The Consequences of loving Him

di Hunnie_94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 32: *** Capitolo 31 ***
Capitolo 33: *** Capitolo 32 ***
Capitolo 34: *** Capitolo 33 ***
Capitolo 35: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Note autrice/traduttrice:
Salve gente! Allora, è la prima volta che pubblico qualcosa, quindi chiedo venia se sono presenti errori con l'html, ma capitemi, sono una novellina! xD
La storia originale è di emily che mi ha gentilmente permesso di tradurla.
Beh, fatemi sapere cosa ne pensate, anche con una piccola recensione o un messaggio privato, i complimenti e le critiche sono sempre ben accetti! :)



 


Non ero normale, vorrei solo dirvi questo. All'età di cinque anni ero più interessata allo sport che ha coinvolto i miei piedi che giocare con le bambole e fingendo di bere il tea con i miei animali di peluche.
 
Sono nata e cresciuta a Pechino. Ho vissuto in una piccola famiglia con i miei genitori, nonni e fratello maggiore. Mio padre era coreano e trascorse molti dei suoi anni di studio all'estero, in Cina, dove incontrò mia madre.
 
Cresciuta a Pechino e con un padre che era coreano, finì per imparare entrambe le lingue. Per una bambina della mia età, il mandarino e il coreano non erano esattamente così difficili da imparare. Impararle era fondamentalmente un istinto, considerando il fatto che mia madre e mio padre avrebbero parlato entrambe le lingue intorno a me e mio fratello per tutto il tempo.
 
Ebbi una buona infanzia. Adoravo fare sport, e con grande sorpresa dei miei genitori, avevo un sacco di amici. Tornavo a casa sempre con un sorriso enorme schizzato sulla in faccia, così che loro lo vedessero e mi chiedessero cosa avessi fatto durante il giorno, e io raccontavo loro tutte le cose che avevo imparato.
 
Vissi a Pechino fino a quando frequentai la terza elementare. In terza elementare mio padre decise che voleva tornare di nuovo a Seoul e vivere con la sua famiglia perché mia nonna, che era la madre di mio padre, stava diventando molto malata. Voleva essere lì per lei, per i suoi ultimi giorni, così tornammo  a Seoul e vivemmo con mia nonna.
 
Più o meno dopo un anno, la malattia di mia nonna divenne troppo da sopportare per lei e non riuscì più a respirare. Morì, ma io sapevo che era in un posto migliore. Anche se ero una piccola bambina di nove anni, sapevo perfettamente che per lei era meglio essere morta e felice che viva e sopportare tutto quel dolore.
 
In ogni caso, non era quello il punto. Il punto era che ero a Seoul, e in quel momento trovai difficile farmi degli amici. Le ragazze se la prendevano con me per essere un tale maschiaccio. Non mi lasciavano unire a loro ogni qualvolta giocavano con le bambole, non che io volevo giocare con loro, comunque. Volevo solo alcuni amici.
 
Trovai davvero difficile andare d’accordo con le ragazze della mia età, ed è adesso che Jongin e Kyungsoo fanno la loro comparsa. Fu in un giorno di sole al parco giochi, e Jongin e Kyungsoo stavano litigando su chi doveva salire sull’altalena e chi doveva spingere.  Si stavano strattonando l’uno contro l’altro, quando decisi di andare lì e salire sull’altalena.
 
Non ero spaventata da loro. Per quanto ne sapevo potevano picchiarmi e farmi un occhio nero. Tutto quello che dovevo fare era tirargli un calcio nel posto giusto e avrei avuto tutti e due ai miei piedi implorando pietà.
 
Comunque, dopo che salii sull’altalena al loro posto, finirono col fissarmi con una certa incredulità dipinta sul viso. Sicuramente non erano molto contenti di vedermi sull’altalena al loro posto, quindi li guardai e sorrisi innocentemente.
 
Poi Jongin mi chiese se volessi giocare a calcio con loro, e scoprii che mi trovavo davvero bene con Jongin e Kyungsoo, meglio che con chiunque altro. Effettivamente stavo così bene con loro tanto da essere abbastanza sicura da dire che avevo bisogno di stare attorno a loro e, quando mi svegliavo la mattina, in realtà aspettavo con trepidazione di andare a scuola.
 
Mia madre mi raccontava sempre di come aveva voluto tanto una bambina. Mi raccontò di tutte le lotte che dovette attraversare con me perché, a quanto pare, quasi schiacciai i suoi sogni di volere una bambina.
 
Mi rifiutavo di indossare un vestito, mi rifiutavo di farmi fare le trecce ai capelli da mia madre, e rifiutavo anche di mettermi ogni sorta di lipgloss. Avevo un buon naso, e ogni volta che sentivo l’odore di lucidalabbra aromatizzato alla fragola gridavo e correvo dal mio fratello maggiore, aggrappandomi alla sua camicia nella speranza che mi avrebbe salvato dal demone-lipgloss.
 
Rabbrividivo ogni volta che vedevo un vestito, e odiavo farmi i capelli. La coda di cavallo era l’unica acconciatura accettabile per me, invece di giocare con le bambole, o giocare a far finta, oppure avere l’ora del tea, passavo il tempo con il mio fratello maggiore.
 
Stavo fuori quasi troppo spesso, e giocavo sempre a diversi tipi di sport. Giocavo a calcio, basket, pallavolo, qualsiasi tipo di sport a cui si potrebbe pensare; se mi si proponeva qualcosa, io ci provavo. Ero un maschiaccio, e crescevo appartenendo alla categoria dei ragazzi, invece che a quella delle ragazze.
 
Sia oggi che allora, vorrei piangere per come ho perso i miei amici di Pechino. Anche se ho avuto Jongin e Kyungsoo, devo ammettere che mi piacevano un po’ di più i miei amici di Pechino. Dopo tutto, ho parlato di più il mandarino che il coreano. Anche a Jongin e Kyungsoo piaceva prendermi in giro per il mio strano accento ogni qualvolta parlavo il coreano.
 
Mi mancavano molto anche i miei nonni, che trascorrevano le loro giornate a fare da babysitter a mio fratello e me, che di solito correvo per tutta la casa e litigavo su stupide, piccole cose come chi doveva guardare la tv, chi doveva sedersi in un determinato posto, chi mangiava per primo, chi andava in bagno per primo, e chi doveva giocare con alcuni giochi e chi invece no.
 
Sì, io e mio fratello litigavamo. Si potrebbe pensare che eravamo i più perfetti, piccoli angeli ed esseri ben educati che camminavano sulla faccia della Terra, ma ogni volta che restavamo soli con i nonni, il demone interiore di ognuno di noi veniva fuori e litigavamo per qualsiasi cosa.
 
Quindi, torniamo a Jongin e Kyungsoo. Noi tre mantenemmo una buona amicizia, e finivamo sempre nella stessa classe, ogni anno. Pensavo che ogni volta fosse stato fatto di proposito, ma non era così. Era più come il destino, il fato.
 
In quarta elementare Jongin, Kyungsoo ed io eravamo seduti vicini all’orientamento, dove i nostri genitori si incontrarono e parlarono gli uni con gli altri. Si scambiarono i numeri di telefono e organizzarono un “play date” per noi tre durante l’anno scolastico.
 
Con il tempo arrivò anche la quinta elementare. Jongin, Kyungsoo ed io eravamo praticamente inseparabili. Invece di essere famosa come la più grande maschiaccia nella scuola, ero conosciuta come la ragazza che usciva con Jongin e Kyungsoo, i due ragazzi più belli della scuola. Eravamo il trio di amici d’oro, che tutta la scuola conosceva e su cui faceva pettegolezzi.
 
Anche gli insegnati sapevano che eravamo migliori amici. Ci separavano spesso durante le lezioni perché parlavamo così tanto che diventava troppo da sopportare.
 
E arrivò anche la scuola media. Ragazzi, scommetto che già sappiate quello che sta per succedere. Con la scuola media le cose cambiarono davvero. Noi cambiammo, soprattutto io. I nostri volti, l’altezza, le voci; tutti ci trasformammo in relitti ormonali. Stavamo attraversando quella fase della pubertà in cui nessuno si sentiva a proprio agio.
 
Eravamo estremamente a disagio, e i nostri corpi stavano iniziando a sviluppare e a sperimentare sentimenti che mai avremmo pensato di dover affrontare.
 
Con la scuola media iniziai a prestare più attenzione al mio corpo, al mio peso, al mio aspetto. Cominciai a cambiare per il meglio, così cambiai il mio intero look. Avevo finalmente iniziato ad interessarmi a cose come il make-up, vestiti, camicette, smalti. Non mi piaceva più di tanto, ma devo ammettere che non lo odiavo, assolutamente. Ero ancora nella fase dello sviluppo, quando la scuola media finì.
 
Kyungsoo, Jongin ed io rimanemmo amici. Fin dalla terza elementare, era abbastanza ironico che non ci fossimo mai separati e che fossimo stati insieme nella stessa classe per tutti gli anni. Penserete che mi sarei stancata di loro una volta che la scuola superiore fosse iniziata, ma è sbagliato. Ero così abituata ad averli al mio fianco, che avrei quasi potuto avere degli attacchi d’ansia mentre calcolavo il tempo che mancava per vederli di nuovo.
 
Jongin e Kyungsoo erano diventati tutto per me. Erano i caratteri principali nella mia vita, escludendo la mia famiglia. Cominciavano a conoscermi così tanto che faceva quasi paura. Era bello sapere che avevo delle persone nella mia vita che mi conoscevano meglio di quanto io conoscessi me stessa, ma allo stesso tempo aveva anche degli svantaggi. Ogni volta che Jongin ed io o Kyungsoo litigavamo, uno di loro utilizzava piccoli dettagli su di me che sapevano darmi fastidio e che facevano venire fuori l’inferno che avevo dentro solo per farmi incazzare. La maggior parte del tempo, li lasciavo arrivare a me.
 
Okay, quindi andiamo avanti, sì, rimanemmo migliori amici. Penso abbiate capito il punto. Ci accettammo l’un l’altro per le nostre differenze e quant’altro, e Jongin diventò una persona totalmente diversa. L’immaturo, giullare dalla voce stridula con cui ero solita uscire insieme, divenne un ragazzo molto più maturo e attento. Era come se la pubertà lo aveva completamente trasformato in una persona del tutto differente e nuova.
 
Non lo odiavo, ma non mi piaceva. Era neutrale, e ci volle del tempo per abituarmi. Sapevo che dovevo accettarlo in entrambi i casi, perché Jongin non aveva intenzione di ritornare il piccolo pagliaccio con cui una volta uscivo. Ora era il nuovo Jongin, l’atletico, dancing machine, il bello, la voce profonda, il sogno-Jongin, di cui potevo o non potevo innamorarmi.
 
E per quando riguarda Kyungsoo, beh, lui era sempre premuroso. Anche prima della pubertà, anche prima che lo conoscessi e che diventassi la sua amica, era sempre carino e premuroso. Condivideva sempre con me i suoi colori, parlava dolcemente con le ragazze e cercava di confortarle quando erano giù di corda. Non lo faceva per flirtare o per qualcos’altro, in realtà lo faceva perché gli importava davvero. Direi che è il motivo per cui ero più legata con Kyungsoo, più di quanto lo fossi con Jongin.
 
Ma lasciatemelo dire, dopo la scuola media qualcosa cambiò in Kyungsoo. Era più maturo che mai, e posso dire che la pubertà aveva fatto bene sia alla sua personalità che al suo aspetto. Era apparentemente migliorato, non che lo stia complimentando in quel modo o altro, sto solo giudicando i fatti. Lo “Squishy Kyungsoo” divenne il “Bellissimo Kyungsoo”.
 
Quindi, come ho detto, con la scuola media tutto iniziò a cambiare. Successe che realizzai che il ragazzo che una volta vedevo solo come un amico, stava lentamente diventando il ragazzo che  mi piaceva avere accanto a me ogni singolo giorno. Tutti i secondi in cui eravamo lontani l’una dall’altro, mi accorsi che pensavo a lui e a quello che succedeva prima che ci separassimo.
 
Era quasi come una cosa naturale pensare a lui. Sorridevo ripensando ai ricordi, e a tutti i secondi che aspettavamo l’uno per l’altra. Contavo quante ore ancora mancavano per rivederlo di nuovo. Stava iniziando lentamente a diventare la mia routine quotidiana, e non avrei mai voluto che questa routine arrivasse alla fine. Mi piaceva averlo accanto a me, mi piaceva la sua compagnia.
 
Mi piaceva più di un semplice amico, e non sapevo quello che provavo.
 
Fin dalla terza elementare, mi ha fatto sorridere, ridere, piangere, mi ha incoraggiato e un sacco di altre cose che altra gente può dire di non aver mai avuto con lui. Le ragazze di tutta la scuola sbavavano e svenivano per lui, e io ero lì, realizzando che potevo essere solo un’altra tra quelle ragazze.
 
Iniziai a prestare più attenzione agli sguardi che gli lanciavo e a come mi comportavo quand’ero con lui, quasi fin troppo, allontanandomi. Ci volle molto tempo per capire quello che provavo per lui, e quando finalmente avevo capito, ero terrorizzata. Stavo provando emozioni vere per questo ragazzo, e non erano semplicemente sensazioni, erano sentimenti forti.
 
Pensai che magari uscendo con altre persone avrei dimenticato tutto quello che provavo per lui. In realtà fu molto più difficile di quanto pensassi, e dovevo ammettere che mi sbagliavo. Uscire con altre persone non aiutava affatto, in realtà. Avevo ancora molta più nostalgia per lui e, siccome era il mio migliore amico, vederlo tutti i giorni non aiutava poi così tanto.
 
Mi resi conto che Kim Jongin, il ragazzo che era un completo pazzoide con me, ora era la persona più importante della mia vita. Sviluppai sentimenti per lui ogni giorno. Iniziai a pensare a lui, non abbandonò mai i miei pensieri e la mia mente. Anche quando dormivo, appariva nei miei sogni e prendeva completamente il sopravvento, facendo sembrare il sogno una realtà, lasciando la mia mente a fantasylandia, dove potevo pensare a lui 24h/24, 7 giorni su 7.
 
Ora vi chiederete, perché Jongin? Perché non Kyungsoo? Per quanto Kyungsoo stesse vicino a me, lo vedevo solo come un fratello maggiore. Era sempre lì per me, ma sapevo che c’era qualcosa in Jongin che me lo faceva vedere come qualcosa di diverso da un fratello. Lo vedevo più come un amante.
 
Ci sono stati giorni in cui volevo solo sedermi sul letto e ripensare. Ripensare a come quando ero più giovane, non mi sarei mai innamorata di Jongin. Iniziai a pensare che non dovevo averlo sempre nella mia testa, desiderando il suo tocco, desiderando la sua voce, desiderando il suo amore.
 
Non avrei mai immaginato che avrebbe avuto questo forte impatto nella mia vita.
 
Iniziai a capire che, forse, significava qualcosa di più per me. Adoravo tutto di lui, e notai che sapevo tutto di lui.
 
Mi resi conto che tutti e due eravamo cambiati tanto, per non parlare della nostra amicizia.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


 
♦  Minhee POV

<< Stai bene? >> mi chiese il mio migliore amico, Kyungsoo.
Annuii. << Perché non dovrei star bene? >>
<< Perché siamo andati via da Jong- >>
Lo fermai prima che potesse finire, << Non nominarlo. >>

In quel momento, non volevo sentire il suo nome uscire proprio dalla sua bocca. Non avevo bisogno di sentirlo, perché già sapevo. Ogni volta che vedevo Kim Jongin, il mio umore sarebbe cambiato da felice a triste. Non era perché lo odiavo oppure avevo avuto dei brutti momenti con lui in passato, anzi, abbiamo avuto dei ricordi molto belli insieme. Il motivo era perché si vedeva da un chilometro di distanza quanto mi piacesse.

Kyungsoo, Jongin ed io eravamo migliori amici fin dalla terza elementare. Certo, essendo l’unica ragazza in classe che usciva solo con ragazzi ero oggetto di giudizio da parte di molte ragazze della scuola, ma non me ne fregava. Ero più che felice di averli al mio fianco, comportandosi come se fossero miei fratelli o, addirittura, le mie guardie del corpo.

Non sono mai stata vittima di bullismo perché Jongin e Kyungsoo erano sempre lì con me, attaccati come la colla. C’erano tanti vantaggi ad essere migliore amica con due dei ragazzi più popolari della scuola. Eravamo sempre insieme, sempre tra di noi, fianco a fianco. Non avremo mai lasciato da solo/a nessuno/a.

Ovunque sarebbe andato uno di noi, gli altri lo avrebbero seguito. Ci separavamo solo quando Jongin o Kyungsoo dovevano andare al cesso. Anche in quel caso, avrebbero fatto i turni e Kyungsoo sarebbe rimasto con me mentre Jongin era in bagno o viceversa.

<< Fa male, ok? >> Sospirai, così continuammo a camminare verso la mensa e prendemmo posto al nostro tavolo.
<< So che fa male, ma vuoi nascondere i tuoi sentimenti per lui, quello che provi per lui per sempre? >> mi chiese.
Ci pensai per un secondo, perché non ne ero tanto sicura. Voglio dire, mi piaceva pensare che attraverso i miei comportamenti Jongin avrebbe capito che mi piaceva in quel modo. Ma alcuni ragazzi sono molto, troppo stupidi per capire cose che hanno ad un palmo di naso.
<< Penso che sia abbastanza evidente che non gli piaccio, perché dovrei provarci allora? >>
<< Perché non lo potrai mai sapere se non provi nemmeno, no? >> rispose. Intelligente.
Aggrottai la fronte, sapendo che Kyungsoo aveva ragione. Sapevo che tutto ciò che era uscito dalla bocca di Kyungsoo era al 100% esatto. Ero solo troppo persistente ed ostinata ad ascoltare. Sono sempre stata il tipo di persona che rinunciava ancora prima di provare, invece Kyungsoo era l’esatto contrario. Il suo modo di vedere le cose, il suo lato positivo mi faceva ripensare due volte sulle decisioni da prendere, ed è stato per questo che amavo la nostra amicizia.

Ci pensai a lungo e seriamente, e rimasi bloccata. Cosa sarebbe successo se avessi detto a Jongin dei miei sentimenti, di quello che provavo per lui, e lui non si fosse sentito allo stesso modo? Sarei stata schiacciata.
<< Vieni, sediamoci e mangiamo. Libereremo la tua mente, ok? >> disse Kyungsoo, accarezzando la mia schiena.
Annuii, accettando. Mi sedetti pazientemente al mio posto e lo aspettai mentre portava il cibo anche per me.

 
*** ¤ ***

<< Oh cazzo! >> sussurrai il più silenziosamente possibile come vidi Jongin entrare nella caffetteria con il suo impeccabile sorriso stampato sempre così perfettamente sul suo viso. Era più bello che mai, e non sapevo mai come comportarmi quando lo vedevo. Quel sorriso era da mozzare il fiato.
<< Va tutto bene, inspira ed espira >> Mi istruì Kyungsoo, che inspirava ed espirava con me. Annuì verso di me, assicurandosi delle mie condizioni. Feci un cenno col capo di rimando, per rassicurarlo che andava tutto bene, ma dentro il cuore andava a 100 miglia all’ora. Una strana sensazione si stava formando nel mio stomaco, e il mio cervello non riusciva a pensare correttamente. La mia mente si oscurò completamente appena vidi quel ragazzo perfetto mentre camminava verso me e Kyungsoo.
<< Voi due arrivate qui troppo presto! >>, dichiarò Jongin mentre si sedeva di fronte a me.

La mia espressione era persa nel vuoto, non sapevo cosa fare. Smisi di respirare per un paio di secondi e il mio cuore iniziò a battere in modo strano. Cazzo, questo ragazzo ha davvero un forte effetto su di me.

<< Ehi, è successo qualcosa? >>. Il volto di Jongin cambiò non appena posò gli occhi su di me. Sentì una fitta al cuore, una fitta piena di nervosismo e paura.
Kyungsoo mi guardò per assicurarsi che stavo bene, ma vedendo la mia faccia sapeva che doveva inventarsi una bugia in modo che Jongin non si preoccupasse troppo.
<< Sta bene, ha solo fame. >> rispose un agitato Kyungsoo.
<< Allora perché non sta mangiando? >> Jongin indicò il piatto ricolmo di cibo che era di fronte a me, in attesa di essere divorato.
Mi strinsi nelle spalle, << Ho perso l’appetito. >>
<< Sei molto pallida, stai bene? Hai bisogno di andare in infermeria? >> chiese Jongin mentre agitava le sue mani davanti a me e mise un palmo sulla mia fronte, controllandomi la temperatura. Quasi saltai quando mi toccò. Il contatto pelle-a-pelle non era mai stata una cosa con cui mi trovassi a mio agio.
Subito mandai i sentimenti che provai in quel momento a farsi benedire e schiaffeggiai via la sua mano dalla mia fronte. << Yah! Ho detto che sto bene, non preoccuparti. >>
<< Per un secondo ho pensato che ti fossi dimenticata di come si respirasse. >>, si lasciò sfuggire Kyungsoo con un sospiro di sollievo.
L’avevo dimenticato Kyungsoo, l’avevo dimenticato.

Finsi di ridacchiare al commento di Kyungsoo così da passare oltre quell’argomento. Non sapevo esattamente cosa mi succedesse, ma al solo guardare Jongin avevo giramenti di testa, e le farfalle nello stomaco, di certo, non aiutavano.
<< Qui. >>, disse Jongin mentre afferrò un cucchiaio e lo mise nella mia ciotola di minestra. La zuppa era ancora molto calda, così ne assaggiò un pochino per assicurarsi che la temperatura andasse bene e poi me ne diede un po’, imboccandomi.
In un primo momento, rifiutai di aprire la bocca e causa dei giramenti di testa. Mi sentivo stupida e mi vergognavo, senza sapere il perché mi stessi comportando in quel modo. Ma poi finalmente mi ripresi.
<< Apri. >>, mi ordinò, spostando il cucchiaio lentamente verso la mia faccia. Aprii la bocca, mi offrì il cucchiaio di zuppa e io lo presi.
Sorrisi debolmente, mi faceva male lo stomaco. Non volevo ingoiare la zuppa, ma me lo imposi. Stavo attraversando un momento dove mi era difficile concentrarmi su qualcosa e avevo solo voglia di piangere.
<< Dovresti andare in bagno e sciacquarti il viso, sei davvero pallida. >>, Kyungsoo mi sussurrò. Annuii e mi congedai, cercando di nascondere il mio volto.

Questo è davvero imbarazzante. Devo smettere di provare queste cose per Kim Jongin. Quanto prima, tanto meglio.

 
*** ¤ ***
 
♦ Autore POV

<< Allora, Jongin >>, disse Kyungsoo mente Minhee era in bagno. Aveva inventato quella scusa perché solo così poteva parlare di lei in privato.
<< Cosa hyung? >>, Jongin alzò un sopracciglio verso il più grande.
Kyungsoo sospirò, ma era sicuro di quello che stava facendo. Sapeva che Minhee non avrebbe mai parlato dei sentimenti che provava verso Jongin, o almeno non così presto, e sapeva che se non l’avesse fatto probabilmente Jongin non l’avrebbe mai scoperto e non avrebbero mai avuto la storia d’amore che Minhee sognava da così tanto tempo.

Ma sapeva che se Jongin non l’avesse ricambiata e lo avesse scoperto, era più che sicuro che si sarebbe comportato in modo diverso e strano e l’avrebbe allontanata, il che avrebbe buttato ancora più giù Minhee fino a portarla ad una forma di depressione.

<< Come ti senti nei confronti di Minhee? >>, chiese Kyungsoo.
Il viso di Jongin cambiò da felice a serio, fu davvero sorpreso da quella domanda. Non si aspettava un tale quesito da lui. Era confuso. Gli piaceva? Oppure era solamente curioso? << Cosa? >>, questo fu tutto ciò che uscì dalla bocca del più giovane.
<< Come ti senti nei confronti di Minhee? >>, ripete la domanda Kyungsoo per l’ultima volta, che era anche la definitiva.
Jongin ci pensò su per un secondo. << E’ una buona amica, una bella ragazza, con una grande personalità. E’ davvero prepotente a volte. >>
Kyungsoo annuì, << Hm. Quindi, quale sarebbe il tuo futuro con lei? >>
<< Futuro? Beh, migliori amici. Perché? >>, domandò Jongin. Non sapeva dove volesse arrivare, ma rispondeva alle domande del più grande solo perché così quella specie di interrogatorio sarebbe finito presto.
<< La vedi in modo diverso? Tipo, come una fidanzata? >>
Jongin scosse subito la testa. << Fidanzata? Non rispecchia il mio tipo. E’ più un’amica che una fidanzata, perché? >>
<< Ma nulla, nessun motivo in particolare. Stavo solo pensando. >>, Kyungsoo sorrise innocentemente.

Nella sua testa, Kyungsoo era davvero molto triste per Minhee. Sapeva quanto amava Jongin e quanto teneva a lui, ed era solo triste per lei. Si sentiva davvero male, e si rammaricò con ogni cellula del suo corpo per aver fatto quella domanda a Jongin. Sapeva che probabilmente adesso sospettava qualcosa. Ed era tutta colpa sua.

 
*** ¤ ***
 
♦ Minhee POV

Uscii dal bagno, Kyungsoo e Jongin stavano solo parlando. Sentivo ancora la testa girare, ma sapevo che il mio aspetto sembrava normale, dato che mi ero controllata allo specchio. Adesso, ero molto insicura. Mi sentivo come se stessi per cadere dai bordi della Terra ogni volta che vedevo Jongin, perché ero spaventata che quando guardasse me vedesse solo un’amica e nient’altro.

<< Eccola! >>, Jongin sorrise quando mi vide sedermi. Mi uscì fuori un sorriso falso, ma convincente, sperando di ingannarlo. Credo che ci riuscii, perché si stava comportando normalmente.
<< Pensavo che Kyungsoo avesse detto che eri affamata >>, continuò a parlare il più giovane.
Mi strinsi di nuovo nelle spalle. << Te l’ho detto, ho perso l’appetito. >>
<< Beh, lo vedo! Non mi meraviglio dato che sei così magra. >>, continuava a tormentarmi.

Mi stai tormentando perché sei preoccupato, oppure perché vuoi solo darmi fastidio, per insultarmi?

<< Jongin, dalle un attimo di tregua. Probabilmente starà prendendo una malattia o qualcosa del genere. Come ti senti tesoro? >>, disse Kyungsoo mentre mi toccò la fronte.
Potei vedere con la coda dell’occhio Jongin guardare il più grande in modo strano, ripetendo << Tesoro? >>
Kyungsoo fece l’occhiolino, << E’ la mia migliore amica, la chiamerò come cazzo voglio, grazie. >>
<< Quanto zucchero, mi fa quasi venire voglia di vomitare. >>, Jongin rise a lungo.

Entrambi risero, tranne me. In realtà lo presi come un insulto, e non sapevo nemmeno il perché. Ero molto attenta e sensibile ad ogni parola che usciva dalla bocca di Jongin nei miei confronti, e non sapevo perché mi stessi comportando in quella maniera. Mi sentivo stupida, ma ero solo io.

Kyungsoo sospirò. << Sei un po’ calda. Vuoi andare in infermeria? >>
Scossi la testa. << No, sto bene. Solo perché sono un po’ calda non significa che stia prendendo qualche malattia. >>
<< Sei sicura? >> dissero tutti e due all’unisono.
Annuii, sapevo esattamente perché la mia temperatura era salita. Era tutta colpa del ragazzo impeccabile e perfetto che era seduto di fronte a me, Kim Jongin.

 
 
 
Note autrice/traduttrice:
Allora, innanzitutto grazie a tutte le persone che seguono e che leggono questa storia. Mi rendete davvero felice! *abbraccia tutti*
Cosa succederà? E Kyungsoo non poteva farsi gli affari suoi? xD
Questo è un capitoletto un po' così, ma pian piano nei prossimi capitoli la storia prenderà più forma, tanto di tempo ancora ce n'è! Ma comunque se volete lasciarmi le vostre impressioni, fatelo pure! :D
Un abbraccio a tutti e al prossimo capitolo! :3

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


♦  Minhee POV 
 
Arrivai un po’ presto a scuola il giorno successivo. Kyungsoo e Jongin mi rimproverarono continuamente per non aver indossato un abbigliamento adatto, soprattutto perché fuori faceva freddo. Erano preoccupati che mi sarei ammalata, e tutte e due mi diedero la loro giacca, così che fossi coperta con due strati. Li adoravo per la premurosità che avevano nei miei confronti, ma se una ragazza dice che sta bene dovrebbero lasciarla in pace e crederle.
Andai nell’atrio della scuola, dove si trovavano tutti i ragazzi che arrivavano più presto del dovuto. Guardai in giro alla ricerca di Kyungsoo, perché di solito anche lui arrivava in anticipo. Improvvisamente, sentii due mani afferrare i miei fianchi e mi lasciai sfuggire un urlo pieno di paura e shock puro.
Mi voltai per vedere il piccolo Kyungsoo guardarmi di rimando, sorridendo innocentemente. Gli diedi uno schiaffo sulla testa.
<< Yah! Sai quanto mi hai spaventata? Avrei potuto avere un attacco di cuore! >>. Il mio cuore batteva ad un ritmo anormale per colpa sua, e lui ci stava ridendo ancora sopra.
<< Vedremo >>, disse, mentre s’incamminò fuori.
<< Vedremo >>, ripetei.
 
Kyungsoo aggrottò la fronte mentre prendeva posto accanto a me, ancora ridendo per come mi fossi spaventata. Dentro di me, volevo solo picchiarlo fin quando non mi avesse chiesto pietà piangendo. Avrei dovuto farlo, quando non eravamo vicino ai vicepresidi della scuola.
 
 
*** ¤ ***
 
♦  Autore POV 
 
Kyungsoo era seduto vicino ad una delle ragazze più odiate dell’intera scuola, Kim Chohee. Era una delle più grandi puttane della scuola, che usciva con una dozzina di ragazzi e poi li lasciava. Finiva sempre a piangere dicendo quanto li amasse, ma il giorno dopo si vedeva slinguazzarsi in giro con un ragazzo diverso, e il ciclo ricominciava.
Era scocciato, e cercava di avvicinarsi a Minhee ed allontanarsi da lei. Chohee era impegnata a parlare con i suoi amici, mentre la sua migliore amica ascoltava musica con un auricolare nell’orecchio. Quando Minhee sentì la parola ‘Jongin’ uscire dalla bocca di Chohee, alzò subito la testa e si strappò l’auricolare dall’orecchio. Kyungsoo, sentita la medesima parola uscire dalla bocca di quella troia, sapeva bene che di lì a poco sarebbe accaduta qualche cazzata.
 
Minhee ascoltò la conversazione che si stava svolgendo tra Chohee e la sua amica, e quel discorso le fece ribollire il sangue nelle vene. Se avesse potuto uccidere mentalmente qualcuno, ragazzi, Chohee sarebbe morta in quel preciso istante.
<< Calmati >>, Kyungsoo le accarezzò la schiena.
Schiaffeggiò via la mano del suo migliore amico, facendogli aggrottare le sopracciglia per il suo comportamento. << Non ascoltarla, non- >>
<< Non dire una parola, cazzo! >> sputò fuori Minhee, continuando ad ascoltare la loro conversazione. Kyungsoo obbedì, come un piccolo moccioso di quattro anni che era stato sgridato dalla madre, e chiuse la bocca.
 
Minhee sapeva che era troppo dura con Kyungsoo e che le conversazioni altrui non si dovrebbero ascoltare, ma si trattava di Kim Jongin, cazzo, per carità! Non riusciva a controllarsi, e doveva sapere quello che Chohee diceva su di lui.
Kyungsoo però sapeva non voleva essere cattiva, quindi passò sopra a come la sua migliore amica hli aveva risposto e cercò di non farla incazzare, almeno non più di quanto già era. Ascoltò la conversazione di Chohee insieme a Minhee, mentre fingevano di ascoltare musica, facendo credere a colei che stava parlando che la sua conversazione fosse ancora privata.
 
<< Quindi ti piace Baekhyun, hm? >>, Chohee chiese ridendo alla sua amica.
­La sua amica annuì. << Ha un bel sorriso, ma il punto è che ho sentito dire in giro che ti piace Kim Jongin. >>
<< Kim Jongin? Sì, mi piace molto. Mi piace parecchio. >> Chohee arrossì.

<< E’ davvero carino, ho avuto la mia più grande cotta per lui quando eravamo in quinta elementare. >>
<< E’ super sexy. Hai visto i suoi addominali? Ho l’acquolina in bocca! >> strillò Chohee.
 
Minhee strinse i pugni e digrignò i denti, e ciò fece capire a Kyungsoo che la sua migliore amica stava per prendere a schiaffi quella cagna a metà. Era così ansioso e pronto a vedere quella lite, quando il vicepreside allontanò tutti dall’atrio, scoprendo così la tempesta che stava per uscire da Minhee.
 
Ucciderà davvero qualcuno.
  
*** ¤ ***
 
 ♦  Minhee POV 
 
<< Non può semplicemente dire una cosa del genere! >>, continuai a parlare circa la conversazione di Chohee e la sua amica. Mi diede talmente tanto fastidio, e la rabbia che stava circolando nelle mie vene non aiutava affatto. Sentii le lacrime arrivare, e intuii che stavo per scoppiare. Non capii perché mi stessi comportando in quel modo, ma sapevo che quella sensazione non era una cosa buona per me.
 
<< C’è molto di più in lui che i suoi addominali. I suoi occhi splendidi e premurosi… i suoi capelli perfettamente perfetti… la sua gentilezza… il suo modo di essere dolce e premuroso… la sua passione per la danza… la sua personalità… il suo cuore… tutto! >>, sospirai e presi a tirar fuori tutte le cose che adoravo di Kim Jongin. Volevo piangere, lì e subito. C’era molto più di lui, molto di più che solo quel tratto specifico, il suo corpo. Le piaceva solo per il suo corpo, ma a me piaceva perché era lui.
No, lo amavo perché era lui, e lei stava parlando della persona che amavo e di quanto il suo corpo fosse sexy. Questo era fottutamente folle.
 
<< Sei così folle su questo >>, ridacchiò Kyungsoo. << E’ tutto perché sei innamorata. >>, finì la sua frase mentre mi strinse in un abbraccio. Gemetti appoggiata al suo petto frustrata, cercando di calmarmi.
<< Capisco come ti senti, sorellina. L’amore è una piccola cosa perfetta, che può diventare orribile, che ti rovina se la persona è quella sbagliata. >>
Il mio cuore ormai stava affondando dritto nel mio stomaco. << E’ la persona sbagliata? >>
<< Questa è una domanda stupida, Minhee. Non lo stai chiedendo a me se lui è la persona giusta o sbagliata, lo stai chiedendo a te stessa. >>, rise.
<< E cosa succede se do a me stessa la risposta sbagliata? >>, sospirai, perché pensavo sempre in negativo?
<< Beh, allora ascolta questo. >>, disse, mentre indicava il suo cuore.
<< Le tue tette? Vuoi farmi ascoltare le tue tette? >>, riuscii a scherzare.
<< Yah! Questo non è carino! Smettila di parlare di loro, sono sensibili. Sai cosa intendo! >> disse Kyungsoo.
Mi misi a ridere. << Il mio cuore? >>
<< Sì, il tuo cuore. Lui ti dirà la cosa giusta. >> Kyungsoo sorrise.
<< Allora sei stupido. Il mio cuore non parla! >>, gli diedi uno schiaffetto sul capo.
Si strofinò la testa e aggrottò la fronte, ma non ebbi nessun rimpianto per averlo colpito. Era quasi come se se lo fosse meritato, dopo tutte quelle cose smielate che aveva detto, ascoltare il mio cuore, non so quello che il mio cuore vuole, non so quello che prova.
Tutto quello che so è che ogni volta che pensavo a Kim Jongin, il mio cuore iniziava a battere più veloce del solito.
Se avessi guadagnato un centesimo per ogni volta che pensavo a Kim Jongin, ne avrei avuto solo uno, perché non ha mai lasciato la mia mente dopo il giorno in cui scoprii di provare qualcosa per lui.
 
Il giorno che provai dei sentimenti veri per lui fu il giorno che ricorderò e conserverò per sempre. Era il giorno del ballo di fine anno della prima superiore, e Jongin mi chiese di andare con lui. In un primo momento non ero d’accordo, perché non mi piacevano i balli. La danza non era nei mie talenti e non volevo lasciare casa mia per andare a fare una cosa che non gradivo.
Non avevo interesse per ogni sorta di danza, ma Jongin amava ballare con ogni cellula del suo corpo. Aveva tanta passione, e mi pregò di andare. Finii per accettare e quella notte unimmo le nostre mani per la prima volta.
 
 
Al ballo, fece uscire fuori il vero se stesso. Aveva la testa sulla mia spalla mentre eravamo seduti su di una panchina aspettando che i nostri genitori venissero a prenderci, quando sentii per la prima volta nel mio stomaco un mix di sentimenti forti, e il mio cuore iniziò a battere più rapido.
In quel momento, ebbi il bisogno di tenergli la mano, e lo feci. Ma lui non si preoccupò di spostarla, anzi, la tenne lì, lasciando che la mia la accarezzasse. Dopo quella notte, non riuscii a smettere di pensare a lui, e non ho ancora smesso. Iniziai a provare sensazioni sempre più forti per lui, e come i giorno, i mesi e gli anni passavano, sono ancora qui, un paio di anni dopo. Sono ancora qui a custodire nel cuore quel momento come se fosse ieri.
 
Quei sentimenti che provai per lui non sono mai scomparsi. Mi sentii come se fossi pazza, avendo sogni su di lui, fantasie e scenari che giocavano nella mia testa, immaginando il nostro futuro insieme, fingendo che lui era lì con me ogni volta che, in realtà, non lo era. Pensai di impazzire.
 
Ma man mano che crescevo, sapevo che cosa fosse quella sensazione. Era amore.
 
Ed è allora che capii, semplicemente amavo Kim Jongin.

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Note:
Eccomi ritornata con il terzo capitolo tradotto, vi avviso: è un corto ma è carino ^^
Ho un avviso da dare: fra un po' rinizio lelezioni all'università, quindi non avrò più così tanto tempo liberoda dedicare alle traduzioni e alla storia, quindi l'aggiornamento avverrà mensilmente, molto probabilmente nell'ultimo weekend del mese.. Spero solo che non vi dimentichiate di me e della storia T.T
Anyway, vi lascio al capitolo.. Come sempre aspetto di leggere le vostre recensioni! :)



 
♦  Minhee POV 

 
Eravamo seduti al tavolo da pranzo, ed era tutto tranquillo da un paio di giorni ormai. Jongin, Kyungsoo ed io volevamo solo consumare il nostro insieme ma senza scambiarci una misera parola, per poi uscire da quella stanza sempre insieme.
 
<< Allora, cosa vi succede? >> chiese Kyungsoo.
Jongin emise un lungo sospiro, << Kim Chohee. >>
 
Girai la testa verso di lui quando lo sentì pronunciare quel nome, il mio cuore battè più forte e spalancai i miei occhi. Sapevo che Chohee era stata molto vicina a lui ultimamente. Eravamo nella stessa classe, eravamo migliori amici e, cosa più importante, probabilmente Kyungsoo non avrebbe permesso che io e lui ci spostassimo senza Jongin, eravamo il trio, e quindi sapevo per certo che Chohee gli era stata appiccicata per tutto quel tempo di proposito.
 
<< Cos’è successo? >>, dissi trattenendo il respiro e cercando di mascherare la mia gelosia.
 
Non mi piaceva Chohee. Non potevo dire di odiarla perché tutto quello che faceva era aggrapparsi a Jongin. Molto probabilmente la mia gelosia non sarebbe mai diventata così forte da odiare qualcuno, ma forse Chohee un giorno avrebbe cambiato questo tratto, se avesse continuato a cercare un contatto con Jongin.
Ha fatto tutte le cose che avrei voluto fare io con lui. Ha casualmente passeggiato con lui e tenuto la sua mano, o lei sarebbe accidentalmente inciampata e tra le sue braccia. Naturalmente, Jongin l’avrebbe respinta delicatamente provando ad essere il signore quale è, ma lei continuava a fare delle cose che io non avrei mai avuto il coraggio di fare.
 
<< Ultimamente mi sta tormentando. Non so cosa dire o fare, voglio solo che mi lasci in pace. E’ così fastidiosa e appiccicosa, e i suoi amici continuano a chiedermi se mi piace. >>, disse Jongin. Stava iniziando ad alzare la voce; fastidio, rabbia e confusione si trovavano in essa. Potrei dire di aver avuto lo stesso tono ogni volta che parlavo dei miei sentimenti per lui a Kyungsoo.
 
<< Ti piace? >>, sputò fuori Kyungsoo.
<< Certo che no! Sai quanti ragazzi ha avuto? Tonnellate. Credi che sprecherei il mio primo bacio, il mio primo amore, il mio primo tutto proprio con lei? >> Jongin disse con un tono canzonatorio.
<< Quindi sai che stai gettando il tuo primo bacio, amore e tutto? >> Kyungsoo chiese e sorrise, gettando uno sguardo su di me.
Lo guardai, la cagna-in-calore nella mia testa. Avrei voluto davvero picchiarla, ma c’era di mezzo Jongin, e se l’avessi fatto sicuramente lui avrebbe iniziato a sospettare qualcosa, così non lasciai trasparire nulla e ci passai sopra.
 
<< Non so con chi farò tutta quella roba, almeno non ancora. Ma so che quando arriverà il momento, sarà quella giusta. La prima ragazza che avrò sarà anche l’ultima, e la mia ultima sarà la prima. >>. Jongin sorrise con orgoglio.
Mi lasciai sfuggire una risatina, quanto sarebbe potuto essere divertente se quella ragazza fossi stata io? La ragazza che aveva in mente? La ragazza per cui si stava risparmiando, conservando? Possibile che fossi io?
<< Perché stai ridendo? >> Jongin mi guardò e aggrottò la fronte.
Feci l’occhiolino e Kyungsoo rispose per me. << Perché sei un bastardo dolce. >>
<< Un bastardo dolce che sa come proteggere se stesso per la ragazza giusta. >> Rispose semplicemente Jongin.
 
Continuai a pensare a ciò che disse, di come stesse proteggendo se stesso per quella giusta. Volevo essere quella ragazza, lo volevo davvero. Ma non mi sarei mai confessata a Jongin perché sapevo che mi vedeva solo come un’amica, nient’altro. Un’amica, ecco tutto quello che potevo essere per Kim Jongin.
 
 *** ¤ ***
 
♦  Autore POV 
 
<< Allora Jongin… >>. Kyungsoo sorrise quando arrivarono al loro dormitorio.
La giornata stava per terminare, e avevano già accompagnato Minhee al suo dormitorio. L’avevano abbracciata e augurato la buona notte, in più Kyungsoo le diede un bacio sulla fronte dicendole di dormire bene.
<< Cosa? >>, chiese il più giovane mentre face scivolare la chiave nella serratura e aprì la porta.
<< Avevi qualche ragazza in mente quando dicevi che ti stai risparmiando per una persona speciale? >> Kyungsoo sottolineò di proposito la parola ‘speciale’ perché era esattamente quello che pensava di Minhee. Lei era speciale.
Per Kyungsoo, Minhee era davvero speciale, perché non si è mai data per vinta. Era persistente. Ogni volta che desiderava qualcosa, non ci rinunciava facilmente. E questo è quello che stava facendo con Jongin, non stava rinunciando. Kyungsoo però sapeva che presto avrebbe iniziato a farlo, per questo voleva fermare tutto già dall’inizio. Nel profondo del suo cuore, sapeva che lei e Jongin erano fatti per stare insieme.
<< Non lo so, hyung. Dovrei? >> Jongin imitò la voce di Kyungsoo.
Il maggiore lo schernì, << Questo è quello che ti sto chiedendo, coglione! >>. Colpì Jongin in testa ed entrambi entrarono nel dormitorio, poggiando i loro zaini vicino la porta. Accesero le luci e lasciarono cadere i loro corpi sul letto a castello, completamente rilassati dopo una giornata lunga come quella che era appena trascorsa.
 
<< Hai intenzione di rispondermi, Jongin? >>, Kyungsoo  domandò dal piano superiore mentre guardava di sotto per beccare Jongin che chiudeva gli occhi.
<< Svegliati, stronzo! >> il maggiore lanciò un cuscino al suo coinquilino, colpendolo proprio sulla zona inguinale.
<< Ouch! >> Jongin piagnucolò. << Perché devo dirtelo? >> continuò, sedendosi e tenendo il cuscino, che abbracciò tra le ginocchia e il petto.
<< Perché sono il tuo migliore amico, e mi conosci abbastanza bene per fidarti di me. E poi sai che non lo dico a nessuno. >>, rispose Kyungsoo sorridendo con orgoglio.
<< Nemmeno a Minhee? >> chiese Jongin con un sorriso.
<< Nemmeno a Minhee. >>, promise il più grande.
<< Beh, anche se non lo dici a Minhee, non c’è nessuno nella mia testa. Tutte le ragazze della nostra scuola o sono troie, o sono puttane, o mi vogliono solo perché sono ‘bello’. Io voglio una ragazza a cui piaccio perché sono io, non solo per il mio aspetto. >>, parlò Jongin.
 
Infatti c’è qualcuno che ti ama perché sei tu, stupido idiota.
 
<< Beh, hai mai pensato che invece questa persona esiste? >> domandò Kyungsoo, riferendosi a Minhee.
<< Sì, ma chi? Credo che vorrei saperlo se è seduta ogni giorno di fronte a me. >> Disse il più piccolo.
Lei è seduta di fronte a te. Mio Dio, sei così ignorante! << Sei così stupido… >>, sbottò Kyungsoo.
<< Cosa? >> Jongin spalancò gli occhi, confuso.
<< Lei è seduta di fronte a te, sì! >> urlò lo hyung frustrato come non mai. Lasciò Jongin lì dov’era, ignaro, completamente all’oscuro di quello di cui Kyungsoo stava parlando. Era frustrato per Jongin, per Minhee, per tutti. Voleva solamente che quei due stessero già insieme.
<< Ma di cosa stai parlando?” chiese Jongin.
Kyungsoo tornò in sé, rendendosi conto che stava lasciando uscire fuori il ‘piccolo’ segreto di Minhee, e sapeva che doveva starsene zitto prima che avrebbe iniziato a sospettare qualcosa.
<< Nulla, non importa, ero sol- niente, non è niente. >> Rispose Kyungsoo appena si rilassò di nuovo sul suo letto.
<< Certe volte non ho idea di cosa tu stia dicendo. >>
Ecco perché non sai niente, Jongin-ah. Minhee ti ama, ti ama davvero.
<< Vai a dormire. >>, sospirò il più grande mentre chiudeva gli occhi.
 
 

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


♦  Autore POV 
 
<< Hai intenzione di non mangiare nulla? >> Jongin domandò a Minhee, guardando il vassoio del pranzo della ragazza. Era pieno di cibo, l’unica cosa che era stata consumata era il succo alla mela, che per Minhee era praticamente essenziale.
La ragazza scosse la testa, << Non ho appetito. >>
 
Jongin aggrottò la fronte e fece schioccare la lingua. Sapeva che lei era così. Notava che perdeva l’appetito troppo facilmente ed era troppo magra. Lui e Kyungsoo era preoccupati per questa cosa, al punto che avrebbero voluto portarla dal medico e chiedere se era normale che un’adolescente non volesse mangiare.
 
<< Perde sempre l’appetito, è normale? >> Jongin guardò Kyungsoo. Il resto dei ragazzi della classe erano seduti e chiacchieravano fra loro, senza curarsi del mondo che li circondava. Minhee, Jongin e Kyungsoo erano praticamente uguali a tutti gli altri. La classe, che comprendeva 30 studenti, era divisa in piccoli gruppi. Il loro era il più piccolo di tutta la classe.
<< Un’adolescente ha bisogno di nutrimento, e non l’avrai se continui ad avere fame e trattenerti >>, Kyungsoo iniziò a rimproverare Minhee.
Lei roteò gli occhi, si fermerà mai? << Okay, okay. Va bene >>, sospirò e alla fine prese il cibo e iniziò a masticare qualcosa.
 
La verità era che si sentiva sempre piena perché spendeva infinite notti a guardare drama, piangere e riempire la bocca di gelato. Era molto sorpresa di non essere ingrassata per il momento, e si rese conto che, se l’avesse voluto, avrebbe finito un barattolo di gelato in soli tre giorni.
 
<< Sta mangiando! E’ un miracolo! >>, Jongin sorrise e Kyungsoo ridacchiò. Tutti e due risero, e fecero ridere debolmente anche Minhee. Era tempo di ciclo, di nuovo. Le emozioni che provava per Jongin miscelate con gli ormoni e tutto, fecero sì che quel periodo fosse il più stressante per la ragazza.
 
 *** ¤ ***
 
Minhee si stancò come non le era mai successo quando il giorno scolastico finì. Voleva solo andare a casa e sdraiarsi sul letto, guardare i suoi drama e magari stare nella vasca da bagno per un’ora o due.
Stava camminando verso il dormitorio con Jongin e Kyungsoo. I due avevano focalizzato la loro attenzione sui cellulari, mentre la ragazza guardava fisso Jongin. Adorava ogni sua azione e sorrise a se stessa, iniziando a perdere ogni facoltà mentale. Poi realizzò che era un po’ inquietante stare lì ad osservarlo e basta, così scattò e rivolse il suo sguardo altrove.
Arrivarono al dormitorio femminile e Minhee li salutò agitando una mano, ma quei due erano così attenti ai loro cellulari che non la notarono. Così tossì per catturare la loro attenzione, << Io entro >>.
<< Oh, siamo già qui. >> Sospirò Jongin, che fece ridacchiare Minhee. Era così ignaro di tutto, era carino, ma anche molto frustrante. Era anche una fonte di confusione, e a volte voleva solo prenderlo a schiaffi.
<< Buona notte Minhee. Dormi bene, e non dimenticarti di mandarmi un messaggio prima di addormentarti, sai che mi preoccupo m- >>
<< Ok, ho capito mamma. >>, sorrise a Kyungsoo, interrompendolo.
Lui sorrise di rimando mentre Minhee entrava dentro. << Ricordati! >>
<< E non dimenticarti di mandare un messaggio anche a me! Buona notte, piccola! >>, gridò Jongin.
Entrambi si voltarono, così che Minhee poté osservare meglio la nuca di Jongin. Tutto in lui era perfetto. Era così alto rispetto a Kyungsoo, e Minhee prendeva sempre per il culo il più grande per questo. A volte, Minhee e Jongin scherzavano dicendo cose del tipo: ‘Jongin è cresciuto quando eravamo alle medie, invece a te cos’è successo?’, ‘La pubertà è in ritardo, eh Kyungsoo?’,’Non ti preoccupare, crescerai, forse’.
I momenti in cui erano insieme, adesso si ripetevano nella testa della ragazza, e realizzò che non era mai stata molto tempo da sola con Jongin. Erano sempre loro tre, e si chiese come sarebbe stato se lei e Jongin avessero iniziato ad uscire insieme, come se non l’avessero mai fatto. Ma cosa sarebbe successo se fosse effettivamente successo? Kyungsoo sarebbe stato la ruota di scorta, il terzo incomodo, e probabilmente avresti sentito il cuore affondare nello stomaco. Ci sarebbero state molte cose che avrebbero potuto accadere se lei e Jongin tutto ad un tratto fossero usciti insieme, come per esempio le loro madri avrebbero dato di matto. Tutte e tre le mamme erano molto amiche, e la madre di Jongin aveva sempre descritto Minhee come una ragazza gentile e bella. L’adorava in tutti i modi, ritenendola una terza figlia. Quando Jongin la portò a casa sua per la prima volta, il modo in cui interagivano l’una verso l’altro fecero pensare alla madre del ragazzo che quei due stessero insieme.
Per anni, le sorelle lo presero costantemente per il culo ogni volta che Minhee andava a casa loro, e dicevano cose come: ‘Jongin, non è bella la tua ragazza?’, ‘Beh, perché non le fai i complimenti? E’ bellissima’, ‘La tua ragazza sta aspettando che tu dica qualcosa, stupido’.
Minhee amava la famiglia di Jongin, quasi quanto Jongin amava la sua. Aveva un fratello maggiore che adorava quando Jongin e Kyungsoo andavano da lei; tutti e tre legarono molto di più di quanto probabilmente erano legati con Minhee, il che fece un po’ ingelosire la ragazza. Ma in fondo sapeva che Jongin e Kyungsoo avrebbero scelto lei invece di suo fratello in ogni caso. Beh, almeno credeva fosse così.
Al fratello maggiore di Minhee, Minho, piaceva quando a casa con lei tornavano anche Jongin e Kyungsoo. Anche se quei due erano più piccoli di un paio d’anni, Minho si confidava con loro e loro facevano altrettanto. Era come se Minhee fosse invisibile, ma poi Jongin e Kyungsoo ad un tratto focalizzavano la loro totale attenzione su di lei.
Minho sapeva della piccola cotta che la sorella aveva per Jongin, e spesso la prendeva in giro su questo. Certe volte, quando Jongin andava da loro, Minho voleva dirlo al più piccolo. Questo faceva sì che Minhee avesse solo la voglia di strangolarlo a morte, ma in realtà la ragazza voleva che lo facesse. Stava cercando qualcuno che lo facesse al posto suo, dato che lei non ne aveva il coraggio. Ma allo stesso tempo, se non l’avresse fatto da sola, sapeva che se ne sarebbe pentita, prima o poi.
Minhee pensò a lungo e duramente, realizzando alla fine che la sola ragione per cui era legata così tanto a Kyungsoo e Jongin era principalmente per suo fratello. Crebbe con la madre, il padre e il fratello maggiore. Per questo motivo crebbe con due ragazzi nella sua vita, preferiva andare in strada e tirare due calci ad un pallone. Non aveva mai avuto un’amica al suo fianco, fatta eccezione per l’asilo.
All’asilo stava sempre con una bambina e altri due bambini. L’asilo era cinese, e quasi tutti i bambini erano cinesi. Qualche malese, alcuni thailandesi, ma lei era l’unica coreana.
Poi in terza elementare, incontrò Jongin e Kyungsoo. La maggior parte delle ragazze che volevano esserle amica, erano le stesse ragazze che volevano uscire con Jongin e Kyungsoo. Quelle ragazze sarebbero diventate sue amiche solo per arrivare ai due ragazzi. Con questo, Minhee capì che non aveva nessuna simpatia reale per le ragazze. Buona parte di esse, erano egocentriche ed egoiste. Alcune volte, voleva che una ragazza fosse al suo fianco, fosse sua amica, per poterle raccontare e sfogarsi su cose che solo le ragazze capivano. Per esempio, sui sentimenti che provava per Jongin. Se l’avrebbe spiegato a Kyungsoo, non avrebbe capito quello che Minhee voleva dire, perché era un ragazzo.
Non aveva mai amato nessuno prima, ma era felice e riconoscente per avere accanto un ragazzo come Kyungsoo. Era disposto a mettersi nei panni di Minhee e immaginare come sarebbe stato, e lei era molto grata per questo. Adorava Kyungsoo fino a morirne. Ora Minhee era nel dormitorio, rievocando tutti i ricordi.
 
<< Yah! Torna indietro! >> gridò Minhee, mentre cercava Jongin e Kyungsoo. Questi ultimi erano nascosti dietro un cespuglio, la ragazza poteva sentirne le risate provenire da lì. Sorrise e corse verso la boscaglia, per scoprire così Jongin e Kyungsoo ridere in modo incontrollato.
<< Non è divertente, ridammelo! >> si lamentò Minhee. Stese la mano, in attesa che uno dei due le restituisse il suo gelato.
<< L’ho mangiato >>, sogghignò Jongin.
<< Tu cosa?!? Di già?? Ma- Era il mio gelato!! >> disse piangendo la ragazza, nascondendo il suo viso dietro le mani. Voleva davvero tanto quel gelato.
<< Minhee? Mi dispiace, per favore non piangere. Kyungsoo comprerà un altro gelato! >>, esclamò il più piccolo.
Kyungsoo gli tirò uno schiaffetto sulla testa. << No, non lo farò! >>
<< Ma sta piangendo! >>, Jongin lo colpì di rimando.
<< Forse perché l’hai mangiato tutto tu, stupido idiota! >> urlò Kyungsoo. Entrambi si stavano ormai spintonando, facendo ridacchiare Minhee. In un primo momento, la guardarono scioccati. Entrambi pensavano che stesse piangendo davvero.
<< Idioti! >> e si mise a ridere. Aveva finto di piangere per tutto il tempo.
 
Questo era il primo ricordo che le veniva fuori ogni volta che pensava a quei due. Kyungsoo alla fine comprò davvero un altro gelato quel giorno, e Jongin finì per mangiarne la metà, di nuovo.
 
La ragazza si rilassò sule letto e guardò la foto che si trovava sul comodino, era una foto che ritraeva lei e Jongin nella scuola di danza. Forse stanotte, non piangerò su di lui.

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Note:
ECCOMIIIII!
Scusate il ritardo, tranquilli, non sono scomparsa! :)
Intanto vi ringrazio, siete davvero in tanti a leggere e questo mi rende tanto felice ^^ E volevo darvi una dritta: Tra un po' iniziano le vacanze natalizie, quindi riuscirò ad aggiornate molto più frequentemente, siete contenti? :D
Ma ora basta con le chiacchiere, vi lascio al nuovo capitolo. Fatemi sapere cosa ne pensate, enjoy! :)


 
♦  Autore POV 
 
<< Hai dormito bene? >> Kyungsoo chiese a Minhee quando si incontrarono la mattina successiva. Dimenticò di chiamare i ragazzi, il che li fece preoccupare non poco e si sentì in colpa.
<< Non hai neanche chiamato >>, sospirò Jongin.
<< Oh, giusto. Chiedo scusa, ero stanca e sovrappensiero, e mi sono addormentata >> mormorò Minhee. Pensando a Jongin.
<< Beh, la prossima volta farai meglio a ricordarti di chiamare. Ero davvero preoccupato, stavo per tornare al tuo dormitorio, ma era tardi e se stavi dormendo non volevo disturbare. >> Jongin mise il broncio.
Minhee rise e gli incasinò i capelli, << Mi dispiace. La prossima volta lo terrò a mente! >>
<< Odio quando le persone mi toccano i capelli >>, disse Jongin mentre rimosse la mano della ragazza, risistemandosi la sua chioma. Minhee roteò gli occhi verso di lui e sorrise appena, sapeva che oggi sarebbe stata una lunga, lunga giornata.
 
Il suo stomaco ero pieno di stupide farfalle ogni volta che vedeva Jongin, e il fatto che avesse tutte le lezioni in comune con lui non aiutava affatto. Giorno dopo giorno, diventava sempre più difficile concentrarsi in classe. Minhee poteva solo stare lì persa nel vuoto, oppure fissare Jongin come la peggio pazza. Ma Jongin non se ne accorgeva. Ogni volta era troppo concentrato a fare quello che stava facendo, e Kyungsoo a volte guardava la ragazza e le dava un piccolo schiaffetto per farla risvegliare.
Ma sei pazza? Non lo guardare in quel modo o ti scoprirà!’, avrebbe detto Kyungsoo, ma non gliene sarebbe importato.

 
*** ¤ ***
  
Era venerdì e Jongin, Kyungsoo e Minhee decisero di uscire per un po’. Il coprifuoco era per le dieci, ma erano ancora le quattro.
 
<< Ragazzi dove volete andare oggi? >> chiese Kyungsoo, inspirando su per le narici l’odore di quella bella giornata di sole.
<< Ho sentito che c’è un nuovo café dietro l’angolo, andiamo? >> sorrise Jongin. Perfetto.
 
I tre amavano il caffè, ma a scuola non ne esisteva, così come ogni cosa che contenesse caffeina. La scuola voleva che i loro studenti fossero in salute o cose così, il che non aveva senso dato che il cibo della mensa non era poi così tanto sano.
 
<< Mi piacerebbe >>, replicò finalmente la ragazza.
Kyungsoo annuì. << Qualunque cosa Minhee vuole >>.
 
Tutti e tre allora si incamminarono nelle loro uniformi scolastiche, per poi arrivare al café. Quel posto era molto carino, le pareti erano coperte da un caldo marrone somigliante allo zucchero di canna, il che però faceva sembrare quel luogo ancora più piccolo di quanto già non fosse. L’aroma del caffè riempiva tutto il negozio.
 
<< Come posso aiutarvi? >>, li accolse una giovane cameriera, sorridendo. Era bellissima. Wow, insicurezze.
<< Siamo qui per la prima volta, avete un menu? >> chiese gentilemnte Jongin. Perfetto. Tutto. Tutto in lui era pefetto per Minhee. Era come se una volta innamorata di lui la ragazza avesse accettato i suoi difetti, quindi adesso era semplicemente perfetto.
<< Ecco a voi >>, la cameriera sorrise mentre tornava con tre menu fra le mani.
<< Grazie! >> risposero in coro i tre ragazzi, facendo sorridere la giovane cameriera.
<< Quanti anni avete ragazzi? >>  chiese mentre guardavano i menu.
<< Siamo ancora alle superiori >>, rispose Kyungsoo.
<< Sì, ho notato le uniformi >>, sorrise la ragazza.
Jongin e Minhee erano seduti dallo stesso lato del tavolo, mentre Kyungsoo era di fronte a loro.
Jongin mise un braccio intorno alla spalla di Minhee, il che la fece trasalire. Il cuore andava troppo veloce, si poteva sentire forte e chiaro. Thump. Thump. Thump. Ogni battito diventava sempre più veloce man mano che i secondi passavano, e la ragazza si malediceva da sola nella propria testa, sperando che Jongin non si accorgesse di nulla. Odiava quando avveniva un contatto fra loro, perché ogni tocco le faceva diventare la testa leggera.
 
<< Vuoi dividerti un drink con me? >>, sussurò Jongin dritto nell’orecchio di Minhee, che ebbe brividi per tutto il corpo. Rabbrividì e balbettò. Avendo momentaneamente dimenticato l’uso della parola, annuì solamente.
Lui sorrise. << Cosa vuoi bere? >>.
Minhee lo guardò e si rese conto di quanto i loro visi fossero vicini. Gli occhi si incontrarono per un secondo, ma poi la ragazza spostò subito lo sguardo, sentiva che stava diventando più calda. << Scegli tu per me. >>, rispose.
<< Io prendo un Hazelnut Macchiato, medio >>, Kyungsoo sorrise quando consegnò il menu alla cameriera.
<< Bene, e a voi due piccioncini cosa porto? >> sorrise dolcemente ai ragazzi che ancora non avevano ordinato nulla. La parola ‘piccioncini’ fece quasi saltare dalla sedia Minhee, e Kyungsoo, vedendola così tesa, ridacchiò. E tutto perché il braccio di Jongin era sulla sua spalla.
<< No, non stanno uscendo insieme >>, disse Kyungsoo.
<< Siamo amici >> assicurò Jongin, e questa volta il cuore di Minhee affondò per l’ennesima volta dritto nello stomaco. Il viso pallido, si sentiva come se stesse per vomitare. Quella parola, amici. Quello era tutto quello che lei poteva essere per Jongin, un’amica.
<< Oh, davvero? Mi dispiace, pensavo solo che voi ragazzi usciste insieme, mi dispiace così t- >>.
<< No, no, no! Va bene così, non scusarti! In realtà, quasi tutti pensano che usciamo insieme >>, Jongin sorrise.
Sì, ma non è così.
<< Allora io prendo un Frappuccino al caramello, grande. >>, disse Jongin.
<< Va bene. E tu desideri qualcosa? >>, la bella cameriera sorrise in direzione di Minhee, che la fece sussultare nuovamente.
<< Lo dividiamo >>, Jongin spiegò alla cameriera.
<< Ah, okay. Arrivano subito! >>. Raccolse gli altri menu e se ne andò.
 
*** ¤ ***
 
 Quando la cameriera tornò portando le ordinazioni, Jongin mise una sola cannuccia nella bevanda.
<< Prendi il primo sorso >>, offrì a Minhee il bicchiere.
<< Non sono così assetata >>, rispose lei sincera.
<< Dai, bevi! >> ordinò lui mentre mise di nuovo il braccio intorno alla spalla della ragazza.
Kyungsoo li fissò, mentre beveva attentamente il suo Hazelnut Macchiato. Quel giorno sembrava parecchio permaloso.
Finalmente Minhee si arrese e bevve, aspettandosi che Jongin prendesse un'altra cannuccia per bere, dal momento che era ordinato e attento. Aveva la fobia dei germi, e da che si ricordi, non divise mai alcuna bevanda con nessuno. Con grandissima sorpresa di Minhee, bevve dopo di lei dalla stessa cannuccia.
<< Non usi un’altra cannuccia? >> chiese lei, sentendo le farfalle nello stomaco dato che il braccio del ragazzo era ancora intorno alla sua spalla.
<< No, tanto tu non ti droghi, lo so. Oppure non lo so? >> Jongin sollevò un sopracciglio verso di lei.
Minhee negò rapidamente e nascose il volto tra le mani, << Pensi davvero che io ne abbia il tempo? E poi perché dovrei dogarmi? Aish! >>. Lo colpì sul braccio, il che lo fece ridere rimuovendo il braccio dalla sua spalla. No, per favore, tienilo lì.
<< Stavo scherzando! >> disse Jongin sorridendo continuando a bere.
<< Hai intenzione di lasciare Minhee a secco? Lo stai bevendo tutto tu! >>, lo tormentava Kyungsoo.
Jongin si scusò. << Ecco, bevi >> disse verso Minhee mentre reggeva la bevanda.
<< Posso anche tenerla da sola, grazie >>, rispose lei, bevendo un sorso.
<< Oh, va bene >>. Jongin sorrise.
 
*** ¤ ***
 
 Arrivati al dormitorio, Minhe andò in bagno, mentre i due ragazzi erano seduti in salotto cercando qualcosa da guardare in tv. Poi Kyungsoo decise di cucinare qualcosa.
<< Non c’è nulla da guardare, ci sono solo drama. E’ questo che fa Minhee nel suo tempo libero? >> Jongin sghignazzò.
Esatto, fa questo per colpa tua. << Non ne ho idea >> disse Kyungsoo mentendo.
Mentre la ragazza usciva dal bagno, Kyungsoo aveva finito di preparare la cena, disponendo tutto sul tavolo. Minhee era affamata ed era più felice che mai di vedere quella tavola così pienamente imbandita.
<< Kyungsoo sei il migliore! >> esclamò lei quando si sedette e iniziò a mangiare.
<< Ooooh! Lascia qualcosa anche a noi! >> scherzò Jongin, rubando dal piatto di Minhee un gamberetto.
<< Ehi! Ridammelo! >> gridò lei con la bocca piena di cibo.
<< Hm, no >>, rispose lui, toccando il naso di Minhee. Lei si ritrasse, di nuovo. Questo fece ridacchiare Kyungsoo. Era così spaventata da ogni suo tocco. Era come se avesse un riflesso, così carino, così disperatamente innamorato.

 
*** ¤ ***          
 
 Finirono di cenare, così si misero sul divano a guardare drama. Minhee li aveva costretti, ed era anche a corto di gelato.
<< Qualcuno può comprare un po’ di gelato per me? C’è un bar dietro l’angolo >>, disse Minhee mettendo il broncio.
<< Il coprifuoco è alle 22, dobbiamo essere nel nostro dormitorio tra una mezz’ora >>, Kyungsoo aggrottò la fronte.
<< Sono le 21.30, per favore. Kyungsoo? >>, si lamentò la ragazza.
<< E va bene! >> rispose Kyungsoo mentre si alzava, non voleva allontanarsi dalla tv.
 
Come Kyungsoo uscì, Minhee e Jongin continuarono a guardare il drama. Jongin era davvero concentrato, il che fece ridacchiare la ragazza. Lei era sdraiata, mentre Jongin era seduto; le gambe di Minhee erano sulle cosce del ragazzo e lei lo guardava segretamente con attenzione, invece che fissare il proprio sguardo sull’apparecchio. Stava ammirando la linea della mascella, e ogni suo tratto somatico. Così perfetti, eppure così confusi.
 
Jongin beccò la ragazza a fissarlo con la cosa dell’occhio, incuriosito. << Che c’è? >>, disse, senza alcuna ombra di cattiveria o altro. Solo un semplice ‘che c’è’, nessuna emozione.
<< Nulla >>, Minhee sorrise mentre girò la testa per seguire il drama.
<< Okay >>, sorrise anche lui mentre si stendeva, posizionando la testa sullo stomaco di lei, facendola sentire a disagio.
<< Spostati~~! >>, si lamentò Minhee.
<< Ma sono stanco~ >>, rispose lui.
<< E allora dormi. Hai un ricambio di vestiti qui, giusto? >>, domandò lei.
<< Quindi va bene se dormo qui? >>, Jongin sorrise come un bambino.
<< A me non importa, purché tu stia lontano dal mio letto. >>
<< Peccato >>, tirò fuori la lingua mentre correva verso la stanza di Minhee. Quest’ultima era troppo stanca per reagire, quindi continuò tranquilla a guardare il drama.
<< Sto facendo la doccia! >>, gridò Jongin dalla stanza.
<< Fai quello che vuoi! >> gridò Minhee di rimando.
 
Era così disperatamente innamorata di quel ragazzo, che praticamente gli faceva fare tutto quello che voleva. Se le chiedeva di buttarsi giù da un ponte, probabilmente avrebbe obbedito. Le cose che si fanno per amore.
 
*** ¤ ***
 
 Quando iniziò la pubblicità, Jongin uscì fuori dalla camera di Minhee con niente addosso, fatta eccezione per i boxer. Sapeva che stava indossando il paio che aveva lì da lei, perché ogni giorno che apriva l’armadio, li guardava, chiedendosi cosa dovesse fare con quelle mutande. Lo guardò, immobile. Non era la prima volta che vedeva Jongin mezzo nudo, d'altronde erano cresciuti insieme. Ma il cuore continuava a battere forte. Thump. Thump. Thump.
 
<< Stai ancora guardando il tuo drama? >> chiese lui, mentre toglieva le tue gambe da sopra i cuscini e mettendole sulle sue cosce, di nuovo.
<< C’è la pubblicità >>, rispose Minhee.
Jongin sorrise. << Va bene. Beh, io vado a letto >>. I suoi capelli erano ancora un po’ bagnati, odoravano di buono. Da quella distanza si poteva sentire anche l’odore dello shampoo.
La ragazza si mise a sedere e Jongin la tirò su, abbracciandola e premendo il corpo contro il suo. << Buona notte Minhee. >>
<< Buona notte Jongin >>, lei sorrise, annusando lo shampoo e l bagnoschiuma. Era un odore molto dolce.
 
Le baciò la fronte, facendola trasalire. Ad ogni suo tocco continuava ad indietreggiare, ma le faceva anche battere forte il cuore. Non sapeva perché avesse reagito in quel modo, ma sapeva solo che tutte quelle sensazioni erano colpa di quel ragazzo.
 
*** ¤ ***
 
 Quando il drama finì, Kyungsoo finalmente ritornò con il gelato.
<< Il drama è finito Kyungsoo >>, Minhee rise mentre apriva la porta.
<< Beh, ho preso tre vaschette. Tutti i tuoi gusti preferiti >>, replicò Kyungsoo mentre le porgeva la busta.
<< Sono già le 22, non dovresti essere al tuo dormitorio? >>, sorrise la ragazza.
<< Io- >>.
<< Sto solo scherzando! >>, gli gettò le braccia al collo. << Grazie >>.
<< Di niente >>, sorrise lui, mentre ansimava un po’.
<< Hai corso sia all’andata che al ritorno? >> chiese la ragazza.
<< Esatto. Jongin è pronto per tornare al dormitorio? >>, domandò di rimando lui.
<< Oh, veramente dorme qui. >>
Kyungsoo agitò le sopracciglia e sorrise, << capisco >>.
<< Non il quel senso! >>, Minhee lo colpì.
<< Va bene, buona notte e sogni d’oro >>, ridacchiò il ragazzo mentre salutava.
<< Buona notte, ti voglio bene Kyungsoo, e grazie! >>, sorrise lei.
<< Te ne voglio anch’io. E buon divertimento! >>, Kyungsoo ridacchiò mentre usciva.
<< Zitto! >>, gridò Minhee di rimando mentre mimava un cuore con le mani.
 
Mise il gelato nel congelatore. Era già in pigiama, così decise di mettersi subito a dormire. Spense il televisore e si diresse nella sua camera, guardando Jongin che occupava la maggior parte dello spazio. Naturalmente. Guardò il telefono per controllare l’ora, 22.20. Stava per andare a dormire quando decise casualmente di guardare le foto, per scoprire che Jongin si era scattato una quantità assurda di imbarazzanti selca. Aveva i capelli in disordine ed era a torso nudo. Minhee sorrise tra sé.
Lo guardò e gli scattò velocemente una foto, salvandola nella galleria. Era carino quando dormiva. La salvò anche come immagine per il suo contatto e spense le luci, scivolando nel letto. Spinse più in là le braccia e i piedi del ragazzo per guadagnare spazio e inconsapevolmente guardò la foto di loro due che era posizionata sul comodino. Si mise su un fianco, fissando Jongin. I loro visi erano a pochi centimetri di distanza, e sorrise.
 
<< Buona notte Jongin >>, sussurrò la ragazza. Divertente. Cosa sarebbe successo se l’avesse sentita? Si girò dall’altra parte chiudendo gli occhi, quando improvvisamente un paio di braccia la avvolsero all’altezza della vita. Sorrise.
<< Buona notte Minhee >>, rispose Jongin mentre avvicinava i loro corpi.
 
Stava fingendo di dormire così da farla addormentare prima di lui, in modo da abbracciarla una volta raggiunto il mondo dei sogni. Voleva farla sentire al sicuro, protetta, dato che era il suo migliore amico.
Forse sapeva. Forse era a conoscenza del fatto che la sua migliore amica era innamorata di lui.
Minhee sorrise, sicura del fatto che quella notte avrebbe dormito tranquilla. Un’altra notte senza piangere per Jongin. Si addormentò avvolta tra le sue braccia, ascoltando il proprio cuore. Thump. Thump. Thump.
 
Jongin sorrise. Poteva sentire il cuore della ragazza battere forte.

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


 
♦   Autore POV 

Minhee si svegliò e trovò vuoto il posto accanto a sé. Si chiese dove fosse andato Jongin, era sabato e lei, Kyungsoo e Jongin di solito uscivano senza una meta precisa, giusto per stare insieme. Dov’è andato? E’ stato tutto un sogno? Doveva essere proprio così, era tutto troppo bello per essere vero.
Sospirò, costringendo se stessa ad alzarsi dal letto e coprendosi dai raggi del sole che quella mattina la colpivano direttamente negli occhi. Controllò il telefono, erano le 11. Aveva dormito fino a tardi, ma sul momento non rimase sorpresa. Poi rapidamente si ricordò e sfogliò le foto, se fosse stato un sogno le foto non sarebbero state ancora lì, vero?
 
Guardò tutte le foto nella galleria, ed erano lì. Le milioni di selca di Jongin, quindi non era stato solo un sogno. Uscì dalla sua stanza è trovò Jongin e Kyungsoo seduti sul divano a guardare qualche programma televisivo cheli stava facendo ridere e ragliare come se fossero asini.
 
<< Vi state divertendo? >>, Minhee fece un sorrisetto e Jongin e Kyungsoo annuirono.
<< Sarebbe meglio se ci fossi anche tu >>, Kyungsoo battè lo spazio vuoto del divano che era accanto a lui.
Lei scosse la testa, << prima devo lavarmi i denti. >>
<< Vengo con te! >> si offrì Jongin, alzandosi improvvisamente.
Kyungsoo, però, lo tirò di nuovo a sedere << dalle un po’ di privacy, in fondo è una ragazza. Sta solo andando a lavarsi i denti, non credo abbia bisogno di te ovunque vada. >>
Jongin aggrottò la fronte <>, disse lui.
Minhee sorrise ed annuì, ritornò nella sua stanza e iniziò a rinfrescarsi.
 
 *** ¤ ***
 
<< Sei pronta? >>, chiese Kyungsoo. Lui e Jongin si alzaronodi scatto simultaneamente, e dopo aver spento il televisore osservarono attentamente Minhee.
Indossava una gonna rosa chiaro ed una camicetta a righe abbinata ad un piccolo cardigan per coprirsi.
<< Inaccettabile >>, Kyungsoo scosse la testa.
<< Cosa? Io credo che stia bene. >>, Jongin lanciò un’occhiata al più grande.
<< Fa un po’ freddo fuori, e se ti ammali? E se dei pervertiti cercassero di alzarti la gon- >>
<< Ok, allora vado a cambiarmi. >>, Minhee roteò gli occhi e si diresse nuovamente nella sua stanza.
 
Kyungsoo la rimproverava sempre per come si vestiva. Se non eranole scarpe, erano i capelli: ‘Perché li hai legati? Vuoi per caso cercare di mettere in mostra collo e clavicole?’. Se non erano i pantaloni, era la camicia: ‘Stiamo mostrando un po’ troppa scollatura, non ti pare?’
Anche se Kyungsoo era molto protettivo quando si trattava di quello che indossava, dava a Minhee sempre il proprio spazio quando si trattava di ragazzi. Non gli importava con chi usciva, perché sapeva che l’unico ragazzo per cui provava un vero interesse era solo Jongin. Kyungsoo la amava ‘a pezzi’, non le avrebbe mai fatto del male, ed era per questo che lei lo adorava così tanto.
Jongin, invece, era diverso. Le dava tutta la libertà di cui aveva bisogno: le lasciava fare quello che voleva, poteva indossare tutto quello che voleva, sceglieva sempre lei. Certo, era protettivo se magari qualche altro ragazzo tentava di toccarla o di darle fastidio in qualsiasi modo, ma quando si trattava di cosa indossare era sempre una sua scelta.
 
Minhee uscì dalla camera indossando qualcosa di più appropriato, sostituendo la gonna con un paio di jeans attillati. Si voltò verso Kyungsoo per la sua approvazione.
Il più grande annuì, << andiamo >>. Afferrò la mano della ragazza e la condusse verso la macchina. << Chi guida? >>. Silenzio. << Ok, guido io allora >>, continuò lui e prese le chiavi dalle mani di Jongin e si infilò in macchina.
 
Minhee e Jongin si accomodarono tutti e due nei sedili posteriori, al che il cuore della ragazza iniziò a battere più veloce. Si sentiva ansiosa e stava sudando, avrebbe dovuto tenere quella gonna.
<< Andiamo al centro commerciale! >>, disse Kyungsoo mentre agitava le chiavi e le inseriva per far partire la macchina. Il motore si accese e tutti e tre i ragazzi applaudirono. Il sabato è sempre il miglior giorno della settimana.
 
*** ¤ ***
 
<< Minhee? >>, Kyungsoo chiamò la ragazza mentre stavano girovagando per il centro commerciale.
<< Si Kyungsoo? >>, rispose lei.
<< Fra un po’ non è il compleanno di Minho? >>, chiese lui.
Minhee annuì. Onestamente si era dimenticata del compleanno del fratello e non sapeva neanche cosa regalargli.
 
Ogni anno Minho era solito chiedere ‘Comprami delle cose sportive’, oppure ‘Qualsiasi cosa mi comprerai, l’accetterò’; la cosa la infastidiva perché non era quasi mai a casa e di conseguenza non sapeva cosa desiderava il fratello.
<< Non so cosa prendergli, è così complicato quando si tratta di queste cose >>, sospirò la ragazza.
<< Che ne diresti di una camicia o qualcosa del genere? >>, propose Jongin.
Kyungsoo scosse la testa, << Non ascoltare questo pazzo, non capisce niente. Gli regaleremo qualcosa di costoso, dopotutto è come se fosse anche nostro fratello. Potremo dividere i soldi. >>, disse sorridendo.
<< Quindi cosa gli prendiamo? >>, Jongin alzò un sopracciglio in direzione di Kyungsoo.
<< Facile, gli piace lo sport, giusto? >>, domandò Kyungsoo a Minhee.
<< Sì, credo.. >>, la ragazza si strinse nelle spalle.
<< Allora gli compreremo delle cose sportive, tipo delle attrezzature, proprio come quelle che uti- >>
<< Continuava a parlare di questo attrezzo davvero cool che desidera da anni >>, si ricordò improvvisamente Minhee, interrompendo il più grande. << Parla sempre di questo al telefono, è tipo questa cosa da golf. Sta diventando vecchio, quindi non mi sorprende il fatto che gli piaccia giocare a golf adesso >>, continuò lei ridendo.
<< Golf? Non sapevo che a Minho-hyung piacesse il golf >>, mormorò Jongin tra sé. Si sentiva escluso dal momento che Minhee camminava e parlavao solo con Kyungsoo, tagliando fuori lui.
<< Minho-oppa sta imparando, ma non ha nessuna attrezzatura, credo che sia per questo che la desidera >>, affermò la ragazza.
<< Allora? Cosa stiamo aspettando? Gli compreremo l’attrezzatura allora! >>, Kyungsoo sorrise e corse. << Al negozio di sport! >>
 
*** ¤ ***
 
<< 70000 won?! >>, Kyungsoo rimase a bocca aperta. << Ma sono una sacco di soldi, dovrò utilizzare tutta la mia indennità per questo! >>. Jongin sospirò a lungo.
<< Ragazzi, calmi. Pagherò tutto io >>, sorrise Minhee mentre stava per strisciare la carta di credito, ma Jongin la fermò.
<< No. >> disse, mentre teneva ancora il suo polso.
<< Cosa vuol dire no? Ho i sol- >>
<< Questo è un regalo da parte di tutti, non solo da parte tua >>, puntualizzò Jongin mentre tirava fuori il portafogli. << Noi pagheremo in contanti >>, continuò il ragazzo rivolgendosi alla cassiera. Quest’ultima gli lanciò un’occhiata strana, ma Jongin non gli diede importanza. Non aveva intenzione di far pagare tutto a Minhee, che gli piacesse oppure no.
<< Ecco >>, Kyungsoo fece scivolare 30000 won verso la cassiera.
<< Questa è la mia parte >>, replicò Jongin a sua volta, consegnando alla cassiera 20000 won.
<< Aspettate, perché Kyungsoo sta pagando di più? Non posso pagare io 30000 won dato che è mio fratello? >>, si lamentò la ragazza.
<< Metti la tua parte e basta Minhee >>, Kyungsoo la accarezzò e sospirò. Così Minhee diede 20000 alla cassiera, in modo da contare i soldi.
<< Va bene ragazzi, potete andare >>, disse la cassiera e gli consegno l’attrezzatura. Minhee la prese e se la mise in spalla, ma Jongin gliela tolse.
<< La porto io. >>, disse.
<< Ma- >>
<< Ho detto che la porto io >>, ribadì Jongin severamente mentre continuava a camminare.
<< E’ arrabbiato? >>, chiese Minhee a Kyungsoo.
<< No >>, rispose Kyungsoo, << è solo gentile >>. Sorrise mentre le accarezzò la schiena e le prese la mano.
 
La verità era che Jongin era un po’ incazzato. Perché Minhee stava sempre con Kyungsoo e si fidava più di lui? Cosa c’era di sbagliato in lui? Forse perché era uno su cui non si poteva fare affidamento? Non era bravo come Kyungsoo? In tutti questi anni di amicizia, alcune volte Jongin si sentiva tagliato fuori. Kyungsoo gli diceva cose del tipo ‘Minhee mi ha chiamato, ha pianto la scorsa notte’ e si chiedeva perché invece Minhee non chiamava mai lui. Forse perché dormiva sempre? Si sarebbe svegliato. Se fosse stata Minhee, si sarebbe svegliato certamente. La cosa che non sapeva, era che Minhee piangeva per causa sua. Come poteva chiamare Jongin, per piangere sulla spalla di Jongin, per lui?
 
Arrivarono in macchina e Minhee mise l’attrezzatura nel cofano. << Avremmo dovuto comprare il regalo per Minho-oppa per ultimo >>, rise.
<< Già, ma è meglio così. Grazie Jongin! >>, Kyungsoo batte sulla spalla di Jongin e si incamminarono nuovamente verso il centro commerciale.
 
*** ¤ ***
 
<< Prova questo >>, Jongin sorrise mentre metteva un cappellino in testa a Minhee.
Lei si guardò allo specchio e sorrise di rimando, << è carino >>.
Vero? E’ carino, no? << Ok, te lo compro >>, disse lui mentre lo toglieva dalla testa della ragazza, lasciandole i capelli arruffati. Rise quando vide i capelli di Minhee, e di conseguenza si mise a ridere anche lei, e anche Kyungsoo.
<< Aspetta, te li aggiusto >>, Kyungsoo disse mentre le risistemava la chioma.
Jongin sentì una strana sensazione all’altezza del cuore, perché stava così ogni volta che vedeva Minhee in quel modo con Kyungsoo? Era gelosia? Stava iniziando a provare qualcosa per lei? Non lo sapeva.
<< Jongin! >>, lo chiamò Minhee mentre lui si dirigeva verso la cassa, facendolo girare con un sorriso stampato in faccia. Gli piaceva quando Minhee lo chiamava per nome.
<< Non c’è bisogno che me lo compri, davvero >>, disse la ragazza mentre afferrò il cappello.
<< Insisto, sta troppo bene su di te perché tu non lo abbia >>; disse Jongin, facendo arrossire Minhee, che già sentiva le farfalle nello stomaco.
<< Allora fallo pagare a me, per favore >>, replicò la ragazza mentre si aggrappava di nuovo a lui.
<< Non fare così Minhee. Lo sai che non te lo permetterò mai, pagherò io. >>
Finalmente Minhee lo lasciò andare, << Come vuoi >> e tirò fuori la lingua.
Lui ridacchiò e si mise in fila per pagare, mentre lei e Kyungsoo scherzavano in giro per il negozio con degli accessori.
 
Finalmente arrivò il turno di Jongin e Minhee corse rapidamente verso di lui e si aggrappò al suo braccio. Era molto più alto di lei e si sentiva protetta intorno a lui. Jongin, se solo sapessi quanto ti ama. Forse l’avresti capito.
 
<< Grazie >>, disse il cassiere e consegnò la busta a Jongin. Minhee era ancora attaccata a lui.
<< Perché sei così appiccicosa tutto ad un tratto? >>, domandò ridendo Jongin, facendo imbronciare Minhee. Era come se quei due ragazzi erano già una coppia, era una specie di ‘flirtashionship’.
<< Ho solo un po’ di fame, andiamo a comprare qualcosa da mangiare >>, rispose lei.
Jongin annuì e Kyungsoo li seguì. Piccioncini, sono così innamorati e ancora non lo sanno.
 
Arrivarono al food court, ordinarono e si misero a divorare tutto. Negli ultimi giorni Minhee non si era ingozzata di gelato a tarda notta perché non piangeva più per Jongin. Probabilmente era perché le stava dando molte attenzioni. Non si lamentava, ma era strano che così, dal nulla, ad un tratto gli importasse di più del solito di lei. Voleva solo capire, voleva una spiegazione. Forse iniziava a provare per lei quello che lui provava da sempre per lui?
 
<< Non l’ho mai vista mangiare così tanto >>, Kyungsoo rise mentre Minhee mangiava. << Non hai intenzione di condividere, Minhee? >>, le chiese.
<< No… >>, rispose lei con la bocca piena zeppa di cibo.
Jongin ridacchiò. << Maleducata, non sai che non si parla con la bocca piena? >>
<< No >>, rispose lei, di nuovo. Questa volta inghiottì tutto. << Voi non mangiate nulla? >>, chiedendo a Kyungsoo e Jongin.
<< Ti stiamo solo guardando e aspettando che tu finisca. >>
 
*** ¤ ***
 
Appena tornò a casa, Minhee cercò nei cassetti, scegliendo quello che avrebbe indossato poi l’indomani. Voleva l’abito perfetto con il capellino che Jongin le aveva comprato. Era incredibilmente felice. Teneva quel cappello tra le braccia, stritolandolo come se fosse un orsacchiotto.
Domani sarebbe tornata a casa per vedere Minho, il padre, la madre e altri parenti. Avrebbe portato con sé anche Kyungsoo e Jongin, e per alcuni parenti sarebbe stata la prima volta incontrarli. Ma sarebbe stato come con la madre, il padre, il fratello e alcuni cugini: avevano già sentito parlare di quei due.
Suo padre spessa diceva cose del tipo ‘voi ragazzi farete meglio a prendervi cura della mia preziosa Minhee’ e minacciava Jongin e Kyungsoo per puro divertimento. Il padre sapeva che le piaceva Jongin, ma non disse mai nulla al riguardo. Decise che sarebbe rimasto fuori dalla vita sentimentale della figlia, dato che ormai stava diventando grande e imparava le cose da sola, adesso. Fu difficile accettarlo e, in effetti, ci mise un po’, ma alla fine accettò questa condizione.
 
<< Perfetto >>, Minhee sorrise e tirò fuori gli indumenti perfetti per il giorno successivo. Era fuori di sé dalla gioia, era contenta di vedere i suoi genitori.
 
Si distese sul letto, inspirando ed espirando; il cuore le andava a mille al solo pensiero che per lei e Jongin ci fosse una possibilità. Fissò la foto di loro due, soffermandosi su ogni minimo particolare: dal papillon che Jongin indossava abbinato al suo vestito al modo in cui sorridevano verso l’obiettivo, per lo sfondo e per tutto. Amava quella fotografia con tutta se stessa.
 
Un’altra notte che non piange su di te. Sai davvero come farla felice, Kim Jongin.


 
Angolino:
Annyeong! ^^ Come potete ben vedere, sono riuscita ad aggiornare (anche se sono quasi le 3 di notte ma ve bé, dettagli u.u). Vi avevo promesso che avrei aggiornato più recentemente adesso che arriva Natale no? E quindi eccomi qui :D
Allora, parliamo un po' della storia. Si sta iniziando a capire qualcosa, vero? Chissà come si evolveranno le cose *sorriso maligno*
L'unica cosa su cui ho dei dubbi è la storia del regalo e della divisione dei soldi. Sul capitolo originale in inglese le cifre erano scritte in dollari, ma we are in Korea baby! Quindi ho preferito convertirli in won. 'Nsomma, mi sono scervellata in pochino, ma credo di avercela fatta! xD
Se comunque avete dubbi, o volete chiedermi qualcosa, non esitate!
E poi vorrei anche ringraziarvi, anche se non recensite so che ci siete, quindi grazie dal profondo del mio piccolo cuoricino! ^^
Spero di riuscire ad aggiornare al più presto, spero anche di aggiornare più capitoli in una settimana, perché la storia è ancora taaaaaanto lunga e taaaaaante cose devono ancora succedere ahahahahah :)
Ok, ho finito (lo so, queste note sono lunghe, ma avevo un po' di cose da dirvi, skus).
Ci vediamo al prossimo capitolo e, come sempre, aspetto di sentire cosa ne pensate!

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


Angolino:
Ecco a voi il settimo capitolo. Veloce eh? xD
Buona lettura! ^^


 
 
 
♦  Autore POV 
 
"Oh mio Dio, siete cresciuti così tanto!" strillò la madre di Minhee quando vide i tre ragazzi in piedi davanti a lei. Indossava un abito turchese e i capelli erano tirato su molto bene. Era bella, bellissima. Minhee somigliava esattamente a lei, e tutti nella loro famiglia le avrebbero scambiate per gemelle, se non avessero sa puto che erano madre e figlia. Minhee era un po’ più alta della madre, ma non più di alcuni centimetri. Era la madre ad essere un po’ insolita, era lei quella con la bassa statura. Minhee era nella media, ma amava stare accanto alla madre proprio perché era più alta di lei. La faceva sentire meglio dentro, considerato il fatto che Jongin era più alto e doveva stare accanto a lui ogni giorno.
 
<< Ciao mamma! >>, Minhee sorrise e  gettò le braccia intorno a lei e lei, di rimando, l’abbracciò forte.
 << Adesso niente abbracci per il tuo vecchio? >> , il padre della ragazza aggrottò la fronte e aprì le braccia, in attesa che la figlia ci saltasse dentro. Ma, invece della figlia, si catapultarono Jongin e Kyungsoo e lo abbracciarono.
<< Papà! >>, Kyungsoo disse mentre abbracciava il padre di Minhee, facendo scoppiare le risate di tutti quanti.
 
<< I miei altri due figli! Ah, come state voi due? Vi state prendendo cura della mia Minhee? >>, rise e diede una pacca sulla schiena a Jongin. Si riferiva principalmente a Jongin, poiché sapeva che Kyungsoo si stava già prendendo cura molto bene della figlia. Adorava Kyungsoo un po’ più di Jongin, perché sapeva lui non le avrebbe mai fatto del male. Su Jongin, aveva avuto i suoi dubbi, ma alla fine non furono troppi.
 
<< Certo, Mr. Choi! Sempre! >> Cantilenò educatamente Kyungsoo.
<< Non avremmo il coraggio di ferirle neanche un capello, signore >> Jongin sorrise.
<< Andiamo, voi tre. Venite dentro ad incontrare il resto della famiglia. >>, disse la madre.
 
Dentro era pieno di gente. La famiglia era molto numerosa, e sia Kyungsoo che Jongin lo sapevano. Considerando tutti i ritratti di famiglia che Minhee aveva sparsi nel dormitorio, non avrebbero mai immaginato che quello era tutta la sua famiglia.
I bambini correvano in giro ridendo e giocando. Questo fece tornare alla mente a Minhee di quando lei, Jongin e Kyungsoo erano così. Tutti e tre correvano sempre in giro per casa, rendendo tutti timorosi che uno di loro avrebbe potuto inciampare e farsi male.
 
<< Ehi! Eccovi qui! >>, Minho indicò i tre ragazzi. Minhee sorrise e lo salutò.
<< Buon compleanno oppa! >>, disse lei.
<< Sono felice, ora che vedo la mia sorellina e i miei due fratelli >>, sorrise Minho e Kyungsoo e Jongin lo abbracciarono.
 
I tre si scambiarono  un abbraccio di gruppo, molto lungo, mentre Minhee restò lì impalata in tutta la sua goffaggine. Ad un tratto si rese conto che c’era una bella ragazza in piedi accanto a Minho, ed era nella sua stessa situazione.
 
<< Ciao! >>, la salutò Minhee, e l’altra ragazza ricambiò il saluto. Sembrava bellis- no, era impeccabile. Era una delle ragazze più belle che Minhee avesse mai visto e lì per lì, si sentì di nuovo insicura. Minhee indossava il berretto che Jongin le aveva comprato e una camicetta normale con pantaloncini. Non si aspettava che tutti fossero vestiti elegantemente.
 
<< Minhee, Kyungsoo, Jongin, questa è la mia ragazza. Saluta, piccola >>, Minho le disse. << Ho già detto ciao a tua sorella. Sembra proprio come la tua mamma >>, rispose lei.
<< Lo dicono tutti >>, sorrise Minhee.
<< Beh, è la verità. Piacere di conoscerti, mi chiamo Yuri >>, replicò la ragazza mentre si strinsero la mano.
<< Io sono Choi Minhee, e questi sono i miei migliori amici, Do Kyungsoo e Kim Jongin >>, introdusse i due ragazzi.
<< E’ un piacere conoscerti >>, Yuri sorrise. Bella, ha buone maniere, e carina. Minho oppa, sarà meglio che tu la tratti bene.
<< E’ un piacere anche per me >>. Kyungsoo sorrise e si strinsero le mani.
 
<< Ehi, ma dov’è il mio regalo? >>, Minho chiese scherzando.
<< E’ in macchina, indovina un po’ cos’è? >>, replicò sorridendo la sorella. 
<< Spero che sia quello che volevo, perché ho lasciato capire un sacco di suggerimenti ogni volta che ti ho chiamato >>. Minho sorrise di nuovo.
<< Volevi l’attrezzatura da golf, giusto? >>, Minhee sollevò un sopracciglio.
<< Bingo! >>, disse Minho mentre le buttò le braccia al collo. << Sei la migliore! >>, continuò.
<< Come faresti senza di me, eh? >>. La ragazza rise di gusto.
<< Ehi! Ti ho aiutata anch’io! >>, Kyungsoo aggrottò la fronte.
<< Lo stesso vale per me, tutti abbiamo partecipato al regalo >>, Jongin incrociò le braccia.
<< Venite qui voi due! >>, disse felicemente Minho mentre li tirava fra le sue braccia.
 
*** ¤ ***
 
Minhee stava aiutando la madre a portare il cibo in tavola per tutta la famiglia, quando improvvisamente la sentì tossire.
<< Stai bene mamma? >>, le chiese.
Lei annuì. << Sto bene. Quindi, come vanno le cose tra te e Jongin? >>, le chiese sorridendo.
Il volto della figlia ad un tratto divenne rosso e le braccia stavano per cedere. Era come se stessero lentamente diventando come i noodles e aveva difficoltà a controllarle. Poggiò il piatto con il cibo prima che lo facesse cadere e si assicurò che la madre non avesse notato nulla.
<< E-ehm, perché mi chiedi di Jongin? >>, chiese Minhee.
Lei rise. << Non ti sto chiedendo di Jongin. Ti sto chiedendo di te e Jongin. Tutti in famiglia ormai lo sanno. Non sanno com’è il suo aspetto, ma tutti sanno il suo nome. >>
<< Mamma, l’hai detto a tutta la famiglia? >>, piagnucolò Minhee.
<< Gli ho anche detto che oggi sarebbe stato qui con te >>, la madre le sorrise mentre portava i piatti col cibo sulla tavola. << Dai tesoro, i nostri ospiti stanno aspettando le portate >>, disse continuando.
Minhee sospirò, quella sarebbe stata una lunga giornata.
 
*** ¤ ***
 
Jongin e Kyungsoo erano in giardino con Minho mentre parlavano e scherzavano, quando Minho si scusò e si avvicino a Yuri.
<< Ti stai divertendo? >>, le chiese.
<< Sì, molto! Ma posso chiederti una cosa? >>, replicò lei.
Minho annuì, <>.
<< Jongin, è questo il suo nome, giusto? >>, gli chiese Yuri.
Minho annuì nuovamente, << Quello alto? >>
<< Sì, lui >>, annuì lei a sua volta. << E’ lui che sta uscendo con tua sorella, per caso? >>
Minho questa volta sbuffò, << Mia sorella ha una cotta per lui da quando erano in terza elementare. Non so nemmeno più cosa siano, in realtà. >>
<< Davvero? Beh, a me sembrano già ‘qualcosa’. Hanno bisogno di aiuto? >>, Yuri sorrise.
<< Non t’intromettere, piccola >>, Minho le sorrise di rimando.
<< Dai, stavo scherzando. Però sul serio, lei lo guarda proprio come guardo io te. >> Yuri sorrise mentre si alzava.
Minho la baciò sulle labbra, << Quindi lui la guarda esattamente come io guardo te? >>
<< Sì >>, Yuri rispose semplicemente, facendo ridere il ragazzo.
<< Allora chiederò a loro cosa sta succedendo. Andiamo, my lady >>, sorrise mentre le afferrò la mano.
<< Aish! Così banale, Minho-ah. Hai dimenticato che io sono più grande? Dovrei guidare io >>, rise Yuri.
<< Peccato >>, il ragazzo sorrise mentre s’incamminavano insieme.
 
<< Ehi Jongin! Possiamo parlare per un secondo? >>, Minho sorrise mentre tirava da parte l’altro ragazzo.
<< Che c’è hyung? >>, Jongin posò il suo bicchiere e si incamminò insieme al più grande.
<< Allora, come vanno le cose con Minhee? >>, Minho sorrise.
Jongin rideva, sembrava che tutti ultimamente si stessero chiedendo questa cosa. Non sapeva se era una sua impressione, ma sembrava che tutto stesse andando sù come su di una collina con lei, ma allo stesso tempo era fantastico.
<< Tutto bene, perché? >>, chiese Jongin un po’ sospettoso.
<< Sai, vorrei solo sapere come stanno le cose >>, Minho si strinse nelle spalle.
<< Sì, le cose vanno alla grande. Non ti preoccupare, mi prendo cura della tua sorellina >>, spiegò Jongin.
<< Bene, bene. Beh, allora torniamo alla festa? >>, suggerì il più grande.
Jongin annuì, << Andiamo. >>
 
*** ¤ ***
 
Minhee era seduta a parlare con la famiglia, era come se il compleanno di Minho non esistesse, poiché si spettegolava solo su di lei e Jongin, di come sarebbero stati carini insieme, di quanto è affascinante, eccetera eccetera. Una delle sue cugine l’ha definito persino ‘hot’, il che fece ribollire il sangue nelle vene a Minhee. Strinse i denti quando sentì tale affermazione, e la sola cosa che poté rispondere fu un semplice << Grazie >>.
 
<< E’ diventata tutta rossa, guardate le sue guance! >>, una delle sue zie indicò la sua guancia.
<< Siete solo così belli, Minhee >>, l’altra zia le pizzicò l’altra guancia.
La ragazza aggrottò la fronte. << Perché dovete fare sempre così? >>.
<< Così come, tesoro? Ti stiamo solo prendendo in giro, questo è tutto >>, rispose l’altra zia.
<< Sta già diventando una cosa seria? >>, le chiese un cugino, ma lei scosse la testa.
<< Lui non sa neanche che mi piace >>, rispose Minhee accigliandosi.
<< Oh, piccola! >>, una zia aggrottò la fronte a sua volta. << Tuo zio ed io eravamo proprio così. Mi piaceva, ma lui non lo sapeva. Vengono da te quando ormai si rendono conto che tu non li vuoi più, basta giocare duro! >>, la zia rise.
 
Minhee sorrise, si ricordò di quando era piccola e di quanto le piacesse vedere gli zii insieme. Il loro rapporto è stato sempre quello che desiderava anche lei, e Minhee voleva una storia proprio uguale alla loro. La madre e il padre, invece, ebbero una storia d’amore diversa che lei non voleva affatto. Ci vollero anni prima che la madre si innamorasse del padre, che è la ragione per cui lui la incoraggia e la ama così tanto.
Voleva un rapporto alla pari, ma al momento era tutto tranne che equo. Amava Jongin e Jongin amava, beh, chi lo sa? Jongin era Jongin e aveva le proprie opinioni e i propri pensieri, che erano davvero troppo difficili da leggere. Era come se stesse cercando di capire ancora chi o cosa amasse. Non era colpa sua, era di Minhee la colpa. Era ancora troppo presto per amare.
 
Quando tutta la famiglia finì di mangiare, era arrivato il momento della torta di compleanno. Minho ringraziò tutti per essere stati lì presenti e insistette perché la sorella rimanesse lì ancora un altro po’, ma doveva tornare al dormitorio dato che il giorno seguente sarebbe dovuta andare a scuola.
 
<< Forse vi verrò a visitare il prossimo week end, va bene? >>, gli promise.
Lui si accigliò, ma accettò. << Cosa ne pensi della mia ragazza? >>
La domanda spuntò fuori così dal nulla, ma Minhee rispose lo stesso.
<< Sembra molto gentile, ed è molto bella >>, la sorella ridacchiò.
<< Grazie. Tu sai già cosa penso di Jongin, credo che ti si addice. Molto affascinante, dolce, gentile… E poi è davvero divertente! >>, Minho sorrise.
<< E cosa ti fa pensare che mi piace ancora Jongin? >>, lei sorrise.
<< Non ti piace? >>, il fratello alzò un sopracciglio.
<< No >>, lo derise lei.
<< Beh, io penso invece che tu piaci a lui >>
<< Cosa ti fa dire una cosa del genere? >>, gli occhi di lei si spalancarono. I battiti nel tuo iniziarono ad accelerare. Ci fu una sorta di piccolo shock nel corpo della ragazza, come se avesse avuto una reazione a Jongin.
<< Ti guarda come io guardo Yuri >>, rispose Minho.
<< Non essere ridicolo oppa >>, gli tirò un piccolo buffetto sulla spalla. << Vado a chiamare i ragazzi prima che facciano casino con i tuoi videogiochi >>, disse Minhee.
<< Buona notte, stai attenta mentre guidi, ti voglio bene. Mandami un messaggio o chiamami quando vuoi! >>, la salutò appena lei andò in soggiorno a chiamare Jongin e Kyungsoo.
 
<< Pronti ad andare? >>, chiese Minhee.
I ragazzi stavano chiacchierando con i suoi genitori.
<< Certo, stiamo aspettando te >>, Jongin rispose e si inchinò educatamente.
<< Va bene figliolo, prenditi cura di lei >>, il padre accarezzò la schiena di Jongine abbracciò sia lui che Kyungsoo. La madre invece baciò entrambi. Poi Minhee, il padre e la madre si scambiarono un piccolo abbraccio di gruppo. Kyungsoo e Jongin mugugnarono un piccolo ‘Aww!’
 
<< Zitti >>, Minhee gli diede un piccolo schiaffetto quando gli passò vicino.
<< Vi voglio bene! Ciao Minho! Ciao Yuri! >> gridò la ragazza quando uscì dalla porta.
<< Guida con prudenza! >>, le dissero la madre e il padre.
Lei annuì e salì in macchina. Si mise a ridere appena vide i due ragazzi entrare in macchina felici.
<< Avete avuto una chiacchierata interessante con i miei genitori? >>
<< La migliore >>, Kyungsoo e Jongin risposero all’unisono.
 
Mentre i ragazzi facevano marcia indietro nel vialetto, i genitori di Minhee sventolavano felicemente le loro mani.
<< Jongin, mi piace quel ragazzo. Ha… Qualcosa >>, disse la madre.
<< Confido che tratti davvero bene la nostra Minhee >>, disse un po’ triste il padre.
I ragazzi imboccarono la strada e le figure dei genitori iniziarono a diventare più piccole, fino a svanire.
 
*** ¤ ***
 
Minhee scivolò nel suo letto e guardò la foto in cui era insieme a Jongin, un altro giorno perfetto insieme a lui. Un altro giorno perfetto insieme ai suoi due migliori amici e alla sua famiglia. Era un po’ triste, perché aveva la sensazione che Jongin stesse cercando di allontanarsi da lei, ma era felice lo stesso. Era felice che Minho fosse felice insieme a Yuri, e continuava a pensare a quello che le aveva detto il fratello.
 
Sentiva l’odore di Jongin sulle lenzuola e sorrise, il suo profumo era una delle cose che più amava di lui. Ma, nel complesso, non era qualcosa che amava tanto quanto amava lui.
 
I momenti della giornata si ripetevano all’infinito nella testa di Minhee. Quando il fratello disse ‘Ti guarda come io guardo Yuri’. Adesso, il suo cuore batteva più veloce che mai. Molto forte e chiaro, si poteva sentire distintamente. Voleva solo avere Jongin vicino, abbracciarlo e addormentarsi nelle sue braccia di nuovo. Voleva vederlo. Guardò le foto nella galleria, e andò dritta alle foto di Jongin.
 
Non sarebbe strano se mettessi in un collage tutte queste foto? Si mise a ridere da sola di se stessa. Tentò di ripensare al modo in cui la guardava Jongin, al suo sguardo, non era qualcosa a cui prestava molta attenzione. Raramente avevano un contatto visivo perché lei diventava nervosa, ma da quel momento in poi ci avrebbe fatto più attenzione.
 
Sorrise a se stessa. Giorno #4, dormire tranquillamente e non piangere per Kim Jongin.
E’ impossibile passare oltre a te, Kim Jongin. Mi arrendo.

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


 Note:
Eccomi! No, per vostra sfortuna non sono scomparsa xD
Lo so, avevo promesso di aggiornare più spesso in queste vacanze, ma l'influenza non esclude nessuno, me compresa T.T
Ma in parte è anche perché stavo rischiando l'infarto appena ho aperto il video su youtube del teaser di JongHyun... Mio Dio figlio, anche se sei un dinosauro sei un figo uguale! E poi sapevo che i muscolini c'erano ancora, eheheheheh!
Anyway, eccovi il capitolo. Cosa succederà stavolta? Lo scoprirete solo leggendo! :D
Enjoy!




 
♦  Autore POV 
 
Minhee si svegliò al suono del telefono, segnalava un messaggio di testo.
 
         Da: Kyungsoo 
“Buongiorno, è lunedì!”
 
Si accigliò. Cosa c’è di così bello il lunedì? Oh, giusto, Jongin. Sorrise appena pensò a lui e sentì subito le farfalle nello stomaco. Il nodo alla gola, il nervosismo e l’eccitazione mescolati insieme... Era davvero una bella sensazione. Per una volta nella sua vita, non vedeva l’ora che fosse lunedì.
 
Si preparò e si diresse verso il dormitorio di Jongin e Kyungsoo. Ogni giorno della settimana, se loro erano pronti prima di lei, sarebbero andati al suo dormitorio e se lei era pronta prima di loro, sarebbe andata lei al loro dormitorio.
 
Ma perché ci mettono così tanto? Hanno meno cose da fare rispetto a me.
 
Bussò alla porta, il numero 116 appeso e poco più sotto una targhetta: c’erano scritti sopra i nomi di Jongin e Kyungsoo. Sorrise vedendo il nome ‘Kim Jongin’. Ricordò quando erano piccoli, e di quando il nome di Jongin era Kai.
La prima volta che lo vide, si convinse che Kai era il suo vero nome. Non sapeva perché, ma per lei aveva la faccia di uno che portasse il nome Kai e continuò a chiamarlo con quel nome per un po’ di tempo, a dire il vero la cosa andò avanti per tutta la durata della scuola elementare. Non seppe mai cosa ne fu di quel “soprannome”, ma lei, Kyungsoo e Jongin se ne sbarazzarono. Era una cosa strana continuare ad andare in giro chiamandolo Kai, mentre tutto il resto della scuola lo chiamava Jongin.
 
I pensieri della ragazza furono interrotti quando si ritrovò davanti ad un Jongin assonnato. Sorrise subito, non poteva proprio farne a meno. Ogni volta che lo vedeva, era come se qualcosa dentro la sua testa la costringeva a sorridere. Non poteva farci nulla, era una reazione.
 
Jongin le sorrise di rimando, scompigliandole i capelli. << Qualcuno si è svegliato presto oggi >>, disse lui mentre faceva entrare Minhee.
<< No, voi vi siete svegliati tardi. Vai a prepararti, oppure saremo in ritardo per la scuola >>, disse lei mentre lo spingeva nell’altra camera.
Lui ridacchiò. << Sei così prepotente! >>
<< Solo perché sei lento e testardo >>, sparò lei di rimando, facendolo zittire.
 
Lui sbadigliò e stese le sue braccia per avvolgere le spalle della ragazza, che trasalì. Pensò che ormai doveva essere abituata al suo tocco, ma ogni volta che tra loro c’era un contatto di quel tipo, aveva come la sensazione che si dovesse allontanare.
Minhee sentiva il suo corpo sciogliersi ogni volta che Jongin la sfiorava, e ogni volta che invece le sorrideva, il cuore si riduceva in una poltiglia indistinta di muscoli e tessuti.
 
<< Com’è stato il tuo sonno di bellezza, pricipessa? >>, Jongin sorrise.
<< Il mio? Ottimo. E il tuo invece com’è stato? >>, chiese lei.
<< Direi okay, mi fa male la schiena. Ricordami di non dormire sul divano, di nuovo >>, gemette.
<< Non dormire sul divano, di nuovo >>, Minhee glielo ricordò e fece l’occhiolino.
<< Non ora, aish! >>, le scompigliò i capelli, di nuovo.
La ragazza si accigliò. << Non mi piace quando la gente tocca i miei capelli! >>
<< Neanche a me, ma tu li tocchi sempre! >>, lui rise.
<< Vabbè >>
<< Minhee? >>
Sentì un tuffo al cuore quando sentì chiamare il suo nome. << Che c’è? >>, rispose.
<< Puoi massaggiare un po’ la mia schiena, per favore? >>, Jongin fece una faccia da cucciolo imbronciato.
<< Dimmi dove ti fa male >>, gemette lei.
Era frustrata per aver accettato sempre quando Jongin le chiedeva qualcosa, ma ormai quella era un’abitudine.
 
*** ¤ ***
 
Quando i tre ragazzi arrivarono a scuola era ancora presto. La ragazza vide Chohee seduta dall’altra parte dell’aula con alcuni suoi amici. Minhee si accorse che la ragazza stava lasciando da parte Jongin ultimamente, ma aveva sempre gli occhi puntati su di lei. Quando Chohee scorse Minhee e Jongin intenti a guardarla, si alzò e si diresse verso di loro, si aggiustò i capelli e sorrise, agendo come se fosse la persona più carina della scuola presente sulla faccia della terra.
Ma in realtà sei la più odiata, Chohee. Non sai che quando è troppo, è troppo?
 
<< Jongin! >>, strillò Chohee mentre avvolse le sue braccia magre intorno al collo del ragazzo, facendolo indietreggiare per allontanarla.
 
Minhee sentiva un formicolio per tutto il corpo, e non in senso buono. Il formicolio in senso buono lo avvertiva quando Jongin la toccava, ma questa sensazione? Oh, non era nulla di lontanamente simile. Era pieno di odio e rabbia, e forse anche un po’ di gelosia. Lei non era mai stata una tipa gelosa, ma che cazzo! Vedere quella troia che avvolgeva le sue braccia intorno a Jongine lo toccava in quel modo che lei desiderava da così tanto tempo la faceva diventare sempre più furiosa.
 
<< Ciao Chohee >>, Jongin la salutò timidamente e lei iniziò a sorridere.
 
Non sapeva bene perché, ma Minhee voleva voleva togliere via con uno schiaffo quello stupido sorriso dalla sua faccia. Kyungsoo, dall’altra parte, aveva avvertito la tensione dell’amica e le si avvicinò, sfiorandole la schiena con movimenti circolari.
Quella era una delle abitudini del ragazzo, ogni volta che qualcuno era teso oppure nervoso, lui gli strofinava la schiena per far calmare i nervi. Era una strana abitudine, ma Minhee ci era abituata e in effetti si sentiva più calma ogni volta che Kyungsoo le accarezzava la schiena.
 
<< Jongin, vuoi fare qualcosa oggi dopo la scuola? >>, trillò Chohee. Dici di no, dici di no, dici di no.
 
<< Mi dispiace, ma esco già con Minhee e Kyungsoo >>, Jongin sprrise in un modo amichevole, facendo battere il cuore di Minhee.
 
Sentirgli pronunciare il suo nome e rifiutare Chohee in una sola frase, era semplicemente qualcosa di incomprensibile per Minhee, e di conseguenza arrossì. Kyungsoo notò anche quando l’amica arrossì, e nella sua testa non poteva far altro che ridere a crepapelle. Questa ragazza è così bipolare.
 
<< Oh, andiamo! Puoi portarli con te, tipo… Un doppio appuntamento! >>, Chohee battè le mani.
 
Immediatamente, Minhee serrò i pugni ed era come se sparasse raggi di fuoco dagli occhi. Cosa le faceva pensare che lei sarebbe uscita con Kyungsoo in una specie di appuntamento? Cosa le faceva pensare che lei sarebbe uscita con Jongin? Quella ragazza era veramente una pazza.
 
<< B-beh, va bene… >>, Jongin rispose guardando a terra. Minhee sapeva che non era il tipo che diceva ‘no’ facilmente. Solitamente lui era il tipo che voleva far sentire bene le altre persone, e questa era una cosa che amava  di lui.
 
Ma in quel momento, la odiava.
 
*** ¤ ***
 
Minhee, Jongin, Kyungsoo e Chohee decisero di andare al bar dove i primi tre ragazzi erano andati l’ultima volta che erano usciti. Chohee e Jongin erano seduti vicini e di fronte c’erano Kyungsoo e Minhee. Quest’ultima era ancora un po’ incazzata, ma Kyungsoo la stava facendo calmare grazie al suo massaggio sulla schiena.
 
<< Jongin, da quanto tempo conosci Minhee? >>, chiese Chohee.
<< Dalla terza elementare >>, Jongin e Minhee risposero nello stesso momento.
 
Chohee fissò l’altra ragazza con il tipico sguardo da ‘non te l’ho mica chiesto!’. Inutile dire che questo bastò per far sì che a Minhee ricominciasse a ribollire il sangue in corpo. La ragazza capì anche che Kyungsoo aveva captato tutto, dato che smise di massaggiarle la schiena e vide i suoi pugni stringersi. Minhee allora avvolse le sue mani intorno ai pugni dell’amico da sotto il tavolo e gli fece un cenno. Kyungsoo annuì di rimando, avendo compreso che quello era un modo per dirgli di calmarsi. Era abbastanza carino perché praticamente tutti e due potevano leggere la mente dell’altro solamente guardando il linguaggio del corpo.
A kyungsoo, però, questa cosa piaceva di più perché i gesti dell’amica erano sempre stati facili da interpretare. Ormai sapeva quando Minhee era triste, incazzata o estremamente felice, e ne traeva vantaggio. Osservava spesso e con attenzione i suoi movimenti e, nel corso degli anni, aveva imparato a leggerla come se fosse un libro aperto.
 
<< Wow, ma dov’è il cameriere? Di solito si prendono tutto questo tempo? >>, disse deridendo Chohee agitando la mano. Ma che cazzo, dove sono le buone maniere?
 
La cameriera dell’ultima volta si precipitò subito verso i ragazzi e sorrise riconoscendoli, ma notando anche che vicino a Minhee c’era Kyungsoo e non Jongin.
 
<< Che bello rivedervi! Ed è anche carino conoscerti >>, disse la cameriera verso Chohee.
<< Ah, siete stati già qui? >>, Chohee domandò a Jongin mettendo una sua mano tra quelle del ragazzo come se fossero una coppia. La cosa fece contorcere Minhee, così strinse i denti. Guardava Jongin. Lui la guardò di rimando e subito tolse le sue mani da quelle di Chohee.
<< Sì, ci siamo già stati >>, rispose Jongin mentre salutava con la mano la cameriera appena arrivata.
<< Tipo una o due volte >>, aggiunse Kyungsoo.
 
Chohee sorrise innocentemente, e questo contribuì a far salire ancora di più la temperatura corporea dell’altra ragazza. Ma è sano essere così incazzati?
 
<< Questa è la tua ragazza? >>, chiese la cameriera.
Jongin stava per rispondere, ma Chohee annuì, << Sì, sono io. >>
 
Questa fu la goccia che fece traboccare il vaso. Minhee si alzò, si scusò per andare in bagno così avrebbe potuto prendere a pugni qualcosa.
 
<< Aspetta Minhee, dove stai andando? >>, chiese Jongin. Le afferrò il polso.
<< In bagno >>, rispose lei mentre se ne andava.
<< Non prendi nulla? >>, le chiese il ragazzo.
<< Lo dividerò con Kyungsoo >>, ripose lei freddamente e si precipitò in bagno.
 
 
Chohee sorrise alla reazione di Minhee, stava aspettando da tutto il giorno il momento in cui sarebbe scoppiata. Lei sapeva che aveva un debole per Jongin. E tutti a scuola sapevano che anche a Jongin piaceva lei. Ma, al momento, l’obiettivo di Minhee era quello di cambiare questa cosa: voleva gli occhi di Jongin solo su di lei.
 
Minhee, invece, era in bagno. Era accigliata, stava cercando di trattenere le lacrime. Facendo così si faceva solo del male. Bruciava dentro.
Cazzo, Jongin! Perché hai accettato di andare a questo stupido appuntamento con quella cretina di Chohee? Perché Chohee fa così? Perché lei puo’ toccarlo ed io no? Dio, sono così cagasotto.
 
Minhee sentì bussare alla porta, e rapidamente rispose. << Occupato! >>
Sentì la risata di Chohee e si riscaldò di nuovo. << Minhee non puoi rimanere lì dentro per sempre. Ti stiamo aspettando. >>
<< Resterò qui per tuttoil tempo che voglio, grazie >>, rispose Minhee.
Chohee si accigliò appena sentì la risposta dell’altra ragazza e smise di cercare di farla uscire. << Va bé >>. Agire come se mi importasse di Minhee? Ovvio, così Jongin mi amerà in men che non si dica.
 
Chohee tornò al tavolo, dove trovò sul tavolo le bibite che avevano ordinato. Arrivarono più in fretta del previsto. Notò lo sguardo preoccupato sul volto di Jongin, e l’occhiata che le stava riservando Kyungsoo non era nulla di buono.
 
<< Sta bene >>, Chohee rassicurò Jongin, il quale si calmò un po’, ma rimase un po’ in allerta. Cosa c’è di speciale in lei che li attira così tanto da preoccuparsi in questo modo?
<< Sei sicura? E’ lì dentro da un bel po’ >>, sospirò Jongin.
<< Sta bene, Jongin >>, Chohee sorrise mettendo una mano sul braccio del ragazzo.
Lui si tirò indietro. << Perché hai detto a quella cameriera che siamo fidanzati? >>
Chohee rise. << Stavo solo scherzando! >>
<< Beh, infatti non lo siamo >>, disse determinato Jongin e bevve un sorso del suo drink.
 
Chohee sentì il suo cuore sprofondare, ma era ancora determinata ad averlo tutto per sé.
Minhee finalmente uscì dal bagno. Era andata molto vicina a dare uno schiaffo all’altra ragazza, ma non era quel tipo di persona, non era una tipa gelosa.
 
<< Stai bene? >>, chiese Jongin.
Minhee non disse nulla e si sedette accanto a Kyungsoo.
<< Ya! Ti ho chiesto se stai bene! >>
 
Jongin si alzò e andò vicino a lei. La tirò su e la avvolse tra le sue braccia . Stare tra le sue braccia le fece dimenticare il motivo per cui era incazzata, le fece dimenticare tutto. Si sentiva così sicura fra le sue braccia. Sentiva anche lo stomaco contorcersi, di nuovo. Era come stare in Paradiso.
 
Minhee respirò nel suo collo inalando il suo profumo e gli avvolse le braccia intorno al collo. << Sto bene >>. Quando sentì che Jongin stava per sciogliere l’abbraccio, lei lo lasciò fare. In realtà voleva passare l’eternità fra quelle braccia. Sembrava stupido, ma era davvero così.
 
<< Bene >>, Jongin le sorrise e si sedette vicino Chohee, di nuovo.
 
Chohee, nel frattempo, sentiva la temperatura alzarsi da tanto si stava incazzando. Semplicemente non riusciva a capire cosa c’era di speciale in Minhee che rendeva Jongin così amorevole verso di lei.
 
*** ¤ ***
 
I quattro ragazzi stavano bevendo le loro bibite, Minhee stava dividendo con Kyungsoo. A differenza di Jongin, Kyungsoo le lasciava bere la maggior parte del drink, invece di berlo tutto da solo. Jongin di solito le offriva i primi sorsi, ma si sapeva che in fondo voleva la bevanda tutta per sé.
 
<< Vuoi assaggiare la mia? >>, chiese Jongin a Minhee. Lei annuì e afferrò il bicchiere prendendone un sorso.
La ragazza gli restituì il drink e Chohee si irrigidì. < Jongin, vuoi provare il mio? >>, gli chiese.
Jongin si sentì un po’ a disagio quando sentì Chohee pronunciare quelle parole, ma riuscì educatamente a rifiutarla. << No grazie, sto bene così. Bevi tu. >>
Chohee aggrottò la fronte e Minhee, nella sua mente, rideva di gusto. Considerando tutti i ragazzi che hai baciato, cara Chohee, nessuno vorrebbe dividere un drink con te.

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***


Ecco il nuovo capitolo, enjoy! ^^

 
 
♦  Autore POV 
 
Minhee era seduta su una panchina al parco. Di solito, sarebbe stata al dormitorio di Jongin e Kyungsoo oppure usciva con loro, ma il mercoledì Jongin aveva lezione di danza dalle 16 alle 19. Erano le 18:46 e lei era ancora seduta al parco su quella panchina a respirare l’aria fresca. Amava andare al parco, ma in realtà non aveva un posto preferito. Amava già solamente stare fuori sentendo il vento che le scompigliava i capelli.
C’erano momenti, come quello, in cui adorava stare da sola e pensava che fosse una cosa buona. Poteva assorbire tutto quello che la Terra poteva offrirle e amarlo, mentre pensava ai suoi problemi. Il solo sedersi su quella panchina e pensare a tutto quello che le attanagliava la mente, le faceva venire il buon umore. Era come se fosse felice, ma in realtà non lo era. La sensazione era indescrivibile, ma le aveva dato così tante meravigliose emozioni che le voleva tenere dentro come un tesoro bellissimo. Era rilassata, calma, e sentiva come se tutti i suoi problemi erano spariti.
 
Ad un tratto scorse un ombra per terra, e riconobbe subito la persona a cui apparteneva. Lo sapeva, poteva mettere la mano sul fuoco e non se la sarebbe bruciata. Jongin. Si voltò sorridendo e lui lo fece di rimando. Quel sorriso le travolse il cuore. Alcune emozioni che sembrava fossero scomparse, improvvisamente tornarono quando vide quel ragazzo. Era una cosa sia buona che cattiva, ma vederlo in quel momento la fece felice più che mai.
 
<< Jongin? >>, finalmente Minhee parlò, ritrovando tutta l’energia.
<< Sapevo che ti avrei trovata qui >>, sorrise.
<< Perché? Vengo qui spesso? >>
<< Se per spesso intendi che so che vieni qui ogni mercoledì, sì. >>
<< E’ rilassante e tranquillo. >>
Jongin sorrise, poi fece un lungo sospiro. << Sì, lo è. >>
<< Pensavo che uscissi alle 19. >>
<< Sono le 19:12 >>, Jongin rispose mostrando il suo orologio.
 
La ragazza guardò l’orologio, erano davvero le 19:12. Pochi secondi fa sembrava fossero le 16, poi le 17, poi le 18, poi le 19. Il tempo passava in fretta per Minhee quando era calma e rilassata in quel modo, non avrebbe mai voluto che finisse.
 
<< E’ questo quello che fai durante il tuo tempo libero? >>, chiese lui, sedendosi accanto a lei.
 
Minhee annuì senza dire una sola parola, la natura era così bella che non voleva rovinare quel momento. Era così dolce, così gentile, il vento era perfetto. E quello che rese quell’attimo ancora più perfetto era che il ragazzo che amava era lì con lei a condividere quelle sensazioni. Poche ragazze potevano essere così vicine al ragazzo che amano, per questo Minhee era grata del tempo che poteva passare insieme a Jongin.
 
<< Lo sapevi che il ballo si sta avvicinando? >>, chiese Jongin mentre sorrideva felicemente.
<< Sì, e non ci voglio andare >>, la ragazza si strinse nelle spalle. Il tono della sua voce non era freddo, ma non era neanche amichevole. Era solo piatto, e questo confuse Jongin. Il cuore le batteva forte e poteva sentire il suo corpo intorpidirsi.
<< Se tu non vai, non vado neanch’io >>, rispose Jongin.
<< Allora non andare >>, Minhee si strinse nelle spalle, di nuovo.
<< Ma io voglio. >>
<< Allora vai. >>
<< Ti ho detto che non vado senza di te. Ed ho intenzione di mantenere quello che ho detto >>, disse Jongin mentre poggiava la testa sulla spalla dell’amica, avvolgendola nelle sue braccia.
<< Beh, io non ci vado. I balli sono stupidi >>, rispose lei.
Jongin annuì. << A te piace solamente rovinare i miei piani, eh? >>
 
Prima che Minhee potesse chiedere a cosa si stesse riferendo, Jongin si alzò e la zittì. Lui mimò un ‘guarda’ mentre si allontanava e poi, ad un tratto, si fermò. Si posizionò e la ragazza capì che stava per iniziare a ballare. Amava guardarlo ballare, e tutto in quel momento era perfetto.
Jongin iniziò a ballare sui passi che lui stesso aveva messo insieme. Aveva programmato di danzare e poi chiedere alla ragazza di unirsi a lui, e poi mentre stavano ballando, avrebbe potuto chiederle di andare al ballo insieme. Ma dal momento che Minhee disse di non voler andare, decise di ballare solo per lei, solo per il semplice gusto di farlo.
Guardare Jongin ballare era come andare in paradiso e tornare con un angelo. Era così delicato, così perfetto… Ogni mossa era pura perfezione.
Lo guardava attentamente. Le braccia ondeggiavano avanti e indietro e il resto del corpo ne seguiva i movimenti. Era il cuore a guidarlo, non i piedi. Lo faceva per passione, non solo per mettersi in mostra.
 
Quando Jongin finalmente si fermò, notò il sorriso che aveva Minhee in volto e a quanto fosse felice. Amava il sorriso di quella ragazza, e le diceva sempre che il sorriso era il miglior accessorio che una persona può indossare. E lei, di conseguenza, lo prendeva in giro.
 
<< Sono gelosa di te, Jongin-ah >>, sospirò Minhee.
<< Hmm, e perché? >>
<< Balli così be-… No, balli perfettamente e non c’è nessun difetto nella tua danza. Sei incredibile! >>
Jongin non poteva fare a meno di sorridere sentendo quelle parole che uscivano dalla sua bocca. << Grazie Minhee. Davvero, grazie. >>
<< Hai così tanto talento e passione >>, sospirò lei. Un’altra cosa che mi piace di Jongin, un’altra cosa che posso aggiungere alla mia lista.
<< Ballo perché mi piace >>, rispose Jongin.
<< Lo so, lo vedo >>, sorrise lei.
<< Minhee? >>, chiamò Jongin, e il piccolo cuoricino della ragazza saltò un battito. La condizione atmosferica che c’era in quel momento doveva calmarla, ma quando sentì la voce di Jongin chiamare il suo nome, tutta la calma si suicidò in quell’istante.
<< Jongin? >>
<< Vuoi venire al ballo con me? >>
<< Io non va- >>
<< Per favore? >>, Jongin mise il broncio.
<< Okay, va bene! >> finalmente Minhee accettò. Era divertente il modo in cui acconsentiva a tutto quando si parlava di lui. Era come se Jongin fosse una droga e lei ne era dipendente: non importava quante volte si diceva di no, segretamente ne si vuole sempre di più.
Jongin le tese la mano, << Vuoi ballare con me? >>
Lei scosse la testa. << Faccio schifo a ballare. >>
<< Ti insegnerò io >>, il ragazzo sorrise.
<< Ci hai già provato e non ci sei riuscito. >>
<< E’ stato molto tempo fa, sono sicuro che sei migliorata. >>
<< Va bé… Ma se mi prendi in giro, non ti parlerò mai più >>, rispose lei.
 
Probabilmente erano gli unici nel parco a quell’ora, ma erano contenti. Minhee era felice, essendo lì con Jongin. Le teneva il busto e la guidava, sinistra, destra, sinistra, destra. Ad un tratto il piede di Minhee scivolò e inciampò, ma Jongin immediatamente la prese al volo.
 
<< Sei goffa, lo sai? >>, Jongin rise.
Lei lo colpì. << Ti avevo detto di non prendermi in giro! Non ti parlerò più. >>
<< Lo sai che non ci riuscirai Minhee >>, lui rise. La sua risata era come musica per le orecchie di Minhee, ed è inutile dire che il suo cuore perse un battito, di nuovo.
<< Zitto, non saprai mai quando rinuncerò a te >>, mormorò lei, sorprendendo Jongin. Anche lei si sorprese delle sue stesse parole, accidentalmente mi sono appena confessata? Ora il suo cuore stava lentamente paralizzando anche il resto del suo corpo. Voleva solo dire tutto a Jongin.
 
*** ¤ ***
 
<< Jongin stai bene? >>, chiese Hyeri a Jongin quando quest’ultimo improvvisamente smise di ballare e si tenne i fianchi.
 
Hyeri era la partner di ballo di Jongin per la classe di danza, e i due ragazzi si stavano allenando da Jongin. Kyungsoo invece era momentaneamente da Minhee, perché preferiva lasciare quei due da soli così che potessero concentrarsi sulla danza.
 
<< Merda, sto bene! >>, insisteva Jongin mentre ritornava alla coreografia, spingendosi a ballare un altro po’.
<< Jongin, ovviamente non stai bene, quindi io non ho intenzione di cont- >>
<< Continuiamo! >>, Jongin scattò verso Hyeri, che obbedì.
 
Entrambi seguivano attentamente la coreografia, che richiedeva molto spesso l’uso dei fianchi da parte di Jongin. Nascose tutto il suo dolore dietro un’espressione seria mentre continuava a provare. Non voglio rinunciare, io non rinuncerò mai.
 
<< Jongin! >>, gridò Hyeri quando vide il corpo di Jongin crollare a terra.
Si precipitò subito verso di lui e lo aiutò ad alzarsi, mettendosi le sue braccia sulle spalle e sollevando tutto il peso del corpo del ragazzo. Hyeri poteva essere piccola, ma era più forte di quanto si immaginasse.
<< Andiamo, ti porto in ospedale. Hai bisogno della tua famiglia, chi vuoi che chiami? >>, domando Hyeri prendendo il cellulare di Jongin. Lo schermo si illuminò e sulla schermata di blocco c’era una foto che lo ritraeva insieme a Kyungsoo e Minhee.
<< Loro >>, disse Jongin indicando lo schermo del telefono.
Hyeri guardò il telefono, erano una ragazza e un ragazzo che lei non conosceva. << Chi sono loro? >>, chiese.
<< Kyungsoo e Minhee, dai a me >>. Jongin prese il telefono dalle mani di Hyeri e compose il numero di Kyungsoo. Diede di nuovo il telefono alla ragazza e cercò di spingersi ancora per camminare, ma era impossibile. Sentiva dolore sia dentro che fuori ed urlò.
 
*** ¤ ***
 
<< Lui cosa?! >>, Kyungsoo gridò, quasi soffocando per aver sputato quello che aveva in bocca. Tossì un paio di volte e poi si trattenne, cercando di capire quello che gli stavano dicendo. << Sta bene, vero? Va bene, arrivo >>. Kyungsoo guardò Minhee, che lo guardava di rimando con gli occhi spalancati cercando di masticare il suo cibo.
 
<< Dobbiamo andare, ora >>, disse il ragazzo mentre afferrò la mano dell’amica e la trascinò fuori dal dormitorio.
Lei era confusa, ma andò lo stesso. << Cosa sta succedendo Kyungsoo? >>, mormorò Minhee continuando a masticare.
<< Jongin è in ospedale >>, Kyungsoo rispose mentre entravano in macchina.
Minhee finì di masticare e il suo cuore iniziò a correre, sempre più veloce, seguendo i secondi che passavano.
<< Cosa?! Cos’è successo?! >>, gridò lei mentre ricordava che aveva visto Jongin solo il giorno prima e stava bene. Cosa si è fatto?
<< E’ la zona lombare >>, Kyungsoo rispose e i due si diressero all’ospedale.
 
*** ¤ ***
 
Entrambi arrivarono alla reception, dov’era seduta una signora dai capelli arancioni. Indossava degli occhiali e un rossetto rosso brillante; sembrava come se fosse nella metà dei suoi quarant’anni.
 
<< Siete qui per vedere qualcuno? >>, chiese. No, sono qui per cacciare elefanti…
<< Sì >>, rispose Minhee, ignorando il pensiero sarcastico che le si era formato in testa pochi istanti prima.
Le due si scambiarono uno sguardo. << Nome del paziente? >>
<< Kim Jongin >>, risposero i due ragazzi.
<< Stanza 1016, secondo piano >>, disse la signora mentre gli consegnava un pass.
Kyungsoo e Minhee presero il pass e corsero verso l’ascensore, premendo il pulsante. Aspettarono un paio di secondi, ma diventavano sempre più ansiosi.
<< Vaffanculo, prendo le scale! >>, gridò ad un tratto la ragazza e si precipitò su per le scale avviandosi al secondo piano.
 
Si guardava intorno, avanti e indietro. Finalmente individuò la stanza numero 1016 e il cuore quasi le saltava fuori dalla cassa toracica. Aveva paura di vedere in che condizione fosse Jongin. Non era pronta a vedere il bello, sorridente e splendido ragazzo che amava mentre soffriva. Lo aveva già visto sofferente in passato, e non era stata una cosa semplice.
Si precipitò nella stanza, Kyungsoo era dietro di lei. Nello stesso momento notarono che c’era un’altra ragazza che teneva la mano di Jongin e gli sorrideva. Minhee pensò che fosse la sorella, ma come si avvicinò un po’ di più si accorse che quella ragazza era una perfetta sconosciuta. Beh, almeno per lei era una sconosciuta. Ma per Jongin non sembrava lo stesso.
Jongin sorrideva e sembrava felice con lei, il che fece male al povero cuore di Minhee. Era come se avesse ricevuto una pugnalata dritta nel petto. Voleva buttarsi giù dalla finestra, anche se non avrebbe concluso nulla dato che erano solo due piani.
 
<< Minhee! >>, Jongin sorrise appena vide i due ragazzi avanzare nella stanza.
Kyungsoo aggrottò la fronte. << E’ bello sapere che vuoi qui anche me. >>
Jongin rise, ma poi sul suo volto si dipinse un’espressione dolorosa. Anche respirare, in quel momento, gli faceva male.
<< Chi è lei? >>, era questo tutto quello che Minhee disse a Jongin.
La ragazza soffriva tanto vedendolo così felice con quella ragazza al suo fianco. La faceva sentire debole, sapeva che il sorriso sul volto del ragazzo che amava non era grazie a lei, ma era opera di quella ragazza. Sapeva anche che si stava comportando da stupida, ma era solo gelosa.
<< Lei è Hyeri, era con me nel dormitorio, ci stavamo allenando per danza >>, spiegò Jongin.
Proprio quando finì di parlare, entrò nella stanza un dottore giovane e… Stupendo.
<< Oh wow, abbiamo tanta gente qui. Potreste sedervi tutti, per favore? >>, chiese il dottore.
Minhee lesse il nome sulla targhetta, Dottor Lee Jinki. Sembrava giovane, intorno ai vent’anni.
Lei, Hyeri e Kyungsoo si sedettero sulle sedie che c’erano e guardarono quel dottore mentre visitava il loro amico. Jongin aveva un espressione di puro dolore mentre il dottore lo toccava. Bastava un minimo sfioramento e il ragazzo indietreggiava. Faceva male a Minhee guardare quello spettacolo, ma si costrinse ad assistere ugualmente. Voleva che stesse bene e voleva che tutto andasse bene.
 
<< Quindi sembra che ha avuto quest’infortunio un po’ di volte. Sai qualcosa a riguardo, Jongin? >>, chiese infine il dottor Lee.
Jongin annuì. << Ho preso degli antidolorifici. >>
Adesso Minhee era più preoccupata che mai, il cuore le pompava così forte che probabilmente le stava facendo tremare tutto il corpo.
<< Beh, dal momento che questo infortunio è stato abbastanza grave per un po’ di tempo, abbiamo bisogno di controllare un paio di cose. Cos’hai fatto esattamente? >>, il dottore chiese di nuovo.
<< Stavo ballando. >>
<< Hai sentito dolore? >>
<< No. >>
<< Rispondi sinceramente adesso. >>
<< Sì. >>
<< Ti sei affaticato? >>
<< Sì. >>
<< Da quanto tempo ti sta succedendo questa cosa? >>
<< Da circa un anno o due, forse anche tre. >>
 
Il dottore prese appunti mentre continuava a guardare sul suo laptop, ogni tanto si aggiustava gli occhiali. Minhee guardò Jongin, che le stava regalando un’occhiata rassicurante. Guardando negli occhi di quel ragazzo, tutto sarebbe andato bene.
Ma quando Minhee guardò la faccia del dottor Lee, sparì tutto e si spaventò di nuovo.
 
<< Avrai bisogno di qualche piccolo intervento, e quindi dovrai riposare qui in ospedale per uno o due giorni. Quando vedremo che sarai diventato un po’ più forte, ti faremo andare a casa e dovrai riposare per almeno un mese, esci a piedi solo qualche volta e continua a prendere gli antidolorifici. Hai bisogno di mangiare correttamente e riposare molto, quindi non sforzarti troppo. C’è bisogno soprattutto che tu rimanga a letto il più possibile. >>, il dottor Lee chiuse il suo laptop e finì di parlare.
Minhee prese nota mentalmente di tutto ciò che disse il medico e annuì. << Mi assicurerò di tutto. >>
Il dottore le sorrise. << Hai una brava ragazza. >>
<< Noi non usciamo insieme, siamo solo migliori amici, ma grazie. >>, rispose Minhee timidamente guardando a terra e qualche volta verso Jongin, che aveva un’espressione impassibile. Non sembrava contento di quello che aveva appena detto il medico.
<< Io non voglio essere operato, però. >>, disse Jongin al medico.
<< Ne hai bisogno, è l’unico modo per guarire. >>
<< Non c’è un’altra soluzione? >>
<< No. >>
Jongin gemette, si toccò i capelli e sospirò. Sapeva che non avrebbe dovuto sforzarsi così tanto.
<< Sarà un intervento di 2 o 3 ore e inizierà presto. A nessuno è permesso stare nella stanza mentre sei in sala operatoria, quindi ragazzi passate più tempo possibile insieme adesso che è possibile. >>, dichiarò il dottore.
Tutti annuirono. << Sì signore. >>
<< E scusa per il malinteso >>, il dottor Lee disse rivolto a Minhee mentre lasciava la stanza.
 
La ragazza non si disturbò a rispondere, e non era sorpresa che il dottore l’avesse scambiata per la fidanzata di Jongin. Ovunque andassero, la gente diceva che insieme erano carini. Guardò Jongin, e nei suoi occhi vide solo paura. Si sedette accanto a lui e gli passò la mano tra i capelli, scompigliandoli. Tentò di alleggerire il suo umore, ma non funzionava.
 
<< Non ti preoccupare, Jongin. Quando ti sveglierai, basterà ricordarti che io sarò lì ad aspettarti. >>, Minhee sorrise.
<< Promesso? >>, chiese Jongin, alzando il mignolo.
<< Promesso. >>, ripeté la ragazza e intrecciò il mignolo con quello dell’amico.

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***


 Eccomi! Scusate il ritardo, mi tocca fare la vampira e aggiornare di notte >.<
Enjoy!


 
♦  Autore POV 
 
Proprio come aveva promesso, Minhee era fuori ad aspettare Jongin. Erano ormai tre ore che era seduta lì e non faceva nulla, a parte preoccuparsi per lui, e non era divertente. Il ballo era quel venerdì e sapeva che lui non sarebbe stato in grado di andare a causa delle condizioni in cui si trovava. In fondo lei voleva andarci davvero a quel ballo, ma dal momento in cui l’unica ragione per cui voleva andare era perché Jongin la accompagnava, adesso non c’era nessun motivo dato che il ragazzo si era fatto male.
 
Lei, Hyeri e Kyungsoo trascorsero il resto della giornata con Jongin. Ogni volta che Jongin aveva bisogno di qualcosa, i tre ragazzi si alternavano per soddisfare le sue esigenze. Ovviamente l’andare al cesso era escluso, quello era compito di Kyungsoo. Minhee era seduta sulla sedia, dondolandosi avanti e indietro e scalciando a tempo con la musica che stava ascoltando. Non si accorse che Jongin la stava guardando, quindi continuò indisturbata. Kyungsoo si era allontanato un attimo per andare a prendere alcuni vestiti e delle cose dal suo dormitorio, e Hyeri se n’era andata perché il suo coprifuoco ea passato già da un bel pezzo.
 
Jongin rideva mentre la guardava. Adorava guardarla mentre ascoltava le sue canzoni preferite perché si estraniava dal mondo esterno, non le interessava nulla di chi le stava intorno. Le bastavano un paio di auricolari per entrare nel suo mondo.
 
Minhee beccò il ragazzo mentre rideva e si tolse le cuffie. << Che c’è? Stai ridendo di me? >>
Jongin annuì.
<< Basta! >>, si lamentò la ragazza, mettendo in pausa la canzone che era appena iniziata. Aveva deciso che il suo fabbisogno giornaliero di musica era stato colmato, almeno per il momento.
<< Va bene, va bene, la finisco. Torna a fare quello che stavi facendo >>, Jongin sorrise, cercando di trattenersi dal ridere.
Minhee lo guardò e non si mosse, lo fissò per circa 2-3 minuti quando ad un tratto sentirono qualcuno bussare alla porta.
Lei girò la testa verso la porta, << Avanti! >>
Vide il dottor Lee avvicinarsi con un pc portatile e alcuni documenti in mano e si preoccupò, come sempre.
 
<< Volevo solo controllare Jongin e vedere come sta andando >>, disse infine il dottore, posando il portatile e tenendo un’agenda per gli appunti nella mano.
<< Mi sento meglio, e il dolore è diminuito >>, rispose il ragazzo. Era come se lo stessero intervistando.
<< Okay, quante volte sei andato in bagno? >>, chiese il dottor Lee.
<< Tre volte. >>
<< Ed hai mangiato tanto? >>
<< No, ho appena avuto un po’ di succo e del riso. >>
<< Ti fa male ancora l’anca? >>
<< Solo se cammino un po’ in giro. >>
<< Torno subito con degli antidolorifici, e poi puoi continuare a prenderli due volte al giorno. >>
Jongin annuì, << grazie. >>
 
Minhee guardò l’orologio e aggrottò la fronte, erano già le due di notte e domani c’era scuola. Sapeva che Kyungsoo sarebbe tornato da un momento all’altro, così lei sarebbe potuta tornare al suo dormitorio.
 
<< Dovresti dormire adesso, è tardi >>, disse la ragazza mentre sbadigliò.
Jongin scosse la testa. << Mi addormenterò quando tu te ne andrai. >>
<< Ma hai bisogno di riposare così guarirai, Jongin >>, sostenne lei. Odiava avere questi piccoli battibecchi con lui per il semplice motivo che sapeva quanto fosse testardo.
<< Nion andrò a dormire, Minhee >>, rispose Jongin a braccia incrociate.
<< Allora me ne vado adesso >>, disse di scatto mentre afferrò il suo iPod.
<< Aspetta! Ok, va bene, dormo! >>, Jongin aggrottò la fronte mentre chiuse gli occhi.
Minhee lo guardava ‘dormire’, quindi si accorse di quando lui sbirciava con un occhio come un bambino.
<< Ya! Ya! Che fai? Ho detto di dormire! >> Lo rimproverò, facendogli subito richiudere gli occhi, ma poi si avvicino ridendo al suo letto.
<< Ti canterò una ninna nanna, va bene? >>, sorrise lei.
<< No, tu canti da far schifo >>, rispose lui con gli occhi ancora chiusi.
<< Ya! Che hai detto? >>, gli diede un piccolo schiaffetto, facendolo così gemere di dolore. Si rese conto di quello che aveva appena fatto e rimase a bocca aperta. << Oh! Scusami, mi dispiace! Ti ho fatto male? >>
<< Sì, baciami dove mi hai picchiato >>, Jongin mise il broncio.
Minhee spalancò gli occhi, << non ci penso proprio a scendere lì sotto! >>
<< Chi ha detto di baciarmi direttamente lì? Io intendevo ‘bacia la tua mano e poggiala sui mie fianchi’, che è il posto in cui mi hai picchiato. >>
Lei spostò gli occhi al cielo, si baciò la mano e gliela mise sui fianchi. << Buona notte. >>
<< Buona notte Minhee >>, sussurrò Jongin.
 
*** ¤ ***
 
Kyungsoo tornò nella stanza e vide che i due ragazzi si erano addormentati. Minhee dormiva tranquillamente ed era avvolta fra le braccia di Jongin. Kyungsoo sorrise dolcemente e tirò fuori il suo cellulare per scattare una foto, mi ringrazierà più tardi per questa. Poi si avvicinò verso il letto e liberò la ragazza dalle braccia dell’altro.
 
Kyungsoo sorrise. << E’ tardi, vuoi che ti accompagno? >>, chiese.
Minhee annuì e lui l’aiutò ad alzarsi. << Kyungsoo? >>
<< Cosa c’è? >>
<< P-puoi portarmi in braccio? >>, chiese lei.
Kyungsoo annuì e sospirò. Aish, sei così pigra.
 
Minhee sorrise e mentre si alzava si teneva la schiena; Kyungsoo la portò fuori dalla stanza, dritti verso l’ascensore, fuori dall’ospedale e finalmente in macchina. Quando finalmente arrivarono all’auto, la mise delicatamente e lentamente giù, per evitare che si svegliasse e che sbattesse la testa da qualche parte. Era un ragazzo molto prudente, facendo in modo che tutto fosse sicuro per l’amica.
 
*** ¤ ***
 
Minhee si svegliò la mattina dopo rendendosi conto che indossava ancora la divisa scolastica del giorno prima; improvvisamente ricordò che Kyungsoo era stato con lei e che l’aveva portata a casa ieri sera. Si fece un piccolo promemoria per ringraziarlo più tardi. Prese il cellulare e vide che aveva 4 nuovi sms, tutti da parte di Kyungsoo.
 
Da: Kyungsoo “Jongin mi ha chiesto di non andare a scuola oggi, Il dottor Lee dice che Jongin sarà dimesso domani se le sue condizioni migliorano.”
Da: Kyungsoo “Ya, stupida, sei sveglia? E’ quasi ora di scuola, preparati!”
Da: Kyungsoo “Jongin vuole che ti fermi qui dopo la scuola, sei a scuola adesso?”
Da: Kyungsoo “Minhee-ah, arriverai in ritardo, vergognati.”
 
Si mise a ridere leggendo tutti i messaggi, ma era anche un po’ giù. Sapeva che probabilmente la scuola sarebbe stata un inferno senza quei due, ma tenne a mente che dopo la scuola li avrebbe rivisti.
 
Quando arrivò a scuola, le ragazze si erano già riunite per parlare fra di loro. Chohee stava parlando con tutti i suoi amici e Minhee andò verso l’angolo dell’aula dove lei, Kyungsoo e Jongin erano soliti sedersi. Prese tutti i suoi appunti e iniziò a riguardarli, dopotutto non c’era nient’altro da fare. Stava ancora controllando le sue note, quando intravide due scarpe aperte accanto a lei. Alzò lo sguardo e vide che era un’amica di Chohee. La deve aver mandata Chohee.
 
<< Minhee, giusto? >>, le chiese. Minhee annuì e si spostò il ciuffo dalla fronte. Era ovviamente bella, ma c’era qualcosa in lei che in realtà non lo era. La sua personalità.
<< Dove sono i tuoi amici? >>, chiese ancora. Non sapeva se le aveva parlato con quel suono offensivo di proposito, ma Minhee pensò di sì. Scrollò le spalle per dare l’impressione che non lo sapeva, che non le interessava e che era sovrappensiero.
<< Non sai dove sono i tuoi amici? >>, chiese insistentemente l’altra ragazza alzando un sopracciglio.
<< Sì, lo so. Ma non capisco perché stai insistendo così tanto >>, rispose Minhee senza far trasparire alcuna emozione. Non stava cercando di essere scortese o cattiva, in realtà stava cercando di sembrare carina, ma vide come l’altra ragazza si tese appena sentì quelle parole e si pentì.
<< Jongin e Kyungsoo sono entrambi assenti? >>, chiese per l’ultima volta. Minhee si era stancata di tutte quelle domande.
<< Credo che siano gli unici amici che ho >>, rispose lei. Mi sono appena esposta?
La ragazza sorrise. << Forse vuoi sederti con noi oggi? >>
 
Minhee guardò Chohee e la ragazza con cui quest’ultima stava parlando e, onestamente, non aveva intenzione di andare da nessuna parte vicino a loro. Erano quel tipo di ragazze che indossavano minigonne e con cui ci si poteva ‘divertire’; erano troie e puttane e davvero non aveva alcun interesse ad uscire insieme a loro. In realtà non ricordava l’ultima volta che aveva avuta una ragazza come amica, era passato così tanto tempo che l’aveva completamente rimosso dalla sua testa. Forse aveva avuto un’amica quando era all’asilo, a Pechino.
 
<< No, grazie >>, Minhee scosse la testa.
<< Va bene, non sembra che tu lo voglia. Non voglio forzarti >>, rispose la ragazza prima di allontanarsi. Non poteva fare altro che prenderla in giro per come si era comportata. Volevo solo alzarsi in piedi e gridarle dietro, ma sapeva che non era possibile dato che era una buona a nulla.
 
*** ¤ ***
 
Minhee entrò nella stanza d’ospedale e vide che Jongin non c’era, e neanche Kyungsoo era lì. Li chiamò e aspettò, il silenzio stava diventando un po’ pesante, ma improvvisamente sentì Kyungsoo.
 
<< Siamo in bagno! >>
 
Girò la testa verso il bagno e la levetta segnava che la porta era chiusa a chiave. Si sedette su una sedia lì nella stanza e mi se gli auricolari. Quando i due ragazzi finalmente uscirono, Minhee si tolse le cuffie e li osservò: Kyungsoo sembrava non dormisse da anni e Jongin era ancora un po’ zoppicante. Il più piccolo aveva il braccio intorno alle spalle del più grande, e quest’ultima faceva del suo meglio per tenerlo in piedi, ma sembrava come se entrambi stessere per crollare da un momento all’altro.
 
<< Vieni qui >>, la ragazza andò subito a rimpiazzare Kyungsoo.
Il più grande emise un sospiro di sollievo e si lascio cadere sul divanetto accanto al letto. Minhee, intanto, stava aiutando Jongin ad arrivare al letto.
Il più piccolo, invece, si rifiutava di farsi aiutare da lei, pensando che fosse troppo pesante per una ragazza. << Posso arrivarci da solo >>, diceva.
<< Stupido, cadrai e basta. Guarda, stai anche zoppicando! Vieni qui! >>, lo rimproverò lei, prendendogli il braccio rimettendoselo sulle proprie spalle.
Jongin la guardò, era preoccupato. << Non sono pesante? >>
In un momento come quello, quando lui soffriva, Minhee pensava che non doveva preoccuparsi. Era lì per accontentarlo, per soddisfare le sue esigenze, non il contrario.
<< Pesi una tonnellata, ma questo non significa che non posso portarti da qui a lì >>, la ragazza indicò il letto. Entrambi si avvicinarono lentamente al letto e, infine, Jongin si sedette, iniziando ad accarezzarle la testa.
<< Non c’è bisogno che tu lo faccia, lo sai. Posso strisciare! >>, scherzò lui. Lei lo schiaffeggiò e risero insieme.
 
Entrambi erano lì seduti a guardarsi reciprocamente; per la prima volta in vita sua, Minhee si sentiva a disagio vicino a Jongin. Non sapeva cosa fare, cosa dire, come agire e reagire. Stavano entrambi lì, scrutandosi a vicenda. Distolsero lo sguardo l’uno dagli occhi dell’altra quando sentirono qualcuno bussare alla porta e dissero insieme << Avanti! >>
Ringraziarono Dio per quel tempismo perfetto, perché se continuavano a guardarsi in quel modo non sapevano come sarebbe andata a finire.
 
Probabilmente Minhee si sarebbe sciolta a causa di tutte le sensazioni che stava provando.
 
I due videro la testa di Hyeri sbucare dalla porta. Sorrise salutando Jongin e Jongin sorrise di rimando, rispose al saluto della ragazza mentre lei andava a salutare gli altri due ragazzi. Guardò Kyungsoo e tutti e tre risero alla vista della sua espressione addormentata.
 
<< Adesso capisco >>, Hyeri sorrise verso Minhee.
<< Oh, sono appena arrivata… >>, Minhee rispose, mostrandosi un po’ offesa, il che fece sentire Hyeri in dovere di scusarsi.
<< Mi dispiace, pensavo avessi saltato la scuola per stare tutto il giorno con Jongin, volevo aiutarti e- >>
<< Va tutto bene Hyeri. Nessun rancore, ok? >>, sorrise Minhee e l’altra ragazza annuì.
 
Minhee si sentiva un po’ goffa e scese dal letto di Jongin guardandolo. Lui stava guardando Hyeri; la ragazza aggrottò la fronte. Rimase a guardarlo per un paio di minuti, ma ancora gli occhi di Jongin erano attenti sull’altra ragazza. Decise che era il momento di andar via, si sentiva come se fosse un’intrusa nella loro ‘conversazione’.
 
Hyeri notò che Minhee se n’era andata, subito dopo se ne accorse anche Jongin. Il ragazzo voleva alzarsi e chiamarla, ma sapeva che probabilmente Minhee era già abbastanza lontana per lui. Guardò Hyeri, che gli sorrideva.
 
<< Jongin, posso chiederti una cosa? >>, chiese Hyeri.
Jongin rise. << L’hai appena fatto. >>
<< Un’altra domanda allora. >>
<< Certo, va bene. >>
<< Provi qualcosa per Minhee? >>
<< E’ una mia cara amica, quindi provo qualcosa in modo amichevole. >>
<< Ma, in quel modo invece? >>
<< No >>, Jongin rispose con un tono fermo.
<< So che ti sembra una domanda stupida, ma… Forse, non hai mai pensato che lei potesse provare qualcosa per te? >>
<< I migliori amici non si piacciono in quel modo >>, rispose lui.
 
Hyeri annuì. Ma tu piaci a me Jongin. Siamo solo amici però, quindi vuol dire che puoi piacermi in quel modo?
 
*** ¤ ***
 
Minhee era seduta sul divano, nel suo dormitorio, a guardare drama, ancora una volta. Era tornata a guardarli, si sentiva depressa e aveva la bocca piena di gelato. Il mondo le aveva voltato le spalle così in fretta, proprio non ce la faceva più. Continuò a guardare quel drama, il ragazzo e la ragazza stavano per baciarsi. Le fece rendere conto che lei era ormai una Senior, non aveva ancora dato il suo primo bacio e né era uscita con qualche ragazzo, fatta eccezione per primo superiore. A quel tempo voleva dimenticarsi di Jongin uscendo con un ragazzo di nome Byun BaekHyun, ma le cose non funzionarono e si rese conto che mentre stava con lui pensava solo ed esclusivamente a Jongin.
Dopo che si baciarono, il ragazzo sussurrò ‘Ti amo’ all’orecchio della ragazza, prima di baciarla di nuovo. Nello stomaco di Minhee si liberarono milioni e milioni di farfalle. Voleva solo sentire quelle parole uscire dalla bocca di Jongin almeno per una volta.
<< Aish! >>, frustrata, buttò il telecomando per terra, tutto quello a cui riusciva a pensare era Jongin. Voleva così dannatamente farlo uscire dalla sua testa, sbarazzarsi dei sentimenti che provava per lui e, se ne avesse avuto scelta, avrebbe scelto di amare tutti tranne lui. Per qualche motivo, le causava tanto dolore, ma anche felicità. Era come se avesse un telecomando che aveva pieno controllo sul suo cuore. Era come se gli piaceva vederla soffrire e quado voleva vederla felice, gli bastava premere su un pulsante e automaticamente sarebbe stata felice.
 
Vaffanculo, Jongin. Vaffanculo per essere così incredibilmente fantastico.
 
Prese il cellulare per controllare se ci fossero alcuni messaggi da parte del ragazzo e, con sua sorpresa, c’erano.
 
         Da: Jongin “Te ne sei andata senza salutare.”
 
Era seduta sul divano, pensava a come rispondergli. Non ne aveva idea, se ne stava lì con un’espressione vuota sul viso.
 
A: Jongin “Mi sentivo come un’intrusa nella conversazione fra te e Hyeri, scusa. Sarò da te domani.
 
Aspettava una sua risposta.
 
Da: Jongin “Ma volevo stare con te, e domani andrò a casa così ti porterò al ballo, ricordi?”
A: Jongin “Non essere ridicolo, non ti lascerò andare al ballo conciato in quel modo, capito?”
Da: Jongin “Ma non vuoi andare al ballo?”
A: Jongin “Voleva andarci solo perché ci andavi tu, ma ti sei fatto male. Vai a riposare."
Da: Jongin “Potresti venire qui adesso?”
A: Jongin “Jongin, è tardi.”
Da: Jongin “Per favore?”
A: Jongin “Passeremo tutto il giorno insieme domani, okay?”
Da: Jongin “Va bene… Che stai facendo?”
A: Jongin “Ho appena finito un barattolo di gelato.”
Da: Jongin “Cicciona.”
A: Jongin “Zitto, sono più magra di te. Vai a dormire, non ti risponderò più, buona notte. Bye bye!”
 
In realtà, voleva rimanere fino a tardi a parlare con lui, a scambiarsi sms come quelle coppie perfette nei film, ma sapeva che nella sua vita niente era come un film. Sapeva anche che Jongin aveva bisogno di riposo, altrimenti non sarebbe stato in grado di affrontare la giornata di domani con lei. Pensava di saltare la scuola e di andare solamente da Jongin, mentre Kyungsoo, invece, sarebbe andato. Il più grande si era già lamentato, aveva bisogno di tornare a scuola per aumentare i suoi voti; Jongin, invece, aveva una scusa per non andarci almeno per un’altra settimana o due.
I suoi pensieri furono interrotti quando vide che il drama stava andando di nuovo in onda e, di riflesso, guardò un momento il suo cellulare. Lo schermo continuava ad illuminarsi per i miliardi di messaggi da parte di Jongin. Sorrise sapendo che probabilmente il ragazzo stava dando di matto, in attesa di una sua risposta. Non poteva fare a meno di sbirciare per vedere ciò che aveva scritto.
 
Da: Jongin “Non azzardarti a lasciarmi solo, ho paura del buio. Il dottor Lee ha spento le luci ed io non posso andare a riaccenderle L
Da: Jongin “Ya, mi stai davvero lasciando da solo?”
Da: Jongin “Io non ti lascerei mai, da sola! Ya! Tu! Rispondi!”
Da: Jongin “Kyungsoo continua a russare, e gli ho lanciato una scarpa.”
Da: Jongin “Non si è svegliato…”
Da: Jongin “Che razza di migliore amica, mi lascia tutto solo al buio.”
Da: Jongin “So già che mi risponderai solo una volta dopo che avrai letto tutto.”
Da: Jongin “Ti manderò una foto del mio aegyo, se rispondi!”
 
E come aveva detto Jongin, gli rispose di nuovo.
 
         A: Jongin “Stupido, resterò con te solo per un altro po’.”
 
Con sua sorpresa, Jongin effettivamente le inviò la foto con l’aegyo. Faceva ‘bbuing-bbuing’ e non poteva fare a meno di ridere. La impostò subito come schermata di blocco così, più tardi, l’avrebbe preso in giro.
 
         A: Jongin “Jongin-ah, sei carino. Però indovina? Io lo sono di più :P”
         Da: Jongin “Sarò io a giudicare, mandami una foto.”
         A: Jongin “No no, non se ne parla proprio, non ti manderò una mia foto!”
         Da: Jongin “Dai, per favore?”
         A: Jongin “No!”
         Da: Jongin ”Sono malato!”
         A: Jongin “Questo non  vuol dire niente!”
         Da: Jongin “Per favore? ;n;”
         A: Jongin “Okay…”
 
Si odiava per consentirgli tutto così facilmente, ma proprio non poteva farne a meno. Si scattò una foto, cercando di dar il meglio di se stessa nel mostrare il suo aegyo. Non poteva non ridere da sola, considerando quanto imbarazzante fosse in quella foto. Passò altri cinque minuti a scattare decine e decine di foto cancellandole tutte ad una ad una, fino a quando scattò una foto decente. La mandò a Jongin e aspettò una sua risposta.
 
         Da: Jongin “Ah, sei più carina di me… :(”
         A: Jongin “Sto andando a dormire, buona notte <3.”
         Da: Jongin “Di già? L Credo ti abbia tenuta sveglia abbastanza, buona notte <3.”

 
Sorrise leggendo l’ultimo sms e andò nella stanza da letto. Si spazzolò i denti, si infilò il pigiama, spense tutte le luci, si infilò nel letto e chiuse finalmente gli occhi.
Stava per addormentarsi, quando ad un tratto sentì una specie di ronzio provenire dal comodino. Sbirciò con un occhio per vedere cos’era; senza capire chi la stesse chiamando, rispose.
 
<< Yeoboseyo? >>, disse. La sua voce debole e gli occhi semi-aperti.
<< Minhee-ah, non riesco a dormire. >>
Riconobbe immediatamente la sua voce. Era Jongin. Spalancò gli occhi e si mise a sedere di scatto, abbracciandosi le ginocchia. Era stanca, ma era Jongin. Avrebbe dato il mondo per lui, se avesse potuto.
<< Sono stanca Jongin, smettila di darmi fastidio >>, si lamentò.
<< Sei stanca? Allora addormentati al telefono. >>
<< Va bene >>, sbadigliò. Minhee voleva stare con lui, ma il suo corpo si rifiutava di seguire la sua volontà.
<< Ma devi promettermi di rimanere in linea, okay? >>, disse dolcemente.
Lo immaginava sorridente mentre diceva quelle parole. Anche se era più grande di lei, sembrava che le cose si erano invertite.
<< Lo prometto, Jongin >>, sospirò lei e si addormentò.
 
Jongin l’ascoltava dormire; tutto quello che sentì era silenzio e piccoli movimenti ogni tanto. Era felice di sapere che era sana e salva, anche se lui non era lì per proteggerla.

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Capitolo 12
*** Capitolo 11 ***


Note:
Eccomi ritornata! Ho avuto un periodo un po' così, ma voglio mettermi in carreggiata u.u
Nuovo capitolo, nuovi avvenimenti. Cosa succederà? Vi avviso solamente che c'è una cosina mooooolto fluff (e io adoro le cosine fluff, quindi gne u.u).
Ci vediamo giù :)
Enjoy!


 
 
 
 
 Autore POV 
 
Quel giorno era venerdì, il che significava che Jongin stava finalmente per lasciare l’ospedale e tornare a casa per riposare. Dato che Minhee aveva promesso di restare con lui per tutto il giorno, le venne in mente di ricordare a Kyungsoo di prendere gli appunti per lei. L’esame finale era il prossimo venerdì, ed aveva studiato a malapena perché era “impegnata” con Jongin.
 
Da quando Jongin si era infortunato, la sua attenzione era concentrata tutta su di lui. Voleva semplicemente restare con lui fino a quando non fosse del tutto guarito.
 
Minhee era al dormitorio di Jongin e Kyungsoo e stava aspettando che ritornassero; si guardava in giro alla ricerca di qualcosa con cui poter ammazzare il tempo nell’attesa. La stanza era abbastanza disordinata. Dato che Kyungsoo era stato in ospedale con Jongin, nessuno se ne era occupato per loro. L’idea di pulire le balenò in testa, e decise di far risplendere quella stanza. Dopotutto, non c’era niente di meglio da fare.
 
Quando ebbe finito, si fermò a guardare la bellezza di fronte a lei. La camera era perfettamente pulita, nulla a che vedere con il disordine che c’era appena entrò: i vestiti sporchi erano nella lavatrice a lavare; i vestiti puliti erano perfettamente piegati nei cassetti, organizzati per t-shirt, maglioni e boxer; i piatti erano stati lavati e messi a posto ed aveva passato l’aspirapolvere per tutta la stanza.
 
Minhee guardò subito verso la porta appena sentì il suono delle chiavi. Immediatamente saltò dietro al divano, seguendo il piano che si era fatta.
Aveva pianificato di spaventare Jongin e Kyungsoo, dato che tutti e due non avevano idea che lei sarebbe andata al loro dormitorio così presto.
 
I due ragazzi si spaventavano facilmente, e Minhee lo sapeva per certo. Quando erano piccoli, era sempre stata un’idea sua giocare a nascondino al buio. I poveri Jongin e Kyungsoo rischiavano quasi sempre un infarto quando lei sbucava dal nulla e gridava “Boo!
 
Sentì la maniglia della porta girare lentamente e sbirciò dal lato dela divano per avere un visuale migliore sulla porta.
 
<< Già, ci puoi credere? >>, sentì la voce di Kyungsoo e vide la sua figura entrare.
La sua mascella crollò subito a terra appena entrò, osservando la sua stanza ora completamente pulita. L’ultima volta che vide quella camera, era un perfetto casino. Si aspettava di trovarla allo stesso modo quando sarebbe tornato, ma, con sua sorpresa, era perfettamente pulita.
 
<< Cosa stai guardando? >>, chiese Jongin, zoppicando dietro l’amico. Le si spezzò il cuore a vederlo in quello stato. Stava soffrendo molto, e sembrava così bisognoso d’aiuto.
Quando Jongin entrò, vide anche lui la stanza completamente pulita. Guardò la stanza in soggezione e prese un profondo respiro. << Qui c’è lo stesso profumo di Minhee. >>
 
Prima che i ragazzi potessero pensare o dire qualcos’altro, Minhee saltò fuori da dietro il divano e gridò: << Sorpresa! >>
Jongin lasciò uscire un forte e femminile gridolino e Kyungsoo cadde sul pavimento raggomitolandosi. Sentire l’urletto di Jongin, fece cadere sul pavimento Minhee a causa delle troppe risate, tenendosi lo stomaco. Delle lacrime si stavano formando nei suoi occhi e continuò a rotolare sul pavimento, sembrando un’idiota.
 
<< Yah! >>, gridò Kyungsoo. La ragazza guardò tutti e due, osservando le loro espressioni. Le loro facce non avevano prezzo.
I due amici si stringevano il petto, inspirando ed espirando di sollievo.
 
<< Sai che mi hai fottutamente spaventato? Piccolo demonio, tu! >>, Kyungsoo gridò mentre si lanciava verso la ragazza. Se la posizionò in spalla e iniziò a girare su se stesso. Anche se Kyungsoo era piccolino e non era poi così forte e alto, era però capace di prenderla e portarla in giro quasi come fosse un giocattolo.
 
<< Mettimi giù Kyungsoo! >>, Minhee gli diede colpi sulla schiena. Lui non reagì, ma la buttò sul divano e le iniziò a fare la cosa più brutta che ogni persona può fare. Il solletico.
La ragazza iniziò a lamentarsi e guardò Jongin, che era in cucina. Stava cerando un po’ di succo nel frigo.
 
<< Jongin! Aiuto! >>, piagnucolò lei.
 
Jongin la ignorò di proposito. Era il suo modo di vendicarsi per come l’aveva spaventato prima, dato che non poteva prendere la situazione nelle proprie mani.
<< Kyungsoo, dov’è il succo? >>, chiese.
 
<< Jongin! >>, si lamentò Minhee. Di nuovo, fu del tutto ignorata.
<< Nel tuo apparato digerente. No aspetta, credo che è uscito tutto fuori dopo la gita al bagno di stamattina >>, rispose l’amico.
<< Ma voglio del succo! >>, replicò Jongin.
 
Zoppicò verso di loro, Kyungsoo stava ancora facendo il solletico a Minhee e lei, in risposta, agitava le gambe in ogni direzione, cercando di tirare un calcio in faccia all’amico che non la lasciava stare o qualcosa del genere. Praticamente scalciava in ogni possibile direzione, ma tranne in quella dove si trovava Kyungsoo.
 
<< Va bene, Kyungsoo. Credo che sia abbastanza >>, ridacchiò Jongin.
Kyungsoo smise di solleticarla. << Ecco la tua punizione per averci spaventati in quel modo. >>
Minhee stava ancora cercando di riprendere fiato, poi finalmente si sedette e gli tirò uno schiaffetto. << Idiota. >>
Lasciò apparire sul suo volto un sorriso innocente e si alzò. << Bene, voi due divertitevi. Io dovrei andare a scuola. >>
<< Kyungsoo aspetta! >>, la ragazza lo chiamò. << Prima che te ne vada, ho bisogno che tu prenda gli appunti delle cose da studiare per gli esami finali >>, gli sorrise di rimando.
Lui annuì. << Qualcos’altro? >>
Lei guardò Jongin, e quest’ultimo scosse la testa. Kyungsoo sorrise e li salutò con la mano. << Buona fortuna con Jongin, credo che sia la sua settimana del mese >>. Le ultime parole le disse praticamente sussurrando.
<< Minhee ha ragione, sei davvero un idiota >>, Jongin lo beffeggiò e gli lanciò un cuscino.
Il cuscino lo colpì dritto sulla testa, facendogli perdere un po’ l’equilibrio. << Aish, piccolo monello >>, mormorò Kyungsoo prima di uscire.
Quando il più grande andò via, Jongin concentrò tutta la sua attenzione verso l’amica. << Abbiamo le verifiche finali? >>, chiese.
 
Minhee girò la testa per guardarlo, notando quanto sembrasse stanco. Da una parte, voleva solo abbracciarlo e fargli le coccole. Ma aveva ancora la sanità mentale rimasta per capire che sarebbe stata una cosa strana.
 
<< Il prossimo venerdì, hai studiato? >>, gli chiese.
Lui scosse la testa. << Sono stato in ospedale, ho una scusa per non aver studiato. >>
<< Sei troppo pigro per studiare, ecco tutto. >>
<< Vorrei veder studiare te, invece >>, Jongin la sfidò.
<< Bene, lo farò. >>
 
Minhee si alzò e cercò nella sua borsa, portava sempre il suo esercizioario con lei. Aveva preso quell’abitudine da Kyungsoo, entrambi erano i migliori studenti della classe con il perfetto punteggio per quattro anni di fila.
 
<< Aspetta, stavo scherzando. Yah, Minhee! E’ così noioso, non- ma mi stai ascoltando almeno? >>, Jongin incrociò le braccia e aggrottò la fronte.
 
Lei sorrise e scosse la testa, apri il libro e sfogliò le pagine.
 
<< Fammi studiare con te, almeno. >>
<< Sei sicuro che non mi distrarrai? >>, Minhee alzò un sopracciglio e lo guardò.
<< Lo prometto, non lo farò >>, lui sorrise e si accomodò vicino a lei. Le mise un braccio intorno e guardò il libro insieme a lei. Il cuore della ragazza batteva all’impazzata, erano vicinissimi e si sfioravano. L’ultima volta che erano stati così vicini, fu quella volta quando lui dormì da lei.
 
<< Questo distrae >>, disse mentre spostò il braccio di Jongin. Voleva veramente tanto che lui lo tenesse lì dov’era, ma doveva studiare.
Lui aggrottò le sopracciglia. << Cosa? Come? >>
<< E’ così, okay? >>
<< E’ un’abitudine, scusa >>, s’imbronciò.
Era così carino quando faceva quell’espressione mentre si scusava. << Il tuo vizio è mettere le braccia intorno alle ragazze? Ah, vedo che il mio migliore amico è diventato un puttaniere >>, lo stuzzicò.
Gli occhi di Jongin si spalancarono. << Yah! Non è affatto così! Aish, torna a studiare! >>
 
E lo fece appena l’amico glielo disse, guardando nuovamente sul libro. Lui le si avvicinò e lesse insieme a lei. << Minhee? >>, chiamò.
<< Sì? >>
<< Mi insegni come si fa questo? >>, puntando ad un’equazione scritta sul libro.
<< Non sei stato attento per niente a lezione? E’ così semplice. >>
<< Sono stato in ospedale, come posso ricordarmi tutto questo? >>, le regalò un sorriso innocente con degli occhi da cucciolo di cagnolino. Lei sospirò e mentalmente si fece un facepalm. Era fortunato che lei lo amasse con tutta se stessa.
<< Comunque… >>
 
Passò un paio d’ore cercando d’insegnare a Jongin la matematica nelle sue differenti formule e metodi, ma era inutile. Non sapeva che Jongin era messo così male in matematica, ma lo trovava tenero quando non era sicuro su qualche risposta.
Se gli diceva che era giusto, gli occhi gli si illuminavano come se avesse visto milioni di stelle nel cielo. Anche se Jongin andava male in matematica, c’erano materie in cui era un genio. Era un genio quando si trattava di Scienze, mentre i voti della ragazza, in Scienze, sarebbero stati sempre inferiori a quelli di Jongin di qualche punto.ma non era nulla di così particolare che un piccolo ripasso non potesse aggiustare.
 
<< Non capisco >>, Jongin si lamentò.
Lei digrignò i denti. << Jongin, mi arrendo. Sei troppo duro perché io ti insegni qualcosa. Abbiamo ripetuto questo metodo almeno sedici volte! >>
<< Beh, allora il metodo è sbagliato. >>
<< Il resto del mondo usa questo metodo, Jongin. >>
<< Allora tutti quanti usano il metodo sbagliato. >>
Lei gli scompigliò i capelli e sorrise. << Smettila di fare il bambino. >>
<< Solo se mi dai un bacio proprio qui >>, sporse la propria guancia verso di lei.
<< Ma che-? Perché?! >>, Minhee si sentì un po’ in imbarazzo a baciarlo, e non ne capiva il perché.
 
Era solo un bacio. Aveva già baciato qualcuno prima. La madre, il padre, il fratello, cugini, parenti, Kyungsoo… Qual era la differenza tra loro e Jongin? Oh, giusto. Era completamente innamorata di lui.
 
<< Se sono un bambino, ho bisogno della mia mamma ch mi baci e che mi ami. E, io ti bacio sempre la fronte >>, disse Jongin.
<< Non te l’ho chiesto io di baciarmi la fronte! >>, Minhee fece una faccia strana, facendolo ridere. Quella risata era così delicata e soffice, era bellissima.
<< Bene, quindi >>, Jongin tossì.
<< Dopo, okay? Promesso. >>
 
Jongin guardò altrove, incrociando le braccia. Questo fece ridere la ragazza. Questo ragazzo, davvero, mi da tante diverse emozioni.
 
 
*** ¤ ***
 
<< Ma che-? >>, esplose in un grido Jongin mentre l’amica gli diede uno schiaffetto.
<< Ah! Perdente! >>, sorrise in risposta lei, facendogli la linguaccia. Invece di studiare, Jongin l’aveva implorata di giocare ai videogiochi con lui; non aveva avuto altra scelta se non quella di acconsentire, dato che quel ragazzo non la finiva di scocciarla.
<< Ma se ti ho fatto vincere >>, Jongin mormorò tra sé.
<< Ma anche no, diciamo che sono un’esperta in questo gioco. >>
<< Mai quanto me. >>
<< Ah, quindi è per questo che ti ho battuto? >>
<< No, zitta! E’ la fortuna del principiante. >>
Tsk, la fortuna del principiante il cazzo! >>
<< Sei solo una perdente >>, Jongin aggrottò la fronte.
<< Correzione, sono una vincente. >>
<< E’ l’Opposite Day! >>, piagnucolò Jongin mentre si tappava occhi e orecchie. Minhee rise per quanto fosse infantile, stare con lui la faceva sentire come se non esistessero limiti o confini. Poteva essere se stessa, infintile e immatura oppure una giovane adulta.
<< Jongin >>, lo chiamò. Lui la guardò e si scoprì le orecchie. << Ti ho battuto! >>, e sorrise. Lui si coprì di nuovo le orecchie e questa volta iniziò anche a canticchiare una canzone ad alta voce. Minhee restò seduta per un paio di secondi, pensando che lui potesse ancora sentirla. << Cosa vuoi fare adesso? >>, gli chiese, ma lui continuava a canticchiare. Vide le labbra della ragazza muoversi, ma non ne carpì alcun suono; la ignorò volutamente e continuò con la canzone, il che la fece arrabbiare e dargli pizzicotti da tutte le parti. << Yah! Ti ho chiesto cosa vuoi fare? Rispondimi! >>, gli gridò quindi in un orecchio e mise il broncio.
<< Andiamo a fare una passeggiata >>, suggerì Jongin, scoprendosi per l’ennesima volta le orecchie.
<< Sembra bello, ma… >>, Minhee guardò i fianchi dell’amico, con la paura che il suo infortunio era troppo da gestire.
Jongin di accorse del suo sguardo e la rassicurò che sarebbe andato tutto bene.
La sua voce era rassicurante, ma in fondo lei era ancora in dubbio. << Va bene, ma vai a prendere i tuoi antidolorifici >>, gli ricordò.
<< Chi sei? Mia madre? >>, scherzò lui.
<< La tua migliore amica >>, lo corresse, un po’ delusa dal fatto che l’unico modo di chiamarlo era “migliore amico”.
 
*** ¤ ***
 
<< Ti sei sforzato troppo, Jongin >>, lo rimproverò Minhee quando lo vide zoppicare. Le si stava spezzando il cuore vederlo in difficoltà a camminare quando, ovviamente, sentiva dolore.
<< Mi dispiace, ho imparato la lezione >>, si scusò lui.
 
Il tempo era un po’ nuvoloso, e il cielo era grigio. Sembrava che stesse per mettersi a piovere da un momento all’altro, e Minhee aveva fretta di tornare al dormitorio.
 
<< Sarebbe meglio >>, lo derise mentre girò la testa dall’altra parte. Erano gli unici che erano al parco o, probabilmente, gli unici ad essere in giro.
Minhee stava iniziando a preoccuparsi ed aveva timore che Jongin potesse ammalarsi se avrebbe iniziato a piovere. << Torniamo al dormitorio, sembra stia per piovere >>, disse.
 
La ragazza si alzò e gli offrì una mano, lui la prese e lo aiutò ad alzarsi. Le gettò le braccia sulle spalle e l’amica lo aiutò a tornare verso il dormitorio. Grazie a Dio il dormitorio non era tanto lontano dal parco, perché Jongin era molto più pesante di quanto Minhee si aspettasse, ma era lì ugualmente per aiutarlo.
 
 << Hai freddo? >>, chiese lei. I suoi occhi sembravano preoccupati.
<< No >>, mentì lui.
<< Hai freddo? >>
Jongin annuì, << Solo un po’. >>
<< Questo è quello che ti spetta per aver indossato solo un maglioncino, dovreòdirti “te l’avevo detto” se ti ammalerai >>, lo rimproverò.
 
Minhee avvolse più strette le braccia intorno a lui ed entrarono nell’edificio, dirigendosi verso l’ascensore. Entrarono e la ragazza questa volta avvolse le braccia intorno alla vita di Jongin lateralmente, rannicchiandosi sul suo petto e mantenendo caldi tutti e due. Era come se avesse avuto l’istinto di abbracciarlo per tutto il tempo, ed ora che ci pensava, Jongin aveva sempre ricambiato i suoi abbracci. Stava iniziando a chiedersi quale posto effettivamente occupava nella vita del ragazzo. Era davvero solo la sua migliore amica?
 
<< Stai bene? >>, Jongin sorrise, guardandola dall’alto. La differenza di altezza tra quei due era enorme.
<< Smettila di preoccuparti per me, sì, sto bene >>, rispose lei, e lo abbracciò ancora più stretto.
Lui si mise a ridere, << Anch’io. >>
 
*** ¤ ***
 
Quando entrambi arrivarono al dormitorio, erano le 13:00. Il tempo passava piuttosto lentamente e Minhee si aspettava fossero almeno le 16:00. Probabilmente era il tempo cupo all’esterno che la faceva sentire strana, ed era probabilmente anche perché era abituata a stare a scuola a quell’ora. La ragazza decise di fare una doccia da Jongin, non era mica la prima volta. Quando uscì dalla doccia si guardò intorno. Non aveva vestiti puliti lì… Si avvolse un asciugamano intorno al corpo e si diresse verso la porta, facendo capolino dal lato. Jongin era seduto sul divano facendo zapping.
 
<< Fatto? >>, chiese lui.
<< Sì, ma… >>, rispose Minhee timidamente. Era davvero imbarazzata a chiedergli in prestito una sua camicia o comunque un suo indumento, dato che quella era più una cosa da fidanzati.
<< Non hai i vestiti, vero? >>, Jongin sorrise.
 
Lei scosse la testa e lui annuì. Si alzò zoppicando e raggiunse i cassetti nella sua camera da letto, alla ricerca di una camicia più piccola. Minhee lo guardò accigliata per il casino che stava facendo; aveva appena finito di mettergli a posto i vestiti piegandoli alla perfezione e lui stava rovinano tutto, ancora una volta.
 
<< Ecco >>, Jongin le diede la camicia.
Lei l’afferrò e sorrise. << Grazie. >>
 
Quando finì di vestirsi, uscì dal bagno. La camicia era davvero larga su di lei, ma era in grado di camminarci in giro; i suoi capelli erano ancora un po’ bagnati e la fecero rabbrividire un po’. Jongin lo notò e tornò nella sua camera, tirando fuori il suo giubbotto Hollister rosso. Gli occhi di Minhee erano incollati alla tv e non aveva idea che l’amico avesse lasciato il divano; lo notò soltanto quando sentì qualcosa avvolgerla. Guardò in alto fino ad incontrare il viso di Jongin che la guardava con un’espressione seria.
 
<< Non dirmi che non hai freddo >>, disse lui, zoppicando per tornare a sedersi vicino a lei. Tutti e due guardavano la tv. << Non vuoi cambiare canale? >>, le chiese questa volta, e le consegnò il telecomando. Minhee scosse la testa e si stese, alzando i piedi e lasciandoli poggiare sul grembo di Jongin.
 
Jongin sfogliò i canali, alla ricerca di uno specifico. Quando lo trovò, si girò a guardare l’espressione di Minhee. Gli occhi della ragazza si erano illuminati e un sorriso attraverso i volti di entrambi i ragazzi.
 
<< Non sapevo che fosse in onda adesso >>, Minhee sorrise, dato che il suo drama preferito era in onda.
<< Forse perché di solito sei sempre a scuola in questo momento >>, rispose Jongin.
 
La ragazza sorrise e si sistemò meglio per guardare la tv. Oggi era ufficialmente l’ultimo giorno in cui il drama sarebbe andato in onda, dato che era il finale di stagione. Se ne era completamente dimenticata, forse perché la sua attenzione si era concentrata su Jongin negli ultimi giorni. O anni.
 
*** ¤ ***
 
Minhee stava piangendo a dirotto quando l’episodio finì. Praticamente aveva dedicato tutta la sua vita a quel drama, e adesso era finito. Era anche un buon drama.
Jongin notò il rapido cambiamento della faccia dell’amica per tutto quello che stava succedendo. Trovava carino come Minhee era emozionalmente e ormonalmente (?) instabile quando guardava quella roba. Per tutto il tempo, invece di guardava il drama, Jongin guardava lei.
Erano le 14:30 e la ragazza era esausta. Stava ancora tirando su col naso e Jongin decise che era il momento di calmarla.
 
<< Va tutto bene Minhee >>, disse Jongin mentre con una mano le pattava una spalla e con l’altra eseguiva movimento circolare su tutta la schiena. Le ricordava come Kyungsoo le strofinò la schiena ogni volta che lei era preoccupata per Jongin in ospedale quel giorno.
<< Sembri davvero sconvolta >>, le disse ancora il ragazzo quando mise entrambe le mani sulle sue spalle. Iniziò a strofinarle e spremerle un po’, sempre delicatamente, il che la fece sentire molto più rilassata e tranquilla. Doveva ammettere che probabilmente in quel momento si stava innamorando 100 volte ancora di più di Jongin, se fosse stato possibile.
Minhee iniziava a sentirsi assonnata e si sdraiò; Jongin continuò a massaggiarla e quando si fermò, si era già addormentata. Il ragazzo sorrise fra sé e sé. Carina.
La prese in braccio stile sposina e la portò sul suo letto. Il rumore dei tuoni e della pioggia che colpiva il tetto erano le uniche cose che si potevano udire.
 
Minhee si svegliò quando Jongin si sedette sul letto. Immediatamente spalancò gli occhi. << M-mi dispiace. >>
<< Per cosa ti stai scusando? Ti ho svegliata io, giusto? Lo dovrei dire io “mi dispiace” >>, spiegò il ragazzo.
Il battito cardiaco della ragazza si sincronizzò con il picchiettare della pioggia sul tetto, e la camera era al buio. Poteva a stento vedere il viso di Jongin, ma sapeva che era perfetto e che quello era l’uomo del quale si era innamorata.
 
<< Ti fa male l’anca e mi hai portata in braccio, e io avrei dovuto prendermi cura di te. >>
<< Ehi, non ti preoccupare. Ci stavamo prendendo cura l’uno dell’altra, questo è quello che si fa quando si ama qualcuno, giusto? >>, Jongin sorrise. La parola “amore” si sentiva in tanti contesti diversi. Il suo cuore iniziò a correre. Questo cosa significava?
 
Si sistemò meglio sul letto e iniziò a giocare con i capelli dell’amica, facendola nuovamente addormentare. Minhee voleva che anche lui si sdraiasse e che si facessero le coccole, come quella volta quando lui dormì da lei.
 
<< Jongin? >>, disse debolmente la ragazza, le palpebre erano praticamente socchiuse.
<< Hm? >>
<< Puoi abbracciarmi? >>
 
Minhee era sicura stesse sognando perché non sentì alcuna risposta da parte sua. Credeva che dopo essersi svegliata da quel bellissimo sogno, lui sarebbe scomparso, e l’intera giornata sarebbe scomparsa. Lui era come un sogno. Quel momento era come un sogno, ed era così perfetto, proprio come lui. Era così sicura che se avrebbe fatto un qualsiasi insignificante movimento, avrebbe dovuto svegliarsi e affrontare la realtà.
Jongin si sdraiò accanto a lei e, senza dire una parola, fece quello che gli era stato chiesto. La avvolse nelle sue braccia e la tenne stretta, e chiuse anche lui gli occhi. Il dolore all’anca era tutto ad un tratto sparito e anche lui si sentiva come se stesse sognando.
Entrambi unirono le loro gambe insieme, e Minhee mise una mano su quella di Jongin che era avvolta intorno al suo stomaco. La ragazza girò la testa, vedendo la magnifica vista del ragazzo che dormiva di fronte a lei. Sollevò la testa e gli premette leggermente le labbra sulla guancia, facendogli aprire gli occhi.
Si voltò prima che lo vedesse con gli occhi aperti, e il suo corpo sussultò quando sentì il viso del ragazzo strofinare nell’incavo del suo collo. Jongin fede un respiro profondo pieno del profumo di Minhee, e lei lo sentì respirare contro la sua pelle.
 
<< E questo per cos’era? >>, mormorò lui sul collo dell’amica.
 
Lei sorrise quando sentì le vibrazioni della sua voce contro il collo, le diede i brividi su e giù per tutto il corpo. Il cuore le batteva più forte e più veloce e, ancora una volta, temeva che lui potesse sentirlo.
 
<< Ho promesso, ricordi? >>
<< Pensavo avessi dimenticato >>, Jongin rispose, ridendo un po’. Chiuse di nuovo gli occhi.
<< Sei stanco? >>, chiese lei.
<< Sì. >>
<< Anch’io. >>
<< Buona notte Jongin-ah >>, la ragazza sorrise.
<< Dormi bene Minhee >>, disse lui.
 
Passarono un paio di minuti, e proprio quando Minhee stava per addormentarsi, sentì le labbra di Jongin premere sulla sua mascella. Lasciò le sue labbra lì per almeno tre secondi, poi strofinò di nuovo il naso nella piega del collo della ragazza. Minhee sentiva le sue labbra sulla sua spalla. Era come se una scossa elettrica le avesse attraversato tutto il corpo e rabbrividì.
 
Non c’erano coperte sul letto, erano solo lei e Jongin che si mantenevano caldi a vicenda. La pioggia colpiva il tetto, e il pacifico suono di entrambi che dormivano tranquillamente e riposavano l’una nelle braccia dell’altro creavano un eco in tutta la stanza.
 
Minhee si sentiva in paradiso, e non voleva andare da nessuna parte. Non voleva lasciare mai quel paradiso e non voleva lasciare mai il suo angelo, Kim Jongin.



 
Note pt. 2:
Ebbene sì, i nostri piccioncini hanno dormito insieme... Quanto sono carini *.*
Allora? Cosa ne pensate? Vi è piaciuto? Se non vi è chiara qualcosa o avete qualche domanda, come sempre, fatemelo sapere :)
Alla prossima!

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Capitolo 13
*** Capitolo 12 ***


Corner qualcosa:
Ehiiiiii! Salve ragazzi! Come state? Come sta andando la vostra estate? :)
Premetto che questo capitolo doveva essere pubblicato almeno una settimana fa (se non prima), ma è venuta a mancare una persona a me molto cara e sono stata in una specie di catalessi.
Ma la vita continua, e devo mantenere fede all'impegno che ho preso, quindi ecco a voi il dodicesimo capitolo.
Ci vediamo giù :)
Enjoy!






 
♦  Autore POV
 
Gli ultimi due giorni passarono come il vento, e Minhee rimase sorpresa quando si accorse che era passata già una settimana dopo l’infortunio di Jongin.
Quel giorno era mercoledì, e Jongin era tornato a scuola il lunedì. Le ragazze della scuola avrebbero fatto del loro meglio per compiacerlo, renderlo felice, spingere la sedia a rotelle per lui, oppure tenere le sue cose. A Minhee bruciava il cuore perché sapeva che Jongin non aveva bisogno di quelle cose, di tutte quelle coccole ed attenzioni. In realtà, voleva essere la sola a coccolarlo e a dedicargli le sue attenzioni. Nessun altro.
 
Per tutta quella settimana gli studenti venivano richiamati dagli insegnanti perché non si impegnavano nello studio; gli dicevano che gli esami finali erano alle porte e glielo ripetevano sempre. Come posso dimenticarlo, quando me lo ripetono costantemente?, pensò Minhee.
La ragazza doveva ammettere, però, che era abbastanza giù di morale, dato che aveva speso la maggior parte del suo tempo con Jongin. I suoi voti a scuola erano importanti, non quanto Jongin, ma erano comunque importanti. Voleva più che altro far tornare indietro il tempo che aveva perso ed usarlo per studiare. Se solo si potesse tornare indietro nel tempo, eh?
Si accigliò al pensiero di sprecare il suo tempo, ma poi si rese conto che era proprio quello che stava facendo in quel preciso istante. Perdere tempo. Guardò rapidamente sul suo quaderno cercando di prendere tutti gli appunti, ma era davvero troppo per lei da gestire. Sentiva crescere già un mal di testa enorme.
Proprio quando stava per alzarsi ed andare al dormitorio di Jongin e Kyungsoo, le squillò il telefono. Lo afferrò subito e lesse chi la stava chiamando: numero sconosciuto. Stava decidendo se rispondere oppure lasciarlo squillare a vuoto.
Ma dopo alcuni squilli, pensò che non le avrebbe fatto male rispondere. Fece scorrere la freccia sul suo telefono per accettare la chiamata e se lo portò all’orecchio.
 
<< Pronto? >>
<< Pronto? Parlo con Minhee? >>
 
Sentì una voce femminile. Sperava fosse Jongin, che la stava chiamando per farle uno scherzo, ma no, quella era sicuramente la voce di una donna. Non riusciva a capire chi fosse, quindi era un po’ preoccupata che potesse essere l’amministratrice della scuola che la chiamava per sapere perché avesse saltato la scuola il venerdì.
 
<< Sì, sono io. Con chi parlo? >>, chiese Minhee. Per favore, fa che non sia non l’amministratrice. Per favore, fa che non sia non l’amministratrice.
<< Sono Hyeri. >>
Il telefono le cadde quasi di mano, ma l’afferrò rapidamente e se lo mise di nuovo all’orecchio per poterla sentire ancora.
<< Oh, Hyeri. Ciao, non voglio essere scortese, ma perché stai chiamando? >>
<< Ah, in realtà mi chiedevo se potessimo incontrarci così posso parlarti di una cosa. >>
<< Oh, incontrarci? Certo, perché no. Quando? >>
<< Va bene per te se ci vediamo adesso? Al Café in centro? >>
Immaginava che fosse vicino casa di Hyeri, dato che il centro era un po’ lontano da dov’era lei. << Il centro è un po’ lontano da qui, ma sì, sarò lì fra circa 20 minuti. >>
<< Grazie, ci vediamo lì >>, Hyeri staccò.
 
Minhee si chiese da dove avesse preso il suo numero, e perché voleva incontrarla. Tante domande vagavano in quella testolina, domande le quali presto avrebbero avuto risposta.
 
Hyeri era seduta nel Cafè, attendendo pazientemente. Erano circa le 19:15, e lei era lì ad aspettare dalle 18:50. Era un po’ delusa dal ritardo di Minhee, ma non la incolpò. L’aveva avvista prima che era un po’ distante ed era stata lei a chiamare all’ultimo istante.
 Era solo grata che Minhee aveva accettato di andare ad incontrarla.
Quando vide la figura della ragazza entrare, si alzò rapidamente e la salutò con la mano. Minhee rispose al saluto e le sorrise, si sentiva un po’ in colpa per il ritardo, ma dato che aveva preso il bus non poteva controllare quanto velocemente o lentamente il conducente potesse andare.
 
<< Ciao >>, la ragazza appena arrivata le sorrise e si inchinò.
Lei s’inchinò e sorrise di rimando. Si sedettero.
<< Vuoi ordinare qualcosa? Pago io >>, si offrì Heyri.
<< Oh no, va bene così. Pagherò io il mio drink >>, rispose Minhee, ma Hyeri insistette. Alla fine, Hyeri pagò e Minhee si sentì in colpa.
<< Quindi, esattamente perché volevi parlare con me? >>, chiese Minhee.
Hyeri prese fiato. << Tu sei la migliore amica di Jongin, vero? >>
La ragazza annuì.
<< E da quanto lo conosci? >>
<< Dalla prima media >>, rispose la ragazza con tono piatto. Non aveva idea di dove volesse andare a parare con quella conversazione, e non lo voleva nemmeno sapere.
<< Ho paura di essere un po’ fastidiosa facendoti questa serie di domande >>, mormorò Hyeri.
<< Oh no, tranquilla. Continua. >>
<< Ha mai avuto una ragazza? >>
 
Minhee si schiaffeggiò mentalmente, avrebbe dovuto intuirlo. Aveva preso il bus e  non aveva fatto i compiti per cosa? Per andare in centro così Hyeri avrebbe potuto parlarle di Jongin? Anche se non aveva problemi a parlare di Jongin con lei, davvero non aveva idea del perché. Forse gli piace?
 
<< Non che io sappia >>, finalmente Minhee rispose.
<< Va bene, voglio solo uscire allo scoperto e dirlo… >>, dichiarò Hyeri. Minhee le fece un cenno, spronandola a continuare.
<< Mi piace Jongin, davvero tanto. >>
Quelle parole le andarono dritte nel petto.
<< Volevo parlarne con Kyungsoo, ma ero abbastanza sicura che tu avresti capito meglio di lui, visto che sei una ragazza e tutto. Voglio davvero dire a Jongin che mi piace, e voglio essere la sua ragazza, ma sapendo che non ne ha mai avuta una ho paura che non sappia fare tutte quelle cose dolci e romantiche con me, e ho davvero bisogno del tuo aiuto >>, disse Hyeri, quasi tutto d’un fiato.
 
Minhee cercò di capire tutto quello che aveva appena detto, e non poteva credere che in effetti le piaceva il ragazzo di cui lei era innamorata. Sapeva che piaceva a Chohee, ma adesso anche a Hyeri? Ti prego, non di nuovo. Lei sa almeno che mi piace Jongin?
 
<< Vorrei aiutarti, davvero, ma non ho idea di che cosa piaccia a Jongin in una ragazza >>. Bugiarda, è una pessima bugiarda. Sa tutto quello che gli piace.
 
Minhee sapeva che a Jongin piacevano le ragazze gentili e dolci, con capelli medio-lunghi, neri e lisci. Sapeva che Jongin voleva una ragazza che si prendesse cura di lui, così come lui si sarebbe preso cura di lei. Voleva le coccole dalla sua ragazza, così come lui le avrebbe fatte a lei. Voleva un rapporto equo, e la sua ragazza doveva saper cucinare. Voleva stare tutto il giorno con lei, cucinare qualcosa, non riuscendoci, e guardarla mentre cercava frustrata di insegnargli qualcosa. Potrebbe anche aver fatto solo finta di non aver capito, giusto per il gusto di vederla frustrata.
 Voleva una ragazza che non si arrabbiava facilmente, in modo che potesse prenderla in giro. Una ragazza che ascoltava tutto quello che diceva, così si sarebbe potuto sfogare con lei e che sarebbe stata sempre al suo fianco quando ne avrebbe avuto bisogno. Voleva che anche la sua ragazza si sfogasse con lui; solo in quel modo sapeva di avere un rapporto alla pari e sano, e avrebbero potuto fidarsi l’uno dell’altra.
Voleva una ragazza che era disposta a farsi coccolare tutto il giorno, abbandonandosi tra le sue braccia. Voleva una ragazza a cui piacessero i bambini, perché lui voleva avere un paio di piccoli Jongin; una ragazza che non aveva paura di mostrare a tutti quanto lo amasse. Voleva una ragazza da baciare sempre, in pubblico o anche solo a casa, e voleva qualcuno con una lato materno, cosicché potesse prendersi cura dei suoi bambini.
 
Fondamentalmente, sapeva tutto sul suo tipo ideale, ma non tentò mai di cambiare se stessa per impersonarlo. Sapeva che Jongin la conosceva molto bene, e se avrebbe tentato di cambiare, avrebbe capito che provava qualcosa per lui.
 
Improvvisamente tornò alla realtà, rendendosi conto che Hyeri la guardava con un’espressione confusa.
<< Stai bene Minhee? >>, chiese Hyeri.
Minhee annuì. << Si scusami. Mi sono distratta per un secondo, hai detto qualcosa? >>
Lei annuì. << Mi chiedevo se saresti disposta a farmi uscire con voi qualche volta, solo per poter essere più vicina a Jongin e conoscere gli altri. >>
 
Non sapeva come dirle di no, ma non voleva solo uscirsene fuori con un secco ‘no’. Voleva davvero rifiutare la sua proposta, ma qualcosa dentro di lei le disse che a Hyeri piaceva Jongin, e che anche a lei piaceva Jongin. Lei e quella ragazza erano sulla stessa barca e forse, se Hyeri e Jongin erano destinati a stare insieme, non sarebbe stata di certo lei a rovinare tutto.
 
 
<< Certo >>, le sorrise Minhee.
<< Davvero? Grazie mille! >>, Hyeri battè le mani.
 
Minhee doveva ammettere che Hyeri era probabilmente una delle ragazze più belle che avesse mai visto, ed era gelosa. Gli ultimi giorni erano stati come un film: camminare nel parco con Jongin, stare fra le sue braccia  e tutto il resto. Ma, dopo tutto, era il suo migliore amico. Forse questa era la parte del film in cui la ragazza si rende conto che la sua fantasia è andata troppo oltre e ritorna alla realtà, e non si scherza con il destino. E lui è ovviamente destinato a stare con Hyeri.
 
<< Ma figurati >>, Minhee guardò l’ora sull’orologio che le avevano regalato Jongin e Kyungsoo. Per qualche ragione, sentì un po’ di dolore al cuore e stava rimpiangendo di aver accettato la richiesta d’aiuto di Hyeri.
<< Dovrei rientrare, si sta facendo tardi. Ci vediamo in giro? Chiamami quando avrai bis- >>
<< Posso accompagnarti a casa con l’auto, se vuoi >>, si offrì Hyeri.
<< Magari potrei darti fastidio, perderesti 40 minuti del tuo tempo solo per accompagnarmi e tornare indietro >>, disse Minhee mentre giocava con una ciocca dei suoi capelli.
<< Non dire sciocchezze, ho un sacco di tempo a disposizione. Inoltre, mi stai facendo un enorme favore. Questa sarebbe solo una piccola parte di quello che ti devo in cambio >>, rispose la ragazza mentre uscivano dal Café.
 
Minhee doveva ammettere che stare nell’automobile di Hyeri sarebbe satato molto meglio che stare nell’autobus con un sacco di stranieri che la circondavano. Le sorrise e salirono in macchina.
In realtà, a Minhee piaceva Hyeri; anche se le piaceva la stessa persona di cui lei era innamorata, non si era buttata su Jongin come avevano fatto tutte le altre. Lei era stata l’opposto. L’aveva toccata il fatto che fra tutti, fosse andata proprio da lei a chiederle aiuto. Anche se, vagamente, le ricordava Chohee, mise il suo odio da parte, sapendo che quelle due ragazze erano completamente diverse l’una dall’altra.
 
*** ¤ ***
 
Minhee si svegliò la mattina dopo, era giovedì. Era passato un altro giorno e non aveva studiato neanche un po’. Era stanca, priva di energia; probabilmente era uno dei suoi giorni peggiori. Era come se avesse tutto il corpo gonfio. Guardò la data: 8 aprile. Ovvio, oggi le iniziava il ciclo. Si lamentò mentre si trascinava fuori dal letto.
Il sole sbirciava timido dalla finestra e Minhee si sentì subito meglio.
 
Quando arrivò al dormitorio di Kyungsoo e Jongin, gli amici notarono che c’era qualcosa di strano in lei. S’incamminarono verso la scuola in silenzio, le braccia incrociate al petto. Jongin, invece, aveva il braccio intorno alla spalla della ragazza, zoppicava ancora.
Minhee era un po’ seccata per quanto lui fosse testardo a rifiutare il suo aiuto.
<< Sai, un giorno avrai bisogno di tutto l’aiuto che ti sto offrendo, e non credo di essere lì quando ti servirà >>, disse la ragazza con rabbia e si scrollò il braccio dell’amico dalla spalla, camminando un po’ più avanti.
 
Kyungsoo era rimasto un pò confuso. Sta bene oggi? Di solito è sempre così felice ed eccitata quando Jongin la sfiora… Cos’è successo?
 
<< Siete lenti >>, dichiarò Minhee, guardando i due amici che erano dietro. Gli occhi di Jongin fissavano a terra e, quando alzò lo sguardo, i loro occhi si scontrarono. Vide quanto ci era rimasto male, e si accigliò. Dio, è un mostro quando è incazzata.
Rapidamente tornò da Jongin e gettò nuovamente il suo braccio intorno alla sua spalla e lo abbracciò sul fianco, aiutandolo a camminare. << Lascia solamente che ti aiuti la prossima volta, va bene? >>, lo guardò accigliata.
Lui sorrise. << Va bene. >>
 
Kyungsoo la guardava come se fosse pazza: un minuto fa era scontrosa e incazzata, rimproverando Jongin. Ora invece lo stava aiutando a camminare facendo tutta la dolce e la carina. Questo poteva significare solo una cosa: Minhee ha il ciclo.
 
Arrivarono a scuola, e Minhee stava discutendo con se stessa sulla necessità di dire a Jongin di Hyeri, che l’aveva vista il pomeriggio prima, oppure di mantenere il segreto e lasciare che Hyeri si confessasse da sola.
Per tutto il giorno ogni cosa infastidiva la ragazza, e si sentiva molto in colpa per non poter parlare con Jongin e Kyungsoo. Fondamentalmente li aveva ignorati tutto il giorno, non dicendo nemmeno una parola. La ragione principale era probabilmente che lei gli raccontava sempre tutto, e se avesse aperto bocca, la questione di Hyeri sarebbe subito saltata fuori. Stava tentando di evitarli per tutto il resto della giornata, solo un’altra materia e poi sarò fuori di qui.
Proprio quando pensava che sarebbe andato tutto bene, arrivò Chohee. Minhee gemette e cercò di affondare nella sua sedia, ma Chohee se ne accorse e camminò dritta verso di lei.
 
La ragazza appena arrivata le consegnò una busta, e Minhee la guardò solamente.
<< Aprila >>, le disse Chohee.
Minhee alzò gli occhi al cielo. << Che cos’è? >>, non aveva voglia di assecondarla.
<< Un’invito, è il compleanno di mio fratello e tu e lui parlavate di tanto in tanto. Si è diplomato l’anno scorso, ricordi? >>, le chiese.
La guardò confusa. << No. E perché mi stai persino invitando al compleanno di tuo fratello? Non è la tua festa. >>
<< Non ricordi Jonghyun oppa? C’era qualcosa fra voi due, l’hai dimenticato? Oppa ha detto che potevo invitare un po’ di persone ed ho pensato che, dato che tu lo conosci, potevo invitare te >>, disse Chohee.
 
Il vero motivo di quell’invito era sicuramente che Chohee sperava che anche Jongin andasse al party, dato che non poteva invitarlo direttamente. Aveva bisogno di una scusa, e il compleanno di suo fratello era l’occasione perfetta.
Minhee quasi svenne all’idea che Chohee la stesse invitando a quella festa, non poteva crederci. Non l’aveva sempre odiata?
 
Si ricordò di Jongin , e si entì subito una specie di groppo in gola. Jonghyun fu il secondo ragazzo con cui uscì, era un anno più grande di lei. Anche se era più grande di lei, lui non voleva che si sentisse la differenza; ogni tanto voleva che lei prendesse il controllo della situazione. Proprio come la relazione che aveva avuto quand’era più piccola, la storia con Jonghyun si era conclusa per lo stesso motivo per cui chiuse con il ragazzo di allora, Byun Baekhyun: era troppo innamorata di Jongin. Da quel giorno decise di non uscire più con nessuno, dato che l’unica ragione per cui usciva con dei ragazzi era quella di dimenticarsi di Jongin.
Credeva veramente che non aveva nessuna possibilità di passare oltre Jongin, e lo aveva accettato. Minhee si ricordò quando andava a casa di Jonghyun, e si ricordò anche di aver visto Chohee lì. Non aveva ancora realizzato che Chohee era quella ragazza che stava sempre chiusa in camera sua. Quella timida e delicata Chohee era la stessa ragazza cattiva e maleducata di fronte a lei in quel momento.
 
<< Oh, Jonghyun oppa. Non sapevo tu fossi sua sorella >>, disse Minhee.
<< Sì, vedevo sempre te e Jongin quando lui veniva a prenderti a casa mia. Non lasciavo mai la mia stanza >>, ammise Chohee.
 
L’anno scorso, Chohee era una ragazza invisibile nella scuola; dopo aver visto Jongin e scoprire che frequentava la sua stessa scuola ed era dello stesso anno, iniziò subito a prendersi cura del suo aspetto.
Un altro motivo per cui iniziò a curarsi fu perché sua madre si risposò ed ebbe nuovi fratelli.
 
<< Forse posso venire. Va bene se porto un paio di persone? >>, chiese Minhee. Aveva in mente Hyeri, Kyungsoo e Jongin. Se Hyeri e Jongin volevano iniziare a conoscersi, allora dovevano anche iniziare ad andare da qualche parte insieme.
<< Certo, solo non troppe, dato che oppa ha detto che avrei potuto portare solo 30-40 persone circa >>, disse Chohee sorridendo e allontanandosi. Sì, il piano ha funzionato. Jongin verrà alla festa!
 
Minhee restò lì, pensando a Jonghyun. Improvvisamente le passarono per la mente tutti i ricordi che aveva di lui, e si ricordò quanto lui la amasse. L’aveva trattata come sua moglie, ma c’era anche un altro motivo per cui aveva rotto con lui.
Teneva segreto il loro rapporto. Ai suoi fratelli, ai suoi genitori, ai suoi amici.
Era imbarazzato perché usciva con una ragazza più piccola di lui e, anche se non lo ammetteva, Minhee lo capì ugualmente. Ma qualcosa dentro lei sperava che prima o poi lo avrebbe detto almeno ai suoi genitori, perché le faceva male ogni volta che lo sentiva dire ‘questa è una mia amica’.
 
I suoi pensieri si fermarono quando vide Jongin e Kyungsoo entrare in classe, sentì il suo cuore trasformarsi in poltiglia. Eccolo lì, l’amore della sua vita. Minhee sorrise ai suoi amici e agitò la mano; il viso di Jongin si illuminò e rispose al saluto.
 
Credo che evitarlo sia praticamente impossibile.




 

Rieccomi di nuovo :)
Allora? Cosa vi gira in testa? Succederà qualcosa fra la nostra protagonista e il bel dinosauro Kim JongHyun?
Lo scoprirete molto presto :D
Al prossimo capitolo!

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Capitolo 14
*** Capitolo 13 ***


 
Note:
Allora, sto morendo di caldo e non ce la faccio più. Ho voglia di rasarmi i capelli per il caldo, ma non posso toccarli almeno fino alla fine di agosto. HELPATEMIIIII!
Unica nota positiva della giornata? La notizia che i B.A.P finalmente torneranno *.* ultimate group in cui c'è il mio ultimate bias, il biasissimo proprio, quello supremo. quindi capitemi xD
Ma ciancio alle bande (?) eccovi il nuovo capitolo :)
Ci vediamo giù, enjoy!


 
♦   Autore POV 
 

Era il giorno degli esami e Minhee era nella classe di scienze. Scienze era una delle materie in cui faceva schifo; Jongin, però, era un genio quando si trattava di quella materia. Era seduta al suo banco, martoriando la povera penna che era fra le sue mani aprendola e chiudendola di continuo e ticchettando con i piedi. Non riusciva a concentrarsi su nulla.
Era immersa nei suoi pensieri, pensando a tutto. Sapeva che aveva studiato duro per gli esami, quindi non capiva perché fosse tutto così fottutamente difficile. Perché non riesco a concentrarmi?
Guardò in direzione di Jongin, notando che il ragazzo la stava fissando e stava ripetutamente sussurrando il suo nome. Lei rapidamente guardò le sue labbra, << Qui. >>
Minhee prese il biglietto e lo aprì, vide che c’erano tutte le risposte del test e sorrise. Sapeva che se lei e Jongin fossero stati beccati, sarebbero stati mandati immediatamente in punizione, o sospesi, oppure uno zero su entrambi i test, ma in quel momento non se ne curò. Era felice di sapere che lui l’aveva pensata e aveva perso del tempo per fare qualcosa di così premuroso per lei.
Lo guardò, e vide che Jongin era già tornato a scrivere le risposte sul test. La ragazza sorrise fra sé, copiando le risposte. Era come se il suo cuore stesse per fermarsi.
 
*** ¤ ***
 
Minhee stava camminando verso il suo dormitorio in compagnia di Jongin e Kyungsoo, quando sentì due braccia avvolgerla da dietro. Si girò per vedere chi mai fosse, e si accorse che Kyungsoo le stava rivolgendo uno dei suoi sorrisi che lei tanto adorava.
 
<< Lasciami andare, idiota >>, scherzò lei, cercando di togliere le braccia dell’amico. Gli abbracci di Kyungsso non erano come quelli di Jongin, era una cosa nuova per lei. Lei e Kyungsoo si abbracciavano raramente, ma quando lo facevano, era una sensazione completamente diversa.
<< Rifiuti il tuo migliore amico? Va bene… >>, Kyungsoo aggrottò la fronte e incrociò le braccia.
<< M-Mi dispiace, non arrabbiarti! >>, la ragazza si accigliò e corse ad abbracciarlo di nuovo. Era un bel momento tra fratello e sorella e migliori amici.
 
Minhee guardò Jongin e lo vide tranquillo ed immerso nei meandri dei suoi pensieri. Si chiedeva a cosa stesse pensando così intensamente e gli pizzicò una guancia; il ragazzo saltò di fronte a quel gesto e si ritrasse.
 
<< Perché sei così teso Jongin? >>, Kyungsoo sorrise.
<< Stavo solo pensando >>, mormorò l’altro ragazzo.
<< A cosa? >>, Minhee sorrise e lo pizzicò di nuovo.
Jongin ridacchiò, afferrandole il dito e mordendolo. << E’ un segreto. >>
Lei aggrottò la fronte e ritrasse le dita, asciugandole sulla camicia del ragazzo.
 
I tre ragazzi arrivarono al dormitorio e Minhee si gettò subito sul divano. Sospirò e guardò verso il soffitto.
Jongin lo notò e gli si sedette vicino. << Qualcosa ti preoccupa? >>
Lei scosse la testa. << Non proprio. Mi sento in colpa. >>
<< Perché? Perché ti ho dato tutte le risposte per il test di scienze? >>, lui sorrise.
<< Sì Jongin! Cosa accadrebbe se tu hai sbagliato e io anche? E se Mrs. Kim si rende conto che abbiamo le stesse, identiche risposte? O peggio, cosa succederebbe se c’erano le telecamere e ci hanno beccati? O se qualcuno passando ha vist- >>
<< Aspettate, avete barato? >>, gli occhi di Kyungsoo si spalancarono, interrompendo l’amica.
Minhee e Jongin annuirono contemporaneamente. << E’ tuta colpa tua! >>, disse lei a Jongin.
<< Perché sarebbe colpa mia? >>, Jongin rise.
 
La sua risata fece innamorare Quella povera ragazza per l’ennesima volta e le fece sparire tutta la rabbia e il senso di colpa che sentiva. Fanculo, Jongin. Basta.
 
<< Non posso credere che la perfettina Choi Minhee ha copiato! >>, Kyungsoo rise.
<< Sì, sì. Non farci l’abitudine >>, schernì lei.
<< Mi sentivo in colpa per non averti fatto studiare, quindi ho fatto male a darti le risposte? >>, Jongin sollevò un sopracciglio.
<< No, non hai fatto male a passarmi le risposte. Va male se ci beccano >>, mormorò lei.
 
Jongin si alzò dal divano e le prese entrambe le mani, si fermò e la guardò dritta negli occhi. Lei deglutì e s’irrigidì, siamo così vicini. La ragazza non poteva far altro che guardarlo, partendo dalle labbra per poi salire, finalmente, verso gli occhi.
 
<< Non. Ci. Prenderanno. Non lo permetterò >>, sorrise mentre le lasciava le mani e si avvicinava a Kyungsoo.
Minhee lasciò andare il respiro che fino a quel momento aveva trattenuto e mise una mano sul cuore, sentendolo battere velocemente contro il petto.
 
Non lo permetterò.
Non lo permetterò.
Non lo permetterò.
 
Quelle parole sembravano avere un significato nascosto, e Minhee non sapeva cosa significasse.
 
*** ¤ ***
 
Era sabato, e Minhee era tutta vestita a puntino per la festa di Chohee. Aveva deciso di andarci, così avrebbe potuto rivedere di nuovo Jonghyun. Si erano tenuti in contatto dopo la rottura, ma da quando aveva iniziato l’università era come se non lo conoscesse più.
Probabilmente non sarebbe stata una cattiva idea andare alla festa di compleanno di un suo ex, giusto? Cosa sarebbe potuto andare storto?
Si diresse verso il dormitorio dei suoi amici e usò la chiave di scorta per aprire la porta. Si sentiva il loro russare dalla camera da letto. Minhee camminò in silenzio per non svegliarli.
Saltò prima sul letto di Kyungsoo, sapendo che a Jongin non piaceva essere svegliato.
 
<< Kyungsoo! Kyungsoo! Kyungsoo! >>, gridò la ragazza più e più volte.
Kyungsoo aprì un occhio per vedere chi fosse. << Che ci fai qui? E’ sabato. >>
<< Vengo sempre qui sabato >>, lo pizzicò.
Kyungsoo si sedette e abbracciò le proprie ginocchia, strofinandosi gli occhi per poi stiracchiarsi.
<< Vai a prepararti, vi porterò in un posto oggi >>, sorrise Minhee.
<< Ma è mattina >>, piagnucolò Kyungsoo.
<< Sono le quattro di pomeriggio. >>
<< Sul serio?! >>, gli occhi di Kyungsoo si spalancarono. Si alzò subito dal letto e corse per tutta la stanza. << Non possono essere già le quattro! No! Io di solito non dormo, oh mio Dio, perché ho dormito?! >>, disse lui mentre sfrecciava di qua e di là, raccogliendo i vestiti sporchi e gettandoli nel cesto della biancheria.
<< Ma perché stai dando di matto?! >>, Minhee iniziò ad andare fuori di testa insieme all’amico.
<< Devo pulire qui! Devo preparare da mangiare, dev- >>
<< No, devi prepararti e venire con me >>, lo corresse.
<< Porta Jongin con te! >>, Kyungsoo gridò.
 
Minhee sospirò. Immagino che Kyungsoo non verrà. Saremo solo io, Jongin e Hyeri.
Si avvicinò al letto di Jongin e si sedette. Voleva svegliarlo, ma una parte di lei voleva stare lì e guardarlo per un po’.
E’ strano? Stare solo a guardare Jongin dormire? Forse sto diventando pazza. Vedi quello che mi fai, Jongin? Mi fai impazzire.
Gli passò una mano fra i capelli e sorrise nel sentire quanto morbidi fossero. Notò il suo naso fare una piccola smorfia e si mise a ridere. Gli afferrò una mano e lo tirò. << Jongin-ah. Svegliati. >>
Lui non si mosse.
<< Jongin, devi venire con me. >>
Ancora nessun movimento.
<< Jongin! >>, piagnucolò la ragazza e gli diede un colpetto. A quel punto, il ragazzo aprì un occhio, la guardò e lo richiuse.
<< Se non ti svegli, ti butto dell’acqua fredda addosso >>, lo minacciò.
<< Non lo faresti >>, mormorò lui. Minhee notò il sorrisino che gli si formò sul viso, ma gli occhi restavano ancora chiusi.
<< Mi stai sfidando? >>, sorrise lei di rimando.
<< No. >>
<< Alzati >>, disse lei per l’ultima volta.
 
Jongin obbedì e si mise a sedere, aveva sul viso le forme del cuscino e gli occhi un po’ strabici. Minhee rise, era carino come quando si svegliava la mattina.
 
<< Alzati, culo pigro >>, disse la ragazza e lo tirò fuori dal letto. Si alzò in piedi, e Minhee notò, per l’ennesima volta, l’enorme differenza di altezza che c’era fra loro. Quel particolare la faceva sentire davvero impotente.
<< Perché sei vestita così? >>, chiese lui, sbattendo gli occhi velocemente.
<< Andiamo in un posto >>, dichiarò la ragazza.
<< Andiamo? >>
<< Andiamo. >>
<< E dove andiamo? >>
<< Ad un party, quindi preparati >>, disse lei mentre lo spingeva in bagno.
<< Cos- aspetta! Quale party? >>, gridò Jongin prima che la ragazza gli chiudesse la porta in faccia.
<< Il party del fratello di Chohee, Jonghyun >>, rispose.
 
Jongin si sentì un po’ instabile dentro. Ricordava Jinghyun, ricordava di aver visto Minhee molto turbata per quel ragazzo un po’ di tempo fa. Si ricordava di aver dovuto guidare verso casa di quel ragazzo per molto tempo, e si ricordava anche di aver sentito Minhee parlare dei suoi sentimenti per lui a Kyungsoo.
 
<< E’ solo che mi piace davvero, davvero tanto >>, disse Minhee.
<< E quando hai intenzione di dirglielo? >>, chiese Kyungsoo.
Jongin era in piedi contro il muro, stava ascoltando la conversazione fra i due ragazzi. Anche se non si stava menzionando nessuno, Jongin suppose che la ragazza stesse parlando di Jonghyun perché quei due stavano uscendo insieme.
<< Non ho bisogno di dirglielo. Lo terrò per me >>, si ostinava lei.
In quel momento, Jongin si fece delle domande. Domande del tipo: perché non parlargli dei suoi sentimenti, se escono già insieme? Non aveva senso.
<< Prima o poi lo scoprirà >>, le disse Kyungsoo.
<< Prima o poi, ma non oggi oppure domani >>, disse lei.
Jongin pensò per un attimo se le piacesse qualcun altro. Forse non le piaceva Jonghyun, ma un altro ragazzo e non sapeva cosa fare?
 
Jongin si sarebbe sempre fatto delle domande su quel momento, chiedendosi di chi parlava Minhee. Non era da Minhee farsi piacere qualcuno, perché si ricordava solo di averla vista uscire con Byun BaekHyun parecchio tempo prima. Ogni tanto sì, Jongin si chiedeva quelle cose, e del perché Minhee in tutti quegli anni non gli aveva mai parlato dei suoi problemi con gli altri ragazzi.
 
Non era degno della sua fiducia? Era Kyungsoo la persona di cui Minhee si fidava di più?
 
*** ¤ ***
 
<< Chi stai chiamando? >>, chiese Jongin. I due ragazzi si stavano dirigendo alla festa in macchina, e il ragazzo era seduto al posto del passeggero dato che non era in grado di guidare.
<< Perché t’interessa? >>, rispose lei, tenendo con una mano il telefono all’orecchio e l’altra sul volante.
 
Jongin le strappò il telefono dall’orecchio mettendo poi il vivavoce, non voleva morire, e non voleva che neanche Minhee ci lasciasse le penne.
 
<< Non puoi guidare e telefonare nello stesso momento! Voglio vivere abbastanza da vedere i miei figl- no, voglio vivere per vedere i miei nipotini! >>, esclamò lui.
Minhee ridacchiò. << Vabbé. >>
E proprio in quel momento, Hyeri rispose. << Pronto? >>
<< Hey, sono io. Vuoi venire ad una festa oggi? >>, chiese Minhee.
<< A che ora? >>
<< Adesso. >>
<< Ah, mi dispiace. Non posso. Sto già andando ad un’altra festa >>, disse Hyeri. Si sentiva un po’ in colpa, sapeva che se sarebbe andata a quel party con i due amici avrebbe potuto vedere Jongin. Ma il fratellastro stava preparando quella festa da un’eternità, quindi non poteva proprio non andarci.
<< Va bene, ok. Divertiti alla festa! >>, disse Minhee.
<< Grazie, e scusami per non poter venire. Vorrei poterlo fare >>, sospirò la ragazza al telefono.
<< Tranquilla, usciremo un’altra volta. >>
<< Ok, ci vediamo! >>, Hyeri mise giù.
 
Jongin la fissava mentre era al telefono. Da quando Minhee e Hyeri erano così amiche? << Tu e la mia compagna di ballo siete amiche adesso? >>, chiese.
E’ molto più di una semplice compagna di ballo. << Sì. Siamo uscite a prendere un drink l’altro giorno >>, Minhee tenne gli occhi sulla strada.
 
*** ¤ ***
 
Minhee e Jongin furono accolti da Chohee e da un paio di sue amiche. Tutti si stavano divertendo a ballare e ridevano, ma la ragazza si sentiva fuori luogo. Non si sentiva a suo agio e non voleva stare lì.
Lei e l’amico erano seduti con dei bicchieri rossi in mano, che ogni tanto venivano avvicinati alle labbra; ci pensò: perché era andata lì? Avrebbe dovuto sapere che sarebbe stato imbarazzante.
 
<< Ti stai divertendo? >>, chiese a Jongin.
Lui annuì. << E tu? >>
Annuì anche lei.
 
Ci fu una pausa un po’ imbarazzante e rimasero in quel modo per un paio di minuti, osservando le persone che ballavano intorno a loro. Queste persone non sanno neanche ballare, pensò Jongin.
 
Il ragazzo guardò Minhee. << Minhee, devo dirti una cosa. Ma penso che questo non sia il posto giu- >>
<< Jongin! >>, sentirono entrambi lo strillo di Chohee.
Era quasi come se Dio non voleva ascoltare le parole che dovevano uscire dalla bocca di Jongin, perché quello era sicuramente uno dei peggiori momenti per essere interrotto da Chohee. Minhee moriva dalla curiosità di sapere cosa avesse da dirle, e stava letteralmente imprecando dentro la sua testa.
<< Jongin, vieni a ballare con me! >>, Chohee sorrise. Quello sguardo compiaciuto sulla sua faccia aveva fatto venir voglia all’altra ragazza di tirarle uno schiaffo.
Minhee guardò Jongin , che si stava alzando. Il ragazzo poteva scorgere negli occhi dell’amica quella voglia irrefrenabile di sapere cosa gli sarebbe uscito dalle labbra, ma doveva prendersi ancora un po’ di tempo.
Non voleva dirglielo, non in quel momento, non ancora. Sarebbe stato troppo da gestire per lei, ed una festa non sarebbe stata di certo l’occasione migliore.
 
<< Va bene se vado? >>, Jongin chiese il permesso, quasi come se lei fosse responsabile per lui.
<< Vai e basta, la tua ragazza ti sta aspettando >>, lo schernì Minhee e distolse lo sguardo. Non voleva che lui notasse la delusione che aveva negli occhi.
La mia ragazza? E’ gelosa? << Va bene, prometto di non rompermi nulla >>, Jongin le sorrise prima di allontanarsi.
 
Jongin, per favore, non sorridermi in quel modo. Se fai così rendi difficile farmi rimanere arrabbiata con te.
 
*** ¤ ***
 
Minhee restò lì seduta per tutto il resto della giornata; controllò il telefono e vide che erano quasi le sette di sera. Jongin aveva ballato per quasi tre ore con Chohee e sapeva che lei non voleva lasciarlo andare.
Una canzone lenta stava iniziando e guardare le braccia di Jongin avvolgere Chohee dalla vita la stava facendo diventare furiosa.
Si guardò intorno: c’era gente che ballava felice. Decise di uscire nel cortile. C’era una grande piscina che brillava, aspettando che qualcuno andasse dentro. Peccato, non ho portato il mio costume. Mi stai davvero tentando, Signora Piscina.
Si guardò di nuovo intorno e sospirò. Non c’era praticamente nessuno in cortile, ed era una cosa abbastanza tranquilla sapere che lei era l’unica lì fuori. Ma era anche un po’ solitaria. Credo che sarò solo io, da sola, per il resto della serata.
Camminò intorno alla piscina e guardò verso il cielo. Il sole stava tramontando, e il cielo era colorato da tante strisce luminose di colore diverso, che trasformava il cielo in qualcosa di bellissimo.
Sorrise fra sé e, proprio mentre si stava girando, vide Jonghyun.
Sussultò sorpresa, facendo un passo indietro. Lo esaminò dall’alto in basso per un po’, era cambiato decisamente tanto: portava i capelli in modo diverso, sembrava un pochettino più vecchio ed era probabilmente molto più muscoloso. Era completamente diverso.
 
<< J-Jonghyun oppa >>, balbettò Minhee. Cazzo, perché ho balbettato?
<< Minhee! Sei venuta! >>, esclamò Jonghyun.
<< Sì, mi ha invitata tua sorella >>, disse lei. Si guardò i piedi, un contatto visivo con lui la faceva sentire troppo strana.
<< Sei venuta con qualcun altro? >>, chiese lui.
Lei annuì. << Sono venuta con Jongin. >>
<< Jongin? Quel ragazzo? Lo frequenti ancora? >>, Jonghyun suonava un po’ deluso. Anche se non sapeva il motivo, Minhee era abbastanza sicura che fosse perché era stata molto chiara l’anno scorso sul fatto che lei e Jongin erano migliori amici.
<< Sì, è il mio migliore amico. >>
<< Il tuo migliore amico? Quindi non stai uscendo con nessuno, ancora? >>
Minhee scosse la testa.
<< Una bella ragazza come te? Senza un ragazzo? >>
<< un po’ mi piace qualcuno >>, ammise lei.
<< Chi? >>, chiese Jonghyun, ormai la sua curiosità prese il sopravvento.
<< N-Non importa >>, balbettò la ragazza. Il suo cuore iniziò subito a martellare, in testa aveva di nuovo l’immagine di Jongin e Chohee che ballavano insieme. Si accigliò. Perché Dio dev’essere così crudele con me?
<< E’ Jongin? >>, Jonghyun sorrise.
<< N-No >>, Minhee nascose il suo viso immediatamente.
Jonghyun ridacchiò e le scompiglio i capelli. << Se vuoi ingannare il tuo oppa, devi imparare un altro metodo per nascondermi quello che provi davvero. Posso attraversarti con gli occhi. >>
<< Come? >>, chiese lei, sgranando gli occhi. E’ una specie di mago? Legge nella mente? Aish, Jonghyun oppa…
<< Siediti, hai molto da imparare >>, Jonghyun rise.
 
Minhee fece come le era stato detto e si sedette accanto a lui a bordo piscina. Entrambi immersero i piedi nell’acqua e iniziarono ad ondeggiarli avanti e indietro.
 
<< Sai >>, Jonghyun iniziò. << Quando si ama qualcuno, ci sono molte cose che il linguaggio del corpo lascia trasparire che tu neanche ci fai caso. >>
<< Oh, davvero? Divertente, mio fratello maggiore diceva la stessa cosa >>, ripose lei, cercando di far finta di starlo a sentire.
<< Ti sei mai guardata allo specchio, parlando a te stessa della persona che ami? >>
<< Se sono pazza, allora sì >>, rispose Minhee scherzosamente.
<< Yah! Sono serio! L’hai mai fatto? >>
Lei scosse la testa.
<< Beh, dovresti farlo. Noterai che hai quel piccolo scintillio negli occhi, e il tuo viso diventa rosso. Le tue mani iniziano ad agitarsi e noterai da sola che il tuo corpo inizia ad irrigidirsi >>, spiegò Jonghyun.
<< I-Io non ho mai fatto caso di fare queste cose >>, ammise Minhee.
<< Ovvio che no. Non sei consapevole di quello che fai perché quella persona è nella tua mente, completamente rapita >>, disse lui.
Lei lo guardò con sguardo torvo, dev’essere davvero un mago.
<< Vuoi sapere come lo so? >>, chiese Jonghyun.
<< Come lo sai? >>, Minhee immerse la punta delle dita e iniziò a disegnare nell’acqua una ‘J’. Disegnò anche un cuore e sorrise a se stessa, guardando le piccole increspature che aveva provocato nella piscina.
<< Perché la gente mi diceva queste cose ogni qualvolta parlavo di te >>, disse lui.
 
Lei non spostò gli occhi dall’acqua. Era chiaro che Jonghyun provasse qualcosa per lei dopo tutto quel tempo; dopotutto era lei quella che aveva voluto rompere, di certo non sarebbe stato lui a dimenticare quello che provava. Ma aveva un motivo per rompere con lui. Aveva Jongin. Beh, non l’aveva proprio nel vero senso della parola, ma era innamorata di lui.
Una volta che inizi ad amare qualcuno, è impossibile rinunciarci e spostare i sentimenti su qualcun altro. Ci sono altre cose oltre a quello, e se si va avanti così facilmente non è amore. E’ solo piacere.
 
<< Mi amavi? >>, chiese Minhee, senza vergogna. Se qualcuno l’avesse amata, doveva averne la prova.
<< Non lo so, non mi hai dato abbastanza tempo per capirlo. Ma se non ti avessi amato, farei questo? >>, chiese lui.
 
Vide Jonghyun sporgersi verso di lei e perse giusto un paio di secondi per intuire cosa stesse per fare. Oh no, no, no, no. Non il mio primo bacio. Non. Il. Mio. Primo. Bacio. Non può semplicemente rubare il mio primo bacio cos- oh mio Dio. No. Vai via Minhee. Vai via prima che sia troppo tardi! Tu vuoi che il tuo primo bacio fosse con Jongin!
Con riflessi e molto coraggio, si allontanò prima che le labbra del ragazzo potessero poggiarsi sulle sue. Si alzò subito e andò via, senza guardarsi indietro. << M-Mi dispiace! >>, gridò mentre si coprì il viso e corse dentro casa.
<< Minhee! A-Aspetta! Torna qui! >>, Jonghyun la chiamò, ma fu inutile.
 
La ragazza si precipitò dentro tra la folla e si diresse dove ricordava ci fosse il bagno. Bussò un paio di volte mentre sentiva le lacrime crescere nei suoi occhi. Era così vicino, stavo per avere il mio primo bacio. Sono una pazza, ho paura ogni volta che qualcuno cerca di avvicinarsi a me e baciarmi. Sono instabile. Nessuna persona si allontanerebbe mai da un bacio!
La porta era chiaramente chiusa a chiave. Qualcuno si stava avvicinando e il cuore le iniziò a battere all’impazzata. Si accucciò e si abbracciò le ginocchia, nascondendo il viso. Non voleva che qualcuno la guardasse in faccia, soprattutto Jonghyun.
 
<< Minhee? >>, sentì qualcuno chiamarla. Non era la voce di Jonghyun, no, era troppo femminile per essere la sua. Guardò e vide che era Hyuri.
<< Hyeri? >>, spalancò gli occhi. << Cosa ci fai qui? >>
<< Stavo per chiederti la stessa cosa >>, Hyeri sorrise. Allungò una mano per aiutare l’amica ad alzarsi, ma Minhee non accettò e le si sedette accanto. << Stai bene? Hai pianto? >>
<< Qualcosa del genere >>, rispose Minhee.
<< Ah, perché? >>, chiese Hyeri. Sembrava davvero interessata, e questo fece sì che Minhee avesse più fiducia in lei.
<< Il mio ex mi ha quasi b- >>, tirò su col naso per l’ultima volta prima di scoppiare in lacrime.
Prima che Minhee potesse dire qualcos’altro, arrivò Jonghyun chiamandola. << Minh- oh, Hyeri? >>
<< Jonghyun, cosa ti serve? >>, chiese la ragazza.
 
Gli occhi di Minhee si spalancarono. Jonghyun. Hyeri. Perché Hyeri è qui? Alla festa di Jonghyun? Lei non andava in un’altra scuola? E non aveva detto che andava ad un’altra festa?
 
<< Ho bisogno di parlare con Minhee >>, disse Jonghyun.
<< Ci sto parlando io, Jonghyun, Vattene >>, Hyeri indicò la direzione opposta.
<< E’ questo il modo di parlare a tuo fratello il giorno del suo compleanno? >>, lui sorrise.
 
Gli occhi di Minhee si spalancarono ancora di più, quasi cadevano fuori dalle orbite e stava per vomitare. Jonghyun? Fratello di Hyeri? Cosa?! Come?!
 
<< Lasciaci, Jonghyun >>, sottolineò la ragazza ancora una volta. Il suo tono era diventato più grave e serio, e alla fine Jinghyun eseguì quello che la sorella gli aveva detto.
<< Allora parlerò con lei più tardi >>, borbottò lui.
<< Tu e Jonghyun siete fratelli?! >>, esclamò Minhee appena il ragazzo scomparve.
Hyeri annuì. << Non ti preoccupare, non ho gli stessi geni di quel rompipalle. Siamo fratellastro e sorellastra. >>
 
Tutto acquistava un senso adesso, e Minhee stava iniziando ad elaborare il tutto.
Alla fine la porta del bagno si aprì, ma la ragazza non si curò di vedere da chi fosse stato occupato. Si rese conto di sembrare seriamente stupida seduta di fronte la porta del bagno a piangere per aver quasi dato il suo primo bacio a qualcuno, ma non le importava nulla.
 
<< Minhee? >>, la ragazza sentì una voce familiare. Jongin? << Minhee, che stai facendo seduta sul pavim- Hyeri? >>, chiamò Jongin. Le guardò mentre sedevano vicine e si avvicinò anche lui, accovacciandosi. << Hyei, che stai facendo qui? >>, chiese ancora il ragazzo, mentre Minhee si nascondeva il viso fra le ginocchia, di nuovo.
<< Q-Questa è casa mia >>, spiegò Hyeri.
<< Casa tua? >>, chiese lui. Era ovviamente confuso.
<< Sì, Jonghyun è il mio fratellastro >>, dichiarò la ragazza.
<< Aspetta, quindi questo significa che Chohee è la t- >>
<< Sorellastra. Non sono collegata a quei mostri in nessun modo >>, Hyeri si difese.
<< Non l’avrei mai pensato. Sei molto più carina per essere associata ad una come Chohee >>, la schernì Jongin.
 
Per tutto il giorno, Chohee l’aveva pregato di stare con lei. L’unico modo che il ragazzo aveva trovato per allontanarsi, era quello di dirle che aveva bisogno del bagno.
 
<< Minhee stai bene? >>, Jongin finalmente rivolse la sua attenzione alla ragazza.
<< A quanto pare il suo ex ragazzo l’ha quasi baciata >>, spiegò Hyeri.
<< Jonghyun? >>, Jongin spalancò gli occhi. Ed eccolo di nuovo, quella piccola sensazione nel suo stomaco.
<< Minhee, Jonghyun è il tuo ex ragazzo? >>, esclamò l’altra ragazza.
La testa di Minhee si mosse. << Sì. >>
<< Devo andare a dargli due calci in culo o cosa? >>, si offrì il ragazzo, ma Minhee scosse la testa.
<< Ok, va bene, mi devi parlare di questa cosa. Andiamo >>, Jongin cercò di tirarla su. Minhee voleva solo andare a casa.
<< Mi dispiace tantissimo per Jonghyun. E’ all’università, ma il suo cervello è completamente altrove >>, Hyeri le mise una mano sulla spalla.
<< Va tutto bene >>, ripose lei.
<< No, non va per nulla bene, quel coglione ti ha quasi rubato il tuo primo bacio >>, disse Jongin.
<< Forse voi due dovreste tornare a casa. Questo non è di certo il posto adatto per parlare di queste cose >>, disse Hyeri, riferendosi all’odore che usciva dal bagno.
 
Jongin afferrò la mano di Minhee e la tirò su, mentre Hyeri li accompagnava verso la porta d’ingresso.
 
<< Un attimo, credo che dovrei andare a parlare con Jong- >>
<< Lo farò io, tu occupati di lei >>, Hyeri interruppe Jongin e lo spinse verso Minhee.
 
Anche se Minhee sapeva che all’amica piaceva Jongin, le era grata per non essere quel tipo di persona che voleva distruggere il loro legame. Era in qualche modo carina.
I tre ragazzi si salutarono e Minhee e Jongin si diressero verso la macchina, ma onestamente la ragazza non aveva voglia di guidare fino al dormitorio.
 
<< Vuoi che guidi io? >>, Jongin si offrì, notando la tristezza dell’amica.
<< Guido io, tu non stai bene. Non voglio che guidi tu >>, Minhee si sistemò al posto del guidatore. Il ragazzo non voleva discutere, non voleva sconvolgerla ancora di più. Si accomodò sul sedile del passeggero e la guardò. Sentiva qualcosa all’altezza del petto, voleva solo avvolgerla fra le sue braccia e dirle che sarebbe andato tutto bene.
 
*** ¤ ***
 
Circa una mezz’ora più tardi, rimasero bloccati nel traffico. La luna stava lentamente iniziando a salire e il cielo stava diventando sempre più scuro.
 
<< Cos’è successo lì alla festa con Jonghyun? Per fargli venir viglia di baciarti? >>, chiese Jongin. Una parte di lui gli diceva di non tirar fuori l’argomento, ma l’altra parte gli diceva che la cosa doveva essere risolta. Doveva chiedere a lei. Lui aveva il diritto di sapere.
<< Non ne voglio parlare adesso >>, rispose Minhee.
<< Non è successo, vero? >>
<< No, non sprecherei mai il mio primo bacio con lui >>, dichiarò lei, accennando un velo di rabbia nella sua voce.
<< Non piangerci sopra, ok? Siamo grandi, la verginità è più importante di un semplice bacio >>, disse il ragazzo, cercando di alleggerire l’atmosfera.
<< Primo bacio, uscire, la verginità, qualunque cosa… Non voglio sprecare tutto con qualcuno che non mi piace. Voglio vivere tutte quelle cose con mio marito. >>
<< Allora sei come me >>, Jongin rise.
<< Sì, ma non hai mai avuto una ragazza. Io ho avuto due ragazzi, ed è di una tale tristezza sapere che ho sprecato le mie prime relazioni con loro >>, si lamentò Minhee.
<< E il primo amore? Amavi qualcuno di loro? >>
<< Certo che no >>. Il mio primo amore sei tu, e lo sei ancora.
<< Credo che un giorno, quando tutti e due saremo sposati, saremo finalmente in grado di guardare indietro fino a questo giorno e renderci conto di quanto lontano siamo arrivati, eh? >>, ipotizzò Jongin.
 
Si fermarono ad un semaforo e la ragazza annuì, guardandolo. Jongin stava guardando la strada e lei stava solamente ammirando il suo profilo. Il ragazzo notò si sentì osservato e, con la coda dell’occhio, beccò Minhee ad osservarlo, così la guardò di rimando.
Lei immediatamente tornò con gli occhi sulla strada e prese un respiro profondo.
 
<< Jongin? >>
<< Sì? >>
<< Hai mai pensato, sai, a noi? Come migliori amici? Pensi davvero che saremo migliori amici per sempre? >>
<< Certamente, siamo migliori amici dalla terza elementare. Cosa ti fa credere che ci fermeremo adesso? >>, Jongin rise.
<< Perché potrai essere un coglione >>, scherzò lei.
<< Yah! Non pensare che tu sia perfetta, perché tu potrai essere irritabile ed insopportabile! >>, Jongin la schernì di rimando e lei sorrise.
<< Migliori amici per sempre? >>
Lui annuì. << Fino al giorno della nostra morte. >>



 
 
Note pt.2:
Eccoci alla fine.
Finalmente c'è stato questo incontro fra la nostra Minhee e quel dinosauro tenerello di Jonghyun (
DIMENTICAVO! Sono tornati gli Shaini con 'Married To The Music', se non avete visto il video siete delle brutte persone e dovete rimediare subito u.u).
E sembra anche che il nostro Kim porno Jongin si stia svegliando un po'. Ma cosa deve dire di tanto importante alla nostra protagonista? Volete scoprirlo? E allora dovete seguire la storia, io non vi anticipo nulla
*SatanSoo esci da questo corpo*
Sto scrivendo troppo, devo fermarmi.
Beh, fatemi sapere cosa ne pensate e, come sempre, sono a vostra disposizione per qualsiasi chiarimento :)

 

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Capitolo 15
*** Capitolo 14 ***


 
Note:
*resuscita dopo un'eternità* ECCOMIIII!! Scusate immensamente per il lunghissimo ritardo, ma tra lavoro, università e avvenimenti vari non ho avuto neanche il tempo di dormire T.T
Eppure sono qui a postarvi il nuovo capitolo :3
Quindi... Dov'eravamo rimasti? Ah sì: Jongin doveva dire qualcosa alla nostra protagonista. Gliel'avrà detto oppure no?
Che state aspettando? CORRETE A LEGGERE!
Ci vediamo giù, enjoy!




 
♦  Autore POV 

 
<< Quel coglione l’ha quasi baciata >>, Jongin stava spiegando a Kyungsoo quello che era accaduto sabato.
 
Era già lunedì mattina e Minhee stava ignorando i due ragazzi da quel fine settimana. Anche se erano solo due giorni, Jongin e Kyungsoo si erano preoccupati per l’amica ininterrottamente.
 
<< E’ tutta colpa sua, lo giuro, avrei dovuto indietreggiare o tirargli un pugno nello stomaco o qualc- >>
<< Aspetta, aspetta >>, disse Kyungsoo, rivolgendosi all’altro ragazzo. << Tu dov’eri quando tutto questo stava accadendo? >>
<< Stavo ballando con Chohee, e non mi lasciava andare. Era come se fossi intrappolato in un girone dell’Inferno per il resto della mia vita, è stato terribile >>, rispose Jongin con un tono irritato.
 
Kyungsoo si sentì in colpa, se solo fosse stato lì per proteggerla, se solo fosse stato lì a vedere tutto e a fermare Kim Jonghyun, se solo.
 
<< Sapevo che sarei dovuto venire >>, si imbronciò Kyungsoo.
<< Ma non l’hai fatto e ciò che conta adesso è il presente, non il passato >>, disse severamente Jongin. Era ovviamente incazzato e non riusciva a controllarsi; Jongin di solito non si arrabbiava mai, specialmente non così. Era quasi sempre calmo e rilassato.
<< Avresti dovuto controllarla, allora. Il suo primo bacio è molto importante, soprattutto perché lo sta conservando per- >>, Kyungsoo si rese conto di quello che stava per dire e si fermò , prima di rivelare il segreto dell’amica. Giorno dopo giorno, era sempre più difficile per il ragazzo mantenere quella confessione, ma in qualche modo ci riusciva.
<< Per chi? >>, Jongin notò quella piccola pausa.
Kyungsoo rimase in silenzio, il suo cervello non era in grado di funzionare correttamente dato che era andato molto vicino a rivelare tutto. << Nessuno… Voglio dire, lo sta conservando per qualcuno di speciale >>. Grazie al cielo, c’era vicino.
Jongin annuì, credendo al 100% all’amico, soprattutto perché Minhee e lui avevano parlato di conservare il primo bacio, degli appuntamenti e della verginità per quel ‘qualcuno’.
 
*** ¤ ***
 
Minhee camminava verso l’aula della prima ora, non guardava nessuno. Camminò oltre Jongin e Kyungsoo e prese posto; entrambi la guardavano preoccupati, ma la ragazza non ci fece caso dato che aveva gli occhi incollati alle proprie scarpe da ginnastica.
Si sedette e spostò il suo sguardo verso le dita. Giocò con le mani e cercò il più possibile di non guardare il alto verso i due ragazzi, che la fissavano. Minhee poteva sentire il penetrare dei loro occhi dritti nel suo cuore. Erano preoccupati. Nessuna telefonata, nessun messaggio, neanche una parola, e non era andata nemmeno al loro dormitorio quella mattina presto. Tutto quello voleva dire che la ragazza era sconvolta, e loro lo sapevano.
Jongin guardò Kyungsoo, che fece un cenno d’intesa. Il più grande cercava di rassicurare il minore che sarebbe andato tutto bene, e che Minhee aveva solo bisogno di tempo per spiegare quello che non andava, ma Jongin sembrava non afferrarlo. Di fatti, il più piccolo si alzò e si avvicinò alla ragazza, infastidendola su un fianco. Lei lo guardò con uno sguardo molto deciso, quasi poteva passare oltre il cuore pulsante di Jongin.
 
<< Che c’è? >>, disse Minhee, senza alcuna emozione. Nemmeno un semplice sorriso che era solita regalargli, nemmeno uno sguardo un po’ più dolce. Solo un liscio e semplice ‘che c’è’, con uno sguardo infernale. Jongin era decisamente ferito.
<< C’è qualcosa che non va? >>, chiese Jongin.
La ragazza scosse la testa, sapendo che stava mentendo non solo a lei stessa, ma anche all’amore della sua vita.
<< E’ per la storia di Jonghyun? >>, chiese lui, anche se era sicuro che il problema fosse quello.
<< Non ho nulla, lasciami in pace >>, sputò fuori Minhee. Aveva male al cuore e voleva solo scoppiare in lacrime. Aveva appena detto al ragazzo che amava di lasciarla in pace, e quella era sicuramente una cosa che stava per scottare entrambi i loro cuori, almeno per un po’.
<< Scusami >>, disse Jongin mentre tornava al suo posto. Il cipiglio era rimasto sul suo viso, e non se ne sarebbe andato per il resto della giornata. Era confuso perché era sicuro che Minhee stesse bene dopo la festa, mentre la riaccompagnava a casa. Non sapeva cosa fosse successo, ma era determinato e voleva sapere tutto.
 
Era l’ora di pranzo e, proprio come Minhee aveva chiesto, Jongin la lasciò sola. Era seduta alla fine del tavolo con Kyungsoo accanto, ma Jongin si era seduto ad un paio di sedie più distante. Lei si accigliò, aveva davvero intenzione di prenderla sul serio?
 
Kyungsoo notò il disagio dell’amica e aggrottò la fronte. << Non curarti di lui, è solo uno stupido. >>
<< Lui può essere stupido, ma io probabilmente lo sono di più >>, aggiunse lei e sospirò. Devo risolvere questa cosa.
 
Minhee si alzò e si diresse dove Jongin era seduto e si sedette accanto a lui. Stavano lì, senza parlare. Il silenzio riempiva l’aria, ma Jongin rimase seduto dov’era. Non aveva intenzione di andarsene, e neanche lei. Entrambi finirono il pranzo in silenzio mentre Kyungsoo li osservava dall’altra parte del tavolo. Cosa stanno facendo?
 
<< Minhee >>, Jongin finalmente parlò. Minhee non girò la testa, non riesco a guardarlo. Crollerò. So che lo farò.
<< Jongin >>, rispose lei, ancora senza guardarlo.
<< Ricordi quando eravamo alla festa di Jonghyun? >>, chiese lui. Il pensiero di Jonghyun le fece venire i brividi per tutto il corpo, perché stava chiedendo proprio quello? La stava prendendo in giro?
<< Sì, mi ricordo >>, rispose Minhee, una piccola nota di freddezza nel suo tono.
<< Ricordi, all’inizio della festa, quando stavamo parlando e ti ho detto che avevo bisogno di dirti una cosa? >>, disse Jongin.
<< Sì >>, rispose la ragazza, e la sua voce si ammorbidì. Jongin notò come il suo tono cambiò e una piccola curva si insinuò all’angolo della sua bocca.
<< Vediamoci dopo la scuola, e te lo dirò >>, dichiarò lui e Minhee si accigliò. Perché deve farmi aspettare così a lungo per dirmi qualcosa? E’ così importante?
<< Perché? >>, riuscì a chiedere lei.
<< Fallo e basta, okay? >>
Minhee annuì. << Arasso. >>
 
*** ¤ ***
 
La ragazza fece come Jongin le aveva detto e andò al suo dormitorio, aprì con la chiave di riserva e si guardò intorno. Quel posto era praticamente vuoto.
 
<< Jongin? Kyungsoo? >>, si guardò intorno, ma non c’era nessuno.
 
Chiuse la porta e si sedette sul divano mentre guardava ancora in giro. Mi ha detto di incontrarlo qui.
Restò sorpresa quando vide Kyungsoo uscire dalla camera da letto, tanto da spaventarla a morte.
 
<< Kyungsoo, dov’è Jongin? >>, chiese.
<< E’ uscito, ha detto che tornerà fra un’ora >>, rispose lui.
<< Un’ora?! Ma mi ha detto di incontrarci qui dopo la scuola! >>, la ragazza quasi urlò.
<< Probabilmente è andato a prendere qualcosa da mangiare per te o qualcosa del genere >>, Kyungsoo si strinse nelle spalle.
<< Da solo? Senza nessuno? Kyungsoo, ricordi che non sta ancora bene? >>, lo rimproverò Minhee
<< Calmati, non è come se non avesse il suo telefono con sé >>, disse l’umico con nonchalance.
 
La ragazza sospirò e posò la testa sul divano, afferrando il telecomando per guardare qualcosa in TV. Se proprio doveva aspettare Jongin per un’ora, aveva bisogno di qualcosa che la tenesse occupata. E inoltre doveva tenere alla larga i pensieri paranoici dalla sua testa.
 
******
 
Proprio come aveva detto Kyungsoo, Jongin era uscito per comprare qualcosa da mangiare. Voleva dire una cosa a Minhee, ma aveva paura di come potesse reagire. Mi avrebbe odiato? Mi avrebbe solo tirato uno schiaffo e se ne sarebbe andata? Non ne aveva idea, ma era deciso a creare l’atmosfera giusta per tutti e due.
Quando Jongin entrò nel ristorante, era tutto pieno. C’erano circa da venti a quaranta persone che stavano in fila. Quasi tutti i tavoli erano pieni, c’erano persino alcune persone che mangiavano in piedi.
 
<< Jongin? >>, una voce lo chiamò. Si voltò e vide che lì c’erano Hyeri con Chohee, Jonghyun e un altro ragazzo che andava nella sua stessa scuola il cui nome era Park Chanyeol. Jongin voleva dare un pugno alla mascella squadrata di Jonghyun, ma si trattenne.
<< Hyeri >>, sorrise lui.
<< Oppa, che ci fai qui? >>, chiese Chohee. Come mai oppa conosce Hyeri-unni? Il mondo è davvero piccolo.
<< Prendo un po’ di cibo da portare a casa >>, rispose Jongin.
<< Vuoi unirti a noi per cena? >>, suggerì Hyeri.
 
Jongin non sapeva cosa rispondere. Non poteva negarlo, non voleva. Doveva tornare a casa, sapendo che probabilmente Minhee e Kyungsoo lo stavano aspettando.
 
<< Credo che Kyungsoo-Hyung si preoccuperà se non mi vede tornare >>, Jongin la utilizzò come scusa.
<< Puoi chiamarlo e dirgli che tornerai un po’ più tardi, no? >>,ohee si accigliò.
<< Uh, va bene >>, Jongin si strinse nelle spalle. Non riusciva a togliersi da quella situazione, e sapeva che non ne era in grado. Sono tornato nell’inferno.
 
Jongin tentò di chiamare Kyungsoo, ma lui non rispose, così gli lasciò un messaggio vocale. ‘Kyungsoo, tornerò a casa un po’ più tardi. E’ successa una cosa e devo risolverla, ti spiegherò dopo. Dì a Minhee che mi dispiace davvero tanto averla fatta aspettare molto, sistemerò tutto. Grazie.
 
Jongin si sedette con Chohee, Hyeri, Chanyeol e Jonghyun si sedette dalla parte opposta. Ordinarono e aspettarono che le loro ordinazioni arrivassero.
Jongin si sentiva molto a disagio con quelle persone. Era come se li conoscesse, ma in realtà non era così. Aveva incontrato Hyeri solo un paio di mesi fa, e Chohee, Chanyeol e Jonghyun erano stati attorno a lui per quasi tutta la sua vita, ma li aveva visti solo a scuola e ci aveva scambiato solo poche parole.
 
<< Quindi… Tornerò a lezione di danza mercoledì prossimo >>, disse finalmente Jongin.
Hyeri sorrise. <>
 
Chohee si sentiva ribollire, la sua sorellastra era molto più vicina a Jongin di lei, e non le piaceva.
 
<< Oppa, non mi hai mai detto che andavi a lezione di danza con Hyeri-unni >>, disse Chohee. Si aggrappò al braccio di Jongin, facendolo sentire ancora più a disagio si quanto già non fosse.
<< Non sapevo che vi conosceste, scusa >>, Jongin disse, abbassando la testa.
<< Ti perdono >>, disse Chohee raggiante. Hyeri alzò gli occhi, ringraziando Dio di non essere collegata alla più piccola in alcun modo.
Hyeri notò come i tre ragazzi stavano in silenzio: Jongin era seduto goffamente, Jonghyun giocava con il cellulare e Chanyeol, invece, giocherellava con le proprie dita. Afferrò le dita di Chanyeol, facendolo fermare. << Chanyeol viene a scuola con voi, giusto? >>, chiese.
Jongin e Chohee annuirono.
<< Tu e Chanyeol state insieme? >>, chiese Jongin, notando che Hyeri teneva ancora la mano all’altro ragazzo. Fra di loro calò il silenzio e tutti guardarono Jongin prima di esplodere in grosse risate, rendendolo più confuso che mai.
<< Jongin, Chanyeol ed io siamo fratelli >>, disse finalmente Hyeri dopo due minuti buoni di risate.
Gli occhi di Jongin si spalancarono ed arrossì, fortemente imbarazzato. << Mi dispiace, non lo sapevo. >>
<< Va tutto bene. E’ un po’ come quando io pensavo che tu e Minhee usciste insieme ed invece siete solo molto amici >>, ammise Hyeri.
 
Gli occhi di Jongin si ammorbidirono e i suoi battiti diminuirono, sentire il nome dell’amica lo rendeva calmo. Non ne conosceva il motivo, ma gli piaceva sentire il nome di Minhee.
 
<< Choi Minhee? >>, chiese Chanyeol.
Jongin annuì.
<< Non è l’ex di Jonghyun-hyung? >>, domandò nuovamente Chanyeol, guardando il suo hyung.
 
Jonghyun annuì, e si sentì colpevole. Dal giorno della festa provava un grande senso di colpa. Voleva chiedere scusa a Minhee e stava per chiedere il suo numero a Jongin, ma non lo conosceva più di tanto.
 
<< E’ strano, quella ragazza esce con tutti i ragazzi che conosco. E’ stata insieme a Jonghyun-hyung ed è uscita anche con il mio migliore amico qualche anno fa, Baekhyun >>, dichiarò Chanyeol.
 
Jongin voleva difenderla, ma non ci riuscì. Il modo in cui Chanyeol si pronunciò, fece sembrare come se Minhee fosse una sorta di puttana che la desse a tutti.
 
<< E’ uscita solo con loro due >>, mormorò Jongin sottovoce. Hyeri notò la tensione nel ragazzo quando Chanyeol aveva aperto bocca pochi secondi prima.
<< Sì, ma ci sono ancora per- >>
<< Chanyeol, basta >>, lo fermò la sorella.
 
Il ragazzo obbedì a Hyeri e si zittì. E, proprio come da copione, arrivò la cameriera con le ordinazioni. Jongin cercava di mangiare il più velocemente possibile cosicché potesse tornare a casa, dato che quelle erano decisamente le ultime persone con cui voleva uscire. L’unica persona che gli stava simpatica in quel gruppetto era Hyeri.
Dopo aver mangiato in assoluto silenzio, i cinque ragazzi uscirono fuori. Hyeri disse a Chanyeol e Jonghyun di andare in macchina prima, e sicuramente non aveva bisogno di ripetersi più volte. Chohee rimase con Hyeri e Jongin fuori dal ristorante.
 
<< Grazie per la cena, ti ripagherò >>, disse Jongin.
<< No no, non è necessario. Non c’è nessun problema, davvero. Sono sicura che i ragazzi abbiano gradito la tua compagnia >>, rispose Hyeri.
<< Oppa, dovresti unirti a noi più spesso >>, si pronunciò Chohee.
Jongin si limitò ad annuire, oppure anche no.
 
Il ragazzo salutò le due amiche prima di dirigersi verso la sua macchina, di certo non si sarebbe dimenticato quella serata così facilmente.
Quando Chohee si diresse verso la macchina, Hyeri invece corse dietro Jongin, prima che fosse troppo tardi. Qualcosa le diceva che quello era il momento giusto, il momento in cui dirgli quello che provava e come si sentiva.
 
<< Jongin! >>, hyeri chiamò il suo nome.
Jongin si voltò, sollevato dal fatto che Chohee non c’era. Si fermò quando vide che Hyeri stava correndo verso di lui.
Lei gli si fermò davanti e gli avvolse le braccia intorno; Jongin restò immobile. Cosa sta succedendo?
<< Jongin, devo dirti una cosa >>, disse la ragazza mentre lo lasciava libero. Jongin sentiva il cuore battere forte, perché rivedeva lui stesso dire quelle parole a Minhee.
Hyeri prese quel silenzio come un incoraggiamento a continuare, così in punta di piedi arrivo alla guancia di Jongin e gli stampò un piccolo bacio. << Mi piaci, molto >>, disse quando le sue labbra si staccarono dal viso del ragazzo.
Gli occhi di Jongin si allargarono e stava lì immobile, congelato, non reagì in alcun modo. Se ne stava lì senza capire nulla. Una ragazza mi ha appena baciato sulla guancia…
<< Buona notte Jongin >>, Hyeri sorrise e si volto per andar via. La ragazza non sapeva cosa stava succedendo, ma era contenta di averglielo detto. Sentiva come se si fosse tolta un peso dalle spalle ma, allo stesso tempo, era preoccupata. E se io non gli piaccio?
 
D’altra parte, Jongin era allibito. La sensazione delle morbide labbra di Hyeri sulla sua guancia gli rimasero impresse in testa. Sulla strada di casa, era più confuso che mai. Cos’è questo?



 
Note pt.2:
Quindi alla fine Jongin e Minhee non hanno avuto modo di parlare. Abbiamo visto che Jongin è andato a cena con Hyeri, Chohee, Jonghyun e Chanyeol.
Ma come reagirà Minhee quando saprà che Jongin non tornerà a cena a casa? E come si evolveranno le cose adesso che Hyeri si è finalmente dichiarata? E Jongin cosa dovrà dire alla cara Minhee?
Tanti 'se', tanti 'ma'... Volete una risposta? Beh, dovete aspettare il prossimo capitolo (che arriverà presto, promesso)
Un beso!
 

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Capitolo 16
*** Capitolo 15 ***


Note:
NO, non state sognando.
, sono davvero io.
, sto aggiornando dopo neanche un giorno.
Adesso andate a leggere, ci vediamo giù (come sempre).
Enjoy!




 
♦  Autore POV 
 
Minhee era seduta sul divano, ancora in attesa che Jongin tornasse. Kyungsoo stava facendo qualcosa nella sua stanza e lei guardava la TV, con l’ansia che cresceva ogni minuto che passava. Era passata più di un’ora, ma era decisa ad aspettarlo, non importava quanto ci sarebbe voluto.
Era preoccupata, si chiedeva dove diavolo fosse Jongin. Le palpebre si facevano sempre più pesanti e si ritrovò sempre più assonnata, fino a quando sentì dei passi avvicinarsi, che le fecero spalancare d’un tratto gli occhi. Girò la testa verso la porta, ma era solo Kyungsoo e non Jongin.
 
<< Scusa, ti ho svegliata? >>, chiese Kyungsoo. Erano già le 11 di sera.
Lei scosse la testa e si mise a sedere, con un po’ di delusione sul viso. Guardò Kyungsoo, notando che aveva qualcosa in mano, simile ad un modellino d’iscrizione. << Che cos’è? >>
Kyungsoo riguardò quel foglio ancora per un po’ e sorrise infantile. << Cosa te ne pare se mi iscrivessi nel coro? >>
Minhee guardò l’amico da capo a piedi, non sembrava un cantautore, né un cantante. Gli regalò una morbida risatina. << Tu? Un cantante? Assolutamente no. >>
<< Cosa vuoi dire? >>, Kyungsoo aggrottò la fronte. Lui credeva di essere un cantante abbastanza decente, non male, ma non il migliore.
<< Non ti ho mai sentito cantare >>, ammise Minhee. Era così difficile da credere, ma era la verità. Non l’aveva mai sentito cantare qualcosa.
 
Kyungsoo non aveva mai mostrato i suoi talenti, tranne per la cucina naturalmente. Jongin a volte sentiva l’amico cantare sotto la doccia, ma di solito era troppo distratto a guardare la TV o era impegnato a dormire per prestarci un minimo di attenzione.
 
<< Canterò una canzone che ho scritto >>, dichiarò il ragazzo.
<< Scrivi anche delle canzoni? >>, Minhee rise troppo forte.
<< E’ così difficile da credere? >>, le sopracciglia di Kyungsoo si unirono.
Minhee annuì e Kyungsoo la guardò, come la persona sfacciata che era.
<< Comunque >>, continuò lui. << Vuoi che canti per te oppure no? >>
<< Inizia pure. >>
 
Minhee guardò Kyungsoo chiudere gli occhi e respirare profondamente; stava vedendo un lato del carattere dell’amico che non aveva mai visto. Il Kyungsoo cantante, in mondo completamente diverso. Lentamente iniziò a cantare, e Minhee aveva la pelle d’oca. La sua voce era così rassicurante, bella, morbida.
 
Baby non piangere, stasera 
quando la notte si illumina di nuovo. 
Baby non piangere, stasera 
basta far finta che non sia mai accaduto 
 Non scomparirai come la schiuma 
Davvero non lo sai? 
Baby non pangere, stasera 
Il mio amore ti proteggerà e non ti lascerà mai andare.
 
Minhee si stava chiedendo perché Kyungsoo non le aveva mai cantato qualcosa prima, perché in tutti quegli anni aveva avuto sicuramente bisogno di qualcuno che le cantasse qualcosa ogni notte quando piangeva. Guardò i gesti dell’amico mentre cantava ed ogni volta che arrivava ad una nota alta, la mano saliva in alto. Ogni volta che, invece, toccava una nota bassa, la mano seguiva la tonalità bassa.
Dopo che Kyungsoo finì di cantare l’ultima nota, aprì gli occhi e vide l’amica in estasi. Era molto impressionato da se stesso, e vedere Minhee così stupita lo rendeva ancora più soddisfatto.
 
<< Sono stato bravo? >>, sorrise lui in modo infantile.
<< Se sei stato bravo? Kyungsoo, sei stato incredibile. E non lo dico solo perché sono la tua migliore amica, ma perché lo sei veramente. Non sarei sorpresa se diventassi famoso a livello mondiale >>, disse lei.
Kyungsoo prese sul serio quelle parole e sapeva già quale fosse la sua decisione a riguardo. Coro, sto arrivando! << Penso che sia il mio sogno più grande >>, il ragazzo sorrise fra sé. Anche se aveva tenuto nascosto quel talento, adesso si sentiva meglio sapendo che Minhee ne era a conoscenza.
<< Dovresti inseguire il tuo sogno, la tua voce è assolutamente magnifica >>, disse lei.
<< Grazie >>, Kyungsoo fece un piccolo inchino e prese posto vicino alla ragazza sul divano, avvolgendole un braccio intorno alle spalle. << E qual è il tuo sogno, Mrs. Kim Jongin? >>
 
Minhee sentì il cuore saltare qualche battito quando udì il modo in cui l’aveva chiamato Kyungsoo. Se solo fosse stato possibile essere chiamata in quel modo per il resto della sua vita, probabilmente sarebbe morta felicemente.
 
<< Non lo so ancora >>, disse lei innocentemente, ed era la verità. Non aveva mai pensato al suo lavoro futuro, specialmente quando si accorse che il futuro era dietro l’angolo. Aveva solo un altro paio di anni, e presto avrebbe finito il College cercando di trovare quel lavoro da sogno che non aveva nemmeno.
<< Forse puoi fare la modella, così da essere nel mondo dell’intrattenimento con me e Jongin >>, Kyungsoo sorrise.
Minhee si mise a ridere pensando a se stessa come modella. << Così posso inciampare ovunque mentre cammino in passerella? No grazie. >>
Kyungsoo rise insieme a lei. << Potrebbe succedere! Magari questa goffaggine che hai, scomparirà una volta che sarai uscita dal College >>. Il ragazzo immaginò Minhee inciampare sulla passerella; in realtà lo trovava molto divertente.
 
Minhee si stancò per le troppe risate ed appoggiò la testa sulla spalla di Kyungsoo, si sentiva al sicuro. La differenza di essere tra le braccia di Kyungsoo invece di quelle di Jongin, era che con il primo si sentiva come una sorellina, era a suo agio. Era come un amorevole fratello maggiore, le dava la stessa sensazione di Minho. Ma per quanto riguardava Jongin, il suo cuore batteva mille volte al minuto ogni volta che stava fra le sue braccia, ed aveva sempre voglia di lanciargli le braccia al collo per dargli un bacio.
Ogni volta che si trovava con Jongin, lui le avrebbe fatto una doccia di baci e di sorrisi; quando era con Kyungsoo, invece, le avrebbe solo accarezzato la testa o l’avrebbe abbracciata forte. Era sicuramente diverso, e l’aveva notato. Aveva capito che Jongin la trattava in modo diverso, ma Jongin si è accorto di come si sta comportando?
Kyungsoo sentì il telefono squillare dalla camera da letto, ma non si mosse. E lo stesso fece Minhee.
 
<< Lo lascerai squillare a vuoto? >>, chiese lei. Gli occhi di Kyungsoo erano incollati alla TV ed annuì.
<< E se fosse Jongin? >>, domandò ancora una volta Minhee.
<< allora non mi sentirò in colpa per non aver risposto. Ignoro sempre le sue chiamate >>, ridacchiò il ragazzo.
 
Minhee sorrise e chiuse gli occhi, aveva capito che Jongin non sarebbe tornato subito, ma in lei c’era ancora qualche speranza.
La ragazza si addormentò e Kyungsoo la sistemò nel letto di Jongin. Sapeva che sarebbe stata più contenta se al suo risveglio si sarebbe ritrovata davanti il viso di Jongin che il suo.
 
<< Buona notte Minhee >>, Kyungsoo le baciò la fronte. Sorrise tra sé quando simpaticamente le scompigliò i capelli ed uscì dalla stanza, dirigendosi in cucina. Prese un bicchiere d’acqua e spense la TV.
 
Proprio quando stava per andare nella camera da letto, la porta si aprì e Jongin fece il suo ingresso. Kyungsoo passò in rassegna il volto del più piccolo, notando quanto era triste.
 
<< Oh, finalmente sei a casa. Dove sei stato? >>, domandò subito Kyungsoo. C’era un po’ di sarcasmo nel suo tono, ma non gli importava. Jongin scattò in piedi, il che era qualcosa di inaccettabile, anche se loro due erano migliori amici.
<< Ti ho lasciato un messaggio in segreteria, ricordi? Ti ho detto che ero fuori e che era successa una cosa >>, disse Jongin.
<< Non ho capito, con chi eri fuori? >>, il più grande alzò un sopracciglio. Lo stava interrogando come se fosse nei panni di una fidanzata psicopatica.
Jongin pensò immediatamente a Hyeri. << Nessuno. >> Jongin voleva davvero dimenticare quella serata, e non aveva intenzione di parlarne con nessuno, specialmente con Kyungsoo.
<< Quindi sei stato fuori per 4 ore con nessuno? >>, chiese l’amico.
Jongin annuì, si sedette sul divano e aggrottò la fronte. Si mise una mano sulla guancia e strofinò, quella sensazione era ancora lì.
<< Avrai avuto davvero molto da fare allora >>, disse Kyungsoo sospettoso mentre andava nella sua camera.
<< Kyungsoo! Aspetta! >>, Jongin chiamò l’amico. Questo si voltò e guardo il minore, aspettando che gli dicesse dove fosse in realtà. << Dov’è Minhee? >>
<< A dormire, ecco dov’è >>, disse Kyungsoo, sentendosi un po’ deluso.
<< Mi ha aspettato a lungo? >>
Il più grande annuì. << Sai, forse piangerà per questo per il resto della sua vita. >>
<< Dovrei parlarle? >>, chiese Jongin.
Kyungsoo si diede un face-palm mentale, è così stupido? << Non lo so, dovresti? >>, Kyungsoo gli chiese di rimando, e Jongin annuì vergognoso.
<< Vado a dormire >>, pronunciò il più grande mentre si dirigeva nuovamente verso la sua stanza e, ancora una volta, il più piccolo lo chiamò, facendolo un po’ incazzare. Si era stancato di avere Jongin fra i piedi che gli impediva di andare a letto. << Che c’è ora? >>
<< Mi piace qualcuno, Kyungsoo >>, disse Jongin di punto in bianco.
 
Voleva disperatamente dirlo a Minhee e Kyungsoo, ma lo tenne per sé. Voleva semplicemente gridarlo al mondo, ma tenne tutto dentro fino a quel momento. Lo aveva appena rivelato a Kyungsoo, il suo amico più fidato.
 
<< Cosa? >>, era tutto quello che Kyungsoo riuscì a dire. Sapeva che se Minhee l’avesse mai scoperto, probabilmente avrebbe dato di matto e si sarebbe messa a piangere oppure, ancora peggio, avrebbe probabilmente trovato la ragazza che piaceva a Jongin e l’avrebbe uccisa. Guardò negli occhi Jongin, e notò un piccolo luccichio, la stessa luce che era presente negli occhi di Minhee quando parlava di Jongin. Deve piacergli davvero questa ragazza.
 
<< Ho detto che mi piace qualcuno >>, ripeté Jongin mentre si copriva il viso per la vergogna. Non sapeva perché sentiva tanta pressione all’altezza del petto, sentiva il battito accelerare solo se pensava a lei.
<< Ne parleremo domani mattina, va bene? >>, Kyungsoo disse mentre entrava finalmente in camera sua. Mi chiedo chi sia questa ragazza.
 
*** ¤ ***
 
Jongin rimise la mano sulla guancia che Hyeri gli aveva baciato. Sentì il cuore tuffarsi direttamente nello stomaco. Se solo lei sapesse.
Uscì dalla doccia e si vestì, asciugandosi i capelli con un asciugamano e guardando il suo braccialetto fortunato, quello che gli avevano regalato i suoi genitori e l’altro, il bracciale dell’amicizia che Minhee, Kyungsoo e lui si erano scambiati quando si erano conosciuti. Minhee aveva dato quel bracciale ai due amici come simbolo della loro eterna amicizia, che sarebbero rimasti migliori amici per il resto della loro vita e che niente e nessuno avrebbe potuto separarli.
Il ragazzo uscì dalla doccia. Vide una figura stesa sul suo letto e ne rimase sconcertato. Sentì ancora una volta il suo cuore battere forte non perché stava pensando alla ragazza, ma perché era spaventato. C’è un corpo morto sul mio letto? Era lì prima?
Accese immediatamente la luce della stanza e vide che era solo Minhee. Scrutò il suo viso, le sue sottili e leggere labbra rosa, le ciglia all’insù… Non c’era alcun dubbio, era bella.
Spense la luce e si diresse lentamente verso il letto e si mise nelle coperte, ma non sapeva che Minhee era stata sveglia per tutto il tempo.
 
<< Mi piace qualcuno, Kyungsoo >>, Minhee sentì parlare Jongin. Sentiva il suo cuore battere veloce e poi un dolore, come se qualcuno l’avesse appena accoltellata. In quel momento voleva qualcuno che la tenesse stretta e che la lasciasse piangere, ma non c’era nessuno. Era da sola, in una camera buia, ascoltando l’amore della sua vita mentre diceva che gli piaceva qualcun'altra.
<< Cosa? >>, sentì Kyungsoo. Era solo senza parole, come lei. E non ne era sorpresa.
<< Ho detto che mi piace qualcuno >>, ripeté Jongin, e il suo dolore crebbe. Minhee non sapeva come prenderla, non più. Voleva tapparsi le orecchie, sapendo che si faceva del male da sola se continuava a sentire quella conversazione.
Si sentì fortunata quando sentì dire a Kyungsoo << Ne parliamo domani mattina, va bene? >>
Sentì un brivido attraverso tutto il corpo quando sentì un lieve rumore della porta. Anche se voleva sapere chi era la persona che piaceva a Jongin, non poteva saperlo in quel momento. Se lo avesse scoperto, probabilmente avrebbe odiato quella piccola innocente ragazza per il resto della sua vita.
 
Il cuore di Minhee batteva sempre più veloce, sapendo che Jongin era a solo due centimetri di distanza. Si accigliò e sentì le lacrime premere sugli occhi per uscire, ma non le lasciò sfuggire. Quella frase girava nella sua testa.
 
<< Mi piace qualcuno. >>
 
<< Mi piace qualcuno. >>
 
<< Mi piace qualcuno. >>
 
Sentiva le lacrime negli occhi e stava tentando così disperatamente di tenerle a bada, ma era al limite. Stava per crollare. Ogni persona ha i suoi punti di rottura.
Sentì delle braccia avvolgerla e stringerla, e Minhee non fece altro che far uscire le lacrime dai suoi occhi, quelle lacrime salate che aveva tentato così difficilmente di trattenere. Mi sei mancato. Era sicura stesse uscendo pazza, dato che iniziava a sentire la mancanza di Jongin. Stare separati per più di un’ora, a lei sembrava fosse passato un anno. Dipendeva da lui.
 
<< Mi dispiace >>, Jongin aggrottò la fronte mentre le baciò il collo. Minhee sentì il cuore perdere un sacco di battiti, ma restò immobile come una roccia.
<< Risolverò tutto, mi dispiace di averti fatto aspettare fino a tardi >>, Jongin aggrottò di nuovo la fronte mentre l’abbracciava un po’ più stretta. Era sicuro al 100% che Minhee stesse dormendo, ma si sbagliava. Si sbagliava di grosso.
 
*** ¤ ***
 
La mattina dopo, Minhee si svegliò e vide i raggi del sole colpire direttamente il bel viso di Jongin. Il sole faceva sembrare i suoi capelli più chiari e che non aveva alcuna imperfezione sul suo volto.
Si alzò dal letto e aggrottò la fronte. Non si sentiva bene. Voleva solo andarsene da lì, era stufa di vedere Jongin. Non perché lo odiasse, ma odiava la sensazione che aveva ogni volta che lo vedeva. Lo amava e si immaginava sempre mentre si dichiarava a lui, ma la paura di essere respinta aveva sempre la meglio.
Afferrò il telefono per controllare che ora fosse. Erano le 7:10, mancavano due ore per andare a scuola.
Improvvisamente, spuntò qualcosa. (1) Nuovo messaggio!
Sbloccò il telefono e mise il codice segreto di accesso, leggendo il messaggio. Chi mi vuole a quest’ora?
 
             Da: Hyeri “Ho incontrato Jongin ieri sera, ed è rimasto a cena con me e la mia famiglia. Dopo l CEN, mi sono dichiarata e gli ho dato un bacio sulla guancia. Non ha detto una parola, è rimasto semplicemente lì. Non so perché l’ho fatto, sto iniziando a rimpiangerlo. Minhee, ti prego, aiutami!“
 
Quasi le cadde il telefono dalle mani quando lesse quelle parole. Il dolore lancinante nel petto stava tornando. Non va bene, è troppo presto la mattina per questo. La stanza iniziò a muoversi, tutto attorno a lei iniziava ad essere confuso, quel silenzio nella camera era quasi surreale, sentiva solo i battiti accelerati del suo cuore.
Guardò Jongin, che era ancora profondamente addormentato. Gli piace Hyeri.
 
Minhee non riusciva a crederci, si rifiutava, ma era quella la verità. Tutto adesso aveva un senso, e realizzò che era destino. Il destino lo ha fatto succedere. Lo prese come un segno per dimenticarsi di Kim Jongin e. anche se sapeva che non sarebbe stato affatto facile, stava per mettersi davvero d’impegno.
 
Corse fuori dalla camera pendendo tutte le sue cose. Non ce la faccio più.





 
Note pt.2:
Bel casino, eh? Non vi resta che aspettare il rpossimo capitolo per vedere se le cose si faranno più limpide.
Arriverà presto? O domani? O la prossima settimana? Oppure il prossimo anno? Muahahahahah!
No dai, non sono così cattiva.
Just wait for me!

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Capitolo 17
*** Capitolo 16 ***


Note:
Dovevo aggiornare un paio di giorni fa tipo, ma ho avuto un po' di cosine da fare. Poi la linea ha anche fatto un pochino schifo T.T
Cooomunque ecco a voi il nuovo capitolo. Come potrete vedere sin da subito, il capitolo è narrato in prima persona da Minhee.
Ci vediamo giù. Enjoy! :)



 
♦  Minhee POV 
 
Entrai nel caffè dietro l’angolo per restare un po’ da sola. Non volevo acere miliardi di tonnellate di chiamate da parte di Kyungsoo e Jongin, così spensi il telefono e lo gettai nella borsa. Quello che mi serviva in quel momento era un po’ di tempo per me.
Onestamente, non sapevo cosa fare. Volevo solo essere felice, ma volevo che anche Jongin e Hyeri lo fossero. Non volevo porre in primo piano le mie esigenze, perché era egoista interferire con il loro destino. E chi ero io per incasinare la loro vita? Nessuno.
Jongin meritava qualcuno che lo amasse, che lo sostenesse, che si prendesse cura di lui. Naturalmente sarei potuta essere io quella persona, ma anch’io avevo bisogno di essere amata e sostenuta. Tutto questo non potrà mai accadere, specialmente se Jongin è destinato a stare con Hyeri.
 
Avevo solo bisogno di allontanarmi da tutto per un po’ e, anche se sarebbe potuto sembrare folle, avrei voluto essere fuori dal Paese. Avevo la sensazione che stare da sola nel dormitorio non era abbastanza, avevo bisogno di andare in un posto lontano. Sapevo che se fossi stata negli stessi luoghi in cui sarebbe andato Jongin, sarei ritornata strisciando come un’indifesa e vulnerabile mendicante.
Il rpimo posto che mi venne in mente fu l’America, ma era troppo lontano. Mi serviva un posto che fosse lontano, ma non troppo. Un luogo che era vicino, ma non troppo. Insomma, una via di mezzo. L’America era completamente fuori dalla lista anche perché sarei stata una straniera; un’adolescente straniera come me sarebbe finita di sicuro nei guai, sarebbe stato difficile, soprattutto per le barriere linguistiche.
Ed i miei mi avrebbero lasciata andare senza una vera ragione? Probabilmente avrebbero pensato che volessi solo dei soldi. Certo che ho un motivo. Anche se forse era un po’ troppo infantile, cioè, vado via da Seul solo perché “l’amore della mia vita” ama un’altra persona. E’ un vero motivo? Non credo proprio.
 
Stavo seduta lì, passando in rassegna nella mia testa tutti i Paesi. Onestamente, non sapevo neanche se i miei genitori mi avessero lasciata andare. Ero sicura avrebbero capito, a maggior ragione adesso che erano a conoscenza della mia cotta per Jongin,. Non ero sicura se fosse ancora una cotta. Una volta eravamo adolescenti e, si sa, gli ormoni. Solo colpa degli ormoni.
 
Una leggera voce mi riportò alla realtà, e fu allora che realizzai quello che stavo davvero per fare. Sto per lasciare Seul. Andrò in un luogo lontano. Sto facendo tutto questo a causa di un ragazzo, ma non un qualsiasi ragazzo, è Kim Jongin. Ma poi quella voce mi riportò nel presente, di nuovo. << Signora, ha intenzione di ordinare qualcosa? >>
Giusto. Ero seduta lì da circa un’ora e non avevo ordinato ancora nulla. Ero sicura che se avessi risposto di no, la cameriera mi avrebbe chiesto di andare via, ma non potevo andarmene. Avevo bisogno di stare lontana da Jongin e Kyungsoo e quello era il posto perfetto. L’aroma del caffè mi tranquillizzava, mi faceva sentire molto più calma. Non volevo uscire da lì. << Oh, certo. >>
La cameriera mi guardò prima di tirar fuori dalla tasca il blocco per gli ordini. Forse era perché stavo lì da un’ora, o forse perché era ancora troppo presto ed io non mi ero presa neanche la briga di spazzolarmi i capelli, non lo sapevo. In ogni cosa, lei mi stava giudicando ed io l’avevo capito. << Cosa vuole ordinare? >>, mi chiese finalmente. Le squadrai il viso, quasi come le volessi fare un ritratto o qualcosa del genere. Aveva i capelli tirati su in una cosa di cavallo e portava le ciglia finte. Era minuta.
<< Un frappé al caramello, grazie >>, risposi. Jongin ed io dividevamo sempre il frappé al caramello.
<< Arriva subito >>, rispose lei andando a preparare il mio drink. Annuii educatamente e tornai a guardare fuori dalla finestra. Era come se stessi in qualche sorta di film, o in qualche fantasia. Ma nella mia fantasia non avevo il mio lieto fine. Che cavolo di fantasia è questa?!
 
Poi ricordai le parole che mi diceva sempre mia nonna: “Alcune storie non possono avere una fine felice ma, alla fine, tu hai imparato una lezione importante.
Improvvisamente mi venne un’idea.
Nonna. Pechino. Ecco dove andrò! Andrò a Pechino!
Sentii quello strano sollievo che riempie le vene, era il posto perfetto in cui andare. Non era troppo lontano, ma neanche tanto vicino. Sapevo che i miei mi avrebbero fatta andare a Pechino, e non avevo bisogno di dire loro il vero motivo. Avrei potuto semplicemente mentire e dire che mi mancavano i nonni, anche se in realtà non era una bugia, mi mancavano sul serio.
Subito afferrai il telefono e l’accesi, diventando sempre più ansiosa dopo ogni secondo che passava. Quando lo schermò s’illuminò, una foto di Jongin, Kyungsoo e me apparve. L’eccitamento di fuggire da Seul svanì immediatamente appena vidi quell’immagine. Volevo farlo davvero?
 
*** ¤ ***
 
Decisi di saltare la scuola per quel giorno. Era martedì, e la prossima settimana ci sarebbero comunque state le vacanze di primavera. Ero abbastanza sicura che mancare in anticipo per il resto della settimana non sarebbe stato un grosso problema. Potevo semplicemente ripassare tutto, gli esami finali erano passati e potevo dire agli altri che andavo in vacanza prima del previsto.
Erano le 10 circa e mi erano arrivati già più di 20 messaggi da parte di Kyungsoo. Tutti finivano con “è meglio se rispondi subito, altrimenti non ti rivolgerò più la parola. Dico sul serio”. Li ignorai tutti ed iniziai a fare i bagagli. Sapevo che Kyungsoo non sarebbe mai stato in grado di ignorarmi. Anche se poteva sembrare arrogante, eravamo migliori amici, eravamo fratelli. Non ne avrebbe mai avuto il coraggio.
 
Avevo già chiamato e spiegato tutto ai miei genitori, dicendo loro che volevo andare a Pechino per rivedere i nonni. In un primo momento non erano d’accordo, e ci vollero più o meno dieci minuti di piagnistei per ottenere il loro permesso; si erano addirittura offerti di prenotare i biglietti e pagarli. Mi sentivo abbastanza strana a scongiurare i miei come un cagnolino, ma era l’unica cosa da fare. Non potevo restare a Seul e diventare nuovamente vulnerabile. No, non questa volta.
Guardai le mie due valigie completamente imballate e sorrisi a me stessa, anche se il mio cuore non era della stessa opinione. Non so se dovrei farlo. Rimpianto, rimpianto, rimpianto. Era tutto quello che provavo. Kyungsoo mi ammazzerà.
Promisi a me stessa che non gli avrei riposto fin quando non fossi arrivata a Pechino. Se gli avessi risposto mentre ero ancora a Seul, avrebbe sicuramente manipolato la mia mente e mi avrebbe obbligata a restare. Sapevo che non ci sarebbe stata nessuna fottuta possibilità che Kyungsoo mi lasciasse andare senza di lui, soprattutto senza una buona ragione.
Una volta a Pechino, non sarebbe stato in grado di fermarmi. Il che era perfetto, perché era quello che mi serviva. Avevo bisogno del mio spazio e che la mia testa dimenticasse tutto. Il mio piano era di tornare dopo due settimane e lasciare andare Jongin. E’ per il bene di Hyeri. E’ per il destino.
Non ero sicura che due settimane fossero sufficienti per andare oltre a Jongin completamente, ma ero disposta a fare qualsiasi cosa. Volevo solo farla finita, volevo solo che fosse felice.
 
Saltai sul letto solo per vedere la foto di Jongin e me sul comodino. Sentì lentamente gli occhi riempirsi di lacrime ed iniziai a fissare quell’immagine con sguardo vuoto. Perché mi piace così tanto? Perché non posso essere solo la sua migliore amica, nulla di più e nulla di meno? Perché devo essere così disperatamente innamorata di lui? Non sapevo neanche più chi fossi, ad essere onesti. Sentivo di essere una ragazza, una ragazza che stava cercando di uscire da quel circolo vizioso chiamato amore.
 
*** ¤ ***
 
<< Stai attenta >>, disse mia madre quando stavo finalmente per uscire. << Non parlare agli sconosciuti >>, continuò. << Copriti e abbi sempre il telefono con te >>, finì.
<< Ok, ok, ok e ok >>, sorrisi prima di abbracciarla.
 
Era giovedì ed ero andata a casa dei miei genitori perché mio padre voleva accompagnarmi all’aeroporto. Apparentemente, voleva ‘discutere’ di alcune cose con me, da soli. Non sapevo esattamente di cosa voleva discutere con me, dal momento che io e lui non parlavamo quasi mai. Eravamo vicini, ma non abbastanza da voler parlare l’un l’altra di faccende personali. Il nostro rapporto era piuttosto complicato.
 
Sentì un colpo di clacson prima di lasciare andare mia madre, così la baciai sulla guancia un’altra volta. Presi rapidamente le valigie e le portai alla macchina, dove mio padre stava aspettando. Gli feci un segno per aprire il bagagliaio, lui lo aprì e ci misi dentro i bagagli, poi andai a prendere posto sul sedile del passeggero.
 
*** ¤ ***
 
<< Papà, stai piangendo? >>, lo guardai. Era buio, ma riuscivo a sentire i suoi piccoli tiri su col naso. Mio padre era molto più sensibile di quanto chiunque possa immaginare, ed era fondamentalmente da lui che avevo preso il mio lato dolce. All’esterno si mostrava una persona forte, ma dentro… Beh, dentro è tutta un’altra storia.
<< E’ solo che stai crescendo così in fretta, e i-io voglio solo che tu sia felice >>, mio padre tirò su col naso, di nuovo.
Ridacchiai. << Ma papà, io sono felice >>. Okay, forse ho mentito. Non ero affatto contenta, ma non potevo permettermi che lui lo capisse. Lui voleva che io fossi felice e il minimo che potevo fare era comportarmi come se lo fossi davvero. Forse mentire a chi voglio bene probabilmente mi porterà solo a mettermi nei casini.
<< Minho me l’ha detto, Minhee-ah >>, disse lui.
Guardai fuori dal finestrino per impedirgli di vedere delle eventuali lacrime nei miei occhi; anche se era buio ed ero certa che non riuscisse a vedere, non volevo piangere di fronte a lui. Minho-oppa, sei morto. << Ti ha detto il vero motivo? >>, chiesi, cercando di trattenere le lacrime. Non potevo crollare in quel momento.
<< Sì >>, mio padre annuì.
<< E mi lasci lo stesso andare a Pechino? >>, chiesi.
<< Se ti fa felice, naturalmente >>, rispose lui. Quelle parole andarono dritte al mio cuore. Ero davvero tanto grata di avere un padre come lui.
<< Grazie appa. >>
<< Prego tesoro >>, disse mio padre. Dopo ci fu un lungo silenzio.
<< Ho detto alla nonna che saresti andata lì, chiamerà un taxi e ti verrà a prendere in aeroporto, va bene? >>, con queste parole ruppe il silenzio.
Annuii, << grazie appa. >>
 
Era tutto quello che potevo fare in quel momento: ringraziarlo. Ero davvero grata di avere un padre così meraviglioso.
 
*** ¤ ***
 
Il volo fu più veloce di quanto mi ero aspettata. Avevo immaginato ci avrebbe messo di più, anche perché ricordavo le infinite ore di attesa in aeroporto quando ero più piccola. Fprse perchp quando ero piccola il tempo passava più lentamente.
Arrivai alla vecchia casa che ricordavo da secoli. Tutti i ricordi improvvisamente passarono nella mia testa: di solito salivo sul tetto e giocavo con i miei amici. Probabilmente una delle peggiori idee che la mia piccola mente demoniaca avesse potuto partorire. Finì per cadere dal tetto rompendomi un braccio, ma ne valse la pena.
Bussai alla porta, le ginocchia e le mani tremavano. Non sapevo perché fossi così nervosa, erano solo i nonni. Una cosa che mi dava noia era il dover parlare il Mandarino con loro. Naturalmente sapevo come parlarlo, ma ero un po’ arrugginita. Era un paio d’anni che non lo parlavo, e non sapevo se ne ero ancora in grado oppure no.
Quando la porta si aprì, vidi una piccola, vecchia e magra signora in piedi davanti a me. Il mio cuore quasi si sciolse appena vidi la donna che ricordavo essere mia nonna, è bello essere ritornata a Pechino.
 
<< Nonna! >>, esclamai lasciando andare i miei bagagli mentre la avvolgevo fra le mie braccia. Le ci volle qualche secondo in più per ricambiare il mio abbraccio.
<< Dio mio tesoro, sei cresciuta >>, disse lei mentre mi stringeva un po’ di più. Era molto più forte di quello che sembrava. Ricordo che mia madre diceva “non farti ingannare dal suo aspetto, probabilmente saprebbe strappare le corna ad un bufalo con quelle braccia magre”.
<< Mi sei mancata nonna >>, dissi sorridendo e respirando quel profumo di rosa che aveva. Indossava sempre quel profumo, lo ricordavo dalla mia infanzia. Ogni volta che mi metteva a dormire, ricordo che mi addormentavo sentendo quel profumo. Mi era mancato quel profumo, e mi mancavano i giorni della mia infanzia.
<< Mi sei mancata anche tu, tesoro >>, mi lasciò andare. Mi fece entrare in casa e lei andò in cucina, che sembrava ancora come la ricordavo.
 
Il tavolo in legno sulla destra, un piano da lavoro, il vecchio frigorifero in fondo a sinistra e le pentole e padelle erano appese nello stesso modo di come le ricordavo nella mia mente. E’ bello sapere che alcune cose non cambiano.
 
<< Sembri disidratata, vuoi bere qualcosa? >>, chiese mia nonna quando la vidi lottare per afferrare un paio di tazze dalla credenza. Era un po’ più bassa di quella credenza, e doveva stare sulle punte per raggiungere le tazze.
Mi misi a ridere, ricordando che una volta dipendevo da lei per ottenere quello che era in quella credenza mentre, in quel momento, era il contrario. << Le prendo io >>, mi offrì e la raggiunsi, << e vorrei un po’ d’acqua. >>
 
Afferrai le tazze con facilità; per una volta nella mia vita mi sentii alta. Jongin torreggiava sempre su di me, e a volte la cosa mi infastidiva perché mi faceva sentire come una formica. Anche se Kyungsoo era di poco più basso di me, non mi sentivo mai alta quando ero con loro.
 
<< Ecco qua cara >>, nonna si dirigeva verso di me con la tazza in mano. Notai come l’acqua tremava a causa delle sue mani tremanti e ridacchiai. Gli anziani sono carini.
Presi il bicchiere prima che le potesse cadere. << Grazie nonna. >>
<< Ah, stai crescendo sempre di più. Quando ho aperto la porta, pensavo fosse tua madre >>, pizzicò leggermente le mie guance.
Mi misi a ridere. << Tutti dicono che le assomiglio. >>
<< E’ così, e tua madre somiglia a me. Se sarai fortunata, potresti avere una figlia e i geni andranno avanti >>, pronunciò mia nonna. << Il che mi fa pensare, hai già un fidanzato? >>, si sedette sulla sua sedia a dondolo, la stessa sedia che usava per fami addormentare quando ero piccola.
 
Immediatamente pensai a Jongin e sentì qualcosa sciogliersi dentro di me. Probabilmente era il mio cuore, perché mi ero sentita in colpa a lasciare Seul non dicendo a lui o a Kyungsoo dove stessi andando.
 
<< Se mi piace qualcuno conta lo stesso? >>, sospirai.
<< E questo qualcuno ricambia? >>, mia nonna continuò con le domande.
<< Non lo so, nonna. Non lo so. I n realtà sono venuta a Pechino per dimenticarlo. Credo gli piaccia un’altra ragazza, e non credo che adesso voglio concentrarmi sui ragazzi >>, mi accigliai.
La nonna aggrottò le sopracciglia. << E’ un peccato, tesoro. Volevo davvero che tu stessi con Yixing. >>
 
Ricordai quando mi raccontava del suo grande sogno.
Mi diceva sempre che voleva molto bene a Yixing e che era un vero gentiluomo. Voleva che crescessimo insieme, che ci sposassimo e che vivessimo in Cina. Se lo avessi fatto, l’avrei resa la nonna più felice del pianeta. Naturalmente, da nipote perfetta quale ero, le promisi che avrei fatto del mio meglio per realizzare i suoi sogni.
Ed eccomi lì, a rendermi conto in quel momento che avrei infranto quella promessa. Tutto a causa di Jongin, di cui ero perdutamente innamorata.
 
<< Nonna, Yixing, Luhan e Mayli vivono ancora qui nel quartiere? >>, sorrisi ripensando ai miei amici d’infanzia.
La nonna annuì. << Sì. Probabilmente tuo nonno adesso è a casa di Mayli. Perché non vai e fai una sorpresa a Mayli? >>
<< Posso? >>, chiesi il permesso e lei annuì.
 
Volai letteralmente fuori dalla porta, entusiasta di rivedere di nuovo i miei amici d’infanzia.
Come ho già detto, non ho mai avuto un’amica perché tutte le “amiche” che ho avuto si concentravano sempre su Jongin e Kyungsoo. Ero la loro bambolina e mi usavano solo per arrivare ai miei migliori amici, quindi ecco dove volevo arrivare: non ho mai avuto un’amica e Mayli era in realtà l’unica vera amica che abbia mai avuto, per questo era abbastanza eccitante rivederla di nuovo.
 
Mi diressi lentamente verso la casa di Mayli, decidendo se dovevo scrivere a Kyungsoo in quel momento. Ero a Pechino e lui non poteva far nulla, non importava quello che avrebbe detto.
Proprio quando sbloccai il telefono, comparì lo screensaver. Era una foto di Kyungsoo, Jongin e me, un paio di mesi fa. Eravamo in cima alla ruota panoramica, a carnevale, e la vista era fantastica. Quell’immagine mi
riportò indietro tanti ricordi, che mi fecero desiderare di tornare a Seul ed abbracciarli.
 
<< Wow, la vista da qui è stupenda, vero? >>, Kyungsoo sorrise. Eravamo in cima alla ruota panoramica e ci eravamo fermati.
<< A-aspettate, perché ci siamo fermati? >>, balbettai io, guardando intorno in preda al panico.
<< Non lo so >>, Jongin sorrise, il che mi fece pensare che avesse qualcosa a che fare a riguardo.
<< Oh mio Dio, siamo bloccati. Stiamo per morire. Sapevo che non sarei dovuta venire qui! >>, piagnucolai. Avevo paura delle altezze. Gli idioti dei miei migliori amici mi avevano portata lì con loro e dora eccocì lì, bloccati.
Jongin lasciò sfuggire una risatina. << Smettila, ho chiesto al ragazzo di farci fermare una volta in cima. La vista è splendida. >>
<< Sai cosa sarà splendido, Jongin? Quando noi tre non riusciremo a scendere da qui e ci toccherà dover saltare. Poi dovremo farci la chirurgia plastica per tutti i graffi che riporteremo in faccia, e saremo conosciuti come il trio degli orrendi >>, continuai a dire, esagerando un po’.
<< Minhee, non fare così. >> Jongin spinse il mio braccio, facendo dondolare un po’ il sedile. Prima che potessi ricominciare a dire qualcosa, si lasciò sfuggire un sorrisetto alquanto ambiguo ed iniziò a far dondolare avanti e indietro il sedile su cui eravamo seduti.
<< Yah! Yah! Kim Jongin! Smettila! >>, urlai a squarciagola, aggrappandomi a lui per salvarmi la vita. Avrei giurato che mi ero sentita cadere, perché lì per lì Jongin mi avvolse tra le sue braccia e mi tenne più stretta che mai.
<< La potreste smettere voi due? Il panorama è bellissimo e voi siete qui a piagnucolare e a prendervi in giro >>, disse Kyungsoo con tono irritato. << Minhee, dov’è il tuo telefono? >>, mi chiese.
<< Q-Qui >>, balbettai. Presi il mio telefono dalla tasca e glielo diedi. Stavo ancora tremando per la paura, e Jongin stava ridendo forte come il coglione cretino che era.
<< Facciamo una foto, così ci ricorderemo di questo momento, giusto? >>, Kyungsoo sorrise ed io annuì. << Al mio tre. Uno… Due… Tre… >>, lui sorrise, e lo stesso facemmo io e Jongin. Sentimmo un piccolo ‘clic’ della fotocamera e guardammo tutti il display del mio telefono per vedere com’era uscita la foto.
<< Mi piace >>, applaudì Jongin.
<< Anche a me. Hey, impostala come screensaver >>, dissi a Kyungsoo. Fece come gli dissi e mi riconsegnò il telefono.
<< Quesao è davvero una foto nel momento perfetto >>, sospirò il più piccolo. Io e Kyungsoo annuimmo.
<< Ragazzi, voglio che mi promettiate una cosa >>, disse ad un tratto il più grande. Jongin ed io lo guardammo per sentire cos’avrebbe detto. << Promettetemi che rimarremo per sempre migliori amici, non importa cosa o chi. >>
<< credo che abbiamo già fatto questa promessa un milione di volte >>, dissi.
<< Un altro milione di volte non sarebbe male, no? >>, rispose Kyungsoo.
Mi lamentai, ma alzai la mano. << Okay. Io, Choi Minhee, prometto con ogni cellula del mio corpo che non abbandonerò mai Do Kyungsoo e Kim Jongin. >>
<< E io, Kim Jongin, giuro sulla mia vita, che non lascerò mai il fianco di Choi Minhee e Do Kyungsoo. Mai >>, Jongin alzò la mano.
<< Ed io, Do Kyungsoo, prometto che starò sempre accanto a questi due coglioni e mi prenderò cura di loro come una madre >>, Kyungsoo si pronunciò orgoglioso.
<< BEST FRIENDS FOREVER! >>, pronunciammo tutti insieme.
E proprio al momento giusto, i fuochi d’artificio iniziarono a fiorire come i boccioli in primavera.
 
Sospirai e misi il telefono di nuovo in tasca, dimenticando di mandare il messaggio a Kyungsoo per colpa di quel ricordo. E’ divertente, anche se siamo a miglia di distanza è come se foste qui con me, facendomi provare più dolore al cuore.



 
Note pt.2 :
Che colpo di scena, vero? Minhee decide di non affrontare il problema e scappa a Pechino dalla nonna perchè vuole """""dimenticarsi""""" Jongin. Si ok va bene, come no.
Ma i due maschietti, invece, come reagiranno quando verranno a sapere che l'amica è partita in anticipo senza dir nulla?
E, soprattutto, Jongin si sarà schiarito la mente?
Se avete qualche dubbio o qualche domanda basta chiedere, as always :)
Ci vediamo alla prossima!

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Capitolo 18
*** Capitolo 17 ***


Note:
Io ormai pubblico solo di notte, abituatevi. Almeno trovate la sorpresina la mattina dopo, no? Se no durante le noiose ore di religione o matematica a scuola cosa leggete? u.u
Eniuei, avevamo lasciato la nostra Minhee a Pechino mentre andava a casa della migliore amica di un tempo, Mayli (bel nome u.u). Cosa succederà in questo bel capitoletto?
Non mi resta che augurarvi buona lettura, enjoy! :)



 


 
♦   Autore POV 
 
Minhee bussò alla porta di quella che ricordava fosse casa di Mayli. Non c’era via di scampo adesso. Il cuore le batteva forte nel petto e le mani erano ricoperte già da uno spesso strato di sudore.
Non vedeva Mayli da quanto? Dieci anni? Come sarebbe potuta essere, adesso? Tante cose succedono in dieci anni, il tempo passa, le persone cambiano. Minhee sperava soltanto che quella ragazza con cui era cresciuta, adesso si ricordasse di lei. Dieci anni erano molti, e si può dimenticare facilmente.
Quando sentì il rumore della porta che si apriva, quasi le si fermò il cuore. La maniglia girò lentamente e lei era lì, in piedi davanti a lei. Xi Mayli.
 
<< Mayli? >>, domandò Minhee. Doveva essere come un richiamo, ma le uscì fuori sotto forma di domanda.
<< M-Minhee? >>, esclamò Mayli, con lo stesso tono dell’amica. Pieno di stupore, eccitazione e felicità.
<< Mayli! >>, Minhee saltò fra le sue braccia. Le strinse le braccia al collo e stettero in quella posizione per almeno due minuti, fino a quando l’amica non le stacco e sorrise.
<< Gesù, sei cresciuta >>, dichiarò Mayli.
<< Potrei dire la stessa cosa di te, anche se sei ancora un po’ più alta di me >>, rise Minhee.
 
Le due ragazze stavano ancora lì ad esaminarsi i lineamenti del volto. Mayli aveva tinto i capelli, un miscuglio di arancione e castano che creavano una sfumatura perfetta. Poteva suonare come un colore assurdo da avere in testa, ma si adattava molto bene al viso e al colore della sua pelle. Stava molto bene su di lei.
Le sue ciglia erano spesse e perfettamente curvate, e gli occhi erano taglienti. Riesco a sentire la mia autostima cadere negli abissi dell’Inferno, in questo momento.
 
<< Sei così bella, e femminile >>, Mayli sottolineò la parola femminile.
 
Quando era in prima elementare o qualcosa del genere, Minhee non avrebbe mai indossato gonne, come invece faceva Mayli. Neanche per il giorno della foto, o per le occasioni speciali. Rifiutava di indossare le gonne, per non parlare dei vestiti. I vestiti erano qualcosa di inaccettabile. Ogni tanto, raccoglieva i capelli in una coda di cavallo e faceva qualcosa di elaborato. Ma tranne che per quelle poche volte, teneva sempre i capelli sciolti a piccole onde, che quando camminava ondeggiavano avanti e indietro.
Minhee doveva ammettere che la pubertà l’aveva passata sicuramente nel migliore dei modi, perché cosa sarebbe successo girando per tutto il giorno con delle t-shirt e pantaloncini da ginnastica? E se avesse incasinato i capelli?
 
<< Vorrei poter dire lo stesso, ma tu sei sempre stata femminile >>, rise Minhee.
<< Abbiamo ancora un sacco di cose da recuperare, non è vero? >>, Mayli le regalò un altro sorriso. Aveva i denti tutti dritti e bianco perla.
<< Sicuramente >>, annuì Minhee.
 
Entrarono entrambe in casa e Minhee trovò suo nonno seduto su uno dei vecchi divani di Mayli che resistevano ancora. Il nonno di Mayli e quello di Minhee stavano parlando di qualcosa e ridevano istericamente.
 
<< Eccola >>, il nonno di Minhee sorrise e si alzò.
<< Sta diventando più alta di te >>, disse l’altro uomo anziano.
 
Minhee salutò il nonno di Mayli sorridendogli, si ricordò di quanto tragico fu per Mayli e la sua famiglia, in particolare per il nonno, quando la Signora Xi morì. Era la nonna di Mayli, e lei l’aveva conosciuta poco. Tutto quella che ricordava era che ogni volta che era in quella casa, la nonna di Mayli era sempre chiusa in camera da letto.
 
Il nonno di Minhee avvolse la nipote fra le braccia, creando un grande e caldo abbraccio. << L’ultima volta che ti ho vista, eri così piccola. >>
<< E adesso sono una donna >>, rise lei.
<< Una bella e giovane donna, proprio come tua madre >>, il nonno dichiarò. Si asciugò una falsa lacrima. << Se tu sei un’adulta, allora significa che sono ufficialmente vecchio. >>
<< sei sempre stato vecchio, nonno >>, scherzò Minhee. Il nonno si lasciò sfuggire una profonda risata, che contagiò anche le altre persone presenti.
 
Il nonno di Minhee guardò Mayli, che stava lì pazientemente in attesa che il momento di ricongiungimento fra nonno e nipote finisse.
 
<< Beh, adesso dovrei lasciarvi il vostro tempo per recuperare tutto. Sono abbastanza sicuro che in dieci anni siano accadute parecchie cose >>, il nonno di Minhee sciolse l’abbraccio.
<< Grazie, nonno >>, la ragazza lo strinse per l’ultima volta prima di allontanarsi con Mayli.
 
Andarono nella camera da letto di Mayli, che era ancora dipinta della stessa tonalità di rosa e con gli stessi adesivi a forma di coniglietto attaccati sui cassetti.
 
<< Li hai davvero tenuti sui cassetti? >>, rise Minhee, riferendosi agli adesivi.
Mayli annuì. << In ricordo di quanto eravamo strane. Ti ricordi quanti problemi ho avuto quando mia madre scoprì che avevamo fatto un piccolo “make-over” nella mia stanza con gli adesivi? E fu anche tutta idea tua. >>
<< Avevo una mente creativa >>, Minhee sorrise e si sedette accanto all’amica sul letto.
 
Il nervosismo si affievolì un po’, e si rese conto che si era preoccupata invano. Anche dopo dieci anni, erano ancora vicine come lo erano fino al giorno in cui Minhee se ne andò. Era bello sapere che almeno qualcosa non era cambiato.
 
<< Allora, suppongo aspettavi già che io sarei venuta >>, disse Minhee.
<< Una cosa del genere, tuo nonno ha detto al mio che saresti tornata a Pechino oggi. Ero così eccitata, e in un primo momento anche molto nervosa. Pensavo tu fossi cambiata… in peggio >>, ammise Mayli.
L’amica si mise a ridere. << Probabilmente ero solo nervosa come te. >>
Mayli rise a lungo. << Quindi, perché sei tornata? Non che non mi piaccia la tua compagnia o qualcosa del genere. >>
<< Per allontanarmi da alcuni ragazzi >>, disse Minhee.
<< Problemi con il fidanzatino? >>
<< Non esattamente. >>
<< Cosa vuoi dire? >>
<< Beh, non ho un fidanzato >>, dichiarò Minhee.
<< E quindi? >>
<< Io- >>, si fermò. Era andata lì per oltrepassare Jongin, non per innamorarsi ancora di più di lui e riportare alla mente tutti i ricordi che aveva insieme a lui.
<< Tu? >>
<< Niente. E’ una storia complicata, ed io davvero non credo che abbiamo tempo per le mie storie d’amore. >>
<< Abbiamo tutto il tempo del mondo, Minhee. Non essere stupida. Raccontami. Siamo migliori amiche, ricordi? >>
Minhee sospirò. << Okay, okay. Ma ti avverto, è una storia piuttosto lunga. >>
 
Le raccontò di come incontrò Jongin e Kyungsoo, condivise con lei alcuni ricordi di com’erano cresciuti insieme e di come si erano ritrovati, negli anni, nelle stesse classi.
Le parlò della scuola media, di come iniziò a sviluppare i suoi sentimenti per Jongin e del ballo della scuola. Le disse anche alcuni aspetti caratteriali dei due amici, per farle capire che tipo di persone fossero. Le parlò degli hobby di Jongin, la sua passione per la danza, ogni piccola cosa che amava di lui. Da quando si dividevano il gelato quand’erano piccoli a quando erano sulla ruota panoramica due mesi prima.
Le disse praticamente tutto, e quando finì le aveva parlato anche di Chohee, Hyeri e gli altri.
 
Si risedette di nuovo sul letto e finì di parlare. << E questo è più o meno quello che è successo in questi dieci anni. Non ho ancora avuto il mio lieto fine. >>
Mayli aggrottò la fronte, stava iniziando a commuoversi. Minhee sapeva che l’amica aveva un lato molto sensibile e che si sarebbe messa subito a piangere. << E’ così triste, Minhee. Mi dispiace tanto. Devi aver attraversato l’inferno, cercando di aiutare Hyeri con Jongin, cosicché lui possa avere quella felicità che tu aneli ad avere con lui. Devi amarlo davvero. >>
Minhee annuì. << Già. >>
<< Posso dirlo anch’io, quello sguardo nei tuoi occhi dice tutto. Lui è così stupido e ignaro, come non può sapere che lo ami? Voglio dire, nei tuoi occhi c’è solo lui. Il tuo corpo e la tua bocca possono dire una cosa, ma gli occhi sono gli unici che dicono la verità >>, Mayli sospirò più e più volte. << Non posso credere che hai passato tutto questo, e non posso nemmeno credere che lui non ti corrisponda. Sei bellissima, cosa diavolo non vede in te? >>
<< Hey, hey. Non saltare a conclusioni affrettate. Ho iniziato a sopportare tutto questo da quando avevo dodici anni, credo che potrò sopportarlo ancora per un po’ >>, disse Minhee.
<< Beh, sei tornata qui per dimenticarlo. Quindi ti aiuterò, okay? >>, Mayli sorrise e Minhee annuì.
 
Ci fu una piccola ed imbarazzante pausa di silenzio prima che qualcuno decidesse di parlare di nuovo.
 
<< Allora, tu che mi dici? >>, chiese Minhee.
Mayli alzò un sopracciglio. << Io? >>
<< La tua vita sentimentale, raccontami. >>
 
Mayli sorrise, e i suoi occhi si alleggerirono. Quello era un segno, era un segno che permetteva a Minhee di capire che aveva già trovato qualcuno di speciale.
 
<< Ti ricordi di Luhan? >>
Gli occhi di Minhee si spalancarono. << Baby face? >>
<< Sì, baby face Luhan. >>
 
Quel nome riportò alla mente di Minhee molti ricordi. Lei, Mali, Luhan e Yixing erano migliori amici prima che apparissero Jongin e Kyungsoo. Luhan e Mayli erano sicuramente destinati a stare insieme. Le loro madri erano amiche ed erano cresciute insieme, e il loro sogno più grande era che i loro figli crescessero insieme e si sposassero.
La ragazza ricordava di come Luhan infastidiva costantemente Mayli, e ricordava anche la determinazione di Luhan a vincere sempre sull’amica.
 
<< Luhan, cosa c’è che non va? >>, Minhee domandò all’amico, che era seduto nella sporcizia, abbracciando le proprie ginocchia.
<< Non c’è nulla che non vada, perché? >>, chiese Luhan di rimando.
<< Sembri un po’ giù, sai? >>, lei sorrise e si sedette accanto a lui.
<< Infatti sono un po’ giù, Minhee >>, Luhan mise il broncio.
<< E perché? >>
<< Perché Mayli non vuole giocare con me, ma gioca sempre con Yixing. E sai cosa? Non è giusto, perché Mayli ed io dobbiamo stare insieme >>, dichiarò il ragazzino.
<< Dovete stare insieme? >>, la piccola Minhee alzò un sopracciglio.
Luhan annuì. << Mayli ed io cresceremo e ci sposeremo. Lei sarà mia moglie ed avremo due piccoli Luhan! >>
Minhee rise. << Magari vuoi dire tre piccoli Luhan, perché devi includere anche te stesso. Sei anche tu un piccolo Luhan. >>
<< Io non sono piccolo! >>, esclamò Luhan.
<< Come vuoi tu, piccolo Luhan. >>
 
Minhee sorrise a quel ricordo. << Sì, mi ricordo di lui. >>
<< Siamo usciti insieme per… >>, Mayli alzò gli occhi al cielo, toccandosi il mento con il dito. Ci stava pensando. << Tre anni. >>
<< Tre? >>, Minhee quasi soffocò.
L’amica annuì. << Sai quanto tempo ci ha messo per chiedermi di uscire? Quasi due anni. Parlava sempre di quanto pensava che io non lo ricambiassi. E’ così stupido >>, Mayli scosse la testa.
<< Ma tu lo ami >>, Minhee sorrise sfacciatamente.
<< L’amore è amore >>, Mayli si strinse nelle spalle.
<< Mi manca quella faccia da bambino >>, sospirò Minhee.
<< Vuoi fare una visita a sorpresa? >>, suggerì Mayli.
Il voltò di Minhee si illuminò ed annuì.
 
*** ¤ ***
 
<< Bussa >>, Mayli fece cenno a Minhee di bussare alla porta di Luhan.
La sensazione di prima si fece sentire di nuovo. La stessa sensazione che Minhee aveva avuto prima di bussare alla porta di Mayli.  << I-io non posso. >>
<< Sei così nervosa? >>, Mayli ridacchiò.
Minhee annuì. << Non sai nemmeno quanto fossi nervosa prima di venire da te, stavo letteralmente sudando e sentivo il cuore come se stesse per uscire dalla gabbia toracica da un momento all’altro. >>
<< Va bene, va bene. Busserò io >>, dissè Mayli e finalmente bussò sulla porta di legno.
 
Passarono un paio di secondi e le due ragazze aspettavano pazientemente; Mayli udì dei passi ed iniziò a diventare nervosa quanto l’amica che le stava accanto. Anche se stava con Luhan da praticamente tutta la vita e uscivano insieme da tre anni, aveva ancora le farfalle nello stomaco.
La porta si aprì e Minhee vide un Luhan osservarle. In un primo momento, aveva gli occhi fissi su Mayli, ma poi iniziò a fare avanti e indietro da lei a Minhee.
 
<< Tesoro! >>, Mayli esclamò, e avvolse le braccia intorno al collo del suo ragazzo.
 
Luhan fu colto di sorpresa per un secondo, ma poi ricambiò subito l’abbraccio di Mayli.
 
<< Sai quanto è tardi? Sono quasi le dodici >>, disse Luhan.
<< bel modo di salutare la tua migliore amica >>, Minhee sorrise a Luhan. Il nervosismo della ragazza sparì immediatamente quando scopri che era ancora il solito Luhan. Era ancora carino, scherzoso e anche un po’ fastidioso.
<< Aspetta, che- oh mio Dio. Minhee? >>, gli occhi di Luhan si spalancarono.
Minhee rise alla sua reazione. << Ce ne hai messo per capire che ero io >>, disse.
Entrambi si lanciarono per abbracciarsi e si chiusero ermeticamente.
<< Mi dispiace, è che sei cambiata tantissimo >>, si scusò il ragazzo.
<< Va tutto bene, tranquillo. E tu sei ancora il solito ragazzino >>, Minhee rise.
<< E tu sei ancora cattiva >>, Luhan rispose.
 
Sciolsero l’abbraccio e Minhee si mise a ridere. Luhan avvolse le braccia intorno alla vita di Mayli, e Minhee guardava quanto fossero belli insieme, stando lì goffamente.
 
<< Mi sento un terzo incomodo >>, sospirò Minhee.
<< Non lo sarai ancora per molto >>, Luhan sorrise e guardò una figura che stava attraversando la strada.
<< Chi è? >>
<< Oh, non riconosci nemmeno il tuo migliore amico da lontano? >>, Luhan la prese in giro.
<< E’ Yixing? >>, chiese Minhee.
Luhan annuì.
<< E cosa ci fa in giro a quest’ora? >>, chiese ancora la ragazza.
<< Yixing fa sempre così, gli piace fare lunghe passeggiate fuori a tarda notte solo per pensare >>, le spiegò Mayli.
<< Non è pericoloso? >>
<< L’hai dimenticato? Il nostro quartiere è probabilmente uno dei più sicuri in città, nessuno qui avrebbe il coraggio di torcere un capello a qualcuno >>, disse Luhan.
 
Yixing notò i tre ragazzi da lontano, in piedi, fuori casa di Luhan. Sicuramente le due figure in piedi fianco a fianco erano Luhan e Mayli, ma l’altra ragazza chi era? Si avvicinò per vedere chi fosse.
Mentre il quarto amico li raggiungeva, i tre che erano fuori gli andarono incontro. Yixing teneva gli occhi fissi sulla figura che si trascinava dietro la coppia.
 
<< Hey, Yixing! >>, la figura lo chiamò. Era sorpreso che conoscesse il suo nome.
 
Poi capì… Sapeva che quella voce, anche dopo dieci anni, sapeva abbastanza bene che quella voce apparteneva alla sola e unica Choi Minhee.
Il cuore gli saltava quasi fuori dal petto, è lei. E’ tornata. E’ tornata davvero.

 
 

Note pt.2:
Un capitolo ricco di incontri per la nostra Minhee, sono entrati in scena anche Luhan e Yixing. Ma cosa accadrà fra lei e il suo vecchio amico d'infanzia Yixing? Provate ad indovinare ahahahahahah :D
E poi non abbiamo ancora visto come reagiscono Jongin e Kyungsoo alla notizia dell'amica che è partita. Forse ci sarà qualcosa nel prossimo capitolo? Chi lo sa, io non di certo, se volete scoprirlo dovete seguire la storia!
Io, come sempre, sono qui per ascoltare tutte le vostre impressioni oppure per rispondere alle vostre domade. Anche se sono robusta non vi mangio mica, non abbiate paura, dai su u.u

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Capitolo 19
*** Capitolo 18 ***


 Note:
Ecco il nuovo capitolo e scusate per il ritardo, ma sto lavorando e quel poco tempo che mi rimane lo passo a dormire LOL
Vi avviso, è un po' cortino, ma accadono un po' di cose.
Enjoy! :)


 

♦  Yixing POV 
 
No, non può essere lei. Il mio stomaco si contorse come vidi quella figura approcciarmi. Ero più che impaurito in quel momento; probabilmente ero terrificato. Le mie ginocchia tremavano, il cuore mi batteva rapidamente, i palmi delle mani sudavano. Tutti sintomi di nervosismo.
Dopo tutti questi anni, dopo ben dieci anni, perché dovrebbe essere qui? Fra tuti i luoghi, fra tutte le persone, perché lei dovrebbe essere qui?
 
<< Yixing! Sei davvero tu! >>, Minhee gridò mentre mi strinse le braccia intorno alla vita. Mi colse di sorpresa, ma non esitai a ricambiare l’abbraccio avvolgendole le mie braccia intorno. Credo sia davvero lei.
<< Già, sono io >>, sorrisi. << Perché sei qui? >>, fu l’unica domanda che potei porle in quel momento. Poteva sembrare scortese, ma era una domanda di cui aspettavo la risposta.
 
Minhee mi lasciò andare e fissò Mayli, facendo confondere sia me che Luhan. Ero sicuro che Luhan non aveva nessuno idea su cosa stesse succedendo, in quel momento era solo concentrato su Mayli.
 
<< Io-uh… Mi mancavano i nonni- e anche voi ragazzi, naturalmente >>, Minhee disse, il suo corpo s’irrigidì. Sentivo che stesse mentendo, ma non volevo dare inizio a nessuna discussione, specialmente dato che era il suo primo giorno qui.
<< Davvero? Adesso? >>, le indirizzai un altro sorriso.
<< Beh, si sta facendo tardi. E’ stato bello vederti, di nuovo >>, disse Minhee.
 
Ero un po’ deluso, ero stato lì per quanto? Tre secondi? E lei stava già andando via.
 
<< Usciremo sicuramente, vero? >>, sbottai.
Minhee annuì. << Certo. Che tipo di migliore amica sarei se no? Dieci anni, Yixing. Dieci. Abbiamo un sacco di cose da recuperare. >>
<< Che ne dite di uscire tutti domani? >>, suggerì Mayli. Luhan aveva le braccia intorno a lei e tutti e due erano andati nel loro mondo privato per almeno mezzo secondo, prima di tornare a me e Minhee.
<< Non ho nessun impegno domani, e tu? >>, Minhee mi guardò.
<< Nenach’io >>, dissi.
<< Ottimo, ci vediamo a casa mia allora? >>, suggerì Mayli.
<< Aspetta, incontriamoci tutti da Minhee. Non andiamo a casa sua da parecchio >>, interruppe Luhan.
<< Giusto, a casa di Minhee allora. A te va bene? >>, Mayli chiese a Minhee.
La ragazza annuì. << Si sta facendo tardi, devo tornare a casa. Voi due piccioncini divertitevi, ciao Yixing. >>
 
Salutai Minhee con la mano ed inizia anch’io ad incamminarmi verso casa, ma poi una vocina nella mia testa disse ‘corri, corrile dietro’ e lo feci. Corsi più veloce che potei e finalmente la raggiunsi.
 
<< Hey >>, sorrise.
<< Ti accompagno a casa >>, dissi io.
Lei mi guardò in modo strano e si fermò. << Si sta facendo tardi, i tuoi genitori non si preoccuperanno? >>, chiese.
<< No, se gli dico che ero con te >>, dissi. Questo era scontato e sdolcinato, cioè, un po’ troppo. Smettila Yixing.
Minhee si schiarì la gola e riprese a camminare. << Va bene, allora. Uhm… Recuperiamo un po’ di cose. >>
<< Va bene. >>
<< La gente di qui ti chiama ancora Lay? >>, Minhee rise. Sembrava essere un po’ di più a suo agio con me adesso.
<< Mi chiamano così da quando andavo all’asilo >>, dissi con orgoglio.
<< Lo dici come se fosse una cosa bella >>, sorrise.
<< Non ci sono affezionato, ma hey, un soprannome è pur sempre un soprannome >>, alzai le spalle.
 
Si mise a ridere e camminammo entrambi in silenzio. Passarono un paio di secondi, e avrei potuto giurare che voleva dirmi qualcosa.
 
<< Qualcuno di speciale? >>, sussurrò Minhee.
<< Non lo so, è qui? >>, cercai di prenderla in giro.
<< Rispondi alla mia domanda, Lay >>, usò il mio soprannome. I miei occhi si spalancarono. Di solito odiavo quel soprannome, ma adesso, in realtà… mi piaceva?
<< No, non c’è nessuno di speciale >>, dichiarai. Suonava come disperato e solo.
<< La stessa cosa per me >>, sorrise. << Perennemente i terzi incomodi quando usciamo con Mayli e Luhan, anche domani. >>
Risi al suo commento, ma poi mi accigliai appena arrivammo al vialetto di casa sua.
<< Grazie per avermi accompagnata, Xing. >>
<< Yixing, Lay, Xing. Scegline uno e basta! >>, dissi.
<< Posso chiamarti come voglio, Yixing >>, mi fece una linguaccia, corse verso di me e mi abbracciò. << Buona notte Lay. >>
Alzai gli occhi di fronte a quella malcelata presa in giro, non era cambiata per niente. << Buona notte MinMin. >>
 
Entrò dentro casa, così misi le mani in tasca e mi incamminai verso casa mia. Sentivo il mio cuore battere veloce. Tolsi le mani dalle tasche e le misi su quel palpitare. Anche dopo dieci anni, mi fa sentire ancora così.
 
*** ¤ ***
 
♦  Autore POV 
 
Minhee sorrise fra sé mentre andava in una delle stanze di casa di sua nonna. Disfò i bagagli e afferrò il telefono.
 
                (10) nuovi messaggi
                (34) chiamate perse
 
Sbloccò il telefono per vedere tutte quei messaggi e quelle chiamate perse. La maggior parte erano da parte di Kyungsoo, alcuni erano di Jongin, un paio della madre e uno da Minho. Aprì la cartella dei messaggi: sette da Kyungsoo, due da Jongin e uno da Minho.
 
                Da: Kyungsoo “Perché non rispondi al telefono?”
                Da: Kyungsoo “Senti, non so dove tu sia, sto per chiamare la polizia.”
                Da: Kyungsoo “Non ho bisogno di sapere dove sei, voglio solo sapere che stai bene. Quindi rispondi, per favore.”
                Da: Kyungsoo “Minhee, sono veramente preoccupato per te. Per favore, dimmi che stai bene.”
                Da: Kyungsoo “Devo forse iniziare ad organizzare il tuo funerale?”
                Da: Kyungsoo “Minhee…”
                Da: Kyungsoo “Per favore, rispondi al più presto.”
 
Si accigliò leggendo quei messaggi, sapendo che probabilmente l’aveva fatto preoccupare a morte. Decise di rispondergli, non perché volesse, ma perche sapeva che se non l’avrebbe fatto, Kyungsoo sarebbe uscito fuori di testa e si sarebbe convinto che fosse davvero morta.
 
                A: Kyungsoo “Yah, sono viva. Non reagire in modo esagerato, Kyungsoo. Non sono tanto stupida da mettermi nei guai e finire ammazzata, quindi non preoccuparti più per me. Buona notte <3”
 
Poi lesse i messaggi di Jongin.
 
                Da: Jongin “Dove sei, Minhee?”
                Da: Jongin “Io e Kyungsoo siamo davvero preoccupati per te. Dove sei andata?”
 
Minhee si mise a ridere. Sei tu la ragione per cui io non sono lì adesso, perché ti comporti come se ti importasse qualcosa? Era incazzata, triste e depressa. Tutte quelle emozioni combinate insieme, non sapeva più cosa provava per Jongin. Certo, lo amava ancora, ma quando era troppo, era troppo.
 
                A: Jongin “Non preoccuparti per me, sto bene. Non sarò a scuola per il resto della settimana, e non sarò neanche a Seul per le vacanze di primavera. Dì a Kyungsoo di prendersi cura di te, perché so che non sarai in grado di farlo da solo.”
 
Era quasi sorpresa per tutta quella rabbia e furia che aveva messo in quel messaggio. Non voleva essere scortese o cosa. Finalmente, lesse anche il messaggio da parte di Minho.
 
                Da: Oppa “Scrivimi quando arrivi a Pechino, mamma dice che il volo è alle 21, quindi aspetto un messaggio per le 23. Va bene?”
 
Minhee si accigliò, sapendo che molto probabilmente era nei guai con suo fratello dato che era quasi l’una di notte. Aveva paura che avrebbe potuto scatenare tutta la sua furia una volta che gli avrebbe risposto.
 
                A: Oppa “Scusami, oppa. Sono arrivata e sono uscita con Mayli, ma non sapevo tu mi avessi scritto. Dormi bene (:”
 
Gettò il telefono sul letto, guardando la camera. Era di una tonalità tenue di giallo, ed aveva stampe floreali dappertutto. Era la sua vecchia stanza, di quando era piccola; anche se i fiori erano un po’ troppo femminili per i suoi gusti, quella tonalità di giallo sicuramente la faceva calmare.
Sentì il beep del telefono, la suoneria dei messaggi, così sbloccò il telefono per vedere chi fosse.
 
                Da: Jongin “Aspetta un attimo, non sei a Seul? Minhee, ti prego, dimmi che stai scherzando. Per favore.”
 
Lei sospirò, se solo fosse così.
 
                A: Jongin “Mi dispiace fartelo notare, ma no, non sono così vicina da scherzare.”
 
La risposta arrivò subito.
 
                Da: Jongin “Dove sei?!”
                A: Jongin “Non capisco perché dovrebbe interessarti…”
 
Era stata dura, certo. Ma l’aveva fatto apposta.
 
                Da: Jongin “Ho fatto qualcosa?”
                A: Jongin “Devo andare, ci vediamo fra tre settimane. Forse a quel punto, avrai capito.”
 
Mi sono appena dichiarata?
 
                Da: Jongin “Capire cosa? Cosa ho fatto di sbagliato?”
 
Oh, è troppo ovvio da sapere.
 
                A: Jongin “Non solo quello, Jongin. Come mi sento.”
 
Va bene, mi sono appena dichiarata. Ho perso la testa.
 
                Da: Jongin “Cosa?...”
 
Il mio cuore fa molto più male del solito…
 
                A: Jongin “Buona notte…”
 
Il telefono squillò di nuovo, ma stavolta non era Jongin, ma Minho.
 
                Da: Oppa “Rispondi adesso? La prossima volta che mi risponderai dopo due ore, volerò lì e ti riporterò a Seul a furia di schiaffi. Buona notte, sorellina <3.”
                A: Oppa “Notte, oppa. Non ti divertire troppo con l’unnie, se sai cosa voglio dire ;)”
                Da: Oppa “Maleducata, maleducata, maleducata di una ragazzina. Vai a letto.”
                A: Oppa “Pensi che andrò a letto? Proprio per niente, Pechino è assolutamente stupenda. Devo andare a fare colpo nei club.”
                Da: Oppa “Minhee…”
                A: Oppa “Sto scherzando, oppa. Non lo farei mai.”
                Da: Oppa “Faresti meglio.”
                A: Oppa “Se ti aiuta dormire meglio la notte.”
                Da: Oppa “Non prendermi in giro, stupida.”
                A: Oppa “Non lo farei mai (: buona notte <3”




 
Note pt.2:
So, Yixing e Minhee finalmente si rivedono dopo dieci anni e pare che il nostro caro Lay provi ancora qualcosa per la nostra bella ragazzina. No, ma davvero?
Cosa accadrà fra di loro? Lo scopriremo presto spero nel prossimo capitolo :)

 

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Capitolo 20
*** Capitolo 19 ***


 Note:
Eccovi il capitolo :)
Ricordo che questa è una traduzione dall'inglese, potete trovare il link nel prologo.
Enjoy!






 
♦   Minhee POV
 
Ero stesa sul letto e guardavo il soffitto. Mi ero svegliata appena un’ora prima e, conoscendomi, una volta svegliata mi era impossibile ritornare a dormire. Non sapevo esattamente che ora fosse perché la stanza era buia e il sole non si era ancora svegliato, quindi probabilmente erano ancora le 3 o le 4 del mattino.
Avevo troppa paura per alzarmi ed accendere la luce, quindi praticamente stavo solo sul letto a fissare quelle stelle fluorescenti che mia madre attaccò sul soffitto quando avevo solo cinque anni. Ricordo quando me le ritrovai nelle mani per la prima volta e pregai mia madre che le attaccasse lì, così le avrei potute vedere illuminarsi di notte. Dopo una settimana di preghiere, finalmente acconsentì ed io fui più felice che mai. Qualcosa in quelle stelle fluorescenti conciliò più facilmente il mio sonno, anche perché non mi svegliai più piangendo e gridando. Dev’essere stato un miracolo per lei.
 
Mi guardai intorno, era tutto buio. Completamente nero. Con una fantasia come la mia, avrei potuto immaginarmi le cose più strane, orribili e spaventose del mondo, avendo ancora più paura del buio.
Lentamente mi lasciai cadere nei miei pensieri, cercando di distrarmi dalle cose paurose che stavano attendendo di uscire dalla mia immaginazione.
 
La prima cosa a cui pensai fu, naturalmente, Jongin. Oh, come mi mancava. Non avrei mai potuto sapere che tornare a Pechino me lo facesse desiderare di più, pensavo invece che mi avrebbe aiutato a dimenticarlo, ma mi ero sbagliata di grosso.
La seconda cosa a cui pensai fi Yixing. Mi sentivo abbastanza triste, sapendo che ancora gli piacevo e tutto. Non ero stupida, capivo quando piacevo ad un ragazzo e quando invece no. Ma quando si trattava di Jongin, era difficile da dire. Mi ricordai di quel giorno in macchina con Jongin, dopo la festa di Jonghyun, quando discutemmo dei nostri primi amori. Pensavo che Jongin fosse il mio primo amore, ma in realtà non era così. C’era Yixing prima di lui.
Ero troppo presa da Jongin in quel momento per rendermi conto che non era lui il mio primo amore. In verità era il secondo. Yixing… Beh, anche se eravamo solo dei bambini, provavamo un grande affetto reciproco. Ecco perché mia nonna voleva che lo sposassi a tutti i costi. Non era perché lei e la nonna di Yixing erano amiche e sognavano che i loro nipoti crescessero e maturassero insieme; era perché si era accorta che tra noi c’era qualcosa di grande.
Ma quando mi trasferì a Seul, tutti i miei ricordi scivolarono fuori dalla mia testa, e non pensai più di tanto a Yixing. Fino ad ora. Tutto il senso di colpa iniziò a divorarmi dall’interno, mi sentivo orribile. E mi tornò in mente il giorno prima della mia partenza da Pechino, nel giardino insieme a Yixing. Facemmo una promessa l’un l’altra, ma io l’ho rotta. Ho rotto quella promessa, e non di poco. L’avevo rotta e mi sentivo terribilmente in colpa.
 
Iniziai a sudare appena riuscì a ricordarmi di quel giorno, Yixing, la promessa, tutto. Iniziava a tornare tutto, combinato con i ricordi che avevo con Jongin. Stavo andando in iperventilazione, volevo gridare e rompere ogni cosa che mi stava intorno. Probabilmente mi meritavo tutto quello. Ho rotto una promessa, una promessa che significava molto per Yixing, molto più di quanto significasse per me. Ero una persona egoista, e non potevo far altro che sentirmi giù.
Mi scostai violentemente la coperta che avevo addosso e mi misi a sedere. Quei pensieri spaventosi che prima avevo represso, si fecero di nuovo vivi; presi la coperta e mi coprii la testa. Per un secondo l’aria fresca intrappolata nella coperta mi diede sollievo, ma poi fu subito rimpiazzata dall’aria calda del mio respiro. Tolsi di nuovo il lenzuolo, lasciando però ancora il mio corpo coperto; dovevo pur sempre respirare, non potevo soffocare. Certo, in quel momento mi sentivo orribile, ma non avevo intenzione di suicidarmi.
Chiusi di nuovo gli occhi, sperando di addormentarmi di nuovo. Giurai fosse passata almeno un’ora da quando chiusi gli occhi, perché quando li riaprii fui accolta da un raggio di sole che entrava timido dalla mia finestra. Spalancai del tutto gli occhi e il mio cuore quasi scoppiò per la gioia. Mai nella mia vita ero felice di vedere la luce del sole come quel giorno.
Guardai fuori dalla finestra: c’erano degli uccelli in un nido sull’albero, e una figura vicino a quell’albero. Strizzai gli occhi e, anche se avevo alcuni problemi a vedere bene in lontananza, non riuscivo a distinguere chi fosse. Sapevo che era una persona, ma non sapevo chi. Prima che potessi lasciar perdere e sdraiarmi di nuovo, quella persona mi salutò ed iniziò ad avvicinarsi alla finestra.
Il mio cuore saltò un battito appena vidi quella persona farsi sempre più vicina. Non sapevo chi fosse; e se si trattava di un assassino o qualcosa del genere? No, non ci poteva essere un assassino in quel quartiere. Luhan mi aveva detto che era sicuro al 100%. Guardai di nuovo quella figura prima di chiudere gli occhi e pregare Dio. Okay, fa’ che sia qualcuno che conosco, non un serial killer.
Quando guardai di nuovo, ci vollero alcuni secondi prima che la mia vista annebbiata si schiarì, così potei finalmente vedere chi fosse. Fissai quella persona e si fermò proprio sotto la mia finestra. La fissai per un po’. Yixing?
 
<< Hey! Che ci fai sveglia a quest’ora? >>, lo sentii gridare. Dopo aver sentito quella voce non avevo più dubbi. Era lui.
<< Sono solo- sai, io- >>, non riuscivo a trovare una scusa per rispondere a quella domanda. Non potevo dire ‘Oh, sai, ho paura del buio e sono sveglia da quasi due ore. E tu invece?
<< Non riuscivi a dormire? >>, Yixing sollevò un sopracciglio. Non lo vidi proprio perfettamente, ma potevo immaginarlo.
Annuii. << Qualcosa del genere. >>
<< Vieni qui, parliamone >>, sorrise lui.
Io annuii di nuovo.
 
Speravo che mia nonna non fosse già sveglia, perché in caso contrario mi avrebbe fatto tonnellate di domande, chiedendo perché ero già in piedi, dove stavo andando, e cosa credevo di fare uscendo fuori a quell’ora.
Scesi al piano di sotto e nel soggiorno non c’era nessuno. Sospirai di sollievo. Anche se fuori c’era già il sole, nel soggiorno non c’erano molte finestre, quindi era ancora un po’ buio. Mi tornarono in mente tutte le cose spaventose che avrei potuto immaginarmi, ma le spazzai via velocemente e mi diressi verso quella che credevo fosse la porta d’ingresso.
Afferrai la maniglia e aprii la porta. Fui accolta dalla luce del sole e da uno Yixing eccessivamente felice. Gli sorrisi e lo salutai. Cercai di aggiustarmi i capelli con le dita, pettinandoli alla bell’e meglio, e di non stargli troppo vicino in modo che non potesse sentire la puzza di sudore che emanavo. Dopo tutto, ero stata sul letto per quasi due ore, nella più completa oscurità, sentendo di essere trasformata in stufato o qualcosa del genere da un momento all’altro.
 
<< Manteniamo le distanze? >>, mi chiese, quasi come se avesse letto nella mia mente.
<< No! E’ solo che, io ero- uh- mi sono appena svegliata, e io- >>, non potevo fare a meno di balbettare. Non ero molto brava a mentire, soprattutto di mattina presto.
Yixing ridacchiò. << Hey, stavo scherzando. Non la prendere troppo sul serio. >>
Annuii. << Quindi, perché sei sveglio a quest’ora? >>, gli chiesi, cercando di cambiare argomento.
<< Sono sempre sveglio a quest’ora >>, Yixing si strinse nelle spalle.
Presi una nota mentale di quel dettaglio. Faceva lunghe passeggiate a tarda notte, ed ora sapevo che faceva lunghe passeggiate anche di mattina presto. Ma questo ragazzo dorme almeno qualche ora? << Non sei stanco? Sai, andare a dormire tardi e svegliarsi presto… >>
Lui scosse la testa. << Ci sono abituato. >>
<< Oh >>, fu tutto quello che mi uscì di bocca appena realizzai che ero molto rilassata.
 
Il quartiere era estremamente tranquillo, e nessuna macchina viaggiava a velocità elevata. Era un piccolo, tranquillo e veramente calmo quartiere, che quasi dava la sensazione di essere troppo al sicuro. Troppo sicuro per me non andava bene, perché se mi ci abituavo, un giorno, se sarebbe accaduto qualcosa di brutto, sarei stata ricoperta dalla merda più totale.
 
<< Hai fame? >>, mi chiese Yixing, appoggiando la schiena al garage.
Guardai il mio stomaco. Avrei voluto dire di no, ma non c’era praticamente nulla dentro. Finii per annuire.
Yixing rise. << Annuirai solamente con la testa a tutto quello che dico e mi darai solamente risposte secche? >>
Stetti in silenzio prima di rispondere. << No. >>
<< Lo stai facendo, di nuovo >>, Yixing cantilenava prima di iniziare a camminare.
<< H-hey! Dove stai andando? >>, lo chiamai.
<< A fare colazione, dove se no? >>, disse lui.
<< Non hai intenzione di farmi cambiare? >>, chiesi, riferendomi al pigiama che avevo ancora addosso e ai miei capelli incasinati, per non parlare del mio alito.
<< No, stai bene >>, disse invece lui, prima di venire verso di me e afferrarmi la mano con un movimento rapido. Non mi piaceva il contatto a pelle, ma lasciai che accadesse. Era anche troppo presto perché me ne importasse seriamente.
<< Dove mi porti? >>, gli domandai.
<< Te l’ho detto, a fare colazione. >>
<< E dove? >>
<< In un posto. Stai tranquilla finché non ci arriviamo, okay? >>, mi sorrise. Mi offesi, ma annuii comunque.
 
Dopo circa cinque minuti di cammino, arrivammo in un posto carino. Era piccolo, e le pareti erano color verde menta a pois.
 
<< Lay! >>, una ragazza più o meno della nostra età uscì da alcune tende che io neanche avevo notato. Portava un grembiule, aveva i capelli raccolti ordinatamente in una coda alta ed ero abbastanza sicura non fosse truccata, tranne che per un lipgloss molto chiaro.
<< Huan! >>, chiamò Yixing. << Huan, lei è una mia amica d’infanzia, Minhee. E’ in visita da Seul. Minhee, lei è la mia amica Huan, la sua famiglia si trasferì in questo quartiere un po’ di tempo fa e hanno aperto questo posto >>, Yixing mi presentò a Huan.
Le sorrisi. << Ciao. >>
<< Ciao Minhee. Bontà divina, sei così bella >>, Huan si complimentò e mi sorrise timidamente. << Quindi, suppongo vogliate un tavolo, giusto? >>, chiese la ragazza.
Yixing scosse la testa. << No, siamo venuti qui per mangiare a terra. >>
Risi al suo sarcasmo e cercai di coprirlo con un colpo di finta tosse, sperando di non suonare scortese per aver riso su qualcosa che potesse aver offeso Huan oppure no. << Mi dispiace per il suo sarcasmo, è solo- beh, è Yixing >>, dissi mentre lei ci mostrava il tavolo.
Ci sedemmo e lo guardai. Non resistetti ed iniziai a prenderlo in giro. << Allora, vedo che ti sei fatto nuovi amici mentre ero via. >>
Si mise a ridere. << Gelosa? >>
<< No, anch’io ho stretto alcune amicizie >>, gli sorrisi.
Yixing ricambiò il sorriso. << Oh davvero? Ed hanno un nome? >>
<< Kim Jongin e Do Kyungsoo >>, sentii un po’ di rimpianto quando pronunciai i loro nomi.
<< Jongin e Kyungsoo? Hmm, sembrano interessanti. Dimmi di più >>, mi incoraggiò ad aggiungere qualcos’altro.
<< Siamo amici dalla terza elementare, questo è tutto. Hanno rimpiazzato la mia solitudine con la felicità >>, sorrisi.
<< Devono essere degli amici davvero speciali >>, sorrise di rimando lui.
Notai la sua piccola fossetta. Quand’ero piccola gli ficcavo dentro un dito ogni volta che compariva, era un’abitudine ormai. << E tu? Huan è l’unica con cui hai stretto amicizia? Sicuramente avrai incontrato una ragazza speciale mentre non c’ero. >>
L’espressione di Yixing divenne d’un tratto molto seria. << In realtà no. >>
Mi fermai per un secondo, per poi fissare le mie dita. << Mi dispiace. >>
<< No, no. Va bene così. E tu hai trovato qualcuno di speciale? >>, mi chiese.
Continuai a guardare le mie mani, avevo paura di alzare gli occhi e guardare quale espressione avesse sul viso. Ho rotto la promessa. L’ho rotta- male. << No. >>
<< No? >>, chiese lui.
<< N-No >>, risposi.
<< Allora guardami e ripetilo >>, ridacchiò un pochino. Non ero sicura se gli avevo fatto del male, o se era felice che avessi trovato qualcun altro.
Lentamente lo guardai negli occhi e, proprio in quel momento, volevo mettermi a piangere. << Se lo dicessi, mentirei. >>
<< Lo sapevo >>, mormorò Yixing. Sembrava ferito.
<< Scusa, Xing >>, mi accigliai.
<< Va tutto bene, dieci anni è molto tempo, Min. Non mi aspettavo comunque che ricordassi quella stupida promessa >>, rispose.
Il mio cuore si ruppe in mille pezzi. Come poteva dire una cosa del genere? << L’ho ricordata, è solo che pensavo non sarei più tornata qui, ecco quello che è successo >>. Abbassai lo sguardo verso il mio grembo. Sentì delle lacrime calde e fastidiose darmi fastidio agli occhi, cercavo di mandarle via, ma invece caddero. E una volta cadute, non si fermarono.
<< Minhee, stai piangendo? >>, chiese Yixing.
Scossi la testa quasi immediatamente.
<< Va tutto bene, Minhee. In realtà, ho trovato anch’io qualcuno >>, dichiarò lui.
 
Smisi di tirar su col naso, smisi di piangere, e lo guardai. Probabilmente avevo un aspetto orribile. Naso rosso, lacrime negli occhi, i capelli in disordine, finalmente realizzai perché non piacevo a Jongin. Probabilmente ero orribile.
 
<< Davvero? >>, chiesi.
Lui annuì. << Huan. >>
 
 
Mi cadde quasi la mascella. Fra tutte le persone, non mi sarei mai aspettata che fosse proprio Huan. Huan era stupenda, non fraintendetemi. Ma quando Yixing me la presentò, sembrava come se fossero solo amici intimi, non una coppia. Ma credo che le cose cambino, e non tutte le cose rimangono le stesse.
 
<< Complimenti >>, sorrisi, troppo sollevata. Il senso di colpa iniziò a svanire quando mi resi conto di non essere l’unica ad aver rotto quella promessa.
 
Yixing mi rivolse un sorriso sincero prima che Huan arrivò con le nostre ordinazioni. Mangiammo e nessuno menzionò o disse una parola sulla conversazione avuta prima. Tornammo ad essere noi stessi, nel modo in cui lo eravamo tempo fa.
 
*** ¤ ***
 
♦   Yixing POV 

Sapevo che era stupido pensare che mantenere quella promessa sarebbe stato meglio per me stesso, quando invece non lo era. Avrei dovuto saperlo. Dopo dieci anni, perché avrei potuto immaginare che lei ricordasse quella stupida promessa fatta quasi dieci anni fa? Ero patetico.
La guardai. Poteva anche solo camminare, ma bastava perché il mio cuore balzasse fuori dal petto. Volevo con tutto me stesso soltanto abbracciarla forte e dirle che andava tutto bene.
 
La verità era che piacevo a Huan. Certo, anche lei mi piaceva, ma volevo mantenere quella promessa. Credo di essere stato l’unico a volerla mantenere, perché mi ero fermato prima di provare veramente qualcosa per Huan così sarei potuto stare con Minhee, che in quel momento fantasticava su quell’altro ragazzo di cui non sapevo nulla. Forse era davvero il caso di andare avanti, anche perché Minhee l’aveva fatto.
Cominciai a chiedermi, cosa esattamente mi piace ancora di Minhee? Ovviamente, non è più la stessa persona. Nel giro di dieci anni cambiano tutti. Forse, se avessi passato ogni singolo giorno con lei non avrei notato quei piccoli cambiamenti in lei. Ma dopo un decennio, quei cambiamenti erano talmente tanti che mi sembrava di stare con una sconosciuta.
 
Mi schiarii la gola. << Allora, chi è il fortunato? >>
 
Minhee rimase in silenzio. Lo faceva sempre. Credo stesse pensando a come rispondermi, se dovesse rispondermi in modo sincero oppure no. L’avevo capito.
<< Jongin >>, rispose, senza traccia di esitazione. Quasi mi accigliai, sapendo che non stava esitando. Sembrava le piacesse davvero quel ragazzo.
<< Il tuo migliore amico? Quello della terza elementare? >>, la guardai. Volevo vedere quello scintillio che aveva negli occhi ogni volta che stava con me. Non dovevo essere per forza la ragione di quella luce, ma sapere che era presente nei suoi occhi bastava a rendermi felice.
Minhee annuì. << Ha iniziato a piacermi dalla prima media. E tu e Huan? >>
Rimasi un attimo confuso prima di ricordarmi della mia stessa bugia. Mentire a Minhee era un po’ difficile. << In realtà non siamo- ufficiali. Io piaccio a lei, lei piace a me. Non mi sentivo di volere una relazione ancora, ma credo che la renderò ufficiale. >>
<< Va bene. Non lasciarla scappare, non aspetterà per molto >>, Minhee sospirò, sembrava un po’ depressa.
<< Qualcosa non va? >>, le domandai.
<< Sto bene. >>
<< Hey, possono anche essere passati dieci anni, ma capisco ancora quando qualcosa non va >>, dissi. << Puoi dirmi tutto. >>
Minhee annuì. << Sono venuta a Pechino perché volevo dimenticarmi di Jongin. Vedi, c’è una ragazza a Seul che ama Jongin e mi ha chiesto di darle una mano, sapendo che ero la sua migliore amica. Lei, però, non sapeva che Jongin piacesse anche a me. Credo che lui ricambi, perché quando lei gli si dichiarò, lui tornò a casa e disse a Kyungsoo che gli piaceva una persona. >>
Mi accigliai a quelle parole. << Mi dispiace, Minhee. >>
<< Va tutto bene >>, trattenne le lacrime. Potevo tranquillamente dire che amava davvero quel ragazzo.
<< Beh, spero che si renda conto che c’è una bellissima ragazza ad aspettarlo >>, dissi.
Lei sorrise. << Grazie. >>
 
Il resto del tragitto verso casa di Minhee passò in silenzio. Ogni tanto, gli davo qualche occhiata per guardarla meglio, ma finivo sempre con rimproverarmi da solo per essere così debole. Non avrei mai dovuto aspettarla.

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Capitolo 21
*** Capitolo 20 ***


 Note:
Mi sono presa un attimino di pausa, ma eccomi qui con il nuovo capitolo :)
E' corto ma è abbastanza importante, quindi non vi dico più nulla e vi lascio alla lettura.
Come sempre aspetto di sapere i vostri pareri e se la traduzione è di vostro gradimento!
Alla prossima :3


 

♦  Autore POV 
 
Minhee era seduta su una panchina del centro commerciale, aspettando Mayli che era in bagno. Vicino a lei c’erano Luhan e Yixing, che si comportavano in modo molto strano, sembravano imbarazzati. Anche se si conoscevano da otto anni, lasciando stare quei dieci anni in cui Minhee non aveva parlato con nessuno di loro mentre stava a Seul, non sapevano ancora come comportarsi quando stavano insieme.
 
<< Allora, continuerete a stare seduti trattandomi da perfetta sconosciuta o cosa? >>, disse Minhee guardando di fronte a sé.
 
Yixing ridacchiò per la serietà di Minhee, dimenticandosi tutto di quella mattina. Non avevano più discusso su quello che era successo, quando Minhee quasi scoppiò in mezzo alla strada fra le sue braccia.
 
<< Non ti sto ignorando come se fossi una perfetta sconosciuta, ti sto solo osservando in silenzio >>, disse Luhan.
<< E’ la stessa cosa >>, mormorò lei, vedendo Mayli uscire dal bagno.
<< Fatto >>, disse Mayli mentre si sedeva. Erano di nuovo loro quattro insieme, finalmente.
<< Sono curioso, Minhee >>, pronunciò Luhan, spostando lo sguardo sulla sua ragazza. Oh, finalmente ha smesso di “osservarmi” in silenzio. << Hai un fidanzato? >>, chiese finalmente.
Dritto al punto. Va bene LuLu. Giochiamo a questo gioco. << Mi piace qualcuno >>, rispose lei. << Come mai? >>
<< Non posso chiedere? >>, disse lui.
<< Mai detto questo >>, replicò Minhee, con tono di sfida.
 
Lei e Luhan erano la maggior parte del tempo così. Quand’erano piccoli si sfidavano su ogni singola cosa. Alcune sfide erano terribilmente sporche, altre erano normalissime: ‘chi riesce a sputare più lontano’ o ‘chi riesce a segnare più goal’.
 
<< Chi ti piace? >>, tagliò corto Luhan.
 
Stava iniziando a capire che c’era aria di sfida, e tutti e due erano sulla punta dei loro posti pronti per iniziare un vero e proprio botta e risposta. Yixing e Mayli erano seduti lì, vedendo la competizione salire fra di loro.
 
<< Un ragazzo >>, ripose Minhee.
<< Nome? >>
<< Chi sei, mio padre? >>
<< Forse. >>
<< Si chiama Kim Jongin >>, la ragazza decise di ignorare quello stupido commento e ripose lo stesso.
Gli occhi di Luhan si spalancarono appena sentì il nome. << Da quanto lo conosci? >>
<< Dieci anni. >>
<< Cosa ti piace di lui? >>, Luhan iniziò a farle sempre più domande.
 
Minhee si sentiva a disagio rispondendo ad alcune, ma non importava. Yixing notò quella scintilla negli occhi di Minhee ogni volta che parlava di quel ragazzo, e gli fece male al cuore. Anche se gli piaceva Huan, sapeva che l’amica gli sarebbe piaciuta sempre di più.
 
<< Ogni cosa >>, rispose lei. Il cuore di Yixing si stava sbriciolando.
<< Ho bisogno di dettagli per immaginarmelo >>, disse Luhan. Conosceva quel nome, ma non era sicuro che si trattava della stessa persona.
<< Hai bisogno di una foto? >>, Minhee alzò un sopracciglio.
<< Una foto andrebbe bene >>, mormorò lui.
 
La ragazza annuì e prese il cellulare. Lo sbloccò, digitò il codice di accesso e mostrò a Luhan lo sfondo in cui c’erano lei, Jongin e Kyungsoo sulla ruota panoramica.
 
Gli occhi di Luhan si spalancarono ancora di più. << I-Io lo conosco! >>
Minhee quasi si soffocò a quelle parole, e l’idea di quella competizione volò fuori dalla sua testa. << Cosa?! Come?! >>
 
Era andata a Pechino per dimenticarsi di Jongin ma, ora che Luhan stava parlando di lui, sapeva che non aveva scampo. Kim Jongin è e sarà sempre ovunque. Quel nome sarebbe sempre stato attaccato a lei, quasi come se fosse stato incollato.
 
<< Sono andato a Seul un mese fa per delle lezione di danza! Pensavo che la Corea avesse insegnanti migliori, ma non piacevano molto quindi sono rimasto solo un po’ prima di ritornare a Pechino. Sapevo che la ragazza nella foto che mi mostrò mi era familiare >>, Luhan fece schioccare le dita.
Minhee si bloccò e guardò l’amico. << Quale foto? >>
<< C’era questa foto di una ragazza e lui, e avrei potuto giurare fossi tu. Ma poi di nuovo ho pensato che era impossibile. Non gli ho mai chiesto il nome di quella ragazza. Cavolo, il mondo è davvero piccolo >>, Luhan sorrise.
Minhee si accigliò. << Già, lo è. >>
 
Mayli guardò Luhan e scosse la testa in segno di disapprovazione. Lui se ne accorse e probabilemnte capì che per Minhee significata davvero tanto quel ragazzo.
 
<< Hey, ma qual è il tuo rapporto con lui? Ex-fidanzato? >>, chiese Luhan. Voleva scusarmi in qualche modo per aver tirato fuori quel discorso.
<< No. E’ più come un migliore amico di cui sono profondamente innamorata, ma lui non sa nulla circa i miei sentimenti >>, alzò gli occhi in aria. Minhee credeva che fosse normale e sicuro parlare di Jongin con Yixing lì vicino, poiché Yixing ormai aveva Huan.
<< Te lo dico, Minhee. E’ necessario prendere in mano la situazione e confessare i tuoi sentimenti a quel ragazzo, perché probabilmente non ha capito che tu provi qualcosa per lui e devi sbatterglieli in faccia >>, Mayli si intromise nella conversazione, mentre Yixing stava diventando sempre più taciturno. Minhee se ne accorse.
<< Aspetta, quindi non siete mai usciti insieme? >>, domandò Luhan.
 
Minhee scosse la testa.
 
<< Beh, è strano. Quando mi fece vedere quella foto disse ‘la persona più importante del mondo per me è lei’ >>, disse Luhan.
 
Il cuore di Minhee si fermò. Ci fu un silenzio imbarazzante.
 
<< Quel ragazzo sa ballare >>, commentò poi Luhan, cercando di cambiare argomento.
<< Sì, sa ballare, vero? >>, disse lei.
 
Si stava rendendo conto che Luhan, il suo ex migliore amico, era stato nella stessa classe con Jongin, il suo attuale migliore amico. Quel pensiero la colpì talmente forte da sembrare uno schiaffo in pieno volto.
Dopo aver realizzato anche che Hyeri era nella stessa classe di Luhan e Jongin, urlò il nome di Luhan. Il ragazzo rimase scioccato quando vide gli occhi dell’amica allargarsi. Rimase ancor più senza parole quando il suo nome rotolava a destra e a manca dalla bocca di Minhee e lo fissò.
 
<< Minhee! >>, esclamò forte Luhan, nello stesso modo in cui l’aveva fatto l’amica.
<< Luhan, Luhan, Luhan >>, gli scosse il braccio più e più volte, quasi come se fosse una fangirl impazzita che agitava violentemente il braccio del suo migliore amico dopo aver incontrato il suo idol preferito.
<< Cosa? Cosa? Cosa? >>, disse lui.
<< Hyeri, non ti ricorda nulla? Park Hyeri? >>, chiese lei.
Luhan si poggiò un dito sul mento. << Sì. Era la partner di ballo di Jongin. C’è qualcosa su di lei? >>
<< A lei piace- a lei- a lei piace- >>, la ragazza rimase con la bocca aperta.
<< A lei piace Jongin? >>, Luhan alzò un sopracciglio.
Minhee annuì rapidamente.
<< Quella ragazza? Hyeri è la ragazza di cui mi stavi parlando? >>, chiese Mayli.
Minhee annuì di nuovo.
Mayli rise. << A lei piacciono tutti. Odio quella ragazza. Oh mio Dio. >>
<< C-Cosa? >>, chiese Minhee, completamente confusa. Yixing non aveva detto una parola ed era altrettanto confuso, se non ancora di più.
<< Le piaceva Luhan >>, Mayli alzò gli occhi, incrociando le braccia.
<< Sì, ma l’ho mai ricambiata? No. perché ho una bella, bellissima e intelligente fidanzata >>, Luhan afferrò la mano di Mayli e gliela strinse.
 
Il cuore di Minhee fece un po’ male, vedendo quanto Luhan amava Mayli. Questo le fece desiderare Jongin ancora di più.
 
<< Non importa, perché le piacevi prima e adesso le piace l’uomo della mia migliore amica, e lui ricambia >>, disse Mayli.
Luhan sbatté gli occhi. << A Jongin piace Hyeri? >>
<< Qualcosa del genere, non lo so. Chiedi a Minhee >>, Mayli si girò dall’altra parte, ignorando Luhan.
<< Minhee? >>, Luhan chiese.
 
La ragazza prese un profondo respiro prima di spiegare la situazione. Sembrava quasi come se fosse un discorso, considerando quante volte aveva raccontato la stessa storia.
 
<< Hyeri mi ha chiesto di darle una mano con Jongin perché sapeva che io ero la sua migliore amica. Ma immagino che le non sapesse che mi piaceva. Poi lei uscì e si confessò a Jongin. Quella sera Jongin tornò a casa e parlò con l’altro mio migliore amico dicendo che gli piaceva ‘qualcuno’ >>, lo disse mimando le virgolette intorno a quella parola.
<< Però come fai a sapere che è Hyeri? >>, chiese Luhan.
<< Non è ovvio si tratti di lei? Gli ha detto cosa prova per lui >>, rispose Minhee.
<< Sì, ma quel qualcuno puo’ anche non essere lei. Mi ha detto che non le piaceva in quel senso, gliel’ho chiesto >>, dichiarò l’amico.
<< Forse ha mentito >>, la ragazza si strinse nelle spalle.
<< O forse gli piaci tu? >>, Luhan alzò di nuovo un sopracciglio.
Minhee rise forte. << Certo. Perché dopo tutti questi anni- >>
<< Basta! >>, Minhee sentì Yixing gridare.
 
Lei, Luhan e Mayli si girarono a guardarlo. Videro Yixing alzarsi e dirigersi verso Minhee. Sembrava fuorioso.
 
<< La vuoi smettere!? >>, indicò Luhan, che come sempre era confuso. << Non vedo che sto male? Che sto soffrendo? E tu sei qui a parlare di questo ragazzo, che non sa neanche che provi qualcosa per lui. Non puoi semplicemente dirgli quello che senti, se ti piace così tanto? Perché sei qui? Sei qui per dimenticarlo, ma sei ancora qui a parlare di lui come se avesse messo le stelle in cielo! >>, Yixing disse tutto ciò gridando, ottenendo molte occhiatacce da parte delle persone lì intorno. << Ho passato questi dieci anni ad aspettarti, credendo che saresti tornata indietro e avresti ricordato quella stupida promessa che facemmo! Ci ho creduto con tutto il mio cuore! Ti amavo- o almeno, lo pensavo. Ho escluso Huan per te, negando i miei sentimenti per lei, così sarei potuto stare con te >>, continuò lui.
 
Il cuore di Minhee si stava frantumando in mille pezzi. Sentiva come se qualcuno avesse preso un coltello, le avesse trapassato la gola e pugnalato il cuore, così forte da non poter immaginare peggio. Questo era quello che la ragazza sentiva in quel momento.
 
<< Yixing, Io- >>
<< Non c’è bisogno che tu dica nulla, Minhee. Sapevo che aspettarti era patetico, e mi dispiace suonare così ossessivo, ma credo che è questo che fa l’amore. Dovresti solo andare da Jongin e dirgli cosa provi, prima che possa piacergli qualcuna. Prendi esempio da chi l’ha sperimentato prima di te >>, disse Yixing sorridendo, prima di uscire fuori.
 
Minhee, Luhan e Mayli erano rimasti senza parole. Le lacrime bruciavano negli occhi di Minhee quando vide Yixing allontanarsi con una dolorosa e furiosa espressione sul viso. Sapeva che aveva infranto la promessa, e sapeva che significava molto per lui. Se solo fossi rimasta a Pechino, forse avrei avuto una relazione felice con Yixing, proprio come quella di Luhan e Mayli.
Prese a cuore le parole di Yixing  e se ne andò, lasciando Luhan e Mayli ad inseguire lei e Yixing.
 
<< Tu vai da Yixing, io da Minhee >>, disse Mayli.
Luhan annuì, tirandola per un rapido bacio.
Mayli lo schiaffeggiò. << Non ora, idiota! Siamo nel bel mezzo di una crisi! >>
Luhan rise. << Mi dispiace. >>
Mayli rise mentre correva via e Luhan la chiamò. << Buona fortuna, baby! >>
 
Mayli gli mimò un ‘okay’ con le dita e continuò a correre. Non fare nulla di stupido, Minhee. Per favore.

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Capitolo 22
*** Capitolo 21 ***


 Note:
Sono in ritardo, lo so, non ho scusanti.
Btw, enjoy! :)


 
♦ Yixing POV

Avete presente la sensazione che si prova quando avete l’impressione che ogni cosa del vostro mondo stia cadendo a pezzi proprio davanti ai vostri occhi? Beh, era proprio quello che sentivo in quel momento.
Ho praticamente sprecato dieci anni della mia vita per quella ragazza, solo per vederla ritornare a Pechino completamente ipnotizzata e innamorata di un altro ragazzo di cui non sapevo assolutamente nulla. Ma non gliene faccio una colpa. Dieci anni sono sicuramente un sacco di tempo e, anche se l’ho aspettata, non potevo di pretendere che lei facesse lo stesso, di aspettarmi come ho fatto io.
Avrei potuto giurare di amarla con tutto il cuore,  ma dopo averla sentita parlare solo di Jongin, non riuscivo proprio a mandarlo giù. Tutto l’amore che avevo una volta, era stato sostituito con una vuota oscurità, era stato sostituito dal dolore. Non riuscivo più a sopportarlo. Anche se l’avevo amata, anche se volevo fosse felice, pensai che dovevo essere felice anch’io, proprio come lei.
Arrivai ad una conclusione, dovevo andare avanti. Decisi che magari potevo dare una chance a Huan, quell’opportunità che Minhee non mi ha dato. Decisi che forse, se avessi accettato i miei sentimenti e mi fossi lasciato andare con Huan, avrei vissuto anch’io una favola come quella di Luhan e Mayli.
 
Lo so, lo so. Confrontare le mie relazioni e la mia vita con quella di Luhan e mayli era stupido, ma me ne potreste fare una colpa? Il loro rapporto era impeccabile, ed io ne ero geloso. Avevo nostalgia dell’amore, desideravo avere le attenzioni di qualcuno solo per me, volevo tutte le cose che non avevo potuto avere. Non avevo mai capito che avrei potuto avere tutto, ero solo troppo stupido e accecato dal mio amore per Minhee.
Finalmente avevo aperto gli occhi, rendendomi conto della realtà: la stessa vecchia Choi Minhee sapevo non c’era più, tutto quello che era rimasto di lei era una sconosciuta disperatamente innamorata di un’altra persona, una persona che io non conoscevo. La Choi Minhee con cui ero cresciuto, che conoscevo fin dall’infanzia, quella con cui facevo il bagno insieme, quella con cui condividevo tutto, il mio primo amore, il mio primo mal di cuore, la prima vera ragazza che ha catturato il mio cuore – non c’era più.
Chi è lei ora? Davvero? Che cosa è diventata? E perché? Quelle erano le vere domande, ma non me ne importava abbastanza per cercarne le risposte. Quello che era stato era andato, e probabilmente non sarebbe mai più ritornato. Dovevo solo accettare quella brutta verità.
Vorrei solo che avessi fatto qualcosa, sapete, come… Forse sarei dovuto andare a Seul? Cercarla? Comunicarci più spesso? Avrei dovuto confessarmi, avrei dovuto dirglielo prima che si innamorasse di qualcun altro. Avrei dovuto. Ma ora non posso più.
 
 
*** ¤ ***
 
Mayli POV

Passai tutta la settimana a consolare Minhee, che aveva passato la maggior parte dei suoi giorni rintanata dentro la casa di sua nonna, alzando una montagna di fazzoletti pieni di depressione, tristezza, rimpianto e un sacco di altre emozioni che Minhee doveva provare in quel momento.
 
Però non potevo farci nulla. E mi uccideva il fatto che la mia migliore amica d’infanzia era finalmente di nuovo qui, a Pechino, e invece di spendere tempo con lei per andare a divertirci un po’, trascorrevamo il nostro tempo insieme con me che la confortavo. Di tanto in tanto Luhan veniva ad aiutare, ma non rimaneva mai abbastanza per testimoniare tutto il dolore e tutti i singhiozzi bisognosi di aiuto. ogni volta che compariva Luhan, Minhee faceva tutto il possibile per convincerlo che stava bene. Pensai lo stesse facendo già da diverso tempo, anche prima di tornare a Pechino, perché quella ragazza era una diavolo di attrice. Aveva creduto che anch’io pensassi lei stesse bene, cioè… Fino a quando Luhan non chiuse la porta per andarsene e lei scoppiò in lacrime quasi in contemporanea.
Conoscendo Luhan, anche lui era sensibile. Minhee era una delle sue migliori amiche, e anche una delle sue prime cotta. Ed è qui che viene il bello. Già dall’asilo, prima che io piacessi a Luhan, a lui piaceva Minhee. Era divertente vedere Yixing e Luhan litigare per Minhee, ma col passare del tempo Luhan si arrese e venne da me. Forse si rese conto che Yixing era più tenace di lui. Yixing era ancora oggi molto ostinato, è proprio questo il problema – pensa di poter andare avanti, ma in realtà non puo’. E’ solo troppo spaventato di ammettere la verità con se stesso, ma chi lo sa? Forse un giorno s renderà conto che essere troppo ostinato, alla fine, non è sempre una buona cosa.
 
Beh, su Luhan e Minhee… Sì, non hanno mai veramente funzionato. Minhee non ha mai saputo della cotta che Luhan aveva per lei, e questo era un piccolo segreto che io, Yixing e Luhan tenemmo solo per noi in tutti questi anni. Non c’era bisogno che Minhee sapesse, e dopo tutto, forse, non lo voleva nemmeno sapere. Era troppo presa da quel ragazzo – mh, qual è il suo nome? Oh giusto, Jongin. Quel ragazzo deve significare molto per lei, perché vederla piangere così disperatamente, anche dopo tutte le parole che le ha detto Yixing, realizzai che quel ragazzo doveva essere un diavolo di stronzo. Forse le parole di Yixing erano state un po’ troppo dure, ma non sarei potuta essere più d’accordo di così. Se lei amava così tanto questo Kim Jongin, perché non si confessava e basta? Forse all’inizio è difficile, ma dopo che si prende coraggio non dovrebbe essere molto più facile? Avere un peso in meno sul petto, toglierlo una volta per tutte? Ancora meglio, non essere costretta a nascondere i propri sentimenti. Minhee, Minhee, Minhee. Quando ti confesserai al tuo prezioso Jongin? Quando?
 
*** ¤ ***
 
♦ Minhee POV

<< Non puoi rimanere chiusa in camera per sempre. Abbiamo solo altri due giorni da passare insieme prima che tu te ne torni a Seul e da Jongin >>, disse Mayli. Continuava a tirarmi fuori dal letto, ma era tutto inutile. Ci ero praticamente incollata. Super incollata.
<< Non posso rimanere chiusa in camera per sempre? E’ una sfida, Xi Mayli? >>, mi feci beffe di lei.
<< No, non lo è. Dai! >>, Mayli la prego. << Per favore, non fare così, ci rimangono solo un paio di giorni insieme. >>
Continuava a tirare il mio braccio, e io ogni volta mi liberavo. << Non voglio andare da nessuna parte. Voglio stare lontano da Seul, voglio stare lontano da Pechino >>, dissi io, e mi resi conto troppo tardi di quanto suonasse male. L’anima vivace che avevo, aveva lasciato il posto ad una più oscura, amara e fredda. Non poteva essere considerata neanche un’anima. << Sai quanto dolore provo in questo momento, Mayli? >>, e piansi.
Lei rimase in silenzio. No, certo che non lo sai.
 
Nessuno conosceva il dolore che stavo sentendo. Forse credono di saperlo, ma in realtà non lo sanno.  Innanzitutto, sono venuta a Pechino per cercare di andare oltre Jongin per sempre, ma non ha funzionato, ovviamente. Lo desideravo più di quanto lo desiderassi prima e, come se questo non fosse abbastanza, volevo solo che Jongin fosse felice. Che fosse felice con Hyeri.
Non capivo. Proprio non capivo. Hyeri e Jongin erano destinati a stare insieme, io e lui no. Quindi, se erano destinati a stare insieme, perché Dio lo rigettava sempre, da un momento all’altro, nella mia vita? Era completamente ridicolo. Tornando a Pechino, in realtà, non avevo concluso nulla. Luhan conosceva Jongin, il che era stata una sorpresa per me. Mi sembrava quasi come se qualcuno lassù lo avesse fatto apposta.
 
Come se questo non bastasse, Jongin mi mandava costantemente messaggi e, probabilmente, Yixing era seriamente incazzato con me. Mi sentivo una bambina, e mi sentivo ingrata. Tante persone lì fuori piangono e muoiono perché non hanno cibo oppure un riparo, ed io ero seduta lì a piangere perché non sapevo cosa fare. Sigh. Quanto ero patetica?
 
Iniziai a piangere di più. Yixing mi odiava. Avevo rotto la promessa. Ha detto che mi amava. Ha detto che dovevo confessarmi a Jongin. Alla fine buttai tutto fuori e avvolsi le braccia intorno a Mayli in uno scatto e mi sfogai. Non ce la facevo più.
 
<< Minhee, mi stai ascoltando almeno? >>, chiese Mayli.
<< Mi dispiace, Mayli! Scusa! Sono così ingrata… Scusami! >>, gridai e piansi ancora.
Mayli si addolcì. << Minhee… Non piangere così forte. >>
 
E, proprio in quel momento, entrò Luhan. I suoi occhi si spalancarono appena vide la scena che aveva di fronte: le mie urla soffocate dalla spalla di Mayli, io che singhiozzavo, in iperventilazione.
 
<< Oh Dio! Oh Dio, Minhee! >>
<< Non ce la faccio più! Non voglio più vivere! >>, urlai.
<< Come puoi anche solo pensare una cosa del genere? >>, esclamò Luhan, precipitandosi verso il letto.
 
Sia Luhan che Mayli mi consolavano il più possibile, ed io mi sentivo più ingrata che mai. Non riuscivo a smettere di piangere, ero di una tale disturbo per Mayli e Luhan, e mi stavo comportando in quel modo per una cosa davvero troppo stupida.
 
<< Minhee, hai un sacco di cose per cui vivere. Hai un futuro brillante davanti a te, e non puoi buttare via tutto solo perché Yixing ti ha detto delle parole un po’ dure >>, disse Luhan, consolandomi ancora.
Piansi sul suo petto, Mayli mi massaggiava la schiena. << Tu non capisci >>, scossi la testa. << Non è solo per quello che mi ha detto Yixing. E’ tutto insieme! Non riesco ad andare oltre a Jongin, non riesco a smettere di piangere, non riesco a smettere di sentirmi in colpa, ho rotto la promessa che avevo fatto a Yixing, Yixing mi odia, e- >>
<< Minhee? >>
Sentì una voce. Alzai lo sguardo, gli occhi gonfi per il pianto, sentendo tutto quel peso sul mio petto. Con tutto il coraggio di cui disponevo, riuscii a rispondere. << No-nonna? >>
<< Minhee, Yixing è qui >>, disse mia nonna.
 
Il mio cuore si spezzò ancora di più. Piansi ancora di più e, invece che continuare a piangere su Luhan, mi chiusi dentro l’armadio. Tutto intorno iniziava a girare ed io non capivo più nulla. Non riuscivo a respirare bene, mi sentivo male. Non mangiavo da giorni e avevo trascorso la maggior parte delle notti a piangere.
 
I miei nonni erano pienamente consapevoli di quello che stava accadendo, e ormai on ci provavano neanche più. Sapevano quant’ero testarda, e sapevano anche che tutto quello non mi faceva bene; non potevano fare molto. Dopo tutto erano anziani, ed io avevo quasi 19 anni.
Pensavano che lasciandomi da sola sarebbe stata la cosa migliore, ma invece no. Era rimasta soltanto un’altra settimana prima che le vacanze di primavera finissero sul serio ed io avrei dovuto affrontare di nuovo la realtà. Jongin e Kyungsoo.
Non sapevo neanche come avrebbero reagito. Li avevo ignorati per tutta la settimana trascorsa, facendoli preoccupare fino all’inverosimile. Tutte le chiamate andavano direttamente in segreteria, i messaggi erano tutti ancora da leggere. Ma potevo davvero ignorarli per sempre? Ovviamente no. loro due, specialmente Jongin, erano incollati sul mio cuore. Hanno avuto l’impatto maggiore sulla mia vita, e sapevo che avrebbero lasciato il segno su molte altre cose ancora. Questa era una di quelle.
 
Il mio respiro iniziò a diventare irregolare appena chiusi gli occhi, e da lì divenne tutto oscuro.



 
Note pt.2:
Tradurre questo capitolo con i Bangtan nelle orecchie devo dire che è molto stimolante (ho fatto tutto in un'oretta e mezzo LOL) :D
Comunque, andiamo a noi... Capitolo un po' corto, ma molto importante perché ci spiega e ci fa capire come si sentono i nostri protagonisti. Ancora nessuna traccia della KaiSoo (no, non c'è la KaiSoo qui dentro, solo che scrivere ogni volta Jongin e Kyungsoo mi secca... Alla fine l'ho scritto lo stesso, vabbé!)
Spero di riuscire ad aggiornare presto, e grazie per avermi seguito fin qui! :)

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Capitolo 23
*** Capitolo 22 ***


 
Note:
Buona sera a tutte :)
Wow, per una volta dopo taaaaanto tempo sono in grado di pubblicare prima di mezzanotte LOL
Piccolo regalino per San Valentino uwu
Enjoy!


 
 ♦  Minhee POV

<< E’ sveglia >>, sentii alcune persone borbottare appena aprii gli occhi. Fui accolta dal sole che penetrava dalla finestra e chiusi subito gli occhi, ancora una volta. In quel momento, quella luce mi sembrava una sconosciuta.
<< Va a chiudere la finestra, Luhan >>, sentii una voce maschile e dei passi seguiti dal fruscio delle tende che si chiudevano. Provai di nuovo ad aprire gli occhi e tutti erano lì. I miei tre migliori amici… Anzi, i miei due migliori amici ed un ragazzo che probabilmente mi odiava seguiti dai miei nonni.
 
<< Minhee, ti ricordi di noi? >>, mi chiese Luhan, agitando le mani davanti il mio volto.
<< Idiota, non ha l’amnesia. E’ solo svenuta >>, mormorò Yixing sottovoce.
<< Perché non tieni solamente la bocca chiusa dal momento in cui tu sei una delle ragioni per cui Min- >>
<< Luhan! >>, Mayli lo fermò prima che potesse continuare.
<< Se lo merita >>, ringhiò Luhan.
<< Basta ragazzi >>, intervenne mia nonna, mettendo una mano sul petto di Luhan. << Basta. Il medico ha detto che non dovremmo essere tutti qui in una volta, potrebbe stravolgere il suo corpo e farla svenire di nuovo >>, spiegò.
 
Io rimasi a fissarli con sguardo assente. Luhan sembrava super incazzato e lo stesso valeva per Yixing, Mayli aveva uno sguardo impazzito sul viso e i miei nonni erano semplicemente delusi.
 
<< Yixing, lasceremo prima te da solo a parlare con lei >>, disse mia nonna mentre usciva dalla stanza con gli altri.
<< Controlla le tue parole questa volta, cretino >>, ringhiò Luhan prima di uscire dalla stanza. Accanto a Luhan c’era Mayli, che faceva del suo meglio per calmare il suo ragazzo con sguardo basso ed indignato.
 
Guardai Yixing, che mi fissava imbarazzato. Prese una sedia accanto al letto d’ospedale in cui stavo e, senza guardarmi negli occhi, sembrava stesse combattendo dentro sé se parlare con me oppure no. Non lo biasimavo perché non voleva parlare con me; se fossi stata al suo posto, neanch’io avrei parlato con me.
 
<< Minhee >>, iniziò lui. Ero piuttosto scioccata, sentirlo chiamare il mio nome con tutta quella delicatezza nella voce. Dopo tutto quello che era successo, avrebbe dovuto togliere fuori tutta quella rabbia che aveva usato anche al centro commerciale. Me lo meritavo di sicuro.
<< Yixing >>, risposi. La mia voce era roca, così cercai di rimediare.
<< Minhee, io… Non so da dove cominciare >>. Sospirò Yixing. Si passò una mano fra i capelli e si guardò le mani, giocò con loro e strinse un po’ le guance.
<< Allora inizierò io >>, dissi. Mi misi a sedere e iniziai a guardare tutti i fili e i tubi che erano attaccati al mio braccio. Davvero era una cosa così tanto grave? Ignorai tutto e iniziai a parlare. << Yixing, mi dispiace tanto. Ho rotto una promessa, ma non una promessa qualsiasi: la nostra promessa. Mi dispiace di averla rotta. Mi dispiace. Mi dispiace per non essermi resa conto di quanto dolore provavi, sentendomi parlare solo di Jongin tutto il tempo. Voglio solo che tu sappia che tutto quello che desidero è che tu sia felice, e stare con me non ti renderà per nulla felice, credimi. Hai tutto il diritto di odiarmi per- >>
<< Io non ti odio >>, rispose subito Yixing, sorridendo sommessamente.
 
Dopo aver sentito quelle parole, sentii un’agitazione dentro di me. Era carino sapere che la persona che tu pensavi ti volesse morta, in realtà non ti odiava più di tanto.
 
<< Io non ti odio affatto, non potrei mai. In realtà, non so neanche quello che provo per te, non più. E’ solo che sei diversa ora. Ma non ti biasimo. Sei stata via per dieci anni, e dieci anni sono un sacco di tempo. Avrei voluto solamente dirti come mi sentivo, quello che provavo prima che tu ti innamorassi di quel Kim Jongin, solo questo >>, disse Yixing.
<< Mi dispiace >>, mi accigliai.
<< Dovrei dirle io quelle parole. Non avrei dovuto dirti tutto quello che ti ho detto, perché so quanto sia difficile confessarsi a qualcuno >>, disse. Immaginai che quel qualcuno a cui lui si riferiva fossi io, e non potei fare a meno di sentirmi ancora peggio.
<< Vorrei che ci tenessimo in contatto, okay? >>, dissi. Non mi importava più nulla. Tutto quello che contava in quel momento era capire se avevo qualcosa con Yixing oppure no, qualsiasi cosa, anche essere solo amici e non migliori amici come prima mi andava bene.
<< Ovviamente >>, Yixing annuì, sorridendo in modo sincero. Gli sorrisi anch’io; quella sensazione era una cosa strana per me in quel momento, considerando il fatto che negli ultimi giorni non l’avevo fatto mai.
<< Potresti dire a mia nonna di entrare? Vorrei parlare con lei >>, dissi, sperando di non rovinare quel momento. Yixing si limitò ad annuire con la testa e si alzò, dirigendosi verso la porta. << Yixing? >>, lo chiamai prima che aprisse la porta.
 
Lui mi guardò.
 
<< Grazie. Per avermi perdonato, per essere mio amico, per tutto >>, gli dissi. Mi sentivo come se avessi bisogno di dire quelle parole per recuperare pienamente me stessa e per non sentirmi più in colpa, anche se non aveva funzionato del tutto. Il senso di colpa era ancora lì, perché realizzare ancora una volta di aver infranto una tale promessa era devastante. Gli avevo fatto male. Ero un mostro.
 
La porta si aprì di nuovo ed entrò mia nonna. Il suo povero, magro e vecchio corpo stava lottando per farla arrivare al mio letto senza inciampare o mostrare segni di agitazione. Mi sentivo male.
 
<< Nonna, mi dispiace per averti trascinata in tutto questo >>, mi accigliai.
<< Non essere sciocca, cara. Stavi passando un periodo difficile e non ti biasimo per essere svenuta. Io avrei avuto un attacco di cuore e, molto probabilmente, sarei morta lì sul colpo se qualcosa del genere fosse capitata a me >>, e si mise a ridere.
Io risi con lei, ma quella risata morì gradualmente e tornai seria. << Non scherzare così, nonna. Non dire cose del genere… Fra tutte le persone, non voglio perdere te. >>
Sorrise. << Io non vado da nessuna parte, ma forse tu sì. >>
 
Guardai mia nonna con un’espressione confusa e rimasi in quel modo per un po’, prima che decidesse di dirmi cosa stava accadendo.
 
<< Abbiamo chiamato i tuoi genitori prima, e vogliono che tu torni a casa a Seul in modo da poter riposare. Dicono che ne hai bisogno, di tornare a casa e riposare >>, iniziò lei.
 
Immediatamente realizzai che quando sarei tornata a casa, avrei dovuto spiegare tutto ai miei genitori.
 
<< Capisco. Quando partirò? >>, chiesi. In realtà volevo tornare a Seul, ma d’altra parte no. Avrei dovuto affrontare Jongin e Kyungsoo e non volevo. Ma allo stesso tempo, volevo. Era una contraddizione bella e buona.
<< Sabato >>, disse nonna.
<< Ho solo due giorni per dire addio ai miei amici? >>, mi accigliai di nuovo.
<< Avresti dovuto pensarci prima di stare in camera tua e fare una montagna di fazzoletti! >>, scherzò lei, ancora una volta.
Risi. << Quindi credo che dovrò ritornare questa estate. Questo luogo mi mancherà troppo per non tornarci. >>
 
Mi guardai intorno in quella camera d’ospedale, e mi venne in mente quella volta in cui stetti in ospedale con Jongin. Decisi in quell’istante che era arrivato il momento di dirgli la verità. Stavo per confessarmi a lui, non appena mi sarei sentita meglio.
 
<< Dovresti andare a mangiare, il medico ha detto che sei svenuta a causa di mancanza di energia. Senza cibo, senza acqua, senza dormire, tutto quel pianto… la tua energia si è prosciugata >>, mia nonna scosse la testa.
Io annuì e le chiesi un po’ di cibo.
 
*** ¤ ***
 
Sabato arrivò più in fretta di quanto mi fossi aspettata, ma ero pronta per volare di nuovo a Seul e vedere Jongin. Sapevo che avrei dovuto aspettare fino alla mia completa guarigione per poter parlare finalmente con Jongin e Kyungsoo, così decisi che molto probabilmente sarei tornata al mio dormitorio a dormire, dormire e dormire.
Dato che stavo tornando a Seul un paio di giorni prima della fine delle vacanze di primavera, non dovevo preoccuparmi della scuola e tutte quelle cose lì. Avevo ancora domenica, lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato e domenica per riposarmi. Poi sarei stata in grado di affrontare i miei due migliori amici. Dopodiché, allora, sarei stata in grado di gestire tutte le cose che venivano dopo.
 
Non potevo ancora crederci che erano quasi finite le vacanze. A causa di quanto stupida la mia scuola fosse, avevamo avuto le vacanze di primavera, poi c’era scuola per due settimane e poi saremmo andati dritti alle vacanze estive. Non vedevo la ragione per cui dovevamo tornare a scuola dopo le vacanze di primavera e perché non potevano combinare le vacanze di primavera con quelle estive in un’unica cosa, ma la scuola aveva i suoi motivi, che erano sicuramente lontani dalle mie opinioni.
 
Trascinavo saldamente il mio bagaglio e Mayli, Luhan e Yixing camminavano dietro di me. Luhan si era offerto per portare la mia valigia, ma non avevo accettato, specialmente dopo tutti i guai che avevo causato. Li guardai un’ultima volta prima di salire sull’aereo.
Avevo detto addio ai miei nonni, ma non avevo avuto il coraggio di versare neanche una lacrima. Quella non era l’ultima volta che li avrei visti, me lo ero ripromessa. Sarei ritornata nelle vacanze estive, e non era solo una promessa, ma una mia necessità.
 
Mayli mi guardò, sembrava stesse per scoppiare in lacrime.
<< Hey, questa non è mica l’ultima volta che ci vediamo. A differenza dell’ultima volta, non tornerò fra dieci anni. Tornerò quest’estate, ok? >>, le dissi mentre l’abbracciai.
<< Fa schifo solo pensare che ne hai passate davvero tante qui, mi dispiace di non aver potuto fare tutte le cose divertenti che avevamo programmato. Per favore, rimettiti in sesto e prenditi cura di te stessa >>, ribatté Mayli mentre ricambiava il mio abbraccio.
Dopo un paio di secondi strette l’una all’altra, mi districai da lei e guardai Luhan, che sorrideva infantile. Mi abbracciò e mi scompigliò i capelli. << Ci vediamo tra un paio di settimane, ragazza >>, sorrisi.
Guardai Yixing. Quella era la parte più difficile. << Yixing- >>, dissi, prima che mi tirasse in un abbraccio. Sorrisi, stringendogli le braccia al collo. << Grazie >>, sussurrai ancora una volta.
<< Ci vediamo tra qualche settimana? >>, chiese lui.
Annuii. << Solo ad una condizione. >>
Yixing sollevò un sopracciglio.
<< Quando torno, è meglio che tu abbia chiesto a Huan di uscire >>, gli feci la linguaccia.
Yixing annuì. << Aggiudicato. Ma tu devi confessarti a Jongin nel frattempo. >>
Annuii e li salutai allegramente prima di andare per la mia strada. Non vedevo l’ora di incontrare di nuovo Jongin e Kyungsoo. Mi mancavano.


 


Note pt.2:
Quindi la nostra Minhee si risveglia in ospedale ed è arrivato il momento per lei (ahimé) di ritornare a Seul. Ha rimesso le cosine al loro posto un po' con tutti i sui affetti cinesi e adesso è pronta per affrontare tutto quello da cui è scappata.
Come sempre aspetto di sapere le vostre impressioni e grazie per essere arrivati fin qui con me <3
 

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Capitolo 24
*** Capitolo 23 ***


Note:
CE L'HO FATTAAAA! HO PUBBLICATO PRIMA DI MEZZANOTTE, YEAH!
Sì, sono io.
No, non sono scomparsa.
No, non mi sono dimenticata né di voi né della storia.
Adesso poche chiacchiere e godetevi il capitolo. Enjoy :)



 
 
♦  Autore POV 

 
<< Jongin? Kyungsoo? >>, la madre di Minhee aprì la porta e vide Jongin e Kyungsoo stare in piedi davanti a lei. Era molto sorpresa di vederli di domenica alle 9 del mattino, ma non ci pensò più di tanto. Li adorava e li trattava come fossero figli suoi.
 
C’era uno sguardo preoccupato sul viso di Kyungsoo. Parlare con la madre della ragazza lo rendeva nervoso, o più specificatamente, dirle che la figlia era scappata lo rendeva nervoso. Dopo averci pensato a lungo e duramente, in attesa del ritorno a casa dell’amica, i due ragazzi sapevano che contattare i suoi genitori era il modo migliore per risolvere tutto.
 
<< Signora Choi, abbiamo bisogno di parlare con lei >>, disse Kyungsoo. Giocherellava con le dita per il nervosismo.
 
La madre annuì, completamente ignara del motivo per cui quei ragazzi erano lì a quell’ora. Forse sanno che Minhee tornerà presto a Seul e vogliono stare con lei…pensò.
 
<< Cosa c’è, Kyungsoo-ah? Stai bene, tesoro? Sei un po’ pallido >>, commentò la donna, osservando il viso di Kyungsoo, che era più pallido del solito.
<< Mi dispiace disturbarla così presto, ma Jongin ed io siamo venuti qui per dirle che.. >>, s’interruppe. << Che… M-Min… >>
 
Sembrava che la sua lingua fosse legata, non sapendo come tirar fuori le parole. Non poteva neanche immaginare quale sarebbe stata la reazione della madre. L’avrebbe delusa? Si sarebbe messa a piangere? Si sarebbe alterata? Non lo sapeva. Sapeva solo che doveva dirglielo.
 
<< Continua… >>, la donna annuì.
<< M-Min- >>, Kyungsoo balbettò, ma sentì dei passi e si girò, solo per vedere… Minhee.
<< Mamma, chi era alla porta? >>, mormorò la ragazza, uscendo dalla sua camera.
 
Gli occhi di Kyungsoo erano quasi usciti dalle orbite, e gli occhi di Jongin si spalancarono. Sembrava avessero visto un fantasma.
Le palpebre di Minhee erano socchiuse ed era ancora in pigiama; era rimasta a letto per quasi 24 ore di fila perché la madre non la faceva andare da nessuna parte. Era veramente stanca di stare a letto tutto il giorno. Quando vide Jongin e Kyungsoo, dire che rimase sorpresa è poco. Si strofinò gli occhi un paio di volte per essere sicura di non star sognando.
 
<< Kyungsoo e Jongin sono venuti a dirmi qualcosa >>, le spiegò la madre. << Ora, Kyungsoo, cosa stavi per dirmi? >>, così la donna rivolse lo sguardo di nuovo verso il ragazzo.
Kyungsoo ridacchiò nervosamente. << I-io… Stavo per dire che… Io… Mi mancava Minhee? >>
 
Onestamente, aveva perso le parole. Non sapeva come reagire. Dopo aver pensato per tutto questo tempo che era scappata, la verità era che lei era stata a casa sua? Kyungsoo si sentiva come se qualcosa l’avesse appena colpito in piena faccia, duramente, e l’unica cosa che poteva fare era rimanere lì e guardare tutto a bocca aperta.
 
<< Oh, ti ha detto che è tornata prima dal suo viaggio a Pechino? Minhee non stava molto bene. E’ sven- >>
<< Mamma! >>, esclamò Minhee.
 
Da quando era tornata da Pechino, non aveva avuto la possibilità di contattare Jongin e Kyungsoo, quindi decise semplicemente di parlare con loro una volta tornata a scuola. Ma purtroppo, per lei, non poteva più farlo perché tutto si stava sfasciando proprio in quel momento. Pregava soltanto che la madre tenesse la bocca chiusa prima che Jongin e Kyungsoo scoprissero del suo svenimento a Pechino.
Sapeva che non l’avrebbero più lasciata sola o, comunque, lasciata incustodita mai più se avessero scoperto che non si prendeva cura di se stessa. Era divertente, perché Jongin e Kyungsoo si comportavano come se fossero loro i suoi veri genitori. I suoi amici la rimproveravano sempre, cucinavano e si prendevano sempre cura di lei. Conoscendo Jongin e Kyungsoo, probabilmente avrebbero anche fatto installare telecamere in giro per il dormitorio solo per controllare quello che combinava, sempre se avessero scoperto quella situazione irresponsabile successa a Pechino.
 
<< Sei andata a Pechino?! >>, esclamò Kyungsoo.
<< Minhee non ve l’ha detto? >>, la donna sollevò un sopracciglio.
 
Minhee sospirò, piena di frustrazione. Grazie a Dio Jongin non stava dicendo nulla, perché se no non avrebbe retto a tutto.
 
<< No, mamma >>, dichiarò lei, cercando di calmarsi. << Non ho detto a Kyungsoo e Jongin del mio viaggio a Pechino, e non gli ho detto neanche che stavo lasciando Seul. >> Sentiva la sua testa leggera, ma immaginò si trattasse solo del ciclo mensile.
Kyungsoo iniziò ad alterarsi. << Già, non l’ha fatto. E ci ha lasciati a morire per la preoccupazione, non rispondendo né ai messaggi né alle telefonate. Minhee, sei impazzita? >>
 
Minhee grugnì. Grande. Sapevo che questo sarebbe successo. Perché deve essere proprio di mattina presto? << Senti, possiamo discuterne più tardi? Non mi piace quando le persone si presentano a casa mia di mattina presto senza che io sappia nulla. >>
<< Davvero? >>, Kyungsoo incrociò le braccia, lo sguardo che aveva in quel momento le stava comunicando qualcosa. Sostanzialmente, stavano dicendo qualcosa tipo ‘Sto per dire qualcosa di davvero impertinente in questo momento e non me ne frega un cazzo se non sei pronta’. Allora si preparò per l’imminente osservazione dell’amico che stava per arrivare…
<< Beh, a me non piace quando la mia migliore amica lascia Seul senza dirmelo, e poi mi ignora come se io non importassi nulla per lei, e poi si comporta come se fossi un estraneo incontrato per strada quando tolgo del tempo alla mia vita per andare a casa sua solo per avvisare i suoi genitori che è scomparsa, solo per scoprire poi che sta perfettamente bene! >>
 
Eccolo.
 
Minhee roteò gli occhi. << Non ti ho mica chiesto io di sottrarre il tuo prezioso tempo per venire qui. Sai una cosa? E’ ancora troppo presto per parlare così. Dovresti andare. >>
 
Kyungsoo spalancò la bocca e Jongin gli tirò la sua vecchia camicia, dicendogli di calmarsi.
 
La madre di Minhee decise, invece, di difendere i due ragazzi. << Minhee! Sono i tuoi migliori amici! Non dovresti parlargli così e non dovresti cacciarli da casa. >>
La ragazza tossì, tutto quello le sembrava ridicolo. Era infastidita, affamata e in quel momento, a dirla tutta, voleva tornare a letto. << Mamma, davvero? Hai intenzione di stare dalla loro parte? Io sono tua figlia! >>
<< Sono nostri ospiti, e tratto Jongin e Kyungsoo come fossero figli miei. Questi ragazzi sono come fratelli per te, perché li stai trattando così amaramente? So di averti allevato meglio >>, le rispose la madre.
<< Torno a dormire. Grazie per aver manipolato mia madre >>, Minhee si lasciò sfuggire un gemito e si trascinò di nuovo nella sua camera.
 
*** ¤ ***
 
<< Mi scuso per Minhee, ha il ciclo ed è un po’ irritabile. E conoscete Minhee… lei non è… una mattiniera >>, la madre cercò di parlare con Jongin e Kyungsoo.
<< Sì, lo so >>, Kyungsoo annuì. Molte mattine erano stati costretti a svegliarla, e venivano colpiti proprio lì, dove un ragazzo non avrebbe dovuto mai essere colpito.
<< Allora, mi stavi dicendo che Minhee non vi ha informati del suo viaggio a Pechino? >>, chiese la donna.
Kyungsoo annuì con la testa. << E’ andata via senza dire una parola. Abbiamo pensato seriamente che fosse stata rapita da qualcuno. >>
La Signora Choi rise. << Beh, come potete vedere, è sana e salva. L’unica cosa che è successa a Pechino è che Minhee ha perso i sensi per mancanza di sonno e carenza di cibo. I suoi nonni hanno detto che lei stessa non voleva mangiare, si lasciava morire di fame e passava le giornate piangendo, fino a quando poi è svenuta. Così le ho chiesto di tornare a Seul in anticipo. >>
 
Jongin sentì una stretta nel petto nell’ascoltare quelle parole. Si era lasciata morire di fame. Non dormiva. Piangeva. Si torturava. Sentiva come se fosse lui il motivo per il quale Minhee aveva lasciato Seul e, da quel che aveva sentito, aveva ragione.
 
<< Vuole che rimanga ancora e mi prenda cura di Minhee? >, chiese Jongin.
 
La donna sapeva che a Minhee piaceva Jongin, e sapeva anche che la figlia avrebbe apprezzato la sua compagnia, ma non poteva lasciare che Jongin restasse e si prendesse cura della figlia. Naturalmente voleva che ciò accadesse, ma Jongin si prendeva cura di lei già dopo l’orario scolastico; le ore in cui lei non poteva essere presente per Minhee.
 
<< Per quanto mi farebbe piacere che voi lo facciate, Minhee è mia figlia e penso di poter gestirla. Voi ragazzi siete sempre i benvenuti e potete restare quanto volete >>, spiegò la donna.
<< Va bene se parliamo con Minhee? >>, chiese Kyungsoo.
La madre di Minhee annuì. << Basta che stiate attenti, va bene? E’ estremamente lunatica. >>
 
I due ragazzi annuirono e rapidamente si diressero verso la camera dell’amica ma, appena arrivati alla porta, si fermarono.
 
<< Non entri? >>, chiese Jongin confuso.
<< Entra per primo tu, penso che tu sia l’unico che puo’ calmarla >>, Kyungsoo incrociò le braccia.
 
Jongin annuì ed entrò. Minhee era stesa sul letto e dava le spalle alla porta: stava guardando fuori dalla finestra. Il ragazzo non aveva neanche bisogno di vedere la sua faccia per capire che non dormiva; poteva constatarlo dalla rigidità del suo corpo: la conosceva troppo bene.
 
<< Minhee… >>, Jongin la chiamò.
 
La ragazza non si mosse, testarda com’era.
 
<< So che sei sveglia >>, sospirò Jongin.
 
Minhee afferrò il cuscino che era vicino a lei, si girò e glielo lanciò addosso. Proprio quando glielo lanciò, lui l’afferrò. La ragazza si lamentò e tornò a sdraiarsi sul letto, lontana dal guardarlo in faccia.
 
<< Sei arrabbiata con me? >>, chiese lui.
 
La ragazza roteò gli occhi a quella domanda. Era inutile, lo amava ancora e provava dei sentimenti abbastanza forti per quel ragazzo. Non c’era neanche la più minima possibilità che potesse essere ancora arrabbiata con lui; anche se l’avesse voluto, sapeva che mentiva solo a se stessa.
 
<< Mi dispiace per tutto quello che ho fatto. Anche se non so cosa io abbia fatto, mi dispiace. >>
 
Minhee si morse il labbro inferiore e sospirò. Com’era possibile che un essere umano come lui era così cordiale e perfetto? Dopo tutto quello che gli aveva fatto, lasciandolo per andare a Pechino, lasciandolo senza dire una parola, facendo preoccupare lui e Kyungsoo, come poteva trattarla con tanta gentilezza che non meritava?
 
<< Minhee, per favore parlami >>, pregò Jongin. Il tono della sua voce era disperato, quasi come se avesse bisogno di sentire la sua voce.
<< Perché voi ragazzi siete qui? >>, chiese lei.
 
Jongin sentì il suo cuore battere più forte sentendo la voce della ragazza. Non sapeva esprimere quello che stava provando in quel momento, ma quella sensazione lo rendeva felice. Lei lo rendeva felice.
 
<< Pensavamo che fossi scappata o che ti avessero rapita, così volevamo dirlo a tua madre a tuo padre. Pensavamo che loro potessero chiamare la polizia o qualcosa del genere >>, spiegò Jongin.
<< Beh, sto bene >>. Minhee girò la testa e stava per mettersi a sedere. << Ho avuto le mie ragioni per lasciare Seul, e i miei genitori erano a conoscenza di tutto. Posso prendermi cura di me stessa, ho quasi vent’anni. >>
Jongin sospirò, sentendosi un po’ in colpa. << Va bene. >>
 
Minhee sghignazzò. Tutto ciò che aveva da dire era ‘va bene’?
 
<< Ero così preoccupato, per tutto, e- >>
<< Basta, non cercare di spiegarti. Ti conosco troppo bene >>, lo fermò lei.
 
Jongin non era il tipo di persona a cui piaceva aprirsi con la gente, e non riusciva ad esprimere bene i suoi sentimenti. Certo, teneva ad alcune persone e lo dimostrava in qualche modo, ma palare dei suoi sentimenti era un no definitivo.
E Minhee non era il tipo di persona a cui piaceva ascoltare le sensazioni degli altri. Non poteva neanche immaginare cosa aveva dovuto passare Kyungsoo quando lei lo assillava con Jongin per tutto quel tempo. Ma, fortunatamente per lui, probabilmente non si sarebbe più aperta con Kyungsoo come faceva prima: era abbastanza sicura che ogni volta che si sarebbero visti, lui avrebbe solo brontolato sul fatto che lei avesse lasciato Seul senza dirgli una parola.
Era così confusa. Prima non vedeva l’ora di tornare a Seul per poter stare di nuovo con Jongin e Kyungsoo. Ma in quel momento, invece, si rese conto che tutto quello che sarebbe successo era: Kyungsoo arrabbiato con lei per almeno un paio di settimane, dopodiché fare pace e tornare di nuovo a andare dietro Jongin, con lui ignaro di sapere che piaceva all’amica.
Non voleva tornare indietro nel tempo. Voleva che tutto cambiasse, e voleva dire a Jongin che lei lo vedeva come un ragazzo. Voleva dirgli quello che provava.
 
Jongin la tirò rapidamente in un abbraccio, un abbraccio caldo ed avvolgente. Era il tipo di abbraccio di cui Minhee aveva bisogno, e quello era anche il modo di Jongin di esprimere quello che sentiva. Ecco, Jongin esprime quello che sente attraverso i gesti, non con le parole.
Quell’abbraccio riportò Minhee alla realtà, odorare la sua colonia e stare fra le braccia di Jongin le fece capire che tutto quello che stava succedendo era reale. Quella non era una fiaba, e lui non era un personaggio di fantasia. Lui era reale, lei era reale, tutto era vero, e Jongin era tutto quello che lei voleva, tutto quello di cui aveva bisogno.
Dopo che Jongin la allontanò, Minhee si sentì più calma. L’arrabbiatura se ne andò e, in effetti, si sentiva meglio. Jongin è l’unica medicina che mi serve.
 
<< Che ne dici se esco e compro qualche cioccolatino per i tuoi problemi da ragazza? >>, chiese Jongin scherzosamente.
<< Come hai fatto a sap- >>
<< Ce l’ha detto tua madre, eri un po’ irritabile. Ti conosco bene da sapere ed essere sicuro quando hai il tuo periodo >>, il ragazzo rise.
 
Minhee prese un cuscino e lo puntò contro di lui, solo per vedere Jongin afferrarlo, ancora una volta.
 
<< Prova ancora la prossima volta >>, Jongin le fece l’occhiolino mentre usciva dalla camera.
 
La ragazza roteò gli occhi e sentì un piccolo sorriso crescere sul suo viso. Anche dopo così tanto tempo, le farfalle erano ancora lì. Quel pensiero la fece sorridere sempre più apertamente.
Era abbastanza sicura di dire di essere innamorata di lui.



 
Note pt.2:
QUINDI, finalmente Minhee torna a Seul e incontra i due bei ragazzi (FINALMENTE!).
Cosa ne pensate?
Adesso parliamo di cose importanti: conto di finire questa traduzione entro l'estate, quindi (se tutto va bene e non ci sono intoppi) avrete un capitolo ogni settimana. Io non vi prometto nulla eh, però sappiate che questo è il mio intento e spero di mantenerlo. In caso contrario, non vogliatemi male e continuate a seguire questa storia, solo così posso sapere che vi piace e che la trovate interessante.
Quindi, ci risentiamo prossima settimana, besos! :)

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Capitolo 25
*** Capitolo 24 ***


Note:
Eccomi, sono le 19:57 e sono in perfetto orario. Adesso andate a leggere, su!
Enjoy!




 
♦  Autore POV 
 
<< Posso entrare? >>, la testa di Kyungsoo spuntò dalla porta.
 
Minhee annuì e incrociò le braccia. Anche se Jongin l’aveva fatta sentire meglio, era ancora arrabbiata con l’altro e non era pronta ad affrontare tutto quello che stava per dirle. Probabilmente avrebbe soltanto urlato, gridato e urlato.
Kyungsoo si sedette alla fine del letto, dov’erano i piedi di Minhee; afferrò le gambe della ragazza e se le mise in grembo iniziando a giocare con la cavigliera che le aveva regalato per il suo 16° compleanno. Improvvisamente, Minhee si ricordo di quel giorno.
 
 
<< Va bene, spegniamo le candeline del compleanno! >>, disse la signora Choi e Jongin, Minhee e Kyungsoo la seguirono.
Entrarono nel soggiorno, dove Minhee trovò il padre ed il fratello seduti sul divano. C’erano tre torte sul tavolo con le candeline tutte accese, pronte per essere spente dai ragazzi. Dal momento che le madri di Jongin e Kyungsoo erano sempre impegnate, alla madre di Minhee piaceva festeggiare i loro comleanni insieme, dato che il compleanno di Kyungsoo era il 12, quello di Jongin il 14 e quello di Minhee il 16.
 
<< Chi le vuole spegnere per primo? >>, chiese la madre di Minhee.
<< E se andassimo in ordine? 12, 14 e 16? >>, suggerì Kyungsoo.
Minhee gli diede un colpetto sul braccio. << Yah! Così non è giusto! Vuoi farlo in ordine perché il tuo compleanno viene prima! >>
Kyungsoo rise. << E’ così evidente? >>
 
La ragazza roteò gli occhi e tutti decisero di fare come aveva suggerito Kyungsoo. Tutti cantarono la canzoncina del buon compleanno a Kyungsoo e lui soffiò sulle candele, spegnendole. Poi fu il turno di Jongin e, infine, quello di Minhee. Dopo che tutte le candeline furono spente, tutti applaudirono e urlarono di gioia. I tre ragazzi si strinsero in un abbraccio e la madre di Minhee, essendo quella che era, cercò di scattare una foto in quel momento.
 
<< Va bene, apriamo i regali! >>, annunciò la signora Choi.
<< Ma questa volta >>, disse Minhee alzando un dito, << si andrà 16, 14,12 >>, e fece l’occhiolino.
<< Io sono sempre secondo! Non è giusto! >>, si lamentò Jongin.
<< Dev’essere schifoso essere te >>, Kyungsoo fece la linguaccia.
 
I due più adulti risero per la loro stupidità, e Minho afferrò il suo regalo per la sorella. Glielo porse e lei strappò subito la carta da regalo.
 
La mascella le cadde quando vide che… << Oppa… è questo? >>
<< Un reggiseno? Sì, lo è >>, annunciò Minho con orgoglio.
<< Tu stro-… >>, lo fulminò con lo sguardò e lo picchiò affettuosamente.
<< Yah! Avevi detto che ne avevi bisogno! >>, si difese lui.
<< Oh, come sei generoso, ti prendi cura delle mie esigenze >>, disse Minhee sarcastica.
<< Okay, okay! E’ il mio turno! >>, saltò Jongin. Porse a Minhee due buste: una era nera, l’altra blu oceano.
 
Minhee prese la busta nera e l’aprì. Vide decine e decine di foto sue insieme a Jongin scattate nel corso degli anni. Di alcune non ne ricordava neanche l’esistenza, in ognuna di quelle foto c’era un ricordo, dei ricordi che lei possedeva come un tesoro.
 
<< Do-dove… Da dove arrivano… Tutte queste? >>, disse Minhee, guardandole ad una ad una. Alcune lacrime lottana per uscire fuori.
 
C’era una foto in cui lei, Jongin e Kyungsoo erano alla zoo. C’era anche una foto solo sua e di Jongin, ma si vedeva anche un po’ Kyungsoo. Lei e Jongin avevano voluto fare una foto da soli, ma Kyungsoo continuava a voler far parte della foto saltando da tutte le parti, così quella foto rappresentava Minhee e Jongin colti alla sprovvista e Kyungsoo nel bel mezzo di un salto.
C’era anche una foto in cui Jongin piangeva, seduto a terra. Era quella volta in cui lui cadde dalla bici e lei, in fondo, rideva malignamente.
 
<< Mia madre >>, Jongin sorrise. Non vedeva l’ora che Minhee aprisse l’altra busta.
 
La ragazza guardò velocemente le altre foto, poi afferrò l’altra busta. Il cuore le andava a mille, e lentamente l’aprì: al suo interno c’erano tre biglietti per un concerto.
 
<< Oddio! >>, strillò Minhee. << Jongin, Jongin, Jongin, no! Ma… Come?! >>, lo schiaffeggiò sul braccio diverse volte.
<< Ti piace? >>, Jongin rise.
<< Come hai fatto? >>, la ragazza rimase a bocca aperta.
Jomgin si strinse nelle spalle. << Risparmi. >>
<< Hai usato i tuoi risparmi per comprare dei biglietti per un concerto di un gruppo che nemmeno ti piace? >>
<< Piccola correzione >>, gnignò Jongin. << Ho usato i miei risparmi per dei biglietti per il concerto di un gruppo che ti piace. E tu, Kyungsoo ed io ci andremo insieme. >>
Minhee gli buttò le braccia al collo e lo baciò sulla guancia. << Grazie, grazie grazie! >>
Lui avvolse le braccia intorno alla sua vita e sorrise. << Nessun problema. >>
Kyungsoo alzò gli occhi al cielo. << Va bene, Romeo e Giulietta. Adesso tocca a me. >>
 
Si sedette in mezzo a loro due, allontanando Jongin da Minhee. La ragazza rise per il commento dell’amico, ma il cuore le stava impazzendo.
 
<< Ecco >>, Kyungsoo le porse una scatolina.
 
Minhee la guardò attentamente prima di aprirla. Appena l’aprì, guardò il contenuto con sospetto. << Wow… Quanto ti è costata? >>
<< Un sacco, ma forse non tanto quanto i biglietti di Jongin >>, ammise Kyungsoo.
L’amica rise. << Perché voi ragazzi dovete sempre spendere così tanti soldi per me? >>
<< Perché ti vogliamo bene! >>, dissero i due ragazzi contemporaneamente.
Minho si alzò. << Yah! Voi due! Smettetela d mettermi in cattiva luce! Io sono suo fratello biologico, il mio regalo ha più significato! >>
<< Sì, come no >>, Minhee rise.
 
Guardò la piccola cavigliera nella scatola e l’adorava. Era bellissima.
 
<< Ti piace? >>, domandò Kyungsoo.
<< Kyungsoo, stai scherzando vero? Mi piace tantissimo! E’ bellissima. >>
Kyungsoo sorrise. << Non è nulla, davvero. Tutto quello che ho fatto è stato pagare. E’ stato Jongin a sceglierla. >>
 
 
Finalmente Minhee tornò alla realtà quando sentì bussare alla porta.
<< Volete qualcosa da mangiare? >>, chiese la madre.
La figlia scosse la testa. << No, grazie. >>
<< Lo stesso, grazie >>, Kyungsoo sorrise.
La madre rise. << Kyungsoo, se vuoi qualcosa dimmi pure. >>
<< Hey, ed io? Sono tua figlia! >>, si lamentò Minhee.
<< Anche tu, bella addormentata >>, disse la signora Choi prima di allontanarsi.
 
Minhee e Kyungsoo erano seduti lì in un silenzio imbarazzante, e lui giocava ancora con la cavigliera dell’amica.
 
<< Sai, non tolgo quella cosina da due anni >>, disse lei.
<< Lo so >>, Kyungsoo sorrise. << Sono felice ti piaccia così tanto. >>
<< Mi piace soltanto perché l’ha scelta Jongin >>, Minhee incrociò le braccia.
Kyungsoo rise. << Non l’avresti avuta se io non l’avessi pagata. >>
<< Vabbé >>, la ragazza tolse le sue gambe dal grembo dell’amico. << Comunque, perché sei qui? >>
Prima che Kyungsoo iniziasse a dire qualcosa, Minhee lo interruppe. << Oh, aspetta. Stai per urlarmi qualcosa contro? Perché non voglio sentire nulla. >>
<< Yah! Non ho ancora detto nulla! >>, si difese lui.
<< Ancora >>, rispose lei.
<< Okay, okay. Stavo pensando di urlarti contro in effetti… >>, ammise Kyungsoo, << ma non ne ho più intenzione, perché mi sono reso conto che ci farà solo arrabbiare di più l’una contro l’altro, e non voglio che questo accada. >>
<< Allora, cosa vuoi? >>, chiese lei.
<< Una spiegazione >>, rispose Kyungsoo immediatamente.
<< Per cosa? >>
<< Perché te ne sei andata, e perché ti sei lasciata morire di fame fino al punto di svenire >>, disse Kyungsoo. Sapeva di avere ragione, e non c’era nulla da fare.
 
Minhee sospirò, sapendo che non poteva mentirgli oltre. Era meglio dirglielo ora che dirglielo dopo.
 
<< Conosci Hyeri, giusto? >, chiese lei, e Kyungsoo annuì. << E ha presente quella sera in cui Jongin, tornando a casa, ti disse che gli piaceva una ragazza? >>
La mascella di Kyungsoo cadde. << L’hai sentito? >>
Minhee tossì. << Ho anch’io le orecchie, sai. >>
<< Pensavo stessi dormendo in quel momento >>, ammi se Kyungsoo.
<< Beh, non dormivo. Ma, quella notte in cui disse che gli piaceva qualcuno, Hyeri mi mandò un messaggio scrivendomi che si era finalmente confessata a Jongin >>, disse lei.
 
Kyungsoo rimase sorpreso quando Minhee disse quelle parole. Per tutto quel tempo, aveva pensato che in realtà aveva una ragione, un motivo vero e proprio per partire. Ma… Era partita perché a Jongin piaceva qualcuna? Incredibile.
 
<< Quindi hai lasciato Seul perché una ragazza si è confessata a Jongin? >>, Kyungsoo sbottò.
<< No! >>, esclamò lei, << sono partita perché pensavo che Jongin la ricambiasse e non volevo interferire nel loro destino! >>
Kyungsoo rise. << Oh mio Dio, Minhee! Sei così stupida! Il loro destino? Quale destino hanno? >>
<< Allora, chi altro potrebbe essere?! >>, esclamò di nuovo lei.
<< Forse tu! Avrebbe più senso così, non credi? >>, Kyungsoo continuò a ridere.
<< Io? Stai scherzando, vero? >>, chiese Minhee. << Dopo tutti questi anni, se a lui sarei piaciuta, non credo mi sarei trovata in questa situazione adesso. >>
<< Beh, se era Hyeri a piacergli e non tu, sono abbastanza sicuro che avrebbe risposto alle sue chiamate, invece di passare giorni e notti a preoccuparsi per te >>, dichiarò il ragazzo.
Il cuore le cadde nello stomaco. << Lui… ha fatto così? >>
L’amico annuì. << Pensi che sarei capace di mentire su qualcosa del genere? Dio, sei così stupida. >>
<< Smettila di chiamarmi stupida >>, Minhee gli lanciò un cuscino. A differenza di Jongin, i riflessi di Kyungsso erano più lenti e il cuscino lo colpì dritto nello stomaco.
<< Yah! >>, piagnucolò.
<< Te lo meriti >>, Minhee incrociò le braccia.
<< Sei così infantile >>, anche Kyungsoo incrociò le braccia.
<< Anche tu >>, e gli fece la linguaccia.
Kyungsoo rise. << Allora, perché sei svenuta? >>
<< E’ davvero una lunga storia. >>
Kyungsoo scrollò le spalle. << Abbiamo tempo. >>
 
Minhee si arrese, ancora una volta. Anche se era ostinata e testarda, quando si trattava di Kyungsoo o Jongin, la smontavano molto facilmente, la conoscevano troppo bene. Anche se voleva mentire, proprio non poteva. Specialmente a loro.
 
<< Non ho dormito e mangiato quanto, in realtà, avrei dovuto. Ho passato la maggior parte del tempo a piangere, lì a Pechino >>, disse lei.
<< A causa di jongin? >>, chiese Kyungsoo.
<< In parte, ma non del tutto. In primo luogo, ho incontrato di nuovo il mio primo amore e, dopo tutti questi anni, gli piacevo ancora. Dopo aver scoperto che a me piaceva Jongin, si è arrabbiato ed ha iniziato a dire molte cose. Non fraintendermi, non ha detto cose dure. Ciò che disse  effettivamente era vero, e fece scattare qualcosa in me. Ero solamente troppo testarda per affrontare la realtà, così piansi e mi tenni tutto dentro, sentendomi colpevole. Dopo un po’ di lacrime superai finalmente quella situazione, ma continuai a piangere perché realizzai quanto stupida e ingrata fossi. >>
Kyungsoo sospirò. << Sei davvero un’idiota. Ti stavi lasciando morire di fame e di sonno solo per questo? Minhee, conosci modi migliori. >>
<< Smettila di chiamarmi così, okay? >>, la ragazza aggrottò la fronte.
<< Mi dispiace. Ma la prossima volta che parti per Pechino, assicurati di dirmelo o portami con te. Se fossi lì con te, mi assicurerei di farti mangiare e farti dormire correttamente >>, disse il ragazzo.
<< Grazie Kyungsoo >>, Minhee sorrise.
<< Non c’è bisogno di ringraziarmi. Sei mia sorella, ed è una mia responsabilità. >>
<< Per favore, non dire nulla a Jongin di tutto questo… >>
Kyungsoo alzò la mano destra. << Promesso, ma lo sa già. >>
Minhee spalancò la bocca. << Cosa?! Come ha- è stata mia madre? >> Kyungsoo rise ed annuì, e Minhee si aggiunse alla risata. << Mia madre è parecchio pettegola quando si tratta di voi due. >>
Kyungsoo si strinse nelle spalle. << Cosa posso farci? Si fida di me e mi vuole bene proprio perché sono adorabile. >>
La ragazza roteò gli occhi e gli diede un buffetto sul braccio. << Vieni qui, mi sei mancato da impazzire. >>
<< Mi sei mancata anche tu, cervello di cacca. Non partire mai più così, di nuovo >>, Kyungsoo l’avvolse con le sue braccia e Minhee sorrise.
 
Te lo prometto Kyungsoo. Mai più. Non senza di te, almeno.




 
Note pt.2:
Eccoci qui, finalmente Minhee incontra i due ragazzi. Sembra che Jongin sappia qualcosa... Come procederà fra quei due?
LO SCOPRIRETE SOLO LEGGENDOOOO! (Lunedì prossimo, per la precisione LOL)
Quindi continuate a seguire questa storia, arasso?
Besos :)

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Capitolo 26
*** Capitolo 25 ***


Note:
(Io, come sempre, scelgo orari molto decenti per pubblicare) Anche se un po' in ritardo, eccovi il capitolo.
Ci vediamo giù, enjoy! :)


 
♦   Minhee POV 
 
La prima settimana di scuola andò liscia. Sorprendentemente, nessuno si lamentava come, invece, avevo previsto.
 
Di solito, quando si avvicinava la fine dell’anno, tutti erano come impazziti: gli insegnanti perdevano il controllo e gli studenti perdevano il loro cervello. La fine dell’anno era normalmente in quel modo anche per me, ma quest’anno era tutto diverso, forse perché eravamo Seniors ed eravamo diventati più “maturi”.
In ogni caso, tutto filava liscio e tutti erano pronti ad uscire da quel buco infernale chiamato scuola.
 
Tutte le mie cose erano impacchettate. Le cose che avevo nel dormitorio erano già imballate e pronte per essere portate a casa di mia madre. Mamma aveva detto di voler passare un po’ di tempo con me, prima che io andassi a vivere per conto mio.
I genitori di Kyungsoo gli pagavano l’affitto fino a quando il figlio non avrebbe avuto un lavoro e avrebbe potuto pagare le spese dell’appartamento per conto suo; i genitori di Jongin, invece, avevano già preso in affitto un appartamento per lui e avevano accettato di pagare le spese per il prossimo anno o due.
La differenza tra le famiglie di Jongin e Kyungsoo era fondamentalmente una: Jongin era ricco sfondato. Jongin veniva da una famiglia ricca, con auto molto eleganti, vestiti eleganti, una casa elegante, tutto elegante.
Kyungsoo, comunque, aveva una famiglia molto nella norma. Aveva un fratello più grande che era sposato con due bambini; i suoi genitori si aspettavano molto da lui e suo fratello. Anche se la madre e il padre di Kyungsoo erano, a volte, molto duri con lui, gli volevano bene in ogni modo possibile.
Era l’ultimo periodo di lezione, giovedì. Kyungsoo mi stava dicendo che voleva prendere lezioni di canto durante l’estate perché voleva lavorare sulle sue abilità canore e diventare un idol. Anche se i suoi piani sul futuro erano abbastanza irreali, se si vedeva lo sguardo che aveva negli occhi, si poteva capire perfettamente che era estremamente serio e irremovibile sul suo futuro. Voleva sinceramente diventare un idol, e voleva davvero cantare per vivere. Io n on avevo nessun problema a riguardo. L’unico pensiero che avevo era questo: se Kyungsoo fosse diventato famoso dall’oggi al domani, io sarei stata immediatamente buttata fuori dalla sua vita. Avevamo sentito tutti quelle tragiche storie di come il migliore amico di qualcuno fosse diventato un idol e si fosse dimenticato di tutto, ed io non ero assolutamente ancora pronta a diventare una di quelle persone che raccontavano quel genere di storie.
 
<< Voi ragazzi avete ntenzione di trovare qualche lavoretto estivo? >>, chiese Jongin.
<<  Sì, io sì. Forse in uno dei coffee shop qui intorno oppure in qualche gelateria >>, dissi.
Jongin rise. << Ti intendi solo di cibo e bevande, Minhee. L’unica cosa che farai sarà sporcarti il viso di gelato o di frappé al caramello. >>
<< Sarò circondata dalle cose che più mi piacciono, come puoi aspettarti che non ci ficchi la faccia dentro? >>, risposi.
 
Dato che era l’ultima settimana di scuola, l’insegnante ci lasciava parlare fra di noi e ci lasciava del tempo libero. Quella era una delle cose che più amavo dell’ultima settimana di scuola.
 
<>, chiesi.
<< Sì, ma mia madre se ne andrà subito dopo la cerimonia perché ha un viaggio di lavoro da fare. Ah, e le mie sorelle prenderanno del tempo libero dal lavoro per venire >>, disse Jongin.
<< Vedi Jongin, come mai le tue sorelle hanno un lavoro e una famiglia e tu sei ancora disoccupato e non hai una ragazza? >>, Kyungsoo lo prese in giro.
<< Come ho detto, la mia prima ragazza sarà anche l’ul- >>
<< L’ultima, abbiamo capito, dolce stronzetto >>, Kyungsoo alzò gli occhi al cielo.
<< Hey, me l’hai chiesto tu >>, si difese l’altro.
<< E tu, Kyungsoo? I tuoi genitori verranno? >>, chiesi io, ignorando il loro discorso sulle fidanzate. Onestamente, meno ne parlavamo, meglio era per me.
Kyungsoo annuì alla mia domanda. << Verrà anche Seungsoo. >>
<< Seungsoo-oppa? >>, sorrisi.
<< Ew, non chiamarlo co- >>
<< Jongin-oppa! >>, cinguettò la voce di una ragazza, che tagliò la frase che Kyungsoo stava per dire.
 
Ci voltammo. Anche se Kyungsoo e Jongin potevano non riconoscere quella voce, io la conoscevo più della mia: era sicuramente la voce di Chohee. Quella voce era così forte e sgradevole che, sentendola ogni giorno, mi faceva venir voglia di prendere due coltelli e infilzarmeli nelle orecchie.
 
<< Chohee… >>, disse Jongin goffamente.
 
Potevo sentire quanto fosse a disagio e, onestamente, non lo biasimavo. Quella ragazza non l’avrebbe lasciato solo e, per quanto io odiavo essere dura e scortese con lei, c’era qualcosa che mi faceva ribollire il sangue nelle vene. Chohee era come se fosse sempre lì per prendermi in giro; forse era perché a lei piaceva Jongin, o forse perché io ero la sua migliore amica e a me piaceva lui, o entrambe le cose. Ad ogni modo, sapevo che lei mi odiava e dovevo ammettere che anch’io non ero molto affezionata a lei.
 
<< Vi invito tutti e tre alla mia festa di fine anno, è proprio dopodomani al Sunset Beach >>, Chohee consegnò a Jongin  degli inviti. Non aveva neanche il coraggio di guardare in faccia me e Kyungsoo. << Spero davvero tu possa venire, oppa. I miei genitori hanno affittato l’intera spiaggia dalle 19 a mezzanotte. >>
 
Anche se Chohee stava invitando anche me e Kyungsoo, sembrava proprio che non volesse farlo davvero; innanzitutto, aveva consegnato tutti e tre gli inviti a Jongin e non ci aveva degnato neanche di uno sguardo. Eravamo praticamente spazzatura per lei, e sembrava ci avesse invitato solo perché eravamo amici di Jongin.
Alcune volte mi sentivo insicura sull’amicizia fra me e Jongin. Lui era uno dei ragazzi più popolari a scuola ed i suoi unici amici eravamo io e Kyungsoo. E Jongin non era nemmeno molto popolare rispetto a chi era veramente; erano stati il suo aspetto e la sua aura oscura a catturare l’attenzione di tutti. Se avessero visto quanto, invece, Jongin fosse sensibile e fragile, sarebbe stato per tutti uno shock.
Jongin, tuttavia, parlava con tutti di qua e di là, ma non si era mai visto camminare per i corridoi della scuola senza Kyungsoo o me al suo fianco.
Mi sentivo come un’ancora che lo trascinava giù nei pozzi della Città dei Perdenti con me, come se stesse sprecando la sua vita con me. Anche se avevamo una bella amicizia, forse avrebbe potuto avere qualcosa in più, qualcosa migliore di me, come se non potessi offrirgli molto come amica. Sospirai. Se non posso affrirgli tanto come amica, allora cosa potrò offrirgli come fidanzata? Ma questo non sarebbe mai successo, giusto?
 
Jongin si limitò ad annuire ed accettò gli inviti che gli porse Chohee; dopodiché la ragazza si allontanò per tornare dai suoi amici. Appena sparì dal mio campo visivo, afferrai Jongin per il colletto. << Non dirmi che ci andrai. >>
<< No, non ci vado >>, lui ridacchiò. << Noi andiamo. >>
Gemetti. << Oh, per favore. Non trascinarmi lì. Sai che non le piaccio più di tanto, vero? Ed in più, anche lei non è che mi stia tanto simpatica alla fine. >>
<< Questo non significa che tu non possa andare in spiaggia a divertirti un po’. Dai, ci sarò io. Ti divertirai di sicuro >>, rassicurò Jongin.
 
Guardai Kyungsoo, pregandolo con lo sguardo di dire qualcosa che convincesse Jongin a non andare a quella festa sulla spiaggia. Preferirei morire piuttosto che andare a quella festa per vedere Chohee provarci con ogni ragazzo nel suo bikini.
 
<< Beh, sembra divertente, andiamo >>, disse Kyungsoo. A quel punto mi rassegnai, non avevo altra scelta se non di andare.
Indirizzai a Kyungsoo i miei sguardi omicidi e sospirai, sapendo di non avere più nessuna speranza. <>, mormorai.
Jongin rise. << Hey, sai che sei carina quando sei aggressiva? >>
Girai lo sguardo verso di lui. << Beh, sto per diventare davvero, davvero fottutamente carina. >>
 
Lui rise sommessamente e mi scompigliò i capelli, che era una cosa per me odiosa. Quella piccola risatina era stata così delicata e bella, mi faceva quasi male al cuore sentirlo ridere in quel modo.
 
*** ¤ ***
 
♦   Autore POV 
 
Dopo il diploma, alcuni scattarono foto, altri riceverono fiori, altri si congratularono fra loro, si abbracciarono, e alla fine andarono tutti per strade separate.
Vedere le sorelle e i genitori di Jongin, rese Minhee molto contenta. Erano una così bella famiglia, e i geni del bell’aspetto avevano davvero fatto un buon lavoro. Solo a guardarli, si capiva che erano persone ricche e gentili: erano dolci, ed erano tutti molto belli.
La sorella maggiore di Jongin, Jinah, era sposata ed aveva due figli. Aveva due bambine, ed era sicuramente bello averle in giro per casa, soprattutto quando cercavano costantemente di strisciare su Jongin e scattare foto con lui. Vedendo il ragazzo con dei bambini attorno, fece sentire a Minhee delle farfalle nello stomaco. Non c’era sriamente nulla di più attraente che vedere un ragazzo giocare con un bambino piccolo. Era soltanto così commovente e mozzafiato che la ragazza si sentiva sopraffatta.
Ogni volta che Jongin scorgeva Minhee che lo guardava, le faceva l’occhiolino e diceva alle sue nipotine di correre verso di lei e di darle fastidio. Essendo loro delle piccole canaglie, correvano entrambe verso di lei e l’attaccavano.
Dopo un paio di foto con le famiglie, andarono tutti a casa e la madre di Minhee le raccomando di tornare a casa non oltre la mezzanotte. La madre di Jongin salutò il figlio e parlò con lui e Kyungsoo in privato, dato che Kyungsoo aveva allontanato l’amica in modo che non potesse sentire nulla. Dato che Kyungsoo aveva già la macchina, i tre ragazzi andarono in spiaggia insieme.
 
<< Quante persone ci saranno in spiaggia, secondo voi? >>, chiese Minhee.
<< Beh, visto che Chohee è piuttosto popolare, direi che ci saranno tutti i nostri compagni di diploma >>, rispose Kyungsoo.
<< Non capisco ancora il motivo per il quale stiamo andando >>, mormorò la ragazza.
Kyungsoo aggrottò la fronte. << Sarà divertente. Fidati di me, okay? >>
Sì, divertente, come un chiodo infilato lì dove no sbatte il sole.
<< Bene >>, brontolò di nuovo Minhee, sedendosi sul sedile posteriore e cercando di non avviare più nessun tipo di conversazione.
 
Jongin si sedette accanto a lei, le afferrò la mano ed iniziò a giocare con tutti i bracciali che la ragazza aveva allacciati al polso. Aveva talmente tanti braccialetti che non sapeva neanche più quanto fossero in realtà.
 
<< E questo chi te l’ha dato? >>, Jongin tirò un piccolo bracciale verdeacqua fatto da tanti fili.
Minhee rise. << Baekhyun. Non ricordavo di averlo ancora. >>
Jongin deglutì rumorosamente. << Ce l’hai ancora dopo tutto questo tempo? >>
<< Non significa nulla >>, la ragazza si strinse nelle spalle. << Solo che mi piacciono tanto i bracciali, e questo è un po’ come un piccolo ricordo su chi è stato il mio primo ragazzo. >>
Jongin annuì e aggrottò la fronte.
 
Minhee stava giocando con il telefono, quando sentì Jongin poggiare la sua testa sulla sua spalla.
<< Sono stanco. Quella cerimonia non finiva più. >>
Minhee rise. << Allora andiamo a casa invece di andare sulla spiaggia. >>
<< No, mi piace troppo la spiaggia >>, Jongin iniziò a strofinare la sua faccia nell’incavo del collo dell’amica.
Il cuore della ragazza saltò un battito e riuscì a scollarselo di dosso. << Mi fai il solletico. >>
<< Scusami >>, disse Jongin piano mentre riappoggiò la testa sulla spalla della ragazza.
 
Minhee sospirò; erano in momenti come quello che non sapeva cosa lei fosse per Jongin. A volte, sembrava ce lei gli piacesse; altre, invece, era come se fosse solo un’amica. Confessare i suoi sentimenti a Jongin poteva avere solo due finali: poteva essere respinta o poteva essere accettata.
 
*** ¤ ***
 
<< Kim Jongin, mettimi giù! >>, strillò Minhee.
 
Non appena i tre ragazzi arrivarono in spiaggia e si furono tolti i vestiti, Jongin aveva preso in braccio Minhee avvicinandosi all’acqua.
 
<< L’acqua è fredda! >>, ulrò ancora lei, sentendosi alcune gocce sulla pelle.
<< No, non lo è >>, sostenne Jongin ridacchiando.
<< Jongin, dico sul serio. Non voglioandare in ac- >>, ma non riuscì a terminare la frase che il ragazzo la buttò in acqua.
<< Che diavolo! >>, gridò Minhee.
Jongin rise e le fece un occhiolino. << Scusa! >>. Di nuovo con l’essere tenero, ma non questa volta Jongin.
 
Minhee cercò rapidamente di schizzargli un po’ d’acqua, facendolo urlare e saltare di qua e là come una ragazzina. Ma, mentre cercava di schizzare Jongin, la ragazza non si accorse che aveva Kyungsoo. Quest’ultimo l’afferrò da dietro e la fece girare, posandola poi sulla sabbia e facendola rotolare.
 
<< Yah! Così non è giusto! Siamo due contro uno! >>, gridò Minhee.
<< Così vale, invece >>, Jongin incrociò le braccia.
<< In che modo?! >>, gridò di nuovo lei.
<< Perché tu sei aggressiva e noi siamo innocenti >>, Jongin rise e ricevette un palla di sabbia dritta nello stomaco. << Vedi? Aggressiva! >>, il ragazzo marcò la sua affermazione.
<< Jongin-oppa! >>, sentirono la voce di Chohee in lontananza.
 
Minhee genette mentalmente. Proprio quando si stava divertendo e sembrava che le cose stessero andando per il verso giusto, appariva quella ragazza. Si rese conto subito di essere stata infantile. Era ovvio che sarebbe apparsa Chohee: erano i suoi genitori che avevano affittato l’intera spiaggia solo per lei. Minhee si guradò in giro e, sorprendentemente, si rese conto che la spiaggia era quasi vuota: c’erano piccoli gruppetti sparsi qua e là e riconobbe alcuni ragazzi della loro scuola.  Da lontano, si poteva vedere il mare ondeggiare e tutto il tramonto. L’acqua era… abbagliante.
Il sole sembrava un disco di colore giallo, ed era veramente mozzafiato. Finalmente realizzò il perché quella spiaggia in particolare era chiamata ‘Sunset Beach’. Il tramonto era assolutamente bellissimo, e la ragazza non ci poteva credere.
 
La famiglia di Chohee avrà speso sicuramente una fortuna per tutto questo.
 
La ragazza si sedette sulla sabbia e fissò il tramonto, si rilassò ascoltando il suono dell’andirivieni delle onde, il verso dei gabbiani e il suono delle persone che parlavano più distanti. Di solito, tutta quella roba accadeva nel film o era frutto di qualche fantasia, ma era bello poterli effettivamente sperimentare in prima persona, senza dover leggere qualche libro o usare la fantasia.
 
<< Ti stai divertendo? >>, Kyungsoo la fece tornare alla realtà.
Minhee scosse la testa. << Avrei dovuto immaginare che sarebbe successo. >>
<< Che cosa? >>, chiese Kyungsoo.
<< Jongin e Chohee >>, sospirò lei. << Proprio come l’ultima volta, l’ha fatto allontanare da me e lo farà restare con lei per tutto il resto della serata. >>
Kyungsoo rise per l’infantilità dell’amica. << Questa volta non sarà uguale all’altra, perché stavolta ci sono io con te. >>
Minhee sorrise. << Non importa cosa, tu sarai sempre con me, vero? >>
Kyungsoo sorrise di rimando. << Certo. >>
 
Stare lì seduta a pensare a tutto, Minhee sentiva come se le mancasse qualcosa. Aveva bisogno di qualcosa, qualcosa chiamato amore. Fu sorpresa da come le cose erano trascorse così velocemente: si era finalmente diplomata ed ora doveva affrontare il suo futuro. La sua realtà. Doveva trovare un lavoro, pianificare il suo futuro e, dopo essersi sistemata nel mondo del lavoro, doveva andare alla ricerca di un buon marito. Naturalmente, voleva dei bambini. La madre voleva dei nipoti, e Minho e Yuri non aveva in programma di diventare genitori nell’immediato futuro, soprattutto perché Yuri era sempre molto occupata e non aveva tempo per avere dei figli. Non avevano neanche del tempo per loro stessi.
 
Minhee guardò di nuovo verso il tramonto sorridendo e afferrando la mano dell’amico che ancora le stava seduto accanto. << Ricordi tutte le nostre promesse, vero? >>
<< Ne abbiamo fatte a tonnellate, credo che dovremmo venderne un po’ >>, Kyungsoo sbuffò.
<< Parlo di quelle sul restare amici per sempre. Voglio che manteniamo quella promessa, non importa cosa accadrà >>, gli disse.
Il ragazzo annuì. << Non avevo intenzione di romperla quella, Minhee. >>
<< Bene >>, gli sorrise.
 
Qualcosa in lontananza catturò l’occhio di Minhee, facendole quasi male al cuore. Tenne gli occhi focalizzati su due figure che camminavano sulla spiaggia, parlando. Sembrava fossero Jongin e Chohee, e subito aggrottò la fronte. I due si sedettero sulla sabbia e continuarono a parlare. Anche se non riusciva a vedere le loro espressioni, il cuore le batteva all’impazzata e le passavano in testa diversi scenari su cosa e in che modo stavano parlando. Potevano anche non parlare di nulla, ma c’erano miliardi di cose su cui poter parlare. Iniziò ad andare in panico continuando a guardarli, finché non sentì una mano di Kyungsoo coprirle velocemente gli occhi.
 
<< P-Perché l’hai fatto? >>, Minhee si accigliò e spostò la mano.
<< Non vuoi vederli sul serio, giusto? >>
La ragazza si strinse nelle spalle. << E’ felice con un’altra rag- >>
<< Zitta Minhee! Lo sai che probabilmente lui si sta torturando in questo momento >>, Kyungsoo alzò gli occhi.
<< Vabbé. >>
 
Minhee li guardò per l’ultima volta e posò la testa sulla spalla di Kyungsoo. Chiuse gli occhi, cercando di cancellare quella scena dalla sua mente, ma ogni volta che serrava gli occhi, rivedeva quei due insieme seduti sulla spiaggia. Doveva ammettere che, però, facevano una bella coppia. Sentiva delle piccole lacrime cadere da un angolo dell’occhio e tirò su col naso. Il suo cuore era ferito, e poteva solo pregare Dio di non far succedere nulla in quel momento. Cosa sarebbe successo se a Jongin in realtà per tutto quel tempo era piaciuta Chohee? E non Hyeri?
 
<< Minhee, stai piangendo? >>, chiese Kyungsoo.
Lei scosse la testa. << N-no, non piango. >>
<< Sento le tue lacrime cadere sulla mia spalla >>, rise lui. La prese per le spalle e la scosse un po’. << Devi smetterla di preoccuparti per Jongin, va bene? Devo farti un discorso acido per caso? >>
Lei scosse la testa.
<< Bene, allora smettila di piangere per lui. Mi hai confessato tutto quello che provi per lui e, da quel che ne so io, i tuoi sentimenti per lui sono abbastanza forti, quindi dirti di passarci sopra non rientra nelle opzioni. Ma se davvero ti piace tanto, vai da lui e confessagli quello che provi >>, disse Kyungsoo.
 
Minhee sapeva che l’amico aveva ragione, come sempre. Kyungsoo aveva ragione, tutti avevano ragione. Era solo stata troppo testarda per ascoltare.
 
<< E se mi confessassi a lui adesso? >>, mormorò lei, sentendo il cuore battere. Sarebbe stato praticamente perfetto: la spiaggia era una location perfetta per confessarsi a qualcuno. Beh, per lei lo era.
<< Va da lui. Vai a riprenderti ciò che è tuo di diritto >>, Kyungsoo alzò un pugnò in aria e mimò un ‘fighting’.
 
Minhee annuì e il cuore le stava per uscire fuori dal petto. Si diresse lentamente verso Jongin e Chohee, a piccoli passi. Stava pensando a cosa poteva dirgli. Si stava preparando già da un po’ per quel momento e, ora che lo stava effettivamente facendo, in modo così inatteso e improvviso, aveva dimenticato tutto quello a cui aveva pensato nei giorni precedenti. Era tutto sparito, e sentiva un nodo formarsi nella gola, man mano che si avvicinava a quei due.
Guardò dietro, dov’era Kyungsoo, e lui le mostrò il pollice in alto. Le ginocchia di Minhee tremavano, il corpo si stava paralizzando, provava solo una fottutissima paura.
Come si avvicinò ancora di più ai due ragazzi seduti, vide qualcosa che sicuramente non avrebbe mai potuto dimenticare. Rimase a bocca aperta e il cuore le si fermò. Stava vedendo uno dei suoi peggiori incubi diventare realtà proprio davanti ai suoi occhi.
Chohee era appoggiata a Jongin e le loro labbra erano distanti pochi centimetri le une dalle altre. Jongin non si allontanava, non faceva nulla, stava seduto lì e basta.
Prima che potesse vedere il bacio che stavano sicuramente per darsi, si voltò e corse verso Kyungsoo.




 
Note pt.2:
MA JONGIN MUOVITI, SPOSTATI, GRIDA, URLA, TIRALE UNO SCHIAFFO, FAI QUALCOSA! E' impossibile 'sto ragazzo...
Coooomunque, volevo informarvi che ho pubblicato un'altra traduzione (che potete trovare qui ---> http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3428562 <---) e mi farebbe piacere sapere cosa ne pensiate :3
Detto ciò, vi lascio una buona notte (per chi leggerà domani mattina BUONGIORNO FIORELLINI!) e ci vediamo al prossimo capitolo.
Besos!

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Capitolo 27
*** Capitolo 26 ***


 Note:
Sì lo so, ho mancato all'aggiornamento della scorsa settimana. SCUSA PERDONO PIETA'.
Volevo avvisarvi che probabilemnte mancherò anche per l'aggiornamento della prossima settimana, vado a fare un viaggio fuori porta e non avrò il pc, quindi scusatemi già da adesso.
Ora basta con le chiacchiere e leggete u.u
Enjoy! :)


 
♦  Autore POV 
 
Le lacrime riempivano gli occhi di Minhee, le faceva male il cuore, i palmi delle mani le sudavano, le ginocchia tremavano, tutto il corpo le tremava e quel groppo in gola stava diventando sempre più grande. Le girava la testa, non esistevano parole esatte per descrivere come si sentiva.
 
<< Voglio andare a casa, adesso >>, disse a Kyungsoo.
 
Kyungsoo, vedendo le lacrime nei suoi occhi, rimase completamente sorpreso. Solo un minuto fa l’aveva lasciata con lo sguardo più determinato che ci potesse essere ma, a soli cinque passi dall’essere vicino a Jongin, tornò indietro piangendo. Ha davvero così paura di confessarsi a Jongin?
 
<< H-Hey, perché stai piangendo? >>, balbettò il ragazzo, stringendola in un abbraccio. Anche se non conosceva il motivo delle sue lacrime, consolarla era sempre la prima cosa che riusciva a fare.
<< J-Jong >>, Minhee tirò su col naso, non essendo in grado di continuare. Scendevano solo altre lacrime. Non poteva crederci, era solo grata di essersi girata prima di vedere quello che sicuramente sarebbe successo, quello che lei era sicura di non voler sapere.
<< Jongin? >>, chiese Kyungsoo, e l’amica annuì soltanto e continuò a piangere più forte.
<< Choh-hee >>, balbettò la ragazza, e pronunciando quel nome si rannicchiò su se stessa e altre lacrime caddero.
<< Jongin e Chohee? >>, chiese di nuovo il ragazzo.
Minhee annuì. << Lo-loro- >>
<< Stanno venendo verso di noi? >>, domandò Kyungsoo. Prima che lei potesse annuire, realizzò quello che Kyungsoo disse in quel momento e cominciò a correre. << Minhee, aspetta! >>
 
Kyungsoo corse velocemente dietro di lei, o almeno quanto le sue gambe gli permettevano, ma Minhee corse più veloce. Continuò a piangere violentemente, lasciando cadere tutte quelle lacrime. Stava iniziando a sentire le gambe insensibili e ne perse il controllo, cadendo nella sabbia.
 
Kyungsoo la raggiunse e si chinò accanto a lei. << Stop…  Non farlo di nuovo, mai >>, ansimò.
<< Kyungsoo >>, la ragazza piangeva, << per favore, lasciamo andare a casa. >>
<< Perché? >>, osò chiedere Kyungsoo.
<< I-Io non… Io non posso farlo. Non più, non di nuovo >>, pianse ancora, << per favore Kyungsoo. >>
<< E Jongin? >>, chiese l’amico, cauto.
Minhee pianse ancora più forte sentendo il suo nome, e cadde sulle ginocchia, tenendosi lo stomaco. << P-Per favore. >>
Kyungsoo sospirò e si guardò alle spalle, vedendo che Jongin non era più dietro di lui. Annuì, << va bene, andiamo. >>
 
Senza aggiungere altro, tutti e due andarono verso la macchina e Minhee si sedette al lato del passeggero. Tirò su le ginocchia e le strinse, seppellendoci il viso dentro.
 
<< C-Come ha potuto? Ha detto ch-che avrebbe aspe-aspettato. >>
<< Cosa? >>, chiese Kyungsoo.
<< Lo-loro si sono baciati. Aveva detto che l-lui non l’avrebbe mai fatto con una co-come lei. >>
Il cuore di Kyungsoo perse un battito. << Ha sprecato il suo primo bacio con Chohee? >>
 
Minhee annuì e pianse ancora e Kyungsoo l’avvolse immediatamente nelle sue braccia.
 
<< Hey, non piangere. Sto per portarti a casa, okay? >>, Kyungsoo le strinse la mano e Minhee annuì.
 
*** ¤ ***
 
Dopo che Kyungsoo l’accompagnò a casa e spiegò tutto alla madre di Minhee, decisero di mangiare la zuppa e Minhee si fece una doccia.
La ragazza si sentiva come un mattone pesante e si trascinava praticamente dappertutto. Era devastata, aveva creduto veramente con tutto il cuore che sarebbe stata la prima a baciare Jongin, sarebbe stata la prima che lui avrebbe tenuto. Ma ora, era chiaro che quella era stata solo una mera fantasia.
Pensava sempre ad un mucchio di cose sotto la doccia, come, per esempio, al futuro. Di solito pensava a tutti i suoi piani sotto la doccia. Per quanto potesse suonar folle, in realtà era normale perché sapeva che non era l’unica a farlo.
Uscì dalla doccia e prese la sua zuppa, seduta sul divano. Anche se era riuscita a fermare le lacrime e smettere di piangere, non c’era alcun dubbio sul fatto che dentro si sentiva ancora orribile.
 
<< Ti senti meglio? >>, chiese Kyungsoo, controllando l’orologio.
<< No >>, sussurrò lei, prendendo un cucchiaio di zuppa.
<< Pensi che dovrei andare a prenderlo? >>, domandò di nuovo Kyungsoo.
<< Puo’ prendere un autobus >>, Minhee si strinse nelle spalle, << a lui piace tutto. >>
<< Minhee, parliamone >>, Kyungsoo sospirò e le prese il piatto con la zuppa dalle mani, per imboccarla.
Minhee incrociò le braccia. << Non c’è niente di cui parlare, non più. Ho finito con lui. >>
<< Puoi dirlo a parole, ma il tuo cuore la pensa in modo diverso. >>
<< Sì, ma forse se dico a me stessa che con lui ho chiuso, riuscirò finalmente a convincermi >>, disse lei.
Kyungsoo sospirò. << Minhee, non so cos’altro dire. >>
<< Allora non dire niente >>, rispose lei ostinatamente.
 
Dopo un po’ di silenzio, e qualche lungo pensiero, Minhee decise quello che voleva fare.
 
<< Vado a Pechino, questa è la mia decisione finale >>, dichiarò.
<< Pechino? >>, gli occhi di Kyungsoo si spalancarono.
<< Vieni con me >>, la ragazza si strinse nelle spalle, << oppure no. Come vuoi. >>
<< Oh, sicuramente verrò con te >>, il ragazzo si alzò, << ma sei sicura di voler- >>
<< Sì, Kyungsoo, lo voglio davvero >>, lo tagliò.
<< Ma tua madre, e la mia roba, e i biglietti aerei? >>, Kyungsoo iniziò ad andare in panico.
<< Vado a chiedere a mia madre di prenotare due biglietti aerei e tu puoi andare a prendere la tua roba a casa tua >>, disse lei con disinvoltura.
<< E Jongin? Lo lasciamo qui e basta? >>, chiese Kyungsoo.
<< Torneremo. Forse per allora sarà profondamente innamorato di Chohe- >>
<< Finisci la tua zuppa >>, Kyungsoo la interruppe di proposito ficcandole il cucchiaio in bocca.
 
*** ¤ ***
 
<< Mamma? >>, Minhee bussò alla porta della stanza della madre. La donna aprì subito e la ragazza vide il padre seduto alla scrivania mentre digitava velocemente qualcosa al pc. << I-Io- >>, balbettò.
<< Zitta, ho qualcosa da dirti >>, la madre la spinse nella camera e chiuse a chiave.
<< Cosa? >>, chiese lei.
La madre le afferrò la mano. << So che magari non vuoi andare, ma credo che sarebbe meglio per te. Dovresti tornare a Pechino e allontanarti da Seul per un po’. Non voglio che tu svenga o muori di fame, di nuovo. >>
 
Gli occhi di Minhee si illuminarono e sorrise, era esattamente quello che desiderava. Era sorpresa, era come se fosse destinata a tornare a Pechino. Forse sarebbe riuscita ad andare oltre a Jongin. Forse, quella volta, avrebbe potuto incontrare qualcuno a Pechino.
 
<< So che probabilmente stai molto male a causa di Jongin, e forse andare dalla nonna, da Luhan, Mayli e Yixing ti farà bene. Seul ha solo cose che ti ricordano Jongin >>, spiegò la donna.
<< Va bene se Kyungsoo viene con me? >>, chiese Minhee. << Gli ho promesso che sarebbe venuto con me quando sarei tornata a Pechino, perché vuole assicurarsi che io mangi e dorma correttamente. >>
La madre si mise a ridere e annuì. << Certo che puo’ venire, ma dovrò prima chiamare sua madre. >>
<< Va bene >>, la ragazza annuì e andò subito da Kyungsoo a comunicargli tutto.
 
*** ¤ ***
 
<< Kyungsoo è ancora qui? >>, chiese la madre di Minhee gridando dalla sua camera da letto.
<< Siamo in salotto! >>, gridò Kyungsoo. Lui e Minhee stavano guardando la tv per cercare di distrarsi in qualche modo.
<< Kyungsoo, tua madre è d’accordo per il viaggio. Dovresti tornare a casa e prepararti la valigia. Minhee, quando vuoi partire? >>, chiese la madre.
<< Domani mattina >>, rispose la ragazza.
<< Domani? >>, gli occhi di Kyungsoo si spalancarono ancora di più.
<< Domani >>, confermò Minhee.
<< Va bene per te, Kyungsoo? >>, gli chiese la donna, assicurandosi che anche per lui andasse bene la data.
<< Sì, va bene. Grazie, Signora Choi >>, Kyungsoo s’inchinò. << Allora vado a casa a prendere le mie cose. >>
<< Ciao Kyungsoo! Chiamerò tua madre più tardi per comunicarle l’ora del volo! >>, la madre di Minhee fece un cenno.
<< Arrivederci! Grazie ancora, Signora Choi! Ciao Minhee! >>, gridò Kyungsoo tornando indietro per abbracciare l’amica.
<< Ciao >>, rispose lei debolmente.
Kyungsoo si staccò dall’abbraccio e le afferrò le spalle, guardandola dritta negli occhi. << Starai bene mentre non ci sarò? Oppure vuoi che torni dopo aver preso la mia roba? >>
<< Potresti tornare indietro? >>, Minhee aggrottò la fronte.
<< Certo che posso >>, Kyungsoo annuì.
<< O-Okay. >>
<< Ciao, per il momento >>, disse Kyungsoo e si diresse verso la porta.
 
Minhee agitò la mano in segno di saluto e si sedette di nuovo sul divano. La madre si andò a sedere accanto a lei e le tenne le mani.
 
<< Sai che voglio il meglio per te, vero? >>, le chiese la madre, dopo che Kyungsoo uscì.
Lei annuì. << Tu hai sempre voluto il meglio per me. >>
<< Quale madre non lo vorrebbe? >>, la donna ridacchiò. << Ma adesso stai crescendo. Sei un’adulta. Hai delle responsabilità nelle tue mani, e stai vivendo la tua vita. Credo che sia ora per te di andare oltre Jongin ed aprire gli occhi, per renderti conto chi realmente è stato al tuo fianco per tutto questo tempo, quando Jongin non lo ha fatto. >>
 
Guardò la madre come se fosse una folle. Sei si riferiva a Kyungsoo, non c’era assolutamente alcun modo che lei iniziasse ad andare dietro Kyungsoo. Kyungsoo non era male, no, no, non era brutto e non aveva un brutto carattere, niente affatto. Solo che lui era il suo migliore amico e non c’era alcun modo che iniziasse a piacerle così, di punto in bianco. Inoltre, i sentimenti che aveva per Jongin erano troppo forti per poterli buttare via. Forse perché era innamorata di lui e credeva che le cose alla fine sarebbero andate per il verso giusto, o forse perché aveva speso tutti quegli anni dietro quel ragazzo ed era persistente.
In entrambi i casi, era ormai troppo tardi per rinunciare ai suoi sentimenti. L’amore è una cosa così piccola, ma puo’ fare un sacco di danni.
 
<< Ti sto dicendo che Jongin non è la persona giusta per te, dovresti andare avanti >>, le disse la madre, << ti voglio bene, e voglio bene a Jongin come se fosse figlio mio. Ovviamente, non mi sarebbe dispiaciuto se tu e lui foste in procinto di sposarvi o, comunque, di stare insieme… Ma sono stata testimone troppo a lungo del tuo amore a senso unico per lui, e lo stesso vale per Kyungsoo. >>
Minhee rise. << Mamma, fra Kyungsoo  me non c’è nulla e non ci sarà mai niente oltre all’amicizia. L’amicizia è tutto quello che abbiamo, va bene? >>
<< Solo pensaci un po’, mentre sei a Pechino con lui, okay? >>, chiese la donna.
La figlia annuì.
<< Va bene. Tuo padre ha prenotato i biglietti aerei per le sei di domani mattina, quindi dovrai svegliarti presto. Vai a dormire, su! >>, sussurrò la madre.
<< Okay, ma Kyungsoo tornerà qui fra poco >>, disse la ragazza, alzandosi e dirigendosi verso la sua camera.
<< Gli aprirò >>, la madre annuì.
 
Minhee tornò nella sua stanza e saltò sul suo letto. Quella era decisamente stata una lunga giornata, e non aspettava altro di addormentarsi e non pensare più a nulla, almeno per un po’…
 
*** ¤ ***
 
Minhee si svegliò piangendo nel bel mezzo della notte e rapidamente guardò l’ora: erano le 04.00, il che significava che il volo era fra due ore. Vide Kyungsoo dormire tranquillamente accanto a lei, e sentì calde lacrime bagnarle le guance come un fiume. Se le asciugò mentre ansimava pesantemente, stringendosi il petto all’altezza del cuore. Le batteva veloce, sospirò.
Voleva fosse tutto un sogno, ma non era così. Il sogno che aveva fatto non era altro che un flashback di Jongin e Chohee sulla spiaggia. Era stato orribile, voleva solo staccarsi la testa e dimenticare quei ricordi per sempre.
 
<< M-Minhee? >>, chiamò Kyungsoo assonnato, mentre la guardava con occhi socchiusi. << Perché sei sveglia a… quest’ora? >>, sbadigliò.
<< Ho avuto un incubo >>, la ragazza si alzò dal letto.
<< A-Aspetta. Devo… di… dirti… >>, Kyungsoo iniziò ad addormentarsi di nuovo.
<< Dimmelo più tardi, okay? >>, ridacchiò Minhee mentre lo sentì russare.
 
*** ¤ ***
 
<< Allora, cosa avevi bisogno di dirmi? >>, chiese Minhee all’amico. Entrambi erano in aeroporto, stavano cercando il gate per il volo .
<< Oh, giusto. Jongin mi ha chiamato ieri sera mentre stavo preparando  le mie cose >>, disse Kyungsoo. Trovarono il gate e si sedettero con le altre persone che erano dirette a Pechino.
<< Che ha detto? >>
<< Mi ha chiesto perché l’abbiamo lasciato lì in quel modo >>, rispose il ragazzo.
<< Gli hai detto che ho visto il bacio? >>, chiese subito Minhee.
Kyungsoo rise. << Non sono così stupido. >>
La ragazza sospirò di sollievo. << Meno male. Grazie. >>
<< Gli ho detto che non sentivi bene e che volevi andare a casa, così ti ho accompagnata. Non gli ho detto nulla del fatto che stiamo andando a Pechino, ma penso che dovremmo dirgli qualcosa >>, spiegò Kyungsoo.
<< Diglielo quando te lo chiede >>, Minhee si strinse nelle spalle. << Non tipo che puo’ venire anche lui e che gli darai il mio indirizzo per trovarmi. >>
Kyungsoo rise. << Arasso. >>
 
Il gate aprì e tutti andarono velocemente verso le hostess per dargli i loro biglietti. Minhee e Kyungsoo si sorrisero a vicenda prima di salire sull’aereo.
 
<< Quale posto hai? >>, chiese Minhee.
<< C6 >>, rispose il ragazzo.
<< C5 >>, disse di rimando Minhee.
 
La ragazza andò rapidamente a prendere  posto e sorrise, visto che aveva il sedile vicino al finestrino. Con Kyungsoo, misero il bagaglio a mano nell’apposito spazio sopra le loro teste e si sedettero, guardandosi intorno per constatare quanto fosse grande quell’aereo. La maggior parte degli aerei erano molto affollati e i corridoi erano molto stretti, ma quell’aereo aveva un ampio corridoio. Era bello.
 
<< Sai quanto durerà il volo? >>, chiese Kyungsoo.
<< Un’ora e 45 minuti >>, rispose Minhee.
<< Cosa? Davvero? >>
<< Si. Beh, è quello che mi ricordo dall’ultima volta.
<< Quindi, dal momento che Pechino è un’ora indietro rispetto a noi… >>, Kyungsoo iniziava a calcolare.
<< Arriveremo a Pechino alle 08.00, secondo l’orario di Seul. A Pechino saranno le 07.00 >>, rispose la ragazza.
<< Come faremo ad arrivare a casa di tua nonna? >>
<< Taxi >>, disse lei. << Non preoccuparti, okay? E i miei amici ti piaceranno, sono tutti molto carini >>, chiuse gli occhi.
<< Io parlo Coreano, Minhee >>, disse Kyungsoo, guardandola ancora.
 
Era preoccupato. Cosa sarebbe successo se la nonna di Minhee pensava che loro due stavano insieme? Come avrebbero reagito i suoi amici conoscendolo? Lo avrebbero odiato? Gli sarebbe piaciuto?
 
<< Luhan parla Coreano. Yixing l’ha studiato un po’, credo, e Mayli è mezza coreana >>, Minhee sorrise.
<< Luhan, Yixing, Mayli… Chi è stato il tuo primo amore? >>, Kyungsoo la prese in giro e la pizzicò ad una fianco.
La ragazza rise leggermente e gli afferrò la mano. << Yixing. adesso smettila di fare domande e dormi.>>
 
Kyungsoo roteò gli occhi e poi li chiuse. Sapeva che l’amica aveva il cuore spezzato e, anche se non era ancora del tutto se stessa, sentire la sua risata era sufficiente per lui, per riuscire a dormire senza preoccuparsi.


 
Note pt.2:
Che gran bel casino, eh?
Chi pensa che Kyungsoo stia iniziando a provare qualcosa pe Minhee, alzi la mano!
Btw, volevo informarvi che sto portando avanti un'altra traduzione e, se vi va e se avete tempo, mi piacerebbe se gli andaste a dare un'occhiata perché è la prima volta che traduco una slash e non sono sicura T.T

(eccola qui ---> http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3435432 <--)

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Capitolo 28
*** Capitolo 27 ***


Note:
I'M BAAAAAAACK!
Ok, sono in super ritardo ma, per farmi perdonare, vi avviso che questo capitoletto è tutto incontrato su quel funghetto di Jongin u.u
Buona lettura! :3


 
♦  Autore POV 
 
Jongin era sdraiato sul letto e guardava il soffitto, un soffitto bianco e vuoto che non aveva nulla di particolare. Anche se su quel soffitto non c’era nulla, c’erano definitivamente molte cose nella sua testa. Rimaneva sul letto, immobile. Era confuso, con se stesso, con gli altri e, più di tutto, con le sue emozioni.
I ragazzi della sua età uscivano, bevevano oppure stavano felicemente con la persona di cui erano innamorati. Lui, invece, ancora non aveva neanche avuto la sua prima ragazza.
Era un adulto ormai, appena diplomato. Faceva male al suo orgoglio vedere che alcuni ragazzi già alle scuole medie avevano sperimentato cose come il primo amore, il primo bacio e tutte le altre cose. Era ancora sdraiato sul letto, ripensando solamente a tutto quello che era accaduto prima.
 
*
<< Jongin oppa >>, lo chiamò Chohee.
 
Jongin la guardò e si sentì improvvisamente irritato. Non le era chiaro che era uscito con i suoi amici? Perché doveva sempre dargli fastidio in quel modo?
 
<< Possiamo parlare per un secondo? >>, gli chiese la ragazza.
 
Jongin guardò Kyungsoo e Minhee, che stavano facendo una passeggiata sul bagnasciuga. Voleva stare con loro, ma finì per annuire. Iniziarono a camminare per la spiaggia in silenzio, il che stava infastidendo Jongin; non era perché odiava il silenzio, ma perché era imbarazzante. Dato che aveva trascorso la sua intera vita con Minhee e Kyungsoo, non provava più imbarazzo ormai.
 
<< Hyeri unnie mi ha parlato l’altro giorno >>, iniziò Chohee, << anche se non andiamo molto d’accordo, in realtà ha pianto. >>
 
Jongin improvvisamente si sentì in colpa. Non aveva risposto alle chiamate ed ai messaggi di Hyeri per un po’ di giorni; quando la dovette affrontare a lezione di ballo, danzava con lei in silenzio. Ogni volta che c’era qualche parte in cui doveva sollevarla, entrambi perdevano sempre un po’ l’equilibrio; solo allora biascicava qualche “mi dispiace” e tornava a ballare nuovamente.
 
<< Davvero? Perché? >>, Jongin finse di tossire.
<< Per te. Piangeva per te >>, rispose lei.
 
Jongin andò un po’ nel panico, non era sicuro come poter rispondere. Non aveva mai spezzato il cuore a qualcuno e non sapeva come rifiutare i sentimenti di Hyeri. Era un vigliacco, ecco cos’era. Preferiva scappare dai suoi problemi, piuttosto che affrontarli. Era troppo innocente per sapere cosa fare: non aveva mai sperimentato l’amore, non sapeva cosa significava avere le farfalle nello stomaco o il cuore che batte all’impazzata appena senti il nome di quella persona. Era una punizione da parte di Dio? La punizione di non poter sperimentare cosa significasse amare qualcuno? Non meritava di conoscere l’amore?
 
<< Sto facendo questo solo per la mia unnie, e so che probabilmente non provi qualcosa per lei. Ma so per chi provi qualcosa e, ti sto solo avvisando, se non farai qualcosa finirai per pentirtene e non perdonerai mai te stesso >>, disse Chohee.
 
Jongin era sconvolto, aveva gli occhi spalancati e guardava la ragazza che era in piedi davanti a lui. Qual era il suo problema? Perché tutto d’un tratto gli stava dicendo quelle cose?
 
<< Non riesco a capire esattamente cosa tu stia cercando di dirmi >>, rispose lentamente Jongin.
Chohee sorrise. << Questo è un tuo problema. Sei troppo ignaro. >>
<< C-cosa? >>, gracchiò il ragazzo. Si sentì un po’ vulnerabile quando vide Chohee sorridere, perché era un sorriso molto più maligno e furbo rispetto a quello innocente e puro che le altre ragazze avevano di solito.
<< Minhee, la tua migliore amica? Sto per dirti il suo segreto >>, disse la ragazza.
Gli occhi di Jongin si spalancarono ancora di più. << Y-yah! Cosa stai dicendo? Perché racconti i segreti degli altri in giro? Non sai fare altro che immischiarti negli affari degli altri? >>
Chohee rise. << Fidati di me, oppa. Vorresti conoscere questo segreto. >>
 
Jongin indietreggiò un po’, non era sicuro di cosa fare. Stava avendo dei ripensamenti. Un lato di lui gli stava dicendo di tornare semplicemente indietro, ma questo lo avrebbe fatto sembrare un codardo. L’altro lato di gli diceva di rimanere fermo lì e ascoltare, perché era realmente interessato a scoprire il segreto di Minhee. Erano migliori amici, come poteva avere qualche segreto con lui? E, ancora più importante, come faceva Chohee a sapere qualcosa che klui non sapeva della sua migliore amica?
 
<< Lei ti vuole bene, più di un semplice migliore amico >>, sputò Chohee.
 
Jongin deglutì, forse lo sapeva già. Se quello era il suo cosiddetto segreto, lui l’aveva scoperto già un po’ di tempo fa. Non era un segreto per lui.
 
<< Grazie per avermelo detto, ma lo so già >>, mormorò lui.
Quell’affermazione fece spalancare gli occhi alla ragazza. << Lo sai già e la tratti in quel modo? Forse è qualche tua strana abitudine questa? Negare i sentimenti di una ragazza semplicemente ignorandola? La mia unnie forse non è qualcosa di speciale per te, ma adesso stiamo parlando di Minhee. Tutti sanno che siete migliori amici. Se conosci quello che lei prova per te, allora perché non fai nulla? >>
Jongin sbatté le palpebre una volta, due volte, e deglutì. << Forse perché non provo nulla per lei >>, la sua gola si seccò e il suo corpo si stava intorpidendo. Come poteva mentire così facilmente?
Chohee si sedette sulla sabbia e rise. << Non ti capisco. Se non provi nulla per lei, allora perché ti comporti in quel modo? Le tue azioni la portano a pensare che tu provi qualcosa per lei e così facendo le stai dando una speranza. Perché fai così quando sai che ha dei sentimenti per te? >>
<< Perché stai cercando di risolvere i problemi di qualcun altro, quando questi non ti riguardano neanche? >>, Jongin rispose.
 
Aveva le risposte alle domande di Chohee, ma non era ancora pronto ad aprirsi con lei. In realtà, era sul punto di sputare tutto fuori. Se lui non otteneva abbastanza risposte da lei, perché lei doveva ottenere invece più risposte da lui?
 
<< Sto solo cercando di risolvere i problemi di Minhee perché è lei stessa il problema. A causa di Minhee, Hyeri non ha alcuna possibilità con te. O sei ovviamente innamorato di Minhee ed hai anche paura di ammetterlo, oppure ti stai solo appoggiando a lei e ci stai giocando >>, gli gridò contro Chohee.
 
Jongin si sentì il cuore bruciare. Come poteva quella ragazza chiamarlo giocatore? Non era neanche lontanamente vicino ad essere un giocatore. Che cavolo, non aveva ancora avuto il suo primo bacio e lei gli parlava in quel modo!
 
<< Me ne vado adesso >>, Jongin iniziò ad allontanarsi, ma Chohee lo afferrò e lo costrinse a sedersi sulla sabbia con lei.
<< Prima di andartene, ascolta con attenzione >>, lo pregò la ragazza. Era come se tutta quella malignità che poco fa le aveva visto negli occhi fosse scomparsa ed era lei quella vulnerabile. << Non ho altre domande per te, è più un favore >>, disse Chohee.
Jongin spalancò gli occhi. << Mi hai praticamente gridato contro e ora mi stai chiedendo un favore?! >>
<< Se ami Minhee, fermami. Fammi almeno questo favore. Fammi sapere che quello che provo per te, quello che la mia unnie prova per te, quello che tutte le altre provano per te, non potrà mai essere ricambiato perché il tuo cuore è già di qualcuna >>, dichiarò Chohee, ignorando quello che Jongin disse prima.
 
Prima che il ragazzo riuscisse a comprendere tutto ciò che Chohee disse, si accorse che la ragazza gli si stava avvicinando. Con gli occhi chiusi e le labbra socchiuse, si stava avvicinando al suo volto. Il corpo di Jongin era congelato e, in realtà, non sapeva cosa fare. Se lei l’avesse baciato, sarebbe stato il suo primo bacio. Che speco sarebbe stato! Restavano solo pochi centimetri e Jongin stava ancora lì, non facendo nulla. Rapidamente, poi, afferrò Chohee per le spalle e l’allontanò.
 
<< Fermati >>, Jongin era in preda al panico. Si alzò e si tolse la sabbia che aveva attaccata addosso.
<< Lo sapevo >>, sussurrò Chohee. << Sapevo tu l’amassi. >>
<< Adesso me ne vado >>, disse Jongin e iniziò a camminare.
 
I suoi occhi cercavano Minhee e Kyungsoo per la spiaggia, ma non riusciva a trovarli. Chohee camminava proprio accanto a lui e Jongin si sentiva sempre più infastidito. Non solo lo aveva forzato a rivelare il suo segreto, ma lo stava facendo sentire terribile. Come poteva un essere umano comportarsi in quel modo senza sentirsi in colpa? Intanto continuava a guardarsi intorno, ma non c’era alcun segno dei suoi migliori amici. Guardò Chohee, che si trascinava dietro di lui come un cagnolino.
 
Il ragazzo sospirò. << Mi seguirai per molto ancora? >>
<< Non vuoi? >>, chiese Chohee di rimando.
<< Ovviamente no >>, Jongin mormorò sottovoce, nella speranza che la ragazza avesse sentito.
*
 
Jongin uscì da quel flashback quando si accorse che erano ormai le 22 e lui non si era preso neanche la briga di farsi la doccia o di cucinarsi qualcosa. Di solito, Minhee o Kyungsoo gli cucinavano qualcosa o, comunque, gli portavano qualcosa da mettere sotto ai denti. Stava davvero morendo di fame, e non c’erano tanti posti ancora aperti lì vicino. In realtà non aveva voglia di andare da nessuna parte. Era in uno stato confusionale; guardava il tempo passare e sospirava.
Aveva avuto una lunga giornata. Dovette prendere il bus per tornare a casa, ricevendo occhiatacce dalle persone più grandi perché era un disastro. Non sapeva dove fossero i suoi migliori amici, il che lo rendeva triste; si chiedeva il motivo per il quale se ne fossero andati. Forse perché entrambi si erano annoiati e lui si era fermato troppo a parlare con Chohee, o forse non gli piaceva la spiaggia. Non ne era sicuro, ma non ci aveva neanche pensato dato che non era stato un problema fino a poco tempo prima. Sapeva che Minhee non voleva davvero andare in spiaggia.
Pigramente, Jongin prese il telefono e compose il numero di Kyungsoo, sperando e pregando che il più grande rispondesse.
 
<< Jongin? >>
<< Che fine avete fatto? >>, sbottò furiosamente Jongin.
<< Ah, Minhee non si sentiva bene, così l’ho portata a casa. Scusaci se non ti abbiamo avvisato >>, si scusò il più grande.
 
Jongin sentì subito la rabbia svanire non appena Kyungsoo pronunciò il nome della ragazza. Invece di essere arrabbiato, adesso era preoccupato.
 
<< L’hai portata a casa? Le hai dato qualche medicina? Cos’aveva? >>, sputò a raffica una serie di domande.
<< Sì, l’ho portata a casa. No, non le ho dato nulla. Aveva solo un po’ di mal di testa, quindi la madre le ha fatto un po’ di zuppa >>, rispose Kyungsoo.
<< Adesso sta bene? >>, chiese il più piccolo.
<< Sì, sono appena andato via >>, la sua voce suonava arrabbiata.
<< Hyung, ho bisogno del tuo aiuto >>, piagnucolò Jongin.
<< Veramente >>, sospirò Kyungsoo, << possiamo parlare in un altro momento? Sono un po’ occupato. Scusa per averti messo da parte, Jongin. Sto cercando di mettere a posto i pacchi nell’appartamento. >>
<< Va bene, Soo. Ho capito. Notte >>, sospirò Jongin riattaccando. Fissò il soffitto e sentì qualche timida lacrima formarsi agli angoli dei suoi occhi.
 
Il suo cuore stava veramente male.
Aveva sempre desiderato confessarsi a Minhee, ma aveva paura. Non era bravo ad esprimere i suoi sentimenti a parole, così si era sempre espresso a gesti. Darle il bacio della buona notte, farle le coccole e tenerla fra le sue braccia. Tenere l’amica fra le braccia era, fondamentalmente, il suo modo di dirle che lui ci sarebbe sempre stato. Era lì per consolarla, per proteggerla e per essere lì quando Minhee ne aveva più bisogno. Pensò che quel messaggio non doveva esserle arrivato nel modo corretto, perché la ragazza andava sempre da Kyungsoo quando aveva qualche problema. Quel comportamento, in relatà, faceva bruciare di gelosia il cuore di Jongin. Era sempre stato geloso di Kyungsoo quando si trattava di quelle cose. Voleva disperatamente avere quel tipo di legame che avevano quei due, ma in fondo ogni amicizia era diversa dall’altra.
 
Minhee andava sempre da Kyungsoo quando aveva bisogno d’aiuto, piangeva sempre sulla sua spalla e gli raccontava tutto quello che la preoccupava. Non è che Jongin non potesse farla sentire meglio, infatti sapeva che poteva. Ecco dove si confondeva il ragazzo. Se, a quanto pare, Minhee provava qualcosa per lui, allora perché non era mai andata da lui a chiedergli aiuto? Se sarebbero stati in una relazione, come avrebbe potuto sopportare la visione della propria ragazza che piangeva sulla spalla di un altro ragazzo? Lui non era abbastanza affidabile?
 
Gli ci era voluto un po’ di tempo prima di accorgersi di tutti i suggerimenti, ma alla fine li aveva notati. Ogni volta che uscivano insieme, che si davano baci sulla guancia che non significavano nulla, che si abbracciavano come in un semplice rapporto tra fratello e sorella, ad un tratto tutte quelle cose iniziarono a diventare qualcosa di più.
Ogni volta che uscivano, per Jongin iniziò a significare qualcosa. Iniziò a costruire ricordi e aggiungere un po’ di felicità nel suo cuore. Cominciò a preoccuparsi di più, e cominciò a rendersi anche conto di quanto gli piacesse la compagnia di Minhee, gli piaceva la sensazione di stare semplicemente insieme a lei. Anelava sempre a stare con lei, perché era semplicemente fantastico starle vicino; quella ragazza aveva portato felicità e gioia nella sua vita.
Ogni bacio, cominciava ad essere qualcosa di più.
Ogni bacio sulla guancia, sulla spalla, sul collo, era solo una piccola parte per farle capire l’affetto che provava per lei. Anche se non l’aveva mai baciata sulle labbra, ci pensava spesso. Ogni bacio iniziò ad essere accompagnato sempre da più sentimenti; alcune volte doveva controllarsi perché sapeva di non poterla baciare così dal nulla. Minhee, dopotutto, non era sua.
Ogni abbraccio che si scambiavano, in un primo momento, era solo qualcosina in più di un banale abbraccio tra fratello e sorella. Ma, con il passare del tempo, ogni abbraccio significava qualcosa di più. Ogni abbraccio che Jongin condivideva con lei, un secondo prima era la sorella e un secondo dopo era il suo tutto. Un secondo dopo aveva fra le braccia tutto il suo mondo.
 
Anche se suonava arrogante, si rese conto che quei sentimenti erano reciproci. Ma era troppo codardo per affrontare le sue emozioni e accettarle. Per quanto sapesse che gli piaceva Minhee, non riusciva ad ammetterlo neanche con se stesso, figuriamoci con qualcun altro.
Il giorno in cui finalmente accettò quella verità, fu il giorno in cui Hyeri si dichiarò a lui. Si rese conto che non importava quanto piacesse ad un’altra ragazza o che questa lo baciasse: per lui non sarebbe mai stato lo stesso in confronto all’amore che Minhee provava per lui, ai baci che lei gli dava.  Alla fine quella notte riuscì a dire a Kyungsoo  che gli piaceva qualcuno. Non gli disse di chi si trattasse, ed era davvero grato di non aver avuto quel tipo di conversazione con l’amico. Kyungsoo non chiese mai indizi o qualcos’altro riguardo quell’argomento, perché quello fu il giorno in cui Minhee scappò a Pechino.
Quel giorno fu anche uno dei giorni più stressanti per Jongin, perché non era mai stato così preoccupato. Tutto sembrava quadrare, ma c’era qualcosa che mancava. Perché Minhee scappò a Pechino? Perché lasciò Seul? Perché svenne?  Cosa successe davvero? Perché si lasciò morire di fame? In relatà mancavano ancora tante cose. Perché la ragazza andava sempre da Kyungsoo e mai da lui? Perché si fidava più di Kyungsoo che di lui?
Poi c’erano ancora altre domande di cui desiderava avere risposta. Perché a Minhee piaceva lui? Quando iniziò tutto quanto? Gli piaceva sul serio, oppure era solo un’illusione nata da quello che gli altri dicevano? Aveva capito che lei gli piaceva? Aveva capito che, quando la teneva stretta a sé, era per farle capire che voleva proteggerla e farla sentire al sicuro?
 
Alla fine, tutte quelle domande assorbirono la capacità di Jongin di stare sveglio e scivolò lentamente nel sonno. Non sapeva dov’era Minhee, non sapeva dov’era Kyungsoo. Si addormentò, non sapendo neanche che i suoi due migliori amici stavano per partire. Forse, era meglio se non sapeva nulla.



 
Note pt.2:
Devo dire che questo Kim Jongin tutto puccioso, dolce e innamorato me piasa!
Alloooora, cosa ne pensate? Finalmente si svelano tutti gli ingranaggi che ci stanno dentro quella testolina xD
Ringrazio tutte quelle personcine belle che seguono questa storia e, se volete sapere come andrà a finire questa situazione, se Jongin avrà il coraggio di dichiararsi, CONTINUATE A SEGUIRMIIIII!
Al prossimo capitolo :)


 

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Capitolo 29
*** Capitolo 28 ***


Note:
Ok, sono in suuuuuper ritardo, scusatemi davvero tanto ;_;
Intanto eccovi il nuovo capitolo e, se riesco, in questa settimana avrete il rpossimo. MA NON VI PROMETTO NULLA EH u.u
Adesso andate a leggere, ci vediamo giù :)
Enjoy!

 


 
♦  Autore POV

Jongin si diresse alla caffetteria dietro l’angolo per prendere una tazza di caffè. Di solito si svegliava perché Kyungsoo urlava o lo infastidiva per raccogliere i suoi vestiti o per riordinare la sua stanza, ma ci impiegò almeno 10 minuti per realizzare che Kyungsoo non era più il suo coinquilino e che adesso viveva davvero da solo. Ora che le cose stavano in quel modo, era veramente diverso. Kyungsoo non era nei paraggi, Minhee non si vedeva in giro anche lei e le cose erano molto più tranquille del solito. C’era già un po’ di disordine e Jongin ci viveva da soli due giorni.
Prese la sua tazza di caffè e si diresse al market per fare la spesa, dato che il cibo in casa stava finendo. 
 
L’unica cosa che aveva in testa era Minhee. Voleva fare un lavoro estivo insieme a lei, così che potesse stare con lei. Nella sua testa aveva pianificato tutto: si sarebbe offerto per aiutarla nelle sue cose, prenderla in giro per tutto il tempo solo per vederla sorridere e, dopo averle chiesto di uscire fuori a cena, l’avrebbe portata sulla spiaggia e le avrebbe chiesto di diventare la sua ragazza. Suonava tutto molto romantico, ma era tutto troppo un cliché. Voleva che fosse tutto speciale, ma tutto quello a cui aveva pensato era molto “scadente”.
Aveva provato a mandarle qualche messaggio e a chiamarla al mattino ma, come sempre, Minhee non leggeva i messaggi e si andava direttamente alla segreteria telefonica. Ultimamente era sempre così. Da quel giorno che partì per Pechino non aveva cercato neanche minimamente a mettersi in contatto con lui: non l’aveva più chiamato, non gli mandava più il messaggio della buona notte e Jongin ne sentiva la mancanza. Gli mancava tutta quell’attenzione che Minhee era solita dargli. Gli mancava la ragazza.
 
<< Aish, dove potrà mai essere? >>, mormorò fra sé, chiedendosi perché non rispondeva al telefono. << Forse Kyungsoo lo sa? >>, si chiese.
 
Prese il telefono per comporre il numero dell’amico, e la chiamata finì direttamente alla segreteria. Emise un sospiro pieno di frustrazione, rimettendo il suo telefono in tasca. Quella giornata era destinata a trasformarsi in una giornata estremamente noiosa.
Fece il giro del negozio e acquistò diverse pietanze. Prese per lo più cibo spazzatura, anche se quel tipo di cibo lo preoccupa dato che era un ballerino. Un ballerino doveva mangiare in modo sano, ma Jongin ne era dipendente. A differenza degli altri ragazzi, non aumentava di peso: aveva un metabolismo veloce e restava sempre magro, ma in salute. In più era anche un ballerino, quello era il suo allenamento giornaliero quindi sarebbe rimasto in forma e avrebbe tolto tutto il grasso. Dopo aver pagato il tutto, tornò a casa e si sdraiò sul letto. Era annoiato, non aveva nulla da fare e voleva solo vedere i suoi migliori amici.
Non sapeva dove fosse l’appartamento di Kyungsoo perché non si erano ancora scambiati gli indirizzi; sapeva dove abitasse Minhee, ma non voleva andarci per non disturbare i suoi genitori. Dopotutto li rispettava molto. Sospirò fra sé e camminava per casa, alla ricerca di qualcosa da fare. Gli mancava Minhee, molto. Voleva tenerla fra le braccia, stringerla e baciarla, ma non sarebbe successo nulla. Non aveva avuto ancora nessuna comunicazione con la ragazza. La anelava.
La noia finalmente scomparse e Jongin decise che quello era il momento perfetto per esercitarsi a chiedere a Minhee di diventare la sua ragazza, in che modo poteva confessarsi. Afferrò una scopa dalla lavanderia e accese le luci, fissandola. Per quanto tutto quello fosse ridicolo, sforzò se stesso a pensare che quella scopa fosse Minhee.
 
<< Minhee, ci-ci conosciamo d-da- >>, Jongin si imbronciò. No no! Non va bene. E’ come se mi stessi dichiarando!
Inspirò e riprovò. << Mi piaci. Vuoi essere la mia ragazza? >> Così è troppo dritto al punto. Penserà che la stia prendendo in giro e mi rifiuterà!
No, Jongin. Devi farlo per il tuo amore!
<< Va bene, ce la farò, fighting! >>, gridò Jongin, mentre girava intorno alla stanza con la scopa.
Il ragazzo fissò di nuovo la scopa. << I tuoi capelli… Sei bellissima… >>
Sospirò. << I capelli di Minhee non sono così >>, girò rapidamente la scopa dall’altra parte. << Ah, ma così sarà senza capelli se uso la scopa così >>, si lamentò.
 
Era davvero un dilettante quando si trattava di quella roba. Dopotutto, era il suo primo amore. Non aveva mai fatto nulla. Non si era mai confessato a qualcuno, non aveva mai amato, ma gli riusciva naturale ogni volta che abbracciava o baciava Minhee. Era come se tutta la sua fiducia uscisse fuori e immediatamente la avvolgeva nelle sue braccia. Era una sorta d’istinto, era come se stessero già uscendo insieme.
 
<< Okay, mi limiterò a scriverlo in una lettera che attaccherò poi su un peluche… >>, pensò Jongin. << No, no. E’ una cosa stupida… >>, si rimproverò da solo, << aish, stupido Jongin! Devi renderlo speciale >>. Il ragazzo pestò il piede a terra come un bimbo di cinque anni, afferrò per l’ennesima volta la scopa e la fissò. << Vorrei che il nostro rapporto- >>
<< Figliolo, cosa stai facendo? >>, Jongin sentì una voce provenire da dietro le sue spalle. Saltò quasi di cinque passi indietro per lo spavento.
 
Jongin tenne la scopa più stretta al suo petto quando si rese conto che erano solo i suoi genitori e sospirò, cercando di calmare il battito del suo cuore accelerato per lo spavento.
 
<< Bussare sarebbe gradito, grazie >>, mormorò Jongin.
<< Beh, questo posto lo stiamo pagando noi. Non abbiamo accesso a questo posto in qualsiasi momento di qualsiasi giorno? >>, disse la madre, alzando un sopracciglio.
<< S-sì, scusate >>, disse Jongin, ancora un po’ sorpreso da prima.
<< Jongin, stavi parlando con una scopa? >>, disse il padre, rendendo Jongin nervoso.
<< N-No. Io stavo… Hm, spazzando per terra >>, Jongin sorrise e prese la scopa trascinandola di qua e di là sul pavimento.
<< E il pavimento non dovrebbe essere bagnato? >>, il Signor Kim guardò il figlio con successo. Stava iniziando a preoccuparsi per il figlio.
<< O-Oh giusto. Scusatemi >>, Jongin subito andò in lavanderia.
<< Aspetta. Fermati >>, comandò il padre. << Dobbiamo parlare con te, dovresti sederti. >>
 
Il ragazzo si avvicinò al divano dato che era molto obbediente; suo padre e sua madre, seduti accanto a lui, osservavano l figlio strano.
 
<< Jongin-ah, quando pensi di sposarti? >>, chiese la madre.
Gli occhi del ragazzo si spalancarono. << M-mamma, non mi sono neanche laureato ancora. >>
<< E’ presto? >>, la madre ignorò la dichiarazione del figlio. Voleva delle risposte alle sue domande in quel momento.
<< Presto, mamma. Presto. Non ancora, voglio trovare la persona giusta >>, disse Jongin.
Il padre scosse la testa. << Voglio che tu ti sposi, ora. >>
Il cuore di Jongin accelerò. << Ma… >>
<< Abbiamo già deciso che sono possibili solo due modi >>, disse la madre. << La prima possibilità è quello di organizzare il matrimonio con la figlia di un nostro amico, che ha la tua stessa età. >>
<< Ma mamma, non voglio sposare una sconosciuta. Sono un essere umano, non posso essere in grado di amare? Non sono in grado di trovare una persona da solo? >>, rifiutò il figlio.
La madre di Jongin sospirò. << Certo che è possibile. Lasciami dire la seconda opzione. Tuo padre voleva forzarti al matrimonio, ma questa è la mia opinione per te. Hai tempo fino alla fine dell’estate per trovare la ragazza con cui vuoi passare il resto della tua vita, e poi puoi sposarla quando vuoi, a patto che sia davvero quella giusta >>, dichiarò la madre di Jongin.
Gli occhi di Jongin si illuminarono. << La seconda. Scelgo la seconda opzione. >>
<< Ma devi presentarcela per la fine dell’estate. Va bene? >>, aggiunse il padre.
Jongin annuì. << Certo. >>
<< Fai la scelta giusta, figliolo >>, gli disse la madre.
<< Lo farò >>, promise il ragazzo. Non lo promise solo ai genitori, ma anche a se stesso. Aveva già in testa la persona giusta.
 
*** ¤ ***
 
<< Ah, è così squishy! >>, Mayli rise.
<< Zitta! Così lo offendi! >>, Minhee difese Kyungsoo, ma finì col ridere insieme a lei.
<< Scusami, non essere arrabbiato. Stavo solo scherzando >>, si scusò Mayli.
Kyungsoo sbuffò. << Non ti preoccupare, davvero. >>
 
Dopo l’arrivo a Pechino, Minhee lasciò la sua roba a casa della nonna, presentò kyungsoo alla nonna e lei l’adorò fin da subito. Era come se ci fosse qualcosa in Kyungsoo che rendeva gli altri tranquilli insieme a lui. Forse perché sembrava così adorabile.
Dopo che la risata finalmente si spense, Mayli sorrise.
 
<< E’ bello averti qui, di nuovo >>, commentò Mayli.
<< Mi piace stare qui, mi riporta alla mente un sacco di ricordi >>, sorrise Minhee.
Mayli si stese. << Cosa vuoi fare oggi? >>
<< Fammi fare un giro qui intorno >>, Minhee si strinse nelle spalle. << Fintanto che possa portare Kyungsoo. >>
Mayli si illuminò. << Porteremo Yixing e Luhan con noi allora! >>
<< Ma così non ci sarebbero più maschi che femmine? >>
<< Huan forse potrebbe venire. Sta uscendo molto con noi, ultimamente >>, disse Mayli.
<< Chi è Huan? >>, chiese Kyungsoo ad alta voce.
<< Huan è la ragazza per cui Yixing prova qualcosa >>, Mayli strizzò l’occhio.
<< Ma pensavo che a Yixing piacesse Minhee >>, disse il ragazzo.
<< Ah, lui sa di voi due? >>, la ragazza chiese a Minhee.
Lei annuì. << E’ il mio migliore amico. Gli dico sempre tutto. >>
 
Kyungsoo sorrise orgoglioso sentendo quelle parole.
 
<< Comunque, per rispondere alla tua supposizione. Yixing e Minhee chiusero il loro piccolo amore dopo che scoprimmo la sua cotta in Corea. >>
 
Kyungsso notò come l’umore di Minhee cambiò sentendo le parole “la sua cotta in Korea”. Sembrò che anche Mayli se ne accorse, dunque si sentì in colpa.
 
<< Ho detto qualcosa di sbagliato? >>, Mayli la guardava, accarezzandole la schiena.
<< N-No, è solo… Sono successe alcune cose, e credo che non sia una cosa destinata ad esistere >>, Minhee si strinse nelle spalle.
<< Aw, Minhee. Dimmi cosa è successo. Ti aiuterò >>, le disse l’amica.
 
Minhee si fidava di Mayli con tutta se stessa, quasi quanto si fidava di Kyungsoo. Dopo un momento di silenzio, finalmente decise che era arrivato il momento di raccontare la sua storia.
 
<< L’ho visto baciare un’altra ragazza. Ma non ho visto le loro labbra unirsi o qualcosa del genere. Mi sento come se fossi giunta subito alle conclusioni ma, onestamente, cos’altro sarebbe potuto accadere? Erano appoggiati l’una all’altro, le loro labbra quasi si sfioravano, cos’altro sarebbe potuto essere? >>, sopirò Minhee.
<< Forse l’ha fermata? >>, chiese Mayli, cercando di farla sentire meglio.
<< Non so se l’ha fatto o meno, ma ho cercato davvero difficilmente di convincermi che l’abbia fatto >>, ribatté Minhee, tirando su con il naso.
 
Onestamente, poco le importava che quei due si fossero baciati. La cosa che la faceva piangere era che, se si fossero baciati, Jongin avrebbe rotto la sua promessa. Era una stupida promessa fatta quand’erano più piccoli, e lui sicuramente se n’era dimenticato.
Cazzo, Minhee se n’era dimenticata per un paio di anni, ma in quel momento le tornò in mente.
Quando erano più piccoli, avevano promesso di conservare il loro primo bacio l’uno per l’altra. Per quanto stupido ed innocente suonava, quella promessa contava molto per lei e col tempo, durante la crescita, aveva iniziato a provare qualcosa per lui.
 
<< Va bene, non parliamone più. Sono sicura che troverete una soluzione. Solamente non continuare a scappare qui a Pechino quando hai qualche problema con lui, okay? Non va bene >>, commentò Mayli. << Per quanto io voglia vederti, non mi piace vederti così. Divertiamoci, va bene? E’ estate. >>
Minhee annuì e sorrise. << Andiamo a prendere Luhan e Yixing. >>
 
Minhee, Mayli e Kyungsoo uscirono da casa di Mayli per andare da Luhan. Kyungsoo naturalmente afferrò la mano della migliore amica, e Minhee lo lasciò fare.
 
<< Stai bene, vero? >>, chiese il ragazzo.
<< Sto bene >>, lo rassicurò Minhee.
<< Bene >>, Kyungsoo sorrise. << Non pensare troppo a lui. >>
<< Non lo farò >>, sorrise lei di rimando. << Promesso. >>
<< Ah, cos’è? Contatto fisico? Di solito vi tenete così per mano? >>, Mayli li prese in giro.
<< Siamo come una famiglia. Kyungsoo è come il mio secondo Minho >>, Minhee sorrise.
<< Secondo? Dovrei essere il primo! Minho-hyung non ti tratta bene come faccio io >>, il ragazzo mise il broncio.
<< Ah, allora Minho è il mio secondo Kyungsoo? >>, si corresse Minhee.
Kyungsoo annuì. << Così va meglio. >>
 
*** ¤ ***
 
<< Non hai ancora risolto le cose con Jongin? >>, chiese Yixing. Tutti e sei i ragazzi erano seduti in un ristorante.
<< No, non ancora. E’ successa una cosa, scusami se ho rotto la mia promessa >>, si scusò Minhee.
<< Va bene. Non ho ancora chiesto a Huan di diventare la mia ragazza >>, Yixing si mise a ridere.
<< Perché? Non ne hai avuto ancora il coraggio? >>, lo prese in giro Minhee.
Yixing annuì. << Sai quanto è difficile per un ragazzo confessarsi ad una ragazza? E’ come essere in guerra fra cuore e cervello. >>
Minhee si mise a ridere. << Meglio parlare a bassa voce, Huan potrebbe sentirti. >>
 
Minhee guardò Kyungsoo, che sedeva vicino a lei. Sembrava si stesse divertendo e andava molto d’accordo con Luhan e Mayli.
Yixing, tuttavia, non riusciva a comunicare molto bene con Kyungsoo. Erano molto distanti l’uno dall’altro, ma a Minhee andava bene. Per yixing c’era Huan con cui parlare; in più, quei due avevano bisogno di un po’ di tempo da soli.
 
<< Quindi, quello che mi stai dicendo è… Che tu conosci Jongin? >>, chiese Kyungsoo.
Luhan annuì. << Sono stato in Corea per delle lezioni di danza. Cavolo, quel ragazzo sa ballare. Mi sentivo così inutile accanto a lui. >>
Kyungsoo rise. << Lui sa ballare molto bene. Credo che diventerà famoso un giorno. >>
<< Posso chiederti una cosa? >>, sbottò MAyli, rivolgendosi a Kyungsoo. Aveva un’espressione molto seria in viso, e ciò fece sentire Kyungsoo un po’ intimidito.
Kyungsoo annuì.
<< Jongin tratta bene Minhee? >>, sussurrò lei, facendo attenzione all’amica.
Minhee era troppo assorta nella conversazione con Yixing per accorgersi che gli altri stavano parlando di lei.
<< da quello che so, si preoccupa per lei e parla spesso di lei. Credo che a lui piaccia Minhee, ma dopo la storia del bacio, ho alcuni dubbi >>, sussurrò lui.
Mayli annuì. << Suona come un amore complicato. >>
Kyungsoo annuì di rimando. << Diventa ancora più complicato quando devo vederla piangere. >>
<< Minhee sembra davvero felice ogni volta che è con te >>, commentò Luhan.
<< Ah, davvero? Grazie >>, Kyungsoo sorrise. << Ci provo. >>
<< Il cibo è qui! >>, cinguettò Minhee non appena il cameriere portò i loro ordini.
<< Wow, sembra così buono >>, esclamò Kyungsoo.
<< Non sembra buono, lo è >>, disse Minhee.
<< E’ meglio della mia cucina? >>, domandò Kyungsoo, provando la pietanza che aveva ordinato Minhee.
<< Lo è? >>, gli chiese lei di rimando.
Kyungsoo inghiottì. << Ha un sapore altrettanto buono. >>
Minhee rise. << Vabbè! >>
 
Entrambi continuarono a mangiare e a mangiare, e di tanto in tanto Minhee faceva assaggiare a Kyungsoo un po’ del suo cibo e Kyungsoo faceva lo stesso.
Se la gente non sapeva del rapporto che avevano quei due, avrebbero potuto tranquillamente pensare che uscissero insieme. Ma non era quello il caso. Quei due erano solamente migliori amici.
La cosa migliore di Kyungsoo era quella di essere gentile, ed essendo così, andava molto d’accordo con Minhee. Era come un fratello per lei. Non importava del contatto fisico, non importava se succedeva qualcosa, lui sarebbe stato sempre un fratello per Minhee, e lei sarebbe stata sempre una sorella per Kyungsoo.
Dopo che tutti finirono di mangiare, tornarono a casa. Luhan e Mayli andarono insieme per la stessa strada, Yixing e Huan andarono anche loro insieme per la stessa strada e Kyungsoo e Minhee fecero la stessa cosa.
 
<< Ci siamo divertiti, hm? >>, chiese Minhee all’amico.
Kyungsoo annuì. << I tuoi amici sono veramente gentili e simpatici. >>
La ragazza si mise a ridere. << Te l’avevo detto. >>
 
Arrivarono a casa della nonna di Minhee e andarono in camera.
 
<< Ti vuoi lavare per primo? >>, chiese lei.
<< No, prima le signore >>, Kyungsoo rise.
Minhee rotolò gli occhi. << Fa come se fossi a casa tua. >>
 
Il ragazzo annuì e vide Minhee sparire oltre la porta del bagno. Tirò fuori il suo cellulare e guardò tutte le chiamate e i messaggi, constatando che tutto era da parte di Jongin.
 
Da: Jongin “Dove sei, sono annoiato.”
Da: Jongin “Sai dov’è Minhee? Non risponde al telefono.”
Da: Jongin “Sei impegnato?”
Da: Jongin “Aish, dove sei?”
Da: Jongin “Okay, va bene. Non mi rispondere.”
Da: Jongin “Sono appena passati i miei genitori… Rispondi presto, è importante.”

 
Kyungsoo sospirò e rispose.
 
Per: Jongin “Sono con Minhee adesso. Cos’è successo con i tuoi genitori?”
Da: Jongin “Rispondi adesso? Dove siete stati per tutto il giorno? Perché lei non mi risponde? Risponde alle mie domande prima!”
Per: Jongin “Siamo stati fuori. Minhee non ha portato il cellulare con sé. Adesso dimmi cos’è successo con i tuoi genitori.”
Da: Jongin “Hanno detto che devo trovare una ragazza da sposare, oppure mi faranno sposare con la figlia di un loro amico. Ho tempo fino alla fine dell’estate per trovare chi voglio sposare e presentarla ai miei genitori.”
 
Kyungsoo spalancò gli occhi mentre leggeva il messaggio. Era davvero sconvolto. Mai avrebbe potuto immaginare che i genitori di Jongin avrebbero fatto una cosa simile, ma realizzò che era una cosa che sarebbe accaduta prima o poi.
 
Per: Jongin “Cosa farai? Troverai una ragazza per strada?”
Da: Jongin “Veramente no. Ecco perché volevo parlare con te.”
Per: Jongin “Okay. Parla con me.”
Da: Jongin “Beh, vedi… L’ho già trovata… E’ Minhee.”
 

Kyungsoo fece cadere il proprio telefono dalle mani, e lo stesso fu per la sua mascella. Si coprì la bocca con la mano. Ci impiegò qualche momento prima di realizzare. Lo sapeva. Sapeva che Jongin provava qualcosa per Minhee. Ma se gli piaceva Minhee, allora perché avrebbe dovuto baciare Chohee?
 
Per: Jongin “Vuoi sposare Minhee, ma tisei baciato con Chohee sulla spiaggia?”
Da: Jongin “Eh? Non ho mai baciato Chohee in spiaggia.”
Per: Jongin “Minhee l’ha visto.”
Da: Jongin “No, hyung. E’ tutto un fraintendimento. E’ difficile spiegare quello che è successo, ma non ci siamo baciati. Minhee l’ha visto?”
Per: Jongin “Certo che ha visto, stupido. Sai quanto tu le piaci? Quando ha visto quella scena, dagli occhi le uscivano due fiumi!”
Da: Jongin “Per questo ve ne siete andati senza di me?”
Per: Jongin “Perché se no?!”
Da: Jongin “Scusami, hyung. Voglio confessarmi a lei, ma non so come. Dove siete? Sto arrivando.”
Per: Jongin “Non siamo a Seul, siamo a Pechino. Se me l’avessi detto prima, non avrei lasciato partire Minhee per Pechino, ed io non sarei andato con lei. Sei così stupido.”
 
Kyungsoo era furioso mentre scriveva quel messaggio da mandare a Jongin. Tutto si stava finalmente incastrando alla perfezione, ma quella era anche la parte più difficile. Era ansioso di fare qualcosa. Dire a Minhee che piaceva a Jongin, dirle anche che non si era baciato con Chohee… Ma non aveva il coraggio di farlo, anche perché non erano affari suoi. Niente di tutto quello non era affar suo. Non poteva essere il piccolo messaggero per sempre. Jongin e Minhee dovevano affrontare quella cosa da soli. Per quanto stupido suonasse, essendo Kyungsoo, non poteva intromettersi nel loro rapporto.
Era meglio per Jongin che risolvesse tutto da solo. Kyungsoo voleva che affrontassero questa cosa faccia a faccia, e voleva che loro due stessero insieme alla fine di tutto ciò.
 
Da: Jongin “Siete a Pechino?! Perché siete lì?!”
Per: Jongin “Per causa tua, idiota! Minhee voleva dimenticarsi di te! Sarà meglio per te che trovi una soluzione a tutto questo. Non sarò il tuo piccolo messaggero e non dirò nulla a Minhee. L’unica cosa che farò sarà quella di riportarla in Corea. Avete bisogno di parlare faccia a faccia.”
Da: Jongin “Perché è tutto così complicato…”
Per: Jongin “Forse dovresti chiederlo a te stesso. Sono deluso da entrambi.”
Da: Jongin “Scusami, hyung. Non succederà di nuovo… :(“
Per: Jongin “Solamente aggiusta tutto, okay? Parlerò con Minhee e cercherò di convincerla a tornare, ma questo sarà tutto. Il resto spetta a te. Ti mando un messaggio più tardi. Sarà meglio che inizi a pensare a cosa dirle, dato che avrai molte cose da spiegarle.”
Da: Jongin “Grazie, hyung. Sono in debito con te.”
 

Kyungsoo rimise il telefono in borsa e si sedette sul letto, passandosi una mano fra i capelli. Come sono finito in questo casino?
Appena si alzò, Minhee uscì dal bagno con il suo pigiama addosso e i capelli un po’ umidi.
La ragazza vide l’espressione di Kyungsoo. Sembrava preoccupato e arrabbiato allo stesso tempo.
 
<< Stai bene? >>, gli chiese.
<< Sì, sto bene. Mi stavo solo chiedendo quando hai intenzione di tornare a Seul >>, disse lui.
<< Non lo so >>, Minhee si strinse nelle spalle. << Probabilmente resterò qui fino alla fine dell’estate. >>
<< La fine dell’estate?! >>, esclamò Kyungsoo. Jongin ha tempo fino alla fine dell’estate per trovare la ragazza che vuole sposare…
<< Sì >>, rispose lei. << Perché? >>
<< Credo che mi manchi casa >>, mentì il ragazzo. Per metà era vero e per l’altra metà no. sapeva che non era bravo a mentire ma, in quel momento, quello era per Jongin, non per lui.
<< Puoi partire prima di me >>, offrì la ragazza.
<< Non me ne andrò senza di te, Minhee >>, disse fermo Kyungsoo. << Ho promesso a me stesso che saremmo venuti qui e partiti da qui insieme. >>
Minhee sospirò. << Ah, giusto, hai ragione. Dobbiamo iscriverci all’Università, trovare un lavoro e tutto. E se partissimo un mese prima della fine dell’estate? >>
<< Beh… Va bene >>, Kyungsoo sospirò. Ripensò a Jongin. Quel ragazzo farà meglio ad avere molta pazienza.



 
Note pt.2:
ALLELUIAAAA! Finalmente inizia ad incastrarsi tutto... ERA ANCHE ORA!
La proposta dei genitori di Jongin ve l'aspettavate? Siate sincere u.u
Come sempre, aspetto di sapere le vostre impressioni e scusatemi ancora una volta per il ritardo ;;

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Capitolo 30
*** Capitolo 29 ***


 
Note:
Vi lascio il capitolo e scappo. Vi avviso soltanto che, purtroppo, stiamo arrivando alla fine, mancano solo un'altra manciata di capitoli...
SONO TRISTEEEEE ;_;
Ma adesso non pensateci e correte a leggere!, ci vediamo al prossimo capitolo :)
Enjoy!


 
 
♦  Autore POV 
 
Kyungsoo pensò a lungo tra sé e sé. Semplicemente tutto quello per lui non aveva alcun senso. Era preoccupato che tutto quello che aveva detto Jongin fosse solo un’enorme bugia, dato che aveva bisogno di qualcuno da sposare. In più, non avevano nemmeno 20 anni ancora. Sposarsi sembrava una cosa difficile da fare, soprattutto perché quei due erano sia troppo giovani che poco esperti in amore.
Cosa sarebbe successo se Jongin avesse detto a Kyungsoo che gli piaceva Minhee solo perché doveva sposarsi con qualcuno? Cosa sarebbe successo se Jongin avesse scelto Minhee solo perché la conosceva da parecchio tempo? Non aveva bisogno di provare qualcosa di serio per sposarla, aveva solo bisogno di una ragazza. Minhee era meglio di un’estranea, giusto?
Cosa sarebbe successo se Jongin la stava usando solo per il suo egoismo?
 
Kyungsoo fissò il soffitto, notando le stelline fosforescenti per la notte che erano attaccate lì. Rise per quanto le trovava infantili. Sicuramente si adattavano molto bene alla personalità di Minhee.
Voleva solo il meglio per la sua migliore amica.
Si fidava di Jongin. Sapeva che Jongin non le avrebbe mai fatto una cosa come quella. Sapeva che, in fondo, a Jongin piaceva Minhee. Forse si stava preoccupato per nulla, e Jongin provava davvero qualcosa per lei. Ma Kyungsoo rimaneva con i suoi dubbi.
Anche se era dubbioso, non stava parlando di certo di un estraneo. Stava parlando di Jongin. Conosceva Jongin da ben 14 anni e sapeva che non c’era alcuna possibilità che l’amico potesse ferire così spudoratamente qualcuno, soprattutto Minhee. Doveva solo avere fiducia in ciò e, ancora più importane, doveva fidarsi di Jongin.
I pensieri di Kyungsoo andarono improvvisamente alla deriva. Iniziò a chiedersi alcune cose. Aveva speso tutto quel tempo a preoccuparsi di Minhee e Jongin che non aveva mai realizzato che anche lui aveva bisogno di qualcuno. Se i suoi amici avrebbero iniziato ad uscire insieme,avrebbero avuto bisogno di più tempo da soli. Cosa avrebbe fatto lui allora? Non poteva fare il terzo incomodo e unirsi ai loro appuntamenti.
Aveva bisogno di qualcuno per se stesso, e aveva bisogno di una fidanzata. Si chiese quando sarebbe arrivata, quando la sua principessa sarebbe entrata nella sua vita.
Dopo un paio d’ore passate a fissare il soffitto, Kyungsoo scivolò nel sonno.
 
*** ¤ ***
 
Jongin si svegliò quella mattina sentendosi incredibilmente stanco. Le palpebre erano pesanti e riusciva a malapena ad aprire gli occhi. Trascorse la maggior parte della nottata a piangere per Minhee.
Dopo aver realizzato che Kyungsoo era a Pechino con Minhee, un po’ di amarezza si insinuò nel suo cuore. Andare a Pechino e scappare da lui era abbastanza, ma adesso Minhee stava cercando anche di farsi passare quello che provava per lui, e si era portata anche Kyungsoo dietro.
 
<< E’ tutta colpa mia. Avrei dovuto rendermi conto dei miei sentimenti prima >>, borbottò tra sé Jongin, prendendo un cuscino e coprendosi il volto. Le parole non potevano esprimere quanto si sentisse orribile.
 
Il suo cuore era dolorante e stava gridando internamente in cerca di aiuto. il suo corpo era debole e vulnerabile, tant’è che poteva benissimo sentire il cuore battere contro la cassa toracica. Era come se stesse per collassare da un momento all’altro.
Kyungsoo e Minhee erano praticamente le uniche persone che erano presenti nella sua vita. Durante i periodi duri non aveva bisogno di nessun altro, non si fidava di nessuno perché aveva accanto Kyungsoo e Minhee. Entrambi erano le persone più importanti della sua vita e, ora che erano scappati lontano da lui, non gli era rimasto nulla.
Si sentiva così male. Non incolpava nessuno all’infuori di sé. Era tutta colpa sua. Ai suoi occhi, era tutta colpa sua. ma in realtà, non era colpa sua. Era colpa di entrambi. Quando due persone hanno una relazione e incontrano dei problemi, non è mai colpa solo di una persona. Entrambe le persone coinvolte devono prendersi la colpa.
 
Jongin pianse ancora un po’, il dolore lo stava divorando. Era così che si era sentita Minhee? Era lui la ragione delle lacrime della ragazza? Si sentiva malissimo. Sapendo che l’aveva fatta piangere, sapendo che era lui la ragione di tutte quelle lacrime che la ragazza aveva versato, gli spezzava il cuore. Voleva solo il meglio per lei, voleva solo che lei fosse felice. Anche se sarebbe finita con un altro, Jongin era disposto a mettere il suo dolore da parte solo per vedere Minhee sorridere. A patto che fosse stata felice, lui avrebbe fatto di tutto. La felicità di Minhee significava tutto per lui.
 
<< Spero solo tu stia bene >>, Jongin mise il broncio, abbracciando il cuscino, come se la sua vita dipendesse da quello.
 
Afferrò il telefono e chiamò Kyungsoo, sperando e pregando che il più grande rispondesse.
 
<< Jongin? Perché stai chiamando così presto? >>, sentì Kyungsoo sbadigliare.
<< H-Hyung >>, Jongin tirò su col naso. Non chiamava quasi mai Kyungsoo “hyung”, e quando lo faceva significava che era successo qualcosa di serio.
<< Jongin, stai piangendo? >>, domandò il più grande.
<< Hyung, mi devi aiutare. Devi riportare indietro Minhee >>, Jongin pianse nel telefono.
 
Calde lacrime rigavano le sue guance, e quella era una sensazione che non aveva mai provato prima. Il dolore, lo stress, era tutto nuovo per lui. Era questo ciò che succedeva quando si era innamorati di qualcuno?
 
<< Sto facendo del mio meglio, Jongin. Ma lo sai, Minhee è testarda. Non vuole tornare fino alla fine di questo mese >>, spiegò Kyungsoo.
Jongin pianse un pochino più forte. << Sto così tanto male. Mi sento così male per quello che ho fatto. In tutti questi anni lei ha pianto per me. Ha provato del dolore a causa mia. Sono una persona orribile, vero? >>
Sentì Kyungsoo sospirare. << No, Jongin. Non sei una persona orribile, e non hai nessuna ragione per cui piangere. Sei un uomo, giusto? Sii uomo e fai qualcosa. >>
 
Jongin aggrottò la fronte. Sapeva che era un uomo, ma era debole. Era sensibile, fragile e tutto il contrario di quello che gli altri pensavano che fosse.
La gente pensava a lui come un ragazzo sexy, attraente, buio, freddo o misterioso. Ma, in realtà, era l’esatto opposto. Era sensibile, fragile, insicuro. Era solo Jongin, niente di più e niente di meno.
 
<< Mi dispiace per averti disturbato  >>, Jongin infine prese la parola, asciugandosi le lacrime. Era un uomo, per aver pianto forte. Aveva bisogno di recuperare il coraggio, aveva bisogno di caricarsi, aveva bisogno di dire a Minhee che l’amava e che voleva che fosse sua.
 
Non c’era bisogno che negasse di amarla davvero, e di ammettere che voleva stare con lei. La vera domanda era un’altra: Minhee poteva mettere da parte tutto quello che era successo? Quel famoso bacio che aveva visto? Le lacrime che aveva versato? Il dolore che ha affrontato? Poteva mettere via tutto quanto solo per lui?
Jongin voleva solo che tutto quello fosse possibile, che Minhee riuscisse a passare oltre a tutto quanto e che riuscisse a perdonarlo per essere stato un codardo. Conosceva i sentimenti di Minhee e invece aveva semplicemente negato quello che stava iniziando a provare per lei. Ma adesso era il momento di affrontarli. Era giunto il momento di far fronte alla realtà, e di capire che si amavano a vicenda.
 
<< Non mi disturbi mai, Jongin. Sei come un fratello per me, sei il mio migliore amico. Non potresti mai essere un disturbo. Ma Minhee si sta svegliando, devo andare. Ti mando un messaggio più tardi. Sii uomo, okay? >>, sussurrò Kyungsoo e terminò la chiamata.
<< Va bene, Soo >>, Jongin annuì, sapendo che Kyungsoo non poteva vederlo annuire. Kyungsoo, inoltre, non poteva vedere l’espressione sofferente che aveva in faccia.
 
*** ¤ ***
 
<< Minhee, torniamo a Seul un po’ prima >>, disse Kyungsoo.
<< Perché? Io non ci voglio tornare >>, rispose ostinatamente Minhee.
<< Aish Minhee! Jongin è lì da solo, puoi immaginare come si sente in questo momento? Non sa che siamo qui. >>
La ragazza si strinse nelle spalle. << Vabbé, potremmo sempre dirgli che siamo qui. Penso che ci sto passando sopra, onestamente. >>
Kyungsoo rise. << Sei una pessima bugiarda. >>
<< Sta’ zitto >>, Minhee mise il broncio. << Ci sto provando. >>
<< Sei così complicata >>, Kyungsoo aggrottò la fronte e andarono insieme da Mayli e Luhan.
 
Lungo la strada, Kyungsoo continuò a pensare alla telefonata con Jongin. Con tutto che aveva i suoi dubbi, sentendo piangere l’amico in quel modo, sapeva che non c’era alcun modo che Jongin la stesse usando. Era sicuramente innamorato di lei, così come lei lo era di lui. Adesso, quello che doveva succedere era che stessero l’uno di fronte all’altra, che ammettessero i loro sentimenti reciproci.
 
*** ¤ ***
 
♦  Minhee POV 
 
Sapevo che mi stavo comportando da ostinata e testarda. Sapevo che andare a Pechino per fuggire dai miei problemi  ne creava ancora di più, ma quella è stata l’unica cosa che mi è venuta in mente. Scappare a Pechino era fondamentalmente il mio modo di risolvere i miei problemi, seppure temporaneamente. Proprio come il suicidio. Quando i ragazzi sono vittime di bullismo oppure hanno problemi di altra natura, pensano che il suicidio sia la loro unica e ultima soluzione. Era tipo così per me, solo che io non mi sono ammazzata ma sono corsa a Pechino.
Sapevo che fare così era sbagliato, ma non riuscivo a sopportare il fatto di stare attorno a Jongin e impedirgli che gli piacessero altre ragazze. Sentivo di essere in fastidio. Sentivo come se non appartenessi a quel posto, come se fossi un’intrusa nella sua vita.
 
Mi resi conto che farmelo piacere per tutti questi anni era stato piuttosto patetico. Voglio dire, ho sprecato la mia intera vita su quel ragazzo. Come ho fatto a fare una cosa del genere? Non lo so nemmeno, ma credo che fossi cieca per via dei sentimento che avevo per lui.
Non potevo negare il fatto che lo amassi ancora con tutta me stessa, ma dovevo mettere da parte i miei sentimenti. Forse, per quando sarei tornata a Seul, tutto sarebbe andato bene. Jongin avrebbe avuto una fidanzata e io potevo trovare qualcun altro. Qualcuno che ricucisse il mio cuore spezzato. Avevo solo bisogno di un po’ di tempo per me stessa. Avevo bisogno di chiudere, ma come avrei fatto?
Decisi che probabilmente non mi sarei confessata a lui. Gli ho dato la caccia per troppo tempo, ne ho passate parecchie. In quel momento avevo solo bisogno di focalizzarmi sul college. La mia educazione, la mia carriera, il mio futuro. Kyungsoo sarebbe stato lì a sostenermi. Non avevo bisogno di qualcuno da amare. Non avevo bisogno di Jongin. Giusto?
 
Tutto qello di cui avevo bisogno era me stessa. Me stessa, Kyungsoo e la mia famiglia. Non avevo bisogno di un fidanzato. Potevo anche morire da sola per quanto mi interessava, mi serviva solo una buona educazione e una buona carriera. Quello era il mio obiettivo principale.

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Capitolo 31
*** Capitolo 30 ***


Note:
No, non sono un fastasma.
Sì, sono veramente io.
Non ho scusanti per questo immenso ritardo, ma non volevo presentarvi una traduzione a più riprese fatta coi piedi, quindi credo (e spero) che ne sia valsa la pena.
Vi dico solo che questo capitolo è interamente dedicato al nostro Jongin :D
Ci sentiamo giù e... Enjoy!


 
 
♦  Autore POV 
 
<< Jongin, devi concentrarti >>, disse l’istruttore di danza, Mr. Jang, a Jongin.
 
Jongin liberò la sua mente e si guardò allo specchio, il riflesso di qualcuno che non conosceva lo stava osservando. Non si  riconosceva più.
Aveva enormi borse sotto agli occhi, i suoi capelli erano in disordine ed era molto più magro del normale. Era stanco, debole ed emotivamente svuotato. Aveva passato notti a piangere fino ad addormentarsi, fino a che le lacrime non uscivano più, lasciandolo solo con il suono dei suoi singhiozzi e sospiri.
 
Mr. Jang chiamò Jongin in un angolo della stanza per parlargli. << Stai bene ragazzo? Sembra tu non abbia dormito negli ultimi giorni. >>
<< Sto bene >>, rispose Jongin.
<< Non mentirmi. Sono più grande di te e non ho mai visto qualcuno così poco concentrato come te. C’è qualcosa che ti preoccupa, vero? >>, chiese l’istruttore.
Jongin sospirò e annuì.
<< E’ per una ragazza, giusto? I ragazzi di oggi, si tratta sempre di qualcosa sull’amore. Cos’ha fatto? Ti ha tradito? >>, chiese ancora Mr. Jang.
Jongin scosse il capo. << Non siamo mai usciti. >>
Mr. Jang guardò il ragazzo negli occhi, osservandolo attentamente. Jongin stava davvero fuori oggi. Questo ragazzo… << Beh, allora cos’è successo? >>
Jongin sentì calde lacrime iniziare a scorrergli lungo le guance. << E’ troppo tardi… >>, borbottò. Gli faceva male dentro e fuori e Mr. Jang poteva constatarlo. Poteva vedere il dolore del ragazzo.
<< Non so di cosa tu stia parlando ma non importa, non è mai troppo tardi >>, Mr. Jang confortò Jongin, guardandolo piangere. Non aveva mai visto qualcuno dei suoi alunni maschi piangere davanti a lui, ma pensò che ci fosse sempre una prima volta per tutti.
Jongin tirò su col naso e si asciugò le lacrime. << Va bene se vado via prima oggi? >>
Mr. Jang annuì. << Tieni >>, consegnò a Jongin un po’ di soldi, ma il ragazzo rifiutò subito.
<< Non potrei mai prendere questi soldi. >>
<< Non li stai prendendo, se sono io a darli a te. Sono tuoi. Usali per comprarti qualcosa da mangiare e poi vai a casa a riposare. La prossima volta che entrerai qui dentro, sarò meglio che tu sia in salute e concentrato, okay? >>, Mr. Jang accarezzò la schiena del ragazzo.
Jongin annuì. << Grazie. >>
 
Jongin uscì dallo studio a testa bassa, senza nemmeno dire una parola a qualcuno. Non aveva salutato neanche Hyeri.
Mentre si dirigeva fuori, poteva sentire gli sguardi degli altri su di sé, lo fissavano. Sapeva di avere un aspetto terribile e sapeva anche che stava peggiorando le cose piangendo, ma non poteva farci nulla.
Ogni volta che chiudeva gli occhi, c’era quel dolore che gli bruciava dentro. Non voleva andare a dormire perché, in ogni caso, quel dolore stava sempre lì. Stare sveglio ed affrontare la realtà era meglio che dormire, sognare per poi svegliarsi per rendersi conto che avrebbe dovuto affrontare tutto, ancora una volta.
Non sapeva più quello che stava succedendo. Aveva soltanto bisogno di qualcuno che gli stesse accanto e lo confortasse. Aveva bisogno di Minhee.
 
*** ¤ ***
 
<< …Jongin >>, chiese la madre di Minhee dalla porta. << Oh, tesoro. Cosa ti è successo? >>
 
Osservò attentamente il ragazzo dai capelli scuri, notando i suoi tratti. Sembrava più magro, gli zigomi sporgenti, gli occhi erano cadenti contornati da pesanti borse. Guardandolo, non poteva fare altro che sentirsi dispiaciuta.
 
<< Minho hyung è qui? >> chiese il ragazzo, con voce calma e strana. Tirò indietro le lacrime che cercavano di scendere.
 
Jongin si sentiva un peso, ignorare quella donna in quel modo. La parte peggiore era che lei gli ricordava di Minhee, il che gli spezzava il cuore e le ginocchia non reggevano.
 
La madre di Minhee annuì. << E’ qui, è nella sua stanza. Vuoi parlare con lui? >>
 
Jongin mosse la testa in segno di assenso, fece un inchino verso la signora e iniziò a dirigersi verso la camera di Minho.
 
<< Non bussare, entra e basta, okay? >> disse la donna dandogli una pacca sulla spalla.
 
Jongin annuì obbedientemente. Anche se la madre di Minhee disse di non bussare, lui lo fece ugualmente. Non voleva essere invadente, nel caso in cui Minho fosse impegnato.
La donna lo osservava dal salotto, notando ancora quanto Jongin fosse prosciugato. Vide che bussò alla porta, ignorando quanto detto prima. Rise fra sé.
 
<< Avanti >>, Jongin sentì la voce di Minho dall’interno della camera. Lentamente aprì la porta, da cui fece spuntare solo la testa.
<< Hai da fare hyung? >>, chiese Jongin.
Minho scosse la testa. << Per nulla vieni dentro. >>
 
Jongin entrò lentamente nella stanza e chiuse la porta dietro di sé, constatando che lì dentro quasi nulla era cambiato. C’erano ancora foto sue e dello hyung sparse per la camera e foto di Minho e Yuri. Le pareti erano state dipinte di un bellissimo blu scuro ed era stata messa una TV a muro per riempire l’angolo che era stato sempre vuoto.
 
<< Come stai? >>, chiese Minho. << Sembra che tu non abbia dormito in questi giorni. >>
Jongin sospirò. << sto dormendo troppo in realtà. >>
 
Minho lo osservò più attentamente.
 
<< Forse sono quelle borse sotto agli occhi? Cos’è successo? >>, domandò lo hyung.
<< Non lo sai? >>, chiese il più giovane di rimando.
<< No, cosa? >>
 
Jongin fece una piccola pausa prima di rispondergli. Stava cercando le parole giuste per esprimere quello che provava davvero. << E’ Minhee. >>
 
Minho annuì con la testa, ma non riusciva ancora a capire nulla. Sapeva che la ragazza al momento era a Pechino, ma cos’aveva a che fare quello con tutta la situazione?
 
<< E’ a Pechino adesso, giusto? >>, chiese Minho.
Jongin annuì. << Con Kyungsoo. >>
 
Quello Minho non lo sapeva. Non aveva di dove quella conversazione sarebbe andata a finire, ma poteva dire che Jongin sarebbe potuto collassare in ogni momento.
 
<< Per favore, aiutami hyung >>, supplicò il più piccolo. << Ho commesso un errore un grande errore… Ci ho messo troppo per accettare quello che provo per lei >>, iniziò a piangere.
 
Minho finalmente afferrò la situazione e ascoltò attentamente le parole di Jongin, e quella scintilla che gli si era accesa negli occhi gli faceva capire che era davvero sincero. Osservò anche le sue espressioni mentre parlava. Notò come le sopracciglia di Jongin cercavano di unirsi ogni volta che nominava la ragazza.
Jongin continuò a raccontargli tutto quello che era successo. Da quando iniziò a provare dei sentimenti per Minhee a quando lo hyung capì tutto; quanto fosse stato codardo per non aver accettato i suoi sentimenti prima, del bacio in spiaggia e di Minhee che era andata a Pechino per dimenticarlo.
 
<< Quindi l’hai sempre saputo? >>
Jongin annuì. Stava cercando di essere uomo e trattenere le lacrime, ma più ne parlava e più gli sembrava che non ce la facesse. << Lo sapevo… E le ho causato tutto quel dolore >>, il ragazzo aggrottò la fronte.
<< Sicuramente ti ci è voluto molto tempo per capire che le piacevi da così tanto tempo eh? >>, Minho rise fra sé.
 
Jongin non replicò, ma abbassò lo sguardo sulle sue mani vergognandosi.
 
<< Ti dirò quello che farei io se fossi al tuo posto >>, Minho sospirò. << Andrei direttamente a Pechino e le direi che provo qualcosa per lei. >>
Il più giovane spalancò gli occhi e immediatamente scosse la testa. << Ma non ho idea di dove sia. In tutti i posti che ci sono a Pechino potrebbe essere ovunque. E cosa potrei fare in tal caso? Appaio e basta? Probabilmente lei non vuole neanche vedermi. >>
Minho si mise a ridere. << Jongin, Minhee è mia sorella di sangue. Fidati di me, probabilmente sta morendo dalla voglia di vederti. E a proposito di dove si trovi, ti darò l’indirizzo. >>
Jongin aggrottò la fronte. << Sei sicuro di questa cosa? >>
Il più grande annuì e scrisse su un pezzo di carta l’indirizzo della sorella. << Ecco. Vai qui. I miei nonni vivono lì e parlano decentemente un po’ di coreano, sarai in grado di sopravvivere. Digli soltanto che sei un amico di Minhee. >>
<< Ma sei sicuro che Minhee voglia vedermi una volta arrivato lì? >>, chiese Jongin di nuovo.
<< Ovvio che lo vorrà. Le farà pensare che a lei ci tieni davvero, dato che hai fatto un lungo viaggio per arrivare a Pechino >>, lo rassicurò Minho. << E’ mia sorella e, sapendo quello che prova per te, sicuramente non si opporrà. >>
<< Grazie hyung >>, le labbra di Jongin si curvarono in un piccolo sorriso. Era la prima volta che sorrideva dopo una settimana.
 
*** ¤ ***
 
Jongin entrò nel suo appartamento e vide che i suoi genitori erano seduti sul divano a guardare la tv.
 
<< Mamma? Papà? >>, li chiamò. Era sorpreso di vederli lì, non erano andati a trovarlo dal giorno in cui parlarono del matrimonio.
<< Figlio mio, sei tornato! >>, il padre si alzò.
<< Dov’eri? Eravamo preoccupati, non rispondevi al telefono >>, lo rimproverò la madre.
<< Ero a casa di Minhee. Perché siete qui? >>, chiese Jongin.
<< Ah, Minhee? Perché eri lì? >>, la donna ignorò la domanda posta dal figlio. Non era il tipo da rispondere alle domande, piuttosto preferiva porle. Se voleva sapere qualcosa, bisognava che le fosse risposto a quanto chiedeva, ignorando chi per primo avesse posto la domanda.
<< In realtà sono andato a parlare con Minho hyung, Minhee è a Pechino. Perché siete venuti qui? >>, chiese di nuovo Jongin.
<< Per controllarti, ecco perché >>, rispose il padre. <>
<< Cosa? >>, Jongin spalancò gli occhi pieni di rabbia. << Non è giusto! Hai detto specificatamente che avrei avuto tempo fino alla fine dell’estate per trovare la ragazza che voglio sposare, e che poi avrei potuto sposarmi con lei nel momento più opportuno! >>, gridò il ragazzo.
 
Era molto triste che i suoi genitori non avessero fatto caso alle sue condizioni, e adesso lo stavano anche forzando a sposarsi giovane.
 
<< Sappiamo quello che abbiamo detto, ma il nostro amico vuole che la figlia si sposi alla fine di questa estate. Se non trovi presto una ragazza, dovrai sposarti con lei >>, spiegò il padre.
<< Non sposerò quella ragazza, papà >>, dichiarò il ragazzo. << Ho già trovato chi voglio sposare, ma non lo faremo fino a quando non lo vorremo entrambi. >>
I genitori indietreggiarono al repentino cambiamento del figlio. << Stai uscendo con qualcuno? >>
Jongin sospirò. << No, non sto uscendo con nessuno. Ma se volete che io sposi qualcuno, allora mandatemi a Pechino >>, dichiarò, sentendo le ginocchia tremare.
La madre di Jongin lo guardò, notando finalmente le borse sotto agli occhi e quanto fosse dimagrito. << Oh mio Dio, cosa ti è successo? >>
Jongin tossì. << Oh, lo noti adesso? >>
<< Rispondimi Jongin >>, la madre lo fissò.
<< Non mi è successo nulla, ma sono serio sul fatto di andare a Pechino. La ragazza che voglio sposare si trova lì, in questo momento >>, il ragazzo incrociò le braccia.
<< Aspetta, non hai appena detto che Minhee era a Pechino? >>, chiese la madre.
Jongin annuì. Guardò la madre dritta negli occhi e prese un bel respiro. << E’ lei quella giusta. >>
 
Non si era mai sentito così sicuro prima d’ora. Anche se lui e Minhee non erano mai usciti insieme seriamente, anche se non avevano ancora ammesso i sentimenti che provavano, Jongin sapeva che Minhee era colei con cui voleva trascorrere il resto della sua vita, e lo stesso valeva per la ragazza.
Non avevano bisogno di uscire o di essere fidanzati, lui sapeva già tutto di lei. Sapeva già quali erano i suoi piani per il futuro, quanti bambini avrebbe voluto avere e come avrebbe voluto chiamarli. Sapeva che a Minhee piacevano le sue mani, ed era sicuro di amarla e di voler passare il resto dei suoi giorni insieme a lei. Dopotutto, si conoscevano da molto tempo e non c’era nulla che potesse fermarlo dal trascorrere la sua vita con lei.
 
La madre di Jongin si illuminò. << Minhee? Sposerai Minhee? Ah, ho sempre voluto che voi due ci sposaste! >>, esclamò la donna, battendo felicemente le mani.
<< Pensavo uscisse con Kyungsoo >>, il padre aveva uno sguardo confuso.
Jongin si infastidì un po’ e guardò il padre. << Invece no >>, digrignò i denti. << Mi lascerete partire oppure no? >>
<< Oh, tesoro. Lascialo andare a Pechino >>, disse la madre lamentandosi. << Ho sempre adorato Minhee, è una ragazza così gentile e bella. Sarebbe davvero molto carino farla diventare parte della nostra famiglia anche se lo è già parzialmente. >>
<< Beh, non vedo perché no, ma posso chiedere perché quella ragazza si trova a Pechino? >>, domandò il padre.
Jongin decise che ne aveva abbastanza di parlare di quell’argomento, così mentì. << Non lo so, ma la seguirò. >>
Il padre allora sospirò. << Se ti sposerai con lei, allora va bene. >>
<< Non ti prometto nulla, papà. Voglio solo stare con Minhee fin quando non sarò pronto per sposarmi, okay? >>, mise in chiaro il ragazzo.
L’uomo sospirò di nuovo. << Ne riparleremo quando tu e Minhee sistemerete le cose. >>



 
Note pt.2:
BUONGIORNO FIORELLINO! BEN SVEGLIATO CARO JONGIN!
Finalmente è arrivato il capitolo che tutte stavate aspettado: Jongin si mette in moto!
Adesso andrà a Pechino, prenderà Minhee, si sposeranno, figlieranno e vivranno tutti felici e conten- MAGARI!
Non posso dirvi più nulla, sorry xD
Voi come pensate andrà adesso? Sono curiosaaaaa!

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Capitolo 32
*** Capitolo 31 ***


Note:
Ok, sono in super ritardo.
Vi lascio il capitolo e ci sentiamo giù.
Enjoy :)



 
♦  Autore POV
 
<< Tu e Kyungsoo avete un’amicizia molto strana sai? >> chiese Mayli.
 
Minhee, Mayli e Huan stavano girando per il centro commerciale insieme, passando un po’ di tempo fra ragazze. I ragazzi erano a casa di Luhan, a fare tutto quello che avevano intenzione di fare.
Kyungsoo iniziava ad andare molto d’accordo con Luhan e Yixing, e in realtà a Minhee questo faceva molto piacere: erano diventati amici ignorando le barriere linguistiche. Anche se Luhan e Yixing erano fluenti col mandarino, riuscivano a comunicare con Kyungsoo attraverso il coreano; era una cosa carina perché si stavano impegnando a farlo sentire parte del gruppo.
 
Minhee si strofinò il collo, guardando Mayli. <> chiese.
<< Prima litigate e un minuto dopo vi tenete per mano e vi abbracciate come foste l’uno la ragione di vita dell’altra. E strano >>, Mayli si strinse nelle spalle.
 
Minhee annuì, perché in realtà era d’accordo con lei. Lei e Kyungsoo avevano un’amicizia bipolare: potevano anche odiarsi veramente per un minuto, ma non sarebbe mai durata a lungo. Non potevano restare arrabbiati a vicenda, semplicemente perché avevano bisogno l’uno dell’altra.
 
<< Ma è una cosa carina, quindi questo ripara la stranezza >>, aggiunse Huan.
 
Minhee annuì di nuovo verso Huan, notando che i suoi occhi erano di nuovo attaccati al telefono. Probabilmente sta mandando un messaggio a Yixing.
Yixing aveva finalmente preso coraggio e aveva chiesto a Huan di uscire, con l’aiuto di Minhee naturalmente. I due avevano avuto una specie di “chiacchierata preparatoria” prima che Yixing avess il coraggio anche solo di andare da Huan. Onestamente era una delle decisioni migliori che Yixing avesse mai preso: Huan lo rendeva felice e lui rendeva felice Huan. Erano genuinamente felici insieme. Da quando Yixing usciva con Huan, la ragazza era praticamente entrata nella piccola cerchia di amici, così come Kyungsoo. Huan usciva spesso con le altre ragazze e Minhee la trattava come se la conoscesse da una vita.
 
<< Non fatevi idee strane o sbagliate, Kyungsoo ed io siamo solo amici molto stretti >>, le avvertì Minhee. << Va bene? >>
Huan sorrise. << Sì, abbiamo capito >>. Guardò Mayli e lei sorrise di rimando. Le due pensavano la stessa cosa: pesavano a quanto Minhee fosse bugiarda.
 
Le altre persone pensavano che Minhee negasse i propri sentimenti, ma non era così. Non aveva mai visto Kyungsoo come un potenziale fidanzato, ed era sicura che anche per Kyungsoo fosse lo stesso. Semplicemente non erano destinati a stare insieme in quel senso.
 
<< Hey, hey. Non guardatevi in quel modo >>, Minhee le indicò. Loro risero.
 
Minhee doveva ammetterlo, Huan era molto alla mano. All’inizio sembrava molto timida, ma in realtà era una ragazza dalla personalità brillante: era felice per tutto il tempo, proprio come un raggio di sole. Non era quel tipo che dopo un po’ dava fastidio, era soltanto sempre positiva e calma. Non importava cosa fosse accaduto, avrebbe avuto sempre un sorriso stampato in faccia, non avrebbe mai lasciato intendere agli altri che stava passando un periodo difficile. Huan era una brava persona, e Minhee pensava che si adattava benissimo a Yixing. Aveva una bella personalità, ed era anche molto bella. Aveva i capelli castani, di media lunghezza. Gli occhi erano marroni e scintillavano ogni volta che appariva Yixing. Era evidente: erano fatti l’uno per l’altra. Lei era perfetta per lui.
 
<< Forse dovremmo tornare a casa, i ragazzi probabilmente staranno aspettando che portiamo loro del cibo >> disse Mayli.
<< S’, torniamo a casa. Iniziano a farmi male le braccia >>, si aggregò Huan, buttandosi le buste sulle spalle.
 
Le tre ragazza stavano facendo shopping da almeno tre ore. Avevano comprato un sacco di vestiti e accessori, ma hey, erano pur sempre ragazze. non si potevano incolpare delle ragazze che amavano spendere soldi per loro stesse ogni tanto giusto?
 
<< E per quanto riguarda il cibo? >>, chiese Minhee.
<< Supermarket? >> suggerì Mayli. <>
Minhee annuì nervosamente, indirizzando lo sguardo dalla parte opposta. << Certo >>, mormorò.
<< Minhee, non sai cucinare? >>, chiese Huan.
<< Lo fa sempre Kyungsoo per me! >>, si lamentò lei, difendendosi.
<< Kyungsoo cucina per te? Wow, che fortuna. Vorrei che anche Luhan cucinasse per me >>, sospirò Mayli.
Minhee alzò gli occhi al cielo e incrociò le braccia. << Aspetta fino a quando Kyungsoo non avrà una fidanzata. Non avrò più un cuoco. >>
 
*** ¤ ***
 
<< Aprite la porta, idioti! >>, Mayli bussò violentemente alla porta di casa di Luhan.
 
I tre ragazzi le avevano lasciate fuori per almeno un’ora e mezza; Mayli stava per perdere del tutto la pazienza, ma sembrava che quei tre cretini ci stavano prendendo gusto.
 
<< Lo giuro Luhan, se non apri immediatamente questa porta- >>, Mayli fece una pausa, pensando a cosa dire. Non riusciva a pensare a nulla dalla troppa rabbia.
<< Kyungsoo, non riesco a credere che tu mi stia tradendo così! >>, gridò Minhee.
<< Yixing, anche tu! >>, sbottò Huan, ma sembrò più divertita di quanto lo fossero le altre due ragazze.
 
Potevano sentire i tre ragazzi che ridacchiavano dietro la porta; Mayli ne ebbe abbastanza.
 
<< Luhan >>, disse Mayli con tono severo. << Sono seeria. >>
 
Ci fu un lungo silenzio, poi sentirono borbottare.
 
<< Mi darai un bacio? >>, chiese Luhan dall’altra parte della porta. Quel ragazzo stava andando oltre.
<< Assolutamente no! Apri la porta Luhan! >>, gridò Mayli. << Incredibile >>, mormorò fra sé.
<< Voglio il mio bacio! >>, ribattè il ragazzo.
<< Okay, va bene! Avrai il tuo bacio, basta che apri la porta. Mi sto incazzando sul serio. >>, sbuffò Mayli.
 
Si sentì lo sblocco della porta e, apertasi scricchiolando (stile film horror), le ragazze videro le tre teste degli amici. Minhee afferrò subito Kyungsoo per il colletto e lo colpì al braccio.
 
<< Hey! Fa male… >>, piagnucolò lui.
<< Davvero? >>, disse lei con un’espressione simpatica in viso. Vide Kyungsoo annuire e il suo broncio. << Bene >>, disse lei  sorrise vedendo l’amico sconvolto.
<< Dov’è il mio bacio? Voglio il mio bacio >>, disse Luhan a Mayli imbronciato.
<< Forse la prossima volta >>, borbottò lei mentre si faceva strada in casa.
Luhan sbattè il piede per terra come un bimbo di quattro anni. << Cavolo! Lo sapevo! Non avrei dovuto lasciarti entrare! >>, gemette lui, seguendo Mayli in casa.
<< Huan >> , chiamò Yixing.
 
Quasi troppo in fretta, Huan si voltò per guardare Yixing. Quei due erano ancora nella fase imbarazzante in cui non sapevano cosa fare nel loro rapporto, ma non gli si poteva farne una colpa. L’inizio era sempre imbarazzante.
Invece si rispondere, Huan lo fissò, in attesa che lui dicesse qualcosa.
 
<< Non sei arrabbiata con me, vero? >>, chiese Yixing. Sorrise quando vide la ragazza scuotere la testa.
<< Va bene, piccioncini. Entrate dentro, fa caldo qui fuori >> disse Minhee, ed entrò con Kyungsoo.
 
*** ¤ ***
 
<< Questo è stato il pasto più buono che io abbia mai mangiato >> Luhan si massaggiò lo stomaco e ruttò.
<< Ma le buone maniere dove le hai lasciate? >>, Mayli gli tirò uno schiaffo al braccio.
 
Minhee e Kyungsoo potevano sentire le risate degli amici dalla cucina, dato che stavano lavando i piatti.
 
<< Vi serve una mano? >>, chiese Huan mentre mise il suo piatto nel lavandino.
<< No no, tranquilla. Tu stai pure con Yixing >>, Minhee le fece l’occhiolino. La vide arrossire un po’, Minhee sapeva che era quello che Huan voleva sentirsi dire. Non se lo fece ripetere due volte e corse a sedersi vicino a Yixing.
 
<< Huan è una brava ragazza >>, commentò Kyungsoo, osservandola. Lui asciugava e Minhee lavava.
Minhee annuì. << Sì, è vero. Sono felice che Yixing stia con lei >>, sorrise.
<< Sono proprio fatti l’una per l’altro, in realtà >>, disse l’amico.
<< Esattamente >>, annuì di nuovo la ragazza. Passò un piatto bagnato a Kyungsoo e lui l’asciugò.
 
Stavano in silenzio, si sentivano solo l’acqua scorrere, i piatti che toccandosi facevano rumore e le voci dal soggiorno.
 
<< Sono preoccupato per Jongin >>, disse ad un tratto Kyungsoo.
 
Minhee non rispose, ma continuò soltanto a lavare i piatti (ma strofinandoli più violentemente di prima).
 
<< Probabilmente non si è neanche accorto della nostra assenza >>, sussurrò la ragazza fra sé, ma Kyungsoo sentì quelle parole molto chiaramente.
 
Kyungsoo sapeva che Minhee era molto ostinata, e probabilmente non sarebbe ritornata a Seul prima di quanto avesse detto, era ansioso.
Voleva dirle con tutto se stesso che sapeva che Jongin ricambiava i suoi sentimenti; sapeva sarebbe stata felice una volta scoperto ciò. Ma, onestamente, quello era il posto adatto per dirle una cosa del genere? Certo, erano tutti migliori amici e non dovevano nascondersi nulla, ma non voleva che la prima vera storia di Minhee iniziasse in quel modo. Voleva solo che Jongin ammettesse i suoi sentimenti parlandole faccia a faccia, così avrebbe potuto vedere la reazione dell’amica.
Se gliel’avrebbe detto, probabilmente Minhee avrebbe pensato ad una bugia. Ovviamente avrebbe potuto mostrarle i messaggi che si era scambiato con Jongin, ma poi avrebbe creato ulteriori problemi e avrebbe sicuramente iniziato un dibattito interiore per decidere se tornare subito a Seul o rimanere a Pechino.
 
<< I piatti sono fatti >>, disse piano Kyungsoo mentre asciugava l’ultimo piatto. Minhee annuì, si asciugò le mani con un canovaccio  si fece strada verso il soggiorno con Kyungsoo al seguito.
<< Accompagno Huan a casa, okay? >>, disse Yixing mentre si alzò in piedi. Guardò la sua ragazza con gli occhi a cuoricino e le sorrise.
<< Fate attenzione, voi due >>, gli disse Minhee, indirizzando un occhiolino alla ragazza. Huan rise.
 
Kyungsoo li salutò con la mano mentre uscivano.
 
<< Quindi, siamo solo noi… >>, iniziò Luhan.
Minhee si grattò la testa. << Veramente, anche Kyungsoo ed io dobbiamo tornare a casa. >>
<< Di già? >>, si lamentò Mayli.
Minhee si alzò i piedi e si stiracchiò. << Domani venite da me? >>, chiese.
<< Va bene >>, mormorò Mayli, si alzò e abbracciò l’amica.
<< Ciao ragazzi! >>, Luhan li salutò con la mano e loro uscirono, chiudendosi la porta alle spalle.
 
<< Che giornata eh? >>, Kyungsoo sorrise, i due ragazzi camminavano l’uno accanto all’altra.
Minhee annuì. << Com’è stata? >>
<< Beh, mi è piaciuta molto. I tuoi amici sono veramente cordiali e simpatici, ma onestamente preferisco Jongin >>, disse Kyungsoo. Notò come la ragazza si tese al solo menzionare il nome dell’amico e subito se ne pentì.
Minhee ignorò il nome di Jongin e gli regalò un falso sorriso. << Perché ti riferisci a loro come miei amici? Sono anche tuoi >>, incrociò le braccia.
<< Oh, oh. Giusto >>, Kyungsoo annuì. << Sono persone carine, ma sono dei tipi strani. >>
<< Strani vanno bene >>, Minhee rise.
<< Credo di sì, in un certo senso >>, accordò l’amico.
 
I due ragazzi si incamminarono sul vialetto della casa dei nonni di Minhee, ma la ragazza si bloccò all’improvviso quando vide una figura seduta sullo scalino della porta. Il suo cuore iniziò a battere più veloce e la testa cominciò a girare. Sbattè gli occhi più volte per focalizzare meglio, per capire se quello che stava vedendo era reale e non un’illusione. Pensava di star sognando, avrebbe potuto giurarlo.
Quella figura sembrava stranamente familiare e, se non si sbagliava, era di sicuro…
 
Kyungsoo rimase a bocca aperta. << Ma quello è Jongin?!? >>



 
Note pt.2:
Ecco, Jongin decide di partire per raggiungere Minhee a Pechino e si fa trovare a casa dei suoi nonni... Come si evolveranno le cose?
Stay tuned :)

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Capitolo 33
*** Capitolo 32 ***


Note:
Pensavo che non sarei più riuscita ad aggiornare... Sono successe talmente tante cose nella mia vita negli ultimi tempi che anche respirare era diventato difficile.
Diciamo che non è stato un bel periodo per me e la mia famiglia. Ci sono stati un sacco di problemi e non è stato facile uscirne (ancora adesso tiriamo gli strascichi).
Ma non voglio annoiarvi con i miei problemi (e non mi sembra neanche questo il luogo adatto). Quindi bando alle ciance ed ecco qui il nuovo capitolo! 
Enjoy!

 



 
♦  Autore POV

<< J-Jong- >> balbettò Minhee. In quel momento l’eccitazione, il nervosismo e molte sensazioni simili stavano sostituendo tutto il dolore che la ragazza aveva provato fino a quel momento, lasciandola intorpidita.
<< Minhee… >> borbottò jongin, alzandosi immediatamente. Allentò la presa e il suo bagaglio cadde a terra; si avvicinò alla ragazza, abbracciandola.
Lei accumulò tutto il coraggio che le era rimasto e si scrollò di dosso le braccia di Jongin, fissandolo negli occhi. << Perché sei qui? >>, chiese Minhee, non un segno di simpatia nella sua voce.
 
Jongin sentì il suo cuore stringersi e non proferì parola. Per tutto il giorno ne passò di ogni, perdendosi a Pechino perché non riusciva a comunicare con gli autisti di taxi. Era rimasto imbottigliato in un traffico atroce, e un bambino non gli aveva dato tregua per tutto il viaggio in aereo, dato che scalciava costantemente contro il suo sedile. Nella settimana precedente aveva dormito poco e nulla, ragionando se sarebbe dovuto partire per vedere Minhee oppure no.
Aveva finalmente raccolto il coraggio necessario per presentarsi a casa della nonna della ragazza ma, sentendo ora quelle parole da parte della ragazza, pensò che tutta la faccenda fosse un errore e l’ultimo briciolo di coraggio che gli rimase andò in frantumi.
 
<< Vattene >> disse Minhee, trattenendo le lacrime. Non avrebbe pianto,  sicuramente non davanti a lui. Non avrebbe mostrato la sua debolezza.
 
Il ragazzo sospirò, sapendo che tutto fosse un errore. Il suo cuore gli diceva che andava tutto bene, che era una grande idea, ma la sua mente non era d’accordo: non avrebbe mai dovuto salire su quell’aereo.
Prese il suo bagaglio. Sapeva quanto fosse patetico in quel momento. In realtà era rimasto seduto lì fuori per due ore aspettando che Minhee uscisse di casa; stava pianificando di dormire direttamente lì fino a che qualcuno non avesse aperto quella porta e lo avesse trovato lì.
Aveva fatto del suo meglio per bussare alla porta, per suonare il campanello, ma il suo corpo gli aveva impedito di farlo. Le braccia erano inermi, diventavano come noodles ogni volta che cercava di fare qualcosa.
Era rimasto seduto sul gradino della porta per due ore, ragionando su cosa avrebbe dovuto fare. E ora che aveva visto Minhee, non sapeva cosa fare. Tutto ciò per cui si era preparato, tutto ciò che voleva dire e che aveva ripassato nella sua testa, ora era completamente svanito. Non riusciva a pensare logicamente.
 
<< Minhee >>, la chiamò Kyungsoo, << Non lo stai dicendo sul se- >>
<< Ho detto di andare via >>, Minhee stava ancora guardando Jongin. Si potevano facilmente notare le lacrime che stavano per strabordare dagli occhi della ragazza, era meglio per tutti e due se Jongin andava via in quel momento.
 
Senza aggiungere altro, Jongin si allontanò dai suoi amici. Dapprima Kyungsoo esitò, non riusciva a lasciare che tutto ciò accadesse: erano lì, faccia a faccia, come poteva lasciare che Jongin se ne andasse in quel modo? Non doveva far scivolare via così quell’opportunità.
 
<< Jongin >>, alla fine Kyungsoo lo chiamò. Jongin si voltò e guardò l’amico. <>, gli disse.
 
Il più piccolo scosse la testa, mostrando un sorrisino. Sebbene sorridesse, c’erano lacrime cristalline a riempirgli gli occhi.
Era passato parecchio tempo da quando Kyungsoo aveva visto Jongin piangere e in quel momento, vedendolo in quelle condizioni, gli si spezzò il cuore. I suoi due migliori amici erano testardi, ignari e profondamente innamorati. Erano stupidi. Voleva solamente che stessero insieme.
 
<< Sto bene, hyung >>, Jongin annuì mentre tirava su col naso.
 
Kyungsoo fissò il suo migliore amico, notando finalmente le borse sotto agli occhi, gli occhi gonfi, il naso rosso e le labbra tremanti. Tutto ciò fece sentire Kyungsoo colpevole, anche se lui non c’entrava nulla.
 
Jongin emise una piccola risatina. << Avrei dovuto immaginare che sarebbe andata così. >>
 
Minhee non voleva più sentire la voce di Jongin, così corse dentro casa, sbattendo forte la porta.
 
<< Devi ammettere i tuoi sentimenti per lei Jongin! Dannazione! >>, imprecò Kyungsoo. Le lacrime di Jongin scesero lungo le sue guance e il più grande si pentì subito delle sue parole. Non doveva essere arrabbiato con Jongin, non era il momento. Doveva confortarlo.
<< Non vuole neanche vedermi >>, rispose lui. << E’ troppo tardi. >>
 
Jongin si voltò, allontanandosi. Kyungsoo sospirò, sapeva che non poteva farci nulla. Quella era casa di Minhee, e lui non poteva far entrare l’amico senza il permesso della ragazza. Ma se non l’avesse lasciato entrare, che razza di migliore amico sarebbe stato?
Quando ebbe finito di battibeccare interiormente, Kyungsoo corse dietro all’amico. Corse veloce, afferrò Jongin per il polso e lo fece girare.
 
<< Ascoltami >>, disse Kyungsoo. << Non puoi arrenderti così, lei ti ama. >>
<< No, non è vero. Non sono niente per lei >>, rispose lui debolmente. << Lasciami solo >>, si liberò il polso e continuò a camminare.
<< Davvero Jongin. Se non sei nulla per lei, allora perché sta piangendo? Eh? Pensaci su. Perché dovrebbe piangere per te se per lei non conti nulla? >>, chiese Kyungsoo. Gemette fra sé, arrendendosi. Non sarebbe più stato il suo Cupido. Se la sarebbero cavati da soli, o forse no.
 
Anche se poteva sembra egoista, Kyungsoo non poteva essere il loro Cupido per sempre. Stava recitando quel ruolo da troppo tempo ormai, ora era tutto affidato al destino. Se quei ragazzi erano destinati a stare insieme, il destino avrebbe giocato le sue carte.
Kyungsoo tornò indietro, senza mai guardarsi indietro per vedere come stava l’amico. Era arrabbiato con Jongin, ed era arrabbiato anche on Minhee. Era seccato per la testardaggine dell’amica ed era irritato per il tempo che Jongin ci aveva messo per capire i suoi sentimenti.
Entrò nella stanza di Minhee e la vide appallottolata in una coperta sul pavimento mentre piangeva, abbracciandosi le ginocchia.
 
<< Minhee! Non di nuovo! >>, urlò lui.
 
Lei, in risposta, singhiozzò più forte di prima. << Non voglio vederlo, mai più. >>
<< Non sopravvivrai se farai così, non farti del male >>, Kyungsoo sospirò.
 
Minhee ignorò tutto quello che Kyungsoo le disse e continuò a piangere con tutta se stessa; il dolore che provava ormai l’aveva intorpidita.
Sì, era testarda. Sì, a volte era un’ingrata. Sì, aveva commesso anche lei degli errori. Ma era soltanto un essere umano. Gli umani facevano cose del genere. Non erano perfetti. Forse era troppo testarda, ma Jongin era il suo primo amore.
Forse aveva dato per scontato qualcosa che non era vera, ma era successo solo perché le sue paure e insicurezze avevano preso il sopravvento. Il dolore era dolore. Non importava cosa, il dolore la fece piangere. Non importava se c’era una ragione buona per farlo oppure no.
 
<< Minhee, ti stai solo torturando se resti qui seduta a piangere. Tu e Jongin dovete accettare entrambi i sentimenti che provate l’uno per l’altra >>, disse Kyungsoo.
<< Lasciami sola >>, rispose lei debolmente.
<< Ok >>, sospirò lui. <>, borbottò Kyungsoo. Si mise a letto e non si preoccupò di cambiarsi i vestiti o farsi una doccia; era prosciugato da tutto quello che era successo.
 
***¤***
 
Jongin gemette tra sé, asciugandosi le lacrime, mentre girovagava per il quartiere. Era completamente perso. Anche se quel quartiere era piccolo, si era perso. Non aveva alcuna idea di dove fosse la casa di Minhee, dato che si era concentrato più sul terreno che dove fosse diretto. Si guardò intorno e rabbrividì. Odiava ammetterlo, ma si era davvero perso. Era in Cina, da solo, non sapendo dove fosse. Probabilmente era la cosa peggiore che gli potesse accadere, dopo quello che gli capitò poco tempo prima.
Il ragazzo udì alcuni passi in lontananza e la sua paura aumentò. Qualcuno avrebbe potuto rapirlo o, peggio ancora, ucciso proprio lì, in quel momento. Cosa stava facendo della sua vita? Il suo corpo si animò e si preparò a difendersi da qualunque cosa. Afferrò saldamente il manico del suo bagaglio, pronto a scagliarlo contro chiunque stesse per attaccarlo. Probabilmente era solo in paranoia, ma meglio non rischiare.
 
<< Jongin? >>, chiamò la figura.
Il ragazzo urlò, saltando dalla paura e agitando quel suo bagaglio in tutte le direzioni.
<< Come fai a conoscermi?! Chi sei?! >>, chiese Jongin, continuando ad urlare.
<< Luhan! Sono Luhan! >>
 
Jongin lasciò cadere la valigia e si mise una mano sul petto, cercando di calmarsi. Ci volle un po’ , ma alla fine il suo battito cardiaco tornò alla normalità.
 
<< Sapevo fossi tu >>, sospirò Luhan. << Stai cercando qualcuno? >>
 
Luhan si ricordò di quando Minhee gli confessò che gli piaceva Jongin. Ancora non riusciva a credere che il Jongin che conosceva lui e quello che conosceva Minhee erano la stessa persona. Ora Jongin era lì, in carne ed ossa.
 
<< Sto cercando una ragazza>>, borbottò Jongin tranquillamente.
Luhan ridacchiò e annuì, consapevole. << Minhee? >>
Gli occhi di Jogin si spalancarono e il cuore iniziò ad agitarsi di nuovo. << La conosci? >>
<< Certo che conosco Minhee, siamo migliori amici e vicini di casa dall’asilo >>, rispose Luhan.
 
Jongin fece un cenno con la testa, ricordando che Minhee una volta gli disse che aveva un gruppo di amici a Pechino, prima di incontrare lui e Kyungsoo. Però non sapeva che uno di quegli amici fosse proprio Luhan.
 
<< Non lo sapevo >>, disse Jongin.
 
Si sedette sul marciapiede e Luhan lo seguì. I due ragazzi stavano in silenzio.
 
<< Dunque, cosa ti porta qui? >>, chiese Luhan, cercando di rompere quel silenzio imbarazzante.
Jongin alzò semplicemente le spalle. << Non è più importante ormai >>, sospirò. Una parte di lui voleva mettersi a piangere, ma un’altra invece voleva smetterla. Stava piangendo da settimane ormai, era ora di finirla.
<< Stiamo forse parlando di Minhee? >>, chiese Luhan.
 
Jongin annuì di nuovo e Luhan gli mise una mano sulla spalla, stringendola un po’.
 
<< Non lo sai, vero? >>, Luhan rise piano.
Jongin lo guardò con aria confuso. << Cosa vuoi dire? >>
L’altro ragazzo inspirò profondamente. <>, confessò.
<< Non lo so >>, Jongin sorrise amaramente. << Ma vorrei che me lo dimostrasse. >>
 
Luhan guardò meglio Jongin e notò che il ragazzo non dormiva sicuramente da giorni. Aveva delle borse enormi sotto quegli occhi gonfi. E sembrava anche che stesse per scoppiare a piangere da un momento all’altro.
 
Cercando di cambiare argomento, Luhan si alzò. << Hai un posto dove stare? >>
Jongin scosse la testa, guardando in basso.
Luhan sorrise e fece alzare l’altro, afferrando la sua valigia. << Puoi restare a casa mia finché ne hai bisogno. >>
Gli occhi di Jongin si illuminarono, ringraziando immediatamente Luhan.
 
***¤***
 
Dopo che Jongin si rinfrescò  e mangiò qualcosa con Luhan, i due ragazzi iniziarono ad incastrare tutto quanto. Dopoutto erano amici, e non si vedevano da un po’.
 
<< Balli ancora? >>, chiese Luhan.
Jongin annuì. << Certo che sì. Ballare è una delle cose più incredibili che un essere umano possa mai fare >>, sorrise.
<< Ecco, ed è meglio che tu prosegua Jongin >>, disse Luhan. << Hai del talento. >>
 
Jongin era lusingato. Sentire quelle parole da qualcuno che non fosse il suo istruttore di danza era bello. Sapeva di avere del talento, ma non aveva mai osato dirlo da sé, sarebbe risultato arrogante.
 
<< Ah, hai la ragazza? >>, chiese Jongin, cambiando argomento.
Luhan annuì. << Sì, sempre lei >>, dichiarò. Prese una bottiglietta d’acqua e la bevve in un sorso.
<< Il suo nome è Mayli, giusto? >>, chiese Jongin.
Luhan annuì di nuovo. << Mayli ed io conosciamo Minhee fin dall’infanzia. Siamo tutti buoni amici >>, disse Luhan. << Non posso acora credere che tu conosca Minhee. >>
<< Beh, il mondo è piccolo >>, Jongin mormorò piano.
<< Posso chiederti una cosa? >>, sbottò ad un tratto Luhan.
<< Certo. >>
<< Perché sei a Pechino? >>
 
Non sapeva perché era così curioso, ma Luhan voleva davvero sapere perché Jongin fosse a Pechino. Minhee non aveva intenzione di retare lì per sempre, quindi perché quel ragazzo era lì? Non poteva semplicemente aspettare che Minhee tornasse a Seul?
 
<>, brontolò Jongin.
<< Non potevi aspettare che tornasse a Seul? >>, chiese l’altro ragazzo.
Jongin scosse la testa. << I miei genitori vogliono… che… mi sposi. Non ho avuto scelta. >>
<< Quindi i tuoi sentimenti per Minhee sono forzati? >>, domandò Luhan. Stava iniziando ad essere protettivo. Se a Jongin piaceva Minhee solo perché era costretto a sposarsi con qualcuno, non lo avrebbe mai permesso.
<< I miei sentimenti per Minhee sono veri. Ecco perché non posso sposarmi con chiunque. Se mi sposerò con qualcun’altra, probabilmente mi suiciderò >>, sospirò Jongin.
Luhan annuì, capendo finalmente tutto. << Meglio che andiamo a dormire ora, continueremo a parlare domani . >>
<< Grazie per avermi permesso di stare qui. >>
<< Nessun problema >>, Luhan sorrise. << Sei un amico, non posso lasciarti dormire per strada. >>
 
***¤***
 
Minhee si infilò un pezzo d’uovo in bocca e masticò, leggendo il messaggio che aveva ricevuto da Luhan.
 
<< Luhan vuole che andiamo da lui dopo la colazione >>, Minhee avvisò Kyungsoo con la bocca piena di cibo.
Kyungsoo si schermò la faccia con le mani. << Dove sono finite le buone maniere? >>, la rimproverò.
Mihee ridacchiò e continuò a masticare, poi inghiottì. La nonna aveva preparato loro la colazione.
<< Dovremmo tornare a Seul? >>, chiese lei, mangiando un pezzo di pane.
Kyungsoo rise. <>, la prese in giro.
<< Sono seria, Soo. L’ho sognato stanotte >>, disse Minhee, con il tono più serio che avrebbe potuto tirar fuori.
<< E di cosa si trattava? >>, chiese Kyungsoo.
<< Confessavamo i nostri sentimenti >>, Minhee sorrise al solo pensiero e il cuore iniziò a batterle più veloce. << Non penso io possa dimenticarlo >>, sospirò.
<< Allora non farlo. Non ti obbliga nessuno a farlo >>, disse Kyungsoo.
<< Ma- >>
<< Ah ah ah >>, Kyungsoo la indicò.
Lei roteò gli occhi e iniziò a pensare. << Dove pensi sia andato poi ieri sera? Sono stata troppo dura? >>, chiese Minhee all’amico, preoccupata. Dev’essere stata dura per lui.
<< Sì, sei stata mooooolto dura con lui. Probabilmente è già tornato a Seul, lo chiamerò >>, disse lui, notando che la ragazza stava iniziando ad agitarsi. << Perché? Sei preoccupata per lui? >>, le diede un colpetto scherzoso al braccio.
<< Cos- No! >>, Minhee negò immediatamente.
<< Non negare l’amore >>, sogghignò Kyungsoo.
Prima che Minhee potesse protestare, l’amico si era già alzato. << Io vi shippo! >>, gridò Kyungsoo alzando il pugno in aria. Afferrò i piatti e li mise nel lavandino, scappando.<< Shippo la Jonghee! >>, gridava per casa.
<< Ya! Ya! Smettila di far casino! >>, urlò Minhee.
<< Allora ammetti che ti piace ancora >>, Kyungsoo incrociò le braccia.
<>, borbottò lei.
<< Quindi lo ammetti? >>
Minhee sorrise e distolse lo sguardo. Prendendo il suo piatto e mettendolo nel lavandino insieme a quello di Kyungsoo. << Sbrighiamoci e andiamo da Luhan, okay? >>
<< L’hai ammesso! >>, disse felicemente Kyungsoo.
 
***¤***
 
<< Luhan apri! >>, Minhee bussò alla porta. Sentì dei passi dirigersi verso la porta, poi un piccolo clic e la testa di Luhan fece capolino.
<< Oh, siete voi ragazzi. Mayli non è ancora arrivata >>, spiegò Luhan.
<< E Yixing? >>, chiese Minhee.
<< Sta ancora dormendo, c’è Huan con lui >>, rispose il ragazzo.
Minhee ridacchiò. << Huan? >>, aggrottò le sopracciglia.
<< Sì, dormono insieme ultimamente >>, Luhan sorrise,
<< Capisco >>, Minhee continuò a sorridere mentre entrava in casa, insieme a Kyungsoo.
 
Si sedettero sul divano e Minhee guardò Luhan. << Cosa facciamo oggi? >>
Luhan si limitò a scrollare le spalle. << Non lo so, dove vuoi andare? >>
<< Non lo so neanch’io >>, rispose lei.
 
Luhan annuì con la testa, impaziente.
Sapeva che Jongin in quel momento si trovava in bagno, e voleva che quei due chiarissero una volta per tutte. Stava pianificando di chiuderli nella stessa stanza e di non lasciarli uscire finché non avessero messo a posto le cose.
 
<< Kyungsoo, posso prendere in prestito Minhee per un secondo? >>, chiese Luhan.
Kyungsoo fece spallucce. << Sì, certo. >>
 
Luhan prese per mano la ragazza e la portò al piano di sopra. Era come un cane al guinzaglio.
 
<< Che stai facendo? >>, chiese Minhee.
<< Devo parlarti in privato a proposito di… Mayli >>, rispose lui.
Gli occhi della ragazza si ingigantirono per lo shock. << hai rotto con lei? >>
<< Ma no! >>, sbottò immediatamente il ragazzo. << Sta per essere il nostro anniversario e ho bisogno di parlare con te. Non mi sento a mio agio a parlarne anche con Kyungsoo >>, confessò Luhan.
 
Entrarono in camera di Luhan e non c’era più il rumore dell’acqua che scorreva; si sentì sollevato.
Minhee i sedette all’estremità del letto e aspettò che l’amico aprisse bocca, ma non proferì parola.
 
<< Stai bene? >>, gli chiese.
<< Sì, ho solo dimenticato il mio telefono. Ho pianificato tutto lì sopra, aspetta un attimo >>, disse Luhan alzandosi.
 
Prima che lei potesse protestare, il ragazzo si alzò e chiuse la porta. Minhee sentì un piccolo scatto dall’altra parte e scattò immediatamente in direzione della porta, cercando di aprirla.
 
<< Luhan, cos’hai intenzione di fare? >>, urlò lei.
Luhan si maledisse, sapendo che molto probabilmente lo avrebbe ucciso una volta uscita da lì. << Sto chiudendo la porta? >>
<< Sì, lo so! >>, ulrò di nuovo Minhee. << Ma perché? >>
<< Io- >>
 
Prima che Luhan potesse continuare, udì un forte urlo e poi un altro strillo, ma il secondo sembrò essere di Jongin. Immediatamente scese le scale e trovò Kyungsoo in piedi con gli occhi spalancati.
 
<< Cos’è successo? >>, chiese Kyungsoo, vedendo l’espressione scioccata sul volto di Luhan.
<< Jongin è di sopra con Minhee >>, rispose.
<< Che cosa?! >>, urlò kyungsoo. Stava correndo di sopra per andare da Minhee, ma Luhan lo fermò.
<< Hanno bisogno di parlare >>, disse Luhan.
 
***¤***
 
 << Io-uh... >>, cercò di dire Jongin mentre si copriva il petto con le mani. << S-s-scusa! >>, chiuse la porta del bagno.

Minhee stava lì, scioccata, cercando di capire quello che stava succedendo. Jongin stava a pochi metri da lei, era a casa di Luhan e Luhan l'aveva bloccata nella stessa stanya di Jongin, immaginando che Kyungsoo fosse al piano di sotto sapendo tutto.
la ragazza iniziò a gridare internamente appena realizzò tutto quanto. Provò ad aprire di nuovo la porta, ma era inutile: era chiusa a chiave.

<< Luhan! Fammi uscire o chiamerò Mayli! >>, gridò Minhee.
<< Fai pure! >>, rispose Luhan.
Minhee calciò la porta con forza. << Romperò la porta se non mi fai uscire subito da qui! >>
<< Fallo! >>, rispose Luhan, mettendo alla prova l'amica.

I due ragazzi erano soliti sfidarsi in ogni cosa, quindi Minhee accettò la sfida e calciò la porta con ancora più forza.

<< Non dicevo sul serio! >>, urlò Luhan.
<< Fammi uscire! >>, gridò lei di rimando. << Dov'è Kyungsoo? >>
<< Sono qui >>, disse lui lievemente.
<< Kyungsoo, ci sei dentro anche tu in tutto questo? >>
<< M-mi dispiace, ma tu e Jongin dovete risolvere tutto. Lui deve dirti molte cose e tu non puoi semplicemente ignorarlo per il resto della tua vi- >>
<< Non voglio sentire nulla! Zitto! Zitto! Zitto! >>, gridò la ragazza mentre si copriva le orecchie e batteva i piedi sul pavimento. Si buttò sul letto e iniziò ad urlare contro il cuscino.

Era sdraiata sul letto e guardava il soffitto, pensando ad un modo per uscire da quella situazione. Avrebbe potuto saltare dalla finestra, ma si sarebbe rotta un braccio o una gamba.
Minhee sentì la porta del bagno aprirsi e vide Jongin uscire, più bello di sempre. Fino a quel momento non aveva realizzato quanto quel ragazzo le mancasse; sentì il bisogno di buttarsi nelle sue braccia. Si trattenne dal farlo e si coprì la faccia con il cuscino, ma si accorse che quel cuscino aveva lo stesso profumo di Jongin, così lo gettò da un lato e finì per colpire il ragazzo.
Jongin, che non stava prestando attenzione, si lasciò colpire dal cuscino direttamente in testa, assumendo un'espressione non poco sconvolta sul viso. Minhee si lasciò sfuggire un risolino appena guardò jongin e lui sorrise.

<< Sai che siamo chiusi dentro, vero? >>, gli chiese la ragazza.
Jongin annuì. << Sì, ti ho sentita urlare contro di loro >>, sorrise.

Minhee si mise a sedere, guardandosi le mani. Tutto il dolore che aveva provato,tutto quello che era successo. Si dimenticò di tutto quanto, anche del perché era così arrabbiata con Jongin.

<< Minhee, sai che non ho baciato Chohee, vero? >>, chiese lui.
Lei si lamentò e si lasciò cadere di nuovo sul letto, coprendosi il viso con il palmo delle mani. Non voleva sentire nulla.
<< Stava per succedere, ma Chohee mi disse di spostarmi se io... >>, Jongin si interruppe. << Se provavo qualcosa per te. >>
Gli occhi della ragazza iniziarono a riempirsi di lacrime.
<< Minhee i-io non... so...>>, il ragazzo fece una pausa. << E' così difficile per me dirti tutto. >>
Minhee lasciò cadere quelle calde lacrime che le avevano riempito gli occhi, senza rispondere a Jongin. Non aveva nulla da dirgli.
<< Credo che tu mi piaccia >>, disse finalmente lui. Sentiva il suo cuore battere veloce, stava per esplodere.
Minhee provavav le stesse cose, voleva soltanto stare sul letto tutto il giorno a farsi le coccole, ma non era quello il caso. << Bugiardo >>, mormorò fra sé la ragazza. Distolse lo sguardo da quello del ragazzo e pianse ancora.
<< Posso dimostrartelo >>, disse Jongin coraggiosamente.
Minhee scosse la testa. << Come? >>, chiese. Si girò per guardarlo di nuovo in faccia; sorrideva e sembrava determinato.
<< Diventa la mia ragazza >>, disse lui. Si sentì sollevato, era come se il peso che portava da tanto tempo era finalmente sparito.
Minhee, dall'altra parte, stava per morire. proprio lì e proprio in quel momento. Stava veramente succedendo a lei? Era solo un sogno? Era un sogno, vero?
<< FINALMENTE! >>, gridarono Kyungsoo e Luhan dall'altra parte della porta, battendosi il cinque. Minhee era così concentrata su Jongin che si era completamente dimenticata i due amici lì fuori.
<< Ya! Sapete che queste "intercettazioni" sono fastidiose? >>, gli gridò la ragazza. Sentì altre lacrime scendere dalle guance, ma erano lacrime di gioia.
<< Rispondi di sì! >>, urlò Kyungsoo.
<< Dici di sì! Dici di sì! Dici di sì! >>, Luhan e Kyungsoo cantilenavano insieme.
Minhee guardò Jongin, che la osservava di rimando con sguardo serio.
<< Non posso prometterti che non litigheremo. Non posso promettere che non ti farò piangere. Ma posso prometterti che sarò sempre accanto a te per asciugarti le lacrime. >>. Le asciugò il viso con i polpastrelli e le mise un braccio intorno alla spalla.

Minhee lasciòandare tutte le lacrime che aveva trattenuto fino a quel momento e si poggiò sul suo petto, poi avvolse le sue braccia intorno alla vita di Jongin e lui poggiò la sua testa su quella della ragazza.

<< Non devi rispondermi subito, ma sappi che aspetterò la tua risposta >>, disse Jongin.
<< La risposta è sì >>, Minhee rispose immediatamente.

Jongin stava per svenire. Tutte le emozioni si erano mischiate così bene e tutto in quel momento era fantastico. Finalmente, dopo tanto, aveva una ragazza. E per Minhee era come se tutto fosse tornato al proprio posto. C'erano ancora alcune risposte che doveva ottenere, ma sapeva che prima o poi le avrebbe avute. In quel momento, tutto quello che importava era quel ragazzo accanto a lei.
Minhee capì che tutto i dolore che aveva sopportato in quegli anni era valso a qualcosa. Perché alla fine era felice.




 
Note pt.2:
So quello che state pensando: FINALMENTEEEEEEEEE! Stappiamo lo champagne xD
MA BUONGIORNO CARO JONGIN! Era ora!
Con questo voglio voglio avvisarvi che manca soltanto un altro capitolo e infine l'epilogo, poi purtroppo saluteremo questa ff... Ma non voglio rattristare me e voi prima del tempo, quindi basta pensare e ci vediamo al prossimo capitolo!
Besos :)

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Capitolo 34
*** Capitolo 33 ***


 Note:
Non è un fantasma, sono davvero io xD
Mi è mancato EFP e mi siete mancati voi ;;
Come state? Spero abbiate passato delle buone feste :)
Vi lascio al capitolo, enjoy!

 


 
♦  Autore POV 
 
Minhee spostò il braccio di Jongin da sopra la sua spalla e lo guardò. << Sai che non mi importa restare qui dentro con te tutto il giorno, vero? >>, ammise lei.
Jongin sorrise. << Lo stesso vale per me >>, disse.
<< Sono già usciti? >>, domandò Luhan a Kyungsoo fuori la porta.
<< Non lo so, è tutto troppo tranquillo… >>, mormorò Kyungsoo.
 
Minhee e Jongin sogghignarono e insieme si nascosero nell’armadio di Luhan.
 
<< Andiamo a controllare? >>, chiese Kyungsoo.
 
I due ragazzi nell’armadio smisero di ridacchiare appena sentirono lo scatto della chiave che apriva la porta e dei passi che si facevano sempre più vicini.
 
<< Dove sono andati? >>, chiese Luhan.
<< Forse sono saltati giù dalla fin- >>
<< BOO! >>, Minhee e Jonin scattarono fuori insieme spaventandoli. Kyungsoo lasciò andare un gridolino e Luhan indietreggiò un po’, portandosi una mano sul petto.
<< YA! >>, gridò Luhan.
<< Vendetta! >>, gridò Minhee di rimando. Lei e Jongin si diedero un cinque e Kyungsoo sogghignò.
<< Quindi adesso va tutto bene? >>, domandò Kyungsoo.
<< Non del tutto >>, la ragazza rise. << ma è okay. >>
<< Cosa vuol dire che è okay? Sei la mia ragazza, vero? >>, chiede Jongin.
<< Non ti ho ancora dato la mia risposta >>, scherzò Minhee. Era divertente prenderlo in giro perché Jongin era molto infantile.
<< M-ma a-aspetta, tu… >>, borbottò lui. Si sentì contrariato e Minhee sorrise.
<< Sono la tua ragazza >>, annuì lei. Vide il modo in cui quel ragazzo si illuminò e rise.
<< Finalmente >>, sputò fuori Kyungsoo. <>, Kyungsoo pizzicò il braccio di Jongin.
Jongin aggrottò la fronte e si massaggiò il braccio.
<< Tu e Jongin dovreste tornare a casa di tua nonna e parlare >>, disse Kyungsoo.
<< E u dove starai? >>, gli chiese Minhee.
Kyungsoo si strinse nelle spalle. << Qui, sopporterò di fare il terzo incomodo con Luhan e Mayli >>, disse lui.
<< Sei sicuro? Non voglio che tu lo faccia a causa mia… >>
<< Sai da quanto tempo aspettavo che voi due metteste in chiaro i vostri sentimenti l’uno con l’altra? Oddio, andate e basta! >>, Kyungsoo spinse via Minhee e Jongin.
 
*** ¤ ***
 
Minhee e Jongin si sedettero vicini. Minhee lo portò nel più vicino bar che conosceva dove servivano il bubble tea e ordinò i loro gusti preferiti.
 
<< Posso sapere come hai avuto il mio indirizzo? >>, gli chiese Minhee, mentre aspettavano la loro ordinazione.
<< Minho >>, ammise lui, guardandosi le mani. << Sai, gli devo molto. >>
<< Quindi mio fratello ti ha convinto? >>, tossì Minhee. << Lo sapevo. >>
Jongin rise. <>, chiese, la curiosità prese il sopravvento e tirò fuori quella domanda.
Minhee rimase un pochino sorpresa da quel quesito, ma sapeva che Jongin andava sempre dritto al punto. << Forse dalle medie? >>, disse fra sé e sé. << E’ un bel po’ di tempo. >>
<< Ah, così tanto? >>, il ragazzo aggrottò le sopracciglia, si sentiva in colpa.
 
Alle medie non aveva davvero idea che piacesse a Minhee. Era solo all’inizio dell’ultimo anno delle superiori che aveva intuito qualcosa, e realizzò che anche a lui quella ragazza piaceva da tanto tempo.
 
<< Ed io? Da quanto tempo ti piaccio? >>, chiese lei di rimando. Era il suo turno di essere curiosa.
Jongin rise un po’. << Non lo so, è solo successo. >>
<< Quindi non da tanto? >>, domandò ancora lei.
Jongin annuìe vide Minhee aggrottare un po’ la fronte. Anche Jongin fece la stessa cosa, ma cecò di tirarla su. << a quello che conta è che ora mi piaci, giusto? >>, chiese lui.
Minhee annuì.
 
La cameriera arrivò con i loro bubble tea e li mise sul tavolo sorridendo.
 
<< Siete una coppia? >>, chiese la cameriera in mandarino.
 
All’inizio Minhee stava per scuotere la testa, ma si ricordò che Jongin le aveva appena chiesto di essere la sua ragazza, quindi annuì orgogliosamente. Le serviva un po’ di tempo per abituarsi all’idea… Sembrava che in tutti quegli anni l’aveva solamente rincorso, e adesso che aveva ottenuto quello che più desiderava, le sembrava surreale.
 
<< State molto bene insieme >>, disse la cameriera sorridendo prima di andarsene.
Minhee arrossì e bevve un sorso del suo bubble tea.
Jongin si spostò un po’ sulla sedia appena vide il colore delle guance della ragazza. << Cos’ha detto? >>, chiese.
<< Dice che stiamo bene insieme >>, gli rispose.
 
Minhee vide il viso del ragazzo diventare rosso cremisi. Entrambi bevvero un sorso dal loro bubble tea goffamene e ogni tanto Minhee alzava lo sguardo per sorprenderlo a fissarla.
 
<< Perché mi stai fissando in quel modo? >>, gli chiese.
Il ragazzo sorrise. << Perché non riesco ancora a credere che stia succedendo davvero >>, rispose.
<< Cosa? >>
<< Tu. Sei finalmente la mia ragazza. Hai idea di quanti giorni io abbia speso seduto a casa, chiedendomi quando ti avrei chiamata “la mia ragazza”? Ho pensato ai modi più stupidi per confessarmi >>, ammise lui.
Minhee sentì il cuore saltare un battito.
<< Pensavo che non avrei mai trovato il coraggio per farlo, ma quando sono arrivato a Pechino ho capito che l’avrei fatto, in un modo o nell’altro >>, dichiarò lui.
<< Stop >>, disse Minhee. Sorrideva come una pazza. <>
<< So che di solito non esprimo i miei sentimenti, ma è solo che sono davvero felice >>, rispose Jongin. << Ti sto spaventando? >>, rise.
<< No >>, Minhee scsse la testa. Continuarono a bere i loro bubble tea e la ragazza iniziò con le domande. << Cos’è successo davvero con Chohee? >>
Il ragazzo sospirò, ricordando quella terribile esperienza di nuovo. Era rimasto traumatizzato. << Niente. Ma come hai fatto a saperlo? >>, chiese Jongin.
<< Vuoi sapere la verità? >>
Jongin annuì. << Sì. >>
Minhee si morse le guance e poi tornò seria. << Stavo per confessarti i miei sentimenti quel giorno. Lo scenario era carino, quindi pensai che sarebbe stata una cosa indimenticabile. Ma, invece, ho visto voi due… >>
 
Minhee si interruppe e bevve un sorso. Era tutto. Non era più successo nulla. Tutto quello che era successo dopo era che lei aveva pianto come una bambina a cui era appena stato rubato il gelato.
 
<< Per questo sei venuta a Pechino? Con Kyungsoo? >>, Jongin spalancò gli occhi.
Minhee annuì.
<< Perché l'hai fatto? Avresti potuto parlarne con me >>, Jongin incrociò le braccia.
<< Ho pensato che se fossi venuta qui le cose sarebbero andate bene. Tu avresti vissuto la tua storia d'amore senza la mia intromissione >>, disse lei.
<< Beh, è stato un pensiero stupido >>, la rimproverò Jongin. << Sai quanto io abbia pianto? >>
La ragazza rise e scosse la testa. << No, non lo sapevo, scusami >>, disse lei.
<< Non farlo di nuovo, va bene? >>
<< Promesso >>, Minhee alzò il mignolo.
Jongin sorrise e alzò anche il suo, incrociandolo con quello della sua ragazza.
 
*** ¤ ***
 
 << Oh, guardate chi sono tornati! >>, cantilenò Luhan quando aprì la porta.
Minhee vide Kyungsoo affacciarsi dalla cucina  sembrò come se avesse visto dei fantasmi. << Minhee! Jongin! >>, gridò. Corse da loro e scosse così forte l'amica che stava per toglierle l'anima. << Sei tornata! >>, sospirò.
<< Cos'è successo? >>, chiese Jongin preoccupato. << Sembri spaventato. >>
<< Non avete idea di quello che ho passato… >>, piagnucolò Kyungsoo. << Mi stavano torturando! >>
Minhee rise e guardò Luhan, che aveva una faccia compiaciuta. << Cosa ti hanno fatto? >>
Gli occhi di Kyungsoo si arrotondarono innocentemente e si fece piccolo. << Si stavano baciando, e abbracciando, e facendo le coccole, e… Oh mio Dio! >>, il ragazzo ansimò. << Tu e Jongin non avete intenzione di iniziare a fare queste cose, vero? >>, gridò. Realizzò solo in quel momento che se Minhee e Jongin avrebbero iniziato a stare insieme, lui avrebbe dovuto vedere quelle cose ogni giorno. << Oh mio Dio! >>, Kyungsoo andò nel panico. << E' orribile. E' come se in qualche modo fossi intrappolato in uno di quei drama sdolcinati. >>
Minhee si mise a ridere per il modo in cui Kyungsoo stava reagendo e lo afferrò dalle spalle, guardandolo negli occhi. << Ti prometto che non faremo nulla di fonte a te, okay? >>
<< Per il momento >>, aggiunse Jongin.
<< Per il momento? >>, Minhee era confusa.
<< Cosa? Ti aspetti che mi trattenga dall'abbracciare e baciare la mia ragazza di fronte agli altri per sempre? >>, Jongin sbuffò.
 
Kyungsoo sembrava pronto ad abbracciare Jongin, ma si trattenne; era davvero felice per i suoi due migliori amici. Era bello vedere che tutto si fosse risolto nel migliore dei modi. Andarono tutti in salotto e videro Huan, Yixing e Mayli seduti sul divano a guardare un film.
 
<< Siete arrivati! >>, Mayli sorrise.
 
Yixing, Huan e Mayli si alzarono, salutando Jongin. Il ragazzo ricambiò il saluto e Minhee iniziò le presentazioni.
 
<< Lei è la ragazza di Luhan, Mayli >>, iniziò Minhee.
<< Ciao, io sono il bellissimo ragazzo di Minhee, Jongin >>, disse Jongin. Minhee lo colpì al braccio e Mayli le lanciò un occhiolino.
 
Il cuore di Minhee tremò quando Jongin disse che era il suo ragazzo. Era confermato che era suo e di nessun'altra.
 
<< Quindi, vedo che avete risolto tutto >>, Mayli sorrise di nuovo.
Minhee annuì.
<< Ed è venuto fino a qui per te, che dolce >>, continuò Mayli.
Minhee girò gli occhi e Mayli guardò Luhan, che era attento al film. Prese un po' di popcorn e gli riempì la bocca. << Ya! Perché non fai qualcosa di dolce anche tu per me? >>
Luhan la guardò a sua volta e la provocò, tenendo un popcorn fra i denti. << Vuoi un bacio al popcorn? >>, agitò le sopraciglia.
 
Mayli lo schernì e lo spinse via con un dito; Minhee e Jongin si sentirono un po' in imbarazzo, ma continuarono a ridere insieme agli altri. Quei due ragazzi sembravano cos a loro agio quando stavano insieme, si davano baci e tutto. Minhee e Jongin, d'altra parte, non si erano ancora baciati per la prima volta.
Era imbarazzante da ammettere, ma Minhee era parecchio nervosa a riguardo. Si chiese quando aveva intenzione di baciarla, perché sicuramente non avrebbe aspettato un altro paio di anni per il loro primo bacio. Arrivò alla conclusione che Mayli e Luhan erano così in confidenza perché stavano insieme da più di un anno, mentre fra lei e Jongin era passata solo un'ora.
 
<< E tu quando hai intenzione di baciarmi? >>, chiese Jongin, sconvolgendo Minhee. Era come se il ragazzo le avesse letto nella testa. Jongin rise per l'espressione di Minhee, a lei continuava a restare in quel modo. << Sto scherzando, non voglio obbligarti a fare nulla >>, sorrise. Le afferrò la mano e intrecciò le loro dita. << Ma non puoi fermarmi dal tenerti la mano >>, le fece un occhiolino.
 
Minhee alzò gli occhi al cielo e si misero tutti a guardare il film in tv, sedendosi sul divano.
 
*** ¤ ***
 
<< E' stato un piacere conoscerti >>, Mayli sorrise a Jongin.
Jongin annuì. << Anche per me. >>
<< E' un bravo ragazzo >>, Mayli lanciò un occhiolino a Minhee e lei rise.
<< Grazie >>, rispose Minhee.
 
Kyungsoo, Minhee e Jongin tornarono a casa dei nonni della ragazza, dato che Jongin stava trascinando la sua valigia avanti e indietro.
 
<< Voi quando avete intenzione di tornare a Seul? >>, chiese Minhee.
<< Ho detto ai miei genitori che sarei tornato in questa settimana >>, disse Jongin.
<< Allora andiamocene questo fine settimana, così abbiamo il tempo di trovare qualche lavoro estivo, mi servono soldi >>, Minhee sospirò.
<< Io probabilmente lavorerò in un bar o qualcosa del genere… Caffè gratis! >>, scherzò Kyungsoo.
<< Stessa cosa per me >>, disse Minhee.
<< Lavoreremo insieme! >>, urlò Kyungsoo e diede il cinque all'amica.
<< Io avevo intenzione di dare lezioni agli studenti più giovani, lì a scuola di danza >>, Jongin sorrise. <<Ovviamente. >>
<< Davvero? Maschi o femmine? >>, chiese Minhee, alzando un sopracciglio.
<< Entrambi. >>
<< Ah, non mi piace come suona questa cosa >>, disse lei, guardando Jongin di traverso.
<< E perché? >>
<< Perché non voglio che alcune ragazzine non del tutto sviluppate cerchino di sedurre il mio ragazzo o altre cose così >>, sbottò lei.
 
Jongin si mise a ridere e lo stesso fece Kyungsoo. L’unica persona che non rideva era Minhee, che incrociò le braccia e li maledì mentalmente.
 
<< Sono certo che una cosa del genere non succederà mai >>, la rassicurò Jongin.
Minhee mugugnò.
 
Kyungsoo li guardava e basta, sospirando allegramente. Che idioti, c'è voluto così tanto tempo perché capissero.



 
Note pt.2:
Ed eccoci qui, tutto è andato per il meglio e abbiamo avuto il finale che volevamo *.*
Come già vi avevo anticipato, questo è l'ultimo capitolo, manca solo l'epilogo e poi questa traduzione sarà completa (l'epilogo è in fase di revisione, molto probabilmente lo pubblicherò nella prossima settimana)... Non voglio annoiarvi già da ora con i ringraziamenti, quindi basta xD
Come sempre fatemi sapere cosa ne pensate e ci sentiamo al prossimo capitolo :)
Besos!

 

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Capitolo 35
*** Epilogo ***


 
Note:
Finalmente siamo arrivati all'epilogo :)
Ci vediamo giù per i ringraziamenti/saluti finali
Enjoy :)




Quattro anni, sette mesi, una settimana, due giorni, diciassette ore, dieci minuti e sedici secondi dopo, Jongin non aveva rotto la sua promessa.
Come le aveva promesso, ogni volta che Minhee si sentiva giù o era triste, lui era lì per lei. Ogni tanto, era cosi idiota da essere lui la causa delle sue lacrime, alcune volte era lui che la faceva piangere, o a farla sentire triste, o a farla arrabbiare… Ma neanche una volta si era allontanato da lei.
Proprio come le aveva promesso, era lì per lei quando ne aveva bisogno. Era lì per lei e l¢amava. Era lì per provarle che, anche se era la persona che la rendeva triste, Jongin poteva farla sentire anche la persona più felice sulla terra.
E la persona più felice era lei.
Choi Minhe non era mai stata così felice. Senza Jongin vicino a lei, si sentiva nulla. Ogni giorno Jongin era il motivo per cui lei si alzava dal letto. Di ogni piccola cosa che facevano insieme e di tutto il tempo che trascorrevano insieme, Minhee ricordava tutto.
Ricordava col cuore: quei momenti li avrebbe ricordati per il resto della sua vita.
 
Il suo ricordo preferito era di quando Jongin le chiese di diventare la sua fidanzata e di sposarlo. Sì, si era sentita come la persona più fortunata al mondo. Non era mai stata felice e non aveva mai sorriso come quel giorno. Anche Jongin era felice. Felici, ecco com¢erano. Vivevano insieme in una piccola casa e avevano un vicinato davvero tranquillo; girato l¢angolo, c¢era una pasticceria in cui Minhee amava andare. Alcune mattine, prima che Minhee si svegliasse, Jongin ci andava e le prendeva tante cose buone. Vivevano pacificamene e si godevano le piccole cose che facevano sentire Minhee ancora più felice. Non era mai stanca di lui; non poteva neanche immaginare lei stessa che si stancava di Jongin. Lui era il suo tutto. Era la sua anima gemella.
 
Conoscendolo da circa 16 anni, aveva imparato ad amare ogni suo difetto, come d¢altronde aveva fatto anche lui. Dai suoi cambiamenti di stati d'animo alle sue continue necessità e piagnistei, Jongin amava ogni singolo aspetto di lei. Così come Minhee amava i suoi tormenti e lamentele.
 
Il giorno in cui Jongin le chiese di diventare la sua fidanzata, per Minhee era un giorno qualunque.
Si svegliò, ovviamente, accanto a Jongin; si alzò e si preparò per andare a lavoro, mentre Jongin preparava la colazione. A Minhee piaceva il caffé con molta schiuma, con due cucchiaini di zucchero.
Si sedevano insieme ogni mattina e discutevano di cose inutili, proprio come durante l¢adolescenza. Si amavano come avrebbero fatto due ragazzini, e a Minhee quella cosa piaceva più di tutte. La trattava ancora come se avesse diciannove anni, le dimostrava lo stesso amore di quattro anni fa.
Mangiavano i toast con burro e miele – il preferito di Minhee –oppure, a volte, i pasticcini che Jongin andava a prendere lì di fronte. In altri giorni, Minhee si svegliava per prima e preparava i bagel con crema di formaggio e nocciole per entrambi. In seguito, si davano un bacio e Minhee andava a lavoro.
Nei giorni normali, Minhee tornava a casa e trovava Jongin sul divano a guardare la TV o che preparava la cena, sempre se il suo capo gli permetteva di staccare prima. Altrimenti, di solito Minhee tornava in una casa vuota e noiosa, ed era lei che preparava la cena e ad aspettare che Jongin tornasse a casa.
 
In un particolare giorno in cui Minhee tornò a casa, Jongin non si trovava da nessuna parte, ma quella casa non era noiosa come al solito.
Candele erano accese ovunque, e sentieri fatti con petali di rose la conducevano nel cortile posteriore, dove trovò un biglietto.
Incontriamoci sul tetto”, alla fine della nota una piccola “J.” con un cuoricino accanto.
Quando la ragazza arrivò sul tetto, vide Jongin. Non indossava nulla di speciale, solo una semplice camicia che gli aveva comprato uno o due mesi prima, quella che era la sua preferita su di lui. Aveva i jeans, e i capelli spettinati.
Gli occhi di Minhee brillavano di lacrime per tutte le emozioni che stava provando.
 
Cos¢è tutto questo?”, chiese lei, cercando di cacciar via i lacrimoni.
 
Jongin si inginocchiò, tirando fuori una scatolina di velluto e facendo accelerare il cuore di Minhee.
Aveva tanto atteso quel momento, lo aveva ripetuto mille e mille volte ella sua testa, dicendosi che sicuramente sarebbe stata pronta, ma le lacrime continuavano a punzecchiarle gli occhi come tante spine. Era sopraffatta dalla felicità.
 
Vuoi diventare la mia fidanzata?”, chiese lui, ancora su un ginocchio. La luce delle candele accese intorno facevano splendere i capelli di Jongin con dei riflessi rossi, gli occhi erano marrone caldo. Tutto lo faceva sembrare un po' più bello del solito.
Io-io… “, Minhee cercò di parlare. Ovviamente voleva dire di sì, ma non riusciva a dire nulla.
 
Non rispose a parole, ma lo fece alzare e gli buttò le braccia al collo, baciandolo appassionatamente, o almeno quanto le permettevano le lacrime. Jongin sapeva benissimo che quella era una risposta positiva. Le asciugò il viso e le baciò la guancia, dicendole che aveva bisogno di lei e di lei soltanto.
 
 
Anche per Kyungsoo gli ultimi quattro anni erano stati un cambiamento. Adesso era un cantante famoso. Invece di usare il suo vero nome, la sua agenzia gli aveva consigliato di cambiarlo in “D.O”. Minhee e Jongin lo presero in giro su quel nome per settimane, ma poi ci passarono sopra.
Kyungsoo era più felice che mai di vivere la carriera da cantante, quella carriera che aveva sempre sognato.
 
Così come per la sua vita amorosa: stava uscendo con qualcuno. Si potrebbe pensare che un cantante famoso come lui si sarebbe innamorato di una modella, di una cantante come lui o di un¢attrice. e invece no, si era innamorato di una bibliotecaria.
Il loro primo incontro fu un po' inusuale, ma lei era bellissima. A Kyungsoo piaceva ogni giorno sempre di più. Non voleva una modella, un¢attrice o una cantante. Aveva solo bisogno di una ragazza che lo amasse per quel che era, e questo ottenne. Si chiamava Minkyung, aveva dei bellissimi capelli castani con le punte più chiare; era l¢unica persona con cui riusciva a condividere tutto, a parte Minhee e Jongin ovviamente.
 
Lei mi fa felice, ed è questo tutto ciò che conta”, disse lui in un¢intervista. “Per quanto sappia he questo possa ferire i miei fans, spero sappiate che vi amo ancora, e spero possano supportarmi e mostrarmi amore, accettando i miei sentimenti per Minkyung. Lei mi rende felice, quindi non preoccupatevi di nulla, spero solo che la amiate nello stesso modo in cui faccio io”, dichiarò.
Kyungsoo non aveva paura. Non aveva paura di nulla se era per la ragazza che amava.
 
Anche se erano passati circa quattro anni, Kyungsoo era ancora lo stesso ragazzo basso che Minhee e Jongin conoscevano e amavano fin da bambini. Agli occhi degli altri, era il cantante D.O.
L¢amore per la musica divenne la sua passione nella vita e, trascorsi quasi quattro anni da quando era diventato famoso, il suo aspetto era molto migliorato. Era molto più bello, e potevano dirlo tutti.
 
 
Minho e Yuri si sposarono dopo che lei venne a sapere di essere incinta. Ovviamente erano un po' negligenti, ma Minho era felice che il suo sogno di diventare padre stava per avverarsi.
Il primo giorno che prese sua figlia in braccio, Minyoung, capì che voleva essere in grado di fornirle tutto ciò di cui avesse avuto bisogno. Voleva prendersi cura di lei e proteggerla da tutti i problemi del mondo. Tenerla fra le braccia gli fece realizzare quanto fosse fortunato ad avere due bellissime persone nella sua vita: sua moglie e sua figlia.
 
Minyoung cresceva bene. Aveva tre anni ed era piccola e magra, ma era atletica ed in salute, proprio come suo padre.
Amava uscire con Minhee e Jongin. Ogni volta che Minho o Yuri dovevano andare a lavoro, lasciavano la piccola a casa di Minhee e Jongin così che potessero stare con lei. Alla coppia non dispiaceva affatto avere la piccola Miyoung in giro, anche perché la bambina era obbediente ed era facile prendersi cura di lei. Minhee doveva ammettere che però una cosa era abbastanza strana: Minyoung era esattamente come lei quando era piccola. Come se la bimba fosse sua figlia invece che di suo fratello.
 
Minyoung, cosa vuoi fare oggi?”, le chiese la zia.
Voglio fare un torta per mamma e papà prima che tornino dal lavoro”, rispose lei senza esitazione. Era come se la nipote voleva farlo già da parecchio tempo.
Come mai?”, chiese Jongin.
Minyoung ridacchiò. “Sta per esserci l¢anniversario di mamma e papà!
 
Quella dichiarazione sorprese i due. Come faceva quel piccolo angelo a conoscere la data dell¢anniversario dei genitori? Loro stessi non lo ricordavano, ma non volevano deluderla.
 
Vaniglia o cioccolato?”, chiese Minhee, dato che stavano decidendo quale torta preparare.
 
La lingua di Minyoung le penzolò da un lato della bocca, come se ci stesse pensando. Scosse ripetutamente la testa e poi indicò il cake mix dietro Minhee: red velvet.
 
Red velvet?”, Jongin lesse la confezione.
Lei annuì. “A mamma piace molto“, disse.
 
Minhee e Jongin non si azzardarono a discutere e seguirono quello che la nipote desiderava.
Quando finirono di fare la spesa, tornarono a casa e iniziarono a preparare la torta.
Mentre stavano ultimando la torta, Minyoung si stancò e disse che voleva fare un pisolino. Minhee promise di fare una torta squisita e Jongin portò la bambina a dormire.
Dopo aver infornato la torta, Minhee andò da Jongin.
Doveva ammettere che vedendo il suo fidanzato sdraiato con una bambina avvolta intorno a lui, il suo cuore si accendeva di felicità. C¢era qualcosa di incredibilmente attraente nel vedere l¢uomo che amava con una bambina fra le braccia. Le dava una sensazione di gioia.
Gli occhi di Jongin si spalancarono dopo aver sentito Minhee entrare nella stanza.
 
Si è addormentata?”, chiese la ragazza.
Jongin annuì. “Sarei un buon padre, vero?”, scherzò lui.
Minhee alzò le spalle. “Non ho mai pensato di avere dei figli”, disse lei. Ovviamente una bugia.
Io sì”, rispose Jongin.
Davvero?  E come sarà?
Jongin sorrise e ci pensò. “Non saremo i genitori perfetti, ma saremo decenti. Avere un bambino puo¢ essere difficile, ma entrambi ci siamo trasformeremo in buoni genitori e ci sarà un piccolo Jongin che correrà dappertutto. Lo porteremo al parco, andremo ovunque, sempre insieme. Saremo una famiglia felice.”, fantasticò lui.
Magari, un giorno, avremo davvero un piccolo Jongin o una piccola Minhee in giro per casa”, Minhee sospirò.
Jongin annuì. “Mi piacerebbe tanto”, attirò Minhee a sé e l¢abbracciò.
Ma non adesso, giusto?
Non adesso”, Jongin appoggiò la una mascella sulla spalla della ragazza. “Adesso concentriamoci sul lavoro. Concentriamoci sul nostro matrimonio e sul tempo che passiamo insieme. Dopo di tutto questo, potremo vivere la vita felice che abbiamo sempre sognato.
Lo prometti?
Per caso ho mai infranto qualche promessa?
Beh…
Jongin rise. “Lo prometto. E non la infrangerò.
Minhee sorrise.
Baby?
Mmh?
Non senti puzza di bruciato?”, le sopracciglia del ragazzo si aggrottarono per l¢odore.
Oh cavolo! Jongin!”, Minhee corse in cucina per spegnere il forno. Si accigliò.
La torta sta bene?”, chiese Jongin.
Mmh, forse dovrei tornare al supermarket.
Jongin ridacchiò, avvicinandosi a Minhee per darle un bacio. “Sei una pessima cuoca.
Minhee alzò le spalle. “Allora sarai intrappolato con me e la mia schifosa cucina per il resto della tua vita” e lo baciò di nuovo.


 
Note pt.2:
Ed eccoci arrivati alla fine...
Mi sembra ieri quando per la prima volta, timorosa, mi avvicinavo al mondo della traduzione. "Andrà bene? Piacerà alle persone?", me lo chiedevo spesso. Non vi dico i salti di gioia chefeci quando inizia a vdere le prime visualizzazioni xD
Avrei portato a termine questo progetto in qualsiasi caso, ma quando si hanno di riscontri positivi si va avanti con più voglia, e di questi vi ringrazio.
Ringrazio dal profondo del mio cuore tutte le persone che hanno recensito, seguito e messo fra le loro preferite la storia di Minhee e Jongin (e vi ringrazio anche per la pazienza che avete auto con gli aggiornamenti xD)... GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE!
Mi dispiace lasciare questi due ragazzi, ma sappiate che continuerò con le traduzioni (ne ho altre due in corso che conto di riprendere il più presto possibile)  e spero mi seguiate :)
Grazie ancora, di nuovo, e ci risentiremo presto! :)

 

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