Everything That Kills Me Makes Me Feel Alive

di Gaia_0703
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prima ***
Capitolo 2: *** Dopo ***
Capitolo 3: *** The weight of words ***
Capitolo 4: *** 5 problemi dei social media ***
Capitolo 5: *** Time ***
Capitolo 6: *** Loving Eyes (I) ***
Capitolo 7: *** To Bury A Friend ***



Capitolo 1
*** Prima ***


ho unito insieme quelli che prima erano tre capitoli separati, così la storia avrà un prima e un dopo. Sono consapevole del fatto che questo capitolo risulti pesante alla lettura, ma ho dovuto metterlo per rispetto della me che lo ha scritto 4 anni fa; se avete intenzione di chiudere qui la storia, vi chiedo lo sforzo di arrivare al secondo capitolo. grazie c:

05.06.2014 I NEED SOMEONE

perchè? così inizia la mia giornata. con una semplice domanda. Perchè?
perhcè nessuno si accorge mai di quello che mi succede? perchè la gente mi evita? cosa ho di sbagliato?
ho bisogno di qualcuno che mi spieghi perchè io sono il giocattolo rotto in un negozio per bambini. ho bisogno di qualcuno che mi spieghi perchè sono sempre la seconda scelta. non ho intenzione di essere sentimentale ma molte volte mi domando come mai. "quando la gente ti dice che vali zero ricordati che lo zero è il primo di tutti". chissà perchè queste frasi le dicono solo loro. le dicono loro, si. le ragazze con i 150 mi piace su facebook. perchè lo dice quel tipo di ragazza e non quella che se lo sente dire davvero "vali 0"? me lo chiedo sempre. e mai trovo risposta. ho bisogno di qualcuno che mi aiuti a capire. a capire perchè sono il mostro nei sogni di una bambina, il demone nel paradiso del cielo, l'angelo caduto. esiste qualcuno che al posto di quello zero mette un dieci? se esiste io non lo saprò mai. non lo saprò mai perchè a me diranno sempre che valgo zero. e no, non sto piangendo mentre scrivo. ma semplicemente perchè ho imparato ad aspettarmi questo genere di insulto, ho imparato a non dare a vedere quello che provo per davvero. ma sopratutto perchè mi sono stufata di piangere. non ho più volia di piangere per cose come questa. la gente scrive "stop al bullismo". ma perchè lo dicono solo le ragazze ritenute fighe? le persone dicono che sono forte. ma non è così. io ho solo imparato a costruirmi una fortezza intorno e a fregarmene di quello che mi dicono gli altri. perchè sono reputate fighe solo le ragazze con i 150 mi piace su facebook? perchè non sono reputate fighe le ragzze che passano le giornate a leggere sotto l' ombra di un albero con le cuffie? perchè io ho bisogno che qualcuno mi spieghi quello che è giusto e quello che è sbagliato? perchè quelle frasi che dovrebbero essere serie sono sputate in degli stati di facebook a commento di un selfie fatto in un cesso?

07.10.2014 PERCHè LE COSE DEVONO COMPLICARSI?

"-Janet alzati, che razza di albero sei?!
sono un arbusto spezzato, signora"
Ragazze Interrotte

Naturalmente quando qualcosa é facile é destinato a complicarsi. Il motivo? Una semplice questione di comoditá. Sarebbe troppo facile se andasse tutto per il verso giusto e io credo che qualcuno ai piani alti si diverta a farmi degli scherzi per niente piacevoli. Perché è quando va tutto per il verso che poi arriva la delusione piú grande, arriva il dolore. "Il dolore esige di essere vissuto". Mai frase piú vera. Se il dolore non lo proviamo, la volta dopo non sapremo come difenderci dal male. Il male. Ma che cosa é il male? O meglio, chi é il male?
Il male può essere quella persona che ti fa soffrire oppure può essere il dolore fisico. Non so esattamente quale sia quello peggio perché non sono brava a distinguere questo genere di cose. E poi dipende dal dolore. Puoi soffrire una perdita o romperti un braccio. Non sono cose facilmente paragonabili. Sarebbe come paragonare una bicicletta a un caccia militare da guerra. Uno si vede meno mentre l'altro si vede di più, uno é più veloce dell'altro, uno é usato per spostarsi semplicemente mentre l'altro serve ad uccidere. Non sono allo stesso livello. Il dolore fisico di potrebbe uccidere all'istante come no mentre il dolore psicologico ti mangia lentamente dall'interno. Nel mio caso il male è lui. 14 anni, tedesco a metá e fumatore. Occhi color cioccolato, capelli ambrati, fossette favolose è un sorriso che ammazza. In senso buono. Diciamo che è lui che mi ha spinto a pensare al fatto che le cose sono destinate ad andare storte. Perché all'inizio era tutto stupendo. Una mia compagna mi aveva detto che gli piacevo e io saltavo di gioia perché non potevo crederci. Poi mi ha quasi chiesto di uscire ma ha rovinato la frase alla fine dicendo "insieme alla classe". Ancora le cose non andavano malissimo, poi hanno peggiorato. Mi manda un messaggio. È solo per scuola. Okay. Va tutto bene. Noi parliamo solo di scuola. "NO CHE NON VA TUTTO BENE PORCA PULEDRA!". Poi ecco che iniziamo a fare le classifiche dei più belli e così. I maschi vogliono sapere la nostra e noi la loro. Odio le classifiche perché fanno stare male le persone. Casualmente qualcuno manda la sua, Io dove sono? Ultima. "no dai gaia, ti avrá messo in fondo solo perché sennò si potrebbe capire se gli piaci" mi dice un mio amico. Io ci voglio credere, ma so che non é cosí. Mi tartassa i giorni seguenti per sapere la classifica di noi ragazze. Io cedo. Gliela dico e mi faccio dire quella dei maschi "è uguale alla mia" mi risponde. Oh io me la ricordo bene la tua. Due giorni dopo la grande notizia che ti ribalta la giornata è l'umore. Alessia, cara ragazza, gli ha chiesto chi gli piaceva a lui e ad altri due ragazzi. SBAM. a tutta la classe piace la stessa persona tranne a qualcuno. Chi? Se fossi sarcastica vi direi io ma sono soltanto scorbutica, acida e "sempre scontrosa" come mi ha detto lui oggi. No, non sono io. É lei, la prima della classifica, una mia amica che é molto carina e simpatica e non me la prenderei con lei nemmeno costretta. Ma ci sono stata male. É successo ieri sera. Umore a terra, non ho mangiato e sono stata tutta la sera alla televisione a parlare con il mio amico tramite messaggi vocali. Stavo per piangere ma mi sono trattenuta, volevo farlo con Ale perché anche lei stava male. Oggi ero tipo "ho gli occhi di chi sta per piangere ma non lo fa. Il sorriso di chi é felice ma non lo é". Perché per tutte e due le volte che si é girato verso di me per scrivermi sul quaderno o darmi fastidio (é il mio compagno di banco) gli ho tirato una Ciaffata, come si dice da me, una patta dietro la testa oppure gli ho incollato la mano al banco Non facendogliela muovere, ma lui é piú forte di me e me l'ha tirata su. Allora SBAM. Un altra ciaffata. "Che palle peró, sei sempre scontrosa, sempre incazzata". Mi ha detto. E io ci sono rimasta male. A ogni ciaffata che gli ho tirato stavo per piangergli in faccia. "Lo so che sono scorbutica" gli ho detto. A ricreazione ha girato il coltello. Ha chiesto consigli per conquistarla. Ha cambiato il suo stato in un cuore infranto quando ha scoperto che a lei piace il suo migliore amico.  il migliore amico di lui. Brutto eh? Come ci si sente a stare dalla parte di chi perde? Non mi piace far stare male le persone e non lo farei mai apposta. Ma non mi pare giusto che sia sempre io a rimanerci di merda. Il fatto é che tieni a troppe cose e più ci tieni più hai da perdere. E io ci speravo. Io ci speravo ed é per questo che ci sono rimasta. Perché la speranza ci mette due secondi a trasformarsi in delusione. È come una fiamma, ora è accesa ma basta soffiarci per spegnerla. E più sei vicino alla fiamma più quella si spegne velocemente. Io me lo aspettavo in un certo senso, perché é colpa mia che ci speravo, perché è sempre colpa mia. Me lo aspettavo perché era troppo facile. Lui mi ha costretto a passare il mio tempo libero su Tumblr per non stare male. É successo una volta e non deve mai piú accadere.

"Ci chiamano la gioventù bruciata, ma Si sono mai chiesti chi ha acceso la fiamma?"

15.11.2014 HE MAKES MY LAUGH AND MY SMILE

Ma non sono sempre sola. C’è anche qualcun altro con me a volte:
è il mio raggio di sole in un giorno di pioggia, la mia luce di notte, la persona che mi tranquillizza quando ho paura di qualcosa. Magari di perdere qualcuno, magari di perdere lui. La vita mi ha fottuto tante di quelle volte che ho smesso di contarle, ma tutte quelle volte le ho anche superate. Dato che non voglio fare nomi dirò solo che A è sempre stato accanto a me da quando è successa tutto quel casino con J e nonostante i miei smatti e tutto non ha mai smesso di esserci per me. Mi faceva ridere quando stavo per piangere e mi consolava dicendo che lui non ci capisce un cazzo. E ora io sto qui a parlare di lui come fosse un dio. No, lui non è un dio. È un semplicissimo ragazzo pazzo quanto me che ha l’innata capacità di farmi stare bene. Tutto ci diciamo e fino ad adesso non abbiamo mai litigato, ci passo le ore a parlare con lui e anche chi non lo conosce me lo ha sentito nominare almeno due volte. Ogni volta che lo vedo online gli scrivo senza nemmeno pensarci e parliamo  così tanto che mio padre mi urla di staccarmi dal telefono che ne sono dipendente, ma non capisce che io non sono dipendente dal telefono ma, bensì, da chi c’è dietro.  Hai presente quando stai morendo di fame, sei da sola e in casa non c’è niente di buono da mangiare? Beh, lui è il sollievo quando trovo l’ultimo pacchetto di oreo nella dispensa, lui è la sensazione di entusiasmo e infinita potenza quando prendo un otto a latino.  Lui è lì ogni volta che ho bisogno, mi assiste durante gli smatti e mi assiste quando guardo le puntate inquietanti di Criminal Minds. È la prima persona a cui scrivo nella lettera di un tema. Lui è lui. E non potrebbe essere meglio o peggio, lui è lui, e questo mi basta. Lui è la persona a cui mando le registrazioni vocali anche quando sono senza wi – fi, a lui chiedo consigli, a lui che vorrebbe prendere a pugni il coglione del mio compagno di banco, a lui che mi manda le registrazioni vocali di 7 minuti all’una di notte. Io lo prevedo, so sempre cosa sta facendo e dove è perché ormai parliamo da così tanto che conosco le sue abitudini, a volte prevedo anche quello che mi sta per dire, “telepatia” mi risponde lui. Quando sono con lui ogni stranezza viene trasformata in una risata e in un sorriso e come ho scritto nel compito di inglese di oggi “he makes my laugh and smile every day”, perché è vero. È vero, lui fa la mia risata e il mio sorriso perché non avrei altri motivi per sorridere: non faccio altro che prendere manate di merda in faccia e lui è lo scudo di vetro che mi si piazza davanti quando sto per riceverne un'altra. Mi fa vedere gli orrori della mia vita ma ne alleggerisce il peso. Certo, la puzza di merda rimane ma almeno non ti sei sporcata del tutto. L’unica cosa che rimpiango è il fatto che non ho mai avuto un abbraccio da lui. Il problema? 238,86. Che cosa? 238,86 km di distanza ecco cosa.
 
“Non era un amicizia come le altre. Eravamo inseparabili, ma costantemente separati. Ho capito che non importa dove sei o con chi sei. Resterai profondamente, sinceramente, nel mio cuore”
- Scrivimi Ancora.

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Capitolo 2
*** Dopo ***


È strano rileggermi, è come se parlassi con una persona che non sono io, visto quanto sono cambiata. sono passati più di quattro anni dall'ultima volta che ho scritto qualcosa su questo sito, quattro anni in cui le cose si sono rovesciate e i rapporti che io avevo con persone e cose si sono modificati. fa strano leggere i pensieri della 14enne che scriveva quelle parole, a posteriori sembrano tutte frasi fatte. la visione che ho di me stessa e della vita è diversa adesso, tanto diversa che a volte giudico la mia visione precedente male. ho ripensato alle parole versate su questo schermo circa due settimane fa, perchè mi è stato detto che ho risposto alle domande del primo capitolo. andando a rileggerlo ho avuto il forte impulso di cancellare questa storia o riscriverla, ma poi ho capito che è grazie a quella ragazza, al suo vissuto e ai suoi pensieri (tutti nei capitoli precedenti) che sono quella di adesso. ho deciso che a quella ragazza va reso giustizia anche se non posso rispondere alle domande che lei si era posta quattro anni fa perchè sono domande che non hanno più senso di esistere rivolte alla persona di adesso. voglio dirle grazie per come è stata, dato che è il motivo per come sono adesso, e lo voglio fare continuando questa raccolta di pensieri raccontando quello che è stata e quello che è diventata. raccontando la ragazza che ero e che sono, nell'ottica di quello che all'epoca avrei voluto essere.

Il 21 luglio 2016 ho capito di essere depressa e che non potevo continuare così. È una constatazione necessaria perché quello è stato il momento che ha sancito la svolta. Sono convinta che molto è dovuto al fatto che stessi per cambiare classe e quindi volevo far conoscere a quelle persone nuove la nuova me. . Se prima mi volevo così male da non curarmi per nulla (Dante mi avrebbe fatto stare con gli Accidiosi), dopo la cura che avevo di me stessa era diventata fondamentale e avevo anche inziato a capire come avrei voluto essere in futuro. Ho capito che il mio essere in quel modo faceva allontanare le persone e che era lo stesso motivo che mi faceva essere infelice quindi dovevo cambiare mentalità. Quello è stato il radical change che mi ha portato qui. Questo è una parte di quello che ho scritto nel mio diario il 21 luglio 2016:
< […] da un po’ di tempo ho addosso una depressione che non vuole proprio abbandonarmi e sinceramente non so come mai. So soltanto che questo è derivato dal fatto che mi sento sola […] e non so più come fare perché tutti coloro a cui tengo se ne vanno o mi rifiutano. […] non posso nemmeno fermarmi e stare male perché questo tipo di cose va combattuto con il sorriso, […] cosa hanno le altre che a me manca? Ho deciso che da adesso me ne frego perché mi sono rotta di stare così. Va avanti da otto anni e ho deciso che vincerò io >.

Il primo maggio 2017, quasi un anno dopo, le cose erano ribaltate. Avevo in testa una persona che di lì a poco mi avrebbe fatto soffrire, la stessa che però mi avrebbe permesso di costruire le fondamenta di quello che sono adesso. Quel giorno, il mio diario recita così:
< […] ultimamente l’italiano è la lingua che mi rappresenta di meno, spesso mi ritrovo a pensare prima in inglese oppure nella lingua russa le cose trovano l’esatta forma che hanno nella mia testa. […] siamo così piccoli. Ci sono migliaia di persone, storie, monumenti e lingue che sono però solo un’infinitesima parte dell’universo. Siamo piccoli e i nostri problemi sono piccoli quanto noi, solo che noi uomini siamo stupidi e li facciamo diventare giganti. Ci sono cose che non andrebbero manco prese in considerazione e noi riusciamo a farci venire l’ansia anche su quelle. Tipo io e M. Ci sono un sacco di cose parecchio peggiori rispetto che dire a una persona che la ami, la gente muore tutti i giorni e io mi faccio venire la paranoia per un idiota. […] perché dobbiamo vergognarci di andare da qualcuno e dirgli “ti amo”? è una cosa di cui tutti si vergognano ma non ha senso. Se ripudi i tuoi sentimenti ripudi te stesso e se neghi le tue emozioni neghi chi sei, menti. […] vabbè che per il karma la vita è puttana ma non possiamo farci nulla, tanto vale provare a cambiare le cose. Prima o poi la sfiga finisce. Penso che sia per questo che ho deciso di parlare con M, almeno posso dire di averci provato. Mi sono stufata di stare a guardare.>
Quello è stato il primo mattone della casa che è la mia persona adesso, perché ho deciso che volevo essere una persona sincera, una di quelle che ti dice quello che pensa in faccia.

Se a luglio 2016 avevo capito di essere depressa, nel 2017 ho capito che fino a quel momento ero stata una cretina.

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Capitolo 3
*** The weight of words ***


Rielaborazione di una riflessione sui ricordi del 28 giugno 2016

Perchè le persone sentono la necessità di scrivere e raccontare storie e/o avvenimenti?
Nel mio caso tutto è iniziato nel lontano 2009, quando a 8 anni ho pensato che fosse carino lasciare traccia di quello che mi succedeva, anche se a un certo punto ho capito che potevo usare la scrittura come "cestino mentale". Mi spiego meglio: spesso le mie amiche mi raccontavano dei segreti e io, come credo tutti, avevo un impulso di raccontarli in giro simile a quello che si ha di fare qualcosa che ci è stato proibito. Però non ero una infame quindi ho deciso di scriverli e poi dimenticarli; tant'è che quando mi veniva raccontato un segreto e intimato di non spargere la voce io rispondevo "tranquillo/a tanto io scrivo e dimentico". La scrittura è sempre stata per me uno strumento per preservare e eliminare nello stesso momento la memoria di fatti e situazioni, raccontando quello che mi succedeva alleggerivo il carico della mia coscienza conservando i bei ricordi e eliminando i brutti. Qualcuno si chiederà come faccio a non preservare i ricordi brutti se comunque li scrivo, beh basta non rileggerli! Ovviamente non li facevo sparire del tutto, ma intanto erano intrappolati nella carta, impossibilitati alla fuga e anche al nuocermi troppo. C'è una cosa che ho notato fin da piccola: i quaderni finiti pesano di più di quelli nuovi: "Nulla si crea nè si distrugge, può solo trasformarsi". Come non puoi distruggere totalmente un oggetto materiale, non puoi eliminare totalmente nemmeno un ricordo e quel peso che senti quando sollevi un quaderno finito è il peso delle parole, delle situazioni e delle storie che ci sono scritte dentro, che cambia a seconda di libro, scrittore e storia. questo vale anche per i quaderni scolastici, perchè se anche tu scrivessi solo una formula ti verrà in mente guardandola quando hai affrontato quell'argomento la prima volta, non è forse questo un ricordo? Le persone vivono di ricordi e nei ricordi, farebbero di tutto pur di non lasciarseli scappare via quando la memoria inizia a vacillare e scrivere è un modo per dare un fermo a queste cose passeggere. 

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Capitolo 4
*** 5 problemi dei social media ***


Non posso non pronunciarmi sulla questione social media, questione che al giorno d’oggi è come non mai centrale. Tutti viviamo sui social media quasi più che nella vita reale e questo influenza noi e chi ci sta intorno. Dal canto mio posso dire di essere stata intrappolata moltissime volte nella rete (non a caso si chiama web) di questo pescatore crudele: ho un sacco di amici online. Il bello dei social media è che hanno tanti vantaggi: ti permettono di vedere cose e persone dall’altro capo del mondo come anche di condividere opinioni e leggere pareri su fatti, situazioni, hobby… chi più ne ha più ne metta! Il brutto dei social però è che tutte queste cose sono finte: credi di averle in pugno ma in realtà è il telefono ad avere in pugno te.
  1. La falsità e l’apparenza
I social, maledette bestie, sono ormai diventati essenziali. Quando parlo di falsità e apparenza non mi riferisco soltanto alla parte superficiale della cosa (un sacco di volte mi hanno messo in guardia sul fatto che le persone conosciute online potessero in realtà non essere chi dicevano), ma anche al fatto che ci danno un’apparente senso di avere tutto a portata di mano (quando così non è); il problema è che una volta che restiamo senza social media ci sentiamo spaesati a causa della dipendenza sviluppatasi da questo rapporto malsano, dipendenza che è molto più evidente se prendiamo in considerazione i rapporti umani. Infatti quando si parla di rapporti online, l’uso di un social come whatsapp è essenziale e man mano che il rapporto con quella persona cresce, di pari passo cresce anche la necessità di stare sempre a telefono per parlarci, un modo per credere di essere a loro più vicini quando in realtà non lo siamo. Per non parlare poi del lato “superficiale” della cosa: tutto su internet viene manipolato. Prendiamo come esempio instagram, social media più gettonato al momento, dove ci sono almeno 7 parametri diversi per modificare le foto oltre alle decine di filtri già pronti; che poi si sta iniziando a parlare di Dismorfofobia in relazione a questo fatto. Tutti questi influencer col fisico perfetto, le foto bellissime e la vita invidiabile che hanno il solo scopo di farti sentire inadeguato, dato che non si riesce a fare come loro. Se non ci si ricorda che il web e la vita vera sono due cose diverse si rischia di finire nei guai, è fondamentale capire quanta mera apparenza c’è dietro a un social network.
 
  1. Inconsistenza dei rapporti online
Ho accennato prima al fatto che ho tanti amici online, quindi mi vorrei soffermare a parlare dei rapporti a distanza. Bisogna essere schietti ragazzi, per quanto sembrano veri e reali non saranno mai come un’amicizia o una relazione nella vita di tutti i giorni. Io ho avuto entrambe le esperienze e a meno che tu non conosca una persona prima che il vostro diventi un rapporto a distanza, i sentimenti che proverai non andranno mai oltre un’amicizia, anche se a volte si travestono da amore. Dico questo non perché sono una cinica senza cuore ma perché per amare qualcuno devi innamorarti anche di come cammina, di come gesticola, di come ti guarda… e non lo dico perché è un topos letterario ma perché è una fottuta verità. Qualche giorno fa parlavo col mio ragazzo della possibilità un giorno di andare a vivere all’estero per lavoro e lui mi ha detto che non avrebbe voluto lasciare qua persone che gli stavano a cuore quindi avrebbe preferito di no. E ha dannatamente ragione, perché una relazione a distanza è difficile da mantenere in amicizia, figurarsi in una relazione di coppia. E già quando siamo vicini è difficile. Tornando a parlare di social media, nelle relazioni interpersonali sono un casino. Prendiamo per esempio, di nuovo, una coppia. Già anche se sono della stessa città e quando sono a casa si scrivono può capitare di incappare in “errori da tastiera”, come un visualizzato senza risposta, un messaggio alla persona sbagliata o un "mi hai scritto buonanotte senza cuore, lo sapevo che non mi ami più!!", cose che deteriorano i rapporti, seppure impercettibilmente. Quante volte fraintendiamo il tono in un messaggio... Che poi è tristissimo se conosci una persona per la prima volta sui social e poi magari finite a sposarvi, io mi immagino sempre queste persone che racconteranno ai figli come si sono conosciuti e non so se ridere o piangere.
 
  1. Il visualizzato senza risposta
Questo è un problema che mi tocca da molto vicino, non tanto perché sono una persona che legge senza rispondere ma perché una persona, di cui magari vi parlerò, lo faceva sempre e io ci sono impazzita dietro un anno fino a sviluppare una sorta di fobia per quelle dannate spunte blu. Quello che io mi chiedo è: che cosa ci vuole a rispondere? Posso capire se sono faccine e basta oppure un "okay", ma quando ti trovi davanti un messaggio di testo devi rispondere, in un qualsiasi modo. A parte il fatto che non si capisce se avete recepito il messaggio oppure no, fate venire l’ansia, la paranoia e a volte (a seconda di chi siete) la tristezza. Anche perché parlare con qualcuno che non ti risponde è come parlare con un albero, prima o poi ti stufi. Mi fa ridere pensare come sarebbe nella realtà: immaginatevi una persona che dice qualcosa e l’altra che la squadra e se ne va, stando zitta, nel verso opposto. Che poi, come aggiunta al discorso di prima, questa è un atteggiamento che alla lunga deteriora i rapporti.
 
  1. Con la tastiera leoni, senza coglioni
Anche qui, quante volte si sente parlare di cyber-bullismo? Diciamo solo che le persone malevole hanno trovato nei social network un buon mezzo per espandere la loro cattiveria. Quanto è comodo poter scrivere un messaggio in anonimo a qualcuno piuttosto che andargli a dire la stessa cosa in faccia! Non mi riferisco solo ai messaggi minatori, ma anche ai messaggi di apprezzamento. Mi spiego meglio. Tutti almeno una volta hanno visto o sentito parlare di Ask.fm o ThisCrush, quei siti dove è possibile fare delle domande o comunque scrivere in anonimo a qualcuno, cosa che gli altri social quali facebook, whatsapp e instagram non permettono. Adesso va molto di moda tra le quattordicenni, o comunque la fascia dei teenager di età medio-bassa, utilizzarli (soprattutto thiscrush) per scriversi sia insulti sia dichiarazioni amorose o anche domande per avere informazioni. Fate conto che i ragazzi della mia scuola hanno un profilo instagram dedicato a thiscrush (dove postano le domande che vengono fatte o le cose che ci vengono scritte) dove una mia amica ha scoperto che chiedevano informazioni sul mio ragazzo (se fosse libero ecc). ho riso un sacco quando ho visto il post perché significa sia che la persona non ha il coraggio di andare a chiedere ma nemmeno la voglia di fare quello che viene chiamato impropriamente “stalkeraggio”, cioè cercare di capire dalla realtà o dal suo profilo quello che voleva sapere. È giusto usare i social per scoprire cose sulle persone? Non saprei rispondere, di sicuro però è comodo. La dura verità è che dire le cose come stanno è difficile e usare i social media è un modo per renderlo più semplice, a volte anche senza usare l’anonimo.
 
  1. Il problema del procrastino
Il cellulare: fonte di distrazione per eccellenza. Quante volte dovete fare un sacco di cose ma vedete il telefono e venite catturati dalla sua rete? Non so voi, ma io passo le ore sui social network. Di sicuro non è un buon modo per passare il proprio tempo, spesso mi sento in colpa al pensiero che il tempo che impiego sui social potrei impiegarlo uscendo con i miei amici. Per fortuna però riesco a impormi di non usare il telefono a volte ma ci sono delle persone che non ci riescono e questa è una problematica che sta crescendo nella nostra società.

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Capitolo 5
*** Time ***


13.03.2018
Cara Robin, man mano che il tempo passa mi ritrovo a pensare che sempre più spesso che esso scorra sempre più velocemente. Forse con il passare degli anni andrà ad accorciarsi sempre di più e in men che non si dica ti ritroverai a dare vita a qualcosa di nuovo, che ancora non ti appartiene. Ma stai certa che dopo, come questa vita, ti apparterrà per sempre.

Siamo forse in grado di definire cosa sia il tempo? In moltissimi ci hanno provato: Platone, Parmenide, Kant… eppure nessuno è in grado di dire con precisione cosa sia. L’unica cosa che sappiamo è che le cose accadono, per una ragione o a caso, a seconda della corrente di pensiero. Il tempo è qualcosa che tutti hanno ma nessuno può toccare, non si può fare altro se non viverlo, eppure è una di quelle cose a cui nessuno fa caso, è lo sfondo della nostra vita.  Nessuno sa come mai ma man mano che il tempo passa la nostra percezione è che si accorci sempre di più, ed è una cosa tristissima perché ci ritroveremo alla fine della nostra vita ad avere un’accozzaglia di ricordi di ore volate via in una manciata di secondi. Sono però ricordi che ci apparterranno per sempre, nessuno può cancellare quello che è stato allo stesso modo in cui non può prevedere quello che sarà.  Una volta chiesi al mio professore di filosofia perché un momento che dura un’eternità a volte ha la stessa unità di misura di uno che dura pochissimo, come è possibile, se il tempo è misurabile, che esso possa essere diversamente percepito? "eh, perché il tempo dell’interiorità e il tempo della scienza non sono la stessa cosa"
Dannati filosofi, ti rispondono ai dubbi con altri dubbi.
Ma se è vero che il tempo va ad accorciarsi crescendo, come facciamo a poter dire di aver ben speso quello a nostra disposizione? Cosa è che rende una vita degna di essere vissuta e un’altra solo uno “spreco di tempo”? cosa vuol dire “sprecare tempo”? alla fine se ci pensate qualsiasi cosa può essere vista come uno spreco di tempo: innaffiare una pianta lo è dal punto di vista di qualcuno meno dedito a questo tipo di cose, esattamente come passare del tempo a leggere/scrivere è una perdita di tempo per coloro che sono più rivolti verso il lato materialistico della vita. Non sono io la prima a dirlo, ma tutto è relativo.
 
 

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Capitolo 6
*** Loving Eyes (I) ***


 

Loving Eyes 
 

Qual è la differenza tra un sorriso spontaneo

E uno forzato?

Cosa cambia se guardi qualcuno che odi

O qualcuno di amato?

“non si vede bene che col cuore,

l’essenziale è invisibile agli occhi”

anche se è da questi che trapela l’amore

di un cuore coi rintocchi.

Muscoli si muovono,

rughe si formano,

occhi che parlano

per anime che si donano.

Io ci vedo dolcezza

Ci vedo onestà

Percepisco una carezza

Che sa di felicità.










nota dell'autore: la poesia si chiama così perchè probabilmente vi seguirà un secondo componimento, questo perchè nonostante io sia soddisfatta non sono comunque riuscita a esprimere appieno quello che avevo in testa

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Capitolo 7
*** To Bury A Friend ***


TO BURY A FRIEND

A ship
Sinking
burying a friendship,
 drowning.
How can i bury a friend?
How can I forget me holding his hand?
 
How
Can I bury a friend?
Like a wolf’s howl
When you see the end
Coming.
 
How can
I bury a friend?
Eggs on a frying pan
The thoughts in my head
 

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