Oltre.

di capmirez98756
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Una serata diversa. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


La gente tende sempre ad etichettare senza conoscere. Basta un errore, un piccolissimo errore e diventi una persona orribile. Puoi fare tutte le azioni migliori del mondo ma sarai visto sempre come una mela marcia. Lena Luthor lo sapeva bene, lei non stava pagando per i suoi errori però, stava pagando gli errori della sua famiglia, errori che di piccolo non avevano un bel nulla.
Era arrivata da poco in città ma tutti la consideravano una minaccia, una persona dal quale stare alla larga e questo la faceva soffrire molto ma nonostante tutto era pronta a far cambiare idea a chiunque le desse una possibilità. Aveva a disposizione un grande impero e una grandissima mente sapeva che poteva riuscirci.
National City era in pieno cambiamento in quel periodo dopo che una supereroina era venuta allo scoperto gli alieni si erano fatti avanti, ovviamente non tutti erano pacifici ma a quello ci pensava Supergirl. Lena voleva investire il suo denaro per tutti coloro che venivano discriminati per la loro origine, diversità fisica. Si sa che l'uomo non accetta facilmente il cambiamento e la diversità, la ragazza voleva dare una possibilità a tutti gli alieni che venivano discriminati perchè come lei meritavano anche loro una possibilità.
Nel suo ufficio, davanti al suo latop, Lena stava progettando grandi cose. Sospirò soddisfatta davanti al suo lavoro, sapeva che era solo inizio ma come inizio non era niente male. Chiuse il suo latop e si concesse un momento di riposo spostandosi sul divano presente nel suo studio, venne distratta da due colpetti alla porta.

"Avanti." disse passandosi una mano sul viso.

La sua segretaria fece il suo ingresso, una leggera esitazione si stampò sul suo viso ma si rilassò subito quando la ragazza di fronte a lei accennò un sorriso sinonimo di buon umore nonostante la stanchezza.

"Signorina Luthor, so bene che lei odia i giornalisti e so anche che in questo periodo odia essere disturbata però
fuori c'è  una ragazza davvero insistente che vuole parlare con lei."

"Eve, deve essere davvero insistente questa ragazza per portarti qui nonostante sai benissimo che non concedo interviste a nessuno." Nel suo tono non c'era rabbia ma una forte curiosità.

"Le ho detto in tutti i modi di andarsene ma non vuole ascoltarmi, chiamo la sicurezza?"

"Assolutamente no, non faccio portare via le persone di peso." si sistemò meglio sul divano e annuì "Falla entrare."

Eve sparì dietro la porta e qualche minuto dopo una ragazza con i capelli color oro e gli occhi come il cielo fece il suo ingresso, si passò una mano veloce sulla gonna, doveva aver lottato con gli uomini della sicurezza all'entrata pensò la Luthor. 
Lena posò il suo sguardo sul viso della ragazza e la fissò per qualche minuto prima di iniziare a parlare.

"La ragazza che è riuscita a far disperare la mia segretaria." Nel suo tono non c'era rabbia bensì un pizzico di divertimento. "Merita la mia attenzione dunque...Si accomodi." disse la Luthor indicando la poltrona di fronte a lei. Kara annuì e si sistemò sulla poltrona.

"Io sono Kara Danvers, reporter della CatCo." spiegò subito la ragazza sistemandosi gli occhiali sul viso, segno di tensione.

"Cat Grant eh?" sorrise Lena sistemandosi meglio sul divano e accavallando le lunghe gambe, per un attimo Kara fu distratta da questo movimento, osservò le gambe della ragazza e pensò che fossero davvero delle bellissime gambe ma questo pensiero venne subito allontanato e concentrò il suo sguardo sugli occhi della Luthor, non che fu una buona idea visto che quegli occhi verdi erano in grado di mandar fuori di testa chiunque. Kara cercò di concentrarsi sul suo obiettivo, un'esclusiva della Luthor era oro colato visto che non concedeva interviste a nessun giornalista, neanche Clark Kent c'era riuscito.

"Si, è stata proprio lei a mandarmi qui." accennò Kara.

"Deve credere molto in lei per non venire lei in persona, sa benissimo che sono un osso duro."
Kara sorrise e annuì.

"Immagino che lei sappia cosa penso dei giornalisti."

"Sì, mi è stato riferito." si drizzò sulla schiena e sospirò "I giornalisti sono un grege di pecore, senza un cervello proprio, incapaci di discostarsi dai pregiudizi dei lettori. Io, Lena Luthor, non concederò mai una sola intervista a questa gente."  recitò quasi a memoria Kara scaturendo una risata in Lena.

"Ti sei informata bene, vedo." Sorrise. "Quindi, Kara Danvers, perchè dovrei fidarmi e concederle l'intervista?"
 
"Io non sono come gli altri giornalisti, forse può sembrare una frase fatta. Intanto vorrei darle del tu, avremo sicuramente la stessa età più o meno" Lena annuì e Kara sorrise. "Perfetto. Io penso che il tuo lavoro sia qualcosa di stupendo, il tuo voler aiutare la gente nonostante lo scetticismo che aleggia attorno al cognome Luthor, sei una donna forte...Lena. Sono convinta che riuscirai a conquistare la gente a prescindere dalla tua famiglia, tuo fratello e tu siete due persone completamente diverse e anche se non ti conosco sono convinta di questo perchè i tuoi occhi mi dicono che sei una brava persona. Sei libera di rilasciarmi o no l'intervista ma sono felice di averti detto queste cose in faccia."  Gli occhi di Lena si illuminarono, quella ragazza aveva davvero fiducia in lei ed era la prima volta che qualcuno senza conoscerla si fidasse in questo modo, a prescindere dal patrimonio.

"Sono davvero colpita dalle tue parole, vorrei rivederti presto a prescindere dalla mia risposta alla tua richiesta."

"Certo." disse convinta Kara.

"Perfetto." Lena si alzò e le porse la mano. "Potresti farmi cambiare idea. Ci rivedremo, Kara Danvers."

Kara non disse nulla ma annuì.

"Grazie, Lena. Ci rivedremo sicuramente." disse alzandosi e porgendole la mano, non aveva ottenuto l'intervista ma Kara era soddisfatta lo stesso, avrebbe potuto farle cambiare idea e poi l'avrebbe rivista.

Lena sorrise, non le avrebbe concesso l'intervista quella sera ma si sarebbero riviste. 


 

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Ciao a tutti, ho da poco iniziato a vedere Supergirl e sono completamente innamorata della SuperCorp, Lena e Kara insieme sono stupende e vorrei tanto vederle insieme nella serie ma visto che finora non ci hanno dato molto gioie ho pensato di iniziare una Fan Fiction, il prologo è piccolino ma è solo una prova. Ho letto molte storie su questo sito e molte erano stupende, il mio è un timido approccio spero vi piaccia. Fatemi sapere, accetto tutto anche le critiche. Grazie a chi lo leggerà.

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Capitolo 2
*** Una serata diversa. ***


 

I giorni passavano velocemente per Kara, la settimana era stata davvero impegnativa, qualsiasi umano non avrebbe resistito ai suoi ritmi  ma appunto lei non era un'umana, lei era capace di qualsiasi cosa dopotutto lei era Supergirl. La ragazza si era ritrovata a divedersi tra il DEO, salvare vite e il suo lavoro alla CatCo con la "terribile" Cat Grant pronta sgridarla per qualsiasi errore. La signora Grant era davvero molto arrabbiata con Kara a causa della non intervista alla Luthor e aveva caricato la povera ragazza di lavoro tanto che spesso si era ritrovata a lavorare fino a notte fonda, non che a Kara dispiacesse perchè amava quel lavoro però aveva anche lei bisogno di riposo e  Alex, sua sorella, glielo ripeteva sempre ma Kara faceva comunque di testa propria, non poteva perdere quel lavoro perchè oltre a piacerle molto era anche un'ottima copertura. Ogni tanto si ritrovava a pensare al suo incontro con Lena, non l'aveva più rivista  ma sapeva che sarebbe successo, chiamiamole sensazioni.

In più quella settimana era comparso un nuovo nemico, un gruppo di persone chiamato "Cadmus" pronti a sterminare ogni forma aliena buona o cattiva e il DEO insieme a Kara non poteva permettere un simile sterminio, dei rifugiati ostili se ne sarebbero occupati loro stessi mentre gli alieni con una famiglia, degli amici e un lavoro  dovevano vivere la loro vita in tutta tranquillità tra gli umani. Cadmus considerava tutti gli alieni come degli insetti da cacciare via e tale ostilità doveva assolutamente essere fermata in modo da evitare la formazioni di gruppi pieni di odio e creare il caos.

La giornata era stata davvero lunga per Kara, aveva lottato contro un alieno davvero forte che l'aveva indebolita molto e l'unica cosa che voleva fare quella sera era restare a casa davanti un film e uno scatolone di pizza ma Cat Grant l'aveva obbligata a partecipare ad una serata al posto suo, una serata con i nomi più importanti di National City, ovviamente Kara non poteva rifiutarsi di partecipare voleva assolutamente evitare altre sfuriate. La signora Grant aveva messo a disposizione il suo autista per quella sera e aveva raccomandato Kara di non vestire con i soliti "orribili", li aveva definiti così, maglioncini e le aveva anche chiesto di portarle del buon materiale e non avrebbe accettato un altro fallimento.

"Come sto?"  Chiese lisciandosi il vestitino blu che indossava.

"Ti sta benissimo questo vestito, lo sai. Valorizza i tuoi occhi." Disse Alex osservandola.

"Dici? Potrei perdere il lavoro per un semplice vestito." la informò con una smorfia.

"Ancora arrabbiata per la Luthor?" Chiese la sorella sorseggiando il suo vino.

"Furiosa, Alex. Mi ha reso la settimana un inferno."

"Stasera avresti dovuto riposare, oggi quel mostro ti ha sfinita e non sono molto tranquilla." Scosse la testa e Kara sorrise, sua sorella si preoccupava sempre per lei nonostante la sua grande forza, erano molto unite loro sempre pronte a difendersi.
"Sto bene, Alex. Non mi piace il tipo di serata però non resterò molto infatti cercherò di prendere le informazioni velocemente, tu puoi aspettarmi qui."
Alex annuì.

"Adesso io vado, l'autista della signora Grant mi aspetta giù. A dopo Alex."
Si salutarono e Kara scese velocemente dove appunto trovò l'autista pronto ad accompagnarla.
Nel giro di una quindicina di minuti Kara si ritrovò dentro un grandissimo e sfarzoso palazzo a girare per raccogliere più informazioni possibili per tornare a casa in fretta, si finse interessata ad alcuni sproloqui dei ricchi, da alcuni se ne defilava in fretta da altri non riusciva proprio, era una giornalista e loro dei ricchi pieni di sè quindi dovevano raccontarle le loro opere di bontà per essere elogiati. Dopo una bella ora abbondante si ritrovò davanti il tavolo del buffet, forse l'unica cosa buona della serata, prese delle tartine con delle salse strane ma che sembravano davvero buone.

"Ti piace il buffet?" Chiese una voce alle sue spalle che lei riconobbe subito, si voltò e si ritrovò davanti Lena. Era davvero molto bella quella sera, aveva i capelli sciolti e un abito che fasciava perfettamente il suo corpo.

"Signorina Luthor!" esclamò felice Kara, forse troppo felice. 
"Lena. Non torniamo alle formalità." Sorrise e Kara si rilassò e annuì.

"Molto buono." rispose educatamente alla domanda precedente.

"Sono contenta, ho consigliato io la scelta dello chef."

"Ottima scelta." 

"Perdona la mia domanda ma posso chiederti come mai sei qui? Non fraintendermi, no che tu non sia all'altezza ma una ragazza dal cuore puro come il tuo in mezzo a tutte queste arpie è raro." Le disse avvicinandosi e abbassando la voce, Kara arrossì di poco sia per il complimento sia per la vicinanza della ragazza che aveva un profumo fantastico.

"Tu non sei un'arpia e immagino che sei stata costretta un po' come me." Lena sorrise vedendola imbarazza e annuì. "Mi manda Cat Grant, non aveva voglia di partecipare e ha mandato me. Chiamiamola una punizione per non averle portato ciò che voleva." Si lasciò sfuggire e se ne pentì subito, non voleva assolutamente che Lena si sentisse in colpa e poi dal momento che si erano incontrate non era più una punizione.

"Oh...quindi è colpa mia?Dovrò farmi perdonare allora." Nella sua voce c'era un pizzico di divertimento?

"No!..cioè non devi farti perdonare di nulla, sono abituata alle sfuriate della signor..."

"Scusate, posso interrompervi un momento?" Una voce alle spalle di Kara la fece voltare, si ritrovò davanti un uomo alto, biondo e occhi azzurri con un sorriso fin troppo smagliante.

"Prego." Disse Lena cambiando espressione. "Tanto lo ha già fatto." Fu un sussurro ma Kara lo udì e sorrise sforzandosi di non ridere.

"Mi hanno comunicato la presenza di una giovane giornalista in cerca di materiale per un articolo, sarei lieto di concederle un'intervista. Io sono Louis Williams, organizzatore della festa e uno dei più giovani presenti in sala insieme a lei e alla signorina Luthor." disse fiero e Lena scosse la testa irritata

"Mi stupisce vederla parlare con la signorina Luthor, signorina?"

"Danvers!" Rispose leggermente stizzita per l'affermazione Kara "Se le interessa saperlo non la sto intervistando, siamo...amiche." Si era bloccato sul termine 'amiche' perchè si conoscevano davvero da poco e di certo non potevano definirsi amiche ma Kara sentiva che lo sarebbero diventate e non aveva voglia di spiegarsi davanti quel tizio.

"Esatto, io e la signorina Danvers siamo amiche." Confermò Lena.
Williams annuì.

"Ci spostiamo nel mio ufficio al piano di sopra?Un posto di gran lunga più tranquillo." Chiese il ragazzo a Kara, la ragazza sta per rispondere ma Lena rispose per lei.

"La signorina Danvers mi ha appena detto che è molto stanca quindi credo che rifiuterà il suo invito."
Lena lanciò uno sguardo a Kara che per un attimo esitò, doveva avere un buon motivo per intromettersi Lena pensò, annuì.

"Ho avuto una giornata davvero pesante, magari un'altra volta."

"Allora potrei inv..."

"Kara, andiamo che il mio autista ci aspetta. Ci scusi signor Williams ma dobbiamo davvero scappare."

"Anche lei signorina Luthor?"

"Si, grazie per l'invito. Buonanotte."

Kara riuscì solo a dare la buonanotte perchè Lena le aveva già preso la mano e l'aveva trascinata fuori. La ragazza aveva molto domande ma in quel momento era concentrata sulla morbidezza della mano di Lena, stretta alla sua ma allo stesso tempo delicata. La Luthor si fermò poco lontano dalla porte di ingresso. Kara la guardò interrogativa.

"Perchè mi hai trascinata via? Sono stanca ma..."

"Devi stare molto attenta, Williams non è affidabile."

"Perchè?" Chiese stupita vedendola agitata.

"Fidati di me."
Kara la scrutò un momento e annuì poco convinta, avrebbe fatto di certo delle ricerche per capire il motivo della sua preoccupazione.

"Mi fido." Sottolineò e l'espressione dura di Lena si ammorbidì e sorrise.

"Vuoi che ti accompagni a casa?" Disse indicando il suo autista pronto a partire ad un suo cenno.

"Sono qui con l'autista della signora Grant. Grazie, Lena."

"Grazie a te, mi hai migliorato la serata." disse la Luthor sincera e Kara arrossì nuovamente, quella donna era capace di farla arrossire con delle semplici parole.

"Buonanotte, Lena." 

"Buonanotte, Kara."

Si diedero un ultimo sguardo e poi Kara si voltò per raggiungere l'auto ma una
mano si posò sul suo braccio e il suo sguardo tornò su Lena.

"Ci rivediamo, giusto?" nella sua voce c'era una nota triste e Kara la colse, quella donna così potente e sicura doveva sentirsi davvero sola in quella città.

"Certo."

Lena sorrise e le lasciò il braccio, la bionda la osservò salire sulla macchina e poi si voltò per andare alla sua. 
Non si davano appuntamenti loro ma sapevano l'una dove trova l'altra. Si conoscevano da poco ma la connessione tra loro due cresceva tantissimo ad ogni incontro.

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Eccomi qui, ci sono stata qualche giorno a scriverlo perchè mi si è cancellato tipo tre volte? Lo pubblico per disperazione, l'ho riletto solo una volta quindi scusate gli errori. Volevo dirvi che in questa storia non ci saranno solo i personaggi storici, Louis è un mio personaggio spero non vi dispiaccia, lo amerete :P
Fatemi sapere cosa ne pensate, ringrazio chi già mi ha fatto sapere cosa ne pensa e chi ha letto.
Alla prossima. :)

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