Amore fraterno: Elijah, Kol, Klaus

di Spensieratezza
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cattivo bambino ***
Capitolo 2: *** Sempre e per sempre, proteggerò i miei fratelli ***
Capitolo 3: *** Il custode di mio fratello ***
Capitolo 4: *** La gelosia di Finn ***
Capitolo 5: *** Guarire Kol con il sangue di Klaus ***
Capitolo 6: *** Io sceglierò sempre lui - versione vista da Mikael ***
Capitolo 7: *** Io sceglierò sempre lui - versione vista da Elijah ***
Capitolo 8: *** Bevete il mio sangue. Insieme. ***
Capitolo 9: *** Mikael ed Esther missing moment 2 x 9 ***



Capitolo 1
*** Cattivo bambino ***


Avviso: so che la puntata è su The vampires Diaries 4 x 12, ma ho deciso questa sezione, perchè la raccolta nei prossimi capitoli, si incentrerà su punate accadute in tHe Originals ^^







Quando Kol l’aveva chiamato dicendogli che Elena e Jeremy volevano ucciderlo, si era stralunato.
“Lo sai che la tua ex sacca di sangue ambulante e suo fratello vogliono uccidermi?”
“Cosa?”

“NON FARE L’INGENUO CON ME. La tua ossessione per questa cura è più forte della lealtà verso i tuoi fratelli.”
“Non so di che cosa stai parlando.”

“Strapperò il braccio a Jeremy e ucciderò Elena, così, per sport, poi verrò a cercare te.” Aveva terminato la frase, ma a Klaus la minaccia non l’aveva toccato neanche per uno spiffero, aveva minacciato Damon, preso dalla collera, ma lui era stato solo capace di fare del vittimismo gratuito dicendo che lui non sapeva niente, era li con lui e nessuno gli diceva niente.
A quel punto si era precipitato a casa di Elena.
Tanti erano i pensieri che l’avevano colto in quel momento.
Era stata una trappola, una stupida trappola in cui suo fratello era cascato.

L’avevano atirato in una trappola e si erano serviti del più piccolo tra i suoi fratelli.
Kol non aveva mai brillato per la troppa intelligenza e sagacia ma quei “criminali” l’avevano fatta davvero sporca ad approfittarsi del più piccolo e quindi manovrabile tra tutti.
Di certo non sarebbero mai riusciti ad ingannare Rebekah e Elijah, erano troppo avanti, per non parlare di lui stesso.
 

Arrivò appena in tempo per vedere Jeremy colpirlo con il paletto della quercia bianca, il respiro gli mancò a quella scena, ma si rese conto praticamente subito che Kol non stava prendendo fuoco. Il cacciatore aveva sbagliato il bersaglio, non aveva centrato il cuore, ma Kol sembrava comunque molto sofferente dal poco che riusciva a vedere, bloccato sulla soglia.
Non seppe mai se i suoi pensieri furono diventati più veloci grazie alla disperazione, sapeva solo che in un lampo aveva buttato uno dei paletti che teneva in mano, contro Elena e l’aveva trafitta a un braccio.
Lei gridò e gemette, cadendo a terra, Jeremy imprecò e spaventato, si volse verso Klaus, poi corse a soccorrere la sorella, inginocchiandosi davanti a lei, ma fu un errore, perché Klaus aveva un altro paletto che buttò all’indirizzo di Jeremy, colpendogli una spalla.
Lui gridò. Non se l’aspettava, il secondo paletto era completamente una sorpresa per lui.

Klaus sapeva che non era da cavaliere, colpire alle spalle, ma da vigliacchi, ma loro avevano agito da vigliacchi. Avevano approfittato di suo fratello minore per tendergli una trappola, avevano finto di cercare una tregua e avevano cercato di ucciderlo.
Non provava più alcuna pena per loro.
 
Ma non era finita lì.
Doveva agire in fretta.


“AAAAAAAARGH.”

Provò un dolore indicibile, nel momento in cui tentò di forzare la barriera invisibile per entrare, come se tutti i suoi muscoli, le ossa, si stessero spezzando.
Ora sapeva cosa dovevano provare i lupi mannari durante la trasformazione. Certo, non che non l’avesse provato quando era diventato un ibrido, ma questo sembrava più doloroso, come se tutti i suoi organi si stessero ribaltando.
Forse fu la disperazione, o il fatto che aveva pensato bene di indebolire il proprietario della casa, cioè Jeremy, e forse questo aveva indebolito un po' la magia che legava la casa al proprietario, ma riuscì AD ENTRARE.
“No! Non..”

“Stai zitto, scarafaggio. Non osare muoverti o uccido te e la schifosa doppelgangher, sono a un passo così, ma per il momento mi interessa solo UNA COSA.”
 

Si voltò verso Kol, pur sapendo che era un rischio madornale, dare loro le spalle. Poteva essere attaccato da loro in un baleno.
Verso Kol, che era accasciato al mobile della cucina e lo guardava con gli occhi sbarrati, la bocca semi aperta, lo sguardo confuso e sorpreso.
“Sei..venuto..per me..

Klaua annuì, sembrava un bimbo indifeso, represse la voglia di fargli una carezza sui capelli. Era arrabbiato con lui.
“Con te facciamo i conti a casa.” Avrebbe voluto che il suo sembrasse un tono aggressivo ma temette che non era così.
 

Klaus sentiva un dolore indicibile. La magia della casa gli faceva provare un dolore immenso, era umanamente insopportabile, per fortuna era per metà ibrido, il che, unito alla debolezza del proprietario, che era ferito, gli consentiva un minimo di vantaggio e di non morire all’istante.
Si chinò quel tanto che bastava per tirare su Kol, che fortunatamente non oppose resistenza, doveva stare proprio male per accettare di farsi prendere in braccio. L’orgoglioso Kol.
 

Lo tirò su come se fosse un bambino e Kol automaticamente strinse le braccia intorno al suo collo, aggrappandosi a lui.
Elena e Jeremy, seduti sul pavimento, vicini, guardarono la scena dal basso all’alto e perfino loro non poterono non apprezzare la bellezza di quella scena.
“Toccate un’altra volta mio fratello minore e ucciderò voi e tutti quelli che amate.Lentamente.”
Subito dopo aver detto quella frase, a velocità vampiro, uscì da quella casa con Kol ancora tra le braccia.
 
 
 
 



*

Era notte inoltrata e Klaus, un po' più calmo, stava camminando lentamente, portando Kol ancora in braccio.
“Non pensavo che ci tenessi a me..” diceva Kol, ma era più un sussurro.
“è questo il tuo problema, Kol, tu non pensi a tante cose. Non pensi e basta.”
“Klaus..mettimi giù..so camminare da solo..” si lamentò Kol, dolorante.

“Ne dubito,fratello.”

Kol gemette stringendosi di più a lui. “Per favore. Sto male. Fermati.” Lo supplicò.
Klaus si fermò subito, ma non lo lasciò andare.
“Cos’hai? Avresti dovuto già guarire, a quest’ora.”

“Credo che una scheggia..sia rimasta vicino al cuore..” si lamentò, con gli occhi lucidi.
“Va bene, va bene, adesso ci fermiamo.”
 
 


*

Si fermarono poco distanti, in un vicolo. Kol era ancora seduto per terra.

“La scheggia ogni minuto che passa, si avvicina sempre più al cuore. Dovrò estrarla per salvarti, altrimenti morirai.”
“Non può fare più male di una pugnalata al petto, no?” disse Kol.
Klaus avrebbe trovato da ridire, ma in quel caso decise di stare zitto.
“Al mio tre. Uno. Due.”
 
Infilò la mano dentro il suo petto prima del tre, facendolo sobbalzare, ma per fortuna non si mosse.
“Eccola. La sento. La bastarda. Ancora un momento. FATTO.”
 
Kol respirava furiosamente con affanno, come un malato in cerca di ossigeno.

Klaus polverizzò la scheggia con la scarpa, dopodiché si morse il polso e lo porse al minore.
“No. Non se ne parla.”
“Sei debole. Ne hai bisogno. Non farmi perdere tempo.”

Kol gli gettò un’altra occhiata, prima di succhiare il sangue che Klaus gli porgeva dal polso, con avidità.
 

Klaus guardò compiaciuto il suo fratellino sottomesso e dipendente dal suo sangue, fino a quando non lasciò il suo polso.
Fece per alzarsi ma Klaus lo rimise seduto.
“Dacci un taglio, Klaus, adesso sto bene. Posso camminare.”

“è questo il modo per ringraziarmi dopo aver salvato la tua miserabile vita, piccolo ingrato?”
Kol guardò in basso.
“D’accordo. Grazie. Adesso lasciami andare.”
“Se ti lascio andare ora, correresti dai Gilbert per vendicarti.”
“Meritano di morire dopo quello che hanno cercato di farmi!!”

“Ma non stasera. Stasera meriti una piccola punizione per la tua baldanza. Cos’hai detto prima con quella dolcissima telefonata? L’ossessione per la cura è più importante dei miei fratelli? Ti pentirai di averlo detto.” Disse Klaus, sollevandolo di nuovo.
“Ehi! Ma che diavolo fai, mettimi giù, altrimenti..”
“Stai buono, fratello, o ti costringerò a restare buono con le maniere forti. Ti sei appena ripreso e io sono un ibrido il cui morso mette fuori combattimento i vampiri. Ti consiglio di stare buono se non vuoi che ti morda.”
Kol deglutì, fissandolo negli occhi.

“B-bastardo.” Ma non c’era cattiveria nella voce di Kol, anzi, sembrava un bimbo che faceva i capricci e dopo averlo insultato, si strinse di più al collo di Klaus, arrendevole.
Klaus sorrise.

“Finalmente il bimbo ha smesso di fare i capricci.”
 
 
 
*

Stavano ancora camminando. Klaus non aveva timore di esser raggiunto da quei bastardi della doppelgangher e del suo fratello calciatore, sentiva che erano rimasti abbastanza spaventati da restare lontani per un po' e quindi si godette quel momento fraterno con Kol.
Sapeva che il temperamento di Kol era in parte dovuto alla tendenza alla collera facile, ma non solo, anche a una gelosia smisurata che aveva nei riguardi di Elijah e Rebekah. Lui voleva far parte del sempre e per sempre, esser amato tanto quanto loro, ma non si sentiva così.
In quella telefonata era così chiaro, così come era chiara la sua remissività in quel momento, che dopotutto era stato contento di farsi salvare e coccolare da suo fratello maggiore.
Conosceva bene Kol e sapeva che non si era ribellato poi più di tanto all’idea di farsi portare in braccio.
“è proprio necessario..?” gli chiese con la testa affondata sul suo collo.
Klaus ridacchiò. “Cosa?”

“Questo..portarmi in braccio..come se avessi cinque anni.. “ rispose mezzo addormentato.
Klaus ridacchiò.

“Sei un bambino cattivo, Kol. E i bambini cattivi, si portano in braccio per impedire che si facciano male.”
Kol non replicò nessun insulto o offesa.
“Beh, non dici niente?”
Ma respirava. Quindi non poteva esser morto.

To..il bambino si è messo a dormire.
 
Un pensiero lo fece sorridere.

Chissà cosa dirà Elijah quando mi vedrà arrivare con Kol in braccio.
 
 
 
 
*

Quando Klaus tornò a casa. Elijah sembrò andare nel panico, appena vide Kol.
“Cosa diavolo gli è successo…”
“Tranquillo, non è morto, ma ci è andato vicino. Ha fatto il bambino cattivo.” Disse Klaus, non lasciandosi scappare un sorrisino.
Elijah sorrise a sua volta.

“Quindi il nostro fratellino fa i casini e tu lo riporti a casa in braccio? Ma che tenerezza.”
Klaus sospirò sorridendo.

“Posso affrontare una gelosia fraterna per volta, Elijah.” Disse compiaciuto, portando Kol nel suo letto.






















Note dell'autrice: riferimento alla 4 x 12
Non ho mai superato che Klaus non sia riuscito a salvare Kol. Quella scena mi ha distrutto
e dovevo rimediare x forza a quello shock.
So che per alcuni sembrerà inverosimile ma io ci tenevo tantissimo.
In fin dei conti anche una volta Elijah era riuscito a entrare in casa dei Gilbert, mi senbra anche se era dovuto uscire poco dopo.

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Capitolo 2
*** Sempre e per sempre, proteggerò i miei fratelli ***


Dopo che Mikael riesce a liberarsi del controllo del braccialetto e riesce  a fare irruzione nel locale, prendendosela con Davina, Elijah cerca di allontanarlo, ma Mikael, prendendo finalmente il paletto di quercia di bianca, sta per pugnalarlo, trattenendolo a terra.

Kol, nel suo nuovo corpo, vede tutta la scena e in un lampo, prima che potessero accorgersene, è alle spalle del padre e lo spinge indietro con rabbia, allontanandolo dal fratello maggiore, sotto lo sguardo basito del padre che prima di potersi avventare su Kol, viene richiamato dal braccialetto di davina, che gli dice di tornare dentro.
 
 


*

“Stai bene?” gli chiede Elijah dopo che fu tutto finito e lupi annientati.
“Sì. Oh mio dio, quelle persone..non erano persone..erano delle BESTIE..non ho mai visto niente di simile..”
Elijah lo guardò accigliato.

“Non sai dei vampiri e dei licantropi? Non sei di qui, vero?”
“Io..no..sono venuto qui solo per turismo..ma..oh mio dio. I vampiri e i licantropi esistono allora? Avrò gli incubi per mesi! Ancora non ci credo.”
Kol simulò uno svenimento.
“Ehi, ehi, ehi, attento!”

Kol si lasciò cadere in avanti finendo abbracciato a Elijah, che rimase spiazzato.
“Ragazzo, ehi..”
Kol indugiò nell’abbraccio ancora un po', rimanendo ad occhi chiusi con il mento poggiato sulla spalla del fratello ed Elijah non fece niente per mandarlo via, anzi, ricambiò lentamente l’abbraccio.

Quando Kol se ne accorse, si irrigidì e sembrò quasi sciogliere l’abbraccio a malincuore.
“Io..adesso devo andare.”
“Ehi…ASPETTA!
 
 
 

*

“Sono stanco dei tuoi piani! Mi hai infilato in questo corpo, mi mandi di qua e di là come un tirapiedi qualsiasi, se questa è la vita che avevi in mente per me, riprenditela pure!” gridava Kol contro la madre
“Tu sei qui per la mia clemenza.” Disse la  madre, costringendolo a terra con uno dei suoi incantesimi mentali.
Kol gemette, avvertendo l’emicrania farsi strada in sé e facendolo finire in ginocchio contro la sua volontà.

Esther gli accarezzò una guancia, poi gli chiese che arma avesse usato, Davina, per uccidere tutti quei lupi mannari.
Kol la guardò e poi rispose che lui non lo sapeva, aveva battuto la testa, lui non aveva visto niente.
Non gli avrebbe mai rivelato l’esistenza del paletto, con cui avrebbe potuto uccidere i suoi fratelli.

Non gli avrebbe rivelato che aveva visto Mikael, non voleva che si alleassero, per distruggerli.
 
 
 
 
*

“Non mi fido di lui e neanche tu dovresti, madre.”
“è tuo fratello.”
Finn fece una smorfia.

“Ha passato molto più tempo con loro, che con me. Per loro, Klaus ed Elijah sono più famiglia di quanto potremmo mai essere io e te. Potrebbe sentire l’impulso di tornare da loro. O di avvertirli.”

“Mi assicurerò che non succeda.” Disse la madre.
 
 
 
*

“Niklaus.”
“Cosa?? Cosa può esserci di più importante del ritorno di nostra madre e di nostro padre?”
Nostro fratello.”

Klaus lo fissò.
Kol.”
Silenzio.

“L’ho visto. L’ho visto in carne e ossa, come ora vedo te e come ho visto Mikael. Aveva un altro corpo, più giovane, più..bello. Era irriconoscibile, ma era lui.”
“Come fai a dirlo?”

Mikael stava per uccidermi, ma lui mi ha salvato. Ha spinto via nostro padre, quando stava per ficcarmi il paletto nel petto.”
Klaus continuava ad ascoltare sbalordito.

“E poi quando tutto è finito, mi ha abbracciato, fingendo uno svenimento dato dalla paura dell’attacco. Tremava, ma non per la paura dell’attacco. Non era un abbraccio di un estraneo, Klaus! Era lui ti dico.”
“Ti credo, Elijah. Solo Kol potrebbe essere così disperato da fingere uno svenimento per avere un abbraccio, ma allo stesso tempo così orgoglioso per ammetterlo.”

Ma Elijah non riusciva a calmarsi. Appoggiò una mano sul braccio di Klaus, per avere la sua attenzione.

“Klaus, tremava, tra le mie braccia. Qualsiasi cosa l’ha riportato indietro e lo fa nascondersi da noi, lui non vuole questo. è costretto.”
 
 
 
 
 
*

Una cosa del genere è impossibile da spiegare, se non la vivi.
Morire e poi essere messo in un altro corpo, lavorare assieme alla persona che aveva progettato la tua morte e quella dei tuoi fratelli, e poi ancora, essere costretto a nasconderti da loro, senza poter dire loro che sei qui,sei tornato.
E poi quando vedi che tuo padre, da cui scappi da mille anni, all’improvviso è li di fronte a te, che cerca di uccidere tuo fratello.
Non poteva stare fermo. Non poteva lasciarglielo fare.
 
Quando poi Kol è tornato da Finn ed Esther, era troppo agitato, dalle mille emozioni che lo avevano sovrastato.

Quando aveva abbracciato Elijah, non sapeva perché l’aveva fatto. Forse desiderava solo una scusa per farlo, per sentirlo vicino.
Era così tanta la distanza che li separava.
Non poter dire loro chi era, lo lacerava.

Quando infine era tornato da Esther, sua madre, e suo fratello Finn, era troppo arrabbiato.
Le aveva urlato che era stanco, che se era quella la vita che aveva in serbo per lui, di riprendersela.

Quando infine Esther l’aveva costretto in ginocchio con il suo potere mentale, fu come tornare a casa.
Era di nuovo la belva da ammaestrare, il segugio a cui, insieme ai loro fratelli, Esther aveva dato la caccia. Fu in un certo senso come ritornare sé stesso.
In quel momento poteva pure fingere che le cose non erano mai cambiate, che lui non era mai morto, non si era mai separato dai suoi fratelli.

Lì in ginocchio, davanti a sua madre, sapeva che Finn e anche Esther, non si fidavano completamente di lui. Fu quasi gratificante per lui che sapessero che in fondo la sua lealtà non era data a loro.
Quando infine Esther gli aveva chiesto di dirgli che arma fosse, non aveva voluto farlo.

La sua ultima azione, sarebbe stata sempre quella di proteggere i suoi fratelli.
Sempre e per sempre.






















vi spiego, quando io vidi la puntata 2 x 2, sperai davvero tanto che Kol in qualche modo si facesse riconoscere o dimostrasse di tenerci a Elijah. O ai fratelli. Devo dirvi che mi è sembrato davvero che ad un certo punto quando vede Mikael con Elijah, facesse quasi uno scatto strano, come se volesse aiutarlo. Non lo so, mi è sembrato così, ho anche fatto andare indietro più volte per essere sicura LOL ma più di tanto non si capisce bene. Ho visto Kol cmq davvero molto scosso, quando è tornato da Esthet e da Finn e il fatto che non volesse dire alla madre del paletto o di Mikael..si credo poi lo giustifica con il fatto che volesse proteggere Davina, ma io penso che inn minima parte volesse proteggere anche loro, mi piace pensarlo.

ho scritto quindi le cose che avrei voluto vedere e spero l'abbraccio non sia troppo OOC

ps AIUTATEMI! Nella lingua originale cosa dice Esther ? Nel doppiaggio dice "sei qui perchè l'ho voluto io" ma io so che dice una cosa tipo "pietà, misericordia, o clemenza? non riesco a ricordarlo o a trovare quella parte da nessuna parte X_X

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Capitolo 3
*** Il custode di mio fratello ***


Davina stava correndo, agitata, sperando di arrivare in tempo, per impedire a Mikael di uccidere Klaus, ma non perché gli importava dell’Originale, semplicemente perché se lui fosse morto, anche i suoi amici lo sarebbero stati, provenendo dalla sua discendenza.
 
DAVINA, ASPETTA! Dobbiamo farlo insieme.”
“Sono abbastanza forte da sola!”

“No, non lo sei. Senti, so che non ti fidi di me ed è giusto, ma stiamo cercando di salvare i tuoi amici.”
Sto cercando di salvare mio fratello..

“…L’unico modo per riuscirci è lavorare insieme. Devi fidarti di me, d’accordo? Prendi le mie mani. Prendi il mio potere. Usami.”
Furono queste le parole di Kol, mentre le correva dietro.

E così Kol prese le mani di Davina e insieme recitarono l’incantesimo per indebolire la potenza del paletto.
 
“AHHH.”
L’urlo sommesso di cami sferza l’aria.

Kol afferra le mani di Davina. Tremano, quando le afferra.
All’improvviso anche il grido di Klaus sferza l’aria, ma Kol cerca con tutte le sue forze di ignorarlo, mentre recita l’incantesimo assieme a lei.
 
Ha paura. Paura per lui. Paura che muoia.

E questo nonostante Kol abbia già provato cosa significa morire, eppure.. nonostante questo, è sempre diverso quando rischia di capitare a una persona a cui tieni.

Poi Mikael esce fuori.

“è opera tua, piccola strega? Annullalo! Ridona potere al paletto!”
Davina si distrae, usa i suoi poteri per trattenerlo indietro.

Ma Kol non lo guarda, ha gli occhi chiusi e continua a recitare l’incantesimo, ignorando l’agitazione crescente.
Quello che stanno facendo è troppo importante. Forse per la prima volta, più importante anche della sua stessa vita.

Eppure è così incoerente e contradditorio da parte sua.
In fondo aveva liberato Mikael per non farsi uccidere da lui, sapeva che avrebbe inseguito Klaus e ora lo stava salvando, a dispetto della sua stessa vita??

Ma Kol era fatto così. Non poteva controllare i suoi sentimenti.
Ma Mikael si avvicina ancora e Kol non riesce più a fare finta di niente, si gira e lascia che l’odio finalmente lo trascini e la sua espressione ne sia testimone. Lo guarda e sul suo viso, il disprezzo e l’odio più totale.

Mikael gli da uno schiaffo così forte che lo fa volare.
Ed è ancora di nuovo tutto com’era.
Era di nuovo un Mikaelson.
Anche se suo padre non l’aveva riconosciuto.

Ma erano ancora come all’inizio.
Lui trattato ancora come un nemico.
Visto ancora come un nemico.
Dal suo stesso padre.

E ancora per lo stesso motivo.
Perché era dalla parte di suo fratello.
Perché sceglieva LUI.
Perfino senza riconoscerlo, era successo ancora.

Ma non era triste per questo.
Era bello, essere malmenati perché proteggi qualcuno.
Ti da uno scopo, al mondo.






















Note dell'autrice: questo che succede nel capitolo, è successo davvero nella puntata 2 x 5, di the originals, tutto quanto ^^
la cosa che ho aggiunto io, sono stati i pensieri di Kol!
Lo so, a qualcuno magari sembrerà un capitolo inutile, ma io ho sempre sperato di vedere in Kol anche solo un piccolo gesto che facesse capire che lui tenesse davvero ai fratelli, ho rivisto più volte quel pezzo di puntata e ancora adesso mi chiedo perchè cavolo lui dovesse avere tanto a cuore, aiutare Davina, se non per salvare Klaus. Cioè, ho capito che Davina le piaceva, ma non regge il fatto che l'ha aiutata solo per questo, rimango convinta che lui voleva proprio aiutare/salvare Klaus. Penso non sia neanche così tanto surreale da credere, in fondo è suo fratello. Si sono odiati, ma non lo vuole morto xd

Inoltre, se vediamo bene le espressioni facciali di Kol (io le ho guardate bene) è vero che lui lo guarda con odio. E non è solo perchè in quel momento è una minaccia, la sua espressione di odio in quel momento, io l'ho intesa come (chiamatemi pure sciocca sentimentale ) odio perchè in quel momento stava minacciando suo fratello!

 

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Capitolo 4
*** La gelosia di Finn ***


Finn aveva OSATO venire fin li. A CASA SUA.
“KOl.” gridò Klaus, vedendo Kol che arrancava verso il cortile, spaurito e con il labbro sanguinante.

Kol corse verso di lui e Klaus lo strinse forte a sé, poi guardò Fin con disprezzo.
“Ma che cosa gli hai fatto, orrendo mostro!“

Gli ho dato quello che si meritava.” Disse l’altro. “Una morte lenta e atroce.”
Parlava Finn e quasi non sentiva i Mikaelson insultarlo, Klaus minacciarlo di ucciderlo e farlo soffrire, di farlo pregare per farlo morire, fino a quando Freya non lo sbattè con il suo potere fuori di li con un solo gesto della mano.

Ma quasi non sentì nulla, concentrato com’era su Kol abbracciato da Klaus, Elijah che si univa a loro, alzandogli il mento per constatare le sue condizioni.
Quel BASTARDO aveva voluto quello che voleva, alla fine. Le loro ATTENZIONI.

Era buffo, pensava Finn, perché se Kol era sempre stato geloso di Rebekah ed Elijah, lui era sempre stato geloso di Kol, delle attenzioni che riusciva ad ottenere, quando faceva il ribelle, lo scapestrato.
Diceva che era quello non amato, ma le DIMOSTRAZIONI le riceveva, quando faceva il ribelle.

Ma lui, no, Finn, no. Lui non era abbastanza ribelle, abbastanza irriverente, abbastanza coraggioso, per prendersi le attenzioni. Non era ABBASTANZA.
Era TROPPO noioso.






















Note dell'autrice: questo capitolo è inventato da me, non so come mi è venuto in mente, forse perchè avrei voluto una scena da "via col vento" con Kol che cerca protezione dai suoi fratelli awwwwwww
questa scena dell'abbraccio ce l'ho in mente da parecchio!
Per me è comunque difficile da scrivere, perchè un fratello che vuole uccidere un altro fratello..
qui davvero, Finn ha toccato il fondo

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Capitolo 5
*** Guarire Kol con il sangue di Klaus ***


“Non fare lo sciocco, Klaus, non funzionerà. Finn sa quello che fa.” disse Kol lamentoso.
“TU non fare lo sciocco. Il mio sangue può guarirti. Avanti. BEVI.”
Kol, seduto sulla sedia in cucina, afferrò il polso di Klaus e cominciò a succhiare dal suo polso.

Con frenesia e sete, stringendogli il polso.
Elijah assistette a quella scena, sgomento.
Klaus sorrise al maggiore.

“Ho sempre saputo che un morso di un uomo, fosse più sensuale.” Ghignò.
 

*

“Ok, ok, ok, adesso basta, cowboy, lascialo respirare.” Disse Elijah, allontanandolo dal polso di Klaus.
Kol prese dei grandi respiri.

“Se non funzionerà e io morirò…diventerò un vampiro!” disse con rabbia.
“Non sembravi così dispiaciuto mentre mi prosciugavi.” Disse Klaus con sarcasmo.

“Se il sangue di Klaus non ti dovesse guarire, lo rigetteresti, quindi non avresti di questi problemi, a meno che non ti cada un lampadario in testa in questo istante.” Disse Elijah, controllandogli una pupilla con fare da medico.

“E smettila! Non sono un bambino!” si lamentò Kol spingendo Elijah.

“Non fare finta che queste attenzioni ti dispiacciano.” Disse Klaus ridacchiando.
“Come ti senti?” chiese Elijah.
“M-meglio.” Disse Kol.
 
Aspettarono qualche ora per sicurezza e Kol stette molto meglio. Il sangue di Klaus, aveva davvero guarito Kol.

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Capitolo 6
*** Io sceglierò sempre lui - versione vista da Mikael ***


“L’il nou. L’ho visto a Venezia. Magnifica messinscena.” Disse Mikael.
“Tu..”
“Sta tranquillo, figliolo, voglio solo parlare.”
“Ci dai la caccia senza pietà da secoli. Hai devastato mezza Europa e ora..tu vuoi solo parlare..”

“Era al tuo fratello bastardo che davo la caccia, non a te. Mai a te, tu sei il mio sangue e sono fiero di chiamarti figlio. Sono venuto qui per darti l’occasione di eliminare quella bestia PER SEMPRE.”
Elijah lo aggredì e Mikael lo buttò dall’altra parte dell’armadio.

“Allora tu non mi conosci.” Disse Elijah mentre si tirava su. “Pensi che potei o vorrei credere in quello che stai dicendo? Se davvero pensi che riuscirei a tradire mio fratello, per te, sei un folle, questo sei.”

“Perdonerò il tuo attaccamento sentimentale per quella cosa che chiami fratello, ma devi capire, come ho fatto io, quando ho saputo che la madre aveva giaciuto con una bestia per concepirlo, che Klaus è solo un abominio. Non si può parlare con un abominio, non si ragiona con esso, non si tenta di cambiarlo, lo si ELIMINA E BASTA. Quindi si io ti sto chiedendo di aiutarmi a uccidere tuo fratello.”
Poi cercò di pugnalare Elijah.
“O stai con me, oppure cadi con lui. Scegli, figliolo.”

Elijah con grande forza allontanò il paletto dal suo torace e gridò:
“IO SCEGLIERÓ SEMPRE LUI.
“Bene.” disse Mikael ficcandogli un paletto nel torace. Quello non avrebbe ucciso Elijah.
 
 
Cosa pensava davvero Mikael uscito da questo confronto?
È difficile indovinare cosa può pensare un padre che vuole uccidere il figlio, cercando di trovare sostegno nel maggiore dei figli.

Ma Mikael perfino in quel momento, riuscì a provare FIEREZZA.
Oh, sì, lui sapeva apprezzare il CORAGGIO.
E anche la lealtà fraterna.

In fondo lui ne era orgoglioso.
Anche se aveva passato i secoli a dare la caccia ai suoi figli, lui segretamente provava STIMA E ORGOGLIO per una simile dimostrazione di cieca lealtà.

Perché la LEALTÀ la apprezzi sempre, che sei buono o cattivo.
E quando Elijah gli disse che avrebbe scelto sempre Klaus, fu un motivo di ORGOGLIO per lui.

Non si aspettava certo qualcosa di diverso.






















Note dell'autrice:  scena interamente tratta dalla 1 x 15 di The Originals (tranne i pensieri di Mikael )

questa frase "Io sceglierò SEMPRE  lui." mi è rimasta impressa a fuoco nella mente per anni, da quando l'ho sentita. Ho fatto una fatica non vi dico come per ritrovare questa scena, non ricordavo più dove succedeva.
All'inizio il capitolo doveva essere dedicato a Elijah, ma poi è cambiata la cosa, perchè ho voluto metterla dal punto di vista di Mikael!
Non pensiamo mai a cosa pensa il cattivo della situazione quando non riesce ad ottenere la lealtà del buono, non riuscendo ad ottenere che il buono tradisca l'amico/il fratello, l'amante ecc ecc, ma io penso che la lealtà sia una cosa così BELLA che perfino il cattivo non può non apprezzarlo.
Questo è quello che penso.

Baci.

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Capitolo 7
*** Io sceglierò sempre lui - versione vista da Elijah ***


Mio padre è qui davanti a me.
Sì, quest’abominio che io chiamo PADRE.
Come osa cercare di mettermi contro mio fratello?

Se davvero pensi che riuscirei a tradire mio fratello, per te, sei un folle, questo sei.”
Averlo davanti dopo secoli a sfuggire da lui, è sconvolgente.

Mi sono chiesto spesso cosa sarebbe successo se fosse riuscito a raggiungerci, se ce lo fossimo trovati davanti.

Ma in ogni raffigurazione visiva che mi creavo nella mia mente, mio fratello era CON ME, ero con tutti loro.
Non mi aspettavo certo di essere solo, né mi aspettavo che mi proponesse di tradire lui, TUTTI LORO.

Sì, perché tradire Klaus, equivale a tradire tutti, a tradire noi stessi, la promessa del Sempre e Per Sempre.
Non si può parlare con un abominio, non si ragiona con esso, non si tenta di cambiarlo, lo si ELIMINA E BASTA. 

Oh, padre, quanto ti sbagli. Tu non lo conosci come lo conosco io.
Ragionare con Klaus? Tu non sai nemmeno cosa significa questa parola, non ci hai mai minimamente provato, l’hai sempre solo picchiato e disprezzato.

Ti dimostrerei che hai torto. Ti farei vedere i suoi dipinti, quelli che ha disegnato per esprimere sé stesso, la sua natura, la sua anima burrascosa e turbolenta.

Ti mostrerei quanto ha permesso a noi di vedere il lato più profondo della sua anima, nel momento in cui gli abbiamo concesso un minimo di affetto.

Ti farei vedere quanto sorprendentemente può essere gentile  e quanto dolce può essere il suo sorriso, quando realizza, in certi momenti, quanto gli vogliamo bene.
A volte dubita ed è scortese e sgarbato, un barbaro.
È allora che la bestia, il lupo che è in lui, viene fuori.

Ma spesso, è gentile.

Perfino con Kol, credo percepisca in lui lo stesso bisogno di affetto e gli fa tenerezza.
È bello guardarli, te lo farei vedere, peccato che non voglio.

Perché assieme a quello potresti vedere anche la mia gelosia.

“O stai con me, oppure cadi con lui. Scegli, figliolo.”

“IO SCEGLIERò SEMPRE LUI.
Quell’accento su SEMPRE.
Quell’accento APPOSTA su SEMPRE.

Affinchè tu CAPISCA a chi è data la mia lealtà, padre.
Sempre e per sempre.
 
Ma oltre alla lealtà, c’è anche una sorta di egocentrismo velato di autocompiacimento.

Perché a me PIACE essere l’unico, l’unico che lo capisce.
Il più leale.
Malgrado tutto.
E c’è una sorta di autocompiacimento nel spiattellarlo in faccia a Mikael.
Voglio che lui lo sappia.

E che non metta mai più in dubbio la mia lealtà nei confronti di mio fratello.
 
In fin dei conti è anche una sorta di egocentrismo.
Lui ha bisogno di me. E io bevo da questo bisogno come un assetato nel mezzo di un deserto.
Ci sarò sempre per lui.

E tu, padre, dovresti essere FIERO ed ORGOGLIOSO di aver creato tanti figli che si vogliano bene l’uno verso l’altro.
La nostra famiglia sarà pure sconquassata, sbrindellata e borderline, ma siamo INSIEME e siamo FEDELI l’uno con l’altro.

Mi chiedo cosa tu ne pensi, padre.

Se ne sei un po' orgoglioso, se ti è rimasta ancora qualche traccia di umanità, in grado di apprezzare perlomeno, un amore così divorante.

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Capitolo 8
*** Bevete il mio sangue. Insieme. ***


“Così ancora non ti fidi di me..e va bene. Ti darò una dimostrazione pratica. Bevi il mio sangue.” Disse appoggiandosi alle piastrelle del bagno di quella tavola calda.
“Cosa??” disse Klaus sgomento.

“Lascerò che ti nutra di me.” disse Kol. Facendosi un tagliettino sul collo.

Klaus non si fece pregare e si avvicinò lentamente e cominciò a succhiare dal suo collo.

Kol reclinò la testa all’indietro, chiudendo gli occhi, per poi riaprirli a scatto, guardando Elijah, che si era avvicinato lentamente, con gli occhi che si erano trasfigurati di desiderio.

Elijha fece uno scatto con la testa, cercando di resistere, Kol comprese e gli afferrò il braccio per fermarlo, in un segno di incoraggiamento.
Bastò quello per Elijah.
Andrò all’altro lato del suo collo, mordendolo, con desiderio, ma senza ferocia.

Kol gemette,reclinando ancora di più la testa la testa sulle piastrelle, tenendo le mani appoggiate sulle teste dei fratelli, in modo quasi affettuoso.

Era una comunione come non ne aveva mai provata finora.

Era perfetta.

 






















Note dell'autrice: allora, se ci vedete una qualche sorta di sfumatura erotica...probabilmente non sbagliate ahha xd
no no nessun incest, ma mi sono divertita a giocare sull'ambiguità xd
questo capitolo sarebbe dovuto venire prima del capitolo su Mikael ed Elijah, non so cosa è successo, devo averlo dimenticato sul comp xd
ma meglioo così, almeno ho avuto modo di sistemarlo xd

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Capitolo 9
*** Mikael ed Esther missing moment 2 x 9 ***


Esther si era incontrata con Mikael nel bosco, stavolta si erano incontrati di presenza e Mikael ne fu felice, visto che così aveva potuto riabbracciarla.

Nonostante ciò, Esther continuava a vedere che Mikael insisteva per parlare dei loro figli, in particolare di Klaus, continuando a sostenere che doveva morire.

“Mikael, mi dispiace dirtelo, ma dall’altra parte ho potuto vedere duemila anni di te e della tua ossessione verso di loro, verso il figlio che tu continui a dire di disprezzare, io credevo mi amassi, ma devo confessarti una cosa. Alla fine la tua ossessione verso i nostri figli, mi ha fatto rendere conto che li amavi molto di più di quanto amavi me.”

“Ma che diavolo stai dicendo, Esther?? Io ho dato la caccia a Klaus per SECOLI, per vendicare la tua morte! Perché ti amavo! Io ho sofferto quando tu sei morta, quando quel bastardo ti ha ucciso dando la colpa a me!!”

“Forse è vero, un tempo mi hai amata, ma poi, mi hai dimenticata, Mikael. Di fatto hai dato molto più amore in tutte le attenzioni che hai dato ai nostri figli, dando loro la caccia per tutti questi secoli, piuttosto di quelle che hai dato a me quando io ero in vita.”

“È per questo che mi hai tradito, non è vero? Perché non ti davo abbastanza attenzioni?? Io ero un GUERRIERO, dovevo pensare a combattere, a portare il cibo a casa, ad istruire i miei figli purchè non diventassero deboli! Ci credo che hai trovato conforto in uno stupido cane, smanioso di farsi fare i grattini da te. Non è per questo che esistono i cani, in fin dei conti?”

“Non parlare così di lui!!”

“Forse hai ragione! L’amore per te è esaurito subito dopo aver scoperto il tuo tradimento!”

“Sai cosa mi fa infuriare?? La tua ipocrisia! Per giustificare la persecuzione che hai dato ai nostri figli, metti sempre in mezzo il MIO omicidio, ma sappiamo tutti che rivedermi adesso viva, qui davanti a te, non rimette a posto la tua anima, non è vero? Tu non mi ami più, magari hai anche cominciato a dare la caccia ai nostri figli per vendicarmi, ma successivamente anche nell’odio e nella vendetta, ci hai messo comunque più amore di quanto tu ne abbia mai avuto per me.”

Mikael stette in silenzio per un po'.

“Sai, non pensavo fossi così patetica. Perfino Klaus, non mi ha mai rinfacciato di non avergli voluto bene, di essersi sentito POCO amato, magari è stato debole in qualche occasione, lasciandoselo sfuggire, ma poi è diventato forte e malgrado questo, è riuscito nell’incredibile impresa di farsi amare dai suoi fratelli perfino. E come puoi stupirti che in fondo non ne sia un po orgoglioso di questo? Mai lo ammetterò di fronte a lui, ma ci vuole una grande tempra e un grandissimo carisma per fare quello che ha fatto e ottenere comunque il favore dei suoi fratelli, metterli contro entrambi i genitori. Forse dopotutto ho sottovalutato quel ragazzo.”

Esther annuì.

“L’ho sempre saputo in fin dei conti.”
“Che cosa?”
“Che amavi quel ragazzo, più di quanto amavi me.”
“Non osare…questo non ha niente a che fare..”

“Non intendo discuterne oltre!! Klaus ha fatto una cosa che non avrebbe mai dovuto fare, uccidere il suo vero padre!”
Mikael sorrise sadicamente.
“Una buona cosa forse dopotutto l’ha fatta.”

“Perciò per questo non ho più pietà per lui, quindi volevo proporti un patto.”
 
Mikael accettò il patto, ben sapendo che se non era riuscito a uccidere i suoi figli in duemila anni, quella sciocca di sua moglie non poteva illudersi di riuscire a farlo lei stessa al primo tentativo con un piano così assurdo e ridicolo.
Aveva testato infatti con mano, da dove pendeva la fedeltà di Kol, non che avesse mai avuto dubbi.

Ed Esther era una sciocca se pensava di poter avere la lealtà del più piccolo.

Non gli avrebbe detto quanto non poteva fidarsi del più piccolo, quanto la sua lealtà sarebbe andata sempre verso i fratelli maggiori.

Se lei era così sciocca da pensare che millenni a stretto contatto con i fratelli, potessero essere cancellati così dal nulla, era un problema suo.






















Note dell'autrice:  ragazzi che fatica non potete capire! Questa puntata è ispirata alla 2 x 9 e non potete capire la fatica che ho fatto per capire che era proprio la 2 x 9 dove Mikael ed Esther si incontrano! non riuscivo a capire se l'incontro c'era stato davvero di persona o se lei l'aveva incontrato come ologramma! Alla fine sono andata a rivedere il pezzo e avviene tutto sotto forma di ologramma ma io ho voluto cambiare un po le cose e inserire tra l'altro anche il famoso dialogo che non hanno mai fatto vedere, il dialogo è puramente inventato da me, ovviamente

questa storia comunque per me è conclusa con questo capitolo, ringrazio chi l'ha seguita, sinceramente era partita come una storia creata per parlare principalmente di Kol e di come fosse tenero, dolce e indifeso o almeno il Kol che io in certe occasioni ho visto e che avrei voluto fosse più protagonista della storia, la storia è stata creata per sottolineare il rapporto che avrei voluto vedere con i Mikaelson, nel proseguo della fanfiction si è trasformata in amore fraterno generale e ne sono stata contenta, ma purtroppo mi sono resa conto che non avevo più ideee e per me vedere che l'ultimo aggiornamento di questa storia avviene dopo quasi 20 giorni è un po' come un mezzo fallimento per me, anche questo mi ha fatto rendere conto che dovevo concluderla in fretta! L'intenzione era comunque di finirla dopo questo capitolo, ma dico la verità, forse l'avrei ancora portata avanti se avessi visto che riuscivo ad aggiornarla più spesso. Vedere che l'ultimo aggiornamento è stato venti giorni fa quasi, mi ha fatto dire : ok lilyy, basta, scrivi ancora questo capitolo e poi chiudila subito!! Sono comunque contenta di averla scritta e di aver realizzato quello che io avrei voluto vedere di Kol, i pensieri di Elijah verso Klaus che avrei voluto vedere anche nel telefilm e anche il dialogo di Esther e Mikael, dico la verità, io ad un certo punto è un pensiero che mi è venuto in mente, dopo la 2 x 9 ho sempre pensato a questa cosa e la voglio proprio sottolineare in neretto:

MIKAEL ED ESTHER:  Per me il capitolo Mikael ed Esther merita proprio una parentesi a parte, a me ha molto colpito il fatto che questo signore ha dato la caccia ai suoi figli per 2000 anni e ha esternato sempre il motivo del suo odio come il fatto che Esther è morta e quando finalmente uno penserebbe che il fatto di ritrovarsi la moglie viva, l'avrebbe reso incredibilmente felice e forse avrebbe potuto perdonare del tutto i suoi figli se alla fine vedendola viva, era stato come se il peccato fosse stato in un certo senso eliminato ai suoi occhi e non avrebbe avuto più motivo di odiare Klaus e quindi sarebbe stato felice.. insomma uno che odia il figlio perché ha ammazzato la moglie dovrebbe essere contento e finalmente felice di vederla, no? Invece per lui non è stato così, anzi appena vista Esther, il desiderio è stato quello di colpirla continuando a pensare al tradimento! Questa è stata una cosa che mi ha veramente colpito tantissimo e mi è saltato in testa questo possibile dialogo. Ho immaginato Esther che gli dicesse che alla fine Mikael si è sempre nascosto dietro la scusa che perseguitava i figli, per vendicare lei esternando un amore che forse di fatto non prova veramente visto che trovandosela davanti in questo modo, reagisce così! Io ho immaginato che lei gli dicesse che alla fine ha dimostrato più amore nell'attenzione verso i figli piuttosto che verso di lei, forse un tempo l'aveva amata davvero ma oramai non è stato più così! Forse la mia idea è un po' estremizzata, però io non credo sia totalmente sbagliata, è da tanto che pensavo questa cosa e alla fine ho voluto trasformarla in un capitolo per chiudere in bellezza!

Ci tengo comunque a dire che per adesso per me è conclusa, ma se in futuro dovessi avere altre idee, la riprenderò! Fortunatamente è una raccolta di slices, per cui mi da abbastanza libertà di decidere quando e come riprenderla nel caso! :))

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