Hija de la luna #2

di LoonyZombiee
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Extrañandote ***
Capitolo 3: *** Ronda de amigas ***
Capitolo 4: *** Mi ex y mi mejor amigo ***
Capitolo 5: *** Quilombos ***
Capitolo 6: *** Celos ***
Capitolo 7: *** Cortar el mambo ***
Capitolo 8: *** La Provocación ***
Capitolo 9: *** Cielo Nublado ***
Capitolo 10: *** El Espejo Roto ***
Capitolo 11: *** Pareja de Payasos ***
Capitolo 12: *** El Pirata ***
Capitolo 13: *** Cobardes ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Cris Morena; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.


Prologo:
E’ già passata l’estate e di Cielo nemmeno l’ombra. Mi manca così tanto. La sento nella risata dei bambini, la vedo nel cielo splendente e la ricordo tutti i giorni della mia vita. A maggior ragione ora che Malvina ha messo la sua foto in cucina. Mi manca stringerla e soprattutto mi manca tutta la sua positività ora che ne avrei proprio bisogno.
Nico appena dopo la sua sparizione era  scomparso per qualche ora per svolgere le sue “ricerche” e appena tornato ci aveva finalmente spiegato cos’era successo. Bartolomeo era riuscito a scappare dal carcere e voleva solo una cosa: vendetta. Era entrato dalla porta sul retro e, mentre noi stavamo fuori a festeggiare l’imminente unione di Nico e Cielo, lui era andato nella stanza dell’orologio dove aveva incontrato la sposina intenta a cercare il suo braccialetto che porta con sé da quando ne ha memoria. Justina intanto aveva chiamato Nico avvertendolo che Barto era scappato per uccidere Cielo e lui senza esitazione era corso per salvare l’amata e appena entrato il panoroma che si era trovato davanti era questo. Cielo che pregava Bartolomeo di avere pietà per la sua anima e non commettere l’ennesimo assassinio, Barto che piangeva e urlava parole d’odio e Nico che con uno scatto aveva tentato di portargli via l’arma ma Bedoya Aguero con dei riflessi straordinari gli aveva sparato alla spalla destra prima che potesse togliergli l’arma di mano. Cielo urlava disperata non tanto perché lei sarebbe stata lei la prossima a ricevere una pallottola ma quanto per il fatto che il suo amato “Indi” era steso a terra sopra una pozza di sangue mentre urlava di dolore per lo sparo e l’imminente perdita di Cielo, ma quando Bartolomeo stava per spararle era avvenuto qualcosa di straordinario. Il vecchio orologio della casa, che stava lì dal lontano 1854, aveva cominciato non solo a girare velocemente ma anche a far uscire dei filamenti bianchi che piano piano attorcinandosi attorno a Cielo erano riusciti a impedire che il proiettile che Barto aveva sparato potesse ucciderla. Un filamento bianco più spesso degli altri colpì Bartolomeo facendolo cadere in uno stato vegetativo mentre un altro ancora aveva colpito Nicolas guarendo la sua ferita. Forza distruttrice e guaritrice, questo è il portale. Nico aveva provato a stringere la mano di Cielo per riportarla da noi ma ormai era troppo tardi. Lei era diventata solo luce perciò gli era scivolata tra le dita nel momento in cui lui aveva provato a stringerla dopo di che con un’ultima scarica di luminosità era sparita al di là dell’orologio. 
Nico il giorno stesso aveva contattato degli scienziati molto bravi che erano legati alla sua causa e a quella di suo padre e li aveva fatti sistemare nella stanza dell’orologio nella speranza di avere notizie dell’altra parte del portale. Cielo però non aveva mai dato segni di vita.
Nel tentativo di sentirla più vicina a noi abbiamo realizzato alcuni dei suoi sogni. La fondazione BB è stata ribattezzata “Hogar Magico” ed è stata ristrutturata con colori allegri. Al posto del cortile interno hanno costruito una sala da ballo e le nostre camere da letto ora sono arredate con mobili nuovi e pitturate di giallo come il colore dei capelli di Cielo.
Inoltre io, Rama, Jaz, Tacho e Thiago abbiamo finito di incidere il Cd che avevamo iniziato a registrare con lei. Ora siamo conosciuti come i “Teen Angels” abbiamo fatto già qualche concerto e ognuno di essi l’abbiamo dedicato a Cielo perchè lei ci ha sempre detto che, quando le cose vanno male, bisogna cantare fuori tutto il dolore. 
Senza di lei è tutto più difficile, Nico ad esempio non è più lo stesso. Fa il forte perchè se no tutto il resto della famiglia crollerebbe, ma il suo sorriso è più spento e questo mi stringe il cuore.
Chissà cosa si prova a perdere l’amore della propria vita. E’ una cosa troppa lontana da me per capirla perchè io non ho perso Thiago, lui mi ha tradita perciò è lui che ha perso me. E poi se è andata a finire così allora significa che lui probabilmente non è l’amore della mia vita. Mi sono sempre reputata poca cosa ma so che mi merito qualcuno che mi ami veramente senza tradimenti e inganni.
E a proposito di lui quando Nico aveva annunciato che suo padre era finito in coma Thiago si era limitato a rispondere “ha avuto quello che si merita” ma i suoi occhi si erano fatti lucidi. Non parla mai, soprattutto con noi ragazzi ma io sono convinta che lui ci stia male. Anche se Bartolomeo è un mostro è comunque suo padre, l’uomo che l’aveva cresciuto e questa non è una cosa che si dimentica da un giorno all’altro.
In tutta questa tristezza però è nata anche una cosa bella: Esperanza. E’ la figlia di Malvina e Nicolas e non solo è bellissima ma ha anche una risata stupenda che in qualche modo ci fa sentire come se Cielo fosse ancora qui vicino a noi.
A dare una mano a Nico ora c’è anche Felicitas, la cugina di Justina che è praticamente identica a lei l’unica differenza è che usa i colori pastello e invece di marcare in maniera comica la “r” marca la lettera "s".
Un'altra novità è che tra poco inizierò la scuola e questo mi emoziona perchè non ci sono mai andata. Una pecca è che essendo di un anno più piccola di tutti gli altri sarò costretta a stare in classe da sola mentre il resto dei miei amici ha la fortuna di stare in classe insieme. Non che questo mi spaventi, ho passato cose molto più spaventose nella mia vita però il mio problema è che con il carattere che ho faccio difficoltà a fare nuove amicizie. Però tento di essere positiva e penso che come ho trovato amici qui all’Hogar Magico ne troverò anche a scuola e se non dovessi dovrei conviverci comunque solo 6 ore nulla di più. L’unica cosa veramente negativa è che è piena di ricchi e dovrò condividere l’aria con gente come Nacho. Non capisco proprio come faccia ma più passa il tempo più diventa stupido almeno non è lo  quanto Gero un tipo nuovo della loro comitivita di idioti ricconi.
Per fortuna non tutti sono così. Ho già conosciuto un ragazzo che andrà al Rockland che è un amore: è gentile, dolce e sensibile. Mi tratta come se fossi al suo stesso livello, anche se visto quanto guadagnano i suoi genitori, so benissimo che non è assolutamente così.
Sono sdraiata sul letto pensando a questo e a tutte le persone che ho perso fino ad ora quando senza rendermene conto mi addormento.
Mi risveglio e sono ancora sdraiata ma questa volta su un lettino da laboratorio. E' tutto bianco e attorno a me posso vedere dei presunti medici con delle mascherine anti contagio. Armeggiano con dei bisturi e delle forbici mentre fissano una macchina, che capta i valori elettromagnetici del mio corpo, che si trova a qualche passo da dove sono io. Mi guardo e mi rendo conto di indossare un camice da ospedale bianco, i miei piedi sono nudi e sulle mie spalle non scendono i miei lunghi capelli scuri. Tento di muovermi ma nessuna articolazione risponde ai miei stimoli. Inizio a respirare profondamente cercando di mantenere la calma mentre sento che il cuore sta per balzarmi fuori dal petto per quanto batte veloce. “Tranquilla non ti succederà nulla” mi surrurra una voce ipnotica all’orecchio, non posso vederlo ma so per certo che è il ragazzo che ha tentato di sequestrarmi l’anno scorso. Poco dopo appare una donna, ha dei lunghi capelli castano scuro, un completo elegante nero e uno sguardo gelido. Mi sta fissando con un sorrisido sadico , nel distogliere lo sguardo mi soffermo sulla cartella che ha in mano ma riesco a vedere solo il logo “CC” prima di piombare un’altra volta nel nero. Poco prima di chiudere gli occhi sento una voce roca e profonda che annuncia “addio figlia della luna”
La sveglia del telefono suona facendomi sobbalzare nella realtà. Ho la fronte completamente madida di sudore mentre il mio corpo continua a tremare. Nel caos vi sono delle domande che mi frullano nella testa “Chi era il rapitore e qual è la sua connessione con la donna inquietante? Cos’è la CC? Di chi era la voce e perché mi ha chiamata figlia della luna? Soprattutto perché mi è sembrato così reale?”
Comincio a respirare a fondo nel tentativo di calmare l’agitazione dovuta al mio sogno confuso, la sveglia sta continuando a suonare ricordandomi che per ora sono al sicuro.
Mi accingo a spegnarla e leggo la scritta sul display che recita “Vai a rimorchiare tonta!” E così capisco che è ora di andare a prepararmi altrimenti arriverò tardi all’appuntamento con quel figo del mio “quasi” ragazzo.
Dopo essermi capacitata di questo mi vesto e mi trucco il più veloce che posso.
 
 
| Angolino dell’autrice |
Hola people!
Sono tornata :)
Ecco il prologo del sequel della Fan Fiction “Hija de la luna #1” .
Spero che vi abbia messo abbastanza curiosità e se volete fatemi sapere cosa ne pensate in una recensione o per messaggio privato, sarò felicissima di rispondere (anche alle critiche, se costruttive sono ben accette! :) )
Il prossimo capitolo sarà raccontato dal punto di vista di Thiago e si saprà cosa ne è del suo rapporto con Mar.
Un beso e alla prossima :*
LoonyZombiee

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Capitolo 2
*** Extrañandote ***


Capitolo 1:  Extrañandote
(Thiago)
“Sta arrivando! Sta arrivando!” urla LLeca entrando in salone.
“Chi?” chiede Tacho cercando di ricavare qualche informazione in più al mini biondo.
“Quanto è bella!” risponde lui mordendosi il labbro con aria sognante.
“Chi Lleca? Parla!” gli chiedo irritato da tutto questo mistero.
“Ora lo vedrai” risponde lui facendomi l’occhiolino.
In quel momento sento dei passi che risuonano nella stanza e poco dopo fanno capolino due scarpe con la zeppa nere, un bel paio di gambe e un tubino nero corto leggermente scollato. Quando arrivo a guardarle la bocca non ho più dubbi su chi sia: è Mar.
Rama si alza di scatto e la raggiunge, le fa fare una giravolta per guardarla meglio e il suo sorriso assume un’ombra maliziosa “Stai benissimo” le dice ed io sento qualcosa ribollirmi dentro. Lui però dopo un po’ fa una faccia seria e le chiede “Dove vai così?.”
“Vado a teatro con un ragazzo” gli risponde lei facendo spegnere il suo sorrisino.
“Ti sembra il caso di andarci vestita così? Non vorrai dargli l’idea sbagliata, no?” dico sarcastico. In realtà sono tremendamente geloso, non posso pensare che tra poco lei uscirà con quel vestito e che un tipo possa apprezzare tutte le sue curve. Anzi più di un tipo perchè sono sicuro che con quel tubino attirerà più di uno sguardo.
Lei si guarda l’abito che indossa e poi guarda me “Perchè che idea dò così vestita?” mi chiede fingendo un’aria da finta tonta.
Lo sta facendo apposta, è impossibile che non si renda conto dell’effetto che fa con il corpo fasciato in quel vestitino.
“Una bellissima idea” dice Nacho mordendosi il labbro mentre se la mangia con gli occhi. Faccio fatatica a trattenermi dal dargli un cazzotto ricordandomi anche del fatto che prima dell’estate aveva quasi costretto Mar a baciarlo.
Lei alza gli occhi al cielo e continua a camminare. Quando mi supera mi giro per guardarla da dietro, capisco che è una mossa incosciente appena sento qualcosa risvegliarsi ai piani bassi. I miei occhi inevitabilmente sono finiti a guardarle il culo che, per la cronoca, è anche un bel culo.
 “Sembra che tu voglia sedurlo” dico dopo essermi risvegliato da quella visione celestiale, spero vivamente che il mio tentativo di mascherare il mio tono infastidito abbia funzionato.
Lei si gira puntandomi con quei suoi occhi da cerbiatta e con aria di sufficienza mi risponde “Allora non è l’idea sbagliata” aggiunge con un sorrisino sarcastico. Mi tratta così da quando le ho detto che l’ho tradita. Non gliene faccio una colpa, anzi, ma ogni volta che la vedo messa così in tiro per qualcun altro mi fa male. Però cerco di sforzarmi per sopportarlo perchè so che lei a causa mia ne ha provato il doppio. L’ho persa per aver baciato una ragazza di cui nemmeno m’importa che però è riuscita a sedurmi. Mi odio perchè solo quando la perdo mi accorgo di quanto Mar sia importante per me.
“Nico ti ha visto?” chiede Rama visibilmente preoccupato.
Anche lui evidentemente non vorrebbe che Mar uscisse così. Da quando l’ho tradita anche il suo atteggiamento è cambiato, non fa altro che ripetermi che se fosse stato lui così fortunato ad essere amato da lei non l’avrebbe mai tradita. So benissimo che ha ragione ma di certo così non mi aiuta a farmi sentire meglio ma forse non merito nemmeno questo.
In quel momento entra Nicolas la guarda e dice “¡Ay estas echa un fuego!” mentre la stringe tra le sue grandi braccia.
“Grazie Nico” le risponde lei sorridendo e mi rendo conto che questi tre mesi, in cui non mi ha sorriso nemmeno una volta così, mi sembrano un’eternità.
Lui le sorride di rimando e aggiunge “Mi raccomando è! Perchè lo so che è un bravo ragazzo ma vestita così gli confonderai un bel po’ le idee” la avverte lui prima di darle un bacio sulla fronte e lasciarla andare.
“Stai tranquillo, ti prometto che starò attenta” gli risponde lei lasciandogli un bacio sulla guancia andandosene.
Appena Mar chiude la porta Nicolas si avvicina a me “Allora come stai?” mi chiede riferendosi molto probabilmente alle cose che ho appena sentito. Ovvero che Mar esce con un ragazzo, probabilmente il suo nuovo fidanzato.
“Male. Mi parla solo per provocarmi o insultarmi. So che me lo merito ma fa comunque male” rispondo.
Lui mi lascia una pacca sulla spalla e sta per darmi uno dei suoi saggi consigli quando Rama si mette in mezzo “Hai il coraggio pure di lamentarti?” mi rimprovera in tono aggressivo.
“Dai Ramita” interviene Tacho “non ha senso arrabbiarti con lui” gli dice nel tentativo di calmarlo.
“Ah…sembra che a qualcuno piace ancora una certa persona” osserva Nacho non incoraggiando per nulla il miglioramento della situazione.
“Sì, mi piace ancora Mar. E quindi?” chiede Rama in tono provocatorio.
 Ma questa sua risposta mi fa perdere l’ultimo briciolo di calma che mi era rimasto “Quindi ti faccio saltare tutti i denti a pugni” dico con l’intento di andargli contro ma Nico prontamente mi blocca.
“Calmiamoci tutti” fa una breve pausa poi ricomincia a parlare “Mar è una bella ragazza ed è normale che a Rama o a qualsiasi altro ragazzo possa piacere, no? E non è di certo a pugni che cambiarai i loro sentimenti.” dice guardandomi negli occhi “So che ti da fastidio e so anche che ti stai facendo carico di quello che le hai fatto ma questo non significa che puoi impedirle di uscire con qualcuno o che si innamori di un altro. So benissimo che fa male ma passerà come passerà anche a lei e magari un giorno sarà in grado di perdonarti e magari tornerete pure insieme. Però purtroppo come per tutte le cose ci vuole tempo”
So che Nico ha ragione ma più passa il tempo più sento che Mar si sta allontando da me ed è questa la cosa che mi fa più male.
Nicolas ancora non soddisfatto del suo discorso decide di aggiungere altro “Adesso voi due” dice rivolgendosi a me e a Rama “Fate pace. Ha ragione Tacho una volta tanto, non ha senso litigare piuttosto dovreste ritornare gli ottimi amici che eravate prima perchè Mar è sempre stata in mezzo a voi due ma nonostante questo l’avete sempre gestita bene.”
Nè io nè Rama accenniamo a fare un passo avanti così Nico continua “Thiago sai benissimo che Rama è un ottimo amico, probabilmente ora è il più saggio di tutti e sono sicuro che i suoi consigli ti farebbero comodo.” Annuisco perché quel che ha detto è vero però prima che io possa dire o fare qualcosa lui ricomincia a parlare “E tu” dice poi rivolgendosi a Ramiro “sai benissimo che non è trattando male a Thiago che otterrai l’amore di Mar e che hai bisogno di vero amico come lui, pronto a proteggerti sempre”.
Rama annuisce e poi si avvicina a me dicendomi “Scusa se ti ho trattato male è che mi dispiace vederla così. Lei non l’ammetterà mai ma tu sai che le hai spezzato il cuore però sono contento che almeno te ne sei pentito” mi mette una mano sulla spalla e poi aggiunge “se hai bisogno sappi che ti aiuterò a riconquistarla perchè farei qualsiasi cosa per vedervi felici” detto questo mi abbraccia ed io lo stringo a mia volta.
“Grazie” gli dico sorridendogli.
Nico ci guarda soddisfatto e da un bacio sulla fronte a tutti e due dopo di che se ne va e poco dopo lo segue anche Nacho.
Io e i ragazzi andiamo in camera a giocare alla play e quando finalmente ci decidiamo di spegnerla per andare a letto sono le 23.30 passate.
Entro in bagno con l’intento di farmi una doccia ma, quando sto per togliermi la maglietta, una voce nel corridoio mi distrae e m’impedisce di proseguire nello svestirmi.
E’ questa la cosa interessante del bagno, mette in comunicazione tre ambienti: la nostra stanza, quella delle ragazze e il corridoio.
“Sì anch’io ho passato una bella serata” dice una voce che riconosco come quella di Mar. Mi affaccio leggermente dalla porta e con mio grande sollievo mi accorgo che sta parlando solamente al telefono, non sopporterei di vederla mentre si bacia con qualcun altro.
“A domani, un bacio.” Chiude la chiamata e per un po’ resta a fissare lo schermo sorridendo dopo di che si avvicina per entrare in bagno ed io prontamente mi allontano dalla mia postazione fingendo di essere appena entrato anch’io.
Lei si gira per chiudere la porta e quando si volta i nostri sguardi si incrociano. Mar mi fissa senza dire nulla così decido che tocca a me rompere il ghiaccio “Ti sei divertita?” le chiedo cercando di sembrare amichevole.
“Thiago non ho voglia di litigare” dice lei allontanandosi dalla porta e superandomi per entrare nella sua stanza. Io però non voglio lasciarla andare così le tiro dolcemente un braccio in modo che si giri verso di me.
“Fidati nemmeno io” dico guardandola negli occhi.
Lei mi guarda incerta poi liberandosi dalla mia stretta aggiunge “Thiago veramente non è il caso”. Ha i piedi voltati i direzione della porta e capisco che l’ultima cosa che vorrebbe fare è stare qui chiusa in bagno con me, ma io ho bisogno di dirle tutto quello che sento.
“Ti prego fammi parlare” la supplico stringendola una seconda volta “Non ti chiederò di perdonarmi perchè so che sarebbe pretendere troppo però vorrei solo che la smettessi di rispondermi male anche se hai tutte le ragioni per farlo. Mar, so che ho sbagliato ma non voglio continuare a litigare con te. Qui ci viviamo entrambi e non voglio che vada avanti così finchè non mi perdoni”
“anche perchè per questo ci vorrà un sacco di tempo” replica lei.
“Sono disposto ad aspettare tutto il tempo che serve per riaverti” le dico accarezzandole il viso.
Mar alza lo sguardo da terra guardandomi con quei suoi occhioni marroni, mi sorride e poi prendendomi in giro mi dice “come siamo diventati sentimentali Bedoya”
Mi mancava stare così con lei. Mi mancavano questi giochi di orgoglio e gli scambi di buttutine che ci siamo sempre riservati.
“Sono tante altre cose oltre che romantico” dico a mia volta facendo un sorriso impertinente sperando di riuscire a prolungare il più a lungo possibile questo momento.
“Tipo?” chiede lei seguendo il mio gioco.
“Prima di tutto sono bello” le rispondo, lei alza gli occhi al cielo e poi con aria divertita mi chiede “E poi?”
“Sono simpatico” dico convinto.
“hahahha questa mi mancava” mi prende in giro lei.
“Credi che non sia capace di farti ridere?” le chiedo sfidandola.
“Mmm…oltre che guardandoti in faccia non saprei come potresti” dice lei provocandomi.
“Così” dico iniziando a farle il solletico.
“No…No…Thiago smettila” dice lei tra una risata e l’altra.
Lei comincia a farmelo a sua volta scatenando la mia risata e va tutto bene fino a che non scivolo cadendole addosso, per fortuna però tendo in tempo le braccia a terra così da non schiacciarla del tutto sotto il peso del mio corpo.
E’ da troppo tempo che io e lei non stavamo così vicini, sento il calore che emana il suo corpo fondersi col mio. Il mio cuore, come spero anche il suo, ha accellerato i battiti come al solito quando c’è lei nei paraggi.
“Tutto bene?” le chiedo proccupato.
“Sì, l’unica cosa è che mi si è sollevato il vestito” risponde lei arrossendo leggermente, è così tenera.
Abbasso lo sguardo e mi accorgo che in effetti la stoffa le copre a malapena l’inguine lasciandando in bella mostra le sue belle gambe, è incredibilmente eccitante. Per un attimo un lampo di gelosia mi passa sul volto, sono sicuro che il tipo con cui è uscita ha avuto anche lui il piacere di guardargliele e magari non solo quelle. Scaccio questo pensiero poiché non voglio né farle una scenata di gelosia perché purtroppo non ne ho il diritto e né rovinare il bel clima che si è creato tra noi. Così decido di fare l’unica cosa che funziona con lei: provocarla.
“Peccato che non stia un po’ più su” comincio “però se vuoi possiamo rimediare subito” aggiungo con un sorrisino malizioso.
“Peccato che io non ne abbia voglia” dice lei sorridendo con fare provocatorio.
Mi piace da morire il fatto che qualsiasi cosa tu le possa dire Mar ha sempre una risposta pronta, e che risposte!.
Rido divertito dalla sua reazione e poi le dico “va bene allora mi accontenterò di guardarti le gambe” mentre sfioro leggermente la sua coscia.
La sua pelle è liscia e morbida e se dipendesse da me invece di continuare ad accarezzarla le toglierei il vestito e le bacerei ogni centimetro di pelle scoperta.
“Preferisco essere guardata negli occhi” dice lei scacciando la mia mano.
Rido una seconda volta e poi fissandole le iridi e avvicinandomi al suo viso le chiedo “così?”
“sì” risponde lei.
Il mio sguardo però dopo un po’ cade sulle sue labbra piene e sono preso dall’impulso di impadronirmene così mi avvicino ancora un po’. Lei mi guarda a sua volta la bocca e poi si avvicina ad essa ma, quando sto per baciarla sposta leggermente la testa dicendomi “Devo andare” .
“Vai” dico dispiaciuto per il bacio mancato.
Si solleva ma rimane intrappolata tra le mie braccia e per poco le nostre labbra stavano per sfiorarsi ma lei riesce a evitarlo una seconda volta dicendo  “Dovresti spostarti” quasi dispiacendosi di avermelo chiesto.
“Sì scusa.” Mi scosto di contro voglia dal suo corpo e poi l’aiuto ad alzarsi perchè mi accorgo che da sola con le zeppe che indossa non ci riuscirebbe.
Il suo tocco mi fa rabbrividire, l’ultima volta che mi ha stretto così è stato quando aveva detto che aveva bisogno di me ed io le ho risposto che l’avevo tradita. Credo che non smetterò mai di dirmi che sono stato un coglione. Le sue manine piccole stringono forte le mie ed io facendo un po’ di leva riesco a sollevarla come se niente fosse.
“Grazie” dice lasciandomi le mani appena la tiro su.
“Di nulla” rispondo.
“Io vado in camera” annuncia mentre si abbassa il vestito, gesto che mi diverte e lei accorgendosene mi sorride come non la vedevo fare da tanto tempo.
“Buona notte” mi dice lasciandomi un bacio sulla guancia.
Però un po’ rimango sorpreso poi quando sta per uscire dal bagno la chiamo “Mar?”
“Sì?” mi chiede girandosi.
“Sei molto bella con questo vestito” dico ammirandola ancora una volta.
“Grazie” dice lei abbassando lo sguardo su di esso e poi guardando me.
Mi sorride ancora una volta e poi fa per andarsene, mentre sta chiudendo la porta le dico un “buona notte” che lei accoglie con un sorriso prima di sparire dietro la porta.
Resto per un po’ a fissarla sorridendo mentre penso che forse tra un po’ la mia Mar sarà di nuovo mia.
 


|Angolino dell’autrice|
Hola people!
Ecco il primo capitolo della FF raccontato dal nostro Bedoya.
Spero vivamente che vi sia piaciuto, ci vediamo al prossimo aggiornamento dove a raccontare sarà Mar e vi anticipo che ci saranno diverse new entries.
Un besito!
LoonyZombiee.

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Capitolo 3
*** Ronda de amigas ***


Capitolo 2: Ronda de amigas
(Mar)
Necesito ya una ronda de amigas!” dice la Gitana entrando nella stanza.
Ha i capelli spettinati e la faccia preoccupata.
“Una che?” chiede perplessa Valeria una delle due nuove arrivate. Ha gli occhi verdi e dei lunghi capelli biondi e mossi ma nonostante il suo aspetto angelico è una ragazza aggressiva e molto violenta, per questo motivo siamo andate d’accordo fin da subito. L’ha portata qui all’Hogar Magico Rama e questo mi fa pensare che si sia preso una bella cotta per lei.
“Ci sdraiamo mettendoci in cerchio con le teste che si toccano e ci raccontiamo le cose senza giudicare ma solo dando consigli” rispondo io sdraiandomi accanto a Jaz che si è già messa in posizione.
“Sembra carino” dice Caridad l’altra ragazza nuova stendendosi vicino a noi. E’ stata soprannominata la Paisa poiché viene dalla campagna, a quanto pare la mansione Inchausti non è l’unica cosa che Cielo ha eridato infatti possiede anche una casa in campagna dove Cari è cresciuta ma ora che anche il suo papà è morto è venuta a vivere qui da noi grazie all’aiuto di Nico. E’ una tipa particolare poiché ama pulire e usa detti che ormai sono fuori moda però in compenso è tranquilla e sincera.
Dale gata” chiamo Vale con uno dei soprannomi che lei usa di più “Sdriaiati anche tu!” le afferro una mano e lei sbuffando si stende accanto a me.
Appena lo fa Jazmin inizia a parlare “Tacho!” esclama portandosi le mani sopra agli occhi con fare disperato.
“Che è successo stavolta Jaz?” le chiedo incuriosita dalla sua espressione preoccupata.
“E’ insopportabile! Ha detto che se voglio continuare a stare con lui devo smetterla di indossare le mini gonne perché dice che in questo modo attiro l’attenzione dei ragazzi e a lui dà fastidio” dice tutto d’un fiato.
“Be in effetti non ha tutti i torti…”comincia Caridad.
“Cari solo perché a te piace il monja style non significa che gli altri tipi di abbigliamento siano esagerati” commenta acida la Gitana prendendo in giro il modo di vestire troppo serioso della Paisa.
“E tu che hai intenzione di fare?” chiedo a Jaz sperando di mettere fine al loro battibecco.
“Non lo so…secondo voi?” chiede lei in tono speranzoso “Cari tu non rispondere so già cosa pensi” aggiunge poi scontrosamente.
“Io gli raserei i capelli e gli staccherei i denti uno ad uno fino a che non si renda conto che sono io quella che comanda” dice Valeria convinta.
Jazmin si alza un attimo dalla ronda solo per guardare con una faccia sconvolta Vale poi si sdraia una seconda volta senza aggiungere altro.
“Io penso che se non vuoi perderlo e non vuoi smettere di indossare le mini gonne l’unica è trovare un compromesso. Spiegagli che non vuoi rinunciare al tuo modo di vestire ma che allo stesso tempo lo ami e non lo vuoi perdere quindi proponigli di trovare un compresso così tutti e due vincete e perdete ” dico con fare saggio.
“Tipo?” mi chiede la Gitana entusiasta, curiosa di ascoltarmi come se veramente avessi trovato la soluzione a tutti i suoi problemi.
“Ad esempio puoi dire che metterai le mini gonne solamente quando uscirai con lui” propongo senza pensarci troppo.
“Mar, sos una genia!” dice lei stringendomi la mano “Vado a dirglielo subito” aggiunge poi lei alzandosi.
“Eii aspetta anch’io ho da raccontare!” dico cercando di riportarla dal pianeta Tachmin sul pianeta terra.
“Sì, scusa” dice lei rimettendosi subito sdriata e facendomi cenno di iniziare a parlare.
“Thiago” dico solamente.
“Ma non vi siete lasciati?” replica Vale come se parlarne quindi fosse inutile. Ho il sospetto che questa cosa de la Rondas de amigas non le piaccia poi molto.
“Ma perché stavate insieme?” chiede Caridad cascando dalle nuvole.
“Sì Cari” detto questo le narro tutta la storia dal principio tralasciando la parte che riguarda Rama per evitare di compromettere qualsiasi cosa provi Valeria per lui, Jaz se ne accorge ma rimane comunque in silenzio rispettando la mia privacy.
E’ questo che amo di lei. Che mi capisce senza bisogno di darle mille spiegazioni. Le voglio bene perché c’è sempre, perché mi rispetta ed è una persona di cui mi posso fidare. So che qualsiasi cosa mi possa accadere lei sarà al mio fianco a combattere con me e viceversa.
“Ma non sapete cosa ha fatto un paio di settimane dopo che mi ha tradita, sentite qua!” annuncio.
*inizio primo flashback di Mar*
Esco dal bagno pronta per mettermi a letto ma quando sto per andarci mi accorgo che c’è una sorpresa sopra le coperte.
“Amore” dice Thiago con la voce impastata dall’alcool. Scende dal mio letto in maniera molto goffa e a momenti cade impicciandosi con le coperte.
“Attento” gli dico afferrandolo poco prima che caschi con un tonfo sordo a terra.
“Fai sempre in tempo ad afferrarmi prima che tocchi il fondo” mi dice sfiorandomi il naso con il suo indice affusolato.
“Sì tutto questo è molto carino ma ora togliti che voglio andare a dormire” rispondo scontrosa lasciandolo dopo essermi rassicurata che possa star in piedi da solo.
“Mar” dice lui impendomi di andare a coricarmi “mi manchi” dice infine con sguardo triste.
“Ah non posso credere alla faccia tosta che ha questo ragazzo! Magari con un paio di pugni lo posso rimettere sulla buona strada” commenta Valeria entrando nel mio flashback.
“Vale, calmati! Stiamo solo all’inizio” dico spingendola via.
“Ti giuro non c’è una volta in cui guardandomi allo specchio non mi faccio schifo pensando a quello che ti ho fatto. Non ce la faccio più. Ti sogno tutte le notti, e mi sveglio tutte le mattine con la voglia di te. Di stringerti, di baciarti, di averti al mio fianco però poi mi accorgo che non è possibile perché ti ho persa” dice lui masticando alcune parole ma riuscendo comunque a esprimere bene il concetto.
“Tu mi hai salvato. Mi hai aperto gli occhi su Barto e mi hai evitato di continuare a crescere con un mostro. Mi hai fatto vedere che nonostante sia suo figlio posso essere una brava persona in grado di fare belle cose, come ad esempio amarti”
Delle lacrime imperlano i suoi occhi verdi, ha la faccia provata come se veramente stesse provando tutto il dolore e la frustazione che ha descritto.
“Voglio baciarti” annuncia poi premendo con forza le sue labbra sulle mie. Non riesco a restirgli e così le schiudo ricambiando il suo bacio ma dopo un po’ mi riviene in mente il momento in cui mi ha detto che mi aveva tradita e così mi stacco bruscamente.
“Thiago non ce la faccio!” dico spingendolo via.
Lui annuisce e poi sollevandomi il mento annuncia “ti amo e ti amerò sempre” mi bacia sulla fronte e poi barcollando verso la porta si allontana.
“Ti amo” ripete una seconda volta prima di andarsene.
*fine primo flashback di Mar*
“No comment!” brontola Valeria seriamente irrata dal modo di fare di Thiago “prima ti tradisce con la prima cagna che incrocia per strada e poi ti viene a dire che ti ama? Ti sta chiaramente usando Mar, apri gli occhi!” dice irritata.
“Non c’è bisogno di essere così scontrosi Vale” la rimprovera in maniera pacata la Gitana ma l’altra bionda la fulmina ugualmente con lo sguardo.
“Per me è veramente pentito” commenta Caridad.
“Mio dio non puoi essere così ingenua!” la ammonisce Valeria, la Paisa si stringe nelle spalle cominciando a giocare con la sua gonna lunga di colore azzurro.
“Si ma ancora non sapete cosa mi ha detto l’altro giorno…sentite”
*secondo  flashback di Mar*
Lui mi sta fissando con espressione compiaciuta le gambe e se da un lato mi fa piacere dall’altro voglio mostrare un po’ di dignità.
“Preferisco essere guardata negli occhi” lo informo fissando le sue iridi verdi.
Lui si avvicina pericolosamente al mio viso e fermandosi a pochi centimetri da esso mi domanda “così?”con fare provocatorio.
“Sì” rispondo imponendomi di fissargli gli occhi e non le labbra.
Lui si avvicina ancora un po’ ed io come atratta da non so quale forza magnetica…
“l’amore” mi suggerisce prontamente Caridad pavoneggiandosi per essere stata la prima a rispondere.
…mi avvicino guardandolo prima negli occhi e poi cedo poichè il mio sguardo cade sulle labbra così vicine alle mie e poi…
“Bacio! Bacio! Bacio!” urlano Vale, Cari e Jaz mentre battono le mani compiaciute entrando nel mio flashback.
“Non dategli idee! E andatevene!” le rimprevero spingendole via.
“Andiamo morivi dalla voglia di baciarlo” mi dice la Gitana con il tono di chi la sa lunga.
“Ovviamente…no!” concludo cercando di suonare convinta.
“Ovviamente sì!” rispondono in coro tutte e tre ridendo delle mie pene.
“Shhh…mi sono scordata di dirvi cosa mi aveva detto prima quindi uscite una volta per tutte dal mio flashback e fatemi raccontare”
“Sono disposto ad aspettare tutto il tempo che serve per riaverti” dice lui accarezzandomi il viso fissandomi negli occhi.
“Awww che dolce” si intromette ancora una volta Caridad.
“Si è stato proprio dolce quando le ha messo le corna” replica Valeria irrompendo nel flashback anche lei.
“Zitte!” le rimprovero una seconda volta “Sentite ciò che ha detto dopo”
“Mar” mi chiama prima che io possa uscire dalla stanza, mi giro e appena lo faccio lui aggiunge “Sei proprio bella con questo vestito” squadrandomi un’ultima volta.
*fine secondo  flashback di Mar*
“Tipica frase di chi ti vuole usare” dice Valeria tirandomi fuori dal flashback riportandomi alla realtà dei fatti.
“A me è sembrato carino” dice la Gitana interinita. Questo perché lei ha un debole per qualsiasi complimento abbia a che fare con l’aspetto fisico.
“Sì perché a differenza di Tacho lui apprezza quando Mar si mette la roba corta” dice Caridad guadagnandosi l’occhiataccia mia e di Jaz “Ho detto qualcosa di male?” ci chiede con innocenza. Tipico di Cari fa tutto in buona fede.
“Invece con l’altro ragazzo?” mi chiede Jaz cambiando argomento in modo da evitare di rispondere ancora una volta male a Caridad.
“E’ un tesoro” dico con un tono talmente smielato da provocare dei finte conati di vomito a Vale, le do una lieve gomitata ben assestata lei ricambia e poi come suo solito mi sorride.
“Come vi siete conosciuti?” mi domanda Caridad con aria sognante.
“Questo ti piacerà perché come incontro è un sacco romantico senti” le rispondo prima di iniziare a raccontare.
*inizio terzo flashback di Mar*
“Salve vorrei un frullato panna e fragola per favore” chiedo al barista guardando confusa le decorazioni di veli e fiori bianchi che decorano il chioschietto sulla spiaggia.
“Mi dispiace bellezza ma siamo chiusi per un matrimonio” dice lui sorridendomi mentre lo vedo indaffarato a sistemare alcune casse.
“Chi si sposa?” gli domando curiosa di sapere se è lui quello che darà il sì dato che lo vedo così contento però allo stesso tempo mi sembra troppo giovane.
“Chiamiamo il prete e ci sposiamo io e te” dice un ragazzo al mio fianco porgendomi un fiore di colore bianco grande quanto la mia mano.
“Awww anch’io avrei voluto che il mio incontro con Nachito fosse stato così romantico” si lamenta Caridad interrompendo il mio racconto.
“Cari non riesco a credere che ti piaccia il Cacheton! Soprattutto perché ti tratta malissimo” commenta Valeria “Comunque vattene che Mar deve finire di raccontarci tutto!” aggiunge spingendola con forza fuori dal mio flashback seguendola poi a ruota.
Alzo lo sguardo e incrocio due occhi verde chiaro accompagnati da un sorriso dolcissimo. E’ di almeno venti centimetri più alto di me, ha le spalle larghe senza essere troppo muscoloso, tutta via, il fisico visibile dalla camicia leggera di colore bianco che indossa è ben scolpito. Anche i suoi pantaloni sono bianchi e indossa dei buffi stivali neri. I capelli sono di un castano chiaro e arrivano a sfiorargli di pochi centimetri la nuca mentre la sua pelle baciata da sole è messa in risalto dal biancore degli abiti.
Ancora sorridendomi mi trascina dietro di sé ed io dopo essermi ripresa dall’ammirare il suo bell’aspetto gli dico “Eii dove stiamo andando?”
“In chiesa” mi risponde lui con fare divertito io lo guardo inarcando un sopracciglio e con espressione confusa così lui mi risponde “scherzavo! Ti porto in un chiosco dove hanno un ottimo frullato panna e fragola”
Annuisco sorpresa dal fatto che abbia ascoltato l’ordine che avevo fatto al barista.
“Come ci andiamo?” gli domando ricordandomi del modo particolare in cui è vestito.
“A cavallo naturalmente” dice lui mostrandomi un bellissimo destriero di colore bianco “Sono il tuo principe azzurro” mi annuncia lui divertito.
“Peccato che io non creda nelle favole” rispondo. In realtà non volevo essere così cinica è solo che veramente non credo in queste cose.
“Sono qui apposta per farti cambiare idea” dice lui per nulla combattuto dalla mia incapacità di tornare bambina. Mi sorride ed io sorrido di rimando perché è la terza volta che mi sorprende in meno di un quarto d’ora.
Sale a cavallo e poi mi tende una mano sorridendo per incoraggiarmi a salire, io tendo la mia lui l’afferra e mi aiuta a montare a cavallo dietro di lui.
“Reggiti forte” mi avverte mettendo le mie mani sulla sua vita.
“Allora come ti chiami?” mi chiede dopo un po’ mentre cavalchiamo.
“Ma come? Mi proponi il matrimonio e non sai nemmeno il mio nome? Che ragazzo incosciente” dico prendendelo in giro facendolo ridere.
“Sono stato troppo distratto dai tuoi bellissimi occhi per cogliere questo particolare” replica lui senza farsi smontare dalla mia risposta.
“Facciamo così: se entro quando ci saluteremo mi avrai fatto ricredere sull’esistenza delle favole ti dirò come mi chiamo” gli propongo cercando di provocarlo un po’.
“Perfetto” mi dice lui sorridendo “Se riesco a farti ridere ti dirò il nome” propone poi lui.
“Così è facile” rispondo io chiedendomi perché mi abbia proposto una cosa così banale.
“Appunto. Voglio essere sicuro di dirtelo” replica lui guardandomi ed io non riesco al trattenermi dal sorridere.
Arriviamo al chiosco e lui con molta gentilezza mi sposta la sedia per farmi sedere e decide di pagare lui il mio frullato. Passiamo un bel pomeriggio ridendo, scherzando e chiacchierando di noi. Non mi rendo conto di quanto sono stata bene fino a che, quando decidiamo di alzarci dal tavolino, mi capacito del fatto che sono le sette e mezza di sera e che tra mezz’ora scade il coprifuoco che ci ha dato Nico per la cena qui in vacanza al mare.
“Ah ecco con chi stavi mentre noi ci dovevamo subire i racconti assurdi di Nico e il suo strambo amico Mowgli mentre Esperanza piangeva come pochi!” mi rimprovera stizzita la Gitana, è evidente che avrebbe preferito cento volte stare al mio posto.
“Shhh Jaz tieniti i tuoi risentimenti per dopo voglio sapere come va a finire!” la zittisce Valeria.
“Non eri contro le storielle così romanitiche?” replica la Gitana piccata.
“Infatti sono contro! Però sono un’ottima ispirazione per scrivere!” risponde lei scocciata dal fatto che Jaz abbia interrotto la storia e che io non abbia ancora ripreso a raccontare. Ah già, Valeria la tosta ama scrivere le sceneggiature di diversi generi cinematografici.
Vale con poca grazia mi rispinge nel flashback chiendomi di riprendere da dove avevo lasciato.
Così annuncio “io dovrei andare, mi aspettano per la cena” di contro voglia mi accingo a salutarlo ma lui senza essere preso alla sprovvista mi dice “avvisa che farai più tardi, ti porto a vedere il tramonto sul mare”
“Va bene” mi convinco “faccia una chiamata e torno”
Lui annuisce visibilmente contento così io chiamo Nicolas ma sfortunatamente mi risponde un’altra persona.
“Mar!” risponde Thiago con voce squillante.
“Ciao, potresti passarmi Nico?” gli chiedo più gentile del solito.
“Sta cambiando il pannolino ad Esperanza e non può rispondere” dice lui non così tanto dispiaciuto.
“Okay, puoi avvisarlo che farò tardi?” mi sforzo di essere gentile perché ho bisogno che mi faccia questo favore.
“Stai con qualcuno?” chiede di scatto lui con un filo d’irritazione nella voce.
“No. E’ solo che ho perso l’autobus e il prossimo passa tra mezz’ora” mento.
“Non si dicono le bugie!” mi rimprovera Caridad intromettendosi nella telefonata, Thiago approva.
“Eii è a fin di bene” replico “E poi nella Ronda de amigas non si giudica!” mi difendo. Non ho bisogno di spedirla con una pedata fuori dal flashback poiché ci pensa Valeria intimandomi a continuare presa dal fatto che la storia si sta facendo più intrigante.
“Dove sei? Così lo dico a Nico che ti viene a prendere” mi chiede lui e ho la sensazione che mi abbia fatto questa domanda per essere sicuro del fatto che io non stia veramente con qualcuno.
“Ma no, non c’è bisogno” rispondo nel tentativo di mettere fine all’interrogatorio.
Ma lui è più furbo e per mettermi alle strette raggiunge Nico e gli dice “Ti passo Mar così ti dice dov’è almeno la puoi andare a prendere” prima di passargli l’apparecchio mi dice “A dopo herm..Mar” stava per dirmi hermosa però per fortuna si è fermato. Sento dei rumori e dopo un po’ la voce di Nicolas mi fa sobbalzare “Silenzio!” urla, poi rispondendo al telefono con voce più pacata si rivolge a me “Piccola, dimmi dove devo venire?” mi domanda.
“Nico non c’è bisogno che vieni. Sto con un ragazzo” dico abbassando leggermente la voce quando pronuncio l’ultima parola.
“Okay vengo subito” replica lui allarmato.
“Nico!” rispondo un po’ infastidita dal suo fare protettivo “Potresti venire un po’ più tardi…ha detto che vuole farmi vedere il tramonto” confesso sapendo che Bauer ama le cose romantiche e che si lamenta sempre che la nostra generazione abbia perso il romanticismo.
“Mi auguro che non ti faccia vedere nient’altro” commenta con tono paterno.
“Nico!” lo riprendo una seconda volta “E’ un bravo ragazzo e mi sta trattando come non succedeva da tempo, ti assicuro che non vuole fare nient’altro che questo” provo a rassicurarlo.
“Va bene” acconsente lui, il fastidio nella sua voce è diminuito.
“Ah un ultima cosa” dico prima di chiudere la chiamata.
“Dimmi” dice lui con un tono incoraggiante ma allo stesso tempo preoccupato da quello che sto per chiedergli.
“Non dire niente a Thiago, per favore! Non voglio che ci rimanga male” concludo pentendomi subito dopo di quello che ho detto perché lui non si è molto preoccupato di farmi del male ma poi pensandoci meglio sono fiera del mio comportamento maturo con il quale mi risparmierò anche una scenata di gelosia.
“Va bene piccola, a dopo!” risponde Nico dopo un attimo di esitazione.
“Questo perché il telefono stava in viva voce e abbiamo sentito tutti quello che gli hai detto, compreso Thiago” mi interrompe Jaz.
“Cosa?” domando allarmata. Non sapevo nulla dato che nessuno dei ragazzi mi aveva fatto domande riguardanti l’argomento, ora che ci penso però il giorno dopo Thiago mi aveva guardato con un’espressione più triste del solito ed era stato molto più gentile con me. “Oddio!” commento guardando la Gitana “E come ha reagito?” chiedo poi presa dalla curiosità.
“Ha detto testuali parole ‘Non riesco a credere che dopo quello che le ho fatto lei si preoccupi di ferirmi, sono un coglione! Mi sarei dovuto preoccupare anch’io’” risponde Jazmin provando ad imitare il tono ferito di Thiago.
Rimango allibita, anche se in realtà quello che ha detto Thiago non è nulla di nuovo.
“Basta col capitolo Thiago! Continua a raccontarci della tua uscita romantica” mi ordina Valeria.
Appena chiudo la chiamata mi fa montare una seconda volta a cavallo ma questa volta sono io quella a stare davanti, lui cinge la mia vita con le braccia poggiando le sue mani sulle mie che stringono le redini.
Arriviamo davanti al chioschetto ormai chiuso dove ci siamo incontrati e lui scende da cavallo poi con delicatezza mi prende in braccio e fa scendere anche me. Andiamo su un mucchio di scogli asciutti e ci sediamo a guardare il sole che è in procinto di tramontare.
“E’ bellissimo” dico fissando le sfumature di rosa, arancione e giallo che si mischiano e si riflettono nelle onde spumeggianti del mare.
“Sì” concorda lui anche se mi rendo conto che sta fissando me invece che quello spettacolo.
“Non lo stai guardando perché di tramonti ne hai visti abbastanza?” chiedo senza guardarlo negli occhi perché il modo in cui mi osserva mi imbarazza.
“No. E’ che ho qualcosa di più bello da guardare” replica lui senza togliermi gli occhi di dosso.
Mi giro perché dopo una frase del genere mi è impossibile restare impassibile, lo guardo sorridendo.
“E poi il piccolo principe diceva che si guardano i tramonti quando si è tristi e io non lo sono affatto in questo momento” mi informa lui “E tu?” mi chiede poi dopo aver fatto un pausa.
“Un po’. Perché già un ragazzo mi ha fatto credere di essere una principessa e lui il mio principe ma a quanto pare la strega cattiva l’ha sedotto e l’incanto è finito, così il principe è ritornato rospo” replico io senza sapere bene cosa ho detto di preciso sapendo però con certezza che mi è venuto in mente Thiago.
“Sì ma prima o poi la principessa dovrà baciare il rospo giusto, non trovi?” mi chiede lui girando il mio viso verso il suo e spostando una ciocca di capelli che mi era finita davanti agli occhi.
“Sì. Perciò se il rospo la vuole baciare deve farlo adesso” dico guardandolo negli occhi e desiderando di avere le sue labbra sulle mie.
“Agli ordini principessa” risponde lui poi si avvicina stringendo con delicatezza il mio viso tra le sue mani. In quel momento non penso né a Thiago, né a Nico che potrebbe spuntare da un momento all’altro, né a rospi e né a principi, penso solo al bellissimo ragazzo che con dolcezza sta esplorando la mia bocca facendomi sentire un nodo allo stomaco.
Quando ci stacchiamo lo guardo negli occhi e poi gli dico “Decisamente non sei un rospo” stiamo per ribaciarci quando un’ombra alle nostre spalle ci fa sobbalzare.
“E’ arrivata l’ora per la principessa di tornare al castello” annuncia Nico divertito.
“Ci vediamo a scuola” gli dico ricordandomi che mi ha detto che anche lui andrà al Rockland.
“Non vedo l’ora” risponde lui superando l’imbarazzo che gli ha provocato Nicolas.
Prima di andarmene mi giro “Marianella, ma preferisco essere chiamata Mar” gli dico sorridendo.
Vedo le sue labbra piegarsi in un sorriso prima di raggiungere la jeep di Nico.
*fine terzo flashback di Mar*
“Che bella storia!” commenta Caridad con un tono da inguaribile romantica mentre i suoi occhi sembrano a forma di cuoricino.
“Si ma non ci hai detto il suo nome” mi fa notare Jaz.
Gata l’ha fatto apposta! Si chiama suspence” annuncia Valeria facendo una volta tanto la saputella.
“Esatto!” esclamo soddisfatta dal fatto che qualcuno l’abbia capito.
“E comunque ho fatto di meglio” continuo “l’ho invitato qui a casa così più tardi ve lo farò conoscere” annuncio felice.
“Tra quanto arriva?” mi chiede Caridad sembrando più emozionata di me.
“Ora” annuncio sentendo la vibrazione del cellulare e vedendo chi è il mittente del messaggio.
Mi sistemo il vestitino in pizzo bianco che è un regalo di Cielo e controllo che i lacci dei miei amati anfibi neri ,che mi fanno più alta di cinque centimetri , siano ben allacciati.
“Stai benissimo” mi dice Jaz l’abbraccio stringendola forte e quando mi stacco da lei mi dice “Vai” con un sorriso a trentadue denti.
Corro verso l’entrata sul retro in modo che né Nico né nessun altro possa sentire il campanello suonare, apro la porta e lui spunta in tutta la sua bellezza.
“Ciao bellissima” dice baciandomi.
Indossa una camicia blu scuro che mette in risalto i suoi occhi verde chiaro, dei jeans e delle scarpe bianche da ginnastica.
“Vieni” dico prendendolo per mano.
Lo porto nella sala da ballo, faccio ruotare gli specchi e ci mettiamo dietro un paio di essi.
Lui mi guarda con aria maliziosa “perché ci stiamo nascondendo?” mi chiede divertito.
“Volevo stare un po’ con te prima di farti fare il giro della casa” rispondo “E questo è l’unico posto dove nessuno ci darà fastidio”
“Bene” dice intrappolandomi con le braccia alla parete. Iniziamo a baciarci con trasporto ma, quando il bacio si intensifica, lo specchio ruota una seconda volta facendoci cadere uno sopra all’altro. Io sono sdraiata sopra di lui e dopo aver riso per almeno cinque minuti dell’accaduto ci stiamo per ribaciare quando due figure ci guardano dall’alto con disapprovazione.
“Bene Mel” dice Thiago ad una ragazza alta che sta vicino a lui “ti presento la mia ex e il migliore amico”
 
|Angolino dell’autrice|
Hola people!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto perché io mi sono divertita tanto a sciverlo J
Nel prossimo ci saranno altre due new entries e in più ci saranno dei momenti Thiaguella, así que alla prossima.
Besitos,
 LoonyZombiee.

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Capitolo 4
*** Mi ex y mi mejor amigo ***


Capitolo 3: Mi ex y mi mejor amigo
(Thiago)
Tre anni fa…
“Me ne vado a Parigi Bedoya!” - “Me ne vado a Londra Arrechavaleta!” diciamo in coro io e il mio migliore amico Simon.
“Cosa?!? Mi lasciate qui da solo?” domanda Nacho l’altro mio migliore amico con un’espressione più triste che preoccupata.
Tenes miedo Nachito?” gli domando io prendendolo in giro.
“No, vuol dire che ci saranno più ragazze per me!” esclama lui contento.
“Sei il solito hahhahah” dice Simon abbracciandolo affettuosamente “Mi mancherà tutto questo” aggiunge poi guardandoci tristemente.
“Eii mica stai andando a morire è! Hello Man in Francia le ragazze sono porche!” ci informa Nacho tanto per tirare su l’umore ad Arrechavaleta.
“Se lo dici tu Nachito” risponde l’altro con tono di presa in giro.
“Tanto cosa te lo dico a fare, sei il solito lento! Pure quando giocavamo ai tre moschettieri arrivavi sempre dopo, io e Thiago avevamo fatto fuori già tutti mentre tu stavi uccidendo ancora il primo bandito” lo prende in giro Nacho perdendosi nei ricordi che abbiamo vissuto da bambini.
Noi tre siamo cresciuti insieme e sarà difficile stargli lontano ma sono sicuro che un’amicizia come la nostra può durare anche nel tempo nonostante la lontananza.




Il giorno prima…
Man, non ci crederai!” urla Nacho appena mi vede con il suo solito entusiasmo.
“Che è successo?” domando incuriosito da tanto buon umore.
“Guarda chi è tornato!” annuncia lui facendosi di lato, dietro di lui appare un ragazzo dall’aria famigliare.
“Simooon!” urlo io abbracciandolo dopo averlo riconosciuto.
Il mio amico, il mio migliore amico anzi mio fratello è tornato qui a Buenos Aires.
“Anche tu mi sei mancato Thiago” dice lui divertito da tanta dimostrazione d’affetto.
Man! E’ arrivato da tre giorni e ha già trovato una ragazza con cui pomiciare” mi informa Nacho con un briciolo di invidia.
“No, non ci credo! Dov’è finito il Simon lentega?” chiedo io prendo in giro Arrechavaleta.
“Mi sono dovuto svegliare hermano, questa ragazza è talmente bella che se avessi seguito i miei tempi me l’avrebbero portata via” mi risponde lui convinto.
“Ce la farai vedere o hai paura che possiamo portartela via noi?” scherza Nacho.
“Appena sarà ufficialmente la mia ragazza ve la farò conoscere, conto di farlo domani perché ci vediamo a casa sua” dice lui aggiustandosi il colletto della camicia.
Man! ora capisco cosa intendi con ‘ufficializzare la cosa’ ”dice Nacho interpretando con malizia la frase che ha appena detto Arrechavaleta.
“Non ti smentisci maiman!” lo prende in giro Simon “Io questa volta mi sono innamorato” aggiunge poi con aria sognante.




Oggi…
“Vado io ad aprire!” annuncio dopo aver sentito suonare il campanello.
Apro la porta e non credo a quello che vedo “Melody!” esclamo vedendo la ragazza che sta fuori dalla mia porta.
Lei senza rispondermi si fionda sulle mie labbra cacciando con forza la sua lingua nella mia bocca.
“E’ un piacere vederti” trilla poi appena si stacca “Mi fai entrare?” aggiunge.
“Sì come no!” rispondo appena mi riprendo dal bacio.
Indossa una tutina di colore lilla stretta in vita da una cintura viola, i pantaloncini di essa sono talmente corti da risaltare ancora di più la lunghezza spropositata delle sue gambe abbronzate.
“C’è un posto dove possiamo stare tranquilli?” mi chiede poi con il suo solito tono malizioso da donna di mondo.
“Sì, vieni!”
La prendo per mano e la porto verso la sala da ballo l’unico luogo tranquillo a quest’ora nella casa. Faccio appena in tempo a raggiungere la porta che lei mi bacia una seconda volta con irruenza. Stiamo ancora pomiciando appassionatamente quando un movimento all’interno della stanza ci fa staccare improvvisamente, portando un dito alla bocca faccio cenno a Melody di non parlare lei annuisce capendo la mia richiesta. Con stupore mi accorgo che due specchi sono ruotati dalla parte opposta e proprio da quei due provengono dei rumori strani. Ad un certo punto i due pannelli si aprono e due figure cadono una sopra all’altra ridendo. Mi irrigidisco quando mi rendo conto che la persona che sta sopra ad un ragazzo disteso a terra è Mar. Quatto quatto mi avvicino alla coppietta con Melody che mi sta alle calcagna, i due sono talmente impegnati a ridersela di gusto che non ci hanno sentiti entrare. Mi accorgo che il vestitino di pizzo di Mar le si è sollevato di qualche centimetro e spero vivamente che il tipo non se ne sia reso conto dato che molto probabilmente le avrà già ammirato abbastanza le gambe quando sono andati a teatro. Quando si stanno per baciare entrambi alzano lo sguardo accorgendosi della nostra presenza, nel momento in cui riconosco la faccia del ragazzo mi viene un colpo. Con voce risentita dico “Bene Mel” rivolgendomi alla ragazza alta che mi sta vicino “ti presento la mia ex e il mio migliore amico”
Simon e Mar si alzano di scatto come due molle impazzite e poi si guardano confusi e con l’aria di chi casca dalle nuvole dicono in coro
“Lui è il tuo migliore amico?!?” – “Lei è la tua ex?!?”
“Sì” li informo “E lei è Melody” dico indicando la bionda accanto a me “la ragazza con cui ti ho messo le corna” aggiungo poi rivolgendomi a Mar. Non volevo dirglielo così ma è stata la scenetta che ho visto poco prima a farmi uscire questo tono e questi modi bruschi.
“E me lo dici così?” mi domanda lei sconvolta.
Vedo i suoi occhi farsi lucidi ma so che tanto non piangerà e questo un po’ mi consola anche se so benissimo che questo non significa che non sia ferita.
Invece di calmarmi le dico “è stata la mia stessa reazione quando ti ho visto a tre centimetri dalla sua bocca” indicando Simon e con un tono, se possibile, ancora più scontroso di prima.
“Thiago! Perché la stai trattando così?” mi chiede lui quasi arrabbiato.
Che faccia tosta! Dovrei essere io quello furente non lui! Lui dovrebbe solo vergognarsi, smetterla di stringere Mar e allontanarsi da lei per sempre.
“Perché se lo merita!” replico con rabbia “E tu adesso vieni a parlare con me!” dico afferando Simon per il colletto della camicia, lui toglie bruscamente la mia mano da lì però mi segue in camera senza fare storie.
“E’ Mar la ragazza di cui ci stavi parlando ieri?” chiedo appena lui si chiude la porta alle spalle.
“Sì” risponde lui in un sospiro.
“Quindi sei innamorato di lei?”
“Sì”
Faccio un respiro profondo per trattenermi dal picchiarlo o dal gridargli che la deve dimenticare prima di subito.
“Thiago io non sapevo che Mar fosse la tua ex! Ti giuro che vado subito a parlarle e sono sicuro che anche lei non voglia stare con me sapendo che sono il tuo migliore amico. E anche se sono innamorato di lei tengo più alla nostra amicizia e se ti da fastidio che ci sia qualcosa tra me e lei allora farò in modo che non ci sia nulla” mi dice con un tono di scuse.
“Si mi darebbe un sacco fastidio” rispondo più scontroso di quanto avrei voluto.
“Benissimo vado subito a parlarle” dice lui alzandosi di scatto.
“Aspetta” si gira guardandomi in attesa di sentire quello che ho da dirgli “Quando vi siete conosciuti?” gli chiedo incuriosito.
“Quest’estate, al mare” risponde lui sorpreso che gli abbia fatto questa domanda.
“Sei tu quello che l’ha portata a vedere il tramonto?” domando ricordarmi della telefonata di Mar a Nico.
“Sì.” Risponde poi ci ripensa e aggiunge “E tu come lo sai?” mi chiede.
“Ho ascoltato la telefonata di Mar con il nostro tutore” confesso.
Lui annuisce e poi con tono sommesso mi dice “Perdonami”
Lo guardo negli occhi e sento che mi sta dicendo la verità però non riesco ad essere gentile perché nella testa ho l’immagine di loro due che si baciano davanti ad un tramonto sul mare.
“Se mi prometti che davvero non ci sarà più niente tra te e Mar ti perdono” dico infine.
“Te lo prometto” mi giura lui portandosi una mano sul cuore.
“Scusami anche tu” dico abbracciandolo e lui ricambia.
Quando ci stacchiamo lui esce per andare a parlare con la petisa ed io non riesco a fare a meno di seguirlo ma nel mentre incrocio Melody.
“BA ti sei scordato di me?” dice lei pronunciando le iniziali del mio cognome all’inglese.
“No è che c’è stata un po’ di confusione visto…” rispondo con fare sbrigativo sperando di togliermela dai piedi il prima possibile per andare a sentire quello che Simon sta dicendo a Mar.
“Sì. Chiamami quando non sarai più confuso” mi dice Melody dandomi un bacio a stampo e andondosene.
Mi metto vicino alla porta della stanza delle ragazze e spio quello che sta succedendo all’interno.
“Mar ho parlato con Thiago e ovviamente ha detto che gli darebbe fastidio se ci fosse qualcosa tra noi due” dice Arrechavaleta alla moretta.
“Simon, mi dispiace” risponde lei guardandolo negli occhi e sistemandogli i capelli spettinati.
“Sì anche a me, non sai quanto” dice lui mettendole una ciocca di capelli dietro l’orecchio approfittandosene per accarezzarle la guancia. Poi toglie di scatto la mano e le chiede “Credo che per ora sarebbe difficile anche rimanere amici, non trovi?”
“Sì” risponde lei abbassando lo sguardo per pochi secondi a terra. La conosco abbastanza bene e so che quando fa questo gesto significa vorrebbere dire qualcosa ma preferisce tenersela per sé perché probabilmente è l’opposto di quello che le è stato detto.
“A cosa pensi?” chiede poi guardandolo una seconda volta negli occhi.
“Che vorrei darti un ultimo bacio ma non si può” dice lui sfiorandole le labbra con le dita e devo trattenermi dal spalancare la porta e andarlo a picchiare.
“Purtroppo no.” risponde lei guardandogli prima le labbra e poi gli occhi “E’ meglio che tu vada ora” dice abbassando lo sguardo ancora una volta.
“Sì” replica lui, poi si allontana ma prima che possa fare qualche passo Mar lo richiama “Simon?”
“Dimmi”
“Grazie di tutto Payasito
Non posso credere che gli abbia dato già un soprannome anche se pagliaccio fa veramente pena.
“Grazie a te Payasita
No vabbè io lo picchio! Però ora non ho tempo perché devo fare uno scatto felino per allontanarmi dalla porta in modo che nessuno dei due si accorga che li stavo spiando.
Rientro in camera e adesso ci sono anche Rama e Tacho che appena mi vedono entrare di corsa mi chiedono che cosa è successo, non faccio in tempo a rispondere che dall’altra porta della stanza entra anche Mar.
“Thiago possiamo parlare?” mi chiede entrando.
“Non ho voglia di parlare con te” rispondo seccato.
Tuttavia lei non se ne va anzi si pianta vicino al mio letto e sta per aprire bocca ma Rama la interrompe “Che è successo adesso?” ci domanda.
“Niente è solo che l’ho vista sdraiata sopra il mio migliore amico mentre stavano per baciarsi” rispondo alzando le spalle e fingendo che non sia successo nulla di grave.
“Eii non sapevo che era il suo migliore e poi è stato peggio lui che ha portato qui a casa la cagna con cui mi ha tradita!” dice lei rivolgendosi a Rama in cerca d’appoggio.
“E’ bella?” chiede Tacho.
Callate!” gli urla contro Mar tirandogli addosso un cuscino “E tu invece di trattarmi male perchè non mi ascolti?” mi chiede poi.
“Perchè non vai a parlare con Simon? Anche se sembrava molto più interessato a baciarti che ad ascoltarti” dico piccato mettendomi di fronte a lei.
Nonostante abbia messo delle scarpe che la fanno più alta è comunque più bassa di me e questa è una cosa che mi avvantaggia sempre durante le nostre discussioni.
“Mmm…forse non hai visto come ti guardava quella Giraffa imparruccata” risponde lei mettendo in ballo Melody.
“No, sai com’è ero distratto dalle sue gambe” dico accennando alle gambe fottutamente lunghe di Mel in modo da provocare la gelosia di Mar.
“Si è notato proprio tanto il salto di qualità” risponde lei senza farsi prendere in contropiede.
“Sì, hai ragione. Ne ho scelta una alla ‘mia altezza’” replico giocando sul fatto che Mel è alta ed è cresciuta con genitori ricchi proprio come me a differenza sua.
“Forse volevi dire col tuo stesso quoziente intellettivo che è praticamente nullo” mi provoca lei indispettita dalla mia battuta.
“Mmm…sarà che forse che mi sono stancato delle bambine complicate?”
“Be di certo nessuno mette in dubbio che quella sia una ragazza facile” commenta lei riferendosi al modo di porsi di Melody.
“Almeno non ha bisogno di uno psicologo come il tuo nuovo ragazzo” dico ricordandomi che Simon va da un po’ di anni in terapia.
“Non prendere in giro il Paya…Simon!” si corregge lei.
“Ah adesso lo difendi anche. Lo unico que te faltaba!”
“Ovvio che lo difendo” risponde lei scocciata.
“Se ti importa così tanto di lui perché invece di urlarmi contro non vai a baciarti il tuo pagliaccio?” la prendo in giro ricordandomi nel soprannome mediocre che gli ha affibiato.
“Ah adesso mi fai anche una scenata di gelosia?” mi chiede incredula.
“Ovvio che te la faccio se ti amo!” le urlo contro prima di potermi bloccare.
“Non è vero! Perché se mi amassi veramente non mi avresti tradita” replica guardandomi con rabbia negli occhi. Fa una pausa e prima che io possa dirle che si è vero che la amo lei ricomincia a sputare sentenze gesticolando “Tu non mi ami sei solo ossessionato con me, altrimenti invece di volermi a tutti i costi mi vorresti vedere felice!” esclama poi.
“Ma io voglio vederti felice…con me però!”
“Sei un egoista” dice venendomi contro.
“E tu un’isterica” rispondo mettendo il mio viso a pochi centimetri dal suo.
“Ti odio!” dice lei colpendomi il petto.
“Io di più!.” dico attirandola a me e baciandola con trasporto.
Lei con mia grande sorpresa ricambia il bacio con altrettanta passione passando ripetutamente le sue mani tra i miei capelli mentre spinge più a fondo la sua lingua in una ricerca disperata della mia. Quando si incontrano iniziano ad accarezzarsi ed io comincio a sentire una sensazione piacevole alla pancia come tutte le volte che io e lei ci tocchiamo.
“Ti amo” mi dice quando si stacca.
“Io di più” rispondo prima di riprendere a baciarla.
 
 
 
|Angolino dell’autrice|
Hola people!
Una parola: Thiaguella <3
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, ringrazio dreamlaliter e Miky2001 per aver recensito la storia J
Un bacio anche a tutti i lettori silenziosi, alla prossima.
LoonyZombiee
 

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Capitolo 5
*** Quilombos ***


Capitolo 4: Quilombos
 
(Mar)
 
“Amore” mi sussurra una voce all’orecchio.
 
“Shh ancora cinque minuti” rispondo con la voce impastata dal sonno.
 
“Dai” dice Thiago baciandomi, poi con delicatezza mi tira su staccandomi dal cuscino. “Buongiorno” aggiunge poi quando sto a pochi centimetri dal suo viso baciandomi una seconda volta.
 
 “Ti ho portato la colazione” dice lui passandomi un vassoio con i cornetti e il succo.
 
Facciamo colazione insieme imboccandoci e baciandoci in continuazione, è una settimana che siamo tornati insieme e non c’è stata nemmeno una discussione e invece di pensare a quanto possa durare decido di vivere il momento.
 
“Ah scusate” dice ad un certo punto Nico affacciandosi alla porta io e Thiago lo guardiamo confusi poi però ci mettiamo a ridere appena il nostro tutore rientra urlando “Che state facendo?”
 
“Colazione?” rispondiamo con tono ovvio.
 
“Ah no…ah no! Vieni qua!” dice Nicolas tirandomi via dalle braccia di Thiago.
 
“hahahha Nico è la mia fidanzata” dice lui provando a stringermi una seconda volta.
 
“Sentilo ‘è la mia fidanzata’ Quanti anni hai 40? No! State sotto la mia tutela e perciò niente baci, niente abbracci,  niente rock n’ roll*…niente okay! I ragazzi con i ragazzi e le ragazze con le ragazze, stop!”
 
“Okay io vado a cambiarmi” dico prendendo i vestiti che mi dovrò mettere e aprendo la porta per entrare in bagno.
 
“Ti accompagno” dice Thiago.
 
“Benissimo! …..Cheeee?!? Vai in camera tua tu!” dice Nico assestando una pedata sul sedere a Bedoya.
 
Ridendo entro in bagno mi lavo e mi vesto pronta per affrontare la lezione di ballo che è tenuta da un professore del Rockland qui all’ Hogar Magico.
 
Appena entro nella sala da ballo Jaz mi corre incontro e poi con fare civettuolo mi comunica che l’aiutante del prof. è Matt il surfista figo che abbiamo conosciuto nel campo scuola d’inizio anno. Quando quest’ultimo mi vede mi fa un sorriso che deve mascherare subito appena il professore si gira verso di lui, nella mia testa mi viene in mente uno dei tanti episodi relativi al campo scuola.
 
*breve flashback di Mar*
 
Un mese e mezzo fa…
 
“Io sono un alunna e tu un coordinatore non ti sembra un po’ pericoloso?” dico con fare provocatorio a Matt.
 
Lui mi guarda con quei suoi profondi occhi marroni e mi sorride con quel suo sorriso magnetico che gli permette di avere tanto successo con le ragazze. Il suo fisico scolpito è abbronzanto e leggermente bagnato poiché è uscito da pochi minuti dall’acqua.
 
“Sono un surfista, me encanta el peligro!” dice lui stringendomi.
 
“Non hai mai sentito la frase ‘Non si gioca col fuoco’ ?” gli domando.
 
“E tu saresti il fuoco?” mi chiede lui intrappolandomi alla parete della casetta in legno dietro alla quale ci siamo nascosti.
 
“No” rispondo “soy mas caliente e posso scottarti di più” aggiungo provocatoria.
 
“allora correrò il rischio” dice Matt baciandomi con passione.
 
*fine breve flashback di Mar*
 
“Mar ci sei?” mi domanda la Gitana passandomi ripetutamente una mano davanti al viso nel tentativo di riportarmi alla realtà.
 
“Eh? sì Jaz ci sono” rispondo riprendendomi e distogliendo lo sguardo da Matt.
 
Mi accordo che Melody e Tefy, che nel mentre è venuta a vivere da noi dato che la sua madre adottiva se n’è andata per lavoro in Spagna col marito, mi stanno fissando ridendo e scambiandosi battutine tra di loro. Entrambe indossano una canottiera aderentissima corta e dei pantaloncini microscopici che lasciano in bella mostra le loro gambe magre.
 
Mi avvicino a loro perché seduto lì accanto c’è Thiago impegnato a conversare con Nacho e Gero, sinceramente non riesco a capire di cosa si possa parlare con quei due che nemmeno insieme riescono a mettere un neurone. Pensandoci meglio però so quali possono essere i loro argomenti soldi, feste e ragazze. Così decido di raggiungere al più presto il mio ragazzo prima che me lo portino sulla cattiva strada.
 
Hola” dico baciandolo mentre mi siedo sopra di lui che inizialmente è sorpreso poi mi bacia a sua volta. Quando ci stacchiamo il mio sguardo cade sull’espressione di disapprovazione che ha Matt così decido di guardare altro ma mi scontro con le facce divertite di Melody e Tefy che dopo aver riso per almeno cinque minuti decidono che forse è arrivato il momento di dirmi in faccia quello che pensano.
 
“Dai Tef, poverina non è colpa sua se non è venuta con l’outfit giusto! Sai per strada nessuno gli ha insegnato cos’è il buon gusto” dice guardando il mio felpone nero e i miei pantacollant lunghi bianchi passando poi il suo sguardo schifato sulla cipolla che mi sono fatta per tenere a bada i capelli.
 
I ragazzi, tranne Thiago ovviamente, si mettono a ridere quando lui sta ribattere mi giro verso di lui dicendogli “Puedo sola
 
Mi alzo e con la stessa vocetta stridula di Tefy dico “Ay sorry” portandomi entrambi le mani al petto con aria disperata. Loro mi guardano stranite e io aggiungo “Avete ragione voi, ho completamente sbagliato l’ outfit” dico seria. Loro per un po’ rimangono senza parole non capendo perché sto reagendo in questo modo poi con l’aria di chi è stato preso da un’illuminazione annuncio “vediamo se posso rimediare però”.
 
Detto questo mi tolgo il felpone mostrando l’abbigliamento che ho sotto che consiste in un top sportivo nero che mi copre il seno lasciando quindi la mia pancia completamente scoperta e dei pantacollant bianchi che sono a vita alta. Dalla faccia stupita di Thiago e dei suoi amichetti idioti capisco che a loro va benissimo come sono vestita, Rama e Tacho mi mandano un fischio d’approvazione ed io rispondo con un sorriso. Poi con finta sincerità mi avvicino a Melody e Tefy dicendogli “Grazie mille per i consigli” mi sciolgo la cipolla lasciando liberi i miei capelli mori “Sì così sto molto meglio” aggiungo sorridendogli.
 
Le loro espressioni sorprese si trasformano velocemente in arrabbiate ed io di rimando gli sorrido vittoriosa. Mi riavvicino a Thiago che mi sta guardando con tanto d’occhi ma invece di rimettermi seduta sopra di lui rimango in piedi distratta dalla persona che è appena entrata: Simon.
 
Io e Thiago per ora non ci siamo mai incontrati con lui insieme, in realà io è esattamente una settimana che non lo vedo perché lui ha deciso di evitarmi completamente come aveva promesso. Rimane un po’ incerto sulla porta a guardarmi poi si accorge della presenza di Thiago vicino a me così fa il giro da dietro per andare a salutare i suoi amici.
 
Ero rimasta a guardare i suoi movimenti tanto da non accorgermi che Nacho si sta sporgendo sempre di più verso di me con un gesto secco della mano gli dico “Eii a cuccia tigre”. Questo movimento fa risvegliare Thiago dalla trance in cui è caduto per qualche secondo così, dopo aver fulminato Nachito con lo sguardo, si alza avvolggendomi la felpa nera che mi ero appena tolta intorno e dicendo “ Tu adesso ti copri!”
 
Ma per fortuna il professore chiama il mio nome così allontanandomi da lui replico “magari dopo”.
 
Vado vicino al banchetto dove stanno seduti Matt e il prof. al quale proprio in quel momento suona il telefono. Dopo aver risposto ed essersi scambiato un paio di parole con la persona che l’ha chiamato ci annuncia che deve andarsene e per tanto di cose ci lascerà in mano al suo aiutante di cattedra.
 
Matt fa un sorrisino dei suoi poi appena il prof. se n’è andato si rivolge a me “Allora Mar, oggi balliamo un po’ di bachata. Sei capace?”
 
“Sì” replico.
 
“Non avevo dubbi” risponde lui fissandomi. Di riflesso sposto lo sguardo su Thiago che ovviamente se lo sta guardando male e spero vivamente che non si ricordi di quella volta in cui Matt, durante il campo scuola, mi aveva portata in braccio davanti a tutti fingendo che mi si era slogata la caviglia e che per questo non riuscivo bene a camminare. 
 
“Ballerai in coppia con…” comincia il surfista e il mio ragazzo di riflesso si alza siccome il professore ci fa ballare sempre insieme ma Matt lo ferma “No Bedoya non con te ma con…” si guarda tutti i ragazzi e dopo un po’ con voce sicura afferma “Arrechavaleta”. So perché l’ha chiamato, è l’unico ragazzo nella sala che non mi stava guardando.
 
Lui si alza un po’ incerto e si mette vicino a me, mentre aspettiamo che l’aiutante di cattedra metta la canzone entrambi rivolgiamo un’espressione di scuse a Thiago che con una faccia infastidita ci fa segno che è tutto okay.
 
Matt mette “Obsesion” degli Aventura e dallo sguardo che mi lancia capisco che è un messaggio per me. Mi irrita il fatto che abbia scelto la Bachata perché è un ballo molto sensuale ed io sono costretta a ballarlo col migliore amico del mio ragazzo con cui fino a una settimana fa pomiciavo alla grande e in più ha scelto una canzone che peggiora solo la situazione.
 
Io e Simon ci guardiamo con fare timido però appena iniziano a cantare lui mi afferra mettendomi un braccio dietro lo schiena cingendomi la vita mentre con la mano sinistra stringe la mia. Io metto il mio braccio sinistro dietro alle sue spalle e stringo a mia volta la sua mano. Iniziamo a ballare e mi accorgo che el Payasito è inaspettatamente bravo così dopo un po’ ci scordiamo che stiamo ad una lezione e che c’è Thiago a pochi passi da noi che ci sta fissando con tutto il resto della classe e iniziamo a divertirci. Ci sorridiamo e in base se è la voce maschile o quella femminile a cantare ci scambiamo carezze e sguardi a turno. Accorgendomi del fatto che sto muovendo un sacco il bacino mi viene da pensare che forse i pantacollant bianchi non sono stati proprio la scelta migliore, il pensiero che qualcuno mi stia fissando il sedere mi infastidisce un po’. Forse aveva ragione Thiago quando mi aveva detto che dovevo coprirmi ma io ero troppo occupata a far rosicare Melody e Tefy piuttosto che pensare a me. Cerco di scacciare questo pensiero concentrandomi sul ballo, Simon mi manda uno sguardo complice così finisco di ballare la canzone con tutta tranquillità.
 
Quando ci stacchiamo la classe ci fa un forte applauso mentre noi continuiamo a tenerci per mano staccandoci bruscamente appena incontriamo la faccia infastidita di Thiago.
 
Matt annuncia che ci saranno cinque minuti di pausa fa per venirmi incontro ma Jaz lo ferma mettendosi a parlare con lui. Bedoya mi trascina fuori dalla stanza con forza senza dire una parola né a me né a Simon.
 
Que pasa?” chiedo preoccupata.
 
Eso pasa” dice lui sbattendomi alla parete prima di baciarmi. Le sue mani scendono sulle mie gambe fa per sollevarle ed io lo aiuto dando una leggera spinta in modo da mettergliele in vita. Più andiamo avanti nel bacio più le sue mani si spostano in alto fino a che non arrivano alla meta, il mio sedere.
 
“Che fai?” gli dico dopo un po’ accorgendomi del fatto che le sue mani sono rimaste immobili lì per tutta la durata del bacio.
 
“Sono il tuo ragazzo qualche privilegio devo averlo, no?” risponde lui facendomi il suo famoso sorrisino malizioso.
 
“Okay ma non significa che puoi parcheggiarci le mani” replico a mia volta fingendomi infastidita. Lui le toglie mettendomele in vita e con delicatezza mi poggia a terra.
 
“Così va bene?” mi chiede.
 
“Sì” rispondo baciandolo.
 
“Anche se preferivo la posizione di prima” dice in quei due secondi che mi sono staccata, quando riprendo a baciarlo gli mordo leggermente il labbro.
 
“Mi piace quando lo fai, però preferisco farlo io” dice poi mordendomelo a sua volta.
 
“Ora vatti a cambiare” dice appena smettiamo di baciarci.
 
“Va bene papi” replico prendendolo in giro, lui fa una faccia maliziosa e con una leggera sculacciata mi spedisce in camera.
 
Indosso dei pantaloncini sportivi sopra i pantacollant in modo da coprirmi il sedere ma lasciando la pancia scoperta non reputandola così volgare. Faccio per riuscire quando fuori dalla porta trovo una persona a aspettarmi: Matt.
 
Prima che possa dirmi qualcosa sono io a parlargli “Non fare giochetti con la mia amica Jaz!” lo avverto.
 
“Che c’è bellezza, sei gelosa?” mi chiede lui poggiando un braccio alla parete.
 
“Ti piacerebbe” dico facendo per andarmene ma lui con la mano libera prontamente mi trattiene.
 
“Dove pensi di andare?”  mi chiede.
 
“In classe?” rispondo retorica.
 
“Stai andando da quel ragazzino, no? Senti se vuoi perdere tempo con lui poi non venirmi a fare una scenata di gelosia, okay?”
 
“Ancora?!? Io non ti ho fatto nessuna scenata non m’importa nulla di quello che fai. Solo non voglio che tu faccia del male a Jazmin tutto qua. E Thiago non è un ragazzino!” rispondo scocciata.
 
“Sei così carina quando ti arrabbi” dice Matt “Baciami” aggiunge poi avvicinandosi alla mia bocca.
 
“Non voglio baciarti!” replico allontandolo.
 
“Io credo di sì” dice lui avvicinandosi una seconda volta.
 
Per fortuna arriva Simon “C’è qualche problema?” chiede.
 
“No, nessuno!” risponde il surfista scocciato dal fatto che il Payasito ci abbia interrotti.
 
“Il professore se ne stava andando” aggiungo io, lui mi guarda male ma è costretto ad andarsene.
 
“Tutto bene?” mi chiede Simon avvicinandosi appena Matt se va.
 
“Sì”
 
“Non mentirmi, ho visto che ti voleva baciare.”
 
Ops…“Sì” replico non riscendo a trovare una scusa “però grazie a te non l’ha fatto”. Lui mi sorride ed io aggiungo “per favore non dire nulla a Thiago”
 
“Cosa non mi deve dire?” chiede Bedoya spuntando dalla mia stanza.
 
“Che gli ho detto che balla la bachata molto meglio di te” rispondo di riflesso, Simon mi guarda confuso però non smentisce quello che ho detto.
 
“Ho sentito che parlavate di Matt” risponde Thiago.
 
“Ah”
 
“Va bene io vi lascio. Ciao Mar, ciao hermano” dice il Payasito salutandoci.
 
“Ti ha fatto qualcosa?” mi chiede poi il mio ragazzo.
 
“No”
 
“Ma quest’estate c’è stato qualcosa tra di voi, no?”
 
“Sì” rispondo abbassando lo sguardo a terra.
 
Lui annuisce poi mi alza il mento dicendomi “Non importa. Ora sei mia” e mi bacia tanto per marcare il concetto.
 
 
 
La mattina dopo…
 
“Nico ho bisogno di parlarti!” dico entrando sconvolta in cucina.
 
“E’ importante?” mi chiede lui.
 
Annuisco. Ma prima che lui possa alzarsi per venire da me Thiago lo interrompe “Aspetta Nico prima io” poi mi guarda con fare accusatario e mi dice “Stanotte non hai dormito nel tuo letto”
 
Nicolas cambia espressione e poi con fare preoccupato mi chiede “E’ di questo che mi volevi parlare?” poi dopo un po’ aggiunge “Chi è stato? Lo ammazzo!”
 
“Mmm…forse il mio migliore amico Simon però è molto più probabile sia stato l’aiutante di cattedra del professore” risponde Thiago continuando a guardarmi male.
 
“Che?!? Un maggiorenne?” chiede sconvolto il nostro tutore.
 
“No Nico! Simon e Matt non c’entrano nulla!” esclamo esasperata dalla piega che ha preso la situazione.
 
“Matt? Qualcuno ha nominato Matt?” chiede la Gitana risvegliandosi improvvisamente. Mi porto una mano alla fronte  con fare disperato.
 
“E quindi?” chiede Nicolas non capendoci più niente.
 
“Mi sono addormentata nella stanza dell’orologio” replico fissando Thiago. Le loro facce cambiano espressione perché quella era la camera di Cielo.
 
“Scusa” dice Thiago sentendosi in colpa per le accuse che mi ha appena fatto “Io…” prova a dire ma io lo fermo.
 
“Non importa, continuiamo dopo. Adesso ho bisogno di parlare con Nico” entrambi annuiscono poi il più grande mi segue in salone.
 
“Ho sognato Cielo!” dico tutto d’un fiato.
 
“Io l’ho vista” risponde il mio tutore.
 
“Che? Non è possibile” replico sconvolta.
 
“Sì, mi è apparsa e mi ha detto che non tornerà più” commenta lui tristemente.
 
“Sì anche a me nel sogno diceva lo stesso.” Dico abbasando la testa “Era bellissima” aggiungo poi “aveva il vestito, la tiara e le scarpe bianche del giorno in cui è sparita”
 
“Era vestita da sposa” dice Nicolas perdendosi nel ricordo del loro matrimonio in chiesa mai avvenuto.
 
Mi mette un braccio sulla spalla mentre calde lacrime iniziano a scendergli dai suoi occhioni celesti. Ne asciugo un paio con la mia manima piccola e lui per tutta risposta mi sorride prima di baciarmi la mano.
 
“Però nel mio sogno non era sola” aggiungo appena Bauer si calma un po’.
 
“Con chi stava?” chiede allarmato.
 
“Non lo so era un personaggio buffo di nome Tic Tac basso e vestito tutto di bianco. Ma il punto non è chi era il punto è quello che mi ha detto” rispondo.
 
“E che ti ha detto?” chiede lui confuso ma allo stesso tempo curioso.
 
“Tutte le cose tornano solo non come noi ce l’aspettiamo” replico ricordandomi le parole di quell’omino simpatico. “Poi ha aggiunto No hay tiempo ed è sparito” concludo.
 
“E secondo te che significa?”
 
“Il mio intuito mi dice che Cielo tornerà” faccio una pausa e poi mi spiego meglio “solo non come la conoscevamo noi”
 
Nico annuisce speranzoso, credo che preferirebbe riaverla indietro anche se diversa piuttosto che non rivederla mai più.
 
“E la cosa del tempo?” domanda poi.
 
“Non so bene cosa potrebbe significare. Però suppiamo che sia inteso nel senso del “tempo non esiste” potrebbe avere a che fare con quello che pensava il filosofo Parmenide ovvero che il tempo non esiste perché passato, presente e futuro sono un’unica cosa. Potrebbe avere a che fare con Eudamon?” chiedo poi in cerca d’appoggio sentendo che forse il mio ragionamento è sbagliato.
 
“Sì. Eudamon è detta l’isola dei bambini felici e se la paragoniamo all’isola che non c’è perché effettivamente Eudamon non si trova in nessun punto geografico potrebbe essere che si chiami così perché là il tempo non scorre e perciò i bambini sono felici perché conservano sempre la loro innocenza” replica lui perdendosi nei suoi ragionamenti più intrigati delle piramidi che ha esplorato.
 
“Cit. filosofo Bauer” dico prendendolo in giro cercando di sdrammatizzare un po’ la situazione.
 
“hahahhaha visto altro che Parmenide!” dice lui dandosi arie poi ripensandoci dice “E tu come fai a sapere queste cose?”
 
“Nel bordello c’era una ragazza che era laureata in filosofia e mi ha insegnato tante cose, questa è una di quelle che ricordo meglio…non so perché ma sentivo che un giorno mi sarebbe servita” dico rispondendo con sincerità guardandolo negli occhi “Lo so che può sembrare strano ma non è un caso che è la prima cosa che mi è venuta in mente appena Tic Tac ha detto quella frase”
 
“Non è strano.” Risponde Nicolas “E’ estramemamente intelligente” aggiunge poi convinto lasciandomi un bacio sulla fronte.
 
“Lo sai, credo che tu sia la prima persona a dirmelo” commento ridendo.
 
Lui ride a sua volta e poi mi stringe forte forte coprendomi di baci. Il mio babbo è morto ma Nico per come mi tratta mi fa sentire come se fosse tutti i giorni della mia vita ancora accanto a me, è una bellissima sensazione.
 
“Nico c’è un’altra cosa che volevo dirti” dico seria.
 
“Ti prego, non dirmi che sei incinta!”
 
“Sì, sto al sesto mese” Lui impallidisce e proprio quando si mette a guardare la mia pancia inesistente esclamo “Ma dai Nico!”
 
“Che sollievo…” dice sospirando “ che volevi dirmi?” aggiunge poi.
 
“Ho una strana sensazione…come se qualcuno ci stesse spiando” faccio una pausa e poi gli domando “E’ così, vero?”
 
“Sì, ma non devi dirlo a nessuno” risponde lui dopo essersi ripreso delle shock della mia intuizione.
 
“Chi sono?” domando sempre più curiosa e leggermente preoccupata, per un attimo il pensiero che sia Carlos mi sfiora la mente ma in qualche angolo del mio essere sono convinta che non sia lui.
 
“Non lo so bene so solo che vogliono prendersi l’orologio..si chiamano Corporacion CC” afferma lui.
 
“Che?” domando allucinata ricordandomi il mio sogno di qualche settimana fa.
 
“Li conosci?” domanda confuso.
 
“Ho sognato che mi sequestravano…c’era una donna ma non mi ricordo il viso ricordo solo che aveva una cartella verde in mano con scritto “CC” . Mi stavano facendo degli studi e poi un uomo ha detto ‘Addio figlia della luna’ ma non ho la più pallida idea di quello che significhi.” Lui mi guarda senza sapere cosa dire e allora io aggiungo “Pensi che abbia a che fare con Eudamon?”
 
“Non lo so piccola” risponde lui “Ma tranquilla che nessuno ti toccherà”
 
Mi abbraccia forte e comincia a riempirmi di baci sulla testa mentre mi fa un grattino sul braccio destro.
 
“Ora vado” dico dopo aver fatto il pieno di coccole.
 
“Vai hermosa” dice lui lasciandomi andare però poi dopo qualche passo mi dice “non avercela con Thiago è solo che ha paura di perderti ancora.
Annuisco e mi avvio in camera mia.
 
 
 
Una settimana dopo…
 
“Mar, hai 38 e mezzo di febbre” annuncia tristemente Cari.
 
“No, ma sto bene” dico tra uno starnuto e l’altro.
 
“Sì e io non mi chiamo Caridad Martina Cuesta” dice lei mettendomi un panno bagnato sulla fronte.
 
“Amore!” urla Thiago entrando in stanza fa per baciarmi ma io lo blocco.
 
“No non farlo non voglio attaccarti la febbre” gli dico allontandolo.
 
“Per te rischio questo e altro” dice poi vedendo la mia faccia contrariata aggiunge “Va bene allora mi accontento di baciarti la fronte” . Mi sposta i capelli da essa e poi con estrema dolcezza mi bacia. “Ci vediamo dopo chiquita linda” aggiunge uscendo dalla camera per andare a scuola. Io mi metto a dormire con la bella sensazione che mi ha lasciato il bacio di Thiago.
 
Al mio risveglio sento delle dita che mi sfiorano la guancia così dopo aver lottato contro gli ultimi residui di sonno decido di aprire gli occhi.
 
Payasito!” esclamo appena vedo Simon seduto accanto al mio letto. Lui mi sorride e poi con espressione confusa chiedo “Che ci fai qui?”
 
“Ho saputo da Caridad che hai la febbre così ho deciso di venirti a trovare per vedere come stavi” risponde lui fissandomi. Io mi tiro su e lui guardondomi mi dice “Come dormono eleganti queste principesse” posando lo sguardo sulla maglia di cotone bianca che mi arriva fino all’alta coscia e sotto il seno è resa più stretta da un filo lilla ed è leggermente scollata a “V”.
 
Gli sorrido e poi replico “Smettila con questa storia che di principesco non ho niente”
 
Lui mi sorride una seconda volta portando la mano con cui mi stava accarezzando il viso sotto il mio mento e poi guardandomi fa per dire qualcosa ma una voce lo interrompe “Mi sono perso qualcosa?”.
 
Thiago ci sta guardando fermo addosso allo stipite della porta di riflesso io mi rimetto la coperta addosso e Simon toglie di scatto la mano dal mio viso.
 
“No, Thiago. E’ che Caridad mi ha detto che Mar era malata e quindi sono venuto a vedere come stava ma ne stavo andando” dice il Payasito. “Ciao Mar” aggiunge poi sorridendomi.
 
Il mio ragazzo se lo guarda fino a che non esce dalla stanza dopo di che si gira verso di me e mi manda un sorrisino malizioso dicendo “Adesso puoi riabbassare la coperta”
 
“Mmm…non ne ho voglia” rispondo ricambiando il sorrisino.
 
Thiago si avvicina al mio letto e poi fissandomi negli occhi ci si siede sopra allungando le mani verso le lenzuola. Lentamente prova ad abbasarle ma io le tengo strette così lui mi inizia a fare il solletico e a baciarmi il collo in modo da farmi lasciare la presa ed io resisto fino a che lui riesce a farmi sdraiare.
 
“Ho vinto, merito un premio” dice facendo rispuntare il suo sorriso malizioso.
 
Sbuffando lascio smetto di stringere le coperte e Thiago ne approfitta per toglierle del tutto. Mi guarda dall’alto studiando il mio corpo minuto poi lasciandomi un bacio vicino alle labbra mi sussurra “Sei così bella”. Sorrido e poi alzandomi leggermente gli lascio un bacio all’angolo della bocca. “Ho voglia di baciarti” mi dice.
 
“Anch’io.” dico mordendomi il labbro.
 
“Non farlo” mi ammonisce lui, mi bacia ancora una volta vicino alla bocca e poi mi annuncia che deve tornare a scuola ma prima di andarsene si assicura di ricoprirmi il corpo con le lenzuola.
 
Sono stanca ma sinceramente non ho voglia di rimettermi a dormire così decido di alzarmi dopo pochi minuti che mi sono seduta alla scrivania inizio a sentire un odore strano e sento molto caldo ma sono sicura che non è la febbre. Provo a chiamare qualcuno ma nessuno risponde così decido di scrivere un bigliettino per Nicolas scrivendo quello che sta succedendo. Ad un certo punto sento una voce in corridoio e per un attimo mi domando se il gas provoca allucinazioni perché mi è sembrato di sentire la voce di Justina. Con quel poco di lucidità che mi resta mi affaccio e l’unica che vedo è Felicitas che caso strano è identica a Justina con l’unica differenza che lei non marca la “r” tanto come la cugina ma quella che sta parlando ora invece, lo sta facendo. Non riesco a capire quello che dice comunque decido di raggiunge la scrivania per scrivere l’ultimo messaggio a Nico cercando di lottare contro il sonno ma gli occhi non ce la fanno più a restare aperti così faccio solo in tempo a piegare il bigliettino prima di crollare sul tavolino.
 
Mi sveglio e mi rendo conto d’essermi addormentata sulla scrivania dopo di che sento le voci dei ragazzi nel corridoio così mi precipito in camera loro pronta ad accoglierli.
 
Il primo ad entrare è Tacho e guardandolo mi rendo conto di quanto è diventato bello. Rispetto all’anno scorso è più muscoloso e le sue braccia possenti sono lasciate visibili dalla cannottiera a bande larghe con un teschio disegnato sopra che indossa. I capelli sono più biondi e incorniciano alla perfezione il suo bel viso angelico. Dietro di lui entrano anche gli altri ma le loro facce le vedo appena oscurate dalla bellezza dell’angelo che mi sta di fronte.
 
Petisa ti è già passata la febbre?” mi domanda lui con un sorriso e penso che non possa essere più bello di così.
 
“Sì, adesso sono calda ma per un altro motivo” dico fissandolo con espressione maliziosa.
 
“Ah buono a sapersi” dice un ragazzo con delle guanciottone di cui al momento mi sfugge il nome.
 
“Stai bene, Mar?” mi chiede l’angelo biondo.
 
“Questo me lo devi dire tu, sto bene?” gli domando mettendomi davanti a lui e facendo una lenta giravolta per farmi ammirare il corpo.
 
Lui rimane un po’ a bocca aperta poi dice “Sì, mi sembra che stai benissimo” commenta facendo cadere il suo sguardo sul mio petto.
 
“Sono contenta” dico sollevandogli il viso in modo che mi guardi negli occhi “Mi ricordo male o io e te avevamo lasciato un conto in sospeso?” gli domando poi fingendo di non ricordarmi bene.
 
“Ehm…sì?” mi domanda lui. Dal tono finto capisco che se lo ricorda ma probabilmente vuole prima sapere se stiamo parlando della stessa cosa.
 
“Sì solo che poi si sono messi in mezzo quella ragazza bionda…”
 
“Jazmin” risponde prontamente lui.
 
“E quel ragazzo col neo…”
 
“Thiago”
 
“Sì, lui.” mi guardo intorno e mi accorgo che nessuno dei due è presente così gli dico “ma in questo momento loro non ci sono” mettendogli le braccia dietro al collo.
 
“No. Però…”
 
“Però nulla. Tu rinunceresti a questo?” dico spingendolo sul letto e raggiungendolo gattonando. Lui si allontana stupito dalla mia reazione fino a che non è bloccato dalla testiera del letto. “Non rendermela ancora più difficile” dico passandogli un dito sulla bocca. 
 
“No, non te la voglio rendere più difficile” risponde lui dopo essersi concentrato abbastanza per dire una frase di senso compiuto. Capisco che la posizione in cui stiamo deve confondergli un bel po’ le idee e questo mi rende ancora più consapevole della mia bellezza e del fatto che allora non gli sono indifferente.
 
Te callas y me besas!” gli dico poi mettendomi seduta sopra di lui e avventandomi sulle sue labbra. Lui ricambia il bacio mentre le sue mani scendono lungo la mia schiena, le mie afferrano i suoi capelli mossi e a seconda dell’intensità del bacio stringo o rilasso la presa. La sua lingua si muove esperta nella mia bocca ed io ritrovo a pensare che non solo è un grandissimo figo ma è anche una grandissimo baciatore. Mi accorgo che per seguire il ritmo del bacio ho iniziato a fare un lieve accenno di su e giù e questo rende la pomiciata ancora più spinta.
 
Delle voci di sottofondo fanno commenti tipo “Mar che fai?” o “Se Thiago li vedesse” o ancora “la Gitana lo castra” ma io e lui siamo troppo impegnati a limonare duro per sentirli o per meglio dire ascoltarli.
Ad un certo punto sentiamo delle urla come “Io lo ammazzo” da parte da una voce maschile e “Io li faccio pelati” da parte di una voce femminile e mi viene il sospetto che forse siano quei due…si dai quelli che si chiamano Jazmin e Thiago anche se al momento sono presa da tutt’altro per concentrarmi su di loro.
 
Qualche minuto dopo una voce più profonda che non posso ignorare mi chiede “Mar che ne pensi di Tacho?” mi stacco dalla sua bocca solo per rispondere un “che è un figo pazzesco” per poi rifiondarmici ancora una volta e sentendo in risposta un “Adesso la uccido” da parte della stessa voce femminile di prima. Poi la voce profonda ha un’altra domanda stavolta però per il mio baciatore “Tacho che ne pensi di Mar?” e lui si stacca a sua volta per rispondere “Y esta re buena, se re parte” e di sottofondo si sente qualcosa come “lo castro!” detto dal maschio che stava lamentandosi prima ma noi continuiamo a baciarci come se non fosse successo niente.
 
“Bene…” risponde la voce matura “CHE STATE FACENDO?!?” urla poi facendoci sobbalzare perciò stiamo costretti a separarci.
 
“Stiamo pomiciando?” rispondiamo alzando le spalle e leggermente scocciati per questa interruzzione.
 
“Ah allora se è questo continuate…” stiamo per ribaciarci quando la voce urla una seconda volta “BASTA!” e poi con forza mi separa dal mio angelo biondo.
 
Il tipo grande che c’ha separati stringe Tacho mentre io sono tenuta ferma da un ragazzo che mi sembra si chiami Rama, girandomi mi accorgo che altre due ragazze, Valeria e Caridad forse, tengono per la braccia Jazmin mentre due ragazzi, probabilmente Simon e Nacho, stanno bloccando Thiago.
 
“Per terra ho trovato questo!” dice una ragazzino biondo porgendo un bigliettino famigliare all’uomo che ora che ci penso meglio si dovrebbe chiamare Nicolas.
 
“Lleca è importante?” chiede lui scocciato.
 
“Credo di sì, l’ha scritto Mar” replica il biondino guardandomi.
 
L’uomo inizia a leggere ad alta voce “Nico ti scrivo mentre sto repirando un gas strano che qualcuno ha messo nella casa. Ho urlato per chiedere aiuto ma nessuno ha risposto perciò deduco d’essere a casa da sola. Non so perché ma so per certo che questo gas non mi ucciderà però ho il presentimento che mi possa far ferire Thiago perciò quando leggi questo biglietto tienilo lontano da me. Mar.” mi guarda negli occhi poi legge un’ultima riga “P.s. Felicitas è…”
 
“E’ cosa Mar?” mi chiede poi.
 
“Bo. Non so nemmeno chi è Felicitas, ora posso ritornare a pomiciare con Tacho?” domando scatenando uno scatto da parte di Jazmin che per fortuna viene frenata in tempo.
 
“No, Mar. Tu adesso vai in camera tua a riposare” mi ordina lui.
 
“No!” do un calcio sulle parti basse al ragazzo che mi stringe e poi mi aggrappo a Tacho riprendendolo a baciare nonostante il nostro tutore cerchi di separarci dopo di che decide che l’unica soluzione è smettere di stringere Tacho e afferrare me e mi dice una seconda volta con voce più risoluta “Tu ora vai a dormire!.”
 
“Va bene” replico rassegnata “Ma Tacho può venire con me?” domando al mio tutore con una faccia da cucciola e mettendo le mani a mo di preghiera.
 
“No” replica lui.
 
“Allora non dormo!” controbatto risoluta puntando i piedi a terra.
 
“Se ora vai a dormire quando ti svegli ci potrai passare tutta la giornata senza che nessuno ti dica niente” mi convince Nicolas.
 
“Nico che dici?!?” chiedono sconvolti Thiago e Jazmin cercando di liberarsi dalle persone che li tengono fermi.
 
“Sì ragazzi. Zitti adesso.” li rimprovera lui poi gli fa l’occhiolino e loro annuiscono smettendo di urlare ma io sono troppo impegnata a sognare ad occhi aperti la mia giornatina con Tacho per preoccuparmene.
 
“Ci sto!” annuncio poi soddisfatta.
 
“Perfetto!” esclama contento Nicolas cercando ti tirarmi fuori dalla stanza.
 
“Aspetta!” Mi divincolo dalla sua presa per raggiungere la mia meta.
 
“Buonanotte angelo biondo” dico baciando un’ultima volta Tacho dopo di che vado verso la porta e mi giro a mandargli un bacio prima di andare a dormire. Mi addormento con la bella sensazione che mi ha lasciato vedere il sorriso di Tacho quando mi ha salutata.
 
 
 
|Angolino dell’autrice|
 
Hola people!
 
Che ne pensate del momento Tachella? Mi sono divertita tanto a scriverlo perché ho sempre pensato che quei due insieme sarebbero stati una forza dato che i personaggi della serie in certi aspetti si assomigliano. 
 
Detto questo ringrazio ancora una volta le mie recensitrici e anche voi lettori silenziosi.
 
P.S. Il prossimo capitolo sarà interamente Thiaguella e sorpriseee Thiago si vedrà immerso in vortice di gelosie, alla prossima J .
 
Besitos,
 
LoonyZombiee.
 
*Il termine rock ‘n roll nella serie TV viene usato come sinonimo di sesso.

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Capitolo 6
*** Celos ***


Capitolo 5: Celos
(Thiago)
Non riesco ancora a crederci che Tacho, il mio amico Tacho abbia limonato duro con Mar dopo solo due settimane che io e lei siamo tornati insieme. La petisa la posso anche capire perché è stata colpa del gas, ma lui? Non ha scuse.
Come se non bastasse in questo preciso istante i due in questione entrano in cucina per fare colazione e come se non fosse già abbastanza vederli ridere insieme hanno anche voglia di parlare di quello che è successo ieri.
“Thiago, scusami” dice lei abbracciandomi e riempiendomi di baci la guancia destra.
“Eii è tutto okay” dico sorridendole. Lei ricambia e poi corre dalla Gitana “Anche tu Jaz scusami” dice baciando anche lei.
Prima che Jazmin possa dire qualcosa Tacho la interrompe “E a me non chiedi scusa?”
“E perché? Se il bacio è stato fantastico” risponde Mar subito dopo si porta le mani alla bocca coprendosela come a dire che non era sua intenzione pronunciare quelle parole. Infatti subito dopo aggiunge “Devono essere i postumi di ieri” poi si guarda la Gitana e dice “Scusa non era quello che volevo dire”
Jaz annuisce e risponde “Il problema non è con te Mar” fa una pausa e poi fulmina Tacho con lo sguardo “è con lui!”
“Cosa?” domanda il biondo sconvolto.
“Sì perché l’hai baciata?” chiede la bionda furiosa.
“Perché la prima volta mi si è lanciata addosso e col bacio mi ha passato il gas che si era respirata e quindi anch’io non ero completamente in me.”
Dopo questa risposta sento l’impulso di staccare dalla sua testa i suoi capelli biondi tinti ma ho il sospetto che più tardi ci penserà la Gitana.
“Tacho una scusa più patetica non la potevi trovare!” risponde Jazmin.
“E’ la verità! E poi che mi dici tu che ci stai provando con Matt!” commenta il biondo.
“Ah quindi è per questo che l’hai baciata? Per ripicca! Sei un ragazzino Tacho!” urla Jaz uscendo come una furia dalla stanza
“Sì vai da Matt che è tanto maturo!” le urla dietro lui seguendola fuori dalla cucina.
Io e Mar ci guardiamo accennando una lieve risata poiché le discussioni tra i due biondi sono all’ordine del giorno perciò non è nulla di nuovo, finiamo di fare colazione e poi entrambi ci prepariamo per andare a scuola.
Man! La prof. di inglese manca quindi dobbiamo andare in palestra perché non possiamo stare da soli, ti rendi conto? Possiamo vedere i culi delle ragazze senza che nessuno ci dica niente perché il prof. di ginnastica sarà troppo impegnato a guardare la sua classe piuttosto che noi. Amo questa scuola!” mi annuncia Nacho fuori di sé al termine della prima ora.
“Nacho non è per rovinarti la festa è, ma io sto con Mar” gli ricordo.
Lui inaspettatamente sorride e poi aggiunge “E non sai che a quest’ora c’è la sua classe in palestra, dormido!”
Rimango un attimo sconvolto dal fatto che Nacho sappia a memoria gli orari della pelestra però poi lo seguo insieme a Simon, Gero, Melody, Tefy e tutti gli altri.
Entriamo e il prof. ci dice di metterci seduti e dopo un po’ iniziano a uscire le ragazze e i ragazzi dagli spogliatoi. Non vedo Mar fino a che vedo non un tipo che porta sulle spalle una ragazza bassina, la mia ragazza.
“Uh come lo cavalca” commenta con un pessimo doppio senso Nacho vedendo la scena, il suo commento gli fa guadagnare una gomitata nello stomaco da parte mia .
Il professore dice alla classe di mettersi in riga così Mar finalmente scende dalle spalle di quel tipo ma i due continuano a ridere e scherzare come prima. La guardo e mi accorgo di quanto sia provocante in tenuta sportiva. Indossa la camicia bianca con il colletto e il bordo delle maniche verde della scuola e siccome le sta lunga la tiene fuori dai pantaloncini a differenza delle altre ragazze. Visto che fa ancora caldo non porta i calzettoni e per questo sembra che sia nuda. Ha i capelli legati in una coda laterale e non indossando le sue solite scarpe alte sembra più piccola del solito ma questo non la rende meno bella.
Credo che se ne sia accorto anche il suo amico dato che continua a fissarla invece di ascoltare il prof. ma ad un certo punto è costretto a farlo perché l’ha nominato capitano di una delle due squadre che andranno a formare.
Ovviamente il tipo come prima scelta fa il nome di Mar e al sentirlo Tacho, Rama, Jaz, Vale e Cari urlano “Vamos Peti!” e in quel momento lei si accorge della nostra presenza. Si gira salutandoci sorridente poi manda un bacio nella mia direzione. Il suo amico mi guarda poi le chiede qualcosa e lei risponde annuendo quindi lui torna a guardarmi e sono contento perché almeno adesso sa che sono io il suo ragazzo.
Le due squadre si dispongono sul campo e per fortuna Mar sta dal lato nostro.
Cominciano a giocare a calcio e la mia ragazza sta in posizione d’attaccante sull’ala destra mentre il suo amichetto sta sulla sinistra. Mi rendo conto che la petisa è inaspettatamente brava infatti dopo pochi minuti che è iniziata la partita fa un gol pazzesco tant’è che anche Nacho si mette ad esultare. Il tipino si mette in ginocchio ai sui piedi Mar solleva il piede con cui ha segnato e lo poggia sulla gamba del ragazzo che fa finta di lustrarle la scarpe mentre tutti gli altri della squadra le danno pacche sulle spalle. Lei sta ridendo della grossa guardandosi i ragazzi dell’altra squadra e facendo il segno della “L” sulla fronte per dire che sono dei “Loosers”.  Questo gesto ci fa ridere perché è evidente che li sta prendendo in giro.
Quando ricominciano a giocare un ragazzo dell’altra squadra comincia a starle addosso ma lei lo dribbla senza alcuna esitazione facendo un assist al suo amico che fa gol e adesso a lei a fare finta di pulirgli la scarpa. Giocano per un mezz’ora nella quale la squadra di Mar ha fatto altri quattro gol, due dei quali fatti da lei dopo di che il professore gli dice di fare una pausa. La moretta si piega su se stessa per riprendere fiato e nel farlo la sua maglia si alza di qualche centimetro, poi si piega alla sbarra per allacciarsi le scarpe alzando in questo modo ancora di più la maglietta mettendo in mostra i pantaloncini che porta sotto e che le disegnano alla perfezione la forma del sedere. Ora capisco perché si ostina a portare la maglia di una taglia più grande, le altre della classe come ha notato amaramente Nacho o non ce l’hanno del tutto o era meglio che non ce l’avessero per questo portano i pantaloncini normalmente.
“Ah la pelotita” dice Nacho guardandosi Mar e rimediando per la seconda volta una mia gomitata.
Sorry Man! Ma è l’unica che ce l’ha” si giustifica lui.
Mi accorgo che anche Gero la sta fissando così allungandomi gli do una botta sulla nuca e lui in tutta risposta replica “Eii guardo ma non tocco!”
“Non devi nemmeno guardare” rispondo infastidito e lui allora si decide a fissare lo sguardo da un’altra parte.
Lei si rialza e noto con fastidio che la maggiorparte dei maschi stanno lì a scherzare con lei non guardando nemmeno per sbaglio le altre ragazze della classe che fissano Mar con espressioni d’odio che si accentuano quando il suo amico l’abbraccia.
“Mi sa che non ti dovresti preoccupare di noi” dice Nacho dandomi una pacca sulla spalla.
Il professore decide di aiutarmi prima che io possa prendere qualche ragazzo del terzo e sbatterlo al muro. Dice che se alcuni di noi hanno voglia possiamo giocare a pallavolo contro l’altra classe, noi ragazzi ci alziamo e ci raggiungono anche Vale e Jaz. Melody appena mi alzo mi prende per il colletto della camicia e mi dice “Falli fuori BA” sorridendomi e lasciandomi un bacio sulla guancia. Quando mi giro e vedo che Mar sta guardando me e Mel con un'espressione accigliata però poi è costretta a girarsi per organizzare la squadra con i suoi compagni di classe. Lei si mette in panchina tanto per poter chiaccherare con Valeria e Jazmin mentre in campo ci sono sia il suo amico sia il ragazzo che durante il match le stava col fiato sul collo. Inizia la partita e mi accorgo che purtroppo l’amichetto di Mar è bravo a giocare e schiacciando su Rama fa punto girandosi per sorridere, ovviamente, alla petisa che esulta contenta. Il punto seguente lo faccio io schiacciando sul tipo che stava marcando Mar lei mi guarda ma invece di esultare si rimette a parlare con Vale e Jaz. Quando terminiamo il primo set quelli in vantaggio siamo noi perciò io e i ragazzi facciamo un paio di passaggi tanto per ammazzare il tempo dato che anche il prof. se n’è andato, nel mentre mi accorgo che Simon è distratto da qualcosa o meglio da qualcuno.
Sta sorridendo a Mar e prima che io possa fermarmi gli schiaccio dritto in faccia facendo diventare la sua guancia destra rossa.
La mia ragazza fa uno scatto felino urlando “Payasito!” recupera del ghiaccio istantaneo dall'armadietto dell'infermeria, si avvicina a lui e glielo tiene premuto sulla guancia. Lui fa per toccarsi ma lei prontamente gli ferma la mano continuando a prendersi cura della sua botta. Ad un certo punto vengo spinto di lato, è Tefy che a grandi passi raggiunge Simon e si mette a litigare con Mar perchè vorrebbe stare al suo posto. La petisa continua a discutere con Tef ed io decido che il momento giusto per agire. Mi avvicino e appena lo stecchino toglie il ghiaccio dalle mani della mia ragazza io la afferro e la allontano di qualche passo da lì.
“Com’è che non hai esultato tutte le volte che ho fatto punto?” le chiedo tanto per distrarla mettendo le mie mani dietro la sua schiena.
“Stavi nella squadra nemica” risponde lei facendo un sorrisino.
“Mmm…sicura che non è perché Mel mi ha dato un bacio sulla guancia?”  chiedo con l’intento di provocarla tenendola sempre più stretta a me.
“No” risponde.
Faccio il superiore e annuisco poi mi rendo conto che lei non mi sta stringendo così le domando “Com’è che non mi stringi? Non vuoi far ingelosire il tuo amichetto?” chiedo guardando il tipo che ora ci sta fissando.
“No Mr. Geloso non è per questo” replica lei divertita.
“Io non sono geloso” mento.
“Ah no?” mi domanda lei inarcando un sopraciglio.
“No” replico mentendo una seconda volta.
“Benissimo allora vado dal mio amichetto” dice marcando bene l’ultima parola. Si libera dalle mie braccia e fa per passare sotto la rete per andare dall’altra parte del campo ma prima che possa farlo la prendo per un braccio attirandola verso di me.
“Tu non vai da nessuna parte” faccio per baciarla ma lei all’ultimo sposta la faccia e il mio bacio finisce sulla sua guancia. Lo guardo con espressione interrogativa e lei per tutta risposta mi dice “Ho visto che sei stato tu a schiacciare addosso a Simon”
“E quindi?” chiedo facendo l’innocente.
“Cosa e quindi? È evidente che l’hai fatto apposta!” replica.
“No amore, ti giuro che non è stato a proposito” rispondo.
“Come sei maldestro amore” dice lei dopo avermi fissato un po’, noto ironia nel suo tono di voce ma decido di non farci troppo caso perché non ho voglia di litigare con lei.
“Non voglio che tu faccia del male a Simon” aggiunge poi.
“Non darmene motivo allora” replico avvicinandomi al suo viso ma lei invece di fare lo stesso mi prende per mano e mi porta negli spogliatoi e una volta dentro comincia a baciarmi.
“Perché mi hai trascinato qui?” gli chiedo con un velo di malizia. Mar abbassa lo sguardo e io capisco al volo “Simon?” domando. Lei annuisce ed io sbuffo, odio il fatto che non possa baciare la mia ragazza dove voglio solo perché lei non vuole ferirlo.
“Per caso hai sbuffato?” mi domanda.
“Sì e che pensi di fare al riguardo nenita” rispondo avvicinandola ad una delle panche in legno.
Lei fa uno scatto e adesso quello che è messo alle strette sono io, dandomi una spintarella mi fa capire che mi devo mettere seduto e appena lo faccio lei mi blocca tra le sue braccia. Si avvicina al mio viso e mi dice “Te voy a matar…” fa una pausa e poi aggiunge “…a besos” detto questo si mette seduta su di me ed iniziamo a pomiciare. Le sue mani tengono stretti i miei capelli mentre io le stringo le cosce nude, le nostre bocche che ormai si conoscono alla perfezione continuano a cercarsi come se non fossero mai stanche di assaggiare ancora e ancora il sapore l’una dell’altra.
Rimaniamo così fino a che mancano cinque minuti alla fine dell’ora, lei allora si allontana dicendomi che si vuole cambiare prima che arrivino quelle della sua classe così le chiedo “Com’è che non hai fatto amicizia con nessuna?”
“Perché sono delle riccone ancora più stupide e insopportabili di Melody e Tefy messe insieme” risponde lei.
“Aia non pensavo fossi messa così male” scherzo solo per veder spuntare sul suo viso il suo bellissimo sorriso.
“Ora vai che mi voglio cambiare” dice alzandosi.
“Permettimi d’aiutarti” dico afferrando i lembi della sua maglietta.
Con mia grande sorpresa risponde “Solo con questa è, i pantaloncini li tolgo da sola” mi avverte.
 “Come vuoi” rispondo impaziente di toglierle quel pezzo di stoffa.
 Lei alza le braccia ed io con le lentezza le sfilo la maglietta rivelando un reggiseno di pizzo nero che le sta da paura.
Per un po’ la fisso senza dire nulla perché vederla così mi ha lasciato senza parole per quanto è bella. Dopo un po’ la sua voce mi risveglia “Mi puoi passare la camicia?” chiede. Con la mano vado a tentoni per cercarla senza distogliere lo sguardo da Mar poi appena la trovo l’afferro senza dargliela.
“Passami la maglia” ripete una seconda volta coprendosi con le mani.
“Sì ma per prenderla devi togliere le mani da lì”  le faccio notare facendo il mio sorrisino malizioso.
Lei però non si lascia convincere “No. Prima mi passi la maglia e poi io tolgo le mani”
Faccio come dice ma appena sta per prenderla glie la allontano lei però è più veloce e in un attimo me la sfila. Per farmelo apposta si allontana di qualche passo poi si gira infalandosi la maglia e appena finisce di mettersela io l’abbraccio da dietro dicendole “Bene ora tocca ai pantaloncini” mettendole le mani in vita.
“No. Tu ora fai fare a me” replica lei superandomi e afferrando le sue cose. Si sfila i pantaloncini sportivi per metterne un paio neri a vita alta e siccome questa volta mette la maglietta dentro non riesco a vederle le mutande. Dopo di che si siede per mettersi gli anfibi neri e ripiegare le cose che ha usato per fare ginnastica nella sacca che consiste in una borsa di tela rossa. Appena finisce mi guarda e con aria divertita mi chiede “Com’è che sei passato in modalità silenziosa?” 
 “Perché eri bellissima” rispondo lei sorride ed io aggiungo “e lo sei anche ora” dopo di che mi avvicino a lei per baciarla.
Quando usciamo dallo spogliatoio ci incrociamo con quelli della sua classe che stanno entrando a cambiarsi i maschi si scambiano occhiate maliziose e poi guardano Mar con uno sguardo che non mi piace per niente così decido di guardarli un po’ male mentre metto un braccio dietro alle spalle della mia ragazza, loro si affrettano ad entrare negli spogliatoi spintonandosi. Le ragazze prima guardano male Mar per qualche secondo dopo di che si dedicano completamente a me facendomi la radiografia, lei ovviamente se ne accorge e guardandole dice “continuate a sognare” ed io in tutta risposta la giro verso di me e la bacio perché amo quando diventa possessiva.
Uscendo ne approfitto del fatto che non ci siano né Simon né il professore così continuo a baciarla
“Che hai detto stamattina? Che il bacio con Tacho è stato stupendo?” le chiedo intrappolandola al muro.
“Sì” risponde lei provocandomi.
“Ora ci penso io a fartelo dimenticare” rispondo.
Mi avvento sulle sue labbra carnose, lei le schiude ed io entro con delicatezza nella sua bocca baciandola con trasporto e giocando con il suo labbro inferiore. Con una mano le stringo la vita mentre l’altra la tengo premuta al muro, quando finiamo di baciarci mi sposto velocemente sul suo collo torturandoglielo per un po’.
“Allora?” le chiedo all’orecchio.
“Questo bacio non era stupendo” dice lei guardandomi “di più” aggiunge dopo aver visto la mia espressione confusa.
Ci baciamo fino a che suona la campanella e siamo costretti a separarci ma prima di farlo decido di lasciarle un regalo.
Le scosto leggermente il colletto della camicia ed in un punto abbastanza visibile ma non troppo inizio a succhiarle dolcemente la pelle, poco dopo rimane un segno viola ed io con delicatezza ci soffio sopra. Lei mi guarda e poi mi chiede “E questo?”
“E’ per ricordare a tutti che sei mia” rispondo prima di andarmene.
“Eii Man com’è c’hai messo tanto?” mi domanda Nacho quando rientro in classe.
“Avevo da fare con Mar” rispondo accorgendomi che anche Simon sta partecipando alla discussione. Non lo voglio ferire ma voglio solo ricordargli che Mar è mia.
“No, la blaki ti ha fatto uno show privato?” chiede Nacho al colmo dell’emozione. Gero si avvicina ancora di più per non perdersi la mia risposta, Simon si mette a leggere mentre Rama e Tacho mi guardano curiosi.
“Eii più rispetto stai parlando della mia ragazza e non chiamarla blaki” replico senza smentire quello che ha detto Nacho e lasciandoli col benificio del dubbio.
In realtà non mi piace parlare così di Mar è solo che quando c’è Simon sento sempre il bisogno di mettermi sulla difensiva perché non riesco a togliermi l’immagine di loro sdraiati uno sopra all'altro sul punto di baciarsi.
Appena comincia la lezione ci sediamo io e Simon stiamo al banco insieme, davanti abbiamo Nacho e Gero e di lato Tefy e Melody.
Nachito si gira subito verso di me ma prima che possa chiedere qualcosa dico “Nacho non ti racconterò quello che abbiamo fatto con Mar”. L’espressione di Simon cambia e vedo che ancora una volta improvvisamente trova molto interessante il proprio libro di fisica.
“No Man non era questo” dice lui “Volevo chiederti se dopo quest’ora io, Tef, Mel e Simon potevamo venire all’Hogar  per fare quel lavoro di scienze”
No problem, man!” rispondo.
Usciamo e ci dirigiamo all’Hogar Magico sistemandoci nella stanza di noi ragazzi dopo di che iniziamo il lavoro e devo dire che con i ragazzi mi diverto l’unica cosa è che la vocetta di Tefy rischia di farmi venire il mal di testa e mi ripeto che se l’ho sopportata quando uscivamo insieme era solo per far ingelosire Mar perché solo per lei potrei sopportare qualcosa di così irritante. In più Melody con ogni scusa possibile mi sfiora e altre volte mi tocca, senza dubbio è una bella ragazza anche se Mar lo è quanto lei. Questa volta può provocarmi quanto vuole ma non cederò perché amo la mia ragazza e non rischierò di perderla un’altra volta. Simon ad un certo punto si alza dicendo che deve andare al bagno così nella stanza rimaniamo solo io, Nacho, Tefy e Melody.
Ad un tratto sento la voce di Mar e mi sembra impossibile che sia lei dato che in teoria dovrebbe essere a scuola, fino a che non la vedo. È nel corridoio e sta parlando al telefono "Ho bisogno di vederti" dice e in risposta la voce di Simon risuona nel bagno "si anch'io".
Tefy e Melody si portano una mano alla bocca mentre Nacho sembra divertito dalla situazione io metto un dito davanti alle mie labbra intimando tutti e tre di fare silenzio.
"Non c'è la faccio più, ho bisogno di sapere” ricomincia lei.
"Sai già tutto. E poi non posso" replica Simon.
"Lo dici per lui?" chiede Mar tristemente.
"Ovvio che lo dico per lui" risponde Arrechavaleta. Quindi il "lui" di cui stanno parlando dovrei essere io?
"Lui capirà. Ti prego vediamoci" dice lei in tono supplichevole.
"Uh" dice Nacho facendo una smorfia come a dire che sono nei guai "Man ti ho sempre avvertito su Mar” continua lui alludendo al fatto che lei stia per mettermi le corna col mio migliore amico.
"Va bene" acconsente Simon.
Non riesco a crederci. Mar e Simon. Mi avevano promesso che si sarebbero dimenticati dei baci e avrebbero lasciato perdere qualsiasi cosa ci fosse tra loro per rispetto nei miei confronti. Mar mi aveva detto che voleva riprovare a stare con me perché un amore bello come il nostro non poteva finire così a maggior ragione che ora non c'è Barto a impedirci di vederci. Spero d'aver frainteso tutto ma le ultime battute che si scambiano mi tolgono ogni speranza.
"Domani?" domanda lei speranzosa.
"Sì domani" replica lui convinto.
Simon dopo aver chiuso la telefonota rientra nella stanza con una faccia visibilmente sollevata e nello stesso momento Mar mette via il telefono sorridendo allo schermo.
"È una mia impressione o dovete una spiegazione a Thiago" dice Melody ai due non riuscendo a mascherare bene la sua espressione compiaciuta.
La voce di Mel fa sobbalzare la moretta che ci guarda con un'espressione assente come se non riuscisse a capire di cosa stessimo parlando.
Entra nella stanza con un'espressione confusa ma prima che io possa dire qualcosa Tefy con la sua vocetta stridula mi precede "Col migliore amico del tuo ragazzo, sei veramente pessima Mar” glie lo dice guardandola con disapprovazione, poi si rivolge a Simon "e tu dovresti vergognarti" ma ho la netta sensazione che glie lo stia dicendo più per il fatto che si sia innamorato di Mar e non di lei che per appoggiarmi in questa situazione.
 "Non so di cosa state parlando" dice lei con un tono talmente convinto che per un momento penso di crederle.
 "Stavate parlando al telefono" la mia domanda suona più come un'affermazione.
 "No Thiago ti par..." prova a dire Mar ma la interrompo bruscamente "Non mentirmi" le urlo contro.
 "Thiago mi stai facendo male" dice lei guardandomi spaventata, senza essermene accorto le ho stretto con forza il polso e me ne rendo conto solo quando lasciandoglielo vedo che dei segni rosso violacei hanno marcato la sua pelle chiara.
 "Che fai!?!" Simon mi da una spinta e si avvicina alla moretta esaminandole il polso con estrema delicatezza.
"Stai bene?" le chiede visibilmente preoccupato.
Lei annuisce continuandomi a fissare senza emettere alcun suono.
La sua espressione spaventata mi stringe il cuore e ancora di più sapendo che sono stato io a farle del male.
"Non l'ho fatto apposta...scusa" dico con un tono più gentile avvicinandomi a lei che indietreggia e Simon di riflesso la cinge come a proteggerla da me.
"È la mia ragazza smettila di stringerla!" lo fulmino in tono minaccioso.
"Man è evidente che ti hanno soffiato la blaki" dice Nacho.
"Che dici idiota!?!" lo aggredisce Simon poi si rivolge a me "la stringo perché non voglio che tu gli faccia ancora del male” dal tono che usa capisco che non si sta riferendo solo alla stretta troppo forte di prima.
"BA è ovvio che la difende è la sua ragazza” dice Melody alzando le spalle come se fosse la cosa più ovvia del mondo poi aggiunge “ah no aspetta, è la tua!”
"Giraffa denutrita se non ti zittisci da sola ti zittisco io a pugni” la minaccia Mar. Melody si stringe nelle spalle toccandosi i capelli come se fosse veramente spaventata dal tono della petisa. "Poi BA? Chiamalo un'altra volta così e faccio uno scalpo con la parrucca che ti ritrovi in testa" la minaccia lei una seconda volta.
"Ah...non ci posso credere adesso fai pure una scenata di gelosia?” le domando incredulo.
"Certo che la faccio. Sei il mio ragazzo e la Giraffa si è allargata un po' troppo" replica lei fulminando Mel con lo sguardo.
 "Sicura che sono io il tuo ragazzo? Perché poco prima era lui quello che stavi supplicando per vedervi." dico in tono presuntuoso indicando il mio amico.
"Non stavo parlando con lui" replica lei quasi scocciata.
"Certo. E suppongo che lui non stava parlando con te" ribatto in tono ironico.
"Thiago stavo parlando con il Doc" risponde Simon.
"Certo dandogli del tu" dico. Ma chi vuole prendere in giro? Provarci con la mia ragazza nella mia casa, non può essere più stupido e infame di così.
"Guarda se non ci credi" mi fa vedere che sta chiamando il numero dell'ultima chiamata effettuata e poi mette il telefono in viva voce. Dopo qualche squillo risponde una voce maschile "Simon che c'è ancora? Se non è importante puoi dirmela domani in terapia? Perché ora sto con un altro paziente"
"Scusa Doc mi è partita la chiamata" risponde Simon guardandomi con uno sguardo accusatorio.
"Okay a domani Simon" risponde la voce dall'altro capo del telefono.
"Come puoi pensare che stavo parlando con Mar? Sopratutto mentre sto a 10 passi da te, veramente pensi che se ti tradissi sarei così stupido da farlo sotto il tuo stesso tetto?" mi chiede indignato dalle accuse che gli ho fatto prima. "È vero. Sono innamorato di Mar ma sai benissimo che non farei nulla che possa compromettere la nostra amicizia.” continua prima che io possa dirgli qualsiasi cosa.
"Lo so Simon, scusa. È che sembrava steste parlando al telefono insieme dato che uno completava le frasi dell'altro.” sento che però come scusa non è abbastanza così lo abbraccio dicendogli "scusa fratello". 
Lui ricambia e poi mi sorride “Tranquillo. Ti capisco è una situazione strana"
Mio fratello, quello che mi capisce sempre senza bisogno di tante parole, come ho fatto a dubitare di lui?. Sorrido un po' più rilassato ma la sensazione dura poco poiché il fatto che Simon stesse parlando col suo psicologo non giustifica anche Mar, la quale stava al telefono con qualcuno a cui chiedeva disperatamente se potevano vedersi.
"E tu con chi stavi parlando?" le chiedo con tono molto più tranquillo di prima ma comunque abbastanza autoritario.
"Io..." comincia lei abbassando lo sguardo.
"Mar guardami" le ordino.
Lei mi fissa e poi con voce ferma risponde "Non posso dirtelo."
Emetto un suono che somiglia vagamente ad una risata sarcastica ma prima che possa convicerla a dirmi qualcosa Melody si mette in mezzo "Non è che non puoi è che non ti conviene dirglielo" dice con un tono da ragazza di mondo.
"Dimmi vuoi tornare a casa pelata oggi?" le chiede Mar minacciosa.
"Che c'è Marchu hai la coda di paglia?” le domanda Tefy nel tentativo di spalleggiare l'amica.
"Esatto Mar, hai la coda di paglia?" le chiedo in tono provocatorio.
Lei mi fissa dicendo "Non riesco a credere che non ti stai fidando di me"
"Forse ho i miei buoni motivi" le dico usando una delle sue frasi preferite.
Mi guarda inarcando un sopracciglio ma prima che possa replicare Simon la difende "Thiago io non penso che ti stia mettendo le corna" esclama guardandomi.
"Ovvio che la difendi, te la queres comer!” dice Nacho provocando per l'ennesima volta Simon che reagisce spingendolo.
"Guarda cosa fanno per colpa di un quarto di donna” dice Mel alludendo all'altezza di Mar e ai suoi modi a volte un po' troppo aggressivi.
"E per chi lo dovrebbero fare, per una falsa ipocrita come te?” controbatte lei senza un minimo di esitazione.
"Almeno io non metto le corna ad un figo come BA" risponde Melody provocandola.
"Questo perché sei una ragazza da una botta e via e non una con cui un tipo può intraprendere una relazione" dice Mar facendola rimane senza parole una volta per tutte.
Poi mi tira per un braccio verso il bagno dicendo in direzione di Mel "ora BA, il MIO ragazzo, viene con me” lo dice marcando bene l'aggettivo possessivo. È così tenera quando è gelosa...“no Thiago concentrati! Sei arrabbiato con lei” dico tra me e me.
Mi fa entrare nel bagno chiudendo la porta dietro di sé.
"Amore" inizia "ti giuro che se non te lo voglio dire non è perché ti sto mettendo le corna ma il motivo è che so benissimo che ti preoccuperesti per nulla. E poi non voglio metterti in pericolo" conclude infine.
"Mar così si che mi preoccupi" replico.
"Thiago ho bisogno che tu ti fidi di me. Ti giuro che non farò nulla che possa mettermi in pericolo" prova a rassicurarmi lei.
"Posso sapere almeno cosa stai cercando?" le domando.
"Delle informazioni sui miei genitori e su Luca" mi risponde con un filo di eccitazione nella sua voce.
"Il ragazzo che ti ha salvato da Carlos?" le chiedo ricordandomi quello che mi aveva raccontato l'anno scorso.
"Sì" dice lei.
"Mi prometti che starai attenta e che se avrai bisogno di qualcosa me lo dirai?" le chiedo spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Si" risponde lei annuendo vigorosamente.
In realtà sono molto preoccupato per Mar perché so contro chi sta mettendo dato che l'anno scorso sono stato picchiato da loro, ma allo stesso tempo so che lei vuole sapere con tutto il cuore il suo cognome e rivedere il ragazzo che l'ha salvata per aiutarlo a sua volta.
Mar mi distrae da questi pensieri "Adesso mi baci?” mi dice mentre mi mette le mani dietro al collo.
"No. Non ne ho voglia" dico per stuzzicarla.
Lei mi guarda divertita e mi dice "Bene. Allora me ne vado” si stacca da me avviandosi verso la porta ma prima che possa fare un altro passo la tiro verso di me dicendo "Vieni qui" appoggiando le mie labbra sulle sue.
Lei mette le sue mani tra i miei capelli stringendomeli con delicatezza mentre io glie le metto alla base del collo.
Le sue labbra sono da dipendenza perché ogni volta che le tocco non vorrei più staccarmi e se sto troppo tempo senza assaporarle mi viene una crisi d’astinenza. È proprio lei che è da dipendenza. E mi sento così strano a pensare queste cose perché ho sempre pensato che l'amore vero non fosse per me dato che ogni settimana baciavo una ragazza diversa e tante volte senza nemmeno starci insieme. Con Mar è diverso. Quando sto con lei non penso a nessun'altra bocca che non sia la sua. Quello che mi spaventa è che lo penso anche quando non sto con lei ad esempio se vedo una bella ragazza mi rendo conto che per quanto possa essere bella non mi farebbe provare nulla perché non è Mar.
Le nostre lingue si accarezzano ancora un po’ poi appena ci stacchiamo lei mi avverte che deve andare a scuola e così sono costretto a staccarmi da lei.
"A dopo" mi dice baciandomi un'ultima volta.
Rimango a fissarla mentre lei si allontana da me quando arriva alla porta si gira a guardami e mi sorride con quel suo sorriso da bimba che amo tanto.
"Ti amo" mima con le labbra prima di sparire dietro la porta.
"Anch'io" mi ritrovo a dire senza avere il bisogno di pensarci due volte.
 
 
|Angolino dell’Autrice|
Hola people!
Vi è piaciuto questo capitolo Thiaguella? Non so voi ma io amo Thiago quando è geloso *-*
Cooomunque so che nella descrizione avevo messo che la FF era anche “violenta” e “thriller” però vi assicuro che i capitoli dove succederanno cose strane stanno più avanti. Ricordatevi che in Hija de la Luna #1 avevo promesso che nel sequel avrei raccontato tutto sul rapitore di Mar e qualcosina sul perché “Hija de la Luna”.
Quindi stay patience perché non ve ne pentirete J
Mando un abbraccio stritola costole alle ragazze che hanno recensito e a tutti voi lettori silenziosi. Colgo l’occasione per ringraziare Alessandra_Voltan e Cettadefaziopablizza per aver lasciato una recensione. J
Un beso,
Loonyzombiee.


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Capitolo 7
*** Cortar el mambo ***


Capitolo 6: Cortar el mambo
 
(Mar)
 
“Simon!” esclamo vedendo il ragazzo che è appena entrato in camera.
 
“Mar, non pensavo di trovarti qui” dice lui guardando confuso la stanza dei ragazzi.
 
“Sono venuta a studiare qua perché di là c’è Tefy che sta gossipando con Melody e non riuscivo a concentrarmi, già ho le mie difficoltà in francese” replico sbuffando leggermente pensando a questo maledetto esercizio che non mi riesce.
 
“Ti serve una mano?” mi domanda gentilmente.
 
“Sì” replico ricordandomi che ha vissuto per due anni in Francia e che in francese è una spada.
 
Lui si siede accanto a me e iniziamo a parlare seguendo la traccia dell’esercizio, nel mentre ridiamo un sacco perché ho qualche difficoltà a pronunciare la “r” come i francesi mentre lui ci riesce benissimo.
 
Quando terminiamo il Payasito mi dice “Tenes muy buena boca” fissandomi le labbra, il suo viso è a pochi centimetri dal mio. Lo guardo sorridendo imbarazzata quando sto per ringraziarlo una voce scocciata commenta “Sì lo so”
 
“No, Thiago non in quel senso è che per pronunciare bene il francese devi mettere la bocca in un certo modo” si giustifica Simon alzandosi di scatto allontanandosi da me, guardando con disagio la persona che ha appena parlato.
 
 “Sì è vero” gli do man forte io alzandomi a mia volta.
 
 Il mio ragazzo entra nella stanza guardandoci con disapprovazione e poi mi chiede “E perché stavi parlando francese con Simon?”
 
“Perché lui è molto bravo con la lingua” replico. Thiago inarca un sopracciglio mentre Simon mi guarda con un accenno di sorriso così io mi correggo velocemente “con la lingua francese”  
 
“Ah ecco” risponde Bedoya mentre Simon dice “sì ovvio che intendeva questo”
 
Mi attira a sé e mi bacia davanti al suo migliore amico con urgenza stringendomi più forte del solito. Mi sta cingendo col braccio le spalle come per proteggermi da qualcuno mentre la sua lingua si muove libera nella mia bocca. Appena si stacca mi dice “Sì, tenes muy buena boca” mi bacia a stampo e poi aggiunge “oltre che bella” e mi bacia ancora.
Mi giro preoccupata ma mi rendo conto che Simon se n’è già andato.
 
“Perché mi hai baciata davanti a lui?” chiedo indignata.
 
“Tu sei la mia ragazza e lui il mio migliore amico, non ho fatto nulla di sbagliato” chiarisce lui.
 
“Sì invece!” replico.
 
Mi da fastidio che ogni volta che Simon è nei paraggi senta il bisogno di ostentare il nostro rapporto, magari fino a due secondi prima mi stava ignorando ma appena vede Simon mi stringe e mi coccola.
 
“Che c’è ti dispiace per lui?” domanda leggermente scocciato.
 
“Non solo! Mi dispiace anche per me!” replico stanca del suo comportamento.
 
“Che vorresti dire?” domanda confuso.
 
“Che tu mi dai per scontata. Ti accorgi di quanto significo per te solo quando stai per perdermi e allora senti il bisogno di marcare il territorio, di assicurarti che tu non perda la tua posizione nella mia vita. A me non importa niente di far vedere a Melody che sono io quella che hai scelto perché per essere felice mi basta sapere questo” faccio una pausa e poi concludo il mio discorso “Tu invece vuoi solo rimarcare il concetto, non mi piace stare con te così!”
 
Lui sposta il suo peso in avanti ed io mi ritrovo intrappolata tra il letto a castello e il suo corpo “Mi stai lasciando?” mi domanda con tono minaccioso.
 
“No, Thiago. Non voglio lasciarti”
 
E’ vero. Nonostante il suo comportamento mi stia infastidendo molto non voglio perderlo, lo amo troppo per lasciarlo andare così. Per questo glie ne sto parlando perché per una volta ho deciso di comportarmi in maniera diplomatica invece che da ragazzina esponendogli il problema.
 
La sua espressione si rilassa e prima che io possa esclamare “Ecco! Vedi come fai?”  lui comincia a giustificare il suo comportamento.
 
“Mar io vedo come ti guardano gli altri, non solo Simon. Anzi lui ti guarda da innamorato ma tutti gli altri come se volessero toglierti i vestiti di dosso da un momento all’altro. Ti guardano con il desiderio di toccarti, di averti tra le lenzuola e non sai quanto sia irritante per me vedere questo” fa una pausa passandosi una mano tra i capelli con aria stanca “Se dipendesse solo e unicamente da me ti chiuderei a chiave in una stanza in modo che nessuno possa guardarti in quel modo se non io. Quel che è peggio è che tu non te rendi conto, nemmeno ti accorgi delle sensazioni che provochi”.
 
Comincia ad accarezzare il mio viso e poi aggiunge “Mar io non voglio perderti un’altra volta. Se mi comporto così con Simon è perchè so che è un bravo ragazzo che non ti ferirebbe mai come ho fatto io”
 
“Se non può ferirmi così non dipende da lui ma dipende dal fatto che io amo te, non lui! E chi amiamo ha il potere di ferirci” replico convinta.
 
Lo vedo sorridere e poi esclama “Sei così bella ed io sono un idiota”
 
“Vedi su qualcosa siamo d’accordo” rispondo ridendo.
 
Vedo la sua espressione distendersi, mi mostra il suo sorriso conquistatore e i suoi occhietti verdi sorridono con lui. E’ così tenero quando sorride poichè quando lo fa il suo viso perde tutto il dolore che si porta dietro da molti anni e sembra tornare bambino.
 
“Ti amo chiquita” mi dice dopo di che mi da un bacio che probabilmente è durato pochi minuti ma a me sono sembrati secoli.
 
“Odio dovertelo dire ma i ragazzi, Nico, Felicitas e Malvina ci stanno aspettando per vedere i video che abbiamo inviato per il concorso intercollegiale” dico appena si allontana dalla mia bocca.
 
“Che continuino ad aspettare” replica lui ricominciando a baciarmi.
 
“Dai Thiago…se continui non mi staccherò mai e dobbiamo andare” dico allontandolo da me sorridendo.
 
“Okay, andiamo” dice prendendomi da dietro e camminando mentre mi continua a riempire di baci sul collo.
 
“Ce l’avete fatta!” esclama Nico appena entriamo, dopo di che con poca grazia mi allontana da Thiago ricordangogli quello che gli dice sempre “è solo una bambina!”. Mi mette seduta vicino a lui ed io ridendo gli do un bacio sulla guancia.
 
“So cosa stai facendo” replica lui “Ma non mi convincerai sei ancora troppa piccola per avere un fidanzato” aggiunge guardandomi con apprensione.
 
“Hai ragione, papà” rispondo sorridendo, lui ride e poi mi abbraccia dicendo “sei tremenda!”
 
Jefecito se ha finito di dimostrare tutto il suo affetto a quell’adorabile creatura noi mettiamo play” dice Felicitas impaziente di vedere i nostri video.
 
“Si scusa Feli, vai” e dopo essersi rivolto a lei guarda Thiago facendo il gesto di tenerlo d’occhio mentre continua a stringermi al suo petto, il mio ragazzo lo guarda ridendo e assume un espressione da bravo ragazzo poco credibile.
 
Cominciamo con il video della canzone che ho scritto io che si chiama “Un paso”. Felicitas continua a sorridere mentre copiose lacrime le scendono dagli occhi, Nico ci guarda con orgoglio mentre Malvina balla con Esperanza in braccio che se la ride della grossa. Quando appaio io in primo piano mentre canto il mio assolo Thiago mi guarda e con le labbra mima la parola “bombon” mandandomi un bacio ed io gli ne mando uno in risposta e poi sorrido.
 
Appena appare lui sullo schermo mi giro per guardarlo e vedo che sta facendo dei gesti come a dire “Eii sono io la star” mentre Rama, Tacho, Simon e Nacho se la ridono guardandolo. Quando i nostri sguardi si incontrano gli dico “caño e lui fa un’espressione come a dire “già lo so” che mi fa ridere di cuore.
 
Appena il video finisce tutti ci fanno un applauso ( tutti tranne Nacho, Tefy e Melody ovviamente) e noi in risposta iniziamo a cantare battendo le mani “Teen Angels! Teen Angels! Teen Angels!”
 
“Si okay il vostro misero momento di gloria sta finendo perché ora tocca al nostro video” annuncia Nacho, tirandosela come di suo solito.
 
Felicitas curiosa di vedere cosa hanno combinato i nostri avversari mette immediatamente il video ma tutti rimaniamo confusi dall’immagine che stiamo vedendo.
C’è Simon che sta parlando con una bambina, probabilmente la sorella, che però non sembra guardarlo mentre è intenta a dondolare dolcemente. A questo punto non ho più dubbi, sua sorella è autistica.
 
“Sole” dice il Simon del video accarezzandola “ora ti suono qualcosa, così ti calmi” . Prende la chitarra e dopo averci pensato un po’ esclama “Ti suonerò la canzone che ho scritto per la ragazza di cui mi sono innamorato: Mar”.
 
Thiago gli rivolge uno sguardo a metà tra lo sprezzante e l’arrabbiato mentre lui abbassa lo sguardo vergognandosi, al lato Nacho fa per alzarsi pronto a lamentarsi ma Tefy lo trattiene. Qui qualcosa non va.
 
La dolce melodia della canzone di Simon m’iponotizza e mi obbliga a fissare lo schermo
 
De cabeza por tu amor
y con mi mundo al reves
tengo la tierra en mis manos
y llevo el cielo en los pies
y llevo el cielo en los pies”

 
Mentre canta Simon tiene gli occhi chiusi, la sua voce è dolce come le parole che mi ha dedicato nella prima strofa, continuo a fissarlo incantata.
 
“De cabeza por tu amor
y con los ojos sin ver
yo te busco en las estrellas
para volverte a tener
para volverte a tener”

 
Lo guardo e mi rendo conto di quanta forza ci vuole per poter trasformare il dolore in poesia, in una poesia che contiene tutto l’amore che Simon ha per me da quando mi ha vista.
 
“Y en cada paso te encuentro
en cada esquina de mi alma te pierdo
y en cada estrofa de esta cancion
puse la letra que el cielo me dio
y en cada paso te encuentro
y en cada esquina de mi alma te pierdo
y en cada estrofa de esta cancion
puse la letra que un dia me dio
tu corazon”

 
Apre gli occhi che fino a quel momento aveva tenuto chiusi e mi rendo conto che sono lucidi, al suo fianco Sole ha smesso di dondolare e le sue labbra sembrano piegate in una specie di sorriso.
 
“Ese angel que partio
me dio un amor sin final
y dejo abierta una herida
que ya no podre curar
que ya no podre curar”

 
E’ colpa mia. Tutto il suo dolore è colpa mia. Perchè sono stata così cieca? Perchè sono stata così egoista? Mi doveva servire da lezione l’esperienza dell’anno scorso con Rama e invece ancora una volta ho commesso gli stessi errori e la cosa peggiore e che ora, come allora, non potrò nemmeno godermi la relazione con Thiago perchè mi sentirò in colpa per Simon.
 
“Y en cada paso te encuentro
y en cada esquina de mi alma te pierdo
y en cada estrofa de esta cancion
puse la letra que el cielo me dio
y en cada paso te encuentro
y en cada esquina de mi alma te pierdo
y en cada estrofa de esta cancion
puse la letra que un dia me dio
tu corazon.”

 
Il Simon del video sta piangendo e nell’ultima scena che inquadra la telecamera sta abbracciando la sorella mentre continua a piangere fuori tutto il suo dolore.
 
Mi giro verso i ragazzi con la gola secca, Simon sta ancora guardando a terra e dai movimenti del suo petto mi rendo conto che sta facendo dei respiri profondi. Vorrei abbracciarlo e portargli via tutto quel dolore. Me lo prenderei io che so di poterlo sopportare, farei qualsiasi cosa perchè lui possa soffrire il meno possibile.
La verità è che sono immobile tra le braccia di Nico mentre Thiago mi sta guardando con disapprovazione con le sopracciglia corrucciate, probabilmente è arrabbiato con me per essermi incantata a guardare il video e forse in qualche momento è probabile che abbia anche sorriso. Resto immobile fino a che sono costretta ad agire
 
“Se mi volevi far incazzare ci sei riuscito!” urla Thiago alzandosi di scatto e rivolgendosi al suo “amico” che è ancora seduto a terra e non riesce nemmeno a guardarlo negli occhi.
 
“Thiago il vocabolario!” esclama Nico raggiungendolo e cercando di tenerlo fermo.
 
“No, Nico! mi sono stancato! Con me fa l’amico e poi si dichiara a Mar davanti a tutti! Come se non fosse abbastanza trovarli sempre insieme nascosti da qualche parte!” replica lui irato.
 
“Io non mi nascondo con nessuno!” grido sentendomi offesa dalle cose che ha appena detto Thiago.
 
“No? E oggi?” domanda inarcando un sopracciglio.
 
“Mi stava aiutando con francese perchè ho difficoltà in quella materia!.” esclamo esasperata.
 
“Sì ovvio…e per questo lui aveva il bisogno di dirti che hai una buena boca, no?”  mi domanda ironica.
 
“Smettila ne avevamo già parlato!”
 
“Perché segui il suo gioco? Ti è piaciuta la canzone, no? E dimmi ti è piaciuta tanto quanto ti piace lui?” mi incalza con un tono infastidito.
 
“Quando hai finito di fare il bambino capriccioso chiamami. Tanto il numero ce l’hai, no?” rispondo ironica stanca di discutere ancora una volta sullo stesso argomento. Amo quando Thiago è geloso ma certe volte raggiunge il limite della sopportazione soprattutto quando la sua gelosia, come in questo caso, è in parte infondata. E dico questo perché si Simon prova qualcosa per me ma io gli ho detto più di una volta che l’unico con cui voglio stare e che amo è lui ma al mio ragazzo non sembra entrargli in testa.
 
“Ti giuro che non la sopporto più!” esclama lui rivolto a Nico mentre io mi giro per andarmene chiedendomi se ce l’ha con me o con la situazione però decido di far finta di niente e continuare a camminare.
 
“E tu perché cazzo hai messo il video? Stai aspettando che lei mi lasci per correre tra le tue braccia? Non riesco a credere che chiamavo fratello un’ipocrita del genere!” esclama usando un tono infuriato.
 
“Non l’ho messo io” dice Simon con un filo di voce costernato dalla situazione.
 
“No, ovvio che no! L’ha messo Felicitas perchè in segreto anche lei è inamorata di Mar, no?!?”  dice ironico Thiago.
 
Mentre sto per uscire dalla stanza sento la voce di Melody che dice “L’ho messo io BA”
 
“Cosa?!?” urlo tornando sui miei passi “Io ti ammazzo cagna maledetta!” faccio uno scatto in avanti ma Rama mi afferra da dietro mentre io continuo a divincolarmi tirando pugni in aria.
 
E’ da quando l’ho vista la prima volta mentre mi ha squadrata dall’alto con quella sua aria di superiorità che ho capito che era una falsa e che non l’avrei sopportata.
 
“Sì l’ho messo io il video, perchè sono stanca di vedere come Simon e Mar ti prendono in giro Thiago. L’ho fatto per questo!” dice lei guardandomi con aria di sfida.
 
“Poi sono io quello che vede fantasmi, no?” mi domanda lui ironico fissandomi con rabbia.
 
“Stai credendo a lei e non a me?” domando ferita.
 
“Perchè dovrebbe mentirmi?” mi chiede e a questo punto sono io a domandarmi se c’è o ci fa.
 
“Hello!” dico prendendo in giro il modo di parlare di Melody “Perchè è ossessionata da te e non vede l’ora che ci lasciamo” rispondo retorica.
 
“Mel non è una ragazzina” replica lui.
 
“Bene allora che ti faccia da madre lei se non è una ragazzina, perchè io mi sono stancata! ”
 
Questo per me è troppo, è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Perchè non si rende conto di come Melody lo sta manipolando da quando ci siamo rimessi insieme? A questo punto l’unica spiegazione che riesco a darmi è che non vuole rendersene conto. La mia testa inizia a farsi un film degno di un Oscar in cui in un piano diabolico Thiago e Melody hanno montato tutto questo teatrino per fare in modo che io lo lasci così che loro possano stare finalmente insieme facendo passare me per la cattiva del film. Ma non gli darò il gusto. Anche se mi costerà tantissimo non lascerò Thiago perchè Marianella, la ragazza cresciuta in strada a suon di colpi e dolore, non si arrende tanto facilmente.
Mi chiudo in camera mentre sento ancora delle urla provenire dalla sala da ballo. Riconosco la voce di Jazmin e Valeria che da brave amiche stanno insultando Melody e il suo cagnolino Tefy. Sento Thiago che sta urlando ancora contro Simon mentre Rama e Tacho gli dicono di stare calmo e in tutta questa confusione a un certo punto la voce di Nicolas sovrasta le altre “Bastaaa!” e tutti si zittiscono.
Parla talmente a voce alta che riesco a sentire ogni parola che dice dalla mia camera “ Quanti anni avete? Quattro o diciassette?”
 
“Nico non metterti in mezzo!” risponde Thiago, non l’ho mai sentito usare questo tono di voce soprattutto con Nico.
 
“Invece sì mi metto in mezzo perchè a quanto pare non siete in grado di gestirvi le cose da soli e non usare quel tono con me perchè anche se ti senti tanto grande e maturo sei ancora un ragazzino e mi devi rispetto” replica Nicolas con tono severo, anche lui raramente usa questo tono con noi.
 
Posso immaginare l’espressione scocciata di Thiago, probabilmente avrà anche sbuffato e mi chiedo perchè di lui mi piaccia anche questo lato del suo carattere da bambino capriccioso e viziato.
 
“Ora parliamo da persone adulte” continua Nicolas “Mar ti ha mai mentito?” gli domanda.
 
“No” si ritrova a rispondere Thiago.
 
“E Simon?” domanda ancora una volta Nico.
 
“No” replica Bedoya.
 
“Quindi?” gli domanda ovvio Nico
 
“L’hai visto anche tu il video e la faccia che ha fatto Mar!”
 
“Thiago parliamoci chiaro, anche a te se per dirti Jazmin ti avesse scritto una canzone nella quale esprime tutto l’amore che ha per te ti avrebbe fatto piacere”
 
“Ed è ovvio che Tacho sarebbe stato furente” risponde Occhi Verdi per non farsi mettere in trappola dalle parole del suo tutore.
 
“Si è vero, ma in quel caso lo sarebbe stato con Jaz non con te perchè la canzone l’aveva scritta lei” replica Nico non facendosi abbattere dalle osservazioni del Bedoya.
 
“Quindi mi stai dicendo che devo prendermela con Simon perchè è lui che ha scritto la canzone, non vedi che siamo d’accordo?”
 
“No Thiago! Ho fatto quest’esempio per farti mettere nei panni di Mar ora però mettiti in quelli di Simon. Non ha fatto niente di male, perché sì si è innamorato della ragazza sbagliata ma questa non è una cosa che possiamo controllare. Avesse messo lui il video avresti ragione ad arrabbiarti con lui ma come ha confessato Melody è stata lei a mettere il video, non Simon.”
 
“Quindi?”
 
“Quindi non fare il ragazzino e chiedi scusa a Mar e a Simon”
 
“Si ma in sostanza la colpa è di Melody quindi?” domanda Thiago non avendo ancora capito il ragionamento di Nicolas.
 
“No perchè voglio sperare che l’abbia fatto in buona fede, no?” posso immaginare lo sguardo corrucciato di Nico che si rivolge grave verso Mel
 
“Sì Nico, non avrei voluto che tutto questo accadesse” commenta lei e non potrebbe essere più falsa di così.
 
“Scusa Simon” dice finalmente Thiago.
 
Non sento la risposta di Simon ma posso immaginarlo mentre sorride con un’espressione colpevole.
 
“Vado a parlare con Mar” annuncia poi.
 
“Bravo” dice Nico “E occhio” aggiunge.
 
Sento i passi di Thiago nel corridoio e cerco di mascherare la mia espressione di dolore e arrabbiatura.
 
Bussa alla porta della mia stanza ed io con meno astio possibile rispondo “Avanti”.
 
Lui entra e si mette seduto vicino a me “Mar” inizia “voglio essere sincero con te” fa una pausa come se quello che sta per dire gli costasse troppa fatica e poi aggiunge “Io non posso vivere con la paura che da un giorno all’altro Simon ti porti via da me quindi ti rendo più facile il compito, ti lascio”
No. Non Può averlo detto.
 
“Sai benissimo che Simon non farebbe mai una cosa del genere e nemmeno io. Thiago, io ti amo non voglio lui. Non me importa nulla! Voglio solo te” tento di farlo ragionare.
 
Lui non risponde però si avvicina e mi bacia con irruenza, con il solo desiderio di toccarmi. Non so perché ma sento che più che un bacio di riconciliazione è un bacio d’addio e infatti “Scusami non ce la faccio” annuncia staccandosi da me.
 
“Se chiudiamo la relazione è chiusa per sempre, nemmeno io ce la faccio più con questi tira e molla”. Raggiungo la porta a falcate e poi girandomi per guardarlo un’ultima volta con il tono più freddo che sono in grado di fare aggiungo “Non venirmi a cercare quando te ne pentirai perché non sarò più disponibile” esco senza neanche dargli il tempo di rispondere. Anch’io sono stata sincera. Sono stanca della sua bipolarità, solo qualche ora prima aveva detto di amarmi mentre ora mi sta lasciando per una sua semplice paranoia . Io però sono stanca dei suoi giochetti, sta volta non tornerò più indietro.
 
Dopo qualche passo sento un rumore e capisco che Thiago deve aver sbattuto qualcosa a terra ma invece di dispiacermi mi ripeto che è lui che ci ha messi in questa situazione.
 
Decido che ho bisogno di uscire dalla casa per prendere un po’ d’aria e scaricare la tensione e il dolore, ma appena arrivo alla porta mi scontro con Melody.
 
“Sorry Mar non ti avevo vista! Sai sei così piccolina che nessuno ti nota” commenta acida lei con l’intenzione di provocarmi.
 
“Io starei attenta se fossi al tuo posto Giraffa perché con quelle gambe lunghe se cadessi da così in alto potresti farti un sacco male” replico minacciosa mantenendo una calma precaria.
 
Lei invece di rispondere abbassa la sguardo a terra e subito dopo si copre la bocca con la mano, guardo nella sua stessa direzione e lo vedo.
C’è un album fotografico con a terra delle sue foto con Thiago, lo afferro e controllo subito la data e con amarezza mi rendo conto che sono di un paio di giorni fa.
 
“Mar io…” prova a spiegarsi lei ma la interrompo subito, non ho voglia di sentire le sue cretinate.
 
“Sparisci dalla mia vista!” dico con tutto il veleno possibile. Lei mi supera ma io aggiungo “attenta che non metta le corna anche a te” ma decido che non è abbastanza e aggiungo “Sappi che mi vendicherò”
 
“Mi stai minacciando?” domanda lei facendo la superiore.
 
“No, ti sto solo avvertendo” detto questo me ne vado lasciandola da sola con la sua espressione preoccupata.
 
Esco non guardando nemmeno dove sto andando, ho solo voglia di allontanarmi dalle persone tossiche nella mia vita e purtroppo Thiago è diventato una di queste.
 
Dentro di me ho dei sentimenti contrastanti, da una parte sento l’odio e la rabbia per come mi ha trattata, per avermi illusa e ingannata una seconda volta. Dall’altra però continuo ad amarlo e nella mia testa non si susseguono altro che scene felici di noi due insieme. Perché? Perché le persone fanno cose così stupide? Perché non si riesce a essere sinceri? Sarebbe bastato dirmi che voleva stare con Melody e sì ci sarei rimasta male ma non mi sarei sentita così umiliata.
 
Continuo a camminare non prestando attenzione a dove sto andando fino a che ad un certo punto vado addosso a qualcosa, o meglio qualcuno.
 
“Simon!” esclamo fiondandomi tra le sue braccia.
 
Lui ricambia il mio abbraccio stringendomi forte, appena mi stacco vedo che ha gli occhi lucidi e mi sento un'egoista per essermi appoggiata a lui mentre sta piangendo.
 
Payasito lindo, no llores” gli dico asciugandogli le lacrime e sforzandomi di sorridere cosa che visto il mio umore sta risultando molto difficile.
 
Mi stringe una seconda volta mentre mi lascia dei baci sulla testa, io lo stringo più forte che posso nell’intento di assorbire parte del suo dolore.
Mi alzo in punta di piedi e con delicatezza gli bacio le ultime lacrime che scendono dai sui occhi.
 
Ci mettiamo seduti su una panchina e appena lo facciamo gli domando “Va meglio?”
 
“Sì” sorride finalmente lui.
 
“La canzone che mi hai scritto” dico prendendo un respiro mentre lui mi guarda curioso “E’ bellissima” aggiungo poi.
 
Vedo il suo viso distendersi in un sorriso anche se mi accorgo che è un sorriso abbastanza triste.
 
“Mi dispiace, Simon. Ti giuro che potessi prendermi tutto il tuo dolore lo farei perché sei una persona talmente bella che non si merita di soffrire così tanto, soprattutto per me” aggiungo poi tentando di farlo stare meglio.
Non mi sono mai spiegata come mai Thiago e Simon due ragazzi ricchi, che potrebbero avere qualsiasi ragazza vogliano, si siano entrambi innamorati di me. Non sono nulla di speciale, so di non essere proprio brutta ma in confronto e alle altre ragazze del Rockland mi ci sento. Non ho la loro grazia, la loro tranquillità nel farsi ammirare dai ragazzi e nemmeno la sicurezza che dimostrano loro. Però di una cosa sono fiera, di non essere finta. Quelle ragazze, compresa Melody, per quanto possano sembrare uscite dalla copertina dell’ultimo numero di una rivista di moda si sono create un personaggio per tanto non sono quelle che dimostrano. Io sono vera, non fingo di essere qualcosa che non sono.
 
“Mar, non è colpa tua.” dice prendendo la mia mano tra le sue “E poi per te ne vale la pena, fidati”. Mi sposta dietro l’orecchio una ciocca che mi era finita davanti al viso ma all’improvviso si allontana da me e con un po’ di imbarazzo mi chiede cosa è successo con Thiago così decido di raccontargli tutto.
 
“Che stronzo! Io lo ammazzo! Mar nessuno si deve permettere di farti soffrire così!” esclama arrabbiato “E poi che faccia tosta, insultava tanto me ma alla fine è stato lui a fare il doppio gioco!” Ha ragione, se la prendeva con me e Simon ma in realtà il vero meschino è lui.
 
“Eii” dico prendendo il suo viso tra le mie mani “Starò bene non preoccuparti. Se mi ha fatto questo vuol dire che non mi merita quindi non penso di sprecare nemmeno un secondo a starci male”.
 
“Sei troppo matura per la tua età” mi dice lui sorridendo.
 
“Non fare l’uomo grande che abbiamo solo un anno di differenza” replico prendendolo in giro.
 
“Sì, un anno e trenta centimentri” risponde lui guadagnandosi dei miei pugni affettuosi.
 
Stiamo ancora ridendo e scherzando quando sono costretta a smettere per rispondere al cellulare che continua a vibrare nella mia tasca.
 
“Mar” esclama la voce squillante di Jaz dall’altra parte del telefono “La giraffa denutrita ci ha invitate alla sua festa di compleanno. E’ ovvio che non ci andremo, no?”
 
“Sì che ci andremo” rispondo convinta.
 
“Mar ti sei fumata qualcosa di pesante?” mi chiede lei confusa.
 
“No. Sto pensando che non ci può essere migliore occasione per vendicarmi” rispondo facendo un sorrisino sadico.
 
 
|Angolino dell’Autrice|
 
Hola people!
 
So che mi starete odiando però mucho amor  <3
 
Mar e Thiago per un po’ di capitoli saranno separati ma vi dico fin da subito che nonostante questo ci saranno dei momenti “Thiaguella” e poi vi prometto che la riconciliazione ne varrà la pena J
 
Un beso!
 
Loonyzombiee.
 

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Capitolo 8
*** La Provocación ***


Capitolo 7: La provocacion
(Thiago)
 
Dopo aver dato una miriade di pugni alla parete della camera di Mar decido che l’unica soluzione per sbollire, almeno in parte, la mia rabbia è uscire a correre.
 
Vado in camera mia per mettermi una maglia sportiva, i pantaloncini e le scarpe da ginnastica ed esco in tutta fretta senza nemmeno rispondere alle domande insistenti di mia zia Malvina. Non ho voglia di parlare di Mar, ho solo bisogno di distrarmi.
 
Probabilmente sono stato un codardo, avrei dovuto lottare per tenermela invece di farla andare via così ma so per certo che sarebbe stata questione di tempo e che poi tra me e Simon avrebbe scelto lui e non me.
 
Non perché sia più bello chiariamoci ma l’avrebbe fatto per come è, per essere stato in grado di scrivergli quella canzone d’amore mentre io invece sono stato capace solamente di scriverne una dove dico chiaramente che preferisco una donna ad una ragazzina.
 
Simon ha sempre avuto successo con le ragazze non tanto perché sia un bel ragazzo quanto per il suo carattere dolce e sensibile che prima o poi finisce per far innamorare anche le ragazze con un cuore di pietra.
 
Conosco Mar, da quando se n’è andato Barto è cambiata tantissimo. E’ meno fredda e le costa meno esprimere i suoi sentimenti anche se ancora non riesce a piangere. So per certo che Simon si impegnasse non ci metterebbe nulla a farla innamorare di lui se già non lo fosse.
 
Odio ammetterlo ma sono tremendamente geloso di Mar. E’ un sentimento alla quale non sono abituato perché prima di conoscerla non lo sono mai stato. E’ frustrante sentirsi così impotente quando ti rendi conto che ti stanno per portare via una cosa che ami.
 
C’è da dire che sono abituato a perdere tutto ciò che amo. Mia madre mi ha abbandonato quando avevo appena sei anni, mio padre appena ha potuto mi ha spedito a Londra ed ora si ritrova in coma anche se dovrebbe stare in carcere.
 
Fin da quando sono piccolo sono stato abituato al fatto che nulla è eterno soprattutto quando si tratta di affezionarsi alle persone. Ecco perché non volevo innamorarmi, ecco perché con le ragazze non volevo nulla di serio. E questo pererché non sono in grado di lottare per tenermi quello a cui tengo. 
 
Mi rendo conto che invece di calmarmi la corsa mi ha fatto venire in mente dei ricordi tristissimi che da anni cerco di rimuovere dalla mia memoria ma purtroppo non ci sono ancora riuscito.
 
Mi accorgo che correndo come un automa i miei piedi mi hanno portato al parco, mi guardo intorno e invidio tutto quei bambini che giocano felici con i loro genitori e penso che per me questi sono ricordi talmente lontani da essere quasi inesistenti. 
 
Freno la corsa ed inizio a camminare per riprendere fiato fino a che due persone sedute su una panchina catturano la mia attenzione. Mi stropiccio gli occhi sperando d’aver visto male ma mi rendo conto che purtroppo non è così, a pochi centimetri di distanza l’uno dall’altra ci sono Mar e Simon e a quanto vedo stanno ridendo, probabilmente dell’idiota che sono. 
So che Mar non è una ragazza che si fa buttare giù da niente però nonostante questo non avrei mai immaginato che si mettesse a scherzare sul motivo per cui l’ho lasciata. Simon è l’unica ragione perché io non stia più con la mi…con Mar.
 
“BA, non volevo che lo scoprissi così. Per questo ho messo quel video, speravo che davanti alla palese dichiarazione di Simon non ti avrebbero nascosto più niente ma evidentemente li ho sopravvalutati. Ho pensato che avessero il coraggio di dirtelo invece hanno continuato a negare facendo passare noi due per i paranoici” dice Mel dopo avermi raggiunto dietro l’albero a ridosso del quale mi sono nascosto.
 
“Grazie Mel, tu sì che sei una ragazza seria che non si nasconde dietro a nulla e che non ha peli sulla lingua” gli dico riconoscente.
 
Non riesco a credere di aver dubitato di lei, di aver pensato che Mar avesse ragione nel dire che ci voleva vedere separati quando invece si era solo preoccupata di farmi vedere la realtà delle cose.
 
“Non ringraziarmi bombon, ho fatto fatto solo quello che ritenevo corretto. Non sopporto vedere come se ne approfittano di una persona buona come te” dice lei, dal tono che sta usando e della sua espressione mi sembra sincera.
 
“Perché ti ho lasciata andare?” le chiedo e non le do nemmeno il tempo di rispondere perché prima che lei possa farlo la bacio. Lei ricambia e devo dire che è un ottimo bacio anche se a differenza di quelli con Mar il bacio con Melody non mi sta facendo provare nulla.
 
Quando ci stacchiamo lei mi fissa con i suoi occhioni da predatrice e mi dice “Quando ti sentirai pronto per intraprendere una relazione seria con una ragazza matura fammelo sapere, sarò disponibile solo per te” mi bacia a stampo e poi se ne va sorridendomi.
 
La guardo allontanarsi con le sue gambe lunghissime e il suo fare sexy ma appena sparisce dalla mia visuale mi concentro nel fissare un’altra volta Mar e Simon. Dopo dieci minuti buoni che hanno passato a ridere e in cui Simon gli ha fatto un paio di carezze finalmente decidono di salutarsi e lo fanno abbracciandosi e dandosi dei baci sulla guancia. Mar gli sorride ma con soddisfazione mi accorgo che appena lui si allontana la sua espressione si fa improvvisamente seria e che il suo sguardo triste sta fissando il vuoto.
 
Questo è il minimo dopo quello che mi ha fatto. Perché invece di nascondermelo non mi ha detto chiaramente “Thiago sono confusa, credo di provare qualcosa per Simon. Penso che la cosa migliore per ora sia separarci perché non voglio prenderti in giro” . Perché ha dovuto illudermi? Perché ha continuato a mentirmi?
 
E pensare che solo un’ora fa, poco prima di lasciarla, aveva detto che mi amava e che voleva stare solo con me. Che ragazzina ipocrita, da lei non me lo sarei mai aspettato. Soprattutto dopo il quinto grado sul rispetto che mi aveva fatto quando io gli avevo messo le corna, il bello è che le cose che diceva erano anche giuste e che sembrava crederci davvero.
 
La osservo allontanarsi dal parco e con mia sorpresa anche il suo sguardo si ferma sulle famigliole felici che popolano il parco a quest’ora. Immagino che dev’essere stato orribile vedere i suoi genitori morire davanti ai suoi occhi, vedersi strappata via così l’infanzia con tanta crudeltà e violenza. Cerco di riscuotermi subito dicendomi che non è il momento di provare compassione per lei. 
 
Capisco che continuare a seguirla non farà altro che peggiore il mio malumore ma nonostante questo i miei piedi sembrano non voler far altro che ripercorrere i suoi passi. 
 
Fissarla da lontano senza poterla toccare, abbracciare e baciare è un paragone troppo reale con la mia situazione attuale così obbligo le mie gambe ad entrare nel supermercato che stavo per superare.
Como un robot mi dirigo subito al reparto degli alcolici e senza esitazione prendo una bottiglia di vodka alla fragola e solo mentre sto alla cassa mi rendo conto del perché ho scelto proprio quest’alcolico: è il preferito di Mar. Il commesso non mi chiede i documenti perché data la mia altezza dimostro facilmente di essere maggiorenne anche se in realtà mi manca ancora un anno per compiere diciottanni.
 
Appena esco apro la bottiglia ed inizio a sorseggiarla, il bruciore allo stomaco che mi sta provacando l’alcool non è niente in confronto al dolore che mi sta causando l’ennesimo abbandono.
 
I miei piedi sanno da soli dove andare e quando ho scolato metà bottiglia mi ritrovo di nuovo dietro a Mar. La seguo fino a che non arriviamo davanti a casa ma lei invece di andare spedita verso il cancello si mette seduta sopra il marmo bianco della fontana dove ci siamo conosciuti.
 
Guarda con uno sguardo assorto i gelsomini che nuotano dolcemente nell’acqua e impregnano l’aria con il loro profumo proprio come il giorno in cui i nostri sguardi si sono incrociati per la prima volta. 
 
Ricordo di non aver fatto in tempo a vedere il viso della persona che era caduta in acqua, mi ero girato perché avevo sentito il tonfo sordo e visto gli schizzi e subito dopo mi ero letteralmente precipitato a soccorrerla.
 
Con sicurezza ho afferrato le sue mani e l’ho tirata fuori dall’acqua incontrandomi con i suoi grandi occhioni da cerbiatta, il suo nasino da bimba e delle labbra estremamente carnose. I lunghi capelli mori scoprivano il suo visino dai lineamenti delicati e incorniciavano alla perfezione la sua pelle chiara.
 
Mi era mancato il fiato perché la sua bellezza mi aveva lasciato senza parole però nonostante questo avevo tirato fuori il mio lato da latin lover perché nel momento in cui avevo incrociato il suo sguardo avevo capito che doveva essere mia e di nessun altro. Per la prima volta volevo passare tutto il mio tempo con una sola ragazza, con lei. Aveva qualcosa nel suo sguardo come una calamita talmente potente che mi impediva di distoglierle gli occhi di dosso. Penso a quando finalmente ero riuscito a baciare le sue labbra perfette, alla prima volta che mi ha detto ti amo e alla prima volta che abbiamo dormito insieme. Svegliarmi e vedere come prima cosa il suo viso sorridente è stata una delle cose più belle che mi sia successa.
Continuo a fissarla perdendomi nei suoi lineamenti perfetti, nelle sue labbra piene e in quegli occhi neri e profondi che ora sono tristi. Il mio sguardo scivola sulle sue gambe lasciate scoperte dai pantaloncini che indossa e mi viene subito da pensare a tutte le volte che me l’ha strette intorno alla vita e a quelle in cui glie l’ho accarezzate godendomi la il tocco con la sua pelle morbida. 
 
Con aria assorta gioca con qualche fiore nella fontana, è autunno e tra un po’ quei fiori appassiranno ma nonostante questo il loro profumo è più forte che mai.
 
Si alza e si avvicina all’entrata della casa anche se con mia sorpresa si reca verso l’entrata sul retro, io mi sbarazzo velocemente della bottiglia di vodka poi la seguo e con uno scatto felino la raggiungo inchiodandola alla parete.
 
“Thia…” non fa in tempo a parlare perché con violenza mi impadronisco della sua bocca. Con una mano la tengo dolcemente per i capelli mentre con l’altra le tengo ferma la vita alla parete, accarezzando il pezzo di pelle che la sua maglia lascia scoperta. 
 
Le assaporo con convinzione le labbra e la bacio come se non la toccassi da anni quando in realtà sono passate solo poche ore. 
 
“Lasciami” mi dice appena mi stacco tentando di liberare le sue mani dalle mie fortunatamente senza riuscirci. 
 
“Non ho intenzione di farlo” replico avventandomi poi sul suo collo.
“Già l’hai fatto” mi risponde cercando di suonare fredda anche se i miei baci sul collo la stanno facendo impazzire.
 
“Ti ho lasciato solo perché non volevo essere cornuto ma questo non significa che non voglia avere delle prerogative su di te.” Rispondo con il viso a pochi centimetri dal suo perdondomi ad ammirare le sue labbra rosse e gonfie per i baci di prima.
 
“Di che stai parlando?” mi domanda a metà un po’ confusa e abbastanza arrabbiata. 
 
“Di questo” rispondo ricominciando a baciarla prima che possa trattenermi. Suo malgrado non riesce a staccarsi nemmeno lei, e anche se prova a fare resistenza e a spingermi via ad un certo punto lascia cadere le mani lungo i fianchi ed io ne approfitto per spingerla ancora di più contro la parete coprendola completamente col mio corpo.
 
“Thiago, basta!” riesce ad urlare appena riesce a staccarsi dalla mia bocca.
 
Mi da un’energica spinta e così riesce a liberarsi anche dalla presa delle mie mani, io barcollo un po’ all’indietro ma riesco a non cadere e a non interrompere il contatto visivo con lei.
 
“Forse è meglio se mi stai lontano” dice con una punta di tristezza nella voce, vorrei fermarla e dirle che non ci penso minimamente ma purtroppo non faccio in tempo a risponderle che è già sparita all’interno della casa. 
 
                                                     *** 
 
Io, Nacho e Jero stiamo ballando che delle bellissime modelle amiche di Melody proprio quando la musica si interrompe e la voce di Mel risuona nella stanza.

“Ragazzi tra sarà un numero cantato ma appena finisce vi prometto che riprenderemo immediatamente a ballare”

Si spengono le luci nella stanza e si accendono quelle di un riflettore improvvisato sulla parte della sala da pranzo lasciata appositamente sgombra. Dopo qualche secondo in cui non succede nulla appare Mar vestita come Marylin Monroe in “Diamonds are a girl best friends” e con il microfono in mano annuncia “Buona sera a tutti, vi state divertendo?” domanda con fare da Dj.

“Siiii” urlano tutti in coro.

“Mel, questa canzone è dedicata a te. Prima di cominciare voglio sentire un forte applauso per la nostra festeggiata” esclama Mar.

Sull’applauso appaiono sul palco anche Rama, Tacho, Jaz e Valeria e appena gli invitati smettono di fare casino parte a tutto volume la base di “Material Girl” di Madonna.

“Some boys kiss me, some boys hug me I think they're okay if they don't give me proper credit, I just walk away” comincia a cantare Mar avvicinandosi a Tacho, scherzando in maniera provocante con lui spingendolo via alla fine del verso.
 
“They can beg and they can plead but they can't see the light, that's right
'cause the boy with the cold hard cash is always Mister Right” canta baciando subito dopo Rama sulla guancia in maniera appassionata.
 
“Cause we are living in a material world and I am a material girl
you know that we are living in a material world and I am a material girl” durante il ritornello Vale e Jaz toccano Mar in maniera provocante facendo finta di adorarla per cercare di rubarle i gioielli.
 
“Some boys romance, some boys slow dance that's all right with me if they can't raise my interest, then I have to let them be. Some boys try, and some boys lie but I don't let them play, no way only boys that save their pennies make my rainy day"
Durante la seconda strofa Tacho e Rama si avvicinano a lei che si mette a ballare con loro in maniera provocante assecondando le loro mosse spinte, facendosi baciare sulla guancia da entrambi non appena finisce la strofa.
 
“Cause we are living in a material world and I am a material girl you know that we are living in a material world and I am a material girl” Finita la canzone i cinque si mettono in un improbabile posa da cabaret in cui Mar è la reginetta, infatti Tacho e Rama la stanno sollevando su un simbolico trono improvvisato con le loro mani.
 
Gli invitati scoppiano in un rumorosissimo applauso, emettendo fischi e grida d’approvazione.

“Grazie a tutti, e grazie alla festeggiata che ci ha ospitati, spero che le sia piaciuta questa canzone che mi fa pensare a lei ogni volta che l’ascolto” commenta Mar al microfono lanciando un’occhiata significativa a Melody.

“Grazie ancora a tutti e buona serata” annuncia prima di lasciare il microfono in mano a Melody con un sorriso di sfida e allontanandosi dal luogo della sua esibizione, mentre si muove per la stanza mi rendo conto che la maggior parte dei ragazzi se la stanno mangiando con gli occhi. 

Simon la raggiunge in un attimo, la vedo sorridere ad una sua battuta e poi con un gesto dolce lui le sposta i capelli dalla faccia. Sento qualcosa bruciarmi dentro, ora più che mai sento quanto la voglio. La vedo allontanarsi da lui e sparire in un’altra stanza e così decido di seguirla. 
E’ entrata in bagno, io entro subito dopo di lei chiudendomi la porta alle spalle.

“Thiago, cosa vuoi?” mi dice con un tono scocciato fissandomi con quelle sue perle nere.

“Voglio toglierti quel fottuto vestito di dosso” dico spingendola contro la parete e iniziandola a baciare.

Lei sta facendo resistenza e riesce ad esclamare “Thiago basta!” tra un bacio e l’altro.

Si stacca improvvisamente da me dicendomi con un cipiglio “Non puoi lasciarmi e poi venirmi a baciare per toglierti la voglia”

“Tu non puoi provarci col mio migliore amico e poi farmi uscire di testa ballando” dico a mia volta irritato dal fatto che si sia sotratta al mio bacio.

“Tra me e Simon non c’è nulla” dice lei gustificandosi.

“Bene allora baciami” detto questo prendo con forza tra le mie mani il suo viso e ancora una volta la bacio, quando ci stacchiamo lei mi allontana ancora di più con uno spintone.

“Smettila! Per divertirti hai Melody con me questi giochetti non li fai!” mi urla contro.

“Io non faccio giochetti con te!”

“No? Prima mi lasci poi vieni qui e mi baci? Chi ti credi di essere? Fai pace col cervello perché io non ti sopporto più!.” detto questo mi spinge con forza fuori dalla porta chiudendosi poi a chiave.

“Mar non fare la ragazzina, apri e parliamone!” urlo dall’altra parte della porta picchiando sul legno.

“Non mi sono chiusa dentro per te, l’ho fatto perché devo cambiarmi!”

“Vuoi una mano?” ciedo di riflesso.

“Sei un idiota!” esce dandomi una spinta, in modo talmente veloce che non riesco a fermarla in tempo.
 
                                                        ***
“Facciamo un gioco!” annuncia Tefy interrompendo la musica.

“Benderemo cinque persone e queste si dovranno muovere per la stanza e appena interrompiamo la musica devono afferrare la persona che hanno davanti e la devono baciare” finisce di spiegare lo stecchino.

“Seeeeeee!” urlano in coro Gero e Nacho elettrizzati dal gioco appena proposto.

Tefy porge le cinque bende a Nacho, Gero, Simon, Tacho e ad un altro ragazzo del Rockland che si dovrebbe chiamare Felipe, prima di far ripartire Please don’t stop the music di Rihanna.
I cinque ragazzi cominciano a muoversi per la stanza leggermente preoccupati del fatto che potrebbero andare a sbattere contro qualcosa ma dopo qualche passo iniziano ad abituarsi alla cecità forzata e a divertirsi.
Improvvisamente il Dj interrompe la musica e i cinque ragazzi afferrano la persona che hanno davanti. 
Nacho e Gero si afferrano tra loro e dopo essersi scambiato un bacio sotto le risate del resto degli invitati nella sala corrono in due direzioni opposte rimanendo a debita distanza per il resto della serata.
A Tacho è andata decisamente meglio dato che ha preso Melody e la bacia sotto il mio sguardo leggermente infastidito e sotto gli occhi carichi d’odio della gitana.
Ma è il prossimo bacio a sconvolgermi più di tutti gli altri.
Osservo Simon mentre bacia con molta dolcezza ed altrettanta passione Mar che dopo aver tentato inutilmente di allontanarsi ha cominciato a ricambiare con altrettanto trasporto il bacio tra le urla e i fischi d’approvazione di tutti gli invitati.

Sento la rabbia ribollirmi dentro e una voce dentro di me che dice “Anche Simon e Mar ti hanno abbandonato. Hanno preferito qualcun altro a te proprio come tua madre” non faccio in tempo a capire che la voce sia veramente mia o se sia qualcuno a parlarmi nella testa che la mia mano chiusa a pugno si scaglia rabbiosa sul viso di Simon.

“Thiago!” mi urla contro Mar precipitandosi verso Simon per aiutarlo ad alzarsi.

Sono costretto a vedere con quanta preoccupazione la mia ex ragazza esamina il rivolo di sangue che scende dal labbro del mio ex miglior amico, e questo mi fa fremere ancora di più. Solo in quel momento mi rendo conto che si sono avvicinati anche Tacho e Rama per aiutare quella svergognata di Mar a soccorere quell’infame di Simon.

“Sono tutti dei traditori Thiago, ti mentono tutti. Rama e Tacho sono tuoi amici solo perché vogliono lei” comincia a dire quella vocina sconosciuta nella mia testa.

“Anche Simon si è riavvicinato a te solo per averla, a nessuno di loro tre importa davvero di te” continua la voce ipnotica.

“E lei invece di respingerli, se ne approfitta. E’ felice di vederti soffrire, si sta vendicando per quello ce le hai fatto. Sono tutti degli sporchi traditori, non meritano la tua presenza nella loro vita” conclude la vocina lasciandomi solo con quei pensieri che mi sono entrati talmente dentro da essere diventati miei.

“Non vedevi l’ora, vero? E’ per questo che ti sei riavvicinato a me, no? Perché cercavi solamente il momento giusto per portarmela via!” cominciò a dire con gli occhi iniettati di sangue guardando Simon che è ancora a terra, con tutta la rabbia che ho in corpo.

“Ci sei riuscito, spero ti piaccia la roba usata!” concludo lanciando un’occhiata di disprezzo a Mar.

“Non ti permettere di parlare così di lei!” esclama Rama dandomi una spinta per farmi indietreggiare.

“Povero Ramiro, sei ancora innamorato di lei? Ancora non hai capito che l’anno scorso è stata con te solo per farmi ingelosire? Ti ha solo usato, idiota!” dico accompagnando la frase con un ghigno.

“Siete stati insieme?” domanda Valeria sconvolta dopo aver sentito ciò che ho appena detto.

Scoppio in una risata sarcastica prima di dire con ironia “Non ti hanno detto nulla? Strano eppure non sono proprio tipi da pugnalarti alle spalle!”

Valeria passa confusamente lo sguardo da Rama a Mar prima di correre via arrabbiata e delusa.

“Adesso basta Thiago! Stai esagerando!” si mette in mezzo Tacho per difendere i due amichetti.

“Tachito! Ovvio che li difendi! Ci sei pure tu nella lista!” replico guardandolo con lo stesso disprezzo che ho riservato agli altri “Lo sapevi che quello di quest’anno non è stato il loro primo bacio?” aggiungo in direzione della Gitana.

“Cosa!?!” esclama lei sconvolta in risposta.

“Eh già, l’anno scorso li ho beccati a pomiciare contro la parete di un muro, e chissà quante altre volte l’hanno fatto quando io e te non eravamo nei paraggi!” aggiungo guardando la bionda che sta facendo di tutto per trattenersi dal lanciare una delle sue maledizioni gitane.

“Non è vero, bonita! E comunque era prima che tu tornassi alla fondazione BB!” replica Tacho nel vano tentativo di difendersi dalle mie accuse.

“Mi fai schifo!” gli urla di rimando Jazmin prima di allontanarsi sconvolta.

“Qual è il tuo problema?” mi chiede Tacho arrabbiatissimo.

“Voi, voi siete il mio problema! Mi avete mentito, mi avete usato solo per provare a conquistarla!” 

“E sai una cosa?” aggiungo rivolgendomi a Simon “Da loro me l’aspettavo, sono cresciuti per strada, sono abituati a rubare le cose degli altri.” Vedo con la coda dell’occhio Rama che cerca di trattenere Tacho dopo la mia ultima affermazione ma nonostante questo decido di ignorarli e di concludere il mio discorso “Ma da te non me lo sarei mai aspettato, mi fai ancora più schifo di loro” concludo.

“Come ti permetterti di parlarci con questo tono quando sei tu ad avermi tradita due volte con quella giraffa mal nutrita!” replica Mar con le labbra che le fremono per la rabbia e i pugni stretti lungo i fianchi.

“Sei talmente capra che non sei nemmeno in grado di contare, ti ho tradita solo una volta!” 

“Continua a negare quanto ti pare. Ma sappi che tutto quello che hai detto ti si rovescia addosso perché sei tu a fare le cose alle spalle! Sei tu ad avermi usata! Sei tu ad avermi mentito! Pensi di essere meglio di noi ma la verità è che siamo tremila volte meglio di tutto lo schifo che emani e in cui vivi!” esclama lei guardandomi con uno sguardo di fuoco negli occhi, tirando fuori tutto l’orgoglio e la dignità che ha in corpo.

“Ti tradisce con il tuo migliore amico e poi si permette anche di insultarti. Puniscila, Thiago. Colpiscila” torna a ripetermi in testa la vocina e prima che io possa avere il tempo di ragionarci su la mia mano aperta si posa con un forte man rovescio sulla guancia rosea di Mar.

“Animale! Prenditela con noi!” mi urla contro Tacho diventando tutto rosso per la rabbia di vedermi colpire sul viso la sua amica.

“Hai appena dimostrato di essere molto peggio di quello che credi siamo noi” mi dice Mar con un tono talmente gelido da farmi venire i brividi senza essersi scomposta un minimo nonostante la guancia le si sia arrossata parecchio per colpa mia. 

Senza guardami un’altra volta in faccia fa per allontarsi da me come ad averci ripensato si gira nuovamente verso di me e aggiunge con un tono ancora più glaciale di quello precedente mi dice “Scordati che esisto” prima di allontanarsi con passo sicuro verso l’uscita.

“No, voi scordatevi che esisto! Teen Angels finisce qui! La mia amicizia con tutti voi finisce qui! Da oggi in poi sarò nel gruppo di Nacho, Tefy e Melody. Loro che si che sono degli amici leali e sinceri” urlo per farmi sentire anche da Mar che non accenna a fermarsi per ascoltarmi, e dopo aver rivolto uno sguardo d’odio a Tacho, Rama e soprattutto a Simon mi allontano dandogli le spalle.

“Ben fatto, Thiago” commenta la vocina nella mia testa.
 
 

| Angolino dell’Autrice |
Duuunque, come farmi perdonare per questo ritardo mostruoso?
La verità è che avevo avuto un blocco con la storia e poi è semplicemente passata in secondo, terzo, decimo piano l’idea di rimetterci mano e finirla.
Ho pensato molto se pubblicare l’aggiornamento o meno ma ho deciso che per rispetto della storia e delle persone che l’hanno seguita che fosse giusto concluderla.
Scusatemi ancora per l’immenso ritardo.
Ho cominciato a pubblicare anche una FanFiction su Harry Potter, se siete Potterhead andateci a dare un’occhiata.
Grazie mille per la pazienza e i messaggi di incoraggiamento! :)
Vi abbraccio forte 
Loonyzombiee
 

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Capitolo 9
*** Cielo Nublado ***



Capitolo 8: Cielo Nublado
(Mar)
 
 
“Al trio degli sfigati!” annunciamo in coro facendo tintinnare i bicchieri di vetro io, Rama e Tacho attaccandoci alla bottiglia di the, una delle poche bevande che Nico ammette nella casa all’infuori dell’acqua.
 
“Vi rendete conto? Finalmente ero riuscito a baciarla!” esclama Rama affranto.
 
“Non mi sarei mai aspettato che Vale aspettasse proprio quel momento per dirti che era fidanzata” commenta Tacho dopo averci riflettuto un po’.
 
“Wow, mi inchino davanti alle tue doti consolatorie”
 
“Eiii, Ramita. Il mio compito è metterti davanti alla verità dei fatti” replica Tacho in modo convinto senza accennare a scusarsi minimamente per essere stato un po’ brusco.
 
“Grazie, sos un gran amigo!” replica Rama in tono ironico.
 
“Mi dispiace tanto, so che ti sei innamorato. Il fatto che lei sia fidanzata non significa che non lo lascerà mai o che per voi non esista una possibilità” dico nel tentativo di tirarlo un po’ su di morale.
 
“Grazie, Mar. Tu si che sai come si consola una persona” mi risponde Rama lanciando un’occhiata significativa a Tacho.
 
“Però non capisco perché mi abbia mentito” aggiunge poi ritornando immediatamente pensieroso.
 
“Ma non l’ha fatto, ha semplicemente omesso la verità. Proprio come abbiamo fatto noi con lei. Capisco che tu ci sia rimasto male ma non hai niente da riproverarle. L’avrà fatto per lo stesso motivo per cui l’hai fatto tu, per paura di ferirti. So che la verità a volte fa male, ma è meglio sapere come stanno veramente le cose invece di illudersi” replico in tono saggio, provando a mettermi nei panni di Valeria nel momento in cui aveva scoperto della mia relazione con Rama.
 
“Hai ragione, Mar. Tu si che sai sempre qual è la cosa giusta da dire” mi risponde Rama lanciando una seconda occhiata significativa a Tacho.
 
“Ramita, dovresti essere più comprensivo. Come faccio a consolarti se sono il primo ad avere bisogno di essere consolato?” replica finalmente il biondo a mo di scuse.
 
“Hai ragione Tacho, scusami” dice Rama lasciandogli un’affettuosa pacca sulla spalla.
 
“A proposito, ne vuoi parlare?” domando versando a tutti e tre un altro bicchiere di the.
 
“Cosa c’è da dire? Dopo aver scoperto che l’anno scorso prima che lei tornasse ci avevo provato con te è andata su tutte le furie e si è rifiutata di rivolgermi la parola per tre giorni” comincia a raccontare Tacho.
 
“Il quarto giorno ha deciso di lasciarmi e sinceramente avrei preferito che avesse continuato a non rivolgermi la parola, avrebbe fatto meno male” continua tristemente lui.
 
“Mi dispiace tanto, Tacho. Ma sappiamo entrambi che la Gitana ti ama, dalle un po’ di tempo e tornerà da te. Magari stare lontani vi farà bene, ultimamente non facevate altro che litigare” cerco di farlo ragionare io.
 
“Su questo hai ragione, ma sai qual è la cosa che mi fa più male? E’ sapere che in realtà quella di lasciarmi era solo una scusa per fiondarsi tra le braccia di Matt. E la cosa peggiore è che a lui non importa niente di lei, mentre a me basta solo uno sguardo per capire quando c’è qualcosa che non va” replica lui affranto.
 
Capisco perfettamente il suo punto di vista. E’ la stessa cosa che provavo io con Thiago e Melody. Vedevo chiaramente che a lei importava solo di ottenerlo, di averlo tutto per sé, fregandosene altamente del suo benessere. Reprimo questi pensieri perché quell’idiota non si merita minimamente di stare nemmeno per un secondo nella mia testa dopo quello che mi ha fatto. Pensavo che non avrebbe mai potuto ferirmi di più di quanto non avesse già fatto tradendomi con Melody invece ancora una volta mi ero sbagliata. Non mi aveva fatto tanto male lo schiaffo, sono abituata alla violenza sin da quando ero piccola, quanto il gesto in sé. Avevo sempre reputato degli esseri schifosi quelli che si permettevano di usare la violenza verso le altre persone ma ricevere quello schiaffo da lui, la persona che ho amato di più in assoluto dopo i miei genitori è dal di là di provare semplicemente schifo nei suoi confronti. Oltre a quello sento un macigno al petto che preme fino a trasformarsi in un dolore fittissimo alla pancia che sale fino alla gola diventando una nausa da dolore che vorrei vomitare fuori ma non ci riesco. Rimane bloccato in qualche punto impreciso tra la bocca e il mio cuore.
 
Quella sera avevo avuto difficoltà ad addormentarmi e quando finalmente ci ero riuscita avevo fatto un incubo terribile. Ero di nuovo una bambina ed ero nuovamente nel bordello di Carlos e lui mi stava picchiando come al solito ma non appena il suo viso uscì dall’oscurità in cui era nascosto mi ero resa conto che non era il mio magnaccia a menarmi ma bensì Thiago. Mi ero svegliata completamente madida di sudore e avevo fatto appena in tempo a mettermi una mano sulla bocca per soffocare un urlo. Avrei voluto tanto svegliare Jaz e Vale e sfogarmi con loro ma purtroppo erano entrambe arrabiate con me per quello che avevano scoperto quella sera.
Appena uscita da casa di Melody avevo raggiunto correndo entrambe e avevo spiegato con tutta la mortificazione come mai io e Rama avessimo deciso di non dire niente a Valeria sulla nostra relazione dell’anno passato. La ragazza aveva capito le nostre ragioni, ed era anche disposta a perdonarmi ma le serviva del tempo. La Gitana, invece, sapeva benissimo che all’epoca delle avances di Tacho io non sapevo nemmeno della sua esistenza eppure per quella sera non riusciva a guardarmi in faccia più per colpa del biondo che per colpa mia. Avevamo parlato in mezzo alla strada e nessuna delle due si era accorta del segnaccio che pulsava sulla mia guancia ed io avevo deciso di non dirglielo sapendo che il momento sarebbe costato troppo ad entrambe consolarmi.
Tornata a casa avevo tentato di divincolarmi dalle braccia di Nico ma è stato tutto inutile, glie è bastato lanciarmi uno sguardo per capire immediatamente che dentro stavo lentamente cadendo a pezzi. Avevo perso Thiago per sempre e temporalmente anche Jaz e Vale. Lo sguardo carico di delusione dei loro occhi e l’odio di Bedoya mi avevano letteralmente consumata.
Era troppo dolore tutto insieme persino per me.
Nico mi aveva stretto tra le sue braccia forti mentre sentivo che tutto dentro di me stava crollando, capita di sentirsi di essere in equilibrio precario ma appena una persona ti afferra la mano ti rendi conto che in realtà stavi già precipitando da un po’.
E’ stata quella la sensazione con Nico, ho avuto l’impressione che si fosse accorto che avevo bisogno di lui prima ancora di poterlo realizzare io stessa.
Non appena mi aveva guardato in faccia era sbiancato nel vedere il segno rosso che decorava il mio viso.
 
“Mar” mi aveva detto con tono grave “chi è stato?”
 
“Ti prego Nico, non ne voglio parlare. Non mi constringere a farlo” avevo risposto io con una voce talmente affranta e dispiaciuta che a stento riconoscevo come mia.
 
“Sai benissimo che in altre circostanze rispetterei la tua decisione” aveva iniziato a dire, e già immaginavo quello che sarebbe venuto dopo “ma in questo preciso momento verrei meno al mio ruolo da tutore se mi comportassi da amico accontentandoti” aveva concluso guardandomi con apprensione.
 
Le parole mi erano morte in gola, non ero assolutamente pronta ad ammettere a voce quello che mi aveva fatto Thiago.
 
“Mar!” aveva esclamato Simon apparendo improvvisamente nella stanza. Aveva ancora il segno del pugno ricevuto appena sotto il labbro inferiore “volevo solamente vedere come stavi” aveva aggiunto guardando anche Nico nel tentativo di giustificarsi per la sua visita in quell’ora tarda.
 
“Avete partecipato alla stessa rissa?” aveva chiesto Nicolas vedendo la ferita sul viso di Simon.
 
“Non proprio” aveva risposto Arrechavaleta sorridendomi in maniera complice.
 
“Thiago questa volta ha superato il limite!” aveva sbraitato Tacho rientrando in casa “Non doveva permettersi di mettere le mani addosso a Mar!” aveva aggiunto prima che potessi fermarlo.
 
“E’ STATO THIAGO?” aveva domandato Nicolas fuori di sé, facendo sobbalzare Tacho e Rama che erano appena entrati.
 
Stavo per mettermi a piangere. Gli occhi avevano cominciato a pizzicarmi ma purtroppo le lacrime mi sarebbero rimaste incastrate negli occhi come al solito. Avrei tanto voluto lasciarmi andare in un pianto liberatorio ma purtroppo non ne ero ancora capace.
 
Avrei voluto saper dire qualcosa per tranquillizzare Nicolas ma in realtà non sapevo nemmeno che consiglio avrei potuto dare a me stessa per cercare di calmarmi.
 
“Mar” mi aveva richiamato Nico “guardami”
 
Senza esserme nemmeno accorta avevo cominciato a guardare a terra, incapace di reggere lo sguardo del mio tutore, di Simon, Rama e Tacho che mi osservavano preoccupati. Cosa potevo dirgli? come potevo impedirmi di non crollare davanti a loro?
 
Avevo alzato lo sguardo affidandomi alla mia migliore faccia impassibile che avevo usato nel corso degli anni per proteggermi dal mondo esterno e per non dare la soddisfazione di farmi vedere debole agli occhi degli altri.
 
“Sì, è stato lui” aveva confermato Rama venendomi in aiuto.
 
Nicolas si era limitato ad annuire in maniera pensierosa, era corso in cucina ed era ritornato con del giaccio chiedendomi di poggiarlo sulla gancia in modo da sgonfiarla il prima possibile.
 
“Ragazzi, potreste lasciarmi da solo con Mar” aveva chiesto gentilmente Nicolas poggiandosi stancamente con le mani sullo schienale di una sedia.
 
“Grazie per essere passato” aveva aggiunto sorridendo a Simon, che dopo aver sorriso di rimando mi aveva abbracciata dicendomi all’orecchio “guarisci presto, bellissima” prima di andarsene.
 
Tacho aveva annuito e poi si era girato verso di me sorridendomi anche se con gli occhi sembrava dirmi “Mi dispiace”. Rama invece mi aveva dato un bacio sulla guancia illesa e mi aveva fatto una carezza sul braccio per farmi capire che ci sarebbe stato come sempre. Poi i due si erano allontanati verso la camera da letto.
 
“Come stai?” mi aveva chiesto semplicemente Nico guardandomi con quei suoi grandi occhi chiari.
 
“Preferisco non pensarci, non credo di essere in grado di affrontarmi adesso” avevo risposto con tutta la sincerità di cui ero capace.
 
Mi aveva risposto con un sorriso triste intuendo che la situazione era davvero delicata e che il gesto di Thiago aveva fatto riafforare nella mia testa una miriade di ricordi che nella maggior parte delle giornate cercavo di soffocare e di allontanare dalla mia memoria.
 
Eravamo rimasti a guardarci per un po’, indecisi su cosa dirci dato che il silenzio stava rispondendo alle domande di entrambi. Sapevo che Nicolas era rimasto sconvolto quasi quanto me per ciò che aveva fatto Thiago e quando quest’ultimo era rientrato avevo veramente temuto che Nicolas avrebbe perso in meno di cinque secondi l’autocontrollo di cui andava molto fiero.
 
“Da domani andrò a stare da Salvador” aveva annunciato Thiago senza dare cenno di voler dare una spiegazione a ciò che aveva appena detto o di volermi chiedere scusa per ciò che aveva fatto.
 
Salvador era un amico di vecchia data di Nicolas che aveva preso in affitto il vecchio appartamento di Nico proprio di fronte all’Hogar Magico. L’avevamo conosciuto qualche settimana prima e fin da subito si era dimostrato amichevole e simpatico. Mi sembrava inverosimile che avesse accettato la proposta di Thiago ma evidentemente mi sbagliavo.
 
“Non penso proprio” aveva risposto Nico guardandolo con sufficienza.
 
“Non te lo stavo chiedendo, ti stavo informando” aveva replicato Bedoya senza lasciarsi intimidire.
 
“Abbassa i toni, ti ricordo che sono il tuo tutore”
 
“In realtà no, la mia tutitrice è Malvina e ha già accettato” aveva concluso Thiago prima di uscire.
 
“Torna subito qui” aveva detto in tono minaccioso Nicolas.
 
Avevo avvertito un brivido, Nico non aveva mai usato quel tono grave con noi.
 
“Ti ho detto tutto quello che dovevo dirti”
 
“Non penso proprio, vorresti spiegarmi come ti è venuto in mente di colpire Mar?” aveva domandato Nicolas guardandolo freddamente improvvisamente serio.
 
“Nico, non…” avevo provato ad intervenire ma il mio tutore mi aveva immediatamente interrotta “Mar, so che per te è dura ma questa situazione va chiarita subito, è troppo grave per essere lasciata da parte”
 
“Non sono riuscito a controllarmi” aveva risposto Thiago sostenendo lo sguardo di Nicolas senza degnarsi di guardarmi in faccia.
 
“Spero scherzi!” aveva ribattuto Nico facendo cadere una sedia per lo scatto d’ira.
 
Thiago aveva sbuffato alzando gli occhi al cielo facendo intuire che quella sceneggiata fosse troppo per lui.
 
“Chiedi immediatamente scusa a Mar” aveva preteso Nicolas.
 
“Nico non c’è bisogno” avevo cercato di impedirlo.
 
Non mi importava di ricevere le sue scuse, non avrebbero fatto passare il dolore che mi aveva causato. E soprattutto sapevo benissimo che così erano imposte e dunque valevano meno di niente.
 
“Sì invece” aveva insistito Nico.
 
“Mi dispiace” aveva detto Thiago poco convinto guardandomi a malapena.
 
“Non è lui” avevo replicato rivolgendo uno sguardo veloce di sufficienza a Bedoya per poi guardare il mio tutore cercando di fargli capire che ormai per me la persona che avevo davanti era diventato un perfetto sconosciuto.
 
“Comunque devo smetterla di parlare di me, dicci come stai tu piuttosto” dice Tacho riportandomi improvvisamente alla realtà del presente.
“Bene” replico poco convinta.
 
“Mar” comincia Rama “Ho visto Thiago e Melody che si baciavano”
 
“Tutta la scuola li ha visti” aggiunge Tacho guadagnandosi l’occhiataccia di Ramita.
 
“Che scena ridicola” mi ritrovo a commentare versandomi un altro bicchiere di the desiderando improvvisamente che sia qualcosa di più forte.
 
“Ha detto ‘Io sono Romeo e tu sei la mia Giulietta vieni, sali al mio balcone.’ Quel caprone ignorante non sa nemmeno che è Giulietta a stare al balcone e non il contrario!” commento acida.
 
“Che esibizionista!” aggiunge Tacho indignato.
 
“Però almeno la tragedia l’hanno scelta giusta” continuo io “alla fine Romeo e Giulietta muoiono” concludo ancora più acida di prima riuscendo a strappare una risata ai due ragazzi che stanno bevendo con me.
 
“Avete più parlato?” domanda improvvisamente Rama visibilmente preoccupato.
 
“Assolutamente no. A malapena mi guarda e quando lo fa lo riconosco a stento. Ha uno sguardo che non è più il suo” replico pensierosa, avvertendo dei brividi sulla pelle. Purtroppo ho una brutta sensazione riguardo Thiago che non riesco a spiegarmi in maniera razionale.
 
“Almeno tu hai Simon” dice Tacho in un pessimo tentativo di farmi sentire meglio.
 
“Avevo” lo correggo io “Si è fidanzato con Agus fisico-da-modella” concludo in tono improvvisamente mesto.
 
“Davvero si chiama così?” chiede Tacho visibilmente sorpreso, io e Rama lo guardiamo con le sopracciglia inarcate facendogli intendere che non si merita nemmeno una risposta.
 
Non riuscivo a capacitarmi del fatto di esserci rimasta così male. Dal tronde ero stata io a dirgli che tra di noi per ora non ci poteva essere nulla perché avevo bisogno di un po’ di tempo per processare tutto quello che mi aveva fatto Thiago. Forse però una parte di me voleva semplicemente vedere se Simon mi avrebbe aspettata. E’ questo il problema delle persone ferite, man mano che vengono deluse si fidano sempre meno degli altri. Prendermi del tempo era solo una maniera di metterlo alla prova e purtroppo il risultato era stato quello di allontanarlo del tutto da me. La cosa che mi aveva ferita ancora di più era stato non saperlo direttamente da Simon ma venirne a conoscenza vendoli mentre si baciavano beatamente davanti alla scuola. Mi ricordavo perfettamente le risate perfide di Tefy e Melody, che nel mentre si stava stringendo a Thiago, mentre mi indicavano come spettatrice di un’altra patetica scenetta della settimana dopo il ridicolosissimo bacio della giraffa e quell’idiota di Bedoya.
 
“Al trio degli sfigati” annunciamo in coro dopo esserci guardati con solidarietà verso l’un l’altro facendo tintinnare i bicchieri una seconda volta.
 
 
***
 
Sono uscita a fare due passi.
Un po’ perché avevo bisogno di cambiare aria e un po’ perché avevo avuto la strana sensazione che Cielo fosse nei paraggi.
Non sapevo spiegarlo a parole ma improvvisamente avevo sentito l’urgenza di andare nel parco sentendo dentro di me che, seduta su una panchina al di sotto di un glicine, avrei trovato la bellissima bionda che l’anno prima ci aveva salvato.
So che era una convinzione stupida, Cielo adesso era ad Eudamon e apparendomi in sogno mi aveva detto che non sarebbe più tornata.
Ma qualcosa dentro di me mi aveva impedito di accettare questa opzione, e sapevo che non era solo perché sentivo la sua mancanza o perché avessi molta voglia di rivederla. Era semplicemente una convinzione reale che si era albergata in me tanto da farmi credere con sempre più fermezza che Cielo sarebbe tornata presto.
Cerco di rimandare al più tardi possibile il mio ingresso nel parco perché non voglio far cadere il castello di illusioni che mi sono costruita da sola per andare avanti senza di lei. Ma devo farlo, devo scontrarmi con la realtà anche a costo di ricevere una botta in più, gli anni che ho passato per strada mi hanno insegnato che bisogna sempre poner el pecho a las balas y andar de frente* alla vita.
Prendo un bel respiro e varco i cancelli del grande Parque Tres de Febrero nel quartiere di Palermo e mi obbligo a continuare a camminare con il cuore che mi batte più forte ad ogni singolo passo.
Sono talmente distratta dal cercare un albero di glicine che mi rendo a malapena conto di essere andata a sbattere contro qualcosa, o meglio contro qualcuno.
 
“Ti sei fatta male?” mi chiede una voce maschile sconosciuta in tono dolce.
 
“No” replico ancor prima di pensarci.
 
Alzo gli occhi verso di lui e mi ritrovo davanti un bel ragazzo dagli occhi verdi, la pelle leggermente ambrata, il fisico atletico, delle labbra sottili e dei capelli castani scompigliati.
Ad un tratto sento un nodo alla pancia, e avverto la sensazione di conoscere il ragazzo che ho di fronte così prima di riuscire a fermarmi gli domando
 
“Ci conosciamo?”
 
Lui mi guarda per qualche secondo e poi facendomi un bellissimo sorriso mi risponde
 
“Non credo, mi ricorderei di un bel viso come il tuo”
 
Sto per ringraziaro quando una voce me lo impedisce
 
 “Non c’è da stupirsi BA, le cagne fanno da sempre amicizia al parco” commenta la giraffa in tono maligno lanciandomi un’occhiata divertita, accanto a lei Thiago ride malignamente per la battutta appena fatta dalla sua nuova ragazza mentre studia con uno sguardo inquisitorio il ragazzo che mi sta di fronte.
 
“Gli insulti che usiamo verso gli altri in realtà sono quelli che dovremmo dire a noi stessi” mi difende lo sconosciuto prima che io possa farlo da sola.
“Spero di rivederti presto, e stai attenta” comincia “il parco è pieno di serpi” aggiunge lanciando un’occhiataccia a Melody prima di allontanarsi sorridendomi.
 
Non voglio sprecare un secondo di più in compagnia di quei due così decido di allontanarmi al più presto da sola ricordandomi il motivo per cui in primis sono entrata nel parco. Mentre cammino sento sulla schiena lo sguardo perforante di Thiago e i commenti maliziosi e cattivi di Melody.
 
“Se solo ci fosse Cielo” mi ritrovo a pensare “Lei si che saprebbe cosa dire per consolarmi”
 
Percorro metà parco con passo insicuro e sguardo pensieroso, purtroppo non sono riuscita a togliermi di dosso la sensazione di conoscere il ragazzo con cui mi sono scontrata e la nausa che mi ha fatto venire rivedere Thiago in compagnia della giraffa.
 
Improvvisamente alzo lo sguardo e la vedo, Cielo è comodamente seduta sulla panchina sotto al glicine. Ha un grande cappello fucsia in testa ed è intenta a leggere un libro. Sono talmente incredula che la gioia per una frazione di secondo mi paralizza ma non appena riesco a muovermi corro a braccia aperte da lei urlando il suo nome a squarciagola.
 
Cielo alza lo sguardo ma non sembra riconoscermi perché non ricambia con altrettanto trasporto il mio saluto anzi, rimane immobile sulla panchina a fissarmi confusa. In un attimo percorro l’ultimo tratto di distanza che ci separa e l’abbraccio presa da l’impeto di rivederla.
 
Lei dapprima rimane rigida ma poco dopo la sento singhiozzare mentre con la voce strozzata pronuncia solamente il mio nome e non appena lo fa una miriade di ricordi di ciò che abbiamo vissuto mi affolla la testa e so che li sta vedendo anche lei perché per un attimo si stacca dall’abbraccio incredula. Non appena l’ondata di ricordi finisce mi fissa con espressione incredula per poi dirmi
 
“Mar, ho perso la memoria. Non mi ricordavo più nulla di tutto questo, non mi ricordavo più nulla di te”
 
Improvvisamente tutti i pezzi del puzzle si incastrano perfettamente, in un attimo la frase che mi aveva detto Tic-Tac acquista un senso “Tutte le cose tornano solo non come noi ce le aspettiamo” ed era stato veramente così. La bionda era tornata ma non era più quella di una volta, aveva perso tutti i ricordi perché ormai non appartenevano più alla nuova Cielo, erano reminiscenze di una vecchia lei che ormai non esisteva più.
 
Dentro di me sentivo l’urgenza di riportarla a casa, di farle ricordare chi era stata per permetterle di ripartire da dove ci aveva lasciati, con tutte le nuove consapevolezze che finalmente aveva.
 
“Mar!” esclama Salvador visibilmente felice di vedermi “Ti presento Linda, la mia fidanzata!” esclama.
***
 
“Com’è possibile che non si ricordi di noi?” mi domanda Jaz confusa.
 
“E come mai di te sì?” chiede Tacho aggiungendosi all’interrogatorio.
 
“Non lo so. Credo che ad Eudamon le se sia successo qualcosa che non saremmo mai in grado di spiegarci razionalmente. Non è più la Cielo che conoscevamo, adesso è un pozzo di scienza” replico cercando di spiegare quello che è il ragionamento circa tutto quello che è capitato a Cielo.
 
“Non si ricordava nemmeno di me all’inizio, poi l’ho abbracciata ed improvvisamente sono riaffiorati tutti i ricordi che ci legavano” aggiungo sentendomi leggermente in colpa verso i miei amici.
 
“Anche noi l’abbiamo abbracciata, ma non si è ricordata di nulla” annuncia tristemente Rama.
 
Dentro di me improvvisamente nasce la consapevolezza che devo condurla all’orologio, è lì che i ricordi l’hanno abbandonata ed è lì che li recupererà. Scatto verso l’ex studio di Barto sotto lo sguardo confuso di Tacho, Rama, Jaz, Valeria, Lleca, Alelì, Cristobal, Monito e Luz. Giunta davanti alla porta busso con poca cortesia impaziente di capire se ho veramente trovato la soluzione al problema di Cielo.
 
“Mar…” comincia a dire Nico visibilmente infastidito dall’interruzione.
 
“Mi dispiace di essere entrata così ma credo di sapere come far tornare i ricordi a Cielo” replico prima che lui possa finire la frase. Vedo il suo volto illuminarsi anche si gli occhi rimangono tristi, la bionda mi guarda speranzosa mentre Salvador è un angolo con le spalle ricurve e un’espressione scura in volto. In una frazione di secondo capisco che ha paura di essere lasciato da Cielo non appena avrà recuperato la memoria e si ricorderà di quanto era felice e di quanto amava Nicolas. Decido che comunque la mia amica si merita di sapere tutto quello che ha vissuto prima di essere risucchiata dal portale e deve essere libera di far decidere il suo cuore sapendo che prima di Salvador c’è stato un altro grande amore.
La prendo per mano e la conduco senza troppe cerimonie nella stanza dell’orologio nonché l’ex camera da letto di Cielo. I ragazzi ci seguono impazienti e confusi e noto con disappunto che in mezzo alla folla c’è anche Thiago, anche se dopo tutto è giusto che Cielo si ricordi anche di lui.
 
“Appoggia entrambe le mani qui” dico alla bionda indicando un punto preciso al centro dell’orologio.
 
Lei con tutta la fiducia nei miei confronti esegue ciò che le ho appena chiesto di fare ma purtroppo non appena poggia le mani sugli ingranaggi non accade nulla. Sento intorno a me il disappunto sempre più crescente degli altri quando improvvisamente mi viene un’altra idea. Poggio le mie mani proprio accanto a quelle di Cielo e insapettatamente dall’orologio parte un filo di luce che arriva a toccare le nostre fronti facendoci vedere tutto ciò che abbiamo condiviso insieme. Non appena il flashback finisce mi giro verso gli altri con un viso luminoso e devo sforzarmi di trattenere una risata visto gli sguardi increduli che ho di fronte. Uno dopo l’altro tutti i ragazzi della casa, infine anche Nicolas, Malvina e Felicitas mettono una mano sull’orologio proprio come ho fatto io restetuendo a Cielo i loro ricordi. La bionda comincia a sorridere tra le copiose lacrime che le accarezzano il viso, posso capire che è stato brutto tornare sulla terra sentendosi tutta sola per poi scoprire improvvisamente che dall’altra parte della città c’erano delle persone che non vedevano l’ora di rivederla.
Non appena finiamo l’orologio la trattiene ancora un po’ per restituirle gli ultimi ricordi che non riguardano noi. Non appena il fascio di luce si spegne Cielo si gira verso di me e pronuncia un “grazie” tra le lacrime.
 
***
“Ne sei proprio sicura?” mi chiede Cielo.
 
“Sì, si merita una seconda possibilità. Non oso nemmeno pensare dove sarei adesso io se non avessi incontrato qualcuno che credesse in me” replico in tono convinto. Dopo tutto se il destino l’ha fatta tornare indisturbata in questa casa sono sicura che avrà un motivo più che valido.
 
“Sono d’accordo con te e sono fiera che tu abbia questa consapevolezza” risponde lei facendomi un sorriso a trentadue denti e nei suoi occhi riesco a leggere una punta d’orgoglio.
 
“Dov’è adesso?”
 
“L’ho addormentata, avevo paura che potesse fare male a qualcuno dei ragazzi” replica Cielo mettendosi subito sulla difensiva.
 
“Hai fatto bene, ma adesso credo che dovremmo svegliarla”
 
“Sei completamente pazza?” mi aggredisce Tacho urlandomi contro.
 
“Come ti viene in mente di perdonarla dopo tutto quello che ci ha fatto? Dopo tutto quello che ha fatto ad Alelì!” si aggiunge Rama stringendo con fare protettivo la sorellina più piccola.
 
“So che possiamo cambiarla, l’energia positiva di questa casa le farà bene. Per favore, non negatele la possibilità di redimersi” li supplico.
 
“Justina però non si è fatta problemi a negarci quotidianamente la possibilità di essere felici” aggiunge Jaz con evidente stizza.
 
“Non voglio quella bugiarda in casa mia!” commenta Thiago con tutto l’odio che ha in corpo.
 
“Nico, per favore” dico appellandomi al buon senso del mio tutore.
 
“Mi dispiace, Mar. Ma non posso pensare che lei sia libera mentre quella santa di Felicitas sta scontando la sua pena in carcere”
 
“Felicitas vorrebbe che dessimo una seconda possibilità a Justina e questo lo sai anche tu. Ho trovato un carcere ricreativo che si chiama “Baia del sol” dove le carcerate possono dipingere, cucire e stare all’aria aperta. Feli non vede l’ora di andarci” replico io convinta delle mie ragioni.
 
“Non è una decisione che puoi prendere per tutti noi” tenta di farmi ragionare Rama.
 
“Ultimamente non so cosa ti dice il cervello” mi dice Alelì arrabbiata e con un tono fin troppo da adultà per la sua età.
 
“Alelì, ha ragione. Solo una pazza potrebbe voler dare una seconda possibilità a questo mostro” si aggiunge Tacho.
 
“Non ti facevo così stupida” mi accusa Jaz.
 
“Io sì” conferma Thiago senza impegnarsi a reprimere una risata.
 
“Tu non c’eri quando questo mostro ha fatto di tutto per impedermi di incontrare i miei genitori” dice Lleca tra le lacrime.
 
“Io la odio! Come ti sei permessa di portarla qui!” mi urla contro Luz spingendomi.
 
“Pensavo che proprio perché sapevate cosa significa essere soli, senza nessuno che crede in voi avreste avuto abbastanza cuore da darle un’altra possibilità ma evidentemente mi sbagliavo” commento io ferita da tutte le accuse.
 
“Grazie Marianegra, non preoccuparti per me” mi dice Justina leggermente commossa dalla mia crociata inutile.
 
Lancio un’ultima occhiata a tutti i presenti prima di uscire dalla stanza con il cuore ridotto alle dimensioni di una nocciolina. Alle mie spalle sento la voce di Cielo che dice in tono autoritario “Adesso ascolterete me”, ma sono troppo stanca e ferita per rimanere un secondo di più in quella sala.
 
***
 
E’ passata un’ora da quando ho lasciato quella stanza, e mezz’ora da quando Cielo mi ha detto che dopo aver parlato con i ragazzi era riuscita a convincerli a lasciare che Justina rimanga nella casa con noi. Gli altri sono venuti a chiedermi scusa a turno e ad abbracciarmi affettuosamente, ovviamente tutti tranne Thiago, ma nonostante questo mi sento veramente stremata.
Mi alzo dal letto con un forte mal di testa e con l’intenzioni di andarmi a prendere un bicchiere d’acqua fresca in cucina.
Faccio qualche passo quando la suoneria del mio telefono mi fa sobbalzare, rispondo senza nemmeno guardare il mittente della chiamata.
 
“Pronto” dico in tono poco amichevole.
 
“Non cercare più Luca, è morto” dice una voce sconosciuta all’altro capo del telefono.
 
Il cellulare mi cade dalle mani ancora prima che io possa rendermi veramente conto di ciò che mi è stato appena detto.
Non è possibile. Luca non può essere morto, non lui.
Il giorno che mi aveva salvata mi ero ripromessa che l’avrei aiutato a mia volta e sono ancora intenzionata a farlo, non posso permettermi di credere alle parole di uno sconosciuto. Il mio intuito dice che Luca è ancora vivo e che sta aspettando solo di essere salvato. Cerco di afferrarmi con tutta me stessa a questa convinzione quando improvvisamente sento un urlo
 
“Lasciami in pace!” riconosco subito la voce di Thiago e mi precipito subito nella sala da ballo dove lo trovo solo a gridare contro il nulla.
 
“Eiii” dico afferrandogli le mani, i suoi occhi sono vacui come se non riuscisse a mettermi a fuoco “Quello che senti non è reale” continuo stringendolo ancora più forte
“Rimani con me, concentrati solo sul suono della mia voce. Senti me, io sono qui e sono reale” aggiungo notando che Thiago ha smesso di tremare e che ha chiuso gli occhi nel tentativo di concentrarsi solo su quello che gli ho appena detto.
 
Li riapre e per una frazione di secondo davanti a me rivedo lo sguardo innamorato del mio Thiago ma la sensazione dura poco poiché non appena gli sorrido, contenta di rivederlo, un’ombra scura passa sui suoi occhi interrompendo bruscamente il contatto e facendogli pronunciare con odio “Vattene via”
 
| Angolino dell'Autrice |
Eccomi tornata con il nuovo aggiornamento.
Un bacio, alla prossima!

Felicity

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Capitolo 10
*** El Espejo Roto ***


EL ESPEJO ROTO

(THIAGO)

 

“Dai Mel sali! Non farti pregare” dico osservando la bionda dal balcone di Salvador, dove mi sono momentaneamente trasferito “Voglio che tu sia la mia Giulietta!” aggiungo non appena vedo la figura minuta di Mar avanzare in mezzo agli studenti del Rockland.

 

“Se proprio insisti BA!” risponde lei accorgendosi alla sua volta della presenza di Mar.

 

Vedo la piccolina alzare gli occhi al cielo e sbuffare poi il suo sguardo si ferma su una coppia di spilungoni poco più in là, lei rimane in disparte ad osservarli con aria triste. Sta guardando Simon e la sua nuova fidanzata, la petisa me la pagherà.

 

“Eccomi, Romeo!” dice Mel saltandomi addosso e cominciando a riempirmi di baci. Io ricambio con molto trasporto, Mel è la migliore distrazione che potessi chiedere. Mel – fottute – gambe – lunghe. So perfettamente che in questo momento ogni ragazzo della scuola mi sta odiando perché sto baciando la ragazza che tutti vorrebbero nel proprio letto, ma io sono interessato a ferire solamente una persona di tutto il mio pubblico.

 

“Oddio Mar, mi dispiace. Non volevo lo scoprissi così!” trilla Mel poco dopo guardando la mia ex dell'alto.

 

Dio Mel, non puoi essere più perfetta di così.

 

“Non ti preoccupare Giraffa denutrita, in realtà mi avete fatto un favore. Almeno ora tutta la scuola sa che sono single e disponibile!” replica Mar sorridendo con orgoglio prima verso di me e poi verso Simon.

 

Poi la vedo avanzare a testa alta con la sua minigonna scozzese eccessivamente corta, delle parigine blu scuro fino alle ginocchia, la camicia verde bottiglia con colletto blu della scuola, la giacca corta abbinata alla gonna e i suoi anfibi alti.

 

“La tua ex è davvero ridicola. Mi fa troppa pena, è veramente convinta che qualcuno voglia provarci con lei? Please!” dice Mel ridendo.

 

“Chissà perché ho perso tutto quel tempo con una come lei quando potevo avere te” dico accarezzandole il viso.

 

“Sei troppo dolce BA” risponde lei saltandomi al collo per abbracciarmi. Ricambio l'abbraccio e nel farlo mi accorgo che Mar sta parlando tutta sorridente con un ragazzo dell'ultimo anno. Suona la campanella e i due entrano insieme ridendo e scherzando come se fossero super in confidenza. Maledetta.

 

“Allora, cosa vuoi fare BA?” mi chiede Mel inchiodandomi con i suoi occhioni da famme fatale.

 

“Beh abbiamo la casa tutta per noi, mi vengono in mente un sacco di cose che potremmo fare” rispondo.
 

***


 

“Le condizioni del signor Bedoya Aguero continuano ad essere stabili tuttavia pensiamo che suo padre ancora non sia in condizioni di risvegliarsi dal coma”

“Grazie Doctor Fernandez. Ecco i soldi. Ora potrebbe lasciarmi da solo con lui?”

“Come desidera, ci vediamo tra due settimane” risponde il dottore chiudendosi la porta alle spalle.

“Papà, non so se sarò mai in grado di perdonarti. Mi hai rovinato la vita. Era tutto più semplice quando stavo a Londra, lontano da tutto e da tutti e soprattutto da te. La persona più tossica di tutta la mia vita. Eppure a Londra potevo fare finta che tu fossi un padre normale, un padre affezionato, fiero e a premuroso. Avrei preferito rimanere così, con l'illusione che fossi buono e che mi amassi davvero. Eppure nonostante tutto il male che mi hai fatto, nonostante tutto il dolore che mi hai causato non riesco ad odiarti quanto vorrei. Spero ancora che ti svegliarai. Sei mio padre, e io ti amo nonostante tutto. Se mi stai sentendo ti prego, svegliati, torna da me. Siamo ancora in tempo per sistemare tutto.”

Vorrei aggiungere altro ma vengo fermato da qualcuno che bussa alla porta.

“Avanti!” rispondo ricomponendomi immediatamente.

“Thiago” mi chiama una voce di donna che non riconosco.

“Che ci fai qui?!?” rispondo dopo averla guardata.

“Malvina mi ha detto che ti avrei trovato qui” risponde mia madre pacatamente, come se fosse la cosa più normale del mondo.

“Non voglio vederti. Vattene.” dico perentorio.

“Thiago, ti prego. Lasciami spiegare. Bartolomeo non ti ha detto la verità.”

“Almeno lui c'era. Tu dov'eri mentre Barto mi stava crescendo?”

“Thiago, è stato Bartolomeo a costringermi ad abbandonarti. Mi ha minacciata. Ho provato diverse volte ad avvicinarmi a te ma tuo padre ha cominciato a dirmi che se l'avessi fatto ti avrebbe fatto del male e così mi sono fatta da parte. Ma ho sempre pensato a te, Thiago. Una volta che diventi madre si crea un legame indissolubile con il proprio figlio, non importano le distanze, l'odio e le ferite che ci sono in mezzo. Quell'amore non passerà mai. E io ti amo tanto Thiago, appena ho saputo che tuo padre era in coma sono andata via dal Nepal per venire da te. Mi dispiace per tuo padre, ma nella sua disgrazia vedo la nostra occasione per recuperare il rapporto. Ti prego Thiago, dammi una possibilità.”

La parole di mia madre purtroppo non mi lasciano indefferente come vorrei. Quand'ero piccolo sognavo spesso che mi venisse a prendere e che mi desse tutto quell'amore che Barto non è mai stato in grado di dimostrarmi. Ma crescendo questo sogno è svanito, e mi sono pian piano abituato all'idea di essere orfano di madre. Per tutto questo tempo ho pensato che avesse lasciato mio padre per un altro uomo, che fosse totalmente all'oscuro del mostro che aveva affianco. E invece, ora scopro che pur sapendolo ha deciso di abbandonarmi lo stesso tra le sue grinfie.

“Perché non mi hai portato con te sapendo il mostro che era Barto?” domando prima di riuscire a fermarmi.

“Amore mio, tuo padre non l'avrebbe mai permesso. L'unica cosa che sono riuscita ad ottenere è che ti mandasse a studiare a Londra. Sapevo che lontano da lui saresti stato più al sicuro. Mi dispiace di tutto Thiago, ma siamo ancora in tempo per recuperare.”

“Ormai è tardi.” le rispondo io alzandomi in tutta fretta.

“Thiago, aspet” la frase di mia madre viene spenta dal tondo sordo della porta quando la sbatto alle mie spalle.


 

***

“Guardate che carini el garca y la puta che provano insieme” dico entrando nella stanza de los ensayos vedendo che ci sono Mar e Simon che stanno provando “Un paso”. Nacho, Jero, Melody e Tefy iniziano a insultarli ridendo anche loro.

Cortita y rapidita la morcillita” dice Tefy.

“Eiii Man, facci sapere quando è il nostro turno. Anche noi vorremmo dare due botte alla petisa” aggiunge Nacho indicando lui e Jero.

Que decis tarado!” risponde Simon scattando in avanti come a volerlo picchiare. Mar con un'espressione fin troppo placida lo blocca con una mano dicendo “Non duresti nemmeno due minuti con me, sia a letto che sul ring perciò callate Cachetón y segui soñando conmigo” poi rivolgendosi anche a noi dice “e voi non dimenticatevi che sono cresciuta per strada e che ci metto due secondi a fare lo scalpo delle vostre teste vuote. Non provocatemi, non sapete di cosa sono capace.”

“Quindi è per strada che hai imparato ad essere una puttana… o forse è stato il bordello in cui sei cresciuta?” dico con l’intento di provocarla.

Tutti ridono dopo di che Melody aggiunge: “Ah, ecco ora si spiega tutto”

Simon fa uno scatto come per venirmi a menare ma Mar sa colpirmi più forte.

“Una volta mi dicesti che avevi paura che un giorno guardandoti allo specchio ti saresti riconosciuto in tuo padre…sarai felice di sapere che non gli assomigli minimante, sei tremila volte più schifoso di lui. Sapevo fin dall’inizio che Bartolomeo era una merda invece tu hai finto di essere il buono di turno e poi ti sei rivelato un grandissimo stronzo. Mmm…sarà perchè sei cresciuto con lui?” dice guardandomi con aria di sfida. “E comunque è inutile che continui a sputare cattiverie su di me, sappiamo entrambi che finirai per rimpiangermi e tornerai da me striscinado e implorandomi di perdonarti ancora una volta, però stavolta sarà troppo tardi. Te pasaste Bedoya” commenta lanciandomi un’occhiata significativa.

Detto questo se ne va lasciandomi senza parole ma con l’unica certezza che quello che dice è la verità così decido di ferirla a mia volta “Almeno io sono cresciuto con mio padre, e tu?” dico con aria vittoriosa. So di aver colpito il suo punto debole, la morte dei suoi genitori.

“Io no. Ma il mio almeno mi amava, il tuo?” fa una pausa ingoiando un groppo alla gola poi riprende “Non ti azzardare mai più a parlare dei miei genitori perché se te lo farai ti giuro que te cago la cara a trompadas pibe!”

Adesso ho un’altra certezza, niente può ferirmi come fa Mar.


 

***


 

“Justina, ho bisogno di parlarti.”

“Dimmi signorino Thiago”

“E' vero che mi mia madre ha cercato di mettersi in contatto con me negli anni?”

“Sì, signorino Thiago.”

“Perché non mi avete mai detto nulla?”

“Tuo padre non voleva, Thiago. Mi ha ordinato di far sparire tutto le cartoline e le lettere che ti ha scritto.”

“Mi aveva scritto delle lettere?”

“Sì, signorino Thiago. Tuo padre voleva che le bruciassi, ma io so cosa vuol dire essere madre e soprattutto so cosa vuol dire perdere il proprio figlio perciò invece di bruciarle le ho conservate. Se vuoi leggerle te le posso dare.”

“Sì Tina, voglio leggerle.”


 

***


 

Mi sveglio bruscamente e mi ritrovo inesplicabilmente nella Sala de los Ensayos del Hogar Magico.

“Come sono arrivato qui?” Mi guardo allo specchio, sono vesitito completamente di nero, ho i capelli scompigliati e delle pronunciatissime occhiaie violacee sotto gli occhi.

“Thiago, hijo mio!” dice una voce.

“Chi sei?” grido guardandomi in torno “Dove sei?” aggiungo non riuscendo a vedere nessuno.

“Sono Juan Cruz, il tuo vero padre.” risponde la stessa voce roca di prima.

“Bartolomeo è il mio vero padre. Tu chi cazzo sei? Dove ti nascondi?” replico sconcertato.

“Sono ovunque, figlio mio. E' da tempo che ti osservo e penso che finalmente sei pronto per sapere la verità. Bartolomeo non è il tuo vero padre, Ornella l'ha tradito con me ed è rimasta incinta. Poi tuo padre ha cercato di uccidermi per vendetta, non poteva sopportare che sua moglie l'avesse tradito con il suo fratellastro, ha provato a spararmi ma il portale mi ha protetto facendomi andare ad Eudamon. Sono un re Thiago, e tu sei il mio legittimo erede. Ma sei ancora troppo debole.”

“Stai mentendo” urlo non riuscendo a credere ad una sola parola di quello che ho sentito pur sapendo, dentro di me, che forse è la verità.

“Chiedi a tua madre Ornella, a tua zia Malvina oppure a Justina. Confermeranno le mie parole. Oppure credi alla voce che senti dentro di te, ti sto dicendo la verità figlio mio.”

“Basta! Smettila!”

“Thiago, non puoi sfuggire al tuo destino e il tuo è quello di succedermi al trono. Ma ti ripeto che sei ancora troppo debole. Ti sei fatto spezzare dai tuoi amici, dalla tua fidanzata. Sei debole Thiago, quei poveracci non ti avrebbero dovuto nemmeno sfiorare. Come ti sei potuto innamorare di un'orfana cresciuta in un bordello? Come hai potuto permettere che ti tradisse col tuo migliore amico spezzandoti il cuore. Ora come ora, sei soltanto una grandissima delusione. Non servi a nulla. Sei inutile, incapace, debole. E' stata Marianella ad averti ridotto così, è tutta colpa sua.”

La vista mi si appanna, per un momento scorrono davanti ai miei occhi le immagini di Mar e Simon felici che si baciano, che ridono di me alle mie spalle. Mar che mi guarda con aria di sfida e poi comincia a baciare con fin troppa passione davanti ai miei occhi. Simon e i Teen Angeles che si esibiscono su un palco enorme senza di me. Simon che mi guarda e sorride salutandomi con scherno, Mar che intercetta il suo sguardo e che mi saluta a sua volta fiondandosi poi sulle sue labbra.

Comincio a tremare, non riesco a togliermi queste immagini dalla testa. Continuano a passarmi davanti agli occhi come in un continuo replay.

“Lasciami in pace!”

“Eiii” dice una voce afferrandomi le mani, purtroppo non riesco a metterla bene a fuoco “Quello che senti non è reale!” aggiunge poi stringendomi le mani ancora più forte.

“Rimani con me, concentrati solo sul suono della mia voce. Senti me, io sono qui e sono reale” continua. Seguo le indicazioni della voce e comincio a concentrarmi solo su quello che mi sta dicendo e mi rendo conto che nel momento in cui lo faccio smetto di tremare.

Apro gli occhi e vedo di fronte a me il bellissimo viso di Mar. I suoi occhi grandi che mi guardano con amore e premura, la sua bocca carnosa e perfetta che mi sorride vedendo che sono tornato da lei. E' bellissima, è il mio angelo costude. Com'è possibile che nonostante le abbia detto delle cose terribili, le abbia addirittura tirato uno schiaffo in un impeto di rabbia sia qui a prendersi cura di me come se non fosse successo nulla.

“Mar, amore mio. Ti prego, salvami” penso.

“E' tutta colpa sua Thiago. Non ti fidare. Questa puttana ti ha tradito. E' lei che ti ha spezzato il cuore. E' lei che ti ha reso debole. Non puoi permetterle di farti ancora del male. Devi ucciderla Thiago, solo così ti potrai proteggere da lei. Guarda com'è fragile il suo collo. Basterebbe stringerlo con forza per mettere fine a tutte le tue sofferenze. Uccidila, Thiago. Uccidila e metterai fine a tutto il dolore che stai sentendo. Uccidila e sarai libero. Uccidila!” ripete la voce con fare persuasivo.

“Vattene via!” dico sibilando tra i denti ma con tutto l'odio che ho in corpo prima che sia troppo tardi.


 

| ANGOLINO DELL'AUTRICE |

Sì, lo so. E' assurdo riprendere in mano questa FF dopo quattro anni ma ho avuto l'impulso di volerla finire e perciò eccoci qua. Voglio arrivare alla fine del viaggio. Buona lettura a chi farà questo viaggio con me.

  • Felicity


 

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Capitolo 11
*** Pareja de Payasos ***


CAPITOLO 10: PAREJA DE PAYASOS

(MAR)
 

“Tieni Mar questo è il the che avevi chiesto” dice Lleca porgendomi la tazza fumante.

“Grazie mille tesoro” dico lasciandogli un bacio sulla guancia.

“Io devo andare!” risponde lui facendosi tutto rosso.

“L'hai ucciso!” commenta Rama ridendo.

“Dai zitto, ti prego!” dico abbracciandolo.

“Scusate volevo solamente farvi un'in bocca al lupo per la gara ma credo di aver sbagliato momento.” dice Vale acida, andandosene subito dopo contrariata.

“Valeria!” esclama Rama correndole dietro.

“Che pazienza che ci vuole con le coppiette eh?” dice Simon avvicinandosi.

“Non dirlo a me!” commento guardando Tacho y Jazmin che si stanno letteralmente comiendo la boca.

“E poi tu cosa parli a fare che sei fidanzato.” dico prendendo in giro el payasito.

“Ero fidanzato” mi corregge lui.

“Mi dispiace.” replico in modo abbastanza convincente pur non pensandolo minimamente.

“Meglio così.” risponde lui sorridendomi divertito.

“Ragazzi! E voi venite qui smettetela di pomiciare! Tra poco tocca a noi. Siete pronti?” strilla Rama sbucando all'improvviso interrompendo sia la mia conversazione con Simon che la pomiciata di Tacho e Jaz.

“Un, dos, tres...uuuuuuh!” strilliamo in coro dopo aver messo una mano sopra l'altra.

Comincio a sentirmi strana, ho una sensazione di vertigini ma mi dico che è solamente la stanchezza accumulata e l'adrenalina e decido di concentrarmi solo sulla performance che stiamo per fare per cercare di vincere il concorso Intercolegial.

Iniziamo a cantare e il pubblico da subito comincia ad applaudire e a stare con noi, li stiamo coinvolgendo e questa è la cosa più importante. Io, Tacho, Rama, Jaz e Simon, nonostante la nuova formazione, siamo molto affiatati e questo il pubblico lo percepisce e per questo comincia a cantare e ballare con noi urlando e incitandosi. Finiamo “Un Paso” e incrocio gli occhi commossi e fieri di Jazmin, uguali ai miei, che subito si stringe a me e io ricambio a mia volta l'abbraccio con molto trasporto. “Amica sono così felice di averti nella mia vita e di poter condividere tutto questo con te.” mi dice “Anch'io Jaz, non sai quanto. Ti voglio bene!” rispondo dandole un bacio sulla guancia.

“Bene, i giudici hanno emesso il verdetto.” facendoci tornare alla realtà “le due band che passano la seconda fase del concorso Intercolegial sono...” continua facendoci morire dalla suspence.

“Il ROCKLAND HIGHSCHOOL!” grida indicando i nostri acerrimi nemici che subito esultano e cominciano a chiamarci Loosers.

“e...” continua il giudice “i ragazzi del Hogar Magico!” conclude facendoci esultare e abbracciare a nostra volta.

“Ci rivedremo per la terza fase, a presto e ancora complimenti a tutti i partecipanti!” esclama il presentatore.

Andiamo verso i camerini abbracciandoci e urlando con i cheti che ci stanno prendendo in giro esclamando cose come “aspettate ad esultare orfanelli, siete in gara ancora per poco” oppure “i giudici non ci capiscono niente, e prima o poi se ne accorgeranno che hanno commesso un grandissimo errore”

“Hai ragione Tef!” rispondo girandomi inchiodandoli “non capisco come abbiano potuto farci arrivare in finale con voi. Non siamo allo stesso livello.” Tefy mi guarda perplessa “doputto io e Jaz non potremmo mai stonare come hai fatto tu. Quella nota calante che hai preso era terribile!” concludo ridendo mentre Jaz imita l'acuto strozzato che le è uscito in gara.

“Vi odio!” dice lei spintonandoci e andandosene via fumando.

Proprio in quel momento arrivano Cielo, Nico, Cari, Vale e Lleca che ci abbracciano complimentandosi con noi, ma proprio mentre mi sto sciogliendo dall'abbraccio con Nico comincio a sentirmi strana. Sento le ginocchia cedermi e poco dopo comincio a sentire il mio corpo cominciare a muoversi da solo in spasmi convulsi.

“Mar, Mar! Che succede?” urla Nico inginocchiandosi accanto a me in modo da non farmi sbattere la testa a terra.

“Mar!” esclama Cielo raggiungendomi mi mette una mano sulla fronte e sento le convulsioni farsi più lente, come se Cielo avesse rallentato le funzioni del mio corpo.

“Ha preso qualcosa prima di salire sul palco?” esclama poi girandosi verso i miei amici, che mi guardano tutti iper preoccupati.

“Il solito the caldo” risponde Rama.

“Chi glie l'ha portato?” chiede Cielo furente.

“Io” risponde timidamente Lleca non capendo “Ma l'ha preparato Melody”

“Io la ammazzo!” strilla Jaz partendo alla carica “Para” dice Rama bloccandola “Adesso l'importante è aiutare Mar”

“Dobbiamo farla vomitare” taglia corto Cielo “ passatemi il secchio, presto!Posso frenare le convulsioni ancora per poco” aggiunge poi.

“Nico aprile la bocca e mettile un dito dentro!” ordina ad Indi.

Il mio tutore esegue e poco dopo sento i conati farsi strada seguiti a ruota da una bile acida che risale e che esce fuori senza che io la possa controllare. Sento le braccia forti di Nico che mi sostengono e le mani delicate di Cielo che prima mi tengono indietro i capelli e poi che mi puliscono amorevolemente il viso.

“E' tutto passato” dice sorridendomi.

Comincio a sentire le palpebre farsi pesanti, i suoni più ovattati.

“Portiamo a casa e chiamiamo il dottor Aguirre per sicurezza.” dice una voce ormai lontana prima che io chiuda gli occhi.

Mi risveglio nel mio letto. Sento la testa pensantissima. Provo ad alzarmi ma qualcosa me lo impedisce.

“Mar, tesoro. Sei ancora troppo debole. Hai bisogno di riposare.” dice Cielo. Accanto a lei vedo il faccino spaurito di Simon che mi sorride sollevato.

“Che è successo?” chiedo ancora intontita.

“Ti hanno messo delle goccine di tranquillante nel the. Era così forte che saresti dovuta svenire poco dopo averlo bevuto invece sei riuscita a sostenere l'esibizione. Ti ha causato le convulsioni perché era la stessa sostanza con cui ti aveva drogata l'hanno scorso quel mostro a cui ti aveva venduto Bartolomeo. Il corpo ha reagito così perché non era più abituato alla sostanza da cui ti eri disintossicata. Si chiama sindrome dallo stop e go. Hai rischiato di andare in overdose Mar, ma per fortuna ora stai bene.”

“Ci hai fatto spaventare payasita” dice Simon accarezzandomi il viso.

“Bene ora che si è svegliata posso andare a fare uno scalpo a Melody?” esclama Jaz furente.

Solo in quel momento mi rendo conto che attorno a me ci sono anche Jaz, Tacho, Rama, Vale e Nico.

“Jaz!” la ammonisce Nico “non sappiamo se è stata lei!”

“Sì che lo sappiamo! E comunque Cari è andata a cazziare il Cacheton non capisco perché io non posso andare da Melody.” replica la gitana.

“Voi rimanete qui!” esclama Nico fulminandoli uno ad uno con lo sguardo. Ci penso io.

“Nico” lo richiamo “Non è stata colpa della giraffa” dico convinta.

“Hai visto qualcosa mentre dormivi?” mi chiede Cielo curiosa come se fosse una cosa normalissima. Gli altri mi guardano perplessi, soprattutto Simon.

“Sì” rispondo cominciando a ricordare tutto quello che ho sognato mentre entro svenuta “voglio parlarci io con lei.” Vedo gli altri sbuffare. “Vi prego.”

“Va bene tesoro, ora riposa però” mi risponde Cielo prima che i miei occhi si facciano nuovamente pesanti.

Mi risveglio di soprassalto. Ho sognato Luca. E' ancora vivo, lo sento. Non smetterò di cercarlo. Mi tiro su dal letto sentendo l'urgenza di andare a parlare con Melody. Sento le gambe protestare infatti non appena mi tiro su cedono un po'. Faccio un respiro pronfondo e reggendomi al muro avanzo verso la porta. Nel farlo vedo la mia figura esile riflessa nello specchio. Ho i capelli scompigliati, la faccia sconvolta e solo un t-shirt a maniche corte in cotone bianco a coprire il reggiseno e le mutande. Ma in questo momento non mi importa del mio aspetto. Voglio mettere fine a questa storia. Barcollo fino alla Sala de los Ensayos e trovando Melody da sola le dico. “Giraffa, possiamo parlare?”

“Mar...io...” comincia a giustificarsi lei

“Melody tranquilla, non sono arrabbiata con te. So cos'è successo. Tuttavia ci sono delle cose che dobbiamo chiarire” dico pacatamente.

“Va bene” acconsente lei seguendomi e chiudendosi la porta alle spalle.

“L'uomo che ti ha dato le goccine” chiedo a bruciapelo “ti ha detto come si chiamava?”

“Come fai a saperlo?” mi chiede Melody sconvolta.

“Non importa, rispondi solo alla domanda perfavore”

“Charlie, mi ha detto di essere una medico che lavora per un'organizzazione chiamata CC.”

“Grazie.” dico facendo per andarmene.

“Mar, aspetta. Ti giuro che non sapevo ti avrebbero fatto questo effetto. Lui mi ha giurato e spergiurato che non ci sarebbero state conseguenze gravi, che ti avrebbero solo fatta svenire. Se avessi saputo che ti avrebbero causato tutti questi problemi non te le avrei mai date.” sto per replicare quando lei mi interrompe nuovamente “so che ti sembrerà assurdo. Ma è come se in quel momento una voce nella mia testa mi avesse detto di fidarmi di lui, che mi stava dicendo la verità. Era la mia voce solo che non era mia, non so bene come spiegarti. So solo che non ho potuto fare a meno di obbedergli.”

“Non ti preoccupare Melody, ti credo e capisco benissimo quello che ti è successo.” dico poggiandole una mano sulla spalla.

“Ascoltami, quella voce che hai sentito è stata in grado di convincerti perché tu dipendi troppo dal pensiero altrui Melody. Ti sei costruita un personaggio basato su un'innocente bugia per sentirti al sicuro ma non ti rendi conto che è proprio questo a renderti debole. A dare agli altri potere su di te.”

“Non capisco” risponde lei guardandomi a metà l'allarmato e il confuso.

“So che tua madre è Irina, la domestica.” rispondo schietta.

“Ma che ti stai inventando?!? E chi te l'ha detta questa cavolata?” mi chiede lei sconvolta.

“Nessuno, ho sentito che parlavate al tuo compleanno. Ti ha chiamata hija

“Me lo dice con affetto perché mi conosce da quando sono piccola.” risponde lei andando sulla difensiva.

“Ho anche sentito che ti diceva che i proprietari di casa stavano tornando, se fossero stati i tuoi genitori li avrebbe chiamati in un altro modo. Non ti pare?”

Melody abbassa gli occhi non sapendo più cosa controbattere.

“Mel non ti preoccupare, non lo dirò a nessuno. E' una cosa di cui dovrai parlarne tu se e quando ti sentirai pronta. So che mi odi per tutto quello che c'è stato tra me e Thiago, ma ti posso assicurare che non sono una persona cattiva. Non userei mai una cosa così delicata contro qualcuno. Nemmeno contro la mia peggiore nemica” le dico sorridendo.

Vedo il suo volto rilassarsi.

“per quanto mi scocci ammetterlo sei bella, talentuosa e furba. Non hai nulla di cui vergognarti. E chi ti vuole davvero bene, non penserà meno di te solo perché sei figlia di una domestica e non degli ambasciatori di Dubai. I segreti ci proteggono, ma ci rendono anche fragili. Spetterà a te decidere quanto sei disposta a sacrificare perché nessuno lo scopra. So che non sono la tua persona preferita e fidati che la cosa è reciproca, ma se hai bisogno di aiuto, da donna a donna, puoi contare su di me.” concludo.

Melody scoppia a piangere e tra un singhiozzo e l'altro dice “Grazie mille Mar...mi dispiace...io non volevo...è diventata più grande di me...mi dispiace”

la abbraccio e le dico “non ti preoccupare”

“Ora capisco perché Thiago è così innamorato di te” dice lei continuando a singhiozzare.

Sto per replicare quando la porta si spalanca e i cheti entrano nell'aula e Tefy si precipita verso me e Melody come una furia.

“Che gli hai fatto stronza?” urla verso di me.

“Tef non è colpa sua. Sono io la stronza. Mar non mi ha fatto nulla” replica Melody difendendomi.

Tefy mi guarda dubbiosa ma poi decide di fidarsi “mi dispiace per quello che è successo” dice sinceramente.

“Grazie” rispondo sorridendole. Provo a fare qualche passo verso l'uscita ma le gambe hanno deciso di tradirmi un'altra volta. Melody scatta in avanti per soggerrermi. La ringrazio e mi siedo sul serpentone di stoffa che c'è in aula.

“Mar, non pensavo ti avrebbe fatto quest'effetto altrimenti non avrei mai permesso...” prova a giustificarsi Thiago ma viene bruscamente interrotto da Rama e Simon che si precipitano in aula con fare minaccioso.

“Tu lo sapevi, basura!” gli grida in faccia Rama spingendolo “Come hai potuto farle una cosa del genere sapendo quello che ha passato l'anno scorso?” domanda il mio miglior amico incredulo.

“Ha rischiato di morire d'overdose, pezzo di merda!” esclama Simon raggiungendo Rama.

Melody comincia a piangere più forte e balbetta tra un singhiozzo e l'altro “non volevo, non volevo!”

“Nemmeno io!” dice Thiago spingendo Rama e Simon a sua volta.

“Rama porta Mar in camera sua, io devo parlare con Thiago” gli ordina Simon.

“Eiii” esclamo io quando Rama mi solleva a mo di sposa per non farmi fare lo sforzo di camminare.

Te callas y te portas bien” replica Rama trattandomi come una bambina.

“Sei impazzito?” gli dico un po' divertita dall'improvvisa autorevolezza di Rama.

Para!” esclamo non appena usciamo dall'aula “Voglio sentire cosa si dicono”

Rama che è molto più pettegolo di me annuisce e ci nascondiamo dietro la porta ad origliare.

“Non ho provato a fare nulla finora con Mar per rispetto nei tuoi confronti, pensavo che fosse solo una confusione del momento e che ti saresti ripreso. Ma oggi hai superato il limite, hai rischiato di ucciderla. Perciò ti volevo avvisare che ho deciso che farò di tutto per conquistare Mar e se lei ricambierà staremo insieme, rassegnati.” Alla faccia del Payasito timido penso.

Thiago scoppia a ridere “Prendila se vuoi, total Mar ya está regalada.” dice con odio. Le mie mani si irrigidiscono in un pugno. “Però sappi che ogni volta che la bacerai lei penserà alle mie labbra. Mar potrà anche stare con te ma rimarrà mia, perché mi ama e non ti amerà mai come ama me.”

“Andiamo” dico con Rama.

“Mar...è un tarado!”

“Andiamo” ripeto una seconda volta impassibile.


 

***

 

“Mar, lei è mia sorella Soledad” dice Simon presentandomi una bellissima bambina con gli occhi verdi come i suoi, i capelli lunghi e la pelle di porcellana.

“Ma tu sei la bellissima comparsa del video “De Cabeza”” dico sorridendole.

“Sì” risponde Simon sorridendo a sua volta.

“Piacere sono Mar” lei mi prende la mano e ma la stringe continuando a guardare un punto vuoto davanti a sé.

“Mar” dice Simon tutto emozionato “Non l'aveva mai fatto con nessuno! Devi piacerle davvero tanto.”

“Menomale, anche a me lei piace molto”

“Sole, ti va se cantiamo insieme la canzone che ho scritto per Mar?”

Simon prende la chitarra e comincia a cantare De Cabeza e io mi sciolgo. Come si può non amarlo. Momento. Non posso averlo pensato davvero. Sì invece, è impossibile non amarlo. E' dolcissimo. E' protettivo. E' premuroso. Mette al primo posto la mia felicità, non è affatto egoista e infantile come Thiago. E' sensibile. E' un bravo ragazzo e si è sempre preso cura di me, da quando mi conosce. E poi mi ha scritto questa bellissima canzone ed ogni volta che me la canta sento un nodo allo stomaco e mi sciolgo. Straripo d'amore per lui.

Finisce di cantare e io esclamo “Ti amo!” prima di riuscire a trattenermi.

“Anch'io, da morire.” dice lui baciandomi.


 

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Capitolo 12
*** El Pirata ***


CAPITULO 11: EL PIRATA

(THIAGO)

“Cielo ho bisogno di...” esclamo spalancando la porta dell'altillo alias la sua stanza, ma la vista di qualcuno di inaspettato mi impedisce di proseguire con la mia richiesta.

 

“E tu che ci fai qui?” domando sconvolto.

 

Thiaguito, mi purrete querido!” esclama Bartolomeo sconvolto poi corre verso di me e mi abbraccia con un trasporto che non avevo mai sentito da parte sua.

 

“Papà!” esclamo con gli occhi lucidi abbandonandomi completamente in quell'abbraccio.

 

Te quiero mucho!” aggiunge poi staccandosi prima di stamparmi un bacio sulla guancia.

 

“Anch'io papà” rispondo sorridendo tra le lacrime.

 

“Sono venuto qui con l'intento di vendicarmi di Cielito e Bauer ma il potere della casa e l'amore che provo per te mi hanno fatto cambiare. Cielo mi ha perdonato e mi ha aperto gli occhi, adesso ho bisogno anche del tuo perdono figlio mio. Dopodiché mi consegnerò alla autorità, perché è giusto che sconti una pena per tutto il male che ho fatto. Rggiungerò Felicitas, non dev'essere affatto male quel carcere.” dice tutto d'un fiato mio padre.

 

“Papà, certo che ti perdono. Mentre eri in coma ti ho fatto tantissimi discorsi e ti continuavo a dire che nonostante tutto non ho mai smesso di volerti bene e che se ti fossi risvegliato avremmo potuto ricucire il rapporto. Non sai quanto io sia fiero di te!” replico sinceramente.

 

Tiaguito, sei sempre stato l'unica cosa buona che ho fatto nella mia vita!” aggiunge lui tra le lacrime. “Sono io ad essere fiero di te. Non ti sei mai fatto corrompere dalla mia malvagità, sei sempre stato un ragazzo d'oro. E' il tuo amore che mi ha salvato.” conclude lui. Sento una morsa stringermi lo stomaco, so perfettamente che ultimamente sono stato crudele con i miei veri amici e soprattutto con Mar. Dio come ho potuto essere così stupido, devo assolutamente rimediare ai miei errori, non posso pensare di aver perso per sempre Mar e i Teen.

 

“Mi amor! Mi senor!” esclama Tina entrando tutta trafelata.

 

“Justin!” esclama mia padre correndole incontro e baciandola con passione.

 

Approfitto di quella distrazione per chiedere aiuto a Cielo “Voglio rimediare a tutto quello che ho fatto. Dammi una mano tu, ti prego!” lei per tutta risposta mi abbraccia sorridendo.

 

***

 

“Vi rendete conto? Barto si è pentito!” sento esclamare Tacho sconvolto. Mi sono nascosto dietro la porta in attesa che Cielo li rabbonisca un po' prima di entrare a scusarmi.

 

“Assurdo...mi ha persino abbracciato!” aggiunge Rama.

 

“Anche a me!” gli dà man forte la Gitana

 

“A me ha fatto un discorso bellissimo e mi ha ringraziata per aver salvato Thiago. Non avuto cuore di dirgli che adesso suo figlio è diventato un grandissimo stronzo.” dice la petisa, il cuore mi fa male ripensando a tutto quello che le ho fatto ultimamente. Addirittura le ho tirato uno schiaffo, come ho potuto essere così schifoso. Mi vergogno di me stesso. Passerò il resto della mia vita a cercare un modo per farmi perdonare se sarà necessario.

 

“Mar, ragazzi...Thiago si pente di tutto quello che ha fatto e vuole rimediare. Mi ha chiesto aiuto per recuperare il rapporto con voi, vuole farsi perdonare.” li interrompe Cielo.

 

“Ha veramente esagerato.” taglia corto la Gitana, impassibile a ciò che ha appena sentito.

 

“Cielo, ha picchiato Mar!” replica Tacho incredulo.

 

“Ha rischiato di ucciderla!” aggiunge Rama.

 

“Credi che sia veramente pentito?” domanda Mar, ignorando le proteste degli altri.

 

“MAR!!!” la rimproverano gli altri.

 

“Che c'è? Tutti commettono degli errori. E se è veramente pentito si merita quantomeno la possibilità di poter rimediare. Avete visto che è successo con Tina? Adesso darebbe la sua stessa vita pur di proteggerci mentre prima ci picchiava. Qual'è la differenza con Thiago? Ci ha voluto bene una volta, può tornare nuovamente a farlo.” dice lei senza lasciarsi influenzare minimamente dalla loro scetticità.

 

“Mar ha totalmente ragione. Thiago adesso ha bisogno del vostro aiuto. Non dimenticatevi che lui si è messo in gioco per voi l'anno scorso. Ha denunciato il suo stesso padre in modo che voi poteste essere liberi, e l'ha fatto perchè vi vuole bene e vi voleva proteggere. Certo, si è sbagliato. Ma chi di noi non ha mai commesso uno sbaglio? Non per questo siamo da condannare, soprattutto se c'è l'intenzione di voler rimediare.” aggiunge Cielo.

 

Nessuno controbatte.

 

“E' qui fuori...che dite lo faccio entrare?” chiede poi.

 

“Va bene, ma se mette un'altra volta le mani addosso a Mar lo rapo a suon di pugni!” mi avverte Tacho.

 

***

“Hai capito tutto Nachito?” chiedo non fidandomi troppo del cervello del mio amico.

 

“Stai tranquillo, man!” replica lui soddisfatto “Mi devi un favore!” aggiunge poi serio.

 

“Beh...se vuoi posso fare la stessa cosa per te e la Paisa” rispondo io prontamente.

 

“Beh...non sarebbe male” poi come a rendersi conto di ciò che ha appena detto cerca di rimediare “Que decis tarado...che paisa e paisa

 

“Va bene fai come ti pare, ma ora nasconditi che sta arrivando!” dico sbirciando oltre la sua spalla. Nachito corre a nascondersi appena in tempo.

 

“Mar...Mar!” la blocco io.

 

“Che c'è Thiago?” domanda lei sospettosa.

 

“Potresti accompagnarmi nel Rinconcito de Luz?” gli chiedo con aria innocente.

 

“Sei pazzo?!? Credi che non sappia perché avete sistemato in quel modo el sotano? Lo so benissimo che si va lì per avere un po' di privacy.” dice sconvolta mettendo le virgolette sulla parola privacy.

 

“Come puoi chiedermi una cosa del genere? Va bene che ti ho perdonato per tutto quello che mi hai fatto ma adesso stai correndo un po' troppo mi pare” aggiunge lei rimproverandomi in maniera buffa.

 

“Stai tranquilla Mar, non voglio fare niente di sportivo con te” replico calcando la parola sportivo in maniera maliziosa “sempre che tu non sia tu a chiedermelo” dico rincarando la dose di malizia.

 

“Ciao!” risponde lei scocciata mentre mi supera per andarsene.

 

“Dai stavo scherzando, non te ne andare.” le dico fermandola poi aggiungo “Mi serve solamente una mano a portare su degli addobbi, voglio organizzare una festicciola in onore del ritorno dei Teen.”

 

“Oddio! Devo dire a Simon che torni a competere in squadra con noi” esclama lei agitata, cercando di andarsene una seconda volta ma prontamente la fermo nuovamente.

 

“Glie lo puoi dire dopo, ora accompagnami!” replico trascinandola quasi a forza con me.

 

Qualche minuto più tardi...

 

“E’ bloccata” annuncia Mar dopo aver tentato più volte di aprire con forza la porta che ho fatto chiudere a chiave da Nacho. La vedo sospirare mentre prende a pugni il legno duro ma ovviamente quello non cede nemmeno di poco.

 

“Non è bloccata, è chiusa a chiave” rispondo fissandola negli occhi.

 

Lei mi guarda perplessa ed io con un gesto della mano faccio uscire dalla tasca dei jeans la piccola chiave argentata. Lei si alza di scatto e mi raggiunge nel tentativo di sottrarla dalle mie mani ma essendo molto più alto di lei sono avvantaggiato. Ad un certo punto riesco a bloccarle entrambe le mani e ad un millimetro dal suo viso le dico “Se vuoi uscire devi darmi qualcosa in cambio”

 

Lei mi fissa sconvolta dopo di che replica “Tu sei completamente pazzo. Menomale che volevi sistemare le cose” si libera dalla mia presa e si gira per andarsene ma dopo pochi passi la raggiungo e la fermo prendendola da dietro dopo di che le sposto i capelli dal lato destro del suo collo e le sussurro all’orecchio “Mar, sto sistemando le cose. Voglio solo ballare con te”.

 

Lei si gira e mi guarda confusa “Vuoi solo ballare?”

 

“Sì rispondo facendo partire la canzone “Eres mia” di Romeo Santos e spero che il messaggio che voglio darle le arrivi chiaro.

Stringo il suo corpo minuto al mio premendo una mano sul bacino e stringendo con l’altra la sua. Lei con fare riluttante la stringe a sua volta mentre con l’altra preme sul mio petto in modo da tenermi in parte lontano da lei ma io con un gesto deciso la porto sulla mia nuca e lei in tutta risposta alza gli occhi al cielo.

 

Ya me han informado que tu novio es un insípido aburrido
Tú que eres fogata y el tan frío”
Mar sbuffa, capendo che è quello che penso di lei e Simon.


Dice tu amiguita que es celoso, no quiere que sea tu amigo
Sospecha que soy un pirata y robaré su flor

 

Parte il ritornello e con voce chiara le canto

No te asombres si una noche entro en tu cuarto y nuevamente te hago mía bien conoces mis errores y el egoísmo de ser dueno de tu vida.”

Le inizio ad accarezzare con lentezza il viso e poi comincio a disegnare il contorno delle sue labbra

Eres mía, mía, mía. No te hagas la loca esto muy bien ya lo sabias.”

Le alzo il mento sfiorandole con l’indice il labbro inferiore poi la faccio girare in modo da avere la sua schiena contro il mio petto e continuo a cantarle con la bocca sul collo.

Si tu te casas el dia de tu boda le digo a tu esposo con risas, que solo es prestada la mujer que ama porque sigues siendo mía.”

La giro verso il mio viso e a pochi centimetri dalle sue labbra canto anche il pezzettino in inglese.

You know your heart is mine and you love me forever”

 

Quando finisce la canzone la spingo dolcemente addosso alla colonna in legno in modo che non possa scapparmi.

 

“Ho ballato con te ora lasciami andare” dice lei svincolandosi dalla mia presa.

 

“Non mi basta” replico afferandola nuovamente.

 

“Che vuoi?”

 

“Te, voglio te” dico spingendola sul letto, le fermo le mani sopra la testa prima che possa iniziare a provare a picchiarmi o a spingermi via.

 

Mi guarda con aria leggermente spaventata e non posso fare a meno di pensare a quanto sia bella. Mi chino su di lei e inizio a baciarle il collo mentre sento che si contorce sotto di me e questo mi fa sorridere perché so che impazzisce per i baci sul collo soprattutto se sono i miei.

“Sei così bella” le sussurro all’orecchio poi provo a baciarla sulla bocca ma lei si gira dicendo “no Thiago”.

 

Sposto una mano per tenerle fermo il viso ma lei ne approffitta del fatto che ho allentato la presa e riesce ad alzarsi dicendo “Sto con Simon”

 

Raggiunge le scale e inizia a picchiare forte la porta e mi rendo conto che se continua così qualcuno entrerà e mi impedirà di fare ciò che avevo in mente di fare con Mar. Così mi avvicino a lei e la sollevo caricandomela in spalla, lei comincia a picchiarmi sulla schiena dicendo che la devo mettere giù ed io lo faccio appena arriviamo sul letto bloccandola una seconda volta mettendomi a cavalcioni sopra di lei.

 

“Smettila di fare la bimba capricciosa”

 

“Smettila di tenermi sequestrata” commenta sarcastica lei.

 

Faccio scivolare un dito sulle sue labbra premendo con delicatezza contro il loro gonfiore, mi vorrei avvicinare ma so che per il momento lei finirebbe per allontanarsi così decido di cambiare tattica.

 

“Se non vuoi baciarmi va bene, vorrà dire che rimarremo qui a parlare”

 

“Di cosa?”

 

“Di noi.”

 

“Non c'è niente da dire. Io sto con Simon, tu con Melody. Stiamo bene così.”

 

“Non stiamo bene così se vogliamo tornare insieme.”

 

“Parla per te!”

 

“So che lo vuoi anche tu.” dico avvicinandomi alle sue labbra.

 

“Prima o poi qualcuno scenderà” dice lei cambiando argomento nervosa.

 

“Hai ragione, se non fosse per il cartello” dico divertito.

 

“Che cartello?”

 

“Quello che dice che le scale sono rotte”

 

“Perché stai facendo tutto questo?”

 

“Perché voglio ricordarti quello che ti stai perderdendo stando con Simon”

 

“Sei tu che mi hai lasciato”

 

“E questo ti dispiace?”

 

“No! A te dispiace! Sei patetico stai facendo tutto questo perché pensi che lascerò Simon se stasera riuscirai a baciarmi?”

 

“No. E’ per ricordarti che sei mia” dico sfiorandole il segno viola ormai sbiadito che le avevo fatto un mesetto fa ricordardole la stessa cosa.

 

“Non sono tua, non più” replica lei allontanando il mio dito dal suo collo.

 

“Sì invece. Sei mia qualsiasi cosa tu faccia qualsiasi bocca tu possa baciare”

 

“Questa non è una canzone di Romeo Santos, è la vita reale”

 

“E nella vita reale mi appartieni”

 

“No”

 

“Sì”

 

“Lasciami andare”

 

“Non finchè non mi dai ciò che voglio”

 

“E che vuoi?”

 

“Voglio stare un po’ di tempo con te da soli”

 

“E poi mi lasci andare?”

 

“Sì”

 

“Per sempre?”

 

“Sì, anche se sappiamo entrambi che io e te torneremo insieme. So che ora stai con Simon, ma io e te non riusciamo a stare separati a lungo”

 

“Vuoi scommettere?” mi risponde sfidandomi.

 

“Cosa vuoi scommettere?” replico avvicinandomi pericolosamente alle sue labbra.

 

“Thiago” sospira lei incapace di divincolarsi.

 

E’ così eccitante vederla così che dopo un po’ non resisto e mi avvento sul suo collo spostandomi presto sul punto dove il collo e la mandibola si incontrano, mentre con la mano scendo sfiorandole il fianco destro. I suoi respiri cominciano a farsi più profondi così comincio ad avvicinarmi sempre di più alla sua bocca continuandola a baciare.

 

“Thiago, ti prego” prova invano a fermarmi lei.

 

“Mar, ti prego tu. Non resistermi.”

 

La sento irrigidirsi improvvisamente così mi scanso per guardarla negli occhi e noto che è un po’ spaventata e mi rendo conto che probabilmente il mio comportamento le sta facendo ricordare tutte le volte che hanno provato ad abusare di lei o comunque le volte che qualcuno è riuscito a farle fare delle cose controvoglia. Così con tutta la dolcezza di cui sono capace le dico fissandola in quelle perle nere “Non ti farò più del male”.

 

Smetto di stringerle le mani e poi comincio a baciarla con dolcezza prendendo tra le mie labbra le sue staccandomi subito dopo ma solo per tornare ad accarezzarle ancora con più dolcezza di prima.

 

Lei all’inizio prova a sottrarsi però alla fine ci rinuncia e comincia a ricambiare e appena lo fa il bacio diventa più pronfondo poiché insinuo la mia lingua nella sua bocca. Una sua mano la muove tra i miei capelli mentre con l’altra accarezza ripetutamente la mia schiena attraverso la camicia mentre io le accarezzo il viso e le sfioro la coscia. Mi stacco da lei solo per guardarne gli occhi intrisi di piacere. Voglio ricordarle che non importa quanti ragazzi bacerà, l’unico che può farla sentire così sono solo io. Mi muovo sul suo corpo per iniziarle a baciare la mano sinistra, con lentezza bacio ogni singolo dito per risalire poi sul braccio faccio la stessa cosa con l’altro e poi mi dedico interamente alle sue clavicole leggermente sporgenti. Mar alza e abbassa il petto in maniera irregolare mentre il respiro le si è fatto corto, con la bocca scendo sul suo petto baciando solo quello che la canottiera che indossa le lascia scoperto mentre la sento sospirare di piacere.

Risalgo sul suo collo lasciando una scia di umidi baci e poi mi dedico compleamente alla sua bocca.

 

“Voglio che passi la notte con me” le dico a fior di labbra.

“Thiago io…”

 

La interrompo intuendo che forse mi sarei dovuto spiegare meglio “Mar non voglio fare l’amore con te sapendo che domani starai tra le braccia di un altro quindi non ti sto chiedendo questo” la sua espressione si rilassa ed io continuo “Ti chiedo solo di dormire insieme nel senso più innocente del termine”

 

“Come abbiamo fatto quando sei uscito dall’ospedale sei mesi fa?” dice con il volto che le si è illuminato.

 

“Sì” rispondo baciandola, lei ricambia per cui lo prendo come un sì.

 

Mi sdraio accanto a lei cingendole le spalle e stringendole le mani che poggiano sulla sua pancia. Le bacio le spalle, la schiena, il collo e poi infine la bocca fino a che il suo profumo non mi fa addormentare.

Al mattino dopo quando mi risveglio sto stringendo un cuscino al posto di Mar.


 

***


 

“Sono solo passato a salutarti, mi mancavi troppo. Buona giornata amore mio, ci vediamo più tardi!” dice Simon prima di baciare appassionatamente Mar.

“Ciao amore!” dice lei baciandolo nuovamente a stampo.

Mi nascondo poco prima che Mar possa vedermi girandosi, poi la vedo andare in cucina e decido di raggiungerla.

“Come hai dormito stanotte?” dico abbracciandola da dietro.

“Thiago, avevi promesso che mi avresti lasciata in pace”

La lascio andare, lei si gira verso di me allora ne approfitto per bloccarla tra il ripiano della cucina e il mio corpo.

“Non ho pace da dare. Non può esserci pace tra noi. Solo miserie o la felicità più grande.” dico sorridendole.

“Anna Karerina finisce male” risponde lei.

“Io e te separati finiremo male” controbatto.

“Smettila Thiago!” dice lei spingendomi via e scappando da me.

Mar tornerà da me.

***

“Ragazzi, dobbiamo scrivere un nuovo pezzo ora che Thiago è tornato. Stiamo dormendo da piedi!” esclama Tacho in maniera energica.

“Calmati Tachito, io ho già composto la musica di una canzone. Dobbiamo solo aggiungere il testo. Se volete ve la faccio sentire!” dice Rama prendendo la chitarra.

Sta per cominciare a suonare quando improvvisamente entra Nacho, spalancando in maniera teatrale la porta, seguito da Gero.

“Complimenti Mar, per caso fai esibizioni anche private?” dice Alzamendi.

“Nachito ma che domande fai, ha caricato il video su Fotovlog figurati se non ti fa un balletto privato.” gli risponde Gero guardando Mar con un'espressione che non mi piace affatto.

“Non so di cosa state parlando ma mi state facendo girare le....” Jaz mette prontamente una mano davanti alla bocca di Mar per non farla imprecare.

“Stiamo parlando del video che hai postato sul tuo Fotovlog” replica Nacho malizioso.

Muy bueno lo tuyo Mar” aggiunge Gero.

“Io non ho quello stupido social!” replica Mar impassibile.

“No eh? E questa chi è?” dice Nacho iniziando a digitare sulla tastiera del mio computer acceso.

Sullo schermo appare un profilo Fotovlog che dovrebbe essere di Mar, assurdo. Quando stavamo insieme mi prendeva in giro perché ogni tanto caricavo delle foto, diceva che era un social scadente e che non capiva cosa ci trovassi di interessante.

Nacho preme play ad un video e si vede Mar in toppino e boxer da donna Calvin Klein bianchi. Dio quanto è da sesso in quel completino. Il toppino le stringe perfettamente il seno facendolo sembrare ancora più gonfio e turgido mentre i finti boxer le fasciano alla perfezione il sedere, mostrando in tutta la sua perfezione la sua bellissima forma. La Mar del video sta ballando e twerkando in maniera esageramente sensuale sulle note di “Titi me preguntò” e io mi devo concentrare tantissimo per non avere un'erezione davanti a tutti.

In sottofondo si sentono le risate e i commenti di quelle che riconosco come Cari, Jaz e Vale.

“Que perra mi amiga!” strilla Jaz del video, mentre Mar le manda un bacio prima di piegarsi per twerkarle in faccia, il video infatti finisce con uno zoom sul sedere di Mar spiaccicato sulla telecamera.

“Chi l'ha postato? Chi l'ha postato?” comincia a strillare Mar diventando paonazza, riesco appena in tempo a scansare il computer prima che lei lo possa scaraventare a terra.

“Perché vuoi farci credere che non sei stata tu?” dice Nacho guardandola con uno sguardo che gli fa guadagnare una spinta da parte mia.

“Che vuoi? La tua ex sta diventando una porno diva e te la prendi con me?” replica lui.

Lo mato!” dice Mar scangliandosi su di lui.

“Andatevene!” dice Rama furioso. Probabilmente è geloso anche lui di Mar. Nonostante stia con Vale è evidente che prova ancora qualcosa per la piccolina.

“Non volete vedere la foto della Gitana?” aggiunge Gero impedendo così a Rama di cacciarli.

“Che foto?” domanda Tacho fuori di sé.

“Vi state sbagliando, nemmeno io ho un profilo Fotovlog!” dice per tutta risposta la bionda.

“Et voilà!” esclama Nacho dopo avermi tolto il computer di mano e aver nuovamente digitato sulla tasteria.

“Toglietela subito da lì!” urla Tacho dopo aver visto la foto.

C'è una foto ritoccata di Jaz in costume atteggiata in una posa provocante, in ginocchio e a gambe divaricate con dietro uno sfondo tutto fuoco.

Para Tacho!” dice lei “ormai è su Internet e non possiamo farci più nulla” aggiunge abbastanza divertita.

“Ha già 1000 visite!” esclama Rama sconvolto.

“Beh? Mar ne aveva 3000!” replica la Gitana.

QUEEEEE?!?” strilla la petisa mortificata.

Cerco di non pensare a tutti i maniaci schifosi che hanno avuto il privilegio di vedere Mar in quel modo. Improvvisamente ho voglia di spaccare la faccia a qualcuno.

“Toglietelo subito da lì o vi faccio saltare tutti i denti!” dice minacciando i ricconi, nemmeno gli dà il tempo di rispondere che aggiunge guardando noi mortificata “quella non sono io! C'è sì sono io ma non l'ho postato io. Era un video che doveva rimanere intimo, cazzo!”

“Jaz, l'hai fatto vedere a qualcuno?” chiede poi sconvolta.

“No amiga, te lo giuro!”

“Ti credo” risponde la petisa convinta “Aspetta! Ieri non ti era sparito il telefono per qualche ora?”

“E' vero” dice la Gitana portandosi una mano alla testa “e poi è misteriosamente riapparso sul mio letto!”

Mar si gira furente verso Gero e Nacho e afferrando con violenza quest'ultimo gli mette la testa sul letto torcendogli il braccio da dietro.

“Io non c'entro niente” comincia ad ansimare lui dal dolore “è stata Tefy, è stata Tefy!”

“Io la ammazzo!” dice Mar uscendo come una furia dalla stanza seguita a ruota da Jaz.

***


 

“Non ci posso pensare che ci sia quel video di Mar in giro e che qualsiasi pervertito lo posso vedere!” commenta Simon sconvolto.

“Spera che lo vedano e basta, senza fare altro” dice cinico Tacho.

“Non sei d'aiuto Tacho!” lo rimprovera Rama cercando di rassicurare Simon.

“Che c'è? Sono preoccupato anche per la Gitana” dice Tacho.

“Sì ma la foto di Jazmin è meno grave del video di Mar!” controbatte Rama.

“Sei geloso?” domando non riuscendo a trattenermi.

“Preoccupato! Li hai letti pure tu i commenti sotto al video!” risponde lui fulminandomi con lo sguardo.

“Che commenti?” chiede Simon allucinato.

“Simon lascia perdere! Non li leggere!” lo avverte Rama.

“Guarda le cose che vorrebbero fare alla mia ragazza!” esclama lui cercando rassicurazione da me.

“E' la tua ragazza, da me che vuoi?” lo liquido io.

Se Mar stesse ancora me questa cosa non sarebbe mai successa, ne sono sicuro. Simon oltre ad essere un lenteja non è nemmeno in grado di proteggerla.

Proprio in quel momento entrano Jaz e Mar ridendo.

Payasita!” esclama Simon correndole incontro e baciandola “Sei riuscita a convincere Tefy a togliere il video?”

“Beh, diciamo che non farà più nulla contro di noi!” dice Jaz scambiando un'occhiata complice con Mar. Le due si battono il cinque fiere ma proprio in quel momento...

“No, ha appena postato un video!” esclama Tacho contrariato, smontando il loro atteggiamento vittorioso.

“Che?” domandano in coro Mar e la Gitana sconvolte.

“Mettilo! Mettilo!” dice Rama eccitato, probabilmente spera che sia un altro video di Mar in intimo. Brutto porco, devo ricordarmi di fargli saltare tutti i denti.

Simon mette play e sullo schermo si intravedono Mar e Jaz che si stanno facendo la doccia mentre canticchiano.

“Amor di quand'è questo video?” domanda Simon preoccupato.

“Di oggi” rispondono Mar e Jaz scambiandosi occhiate preoccupate.

Ad un certo punto Jaz, nel video, esordisce “Amiga, ho sognato nuovamente l'Angel Rojo. Da quando mi ha salvata da Matt non faccio altro che sognarlo. Non sai quello che gli farei! Certo se il prof di ginnastica mi desse attenzioni mi dimenticherei subito dell'Angel Rojo. Ieri notte ho sognato di fare sesso anche con lui!”

“Jaz sei tremenda! Ti amo hahaahhah!” poi aggiunge “e comunque comprendo sia la tua ossessione con l'Angel Rojo che per il prof. Io da ragazzina sono stata innamorata di Batman, e per anni sul mio diario ho scritto che un giorno me lo sarei sposata.” Jaz scoppia a ridere insieme alla petisa.

“E poi il prof di ginnastica è un bel fregno e gli uomini più grandi hanno il loro fascino” aggiunge infine Mar.

“Quanta verità amiga!” replica la Gitana divertita. Poi aggiunge “ E tu con Simon?”

“Con lui sto benissimo. E' super dolce, romantico e premuroso. Stanotte ho perfino sognato che ci sposavamo!” risponde la petisa emozionata.

La odio. Come può anche solo sognare una cosa del genere. Con la coda dell'occhio vedo Simon sorridere, si gira stra contento verso Rama e quest'ultimo gli poggia una mano sulla spalla come a congratularsi. Idioti, più tardi spaccherò la faccia a tutti e due.

“E pensare che qualche anno fa sognavi di sposare Batman!” la prende in giro la Gitana.

Callate tarada!” replica Mar ridendo e tirandole del sapone addosso da una doccia all'altra. “Non è tutto!” aggiunge poi dopo essersi ricomposta.

“Non mi dire che hai sognato anche che consumavate il matrimonio?” chiede Jaz maliziosa.

E io devo trattenere l'impulso di non far volare il computer, se Mar risponde di sì mi sparo subito.

“No! Che dici!” risponde lei e io tiro un sospiro di sollievo. “Però sì, c'entra quello

ALT. COSA HA SOGNATO? CON CHI L'HA SOGNATO? THIAGO RESPIRA, CALMATI. CALMATI. STAI CALMO.

“Oddio amiga racconta!” la prega Jaz morendo di curiosità esattamente come me in questo momento.

“Vabbè direi che abbiamo visto abbastanza” esclama la Jaz reale cercando di spegnere il computer.

“Aspetta, aspetta. Voglio sentire il sogno di Mar” replica Simon girandosi verso di lei e sorridendole. Vedo Mar arrossire completamente e ricambiare il sorriso con evidente difficoltà.

“Sì sentiamo il sogno della petisa!” esclama Tacho curioso. Che suocera!

Io mi trattengo ma in realtà anch'io sto morendo dalla voglia di sapere.

La Mar del video come rispondendo alle nostre preghiere dice “Praticamente la sera prima del matrimonio, mentre mi stavo preparando per andare a letto, rientrando in camera trovavo Thiago”

Mi scappa un sorriso senza che io lo possa controllare. Tacho si mette una mano davanti alla bocca ed esclama un “Noooo” facendomi l'occhiolino. Simon impallidisce, si mette a braccia conserte e si allontana leggermente dal computer con aria truce.

“Beh...abbiamo sentito abbastanza!” dice Mar avazando come a voler spegnere il computer ma prontamente Simon la ferma, e vedo la petisa che scambia un'occhiata nervosa con Jaz.

“Oddio! E tu?” chiede la Gitana nel video.

 

inizio racconto del sogno di Mar

“Che ci fai qui?” esclamo sconvolta vedendo Thiago poggiato sulla parete ad aspettarmi.

“Avevo bisogno di vederti” risponde lui avanzando verso di me.

“Vattene!” replico allontanandomi “domani mi sposo”

“Lo so. Sono qui proprio per questo motivo. Stai per commettere lo sbaglio più grosso della tua vita. Mar tu sei mia.” controbatte lui avanzando nuovamente verso di me.

“Ero. Ormai io e te non siamo più nulla” dico lapidaria.

“Però potremmo esserlo di nuovo” risponde lui senza il minimo segno di scoraggiamento, come se quello che gli ho detto non l'avesse toccato minimamente.

“Come puoi dirmi una cosa del genere il giorno prima del mio matrimonio? E comunque la risposta è no. Vattene!” dico spingendolo, Thiago approffitta del mio tocco per afferrarmi e stringermi a lui e a fior di labbra mi dice “Guardami negli occhi e dimmi que no te pasa nada conmigo

No me pasa nada contigo

Mentirosa!” risponde lui baciandomi, per quanto vorrei non riesco a resistere al suo bacio così pieno di passione. Sento il corpo sciogliersi e penso che in questo momento potrebbe fare di me ciò che vuole perché il mio corpo non mi appartiene più, è totalmente suo.

Durante il bacio siamo arrivati sopra il letto, lui si mette a cavalcioni su di me e mi dice “fai l'amore con me stanotte Mar, devi sentire tutto quello che stai perdendo sposandoti con lui.”

“Thiago...” provo a protestare ma inutilmente, il mio corpo sa esattamente cosa vuole perciò non riesco minimamente a divincolarmi o a resistere mentre Thiago mi spoglia e si infila dolcemente ma in maniera decisa dentro di me. Sono nell'estasi più totale, sono completamente ubriaca di lui.

“Ora puoi fare la scelta giusta” dice lui baciandomi prima di andare via.

Il giorno dopo in chiesa lo guardo dritto negli occhi prima di girarmi verso Simon e pronunciare il sì.


 

fine del racconto del sogno di Mar


 

“Quindi ti sposavi con Simon alla fine? Nonostante la notte di sesso atomico con Thiago!” esclama la Gitana sconvolta.

“Jaz!!!” la rimprovera Mar “Sì comunque!” aggiunge poi tagliando corto.

“E che significa secondo te?” chiede la Gitana realmente interessata.

“E' solamente un sogno Jaz” la liquida la piccolina.

“Infatti amore è solamente un sogno!” dice Mar rivolgendosi a Simon, lui in tutta risposta gli fa segno di stare zitta e continua a fissare il monitor del computer.

“Dai, Mar! Non ci credi neanche tu!” replica la Gitana nel video.

“E va bene! Credo voglia dire che amo Simon e che mi dà la sicurezza e la stabilità che cercavo da tempo” risponde Mar.

Simon accenna un lieve sorriso, ma continua a guardare torvamente lo schermo, come ad aspettarsi uno schiaffo. E onestamente lo sto aspettando anch'io, non può essere questa l'unica certezza che ha ricavato Mar dal suo sogno.

“Dai chiudiamo, basta così!” cerca di salvarla Jazmin ma Simon blocca anche lei.

“Però...” dice Jaz nel video.

“Però non posso dimenticare Thiago. Sento che anche se non stiamo insieme ci apparteniamo e che in qualche modo non riusciremo mai a staccarci del tutto.” risponde Mar dopo un sospiro, come se quello che ha appena detto le fosse costato un'immensa fatica.

Ha detto solamente la verità, ha detto con altre parole quello che io le ho detto ieri nel Riconcito de Luz.

“E che pensi di fare?” domanda Jaz nel video.

“Assolutamente nulla. Nel sogno e nella realtà ho scelto Simon, ho bisogno del Payasito.” replica con aria convincente Mar.

Vedremo se riuscirà a non fare assolutamente nulla.

“Simon è la stabilità e Thiago la passionalità” asserisce la Gitana.

No es tan asi!” replica Mar piccata.

“Mar!” esclama la Gitana, come a rimproverarla per non aver detto la verità. Mentalmente ringrazio Jaz.

Si. Es tan asi” ammette alla fine Mar.

No te asombres si una noche entro en tu cuarto e nuevamente te hago mia...” cominciano a cantare scurendo le loro voci come ad imitare quella di Romeo Santos e il video finisce così.

Sono al settimo cielo. Mar ha ammesso che non mi può dimenticare, Mar ha sognato di fare l'amore con me e non con quel goma di Simon. Il fatto che abbia detto che ha bisogno di lui e che abbia scelto lui sono solo degli insignificanti dettagli che presto scompariranno. Anche Mar sa che ci apparteniamo.

Payasito...yo...” prova a spiegare Mar ma viene interrotta da Nacho che proprio in quel momento appare sulla porta insieme a Tefy, Melody e Gero che se la ridono.

“Bene, bene...cosa si prova a stare con due troiette?” dice Alzamendi guardando con aria di sfida Tacho e Simon.

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Capitolo 13
*** Cobardes ***


CAPITOLO 12: COBARDES

(MAR)

“Che cazzo hai detto?” esclama il Payasito andando addosso a Nacho prendendolo per il colletto della camicia. Non ho mai visto Simon così aggressivo. Ciò che ha sentito deve averlo turbato molto...voglio morire non avrei mai voluto ferirlo così. Il mio payasito non se lo merita.

“Che vuoi man? La tua fidanzata sogna di scopare con un altro e tu te le prendi con me?” replica Nacho scuro in volto, evidentemente infastidito dal gesto di Simon.

Il payasito sta per replicare ma viene anticipato da Gero “infatti, non vale la pena di litigare per due troiette”

Te fuiste al carajo!” grida Tacho prima di stampargli un destro sulla faccia, nel medesimo istante Simon spinge Nacho con una violenza inaudita.

Gaucho!” sento strillare la paisa che subito arriva in soccorso del suo innamorato.

“Levati!” dice lui scostandola con impeto e avanzando verso Simon con una faccia tutt'altro che amichevole.

“Fermi!” strilla Tefy mettendosi tra Nacho, Simon, Tacho e Gero. “Siete cornuti e le difendete pure?!?” aggiunge poi.

Te voy a arrancar el pelo a trompadas nena!” la aggredisco io senza riflettere afferandola per i capelli.

“Marchuuu! Calmati!” prova a difenderla Melody.

“Non ti mettere in mezzo!” le urla contro Jaz spingendola.

E' subito il delirio.

Io, Tefy, Jaz, Melody, Simon, Nacho, Tacho e Gero siamo impegnati in una rissa confusa visto il poco spazio mentre Rama, Vale, Thiago e Cari cercano inutilmente di separarci. La situazione ci sta decisamente sfuggendo di mano e quando sembra sia per peggiorare drasticamente si sente la voce di Nicolas che esclama “BASTAAAAA!” e tutti automaticamente ci blocchiamo come se fossimo in freeze. “Che state facendo?” aggiunge squadrandoci male ad uno ad uno.

“Tefy ha caricato su internet delle foto e dei video intimi miei e di Mar!” esclama la Gitana senza essersi lasciata affatto intimidire dal fare minaccioso di Nico.

“Lei e Mar hanno caricato una mia foto oscena su internet, la mia è stata legittima difesa!” replica prontamente Tefy.

“Ma che dici che stata la prima a cominciare!” la rimbecca la Gitana.

“Ragazzi io e Nicolas siamo veramente delusi, possibile che hai 16/17 anni ancora non siate consapevoli di quanto possa essere pericoloso caricare certi contenuti sul web? Adesso eliminate tutto davanti a noi.” dice Cielo con una faccia sconvolta da ciò che ha sentito, è arrivata giusto in tempo per sentire le accuse di Jaz a Tefy.

“Avete sentito la capitana! Marshhh” conclude Justina dopo averci raggiunti incuriosita dalle urla.

“E voi...” sento Nicolas che comincia a fare una predica ai ragazzi mentre io, Jaz, Tefy e Melody ci allontiamo a testa basta seguite a ruota da Cielo.

“E che non si ripeta mai più!” ci avverte la nostra tutrice dopo aver eliminato a turno le cose davanti ai suoi occhi, dopodiché esce chiudendosi la porta alle spalle.

Che strano, evidentemente c'è qualche casino in corso tra lei, Nico e Salvador altrimenti ci avrebbe obbligate anche a parlare.

“Perché ci odi tanto?” chiedo a Tefy prima di riuscire a trattenermi.

“Non vi odio, vi detesto.” risponde lei presa leggermente in contropiede.

“E cosa cambia?” domando ironica.

“Sapete che c'è? Che mi avete stancata. Voi ci godete a vedermi stare male, ridete alle spalle, mi prendete in giro perché sono single, ogni volta che mi vedete piangere morite di gioia e sapete perché? Perché sotto sotto mi inviate, vorreste tenere tutta la onda che ho io e quindi godete nel vedermi stare male perché è l'unico momento in cui vi potete sentire migliori di me!” dice poi tutta d'un fiato guardondoci con due occhi di brace.

“No Tefy, tu godi di queste cose. Tu vorresti vederci piangere in ogni angolo della casa. Ho visto come godevi quando stavo male per Thiago, come hai sempre cercato di farmi lasciare con lui. E cosa credi? Che non ho capito che hai fatto tutto questo per fare lasciare me e Simon e Tacho e Jazmin? Ma non hai capito nulla. Io e Jaz ti trattiamo male per difesa, perché sei la prima che ci colpisce e non perché ti odiamo. Non sei cattiva, fai solo cattiverie. E ti assicuro che nessuna ragazza e nessun ragazzo vogliono accanto una persona che si comporta così. Se la smettessi di essere così odiosa e ti facessi conoscere e voler bene per ciò che realmente sei sono sicura che Mel non sarebbe la tua unica amica e che saresti piena di ragazzi. E saresti talmente impegnata che non avresti nemmeno il tempo e la voglia di odiare me e Jaz che, tra l'altro, non ti abbiamo nemmeno fatto nulla. Non siamo tipe dal godere del dolore degli altri, quella sei tu. Ma nulla attorno a te cambierà se non cambi per prima tu.” concludo guardandola dritta negli occhi con un sorriso.

“Andiamo” dico poi afferrando Jaz senza dare a Tefy nemmeno il tempo di rispondere.

***

“Amore, aspetta!” dico implorando il Payasito che è deciso ad andarsene.

“Che c'è? Mi sembra che ho già sentito tutto quello che avevi da dire, forse pure troppo.” risponde lui alludendo al video.

“Allora hai sentito pure la parte in cui dicevo che ho scelto te? Simon, sul serio. Non importa quello che ho detto su Thiago, voglio solo te. E' questo che conta.” provo a farlo ragionare.

“Mar, so che mi ami. Ma so pure che provi ancora qualcosa per Thiago, ho bisogno che tu mi dia del tempo per accettare la cosa.”

“Va bene” replico rassegnata, da una parte lo capisco. Credo che non sia affatto facile digerire tutto ciò che ha sentito.

Non appena Simon esce percepisco una presenza dietro di me, e vorrei che fosse qualsiasi persona tranne...

“Quindi io e te facciamo del sesso atomico nei tuoi sogni” dice Thiago, esattamente l'ultima persona che avrei voluto vedere in questo momento, con aria vittoriosa.

“Sparisci” dico superandolo.

“Hai anche detto che nonostante io e te siamo separati continuiamo ad appartenerci.” controbatte lui fermandomi, ignorando completamente la mia richiesta.

No te das cuenta que no quiero volver con vos!” rispondo io piccata. Thiago sta veramente urtando i miei nervi in questo momento. Cosa pretende da me, che da un giorno all'altro mi dimentichi di tutto quello che mi ha fatto? Che da un giorno all'altro scarichi il Payasito perché lui si è degnato di rimettermi in cima alla sua lista di opzioni? No, non rovinerò tutto con Simon per tornare con lui. Non lo farò, anche se in questo momento parte di me vorrebbe solo sbatterlo al muro e baciarlo violentemente.

Por ahora” replica lui con la sua sonrisita compradora.

“Né ora, né mai. Fuiste Bedoya!” dico guardandolo negli occhi

“Mar, perché devi fare così? Se sai che ci apparteniamo e se, com'è evidente, provi ancora qualcosa per me perché non vuoi tornare insieme?” mi domanda serio.

Ma chi si crede di essere questo Bedoya, pensa que me muero por el? Assolutamente no, Mar perdona ma non dimentica.

“Perché io amo Simon.” ribatto piccata.

“E quanto lo amavi ieri mentre ricambiavi i miei baci?”

Lo odio. E' così irritante. E fottutamente bello, ma irritante soprattuto.

“VI SIETE BACIATI?!?” esclama Simon sconvolto/incredulo/offeso/furente/costernato/deluso/ferito prima di riuscire nuovamente senza nemmeno preoccuparsi di sbattere la porta talmente è sconvolto.

“Simon!” urlo disperamente cercando di raggiungerlo.

“Lascialo andare!” dice Thiago trattenendomi per il polso.

Per tutta risposta io lo spingo via “Basta. Hai già rovinato la nostra relazione smettila di rovinare anche quella con Simon!” e corro dietro all'ancora-per-ora mio, spero, payasito.

***

Ronda de amigas!” esclamo non appena entro in camera sdraiandomi sul tappetto rituale.

Subito Jaz, Vale e Cari si sdraiano accanto a me.

“Posso?” domanda sinceramente Tefy.

“Certo che...” comincia a dire la Gitana ma io anticipandola e cambiando la sua risposta dico “sì!”

Jaz mi lancia un'occhiataccia e io faccio spallucce.

“Tutto male con Simon, no?” domanda Tefy.

“Marchuuuu ti giuro che mi dispiace! Ho realmente riflettutto su quello che mi hai detto e mi dispiace per tutto quello che ti ho fatto. Io...” prova a continuare ma Jaz prontamente la interrompe “è molto bello ma ora zittati che Mar ci deve raccontare!”

inizio flashback di Mar

Ho rincorso il Payasito fino a casa sua perché per colpa di quell'idiota di Thiago che mi ha trattenuta ho perso del tempo. L'ho implorato e supplicato di fermarsi e ascoltarmi ma dopo aver scoperto del mio bacio con Thiago...

“Vi siete baciati?” urlano in coro Vale, Cari e Tefy entrando nel mio flashback.

Jaz le segue ma fa spallucce, lei sa già tutto.

“Sì...No...” replico io confusa dall'interruzione.

“Sì o No?” mi incalzano Vale e Tefy.

“Sì ma non oggi, ieri!” concludo infine cercando di spingerle via.

“Non si fa!” mi rimprovera Caridad, Simon approva.

“Uscite e fatemi raccontare!” le sgrido spingendole una seconda volta.

...era nero, non l'avevo mai visto così.

Simon ti prego, fermati. Ho sbagliato, credimi lo so. Me ne pento, non sai quanto mi dispiace ma ti assicuro che per me non hanno significato niente quei baci, mi hanno convinta ancora di più che voglio stare solo con te!” mento nel tentativo di perderlo.

Y si...il bacio sicuramente ti ha sconvolta” commenta Vale divertita, a Simon si spezza ancora di più il cuore.

“Vale, ti prego!” provo a cacciarla io ma sopraggiunge un'altra persona.

Sos tremenda!” dichiara Tefy con aria divertita.

“USCITEEEE!” urlo una seconda volta spintonandole.

E avevi bisogno di baciarlo per avere questa certezza?” mi domanda Simon furioso.

No! Ma è successo e non sono riuscita a evitarlo. Simon mi dispiace da morire ma se Juliette...

“la sua ex francese che gli ha spezzato il cuore, il suo grande amore prima di me” specifico per Cari, Vale, Jaz e Tefy loro annuiscono dandomi cenno di aver capito impazienti di sentire il mio racconto.

...ti saltasse addosso in continuazione e cercasse di riconquistarti sono sicura che nemmeno tu, nonostante mi ami, riusciresti ad essere completamente lucido. So che non è una giustificazione ma io, nonostante provi ancora qualcosa...qualcosina ina ina inissima, per Thiago ho scelto comunque te. Non è questo che conta? Amo più te, voglio più te. Voglio solo te, non lui. Ti prego” lo imploro nuovamente.

Non è facile, come ti sentiresti tu se mi fossi baciato con Juliette? Ho perso tutta la fiducia nei tuoi confronti, Mar” chiede lui.

Lo so, hai ragione. Allora permettimi di riconquistarla. Tu hai perfettamente ragione, se fosse successo al contraio anch'io sarei devastata però mi sforzerei di capire se è stato solo un attimo di cedimento o sei sei veramente in dubbio se rimanere con me o tornare con lei. Lo so, ho sbagliato e mi sento morire per quello che ti ho fatto. Ma io non ho nessun dubbio Simon, ti assicuro che non succederà più”

“E quindi?” domandano Jaz, Vale, Cari e Tefy in fervida attesa.

“Mi ha perdonata!” rispondo io accennando ad un gesto di esultanza, le ragazze festeggiano abbracciandosi nel mio flashback.

“Ma ora sentite che succede” dico io rompendo la bolla di festa che si era creata.

A furia di parlare eravamo arrivati fino al pianerottolo di casa di Simon e dopo avergli detto “Ti amo tantissimo, sono così fortunata ad averti accanto” ed essermi alzata in punta di piedi per baciarlo sento una voce gracchiante che ci interrompe.

SIMON! Ancora frequenti quest'orfana sudicia? Quando la smetterai di essere il paladino delle cause perse.” dice Corinna, sua mamma.

Jaz, Vale, Cari e Tefy si portano una mano davanti alla bocca sconvolte.

“E lui?” mi domandano

“E' rimasto in silenzio” replico io ancora incredula.

“E tu?” domandano una seconda volta sconvolta.

Vedendo che non diceva nulla gli ho detto “Simon, non hai niente da dire?”

Lui mi ha guardato con un'espressione da cane bastonato ma non ha detto una parola.

Adesso chiamo tuo padre!” ha concluso Corinna prima di sparire.

Come puoi lasciare che mi dica quelle cose?” chiedo io sconvolta.

Mar, tu non puoi capire...io” comincia a giustificarsi lui ma viene interrotto dal padre.

Simon entra immediamente in casa e allontanati da quella poveraccia schifosa. Non te lo ripeterò una seconda volta.”

Non sia mai che ti attacchi qualche malattia” rincara la dose Corinna.

Il payasito mi guarda come a scusarsi ma non dice assolutamente nulla.

Il padre conclude “Se ti vedo di nuovo con questa schifezza accanto giuro che ti metto sull'aereo e ti spedisco nuovamente in Francia.”

Simon mi guarda piangendo ma obbedisce al padre e rientra in casa.

Non hai intenzione di difendermi?” domando io sconvolta.

Simon ha dei genitori a differenza tua querida, e gli deve obbedienza” mi zittisce il padre.

I miei genitori avrebbero preferito impiccarsi piuttosto che trattarmi così. Assurdo come con i soldi vi siate potuti permettere tutto tranne un po' di educazione” controbatto io oltremodo infastidita.

Mar!” mi ammonisce Simon.

Se ti vedo ancora vicino a mio figlio ti denuncio mocosa insolente!” mi minaccia il padre del Payasito, sta per sbattermi la porta in faccia ma proprio in quel momento esce Sole che mi corre incontro e mi abbraccia. Sono talmente sconvolta che ricambio l'abbraccio quasi senza accorgemene.

Simon, togli immediatamente tua sorella dalle grinfie di quella!” esclama Corinna schifata.

Simon ci raggiunge e delicatamente stacca sua sorella da me, Sole immediatamente si comincia ad agitare e Simon rientra in casa cercando di calmarla farfugliando delle scuse nella mia direzione.

Fine del flashback di Mar

“Non ci credo!” dice Jaz esprimendo il pensiero di tutte.

“Lo so. Ma non è tutto. Poco dopo avermi cacciata il padre mi ha raggiunta e ha chiesto quanti soldi volevo per allontanarmi da suo figlio.”

“Che cosa?!?” domanda furiosa.

“E tu cosa hai detto?” chiede Cari incredula.

““Vede, alla fine non può comprare proprio tutto Arrachattatela!” e me ne sono andata” rispondo trionfante.

“No sei una grande!” esclama Jaz “Hai pure sbagliato il cognome apposta!” aggiunge

“Perché non fa di cognome così?” domando io e scoppiamo tutte a ridere. Avevo davvero tanto bisogno di questa risata dopo quello che è successo oggi.

“Sai cosa dovresti fare?” comincia poi Tefy “Dovresti incontrarti nuovamente col padre di Simon e registrare la vostra conversazione così poi puoi far sentire a Saimon che cosa è stato capace di fare suo padre.” conclude.

Tero” comincio io con un nomignolo affettuoso “non è affatto male il tuo piano. Lo contatto subito!” esclamo io convinta.

***

“Prof ho bisogno di parlare con Marianella, è urgente!” esclama Simon entrando in classe durante l'ora di matematica.

“Tuo papà ora ti ha dato il permesso?” domando io ironica, i miei compagni di classe per tutta risposta esclamano un “oooo” in coro.

“Per favore Arrechavaleta, le questioni personali le chiarite fuori dalla classe” interviene la professoressa.

“Mi bastano cinque minuti prof, per favore!” la supplica lui.

“Rinaldi, esca dall'aula!” mi ordina la prof “spero che così potremmo continuare con la lezione”

Simon mi trascina nell'ufficio del preside e dopo essersi assicurato che nessuno ci abbia visto chiude la porta.

“Mi sei mancata!” dice lui cercando di abbracciarmi, automaticamente indietreggio e finisco per urtare contro un apparecchio che sta sulla scrivania ma sono talmente infastidita con Simon che non gli do peso.

“Non mi toccare!” dico di rimando.

“Dai Mar, non fare così” prova nuovamente ad avvicinarsi.

“No tu non fare così, mi risulta che tuo padre non ti abbia dato il permesso di toccarmi.” replico furente.

“Mar ti ha già chiesto scusa svariate volte, che vuoi che faccia?” mi domanda

“Simon, i tuoi genitori mi hanno umiliata due volte davanti a te e tu non hai detto nulla, è evidente che più che farfugliare scuse inutili molto non sai fare” rispondo gelida io.

“Mar, sei crudele. Con mio padre è complicato...io”

“Io sono crudele? Tu non hai reagito nemmeno quando ti ho fatto sentire la registrazione in cui tuo padre mi offriva dei soldi per allontanarmi da te. Non voglio stare con qualcuno che non è in grado di difendermi, di jugarsela por mi” lo liquido io.

“Dai Mar, se io ti ho perdonato per il bacio con Thiago tu puoi perdonarmi questa cosa!” esclama lui convinto.

“Simon il bacio con Thiago è stata una stupidaggine senza alcun valore, invece è gravissimo che tu non mi abbia difesa mentre i tuoi mi umiliavano” lo ammutolisco io “E poi non mettere in mezzo Thiago. Almeno lui, nonostante sia un cretino peggio di te, quando il padre mi offendeva o ci vietava di vederci tirava fuori le palle e mi difendeva”

“E se è così perfetto perché non torni con lui allora?” domanda lui piccato, estremamente offeso dalla frecciatina su Thiago.

“Guarda che non sono un pacchetto da passare da una mano all'altra eh. Non starò con nessuno dei due. E' ironico che i vostri genitori si siano tanto preoccupati del fatto che io non sia abbastanza per voi quando la verità è che nessuno dei due è abbastanza per me. Siete due idioti viziati e io mi sono stancata di fare da babysitter.” controbatto io furente, fiera di tutto quello che ho appena detto.

“Che bellissima notizia Rinaldi!” esclama il preside entrando proprio in quel momento nell'ufficio.

“Mi scusi, signor preside. Ci ha sentiti?” chiedo mortificata.

“Tutta la scuola vi ha sentito. Il microfono era acceso.” replica lui avvinandosi alla scrivania.

Ecco la cosa che avevo urtato prima, cazzo che imbarazzo!

“E voi tornate a studiare! Lo show è finito!” conclude lui al microfono prima di spegnerlo per poi sospendere me e Simon per il resto della giornata.

***

Ho approfittato delle ore di sospensione da scuola per cambiarmi e andare a correre. La verità è che odio correre con tutta me stessa ma ho la fantasia di ricominciare a praticare la boxe e la prima cosa da fare è rompere il fiato altrimenti non si riesce a concludere nemmeno un round e in più avevo bisogno di distrarmi.

Appena usciti da scuola Simon prima di lasciarmi andare ha voluto raccontarmi perché la relazione con suo padre è così complicata. Il Payasito aveva un fratello di due anni più grande, Octavio che. quando erano piccoli, affogò in piscina dopo aver battuto la testa. Il padre ha incolpato Simon per la morte del fratello e da allora gli dice che è inutile, che è un buon a nulla e, nei suoi momenti di massimo splendore, che sarebbe dovuto morire lui al posto di Octavio. Il mio cuore si è frantumato a sentire questa storia e fregandomene del fatto di essere incavolata nera con lui, l'ho abbracciato fortissimo mentre lui piangeva. Ci siamo messi seduti e guardandolo dritto negli occhi gli ho detto tutto quello che pensavo “Payasito hermoso, tu sei una delle persone più buone che conosco e sono grata alla vita che tu sia vivo e che io abbia avuto la fortuna di incontrarti. La morte di Octavio non è colpa tua, eri solo un bambino come avresti potuto salvarlo? Se c'è proprio un colpevole in ogni caso dovrebbe essere tuo padre visto che non avrebbe mai dovuto lasciare due bambini da soli in piscina. Tu sei un essere meraviglioso, intelligente e di grande talento e proprio per questo non devi permettere a tuo padre di trattarti come se valessi poco e di prendere decisioni al tuo posto. Devi affrontarlo Simon, e dirgli tutto quello che pensi. Vedrai che poi sarà come rinascere.”

Il Payasito mi ha ringraziata all'infinito e mi ha detto che avevo ragione e che sarebbe andato subito ad affrontarlo, erano anni che ne parlava in terapia ma non aveva mai avuto una vera spinta per farlo. Ora la sua spinta era evitare di perdermi. L'ho salutato dicendogli che ero davvero fiera di lui.

Sono ancora persa nei miei pensieri quando rientrando a casa vedo Simon che mi sta aspettando fuori dall'Hogar Magico con dei borsoni.

“Ho affrontato mio padre, me ne sono andato di casa. Che dici posso vivere qui per un po'?” mi domanda tutto d'un fiato Simon.

“Ma certo.” rispondo abbracciandolo poi aggiungo “Sono sicura che non ci saranno problemi, ieri si sono trasferiti qui anche Nacho e la Girafa”

“Che è successo?” mi domanda mentre infilo la chiave nella toppa.

“Nacho ha scoperto che il padre aveva un'altra famiglia, mentre per quanto riguarda Mel la cosa è top secret perciò dovrai chiedere a lei” concludo aprendo la porta.

“Va bene.” risponde lui sorridendo “Grazie di tutto Mar, senza di te non ce l'avrei mai fatta.” mi abbraccia e poi fa per baciarmi ma io proprio in quel momento inizio a chiamare “Cielo? Nico?”.

Che strano non risponde nessuno.

Entriamo nel salone e vediamo Jaz, Rama, Thiago, Tacho, Vale, Cari, Mel, Nacho e Tefy legati tra loro e imbavagliati.

“Che è successo?” domando io correndo per soccorrerli, loro cominciano a farfugliare e a farmi cenni con la testa.

“O ti fermi o gli sparo” mi minaccia una voce alle mie spalle.

Mi giro e vedo che un ragazzo sulla ventina ha immobilizzato Simon e gli ha puntato una pistola alla testa.

“Franco!” esclama un'altra voce alle spalle “ti pare il modo di trattare este caramelito?” aggiunge poi riferendosi a me.

Mi volto, stava avanzando verso di me ma ora si è immobilizzato a squadrarmi, il ghigno malizioso sulle labbra è stato sostituito da un'espressione pensierosa.

Ha un volto maledettamente famigliare.

“Carilinda!” esclama lui correndomi incontro.

Non può che essere lui, l'unico che mi abbia mai chiamata così.

“Gabo!” strillo io.

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