alla ricerca della pentola d'oro (FERMA E DA RISCRIVERE)

di pokepony10
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** l'ultimo arcobaleno ***
Capitolo 2: *** la prova del fuoco: la scaglia dorata ***
Capitolo 3: *** la prova del deserto: un'oasi di pace ***
Capitolo 4: *** la prova del cielo: come fulmine a ciel sereno ***



Capitolo 1
*** l'ultimo arcobaleno ***


In pochi avrebbero creduto alla leggenda dell'arcobaleno, ma la mia famiglia non è di certo famosa per la noia. Era un pomeriggio come altri, mio nipote e mia sorella erano a pranzo da me e casa mia divenne in pochi minuti un parco giochi. È difficile tenere sotto controllo un bambino vivace come il mio piccolo nipote Daniele, ma la zia ha avuto una buona idea: raccontare una storia.

-siediti dani- gli dissi mentre con molto entusiasmo si mise in piedi sulla sedia, non passò molto tempo che la madre entrò in cucina e subito cominciò a richiamare il figlio -daniele! Mettiti seduto! Non urlare ! Non metterti le mani in bocca!- Patty avrebbe continuato così per ore se non fosse intervenuto il mio cane Pantofola. Il carattere di pantofola è al quanto giocoso, basta un cenno di corsa che azzanna chiunque, noi lo chiamiamo leone.

Quando la situazione si riuscì a tranquillizzare finalmente poté parlare, ma prima di pronunciare le prime parole un tuono mi bloccò la frase in gola. Da una mattinata soleggiata si passò ad un pomeriggio in tempesta, era l'ideale. -caro daniele, devi sapere che dopo i giorni in tempesta, nel celo compare un magnifico spettavolo di colori: l'arcobaleno. Secondo una leggenda, alla fine dell'arcobaleno c'è una pentola d'oro, se tu potessi avevre quei soldi, cosa prenderesti?- gli chiesi lui mi guardò e i suoi occhioni si illuminarono -io vorrei giocare col pallone- disse iniziando a correre dietro a pantofola, patty non perse tempo a prendere di forza il figlio per calmarlo. -non sarò un genitore ma di certo so che non si ottiene nulla con urla e manate- pensai frugando nel cassetto della dispensa. -daniele vieni qui, ho un regalo per te- dissi dandogli una moneta dorata con un trifoglio a rilievo -cos'è?- chiese -è una delle monete della pentola d'oro- dissi sorridendo. La pioggia si era placata e all'orizzonte si dipinse un arcobaleno enorme, lì venne l'idea. Presi il bambino in braccio e lo vesti -ho un'idea, ti va una caccia al tesoro?- chiesi riaccendendo il mio spirito da bambina, la risposta fu più che affermativa. Camminammo per qualche metro e l'arcobaleno gia sembrava scoparire -no! Io voglio l'arcobaleno!- inizio il bambino -devi aspettare, lo vedrai un'altra volta- lo rimproverò patty. Sarebbe stata un'avventura davvero difficile, me lo sentivo. 

Dopo altri passi l'arcobaleno scoparve e al suo posto ci si parò davanti un vetro, aveva una strana forma, come di porta ma la serratura aveva l'aspetto di fessura delle macchinette automatiche, quelle dove si mettono le monete. -che dobbiamo fare qui impalati?- chiese patty sistemando il cappotto del figlio. Daniele non parlò e cercò la moneta in tasca. Avevo già intuito il suo gesti e con una certa ammirazione rimasi a guardare. Daniele inserì la moneta nella serratura e come per magia il vetro si frantumò sprigionando una forte luce che ci avvolse. Riusci a mala pena ad aprire gli occhi e intravidi me, e gli altri, vestiti in maniera al quanto particolare. 

Qundo finalmenre la luce si afievoli riusci a spalancare gli occhi. Daniele indossava un elmo, guanti e stivaletti color argento, sembrava un vero cavaliere. L'aspetto di Patty invece mi fece scappare una lieve risata, era la versione cresciuta di paperina, aveva capelli neri raccolti in un'alta pettinatura, orecchini dorati a forma di cerchio e un rossetto rosso sulla punta del suo becco arancione.  L'ultimo personaggio che dovevo conoscere eri io, mi guardai e scoprì di indossare dei jeans blu stracciati, stivali marroni e un maglioncino nero. Al collo portavo una sciarpa bianca e in vita avevo un marsupio anch'esso nero. Era un abigliamento un po' arronzato, non che solitamente non indossavo abiti a caso caciati dai casetti. 

La reazione generale fu di sorpresa, escludendo ovviamente lentusiasmo di daniele che, senza pensarci troppo, iniziò a guardarsi intorno. L'aria era invasa da un forte odore di zolfo mentre la temperatura saliva ogni secondo che passava. Distolti gli sguardi da noi, i nostri occhi videro uno spettaccolo meraviglioso ma anche spaventoso. Alte montagne di rocce nere come la pece ci circondavano, colonne di fumo e cenere dipingevano di nero il celo azzurro. Rimasi a fissare affascinata quando,  all'improvviso sentì sotto i miei piedi la terra tremare, i pilastri di roccia crollarono e fiumi di lava scesero rapidi verso di noi. La paura, l'entusiasmo e l'incredulità fecero a botte nel mio cuore mentre il mio corpo divenne di marmo, rigido e sensibile alle vibrazioni del sottosuolo. 

-che succede?!- chiese patty cadendo per terra sulla sua sofice coda di piume bianche -arriva la lava, vediamo di allontanarci dalla vallata, siamo altamente a rischio-  dissi prendendo la papera in braccio. cercai in giro daniele ma di lui nessuna traccia -mio figlio! Il mio piccolo daniele!- iniziò ad agitarsi Patty. Tra le rocce trovai il piccolino che giocava ignaro del pericolo. Al volo presi lui e me la diedi a gambe mentre la vallata fu invasa dalla lava. Quando misi a terra i due dovetti assistere, con lamato in bocca, all'ennesima sgridata a daniele -ma dove ti vai a cacciare?! Non ti devi muovere da vicino a noi, chiaro?!- urlò patty agitando tutte le penne. Da dove ci trovavamo noi si intravedeva tutto il luogo, su pilastri altissimi brillavano nidi pieni di pietre preziose che circondavano delle uova gigantesche. Presi in braccio il bambino -daniele, ascoltami bene, questo posto è pericoloso, devi stare vicino a noi, non è più un gioco, qui ci lasciamo la pelle- con sguardo impaurito daniele fece cenno di capire ed io lo lasciai per terra. -ora dobbiamo solo capire dove siamo…- borbottai -vieni QUA, ce un cartello- disse patty emettendo un "qua" da far invidia a paperino. 

Tenendo per mano Daniele mi avvicinai alla papera e osservai il cartello -"qui giace il fiore rosso, nella gola del re dalle scaglie nere è stato celato. Oh voi eroi, lord daniele, paperotta e esploratrice dell'ignoto, a voi l'ardua missione di salvare l'ultimo arcobaleno"- lessi, poi la terra riprese a tremare.

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Capitolo 2
*** la prova del fuoco: la scaglia dorata ***


Le scosse si fecero più  intense tanto da trovare difficoltà a stare in piedi a volte. Con passo traballante riuscimmo ad allontanarci dall'epicentro -ed ora che si fa?-chiese Patty sistemando gli abiti del figlio 
-non ne ho la più pallida idea- dissi sedendomi su una roccia che aveva uno strano disegno ed una piccola fessura. Le linee decorative della roccia iniziarono a brillare ed una voce possente si sentì parlare -quindi siete voi i cavalieri mandati a salvarci? Che scelta… particolare- disse 
-c..chi è?- chiese Daniele 
-sono uno Shyn, ero il guardiano di questo regno ma sono stato trasformato in roccia da un essere ignobile… e non sono l'unico ad aver avuto questa sorte- disse con un tono più triste. -possiamo fare QUAlcosa per te?- chiese Patty con occhi un po' lucidi 
-dubito… ma posso fare io qualcosa per voi. Guardate nella fessura, vi guiderò attraverso il regno dei draghi-.

Fui la prima a sbirciare dentro e una sequenza rapida di immagini mi si presentò dinnanzi. Un marsupio nero; dei lego; un drago nero che sputa una fiammata; cristalli trasparenti che si sciolgono; una scaglia dorata tra delle uova enormi. 

Sorpresa e spaventata mi allontanai di colpo dallo Shyn, feci un bel respiro e iniziai a raccontare. -c'è un enorme
drago nel quale nido c'è una scaglia dorata… sembrava essere un oggetto importante- dissi ragionando 
-importante?!- esclamo lo Shyn 
-è il tesoro più prezioso del regno, chiunque riesca ad ottenere la scaglia sarà rispettato come un eroe e avrà accesso a tutti gli altri regni, anche a quello che conserva gelosamente la leggendaria pentola d'oro- raccontò la roccia. Era l'unica strada, quel viaggio era una linea dritta, tutta in una sola direzione, non si poteva tornare indietro. 
-dobbiamo proseguire- dissi seria in volto 
-starai scherzando spero! Affrontare un drago?! Ci vuoi morti?- chiese Patty agitata come non mai, eppure lo sapeva che quella era l'unica strada. Pensai alle visioni 
-un marsupio nero…- bisbigliai ricordando che ne avevo uno. Lo apri e ci ficcai la mano dentro. Presi un pugno di pezzetti di plastica e quando lo cacciai notai che erano lego. 
-questa è un'altra visione… ma non so cosa farne…- dissi pensierosa mentre Daniele iniziò a giocarci. Prima che il bambino potesse costruire qualcosa i mattoncini presero vita e in un vortice presero forma di una macchinina. -a cosa hai pensato?- gli chiesi 
-vrummmmm vruuummmm- disse giocando con la macchinina 
-interessante…- pensai prendendo altri pezzi. Mi concentrai intensamente e riuscì a creare una spada 
-ma vi sembra il caso di giocare con le costruzioni?- chiese Patty 
-se ci potesse servire…- dissi colpendo un cespuglio secco. Con un solo colpo lo tagliai a metà -funziona… farò armi per tutti… porteremo a termine la missione- dissi cacciando altri pezzi. Capovolsi il marsupio ed iniziai a pensare alle armi più forti che conoscevo. Creai un raggio laser enorme da mettere sulla schiena di Patty, una doppia mitraglia per Daniele e una spadascia per me. Le armi erano leggere ma non bastavano quindi creai anche delle armature direttamente sui loro corpi. 

Era tutto pronto, dovevamo solo conoscere la posizione del nido. -Patty, tu che puoi volare, dammi una visuale dall'alto, te la senti?- chiesi, ma senza fiatare lei spicco il volo, in modo un po' goffo, ma si abituo presto al movimento delle ali. Daniele vedendo la madre allontanarsi iniziò a piangere -Daniele! Ma ti vuoi stare zitto? Non sia mai attiri l'attenzione di qualche mostro!- lo richiamò l'anatra
-forse è troppo tardi…- dissi indicando un bestione alato venire in nostra direzione. Patty non ebbe tempo di capire che una fiamma l'avvolse -mamma!- urlò Daniele, la sua voce fu cosi potente da travolgermi, alzai lo sguardo e vidi Patty cadere mentre il drago ruggì infastidito -Daniele urla, urla fortissimo- gli dissi. 

Il bimbo non aspettava altro -MAMMA! MAMMA DOVE SEI?- chiese urlando. Io mi precipitai a prendere al volo Patty -QUAlcuno mi aiuti!- urlava coprendosi gli occhi con le ali. Con una manciata di lego creai un cuscino che lanciai sotto di lei, non sarebbe mai bastato -diamine…- dissi poi notai il laser dietro la sua schiena -spero di avere potere su tutti i pezzi…-  pensai e mi concentrai sul laser.

 La distanza tra Patty e il terreno era sempre minore e tra il fumo non capivo se la mia idea funzionava. La vidi cadere a pochi metri da me e per fortuna il laser si era trasformato in un paracadute. Quando le sue zampe toccarono terra feci tornare il laser alla forma originaria. Daniele nel frattempo continuava ad urlare disturbando il drago. L'enorme bestia smise di volare e posò le zampe per terra - cosa diamine volete moscerini! -  ruggì dandoci una codata,  al volo presi la mia arma e parai il colpo con lo scudo. Dalla nube di polvere che si alzò sentiamo un forte urlò - stupido lucertolone! Lasciami! -  continuò la voce decisa di una ragazza. Daniele si alzò da terra e impugno le mitraglie, lo lasciai fare, anche se non mirava, io spedivo i proiettili contro il mostro.  Vedendo il figlio lottare anche Patty si fece avanti e attivo il laser che colpì il mostro in pieno.  Oramai alle strette il drago nero continuò a dimenarsi - lasciatemi in pace! Come osate attaccare il re dei draghi?- urlò il bestione per poi sputare una fiammata.  Con lo scudo difesi i miei compagni poi mi spostai per fargli continuare a colpire.  Con un paio di mosse trasformai la spada e scudo in ascia e iniziai a correre.  

Le mie energie non erano mai state tante,  correvo rapida e coi sensi in agguato.  Ero a poco da lui, con rapida mossa gli colpì il muso con fendenti rapidi e caricati al massimo. Il polverone che si era alzato svani e in quel momento capi dove si trovava la donzella in pericolo.  Il drago aveva un collare e al centro vi era una piccola gabbia che imprigionava una piccola donna. - presto!  Prima che mi riporti al suo nido- urlò la prigioniera ma il brago riprese conoscenza e con un battito d'ali spicco il volo - no!  Dobbiamo fare QUAlcosa!- Iniziò Patty 
-seguiamolo,  tu colpisci dal cielo con il laser e noi da terra con le armi,  ci vediamo nel nido- le dissi creandole un'armatura protettiva ma tagliente -le ali sono come due lame,  usale con prudenza- conclusi abbracciandola.  

Patty spicco il volo ed io presi Daniele in braccio e integrai le nostre armature per tenerlo fisso vicino a me.  Patty volava agile come non mai -che sia determinata a lottare?- pensai mentre ogni nostro colpo era sparato contro il drago.  Le sue scaglie nere brillavano al sole mentre con la coda cercava di afferrare Patty ma lei schiava ogni attacco e ricambiava con un colpo di laser.  Da sotto io e Daniele lo colpivamo con i proiettili.  Tre giravolte tra le nuvole e gli spari,  le fiammata del drago divennero meravigliosi spettacoli di luce;  vortici di fuoco e sfere incandescenti colpivano il terreno a pochi metri da noi,  col mio scudo paravo i suoi colpi d'artigli e le fiammate. Attacchi e respinte fecero del regno dei draghi un immenso campo da battaglia mente urla,  di paura ed entusiasmo, si diffusero tra i vari luccicanti nidi.  

Fu come un salto nel tempo,  mi sentì come un cavaliere medievale, coraggiosa ed ispirata dall'onore delle mie gesta.  Patty volava agile e sicura di se,  con le ali affilate scalfiva la corazza del drago e all'improvviso un CRACK,  la prigionia della piccola fanciulla terminò.  Dal collare spezzato fuoriuscì una fanciulla piccina piccina,  pelle chiara quasi sul azzurro e abito blu -finalmente libera- urlò felice 
-non per molto- rispose il drago, con le sue fauci la prese al volo e la imprigionò dietro i suoi affilati denti. Per quanto una situazione rischiosa, fu necessaria per concludere la missione. Per tenere la piccola donna doveva rinunciare al suo potere di sputare fuoco. -mossa sconveniente mio caro- disse Patty, il drago non parlò, si buttò in picchiata verso una colonna rocciosa non troppo distante da noi, all'ultimo la schivò mentre Patty invece non riuscì a fare lo stesso e ci fini contro. Noi andammo subito ad aiutarla mentre il drago con malvagio sorriso volò via verso un nido tra le candide nuvole. 

-Patty!- urlai scavando tra le macerie, Daniele era in silenzio, fermo a guardare le rocce. Sembrava tutto perduto, ma da sotto qualche roccia uscirono due ali bianche e fiere -QUAlcuno mi aiuti…- balbettò Paperrotta con aria molto confusa 
-per fortuna stai bene… hai fatto davvero una brutta caduta…- le dissi togliendole la polvere di dosso -bhe, sembra che la storia non sia ancora finita…- disse guardando il nido. Daniele era rimasto in silenzio, poi all'improvviso si gettò al collo della madre -mamma… ti voglio bene- i suoi occhietti brillavano, ma il momento tenero presto si trasformò in un momento di terrore. Il drago iniziò a ruggire come non mai, la terra tremava più forte e il tempo a disposizione per la nostra missione scorreva inesorabile. 

Decisa a portare a termine il compito presi in braccio i miei compagni e con i mattoncini creai alle nostre spalle dei razzi, era giunta l'ora di mettere fine alla tirannia del re dei draghi.

Volavamo rapidi  quasi come se la mia furia fosse il propulsore dei razzi. In men che non si dica poggiai i piedi nel gigantesco nido, al centro brillavano le uova circondate da carcasse maleodoranti. Feci scendere i due e ci nascondemmo dietro delle ossa spolpate da non molto. Non avrei mai voluto far vedere al piccolo Daniele quello spettacolo ripugnante. 

Rimanemmo nascosti mentre sentivo il lamento della piccola fanciulla tra le fauci del drago poi il silenzio. Mi affacciai per dare un'occhiata in giro e finalmente la vidi. La scaglia dorata brillava al centro della sua schiena, una volta presa avremmo vinto la prima prova. Feci segno ai miei compagni di rimanere in coperta mentre io mi avvicinavo al mostro. 

Ad ogni passo sentivo lo scricchiolare del nido sotto il mio peso, la paura e l'adrenalina mi fecero battere forte. Dopo al uni passi ero dietro al drago, coi propulsori mi diedi la spinta e prima che lui potesse accorgersi di me io mi aggrappai saldamente alla sua schiena. 

Il drago si dimenava mentre stringeva forte le fauci per tenere ferma la principessa. -inutile che cerchi di liberarti di me, io da qui non vado via senza la scaglia dorata!- dissi mentre a fatica scalavo la sua schiena. Il drago preso dalla furia spiccò il volo. Con i miei capelli potevo sfiorare le nuvole, mentre la mia presa si vece sempre più debole. Le due scaglie affilate mi ferivano i palmi, ma non potevo lasciare la presa, non potevo abbandonare tutto ora che avevo la possibilità di vincere. Con tutte le mie forze riuscì a rimanere aggrappata a qualche scaglia meno tagliente costringendo il drago ad arrendersi. Mentre scendeva io passavo da scaglia a scaglia per avvicinarmi alla bocca, poi toccai la scaglia dorata. 

Sembrava avergli fatto parecchio male, tanto da spalancare la bocca per emettere un forte ringhio. La fanciulla sguizzo via in un lampo e si venne a riparare tra le mie braccia. -grazie cavaliere- disse stringendomi forte 
-non c'è di che- risposi timida, mi ero distratta e ciò mi costò caro. Il drago fece una giravolta che ci scaravento verso il basso.
Chiusi gli occhi terrorizzata stringendo a me la principessa, il terrore mi fece perdere persino la concentrazione necessaria per usare il potere dei lego. Ero nei guai quando all'improvviso senti qualcosa attutire la caduta. Aperti gli occhi mi trovai la faccia tra le piume di Patty - un passaggio?- chiese con un sorriso. Mi fece atterrare nel nido mentre la fanciulla rimase sulla schiena di Patty. 

Da lontano vidi il drago sofferente toccarsi la scaglia d'oro -il suo punto debole, squadra ho bisogno di voi. Dobbiamo prendere quella scaglia!- ordinai. Daniele mi salto sulla schiena mentre -Patty e la principessa presero il volo. Armata di spadascia e Daniele corsi verso il mostro che cerco di fermarmi con potenti fiammate. Schivavo come meglio potevo mentre con lo scudo paravo i colpi della sua coda. Dall'alto Patty attaccava con fendenti delle ali mentre la fanciulla iniziò a sparare lance di ghiaccio -interessante…- pensai mentre il drago schivava leggiadro i colpi delle due. Era affascinante come fosse capace di muoversi agilmente quel bestione, ma sarebbe dovuto crollare prima o poi. Presi dalla stanchezza i nostri attacchi erano più deboli e non ci volle molto a non riuscire a schivare un colpo. La sua affilata coda mi prese in pieno e con una forza mostruosa mi fece sbattere contro una roccia. Insieme a ne si feri anche Daniele che da bambino che era scoppiò in lacrime. Mi ero dimenticata delle sue urla ad ultrasuoni, me ne ricordai solo quando il drago si copri le orecchie con le zampe. Era la mia occasione, caricai l'arma e corsi verso il drago. Nemmeno il tempo di colpirlo che dal cielo caddero tante lance di ghiaccio che ferirono profondamente il mostro. Le sue scaglie iniziarono a spezzarsi sotto la forza dei colpi, mancava solo il mio, una forte e preciso sul muso. Non ebbi il coraggio di colpirlo con il filo della lama, preferì un colpo laterale che gli fece solo perdere i sensi.  

Rimasi a fissare il drago mentre crollò davanti ai miei occhi oramai sfinito. Le sue fiere scagli nere erano spezzate e sporche, i proiettili di Daniele rimasero incastrati tra alcune scaglie mentre le zampe e la pancia erano segnati dai tagli e dal laser. Fu una battaglia difficile e stranamente il mio senso di colpa fece capolino tra l'adrenalina e la stanchezza. 

-cavaliere!- urlò la fanciulla venendomi incontro 
-si?- chiesi riprendendomi 
-prendete la scaglia dorata, prima che riprenda energia-mi invitò lei. Con cautela e un certo senso di dispiacere mi avvicinai al drago 
-cosa vuoi fare? Prendere la mia ultima scaglia di giovinezza? Pensi di essere l'unico avventuriero venuto per rubare le mie preziose scaglie?- 
-non siamo i primi?- chiesi fermandomi di scatto. Al drago si stampò sul muso un piccolo sorriso - io sono il re dei draghi, ero il più splendete di tutti, coperto da preziose scaglie dorate che facevano di me la stella più luminosa quando volavo di notte… ma ora… ora non sono nulla! Non sono più in grado di proteggere il mio regno, la nostra specie morirà sotto la notte di San Lorenzo, uno dei regni dell'arcobaleno crollerà e porterà con se anche gli altri-. La sua voce era debole, gli occhi stanchi e il suo regno a pezzi. 

-non possiamo prendere la scaglia- dissi ai miei compagni -perchè?- chiesero le due donne 
-perché non possiamo strappare a questo posto il suo capo, se crollano i draghi, crolla il resto dei regni, ci deve essere un'altra soluzione, vero?- chiesi al drago 
-una soluzione, ma dovrete essere pronti ad affrontare un giorno afoso o una gelida notte. Ad est c'è il deserto delle insidie, molti sono morti li abbandonando anche i loro tesori, almeno una delle mie scaglie dovrà essere lì da qualche parte- rispose il bestione a fatica. 

-non staremo davvero prendendo in considerazione questa stramba idea spero. Abbiamo già rischiato di lasciarci le penne qui, immagina in un deserto immenso. È come cercare un ago in un pagliaio- disse Patty sconvolta dalla proposta. - vorrei ricordare che non abbiamo scelta, non possiamo tornare indietro…- risposi per poi bloccarmi all'improvviso. -a proposito di tornare indietro, dobbiamo parlare con lo Shyn, deve aver visto i precedenti attacchi al regno, potremo sapere di più sul da farsi con più informazioni, a meno che il signore di gioco non voglia parlare- dissi lanciando gli un'occhiata. 

Il suo respiro era affannoso mentre i suoi occhi erano socchiusi, era stanco ma dopo un debole ruggito torno a parlare. -non troppo tempo fa oltrepassarono il portale centinaia di uomini armati, una sola moneta bastò a distruggere la pace dei regni. Erano tutti vestiti uguali e di nessuno si vedeva col volto. Erano coperti da caschi e da armature. Presero tutto ciò che di prezioso poteva offrire il regno, uova e gemme erano le più ambite… era l'ultima cucciolata, senza quelle uova siamo spacciati. Non si limitarono a distruggere e saccheggiare ma aggredirono anche me. Tutte le mie preziose scaglie vennero estirpate e per proteggermi ne creai alcune con l'ossidiana e altri minerali resistenti-. 

Quasi commossa gli poggiai una mano sul muso -non meriti questa sorte, ti aiuteremo, ma abbiamo bisogno di una tua scaglia. Non mi voglio impossessare della tua, ma ho bisogno che qualcuno col permesso di viaggiare tra i regni ci porti nel secondo regno-  lui non disse nulla, ruggì al celo e dopo po' giunsero sul luogo due giovani draghi, uno bianco dagli occhi rossi, ed uno bianco dagli occhi blu. 
-loro vi porteranno verso il deserto, poi continuerete il viaggio da soli- disse il re dei draghi invitandoci a salire in groppa ai suoi simili. 

Timorosi salimmo sulla schiena dei due draghi che all'istante spiccarono il volo, stavamo per conoscere il secondo regno.

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Capitolo 3
*** la prova del deserto: un'oasi di pace ***


I due draghi volarono fino ai confini del primo regno, il tramonto arancione ci avvolse e le montagne divennero lunghe distese di sabbia - questo deve essere il deserto delle insidie di cui parlava il Re- pensai cercando di tenere aperti gli occhi mentre il vento alzava nuvoloni davanti alla traiettoria dei draghi -non riusciamo ad andare oltre, da terra dovrebbe essere piu facile trovare la scaglia e arrivare al prossimo regno. State attenti agli inganni- disse il drago bianco atterrando con l'altro.

 

Messi i piedi sulla sabbia il freddo ci avvolse e la luna divenne l'unica torcia a guidarci nel buio -sarà pericoloso?- chiese Patty -scopriamolo- dissi lanciando una pietra in mezzo alla sabbia e subito spuntarono delle colonne che distrussero la roccia catapultandola in alto -credo proprio di si- risposi guardandomi in giro. Vi era sabbia, solo sabbia poi all'improvviso una roccia brillo di arancione -salve avventurieri, noto che la vostra fiducia e preziosa. Fate bene a non inoltrarvi in questo labirinto senza conoscerne la storia. Qui cresce un fiore che controlla i venti, qualunque sia il nemico, la sabbia lo circonderà diventando una prigione di vetro- disse lo shyn

-quindi è un processo che funziona con solo un soggetto…- pensai lanciando una pietra, la sabbia lo avvolse cristallizzandosi lentamente mentre poi lanciai la seconda pietra che riuscì a proseguire per piu tempo. -ho un piano- dissi prendendo Daniele in braccio -te la senti di volare Patty?- chiesi mettendo il bambino sulla sua schiena. Cambiai i suoi armamenti, da due mitraglie a due ventilatori -la sabbia vera spazzata via se si avvicina a voi, io correrò per distrarre il fiore… shyn, come si ferma?-

-al centro di un'oasi troverete il fiore, strappatelo e potrete proseguire senza problemi- disse la roccia spegnendosi -stavolta niente immagini di riferimento, dovremo cavarcela da soli, in volo squadra!- dissi partendo all'attacco.

 

Ogni passo che facevo, sprofondavo nella sabbia che stringeva la presa - pensavo sarebbe stato piu facile- pensai rompendo con la spada il vetro che iniziava a formarsi attorno alle gambe. Ogni passo mi provocava ferite, il vetro rotto mi si conficcava nei vestiti e ad ogni passo sentivo tante punte affilate graffiarmi la pelle. Nonostante le ferite continuai a camminare, il vento soffiava più forte e cercava di avvolgermi per bloccarmi, con lo scudo proteggevo il volto dalla sabbia mentre diventava sempre più difficile muoversi. I movimenti divennero meno rapidi e la terra sotto i miei piedi iniziò a tremare per creare dal nulla alte colonne di sabbia. Erano slanciate e spuntavano rapide non appena toccavo terra, questo metodo di difesa mise in difficoltà anche Patty che dall'alto cercava di intravedere un'oasi -tutto bene lassù?- chiesi schivando una torre -potrebbe andare meglio… non vedo nessuna oasi e ansi, vedo il sole sorgere- disse schivando delle torri -non credo sia un problema, forse riusciamo a vede di più- dissi rompendo altro vetro. Non avrei mai immaginato il calore che anche soli i primi raggi del sole erano in grado di sprigionare -fa troppo caldo…- si lamentò Patty volando meno veloce -resistete, dobbiamo trovare il fiore- dissi continuando a correre -che fastidio che siete, sempre pronti a distruggere ciò che vi circonda…- iniziò una voce familiare -chi è?- urlai fermandomi -il tuo assassino- disse la voce. La sabbia divenne cocente e il vetro iniziò a formarsi più rapido -non servirà il vetro a fermarmi, ho perso la sensibilità alle gambe oramai- dissi distruggendo ad ogni passo gli strati che cercavano di fermarmi -chissà come continuerete senza più qualche arto- disse la voce. Vidi le colonne diventare spuntoni di vetro che mi inseguivano e sfrecciavano verso l'alto -diamine!- dissi schivando alcuni colpi.

 

Rivolsi il mio sguardo verso l'alto e vidi Patty schivare con difficoltà -smettila! Chiunque tu sia, smettila! Non ti rendo conto che potresti ferirci?- chiesi distruggendo delle punte con lo spadone -è il mio obbiettivo, non vi permetterò di distruggere questo regno-

-ma chi lo vuole il tuo regno, cerchiamo solo di salvare l'arcobaleno- disse Patty fermandosi in volo

-non mi ingannerete mai!- disse la voce facendo spuntare diverse punte sotto di me, io saltai direttamente dentro lo scudo e riuscì ad evitare di ferirmi anche se il colpo mi scaraventò contro Patty e Daniele -attenzione!- urlai mettendo avanti lo scudo, Patty non riuscì a volare e la colpì in pieno -Patty!- urlai lanciandomi verso di lei -siete cadute nella mia trappola!- urlò la voce creando una bufera di piccoli frammenti di vetro. Una specie di tromba d'aria ci avvolse mentre le schegge di vetro iniziarono a girare -dannazione!- urlai creando una cupola con i mattoncini. Aspettammo pazienti che le schegge smettessero di colpire lo scudo -è finita?- chiese con le lacrime agli occhi Daniele -si piccolo…- dissi alzando lo scudo, uscimmo e stranamente era tutto finito. -come diamine fate ad essere ancora in piedi?- chiese la voce alzando un polverone intorno a noi -noi non ci arrenderemo finche non avremo salvato questo regno e gli altri, ti prego, permettici di farlo- dissi andando vero il centro della bufera di sabbia -sta attenta!- mi urlò Patty -sempre- le risposi con un occhiolino.

 

-non avvicinarti- mi minacciò la voce

-perché mai dovrei? Tu non vuoi ucciderci, solo farci paura, vero?-

-no! P…posso ucciderti anche ora!-

-non l'hai ancora fatto, perché?-

-perché sarebbe inutile…- rispose facendo abbassare il vento

-nulla è inutile, siamo ancora in tempo per salvare il regno, ma abbiamo bisogno di un oggetto piuttosto prezioso…- iniziai arrivando davanti allo Shyn

-mai… non vi darò mai il mio tesoro!- urlò la roccia intrappolandomi in una sfera di vetro -è rimasto un solo fiore di cristallo, non permetterò ad altri soldati delle tenebre di portarlo via!- disse iniziando a creare delle lance di vetro dentro la sfera -no! Ti prego ascoltami, ho solo bisogno di una scaglia dorata del re dei draghi, lui mi manda qui- supplicai lo Shyn

-il re dei draghi? Quel lucertolone ha deciso di fidarsi di voi… e va bene… vi lascerò cercare in pace, ma credo la troverete vicino all'oasi, è li che il vento del terzo regno porta i tesori perduti- concluse la guida frantumando la sfera -grazie per avermi ascoltata- sospirai togliendo i pezzi di vetro dai capelli. Patty e Daniele mi raggiunsero non appena il vento cessò -tutto bene? Chiese Daniele abbracciandomi -certo, voi?- chiesi

-assolutamente si, scoperto qualcosa di nuovo?- chiese Patty accovacciandosi sulla sabbia

-sono certa di poter scoprire di più se la nostra Shyn ci dicesse qualcosa in più riguardo il regno- invitai la roccia a parlare

-n… non è una storia che vorrei raccontare… ma voi siete i nostri eroi e meritate di conoscere la triste sorte che è toccata al regno di cristallo. Tempo fa, quando nell'arcobaleno regnava la pace e l'armonia, questo deserto era un regno pieno di vita e felicità, gli abitanti correvano gioiosi tra le oasi di giorno e si riunivano attorno ai falò di note. Io ero la sovrana di questo immenso regno e avevo la capacita di creare cristallo dalla sabbia, così costruì i palazzi e le piazze. Quando giunse la notizia di un probabile attacco, diffusi per il deserto delle rose del vento, in grado di usare il potere dell'aria e dei cristalli per difendere il regno, ma non tutti gli incantesimi finiscono nel modo migliore… avevo perso il controllo delle difese. I cittadini vennero feriti dalle mie rose e chi aveva brutte intenzioni scoprì come impadronirsi di questo potere distruttivo. Vennero rubate tutte le rose, tranne quella che portavo con me quando ero ancora umana. Un esercito di esseri tutti uguali invase le mie terre, per difendersi i possessori delle rose cercarono di cristallizzare i nemici, ma caddero vittime di quel potere anche altri civili. L'intero regno di cristallo da allegro e gioioso divenne una landa desolata abitata da statue di cristallo, bastò un secondo attacco per ridurre in frammenti tutti coloro a cui avevo giurato fedeltà e protezione, mi pento ancora di essermi nascosta durante il primo attacco, anche se riuscì a ferirmi lo stesso. Ancora ora sento nella notte l'assordante rumore di tutti quei corpi che cadevano per frantumarsi, ore intere di gratuita tortura psicologica… non ebbi più la forza di difendermi e mi arresi alla magia che fece di me una Shyn…-.

 

Il suo racconto mi fece scendere delle lacrime sul viso, rimasi in silenzio e poi trovai la forza di parlare -non è stata colpa tua, tu avresti dato la vita per loro e…- non ebbi nemmeno il tempo di finire che mi interruppe -ma non l'ho fatto! Mi sono nascosta per la paura, io ero la loro regina, dovevo essere colei che li guidava non colei che li lasciava al loro destino!-

-è inutile che te ne fai una colpa, non sempre si fanno le scelte giuste per le persone che si amano- disse Patty guardando il figlio

-ma c'è un lato positivo, tu sei ancora qui e puoi aiutarci a salvare l'arcobaleno e il tuo regno, abbiamo solo bisogno di quella scaglia… dov'è l'oasi?- chiesi

-dritto a nord, li vi sono molti tesori, dovreste trovare qualche scaglia del lucertolone- disse la roccia per poi tacere con un sospiro

-grazie- disse Daniele sorridente dando una carezza alla roccia -non c'è di che…- disse lei -con rammarico.

 

Seguendo le indicazioni arrivammo ad un grande specchio d'acqua circondato da palme -finalmente!- urlò Patty andando a bere, noi la seguimmo. Il sapore dell'acqua era davvero migliore quando ne sentivi il bisogno vitale, era più fresca, più dolce, più dissetante. Mentre fissavo il mio riflesso vidi qualcosa brillare sul fondo -forse ho trovato una scaglia!- urlai afferrando l'oggetto brillante, non ebbi nemmeno il tempo di capire cosa fosse che una tromba d'aria mi vece volare con i miei compagni e parte dell'acqua dell'oasi.

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Capitolo 4
*** la prova del cielo: come fulmine a ciel sereno ***


Il vortice ci circondo e lentamente iniziai a sentire la sabbia mancarmi sotto i piedi -c… che succede?- chiese Patty mentre i. Piccolo Daniele iniziò a piangere spaventato. Le sue urla erano cosi intense da costringermi a tapparmi le orecchie ma comunque riusci a sentire una voce infastidita cercare di zittire Daniele -questi Cristallini sempre ad urlare giorno e notte-si lamento una voce possente e maschile. Quando il vento smise di girarci attorno fummo gettati in una stanza buia. -non e modo di trattare degli eroi- si lamento Patty aggiustandosi le penne -eroi? E che razza di eroe cerca di rubare un ingranaggio della nostra macchina del tempo?- tuono un grifone dalle penne grigie e coperto da eleganti protezioni -macchina del tempo, cercate di tornare indietro per evitare la distruzione dell'arcobaleno?- chiesi
-ma che cavolata, non si può tornare indietro, si può solo guardare avanti e continuare con il nostro lavoro. Noi ci occupiamo del meteo dell'arcobaleno, neve sulle Montagne Del Nord, sole nel Deserto Delle Insidie, pioggia nella Foresta Sempre Scura. Altri regni decidono per se, il drago vuole vivere nella lava, i Lunatici preferiscono l'assenza di atmosfera e… basta… rosso, arancione, giallo, verde, azzurro e blu, sono finiti i regni… credo- iniziò a pensare tra se e se
-viola? l'arcobaleno ha sette colori…- intervenni. Il silenzio invase l'aria mentre il grifone corazzato mi prese per il braccio ed avvicino il becco al mio volto -non parlare del settimo regno! Voi non siete altro che degli intrusi che hanno rubato il mio ingranaggio- disse strappandomi di mano l'oggetto dorato che avevo trovato nell'oasi -io credevo fosse una scaglia di drago…- bisbigliai
-non vi bastava disturbare il lutto della principessa di cristallo? Volete anche intralciare il nostro lavoro e rapinare i draghi? Non vi accontentate di nulla voi Altri-
-altri? Non avete la minima idea di chi siamo?- chiesi
-un'oca, e due scimmie senza pelo…- disse lasciandomi andare -comunque non mi fido di voi quindi… GUARDIE!- ordinò  il grifone, due suoi simili ci presero e ci rinchiusero in una gabbia - no! Vi prego lasciateci spiegare- urlai
- spiegare? Vorreste davvero dare spiegazioni al perche ci state rubando la corrente? Pensate non lo sappiamo noi che rubate la nostra energia per alimentare delle macchine da guerra che ci distruggeranno? Pensate che ci siamo tutti scordati di Violetta?- mi urlò contro lui
-Violetta? Sentite noi non sappiamo nulla di nulla. Vogliamo solo una scaglia dorata per poter esplorare meglio i regni ed aiutare nel salvarlo. Possiamo recuperare la corrente se ci dite chi la ruba-
-non si sa! Qui nessuna delle mie zucche vuote sa controllare i nostri generatori!- urlò colpendo due delle sue guardie
-noi, ci pensiamo noi a trovare il colpevole, troveremo il ladro e avrete indietro la corrente…-
-è il minimo che potete fare per aver tentato di rubare un nostro ingranaggio-
-c'è un ma…-
-niente accordi coi prigionieri, voi lavorate e state zitti-
-davvero? Rinunceresti ad un accordo per salvare il tuo regno e gli altri?-
-non mi fido!-
-neanche noi, eppure cerchiamo un compromesso- interruppe Patty
-fa tacere la papera prima che me la mangi per cena- rispose affilando gli artigli da aquila
-nessuno mangia nessuno… avete una scaglia di drago dorato?- chiesi
-ma certo, abbiamo di tutto-
-bene, noi scopriamo come far tornare l'elettricità e voi ci date la scaglia, mi sembra uno scambio che va a vostro vantaggio signor…-
-Flash, re Flash, unico sovrano dei cieli blu-
-re dunque? Non crede che potrebbe essere un gesto davvero virtuoso cercare in tutti i modi di far tornare la pace tra i suoi sudditi?- chiesi porgendo una mano oltre le sbarre
-d’accordo, ma sappiate che se fallite, vi mangio per colazione… guardie! Metteteli vicino i generatori e assicuratevi che non scappino- disse stringendo forte la mia mano.
 
La missione assegnata era sorvegliare i generatori per la notte, cercare indizi e se riuscivamo anche acciuffare il colpevole. Il buio invase la Fabbrica Del Tempo, qualche fiaccola illuminava le pareti e parte dei corridoi -non hanno nemmeno energia per l'illuminazione…- dissi cercando di orientarmi al buio -è davvero una missione impossibile, chiunque rubi la corrente deve essere astuto ed intelligente…- disse Patty stringendosi a me -sarà anche difficile, ma è l'unico modo per aiutare Flash e questo regno. Senza la macchina del tempo funzionante il clima distruggerà maggiormente altri regni trasformando l'arcobaleno in una macchia di colori misti- dissi creando con i mattoncini una torcia, provai ad accendere e funzionò -per fortuna i mattoncini sono dotati di magia che può essere trasformata in energia- pensai creando altre torce per i miei amici
-ottima idea, ora ci rimane solo scoprire chi si diverte a rubare corrente- disse Patty prendendo sulla schiena il figlio -Daniele sa camminare, lo sai vero?- le dissi con tono di disapprovazione
-certo che lo so, ma preferisco poterlo proteggere piuttosto che lasciarlo gironzolare tra mille pericoli- rispose.
 
Non ebbi nemmeno il tempo di notare quanto il rapporto tra madre e figlio fosse migliorato che un suono metallico attirò la mia attenzione. Era il classico suono di porta che rumorosamente e con lentezza si apre accompagnata da uno stridio assordante. -deve essere l'intruso- dissi correndo verso l'entrata con l'arma sfoderata, non guardai nemmeno in faccia il nemico che lo travolsi in corsa -aiuto! Un intruso, l'ho trovato! Mi aggredisce!- urlò un grifone stesso per terra a mezzo metro da me, preoccupata gli puntai la torcia contro e lui subito mi riconobbe
-che ci fanno dei prigionieri qui dentro? Siete voi i ladri! Vi siete finti prigionieri per rubare altra corrente!- disse il mezzo leone alzandosi
-no, noi siamo qui perché stiamo investigando sui furti, piuttosto, un comune cittadino non dovrebbe avere la possibilità si entrare qui, perché invece ti abbiamo scoperto gironzolare nella Fabbrica Del Tempo?-
-qualcuno di noi deve pur preoccuparsi di controllare la fabbrica. Le guardie fanno davvero un pessimo lavoro e non ci resta che fare il lavoro di sorveglianza da soli- rispose il grifone -ok… ragazzi torniamo a lavoro- dissi girandomi in direzione di Patty e Daniele, ma trovai solo le loro torce per terra -no! La mia famiglia!- urlai avvicinando alle torce -fregati!- disse una voce alle mie spalle. Quando girai lo sguardo incrociai solo un grande occhio rosso che mi fissò prima che io perdessi i sensi.
 
Quando aprì gli occhi mi accorsi di avere le mani legate dietro la schiena e guardandomi intorno notai anche Patty, Daniele e il grifone -state bene?- chiesi agitandomi
-ho passato nottate migliori…- sospirò il grifone
-io non sto per niente bene, ho sonno, fame e freddo! Quando ce ne andiamo da qui?- chiese agitandosi Patty
-ottima domanda Paperotta… te la do io la risposta, mai! Non vi permetterò di intralciare i piani del mio capo!-
-e tu cosa saresti?- chiesi cercando di scrutare dei dettagli nel buio, ma il suo occhio rosso era l'unica cosa che vedevo
-è un incubo!- urlò il grifone
-che uccellino perspicace… per l'esattezza sono incubo 34-
-ci sono altri 33 esseri orribili come te in giro?- chiese Patty
-non dite sciocchezze, ci dovrebbero essere altri 999 come me, mi sembra ovvio- rispose fiero
-così tanti?!- chiesi
-rubare potere agli altri è davvero difficile se non in mille, ma non preoccupatevi, prima che l'arcobaleno diventi una accozzaglia di disgustosi colori voi non ci sarete più!- disse puntando una pistola al piccolo Daniele -pensate che non vi abbia studiati? Siete una specie di famiglia… credo, ma sono certo che il pezzo più prezioso sia questo marmocchio… chissà di che cosa ha paura il piccolo cavaliere…- disse l'incubo sparando un colpo. Una luce blu elettrica avvolse Daniele e una strana nube nera usci dalla sua bocca per poi essere assorbita dal losco personaggio.
-Interessante…- disse l'ombra cambiando forma. Vidi le braccia e le gambe diventare più snelle e rosee, il volto divenire umano e i capelli neri coprire le spalle, non ci volle neanche un secondo a capire chi era quella persona .
 
-Paperotta… questa dunque è la tua versione umana, simpatica se posso dirlo… ma anche davvero inquietante… non credi?- iniziò ad istigare l'ombra
-non è inquietante, mia sorella è davvero una bella donna- cercai di difenderla
-così bella e brava che tra le mille paure che invadono la mente di un bambino… lei è la più grande… sono davvero curioso di sapere Paperotta cara… quante volte hai alzato le mani su questo indifeso bambino per fargli avere il terrore anche delle tue carezze?- chiese l'incubo avvicinandosi e girando attorno a Patty come un serpente pronto a strangolare la preda
-io… io non ho fatto nulla… sarà successo solo una volta… forse due… ma non credevo di fargli male, non volevo….- iniziò a singhiozzare Patty
-davvero? Non volevi? Eppure nel tuo subconscio non vedo pentimento… neanche nella parte più recondita…- continuò l'incubo, si avvicinò così tanto da poter sfiorare col naso il becco di Paperotta -se molto più mostruosa come umana che papera…- concluse per poi ficcare una mano nel petto di Patty. Il suo corpo non sembrava corporeo, la trapassò come un fantasma e quando caccio la mano dal suo petto stringeva tra le unghie affilare un'altra nuvola nera che divorò davanti agli occhi spaventati e sbarrati di Patty -davvero interessante la tua paura… anche se comune…- le disse l'incubo allontanandosi.
 
Si piazzò al centro della stanza e iniziò la sua trasformazione, dalla schiena iniziarono a spuntare immensi arti pelosi che divennero zampe di un ragno alto piu di 3 metri, il busto venne invaso da un bozzo di pelo nero e i due occhi tornarono rossi e si divisero in otto nascondendosi tra il resto del pelo che coprì anche il volto -ho sempre apprezzato essere un ragno, è in un certo senso appagante schiacciare gli umani come loro schiacciano i ragni!- disse cercando di colpire Patty con un calcio, ma il grifone in qualche modo riuscì a liberarsi e mettere in salvo Patty -che? Come hai fatto a liberarti?- chiese il ragno attaccando con un'altra zampata
-sta attento!- urlai
-non abbiate paura eroi, nessun ragno può intimorire Richard, il prode spadaccino- disse cacciando una spada lunga e sottile da dietro la schiena
-e quindi abbiamo un altro eroe che cerca di metterci i bastoni tra le ruote… e va bene, mi occuperò anche della tua piccola mente da mitologico incrocio- disse il ragno attaccando. Richard riuscì a schivare le diverse zampate, ma l'ultima lo colpì in pieno sulla mano che stringeva l'arma -non mi hai attaccato nemmeno una volta… hai per caso paura di farmi del male? È un difetto comune degli eroi- disse strappando la spada al grifone che non ebbe nemmeno il tempo di ribellarsi che una ragnatela lo incollò alla parete.
 
-che sia davvero questa la fine?- mi chiesi cercando di nascondere la preoccupazione ai miei compagni mentre dentro di me una nuvola nera era pronta ad essere risucchiata dall'incubo.
 
Vidi le fauci del ragno aprirsi e succiare dagli occhi del grifone due nuvole nere -ah… che buon sapore hanno le lacrime di grifone…- disse l'incubo lasciando cadere il suo corpo inerme -c.. che hai fatto? i.. Miei occhi…- iniziò a borbottare Richard toccandosi il becco -che gli hai fatto mostro?- dissi alzandomi mentre il nemico tornò alla forma base, nonostante avessi le mani legare riuscì a farle passare avanti -ho solo realizzato il suo incubo, deve essere davvero orribile per un'aquila perdere la vista…- disse l'incubo accarezzando in modo ironico Richard -togli le mani da lui- dissi arrabbiata, sentivo che presto sarebbe toccato a me, e volevo che prendesse la mia paura, ogni volta che prendeva una paura lasciava la forma della precedente -cosa cerchi di fare? Vuoi la tua dose di terrore? Posso accontentarti…- disse l'incubo avvicinandosi a me, sentì il suo occhio scrutarmi nell'anima e all'improvviso un potente colpo allo stomaco mi cece crollare a terra -la tua paura è davvero particolare, ma non ho bisogno di assorbirla… posso rendere realtà il tuo incubo pestandoti come l'uva, e fidati che venderò il tuo sangue a caro prezzo nel mio regno…- disse iniziando a colpirmi con potenti calci.
 
Avrei voluto urlare, piangere e scappare, ma le forze mi mancavano ad ogni colpo e lentamente anche la mia armatura iniziò a cedere, vidi i diversi pezzetti cadere e a qual punto mi venne l'idea. Lasciai distruggere la mia armatura mentre con i diversi mattoncini che perdevo iniziai a costruire una bomba a tempo alle spalle del nemico -hehehe come siete patetici voi umani, vivete nelle vostre miserabili vite alla continua ricerca di uno scopo, ma non lo avrete mai! Credete di avere davvero la stoffa per sconfiggerci? Non tenete testa nemmeno ad uno di noi, immagina a mille!- continuò colpendo sempre di più con uno strano sorriso che comparve da sotto l'occhio. Sentivo la pelle perdere sensibilità mentre misi l'ultimo pezzettino -noi non siamo eroi, ma ciò non significa che non combatteremo per difendere questi regni… la mia più grande paura è deludere qualcuno, fallire in questa missione deluderebbe molta gente, ma soprattutto la mia famiglia ed io non lo accetto… se fallisco… TI PORTO CON ME!- urlai lanciandomi con le ultime forze sull'incubo. Gli afferrai le gambe e lo feci cadere di forza sulla bomba, bastò un secondo e saltammo in aria.
 
-no! Il mio piano!- urlò l'incubo dimenandosi mentre i suoi arti si muovevano in diversi punti della stanza, mi alzai ed ero semplicemente ricoperta da disgustosa gelatina nera -che schifo…- pensai pulendomi i vestiti
-il mio corpo perfetto! Stupidi umani! Me la pagherete- disse l'incubo cercando di rigenerarsi
-non così in fretta!- disse Patty prendendo a zampate gli arti che vedeva in giro, Daniele la segui usando i calci -no! Lasciate in pace il mio corpo… voi… voi avete bisogno di me… posso darvi delle informazioni…- iniziò l'incubo
-non ne abbiamo nessun bisogno- rispose il grifone conficcando le unghie d'aquila nell'occhio che esplose con il resto del corpo. Dove vi era la testa trovammo una piccola sfera di energia -la fonte della macchina del tempo, abbiamo trovato il colpevole- disse il grifone afferrandola.
 
Usciti da quel luogo angusto tornammo verso la reggia di Flash che ci attendeva con ansia. -che ci fate qui? E perché quella faccia pallida ?- chiese il re vedendoci tornare
-abbiamo trovato una delle fonti di energia e in più abbiamo dei sospettati: gli incubi- disse il grifone dando una sfera gialla a Flash
-interessante… tu ragazza? Mi sembri ferita- mi osservò il re
-uno scontro diretto… ma va bhe, l'importante è avere la sfera- dissi sorridendo dolorante
-bhe il nostro accordo include una scaglia, ma non posso lasciarvi partire senza offrirvi un tetto sulla testa e del buon cibo, forza entrate dentro- disse spalancando la porta.
 
Ci venne offerta una stanza ampia e calda, non ebbi nemmeno il tempo di cambiarmi che mi addormentai esausta.
 
ANGOLO DELLO SCRITTORE
 
Buonsalve gente, qui è pokepony10 che scrive e vi do il bentenuto in un nuovo angolo dello scrittore.
 
Come sta andando la storia? All'inizio era programmata per essere una storia da leggere prima di andare a letto ma dopo i vetri e feriscono a sangue e ora la violenza sui bimbi sta storia farà perdere il sonno a chi aveva intenzione di dormire XD
 
Scrivo questo angolo perché mi devo autocelebrare. TANTI AUGURI POKEPONY PER IL TUO 100° CAPITOLO!!!
 
Okok, non sarà il migliore, ma è il centesimo, vi rendete conto che sono riuscita ad arrivare a cento nonostante il poco riscontro e la poca fiducia??? SONO FIERA DI ME!
 
Ho finito, grazie per aver letto e alla prossima!
 
pokepony10
 
 
 

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