Be Brave Be Dauntless

di Dauntless_99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il Giorno del Test ***
Capitolo 2: *** La Cerimonia della Scelta ***
Capitolo 3: *** Dauntless ***
Capitolo 4: *** Allenamento ***
Capitolo 5: *** Giochi di Guerra ***
Capitolo 6: *** Esami ***
Capitolo 7: *** Rivelazioni, combattimenti e tradimenti ***
Capitolo 8: *** Il Giorno delle Visite ***
Capitolo 9: *** Paure ***
Capitolo 10: *** Amici...o quasi ***
Capitolo 11: *** Test finale ***
Capitolo 12: *** 12 ***
Capitolo 13: *** Il piano ***
Capitolo 14: *** In trappola ***



Capitolo 1
*** Il Giorno del Test ***


 Premessa : la storia è ambientata a Chicago, ma a differenza del libro Jeanine non ha ancora preso il potere e Tris è un membro degli Intrepidi. 

Un'alba meravigliosa illumina Chicago ed io osservo il paesaggio a me circostante per quella che sarà l’ultima volta. Non posso dire che non mi mancherà questo posto; lontana da tutto e da tutti. Mi trovo nel punto più alto di tutta Amity: su una quercia secolare situata vicino alla recinzione. Mi chiamo Behati, ho 16 anni e la mia fazione d'origine sono i Pacifici. Oggi è il giorno del Test Attitudinale. Sono nervosa e non so cosa mi aspetterà, ma funa cosa è certa, voglio andarmene di qui.

Rientro a casa e un buon profumo di biscotti al cioccolato si sta diffondendo per la cucina. Papà è seduto sul tavolo a leggere il giornale, mentre mamma sta cercando tenere a bada Leo, mio fratello di 9 anni. Prendo una manciata di biscotti e i miei non hanno nemmeno il tempo per il 'Buongiorno tesoro ' che sono già fuori a correre verso la mia scuola per quello che sarà l'ultimo giorno.

A scuola c'è un grande via vai di persone e in tutta questa confusione non riesco a trovare il mio migliore amico Michael.
"Ehi Amity siamo qui "lo sento urlare dall'entrata dell'aula di scienze.
Andare a scuola mi è sempre piaciuto e molto spesso mi fermavo ai club pomeridiani di scienze e matematica ed è così che ho conosciuto Michael, un Erudito nato. All'inizio non ci parlavamo molto, ma dopo una ricerca di chimica svolta assieme abbiamo iniziato a legare. E ora eccomi qui davanti al suo bel vestito blu senza un angolo fuori posto a cercare di calmarmi.
"Dai Bee, andrà tutto bene "
"Lo so ma se dovesse uscire pacifici come risultato cosa dovrei fare dopo?”                                          
"Non succederà, si vede da un miglio che non sei come loro! "
Ed è vero ho sempre odiato stare nei Pacifici, non mi sono mai sentita a casa veramente.
"Un attimo di attenzione! " Ecco appunto ci mancava solo lei: Miss Civetta, la nostra direttrice." Tutti i ragazzi che devono sostenere il test sono pregati di recarsi in palestra e di stare ognuno con la propria fazione. Aspetterete il vostro turno senza creare troppa confusione. "
" Stai tranquilla e rilassati. Qualsiasi sia il risultato starò con te "
"Grazie, ti voglio bene Michael "
"Anch'io Be"

Il tempo scorre ed io aspetto il mio turno in un angolo della palestra, ripassando mentalmente tutte le poesie imparate a memoria a scuola. Ormai siamo rimasti in pochi.
"BehatiBenson."
"Eccomi "risposi.
"Mi segua " Mi alzo e inizio a seguire una donna alta, mora, con una divisa nera: un’Intrepida.
Ci stiamo dirigendo in una parte della scuola, nella quale non ero mai stata ed entrai in una stanza spoglia con un computer, una sedia e una poltrona in mezzo alla stanza. Dalle finestre situate in alto filtrava poca luce e mi resi conto di essere nel sotterranei della scuola. Mi sembra di stare all’interno di uno di quei film horror dove da un momento all’altro sai che qualcuno uscirà con un’ascia per cercare di uccidere il protagonista.
"Accomodati, mi chiamo Tori e seguirò il tuo test oggi. Entrerai in una simulazione, ma ricordati che ciò che vedrai non esiste."

Mi risveglio in una stanza bianca, la testa mi gira e sento la gola farmi male. L'ultima cosa che ricordo è la puntura di un ago, poi buio totale. Provo ad alzarmi, ma qualcuno mi dice di stare ferma e di non muovermi. Cerco di mettere a fuoco, ma non capisco dove mi trovo.                                                                        
"Ehi non muoverti! "                                                                                                                                        
"Cos’è successo? Dove mi trovo?" Quasi non riconosco la mia voce.                                                              
"Sei entrata nella simulazione e hai svolto il test in modo efficace, ma nel mentre ho visto che delle bolle di stavano crescendo sulle braccia e finita la simulazione non ti risvegliati più. Ho chiamato un’infermiera e ti abbiamo portato in ospedale. I medici hanno detto che hai avuto una reazione allergica al siero ". Rimango scioccata mai nella vita pensavo di ritrovarmi in un letto di ospedale per una simulazione. Gli Eruditi non sbagliano mai, calcolano le dosi e preparano i sieri in modo che tutti possano riceverli. E se in me ci fosse qualcosa che non va? Se fossi una Divergente? No! Non può essere! Calma Be.                                            
"Tra poco ti verranno a controllare e se tutto va bene, potrai andare a casa. Domani è il Giorno della scelta ". Tori si alzò e si diresse verso la porta senza avermi dato la possibilità di ringraziarla e senza avermi detto il risultato del test.
"Tori " la chiamo.
"Dimmi"
"Grazie per quello che hai fatto. Che risultato ho ottenuto nel test?"
"Intrepidi"
Chiuse la porta e se ne andò.

Tornai a casa la sera tardi i miei sono stati in pensiero tutto il giorno, ma non avevo voglia di raccontare cosa mi era successo. Così mi incamminai verso la mia camera ma continuavo a pensare a un’unica cosa: Intrepidi.
 

Angolo dell'autrice:
Ciao a tutti,
è da qualche anno che sto pensando di scrivere una fanfiction su Divergent ed eccomi qui. Premetto di non aver mai scritto prima, quindi mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate di questo primo capitolo.
Son ben accette le critiche costruttive. :)
Al prossimo capitolo
Dauntless_99

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Capitolo 2
*** La Cerimonia della Scelta ***


Oggi dirò addio a tutto ciò che conosco per ricominciare una nuova vita a me ancora sconosciuta. Ci stiamo dirigendo verso l’auditorium situato nel cuore della città. L’ultima volta che ci sono stata risale a due anni fa, quando ho dovuto salutare mio fratello maggiore Lucas, trasferitosi negli Eruditi. Tra poco i miei dovranno salutare anche me. Vedo le loro facce preoccupate, d’altronde non abbiamo avuto tempo per parlare di cosa mi è successo ieri. Forse è meglio così. La voce mi è tornata e le bolle stanno pian piano sparendo, ma mi sento ancora un po’ provata. Come se non bastasse dovrò andare una volta al mese in ospedale per dei controlli.

Arriviamo e ci sediamo nella fetta di auditorium riservata ai Pacifici. È esattamente come me lo ricordo. Ampio, chiassoso e con grandi finestre che illuminano tutta la stanza. Al centro di essa c’è un palco dove si trova, già pronta a tenere il suo discorso, Jeanine, capo degli Eruditi. Non ascolto nessuna parola del discorso e non mi accorgo che inizia a chiamare i nomi fin quando non arriva al mio. Se qualcuno mi avesse visto in questo momento avrebbe potuto scambiarmi per un fantasma. Sono agitata e come se non bastasse tutti mi fissano. Odio stare al centro dell’attenzione! Incrocio lo sguardo di Michael, sta sorridendo e io non posso far altro che ricambiare nonostante non mi sfugga quel lampo di preoccupazione nei suoi occhi. Questa sarà forse l’ultima volta che lo vedrò. Prendo il coltello che Jeanine mi porge e incido una linea sul mio palmo della mia mano, mi sposto sulla coppa contente i carboni e lascio cadere qualche goccia del mio sangue dentro di essa. Un grido esplode alle mie spalle e mi dirigo in quella direzione, verso la mia nuova famiglia: gli Intrepidi. Vedo mamma piangere e papà che cerca di consolarla. Non distolgo lo sguardo da loro fino a quando non sento chiamare il nome di Michael. Sia alza con tutta la sua eleganza e sia avvicina a Jeanine. È bello! Alto, castano, occhi blu mare e sicuro di sé. Ammetto che c’è stato un tempo in cui avevo una cotta per lui. "Erudite" questa voce mi riporta alla realtà. Era l’ultimo e ha fatto la scelta più ovvia per lui. Mi lancia un ultimo sguardo, mi sorride, ha capito. Ci alziamo e tutti gli Intrepidi iniziano a corre verso l'unica metà per ora a me certa: il treno.

Non lo ho mai fatto prima eppure ci sono riuscita, sono sul treno. Una ragazza proveniente dagli Abneganti non riesce a salire, le porgo la mano e la aiuto. Se solo avessi esitato per un secondo la poverina avrebbe fatto un volo di 20 metri.
"Grazie, piacere Lucy "
"Behati."
Mi guardo intorno e non vedo tanti altri ragazzi provenienti da altre fazioni: quattro Eruditi, sei Candidi, un Pacifico di cui non conosco il nome e Lucy è l'unica che proviene dagli Abneganti.
"Saltare" una voce urlò.
“Saltare !?"
"Si saltare! Sai quella cosa che si fa con le gambe." Cinque Intrepidi nati iniziarono a ridere.
"Prendimi la mano e saltiamo insieme al mio tre "Lucy annuì.
“Uno...Due...tre ... “Per nostra fortuna atterriamo su un tetto riportando solo qualche graffio. Essendo state le ultime a saltare tutti si sono già radunati davanti a uno dei quattro bordi del tetto. Una figura spicca fra tutti. Alto, biondo, occhi azzurri, portamento e fisico impeccabili.
"Mi chiamo Eric. Sono uno dei vostri leader. Se volete entrare negli Intrepidi, questa è l’entrata. Ovviamente gli Intrepidi nati saranno gli ultimi a saltare, infondo sanno già cosa gli aspetta. Chi è il primo a saltare?"
Saltare? Ancora? Ma qui sono tutti matti! Eric, però, sembra così tranquillo e sicuro di sé, come se sapesse che non ci sarebbe potuto capitare nulla e forse è così.
"Cosa c’è la sotto?" A parlare fu uno dei Candidi.
"Per scoprirlo devi saltare", ma nessuno si mosse.

Eric POV
Il motto degli Intrepidi non è:” Be brave?” Oppure lo hanno cambiato e nessuno mi ha detto niente? Mi guardo intorno e vedo facce preoccupate e perplesse fra i nuovi iniziati. Se hanno già paura di questo, non sopravvivranno nemmeno un giorno all’allenamento che li aspetta. Una ragazza dai capelli rossi, occhi verde interrompe i miei pensieri.
"Vado io. "
È alta e la carnagione è bianca. Sembra un fantasma, il che è strano per una Amity. Sembra agitata o forse è solo una mia impressione. Non riesco a decifrare il suo sguardo, ma di certo non ha paura di me. Non ho nemmeno avuto il tempo di vederla salire sul cornicione del tetto che si era già buttata. Coraggiosa la ragazza, forse è l’unica fra i nuovi arrivati che vale qualcosa. Aspetta un secondo, ma da quand’è che spreco i miei pensieri per una ragazza? Eric riprenditi dico a me stesso.

Behati POV
Mi sto maledicendo da sola. Che mi è saltato in mente!? Ma forse la parte razionale del mio cervello sa già la risposta, deve esserci qualcosa ad attutire la caduta o Eric non ci manderebbe. Noto che mentre mi avvicino mi osserva attentamente, ma so già che non ricaverà nulla analizzandomi da cima a fondo. Da anni mi alleno a non esternare le mie emozioni; rimango composta e fredda mentre salgo sul cornicione. Non esito un secondo di più, mi lascio cadere nell’ignoto.

Angolo dell’autrice:
Ciao a tutti,
eccomi tornata con un nuovo capitolo. Come avrete notato ho aggiunto una piccola riflessione da parte di Eric sulla protagonista per capire un po’ come appare a prima vista. Non so se aggiungerò altri Eric POV, vedrò man mano che la storia prende vita. 
Aggiungo un’ultima cosa: cercherò di aggiornare in modo costante o appena mi sarà possibile. 
Al prossimo capitolo!   
 Dauntless_99                                                                                                                                                                                

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Capitolo 3
*** Dauntless ***


Mi sembra quasi di volare. Questo sogno ad occhi aperti finisce troppo presto; il mio volo viene interrotto da una rete situata a pochi passi da terra. Delle mani mi prendono e mi portano giù. Un ragazzo alto, castano, occhi marroni, si presenta: " Mi chiamo Quattro, come ti chiami?"
"Behati" risposi.
“Primo a saltare Behati. Benvenuta negli Intrepidi”.
Mi spostai e iniziai a veder saltare uno dopo altro i miei compagni di allenamento. Per ultimo saltò Eric. È bello non c'è niente da dire e si muove con tanta grazia e determinazione, ma sparisce un secondo dopo.
"Ascoltate iniziati: i nati Intrepidi seguano Lauren, mentre gli altri seguano me. Io e Tris siamo i vostri allenatori e saremo coloro che vi giudicheranno.”
Giudicare che? Siamo dentro ormai, giusto? Ma forse mi sbaglio.  
“Verrete giudicati durante il vostro allenamento e alla fine di ogni modulo sarà stilata una classifica generale. Se sarete al di sotto di un certo livello marcato da una linea rossa, verrete espulsi. Completati tre moduli, solo i migliori dieci entreranno negli Intrepidi; gli altri saranno senza fazione. Il primo modulo inizierà domani alle otto. Ora seguitemi. "
Solo i primi dieci diventeranno membri a tutti gli effetti! Che diavolo è questa storia!? L’iniziazione serve per prepararti a ciò che ti aspetta, non a selezionare i futuri membri di una fazione! Questa nuova regola mi è nuova. Una ragazza bionda, con i capelli corti si avvicinò a Quattro.    
“Lei è Tris. Vi spiegherà come funzionano le cose qui dentro, mentre vi mostriamo il complesso. Seguiteci."
“Questo è il Pozzo e i vostri dormitori sono da questa parte; maschi e femmine dormiranno nella stessa stanza. "    
"Cosa!?" A parlare è stata una ragazza Erudita, ma Tris e Quattro la ignorarono.      
"Sui letti troverete delle divise, ma non vi dureranno per tutta iniziazione. Al terzo piano ci sono dei negozi dove potrete trovare l’indispensabile per l’iniziazione. Vi lasciamo cambiare: è quasi ora di cena. Buttate via tutto ciò che ricorda la vostra vecchia fazione e consiglio di riposarvi. Da domani non si scherza più!"
E così ci lasciano da soli e non sappiamo nemmeno dove è la mensa!

Abbiamo girato per un’ora prima di trovare la mensa. Lucy è rimasta vicino a me per tutto il tempo, nemmeno adesso riesce a staccarsi da me; io ce la sto mettendo tutta per sembrare calma. La mensa è grande abbastanza da contenere tutta la Fazione. Il tetto è fatto di vetro e da dove mi trovo posso vedere che c'è un secondo piano che sembra una specie di palco. Da lì si stanno affacciando delle persone che non conosco ad eccezione di Eric. Un certo Max prende la parola e nella stanza cala il silenzio. È il secondo più anziano. Eric sembra il più giovane. Distolgo lo sguardo un attimo e parole di benvenuto e presentazioni sono tutto quello che riesco a cogliere. Sono troppo stanca, ma non posso darlo a vedere. Non mi piace mostrarmi debole. Noto che la maggior parte delle donne presenti nella stanza portano i capelli all’altezza delle spalle, le restanti hanno i capelli molto corti quasi come Tris.  Ora che ci penso, non sarà facile portare i capelli lunghi durante allenamento. Inoltre possono costituire un punto debole che i miei avversari possono sfruttare. Le mie constatazioni vengono interrotte dal brusio che si sta andando a formare in sala. Non mi sono nemmeno accorta della fine del discorso. Devo imparare a pensare meno e a prestare più attenzione se voglio sopravvivere qua dentro. Io, Lucy e gli altri ci dirigiamo a prendere la cena e a cercare un posto dove sedere. Ci sediamo in un angolo della stanza e cominciamo a parlare insieme alla ragazza Erudita, che scopro chiamarsi Emy, e un Candido di nome Josh. Ridiamo e scherziamo per tutta la cena e poi torniamo ai dormitori. Giunta l'ora di dormire non riesco a prendere sonno. Non ci posso ancora credere: sono negli Intrepidi! Sento però che mi manca qualcosa: Michael? La mia famiglia? O il mio albero? Iniziai a rivivere gli anni passati e intanto, finalmente, cado nelle mani di Morfeo.
 
Angolo dell’autrice:

Ciao a tutti, 
eccomi tornata con un nuovo capitolo.
Ho cercato di descrivere Tris e Quattro cercando di rimanere il più fedele possibile al libro, anche se devo dire che ho unito la descrizione dei personaggi del libro con quella del film.
Per quando riguarda la descrizione del complesso dovrò andare a rileggermi qualche parte del primo libro anche se sto cercando di descriverlo come me lo sono immaginato qualche anno fa.
Spero che la storia vi stia piacendo. 
Al prossimo capitolo!  
Dauntless_99                                                                                                                                                                                 

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Capitolo 4
*** Allenamento ***


Alle otto in punto Tris e Quattro arrivano nel nostro dormitorio e ci svegliano battendo qualcosa sui tubi di metallo presenti nella stanza, creando un rumore assordante. Non ho dormito bene e come se non bastasse ora ho un forte mal di testa. Alle otto e mezza sono già stufa di correre come un idiota attorno al complesso. La tortura finisce dopo un’altra buona mezz’ora di corsa, per poi iniziare con le nozioni base del combattimento. Il pomeriggio invece ci dedichiamo al lancio dei coltelli e fra una settimana si aggiungerà la lezione di tiro. Questa è la nostra routine e non finirà fin quando non inizieranno i combattimenti. Mattina e pomeriggio, pioggia o sole, non ci fermiamo un secondo. Arriva la sera e siamo tutti distrutti e questo è solo l'inizio. Una cosa positiva in tutto questo c’è: grazie ad anni passati a imparare tiro con l’arco non mi risulta difficile centrare l’obiettivo sia con i coltelli che con la pistola anche se inizialmente ho avuto dei problemi per capire la giusta posizione da tenere.

Ho appena finito di cenare ma non ho voglia di andare subito a dormire. Ho bisogno di spendere del tempo con me stessa e nessun altro. Decido di salire sul tetto nonostante la pioggia. Adoro la pioggia: ha il potere di rievocare la tranquillità che c’era quando andavo al mio albero. Eravamo solo io e la natura, qualcosa che aveva il potere di tranquillizzarmi. Qui sul tetto lontano da tutto e da tutti siamo solo io e la pioggia: io e la natura e mi rende felice sapere che questo legame non è andato perduto. Sento il rumore dell’acqua che cade sugli edifici e da lontano vedo un fulmine che per un secondo si fa strada fra le nuvole illuminando la città. Un sentimento di nostalgia inizia a crescermi dentro e mille pensieri mi passano nella testa. Ho fatto la scelta giusta? Sarò in grado di trovare un posto in questa fazione o sono così diversa da potermi isolare per sempre? Mi manca quella che per me è stata la routine per dieci anni: sveglia, scuola, club al pomeriggio e lezioni di danza e tiro con l’arco. Quest’ultime mi hanno aiutato tanto da quando ho cominciato l’iniziazione, ma non per questo è più facile. Tutt’altro. Molti mi guardano strano come se avessi un potere magico e qualcuno si meraviglia se qualche volte parlo come un’Erudita. Sono cresciuta circondata dalla natura, ma anche dai libri. I miei mi hanno sempre lasciato provare cose nuove in modo che potessi trovare la mia strada. I miei compagni di allenamento sicuramente sono stati inquadrati dai loro genitori solo sulla loro fazione e per questo forse adesso mi invidiano così tanto che sono la pazza del gruppo. I miei pensieri vengono interrotti da una voce alle mie spalle.
"Ehi Amity. Sei impazzita !?Non vedi che sta piovendo!?"
Non rispondo.
"Mi hai sentito !?Torna dentro."
Mi volto e vedo Eric bagnato fradicio come me. Si avvicina e mi dice qualcosa, ma non lo ascolto. Voglio solo rimanere ancora un po' e ripristinare la tranquillità che c’era prima che arrivasse. Mi prende e mi riporta dentro, penso che mi stia dicendo qualcosa, alzo lo sguardo carico di odio e mi volto andando verso il dormitorio lasciandolo con una faccia tra l’allibito e l’arrabbiato.

Il giorno dopo mi sveglio un po' attonita, ma pronta per imparare a sparare.
"Ehi Be, dove sei stata ieri sera? Mi sono preoccupata."
" Ero fuori a pensare "
"Fuori? Ma sei matta! Con quel tempo che c'era!"
"Si avevo bisogno di stare da sola.”
"Tutto ok?"
“Dopo ieri sera sì, grazie. Andiamo ci stanno aspettando.”

Oggi è domenica: l’unico giorno della settimana in cui abbiamo un po’ di tempo libero. Io, Emy e Josh finito l’allenamento ci siamo prima diretti al terzo piano per comprare tute e vestiti nuovi e ora ci stiamo dirigendo verso il negozio di tatuaggi. Lucy non ne vuole sapere di farsi marchiare la pelle con l’inchiostro, io invece non vedo l’ora. Entriamo e mi cade subito l’occhio sulle pareti: sono tappezzate di disegni uno più bello dell’altro e io non so quale scegliere.
“Ciao Behati”
Mi giro e vedo Tori sorridermi.
“Ciao Tori.”
“Ha trovato qualche tatuaggio che ti piacerebbe avere?”
“Ancora no. In verità mi piacerebbe farne due.”
“Bene, hai in mente qualcosa?”
“Mmmm…vorrei un libro aperto in bianco e nero dal quale esce una nube colorata che richiami la magia e poi vorrei un albero. Una quercia possibilmente.”
“Certo, il tatuaggio del libro ti consiglio di nasconderlo. Non vorrei che ti scambiassero per una Divergente. Sai ricorda gli Eruditi. Mentre la quercia dove e come la vuoi?”
"Mi piacerebbe sulla coscia e vorrei la chioma divisa in quattro come le stagioni. Inoltre vorrei farmi i buchi alle orecchie. Sul sinistro ne voglio tre.”
“Bene accomodati, per il tatuaggio della quercia ti consiglio di farlo in due giornate. Sarà il più lungo complesso da fare”.
Passiamo tutto il pomeriggio nello studio. Alla sera ho il tatuaggio del libro e la quercia incompleta. Josh si è fatto tatuare un teschio sul braccio.
“Cavoli! Che bello Josh!”
“Grazie Behati. Anche i tuoi belli. Non vedo l’ora di vedere finito il tatuaggio della quercia.”
“Anch’io.”
“Lucy che ne pensi?”
“Mmmm…sì belli.”
“Tutto okey? Sei strana.”
“Oh sì non è nulla sono un po’stanca e preoccupata.”
“Preoccupata per cosa?” chiede Josh.
“Nulla ragazzi d’avvero. Andiamo a cena.”
Non mi convince del tutto. Ha la faccia tra il preoccupato e il pensieroso. Per oggi meglio non insistere, ma prima o poi dovrà dirci cosa le prende. Ci dirigiamo verso la mensa parlando del più e del meno, tristi per la giornata di “pausa” troppo breve.

Angolo della scrittrice:
Salve a tutti cari lettori,
sono in stra mega ritardo lo so.
Non sapevo bene come scrivere questo capitolo e questo è il risultato. Spero che vi sia piaciuto.
Ho già scritto il quinto ed il sesto capitolo, sono in fase di revisione.
Vi do una piccola anticipazione del prossimo capitolo: finalmente si inizia a fare sul serio e come tutti sapete una tradizione tipica dell’iniziazione degli Intrepidi sono i così detti “Giochi di guerra”.
Come si comporterà la nostra giovane protagonista?
Non vi resta che scoprirlo il prossimo capitolo!
 A presto,
Dauntless_99

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Capitolo 5
*** Giochi di Guerra ***


"Sveglia Iniziati! Giochi di guerra!"
Un frastuono assordante ci svegliò nel cuore della notte.
"Fra cinque minuti tutti vicino i binari!"
Con fatica e mezzi addormentati ci vestiamo e ci dirigiamo verso i binari appena in tempo per salire sul treno. Quattro e Eric sono davanti a noi e sta volta è Eric a parlare:
" Si gioca a caccia bandiera. Le regole sono semplici. Vi divideremo in due gruppi, ogni gruppo ha una bandiera da nascondere e proteggere. Contemporaneamente dovrà cercare di riuscire a prendere la bandiera dell'avversario. Il primo che trova la bandiera vince. L'unico modo per colpire avversario sono queste pistole. Contendono frecce riempite di un siero che simula il dolore di una persona quando viene colpita da un proiettile. Tutto chiaro?"
Nessuno rispose.
"Quattro vuoi iniziare tu "
Veniamo divisi per squadre e con mia sorpresa vengo scelta da Eric. Io e la mia squadra siamo la prima a scendere e nascondere la bandiera, ma nessuno ha un piano d'attacco ben preciso. Tante idee, ma troppi difetti.
" Possiamo dividerci in due gruppi, uno rimane in difesa e un altro va a cercare la bandiera della squadra avversaria. Chi rimane in difesa si divide a sua volta i due gruppi: uno di questi si nasconde nei dintorni in modo da cogliere la squadra di Quattro di sorpresa, mentre gli altri rimangono di guardia alla bandiera. Dobbiamo fare in modo che la squadra avversaria sia accerchiata senza via di fuga. "
Propongo il mio piano e con mia sorpresa nessuno fa obiezioni. In attacco andiamo io, Eric e Emy.

Eric POV

Tutti stanno proponendo un piano, ma non riescono a decidere quale sia la strategia migliore. Alcuni dicono di attaccare e di nascondere la bandiera in non so in quale squallido posto, mentre altri optano per la difesa. Non abbiamo molto tempo ancora. La confusione viene interrotta dalla Amity. Ha fegato la ragazza, propone un piano che sembra uscito dalla bocca di un Erudita. È semplice e preciso. Non c’è margine di errore. Gli altri la ascoltano rapiti e approvano il suo piano nel giro di cinque secondi. La mia squadra viene divisa in tre gruppi e io ovviamente voglio stare in quella d’attacco.
Decidiamo di nascondere la bandiera in un edificio abbandonato non lontano dal parco. Una volta doveva essere la biglietteria. Subito dopo partiamo in cerca della bandiera della squadra avversaria. L’anno scorso e quello prima ha vinto Quattro, ma sta volta ho l’intenzione di prendermi la rivincita una volta per tutte.

Behati POV

Troviamo l’altra squadra davanti ai baracconi di quello che una volta doveva essere un parco divertimenti, ma della bandiera nessuna traccia. Tre sono di guardia sulla via principale, due intrepidi nati e Lucy. Maledizione non ci voleva! In queste settimane Lucy è migliorata sia fisicamente e ha una mira molto precisa. Non vorrei mai essere un suo nemico sulla la sua traiettoria. L'unico modo per aggirali è passare per le vie laterali. Non è così semplice. Bisogna stare attenti a dove mettere i piedi cercando di far meno rumore possibile. La bandiera non si torva e deduco che sia stata nascosta all’interno di qualche baraccone. Salgo su uno degli alberi per vedere dov'è il resto della squadra; Quattro e gli altri si stanno dirigendo verso i nostri mentre un piccolo gruppo sta girando attorno a quella che doveva essere stata una casa degli specchi.
" Visto niente?" Chiese Emy.
"Ho capito dove tengono la bandiera e non sarà facile. L'hanno nascosta nella casa degli specchi e l’unico modo per entrare è per davanti. Possiamo aggirare Lucy e gli altri, ma non gli altri che stanno di guardia . Ci serve un piano e alla svelta ."
"Emy farà da esca mentre io e te entriamo nella casa a prendere la bandiera ."
Ok ,questo è strano come è strano il fatto che Eric fosse qui a perdere tempo con noi, ma forse la sua rivalità con Quattro è stata la scusa perfetta per mettersi in mostra; perché se c'è un cosa che ho capito è che quei due sono come il cane e il gatto .
"Ci sto" rispose Emy.
"Cosa!?Perché?"chiesi.
"Perché mi è appena venuta in mente un'idea per allontanare il gruppo dalla casa."
E così mise un atto il suo piano, semplice ma pulito.

"Ehi voi, è inutile che ve ne state li. Ho già preso la bandiera "
Si scambiarono uno sguardo incerto, ma Emy mostrò un fazzoletto giallo fluo simile alla bandiera. Che idea geniale! Ma dove lo ha trovato non lo so. Gli altri da dove si trovano non capiranno mai il trucco. Emy iniziò a correre e il gruppo si mise all’inseguimento. La trappola scattò fin troppo facilmente.
Eric ed io entriamo nella casa: è un labirinto e la casa è abbastanza inquietante. Il riflesso cambia a seconda dello specchio: prima sono alta, poi bassa, poi magra e se non stai attento rischi di prenderti una porta di vetro in faccia. Dopo quella che mi sembra un’eternità trovo la bandiera, ma ora non mi ricordo come tornare indietro. Io e l'orientamento siamo due mondi paralleli, inoltre inizio a sentir mancare l’aria. Se non fosse stato per Eric ora mi ritroverei su pavimento.
"Grazie."
" Reggiti e usciamo da qui "
Non appena fui fuori ripresi un po' di colorito e iniziammo a correre verso la nostra squadra, mostrando la bandiera. "Abbiamo vinto "
"Ce abbiamo fatta "
"Il tuo piano ha funzionato."
La mia squadra ha vinto e non posso notate il sorriso soddisfatto sulla faccia di Eric. È la prima volta che lo vedo così, con una faccia che sembra quasi orgogliosa di noi. Durante il ritorno non smetto di sorridere e di ascoltare i racconti dei miei compagni di squadra. Abbiamo vinto, ma il merito non è solo mio. Gli altri sono stati fantastici!

Angolo della scrittrice:
Salve cari lettori,
stiamo iniziando ad entrare nel vivo della storia.
Cosa ve ne pare di questo capitolo?
A presto,
Dauntless_99

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Capitolo 6
*** Esami ***


Oggi escono le classifiche aggiornate. L’ultima volta mi ero posizionata al quinto posto fra i trasfazione e nona nella classifica generale. Questa volta spero di aver fatto meglio. Sto rischiando di essere buttata fuori dalla fazione e non è certo quello che voglio. Raggiungo gli altri in palestra e con mia grande sorpresa mi ritrovo al primo posto in tutte e due le classifiche. Non ci posso credere!
“Complimenti Be! Dopo ieri sera te lo sei più che guadagnato!”
“Grazie Emy, non me lo sarei mai aspettato. Non è solo merito mio!”
“Be il piano è stato tuo, quindi il 90% della vittoria va a te. Parlando di cose che non ti aspetti, guarda chi ti sta guardando”
Mi giro e noto Eric che mi sta osservando. Appena si accorge che lo fisso si volta ed esce dalla palestra. “Che strano!” -penso-. Non lo ho mai visto in palestra prima d’ora e la cosa non mi piace affatto. La voce di Quattro interrompe i miei pensieri:
“Da domani inizieranno i combattimenti. Sul tabellone sono scritte le coppie. Ognuno cerchi il suo avversario e non si lamenti di chi dovrà sfidare. In questa fase non esisto amici, ma solo nemici. Finiti i combattimenti il modulo 1 sarà concluso e qualcuno di voi ci dovrà lasciare. Per oggi è tutto. Potete riposarvi. Un’ultima cosa: Behati Max ti vuole nel suo ufficio.”
Non mi sorprende, oggi devo andare a fare la mia prima visita a Erudita e probabilmente vorrà sapere cos’è questa storia.

Mi reco nel suo ufficio all’ultimo piano del complesso principale. L’ufficio è situato infondo al corridoio. Andando verso la mia meta vedo Eric uscire da quello che immagino essere il suo ufficio ed entrare in quello di Max. Busso.
“Avanti.”
Entro.
“Behati sei tu. Ho saputo che devi fare dei controlli mensili a Erudita perciò ti do il permesso di andare, ma verrai accompagnata da Eric. Gli iniziati non posso uscire dal complesso senza autorizzazione, perciò ho pensato che visto che Eric deve svolgere delle commissioni a Erudita ti accompagnerà lui e voglio che al ritorno consegni una copia della tua cartella clinica a Mary. Detto questo c’è un camion che vi aspetta fuori.”
“Max posso parlarti? In privato” chiede Eric.
Esco dalla stanza e vado ad aspettare Eric vicino al camion. Non sono mai salita su uno di questi cosi e nemmeno su un qualsiasi altro mezzo di trasporto, prima del treno ovviamente. Chissà cosa ha Eric da dire a Max di così importante. Forse si starà lamentato del fatto che mi dovrà fare da babysitter, anche se non ne ho bisogno. Nella vita ho sempre fatto tutto da sola! L’unica volta che i miei mi hanno accompagnato a fare qualcosa è stato il primo giorno di scuola. Nemmeno quando ho dovuto fare la prima vaccinazione ho voluto avere qualcuno al mio fianco. E adesso non ho certo bisogno di un babysitter! Ma non posso obbiettare. Ordini del capo. Eric arriva dopo venti minuti. Si vede che è irritato da questo cambio di programma, ma nonostante ciò si mette al posto di guida e accende quella macchina infernale.
“Sali o no? Non abbiamo tutto il giorno! E allacciati la cintura, non ti voglio avere sulla coscienza.”
Un po’ esitante salgo, mi metto al posto del passeggero e partiamo.

Il viaggio lo passo a guardare fuori dal finestrino e in silenzio. Per mia fortuna è breve. Erudita si trova nel centro della città vicino al Palazzo del Governo e all’auditorium. Ci sono stata poche volte e molte cose sono cambiate. Le strade e gli edifici sono semplici, ma diversi da come me li ricordavo. D'altronde questo è l’unico quartiere della città a stare al passo con tecnologie e sistemi architettonici. L’unico edificio rimasto invariato all’apparenza, è l’ospedale situato nella piazza Centrale della fazione. È grande e la facciata è fatta intermente di vetro. Eric mi lascia nell’atrio e io non ho la minima idea di dove dirigermi. Mi avvicino all’ufficio informazioni e una signora di mezza età mi indica dove andare. Questo posto è un labirinto! Arrivo al laboratorio d’analisi al quinto piano e con mia grande sorpresa incontro mio fratello.
“Behati!” mi guarda sorpreso. “Ciao Lucas, sono qui per fare delle analisi. Sto cercando un certo dott. Botton.”
“Sono il suo assistente, vieni ti accompagno.”
Lucas si ferma a parlare con un uomo sulla quarantina, alto, dal fisico slanciato e con degli occhiali che non gli donano per niente. Terribili è la parola giusta!
“La signorina Behati presumo.”
“Si sono io. “
“Bene le spiego cosa faremo oggi. Si accomodi pure. Il programma è il seguente: il mio assistente le farà il prelievo, mentre aspettiamo i risultati le farò il test sulle allergie e poi una veloce visita psicologica e una tac. Questi ultimi due esami ci serviranno a capire se presenta anomalie al cervello.”
“Mi scusi non capisco cosa centra il mio cervello con questo”
“Vede, se lei fosse Divergente avrebbe un cervello più sviluppato della norma, un quoziente intellettivo maggiore di qualsiasi Erudita. Vogliamo assicurarci che lei sia in salute. La visita psicologia verrà eseguita dal dott. De Marco, mentre Tac verrà svolta dalla dottoressa Morgan. Se per lei va bene inizierei subito. Abbiamo tante cose da fare.”
“Certo. Un’ultima domanda: mi è stato chiesto di potare la mia cartella clinica ad una certa Mary. Posso averne una copia e posso sapere chi è questa Mary?”
“Per quanto riguarda la cartella le possiamo darle una copia, mentre Mary è l’infermiera di Dauntless. Non ti preoccupare manderemo noi tutto a lei.”
E con questo inizio la mia serie di esami. Mi sposto da un reparto all’altro e l’unico momento di pausa è stato il pranzo. Sono le sei di sera e sto aspettando i risultati con ansia. Dottori e infermiere vanno e vengono, ma nessuno che mi dice qualcosa. Il dottor Botton appare davanti alla mia vista esattamente tre secondi dopo e a fianco a lui c’è Jeanine. Oh, no! Ora sono nei guai!
“Ciao Behati, scusa per l’attesa. Come ben sai lei è Jeanine il nostro capo fazione ed è venuta in quanto incuriosita dal caso che ci hai portato”
“Piacere di conoscerti Behati”
“ Il piacere è mio”
“Allora dalla tac e dall’esame psicologico non risulta niente, mentre dalle prove allergiche abbiamo un parziale risultato ma non siamo ancora certi. Per questo vogliamo rivederti il prossimo mese per ulteriori approfondimenti” Jeanine mi guarda e mi sorride e so per certo che sta pensando a qualcosa in particolare, ma non voglio sapere cosa. Mi mette in agitazione questa donna! E come se non bastasse emana energia negativa!
“Per il resto puoi andare.”
“Grazie dottore.”
“Un’ultima cosa. Tieni queste fialette e dalle a Mary. Ti serviranno nel modulo due. Ovviamente se solo passi il primo.”
Detto questo Jeanine mi consegna una valigetta blu con delle fialette al suo interno. Saluto e mi dirigo fuori dall’ospedale dove Eric mi aspetta annoiato.
“Ce ne hai messo di tempo!”
“Scusa non sapevo che mi avrebbero tenuto dentro tutto il giorno. Aspetti da tanto?”
“Qualche ora, ma non ti preoccupare. Cos’è quella valigia?” “Non so. Me la ha data Jeanine dicendo che ci sono delle fialette”
Eric prende la valigetta e la apre. Il suo volto improvvisamente si oscura. Chiude la valigia e ci dirigiamo verso il furgone. Durante il tragitto di ritorno vedo che ha messo una faccia pensierosa e decido di interrompere il suo flusso di pensieri.
“Tu sai cosa sono quelle fialette?”
“Sì”
“E……”
“E niente. Perché te le ha date?”
Gli racconto delle viste e lui mi chiede come mai sono dovuta venire in ospedale. A questo punto non mi resta di raccontare della mia quasi morte.
“Quelle fialette vengono chiamate il siero della vita: se presa in tempo ti salva la vita. Se te le hanno date per il modulo due vuol dire che in caso ti ricapitasse la stessa cosa che è successa il giorno del test abbiamo una possibilità di salvarti.”
“In cosa consiste il modulo due?”
“Non Te lo posso dire, ma se passerai il primo lo scoprirai.” Arriviamo giusto in tempo per la cena. La mensa è quasi vuota e io ed Eric ci dirigiamo a prendere da mangiare. Io non ho fame e alla fine prendo solo una mela e mi dirigo sul tetto a sistemare le idee.

Angolo della scrittrice:
Salve cari lettori,
tranquilli non vi ho abbandonato!
Sono molto impegnata in questo periodo e quindi non riesco ad aggiornare in tempo.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e non vedo l’ora di scrivere il prossimo!
Piccolo spoiler: iniziamo con i combattimenti!
A presto,
Dauntlss_99

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Capitolo 7
*** Rivelazioni, combattimenti e tradimenti ***


Sono ancora sotto shock dopo ieri. Non pensavo di rischiare così tanto il giorno del Test e adesso sono ancora più preoccupata di prima. Chissà in cosa consiste il secondo modulo? Ho tante idee che mi frullano nella testa, ma non ho tempo di mettermi a pensare con calma. Domani iniziano i combattimenti e sono un po’ agitata. Non penso di essere ancora fisicamente pronta. Certo nelle ultime settimane ho fatto dei progressi, ma non credo che questi bastino. Mi è capitato spesso di pensare se davvero ho avuto come risultato al test Attitudinale “Intrepidi”. A volte mi capita di guardarmi intorno e di sentirmi fuori luogo. Non ho trovato un posto simile alla mia adorata quercia dove poter stare un po’ da sola, ma credo di averne un disperato bisogno. Dopo quella volta sul tetto non sono più riuscita a trovare un momento per passare con me stessa e questa cosa mi rattrista. Passavo interi pomeriggi sulla mia adorata quercia in solitudine a studiare ed a tenere un piccolo diario personale. Questo era un buon metodo per mettere in ordine le idee, capire cosa volevo e come agire di conseguenza. Qui non lo posso ancora fare e non so se mai lo farò. Sono talmente concentrata da non accorgermi di essere andata contro a qualcuno e di aver fatto cadere una marea di fogli. Che disastro!
“Accidenti Amity! Guarda dove vai!”
Riconosco immediatamente la voce: è Eric! Della “serie mai una gioia”!
“Scusa ero sovra pensiero!”
“Ho notato! Accidenti mi tocca rimetterli tutti in ordine!”
“Se vuoi posso darti una mano” mi propongo. Infondo è il minimo che posso fare.
“Non credo che mi serva il tuo aiuto. Anzi dammi una mano a raccogliere il pasticcio che hai combinato!”
Mi inchino a raccogliere i fogli e senza volerlo inizio a leggerli: divergenti, le nostre cartelle personali, i punteggi sono alcuni particolari che colgo.
“Dammi i fogli ci penso io a riordinarli” mi propongo.
“Non ce la farai mai in tempo! Jeanine li vuole ordinati in una certa maniera. Domani iniziano i combattimenti e a meno che tu non voglia perderli, vai a dormire!”
“Mettimi alla prova” lo sfido.
“Come scusa? Non prendo ordini da una ragazzina!”
“E io non accetto consigli da un prepotente come te. Quindi se mi lasci dare una mano, domani mattina tutti i documenti saranno in ordine alfabetico, trascritti sul computer, inviati via mail e, cosa più importante, approvati da Quattro senza che lui venga a sapere niente che Jeanine non vuole che si sappia. Ora spetta a te decidere!”
Mi guarda a bocca aperta e so già cosa sta pensando: come faccio a sapere ste cose? Ed ecco la mia risposta:
“So come lavora Jeanine. Pensi che io sia una stupida Amity senza cervello, ma ti sbagli! Non sai chi sono, con chi ho lavorato durante gli anni scolastici e non mi conosci. Ma so che se ti mandassi a una persona qualsiasi del corpo docente so già che alla tua domanda “Cosa sai di Behati Benson?” loro ti risponderebbero così: “È stata la migliore studentessa del suo corso, nonché la migliore studentessa Amity di sempre. Mi ha aiutato qualche volta con dei documenti dei quali non posso parlarti e se lei ti ha proposto una mano accettala e non te ne pentirai.” Pensi ancora che sono una stupida Amity?”
“Vieni con me e non dire a nessuno che ho accettato il tuo aiuto!”
Sorrido soddisfatta di me stessa e lo seguo. Non ci stiamo dirigendo verso l’edificio centrale, ma in un altro blocco dove non vi sono mai stata. Presumo sia il settore degli alloggi. Durante il tragitto Eric si ferma a parlare con un certo Jordan e a quanto pare lui non ha paura di Eric. Sembra quasi che siano amici!

L’appartamento di Eric è grande: ci può stare tranquillamente un’intera famiglia Amity. Cucina all’avanguardia, salotto enorme con una immensa libreria ed enormi vetrate. Mi piace l’open space, dà l’idea che ci sia più spazio. A cosa gli serva tutto sto spazio non lo capisco!
“Accomodati pure. Hai già cenato?”
“No stavo per andarci, ma qualcuno mi ha tagliato la strada!”
“Simpatica. Inizia pure io ti raggiungo.”
“E cosa fai?”
“Preparo la cena”
“Ti serve una mano?”
“No tranquilla. Vedi di non fare altri casini!”
Mi siedo sul divano e inizio a leggere i documenti. Sarà una lunga serata.
“Eric?”
“Dimmi”
“Mi puoi dare il tuo PC così inizio a trascrivere?”
Ferma quello che stava facendo e si dirige in quella che penso che sia camera sua.
Torna in mano con un PC nero con in centro il simbolo di Dauntless.
Me lo porge.
“La password è…”
Non lo lascio finire:
“Non mi serve. So come entrare.”
“Ma…”
“Niente ma Erudito!”
Prendo il PC ed entro. Non mi serve sapere una password quando so come violare il sistema di sicurezza. Inizio a trascrivere le prime 40 pagine. Non ci vuole molto; inizio e non finisco più. Mi interrompo un secondo non sentendo venire nessun rumore dalla cucina, ma solo un buon profumo di costolette di vitello e patate al forno. Cavoli spero che abbia fatto anche la salsa alle erbe! Alzo lo sguardo e noto Eric che mi fissa sbalordito.
“Che ho fatto adesso?” chiedo.
“Non hai alzato gli occhi dal PC nemmeno un secondo e hai trascritto a memoria quaranta intere pagine! Come cavolo lo hai fatto?”
“Sai perché ero la migliore della classe?”
“No!”
“Per questo!” Indico la mia testa con intenzione di indicare il mio cervello.
“Questo lo so! Anch’io uso il cervello!”
“Ma non come me. Ho una memoria fotografica! Mi basta leggere una volta qualsiasi cosa e la memorizzo!”
“Ed ecco spiegato il perché delle quaranta pagine!”
“Esatto!”
Mi avvicino al bancone e noto che non solo ha preparato le costolette di vitello con le patate, ma ci sono pure tre salse diverse di cui una alle erbe. Sorrido, forse non è un caso perso!
“Perché sorridi?”
“Perché esattamente cinque seconda fa mi sono chiesta se avresti preparato la salsa alle erbe. Forse non sei un caso perso come pensavo!”
“E perché lo hai pensato?”
“Non so se sei pronto a conoscere la risposta!”
Passiamo a parlare per tutto il resto della cena e più ci parlo più imparo a conoscerlo. Dopo cena ci mettiamo all’opera. Io detto, lui scrive. Passano le ore che nemmeno mi accorgo.

La mattina dopo mi sveglio su un letto comodo e sotto delle coperte soffici. Per un attimo mi sembra di essere tornata nel mio letto ad Amity, ma poi spalanco gli occhi e mi tiro su di colpo. Mi trovo in una stanza grande: a destra c’è una cassettiera con sopra uno specchio, mentre davanti a me c’è un armadio e una porta, alla mia sinistra c’è un’ampia finestra. Esco dal letto e mi accorgo di indossare una enorme maglietta nera. Solo l’idea che Eric mi abbia spogliata mi fa rabbrividire. L’occhio mi cade sulla sveglia: sono le otto e mezza passate! Cavoli! Sono in ritardo per i combattimenti! Mi vesto velocemente e mi fiondo fuori dalla camera. Mentre sto per uscire una voce mi blocca:
“Buongiorno bella addormentata!”
Mi giro e noto Eric seduto tranquillamente sul divano mentre sorseggia con tutta calma il suo caffè.
“Buongiorno”
“Se ti stai chiedendo se Quattro noterà la tua assenza. La risposta è sì. Ho avvisato Max che ha sua volta ha avvisato Quattro. Saresti stata la prima a combattere oggi, ma adesso sarai ultima. “
“Non gli avrai detto mica di ieri sera?”
“No! Ho detto che ti sei sentita male e sei andata in infermeria. Ho chiesto a Marleen di farmi un favore e lo ha fatto. Ora puoi andare dai tuoi compagni senza aver fatto colazione rischiando di svenire per un calo di zuccheri oppure fai marcia indietro, ti siedi e mangi con calma.”
“Perché ho la sensazione che un giorno tutta sta gentilezza mi si ritorcerà contro?”
“Nessun trucco. Giuro!”
“Ok. Posso sapere con chi combatterò?”
Mentre formulo questa domanda mi siedo in cucina e Wow! Qui può sfamare un esercito! “Lucy”
Per poco non mi strozzo con il caffè.

Entro in palestra e noto che tutti mi stanno fissando. Mancano ancora due combattimenti prima del mio, ma l’agitazione non mi è ancora passata.
“Ehi come stai?” mi chiede Josh.
“Bene.”
“Sicura? Sei un po’ pallida.”
“Si ho avuto un po’ di nausea, ma passerà. Com’è andato il tuo combattimento?”
“Oh bene! Solo qualche ammaccatura qua e là.”
Perlustro la stanza e non vedo Lucy.
“Josh sai dov’è Lucy?”
“Non lo so! Ma ehi! Stai attenta! Non so che le passa per la mente, ma nelle ultime settimane si è allenata di nascosto. Non sottovalutarla!”
“Ok grazie del consiglio! Un’ultima cosa.”
“Dimmi.”
“Secondo te è diventata nostra amica solo per scoprire i nostri punti deboli?”
“Non lo so. Però sono sicuro che ci sta mentendo. Prima che sparisse ho visto che stava parlando con quel Erudito sbruffone. Non so a che gioco sta giocando, ma non mi fido!”
“Lucy e Tiffany” Quattro e Tris ci chiamano.
Salgo sul ring e noto una figura appoggiata allo stipite della porta. È Eric!
“Iniziate!”
Sia io che lei non ci muoviamo. La studio con attenzione e so che sta tramando qualcosa. In questo caso devo smettere di pensare e seguire l’istinto, una cosa che devo imparare a fare. Parte, ma intercetto il colpo. Rispondo, ma lei mi colpisce allo stomaco e ahia che male! Cerco di rialzarmi, ma arriva un altro calcio. Ok; vuoi giocare sporco? Facciamolo! Rotolo alla mia sinistra, mi alzo e prima che possa reagire colpisco dietro il ginocchio. Cade, ma cerca di rialzarsi ed io glielo impedisco con un pugno in piena faccia. Non vorrei perché pensavo fosse mia amica, ma ormai dopo le parole di Josh collego tutto. Lei che parla con quel altro iniziato Erudito, lei che improvvisamente diventa taciturna, gli allenamenti extra. Non ha mai voluto essere mia amica ed ora capisco il perché. Vuole arrivare prima, vuole la leadership e sa come ottenerla. Come detto prima devo pensare meno e agire di più. Mi assesta un altro colpo, ma sta volta sono pronta. Seguo l’istinto e la butto a tappe con altri tre colpi.
“Fini del combattimento! Behati hai vinto!”
“Ma non mi sono arresa” cerca di protestare Lucy.
“A meno che tu non voglia finire in ospedale, il combattimento è finito!”
Lucy mi guarda con odio per tutto il tragitto verso l’infermeria.
Non vuole solo arrivare alla leadership, vuole qualcos’altro, ma non so cosa di preciso.

I giorni successivi sono dei massacri. Per le due settimane avvenire ci sfidiamo nei combattimenti e alla sera torniamo a casa sfiniti. In alcuni ho avuto la meglio, in altri la peggio. Sono piena di ammaccature e dolori e molto speso mi devo recare in infermeria a prendere qualche antidolorifico. Tutti sono nella mia situazione, chi meglio, chi peggio, ma non mi posso lamentare. Molti gruppi che si erano formati all’inizio di questa iniziazione ora si sono sciolti. La tensione si fa sentire ed ora siamo tutti contro tutti! Dopo quello che è successo con Lucy non ho avuto più occasioni per parlarle, neanche Josh ed Emy. Quest’ultimi sono gli unici di cui mi fido. Siamo l’unico gruppo compatto ed abbiamo deciso che dopo tutto quello che è successo è meglio proteggerci le spalle a vicenda. Una sera mentre sto mangiando improvvisamente inizio a sentirmi male. Prima un giramento di testa, poi la vista che si offusca e poi il nulla.

Mi risveglio in una stanza con una luce a dir poco accecante. Davanti a me ci sono Josh e Emy che mi guardano con un’espressione di sollievo.
“Ti sei svegliata! Stavamo pensando il peggio!”
“Cosa è successo?” chiedo.
“Lucy ha cercato di avvelenarti!” mi risponde Emy.
“Cosa? Perché?”
“La sera che non sei tornata a dormire nel dormitorio Lucy ti ha visto con Eric andare verso il suo appartamento. Dimmi che non ti ha fatto niente.”
“No non mi ha fatto niente, ma perchè Lucy avrebbe provato ad avvelenarmi?”
“Non so forse è innamorata di Eric o forse ce l’ha con noi!”
“Noi?”
“Quando abbiamo vinto a Ruba Bandiera non è venuta festeggiare con noi. Infondo sono venuti tutti: vincitori e vinti, ma lei no. Quando sei andata in ospedale Emy si è sentita male e io sono stato aggredito alle spalle. L’abbiamo scampata per un soffio, ma non pensavamo fosse stata Lucy.”
“Come sapete adesso che è stata lei?”
“Eric e Quattro hanno rivisto i nastri delle sorveglianze. Sapevi che Dauntless è piena di telecamere?”
“Be si come tutte le fazioni! L’unico posto dove non ci sono è dentro l’archivio, ma questo che centra?”
“Non sei l’unica che si è sentita male. Altri membri, tra cui un leader, sono finiti in ospedale. Hanno rivisto le registrazioni e hanno scoperto che è stata Lucy.”
“Che le succederà?”
“Non lo sappiamo, ma non ti preoccupare. Riposati un po’. Ah, congratulazioni! Hai passato il primo modulo!”
“Grazie! Quindi passiamo al modulo due?”
“Sì! Domani sarà il giorno delle visite!”
Sorrido e torno a sdraiarmi. Sono così stanca che mi addormento subito.

Angolo della scrittrice:
Cari lettori,
eccomi ritornata!
Tranquilli non vi ho abbandonato, ma ho avuto un po’ da fare ultimamente e le idee per scrivere questa fanfiction non sempre mi vengono.
In questo capitolo vediamo Behati ed Eric che si stanno avvicinando. Come pensate che andrà a finire tra i due?
Al prossimo capitolo,
Dauntless_99

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Capitolo 8
*** Il Giorno delle Visite ***


Oggi è il giorno delle visite e non sono se qualcuno mi verrà a trovare. Ieri sera Emy mi ha portato un po’ di fondotinta e correttore per nascondere i lividi. Infondo non serve far preoccupare la nostra famiglia per un semplice graffio. Vi starete chiedendo che fine farà Lucy e la decisione presa non la condivido a pieno e non la augurerei al mio peggior nemico. È stato deciso che le verranno tolti tutti i ricordi e tornerà negli Abneganti tenuta sotto controllo. Mi dispiace per lei, ma ha superato ogni limite. Un conto è prendersela con altri iniziati, un altro è avvelenare gente innocente!

La piazza centrale è piena di gente. Io mi trovo appoggiata ad una delle ringhiere del primo piano aspettando che questa giornata finalmente finita. Osservo le prime famiglie arrivare: Intrepidi, Eruditi, Candidi si seguono uno dietro l’altro. Vedo Josh ed Emy insieme alle loro famiglie, mentre io aspetto invano la mia. Non sono delusa di non vederli arrivare, meglio così! Anche con Lucas si sono comportati allo stesso modo e perciò non mi aspetto un trattamento diverso. Mentre mi sto per allontanare un Erudito si avvicina e mi porge una lettera, non ho il tempo di parlare perché è già sparito.

Giro per il complesso per un po’ in cerca di un posto tranquillo, ma non riesco a trovarlo. Decido allora di risalire per la prima volta su quel tetto di tante settimane prime e apro la busta. Dentro c’è una lettera scritta con una calligrafia perfetta e riconosco la scrittura: è di Micheal!

Cara Be,
se ti è giunta questa lettera vuol dire che hai appena compiuto un passo verso la vittoria!
Ti starai chiedendo il perché di questa lettera e posso solo risponderti con un “Non lo so!”
Avevo ed ho bisogno di confidarmi con qualcuno e l’unica persona che è sempre stata in grado di capirmi sei tu!
Qui è tutta una grande confusione! Jeanine sta combinando qualcosa di molto brutto che metterà a repentaglio la vita di molte persone. Non so a cosa sta lavorando, ma Be stai attenta!
Sei sotto il suo mirino e ti prego non fare azioni avventate!
So che non se saresti capace, ma ora che sei negli Intrepidi non so se sto scrivendo alla stessa persona di qualche settimana fa. Non fidarti di nessuno e non rivelare a nessuno che ti ho scritto! Sto correndo un rischio, ma voglio proteggerti!
In queste settimane mi è mancato lavorare a progetti con te e davvero non ho mai capito quanto importante fosse la tua presenza per me fino ad ora. Voglio che tu sia felice e che Tu viva la vita che hai sempre sognato. So che hai avuto molti dubbi in queste settimane, ma fidati di me non ho mai visto nessun intrepido come te e manda al vento tutti i tuoi dubbi. Sembrerà strano, ma segui il tuo istinto, lui non sbaglia mai. Vorrei consolarti e parlarti di persona, ma non posso!
Spero un giorno di rivederti e sentire che tu sei felice!
Non importa cosa succederà, ti voglio bene BE e ti ringrazio per questi bellissimi anni di amicizia!
Sii forte, sii coraggiosa!

A presto,
Micheal
 
P.S. Non rispondere a questa lettera e appena puoi bruciala!

Dentro la busta, oltre alla lettera, trovo anche un braccialetto che assomiglia tanto alla cavigliera che usavo portare ad Amity ed effettivamente è lei. Rileggo più volte la lettera fino a farmi venire le lacrime agli occhi. Verso l’ora di pranzo torno dentro e mi dirigo verso la mensa non trovando nessun iniziato, ma solo i membri Dauntless. Trovo un tavolo libero in un angolo della sala ed inizio a pranzare, nel mentre penso a cosa fare durante il pomeriggio. I miei pensieri vengono interrotti da una voce:
“Posso?”
“Sì.”
“Non è venuto nessuno?”
“No, ma non vedo perché ti dovrebbe importare.”
“Perché stai qui tutta sola con una faccia da cane bastonato. Non è un bello spettacolo.”
“Adesso hai pure un cuore! Wow Eric mi sorprendi!”
“Non ho mai detto di avere un cuore, ma so come ci si sente a stare da soli”
Trascorriamo il resto del pranzo in silenzio chiedendomi cosa lui voglia da me, ma non succede.

Il pomeriggio è una vera noia! Lo passo a girovagare per il complesso ritrovandomi: nella sala di controllo, nel piano dove ci sono i negozi, nel magazzino, in palestra, al Pozzo. Alla fine decido di andare da Tori a farmi un altro tatuaggio.
Entro nello studio e inizio a cercare un tatuaggio che mi piaccia, ce ne sono molti ma nessuno che mi convinca al cento per cento.
Tori interrompe la mia perlustrazione:
“Ciao Behati, ti posso aiutare?”
“In effetti sì. Vorrei farmi un tatuaggio sul braccio, ma non so cosa fare. Mi consigli qualcosa?”
“Dimmi se hai visto qualcosa che ti piace e vediamo cosa possiamo fare.”
Le mostro alcuni tatuaggi: uno con delle rose, uno con un teschio e uno con degli ingranaggi.
“Mi piacciono questi elementi, ma non mi convincono al centro per cento.”
“E se provassi a unirli? Potrei fare un teschio circondato da ingranaggi e tra essi mettere delle rose. Al posto del classico teschio lo modificherei un attimo, mentre il resto sarebbe tutto in bianco e nero tranne le rose. Così otteniamo i tre elementi insieme, ma rendiamo il tatuaggio femminile. Che ne pensi?”
“Mi piace come idea. Le rose le possiamo fare di diversi colori?”
“Certo ma non più di tre.”
Ci dirigiamo verso uno dei lettini disponibili. Nel mentre vedo un ragazzo di schiena che si sta facendo tatuare qualcosa anche lui sul braccio. Non mi accorgo nemmeno che quel ragazzo è Eric.
“Vedi qualcosa che ti piace Amity?”
Mi sta fissando attraverso uno specchio situato davanti a lui e penso di essere diventata rossa.
“No…io…” Mi ha colta in flagrante!
Fa uno strano sorriso, ma per fortuna vengo salvata da Tori.
“Possiamo iniziare”
E così passo il resto del pomeriggio a tatuarmi il braccio pensando già al prossimo che voglio fare.
Mentre Tori è a metà dell’opera, Eric si avvicina per vedere il mio tatuaggio nel momento esatto in cui l’ago raggiunge il polso. Ahia! Chiudo gli occhi e il mio viso si contorce in una smorfia di dolore.
“Male piccola Amity?”
“No!” mento, ma la mia voce esce roca. Non vedo l’ora che finisca!
Continua ed istintivamente chiudo l’altra mano a pugno. Una volta finito, il tatuaggio è uno spettacolo!
“È stupendo! Grazie Tori!”
“Non ce di che! Sono contenta che tu ti sia fidata di me!”
“E io sono contenta di averlo fatto. Grazie!”
Io e Eric usciamo insieme dallo studio. Proprio in quel momento vedo Josh ed Emy che mi fissano con uno sguardo stupito. Saluto Eric e mi dirigo verso di loro.
“Come mai tu ed Eric uscite insieme dallo studio di tatuaggi?” mi chiede Josh.
“Perché l’ho incontrato dentro e quando ha finito è venuto a vedere cosa mi stavo tatuando. Geloso?”
“Assolutamente no! Ma preoccupato sì!”
“Magari Be ha una piccola cotta per il nostro caro leader” insinua Emy.
“Cosa? No! Dai ragazzi vi state preoccupando per niente. Raccontatemi un po’ della vostra giornata”
E così iniziano a raccontarmi come hanno passato la giornata mentre ci dirigiamo verso la mensa.

Angolo della scrittrice:
Buona sera a tutti voi,
sono tornata con un capitolo più breve del solito e mi scuso per questo.
Nel prossimo capitolo inizia il modulo due e che paura pensate che abbia la nostra cara protagonista?
Per scoprirlo non vi resta che leggerlo!
A presto,
Dauntless_99

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Capitolo 9
*** Paure ***


Mi sveglio con un leggero dolore al braccio. Il tatuaggio è ancora fresco e Tori mi ha detto che ci vorrà del tempo prima che guarisca del tutto. Il fastidio però è allucinante e così decido di fare un salto in infermeria prima di andare a fare colazione.

Tutti i Trasfezione sono seduti in un corridoio ad aspettare il loro turno per poter entrare nella stanza dove si terrà il secondo modulo. Noto che rispetto all’inizio sono andate via solo due persone: una di questa è Lucy, ma questo lo sapevo già! Quattro esce dalla porta e inizia a chiamare il primo nome: Josh. Lui si alza ed entra. Aspettiamo una mezz’ora prima che esca da quella stanza con gli occhi rossi e il viso stravolto. Cerco di andargli vicino ma Tris me lo impedisce e lo porta via. A quanto pare non vogliono farci sapere in cosa consiste questo modulo fin quando non siamo dentro. Entrano uno ad uno, ed escono tutti nelle stesse condizioni di Josh. L’unica ad essere meno provata sembra Emy, ma non ne sono sicura. Alla fine arriva il mio turno.

Entro in una stanza illuminata da una luce gialla canarino. Sembra di essere tornata dentro la stessa sala del Giorno del Test Attitudinale.
“Siedi pure Behati. Aspettiamo Eric prima di iniziare. Intanto ti spiego cosa succederà.”
“Perché dobbiamo aspettare Eric?” chiedo.
“Perché porterà una delle fialette che ti hanno dato quel giorno che ti sei recata in ospedale e sarà lui  monitorarti per tutto il modulo due e se passi anche per il modulo tre.”
“Perché?” chiedo.
“La fase due è simile a quello che succede il giorno del Test attitudinale, ma questa volta dovrai superare le tue paure. Se ci riuscirai allora la simulazione finisce, se fallisci la simulazione andrà avanti fin quando non ti sarai calmata e non avrai trovato un modo per sconfiggerle. Affronterai una paura al giorno, può essere la stessa oppure può cambiare in base a quante paure hai. Non so cos’è successo il giorno del tuo Test attitudinale e per questo le tue simulazioni verranno svolte da Eric e basta.”
“Capisco. E nessuno verrà a sapere delle mie paure?”
“Solo i leader della fazione.”
In quel momento Eric entra e Quattro un po’ titubante ci lascia da soli.
“Ti ha già spiegato come funziona?” mi chiede.
“Sì.”
“Bene. Ti inietterò il siero, ma ho diminuito la dose.”
Lo guardo con faccia terrorizzata: l’ultima volta non è andata bene.
“Stai tranquilla. È la dose minima affinché il siero funzioni ed è stata calcolata in base alla tua massa corporea.”
“Questo non mi rassicura.”
“Lo so e vorrei dirti che andrà tutto bene, ma non posso. Stiamo seguendo i consigli dei medici e l’unico modo per diventare membro di questa fazione è superare tutti e tre i moduli.”
“Ok facciamolo, ma se qualcosa va sorto niente mi impedirà di rifiutarmi di farlo le prossime volte.”
Si avvicina e con delicatezza mi sposta i capelli dal collo. È un gesto troppo delicato per essere svolto da lui, ma forse mi sbaglio. Forse non è la persona che credo che lui sia. Una piccola puntura, poi chiudo gli occhi e il buio mi circonda.
 
Mi ritrovo nella mia vecchia aula circondata dai miei vecchi compagni di classe. È l’ora di fisica e il professor Brown sta interrogando qualcuno a un certo mi porge una domando riguardante la termodinamica. Semplice! So la risposta ma non rispondo. Tentenno. Il professore riformula di nuovo la domanda e io di nuovo non riesco a rispondere come se non sapessi la risposta, ma io la so eppure non me la ricordo.
Lo scenario cambia e mi ritrovo durante l’ora di matematica e succede la stessa cosa: non mi ricordo le risposte. È come se io non avessi mai avuto questo dono! Lo scenario cambia ancora e ancora e io non riesco a rispondere a nessuna delle domande. Alla milionesima esco dalla classe, inizio a sudare, la testa mi gira, le persone parlano, ma io non sento. Sono in mezzo a un attacco di panico ed io non so che fare. Non ho più il mio dono! Mi dirigo in bagno, mi sciacquo la faccia e fisso la mia immagine allo specchio. Quasi non mi riconosco. Non sono io! Non posso essere io! E mi ripeto una frase che mi ripeto ogni volta che devo superare una verifica: “Non lasciare che il panico prevalga sulle tue emozioni!” Torno in ogni singola classe, guardo in faccia ogni singolo professore e rispondo alla domanda, ma non come sono abituata a fare, ma come lo fa una persona normale.
 
Apro gli occhi e mi alzo di scatto! È stata una pessima idea! Mi gira tutto e ho la nausea!
Eric mi dice di stendermi.
“È andato tutto bene per sta volta, ma questa penso sia la paura più stupida che abbia mai visto!”
“Gentile come sempre!” rispondo.
“Ovviamente! Ci vediamo domani alla stessa ora.”
 
Torno nel dormitorio saltando la cena e mi addormento quasi subito. Questa paura non è stata difficile, ma so che ce ne saranno di peggio. Ripenso alle parole di Eric e capisco che ha ragione: questa volta mi è andata bene, ma non sarà sempre così.
 
Il giorno dopo mi ripresento alla stessa ora ed entro in un’altra simulazione e così succede per il resto delle settimane seguenti. Riesco a gestire abbastanza bene le mie paure tanto da classificarmi prima nella classifica dei trasfezione e seconda in quella generale. Josh ed Emy a volte mi chiedono come io ci riesca e proprionon lo so. Mi viene naturale. Sono sempre stata abituata a risolvere un problema se mi viene posto o ad affrontare una paura. Non lo faccio apposta, ma solo ora mi ricordo di aver letto qualcosa a tal riguardo.
Credo che sia successo alle medie quando stavo riorganizzando i libri della biblioteca. Quel giorno trovai dei libri che non dovevano essere nel catalogo e così li misi da parte, ma verso sera li portai a casa e iniziai a leggerli. Se non sbaglio parlavano delle varie iniziazioni delle fazioni, dei sieri, di come superare le prove. Non mi ricordo il perché li abbia portati a casa, mi ricordo solo della signorina Lee che mi ringraziava di averli trovati.
 
Il terzo modulo è simile al secondo con la differenza che le paure che devo affrontare non sono le mie, ma quelle degli altri.  Alcune sono davvero assurde: fantasmi, tradimenti, paura di volare, ragni o insetti. Mai quanto le mie!
 
Sto facendo un giro per il complesso anche se non dovrei. È notte fonda, ma non riesco a dormire. Proprio quando decido di tornare nel mio letto, sento delle imprecazioni venire dall’infermeria.
Entro e non posso che ridere allo spettacolo che sto assistendo: Eric si trova su uno dei letti, con un foro di proiettile sulla spalla sinistra, mentre tre infermiere e Max cercano di tenerlo a bada. A un certo punto si blocca e mi fissa.
“Che hai da guardare Amity? Non dovresti essere con gli altri iniziati?”
“Dovrei, ma non ho potuto resistere nel venire qui. Non sapevo che urlassi come una feminuccia!”
“Fotti!”
“Non so se seguirò il consiglio, ma a te conviene seguire quello che hanno da dire queste persone.” Lo guardo seria.
“Non prendo ordini da una ragazzina!”
“Signore, Max mi lasciate da sola con il paziente?”
“Non so se è una buona idea!”
“Non si preoccupi Max, ci penso io! Intanto preparate l’anestesia!”
I quattro escono dalla stanza e prima ancora che Eric muova un dito attacco.
“Ascoltami bene ex Erudito so tutto io. Se non ti fai togliere il proiettile, la ferità si infetterà ed in futuro potrai avere dei problemi. Non mi interessa un’accidenti se mi consideri una stupida ragazzina, ma io esigo rispetto come lo esigi tu. Ora hai due opzioni davanti a te: la prima ti fai curare e nessuno verrà a sapere di questo discorso oppure esci da questa stanza e domani mattina tutto il complesso saprà delle tue imprecazioni e minacce da ragazzina ed hai finito di avere rispetto da tutti!”
“Maledizione!”
“Lo prenderò come un sì.”
Un minuto dopo le infermiere rientrano e rimuovono i pezzi del proiettile, cuciono la ferita e prescrivono a Eric una settimana di intero riposo.
“Non so come tu abbia fatto, ma grazie!” mi ringrazia Max.
“Ho fatto quello che era giusto, ma dimmi una cosa: chi gli ha sparato?”
“Un senza fazione. È riuscito a disarmare uno dei nostri e a rubarli la pistola. Per fortuna Eric non si è fatto nulla di male! Ho una proposta da farti.”
“Mi dica.”
“Chiamami pure Max.”
“D’accordo Max.”
“So che Eric ti segue dal modulo due, per cui questa settimana lo sostituisco io, ma voglio che lo controlli.”
“Cosa? Perché?”
“So che lo hai aiutato quando hai combinato quel casino e so che sei l’unica in grado di tenergli testa. Perciò nel mio ufficio troverai una copia della tessera magnetica che apre la porta di casa sua. Quando ti servirà avviserai la mia segretaria e lei ti lascerà entrare. Prenderai la tessera e ti assicurerai che Eric segua la cura che gli verrà prescritta. Perché so già che non lo farà.”
“Perché dovrei?”
“Perché se mi farai questo favore un giorno ti restituirò il favore!”
“E sia!”
Eric viene rilasciato poco dopo ed io mi assicuro che raggiunga il suo appartamento. So già che mi pentirò di aver stretto un patto con Max nel momento esatto in cui domani entrerò da quella porta.

Angolo della scrittrice:
Salve cari lettori,
finalmente siamo passati al secondo e al terzo modulo della simulazione.
Se vi stavate chiedendo come mai non ci sono tutte le paure della nostra cara protagonista, che dire: “Ci vediamo alla prova finale, forse!”
Intanto il nostro Eric si è ferito e possiamo già notare che i senza fazione si stanno pian piano ribellando. Chissà cosa succederà?
Intanto nel prossimo capitolo vedremo come la nostra cara Amity gestirà un Eric un po’ ammaccato e vedremo se lui finalmente si aprirà un po’ con lei. Forse ci sarà anche il test finale.
A presto,
Dauntless_99

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Capitolo 10
*** Amici...o quasi ***


Behati POV

Sono davanti alla porta di Eric. Ho seguito le istruzioni di Max ed accettato la sua offerta, ma sto pensando di ritirarmi; fare la babysitter ad Eric non è quello che ho in mente! Passo la tessera sul lettore, entro e mi dirigo verso la sua camera da letto. Sono quasi arrivata quando sento Eric cadere. Spalanco la porta e lo trovo sul pavimento in un bagno di sudore. A quanto pare la ferita ha fatto infezione ed ora Eric ha pure la febbre. Mi avvicino e cerco di aiutarlo a rialzarsi, ma non è facile sollevare qualcuno che pesa più di te.
“Come hai fatto ad entrare?”
“Con questa!” e gli mostro la tessera. “Max mi ha chiesto di controllarti ed io ho accettato anche se avrei preferito essere a fare colazione con gli altri.”
“E vacci! Non ho bisogno del tuo aiuto!”
“Quindi se io adesso ti lascio, tu riusciresti ad rimetterti nel letto senza cadere ed a stare una settimana a riposo?”
“Certo che sì,”
Lo lascio, e lui cerca di rialzarsi, ma fallisce miseramente.
Mi riavvicino e gli do una mano; con un po’ di fatica riesco a rimetterlo a letto e lo minaccio di non muoversi.
Esco dal suo appartamento e mi dirigo in infermeria, ho bisogno di sapere cosa fare e che medicine prendere.
 
Eric POV
 
Fantastico! La spalla mi fa male ed ho una giornata piena di impegni. Cerco di alzarmi, ma fallisco miseramente. Riprovo e cado per terra. Tutto gira intorno a me e noto una figura appoggiata allo stipite della porta che mi fissa. Si avvicina e cerca di aiutarmi, ma l’unica cosa che riesco ad chiederle è come diavolo ha fatto ad entrare. Mi mostra una tessera e mi parla di Max. Accidenti a lui! Mi mancava solo una babysitter! Con un po’ di fatica riesce a mettermi a letto. Ho i brividi di freddo, sono tutto sudato e la ferita mi fa male. La vedo uscire per poi rientrare venti minuti dopo con una scatola piena di farmaci.
Prende del cotone e del disinfettante. So già che dovrà disinfettarmi la ferita, ma voglio mettere Amity alla prova. So che dovrà sfilarmi la maglietta e dato che mi farà da infermiera personale perché non divertirci un po’?! L’idea che mi sono fatto però non combacia con la realtà; si avvicina e mi sfila la maglietta senza esitazione. Della timidezza del salone dei tatuaggi neanche l’ombra. Con delicatezza mi passa il batuffolo di cotone sulla ferita e cavoli brucia.
“Scusa.”
Perché si scusa? Non è colpa sua se quel bastardo mi ha ferito!
La guardo e non posso pensare a quanto sia bella.
“Ho finito!”
Asserisce guardando il suo lavoro con soddisfazione.
“Come ti senti?”
“Non so, Ho freddo!”
“Ok, ho parlato con le infermiere e dicono che se segui la cura tra una settimana puoi riprendere la routine. Ti misuro la febbre e mi dici che documenti devi fare. Max mi ha chiesto di aiutarti anche con quelli fin dove posso. Adesso però dimmi cosa vuoi per colazione”
Come nomina la parola colazione il mio stomaco mi si contorce tutto.
“Credo che la salterò”
“Ma…”
“Niente ma. Se cerchi i documenti li trovi in parte nel primo cassetto del comodino insieme al PC, il resto sono in ufficio.”
“OK, vedi di riposarti io vedo che posso fare. Tornerò per pranzo. “
Detto questo prende ed esce ed io mi addormento subito dopo.
 
Behati POV
 
Passo l’intera mattina nell’ufficio di Eric sommersa da una montagna di cose da fare. Verso metà mattinata mi prendo un attimo di pausa. Torno nel dormitorio ed incontro Josh ed Emy.
“Ehi Be dove sei stata fino ad ora?”
“Ho avuto da fare.” Rispondo distrattamente.
“Stai bene?” mi chiede Emy con una faccia preoccupata.
“Sì tranquilli”
“E perché Eric ha gestito le tue simulazioni del modulo due ed oggi non si è proprio visto?”
“Non lo so”
“Be ci nascondi qualcosa.”
“Ok avete vinto. Sono una sorvegliata speciale ed ecco del perché Eric assiste alle mie simulazioni e se sono assente non posso dirvi il perché. Vi chiedo solo di fidarvi di me e di non farmi altre domande. State tranquilli non mi sono cacciata nei guai.”
“Siamo solo preoccupati Be”
“Tranquilli. Me la so cavare e se mi serve aiuto sapete che mi fido di voi, ma ora chiedo a voi di fidarvi di me.”
Detto ciò prendo alcune delle mie cose ed esco. È quasi ora di pranzo quando torno da Eric e decido di fare un salto in mensa a prendermi il pranzo.
 
Quando rientro nel suo appartamento appoggio i documenti sul tavolo in salotto e mi dirigo in camera sua, ma non lo trovo. Lo provo a chiamare e sento una voce provenire dal bagno. Entro e la scena che mi trovo di fronte mi spiazza. Eric nudo nella vasca, con la ferita alla spalla riaperta e lui che sta male.
“Cosa stai facendo? Ti avevo detto di stare tranquillo a letto”
“Chiariamo una cosa: non ho bisogno di una mamma e per questo non ti devo dire cosa faccio ogni singolo minuto”
“Credi che io mi diverta?! Non volevo accettare di farti da babysitter”
“E allora non farlo perché non mi serve il tuo aiuto!”
Mi urla in faccia. Vorrei prenderlo a schiaffi, ma mi impongo di mantenere la calma. Mi avvicino e mi siedo per terra vicino alla vasca.
“Senti; Max ti vuole in forma, ma se non segui quello che ti dico ci impiegherai più tempo del previsto. Lo so che non vuoi l’aiuto di nessuno e vorrei prenderti a schiaffi per questo.”
Mi guarda storto e io non posso far altro che alzare gli occhi al cielo.
“Ho svolto metà del tuo lavoro stamattina però ci sono delle cose che non capisco e mi farebbe piacere che mi dessi una mano.”  Gli porgo la mano in segno di pace. Aspetto un secondo prima che me la stringa. Forse ha capito il mio piano?! Ma non importa! Non starà mai con le mani in mano! Allora perché non coinvolgerlo?!
“Riesci a sistemare la ferita?”
 “Prima esci dalla vasca e poi ti saprò dire. Ti aspetto fuori.”
Esco e lo aspetto in cucina; ho preso qualcosa anche per lui.
Mi raggiunge e io analizzo la ferita; ha fatto saltare i punti.
Prendo ago e filo e inizio a cucire, non posso non notare la smorfia di dolore che fa.
“Scusa”
“Smettila di scusarti. Non è colpa tua!”
“Ho finito”
Gli passo uni specchio ed analizza il mio lavoro con attenzione.
“Non male per un Amity”
“Lo prenderò come un complimento”
“Lo è! Chi ti ha insegnato?”
“Il padre del mio migliore amico è un chirurgo e mi ha insegnato qualcosa, ma ho chiesto aiuto anche a Marleen.”
“Chirurgo?”
“È un’erudita.”
“Ti piace metterti nei guai eh?”
Alzo le spalle e gli passo il pranzo.
Passa il resto del pomeriggio a letto; la febbre è scesa, ma è ancora troppo debole per lavorare.
Verso le cinque vado nella sala delle simulazioni per poi tornare da Eric.
Questa sera ho deciso di cucinare dopo tanto tempo e vedo cosa ha in dispensa; decido di preparare un po’ di minestrone e una bella bistecca di pollo.
 
Mi è mancato cucinare, devo ammetterlo, anche se non mi dispiace andare in mesa.
Eric si è ripreso quasi del tutto ed è tornato a fare il prepotente con tutti come ai vecchi tempi anche se non lo si vede tanto in giro ultimamente.
Tra qualche giorno c’è la prova finale ed io mi ritrovo per la milionesima volta in ospedale a fare i controlli.
I medici non hanno trovato niente di strano, come sospettavo, ma hanno detto di essere preoccupati per l’ultima simulazione.
“Com’è andata?” mi chiede Eric durante il viaggio di ritorno.
“Come sempre” rispondo un po’ nervosa, mentre osservo il panorama fuori dal finestrino.
 
 
Angolo della scrittrice:
Buona sera cari lettori,
mi scuso per questi due mesi di assenza, ma lo studio ha preso grande parte del mio tempo.
Dalla prossima settimana spero ti tornare ad aggiornare e premetto che con molta probabilità aggiornerò una settimana sì ed una no. Inoltre prometto che la prossima volta vi avvertirò in anticipo della mia assenza.
In questo capitolo vediamo un Eric ferito e una Behati infermiera; cosa ne pensate della situazione?
Vi anticipo che nel prossimo capitolo ci sarà il Test finale ed è già in fase di stesura.

Mi scuso ancora per il ritardo.
A presto,
Dauntless_99

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Capitolo 11
*** Test finale ***


Oggi è il giorno del Test finale e tutta Dauntless è in fermento; noi iniziati sembriamo quelli più tranquilli anche se non è così. Siamo partiti che eravamo circa una ventina ed ora siamo rimasti poco più che una quindicina. Oggi cinque di noi saranno senza fazione. Dei Trasfazione siamo rimasti in cinque, ma tutto può ancora succedere.
 
Il Test si svolge in un’ampia sala dove sono presenti solo Quattro, Tris e Lauren che stanno ultimando gli ultimi preparativi; mentre dentro una cabina situata sulla parte sinistra della stanza ci sono i leader e Jeanine che seguiranno con attenzione la prova. Io ovviamente sarò l’ultima e non posso far altro che aspettare camminando su e giù per la stanza cercando di essere positiva il più possibile.
Arriva il mio turno e sono più ansiosa di prima, questa volta nella stanza c’è anche Eric; questo mi rassicura un po’ anche se sono tesa per via di quello che succederà una volta che avrò finito la simulazione. Ho paura che ricapiti quello che è successo il giorno del Test Attitudinale
“Stai tranquilla, qualsiasi cosa succeda sono qui ok?”
Annuisco anche se questo non mi rassicura.
Entro nella simulazione ed inizio ad affrontare le miei paure: perdita della memoria fotografica, sentire le cose più crudeli pronunciate da Michael e -ultima- poi l’ultima paura di morire durante la simulazione. Nessuno prima di me aveva mai avuto meno di quattro paure e ad essere onesti non lo credevo possibile. Pensavo di averne di più, conoscendomi, e invece eccomi qui ad affrontarne solo tre. “Questa è una simulazione”, mi ripeto. Nella vita reale ho più paure, ma forse sono solo mie paranoie. Mi trovo circondata dal nulla, so di essere ancora dentro alla simulazione, ma non appare nessuno scenario.
Qualcosa non va.
 
Eric POV
 
Non ho mai visto nessuno avere meno di tre paure, è incredibile! Alla fine della terza qualcosa non va; il programma segna la fine con successo della simulazione, ma Behati non si risveglia. Rimane immobile sulla sedia per un tempo indeterminabile prima che inizino le convulsioni. Immediatamente entra il medico. Non ho mai visti nessuno reagire in questo modo al test, può capitare che quando ti svegli si possa avere nausea o vertigini, ma questo non me lo sarei mai aspettato.
Behati viene stabilizzata e portata in ospedale, tutti hanno una faccia preoccupata. Jeanine non muove un muscolo, ma si può capire dalla sua faccia che qualcosa la preoccupa.
“Com’è possibile?”
“Non lo so Max.” rispondo preoccupato.
“Vai da lei. Io e gli altri stiliamo la classifica e ti facciamo sapere. Appena sveglia informaci perché non la pubblicheremo fin quando non sappiamo se sopravviverà.”
 
Quando la raggiungo i medici sono riusciti a salvarla di nuovo, ma sono molto preoccupati. Mi hanno informato che quest’anno Jeanine ha approvato una nuova formula per creare il siero dei test, molto più efficace per scovare i divergenti e nessuno prima di oggi aveva avuto reazioni così violente sul siero. Questo lo sapevo già, la formula è stata approvata da tutti, ma non capisco come sia possibile una simile reazione.
Dopo giorni di attente analisi i medici trovano finalmente una risposta: a quanto sembra la concentrazione di un componente del siero è risultata essere troppo elevata per il suo organismo che non sopportandola ha reagito. È stato inoltre detto che il siero utilizzato nei moduli due e tre ha invece una concentrazione di questo elemento inferiore permettendo quindi al suo corpo di metabolizzarlo.
 
Si sveglia dopo tre interminabili giorni. I suoi amici sono venuti a trovarla ed io sono stato al suo capezzale per tutto questo tempo lavorando e tenendo informato Max sulle sue condizioni.
“Dove mi trovo?” chiede con voce debole.
Alzo lo sguardo da quello che sto facendo e non posso essere che essere felice di vederla finalmente sveglia.
“Sei in ospedale.” Rispondo, mentre lei si guarda in torno.
Cerca di alzarsi, ma la faccio rimettere giù non appena si porta una mano alla testa.
“Di nuovo?” mi chiede sospirando.
Annuisco.
“Questa volta ti è andata peggio, ma per fortuna c’erano i medici. Come ti senti?”
“Come se mi fosse esplosa una bomba in testa.”
I medici arrivano per visitarla e la tengono sotto osservazione per altri due giorni. Io sono un disastro: ho i capelli tutti smorti senza il gel, due occhiaie troppo evidenti e un filo di barba. Se qualcuno mi vedesse in queste condizioni mi potrebbe scambiare per un Pacifico.
 
Il sesto giorno la dimettono e finalmente me ne posso andare da qui.
“Sembri diverso, un po’ meno tenebroso” afferma mentre la riporto nella sua nuova casa.
“Risparmiati le tue battute.” La guardo torvo, ma non posso accennare ad un sorriso.
“Quindi… sono dentro?”
“Sì. Le classifiche sono uscite dopo il tuo risveglio. Congratulazioni sei la migliore di questa iniziazione.”
Mi guarda sbalordita: “Stai scherzando vero?”
“No. Hai fatto bene tutti e tre i moduli e anche il test anche se in quest’ ultimo hai avuto delle complicanze. Gli altri leader e gli allenatori sono tutti d’accordo e pensano che potresti iniziare allenamento per la leadership se lo vorrai.”
“Perché io?”
“La posizione è riservata solo ai migliori classificati, ma non è aperta tutti gli anni. Tra poco due di noi lasceranno il posto in quanto non se la sentono più di continuare. Max ha pensato che saresti un buon leader, hai molte conoscenze per essere una della tua età.”
“Capisco, posso almeno pensarci?”
“Certo. Oh i tuoi due amici si sono classificati. Siete gli unici tre transfazione in classifica.”
 
Behati POV

Quando arriviamo a Dauntless troviamo ad accoglierci ci sono Emy e Josh che corrono subito ad abbracciarmi e a riempirmi di domande a cui risponderò volentieri dopo aver mangiato un pasto decente.
Devo proprio ammetterlo: Josh ed Emy alle volte proprio estenuanti. Per tutta la cena mi hanno riempito di domande. Ora però è il mio turno:
“E voi cosa mi raccontate?”
“Be io ho scelto di lavorare nel reparto informatico, mentre Josh andrà nelle Pattuglie.”
“Sono stata via una settimana e mi raccontate solo questo?” chiedo basita.
“Be come sai già siamo gli unici trasfazione rimasti, e poi sospettiamo che Eric abbia una cotta per te:”
“Cosa!? Ma dai ragazzi!”
“È stato con te per tutta la settimana e si è rifiutato di dare il cambio. Dicono che abbia lavorato in ospedale, mentre ti teneva d’occhio. Poi c’è l’uscita del negozio dei tatuaggi e se accetterai la posizione da leader saranno lui e un alto a seguire il tuo allenamento.”
“Questo non prova niente.”
“Se lo dici tu…” mi risponde Emy con una faccia maliziosa.
“E poi ti dobbiamo dire una cosa.” Josh ed Emy si scambiano uno sguardo d’intesa.
“Avanti”
“Io e Josh ci siamo messi insieme e abbiamo deciso di andare a convivere.”
“Cosa? Ragazzi è fantastico” Sono davvero felice per loro, ma adesso mi sale un dubbio- io dove andrò a vivere? -
“Ma…”
“Non ci siamo dimenticati di te. Max ti vuole vedere dopo cena. Ora se ci vuoi scusare qualcuno domani va a lavoro. Ci si vede in giro Be”.
Finisco la mia cena e mi dirigo verso l’ufficio di Max. -Chissà se ne avrò uno tutto mio? – penso tra me eme
 
Busso ed entro.
“Behati sono felice che tu stia bene.”
“Grazie Max. Mi hanno detto di venire da te.”
“Sì voglio sapere cosa hai deciso per il programma di leadership. Lo so che è presto, ma abbiamo bisogno di una risposta.”
“Ne sarei onorata.”
“Allora inizi lunedì. Ti consegno il tuo cellulare e il tuo PC così potrai rimanere in contatto con gli altri leader e metterti d’accordo con Eric e Vins. Poi questa è la tessera di accesso a tutti i settori della fazione e del tuo appartamento e qui c’èmil foglio con mail e account per il telefono. Se hai domande chiedi pure.”
“Per ora nessuna, grazie.”
“Ah, dimenticavo la tessera dei punti.” Me la porge. “Se non hai domande allora Buonanotte .”
“Buonanotte Max.”
 
Inizio a girare per i corridoi alla ricerca del mio appartamento che pe fortuna non è lontano! Noto inoltre che si trova sullo stesso piano dell’appartamento di Eric. Quando entro rimango sconvolta: è grande come il suo! È composto da: salotto con open space, tre camere da letto un bagno principale e uno privato nella camera matrimoniale. Ovviamente scelgo quella! La parte migliore? La cabina armadio! Non vedo l’ora di riempirla. Ora che ci penso mi servono nuove tute per l’allenamento, scarpe, divisa, trucchi… insomma mi serve un po’ di tutto. Così decido che domani sarà la giornata dedicata allo shopping.
Appoggio il PC in soggiorno e lo apro. Noto che non è molto diverso da quello che usavo a scuola; ha però delle opzioni in più come la “webcam” che non so cosa sia. Mi addormento a notte inoltrata leggendo gli ultimi referti medici del mio piano clinico.
 
Angolo della scrittrice:
Buongiorno cari lettori,
eccomi ritornata con un nuovo capitolo.
Finalmente si è scoperto cos’ha Behati ed inoltre l’iniziazione è finalmente conclusa. Cosa ne pensate di questo capitolo?
Con il prossimo capitolo si entra nel cuore della storia. Non vedo l’ora!
Ho già in mente qualche idea, ma vi avviso già che non riuscirò a pubblicarlo per domenica prossima.
Non so quanto manca alla fine della storia, ma penso qualche capitolo non di più.
A presto,
Dauntless_99

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Capitolo 12
*** 12 ***


Sono le sette di mattina e già non ne posso più! Eric ha avuto la bella idea di farmi alzare alle cinque per iniziare alle cinque e mezza l’allenamento. Se pensate che si possa imparare tutto durante l’iniziazione vi sbagliate di grosso! A quanto pare Mister Tenebroso vuole che mi alleni per migliorare il combattimento, aumentare un po’ la resistenza, ma se continuo di questo passo non arriverò alla fine della settimana. Per fortuna che non c’è nessuno in giro per il complesso, le uniche anime vive sono le squadre di pattuglia che stanno rientrando dal turno di notte proprio in questo momento altrimenti che figura ci farei.
 
Con Vins va un po’ meglio, lui si “occuperà” della parte teoria della mia formazione. Ho scoperto che Dauntless ha una biblioteca più attrezzata di quella che c’è in Erudita peccato che nessuno la usi o forse dovrei dire per fortuna, perché in questo momento vorrei chiudere gli occhi e dormire per il resto della settimana. Inoltre mi è stato appena consegnato il planning per le prossime settimane di preparazione che prevedono: una settimana in sala controllo con tanto di corso annesso all’uso del PC, uscite “didattiche, più partecipazioni ad un numerose riunioni. Non sono sicura di riuscire a resistere a tutto questo.
 
Il weekend arriva con mio grande sollievo anche se lo passerò sommersa da scartoffie; inizio a ringraziare il cielo per aver dato una mano ai professori durante i miei anni scolastici. Durante la settimana non sono riuscita a vedere né Emy né Josh e non so che fine abbiano fatto. Esplorando Dauntless scopro che all’ultimo piano c’è un bar con vista città. -Perché no? - penso- Infondo me lo sono meritato.
Durante l’iniziazione ho spesso girato il complesso durante la notte, ma non mi sono mai imbattuta in questo piano. Il locale è pieno di gente, c’è una pista da ballo e un bancone con dietro scaffali di vetro pieno di alcolici.  Decido di andare a ballare sperando di ricordarmi ancora come si fa. Quando ero ad Amity mi piaceva uscire la sera con Giulia e Alexina e andare a cantare e ballare a qualche festicciola organizzata in mezzo ai campi restando sveglie fino all’alba. Era uno spasso!
Sto ballando già da un pezzo muovendomi a ritmo di musica, quando mi volto e vedo Eric seduto insieme a un ragazzo moro e a quel tipo del corridoio. Noto che mi sta fissando attentamente mentre sorseggia quello che sembra essere un boccale di birra. Entro di più nella massa cercando di nascondermi da quello sguardo, fallendo miseramente. Decido che è giunta l’ora di tornare a casa.
 
Nei corridoi non c’è anima viva e l’unico rumore che si sente è la pioggia che cade sul lucernario di vetro.
 
Le settimane passano abbastanza tranquillamente, di giorno mi alleno e appena posso esco con Emy e Josh; ed è in una di queste sere che scatta l’allarme.
“Ma cosa succede?” chiede Emy preoccupata.
“Non lo so, ma devo andare. Voi rientrate a casa.”
Mi dirigo verso la sala riunioni e tutti i leader sono già riuniti ci sono anche quelli di Abneganti.
“Gli Eruditi stanno tramando qualcosa e come se non bastasse i senza fazione si stanno organizzando.”
“Signor Prior mi sembra che la situazione è sotto controllo.” Risponde Max con tono pacato.
Tutti parlano e sembra che nessuno faccia caso a me.
“E tu cosa proponi Amity?” mi chiede Eric.
“Io… non ne so abbastanza.” Confesso un po’ imbarazzata.
Negli ultimi tempi ci sono state più sommosse da parte dei senza fazione, ma nulla che non si potesse risolvere. In questo momento mi ritorna in mente una cosa sentita l’ultimo anno di scuola:
ero nel laboratorio di chimica quando origliai una conversazione tra due Eruditi credo. Parlavano di un siero molto potente in grado di soggiogare una persona e manipolarne la sua volontà.
“Qualche tempo fa…” iniziai a riferire di quella conversazione.
“È un’accusa molto grave” mi fa notare Max.
“Ma possibile” risponde quello che dovrebbe essere il signor Prior. “Se quello che dice fosse vero allora tutte le fazioni potrebbero essere un potenziale bersaglio.”
“Signori fin quando non abbiamo prove non allarmiamoci, per ora ritengo di aggiornarci domani mattina.”
 
Una volta che sono usciti tutti penso ad un piano per vedere se ciò che ho sentito è vero.
“A cosa pensi Amity?” mi chiede Eric con uno sguardo sospettoso.
“A niente.” Rispondo ed esco avendo bene in mente cosa fare.
 
Dopo circa una mezz’ora riesco ad arrivare al quartiere degli Eruditi, ma sento dei passi dietro di me.
Aumento il ritmo e mi ritrovo in un vicolo situato a destra della via principale. Alzo il cappuccio e mi dirigo verso la sede degli uffici, ma proprio mentre sto per raggiungere la meta sbatto contro qualcosa o meglio qualcuno.
“Behati?”
“Micheal?”
“Che ci fai qui?” mi chiede sorpreso.
“Questa domanda dovrei farla a te.”
“Vieni” mi prende sottobraccio e mi conduce sopra una scala fino ad entrare in una stanza che una volta doveva essere usata come magazzino.
“Ma cosa sta succedendo?”
“Gli Eruditi stanno per rovesciare il governo.” Mi confessa.
“Cosa?”
“Ti ricordi quando mi hai detto di quella conversazione che hai origliato?”
“Sì, ma…” non mi lascia finire
“Avevi ragione, stanno tramando qualcosa. Papà ha detto che sono arrivati in ospedale dei pazienti con strani sintomi questi dopo pochi giorni non ce l’hanno fatta. Ho chiesto ad alcuni amici del laboratorio e hanno detto che non sapevano cosa era successo.”
“Effetti collaterali del siero” affermo.
“Esatto. Sospetto che ora siano pronti che il siero sia pronto. In molti non si sono sentiti bene ultimamente però è passato tutto nell’arco di pochi giorni.”
“Devi venire con me e parlare con gli altri leader.”
“Non posso. Non ho prove concrete e poi capiranno che qualcosa sta accadendo. Ci stanno controllando…”
“Ho sentito delle voci provenire da quel edificio.” Esclama qualcuno dalla via principale.
“Seguimi. Ti riporto a casa.”
“Ma che succede?”
“Ci hanno scoperti.”
“Ma come? Non Capisco.”
“Alcuni Intrepidi che hanno soppresso le rivolte dei senza fazione sono stati feriti e con questa scusa gli è stato iniettato il siero.”
“In quanti sono?”
“Cinque, ma credo che in totale siano una dozzina. Per di qua”
Scendiamo fino al primo piano per poi uscire utilizzando la scala di emergenza. Una volta in strada mi dirige verso la zona ovest della città.
“Torna a casa e riferisci ciò che ti ho detto.”
“Vieni anche tu” propongo.
“No io rimango qui e cerco delle prove.”
“Vieni anche tu” lo supplico, ma proprio in quel momento sento dei passi avvicinarsi. Sono gli stessi di prima e…
“Eric!”
“Quando mi hai detto che non pensavi a niente era una bugia.”
“Mi hai pedinata!”
“Ho dovuto”
“Scusate possiamo lasciare i battibecchi per dopo. Dovete andare.” Ci interrompe Micheal.
“Il tuo ragazzo ha ragione.”
“Non è il mio ragazzo.”
“Sono dietro il vicolo.”
“Andate presto.”
Iniziamo a correre verso la nostra fazione arrivando alla meta ricoperti di fango, inzuppati fino al midollo e stanchi.
“Chi era quello?” mi chiede subito Erik.
“Un amico che non vedevo da molto.”
“Perché sei andata a Erudita?”
“Perché volevo trovare delle prove. Se fossi riuscita ad accedere ai server avrei avuto l’accesso diretto a quelli dell’ospedale, ma mi sono imbattuta in Michael.”
“Quindi i tuoi sospetti erano veri?” mi chiede.
“Hai sentito tutto?”
“No. Seguimi.”
Ci ritroviamo a casa sua di nuovo a mio malgrado.
“Riassumi tutto quello che sai e il tuo formidabile piano.”
 
Eric POV
L’ascolto tra il mezzo rapito e mezzo incredulo. Se ciò che dice è vero questo spiegherebbe molte cose.
“Quel tuo amico può procurarsi le prove?”
“Non credo.”
“Dobbiamo avere qualcosa in mano, se ciò che dici è vero qualcuno ha delle spie negli Eruditi che le sta passando ai senza fazione.”
“Pensi che stiano approfittando della situazione?” mi domanda.
“Può essere. Domani ne parleremo in consiglio e decideremo come agire. Va dormire.”
 
Angolo della scrittrice:
Buon pomeriggio a tutti cari lettori,
inizio con lo scusarmi per questa lunga assenza senza nessun preavviso, pensavo di pubblicare questo capitolo qualche mese fa ma non ho potuto.
Ho avuto qualche problema (nulla di grave) nel mese di settembre e con l’inizio dell’anno scolastico non sono riuscita a stare dietro a questa fanfiction.
Ma ora sono tornata e spero di essere più presente!
Ho già scritto un pezzo del prossimo capitolo, spero di pubblicarlo presto.
 
Vi auguro un Buon Natale.
 
A presto,
Dauntless_99
 

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Capitolo 13
*** Il piano ***


Sono le sette del mattino e non ho chiuso occhio per tutto il resto della notte. Ho lavorato fino adesso e sono riuscita a mettermi in contatto con Michael e qualche vecchio compagno di classe. Manca un’ora alla riunione del consiglio e guardandomi allo specchio noto che sono un disastro! Mi faccio una doccia e cerco di sistemarmi il meglio che posso, ma le occhiaie si vedono anche dopo strati di correttore, i capelli non vogliono stare come dovrebbero e come se non bastasse non ho niente in casa per far colazione.

“I Tuoi sospetti erano veri Prior. Ottimo lavoro Behati!” Afferma Max.
“Adesso come facciamo?”
“Dobbiamo vedere in quanti nelle ultime settimane sono andati in ospedale. Scommetto che la maggior parte sono membri degli Intrepidi e Pacifici.” Suggerisco.
“E dopo? Entrare nel quartiere degli Eruditi è come andare incontro a morte certa.”
“E se riuscissimo a prendere il siero della memoria ed usarlo contro di loro?” suggerisce uno dei leader dei Candidi.
“Coinvolgeremmo troppi cittadini. Bisogna capire chi sta con Jeanine e chi le è contro.” Risponde cauto Eric.
“E se usassimo il siero contro i senza fazione?” suggerisce “Potremmo accerchiarli e usare il siero, magari attirare anche gli Eruditi in una trappola.”
“Ma con i senza fazione non si risolverebbe nulla, secondo me si potrebbe scendere a patti.”
“Vai avanti Behati” mi incita il signor Prior.
“I senza fazione sono persone che non hanno superato l’iniziazione però esistono senza fazione dalla nascita. Sono una piccola percentuale, ma si potrebbe farli partecipare all’iniziazione e magari anche far entrare a scuola. Questo ci farebbe prendere tempo per i senza fazione adulti.”
“Non sembra male, ma poi rimarrebbero fuori gli altri come ci hai fatto osservare.” Ribatte Eric.
“Vero, esistono delle zone vicino alla recinzione abbandonate. Si potrebbero mettere a nuovo e potrebbero vivere lì.”
“Rischiamo che diventino una fazione a sé stante.”
“Non se lo impediamo. Avranno un tetto su cui dormire, un’infermeria per l’indispensabile, ma i beni principali li diamo noi. Dobbiamo mettere giù per iscritto tutto in modo che appena essi non rispettaranno i patti non potremmo intervenire.”
“E controllo sulle nascite.” Aggiunge Max.
“Mi sembra una buona idea. Qualcuno è in disaccordo?”
Vedo che molti leader non sono del tutto convinti, ma sono sicura che se tutto andrà come dovrebbe non penso che ci sia da preoccuparsi.
“Bene. E per gli Eruditi cosa proponi Behati?”
“Ho un’idea, vi fidate di me?”
 
 
“Quanti?”
“Tre sulla porta principale, due sul retro, telecamere ad ogni corridoio.”
“Grazie Michael.”
“Cambio di guardia ogni due ore.”
“Mi dici cos’hai in mente?” mi chiede Eric.
“Hai mai seminato il panico in una fazione?”
“No!”
“Stai a vedere. Josh siamo pronti.”
Il mio piano non è perfetto, ma non posso lamentarmi. Seminare il panico in una fazione non è il massimo e in più non l’ho mai fatto prima, ma basta conoscere le persone giuste e il gioco risulta più semplice.
“Al segnale di Josh, scatterà l’allarme. Abbiamo dieci minuti prima che l’edificio venga evacuato ed entri in azione la squadra speciale. La camera dov’è tenuto il siero si trova nei sotterranei, seconda porta a sinistra, terza a destra e poi sempre dritto fino alla camera blindata.”
“E come entriamo?” mi chiede Max.
“Con il badge.”
“Tu hai cosa?” mi guarda tra il sorpreso e lo sconvolto.
“Come lo hai avuto?” mi chiede Eric.
“Non ce ho! Qui entri in gioco tu.”
“Io?!” ora sembra confuso.
“Certo! Secondo quello che mi avete detto solo cinque persone hanno l’autorizzazione ad entrare. Ho scoperto che una di esse è una che ti sei portato a letto. Quindi fai il cascamorto e prendilo.”
“Stai scherzando!?”
“Mai stata seria. Ufficio tredicesimo piano prima porta a sinistra. Ci incontriamo giù”
Tre secondi dopo arriva il segnale.
Entrare nell’edificio con il caos è la parte meno impegnativa.
Come sospettavo arrivare alla porta blindata non è risultato difficile, ma il tempo scorre e di Eric non sappiamo niente.
“Una volta entrati come si procede?”
“Disattivare un siero non è facile, ma incanalarlo in una sola zona della fazione può risultare un’impresa, ma non se non abbiamo sbagliato i calcoli. Tra pochi minuti metà fazione degli Eruditi non si ricorderà chi è Jeanine.”
“E per il recupero memoria?”
“Sarà un processo lento, ma molti di loro sono persone conservatrici che per ora non risultano essere una grave perdita per tutti noi. Per chi è in ospedale non riceverà il siero, stessa cosa per gli insegnanti che si trovano a scuola.  Gli altri ricominceranno con lo studio e tre anni potranno riprendere il loro lavoro.”
In questo momento riecheggiano dentro di me le parole della signora Prior “è Una cosa terribile! Molti non si ricorderanno dei propri cari.”  “Ma necessaria” Questa è stata la risposta di molti. Non mi piace dover cancellare la memoria di una persona e non vorrei trovarmi nei suoi panni, ma l’altra opzione era la morte oppure l’esilio il che sono la stessa cosa.
Quando Eric arriva mancano quattro minuti all’ora prestabilita.
“Alexander è tutto tuo. Buona fortuna!”
Il badge passa sul lettore senza problemi, ma un altro blocco di sicurezza vi è subito dopo: Scansione iride.
“Lewis abbiamo un problema!”
“Non ti preoccupare… tra tre…due…uno.”
Bing scansione eseguita. Due minuti mancano due minuti.
“Emy che ci fai qui?”
“Jeanine e alcuni dei suoi collaboratori più stretti hanno intuito qualcosa!”
“E ora che si fa?”
“Piano B.” risponde Max.
“E sarebbe?” domandiamo tutti i presenti
“Guerra.” Risponde Max.
 
Eric POV
 
“Max non credo sia una buona idea. Piuttosto cerchiamo di capire cosa sa.”
“Concordo con Eric.”
“Non abbiamo tempo. Se sospetta qualcosa chissà cos’ha già progettato.”
“Non vorrei interrompere” si mette in mezzo l’amica della Amity “Ma dobbiamo uscire. Adesso!”
Entrare è stato abbastanza facile, ma uscire è come giocare a Labirinto: destra, sinistra, torniamo indietro, evitare la squadra speciale e alla fine ci ritroviamo nei sotterranei.
“Che posto è questo?” domanda Be, ma nessuno risponde.
Ci guardiamo in attorno, ma nessuno osa rispondere alla domanda.
“Ma qui non dovrebbero esserci le caldaie ed il quadro elettrico?” domando ancora scioccato da ciò che sto guardando. Se non mi sbaglio dovremmo essere nella parte ovest dei sotterranei e come quasi tutti gli edifici principali dovremmo trovarci nella sala dei generatori; invece siamo circondati da pareti insonorizzate e da dei grossi cubi di vetro all’interno dei quali dai soffitti scendono dei tubi di metallo.
“Secondo la mappa del piano hai ragione, ma quello che stiamo vedendo è tutt’altro” mi risponde Behati.
“Ma quello che vedo non mi sembra proprio ciò che appare su carta.” Continua.
“Perché ho la netta sensazione che questo sia un laboratorio segreto?” domanda quella che dovrebbe chiamarsi Emy.
Ma la domanda rimane sospesa nell’aria, mentre un rumore proviene da qualche parte. Sembra quasi un lamento.
“Avete sentito?”
“Non dovrebbe esserci nessuno.”
E poi un grido spezza tutto.
“Emy che succede?” domanda Behati alla sua amica. Lei tutta tremante e con faccia scioccata indica un punto ben preciso della stanza. Quando entri negli Intrepidi vieni allenato a provare, sentire e vedere di tutto, ma nessuno può prepararti nel vedere la scena che mi si pone di fronte. Una donna è sospesa all’interno di uno dei cubi di vetro, tenuta legata solo dagli stessi tubi metallici.
“Aiutatemi!”
Max ed io riusciamo a tirarla giù è leggerissima e dalle condizioni in cui si trova o è una senza fazione oppure non viene nutrita abbastanza.
“Usano gli uomini come cavie di laboratorio”
“Ma a che scopo?” domando.
“Per scoprire se sono divergenti” risponde Behati “Venite qui ed osservate”
Davanti a ogni parete di vetro che si trova sul corridoio principale si trova un monitor che illustra i parametri vitali della persona che vi è all’interno.
“Quindi fatemi capire a capo degli Eruditi non solo c’è una persona che vuole dominare su tutte le fazione, ma anche una che usa noi umani come cavie.”
“Dobbiamo rivedere il piano e capire come procedere.” Suggerisce Max. “Usciamo da qui.”
Ma non facciamo nemmeno in tempo ad arrivare alla porta che sentiamo delle voci provenire dal corridoio da cui siamo entrari.
 
Angolo della scrittrice:
 
Buona sera cari lettori,
quanto tempo che non aggiorno!
Mi scuso per il ritardo, ma non ho avuto molto tempo per rivedere il capitolo e vi avverto già che non so con precisione quando uscirà il prossimo.
Purtroppo a causa dello studio non riesco a seguire la storia come vorrei e per questo mi scuso. Mi scuso anche per il breve capitolo.
Ho già delle idee per il prossimo capitolo che spero di pubblicare presto.
Lo so avevo già detto queste cose a dicembre, ma non sempre va secondo i piani.
Ringrazio tutti quelli che stanno seguendo la storia. 😊
A presto,
Dauntless_99

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Capitolo 14
*** In trappola ***


Eric POV
"Dobbiamo uscire di qua" ma non abbiamo il tempo di arrivare alla porta che sentiamo delle voci in lontananza. "Tu vai a destra, io controllo la stanza accanto"
"Qualcuno ha qualche idea su come uscire di qua? “domando abbastanza irritato sulla situazione in cui mi ritrovo.
"I condotti dell'aria “suggerisce Max " Via svelti"
"E con la ragazza come facciamo?"
"Emy prendi il microfono e fatti guidare da Lewis. La ragazza non riusciamo a portarla via, dobbiamo tornare un secondo momento."
"Sento delle voci “qualcuno urla da corridoio.
"Svelti andate."
Max e l'amica della Amity entrano nel condotto, ma Behati no anzi chiude l'accesso e si mette vicino a me. "Perché sei rimasta? “domando.
 "Perché se ci dovessero prendere e ci prenderanno è più probabile che diano la colpa a me che a te. Ciò vuol dire che ..." ma non fa in tempo a finire la frase che una delle guardie entra.
 " Vuoi mani sulla nuca e non muovetevi." minaccia uno dei due uomini della sicurezza seguito poi dal secondo.
Mi giro verso Behati e fa un cenno con la testa come se avesse capito cosa le stessi per chiedere. Tre secondi dopo siamo addosso ad entrambi e basta poco per metterli ko. Iniziamo a correre verso l'uscita, ma sembra che questo tunnel non abbia mai fine. Destra, sinistra non sembra nemmeno lo stesso che abbiamo percorso. Un secondo allarme inizia a suonare con un'intensità talmente assordante che sembra di averlo dentro le orecchie. Ad ogni passo sento delle serrature che scattano e quando stiamo per arrivare finalmente all'uscita essa è chiusa da una porta blindata, come se tutto fosse calcolato nei minimi dettagli. "Maledizione!"
"Eric..."  mi giro verso Behati e vedo la sua faccia terrorizzata che indica un punto ben preciso verso il soffitto. Alzo lo sguardo e vedo un dispositivo piccolo, bianco con una luce verde che lampeggia. Sembra uno di quei dispositivi antifumo, ma non lo è affatto. Emana del vapore biancastro da un odore pungente. Mi sembra di essere in uno di quei film che piacciono tanto a Lucas quando le persone sono intrappolate in una stanza e non si esce a distinguere nulla, manca solo che spunti qualcuno incappucciato con un'ascia in mano pronto ad uccidere le sue vittime.
"Eric..."
"Sono qui.." è  unica cosa che dico prima di chiudere gli occhi.
 
Behati POV
Che strano sogno! Non sento più il mio corpo e ho come la sensazione di essere sospesa nell'aria. La testa mi fa male, credo di avere la nausea e sento delle voci: "Abbiamo trovato entrambi nel corridoio dei sotterranei, uno dei nostri è riuscito a far scattare l'allarme prima di perdere i sensi. Cosa facciamo?"
"Non possiamo tenerli qua, Eric è  un leader e la gente inizierebbe ad insospettirsi nel non vederlo. Per quanto riguarda la ragazza dobbiamo tenerla d'occhio: è astuta ed intelligente. E anche se non è una divergente, potrebbe essere una minaccia. Sicuramente non sono entrati da soli qui dentro, dobbiamo capire chi sta tramando qualcosa contro di loro. Margaret"
"Dimmi Jeanine."
 "Chiedi ai Pacifici di aprire un'inchiesta e poi trasferiamoli lì. Chi li ha aiutati ad entrare potrebbe aiutarli anche a scappare o nel processo"
 Jeanine... penso.
 Sento delle persone allontanarsi e capisco che questo non è un sogno. Apro piano gli occhi, a la luce della stanza mi da fastidi e mi impone di richiuderli. Poi ricordo di non essere sola
 "Eric?" Penso, ma non mi rendo conto di averlo detto ad alta voce. Spero che nessuno mi abbia sentito, tranne lui ma non ricevo risposta. Riprovo a riaprire gli occhi e cerco di mettere a fuoco l'ambiente circostante. Sono in una cabina di vetro, con delle luci puntate tutte su di me, ma per mia fortuna si trovano appese al soffitto. Non riesco a distinguere altri dettagli se non che sono appesa a dei fili e sospesa a due metri dal pavimento. Provo a girare la testa e vedo una figura in un'altra cabina accanto alla mia: Eric! Sembra un angelo! Ma cosa vado a pensare! Eppure...il volto rilassato, i cappelli in disordine mi fanno pensare all'inizio della mia iniziazione quando ho dovuto fargli da infermiera. Non sembra nemmeno la stessa persona che si vede in giro per la fazione: espressione dura, gli occhi di ghiaccio, capelli perfetti e postura fiera. Giro la testa dall'altra parte, l'unica cosa che scorgo è un'altra cabina di vetro, questa volta vuota. La testa mi sta scoppiando e cerco di ricordarmi gli ultimi avvenimenti, mi sembra tutto così confuso. La ragazza? penso ma di lei nessuna traccia. Sebbene il mio corpo sia a pezzi provo a muovermi cercando un modo per liberarmi, ma al minimo movimento sento i polsi e e le caviglie doloranti. Dalle manette partono delle piccole scosse elettriche che ti fanno subito smettere di muovere. Sto male, il mio corpo è  esausto e l'unica cosa che voglio è un letto a cui appoggiarmi e sprofondare nel sonno. Proprio con questo pensiero mi addormento.
 
Max POV
Grazie all'aiuto di Emy e Lewis siamo riusciti ad uscire dall'edificio in una via laterale dove ad attenderci c'è un gruppo di Eruditi. Sto per tirare fuori la pistola quando uno di loro mi anticipa:
 "fermo siamo con voi. Ci ha mandato un certo Lewis a prendervi mettevi questi e seguiteci. “
Ci pone dei vestiti tipici degli Eruditi e in meno di cinque minuti ci stiamo muovendo per la fazione senza essere degnati di uno sguardo.
 " Avete creato un bel polverone al quartiere generale. Tutti stanno dando del matto, Jeanine è rientrata dalla sua riunione, ma sono felice che state tutti bene. Per di qua"
"Erik e Behati sono riusciti ad uscire dall'edificio?" domando preoccupato per la lor incolumità.
 " Da quel che sappiamo nessuno è uscito dall'edificio, perché me lo chiede signore?"
"Loro due sono dei nostri e non hanno fatto in tempo a entrare nel condotto dell'aria. Se nessuno è uscito allora sono in grave pericolo."
 Arriviamo alla ferrovia e tra poco dovrebbe passare un treno che ci condurrà dritti a casa.
 "Ascolti..."
 "Max..."
"giusto, se sono rimasti dentro sono in pericolo, ma ora nessuno può fare niente. Jeanine sospetta che ci sia un complotto contro di lei e conoscendola li trasferirà dai Pacifici. per ora l'unico modo per tenerli al sicuro è che voi torniate a casa."
"Perché ci state aiutando? “domando.
 "Perché non tutti vorrebbero Jeanine al potere. Lei e la sua ossessione per i divergenti sta andando fuori controllo. Molti Eruditi l’appoggiano, ma tanti solo perché hanno paura e pochi solo quelli che non la sostengono. Lavoro in ospedale e non sa quanti senza fazione ho visto con traumi e lesioni a causa degli esperimenti di quella pazza. Max io so che insieme agli altri leader state cercando risposte a tante quelle domande, ma le posso assicurare che per come stanno le cose è meglio non dare nell'occhio. C'è una ragazza Margaret che è la leader di questo piccolo gruppo di oppositori che lavora a stretto contatto con Jeanine. È la nostra talpa insieme ad altre persone, se tutta va come penso che sarà, entro domani sera le saprò dire qualcosa su i suoi amici. Il treno sta arrivando, per ora è un arrivederci max"
 "Grazie..."
"Matthew... Matthew Coulter" Lo guardo stupido, quello che ci ha appena aiutato è il padre di Eric. Salgo sul treno pensando a quanto sia diverso dal figlio. L 'unica cosa in comune sono gli occhi e il loro sguardo fiero, ma per il resto sembrano due mondi diversi.
 
 
Angolo della scrittrice:
Buonasera cari lettori,
Eccomi tornata con un altro capitolo. Anche questa volta è corto, ma in verità non sapevo se allungarlo ancora un po’ oppure mettere la parte che ho già scritto prossimo capitolo. Ho optato per la seconda, ma non escludo di modificarlo in futuro.
Mi scuso per eventuali errori, ma purtroppo sto scrivendo con il cellulare e anche se rileggo più volte, può essere che mi sia sfuggito qualcosa.
A presto,
Dauntless_99
 

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