Niamh O'Neil: finalmente maggiorenne!

di GattyP
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Qualche giorno a Venezia ***
Capitolo 2: *** Di nuovo ad Hogwarts ***
Capitolo 3: *** Una proposta interessante ***
Capitolo 4: *** Sono un'insegnante! ***
Capitolo 5: *** Colloquio con Ted Lupin ***
Capitolo 6: *** Il Torneo Tremaghi ***
Capitolo 7: *** Seconda prova ***
Capitolo 8: *** Confidenze ***
Capitolo 9: *** Terza prova al Torneo Tremaghi ***
Capitolo 10: *** Conclusione ***



Capitolo 1
*** Qualche giorno a Venezia ***


La presente ff è ambientata  nell’a.s. 2014/2015, due anni dopo la conclusione della precedente (Niamh O’Neil: invito al villaggio dei centauri) e troviamo la nostra irlandesina ormai maggiorenne (nel mio HD si raggiunge la maggiore età in Irlanda a sedici anni, mentre nel Regno Unito, come da Canon, a diciassette). Compariranno naturalmente, nel corso dell’anno, Ted Lupin, Victoire Weasley e, naturalmente, un po’ tutti i personaggi del Canon (da Harry a Luna, da Percy a Kingsley, oltre  ad una sempre odiosa Rita Skeeter). Maya MacNair è un OC di AdhoMu (che ha avuto anche l'idea del corvus glacialis): la ringrazio naturalmente per l'autorizzazione ad utilizzarli nelle mie storie.

Per comodità presento una lista di personaggi e di legami affettivi che li uniscono (situazione di inizio ff; ci sono alcuni studenti nuovi, due dei quali italiani):

 

STUDENTI

Tassorosso:

sesto anno: Niamh O’Neil (protagonista), Gilly Phrix; Ted Lupin; Antonia Morganti

 

Grifondoro:

quarto anno: Victoire Weasley, Seanna O’Neil (sorella di Niamh)

 

Corvonero:

quarto anno: Jack O’Donevan

sesto anno: Corinna McGallow

 

Serpeverde:

secondo anno: Maya Macnair

terzo anno: Annah Montague (sorella di Charles)

quarto  anno: Ryann O’Neil (fratello di Niamh), Lorna Campbell

sesto  anno: Charles Montague (fidanzato di Niamh), Kyle Nott, Ruperta Gandals, Lorenzo Cancellieri

 

Coppie (situazione ad inizio ff):

Charles Montague - Niamh O’Neil

Kyle Nott - Ruperta Gandals

Jack O’Donevan - Victoire Weasley

Ryann O’Neil - Lorna Campbell

Teddy Lupin - Corinna McGallow

Lorenzo Cancellieri - Antonia Morganti

 

 

Ultimo avviso: pubblico il mercoledì.

Grazie per essere passati e… buona lettura! S.

 


 

Capitolo 1.

 

Qualche giorno a Venezia

 

 

Ecco, finalmente era arrivato! Era entrato come un fulmine dalla finestra (che avevo lasciato aperta, immaginando che sarebbe giunto con il solito messaggio dei miei) e mi si era posato sulla spalla, cominciando a “darmi i bacini”, cioè a becchettarmi dolcemente sulla guancia, appoggiandovi il suo capino.

- Amore mio… mi sei mancato tantissimo… Hai avuto difficoltà a volare? - gli  dissi. Sì, chiamare “amore mio” un corvus glacialis cornix, un uccello magico che, secondo molti, è legato alla Magia Oscura (che cattiveria! Blacky è dolcissimo!) è un po’ strano… ma era  il mio piccolo amico da quando ero piccina…

- Guarda, che comincio ad essere gelosa! A me non mi chiami mai così… e con questo tono… - disse Charles, prendendomi bonariamente in giro.

- Certo! Tu non mi dai tanti bacini sulla guancia! - gli disse, con un’aria di sfida.

- Beh, posso cominciare… E ho intenzione di darteli anche…

- Maniaco! - ho aggiunto io, prevenendolo - Ora devo vedere quello che mi scrivono i miei! Tu prepara intanto il becchime per il mio amore, che ha volato tanto ed è tanto stanco…

Blacky mi guardava tutto attento e felice e fece sì con il capino… Io ho sempre sostenuto che i corvus sono intelligentissimi… secondo me più di tante persone… per esempio più del mio folle insegnante di Difesa, Adrian Whyte, che cordialmente detesto…

Mentre Charles portava Blacky sul trespolo, nella stanzetta vicina, cominciai a leggere la lettera dei miei:

Cara Niamh!

Tutto bene a Venezia? E’ difficile il corso speciale di magierbologia officinale?  

Interruppi un attimo la lettura pensando che non era stato affatto difficile… anche perché non lo stavo frequentando! Passavo le giornate insieme a Charles, e non solo quelle…

Qui in Irlanda va tutto bene: ieri siamo tornati da McDonald Castle, dove abbiamo passato gli ultimi giorni.  Ci manca la tua simpatica presenza qui a casa e così, su due piedi, dato che un collega di tuo padre si è ammalato e lui ha dovuto sostituirlo e che deve venire proprio a Venezia per un incontro, abbiamo pensato di raggiungerti… Sai quanto amiamo quella città! Quindi su due piedi abbiamo prenotato la passaporta internazionale e presto saremo li da te, così ci racconterai di persona cosa hai fatto in questi ultimi giorni… sei stata particolarmente evasiva nelle lettere! Vi è piaciuta Venezia? Siamo comunque tutti contenti che tu e Gilly abbiate voluto frequentare il corso sulla magierbologia officinale mediterranea, di cui Neville ha parlato tanto bene, quest’anno, e immagino che questo avrà occupato molto del vostro tempo. Ma un po’ di svago e di sano turismo è d’obbligo… Comunque ci vedremo prestissimo! Non vediamo l’ora! Che ne dici, davanti all’Università Magica Marciana, alle cinque? Noi ti aspetteremo nel localino proprio davanti all’entrata, quello vicino alla struttura per le passaporte internazionali. Poi, domani pomeriggio, torneremo tutti insieme in Irlanda! A più tardi!

                                                                 Mamma

 

- NOOOOOOO! - ho urlato.

Si è affacciata dall’altra stanza Charles Montague, il mio ragazzo, tutto spaventato: - Cos’è successo, Niamh? Qualche brutta notizia.

Non riuscivo neanche a parlare. - I m- mie- ei…..

- Sì? Tutto bene? - mi domandava un agitatissimo Charles, sempre più spaventato, dato che ero completamente sbiancata e mi ero gettata su una poltrona…

- S-stan-no ven-n-nen-do qui! - sono riuscita a dire.

- Come?

Adesso anche la sua faccia era stravolta… non solo la mia!

- Saranno qui alle cinque… fra neanche mezz’ora! - sono riuscita a dire.

- Secondo me, questa volta i tuoi mi eliminano - ha detto Charles, rabbrividendo.

Oddio. Aveva forse ragione? No… io non penso che lo avrebbero eliminato… Del resto io ero maggiorenne (ma solo in Irlanda, dove si raggiunge la maturità a sedici anni, mentre nel Regno Unito bisogna aspettare i diciassette…) e, anche se era vero che non avevo detto proprio la verità ai miei (li avevo assicurati che avrei frequentati quello strano corso di Erbologia insieme alla mia amica Gilly), sapevano da un pezzo che passavo gran parte del mio tempo libero insieme a Charles, che conoscevano bene e stimavano… Oddio, forse non fino al punto di pensare che aveva passato gli ultimi dieci giorni a letto con la propria figlia, con cui aveva… beh, meglio non specificare…

Serviva calma e sangue freddo. Mandai subito un patronus a Gilly, che, immaginavo, stava rintanata da qualche parte con Alan: Emergenza! Vieni subito al bar del Poggio. Senza perdere un attimo. Da sola!!!

Contemporaneamente mi sono vestita velocemente, mentre Charles faceva allestire da Kerys, uno dei suoi elfi “veneziani”, una comoda imbarcazione per portarmi quanto più velocemente possibile all’Università.

Io intanto vaneggiavo: - I miei mi uccideranno! Ho detto loro che avrei studiato in quell’inutile corso… Gilly mi ha tenuto il sacco…

- Dai, che è stata una bella vacanza… Non dirmi che non ti è piaciuta Venezia… - disse Charles, che aveva ripreso un po’ del suo colorito. Perfido! Perché non doveva affrontare mio padre… e mia madre!!!! Quella mi avrebbe fatto a pezzi! E pensare che alla mia età era anche incinta e, di lì a poco, sarei nata io!

- Venezia sicuramente - gli ho detto, mentre cercavo i miei vestiti (ma dove l’avevo lasciati?) - ma certa gente che la frequenta e che distoglie dai doveri scolastici le povere ragazze indifese un po’ meno…

Naturalmente lui era colpevole quanto me, diciamolo. Io e Charles avevamo deciso di organizzare insieme la vacanza e, dato che i miei non avrebbero mai accettato (perché i genitori devono sempre rompere le scatole?!!), avevamo preso al balzo la scusa del corso per fare qualche giorno di vacanza insieme… Sì,  ero andata al corso un paio di volte (parlavano di strane piante, tipo lo “smarino” o la “silvia” (?) e avevamo, per il resto, passato le giornate vagabondando per Venezia che, specialmente al tramonto, è bellissima. E anche le notti erano state bellissime… e molto intense (ma quanto eravamo stanchi al mattino!).

- Io non vedo nessuna povera ragazza indifesa… - continuava Charles.

Spiritoso. Si divertiva a prendermi in giro, mentre la mia vita era appesa ad un filo… e anche la sua?

- Maniaco! - gli sibilai, rivestendomi velocemente (per fortuna era molto caldo in Italia e si faceva prestissimo a vestirsi… e a svestirsi!) e poi scendendo velocemente le scale! Che bello avere un moroso ricchissimo, pensai, di sfuggita: eravamo da dieci giorni ospiti nel palazzo veneziano di famiglia, in mezzo a tanti oggetti di lusso, raffinatissimi… E tutto all’insaputa dei suoi genitori (che, per essere sinceri, sapevano che Charles era in Italia, ma non sapevano che c’ero anch’io!) e dei miei (che mi immaginavano affaccendata a studiare strane piante mediterranee)…

- Vuoi che venga con te? - mi chiese, diventato serio, il mio ragazzo - Dico seriamente…

Apprezzai l’atto coraggioso di Charles. Non è da tutti i Serpeverde rischiare la pelle quando i genitori della ragazza si accorgono che li hai presi bellamente per il naso e ti sei portato la figlia a letto per dieci giorni di seguito…

 - Ma sei matto? - gli dissi - Così i miei scoprono tutto… Loro pensano che dormo all’Ostello dell’Università con Gilly…

Gli diedi un veloce bacio sulle labbra e mi gettai sull’imbarcazione, che era già pronta al fondaco del palazzo. Per fortuna era stata programmata dalla magia a portarmi, attraverso la parte riservata a noi maghi della città, all’Università Magica Marciana. Attraversai, non vista, la parte “babbana” di Venezia e sbucai vicinissima all’entrata della Marciana. Qua e là maghi di tutti i paesi del mondo in vacanza che si aggiravano facendo foto o semplicemente ammirando gli splendidi palazzi veneziani. Ero vicinissima al  bar.

- Ehi, Niamh - sentii chiamare.

Mi girai: erano Gilly e Alan.

- Ragazzi! Sono contento di vedervi. Alan… devi andare via, subito!!!! Avevo detto “Da sola”! Poi ti spiego, Alan!

Afferrai per un braccio Gilly e mi catapultai dentro il bar e davanti all’esterrefatto cameriere (carino!), mi gettai sul primo tavolino libero, ordinai un bel cappuccino (buono!) e sibilai alla mia amica: - Arriveranno i miei a momenti! Presto!!!! Tira fuori i libri. Fingiamo di studiare!

- Tranquilla, Niamh - di diceva una serafica Gilly - Tu sei maggiorenne, in Irlanda e i tuoi sono persone razionali… non si arrabbieranno sicuramente, qualunque cosa scoprissero…

Com’era ottimista! Immaginavo la scenata di mia madre, che mi urlava che l’avevo delusa e che sarei dovuta andare nella Casa delle perfide serpi (Casa che tra l’altro ultimamente gradivo tantissimo!) piuttosto che in quella della magnifica Tosca!

Avevamo appena ricevuto i bei cappuccini fumanti, quando entrarono nel bar tutti i miei! Erano proprio tutti: mio padre e mia madre facevano ancora la loro bella figura (avevano poco più di trent’anni e mia madre era molto carina!), ma anche Seanna era proprio una bella ragazza e mi assomigliava tantissimo. Subito il cameriere volse lo sguardo verso di lei o verso mia madre mostrando un palese interesse… Pervertito! C’erano anche Ryann e Conan, dietro, che litigavano non so per quale motivo! Sorrisi contenta… sì, lo so, sono strana, ma paradossalmente ero contenta  di vederli, anche se li avevo bellamente ingannati… ma era stato a fin di bene! (il mio… del resto nessuno mi aveva costretta!)

- Oh, che bello vedervi tutti qui… Ciao, Conan! Ti piace Venezia?… - dissi abbracciandoli

- Ciao, Niamh - disse mia madre, stringendomi forte - Abbiamo approfittato del viaggio di tuo padre,  che deve andare, domani mattina, al  convegno sugli scambi commerciali intermagici tra Irlanda e Europa meridionale per fare un giro a Venezia. Io voglio visitare la Biblioteca Marciana… Lo sai che erano anni che volevo venire.

- Sì - ha detto mio padre ponendo una mano sulla mia spalla - E abbiamo pensato che tu e Charles avreste voluto far vedere Venezia ai tuoi fratelli…

Subito il cuore mi è balzato in petto. - Charles? - ho detto, facendo finta di non aver capito…

- Pensavi che ci avresti ingannata, Niamh? - ha aggiunto mia madre, alzando un sopracciglio, e con un’espressione enigmatica (Oddio! Mi aveva scoperto!!!) - Pensavi che avremmo bevuto la storiella del corso di approfondimento in Erbologia? Conoscendoti? E poi non è stato troppo difficile contattare i Montague, che ci hanno confermato che anche Charles era a Venezia… Va bene che sei maggiorenne, da qualche mese, ma avresti potuto anche giocare pulito…

Io ero diventata tutta rossa. Gilly allora intervenne: - Oh, che bello! Lo sapevate? E Niamh pensava che vi sareste arrabbiati tantissimo!

- Beh, avremmo preferito che ci avesse detto la verità… - aggiunse mio padre -  … A Venezia con il moroso… Tu sarai anche maggiorenne… che maturità, poi!... ma lui, tecnicamente, è ancora minorenne, come lo sei anche tu, Gilly… Devo fare un discorsino a Charles! Anche da parte dei suoi genitori… E i tuoi, Gilly…sanno che…

Gilly era impallidita e anch’io boccheggiavo, immaginando la scenata, lì, davanti a tutti, in quel bar.

- Ehm… Avete ragione… non volevamo dirvi una bugia… ma non sapevo come l’avreste presa… Avreste convinto i genitori di Charles a lasciarsi partire insieme? - ho provato.

- Ma neanche per idea! - ha subito detto mio padre - Mi sarei opposto in tutti i modi possibili!

- Solo se ci avessi costretto con la maledizione Imperius… - ha aggiunto mia madre. Ma ho visto che il suo volto era meno duro e una parvenza di sorriso le stava sorgendo.

- Ho capito di aver sbagliato… e sono pentita! - ho detto. Ho fatto anche la faccia triste… Ci riesco anche bene (prendo ispirazione da Lorna, la morosa di mio fratello, che è una diabolica serpentella gattamorta).

Forse avrei dovuto dire a Charles di stare prudentemente lontano dai miei (e anche dai suoi!) per qualche settimana (o mese?). Per fortuna cominciava la scuola, di lì a un mesetto, e per Natale ci avrebbero perdonati…

- Va là! - Ha detto mia madre, dandomi uno scappellotto sulla nuca - Immagino quanto lo  sia. E, per dimostrarti che ti puoi far perdonare, permettiamo a te e Charles di portare in  giro tutti i tuoi fratelli  in questi due giorni a  Venezia! E, se Charles non ha niente in contrario (ma penso proprio di no, considerando le circostanze e che, tutto sommato, se la cava a buon mercato), potrebbe anche insistere per ospitarli nel suo Palazzo a Venezia… Non penso che gli manchi il posto… Così anche loro potranno apprezzare la città e la vita veneziana… Anche se, spero, non nel modo in cui l’avete apprezzata voi…

- Secondo me, Charles sarà felicissimo di ospitarvi tutti. Anche voi due, naturalmente! - dissi, tra mortificata e sollevata. Sarebbe potuto andare peggio!

- Non preoccuparti per noi due, abbiamo altri progetti - disse mio padre. E mia madre lo guardò e fece un sorriso malizioso…

- Evviva! Non vedo l’ora di giocare con Charles! Dai, Niamh, catturiamo quegli  uccelli, intanto… Possiamo usare la magia? - disse il mio vulcanico e pericoloso fratellino puntando i piccioni… Ok… Della  serie: come rovinare  gli ultimi due giorni di vacanza con il moroso a Venezia…

- Io allora vado via! - aggiunse Gilly, velocemente e ci salutò, fuggendo prima che i miei potessero dire qualcosa - Sono molto contenta di avervi visto, signori O’Neil…

- Ci vediamo qui domani sera, alle sette, allora, e porta anche Charles… Devo dirgli qualcosa, anche da parte dei suoi genitori… Non preoccuparti, non ti affatturo il moroso!... E poi andiamo a mangiare tutti insieme, prima di prendere la passaporta per il ritorno… - disse mio padre, dandomi una specie di carezza.

Lo abbracciai. Ok, me l’ero cavata a buon mercato… e speravo che se la sarebbe cavata anche Charles… Del resto i suoi non mi sembravano troppo malvagi e mi avevano accettato senza particolari problemi…

- Dai, facciamo colazione insieme, così ci racconti quello che hai fatto qui a Venezia… Almeno quello che si può raccontare, naturalmente! - mi disse.

Poi, una mezzoretta dopo, ci salutammo. Mia madre prese la mano di mio padre e, salutatici tutti, se ne andarono (per fortuna mio padre provvide a saldare il conte… io sono negata con la valuta babbana!) , lasciandomi con i miei fratelli.

- Ho sempre desiderato vedere Venezia - disse Ryann. - E’ bello il Palazzo di Charles?

- Sì, ci sono un sacco di oggetti antichi, degli elfi simpatici e c’è una vista mozzafiato sul Canal Grande. Vi ci porto subito - dissi a mio fratello - Ho qui vicino la sua imbarcazione.

Mia sorella, intanto, sorrideva al cameriere, che le si era avvicinato e le chiedeva qualcosa… si sorridevano un po’ troppo… ed erano molto vicini… Ma… ma… ma… dovevo intervenire subito!

- Presto Seanna, andiamo! Vi porto a Palazzo Montague! Charles sarà contentissimo di vedervi…

Intanto Conan continuava a saltellarmi a destra e manca, parlando come una macchinetta.

- Dai, Niamh! Si possono fare gare con quelle barchette nere? Possiamo usare la magia in Italia? Mi compri un gelato? Posso dormire con te, stanotte? Mi fai  conoscere gli elfi di Charles? Posso giocare a sparaschiocco con Charles?... - blaterava in continuazione

Ok, io e Charles ci eravamo meritati quella punizione! Era l’ultima volta, me lo ripromisi, che ingannavo i miei…

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Capitolo 2
*** Di nuovo ad Hogwarts ***


Capitolo 2.

 

Di nuovo ad Hogwarts

 

 

- Andiamo a prendere il solito gelato, Niamh? - mi chiese Seanna. La guardai un attimo e… mi sembrava di rivederla, la prima volta che, noi tre (io, lei e Ryann) c’eravamo fermati in quella gelateria di Hogsmeade, quattro anni prima: erano ancora due bimbetti, impauriti dallo smistamento che sarebbe avvenuto di lì a poco. Ora avevo avanti mia sorella, una bella ragazzina piena di vita (anche troppo! Era possibile che dovevo preoccuparmi ancora per lei! Le giravano attorno non so quanti ragazzi!) di quattordici anni, che tutti dicevano mi assomigliasse come una goccia d’acqua....

E mi ricordavo che, quattro anni prima, mio fratello Ryann aveva paura di andare a Serpeverde…(dove poi era stato smistato e dove sguazzava, proprio come una serpe, insieme a Lorna Campbell, la sua ragazza gattamorta dal viso angelico). Come si cambia…

Io, poi, sempre quattro anni prima, odiavo Charles e Kyle…e il primo era ora il mio ragazzo, mentre il secondo un mio grande amico! Come era cambiata la vita in quegli anni. E, di lì a cinque mesi, avrei compiuto diciassette anni! Oddio, quanto ero vecchia!!!

- Niamh, dai, siamo qui! - mi disse mio fratello, muovendo velocemente le mani davanti ai miei occhi. Beh, ero molto distratta ultimamente.

- Certo, dai andiamo - dissi ai miei fratelli. Peccato non poter prendere l’Espresso per Hogwarts,  almeno una volta! Chissà cosa stava  facendo in quel momento Charles! Sì, è vero, c’eravamo sentiti il giorno prima, via patronus, e mi mancava tanto! Ripensai un attimo alla vacanza a Venezia… Peccato che non avevamo concluso la vacanza come volevamo, con tutti quel parentame tra i piedi! Quanto era  stato bello! La laguna, le passeggiate a Piazza San Marco al tramonto… Oddio, forse era meglio riconnettersi con la realtà, altrimenti…

- Ho dato appuntamento a Lorna in gelateria… - stava dicendo mio fratello.

- Oh, bene! Ma, mi raccomando, tu e la tua morosa, quest’anno, non combinate guai, come al solito, e state lontani dalle acromantule!

- Ma va’ a quel paese, Niamh! - mi disse  Ryann - Lo sai che sono gli unici animali che non sopporto! Mi fanno ribrezzo!

- Ma piacciono a Lorna, lo so… - continuai, prendendolo in giro - E vedrai quante cose si fanno per amore!

Dopo averla considerata a lungo una “gattamorta”, cominciavo stranamente ad avere simpatia per la sua morosina serpentella… quella che qualche anno prima pensava di ingannarmi allevando grifoni a mia insaputa…  e che, l’anno precedente, aveva quasi convinto mio fratello a fare una pericolosa spedizione nella foresta proibita in cerca di un topolastro magico che viveva dentro non so quali grotte (si potrà essere più incoscienti?). Era una ragazzina carina, con un visino gentile, ma dentro era una vera e propria serpe, incredibilmente subdola, mi sembrava…. effettivamente un po’ come mio fratello… delle vere serpi!... Ma mi stava diventando simpatica. E poi io non posso parlare troppo male di quella Casa… anzi, mi piace moltissimo dagli ultimi quattro anni, cioè da quando sono fidanzata con Charles! Ormai frequentavo quasi più le Serpi dei mitici Tassi!

Entrammo in gelateria (quanti bei gusti! peccato dover scegliere… li avrei voluti tutti!) e, poco dopo, arrivò la serpentella, Lorna, che ci salutò allegramente… era cresciuta durante l’estate, ma era rimasta veramente carina, con i suoi lunghi capelli biondi e quel suo faccino innocente…

Si mise a sedere tra Seanna e Ryann, cominciando a parlare allegramente con tutti noi... Intanto io davo un’occhiata in giro e, dalla vetrata, vidi passare un tipo grassoccio… Sembrava appena uscito dall’ufficio postale (dove c’è la stazione delle passaporte, che anche noi avevamo utilizzato per venire ad Hogsmeade dall’Irlanda) e chiedeva informazioni su come arrivare ad Hogwarts…  Forse un nuovo professore?

- Cosa ne dici, Niamh? - mi chiede Seanna.

Mi ero distratta e, abbandonato il tipo, che si dirigeva a piedi verso Hogwarts, cercai di fare attenzione a quello che dicevano.

- Scusate, pensavo ad altro. Di cosa parlavate? - chiesi a Seanna

- Dei metodi migliori per non restare incinta. Sai, ne ho bisogno… Tu quale usi? - mi chiese a bruciapelo

Per poco non mi andò di traverso il gelato… Ma… ma… ma… sarà questo l’argomento di conversazione in gelateria? Ed era piccola! Aveva quattordici anni!

Vedendo la mia faccia sbigottita, tutti si misero a  ridere… Poi Seanna disse: - Scusa, Niamh… è uno scherzo! Volevo solo prenderti in giro perché sei perennemente distratta. No, parlavamo di Erbologia: il programma di quest’anno sarà difficile?

Respirai. Farabutta di mia sorella! Mi aveva fatto prendere un colpo! Dovevo vendicarmi: - E’ praticamente impossibile! Devi memorizzare migliaia di nomi di piante, ognuna con l’indicazione delle proprietà terapeutiche e magiche…  E il professor Paciock è inflessibile e non fa sconti a nessuno: pensate che due anni fa…

 

____________________________

 

L’Espresso si fermò proprio davanti a noi e, un attimo dopo, fummo sommersi dagli alunni che scendevano. Poco lontano il prof. Hagrid, che ci aveva salutato allegramente appena ci aveva visto, cominciò a chiamare i piccoletti, per radunarli e poi portarli, come era solito, in barca ad Hogwarts.

Gli feci dei giganteschi cenni di saluto… Eh, sì, ero praticamente diventata, l’anno prima, la sua alunna preferita… oltre naturalmente a mio fratello e alla sua morosa serpentella…

Merito anche di Fierobecco (l’eroico anziano ippogrifo decorato con l’ordine di Merlino… unico caso di animale in possesso di quell’onoreficenza!) che mi voleva bene, si faceva avvicinare senza problemi  e si era fatto anche cavalcare da me. Ma in realtà avevo un buon feeling anche con tutti  i varai strani animali che il professore ci propinava… non so se fosse una dote di famiglia (come detto, anche mio fratello ama tantissimo gli animali) o era dovuto al fatto che ero abituata, da quando ero piccolina, ad avere intorno un rarissimo esemplare di “uccello oscuro” (Blacky, uno dei due esemplari domestici di corvus glacialis domestico conosciuto, che è dolcissimo!) oppure al fatto che sono una Tassorosso… insomma, non lo so, ma, se c’era una materia in cui non avevo nessun problema, quella è proprio Cura delle Creature Magiche. Addirittura, l’anno prima, il professor Hagrid mi aveva fatto tenere una lezione ai bambini del primo anno in cui presentavo loro il mio piccolo amico volante… che era riuscita, secondo il professore, benissimo: in effetti tutti i ragazzetti mi salutavano quando mi vedevano e, alcuni di loro, guidata da Maya Macnair (la sorella di Leonard, che tra l’altro aveva in casa Zlatan, l’altro esemplare di corvus glacialis domestico conosciuto),  avevano anche creato un “Blacky fan club”…. Insomma, al G.U.F.O. dell’anno precedente, tra catastrofi (in Difesa mi ero beccata una T, ma era colpa soprattutto di quello schifoso insegnante maniaco prevenuto che risponde al cognome di Whyte… che io odiavo) e qualche accettabile risultato, spiccavano, altre all’E (Eccezionale) in Erbologia, anche un magnifico O (Oltre ogni previsione) in Cura delle Creature Magiche…

Intanto, piano piano, uscirono dal treno tutti i nostri amici. Io, naturalmente, aspettavo Charles.

Subito vidi Vic, sempre più bella (non per niente era un ottavo Veela), con il suo ragazzo, Jack O’Donevan. Vicino a me Seanna urlava forte. Io le sorrisi e la salutai per farmi notare. Lei mi vide e si precipitò ad abbracciarci.

- Che bello rivedervi! - ci disse - Mi siete mancate moltissimo!

Anche Jack ci salutava calorosamente. Mi faceva sorridere vederla  ora insieme ad un ragazzino della sua età, dopo che avevo dovuto combattere, per tre anni buoni, con la sua ossessione monomaniacale per Teddy Lupin. Per fortuna, nell’ultimo anno, quel ragazzo irlandese (io non lo conoscevo prima, è di Londonderry, ma parteggio sempre per i miei conterranei!) le era stato sempre più vicino, finché, negli ultimi mesi dell’anno precedente, i discorsi su Teddy erano diminuiti (anche perché nel frattempo l’oggetto del desiderio di Vic, che si considerava una specie di fratello maggiore della mia amica, aveva una vita sentimentale abbastanza piena) e quelli su Jack erano progressivamente aumentati. E, poco prima della fine dell’anno, i due (per fortuna!) limonavano allegramente negli angoli bui di Hogwarts. Preferivo sicuramente la Vic serena di quei mesi a quella piagnucolosa e agitata degli anni precedenti! Anche se avevo l’impressione che il fuoco covasse sotto la cenere…

- Ehi, Niamh! Sempre più bella? Non è ancora sceso Charles? - sentii dire poi dietro a me. Mi girai e abbracciai Teddy Lupin, che scendeva anche lui dall’Espresso.

- Teddy. Ma quanto sei cresciuto quest’anno! - gli dissi, felice. Teddy era uno dei miei migliori amici! Una volta avevo addirittura una cotta per lui (prima di innamorarmi di Charles) e, malgrado anche lui provasse qualcosa per me (mi aveva anche chiesto di diventare la sua ragazza!) e io l’avessi bellamente rifiutato (avevo capito di volere bene al mio Serpeverde preferito..), eravamo rimasti ottimi amici…

- Ti salutano Harry, Ginny e tutti i parenti, piccoletti compresi. Hermione mi ha detto di prepararti a ricevere una bella sorpresa… ma non mi ha detto quale… è stata enigmatica, ma sorrideva… - mi disse, prima di allontanarsi con Corinna McGallow, la sua fidanzata, che lo aspettava poco lontano.

Ci salutammo: lui andava verso i carri, mentre io stavo aspettando ancora Charles che, evidentemente era l’ultimo… Queste serpi! Probabilmente era con Kyle e Rup, che non erano ancora scesi. Intanto mi trovavo circondata quindi dalle mie amiche (Gilly compresa, che mi faceva l’occhiolino e voleva parlare davanti a tutti di Venezia…). Poi, finalmente, vidi arrivare Kyle che teneva, mano nella mano, Ruperta e, poco lontano, Charles, che si era sistemato con l’uniforme di Hogwarts. Mi gettai al suo collo! Che bello! Finalmente lo rivedevo!

- Ciao, amore! Mi sei mancato - gli dissi, facendogli l’occhiolino e pensando a…. Poi, rivolto ai nostri amici: - Ciao, Kyle! Ciao, Rup. Tutto sotto controllo?

- Benissimo - mi disse Ruperta prendendomi sottobraccio - Ma devi raccontarmi tutto di Venezia… Charles è un tipo molto abbottonato, lo sai, e io voglio conoscere tutti i particolari…

Naturalmente non le raccontai niente (non in quel momento, almeno) e, tranquilli e sereni, ci avviammo verso i carri. Ah, quanto mi piaceva la prima  giornata ad Hogwarts….

 

In Sala Grande, mi sono diretta verso il tavolo dei Tassi, mentre Charles si era  fermato un attimo a parlare con qualche altro ragazzo della sua Casa (c’era un problema nella squadra di quidditch e insistevano perché anche lui andasse ad un provino come battitore… cosa che lui non voleva, per fortuna… ci mancava solo il quidditch…). E, al tavolo dei mitici Tassi, ho subito visto una  ragazza, grosso modo della mia età, che non conoscevo.

Dato che sono curiosa (una nuova arrivata?), mi sono diretta verso di lei.

- Ciao. Bene arrivata. Io sono Niamh O’Neil - mi sono presentata.

La ragazza, molto  carina, con i lunghi capelli neri che le ricadevano sulle spalle, un bel viso ovale, senza alcuna imperfezione, uno sguardo gentile, mi ha sorriso e, pronunciando le parole con una strana pronuncia: - Ciao. Mi chiamo Antonia… Antonia Morganti… Sono nuova.

- Ehi, sei italiana? - Le ho detto subito. Non so perché (o meglio lo so… per le ultime vacanze!), ma ultimamente avevo una vera e propria passione per l’Italia! - Io sono stata questa estate a Venezia… è stata la vacanza più bella della mia vita!

- Sì, sono italiana - mi ha detto con un sorriso gentile - Ma di Castro, in Toscana, che è ugualmente una bella regione… Ci sei mai stata?

E così abbiamo iniziato a parlare.

- Sono arrivata  due giorni fa, direttamente dall’Italia, ma non ho capito molto del castello. Ho parlato con la Preside, con qualche professore, mi hanno messo in testa un buffo cappello che mi ha detto che sarei dovuta andare a Tassorosso. Il fantasma poi mi ha spiegato come entrare… il Frate, quello gentile… Ma non ho visto altri ragazzi. Sono rimasta da sola per due giorni in compagnia del Frate… e anche del professor Vitious, che mi ha spiegato qualcosa…

- Dai, vedrai, ti troverai benissimo. Ti faccio vedere poi come muoverti velocemente per il Castello: ci sono un sacco di passaggi segreti e di stanze particolari… Intanto ti  presento un po’ di amici - le dissi.

Si erano infatti avvicinati anche Teddy, Gilly, Annah Montague e tutti gli altri e ho approfittato per presentare a lei tutti. Insomma, in pochi minuti aveva perfettamente socializzato e parlavamo allegramente della scuola e dei prof.

- Quello là invece è il mio ragazzo… - dissi indicando  Charles, che stava arrivando, insieme a Kyle e Rup, e poi presentandoli.

- Piacere di conoscervi… - disse stringendo le loro mani.

Ma dovemmo interrompere i discorsi perché la sala si era riempita e stavano per entrare i bambini per lo smistamento. In effetti i ragazzini stavano attraversando la stanza e noi, ormai seduti, seguimmo la cerimonia, mentre io spiegavo tutto quello che potevo a Antonia. Vidi anche i gemelli Scamander, che salutai: erano molto emozionati e furono smistati uno in Grinfondoro, l’altro in Serpeverde…  Secondo me il Cappello si divertiva a spiazzare le richieste di noi ragazzi: forse per l’età (quante centinaia di anni aveva?), forse perché danneggiato nella battaglia di Hogwarts (anche lui aveva combattuto, dicevano… non ho però mai capito come, ad essere sincera),  dava, secondo me, segni di squilibrio, talvolta… Comunque quello che fu inviato a Serpeverde andò tranquillamente in quella tavolata…

Poi, finalmente, cominciò l’usuale cena (quante cose buone!) ed io dovetti presentare ogni piatto a Antonia che, essendo straniera, non sempre era informata sugli ingredienti e sui sapori dei vari piatti.

E, finalmente, la McGranitt prese la parola:

- Cari ragazzi - diceva - Sono contentissima di rivedervi! Vi informo che quest’anno abbiamo, oltre ai nuovi arrivati che formeranno la prima classe nelle quattro Case, e che spero voi tutti abbiate nel frattempo avuto occasione di conoscere, anche alcuni ragazzi che, grazie ad una borsa di  studio, sono venuti ad Hogwarts dall’Italia e dalla Spagna… Avremo quest’anno una scuola veramente internazionale, che può fare concorrenza  a Bauxbatons…

Sì, in effetti, mi era sembrato di aver visto altri due o tre ragazzi nuovi, tra quelli più grandi.

- Il tutto fa parte del programma di scambi culturali promossi dall’Unione Magica Europea, favorevole alla mobilità magica transnazionale. Do quindi il benvenuto a Lorenzo Cancellieri e Juan de la Sota, arrivati oggi stesso dall’Italia e dalla Spagna, che sono stati già smistati rispettivamente  in Serpeverde e Corvonero…

Applausi misurati, mentre due ragazzi si alzavano in piedi a ringraziare: il Serpeverde, quel Cancellieri, era un bel ragazzo, alto, con un sorriso accattivante… forse un po’ troppo sicuro di sé, a vederlo, ma anche il Corvonero aveva l’aria di essere un saccentone… Ok, forse esageravo, magari erano simpatici.

- … e a Antonia Morganti, inserita a Tassorosso, ancora dall’Italia…

La mia nuova amica si alzò in piedi, mentre tutti applaudivano discretamente. Notai un gioco di sguardi, appena un attimo, tra il ragazzo italiano, quel Lorenzo Cancellieri, e la ragazza dello  stesso Paese… come uno sguardo d’intesa… Era una mia impressione? Si conoscevano?

- … Naturalmente io e tutto il corpo docente vi auguriamo un bellissimo anno scolastico. E, come vedete, abbiamo due insegnanti nuovi: il professor Malcom… Malcom Allen…, di Babbanologia, e la professoressa Depussier, di Pozioni, laureata presso l’Università Magica di Saint Germaine, in Francia, e già insegnante di “Antiche tecniche pittiche di autodifesa magica” alla Cambridge Magical University. Prego di fare un applauso ai nostri due nuovi docenti che, sicuramente, conoscerete prestissimo e con cui lavorerete proficuamente.

La Depussier era una piccoletta, molto giovane, che ci sorrideva gentilmente. Magari conosceva la mia amica Ginevra (da due anni in Francia, a Bauxbatons), che era un po’ che non sentivo… Dopo il suo trasferimento c’eravamo per un po’ scritte, ma, ultimamente, le ultime due o tre missive non avevano ricevuto risposta. Né avevo pensato, quell’estate, di mandarle altri gufi… Il prof. Malcom era il signore grassoccio che avevo visto, quel pomeriggio, ad Hogsmeade… Aveva lo sguardo curioso e non sembrava una cattiva persona… Gli altri insegnanti non erano cambiati. C’erano tutti: Vitious, Paciock, Sinistra, Hagrid, Ruf (il noioso fantasma di storia…). Toh, c’era anche  la Caporal al tavolo… evidentemente avrebbe condiviso il corso di Cura delle Creature Magiche con il prof. Hagrid… C’era naturalmente anche l’insegnante rompiscatole, quel disgraziato Whyte. Quanto lo odiavo! Ma, per fortuna, c’era una bella notizia: quell’anno non avrei dovuto frequentare il suo disgraziato corso, dato che mi avevano dato T (troll), nella sua schifosa materia, agli esami del G.U.F.O.!  Magari avrei potuto insultarlo… Erano anni che volevo mandarlo a…

- Ci sono inoltre alcune novità - continuò la McGranitt - Una, che riguarda Cura delle Crature Magiche, ve la comunicherò fra qualche giorno, forse domani, quando avrò parlato con il Consiglio e con gli interessati. Vi comunico invece ufficialmente che, come qualcuno di voi avrà già saputo, quest’anno verrà tenuto, ad Hogwarts, la nuova edizione del torneo Tremaghi!

Silenzio assoluto! Ogni ragazzo era attentissimo. Sì, io sapevo qualcosa, dato che mio padre era stato consultato da Percy Weasley per aiutarlo ad organizzare una prova, o qualcosa del genere, in cui servivano alcuni animaletti magici irlandesi. Naturalmente aveva mantenuto il più stretto segreto in cosa consistesse, ma che qualcosa di grosso bollisse in pentola l’avevo capito da sola…

- Il torneo però, a differenza delle passate edizioni, sarà organizzato senza alcun pericolo per gli studenti che vi parteciperanno: il primo ministro Kingsley ha personalmente controllato che le prove non siano in alcun modo pericolose … sapete che purtroppo nelle passate edizioni sono state funestate da alcuni dolorosi e spiacevoli episodi… Inoltre le tre prove sono state raggruppate nello stesso arco temporale e si terranno, a febbraio, ad una settimana di distanza l’una dall’altra. E le scuole concorrenti arriveranno solo all’inizio di quel mese. Tutto pertanto sarà più semplice e non dovremo sacrificare il torneo di Quittitch… E, naturalmente, ci sarà il solito premio di 1.000 galeoni, per il vincitore…

La notizia subito elettrizzò tutti (o quasi), ma non me. Eh, quante novità in quell’anno! Beh, io sarei rimasta tranquillamente a guardare il Torneo, naturalmente. Dei soldi non mi importava più di tanto: anche per il fatto che, alla maggiore età (yeeh! sedici anni in Irlanda, non diciassette come nel Regno Unito!) ero entrata in possesso di un lascito del nonno. Ero una strega ricca! Mio nonno mi aveva lasciato un legato di duemila galeoni, che avrei potuto ricevere alla mia maggiore età, come infatti era avvenuto… Purtroppo non l’avevo conosciuto, anche se lui mi aveva visto quando ero appena nata. Poi era morto, poco dopo, nella battaglia di Hogwarts. Ed era stato gentile a pensare a me: ad essere sincera dovevo ancora andare alla Gringott a vedere la mia cassetta privata, ma c’erano andati i miei e mi avevano detto che tutto era a posto… Insomma, sinceramente, non avevo alcuna intenzione di mettermi in mostra, rischiare la vita (sì, la Preside aveva detto che non c’era nessun pericolo, ma io  non ci credevo), sudare e affaticarmi… Volevo solo godermi l’anno con Charles!  Né pensavo che il mio ragazzo fosse particolarmente interessato alla competizione: premesso che la sua famiglia è sfacciatamente ricca e non ha sicuramente bisogno di denaro, il suo carattere lo porta a ponderare qualsiasi decisione (io sono molto più impulsiva) e, da brava Serpe, a rischiare il meno possibile, e solo per ciò che reputa importante (mi aveva anche salvato una vita, una volta, due anni prima!). Ma molti altri ragazzi, si vedeva, erano elettrizzati alla notizia…

- Vi fornirò poi indicazioni su come proporre le vostre candidature per febbraio… Ma ora, ragazzi, tutti nelle vostre camere! Domani riprenderà la normale attività didattica! Su, forza! I prefetti accompagnino gli alunni di prima nella rispettiva Casa! - concluse la McGranitt.

Salutai velocemente Charles  e poi io, Gilly e tutti gli altri amici Tassi, compresi i nuovi bimbetti che camminavano tranquilli, e forse un po’ emozionati, vicino a noi, ci dirigemmo chiacchierando verso il corridoio che portava nella nostra Sala. Effettivamente, una volta entrati, sentito il solito discorso inaugurale del prof. Vitious e salutato il buon Frate, che mi accolse con un grande sorriso e con le sue abituali gentili parole, ci dirigemmo nelle nostre camere, dove notai che Antonia era stata collacata insieme a noi; era stato infatti aggiunto un quinto letto alla nostra stanza.

Quante novità quell’anno! Nuovi insegnanti, il torneo Tremaghi, l’arrivo di una ragazza italiana… Ci sarebbe stata qualche altra sorpresa? Stanca mi misi a letto subito, ma non riuscivo ad addormentarmi. Stavo comunque immobile, mentre tutte, nella stanza, erano scivolate tra le braccia di Morfeo… o almeno credevo.

Verso mezzanotte mi accorsi che Antonia si era alzata e, in vestaglia, si dirigeva silenziosamente… verso la Sala comune! Perché? Che succedeva? Ok, forse non dovevo farlo, ma sono curiosa! Perché doveva uscire dalla nostra stanza nel pieno della notte? La seguii al buio, con discrezione, lasciandole un po’ di spazio… Uscì dalla nostra Casa e si inoltrò per i corridoi del castello. Per fortuna ero abituata a muovermi furtivamente al buio per Hogwarts, dato che spesso, gli anni passati, mi recavo a trovare Charles nella sua Casa e sapevo benissimo orientarmi ormai per quei corridoi, con o senza luce. E, effettivamente, il percorso che facevo io per andare nella Casa di Serpeverde era lo stesso che ora stava facendo Antonia… Vedevo la sua bacchetta fare luce avanti a me e sentivo i quadri brontolare piano al suo passaggio… Ma… a che gioco stava giocando? Dove stava andando?

Poi, nei pressi nella Casa di Charles, notai che la luce della sua bacchetta si era fermata. Girai l’angolo per guardare cosa stava succedendo e quello che vidi mi pietrificò per lo stupore. Davanti alla porta della Casa di Serpeverde Antonia si era fermata e… baciava un ragazzo! E… quel ragazzo lo conoscevo! Era impossibile sbagliarsi! Io non sono una puritana, ma un comportamento così scorretto non me lo sarei mai aspettato… A che gioco stavano giocando quei due?

Uscii fuori e dissi: - Potresti spiegarmi cosa sta succedendo, Kyle?

 

Appuntamento a mercoledì! Un saluto a tutti. S.

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Capitolo 3
*** Una proposta interessante ***


Capitolo 3.

 

Una proposta interessante

 

Kyle e quella traditrice rubaragazzi italiana, quell’Antonia Morganti (o come  diavolo si chiamava) si girarono spaventatati verso di me, che mi precipitavo da loro con un’espressione assassina.

- Kyle, mi fai schifo! Come fai a prendere per il culo Rup? Non me lo sarei mai aspettato da te! E tu sei proprio una stronza! Fregare il moroso ad un’altra ragazza…

- Non urlare.. Niamh - disse la schifosa traditrice -  Posso spiegarti…

- Pensi che sia cieca? Mi fai schifo… - dissi- E poi, guardando Kyle con uno sguardo di disprezzo da far paura (mi riesce proprio  bene!) - Ma mi fai più schifo tu, porco che non sei altro...

- Ehi, non spaventarmi, ragazza… - disse Kyle - Guarda che non sono chi sembro…

Mi prendeva anche in giro! Stavo per stenderlo con una maledizione (avevo la bacchetta in mano…), quando, velocissima quella Antonia si è messa davanti a me…

- Aspetta, ti spiego tutto - mi disse - Non urlare, svegli qualcuno... Hai mai sentito parlare di Pozione Polisucco?

Polisucco? Le mie rotelle cominciavano a girare. Uffa, possibile che, come al solito, niente fosse come sembrava? Odio il mondo magico, quando capitano cose del genere!

- Dai, ti spieghiamo tutto… Fermiamoci qui - disse la ragazza, e mi prese per mano.

Ci fermammo in un divanetto, poco lontano.

- Lui non è… come l’hai chiamato… Kyle… E’ Lorenzo Cancellieri… Il ragazzo italiano che quel Cappello ha smistato in Serpeverde…

- Mi dispiace - intervenne il ragazzo - Ho preso un capello a caso, su un pettine, in bagno… Non volevo provocare tutto questo casino…

- Eh, cavolo - sbottai - Non si può andare in giro con l’aspetto di qualcun altro! E poi, perché? Non puoi uscire con il tuo aspetto?

- Ci conosciamo da bambini - continuò Antonia - ma le nostre famiglie si odiano. Ci ammazzerebbero se sapessero che stiamo insieme. Nessuno lo sa, ma lui è il mo ragazzo…

- Immaginavo che Antonia fosse stata spedita qui - ha aggiunto quel Lorenzo - e ho convinto i miei a mandarmi... E avevo ragione, in effetti… ma ne sono stato sicuro solo questa sera, in Sala Grande, quando l’ho vista… Ho fatto in tempo a scivolarle vicino e dirle solo due parole, “a mezzanotte”, e sono uscito dalla mia Casa per raggiungerla… Ma non sapevo se fosse possibile aggirarsi per il castello, di notte… Per prudenza ho preso il primo capello che ho trovato in bagno e l’ho aggiunto alla Polisucco… Neanche sapevo di chi fosse… Sai, ho una scorta di Polisucco, dato che era… - e qui si interruppe, come se avesse toccato un argomento che rea meglio non sviluppare.

Continuò però la frase Antonia: - … era, Niamh, il modo più semplice per incontrarsi, in Italia. Fingeva di essere una mia amica che veniva a studiare, la sera, dopo cena, fino a tarda ora, e poi dormiva con me. Per fortuna, poi, quando eravamo in camera, l’effetto svaniva… e l’unico inconveniente era che doveva di nuovo berlo la mattina… - e qui ha fatto un sorriso malizioso guardando quel Lorenzo… Uhm, immagino quanto avessero studiato in quelle sere e in quelle notti!

- Scusaci, per l’equivoco… Nea… - mi chiese Lorenzo.

- Niamh - lo corressi. - Oddio, mi spiace avervi rotto le scatole. Ma io ho visto il moroso di una mia amica baciare un’altra ragazza e… il sangue mi è andato al cervello! Ma siete proprio obbligati a ricorrere a questi sotterfugi qui ad Hogwarts?… Non siamo in Italia…

- Beh - rispose Antonia - In Italia, come ti abbiamo detto, non era possibile fare diversamente… Hai mai letto “Giulietta e Romeo”? E’ un’opera babbana, di un certo Shakespeare, che forse conosci, è un inglese… Beh, la loro condizione era forse migliore della nostra… Ma qui in effetti… forse è superfluo…

Sentimmo in lontananza dei passi, che si stavano avvicinando. Subito ci alzammo, pronti a rientrare nelle nostre rispettive Case.

- Ci vediamo domani, Lorenzo - disse Antonia rivolto al suo ragazzo, baciandolo velocemente. E poi, a me: - Scusami ancora, Niamh. Dai, andiamo ora a dormire… Prometto che Lorenzo non si  trasforma più nel tuo amico!

 - E neanche nel mio ragazzo! Mi raccomando! - le dissi.

- Promesso. In nessuno, più - disse quel Cancellieri

Bisognava fidarsi di quello che mi avevano detto? Forse sì, ma avevo capito una cosa… Tante volte le mie impressioni erano sbagliate e persone che sembrano tranquille e simpatiche si erano mostrate pericolose e ostili; e, viceversa, persone su cui ero prevenuta, si erano mostrate adorabili (Charles Montague compreso)… E poi qualcosa, nel loro racconto, non mi tornava… C’era sotto qualcos’altro?

 

____________________________

 

Come ho già detto, il nuovo anno mi aveva costretto ad abbandonare Difesa (avevo preso una T nel G.U.F.O. di fine quinta: per me ero almeno da D, ma il prof. Whyte, che faceva parte della commissione di valutazione, non è il massimo della correttezza e dell’obiettività…), mentre me l’ero cavata in Astronomia, Babbanologia e Trasfigurazioni. Superlativo il mio exploit ad Erbologia (E) e, soprattutto in  Cura delle Creature Magiche, dove avevo preso una meraviglio O (Oltre ogni previsione). E queste ultime due erano le materie che frequentavo quell’anno, insieme a Astronomia… purtroppo senza Charles, che aveva invece scelto Pozioni, Difesa, Trasfigurazione e naturalmente Storia (materia che adorava).

Un paio di giorni dopo ero appena scesa per fare colazione, quando un piccoletto mi porse un messaggio della Preside: La  prof.ssa McGranitt sarebbe lieta di riceverla in Presidenza alle ore 9.00. Lei pertanto è dispensata dal seguire la prima ora di lezioni. Un cordiale saluto. Minerva McGranitt.

Io me ne stavo tranquillamente a parlare con Rup, Kyle e, naturalmente Charles. Rup era la serpeverde più serpe che conoscevo, ma per certi aspetti, quando ti conosceva, era più empatica di una Tassorosso… abbandonava il suo sano egocentrismo e si sarebbe fatta in quattro per te. Ma sto divagando. Come dicevo, appena ricevuto l’invito, subito, naturalmente sono andata in Presidenza.

- Ciao, Gargoyle! Hai una bella cera, oggi - ho detto scherzosamente alla bruttissima statua che vigilava per non far passare chi non fosse stato invitato dalla Preside. Aspettavo che mi bloccasse, invece è scesa la solita scala e sono tranquillamente salita fino alla porta della McGranitt. Beh… la Preside mi stava veramente aspettando…

- Posso entrare? - le ho detto, bussando.

- Entra pure, Niamh! - ho sentito dire dall’altra parte dei battenti.

Ho aperto piano e ho trovato dentro la McGranitt e diversi insegnanti: c’era un Whyte piuttosto alterato che ripeteva: “Per me questa faccenda non ha né capo né coda. Il Consiglio provvederà a opporsi a questa decisione sconclusionata…”, mentre Hagrid, in un angolo sembrava alterato e pronto a mollare un ceffone al perfido insegnante di Difesa…. Di cosa stavano discutendo?

- Entra pure, Niamh, non preoccuparti - mi ha detto la Preside - Era solo un semplice e proficuo scambio di opinioni…

Mi girai a guardare tutti gli insegnanti…. Era il corpo docenti quasi al completo, mi sembrava… C’erano anche i due nuovi. Paciock mi guardava con un’espressione incoraggiante, mentre Whyte sembrava sul punto di vomitare, appena mi aveva visto. Ma che voleva da me?… Non ero più neanche una sua alunna!

Toh, c’era anche Percy Weasley da una parte, che mi fece un rigido, ma incoraggiante, segno di saluto. Lo conoscevo da anni (come tutti i membri di quella numerosissima e simpatica famiglia, che ogni tanto comparivano a casa mia, in Irlanda, o che andavo a trovare, da sola o con i miei. Percy però era il più formale della famiglia, comunque gentilissimo… la moglie e le due bambine erano genialissime, in compenso). E c’era anche Luna Lovegood Scamander, con dei fantastici orecchini a forma di gufo… Quanto glieli invidiavo! Chissà dove li aveva comprati? Le feci subito un bel sorriso, subito ricambiato. Che ci facevano tutti lì. Sembrava che … aspettassero tutti me! Cosa avevo combinato?

- Possiamo metterci tutti a sedere. Anche tu, Niamh. Faremo prestissimo, spero - mi ha detto la McGranitt, mentre tutti  quelli che erano ancora in piedi si accomodavano.

Ero effettivamente un po’ curiosa. Perché mi avevano chiamato?

- Non so se lo sai, ma il prof. Hagrid, quest’anno, non ci sarà… Ha chiesto un anno di aspettativa per motivi familiari… - iniziò la Preside.

- Sì - continuò il prof. Hagrid - Devo portare il mio fratellino… Grop… tu l’hai conosciuto, Niamh… nella sua nuova abitazione, nelle Ebridi, in un’isola che il ministero ha lasciato ai giganti… e devo aiutarlo ad inserirsi nella comunità.. e fargli conoscere anche alcune simpatiche gigantesse che ho sentito che abitano da quelle parti…

- Sì - continuò la Preside - il prof. Hagrid quest’anno quindi non potrà essere dei nostri... Sarà pertanto sostituito dalla prof.ssa Caporal, che anche tu conosci, Niamh… che però ha anche un altro importante incarico, per il Ministero… E’ a capo della Commissione per il censimento dei magicinsetti delle Isole Britanniche… un lavoro capillare e certosino che la impegnerà per molti mesi… Lei ha accettato, ma ci ha chiesto di alleggerirle la cattedra… Al massimo potrebbe fare dieci corsi… sui dodici che organizziamo ogni anno… Noi conosciamo la Caporal e non vogliamo perderla, ma trovare un insegnante che venga qui per solo due corsi, cioè quattro ore a settimana, del tutto sottopagate, inoltre, è molto difficile… E a questo punto il prof. Hagrid ha avuto un’idea che penso sia eccellente….

- Sì, Niamh… - ha detto il prof. Hagrid - Tu sei la migliore alunna che ho avuto in questi anni, insieme a tuo fratello e a Lorna, naturalmente, ma loro sono troppo piccoli. Tu sei invece maggiorenne, almeno in Irlanda… Che ne dici di prendere i due corsi scoperti… come insegnante supplente? Hai fatto già lezione su Blacky l’anno scorso, sei stata bravissima e tutti i ragazzini sono stati contenti…

Io l’ascoltavo, ma non avevo fatto ancora mente locale… Poi, ad un certo punto, nella mia mente è penetrata l’idea… Mi stavano chiedendo veramente di fare l’insegnante?

- Sì - ha continuato la Preside - Tutti gli insegnanti qui dentro… - Poi corresse, dato che Whyte aveva cominciato a storcere gli occhi - … la maggior parte degli insegnanti, almeno, pensa che tu sia molto portata per Cura delle Creature Magiche. Il regolamento prescrive che la scelta dell’insegnante, che deve essere maggiorenne, sia a discrezione del Preside…

- Chiedo scusa se intervengo - disse a questo punto quello stronzo di Whyte - Niamh è minorenne in Gran Bretagna, ed è un’alunna della scuola. Trovo francamente inaccettabile, oltre che inopportuna, questa proposta e, sono sicuro, il Consiglio sarà del mio stesso parere…

- Mi permetto di sottolineare che il ministro Kingsley è completamente d’accordo con l’idea del prof. Hagrid e della preside McGranitt - ha detto a questo punto Percy - E,  dal punto di vista legale, la legge Granger-Montague, approvata dal Wizengamot l’anno scorso, la n. 1274 del 24 ottobre, riconosce la maggiore età maturata nei paesi di origine dei maghi immigrati nel Regno Unito per motivi di studio o di lavoro come maggiore età anche nella nostra nazione. E, secondo Hermione Granger, che si è occupata della questione, ci sono almeno altri sei precedenti di alunni con G.U.F.O. che hanno insegnato ad Hogwarts prima di prendere il M.A.G.O. L’ultimo è Abelapet Wessily, nel 1848-1849, che insegnò Aritmanzia. Ma ci sono anche Geronimo Smith nel 1736, sempre per Cura delle Creature Magiche, Samantha Shakemore nel 1622 ancora per Aritmanzia, …

- E io aggiungo - disse a questo punto Luna Lovegood Scamander, interrompendo l’elenco che Percy voleva evidentemente fare - che i genitori che ho contattato non hanno niente in contrario, se l’insegnante ha competenza e passione per la disciplina. E io personalmente, che conosco la ragazza, penso che sia un’ottima scelta, la migliore possibile. Come rappresentante dei genitori nel Consiglio, non posso quindi che approvare la scelta…

Va bene: Luna e Percy (e anche Kingsley) erano forse un po’ di parte: conoscevano da anni la nostra famiglia (da quando i miei erano piccoli) ed eravamo in ottimi rapporti. Ma anche tutti (o quasi) i docenti erano d’accordo? Mi volevano per davvero offrire la possibilità di diventare un’insegnante?

- Se accetterai, Niamh, avrai naturalmente i 2/12 dello stipendio dell’insegnante di Cura delle Creature Magiche, che non è tantissimo, detto sinceramente, circa 50 galeoni… cioè, detto tra noi, una vera miseria… e non sarai dispensata dal seguire i tuoi corsi, che dovrai frequentare come studentessa. E ci sono altri aspetti da considerare, oltre all’attività didattica (fare lezioni e valutare i ragazzi): parteciperai ai noiosi collegi dei docenti, ad esempio; o anche  dovrai collaborare alla sorveglianza, dando premi e punizioni; dovrai interagire con caposcuola e prefetti, dando anche precisi ordini all’occasione… Ma, naturalmente, dato che sarai un’insegnante, avrai tutti i diritti connessi, compresa la possibilità di avere un ufficio, mangiare al tavolo degli insegnanti, se lo vorrai…  Ma ora devi parlare tu. Questa è la nostra proposta. Te la senti?

Mi sembrava che non fosse vero... Io un’insegnante? Dopo aver criticato per tanti anni quella classe di angariatori di poveri studenti, di perfidi sadici torturatori di giovani menti, di malvagi inculcatori di nozioni inutili,  io sarei passata dall’altra parte? Quanto avevo odiato Whyte, quanto l’avevo disprezzato!… Avevo detto mille volte che non sarei mai voluta essere come quello stronzo… Quante volte avrei desiderato mandate a quel paese lui e quasi tutti gli altri insegnanti di Hogwarts… Beh, avevo deciso. Non serviva  pensarci… e infatti non ci pensai nemmeno un attimo.

- Certo! Grazie! Mi sembra un sogno! - dissi - Mi piacciono le Creature Magiche e spero di comportarmi bene…

E tutti (o quasi, perché Whyte rimase stizzosamente fermo) applaudirono, compresi i due insegnanti nuovi che neanche mi conoscevano, mentre Luna veniva ad abbracciarmi e gli altri mi davano la mano!

- Bene! Ci organizzeremo per incastrare i due orari, da docente e da studentessa, dalla prossima settimana. Ora puoi andare a lezione, Niamh - mi disse la McGranitt - Poi ci saranno alcuni moduli da firmare e ti chiederò di pensare a come organizzare il programma… avrai naturalmente le classi inferiori… pensavo ad una prima e ad una seconda, ma ne riparleremo… A più tardi, Niamh…

Salutai tutti e poi, come se svolazzassi sopra una nuvole, mi allontanai dalla Presidenza… Io un’insegnante? Oddio, quanto era strano il mondo. Se qualcuno qualche mese prima me l’avesse detto, avrei sicuramente pensato che fosse completamente pazzo…

Fuori c’era Charles che mi aspettava, preoccupato. Chissà cosa aveva pensato. Mi vide arrivare tutta euforica…

- Tutto bene, Niamh? - mi chiese, con uno sguardo subito sollevato, vedendo la mia euforia - Cosa voleva la McGranitt?

- Ti piacerebbe andare a letto con un’insegnante? - gli domandai.

Questa proprio non se l’aspettava!

 

Il prossimo capitolo mercoledì prossimo! Un saluto a tutti! S.

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Capitolo 4
*** Sono un'insegnante! ***


Capitolo 4.

 

Sono un’insegnante!

 

 

Ricordo ancora che, la sera stessa in cui mi avevano chiesto ufficialmente se accettavo la proposta di fare la supplente di Cura delle Creature Magiche, a cena, mentre stavo tranquillamente parlando con gli amici, la preside McGranitt aveva preso la parola:

- Vi devo fare una comunicazione, ragazzi…

Silenzio assoluto nella Sala. Il mio cuore batteva forte. Avrebbe parlato di me? Come avrebbero reagito i miei compagni? Si sarebbero forse messi a ridere? Ora avevo tanti dubbi…

- Il prof. Hagrid ha chiesto alcuni mesi di permesso per motivi di famiglia e quest’anno ci lascerà. Sarà sostituito dalla prof.ssa Caporal e, per una prima e una seconda, dalla vostra compagna Niamh O’Neil, che da questo momento, per i ragazzi serpeverde e grifondoro di quelle due classi, sarà la prof.ssa O’Neil…

E mentre io diventavo di tutti i  colori e tutti mi guardavano stupefatti

- … Io personalmente, confortata da quasi tutti i docenti, dal rappresentante dei genitori e dal ministro Kingsley in persona, penso che la prof.ssa O’Neil sia la persona più adatta ad avviare i ragazzini di prima all’amore e allo studio per le Creature Magiche e quelli di seconda a appassionarsi sempre più della disciplina. Invito quindi la prof.ssa O’Neil a venire al tavolo degli insegnanti…

Subito scoppiò un fragoroso applauso nell’aula. Forse qualcuno avrà storto il naso (in effetti ero ancora piccola e neanch’io mi ci vedevo, nel ruolo di insegnante…), ma la maggior parte dei miei compagni sembrava contenta di quello che mi era successo! Subito Victoire si è precipitata da me e mi ha abbracciato (“Bravissima, Niamh! Sei la migliore! Sono contentissima per te”), seguita da altri  amici e amiche, mentre molti altri battevano freneticamente le mani.

Non sapevo più cosa fare, finché la McGranitt ha ripetuto: - Prof.ssa O’Neil, la prego di venire qui, insieme agli altri docenti… almeno oggi…

E così ho attraversato la Sala, in mezzo ai ragazzi festanti (i ragazzini di prima mi guardavano un po’ impauriti, a dire il vero), mentre anche gli insegnanti applaudivano (alcuni per educazione, come  il solito Whyte, che aveva un’enigmatica espressione del volto), altri più convinti…

 

Ma subito sono riuscita ad entrare nel ruolo… In effetti fare l’insegnante, anche se supplente e a tempo limitato (i corsi mi occupavano un paio di pomeriggi soltanto), aveva i suoi vantaggi. Il primo era l’ufficio… Mi piaceva tanto! Era completamente ripieno di foto di strani animali, libri, piante di ogni tipo, ampolle ed alambicchi. C’erano due ampie scrivanie, un simpatico salottino, con tanto di divanetto e poltrone, due ampie finestre, presso una delle quali ho fatto portare un bel  trespolo per Blacky… che ora stava con me, nel castello! Avevo subito infatti inviato la notizia a casa della mia promozione: i miei, che in realtà sapevano già tutto, dato che Hermione li aveva già avvisati dell’intenzione di farmi la proposta. L’idea era stata di Hagrid, come mi avevano anche detto a scuola, e aveva subito avuto l’approvazione della McGranitt (che ha un debole per me… forse anche perché ha un debole per i miei genitori, che sono stati suoi alunni), e anche del Ministero: Kingsley ed Hermione ne erano venuti a conoscenza proprio dal professor Hagrid, avevano subito contattato i miei (li conoscevano dai tempi della Battaglia, o anche prima) e avevano anche coinvolto nella faccenda Percy Weasley, anche lui caro amico di famiglia. Insomma, un po’ per i miei meriti, un po’ per l’aiuto degli amici, ora ero insegnante (anche se supplente, per sole quattro  ore).

Naturalmente i miei mi avevano fatto subito i complimenti, avevano fugato le mie ultime preoccupazioni (“Non devi mica insegnare Difesa, Niamh! - aveva scritto mia madre - Pensa a Blacky e a tutti gli animaletti che abbiamo qui in Irlanda e vedrai che ti verrò naturale parlare di loro e spiegare il loro comportamento ai ragazzini e come devono essere accuditi”)  e poi mi avevano chiesto se potevano fare qualcosa per me. Logicamente, la prima cosa da fare era utilizzare il mio fantastico Corvus Glacialis per le prime lezioni… avevo due classi, entrambe grifondoro-serperverde (primo e secondo anno): i ragazzi di prima non l’avevano mai visto e speravo che a loro sarebbe piaciuto (ha la fama, povero corvus glacialis, di essere un “uccello oscuro”, collegato a malvagi stregoni… in realtà è un volatile  simpaticissimo e dolcissimo); quelli di seconda già lo conoscevano, dato che glielo avevo presentato l’anno prima, ma ero sicuro che sarebbero stati contenti di ritrovarlo, un po’ come una mascotte della classe… e poi giocavo sul sicuro, dato che in quella classe c’era Maya Macnair, una adorabile serpentella con dei magnifici occhi verdi (come la madre, mentre il fratello, Leonard, li ha chiari, come il padre. I Macnair erano i possessori dell’altro corvus glacialis domestico conosciuto e potevo naturalmente contare su di loro: sfacciatissima solidarietà tra proprietari di corvus!)

Ma sto divagando. Avevo poi, nel mio ufficio, un fantastico bagno privato! Con vasche di porfido, soffici asciugamani, grandi specchi. Ed era responsabile della pulizia dell’ufficio un gentilissimo elfo (addetto esclusivamente alla pulizia degli studi degli  insegnanti!), che cambiava gli asciugamani tre volte al giorno! E, se volevo qualcosa, bastava chiamarlo e subito si materializzava! Mi faceva un elaboratissimo inchino e poi subito cercava di esaudire ogni mio desiderio: non so quante belle pietanze mi ha portato dalla cucina! Non facevo in tempo a domandargliele che subito apparivano nel mio salottino! Insomma, avrei fatto l’insegnante gratis solo per potermi rinchiudere in quel bagno e in quell’ufficio tutte le volte che volevo…

Poi i “colleghi” (mi faceva strano quando pretendevano che li chiamassi per nome!) erano gentilissimi (a parte uno… indovinate chi? Era sempre il solito str**o!) e cercavano in tutti i modi di aiutarmi a preparare le lezioni. Tranne, per fortuna, il prof. Hagrid, che ci aveva lasciato qualche giorno dopo il nostro colloquio, dato che del suo aiuto avrei dovuto fare sicuramente a meno…mi voleva far  presentare, ai bambini di prima, alcuni animaletti interessantissimi (per lui) con tante zampe e velenosi… La Caporal, per fortuna, era per una didattica tradizionale e un approccio soft alla disciplina: mi aveva quindi proposto di presentare i primi simpatici animaletti del bosco (+ Blacky) alla prima classe e di iniziare le lezioni sui parassiti magici delle piante in seconda… Ricordo ancora la mia prima lezione… sicuramente ero più emozionata io dei ragazzetti... Tuttavia poi tutto era andato bene, grazie alle dritte della Caporal, agli argomenti interessanti, alla presenza di Blacky (che si era superato, collaborando attivamente alla lezione e interagendo con tutti i miei alunni), all’aiuto  degli  amici e dei miei fratelli (Lorna, Ryann e Seanna erano tutti contenti di dare una mano; del resto la McGranitt aveva riorganizzato i loro orari in modo tale che fossero liberi in concomitanza con le mie ore).

- Sei proprio portata per insegnare Cura delle Creature Magiche - mi aveva poi detto, finita la lezione, Ryann.

- Sei stata bravissima - ripeteva quella serpentella di Lorna - Sei veramente in gamba…

Senza contare i centauri… che si erano fatti anche vedere dai miei ragazzini esterrefatti da quella esperienza (di solito non socializzano mai) e che mi portavano anche  qualche simpatico animaletto della Foresta  Proibita (niente di velenoso o pericoloso!), dietro mia richiesta, da far vedere ai ragazzetti… Insomma Fidippa (la mia amica centaurina), con Megarian e Ippolita (i suoi “puledrini”) cominciarono ad essere presenze fisse alle mie lezioni e, anche se non socializzavano troppo (i centauri sono un po’ scorbutici), il solo fatto che si facevano vedere e parlavano brevemente con me mi rendeva, agli occhi dei ragazzetti  di prima e di seconda, straordinariamente importante e competente…

Insomma, le cose si erano sistemate  abbastanza bene, anche perché la materia mi piaceva e cercavo di farla amare ai ragazzi. Il che è facile, dato che tutti, o quasi, amano gli animaletti…. e io presentavo quelli più simpatici e meno pericolosi!

E che fossi un’insegnante non dispiaceva neanche al mio ragazzo, al quale ogni tanto sibilavo frasi del genere: - Ehi, Montague! Lei è in punizione! Ha un andamento troppo trasandato! E un bottone allacciato male.  La voglio questa sera nel mio ufficio! Alle nove! E non  tardi!

- Lei è diabolica, professoressa! Il potere le ha dato alla testa… - mi diceva Charles, con un grande sorriso da “serpe” (che mi piaceva tanto!).

- Vedrai che punizione ti affibbierò… - gli sussurravo all’orecchio.

Ma il mio sguardo faceva intuire che la punizione non sarebbe stata troppo spiacevole, né per lui né per me…

_____________________________________

 

A novembre ci fu il primo incidente. Era sera e Antonia (la mia amica italiana), Evelyne e una corvonero (Melory Gaugarin) tornavano dalla Biblioteca. Devo dire che Antonia si era perfettamente integrata nella vita scolastica e seguiva, senza particolari problemi, le varie lezioni (con me frequentava Erbologia); era diventata anche molto discreta nei suoi rapporti con il moroso (se così lo posso definire), quel Lorenzo che avevo sorpreso una volta in sua compagnia con l’aspetto di Kyle. Di fatto non avevo più visto i due insieme (anzi, quando eravamo tutti in Sala Grande sembravano ignorarsi reciprocamente), ma avevo notato che, ogni tanto, lei scompariva e, in quei momenti, non era possibile trovare neanche il ragazzo italiano… insomma, secondo me si vedevano, di nascosto, in qualche luogo appartato di Hogwarts (e ce ne erano tanti… e io ne avevo una certa esperienza!).

Quella volta, comunque, come detto, le tre erano giunte nella tromba delle scale che conducevano verso la Sala Grande. Improvvisamente furono quasi travolte da uno dei grandi  lampadari che pendevano dal soffitto.

Le ragazze, sentito il rumore, e visto quella massa di ferro e vetro precipitare verso di loro, cercarono vanamente di bloccarlo con qualche incantesimo, ma senza risultati. Sarebbero state travolte da quella struttura gigantesca se non fossero intervenuti prima il professor Vitious, che si trovava casualmente nelle vicinanze, poi il professor Paciock. Vitious riuscì a rallentare la discesa del pesante lampadario, permettendo alle ragazze di spostarsi velocemente, mentre Paciock lo fece esplodere trasformando i vetri e il metallo in tante foglioline  e pezzi di corteccia (bello questo incantesimo!) Arrivarono poi tutti gli altri insegnanti, dal prof. Malthus (quello nuovo di babbanologia; si trovava lì vicino, ma non era potuto intervenire prima), alla Caporal, dalla McGranitt a Sinistra.

Si pensò, ad essere sinceri, ad un semplice incidente: il cavo che reggeva il grande lampadario al soffitto probabilmente era lesionato  (Whyte pensava addirittura durante la Battaglia di tanti anni prima) e ora, improvvisamente, aveva ceduto. Ma qualche insegnante mostrava qualche perplessità, ad esempio Paciock, per il quale la ricostruzione sembrava inverosimile. Ma non c’erano prove che fosse stato manomesso…Insomma, dato che nessuno si era fatto troppo male (solo Antonia aveva qualche taglio, ma non era niente di grave), si tornò presto alla solita tranquilla vita.

Antonia fu comunque lasciata, per quella giornata, in Infermeria e così la sera, verso le sette, io e Charles siamo andati a trovarla.

- Oh, che brava, Niamh! Sei tornata a trovarla! - mi ha detto subito la Chips quando mi ha visto.

Io l’ho assecondata (“Sì, e ho portato anche Charles”), ma dentro friggevo… Io non c’ero stata e sicuramente quella che aveva visto la Chips era, ci potevo scommettere, quel Lorenzo, il moroso italiano di Antonia, quello che “abusava” di Polisucco, malgrado mi avesse promesso di non usarla più! Ho fatto un sorriso a Charles, che, dato che è molto più intelligente di me… e lo dico sinceramente!... aveva capito anche lui tutto (naturalmente gli avevo raccontato della situazione in cui mi ero venuta a trovare la prima notte in cui ero ad Hogwarts). Siamo quindi entrati nella stanza dove era stata collocata la  nostra amica italiana.

- Ti trovo bene, Antonia.. - le ho detto, mentre anche Charles si sedeva vicino a noi.

- Grazie, Niamh… Per fortuna è stato solo un incidente… Non è successo niente… Ma ti devo chiedere scusa… Lorenzo è venuto a trovarmi… ma non si sente sicuro qui… E’ convinto che qualcuno lo stia tenendo d’occhio e non vuole farsi vedere insieme a me…

- E allora ha bevuto la Polisucco, assumendo l’aspetto di una tua amica… irlandese… - ha completato Charles.

- L’avete già scoperto? Lorenzo pensava che sarebbe riuscito a nasconderlo: voi eravate nelle serre, dall’altra parte di Hogwarts…

- Scusa, Antonia. Non è possibile andare avanti così… Il tuo moroso non può trasformarsi in qualunque persona gli venga in mente… Se avesse incontrato Charles cosa faceva, lo baciava? E poi cosa fa… colleziona capelli e materiale organico? E come fa ad avere i miei capelli?

- Sì… hai ragione… - disse piano Antonia. -  Ti assicuro che non lo farà più

Questo quei due me l’avevano  già detto. Ho pensato opportuno fare la faccia dura:

- Guarda,  se mi accorgo che si trasforma un’altra volta… in chiunque… me o altri… io lo denuncio subito alla McGranitt. Sono stata chiara? In ogni caso mi hai deluso… quando io dico una cosa, la mantengo…

- Ti chiedo ancora scusa, Niamh… Ma tu non sai tutta la storia…

Rimanemmo in attesa di ascoltarla. E Antonia, dopo un attimo di silenzio, cominciò:

- In realtà non mi chiamo Antonia, né Lorenzo ha quel nome. Io sono sotto protezione, dato che mio padre, in Italia, è coinvolto in una sanguinosa faida magica… proprio con la famiglia di Lorenzo… La polizia italiana ha pensato di spedirmi lontano da casa con un’altra identità… e anche un altro aspetto, a dire il vero… e nessuno deve sapere che sono qui. La famiglia di Lorenzo mi vuole morta… non è niente di personale… vuole solo colpire i familiari di mio nonno… e Lorenzo, che è uno dei nipote del capo di quella famiglia, è stato mandato qui in Scozia a cercarmi... Per fortuna non conoscono il luogo dove sono… sanno solo che sono in Europa, e qualcun altro mi cerca, probabilmente, anche in altri paesi…

Oddio, la cosa cominciava a diventare inquietante!

- Ma Lorenzo non è come gli altri… lui mi vuol bene… mi ha sempre voluto bene… e sta facendo un rischioso doppio gioco… finge di cercarmi qui in Scozia (come detto non sono sicuri che io sia qui, né tantomeno sospettano che io sia proprio ad Hogwarts… pensano ad un rifugio segreto protetto da Fidelius)… e intanto mi sta vicino e mi protegge… Non è stato mandato solo lui, ma anche altri, come vi ho detto, tra cui un sicario famosissimo, un mago belga che chiamano Ignotus, dato che nessuno conosce il suo volto… e quelli che l’hanno visto non l’hanno più potuto raccontare… E’ il migliore sulla piazza ed è tenace… una volta che ha avuto l’incarico, finché non l’ha terminato, non molla… E io sono il suo prossimo obiettivo, a quanto sembra…

- Cioè… questo tipo dovrebbe… ucciderti? - chiesi, angosciata.

- Sì… e chi riesce ad avere informazioni su di me… Lorenzo o altri… dovrebbe avvisarlo… hanno delle monete magiche che permettono di comunicare con questo fantomatico Ignotus, che  naturalmente neanche Lorenzo sa chi sia… Lui ora mi sta vicino, finge con i suoi di cercarmi per tutta la Scozia e controlla che non ci sia nessuno che scopra la mia presenza qui… Sta rischiando: certo, non lo ucciderebbero, ma sarebbe considerato un traditore… e questo, credimi, dalle nostre parti è forse peggio di appartenere alla fazione avversaria…

- Ma è terribile! Mi dispiace tantissimo! - le dissi, abbracciandola.

Intervenne Charles: - Ma, scusa… Chi conosce questa storia? E l’incidente di oggi… è stato un incidente?

- Solo due persone conoscono la mia storia e sanno chi sono veramente: una è il capo degli Auror inglesi, Harry Potter, dovreste conoscerlo, almeno di nome: è quello che ha sconfitto Voldemort, quel vostro mago pazzo… Poi c’è la preside, la McGranitt, a cui Harry Potter ha raccontato qualcosa… Solo loro due… Nessun altro ne è a conoscenza… Ma, ad essere sincera, anche loro ignorano chi sia Lorenzo e non sanno che è stato mandato qui per cercarmi… Io so che lui mi vuol bene e non mi tradirebbe mai, e così non ho detto niente a nessuno, né ad Harry Potter né alla McGranitt… Solo voi due sapete ora tutta la storia. E ora sono nelle vostre mani, Niamh, Charles… Non traditeci, ve ne prego!

Corsi ad abbracciare Antonia.

- Ma certo, Antonia. Puoi contare su noi due… -  affermai. - Non ti tradiremo mai…

- E’ per questo che… Lorenzo non vuole farsi vedere insieme a te? - ha chiesto poi Charles.

- Sì… Non sappiamo dove sia, o chi sia, questo Ignotus, che probabilmente conosce Lorenzo o almeno ha capito chi è… Non vuole che, inavvertitamente, capisca che io sono la persona che cerca… e allora finge di cercarmi in altri luoghi della Scozia… e per prudenza non vuole che ci vedano insieme ad Hogwarts…

- Mi dispiace, Antonia. Ti do la mia parola che nessuno saprà niente - disse Charles -  Ma se ci fosse qualche legilimens…

- Non preoccupatevi per questo: le informazioni che vi ho passato sono coperte da un incanto speciale antilegilimanzia… antica magia italiana… Sai com’è, dalle mie parti si usa spesso… ci sono parecchie cose da nascondere e, a meno che uno non voglia comunicare volontariamente le informazioni, non è possibile individuarle…  E’ un incantesimo particolare, che non si trova nei libri scolastici, e neanche in quelli di magia avanzata, ad essere sincera… se volete ve lo spiego, un giorno…

- E l’incidente di oggi…

- Non so… Forse è veramente un incidente… Almeno secondo la Preside…

In quel momento è entrata la Chips e ci ha invitato ad andarcene, perché era tardi.

Abbracciai Antonia, la salutammo ci dirigemmo, molto perplessi per quello che avevamo ascoltato, verso la Sala Grande…

 

 

Maya MacNair è un OC di AdhoMu (presente ne "La cura universale"), che ringrazio per il permesso di utilizzarlo, in questo capitolo e saltuariamente nei prossimi. Un saluto a tutti e a mercoledì prossimo! S.

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Capitolo 5
*** Colloquio con Ted Lupin ***


Capitolo 5

 

Colloquio con Ted Lupin

 

Finalmente si avvicinavano le vacanze! Io avrei dovuto lasciare Charles per qualche giorno (per fortuna pochi… ci saremmo visti a MacDonald Castle a Natale, dove andavamo tutti a passare quella giornata con i MacDonald-Montague), ma ero contenta di tornare un po’ a casa. Mi mancavano i miei e anche quel piccolo mostriciattolo di mio fratello Conan! Salutati tutti, pertanto, un paio di giorni prima di Natale, utilizzando il mio camino privato (che forza! Voglio fare l’insegnante a vita!) sia io sia i miei fratelli ci siamo spostati a casa, in Irlanda, dove siamo stati accolti con tanta gioia dall’asfissiante mio fratello (“Dai, Niamh! Andiamo a giocare!”) e dai miei genitori.

Abbiamo passato una bellissima giornata, insieme ai miei, tutti contenti di averci a casa. Ma ho notato che, in particolare, mia madre era euforica, parecchio su di giri. Più del solito. E anche un po’ distratta (cosa assolutamente non da lei: è sempre attentissima a tutto! Quella distratta della famiglia sono io!). C’era qualche grossa novità nell’aria, lo capivo… E ho capito: ormai ho un sesto  senso per queste cose…

- Sei incinta, mamma? - le ho chiesto a  bruciapelo, in un momento in cui eravamo sole

Non ha avuto bisogno di conferme, perché mia madre (che è ancora molto giovane… aveva in quel tempo trentadue anni) ha fatto un gigantesco sorriso e, un attimo dopo, mi abbracciava!

- Sono molto contenta! Cosa ha detto babbo? Lo sa? - le ho chiesto.

- Oh, ancora non sa niente… e aspetterei un paio di settimane a dirglielo. Se qualcosa va storto, ed è possibile, ci rimane poi male. Sai come è fatto e quanto vi vuole bene… Quindi tu non dirlo a nessuno, me lo prometti?

- Promesso… Neanche a Charles?.

- A nessuno finché non lo dico io. - ha detto mia madre.

- Ma almeno a Seanna… in disparte, con la promessa di non dirlo a nessuno…

-  Ok, ma solo a lei, e quando sarete ritornate ad Hogwarts. E dille di non comunicarlo! Chiaro?

- Certo! Ti voglio bene! - le ho detto

- E anch’io! Ma ora parliamo di te? Come è essere un’insegnante, allora?

- Una figata pazzesca! E devi vedere il mio ufficio!...

______________________________________________

 

A gennaio, poi, una volta ritornati a scuola, tutto riprese come prima e, a parte dei sani momenti ricreativi con Charles (nella Stanza delle Necessità, o anche, sempre più spesso, nel mio ufficio, dove avevo notato che il divanetto del salottino poteva essere facilmente trasfigurato in un comodo e pratico divano-letto!), la mia vita si svolgeva senza particolari novità: ero ormai entrato nel ruolo di insegnante (anche se solo a tempo limitato) e la cosa mi piaceva.

Per quanto riguardava poi l'insegnamento, tutto procedeva bene: in effetti, nei primi due anni, gli argomenti erano particolarmente piacevoli e potevo giostrarli come volevo, senza preoccuparmi di svolgere un programma preciso… E pensare che, dopo la riforma dell’Istruzione Superiore promossa dal Ministro  dell'Istruzione Kruger (ai tempi dei miei lo studio iniziava nel terzo anno!), CDCM  era stato anticipata al primo anno! E, inoltre, non c'era un vero e proprio programma: era stata permessa la più amplia libertà di insegnamento, dato che l'importante, secondo le indicazioni di Kruger, era avviare, anche in modo ludico, i ragazzi all'amore per le Creature Magiche.

In quel mese io e la Caporal, sviluppando un’intuizione di Maya MacNair, una mia alunna di seconda, abbiamo iniziato la nostra avventura con gli avvincini… Sono, come tutti sanno, piccoli esseri magici abbastanza aggressivi che vivono in laghi e stagni della Scozia. Maya Macnair aveva però notato che la colonia di avvincini dello stagno vicino alla sua dimora scozzese, vicino al laboratorio del padre (famoso pozionista) era particolarmente docile e tranquilla… Che la presenza di qualche residuo delle pozioni, magari caduto accidentalmente dopo uno dei vari esperimenti, avesse contribuito a contenere l’aggressività di quella specie? E se fossero state portate in un altro ambiente, gli avvincini avrebbero mantenuto la loro caratteristica o sarebbero tornate ad essere fastidiosi ed aggressivi come erano dappertutto? E i loro discendenti avrebbero mantenuto le qualità positive? Per rispondere a queste domande, avevamo pertanto predisposto una serie di vasche (in cui sguazzava Blacky, anche se io fingevo ogni tanto di sgridarlo) con varie colonie di piccoli avvincini (fornitici gentilmente dal prof. MacNair, molto legato alla figlia, come al resto di quella stupenda famiglia, del resto) e, settimana dopo settimana, avevamo notato che i piccoli animaletti, ormai completamente cresciuti, erano particolarmente miti e senza nessuna traccia di aggressività. Stavamo ora provando a notare come si comportavano i loro figli e sembrava che le nostre intuizione fossero fondate… Potevamo sviluppare una specie di avvincini “domestici”, abituati alla presenza umana, socievoli e gentili… Era una grande scoperta scientifica e non vedevamo l’ora di avere maggiori dati per comunicarlo alla comunità scientifica (potevamo sicuramente pubblicare la notizia sul Cavillo Geographics, dato che Luna Lovegood e Rolf Scamander sarebbero impazziti all’idea di divulgare la scoperta che noi due, la piccola Maya e suo padre avevamo fatto!).

Comunque, ritornando al nostro discorso, dopo aver pulito le vasche, verso mezzogiorno, ero rimasta un attimo a sistemare le cose per il pomeriggio (avrei avuto io lezione con i ragazzini di prima), quando ho visto arrivare Vic.

- Ciao, Niamh… Hai qualche minuto per me? - mi ha detto.

- Certo, Victoire. - le ho risposto - Tutto bene?

- Dai, sediamoci.

Siamo entrati a casa di Hagrid (mi ha lasciato le chiavi… anche perché devo dare da mangiare ai vari animali che vi si trovano) e ci siamo sistemati intorno al tavolo.

- Sono innamorata di Teddy - mi ha detto, a bruciapelo.

Oddio, la “terapia” non aveva funzionato. Pensavo che sbaciucchiare e limonare con Jack O’Donevan (bravo ragazzo… per giunta irlandese!) le avesse fatto passare la passione monomaniacale per Ted Lupin, ma evidentemente non era così…

- Ma, ne sei sicura? Ti vedevo bene con Jack… mi sembrava che aveste raggiunto un certo grado di intimità…

- Sì… ma penso a lui - mi rispose - Quando bacio Jack immagino che sia lui…

E una lacrima le è cominciato a scenderle sulle  guance… Ci stava male…

- E’ colpa della Skeeter… Fino a luglio mi ero quasi convinta di essere innamorata di Jack e non pensavo troppo a Teddy… Poi ha scritto quell’articolo velenosissimo, in cui menzionava anche me e Ted…

Sì, lo ricordavo. Aveva scritto un articolo per la finale della Coppa del Mondo di Quidditch e lo aveva riempito di allusioni perfide su tutti i membri del clan Weasley-Potter. Compresa Vic e Teddy, che aveva detto che erano completamente innamorati e pomiciavano allegramente insieme. Peccato (per Vic, soprattutto) che erano notizie del tutto gratuite. Quella donna era proprio cattiva, e coinvolgere dei ragazzini con le sue stupide allusioni era proprio sintomo di una perfidia inarrivabile. Io, francamente, la odiavo.

- … Era tutto inventato, lo sai, come lo sapevano tutti, ma mi ha fatto pensare a come sarebbe stata bella la vita con lui… Io non ce la faccio più - mi ha detto una affranta Victoire.

- Dai… Vedrai che si risolverà tutto…

- Jack è un bravissimo ragazzo… - mi ha confessato, sempre trattenendo un singhiozzo - ma io non faccio altro che pensare a Ted… penso sempre a Ted…

- Forse faresti bene a parlare… anche con Teddy, per chiarirvi le idee… ma soprattutto con Jack… non mi sembra corretto illuderlo… lui ti vuole bene veramente - ho suggerito

- Con  Ted è impossibile… lui mi vede solo come una specie di sorella, come una cuginetta… e poi è fidanzato con quella McGallow… E poi voglio bene a Jack, veramente, gli voglio bene… anche se non lo desidero, da quel punto di vista… Però è gentile, simpatico, mi aiuta… non mi dispiace come compagno…

- Non importa, Vic… - le ho detto dolcemente - Non puoi continuare così… deve essere sincera con lui… e con te stessa. Con Ted può andare o non andare, non lo so… ma con Jack, così non può andare… gli fai male, e gliene farai di più in futuro, se non glielo fai capire ora… Bisogna avere il coraggio di guardare in faccia la realtà… se è come dici tu, non puoi agire diversamente… devi dirglielo…

Victoire mi guardava fissa fissa. Poi disse: - Grazie, Niamh… Hai ragione, come sempre… Sono proprio fortunata ad averti come amica… Stasera gli parlo… e con Ted, vedrai… prima o poi si accorgerà di me…

Mi faceva anche tenerezza. Era una ragazza bellissima (per un ottavo Veela), sempre ammirata dai ragazzi, e aveva una perenne cotta per Teddy Lupin… un gran bravo ragazzo, per altro, e anche molto carino… Forse sarei dovuta intervenire io, altrimenti, con l’intuizione che il mio amico Teddy aveva, si sarebbe accorto di quello che Victoire provava per lui fra qualche decina di anni…

Vic, un po’ più tranquilla, mi ha lasciato ed è andata a cercare Jack. Ho poi saputo che, quella sera, i due si erano lasciati

 

- Teddy! - ho urlato dalla finestra, malgrado Charles mi facesse degli occhiacci (stavamo in biblioteca!) - Aspetta un attimo! Vengo giù. Devo dirti una cosa…

Ho dato un bacino veloce al mio moroso, che mi guardava con uno sguardo perplesso, e gli ho detto: - Devo salvare un’amica… o almeno ci provo!

- Non fare pasticci, Niamh… Vuoi che venga anch’io? - mi ha detto.

Ci mancava solo quello! E’ vero che non litigavano più da un pezzetto, lui e Teddy, ma immaginarlo come “consigliere sentimentale” di Ted Lupin non ce lo vedevo proprio!

- No, grazie, amore… Vedrai, faccio subito - e sono uscita di corsa.

Scesa velocemente in giardino (Ted stava andando verso le serre, dove aveva lezione), gli dissi che  l’avrei accompagnato. Il terreno era ancora in parte coperto di neve, ma, per fortuna, era stata battuta e si poteva passeggiare tranquillamente; in alcune zone, poi, si stava sciogliendo.

- Sai, Ted. Volevo chiederti se ti sei accorto che qualcuno ha bisogno del tuo aiuto…

- Beh, no…Ti riferisci alla Smith?… quella della ricerca?

- No, no… - ho subito precisato - Si tratta di una qualcuno a cui sei legato maggiormente, che consideri un po’ come una sorella…

- Ah, stai parlando di Lily Potter? A Natale, sai…

Ok, un bel respiro. Come al solito, non aveva capito niente (i ragazzi hanno bisogno di essere proprio “imbeccati” direttamente, su certe cose). Dovevo spostare il discorso su Vic.

- Qualcuno più grande, a cui vuoi bene e che ti vuol bene, una cugina di Lily …

Oh, ancora non aveva capito? E’ possibile che i maschi hanno l’intuizione di un’ameba?

- Beh, sai, i Weasley sono tanti… Non so cosa vuoi chiedermi… ma ci sono Molly, Rose, Victoire, Dominique, … Ma, qual è il problema?

- Beh… - gli dissi - E’ possibile vedere una di loro in un modo… un giorno… e poi la vedi sotto tutt’altra luce il giorno dopo… Sai com’è, le ragazze crescono velocemente e anche i loro bisogni, i loro sogni, le loro aspettative cambiano velocemente e quello che prima non si poteva notare, poi diventa evidente… a tutti. E a quel punto hanno bisogno di essere rassicurate, di essere avvicinate, di essere confortate, non come “cugine”, non so se mi spiego, ma come ragazze… Sono in un momento importante della vita e devono appoggiarsi a qualcuno che stimano, a cui hanno sempre voluto bene, che cominciano a vedere in modo diverso… e da cui aspettano di ricevere la stessa attenzione che loro gli rivolgano…E non parlo delle piccolette, ma di una abbastanza grandicella… una che frequenta Hogwarts…

Se non capiva adesso, non sapevo come fare! E poi il tempo stringeva: eravamo arrivati quasi alle serre e, poco lontano, c’erano i suoi compagni che lo aspettavano.

- Ho capito, Niamh… grazie! Stai parlando di Victoire! Non preoccuparti, ho capito!

Uh? Ci ero riuscita?

- E sono contento. Anzi, era un pezzo che doveva decidermi a parlare con lei …chiaramente - continuò Ted.

Yeee! Si sarebbe deciso di parlarle! C’ero riuscita!

-… e io le sarò vicino, non come cugino, vedrai…

Evviva. Aveva capito tutto! Ero riuscito a fargli aprire gli occhi!

-  … ma come amico! Sono veramente contento che Vic abbia deciso, finalmente, di fare il provino per entrare nella squadra di quidditch al posto della Jefferson, che si è ritirata… Lo sapevo che le interessava, anche se lei sostiene il contrario… Il quidditch rafforza il carattere, l’ho sempre detto… Ci penso io, non preoccuparti, le darò dei bei consigli per il provino… Grazie, Niamh. Le parlerò prestissimo…

E si è recato dai suoi compagni. Io sono rimasta impietrita, senza parole. Come è possibile essere più idioti?

 

________________________________________________

 

Avevo invece notato che Charles era un po’ troppo serio, ultimamente. Era supergentile, naturalmente (è la persona più corretta e gentile che conosco), ma mi sembrava un po’ preoccupato per qualcosa. E mi fissava in continuazione, come se aspettasse che gli parlassi… In realtà io gli parlavo sempre (chiacchiero un po’ troppo, a dire il vero), ma lui sembrava che aspettasse qualcosa di particolare…

Beh, siccome avevamo il mio studio a disposizione, potevo un po’ rasserenarlo…

- Che ne dici, Amore, se andiamo un po’ a rilassarci… in ufficio?…

E lui, serio: - Ma sei sicura che… si possa…

- Beh, certo! Perché no? - Come mai aveva tante esitazioni. Di solito non le aveva, anzi! Non è che stesse pensando a qualcun’altra…

- Va bene, non vorrei però…

- Cosa? - il discorso era sempre più enigmatico.

- Nelle tue condizioni… Scusa, l’ho saputo per caso…

- Nelle mie condizioni? - Sì, avevo avuto una specie di influenza babbana qualche giorno prima, ma  la Chips mi aveva curato tutto in un pomeriggio dandomi non so quale pozione. Ora stavo benissimo… Cos’erano tutti quegli scrupoli… Non è che gli piacesse qualcun’altra…

- Io sono felicissimo… Certo, mi sono dovuto abituare all’idea… Ma sono felicissimo, davvero. E avrei aspettato che tu me lo dicessi… ma casualmente ho sentito Seanna… te l’assicuro, non l’ho fatto apposta… l’ho sentita parlare con Blacky, con il tuo corvus… e gli diceva che sarebbe arrivato presto un… bambino con cui lui avrebbe giocato… Sono veramente contento…

Ad essere sincera, aveva la faccia un po’ troppo seria per essere contento!… Mi venne da ridere… Pensava che fossi incinta! Era incinta mia madre!

- E se ti dicessi di essere incinta, mi sposeresti? - gli ho chiesto.

- Certo! Sono la persona più felice del mondo! Certo, all’inizio ho avuto un leggero shock…

- Sciocco! Non sono incinta! A meno che tu non voglia combinare il guaio oggi  in ufficio, se riesco a convincerti a venire…

- Ma tua sorella…

- Poi ti  spiego. - gli dissi. In quel momento pensavo a tutt’altro. - Ora dedichiamoci ad una sana occupazione. E, ricordati, sono un’insegnante e devo essere obbedita… Ma attento a non combinare qualche guaio…

- Hai l’anima serpeverde… Ne sono sempre più convinto… - mi disse Charles guardandomi in un certo modo. Quanto mi piaceva quando mi guardava così!

 

 

Maya MacNair è un OC di AdhoMu, che ringrazio per l'autorizzazione ad utilizzarlo. Ringrazio anche Barbie_Ettelaine_91 ed Inzaghina per avermi permesso di correggere due grosse incongruenze in cui ero incorso! Un saluto a tutti e a mercoledì. S.

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Capitolo 6
*** Il Torneo Tremaghi ***


 

Capitolo 6

 

Il torneo Tremaghi

 

 

Verso la fine di gennaio venne organizzato un noiosissimo Collegio dei Professori (ce n’era uno ogni tanto), dove la Preside ci diede un’orribile notizia: tra i giornalisti accreditati per seguire il Torneo Tremaghi c’era anche l’odiosa Rita Skeeter… Uffa, dovevo sempre imbattermi in quella megera?

L’avevo lasciata un paio di anni prima quando, per evitare una severa condanna, aveva preferito patteggiare e ritirarsi in Patagonia per dedicarsi alla flora di quella regione… purtroppo il mondiale di quell’estate (tenuto proprio in quella regione, mentre io ero a Venezia insieme a Charles) l’aveva rilanciata: aveva scritto alcuni “brillanti” articoli che erano andati a ruba. E avevano fatto arrabbiare i miei amici Potter e Weasley per le tante cattiveria dette o a cui alludeva… aveva anche detto, tra tutte le altre cose, che Teddy e Victoire si sbaciucchiavano… La coppietta sembra aver scoperto un modo per respirare con le orecchie… erano state le sue parole…  Io, per prima cosa, non capisco perché la gente deve interessarsi di cosa facessero due ragazzi! Poi (purtroppo per Vic), non era neanche vero, come non erano vere tutte le allusioni malevole che riversava sulla magnifica famiglia di Harry e sui Weasley. Brutta arpia!

- Non si può negare a quella… giornalista - dissi (ma avevo in mente un altro termine, meno neutro) - di entrare ad Hogwarts? E’ cattiva…

- Purtroppo no - disse la McGranitt - Anch’io non la sopporto, ma non possiamo scegliere quali inviati la Gazzetta del Profeta voglia mandare.

- Io non rispondo di me  stesso, se la incontro - disse il prof. Paciock, che a stento tratteneva l’ira - In quel suo ultimo schifoso libro, quello sull’esercito di Silente e “il lato oscuro della rivolta” ha scritto tante di quelle sciocchezze che non si riescono a contare… E, soprattutto, ha denigrato gratuitamente Colin Canon e altri ragazzi che sono morti…

- Sono d’accordo con voi - disse la Preside - ma non si può fermarla direttamente. Ma la farò controllare… Ho avuto assicurazione che i fantasmi non la perderanno d’occhio un attimo… e anche alcuni quadri… insomma, se commetterà un’infrazione sarò la prima a saperlo e la prima a denunciarla al Wizengamot, dove ha molti nemici, mi sembra…

Beh, magari avrebbe fatto qualche passo falso…

 

Qualche giorno dopo, finalmente, arrivarono le squadre di Beauxbatons e Durmstrang. Non arrivarono in modo spettacolare (la volta precedente, mio padre mi aveva detto che erano giunti con una nave fantasma, ancorata nel lago e con un carro trainato da cavalli alati), ma, secondo la filosofia del Ministero, che cercava di limitare i pericoli, ma anche le bizzarrie e le stranezze del mondo magico (effettivamente molto marcate, qualche volta), attraverso il grande camino situato in Sala Grande, che utilizzavano talvolta anche Kingsley e i funzionari del Ministero, quando venivano ad Hogwarts.

E, quando arrivarono i francesi, naturalmente elegantissimi, vidi, in mezzo al gruppo (erano una quindicina di ragazzi) anche la mia amica Ginevra MacArthur! Io subito, dal mio posto (mangiavo in Sala in mezzo agli altri Tassi; non salivo sul tavolo degli insegnanti, naturalmente, se non in circostanze eccezionali), sono saltata in piedi a salutarla. Com’era cresciuta! Ed era sempre bellissima. Subito sono andata  verso di lei e ci siamo abbracciate, come buone amiche (lo specifico, dato che lei non è etero… e aveva, un paio di anni prima, un’infatuazione… per me), insieme a Teddy e ad altri ragazzi che si ricordavano della sua permanenza nella nostra scuola (era stata inserita nella casa di Corvonero). Vicino a noi c’era anche Vic, che salutava sua zia Gabrielle Delacour, una delle due professoresse francesi che avevano accompagnato gli studenti. Era bellissima come la mamma di Vic, Fleur, e come tutte le ragazze della famiglia… hanno un’antenata Veela, il che le rende proprio particolari!.

Subito la McGranitt li ha fatto sistemare (erano una quindicina tra ragazzi e ragazze) al tavolo di Grifondoro; poi, subito dopo, arrivarono gli studenti di Dumstrang che si sistemarono al tavolo dei Serpeverde. Una bella bionda nordica, con un corpo mozzafiato, si era messa proprio di fianco a Charles, che cominciò a parlare tranquillamente con lei… “Ehi! Quello è il mo ragazzo!” volevo dirle…

I ragazzi e le ragazze, sia di Beauxbatons, sia di Durmstrang, sarebbero poi stati ospitati nelle due case, come era stato deciso in precedenza. Anch’io aveva partecipato, in qualità di insegnante, alla riunione in cui si era deciso di organizzare in quel modo la sistemazione dei ragazzi delle due scuole. Naturalmente non avevo aperto bocca ed ero solo stata a sentire quello che proponevano gli altri… Ma ora ero pentita. Che quella biondona nordica girasse intorno al mio ragazzo, nella stesa casa, non mi piaceva troppo!

Poi iniziò la fantastica cena… Devo stare un po’ attenta alla linea, in quelle occasioni, perché gli elfi si superano preparando fantastici pietanze… E dopo la McGranitt prese la parola:

- Cari studenti e gentili ospiti! Ora che siamo tutti insieme e che, finalmente, il Torneo può iniziare, posso ricordarvi le regole… stabilite dal ministero stesso. Ho anche qui il funzionario capo, Percy Weasley, che vigilerà sulla correttezza della gara…

Applausi misurati, mentre un impettito Percy Weasley (che avevo già notato ed avevi anche salutato qualche minuto prima) si alzava in piedi e piegava leggermente il capo verso di noi.

- Carissimi ragazzi e ragazze… E’ un piacere essere qui, in qualità di delegato responsabile inviato dal primo ministro Kingsley, a spiegarvi le nuove norme riguardanti la competizione del presente anno…. Dunque… il Calice di Fuoco è stato finalmente riattivato… Il restauro a cui è stato sottoposto, dopo gli eventi di vent’anni fa, l’ha reso praticamente inattaccabile da parte della Magia Oscura. Pertanto chiunque fosse interessato, e abbia più di diciassette anni, può sottoporre la sua candidatura al Calice stesso che poi, autonomamente, selezionerò il candidato migliore delle tre scuole. Vi esorto a inserire un pezzo di pergamena con i vostri dati  entro domani mattina, quando verranno selezionati i campioni di ogni Scuola….

Io ascoltavo con un moderato interesse, ma soprattutto guardavo con uno sguardo sospettoso Charles che, ad un certo punto, leggermente imbarazzato, fece un bel sorriso nei miei confronti e mi indico alla sua nuova amica stangona russa. Le feci un accentuato sorriso e un saluto nervoso con la mano…Dovevo essere gelosa?

- Chiunque mette il suo nome nel Calice - continuava Percy Weasley -  sappia che sottoscrive un contratto magico vincolante, e non può in nessun modo tirarsi indietro… Quindi pensateci bene! Le prove saranno difficili, ma non pericolose… almeno di ciò vi rassicuro io, Percy Weasley, che le ho personalmente visionate…

E estrasse, da un baule che aveva vicino, il famoso “calice di fuoco”: era una coppa di legno, rozzamente intagliata, da cui uscivano fiamme blu e bianche.

- Rimarrà esposta qui in Sala Grande fino a domani. Chiunque sia interessato, dovrà mettere il suo nome nel calice che poi selezionerà il campione più adatto… - continuò Percy.

Quasi tutti (io no) erano eccitati dalla gara. E intervenne, un attimo, la McGranitt: - Scusate se aggiungo qualche parola. Il primo ministro Kingsley mi ha chiesto di inviarvi il suo saluto e vi ricorda che la Gara  servirà a cementare maggiormente l’amicizia e la solidarietà tra tre importanti scuole di magia europee. Vi ricordo infine che i minorenni sono esclusi (il Calice conosce tutti i vostri nomi e automaticamente eliminerà i minorenni… e io personalmente provvederò a assegnare loro una  bella punizione) e che il vincitore otterrà l’ambito premio di 1.000 galeoni…. Bene, vinca il migliore!

Poi tutti ci alzammo e io mi fiondai verso Charles, che mi presentò la sua “amica” bionda: - Questa è la mia fidanzata, Niamh - le disse. E poi, rivolto a me: - E questa è Ivanka… Viene dalla Siberia, è vero?

- Sì - disse la stangona - io venire da piccolo paese della Siberia dove fare molto freddo. Qui molto caldo e castello bellissimo… A me piacere tanto castello…

Ma perché guardava Charles mentre diceva che le piaceva il castello? Quella vatussa siberiana non mi piaceva per niente!

- Ora dobbiamo andare - dissi prendendo Charles per la mano - Ci vediamo domani.

- Sì, Niamh. Noi vedere domani. Invece con Charles vedere dopo. Promesso farmi vedere tutta Casa dei Serpeverde, vero?

Io friggevo… e Charles se n’è subito accorto. E poco dopo (rimasti soli), mi ha detto: - Ehi, Niamh! Non è che sei gelosa?

- Io, gelosa… Di chi?

- Dai, si è capito benissimo… Lo sai che voglio bene solo a te. Semplicemente socializzavo per mettere quella ragazza a suo agio…

- Devi socializzare solo con me - gli dissi con la faccia imbronciata e voltandomi.

Ma quella Serpe sapeva come farmi cambiare idea. Avvicinò la sua bocca alla mia nuca e, spostatimi i capelli con una mano, mi diede un bacio delicato appoggiando i denti sulla mia pelle… Subito una scarica di adrenalina, una a scossa di brividi mi percosse tutta, mi girai e mi gettai sulle sue labbra.

- Toh, un’insegnante che sbaciucchia un alunno! - sentii dire dietro di me. Riconobbi la voce beffarda di Kyle, mentre Rup ridacchiava

- E’ molto sconveniente e sono scandalizzato… quasi quasi li denuncio alla Preside - continuò quello spiritoso…

Mi staccai un attimo da Charles, che nel frattempo mi stringeva come una piovra:  - Rup, fallo star zitto! Altrimenti non ti faccio più utilizzare il mio bagno privato…

- Nooo! Mi piace troppo! - sentii Rup, che ridacchiava - Te lo porto via subito!

Si allontanarono velocemente. E noi continuammo a fare quello che avevamo iniziato… naturalmente poi ci spostammo nel mio meraviglioso ufficio!

 

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Il giorno dopo incontrai Ginevra mentre stavo andando a colazione

- Ciao, Niamh! Come stai bene! - mi disse abbracciandomi. E poi: - Ho saputo che fai l’insegnante!

- Sì, ma solo per quattro ore a settimana…. Per il resto sgobbo come una studentessa qualsiasi! Dai, vieni, ti faccio vedere il mio ufficio! E’ una figata… Ho anche sistemato, accanto alla finestra, Blacky, che così può uscire quando vuole, di notte…

E così l’ho portata, senza andare in Sala Grande per la colazione, a vedere il mio bellissimo ufficio. Poi ho chiamato Koryad (l’elfo incaricato di gestire gli uffici degli insegnanti) e mi sono fatta portare qualcosa da mangiare e abbiamo divorato tutto insieme, seduti comodamente sul divano… Oddio, se Ginevra avesse saputo cosa avevo fatto con Charles la sera prima su quel divanetto!... Lei intanto mi raccontava la sua vita a Beauxbatons e la sua nostalgia per tutti noi (è stata abbastanza generica, per fortuna) e per la rustica vita in Scozia.

- Sai - mi ha detto - Lì sono fissati con le buone maniere…. Non so se è più importante la magia o l’etichetta… E poi non apprezzano troppo il Quidditch… dicono che è un gioco da maschiacci…

- Beh, puoi sempre tornare qui! - le dissi - Sono sicura che il vostro batacchio di Corvonero ti riconoscerà subito e ti farà entrare. Mia madre racconta….

Insomma, abbiamo parlato del più del meno per un pezzetto. Poi, senza guardarmi negli occhi:

- E… con Charles… Tutto bene? - mi ha chiesto.

- Sì - le ho detto. Meglio mettere tutto in chiaro (non si sa mai) - Abbiamo un’ottima intesa. Pensa un po’ che qualche giorno fa mi ha chiesto anche di sposarlo… Oddio, forse lo ha fatto perché pensava che fossi incinta… ma l’ho gradito tantissimo!

Mi guardò e mi sorrise. Non sembrava dispiaciuta.

- E tu? - le chiesi - Hai trovato un po’ di serenità?

- Forse un po’… ma la mia condizione non la conosce quasi nessuno… Ma sono più serena… In realtà a qualcuno penso.. a una ragazza che mi è molto cara…

Oddio, no! Basta che non cominciava con la solita storia! E ho cambiato subito argomento…

- … ma ora andiamo a vedere di quel Calice, cosa sputa fuori… premesso che io avrei utilizzato un altro supporto magico… Chi ci dice che non è condizionabile come vent’anni fa… Sai  la storia? - le ho detto

- Non tutta…

- A me l’hanno raccontata i miei… Sai, erano qui quando c’è stata l’ultima volta il Torneo Tremaghi… quando ha vinto Harry Potter…

E così tornammo tranquillamente, come due amiche, in Sala Grande. Dove mi stava aspettando, un po’ preoccupato (ero praticamente scomparsa!), Charles.

- Ciao, Amore - gli ho detto dandogli un bacetto - Mi sono fermata a parlare con Ginevra…

- Che bello rivederti qui, Ginevra - ha detto gentilmente Charles. E poi: - Forza, ragazze, sta cominciando la selezione…

- Non è che hai messo il tuo nome? - gli ho chiesto piano piano. Mi aveva detto che non ne aveva intenzione, ma non si sa mai…

- Fossi matto! Preferisco altre attività piuttosto che andare a scontrarmi con draghi o altre difficili prove… Altre attività più coinvolgenti emotivamente… - e mi ha fatto l’occhiolino.

Maniaco! Ma non potei fare a meno di fargli l’occhiolino e lanciargli un bel sorriso ….

Ci spostammo quindi ognuno nei rispettivi tavoli. La McGranitt cominciò, poco dopo, a parlare del Torneo:

- … Sotto la guida di Percy Weasley il Calice è stato pertanto bonificato e riprogrammato per poter estrarre i campioni che si scontreranno per il premio di 1.000 galeoni… Vediamo pertanto chi il nostro saggio calice ha deciso di estrarre… E poi, da domani, inizierà la gara….

Venne quindi portato sul tavolo degli insegnanti il Calice di Fuoco. E, un attimo dopo, spente le luci, si alzarono fiamme rosse dal calice e, improvvisamente, uscì dal calice un primo biglietto di pergamena, tutto bruciacchiato.

 

 Oddio. Sono troppo perfido ad interrompere qui il capitolo?  Ok, posto il seguito.

 

Capitolo 6 bis

La prima prova

 

 

Vennero spente quasi tutte le luci e portato sul tavolo degli insegnanti il Calice di Fuoco, che placidamente illuminava la Sala Grande con le sue fiamme bianche e blu. E, un attimo dopo, le fiamme cambiarono colore e diventarono rosse. Poi, improvvisamente, uscì dal calice un primo biglietto di pergamena, tutto bruciacchiato, che subito fu afferrato dalla McGranitt.

- Per Durmstrang, vediamo… - disse  la Preside, avvicinando gli occhi al pezzo di pergamena - …  Ivanka Sudorova!

Applausi gentili da parte di tutti, mentre al tavolo di Serpeverde, dove erano sistemati i ragazzi di Durmstrang, si alzò la biondona che socializzava con il mio moroso la sera prima…. Le augurai mentalmente… di essere eliminata subito!

Nel frattempo era uscito, in mezzo alle fiamme rossastre, un secondo biglietto di pergamena.

- E per Beauxbatons… oh, che bella sorpresa… la nostra ex alunna Ginevra McArthur…

E non poté non aggiungere: - Ginevra è stata alunna alla nostra scuola fino a due anni fa… E le facciamo tanti auguri di poter ottenere un buon risultato… Come facciamo a tutti gli altri partecipanti, naturalmente…

E, poco dopo, uscì il terzo bigliettino bruciacchiato. - E finalmente sappiamo anche chi sarà il campione di Hogwarts… Oh, saranno contenti in molti… Ted Lupin! Uno dei nostri migliori alunni!

Applausi giganteschi a Teddy, soprattutto dal nostro tavolo: un Tasso! Evviva! Avrebbe coperto di gloria la nostra Casa!

Ma… ancora fiamme e… improvvisamente saltò fuori un nuovo bigliettino, anche questo mezzo bruciacchiato! Oh, no! Questa storia l’avevo già sentita! Al tempo del precedente Torneo, Harry Potter era  stata coinvolto dal mago malvagio, quel Voldemort, in questo modo: era stato estratto il  suo nome dal Calice ed, essendo il contratto magico vincolante, era  stato costretto a partecipare alle pericolosissime gare del Torneo! Ed era anche stato rapito, alla fine, e si era  dovuto battere con quel mago malvagio! E’ possibile che Percy Weasley si fosse fatto “fregare” da qualche mago oscuro?

Tutti noi stavamo in religioso silenzio, quando la McGranitt (abbastanza preoccupata, a dire il vero) ha preso il biglietto, l’ha guardato, ha guardato Percy (che ha fatto un mezzo sorriso, un po’ imbarazzato, mi sembrava), ha alzato gli occhi al cielo, ha tirato un sospiro di sollievo e l’ha letto a tutti: - E, con questo biglietto, il Calice di Fuoco stesso ringrazia calorosamente la commissione magica che, sotto la guida di Percy Weasley, ha eliminato ogni residuo di magia oscura presente. Fa inoltre a tutti voi i migliori auguri e spera che tutti voi studenti apprezziate la competizione sportiva, che potrà contribuire ad instaurare solidi rapporti di amicizia tra le scuole di magia europee!

Uff, ho respirato! Era solo un biglietto conclusivo di auguri! Un biglietto del Calice stesso che ringraziava Percy e… parlava con lo stesso stile pomposo che avrebbe utilizzato lo zio di Vic! Secondo me, c’era lo zampino di Percy stesso! Che si fosse auto programmato un ringraziamento ufficiale?

- E ora il responsabile, Percy Weasley, ci presenterà la prova di domani… - diceva la McGranitt.

Si alzò in piedi l’interessato e, dopo aver fatto la solita pomposa introduzione (ancora!),  ricordando l’importanza che il Ministero attribuiva alla manifestazione, che avrebbe permesso una proficua collaborazione tra le scuole di magia europee (bla… bla… bla…), spiegò che i campioni ed il pubblico assistente, il  giorno successivo, si sarebbe radunato in Sala Grande.

A questo punto intervenne la Preside: - Avviso quindi tutti gli studenti che la colazione verrà servita, domani mattina, dagli elfi nelle varie case, dato che questa notte l’intera Sala Grande sarà ampliata, trasfigurata e preparata per la prova di domani… che sarà, naturalmente, top-secret.

Continuò quindi il discorso Percy Weasley: -  Il migliore augurio ad ognuno dei campioni, che rappresenta i valori per i quali… - ecc. Era un po’ prolisso, lo zio di Vic!

Ci potevamo ora avviare verso le nostre Case. Vic era andato da Teddy e lo stava abbracciando: - Mi raccomando, sta’ attento! Io farò il tifo per te - diceva.  Era possibile che non si fosse accorto che la mia amica aveva una forte passione monomaniacale per lui?

- Non preoccuparti,  Vic! Cercherò di fare del mio meglio… Del resto devo tenere alto l’onore della famiglia! Harry ha partecipato alla precedente edizione del Torneo e per me è già stato un onore che il Calice mi abbia scelto…

Sì, i miei mi avevano raccontato tutto di quell’ultima edizione del Torneo, e di come Harry Potter l’avesse vinto. Peccato che era rimasto ucciso un ragazzo, ucciso da quello stregone malvagio, quel Voldemort (che poi Harry e i suoi amici, ma anche i miei genitori, avevano combattuto). Mi augurai che il Ministero avesse proposto prove meno pericolose, questa volta…

- Non preoccuparti per lui, se la caverà - mi disse Charles, che mi era scivolato vicino e aveva preso la mia mano. E poi: - Vieni da Rup? Ha una bella idea su come organizzare una festa, da noi, una delle prossime settimane…

- Certo, dai, andiamo…. - e, poco dopo, mi ero fiondata letteralmente su Ruperta, commentando con lei le ultime novità del Torneo e organizzando il modo migliore per importare “qualche” bottiglia di liquore all’interno di Hogwarts…

 

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Beh, era originale mangiare nella Sala Comune dei Tassorosso! Gli elfi avevano spostato il grande tavolo della Sala Grande nella nostra  Sala Comune e l’avevano riempito di ogni  ben di Dio! Tutti noi eravamo elettrizzati… Teddy, quando scese, fu accolto da un grande applauso… Era visibilmente emozionato (aveva dormito quella notte? Aveva due occhiaie da far paura!), ma, con grande autocontrollo, si fermò nella tavolata a mangiare e a scherzare sulla prova che lo attendeva. Poi, tutti,  campione e pubblico di sostenitori, ci spostammo in Sala Grande. Appena entrati subito siamo stati sorpresi da ciò che vedevamo…. La Sala era stata ampliata ed era occupata, in buona parte, da una specie di labirinto con tante porte e pareti scorrevoli, che si aprivano e chiudevano in continuazione. Sulla destra erano state poste delle ampie (ed alte) gradinate, che permettevano di vedere tutto il “campo da gioco”, mentre i concorrenti, non sarebbero riusciti a vedere cosa si trovava dietro le porte… Bello!

Feci appena in tempo ad abbracciare Teddy, quando entrò Ginevra e, dato che ero lì, abbracciai anche lei, facendole gli  auguri (per chi dovevo tifare?). Anche Vic e Seanna, sportivamente, l’abbracciarono e cercarono di tranquillizzarla (era molto emozionata).

Mentre loro parlavano, io me ne andai a sedere, insieme a Kyle, Rup e Charles, in un bel posto, in alto, per vedere meglio la gara. Poco dopo, entrati tutti, prese la parola Percy Weasley e presentò “brevemente” la prova (oh, no! avrebbe ancora parlato!). In sintesi ci disse che i campioni sarebbero entrati nel labirinto da tre diverse entrate. L’obiettivo, naturalmente, sarebbe stato quello di uscire nel più breve tempo possibile. E, nel labirinto, avrebbero dovuto superare alcune prove aggiuntive.

Nel frattempo prendevano posto un po’ tutti. Vidi arrivare anche vari funzionari del Ministero e, anche, Harry Potter e sua moglie Ginny, che salutai da lontano. Non salutai invece, anzi fece finta di non averla notata (anche per non suscitare il suo interesse) una elegante (ma ormai invecchiata) Rita Skeeter che, evidentemente, era stata inviata per scrivere un articolo sulla manifestazione. Era tornata dalla Patagonia l’anno prima e, dopo qualche mese, era stata di nuovo assunta dalla Gazzetta  del Profeta, dove le avevano affidato la responsabilità di due rubriche: “viaggi nel mondo magico” e “posta del cuore”. Ora, evidentemente, provava a tornare alla cronaca “mondana” ed era tornata nella nostra scuola con la scusa del Torneo Tremaghi… A me non piaceva per niente (la odiavo proprio), anche considerando quello che mi aveva fatto qualche anno prima, ma evidentemente aveva buone protezioni al giornale, e non solo… Ora se ne stava appollaiata nel suo scranno a prendere nota di tutto con la sua odiosa penna prendiappunti… Non potevano lasciarla un altro paio d’anni in Patagonia, giusto per farmi finire Hogwarts in pace? Per fortuna, però, non mi aveva visto…

E, poco dopo, la prova iniziò. I tre campioni furono fatti entrare in zone diverse e li vedemmo subito correre verso il lato opposto… Naturalmente noi riuscivamo a vedere dall’alto dove fossero e, grosso modo, quali fossero le loro scelte, ma loro si persero subito in mezzo al labirinto, anche perché le pareti si aprivano e chiudevano in continuazione. e, ogni tanto comparivano strani animali (una piccola acromantula compresa… sicuramente avevano coinvolto Hagrid nell’organizzazione delle prove!) che li attaccavano. La stangona bionda siberiana fu obbligata, ad un certo punto, ad aprire una porta, in cui si era abbattuta e subito la rinchiuse terrorizzata… inutilmente  perché un enorme braccio di un polipo uscì fuori dalla porta rimasta semiaperta e cercò di afferrarle una gamba. Strillai dalla paura! Ma che cavolo di prove avevano organizzato? Fortuna che  non dovevano esserci pericoli! Poi la biondona, quella Ivanka Sudorova, evidentemente capì che era un molliccio, creò con un riddikulus un granchio gigante che tagliò il tentacolo della piovra e il molliccio scomparve, rifugiandosi dentro la stanzetta…

Nel frattempo anche Teddy era arrivato ad un vicolo cieco: doveva tornare indietro o aprire una porta (io sarei tornata indietro!). Naturalmente, una volta aperta, fu assalito da qualcosa di invisibile (allucinazioni?) e fu impegnato a lanciare schiantesimi a destra e manca per un pezzetto, finché capì che ciò che vedeva non esisteva ed entrò nella porta…. Dopo qualche altro minuto, si trovò davanti ad un’altra porta, sempre chiusa… Che angoscia!

Naturalmente la aprì e…uscì fuori Vic! Cioè, non era Victoire, che era seduta davanti a me, vicino a mia sorella e alle sue amiche Grifondoro ed era sorpresa più di me, ma l’immagine di Victoire, che per qualche motivo era apparsa davanti a Ted e parlava con lui… Qual era il  senso di quell’apparizione?

- Forse lo sta consigliando… e ha preso l’aspetto di una persona amica… di una specie di Antimolliccio che assume l’aspetto della persona per cui si prova un’attrazione erotica… se non ricordo male è la caratteristica di quello strano essere, lo skyollo…  quell’essere magico scoperto qualche tempo fa da Rolf Scamander, in Tibet, di cui parla ogni tanto Luna nel Cavillo… - provò a spiegare Rup. Il che era possibile ma… come mai era apparsa Vic e non la fidanzata di Teddy? Forse non si trattava di attrazione erotica, ma di una semplice…vicinanza affettiva?

Teddy comunque corse verso l’uscita (evidentemente l’immagine di Vic gli aveva dato qualche  indicazione) e, poco dopo era uscito… Era il primo! Aveva comunque lo sguardo perplesso, come se avesse visto un fantasma… o anche qualcosa di più strano (i fantasmi li vediamo sempre, ad Hogwarts!)

Nel frattempo la stangona russa era arrivata alla stessa porta e un ectoplasma sconosciuto le dava informazioni… Ok, forse l’idea di Rup era plausibile… Magari era un ragazzo russo di cui era innamorata. Paradossalmente mi sentii sollevata (anche perché mi ero un attimo tranquillizzata: l’ultima volta chiacchierava con il mio ragazzo! Avevo la prova che non era innamorata di lui!). Poi però, improvvisamente, sono gelata… Quando Ginevra fosse arrivata a quel punto, sarei apparsa… io? Quell’ectoplasma avrebbe assunto il mio aspetto? Ginevra era ancora innamorata di me? Era una cosa che la mia amica non aveva  confessato a nessuno (se non a Teddy e a me, e io avevo detto qualcosa a Victorire, a Charles, a mia sorella e ai miei amici stretti) e nessun altro lo sapeva. Lei, come avevo capito, non l’aveva mai detto a nessuno, anche se non c’era niente di male… ci mancherebbe… ognuno è libero di seguire la sua natura e così come io ero etero, lei non lo era… né, penso, fosse l’unico/a.

E, infatti, arrivata davanti alla porta, uscì, praticamente, quella che sembrava una mia sosia, che diede indicazioni a Ginevra… Lei barcollò (non si aspettava di vedere quello che stava vedendo e, inoltre, probabilmente si preoccupò perché ora tutti sapevano quelle che aveva voluto nascondere…), poi si diresse mestamente verso l’uscita…

Tutti nel frattempo mi guardavano, parlottando tra loro. Charles mi strinse forte la mano e mi sibilò, scherzando: - E’ possibile che ho una morosa sempre al centro dell’attenzione? Sei dappertutto, professoressa O’Neil…

Ma chi se ne fregava, a quel punto! Alla faccia di tutti i pettegolezzi che ci sarebbero stati, scesi insieme a Charles a fare i complimenti ai ragazzi per aver terminato la prova, Ginevra compresa. Era solo la prima prova e la classifica era logicamente provvisoria: erano stati assegnati tre punti a Teddy, due ad Ivanka e solo uno a Ginevra. Lei stava in disparte e, mentre tutti abbracciavano Ted o la russa, nessuno sembrava avere il coraggio di parlare con lei, a parte un paio di ragazze di Beauxbatons. Io mi precipitai, mano nella mano con Charles, verso di lei e l’abbracciai: - Sei stata bravissima! E’ solo la prima prova, non preoccuparti… Farai in tempo a rovesciare la classifica!

- Non mi aspettavo l’apparizione di quella… immagine - Ora tutti lo sanno… - disse, quasi piangendo.

- Ma che te ne importa? - le dissi piano - Almeno ora non dovrai nascondere niente. E non hai fatto, né fai niente di male…

- Sei una brava ragazza - disse Charles, che stava vicino a me - E sono contento che sei amica di Niamh… E non badare a quello che dice la gente… Ricordati di come s’è comportata Niamh quando la Skeeter l’ha presa di mira…

La Skeeter, dov’era, a proposito? Guardai in giro, giusto per accorgermi che, per fortuna, non ci stava guardando ma cercava di intervistare Harry Potter, senza peraltro riuscirvi, a quanto mi sembrava da lontano. Stava anzi litigando con Ginny, che aveva evidentemente validissimi motivi per odiarla (un po’ come me).

Nel frattempo si erano avvicinati altri ragazzi (Kyle, Rup, Gilly, ecc.), e anche mia sorella e, pertanto, tutti cominciarono a farle le feste (anche se era arrivata ultima) e noi due ce ne andammo.

- Beh, è una brava ragazza - mi disse Charles mentre uscivamo dalla Sala - Come mai preferisci me?

- Perché io sono una tassorosso ingenua… e amo i cattivi ragazzi… se poi sono serpi malefiche… - gli dissi con uno sguardo falsamente arrabbiato. Poi, dato che eravamo in un punto appartato, mi fiondai letteralmente su di lui e incollai le mie labbra alle sue.

E, qualche secondo dopo, lui riuscì a dirmi, sottovoce: - Tu non sai cosa sono in grado di combinare i cattivi ragazzi serpeverde alle povere tassorosso ingenue…

- Ho una certa esperienza - gli dissi - mentre le mie mani si erano infilate sotto i suoi vestiti - e non mi dispiacerebbe comunque se me lo ricordassi… Cosa ne dici se…

E gli suggerii la mia proposta, sottovoce, nell’orecchio…

 

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Purtroppo la Skeeter pubblicò poi uno stupido articolo, velenoso come i vecchi articoli di una volta (“il lupo perde il pelo ma non il vizio”, dice un proverbio babbano), su quello che era successo durante la prima prova e, anche se non mi aveva riconosciuta nell’ectoplasma femminile che era apparso durante la gara (era in effetti abbastanza lontano), ricolmò di allusione malevole i tre campioni prescelti per il Torneo.

 

UN TORNEO SOTTOTONO: IL PUBBLICO INDIGNATO

In mezzo alla noia per le prove scelte da Weasley, Granger e  Kingsley, più adatte a chierichetti ed educante che a maghi selezionati, qualche barlume di interesse: le scelte sentimentali dei “campioni”

 

Il Torneo Tremaghi sotto la supervisione di Percy Weasley, che segue le direttive della sempre più scarmigliata Hermione Granger (cosa è successo ultimamente alla sua capigliatura?) e del primo ministro, Kingsley (che, invece, essendo calvo, ha tutt’altri problemi), si sta mostrando quello che i bene informati già immaginavano: una noia mortale!

Abbiamo assistito, resistendo a stento agli sbadigli per l’assoluta mancanza di suspance, alla prima prova dell’ultima edizione del Torneo Tremaghi e, dal punto di vista “sportivo”, non è da segnalare niente di interessante. La classifica, dopo la noiosa prova,vede al primo posto Ted Lupin, figlioccio del Salvatore  del mondo magico, al secondo la russa Ivanka Sudorova, di Durmstrang, e al terzo Ginevra McArthur, cittadina britannica, che gareggia però per la scuola di Beauxbatons… La prova è stata insulsa quante altre mai, senza nessuna parvenza di rischio per i “campioni”… evidentemente le nuove generazioni devono crescere nella bambagia: è questo l’obiettivo del Ministero…

Ma ora andiamo agli aspetti più interessanti, dal punto di vista relazionale,  direi. Non so chi ha avuto la bella idea di inserire nella prova uno skyollo (chi non lo sapesse, è una nuova specie di ectoplasma tibetano, scoperto un paio di anni fa da Rolf Scamander, che si manifesta con  la persona che si desidera maggiormente, a cui si è “sessualmente” inclini: è infatti l’incarnazione di una fortissima attrazione fisica… una specie di antimolliccio rivelatore di gusti erotici, per capirci). Devo fare i miei complimenti, in questo caso, agli organizzatori: lo skyollo ha permesso di rivelarci una sacco di interessanti novità. La prima: Ted Lupin considera sessualmente più attraente della sua attuale fidanzata (una certa Corinna McGallow… poveretta!) la sua “cuginetta” Victoire Weasley, Veela per un ottavo e sicuramente bel bocconcino… Cosa ne direbbero i magipsicoanalisti? Rasentiamo l’incesto?

E questa è solo la prima novità. La seconda vede protagonista la bionda algida  Ivanka, che evidentemente è innamorata di Gregory Samsa, fidanzato della sua compagna di corso Rudina Rustarova… ne vedremo delle belle, ne sono sicura! Intanto ieri sera le due hanno violentemente litigato e sono arrivate a lanciarsi una serie di fatture… alcune delle quali, sembra, potrebbero essere illegali…!

Ultima novità: Ginevra McArthur, figlia del ministro dell’ambiente, è gay!!! La sottoscritta lo sospettava da un pezzo (del resto non è stata vista, negli ultimi anni, uscire con nessun ragazzo…), ma ne ha avuto la conferma ieri, quando è apparsa una signorina mora, prosperosa, al posto del famigerato skyollo… Chi sarà la misteriosa brunetta? E come ha preso la faccenda il Ministro MacArthur? Non è cosa di tutti i giorni sapere, attraverso la stampa, che la propria figlioletta ha una discutibile attrazione per qualcuno del suo stesso sesso… Vi aggiornerò, naturalmente, con i prossimi articoli. sperando che, la seconda prova, che si terrà tra una settimana, possa essere più spettacolare della presente…

                                                                                              La vostra Rita Skeeter

 

Certo che non sarei riuscita a liberarmi da quella rompiscatole! Ora faceva anche l’investigatrice moralizzatrice (e scorretta! come faceva a parlare di “discutibile attrazione”! Ognuno può fare quello che vuole, se non danneggia gli altri… mica siamo nel Medioevo!) e rompeva le scatole a tutti i ragazzi coinvolti nel torneo…

- Oh, è uno skyollo, allora, principessa - mi disse, con la sua consueta presa in giro Kyle Nott, mentre commentavamo l’articolo di quella giornalista da strapazzo - A me era sembrato una professoressa di Hogwarts… una giovane… con uno strano nome irlandese.

- Va a…. - gli dissi, appiccicandomi a Charles - E, mi raccomando, siate gentili con Ginevra, che è una brava ragazza…

- Sì, tanto a noi di quel che pensa la gente non importa niente - disse Charles, dandomi un bacetto sulle labbra.

 

__________________________

 

Comunque le novità per quella giornata non erano finite. Poco dopo mi dirigevo verso le serre per la lezione di Erbologia. Ero con Gilly e si erano affiancate a noi Antonia, la mia amica italiana, che veniva anche lei a lezione con noi

Ma, mentre rasentavamo il Castello, dato che eravamo passate per una scorciatoia, improvvisamente fummo attaccati da qualcuno. C’era, nascosta nell’ombra, in mezzo alle piante, una figura, mi sembra incappucciata, che puntava la bacchetta verso di noi. Ricordo solamente un lampo di luce verde che mi sembrava diretto verso la mia amica italiana che, imbambolata, stava guardando verso quella direzione. Ho fatto appena in tempo a spingerla a terra (ho visto il lampo pericolosamente sfiorarci i capelli) e a tirare fuori la bacchetta. Poi sono stata colpita, penso di striscio… e ho perso conoscenza…

 

Un grosso ringraziamento a Barbie_Ettelaine_91 che mi ha salvato da una inqualificabile incongruenza che avevo inserito nel precedente capitolo (comincia ad essere un'abitudine!). Rita Skeeter è tornata. E chi prenderà di mira nella prossima lettera?

A mercoledì prossimo. S.

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Capitolo 7
*** Seconda prova ***


Capitolo 7

 

Seconda prova

 

Quando mi sono svegliata, non ricordavo assolutamente niente dell’incidente… Ero in infermeria, mi sembrava, avevo un gran mal di testa e si trovavano vicino a me sia Charles sia Gilly. C’era anche il mio corvus glacialis che stava sul comodino e si era accovacciato, preoccupato, a guardarmi. Subito si alzò e venne a becchettarmi sulla guancia… Quant’era tenero!

- Tutto bene, Niamh… Mi riconosci? - mi diceva un preoccupato Charles.

Certo che lo riconoscevo!

- Sì… sei l’amore mio….- E poi, sorridendo - Naturalmente dicevo a Blacky…

Vidi finalmente un sorriso nei volti di Gilly e Charles. Avevano capito che stavo meglio, se riuscivo a scherzare.

- Ok, vedo che sei sulla via della guarigione… - disse il mio ragazzo. Mi sembrava commosso. Anche Gilly era contentissima

- Mi aiutate? - dissi - Non ricordo troppo… Qualcuno ci ha assalito, vero?

E così Gilly mi ha raccontato che una megera (o qualcuno che indossava mantello e cappuccio, come una megera), ci aveva attaccato. Io avevo spinto a terra Antonia, ma ero poi stata colpita, di striscio, da un maledizione. Gilly aveva provato a tirare fuori la bacchetta, ma era stata preceduta da un ragazzo che era improvvisamente apparso e aveva messo in fuga l’assalitrice. Prima di correre ad inseguirlo, si era qualificato come Auror. E, subito dopo Gilly e Antonia, con l’aiuto di Gazza, che era nelle vicinanze, mi avevano portato in infermeria e avevano chiamato Charles, oltre naturalmente alla McGranitt.

- Un Auror ad una megera ad Hogwarts? - ho chiesto. Ero di nuovo tornata completamente lucida. Che ci facevano gli Auror? E la megera come aveva fatto ad arrivare? Non ci sono le barriere anti-esseri oscuri? Sapevo che alcune megere abitavano non lontano da Hogsmeade, ma per quanto ne sapevo non erano pericolose… il tempo in cui andavano a caccia di fegato di bambini erano passati da secoli e ora, a parte per la loro bruttezza (e le quattro dita di ogni arto, a dire il vero) non si differenziavano troppo dalla restante popolazione magica… Erano passati i tempi in cui andavano in giro ad attaccare gratuitamente umani o babbani…

In quel momento qualcuno bussò alla porta.

- Si può? - disse.

Riconobbi subito la voce. Era Harry Potter, amico di famiglia, nonché responsabile del dipartimento Auror del Regno Unito. Veniva ogni tanto a trovarci, in Irlanda ed eravamo stati da lui recentemente, a Londra. Avevo giocato tutto il giorno, l’ultima volta, mi ricordo, con Albus e Lily (i due figli minori), mentre Ryann e Seanna avevano dovuto controllare Conan e James, che volevano organizzare non so quali e quante birichinate. Era stata una bella giornata…

Dietro ad Harry entrò anche un bel ragazzo, che ci salutò gentilmente.

- Caspita… Cosa succede? E’ venuto a trovarmi addirittura il “salvatore del mondo magico”? - dissi, mentre anche Blacky svolazzava intorno a loro, facendo le feste

- Oh, Niamh - mi disse  Harry gentilmente - Ti senti meglio, allora… Questo è Dennis Canon, uno dei miei più fidati collaboratori… quello che ha messo in fuga il vostro assalitore

- Grazie, Dennis… mi hai salvato la vita… Harry… mi fa male la testa… Ci hanno attaccate, lo sai?…

. Sì, l’ho saputo qualche minuto fa. Avevo ordinato a Dennis di controllare la tua amica, Antonia, quando mette piede fuori dal Castello e, per fortuna, ha messo in fuga l’assalitrice… o l’assalitore…aveva un lungo mantello nero ed era incappucciata, ma dubito che sotto ci fosse una megera… Altra fortuna è che eri tu presente, e hai spinto a terra Antonia. Sei stata molto in gamba, Niamh, a pensare alla tua amica.

- Mi è venuto d’istinto, Harry - gli ho detto

- Ma perché c’era un auror che seguiva Antonia, Harry? - chiese a questo punto Charles - Cosa c’è sotto?

- Beh, mi toccherà darvi un po’ di spiegazioni… Che devono rimanere riservate, naturalmente.

Guardò Gilly che capì e trovò subito una scusa per allontanarsi. Era un’amica discreta… molto esuberante in certe faccende, ma molto discreta in altre. Anche Charles fece la mossa di alzarsi, ma Harry gli disse che poteva fermarsi. In realtà noi sapevamo quasi tutto (ce l’aveva già detto, in precedenza, Antonia) e potevano immaginarci chi fossero i mandanti del tentativo di omicidio, ma ci sfuggivano cosa c’entravano gli Auror e perché Dennis Canon fosse stato incaricato di vigilare. Rimanemmo pertanto in silenzio a sentire quello che Harry ci voleva dire.

-  So che di voi due mi posso fidare… del resto, un paio d’anni fa, mi avete dato una bella mano nella faccenda della Rosier - ci disse.

Poi, fatta una pausa, cominciò: - . Dopo l’incidente del lampadario (che, detto tra noi, potrebbe benissimo essere stato un incidente), ho raddoppiato la sorveglianza su Antonia….

- Raddoppiata?  - gli ho chiesto.

- Sì, ho già un agente, un insospettabile, qui dentro che la tiene d’occhio. - Mi rispose.

E poi: -  Antonia è una ragazza sotto falsa identità. Appartiene ad una famiglia invischiata, in Italia, in una faida magica… In effetti non si chiama neanche Antonia: è una certa Matilda Castriota, nipote del famoso Silla Castriota. Non so se siete informati su questi fatti, ma, in Italia alcuni Maghi Oscuri sono scesi in guerra contro una potente famiglia magica, quella appunto dei Castriota, che controlla alcune zone del paese. Ci sono attacchi spietati da parte degli uni e da parte degli altri. E Matilda, dopo l’arresto del padre, è fuggita all’estero, lontano dal nonno, il vecchio Silla Castriota, e dalla sua famiglia, per poter vivere in pace… Ma la più importante delle famiglie rivali, che fa capo ad un certo Dolabella Dell’Ostro, vuole lo stesso raggiungerla ed eliminarla: per loro è sempre una Castriota, sia che sia d’accordo o meno con il vecchio patriarca…

Il racconto era molto inquietante. Ho stretto più forte la mano a Charles.

- Pertanto hanno affidato l’incarico di eliminarla ad un famoso killer internazionale, conosciuto come Ignotus, un mago dei travestimenti. Ed è  uno molto tenace: quando prende un incarico, prima o poi lo porta a termine, costi quel che costi, a costo di stare per anni dietro alla traccia…

Oddio, ma dove ero capitata? In mezzo ad una faida magica e a killer internazionali?

- E, a questo punto - ha continuato Harry -  entriamo in azione noi Auror inglesi. Un amico di Hermione, appartenente alla Polizia magica italiana, le ha chiesto di trovarle un posto sicuro. Abbiamo preso in carico la questione io e Dennis Canon, di cui mi fido come di me stesso, e, dopo aver accolto la ragazza,  le abbiamo cambiato identità e aspetto.  Nessuno, nemmeno nel reparto Auror, conosce ora la nuova identità di Matilda, né gli altri miei uomini, né, per prudenza, la stessa Hermione. Sa qualcosa (molto poco) solo la vostra Preside, a cui ho chiesto personalmente l’autorizzazione di permettere alla ragazza di frequentare Hogwarts, che mi sembrava un posto sicuro. Ma qualcosa deve essere comunque trapelato, perché questo è il secondo attentato nei suoi confronti… il primo, quello del lampadario, poteva essere un incidente, ma questo sicuramente no…

Mi venne un pensiero, mentre Harry Potter parlava: e se tutto fosse collegato a… Lorenzo? Certo, mi sembrava un bravo ragazzo, ma quante volte mi ero sbagliata? Era legato sentimentalmente ad Antonia… o Matilda, come si chiamava… ma era di una famiglia ostile alla sua, mi aveva detto… Forse aveva, volontariamente o meno, comunicato qualcosa alla sua famiglia, e quel killer era stato avvertito… Conveniva accennarlo ad Harry? Lui poi avrebbe con discrezione controllato.

- Io so che si vede con un ragazzo italiano, che conosceva da prima… - dissi ad Harry - che è legato ad una famiglia che la sua non approva… come Giulietta e Romeo, mi hanno detto… quelli di quel dramma babbano famoso…anche lui è ad Hogwarts, lo sapevi, vero?

- Come? - disse Harry, sorpreso -  No… non sapevo niente…

- Sì, si conoscono da quando sono piccoli, ma i suoi non vogliono che lo frequenti…. così mi ha detto - spiegai ad Harry - E’ un certo Lorenzo Cancellieri… E’ venuto quest’anno e frequenta anche lui le lezioni ad Hogwarts

- Vado ad informarmi. La cosa è molto strana - disse Dennis Canon ad Harry, e uscì velocemente.

-Ti facciamo poi sapere. Grazie, Niamh. Mi raccomando, ho la più completa fiducia nella vostra discrezione - disse poi Harry.

E, prevenendo una mia obiezione: - Non preoccupatevi, le notizie che vi ho dato non sono rilevabili dalla legilimanzia… Questi maghi italiani hanno sviluppato una sacco di interessanti tecniche di occultamento… ne ho imparata qualcuna anch’io… E ora vado. Cerca di non metterti più nei guai, Niamh…

- Lo spero - gli dissi, facendo un piccolo sorriso - Ma penso di essere una po’attira-guai…

 

Per tutto il resto del pomeriggio poi ebbi un sacco di visite. Mi ero completamente ristabilita e tutti venivano a trovarci: rimasero praticamente sempre con me Charles e i miei fratelli (+ Lorna, sempre attaccata a Ryann), mentre vennero naturalmente tutti i Tassorosso, Kyle e Rup e, ad un certo punto, anche una imbarazzata Ginevra, che mi portò un bel pacco di Tuttifrutti (buone!).

Ad un certo punto venne anche Ivanka, la vatussa di cui ero stata gelosa, che mi portò un dolce russo che aveva fatto con le sue mani (non hanno elfi in Siberia?) e mi disse delle gentili parole, augurandomi di rimettermi presto.

- Tuo fidanzato molto gentile. Tu molto fortunata. Ma anche lui, perché tu molto coraggiosa, oltre che molto bella! - mi disse, nel suo inglese stentato (Com’era gentile!)

- Beh, e tu sei veramente molto brava: ti auguro di vincere il premio, Ivanka - le dissi.

Ed era vero. Ora non sapevo per chi tifare!

- Io sperare vincere premio di 1000 galeoni. Servire a mia dvoyurodnyy brat… mia piccola cugina, che deve andare in magicheskaya shkola… scuola magica… a Jakutsk.

Mi era sempre più simpatica quella russa! Uffa, perché non potevano vincere tutti e tre il premio?

Poi, verso le otto, tutti (o quasi… Charles rimase!) mi lasciarono, per andare in Sala Grande e, poco dopo, arrivò anche la Chips a mandare via anche il mio moroso. Un elfo infine mi portò una minestrina… aiuto! Non vedevo l’ora di uscire…

 

Il giorno dopo, all’alba, venne a trovarmi Harry Potter, molto serio, che mi aggiornò su ciò che era successo il giorno prima: Antonia (dovevo ora chiamarla Matilda?) era stata trasferita in una località segreta. Lorenzo Cancellieri (tutti sapevano che si chiamava così, ma Dennis sospettava  si trattasse di Lorenzo Dell’Ostro, nipote di quel Dolabella, mago oscuro rivale del vecchio Castriota) era nel frattempo scomparso e neanche Antonia sapeva dove fosse: questo era forse una prova, secondo Harry, di un suo coinvolgimento nell’attentato… o magari aveva solo avvisato Ignotus… forse fingeva di volerle bene... Quanti “forse”! In ogni caso era sparito, e questo deponeva a suo sfavore…

-  Mi sembra strano - dissi - Avrebbe potuto ucciderla in qualunque momento o organizzare meglio l’attentato… Del resto si appartavano spesso quei due…

- Sembra strano anche a me… - rispose Harry - Ma non possiamo escludere niente… Ho comunque fatto spiccare un mandato a nome di Lorenzo Cancellieri… Nessuno sa che è un Dell’Ostro, neanche i miei uomini… Solo io e Dennis, e naturalmente tu e Charles… Vediamo se salterà fuori a giustificarsi, pensando che non abbiamo ancora capito che è nipote di quel maledetto Mago Oscuro italiano....

In ogni caso avrebbe lasciato un Auror ancora ad Hogwarts…

- Si tratta di Malthus, il professore di babbanologia. Osserva la situazione, all’interno del castello, dall’inizio dell’anno. Gli ho ordinato di tenere gli occhi aperti, anche se Antonia non è più al castello… Ora che è stata trasferita, tutto dovrebbe calmarsi, ma se nota qualcosa di strano, me lo deve comunicare. E, anche tu ricorri a lui se noti qualcosa, o mandami un patronus… verrò subito…

- Malthus un auror? - gli ho chiesto stupita.

- Sì… riesce a dissimularsi bene, vero? Ed è uno dei migliori della squadra di Edimburgo…

Sì, in effetti, il gentile e professionale insegnate Malthus non sembrava affatto un auror. Si era perfettamente inserito ad Hogwarts!

- Va bene, Harry… E grazie di  tutto. Salutami Ginny e i ragazzi.

- Certo. E anche tu i tuoi. Ci vediamo presto… speriamo non per questi motivi - concluse Harry.

Stavo pensando a Lorenzo… Non mi sembrava un complice di un sicario, né un traditore… Forse il killer era ancora ad Hogwarts, in attesa che Antonia (o Matilda che dir si voglia) tornasse… ed era per questo che Harry aveva lasciato il suo uomo, per indagare e, per non spaventarmi, non mi aveva detto niente…C’era qualcosa di questa faccenda che non mi quadrava, in effetti, ma non riuscivo a capire cosa…

 

Per fortuna la Skeeter non aveva saputo niente dell’attentato, altrimenti avrebbe imbastito chissà quale campagna-stampa contro il Ministero. O forse avrebbe dato la colpa a me? Pazza com’era, tutto era possibile.

Tuttavia, per mia disgrazia, la rividi per la seconda prova del Torneo Tremaghi: questa volta Percy e gli altri organizzatori avevano preparato una prova d’abilità che si sarebbe tenuta nel Campo di Quidditch, in cui i ragazzi avrebbero dovuto prendere uno dei due boccini contemporaneamente presenti in volo (oh, che buffo! due boccini in campo!), uno dei quali da quattro punti, l’altro da due (si riconoscevano perché avevano due colori diversi e si comportavano diversamente: quello da quattro punti volava con scatti imprevedibili, mentre quello da due era più facilmente raggiungibile): naturalmente se uno dei tre campioni avesse preso il boccino di minor valore era classificato subito secondo, senza possibilità di poter accedere al primo posto.  E, per rendere  più interessante  la competizione, tre  battitori (appartenenti alle tre diverse scuole) avrebbero dovuto disarcionare (se fosse stato loro possibile) con l’unico bolide presente un campione di un’altra scuola e proteggere contemporaneamente  il proprio. Il battitore di Hogwarts era Allison (un Grifondoro molto bravo, che aveva una buona intesa con Teddy, a quel che sapevo), mentre quello di Durmstrang era proprio la Rustarova (toh, proprio quella che, secondo la Skeeler ce l’aveva con Ivanka perché ad entrambe piaceva lo stesso ragazzo) e quello di Beauxbatons un certo Lantier.

Il gioco era, effettivamente, molto avvincente e con grandi colpi di scena: nessuno, come era prevedibile, voleva il boccino da due punti che, poveretto, tranquillamente svolazzava nei pressi del terreno. La lotta invece, tra campioni (con l’intervento dei battitori, molto bravi anche loro) era tutta per il boccino da quattro punti che, grazie ad una complicata manovra, riuscì a prendere proprio Ivanka, efficacemente supportata da quella Rudina che, stando all’articolo della Skeeter, doveva avercela a morte con lei.

Noi intanto, malgrado il tempo inclemente (il campo era coperto di neve altra almeno un metro), ci sistemammo in una zona delle gradinate, opportunamente trattate con incantesimi riscaldanti, ma eravamo molto vicini l’uno all’altro, così che non potemmo non essere notati dalla Skeeter.

- Oh, guarda chi c’è - disse quella arpia, appena ci vide - i miei amici, Charles Montague e… O’Neil… Niamh O’Neil… Ah, siete ancora fidanzati… Non l’avrei mai detto che sarebbe durata, tre anni fa… Ehi… ma tu sei… lo skyollo!

Io le inviai uno sguardo sprezzante. Charles addirittura le intimò di andarsene: - Non vogliamo avere niente a che fare con lei, dopo il lavoro sporco che ha fatto l’ultima volta. E spero che le sia servita la permanenza in Patagonia…

- Vogliamo la guerra, giovane maleducato? Solo perché appartieni ad una famiglia ricca e arrogante pensi di poter fare quello che ti pare? Tu non sai chi sono io…

Intervenni io, a quel punto: - Le abbiamo chiesto di andarsene. Non vogliamo vederla. Punto e basta.

Quella strega (detto in senso spregiativo) ci guardò in modo strano, con uno sguardo carico di odio e disprezzo, e poi se ne andò via. Ma non mi avrebbe rovinato la giornata! Dovevo vedere come sarebbe finita la partita.

Intanto, infatti, Teddy e Ginevra si stavano precipitando verso terra, verso il boccino da due punti che svolazzava sempre nella stessa zona… Erano vicinissimi quando, sono convinto, Teddy, cavallerescamente, permise a Ginevra di prenderlo. Il figlioccio di Harry Potter era proprio un bravo ragazzo e un vero amico. Né, ero convinta, mai avrebbe confessato di aver rallentato per far vincere la sua compagna…

Naturalmente mi congratulai e abbracciai tutti (Invaka compresa… ora mi era tornata simpatica! Prima pensavo che fosse interessata al mio moroso!), mentre il pubblico applaudiva e la Skeeter mi guardava con un perfido ghigno…

 E, come era immaginabile, il giorno dopo, io e Charles eravamo sul suo articolo: come aveva fatto a ricavare tante informazioni su di noi in poco tempo? C’era qualcuno che le aveva raccontato qualcosa? E L’articolo era stato scritto in puro stile Skeeter...

 

QUANDO FINIRA’ QUESTO TERRIBILE TORNEO TREMAGHI? MOLTO MEGLIO IL DOPO-TORNEO: SESSO E TRADIMENTI AD HOGWARTS

 

Io e tutti gli spettatori attendiamo con impazienza l’ingloriosa conclusione di questo disgraziato Torneo, che non riesce a coinvolgere gli spettatori: la seconda prova è insulsa e anch’io, ai miei tempi, con la mia vecchia Comet 70, sarei riuscita a superare facilmente la “terribile” prova a cui sono stati sottoposti i tre “campioni”: una serie di evoluzioni su un campo di quidditch che ha visto la russa Ivanka superare bellamente Ginevra McArthur e Ted Lupin (oh, evidentemente essere figliocci di una ex grande promessa del quidditch, la cui moglie, per altro, ai suoi tempi, ha dato qualche prova non pessima in questa disciplina, non è servito al giovane campione di Hogwarts per fare bella figura!). Ora, dato che il punteggio nella  seconda prova è di 4, 2 e 0 punti per il primo, secondo e terzo arrivato, guida la classifica la campionessa di Dumstrang con 6 punti, seguita da Ted Lupin con 3 e Ginevra McArthur, a pari merito, sempre con 3 punti. E nell’ultima prova, sono stati  previsti, rispettivamente, 6, 3 e 0 punti… Tutto quindi è apertissimo…

E ora, dopo aver fatto il nostro dovere descrivendo il lato “sportivo” della patetica manifestazione, possiamo tornare alle note di colore: Rudina Rustarova, che aveva assalito la bella Ivanka qualche giorno fa, dopo aver scoperto che la sua bella amica era  sessualmente attratta dal moroso, al posto di sabotare la campionessa di Durmstrang (come tutti si aspettavano), ha collaborato lealmente con quest’ultima facendole vincere la gara: che abbiano trovato un accomodamento per “gestirsi” insieme il ragazzo di cui sono innamorate? Il quale, tra l’altro, sembra una specie di troll con un grosso colbacco,  che si muove come un orso nei corridoi di Hogwarts. Cosa si avranno trovato tutte e due?

Non così fortunato il nostro Teddy Lupin, a cui tutti noi siamo affezionati: dopo aver rotto con la sua simpatica morosina (Corinna McGallow), che non ha apprezzato di vedere la cuginetta di Teddy in cima ai pensieri sessuali del “campione” di Hogwarts, ha mostrato una prova incolore… evidentemente è sconvolto dalle sue pulsioni, che non riesce a controllare… Sono sempre più convinta che la casa di Tassorosso mostri gravi limiti, tra cui uno scarso autocontrollo, come è evidente da tanti esempi. Che la preside McGranitt decida di  affiancare alla ormai vecchia professoressa Sprite una magipsicologa per aiutare i ragazzi di quella Casa?

Ma passiamo ad altro… Vi ricordate che era apparsa una figura femminile nella prima prova del Torneo Tremaghi, mentre lo skyollo parlava con la MacArthur, prova delle tendenze omo della campionessa “francese”? Chi era questa ragazza? Beh… ce l’ha detto, involontariamente proprio l’interessata, dato che, senza sapere che la sottoscritta riesce sempre a scoprire tutto ciò che vuole, ha confessato al suo amico Ted Lupin, prima della gara, usando espressioni esplicite e molto interessanti (carpite grazie ad un paio di orecchie oblunghe, magica invenzione dei Weasley… signorina MacArthur, non sa che esistono incantesimi per avere un po’ di privacy? Cosa vi insegnano a Beauxbatons?). Insomma Ted Lupin, amico della MacArthur le ha chiesto testualmente: “Tutto bene con la O’Neil?” e Ginevra ha risposto: “Benissimo. Pensa che abbiamo passato insieme tutta la notte…e non voglio più nasconderlo! Ho capito di volerle veramente bene!”.

Oh, sappiamo il nome della “fidanzata” della MacArthur, la misteriosa brunetta dello Skyollo…O’Neil… Ma voi vi chiederete “E chi è questa O’Neil?”. Beh, la risposta è semplice… qualcuno dei miei lettori si ricorda forse di lei… E’ una odiosa e maleducata ragazzotta irlandese con cui anche ieri ho avuto un piccolo scontro verbale solo per averle fatto qualche gentile domanda. E la sottoscritta la conosce bene…

La ragazza, di sconosciuta famiglia irlandese, già tre anni fa era stata biasimata ampiamente per il suo comportamento immorale, durante la Conferenza Magica di Hogwarts (se vi ricordate avevo scritto anche un paio di articoli su di lei), in cui aveva mostrato una sfacciata disinvoltura nel passare da Charles Montague (ricco e arrogante figlio di una nobile famiglia purosangue inglese) a Teddy Lupin. Ora evidentemente Montague, incurante della disinvoltura morale della ragazzotta, è tornato con lei. Ma ho anche altre notizie: stranamente la O’Neil, che ha buone qualità da “arrampicatrice sociale”, è sta promossa quest’anno addirittura al ruolo di insegnante (anche se solo per quattro ore) di Cura delle Creature Magiche ad Hogwarts, utilizzando discutibili cavilli per assegnarle sfacciatamente l’incarico! Con quali mezzi avrà fatto carriera? Cosa avrà spinto il mezzo-gigante Hagrid a sostenere la sua candidatura?

Evidentemente le raccomandazioni di cui gode (per chissà quali nascoste qualità!) le hanno permesso di ottenere il placet anche della preside McGranitt (decisamente invecchiata, negli ultimi anni, e quindi facilmente manipolabile) e ottenere il prestigioso posto, pur non avendo ottenuto ancora il MAGO! Non voglio naturalmente descrivere le qualità didattiche di questa “insegnante”: un mio carissimo amico, insegnante nella scuola, mi ha confidato che bambini di prima sono terrorizzati quando la vedono apparire e le famiglie infuriate per l’assoluta incapacità della O’Neil di gestire semplicissime lezioni…   Ma lasciamo stare le qualità “professionali” della signorina O’Neil e vediamone altre, forse più discutibili, ma probabilmente, per la nostra ragazza, ancora più importanti: è normale avere contemporaneamente due relazioni sentimentali, una etero e una omo? Quali vantaggi pensa di poter ottenere questa ragazzotta irlandese? E, poi, cosa prova Charles Montague a sapere che la sua “fidanzata” ha, a sua insaputa, una relazione con una ragazza? Proverò a fare queste domande all’interessato, che forse, questa volta, di fronte  al palese disprezzo della sua virilità, abbasserà un po’ la sua aria arrogante…

Alla prossima!                                                        la vostra Rita Skeeter

 

___________________________________

 

Questa volta l’avrei cruciata! Premesso che posso andare a letto con chi mi pare (maschi, femmine, centauri o ippogrifi) e che questo non deve interessare una giornalista da quattro soldi ed il suo maledetto pubblico di morbosi guardoni, la notizia era palesemente falsa! Io non avevo “passato la notte”  con Ginevra, ma con… Charles! Come si faceva a scrivere qualcosa di più falso?

E poi come faceva a scrivere che i bambini di prima erano terrorizzati dalle mie lezioni? Aveva forse assistito? Per quanto ne sapevo, erano tutti contenti! Volevano bene anche a Blacky, che era  la nostra  mascotte! Si erano affezionati anche agli avvincini domestici!

La notizia mi fece andare su tutte le furie e mi diressi subito da Charles! E, nel caso in cui avessi visto la  Skeeter, l’avrei fatta scomparire dalla faccia della terra! Un bell’Avada Kedavra… sarebbe stata una gran perdita? Del resto ad Azkaban avevano allontanato anche i dissennatori…

- Aspetta un attimo, Niamh, e non lanciarti subito all’attacco! - mi consigliava Gilly, che mi aveva vista sconvolta - Conta fino a dieci prima di esplodere…

Io comunque ero uscita dalla nostra Casa e mi stavo dirigendo in Sala grande, con una faccia da spiritata, passando tra una folla silenziosa di alunni: tutti quelli che incontravo cessavano di parlare tra loro e mi guardavano:

- Vado a letto anche con i maghi oscuri! - ho detto a due ragazzine che mi puntavano col dito e avevano in mano una copia della Gazzetta del Profeta - E se non fuggite subito vi faccio trasformare in pupazzi impagliati…

Le due piccolette fuggirono spaventate… Ho sempre detto che ho qualche gene di mago oscuro, perché, quando sono arrabbiata, tutti hanno paura di starmi vicino… qualche volta anche Charles!

Ma, mentre mi dirigevo verso la Sala Grande, dove speravo di incontrare il mio moroso, mi sono imbattuta in Lorna, che mi stava aspettando.

- Scusa, Niamh - mi ha detto - E’ un po’ che ti aspetto… mi ha detto tua sorella di accompagnarti da lei… ha una cosa importante da dirti… E’ urgente, molto urgente…

 

-3 alla conclusione! Un saluto a tutti! S.

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Capitolo 8
*** Confidenze ***


Capitolo 8

 

Confindenze

 

 

 

Avevo un diavolo per capello, ma… forse Seanna stata male? Subito, un po’ preoccupata, mi diressi, insieme a Lorna, verso la Casa di Grifondoro, la “culla degli arditi di cuore”, come dicono (a me sembrano un po’ spacconi…. preferisco di gran lunga i tassi… e poi le serpi!) e, superata la Grassona (che mi guardò con uno sguardo schifato… ancora ce l’aveva con me?), andai diritta in camera di mia sorella.

C’era mio fratello nella sala comune che mi ha detto di andare di sopra, nella stanza delle ragazze (per una idiota legge inventata non so da chi, i ragazzi non possono entrare nelle camere delle ragazze… per fortuna per i Tassi non vale, e neanche per le Serpi!). Subito sono entrata, senza neanche bussare. Seanna stava in piedi vicino al suo letto, e vicina c’era Vic.

- Ehi, Seanna, tutto bene? Perché non sei di sotto? - le chiesi subito. - Stai male?

- No, sto benissimo. Volevo prima consultarmi con te.

- Certo, dimmi - le dissi - Qual è il problema?

- Hai letto l’articolo della Skeeter? - mi chiese.

Uh! Ecco il modo giusto per farmi imbestialire!

- Certo! E ora la faccio a pezzi! Non ho passato la notte con Ginevra. Tra l’altro ho anche un testimone…

- La Skeeter ha solo in parte sbagliato… - provò a dire mia sorella

- Come solo in parte! Io in camera sua non ci sono stata! Io stavo con Charles! A me non piace Ginevra da quel punto di vista! Ognuno è libero di fare quello che vuole, ci mancherebbe, ma io non ho passato la notte con lei! - dissi con un tono di voce forse un tantino alta. Mi stava esasperando anche lei. Non bastava quella giornalista da quattro soldi?.

- Beh, tecnicamente ha  detto la verità, almeno in quel punto dell’articolo - ha detto mia sorella - Anche se poi ha fatto un po’ di confusione… Ginevra ha passato veramente la notte con una O’Neil… e quella non eri tu…

Sono rimasta congelata. Dovevo avere la faccia da pesce lesso! Mia sorella e Ginevra?

- Io e Ryann lo sapevamo, ma non ti abbiamo detto niente perché non sapevamo come avresti reagito… E poi i genitori di Ginevra non sanno niente e lei ha paura che non accettino… - disse Lorna

- … le sue tendenze affettive… che sono anche le mie! - completò Seanna.

Ok. Me l’aveva fatta. Doppia faccia da pesce lesso e incapacità di proferire parola. Certo… ci assomigliavamo… stessa altezza, stesso colore dei capelli… Perché non ci avevo pensato prima? Poteva benissimo essere lei la figura femminile apparsa quando Ginevra aveva incontrato lo Skyollo! Dovevo però ancora metabolizzare la notizia.

Mi sforzai e riuscii a sillabare: - E… da quando?...  

- Dall’ultima estate… quando sono andata con Vic dalla zia, in Francia… - mi ha detto Seanna. - Lo sa anche Vic…

Non sapevo cosa dire. Certo, ognuno è libero di fare quello che vuole, ma non me lo aspettavo. Non mi aveva detto niente!

- E babbo e mamma? - le chiesi

- Beh, secondo me hanno capito qualcosa, penso, anche se non sono mai stata esplicita… Scusami, non l’ho detto neanche a te, avevo paura che tu mi giudicassi… che non mi volessi più bene…

Ginevra era una brava ragazza, e le volevo bene (non nel senso che intendeva lei, ma la stimavo). A mia sorella, malgrado qualche incomprensione, volevo un bene dell’anima. Se a loro andava bene così, quale era il problema? Sono convinta che ognuno, purché rispetti gli altri, sia libero di fare quello che vuole.

- Seanna, vuoi un consiglio? - le dissi - Ormai lo sanno tutti e non c’è più niente da nascondere. Se per voi è una cosa seria, fregatene degli altri. Io sarò sempre dalla vostra parte… e anche babbo e mamma… e anche Charles, ne sono sicuro… e tutte le persone intelligenti…

Seanna subito corse ad abbracciarmi, sollevata.

- Te l’avevo detto che tua sorella ti avrebbe capito! - le disse Victoire. - Voi due vi fate troppi problemi!

Una grossa lacrime  era  scesa dal viso di mia sorella, che subito asciugai. Era sempre la mia piccola sorellina… E, per stemperare la commozione, mi finsi arrabbiata:  - Quanto sei sciocca! Non potevi dirmelo prima?

E poi: - Dai andiamo da Ginevra… Dove ti aspetta, in Sala Grande?

E poi, rivolta a Victoire, per sdrammatizzare cambiando argomento: - E tu, Vic… Hai qualcosa da dirmi? Ho notato lo skyollo di Ted, che aveva il tuo aspetto… C’è qualcosa…? Tanto  ormai siamo in vena  di confidenze…

- Beh, sì - mi disse - Ma mi serve un po’ di tempo. Più tardi, se vuoi, facciamo una chiacchierata…

 

______________________

 

Arrivata in sala grande con Vic e  company, ci dirigemmo, tra il silenzio generale, al tavolo di Corvonero, dove era già arrivata Ginevra. Andai subito da lei e, abbracciandola: - Potevate dirmelo, però… - le dissi sgridandola bonariamente.

- Avrei voluto, ma non sapevo come avresti reagito… - si difese  debolmente.

- Vi voglio bene! E non pensate a quello che pensano gli altri! Fregatevene di tutti - le dissi, abbracciandola - Io sono dalla vostra parte, sempre…

Poi mia sorella si sedette vicino a lei, mentre io andavo da Charles.

- Ho perso qualche passaggio - mi ha detto il mio moroso, perplesso…

- Sì… mi sconcerti sempre, principessa - mi disse Kyle.

- Ah, non c’è niente da dire di particolare. Ho scoperto solo che due persone a me molto vicine si vogliono bene e sono contenta… - ho detto loro, lasciandoli un po’ nell’incertezza.

Poi, quando mia sorella e Ginevra si sono allontanate dalla sala, dandosi la mano, anche loro, come tutti gli altri, hanno capito.

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Poco dopo mezzogiorno ho intercettato Victoire. O meglio, lei mi ha cercato. Ero nei pressi del mio ufficio, dove andavo a fare una doccia.

Avevo appena finito la lezione di Erbologia (un complicatissimo innesto tra Mandragola e una strana pianta del deserto arabico per creare un ibrido più resistente ai parassiti) ed ero completamente sporca di residui organici vegetali su tutto il corpo (a parte gli  occhi e la bocca, difesi da occhiali e mascherina. Che schifo!)

- Niamh, hai qualche minuto per me?

- Certo - le ho detto - Seguimi, però. Entriamo nel mio ufficio.

Siamo quindi entrati e, dopo le solite festine di Blacky, ho lasciato per qualche minuto Vic con il mio simpatico corvus glacialis (che si è messa ad ascoltarla, mentre Vic gli raccontava non so cosa) e ho fatto una veloce doccia.

Poi, in accappatoio e ancora con i capelli bagnati, sono andata da lei.

- Sai, Niamh… Teddy ed io… ci siamo parlati…

- Oh, che bello! - ho esclamato - Sono contentissima! Finalmente avete capito quanto siete importanti l’una per l’altra…

- No… sai, da quando gli è apparso lo skyollo con il mio aspetto, è sembrato strano… Probabilmente neanche lui se lo aspettava e questo l’ha colpito e l’ha fatto riflettere. Sai che ha poi smesso con la McGallow…

- Mi ha detto qualcosa Gilly, e poi c’è scritto nell’articolo della Skeeter - ho confermato

- Teddy è venuto a trovarmi e… mi ha chiesto scusa per l’imbarazzo in cui mi ha messo! Mi ha detto che non sa spiegarselo, che io sono solo la sua cuginetta preferita, che evidentemente quell’ectoplasma si è confuso… e, malgrado abbia cercato di fargli capire che per me è veramente importante, lui non ha voluto capire… o ha finto di non capire… mi ha dato un bacio in fronte e se n’è andato…

Emisi un grosso sospiro. Aveva gli occhi lucidi.

- Non preoccuparti, Vic… I ragazzi a volte sono solo un po’ idioti… Devi lasciargli un po’ di tempo…

- No, mi sono stancata… Lo sai quanto gli ho voluto bene, in passato… Ma non posso vivere la mia vita così, in attesa che lui si accorga di me… Ho deciso di andare con mia zia, dopo la fine del Torneo, e fare gli ultimi mesi dell’anno a Beauxbatons… Sono anni che me lo dice e oggi ne ho parlato con la McGranitt… Tra qualche giorno vi lascio e, se va bene, ci vediamo il prossimo anno… oppure rimango a Beauxbatons… non so…

- Oh, mi dispiace - le ho detto - Ma sono d’accordo con te che non può andare avanti così…

E poi, ho pensato, la partenza di Vic poteva fare capire a Teddy quanto fosse importante…  

- Sei la prima amica con cui mi confido… Grazie di tutto, comunque.

L’ho abbracciata stratta stretta. 

- Mi mancherai… - le ho detto.

- Anche tu, e Seanna, e…. - e poi mi ha sorriso e, prima di piangere (aveva gli occhi lucidi), se ne è andata velocissima dalla stanza.

 

Nel pomeriggio non ho potuto pensare troppo a Teddy e Victoire, dato che ho dovuto fare lezione ai bambini di prima e seconda, eccezionalmente riuniti insieme per spostare un parte della colonia di avvincini domestici in un laghetto che avevamo individuato nei pressi del Lago Nero. Era un lavoro abbastanza lungo, dato che bisognava convincerli a lasciare i tranquillizzanti rifugi in cui erano stati allevati e affrontare le incognite della libertà… Ma i ragazzini erano bravissimi a trattarli e, piano piano, tutta la colonia fu sistemata nella nuova collocazione. Noi poi sarebbe tornati, almeno ogni settimana, a vedere che tutto procedesse bene.

Avevo loro fatto i complimenti per l’impegno dimostrato e detto che potevano tornare al castello.

- Prof, volevamo farle leggere questa - mi ha detto Maya Mcnair, alla fine della lezione, circondata da un nutrito gruppo di ragazzini e ragazzine di entrambe le case.

Era una lunga pergamena che conteneva in fondo decine di firme …

- Mia madre si è sentita con gli altri genitori e hanno deciso di inviarla alla Gazzetta. E volevano che la leggesse anche lei per farle sapere cosa pensano i nostri genitori di lei… Sa, la Skeeter ha scritto contro di lei qualcosa di offensivo…

Oddio. Anche i genitori avrebbero criticato il mio metodo di insegnamento?

In realtà il tenore della missiva era (per mia fortuna, e con mia grande gioia) di tutt’altro tenore. E, leggendola, mi si è aperto il cuore…

 

Spett. Direttore,

i sottoscritti genitori degli alunni delle classi prima e seconda (grifondoro-serpeverde) di Hogwarts esprimono il loro disappunto per le infamanti affermazioni contenute nell’articolo della vostra giornalista Rita Skeeter apparso in data odierna nel vostro giornale.

In tale articolo sono contenute affermazioni menzognere e lesive dell’onorabilità della prof.ssa O’Neil, a cui noi tutti esprimiamo la nostra solidarietà.

La prof.ssa, con grande passione e professionalità, evidenziando competenza nella disciplina che insegna e molto buon senso (cosa che evidentemente manca alla vostra giornalista), ha avvicinato i nostri figli al rispetto per le creature magiche grazie ad interessanti e coinvolgenti lezioni. Nessuno di loro ha mai espresso la più piccola critica nei confronti della prof.ssa O’Neil o dei metodi da lei impiegati e anche noi genitori siamo pienamente soddisfatti della scelta fatta dalla scuola. Abbiamo contattato anche dirigente scolastico e tutti i professori della scuola che si sono dichiarati allibiti per le affermazioni della vostra giornaliste e hanno confermato di non aver mai espresso critiche al riguardo della prof.ssa O’Neil. La “fonte” tra i professori a cui la Sketter attribuisce tali critiche è stata quindi inventata, con una grave infrazione della deontologia professionale (non l’unica, come tutti sappiamo, da parte della vostra giornalista).

Chiediamo pertanto di rettificare quanto prima i giudizi espressi nelle pagine del vostro giornale, esprimendo, in caso contrario, il proposito di denunciare il fatto alla commissione di controllo degli organi di stampa presso il Ministero della Magia.

Un cordiale saluto.

Seguivano diverse decine di firme, le prime delle quali erano di Alicia Spinnet e Bastian Mcnair… ma c’erano tutti i genitori dei miei alunni, di prima e di seconda.

Mi veniva da piangere… I miei alunni mi volevano bene… Dovevo però darmi un contegno…

- Grazie, ragazzi! E ringraziate i vostri genitori da parte mia… - dissi loro, ma la voce si era incrinata.

- Le vogliamo bene, prof.ssa O’Neil - mi disse Maya Mcnair, e si precipitò tra le mie braccia, seguita da non so quanti altri…

E allora i miei propositi di non piangere sono andati a farsi friggere…

 

Ma quella terribile giornata ancora non era finita. Poco dopo, riaccompagnati i ragazzini al Castello, mi sono recata alla Capanna di Hagrid a sistemare le ultime cose e a dare da mangiare a qualche animaletto che veniva a trovarmi la sera, uscendo dalla Foresta. Hagrid aveva abituato tutti gli animali della Foresta Proibita ad andare a trovarlo (io ero solo riuscita a scacciare le acromantule che mi fanno schifo!) e mi aveva lasciato il compito di rifocillarli. Mi davano ogni tanto una mano anche Lorna e mio fratello (anche loro appassionati di creature magiche) e perciò non mi sono stupito più di tanto quando li ho visti già lì: avevano già fatto tutto loro e mi stavano aspettando

- Oh, bravissimi, ragazzi! Sono veramente stanca! Per fortuna mi aveva già fatto tutto il lavoro…

- dissi loro, appena li ho visti  

I due mi hanno fatto un piccolo sorriso. Erano imbarazzati. Oddio, cosa avevano combinato?

- Possiamo parlarti, Niamh? - mi disse Lorna.

- Certo! - dissi loro. Non è che avevano qualcosa da confessarmi? Quel giorno era stato estenuante per tutte le novità che erano avvenute e non avrei sopportato un nuovo imprevisto!

- Vuoi metterti seduta? - mi ha detto Ryann, stranamente gentilissimo.

Ho un sesto senso per queste cose. Sicuramente avevano nascosto qualche animale proibito da qualche parte, ma io sarei stata irremovibile!

- Cosa avete combinato? - ho detto loro - Vi avevo detto che non vi avrei appoggiato. Dove l’avete nascosto?

- No, non è un animaletto… - disse Lorna facendomi un mezzo sorriso -  E’ qualcosa di… diverso…

Oddio, cosa avevano combinato.

- Aspetto... un bambino… - mi ha detto Lorna, alzando un po’ le sopracciglia e facendo il suo faccino da cucciola bisognosa di affetto.

Ok, forse era uno scherzo…

- Scusa, puoi ripetere? - le dissi con la voce tremante. Perché mi sentivo svenire?

- Aspetto un bambino… - ha ripetuto Lorna, sempre con la sua faccina da cucciola, quella che utilizza quando vuole commuovere qualcuno.

- E’ uno scherzo, vero? - ho provato ancora. Perché non me l’avevano detto prima! Avrei potuto consigliarli. Ci sono diversi sistemi per…

- No… è sicuro… - mi ha detto mio fratello.

- … E quando dovrebbe nascere?

- Beh, tra circa sette mesi sarai zia, Niamh… - mi disse Lorna, ancora con il suo visino carino e gli occhioni sgranati (… e ora cosa dovevo dire?)

- O, mio Dio… non potevate stare un po’ più attenti? - ho detto guardando mio fratello - Siete ancora piccoli…

- Scusa, Niamh. Ma ormai è successo… E sei la prima in assoluto a cui lo diciamo, non lo sa nessun altro…

Mi precipitai da loro e li abbracciai: - Non preoccupatevi… Ci sono io, ci siamo tutti noi. E il bimbo sarà felice di essere nato da due sconsiderati come voi…

- Per fortuna avrà una zia in gamba - continuò Ryann - E… a proposito… dato che sei così in gamba, non è che potresti anticipare qualcosa a mamma e babbo, prima che glielo diciamo ufficialmente…  ci faresti un piacere…

Comportamento tipico da Serpeverde! E dovevo io comunicare ai miei che sarebbero diventati nonni! A poco più di trenta’anni. E mia madre era incinta. E mia sorella aveva rivelato al mondo, in quella giornata, di avere una compagna! E Vic partiva per Beauxbatons! E i genitori dei miei ragazzi erano entrati in guerra contro la Skeeter… Ma quante cose succedevano in quella giornata?

- E’ capitato… e noi ci vogliamo bene… - cominciò Lorna - e vogliamo bene anche al piccolo… che non era previsto… ma è venuto…

Insomma, le sorprese non finivano mai. Se pensavo che, un paio di anni prima, mi avevano fatto uno strano discorso sul fatto che non capivano che senso avesse baciare qualcuno! Chissà come l’avrebbero presa i miei… Sì, è vero, anche mia madre era rimasta incinta quando lei aveva l’età di Lorna… Ma è possibile che devo essere io l’unica responsabile della famiglia?

 

 

Maya Mcnair è un OC di AdhoMu, che ringrazio per il permesso di utilizzarla. Ci avviamo verso la conclusione (-2). A mercoledì! S.

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Capitolo 9
*** Terza prova al Torneo Tremaghi ***


Capitolo 9.

 

Terza prova al Torneo Tremaghi

 

 

La terza prova del Torneo Tremaghi venne organizzata la settimana successiva. I candidati dovevano trovare una serie di oggetti nascosti nel Castello (il calice di fuoco, la collana di Merlino, il ritratto di Silente, un mazzo di crine di ippogrifo), senza l’aiuto di parenti o amici, solo cercando di risolvere una serie di indovinelli e giochi logici (una specie di caccia al tesoro!). Carino come giochino! E non era affatto pericoloso, se non ci fosse stato Pix che lanciava lampadari e altri oggetti addosso ai concorrenti! E alcune acromantule (sì, era tornato Hagrid per qualche giorno per dare una mano ad organizzare la prova) che sbucavano dai luoghi più imprevedibili (tazze dei bagni compresi… che orrore!).

Ginevra, da brava ex Corvonero, riuscì a risolvere tutti i quesiti abbastanza velocemente. Ivanka ci impiegò più tempo, e ancora più Ted, che sembrava quasi confuso… In effetti non sembrava proprio in lui… e non so se questo fosse dovuto al fatto che l’avevo visto discutere animatamente con Victoire prima della gara…

Vinsero  il torneo, quindi, a pari merito, Ginevra e Ivanka: Ginevra, molto gentilmente, non volle prendere i 500 galeoni che le spettavano (sicuramente la famiglia non ne ha bisogno e, secondo me, aveva saputo che invece Ivanka li avrebbe utilizzati per una buona causa) e ha lasciato tutto a Ivanka che, felicissima, ha ringraziato tutti (nel suo strano inglese) per la bella esperienza provata.

Il solito Percy Weasley ha fatto un bel pomposo discorso di chiusura, si è complimentato con tutti i campioni e ci ha invitati tutti alla magnifica festa di addio, quella sera stessa, nella Sala Grande.

 

Io purtroppo ho partecipato alla festa in qualità di docente responsabile di mantenere l’ordine (uffa! lato negativo di fare l’insegnante: dover fare la ragazza responsabile!) e non ho potuto neanche divertirmi più di tanto (avrei voluto abbuffarmi con delle buonissime tartine e approfittare di un vinello elfico delizioso…), né lanciarmi nelle danze sfrenate. Come insegnante, dovevo vigilare e, all’occorrenza, sanzionare i ragazzi che si comportavano in modo volgare o scomposto. E Kyle mi prendeva bellamente in giro denunciando immaginari ragazzi che commettevano qualche infrazione a destra e a manca!

Mia sorella e Ginevra  stavano sempre insieme e, anche se non si sono scambiate effusioni di nessun tipo o fatto qualcosa che potesse urtare la sensibilità di qualcuno, tutti hanno compreso quanto fossero importanti l’una per l’altra. Si comportavano, in effetti, in modo molto naturale e, ad un certo punto, mia sorella è stata anche presentata ai genitori della mia amica, che, ho intravvisto, sorridevano.

Teddy, invece, per quanto volesse sembrare sereno, mi sembrava, in certi momenti, un po’ sopra le righe, come se volesse dimostrare di essere felice. Ma in un paio di occasioni mi è sembrato di leggergli in volto una grande tristezza. Avrei voluto parlare con lui, ma era sempre attorniato dai suoi amici e non ne ho avuto l’occasione. Ad un certo punto ho visto Victoire (scesa in ritardo) e subito mi sono diretta da lei:

- Victoire, tutto bene? - le ho chiesto, sottovoce.

- Possiamo uscire un secondo in giardino? - mi ha domandato.

- Certo, dai, andiamo - ho subito risposto. Tanto dovevo sorvegliare anche quella zona, dove di solito si imboscano le coppiette!

E così, trovato un punto tranquillo (e fatto un incantesimo per avere un po’ di privacy, un Muffiato: me l’aveva spiegato mio padre qualche tempo prima) mi ha detto che, l’indomani mattina sarebbe partita.

- Gliel’ho detto! - mi ha poi detto - Gliel’ho detto prima della partita! Non ce l’ho fatta più e gli ho detto tutto: che lo amavo da sempre, che per me non era un amico, ma qualcosa di più, che non potevo vivere senza di lui!

- E lui? - le ho chiesto, ma immaginavo la risposta, avendo visto il comportamento dei due...

- Mi ha abbracciato, poi ha cominciato a dirmi che, quando si cresce, si è un po’ confusi, e si possono fare degli errori, si può idealizzare qualcuno che stimi, ma non è amore quello, è solo affetto… e mi ha anche detto che lo avrei ringraziato, un giorno, per il fatto che non si approfittava di quello che immaginavo, che lui mi voleva bene, come ad una sorella.

Tipico di Teddy. Non riconosceva i suoi sentimenti per Victoire e, probabilmente, si nascondeva nel ruolo “fraterno” che si era ritagliato per non mettere in discussione tutta la sua vita e i suoi sentimenti. Ok, era un idiota ad averla rifiutata, dato che, oltre ad essere bella, è anche straordinariamente intelligente, buona e sensibile. E conosco un sacco di ragazzetti che si farebbero in quattro per avere un appuntamento con lei. E rifiutandola (per giunta Vic aveva fatto una gran fatica a forzare il suo carattere e confessare i suoi sentimenti… è molto riservata), l’aveva sicuramente offesa.

- E tu? - le ho chiesto.

- A quel punto non ce l’ho fatta più e l’ho mandato a quel paese… con espressioni un po’ più forti a dire il vero… e gli ho detto che era un cretino e  un idiota, e che se ne sarebbe pentito!. Poi me ne sono andata, dicendogli di non farsi più vedere davanti a me, che non era mio parente, né tantomeno mio fratello o mio cugino. Mi dispiace di avergli parlato così, perché lui mi vuol bene, e mi dispiace anche di più di averglielo detto prima dell’ultima  prova. Forse non l’ha affronta al massimo della forma per colpa mia… ma non ce l’ho fatta più…

Abbracciai la povera Victoire forte forte. Ok, non doveva rivolgersi così a Teddy, che è un pezzo di pane, che si farebbe in quattro per te. Ma potevo capirla: prima o poi tutti esplodono… Non sapevo neanch’io cosa consigliarle, a questo punto…

- E domattina mi aggrego alle ragazze di Beauxbatons e vado in Francia con mia zia. Ho già salutato parte degli amici e delle amiche. Ma lui non lo voglio più vedere. Per me è un capitolo chiuso.

- Mi mancherai, Victoire - le dissi.

- Anche tu, e Seanna, e tutti gli amici… e anche… - ma non finì la frase. Stava per piangere. Si fece forza.

- Ora fa’ il tuo dovere, professoressa O’Neil… - mi ha poi detto cambiando discorso - Mi sembra di aver visto qualcuno laggiù che non si comporta in modo consono… Devi andare a dare un’occhiata. Io torno in camera. Ti scriverò dalla Francia.

E, dopo avermi abbracciata, se ne è andata.

In mezzo ai cespugli infatti c’erano alcune coppiette occupate a sbaciucchiarsi. Che male facevano? Anzi, ero un po’ invidiosa! Ho fatto finta pertanto di non aver visto niente e sono tornato alla festa. Ero un po’ triste per Vic ma capivo che così non poteva andare avanti e che aveva fatto la scelta giusta. Talvolta è necessario dare un taglio netto al passato.

Poi, per fortuna, per togliermi la tristezza, alla festa c’erano Kyle e Ruperta e, naturalmente Charles, che sapeva come tirarmi su di morale:  - Prof.ssa O’Neil… è veramente carina questa sera. Ha un bellissimo abito. Mi piacerebbe osservarlo più da vicino… sa com’è… sono un appassionato di vestiti femminili… adoro osservarli, belli stesi su una poltrona… o su un simpatico divano…

Ok, capivo il sottinteso… Altro che osservarlo, avrebbe voluto togliermelo! Maniaco! Però un po’ di relax serviva anche a me, ad essere sincera! Se mi fossi allontanata una mezzoretta si sarebbero accorti?

 

Il giorno dopo poi abbiamo salutato tutti  i ragazzi di Durmstrang e Beauxbatons, dopo colazione, dato che rientravano, grazie al camino della Sala Grande, al Ministero, da dove sarebbero poi tornate in Francia…

Ivanka diede un abbraccio stritolante a me e a Charles: - Se venire in Siberia a Homs, tu e Charles, io vi fare vedere pozzo magico dei desideri e portare voi in giro in luoghi magici della Russia. Mia famiglia contentissima di ospitarvi.

- Grazie, Ivanka! - le ho detto - Magari prima o poi ci verremo.

Inutile dire che poi abbraccia anche Ginevra (con tanto dei soliti “mi mancherai”… “ti voglio bene”… “scriviamoci”) e Victoire (ormai tutti sapevano che ci avrebbe lasciato per uno “stage” a Beauxbatons, come aveva detto a tutti la mia amica). Teddy provò ad avvicinarsi ed ebbe soltanto da Vic una neutra stretta di mano e alcune parole di circostanza… Si era accorto Ted di aver fatto un errore? Chissà…

Nei giorni successivi ho provato anche a parlare con Teddy, che però, con gentili parole, mi ha fatto capire che la cosa non mi riguardava (“E’ una scelta di Victoire” ha laconicamente detto). Ho allora inviato Blacky in Francia a chiederle come stava e, finalmente, ho avuto qualche informazione.

Carissima Niamh, - mi ha scritto - Approfitto di un momento libero per rispondere alla tua gentile lettera giuntami ieri. Devo intanto, en passant, avvisarti che il tuo Blacky ha suscitato l’interesse di M.me Dubois, la professoressa di “soin des créatures magiques” che ha voluto assolutamente farlo vedere a tutte le classi (Blacky mi sembrava alquanto soddisfatto di essere al centro dell’attenzione) e mi ha pregato di scriverti se te la senti di venire, prima della fine dell’anno, o all’inizio dell’anno prossimo, a fare una lezione sul tuo piccolo amico. Fammi sapere!

Mi sono fermato per sorridere… Blacky è per me una presenza costante nella mia vita, un amico gentile e sempre disponibile, e mi fa strano pensare che il mondo magico lo consideri un “animale oscuro” straordinariamente interessante… Ok, il mondo magico è un po’ strano, a volte… Certo che addirittura tenere una lezione a Beauxbatons! La mia carriera da docente era schizzata in alto, in quell’ultimo anno! Naturalmente ho poi ripreso a leggere.

Qui sono stata subito accolta benissimo da un gruppo di simpatiche ragazze francesi, molto carine, truccatissime e “un pochino” fissate con l’etichetta. I ragazzi sembrano molto gentili e disponibili e si sono fatti subito in quattro per me (qualcuno ci ha anche già provato, ad essere sincera), ma non so se è perché sono un ottavo Veela o perché “ci provano” con tutte le nuove… Mi mancate tanto, ma penso di aver fatto la cosa giusta e devo ricostruirmi la mia vita.

Mi parlava poi delle materie che doveva affrontare e di un perfido professore tutto impomatato che ce l’aveva a morte con gli inglesi. E poi chiedeva notizie di tutti i compagni e i professori di Hogwarts (ma se li aveva lasciati solo da qualche giorno!) e finiva: Ok, adesso tronco questa lettera, altrimenti comincio a commuovermi! Ti manda tanti saluti e un forte abbraccio Ginevra, che ti chiede di abbracciare per lei anche tua sorella.

Ci vediamo sicuramente questa estate.  Un bisou du continent

                                                     Vic

P.S. Blacky prima mi ha visto piangere e ha subito cercato di consolarmi. Come si fa a pensare che sia un uccello legato alla Magia Oscura?

______________________________________

 

E Rita Skeeter? Il giorno dopo la gara, ho finalmente letto, con una certa tranquillità, l’articolo che la Gazzetta aveva dedicato alla conclusione del Torneo Tremaghi. Era stato scritto da Tobiah Caramell e naturalmente parlava solo della gara, senza scadere in pettegolezzi da trivio. Non c’era più infatti quella rompiscatole della Skeeter. Cos’era successo?

Intanto alcune decine di lettere erano giunte alla Gazzetta del Profeta stigmatizzando il comportamento di quella sottospecie di giornalista e minacciando di disdire l’abbonamento. Evidentemente una parte dei lettori era stanco dei soliti pettegolezzi da strapazzo (e molti non avevano probabilmente dimenticato cosa aveva dovuto confessare quella giornalista qualche anno prima). Il padre di Ginevra aveva inviato una nota formale con richiesta di scuse pubbliche al Giornale, minacciando di denunciarlo e spiegando che i gusti affettivi e sessuali della figlia non dovevano essere oggetto di discussione, o anche di scherno, come sembrava dall’articolo, su un quotidiano: il secolo XXI era entrato da un po’ di tempo, neanche i babbani avevano ormai alcun problema ad accettare scelte diverse dal solito e questo doveva far capire al mondo magico quanto ancora qualcuno, che scriveva su quel giornale, fosse arretrato e provinciale… Insomma, una bella lettera in cui lui e la moglie si schieravano apertamente con Ginevra, per la sua felicità. Il giornale aveva anche pubblicato la lettera dei Montague (che chiedevano la rettifica di varie affermazioni e dichiaravano di voler procedere per vie legali), la lettera dei genitori dei miei bambini (che esaltavano il mio ruolo di insegnante), e, come detto, un’impressionante elenco di interventi di maghi più o meno conosciuti, tutti scandalizzati dagli articoli di quella pazza… Insomma, questa volta il mondo magico si mostrò meno superficiale del solito… almeno una parte del mondo magico...

Non credo che tutte queste lettere (comunque pubblicate) avrebbero fatto cambiare idea al direttore del giornale (purtroppo, accanto da un parte intelligente di lettori, c’era la maggioranza che desiderava leggere solo morbose notizie di sesso e tradimenti). Tuttavia la McGranitt, con l’aiuto dei Fantasmi, di alcuni quadri e anche (non l’avrei mai creduto) di Whyte (che, come docente di Difesa, si era subito attivato predisponendo appositi sensori), aveva in mano le prove che la Skeeter avesse fatto uso illegale di Animagia. Si era infatti trasformata in uno scarafaggio volante, o qualcosa del genere, per apprendere particolari piccanti su noi studenti, malgrado ciò le fosse stato ufficialmente proibito alcuni anni prima: pendeva infatti su di lei una condanna ad alcuni anni di carcere (sospesi con la condizionale) e l’infrazione plateale della proibizione l’avrebbero probabilmente portata direttamente dentro Azkaban, con il consenso o meno dei lettori! Purtroppo però qualcuno la avvisò e, in men che non si dica, quella schifosa giornalista preferì abbandonare il campo (e il Paese) e tornare di nuovo in Patagonia, lasciando la sua faccenda in mano agli avvocati. Mi ero finalmente sbarazzato di lei! (Ma fino a quando?)

 

Naturalmente anche i miei, dall’Irlanda, mi avevano scritto sottolineando la loro solidarietà, insultando la Skeeter e chiedendo se potevano fare qualcosa per me… E io approfittai per recarmi a casa loro, in Irlanda (utilizzando il camino privato del mio ufficio) e fare una bella chiacchierata… Dovevo prepararli al gran botto (diventare nonni!) Ma dovevo anche andarci piano, dato che mia madre era in stato interessante…

Una domenica mattina, pertanto, sono passata velocemente a casa.  Ho portato anche me Blacky, che moriva dalla voglia di rivedere i miei e la sua casetta irlandese. Subito li ho abbracciati! Mi erano mancati da matti. Il pancione di mia madre era cresciuto tantissimo e lei si mostrava molto serena (io sarei impazzita, nelle sue condizioni!). Il bimbo sarebbe nato a giugno, di lì a tre mesi. Avrei voluto parlare con lei, prima di accennare la cosa a mio padre, ma sono stata monopolizzata da Conan che mi ha costretto a giocare a sparaschiocco e a un suo nuovo gioco babbano. Poi è arrivata l’ora del pranzo e finalmente, nel primo pomeriggio, mentre eravamo soli (Conan è uscito con suo cugino), ho preso il discorso alla larga, con i miei genitori…

Primo ho accennato a Seanna e Ginevra…

- Babbo, mamma - dissi loro - Quindi voi sapevate di Seanna…

- Sì, Niamh… - disse mio padre - In realtà non ci aveva detto niente, ma c’eravamo immaginato qualcosa del genere. E se lei è felice, per noi va bene tutto, lo sai…

- Lo sapevo che voi siete intelligenti - aggiunsi - e molto aperti alle novità. Ci sono persone che si scandalizzerebbero, oppure sarebbero sconvolte se capitasse qualcosa che loro non hanno preventivano, che loro non si aspettavano… Da voi ho imparato sia che bisogna accettare qualsiasi novità, sia che l’importante è la felicità delle persone a cui vogliamo bene…

I miei mi guardavano con uno sguardo interrogativo, chiedendosi dove volessi parare.

- Volevo chiedervi però un’altra cosa… - provai.

- Di’ pure, Niamh - disse mia madre. La stavo preoccupando?

- E’ un po’ che me lo chiedo… Come è stato quando hai saputo che eri incinta di me, mamma? Ci sei rimasta male?

- No, naturalmente - disse mia madre, sorridendo - Sembrerà strano, ero preoccupata… c’era in quel tempo Voldemort nel Mondo magico e io dovevo affrontarlo, secondo la profezia… ma sono stata tanto felice, quando ho saputo di aspettarti. Anche perché io e tuo padre ci volevamo bene, molto bene, e immaginavo… no, sapevo… che lui non mi avrebbe mai lasciato sola… E ti volevo tanto bene quando ancora eri nel mio pancione… E’ stato bello… anche se abbiamo dovuto superare tante difficoltà …

- Sì, Niamh… - ha aggiunto mio padre, sorridendo - Tua madre era contentissima, ed anche io… Quando l’ho saputo ho provato una grande gioia. Ancora mi ricordo il momento in cui tua madre me l’ha detto…

- E’ bello quindi avere un bambino, vero? - chiesi

Mi guardarono. Ora avevano uno sguardo meno sereno di un attimo prima. Era tra il perplesso e lo stupito… Avevano capito qualcosa?

E poi più esplicita: - Avete mai pensato ad un nipotino… sì, lo so, siete ancora giovani…

I miei sono sobbalzati sulla sedia. - Sei incinta? - mi hanno detto entrambi con gli occhi sgranati.

- No, certo! - ho detto loro sorridendo. Sospiro di sollievo da parte dei due. E io, quando avevano ripreso il respiro - Non io… Lorna… e Ryann… Mi hanno chiesto di anticiparvi la notizia…

Momento di silenzio dei due. E poi mio padre: - Sei sicura? Cioè… è certa la notizia?

- Sembra di sì… Dovrebbe nascere ai primi di settembre…

Altro momento di silenzio tra i due, che si guardarono. Poi mia madre fece una specie di smorfia (un mezzo sorriso) a mio padre.

E io: - Beh, io vi ho preparato psicologicamente… Sono stata traumatica? Tutto bene, mamma?

- Tutto bene, non preoccuparti… E così avremo due occasioni da festeggiare, a giugno e a settembre…

-  Beh, prima di festeggiare dobbiamo pensare a come aiutare quei due incoscienti - ha detto mio padre. Tutto sommato l’avevano presa bene! Certo che avere poco più di trent’anni ed essere nonni…

- Del resto non poteva essere diversamente, considerando i genitori… - ha detto. Mia madre l’ha guardato e ha sorriso… Evidentemente pensava a loro due che, quando avevano sedici anni, avevano avuto me…

- Dai, poteva andare peggio… - ha poi aggiunto - E poi, per fortuna abbiamo  te, che sei la più responsabile della famiglia, Niamh…

Evviva, i miei riconoscevano che ero responsabile! Questo mi sembra che non me l’avessero mai detto in precedenza!

 

Conclusione un po' amara per Teddy e Vic, ma purtroppo non si può sempre vincere, nelle gare della vita e in amore. Tuttavia rimaniamo fermi nel canon: prima o poi arriverà il bacio, ricordato nei "Diciannove anni dopo" (= 1 settembre 2017)... certo che ce lo fanno aspettare! E Antonia e Lorenzo? Conclusione della ff mercoledì 17. Un saluto a tutti. S.

 

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Capitolo 10
*** Conclusione ***


Capitolo 10

 

Conclusione

 

 

Che bella la Primavera! Potevo passeggiare con Charles, andare liberamente ad Hogsmeade (anche questo era un vantaggio di essere insegnante….), portare i miei ragazzi a salutare la mia amica piovra del Lago Nero…

Mio fratello e la sua morosa serpentella erano abbastanza tranquilli (erano più agitati per lo studio che per il fatto che, di lì a qualche mese, avrebbero avuto la responsabilità di una creaturina… sono proprio incoscienti!) e Seanna era serena, anche se le mancavano Vic e, naturalmente, Ginevra, entrambe a Beauxbatons… Stava facendo stancare un po’ troppo il mio Blacky, che inviava di continuo in Francia… Avevo pertanto deciso di comprare un altro gufo, dato che Occhialuto era ormai in pensione (se l’era meritato, povera bestia) e Gedeon (il maldestro gufetto che avevo comprato qualche anno prima) era uno spaventoso scansafatiche, un vero e proprio parassita.

Una domenica di aprile, pertanto, insieme a Charles, siamo andati a Diagon Alley. Dovevo passare alla Gringott, a prelevare qualche galeone, e poi potevamo andare all’Emporio del Gufo e prendere un bel volatile, da affiancare al mio adorato corvus glacialis. Tutto era andato benissimo: la giornata era stata splendida, alla Gringott i folletti erano stati gentilissimi, avevo visto anche (per la prima volta) la mia camera blindata (in realtà uno stanzettino sottoterra, di quattro-cinque mq, come le vecchie cabine telefoniche dei film babbani…  dove non riuscivamo a stare neanche in due, ma dove erano depositati i miei galeoni (lasciatimi dal nonno e quelli che avevo guadagnato in ormai dieci mesi di lavoro come insegnante…). Poi eravamo andati un po’ a spasso, al ristorante (dato che c’eravamo, conveniva fare tutto per bene!) e poi a comprare il suddetto gufo… che poi era un bell’allocco bianco: mi sembrava avesse uno sguardo particolarmente intelligente e non capivo come mai nessuno l’avesse ancora preso, così bello e maestoso.. Sì, lo so, Charles mi ha spiegato che gli allocchi non sono troppo portati per la corrispondenza, e non sono sveglissimi, ma mi piaceva il colore!… La commessa mi ha detto che era lì da un po’ di tempo e, allora, questo mi ha convinto: l’ho preso subito, povero Loky (avevo già trovato il nome!)

Così la sera, siamo tornati ad Hogwarts con il nostro nuovo acquisto. Anche con una certa fretta, perché, mentre stavamo per ritornare, è giunto un patronus da Rup, che ci avvisava che Kyle era in infermeria per accertamenti: niente di grave, per fortuna, aveva fatto qualche pasticcio a Pozioni e gli era esploso il calderone! Siamo tornati velocemente e subito Charles è andato a trovarlo, mentre io gli ho detto che l’avrei raggiunto subito, dopo aver sistemato il mio nuovo amico in gufiera…

Ero ancora nella gufiera e stavo scendendo le scale quando ho sentito qualcuno parlare da dietro l’edificio… erano due persone che stavano bisbigliando, ma non sapevano che, da quella posizione, la voce si incanalava e giungeva abbastanza nitida nel punto in cui io stavo passando… Beh, una coppietta.. ho pensato… Me ne andavo via tranquillamente, quando mi è sembrato di sentire il nome “Lorenzo”. Mi sono fermata subito e mi sono messa a sentire…

- Lorenzo… ma sei proprio deciso? - diceva una voce maschile

Qualcuno stava parlando a Lorenzo Cancellieri… il ragazzo di Antonia (o il complice del killer, di quell’Ignotus, secondo l’ipotesi fatta da Harry Potter…)

- Sì, devo farlo, lo sai - diceva. Ho riconosciuto la voce! Era proprio Lorenzo! Stava parlando con qualche suo complice o suo amico, la cui voce non riconoscevo… Ultimamente, con la scusa del Torneo, un sacco di persone estranee giravano per Hogwarts…

- E tuo padre? - diceva l’altro tipo.

- Mi ha spinto lui, te l’ho detto. Mi ha detto che non potevo fermarmi, che dovevo essere un uomo, “costi quel che costi!”. Ha ragione, non posso tornare indietro, ormai, devo portare a termine quello che ho iniziato…

Oddio, cosa voleva fare?

- Ma devo farlo oggi - continuò - prima che se ne vada e non sia più rintracciabile. E poi non sa che sono tornato…

- E se Potter…

- Non so… Lascia fare a me… So dov’è! Vado e sistemo definitivamente la questione.

- Mi raccomando, sta’ attento…  - diceva l’altra voce - Io ti aspetterò qui…

E subito ho sentito dei passi allontanarsi velocemente. Ero completamente in barca… Cosa potevo fare? Lorenzo si dirigeva verso Hogwarts. Evidentemente Antonia era tornata e quel disgraziato voleva ucciderla: era questo l’ordine del padre, un magimafioso italiano! Dovevo fare qualcosa… Dovevo scendere dalla Gufiera e mi ci è voluto qualche secondo. Questo gli ha lasciato un attimo di vantaggio ed era sparito… Dove poteva essere andato?

Mi sono precipitata nel castello e ho girato per un po’… Dovevo avvertire la Preside! Magari lei sapeva se Antonia era ritornata nel castello e potevamo proteggerla meglio. Sarei poi andata a chiamare Charles, ma ora dovevo informare la McGranitt. E… ho avuto un’illuminazione. Malthus! Certo, lui era un auror, lasciato lì da Harry proprio per controllare che non ci fossero problemi con Lorenzo ed Harry mi aveva detto di contattarlo in caso di bisogno! Ho subito creato un  patronus per Malthus… Cancellieri vuole uccidere Antonia. E’ nel castello! Poi mi sono precipitata in Presidenza… Il Gargoyle mi guardava con un’espressione ebete (non che fosse migliore, di solito, ma era un’espressione “strana”) e la scala era abbassata… Che succedeva? Senza pensarci sono salita velocemente e stavo per bussare quando ho sentito delle voci all’interno… Qualcuno parlava con un tono superiore alla norma… e mi sembrava la voce di Lorenzo Cancellieri! Dovevo intervenire subito: forse la Preside era in pericolo!

Ho girato piano la maniglia e, senza fare alcun rumore, mi sono infilata in silenzio dentro la stanza, bacchetta nella mano: c’erano, da una parte la Preside, con Vitious e Whyte, che guardavano spaventati Lorenzo, in piedi in mezzo alla stanza. Avevano gettato le loro bacchette a terra ed erano tenuti sotto mira da Cancellieri. A terra, poco lontano, c’era il povero prof. Malthus, schiantato o ucciso. Dovevo intervenire e, dato che mi volgeva le spalle e… l’ho schiantato!

 

- Bravissima, Niamh! - ha detto la McGranitt, sollevata.

- Sì, sì, brava - ha aggiunto un esterrefatto Whyte. Doveva aver preso un bello spavento, dato che tremava ancora - Stavamo parlando, io, Vitious e Malthus con la preside, quando è arrivato il tuo patronus… Malthus si è subito alzato, quando è entrato, come una furia quel ragazzo e, per prima cosa, l’ha schiantato! Poi ci ha detto di stare fermi e gettare le bacchette…

- Sì - ha aggiunto Vitious, che  aveva ripreso la bacchetta, si era chinato su Malthus e si preparava a innervarlo -   Per fortuna sei arrivata tu, Niamh. Sei stata bravissima!

Mentre Whyte legava con corde magiche Lorenzo, sempre schiantato, Vitious aveva innervato Malthus.

- Non è un professore. E’ un auror. Messo da Harry Potter per vigilare sulla nostra sicurezza - aggiunse la McGranitt, mentre Malthus stava tornando in sé.

E poi, rivolto al professore di Babbanologia: - Ha risolto tutto Niamh, Malthus. Ha schiantato Lorenzo.

Malthus si è ripreso, si è girato verso di me, ha sorriso e: - Brava, O’Neil. Proprio al momento giusto!

E poi, visto il corpo di Cancellieri, ancora schiantato, legato e galleggiante nell’aria.

- Ottimo lavoro. Sì, sono un auror. Potter mi ha lasciato perché pensava che questo stronzo di Cancellieri tornasse a terminare il suo lavoro. E’ una maledetta spia, mandata qui da una famiglia magimafiosa italiana che vuole eliminare una ragazza coinvolta in una faida magica con l’aiuto di un sicario. Si è finto, all’inizio, suo amico.

- Stento a crederci - ha detto la McGranitt - A me Potter ha solo detto che c’erano dei problemi di sicurezza per una ragazza italiana. Non pensavo fosse al centro di una faida magica…

- Beh, ora confesserà tutto, magari con il Veritaserum - ha detto Malthus - Lo porto nel mio studio e chiamo il capo…

E poi, rivolto al corpo (ancora inanimato): - Vieni, Dell’Ostro, vedrai che bel servizio ti faremo…

Quindi, rivolto a me: - Grazie, Niamh! Ora ci penso io a farlo cantare, a questo idiota!

Va bene, aveva fatto uno sbaglio… e mi aveva sottovalutato. Mentre Malthus si stava dirigendo fuori, facendo galleggiare davanti a se il corpo inanimato di Lorenzo, senza che nessuno se lo aspettasse… l’ho schiantato! Evviva, sono proprio una strega abile: avevo steso perfettamente anche il professor Malthus! Non poteva dire quello stronzo di Whyte che ero un fallimento in Difesa! Ma in realtà, in quel momento, nessuno mi fece i complimenti, anzi tutti mi guardavano con gli occhi sgranati.

- Ma… ma… ma.. .Niamh… Cosa hai fatto? - mi chiese la McGranitt.

E Whyte: - Sei pazza! Hai assalito un auror!

E mi ha puntato contro la bacchetta! Cosa voleva farmi? Subito gliel’ho fatta saltare (Tieh! Professore da strapazzo. Disarmato da un’ex allieva! A cui hai anche dato una T!).

- Chiudi il becco! - gli ho urlato. Erano anni che volevo dirglielo! - Chiudi il becco o il prossimo sei tu! Devo chiamare Harry Potter!

Dovevo mandare un patronus a lui! L’ho fatto, mentre tutti mi guardavano sbalorditi, con un breve messaggio: - Harry, vieni subito. In presidenza ad Hogwarts. C’è un’emergenza.

Poi ho dato una spiegazione alla McGranitt e ai colleghi, che erano piuttosto stupiti da tutto quello che stava succedendo.

- Io non so come sia possibile, ma …. conosce qualcosa che non dovrebbe sapere… Non doveva sapere che il vero cognome del ragazzo non era Cancellieri, ma Dell’Ostro… Io non so se sia lui la spia, o il killer, o chi sia, ma è meglio lasciare tutto ad Harry Potter e agli auror…

Avevo nel frattempo avuto un’altra intuizione… c’era un tono affettuoso nella voce maschile sentita nella Gufiera, che subito non avevo notato, e una strana pronuncia… “italiana”!… Polisucco. Era Antonia, o Matilda (non so più come chiamarla), che magari aveva assunto l’aspetto di uno dei giornalisti venuti per il Torneo… Strano che non fosse anche lui trasformato in qualcun altro, ma si doveva far riconoscere da Antonia, evidentemente, o non aveva Polisucco o…

E se mi fossi del tutto sbagliata? Ed avessi fatto il solito casino? Per fortuna un attimo dopo dalle fiamme del focolare uscì proprio Harry Potter, insieme a Dennis Canon.

- E qui cos’è successo? - disse

- E’ stata lei! - urlò Whyte indicandomi in modo scomposto - E’ pazza!

E se l’avessi schiantato?

 

Per fortuna avevo seguito il mio istinto e, per una volta, tutto era andato bene. Lorenzo Cancellieri (o Dell’Ostro) non era né la spia, né il sicario, né aveva fatto qualcosa di male. Era il nipote di quel magimafioso italiano (questo era vero), era innamorato di Matilda Castriota (alias Antonia) e voleva solo vivere serenamente con lei: i due sarebbero fuggiti insieme (e il padre di lui era d’accordo, dato che, a quanto ho poi capito, voleva molto bene al figlio ed era più interessato alla sua felicità che a quella faida magica), ma si erano separati dopo l’attentato avvenuto tre mesi prima: Antonia/Matilda era stata collocata in un’abitazione protetta nelle Higlands, Lorenzo si era dato alla macchia ed era tornato in Italia. E, casualmente, aveva intuito che Malthus era in realtà… Ignotus! Il vero Malthus era infatti stato rapito ed era prigioniero in Italia e da lui veniva prelevato “materiale organico” (capelli) da inviare, una volta a settimana, proprio ad Hogwarts… Aveva pertanto capito che il sicario aveva assunto, da mesi, l’aspetto del bonario prof. Malthus. Si era quindi precipitato ad Hogwarts con l’intenzione di eliminare il killer (che non avrebbe mai smesso di cercare Antonia/Matilda), o almeno di denunciarne la presenza alla McGranitt e agli Auror (penso la prima ipotesi) e, prima di entrare ad Hogwarts (non ci si può materializzare dentro il Castello, ma solo nelle vicinanze… e c’era vicino una grotta dove lui ed Antonia si recavano spesso), si era imbattuto proprio in Antonia che lo aspettava… Sapeva che prima o poi sarebbe tornato da lei…

Il resto poi lo sapevo: Antonia aveva assunto l’aspetto di un ragazzo e l’aveva accompagnato fin quasi dentro il castello, dove Lorenzo era entrato per fermare per sempre il sicario che, lo sapeva, per deontologia professionale, non avrebbe mai desistito dal terminare la sua missione. Ma è meno cattivo di quello che vuole sembrare, tant’è che, quando è riuscito a colpire Malthus, l’ha solo schiantato. Era incerto se confessare tutto, coinvolgere gli Auror inglesi oppure terminare la sua missione, quando sono intervenuta io. Che, per fortuna, ho capito anche la vera identità di quello che si spacciava per Malthus.

Questo aveva cercato di eliminare Matilda, dapprima mascherando l’omicidio con un incidente (il lampadario!), ma la sfortuna aveva voluto che si trovassero lì vicino Vitious e Paciock; poi attaccandola direttamente (e in quale caso il mio intervento e quello di Dennis Canon avevano impedito che si realizzasse). Non voleva infatti “bruciarsi” il travestimento, anche perché sapeva che gli Auror stavano alle sue costole ed un piccolo sospetto avrebbe posto fine alla lucrosa carriera di sicario che da un pezzo svolgeva in mezza Europa.

Matilda fu trovata da Dennis Canon vicino alla Gufiera. O meglio, trovarono un ragazzo che, poco dopo, svanito l’effetto della Polisucco, si mise a piangere abbracciando Lorenzo, che nel frattempo era stato innervato (era ancora frastornato per il mio perfetto schiantesimo… Alla faccia di Whyte che mi ha fatto dare un T in Difesa!).

Grazie alle informazioni fornite da Lorenzo, poi, la Polizia Magica italiana ha liberato il vero Malthus, mentre i due ragazzi sono stati portati via da Dennis Canon per l’ennesima località segreta. Harry mi ha poi detto che sarebbe stata fornita loro una nuova identità e un nuovo aspetto, dato che non si può escludere che qualcuno, in Italia, si possa ancora attivare contro di loro. Ignotus avrebbe invece passato un lunghissimo soggiorno ad Azkaban, per poi essere estradato in non so quali paesi (è ricercato in mezza Europa). Non ho potuto salutare Lorenzo ed Antonia prima che si allontanassero da Hogwarts. Tuttavia, qualche settimana dopo, mi è arrivato un biglietto gufico di ringraziamento dalla Spagna (solo poche parole e un abbraccio) da parte di una certa “Maria” e un certo “Jorge”: sono convinto che me l’abbiano mandato loro.

 

Tutti i miei “colleghi” sono rimasti basiti per il mio intervento e per la mia brillante capacità di comprendere subito  i fatti… evidentemente non se lo aspettavano! La McGranitt mi ha colmato di lodi, Whyte mi ha chiesto scusa (! Forse aveva assunto sostanze stupefacenti?), Paciock mi ha proposto per un encomio, la Caporal ha detto che avrebbe parlato con Hagrid e, se lui era d’accordo, avrei continuato con almeno una classe anche l’anno successivo… Se per me va bene, potevo avere di nuovo i ragazzini di prima, con cui quell’anno avevo fatto un ottimo lavoro… E tutti hanno applaudito! Evviva! Forse sarei riuscita a continuare ad usare il mio meraviglioso ufficio per un altro anno!

Ho avuto naturalmente i complimenti di tutti i parenti, amici, dagli Auror e da Kingsley (che mi ha promesso una buona parola se volessi iniziare l’accademia Auror… ma io preferisco i miei animaletti! Magari riuscissi ad entrare, prima o poi, come insegnante ad Hogwarts!).

E Charles? Con lui abbiamo festeggiato il mio exploit finale… ma non dico come, anche se forse si può immaginare… Insomma, tutto è finito decisamente bene!

Ora si avvicinano le vacanze e ben presto la famiglia O’Neil crescerà e sarà allietata dalla nascita di due nuovi bambini. Il primo dovrebbe arrivare alla fine di giugno (il mio quarto fratello!) e l’altro ai primi di settembre (il mio primo nipotino!). Li aspettiamo con impazienza… e stiamo già pensando ad organizzare una grandiosa festa per il loro arrivo!

 

E con questa la ff è finita: lasciamo la nostra Irlandesina impegnata a preparare i festeggiamenti per l’arrivo dei due piccoli O’Neil, con la prospettiva di fare un altro “tranquillo” anno ad Hogwarts come docente. Vi ringrazio di aver seguito la storia; ringrazio in particolare AdhoMu e Barbie_Ettelaine_91 per le piacevoli chiacchierate e l’aiuto che mi hanno più volte dato per eliminare qualche incongruenza o errore presente nei capitoli. Alla prossima (prima o poi… vorrei almeno arrivare al “Diciannove anni dopo”). S.

P.S. Approfitto anche dell’occasione per inviarvi gli auguri di Buona Pasqua.

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