L'indagine misteriosa dei Gemelli Weasley e di Hermione Granger.

di Sia_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo uno - Retroscena. ***
Capitolo 3: *** Capitolo due - Gazza. ***
Capitolo 4: *** Capitolo tre - Fuga. ***
Capitolo 5: *** Capitolo quattro - Lee Jordan. ***
Capitolo 6: *** Capitolo cinque - Bandita. ***
Capitolo 7: *** Capitolo sei - Lettura. ***
Capitolo 8: *** Capitolo Sette - Buon Natale. ***
Capitolo 9: *** Capitolo Otto - Baci di mezzanotte. ***
Capitolo 10: *** Capitolo Nove - Chiarimenti. ***
Capitolo 11: *** Capitolo Dieci - Questione di fiducia. ***
Capitolo 12: *** Capitolo Undici - Rito di passaggio. ***
Capitolo 13: *** Capitolo Dodici - Favori. ***
Capitolo 14: *** Capitolo Tredici - Piano. ***
Capitolo 15: *** Capitolo Quattordici - C.R.E.P.A. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


L'indagine misteriosa dei Gemelli Weasley e di Hermione Granger. 

Prologo
 
Hermione:
Ti guardi le mani sporche di colpevolezza con soddisfazione. Ma cosa avresti dovuto fare? Lasciare che loro la passassero liscia ancora una volta? No, non potevi permettertelo. Hai salvato la situazione, impedendo che degenerasse e ti senti una eroina mancata.
Sbuffi divertita e guardi soddisfatta la stanza vuota davanti a tuoi occhi. Sì, hai fatto decisamente la cosa giusta facendo sparire le numerose scatole di Merendine Marinare che avevi trovato in quello sgabuzzino giorni prima e che, di sicuro, i due gemelli avrebbero venduto ai primini. 
Sorridi ingenuamente, riportando le maniche della camicia ai gomiti e lasciandoti scappare una piccola risata. Questa volta, hai vinto tu. Sei sollevata, come mai negli ultimi giorni: da quando avevi escogitato questo piano perfetto, il tuo livello di stress era aumentato talmente tanto che eri diventata suscettibile a tutto quello che ti circondava, che ti parlassero o ignorassero eri in costante pressione emotiva. 
Che i gemelli passassero anche sul tuo corpo, le hai nascoste talmente bene che il segreto morirà e sarà sepolto con te.
Perdi per un attimo il tuo coraggio e, spaventata da un improvviso arrivo dei due, esci velocemente dall'unica porta d'ingresso e sgattaioli in biblioteca: riprendi la lettura del libro che avevi lasciato appositamente aperto sulla scrivania. Nessuno ti ha vista e tutti ti credono in biblioteca, come al solito.
Sei praticamente intoccabile. Giusto, Hermione? 

 
~

Fred:
Dai una pacca amichevole sulla spalla del tuo compagno di avventure, George Weasely. Entrambi ridete entusiasti: state per fare guadagni da paura con una simile scorta di prodotti. Avevate lavorato per tutte le vacanze estive per potere usufruire di una tale vastità di Merendine Marinare, che siete ormai esasperati per non averli potuti usare prima. 
Così, salutando la sala comune, vi dirigete lentamente verso lo sgabuzzino segreto che contiene tutte le vostre cianfrusaglie. Segreto, è segreto: nascosto dietro un quadro, era rimasto incustodito per qualche centinaio di anni prima che voi lo scopriste e lo faceste vostro. Eravate al primo anno quando avevate notato una strana rientranza nel muro e non eravate riusciti a contenere il vostro entusiasmo: quella sera eravate stati scoperti da Piton fuori dai dormitori ed eravate dovuti sottostare a una settimana di punizione. Ma che importava? Eravate diventati degli eroi. 
Sorridi sornione raggiungendo il dipinto e spostata di poco la tela, lasci che George ti preceda. 
- Miseriaccia, Fred.- dice poi lui, piantandosi davanti all'entrata esterrefatto. Dai una curiosa occhiata alla stanza e spalanchi la bocca quando la trovi completamente spoglia. Non può essere, non potevate esservi fatti fregare un'intera scorta così facilmente. 

Che fosse stato Gazza? 

 

Angolo autrice: 

Che dire di questa storia?  È chiaro e lampante a tutti noi chi è il vero colpevole della situazione e presto ne vedremo delle belle. 
Che succederà ad Hermione? Cosa faranno i gemelli? 
La storia è già finita e io provvederò a pubblicarla con calma ogni tot, ma farò in modo di non metterci troppo tempo. 
Spero che voi possiate godervi questa storia come io ho avuto gioia nello scriverla. 
A presto, 
Sia 

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Capitolo 2
*** Capitolo uno - Retroscena. ***


Capitolo uno - Retroscena.

 
 
Qualche giorno prima del furto:
 
Hermione: 
Ti irrigidisci sulla poltrona, sconsolata. Non ne puoi più delle continue calunnie dei gemelli verso i primini: come puoi difendere i loro diritti se, davanti a loro, non sei nemmeno considerata? Va bene, i due Weasley sono più grandi e meritevoli di "rispetto", ma non hanno nulla di assimilabile al buon senso.
E tu non puoi sopportare la stupidità o gli inganni. Eserciti di primini si recano spesso da Madama Chips, desiderosi di saltare le lezioni con apparenti motivi influenzali: quella donna, pensi, prima o poi avrebbe dato di matto e sarebbe esplosa. Ci credi adesso perché ha sempre i nervi a fior di pelle.
Come puoi accettare poi che tutti i giovani alunni prendano esempio da quei due perdigiorno, invece di dedicarsi allo studio e diventare dei perfetti maghi? Torni sconcertata alla lettura, ignorando le voci che riempiono la sala comune.
Studiare è interessante ed è ancora più fruttuoso applicarsi: c'è del divertimento anche in tutto quell'apprendimento, ti dici. È stupefacente pensare a come avessero scoperto questa o quella magia o come, i maghi, interpretassero certi oggetti Babbani.
O, come tu non riesca per niente a stare attenta alla lettura. Difatti i tuoi occhi si spostano verso un gruppo di persone in fondo alla sala. Stringi le palpebre per vedere meglio.
- Un carico così grande vi basterà per tutto l’anno. - dice ironica Ginny, addentando un Ape Frizzola.
- È quello che speriamo sorellina, anche se con tutte le vendite di Merendine Marinare che facciamo dovremmo cavarcela solo per un paio di mesi. - a rispondere questa volta è uno dei gemelli Weasley, sembra avvilito.
Un sentimento di rabbia pervade il tuo corpo, per quanto ancora avresti dovuto difendere la tua causa da sola? Quella notizia non significa solo che i gemelli venderanno senza sosta, ma che un vasto gruppo di alunni si getterà in infermeria malata. Non puoi accettarlo, ora più che mai. Riprendi ad ascoltare, interessata.
- Ne avreste comunque un bel guadagno! - esclama la ragazza dai capelli rossi seguita a ruota da Lee Jordan. Giustamente, ci si deve mettere in mezzo anche lui. Le facce di Ron e Harry sembra entusiaste.
Alzi gli occhi al cielo, esasperata.
- Dareste qualcosa anche alla vostra sorellina preferita? - supplica poi la più giovane del gruppo che corruga la faccia, al chiaro no dei fratelli; Ron non ci prova neanche.
Fare soldi sulla salute degli altri, disgustoso, vero Hermione?
Chiudi il libro arrabbiata e ti dirigi verso il gruppo con una espressione torva in volto, come se fossi pronta ad affrontare una nuova discussione con i fratelli Weasley.
Tutti alzano gli occhi su di te: Harry e Ron rimangono a fissarti spaventati, mentre gli altri quattro le sorridono sornioni.
- Ron. - la tua voce sembra particolarmente dura e il ragazzo deglutisce impaurito al sentir pronunciare il suo nome, - Dobbiamo fare il giro, preparati. - Ti rilassi in un sorriso: loro non sanno cosa tu abbia sentito e, ti dici, non l'avrebbero mai dovuto sapere.
Il rosso del trio guarda supplicante prima te e poi Harry, ma comunque ti segue per il turno serale pochi minuti dopo.
- Hermione. - esordisce lui, appena svoltato il terzo angolo.
- Dimmi, Ron. - sei tranquilla ora, camminare ti ha sempre fatto bene: ti scioglie i nervi e ti fa dimenticare i problemi maggiori.
- Tutto bene? - Che domanda stupida, pensi ironicamente.
- Certo che va tutto bene, come mai? -
Ron, che è leggermente in ritardo, ti fissa da dietro: le mani sono unite all'altezza della schiena e il tuo passo è leggero, ma veloce. Nulla di strano. 
- Sembravi arrabbiata prima. - accenna lui, stringendosi nelle spalle e mettendosi le mani in tasca. Ma tu eri arrabbiata, solo che non lo avevi potuto esternare come al solito.
- Mai stata meglio. - tagli corto, fermandoti improvvisamente all'altezza del bivio, - Tu a destra e io a sinistra? -
- L'ultima volta ci sei andata tu a destra, questa volta lo faccio io il giro da quella parte. - sbotta lui, come se fosse naturale alternare i giri come per allontanare la sfortuna.
Sospiri e, tuo malgrado, ti allontani dall'amico.
Forse è meglio così: esserti separata da lui riesce a regalarti un attimo in più di tranquillità per pensare. A volte vorresti provare ad essere meno puntigliosa e azzardata, ma ti capita spesso di tornare sui tuoi passi e prendere la strada più semplice. Scrolli le spalle, allontanando la stanchezza.
Durante la giornata non avevi avuto un momento libero per riposarti e, anche quando eri riuscita a sederti sulla poltrona della sala comune, le tue attenzioni si erano dedicate completamente all'ultima rivelazione dei gemelli.
Ti compaiono ovunque ormai: se non li trovi a colazione, li incroci nei corridoi per andare a lezione. Se li trovi a pranzo, sai di essere libera dalla loro presenza nel pomeriggio. Ti chiedi, tutto ad un tratto, come facciano ad essere dovunque e sempre. Non ce l'hanno mai un momento di calma loro?
Nella tua mente le loro figure cominciano ad assomigliare a te: la stanchezza che vi portare dietro, la mole di lavoro di cui vi siete incaricati comincia a pesare sempre di più. Solo che tu non perdi il giorno a vendere divertenti invenzioni.
Insomma, ti trovi a pensare, alcune sono effettivamente ironiche, ma non glielo puoi mica dire. Se li becchi a smerciare qualche interessante e comico prodotto, che ovviamente non urti la salute del prossimo, non li vai a disturbare e continui le tue mansioni. Devono essersene per forza accorti, ti dici imbarazzata. E, se non l’hanno fatto, Harry e Ron l’avevano già stressata.
Sì, i gemelli Weasley non sembravano solo stupidi e bugiardi, ma erano anche interessanti e innovativi. Ma, all'idea di una enorme scorta di Merendine Marinare, eri sbiancata decisa a confiscarla tutta.
L'espressione del tuo volto diventa tutt'ad un tratto più seria e severa: questa volta dovevano darti ascolto, giusto? Ti avvilisci per qualche secondo, ricordando i vostri passati battibecchi in sala comune, le tue false e mai ascoltate minacce e le loro battute innocenti verso di te. No, neanche quella volta ti avrebbero dato retta, a maggior ragione.
Lo sai benissimo che tu e i gemelli non potete andare d'accordo: se una cosa va a genio a te, loro la trovano disgustosa. Se qualcosa fa sbellicare i due dalle risate, ti fa corrugare il volto. Voi non siete compatibili.
Sospiri affranta, dovrai smetterla prima o poi di parlare con loro. Smetterla di dare fastidio ai loro affari e occuparti dei tuoi: sarebbe come se loro due interrompessero sempre la tua lettura. Certo, ma loro lo fanno già.
Ti passi una mano sulla fronte e successivamente nascondi uno sbadiglio. L'ora del giro è finita: niente grane, niente studenti fuori dal letto. Tutto regolare. Sorridi felice della tua scoperta e giri l'ultimo angolo che ti separa dal ricongiungimento di Ron.
E, proprio quando eri ormai sicura di poter andare a dormire, scorgi due figure camminare veloci nell'ombra della notte. Fai per richiamare la loro attenzione, ma qualche secondo dopo ti appiattisci contro il muro. Non ti vedono.
- Immaginati la faccia della Granger a vedere quella scorta. - dice ironicamente uno dei due, mentre l'altro ride di gusto.
Oh, loro la conoscono bene quella faccia arrabbiata.
- Ma è proprio per questo che lei, fratellino, non dovrà mai sapere dove abbiamo nascosto tutto: le presenteremo tutto un poco alla volta. -
Puoi notare il gemello sulla sinistra annuire pensieroso e poi dare una pacca sulla spalla a quello a destra. Che crudeltà, neanche darti il beneficio del dubbio.
Appena svoltano l'angolo, ti allontani dal muro e ascolti il rumore dei loro passi affievolirsi. Deglutisci velocemente: scoprire il loro misfatto o smetterla di impicciarti per sempre? Ti scopri a pensare che non sarebbe male tirare a loro un piccolo scherzetto, come fine dei giochi.
Un'ultima volta e poi basta, ti dici convinta, sorridendo malandrina.
Gliel'avresti fatta pagare alla loro maniera, gli avresti fatto capire che Hermione Granger non può sempre essere messa al tappeto e al ridicolo: era arrivato il momento che anche loro venissero sottoposti ad uno scherzo.
 
~
 
Ron:
Non ti era mai piaciuto fare il giro notturno. Quando eri accompagnato da Hermione ti sentivi leggermente più sicuro di te stesso, ma girare per il castello tutto da solo non era proprio il tuo sogno migliore, vero Ron?
Sospiri imbarazzato e guardi alle tue spalle: nessuno che ti segue, nessun rumore molesto. Che sia una delle tante e sperate notti senza nessuno in giro? Sorridi rilassato, dando alla tua camminata un ritmo più regolare.
Gli ultimi dieci corridoi non ti hanno dato nessun problema, Hermione non sembra essere arrabbiata e tu hai finito tutti i compiti di domani: che sia una specie di miracolo? Sarà l'aver preso la strada destra, ma la serata non ti può sembrare migliore di così.
Il cielo stellato, i ragni lontano dalla tua via, la pace, la tranquillità e i gemelli. Sor- aspetta, i tuoi gemelli? Alzi gli occhi al cielo, maledicendo il fato e vai incontro ai due.
- Dovreste essere a dormire. - sbotti tu, contrariato.
- Non incociamo la Granger per una sera e a farci la ramanzina sei tu? - sbuffa uno dei due, mentre l'altro si passa una mano fra i capelli rossastri.
- È il mio lavoro. - dici sicuro di te, portando le mani ai fianchi.
- Si si, lo sappiamo benissimo che è questo che ti piace fare nel tuo tempo libero, - dice un gemello, - ma noi non ne abbiamo proprio da perdere qui, abbiamo degli affari urgentissimi. - Alzi gli occhi al cielo contrariato, non riescono proprio ad essere carini e gentili quando hanno qualcosa da fare? Ti scansi dalla loro via e uno di loro ti guarda sorpreso.
- Non ci togli neanche un punto? Saresti sorpreso di sapere quanti ce ne ha fatti perdere Hermione, trovandoci fuori dai dormitori. - dice divertito e alzando un sopracciglio.
- Cos'è, li hai anche contati? - gli rinfaccia il fratello gemello, lanciandogli un'occhiata malandrina. L'altro scuote le spalle, compiaciuto. Poi, entrambi, tornano a fissarti.
- Questa volta, farò finta di non avervi visto, ma andate subito a dormire. - dichiari tu, indeciso se sorridere o guardarli severamente. I due non se lo fanno ripetere due volte e riprendono velocemente la loro strada, soddisfatti.
Se Hermione fosse stata lì, tu non l'avresti passata liscia. Avresti dovuto sorbirti la sua ramanzina, accogliere le sue idee e scusarti velocemente.
Di colpo un pensiero ti sfocia nella mente: dove diavolo è quella ragazza? L'avevi aspettata nel vostro luogo di incontro per una decina di minuti e poi, spazientito, avevi ripreso la via dei dormitori.
Ancora più ingenuamente ti trovi a pensare ai tuoi fratelli: se tu stai tornando nella sala comune, loro non hanno detta retta alle tue parole. Sospiri affranto e sentendoti leggermente dimenticato.
Perché devono capitare sempre e solo a te?
 
~
 
Fred: 
Guardi tuo fratello trionfante: ancora una volta siete riusciti ad ingannare il più piccolo maschio della famiglia. Ghignate insieme, contemplando la bellezza del vostro potere: siete così carismatici e confusionari che riuscite ad ingannare la metà delle persone che provano ad iniziare degli affari sconvenienti con voi.
George aumenta leggermente il passo, esaltato per la comparsa del quadro. Lo guardi divertito, ma poi i tuoi occhi corrono intorno a voi due per controllare che non siate seguiti da nessuno. Libero.
Annuisci in direzione del tuo gemello che scosta la tela ed entra velocemente nello sgabuzzino: è ancora tutto al suo posto. Chiudete la stanza dietro di voi e vi sedete per terra. Le venti scatole di Merendine Marinare vi fanno da sostegno per la schiena.
- Sputa il rospo. - dici dopo qualche secondo di silenzio. Non ti ha certo rapito dal dormitorio, zittito Lee e ingannato Ron per niente. L'altro sospira.
- Potrebbe essere che mi veda con Angelina. - dice scrollando le spalle e fissandoti negli occhi. Lui lo sa che l'anno scorso al ballo l'hai portata tu, ma che ci vuoi fare?
Gli sorridi, calmo. Angelina ha smesso di interessarti da tempo ormai: ci sei andato al ballo, vi siete divertiti e qualche giorno dopo avete smesso di frequentarvi. Veloce e pratico.
- Mi hai trascinato fin qui per dirmi questo? - ridi leggermente, notando il suo cipiglio arrabbiato.
- Lontano da occhi e orecchie indiscrete Fred. - annuisci nella sua direzione.
- Peccato che di orecchie e di occhi indiscreti ce ne siano sempre in giro. - ti giri guardando una scatola aperta per caso di fianco a te. Sospiri, rimettendo a posto il tappo. Come fa Lee a vivere in tutto quel disordine?
- Non avremmo dovuto dire a Lee dove si trova questo posto. - dice poi George, chiudendone un'altra e tu sorridi.
- Dovremmo revocargli la possibilità di entrare qua dentro? Un incantesimo preciso contro Lee Jordan? - questa volta è lui che ride, annuendo divertito.
Ti piace passare del tempo con George, condividere con lui le gioie e i timori delle vittorie e delle sconfitte.
- Dicendolo a me hai ufficiato la cosa? - chiedi improvvisamente e lui sorride maliziosamente. George e Angelina stavano finalmente insieme, dopo settimane si incertezze.
- Ora tocca a te. - dice lui con calma, lasciandosi in bocca un dolcetto rubato prima dalla Sala Grande. Storti gli occhi verso il soffitto.
- Aspetta e spera, fratellino. -
Aspetta e spera.
 
~
 
Hermione:
Ti butti sul divano nella Sala Comune. Era stato più difficile del previsto seguire i due gemelli e scoprire il loro nascondiglio. Non sapevi quanto tempo poi avessero passato lì dentro perché tu, qualche attimo dopo averli visti sgusciare dietro il dipinto, avevi sorriso soddisfatta e ti eri data alla fuga.
Nel tuo pedinamento eri riuscita ad evitare di sbottare contro Ron per non aver fatto il suo lavoro con dedizione e severità. Non ti eri avvicinata a lui con un cipiglio arrabbiato, ma eri rimasta nell'ombra a battere il piede nervosamente contro il terreno. Con lui, avresti avuto una chiacchierata la mattina seguente.
Grazie a Ron, avevi anche rischiato di perdere i due gemelli Weasley e avevi dovuto fare una leggera corsetta per raggiungerli successivamente. Davvero sconveniente per una che non vuole fare troppo rumore.
Successivamente avevi cercato di trattenere il fiato il più possibile quando gli occhi di uno dei due avevano guardato nella tua direzione. Ti eri schiacciata contro il muro e ti eri immobilizzata, pregando mentalmente che lui non muovesse neanche un passo verso di te e poi l'avevi visto: nascosto nella parte meno frequentata del castello, dietro la tela di un quadro vecchio e logoro, una stanzetta si era aperta ai tuoi occhi. Avevi fatto giusto in tempo a vedere delle scatole sul pavimento che le due teste rosse erano sparite dietro il quadro.
Ed ora sei stanca, le forze ti stanno abbandonando: un misto di tranquillità e sonnolenza ti pervade. Lo scoppiettio della legna nel camino della sala culla i tuoi pensieri finché, per un caso della sorte, ti addormenti su una delle sue poltrone. Le gambe sono leggermente spostate di lato mentre la testa va da tutt'altra direzione.
Non sai per quanto tempo tu sia rimasta in quella posizione, ma hai dato sicuramente il tempo ai due Weasley di sgattaiolare di nuovo dentro la sala. George guarda il gemello divertito e corre ad appoggiare il corpo nel suo letto, mentre l'altro resta a guardarti per qualche secondo.
Ciò che ti ridesta dal tuo sonno è la sua voce, che arriva dritta alle tue orecchie.
- Bella dormita eh, Hermione? -
Ti trovi ad aprire prima un occhio e poi l'atro per riuscire a focalizzare la situazione. Arrossisci imbarazzata, davanti alla sua figura. Lui è lì, ergo ti ha vista dormire. Spalanchi la bocca.
- Che razza di motivo ti ha portato qui? - gli chiedi poi sbigottita, incrociando le braccia al petto.
- Passeggiatina notturna. - scrolla le spalle soddisfatto, - un vero peccato che non abbiamo fatto in tempo ad incontrarci in giro, ma sono soddisfatto lo stesso adesso. - ti sorride malandrino.
- Tu! Fila immediatamente a dormire! - sbotti contrariata, alzandoti dalla poltrona e puntandogli un dito contro. Un pugno di centimetri ti dividono da lui, che restringe sempre di più le distanze.
- Non me lo faccio ripetere due volte. - sogghigna, con le mani nelle tasche. Corre verso le scale e, prima di salire in dormitorio, ti regala un ultimo sorriso che si dilaga in una risata. La senti riecheggiare per la stanza - o nella tua mente? - e, imbarazzata, stringi i pugni.
La prossima volta, a ridere, saresti stata tu. 

 

Angolo autrice: 

Salve! Sono finalmente riuscita a pubblicare anche il nuovo capitolo e sono sicura che avrò abbastanza tempo anche per rispondere a tutte le recensioni. 
Sono felice che la storia sia piaciuta a molta gente e che sia abbastanza seguita. 
Per i primi capitoli ho cercato di inquadrare al meglio la situazione, dando a tutti voi lettori una spiegazione più dettagliata della situazione in cui i protagonisti sono inzuppati. 
Chiedo ai lettori una mano, nel caso avessi lasciato per il testo degli eventuali errori di battitura: fino all'ultima lettura mi sono ritrovata a correggere lettere sbagliate e mancanti, sono perciò sicura che ci sia dell'altro nel capitolo. 
Spero possiate godervi la storia,
Sia 

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Capitolo 3
*** Capitolo due - Gazza. ***


Capitolo due - Gazza.

 
Il giorno dopo il furto:


George:
Guardi la figura di Fred, che è stesa per metà sul suo letto: la testa è a penzoloni e non riesci a capire se lui ti sta fissando intensamente o se si sia perso nel nulla. 
Dalla terribile scoperta nessuno dei due ha provato a proferire parola: siete tornati velocemente nella sala comune, salito le scale e stesi sul letto. Mesi e mesi di lavoro spariti nel nulla, come era potuto succedere? 
Fred apre la bocca per provare a dire qualcosa, ma la richiude subito dopo, mordendosi la lingua. Continua così da qualche minuto: trova qualcosa da dire, ma poi si rimangia tutto e rimane zitto. Quanto vorresti che parlasse, pur di far smettere quel silenzio stretto. 
- Come va con Angelina? - ti chiede poi, chiudendo gli occhi e sistemando la testa sul materasso. 
- Tutto a gonfie vele. - ti ritrovi a dire, omettendo gli interessanti dettagli degli ultimi due appuntamenti: non ti sembra il caso di iniziare quella conversazione adesso. 
- Nessuna notizia interessante di cui vuoi rendermi partecipe? - chiede invece lui, pensieroso. Si, ci hanno appena derubato. 
- Tu? - 
- Io non esco con Angelina, George, sei tu che dovresti parlare. - per un attimo sul suo volto compare l'ombra di un sorriso. Stai al gioco. 
- Mi stupirei se lo facessi tu. -
- Potrei farlo. - ti dice maliziosamente. Si siede sul letto, alzando le spalle. Alzi gli occhi al cielo, maledicendo tuo fratello. 
- Non ne saresti capace, mi vuoi troppo bene. - dici piano, declinando il discorso con un movimento della mano. Fred sorride colpevole, cucendosi la bocca. 
Tra voi due cala di nuovo un acuto silenzio: nessuno che si muove, nessuno che osa parlarne. Ti appoggi al muro della stanza, Fred si rimette sdraiato a contemplare il soffitto. Quella sarà davvero una giornata interessante, ti ritrovi a pensare. 
Poi delle grida improvvise catturano la vostra curiosità.
- È la Granger. - dice lui, facendo finta di lanciare qualcosa nell'aria. 
- E perché urla? - 
- Lei urla sempre, George. - riprende l'aria nelle sue mani, sorridendo di sbieco. 
- E contro chi urla, secondo te? - 
- Potrebbe stare urlando contro Ron o Harry, come diavolo pensi che io possa saperlo? - ti dice ironicamente, appoggiando il peso del corpo su un gomito e guardando verso la tua direzione. 
- Sei stato tu a dare per scontato che fosse la Granger ad urlare. - scrolli le spalle, convinto. Fred non fa in tempo a rispondere che Lee Jordan corre in camera con il fiatone: riceve tutta la vostra attenzione. 
- Lee? - gli chiede il tuo gemello, con un attimo di divertimento. Il ragazzo appena entrato si accascia al pavimento e struscia fino a uno dei vostri due letti. 
- Hanno preso tutto. - dice lui, soffocando un colpo di tosse. 
- Lo sappiamo. - dici, tagliando corto. Jordan ti fissa sorpreso: adesso capisce perché in corridoio non avevate avuto neanche la decenza di degnarlo di uno sguardo. 
- Era Hermione che urlava? - gli chiede poi il tuo gemello, divertito. 
- Stavo correndo per la scuola. - dice lui, aprendo le sue labbra in un sorriso colpevole. 

 
~

Fred:
Fissi i tuoi piedi: stai camminando. Hai davvero avuto il coraggio di uscire dalla tua camera e di abbandonare Lee e George? Sbadigli annoiato, mentre con lo sguardo cerchi quello di Gazza. 
Tu e il tuo gemello avete bisogno di certezze: se quel terribile bidello è riuscito a rubare tutta quella roba, avrà sicuramente avuto qualcosa da dire a voi due.  Metti le mani nelle tasche e sorpassi un gruppo di primine che ti guardano sorridenti. Nulla da ridere a tutte loro, ma non hai intenzione di toccarne una. 
Prosegui tranquillo, cercando Miss Purr o il suo meraviglioso padrone: per un attimo una sensazione di vomito raggiunge il tuo stomaco e speri di poter evitare un qualsiasi incontro con lui. Scuoti il capo, tu hai più bisogno di avere delle risposte. Giri annoiato l'ennesimo angolo per imboccare il lungo corridoio alla tua destra. 
Cosa avete mai potuto fare di male tu e George per meritarvi tutto quello? Sospiri affranto, passandoti una mano fra i capelli rossi. 
A quell’ora del pomeriggio nessuno è in giro, i corridoi si fanno tutto ad un tratto più silenziosi e misteriosi: chissà perché allora tu e tuo fratello vi riducete sempre ad uscire di nascosto la notte per portare avanti i vostri loschi affari. Scrolli le spalle, divertito. 
Tu un motivo ce l’hai. 
È divertente guardare Hermione che, invece di urlare, sussurra con un cipiglio arrabbiato che non ha intenzione di stare al vostro gioco e che, per l’ennesima volta, è costretta a dovervi togliere dei punti. Chissà perché lei debba sempre essere così ligia alle regole, non ce la fa proprio a divertirsi?
Dalla parte opposta, prima che tu possa continuare con i tuoi pensieri, compare la ragazza accompagnata da Harry. Stanno parlando civilmente, condividono tra loro un momento unico e si sorridono a vicenda. 
Com’è che lei in cinque anni che ti conosce quel sorriso non te l’ha mai regalato? Corrughi le sopracciglia e alzi gli occhi al cielo. Certo che è proprio insopportabile lei, non ti dà mai il beneficio del dubbio.
Da quando l’avevi conosciuta durante il suo primo anno ad Hogwarts ti aveva sempre dato quella impressione di rigidità e severità, ma non avevi pensato che ti avrebbe poi causato una marea di problemi. Pensi all’ultimo anno: da quando Hermione era diventata Prefetto era stato ancora più difficile scappare da lei. 
La vedi ovunque, non c’è corridoio che tu decida di percorrere senza che lei compaia dall’altra parte. Siete diventati due calamite negli ultimi mesi: come fai sorgere un problema, lei è lì a risolvere la situazione. Stai vendendo qualche invenzione con tuo fratello? Compare e vi guarda male, ma non sempre ferma i vostri piani malefici. 
Ti sei chiesto perché, molte volte, non si avvicini con il suo cipiglio arrabbiato e non cominci ad urlarvi di smetterla, ma poi pensi che sia meglio non interrogarla. Le sorridi malandrino solitamente e vai avanti con i tuoi affari. 
Poi capita che tu stia mangiando e, a qualche metro di distanza, ci sia anche lei a guardare il suo piatto assorta, come se si trovasse da qualche parte con la mente: che stia ripassando il suo studio?
E, non contento di trovarla sempre per tutta la scuola, quella specie di nuova ossessione è entrata anche in casa tua e non passa vacanza che lei non faccia un salto a salutare la famiglia Weasley. È un bene o un male? 
Sospiri, indeciso. Ma come diavolo ha fatto a renderti così combattuto? Quando non la trovi tra i piedi, pensi che sia piacevole che lei non vi stia dando fastidio, ma quando compare e comincia a puntarvi il dito contro, pensi che sia meraviglioso metterla alle strette. Ti piace testarla, vedere fino a dove quella povera ragazza è pronta a spingersi per te… insomma, per te e tuo fratello. Deglutisci. 
Raggiungi i due, ma riesci a scambiare con loro solo un piccolo cenno del capo perché, subito dopo di loro, spunta Gazza. Irrigidisci le mani che, fortunatamente, sono nascoste nelle tue tasche. 
Alzi gli occhi sul bidello che ti guarda arrabbiato, ma senza aprire la bocca. Non ti insegue, non ti lascia segnali pericolosi. Si comporta come sempre, non lancia nessun messaggio in codice e ne rimani sorpreso. 
- Ti tengo d’occhio Weasley. – ti dice poi, a denti stretti e tu annuisci pacato. 
Ti passi una mano fra i capelli appena girato l’angolo. 
Se non è stato lui, chi diavolo ha potuto rubare la vostra scorta di Merendine Marinare?

 
~

George:
Percorri la stanza nuovamente: raggiungi la parete più a sud e torni indietro. Fred è seduto sul letto nella stessa posizione di qualche ora prima e ti sta fissando, non hai ancora capito se si stia divertendo oppure sia infastidito. 
- Quanto ne sei sicuro? – gli chiedi, per l’ennesima volta. Il tuo gemello alza gli occhi al cielo e sospira affranto. 
- Te l’ho detto, non mi ha assolutamente trasmesso nulla. – 
- E che cosa pensa di fare? – ti fermi in mezzo alla stanza, proprio davanti al suo letto. 
- Mi ha chiaramente fatto capire che ci controlla continuamente. – Ora sei tu a sospirare, portandoti la mano al volto. 
- Se ha intenzione di controllarci, poco vale perdere tempo con lui: è stato qualcun altro. –
Gazza non vi ha mai dato l’impressione di essere una persona particolarmente brillante, non c’è modo quindi che lui abbia trovato la vostra scorta: l’avrebbe già fatta sparire e presentata alla Umbridge. 
È sempre stato così con lui: le poche volte che vi beccava con le mani nel sacco, finivate direttamente davanti a qualcuno di più importante e lui si dileguava con un sorriso compiaciuto sul volto. Come se quello, Gazza, ti facesse sembrare più intelligente, pensavi. 
Fred storta di poco la testa, annuendo. Sa benissimo anche lui, e forse l’aveva capito prima, che il bidello le mani in quella storia non le ha infilate e siete solamente sulla pista sbagliata. 
Nella tua mente una lista di nomi si crea, vedi tutti i volti, immagini tutte le scene del furto, ma sei sempre più sorpreso: perché avrebbero dovuto farlo?
- George, se ci pensi bene, di questa cosa lo sapevamo solo noi, Harry, Ron, Ginny e Lee. – alza le spalle. 
- Tu pensi davvero che delle persone così a noi care ci abbiano fatto questo? – punti le mani verso il tuo corpo, alludendo al furto. 
- Non possiamo di certo sapere se qualcun altro che nemmeno conosciamo ci si è infilato dentro e se ne è approfittato, non è possibile da prevedere. –
Purtroppo ha ragione.
-E quindi ci suggerisci di mettere sotto processo quei quattro? – 
- Potremmo seguire una pista, sapere a chi sono scappate certe informazioni e ricomporre il momento. – 
La sua idea non fa nemmeno una piega, ma come potete essere sicuri che tutto quel lavoro vi porterà nella direzione giusta? Ti siedi sul tuo letto, affranto. 
Guardi il volto di tuo fratello che, suo malgrado, sta sorridendo. Non è una smorfia di prepotenza, sembra quasi essere celata ai tuoi occhi, ma riesci a percepirla. 
-Cosa ci sarebbe di bello in tutto questo? – gli chiedi. 
È Fred che alza gli occhi su di te e apre le sue labbra in un sorriso più aperto. Sembra troppo felice. 
-Sarà divertente. – dice, scrollando le spalle, - Immaginati noi a risolvere questo caso, diventeremmo ancora più fighi di quanto non lo siamo già! – 
Non lo pensa davvero, ma come fa a dirti che per l’ennesima volta la Granger aveva preso possesso di lui? Nella sua mente, per un attimo, era apparsa la sua immagine e si era chiesto se avrebbe mai avuto la possibilità di interrogare anche lei. 
-Corri troppo. – gli rispondi tu, facendo comparire sul tuo volto un piccolo sorriso, - Tutte quelle quattro persone potrebbero aver benissimo spifferato il nostro segreto a chiunque e ci potremmo trovare a interrogare ogni persona in questo castello per poi non ottenere nulla. – 
Un’ombra cupa si incolla sul volto di tuo fratello. 
-Ultimamente sei sempre più positivo, Georgie. – ti dice, sdraiandosi di peso sul suo letto. 
Un attimo di silenzio divide i vostri discorsi: ovviamente non riesci a essere così positivo, nonostante la tua relazione con Angelina vada a gonfie vele. Con lei sei frizzante, divertente e indubbiamente seducente, ma questa nuova notizia ti ha dato una considerevole botta. 
-Credi davvero che Lee ci abbia potuti fregare così? – Fred interrompe il silenzio. 
- Sarà per quella volta in Sala Grande? –
- O per quella in Sala Comune? – dice ancora lui. 
- Ci sarebbe da aggiungere anche quella nei sotterr… - 
- Ora che mi ci fai pensare, Lee avrebbe tutti i motivi per tirarci uno scherzo simile. – dice Fred divertito, interrompendo le tue parole. Ridi anche tu e fissi il letto vuoto del tuo compagno di stanza. 
- Ma Ginny, lei è sangue del nostro sangue, come mai potrebbe? – una specie di tristezza coglie la voce del tuo gemello. 
- Se è stata Ginny, dovremmo solo essere fieri di lei. – dici, annuendo affranto. 
- Fieri ed estremamente combattivi: la roba non ce la lascerebbe solo con le preghiere, ma vorrebbe sicuramente una parte dei profitti. –
- Quindi, se fosse mai stata lei, dovremmo essere doppiamente fieri di lei e poveri. – Un brivido ti percorre velocemente la schiena: assolutamente no. 
Ginny è sempre stata una bellissima bambina, dolce e carina perdeva le giornate a seguire voi per tutta la casa appena mamma la lasciava libera. Vi ritrovavate a fare scherzi insieme e non c’era volta che qualcosa andasse storto: vi godevate il vostro meritato riposo ridendo e scherzando. 
Qualche volta eravate solo voi tre, qualche volta anche Ron si aggiungeva al gruppo. Per quanto lui fosse il più ligio alle regole, c’era sempre stato qualcosa che lo facesse somigliare a voi. Si faceva coinvolgere facilmente e non sbagliava quasi mai. 
Ma davvero Ron avrebbe ricominciato a fare queste cose? La tua mente, pensando alla spilla da Prefetto, cerca di trovare delle risposte negative, ma evidentemente non sono abbastanza convincenti perché il dubbio rimane dentro di te. 
- Manca solo Harry. – dice Fred, contando i sospetti sulle sue dita. 
- E anche Ron. –
Il tuo gemello si gira verso di te con la bocca spalancata. Non può davvero credere che tu l’abbia aggiunto davvero nella lista dei sospettati.
-Sono anni che non si immischia più in queste faccende! – dice pratico, appoggiandosi ai gomiti per rialzare il busto dal letto.
- Sono solamente supposizioni! – ti difendi. 
- Se cominciamo a supporre, potremmo anche pensare che abbia fatto combutta con Gazza, ci abbia rubato le Merendine e poi ci sia finito a letto nella stanza delle Necessità. – 
Non sai bene se voglia difendere il vostro fratellino più piccolo, ma immaginandoti quella scena, un attimo di terrore percuote il tuo cervello.
-Che terribile visione. – gli dici ridendo e declinando il discorso con un movimento della mano. 
- Atteniamoci ai fatti. – 
- Fred, i fatti lo potrebbero incolpare. – glielo fai notare di nuovo e lui sta zitto per qualche secondo. 
- Non riesco a crederci, capisci? Sarebbe come pensare che sia stata Hermione. –
- Beh, noi interroghiamolo, magari scopriamo che alla fine c’è finita lei con Ron nella stanza delle Necessità, dopo averci rubato le Merendine Marinare. – Tu ridi, lui ci prova. 
Apre la sua bocca in una mezza smorfia divertita solo per te, sa che se non risponde alla tua battuta non lo lascerai in pace e lo tartasserai con numerose frecciatine. 
Ma perché mai poi Fred avrebbe dovuto innervosirsi per un’immagine simile? 

 
~

Hermione:
Il sorriso che prima condividevi con il tuo amico si spegne lentamente. Perché mai uno dei gemelli non ha cominciato ad infastidirti e ha proceduto oltre? 
Deglutisci e ti blocchi in mezzo al corridoio e, per un miracolo, non fai cadere i libri che tieni stretti al petto. 
-Hermione? – Harry ti chiama, ma tu rimani nella tua posizione. 
Che lo sappiano già? Il tuo volto diventa tutto ad un tratto bianco e ti sembra di barcollare. Se l’hanno davvero scoperto in così poco tempo per te è finita: non hai avuto nemmeno l’opportunità di cambiare nome e stato. 
-Hermione? – la voce del tuo amico disturba per l’ennesima volta i tuoi pensieri cupi.
 Vorresti essere rassicurata, vorresti sapere che loro sono ancora lontani da una risposta precisa, ma come fai ad esserne sicura? 
Tu sei colpevole, ormai ci sei dentro, ma davvero non hai pensato a come avvicinarti di più ai gemelli per sapere quanto loro siano prossimi alla verità?Stupida Hermione
Fissi Harry, con un attimo di indecisione. E se non lo sapessero ancora? Non abbandonare adesso le speranze, è troppo presto. 
L’altro ti fissa preoccupato, non curandosi della terribile occhiata che Gazza vi lancia per esservi fermati improvvisamente in mezzo al corridoio. 
- Biblioteca. – gli sussurri, deglutendo. 
- Come scusa? – 
Guardi Harry, cominciando ad innervosirti. Ti schiarisci la voce con un colpo di tosse e stringi la presa sopra i tuoi libri. 
- Io vado in biblioteca. – gli dici pratica, - arrivederci. – lo superi, lasciando Harry a bocca spalancata in mezzo al corridoio. Che diavolo ti era preso? 
Avevi avuto un’incredibile paura. 

 

Angolo autrice: 
Salve! Sono riuscita finalmente a pubblicare il nuovo capitolo grazie al triangolo minuscolo di tempo che mi sono ritagliata. 
Appena potrò risponderò a tutte le recensioni, per ora mi limito a ringraziare chiunque segua la storia. 
Spero a presto, 
Sia 

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Capitolo 4
*** Capitolo tre - Fuga. ***


Capitolo tre - Fuga.
 
 
Due giorni dopo il furto:
 
George: 
Fissi la ragazza davanti a te: ti è sempre sembrata molto bella, ma da qualche mese a questa parte ne hai la certezza. Le sorridi colpevole e le prendi la mano.
Risponde alla tua felicità e, aprendo le sue labbra, ti sembra che sia riuscita a rendere la tua giornata più luminosa. Angelina, pensi, è sempre piena di energie: che vi troviate a camminare di notte per i corridoi o ad allenarvi di giorno, lei riesce sempre ad essere più sveglia di te.
Ti sorprende che riesca a farti dimenticare gli ultimi giorni della tua vita: da quando tu e Fred avevate scoperto di aver perso tutto il vostro lavoro, non eri riuscito a rendere gli appuntamenti con la tua ragazza troppo soddisfacenti, ma stai cominciando a capire come si debba dividere il lavoro dalla vita privata.
Le baci il palmo della mano che le avevi rubato poco prima. Risali verso il suo polso e cominci ad assaporare anche il suo braccio. Ride, sotto l’effetto del solletico che le provochi lungo il corpo. Con la tua altra mano poi le accarezzi il fianco. Senti le curve nascoste sotto la sua uniforme e segui con l’incavo la sua forma slanciata.
Questa volta è lei che si avvicina verso il tuo corpo e passa le sue dita fra i tuoi capelli rossi. Ti impedisce di continuare la tua salita verso il suo petto, ma ti fa alzare lo sguardo verso il suo volto e vi unisce in un bacio passionale. Nella disperata ricerca di aria, riesci a respirare solo il suo buono profumo.
Sorridi sulle sue labbra, mentre ruoti la testa di qualche grado, per poter addentrarti di più nella sua bocca. Porti la mano che ti ha lasciato libera sull’altro suo fianco e fai combaciare il suo corpo al tuo: maledici le vostre divise, alzando gli occhi velocemente al cielo.
Non vorresti trovarti lì: siete in piedi contro un muro di uno sgabuzzino a baciarvi, ignari che magari qualcuno possa starvi cercando. Non vorresti che una cosa così bella sia nascosta in un posto così brutto.
Ti immagini per un attimo Angelina stesa sul letto in camera tua e sembra che il tuo cervello stia esplodendo. Come hai fatto a non scegliere quella ragazza anche prima?
Per un misero periodo era stato Fred a mettere gli occhi su di lei e tu non ti saresti mai azzardato ad allungare le mani su qualcuno che era già stato marchiato con la scritta Weasley, ma non eri riuscito a fermarti: dopo un paio di fortuiti incontri non eri riuscito ad allontanare lei dai tuoi pensieri.
Certo, ti eri ben accertato che lei fosse attratta da te e non dal ricordo che il tuo gemello le aveva lasciato, ma presto avevi scoperto che lei era interessata solamente a George.
Erano state settimane di incertezze quelle che vi avevano separato dall’essere una vera coppia, ma dopo averlo detto a Fred avevate reso tutto ufficiale: le era bastata una occhiata malandrina per farle capire che era libera di intrappolarti nella sua morsa letale.
Tu, sei ufficialmente preso.
Ritrovi un attimo di lucidità mentale e dividi i vostri due volti, ma non riesci ad allontanare la tua ragazza dall’abbraccio che avete creato. La mano di Angelina si è spostata dai capelli alla tua guancia e ora accarezza quella specie di barbetta che ti è spuntata dal giorno prima.  
-Ammirevole. – ti dice lei, osservando compiaciuta il tuo riuscito torno alla realtà: evidentemente non era stata capace di catturare tutta la tua attenzione.
Alzi le spalle compiaciuto: che ci puoi fare? La tua vita non può girare unicamente intorno a lei e a quanto tu la desideri.
-Normale amministrazione. – le sussurri all’orecchio, prima di lasciarla definitivamente andare. Le mani che hanno abbandonato il suo corpo, corrono a mettere a posto la tua cravatta che è stata leggermente spostata durante quell’incontro amoroso.
Angelina incrocia le mani al petto e alza un sopracciglio: che lei stesse cercando qualcosa di più? Sorridi malandrino e decidi di sistemare anche il colletto della camicia della tua ragazza: le abbottoni l’ultima parte e le lasci un veloce bacio sul collo.
Sai benissimo che nessuno dei due vuole abbandonare quella stanza, ma siete entrambi costretti ad impegnare le vostre ore in qualcosa di più noioso e meno stimolante. Sbuffa contrariata e tu ridi leggermente. Certo che fai proprio un ottimo effetto su di lei.
-Ci rincontreremo presto. – le dici con calma, fissandola negli occhi. Lei capisce benissimo cosa intendi e ti sorride di rimando.
- Certo, ti aspetto sul campo di Quidditch tra tre quarti d’ora: se provi a fare tardi anche questa volta, il fatto che tu sia il ragazzo del capitano della squadra non riuscirà a salvarti. – sbotta lei risoluta e, lanciandoti un bacio, abbandona lo sgabuzzino. Fissi la porta sorridendo.
Saresti arrivato in ritardo apposta quel giorno.

 
~
 
Harry:  
Guardi Ron, nascondendo l’ennesimo sbadiglio. Il suo viso ti risulta invece molto più concentrato: gli occhi fissano la scacchiera con precisione, testando ogni mossa possibile. Lui lo sa che tanto la partita finirà fra il mucchio che è riuscito a vincere contro di te, ma non nasconde la sua serietà.
Sei riuscito poche volte a battere il tuo migliore amico, erano stati momenti di fortuna dettati probabilmente dalla mancanza di voglia dell’altro giocatore, ma tu tieni quelle vittorie molto care.
Se lui non fosse diventato per te una persona tanto cara e se non fosse davvero così bravo a scacchi probabilmente tu saresti già morto da quattro anni.
Sospiri, spostando un cuscino sotto la schiena e lasciandoti sprofondare nella poltrona.
-Credi che tornerà mai dalla biblioteca? – gli chiedi, alludendo all’ultimo membro del vostro trio.
Hermione è sparita di nuovo da qualche ora con l’ennesima scusa. Tu e Ron non ci fate ormai più caso: se lei non è lì con voi a tirarvi su il morale o a spronarvi al lavoro, è sicuramente a leggere qualche libro in quella magica sala.
-Anche se fosse, tra qualche minuto tu dovrai andartene. – ti dice il tuo avversario, facendo spallucce. Ti sorprende la sua quasi inesistenza di preoccupazione nei confronti di Hermione: te ne sei accorto solo tu che da qualche giorno il suo comportamento è strano?
Scompare praticamente sempre e cerca in tutti i modi di evitare i luoghi frequentati. Credevi che solo Ron potesse ingozzarsi in maniera estremamente veloce, ma anche lei stava dando del suo meglio ultimamente: arrivava in Sala Grande puntuale per la cena e scappava via appena il suo piatto diventava vuoto.
Lanciava una timida occhiata verso Ginny e poi si ritirava in sala comune. Solo che, appena anche voi salivate, lei era sparita anche da lì.
-Non mi va di allenarmi. – gli dici, avvicinandoti alla scacchiera per giocare il tuo turno.
- Ma non ti va nemmeno di essere ucciso da Angelina. – ti dice lui sorridendo, notando il tuo clamoroso errore che ti poterà a perdere la partita.
Effettivamente tra le due ragazze non saresti riuscito a preferirne davvero una, se solo Hermione non fosse la tua migliore amica. Sospiri, rassegnato.
Che diavolo le sta accadendo?
- Dici che ce lo dirà mai? - gli chiedi, esasperato per la nuova vittoria di Ron.
- Dico che se non lo farà adesso, prima o poi la cosa salterà fuori come due anni fa: non è riuscita nemmeno a tenerci nascosto il giratempo. -
- Quella era questione di vita o di morte. - gli dici, scuotendo il capo.
- Magari anche questa sua improvvisa fretta è dovuta a qualcosa di simile, non me la prenderei troppo. -
- Perché se la dovrebbe prendere? - chiede qualcuno ad un certo punto da dietro di voi.
Ginny ti fissa dall'alto e ti sorride. Se lei sorridesse un po' di meno forse tu non la troveresti così incredibilmente carina e raffinata. Ti sei chiesto molto spesso cose una bella ragazza come lei potesse avere in comune dei geni con il tuo migliore amico, ma i capelli erano una spiegazione abbastanza plausibile.
- É preoccupato per Hermione. - gli dice poi Ron, sprofondando vittorioso nel divano.
- Che succede? - Ginny si sistema di fianco a suo fratello e si appoggia alla sua spalla.
- Sparisce sempre. - dici.
- Mangia più in fretta di me. - fa notare il tuo amico, con una punta di gelosia.
- E sta sempre in biblioteca. - concludi tranquillo.
- In pratica state cercando di dirmi che Hermione si sta comportando come un'Hermione più ansiosa? Oh si, c'è sicuramente da preoccuparsi. - dice lei, accennando una risata.
- Ci sono i G.U.F.O. quest'anno, è ovvio che io sia più ansiosa. Spendo tutte le mie energie dividendomi tra lo studio, le lezioni extra di Harry e a riesco a trovare il tempo per fare anche la babysitter. - sbotta ad un certo punto Hermione, comparendo di colpo nella vostra piccola scenetta.
- Miseriaccia, da quanto eri qui? - gli chiede Ron, stizzito.
- É arrivata con me, davvero non ve ne eravate accorti? - Ginny alza un sopracciglio e ti fissa intensamente. Perché deve sempre guardare te?
- Harry, non per darti fastidio, ma hai gli allenamenti. - ti sussurra la tua migliore amica e tu annuisci appena, lasciando che i tuoi occhi continuino a intrecciarsi con quelli della ragazza con i capelli rossi.
Non ti preoccupi nemmeno di chiedere spiegazioni ad Hermione, talmente sei rapito da altro. Vorresti sapere che cosa gira nella mente di quella ragazza e come mai lei non possa confidarsi con voi dopo tutto quello che avete passato insieme: durante il primo anno era riuscita a salvarvi la vita e insomma... era stata più o meno la stessa cosa anche gli anni successivi.
Ti alzi dalla poltrona che viene subito rubata da Hermione e corri verso il dormitorio. Non riesci a dimenticarti del tocco che Ginny ha lasciato sulla tua pelle, delle sue dita intrecciate con le tue e delle sue labbra. Come farai andare avanti così?
Dall'ultima volta che vi eravate incontrati in quella sera non eravate più riusciti a chiarirvi e parlare come due persone civili, ma d'altronde non potevate tirare fuori un certo discorso se in mezzo compariva sempre Ron. E se lui spariva, Hermione miracolosamente arrivava e rapiva Ginny. Cos'avessero da confabulare le due tu non l'avresti mai saputo, ma di certo avevi più volte maledetto i tuoi migliori amici per non lasciarti il tempo di parlare con la più piccola dei Weasley.
Lanci un'ultima occhiata verso il tuo gruppo di amici: Ron ha già cominciato a sbadigliare e le sue orecchie sono diventate leggermente rosse, Ginny si è inclinata verso Hermione che sorride timidamente.
Il volto della ragazza più grande sempre più rilassato del giorno prima, ma tradisce comunque una certa ansia. Che sia davvero solo per i G.U.F.O.?
 
~
 
Hermione:
Cammini per i corridoi, cercando di evitare lo sguardo di qualche persona conosciuta. Tu non puoi fermarti: sei riuscita a sgattaiolare via di nuovo senza che nessuno ti fermasse o cercasse di farlo. Hai preso i tuoi libri e stai per rintanarti per qualche ora in biblioteca. É praticamente il sogno di ogni persona come te, un pomeriggio di calma e studio.
Calma e studio.
La tua mente comincia a colorarsi di rosso e per un attimo vorresti gridare: tu non sei fatta per tenerti tutto dentro, lo scopriranno presto che hai rubato tu la loro roba.
Avevi visto Fred e George pochissimo in quegli ultimi due giorni, se non nelle ore del pranzo. Li evitavi in tutti i modi o forse erano loro che non volevano farsi vedere in giro. Quando ti accorgevi di trovarti per troppo tempo in sala comune, scoprivi che i gemelli se ne erano già andati da qualche tempo.
Guardavi verso la loro direzione e Lee ti faceva un minimo cenno di saluto e tornava a parlare con i ragazzi del settimo anno. Ma se Lee ti salutava, forse eri ancora salva.
In quei due giorni eri riuscita a captare più informazioni possibili e cercare di interpretare ogni loro minima mossa. Se si alzavano e non ti guardavano, non l'avevano capito.
Capitava a volte che il tuo sguardo si incrociasse con quello dei uno dei due che ti riservava un sorriso smagliante e tu bablettavi qualcosa. Quel gesto non eri ancora riuscita a comprenderlo.
Perché sorrideva? Cosa ci trovava di così tanto bello? Che stessero macchinando qualcosa?
Sbuffi, stringendo i libri al petto e scuotendo il capo. Ecco perché tu non devi mischiarti in certi affari Hermione, perché a fare gli scherzi tu non sei brava. E non lo sei nemmeno nel raccontare bugie: durante il terzo anno era stato così difficile tenere Ron ed Harry allo scuro del tuo piccolo segreto, ma alla fine avevi convenuto che non saresti mai riuscita a nascondere il giratempo troppo a lungo e avevi mandato all'aria tutto. Che poi, volendo riconoscerti un po' di merito, eri riuscita a salvare la vita ad un uomo e avevi frequentato il doppio dei corsi di una persona normale.
Giri l'angolo, aumentando leggermente il passo.
Pensi per un attimo a Ron ed Harry e ti scopri a sorridere. Sai benissimo che sono entrambi preoccupati per il tuo continuo sparire durante gli ultimi giorni, ma finché non sai come sia messa la situazione non vuoi rischiare che qualcuno ti trovi così facilmente.
Vorresti dire ad entrambi che non sta succedendo nulla di particolare e che stai semplicemente studiando di più, ma sai che la tua voce potrebbe rivoltarsi contro di te e prima o poi dovresti far saltare fuori la verità.
Ormai ci sei dentro Hermione, mentitrice diventerà il tuo secondo nome. Un brivido di paura ti percuote la schiena ed entri finalmente in biblioteca. Un'aroma di libri rapisce le tue narcisi e sorridi chiudendo gli occhi, per quanto tu usufruisca di quella stanza, non ti stupisci mai della sua bellezza.
- Non così in fretta. - prima che la porta riesca a chiudersi dietro di te, qualcuno ti afferra per il braccio e ti tira fuori dal tuo nascondiglio.
Sbianchi, riconoscendo il tono di voce e rimani immobile come un pezzo di ghiaccio a fissare il legno scuro che si è appena richiuso davanti a te.
- Allora? - ti chiede di nuovo la voce e il ragazzo incrocia le braccia al petto.
- Allora? - rimani stupita e ti giri verso di lui.
- Sono due giorni che mi ignori completamente. - dice uno dei due gemelli, stizzito.
- Come prego? - alzi un sopracciglio e dentro di te tiri un piccolo respiro di sollievo.
- Non mi hai degnato nemmeno di un'occhiata nelle ultime ventiquattro ore. - ti fa notare ancora lui, inclinando la testa di lato.
- Non sono io che sparisco dalla sala comune. - forse, scappi un pochino anche tu.
- Allora ti accorgi della mia mancanza? - sorride malandrino, avvicinandosi di poco al tuo corpo e tu arrossisci. Certo che te ne accorgi, devi sapere se stai per morire o meno.
- M- mi porto avanti con il mio giro notturno. - balbetti, spostando lo sguardo verso la fine del corridoio. Vorresti morderti la lingua, ma stai immobile: ti sembra di aver appena confessato, ma in fondo lui sa benissimo che tu sei un Prefetto e stai solo facendo il tuo lavoro.
- Certo. - dice lui, portandosi le mani alle tasche e allontanandosi da te. Il sorriso che prima gli colorava il volto si restringe di poco, ma lo puoi ancora notare. Le labbra sono leggermente distese verso di te e ti sembra di riconoscere in lui lo stesso gemello che continua a scambiare sguardi con te in sala grande.
- Cosa vorresti da me? - gli chiedi poi, stringendo i libri al tuo petto come difesa.
- Darti una mano. - ti dice con calma.
- Darmi cosa? -
- Una mano, un aiuto. -
- Non mi servono aiuti da uno come te. - gli dici di colpo, arrossendo appena sulle gote. Ma chi si credeva di essere? Tu non potevi permetterti di immischiarti o farti vedere in giro con uno di loro rischiando di infangare il tuo nome. Non se ne parla.
Fai ruotare di nuovo il tuo corpo verso la biblioteca e ti appresti ad aprire nuovamente la porta.
Il gemello rimane a fissarti per una frazione di secondi, ma parla prima che tu possa raggiungere la maniglia.
- Io però ho bisogno di un aiuto da una persona come te. - pronuncia piano, ma tu non puoi vedere l'enorme sorriso che si è allargato sul suo volto alla tua stretta di spalle. 

 
Angolo autrice: 
Finalmente sono riuscita a tornare a pubblicare. Preso spero di poter aggiungere anche tutto il resto della storia. 
Per ora, ringrazio tutti quelli che continuano a seguirmi e sopratutto Rosmary. 
Sia 

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Capitolo 5
*** Capitolo quattro - Lee Jordan. ***


Capitolo quattro - Lee Jordan. 

 
Fred: 
Fissi Hermione, che si irrigidisce appena. Sorridi colpevole e appoggi le mani sulle sue spalle: le senti così incredibilmente fragili che vorresti sapere se le provochi un minimo di dolore o meno. 
- Allora, cosa mi rispondi? - glielo chiedi con calma, avvicinando la tua bocca al suo orecchio. Lei rimane ferma nella sua posizione, ma chiude appena gli occhi e ritrae la mano dalla maniglia. 
- Io sono molto impegnata, Weasley. - sussurra pratica, cercando di rimanere il più severa possibile. 
- Fred, - specifichi tu sorridendo e ponendoti tra la porta della biblioteca e la ragazza per guardarla sul volto, - e sono sicuro che del tempo per me lo troveresti, giusto? - 
Hermione apre appena la bocca, ma la richiude subito dopo. Sai benissimo che lei non ha intenzione di avere nulla a che fare con te se non fermare i tuoi progetti sconsiderati, ma tu hai in mente molto altro. 
- Ci sono miliardi di studenti in questa scuola, perché infastidireste proprio me? - chiede poi lei, scuotendo il capo e sorridendo appena. 
- Te l'ho già detto. - dici, appoggiandoti alla porta di legno e incrociando le braccia al petto. 
- Specifica. - Hermione alza gli occhi al cielo, sistemando poi meglio i libri tra le sue braccia. 
- Tu sei intelligente e incredibilmente astuta. - specifichi tranquillo. Qualche ora prima ti eri ritrovato in camera con tuo fratello a pensare come voi avreste potuto risolvere un mistero del genere, ma poi ti era venuta in mente la Granger e ti era sembrata subito un'idea geniale. Lei è perfetta per quel ruolo: conosce molto bene tutti i sospetti e i loro segreti più oscuri, è molto pragmatica e coincisa e decisamente acuta. Lei ti serve, vi serve.
- E per cosa ti sarei utile? - ti chiede lei, ormai rilassata e completamente compiaciuta. Non riceve tutti i giorni complimenti da uno di voi due. 
- Io e George abbiamo... Come dire? Siamo stati vittime di un tiro mancino e vorremmo capire chi è stato e qui entri in gioco tu. - 
- Non mi piace giocare particolarmente. - 
- Beh, ma non giocherai, tu ci aiuterai a trovare chi è stato a sottoporci a quello stupido scherzo. - 
Hermione rimane a fissarti per qualche secondo con un sopracciglio alzato. Effettivamente, non ne capisce il nesso. Perché mai uno dei gemelli Weasley avrebbe chiesto a una come lei di fare certe cose? Di essere per loro una spalla e un aiuto indispensabile. 
- Non potete chiedere a Lee? - ti chiede poi lei. Non può certo cercare di dirti che tutto quello che vorrebbe fare è accettare, non si può abbassare a tanto: deve mantenere un contegno e convincerti delle tue scelte. 
- È tra i sospettati. - chiarisci pratico. 
- E di chi altro dubitate? - il suo tono di voce diventa leggermente acuto e stringe con maggior forza i libri nelle mani..
- Harry, Ron e Ginny, dopotutto non sono così tanti: non ti toglierei nemmeno tanto tempo. - Sorridi malizioso, scostandoti dalla porta e avvicinandoti alla ragazza che indietreggia.  Sebbene lei sia più rilassata di prima, ti guarda ancora con sospetto.
- E cosa ci guadagnerei? - storta il naso, stringendo i libri al petto come protezione verso di te. 
- Immagino che la mia presenza sia un premio abbastanza allettante per te. - Hermione arrossisce per un attimo aprendo la labbra e rimanendo senza parole. Come diavolo fai sempre a metterla in imbarazzo? 
- Allora, visto che posso usufruire della tua presenza, non vedo perché io non possa utilizzarti per delle opere di bene. - attacca lei poco dopo, drizzandosi. 
- Del tipo? - alzi un sopracciglio, incuriosito. 
- Tu accetta di comandare ai miei ordini, io accetto di aiutarti. - dice Hermione, tendendoti una mano. 
Tu non sai che, stringendo quel patto, le avresti regalato molto di più della tua schiavitù, ma anche la sua completa tranquillità. Osservi la sua mano nel vuoto e per un attimo esiti. Tu sai benissimo quanto possa essere severa e noiosa la Granger in certe situazioni, ma sei dall'altra parte sicuro che tu e George non riuscireste ad ottenere tutte le informazioni che lei può racimolare.
Avvicini la tua mano e stringi la sua in una presa quali mortale. 
In mezzo al corridoio, davanti alla porta della biblioteca, sigillate un patto che sarebbe potuto diventare infinito. Senti la sua pelle essenzialmente morbida in confronto alla tua, logorata da tutte le pozioni che avete provato tu e tuo fratello. Senti la sua freschezza correre verso il tuo polso e sorridi ingenuamente. Lo capisci che non è quel tipo di riso che sfoggi durante la giornata, ma è qualcosa di superiore. È quel tipo che mai avresti pensato di regalare a qualcuno al di fuori di George o di Lee. Qualcosa di puramente privato. 
Fissi per qualche secondo la vostra forte stretta, ma poi i tuoi occhi corrono al viso di Hermione e scopri che anche lei ha aperto le sue labbra in una smorfia di felicità. Le sue gote sono leggermente arrossate e non passa tanto prima che lei ritiri imbarazzata la mano. 
- Molto onorato che tu mi abbia regalato un sorriso finalmente. - le sussurri tu poi all'orecchio, allontanando quegli imbarazzanti pensieri e colorando le tue parole con una punta di malizia. 
Non le dai il tempo di rispondere o di maledirti, ma scappi via dal corridoio con le mani in tasca. 
Quel patto sarebbe stato davvero molto divertente.

 
~


Fred:
- Non ci voglio nemmeno credere. - sussurra il tuo gemello nuovamente, mentre tu rimani fermo sul pavimento della vostra stanza, nascosta dietro al dipinto logoro e vecchio. E perché dovrebbe? Hai perfino osato chiedere ad Hermione Granger di aiutarvi, senza nemmeno consultarlo. 
- Lo hai già detto. - gli dici con calma, appoggiando le spalle al muro e lasciando che il tuo corpo venga pervaso da un sentimento di gelo. 
- Tu credi davvero che ci possa aiutare? - te lo chiede sedendosi davanti a te, guardandoti negli occhi il più intensamente possibile. Non ha motivo di pensare che tu l'abbia fatto per divertiti, crede davvero nella tua idea e spera di ritrovare tutto il carico di Merendine Marinare, ma infondo anche tu hai reclutato Hermione quasi solo per quello. 
- Lei è brava, lo sai che lo è. - annusci con calma, unendo le tue mani. 
- Lo so che è brava, ma se scopre cosa stiamo cercando, ci ammazza e questo lo sai meglio di me. - George scuote la testa alzando gli occhi al cielo, - Ho ancora una lunga vita davanti, vuoi proprio stroncarci la carriera? - 
- George, avanti, mica le si deve dire ogni cosa, no? La teniamo al corrente della maggior parte dei fatti, ma non di tutti. Non sono mica scemo. - 
- Potrei avere qualcosa da ridire su questo. - lo dice ridendo il tuo gemello, dandoti una pacca sulla spalla.
- Non lo metto in dubbio, ma non è questo il momento, abbiamo altro a cui pensare. - 
- Giusto... Facciamo il punto della situazione, prima di degenerare. - 
- Da una parte abbiamo Lee Jordan, nostro amico dal primo anno ad Hogwarts, conosce il nostro nascondiglio, avrebbe dei buoni motivi per odiarci e non riesce a tenersi nemmeno la pipì. - dici, mettendoti a pensare con calma. 
- E siamo per questo preoccupati che ormai lo sappia mezza scuola. - conclude lui, strofinandosi gli occhi, stanco. 
- Ma non scoraggiandoci, siamo a conoscenza del fatto che a saperlo erano anche Ginny, e preghiamo in Merlino che non sia stata lei, Harry e Ron. - 
Chiudi gli occhi, appoggiandoti al freddo muro più di quanto non avessi fatto prima: sei anche tu esausto di pensare a questa storia, non riesci a concepire come tutto stia andando per il verso sbagliato. Sbadigli, concludendo il tutto con un sorriso amaro, se non altro avrai la possibilità di torturare un po' la Granger durante le vostre ricerche. 
- Con chi dovremmo cominciare? - ti chiede poi George, alzandosi e stiracchiandosi.
Sorridi malizioso, allungandogli la mano per aiutarti ad alzarti. 
- Iniziamo con Lee Jordan. - 

 
~
 

Tre giorni dopo il furto:

 
Lee:
Apri gli occhi, completamente disorientato. 
L'unica cosa che riesci vedere davanti a te è il viso di Hermione Granger: la fronte è aggrottata e si sta mordendo il labbro inferiore. 
- C-cosa ho fatto? - boccheggi a malapena, abbassando lo sguardo impaurito. 
- Non lo so, hai fatto qualcosa? - dall'angolo della stanza buia uno dei gemelli viene verso di te, con le braccia incrociate. 
- Fred? George? - 
- Dov'eri il pomeriggio di tre giorni fa? - ti interrompe la Granger, sedendosi di fronte a te, sull'unica sieda presente oltre alla tua. 
- Tre giorni fa? - parlare è difficile, sopratutto davanti a quattro occhi indagatori. 
- Il pomeriggio di tre giorni fa. - dice un'ultima figura ancora al buio. Appena questa viene verso di te la riconosci, un altro gemello si nascondeva nell'ombra. 
- Cosa diavolo vuole dire tutto questo? -  le tue parole sono tremanti. 
- Avanti Jordan, vedi di collaborare una volta per tutte, non ho tempo da perdere. - intima per l'ennesima volta la ragazza, incrociando le gambe e fissandoti male. 
Deglutisci piano.
- Agli allenamenti di Quidditch, fino all'ora di cena. - 
- Qualcuno lo può confermare? - chiede ancora Hermione. 
- Credo noi, Granger. - conferma all'ala sinistra uno dei due gemelli, presumibilmente George. 
- Ma se lo sapevate, per quale motivo lo stiamo interrogando? - 
Entrambi i fratelli la ignorano completamente.
- Hai visto qualcuno tra Harry, Ginny o Ron quel giorno? - ti chiede di nuovo la Granger, appigliata per non essere stata informata del tuo alibi. 
- Harry e Ginny sono andati via prima dall'allenamento, ma Ron quel giorno proprio non l'ho visto, mi dispiace ragazzi. - 
Hermione si tocca il mento per un attimo, cercando di pensare a qualcosa da dire, ma rimane in silenzio di fronte alle nuove prove ottenute. 
- Ci dispiace Lee per le brutte maniere, spero tu possa capirci. - dice uno dei due Weasley. 
- Non vi preoccupate, posso immaginare come vi sentiate dopo aver perso un così grande carico di... -
- Di soldi! - urla il gemello rimasto vicino ad Hermione, mentre l'altro ti accompagna velocemente alla porta.
Lo guardi confuso, ma ti fa segno di tacere, - Se mai scopriremo qualcosa, sarai il primo ad essere informato, grazie mille Lee! - ti sbatte la porta in faccia con abbastanza violenza. Rimani lì per qualche attimo, prima di riuscire a realizzare quello che è appena successo. Stai immobile, non hai intenzione di tornare lì dentro, Hermione ti ha fatto già troppa paura.
Non fai in tempo ad allontanarti però, che il tuo maggiore incubo ricompare sulla soglia, con un attimo di eccitazione negli occhi. 
- Scusami ancora Jordan, non è che l'hai detto a qualcuno? - la voce della ragazza è pimpante. 
- Beh, ne ho parlato con Angelina, ma lei lo sapeva già da George, quindi non credo di aver combinato qualcosa di sbagliato. - 
- Bene perfetto, grazie Lee. - 
Per la seconda volta, nel giro di pochi attimi, ricevi nuovamente la porta in faccia. Sospiri, allontandoti e massaggiandoti il naso. 

 
~
 
Fred: 
- Se non c'è altro, credo che sia arrivato il momento di andare Fred. - mentre lo dice, Hermione si alza dalla sedia e si rimette a posto la gonna. Alzi gli occhi al cielo, sconfitto. 
- Ma non abbiamo scoperto nulla. - il tuo gemello finisce per lamentarsi, sistemandosi lui nell posto lasciato libero dalla ragazza. 
- Ma questo non è assolutamente vero, ora dobbiamo solo sentire le versioni di Harry, Ginny e Ron. Un sospettato in meno non è nulla di terribile. - dice lei, aprendo la porta che si affaccia sul corridoio, - Forza Fred, un patto è un patto. - 
Saluti il tuo gemello con la mano, mentre imbocchi l'apertura e segui Hermione per il corridoio fino alla biblioteca. Nessuno dei due parla, tu non ne hai voglia, lei è troppo felice per farlo. Vuole tenere tutto per se finché non ti avrà messo al lavoro. 
- Cosa dovrei fare io? - le chiedi poi, una volta osservato la pila di libri da smistare a da riposizionare sugli scaffali. 
- Faccio sempre questo favore a Madama Prince appena ho un po' di tempo e lei è stanca, quindi se tu mi aiutassi saresti molto gentile. - Alzi gli occhi al cielo, mentre prendi tra le mani un paio di tomi. 
Non era quello che ti eri immaginato pensando a del tempo tra te e lei, ma un patto è un patto, giusto? La guardi allontanarsi velocemente e tornare indietro a prendere altri libri, mentre tu sei ancora fermo con i primi che hai scelto. Cosa hai fatto di male per meritarti tutto quello? 
Mentre Hermione si allontana ancora, vedi la figura di Madama Prince spuntare dal portone della biblioteca e la raggiungi, per fare finta di essere impegnato. 
- Cosa ci fa un Weasley qui dentro? - storce il naso alla tua vista e tu sorridi colpevole. 
- Mi ci hanno costretto. - ammetti colpevole, mentre una pimpante Hermione saluta con la mano la signora con cui stai parlando, che sorride felice. 
- Ha fatto bene, è l'ora che tu metta a posto la testa. - Sbuffi un secondo, riportando lo sguardo sulla Grifondoro. 
- È sempre qui, anche durante il fine settimana? - 
- Beh, quasi sempre. È venuta interrottamente da quella volta che è si è assentata con fare sospetto, mi sembra fosse circa tre giorni fa. Mi ha detto che doveva incontrare qualcuno e mi ha lasciato un libro da custodirle, da lì è venuta praticamente durante tutte le ore libere per leggere o studiare. -
Boccheggi. Tre giorni fa? 
- Le ha per caso detto con chi si doveva vedere? - 
- Se non lo sa lei, non penso di poterla aiutare. - lo dice sorridendo, anche se pure quando sorride c'è qualcosa di crudele in lei. 
- Oh noi non siamo... - 
- Guarda che lo so che non stai facendo nulla da quando siamo arrivati Fred, non cercare di ingannarmi e vieni ad aiutarmi. - Hermione spunta di fianco a voi e sorride a Madama Prince, tutta contenta e ti prende la mano. 
Non fai in tempo a chiarirti con la guardiana della biblioteca perché vieni messo al lavoro seriamente questa volta. Sbuffi e guardi Hermione contrariato. Cosa diavolo nasconde?

 

 

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Capitolo 6
*** Capitolo cinque - Bandita. ***


 

Capitolo Cinque - Bandita.

 

Hermione:
È da due settimane che non vieni disturbata da nessuno dei due gemelli Weasley, come è possibile? Sospiri, lasciando che un po' di gelo ti faccia rabbrividire. Il tempo è volato velocemente, troppo per poterlo fermare, troppo per poterci pensare.
Eppure tu, con Fred ti ci divertivi pure. Era nuovo vederlo alle prese con qualcosa di non suo, con qualcosa che non lo facesse sembrare terribile ai tuoi occhi. In Biblioteca, per esempio, era stato in grado di aiutarti e non aveva emesso neanche un minimo di rimorso o odio nei tuoi confronti, almeno all'inizio. Rideva, scherzava, faceva battute. Battute divertenti.
Che poi, lo sapevi già che lui non era male, te ne eri accorta mentre pedinavi i gemelli per il castello, pregandoli di smettere di vendere questo o quell'altra cosa.
Ti giri per guardare ancora una volta il castello di Hogwarts che si staglia in tutta la sua grandezza: ti fa sentire in qualche modo sicura abitarci e, l'idea di passare il Natale da qualche parte che non fosse quella o casa, un po' ti spaventava, ma la famiglia Weasley era sempre stata aperta nei tuoi confronti.
- Che ci fai qui tutta sola? - Ginny ti risveglia dai tuoi pensieri, comparendo dal nulla. Non indossa nulla di pesante e cerca subito di ripararsi dal freddo dell’esterno. Porta le mani al viso per riscaldarle con il respiro.
- Pensavo, tutto qui. - sorridi all'amica, stiracchiandoti.
- Non hai freddo, a pensare qui fuori? -
- Sto bene, Ginny. - annuisci anche con la testa, per cercare di dissuaderla il più possibile, anche se la realtà dei fatti è proprio un’altra. Ti sei decisa ad uscire, quando i gemelli hanno fatto il loro ingresso in Sala Comune qualche decina di minuti prima, solo per evitarli.
A pensarci, forse, è stata una mossa stupida, egoista. Perché tu, li stai ignorando solo per orgoglio. Vorresti tornare a salutarli, ma Fred quella volta aveva oltrepassato il limite.
- Ho baciato Harry. - sussurra Ginny dopo un po’, soffrendo per i brividi del freddo. Ti giri verso di lei e non riesci a capire se le sue gote sono rosse per il freddo o per l’imbarazzo.
- Tu cosa? - il tuo tono di voce si alza di qualche gradazione e lei è costretta a tapparti la bocca.
- Era lì ed io pure e niente l'ho baciato, mi ha baciato… insomma hai capito. - alza le spalle, in tutta calma.
- Quando? -
- Un paio di settimane fa, siamo andati via dall'allenamento un po' prima entrambi ed è successo. Poi ci siamo visti anche dopo cena, ma solo per parlare. - specifica lei, balbettando imbarazzata, muovendo i palmi della mano per tranquillizzarti.
Sorridi, mentre guardi la tua amica contenta.
- Sono molto felice per te, Ginny. - le prendi le mani, ma finisci per abbracciarla qualche attimo dopo, nella speranza di scaldare sia te che lei.
- Beh, ti ringrazio molto, ma non sono qui solo per questo. Fred, George, Ron e Harry mi hanno raccomandato di chiederti se hai fatto i bagagli per domani. Si torna a casa per Natale! -
- Potevano anche chiedermelo loro. - sbuffi contrariata tu, abbracciando te stessa alla ricerca di un po' di calore.
- Oh no, hanno ancora paura, sai per quella cosa .-
- Ah sì, giusto. -
Ginny annuisce colpevole di averti riportato alla mente l'incidente della settimana scorsa. Sorridi tu, senza cercare di far trasparire una grossa risata. È vero, non era stato bello rincorrere Fred Weasley per tutta la sala comune solo perché, le sue strambe idee di lavoro, ti avevano espulso dalla biblioteca per tre settimane, bisognava forse cercare di agire con un po' più di tatto.
- Le valigie sono pronte e porta il mio saluto a tutti, se questo mi aiuterà a farmi rivolgere la parola ancora una volta. Con Fred, la ferita è ancora aperta. - Ginny ride per un attimo e tu l'accompagni, anche se per un attimo ti trovi… triste?

 

~

 

Due settimane prima:

 

Hermione:
Rimani muta, mentre la faccia arrabbiata di Madama Prince sparisce dietro le porte della Biblioteca. Imbarazzata, serri i pugni.
- Ecco io… - Fred, al tuo fianco prova a parlare, ma la tua occhiata lo fa tentennare per qualche attimo, - Dicevo… io non… - balbetta.
Fred ha mai balbettato? Non ti importa nemmeno.
- Non l’ho fatto apposta… -  cerca di scusarsi, ma non riesci a perdonarlo. È troppo presto, decisamente troppo presto.
Lo sai e gliene dai atto, che sta trattenendo le risate, per evitare di peggiorare la situazione: come se fosse possibile, visto che sei appena stata bandita dalla Biblioteca per tre settimane per colpa unica e sola di Fred Weasley.
- Fred. - sussurri, ma lui non riesce a sentirti.
- Fred. - il tuo tono di voce adesso risulta però anche troppo alto solo per te e il ragazzo si preoccupa per un attimo.
- Sì, dolce amata Hermione del mio cuore? -
- Comincia a correre. -

 

~

 

Harry:
Guardi Hermione dall'altra parte del vagone: sta fissando il paesaggio esterno, con una certa curiosità. Vorresti aprire bocca, ma lo sguardo pressante di Ron su di te ti fa rimanere zitto.
- Ron, va tutto bene? - gli chiedi, appoggiato al sedile.
- Non che non va tutto bene, miseriaccia. - lo dice a bassa voce, mentre fissa velocemente la ragazza al tuo fianco, - Non ti ricordi? -
- Rico... Ah, giusto. - guardi il tuo orologio e sorridi al tuo amico, cercando di sembrare il più possibile tranquillo.
Te l'aveva chiesto come favore personale Ron, di cercare di addolcire la pillola ad Hermione, una volta che lui sarebbe uscito per cercare Lavanda Brown e parlare con lei. Vorresti sapere cosa hai fatto tu di male per meritarti quella fine.
- Bene, allora io vado un attimo dai miei fratelli. - tossisce il tuo amico ed Hermione finisce per regalargli un breve saluto, per tornare a guardare fuori dal finestrino.
- Hermione... - la chiami, sedendoti proprio davanti a lei. Per quanto riluttante, finisce per concentrarsi su di te, - Devo dirti un paio di cose. - Dovevi trovare un modo di informarla, senza che lei urlasse o si arrabbiasse con Ron.  
- Quindi non devo assolutamente cercare di fermarti e ascoltarti fino in fondo, non dare di matto quando avrai concluso le notizie ed esprimermi con calma? - dice lei, sistemandosi al meglio sulla seduta e sbadigliando. Era stata molto pratica e concisa.
- Io e Ginny ci siamo baciati. - prima bomba, - E Ron sta uscendo con Lavanda Brown. - seconda bomba. Guardi gli occhi di Hermione, che non sembra assolutamente sconvolta, neppure dall'ultima informazione.
- Sono molto felice per tutti e due, davvero. -  annuisce con calma, prima di sporgersi verso di te e darti una affettuosa pacca sulla spalle, perché un abbraccio risulta troppo scomodo in uno scompartimento.
- Anche per Ron? - balbetti un attimo. Avevi pensato, fin da che tu possa ricordare, che Hermione avesse una cotta per il più giovane ragazzo dei Weasley. Era stato così anche per Ron, ma poi lui aveva conosciuto Lavanda qualche mese prima.
- Più per te e Ginny, se devo essere sincera, ma visto che sospetto che lui non sappia di voi due ancora, non penso che glielo andrai a dire. - ridacchia per un attimo lei, spostando una ciocca  di capelli dietro l'orecchio.
- Non sei arrabbiata? -
- Io non vivo per essere arrabbiata Harry, vivo per cercare un po' di tranquillità. -
- Non sei triste? Amareggiata? Delusa? -
- Per Merlino Harry, no. Sto bene. -
- Non ti piace Ron? - la tua domanda esce spontanea dalle tue labbra e il tuo cervello non fa in tempo a serrarle. La ragazza apre la bocca sconvolta.
- No che non mi piace Ron, Harry! - è quasi un grido il suo, smorzato però dal rumore del treno. Eppure tu ne eri così sicuro.
- Proprio niente niente? - ti sporgi verso di lei, che alza gli occhi al cielo. Tanto ormai il danno era fatto.
- Te lo giuro Potter, se potessi ti schianterei qui. - conclude lei, senza lasciar trasparire un minimo di imbarazzo dal suo volto. Che sia davvero così?
- Mi dispiace di averlo pensato, allora. - fai spallucce nella sua direzione e provi a far uscire un piccolo sorriso colpevole.
- Non ti biasimo per i tuoi pensieri, non penso tu sia l'unico ad aver avuto lo stesso presentimento, ma Ron è un mio amico, tutto qui. - sorride anche lei, tirando fuori un libro dal suo zaino.
Da quando era stata cacciata dalla biblioteca, prima delle vacanze, era raro vederla leggere, ma tutti sapevano che in quella situazione non era il caso di disturbarla. Ti rilassi per un attimo sul sedile, quando vedi passare fuori per il corridoio Ginny.
- Se vuoi andare, io non ti tengo fermo Harry. - sussurra lei, senza nemmeno alzare gli occhi dal libro, maliziosamente. Non te lo fai ripetere due volte e ti fiondi alla ricerca della tua ragazza.

 

~

 

Fred:
- Leggi? - lo sai che non la dovresti disturbare, ma l'occasione è troppo bella per tirarti indietro. Le eri stato lontano per troppo tempo, per cercare di fermarti ora.
Hermione alza gli occhi su di te, cercando di mettere a fuoco la tua figura e di comprendere che tipo di conversazione si rivelerà quella.
- Leggo. - conclude piano.
- È una lettura interessante? - ti siedi nel suo stesso scompartimento e accavalli le gambe. Ti sei piazzato il più lontano possibile da lei, ma sei abbastanza vicino per poterla infastidire al meglio.
- Lo è, si. - taglia corto di nuovo.
- Non hai intenzione di perdonarmi, vero? - sorridi malinconico, soffrendo seriamente la sua lontananza.
- Io ti ho già perdonato Fred, quando finiranno le vacanze avrò tutto il tempo per “rimediare a quello perso nelle ultime settimane. - chiarisce con calma, senza nemmeno staccare gli occhi dal suo libro.
- No, no che non l'hai fatto. -
- Vuoi una missiva ora? - lo dice, accennando un mezzo sorriso anche lei, guardandoti per la seconda volta da quando sei lì con lei. Sei quasi felice.  
- Non servirebbe nemmeno quella per esserne certo. - ti rilassi, mentre lei chiude il libro e lo ripone nel suo zaino.
- Cosa intendi dire? - Corruga le sopracciglia, incapace di oltrepassare le tue parole.
- Avanti Granger, è da due settimane intere che continui ad ignorarmi, non puoi avermi perdonato senza avermi dato la possibilità di scusarmi. - le sorridi, sporgendoti verso di lei.
- In realtà speravo che, standoti lontano per un certo tempo, i miei guai finissero e potessi tornare alla mia vita. - alza gli occhi al cielo, avvicinandosi anche lei a te, appoggiando le mani sulla seduta e drizzando la schiena.
- Ma noi abbiamo un patto, non ti ricordi? - scuoti la testa, incredulo.
- Un patto che tu non hai mantenuto, se io non ricordo male. -
- Invece io ho fatto tutto quello che mi hai chiesto: sono venuto in biblioteca con te, ho messo a posto i libri e ho fatto anche conversazione con Madama Prince! - sbotti contrariato, incrociando le braccia al petto, in modo teatrale.
- E hai fatto cadere tre intere librerie, volevi omettere quel passaggio? -
- Non c'era una regola che mi vietasse di mettere a posto i libri a mio modo, però. - parli come se fossi stato ferito.
- Perché nessuno sano di mente si metterebbe ad arrampicarsi da uno scaffale all'altro Fred, soprattutto perché possiamo usare la magia. -
- Mi sembrava più divertente. - sbuffi, - In ogni caso, mi scuso formalmente. -
- Ho già perdonato quello che hai fatto, Fred, non preoccuparti. -
- Non posso essere tranquillo, se tu non mi aiuti, me l'hai promesso. - Era vero, da quando avevi smesso di parlarle era diventato tutto più noioso di colpo. George era sempre con Angelina e Lee, sebbene fosse di ottima compagnia, non soddisfava tutti i tuoi standard. Avevi bisogno di qualcuno che ti colorasse la vita.
- Cosa ci guadagno questa volta? -  sembra essere leggermente convinta, ma non per il motivo che pensi tu. Hermione aveva passato le ultime due settimane nel più completo panico, senza avere nemmeno un luogo dove ripararsi da voi, nel caso l'aveste scoperta. Si era data malata per qualche tempo, saltando un paio di giorni di lezioni e tutti avevano affiancato la sua influenza all'impossibilità di andare in biblioteca, ma c'era molto di più.
- Il doppio del mio tempo libero. - dici malizioso, sorridendole.
- Che ne dici dello stesso tempo di prima, ma con delle regole da rispettare? -
Perché deve rendere tutto sempre più noioso?
- Affare fatto Granger, ci rivediamo a casa mia. - accentui le ultime due parole e la vedi arrossire per un attimo. Ti intima di uscire immediatamente da quello scompartimento e di lasciarla in pace, mentre lo sguardo è completamente rivolto verso l'esterno.
Che enorme spreco sarebbe, se Madama Prince avesse ragione. Chiudi le porte dietro di te e sorridi. Hai ancora tante carte da giocare nel tuo enorme mazzo.

 

~

 

Ron:
Guardi il viso di Hermione, che sta camminando a qualche passo da te con tua sorella. Ride, di puro gusto. Corrughi le sopracciglia, girandoti verso Harry che ti sorride colpevole.
Ti eri sempre preoccupato per Hermione, soprattutto perché era capace delle più terribili azioni ed era tua amica.
Ora, guardandola sorridere tranquilla, ti chiedi come sia possibile che lei non sia nemmeno un goccio scossa. Che lei non ti avesse mai amato?  
- Non che io sappia. - le parole di Fred ti raggiungono, quasi volesse darti una risposta ai suoi interrogatori.
- Cosa non sai? - Ginny si gira verso di lui, allontanando l'attenzione dall’altra ragazza.
George sorride malandrino.
- Sono fatti nostri. -
- Solo fatti vostri? - Hermione guarda i gemelli, furtiva.
- Se proprio ci tieni, li faremo diventare anche fatti tuoi. - Fred sorride malizioso.
Tu, zitto e quatto vicino a Harry sospiri con calma. Sempre così con loro.
- No grazie, Weasley. - taglia corto lei, arrossendo appena sulle guance.
Guardi Hermione e il tuo pensiero si fissa su quel rossore improvviso: quando lei ti piaceva non eri mai riuscita a farla scottare o imbarazzare, ma Fred sembra avere una certa bravura per quello. Le colora la faccia talmente tante volte che in confronto le tue orecchie sono una questione marginale.
- Se ci ripensi, siamo sempre disponibili per te. - quell’ultimo commento basta affinché la ragazza acceleri il passo, prendendo la mano della tua povera sorella e trascinandola via.
- Harry. - sussurri, incurante dello sguardo perso del tuo amico.
- Miseriaccia, Harry. - il tuo tono si alza di un paio di note, ma lo sguardo dei gemelli non si gira verso di voi.
- Dimmi. - Harry ti guarda male, colpevolizzandoti per aver rotto i suoi bei pensieri su Ginny.
- Tu credi che ad Hermione piaccia Fred? - lui spalanca la bocca, rifiutandosi per un attimo di concepire quell’informazione.
- Non lo so. - dice poi, con tutta la trasparenza possibile, - è da un paio di settimane che parla continuamente con i gemelli. -
Era vero, Hermione ultimamente era strana. Si aggirava con sospetto nella sala comune e raggiungeva i tuoi due fratelli, ci parlava un po’, magari scrollava la testa, accennando un controllato sorriso.
Quello che più aveva allarmato tutti, sia voi in intimità, sia un gruppo di ragazzine del primo anno, era stato vedere Fred aggirarsi vicino ad Hermione nei corridoi, vederli entrare insieme in Biblioteca e vederli inseguirsi per una decina di minuti.
Erano passate ormai settimane dalla volta in cui Hermione aveva minacciato Fred di ucciderlo, poco dopo essere stata espulsa dalla Biblioteca, ma dalla conversazione appena avvenuta davanti ai tuoi occhi, sembrava che andasse tutto bene.
Ti gratti la testa, guardando verso Fred e spostando poi gli occhi sulla tua amica, che diavolo stava succedendo?

 


 

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Capitolo 7
*** Capitolo sei - Lettura. ***


Capitolo Sei - Lettura.

 

Hermione:
Rimani ferma, in camera tua. Tieni il respiro tirato, nella speranza di non essere più disturbata.

Harry era passato per ultimo, alla ricerca di Ginny, la quale si era alzata dall’altro letto della stanza qualche minuto prima dell’entrata del prescelto, proprio per passare del tempo con lui. Avevi rivolto ad entrambi un calmo sorriso, serrato più che altro, mentre la tua sensazione di uccidere qualcuno era aumentata.
Ron, nella speranza di chiacchierare con te, aveva fatto capolino al tuo fianco, ma era stato gelato da uno dei tuoi tanti sguardi maligni.
Ora, vogliosa di finire l’ultimo capito della tua lettura, porti gli occhi sul tuo libro e ti eclissi dal mondo. È bello stare tutta sola,  sopratutto da quando era iniziata quella strana vacanza di Natale. Qualcuno, più di quanto facesse tua madre ai tempi, ti disturbava giornalmente. Fred Weasley, nel puro intento di darti fastidio, se ne stava sempre in camera tua a guardarti e a parlarti del più e del meno.
- Fred? - la porta al tuo lato si spalanca di nuovo e fa capolino George, guardandoti dubbioso, - Fred è qui? - 
- Perché Fred dovrebbe essere qui? - rimani impassibile, permettendo però alle tue mani di stringersi intorno alle pagine del libro.
- Perché da quando siamo arrivati, Fred è sempre qui. - conclude lui, aprendo le sue labbra in un sorriso malizioso. Arrossisci.
- Non è vero. - balbetti, riposizionando gli occhi sulla tua lettura.
- Quello che ha detto lei. - aggiunge poi Fred, comparendo dietro a George con molta calma. Fissa beffardo il gemello, come se avesse seguito la sua camminata per tutto il tempo dalla cucina alla tua stanza.
- Stavi venendo qui? - chiede tranquillo George, girandosi verso il fratello. Sembra leggermente ferito, forse perché per l’ennesima volta lui stava preferendo te. Quale onore.
- Abbiamo interrotto una piacevole lettura io ed Hermione ieri e ora avevo un po’ di tempo libero. - fa spallucce. Lo guardi, perdendoti per un attimo nelle sue parole.
- Ieri tu hai interrotto la mia piacevole lettura. - specifichi critica verso di lui, chiudendo definitivamente il tuo libro. Lo fai sbattendo rumorosamente la copertina, mostrando la tua rabbia.
- Mi rattristi Hermione, credevo che tu appoggiassi questo mio tentativo di forviarlo. - dice Fred, incrociando le braccia, mentre l’altro scuote la testa.
- In ogni caso, ero qui per chiedere una cosa alla Granger. - dice pratico George, dando a te tutte le sue attenzioni e al fratello le spalle, come ripicca per la sua continua assenza.
- Che dovevi chiederle? - Fred si appoggia allo stipite della porta, mentre tu alzi gli occhi verso entrambi.
- Dovevo chiederle se avesse idea di dove ti fossi cacciato, dato che passi più tempo con lei che con me ormai. - sbotta George tutto arrabbiato, ferito nel cuore.
- Di nuovo questo discorso? - Fred finge di sbadigliare, mentre tu minimamente ti interessi a loro. Hai riaperto il libro, in uno scatto di noia e ti sei nuovamente eclissata.
- Fred, ci sta ignorando. - sentenzia uno, stancandosi di puntare il dito contro il proprio fratello gemello.
- Ci sta ignorando da un po’. - dice l’altro, mentre gli occhi si illuminano di una luce nuova. Fred e George sembravano essere tornati quelli di una volta, prima che uno iniziasse a non presentarsi più agli appuntamenti giornalieri.
- Perché ci ignora? -
- Solitamente, mi ignora perché la sto annoiando. - Fred fa spallucce.
- Fred, l'abbiamo annoiata. - Tu, alzi gli occhi al cielo.
- Perché voi non ignorate me? - chiudi nuovamente il libro, interrompendo il loro discorso.
- Non ne ho la minima idea. - George alza gli occhi al cielo, ingoiando una risata.
- Perché poi mi annoio io. - Fred ti sorride tranquillo.
Quasi allo stesso secondo ti rispondono entrambi e non ti lasciano neanche il tempo di arrossire per le parole di Fred. Rimani zitta, prendendo un grande respiro.
- Hermione, adesso possiamo fare quella chiacchierata? - Ron sposta i due gemelli, creandosi un varco di entrata nella porta. Fred alza un sopracciglio sorpreso dall'arrivo dell'ennesimo fratello.
- Hermione stai facendo faville! Prima ti cerca George e poi Ron… Un po’ di tempo per me adesso? Mi sento trascurato. -
Li guardi, tutti e tre. Quanto era passato dall’ultima volta che avevi urlato contro un Weasley?  
Troppo poco affinché loro imparassero la lezione.
- Fuori! - ti alzi, mentre loro si allontanano da te e si ritrovano sul corridoio. Neanche un paio di secondi dopo, sbatti la porta in faccia a tutti e tre.

 

~

 

George:
- Non va bene, non ci siamo. - sentenzi, girandoti su un lato. Hai ottenuto finalmente che Fred ti stia dando un minimo di attenzione.

- A che cosa ti riferisci? - il tuo gemello, imbronciato per essere stato cacciato dalla camera della Granger, ti guarda.
- Siamo ancora in alto mare con le indagini. -
- Pensavo ci fossimo presi una vacanza. - Fred, incontentabile, si riposiziona meglio sul suo letto.
- Una vacanza da cosa? - sospiri.
- In effetti, siamo in alto mare. - constata anche lui, sedendosi con le gambe incrociate, - Che cosa hai in mente? -
- Appena ci sarà possibile, torchieremo Harry. Non è difficile, dal momento che non può sfuggire in queste piccole mura. - sorridi, mentre Fred ti segue di gusto.
Il tuo gemello non sembra essere cambiato, anche se lo stai vedendo sempre meno. Sparisce per qualche ora di colpo, con la stessa scusa:  ha una sua pista da seguire. Peccato che questa pista sembri essere solo e sempre la Granger.
Non hai saputo cosa lo portasse ad agire in quel modo, ma ti è stato riferito da Ginny, che a sua volta ha avuto notizie proprio da Hermione, che Fred si sedesse semplicemente in un angolo della stanza. La guardava per un po’, la studiava. Apriva bocca qualche volta, ma non erano mai grandi conversazioni. Si interessava ai suoi libri, ai suoi pensieri.
Fred si è innamorato? Ti allarmi.
- Fred. - deglutisci piano.
- Dimmi. -
- A te piace la Granger? -
Il tuo gemello, che non ti stava nemmeno guardando adesso, alza lo sguardo su di te, sorpreso.
- Che razza di domanda è? - sbotta.
- Una domanda come un’altra. - scuoti le spalle, cercando di alleggerire la situazione.
- No, chiedere che ore sono, che giorno è, come va, quelle sono domande come altre. -
- Mettiamo allora che sia una domanda speciale, come risponderesti? - appoggi la mano sotto il mento.
- Non risponderei, semplice. - Fred sorride sornione nella tua direzione.
Sei ferito nell'orgoglio, nel cuore. Come può? Il tuo unico gemello che ti diserda dai suoi pensieri. Lo guardi, implorante di una risposta.
- Te l’ho detto l’anno scorso quando mi piaceva Angelina, se mai quindi Hermione comincerà a piacermi, allora te lo dirò. - Fred si gira da un lato, con calma, per lasciarti riflettere sulle ultime scoperte.
Allora, forse, per ora andava tutto bene. Sebbene adesso lo vedi cambiato, il tuo gemello è la persona che meglio conosci e sai benissimo che non ti terrebbe allo scuro di una notizia tanto sconvolgente.
- Perché stai sempre nella sua camera, quindi? -
- Te l’ho già detto. - sentenzia, con voce assonnata.
- Stai seguendo la tua pista? - sbotti, sempre più indignato per la poca fiducia ricevuta.
Non sai perché, ma Fred non ha intenzione di darti una spiegazione più approfondita, non ha intenzione di aprire bocca su quell’argomento.
- Non essere triste, che se ho ragione, ci possiamo guadagnare tutti e due. - scrolla le spalle tranquillo, alzandosi dal letto.
- Potrei aiutarti. - provi, disperato.
- No, grazie. -
- Potrei darti il mio appoggio. -
- No, George. -
- Potrei… -
- Ti stai ridicolizzando. - Fred ti guarda con un cipiglio severo per poi darti le spalle e dirigersi verso la porta.
- Salutami la Granger, almeno. - dici, ormai sconfitto.
Fred sorride.
- Sarà fatto. -

 

~


Fred:
Ti si era stretto il cuore, mentre il tuo povero gemello ti costringeva quasi a rivelargli tutte le informazioni in tuo possesso. Ma come potevi dirgli che i tuoi nuovi sospetti cadessero proprio su Hermione?
Avevi saputo, un paio di settimane prima, che Hermione si era assentata dalla Biblioteca per un tempo immemore, per incontrarsi con qualcuno. Un qualcuno che, tuttavia, Ginny era sicura che non esistesse. Glil’avevi chiesto un paio di volte, ma avevi smesso quando la tua dolce sorella aveva cominciato a prenderti in giro.
Cosa ti stava facendo passare Hermione. Sospiri, portando le mani nelle tasche.
Eppure, avevi capito, che il tempo con lei passava anche troppo veloce. Così come veloce era la sua lettura. Se mai iniziavi ad annoiarti di lei, allora voleva dire che era passata almeno un'ora in sua presenza. Un'ora di sporadiche chiacchiere tranquille, da quando lei ti aveva perdonato per l'incidente in Biblioteca.
Ti eri sentito veramente in colpa quel giorno, soprattutto perché lei, dopo averti smesso di inseguire, aveva cominciato una specie di sciopero del silenzio.
- Hermione? - scosti appena la porta, mentre bussi. Lei non ti risponde.
Fai un passo dentro la camera e la scopri a dormire. Sorridi, consapevole di aver rubato un altro suo prezioso ricordo. Il libro, che si era ripromessa di finire di leggere, è al suo lato,  aperto con la copertina verso l’alto.
Ginny non è in camera con voi.
Ti avvicini a lei, senza svegliarla, esibendo un sorriso sgargiante. Il suo viso ti rende entusiasta ogni minuto, la sua presenza ti riempie di adrenalina e intorno a lei è impossibile che tu possa essere triste. Ti passi una mano fra i capelli e ti allontani dalla ragazza, prima di oltrepassare il tuo limite.
Ti sistemi, nel tuo solito angolo, e rimani a fissarla: hai quasi sempre avuto ragione nella tua vita, ma a guardarla adesso, non vuoi averla. Non vuoi davvero pensare che sia stata proprio lei a far sparire tutte le Merendine Marinare. Vuoi solo che lei rimanga a dormire davanti a te. Deglutisci.
A te piace la Granger?  
Le parole del tuo gemello compaiono e spariscono nella tua mente nel giro di un paio di secondi. No, a te lei non piace. Lei ti incuriosisce, ti piace certo, ma non in quel modo. È intelligente, divertente qualche volta e forte. Ora poi, guardandola dormire sul suo letto, ti sembra anche piccola e graziosa. Ma allora, se per lei non provi nessun sentimento profondo, perché hai avuto voglia di baciarla prima, mentre la guardavi fisso in volto?
Si scosta nel sonno, facendo cadere il libro sul pavimento. Sorridi, allontanando quella nuova idea dalla mente, e prendi quest'ultimo nelle tue mani: sei ormai troppo incuriosito per lasciare che la ragazza finisca la lettura e la faccia scomparire, come tutte quelle precedenti. Vuoi sapere cosa le piace, cosa la attira tanto.
Poni per l'ultima volta un occhio su Hermione, che continua imperterrita il suo riposino e apri il libro sul primo capitolo.
Se a lei piaceva, magari sarebbe piaciuto anche a te.

 

~
 

Hermione:

- Quando pensavi di dircelo? - George sbotta, picchiando il tavolo con un pugno. Deglutisci, buttando uno sguardo sull'altro Weasley.

Perché? Come hanno fatto a scoprirlo così facilmente?  

- Io… io non ho niente da dire. -

- Sappiamo tutto ormai. - George ti incalza ancora una volta, mentre Fred gira il volto in un'altra direzione, affranto.

- Voi non sapete niente! - urli impotente.

- Hermione smettila di mentire, è sempre stato sotto i nostri occhi. Ora, dicci dove le hai nascoste. - ti incalza di nuovo George.

- Non ve lo dirò mai! -

- Mi fidavo di te, Hermione. Mi dispiace che dovesse finire in questo modo. - Fred, scostandosi i capelli dal volto, tira fuori la bacchetta e si avvicina a te, sconsolato. George gli lascia spazio.

Perché, perché dovevano farlo?!

 

Un incubo. E che incubo.
Fred che ti guarda, il suo altro gemello che ti accusa. Loro che ti vogliono torturare, pur di sapere dove si trovano le loro preziose Merendine Marinare.
Ti tiri su, mandando giù amaramente un urlo e ti guardi intorno, stancamente. La camera è tutta uguale a prima, ma di fianco a te il libro manca.
Sposti lo sguardo, nella speranza di rintracciarlo e i tuoi occhi si fissano sulla curiosa figura di Fred, ancora posto nel suo angolo, stringendo tra le mani la tua cara lettura. Lo guardi contrariata, reprimendo la voglia di arrabbiarti, appena ti accorgi che si è appisolato, appoggiando appena la testa sul muro. Cosa ci fa lì?
Ti avvicini di soppiatto, allungando il viso per spiare il tuo libro sul suo grembo. È aperto, verso la fine del quinto capitolo.
Lo stava leggendo?
Guardi meglio il viso del ragazzo assonnato, con le labbra leggermente aperte. Ti viene quasi da ridere, dato che lo vedi così innocente e senza forze davanti a te: mentre ora dorme, puoi guardarlo senza essere imbarazzata., perché è sempre quello l'effetto che lui ha su di te, ti fa arrossire la maggior parte delle volte in cui ti parla e, ultimamente, è terribilmente difficile evitarlo. Si è stanziato, proprio nell'angolo in cui lo stai guardando. Che cosa ci trovi di bello, tu non lo sai e nemmeno lo vuoi sapere ora. È come se, guardarlo dormire davanti a te, ti dia tutte le risposte di cui hai bisogno.
Non ti importa che lui sia entrato in camera tua senza permesso, che ti abbia guardato dormire, che ti abbia rubato il libro. Non ti importa cosa lo spinga, l'importante è che tu possa stare appresso ai gemelli il più tempo possibile e lui difatto, ti sta rendendo le cose molto semplici.
Eppure, ti trovi ad ammettere ancora una volta, non è solo quello, c'è molto di più: ti sei chiesta un paio di volte perché solo lui ti faccia arrossire, perché ti faccia sentire imbarazzata e, per quanto un minimo della conclusione fosse semplice, la respingi dalle ultime settimane.  Il suo morboso attaccamento e il tuo forte caldo nel petto, non sono nulla. Tutto è normale.
È ovvio che lui ti stia appresso, visto che siete compagni di “affari” ed è giusto che tu sia imbarazzata, visto che a commettere il furto sei stata proprio tu. Ti rilassi, a quella nuova scoperta e ti siedi davanti al ragazzo, lasciando fuoriuscire un rumoroso sospiro.
- Mi stavi guardando dormire, Hermione? - La voce di Fred ti raggiunge, come una ventata di aria fresca.
Boccheggi, mentre un calore si diffonde sul tuo viso.
Gran pezzo di…

 


 

 

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Capitolo 8
*** Capitolo Sette - Buon Natale. ***


Capitolo Sette - Buon Natale.
 

Harry:

Tu e Ginny guardate davanti a voi, senza comprendere il perché della presenza dei due gemelli Weasley ed Hermione. Vi stanno fissando dall'alto, indagatori. L'unica ragazza tra loro abbozza un semplice sorriso di scuse.

- Lo sanno. - il tuo sussurro a Ginny è impercettibile, ma George lo sente lo stesso.

- Sappiamo cosa? -

Boccheggi, mentre la ragazza seduta a fianco a te arrossisce, completamente vinta. Guardi Hermione, con un pizzico di curiosità negli occhi. Hermione è sempre stata a conoscenza della vostra relazione, ma avrà passato questa informazione anche ai gemelli?

- Loro sanno quello che tu sai? - glielo chiedi con calma, ignorando completamente i Weasley.

- Cosa sai tu? - uno dei tu rossi si gira verso la ragazza, contrariato per il suo silenzio.

Adesso, a boccheggiare è Hermione che quel giorno avrebbe voluto fare tutt'altro, invece è stata costretta a venire con i gemelli a interrogare Harry. Solo Harry. Anche Ginny non era prevista.

- Noi siamo qui solo per Harry. - dice, senza avere la forza di guardarti.

- Hermione ha ragione. - sussurra Fred al fratello, scuotendo le spalle.

- Si ma sono entrambi qui e hanno qualcosa da dirci, no? - George alza un sopracciglio nella vostra direzione e si siede davanti a Ginny.

- Noi non abbiamo nulla da dirvi. - la tua ragazza incrocia le braccia al petto, combattiva, - nulla che gli interessati non sappiano già. -

Hermione deglutisce, colpevole.

- Loro sono voluti venire qui! - ammette la bruna, puntando lo sguardo sulla sua migliore amica, - Non sanno niente di quello che mi avete detto, sono qui per un’altra faccenda. -

- No? - il tuo tono è sorpreso, se non era per quello, per cosa volevano torturarti quei tre?

- Avete intenzione di dirci di cosa state parlando? - esasperato George guarda prima Hermione, poi te e Ginny. Fred fa lo stesso.

- Voi cosa volete, piuttosto? - chiedi, lasciandoti sprofondare nel divano, sfiorando la mano della rossa. Un brivido, sorridi.

- Gli hanno rubato una cosa, volevano sapere dove foste andati due settimane fa, quando ve ne siete andati via dall’allenamento di Quidditch. - dice Hermione, portando via tutti i dubbi.

- Tu sai benissimo dove eravamo. - Ginny storce il naso verso l'amica, guardandola di sottecchi.

- Per quanto lo sapessi, non volevo essere io a dirglielo. -

Hermione ha ragione, non può certo prendersi questa enorme responsabilità: se c'è qualcuno che dove parlare, quelli siete voi tu.

- Io e Ginny ce ne siamo andati per parlare quel giorno, avevamo una questione in sospeso. - dichiari, unendo le mani.

- Che tipo di questione? - George ormai non lo ferma più nessuno.

- Non credo che voi vogliate saperlo. - Hermione riporta lo sguardo di tutti su di lei, ma ad un chiaro cenno di Fred si zittisce di nuovo, con un broncio. Ginny sorride all'amica, perdonandola e ringraziandola per il suo tentativo. Sa benissimo come possono essere i suoi fratelli e non ha dubbi sulla sincerità di Hermione.

- Io e Harry stiamo insieme. - dice franca, prendendoti la mano, - Ne abbiamo discusso quel giorno, mentre siamo andati via dall'allenamento. -

- Te la fai con nostra sorella? - George sorride, trattenendo una risata.

- Non c'è nulla di male! - puntualizza Ginny, scaldandosi.

- E chi l'ha detto? Siamo felici per entrambi. - Fred annuisce, scuotendo le spalle.

- In tutto questo, che avete perso? - chiedi, cercando di allontanare un pizzico di imbarazzo.

- Un mucchio di vestiti, qualcuno deve averci tirato proprio un bel tiro mancino. - George alza gli occhi al cielo, mentre si morde il labbro: era la prima cosa che gli era venuta in mente questa volta.

- Ma non erano soldi? - Hermione alza un sopracciglio, incrociando le braccia al petto.

- Vedi, è per questo che ti abbiamo scelta. - Fred le lancia un sorriso sincero e la ragazza arrossisce copiosamente sulle guance.

George alza gli occhi al cielo.

- Non sarete voi che dovete dirci qualcosa? Sempre stipati in camera? - Ginny sorride malandrina mentre Hermione boccheggia. Guardi quest'ultima, ripensando alle parole di Ron. Poteva essere che si fossero innamorati?

- Oh, ne avremmo di cose da dire. - Fred ride, mentre George si gira di scatto verso di lui ed Hermione gli punta un dito contro.

- Io lo sapevo che oggi dovevo rimanere in camera a leggere, vi odio! - fa per allontanarsi, ma si gira di scatto, tutta rossa in volto, - e tu sei quello che odio più di tutti. - rivolge uno sguardo truce a Fred che ricambia con un sorriso ancora più grande.

- Non pensavi la stessa cosa stamattina. -

Guardi i due, insieme a Ginny e George. Sono tutti e tre sguardi di curiosità feroce. Che diavolo era successo quella volta? Ma soprattutto, perché gli unici che sapevano quasi sempre ogni cosa erano Fred ed Hermione?

Trattieni una risata, mentre la tua migliore amica maledice il gemello e corre su per le scale, facendo rimbalzare i suoi boccoli sulla schiena.

- Cosa è successo questa mattina? - Ginny fa gli occhi dolci a Fred, che la congeda con un segno della mano, prima di seguire Hermione, tutto contento.

 

~

 
Presto, quella mattina:
 
Fred:

La porta della tua camera si scosta. Alzi gli occhi dalla tua bacchetta e fissi la figura di Hermione sull'uscio.

- Cosa ci fai tu qui? - sei ancora un po’ assonnato.

- Ho pensato, visto che lo stavi leggendo l'altro giorno, che ti andasse di andare avanti. Il sesto e il settimo capitolo sono proprio intensi. - dichiara con calma, arrossendo appena sulle guance. Tiene stretto tra le mani il libro che ti aveva fatto addormentare in camera sua. Sorridi.

- Non mi va di leggere stamattina. - dici con un pizzico di malinconia, cercando di mettere in equilibrio la tua bacchetta sul dito.

- In questo caso, mi defilo prima che arrivi George. Sono stanca delle malelingue. - Hermione si gira, ma tu la fermi.

- George è occupato con Sirius per tutta la mattina. - ti siedi sul letto, - Ho detto che non ho voglia di leggere, ma perché non lo fai tu per me? - il tuo sguardo ricorda quello di un cucciolo abbandonato.

- Io cosa? - la ragazza tiene ancora una mano sulla maniglia, ma non ha intenzione di chiudere la porta e tornare nella sua camera.

È venuta lei perché le mancavi? Perché mai si è voluta avventurare fino a lì?

- Leggimi il libro. -

- Ti interessa così tanto da farmelo fare? - Hermione scosta la porta e rimette piede nella tua camera. Imbarazzata lì, sembra proprio bella. Mi interessi tu.

- Non te l'avrei chiesto, no? - sorridi, facendo posto ad Hermione sul tuo letto.

- Dovrei venire lì? - puntualizza, chiudendosi la porta alle spalle.

- Dove altro vorresti metterti? - guardi il letto di George, tutto in disordine.

- Tu da me ti metti sempre sul pavimento! - puntualizza lei.

- Perché non sei una brava ospite tu, per niente carina. - Hermione arrossisce.

- Sono una brava ospite, se l'occasione lo richiede. -

È proprio un osso duro.

- Beh, io voglio essere un gentiluomo. Avanti. - dai dei colpetti leggeri di fianco a te, per farla accomodare. È così soddisfacente giocare con lei.

Hermione deglutisce, ma bene o male si avvicina a te, sedendosi.

- È così terribile? - ridi, guardandola da sempre meno lontano. E la seconda volta che hai il suo volto a così pochi metri da te. La prima volta stavi dormendo, la seconda è adesso.

Constati la tua teoria, è proprio bella Hermione. È fine il suo volto, le sue labbra hanno una linea morbida e raffinata. Le starai guardando troppo? Lei non se ne accorge, troppo impegnata a torcere le mani sul libro.

- Vuoi chiedermi qualcosa? - la vedi in difficoltà davanti a te, qualcosa che ti accende ogni stimolo del corpo.

- Stavo pensando, come stanno andando le indagini? -

- Ti preoccupi per noi? -

No, lo stava facendo per se stessa.

- Ero interessata, tutto qui. -

Vorresti chiederglielo, vorresti sapere se centra qualcosa con tutto quello che sta succedendo, ma rimani zitto. Non vuoi rovinare questo momento, non vuoi che si allontani. Quanto ci aveva messo ad avvicinarsi a te così tanto? Settimane.

- Oggi parleremo con Harry, prima di tornare a scuola, potremmo sentire anche Ginny, non lo so. - alzi le spalle, con calma.

Accenna un sorriso timido.

- Devo essere presente anche io? - chiede, quasi assonnata.

- Mi hai rubato talmente tante ore libere che dovresti essere ai nostri servigi per tutta la vita. - dici stendendosi di fianco a lei.

- Tu hai voluto passare ore con me, io non ti ho costretto! - si gira di scatto verso di te, contrariata.

- Questo l'avevo capito, perché mi lasci sempre sul pavimento. - lo dici ridendo, ma lei sembra ferita.

- Se tanto ci tieni, anche il mio letto è abbastanza grande per contenere tutti e due. - il suo tono è quasi un sussurro, ma lo percepisci.

- Addirittura? - sorridi, mentre la guardi. Si è appena girata verso di te con tutto il corpo.

- Non voglio essere definita una cattiva ospite, tutto qui. -

Porti la sua ciocca dietro un orecchio e ridi.

- Non l’ho mai pensato. -

- Ma prima l'hai detto, mi hai detto che non sono stata carina. - non reagisce al tuo movimento, forse troppo imbarazzata per dire qualcosa. Le è piaciuto?

- Dovresti fare meno caso a quello che ti dico, se lo faccio per convincerti a sederti sul mio letto. - dici con calma, guardando verso la porta.

- Fred. -

- Si? -

- Sei proprio uno screanzato. -

- Hermione.

- Dimmi. -

- Hai intenzione di leggere o vuoi restare qui senza ripagarmi? -

 

~

Hermione:

- Li ho beccati sdraiati sul letto, lei se ne stava sotto le coperte. - il sibilo di Sirius arriva alle tue orecchie. Arrossisci. Maledetto Felpato.

Come osa spifferare tutto a tutti? Quelli sono fatti tuoi.

- Se non bussi. - Fred, che passa tranquillamente per la cucina, lancia uno sguardo malandrino a Sirius.

- Potevi metterci un cartello “occupato”. Se fossi entrato qualche minuto prima? - il tono è oltremodo malizioso.

- Se fossi entrato qualche minuto prima, avresti visto esattamente la stessa cosa. - sentenzi tu, alzando gli occhi dal libro.

Ron e Harry puntano lo sguardo su di te, sorpresi. George guarda il gemello con un misto di orgoglio e curiosità. Ginny ride.

- Dovresti smetterla di infrangere l'immaginazione di altri, Hermione. - Fred ti sorride con calma, ingurgitando un biscotto.

- E tu dovresti evitare di fare il contrario. -  gli lanci un'occhiataccia, costringendoti a non far comparire un rossore sul volto.

- Che ci facevi sotto le coperte? - Ginny si gira verso di te, divertita.

- Aveva freddo. - Fred si siede accanto a te, offrendoti un biscotto.

- Siete proprio disgustosi, divertirvi alle spalle d'altri. - dici, declinando a malincuore l'offerta e tornando sul tuo libro.

Prima che qualcun altro della stanza possa aprire la bocca, Molly Weasley fa irruzione nella cucina, con un sorriso a trentadue denti.

- Cena di Natale! - urla tutta contenta. A guardarla, ti rallegri un po’ anche tu.

- È già l'ora di prepararla? - Ron si lamenta nell'angolo della stanza, guardando alla sua sinistra.

- Ronald,  Harry, a voi vanno le verdure, tagliatele per bene. - guardi divertita la faccia triste e sconsolata dei due, mentre ti viene dato l'ordine di ripulire il salotto insieme a Ginny.

- E a Fred e George? - la più piccola dei Weasley esibisce un tono contrariato, mentre sente che sono liberi di andare.

- Noi due… - dice uno con calma.

- … Abbiamo il nostro gran da fare. - l'ultimo sorride, più verso di te che gli altri. Sposti lo sguardo da loro e prendi Ginny per la mano.

Più lavoro, meno pensieri.

 

~

Fred:

Sbadigli, denigrando l'ennesima offerta di cibo da parte di tua madre. Sei troppo pieno anche per un solo boccone. Dall'altra parte del tavolo, Hermione mangia con gusto. Come fa ad avere ancora fame? C’è da dire che pulire il salotto non era sembrata, dalle grida e dagli urli delle due ragazze, una passeggiata. Anche Ginny infatti, sembra essere più affamata del solito.

Sorridi nella direzione di Hermione, mentre vieni catturato dal discorso che Harry sta portando avanti con Sirius e George. Rimanete lì, in quella flebile calma a parlare del più e del meno fino alla fine della cena, una volta spolverato anche il dolce.

Ti alzi dalla tavola, accompagnando Arthur fino in salotto e lasciandolo sul divano.

- Prima di aprire i regali, gradiremmo la vostra più completa attenzione. - dici, mettendoti al centro della stanza insieme al tuo caro gemello.

- Visto che ci troviamo reclusi qua dentro, abbiamo pensato che facesse a tutti piacere un po’ di neve per Natale. - aggiunge George.

- Neve nel mio salotto? Bagnerà tutto! - vostra madre si dispera e Hermione le porta istintivamente la mano sulla spalla.

- Ho pulito tutto il pomeriggio solo affinché voi sporcaste di nuovo tutto? - Ginny alza gli occhi al cielo, stanca.

- Hai pulito tutto il giorno per fare spazio alla nostra incredibile quasi invenzione. - dici.

- Una invenzione che farà cadere un po’ di neve qua dentro, ma non bagnerà e non distruggerà nulla. L'abbiamo provata in camera ieri. - George specifica calmo, lanciando un sorriso comprensivo a tua madre e a tua sorella.

- Per quello faceva così freddo oggi? - Hermione non riesce a trattenersi, ma si zittisce subito, appena tutti cominciano a fissarla.

- Che ci facevi in camera dei gemelli, cara? - Molly si fa avanti per prima, ma la fermi all'istante, guardando il viso della Granger diventare rosso. Sorridi malizioso.

- Mamma avanti, io ti porto la neve e neanche mi presti un attimo di attenzione? - chiedi truce, acquistando l'attenzione dei presenti. Hermione ti ringrazia con gli occhi. Come dire a Molly che si era ritrovata a letto con il suo più pestifero figlio? E soprattutto, non avrebbe accettato frecciatine anche da lei.

- A voi! - George esibisce un inchino, mentre dal cielo comincia a cadere la neve. Non fa così freddo come avevate pensato, perché il calore del camino acceso riesce a compensare. Guardi le facce di tutti i tuoi parenti e amici e ti senti rinfrancato quando le vedi tutte gioiose e contente. Più di tutte, quella di Hermione ti regala soddisfazione: è riuscita a conquistare nella sua mano un fiocco di neve e lo sta studiando.

Lasci che tutti si alzino e diano un'occhiata per il salotto e ti avvicini di soppiatto a lei appena ti è possibile.

- Ti piace? - le chiedi, appoggiandoti al divano su cui è seduta.

- Siete stati bravi. - sorride, guardandoti negli occhi senza arrossire.

- Buon Natale, Hermione. - le sussurri all'orecchio, abbassandoti verso di lei, appena sentite il rintocco dell'orologio. Il rumore generato dalla tua famiglia ti permette di farti sentire solo da lei e, mentre tutti sono girati verso l’albero per veder comparire i regali su uno strato di neve, le lasci un veloce bacio sulla guancia.

- Buon Natale anche a te, Fred. - dice imbarazzata, toccandosi il volto dove le tue labbra l'hanno sfiorata, appena tu raggiungi tuo fratello.

 



Buon Natale a tutti 

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Capitolo 9
*** Capitolo Otto - Baci di mezzanotte. ***


Capitolo Otto - Baci di mezzanotte.

 

Hermione:
Alzi lo sguardo, ma nel farlo scioccamente incroci i
suoi occhi: ti stanno squadrando dall’alto al basso, mentre la mente di Fred sta cercando un argomento per attaccare bottone. Abbassi velocemente il volto, concentrandoti nuovamente su Ron ed Harry.

- Va tutto bene, Hermione? - il prescelto alza un sopracciglio nella tua direzione, osservando le tue guance arrossate per la presenza del gemello nella stessa stanza. Non va bene.

Lo sai anche tu che sta diventando troppo palese questa tua cotta adolescente, ma non puoi darla a vedere: ti piace Fred tanto quanto detesti te stessa. Sei posizionata su un filo di un rasoio.

- Perché non dovrei? - cerchi di darti un tono rispondendo, mentre il tuo cuore comincia a battere più velocemente di prima. Perché diavolo dovevi rubare quelle Merendine Marinare?

- Perché sembri più confusa di quando ti eri presa una sbandata per Gilderoy Allock. - Ginny vi raggiunge, giusto in tempo per peggiorare la tua situazione, rendendola ancora più complicata. La fulmini con uno sguardo, mentre lei alza le spalle colpevole del suo commento accusatorio.

Harry ti lancia uno sguardo incuriosito, mentre Ron si fa più dritto sul divanetto. Boccheggi per un attimo, incapace di trovare una via di fuga.

- Ho sentito bene? E chi ti renderebbe così confusa?  - George recupera un posticino vicino alla sorella, aggiungendo un nuovo paio di occhi alla lista di quelli che ti stanno guardando curiosi. Come se non la sapessero già la risposta. Ipocriti.

Rialzi il volto, cercando Fred, ma ti accorgi che anche lui ormai si è avvicinato. Deglutisci piano, mentre te lo trovi a fianco.

- Di che parlate? - chiede ingenuamente, posando comunque lo sguardo solo su di te. Lo sai bene che è arrabbiato, vuole uno scontro aperto da settimane ormai: sarà perché hai smesso di rivolgergli la parola?

- Tutto questo è ridicolo. - sentenzi tu, alzandoti dal divanetto su cui eri seduta e recuperando i tuoi libri dal tavolino, - siete tutti peggio di Sirius! -

- Concordo con lei. - Ginny, con tranquillità gira la colpa su tutti gli altri ragazzi e ti segue nella tua fuga improvvisata.

- Si, ma di cosa stavate parlando? - prima di potere salire le scale del dormitorio femminile, la voce di Fred ti arriva ancora alta alle orecchie e arrosisci visibilmente sul volto. Mannaggia a te, Fred Weasley.

 

~
 

George:
Non incanti nessuno se ti metti a dire che Angelina non ti è mancata, soprattutto poi con davanti Fred ed Hermione tutto il tempo, sempre pronti a scambiarsi effusioni.

Lei ti era mancata eccome durante le vacanze di Natale, era stato imperativo tenerla al corrente di tutto sempre. Volevi che lei ti parlasse, si facesse sentire. Scuoti la testa, mentre percorri per l'ennesima volta quel corridoio di Hogwarts. È notte fonda ormai ed è incredibile aver convinto Fred a non seguirti. Libero da ogni limite ti precipiti nella stanza delle necessità, con impaziente voglia di Angelina.

Apri le porti e la vedi sdraiata su una coperta sul pavimento, mentre ti sta aspettando. Lei e te, una notte completa per dedicarvi finalmente a voi. Ti avvicini e la saluti con un bacio dolce e, sebbene lei abbia aspettato ben di più, ti stacchi per guardarle il viso, ma notando la sua bellezza invitante, torni su di lei. Le prendi il volto tra le mani, accarezzandole le guance e i capelli. Sussulta mentre i tuoi baci si spostano sul collo.

Senza smettere di lanciarle effusioni, con una mano cominci a sbottonarle la camicia per brama del suo corpo. Vuoi toccarlo, sentirlo tuo sotto le tue mani e ti insinui ovunque, mentre lei geme e ti restituisce il piacere che le doni. Ogni bacio che le dai, meno vestiti vi ritrovate addosso e senza neanche prendere una pausa vi ritrovati completamente nudi, uno sull'altro. Hai aspettato settimane prima di riaverla tra le tue braccia, prima di poterla baciare ancora una volta.

Il suo corpo, la sua forma è qualcosa che ti manda in confusione, lei è più di quello che avevi anche solo sperato.

Fermi la follia di tanti baci e gliene dai ancora uno, uno solo. Per placare quella lunga fame. Vuoi che lei ti desideri, vuoi che lei si lasci andare a te completamente. Sorridi sulle sue labbra, mentre entri dentro di lei. Ti morde un labbro, nel più completo piacere.

- Mi sei mancata. - le sussurri, dopo averla lasciata andare. Sei rimasto con un braccio a sorreggere la sua testa.

- Mi sei mancato anche tu, sebbene le tue lettere abbiano placato un po’ del vuoto. -

- Vorrei che potessimo stare sempre così, senza dover fare nulla. Certo, Fred mi mancherebbe, ma non penso sia così restio a venirci a fare visita qualche volta. -

- Sei un cretino. - ridacchia lei, accarezzandoti il petto, - Non si può fare, io ho il Quidditch da mandare avanti e tu devi ritrovare un mucchio di Merendine Marinare. -

- Fosse una cosa semplice, sembra che siano sparite nel nulla. - constati truce.

- Non dire così, sono sicura che molto presto ci rimetterete le mani sopra, d'altronde manca solo Ron, giusto? -

- Non è una certezza nemmeno quella, se poi non fosse stato lui, sarebbe un bel problema, no? -.

- Non è il caso di essere così negativi. -

Ti liberi dal peso del suo corpo e ti giri verso di lei, appoggiandoti sul gomito, mentre Angelina fa lo stesso.

- Io e Fred ci abbiamo lavorato molto, ma non è quello il punto: siamo feriti nell'orgoglio per essere rimasti vittima di qualcosa più grande di noi. Siamo i re degli scherzi, ma se questa cosa viene fuori, saremmo etichettati come ben altro. I mesi di lavoro si recuperano, abbiamo già ricostruito una parte dei prodotti perduti, ma è l'autostima che è rotta. -

- Voi Weasley siete così melodrammatici! Questo furto non fermerà te e Fred dall’essere dei bravi e furbi maghi e presto rimarrà solo un evento su cui riderci su. -

Angelina ha ragione, per quanto tu possa detestare di ammetterlo. Da quando vi avevano derubato non avete mai pensato di sfogare la vostra rabbia sull'esecutore. Volete solamente sapere che cosa abbia spinto qualcuno a derubarvi. Gloria? Potere? Se così fosse stato, ovviamente tutta la scuola adesso ne sarebbe stata già al corrente: tu e Fred siete stati troppo lenti a studiare la situazione, soprattutto dopo l’arrivo di Hermione.  Eppure, per quanto voi ci aveste provato, di notizie o informazioni relative al furto non ne erano comparse.

Ovviamente, come saprai in seguito, la soluzione al problema sarebbe stato piuttosto semplice, ma in questo momento non fai altro che scervellarti. Perché nessuno è venuto a chiedervi un riscatto? Sospiri, lasciando un veloce bacio ad Angelina, che ti sorride ancora.

- George, - ti sussurra la ragazza, nella speranza mi riportarti alla realtà.

Le accarezzi una guancia, ricoprendole poi la schiena con la coperta, - Mi dispiace, lo sai che mi faccio facilmente trasportare. -

- Oh se lo so. - Angelina si mette a ridere di gusto, agevolata dalla tua improvvisa decisione di farle il solletico. Soccombe, sotto le tue mani e il tuo cuore si scioglie un pochino: ha sempre questo potere mistico lei, di ancorarti al terreno e farti sorridere.

- George, dai… George. - la ragazza cerca di fermare il tuo attacco di dolcezza.

- Mh? - ridi anche tu ora, mentre ti prende le mani e si ripara.

- Ti amo. -

 

~

Fred:
Guardi Hermione, seduta sulla poltrona, intenta a leggere un libro. Il fuoco le illumina il volto e tu puoi osservare la piega distinta delle sue labbra. Quante volta l'avevi vista così, immersa nella sua lettura?

Da quando George ti aveva abbandonato, con il chiaro intento di scappare da Angelina, tu eri rimasto sveglio nel tuo vuoto letto. Volevi qualcosa, vuoi quella cosa da settimane ormai.

Sceso le scale, il passo per ottenerla è davvero poco.

- Non dormi? - le tue parole la sorprendono, ma non la spaventano. Sa riconoscere il tono della tua voce ormai.

- Sto aspettando che il tuo degenerato fratello ritorni, è giusto togliergli dei punti questa volta. - sentenzia lei, voltando la pagina.

- Dubito che mio fratello tornerà stanotte. - ridacchi, sedendoti al suo fianco.

- Cosa intendi dire? - Hermione chiude il libro e si gira verso di te.

- Non l'hai notato? È uscita anche Angelina prima. - concludi sorridendo.

Di nuovo, dopo troppo tempo, siete seduti vicini, ma appena lei se ne accorge si alza e fa qualche passo indietro.

 

- Non lo sopporto. - Hermione si siede sul letto, incrociando le braccia al petto.

- Cosa succede ora? - Ginny, alza gli occhi dalla sua amata rivista.

- Non voglio più avere tuo fratello a meno di venti passi da me!  - sentenzia la prima.

- Che cosa ha fatto Fred? - La più piccola dei Weasley corre dritto al punto e il cuore di Hermione si stringe.

- Mi ha baciata. -

- Lui cosa? - Ginny sembra essere euforica e si avvicina all'amica per ricevere ogni dettaglio possibile.

- Mi ha baciata sulla guancia. - aggiunge Hermione, che vede comparire una smorfia di noia sul volto della rossa.

- E il problema sarebbe? -

- Che si è preso il permesso di farlo, non va bene. Lui, no. Non va bene. -

- Non ti starai lamentando perché il bacio te l'ha dato sulla guancia e non sulle labbra, vero? -

- Ginny. -

- Dimmi Hermione. -

- Io lo odio Fred, lo odio proprio. -

 

Tu non lo sai, ma lei è combattuta. Gli piace la tua presenza, ma non può lasciarsi andare. Gli piaci tu, ma l'ha fatta troppo grossa per meritarsi il tuo interesse.

La guardi confuso, mentre lei lascia che il suo volto venga ricoperto da un colore rosso.

- Ho detto qualcosa di sbagliato? - le chiedi, alzando lo sguardo su di lei.

- No. - taglia corto, appoggiando il libro su un tavolino e dandoti le spalle.

- Ho fatto qualcosa di sbagliato? -

A farlo è stata lei, ti ha giudicato troppo in fretta.

- No Fred, ti prego lascia stare. - Non fa in tempo a finire la frase che le sei dietro e la giri verso di te.

- Cosa c'è che non va? - rimane in mobile, zitta e muta guarda per terra. Sorridi amareggiato, alzando il suo volto con due dita.

- È perché ti ho baciata? Non mi parli più da Natale, a Capodanno non mi hai quasi fatto gli auguri. - Lo sa anche lei, ma da quando l'hai baciata sulla guancia in lei qualcosa è scattato.

- Non è quello Fred. - cerca di divincolarsi da te, ma non hai intenzione di liberarla. Vuoi che lei stia lì con te, ancora e ancora. Senza sosta.

- Cosa succede allora? -

Ogni cosa che ha da dirti le muore in gola, non ha il coraggio di confessarti quello che tu sospetti da settimane.

- Lasciami andare Fred, avanti. -

- Perché? - Ferma il suo movimento e, mentre è costretta a guardarti di nuovo, scopre come il tuo volto sia ormai troppo vicino per poter respingere quello stimolo. Sente il suo corpo completamente unito al tuo.

Tu hai un fremito, è così bella. Le sposti una ciocca dietro l'orecchio, per liberare ogni possibile ostacolo e guardi le sue labbra, appena poco socchiuse.

Hai resistito troppo a lungo, non c’è nulla da fare. Azzeri le distanze, toccando la sua bocca con dolcezza. Hermione, sebbene all'inizio sembri essere restia a questo contatto, si abbandona nelle tue braccia, sporgendosi verso di te. Accogli il suo corpo più facilmente, in modo che tra lei e te non ci sia neanche più un millimetro di distanza. Senti il suo cuore battere veloce sotto i vestiti e speri che lei non possa sentire il tuo, che va alla stessa eccitata velocità. Aumenti la profondità di quel bacio, senza insinuarti fra le sue labbra. Vuoi che rimanga un primo bacio casto, qualcosa che non la spaventi. La lasci andare, rimanendo a guardarla, statico.

- Mi dispiace, mi dispiace di averti ignorato per tutto questo tempo. - ammette lei, con voce spezzata. Ha avuto tutte le ragioni del mondo per farlo, per evitare di vederti soffrire se mai avessi scoperto la sua colpevolzza.

Dal tuo canto, quei pensieri ti hanno abbandonato ormai da qualche tempo. La sua lontananza, la sua freddezza nei tuoi confronti era stata una cosa troppo dura da tollerare e il furto era diventato qualcosa di marginale.

- Mi sei mancata. - le sussurri, facendo in modo di far combaciare il suo volto nell'incavo della tua spalla.

Le eri mancato anche tu, decisamente.

 

~

 


Hermione:
Ti appoggi sul letto, incapace di muoverti più di così. A George Weasley ci avresti pensato domani mattina o domani pomeriggio.

Fred ti aveva baciato, un bacio che risultava essere così bello e così tremendamente sbagliato. Un bacio che avevi desiderato nell'ultima settimana più di qualunque cosa, mentre lui ti guardava da lontano.

Ma come puoi meritare tutto quello? Trovi il coraggio di muoverti e fai sprofondare il viso nel cuscino.

Fred è iniziato a piacerti da qualche tempo ormai e più ne sei stata consapevole e più passare il tempo con lui risultava essere una tortura. Hai bramato quel bacio più di qualunque cosa, ma il suo arrivo ti ha spiazzato.

Quanto vorresti non aver rubato quelle Merendine Marinare, quanto vorresti non aver scoperto Fred così.

Hai rischiato di confessare tutto nelle sue braccia, hai rischiato di vacillare davanti al suo volto e ai suoi profondi occhi azzurri.

Avevi fatto quello che avevi fatto per portare avanti la tua causa, per mettere in riga i due gemelli che, ammetti amaramente, in riga c'erano già anche senza di te: davanti ai tuoi occhi negli ultimi mesi erano riusciti a creare qualcosa di straordinario volta per volta. Era una pozione, una magia, qualsiasi cosa. Sorridi scioccamente nell’ammirarli. E come lo fai tu, non ti stupisci che tutti i primini preferiscano loro a te, anche tu lo faresti. Ti rigiri nel letto, costringendoti a guardare verso l'alto. Guardi la finestra e ammetti amaramente di doverlo fare, anche se questo ti potrebbe portare via Fred, tu devi confessare.

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Capitolo 10
*** Capitolo Nove - Chiarimenti. ***


Capitolo Nove - Chiarimenti. 


Fred:

Apri gli occhi, ancora leggermente addormentato.

George è appena rientrato in camera, non sai che ore siano, ma la luce fuori è piuttosto fioca. Lee, dall'altra parte della stanza, ancora dorme.

- Bentornato in camera. - sentenzi malizioso nella sua direzione, stiracchiandoti.

George ti fa un segno con la mano per poi buttarsi sul letto a pancia in giù.

- Nottata lunga? - chiedi maliziosamente.

- Nottata lunghissima. - ti intima, mentre tu sorridi. Si siede sul letto poi, cercando di capire se è il caso di  dormire oppure di aspettare di scendere a fare colazione. Gli leggi nel pensiero e ti volti verso di lui con tutto il corpo, ignorando sempre di più Lee.

- Ho una cosa da dirti. - gli dici, stringendo il cuscino con una mano e tirandoti su anche tu: per certe cose ci vuole del tatto, lo sai tu e lo sai lui. George, a suo tempo, era stato comprensivo e rispettoso nei tuoi confronti e, dopotutto, una promessa si mantiene sempre. Se mai ti fosse piaciuta la Granger, glielo avresti detto. Ed era ora di parlare.

- Sono stato via una sera e sei già disperato? - George ride sotto i baffi, vedendo la tua faccia seria. Ovviamente quel grugno non rispecchia per nulla il tuo stato d’animo: nel petto il cuore ti batte talmente veloce da farti male e la sensazione di leggerezza non ti ha mai abbandonato neanche nel sonno. Tu hai baciato Hermione, l’hai presa tra le braccia e hai potuto giocare con i suoi capelli. È rimasta lì a subire quel trattamento lei, incapace di capire se fosse meglio scappare o fosse più bello rimanere lì con te, assaporando qualcosa di nuovo.

Deglutisci, facendo un respiro profondo: lo hai capito finalmente allora. Ti ci erano volute settimane prima di concepire che in realtà il tuo primo interesse per Hermione si era tramutato in qualcosa di diverso, di più profondo. Lo avevi notato piano piano, osservando il suo cipiglio arrabbiato, la sfumatura di rosso che le colora il volto e anche la sua risata contenuta. Lo hai notato nelle sue dita quando girano le pagine di un libro che ama tanto, nelle sue labbra socchiuse: lei ti piace, ti piace proprio tanto.

- Fred, tutto bene? - George, notando il tuo inaspettato mutismo comincia a preoccuparsi e ti ridesta dai tuoi sogni, cercando di non svegliare Lee.

- Non sono mai stato meglio, ma non è quello il punto. - precisi, scrollando la testa, cercando di rimanere lucido e di cacciarla momentaneamente dalla tua testa: hai avuto mesi per pensare al suo viso e alla sua voce, ora dovevi occuparti un po’ del tuo gemello.

- E il punto è? -

- Il punto è che mi piace. - George, un po’ per la stanchezza e un po’ per il tuo discorso rimane sorpreso da quelle sei parole, ma rimane immobile evitando di fare domande stupide.

Sorridi, mentre lo vedi confuso.

- Mi piace Hermione. - specifichi sussurrando, mentre George rimane ancora più allibito di prima.

- La stessa Hermione che ci ha ignorato da quando siamo tornati ad Hogwarts questa settimana? -

Annuisci.

- La stessa Hermione che questa mattina, appena abbiamo provato a parlarle, è scappata via? -

Annuisci di nuovo, sorridendo sempre di più.

- La stessa Hermione che… -

- È sempre lei, George. Mi piace la Granger, da qualche tempo penso. -

- Non l’avrei mai detto. - ride alla fine, ringraziando il cielo che te ne fossi finalmente accorto.

Lo segui anche tu, tuo malgrado, lanciandogli il cuscino che tenevi stretto tra le mani, rompendo le speranze di George di un pisolino prima della colazione in Sala Grande.

 

~


Ron:

Entri in Sala Grande con la certezza del riposo: il Sabato è sempre un gran giorno. Harry ti accompagna pimpante, lasciando scivolare la parvenza di stanchezza dal suo volto.

Ti avvicini alla tavolata dei Grifondoro e scorgi tra un mucchio di studenti la figura di Hermione e Ginny, nelle più e sporadiche chiacchere.

Quando ti avvicini puoi però notare i segni evidenti della stanchezza della tua amica.

- Tutto bene, Hermione? - le chiedi, sistemandoti e lanciando un saluto alla tua cara Lavanda.

- Non potrebbe stare meglio. - Ginny tappa la bocca all'altra ragazza, chiudendo la sua rivista e rivolgendovi un grosso sorriso.

- La sua faccia direbbe il contrario. - esclama Harry, addentando un biscotto.

- Che ha la bella faccia di Hermione? - a qualche metro di distanza si avvicinano i gemelli Weasley, talmente energici che sembra che si siano svegliati da ore. Fred guarda la Granger, che fa scomparire il volto nella tazza del caffè.

- La sua faccia non ha proprio niente. - Ginny continua a prendere la sua parte, mentre l'amica sprofonda sempre di più nello sconforto.

- Sto benissimo, grazie per l'interessamento di tutti. - Hermione trova il coraggio di esprimersi in quel Sabato mattina inusuale, balbettando qualche parola. Non alza lo sguardo dalla sua tazza, ma si limita a sussurrare un grazie all’amica a fianco.

- Fred dovrebbe controllare meglio, non si sa mai. - George sorride malizioso, mentre ad Hermione, che intanto aveva ripreso a bere il caffè, va di traverso la bevanda.

- Vorrei, ma ho una certa faccenda da sbrigare. - taglia corto lui, avvicinandosi alla ragazza e stampandole un grosso bacio sulla guancia, - Dovresti riposare, abbiamo cose importanti da fare oggi nel pomeriggio. - le sussurra nel tono più basso possibile, tale da farvi capire molto poco. Un paio di persone si girano verso di voi, indagatrici, ma Fred si stacca subito dalla ragazza. Fissi il volto di Ginny, che fa di tutto per non esternare gioia: rimane immobile, muovendo solamente le mani su tutta la tavola, fissando il fratello ed Hermione intenti in una conversazione che, probabilmente, è in grado di sentire anche lei.  

- Harry, Ron, avrei bisogno di voi due stamattina. - Fred vi sorride con calma, cercando di non dare peso al vostro sguardo curioso o al rossore di Hermione. Per ora ha cose più importanti da fare.

- Loro due? - George lo guarda preoccupato, ma non ottiene altre informazioni, se non un gesto della mano.

- Hai saputo abbastanza cose da me ultimamente, ora stai comodo e goditi la colazione che noi tre non avremo. - dice con calma, aspettando che tu ed Harry possiate alzarvi a malincuore.

George alza gli occhi al cielo, mentre Hermione gli lancia uno sguardo preoccupato.

- Che genere di informazioni? - balbetta, fissando i due gemelli che sorridono colpevoli di un’amicizia lunga tutta la vita.

Ginny, alzando le spalle e spalmandosi la marmellata su un pezzo di pane, fissa Hermione con un sorriso malandrino, - Probabilmente le stesse che ho ricevuto io da te stamattina in camera mia. -

Hermione si mette a balbettare, mentre George si mette a ridere di gran gusto.

- Direi che così io e te siamo pari. - Fred si limita a lanciare un occhiolino alla vostra migliore amica, prima di farvi cenno di seguirvi. Vi scorta fino in Sala Comune, per poi salire dritti nella sua camera. Lee manca.

- Per cosa abbiamo l'onore di essere trascinati fin qui? - Harry è il primo a parlare, mentre si accomoda su uno dei tre letti. Non ha intenzione di chiedere di cosa si stesse parlando, non vuole assolutamente peggiorare la vostra situazione: nonostante la curiosità vi stia mangiando dentro, avreste avuto delucidazioni nel pomeriggio confrontandovi direttamente con Hermione.

- Ho un paio di domande di farvi, spero che sia una cosa breve. - dichiara il vostro ospite.

- Su cosa? - chiedi.

- Andrò dritto al punto: Hermione è stata diversa negli ultimi mesi? E non mi riferisco ai cambiamenti che abbiamo notato tutti, come il suo attaccamento a me e a George, qualcosa di diverso, qualcosa che solo voi avete potuto notare. -

- È un altro del tuo gruppo, Harry. - dici ridendo, ricordando i lunghissimi discorsi preoccupati del Prescelto nel corso dei mesi scorsi.

- Che gruppo?  - Fred alza un sopracciglio nella tua direzione, ma a rispondere è il tuo amico.

- Ho notato che Hermione spariva sempre, prima di cominciare ad andare in giro con voi, se ne stava sempre in camera, si è isolata molto, anche dopo l'incidente della Biblioteca, quando si è persino data malata. -

- Ricordo quella volta, non si è mai quasi fatta vedere. - tuo fratello annuisce, stringendo le coperte del suo letto con forza. Che gli prendeva adesso? Era arrabbiato? 

- Principiante, ti sei perso quella volta nel giro dei Prefetti. - ridi, passandoti una mano tra i capelli, cercando di smorzare l'aria tesa della stanza. Non avevi capito perché Hermione fosse così interessante anche agli occhi degli altri e non solo ai tuoi. Lo era stata ai tempi: l'avevi amata ogni giorno per due anni, ogni minuto senza smettere di lodarla. Ma vedendo la preoccupazione continua di Harry e Fred adesso ti senti... geloso?

- Cosa intendi dire? - Fred ti guarda incuriosito. Ha bisogno di ricevere qualsiasi indizio per confermare o dissipare i suoi dubbi. Ha bisogno di stare tranquillo.

- Quando sarà stato? Mi sembra fosse la sera in cui ci avete detto delle Merendine Marinare. Ci siamo divisi per fare prima, ma al punto di incontro ho trovato solo voi due e lei con me non è rientrata. -

- Quella sera l'ho beccata io in Sala Comune, ma credevo che fosse stato un giro regolare. Molto interessante ragazzi. E questo è successo prima o dopo di diventare “strana” ? - Fred non molla l'osso e un moto di rabbia ti prende per lo stomaco. Ma che diavolo pretendi adesso? Hai deciso tu di abbandonare Hermione, non puoi pensare di tornare da lei: tu hai Lavanda, tu ami Lavanda. 

- Prima, un paio di giorni prima mi sembra. - sbiascichi, cercando di sembrare ancora comprensibile. La verità forse è diversa, te ne sei accorto: hai cominciato a disinteressarti a lei, non sono dal punto di vista romantico, ma anche di amicizia e adesso, mentre tutti si chiedevano il perché della sua stranezza, tu ti senti un idiota. Per quanto fosse importante per te Hermione, non puoi lasciartela scappare: è la tua più cara amica, non puoi pedere questo legame.

Tuo fratello intanto sorride, sembra quasi amareggiato di aver ricevuto tali notizie da voi due.

- Grazie mille, abbiamo finito. -

- Non hai intenzione di dirci perché ci hai chiesto tutto questo? - Harry si stiracchia, sperando di poter fare ancora in tempo per la colazione.

- E lo chiedi anche? - Fred vi guarda, cercando di ringraziarvi, - E sarei anche grato che non ne parlaste con nessuno di questo colloquio. -

- Guarda che se vuoi dirle che ti piace, non serve tutta questa segretezza. - azzardi tu senza nemmeno sapere perché, ricevendo un'occhiata truce dal gemello. 

- Non credo che lui abbia particolari problemi in quel campo. - puntualizza Harry, ridestadoti dai tuoi pensieri tristi e alzandosi insieme a Fred, che vi congeda con fretta.

Appena la porta si chiude davanti a voi ti giri verso il Prescelto, confuso.

- Che diavolo avrà in mente questa volta? - chiedi.

Harry, che dal canto suo aveva dovuto affrontare i gemelli a Natale, vuole vivere il più in pace possibile e scrolla le spalle disinvolto.

- Non voglio che siano affari miei, se ci cura Hermione tanto meglio, ma al di fuori di ciò, noi due non abbiamo mai avuto questa conversazione con Fred. -

Lo guardi, leggermente deluso, ma comprendendo i suoi timori. Se questa storia viene fuori, soprattutto dopo la promessa fatta a Fred, eravate morti. La vendetta di Hermione e dei gemelli sarebbe stata terribile.

- Coinciso. - dici, accelerando il passo per tornare a fare colazione, rincuorandoti sul fatto che, se mai Hermione si fosse innamorata di Fred, o viceversa, sarebbe per sempre stata parte della famiglia e tua amica. 
 

~
 

Hermione:

- Che ci fai tutta sola per i corridoi a quest'ora di Sabato? - Fred ti raggiunge, mentre tu sposti lo sguardo dall'altra parte per evitare di guardarlo.

- Hai intenzione di ignorarmi ancora? - il suo tono di voce è truce, mentre si sposta dall'altro tuo lato, facendo passare un gruppo di primini. Ora ti può fissare in piena faccia, godendosi il rossore che lui stesso ti ha procurato.

- Stavo pensando. - dici, cercando di rimanere il più lucida possibile. Hai deciso di voler confessare, ma farlo in corridoio davanti ad una manica di studenti sembra essere azzardato.

- A cosa pensava la mia cara Hermione? - trilla lui, continuando ad accelerare per raggiungerti.

- Dovrei parlarti seriamente, in un posto più… intimo. - arrossisce mentre lo dice e scuote l'interesse di un paio di ragazzine.

- Ho idea che le tue chiacchiere non saranno molto positive, potremmo rimandare? - Lo chiede con amarezza quasi, accarezzandoti i capelli. 

- Rimandare? - che oltraggio, con tutta la fatica che avevi fatto a chiederglielo.

- Oggi pensavo, almeno finché non dovremmo incontrarci con George per sentire Ron, potremmo passare un po’ di tempo insieme. Solo tu e io, niente libri, niente lamenti. - ti sorride e tu dimentichi quasi i tuoi famosi problemi.

- Dove mi porteresti? - gli chiedi, rimettendo “Storia della magia” nella tua borsa.

- A importanza che sia un posto preciso, non ti basto io? - il tuo cuore perde un battito. Si, ti basta lui, ti sarebbe sempre bastato. Ma un rapporto costruito sulle menzogne può valere?

Non fai in tempo ad aprire la bocca che ti tende la mano, sorridente.

- Scusa? - gli chiedi, soffocando una risata.

- Hermione, sei proprio una guastafeste. - ride anche lui, mentre si avvicina e ti pone un braccio sulle spalle. È proprio alto, Fred.

- Hai intenzione di fare così per tutto il tempo? -

- Ho detto senza lamenti, Granger. -

- Ma mi fai sentire un'idiota. - specifichi, toccandogli la mano e rialzando il suo abbraccio. Lui, credi, si trattiene ad una tua occhiataccia.

- Daccordo Hermione, ti tolgo il peso, ma lasci che io ti prenda almeno per mano. -

- Per mano? -

- Niente… - si appresta a dire.

- Niente lamentele Fred, ho afferrato il concetto. - tagli corto tu, incrociando le dita con le sue. Un calore si impossessa del suo corpo, mentre lui ti tira a sé, per fare passare un gruppo di studenti. Lasci che sia lui a trainarti per il castello, finchè non si intrufola in qualcosa che assomiglia molto ad uno sgabuzzino. Lo spazio è così poco che hai tutta la ragione di pensare di avere il suo volto a qualche centimetro dal tuo.

- Hermione. -

- Si? - chiedi imbarazzata, ricostruendo con la mano la figura del suo corpo.

- Non hai dormito ieri notte? -

Lo sapevi che stamattina l'aveva notato anche lui quell'accenno di occhiaie da stanchezza.

- Come potevo dormire, dopo… dopo ieri sera. -  sentenzi tu, ricordandoti nel letto a fissare il soffitto e a ricacciare indietro le lacrime. Per quanto tu fossi stata felice, non puoi affrontarlo: non puoi vederlo andare via. 

- Non ti è piaciuto? -

- Non ho detto questo. -

- Non lo volevi? -

- Non ho detto nemmeno questo. - dichiari con calma per una volta, portando una mano sul suo viso.

- Perché non hai dormito, allora? - La voce di Fred ti sembra autoritaria ora, non sta scherzando, non vuole prenderti in giro. Non sai dove si voglia spingere eppure tu lo sai che questo momento è quello giusto per parlare, ma l'idea di vederlo uscire arrabbiato dalla porta e abbandonarti lì ti terrorizza. Non hai aspettato che un suo sguardo, dopo quel tenero bacio.

- Volevo che lo facessi ancora. - ammetti con un sussurro.

- Vuoi che ti baci?  - chiede imbarazzato, decidendo finalmente di illuminare la stanza con un Lumus.

Guardargli il volto ti fa ritrovare un attimo di lucidità. Stacchi la mano dal suo viso, anche se lui è sempre più vicino.

- Lo voglio, ma non qui e non adesso. - il suo sguardo perde ogni malizia.

Fa per aprire bocca, ma tu lo precedi.

- Niente lamentele, giusto? - dici, cercando di sorridere.

Fred si appoggia al muro e si mette le mani in tasca, ormai sconfitto.

- Ma la tua è una tortura, sia psicologica che fisica, Hermione. -

Ridi, a questa esclamazione, ma sai che è l'unica cosa giusta da fare. Non vuoi che lui ti baci, se non è ancora al corrente di quello che hai fatto.

In verità, saprai in futuro, in quel momento lui sapeva già tutto, sapeva e non gli interessava perché c'eri tu e tu gli bastavi.  

 


 


Angolo autrice: 

Ci siamo, finalmente sono riuscita ad aggiornare! 
Che dire adesso ti questa storia? Stiamo raggiungendo gli sgoccioli ed Hermione è sempre più alle strette, poverina. 
Come sempre comunque, ringrazio tutti i miei lettori e spero che il capitolo vi sia piaciuto. 
A presto, 
Sia 

 

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Capitolo 11
*** Capitolo Dieci - Questione di fiducia. ***


Capitolo Dieci - Questione di fiducia.

 

Ron:
- Credevo che questa cosa fosse finita stamattina. - sospiri stupidamente, mettendoti più comodo sulla sedia che quelle tre persone ti hanno messo a disposizione.

- Quale cosa? - Hermione guarda i gemelli, perdendosi nelle tue parole. Non sai perché, ma dimenticare gli avvertimenti di Harry per te è sempre così semplice. Un'occhiata maligna di George ti fa capire il tuo tremendo sbaglio e ti appresti a dissimulare il tuo discorso.

- Cosa… cosa vi serve? - non guardi il viso della tua amica, rimani fermo a osservare uno dei tuoi fratelli, ma lei riprende la tua attenzione.

- Hai rubato qualcosa a loro? - ti chiede, incrociando le braccia al petto, con fare indagatorio. Era per questo allora che lei passava così tanto tempo con i tuoi gemelli? Li stava solamente aiutando? Eppure, ti sembra, lei è cambiata.

- Perché avrei dovuto, mi basta chiedere qualcosa, non ho bisogno di rubare ai miei fratelli, no? - balbetti, mentre cerchi una soluzione ai tuoi dilemmi.

- Non fa una piega. - Hermione sorride, girandosi verso gli altri due ragazzi, - Non penso sia stato lui. - taglia corto, scrollando le spalle.

Sorridi a lei, mentre è ancora inconsapevole del piano dei gemelli.

- Troppo frettolosa, non ti sarai persa qualche cosa? - George la guarda con una strana luce negli occhi. Malvagità, vendetta?

- Cosa intendi dire? - procede la ragazza, fissando Fred.

- Abbiamo abbastanza prove per pensare che sia stato proprio tu a derubarci. - George torna verso di te, sedendosi per guardarti negli occhi, - Sai cosa abbiamo perso, sai che non avresti mai ottenuto nulla da noi e il giorno del furto nessuno ha potuto vederti girare per il castello, decisamente sospetto. -

Spalanchi la bocca, incredulo.

- Miseriaccia, io non ho fatto proprio nulla. - il tuo sguardo passa da volto in volto e quello di lei è l'unico che ti mostra compassione.

- Tipico del colpevole. - George annuisce, con un sorriso sulle labbra.

- Sarebbe tipico se lui fosse il colpevole. - Hermione si intromette nella conversazione, facendo girare tutti gli altri verso di lei, - Ma non potete davvero pensare che sia stato Ron! -

- Perché non dovrebbe? Tutte le prove sono contro di lui. - sentenzia con calma Fred, sorridendole dolcemente. Quel sorriso, evidentemente troppo intimo, la fa arrossire, ma lei non demorde.

- Siate lucidi, è vostro fratello! -

- E questi sono affari. - George la squadra, storcendo il naso, - Gemellino, credo che Hermione abbia smesso di collaborare. -

- O voi avete perso completamente la testa. - lei continua imperterrita, mentre incrocia le braccia al petto, combattiva.

Rimani a guardare quella scena, trattenendo le risate e la paura. Cosa sta succedendo?

- Ti ha appena insultato. -

- Correggiti George, ci ha appena insultato. - Fred si avvicina ad Hermione, con un ghigno sulle labbra, lei non muove un passo indietro. Curioso.

- La voglio fuori di qui, devo fare una chiacchierata in privato con Ron adesso. - il gemello seduto davanti a te tira fuori dalla tasca la sua amata bacchetta e la posiziona sul tavolo.

- Cosa? Non ti azzardare a torcere un capello a tuo fratello in mia presenza! - Hermione cerca di superare Fred, per raggiungerti, ma viene bloccata dalle sapienti mani di quest'ultimo.

Tu deglutisci, smettendo di fissare i due lontani da te e ti concentri su George. Cosa avevi fatto di male? Di sicuro, se Hermione avesse scoperto la verità saresti morto tra le sue grinfie. Senti le sue urla diventare sempre più soffuse, mano a mano che Fred riesce a scortarla fuori. Si chiude la porta alle spalle e percorre tutto il corridoio davanti alla stanza.

- Sei stato bravo Ron, proprio un ottimo attore. - ti dice tuo fratello, facendo materializzare con la bacchetta un paio di tartine alla crema. Ti sei fatto corrompere, ma dopo aver perso una grande parte della tua colazione quella mattina, non potevi certo agire diversamente.

 

 

~


Qualche ora prima.



George:
Vedi Ron seduto tranquillo sulla poltrona in sala comune e sorridi beffardo. Sta giocando a scacchi da solo, limitandosi a spostare qualche pedina.

- Ciao fratellino. - ti siedi davanti a lui, prendendo tutta la poltrona. Lo fissi, con un ghigno.

- Cosa ti serve? - non stacca gli occhi dal suo giochino, forse per la troppa paura di finire in qualcosa troppo grande per lui. Indubbiamente è quello che sta per succedere.

- Me lo faresti un favore? - ora ottieni tutta la sua attenzione.

- Che genere di favore? - si piega verso di te, guardandoti negli occhi. Meno persone sentono la vostra conversazione, meglio sarà per tutti quanti. Sorridi tranquillo, sapendo di avere già in pugno tutta la situazione.

Oh, sarebbe stato proprio uno spettacolo divertente.

Mentre parli, la sua attenzione viene e va, ma il succo della questione sembra averla concepita: incastrare Hermione sembra un favore divertente anche per lui. Lo ringrazi in anticipo, promettendogli una piccola ricompensa e fai per andartene, ma una volta in piedi Ron alza lo sguardo su di te. Arrossisce per un attimo sulle guance, cercando di non sembrare stupido ai tuoi occhi, sperando di non essere frainteso. Lo ha capito che Hermione non gli piace, lo ha capito quando ha baciato Lavanda quella mattina preso, in Sala Comune, mentre lei ancora vestiva un pigiama sformato. 

- Perché Hermione vi interessa tanto? - lo chiede ingenuamente, mentre tu cerchi di tenere tutti i sentimenti di tuo fratello al segreto: lo vogliono fare sapere in giro? Stanno insieme? Si vogliono solo divertire? Non ti è sembrato il caso, ma Fred non ti ha detto nulla di più se non che sia interessato alla Granger. Di certo poi se ne erano accorti tutti nei mesi passati che qualcosa era cambiato, scattato: passione forse, affetto... amore?

- L'importante è che non interessi a te. - dici, scrollando le spalle con fare malandrino: se qualcuno doveva parlare doveva essere il tuo gemello in persona o la piccola e timida Hermione. 

- Interessargli Hermione? Ma se esce con Lavanda da un paio di mesetti. - Ginny e Harry spuntano dal dipinto con un largo sorriso. Ron alza gli occhi al cielo, esasperato, ma non sai se sia per lo scoop o per la vista dei due insieme: cosa diavolo sta succedendo ad Hogwarts? Perché tutti hanno un bisogno morboso di esternare affetto?

- Ce lo tenevi nascosto? - ridacchi tu, mentre le sue orecchie cominciano a diventare leggermente arrossate.

Balbetta qualcosa lui, ma mentre vedi uscire Fred dalla sala comune, congedi Ron con un movimento della mano. Dove stava andando adesso? [ 1 ]

 

~
 

Qualche ora ancora prima.


 
George:
- Ho il diritto di sapere, cosa c'entrano Harry e Ron? - ti precipiti in camera, fissando il tuo gemello sconvolto. Per quanto sia stato rassicurato dai sentimenti di Fred, ancora non ti basta: hai bisogno di conoscere tutti i segreti che lui si tiene dentro da troppo. 

- È arrivato il momento di parlare, immagino. - ammette poi lui inaspettatamente, passandosi una mano nei capelli tristemente. 

- Non ho intenzione di ottenere un tuo rifiut… oh, davvero? - lo guardi stupito, cercando di comprendere il perché di quel grugno quasi arrabbiato sul suo volto: aveva baciato la Granger per la miseria, che diavolo poteva averlo sconvolto così tanto?

- Come già sai, ho portato avanti delle mie indagini da un po’ - ti dice, riacquistando un po' della sua lucidità. 

- Le porti avanti quasi dall'inizio se devo essere sincero. - alza gli occhi al cielo, mentre reprime l’istinto di mandarti a quel paese.

- Posso? - ti chiede poi ridacchiando sotto i baffi, spostandosi su un lato del letto, - Come dicevo, facendo un paio di domande in giro ho il diritto e la certezza di affermare che siamo stati derubati da Hermione. - sospira nel dirlo, ma un ghigno malandrino fa capolino sul suo volto alla fine.

- Hermione Granger? - scuoti il capo, - Avanti Fred, ho capito che lei ti abbia scombussolato l'intestino, ma si ragionevole. -

- Io sono la persona più ragione del mondo. - sussurra tranquillo, rimettendosi sul letto a pancia in su.

- Santo Merlino, dammi almeno una spiegazione plausibile. -

- Penso che lo sapesse fin dall'inizio, delle nostre Merendine Marinare. Non chiedermi come, nessuno ha spifferato a lei una tale informazione, nemmeno io. -

- Come hai intenzione di agire adesso? - chiedi, sprofondando sul letto di Lee, con il mal di testa. Che razza di notizie ti giungono? La povera e innocente Hermione che ve la fa sotto al naso? Scuoti il capo, alzando gli occhi al cielo. Lei era stata una ventata a ciel sereno per il tuo gemello, da che tu avevi iniziato una relazione con Angelina: gli aveva fatto compagnia quando tu eri fisicamente impegnato con qualcos'altro di più interessante. Eppure adesso, per quanto avessi cominciato ad apprezzare la sua presenza, ti senti il cuore appesantito. 

- Oh, adesso ho intenzione di mettermi a giocare anche io. - sorride lui: evidentemente, di tempo per pensare a qualche cosa, lo aveva già avuto prima. Fred si vuole vendicare, glielo leggi negli occhi scintillanti. 

- Posso aiutarti? - gli chiedi, ignorando per un attimo il significato delle sue parole, nella speranza di far pagare alla Granger quel brutto scherzo. 

- Mi hai mai chiesto aiuto con Angelina? - ti chiede lui, accennando una risata. La scintilla scatta nel tuo cervello, giusto, Hermione a lui piaceva.

- Esternamente. - precisi tu, ignorando l'imbarazzo provocato dalla conversazione.

- Beh, una cosa sì che la potresti fare adesso che ci penso. - Fred annuisce con calma, sorridendo di sbieco verso di te: ha bisogno di un altro complice, di qualcuno che possa momentaneamente addossarsi la colpa di un reato mai commesso. Ti alzi in piedi, mettendo le mani nelle tasche.

- Vai a cercare Ron. - ghigna lui e, una volta appreso il suo piano definitivo, lo fai anche tu: Hermione si sarebbe proprio divertita… Forse Fred piu di lei.

 

~


Qualche ora dopo.

 

Hermione:
- Fred fermati. - glielo intimi ancora una volta, mentre ti trascina per una mano. Lui però accelera solo il passo: come può aver lasciato che accadesse una cosa del genere? Lui è una persona buona.

- Fred è tuo fratello, ascoltami avanti. - gli strattoni la mano, cercando di girarlo verso di te.

Continua imperterrito la sua corsa per il corridoio.

- Smettila di tirarmi, non è stato lui! - a questo finalmente blocca la sua camminata veloce e ti porta con le spalle al muro. Sussulti per un attimo, mentre vedi il viso ancora troppo vicino al suo, mentre brami la sua bocca sulla tua. 

- È stato lui. - ti dice, sussurrandoti all'orecchio.

- Fidati di me Fred, ti prego. - lo guardi negli occhi, evitando di portare lo sguardo sulle sue labbra. Quelle sono ancora troppo invitanti.

- Dovrei fidarmi di te solo perché ti ho baciato? - le sue parole sono una lama. Scuoti il viso, cercando di rimanere lucida e reprimere le lacrime.

- Tu ti sei fidato di me molto prima di baciarmi. Sei venuto da me per chiedermi aiuto due mesi fa, sei venuto perché sapevi di poterti fidare. Fallo ancora. - lo implori di nuovo, incapace di comprendere i suoi sentimenti: quando è diventato così? Perché è cattivo? Il suo tocco sulla tua pelle non è leggero, non è morbido come quello della sera prima: è ruvida la sua mano sul tuo braccio, tagliente il vostro contatto. 

Rimane zitto, mentre guarda il pavimento. Non fai in tempo a provarlo a convincere ancora una volta, dato che si fionda sulle tue labbra. Alza il tuo viso posizionando una mano sul collo: due delle sue dita scaldano la tua guancia. Ti aggrappi a quel bacio, consapevole del tuo errore, consapevole di non poterti controllare. Tuttavia, da come lo vedi adesso, sai che potrebbe essere l'ultimo e tu ne desideri altri mille. Ron a metri di distanza poteva essere in serio pericolo e tu di godevi il bacio sbagliato con Fred. 

- Fred. - cerci di sussurrare, tra una pausa e l'altra. Si stacca lui, appoggiando la sua fronte contro la tua. Intreccia le dita nella tua mano, intrappolandoti in una presa.

- No Hermione, non mi posso fidare. - ti stacca dalla parete, continuando la sua imperterrita corsa su per il corridoio. Vorresti parlare, ma il suo bacio ti ha tolto tutta la tua anima combattiva. Lo segui come un burattino, girando la testa indietro, provando a liberarti. Non ti ascolta, non si ferma. Sei in trappola Hermione, non hai modo di fare più nulla.

 


[ 1 ] = Fred sta uscendo per andare ad incontrare Hermione, come è riportato nel capitolo precedente. 


D'accordo, mi avete convinto: dal momento che molte persone mi hanno chiesto un aggiornamento repentino io sono già qui. Qui con uno degli ultimi capitoli di questa storia che tanto amo e che tanto coccolo. 
Ringrazio davvero tutti di cuore per ogni parola, ogni recensione. 
A presto spero, 
Sia 

 

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Capitolo 12
*** Capitolo Undici - Rito di passaggio. ***


Capitolo Undici - Rito di passaggio. 

 

Ginny:
- Hai sentito vero? - Harry ti si avvicina di soppiatto, sistemando la sua tracolla. Sorridi a lui con affetto: deve aver saputo da Ron della colpevolezza della sua migliore amica e ora non sa con chi riuscire a sfogarsi, sopratutto perché lei è ancora tra le grinfie di Fred. 

- Io so sempre tutto. - dici con calma, separando le tue mani davanti al volto: non è che tu lo sapessi e basta, tu mantenevi il segreto da ormai troppo tempo. Te lo aveva detto Hermione durante le vacanze di Natale, rintanate in una stanza per la paura di incrociare i gemelli Weasley in ogni angolo: era stata lei ed era stata così brava a non farsi scoprire fino ad oggi. Brava nell'idea e brava nell'eseguzione. 

- Non posso crederci. - sussurra lui, decelerando il suo passo. Conosceva Hermione da ormai cinque anni, era ovvio che fosse sorpreso. In che cosa si era trasformata? O meglio, in che cosa l’avevano trasformata? Troppi anni ad infrangere le regole, troppi anni a rischiare di morire o peggio, di essere espulsi. 

Scrolli la testa, girandoti verso di lui con un sorriso a trentadue denti, - Io lo prendo come qualcosa di positivo, finalmente ha avuto anche lei il suo rito di passaggio. - Lo dici ingenuamente, dimenticandoti forse che il ragazzo davanti a te è anche il tuo fidanzato. 

- Il suo che? - Harry alza un sopracciglio confuso, diciamo sempre più confuso.

- Ha dimostrato di essere degna di un Weasley. - annuisci, mentre lui boccheggia.

- Vuoi dire… vuoi dire che anche io devo? - si indica con un dito, mentre la sua mano trema appena.

- Ho tutto il tempo per metterti alla prova, Potter. Tranquillizzati. - ti avvicini a lui ondeggiando a destra e a sinistra per poi lasciargli un veloce bacio sulla guancia.

Harry avrebbe avuto il suo rito di passaggio, magari proprio con un bacio appassionato in Sala Comune, dopo aver vinto la coppa di Quidditch l’anno dopo.

 

~

George:
- Commenti a caldo? - Lee ti urla dal suo letto, facendo finta di avere un microfono tra le mani. Ride con calma poi, cercando di figurarsi Hermione dentro lo sgabuzzino a rubare tutte le vostre Merendine. 

- Fa ancora così ridere? - alzi un sopracciglio nella sua direzione, trattenendo anche tu un paio di ghigni.

- Vi siete fatti fregare dalla Granger per Merlino, farà ridere per anni. - si asciuga una lacrima, girandosi a pancia in su.

- Ci Lee, ci siamo fatti fregare tutti quanti. - lo correggi tu, sorridendo appena. Non ti importa che sia stata Hermione, non ti importa di aver perso mesi di affari: ci hai guadagnato la felicità di tuo fratello. Una felicità che sei contento di non dover dividere e per la quale nessuno dei due si sente egoista ad avere ora. Soprattutto poi, sei sicuro di aver consegnato Fred in mani sicure dopo quello che la Granger aveva escogitato alle vostre spalle.

Fissi ancora una volta Lee, che ha deciso di aprire una rivista: sta lì a ripetere il nome di Hermione ancora e ancora, incapace di rendersene conto davvero. Alzi gli occhi al cielo, alzandoti dal letto.

- Dove te ne vai? - ti chiede, svogliato. 

- Devo dire ad Angelina che ho intenzione di lasciare la squadra di Quidditch. - alzi le spalle ghignando. Lee cerca di fermarti, ma tu riesci ad uscire dalla camera indenne. Non ti importa che lei urli, che strepiti, che ti uccida. Vuoi metterla alla prova, vuoi vedere in che modo pensa di agire e di vendicarsi. Vuoi essere fiero di lei. 

Serve un altro rito di passaggio oggi, non può mica credere di passarla liscia la tua Johnson.

 

~

 

Qualche ora prima.



 

Fred:
Finalmente, smette di parlare e di contorcersi. Era stato così difficile portarla in giro, senza che lei riuscisse a fuggire.

Raggiungete il tanto agognato nascondiglio dietro al dipinto e il suo cuore sembra perdere un battito. Sai benissimo che quel posto lo conosce già.

Ti segue, muta. Gli occhi sono serrati al pavimento e sembra contenta di essere finalmente libera dalla tua presa: evidentemente dovevi averle fatto male nella fretta di portarla via con te.

- Tu non sei una brava persona, lasciami andare. - il suo tono è duro, sconsolato.

- Io sono una brava persona Hermione, non ti preoccupare per questo. - le sorridi, mentre ti siedi sul pavimento, aspettando che lei faccia lo stesso.

- Se tu fossi una brava persona, saresti tornato indietro a fermare George: cosa volete fare a Ron? -  si accomoda anche lei, con fare truce.

- Regalargli due tartine alla crema. - dici pratico, mentre alza gli occhi su di te, sorpresa.

- Due tartine alla crema? -

- Vuoi che lo ripeta di nuovo? - chiedi sarcastico.

- Perché dovrei crederti? - Storce il naso, interdetta.

- Puoi farlo, come puoi non farlo. Non te lo chiederò pregandoti di fidarti di me. - le ricordi quell’ultimo contatto con le tue labbra e lei sembra irrigidirsi. Arrossisce, mentre guarda in basso. È sempre stato bello e sempre sarà metterla in difficoltà davanti a te, giocando con i suoi sentimenti palesi.

- Dove mi hai portato? - chiede ora, cercando non pensare alle sorti del povero Ron. Avrà fatto bene a domandartelo? Oppure lo ha capito?

- Non lo sai? - alzi un sopracciglio, sorpreso della sua testardaggine. Come può continuare ancora quella sua farsa.

- Dovrei saperlo? - il suo tono si fa più insicuro, mentre unisce le sue mani. Le contorce, per cercare di allontanare un po’ di ansia. Sorridi.

 

~

 

Hermione:
Lo vedi sorridere, mentre sposti velocemente lo sguardo sul suo volto. Dove vuole andare a parare questa volta? L'ha capito?

- Francamente, pensavo sarebbe stato più semplice. - dice lui, trattenendo una risata.

Lo capisci, lui lo sa. Ha trovato le risposte che cercava da tanto tempo e che tu ti eri tenuta dentro. Sospiri affranta, mentre ad ogni sua parola ti fai sempre più piccola: doveva arrivare questo momento, dovevi perdere Fred prima o poi.

- In alcuni paesi del mondo si può arrivare fino alla tortura per far confessare qualcuno. - dici poi, spaventata con gli occhi chiusi.

- Ti sei documentata? - Fred ride per un attimo, portando indietro la testa.

- Mi sono preparata. - Hai la sensazione che lui si sia messo a sorridere dolcemente, - Torture fisiche e psicologiche. - continui tu.

- Non volevi che ti baciassi perché non lo trovavi giusto? - cambia improvvisamente discorso, centrando un altro tuo punto debole, - Non hai dormito perché sapevi di dovermelo confessare, prima o poi? -

Non rispondi, tenendo gli occhi chiusi. Come diavolo ha fatto a scoprire tutto da solo? È davvero così intelligente?

- Ti credo, sulle tartine alla crema. - ti limiti a dire.

Senti il suo respiro vicino alla tua pelle.

- Delle buonissime tartine alla crema. - conclude lui calmo, prima di toccare il tuo viso con una carezza.

Sorride sulle tue labbra infine, azzerando la distanza fra le due bocche. Sorpresa, ti trovi a voler ricambiare quella strana effusione. Non è arrabbiato? Non è deluso?

 

~

 

Fred:
- Cosa stai facendo? - ti chiede imbarazzata, staccandosi un attimo. La guardi negli occhi, perdendomi in quella sua paura.

- Tortura fisica e psicologica. - le sussurri all'orecchio, baciandole anche quello, - Non mi volevi baciare, sapendo di essere colpevole, non volevi parlarmi, sapendo di avermi fatto un torto. -

- Così mi parli e mi baci… -

- … Senza darti la possibilità di potermelo dire, che sei stata tu. A quello, penseremo più tardi. -

Abbandoni il suo collo e le prendi il volto tra le mani per baciarle di nuovo la bocca, impedendole qualsiasi discorso. Le sue labbra sono morbide sotto la tua pressione e lei non fa nulla per rompere questo contatto sfrenato. Si avvicina a te, spingendosi con le mani sul pavimento, facendo da perno. Desidera baciarti ancora, sempre di più.  Le accarezzi le spalle, togliendole il cardigan nero della divisa: non si oppone a questa tua nuova avventura.

Passi la mano sui suoi fianchi, immaginando la morbidezza della sua pelle sotto la divisa. Come fa quella ragazza a procurarti una tale attrazione? Lei e tutto quello che hai sempre desiderato e adesso che è a tua disposizione, ricordi molto un bambino con le caramelle: non riesci a fermarti.  

Lei evidentemente viene attraversata dallo stesso pensiero malizioso e finisce per staccarsi da te.

- Fred… -

- Shh, non voglio farti niente. Voglio solo baciarti Hermione, voglio faro finché non mi sarò stancato e vorrò sentire di nuovo il suono della tua voce. - é un sussurro che le provoca un brivido lungo la schiena, che si irrigidisce al contatto con il muro. Si aggrappa a te, circondandoti con tutto il corpo.

 

~

 

Hermione:
È una meraviglia quella tortura: quando ti eri preoccupata negli ultimi mesi avevi pensato a qualsiasi punizione, ma nulla sembra essere come quella che stai vivendo.

Ha ragione Fred, sei logorata da quel bacio perché vuoi confessare il tuo scherzo, vuoi farlo per baciarlo senza nessun peso sul cuore. Eppure anche così tutto sembra essere eccitante. La sue mani ti percorrono per tutto il corpo, rimanendo a giocare con i tuoi boccoli indomati sulla schiena. Sorride sulle tue labbra e tu ti stacchi, ormai addolorata. Lui lascia la tua bocca, ma stringe il bacino contro il suo corpo.

- Posso parlare? - gli chiedi, anche se sei ancora così vicino a lui che si abbassa a regalarti un altro bacio.

- Puoi parlare. -

- Sono stata io Fred, sono stata io a derubarvi di quel mucchio di Merendine Marinare. - ammetti, mente ti sfiora le labbra per un contatto veloce.

Allenta la presa, permettendoti di separarti da lui, - In che modo? - ti domanda poi. 

- Non lo sai? - chiedi sarcastica.

- Dovrei saperlo? - Fred sta al tuo gioco ancora per qualche minuto. Evidentemente avevi pensato di sì, dal momento che ti era parso che sapesse ogni minima cosa.

- Ho sentito che ne parlavate in Sala Comune una sera, così durante il giro dei Prefetti ho seguito te e George fino a qui. -

- Ti ho vista. - dice lui, annuendo, - Cioè ho visto qualcosa, ma ora so che quella cosa sei tu quindi. - scrolla le spalle, segno di poter continuare.

- Così il giorno dopo sono andata in Biblioteca per trovarmi un alibi e sono venuta in questa stanza per derubarvi. Fine. -

- Fine? -

 

~

 

Fred:
Alzi un sopracciglio sorpreso, mentre lei sorride calma.

- Fine. -

- Davvero non hai intenzioni di dirmi dove le hai messe? - Hermione diniega con il volto, mentre tu spalanchi la bocca. È proprio un osso duro lei con i suoi modi di fare spavaldi e coraggiosi e, ammetti, questo suo lato ti intriga molto.

- A tuo rischio e pericolo, Granger. - dici ironico, stringendo la presa lungo il suo corpo e avvicinandola pericolosamente a te. Lei boccheggia per un attimo, appoggiandosi al tuo petto per rimanere in equilibrio.

- Le ho nascoste dove ero sicura che voi non avreste mai messo piede. - dice lei, balbettando appena, mentre si fissa le mani a contatto con la tua camicia; la stringe con le dita, provando ad essere ancora più vicina a te, cercando il coraggio di parlare.

- E sarebbe? - alzi un sopracciglio incuriosito, spronandola a continuare ancora un pochino: vuoi sentire la sua voce, vuoi sentire la sua confessione. 

- In camera mia. - sussurra lei dopo un attimo di silenzio, cercando di non incontrare il tuo sguardo.

- Allora credo che tu abbia fatto i conti proprio male, Granger. - dici tu ridendo appena, per poi baciarla ancora una volta, nonostante la stanchezza di prima. La baci e ti sembra di starlo facendo per la prima volta, la baci senza nessuna paura, ma prima di poter incrementare quel contatto lei si ferma e si allontana. Il suo viso è tutto rosso dall’imbarazzo e a mala pena si rende conto di averti colpito sulla testa.

- Sei… sei proprio uno screanzato, Fred Weasley! -  

 

Ce l'abbiamo fatta, almeno per ora. 
Fred ed Hermione sono riusciti a chiarirsi a furia di baci e abbracci... ah, se solo esistesse anche per me una tale tortura. 
Comunque ho preferito non voler completare qui la mia storia, ma cercare di sviluppare ancora un po' i personaggi, mettendoli davanti a nuovi e veloce enigmi: qualcosa di semplice, per parlare ancora un po' dei miei Fred ed Hermione. 
Spero che abbiate apprezzato questo capitolo, continuo a ringraziare tutti con infinito amore. 
Sia 

 

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Capitolo 13
*** Capitolo Dodici - Favori. ***


   

Capitolo Dodici - Favori.


Hermione:
Sistemi le ciocche arruffate di Fred, mentre lui sorride e ti bacia la spalla. Ti tiene in braccio da qualche minuto, dandoti però la possibilità di continuare a studiare.

George invece, sistemato sull’altro divano, continua la sua discussione fitta fitta con il fratello.

- E allora le ho detto che avrei lasciato il Quidditch. - sostiene, giocando con la sua bacchetta.

- Per questo hai un occhio nero? - chiudi il libro che hai tra le mani e gli sorridi.

George ci aveva provato, aveva provato a mettere Angelina alla prova, ma aveva fallito miseramente. No, non lei. Era stato lui a perdere quella battaglia.

- Per questo sono anche costretto ad un allenamento extra alla settimana. - sibila, mentre Fred trattiene le risate e ti lascia un veloce bacio sulla guancia.

Vorresti dirgli che se l’è cercata, che è solo colpa sua e della sua spavalderia, ma hai finalmente ottenuto una posizione stabile in questo nuovo trio, non puoi essere subito degradata.

Prima di poter comunque aprire la bocca, prima anche solo di poterti dispiacere per il futuro di George, qualcuno interrompe il vostro terzetto.

- Ho un problema. - Ginny vi si piazza davanti, trafelata.

- Sarebbe? -  Fred alza un sopracciglio, lanciando un’occhiata assonnata verso il fuoco della Sala Comune.

- È una catastrofe, un vero dilemma. - continua lei, fissandoti negli occhi: puoi notare un velo di lacrime sul punto di cadere. Scuoti il volto, abbandonando la posizione e la protezione che il corpo di Fred ti da per avvicinarti alla tua amica.

- Cosa sarebbe una catastrofe? - chiedi, accarezzandole i capelli rossastri.

Ginny prende aria, mentre sposta lo sguardo disperato su tutti e tre.

- Lo sapete, no? Tra una settimana sarà San Valentino. No dico, il primo San Valentino con Harry Potter - non il primo con lui, ma il primo con lui. Capite? - dice tutto d’un fiato, arrossendo appena.

- Non trovo il problema. - chiarisce pratico George, massaggiandosi l’occhio dolorante. Angelina non c’era andata molto leggera.

Tu invece il problema lo trovi eccome, è limpido quel problema: anche tu, esattamente come Ginny, senti questa pressione sulle spalle. Non forse perché è il primo San Valentino con Fred, ma più probabilmente perché è il primo San Valentino con qualcuno accanto.

- Il problema è che io devo sapere. - sussurra, sedendosi vicino a Fred, prendendolo per il collo della maglietta come se fosse stato lui a non comprendere.

- Sapere? - la interroghi, alzando un sopracciglio, con aria confusa.

- Cosa mi regalerà lui. - scrolla le spalle sorridendo adesso, - E visto che ho tre dei migliori investigatori a mia disposizione posso stare tranquilla, no? -

- Noi non… - cominci tu, titubante.

- … Siamo investigatori. - finisce George.

- Però per i vostri sporchi lavori lo siete stati. - Ginny mette il broncio, mentre un veloce Ron raggiunge la vostra posizione. Si risistema il colletto e si apposta vicino a George.

- Aiutatemi. - vi supplica, - Mi dovete un favore. - I gemelli avevano usufruito di lui per incastrare te, dopotutto.

- Primo San Valentino con Lavanda? -  Ginny alza gli occhi su di lui, sofferente. Lui annuisce piano, mentre George comincia a compilare mentalmente una lista di maledizioni: forse solo tu e Fred vi sareste salvati. 

- Comunque sembra che anche tu mi debba un favore. - sibila la più piccola dei Weasley in tua direzione, con la consapevolezza di aver mantenuto il tuo segreto per qualche settimana senza mai tradirti.

Ti mordi un labbro, imprecando mentalmente, mentre Fred comincia a ridere di gusto.

- Incredibile, incredibile. - biascica, tra una risata e l’altra, - Siete troppo forti. - Tu e George lo guardate dubbiosi, incapaci di comprendere questo suo scatto di ilarità.

Ron e Ginny si fissano su di lui, nella speranza di poterlo smuovere ulteriormente.

- Tu ci puoi comprendere, vero? Lo faresti per Hermione, no? - il tuo migliore amico ti indica con una mano, sporgendosi sul bracciolo del divano.

George, spinto dall'altruismo, raggiunge il gemello, passandosi una mano fra i capelli rossastri e appoggiandosi alla spalla di Fred.

- D’accordo, vi aiuteremo. - conclude, mentre tu sei indecisa se arrossire per il silenzio del tuo ragazzo o maledire i gemelli Weasley. Tu non puoi, tu non vuoi…

 

~
 

Lavanda: 
Non ti era mai piaciuto camminare nei corridoi da sola: non c’è modo di parlare con nessuno, nessuno che possa ascoltare i tuoi lunghi sproloqui sulla nuova relazione di Hermione Granger o sull’occhio nero di George Weasley. Che avessero combattuto per l’amore dell’altro gemello? Ti emozioni per un attimo, ricordandoti però di mantenere un certo contegno.

- Lavanda. - dice qualcuno alle tue spalle, avvicinandosi. Ti giri, osservando dal basso la figura di Fred Weasley.

Sorridi inconsciamente: ecco, ecco con chi potevi parlarne.

- Si dicono molte cose di te. - sussurri con calma, mentre ti accosti al muro del corridoio.

- Davvero? - alza un sopracciglio lui, piuttosto divertito dalla situazione.

- È stata Hermione a fare l’occhio nero a George? - lo provochi, accarezzando la copertina dei libri che ti stai portando dietro.

- Un’informazione per un’informazione, che ne dici? - ti propone, passandosi una mano fra i capelli rossastri e appoggiandosi al muro a fianco a te.

- Cosa ti serve? - chiedi sbrigativa, annoiata per il tempo che Fred ti sta facendo perdere.

- Alcune voci, magari ne avrai sentito parlare, dicono che tra una settimana sarà San Valentino. - si umida le labbra lui, facendo comparire una strana luce negli occhi, - Che cosa regalerai a Ron? -

Arrossisci sulle guance, stringendo i libri al petto, - Non… Non sono affari tuoi. -

- Suppongo che non ti interessi così tanto sapere il perché dell’occhio nero di George, allora. - è lui ora a provocarti, ridendo appena.

Ti mordicchi il labbro, imprimendo al tuo cuore di battere più piano: cosa ne può sapere lui dell’amore che provi per Ron? Eppure, l’informazione su una presunta lite tra Hermione e George è troppo succulenta, troppo interessante.

Sospiri, riportando gli occhi combattivi su di lui, - Un enorme album fotografico pieno di nostre foto e dediche che ho scritto per lui e una bambolina con le mie sembianze: sai, c’è un negozietto che le fa su misura. - dici tutto d'un fiato, imbarazzata. Meno male che hai accuratamente deciso di non comprargli quel biglietto canterino: come l’avresti spiegato, poi?

Fred trattiene le risate, immaginando la scena nella sua mente.

- Un’informazione per un'informazione, Weasley. - lo ridesti tu, tirandogli la divisa.

- Ah, giusto. Hai ragione tu: George ed Hermione hanno litigato per me in una battaglia epica, mi hanno mostrato tutto il loro amore. Avresti dovuto esserci, un duello quasi mortale. -

- E ha vinto Hermione, eh? - gli chiedi, con gli occhi tutti emozionati, stringendo la presa sulla sua divisa.

Fred si piega verso di te, ad un centimetro dal naso, - Solo un’informazione, chi abbia vinto rimane un segreto. -

Un segreto? Cos’è, un segreto?

 

~


George:
- Perché ci fissano tutti? - Hermione ti guarda confusa, sistemandosi i capelli.

Nel corridoio che state percorrendo ogni occhio è puntato verso di voi, scrutano la tua ferita e l’esile figura della Granger.

- Ho un brutto presentimento. - concludi tu, appoggiandole un braccio intorno alla spalla, sorridendo con calma.

- È giusto che tu lo abbia. - dice qualcuno dietro di voi, schiarendosi la voce.

- Angelina? -

- Che intendi dire? - chiede Hermione, liberandosi del tuo peso ed avvicinandosi alla tua ragazza.

- Girano voci. - sussurra lei, lanciando qualche occhiata agli altri studenti, - C’è chi dice che avete lottato per un duello quasi mortale per l’amore di Fred, chi dice che era solo una messa in scena, che l’occhio nero te lo ha fatto lui perché vi ha sorpreso insieme, chi ancora che… -

- Ma è ridicolo, tu mi hai fatto l’occhio nero. - dici, trattenendo le risate.

- Io lo so, tutto il resto della scuola no. - conclude Angelina, avvicinandosi a te e accarezzandoti la zona dolorante, - Sono stata troppo brusca, mi dispiace. -

- Non ho parole. - sbuffa Hermione, - Non ho mai voluto che la mia vita fosse spiattellata alla mercè di tutti, benché meno una vita inventata. -

- Stai con un Weasley, che ti aspettavi? - sorridi, accarezzandole i capelli, cercando di tirarle su il morale.

Hermione sembra ridestarsi per questa tua mossa e risponde al tuo sorriso, - Dobbiamo comunque cercare Harry. - ti dice pratica, forse bramando di tornare presto ai suoi studi.

- Oh, devi andare proprio adesso che ti ho perdonato? - Angelina ti fissa, desiderosa di cose proibite e tu alzi gli occhi al cielo.

- Devo fare una cosuccia, poi… - provi a dirle, non sai nemmeno tu con quale forza, con quale autocontrollo.

- Lascia stare George, me la saprò cavare da sola. - ti dice Hermione, sorridendo, - E poi sarebbe meglio che non camminassimo insieme per i corridoi, con le voci che girano. -

Vi saluta entrambi con la mano, allontanandosi di qualche passo, - Hermione! - la chiami, abbracciando Angelina, - Ti devo un favore. -

 

~


Hermione:
- La spaccaossa si degna di concedermi del tempo? - la voce di Harry ti raggiunge veloce, mentre ti siedi davanti a lui.

- Quale versione della storia hai sentito? - gli chiedi, passandoti una ciocca di capelli dietro all’orecchio.

- La vera domanda è quale versione io non abbia sentito. - conclude lui sorridendo, accarezzandoti la mano. Ti era mancato Harry, parlare con lui e sfogarti.

- Pettegoli. Hogwarts è ricolma di una banda di pettegoli - sussurri tu, alzando gli occhi al cielo e sospirando.

- Stai con un Weasley, che ti aspettavi? - ti chiede Harry ironicamente, consapevole della pressione che tutta la scuola riserva sulle vostre spalle. Voi, voi che siete stati scelti da qualcuno dei fratelli Weasley, che potete passare del tempo con loro, che potete sperimentare sulla vostra pelle la loro ilarità, la loro forza…

No, probabilmente è solo il gusto di poter sparlare di qualcun’altro.

- Questa frase l’ho già sentita. - dici sorridendo, ricordando il volto di George di qualche minuto prima.

- Ah non ho dubbi, Ginny me la ripete almeno tre volte al giorno. - ride Harry, sistemandosi gli occhiali sul naso.

- Come va con lei? - chiedi, agganciandoti a quell’argomento, bramosa di concludere la tua missione prima del previsto.

- Una favola, una vera favola: quando ci siamo messi insieme ero un po’ titubante sai, per via di Ron. - Eccome se lo sapevi, la aveva sperimentata anche tu sulla tua pelle, almeno flebilmente, quell’indecisione: era giusto metterti con Fred? Era giusto non dire nulla a Ron? Ma poi ti eri detta che lui avrebbe capito, come aveva sempre fatto. E così era stato, Ron vi aveva sorriso, lanciando un’occhiata severa a Fred e poi vi aveva dato la sua benedizione.

- Ah sì? E che hai intenzione di regalarle a San Valentino? - forse, lo ammetti, sei stata troppo diretta, troppo svelta. Eppure Harry non si sente sotto torchio, ma vedi le sue mani irrigidirsi.

- So che va pazza per le Api Frizzole, almeno un giorno me ne ha parlato per otto ore, ho pensato che mi stesse lanciando un messaggio. - ammette, ridendo un pochino al ricordo di quella giornata.

- Delle Api Frizzole? - alzi un sopracciglio, titubante. 

- Non guardarmi così: la porterò da Mielanda, così si potrà comprare tutte le scatole che vuole. - dice Harry, fissandoti negli occhi, - Che sia una o che siano un migliaio, l’importante è che lei sia felice. -

 

~
 

Fred:
- È tutto il giorno che ti cerco. - la voce di Hermione ti raggiunge e tu non fai a meno di sorridere. Aspetti che lei si avvicini da dietro e senti che le sue braccia si avvolgono intorno a te. Percepisci il suo volto affondare nella tua schiena, mentre il suo profumo ti riempie le narici.

- Ti mancavo? - le chiedi, accarezzandole le dita, sopprimendo una risata.

- Volevo solo accertarmi che tu stessi bene. - chiarisce lei.

- Che cosa intendi dire? -

- Non lo sai? Non sai che stai uscendo con la spaccaossa? Non sai che l’occhio nero di tuo fratello l’ho fatto io? -

Scrolli il volto, girandoti verso di lei, tutto sornione. Come puoi confessarle adesso che sei stato tu a dare il via alle voci? O meglio, che tu abbia dato l’informazione a Lavanda, che ha creato tutte quelle voci?

- No no no no, l’occhio nero l’ho fatto io a George, dopo avervi beccato insieme nella guferia. - dici ridendo, passandole una mano fra i suoi lunghi capelli.

Lei ti segue in quella risata, facendoti desiderare di baciarla ancora e ancora.

- Tu mi sei mancata. - ammetti, facendola arrossire. Si ferma, fissandoti negli occhi e perdendosi - molto probabilmente - nel loro colore vivace.

- Anche tu. - sussurra sulle tue labbra, dopo essersi issata sulle punte. Si aggrappa alla tua divisa per non cadere e ti bacia come tante altre volte, forse con un po’ più dolcezza.

Le passi una mano dietro la schiena, per avvicinarla a te e premere il suo seno contro il tuo petto. La sensazione di desiderio pervade tutto il tuo corpo, ma riesci a resistere: la allontani dalla tua bocca, incastrandole il capo sotto il tuo mento e rimanendo ad accarezzare la sua schiena.

- Dimmi Hermione, ti va di uscire a San Valentino? -

 

Perdonate il mio enorme ritardo nell'aggiornamento della storia. Ora sono qui e ho intenzione di concludere questo viaggio senza più pause. 
Spero di potervi avere sempre con me, ringrazio ancora tutti per il supporto che questa storia ha avuto. 
A presto,
Sia 

 

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Capitolo 14
*** Capitolo Tredici - Piano. ***


Capitolo Tredici - Piano.

 

Ginny:

Ti sistemi meglio la gonna che indossi e conquisti una parte del letto di Hermione, che ti guarda torva, dovendo spostare il libro che sta leggendo.

- Cosa vuoi, Ginny? - ti chiede, interrompendo il suo studio e focalizzandosi su di te. Hermione era stata brava, aveva indagato, aveva mentito al suo migliore amico e adesso puoi stare tranquilla per San Valentino.

- Passavo di qui. - dici calma, giocherellando con una ciocca di capelli rossastri, nascondendo un sorrisetto malvagio.

Hermione alza gli occhi al cielo, tirandoti addosso uno dei cuscini rosso - oro della stanza, - Ginevra. - sibila, riponendo poi il libro sul comodino e facendoti spazio.

- D’accordo, d’accordo. - ammetti alla fine, un po’ amareggiata, abbracciando l’oggetto che ti è stato lanciato precedentemente, - È che non parliamo da tanto: se non stai studiando stai con Fred e se non stai con Fred stai con Ron ed Harry, mi annoio. -

Hermione sorride, felice che tu abbia posto - come è giusto che sia, d’altronde - prima lo studio e poi tuo fratello, - Hai ragione, ti ho trascurata. - conclude lei alla fine, riacquistando il cuscino e accarezzandoti il braccio, - Vuoi parlarmi di qualcosa? -

- Di te Hermione, di te. - biascichi veloce, issandoti sulle ginocchia e appoggiando le mani sulle sue spalle, - Se ne discute, lo sai? Si scommette, persino. -

La tua amica ti guarda stranita, passandosi una ciocca di capelli dietro ad un orecchio, - Che sono la spaccaossa? -

Alzi gli occhi al cielo, imponendoti un certo autocontrollo, - Francamente, quand’è l’ultima volta che sei uscita da questa stanza? - chiedi, esasperata.

- Non riesco proprio a seguirti. -

- Vi danno cinque minuti, qualche altro arriva perfino ai dieci, ma nessuno ha puntato ai quindici. Ovviamente se avessi partecipato alla scommessa avrei detto mai, ma Harry mi ha categoricamente proibito di puntare qualcosa. - dici tragica.

- Ginny, ma che diavolo stai dicendo? -

- Ieri ti hanno vista nei corridoi con George e poi Calì ha riferito a Padma di averti beccato con Fred, il quale ti ha invitata ad un appuntamento. E adesso tutti stanno scommettendo. -

Hermione si passa una mano sul viso, sbuffando, - Su cosa stanno scommettendo? -

- Beh, prima di tutto con quale dei due andrai e poi su quanto tempo ci vorrà prima che i miei fratelli comincino a litigare per te. -

- Ma lo dovrebbe sapere la gente che George sta con Angelina, no? - sbotta infine lei, maledicendo il suo cuore per essersi innamorata di uno dei gemelli Weasley.

- Il punto è che Lavanda l’ha vista piangere in bagno tre giorni fa, così ha supposto che si fossero lasciati a causa… insomma sì, a causa tua. - gongoli sul letto della tua amica, che si butta con il viso sul cuscino, cercando invano di uccidersi. Sarebbe stato meglio non sapere, ecco tutto.

- Però guarda, non sono venuta solo per questo. - chiarisci pratica, mentre lei ti fissa con la coda dell’occhio.

- Cos’altro c’è, Ginny? - ti chiede nello sconforto più totale, calcolando le probabilità di morte nel caso si lanci dalla finestra.

- Andrai al primo appuntamento con Fred! - sbotti euforica, sdraiandoti a fianco a lei.

Le guance di Hermione si colorano di un rosso acceso, ma le puoi vedere solo per poco, perché il viso della ragazza sprofonda di nuovo nel cuscino, - Sono tanto felice. - riesci a percepire dirle.

Sorridi.

 

~

 

George:

Quando quel giorno tu e Fred fate il vostro ingresso in Sala Grande per la colazione, il marasma mattutino scompare e più di un centinaio di occhi - escludendo tutte le paia di Serpeverde - vi fissano concentrati.

- Cosa sta succedendo? - chiedi al tuo gemello, percorrendo titubante la strada verso i tavoli dei Grifondoro. Come puoi dirlo? C’è qualcosa di strano nello sguardo degli altri, è uno sguardo desideroso.

- Ieri potrei aver infranto una delle nostre prime regole. - afferma Fred, avvicinandosi a te, indicando con gli occhi Lavanda, - Le ho accidentalmente confessato di un tuo duello con Hermione. Pensavo, giuro, che sarebbe stato un pettegolezzo divertente, un nonnulla, ma credo che si sia intensificato. -

- Credi, eh? - alzi gli occhi al cielo, trattenendo una risata, - Abbiamo posto la regola per un motivo, dannato Fred. -

Era stato necessario durante il vostro quinto anno, perché la gente diceva troppo, parlava troppo: evitare di rilasciare informazioni alle persone sbagliate - in particolare se fasulle - era diventato presto il vostro modo di vivere.

Raggiungete la tavolata dei Grifondoro dove Ron vi guarda torvo, mentre Harry trattiene a stento le risate, - Per l’incolumità delle vostre vite private, se fossi in te mi andrei a sedere vicino ad Angelina. - ti dice Ginny, che compare alle vostre spalle d’improvviso, tirandosi dietro Hermione.

Prima di avere un consulto con Fred, questo viene rapito dal passaggio della sua ragazza, - Mi sei mancata. - le sussurra, sedendosi a fianco a lei e lasciandole un veloce bacio sulla fronte.

Hermione non parla, la Sala Grande non parla e tu rimani in piedi a fissare quella scena così maledettamente stupida. Che avevi fatto di male? Scrolli le spalle, scompigliando i capelli di Fred ed Hermione, dirigendoti poi verso Angelina.

- Posso farti compagnia? - le sussurri all’orecchio, accarezzandole la spalla.

- Per tutto il tempo che vuoi, Georgie. -  

 

~

 

Lavanda:

- E io vi dico che Fred me l’ha giurato. - sbotti ad un gruppo di studenti, girando il volto dall’altra parte. Il fatto che George si fosse tirato indietro, che quella mattina in Sala Grande si fosse seduto con Angelina - che giuri di aver visto piangere in bagno, ovviamente per la rottura con il fidanzato - era stata la catastrofe. No, la Catastrofe.

- Sì, ma mio fratello è un imbecille. - rimarca Ron, sedendosi a fianco a te con un sorriso e accarezzandoti i capelli.

Lo guardi, perdendoti per un attimo nei suoi capelli rossastri, rispondendo alla sua dimostrazione di affetto, lasciandoti ammorbidire, - Non avrei mai dovuto barattare con lui le mie informazioni, non sarebbe successo nulla. -

Eppure sai che, per lo meno, Hogwarts si è divertita ad osservare le mani intrecciate di Hermione e Fred, a scrutare il rossore sul viso della ragazza e ad ascoltare le battute di lui.

- Che hai fatto? - chiede angelico Ron, cercando di farti capire il meno possibile: non può rischiare che tu scopra tutto.

- Ah sì, gli ho detto cosa ti avrei regalato a San Valentino, ma tranquillo rimarrà un segreto per te fino ad allora. - dici convinta, mordicchiandoti il labbro.

Ron sta per ringraziarti, ma il suo sguardo cade sulla figura di Hermione, che si avvicina velocemente, - Ci vado con Fred all’appuntamento. - dice con poca convinzione, mentre le sue guance si tingono di un rosso tenue.

Non sa nemmeno lei perché sia venuta a dirtelo tra la moltitudine di lezioni che deve seguire quella giornata, ma sentiva di doverlo fare: “ Sto con Fred, ci vado con lui all’appuntamento ”.

Alzi un sopracciglio, indispettita, - Niente George? -

Gli occhi di Hermione vengono lanciati al cielo e uno sbuffo le esce prontamente dalla bocca.

- George è mio. - sottolinea categoricamente Angelina, che ha ascoltato tutta la conversazione da uno dei divanetti, rimanendo a fissare la rivista che ha sulle gambe, - Solo mio. -

- Ho sentito bene? - ad entrare in scena, perché di porte e sotto porte, di cunicoli e sotto cunicoli, ad Hogwarts ne esistono di tutti i tipi, è proprio il suo ragazzo, che le lascia un veloce bacio sui capelli.  

- Hanno sentito tutti bene. - annunci, sorridendo - non sai se per la dolcezza del momento o per gli scoop che ti piovono addosso uno dopo l’altro -.

Hermione alle tue parole persiste ad alzare gli occhi al cielo, chiedendo forse pietà, forse una pausa da tutto quel marasma di pettegolezzi. Alzi le spalle, palesemente colpevole.

Fred, che era entrato al seguito di George, si avvicina alla bruna, dopo aver scompigliato i capelli a Ron: non puoi capire cosa le stia sussurrando all’orecchio, ma il viso di Hermione si colora di un rosso sempre più intenso.

E così la tua mente viaggia, di nuovo, persa in quel volto arrossato, persa in quel sorriso malandrino di Fred: che si vogliano vedere nei corridoi di notte? che Fred le abbia fatto un commento “ Oltre ogni previsione ”?

Non l’avresti mai saputo - tanto avevi già in mente la tua versione dei fatti - che lui si era semplicemente accostato all’orecchio per dire ad Hermione che l’aveva sentita e che sì, era ovvio che ci sarebbe andata con lui, e solo con lui, all’appuntamento.

 

~

 

Lee:

Entri nella tua stanza, giocando con le tre caramelle che ti sono rimaste in tasca: allo scricchiolio della porta ti rispondono gli sguardi assonnati di Fred e George.

- Allora siete ancora vivi. - dichiari, esibendo un sorriso a trentadue denti, - È tutto il giorno che vi cerco. -

- Ti siamo così indispensabili? - ti provoca uno dei due, trattenendo a stento una risata.

Alzi gli occhi al cielo, scuotendo il capo, - Voi per me siete insostituibili. - ammetti infine, sedendoti sul tuo letto e lanciando ad entrambi una caramella. La restante la inghiottisci tu.

- Novità? - ti chiede George, spiegazzando la carta del dolcetto.

- Penso che chiederò a Katie di uscire, prima o poi. -

- Katie Bell? - Fred alza gli occhi su di te sorridendo, forse sollevato per la tua decisione: è da tanto che tutta la scuola si aspetta di vedervi in giro insieme e tu non vuoi deludere nessuno, specialmente ora che hai capito di essertene innamorato.

Annuisci, passandosi la lingua sulle labbra, inondandole del sapore delle caramelle che hai appena mangiato, - Comunque ho incontrato Angelina in Sala Comune prima, mi ha detto di riferirti che si aspetta di essere portata da Madama Piediburro a San Valentino. -

George sbarra gli occhi, cercando di esprimere un concetto, una parola, cercando di capire perché lei, l’amore della sua vita, vuole fargli questo, - Nella sala da tè? - sussurra, deglutendo.

Annuisci, osservando con la coda dell’occhio il volto di Fred, che sta cercando con tutto sè stesso di trattenere una risata, che tuttavia esce prepotente dalla sua bocca.

- Fratello degenerato, cosa ridi? - sbotta George, lanciandogli la carta della caramella, - Dove pensi che vorrà andare Hermione, eh? -

Fred si riprende ed esibisce uno dei sorrisi più splendenti mai visti, - Ho già un piano. -

- Un altro? - alzi gli occhi al cielo, ricordando con precisione l’ultimo che Fred aveva messo a punto contro la Granger.

- Cos’hai in mente? - lo squadra George, dimenticando momentaneamente la terribile richiesta di Angelina.

Fred si passa una mano fra i capelli rossastri, avvicinandosi poi all'uscita della camera, del tutto intenzionato ad abbandonare la conversazione molto presto, - C.R.E.P.A. - sussurra infine, chiudendosi velocemente la porta alle spalle, ben consapevole di non voler rispondere alla vostra miriade di domande.

- Credo che passare troppo tempo con Hermione gli abbia fatto molto male. - constati tu, mentre l’altro gemello apre la bocca scandalizzato, riconoscendo di essere stato nuovamente tagliato fuori dalla vita di suo fratello. Tradito dalle due persone più care nello stesso giorno e nel giro di quale minuto. Inaccettabile. 

- Merlino, l’abbiamo perso. - constata tragicamente, immaginando Fred con i libri di Hermioni tra le mani e la spilla del C.R.E.P.A brillante sul petto. 

 

~

 

George:

- I Tre Manici di Scopa. - la preghi ancora, lasciandole un veloce bacio sulla guancia

Angelina alza un sopracciglio, sfregandosi le labbra, - Cos’hai contro Madama Piediburro? -

- Già il nome non promette nulla di buono, poi dentro è tutto… Stomachevole. -

Lei, che aveva semplicemente accettato di partecipare ad uno scherzo di Fred e Lee, e che odia la sala da tè forse più di te sorride, - D’accordo, andiamo ai  Tre Manici di Scopa. -

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Capitolo 15
*** Capitolo Quattordici - C.R.E.P.A. ***


Capitolo Quattordici - C.R.E.P.A

 

C - Cactus.

 

Lavanda:

Fissi gli occhi su Hermione, che sta seduta davanti alla finestra osservando - e questo mai l’avresti detto - un cactus. Sorride lei, non osandolo toccare per paura di farsi male, ma senza riuscire a distogliere lo sguardo dal vaso.

- Gliel'ha regalato Fred. - ti informa Calì al tuo fianco, mentre le guance di Hermione, al solo nome del ragazzo, si imporporano un po’. I tuoi occhi corrono di nuovo verso la tua compagna di stanza, che ora nasconde il suo viso sotto il braccio.

- Davvero ti ha regalato un cactus? - chiedi stupefatta, pregando che Ron non sia simile al fratello e che non si presenti alla tua porta con in mano un vaso di muschio.

I capelli di Hermione salgono e scendono, affermando quella verità che a te sembra così irreale: Fred Weasley che regala un cactus ad Hermione Granger.

Tuttavia non puoi sapere che quel vaso lei se l’è ritrovato sul comodino la mattina, con la dolce firma di lui scritta su un foglietto, con gli auguri di una buona giornata - in sua compagnia, si intende - e con quella idea costante nella testa di Fred che, il significato segreto di un cactus, esprimesse un amore appassionato, come quello di Hermione per i libri, per le penne da scrivere, per la carta antica, per i capelli rossastri e per le sue battute ironiche.

E mentre tu sei ignara, consapevole che presto dirai a tutti che questa situazione è quasi surreale, non puoi e non riesci a comprendere il perché delle labbra incurvate verso l’alto di Hermione, dei suoi sospiri persi ed innamorati e di quel cactus maledetto che ha già preso il posto dei libri sulla scrivania della tua compagna.

 

Fred:

Sorridi quando, entrando in Sala Grande, tutti gli occhi sono di nuovo puntati su di te. Il tuo sorriso è più una maschera fittizia, perché mostrare un’espressione confusa e persa non è da gemelli Weasley.

- Cos’hai fatto sta volta? - ti chiede George, che ha tutt'un altro concetto nella testa e fissa il volto di Lavanda con sospetto.

- Questa volta sono sconcertato quanto te. - ammetti amaramente, sistemandoti il colletto della camicia.

- Perché sorridi allora? -  il tuo gemello alza gli occhi al cielo, perdendosi in una risata trattenuta.

- Ho pensato che fosse un buon modo per affrontare i miliardi di occhi che mi stanno fissando. - alzi le spalle, raggiungendo Lee, che è già seduto al tavolo, - Allora Jordan, che succede oggi? -

- Hai davvero regalato un cactus ad Hermione per San Valentino? - dice a stento lui, trattenendo le risate, spalmando il burro sul pane caldo.

- Un cactus? - riecheggia George al tuo fianco, alzando un sopracciglio ed esibendo un sorriso ironico.  

- Per me è un’ottima mossa, Fred. - ti sostiene la piccola Ginny, accomodandosi davanti a te ed esibendo un sorriso a trentadue denti.

- Rimane sempre un cactus. - l’interrompe Lee, ridendo di nuovo.

- Seriamente Fred, un cactus? - ti chiede ancora George, quasi come se si fosse rotto.

Tu non rispondi, maledicendo mentalmente la lingua lunga di Lavanda, - Non puoi comprende, Gerogie. - ti limiti a commentare, alzando lo sguardo verso Harry, che si è appena seduto di fianco a tua sorella, - Che fate voi oggi? -

- Mi porta a Mielanda.- dice Ginny del tutto carica, sistemando gli occhiali del suo ragazzo, che si erano leggermente stortati sul volto, - Poi penso andremo al campo da Quidditch. -

- Romantico. - sussurra Ron, alzando gli occhi al cielo, - Che ne è di Madama Piediburro? -

- L’ultima volta che ci sono andata, sono diventata un confetto. - commenta Hermione, sedendosi al tuo fianco.

- Ci sei andata? - le chiedi strabuzzando gli occhi, del tutto confuso.

- Con Krum, vero? - domanda Ginny, addentando la sua fetta di pane.

Mentre la tu ragazza annuisce divertita, il succo di Ron si rovescia per tutta la tovaglia, seguito da un silenzio tombale da parte di tutti i presenti.

- Ora il cactus non ti sembra così strano, vero? - sussurri a George, che alza gli occhi al cielo, definitivamente sconfitto.

 

R - Rosmerta

Ginny:

Quando la Burrobirra scende nella tua gola, un certo calore pervade il tuo corpo, - Sono contenta di essere venuta qui. - affermi, accarezzando le mani di Harry.

- Volevo portarti in un posto dove potessi stare al caldo. - ammette lui arrossendo appena, ricambiando il tuo gesto ed intrecciando le dita con le tue.

A qualche tavolo più in là, sforzandoti di spostare lo sguardo lontano da Harry, puoi scorgere Hermione che ride per una battuta di Fred, quest’ultimo che le sorride dolcemente, mentre le passa una mano fra i capelli. Insieme, non sai perché, sembrano illuminare la stanza di una luce nuova, più intensa di quella della lampadina.

Eppure, quella luce illumina anche te ed Harry, anche se non te ne sei ancora accorta.

- Se sto con te, ricordatelo, sto sempre al caldo. - gli sussurri, concentrandoti di nuovo sul tuo di appuntamento, costringendo il tuo ragazzo a baciarti la fronte, nel tentativo di nascondere il suo sorriso troppo felice ai tuoi occhi.

 

Fred:

- Quindi hai davvero provato a chiedere a Madama Rosmerta di uscire? - ti chiede Hermione, trattenendo le risate, mentre la sua mano si scalda al contatto con il boccale di Burrobirra, ordinato ai Tre Manici di Scopa.

- Rosmerta è una bellissima donna. - dichiari fintamente offeso.

- Non ho mai affermato il contrario. - Hermione alza gli occhi nocciola verso di te, che ti senti perso per un attimo, - Almeno ha detto di sì? -

- Possiamo dire che non abbia mai rifiutato me - ammetti a cuor leggero, alzando gli occhi verso Rosmerta, che ha appena finito di servire il tavolo di tua sorella, - Mi ha scambiato per George, a cui ha rifilato il due di picche. -

Hermione, che fino ad allora era stata impeccabile, si lascia andare ad una risata spontanea, mentre l’immagine di tuo fratello che viene rifiutato le nasce nella mente e tu le sorridi dolcemente, accarezzandole i capelli.

 

E - Equilibrio

 

George:

Cercando di entrare ai Tre Manici di Scopa la tua immagine ti si pianta davanti, con il naso arrossato e un sorriso a trentadue denti, - Ciao George, Angelina. - vi dice, trovandovi mano nella mano.

Hermione, che era impegnata a raccontargli qualcosa, vi saluta, riacquistando un minimo di decoro, - Come va? -

E mentre Angelina risponde e spiega come tu, proprio tu, fossi arrivato in ritardo all’appuntamento, non puoi non notare che le dita di tuo fratello stanno cercando disperatamente quelle di Hermione, che si aggrappano subito al primo contatto in una presa stretta, ma dolce.

- Ho già perso tempo prima, non ho intenzione di stare poco con te perché ti sei fermata a parlare con mio fratello. - dici, passando un braccio intorno alle spalle di Angelina, che alza gli occhi sorridendo.

- D’accordo Weasley, sono tutta tua. -

 

Hermione:

La tue dita, al contatto con quelle di Fred, si intrecciano velocemente, mentre siete intenti ad ascoltare Angelina, che parla e parla solo del suo George.

Un contatto così estremamente semplice, ma, che sai, qualcuno ha spiato da lontano, qualcuno che complice di questo amore vi lascia presto di nuovo tutti soli, ad assaporare la dolcezza di quella presa.

- Cosa stavi dicendo? - ti chiede Fred, girandosi appena verso di te, per vederti in faccia.

- Stavo cercando di farti un complimento, credo. - ammetti, stringendoti nelle spalle, - La prima volta che ti ho guardato in faccia, mentre ero al primo anno, non ho potuto non pensare che i tuoi occhi fossero proprio belli, sai? -

- Ti sono piaciuto subito, quindi? - ti chiede, sorridendo.

- Mi sono piaciuti i tuoi occhi, sai benissimo che cosa io pensassi di te. -

- Che ero un fannullone, un combinaguai, una spina nel fianco… - Fred cerca di imitare la tua voce, mentre tu lo strattoni, - Seriamente, credo che sia bello che tu sia così diversa da me. -

- Che vuoi dire? -

- In un certo, è come se il tuo fare da So - tutto - io, equilibri i miei misfatti. - dice, fermandosi e baciandoti la fronte, - Non ti sembra, non ti senti più in equilibrio quando sei con me? -


P - Piuma

 

Lee:

Katie ti lascia un veloce bacio sulle labbra, prima di sparire dietro l’ennesimo scaffale. Non fai in tempo a seguirla che la porta del negozio di piume si apre di nuovo e tu rimani abbagliato da una figura, che giureresti, non hai quasi mai visto da quelle parte negli ultimi sette anni.

Fred Weasley, al seguito di Hermione, ti fa un piccolo gesto della mano, per poi darti le spalle velocemente, attirato dalla voce della sua ragazza.

Katie, che nel frattempo è riemersa, ti sorride tranquilla, del tutto ignara del perché suo tuo volto ci sia una espressione sorpresa, - Tutto bene? -

- Va tutto bene, se sei qua con me. -

 

Fred:

- Hai davvero intenzione di regalarmene una? - ti chiede Hermione per l’ennesima volta, attaccandosi alla tua manica, come una bambina in un negozio di caramelle.

Le annuisci dolcemente di rimando, mentre con un cenno della mano saluti Lee, rimasto pietrificato alla tua vista.

Trattieni le risate, mentre la tua ragazza si fionda su uno scaffale dall’altra parte del negozio e, per quanto tu voglia seguirla, la tua vista cade improvvisamente su una piuma biancastra davanti a te. La senti leggera, bella, comoda e, in qualche modo, la puoi immaginare nelle mani di Hermione, mentre scrive uno dei suoi tanti compiti.

- Cosa ne dici di questa? - le chiedi, giradoti verso di lei, che ti raggiunge velocemente, - Mi ricorda te. -

Ti guarda, con le guance arrossate e un’ombra di sorriso sulle labbra, - La prendo solo se poi andiamo da Zonko e lasci che io scelga qualcosa per te. -

 

A - Amore

 

Hermione:

Rincorri Fred per il corridoio di Hogwarts, mentre lui cammina veloce davanti a te, con le mani nelle tasche.

- Non stai andando a letto. - osservi pratica, tirandogli la camicia e alzando gli occhi verso il suo volto.

Lui sbuffa, reprimendo una risata e accarezzandoti la testa, - Astuta osservazione, Granger. - ribatte, - Goditi la mia presenza ancora per un po’. - sussurra poi, rubano le tue labbra e abbracciandoti con il suo corpo. Le tue mani, istintivamente, corrono a giocare con i suoi capelli e rispondi al bacio, senza il minimo indugio.

Pensi alla giornata appena passata, pensi al cactus sul tuo comodino, pensi alla risata di Fred, pensi alla piuma e ti alzi sulle punte, piena di gioia. Una gioia che sembra essere incontenibile e che anche lui sente, visto che ti solleva da terra e ti fa girare.

- Che stai facendo? - gli sussurri ridendo, per paura di essere beccata ad amoreggiare nel corridoio.

Ti zittisce, facendoti cadere sulle sue labbra per l’ennesima volta, adagiandoti a terra, mentre le tue mani si aggrappano al suo petto. Senti battere solo il suo cuore, nessun altro rumore ti disturba.

- Ecco, ora posso andare a letto. - spezza il silenzioso battito, lasciandoti un ultimo bacio sulle labbra.

Scuoti il capo, rimettendo a posto la sua divisa, incrociando le braccia al petto, mentre lui si allontana di nuovo con le mani in tasca. Fai per girarti, quando la sua voce ti raggiunge di nuovo.

- Dimenticavo di dirti una cosa, ti amo. -

E lo sai, ti ama nonostante i tuoi errori, nonostante la severità, nonostante il tuo scherzo, nonostante le tue regole. Ti ama nella tua complessità e nella tua spontaneità, ti ama per le tue guance arrossate quando ti bacia, per le tue labbra morbide, per il tuo odore vanigliato, per i tuoi capelli crespi, per i libri che ti porti sempre dietro e, soprattutto, ti ama perché tu, allo stesso modo, insieme ai suoi nonostante, ami anche tutto il resto.

 

Ce l'ho fatta! Ho finalmente concluso questa avventura meravigliosa, questa storia che mi porto dietro da sicuramente due anni. 
Vorrei spendere due parole per ringraziare tutti quelli che mi hanno seguito, quelli che sono rimasti qui nonostante la mia assenza lunga, che mi hanno cullato con le loro parole e che mi hanno fatto stare ininitamente bene. Grazie, grazie, grazie
Spero che questo finale vi sia piaciuto, 
A presto, 
Sia 

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