Come In Un Film

di Ailee_Sanders
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lei ***
Capitolo 2: *** Conoscersi ***
Capitolo 3: *** Regole di sopravvivenza ***
Capitolo 4: *** Conoscersi ***
Capitolo 5: *** Lui ***
Capitolo 6: *** Verità ***
Capitolo 7: *** Chanyeol a scuola ***
Capitolo 8: *** Dris ***
Capitolo 9: *** Ispirazione ***
Capitolo 10: *** Febbre ***
Capitolo 11: *** Vita Quotidiana ***
Capitolo 12: *** Confusione ***
Capitolo 13: *** L'inizio dei Problemi ***
Capitolo 14: *** Le Mamme ***
Capitolo 15: *** Proposte ***
Capitolo 16: *** Università ***
Capitolo 17: *** La Dimostrazione ***
Capitolo 18: *** Lezioni ***
Capitolo 19: *** The Help ***
Capitolo 20: *** Compleanni ***
Capitolo 21: *** Le Feste ***
Capitolo 22: *** Il Piano ***
Capitolo 23: *** Sentimenti ***
Capitolo 24: *** Il Pacco da Giù ***
Capitolo 25: *** Sogni e Speranze ***
Capitolo 26: *** Ritorno a Casa ***
Capitolo 27: *** Discussioni ***
Capitolo 28: *** Ansie e Paranoie ***
Capitolo 29: *** Hong Kong ***
Capitolo 30: *** Preparativi ***



Capitolo 1
*** Lei ***


Audrey era... era Audrey. Non la solita ragazza tutta risvoltini e sigarette. Lei viveva di felpe enormi e leggins, e se ne sbatteva il cazzo di mettersi in tiro. Era alta un metro e sessantadue per cinquantatre chili di arroganza. Non era la classica ragazza stecchino, ma si piaceva così. La cosa che attirava tutte le attenzioni che dedicava al suo corpo, erano i capelli. Castano chiaro, lunghi a metà schiena, boccolosi e lucenti. Curava molto anche il viso: ogni mattina si presentava a scuola perfettamente truccata e senza nemmeno un punto nero. Aveva diciassette anni e frequentava la terza in una scuola professionale di animazione. Lo incontrò un giorno nella città in cui studiava, mentre faceva un giro da sola, dopo essere stata con le sue due amiche a prendere un caffè. Lui era alto, asiatico, fisico asciutto e perfetto, denti perfetti e pelle perfetta. Tutta quella perfezione aveva ben due fecce: orecchie a sventola e gambe esageratamente a parentesi messe in risalto dai jeans strettissimi. Quel giorno indossava anche un berretto da baseball nero, una felpa senza cappuccio con le maniche a raglan di un bel bordeaux melangiato e delle Adidas nere alte slacciate. Era stato lui ad avvicinarla. "Ehi, scusa? Puoi venire con me un attimo?" si avvicinò a lei con un braccio alzato per richiamare la sua attenzione. "No, ho da fare" rispose lei senza guardarlo come se lo conoscesse da tempo. "Per favore" insistette il ragazzo. "Che vuoi da me?" sbottò lei guardandolo per la prima volta ed accorgendosi che eravvero un bel ragazzo "Non ti conosco neanche!". "Sono Park Chanyeol, piacere" le tese una mano per farsela strigere, ma vedendo che la ragazza non rispondeva, la ritrasse "Ora che sai chi sono, potresti venire con me? È urgentissimo!" si rese ridicolo iniziando a saltellare sul posto come un bambino. "Una delle tante cose che odio è fare la carità" Audrey sbuffò. "Dai vieni!" ritentò Chanyeol. "Non puoi prendere un'altra persona? Ce ne sono tante qui" disse infastidita Audrey guardandosi in torno. "Vedi altre ragazze carine qui in giro?" chiese esasperato lui battendo il piede ripetutamente a terra. Audrey fu colpita da quell'improvviso complimento e stette zitta. "Vedi quella signora là all'angolo?" chiese il ragazzo e lei annuì "Ecco, è mia madre e le ho detto che le avrei presentato la mia fidanzata visto che siamo passati di qui, il quartiere in cui abita" disse Chanyeol. "E la fidanzata non si è presentata o ti ha lasciato ieri?" chiese divertita Audrey. "Non esattamente. Vedi... questa fidanzata non è mai esistita e dovresti ricoprirne il ruolo tu" disse Chanyeol impaziente. "Ma sei fuori! Non farò una cosa così meschina" cercò di declinare lei. "Quanti anni hai?" proseguì lui come se non l'avesse sentita. "Diciassette, anche se non si chiede l'età ad una donna" rispose Audrey. Chanyeol rimase un po' stranito "Sei davvero così piccola?". "Ehi!" protestò Audrey. Il ragazzo le mise un braccio sulle spalle e la trascinò verso sua madre. Una donna molto posata che si guardava intorno affascinata dal quartiere. Quando inquadrò il figlio in compagnia di quella ragazza, le labbra le si incresparono in un sorriso da orecchio ad orecchio. "Sorridi!" le intimò Chanyeol a denti stretti. Audrey seguì gli ordini. "Tu ti chiami Isabel, okay?" chiarì Chanyeol. "Dopo mi aspetto qualcosa in cambio per questa pagliacciata" sbottò Audrey continuando a sorridere. "Credimi che ce l'avrai, sarò molto felice di ripagare il mio debito" disse Chanyeol guardandola maliziosamente. Audrey non poté ribattere che arrivarono di fronte alla madre di quello sconosciuto. "Tesoro" la signora le strinse la mano calorosamente e le baciò le guance "Ero così ansiosa di vederti! Chanyeol non mi parla quasi mai di te! Oh cara, sei così bella e giovane, che bei capelli e che fisico perfetto" poi guardò Chanyeol "Te la sei scelta proprio bene!". I due ragazzi erano molto imbarazzati e la tensione poteva tagliarsi con un coltello. "Non stiamo qui a parlare in piedi, andiamo a casa vostra, così me la fate vedere!" disse entusiasta la donna. Audrey guardò malissimo Chanyeol che sentì i brividi sulla schiena dalla paura. "Va bene! Andiamo!" acconsentì Chanyeol trascinando Audrey verso la strada che portava alla casa, lasciando che la madre li seguisse. "Casa nostra?!" quasi urlò Audrey appena si girarono. "Ho detto che conviviamo da un anno" rispose Chanyeol. "Un anno?! Com'è possibile che una ragazza di quindici anni vada a convivere con un... con uno della tua età?! Hai mentito alla donna che ti ha dato la vita" chiese Audrey sconvolta da tutto. "È perché le voglio un bene dell'anima che le ho mentito! Non ho mai avuto una ragazza fissa e lei vuole che, prima o poi, metta su famiglia" bisbigliò Chanyeol. Nel senso che vuole avere dei nipotini?". "Sì" rispose Chanyeol. "Questa cosa è del tutto incredibile! Ma fai così con tutte? Vedi una ragazza per strada, le dici che si chiama Isabel e che sarà la tua fidanzata, per ingannare una povera donna che continua a farsi dei film mentali su di lei che porta al parchetto i suoi nipotini? Ma sarai idiota?!" sbottò a bassa voce Audrey "Io non so niente di te e tu non sai niente di me, come puoi anche solo pensare di farla franca con tua madre! Se è vero che ora stiamo andando a casa tua, vedrà che non c'è la mia roba!" continuò lei. "Appiggia la testa sulla mia spalla" ordinò Chanyeol. "Eh?". "Fallo! Mia madre ci sta guardando" le rispose Chanyeol stringendola ancora di più. "Ad arrivarci alla tua spalla! Ti appendevano per i piedi da piccolo?" disse Audrey cercando di appoggiarsi al ragazzo "Ma almeno mi hai ascoltata?" chiese per il discorso prima. "Non ti spaventare ma devo farlo per rendere più credibile la storia" la avvertì Chanyeol. Audrey non poté neanche reagire che Chanyeol le stampò un bacio sulle labbra. Rimase stranita da quel gesto inaspettato ma le piacque parecchio. Sentì le farfalle nello stomaco e le mani le pulsavano. Questa volta fu lei a baciare le labbra a lui, alzandosi in punta dei piedi, in un gesto di necessità. Chanyeol si stupì del gesto "audace" della ragazza. L'aveva notata poco prima in lontananza e aveva capito che era quella giusta. Bassina, capelli mossi, sommersa nella sua felpa nera enorme, le gambe messe in risalto dai leggins neri e un paio di Nike nere e bianche. Non aveva un lembo di pelle scoperta e questo a sua madre era piaciuto, si vedeva. Ma, a colpirlo più di tutto il resto, era stato il suo rossetto rosso scuro che metteva in risalto le labbra che aveva appena baciato. Quand'era stato baciato, una scarica di brividi, gli aveva percorso tutta la spina dorsale. Era rimasto affascinato da quella ragazza, sembrava avere un bel caratterino

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Capitolo 2
*** Conoscersi ***


La casa di Chanyeol era veramente bella. Era in un inquetante ordine maniacale, non c'era una cosa fuori posto. Era accogliente e sui toni caldi dei gialli e dei rossi messi in risalto da una punta di nero. Le stanze erano tutte divise e ognuna aveva la sua mansione; non c'era, per esempio, la sala-cucina. "Isabel" la madre di Chanyeol chiamò Audrey che non rispose non essendo abituata ad essere chiamata così ritentò la signora. Chanyeol tirò una gomitata alla ragazza "Si?" rispose Audrey. "Le tue cose dove le hai? I vestiti, i trucchi o il pigiama?" chiese la madre ansiosa "Voglio vedere se sei una persona ordinata, è una cosa importante" disse come se da quella qualità dipendesse la pace nel mondo. Audrey si irrigidì ed iniziò a pensare velocemente ad una bugia da dire "Ehm... è che sono dovuta ritornare a casa mia dai miei perché mia madre non è più nel pieno delle forze e mio padre aveva bisogno di una mano in casa" disse riuscendo a convincere addirittura Chanyeol. "Mamma" si intromise Chanyeol "È quasi ora di cena e ti ricordi che ti ho promesso di farti assaggiare la pizza più buona del mondo? Io e Audrey andiamo a prenderla, la mangeremo qui in casa, tu rimani qui e riposati, ok?" propose lui. "Oh ma certo! Non vi ruberei mai questi momenti da coppia! Andate, andate pure!" li incoraggiò la signora. Chanyeol e Audrey uscirono quasi di fretta dall'appartamento e appena si chiusero la porta alle spalle, diedero inizio ad un'accesa conversazione. "Ma quanto cazzo puoi essere idiota?!" commentò Audrey scendendo le scale. "Scusa se non voglio far morire di crepa cuore la mia vecchia mamma" disse offeso Chanyeol. Uscirono dal condominio e si avviarono a prendere la cena. "Se questa storia deve andare avanti, almeno dimmi qualcosa di te" incominciò Audrey. "Il mio nome già lo sai, ho vent'anni anni, studio musica e canto, non ho mai avuto relazioni più durature di un week-end... e... ho solo la mamma" disse tutto con molta nonchalance ma con un velo di tristezza alla fine "Vai, tocca te" fece l'occhiolino ad Audrey e questa avvampò di colpo senza volerlo. "Ehm... mi chiamo Audrey Smith, o anche detta Isabel. Frequento la quarta in una scuola professionale di animazione. Ho già detto di avere diciassette anni e fin ad ora ho avuto una sola relazione, durata sì e no una settimana ed è finita abbastanza malino" Audrey arricciò il naso. "Perché? Cos'ha fatto?" chiese curioso Chanyeol. "Mi ha detto di essere gay e che io sono stata quella che gliel'ha fatto scoprire, mi ha anche ringraziata" rispose lei alzando un sopracciglio. "Cacchio...!" commentò Chanyeol. "Ma, stendendo un velo pietoso sull'argomento, continuiamo. I miei hobby sono ascoltare la musica, e credimi, se non fossi così impedita, suonerei il basso. Mi piace stare sul divano col mio gatto a dormire" disse infine Audrey facendo ridere Chanyeol. "Okay, prossima domanda. Come ti descriveresti? Nel senso che voglio che tu mi dica solo gli aggettivi che descrivano la tua personalità" disse Chanyeol gesticolando. "Sono lunatica, stronza, poco femminile e sbrigativa. Mi piacciono le cose semplici da fare, quelle complicate le lascio fare dagli altri, ma talvolta mi piace mettermi alla prova scegliendo la più difficile tra le opzioni" disse decisa Audrey "Ora tocca a te, descriviti". "Sono disponibile con tutti, allegro, confesso che qualche volta mi piace fare il pagliaccio perché mi piace quando le altre persone ridono grazie a me, non è egocentrismo questo... è che mi piace far sentire bene le persone" concluse lui soddisfatto delle proprie parole. "Prossima domanda" questo gioco piaceva ad Audrey, non aveva nessun segreto o faccenda imbarazzante da tener nascosta, era un libro aperto "Qual è la cosa che più odi?". "Non saprei... mmm... le bugie" rispose Chanyeol. "Proprio tu?" chiese ridendo Audrey. "È perché per una piccola bugia che è successo tutto questo!" si giustificò il ragazzo mettendo le mani in tasca cercando qualcosa "Ora tocca a te, la cosa che odi" ripropose. "In primis le persone e poi le persone che fumano, perché per stare bene hanno bis..." Audrey vide Chanyeol prendere dalla tasca una sigaretta e stava per accenderla. Entrambi si fermarono, uno di fronte all'altra. Chanyeol immobile, ricurvo sulla sigaretta che teneva tra le labbra con l'accendino nella destra e la sinistra chiusa a coppa per riparare la fiammella da un vento che sentiva soltanto lui. Lui sbatté gli occhi un paio di volte guardandando Audrey che aveva un'espressione indecifrabile sul volto. Come per ripicca Chanyeol accese la sigaretta e buttò tutto il fumo in faccia alla ragazza "È impossibile odiarmi" disse riprendendo a camminare. "Ma non sapevi di fumo!" protestò Audrey raggiungendolo, non se ne capacitava. Era stata abbracciata e baciata da Chanyeol ma aveva sentito tutto tranne la puzza di fumo. "Perché capita di rado che fumi una sigaretta, forse un paio di volte a settimana" poi guardò l'oggetto tra le sue dita che si bruciava lentamente "E questa è già la terza. È colpa tua" sentenziò lui. "Mia?! Non è colpa mia se vuoi rovinarti la vita" rispose Audrey offesa. Non poteva accettare di essere una potenziale artefice della cosa che odiava più al mondo. "Ma sono solo due! Cosa potranno farmi?" protestò Chanyeol un po' seccato. "Ma ora sono tre, che divanteranno quattro e poi cinque e cosi via" disse Audrey gesticolando animatamente. "Ecco! È proprio quando fai così che mi irriti e mi fai venire l'ansia!" disse lui e in un gesto di nervosismo, buttò a terra la sigaretta lasciata a metà. Dopo qualche secondo di silenzio "Stai inquinando" disse Audrey con tono accusatorio. "Cristo, smettila! Non ti sopporto già più e ti conosco da appena un'ora!" Chanyeol si trattenne dal schiaffeggiarla. Arrivarono alla pizzeria poco dopo, la conversazione e i bollenti animi si placarono e si azzerarono come se non si fossero mai parlati. Ordinarono le pizze e rimasero ad aspettare la consegna in silenzio. La camminata di ritorno fu piuttosto silenziosa, intervallata da qualche breve domanda e qualche breve risposta. Rientrarono in casa e la videro tutta sotto sopra. I divani erano schiacciati uno addosso all'altro verso una parete, i tappeti erano stesi sulla ringhiera del balcone e le finestre erano tutte spalancate. Non si poteva dire che facesse freddissimo, ma una corrente di aria fredda stava spazzando via i benefici della stufa a pellet in un angolo del salotto. "Mamma?" Chanyeol cominciò a guardare nelle camere. Trovò sua madre intenta a togliere delle ragnatele, che vedeva solo lei, dai muri. "Tesoro! Siete tornati! Spetta che finisco e poi vi preparo dei biscotti, okay?" disse la madre continuando a pulire. Chanyeol sospirò "Mamma, lì non ci sono ragnatele, è soltanto un'ombra sul muro. Vieni, abbiamo portato la pizza, tra poco si cena, ricordi?" il suo tono era quasi triste. Prima di cenare, Audrey, chiamò sua madre per avvisarla che avrebbe preso una pizza a casa di una sua amica e poi sarebbe stata lì a dormire. Dopo di ché ebbe un'accesa discussione al cellulare con questa sua amica perché voleva sapere il perché avrebbe dovuto coprirla nell'eventualità che sua madre l'avrebbe chiamata. La cena fu molto allegra, la madre di Chanyeol continuava a raccontare episodi di quando lui era piccolo ed erano un più divertente dell'altro. Dopo aver sparecchiato, il ragazzo invitò sua madre a dormire nella sua camera dicendo, che lui e Audrey, avrebbero dormito sul divano letto in sala. Senza tanti complimenti la donna si chiuse in camera. "Allora, farai la preziosa e mi dirai di dormire sul tappeto o mi inviterai a fare cose carine sotto le coperte per arricchire la tua collezione privata di ragazzi?" chiese Chanyeol sedendosi sul divano guardando Audrey fare la stessa cosa. "Non sono così cattiva da farti dormire per terra, ma nemmeno così poco stronza da darti la soddisfazione di concedermi a te" rispose Audrey appoggiando un gomito sullo schienale del divano, parlando con tono calmo e sorridendo. Chanyeol impazzì a sentire quelle parole pronunciate in quel modo da quella bellissima ragazza. Aveva una voglia irrefrenabile di toccarla come voleva lui, ma si tratteneva perché nella stanza accanto c'era sua madre che aveva (quando voleva) le orecchie bioniche, captavano all'occorrenza anche il rumore di un capello che si spostava. "È ancora presto, cosa vuoi fare?" chiese Audrey con lo stesso tono. Di sera le veniva da parlare così. "Prenderti qui, sul divano" pensò Chanyeol rimbambito. "Usi sempre questo tono di voce di sera? No, perché mi fa venire sonno" si giustificò lui schiantandosi la voce. "Sì. Ma cosa facciamo? È sabato sera in fondo" disse Audrey continuando a parlare in quel modo. "Non posso lasciare mia madre da sola in casa, quindi vediamo se in TV c'è qualcosa" disse Chanyeol prendendo il telecomando della TV. "No dai, piuttosto dimmi, per quanto andrà avanti questa storia?" chiese Audrey. "Non lo so" Chanyeol sospirò "Io ti consiglierei di venire qui ad abitare, sai, nell'eventuale caso, puramente fortuito, arrivasse mia madre" consigliò Chanyeol. "Allora dobbiamo stabilire delle regole" lo sfidò lei non ancora sicura di accettare la proposta del ragazzo. "D'accordo" approvò lui.

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Capitolo 3
*** Regole di sopravvivenza ***


"Prima regola" annunciò Audrey "Prego, sei il padrone di casa" gli cedette la parola. "Il bagno. Ce n'è uno, quindi al mattino ci vado prima io e poi te, io faccio più in fretta essendo un maschio" disse Chanyeol. "Tu credi? Guarda tutto questo cerone che ti metti in faccia! Ci vuole tempo per metterlo" disse Audrey scorrendo prepotentemente l'indice sulla guancia di Chanyeol e poi strofinandolo col pollice per togliere il fondotinta che le era rimasto sul dito. "Passiamo oltre" disse Chanyeol imbarazzato "Tocca a te fare la seconda regola". "Facendo animazione e laboratorio grafico, ho un paio di computer, un tablet e un pad grafico che valgono più di questa casa. Ergo, voglio che i miei lavori, che non sono mai andati sotto il 9-, non vengano toccati o pasticciati. Non ti deve nemmeno sfiorare l'idea di usare uno dei miei computer perché il tuo è scarico, chiaro?" spiegò Audrey con uno sguardo da pazza. "Sì" Chanyeol alzò le mani in segno di resa "Terza regola: mentre studio, dormo, mangio e vivo, mi piace stare tranquillo, quindi tu non devi arrecarmi nessun tipo di disturbo verbale, fisico va bene eccetto le sberle e calci. Riassumendo: tranquillità mentale e fisica" disse Chanyeol. "Quarta regola" annunciò la ragazza "Faremo a turno per far da mangiare. Non vale dire -Oggi non ho né tempo né voglia quindi ordino una pizza-. Vuoi la pizza? Te la fai! Non si compra. Un giorno cucinerò io e il seguente tu. Contenere le spese" decise Audrey e Chanyeol non ebbe da ridire. "La quinta regola, non hai il permesso di togliermi il fumo. Clausola: andrò fuori sul balcone a fumare anche con quaranta gradi sotto zero. Ma non puoi fare storie in quanto" disse Chanyeol serissimo e con la voce roca e bassa che si ritrovata, risultò minaccioso. "Sesta regola: rispettare lo spazio dell'altro" Audrey fece una pausa "Per esempio nel letto, io dormo a sinistra e tu a destra" Chanyeol fece per replicare, ma Audrey lo interruppe "Io non riesco a dormire se non ho il bordo del letto a destra, quindi decidi tu, o dormire serenamente a destra o non dormire affatto a sinistra con me che mi giro e rigiro per tuuutta la notte" il ragionamento filava e poi a Chanyeol piaceva dormire. "Settima regola. Di là, in sala musica..." Chanyeol venne interrotto da Audrey. "Ora che ci penso non mi hai fatto nemmeno vedere la casa" commentò lei "È molto scortese da parte tua". "In sala musica c'è una console da DJ che mi è costata un fottio..." venne interrotto di nuovo. "Come sei volgare!" disse infastidita Audrey. Chanyeol respirò profondamente per calmarsi "Posso continuare?" chiese irritato. "Prego" concesse lei. "Allora" Chanyeol sbuffò un'altra volta "Quella console vale molti soldi, come tutto quello che ha intorno. Vale a dire: gli strumenti, il computer, il mixer e tutti i cavi. Non sto dicendo che non ci puoi entrare in quella stanza, solo che devi avere la stessa cura e delicatezza con quegli oggetti come ne hai con i tuoi lavori. Quindi aver cura della sala musica" disse Chanyeol finalmente calmo. "Ottava regola: non hai il permesso di toccare i miei vestiti. Dalle scarpe ai maglioni alle gonne, tu non puoi toccare nulla di tutta la mia roba. Ora apriamo l'argomento biancheria: se vedi qualche personaggio delle tue fantasie perverse in giro per casa -molto difficile che accada-, non lo devi prendere e attaccarlo al tuo altarino satanico nel doppio fondo del tuo armadio, ma neanche vieni a darlo direttamente a me -mi vergognerei da morire-, lo appoggi sulla mia parte di letto" disse Audrey. "Okay..." Chanyeol rimase basito e poi, come faceva a sapere del doppio fondo nell'armadio? "La nona regola: non ti farò pagare la tua parte d'affitto, ma mi concederò delle libertà verso di te" disse con un sorriso malizioso. "Ad esempio? Sentiamo, cosa mi faresti?" lo sfidò Audrey. Chanyeol si avvicinò al viso di Audrey respirando con la bocca "Prima ti prenderei prepotentemente e ti farei sedere su di me" fece quello che disse "Poi ti toglierei la felpa e ti accarezzerei la schiena" la schiena di Audrey era liscia e morbida. Chanyeol fece scorrere le sue mani grandi sui fianchi della ragazza che ansimò pesantemente sul suo collo. Il ragazzo strofinò il naso sul collo di Audrey, poi le lasciò baci umidi sulla curva del collo, a succhiarlo avidamente e mordicchiarlo. Audrey venne scossa dai brividi che le invasero laschiena e si mosse sulle gambe di Chanyeol facendo scontrare i loro bacini. Chanyeol perse il controllo, attaccò la bocca di Audrey e facendo scontrare le due lingue che si cercarono con foga. Audrey ricambiò il bacio abbracciandolo e stringendolo a sé facendo aderire il suo corpo a quello del ragazzo. Chanyeol circondò la vita di Audrey con le sue braccia e la strinse forte, come se avesse bisogno di quel contatto per vivere, facendola accomodare meglio su di sé. Chanyeol le morse il labbro inferiore e lei gemette. Audrey continuava a dirsi "Ora smetto, non mi devo concedere così al primo che capita", ma era più forte di lei la voglia baciare quel ragazzo cosi dannatamente alto, bello e che sembra il Sesso in persona. Non avendo più fiato per continuare, dovette staccarsi da quel ragazzo perfetto. "Verrai qui a vivere subito da domani vero?" chiese speranzoso Chanyeol col fiatone. "Sì" rispose Audrey. "Toglimi la maglietta" la incoraggiò Chanyeol. "Okay" Audrey si morse il labbro. Con un agile movimento, Chanyeol si fece sfilare la maglietta e rivelò il corpo più bello che Audrey avesse mai visto, andò in dietro con la schiena e si sostenne con le braccia per far vedere meglio il suo corpo alla ragazza. Poteva diventre benissimo il modello anatomico di una classe di scienze, ogni muscolo era nel posto giusto e si vedeva chiaramente. Non era il muscoloso volgare del Body Builging o della boxe, era snello e ben piazzato. Audrey arrossì a quell'immagine e, per istinto, iniziò a passare una mano sul corpo perfetto del ragazzo di fronte a sé. "Anche tu non sei niente male" disse Chanyeol sotto voce all'orecchio della ragazza e mordicchiandole il lobo. Lui le passo ancora le mani attorno alla vita stretta dalla pelle nivea e delicata. Poi la sua mente perversa sorse un dubbio. "Terza o quarta B?" le chiese sfacciatamente. Audrey fece come aveva fatto prima lui con lei: si avvicinò al suo orecchio e disse a bassa voce "Seconda C" Chanyeol sebrò quasi restarci male sentendo la parola seconda "Torace da seconda coppa da più grande" specificò lei e lui si rilassò. "Mi fai impazzire" commentò Chanyeol piegando le gambe facendo cadere su di sé Audrey. Lui si sdraiò e loro visi erano di nuovo vicinissimi. "A quante ragazze hai detto questa frase?" chiese Audrey aspettandosi anche il numero cento come risposta. "Non ti concederai mai così facilmente, eh?" disse sospirando Chanyeol. "Ovvio, non sono mica una delle tue puttanelle sverginate da una botta e via che ti sei fatto nel corso degli anni. Capiterà certo che tu mi veda nuda o in lingerie, ma non puoi fartelo drizzare ogni volta" convenne lei sentendo l'effetto che aveva scatenato nei pantaloni di Chanyeol. "Ci dovrò fare l'abitudine" convenne Chanyeol. Ci furono, a seguire, cinque minuti buoni di silenzio in cui si guardarono. "Che ne pensi del Bondage?" chiese Chanyeol con naturalezza. "Sei una cosa impossibile!" sbottò Audrey esasperata scendendo dal divano e rimettendosi la felpa "Dai, schiodati dal divano che dobbiamo fare il letto" comandò lei.

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Capitolo 4
*** Conoscersi ***


La notte passò molto bene. A parte i primi cinque minuti. Audrey aprì gli occhi e si girò verso Chanyeol che le dava la schiena "Domani mattina non voglio avere brutte sorprese" gli intimò. Chanyeol si girò "Ma io sono un bravo soldato e rispetto sempre l'alzabandiera" disse lui quasi in un lamento "E chiamala brutta sorpresa...". Audrey per tutta risposta si girò dando le spalle a Chanyeol. Il mattino dopo li svegliò la madre aprendo violentemente le persiane della porta-finestra della sala. Dopo quel primo trauma, fecero colazione e, durante una serie di eventi "molto imbarazzanti" avvenuti in bagno per colpa di Chanyeol, riuscirono a prepararsi e ad uscire di casa, lasciando la madre in casa. Chanyeol accompagnò Audrey fino alla metro che l'avrebbe portata a casa, doveva andare a prendere le sue cose. Audrey doveva andare fuori città perché la sua casa era appena dopo la periferia, in mezzo alla tranquilla quanto desolata, campagna. Il viaggio sarebbe durato circa mezz'ora. Quando rientrò in casa, la madre la accolse come se fosse un soldato sopravvissuto alla guerra. Il padre fece il contrario. Non perché avesse un rapporto distaccato con la figlia, solo che era così per indole: freddo. Cone la figlia. Mentre Audrey aiutava a preparare la tavola per il pranzo della domenica con tutti i parenti, accennò alla storia del trasferimento a casa di Chanyeol. Omettendo che andava a vivere con un ragazzo, ovviamente. "Mamma, mentre ero a casa di Elisabeth, ieri sera, sua madre ha detto che vorrebbe che sua figlia diventasse un po' più responsabile prendendole una casa vicino a scuola" disse lei. "Dove vuoi arrivare Audrey?" chiese la madre. "Beh... mi ha chiesto di andare ad abitare con lei... sai... per dividere l'affitto" rispose la ragazza. "Non sarebbe male..." Audrey sulle prime pensò che sua madre avesse preso un forte colpo in testa per acconsentire ad una cosa del genere "Non dovremmo più pagare l'abbonamento della metro e del treno" riflettè sua madre "E tu? Cosa ne pensi?" chiese la donna al marito. "Ma sì. Almeno impara a sopravvivere" rispose il padre senza nessuna espressione in volto. "Allora da domani puoi iniziare a trasferire la tua roba. Affitteremo la tua camera e ti daremo il trenta percento per facilitarti con le spese" disse sua madre come se Audrey fosse sempre stata di troppo. "No, ma seriamente? Mi state mandando a vivere da un'altra parte senza farvi pregare?" Audrey era shoccata. "Certo" confermarono in coro i genitori. Audrey corse al cellulare per avvertire Chanyeol che sarebbe andata a vivere da lui. Conoscendo i suoi genitori, non avrebbero mai preteso di andare a vedere la casa, rispettavano molto la sua privacy. La sera prima, mentre Chanyeol era in bagno a prepararsi, aveva salvato il suo numero ma si era dimenticata di dirglielo. Era stato facile sbloccare il cellulare di Chanyeol. La password era Yeollie97. Ci era arrivata analizzando il suo nome e la sua data di nascita, avendo 19 anni poteva essere solo del 1997. Da Audrey "Ehi" Da Pirla (era così che aveva salvato Chanyeol) "Chi sei?" Da Audrey "Sono Audrey, ho chiesto a mia madre per la storia del trasferimento". Da Pirla "Ok...e cos'ha detto?" Da Pirla "Aspetta... cosa hai detto di preciso a tua madre?" Da Audrey "Le ho detto che la madre di una mia amica vuole insegnarle ad essere indipendente e che cerca una coinquilina per dividere le spese e mia madre ha detto che posso iniziare a traslocare da domani anche saltando la scuola" Da Pirla "Va bene" Da Pirla "Ma scusa, come hai fatto ad avere il mio numero?" Da Audrey "Mah... è stato un uccellino di nome Yeollie97 a dirmelo" Chanyeol non rispose a quel messaggio. Il resto della giornata passò nel piattume di come solo una domenica pomeriggio può esserlo. La mattina dopo Audrey si svegliò di buon ora, con un'insolita grinta addosso che quasi si preoccupò di apparire troppo vivace. Iniziò a fare degli scatoloni contenenti l'essenziale, anche perché non voleva occupare troppo spazio in una casa che non era la sua. Portò quasi tutti i suoi vestiti e le scarpe, per il resto portò poco e niente. I suoi genitori non si erano neanche preoccupati di chiederle se avesse bisogno di una mano per portare quei quattro scatoloni. Meglio così. Li fermò ad un carrellino, che non sapeva nemmeno di avere, con dello scotch. Dopo un travagliato viaggio in metro, riuscì ad arrivare alla fermata, salire le scale e superare i tornelli di uscita. In cima all'ultima rampa di scale, c'era Chanyeol che aspettava impaziente. "No ma tranquillo!" disse col fiatone Audrey in difficoltà mentre arrancava sulle scale "Non aiutarmi!". Il ragazzo non si mosse "Ce l'hai fatta ad arrivare" disse scazzato Chanyeol. "Continui a non aiutarmi!" gli fece notare Audrey. Sempre da sola, Audrey trascinò il suo carico fino all'appartamento di Chanyeol. Ringraziò qualsiasi Dio di qualsiasi religione per il fatto che la casa si trovava al primo piano e non al settimo. "Tua madre non c'è?" chiese Audrey non vedendo quell'arzilla signora scorrazzare in giro per casa. "È voluta tornare a casa sua" Chanyeol fece spallucce "Vieni con me" si risvegliò come da un momento di trance, prese per il polso la ragazza e la trascinò in camera sua "Questa è, come è nelle regole, la tua parte di letto e poi" andò ad aprire una porta sul muro a sinistra del letto "Qui, invece, c'è la mia cabina armadio dove ho liberato un posto per te". Audrey raggiunse Chanyeol dalla porta della stanzetta. La cabina armadio era grande almeno la metà della camera da letto che a sua volta era molto spaziosa. Chanyeol le aveva riservato circa i due quinti di quello spazio enorme. Nemmeno il suo armadio a casa era cosi grande. Dopo aver messo tutto in ordine, si stese sul letto a pancia in su come piaceva a lei. Iniziò a pensare che quella situazione era davvero troppo bizzarra e anormale. Si chiese anche il perché avesse accettato di entrare a far parte della vita di un'altra persona, mettendo in stallo la sua. Ma poi Chanyeol fece la sua comparsa sulla porta e ci si appoggiò, con le mani nelle tasche, a guardare la ragazza stravaccata sul suo letto in una posizione molto poco femminile. "Mi chiedevo..." disse Chanyeol attirando l'attenzione di Audrey "Com'è che ti chiami? Non mi ricordo più". "Audrey" rispose lei delusa, lei se lo ricordava il suo nome, "Pirla!" lo insultò mentalmente. "Troppo complicato per me. Sul cellulare ti ho salvata come "Bimba". Ti chiamerò così" disse Chanyeol. "Perché Bimba?!" Audrey si riteneva offesa. Chanyeol si avvicinò a lei e si abbassò per arrivare un po' più vicino "Perché sei piccola, sia come età che come altezza" le picchiettò una mano sulla testa. Audrey gli scansò la mano in malo modo "Non mi toccare". Chanyeol si stupì "Ah sì? Ieri sembravi di un altro avviso. Ti devo forse rinfrescare la memoria?" chiese salendo sul letto e guardandola con un sorrisetto malizioso. "Grazie non serve. La mia memoria a breve termine funziona quasi quanto quella a lungo termine" Audrey si mise a sedere di fronte a Chanyeol a gambe incrociate. "Allora..." Chanyeol avvampò "...io devo capire q-quando...sì...insomma...quando sei in quei giorni...". "Non ti preoccupare, ho già appeso il mio calendario fuori dalla porta del bagno" rispose Audrey senza troppi giri di parole.

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Capitolo 5
*** Lui ***


Park Chanyeol. Ragazzo normale, appassionato di musica a tal punto di farla diventare la sua unica ragione di vita, suona la batteria, la chitarra classica ed elettrica e il piano. Custodisce un segreto inconfessabile, è per questo che si è trasferito in uno stato piccolino, tranquillo e dove sarebbe completamente passato inosservato. Sa parlare perfettamente coreano, mandarino, inglese e spagnolo. Imparare la lingua dello stato in cui si era trasferito è stato un gioco da ragazzi per lui. Si è trasferito in un altro paese per colpa della scomparsa improvvisa del padre. Aveva una malattia incurabile e in uno stato troppo avanzato perché si potesse fare qualcosa. Il padre di Chanyeol aveva la demenza senile. Una malattia brutta e spietata che poggia i suoi tentacoli su una persona ed inizia a staccare, una per una, le spine dei neuroni. Per Chanyeol, suo padre era stato un faro di speranza, la luce che lo ha guidato nel buio fino alla luce ed un esempio di vita. Era stato lui a fargli conoscere la musica e a renderla il suo mondo. Chanyeol perdette suo padre sei mesi prima di decidere di mollare tutto: i suoi amici, il suo lavoro e la sua casa, per trasferirsi dall'altra parte del mondo. Aveva portato con sé sua madre e il mondo gli cadde ancora una volta addosso quando, tre settimane prima di incontrare Audrey, un bravo medico diagnosticò la demenza senile su sua madre. Lui l'aveva vista cominciare a perdere colpi, aveva riconosciuto dei comportamenti simili a quelli di suo padre all'inizio, così l'aveva portata a fare una visita che aveva dato un esito positivo. Decise di farsi forza e continuare ad andare avanti. "Questa è la sala musica" disse lui aprendo la porta in fondo al corridoio. Davanti agli occhi di Audrey si aprì una stanza enorme e piena di qualsiasi tipo di strumento. Era tutta insonorizzata e i pannelli erano verniciati di un rosso aranciato che si sposava benissimo con il parquet chiaro e i tappeti persiani sui toni caldi sparsi per terra. La ragazza fece un passo timoroso ed entrò. C'era un misto di profumi, si sentiva quello della cera per il parquet, il profumo di legno e quello di Chanyeol. "Bimba, sai suonare qualcuno di questi strumenti?" chiese Chanyeol risvegliando Audrey dall'estasi. "Ehm... il triangolo... il tamburello e... le prime cinque note di Astro del Ciel col piano" disse Audrey fiera di se stessa. "Bene..." commentò Chanyeol divertito. "Però mi piace tanto la musica. Gli unici generi che non ascolto sono l'Heavy Metal e il Cpop. Per il resto, tutti gli altri mi aggradano parecchio" disse Audrey. "Quindi anche il Kpop?" chiese curioso Chanyeol illuminandosi. "Sì, è il genere che ascolto di più" rispose euforica Audrey. Chanyeol era sempre più sorpreso da quella ragazza "Ma...q-quindi s-sai chi sono io, giusto?" chiese pensando al suo passato. "Che razza di domanda è?" Chanyeol sbiancò "Sei Park Chanyeol, il tipo appassionato di musica, puttaniere e che mi ospiterà a casa sua" rispose Audrey. Chanyeol tirò un sospiro di sollievo "Quali gruppi ascolti?" chiese ancora quasi ignorando gli insulti. "Big Bang, BTS, Miss A...quelli soliti, quelli che vanno ai MAMA" rispose Audrey insospettita dalle continue domande di Chanyeol. "E gli EXO? Non li ascolti?" chiese Chanyeol trattenendo il fiato. "Mah... sì... un paio di canzoni. Ma non li conosco molto". "Quali canzoni ascolti degli EXO?" chiese il ragazzo. "Lotto, Monster e Run. Ma perché tutte queste domande?" chiese Audrey avvicinandosi al ragazzo e guardandolo negli occhi. "Niente di ché, solo per sapere..." Chanyeol distolse lo sguardo. "No, non era solo "per sapere"" disse Audrey cercando imitare la voce di Chanyeol "Io lo so, nascondi qualcosa di grosso" lo mise alle strette Audrey. "Ti ho detto che era solo per sapere" insistette Chanyeol uscendo dalla stanza e camminando per il corridoio che portava in salotto. "Sei coreano..." disse Audrey seguendo il ragazzo. "Ma non mi dire!" Chanyeol fece finta di stupirsi interrompendola. "...sei coreano e la tua ragione di vita è la musica" ragionò Audrey "Avrai pur avuto qualcosa a che fare con il Kpop" disse lei. "Che razza di ragionamento è? È un po' come se dicessi: a te piace l'animazione, avrai pur lavorato con Hayao Miyazaki" Chanyeol gesticolò animatamente. Audrey fece un'espressione interrogativa, come per dire "Ma che cazzo vuol dire?". In ogni caso, Audrey aveva visto, quel suo distogliere lo sguardo e il comportamento schivo assunto all'improvviso: nascondeva di certo qualcosa. "Sarò la tua coinquilina per un certo lasso di tempo, ci dobbiamo per forza dire tutto: i nostri segreti, i nostri scheletri dell'armadio e le figure di merda fatte in pubblico" Audrey cercò di essere il più convincente possibile. Chanyeol smise di camminare, si girò verso Audrey e le mise una mano sulla testa "Un giorno te lo dirò" le promise facendo un grande sorriso un po' strafottente. "Lo sapevo che nascondevi un segreto. Tsh, coreani!" disse Audrey convinta che non le avrebbe mai rivelato questo "segreto", quindi si liberò del tocco del ragazzo e andò a sedersi sul divano "Sei stronzo" lei si girò a vedere la reazione di Chanyeol che assorbì l'affermazione come se ci fosse abituato "E pirla" ancora nessuna reazione "Ed egoista". "Perché sarei egoista?" chiese lui colpito da tutte quelle "belle" parole. "Perché anch'io ti avrei rivelato un segreto" disse lei facendo un sorrisetto furbo cercando di rendere la cosa allettante "Ma tu non vuoi condividere con me questo tuo segreto, quindi...". Chanyeol la fissò negli occhi per un bel po' aumentando la suspence "Non mi interessa" decretò mettendosi le mani nelle tasche e scrollando le spalle "Io vado a farmi un caffè, se vuoi favorire..." la invitò Chanyeol dirigendosi in cucina. Audrey soppesò la situazione e decise che le serviva qualcosa di forte. Arrivò in cucina, comunicante con la sala, e vide il suo coinquilino litigare con la macchina del caffè. Non era la Moka tradizionale o la macchinetta a cialde, ma un'antiquata Gaggia d'epoca che aveva lo stesso sistema delle macchinette del bar. Audrey sapeva perfettamente come si usava, suo padre era convinto che le cose professionali fossero le migliori, quindi aveva preso una macchina come quelle dei bar. "Spostati" disse Audrey e con molta poca grazia spinse Chanyeol da davanti la macchinetta. Gli intimò poi di sedersi su una delle sedie del tavolo mentre gli insegnava ad utilizzare l'aggeggio; finì il discorso con un bel "Tsh, coreani!" guardandolo con sufficienza. "Prendi molto sul serio il saper fare bene il caffè" commentò Chanyeol appena finita la sua tazzina. "'cause I'm addicted to coffee" spiegò Audrey intonando una sua versione di "Addicted" di Avicii. Chanyeol sorrise divertito e stupito. Anche se per pochissimo, aveva sentito Audrey cantare e aveva davvero una bellissima voce, bassa e calda. Audrey prese le tazzine sporche e le mise nel lavandino nell'intento di lavarle, ma venne dermata da Chanyeol. "Faccio io, Bimba" si offrì lui gentilmente per lavarle. "No faccio io, tu sei impredito" disse lei spingendo Chanyeol fuori dalla cucina. Il ragazzo rimase a fissarla appoggiato allo stipite della porta. Non dovette aspettare molto tempo che Audrey si mise a canticchiare "Sober" dei Big Bang. Poi smise di colpo come se non le andasse a genio quella canzone in quel momento, allora scelse dal suo repertorio di cantare "Grenade" di Bruno Mars e ad un certo punto si accorse di aver fatto un mash-up con quella canzone e "They don't really care about us" di Michael Jackson. Prese a cantare con più partecipazione prendendo la spugna insaponata e facendo finta che fosse un microfono. Chanyeol sorrise per quella scena. Non la trovava imbarazzante, solo simpatica e carina, e il remix non era per niente male. Per evitare di farla sentire in imbarazzo una volta finita la canzone, andò a stendersi sul divano e scrivere un po' ai suoi amici rimasti in Corea di cui sentiva la mancanza.

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Capitolo 6
*** Verità ***


Quella mattina passò troppo in fretta per Audrey. Di solito il tempo passava lentamente e in modo snervante, ma non era così con Chanyeol. Era un ragazzo solare e calmo e stare con lui era piacevole. Chanyeol stava girando per la casa a vedere se tutto fosse in ordine, quando vide che Audrey si era intrufolata nella sala della musica e stava armeggionado con la sua console. Non aveva sentito la musica perché la ragazza, sapientemente, si era messa le cuffie. Muoveva la testa a ritmo della musica che ascoltava ed era tutta impegnata a muovere i piatti e a modificare gli alti e i bassi. Per la centesima volta, Chanyeol si stupì delle doti nascoste che la ragazza gli buttava in faccia senza sosta. Audrey stava in piedi chinata sulla console e ascoltava una delle canzoni più belle (secondo lei) che la musica Kpop avesse regalato al mondo. Cominciò a tenere il ritmo battendo il piede destro per terra, quel movimento si trasformò in una sequenza di passi continua e, a volte, varia che produceva circa la canzone che stava scoltando. Audrey alzò lo sguardo e incontrò quello di Chanyeol. Immediatamente si tolse le cuffie e abbassò lo schermo del computer come per illudere Chanyeol che non stava facendo niente. "Cos'era quello?" chiese Chanyeol indicando i piedi della ragazza. "Ehm... q-quello non era assolutamente niente. Una cosa che mi viene spontanea, una specie di tic" si giustificò in imbarazzo la ragazza. "Avrà pur un nome" la sollecitò lui con un sorriso. "È solo una cosa da sfigati come me" liquidò velocemente lei. Ma poi si arrese allo sguardo pressante del ragazzo "È il passo broadway di Tip Tap" spiegò lei. Con grande stupore, Audrey si accorse che Chanyeol non era scoppiato a ridere come avevano fatto tutti quelli a cui l'aveva detto; era piuttosto compiaciuto e stupito. "Wow" disse Chanyeol avvicinandosi "Sei... fantastica, com'è possibile che una sola persona sappia fare così tante cose?" la elogiò. Audrey sorrise, era la prima volta che le facevano un complimento simile. "Vediamo cosa stavi facendo" disse Chanyeol curioso interrompendo le paranoie mentali di Audrey, che si stava chiedendo come poteva rispondere alla domanda senza sembrare egocentrica o superba. Aprendo il computer, il ragazzo notò che il programma di remixaggio delle canzoni era aperto. La scelta della canzone lo scosse a tal punto che gli sembrò che il cuore saltasse un battito. "S-si... mi dispiace, non ho avuto il permesso di usare il tuo comp..." tentò di scusarsi Audrey. "Freal luv... ti piace seriamente questa canzone?" chiese incredulo Chanyeol ed un po' intimorito. "Marshmallo è fantastico! E poi la base e il ritornello sono bellissimi" disse Audrey esaltandosi. Chanyeol non rusciva a credere che fosse così stupida da non arrivarci! Questa volta era andata molto vicina a scoprire la sua identità, se non, addirittura, andata letteralmente a sbattere! Era così frustrante aver voglia di confessare tutto ma non poter dire niente per poter vivere in pace. Audrey, però,  non era così stupida. Aveva già capito gran parte della situazione ma voleva che fosse Chanyeol a raccontarle tutto, come le aveva detto. Era il suo segreto e lui, se voleva, poteva dirglielo come, del resto, poteva anche non farlo. Però voleva comunque strappargli qualche parola dalla bocca, per accertarsi che le sue supposizioni fossero vere. "Anche Tinashe è molto brava. È uno dei featuring più belli del mondo" disse lei euforica. "Mmm sì... però mi pare che ci fosse un terzo artista che ha cantato insieme a loro, no?" fece notare Chanyeol tamburellando le dita sul tavolo con una finta aria di menefreghismo. "Ah sì..." Audrey aveva fatto centro "Quello con il mega giubbottone con la stella satanica sulla schiena?" fece una pausa di intendimento e Chanyeol annuì "Ma nel video non si vede bene in faccia, c'è una strana luce rossa che non fa vedere niente se non il naso. Ma secondo me è un artista pescato dalla strada all'ultimo oppure un cantante in decadenza, dopo il primo successo, che ha venduto l'anima per aver ancora uno sprazzo di celebrità" giudicò Audrey. Non diceva per davvero, stava solo testando le reazioni di Chanyeol. Infatti, il ragazzo divenne improvvisamente scuro in volto e iniziò a guardare male Audrey. Non poteva sopportare quelle parole. Allora esplose. "Sono io!" disse Chanyeol quasi urlando. In risposta Audrey fece una faccia tra l'attonito e l'interrogativo. "Io sono Park Chanyeol" si indicò. "Lo so chi sei" disse ormai solo attonita Audrey "Hai una crisi d'identità? È preoccupante" aggiunse. "Non in quel senso!" disse gesticolando animatamente Chanyeol iniziando a vagare per la stanza con le mani tra i capelli "È difficile da spiegare". "Dai, a parole tue" lo sollecitò Audrey con una nota di presa per il culo. Chanyeol smise mi camminare fermadosi proprio di fronte alla ragazza "Devi promettermi che quello che ti sto per dire rimarrà tra queste mura" le fece promettere Chanyeol. "Aspetta, per far si che il mio cervello assorba tutto quanto mi servono un divano e un bicchiere d'acqua" disse seria Audrey avviandosi in cucina con passo spedito. Chanyeol la aspettò sul divano. Audrey fece tutto di fretta perché aveva paura che se fosse passato più di un minuto lui avrebbe cambiato idea e non le avrebbe più detto niente. "Dimmi tutto, sfogati" disse lei buttandosi sul divano e incrociando le gambe. Chanyeol prese un lungo respiro "Allora, tutto ha inizio quattro anni fa, nel 2012. Qualche anno prima ero un ragazzino che viveva in un quartiere popolare a Seoul e mi piaceva da impazzire la musica, fu mio padre a trasmettermi questa passione. Quindi, un giorno stavo ritornando da scuola e un signore mi ha fermato e mi ha chiesto se sapevo cantare, ho risposto di sì e allora lui mi ha dato un cartoncino da visita della SM Entertanment dicendomi poi di presentarmi il giorno dopo. Il giorno dopo mi sono presentato, mi hanno fatto fare un provino e, qualche giorno dopo, mi hanno preso come trainee" Chanyeol fece una pausa per pensare bene alle cose che doveva dire, ce n'erano così tante "Dopo un po' di anni, nel 2012 appunto, la SM ha riunito dodici ragazzi, tra cui io, chiamandoli EXO. Ero esaltato all'idea di sfondare nel mondo della musica, come avevo sempre sognato e poi quei ragazzi erano davvero simpatici e affabili, andavano veramente d'accordo anche perché condividevamo un unico sogno" disse Chanyeol con un bagliore di tristezza negl'occhi. Audrey non aveva parole ma tentò di dire qualcosa lo stesso "Ma quindi tu hai lasciato gli EXO?" chiese allibita. "Sì... mi è dispiaciuto molto lasciare i ragazzi, ma non avevo scelta. Il successo è arrivato tutto insieme e continuava a diventare più grande e la nostra agenda era sempre piena, tutti i giorni avevamo qualcosa da fare, era diventato insostenibile e pesante. Alla fine, per me, ogni giorno era diventato uguale ed era estenuante tirare avanti in quel modo all'infinito. Avevo già parlato con il mio manager del fatto di uscire dagli EXO, ma lui mi ha convinto a restare" Chanyeol sembrava sempre più afflitto e triste. "E allora cosa ti ha fatto andare via definitivamente?, Audrey aveva un tono neutro, aveva paura di ferire i suoi sentimenti ulteriormente. "Poco tempo dopo aver pensato di uscire dal gruppo, a mio padre è stata diagnosticata la demenza senile" Audrey si mise una mano davanti alla bocca costernata "Il medico diceva che era una malattia galoppante che, a lungo andare, mio padre avrebbe perso sempre di più la testa e il suo fisico sarebbe stato soggetto a qualsiasi tipo di malattia" disse Chanyeol con la voce rotta liberando una lacrima "Aveva solo cinquant'anni" Chanyeol non si trattenne più e si liberò in un pianto silenzioso. Audrey lo strinse in un forte abbraccio "Ssh, calmati. Ci sono io qui io adesso, ssh" disse lei sussurrando e dondolando a destra e a sinistra per consolarlo alla fine scoppiò in un pianto silenzioso. Chanyeol si distese sul divano, trascinò con sé Audrey e le fece appoggiare la testa sul suo petto. Rimasero così per interminabili minuti finché non si addormentarono entrambi.

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Capitolo 7
*** Chanyeol a scuola ***


Audrey si svegliò per prima sentendo la pancia di Chanyeol brontolare per la fame. Questo le fece ricordare che non aveva nemmeno pranzato. Nel momento in cui si alzò, si svegliò pure Chanyeol. Rimasero per qualche istante a guardarsi e poi scoppiarono a ridere indicandosi a vicenda. "Hai gli occhi rossi!" disse Audrey continuando a ridere "Poi, con la faccia da "nanna" che hai, sembri fatto!" aggiunse lei sbellicandosi dalle risate. "Guarda che la tua faccia non è tanto diversa dalla mia" disse Chanyeol ridendo anche lui. Le risate andarono scemando fino a quando Audrey si illuminò. "Facciamo da mangiare?" chiese impaziente. "Ti va del sushi?" chiese Chanyeol strofinandosi le mani una contro l'altra. "Sì bravo! Così va a puttane la terza regola" disse Audrey alzandosi in piedi facendo sembrare quel movimento faticoso. "Ti ricordi tutte le regole?" chiese con un'espressione schifata Chanyeol. "Sì" Audrey guardò il ragazzo con sufficienza "Le ho trascritte su un foglio e appese al frigo con una bellissima calamita a forma di teschietto" disse entusiasta. Chanyeol portò gli occhi al cielo e si alzò dal divano pure lui. "Però ci sta del sushi" confermò Audrey avviandosi in cucina. "C'è un ristorante fusion qui all'angolo della strada che fa anche consegne" disse Chanyeol sedendosi al tavolo ed iniziando a comporre il numero. Chanyeol scelse il sushi anche per Audrey senza consultarla e la cosa le diede molto fastidio, ma non si lamentò più di tanto perché le scelte del ragazzo erano state ottime. Una volta che, il ragazzo nerd, svogliato e con l'acne, gli portò il loro ordine, corsero in cucina ed iniziarono subito a mangiare. "Un solo minuto di più ad aspettare e mi sarei mangiata le gambe del tavolo" disse Audrey impugnado magistralmente le bacchette. Il sushi era davvero buonissimo... o così sembrava, quando si ha fame si mangerebbe qualsiasi cosa. "Sei una piccola fognetta, eh Bimba?" commentò Chanyeol guardando la ragazza abbuffarsi di uramaki California. "Non ti sei scelto una coinquilina barra ragazza-per-finta fine, leggiadra e gentile" disse in risposta Audrey con la bocca piena e indicandolo con le bacchette "Piuttosto una taccagna e acida scaricatrice di porto". Chanyeol fece un'espressione come per dire "Complimenti!". Era divertente stare con lei, era tenera ma stronza, carina ma non troppo. Era un mix esplosivo che lo faceva impazzire e divertire nel contempo. "Ah! Ho dimenticato!" scattò Audrey. Si alzò dalla sedia e corse in camera. Ritornò dopo pochissimo con delle scartoffie in mano che sventolava in aria con aria felice e baldanzosa. "Allora" fece un sorrisetto furbo "Oggi sono stata assente da scuola e la mia mammina non c'è per potermi firmare la giustifica per domani" mise il labbruccio "E tu sei maggiorenne..." fece intendere la fine della frase allungando i fogli a un Chanyeol perplesso. Erano dei fogli per delegare Chanyeol come responsabile di Audrey. "Mi sono presa la libertà di fare la foto della tua carta d'identità e di fotocopiarla, sai... è la prassi" spiegò velocemente Audrey. "Tu hai fatto cosa?! Bimba, non puoi fare certe cose! È un documento personale e ti dovevo dare il mio permesso" disse irritato Chanyeol guardandola dal basso seduto sulla sedia. "Se non firmi la mia giustifica, entro due giorni mi manderanno in vicepresidenza, i quali, mi faranno entrare con la loro giustifica solo il terzo giorno e poi chiameranno a casa per chiedere ai miei genitori cosa sta succedendo. Dopo di ché sarai tu avedertela con l'ira funesta di mia madre" spiegò Audrey con un sorriso diabolico. "Perché l'ira funesta?" chiese dopo tutto Chanyeol. "Perché mia madre è d'accordo perché tu, la madre della mia amica, metta una firmetta quando sarà necessario... chessò, per una gita, un'uscita anticipata o un'entrata in ritardo... cose così. Ah, mia madre pensa che tu sia una simpatica signora di mezz'età che va tutti i sabati dal parrucchiere a farsi fare i bigodini mentre spettegola con le sue amiche" disse Audrey. Chanyeol guardò Audrey di sottecchi allora la ragazza arrivò all'orecchio del ragazzo per sussurrargli "Basta solo una firma in calce di ogni foglio" gli fece notare parlando con la stessa voce che lo faceva impazzire tanto. La schiena di Chanyeol venne percorsa da un serie di brividi che terminavano tutti lì. "Va bene Bimba, hai vinto" cedette Chanyeol prendendo la penna spuntata fuori dal nulla dalla mano di Audrey e firmando le carte. "Questo invece è il libretto scolastico" Audrey gli porse un librettino azzurro plastificato con due inserti, uno per le giustifiche e l'altro per i voti "Ho già compilato la richiesta". "Motivo: salute... seriamente?" chiese divertito Chanyeol. Guardando il libretto fu molto sollevato dal fatto che erano quasi a dicembre e aveva fatto solo cinque assenze. Sembrava poi una ragazza tranquilla per cui non bisognava prendersi la responsabilità perché era stata beccata a farsi una canna in bagno. Quindi, dopo sofferti conflitti interiori, decise di accettare tutto. Finirono di mangiare, sparecchiarono e lavarono i piatti insieme. Audrey era abituata ad essere agevolata su tutto quando era a casa, aveva per esempio una lavastoviglie e una lavatrice che nell'appartamento di Chanyeol mancavano, ma comunque sapeva adattarsi ed essere responsabile per la sua sopravvivenza e quella altrui. Era stata educata dai suoi genitori in modo tale che non dovesse mai dipendere da nessuno, per trovare il modo più veloce e intelligente di fare le cose e ad osservare gli altri come facevano certe cose per poi copiarle e trovare un metodo proprio. Erano sul divano a guardare un po' di televisione. Niente programmi interessanti, niente film, una noia mortale, pensò Audrey. "Ti tieni in contatto con i tuoi amichetti coreani?" chiese Audrey prendendo il cellulare e sbloccandolo. "Sì, certo" lo sguardo fu catturato dallo sfondo della home del cellulare di Audrey "Ma quello è Baekhyun" disse sorpreso. Audrey si mise le mani sulle guance a mo' di "Urlo" di Munch "Oh oye Kkaebsong! I got a shock!" disse imitando perfettamente Baekhyun in "EXO showtime" nell'episodio della casa stregata. Chanyeol scoppiò in una fragorosa risata buttando in dietro la testa e battendo le mani, come suo solito. "Yeollie, sembri una foca" disse ridacchiando Audrey. "Ah che bei ricordi" disse Chanyeol asciugandosi le lacrime. Ad Audrey scappò l'occhio all'orologio del lettore DVD. Erano già le undici. "Io vado a prepararmi o domani non mi sveglio più!" Audrey corse in camera a prepararsi per la notte lasciando un Chanyeol stranito da quello scatto. La ragazza aveva lasciato il cellulare sul divano, tutto solo soletto, che lo chiamava e diceva "Chanyeol, dai una sbirciatina, solo una! In buona fede!". Capendo che stava dando i numeri, scosse un po' la testa e sbatté un paio di volte gli occhi per risvegliarsi e far sparire la voglia di sbirciare. Ma il telefono era sempre lì. Lo prese e lo accese. Pin. In quel momento, nella sua mente, partirono talmente tante Madonne che Chanyeol si stupì di sé stesso. Il cellulare in questione era un LG e si ricordò che aveva un massimo di quattro cifre anche se, per depistare, sulla tastiera del blocco schermo si poteva digitare un numero infinito di cifre. Provò a farsi furbo e ripensare a tutti i particolari delle loro conversazioni, se ci fosse stato anche solo un piccolo suggerimento. Iniziò a digitare 11, il giono del compleanno di Audrey, ma ne macavano ancora due... "01" disse Audrey alle sue spalle guardando il cellulare dall'alto "Dopo l'undici scrivi 01". Il cellulare si sbloccò. "Hai preparato la cartella per domani?" chiese Chanyeol mente cercava di decifrare le icone cambiate con Cocoppa. "Si mamma, ci ho messo dentro tutti i libri che ho portato DA SOLA fin qui in METRO facendo pure le SCALE SENZA IL TUO AIUTO!" disse Audrey alzando la voce a scatti. "Sei schizofrenica?" chiese divertito Chanyeol. "Meh, non sempre, va a giorni" spiegò Audrey facendo spallucce "Ora devo proprio andare a letto" scattò di nuovo come se fosse subentrata un'altra persona a guidare il suo corpo. Chanyeol la raggiunse in camera e lei si stava già mettendo sotto le coperte. "A che ora ti svegli di mattina? Sai, per evitare traumi domani" chiese Chanyeol rimanendo sulla soglia con le mani in tasca. "Di solito alle sei e un quarto ma penso che, siccome qui è leggermente più vicino, mi sveglierò alle sei e mezza" disse Audrey "P. S. Ti ho preso la sveglia" aggiunse picchiettando sull'oggetto sul comodino di finaco a lei. Dopo aver dato a Chanyeol la buona notte, si rannicchiò sotto le coperte piegando le gambe e portandole al petto. Per Chanyeol era una delle visioni più tenere che avesse mai visto. Si distese anche lui, ma sopra le coperte e stette a guardare quella massa informe di capelli mossi che usciva dalle lenzuola e le coperte che si alzavano e si abbassavano a ritmo con il respiro di Audrey. ....................... "Bimba" Chanyeol continuava a chiamarla ma lei non si svegliava "Bimba?" ritentò scuotendola senza ricevere nessun segno di vita. Quella notte aveva sperimentato cosa significava addormentarsi dopo Audrey. Riassumendo: tallonate negli stinchi, gomitate e versetti nel sonno. La massa informe di capelli era diventata arruffata e si era allargata a macchia d'olio su tutto il cuscino. Audrey, per quanto potesse sembrare "formato tascabile", quando dormiva non lo era per niente. Chanyeol iniziò a cercare il viso di Audrey sotto i suoi capelli. "Dov'è Bimba?" disse vedendo che ormai la ragazza era sveglia, pian piano e con delicatezza iniziò a spostare le ciocche di riccioli ribelli "Eccola qua!" disse come se stesse parlando con una bambina di tre anni. "Piantala, sei imbarazzante" disse la ragazza mettendosi a sedere e soffiando via una ciocca che le ricadeva sul viso. La ragazza dette un occhio alla sveglia per controllare se fosse in tempo, sei e trentatre perfetto. Si avviò in bagno canticchiando la versione di Avicii di "Feeling Good". "It's a new dawn, It's a new day, It's a new life for me And I'm feeling good" cantò infine con più enfasi. Chanyeol era sorpreso di sentire quanto la voce di Audrey si potesse adattare bene alla musica soul e jazz. Ci avrebbe fatto un pensierino. "Bimba" la chiamò lui. "Dimmi" rispose lei dal bagno. "Ti accompagno a scuola in moto se, quando ritornerai a casa, farai una cosa per me" propose Chanyeol. "Se è un piano per la realizzazione delle tue fantasie perverse perché in questo periodo nessuno te la da, scordatelo" disse Audrey mentre si sfilava la maglia del pigiama. "Metti la canottiera della salute? Seriamente?" la prese in giro Chanyeol accostandosi alla porta. "Sì" rispose sprezzante Audrey "Soffro molto sia il freddo che il caldo" spiegò lei "E poi proprio tu mi vieni a prendere in giro che metti i pantaloni nelle calze" disse Audrey arricciando il naso e portando il suo sguardo alle caviglie del ragazzo. "Va bene... hai vinto la battaglia ma non la guerra Bimba" rispose per le rime Chanyeol alzando le sopracciglia "Ma quindi per dopo scuola? Farai una cosa per me in cambio di un passaggio?" chiese iniziando a spogliarsi partendo dalla maglietta e lanciandola sul letto. "Sì..." Audrey rimase incantata dagli addominali e seguì Chanyeol fino alla cabina armadio per evitare di interrompere quel contatto visivo. Il ragazzo mise una mano sulla maniglia, ma si accorse della presenza della sua coinquilina alle sue spalle. Si girò con un sorrisetto strano in volto. Guardava dall'alto Audrey che lanciava continue occhiate furtive dai suoi addominali ai suoi occhi. L'aveva colta con le mani nella marmellata. "Puoi toccarli se vuoi" le diede il permesso. Era molto divertito da tutto ciò. Audrey, stando tutta ricurva su se stessa come per rendersi più piccola, allungò una mano e le sue dita entrarono in contatto con la pelle bollente di Chanyeol. Le sembrava di toccare uno di quei mobili barocchi tutti bombati e ben definiti solo che caldi. La sua mano salì dall'ombelico fino a sotto lo sterno e poi sulle costole, era invasa da una sensazione strana, che le metteva ansia, come se non avesse fatto subito qualcosa, sarebbe stata anche peggio. Scosse la testa risvegliandosi e dandogli uno schiaffetto sulla pancia "Mettiti qualcosa addosso, se no ti prenderai un raffreddore. E per quanta voglia io abbia di rimanere a casa da scuola per accudire il mio "povero coinquilino" malato, non ho voglia di fare tutto ciò, intesi?" con questo spinse Chanyeol nella cabina armadio.

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Capitolo 8
*** Dris ***


"Chi è quel bel ragazzo misterioso che ti ha portata a scuola?" chiese la vicina di banco di Audrey. "Nessuno" rispose lei iniziando a tirare fuori gli astucci e il quaderno. "Non può essere "nessuno" per accompagnarti in moto fino a scuola" si intromise quella seduta davanti a loro. "Nessuno che possa interessare" Audrey doveva tenere segreta l'identità di Chanyeol, era arrivato lì per vivere una vita tranquilla senza saseang. "Almeno dicci quanti anni ha e se è straniero" ci provò la vicina di banco. "Okay! È il mio cugino figo polinesiano acquisito e ha sette anni in più di me, è qui perché si è ribellato ai genitori ed è venuto perché sapeva di avere dei parenti, vi piace come storia?!" disse infastidita Audrey. "Te la sei appena inventata?" chiese quella davanti a lei sporgendosi indietro con la sedia guardandola inquisitoria. "È a tua discrezione, sta a te scegliere se crederci o meno" disse Audrey alzando le braccia in segno di resa. Oltre a questo piccolo intoppo, la giornata di Audrey trascorse noiosamente. Durante gli ultimi dieci minuti di scuola scrisse a Chanyeol di aspettarla all'angolo della strada più lontando dalla scuola per evitare che qualcuno lo vedesse e lo riconoscesse. La campanella suonò a spasmi, in quella scuola non si poteva avere una cosa, che fosse una, che funzionasse o facesse quello per cui era stata costruita. La mandria di studenti defluiva nei corridoi troppo stretti per tutti. Audrey si trovava schiacciata tra tipi che puzzavano di sudore e fumo e tipe che sapevano pesantemente di creme caramel e sbanfo. Erano, in fondo, gli odori che impregnavano i muri e che quindi era abituata a sentire. I fumatori si concentravano tutti appena scese le scale fuori da scuola e Audrey era costretta a fare lo slalom tra nuvole di fumo e sigarette incandescenti. Mentre stava quasi uscendo per andare da Chanyeol, qualcuno le mise un braccio sulle spalle e stampò un bacio sulla guancia sinistra. "Ciao Dris" Audrey circondò la vita del ragazzo per stringersi a lui e ricambiò il bacio. "Come va? Oggi non ti ho vista fuori da scuola" chiese Dris curioso. Dris era stato compagno di scuola di Audrey per tutto il biennio ed era anche il suo migliore amico. Purtroppo in terza si erano dovuti separare perché erano stati smistati in classi diverse e quindi si potevano vedere solo durante gli intervalli e fuori da scuola. Dris era un bellissimo ragazzo, più alto di un palmo rispetto ad Audrey, biondo, con gli occhi azzurri ed uno splendido sorriso gli illuminava il viso appena vedeva la sua amica. Lui era innamorato perso di lei e Audrey lo sapeva, ma non diceva nulla per paura di alterare e rovinare la loro relazione. "Oggi sono arrivata in ritardo, e anche di molto per questo che non mi hai vista" mentì lei. Quella mattina l'aveva ignorato completamente per non destare sospetti. Dris continuò a camminare sulla strada per la metro stringendo amorevolmente Audrey. Lei si fermò al bivio tra la strada che l'avrebbe portata da Chanyeol e quella della metro. "Ehm... Dris... devo andare a fare delle commissioni per mia madre, oggi prendo l'altra strada" lo avvisò lei. "Vengo con te?" chiese Dris sentendosi come trafitto da una freccia. "No, non ce n'è bisogno" rispose prontamente Audrey senza sembrare impulsiva, gli aggiustò il colletto del giubbotto "È... è una sorpresa" gli sorrise e gli fece l'occhiolino. "Allora ci si vede domani" la salutò Dris dandole un bacio sulla guancia e vedendola allontanare finché sparì dietro un angolo. ..................... "Ma ammazzati!" squittì Audrey infastidita. Quando era irritata la sua voce tendeva a diventare acuta e fastidiosa come le unghie sulla lavagna. "Ti ho chiesto una cosa" Chanyeol non ne poteva più, ma gli serviva la voce di Audrey per il compito. "Scordatelo, non canterò per te" riformulò lei. "Allora fallo per la mia media scolastica" la implorò lui seguendola in sala musica. "Okay, ma dopo mi farai tutti i compiti di matematica" disse lei. "Sono discalculico" rispose Chanyeol. "Allora quelli di italiano" cambiò Audrey. "Sono dislessico, disgrafico e coreano" rispose di nuovo lui. "Uffa! Se canto cosa mi dai in cambio?" chiese Audrey portandosi le mani sui fianchi. "Piacere" rispose lui prontamente. "Non sono una puttana" ribattè lei contro la sua volontà, voleva ancora toccarlo e baciarlo, ma questo andava contro i suoi principi. "Puoi cantare intanto?" chiese anche lui irritato passandole il foglio con il testo della canzone. Audrey lo accettò, ma glielo restituì subito dopo "Non mi serve, so questa canzone a memoria". Chanyeol sbuffò ancora più irritato "Va bene, ora vai davanti al microfono uno che ti devo registrare, indossa le cuffie e inizia a cantare solo dopo il mio segno, ricevuto?" chiese lui prendendo posto alla scrivania, accendendo il computer collegandolo alla console. Dopo un po' Chanyeol le diede il via e lei cantò seguendo la base. "Freal luv, freal luv, freal luv, freal luv, Know no limits to feel the throw. When the world stops sprinning, I'll know it's you. Searched all night, like a spotlight, for the one to show. Could it be you? Could it be me? Only way to know. I'm all yours when you really wanna take me there. Don't let me go, nowhere, I'm give it all up for you, I swear. Only for real luv". Audrey mentre cantava sembrava libera, così viva, così sé stessa. Chanyeol rimase incantato che non fece nemmeno partire la registrazione. La vedeva bellissima mentre teneva gli occhi chiusi mentre cantava e muoveva piano le mani su e giù, quasi come se il movimento l'aiutasse nel regolare la voce. Quando finì di cantare Audrey aprì gli occhi e rimase a fissare Chanyeol che la guardava incantato come se fosse la fotografia di un cielo stellato che non avrebbe mai potuto vedere. Audrey continuava ad osservare Chanyeol, dal suo respiro, dal modo in cui batteva le palprebe, da come era seduto e dai suoi movimenti impercettibili si poteva capire quello che stava pensando; era palesemente attratto da lei, ma Audrey non voleva legarsi così a lui come con nessun altro. Aveva stabilito che avrebbe avuto un ragazzo, ma solo dopo una volta conseguita una laurea, un master e aver ottenuto un lavoro solido e ben pagato. Chanyeol si alzò dalla sedia come un automa, voleva stringerla a sé, toccarla e baciarla. Non sapeva perché avesse questo desiderio... ne sentiva il bisogno ecco tutto. Audrey al movimento del ragazzo entrò nel panico. Non poteva succedere, non doveva assolutamente succedere! Con grande difficoltà distolse lo sguardo da quello di Chanyeol, disse qualche parola di congedo che si dimenticò subito dopo ed uscì dalla stanza. Non si parlarono più per tutto il resto della serata e a cena. Subito dopo mangiato Audrey preparò subito la cartella e se ne andò a letto dopo essersi fatta una doccia veloce. Chanyeol la seguì in camera, ma si fermò sullo stipite. "Domani ti accompagno io?" le chiese. "No, mi sveglio prima e prendo la metro" rispose lei fredda. "Okay... notte" disse Chanyeol andandosene senza aspettarsi un saluto in cambio, il quale non arrivò. Si mise a lavorare col computer sul divano, ma non riusciva a concentrarsi. La sua mente era invasa da continue domande sul perché Audrey si era comportata in quel modo. Aveva drasticamente cambiato atteggiamento, aveva preso tutto d'un tratto le distanze da lui. Era strana. Era stata sicuramente quella canzone. Il significato compromettente, l'elettricità che si era creata tra loro. Un insieme di cose che il suo piccolo corpicino non era stato in grado di sopportare. Forse lei non provava dell'attrazione verso di lui. O forse lui si stava facendo delle paranoie mentre aveva solo una coinquilina lunatica.

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Capitolo 9
*** Ispirazione ***


Audrey non riuscì a svegliarsi prima e quindi dovette accettare il passaggio offertole da Chanyeol. Si strinse forte a lui sentendo ogni muscolo che si muoveva quando alzava le braccia per metterle sul manubrio, d'altronde indossava solo una maglietta bianca di cotone a maniche corte. La sua schiena era calda e profumava di lui. Quanto le piaceva il suo profumo, sapeva di acqua di colonia, dopobarba e di lui e la faceva stare bene, le trasmetteva pace e tranquillità. Non voleva più lasciarlo andare. "Ti prenderai un raffreddore se vai in moto con una magliettina sminchia" gli disse Audrey restituendogli il casco e aggiustandosi i capelli. "Tranquilla" le rispose Chanyeol sorridendole e scompigliandole i capelli "Buona giornata". "Pensa alla tua di giornata e a vestirti" ribattè Audrey allontanandosi. VPerché? Hai paura che qualche bella ragazza della facoltà mi salti addosso?" chiese con un sorrisetto Chanyeol. Audrey si allontanò facendo finta di non aver sentito per un primo momento, ma poi si voltò continuando ad andare all'indietro "Vedi? Siamo diversi. Io penso alla tua salute e tu al sesso" disse alzando la voce per farsi sentire poi si voltò e se ne andò verso la folla di studenti ammassati sulle scale della scuola. Con questa affermazione, Chanyeol ebbe risposta a tutte le domande che gli frullavano in testa e gli appesantivano il petto. Era arrabbiata? Lunatica? Aveva le sue cose? No, ora sapeva. Chanyeol capì che Audrey aveva bisogno di un amico che la proteggesse dal mondo, dallo stress e che la facesse sentire felice, serena ed apprezzata, e non uno che si avventava su di lei, pensando che la cosa potesse far piacere pure a lei. Doveva essere meno egoista, far sentire in pace una piccola ragazzina schiacciata da tutti quei doveri di cui la imbottivano parenti e professori. La giornata risultò piatta e uguale a tante altre per entrambi. Da Pirla "Dopo scuola prendi la metro?". Da Audrey "Sì, oggi sì". Chanyeol si distese sul divano tenendo in mano carta e penna. Doveva consegnare entro quaranta giorni un mash-up di cinque canzoni a propria scelta al professore di musica. Quali? Boh... buio totale, tabula rasa, niente! Più ci pensava e più non gli veniva in mente niente. La sua mente era occupata dal ricordo di Audrey che cantava allegra quel miscuglio di canzoni, mentre lavava le tazzine del caffè. Era sicuro che lei non l'avesse mai sentito da nessuna parte, che quel mash-up l'avesse elaborato la sua mente da artista. "Ehi" disse Audrey stancamente dopo aver chiuso la porta. "Ciao, com'è stata la giornata?" chiese Chanyeol guardandola dal divano. "Piatta, e quando dico piatta intendo più piatta del petto della première danseuse" spiegò Audrey buttando pesantemente la cartella in un angolo. "Hai compiti da fare?" le chiese sperando che dica di no. "Mah... per ora, se non mi arrivano messaggi con "Oddio per domani c'era da fare storia dell'arte!" dovrei avere il pomeriggio libero" rispose lei sedendosi di fianco al ragazzo. "Mi puoi aiutare con un compito?" chiese Chanyeol con una smorfia di dolore per rendere tutto più teatrale. "Cosa devi fare?" acconsentì Audrey sistemandosi meglio sul divano. Chanyeol le spiegò nel dettaglio ogni cosa: che la canzone non doveva superare i quattro minuti e quaranta secondi, che dovevano essere cinque canzoni e che ci soveva essere una parte composta alla console da lui, un inedito in pratica. "Bimba, non ho idee!" piagnucolò lui facendosi cadere dolcemente sulla spalla della ragazza. "Basta farsele venire" lo rassicurò Audrey. "Una parola!" disse scoraggiato lui. "YouTube" disse Audrey alzandosi dal divano e facendo cadere Chanyeol di lato. Audrey andò a prendere il suo computer numero due (per scuola, svago, mail) e andò su Google digitando YouTube. "In breve, il mio metodo per trovare l'ispirazione è ricordare le mie figure di merda in momenti significativi della mia vita o visualizzare momenti felici. Tu hai la fortuna di aver fatto delle figuracce davanti alla telecamera, quindi ti aiuterò a sopportare quest'ondata di emozioni tutte insieme. Per trovare quello stai cercando devi piangere, sorridere, ridere, vergognarti ed arrabbiarti" spiegò Audrey con passione, d'altronde stava condividendo una parte di sé "Io direi di cominciare dalla vergogna" decise lei clickando sul video della puntata di Weekly Idol quando gli EXO ci erano andati la seconda volta. Dopo aver visto un Chanyeol incapace di ballare, Audrey si scandalizzò e fermò il video. "Non sai ballare?" chiese lei alzando le sopracciglia. "Non sono tanto coordinato" si giustificò Chanyeol facendo spallucce. "Poco coordinato? Mi prendi in giro? Suoni il piano, la chitarra, la batteria e solo tu sai cos'altro!" disse stizzita Audrey. "Ma quello è un lavoro di mani" disse sorridendo maliziosamente Chanyeol "Sono piuttosto bravo in queste cose". "Mi fai schifo" commentò lei sprezzante schiaffeggiandogli la spalla "Comunque" si schiarì la gola "Vediamo Chanyeol che balla" disse aprendo un video di un concerto. Era il video che aveva fatto una fan e ritraeva solo Chanyeol. Stava cantando e ballando Artificial Love. Dopo essere avvampata un paio di volte ed essersi presa a schiaffi mentalmente, rimase zitta chiudendo il computer. Si alzò dal divano e sparì nel corridoio delle camere. Un ginormico punto interrogativo rosso lampeggiante, comparve sopra la testa di Chanyeol. Non sapeva mai cosa aspettarsi da una persona lunatica come quella. Ad un tratto si sentì una spece di sibilo acuto provenire dalla camera da letto. Allarmato, Chanyeol andò a vedere. Trovò Audrey che si premeva in faccia il suo cuscino e ci urlava dentro. "Ma che cosa stai facendo?" chiese Chanyeol ridendo e togliendole il ciscino dal viso. Audrey, spettinata, si sollevò di scatto e si mise a sedere e Chanyeol la imitò prendendo posto sul bordo. "T-tu non sapresti ballare?!" chiese lei puntandogli un dito contro e socchiudendo un occhio assumendo un'espressione da pazza. Chanyeol, in risposta, alzò le spalle e sorrise. Audrey portò velocemente in alto il braccio con la mano pronta per dare uno schiaffo e Chanyeol si chiuse a riccio proteggendosi la testa con le mani, ma continuando a ridere. Audrey, compiaciuta della reazione del ragazzo, distolse lo sguardo da Chanyeol per guardare verso il televisore e lasciando cadere il braccio sulla sua coscia "Madonna santa! Le sberle che ti darei in questo momento le hai viste solo in Cinquanta sfumature di Grigio!" disse Audrey a denti stretti. Chanyeol riprese la postura normale e guardò la ragazza con gli occhi socchiusi "Ora dimmi come devo interpretare le tue parole" chiese scoppiando poi a ridere. Audrey alzò di nuovo il braccio vVuoi una prova pratica?". Chanyeol si distese sul letto "Ti prego sì". Audrey prese a fargli il solletico e scoprì che Chanyeol lo soffriva, e anche tanto. Il ragazzo continuava a dare calci all'aria e a pararsi la pancia con le braccia continuando a ridere. "Basta... ba-basta... per favore!" le implorò di smetterla continuando a ridere. Audrey fece come Chanyeol le aveva chiesto onorando il detto "Il gioco è bello quando dura poco". Non passarono molti secondi che il ragazzo si avventò su di lei. Audrey si raggomitolò sapendo già che non avrebbe saputo resistere al solletico, ma Chanyeol la abbracciò. Lei rimase sorpresa, piacevolmente sorpresa. "Ehm... Chanyeol?" chiese spigazioni lei. "Grazie" Chanyeol affondò il suo viso nel collo di Audrey e sorrise conrto la sua pelle. "Per cosa?" chiese dolcemente lei abbracciandolo e accarezzandogli la schiena. "Per tutto. Lo so, ti ho chiesto tanto, di venire qui ad abitare e aiutarmi con mia madre... ma la cosa per cui ti devo ringraziare mille volte è per il fatto che hai aperto un pochino il pezzo di cielo scuro e nuvoloso sopra di me, facendo filtrare un raggio di sole, e ci sei riuscita in così poco tempo. Sei una ragazza davvero speciale Bimba" le disse sorridendo e chiudendo gli occhi solleticando il collo di Audrey con le ciglia. Audrey rimase in un silenzio imbarazzato continuando ad accarezzargli la schiena. "A quale canzone stai pensando?" chiese Audrey dopo un po'. "Promise" rispose Chanyeol deglutendo. "Di chi è?" chiese ancora Audrey sorpresa di non sapere quale fosse. "È degli EXO, penso sia la più bella che abbiamo mai cantato" Chanyeol fece una pausa "Sai, ho scritto io la parte rap" disse piano con una punta di orgoglio. "Bravo" si complimentò Audrey con voce apatica e Chanyeol iniziò a ridere facendole il solletico al collo. Chanyeol, in mezzo all'ennesimo silenzio che si era creato, rabbrividì. "Hai freddo?" chiese Audrey sentendo uno strano sentore. "Un pochino" rispose Chanyeol grugnendo e stringendo di più la vita di Audrey. Lei lo allontanò, si mise una mano sulla fronte e l'altra l'appoggiò sulla fronte di Chanyeol. Ci aveva visto giusto. "Cristo, Chanyeol! Te l'avevo detto di non andare in moto con una magliettina a maniche corte! Ora hai la febbre" gli disse infastidita alzandosi dal letto. "Ma... ma come hai fatto a capirlo toccando appena la fronte?" chiese lui non sembrando affatto malato e raggiungendo la ragazza in piedi. "Esperienza" rispose lei andando alla cabina armadio. Dopo aver frugato tra i vestiti di Chanyeol e avergli imposto di andare a sdraiarsi sul divano, trovò una felpa abbastanza pesante, quindi lo raggiunse in sala e gli disse di metterla. "Idiota" disse lei guardandolo male e buttandogli addosso un termometro elettronico. "Ho seriamente un termometro?" chiese stupito Chanyeol girando l'oggetto tra le dita. Audrey iniziò a fare avanti e indietro tra la camera e la cucina, portando nell'ultima tutto il materiale necessario per fare i compiti. Alla fine del trasloco il tavolo era stato occupato tutto. Dopo circa dieci minuti dall'aver iniziato i compiti sentì il suo coinquilino parlare, si distrasse un attimo e capì che stava parlando in coreano. Era strano sentirlo parlare nella sua lingua, in qualche modo la sua voce veniva valorizzata, sembrava più bella e allegra. Decise di andare a vedere con chi stava parlando.

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Capitolo 10
*** Febbre ***


Dopo un po' l'appestato si trasferì sul divano con il computer. Allora Audrey, curiosa, camminò fino dietro al divano scoprendo che, il computer di Chanyeol era comparso sul tavolino e che sul display si vedevano quattro o cinque ragazzi con le facce sfocate che sorridevano e parlavano allegramente con Chanyeol. Quando i ragazzi al di là dello schermo si accorsero di lei, la indicarono e dissero qualcosa in coreano. Audrey, presa dal panico, si abbassò e si accucciò dietro lo schienale per non farsi vedere. Chanyeol si girò ma non vide nessuno, i ragazzi gli avevano detto frasi sconclusionate, come "Chi è quella?!" oppure "Chi c'è là dietro?!". Chanyeol, andando per esclusione e rifiutandosi di credere che fosse una proiezione di tachioni di lui nell'imminente futuro, immaginò che fosse Audrey. Si sporse e la vide seduta a terra con le mani sulla testa e gli occhi chiusi come se stesse per esplodere una bomba. "Bimba, che stai facendo?" chiese lui allungando un braccio e riuscendo a sfiorarle la testa. Audrey lo guardò e mise un dito sulle labbra per dirgli di stare in silenzio. "Perché?" Chanyeol quasi con un urletto. "Se mi facessi vedere, voi inizierete a parlare in coreano, dando per scontato che tutto il mondo lo sappia, e mi sentirei una merda perché non riesco a capirlo! E poi gli chiederei di parlarmi in inglese, ma il modo di parlare in inglese di voi asiatici mi fa venire il mal di testa. Quindi shh! Okay?" gli spiegò fulminandolo con lo sguardo. "Sei troppo negativa, secondo me non faranno così" disse Chanyeol agendo sulla parte orgogliosa di Audrey. "Vuoi vedere che ho ragione?" disse lei con tono di sfida, pentendosene subito dopo. Chanyeol ghignò e poi alzò le mani come per dire "Hai fatto tutto da sola". Audrey lo guardò in malo modo, fece il giro del divano mantenendo quello sguardo e prima di sedersi di fianco a lui, cambiò espressione in un sorriso che lasciava trasparire un "Devi imparare ad andare a farti fottere". "Annyeong haseyo" li salutò lei accennando un inchino con la testa. Come previsto, i ragazzi iniziarono a parlare in coreano tutti esaltati, tempestandola di domande che non capiva. "Hey hey hey! I'm sorry but I don't understand korean so, can you speak english?" fece una pausa e poi riprese prima che i quattro potessero replicare "Anyway" cominciò "Nice to meet you. I know who you are and, now, I must go away because I have to finish my homeworks. Annyeong kyeseyo" si alzò velocemente, corse in cucina e riprese a svogere i compiti. Chanyeol e gli altri rimasero abbastanza basiti. "Ma chi era?" chiese basito Baekhyun. "È una lunga storiav rispose Chanyeol distogliendo in quel momento il suo sguardo dalla ragazza. "Tra poco è il tuo compleanno, hai qualcosa in mente?" chiese Sehun. "Mancano ancora ventisette giorni, c'è tempo per pensare. E comunque, ho già ricevuto il mio regalo qualche giorno fa" rispose Chanyeol girandosi per un attimo verso Audrey che stava sclerando con dei fogli di un quadernone. "La ragazza di prima abita lì con te? Come si chiama? Quanti hanni ha? Che scuola frequenta?" chiese a raffica Kai. "Quindi fate a metà con l'affitto?" chiese Kyungsoo. "In un certo senso sì..." rispose Chanyeol "Ma cosa sono tutte queste domande?" frastornato. "È interessante conoscere una persona di un'altra cultura, a proposito, chiamala che ci parlo io" disse Kai convinto. "Ti devo forse ricordare che lei non parla la nostra lingua e che sei pessimo nel parlare e capire l'inglese?" gli fece notare Chanyeol. Kai, come risposta, gli fece una linguaccia e scoppiarono tutti a ridere fragorosamente. "Ragazzi, mi mancate così tanto" disse Chanyeol finendo di ridere. "Torna per i MAMA!" arrivò Xiumin che si tuffò sugli altri "Ti prego" fece il labbruccio. "Ciao Xiumin" Chanyeol lo salutò sorridendo "Non lo so, le nuove coreografie non le so e mi ci vuole tempo per impararle..." si giustificò. "Okay... ricevuto..." rispose Baekhyun triste "Ora dobbiamo andare a fare le prove, alla prossima Chan" si svorzò di sorridere e chiuse la chiamata prima che Chanyeol potesse salutarli. Era difficile per lui stare lontano dal suo paese e dai suoi amici, ma non poteva tornare ora. Sarebbe stato come morire dentro per la seconda volta; quel posto, ogni angolo, ogni viuzza e ogni sassolino, gli avrebbe ricordato suo padre e gli avrebbe raccontato di nuovo tutti i momenti passati con quell'uomo meraviglioso. Per una volta doveva essere egoista, anche se non era nella sua indole, e pensare per una volta solo a sé stesso e al suo benessere. Dopo essersi appesantito l'animo con questi pensieri nefasti, sentì il bisogno di parlare con qualcuno. Si alzò con fatica dal divano e camminò a mo' di zombie, raggiungendo una sedia del tavolo della cucina. "I ragazzi vogliono conoscertiv le disse. "Davvero?" chiese lei inespressiva continuando i suoi compiti "Piuttosto, devo prenderti una coperta? Stai tremando come una foglia" osservò. "Sì, grazie" disse Chanyeol abbracciandosi. Audrey di alzò e andò a cercare una coperta nella cabina armadio. Ne trovò una di plaid rosa con delle paperelle gialle e azzurre. Sorrise pensando che la casa di Chanyeol lo rispecchiava in tutti i suoi aspetti più intimi e complessi: un ragazzo moderato e preciso, duro con sé stesso che non accetta la sua indole impulsiva e si frenava e si dava un limite, ma che era rimasto un po' bambino ed era cosciente di questo. Ritornò in cucina, arrivò alle spalle di Chanyeol e gli mese la coperta come se fosse un bavaglino gigante. Poi fece scorrere entrambe le mani fino alla sua fonte, gli alzò i capelli che c'erano sopra e che le sarebbero state d'impiccio nel sentire la temperatura. La febbre stava salendo. Andò a cercare del ghiaccio e un sacchetto e li trovò miracolosamente segnandosi nella mente il posto delle cose più interessanti che aveva visto aprendo i vari armadietti. Gli adagiò sulla fronte la borsa del ghiaccio improvvisata e poi andò di nuovo a sedersi sulla sedia per continuare i compiti. "È meglio che tu vada sul divano a dormire un po'" gli consigliò Audrey continuando a scrivere. "Non voglio stare da solo" disse Chanyeol con voce flebile. "Yeollie, vai sul divano che fa più caldo e qui sulla sedia sei più scomodo" cercò di convincerlo Audrey. Il tono di voce di Audrey era dolce e premuroso e a Chanyeol piaceva, gli era piaciuto un sacco come gli aveva parlato. Si era sentito importante e protetto. Ora che ci pensava Audrey aveva un modo di fare un po' da mamma, tendeva a prendersi cura di lui insegnandogli come fare bene una cosa, e questo gli piaceva. "Stai con me sul divano?" chiese lui dopo un po' di tempo. "Va bene" rispose Audrey "Ma porto di là i compiti" aggiunse iniziando a chiudere i quaderni e i libri. Chanyeol stette a guardarla portare i compiti in salotto in più viaggi. Quando Audrey ebbe finito di "traslocare" andò dal suo coinquilino febbricicante e lo aiutò ad alzarsi e a raggiungere il divano. Chanyeol si distese pesantemente e si mise su un fianco schiacciandosi contro lo schienale del divano facendo spazio ad Audrey. La ragazza avvicinò il tavolino al divano per poterci appoggiare i vari quaderni e poi si distese insieme a Chanyeol. "Cosa studi di bello?" chiese Chanyeol curioso. "Storia del cinema" rispose impegnata a riprendere il punto Audrey. "Hai bisogno di aiuto?" chiese lui con uno sbadiglio. "Dormi, va! Che è meglio" disse lei girandosi verso il ragazzo e sorridendogli. Allora Chanyeol si spostò davanti a Audrey, le circondò la vita con le braccia e appogghiò la testa sulle seu gambe. Audrey era comoda, pensò Chanyeol mentre si accoccolava a lei ancora di più e si copriva con la coperta che si era portato dietro.

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Capitolo 11
*** Vita Quotidiana ***


A Chanyeol passò la febbre il giorno dopo e imparò a mettersi il giubbotto quando usciva in moto. I giorni passavano allegri grazie alla compagnia che i due ragazzi si facevano a vicenda. A vederli si poteva dire che fossero fidanzati o fratelli. Il fatto era che avevano legato in fretta e, trovando delle esperienze analoghe nei loro passati, avevano approfondito il legame di sconosciuti. Si raccontavano sempre tutto, ma non mancava giorno in cui Chanyeol non scoprisse qualcosa di Audrey. Venne a conoscenza che tutti i giorni andava al palazzetto del pattinaggio sul ghiaccio per prendere le sue lezioni. Sapeva anche che aveva saltato le ultime perché l'aveva conosciuto e, a dirla tutta, voleva provare a stare un po' di giorni senza l'incombenza di queste. Gli aveva anche detto che aveva un allenatore, due coreografi e seguiva i corsi di pattinaggio di coppia. Nonostante tutti questi impegni pomeridiani, era bravissima a scuola e rispettava sempre le consegne dei lavori. Aveva scoperto che era una maniaca dell'ordine per quanto riguardava il materiale scolastico e ne era anche molto gelosa. Per l'ordine in casa, invece, preferiva rispondere "Trovo meglio le cose quando sono in disordine". Tesi: era proprio un'artista. Audrey, da parte sua, scoprì che Chanyeol passava tutto il suo tempo a comporre musica e a mandare i testi ai suoi amici in Corea, diceva che lo gratificava. Notò anche che, al contrario di lei, lui era molto ordinato, ma talmente ossesionato da ciò che era catalogabile come un disturbo ossessivo-compulsivo; allineava le matite prima di usarle, col righello! Ma la cosa che la sconvolse di più di tutte era il fatto che riuscisse a dormire con le coperte scombussolate! A lei veniva un'ulcera solo se, per caso, le coperte si sfilavano da sotto il materasso o la piega delle lenzuola non rimaneva unita col copriletto... ecco, questa era un'altra mania di Audrey: le coperte. Se non erano state messe come voleva lei, non riusciva a dormire e se non riusciva a dormire, qualcuno rischiava di rimanere ucciso. Questo Chanyeol lo provò sulla sua pelle. Audrey aveva dormito molto poco quella notte. Se Audrey dorme poco le viene un mal di testa talmente forte che anche il rumore del frigo è capace di irritarla. Quel pomeriggio, Chanyeol era in sala musica a provare una base al piano con le cuffie. Audrey stava cercando di schiacciare un pisolino per far andare via il mal di testa e per far sbollire l'arrabbiatura per aver preso un misero sette in un progetto per cui aveva impiegato due settimane della sua vita, ma la prof le fa "Ti do un sette e non un nove per non farti adagiare sugli allori". Era una cosa che non sopportava, le sembrava di essere presa costantemente per il culo. Ma aveva risposto a tono alla prof dicendole "La smetta di dirmi tutte le volte la stessa cosa! Lo dica che mi da sempre due o tre voti in meno per non sminuire i miei compagni, io mi faccio il culo per portarle dei lavori fatti, che le vadano bene, e non importa che io li ritenga completamente inutili per la sua materia, ma io li faccio e glieli porto sempre il giorno della scadenza. Quindi si prepari, perché di miei lavori, che fa passare per suoi nelle conferenze, se li dovrà scordare!". Prese una nota per questo, ma era il minore dei mali. Continuava a girarsi e a rigirarsi sul divano sentendo Chanyeol che pigiava pesantemente i tasti della tastiera. Quel povero Cristo stava cercando di trovare l'ispirazione, ma continuava ad irritarsi perché non riusciva a trovare una melodia che andasse bene, quindi iniziava suonando qualche nota a caso, ma poi sclerava perché non gli piaceva la composizione. Audrey si alzò dal divano e andò in sala musica, staccò la presa della tastiera per far sì che Chanyeol non suonasse più. "Perché?!" strillò Chanyeol irritato togliendosi le cuffie. "Fai troppo casino! Con quei tastini mi irriti!" disse Audrey frustrata con voce stridula massaggiandosi le tempie. "Ma se avevo le cuffie! Il suono non si sentiva da fuori!" disse Chanyeol con un po' più di diplomazia. "Si sente il rumore dei tasti che vengono schiacciati! E questo irrita molto il mio mal di testa e me!" rispose lei. "Ma se eri nell'altra stanza! Come hai fatto a sentire che stavo suonando? Avevo anche la porta chiusa!" ribatté lui senza capire quali arcani e misteriosi problemi mentali affliggessero Audrey. L'espressione sul volto della ragazza cambiò radicalmente, da un estremo all'altro "Okay... scusa è che ho un mal di testa molto forte" disse Audrey sentendosi in colpa. "I tuoi sbalzi d'umore fanno vanire a me il mal di testa!" commentò Chanyeol massaggiandosi anche lui le tempie e appoggiando i gomiti sulla tastiera, poi gli venne in mente una spinosa verità "E io devo ancora finire quel lavoro per musica" piagnucolò lui. "Vuoi una mano?" chiese volenterosa la ragazza per portare i suoi pensieri dal sette ad un'altra cosa. "Sarebbe una cosa gradita" rispose lui sorridendo. Si misero sul divano con il portatile di Chanyeol ed iniziarono a cercare delle canzoni con un ritmo che andasse bene per un mash-up. "Niente! Per la prima volta YouTube mi tradisce. Non c'è niente di buono" disse scoraggiato Chanyeol. "Yeollie, guardami" disse Audrey prendendo il viso del ragazzo tra le mani "Ci saranno pure delle canzoni che ti piacciono che vorresti usare. Come prima cosa devi visualizzare il tema di questo mash-up e poi cercare canzoni attinenti" gli spiegò con calma. Chanyeol sbuffò sconsolato e si rigirò verso il computer liberandosi della presa di Audrey. Poi si alzò e se ne andò verso la cucina. Si sentì la porta-finestra che dava sul "balcone del fumo" che si apriva e poi che si richiudeva. L'ultima volta che Audrey aveva visto Chanyeol fumare era stato il giorno in cui si erano conosciuti. Si era quasi dimenticata di questo fatto. Ad un tratto sentì il cuore pesare nel petto, le dispiaceva per Chanyeol. In fondo era un bel ragazzo con una vita decente, perché fare una cacchiata simile? Va bene che erano solo un paio di sigarette alla settimana, ma erano sempre delle sigarette. Vide il giubbotto di Chanyeol appesso all'attaccapanni dell'ingresso. Era uscito di nuovo con la maglietta e basta! Decise quindi di portarglielo. Lei si mise il suo parka blu senza imbottitura (quelli con l'imbottitura costavano troppo) e prese quello di Chanyeol, uno corto, nero, gigante e stra imbottito con una stella satanica bianca sulla schiena. Meraviglioso. Aprì la porta-finestra e il l'aria ghiacciata e umida della sera la colpì in pieno viso. "Chanyeol, il giubbotto" disse lei porgendogli l'indumento. "Faccio in fretta tanto" rispose lui che stava iniziando in quel momento a fare un drum. "Sì, fai in fretta a riprenderti la febbre" disse Audrey acida prendendogli la bustina, le cartine e i filtri di mano, li posò sul largo davanzale in cemento e gli mise il giubbotto. Lui la lasciò fare, gli piaceva quando Audrey faceva così. Anche se gli sarebbe piaciuto di più se gli avesse tolto i vestiti. "Grazie" disse alla fine Chanyeol sorridendo quando Audrey gli chiuse la zip. Audrey mise le mani in tasca e si appoggiò alla ringhiera del balcone "Durante questi due minuti al freddo senza giubbotto, ti sei rinfrescato le idee?" chiese lei riferendosi al lavoro di Chanyeol. "No" sospirò e continuò a comporre la sigaretta. "Decidi il tema" iniziò lei "Qual è la tua stagione preferita" chiese. "La primavera" rispose lui con il filtro tra le labbra. "Quindi amore" decretò Audrey. "Come fai a dirlo?" chiese lui stranito. "Per ogni stagione c'è un genere di canzoni. Primavera: canzoni d'amore. Estate: tormentoni o musica elettronica. Autunno: cuori infranti, tipo Adele. E inverno: canzoni natalizie, Mario Biondi e Michael Bublé" spiegò Audrey. "Capito" disse Chanyeol accendendo la sigaretta e soffiando il fumo del primo tiro lontano in modo che non arrivasse ad Audrey. "Quindi amore... che sfumatura dell'amore ti piace? Che ne so... c'è la passione, l'amoricizia, il primo amore, la tenerezza...". "L'amore carnale" rispose Chanyeol interrompendo Audrey. "Ah su quello ci sono talmente tante canzoni che..." Audrey venne interrotta di nuovo. "Ma anche la tenerezza nell'amore... diciamo quello che intendono le ragazzine quando pensano a come vorrebbero che fosse la loro prima volta" generalizzò Chanyeol. "Beh... non penso che le ragazze che non abbiano ancora fatto sesso pensino questo. Piuttosto, secondo me, arrivano ad un certo punto che vorrebero farlo anche con il primo che passa per poter mettersi al pari delle loro coetanee" disse Audrey tutto d'un fiato. Chenyeol rimase stupito da questo pensiero "Non pensavo...". "Per alcune è importante, ma per altre no" disse Audrey stringendosi nel cappotto. "Se hai freddo vai dentro, io arrivo tra poco" disse Chanyeol notando un spasmo di freddo nella ragazza. "No, se entri subito dopo aver fumato ti porterai dietro la puzza di fumo. Devi rimanere qui un po'" disse Audrey "E poi non voglio stare da sola in una casa che non è la mia". Chanyeol non finì la sigaretta e la spense sul davanzale per poi buttarla di sotto, accertandosi che non ci fosse nessuno. Poi raggiunse Audrey e la strinse in un abbraccio per tenerle caldo. Si staccarono un po' per potersi guardare. Audrey si mosse di pochissimo verso l'alto esprimendo così il suo desiderio di baciare Chanyeol un'altra volta. Audrey mandò al diavolo tutto e lo baciò. Fu inaspettato, ma piacevole per Chanyeol che approfondì muovendo le labbra su quelle di Audrey morbide e desiderate da tanto. Le appoggiò le mani sulle curve dei fianchi e premette il suo corpicino nell'angolo del balcone dove la ringhiera incontrava il muro. Il bacio diventò molto più passionale quando Audrey prese l'iniziativa e chiese l'accesso alla bocca di Chanyeol con la lingua, e lui non esitò un attimo a darglielo. Chanyeol la sollevò facendole allacciare le braccia e le gambe dietro di lui tenendola sempre premuta contro il muro. Spostò le sue mani dai fianchi di Audrey al muro dietro di lei, all'altezza delle sue tempie. Audrey, desiderando maggior contatto, liberò un braccio che portò sul muro dietro di lei per spingersi contro Chanyeol e facendo aderire i loro corpi. Poi, quello stesso braccio, lo ritrasse per tornare dietro il collo di Chanyeol. Ormai staccati dal muro, Chanyeol, continuando a baciare Audrey, si mosse, aprì la porta-finestra, entrò in cucina e a tentoni riuscì a richiuderla. Con un po' di fatica riuscì ad arrivare in camera, dove si sedette sul letto. Chanyeol non riusciva a fermarsi, Audrey era come una droga per lui. Il suo profumo, i suoi capelli, le sue labbra, il suo respiro... tutto di lei era un'attrazione. Allora la strinse forte forte a sé accarezzandole la schiena, poi portò le mani alla cerniera del suo giubbotto, la fece scorrere in basso per aprirla e glielo tolse, poi tolse anche il suo che cadde sul letto alle sue spalle. Audrey lo toccava e lo baciava instancabilmente, gli tirava la maglietta e gli scompigliava i capelli. Stava provando una sensazione più che appagante, ma non di amore e nemmeno di quello che si era sempre aspettata dai preliminari. Forse era solo attratta fisicamente da Chanyeol, forse era frenata mentalmente dalla sua imposizione, forse l'idea che Chanyeol era stato un idol molto famoso le bloccava qualsiasi sentimento verso di lui. Sostanzialmente Chanyeol apparteneva ad un altro universo, aveva scalato la piramide sociale per arrivare a livelli inarrivabili per una campagnola di diciassette anni. Lui era troppo in su per lei, era bello, simpatico, gentile e prestante. Dopo tutti questi pensieri lei si staccò da Chanyeol avvilita e auto-sminuita. Chanyeol rincorse le sue labbra e tentò di continuare a baciarla ma lei gli mise una mano sul petto. "Cosa c'è?" chiese Chanyeol quasi in un lamento. "Quando ho detto che alcune ragazze andrebbero a letto con il primo che passa, non mi stavo riferendo a me" accampò questa scusa per interrompere tutto e risolvere il conflitto mentale. Passarono istanti interminabili a guardarsi negli occhi e a pensare quanto bello o bella fosse l'altra o l'altro. Chanyeol aveva capito che nella testa di Audrey stava frullando una cosa e non era tanto sicuro di volerla affrontare.

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Capitolo 12
*** Confusione ***


"Bimba, cosa c'è?" si decise a chiedere Chanyeol. "Cosa stai provando ora?" chiese d'un tratto Audrey rimanendo seduta sulle gambe del suo coinquilino. Chanyeol non seppe cosa rispondere. Una domanda così non se l'aspettava di certo "Non...no-...non lo so" riuscì a dire. "Amore? Io no, e non capisco cosa possa essere" disse Audrey piano guardando in basso. "Perc..." venne interrotto dalla ragazza. "Secondo me è perché siamo diversi, abbiamo ottiche diverse e vite completamente diverse". "Ma è proprio questo che mi interessa di te" Chanyeol cercò gli occhi di Audrey persi nel vuoto alle sue spalle. "Vuoi parlarne?" chiese lei fissandolo negli occhi. Chanyeol annuì lentamente. Si alzarono entrambi in silenzio e andarono a sedersi nella loro posizione sul divano, uno di fronte all'altra. "Non mi piace essere diretta quando parlo di queste cose, ma affinché tu capisca devo esserlo" Audrey fece una pausa per pensare "Chanyeol, tu... tu sei ricco" disse lei precipitosamente. "Bimba, sono benestante, ma ancora non riesco a capire cosa mi stai dicendov disse Chanyeol con aria confusa. "Io mi sento un'approfittatrice a stare qui da te. Io sono povera, tutto... tutto questo, questa casa, tu, andare a scuola in moto... è roba da ricchi per me. Io non sono abituata a questo stile di vita" disse Audrey gesticolando. "Bimba... non dire così. Ti stai sminuendo" disse Chanyeol preoccupato per Audrey. Aveva paura che fosse un calo emotivo drastico, dal quale lei non sarebbe riuscita a riprendersi completamente. "No, Chanyeol. È così, è sempre stato così. Io non ho mai avuto quello che hanno avuto gli altri, soprattutto da piccola. A partire dal cavallo a dondolo fino alle figurine. È stato così frustrante alle medie... ma poi ho deciso di mettermi sotto e studiare per avere una carriera fiorente e ben pagata, ma io non vedo un futuro in tutto quello che faccio, i miei sforzi sembrano vani ed i pochi fondi dei miei genitori si prosciugano per un mio capriccio" raccontò Audrey gesticolando arrabbiata. Aveva bisogno di sfogarsi, di trovare un punto saldo nella sua vita che non fossero i libri di scuola o un amico fuori da scuola che la proteggesse. Chanyeol la pensava così. "Non penso che il voler dare alla tua famiglia una vita più dignitosa e migliore di quella che hanno ora, sia un capriccio, e penso che i tuoi genitori non ti abbiano dato i loro soldi per una cosa in cui non credono nemmeno, loro si stanno sacrificando per te perché sanno che tu ce la puoi fare Bimba! Tu sei brava, intelligente e pratica, se non riesci a vedere un futuro per la tua carriera, lo vedrò io per te. Voglio aiutarti e sostenerti, oltre che moralmente, anche finanziariamente perché anch'io credo in te" disse con sicurezza Chanyeol credendo nelle sue parole e guardando la ragazza negli occhi. "Così mi sentirei ancora più in debito con te e poi ce la devo fare da sola" rispose Audrey abbassando la testa. "A volte ci sono cose troppo grandi ed estenuanti da affrontare da soli e abbiamo bisogno di qualcuno che ci aiuti, anche se siamo troppo orgogliosi per accettare un aiuto" disse Chanyeol cercando di farla ragionare. Riconosco di essere molto orgogliosa, ma ricevere aiuto per costruire un futuro che sarà tutto mio non mi sembra giusto, eticamente intendo" disse Audrey, ma nella sua testa iniziava a smuoversi qualcosa. "Non è sbagliato invece. Bimba, io voglio aiutarti" insistette lui prendendole le mani e stringendole per farle sentire che lui ci sarebbe stato a qualsiasi costo. Audrey sbuffò pensando a cosa fare "Allora facciamo così: in questi giorni inizierà l'alternanza scuola-lavoro, tra un mese ci diranno se ci assumeranno a tempo determinato o ci manderanno a casa" iniziò a dire Audrey "Se non dovessero assumermi mi affiderò completamente a te" concluse lei gesticolando. "Va bene" Chanyeol e Audrey si strinsero le mani per attuare il patto "Dove andrai di bello a lavorare?" chiese curioso. "Agli studi Mediaset di Cologno" vide, dalla faccia di Chanyeol, che non aveva capito "Vicino a Monza per la seconda compagnia televisiva dopo la Rai" specificò lei e Chanyeol sembrò aver capito perché continuava ad annuire "Ci verrà anche un mio carissimo amico che era nella mia classe nel biennio e che poi è finito in un'altra classe. Quindi non ti preoccupare: non sarò da sola" disse lei picchiettando una mano sulla spalla del ragazzo. "Questo "tuo carissimo amico" è quello che ti saluta sempre con un bacio sulla guancia ogni mattina e ogni pomeriggio?" chiese Chanyeol nascondendo la gelosia per un altro ragazzo molto più vicino al cuore di Audrey di quanto non lo fosse lui. "... sì... perché?" chiese con circospezione Audrey socchiudendo gli occhi. "Niente" rispose sbrigativamente lui facendo spallucce ed alzandosi dal divano incamminandosi verso la sala musica con le mani in tasca. "No, non è "niente"!" disse Audrey curiosa di quel che stava pensando Chanyeol. "Oggi tocca a te cucinare" disse lui ignorandola e, sorridendo maleficamente, chiuse la porta della sala musica dietro di sé. "Che due coglioni che sei Chanyeol!" gli urlò Audrey ancora seduta sul divano. Lo sentì ridacchiare e poi calò tutto nel silenzio. Ma non era lo stesso silenzio di sempre, era un silenzio piacevole e sereno. Audrey si ritrovò a sorridere mentre fissava le sue mani giocare con i cordini della felpa. Stava cominciando a pensare che Chanyeol fosse stato mandato dalla Divina Provvidenza. Era troppo perfetto, ormai questa frase era diventata il suo mantra. Con questo pensiero si mise a cantare "Best Mistake" di Ariana Grande e Big Sean. "As soon as we forget how we felt Dealing with emotions that never left Playing with the hand that we were dealt in this game Maybe I'm the sinner, and not a saint Gotta stop pretending what we ain't Why we pointing fingers anyway? We're all the same Break up, make up Total waste of time Can we please make up our minds? And stop acting like we're blind Cause if the water dries up And the moon stops shining Stars fall, and the world goes blind Boy you know I'll be savin' my love for you, for you Cause you're the best mistake I've ever made But we hold on, hold on There's no pot of god at the rainbows we chase But we're holding on, hold on Break up, make up Total waste of time Can we please make up our minds? And stop acting like we're blind Cause if the water dries up And the moon stops shining Stars fall, and the world goes blind Boy you know I'll be savin' my love for you, for you Cause you're the best mistake I've ever made But we hold on, hold on There's no pot of god at the rainbows we chase But we're holding on, hold on You're, you're, you're (Best mistake you ever had, best mistake you ever had) I be savin' my love for you, for you You're, you're, you're (Best mistake you ever had, best mistake you ever had) I be savin' my love for you, for you". Mentre cantava si alzò ed andò in cucina a preparare per la cena. Mise in tavola due tovagliette, di quelle per la colazione, perché Chanyeol, essendo da solo, non disponeva di tovaglie. Apparecchiò le tovagliette con dei tovaglioli cobalto di tessuto su cui ci appoggiò coltello e forchetta, un piatto a testa e un bicchiere della Nutella (c'erano solo quelli). Mentre si destreggiava tra il piano cucina e il tavolo, pensò che era già una settimana che abitava lì e non era tornata neppure una volta a casa dei suoi per salutarli. ...sentirli, li sentiva tutti i giorni durante l'intervallo lungo di mezzogiorno perché, a quell'ora, sua madre e suo padre ritornavano a casa per mangiare. Quasi tutti i giorni sentiva sua madre dirle "Ci manchi tanto tesoro!" e suo padre chiederle come fosse andata la giornata precedente. Era sempre il solito tran tran, i suoi genitori erano sempre stati delle persone abitudinariamente noiose, mai uscire dagli schemi: solo seguire la tabella di marcia della giornata. Audrey, essendo un'artista, che credeva nella libertà e odiava le costrizioni, trovava monotona la vita dei suoi genitori. Ma ora le mancava la sua vita noiosa con i suoi genitori noiosi e pretenziosi. Le mancava l'odore di casa sua, la sua camera, il suo letto a castello e il fastidioso rintoccare delle campane del campanile dietro casa sua. Quella sera decise di preparare un sano minestrone, visto che Chanyeol, non avendo voglia di cucinare, prendeva cibi precotti da scaldare come i Sofficini o roba Findus, che con il famigerato olio di palma o il grasso di cocco attappavano piano piano le arterie. Quindi, prese dal freezer una busta di verdure che aveva sapientemente tagliato e messo via per avere un salva cena. Mentre nella padella cuoceva il minestrone, Chanyeol riemerse dai suoi affari nella sala musica. Stropicciandosi gli occhi raggiunse Audrey e l'abbracciò fraternamente da dietro "Perché la minetra!" disse in un lamento. "Perché fa bene e scalda lo stomaco visto che fa così freddo" rispose Audrey, poi si stupi di sé stessa. Non le erano mai piaciuti i cibi in brodo. Mentre mangiavano entrambi mal volentieri, nella mente di Audrey emerse una dura verità che aveva sempre cercato di sviare "Yeollie" chiamò l'attenzione del ragazzo. "Sì?" assecondò Chanyeol. "Non posso tenere lontana la verità ai miei genitori ancora per molto. Sono due persone molto perspicaci, anche se vivono sotto una campana di vetro" disse lei preoccupata. "E anche se venissero a saperlo che problema ci sarebbe?" chiese Chanyeol. "Il problema saresti tu" disse Audrey assottigliando gli occhi. Chanyeol si indicò facendo un'espressione interrogativa. "Sei un ragazzo". "Si vede che fai parte di una famiglia di persone perspicaci" ironizzò Chanyeol sorridendo. "Idiota! La mia è una famiglia tradizionalista: non si vive con un ragazzo prima del matrimonio, sai, per poter indossare l'abito bianco" disse Audrey gesticolando. "Nessuno ti vieta di mettere l'abito da sposa bianco" convenne lui. "Ma almeno sai il significato del bianco per una sposa?" chiese lei. Chanyeol scosse la testa. "Il bianco simboleggia la purezza". "Con questo cosa vorresti dire? Spiegati e non parlare per enigmi" disse frustrato lui continuando a mangiare. "Uffa! La mia famiglia mi vuole vergine all'altare" disse Audrey schiettamente. "Ma loro non lo possono sapere". "La tradizione vuole anche che la prima notte di nozze, gli sposi, la passino a casa dei genitori della sposa. Poi, il mattino dopo, quando la madre va a rifare il letto degli sposi stende sul balcone il lenzuolo coprimaterasso macchiato, per urlare ai quattro venti che avrà un nipotino" raccontò Audrey la dura verità. Chanyeol era rimasto congelato. "Ma capisci molto bene che, gli ormoni fanno un po' quello che vogliono" disse Audrey fissando il dito di Chanyeol che si muoveva in modo provocante sul tivagliolo. Chanyeol deglutì pesantemente "Bimba" disse lui con tono di rimprovero "Non mi puoi dire cose come questa dopo avermi detto esplicitamente che non puoi essere toccata" respirava pesantemente e teneva il mento più vicino al collo. "Ma tu mi puoi toccare, i miei devono sapere che siamo nel ventunesimo secolo" disse Audrey alzando lo sguardo per guardare negli occhi il ragazzo "Ma anch'io devo sentirmi pronta" disse interrompendo tutto riprendendo a mangiare.

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Capitolo 13
*** L'inizio dei Problemi ***


Chanyeol mangiò un boccone prima di riprendere la sua disperata ricerca alle canzoni, Audrey ne aveva registrate così tante che non sapeva scegliere. Era andato per esclusione e ne erano rimaste sei o sette, ma erano comunque troppe. Per il mash-up gli servivano cinque canzoni e la sua idea era prendere solo una registrazione di Audrey, prenderne una delle sue di un'altra canzone e tutte le altre strumentali. Sembrava un compito impossibile. Era ancora sul divano a dannarsi, quando Audrey entrò in casa. Erano più o meno le 16.00. "Hey!" lo salutò lei inespressiva in volto togliendosi le scarpe e il cappotto. "Ciao" la salutò lui inebetito fissando lo scermo del computer. Dris fece la sua entrata dalla porta d'ingresso "Permesso?"accennò a bassa voce. Audrey gli aveva spiegato, mentendogli, che era andata a vivere nella casa del cugino perché era più vicina a scuola e che i suoi si fidavano di quel ragazzo. Quando i due ragazzi entrarono uno nel campo visivo dell'altro, una scossa invisibile ma percettibile, attraversò la stanza partendo da Dris, finendo a Chanyeol e viceversa. "Ciao" disse Chanyeol un "filo" seccato. "Ciao" ricambiò Dris, sia il saluto che il sentimento. "Bim..." Chanyeol si bloccò prima di chiamare la sua coinquilina con il suo nomignolo "Audrey, stasera viene a cena mia madre" si inventò lui per far andare via Dris. "Chan?!" Audrey lo raggiunse dando le spalle a Dris che era rimasto all'ingresso; lei mosse gli occhi come per chiedergli "E Dris?". Per sua fortuna Chanyeol comprese quello che voleva dirle. Continuando il suo gioco, Chanyeol si portò teatralmente una mano sulla fronte, e sempre teatralmente disse "Oh no! Che sbadato! Non mi sono ricordato che oggi ci saresti stato anche te" diede il peggio di sé in questa "recitazione" per far intendere il suo fastidio. Audrey lo prese per un braccio e, scusandosi con Dris, portò Chanyeol in camera e chiuse le porta. "Chanyeol? Che stai facendo?" sussurrò lei arrabbiata. "Niente" rispose lui indifferente passando un dito sulla parte alta della TV per vedere se ci fosse polvere. "Potevi dirmi che sarebbe venuta tua madre! Non so se ti ricordi che sei un deficiente e per colpa tua sono diventata Isabel!... ma una cosa giusta e discreta non riesci a farla?" disse Audrey infastidita sempre parlado sottovoce e gesticolando. "Senti! Quel tipo non mi sta bene" disse Chanyeol indicando in direzione del salotto "Ha uno sguardo che... non mi convince". "Non ti permetto di dire certe cose su Dris! Lui c'è sempre stato per me ed è un amico speciale ed insostituibile. Come gli dico che sono "teoricamente" fidanzata con te solo perché tu hai fatto un casino?!" disse lei sempre più infastidita. "Ho visto come ti guarda, Bimba! Lui è...". "Sì, lo so. Nutre qualcosa di più dell'amicizia. Ma non è questo ora il problema" si fermò a riflettere "Punto primo: come facciamo a dirglielo? E punto secondo: tu sei mio cugino scappato di casa dalla Polinesia, TUA MADRE DOVREBBE ESSERE LÁ E NON QUI! E poi lei, ai suoi occhi, è la sorella di mia madre e non ha gli occhi a mandorla! Idiota!" disse camminando per la stanza in panico. "Ci inventeremo qualcosa, non ti preoccupare" il ragazzo cercò di alleviare la tensione. "Guarda, ci manca solo che mia..." Audrey non finì la frase che il suo cellulare iniziò a vibrarle in tasca, lo guardò "Mia madre mi sta chiamando" disse sbiancando. Cercò di auto convincersi che sua madre la stava chiamando per sapere come stava, ma lo sguardo di Chanyeol non era per niente rassicurante. "Mamma! Ciao" rispose infine sforzandosi di fare un sorriso. "Ciao tesoro! Come stai?" chiese amorevolmente la donna. "Bene. Ma perché mi chiami? Ci siamo sentite prima" disse Audrey. "Volevo chiederti se potevo venire a vedere l'appartamento, oggi tuo padre mi ha fatto uscire prima da lavoro e così pensavo di venire a salutare la mia bambina" disse ignara di tutto la madre. "Ehm... che bello! Certo che puoi venire" disse Audrey guardando Chanyeol mimando con le labbra "Uccidimi" "Ah... ma dai!... ehm, mamma, ora ti devo proprio lasciare... ciao" e chiuse la telefonata. "Perché dovrei ucciderti?" chiese Chanyeol col fiatone. "Mia madre viene a vedere la casa" disse a denti stretti in crisi. Chanyeol portò le mani nei capelli iniziando a tirarli e a sclerare a bassa voce per non farsi sentire da Dris. "Ora vado di là da Dris e gli dico di iniziare il lavoro, poi ritorno qui e dacidiamo cosa fare di tutta questa storia" disse Audrey raggiungendo la porta. "Sta' a attenta ai computer e ai cellulari..." disse Chanyeol iniziando una frase da finire. "Lo so che non mordono" rispose Audrey uscendo dalla porta. Dopo aver dato disposizioni sul lavoro da fare al suo amico, Audrey tornò in camera da letto. Trovò il suo coinquilino disteso sul letto a pancia in su che fissava il soffitto. Lei si distese al suo fianco nella sua stessa posizione. "Allora" iniziò Audrey "È un fottutissimo casino". "Iniziamo" esordì Chanyeol "Ci sono tre persone che devono venire qui ma che non devono venire qui". "Grazie per l'illuminazione". Dopo un cinque minuti buoni di silenzio Chanyeol si illuminò. "Okay, ci sono. Leghiamo e imbavagliamo la Fighetta di là e la mettiamo in balcone. Fai venire tua madre qui ma non la fai salire, andrete a fare un giro e ritornerà a casa prima di cena. Poi mia madre verrà qui per cena e sarà tutto a posto" spiegò Chanyeol sorridendo malefico. Audrey si girò verso di lui "Senti, vai di là per favore" disse indicando la porta. "A fare cosa?" chiese lui. "A cagare!" gli rispose lei dandogli un sberlotto in testa "Ci serve un piano concreto idiota!" dopo una pausa riprese a parlare "Senti questo, faccio venire qui mia madre, tu ti butti dal balcone, tanto siamo al primo piano, così che lei penserà che ci siamo solo io e Dris e che la mia amica è uscita" chiuse il discorso battendo le mani compiaciuta. "E mia madre?" chiese Chanyeol incrociando le braccia al petto. "Eh beh... dipende dalla successione dei fatti..." Audrey si interruppe sentendo la porta aprirsi e si girò verso di essa. Entrò Dris con il portatile di Audrey sotto il braccio. Audrey e Chanyeol si alzarono di scatto dal letto, ma rimasero seduti sul letto. Un brutto presentimento invase la mente del padrone di casa. "Dris..." disse sorpresa Audrey. "Volevo chiedere se andava bene il lavoro che ho fatto fin ora... ehm... lo leggo. Park Chan Yeol (nato il 27 novembre, 1992) è un rapper, cantante, cantautore e attore Sud coreano. Ha debuttato nel 2012 come membro degli EXO (EXO-K), una boy band sud-coreana/cinese" mentre leggeva Chanyeol rimase a bocca aperta in preda al panico. Dris chiuse il computer con fare strafottente facendo emergere un sorrisetto compiaciuto sul viso "Come la metti ora?". Audrey, per istinto, si mise davanti a Chanyeol come per nasconderlo "Dris, cerca di capire..." disse lei all'amico. "Capire cosa?! Voglio solo sapere cosa ci fai tu a casa di uno che non conosci" Dris si portò le mani sui fianchi. "È una lunga storia, ma non ti preoccupare... è tutto sotto controllo" rispose Audrey protendendo le mani in avanti. "Almeno tua madre lo sa?" Dris aspettò una risposta dalla ragazza, ma non arrivò "Lo sapevo! Perché se avesse saputo che avresti condiviso la casa e il letto con un ragazzo non ti avrebbe mai lasciato, ma il problema è perché lo hai fatto?" chiese Dris sconvolto non riuscendo a capacitarsi dell'azione dell'amica. Audrey aprì la bocca per rispondere ma Chanyeol si alzò e spinse dietro di sè la ragazza "Sono stato io" raddrizzò la schiena sfoggiando tutta la sua altezza, di gran lunga superiore a quella di Dris "Mi serviva una ragazza da presentare a mia madre. Una brava a recitare, bella, disponibile ad abitare a casa mia e possibilmente simpatica" sorridendo si girò verso Audrey che sorrise per i complimenti "Ma ho trovato lei" la indicò e la ragazza perse il sorriso "Che ha superato di gran lunga tutte le mie aspettative perché lei ha tutte le caratteristiche di cui avevo bisogno e molto di più, è riuscita a cambiare il mio modo di vedere le ragazze e a farmi riflettere su cose che prima ritenevo scontate. Io cercavo solo una coinquilina che mi coprisse con mia madre e ho trovato un'amica" sulla guancia di Chanyeol si creò una fossetta tenerissima quando sorrise ad Audrey. Lei rispose al sorriso del coinquilino con uno sguardo riconoscente, ma poi si ricordò di Dris "Ora... visto che Dris sa, io direi che ci possa aiutare a risolvere questo intoppo. Però dobbimo essere tutti d'accordo" nel dirlo si mise tra i due ragazzi e fece ballare lo sguardo da Chanyeol a Dris e viceversa accorgendosi che non la stavano degnando di uno sguardo "Oh!" fece schioccare le dita di fronte agli occhi dei due ragazzi conquistando la loro attenzione "Ho detto: dobbiamo essere tutti d'accordo sul da farsi. Mi è venuta un'idea ma non so se vi piacerà". "Non farti problemi" la rassicurò Dris. Dopo aver esposto il "piano", Audrey andò a chiamare sua madre per dirle che poteva venire a vedere la casa. "Okay raga, non si torna più in dietro" annunciò Audrey con il tono di un agente segreto dei film.

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Capitolo 14
*** Le Mamme ***


Non passò molto tempo dalla chiamata di Audrey a sua madre, al suono del campanello. In quei trenta/trentacinque minuti di tempo, i tre ragazzi cercarono di rendere la casa un po' più "femminile" (può sembrare strano, ma l'idea della "femminilizzazione" della casa venne ai due ragazzi, mentre Audrey era in disaccordo con ciò essendo la prova vivente di un maschio in un corpo da femmina). Secondo i piani Chanyeol andò a nascondersi sotto il letto, e lì ci sarebbe stato per tutto il tempo fino all'uscita della madre di Audrey. Con un grandissimo sorriso Audrey aprì la porta. Dietro essa c'era sua madre. Non la vedeva da tanto e le mancava. Le buttò le braccia al collo e la strinse forte forte inalando il suo profumo, il profumo di mamma, della sua mamma. "Ciao tesoro, quanto mi sei mancata!" la madre strinse la sua "bambina" ricambiando l'affetto "Come stai, mh? Ti trovi bene con la tua amica? Dormi di più? E vai lo stesso agli allenamenti?" chiese tutto d'un fiato la donna. "Mamma, un attimo" la fermò Audrey ridendo "Ho tante cose da dirti ma prima entra in casa, dammi il giubbotto e sediamoci sul divano a parlare" mentre diceva le cose le metteva in pratica "Oggi la mia coinquilina non c'è perché è fuori col suo ragazzo e Dris è venuto qui per un lavoro per l'alternanza" mentì in parte la ragazza incominciando a sentirsi male. Audrey le fece vedere la casa e quasi non morì quando arrivò alla camera da letto e al bagno. Era in tensione e le sudavano le mani. Arrivate nella sala musica Audrey dovette inventarsi che la sua amica era appassionata di musica e ne era una gran patita, tanto da saper suonare tutti quegli strumenti. Dopo di ché andò tutto liscio ed andarono in cucina a fare il thè delle cinque e mezza. Si sedettero tutti e tre al tavolo in cucina davanti alla bevanda fumante, Audrey cominciò a parlare portando l'acqua al suo mulino per la prossima volta "Agli studi, io e lui" riferendosi a Dris "Stavamo facendo alternanza, siamo stati messi in gruppo con un tipo, molto simpatico, affabile, gentile e... coreano". "Lo sapevo che prima o poi ne avresti portato uno a casa!" esclamò la madre sembrando esausta. Dris scoppiò in una sonora risata ma fu subito fermato da un'occhiataccia da parte di Audrey. "Mamma, in che senso "portato a casa"?" chiese Audrey proccupata senza darlo a vedere. "Mi credete rincoglionita voi due?" chiese la donna ai ragazzi guardandoli negli occhi "Volete dirmi che il ragazzo che è sotto il letto non è un vostro amico?" si finse sorpresa. Audrey sbuffò, si alzò ed andò a recuperare Chanyeol che fece un po' di storie prima di seguirla in cucina. "Ora voglio sapere cosa sta succedendo" pretese la madre guardando i tre ragazzi che si erano messi in riga di fronte a lei che era seduta al tavolo. Quella donna, pur essendo bassina, con occhioni dello stesso taglio di quelli di Audrey ma grigio-azzurri e lentiggini, esercitava un gran potere su tutti quelli che aveva intorno e gli altri non potevano far altro che sottomettersi, era una donna carismatica. Audrey stava sulla difensiva, zitta e con le orecchie tirate all'indietro, come usava fare quando doveva essere rimproverata o era arrabbiata. "Audrey? La tua amica abita veramente qui?" chiese la madre con il viso nero di rabbia, ma non trovò risposta a quella domanda "Rispondimi!" ordinò alzando la voce. Audrey impaurita decise di assecondarla "No" stava tremando e si torturava le mani. "Che cosa?!" il tono della madre rimase basso ma l'espressione tirata sul suo viso esprimeva chiaramente ogni suo sentimento: rabbia, indignazione e delusione "Ma sei impazzita?! Ne hai fatte di stronzate nella tua vita, ma questa è la più grossa! Mentire a me, mentire a tuo padre... e dimmi, anche la madre delle tua amica era ignara di tutto come me?" la donna si alzò dalla sedia ed iniziò a gesticolare e a camminare avanti e in dietro. Chanyeol vide una parte di Audrey che si rifletteva nella madre e dovette trattenere un sorriso spontaneo. "No, loro..." cominciò a spiegare Audrey tra i tremori. "Audrey alza la voce quando parli con me e dimmelo in faccia, così che io possa capire se sia la verità o meno" le ordinò la madre. "... loro... loro mi coprivano. Loro sapevano tutto e hanno accettato di coprirmi" Audrey riuscì a dire solo quello per poi riabbassare lo sguardo e liberare una lacrima. "Scusi se mi intrometto, ma la colpa è solo mia" Chanyeol si mise davanti ad Audrey in un gesto di protezione dalla donna che l'aveva fatta piagere "Ho chiesto io a Audrey se voleva venire a vivere qui con me" spiegò lui. "E tu chi saresti?" chiese la donna stizzita. Dopo un lungo sospiro si decise a rispondere alla donna "Sono il suo ragazzo, Park Chanyeol" mentì. Dris, che era andato a consolare l'amica abbracciandola, ebbe un attimo di mancamento e lo stesso provò Audrey. "È vero?" chiese conferma la donna alla figlia, iniziando a sentire il fiato mancarle. Audrey guardò prima Chanyeol, capendo che doveva mentire per il suo bene "È vero". La madre si afflosciò sulla sedia e si portò una mano alla fronte massaggiandosi una tempia "Che casino! Audrey, quando farai una cosa giusta nella tua vita?" questa frase trafisse in pieno petto la ragazza che iniziò a piangere "La nonna cosa dirá dopo aver sentito che sei andata a vivere con un ragazzo? Prima del matrimonio poi!" smise un attimo di parlare per riflettere sul da farsi, poi scattò in piedi "Forza, raccogli le tue cose e andiamo, ti porto a casa" prese Audrey per il polso e iniziò a trascinarla verso la camera da letto. Audrey si liberò dalla presa della madre con prepotenza "NO" disse con quanta più serietà che riuscì ad esprimere. "Tu fai quello che ti dico io, chiaro? Ora muovi il culo e prepara le tue cose!" la riprese sua madre con tono quasi dittatoriale. "No! Io non vado da nessuna parte! Io sto qui, ormai ci vivo e finalmente qui servo a qualcuno" replicò la ragazza in ansia, non voleva tornare in quella casa in mezzo al nulla "Qui mi sento più grande, ho il mio spazio e sono anche più vicina sia alla scuola che al palazzetto" Audrey continuava a guardare Chanyeol cercando di sorridergli per fargli capire che avrebbe sistemato tutto. La donna guardava impassibile tutti e tre i ragazzi, incredula del fatto che anche Dris fosse a conoscenza di tutto e che non l'aveva avvertita della situazione, come aveva sempre fatto invece. E fu a quel punto che Chanyeol prese coraggio "Senta, sua figlia serve qui, non se ne può andare. Sono arrivato qui dalla Corea circa un anno..." venne interrotto dalla madre. "Non mi interessa la tua storia da immigrato, Audrey potrá essere la tua coinquilina, la tua ragazza o quello che vuoi, ma è la mia bambina e io la voglio a casa con me" disse la donna con un'espressione preoccupata e ansiolitica in viso, ma poi guardando Audrey si addolcì "Bambina mia" la madre accarezzò il viso della figlia "Io non voglio che te ne vada. Diciassette anni... sono troppo pochi per andarsene di casa" più guardava negli occhi Audrey e più le sembrava insensato il suo discorso. Sospirò e riformulò la frase "Prima, quando sono arrivata e ti ho rivista dopo tanto tempo, ho notato che eri diversa... più vitale e più allegra di quanto lo eri a casa nostra e mi sono ingelosita perché vorrei che fossi così felice con me e tuo padre. Ma evidentemente, come dici tu, hai bisogno di sentirti più grande, indipendente e vuoi il tuo spazio. Io voglio solo che la mia Audrey sia felice" si espresse "Quindi ti permetto di stare qui" decise la madre. La ragazza saltò al collo della madre e l'abbracciò più forte che poté "Grazie mamma" dopo un po' si staccò dalla madre e andò ad abbracciare i suoi due amici che erano rimasti un po' interdetti a causa del comportamento della madre. "Ma" disse la donna dopo essersi schiarita la voce "Ma a delle condizioni". Audrey, Dris e Chanyeol smisero di abbracciarsi e di gioire e si girarono verso "Il Caporal Maggiore", come la chiamava Audrey (la chiamava anche "Il Diavolo" ma questa è un'altra storia). "Voglio che Audrey ritorni a casa tutti i sabati sera per andare a Messa la domenica mattina e non voglio più sentire una bugia, se no estorcerò con la forza tutte le informazioni necessarie a Dris e a Non-mi-ricordo" disse indicando Chanyeol. Audrey accettò le condizioni della madre che poco dopo si congedò per tornare a casa. Erano le diciotto e quarantacinque, e Audrey e Dris avevano un'ora e un quarto per fare il lavoro per il giorno dopo, prima che la madre di Chanyeol arrivasse per la cena. Alle diciannove e trenta la cucina si trasformò in un un frenetico via vai generato da tre persone in panico. Si erano accorti di non aver preparato niente per cena. Audrey aveva improvvisato un menù dell'ultimo minuto: risotto come primo e per secondo qualcosa a caso tirato fuori dal frigorifero. La tavola non era ancora apparecchiata quando sentirono il campanello suonare. "Era morugedda!" ('fanculo) Audrey mollò tutto quello che stava facendo e partì a razzo verso la porta, prima di aprirla si slegó i capelli dallo chignon e li sistemò sulle spalle rendendosi presentabile "Buona sera signora Park" salutò la donna con un enorme sorriso "Mi dia il giubbotto". "Grazie cara, sei sempre molto gentile ed educata, ma il mio cognome si pronuncia Pak, senza la "r" e ti prego, dammi del tu" disse con un grande sorriso la donna, poi corse dal figlio. Chanyeol strise forte la donna trasmettendole tutto l'affetto che provava nei suoi riguardi e la donna ricambiò con gli stessi sentimenti "Oh mio Channie!" a Audrey scappò una piccola risata silenziosa per quel nomignolo "Come stai? Mangi correttamente? Ti vedo un po' sciupato, l'università ti stanca troppo?" chiese precipitosamente la madre accarezzando la guancia di Chanyeol. "Qual era la prima domanda?" chiese lui di rimado scoppiando in una risatina "Comunque sto bene, mangio quello che devo mangiare e l'università è fantastica. Non ti preoccupare mamma, sto molto bene qui con Isabel" rispose lui sorridendo dolcemente. La madre girò la testa e guardò Audrey negli occhi seria "Isabel, vedi questo mascalzone che ti sei trovata?" e diede uno schiaffetto sulla guancia di Chanyeol dove la sua mano era ancora appoggiata "Ti chiedo, per favore, di farlo mangiare correttamente ad ogni pasto e di accudirlo, perché non sa farlo da solo". "Sarà fatto, non preoccuparti" la tranquillizzò Audrey. Poi la madre si accorese di Dris e sciolse l'abbraccio col figlio per raggiungerlo "E questo bel giovincello chi sarebbe?" chiese ridendo. "Sono Dris, piacere. Un amico di Aud... Isabel..." si presentò stringendo la mano alla donna, rimanendo confuso. Finite le presentazioni, i tre ragazzi corsero ai fornelli a controllare la cena e poco dopo fu servita in tavola. "È stato tutto buonissimo! Bravi e grazie per la cena" si complimentò la madre posando le posate nel piatto, poi si ammutolì e parve riflettere "Isabel, Dris, voi che siete nati qui, perché si mettono le posate nel piatto a fine pasto?" chiese incuriosita. Dris sembrava non saperlo, lo faceva e basta. Audrey ripose prontamente invece "Per due motivi. Il primo è che in questo paese, quando i commensali si riuniscono, mangiano la loro porzione senza dividerla, con egoismo in senso buono, poi, quando è il momento di sparecchiare, ci si aiuta portando ognuno il proprio piatto al lavandino, quindi si mettono le posate nel piatto per rendere più facile il trasporto. La seconda, invece, è proprio il significato delle posate incrote nel piatto e si usa più al ristorante per dire ai camerieri che si è pieni e che possono portare via il piatto" spiegò lei e tutti rimasero affascinati. Dopo aver preso un caffè leggero, essendo sera, si accomodarono sul divano o sui poof del salotto a parlare. I ragazzi raccontarono alla donna della scuola e le cose che facevano al di fuori di essa, Audrey raccontò del pattinaggio e la signora promise che sarebbe andata a vederla personalmente la prossima volta che si sarebbe esibita. E la madre raccontò brevi aneddoti della sua vita da giovane e le figuracce di Chanyeol da piccolo. Arrivato il momento, per la madre di Chanyeol, di tornare a casa, il figlio si offrì di accompagnarla a casa a piedi dato che abitava li vicino. Ma si scoprì che Dris abitava giusto dietro la casa della signora e che quindi l'avrebbe accompagnata lui. Chayeol e Audrey, rimasti soli a casa, sistemarono la cucina e decisero di andare a dormire.

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Capitolo 15
*** Proposte ***


"Hey Bimba, vogliono dire veramente quello le posate nel piatto?" chiese Chanyeol come un bambino mentre erano a letto. Lei stava leggendo e posò il libro sul comodino per poi rispondergli "Sì, così pare..." sospirò "Mia madre ci tiene ad insegnarmi la cultura di questo paese" lo disse come se fosse stancante portare quel fardello, ma era comunque sempre utile sapere qualcosa in più degli altri. "È bellissimo! Tu... tu sai cose che si sono perse da tempo... voglio dire... tu sai un sacco di cose in più" disse Chanyeol entusiasta "Puoi insegnarmi tutto ciò che sai? Trovo che sapere tutte queste cose mi sia utile per integrarmi appieno in questa società" esordì lui. "Ma come parli? Sembri mio nonno!" Audrey scoppiò a ridere. "Allora? Mi insegni tutto quello che sai?" insistette lui prendendole il braccio sinistro e scuotendolo. "A cosa ti serve? Per fare colpo sulle ragazze dei tuoi corsi?" chiese Audrey guardandolo con un sorrisetto appena accennato e con un sopracciglio alzato. "No! Assolutamente no!, Chanyeol quasi urlò e sembrò quasi ferito dall'affermazione della ragazza "Non sono chi tu pensi che sia. Quello è il tuo adorato G-Dragon! Che non cambia una ragazza al giorno, ma all'ora!" disse arrabbiato. "Conosci GD?!" la ragazza scattò e si mise in ginocchio di fianco a Chanyeol che si spaventò "Lo conosci veramente? Ci hai parlato? Siete amici? Conoscenti? Intimi?" chiese di getto. "Calma, calma, calma. Uno: il tuo "GD", come lo chiami tu, mi sta altamente sul cazzo. Due: i BigBang e gli EXO non sono mai stati "amici", per meglio dire, ci stanno sul cazzo. E tre: G-Dragon è una persona falsa, arrogante ed è un puttaniere peggio del suo "amichetto" Taeyang" spiegò Chanyeol contando con le dita sventolandole davanti agli occhi Audrey per toglierle quella faccia da pesce lesso che si ritrovava. "Per sapere queste cose li conosci" si espresse lei sognante sospirando. "Ma allora non hai capito niente di quello che ti ho detto" disse spazientito Chanyeol. "Finalmente conosco qualcuno che conosce di persona i BigBang" continuò Audrey. "Ehy! Esisto anch'io!" poi vedendo che la ragazza al suo fianco non si riprendeva "Terra chiama Bimba! Bimba scendi dalle nuvole, torna tra noi!" disse agitando le braccia. Audrey smise di guardare un punto indefinito della parete di fronte, il quale risultava particolarmente interessante per lei. Fissò per qualche attimo Chanyeol e poi gli ci si buttò sopra abbracciandolo, facendogli emettere qualche gemito di dolore per l'impatto brusco dei corpi. Lui ricambiò l'abbraccio dopo essersi ripreso. "Mi devi assolutamente portare con te in Corea" disse Audrey stringendo di più il torace del ragazzo sotto di lei. "Bimba... Bimba!" ma lei non lo ascoltava, era persa nei suoi pensieri "Oddio! Che situazione! Bimba! Togliti!... per favore..." si lamentò lui. Il pigiama leggero di entrambi non bastava ad isolare il seno di Audrey, privo di reggiseno, a contatto con il petto di Chanyeol. Per quanto lo riguardava... stava impazzendo, ed il fatto che lei non si accorgesse di tutto il male (o il bene) che gli stava facendo lo faceva impazzire ancora di più. Non resse più. Invertì le posizioni sdraiandosi sul corpicino di Audrey bloccandole le braccia tenendo fermi i polsi all'altezza delle tempie. "Non pensavo ti desse così fastidio un abbaraccio" disse lei con una punta di malizia mentre si sistemava meglio sul materasso facedo sfiorare i loro bacini. E fu allora che Chanyeol realizzò che lei, tutto quello che stava facendo lo faceva apposta "Bimba" la chiamò "Perché fai questo?" chiese crucciato. "Fare cosa?" chiese chiarimenti lei con lo sguardo malefico da finta innocente. "Perché mi stai seducendo?!" Chanyeol perse la pazienza quando Audrey si sitemò meglio sotto di lui per l'ennesima volta sfiorando la sua parte intima facendogli emettere un gemito gutturale. "Io? Non sto facendo niente" disse lei sorridendo beandosi delle reazioni del coinquilino mentre usava la voce che lo faceva tanto impazzire. "Audrey! Piantala!" disse Chanyeol perdendo la pazienza e la lucidità mentale. Era la prima volta che Chanyeol la chiamava per nome. Era stato... strano. Le era piaciuto, era bello essere chiamata con il proprio nome al posto di un nome da puttana come quello che le era stato affibbiato. Come un cane che viene richiamato, si immobilizzò. Solo gli occhi continuavano a vagare per tutto il viso del ragazzo sopra di lei. Era bellissimo. Si ricordò che aveva fatto qualche suo ritratto copiandolo da una foto in internet, ma non era nemmeno lontanamente paragonabile all'originale. "Smettila di sedurmi. Non so se riuscirò a resisterti ancora per molto" disse Chanyeol trattenendosi dal toglierle i vestiti. "Era un test" Chanyeol reagì con un'espressione interrogativa "Stavo testando il tuo grado di resistenza" spiegò lei "E sei bocciato" decretò. "Ma..." disse Chanyeol fingendosi affranto. "Eh, no, il minimo che posso fare è rimandarti in tutte le materie" disse lei alzando le sopracciglia sorridendo strafottente. Chanyeol sbuffò frustrato. Ci era quasi cascato. Quando si trattava di Audrey, veniva ipnotizzato dalle sue movenze e cadeva nei suoi tranelli senza concludere niente. Ora sentiva un gran bisogno di rinchiudersi in bagno. Si alzò e scese dalla parte del letto di Audrey che era quella più vicina alla stanza tanto ambita dal ragazzo. La perspicacia di Audrey le permise di capire cosa stesse andando a fare il ragazzo in bagno e sbiancò di colpo. Si affrettò a scendere dal letto, ma Chanyeol chiuse la porta proprio quando Audrey era quasi arrivata per poi finirci inesorabilmente spiaccicata contro. "Chanyeol!" urlò lei picchiando un pugno sulla porta "Se stai per fare quello che penso che tu stia per fare, aspetta che almeno esca dalla camera e mi..." non finì il rimprovero che sentì subito una specie di grugnito roco e basso "Chanyeol! Contieniti!" disse inorridita allontanandosi di qualche passo. "Se vuoi venire... a dare... darmi una mano... apro la porta!" disse Chanyeol con difficoltà ma con un sorriso tirato facendosi sentire appena da Audrey. Lei non rispose e corse sul divano. Non sapendo i "tempi" del ragazzo, prese una coperta e si distese. Crollò dal sonno poco dopo pensando a tutto quello che era successo in quella giornata: l'alternanza, Chanyeol e Dris che si erano conosciuti, Dris che ha scoperto l'identità di Chanyeol e sua mamma che l'aveva scoperta (in parte). Si svegliò accaldata e nel letto. L'aveva di sicuro portata Chanyeol dopo aver finito di "fare le sue cose". Si guardò attorno ed era stretta tra le braccia di Chanyeol, le possenti e solide braccia del suo coinquilino. Era una stufa, però! Diede un occhio alla radiosveglia e si accorse che erano le tre di mattina, guardò l'ora di sfuggita e il cervello ancora addormentato non riuscì a decifrare  i numeri che segnavano i minuti. Cercò di liberarsi della presa di Chanyeol, ma lui stringeva le sue piccole membra come se ne fosse geloso. Allora Audrey si distese a pancia in giù e appoggiò il mento sul petto di Chanyeol nell'intento di rimirarlo al buio. Aveva sempre sostenuto che quella cacchio di radiosveglia avesse i numeri troppo luminosi e non le aveva mai permesso di dormire come si deve, ma in quell'occasione si ricredette, faceva abbastanza luce da poter scorgere appena i lineamenti perfetti di quell'essere perfetto che le era accanto. Portò la mano destra al viso di Chanyeol. Aveva la pelle liscissima. Ma poi una strana verità comparve della sua mente: Chanyeol era un ragazzo. Cacchio che perspicacia! I ragazzi hanno la barba, di solito. E Chanyeol? Non aveva niente. No, impossibile che non avesse niente. Ma non aveva visto sulle guance, sul collo o sul labbro superiore nemmeno una leggera ombreggiatura e neanche un misero pelo solitario. L'opzione che Chanyeol non avesse la barba era da escludere, tutti i ragazzi ce l'avevano, perfino Dris! Audrey, troppo persa nelle sue interrogazioni mentali, non si accorse che Chanyeol si stava svegliando. Quando aprì gli occhi, vide Audrey che lo fissava e anche molto intensamente "Perché sei sveglia?" chiese lui stringendo gli occhi per mettere a fuoco la sua coinquilina, anch'essa illuminata dalla radiosveglia. "Ma tu, ti fai la barba? No perché non l'ho mai vista sul tuo viso" chiese Audrey annoiata. "Risponderti alle tre di notte ad una domanda così stupida non rientra nella mia area di competenza" rispose Chanyeol passandosi una mano sul viso. "Allora dormi" Audrey gli accarezzò una guancia. Lui mugolò e abbracciò Audrey forte. La tenne stretta a sé per le restanti tre ore di sonno che ebbero a disposizione. Il loro risveglio fu piacevole per entrambi, stando uno nelle braccia dell'altra. "È bello dormire con te, Yeollie" ammise Audrey a colazione. "Pensa dopo aver fatto sesso. Sarebbe pure meglio" proferì Chanyeol serio. Audrey preferì stare zitta, esprimendo così tutto il suo disprezzo per la frase del coinquilino. "Scusa" Chanyeol abbassò lo sguardo sulla sua tazza di latte. Dopo questo, nel prepararsi, continuarono a farsi dei dispetti, come rubarsi i vestiti, spruzzarsi con l'acqua o tentare di mettere il mascara a Chanyeol. "No! Oggi non voglio andare a scuola" piagnucolò Audrey come ogni mattina. "Non puoi stare qui a casa" ribatté Chanyeol "Ti annoieresti" disse con circostanza. "Non è vero!" insistette lei. "E cosa faresti? Sentiamo" la esortò il ragazzo. "Verrei con te all'università" disse Audrey con un sorriso smagliante.

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Capitolo 16
*** Università ***


Stava succedendo quello che temeva di più: Audrey non doveva approfittare della sua firma per le giustifiche di assenza. Lei doveva andare a scuola. "Non puoi venire con me, Bimba, la scuola è importante e tu devi andare a seguire le lezioni per non rimanere in dietro col programma!" le disse Chanyeol apprensivo mentre radunava l'attrezzatura che avrebbe portato a scuola per la "dimostrazione". "Anche tu hai saltato un giorno di università tempo fa" ribatté Audrey cercando di convincerlo. "È diverso" Chanyeol si rese conto che, con quell'affermazione, lei aveva praticamente vinto, per cui iniziò ad arrampicarsi sugli specchi. Dopo un duello acceso, Audrey vinse come predetto dal sesto senso di Chanyeol. Lei era troppo forte a parole, riusciva a ricordarsi dei dettagli di cose accadute tempo addietro così da incastrare chiunque. Però Chanyeol non voleva portarla con sé perché era fermamente convinto che l'università fosse una scuola troppo vicina al lavoro, in particolare quel lavoro. Il mondo della musica è terribilmente spietato e dall'oggi al domani puoi cadere e sprofondare nell'abisso dell'infamia. In quel campo c'era tanto pregiudizio e questo non avrebbe fatto bene ad Audrey. Lui la pensava così ma cedette comunque alle pressanti richieste della ragazza solo perché lei non era una ragazza comune, era un'artista, come tutti quelli all'università, solo che si esprimeva diversamente. La spavalderia di Audrey scomparve d'un tratto. Si sentiva osservata e piccolissima in mezzo a quella moltitudine di ventenni. Senza occorgersene, si nascose in parte dietro Chanyeol. Gli stringeva il braccio e con la mano libera teneva l'orlo della tasca della felpa di Chanyeol. Lui sorrise continuando a camminare dritto davanti a sé, la trovava tenera. Si stava dirigendo nell'aula magna per la "dimostrazione". Quel giorno, tutti gli studenti della classe cui faceva parte anche lui, avrebbero dovuto fare una dimostrazione musicale. Gli studenti erano obbligati a suonare e, come optional, potevano cantare o portare qualcuno che cantasse accompagnato dallo strumento. Erano un po' come delle verifiche pratiche con voto. Quello di Chanyeol, era l'unico corso che esercitava questa pratica, inoltre cadeva una volta al mese e tutta gli altri studenti potevano parteciparvi. Aveva luogo nella sala concerti nell'ala est della struttura. Chanyeol era elettrizzato e agitato per quello che stava per avvenire, per la "dimostrazione". Adorava cantare e adorava farlo insieme a Audrey. Ci aveva provato con le basi che gli aveva lasciato sul computer e mentre cantava sembrava di sentire un angelo. "Oggi è un giorno speciale" disse lui guardandola sorridente "Oggi ho una dimostrazione musicale, canteresti con me?" chiede lasciandola di stucco "Il palco sarà illuminato e la platea è buia tanto da non vedere il pubblico non devi preoccuparti che di me" la rassicurò Chanyeol. "Pubblico?" disse tra sé Audrey, andava completamente in pappa se c'era più di una persona a guardare quello che faceva, figurati un pubblico! "Oh! Non fare così!" la incoraggiò lui vedendola bloccata. La strinse a sé con un braccio che face scivolare sulle spalle irrigidite della ragazza. Arrivati di fronte a due enormi porte anti incendio, Chanyeol spinse uno dei due maniglioni rossi. Davanti a loro apparve una piccola platea modello anfiteatro, un palchetto rialzato di trenta centrimetri e un'infinità di strumenti su di esso. A Audrey si illuminarono gli occhi: era bello, arioso e illuminato dalla luce che filtrava dalle finestre sulla parete sinistra. Le poltrone avevano l'aria di essere molto comode ed erano poste sui gradoni degli spalti. La sala era deserta. "Penso che farò il pubblico" decretò Audrey, sprofondando su una poltrona vicina a dove Chanyeol si era fermato. "Dai Bimba! Ho bisogno di te!" protestò Chanyeol, andando ad inginocchiarsi di fronte alla poltrona su cui Audrey si era spaparanzata mettendo le gambe sul bracciolo e lasciandole penzolanti rischiando di tirare un calcio a Chanyeol. "Sai, ho iniziato a giocare ad EXO Run" cercò di cambiare discorso Audrey. "Bimba" la richiamò Chanyeol iniziando ad irritarsi. Si alzò dando sfoggiò di tutta la sua minacciosa altezza e poi si piegò su Audrey appoggiandosi all'altro bracciolo, dietro la schiena della sua coinquilina "Quando fai così mi irriti, te l'ho già detto" ci mancava poco che i loro nasi si sarebbero incontrati, i respiri si stavano già mescolando in un qualcosa che Audrey non accettava di buon grado, ma non poteva farne a meno. "Ora vuoi che ti baci, corretto?" chiese Audrey un po' intimidita guardando le labbra del ragazzo. Chanyrol annuì. Aveva le pupille gia troppo dilatate, Audrey era riuscita a disinguerla dall'iride grazie alla vicinanza dei loro visi. "Sei così bella quando mi guardi così, quando i tuoi occhi non si fermano un attimo per guardare contemporaneamente ogni singola smorfia o battito di ciglia che io faccia" confessò Chanyeol ammaliato dalla purezza che aveva lo sguardo della ragazza. Audrey non sapeva che rispondere. Non aveva di che rispondere ad un complimento, mai. Un "Grazie" le sembrava troppo da egocentrici e rispondere ad un complimento con un complimento le sembrava un oltraggio al suo orgoglio. Decise di stare zitta e guardare attentamente ogni suo minimo gesto. "Quale canzone hai preparato?" chiese lei incerta se accettare la proposta di Chanyeol o godere di più vedendolo arrabbiato. "Love me now" rispose Chanyeol soffiando fuori l'aria dal naso, dando prova di essere irritato. Audrey amava quella canzone, ma in quel momento, con quel contesto, la fece arrossire fino alla punta delle orecchie. Chanyeol si piegò di più su di lei e le baciò le guance, come per cercare di farle tornare del colorito normale, poi le baciò la fronte. Si sentirono delle voci provenire fuori dalla porta e poi qualcuno che aprì la porta d'accesso alla sala. Chanyeol si tirò su, un po' scocciato a dire la verità, e aiutò Audrey ad alzarsi prima che quattro galline entrassero. Due erano bionde, una vestita sui toni del rosa e una degli azzurri, una mora vestita di un verde troppo acceso e l'ultima era rossa, tinta e semi nascosta dietro tutte, era vestita di nero. Quando addocchiarono Chanyeol fu come se la Grande Onda di Kanagawa (Katsushita Hokusai) fosse uscita dalla tavola e si fosse ripercossa su Chanyeol, evitando una povera Audrey confusa. "Channie!" squittirono le bionde e la mora saltandogli al petto e abbracciandolo. La rossa si avvicinò piano con le mani giunte e la testa bassa, pronunciò un timido "Ciao Chanyeol". "Ciao Mary" le rispose amichevolmente ignorando i tre gallinacei. "Cantaci qualcosa!" dissero ancora una volta in coro le tre. "Non posso. Oggi canto una sola volta, quindi se cantassi per voi ora, non potrei più cantare per il pubblico dopo" spiegò Chanyeol. Audrey non poteva credere possibile il fatto che esistesse qualcuno di così stupido da credere a questa balla. Ci credettero e insistettero fino allo sfinimento di Chanyeol e Audrey. "Hey Yeollie! Non dovresti iniziare a scaldarti la voce per dopo?" chiese Audrey attirando l'attenzione generale. Chanyeol la fulminò con lo sguardo per quel nomignolo, anche se non gli dispiaceva affatto che la sua coinquilina avesse tirato fuori gli artigli. "E tu chi sei?" chiese la bionda vestita di azzurro. "Strano che il mio Yeollie non vi abbia accennato della mia esistenza" disse Audrey mettendo le mani nella tasca della felpa "Si dà il caso che sia la sua ragazza tesoro! Comprendi? O sei così stupida che ti serve un disegnino?" era inquietantemente calma. La bionda si stacco da Chanyeol e arrivò di fronte a Audrey, era più alta di lei almeno di una spanna e mezza. Aveva talmente tanto trucco da far invidia a Johnny Depp in Alice in Wonderland, solo che lei era arancione carota "Ma chi ti credi di essere, eh? Nanerottola, tu non mi parli così, ceh, hai capito!" disse lei sventolando davanti agli occhi di Audrey un dito con l'unghia finta più finta che avesse mai visto. "Sarò anche piccola e bassa ma tu sei di plastica" disse impassibile Audrey "Vuoi vedere che se ti tiro i capelli, vengono via ciocche di extension?" a Chanyeol faceva la stessa impressione di una bambina assatanata dei film horror: testa leggermente inclinata, braccia lungo i fianchi, espessione apatica e voce sottile ed inquietante. Poi Audrey fece un sorriso sadico alla tipa che le stava di fronte, facendola indietreggiare di un paio di passi. "Channie!" squittì quella "Tieni a bada 'sta qua. Hai sentito come mi tratta?". "Io non posso farci proprio niente, sei tu che l'hai importunata e lei ora si sta difendendo" rispose lui staccandosi di dosso le altre due oche. "Ma... Channie!" ringhiò la ragazza in azzurro. "Tesoro" la chiamò Audrey "Se dici ancora una volta Channie, oltre alle exstension, ti strappo quelle unghiette finte e te le faccio mangiare, do you understand?" disse fissandola negli occhi. Le tre gallinacee si accinsero ad uscire spaventate e ferite nell'orgoglio (non che questo pensiero potesse minimamente sfiorare i sentimenti di Audrey), seguite dalla rossa che, prima di uscire, salutò cordialmente Audrey e Chanyeol. "Hai davvero iniziato a giocare a EXO Run?" chiese Chanyeol una volta che la sala fu vuota. "Secondo me hai un leggero ritardo mentale, ma proprio leggero!" disse lei iniziando ad incamminarsi verso il palchetto al centro. Girò tra uno strumento e l'altro: c'erano chitarre di ogni genere, delle pianole, due batterie classiche e una elettrica, strumenti a fiato come sax, flauti, trombe, tromboni, oboe... e via dicendo. Ma Audrey avvistò un basso, verde petrolio e beige. Lo sollevò, se lo mise a tracolla e iniziò a strimpellare. Le note non erano pulitissime, ma si complimentò con sé stessa per il fatto di ricordarsi almeno le basi. "Una cosa che non sai fare?" ironizzò Chanyeol. "Ho preso delle lezioni da mio cugino un sacco di tempo fa e questo giro è l'unico rif che riesca ancora a fare" disse lei arrossendo, poi si ricompose "Vuoi provare la canzone?" chiese posando lo strumento. Chanyeol annuì e si avvicinò al piano a coda. Appoggiò le dita sui tasti delicatamente, come se stesse toccando il corpo di Audrey, ed esercitò una leggera pressione, come per farla eccitare. Iniziò a suonare provando tante emozioni diverse e Audrey le captò quasi tutte, dal modo in cui pigiava un tasto o muoveva la testa per seguire le sue mani sulla tastira. Chanyeol iniziò a cantare e con lui Audrey. Lo smistamento delle parti venne quasi spontaneo. Si sorrisero a pezzo finito, come se non l'avessero fatto già abbastanza mentre cantavano. Per Chanyeol era quasi un onore cantare con Audrey, era così brava in tutto che lui si sentiva sminuito. E poi lei cantava come un angelo disceso in terra, davvero. Poco dopo la gente, spettatori e musicisti, cominciarono ad affluire nella sala portando uno schiamazzo che era quasi impossibile da sostenere per le orecchie di Audrey. Una cosa che non adorava era certo il rumore, o anche i suoni troppo forti; lei non andava ai concerti, non aveva mai ascoltato la musica a tutto volume nelle cuffie e parlava mantenendo un tono moderato per dare l'esempio, alla gente che le parlava, di parlare come lei. Seguendo la scaletta, Chanyeol sarebbe stato circa in mezzo, quindi potevano stare nel camerino da soli per un bel po'.

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Capitolo 17
*** La Dimostrazione ***


Audrey era seduta su un piccolo divanetto sistemato in un angolo del camerino. Oltre a lei c'erano Chanyeol e il più assoluto silenzio. Lei stava lì con le gambe accavallate a sfaccendare al cellulare. Era una situazione noiosa ed imbarazzante: poco prima Chanyeol era ad un passo dal fare sesso con lei (come tante altre volte) e ora stava lontano metri e non faceva altro che muovere le dita in modo nevrotico sul bancone della petineuse per ripassare le note che avrebbe suonato al piano. "Yeollie" lo chiamò, e miracolosamente il ragazzo di girò. "Dimmi". Era quello il problema, non sapeva cosa dirgli: "Che noia", "Che barba", "Smettila di muovere quelle dita"...erano possibili candidati come argomenti. Ma non aveva voglia di fare la lamentosa. Scelse di mandare a 'fanculo le regole secolari che si trascinava dietro la sua famiglia e provarci seriamente con Chanyeol, quello che desiderava era un contatto più intimo dell'amicizia ma che non fosse considerabile "amore". Pff, per carità! Ci mancava solo che si innamorasse di un idol... ex-idol o quel che era. Allora si alzò, raggiunse Chanyeol e si sedette sulle sue gambe stupendolo. "Secondo me suoni divinamente e non hai più bisogno di provare" disse languidamente come a Chanyeol piaceva tanto. "Davvero?" Audrey annuì "Sai perché?" Audrey scosse la testa "Penso a te mentre suono" disse Chanyeol sorridendo. Lei, colta alla sprovvista da quel commento, arrossì e nascose il suo viso nell'incavo del collo del ragazzo. Chanyeol sorrise divertito, poi cinse la vita di Audrey con un braccio e con la mano libera le accarezzò la testa e quei suoi morbidi capelli che profumavano di thè verde. Audrey si tevena stretta a lui con un braccio ancorato al suo collo. Poi prese ad accarezzare il torace di Chanyeol. Anche con i vestiti addosso si sentivano gli addominali e i pettorali scolpiti che emergevano. "È stato Baek che mi ha attaccato la mania degli addominali" disse Chanyeol a bassa voce, come se stesse cullando Audrey e ci stava riuscendo. "È la prima volta che mi parli di qualcuno dei tuoi amici" disse Audrey continuando a toccare gli addominali del ragazzo. "Ho dei bei ricordi di loro ma è brutto ricordarli" spiegò Chanyeol guardando la mano di Audrey "Non sai quanto vorrei farteli conoscere" disse sognante. "Portami in Corea allora" disse Audrey con nonchalance "O falli venire qui. Che problema c'è? Tanto stai mantenendo i contatti con loro no?" disse pur sapendo bene che non era per niente semplice. Chanyeol decise di continuare con il suo discorso senza risponderle perché era un argomento troppo vasto ed ingestibile "Sai, ogni cosa che fai o che dici mi ricordi incredibilmente ognuno di loro" disse sorridendole. Lei sollevò lo sguardo su di lui "Davvero? E come?" era sinceramente curiosa di conoscere quegli undici ragazzi. "Hai la camminata uguale a Baekhyun" cominciò Chanyeol. "Ho la camminata da ragazzo quindi?" lei fece finta di essere indispettita dalla cosa. "No è lui che ha la camminata da donna" spiegò Chanyeol "Nelle movenze sei agile come Jongin, il nostro ballerino. Hai stessa risata di Jongdae. Quando ti arrabbi ti avvicini molto all'espressione arrabbiata di Kyungsoo. Sei fastidiosa come Sehun, e ti posso assicurare che lui è più fastidioso di una zanzara di notte. Hai la stessa tenacia di Yixin quando abbiamo iniziato. Quando arrossisci diventi praticamente Tao. E quando ti impegni in un disegno mi ricordi Yifan, solo che lui non sa disegnare veramente" disse Chanyeol facendo ridere Audrey. "Se ti mancano così tanto, mi impegnerò a farli venire qui. Anche perché li voglio conoscere" disse Audrey decisa. "Fosse così facile li avrei incontrati almeno cinque volte!" rispose amaramente Chanyeol. "Tra quanto è il tuo compleanno?" chiese all'improvviso Audrey guardandolo negli occhi. "Una settimana circa, il 27" rispose con una nota interrogativa nella voce. "Facciamoli venire qui! Tra una tappa e l'altra del tour" Audrey entusiasta sembrava quasi delirante. "Come fai a sapere del tour?" Chanyeol rimase stranito ma Audrey gli rispose facendo spallucce, come per dire "Segreto professionale" "Okay, proverò a parlarci" disse Chanyeol che si stava convincendo che l'improbabile sarebbe potuto divetare possibile. E tutto, ancora una volta, grazie a quella fantastica ragazza che aveva davanti. Poco dopo arrivò il turno di Chanyeol e Audrey per l'esibizione. La sala era strapiena di gente, era tutta buia e un unico faretto era puntato sul palco con gli strumenti. Il piano a coda nero era stato sistemato strategicamente in centro; Audrey e Chanyeol lo raggiunsero. Il ragazzo prese la sua coinquilina per la vita, la sollevò da terra come se fosse stata un fuscello leggerissimo e la fece sedere sul piano. Lei era troppo bassina per riuscire a sedersi e poi Chanyeol aveva insistito tanto. Lui si accomodò sullo sgabello rettangolare (molto scomodo) e fissò i tasti prima di poggiarvi le dita. Audrey cantò "Love Me Now" mentre Chanyeol cantava il pezzo rap di "I Hate you, I Love you" e come sotto fondo c'era un remix di avrie canzoni. Quando finirono ci fu un attimo di selenzio, come se fossero tutti rimasti pietrificati. Chanyeol e Audrey si guardarono, si aspettavano almeno un appaluso di cortesia. Un applauso si fa sempre anche quando lo spettacolo aveva fatto pena. Solo dopo, il pubblico scoppiò in un fragoroso applauso e si alzò in piedi. Chanyeol aiutò Audrey a scendere dal pianoforte. Si affiancarono sorridenti, si presero per mano e le alzarono in alto. Finito il loro piccolo momento di fama, tornarono in camerino e ripresero da dove avevano interrotto. "Se i tuoi amichetti coreani venissero qui, non dovrei farmi trovare impreparata, trovi?" chiese Audrey con circostanza sedendosi sul divanetto. Si sedette anche lui "No, non trovo il senso. Spiegati e non parlare per enigmi" quell'argomento lo metteva a disagio, e il sentirsi a disagio lo faceva innervosire. "Insegnami almeno le basi di coreano" lo pregò Audrey sistemandosi sulle gambe del ragazzo. "Va... bene? Ma avresti solo una settimana per imparare una lingua completamente diversa dalla tua" la avvertì Chanyeol. "Ci sto, non sarà un problema. E in cambio ti insegnerò come comportarti da vero abitante del posto, come avevamo detto" disse Audrey emozionata all'idea. "Oggi pomeriggio posso venire a vederti agli allenamenti?" chiese Chanyeol sperando che lei non avesse qualche "no" da propinargli come al solito. Audrey sorrise "Certo, mi farebbe molto piacere" ed era vero, aveva sperato con tutta se stessa che prima o poi Chanyeol sarebbe andato a vederla, anche solo per cinque minuti "Oggi ho la lezione con il coreografo". Chanyeol annuì stringendo Audrey a sé ed inalando il suo profumo. Chiuse gli occhi cullato dal battito del cuore della ragazza e si assopì per un istante. Venne svegliato da Audrey. Gli stava parlando, ma lui non connetteva ancora del tutto. "Yeollie" fu la prima cosa che siuscì a captare il suo cervello "Hanno detto che dobbiamo andare sul palco" disse Audrey. Chanyeol si stropicciò gli occhi e si stiracchiò sulla sedia accorgendosi che Audrey non era più seduta sulle sue gambe. Lei lo prese per mano e lo scortò fuori dal camerino. C'era il rettore in persona sul palco, illuminato da quell'unico faretto, dava l'impressione di essere stato mandato lì direttamente dal Paradiso (per chi ci crede). Reggeva un microfono tra le mani mentre si complimentava con tutti i partecipanti alla "dimostrazione". Nemmeno Chanyeol sapeva perché fosse lì il rettore. Di solito non prendeva parte a quell'evento. O a volte sì, ma non faceva un discorso. Chanyeol sentì chiamare il suo nome dal dirigente, ma ci mise un po' ad elaborare che, quello chiamato, fosse veramente il suo nome. Fu Audrey a destarlo dal suo tilt improvviso con una spinta in direzione del palco. Timidamente raggiunse la sinistra del rettore: davanti a sé vedeva gente. Tanta gente, più del solito. Che fosse un giorno importante per la scuola? In ogni caso, il suo cervello, era in uno stato confusionale. Il rettore si girò verso Chanyeol e si sorprese "E la ragazzina? Dov'è?" poi si sporse per inquadrare Audrey, che stava nella penombra giù dal palchetto "Sali sul palco pure tu, vieni qui" le disse gentilmente facendole segno di avvicinarsi. Lei, timidamente, raggiunse il suo coinquilino. Si spaventò della moltitudine di gente che la guardava. Poi sentì parlare l'uomo sulla cinquantina posto oltre Chanyeol. "Questi due ragazzi, oggi, vi hanno dato una perfetta dimostrazione di come si faccia un duetto" iniziò l'uomo "Tutta la scuola sa che il Signor Park era un cantante molto famoso nel suo paese, e dintorni. Ma questa ragazza" arrivò di fianco a Audrey e le mise una mano sulla spalla "Come ti chiami?" sembrava che stesse parlando con una bambina. "Audrey" rispose lei fredda, era la sua corazza. "Sei bravissima a cantare" commentò il rettore. Audrey ebbe la sensazione di essere presa per il culo. Il rettore stava usando un tono che non le piaceva. Senza contare il suo aspetto da vecchio bavoso. "E quanti anni hai?" chiese il rettore. "Diciassette" rispose Audrey sempre più in imbarazzo. "Peccato, se avessi già avuto il diploma avrei fatto carte false per avreti come studentessa" cercò di fare il simpatico. Poi l'uomo la tempestò di domande su che lavoro facessero i suoi genitori, da dove veniva, se aveva discendenze nel mondo dello spettacolo. Audrey di sentì talmente oppressa a dover rispondere a quelle domande personali davanti ad un pubblico così vasto, che ad un certo punto si girò ed uscì dalle quinte. Uscì dalla sala concerti e poi si avviò alle porte di ingresso dello stabile, diventato di nuovo invivibile. Dopo poco arrivò Chanyeol e la raggiuse su una pancina su cui si era accasciata per riflettere. "Scusa" dissero all'unisono. Audrey accennò un sorriso tenendo lo sguardo fisso a terra "Per cosa ti scusi?" chiese senza espressione. "Per averti portata qui e averti costretto ad esibirti" rispose Chanyeol parlando piano. "Sono stata io che sono voluta venire" disse Audrey incolpandosi e alzando lo sguardo su Chanyeol "Comunque, scusa. Non ce l'ho fatta a sopportare tutta quella pressione. Ti avrò fatto fare una brutta figura". "E invece non l'hai fatto! Hai cantato benissimo e quelle domande del rettore sono state strane pure per me! Non so di preciso cosa volesse, non è stato giusto pressarti in quel modo in pubblico" disse Chanyeol portando una mano sulla schiena della sua coinquilina per rassicurarla. Si guardarono un attimo e si dissero tutto. "Andiamo" disse all'improvviso Chanyeol. "Eh? Ma sei pazzo?" Audrey era stata presa alla sprovvista. "No. Andiamocene via, Bimba. Torniamo a casa" disse Chanyeol balzando in piedi e porgendo una mano a Audrey per farla alzare. Lei guardò prima il viso di Chanyeol, poi la mano e ancora Chanyeol. Alla fine si alzò da sola, lanciò uno sguardo di sfida al ragazzo e lui ricambiò. Audrey prese a correre. "Vieni qui furbetta!" disse Chanyeol iniziando a rincorrere la ragazza che si dirigeva verso la moto. Dopo poco, Chanyeol, sentì i polmoni bruciare e il fiato che si mozzava in gola. Si fermò e si accasciò a terra senza fiato. Audrey si accorse che il ragazzo non la stava più seguendo, si guardò in dietro e lo vide lontano, steso a terra agonizzante. Corse subito da lui. "Chanyeol!" lo raggiunse e si inginocchiò di fianco al ragazzo e si accorse che non riusciva a respirare bene.

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Capitolo 18
*** Lezioni ***


"Chanyeol, cos'hai?!" chiese Audrey preoccupata per l'amico, accarezzandogli la testa come per tranquillizzarlo. Lui continuava ad agitarsi. Non riusciva a prendere nemmeno una boccata d'aria che questa gli si bloccava in gola e non scendeva più giù di lì. Gli era già capitato molte volte, ai concerti degli EXO, durante le ore di ginnastica a scuola e anche sul divano di casa sua per uno stupido attacco di tosse. La gola si chiudeva all'improvviso e gli sembrava di stare annegando. In quel momento aveva un disperato bisogno del suo Ventolin, ma era nella sua cartella a tracolla che aveva sconsideratamente abbandonato sulla panchina, avendo l'intenzione di andare a recuperarla più tardi dopo la corsa. Tra un tentativo di respirare e l'altro, aveva faticosamente pronunciato "Ventolin" sperando che Audrey sapesse di che cosa si trattasse. Per fortuna sì. Audrey mise da parte lo spavento e la preoccupazione per pensare lucidamente: Ventolin, borsa, panchina. Scattò in piedi e si avviò correndo verso l'oggetto di cui aveva disperatamente bisogno. Frugò nella borsa mentre tornava da Chanyeol. Trovò una cosa che non assomigliava ad una matita o ad un quaderno e dedusse che fosse proprio quello, un Ventolin; d'altronde l'aveva sempre e solo visto nei film. Porse l'oggetto a Chanyeol che si stava sbracciando già da un po' per riuscire ad averlo il prima possibile. Tirò una boccata d'aria attraverso l'arnese e si calmò poco dopo. Abbandonò la testa a terra esausto e chiuse gli occhi cercando di rilassarsi. Audrey non parlò, non chiese "Stai bene?" perché era evidente che stava da cani. Era sbiancato e respirava ancora un po' convulsamente. Passarono alcuni istanti e Chanyeol accennò a un miglioramento. "Grazie Bimba, davvero" le disse prendendole la mano per confortarla, sapendo di averla spaventata. Le scivolò sulla guancia una lacrima solitaria "Perché non mi hai detto dell'asma? Se me l'avessi detto sarei stata pronta, non dico in fatto di equipaggiamento, ma almeno psicologicamente" lo rimproverò a bassa voce, ancora scossa dai sentimenti provati poco prima. "Non lo so" liquidò la cosa Chanyeol, ed era vero. Non lo sapeva proprio. Forse, vedendo che con la sua Bimba tutti i suoi mostri sparivano, aveva pensato involontariamente che sarebbe stato così anche per l'asma. "Ti va di alzarti? Per terra è sporco" lasciò correre Audrey. Chanyeol annuì e dopo che fu in piedi si diressero alla panchina di prima. "Idiota" disse Audrey indispettita ma sorridendo e tirandogli un pugno sulla spalla "Mi hai fatto prendere un colpo!". "Scusa" rispose anche lui sorridendo e abbracciandola "Non saprei cosa fare senza di te" nascose il viso nell'incavo del collo della ragazza affondando nelle pieghe del cappuccio di una felpa troppo grande per la sua coinquilina. "Io e te ci vestiamo uguali" commentò Audrey notandolo solo in quel momento "Sto morendo di diabete!" disse per alleggerire la situazione. Chanyeol scoppiò a ridere. "No! Non ridere, se no ti ritrovo semi-morto e agonizzante a terra un'altra volta" disse lei per far ridere "Te la senti di tornare a casa o aspettiamo ancora un po'?" chiese dopo che Chanyeol ebbe finito di ridere. Lui annuì e si incamminarono verso la moto. Mentre sfrecciavano tra le vie della città, Audrey si strinse forte a Chanyeol per sentire il suo odore che la faceva sentire così protetta e al sicuro da tutte le cose brutte che ci sono al mondo. Riconosceva di aver vissuto, fino a quel momento, quasi nella bambagia e che le cose più brutte della vita non le aveva nemmeno sfiorate. Ma poteva testimoniare di aver provato cose capaci di togliere l'anima e i sentimenti, come la perdita di un parente. Nessuna delle sue amiche aveva vissuto un lutto, lei sì e anche Chanyeol. Forse era per quello che si capivano, che vivevano sulla stessa lunghezza d'onda, che andavano così d'accordo. E lui era lì con lei, a riempire il suo silenzio, a colmare una parte dello spazio vuoto lasciato da sua nonna. E fu lì, su quella moto, stretta Park Chanyeol, che ammise a sé stessa di non aver ancora assimilato quel lutto terribile, che era piombato su una bambina innocente di sette anni. Tornarono a casa e pranzarono chiacchierando del più e del meno, raccontandosi vicende passate. "Bimba?" disse Chanyeol stando sul divano. "Dimmi" urlò dalla cucina. "Insegnami a comportarmi come un italiano". Incuriosita, Audrey raggiunse Chanyeol "E cosa dovrei dirti?". "Come atteggiarmi, cosa fate e cosa non fate voi" si spiegò. Audrey ci pensò su. "Io ti insegnerò le abitudini di noi coreani". "E anche un po' di lingua?" chiese lei. "Sì". "Allora è okay". Chanyeol, poi, insistette a volere una lezione subito. Allora si prepararono ad uscire. Audrey lo portò in una piazza affollata per dar modo al ragazzo di vedere più esempi di persone. "Qui vedi molte persone, giusto?" chiese lei "Vedi impiegati in giacca e cravatta o tailleur. Vedi la gente dell'alta società che è vestita molto eccentrica e spesso hanno anche un cane, di piccola taglia però, perché i cani grandi fanno molto zappaterra. Quelli che riconoscerai di sicuro sono i turisti, qui ce ne sono moltissimi e si vestono tutti male. In questa città il modo di vestire è importante perché esprime ciò che sei." spiegò "Noi in Italia siamo di mente aperta, eccetto i casi particolare, ovvio che abbiamo pregiudizi sulle persone, ma siamo pronti a ricrederci. E la cosa più importante è che siamo tutti liberi di fare qual cazzo che ci pare perché tanto a nessuno frega di noi" con quell'ultima frase Audrey espresse tutta se stessa e fece sorridere Chanyeol. Ma poi gli sorse un dubbio "Quindi posso anche soffiarmi il naso in pubblico?" chiese quasi schifato Chanyeol. "Sì, ovvio" disse stranita Audrey "Una cosa da non fare assolutamente, e che ti vedo fare spesso, è fare rumori con la bocca mentre si mangia, che sia una fetta di anguria che sbrodola o il minestrone". "Okay..." disse a disagio lui. "Poi ti devi sentire libero di urlare. Ti sentiranno, si gireranno a guardarti, ma poi ognuno continuerá per la propria strada facendo finta di nulla" disse tranquilla lei "Ma ora proviamo ad entrare in bar e vediamo come ti comporti" questa frase mise a disagio Chanyeol. I due ragazzi entrarono del bar più vicino, un posto carino senza pretese. Audrey guardò l'orario e vide che erano appena le quattordici. Chanyeol salutò il primo cameriere che gli capitò a tiro, un ragazzo alto quasi quanto lui che portava ad una coppia di tedeschi qualche sandwich e le loro bibite. Lo guardò con un misto tra il confuso e il "Che cazzo mi saluti?". Audrey si portò una mano alla fronte capendo che c'era ancora molto lavoro da fare. Si sedettero ad un tavolo in un angolo, appesero il loro giubbotti sullo schienale delle sedie e Audrey attaccò subito con la predica. "Non salutare MAI un cameriere che sta servendo" disse lei gesticolando "Si saluta il tipo alla cassa se non sta facendo niente. E lo si fa solo per fargli vedere che siamo entrati e ci serve che un cameriere venga a prendere le ordinazioni" disse poi riprendendo fiato "Sono le due del pomeriggio, che cosa prendiamo?". Chanyeol alzò le spalle a disagio "Non so, vuoi qualcosa da mangiare?". "C'è molto lavoro da fare qui" sospirò sconsolata lei "Di primo pomeriggio non si prende mai niente da mangiare, a meno che tu non abbia dietro una cartella per urlare ai quattro venti che sei appena uscito di scuola e che stai morendo di fame" disse la ragazza non capacitandosi dell'ignoranza del coinquilino "Noi, che siamo persone di classe, invece, prenderemo una bibita leggera, calda. Tipo un thè o un americano che fa figo. Niente alcool perché è esclusivamente da aperitivo. Oppure un espresso, è concesso prenderlo a tutte le ore". "Parli seriamente così tanto?" chiese deccato Chanyeol. Audrey scrollò le spalle indifferente. "Comunque non credevo che aveste una società così complessa" osservò lui. "Bisogna sapere sempre come comportarsi in un certo contesto e in un certo luogo, poi anche in questa città ci sono diversi posti in cui comportarsi in modo diverso" rispose lei sorridendogli. "Uh, ne ho uno!" disse Chanyeol tamburellando le mani sul tavolo esaltato "Uno in cui so benissimo come comportarmi. "E quale sarebbe?". "La camera da letto" le sorrise maliziosamente. "Sei una cosa impossibile, Yeollie" disse lei cercando di sembrare scocciata, mentre invece rideva sotto i baffi. "Pure tu" le rispose lui facendole la lunguaccia. Poi sentirono qualcuno alla loro destra tossicchiare, era il cameriere venuto per le ordinazioni. La vasta cultura di Audrey riuscì a salvare in corner un Chanyeol impacciato. Il pomeriggio trascorse sereno e Chanyeol ebbe modo di capire quanto a lungo possa parlare una donna senza mai fermarsi. Poteva essere considerata una disgrazia, ma a Chanyeol non pesava questa cosa, gli piaceva il suono della voce di Audrey, così calmo e pacato, sembrava quasi soffice (anche se sapeva bene che un rumore non può essere soffice). Quella sera toccava Chanyeol cucinare, "delle specialitá coreane" aveva detto lui. Mentre aggiungeva, triturava, tagliava e mescolava come un forsennato, spiegava i vocaboli di quello che stava maneggiando a Audrey che, diligentemente, era seduta al tavolo a prendere appunti. Audrey la trovava una lingua interessante, molto musicale e con una strana cadenza bergamasca. Sì, le pareva di sentire i suoi parenti mentre ascoltava le frasi che Chanyeol le ripeteva.

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Capitolo 19
*** The Help ***


Dopo aver mangiato, Audrey svolse i compiti per il giorno successivo in pochi minuti, poi si cambiò per andare al palazzetto del ghiaccio, dove l'avrebbe accompagnata Chanyeol. Era il giorno della prova con il coreografo del balletto in coppia. Audrey si avviò negli spogliatoi dopo essersi accertata che quell'imbranato del suo coinquilino avesse preso posto sugli spalti intorno alla pista. Arrivata nel seminterrato, che ospitava i camerini, salutò il suo partner con un familiare bacio sulla guancia. "Dov'eri oggi? Perché non sei venuta a scuola?" chiese lui. Intanto, Chanyeol, stava arricchendo la sua lista de "Le ragazze che mi farei" guardando le movenze flessibili delle ragazze della classe del pattinaggio di gruppo. Ne aveva contate una trentina ed erano tutte davvero carine, ma doveva pur escluderne qualcuna, quindi prese in considerazione quelle che secondo lui pattinavano meglio. Ad un certo punto smisero di provare e scemarono negli spogliatoi; Chanyeol comprese che dovevano aver finito gli allenamenti. Dopo poco vide la minuta figura della sua coinquilina che entrava in pista seguita da un uomo sulla quarantina, doveva essere il famoso coreografo, e da un ragazzo biondo poco più alto di Audrey. Quello stesso ragazzo si girò verso gli spalti rivelando la sua identità a Chanyeol: era Dris. Si stupì del fatto che Audrey non gli avesse mai detto che Dris fosse il suo partner. Tra lui e la sua coinquilina c'era una specie di bolla di cose non dette che li separava, e Chanyeol voleva sapere. Voleva sapere tutto su quella ragazza che era stata costretta a diventare grande prima del tempo, le sue paure, le sue gioie, la sua rabbia che le faceva corrucciare la fonte e tutto il resto. Lui voleva sapere per proteggerla dalle cose brutte. La lezione cominciò e Audrey iniziò a volteggiare di qua e di là sul ghiaccio per scaldarsi un po'. E così anche Dris, per la "gioia" di Chanyeol che ebbe la conferma che il ragazzo biondo fosse davvero una fighetta. Lui non era un grandissimo esperto di pattinaggio sul ghiaccio, ma sapeva che nel pattinaggio di coppia, il ragazzo e la ragazza si toccavano parecchio, troppo, per via dei salti, delle giravolte e tutte le altre figure. La sua Audrey era vestita di nero, come al solito, ma questo colore, sebbene fosse così impegnativo, non la faceva sfigurare mai. Indossava dei pantaloni attillatissimi con l'eghette per fermarli sotto i pattini bianchi e rovinati per il troppo uso, una maglia semplice e attillata con le maniche lunghe e l'asola per il pollice, i capelli erano raccolti nel suo solito chignon. Il solito rossetto bordeaux spiccava in tutto il complesso delineando ogni singola smorfia di Audrey. Quando si muoveva e saltava sembrava stesse accarezzando il ghiaccio sotto di lei, non faceva il minimo rumore. Si vedeva che quella pratica le piaceva e, per questo, ci metteva tutto il suo impegno. Chanyeol fu risvegliato dai suoi torbidi pensieri, dalla musica accesa dal coreografo. Era un uomo bassino, spalle larghe e gambe possenti da ginnasta, capelli radi, corti e chiari e occhi del mare. Quell'individuo emanava un carisma a cui era molto difficile sottrarsi, ma su questo, era in lotta continua con Audrey, il cui carisma quasi schiacciava quello dell'istruttore. Erano due calamite per gli occhi di Chanyeol. Poi piombò nel suo campo visivo Dris che rovino i suoi pensieri filosofici, il ragazzo biondo mise un braccio attorno alla vita di Audrey. Lei alzò gli occhi e guardò Chanyeol dal basso, gli stava dicendo di stare calmo, che era tutto okay. Le due ore di allenamento passarono abbastanza velocemente, tra frecciatine fra Chanyeol e Dris e sguardi d'intesa tra coinquilini. Chanyeol stava aspettando Audrey che uscisse dagli spogliatoi, stando fuori dal palazzetto. Si congelava e, di tanto in tanto, il ragazzo sfregava tra loro le mani per riscaldarle. Vide Dris che usciva, il biondo gli lanciò un'occhiataccia prima di deviare a sinistra per andarsene a casa. Dopo qualche minuto al gelo, Audrey fece la sua uscita dal palazzetto carica del suo mastodontico borsone e di grucce con appesi degli abiti, che probabilmente erano per le gare o le dimostrazioni. "Ci staranno sulla moto?" chiese Audrey con un sorriso di circostanza. "Sembreremo uno di quei motorini indiani carichissimi di roba che si vedono dei documentari, ma sì, ci potrebbero stare" rispose Chanyeol non proprio convinto. È inenarrabile la fatica che fece Chanyeol a tornare a casa, già mezzo sdraiato sulla moto, con una zavorrina (termine tecnico dei byckers per chiamare in passeggero) e tutta quella roba che avevano rifilato a Audrey i tipi della direzione. Arrivati a casa, la ragazza si buttò sul divano distrutta e Chanyeol si fiondò al frigo affamato. Dopo poco venne raggiunto da una famelica adolescente. Cucinarono un paio di piadine e le portarono su un piatto sul divano. "Guardiamo un film?" propose Chanyeol. Audrey annuì mentre masticava. Chanyeol andò a prendere il suo portatile per vedere il film in streaming perché, uno dei primi giorni di convivenza, lei gli aveva bocciato tutti i titoli dei DVD che teneva nel mobile sotto la TV. Aveva bocciato quelli che non conosceva, quelli che, secondo lei, avevano una copertina brutta e quelli che aveva già visto, perché li aveva già visti. Se non avete ancora compreso la mentalità di Audrey, non disperate, è impossibile capire appieno ciò che le frulla in quella testolina. "Doctor Stange?" propose Audrey. Chanyeol declinò con un grugnito "Forest Gump?" chiese lui. "Mi piace ma no..." commentò Audrey "Ace Ventura?". "Troppo stupido" disse Chanyeol. Seguitarono dei mienuti di silenzio in cui i due rimasero seduti sul divano a guardare l'ignoto "Sai coinquilina, abbiamo dei gusti di merda in fatto di film, se non riusciamo a trovarne uno decente" disse sconvolto Chanyeol continuando a guardare davanti a sé "The Help?" ma si illuminò, era il suo film preferito. "Non l'ho mai visto, ma va bene lo stesso. Se piace a te piacerá anche a me" sentenziò Audrey. Chanyeol felice, trotterellò fino al mobiletto sotto la TV, aprì un cassetto e ne estrasse un DVD dalla copertina gialla. Porse la custodia a Audrey come per chiederle il consenso definitivo. Lei lo prese e lo esaminò per bene. Chanyeol si sentiva sotto esame e ci stava mancando poco che non sudasse freddo. Poi lei parlò "Dicono che chi pianga alla fine di questo film, si commuova perché ha avuto una perdita in famiglia" lesse lei sulla copertina del DVD "Figurati se piangerò" dichiarò sicura e con un sorriso strafottente sulle sue labbra. Chanyeol fece partire il film. Raccontava la storia di alcune cameriere di colore al servizio della gente bianca. Skeeter, una bianca, decide di scrivere un libro in cui riporta le storie sulla condizione delle cameriere di colore. Il film fu devastante. Alla fine entrambi stavano piangendo. Per Audrey era stata un'esperienza devastante, ma considerava quel film il più bello di tutti. Chanyeol, con i lacrimoni, cercava di consolare la sua coinquilina stringendola a sé e accarezzandole la schiena. "Bimba è solo un film, tranquilla" le disse sorridendo mentre una lascrima gli rigava la guancia seguendo la scia della precedente. Era mezzanotte ormai e i due ragazzi dovevano prepararsi per i giorno dopo e, questa volta, ognuno nella sua scuola. Solitamente, Chanyeol, mentre Audrey si cambiava per andare a dormire, si concedeva qualche sbirciata dalla porta del bagno. E, considerando il fatto che Chanyeol fosse ancora vivo, pareva che Audrey fosse ignara di tutto. Come al solito l'ex idol disse "Prima le signore", come se fosse una parola d'ordine per godersi lo spettacolo. Audrey ci metteva dieci minuti in totale per uscire dal bagno, ma dedicava solo pochi secondi nel cambiarsi; secondi che venivavo ricompensati quando si piegava sul lavandino per lavarsi faccia e denti. Era un bel vedere, non c'era che dire. Ma sapeva che prima o poi l'avrebbe scoperto. Allora decise di giocare a carte scoperte. Entrò nel bagno senza preoccuparsi del rumore della porta o di quello dei suoi passi, tanto voleva che Audrey sapesse della sua entrata nella stanza di servizio. Audrey si stava asciugando il viso quando lui la raggiunse alle sue spalle. Chanyeol sentiva le gambe molli già solo per il piacere di vederla in quella posizione. Quando lei aprì di nuovo gli occhi vide riflessa nello specchio la figura slanciata del suo coinquilino. Si spaventò a morte ed andò a sbattere contro il corpo di Chanyeol mentre indietreggiava. Guardando l'espressione sul volto del ragazzo, Audrey capì le sue intenzioni, allora si allontanò subito da lui. Chanyeol la tirò a sé afferrandola per i fianchi. "No, Chanyeol! Non mi piace quella faccia. Lasciami andare Chanyeol" disse piano, non volendo sembrare sgarbata col suo amico. Capiva perfettamente che il sesso maschile poteva avere, alle volte, delle esigenze, ma lei non voleva essere l'oggetto che le soddisfava. Il problema è che questi episodi si stavano verificando troppo spesso, magari Chanyeol non faceva più "un certo tipo di cose" da quando viveva con lei solo per evitare di scandalizzarla. E allora lui si lasciava andare e succedevano questi fatti intriganti, molto sbagliati, ma intriganti. "Bimba" disse Chanyeol in un verso gutturale. Audrey si sentì morire dentro, avrebbe voluto che chiamasse il suo nome all'infinito con quell'intonazione. "Sì?" chiese Audrey quasi fosse sottomessa a quella voce. Chanyeol diventò un po' più triste "Perché non posso averti?" le accarezzò una guancia con dolcezza. "Channie, lo sai.." rispose Audrey frustrata. Chanyeol portò entrambe le mani ai fianchi della ragazza e li strinse facendole provare un piacere proibito che aveva paura di conoscere. "Bimba" ripeté con la stessa voce di prima "Chiama il mio nome, ti prego" chiese Chanyeol appoggiando la testa sulla spalla di Audrey e stringendola di più a sé per farle sentire il suo bisogno di lei in quel momento, perché Chanyeol voleva lei e nessun'altra. Audrey, nel contempo, era diventata paonazza. Tutte quelle emozioni, quel contatto, le stavano facendo diventare le gambe molli, e lei non voleva apparire debole. "Chanyeol..." iniziò e venne interrotta da un gemito sommesso da parte del nomimato. "Si?" chiese Chanyeol godendo e iniziando a baciarle la pelle candida del collo. "Basta dai" disse lei allontanandolo un po' da sé e guardandolo negli occhi. "Lo so che vuoi baciarmi" disse Chanyeol sorridendo come un ebete mordendosi il labbro. "Cosa te lo fa credere?" Audrey non riusciva a capire da che parte girassero le sue emozioni. "Il modo in cui guardi le mie labbra, il modo in cui arrossici, come ti muovi e il modo in cui non provi nemmeno un po' a staccarmi da te" disse con una voce sensuale e roca che mandò in tilt Audrey definitivamente "Dimmi che mi vuoi. Dimmi che provi la stessa attrazione per me come io la provo per te. Dillo" disse Chanyeol appoggiando la fronte su quella della ragazza implorante. Audrey rimase immobile e guardava Chanyeol negli occhi. E lui annullò la distanza tra i loro visi. In un primo momento fu un lieve bacio a stampo poi si trasformò in qualcosa di più.

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Capitolo 20
*** Compleanni ***


Continuarono a baciarsi mentre camminavano verso il letto, nella camera accanto. Chanyeol tornò in sé solo quando il suo istinto gli fece scivolare le mani sotto la magliettona che Audrey usava come pigiama. Allora smise di baciarla, lasciando andare quelle labbra a cui tanto aspirava. "Scusa" disse lui ammirando la bellezza del viso arrossato di Audrey. "Cosa?" chiese lei non capendo. "Sto cercando di sedurti per averti" disse Chanyeol arrabbiato con sé stesso. Voleva Audrey, la desiderava e la amava, ma non voleva farle del male. Sapeva che non poteva volere bene ad una persona fino in fondo. Lei stette zitta. Immobile. Ed inespressiva. Stava aggrappata al corpo di Chanyeol come se da quel contatto dipendesse la sua vita. Ma stava immobile e lo guardava insistentemente. Non aveva mai provato dei sentimenti così forti come quando stava tra le braccia di Chanyeol, ma ancora non capiva a fondo cosa volessero significare. Lei sapeva che tra quei sentimenti c'erano felicità, desiderio, attrazione e forse un po' di amore, ma non certo quel tipo d'amore. Chanyeol, dal canto suo, sapeva perfettamente cosa provava: le farfalle nello stomaco ne erano state il primo ed inconfutabile segno. "Io sono una persona orribile, Bimba" la guardò negli occhi "Non sai quanto". Un'altra delle cose che Audrey non sopportava era l'autocommiserazione "Sei una persona orribile che non mi fa pagare l'affitto. Sei orribile perché c'eri quando avevo bisogno di aiuto e tu me ne hai dato. Sei orribile perché sei mio amico. Se questo è essere orribile, chissà cos'è un assassino o un ladro" disse lei seria guardandolo negli occhi. Chanyeol, di slancio, abbracciò forte la ragazza. Fu un abbraccio lunghissimo. "Ho già pensato al tuo regalo sai?> disse lei con la voce attutita dal pigiama del suo coinquilino. Dormirono abbracciati tutta la notte, ognuno dei due sentiva necessità di stare attaccato per lungo tempo all'altro. Audrey sapeva benissimo cosa regalare a Chanyeol. Il regalo sarebbe stato "spedito" circa il giorno prima del suo compleanno. Lei aveva architettato tutto con una bravura e una discrezione mangistrali, tanto che il ragazzo non aveva neanche il minimo sospetto sebbene se ne fosse parlato a lungo. Mancava una settimana al giorno X. E di cosa? Vi starete chiedendo. Si vedrà a breve. Quella che trascorse, fu una giornata normale, piatta e poco interessante sia per Audrey che per Chanyeol. Fu così fino al 25. L'unica cosa che distoglieva dalla monotonia erano le lezioni di coreano che Chanyeol dava ad Audrey e quelle che Audrey dava a Chanyeol su come comportarsi. Ovvero: non inchinarsi più, esternare le proprie emozioni negative e non sorridere sempre, "Non sei un cameriere che deve fingere di non essere indispettito o offeso" gli aveva detto Audrey. "Allora, il 27 dove si va?" chiese Dris ad Audrey mentre erano in "coda" (nella massa) al bar della scuola. "Il 27 non posso" rispose Audrey, sarebbe stato il compleanno di Chanyeol. "E perché?!" Dris si offese parecchio, lei non era mai mancata quel giorno. "Cose mie" liquidò fredda lei guardando i panini nel bancone oltre la folla, sapeva bene che Chanyeol, al suo amico, non stava tanto simpatico. "Ma..." Dris non poteva accettare che la sua migliore amica avesse dimenticato cosa succedesse quel giorno "...è il mio compleanno il 27, Audrey..." riuscì a dire. Audrey volse lo sguardo verso Dris e fu assalita dal panico. Come aveva fatto a dimenticarsene. Stette per secondi interminabili a fissare Dris negli occhi. Avrebbe voluto dargli un milione di motivazioni, ma nessuna sembrava abbastanza per colmare una mancanza di quel tipo. "Dris... mi dispiace così tanto" disse Audrey preoccupata della reazione del ragazzo. Lui rimase in silenzio. Voleva bene ad Audrey e non voleva perderla per una "sciocchezza", ma ciò non toglieva che lei non ci sarebbe stata al suo compleanno e questo lo faceva stare tremendamente male. Solitamente lei avrebbe scelto una via "in" della città, che avrebbe avuto tanti negozi in cui entrare, criticare i vestiti e poi uscire senza aver comprato nulla. Poi sarebbero andati a mangiare qualcosa alla "Sper'in Dio" da qualche perte e dopo avrebbero continuato il loro giro fino a sera tardi. Solo loro due e nessun altro. Poi, alla sera, lui avrebbe invitato Audrey a dormire a casa sua e lei avrebbe accettato dopo aver avvisato sua madre. Ma quella volta non sarebbe successo tutto ciò. "Dris, dammi tempo fino a stasera per conciliare i due impegni" disse Audrey "Io ci sarò al tuo compleanno, come al solito e come sempre" giurò lei. Doveva trovare il modo di incastrare tutto senza fare torto a nessuno. Per il regalo di Chanyeol serviva la sua presenza, non poteva essere recapitato a casa senza che lei ci fosse. Audrey visse il resto della giornata in uno stato di ansia. Nemmeno durante la lezione di pattinaggio con l'insegnante riuscì a concentrarsi. Fece la sua entrata nell'appartamento di Chanyeol buttando il borsone sotto l'appendiabiti all'ingresso. Chanyeol era in cucina a preparare la cena perché era il suo turno quel giorno. L'odore nell'aria non prometteva nulla di speciale, ma nemmeno di qualcosa di bruciato, allora Audrey si rilassò. Chanyeol salutò la sua coinquilina dall'altra stanza e poi la vide fare capolino dalla porta della cucina. Aveva un'aria stanca e trascinava i piedi per terra. "Il 27 sarà anche il compleanno di Dris" disse Audrey dopo essersi buttata su una delle sedie al tavolo e aver sbuffato. Chanyeol sentì una fitta al cuore perché di sicuro lei preferiva Dris, il suo migliore amico, a lui. "Ah... okay" disse rivolgendole le spalle mentre si sforzava di essere il più naturale possibile. Audrey gli raccontò la scaletta delle cose che lei e Dris avrebbero fatto al compleanno di ques'ultimo "Ma quest'anno voglio conciliare i due compleanni". Chanyeol sapeva di doverle essere grato, ma si sentiva comunque offeso per essere stato messo sullo stesso piano di quel Dris. "Grazie" disse lui girandosi e sorridendole. "Passerò la mattina e il pomeriggio con Dris, e verso le sei di sera tornerò a casa e passeremo la serata insieme" disse Audrey non ancora del tutto convinta del suo piano. Di certo stava dedicando più ore a Dris che a Chanyeol, ma il regalo per quest'ultimo era molto meglio di quello per Dris "A te va bene?". "A me basta stare con te" disse Chanyeol apprezzando gli sforzi dell'amica. Audrey fu colpita dalla dolcezza di quel ragazzo che riaffiorava a sprazzi. Anche Dris le diceva quelle cose una volta, quando lei viveva a casa dei suoi genitori e non aveva ancora conosciuto Chanyeol. "Va bene se per la sera andiamo a fare un giro in moto e ci fermiamo in un ristorante a mangiare qualcosa?" proprose Chanyeol. "Dicono che pioverà" cercò di sviarlo Audrey, se se ne fossero andati, chi sarebbe stato col regalo? "Magari no" rispose Chanyeol, gli piaceva andare in moto con Audrey. "Boh, vedremo" Audrey fece cadere l'argomento. Durante la cena parlarono di tutto e di più. Qualche volta Chanyeol si sentiva in vena di raccontare del suo passato da idol e parlava ad Audrey degli aneddoti divertenti o dei gossip. Audrey, invece, non diceva niente di sé. Non aveva avuto una vita facile e preferiva evitare di far crollare l'umore di Chanyeol. Audrey lavò i piatti e Chanyeol si rintanò nello studio in fondo al corridoio, si sentiva particolarmente ispirato per lavorare a quel progetto per la scuola. Audrey approfittò della solitudine e del silenzio del salotto per perfezionare il suo piano, studiare, fare zapping alla TV e rilassarsi pensando che sarebbe stato una passeggiata sdoppiarsi tra i suoi due amici con quel sistema. Scrisse tutta la serata con Dris, dicendogli del piano. Ovviamente lui rispose che era okay, ma con quei messaggi poteva essere in collera, come in lacrime o anche contento, d'altronde non lo poteva sapere.

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Capitolo 21
*** Le Feste ***


Nei due giorni che seguirono, Audrey cercò di stare di più con Dris. Dris aveva tutte le ragioni del mondo per essere arrabbiato con lei e doveva riconquistarsi la sua fiducia. Chanyeol, invece, era strano. Ogni volta che le rivolgeva la parola sembrava non sospettare niente ma c'era una luce nei suoi occhi che non la faceva stare tranquilla. Lo sapeva bene che anche se l'avesse scoperto non sarebbe caduto il mondo, ma lei si faceva comunque le sue belle paranoie da brava masochista. Domenica 27 Novembre 2016 arrivò in men che non si dica. Audrey si svegliò alle sette. Si doveva svegliare presto per la sorpresa per Chanyeol. Il regalo per il ragazzo aveva affrontato un lungo viaggio di tredici ore su un aereo ed ora era arrivato. Sul cellulare, un messaggio dal mittente diceva che era appena partito dall'aereoporto di Malpensa e in mezz'ora sarebbe arrivato davanti a casa sua. Audrey fece colazione, si vestì e si truccò per uscire e aspettare. Le strade cittadine erano imprevedibili, avrebbe potuto esserci un incidente ad ogni angolo, traffico o una manifestazione, e il regalo non sarebbe potuto arrivare. Aveva lasciato un foglietto a Chanyeol, per non farlo preoccupare, diceva che era andata a festeggiare il compleanno di Dris e sotto aveva scritto "Buon compleanno Channie". Chanyeol si ritrovò il post-it di Audrey appiccicato in fronte. Prima lo lesse e poi guardò alla sua destra, vide che lei non c'era. Erano le otto quando si alzò. Fece colazione sul divano in tutta calma mentre guardava la TV, come piaceva a lui, compiacendosi del fatto che il suo compleanno cadesse di domenica. Mezz'ora dopo si avviò verso la cabina armadio, si piegò sulla mensola più bassa, dove erano riposte le sue felpe, ma ad un tratto si appoggiò alla mensola posta al livello delle sue spalle. Per un paio di minuti fissò gli indumenti stirati alla perfezione e riposti da Audrey con cura e ordine sulla mensola sottostante a quella a cui era appoggiato. Ripensò alla sclerata che aveva fatto quando le aveva detto che non era necessario metterle in ordine di colore e dividere quelle col cappuccio da quelle senza. Allora, sentì un fremito di rabbia avvinghiargli lo stomaco e salire fin su al petto. Tirò una manata allo scaffale in alto e gli si inumidirono gli occhi. Era il giorno del suo compleanno e avrebbe voluto vedere Audrey, prima di ogni altra cosa, il suo bellissimo viso e sentire la sua bellissima voce che gli faceva gli auguri. Ma doveva arrivare sempre Dris a portargliela via. Quando si fu ricomposto, indossò la felpa preferita da Audrey: tanto per cambiare era tutta nera, con un tascone davanti, il cappuccio e il logo degli Imagine Dragons in bianco sul petto. Finché non glielo disse Audrey, non sapeva che quello fosse un logo. Poi mise dei pantaloni di una tuta spaiata da tempo e si chiuse nello studio con il portatile e la sua musica. Audrey arrivò tutta trafelata nell'appartamento. Silenzio. Non girava una mosca. I suoi pensieri erano la cosa più rumorosa che potesse sentire. Vide il post-it, che aveva lasciato a Chanyeol, abbandonato sul tavolino del salotto. Il suo coinquilino era sicutamente nello studio. Percorse il corridoio e arrivò nella sala della musica, aprì la porta e vide Chanyeol dormiente o semi dormiente sulla sedia girevole della scrivania, con il portatile in grembo, le cuffie sulle orecchie e la testa riversa indietro. Se avesse staccato la spina del portatile la musica si sarebbe spenta e lui si sarebbe svegliato. Poi le giunse in testa il presentimento che sarebbe potuto accadere qualcosa di irreversibile al computer togliendo improvvisamente la corrente. Ma lei si avvicinò lo stesso al ragazzo silenziosa come un gatto. Gli tolse il portatile dalle gambe e lo ripose sulla scrivania. Poi con un gesto fulmineo portò indice e pollice a chiudere le narici del malcapitato impedendogli di respirare. Chanyeol si svegliò di soprassalto accorgendosi che l'aria non entrava più nei polmoni. Scattò e si mise a sedere sentendo che la presa sul suo naso si allenatava. Si voltò di scatto e trovò Audrey che lo guardava innocentemente. "Un giorno o l'altro ti chiuderò fuori in balcone" le disse quasi offeso e ancora con il fiatone. Lei si avventò sul ragazzo e lo strinse forte in un abbraccio "Buon compleanno, Yeollie" gli disse con tutto l'affetto che poteva metterci in quelle parole. Chanyeol, piacevolmente sorpreso, la strinse forte a sé. "Ehm..." Audrey si staccò da Chanyeol e arrossì "Non è vero che ero uscita per Dris" confessò "O almeno non ancora" Poi, senza parlare, lo prese per mano invitandolo ad alzarsi in piedi. Lo condusse oltre il corridoio, passarono per il salotto e per la cucina. La ragazza si fermò esattamente di fronte alla finestra che dava sul balcone. Gli disse di chiudere gli occhi e lui lo fece. Chanyeol non provò nemmeno a spiare perché si fidava di lei. Chanyeol sentì la finestra che veniva aperta e la conseguente brezza mattutina di febbraio accarezzargli le guance come solo può fare una spugna abrasiva. La mano di Audrey tornò a stringere la sua. Lo condusse in balcone e sentì la finestra che veniva chiusa alle loro spalle. Seguitò un lungo momento di silenzio surreale. La città non era mai stata così silenziosa come in quell'istante Poi sentì un suono. Una nota, la prima di tante altre. Era un pianoforte e i suoi tasti non erano sfiorati da una persona qualunque. La pressione, l'amore, la dedizione che il pianista ci stava mettendo non potevano che appartenere a Baekhyun. Allora aprì gli occhi e si sporse dal parapetto. Proprio nella piazzeta lì sotto c'era il suo grande amico che suonava, assorto, un pianoforte a coda che era stato portato lì per l'occasione. Chanyeol guardò Audrey che gli sorrise dolcemente. Lui ricambiò il sorriso incapace di dire qualsiasi altra cosa. Non aveva parole né pensieri da esprimere. Era piacevolmente confuso e, per la centesima volta, stupito da quella ragazza. Con uno scatto rientrò in casa, indossò il giubbotto e le scarpe e volò fuori. Baekhyun stava suonando "River Flows In You" di Yiruma. La preferita di Chanyeol. Le sue mani si muovevano tranquille e leggere sui tasti del pianoforte. Chanyeol e Audrey arrivarono giù di fronte al piano proprio nel momento in cui la canzone finiva. Baekhyun sollevò la testa e guardò l'amico sorridendo. Si alzò e abbracciò Chanyeol. Iniziarono a parlarsi in coreano e Audrey non riuscì a capire che una parola ogni tanto, nonostante gli insegnamenti di Chanyeol. Capì, quando i due ragazzi si girarono verso di lei, Chanyeol la stava presentando a Baekhyun. "Yeollie, ci conosciamo già" disse Audrey smorzando per un attimo il sorriso del ragazzo. "Ah okay..." Chanyeol si voltò verso Baekhyun e gli disse qualcosa, poi tornò a guardare Audrey "Andiamo su". Mentre salivano le scale per tornare nell'appartamento, Audrey rifletteva su come le avesse dato fastidio il fatto che Chanyeol avesse parlato prima a Baekhyun in coreano e poi a lei, per dirle di salire nell'appartamento. Cercava di convincersi che l'aveva fatto solo perché il nuovo arrivato era, appunto, appena arrivato. Ma non poteva che darle fastidio l'essere messa in secondo piano da Chanyeol. Si rese conto che quei pensieri, e il suo conseguente approccio con la vittima, stavano per essere compromessi. Quindi fece un respiro profondo prima si salire l'ultimo gradino. Ce l'avrebbe fatta. Sarebbe andato tutto liscio. Non le sarebbe andato in antipatia Baekhyun. Per Chanyeol. Lo doveva fare per lui. Entrarono in casa e ci fu il solito giro turistico con tutti gli onori di casa da parte di Chanyeol. Baekhyun restò un po' sconcertato nel sapere che Audrey dormiva insieme a Chanyeol. "È più bella la casa vista dal vivo" disse Baekhyun a Chanyeol in coreano. Baekhyun non parlava inglese. Lo aveva studiato a scuola ma era la meteria in cui andava peggio. Era portato per le lingue: giapponese, cinese, thailandese, anche l'indiano, ma l'inglese proprio no. "Audrey mi ha aiutato a migliorarla" gli rispose Chanyeol mentre faceva sedere il suo amico sul divano "L'ha resa più accogliente e meno austera" spiegò. Audrey, intanto, era in cucina a preparare della cioccolata calda per tutti. Era immersa nei suoi pensieri. Baekhyun era esattamente come credeva che fosse: gay. Nemmeno Taeyeon era riuscita a fargli cambiare sponda. Ginocchia unite mentre si sedeva, mani giunte e intrecciate l'una all'altra... erano tutti chiari segni; e poi il suo atteggiamento, la voce e il modo in cui si poneva. Era gay e cotto, perdutamente cotto, di Chanyeol. Sulle prime, questo pensiero, non le diede fastidio. Ma a ripensarci la indispettiva. Anche se era più che sicura di piacere a Chanyeol; avvertiva Baekhyun come una minaccia. Insomma, Chanyeol e Baekhyun si conoscevano da molto tempo e avevano condiviso esperienze che non potevano reggere il confronto con lei. Audrey avvisò che la cioccolata era pronta e già disposta nelle tazze. I due ragazzi la raggiunsero in cucina mentre continuavano a ridere e a scherzare in coreano. Audrey, per cortesia, aspettò che Baekhyun si fosse seduto prima di sedersi a sua volta; solo che Chanyeol lo fece accomodare al posto di Audrey. Inspirò un po' di aria per calmare i nervi e si sedette in un posto ch enon era il suo. Cambiare posto lo trovava disturbante ed irritante. Come la storia del letto. Lei, riluttante, dovette sedersi tra i due che stavano a capotavola. Sulla sedia che di solito era di Chanyeol. Non si poteva capacitare del fatto che per una persona bisognava cambiare tutto. L'ospite si deve adattare! Ma poi si ricordò che l'aveva portato lei lì. Errore madornale. I due coreani sembravano non cagarla di striscio, quindi, finita la cioccolata Audrey si alzò dalla sedia facendola strisciare a terra e procurando un rumore che portò al silenzio. "Yeollie, io vado in camera, ho delle faccende da sbrigare per la scuola" disse glaciale guardandolo minacciosamente dall'alto, ma pur sempre con un sorriso tiratissimo. Giusto per non destare sospetti. Detto questo si ritirò nelle sue stanze, accese in computer e iniziò a fare il lavoro successivo a quello che stavano facendo i suoi compagni. In media, Audrey terminava tutti i lavori di grafica dell'anno alla fine di aprile. Si faceva dare il programma dell'anno intero, dettagliato per ogni singolo lavoro e li svolgeva tutti. Quell'anno era leggermente indietro col suo programma perché si era aggiunto Chanyeol, che era un elemento disturbante. Piacevolmente disturbante. Accese la musica mentre lavorava. Audrey non riusciva a fare niente senza musica. In tanto che lavorava iniziò a canticchiare e poi a cantare. Ormai era stata trasportata in una altro mondo, lontano dalle emozioni e dal pianeta Terra. Stava cantando "I'm so sorry" degli Imagine Dragons e verso la metá del pezzo, Chanyeol e Baekhyun si accostarono alla porta della camera da letto ad ascoltare in silenzio. Baekhyun mimò con le labbra "È brava!" all'amico, era sinceramente stupito. "Lo so" rispose Chanyeol a voce bassissima. I due andarono in salotto a parlare. "Voglio portarla in Corea" disse Chanyeol serio. Baekhyun rimase sorpreso, ma non disse nulla. "Lei è troppo brava. Ha un talento che non va sprecato per non so quale posto di lavoro nel mondo dell'animazione o di quel cacchio che ne so io" continuò come se fosse esasperato. "Beh è brava questo è sicuro. Ma lei è occidentale" disse Baekhyun appoggiandogli una mano sulla spalla. "Cosa vuol dire scusa?" chiese confuso Chanyeol. "Da noi non farebbe successo". "Io dico di sì. Quando canta è come se ci sia solo lei. Incanterà Lee Soo Man, ne sono sicuro" disse fermamente Chanyeol. "Fa' come ti pare Chanyeol. Ma sappi che se andasse male l'avrai solo illusa" disse Baekhyun appoggiandogli una mano sulla spalla. Poi si alzò e si diresse in cucina a finire la sua cioccolata. Chanyeol rimase a fissare il vuoto per alcuni istanti. Rifletté e sorrise per il bellissimo gesto di Audrey: portare lì Baekhyun... wow! Poi si alzò e andò in camera. "Ehy..." iniziò Chanyeol entrando nella stanza e andando a sedersi sul letto di fianco alla ragazza. "Ehy" disse lei con più forza di lui sorridendogli, poi spense la musica. "Baekhyun ti disturba vero?" chiese Chanyeol schietto sorridendole. "Non più di tanto. Quasi quanto te" rispose lei sorridendo e tirandogli un buffetto sulla spalla. "Cosa?!" Chanyeol fece il finto offeso, poi si ricompose "Comunque non ho parole, davvero! Non me lo sarei mai aspettato Bimba" disse riferendosi al suo "regalo", mentre lei stava scarabocchiando alla tavola grafica "Audrey" e lei si voltò a guardarlo "Sei una persona speciale per me" ammise facendo comparire la sua fossetta. Il cuore di Audrey perse un battito e poi incomonciò ad accelerare il suo andamento senza che lei lo volesse "Ma smettila Yeollie!" disse ridendo lei "Guarda che ora mi si cariano i denti" capì che stava ridendo come un'ebete. Chanyeol si stese di fianco a lei a pancia in giù. Rimasero a fissarsi per certi istanti e poi lui, con una lentezza straziante, si spinse verso la ragazza e le lasciò un lungo bacio sulla guancia. Quel gesto portava in sé un lieve accenno di erotismo e Audrey lo colse appieno. Poi, non sapendo nemmeno loro come, Audrey si ritrovò sciacciata tra il corpo di Chanyeol e il materasso.

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Capitolo 22
*** Il Piano ***


Verso le undici della "mattina dei compleanni", Audrey si vestì di tutto punto (pantaloni neri e maglietta nera, sotto al suo parka blu-nero). Uscì di casa lasciando Chanyeol e Baekhyun a conversare nella privacy più totale. Prese la metro verde e si diresse in Duomo cambiando a Cadorna, sulla rossa. Lei e Dris si sarebbero incontrati in piazza al loro lampione dei compleanni. Raggiunse il punto X e Dris era già lì che l'aspettava. Gli saltò in braccio facendogli gli auguri e lui la ringraziò. "Dove vuoi andare di bello? Diciassettenne da strapazzo" chiese Audrey scompigliandogli di capelli. Poi lo sguardo le cadde su un piccolo ma rilevante particolare "E 'sto coso?! Dris! Perché non me lo hai detto?!" urlò indicando il naso del ragazzo. "È solo un septum... niente di ché" liquidò Dris grattandosi la nuca. "Niente di ché? Niente di ché?! Ma tua madre lo sa?!" continuò sconvolta Audrey. "Certo, ovvio!" rispose lui strabuzzando gli occhi. "Il mio migliore amico che si buca! Ma dico io!" disse lei parlando da sola. "Ma smettila che le tue orecchie sono peggio di uno scolapasta!" la derise lui. "Ma finiscila!" lei si ricompose in un attimo dopo avergli dato una gomitata sulle costole "Quindi... dove si va?". "Al KFC ad Assago e poi all'UCI a vedere qualcosa" disse lui. "Che film?". "E io che ne so?". Detto ciò presero la metro ed andarono fino al capolinea Assago Milanofiori. Mangiarono come se non ci fosse un domani e poi Dris pretese di pagare l'intera somma facendo infuriare Audrey. "Allora io pagherò il cinema" disse con fermezza. "Non osare" la mise in guardia lui. "Oh sì che oserò" lo minacciò lei. Dris perse le speranze e si diressero al multisala. Presero i biglietti per un film leggero, simpatico e comico. Tanto per smorzare col brutto tempo che assediava la Lombardia da giorni. Ma che Audrey non dispiaceva affatto. Dopo il film ripresero la metro per andare in centro e girare in qualche negozio. Ci stettero fino a sera tardi. "Io devo tornare a casa, i miei vogliono stare un po' con me" disse Dris di malincuore. "Va bene. E io ho a casa due ragazzi da sfamare" disse Audrey sospirando guardandolo negli occhi. Erano sulla metro e mancavano poche fermate a dove avrebbe dovuto scendere. "Grazie Audrey" le sorrise "Di tutto e di esistere". "Ma smettila idiota" rise e lo abbracciò. Quando Audrey arrivò a casa la trovò deserta, silenziosa e lugubre. Tutti quei mobili spigolosi che appartenevano alla casa, al buio, le conferivano un carattere gelido e austero. La luce del lampione, sul palazzo di fronte, si infiltrava negli spiragli della tapparella chiusa a metà sulla finestra del balcone del fumo, creando paurosi giochi di ombre sul soffitto e sul pavimento. "Chanyeol" disse ad alta voce mentre si toglieva le scarpe all'ingresso. I suoi occhi scattavano da un angolo all'altro della casa e le sue orecchie erano tese e vigili, in attesa di un qualsiasi rumore. Niente. Accese la luce. Il giubbotto di Chanyeol e il cappotto grigio di lana di Baekhyun erano appesi all'appendi abiti. Audrey ci appese anche il suo parka. "Chanyeol" ritentò. Niente. Si avviò verso la camera da letto per posare la borsa e trovò la porta socchiusa. La aprì e trovò Chanyeol dormiente sul letto insieme a Baekhyun disteso di fianco all'amico, dalla parte di Audrey, che accarezzava amorevolmente la fronte del suo coinquilino. Si imbarazzò alla vista di quella scena così intima... così personale. Senza volerlo chiuse la porta con un tonfo e caracollò verso il divano. Chanyeol arrivò qualche istante dopo trafelato. "Bimba?" ansimò lui. "Scusa" disse lei guardando il suo telefono più intensamente. "Per cosa?" chiese confuso. "Avrei dovuto bussare" disse Audrey puntellando i gomiti sulle ginocchia e coprendosi il viso con le mani. "Ma che stai dicendo? È la tua camera, ci mancherebbe che tu debba anche bussare...". Audrey guardò Chanyeol negli occhi. Si capirono subito. "Tu pensi che io sia..." chiese sgomento Chanyeol. "Cosa?! No! Penso soltanto che tu sia bisex... a questo punto" disse sincera lei iniziando a diventare sempre più rossa. "Ma... ?! Come ti salta in testa? Perché pensi questo" disse lui con un'insolita voce stridula, raggiungendola sul divano di fianco a lei "Eppure penso che ci siano stati molti momenti in cui ti ho dimostrato di essere più che etero. Vuoi un elenco?". "Yey, c'è il mio amichetto... yey, facciamoci coccolare da Baekhyun... yey, baciamo Audrey" disse quasi isterica lei guardando il pavimento. "Ma che cazzo dici? Io voglio certamente bene a Baek, ma non nel modo che pensi tu" disse Chanyeol posandole una mano sulla spalla. Quel contatto le sembrò così estraneo, così alieno, che non riuscì a sopportarlo. Si ritrasse infestidita facendo rimanere male Chanyeol. Poi lei lo guardò negli occhi ancora irritata da tutto con i nervi a fior di pelle "Andiamo a cena fuori" disse lei. Non era una domanda. Chanyeol rimase un po' stranito, ma pensò ad un altro scatto della coinquilina "... Okay...". "Viene anche Dris" e ancira un'altra volta non chiese, ma impose. Chanyeol emise un verso di finto dolore "Va bene" acconsentì, anche se quella non era una domanda. "Allora prepariamoci" Audrey scattò in piedi sorridendo. Il sorriso più finto ma più credibile che potesse fare. Fortuna che era una brava attrice. Avrebbe restituito tutto con gli interessi. I due si strinsero in un abbraccio. Stetterò lì per istanti interminabili. O almeno per Audrey. Voleva staccarsi al più presto. Stava facendo una cosa sbagliata al suo coinquilino, lo capiva. Ma non voleva ferirlo, quindi meglio prendere le distanze per un po'. Poi arrivò Baekhyun che tossicchiò alleloro spalle e Chanyeol si staccò subito da lei, facendola indispettire. Ogni volta che c'era Baekhyun, Chanyeol diventava un'altra persona. Audrey guardò Baekhyun che aveva stampato in viso un sorrisetto beffardo. Ma che voleva da lei? Restituire tutto con gli interessi. Si ripeté lei. Chanyeol si schiarì la voce e disse al suo amico che sarebbero andati tutti insieme a cena e Baekhyun rimase impassibile, non si capiva se fosse dipiaciuto o contento. Audrey telefonò a Dris per invitarlo a cena, lui disse che era assolutamente meglio che rimanere i casa coi suoi genitori apprensivi eparenti appiccicosi. Ore dopo erano in un ristorante tipico. Baekhyun voleva provare alcune specialità. Audrey gli diede dello smorfioso. Faceva la gatta morta con Chanyeol. Dris era seduto accanto ad Audrey e di fronte aveva Baekhyun. Chanyeol era di fronte alla sua coinquilina. Ebbe inizio il piano di Audrey. "È stata bella la nostra giornata, vero Dris?" gli sorrise genuina, solo lei sapeva che stava fingendo. "Tantissimo, è stato uno dei compleanni più belli" rispose sorridendole di rimando. "Ovvio, c'ero io" e i due migliori amici scoppiarono a ridere. Chanyeol chiuse le mani a pugno per il nervoso "Che cosa avete fatto di bello?" chiese tirando un sorriso. I due amici lo guardarono smettendo di ridere e lei fu più svelta di Dris a rispondere "Mah, niente" diesse lei arricciando una ciocca di capelli su un dito. Chanyeol le tirò un calcio sotto il tavolo e lei strabuzzò gli occhi guardandolo. Non le aveva fatto male, ma si era spaventata "Cazzo vuoi, Chanyeol?" disse indispettita. Tutto proseguiva secondo i piani. "Mah, niente" la guardò lui serio. La tensione era palpabile tra i due. Ma poi Audrey si girò verso Dris e gli sorrise, poi si girò verso Chanyeol. "Hai visto che Dris si è fatto il septum?" chiese a Chanyeol mettendo una mano sotto il mento di Dris esibendolo "Puoi chiedere a Baekhyun che anche per lui i ragazzi con il septum sono il sesso?" chiese esaltata a Chanyeol che rimase spiazzato e per un momento pensò che avrebbe dovuto farsi un septum, ma poi scacciò quell'idea. Poi lei si girò di nuovo verso Dris "Sei ancora più bello di prima". "Bimba" tuonò la voce Chanyeol e a lei si smorzò il sorriso "Devo parlarti, in privato". Lei lo guardò dall'alto in basso "E io no" rispose per le rime. "Ho bisogno di parlarti in privato" si alzò lui minaccioso. Audrey ammise di provare una certa paura per quel ragazzo altissimo e con il vocione. Si sentì piccola piccola lì seduta sulla sedia "No". Lui perse la pazienza, le afferrò il polso e la trascinò in bagno, nel corridoio di svincolo tra quello delle donne e quello degli uomini. "Non ti permettere mai più, sai?" le disse futente Chanyeol tenendo un tono di voce moderato "Io lo so cosa sta archittettando quella tua piccola testolina" le si avvicinò costringendola al muro. "No". Chanyeol sospirò scocciato allontanandosi da lei e dandole le spalle. Poi si girò di nuovo "È sempre tutto no?". "No" rispose lei atona. "Mi prendi per il culo?". "No". "Audrey! Basta, okay? Stai facendo andare a puttane un giorno che già di per sé è triste, okay?" sbottò lui, avrebbe voluto scuoterla, tirarle un schiaffo se fosse servito a farla rinsavire! Non la riconosceva. Lei non parlò, lo guardava con quei suoi occhioni grandi e non diceva niente. Perché non diceva niente? Perché quando non era arrabbiato con lei poteva capirla guardando solo anche la sua più impercettibile smorfia e ora no? Perché faceva così? Perché gli faceva questo? "Perché fai la stupida con quello?" chiese alla fine lui. Ancora nessuna risposta. "Parlami, ti prego" la implorò lui avvicinandosi. Dal canto suo, Audrey, si era già accorta da tempo di aver agito in modo sbagliato. Il fatto di rimanere in silenzio, lo sapeva anche lei, non aggiustava le cose. Ma parlare le avrebbe forse complicate. Non le piaceva stare in stallo a quel modo, ma era più semplice. Se ne voleva andare. Ma dove? A casa sarebbe arrivato Chanyeol, prima o poi e prima o poi avrebbero dovuto parlare. E se lei fosse tornata a casa dei suoi genitori? D'altronde lei scappava sempre. Era più facile scappare piuttosto che affrontare le situazioni di petto. "Audrey" le vennero i brividi quando lui la chiamo "Dimmi cos'era quello" disse lui scuro in viso. Non l'aveva mai visto così "Mi fai paura" ammise lei schiacciandosi ancora di più sulla parete. "Meno male! Cazzo! Meno male. Devi capire che anch'io sono una persona. Che quelle persone" indicò verso la sala del ristorante "Sono vere, hanno dei sentimenti, e non ti puoi permettere di fare quel cazzo che ti pare. La cosa che stavi per fare la fanno solo nei film, Cristo Santo! Audrey, ma non ti viene in mente che non esisti solo tu? Che magari oggi è il giorno del mio compleanno e che sei stata tu ad invitare qui Baekhyun?" le disse lui perdendo la calma. "E cosa stavo per fare?" chiese sfidandolo seppure avesse molta paura. "Facevi la splendida con quel tuo amico per far ingelosire me, così avrei dato la prova a Baekhyun di non essere interessato a lui e così friendzonarlo senza nemmeno volerlo e farlo rimanere male" mentre lo diceva non ci poteva credere, pensava di sbagliarsi, che la sua coinquilina non potesse essere così meschina, ma la verità gli si palesò davanti quando lei sbarrò gli occhi "Ti sembra una cosa normale?!". Ma lei non rispose ancora. "Avrai qualcosa da dirmi" disse Chanyeol cercando di calmarsi mentre appoggiava le mani sul muro, all'altezza delle tempie di Audrey "Capisci che non è una cosa normale" ripeté lui abbassando sempre di più la voce mentre guardava Audrey negli occhi "Non è normale perché..." e si avvicinò a lei con il viso. "Perché?" chiese esitante lei. "Perché non hai motivo di fare queste cose per farmi ingelosire. Sono geloso di te quando penso che sei a scuola circondata da altri ragazzi più belli di me. Sono geloso quando penso che hai un migliore amico. Sono geloso anche quando respiri. Quando parli di qualcun'altro. Quando mi parli di cose che non facciamo insieme" le disse respirando affannosamente e guardando ogni parte del suo viso. Anche lei aveva il cuore che le stava accellerando in petto facendola respirare pesantemente. "Audrey" lei perse un battito "Tu mi hai già". Non sapeva come sentirsi. Si sentì attratta, orgogliosa, impaurita e felice. Ce l'aveva fatta. Non riuscì a pensare a qualcosa da dire a Chanyeol che lui si avvento sulle sue labbra. Lei inspirò quanta più aria poté per sentire il profumo del ragazzo. Gli avvolse le mani attorno al collo e lui si contro di lei schiacciandola contro il muro e facendole sentire il bisogno che aveva di lei. Audrey sorrise tra un bacio e l'altro e sospirando. Lui gemette come per zittirla allora lei gli morse il labbro inferiore per ripicca. Nessuno si doveva permettere di dirle (in qualsiasi modo) di starle zitta. Chanyeol si staccò baciandole la guancia, poi la mascella ed infine scendendo sul collo. Respirò il suo profumo che lo faceva stare bene. Allora portò le sue braccia alla vita della ragazza, sollevandola come se fosse una piuma e facendole allacciare le gambe alla vita. Così poté scendere verso le clavicole sporgenti e lasciandole il suo segno. "Dovremmo tornare di là" disse piano lei ansimando. Quasi di mala voglia Chanyeol la mise giù. Si sorrisero baciandosi un'altra volta, come per dirsi "Pace fatta" e tornarono in sala. Da lontano videro Dris e Baekhyun presi da un'accesa conversazione mentre ridevano e scrivevano sui loro telefono. "Baekhyun è gay vero?" chiese Audrey a bassa voce a Chanyeol. "Sì, ma anche Dris" rispose anche lui a voce bassa. "Ma smettila! Me lo avrebbe detto". "Forse non lo sa nemmeno lui" disse con un ghigno. Il cameriere arrivò di gran carriera al tavolo e prese le ordinazioni nel moemnto stesso in cui si accomodarono Chanyeol e Audrey. Poi se ne andò e le conversazioni ripresero normalmente. "Domani ho scuola e subito dopo devo andare al palazzetto del ghiaccio a provare" avvisò Chanyeol "Quindi non arrivo a casa per mangiare". "Okay, e ritorni per cena?" chiese conferma Chanyeol che l'indomani avrebbe dovuto apparecchiare lui. "Sì" rispose lei "Tu vai in università o starai ancora in panciolle?" gli lanciò la frecciatina. "Università" sospirò Chanyeol "Mi tocca". "Che fatica, eh? Svegliarsi un giorno alle nove e l'altro pure, eh?" lo prese in giro Audrey. "Starei a letto tutto il giorno, poi, verso il tramonto uscirei in moto con la mia macchina fotografica e farei un sacco di foto assurde" disse esaltato "Che noia" disse Audrey alzando un sopracciglio. Lei era stata sempre un tipo intrapprendente. Non adorava il detto "Il mattino ha l'oro in bocca" ma rispecchiava ciò che faceva veramente. Uscendo dal locale, per fare una passeggiata prima di rincasare, Chanyeol e Baekhyun avevano distanziato di qualche passo Audrey e Dris che camminavano a braccetto. Si trovavano in una delle vie più belle del quartiere in cui aveva la casa Chanyeol. "Ho visto affinità tra te e l'amico di Chanyeol" disse Audrey con un sorrisetto furbo, per non dire malizioso. "È simpatico" minimizzò lui. "Baekhyun è gay" disse Audrey esaltata, forse troppo. "È evidente" Dris si fermò e la guardò assottigliando gli occhi "Che metodo subdolo!" comprese rimanendo sconcertato. "Che metodo, scusa?" Audrey non sapeva a cosa si riferisse. Non è vero. "Vuoi farmi mettere con Baekhyun?!" chiese con voce stridula Dris. "...no...?" beccata. "Se, certo!". "Senti, ho solo detto che c'era affinità tra voi due... non avete smesso di parlare per un secondo, io e Chanyeol ci sentivamo due candelini!" si giustificò Audrey. "In ogni caso... sì c'era affinità, ma come amici..." disse imbarazzato Dris. "Se mi vuoi dire qualcosa io sono qui Dris, okay?" disse Audrey con apprensione. Qualcosa nel suo amico stava cambiando e lei lo sentiva. Non dovevano avere segreti. "Okay, domani... da soli in City" disse lui sospirando. "Va bene, dopo scuola" concordò lei. Camminarono per la città ancora per più di un'ora e poi Dris dovette tornare a casa. Audrey, Chanyeol e Baekhyun andarono a casa, tutto era silenzioso e glaciale. Baekhyun corse a prepararsi, era molto stanco, mentre Audrey e Chanyeol gli preparavano il letto in sala. Baekhyun poi diede la buonanotte ai due ragazzi, e questi si chiusero in camera. Quando Audrey uscì dal bagno Chanyeol la stava aspettando seduto sul letto. "Cosa c'è?" chiese lei sentendosi sotto pressione. "Volevo assicurarmi che quello che è successo oggi non riaccada mai più" disselui a disagio, era brutto far imbronciare Audrey. Audrey sospirò e andò verso il ragazzo "Yeollie, mi dispiace. Ero stressata tra il compleanno di Dris, il tuo, poi Baekhyun che doveva arrivare... ho perso le staffe per niente. Vedevo Baekhyun che ti stava sempre appresso e..." non voleva dire cose sdolcinate. "E ti è venuto il nervoso" finì lui sospirando, poi alzò le braccia verso di lei "Vieni qui". Lei gli saltò addosso abbracciandolo "Come farei senza di te?". Quella notte dormirono abbracciati e per Chanyeol fu il regalo più bello. Il peso sella cartella gravava sulle spalle della piccola ragazza. Stava in piedi di fronte scuola ad aspettare che il suo amico uscisse. Era avvolta nel suo giubbotto e moriva di freddo. Il naso pareva volersi staccare dal suo viso dal troppo freddo. Intorno a lei c'era nebbia e fumo per colpa degli studenti. Poi lo vide, un ciuffo biondo usci dalla porta principale, scendendo le scale si guardò intorno e posò finalmente lo sguardo su di lei. Era così disinvolto, solare e familiare per lei. "Buongiorno mia dolce Audrey, vogliamo andare?" le porse il braccio e lei lo accettò sorridendo. Attraversarono lo stradone e raggiunsero la City. Gli alberi erano spogli, le fontane svuotate e l'erba delle aiuole verde-giallastra. Era l'inverno. Era freddissimo. E piacevolmente rassicurante. "Allora..." incominciò Dris prendendo un gran respiro. "Allora" gli fece eco Audrey. "Ieri sera io e Baekhyun ci siamo scritti e... e... boh, non so..." disse lui sospirando imbarazzato. "Ehm... pensi di essere gay?" non sapendo come dirlo, Audrey optò per la domanda diretta. "È da un po' che ho iniziato a vedere i ragazzi in modo diverso da prima e a vedere te in modo diverso" spiegò piano imbarazzato. La City era deserta e in ogni caso non si vedeva niente più in là di dieci metri. Erano da soli, in tranquillità, con la coltre di nebbia che li avvolgeva col suo grigiore familiare e protettivo. "Poi è arrivato Baekhyun... è fantastico quel ragazzo: è simpatico, intelligente, bello e ci capiamo al volo, nonostante la lingua" continuò sognante Dris "Sarei pronto ad imparare il coreano". "E pensi di essere attratto da lui?" chiese Audrey. "Sìv Dris sospirò. Audrey era felicissima. Finalmente avrebbero potuto parlare di ragazzi insieme, avrebbero avuto un legame in più rispetto a prima. Già si immaginava come sarebbe stato andare in Duomo e adocchiare ragazzi fighi e stalckerare per vedere a quale ceto sociale appartenessero. Ora poteva stare con Dris con il cuore più leggero. Ora sapeva che non lo stava più prendendo in giro, che non avrebbbe dovuto contenersi per abbracciarlo o dargli un bacio sulla guancia.

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Capitolo 23
*** Sentimenti ***


Era passato qualche giorno dal compleanno di Chanyeol e Dris. A Audrey, invece, pareva fossero passate ere. Tutta la confusione, le emozioni e il coreano che c'erano stati l'avevano scossa e non poco. Baekhyun era tornato in Corea lasciando Dris a sospirare e a farsi paranoie inutili. Audrey continuava a ripensare a ciò che era accaduto nei bagni del ristorante. O a qualsiasi altro momento di quel tipo. E, paradossalmente, anche Chanyeol pensava e si arrovellava su quei sporadici momenti di fuoco. Proprio lui che non ci aveva mai pensato. Capitava a volte che stesse facendo cose di vario genere come cucinare, scrivere musica o cercare le chiavi in tasca e boom! Gli appariva l'immagine di Audrey tra le sue braccia. Con quei pensieri in testa era difficile fare altro se non andare in bagno e chiudersi lì dentro, sperando che Audrey non lo sentisse. If you know what I mean. Buttò la matita sulla scrivania della sala misica e sbuffò seccato. Si stropicciò gli occhi e si scompigliò i capelli come se quello riuscisse a togliergli Audrey dalla testa. Era da solo a casa. Erano le cinque del pomeriggio e la sua coinquilina era a fare le prove per quella gara di chi cazzo se ne frega. Si alzò dalla sua poltrona e si trascinò fino al frigo in cucina. Mise una mano sulla maniglia, ma poi ci ripensò. Aprì il frizer e ci mise la testa dentro imprecando in coreano, in un disperato tentativo di raffreddare le meningi. Ma niente. Si buttò sul divano e prese il suo computer appoggiato sul tavolino da diverso tempo. Mentre lo accendeva ripensò a come era vestita Audrey quella mattina. Non la vedeva dalle sette. Comunque indossava una maglietta nera di Harry Potter, un maglioncino nero, lungo e aperto davanti, un paio di jeans neri molto attillati e un paio di scarpe bianche. Chanyeol aveva notato un drastico cambiamento di stile nella sua amica. In qualche settimana aveva scambiato i leggins con i jeans e le felpone con magliette e maglioncini. Lui sapeva quanta importanza Audrey dava al modo di vestire e quel cambio drastico significava qualcosa. Ne era convinto. Dopo mezz'ora a non fare niente il campanello suonò e lui riuscì, molto lentamente, a raggiungerlo e ad aprire a chiunque fosse. Era Audrey. Con passi pesanti, inusuale per lei, era salita per le scale trasportando il borsone più grande e più pesante di lei. Era stemata. Subito dopo sei ore di lezione, guarnite da un paio di verifiche ed un'interrogazione, era scappata al palazzetto per due ore e mezza di prove. "Sono a casa" disse lei aprendo la porta mollemente e richiudendola senza accompagnarla. "Ciao, Bimba" la salutò lui dal divano con la stessa gioia di vivere della coinquilina, poi la guardò meglio in viso e la vide imbronciata "Cosa è successo?" si ridestò lui saltando in piedi e raggiungendola. "Ho preso sette". "Ma è fantastico! In cosa?" chiese lui poggiando le mani sulle sue spalle. "Animazione" Audrey fece una faccia insofferente "Yeollie! Quella è una stronza!". "Chi?". "La mia prof!" Audrey lasciò il borsone lì ai suoi piedi e andò a sedersi sul divano, dove Chanyeol la raggiunse apprensivo "Quel lavoro era bellissimo e lei ha detto che non le piaceva!" piagnucolò lei. "E allora?" Chanyeol non capiva. "Un professore dovrebbe valutare oggettivamente un lavoro e non soggettivamente" iniziò ad arrabbiarsi. "Prova ad andare dal preside". "Tsh, non capisci" disse stizzita Audrey. Si alzò dal divano e si rinchiuse in camera. Chanyeol era rimasto esterrefatto. Breve ma intenso, disse il suo cervello. Poi scosse la testa. Non era finita lì, doveva scoprire cosa avesse quella ragazza. Si alzò dal divano e raggiunse la camera. Aprì piano la porta e vide Audrey sul letto distesa a pancia in su con le gambe penzoloni. "Come mai non posso capire?" chiese Chanyeol una volta dentro. Lei si tirò su a sedere "Uffa! Sembri mia madre" disse massaggiandosi le tempie. Chanyeol decise di passarci sopra, andò a sedersi accanto a Audrey "Dai spiegami". "Oh, Cristo! Ora manca solo che tu mi costinga a guardare Montalbano il lunedì sera e poi sei uguale a lei!" sospirò la ragazza alzando la voce. "I tuoi lavori non hanno sortito il risultato sperato e allora?" con quella affermazione conquistò lo sguardo di Audrey "Il prossimo sarà meglio, un sette si recupera" gli faceva strano parlare di un sette come un voto insufficiente, ma si faceva tutto per gli amici. "Uff" lei si ributtò all'indietro. "Anch'io ho avuto persone che ce l'avevano con me" cercò di fare l'empatico lui. "Non puoi capire" ripetè lei. Allora Chanyeol si alterò "Tu dici che non posso capire, ma non è vero. Sono nel campo dell'arte da molto più tempo di te e posso dirti che tu non hai la minima idea di com'è realmente" disse lui cupo "È vero che un prof non dovrebbe fare così, ma devi sapere che nella vita vera, quella fuori da scuola, troverai persone a cui non piaceranno i tuoi lavoro perché sì, e basta, che giudicheranno la tua arte in modo "soggettivo". Quindi ringrazia la tua prof che ti ha dato sette perché sarà difficile che te ne daranno altri quando lavorerai" e con questo si alzò e se ne andò in sala musica. Audrey rimase di sasso. Era difficile fare indispettire Chanyeol. Magari a volte perdeva le staffe per finta oppure avvisava quando si stava alterando. Ma una lezione di vita del genere, da lui, di certo non se l'aspettava. Quel giorno era nervoso, quindi meglio stargli alla larga. Evinse lei. Chanyeol avrebbe preparato la cena quella sera, mancava almeno un'ora. Ma lui non aveva nessuna voglia di stare con Audrey. Non sapeva il motivo, o forse sì, ma nel subconscio. Il suo corpo stava repellendo la vista della ragazza, per protezione forse o per evitare altre pare mentali. Ma c'era un'altra parte del suo corpo che invece voleva che loro due fossero vicini. Ma stava cercando di reprimerla. Doveva preparare la cena. Doveva fare altro. Invece Audrey aveva bisogno di sfogarsi e quel breve litigio con Chanyeol non aveva sortito l'effetto sperato. Già, a volte Audrey si divertiva a litigare, lo faceva per sfogarsi e lo faceva con chi sapeva che tanto avrebbe fatto pace. Tipo sua madre. Le venne la malsana idea di andare in sala musica. Vi ci sgattaiolò dentro dopo che constatò che fosse vuota, chiudendo la porta in legno chiaro senza fare rumore. Quel deficiente di Chanyeol aveva un orecchio acutissimo. Si sedette sulla poltrona in pelle morbida e liscia ed aprì il portatile che Chanyeol usava per fare la sua misica. Era proprio deficiente. Non aveva chiuso gli ultimi programmi che aveva usato, così lei ebbe modo di vedere su cosa stava lavorando. Rimase piacevolmente sorpresa di leggere "Bohemian Rhapsody" come titolo della canzone trattata. Allora non era poi così deficiente. Fece partire la base e sentì che al posto di Freddy Mercury stava cantando Chanyeol con la sua voce da brividi. Con un sorriso la ascoltò tutta, ma non poteva lasciare perdere il fatto che, per quanto fosse bella la voce del suo coinquilino, lui non avrebbe mai potuto fare gli acuti di Freddy. Ma lei sì. Si mise le cuffie, fece ripartire la base e clickò sul tasto Rec. Cantò sulle parti del coro e sugli acuti prima di rendersi conto che il suono della chitarra elettrica nell'assolo sembrava quasi sdoppiato. Allora si girò dove c'erano tutti gli strumenti e vide Chanyeol che aveva indossato un altro paio di cuffie e suonava. Era così bello. Sembrava così libero ed etereo. Un angelo vestito di nero. Si perse a guardarlo e quasi si dimenticò di ricominciare a cantare per la seconda parte della canzone. Chanyeol la guardava cantare mentre suonava quel pezzo che ormai aveva alla nausea. L'aveva ripetuto così tante volte. Ma era più bello cantato da Audrey. Era tutto più bello con Audrey. La canzone terminò e i due si guardarono per istanti che parvero interminabili. Poi Audrey si alzò dalla sedia, raggiunse Chanyeol con una mano alzata e lui gliela strinse. "Andiamo a mangiare?" chiese lei sorridendo. Chanyeol scoppiò a ridere, cosa si aspettava? "Va bene". Audrey si sedette a tavola e Chanyeol le porse un piatto di pasta. "Wow" disse lei acida "Allora li sai usare i fornelli". "Tsh" Chanyeol in tutta risposta. "Da quando sono qui ti ho visto solo usare il microonde per scaldare delle cose che aveva già preparato qualcun altro" rispose lei iniziando ad inforchettare una penna senza mai mangiarla. "Che hai oggi?" le chiese Chanyeol spazientito. "Magari sono in fase pre-ciclo" fece spallucce lei. Chanyeol si sentì le guance improvvisamente bollenti. Si sentiva a disagio con quei discorsi e non riusciva a capacitarsi che le ragazze ne parlassero così apertamente. "Yeollie" lo chiamò lei e lui alzò lo sguardo dal piatto "Tu hai degli amici qui? Me lo sono sempre chiesto". "In che senso?". "È da un po' che vivi qui e che frequenti l'università e mi chiedevo se avessi un gruppo di amici" rispose lei "Perché da quando abito con te non sei mai uscito con nessuno o almeno non me lo hai mai detto". "Sì, ho un amico in università" ammise Chanyeol facendo comparire la sua fossetta. "Davvero? Come si chiama?" chiese lei interessata. "Maverik". "Sua madre deve essere una fan di "Top Gun"". "Frequenta più o meno i miei stessi corsi, ci siamo incontrati al corso di composizione" spiegò lui con gli occhi che gli scintillavano "Anche lui è straniero, viene dalla Costa d'Avorio, ma i suoi genitori sono di Dublino". Audrey si guardò attorno, poi Chanyeol la vide voltarsi, alzarsi e andare a chiudere un cassetto rimasto socchiuso, per poi tornare a sedersi. "Mi dava fastidio" spiegò lei. "Se non ti fossi girata, non ti avrebbe mai dato fastidio" osservò Chanyeol rimasto basito. Audrey alzò le spalle. Non lo capiva nemmeno lei, figurarsi Chanyeol. Sapeva di essere complessata e infatti non si aspettava che gli altri la capissero perché non ci provava nemmeno lei a capirsi. Capire la sua mente era uno degli ostacoli insormontabili della vita. Aveva avuto due amici amanti della psicologia ed era riuscita ad esasperare pure loro. Quei due poveri martiri si erano scervellati per comprendere le dinamiche decisionali del suo cervello, ma senza giungere a niente. "Quando mi farai conoscere il tuo grande amico?" chiese Audrey sbigottendo Chanyeol. Era sempre più a disagio "Non lo so". La cena proseguì nel silenzio assoluto fino a quando Chanyeol non guardò il suo cellulare "Domani devo andare in posta". "A fare cosa?" chiese curiosa Audrey. "Arriva un pacco dalla Corea" disse lui felice sorridendo allo schermo mentre leggeva l'e-mail. "Il pacco da giù!". "Eh?". "Si dice "pacco da giù" quando i parenti o gli amici di una persona che vive all'estero inviano un regalo con le cose del suo paese" spiegò lei ridendo. "Ma la Corea non è più a nord dell'Italia?" chiese Chanyeol non capendo. "Fa lo stesso" declinò Audrey. Dopo che ebbero sparecchiato andarono sul divano a guardare un po' di TV. Ma nessuno dei due la guardava veramente. Audrey stava leggendo per l'ultima volta gli appunti per un'interrogazione del giorno dopo e Chanyeol sfaccendava sul suo secondo computer. "La TV italiana fa schifo" esordì Audrey cambiando canale. "Ma se non la stavi guardando" disse Chanyeol che odiava vedere le cose a metà. "È la solita fiction in cui muore qualcuno e un prete, una suora o chicchessia con dei principi morali, acciuffa l'assassino" rivelò Audrey sbuffando "I programmi coreani sono molto meglio". "E tu che ne sai?" chiese Chanyeol cominciando a capire quale fosse la risposta. "Niente" cercò di nascondere lei. "Bimba?" chiese lui inquisitorio. "Ho guardato EXO Show Time" svelò. Chanyeol sbarrò gli occhi "Cosa hai fatto?" la sua voce si distorse diventando quasi un acuto. "Pensavo non ci fosse niente di male a guardare una cosa di dominio pubblico" replicò Audrey alzando le mani. "Non sono di dominio pubblico, le hai viste su un sito streaming illegale" la rimbeccò. Audrey lo guardò con i suoi occhioni cercando di farlo desistere dal continuare quella conversazione. "Non mi guardare così, sai che mi da fastidio rivangare il passato" si rattristò. Allora Audrey gli posò una mano sulla guancia "Non preoccuparti, non ti giudico" gli disse cercando di rassicurarlo "L'ho visto solo perché non so molto di te". Chanyeol la guardò negli occhi "Se vuoi chiedermi qualcosa puoi farlo" rispose lui ancora imbarazzato. "Va bene, te avvertirò quando vedrò qualcosa di te". "Grazie" allora Chanyeol si tolse dalla sua mano e tornò a sedersi rivolto alla televisione. "Però era vero che sembravate dei pomodori nel primo Weekly Idol" disse lei scoppiando a ridere. Allora Chanyeol fu più veloce di lei cominciò a farle il solletico "Te le cerchi!". Dopo che Audrey implorò di essere lasciata in pace ed essere caduta dal divano, con tutta la flemma del mondo, si ricompose e tornò a sedersi "Guardiamo EXO Next Door?" chiese lei sbattendo le ciglia guardando il coinquilino. "Bimba" disse lui con il tono che usava per avvisarla che si stava innervosendo. "Le mie compagne lo guardano sempre e io che ho il protagonista in casa non lo posso vedere?" protestò. "Va bene, iniziamo con una puntata domani sera, ma adesso dobbiamo andare a letto, okay?" disse Chanyeol con aria stanca. "Ne, Chanyeol-omma" disse Audrey alzandosi dal divando e andando in camera. Ormai usavano il bagno insieme senza farsi più tanti scrupoli, la convivenza e tutto il resto avevano tolto quel velo di imbarazzo che c'era stato nella prima settimana. Audrey si era già infilata sotto le coperte e guardava Chanyeol fare avanti e indietro dall'armadio al bagno. Aveva addosso solo i pantaloni di una vecchia tuta che usava come pigiama e sopra niente. Lo osservava da sopra il libro che fingeva di leggere. Poi lui le parlò, lei non sentì, troppo occupata a rimirare quella perfezione. "Bimba" le si fermò di fronte. "Sì?" si ridestò Audrey chiudendo il libro e appoggiandolo sulle gambe. La guardò un paio di volte cercando di capire perché era imbambolata a guardarlo "Stavo pensando di passare le vacanze di Natale a Seoul" disse lui portando distrattamente una mano all'elastico dei pantaloni "Vuoi venire con me?".

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Capitolo 24
*** Il Pacco da Giù ***


E?" Audrey non voleva capire. "Vorresti venire con me?" chiese Chanyeol lasciandola spiazzata "Partirei il giorno prima dei MAMA perché possono procurarmi i biglietti, quindi faremo tappa ad Hong Kong e poi andremo a Seoul con gli altri". "Eh?" chiese incredula Audrey. "Sarebbe fantastico se tu venissi con me" disse implorante lui sedendosi sul letto. Chanyeol a petto nudo avrebbe potuto chiederle anche di gettarsi dal balcone e lei lo avrebbe fatto. "Non lo so, Yoellie" disse lei titubante "È una cosa grossa... quando partiresti?". "Il quindici Dicembre". Audrey ci riflettè. Sarebbe stato fantastico poter andare ai MAMA, conoscere gli EXO e chissà chi altri... ma di contro c'erano i giorni di scuola persi, i suoi genitori che non le avrebbero permesso di andare (soprattutto dopo aver visto i costi dei voli) e perché non ci sarebbe stata per Natale che, per la sua famiglia, era tipo la festa più importante dell'anno! Un vero casino. Doveva rifletterci attentamente e a lungo. Non voleva deludere i suoi genitori, ma nemmeno Chanyeol. E se non fosse andata, avrebbe sopportato il fatto che Chanyeol sarebbe stato a chilometri e chilometri di distanza da lei con altre ragazze? Probabilmente no. E poi le feste in famiglia non le erano mai piaciute, o almeno aveva iniziato ad odiare la sua famiglia dopo la morte della nonna. Era semplice. Il Natale era un'agonia che durava due giorni. Per non parlare del Capodanno. Sicuramente, anche se doveva ancora finire Novembre, i suoi amici si erano organizzati con persone noiose e antipatiche e lei avrebbe dovuto fare il Capodanno con i suoi genitori. Che vacanze deprimenti. "Domani ti darò una risposta, d'accordo?" disse Audrey infine. Chanyeol annuì, poi si alzò, andò a spegnere la luce del bagno e raggiunse Audrey a letto. Le prese una mano, la strinse, la guardò negli occhi e le sorrise facendola sentire speciale "Buona notte, Bimba". "Buona notte, Yeollie". *** Dopo che Chanyeol la portò a scuola, Audrey iniziò a sentire le sue mani formicolare. Era agitata e sapeva il motivo. Per le prime tre ore non riuscì a concentrarsi minimamente. Durante l'ora di scienze, mentre il professore interrogava dei compagni insufficienti, una delle sue amiche si sporse indietro con la sedia fissandola. "Che hai?" chiese Audrey con un sopracciglio alzato. "Ma... tuo cugino, quello figo..." disse lei. "Ma se non l'hai mai visto in viso?" disse subito sulla difensiva Audrey. "Il suo fisico dice tutto" declinò in fretta l'amica di fianco. "Dimmi" riprese quella davanti "È single?". "Non lo so" rispose Audrey confusa. Fu la campanella ad impedirle di urlare contro alla sua amica che Chanyeol era suo e che lei avrebbe fatto meglio a farsi un giro da un'altra parte. Con calma si alzò dalla sedia ed uscì nel corridoio ad aspettare Dris. Avrebbe passato con lui l'intervallo, solo che aveva un'irrefrenabile voglia di tornare al suo banco e sbatterci la testa contro. Oltre tutte le persone che affollavano il lungo corridoio, vide una testa bionda sbucare. Dris le corse incontro e la abbracciò come se non la vedesse da un secolo. "Ciao" la salutò dopo averle stampato un bacio sulla guancia. "Ti vedo contento" osservò Audrey sforzandosi di sorridere. "Lo sono infatti" rispose lui baldanzoso, poi tornò serio e la fissò "Tu invece non molto" la allontanò di poco da sé tenendole le mani sulle spalle per guardarla meglio. Audrey cercò le parole giuste "Chanyeol, mi ha chiesto di passare le vacanze di Natale con lui in Corea". A Dris si illuminarono gli occhi "Davvero?!" la scosse. "Sì" rispose diventando ancora più scura in volto. "E quindi?". "Cosa?". "Partirai con il tuo bello o no?" chiese Dris scalpitante. "Devo chiedere a mia madre" un brivido di paura le percorse la schiena appena pensò alla scena. "Dille che ci sono anch'io" consigliò lui. "Non crederà mai ad una bugia simile!" disse Audrey allontanandosi e andando ad attaccarsi al primo calorifero. "Ma io ci vengo veramente. Baekhyun mi ha invitato a Seoul e posso andarci" disse esaltato Dris per aver detto la news. "Cosa?!" Audrey si stupì. Provò un po' di invidia. I genitori di Dris erano sempre stati più accomodanti dei suoi. "Dai, Audrey, chiama tua madre" la esortò l'amico. Audrey sospirò, poi prese il cellulare e compose il numero a memoria. Lo portò all'orecchio e sperò che la madre non rispondesse. " Ciao tesoro, dimmi" . " Ciao mamma" disse Audrey "Volevo chiederti una cosa?". " Dimmi" la esortò iniziando a scicciarsi. " Chanyeol mi ha chiesto se potessi passare il Natale in Corea con lui" disse pronta agli strilli della madre. " Perché?" chiese calma. Ma Audrey sapeva che era la calma prima della tempesta. " Vuole che gli faccia compagnia e mi farebbe conoscere i suoi amici" provò guardando Dris che le faceva il segno dei pollici in su. " E tu? Vuoi andarci?". " Non mi dispiacerebbe" il cuore di Audrey accelerò per la paura. " A me sì, invece". Okay, si cominciava. " Lo so. Lo so che il Natale è importante per i parenti, ma speravo che per questa volta...". " Sì, il Natale è importante e la famiglia anche di più" disse la madre secca per mettere le cose in chiaro. " Lo so..." disse quasi in un lamento. " Visto che lo sai non chiedermi certe cose" sua madre iniziò ad alterarsi. " Mamma, solo per una volta" la implorò lei. " Perché non vuoi passare il Natale con la tua famiglia?" chuese inquisitoria. " Mamma..." Audrey non voleva rispondere. " Lo sai che la nonna ci rimarrebbe male, devi imparare a fare qualcosa per qualcuno qualche volta. Non puoi sempre pensare a te stessa, devi diventare più altruista. Non esisti solo tu" la sgridò. " Ma io lo so perfettamente che ci rimarrebbero male, soprattutto i cugini, ma mi piacerebbe fare questa nuova esperienza" . " Non puoi fare sempre quello che ti piace fare, a volte bisogna fare dei sacrifici" disse duramente la madre sospirando, contenendo la rabbia. "È sedici anni che mi sacrifico per la nostra famiglia. Pensa a tutti i Natali, pensa a Pasqua, ai pranzi della domenica... pensi che mi sia sempre divertita?" chiese Audrey esplodendo, aveva finito di fare la ragazza buona e comprensiva " Io non sto dicendo niente del genere. Ma ti sto chiedendo, anzi, ti ordino di esserci. Tu devi aiutarmi". " A fare cosa? A preparare un pranzo di dieci portate che nessuno mangerà? Ad addobbare la casa a festa per poi smontare tutto dopo nemmeno un mese? A sprecare energie che nessuna di noi due ha?" disse Audrey cercando di non piangere per il nervoso. " Sì, è la tradizione" rispose la madre "Una tradizione importante" sospirò "A te piaceva tanto quando ricevevi i regali dal Bambin Gesù, per non parlare della messa, sai che se mancassi il Don si offenderebbe. E che figura faremmo con quelli del paese se tu non cu fossi? A messa si va tutti insieme" disse decisa. " Quando c'è di mezzo la religione diventi peggio della nonna! Non mi hai mai dato scelta, come adesso! Ho fatto la comunione per la nonna, la cresima per la nonna, sono andata a messa per nonna e per te. Non mi avete mai dato scelta e ti chiedi perché sono così?" sbottò Audrey al limite. " Sei ostile, sempre ostile a tutto ciò che riguarda la tua famiglia!" disse sua madre urlando "Qual è la ragione per cui non vuoi stare con la tua famiglia?". " Siete tutti voi! Che mi fate pressione, che volete che abbia un fidanzato cristiano e a modo, che viva come avete fatto tutti voi in quel paesino di merda, che frequenti gente noiosa come voi!" disse Audrey prima di pensare. In fondo aveva detto la verità, ma era comunque dura. Lo sapeva che sua madre non l'avrebbe presa bene. Lo sapeva che pensare quello era sbagliato, ma sapeva che una mentalità aperta come la sua era cresciuta oppressa dalla mentalità bigotta di un paesino di provincia e questo non aveva fatto altro che aumentare la sua sofferenza. Finché la sofferenza non si era trasformata in rancore. " Okay, se è così che la pensi, fai come ti pare. Vai pure in Corea" disse la madre con tono ferito prima di chiudere la chiamata. Audrey rimase a guardare il suo telefono spento per un'infinità di secondi. "Audrey?" tentò Dris. "S... scusa Dris, non mi sento molto bene... vado in classe" e senza aspettare la sua risposta rientrò in classe. Audrey non riuscì a seguire bene le altre lezioni. Si sentiva un peso sul cuore. Lo sapeva che la madre non avrebbe reagito bene. Sapeva che il Natale fosse importante per la sua famiglia, ma aveva sperato che questa volta sarebbero stati permissivi. Voleva veramente andare in Corea e sicuramente sarebbe stato un bellissimo viaggio, ma non le sarebbe piaciuto allo stesso modo se fosse partita senza il consenso della madre. Si sentiva terribilmente in colpa. Senza nemmeno accorgersene l'ultima campanella suonò e si ritrovò a riempire la sua cartella. Poi la chiuse ed uscì dalla classe senza salutare le sue amiche. Oltre le cortine di fumo delle sigarette e chissà che altro appena fuori da scuola, vide Chanyeol di fianco alla sua moto che idossava il casco nero per non farsi riconoscere. Lo salutò con uno stentato "ciao", poi indossò l'altro casco e salì sulla moto. Partirono verso l'ufficio postale. Conoscendo il sistema pubblico italiano sapevano entrambi che avrebbero dovuto spettare una vita su quelle sedie di ferro scomodissime. Chanyeol era già da dieci minuti buoni a sfaccendare su Instagram, mentre Audrey scriveva a Dris in cerca di conforto per quello che era successo con sua madre. "Allora hai chiesto a tua madre?" chiese Chanyeol con il suo irritante tempismo. "Per così dire..." Audrey alzò lo sguardo sul coinquilino e mise in tasca il telefono. "Che significa?". "Che ho chiesto a mia madre" affermò Audrey sbuffando. "E quindi?" chiese Chanyeol sulle spine "Non parlare per enigmi". "Ha detto che posso fare come mi pare, ma non è felice che io passi il Natale via di casa" sospirò. "Perché?" chiese Chanyeol agitandosi sulla sedia. "Perché la famiglia è sacra e minchiate varie" iniziò ad irritasi lei, prese di nuovo il telefono e lo sbloccò sulla home non sapendo nemmeno lei perché. Quando era nervosa lo faceva spesso. "Hai provato a convincerla?" provò ancora Chanyeol che non voleva capacitarsi del rifiuto. "Certo! Ovvio che ci ho provato" disse gesticolando "Le ho detto che ci sarebbe stato anche Dris". Chanyeol la guardò negli occhi interdetto sporgendosi verso di lei "C'è anche Dris?!" chiese strabuzzando gli occhi ed alzando la voce. "Sì" rispose Audrey guardando male il coinquilino ed allontanandi un po' da lui, perché era troppo vicino al suo viso ed in quel momento non poteva sopportare la vicinanza di un essere umano. "Perché?!" Chanyeol rimase a bocca aperta. "Lo ha invitato Baekhyun" disse Audrey sistemandosi sulla sedia "Prenditela col tuo migliore amico". Si guardarono negli occhi per molti istanti poi Chanyeol desistì e sbuffo prendendosi la testa fra le mani "Ma uffa! Io volevo che venissi con me". "Ora non fare i capricci! Sei grande". Chanyeol le lanciò un'occhiata fulminante e poi tornò a prendersi la testa con le mani. Era veramente deluso. Non aveva mai provato quel vuoto nel petto se non... quella volta con suo padre. Era veramente importante per lui avere Audrey al suo fianco, aveva promesso ai suoi amici di presentargliela ed era stata un'idea di Chen di portarla in Corea. Per non parlare del fatto che si sarebbe ritrovato Dris in mezzo ai piedi per tutto il tempo e non ci sarebbe stata Audrey a fare da mediatrice. Prima di quanto pensassero furono chiamati al bancone per ritirare il pacco. Una signora sovrappeso sulla cinquantina che indossava la polo gialla e blu delle Poste, li accolse con un'espressione da funerale sbattendo sul banco un plico di fogli. Audrey disse a Chanyeol che doveva firmare. Lui, impacciato e messo a disagio dallo sguardo della donna, firmò per esteso la montagna di fogli, dopodiché il pacco fu tutto suo. Salirono sulla moto e sfrecciarono a casa prima che la polizia li potesse beccare a trasportare un pacco troppo grande, con il rischio di intralciare una guida sicura, essendo sprovvisti di bauletto. "Ho fameee" disse in tono lamentosi Audrey appena si tolse il casco e lo diede a Chanyeol. Le lanciò le chiavi "Vai, sali". Audrey le perse al volo e si incamminò verso le scale che dal box portavano agli appartamenti, con la scatola in mano. Chanyeol si perse a guardarla, soprattutto come le stavano bene quei jeans neri. Come le fasciavano bene le gambe mettendo in risalto le curve. Lei si fermò poco prima di salire le scale e girò la testa verso Chanyeol "Mi stai guardando il culo?" disse corrugando le sopracciglia. Allora Chanyeol si risveglio dai suoi torbidi pensieri "S... no..." poi guardando il viso di Audrey si arrese "Forse". Lei, presa da un momento di pazzia, portò una mano sul bordo della felpa e la sollevò fino alla cintura in vita, stando attenta a far vedere a Chanyeol solo una strisciolina di pelle candida. Continuava a guardarlo negli occhi seria. Lui non ce la fece e lasciò che il suo sguardo scorresse sulla schiena della ragazza, per posarsi su quei fantastici pantaloni che le avrebbe volentieri tolto in quel momento. Fece in tempo a rimirare quello spettacolo per pochi secondi, perché lei imboccò le scale e sparì di sopra. Chanyeol stette un attimo imbambolato a guardare le scale, con i due caschi in mano. Poi scosse la testa per riprendersi dal torpore. Gli guizzò in testa una strana e pericolosa idea, allora mise a posto i caschi sulla mensola quasi lanciandoli, inserì il bloccosterzo nella moto, tolse i guanti e il giubbotto e li buttò sulla sella e corse di sopra. Spalancò la porta dell'appartamento e cercò Audrey con lo sguardo ma non la vedeva, il paccore era stato appoggiato sul tavolino della sala. L'appartamento era silenzioso, sentiva solo il battito accelerato del suo cuore dopo aver fatto tutte quelle scale di corsa. Chiuse in fretta la porta e si diresse in cucina. Trovò Audrey intenta a scaldare l'acqua per i noodles. Lei si accorse di lui e si girò a guardarlo con la coda dell'occhio. Poi si girò ancora quasi totalmente per vederlo bene in viso. Ma lui fu più reattivo di lei. Con una sola falcata la raggiunse la prese per la vita e la fece sedere sul piano cucina. "Bimba, è arrivato il momento di pagare l'affitto" disse lui poco prima di fiondarsi sulle sue labbra senza lasciarle il tempo di controbattere. Audrey rimase completamente sconvolta da quell'iniziativa inaspettata. Rimase immobile mentre sentiva Chanyeol muoversi cercando di coinvolgerla. Le mise le mani dietro la schiena e la spinse verso di sé premendola contro il suo corpo, mentre premeva sempre di più le labbra sulle sue sperando che ricambiasse. E lei come poteva rifiutare? Come poteva sottrarsi ad un istinto così dirompente? Portò le mani sul viso del ragazzo, un gesto che non aveva mai fatto prima, ma che il suo cervello annebbiato le aveva comandato di fare e ricambiò il bacio. Sentendo la risposta positiva della ragazza, Chanyeol approfondì il bacio ancora di più chiedendo l'accesso alla sua bocca con la lingua e gli venne concesso. Allora si rilassò e abbassò le spalle sollevato. Temeva di essere stato troppo impulsivo, troppo impetuoso, troppo Chanyeol. Aveva paura di allontanare Audrey con quel suo comportamento, ma non poteva farci nulla, lei gli faceva quell'effetto. Diventava pericoloso in sua presenza. Lei spostò le mani dal viso del ragazzo ai suoi capelli morbidi e nerissimi accarezzandoli e sentì il ragazzo sospirare. Chanyeol prese l'orlo della felpa della ragazza e lo sollevò, ma la sentì irrigidirsi. Quindi cambiò i suoi piani, lasciò che le sue mani si infilassero sotto la felpa e accarezzassero la sua pelle calda e morbida, poi scivolarono giù. Toccò la cintura e giocò con l'orlo dei pantaloni mentre approfondiva i baci quasi per chiederle il permesso, se poteva continuare, se andava bene ciò che faceva. Audrey tirò i capelli di Chanyeol, interrompendo il bacio e facendogli inclinare la testa all'indietro. Lui la guardava ansante. Voleva imprimere nella sua testa ogni istante. Audrey gli lasciò una scia di baci sulla mascella, poi scese sul collo arrivando alle clavicole sporgenti dove lasciò un segno rosso, destinato a diventare livido. Audrey lo guardò quel segno pensado di aver commesso un errore madornale. Ma non ebbe modo di pensare altro che Chanyeol si fiondò sul suo collo per baciarne la pelle e lasciando più di un segno rosso. Audrey avrebbe voluto fermarlo, ma era più forte di lei. Una parte di sé voleva appartenere a quel ragazzo bellissimo che le faceva perdere la testa. Ma improvvisamente il campanello dell'appartamento suonò e Chanyeol si ritrasse di scatto. Entrambi volsero la testa verso la porta quasi spaventati. Audrey scese dal bancone e corse ad aprire mentre cercava di respirare normalmente. Quando aprì la porta vide la madre di Chanyeol "Isabel!" la donna la abbracciò.

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Capitolo 25
*** Sogni e Speranze ***


"Salve, signora Park" salutò Audrey abbracciando la donna a sua volta. "Mamma" disse Chanyeol dalle camere, mentre si metteva la felpa più lunga che aveva per coprire il cavallo dei pantaloni. Sarebbe stato sconveniente girare per casa così. Sua madre non era più così lucida, ma notava ancora certe cose. "Channie, vieni a salutare tua madre!" disse la donna quasi spingendo via Audrey e fiondandosi sul suo bambino. "Come mai qui?" chiese Chanyeol sfregandosi le mani sui pantaloni e guardando Audrey a disagio. "Non posso vedere come sta il mio bambino?" disse la donna quasi indignata stringendo al petto la borsetta rinunciando ad abbracciare il figlio. "Signora Park" disse Audrey cercando di spezzare l'armosfera "Mi dia il cappotto". Dopo aver lasciato l'indumento alla ragazza, la donna andò a sedersi sul divano e il suo sguardo cadde sul pacco poggiato sul tavolino. "E questo? Omo! È da parte dei tuoi amici" disse lei leggendo il biglietto. "Sì" rispose solamente Chanyeol capendo dove voleva andare a parare sua madre. "Devono mancarti molto, Channie" gli mise una mano sul ginocchio quando si sedette affianco a lei. Annuì stentatamente. Lo sapeva. Adesso gli avrebbe detto che di sicuro anche ai suoi amici mancava, che se lo rendeva felice, doveva tornare in Corea, riprendere la sua carriera e che non avrebbe dovuto preoccuparsi di lei. "Sono sicura che anche ai tuoi amici manchi molto. Se ti rende felice devi tornare in Corea con il tuo gruppo. Non potrai occuparti di me per sempre" disse la madre dicendo nulla di nuovo e nulla di diverso. "Signora Park?" irruppe Audrey notando la fatica che Chanyeol faceva per continuare il discorso "Vuole una tazza di thè?" ma da dove cavolo gli era uscita? Non erano mica in un film, che le tazze di thè si sprecavano. "Sì, grazie cara" rispose la donna raggiante "E puoi chiamarmi Seonji" la donna si alzò dal divano "Preparo io il thè, voi sarete stanchi dopo una giornata di scuola, sedetevi sul divano" detto questo sparì in cucina. Audrey vide Chanyeol rilassare le spalle e distendere le mani che fino a poco prima erano chiuse in due pugni. Andò a sedersi a terra sul tappeto affianco al tavolino. "Grazie" disse piano lui. "Vogliamo aprire il fantomatico pacco?" chiese Audrey mettendo una mano sulla scatola, ormai fremeva dalla voglia di sapere cosa contenesse. "Non so se ho più così tanta voglia" disse atono guardando un punto del pavimento. Audrey sospirò, non le piaceva quella situazione. Voleva vedere Chanyeol sereno, come lo era sempre. Appoggiò una mano sul suo braccio per richiamarare la sua attenzione "Yeollie" ma lui non girò a guardarla "Guardami, per favore". Finalmente la guardò "Non posso permettere che tu non venga in Corea con me". Audrey sbarrò gli occhi, non capiva da dove saltasse fuori quel discorso. "Questa domenica torni a casa come al solito?" chiese lui con un espressione decisa in viso. Lei annuì stranita. "Avvisa i tuoi che ci sarò anch'io". "Che cosa?!" chiese sbigottita Audrey. "Ci parlo io con tua madre" rispose lui più convinto che mai. "Non sai a cosa vai in contro" lo mise in guardia Audrey. "Può darsi, ma non voglio lasciare nulla di intentato" disse massaggiandosi il collo "Soprattutto perché non riuscirei a sopportare Baekhyun e Dris fare le loro smancerie tutto il tempo". "Ah, quindi è solo per quello" disse Audrey facendo la finta offesa, incrociando le braccia al petto e guardando da un'altra parte. "Ma no, non hai capito..." cercò di discolparsi Chanyeol mettendole una mano sulla spalla. Audrey si voltò di scatto spaventandolo "Lo so, Yeollie" e scoppiò a ridere "Adesso apriamo i regali che ti hanno fatto i tuoi amici?" chiese sfregandosi le mani guardando il pacco sul tavolino. "Va bene" disse lui sorridendo. Presero un coltello dalla cucina e tagliarono lo scotch. Audrey era molto più emozionata di Chanyeol, si chiedeva cosa mai potessero regalare degli idol ad un idol. Aprirono la scatola e la prima cosa prese Chanyeol fu il nuovo lightstick degli EXO. Lo passò ad Audrey che ci giocò un po' prima di metterlo sul tavolino. Poi prese un piccolo raccoglitore di finta pelle nero. Si appoggiò sulle ginocchia in modo tale che anche Audrey potesse guardare. Aprì la prima pagina e videro due foto di gruppo degli EXO con delle scritte in hangul. "Oddio..." sospirò tremante Chanyeol passandosi una mano sulla bocca. "Sono bellissime" disse Audrey sfogliando le pagine e sorridendo come se fossero ricordi suoi. "Sono... sono di un secolo fa...". "Siete tutti bellissimi" commentò Audrey. Audrey era sempre stata affascinata dalle foto e dai filmati. Da piccola si chiedeva come fosse possibile, per una persona, riacquistare una nuova vita all'interno di un piccolo pezzo di carta o di pellicola. Non era mai stata attratta dall'idea dei ricordi, guardare le foto e piangere perché quel pezzo di carta è l'unica cosa che ti sia rimasta di quella persona. Ma per lei una piccola foto, anche ad un soggetto insignificante, poteva significare molto di più. "Quanti ricordi" disse Chanyeol "Alcune sono state fatte recentemente perché non ho mai visto Minseok hyung con questo colore di capelli" sorrise. Audrey girò sull'ultima pagina, un'altra foto di gruppo in cui però Chanyeol non c'era. Con un pennarello rosso c'era scritta una frase e tutte le firme. "Cosa c'è scritto?" chiese Audrey curiosa. "Buon compleanno, Chanyeol, torna presto che ti stiamo aspettando" lesse lui sospirando. Chanyeol chiuse il porta foto e lo appoggiò sul tavolino con cura, come se fosse stato di cristallo. "È pronto il thè!" urlò la madre dalla cucina, anche se era a qualche passo di distanza dalla sala. Chanyeol ringraziò il tempismo della madre, non sapeva se avrebbe sopportato ancora per molto il peso dei ricordi. I due ragazzi si alzarono e andarono a sedersi ai loro posti in cucina. Seonji versò il thè nelle tre tazze con una bravura magistrale. Audrey rimase a girare il cucchiaino nel thè per un tempo indeterminato. Si era persa nei suoi pensieri. Stava cercando di fare mente locale per gli avvenimenti futuri, a volte faceva così: entrava in modalità Standby con lo sguardo fisso in un punto imprecisato del pavimento, con gli occhi sbarrati e un'espressione seria e corrucciata, e si isolava dal mondo esterno per qualche minuto. Pensò che quel giorno doveva andare al palazzetto per le prove della gara, poi tornare a casa e prepararsi per andare a scuola il giorno dopo, sabato. Una vera rottura! Domenica doveva andare a casa per il pranzo domenicale con Chanyeol e Dio solo sapeva cosa sarebbe successo. Se fossero riusciti a convincere la madre, entro una settima e mezza sarebbe partita, forse, per la vacanza più bella della sua vita. Se no, sarebbe stata a deprimersi a casa con i suoi parenti che le chiedevano come mai fosse depressa. Un'aspettativa molto poco allettante. Chanyeol le tirò una lieve gomitata e lei si risvegliò dalla modalità Standby quasi di soprassalto. "Sì, ci sono" cercò di fare come se non fosse successo niente. "Hai sentito quello che ho detto?" chiese la madre di Chanyeol. Audrey fece di "no" con la testa, scusandosi mentalmente. "Ho detto che è fantastico che Chanyeol conosca finalmente la tua famiglia, devono essere delle persone davvero a modo se ti hanno educata così bene" disse sorridente. "Grazie" rispose Audrey in imbarazzo. "Ma ora è meglio che tolga il disturbo, sembrate molto stanchi" disse Seonji finendo il thè e alzandosi. "Torni a casa da sola?" chiese apprensivo Chanyeol. "Ce la faccio" lo rassicurò la madre. Anche Audrey si alzò dalla sedia "L'aiuto a prendere il cappotto" disse dirigendosi all'attaccapanni all'ingresso. Fece indossare il cappotto alla donna e si salutarono con un abbraccio, poi andò da Chanyeol e lo strinse forte per molto tempo. Poi la donna lasciò andare il figlio, rimase ferma qualche istante, poi si girò verso la porta dove c'era Audrey e la guardò sorpresa. "Oddio! Isabel, ci sei anche tu! Che bella sorpresa" disse abbracciandola forte mentre la ragazza rimaneva immobile senza capire cosa stava succedendo "Sei tornata presto dal pattinaggio?" Soenji la guardò felice. Audrey spostò lo sguardo su quello cupo di Chanyeol che le fece cenno di sì con il capo. "Sì, signora" rispose lei sforzandosi di sorridere. "Brava" Seonji le accarezzò il viso cogliendo di sorpresa Audrey che non aveva mai ricevuto una carezza così "Channie, cosa dovevo fare?" chiese la donna come se si ricordasse poco quello che stava facendo. "Ti devo accompagnare a casa" le sorrise lui. Si mise il giubbotto, prese la madre a braccetto ed uscirono dalla porta. Prima di uscire Chanyeol lanciò uno sguardo a Audrey che le diceva "Non ne voglio parlare" e lei lo accettò. Anche se non lo voleva vedere giù di corda, non avrebbe tentato a consolarlo. Con molti pensieri per la testa, Audrey e Chanyeol, passarono una tranquilla serata ognuno pensando ai fatti suoi. La mattina dopo si svegliarono ed andarono nelle rispettive scuole a seguire delle lezione che nessuno dei due voleva ascoltare. Alle due, una volta tornati a casa, mangiarono. Stavano per buttarsi sul divano stremati per la settimana alquanto bizzarra, quando suonò il campanello. "È il tipo della tintoria" annunciò Audrey che era andata a rispondere. L'uomo portò su la montagna di panni tutti neri e li consegnò a Chanyeol. Li scaricò sul divano dove li avrebbero smistati e sistemati, poi, nella cabina armadio. "Questa felpa è mia o tua?" chiese Audrey che si stava arrovellando su quell'indumento già da un po'. "Vedere?" disse Chanyeol arricciando il naso. Audrey glielo mostrò e stettero a guardare la felpa per un po'. "Forse è tua... non mi pare di avere felpe con quel cappuccio" disse Chanyeol. "Ma non penso di averne così neanch'io" disse Audrey. Si guardarono interdetti. "Certo che se mi copi i vestiti..." disse scocciato lui. "Ma vai a quel paese! Quando mi hai parlato per la prima volta ero io quella con la felpa nera!" si scaldò Audrey. "Quindi ti ricordi come ero vestito" disse malizioso Chanyeol. "No, mi ricordo come ero vestita io" insistette Audrey. "Vuoi avere sempre l'ultima parola, eh?" disse Chanyeol iniziando a torturarsi le mani. La sua coinquilina lo notò "Vai" e indicò con il mento il balcone. "Cosa?". "Fai quello che devi fare" non riusciva nemmeno a dirlo. Chanyeol capì. Le fu silenziosamente grato per quel permesso. Scattò in piedi, sfregandosi le mani sui pantaloni, andò all'appendiabiti e si mise il giubbotto. Mentre andava verso il balcone prese dalle tasche un pacchetto bianco ed un altro cilindretto colorato. Audrey sospirò, finì velocemente di ammonticchiare i vestiti, poi prese il giubbotto e raggiunse Chanyeol sul balcone. "Che ci fai qui?" chiese lui nascondendo la sigaretta in un gesto istintivo. "Mi sentivo sola" disse in imbarazzo. "Stavo pensando..." cominciò lui. "Sì?" Audrey si appoggiò alla balaustra con i gomiti guardando di sotto. "Come devo comportarmi domani a pranzo?" chiese preoccupato. Audrey ci pensò un attimo "Mah... qualunque cosa penserà di te mio padre, tranquillo che non ti dirà mai la verità in faccia. E così anche suo padre". "Tranquillo?" chiese Chanyeol prima di inspirare un po' di fumo e soffiarlo via nervosamente. "A mia nonna piacerai comunque, perché ha aspettato sedici anni prima di vedermi con un ragazzo" spiegò Audrey guardando il muro del condominio di fronte "Quindi le piacerebbe qualunque ragazzo le portassi. Mio nonno materno è già più complicato, a lui non piacciono molto i 'forestieri'" fece segno delle vergolette. "È razzista?". Audrey si sentì messa alle strette, doveva coprire tutte le falle della sua famiglia "Non lo chiamerei così... diciamo che è più un convinto conservatore" fece una pausa "E poi c'è mia madre che hai parzialmente conosciuto. Lei è... e lei. Non c'è un modo per descriverla. Ti dico solo che non devi cercare di farti piacere perché lei lo capirà e a quel punto verrai messo sulla lista nera". Chanyeol avvertì un brivido di paura salirgli per la schiena "E quindi come posso fare?". "Devi essere te stesso". Chanyeol non poteva credere che fosse così semplice. E infatti... "Ma" esordì Audrey "Devi ridere alle battute dei miei nonni e mia madre, devi fingere che ti interessino gli aneddoti che ti racconteranno e devi raccontare qualcosa di te. Ma non dire mai che sei stato un cantante e che studi musica" disse quasi inorridita. "Come mai?" chiese Chanyeol iniziando a preoccuparsi. "Perché l'arte non porta da nessuna parte" recitò Audrey quasi fosse un mantra. "Ma se tu fai animazione" cercò di capire lui. "Dopo le medie volevo veramente fare quella scuola, ma la mia famiglia non voleva che acquisissi un titolo di studio così basso. Mia madre ha solo un diploma professionale che non l'ha aiutata a trovare lavoro e così ha sempre insistito che andassi a fare un liceo scientifico o al massimo ragioneria, ma io non ne volevo sapere. Stavo per perdere l'anno" guardò Chanyeol "Appena vedevo il foglio per l'iscrizione in una scuola diversa da quella di animazione lo strappavo, così avrei avuto più tempo per far cambiare idea a mia madre. Alla fine di giugno riuscii a convincere la mia famiglia per iscrivermi alla scuola professionale di animazione a patto che i miei voti avrebbero dovuto rimanere tutti sopra all'otto. Erano straconvinti che non ce la avrei fatta, ma non è stato così" concluse sospirando. "Sentirai molta pressione" commentò Chanyeol sbalordito. "No, lo accetto. In fondo i miei vogliono solo il mio bene ed è giusto che mi spronino ad essere la migliore. Ormai il Mondo dell'arte è saturo e se non sei il migliore è difficile diventare qualcuno" ragionò Audrey guardando sempre davanti a sé, come se riuscisse a vedere il suo futuro. "Sogni in grande, eh?" chiese Chanyeol sorridendo "Anch'io sognavo in grande" disse pensieroso. "Non bisognerebbe mai smettere di sognare in grande: ti permette di avere tante belle cose. Io non mi voglio accontentare come ha fatto mia madre" disse Audrey sorridendo a Chanyeol "Lei ha scelto la strada più facile e comoda, ma guardando ora come sono messi i miei... a quarant'anni non si sentono felici, realizzati. Non sono soddisfatti, io l'ho capito. Non avrebbero voluto dirmi così tante volte di no perché non c'erano i soldi, io sentivo il loro dispiacere. Io non voglio diventare come loro". "Sono sicuro che diventerai la migliore" le accarezzò la testa affettuosamente. Audrey si sentì confortata. Nessuno le aveva mai detto quella frase prima, non i suoi genitori, non i suoi insegnanti, non le sue compagne di classe che la idolatravano, ma Chanyeol. Un ragazzo venuto dal nulla che le aveva sconvolto la vita.

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Capitolo 26
*** Ritorno a Casa ***


Ben presto fu domenica. Si svegliarono alle otto per poter arrivare in tempo a casa di Audrey per aiutare i suoi genitori a preparare il pranzo. Lei sosteneva che Chanyeol avrebbe acquisito punti così, i suoi genitori erano sempre stati degli schiavisti dopo tutto. "A mio nonno non piacerà che arriveremo in moto" disse Audrey mettendosi il casco. "Perché?" chiese Chanyeol allarmato togliendo le mani dal manubrio. "Uno dei suoi fratelli è morto per colpa di un incidente in moto" rispose Audrey "Ma mio padre è un appassionato, quindi è okay". Chanyeol, in parte rincuorato, inforcò la moto per portarla fuori dal box. Audrey, con un abile gesto, salì e abbracciò il torso di Chanyeol. Partirono verso la periferia. Videro le case e i palazzi del centro diventare via via delle case popolari, tutte uguali, tutte tristi e tutte scritte. Poi sparirono pure quelle case per dare spazio alla zona industriale e, oltre quella, i campi fiancheggiati dai fossi. Dalla strada principale si vedevano diversi paesini i cui edifici più alti erano l'acquedotto e il campanile. A Chanyeol facevano tenerezza, erano così caratteristici. Audrey era di tutt'altro avviso. Non li poteva soffrire, lei ci moriva in quei paesini, troppo piccoli, senza niente da fare, a vivere con le stesse persone delle elementari. Non faceva per lei la vita di paese, si sentiva oppressa dalla mentalità bigotta e retrograda degli abitanti, per non parlare dell'amministrazione comunale: un vero schifo. Diede a Chanyeol le indicazioni per raggiungere la sua casa, giusto di fianco alla chiesa. Chanyeol scoprì che la "casetta" della sua coinquilina era talmente grande da far sembrare il suo appartamento un gabinetto. Per non parlare del giardino, una distesa verde che non aveva niente da invidiare ad giardino botanico, c'erano pini di diverse decine di anni, piante da frutta e una piscina. Era il paradiso. E c'era silenzio, niente clacson, niente strilli, niente musica, solo uccellini e grilli che cantavano. "È... è tutto perfetto qui" disse lui estasiato guardandosi attorno mentre smontava dalla moto "C'è silenzio e c'è anche un buon odore". "Sì, per ora" disse Audrey in tono grave "Aspetta che arrivi la scampanata dell'Ave Maria delle sette e mezza di sera e che le tre cascine mungano le mucche all'unisono, rumore assordante e fetore. Una combo pazzesca" guardò il suo coinquilino come per chiedergli 'Tu non capisci davvero un cazzo dalla vita, eh?'. Ma subito la spavalderia di Audrey si spense perché era arrivato il momento di suonare il campanello. Prese un bel respiro e pigiò. Il cancelletto si aprì con il solito scatto. Oltrepassato il vialetto piastrellato raggiunsero la porta d'ingresso. Audrey mise la mano sulla maniglia, ma fu troppo lenta e suo padre la aprì da dentro trascinandola in avanti. "Che entrata ad effetto" disse suo padre sorridendole. Lei lo abbracciò in modo così affettuoso da sbalordire sia il padre che Chanyeol. "Sta volta hai fatto veramente arrabbiare la mamma" la avvertì il padre guardandola in una maniera che Chanyeol non capì. Era un misto di compassione, dolcezza e rimprovero. Evidentemente tra apatici si capivano così. "E tu sei il coinquilino di mia figlia" a quelle parole Chanyeol sentì il gelo pervadergli il corpo. "Sì" allungò la mano per stringerla al padre di Audrey "Piacere". Il padre li fece entrare tenendoli sotto controllo, come se cercasse qualcosa che non andava, con fare inquisitorio. Audrey vide la madre in cucina che iniziava a sfaccendare per il pranzo. Raccolse tutto il suo coraggio "Ciao, mamma" disse aspettandosi che dalla schiena della madre uscisse un kraken che l'avrebbe fagocitata viva. Possibile. La madre la guardò con la coda dell'occhio e stentò un "ciao". Era veramente furente. Audrey lo capì subito. "Chanyeol, scusa se non ti faccio fare il giro della casa, ma devo preparare il pranzo" disse la madre senza nemmeno girarsi. "Non si preoccupi" rispose gentilmente lui. "Te lo faccio fare io" disse Audrey mentre lanciava a suo padre un'occhiata per dirgli di far ragionare la madre. Dopo aver visto lo spazioso salotto, la cucina con vista sul giardino, i due bagni e la camera da letto dei genitori, era arrivato il momento di vedere la camera di Audrey. Chanyeol fremeva, Audrey un po' meno. "Ora il pezzo forte" si lasciò sfuggire lui. "Solo per questo non dovrei fartela vedere" disse stizzita Audrey togliendo la mano dalla maniglia. Chanyeol sorrise mettendosi le mani in tasca con quel fare strafottente, si avvicinò all'orecchio della ragazza "Che cosa non mi farai vedere esattamente?". Audrey lo guardò dal basso seria "Sei un idiota" disse cercado di mantenete la calma ed essere superiore. Aprì infine la porta permettendo a Chanyeol di vedere una parte di lei. Il ragazzo vide dapprima un gran casino. Troppi colori e troppe cose appoggiate ovunque. Lì dentro non poteva vivere la sua coinquilina così maniaca della perfezione. La stanza era enorme, con un grande letto attaccato ad un armadio molto spazioso che occupava una parete intera. Sulla cassettiera si riconoscevano, tra le altre cose, delle scatole dal dubbio contenuto, dei vestiti impilati, occhiali da sole, nastrini e un peluche. Andando avanti c'era la scrivania ad angolo anche quella sommersa da varie carte. La libreria affianco era vuota perché i libri di scuola di Audrey erano a casa sua, quando ci pensò gli venne spontaneo sorridere. Quando si girò, per vedere la camera per intero, dando le spalle alla finestra di fianco alla scrivania, si accorse di essere capitato in un vero e proprio tempio della musica. Le pareti erano ricoperte da poster di qualsiasi band metal, rock e pop. Riusciva a distinguere gli Imagine Dragons, i Black Veil Braids e gli immancabili Queen. Poi c'erano P!nk, Dean Lewis e John Legend. E poi ancora gli FT Island, i Bigbang e Ailee. "Ottime scelte" disse Chanyeol prima di accorgersi dell'imbarazzo di Audrey. "Okay, ora possiamo andare" disse lei cercando di prendere l'uscita. Ma lui la prese per il polso "Dai, non fare così". "Non mi piace stare qui dentro" disse lei seria. "E perché?" chiese Chanyeol. "Non... non c'è stato quasi mai nessuno se non me qui dentro" disse Audrey cercando di non essere brusca "E quando ci sono stata non era mai perché passavo dei bei momenti". "Capisco" disse lui, poi le prese le mani e guardò negli occhi "Non preoccuparti comunque, io non ti giudico e non ti giudicherei mai, capito?". Lei annuì solamente guardandolo negli occhi. Non era confortata per niente. Lui era lì, nella sua camera e poteva vedere com'era veramente. Poteva vedere i peluches sul suo letto, i suoi disegni, la paccottiglia che non aveva mai avuto il coraggio di buttare e lei così imbarazzata. Voleva sotterrarsi. Ma poi, l'ultimo che avrebbe potuto interrompere quel momento imbarazzante, arrivò aprendo la porta. Con il suo passo felpato raggiunse Audrey e si buttò sui suoi piedi. "Michy!" esclamò lei abbassandosi ad accarezzare il suo gatto. Anche Chanyeol si accucciò, tentò di accarezzare Michy, ma il gatto gli soffiò e andò a nascondersi sotto al letto. "Simpatico" commentò lui che si era alzato di scatto per lo spavento. "Sapevo che non poteva durare" disse Audrey scuotendo la testa divertita guardando dove era sparito l'animale. "Cosa?" chiese curioso il ragazzo. "È la prima volta che mi mostra affetto in quel modo". "Davvero?" chiese Chanyeol stupito, era molto bravo a socializzare con gli animali, ma non gli era mai capitato di trovare un gatto così scontroso. "Deve aver preso da me" disse fiera Audrey. "Perché l'hai chiamato Michy?" chiese Chanyeol. "Mio padre non voleva un gatto e a lui piace alla follia la Formula 1, quindi l'ho chiamato come Michael Schumacher. Nella speranza che potesse accettare l'idea di convivere con un gatto" spiegò lei facendo sorridere Chanyeol. Lei pensava davvero a tutti. Sentirono il campanello suonare. Erano arrivati i nonni materni. Che gioia, pensò Audrey cercando di farsi forza. "E tuo nonno paterno non arriva?" chiese Chanyeol. "Arriverà, tanto abita nella casa oltre gli alberi" indicò un punto imprecisato oltre gli alberi del giardino che si dispiegava fuori dalla finestra. Effettivamente si vedeva qualcosa tra le fronde, un colore marroncino che però non appartenava ad un albero. Probabilmente era la casa del nonno e dell'amata nonna defunta di Audrey. Avrebbe tanto voluto vedere quella casa. Si poteva capire molto di una persona vedendo la sua casa, come Audrey: sulla porta non c'era scritto niente, blank space, proprio come poteva sembrare da fuori se non la si conosceva bene, poi dentro era... era Audrey, semplicemente e complicatamente lei. Casinista, creativa, fantastica. "Andiamo" disse Audrey facendosi coraggio ed uscendo dalla porta seguita da Chanyeol. Non arrivò in salotto che venne travolta da sua nonna urlante. "La mia nipotina!" continuava ad urlare mentre la stritolava. Non aveva mai imparato a dire Audrey, era un nome troppo difficile per lei. "Perché non c'eri a Messa?" chiese la nonna lasciandola in pace. "Ho portato un ospite" Audrey decise che era giunto il momento di scoprire le sue carte. Chanyeol salutò i presenti timidamente. "Che bel ragazzo. È il tuo amico?" chiese la nonna sinceramente stupita dalla bellezza del ragazzo. Audrey aveva preparato Chanyeol a quell'eventuale domanda. Gli aveva detto che con 'amico' non si sapeva cosa intendesse dire sua nonna, se amico nel vero senso della parola o fosse troppo timida per dire 'fidanzato'. Anche se sua nonna timida non era mai stata. Quindi una risposta a quella domanda non esisteva veramente. Con un sì si rischiava di far credere a tutti che fossero fidanzati, mentre con un no si sarebbero tutti chiesti come mai lui fosse lì senza essere amico di Audrey. Era una gran casino. "Sì, sono suo amico" rispose prontamente Chanyeol a scanso di equivoci. Quando tutti si accinsero a sedersi al tavolo in cucina, Audrey lanciò un occhiata in direzione di Chanyeol tirando un sospiro di sollievo. Sarebbe stata una giornata lunga e faticosa. Anche il nonno paterno arrivò e Chanyeol si presentò. Era un uomo di poche parole ed imperscrutabile. Secondo quello che aveva detto Audrey, non si capiva cosa pensasse delle persone. Una volta tutti senduti, fatta eccezione per la madre e la nonna di Audrey, gli uomini cominciarono a sondare di domande la ragazza. "Stai andando bene a scuola?". "Esci con i tuoi amici?". "Il pattinaggio? Sei ad un buon livello?". "Dris, come sta?". La poverina rispondeva come se avesse imparato a memoria le risposte. "E tu, che cosa fai?" chiese il nonno materno a Chanyeol. Questa era una delle risposte pericolose. Non doveva dire che era stato un idol né tanto meno che studiava musica "Frequento la facoltà di ingegneria spaziale" mentì spudoratamente. Audrey lo sosteneva con un sorriso, voleva dire che aveva detto tutto giusto. "Non hai niente a che fare con l'arte, vero?" chiese la nonna staccandosi per un momento dai fornelli. "No, perché?" chiese Chanyeol ringraziando il suo passato da attore. "Perché la bambina ha la capacità di portarci in casa solo artisti visto che bazzica quegli ambienti" con 'bambina' si riferiva ad Audrey. Quelle persone parlavano degli artisti come se fossero cani randagi. Chanyeol era un po' indignato, ma decise di fare finta di niente. "Sì, esatto, come avete fatto a conoscervi visto che Audrey conosce solo artisti?" proferì la madre della ragazza. Audrey prese la parola prima di Chanyeol "È il cugino di una mia compagna di classe" forse lo disse troppo precipitosamente e la madre se ne accorse. "Voglio sentire la risposta di Chanyeol" disse imperiosa la donna. "È come ha detto Audrey" rispose impaurito il gigante. "E anche se studi riesci a mantenere il tuo appartamento in centro, tu e Audrey?" chiese ancora la madre piegando le labbra in un sorriso terrificante. "Arrivo da una famiglia benestante" rispose Chanyeol. La madre sospirò "Sembri un bravo ragazzo, ma questo non significa che io mi fidi abbastanza da mandare mia figlia in Corea con te" ecco, l'aveva detto. Aveva tirato fuori l'argomento prima di pranzo. "Mamma..." provò a dire Audrey. "Zitta" la fulminò la madre. "Ci sarà anche Dris" disse comunque la ragazza, era arrivato il momento di farsi valere. Il viso della madre si rilassò per un attimo "Questo non mi rassicura molto". "Quando vorresti andare in Cina?" chiese il nonno materno con aria accusatoria alzando la voce. "A Natale, e andrei in Corea non in Cina" specificò arrabbiata Audrey, non dovevano osare dirle niente, loro non capivano. "Ma il Natale si fa in famiglia" disse la nonna materna. "È quello che le ho detto anch'io" le diede man forte la madre. Audrey e Chanyeol si guardarono con un'espressione disperata. Ce l'avrebbero fatta?

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Capitolo 27
*** Discussioni ***


Il pranzo domenicale era sempre stato un avvenimento importante per la famiglia di Audrey. Tutti i parenti stretti, ovvero i nonni, andavano a casa sua, portando vino e pietanze varie per mangiare insieme, come una grande famiglia felice. Ma Audrey non vedeva tutta quella felicità. O meglio, non più. Era mezzogiorno spaccato quando si sedettero al tavolo, ma per mangiare dovevano aspettare ancora mezz'ora. I nonni erano arrivati così presto perché volevano vedere il fidanzato della loro amata nipotina, riempirlo di domande e mettere a disagio i due ragazzi. Un classico. Ma le cose non potevano andare come avevano sperato perché c'era una questione in sospeso che rischiava di mettere in crisi l'intera famiglia. "Nonna" disse Audrey in cerca di comprensione "Ho l'opportunità di fare un viaggio che non avrò più modo di fare e l'occasione è capitata proprio ora, a Natale" era disperata, doveva convincerla se voleva andare in Corea. La nonna alzò le mani in segno di resa "Io non conto niente, è tua madre che deve decidere". Audrey guardò sua madre furiosa "Ma allora sei sempre stata tu! Non era la nonna! Tu" si alzò dal tavolo "Mi hai fatto fare cose che non volevo, mi hai sgridato e mi hai incusso timore per cosa? Con quale scusa poi! 'Perché la nonna non ne sarebbe felice'!" ripeté quella che ormai era l'unica cosa che le diceva la madre "Quando eri tu che non eri felice, che non volevi farmi fare niente. Vuoi tenermi chiusa in questo paesino e creare la copia perfetta di te stessa, che viva la mia vita come l'hai vissuta tu. O meglio! Vivere la tua vita senza gli errori che hai commesso tu. Ma io non voglio essere come te, tanto meno voglio rimanere qui". "Non è questo, è solo che sei troppo giovane per certe cose" ribatté la madre sicura che quella frase non avrebbe avuto risposta. Audrey sorrise amaramente "È una vacanza dopo tutto e non sarò sola, ci saranno Dris e Chanyeol con me". "Io non mi fido comunque. Dove andrete a stare? Cosa farete? Chi incontrerete? Ci saranno adulti? Io devo saperlo, devo capire perché rifiuti la tua famiglia in un momento così importante dell'anno per andare via, perché?" chiese la madre un po' triste e un po' arrabbiata. Poi Chanyeol si alzò sospirando, Audrey capì le sue intenzioni, cercò di fermarlo, ma lui le chiese con lo sguardo di farlo parlare, allora lei si arrese "Devo mettere in chiaro un po' di cose. Innanzi tutto tutto ciò che vi ho detto su di me è falso" i nonni quasi si sentirono male a quell'affermazione "Quindi ricomincerò da capo. Io sono Park Chanyeol, arrivo da Seoul, Korea del Sud. Ho frequentato una scuola tecnica prima di essere preso in un agenzia discografica. Dopo diversi anni, io e altri undici ragazzi, siamo diventati un gruppo musicale, come ad esempio i Backstreet Boys. Abbiamo avuto molto successo per tutti e quattro gli anni in cui ne ho fatto parte. Poi mio padre, è stato lui ad avvicinarmi alla musica, è venuto a mancare in seguito ad una brutta malattia. Allora sono uscito dal gruppo e mi sono trasferito in un posto in cui il mio gruppo non aveva molto successo, per stare lontano dai ricordi e dal resto" raccontò Chanyeol credendo che solo la verità avrebbe aiutato in quella situazione "Poi ho conosciuto Audrey che è diventata una parte indispensabile della mia vita. Mi ha aiutato in un modo che nessun altro avrebbe fatto e per questo voglio presentarla anche ai miei amici in Corea" poi si rivolse alla madre di Audrey "Se la può rassicurare, prima faremo tappa ad Hong Kong per vedere gli Mnet Asian Music Awards e staremo insieme ai miei amici. Poi ci sposteremo a Seoul in cui staremo fino a Capodanno, alloggiando in un hotel di proprietà della mia ex compagnia discografica. Faremo i turisti in quella meravigliosa città e, chissà mai, qualcuno potrebbe riconoscere il talento di sua figlia" concluse sorridendo Chanyeol. "Quale talento?" chiese la madre messa ormai con le spalle al muro. Chanyeol non poteva crederci, perché la madre non lo sapeva? "Come fa a non sapere che sua figlia ha la voce di un angelo? È perfetta, senza nemmeno una lezione di canto riesce ad intonarsi, non ha mai studiato musica e non conosce le note, eppure sa perfettamente come riarrangiare un brano musicale o capire cosa non va in una canzone" si avvicinò alla donna "Audrey ha molte qualità lasciate inespresse, non commettete il delitto di tarparle le ali". La madre guardò la figlia "È vero?". Audrey annuì arrossendo "Mamma, a me è sempre piaciuta l'arte, in qualsiasi forma. È l'unica cosa in cui riesco bene, è l'unica cosa che mi appassiona veramente ed è il campo in cui voglio lavorare" disse quasi implorante. Audrey e Chanyeol guardarono la donna imploranti per chiederle se potessero andare in Corea. "E chi paga il viaggio?" chiese la madre sull'orlo della disperazione andando a sedersi "Sai che non possiamo permettercelo, Audrey". "Io sì però" disse Chanyeol. "Anche se i soldi non ti mancano, non possiamo chiederti così tanto" disse per la prima volta il padre che fino a quel momento era stato in silenzio. "Quando ero ancora nel gruppo ho fatto molti viaggi in aereo in prima classe da una parte all'altra dell'Asia e dell'America e ho accumulato diverse miglia, quindi pagherei i biglietti dei voli solo un paio di decine di euro. Poi l'entrata agli Awards è offerta dalla mia ex agenzia. Il resto è tutto gratis". Suonò il timer del forno che interruppe il momento di tensione "Ne riparliamo dopo pranzo" decise la madre alzandosi per continuare a cucinare. Audrey si accorse di aver trattenuto il respiro per tutto il tempo. Guardò Chanyeol cercando conforto e lui le mise una mano sulla gamba sorridendole. Il pomposo ed estenuante pranzo domenicale era solitamente composto da un elaborato primo piatto, un secondo di carne, arrosto, coniglio o pollo (interi), contorno di verdure, macedonia e dolce. Ancora un po' e lo si poteva proporre come banchetto di nozze ad una coppia di sposini. Durante tutto quel tempo i parenti ripercorrevano il solito ciclo di argomenti: si iniziava con un argomento generico, si passava poi alle problematiche di quell'argomento, si finiva per dare la colpa ai politici, poi era la volta degli ospedali e le malattie rare ed infine la morte. Sempre la stessa storia, tutte le domeniche. Lasciando perdere tutti quei discorsi filosofici leopardiani sul piacere e che la domenica è il giorno della settimana in cui si soffre maggiormente perché è il giorno di festa prima di tornare a lavorare, Audrey odiava la domenica per il pranzo. Tutto il weekend girava attorno al pranzo domenicale, ciò che veniva dopo non era importante. Quindi si finiva col non fare niente. E se Audrey non aveva niente da fare, sua madre la schiavizzava per sistemare la cucina o qualsiasi cosa che le sembrava fosse in disordine. Quando il lungo pranzo giunse al termine Audrey propose a Chanyeol un giro per il giardino, tanto per sviare l'ultimo argomento sulla morte. Indossarono i cappotti ed uscirono dalla porta sul retro. "Sono simpatici i tuoi parenti" disse Chanyeol camminando affianco alla sua coinquilina. "Se lo dici solo per gentilezza, ti prego, risparmiatelo" rispose Audrey esausta per lo stress subìto. "No, davvero, sono divertenti e danno l'idea di famiglia". Audrey avrebbe voluto controbattere, ma pensò che al mondo c'era chi era messo peggio di lei. Tipo Chanyeol. Si girò verso la porta sul retro e vide, oltre il vetro, la tavolata dei suoi parenti che li fissavano in attesa che manifestassero la loro relazione. "Ci guardano" fece notare Chanyeol. "Sono curiosi" spiegò "Non ho mai portato nessuno a casa". Chanyeol si pavoneggiò un attimo "Quindi sono io il primo". Audrey tratteneva a stento il sorriso spontaneo che le veniva da fare "Abbassa la cresta". "Dovremmo almeno prenderci per mano" disse Chanyeol allungando il braccio. Audrey lasciò che le sue dita si intrecciassero con quelle dei suo coinquilino e sentì i brividi sulla schiena. Continuarono a camminare tra gli alberi e la nebbia. "È molto più bello con la nebbia, dà quel tocco di mistero che serve" scherzò Audrey. "Ti piace la nebbia?" chiese stranito lui, a chi piaceva la nebbia? "Qualsiasi cosa umida, fredda e nuvolosa mi piace. Gioisco con la pioggia e la neve e detesto il Sole e il caldo. D'estate mi rifugio sempre in montagna per riuscire a sopportare l'afa". "Okay, questo è strano" Chanyeol rideva. "Perché?". "Perché sei forse l'unica persona al mondo che si rattrista con il Sole" rispose Chanyeol continuando a ridere. "Se fossi normale che gusto ci sarebbe" sorrise lei. Chanyeol le sorrise dolcemente "Se tu fossi normale non ti avrei mai notata" le accarezzò una guancia. Audrey gli strinse più forte la mano "Andiamo". C'era un posto nel giardino che non poteva essere visto dalla cucina, dietro al cespuglio che in primavera faceva dei fiorellini gialli tanto carini, che a Audrey facevano venire i conati. Con uno slancio si appese al collo di Chanyeol e lo baciò. Quando lui le diceva quelle cose dolci non resisteva. "Woh... hey" disse sorpreso con voce roca, anche lui non resisteva quando era lei a fare la prima mossa "Nel giardino di casa tua?". Audrey arrossì ricordando di essere a casa sua, con i suoi genitori e i suoi nonni a pochi metri da lei. Chanyeol portò le sue mani sui fianchi di lei e fu lui a baciarla questa volta. Fece scivolare le mani giù, sempre più giù e la spinse per far aderire i loro corpi separati dai pesanti cappotti. "Ti toglierei il giubbotto" le disse sospirando sulle labbra di lei. "E poi?" chiese Audrey ansante. "E poi quella bellissima felpa" la baciò ancora "E poi quei jeans che mi fanno impazzire" un altro bacio "E poi la lingerie" disse eloquentemente. "È bello quando dici lingerie" scoppiarono entrambi a ridere ma non si staccarono. "Hai il naso freddo" disse Chanyeol sorridendo. "E tu le orecchie" disse Audrey riscaldando le orecchie del suo coinquilino con le mani. Chanyeol la guardò serio "Bimba". "Sì?" chiese la ragazza aspettandosi di sentire qualcosa che... a pensarci bene non avrebbe voluto sentire così presto. "Mi sa che dobbiamo andare" disse infine lui. Audrey si sentiva... sollevata? Delusa? Forse un po' e po'. Era veramente un bene sentirsi un po' sollevata e un po' delusa? Perché voleva sentire Chanyeol dichiararsi e al contempo non voleva? Perché era così combattuta? Lei voleva passare il resto dei suoi giorni così come stava facendo. Scuola, casa, pattinaggio. Chanyeol come protagonista della sua storia, del suo film perfetto, ma non troppo. A lei andava bene la sua vita in quel momento. La sua "relazione" con Chanyeol era la perfetta via di mezzo tra amicizia e relazione sentimentale. Era spaventata da qualunque cosa che potesse andare oltre quel modo di stare assieme. Era spaventata dalle cose che avrebbe comportato una relazione. Chanyeol, invece, era solo deluso da sé stesso. Si schiaffeggiò mentalmente per non aver avuto il coraggio di dire quello che aveva dentro da troppo tempo. Ma poi, le sentiva veramente tutte quelle emozioni? Erano veramente durate così tanto tempo? Non stava vivendo nel ricordo di quella prima sera sul divano-letto? Non lo sapeva. Sapeva solo che voleva gridare al mondo intero che Audrey era solo sua. Che la amava. Sapeva anche di essere terribilmente spaventato di intraprendere una relazione sentimentale duratura col rischio di rovinare tutto, come sempre. Lui non sapeva legarsi ad una ragazza in particolare. Stava scomodo nelle relazioni. Che brutta parola, relazioni. Gli erano strette, non gli permettevano di respirare, come se avesse un cappio al collo. Il modo di stare con Audrey era perfetto. Era libero di fare quello che voleva. Niente regali per forza, niente anniversari, niente scenate di gelosia. Niente di tutto ciò sarebbe potuto succedere. Ma era anche triste. Quelle cose si fanno per una persona a cui si tiene. Chanyeol teneva moltissimo ad Audrey. Rientrarono in casa accolti dal silenzio tombale dei parenti. La madre di Audrey si alzò sorridendo "Audrey, abbiamo deciso che puoi andare in Corea" disse "Non sei più così piccola e in fondo quest'esperienza può essere il tuo grande passo verso l'indipendenza". La ragazza l'abbracciò e la ringraziò "Sarà il viaggio più bello di sempre!" disse lei guardando Chanyeol dopo aver abbracciato anche suo padre.

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Capitolo 28
*** Ansie e Paranoie ***


Non passarono molti giorni che due valigie straripanti erano aperte in salotto. Nell'appartamento di Chanyeol regnava il chaos. Vestiti ovunque, carica batterie di tutti i tipi, fogge e colori, per computer, tablet o smartphone, scarpe disseminate dappertutto e quant'altro. Audrey correva a destra e a manca come una pazza chiedendosi bisbigliando -tra un respiro d'affanno e l'altro- quale felpa fosse meglio portarsi. "Chanyeol!" strillò per l'ennesima volta. "Che c'è ancora?!" chiese il ragazzo che ormai era diventato un tutt'uno con il divano. "Che clima c'è a Seul?". "Freddo, molto freddo" disse spazientito "E poi è Seoul, non Seul". "Ok, bene, scusa" e si ributtò nell'armadio. Ne riemerse solo di sera, poco prima di aver deciso di aver preso tutto e aver chiuso la valigia. "Proviamo a pesarle" disse Chanyeol con un ghigno, era straconvinto che quella di Audrey avrebbe fatto incrinare la bilancia. Neanche fosse un rito di devozione, Audrey posò solennemente la bilancia a terra. "Prima le signorine" disse Chanyeol. Lei si limitò a rispondere con una linguaccia, prese la sua valigia e la mise sulla bilancia dopo averla accesa. Il massimo peso concesso era di ventitré chili e il bagaglio non superava i sedici. "Uff! Meno male" Audrey tirò un sospiro di sollievo. Chanyeol sembrava quasi scocciato "Vinci sempre tu". La valigia di Chanyeol pesava, invece, appena appena sotto il limite. Aveva dovuto portarsi tutta l'attrezzatura per andare avanti con il progetto per l'università. Inutile dire che fu soggetto a frecciatine e scherni da parte della coinquilina. Audrey si buttò sul divano scostando pile di vestiti e cianfrusaglie varie "Oggi è stata veramente dura a scuola" disse spossata. Chanyeol la raggiunse "È la prima volta che te lo sento dire" fece notare, ed era vero. Non si era mai lamentata di quello che faceva, aveva solo da ridire sull'insegnamento. "C'è sempre quella professoressa di grafica che non mi sopporta e io non sopporto lei. È sempre così sprezzante, per quanto io mi sforzi sempre di essere impeccabile, lei non mi apprezza e quel che è peggio è che non apprezza i miei lavori" spiegò sospirando. "Non darle retta. Non capisce con chi ha che fare, è la classica persona che pensa di essere brava solo lei e non riesce a vedere oltre il suo naso". "Il problema non è questo... è che mi penalizza con i suoi voti bassi" disse Audrey "Ma non voglio parlare di questo in un momento così bello! Stiamo per partire per la Corea!" disse esaltata e trasognante. "Già, tra soli due giorni si parte. E saremo là in men che non si dica. Diciotto ore passano in un batter d'occhio" tamburellò una mano sul ginocchio di Audrey e si alzò "Qui abbiamo ancora molto da fare, su" la incitò. "Ma io sono stanca! Sono le otto di sera non vedo cibo dalle due!" protestò come se fosse una bambina "Fermiamoci almeno per mangiare, Yeollie". Chanyeol non sembrava d'accordo, ci pensò su "Va bene, ma solo perché mi hai chiamato Yeollie". Audrey saltò in piedi "Lo sapevo che non avresti resistito!" disse contenta, per poi correre in cucina e iniziare a cucinare. Chanyeol seguì i suoi movimenti sorridendo, non avrebbe saputo resistere comunque, pensò lui. Scosse la testa e si strofinò gli occhi accorgendosi di essere più che stanco. Anche lui aveva avuto una giornata faticosa: in università gli avevano dato del filo da torcere, dovevano imparare un brano al piano e, a quanto pare, gli altri ragazzi del corso ci riuscivano molto meglio di lui, le tre ragazze galline l'avevano seguito fino in capo al mondo di nuovo, il professore di composizione lo aveva proclamato suo quasi-assistente e per questo aveva passato mezza giornata nell'archivio degli spartiti (non che gli fosse spiacuto, anzi) e poi le valigie. Gli sembrava di non aver mai preso fiato in tutta la giornata, tranne a pranzo quando aveva parlato del più e del meno con Maverick. "Come va con Maverick?" chiese Audrey con una certa inflessione sul nome del suo amico. "Bene, perché?" chiese Chanyeol che stava riflettendo sul tempismo della sua coinquilina. "Niente, solo che mi stavo chiedendo quando potrei conoscerlo. Sono curiosa" chiese Audrey continuando a cucinare. "Perché vorresti conoscerlo?" Chanyeol era quasi spaventato. "Come mai tutte queste domande?" Audrey si voltò a guardarlo, mentre gesticolava impugnando un coltello "Non conosco altri tuoi amici al di fuori di Baekhyun, che ti faceva il filo, tra l'altro". Ora Chanyeol aveva veramente paura. Con Baekhyun non era andata molto bene all'inizio... "Lo conoscerai, tranquilla". "Sarà" disse quasi rassegnata lei. "Cos'hai?" Chanyeol davvero non capiva i suoi sbalzi d'umore. "Boh..." Audrey sbuffò prima di continuare "Ho la costante sensazione che questi momenti finiscano prima o poi. Noi due, qui a parlare del niente e del tutto... Ho il presentimento che andando in Corea ti possa passare per la testa di restare là, e lo capirei, tra i tuoi amici e quel lavoro appagante... Ma quel che è peggio è che io ti dovrò lasciare là perché io devo stare qui per studiare, devo finire la scuola. E potrai dire quante volte vuoi che rimarremo sempre in contatto perché tanto lo so che non sarà così". Chanyeol le si avvicinò, la fronte corrucciata, perché tirava fuori quei discorsi in quel momento? "Audrey? Che cosa dici?" le prese il viso tra le mani e lo tirò su per guardarla negli occhi "Io là non ci sto senza di te, io non vado più da nessuna parte senza di te. O restiamo là insieme o ce ne andiamo insieme, non esiste altra opzione per me". Audrey lo abbracciò forte accarezzandogli la schiena. Non era convinta, lei sperava che fosse così, ma non ci credeva più di tanto. Nessuno resiste al mondo patinato di cui Chanyeol aveva già fatto parte e poi con il suo glorioso ritorno ci sarebbero state le case discografiche che lo avrebbero ricoperto di soldi, un ritorno in grande stile appena in tempo per vedere ancora tutto il gruppo degli EXO unito, prima che il più grande del gruppo parta per il servizio militare. Giusto. Il servizio militare. "Yeollie" continuò a stringerlo forte. "Cosa?" chiese lui dolcemente. "Tu dovrai andare a fare il servizio militare, non è vero?" chiese stringendolo ancora di più. Chanyeol sospirò greve "Sì, bimba". "Okay" disse Audrey accettando il fatto di dover stare lontana da Chanyeol per tanto tempo. "È solo un anno e mezzo, nel frattempo tu farai strada e, quando finirò, tu sarai diventata ancora più famosa di me" Chanyeol scoppiò a ridere, facendo trasparire un po' di tristezza. Audrey si staccò dal suo coinquilino e riprese a cucinare. Chanyeol la guardò stupito, ma poi capì che per Audrey non era giornata. Era stressata. Anche un'altra volta l'aveva vista così. Aveva avuto da studiare quattro materie per una settimana, ogni giorno si chiudeva in camera e studiava per ore, poi lo costringeva ad interrogarla e, se non la sapeva bene, si arrabbiava e tornava in camera e riprendeva daccapo. Quando non studiava, tutti i suoi discorsi non erano più cinici, come usavano essere, ma erano terribilmente pessimisti. Per quanto Chanyeol si fosse sforzato di tirarle su il morale e di aiutarla, non c'era stato niente da fare. Quindi capì che forse Audrey era stressata per l'imminente partenza. Preparare le valigie, il pensiero di dover prendere un aereo, stare in un paese straniero senza la famiglia. Ma Audrey non sapeva ancora, pensò Chanyeol, che non aveva più niente da temere. Perché c'era lui a proteggerla e non avrebbe più dovuto sentirsi sola.

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Capitolo 29
*** Hong Kong ***


L'aereo che le si stagliò davanti era uno dei più grandi che avesse mai visto, non che ne avesse visti molti. Il vento gelido sulla pista dell'aeroporto le pungeva le guance e le spostava i capelli dal collo facendola rabbrividire. Chanyeol era intento a trascinare il suo pesante bagaglio a mano mentre cercava di rimettere a posto il passaporto e i biglietti e combatteva contro le raffiche gelate che si insinuavano sotto il giubbotto aperto. Audrey non lo guardava nemmeno, era stata rapita dalla visione dell'aereo. Lo staff li indirizzò a prendere le scale davanti. Le hostess li mandarono ai loro posti. Erano sul lato destro vicino al finestrino. Riposero i bagagli nella cappelliera e si sedettero. "C'è pure la televisione!" disse Audrey esaltata guardando lo schermetto sul sedile di fronte. "Che lusso" disse senza enfasi Chanyeol. "Cosa c'è?" chiese lei rimanendoci un po' male. "In prima classe è più bello" dichiarò lui "Non ho mai volato in business". "C'è sempre una prima volta" disse pimpante Audrey "Sei nervoso?". Chanyeol si girò per guardarla sorpreso. Si vedeva così tanto? Sì, era nervoso di tornare in Corea e affrontare il suo passato. Ammise a se stesso. Audrey gli prese una mano "Sarà tutto bellissimo, non ti preoccupare" cercò di confortarlo. "Grazie. So che sarà così perchè ci sarai tu e gli altri. È solo un po' di ansia" spiegò lui, poi iniziò a guardarsi attorno "E Dris? Non doveva venire con noi?". "Ha preso un altro volo, gliel'ha regalato Baekhyun". "Dalla tua espressione sembra che questa cosa ti dia fastidio" asserì Chanyeol. "Che cosa?" scattò lei colta in flagrante. "Che Dris e Baekhyun stiano insieme" si fermò a pensare "Oppure che il tuo amichetto si sia fidanzato prima di te". Audrey gli lancio un'occhiataccia "Non è affatto così" disse incrociando le braccia "Io non dò peso a queste cose". "Perché tu sei lavoro, lavoro, lavoro". "Vorresti dire che non mi diverto?". "No!" disse prontamente Chanyeol "Solo che i tuoi metodi di divertimento non sono proprio ordinari". "Avresti già dovuto sapere che non sono ordinaria". Si sentì l'avviso all'altoparlante che chiedeva ai passeggeri di allacciare le cinture di sicurezza. Mentre parlavano l'aereo si era riempito e anche il posto affianco a Chanyeol, quello sul corridoio, era stato occupato da un asiatico che già dormiva. Il velivolo si mise in moto accendendo la trepidazione di Audrey. Non riusciva a stare ferma. Era emozionata, non solo per la partenza, ma anche per la piccola sorpresina che aveva per Channie. Percorsero velocemente la pista di decollo e poi l'aereo si staccò da terra. Ci mise qualche decina di minuti prima di stabilizzarsi alla giusta quota e poi si tolsero le cinture di sicurezza. Chanyeol iniziò ad armeggiare con la mini televisione di fronte a sé "Sono tutti un po' vecchi questi film". "E allora guardiamo le cose che ho scaricato sul mio telefono" disse Audrey esibendo l'arnese con un gesto trionfante. Prese le sue cuffiette con sdoppiatore e ci attaccò quelle di Chanyeol. Lo schermo era nero. Si iniziò a sentire il clamore del pubblico e lui pensò fosse un film su un cantante o un musicista. Poi si sentì una voce, chiara e distinta. Una voce che Chanyeol avrebbe riconosciuto ovunque: quella del suo amico Baekhyun. E poi la voce di Kyungsoo che cantava a cappella. Una piccola intro e poi luci. Li illuminava tutti e otto e il pubblico esplose in un applauso fragoroso. Chanyeol stoppò il video e si tolse le cuffiette "Cosa stai cercando di fare, bimba?" chiese scocciato. "Volevo che mi raccontassi un po' di loro. Tutto ciò che serve per partire col piede giusto" si spiegò lei sorridendo. "Dovresti sapere il coreano, perché l'inglese lo parlano a malapena" ironizzò lui "Beh, che ti posso dire... loro sono importantissimi per me ed è importante il fatto che tu vada d'accordo con loro e viceversa" le accarezzò la testa amorevolmente. Audrey sorrise ancora e premette play. Era bellissimo vederli cantare e ballare. Erano bravissimi, sincronizzati, perfettamente a tempo. Ma c'era qualcosa... qualcosa che le appesantiva il petto. Si girò verso Chanyeol e anche lui guardava lo schermo con espressione corrucciata. "Immagino fosse molto faticoso" disse Audrey che vedeva gli otto ragazzi fare una canzone dopo l'altra cantando e ballando senza pausa. "Immagini bene. Avevamo un programma rigido e serrato. Ma era solo per la prima parte, poi ci mettevano in scaletta le canzoni meno movimentate o quelle in cui stavamo seduti. Poi c'erano degli assoli. E sì, era comunque tosto. Ma era il nostro lavoro e pagava bene. Tutti quegli sforzi ci portavano un saaacco di soldi..." pensò fantasticando, con un po' di tristezza. "Se ti piace ballare e cantare allora sei a posto" confermò Audrey. "Cosa vorresti dire?". Audrey esitò "Non ti stava male la carriera di cantante e ballerino, eri molto carismatico sul palco". Chanyeol ci pensò. Era assolutamente vero. Quando era uno degli EXO si guardava allo specchio e sentiva di essere fiero di sé e di quello che faceva e portava onore alla famiglia. Ma quando si allontanò da quel mondo, con la sua tristezza e il suo dolore, riguardava quel pezzo di vetro e vedeva solo un ragazzo come tanti e molto cupo. Non era più quel ragazzo sorridente che chiamavano "happy virus". Poi, nel video, arrivò "Sweet Lies". Quanto piaceva ad Audrey! Era calma, con un ritmo cadenzato e dei bassi potenti. Chiuse gli occhi per sentirla ancora meglio e finì subito. Come tutte le canzoni belle, sembra che durino meno, e allora le si ascolta ancora e ancora fino a che non se ne ha abbastanza. Ma lei sapeva che quella canzone aveva qualcosa di speciale. "Yeollie, cosa dice questa canzone?" chiese lei estasiata. "Parla di un ragazzo che mente, un cattivo ragazzo. Non può stare con la persona che gli piace perché sa che le dirà un sacco di bugie. E prende delle scuse dicendo che a volte una bugia è meglio della cruda verità" spiegò Chanyeol. "Un po' come la nostra amicizia" Chanyeol si sentì mancare "Voglio dire, ci siamo conosciuti grazie ad una bugia" fu evidentemente sollevato da quella affermazione "Che hai?" chiese Audrey. "Pensavo insinuassi chr io sono il tipo che canta la canzone e tu la ragazza a cui dico delle bugie!" lo disse facendo credere che non fosse la verità. Ma per lui era ciò che sentiva veramente. Chanyeol si sentiva un pericolo. Senza più interruzioni finirono le due ore e mezza di video. Chanyeol sapeva bene che in quei viaggi non si doveva dormire perché se no era peggio. Il fuso orario ti sballava tutto il viaggio, quindi era meglio resistere e non addormentarsi fino alla prossima notte. Si prese briga di non far addormentare Audrey. Le fece vedere qualche film, poi le hostes e gli steward passavano ogni poco a portare cibo e bevande e ordinavano sempre un bicchiere di cola, così che la caffeina potesse tenerli svegli. Ma alla fine gli sforzi di Chanyeol furono vani. Audrey, nel bel mezzo di "Avengers", si addormentò sulla sua spalla. Rabbrividì. Sul l'aereo faceva freddo per colpa dell'aria condizionata. Con movimenti piccoli prese la coperta in dotazione e la distese sul corpicino della sua coinquilina. Le labbra di Audrey si piegarono in un lieve sorriso e Chanyeol lo notò. Sorrise "Piccola furbetta" scosse la testa "Non stai dormendo". "No, ma voglio provarci" disse lei sistemandosi meglio e facendo passare un braccio dietro la schiena del ragazzo e l'altro davanti sulla pancia, per abbracciarlo. Lui le mise un braccio sulle spalle e le accarezzò i capelli. Il viaggio trascorse lento e abbastanza noioso. La cosa più esaltante fu andare avanti e indietro per i corridoi tra i sedili senza scarpe. Audrey si mise a pasticciare qualcosa sul suo sketchbook, ma smise subito arrabbiata perché l'ambiente dell'aereo era poco stimolante e le leggere scosse la facevano sbagliare ad ogni tratto. Non si può descrivere la sua gioia quando l'aereo appoggiò le ruote sulla pista di Hong Kong, dove avrebbero soggiornato per due giorni, il tempo di assistere ai MAMA e poi prendere un altro aereo per Seoul. Chanyeol si rifugiò subito in bagno dopo il controllo del visto. Ne uscì tutto bardato: occhiali da sole, berretto e mascherina. Audrey quando lo vide scoppiò a ridere "Ma che fai?". Chanyeol la raggiunse correndo "Perché? Mi si riconosce?" alzò gli occhiali per mostrare i suoi occhi strabuzzati in un espressione di terrore. "Un po'" Audrey non riusciva a smettere di ridere. Una volta ritirati i bagagli, uscirono dall'aeroporto ad aspettare. "Chi aspettiamo?" chiese baldanzosa Audrey. "Una macchina" si sporgeva oltre la fila di taxi per vedere se arrivasse qualcuno che conosceva. "Qualche informazione in più?" chiese lei sempre pronta ad aiutare. "Un minivan Mercedes nero con i finestrini scuri. Lo guida un tipo con la faccia tonda e gli occhiali" disse continuando ad andare avanti e indietro. "Alla faccia della modestia" si fece scappare lei a voce bassa. Continuò ad allungarsi in punta dei piedi per vedere, per quanto le fosse permesso dalla sua ridotta statura, qualche veicolo più alto degli altri. Qualcuno all'improvviso l'abbracciò da dietro. Pensò fosse Chanyeol, ma lui era qualche metro più in là di lei, allora lanciò un grido che suscitò l'attenzione dei presenti. "Cosa urli?!" disse Dris mettendole una mano sulla bocca. Audrey ci mise qualche istante per capire che fosse veramente il suo amico. Qua do la sua mente ne associò i tratti a quelli dei suoi ricordi, gli si buttò al collo stringendolo forte. "Cosa ci fai qui? Sarai arrivato da ore" chiese lei ancora sorpresa. "Sono atterrato un paio d'ore fa. Baekhyun è venuto a prendermi e siamo rimasti qui ad aspettarvi" spiego sorridendo. Intanto Baekhyun era andato a salutare Chanyeol. Presero a parlare coreano. "Non mi abituerò mai a sentirlo parlare coreano" disse Audrey a Dris sospirando. "Almeno Chanyeol sa l'italiano" le rispose l'amico sospirando a sua volta. Si lanciarono uno sguardo come per chiedersi "Come cazzo abbiamo fatto a metterci in questa situazione?" ma poi scoppiarono a ridere. La verità era che quella situazione gli piaceva tantissimo. Entrambi si sentivano bene. Fare finalmente qualcosa fuori dagli schemi. Sia Audrey che Dris si erano ritrovati sul fatto che, non importava cosa sarebbe successo, ma di sicuro non sarebbero rimasti in Italia. Conoscendo Chanyeol e Baekhyun avevano un aggancio con l'estero, non avevano nemmeno fatto fatica. Non avevano fatto niente per meritare una cosa del genere. Ma una cosa era certa: non avrebbero sprecato un'opportunità del genere. Erano finalmente liberi da quella pressione sul petto che gli ricordava che avrebbero dovuto faticare per raggiungere i loro obiettivi. "Bimba" Chanyeol la riscosse dai suoi pensieri "Andiamo?". Audrey per poco non si spaventò "Cazzo, Chanyeol! Non puoi comparirmi di fronte all'improvviso! Non così travestito da mosca...". Con le varie valigie raggiunsero il minivan e partirono alla volta dell'albergo più lussuoso che Audrey avesse mai visto.

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Capitolo 30
*** Preparativi ***


L'hotel ICON di Hong Kong era un grattacielo di vetro che splendeva al sole delle undici del mattino. Arrivò un facchino, era la prima volta che Audrey ne vedeva uno vero. Mise le valigie su quel trabiccolo dorato con le ruote e le portò dentro. Anche i quattro ragazzi entrarono nella hall dell'albergo. Audrey e Dris si sostenevano a vicenda, era troppo lo shock. La hall era un'enorme stanza luminosa, col tetto e la parete in vetro, l'altra parete era ricoperta da piante e i divanetti erano fatti di legno chiaro. Una scalinata in legno e vetro si attorcigliava verso il primo piano. Delle lampade erano appese al soffitto altissimo e arrivavano ad un metro dal lunghissimo bancone, sempre in legno, della reception. Chanyeol salutò uno degli uomini impomatati con il colletto della camicia super inamidato e tirato al bianco perfetto. Gli disse il suo nome mentre si toglieva la mascherina e gli occhiali per farsi riconoscere. Il receptionist avvampò strabuzzando gli occhi a mandorla. Si inchinò almeno tre volte e gli strinse la mano dicendogli qualcosa in cinese, prima di mettersi al computer per vedere le stanze assegnate. Anche Baekhyun si tolse occhiali e mascherina e gli altri membri dello staff iniziarono a salutarlo con tutti i convenevoli. A Chanyeol vennero consegnate due tessere magnetiche. "Due stanze?" chiese Audrey una volta nell'ascensore di vetro. "Una per Baekhyun e Dris e l'altra è per me e te" disse lui cercando di trattenere l'eccitazione. Sul viso di Audrey passò una lieve espressione di imbarazzo che venne recepita subito da Chanyeol. "Tanto siamo abituati, no?". "Certo". In fondo sì. Nell'ultimo periodo avevano sempre dormito insieme. Che problema c'era? Era tutto normale. Tutto normale. Erano abituati a dormire insieme. Dormire insieme nell'appartamento di Chanyeol, quello vicinissimo a scuola. Quello in cui si era trasferita per evitare di pagare l'abbonamento del treno e far svegliare tutte le mattine i suoi così presto. Doveva stare calma. Perché si sentiva così? Come se fosse la prima volta? Audrey vide il riflesso di Dris che rideva sotto i baffi per la situazione. L'ascensore li portò ad uno dei piani più alti. Un addetto al piano li scortò alle loro stanze. Le porte erano una di fronte all'altra ed erano di quelle con due battenti. "Lee Soo Man non ha badato a spese, eh?" chiese con riluttanza Chanyeol in coreano a Baekhyun. "Ci puoi scommettere, farebbe carte false per averti ancora. Eri la sua gallina dalle uova d'oro" disse Baekhyun aprendo la porta della sua suite. "Ci vediamo più tardi" lo salutò Chanyeol, aprì la sua suite ed entrò. "Che vi dicevate?" chiese Audrey chiudendo la porta alle sue spalle. "Che dobbiamo riposare. Dobbiamo scendere per il pranzo e poi facciamo un pisolino, perché stasera sarà stancante" mentendole gli tornò alla mente Sweet Lies. Per fortuna Audrey ci credette. Era troppo emozionata per dare peso alle conversazioni in coreano. Si aggirava per la suite studiando ogni minimo dettaglio, toccando ogni mobile, aprendo gli armadi e i cassetti. La loro stanza si divideva in due ambienti: camera con bagno e camera con tavolo da pranzo. "Due letti!" disse con forse troppa eccitazione Audrey. Chanyeol fece un sorriso sghembo "Finalmente posso distendermi per bene" si buttò sul letto della camera vicina al bagno "Niente più calci durante la notte". Audrey la prese come una sfida. Prendendo la rincorsa spiccò un salto degno di una ginnasta e atterrò proprio su Chanyeol che accusò il colpo contorcendosi. "Ma sei matta?!" le chiese quando si tolse da sopra "Qui ci sono delle cose preziose!" si teneva, spaventato, il cavallo dei pantaloni. "Femminuccia" lo schernì lei rimanendo sdraiata. "Non giocare la carta della femminuccia" disse scocciato. "Perché?". "Perché tutto quello che potrei dirti sarebbe sessista". "Uno a zero per me, allora" disse compiaciuta. Dopo qualche istante di silenzio "Yeollie". "Sì". "Sono felice". "Anch'io" Sweet Lies. "Ero felice anche prima di partire. Era tutto perfetto: la scuola, il pattinaggio... tu" si girò a guardarlo. Lui fece lo stesso, quando i suoi occhi incrociarono quelli stanchi di Audrey, una scossa gli partì dalla schiena e si propagò per tutto il corpo. Questa era la sensazione che lo faceva alzare dal letto, che l'aveva spinto a chiedere proprio a quella ragazza se voleva fare la sua fidanzata per finta. Audrey lo rendeva migliore. Beh, non con la storia della fidanzata per finta, sia chiaro! Ma per una serie di altre cose. La sua sola presenza lo spingeva sempre a dare il meglio di sé. Da quando era entrata nella sua vita aveva scritto un sacco di testi di canzoni bellissime e ne aveva scritto la musica, alcune anche per gli EXO, altre per Audrey ed una per sé e Audrey in duetto. Entrambi si addormentarono guardando uno il viso dell'altra. Furono svegliati da colpi forti dati alla porta. Chanyeol si tirò su di scatto. Dalle finestre entrava ancora la luce del Sole. Si accorse di essere stanchissimo, voleva dormire ancora. Guardò Audrey che si stava strofinando gli occhi mentre sbadigliava senza alcun contegno. "Ti ho fatto una tracheoscopia, cazzo" disse Chanyeol appena lei richiuse la bocca. Scese dal letto e si avviò alla porta. A bussare insistentemente erano tutti i suoi amici che gli si buttarono addosso appena lo videro. Audrey vide un mucchio di persone cadere a terra ridendo. Rimase immobile sconcertata. Erano veramente gli EXO? La sua acuta timidezza iniziò ad impossessarsi di lei e la portò a pensare che se fosse stata immobile magari non si sarebbero accorti di lei e non avrebbe dovuto parlargli in modo impacciato con la faccia rossa come un peperone. Ma poi... parlargli come? I ragazzi si alzarono salutandolo e dicendogli "Ci sei mancato tanto!", "Sembri più grande!", "Sei diventato più bello". Poi Chanyeol e Sehun si guardarono negli occhi ed una scintilla scattò tra i due. Si indicarono ed iniziarono ad intonare insieme: "나는 놀려고 일해 일도 놀 때처럼 해 너는 어때 매일 노는 것 같아 신선 같아 What a life, what a life, what a life What a life, what a life, what a life". E scoppiarono a ridere. Anche a Audrey scappò una risatina e così si accorsero di lei. Cazzo. Tutti e otto i ragazzi si girarono e le sorrisero dopo che capirono chi fosse. Lei, sul letto, spettinata e paonazza, alzò meccanicamente una mano per salutarli. A Chanyeol sembrò un gatto sorpreso da tanta gente che gli invadeva casa. Sorrise guardando gli occhioni spalancati della sua coinquilina. Junmyeon e Jondae le si avvicinarono e si chinarono di fronte a lei puntellando le mani sulle ginocchia, come se fosse un animale allo zoo. Si girarono e dissero qualcosa a Chanyeol, lui si portò due dita sotto al mento con espressione pensosa e gli rispose. "Chanyeol, cosa dicono?" chiese Audrey sulla difensiva senza smettere di fissare i due ragazzi che aveva di fronte. "Che hai un viso perfetto per la TV" le disse "E in effetti è vero. Anche senza lifting hai comunque un buon effetto 3D". "3D? Lifting?" Audrey non capiva. Baekhyun disse qualcosa e Chanyeol rispose. Audrey a denti stretti "Chanyeol!". "Chiede se sfileremo con loro sul red carpet dei MAMA" tradusse lui "Ma gli ho detto di no". "Perché no?". Poi si sentì un telefono squillare. Era quello di Junmyeon, rispose frettolosamente e poi riattaccò. Disse qualcosa ai ragazzi e tutti presero ad uscire. "Ci chiamano per pranzo" disse Chanyeol andando verso il letto. Audrey scese dal letto e per poco non si sentì mancare quando si vide allo specchio. Era impresentabile. Corse alle valigie, aprì la sua e cercò una maglia a maniche lunghe a righe orizzontali bianche e nere e dei pantaloni a zampa neri. Si cambiò senza curarsi di essere vista da Chanyeol. "Che bel completino di pizzo" disse lui con voce roca. "Smettila" disse Audrey ravvivandosi i capelli allo specchio, quando ebbe finito raggiunse il ragazzo che la guardava con un'espressione indecifrabile "Sono pronta" annunciò. "Io non credo" le mise le mani sulla vita e le infilò nella maglia accarezzando la sua schiena arrivando a sfiorare il laccio del reggiseno. I loro volti erano vicinissimi. Audrey aspettava un bacio, uno sfioramento, qualsiasi cosa. Si guardavano negli occhi intensamente. 'Tac'. "Yeollie!" urlò lei "Cazzo". Lui rise di gusto "Eri lì a guardarmi imbambolata, non ho potuto resistere". Audrey si contorse per riallacciarsi il reggiseno da dietro "E cosa dovevo fare?". Chanyeol si lasciò sfuggire una risatina. "Andiamo, non voglio far aspettare delle persone famose" lei sguisciò verso la porta. "Invece quando mi fai aspettare fuori dal bagno o giù in strada con la moto? Anch'io sono una persona famosa" la seguì fuori in corridoio e chiuse la porta della suite. "Tu eri famoso" Audrey chiamò l'ascensore. "In realtà riscuoto ancora molto successo". "Tra le tredicenni" disse lei acida. A Chanyeol venne l'impulso di metterle le mani al collo. Quando faceva così era insopportabile, doveva avere sempre ragione e l'ultima parola su tutto "Non cominciare, bimba" la ammonì "Siamo qui in vacanza, non farmi arrabbiare". Lei stette zitta mentre le porte dell'ascensore si chiudevano e quella scatola mortale di vetro e acciaio li portava giù in sala da pranzo. Che poi, cosa serviva un tavolo da pranzo in camera se scendevano per mangiare? Ah vero! I ricchi! Ai ricchi piace fare colazione in camera... La sala da pranzo era una distesa di tavoli apparecchiati perfettamente, con tovaglia bianca, posate d'argento e bicchieri in cristallo. C'era solo un tavolo occupato: il più grande e tondo. Seduti c'erano i sette ragazzi degli EXO e Dris affianco a Baekhyun, un paio di ragazzi più grandi in giacca e cravatta e poi un signore occhialuto, molto carismatico e dall'espressione simpatica. "Il signore di fianco a Junmyeon è Lee Soo Man" disse Chanyeol a Audrey. Quando Lee Soo Man li vide entrare si alzò in piedi e si inchinò. "Si sta inchinando" disse lei in panico "Dobbiamo inchinarci anche noi?" vide Chanyeol inchinarsi "Dobbiamo inchinarci" e si inchinò impacciatamente. Chanyeol raggiunse il gioviale signore e si strinsero la mano in modo amichevole dicendosi qualcosa. Audrey lo seguì pensando che fosse la cosa migliore: quando sei con i coreani fai come loro. Strinse la mano al direttore sorridendogli mentre l'uomo diceva qualcosa all'ex super star. Finiti i convenevoli Audrey andò a sedersi di fianco a Dris e Chanyeol le si mise affianco. Audrey gli pizzicò una gamba per chiamare la sua attenzione, lo guardò negli occhi con un'espressione feroce e disse "Ora tu mi tradurrai tutto quello che diranno, tu incluso! Ci siamo capiti?" sapeva che erano tutti lì per parlare di lei, solo che non capiva perché. "Okay okay, stai calma!" disse lui sottovoce "Il Direttore ha detto che hai un bel viso". Audrey arrossì visibilmente e abbassò la testa. Non le piacevano i complimenti. "Ora vedi perché non ti dico tutto? Lo so bene che non ti piace quando qualcuno ti dice che sei bella e brava, quindi lasciami fare" disse Chanyeol in una sorta di rimprovero. Quel complimento involontario da parte di Chanyeol le bastò per lasciare che il mondo attorno a lei si annullasse. Si sentiva al settimo cielo. "Okay, iniziamo prima che ci servano la prima portata" introdusse Lee Soo Man in coreano "Stasera ci sono i MAMA e lo so che avremmo dovuto avere già tutto pronto, ma Park Chanyeol ci ha fatto una sorpresa e la sua presenza cambia tutto" gli brillarono gli occhi, l'uomo intrecciò le dita e poggiò i gomiti sul tavolo per darsi un'aria da stratega "La domanda è: sfilerai con gli EXO sul red carpet?". "No" disse Chanyeol convinto "Perché comporterebbe dei rumors sul mio ritorno nella band, cosa che non avverrà". Gli EXO rimasero un po' male per la schiettezza del loro amico, dentro di loro era sempre rimasto acceso un barlume di speranza che Chanyeol cambiasse idea. "Potremmo sempre diffondere la notizia che ti mancavano i tuoi amici e volevi sostenerli. Come quando Kris e Zitao erano da poco usciti dalla band e avete postato la foto di una cena con loro. Le fan ci crederanno sicuramente" ipotizzò il Direttore. "E le sasaeng? Mi seguiranno fin sotto all'hotel e questa cosa mi andrebbe bene se fossi venuto da solo, ma con me c'è Audrey" disse indicandola. "È vero" azzardò Baekhyun prendendo la mano di Dris "Loro non sanno cosa fare, come comportarsi". "Ho delle guardie del corpo in più, sono previdente" disse Lee Soo Man come se fosse una sfida. In un momento di silenzio Audrey chiese cosa stesse succedendo a Chanyeol e lui le disse in breve ciò che era stato detto. "E quindi?" chiese lei. "Quindi non voglio che tu sia in pericolo per niente". "Se ci sono le guardie del corpo non c'è da preoccuparsi, no?". "Non è questo". "E allora cos'è?" Audrey cercò gli occhi del suo coinquilino. "Saresti troppo esposta, alle fan, ai giornalisti. Non puoi capire" disse quasi scocciato lui. Lei non poteva capire cosa significava avere tutto il popolo di Internet contro. Le fan sapevano essere spietate e una ragazza come Audrey, sensibile e orgogliosa, i commenti l'avrebbero distrutta. Gli prese la mano "Se per te è importante posso farcela" disse lei. Chanyeol inspirò e si girò verso Lee Soo Man e gli disse in coreano "Ci sarò, ma Audrey non può venire con me". "Nemmeno Dris" aggiunse Baekhyun. Lee Soo Man sembrò accettare "Perfetto, loro due staranno con me nella saletta V.I.P., allora" concluse sorridendo. Appena in tempo perché i camerieri iniziarono a portare piatti e piatti di cibo cinese dal profumo squisito.

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