Have you ever loved?

di coriandolo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I ***
Capitolo 2: *** II ***
Capitolo 3: *** III ***



Capitolo 1
*** I ***


Have you ever loved?











-Brittany aspetta! Non è come sembra!


Dopo una giornata impegnativa come quella che hai avuto oggi non ti aspettavi di certo di trovare la tua ragazza a letto con il tuo migliore amico.


-Non è come sembra?! Ma mi hai presa per una stupida?! - urli in preda alla rabbia – Da quanto va' avanti questa storia?

Mormorano qualcosa di indefinito in risposta.

-Da quanto?!

-Sei mesi. - ha il coraggio di confessare Chad a testa bassa.

-Wow. - esclami sorpresa – Sei mesi e non mi sono accorta di nulla… Mentre io mi facevo il culo per poter mettere qualcosa da parte per il nostro futuro tu te lo stavi scopando nel nostro letto!

-Questa è la prima volta che lo facciamo qui…

-E questo dovrebbe farmi stare meglio Jess?! - urli ancora.

-Brit-

-No. - la zittisci subito alzando una mano – Quando torno non voglio trovarvi qui. E voglio che spariate entrambi dalla mia vita. - concludi uscendo dalla stanza e sbattendo la porta alle tue spalle.










○○○○○












Cammini stringendoti nel tuo cappotto beige mentre una folata di vento ti costringe a nascondere maggiormente il viso nella tua enorme sciarpa blu.

Il cellulare che hai in tasca prende a vibrare per l'ennesima volta, lo tiri fuori giusto per poter vedere un'altra chiamata in entrata da parte di Jess che prontamente rifiuti.


Non pensavi che la tua vita potesse prendere una svolta del genere.

Insomma…

Pensavi che Jess fosse quella giusta.

E invece… Ti ha tradita.

Ti ha tradita per tre mesi con Chad!


Cercando di distrarti, osservi attentamente il paesaggio intorno a te.


Central Park è coperto da una candida coltre di neve.

Ci sono poche persone in giro.

Qualche coppia qua e là e alcuni artisti di strada.


Vicino ad un lampione c'è un signore anziano, sull'ottantina, vestito con un vecchio completo grigio visibile attraverso il suo impermeabile marrone e una fedora nera sulla testa che suona una melodia malinconica con il suo sassofono.


-Se non ti piace puoi anche andare via.


E' una voce roca e femminile quella che arriva alle tue orecchie.

Ti guardi attorno cercando di capire a chi possa appartenere.

In questo angolo di parco ci siete tu, il sassofonista e una ragazza dai lunghi capelli neri seduta per terra qualche metro più in là.

Considerando che il sassofonista non ha smesso di suonare neanche un secondo e che è decisamente un uomo, è lei quella che ha parlato.

-Scusami? - dici avvicinandoti a lei.

-Se non ti piace la sua musica puoi anche andare via piuttosto che stare ferma lì a guardarlo con faccia schifata. - ti risponde senza alzare gli occhi dal quaderno che ha poggiato sulle gambe.

-Non ho una faccia schifata. - ribatti immediatamente.

-Non si direbbe.

Non rispondi, limitandoti a lanciarle un'occhiataccia che, almeno nella tua mente, dovrebbe essere intimidatoria.

-Mi sembra di essere minacciata da un cucciolo. - ride lei guardandoti e scuotendo la testa.

Adesso che ha alzato il volto verso di te, la luce fioca del lampione ti consente di vederla meglio.

I lunghi capelli scuri incorniciano un volto dalla pelle ambrata, i suoi occhi sono scuri come la notte, le sue labbra carnose sono aperte in un sorriso che ai lati mette in mostra due fossette carinissime.


Ti si mozza il respiro in gola per un attimo.


Il cuore inizia a battere velocemente nel tuo petto.


Non hai mai avuto una reazione del genere.

Neanche la prima volta in cui hai visto Jess, che pensavi fosse quella giusta.


E' solo che…

Questa ragazza è bella.

Anzi no.

E' bellissima.


-Stai bene?

-Cos-Io… No… Cioè- scuoti un attimo la testa cercando di rimettere ordine nella tua testa – Sto bene.

-Mmh.

I suoi occhi prendono a vagare lungo la tua figura e immediatamente senti le guance andarti a fuoco.


Cerchi di spostare l'attenzione su qualcos'altro.


Sporgendoti verso di lei, grazie alla differenza d'altezza tra di voi, riesci a vedere cosa stava disegnando poco fa sul suo quaderno.

E' un ritratto del sassofonista alle tue spalle, realizzato con la penna nera che la ragazza stringe tra le mani.

-Wow… - mormori impressionata.

Lei sembra accorgersi della direzione del tuo sguardo e, spostando una ciocca di capelli dietro l'orecchio con aria imbarazzata, alza le spalle.

-Non è un granché. - commenta a bassa voce.

-E' bellissimo.

Ti sorride timidamente nello stesso istante in cui piccoli fiocchi di neve iniziano a scendere, danzando, dal cielo.

I tuoi occhi non si staccano da lei mentre sistema il quaderno all'interno di una borsa che ha al suo fianco e si rimette in piedi.

Indossa un cappotto grigio che si ferma alle ginocchia, dei pantaloni neri e ai piedi un paio di stivali anch'essi neri.

-Be' meglio andare via prima che si scateni una tempesta di neveArrivederci…

-Brittany. Il mio nome è Brittany. - aggiungi subito.

-Arrivederci Brittany. - pronuncia il tuo nome con una tono di voce che ti scalda tutto il corpo.

Ti sorride ancora una volta prima di superarti.

-Ci vediamo in giro Santana. - la saluta il sassofonista.


Santana.


-Stanne certo Frank. - senti ancora la sua voce.


Santana.


-Santana! - esclami voltandoti prima che tu possa rendertene conto.


Lei è lì, ti fissa con un sopracciglio alzato.

Tu rimani immobile.

Non sai cosa dirle.

Sai solo che non vuoi che vada via. Vuoi sentirla ancora parlare, vuoi sentirla ancora pronunciare il tuo nome. Vuoi chiederle della sua vita, dei suoi disegni.


Vuoi sapere tutto di lei.


-Ti...Uhm… Ti va di bere qualcosa con me?


Lei continua a fissarti.

Sei sicura che Frank il sassofonista, nel mezzo, stia seguendo con interesse la scena.

Senti l'ansia divorarti dall'interno mentre realizzi che, forse, questa non è stata una delle tue migliori idee.

Insomma, invitare una sconosciuta a bere qualcosa con te non è una cosa normale.


-Okay.

-Okay? - chiedi per avere la sicurezza di aver capito bene.

-Sì, okay.


Il tuo cuore riprende un ritmo pazzesco.


Che accidenti ti sta succedendo?












○○○○












Decidi di portarla in un piccolo pub che adori e in cui invece Jess non ha mai voluto mettere piede perché 'E' così rozzo.'

Dio mio…

Ora che ci ripensi…

Come accidenti hai fatto a pensare che lei potesse essere quella giusta?


-Bel posticino.


Santana richiama la tua attenzione guardandosi attorno una volta che avete preso posto al tavolo.

Mille lucine sono appese al soffitto, il vostro tavolo in realtà è una vecchia botte e sui muri ci sono diversi graffiti.

-Non mi stai prendendo in giro vero? - chiedi dubbiosa.

-Per niente.

-Oh. Okay. - sorridi.

Un cameriere vi si avvicina per prendere le vostre ordinazioni. Un bicchiere di vino per te e una birra per lei.

-Non sembri un tipo da vino. - commenta Santana non appena il ragazzo si allontana.

-Non mi dispiace un bicchiere ogni tanto. - dici alzando le spalle.

-Mh.

La conversazione si interrompe qui.

Scorrono alcuni minuti di silenzio durante i quali ti guardi attorno mentre pensi che forse questa non è stata davvero una buona idea.

Non appena hai il tuo calice di vino davanti a te, inizi a sorseggiare subito.

Santana ti osserva con aria divertita.

-Ti rendo nervosa? - ti chiede per poi prendere un sorso dal suo bicchiere di birra.

-No! - esclami con tono di voce un po' alto, attirando l'attenzione di alcune persone.


Le tue guance vanno a fuoco per l'imbarazzo.


-Sai Brittany…


Oddio.

Oddio.

Deve smetterla di pronunciare il tuo nome in quel modo.


-Non mi hai ancora detto perché mi hai invitata a bere qualcosa. - continua mentre con un dito traccia una piccola venatura della botte – Non vorrai mica portarmi a letto, vero?


Per un singolo istante hai rischiato di strozzarti con la tua stessa saliva.


-M-ma per chi mi hai preso?!

Lei ride e tu non puoi far altro che osservare ancora una volta quelle adorabili fossette.

-Sto scherzando, sto scherzando. - sorride ancora prima di prendere un altro sorso dalla sua birra – Non sono così facile.

-Giusto per essere chiare, ti ho invitato a bere qualcosa perché ho un assoluto bisogno di stare lontana dal mio appartamento.

-Mmh… Fammi indovinare, la tua coinquilina o il tuo coinquilino hanno appeso un calzino fuori la porta della loro stanza e quindi sei qui in modo da non sentire rumori molesti?

-Direi più qualcosa del tipo 'Ho sorpreso la mia ragazza a letto con uno dei miei migliori amici'. - mormori mentre con l'indice tracci il bordo del tuo bicchiere.

-Oh… Uhm… Mi dispiace, non immaginavo una cosa simile.

-Pensavo fosse quella giusta, sai? Dopo il nostro primo anno insieme ho iniziato a pensare di poter realmente costruire qualcosa con lei… E invece negli ultimi sei mesi lei si scopava un altro.

Non sai perché le stai raccontando quanto accaduto, la conosci da meno di due ore, però lei è lì e ti guarda con l'aria di chi è veramente dispiaciuto e vuole aiutarti in qualche modo.

-Ti dico cosa penso io. Se una persona è quella giusta lo sai subito. E il fatto che tu abbia dovuto attendere un anno per iniziare a pensare ad un futuro con questa ragazza, per me significa che non era quella giusta per te.

-Ma… Come puoi saperlo? Come puoi sapere che una persona sarà quella giusta?- chiedi genuinamente curiosa – Credo sia una cosa impossibile.

-Non è impossibile. - ti sorride – E' tutto nelle piccole cose.

-Nelle piccole cose?

-Mh-mh. - annuisce guardandosi attorno – Ad esempio… Quella coppia lì. - dice indicando con un cenno una coppia di ragazzi seduti in un angolo del locale – Non dureranno molto. Quella specie di hobbit con il papillon sta parlando ininterrottamente da non so neanche quanto tempo e quel fantasmino che ha di fronte è palese che non stia ascoltando nulla di quello che dice. Sarà una storia da una botta e via.

Tu osservi la coppia, notando che… Sì. Forse Santana ha ragione.

-Mentre quelli lì… Quelli lì ce la faranno.

Segui ancora una volta il suo sguardo, stavolta fisso su di un tavolo vicino alle vetrate del locale dove una ragazza di colore e un biondino dividono un frappè.

-In base a cosa pensi che loro possano farcela? - chiedi scettica.

-Guardali bene. Guarda lei, con il rossore sulle guance ben visibile nonostante il colore della pelle e quella timidezza che solo chi è ad un appuntamento in cui sperava da sempre possiede. E guarda lui, guarda il sorriso che gli si dipinge in volto quando cerca di farla sorridere e ci riesce. E' questo quello che intendo Brittany. Nelle piccole cose c'è il vero sentimento. Sarò una romantica nell'animo, ma io ci credo all'amore a prima vista. E credo proprio che il tuo rapporto con quella ragazza non si basasse sull'amore… Affetto sì, almeno all'inizio, ma non è mai stato amore.


La guardi negli occhi per qualche istante.

Ha un fascino particolare.

Dal modo di parlare, al modo in cui si pone.

Ti affascina tutto di lei.


-E' bellissimo quello che hai detto.

-Descrivo solo la mia visione dell'amore. - ti dice alzando le spalle – Qual è la tua? - ti chiede curiosa.

Ti prendi ancora una volta un istante, sorseggiando dal tuo calice di vino, questa volta per riflettere.

-Per me l'amore è… Calore.

-Calore?

-Sì. Calore. E' quel calore che ti avvolge non appena i tuoi occhi incontrano quelli dell'altra persona. E' quel calore che ti avvolge quando siete entrambe nella stessa stanza e, anche se non l'hai ancora vista, tu sai che lei c'è. E' quel calore che ti avvolge quando pensi a lei e immediatamente un sorriso ti si dipinge in volto. - spieghi – Ecco cos'è per me l'amore.

-E quando pensavi alla tua ragazza… Sorridevi, Brittany?

-Beh… Ora che mi ci fai pensare, no. - ammetti sorpresa dalla tua stessa risposta – Non fraintendere, all'inizio della nostra relazione sì. Sorridevo. Però… Non so, credo… Credo che…

-La fiamma si sia spenta. - conclude lei per te – Questo dimostra che ho ragione. Non l'hai mai amata per davvero.

-E tu? Hai mai amato qualcuno 'per davvero'? - le chiedi facendole il verso.


Un mezzo sorriso le si stampa in viso, mentre scorgi una luce particolare nei suoi occhi.











○○○○












Durante il corso della serata hai capito una cosa.

Santana è un completo mistero.

E tutto di lei ti cattura.


Il modo in cui parla...

Ti ritrovi a pendere dalle sue labbra, aspettando ansiosamente il momento in cui pronuncerà ancora una volta il tuo nome in quel suo modo particolare.


Il suo sguardo…

Il suo sguardo sembra scavarti dentro, raggiungendo gli angoli più nascosti della tua anima.

Ti senti nuda sotto il suo sguardo.

E la cosa ti eccita e spaventa al tempo stesso.





Non ti sorprendi quando a fine serata ti ritrovi con la schiena contro la porta della camera di un hotel e la sua bocca che lascia una scia di baci ardenti lungo il tuo collo.


Lo sai che è sbagliato quello che stai facendo.

La conosci da poco più di tre ore, non sai neanche quale sia il suo cognome.


Eppure c'è qualcosa tra di voi...


C'è qualcosa su cui al momento non riesci a concentrarti perché le labbra di Santana ti distraggono da qualsiasi pensiero coerente tu stia cercando di creare nella tua mente.


Le sue mani lasciano per un istante i tuoi fianchi, mentre le senti armeggiare con la maniglia della porta alle tue spalle.

Con le mani sulle sue guance la avvicini al tuo viso, perché vuoi sentire le sue labbra sulle tue.

Devi sentire le sue labbra sulle tue o rischi di impazzire.


-Giusto per mettere le cose in chiaro… - sussurri con respiro leggermente affannato – Di solito non è così semplice portarmi a letto.

-Vale anche per me. - la vedi sorridere prima che unisca finalmente le vostre labbra.












○○○○












La mattina dopo, ti svegli indolenzita nel miglior modo possibile.


Con la mano cerchi dall'altro lato del letto un corpo caldo a cui stringerti.

Ma trovi solo una superficie fredda.


Scatti a sedere coprendo con il lenzuolo il tuo corpo nudo, mentre con lo sguardo cerchi per tutta la stanza qualche segno della presenza di Santana e con le orecchie cerchi di captare qualche rumore che possa confermare che non se ne sia andata.


Ma non c'è nulla… Solo i tuoi vestiti, sparsi per la stanza la scorsa notte, ora poggiati con cura su di una sedia.


Senti piccole lacrime scivolarti lungo le guance.

'Sedotta e abbandonata' ti ritrovi a pensare.

Lo sapevi già a cosa andavi incontro, una notte e nulla di più.

Eppure…

Fa un male cane essere lasciate così.


Inizi a rivestirti, mentre con rabbia continui ad asciugare quelle dannate lacrime che non accennano a fermarsi.


Prima di uscire dalla stanza osservi per un istante il letto disfatto…

Eri sicura che ieri, su quel letto, avevate condiviso qualcosa di speciale.

Ma ora non sei più sicura di nulla.


Stai per girarti e uscire, abbandonando alle tue spalle una delusione che per qualche motivo pesa mille volte di più rispetto al tradimento di Jess, quando qualcosa cattura la tua attenzione.


Ai piedi del letto c'è qualcosa.

Una grande busta per lettere.

La apri, curiosa di vedere cosa possa esserci al suo interno.


Ci sono due fogli.

Ti si mozza il fiato quando vedi cosa c'è sul primo.


Un tuo ritratto in bianco e nero.


Sei tu quella ragazza che sta dormendo.


Avvolta solo da un lenzuolo, con i capelli che coprono i tuo seni e un'espressione di tranquillità che, sei sicura, non hai mai avuto in vita tua.


-Mio dio… - ti ritrovi a mormorare nella stanza vuota sedendo sul letto, mentre i tuoi occhi divorano ogni minimo particolare di quel disegno così perfetto da sembrare quasi una fotografia.


Il secondo foglio è una carta da lettere di un giallo pallido.

In una grafia elegante c'è scritto:



'Brittany,


mi dispiace davvero tanto doverti lasciare così.


Vorrei con tutto il cuore che le mie responsabilità di adulta potessero essere messe in pausa per passare il resto della mia vita con te, sotto questo lenzuolo bianco di questo hotel, e dimenticarmi del resto del mondo. Ma, le cose non sempre vanno come vogliamo.

Lo so, leggere che voglio passare il resto della mia vita con te ti ha spaventata. Ma sono una persona sincera, penso tu l'abbia ormai capito.


Quello che è successo ieri sera è stato… Indescrivibile.

So, anzi, sono sicura che anche tu abbia sentito una connessione tra noi.

Credo che il nostro incontro fosse predestinato.

Dovevamo incontrarci, noi due.


Brittany, ti sembrerà folle ma… Sono innamorata di te.

Il solo pensiero di dover lasciare questo letto tra poco, mi causa una fitta al petto.

Vorrei restare qui a guardarti per ore, mentre dormi, e tracciare all'infinito con la punta delle dita i dettagli del tuo volto.

Ma, come ho già detto, le cose non sempre vanno come vogliamo.


Non so cosa tu possa provare per me.

Forse, pensi sia soltanto una povera pazza e la nostra notte insieme diventerà per te solo un ricordo.

O forse… Chissà… Potresti ricambiare il sentimento.


Ti chiedo solo di non chiudere il tuo cuore all'amore.

So che è tanto quello che ti sto chiedendo, soprattutto dopo la dura delusione che hai subito, ma ti chiedo di provarci.

Potrò non essere io la persona scelta dal tuo cuore e, dolorosamente, lo accetterei…

Ma non negarti nessuna possibilità.


Ci sono poche cose per cui vale la pena vivere, al mondo, l'amore è una di queste.


Ci rivedremo, Brittany.

Non so ancora quando ne come.

Ma ci rivedremo.


Per il momento, questo è un arrivederci.


Ti penserò ogni secondo e cercherò di parlare di te attraverso la mia arte.




Santana.




















Angolinoinoino dell'autrice: Ciao a tutti… Sono sparita per un po' e, forse, continuerò a farlo.

La vita è dura a volte e l'unico conforto, per me, è la scrittura.

Questa storia è composta da due capitoli. Sto lavorando sull'ultimo, quindi spero di aggiungerlo entro il fine settimana.

Non so se c'è ancora qualcuno là fuori che legga storie Brittana ma se vi capita di leggere e avete voglia di dirmi cosa ne pensate, vi ringrazio dal profondo del cuore.

A presto…


-coriandolo

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Capitolo 2
*** II ***


Have you ever loved?












'Sarò una romantica nell'animo, ma io ci credo all'amore a prima vista.'


'E tu? Hai mai amato qualcuno per davvero?'


Hai ripetuto la vostra conversazione all'infinito nella tua mente, concentrandoti sempre su quel suo sorriso in risposta alla tua domanda.

Hai riletto la sua lettera tante, tantissime volte.

'Sono innamorata di te.'


Hai osservato con sguardo famelico il suo disegno, cercando di capire…

Capire cosa, però?


-Brittany!

Scuoti la testa, ritornando alla realtà.

-Scusa Quinn, ero distratta.

-L'ho notato. - sbuffa prima di prendere un sorso del suo caffè – Stai ancora pensando a quella stronza di Jess? Perché la mia offerta di bucarle le ruote dell'auto e rigarle la fiancata è ancora valida.

-No no…

-C'è qualcosa di cui vuoi parlarmi?

-E' solo che… Non so come… - sospiri passandoti una mano tra i capelli – Quinn, tu ci credi all'amore a prima vista?

-Che? - ti chiede lei sorpresa – Amore a prima vista?

Annuisci guardandoti attorno.

C'è poca gente all'interno di questo Starbucks, forse la giornata grigia ha spinto più di una persona nel rimanere a casa questa domenica.

-Allora? - dici prima di concentrarti nuovamente sulla tua cioccolata calda.

-Mmh… Mi piace pensare che esista.

-Ma non ci credi. - continui per lei.

-Be'… No. - ammette alzando le spalle – E' impossibile incontrare una persona e innamorarsi di lei immediatamente. La vita non è come le favole che ci raccontavano da bambine, Brittany.

-E con Rach?

-Con Rach cosa?

-Non è stato amore a prima vista con lei? - chiedi curiosa.

-Ma dai! - ride lei – Lo sai benissimo che quando ci siamo conosciute non riuscivo a sopportarla neanche per un minuto. Per carità, la amo davvero tanto, ma non posso dire di averlo fatto sin dal primo giorno in cui ci siamo viste.


Annuisci guardandoti ancora una volta intorno.


-Però… Però questo non significa che tu non possa crederci, all'amore a prima vista. - aggiunge con fare esitante Quinn.

Rimani in silenzio, concentrandoti sul calore emanato dalla tua tazza e sulla ragazza dietro il bancone che sembra non riuscire a far funzionare la macchina per il caffè mentre un signore aspetta con impazienza di essere servito.

-Brittany c'è qualcosa di cui vuoi parlarmi?

Alzi le spalle.

-Lo sai che puoi dirmi tutto.


Quinn ha ragione. Con lei puoi parlare, sai che non ti giudicherà mai per il fatto di aver fatto sesso con una sconosciuta, e hai veramente bisogno di mettere un po' d'ordine nella tua testa.

Perciò, prendi un bel respiro.


-La sera in cui ho scoperto che Jess mi tradiva sono andata a letto con una ragazza. Si chiama Santana.


Ecco, ora ti senti un po' più leggera rispetto a qualche secondo fa.

Parlarne ad alta voce rende il tutto più reale. Non sembra più un qualcosa che tu possa aver sognato.


-Oh… - mormora Quinn con espressione leggermente stupita.

-Già. Non so neanche come sia potuto succedere. - ammetti con una risatina nervosa – L'ho incontrata a Central Park. Lei era lì che disegnava e poi… Poi le ho chiesto di venire a bere qualcosa con me e da lì…

Quinn resta in silenzio e la cosa inizia a metterti a disagio.

-Brittany… Sono passati due mesi da quando Jess ti ha tradita, perché non me ne hai parlato prima? - ti chiede con una sfumatura di delusione nella voce.

Comprendi la sua reazione.

Avete sempre parlato di tutto voi due.

-Io…Non lo so… - mormori abbassando lo sguardo.

-Sei innamorata di lei? - ti chiede dolcemente – E' per questo che mi hai fatto quella domanda sull'amore?

Emetti ancora una risata nervosa – Ma no! E' assurda come cosa… A parte il suo nome non so niente di lei... - dici poggiando la tua tazza di cioccolata sul tavolo per poi incrociare le braccia al petto.

-Britt…

-Davvero Quinn…

-… Provi qualcosa per lei, giusto?

Distogli lo sguardo dai suoi occhi verdi e, mordendoti il labbro, ti guardi ancora una volta attorno.

Quinn è paziente come suo solito. Aspetta la tua risposta continuando a sorseggiare il suo caffè.

Dopo qualche istante di silenzio, ti ritrovi ad annuire con fare riluttante.

Sai già cosa ti dirà, sai già quale sarà la sua espressione.


-Oh Brittany…


Le vuoi bene, le vuoi davvero bene.

Però quando ti guarda con compassione, come se tu fossi chissà quale caso umano da dover aiutare…

Non ti piace per niente.


-Ho bisogno di un'amica adesso, non di mia madre Quinn. - le ricordi.

-Ma… La conosci appena… - prova a farti ragionare.

-Lo so. E' quello che mi ripeto ogni volta in cui penso a lei. Però poi ripenso al modo in cui per la prima volta mi sono sentita… A casa. Come se fossi stata in giro per il mondo durante tutta la mia vita e fossi finalmente a casa.

-Wow… Non credi di star esagerando?

-E poi il modo in cui parla… - continui ignorandola – Dio… Il modo in cui parla è meraviglioso. E il modo in cui disegna? Spettacolare. Ed è capace di farmi arrossire con nulla. Capisci che ti sto dicendo? Riesce a far arrossire me! Fino ad ora ho sempre fatto la prima mossa con chiunque e mi sono vantata di poter far cadere tutti ai miei piedi e poi arriva lei che con un sorriso mi fa tremare le ginocchia!

Finisci questo tuo mini discorso leggermente affannata, ma contenta di aver finalmente potuto parlare di lei con qualcuno.

Quinn ti guarda con un sopracciglio alzato.

-Hai finito?

Annuisci per l'ennesima volta.

-Brittany… Tu sei innamorata di questa ragazza, te ne rendi conto? Questo spiega anche il tuo comportamento, il perché sei sempre con la testa tra le nuvole ultimamente…

-Lei è innamorata di me. - dici cercando di svicolare la domanda.

-Aspetta… Che?

-L'ha scritto lei, in una lettera.

-Una lettera?

-Mh Mh.

-Okay adesso tutto questo sta prendendo una piega decisamente strana. - mormora Quinn.

-Perché? Se io fossi innamorata di lei non lo riterresti strano. - dici confusa.

-Ma… Ma perché tu sei Brittany! - esclama – Tu ti lasci prendere totalmente dalla situazione! Una volta hai urlato al barista del locale sotto casa tua che fosse l'uomo della tua vita solo perché ti ha regalato una brioche gratis! Il poverino ha dovuto licenziarsi…

-Non ci sono prove che le due cose siano collegate. - borbotti imbarazzata.

-E quella volta che hai provato a sposare Sam al liceo?

-Un momento oscuro della mia vita che desidero ardentemente dimenticare.

-E quella vol-

-Okay. Ho capito. Mi lascio trasportare dai sentimenti. - ammetti alzando le mani in segno di resa – Ma questo non spiega perché non riesci a credere che lei possa essersi innamorata di me.

-Non dico di non crederci Britt. - prova a spigarsi Quinn – Dico solo che mi sembra avventato da parte sua dire di essersi innamorata di te, tutto qui. Vi conoscete da quanto? Due mesi? Non credo bast-

-Veramente dopo quella sera non ci siamo più viste… - mormori abbassando lo sguardo.

-Dimmi che stai scherzando…

-Sono serissima.

-Ma vi sarete scambiate qualche messaggio, no?

-No. Quando mi sono svegliata lei non c'era più. - dici ricordando ancora il vuoto che hai provato quando ti sei accorta di essere sola in quel letto.

-CHE COSA?!

Le poche persone presenti nel locale si voltano verso di voi.

Quinn, imbarazzata, chiede scusa a bassa voce.

Tu cerchi di nascondere il tuo sorriso divertito dietro la tua tazza di cioccolata.

-Come sarebbe a dire che lei non c'era più quando ti sei svegliata?! - sibila a denti stretti Quinn.

-Quinn non arrabbiarti. -sbuffi alzando gli occhi al cielo.

-Ho tutto il diritto di arrabbiarmi! - ribatte immediatamente – Nessuno si porta a letto la mia migliore amica per poi abbandonarla come uno straccio usato!

-Ascoltami. - dici guardandola con fare serio – Nessuno ha usato nessuno quella sera, okay?

-Ma-

-Nella lettera che mi ha scritto, che per la cronaca non leggerai mai perché è troppo personale, ha detto di aver un impegno che non poteva assolutamente rimandare nonostante preferisse rimanere con me. Basta come spiegazione?

Quinn incrocia le braccia al petto con fare petulante.

-Comunque non mi è simpatica.

-Non importa. - rispondi alzando le spalle – Tanto non la conoscerai mai.

Cala il silenzio tra di voi.

Puoi benissimo ascoltare la conversazione della donna seduta al tavolo alla vostra sinistra su quale sia la temperatura ideale per cuocere il polpettone.

E' un'informazione che cerchi di riporre in un cassetto della tua memoria, chissà… Potrebbe servirti in futuro.

-Brittany?

-Mh?

-Sei innamorata di lei, vero?

-Già.

-Ma… Come farai a ritrovarla? - ti chiede curiosa.

-Non lo farò. - rispondi scuotendo la testa – Lei sembrava sicurissima che in qualche modo ci saremmo riviste e mi piace pensare che abbia ragione. Se non sarà così… Porterò per sempre con me il ricordo delle poche ore trascorse insieme.

Quinn annuisce, contemplando attraverso la grande vetrata del locale delle foglie che il vento fa vorticare.

-Non avrei mai pensato che esistesse sul serio l'amore a prima vista.

-Neanche io Quinn, neanche io.












○○○○












Ti ritrovi a passeggiare per i sentieri di Central Park per l'ennesima volta.

Sono le dieci di sera, ci sono poche persone in giro.

Ripercorri a passi lenti lo stesso percorso che due mesi fa ti ha condotto a lei.

Il vecchio sassofonista è lì, sempre vicino a quel lampione, e ti accoglie con la sua musica malinconica.

Prendi posto ad una panchina posta davanti a lui e respiri profondamente.


'Mi sembra di essere minacciata da un cucciolo.'


Sorridi ad occhi chiusi mentre ripercorri nella mente il vostro incontro.


Ti sembra di poter sentire ancora la sua risata.


-Ehi Brittany. - ti saluta il sassofonista non appena termina il suo pezzo.

-Ciao Frank.

-Com'è andata oggi?

-E' stata una giornata tranquilla… - rispondi – E a te? Com'è andata? - dici indicando con un cenno della testa la custodia del suo sassofono piena di spicci.

-Meh. Poteva andare meglio. Sono sempre più convinto che i newyorkesi siano dei gran tirchi.

Ridi leggermente prima di concentrarti su quell'angolino in cui l'hai vista per la prima volta.

-La stai ancora aspettando eh? - chiede Frank mentre lo senti prendere posto affianco a te.

-Già.

-Non puoi continuare a venire qui ogni giorno… - mormora – Quella ragazza ha il vizio di sparire e poi tornare come se niente fosse. Potresti aspettare dei mesi prima di incontrarla di nuovo…

-Non mi importa. - rispondi alzando le spalle.

-Giovani… - borbotta sistemandosi l'impermeabile – Chi vi capisce…


Tu sorridi ancora e continui ad aspettare.


Continui ad aspettare sperando di poter rivedere quegli occhi scuri come la notte che ti hanno rubato il cuore in una fredda serata d'inverno.











Angolinoinoino dell'autrice: Ciao a tutti! Volevo ringraziare chi ha recensito la storia e chi l'ha aggiunta alle preferite/seguite :)

Ci sarà un altro capitolo e questa volta sarà davvero quello conclusivo.

Un abbraccio!

-coriandolo

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Capitolo 3
*** III ***


Have you ever loved?








-Allora io dico 'No, lei non può venire in banca in mutande solo perché fuori ci sono 40 gradi' e-


Per l'ennesima volta ti ritrovi a a vagare con lo sguardo, studiando il locale e le persone attorno a te.

Tutto pur di non dover star a sentire il racconto della persona che hai di fronte.

Lo sapevi che Quinn nascondeva qualcosa, ma non ti saresti mai aspettata che ti trascinasse con l'inganno ad un appuntamento al buio!

Non appena ti sei resa conto della cosa, con una scusa sei corsa in bagno per chiamarla…






'Pronto?'

'Ti odio.'

'Brittany…'

'Perché lo hai fatto? Lo sai che odio questo genere di cose!'

'E' solo un appuntamento!'

'Un appuntamento di cui non sapevo nulla, Quinn.'

'Non vedo dove sia il problema, Britt. Cercavo solo di aiutarti…'

'Aiutarmi a fare cosa?'

'Ad andare avanti. Ti sei fissata con questa storia di Santana che, se all'inizio era carina e adorabile, adesso sta diventando assurda.'

'Non sei tu a decidere cosa devo fare della mia vita!'

'Non sto decidendo per te. Ti dico solo di dare una possibilità a qualcun altro… Qualcuno che è qui. Nella tua stessa città e non chissà dove.'

'Quinn…'

'Ascolta, sei libera di fare quello che vuoi. Puoi benissimo dire a Lily che non sei interessata e andare via, oppure puoi darle una possibilità. Tutto qui.'






Ripercorrendo la tua conversazione con Quinn, guardi attentamente Lily.

E' una ragazza carina, con i capelli biondo cenere ed occhi tendenti al grigio, ma non sarà mai bella da mozzarti il fiato come Santana.

E poi è… noiosa.

Lo sai che non è carino, ma non hai ascoltato una singola parola di quello che ha detto da quando avete preso posto al tavolo.

Non è colpa sua, è solo che…

-Brittany?

-Uh? - scuoti un pochino la testa cercando di scacciare via anche solo per un secondo il pensiero di Santana.

-Non hai ascoltato una sola parola di quello che ho detto, vero?

-Io… Uhm… Mi dispiace. - mormori imbarazzata a bassa voce.

Lily sorride, facendo un gesto vago con la mano.

-Tranquilla, Quinn mi aveva avvertita.

-Ti aveva avvertita?

-Sì… - annuisce lei – Mi aveva detto che sarebbe stato difficile cercare di attirare la tua attenzione.

-Lily, mi dispiace davvero tanto, non so cosa avesse in mente Quinn, ma non credo che ci potrà mai essere qualcosa fra di noi. - le dici con sincerità.

-C'è già qualcun altro eh?

-Già… - mormori sorridendo inconsciamente.

-Be', non posso di certo competere con qualcuno che ti fa spuntare un sorriso del genere.- sorride lei a sua volta guardandoti.

Arrossisci timidamente mentre sposti una ciocca di capelli dietro l'orecchio.






Dopo aver messo in chiaro le cose, il resto della serata passa tranquillamente.

Tu e Lily parlate del più e del meno, trovando anche alcuni argomenti in comune.

A fine cena, quando siete entrambe fuori dal locale, vi salutate con un abbraccio e la promessa di incontrarvi di nuovo.


Stai per svoltare l'angolo quando senti Lily richiamarti.

Ti volti e la vedi accennare una piccola corsa per raggiungerti.

-Qualcosa non va? - chiedi confusa.

-No no. Volevo solo darti questi. - dice mentre fruga nella sua borsa prima di tirare fuori dei biglietti – Sono per una mostra. - chiarisce vedendo la tua espressione confusa.

-Oh.

-Pensavo di utilizzarli per il nostro secondo appuntamento ma puoi portarci Quinn se vuoi.

-Lily… Non posso accettare…

-Guarda che rimarrebbero inutilizzati. A me non piacciono neanche le mostre! - ride spingendo i biglietti nella tua direzione.

-Ti ringrazio davvero tanto. - sorridi.

-Figurati! - sorride anche lei prima di guardare l'orologio che ha al polso – Be', si è fatto tardi, meglio che vada o rischio di perdere la metro.

-Ci sentiamo presto, vero? - chiedi prima che possa allontanarsi.

-Certo! E chissà, forse potrò finalmente conoscere la ragazza che occupa i tuoi pensieri. - dice facendoti l'occhiolino prima di andar via.











○○○○











'Dove sono?' pensi mentre continui a guardarti attorno.

Un infinito prato di un vivace color smeraldo si estende all'infinito davanti ai tuoi occhi, con qualche albero che spunta qua e là.

Riesci a sentirne la morbidezza e, con espressione confusa, volgi lo sguardo verso il terreno per scoprire che sei a piedi nudi.

Ti accorgi anche di star indossando un paio di pantaloni bianchi, leggeri e abbastanza larghi, assieme ad una camicia anch'essa bianca e dalle maniche ampie.

'Ma… Sono in paradiso?' pensi immediatamente 'Oddio sono morta.'


Ma lo sconforto per la tua 'morte' non dura tanto.

Una paperella ti sorpassa emettendo un 'quack' nella tua direzione prima di proseguire.

Curiosa, inizi a seguirla.




La paperella ti ha condotto ad un lago che deve essere grandissimo, perché pur sforzandoti, non riesci a intravederne la riva opposta.

-Ce ne hai messo di tempo…


Quella voce.

Quella voce non riusciresti a dimenticarla neanche se fossi colpita da un'amnesia improvvisa.


-Santana? - chiedi confusa guardandoti attorno.

-Già.

-Dove sei? - chiedi ancora non vedendola da nessuna parte.

-Girati Brittany.


E lei è lì.

Alle tue spalle, sdraiata sull'erba con gli occhi chiusi e in un abbigliamento identico al tuo.

Ti avvicini cautamente, timorosa che possa sparire da un momento all'altro.

Continui ad osservarla, cercando di capire qualcosa di tutta questa assurda situazione.


-Sdraiati vicino a me. - ti dice sempre ad occhi chiusi, porgendoti la mano.

Tu fai scivolare lentamente la tua, di mano, nella sua e prendi posto accanto a lei.


Non le stacchi gli occhi di dosso neanche per un momento.


Attorno a voi c'è solo il silenzio.


-Ti ho aspettata per così tanto tempo… - sospiri stringendole la mano.

-Lo so. - sorride dolcemente lei voltando il viso verso di te e aprendo gli occhi.

-Non siamo morte, vero?

-No, Britt. - Santana ride, spostando una ciocca dei tuoi capelli e accarezzandoti la guancia.

-E allora…?

-E' un sogno.

-Oh… Quindi quando mi sveglierò tu non ci sarai. - mormori continuando a guardarla negli occhi.

-Be'… Sì. - afferma alzando le spalle.

-Però non è giusto! - sbuffi avvicinandoti di più a lei e poggiando la testa sulla sua spalla – Ti ho aspettata per più di un anno e quando finalmente ti rivedo è in un sogno?

-Mi dispiace…

Sbuffi ancora una volta, abbracciandola stretta.

Vorresti dirle tante cose, eppure non riesci a parlare.

Restate abbracciate così per tanto tempo, fino a quando non senti Santana lasciarti un bacio sulla fronte e alzarsi.

-Dove stai andando? - chiedi guardandola confusa.

-Stai per svegliarti. - sorride lei dolcemente iniziando ad allontanarsi.

Capisci immediatamente che il sogno sta per finire e con uno scatto cerchi di raggiungerla, ma per quanto tu riesca a correre non riesci ad avvicinarti a lei.

-Nonono! Non andartene! - urli quando ormai è solo una sagoma lontana -Santana!

-Ci rivedremo! - urla lei in risposta – Devi solo avere pazienza!











○○○○











-Ti giuro Quinn, era così reale!

-Era un sogno.- sbuffa la tua amica per l'ennesima volta – Non significa assolutamente nulla.

-E se per caso fosse un segno del destino? - chiedi schivando un passante – Se per caso volesse dire che è solo questione di tempo e ci ritroveremo?

-Brittany è passato più di un anno da quando l'hai vista! - esclama Quinn – Non credi che forse è questo un segno del destino? Forse eravate destinate ad avere una singola notte insieme e niente di più.

-No. -scuoti la testa – Mi rifiuto di crederci.

-Eppure non la pensavi così l'ultima volta. - ribatte immediatamente - 'Porterò per sempre con me il ricordo delle poche ore trascorse insieme.' - ti fa il verso ripetendo le tue parole.

Metti su il broncio e non le rispondi per un bel po'.

Continuate a camminare per le affollate strade di New York schivando i turisti con le macchine fotografiche al collo e i manager con la loro ventiquattrore.

-Ma almeno sai di che mostra si tratta? - ti chiede Quinn guardando il biglietto che stringe tra le mani – Insomma questo Snix cos'è? Un pittore, uno scultore, un fotografo…?

-Non ne ho idea. - rispondi alzando le spalle – Lily mi ha solo dato i biglietti.

-Sembra piuttosto famoso però. - ti dice indicando la lunga fila poco più in là.

-Wow… Ci vorrà come minimo un'ora per poter entrare.

-Già. Spero ne valga la pena almeno.








Durante il lento tragitto verso l'entrata, chiacchieri con Quinn del più e del meno ma non puoi far a meno di notare gli sguardi che alcune persone che hanno lasciato la mostra ti stanno lanciando.

-Okay, ho qualcosa in faccia per caso?

-No. - ti risponde guardandoti confusa Quinn – Perché?

-Tutti quelli che escono dalla mostra mi guardano in modo strano… - borbotti mentre una signora ti lancia l'ennesimo sguardo.

-Forse hanno frequentato la clinica e si ricordano di te.

-Dubito che tutte queste persone abbiano un animale domestico. - rispondi con fare scettico.

- Non so che dirti Britt. - ti risponde alzando le spalle Quinn prima di rispondere al cellulare che ha iniziato a squillare.

Decidi di tirare fuori il tuo, di cellulare, e provare a superare quel benedetto livello di Candy Crash che ti blocca da settimane.

-Dicono che questo Snixx sia molto bravo. - dice una signora alle tue spalle. Decidi, per una volta, di origliare una conversazione per cercare di scoprire qualcosa in più sulla mostra.

-Ho sentito che è molto giovane… - risponde un uomo – Spero solo non si tratti di street art o come diamine si chiami quella cosa che i giovani d'oggi chiamano arte!

-Un mio professore ci ha raccomandato questa mostra. - si aggiunge una ragazza alla conversazione – Ha detto di aver conosciuto l'artista durante una visita alla UCLA e di essere rimasto sorpreso dalla sua bravura.

-Sarà… Ma sono sempre dell'idea che una carriera artistica non sia sicura a livello finanziario. Se non vendi quello che produci muori di fame.

-Oh, mi creda, non avrà di certo quel tipo di problemi il ragazzo. - ride la ragazza – Il suo miglior ritratto è stato valutato sui tre milioni e mezzo di dollari!

-Tre milioni e mezzo?! - risponde l'uomo con una vocina stridula. - E poi dicono che l'arte non ha prezzo…










○○○○











-Cavolo, ci abbiamo messo quasi un'ora! - esclama Quinn dopo aver ritirato la metà strappata del biglietto che avete consegnato ad un ragazzo all'entrata.

-Già… - dici sistemandoti il cappotto – Però le persone in fila con noi hanno detto che ne vale decisamente la pena.

-Lo spero. Mi stavo gelando il sedere a star lì fuori. - borbotta sistemandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

-Da questa parte. - dici indicando un corridoio alla tua destra – La mostra inizia da qui.

Camminate per qualche metro in un corridoio bianco, senza nulla appeso alle pareti, prima di trovare la prima opera dopo aver svoltato un angolo.

E' una piccola sala con appesi alle parete che la compongono una serie di quadri che, ad essere sincera, non riesci a capire cosa vogliano rappresentare.

Sono un miscuglio di colori e forme strane di cui davvero non riesci a capire il significato.

-Mio dio, ma questi quadri sono stupendi!


Quinn a quanto pare è del parere contrario.


-Davvero? - mormori cercando di non farti sentire dalle altre persone presenti – Ma se sono un'accozzaglia di colori…

-Britt, non riesci a cogliere il significato profondo di queste opere!

-Ma quale significato?

-Questo qui è l'espressione del malessere interiore dell'autore. Il suo tentativo di provare a fuggire da una realtà che ormai non sente più sua.- ti spiega Quinn con il suo fare da sapientona.

-Ma che… Non si capisce nulla! - ribatti – Ti sei inventata tutto dì la verità.

-Già, questi quadri sono orribili. Ma penso che Rach li apprezzerà. - risponde scattando una foto di nascosto – Comunque non riesco a capire tutto questo entusiasmo per l'artista… Le sue opere non sono niente di che.

-Non ho potuto far a meno di ascoltare la vostra conversazione. - si intromette un ragazzo alla vostra sinistra – Sono Kurt Hummel, curatore della mostra.

Sia tu che Quinn arrossite per l'imbarazzo.

-Oddio… - borbotti in preda alla vergogna.

-C-ci dispiace! - esclama invece la tua amica – Non volevamo essere maleducate!

-O cara, non preoccuparti! - ride il ragazzo – Volevo solo informarvi che queste opere non sono dell'artista Snixx.

-Non lo sono? - chiedi inclinando la testa da un lato con fare confuso.

-O cielo no! Questa saletta e la prossima sono dedicate a due artisti emergenti, ma non all'artista di punta. - spiega avvicinandosi al quadro e indicando una microscopica firma posta in un angolo – Visto? C'è scritto Mosk.

-Oh.

-Cavolo, penso di aver bisogno di un paio di occhiali… - borbotta Quinn strizzando gli occhi.

-Ora, se volete seguirmi, vi mostrerò la sala dedicata alla nostra artista. - dice il ragazzo incamminandosi.

-Aspetti, vuol dire che l'artista di punta è una ragazza? - chiede Quinn ancora una volta confusa.

-Ti prego, diamoci del tu. Abbiamo più o meno la stessa età. - sorride Kurt - E comunque sì, siete sorprese? - chiede lanciando uno sguardo ad entrambe.

-Un po' sì. - ammetti alzando le spalle – Tutte le persone in fila hanno parlato di un ragazzo.

Kurt sospira.

-Ho provato a farle cambiare idea, a convincerla ad usare il suo nome e non uno pseudonimo… Ma quella ragazza ha la testa dura. Pensate che è qui, in giro, e non vuole che si sappia che l'artista è lei! Chi mai farebbe una cosa del genere?

-Magari ci tiene molto alla privacy. - risponde Quinn.

-Sarà… Ma continuo a non capire. - scuote la testa Kurt prima di fermarsi vicino ad una tendina scura – Eccoci qui, la sala della mostra vera e propria è nella prossima stanza. Ora scusatemi, ma devo occuparmi di alcune cose. E' stato un piacere conoscervi! - dice stringendovi la mano per poi allontanarsi.

-Okay, vediamo se questa Snixx è all'altezza delle aspettative. - dice Quinn prima di oltrepassare la tendina.

Stai per seguirla, quando sei costretta a fermarti.

Porti una mano al petto, per poter sentire il tuo cuore battere ad un ritmo più veloce rispetto a prima.

Che sta succedendo?

L'ultima volta che ti è successo è stato più di un anno fa a causa di…


No.


Non può essere.


O forse…


Forse sì.



Non appena entri nella sala, che definire enorme sarebbe riduttivo, ti si mozza il fiato in gola.


La sala è piena di ritratti.

Talmente perfetti da sembrare delle vere e proprie foto.

E quel modo di disegnare lo riconosceresti da qualsiasi parte.

Inizia a cercarla con lo sguardo in ogni angolo della sala, i tuoi occhi vagano veloce sulle molteplici facce presenti senza mai trovarla.

Ma decidi di non affaticarti nella ricerca.

Sei convinta che, se il tuo cuore non mente, lei è qui e vi incontrerete.


Percorri lentamente le pareti della stanza, soffermandoti con attenzione su ogni singolo ritratto.

Sono persone comuni, intente in diverse attività, ma raffigurate in una maniera così dettagliata da sembrare quasi vive.

C'è perfino un ritratto di Frank, diverso da quello che fece quella sera, ma altrettanto bello.

Continui a camminare, per ritrovarti di fronte ad una cosa che non ti saresti mai aspettata.

-Ma… Questa… - mormori con occhi che iniziano a farsi lucidi.

-Sei tu.


Quella voce.


Quella santissima voce.


Sono mesi che la sogni.


-Avevo detto che avrei parlato di te attraverso la mia arte.

Volti il viso il giusto per poterla vedere.

Lei è lì, alla tua sinistra, con il naso all'insù mentre osserva la sua stessa opera.

-E' l'unico quadro di te che Kurt mi ha convinto a portare qui e vale tre milioni di dollari.

-Cos-

Non riesci ad articolare una parola.

Il cervello ti è andato completamente in tilt.

-Ma, come tutti gli altri quadri che ho a casa e che ti ritraggono, non verrà venduto.- continua, questa volta voltando il viso verso di te – Hanno un significato fin troppo personale.

-Ma… Tre milioni di dollari Santana…

-Brittany. Ho dipinto giorno e notte perché mi mancavi ogni singolo istante, non perché speravo di far soldi con i tuoi ritratti. - ti dice con quel suo mezzo sorriso che fin dal primo momento ti ha fatto tremare le ginocchia.

-Mi sei mancata anche tu. - sussurri avvicinandoti a lei lentamente.

-Te l'avevo detto che ci saremo riviste.

-E' passato fin troppo tempo. - dici prendendole una mano.

-Lo so. - ti risponde lei stringendo la presa leggermente – Ma alla fine siamo qui, no?

-Già.- sorridi – Quindi…

-Ti va di uscire da qui e andare a bere qualcosa insieme? - dice facendoti l'occhiolino.


Ridi, ridi come non hai mai fatto in vita tua mentre la trascini via con te verso una storia tutta da scrivere.











Angolinoinoino dell'autrice: Mamma mia… Ormai non ho più scusanti per i miei continui ritardi!

Comunque, ecco l'ultimo di questi tre capitoli. Come avevo detto, questa è stata una storia breve, molto breve. Può esservi piaciuta o meno, lascio a voi il giudizio.

A presto,


-coriandolo

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