The Last Z-Fighter

di Mariusgon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Atto 1 - Prima Parte - L'Ora più Buia ***
Capitolo 2: *** Atto 1 - Seconda Parte - L'Alba ***
Capitolo 3: *** Atto 1 - Terza Parte - Una Vittoria Amara ***
Capitolo 4: *** Atto 2 - Prima Parte - Una nuova vita... ***
Capitolo 5: *** Atto 2 - Seconda Parte - ...una nuova alleata... ***
Capitolo 6: *** Atto 2 - Terza Parte - ...e una nuova minaccia! ***
Capitolo 7: *** Atto 2 - Quarta Parte - Speranza ***
Capitolo 8: *** Atto 2 - Quinta Parte - Evoluzione ***
Capitolo 9: *** Atto 2 - Sesta Parte - Il Giorno del Giudizio ***
Capitolo 10: *** Atto 2 - Settima Parte - Anima contro Anima ***
Capitolo 11: *** Atto 3 - Finale - Prima Parte ***
Capitolo 12: *** Atto 3 - Finale - Seconda Parte ***
Capitolo 13: *** Atto 3 - Finale - Terza Parte ***
Capitolo 14: *** Epilogo - Tredici anni dopo ***



Capitolo 1
*** Atto 1 - Prima Parte - L'Ora più Buia ***


Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Akira Toriyama, così come tutto l'Universo di Dragon Ball in cui è ambientata questa storia.
 
Atto 1 - Prima Parte - L'Ora più Buia
 
Dicembre Anno 780
 
Volavano verso Oriente a gran velocità da circa mezz'ora. Alla radio era stata data notizia che l'esercito del Re era stato attaccato, in un area desertica poco lontano da Orange Town, da due esseri spaventosi e potenti. Tanto potenti che neanche le armi più micidiali dell'esercito riuscivano a scalfirli.
Gohan e Trunks avevano capito fin da subito che questi due esseri erano i due spaventosi Cyborg che, in poco meno di 14 anni, aveva spazzato via le vite di milioni e milioni di persone innocenti in giro per il mondo. E tra queste vite c'erano anche quelle dei Guerrieri Z. O almeno Bulma, la mamma di Trunks, così amava chiamarli.

I Guerrieri Z, cominciò a ricordare Gohan. I guerrieri più forti della Terra e forse anche dell'intero Universo, dopo la scomparsa di Freezer e di suo Padre.
Morti tutti. O quasi. Solo Gohan era rimasto. E varie volte, per quasi 10 anni, aveva affrontato da solo i due Cyborg. Solamente per pura fortuna era riuscito, ogni volta, a scamparla.
La volta che andò più vicino alla morte fu la prima volta che li affrontò.
Si ricordava perfettamente anche la data e il luogo di quella violenta battaglia: 12 Maggio dell'anno 767 su di un isola a sud-ovest della Città del Sud. Lo stesso giorno in cui i Cyborg apparsero per la prima volta sulla Terra. E fu lo stesso giorno in cui Piccolo, il suo maestro, morì. Morì, e con lui morì il Supremo[1] e morì ogni speranza di riportare in vita le vittime dei Cyborg. Gohan ricordava bene anche chi fu a dare il colpo di grazia al suo maestro: il Cyborg che portava il nome di C-17. Un pugno ben assestato allo stomaco e il Namecciano cadde a terra e non si rialzò più.
Quel giorno fu anche il giorno in cui ottenne la leggendaria potenza del Super Saiyan, ma nonostante ciò non riuscì ad evitare la morte dei suoi altri compagni. Dopo Piccolo morirono in ordine: Yamcha, Vegeta, Tenshinhan e Jiaozi ed infine Crilin.
E Gohan rimase solo. Almeno fino al giorno in cui Trunks, figlio di Vegeta, non divenne abbastanza grande da poter essere allenato seriamente. Gohan lo prese sotto la propria ala e cominciò ad addestrarlo; così come fece Piccolo con lui molti anni prima.
Non combattevano mai insieme contro i Cyborg; di solito Gohan li distraeva e dava il tempo a Trunks di portar via e salvare più persone possibili. Questo perché il giovane non aveva ancora raggiunto lo stadio di Super Saiyan, e sarebbe stato troppo pericoloso per lui affrontare i due Cyborg. Ma Trunks voleva combattere, voleva aiutare il suo maestro.
"Lasciami combattere! Potrei aiutarti! Non imparerò mai a combattere se mi lasci sempre indietro, Gohan!" Affermava, prima e dopo ogni battaglia, il giovane dai capelli viola.
Ma la risposta era sempre la stessa: "E' troppo pericoloso per te. Arriverà il tuo momento. Te lo prometto."
Inizialmente riusciva a convincerlo a stare in disparte mentre lui affrontava C-17 e C-18, ma col passare del tempo Trunks divenne sempre più testardo e voglioso di battaglia.

Gohan si ridestò dai suoi pensieri quando si rese conto che aveva distanziato di molto il giovane Saiyan.
Quest'ultimo, quando Gohan rallentò per permettergli di raggiungerlo, chiese: "Quanto manca ancora?"
"Non molto" gli rispose il figlio di Goku.
Dopo qualche minuto cominciarono a sorvolare su un'area desertica. Qui trovarono uno spettacolo raccapricciante. L'intero esercito era stato spazzato via. C'erano migliaia di corpi sparsi ovunque. Ne lui ne Trunks percepivano più nessuna energia vitale provenire da quel mucchio di cadaveri.
"Cazzo! Siamo arrivati tardi! Quei maledetti... me la pagheranno!" disse Trunks con rabbia crescente.
Gohan era sul punto di scendere per assicurarsi che non ci fossero effettivamente sopravvissuti, ma non ne ebbe il tempo.
All'improvviso, infatti, si sentì un'esplosione in lontananza provenire da Ovest. In quella direzione, a qualche miglio di distanza, si trovava Orange Town.
Senza neanche pensarci si diressero entrambi verso la città.

Atterrarono in un luogo della città che si rivelò essere un Luna Park. C'erano molte persone. Morte.
Erano arrivati tardi. Di nuovo.
"Hahahahaha! Vieni 17! E' divertente qui sopra!" disse una voce femminile.
"Sì, si. Arrivo." rispose con tono annoiato una voce maschile.
"Vi state divertendo?!" La voce piena di collera di Gohan esplose nell'aria attirando lo sguardo dei due Cyborg sui due Saiyan.
Gohan e Trunks li avevano avvistati poco prima di atterrare. Lei, il Cyborg che portava il nome di C-18, se ne stava su di una Giostra ancora in funzione a sparare Ki-Blast tutto intorno, colpendo e uccidendo chi aveva la sfortuna di essere ancora in quel infernale Luna Park. C-17 se ne stava a braccia conserte e con espressione annoiata a guardare la scena.
"Ancora tu. E vedo che ti sei portato un nuovo compagno di giochi" disse C-18.
A C-17, notò Gohan, l'espressione era cambiata: ora il Cyborg non sembrava più annoiata, ma felice; quasi eccitato. A Gohan quell'espressione ricordava molto quella di un bambino. Un bambino eccitato all'idea che presto avrebbe potuto cominciare giocare col suo gioco preferito.
"Me ne occupo io." Annunciò 17, rivolgendosi a 18. Lei non rispose e continuò a rimanere sulla Giostra continuando a sparare Ki-Blast dalle mani.
"Mettiti al riparo, Trunks. Ci penso io a loro due."
"C-Certo" rispose il giovane. Gohan percepì qualcosa di strano nel tono di voce di Trunks. Paura? No... sembrava più rabbia.
Gohan ebbe il timore che questa volta il giovane potesse fare qualcosa di troppo avventato; ma non ebbe il tempo di voltarsi per guardare in faccia Trunks che C-17 si fiondò immediatamente verso di lui con un calcio volante.
Gohan con agilità prima evitò l'attacco del Cyborg con un gran salto, poi deviò un Ki-Blast che lo stesso C-17 gli aveva lanciato e poi si trasformò in Super Saiyan. Sentì le Fiamme Dorate avvolgerlo, e per interminabili istanti si sentì invincibile.
Era pronto. Avrebbe venduto cara la pelle.

C-17 rimase ad ammirare Gohan che si trasformava, quasi come se fosse la prima volta. Ma non era così. L'aveva vista tante volte quella trasformazione in 14 anni. Sia sfoderata da Gohan che da Vegeta. E con quest'ultimo si era veramente divertito, prima di ucciderlo. Così come si sarebbe divertito con Gohan.

Aspettò che il Cyborg si facesse sotto e quando accadde riuscì a paragli, con l'avambraccio sinistro teso, un gancio destro. Tentò di rispondere con un sinistro, ma il Cyborg glielo bloccò con la mano destra.
Cominciarono a colpirsi con calci e ginocchiate ma alla fine Gohan dovette staccarsi da C-17 e tentare con una nuova tattica. Mentre pensava come sorprendere il Cyborg, quest'ultimo si avvicinò pericolosamente.
Il Super Saiyan tentò di colpirlo con un pugno destro mirando al torace del Cyborg.
All'ultimo, però, cambiò direzione del colpo cercando di prendere la mascella di C-17 ma il colpo non andò a segno.
Il Cyborg era riuscito ad evitare il pugno di Gohan e, approfittando dell'opportunità creatasi, 17 riuscì prima ad assestargli una testata, poi lo prese per il braccio destro e cominciò a farlo roteare fino a lanciarlo via verso un distributore di biglietti per le montagne russe ancora in piedi.
Prima dell'impatto, però, il Saiyan riuscì a roteare su se stesso ed a rilanciarsi all'attacco.
Da prima gli lanciò contro 17 un Ki-Blast. Quest'ultimo andò a segno e sbilanciò quel tanto che bastava il Cyborg per concedere a Gohan il tempo di mettere a segno 2 pugni in pieno viso. Gohan ci mise molta più forza di quella che aveva utilizzato fino a quel momento e C-17 cominciò, per la prima volta dopo molto tempo, non solo a sanguinare, ma a provare dolore. Tanto dolore da essere costretto ad arretrare ed atterrare e prendersi del tempo per riprendersi dal colpo subito.
Gohan si fermò a mezz'aria per riprendere fiato e si prepararsi a riprendere lo scontro. Sapeva benissimo che quei due pugni ben assestati non avevano danneggiato più di tanto C-17, ma sapeva benissimo che fossero bastati a far infuriare il Cyborg. "Da adesso comincia la vera battaglia." pensò il Saiyan, non distogliendo lo sguardo neanche per un istante dal suo avversario.
L'unico modo per vincere era quello di attuare il suo piano.

Il piano di Gohan era in realtà molto semplice, quasi banale: stendere per qualche secondo il Cyborg, il tempo necessario per preparare la Kamehameha più potente mai fatta e spazzare via quel mostro. Certo, il piano era pieno di falle. Tutto sarebbe potuto andare storto. Ma voleva sperare che la fortuna che lo aveva accompagnato durante le varie battaglie per quei 14 anni non lo abbandonasse proprio ora.
Il piano, poi, sarebbe proseguito con la battaglia con C-18. Sapeva che avrebbe dovuto recuperare immediatamente le forze dopo lo scontro con C-17 ed infatti si era tenuto un paio di Senzu da parte.
Sperava solamente che lei non sarebbe intervenuta troppo presto. Almeno non prima di aver dato il colpo di grazia a C-17. E, nel caso che la ragazza fosse intervenuta, avrebbe preso Trunks e sarebbe volato il più velocemente possibile lontano da lì.
Già... Trunks.
Il combattimento col Cyborg glielo aveva fatto perdere di vista e non percepiva più il suo Ki. Dov'era finito?

"HAI FINITO DI FUGGIRE RAGAZZINO!" Gohan percepì la voce infuriata di C-18 e si voltò immediatamente nella sua direzione.
Non era più sulla Giostra. Quest'ultima sembrava essere stata fatta saltar in aria; e, sui resti di essa, c'era in piedi C-18. La ragazza aveva i vestiti un po' rovinati e Gohan capì che aveva combattuto. Ma non sembrava aver subito danni. Neanche un graffio.
Teneva stretto nella mano sinistra il colletto della maglia di Trunks il quale cercava di dimenarsi dalla sua presa.
"Lasciami!" urlò il giovane. Gohan fece per andare in suo aiuto.
Ma non fece neanche in tempo a mettere insieme qualche idea su come recuperare Trunks che il Cyborg sparò dall'indice destro, poggiato sul petto del giovane Saiyan, un raggio che lo trafisse all'altezza del cuore. Il raggio divenne poi progressivamente sempre più ampio, tanto da provocare un buco enorme al centro del petto del ragazzo.
Una volta che il raggio energetico si fu esaurito, C-18 lasciò cadere il corpo del ragazzo a terra; facendo alzare un po' di polvere.

Gohan non voleva crederci. L'aveva visto accadere, ma non voleva crederci. Non poteva crederci. Cosa era saltato in mente a Trunks? Affrontare un nemico al di sopra delle proprie forze e capacità. E lui, il suo maestro, che cosa aveva fatto per evitarlo? Per difendere il proprio allievo? Niente. Non era riuscito a fare niente. Come non era riuscito a fare nulla per Piccolo. Che incapace. Che idiota. Se lo era portato dietro, si era lasciato convincere come uno stupido. UNO STUPIDO! Ecco cos'era!
Ed ora, per colpa della sua incapacità e stupidità, il corpo del ragazzo dai capelli viola giaceva senza vita tra le macerie di quello che era, fino a qualche ora prima, un allegro Luna Park.
 
Continua
 
ANGOLO AUTORE:
Parto col mettere 3.768 mani avanti: è la mia primissima storia. Quindi mi aspetto vi faccia abbastanza ribrezzo. Lo capisco. Però per favore: non vi chiedo di non insultarmi (ne avete il diritto), ma fatemi anche sapere cosa non vi piace e perché. Aiutatemi a migliorare. Critiche costruttive, insomma.
Detto questo, grazie per la lettura. Buona giornata, serata o notte, amici belli!
 
[1] Sì, lo so. Il nome in originale è Kami. Ma nella mia mente è suonato sempre meglio Supremo. Spiacente ragazzi.

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Capitolo 2
*** Atto 1 - Seconda Parte - L'Alba ***


Atto 1 - Seconda Parte - L'Alba
 
"Perché l'hai fatto? Potevamo divertirci di più... anche con lui." Il tono di C-17 era un misto tra il seccato e l'annoiato. Sembrava essersi ripreso dai colpi che Gohan gli aveva assestato poco prima.
"Guarda che mi ha attaccato lui! Se l'è cercata!" Rispose C-18 irritata. Poi si voltò verso Gohan e riprese a parlare.
"Ora facciamo fuori il biondino dagli occhi splendenti. Ce lo siamo già fatto scappare troppe volte. Chiudiamo questa storia una volta per tutte". Continuava a parlare con C-17 ma il suo sguardo non perdeva di vista il guerriero ancora avvolto dalle fiamme dorate.
"Facciamo fuori? No cara, scordatelo. Il tuo avversario lo hai avuto. Lui è mio. Decido io quando e come ucciderlo. Vedi di non intrometterti."  C-17 aveva assunto un tono minaccioso nei confronti di C-18, la quale, però, cominciò a ridere divertita.
"Hahaha, 'Lui è mio', davvero? Ma sei serio? Sai che ti dico? Facciamo una gara: il primo che lo uccide vince!" Aveva detto la ragazza col fare di una bambina che si stava divertendo.
Appena terminata la frase, C-18 si lanciò verso Gohan con l'intento di colpirlo ed ucciderlo il prima possibile.
"ASPETTA UN ATTIMO!" Urlò C-17 e si precipitò anche lui verso Gohan.
C-18 era molto più vicina a Gohan di quanto lo fosse C-17; ma quest'ultimo riuscì con uno slancio felino ad accorciare le distanze. Erano lì lì per colpirlo. Se non si fosse spostato in tempo, il figlio di Goku non avrebbe avuto più via di scampo.
 
Qualche istante prima
Nel frattempo che i due Cyborg discutevano, Gohan aveva perso gradualmente quota, fino ad atterrare a qualche metro dal corpo di Trunks.
Non ascoltava più cosa dicessero i due Cyborg. Le loro parole gli arrivavano ovattate. In realtà, non sentiva e non vedeva quasi più nulla. Il mondo sembrava essere sparito per lui. Erano rimasti solo lui e il cadavere di Trunks qualche metro più in là; tutto il resto non c'era, non esisteva.
Il Saiyan aveva cominciato a fare passi incerti verso il cadavere del figlio di Vegeta, tremando e scosso dai gemiti. Aveva cominciato a piangere. Non piangeva da tempo. Dalla morte di Tenshinhan e Jiaozi, precisamente.
 
Si ricordava ancora quando lui e Crilin, circa 11 anni prima, ne recuperarono i corpi. A Jiaozi avevano spezzato il collo. Tenshinhan aveva il corpo coperto di lividi e sangue. Era stato pestato a morte. La stessa morte riservata a Yamcha qualche mese prima. A quest'ultimo, però, era stato completamente sfigurato il viso. Se non fosse stato per gli abiti tipici di indossati dal guerriero, avrebbero avuto seri problemi a riconoscerlo.
 
Era ormai arrivato davanti al cadavere di Trunks. Sentiva le braccia e le gambe pesanti tanto da non riuscire più a reggersi in piedi.
Cadde sulle ginocchia e le fiamme dorate che lo ricoprivano si spensero.
Si stava arrendendo. Dopo tutti quegli anni di lotte e sacrifici, dai quali aveva solamente raccolto disperazione, rovina e morte, il Saiyan aveva deciso di gettare la spugna.
Non ce la faceva più.
"Mi dispiace" mormorò all'improvviso Gohan.
Per un attimo non vide più il corpo di Trunks davanti a se, ma quello di Piccolo.
"Mi dispiace" ripeté. Stavolta più forte.
Il corpo di Piccolo prese le sembianze di quello di suo padre, Goku, stroncato da una malattia cardiaca molti anni prima.
"Papà, perdonami. Non sono riuscito a salvarli. Non sono riuscito a difenderli, a difendere la Terra. Ho fallito."
Percepì nell'aria che i due Cyborg si erano lanciati all'attacco e si preparò ad abbracciare la Morte. Presto sarebbe stato tutto finito. Chiuse gli occhi, sperando che il tutto sarebbe finito in fretta.
 
Riaprì gli occhi. Non si trovava più ad Orange Town, e non era neanche più in ginocchio davanti al cadavere di Trunks. Se per questo, non era neanche in ginocchio ma in piedi. Era morto? No, impossibile.
Percepiva molto lontano il Ki di sua madre, di suo nonno, di Bulma, del maestro Muten e di tanti altri. Era sicuro che loro fossero ancora vivi. E poi i Cyborg lo avrebbero fatto soffrire prima di ucciderlo. Non se la sarebbe cavata con una morte rapida, lo sapeva bene.
Quindi no, non si trovava nell'aldilà. Però, ovunque fosse quel posto, sarebbe potuto sembrare a chiunque l'altro mondo, a primo impatto.
Era strano. Sembrava di essere sulla cima dei Monti Paoz ad ammirare il tramonto più bello mai visto. Il fatto strano è che, lì dove ci sarebbe dovuto essere il terreno, non c'era nulla. Gohan fluttuava nel nulla. E questo nulla era di color arancio tramonto. Era tutto troppo strano!
Ma che cavolo stava succedendo?
E poi lo vide. Lo vide arrivare (anzi, fluttuare) verso di lui. Non lo vedeva da 15 anni.
"Che stai facendo, Gohan?" chiese Goku.
"Papà... io... ho fallito. Mi dispiace. Non sono riuscito a proteggere nessuno." disse Gohan, con un misto di angoscia, tristezza e una punta di rabbia.
"Fallito? No, figliolo. Non hai ancora fallito. Ricordi perché lottiamo? Ricordi perché si sono uniti i Guerrieri Z? Te lo ricordi Gohan?" Goku aveva parlato con voce calma.
"S-Si sono uniti per... per difendere la Terra e l'Umanità... da ogni minaccia." Rispose Gohan tremante.
"Esattamente. Finché la Terra e l'Umanità saranno in pericolo, i Guerrieri Z, non importa chi o quanti siano, dovranno lottare. E non importa neanche contro chi. Che siano i Saiyan, l'Impero di Freezer o i Cyborg.  Dovranno lottare, fino alla fine. Anche per difendere un solo singolo umano." Goku continuò a parlare con tono calmo, ma Gohan percepì una nota di rimprovero nel tono del padre.
"Devi lottare Gohan. Non puoi arrenderti. Pensa alla mamma e al nonno, al Maestro Muten, a Bulma e a tutti gli altri. Vuoi abbandonarli così?" Più andava avanti e più la voce di Goku si riempiva di rabbia.
Stranamente, Gohan sentì crescere quella  stessa rabbia anche in sé stesso.
"Pensa a come hanno ucciso Piccolo, Tenshinhan, Jiaozi, Crilin, Yamcha, Vegeta ed ora anche Trunks. Vuoi che siano morti invano?" Aveva ripreso Goku, cominciando ad alzare il volume della propria voce sempre di più dopo ogni parola.
"VUOI LASCIARGLIELA PASSARE LISCIA?! VUOI DARGLIELA VINTA COSI'?!" Ormai urlava e la sua voce rimbombava nella testa di Gohan.
"NO!" Urlò Gohan con Rabbia crescente. "Non lo permetterò! Non li lascerò vincere! Questa storia finisce qui!"
 
Riaprì gli occhi. Per un istante si ritrovò C-18 e C-17 a pochi centimetri di distanza. La ragazza lo stava per colpire al torace, il ragazzo alla schiena. Ma i loro colpi non andarono mai a segno.
"AHHHHH!" Urlò Gohan.
Intorno a lui ci fu una violenta esplosione che scaraventò via i due Cyborg e generò un profondo cratere tutt'intorno a lui. Le fiamme dorate lo riavvolsero, più raggianti di prima ed ad esse si aggiunsero anche varie scintille. Si sentiva più potente e più veloce. Si rese conto di aver raggiunto un livello che andava ben oltre quello del normale Super Saiyan. Ora poteva vincere.
 
I due Cyborg guardarono la scena sbigottiti. C-18, però, non si fece intimorire e con un movimento si preparò ad andare di nuovo all'attacco. Ma il Saiyan fu più rapido.
Gohan le si parò davanti e le assestò un pugno allo stomaco facendola piegare su se stessa. A questo seguirono una lunga serie di calci e pugni che si concluse con un calcio rotante del Saiyan che fece volare la ragazza dritto dritto verso quello che era stato il 'Tunnel dell'Amore' del Luna Park.
L'attimo dopo l'impatto C-18 non ebbe neanche il tempo di realizzare quello che era appena successo che Gohan si portò le mani alla fronte e urlò "Masenko!"
Dalle sue mani partì un raggio che colpì in pieno il Cyborg. Ci fu una violenta esplosione che fece tremare la terra.
Una volta posata la polvere a terra, Gohan rimase soddisfatto del suo operato.
C-18 era morta, e non avrebbe più fatto del male a nessuno.
 
Continua
 
ANGOLO AUTORE:
Ed eccoci alla seconda parte di questa mia primissima storia! Spero vi abbia soddisfatti.
Se vi è piaciuta fatemelo sapere con una recensione. Se non vi è piaciuta... fatemi sapere il perché! Con una bella critica costruttiva eh! @_@
Quello che dovevo dirvi ve l'ho detto quindi... Ciao!
P.S.
Il seguito arriverà a breve! Forse già domani. Al massimo Martedì 26. Stay Tuned!

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Capitolo 3
*** Atto 1 - Terza Parte - Una Vittoria Amara ***


Atto 1 - Terza Parte - Una Vittoria Amara
 

C-17 aveva paura. Per la prima volta nella sua vita da cyborg aveva paura. Non poteva credere che C-18 fosse stata sconfitta e distrutta, con una tale facilità per di più!
Per un momento pensò di scappare, ma si rese conto che sarebbe stato inutile. Quel maledetto d'un Saiyan era diventato velocissimo!
Decise quindi, per la prima volta, di scatenarsi al 100%. L'avrebbe fatta pagare a quel bastardo per aver ucciso sua sorella!

 
C'era riuscito. Dopo 14 anni di battaglie... aveva ottenuto una prima vera e propria vittoria! Gohan non poteva crederci!
Ma non c'era tempo per festeggiare. C'era un'altro nemico ancora in piedi.
E poi sentiva che il suo corpo non sarebbe riuscito a reggere ancora per molto: non era allenato a sufficienza per reggere tutta quella straordinaria potenza.[1] Doveva concludere il combattimento con C-17 e doveva farlo alla svelta.
Si voltò verso il cyborg e notò che quest'ultimo aveva impressa sul viso un'espressione terribile: un misto tra rabbia, odio e disperazione.
'Bene.' Pensò Gohan. 'Almeno non dovrò rincorrerlo: sarà lui a venire da me'.

 
Erano a circa 15 metri di distanza. Si scrutavano con aria truce e ostile l'un l'altro, ma nessuno dei due faceva un singolo movimento. La tensione era percepibile nell'aria e, quando si arrivò al punto di rottura, fu C-17 a fare la prima mossa.
"MUORI!" Urlò il ragazzo-cyborg.
Si catapultò all'attacco senza neanche una vera e propria tattica o strategia talmente era completamente fuori di sé.
Cercò da prima di assestare vari pugni e calci a Gohan, il quale respinse ogni assalto senza troppi problemi. Allora il cyborg optò per i Ki-Blast; ma anch'essi, purtroppo per lui, ebbero scarsi risultati.
La situazione, insomma, era la seguente: C-17 attaccava con un pugno, Gohan lo bloccava e gliene dava uno a sua volta. C-17 attaccava con un calcio, stessa cosa di prima. Il cyborg allora tentava con un Ki-Blast, Gohan lo rispediva al mittente. Vista da fuori, sarebbe potuta sembrare una bella scenetta comica, ma quella situazione di comico non aveva nulla, purtroppo.
Andarono avanti così finché Gohan, approfittando della difesa aperta del cyborg, lo colpì con un calcio in pieno petto rispedendolo a 15 metri di distanza.
 

C-17 si ritrovò sdraiato per terra con la faccia verso l'alto e, cercando di rialzarsi, cominciò a vomitare sangue. Gohan gli aveva assestato proprio un bel calcio.
Riuscì a mettersi in piedi a fatica e, nel mentre, sputò fuori tutto il sangue che gli inondava la bocca.
Dopo essersi pulito alla bell'e meglio, ricominciò ad osservare il proprio avversario da lontano. Sentì, all'improvviso, il suo corpo tremare dal dolore e dalla paura: non ce l'avrebbe fatta e lo sapeva bene. Stava combattendo al 100% e non riusciva a fargli nulla. Gli venne follemente in mente di distruggere, o almeno minacciare di distruggere, il pianeta se non l'avesse lasciato andare; ma scartò subito l'idea. Gohan era molto più rapido di lui e probabilmente l'avrebbe fermato in tempo. Per non contare il fatto che, se avesse distrutto veramente il pianeta, sarebbe morto anche lui con esso.
Alla fine decise di fare appello al buon cuore del Saiyan: avrebbe chiesto pietà e perdono e poi, una volta sicuro che gli fossero concesse, l'avrebbe attaccato alle spalle. Colpire quando meno se l'aspettava, era questa la sua unica possibilità di scamparla.
"P-Pietà!" disse col tono più impaurito che riuscisse a simulare.
 

Il cyborg si era rialzato e lo stava osservando da un paio di minuti. Gohan rimase fermo ad attenderlo; ma vedendo che il cyborg non muoveva un muscolo, decise di non aspettare oltre e di attaccarlo. Non poteva più perder tempo: sentiva le energie cominciare ad abbandonarlo e capì che doveva concludere la questione al più presto.
Fece un passo verso il cyborg, quando quest'ultimo cominciò a parlare.
"P-Pietà" lo sentì dire. "Per favore pietà. Mi dispiace. Mi arrendo, non voglio più combattere! Me ne andrò! Non sentirai più parlare di me! Per favore! Per favore pietà!"
Gohan si bloccò.
Pietà? Come poteva chiedergli una cosa del genere?! Dopo tutto quello che avevano fatto!
"Pietà?!" Urlò il Saiyan stringendo i pugni ed abbassando lo sguardo verso il terreno.
"Voi due ne avete mai avuta?!" continuò con crescente rabbia e continuando a guardare a terra.
"Avete avuto pietà per Piccolo, per Vegeta, Yamcha, Tenshinhan, Jiaozi, Crilin, o per tutti i milioni di persone innocenti che avete ucciso in tutti questi anni?! Ne avete avuta per loro?!" continuò ancora.
"P-Perdonami!" C-17 non si arrese, ma avrebbe dovuto. Quell'ultima supplica fu il suo ultimo grande errore.
"PERDONARTI?!" Gohan urlò con tutto il con tutto il fiato che aveva in gola.
C-17 si rese conto del suo errore ed alzò il braccio sinistro pronto a lanciare un Ki-Blast, ma non ne ebbe il tempo e l'opportunità.
Nel momento in cui il cyborg alzò il braccio, Gohan si precipitò in avanti verso di lui e con la mano destra gli stritolò l'avambraccio così forte da rompergli le ossa.
"IO NON..." Cominciò il Saiyan cominciando ad alzare lo sguardo.
"...TI PERDONERO'..." Continuò ad alzate lo sguardo. Stava per incontrare quello del cyborg.
"...MAI!" Concluse Gohan incontrando gli occhi azzurri di C-17. Non vide altro che terrore impresso in quelle bellissime iridi azzurre.

 
Non era riuscito a vederlo arrivare. Aveva sentito la sua mano stritolargli l'avambraccio e rompergli le ossa.
Fece in tempo solo a guardarlo dritto negli occhi verdi e vedere al loro interno pura e semplice rabbia.
Dopo questo, vide il gancio sinistro di Gohan a pochi millimetri dal proprio viso. Poi non vide e non sentì più nulla.[2]

  
Gohan lo colpì con un gancio sinistro al viso e lo atterrò con tanta forza bruta da sbriciolare il terreno intorno a loro.
Dopo un po' si rese conto di aver il pugno incastrato nel terreno e per un attimo pensò di aver mancato C-17. Dopo, però, si rese conto di quello che aveva veramente fatto: aveva spappolato e disintegrato completamente la testa del cyborg; uccidendolo sul colpo.
Si rialzò e scrutò a lungo il corpo del cyborg morto. Dopo un po' lo colpi con un Ki-Blast abbastanza potente da polverizzarlo: non voleva correre rischi.
Si lasciò andare e "spense" il Super Saiyan. Era sfinito.
Si voltò e andò alla ricerca del corpo di Trunks. Quando aveva sprigionato tutta quella potenza, l'esplosione che aveva provocato aveva fatto volar via il corpo del giovane Saiyan ma per fortuna riuscì a trovarlo subito. Una volta trovato il corpo, lo mise su una pila di macerie e si allontanò. Prima di andare doveva assicurarsi che non ci fossero sopravvissuti nel Luna Park.

 
Fece il giro del Luna Park e del quartiere dove esso si trovava ma non trovò altro che numerosi cadaveri tra le macerie. Si rese conto che non avrebbe trovato che rovina e morte in quella parte della città, così decise di prendere il corpo di Trunks e ritornare a Città dell'Ovest. Prima di partire, però, percepì due Ki molto deboli non molto lontano da lui. Si diresse nella loro direzione e trovò una giovane donna dai capelli neri, ferita ad una gamba, in ginocchio vicino ad un uomo dalla bizzarra capigliatura. Quest'ultimo era disteso per terra privo di sensi e, notò Gohan, l'uomo respirava a mala pena.
"Papà! Avanti papà resisti! Qualcuno arriverà!" stava dicendo la donna.
Si ricordò solo adesso dei due Senzu che aveva. Che stupido! Avrebbe potuto utilizzarli per riprendere le energie durante lo scontro e, magari, sarebbe riuscito a controllare meglio anche la sua nuova trasformazione!
Fortuna voleva che avesse vinto ugualmente.
Gohan si avvicinò all'uomo e, con delicatezza, gli fece inghiottire uno dei due Senzu che aveva. Dopo pochi attimi l'uomo si riprese completamente ed riaprì gli occhi.
"Che cosa gli hai fatto?" Chiese stupita la donna dai capelli neri. Vista da vicino, ad occhio e croce, lei e Gohan dovevano avere la stessa età.
"Una medicina 'speciale' " Si limitò a rispondere Gohan, con tono gentile e triste al tempo stesso. Spezzò a metà l'altro Senzu che aveva e ne porse una metà alla donna. "Tieni. Dovrebbe bastare a chiudere la ferita che hai alla gamba." e così dicendo mangiò l'altra metà che aveva riservato per se. Anche la donna mangiò il suo mezzo Senzu e, come le aveva detto Gohan, la ferita le si richiuse. Le sembrò un miracolo.
Li guardò un'ultima volta prima di dirigersi verso la pila di macerie dove aveva lasciato Trunks. 
"Aspetta." Questa volta era stato l'uomo capigliatura bizzarra a parlare. "Li hai battuti vero? Ce l'hai fatta, non è così? Sono morti?" Aveva chiesto.
"...sì." Rispose Gohan.
L'uomo gli si avvicino mettendogli una mano sulla spalla e gli disse "Grazie".
Gohan fissò a lungo prima lui e poi la donna prima che il pensiero del corpo di Trunks abbandonato tra le macerie gli ripiombasse in mente. Fece un cenno con la mano a mo' di saluto e se ne andò per la sua strada.
 

Dopo aver recuperato il corpo del suo allievo cominciò a volare verso Città dell'Ovest. Non voleva pensare alla reazione che avrebbe avuto Bulma e sapeva benissimo che non l'avrebbe mai perdonato.
Aveva vinto ma aveva perso quasi ogni cosa.
Mentre volava verso occidente decise che si sarebbe sottoposto ad un allenamento durissimo ed estenuante; non avrebbe permesso a nessun'altro di portagli via i suoi cari e di minacciare la Terra e l'Umanità.
 
Intanto altrove
In un laboratorio sotterraneo nascosto a Nord del Mondo, un potentissimo computer, appartenuto ad uno scienziato del Fiocco Rosso, stava analizzando e processando incessantemente.
Se qualcuno si fosse trovato lì, avrebbe potuto udire una voce robotica dire:
"COMPLETAMENTO PROGRAMMA AL 98,9%. TEMPO STIMATO PER IL COMPLETAMENTO TOTALE: 5 ANNI."
 
FINE ATTO 1!
Continua con l'Atto 2
 
ANGOLO AUTORE:
Siamo arrivati alla fine... solamente dell'Atto 1 però! La storia non è mica finita qui! Le avventure di Gohan andranno ancora avanti. Spero che questo finale di "stagione 1" vi abbia soddisfatto. Lasciate una bella recensione se vi va. Se non vi ha soddisfatto o se avete qualche consiglio di qualsiasi natura, MAGNMA...eh no cioè... fatemelo sempre sapere, tramite recensione ovviamente XD.
Saluti!
 
 
[1] Vi verrà da domandarmi: "Ma Gohan non è abituato a reggere tutta questa potenza, dopo 14 anni di battaglie?"
Okay, sarò franco con voi: forse questa cosa qui è tirata un po' per i capelli. Però una spiegazione ce l'ho!
Più o meno. Ma non la scriverò ne qui nelle note ne all'interno della storia. Se volete, nelle vostre recensioni, fatemela pure questa domanda! Cercherò di illustravi la mia ipotesi, su tutta questa faccenda, il più chiaramente possibile.
[2] Tutta questa sequenza di battaglia è ripresa e "rielaborata" da un'altra battaglia presente in My Hero Academia. Siccome potrebbe essere spoiler, evito di scrivere di che battaglia si tratti. Ma vi sfido: avete capito da quale battaglia è ripresa?

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Capitolo 4
*** Atto 2 - Prima Parte - Una nuova vita... ***


Atto 2 - Prima Parte - Una nuova vita...
 
Settembre Anno 788
 
Si trovava in piedi vicino ad un cratere in una pianura a valle di una serie di colline. Molto lontano vedeva una catena montuosa con le montagne innevate, ed ancora più lontano, dietro la catena montuosa, sapeva esserci Città dell'Est.[1]
Si ricordava bene quel luogo. Era dove suo zio Radish era atterrato tanti anni prima. Si ricordò con orrore di quando il Saiyan lo rinchiuse all'interno della sua navicella monoposto. Rimase lì per ore.
Scosse la testa per scacciare quei pensieri. Non era il momento di perdersi in vecchi ricordi, specialmente in ricordi orribili come quello.
Aveva degli avversari contro cui combattere e non poteva distrarsi. E, nel momento esatto in cui si mise in guardia, gli avversari arrivarono.
Lo attaccarono in quattro: due da davanti e due da dietro.
"Prendiamolo ragazzi!" disse uno dei quattro. "Sì!" risposero in coro gli altri tre.
"AHHH!" urlò Gohan, sprigionando una barriera invisibile che respinse un calcio volante, due pugni e una gomitata. I quattro avversari furono costretti ad arretrare, ma non si diedero per vinti.
"Yamcha, A destra! Crilin, A sinistra! Jiaozi bloccalo da dietro con i tuoi poteri psichici!" disse uno dei tre avversari, quello con tre occhi.
"E tu Tenshinhan? Resti a guardare?" lo prese in giro Gohan.
"Non ci sottovalutare!" gli rispose il guerriero, mettendo le mani a forma di triangolo. "Shin Kikoho!" urlò.
Nel frattempo alle sue spalle Jiaozi cercava di bloccarlo con i poteri psichici, con scarsi risultati.
A sinistra e a destra sentì le voci di Yamcha e Crilin urlare "Kamehameha" e con la coda dell'occhio vide due raggi energetici piombargli addosso da entrambi i lati.
Gohan rimase fermo a fissare Tenshinhan fino all'ultimo. Solo quando i tre attacchi arrivarono sul punto di colpirlo, li schivò.
Con la supervelocità si parò dinanzi al piccolo Jiaozi e lo liquidò con un Ki-Blast, e tentò di fare lo stesso con Yamcha, Crlin e Tenshinhan. Col primo ci riuscì ma gli altri due non si fecero fregare.
Tenshinhan e Crilin riuscirono a schivare per un pelo i suoi colpi; ma quando si fecero avanti insieme Gohan ne approfittò e li stese, con due colpi al collo, entrambi.
I corpi di tutti e quattro i guerrieri scomparvero diventando fumo.
 
Gohan rimase a fissare il punto in cui erano "sfumati" i suoi defunti compagni e rifletté ad alta voce: "Non ho avuto neanche avuto bisogno del Super Saiyan per batterli. Sto migliorando, ma non è abbastanza!".
"Eh già." Sentì queste parole prima che qualcuno lo colpisse alle gambe facendogli perdere l'equilibrio. Cadde a terra e non riuscì ad individuare chi fosse stato a colpirlo.
Da dietro gli arrivò un altro colpo, stavolta alla nuca. "Ahi!" si lasciò sfuggire Gohan.
"Non distrarti!" gli urlò un'altra voce, molto familiare.
Si rialzò e si girò di scatto alzando un pugno cercando di colpire il suo assalitore; ma colpì il nulla. Chiunque fosse stato ad assalirlo si era già volatilizzato.
"Dove guardi?" Disse un'altra voce, anch'essa molto familiare. Un'altro colpo alla nuca lo stese.
"Ora basta!" urlò pieno di frustrazione Gohan. Generò una violenta esplosione tutt'intorno a se per far allontanare i suoi aggressori.
"Va bene, va bene. E scontro frontale sia". Gohan udì queste parole prima di veder materializzarsi a 10 metri di distanza prima Piccolo, poi Vegeta ed infine suo padre Goku.
"Che dici mezzosangue, 'sta volta ci batti?" disse il principe dei Saiyan.
"Ma certo!" gli rispose Gohan trasformandosi in Super Saiyan. Goku e Vegeta lo imitarono.
'Tre contro uno. Sarà dura!' pensò Gohan prima di lanciarsi all'attacco.
 
 
Stavano combattendo da un quarto d'ora ormai e Gohan era riuscito a malapena a tener testa a tutti e tre. Se fosse stato un incontro uno contro uno, li avrebbe battuti facilmente; ma in un tre contro uno la faccenda era più complicata da gestire.
Aveva eliminato Piccolo rapidamente, ma aveva comunque sprecato molta energia. In più Goku e Vegeta insieme sembravano imbattibili: avevano una coordinazione ed una capacità di adattamento strabilianti, e in più non gli concedevano spazi.
"Ti stai infiacchendo!" lo rimproverò Vegeta mentre gli assestava una gomitata alla schiena.
"Ha ragione figliolo, sei più lento dell'ultima... volta!" gli disse Goku assestandogli un calcio allo stomaco.
Gohan si piego in avanti e sputò sangue. "Ah, sì? Lo vedremo!" disse rialzandosi e cominciando a salire verso il cielo rapidamente.
"Evitate questo!" disse il Saiyan mezzosangue, creando una sfera energetica e lanciandola verso il terreno.
I due Saiyan a terra rimasero a fissarlo mentre preparava e lanciava l'attacco, sorpresi e spiazzati dalla velocità con cui si era mosso.
"Cavoli!" Disse Goku.
"Merda!" Imprecò Vegeta.
I due guerrieri cercarono di opporre resistenza, ma fu tutto inutile. La sfera, infatti, li costrinse pian piano ad arretrare finché Gohan non lanciò un Ki-Blast che la fece esplodere. L'esplosione colpì in pieno i due Saiyan, che vennero polverizzati completamente.
'...ho vinto. Ma non ci sono riuscito, neanche questa volta. Non ho raggiunto quel livello... maledizione!' pensò Gohan, poco soddisfatto del suo operato.
"Ragazzo... ?" sentì una voce chiamarlo.
"Maestro?" rispose alla voce e dopo un po' decise di abbandonare la sessione di allenamento mentale.
Riaprì gli occhi e ritornò alla realtà.
 
Si trovava in posizione Sukhasana[2] fuori la Kame-House sospeso a mezz'aria a pochi centimetri dal terreno, rivolto verso il mare. Si voltò verso la casa e vide il maestro Muten, seduto su una sedia da spiaggia, fissarlo di traverso; sembrava leggermente preoccupato.
"E' successo qualcosa?" chiese Gohan.
"Beh..." disse Muten indicando con l'indice un punto poco più avanti di dove si trovasse Gohan.
Il Saiyan si voltò nella direzione indicatagli e si rese conto del perché il vecchio maestro l'avesse richiamato: tutti'intorno a lui la sabbia aveva preso ad alzarsi di qualche metro da terra ed aveva iniziato a volteggiare. Verso riva, inoltre, le onde avevano smesso di esaurirsi sulla spiaggia e l'acqua aveva preso ad infrangersi, contro quello che sembrava essere un muro invisibile, molto prima di arrivare a riva.
Si rese conto di non essere riuscito a trattenere il suo Ki nel mondo reale; si era lasciato andare troppo nella battaglia mentale.
"Oh... hehehehe scusi. La prossima volta starò più attento." disse Gohan sorridendo e ridacchiando, cominciando a "rilassare" il Ki.
La sabbia si riposò a terra e l'acqua salata del mare ricominciò a bagnare la riva. Anche Gohan prese a perdere quota fino a poggiarsi delicatamente sul terreno sabbioso.
"Bene... e quindi? Hai ottenuto nuovi risultati?" gli chiese Muten ritornando a leggere una rivista sconcia.
"Niente di che. Ho vinto ma ho avuto comunque difficoltà con papà, Piccolo e Vegeta." rispose il guerriero.
"E Freezer?" chiese il maestro, senza alzare lo sguardo dalla rivista. Gohan notò che al vecchio cominciava a colare un po' di sangue dal naso.
"Pensavo che in cinque, con quel livello, mi avrebbero messo troppo in difficoltà ed ho preferito non combattere con lui e suo padre. Alla prossima sessione aggiungerò anche loro." rispose il Gohan.
"Ottimo, stai migliorando ragazzo; ma non avere fretta. Cerca di non perderti nella tua ossessione di raggiungere questo 'Super Saiyan di secondo livello' come successo tre anni fa. Finiresti per peggiorare di nuovo." disse il vecchio mettendo via la rivista e pulendosi il sangue dal naso con un fazzoletto.
"Sì!" affermò con decisione il Saiyan.
 
In realtà, Gohan avrebbe preferito allenarsi da solo, al suo ritmo, come aveva fatto per cinque anni dopo aver battuto i cyborg. Nei primi tre anni si era allenato duramente e costantemente, raggiungendo un livello di potenza incredibile. Tale livello, non essendo quel livello, non gli bastò e nei successivi due anni si allenò ancora più duramente. Paradossalmente i risultati furono negativi. Più si impegnava a raggiungere quel livello, più se ne allontanava.
Fu allora che decise di prendersi un anno di riposo e di aiutare varie ditte edilizie per la ricostruzione di varie città in giro per il globo[3]. Riuscì anche a mettere da parte un bel po' di Zeni per mantenere se stesso e la madre, tra l'altro.
Aveva poi deciso di ritentare con gli allenamenti e nei quasi ultimi due anni si allenò sotto la guida esperta del maestro Muten. Gli allenamenti con quest'ultimo non lo fecero migliorare molto in quanto a potenza, ma migliorò notevolmente in quanto a tecnica.
 
"Oh, e col tuo allievo? Come va? Sta migliorando il ragazzo?" aveva chiesto all'improvviso Muten.
L'allievo a cui Muten si riferiva era in realtà un'allieva, precisamente una giovane donna di nome Videl. Gohan l'aveva incontrata ed aiutata otto anni prima ad Orange Town, poco dopo l'ultima battaglia contro i cyborg. Dopo quel giorno Gohan la incontrò una seconda volta cinque anni più tardi a Città dell'Est, mentre collaborava con varie ditte per il progetto di ricostruzione mondiale.
Videl lo riconobbe subito quel giorno, invece Gohan ci mise un po' a ricordarsi di lei.
"Ma come non ti ricordi? Era Dicembre di cinque anni fa! Il giorno in cui sono morti i cyborg... insomma non puoi non ricordatene! Li hai distrutti tu! Hai anche salvato la vita a mio padre." aveva insistito la giovane donna. "Per favore insegnami! Voglio che tu mi insegni a fare quelle cose! Quelle magie o come vuoi chiamarle! Per favore! Fammi diventare forte come te! Voglio essere anch'io capace di combattere contro esseri del genere e difendere i miei cari."
Alla fine Gohan si lasciò convincere da Videl e cominciò ad allenarla. Fu proprio grazie a Videl che a Gohan tornò la voglia di allenarsi. Inizialmente aveva intenzione di portare anche lei dal Maestro Muten, ma poi ci aveva ripensato a causa dell'ossessione di quest'ultimo per le giovani ragazze e donne carine; e Videl, Gohan dovette ammetterlo, era veramente carina. Addirittura arrivò al punto tale di mentire al vecchio dicendogli che non stava allenando "una" allieva ma bensì "un" allievo.
"Sì, lei... oh... cioè lui, lui! Lui sta migliorando e anche parecchio!" rispose in fretta Gohan, dopo il lapsus iniziale.
"E' migliorato specialmente nella tecnica del Galleggiamento e nel controllo del Ki. Non è arrivato ancora a sprigionare una gran quantità di energia combattiva, ma non gli manca molto." continuò il Saiyan.
"Bene, molto bene. Beh direi che per oggi abbiamo finito, puoi andare ragazzo. Ci vediamo settimana prossima e non dimenticarti di esercitati!" esclamò Muten.
"Alla prossima allora" disse Gohan facendo un cenno con la mano a mo' di saluto.
Fece per alzarsi in volo ma si bloccò quando si ricordò di non aver chiesto una cosa al vecchio.
"Maestro Muten prima che vada volevo farle una domanda."
"Chiedi pure."
"Ha... ha avuto... ha avuto contatti con Bulma di recente?" Gohan parlò con indecisione iniziale, quasi come se si vergognasse a fare quella domanda.
"No figliolo, non ho contatti con Bulma da... dal funerale di Trunks."
Al solo sentire le parole di Muten, a Gohan venne in mente il giorno del funerale del suo ex allievo.
 
Il giorno stesso in cui sconfisse i cyborg riportò il corpo di Trunks da Bulma. La reazione di quest'ultima, in un primo momento fu semplicemente di tristezza ed angoscia; poi, però, mutò e divenne una tempesta, non di tuoni e fulmini, ma di rabbia e di odio. Ed, essendo morti i due cyborg, l'unico parafulmine rimasto era il povero Gohan.
Due giorni dopo, durante il funerale del giovane Saiyan, Bulma lo accusò di essere lui la vera causa della morte del figlio.
"Gli hai fatto credere di essere abbastanza forte! Lo hai portato tu a questa fine" gli aveva strillato contro.
Gohan cercò di farla calmare e ragionare, così come i suoi amici e parenti, ma Bulma non volle sentir ragioni.
Da quel giorno si isolò dai suoi parenti, dai suoi amici e dal mondo intero. La morte del figlio l'aveva sconvolta psicologicamente.
Gohan per molti giorni cercò più volte di riappacificarsi con lei, ma veniva evitato ed ignorato. Dopo molti tentativi decise di lasciar perdere e tornarsene a casa. Sperò che col tempo quella ferita potesse richiudersi, ma non ci contava troppo. La morte di un figlio non si supera neanche dopo eoni.
 
"Oolong e Pual sono andati a vivere a Città dell'Ovest." Riprese Muten, ridestando Gohan dai suoi ricordi. "Ogni tanto cercano di avvicinare i suoi colleghi di lavoro alla Capsule Corp. e di capire come se la passi; ma a detta loro Bulma è sempre schiva e rimane spesso rinchiusa nel suo laboratorio a fare chissà cosa." concluse il vecchio con tono triste e preoccupato.
Gohan decise di non voler indagare oltre sulla situazione e di andarsene. Aveva una sessione di allenamento con Videl e stava per fare tardi.
Di nuovo stava per volare via e di nuovo si fermò, sta volta fermato dal suo maestro.
"Uh, Gohan... vorrei farti anch'io una domanda, ecco... hai percepito un'aura particolare ultimamente?" gli chiese il maestro.
'Che domanda specifica' pensò Gohan. "No, perché?" chiese dopo aver risposto.
"No... nulla di che." disse il vecchio dopo aver fissato il figlio di Goku a lungo. "Devo essermi sbagliato. Beh... alla prossima allora" concluse Muten facendo con un cenno della mano congedando Gohan.
Il Saiyan fissò il vecchio per un po' prima di andarsene. Mentre volava verso nord, Gohan ripensò molto alla domanda che gli aveva posto Muten: "hai percepito un'aura particolare ultimamente?"
Aura particolare? Che cosa avrà voluto dire?
 
Continua
 
ANGOLO AUTORE:
Ed eccoci con l'inizio della "stagione 2". Lo so. E' venuto molto lungo questo capitolo, ma avevo bisogno di introdurre varie cose quindi... è andata così.
In teoria questo Atto 2 dovrebbe venire più lungo e complesso del suo predecessore, ma cercherò di non esagerare e di non portarlo troppo per le lunghe.
Vi invito, come sempre, a farmi sapere se vi è o non vi è piaciuto tramite recensione. Siate il più sinceri possibile!
Detto questo vi saluto.
Alla prossima!
 
[1] Lo ammetto: non ricordo bene se fosse così il luogo. Abbiate pietà se ho sbagliato la descrizione!
[2] Nome di una delle classiche posizioni che si fanno quando si medita. Googlate giovani lettori!
[3] Sì, proprio così. Dopo cinque anni gli umani non avevano ancora finito di ricostruirsi le città. Questo perché essendoci state parecchie morti, la manodopera scarseggiava. Fila il ragionamento, no? No? 

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Capitolo 5
*** Atto 2 - Seconda Parte - ...una nuova alleata... ***


Atto 2 - Seconda Parte - ...una nuova alleata...
 
Gohan volava verso nord immerso nei suoi pensieri ancora preso dalla domanda fattagli dal Maestro Muten.
'Aura particolare... a cosa si riferiva? A qualche demone? Oppure avrà percepito qualcuno di malvagio, forse qualche militante dell'ex esercito di Freezer, arrivato dallo spazio? No, impossibile. In entrambi i casi me ne sarei accorto anch'io.'
 
Arrivò dopo dieci minuti di viaggio e appena atterrò vide la sua allieva già lì che lo aspettava con braccia conserte e sguardo serio.
"Ehilà Videl! Buongiorno!" le disse Gohan, appena toccò terra.
"Sei in ritardo. Perché ci hai messo tanto?" rispose la donna, senza neanche ricambiare il saluto.
"Beh, ecco... la mia sessione di allenamento è durata un po' più di quello che mi aspettassi. Mi sono fatto prendere la mano! Hahahaha!" le rispose Gohan, mettendo una mano dietro la testa e distogliendo lo sguardo da Videl. Quando lo guardava con quello sguardo arrabbiato, con quei bei occhi blu, si sentiva un po' accaldato e a disagio.
Videl lo fissò per un po' prima di ricominciare a parlare.
"...va beh. Oggi che facciamo?" chiese.
"Oh beh... credo che tu effettivamente sia riuscita a padroneggiare sia l'arte del controllo del Ki che la tecnica del Galleggiamento. Credo che d'ora in poi possiamo concentrarci sul migliorare la tua tecnica di combattimento... anche se.. forse..."  cominciò Gohan, interrompendosi verso la fine.
"Forse?" chiese Videl impaziente, vedendo che l'altro non accennava a riprendere.
"Forse è caso di metterti alla prova." concluse Gohan
"Alla prova? Tipo un test?" chiese la donna.
"Esattamente! Voglio accettarmi che tu sia in grado di volare alla perfezione." affermò Gohan con un sorriso.
"E cosa vuoi che faccia? Il giro del mondo?" chiese Videl con sarcasmo; il quale, però, non venne percepito da Gohan.
"Ma mi leggi nella mente? E' esattamente quello che stavo per dirti di fare!" le rispose il Saiyan.
"Cosa?! Vuoi veramente che giri intorno al mondo?" chiese stupita Videl.
"Eh già." rispose ancora Gohan.
"Ma... sei sicuro che io possa farcela?" chiese ancora Videl, dubbiosa. Non aveva mai percorso una simile distanza.
"Ma certo! Non dovrai fare altro che seguirmi. Ora basta domande e cominciamo!" affermò il Gohan, cominciando a prendere quota.
"Ehi, aspettami!" gli urlò dietro Videl, prendendo quota e cominciando a volare; cercando di raggiungere il suo maestro.
 
Ci misero mezz'ora circa a fare un giro completo intorno al pianeta. Gohan notò che Videl, seppur a fatica, era riuscita a tener testa alla sua gran velocità. Poco dopo aver sorvolato Città dell'Est cominciarono a scendere verso terra fino ad atterrare in un area disabitata, poco distante da Orange Town, che utilizzavano come base per i propri allenamenti.
"Brava! Ci sei riuscita!" si complimentò Gohan, appena furono atterrati.
"S-Sì. Ce l'ho fatta." gli rispose Videl, piegata su se stessa e con un po' di fiatone. Non era ancora abituata a volare ad una così alta quota per così tanto tempo.
"Bene, per oggi credo vada bene così." disse Gohan
"No! Non ancora!" affermò Videl, raddrizzandosi. "Dobbiamo ancora fare una cosa: voglio che mi affronti. Voglio combattere contro di te."
"Cosa?! Ma sei sicura?" rispose stupito Gohan.
"Sì. Se non combattiamo non saprò mai di cosa sono veramente capace." disse Videl risoluta e mettendosi in posizione, pronta a combattere.
Gohan la fissò per un po' prima di prendere anch'egli la posa da battaglia.
"Va bene, ma faremo a modo mio." acconsentì Gohan.
"A modo tuo? Che vuoi dire?" chiese perplessa la donna.
"Voglio dire che non posso combattere sul serio con te, ma voglio comunque concederti la possibilità di metterti alla prova. Se riuscirai a darmi un solo calcio, pugno o se riuscirai a colpirmi anche con un singolo Ki-Blast avrai vinto la sfida." le propose il Saiyan.
"Va bene!" gli rispose la donna.
"Bene allora... via!" annunciò Gohan l'inizio dello scontro.
 
Appena Gohan diede il via, Videl gli si fiondò addosso col pugno destro alzato pronto a colpire. Gohan si spostò leggermente di lato per evitare il pugno e, una volta evitato, prese Videl per il polso destro e le piegò il braccio  portandoglielo dietro la schiena.
"E adesso che fai?" le chiese Gohan, dopo averla bloccata.
Videl per tutta risposta cercò di colpirlo col gomito sinistro. Gohan intercettò la gomitata e le bloccò anche quel braccio.
"Ti arrendi?" le chiese ancora.
"Col cavolo!" rispose la donna dando al proprio corpo uno slancio verso l'alto, cercando di effettuare una capriola all'indietro. Il tentativo di Videl andò a buon fine e Gohan fu costretto a liberale entrambe le braccia e a lasciarla andare.
Una volta libera Videl ritornò all'attacco con calci e pugni, ma Gohan schivò e respinse ogni assalto.
"Perché non contrattacchi?" chiese Videl, notando solo ora che il suoi maestro non aveva ancora cercato di colpirla.
"Perché altrimenti avrei già vinto." la provocò il Saiyan.
"Ah si?!" esclamò Videl furente lanciandosi di nuovo all'attacco.
In un primo momento sembrò che Videl volesse attaccare da sinistra, ma all'improvviso generò con la mano sinistra una piccola esplosione con un Ki-Blast la cui onda d'urto la spinse verso destra.
Gohan capì subito cosa la donna volesse fare: voleva fargli credere che lo avrebbe attaccato da sinistra per poi cambiare direzione e sorprenderlo a destra. Ma quello che Gohan non capì fu che anche il tentativo di sorprenderlo a destra fosse un diversivo.
Infatti Videl, subito dopo aver generato l'esplosione con la mano mancina, ne generò un'altra con la destra che la fece ritornare a sinistra.[1]
Gohan non fece nemmeno in tempo a capire quello che era appena successo, che si ritrovò il pugno di Videl a pochi centimetri dal viso. Il pugno lo colpì in pieno facendogli perdere l'equilibrio e scaraventandolo a terra.
 
"T-Ti ho preso... ti ho preso! Ho vinto!" urlò Videl.
"G-Già." ammise Gohan. L'aveva fregato, dovette ammetterlo. Era stata più furba di lui.
"Siiiii!" gioì la donna cominciando a salterellare felice sul posto.
"Bene. Direi che per oggi basta così. Mi raccomando però, continua ad esercitati anche sul volo." disse il Saiyan rialzandosi.
"Oh, certamente maestro." rispose la donna. E poi continuò "Ora che ci penso dovrebbe essere quasi ora di pranzo"
"Già. Beh io vado allora. Alla prossima." disse Gohan ma la donna lo trattenne ancora una volta per la maglia non lasciandolo andare.
"Aspetta! Perché non pranziamo insieme?" chiese Videl.
"C-Cosa?" chiese Gohan, non certo di aver capito bene.
"Ma si! Un pranzo." rispose Videl, con entusiasmo. L'aver vinto la sfida l'aveva messa di buon umore.
"Ok..." rispose Gohan titubante.
"Ottimo, seguimi. Conosco un posto ad Orange Town niente male." disse Videl cominciando a volare e facendo segno al Saiyan di seguirla il quale, ancora un po' titubante, le andò dietro.
 
Videl condusse Gohan in un piccolo bar in vicolo affollato poco distante dal centro città. Appena entrato, Gohan dovette ammettere che Videl aveva ragione: quel posto non era affatto male.
Era sostanzialmente un bar normale con tanto di bancone e qualche sedia e tavolino; ma in più aveva una piccola scala che portava al livello inferiore del locale. In tale piano c'era un'enorme stanza adibita a sala ristorante avente un gran numero di tavoli e sedie. Di lato c'era una porta che conduceva a quella che sembrava essere la cucina, dalla quale giungeva un odorino invitante di carne cotta.
Appena entrati in sala, quello che doveva essere il capo sala li fermò e fece cenno loro di avvicinarsi.
"Mi spiace signori, siamo pieni." disse loro, appena si furono avvicinati. "Provate al piano di sopra." concluse l'uomo, invitandoli a risalire al piano terra.
"Ma che cavolo. Speriamo almeno che non ci sia baccano di sopra." sbuffò Videl mentre risalivano la scala.
Per fortuna il piano terra, dove c'era il bar, non era molto affollato: c'erano si e no una decina di persone. Alcuni occupavano degli sgabelli vicino al bancone e se ne stavano a guardare la televisione appesa lì vicino, altri se ne stavano in piedi a sorseggiare il loro drink, oppure occupavano un tavolino.
Gohan e Videl, dopo aver ordinato alla cassa, occuparono un tavolino non molto lontano dal bancone dove venivano serviti i drink. Ordinarono una bistecca con patate entrambi e quando finalmente furono serviti, Gohan divorò la sua bistecca in poco meno di trenta secondi.
"W-Wow. Hai fame, eh?" gli disse Videl stupita, dopo che Gohan aveva ordinato il bis.
"Hehehe... vedi 'sta mattina ho dimenticato di fare colazione." le rispose Gohan ridacchiando.
Videl lo fissò sbalordita, mentre il Saiyan si ingozzava di patate e divorava la seconda bistecca che aveva ordinato. Gohan, ancora una volta, chiese il bis.
"Ma come..." cominciò Videl, ma venne interrotta da un urlo di rabbia proveniente dal gruppo di persone che si trovavano al bancone che fece sussultare sia lei che il Saiyan.
"Ma che fai?! Perché hai cambiato canale? Stavamo guardando tutti la partita!" sbraitò qualcuno.
"Già! La stavamo guardando!" concordò qualcun'altro, svogliatamente.
"Ehi! Non è mica colpa mia! Non ho cambiato canale; deve essere l'emittente ad aver interrotto la trasmissione." rispose loro il barista.
All'improvviso alla televisione iniziò la sigla di apertura del Telegiornale Nazionale seguita dalla comparsa di un mezzobusto che annunciò: "Interrompiamo la trasmissione per un edizione straordinaria. Misteriose sparizioni a Città dell'Ovest!"
A quelle parole Gohan scattò in piedi, facendo quasi rovesciare la sedia, e si avvicinò al televisore per sentire meglio.
"Colleghiamoci ora con Jim Wright, il nostro inviato sul posto, per saperne di più." aveva continuato il mezzobusto. La scena cambiò e ora la videocamera riprendeva un uomo occhialuto con una in giacca e cravatta.
" Qui Jim Wright. Ci troviamo nel quartiere periferico qui a Città dell'Ovest, non molto lontano dalla sede della Capsule Corp..." aveva cominciato a parlare il giornalista.
'Oh no... Bulma!' pensò Gohan.
"...la gente ha cominciato a sparire misteriosamente quest'oggi."
Effettivamente, notò Gohan, oltre che il giornalista non sembrava esserci nessuno in giro.
"Pare che molta gente si sia dissolta nel nulla lasciandosi dietro solo i propri vestiti." aveva continuato il giornalista. La telecamera cominciò ad inquadrare vari abiti sparpagliati a terra. Gli abiti sembravano appartenere, non solo a donne e uomini, ma anche a bambini. Al solo pensiero Gohan rabbrividì. Chi poteva fare una cosa del genere? Attaccare anche i bambini? A che scopo poi? Decise di indagare sulla faccenda. Chiuse gli occhi e si concentrò.
 
Ricercò il Ki di Bulma e lo trovò quasi subito.
'Oh, bene. Bulma è ancora viva' pensò Gohan, sollevato.
Poco più lontano di dove si trovasse Bulma, Gohan percepì due Ki isolati e molto distanti dagli altri.
'Devono essere il giornalista ed il cameraman' pensò.
Cercò a lungo un Ki negativo in quella zona del mondo, ma non percepì nulla.
All'improvviso, però, si rese conto che il Ki del cameraman diventava via via sempre più debole, fino a svanire completamente.
Gohan riaprì gli occhi e guardò il televisore e quello che sentì e vide gli fece accapponare la pelle. Qualcuno urlava. Urla strazianti arrivavano alle orecchie dei telespettatori. La telecamera era caduta a terra e ora si vedevano solamente i piedi e le gambe del giornalista tremare.
"C-Cosa sei?! C-Che c-cosa hai fatto?! No! Via da me! Aiuto!" stava strillando il giornalista.
Gohan non aspettò un secondo di più. "Vado a controllare che sta succedendo; tu rimani qui!" disse a Videl, la quale stava guardando il televisore scioccata.
Si precipitò fuori dal locale e prese il volo in direzione della Città dell'Ovest. Durante il tragitto aveva continuato a cercare il Ki della cosa che stava attaccando Città dell'Ovest, ma continuò a non percepire nulla.
E poi lo percepì.
Il Ki del giornalista, così come successo a quello del cameraman, era svanito nel nulla; e nell'istante esatto in cui era svanito, aveva percepito un Ki negativo... un Ki a lui molto famigliare... il Ki di...
'Freezer? No, non è possibile... Freezer e suo padre... loro sono morti! Papà li ha spazzati via entrambi! Che diavolo sta succedendo?' si domandò interiormente, senza trovare risposta.
'Hai percepito un'aura particolare ultimamente?' gli ritornò in mente quella strana domanda.
'Possibile...?' ma il pensiero si interruppe a metà. Era arrivato a destinazione.
 
Atterrò nel quartiere Sud-Ovest della città e gli si presentò davanti uno scenario da film dell'orrore. Al loro posto c'erano solo vestiti sparpagliati qua e là per la le strade e per i marciapiedi. Alcune auto erano abbandonate nel bel mezzo della carreggiata, ed al loro interno c'erano altri abiti. Inoltre, vicino ad alcuni abiti, c'erano vari fucili e pistole. 'Devono aver provato a difendersi' pensò Gohan.
Cominciò a girovagare per il quartiere silenzioso, ispezionando la zona; ma non trovò nulla che lo aiutasse a capire cosa fosse successo in quel luogo. Trovò solo vestiti, vestiti e ancora vestiti.
"Che fine ha fatto tutta questa gente?" urlò al nulla, sapendo che nessuno avrebbe potuto rispondergli.
Ma la risposta inattesa, invece, arrivò.
 
"Sono morti. Tutti morti." disse una voce bassa e roca, molto simile a quella di un vecchio malaticcio, proveniente da un vicolo buio.
Gohan si voltò di scattò in direzione della fonte di quella voce. "Chi c'è?" chiese cauto, non vedendo altro che buio in quel vicolo stretto, dove i raggi del sole arrivavano a stento o non arrivavano affatto.
Colui che aveva parlato strisciò fuori dall'oscurità del vicolo molto lentamente. Gohan ci mise un po' a mettere a fuoco quello che stava vedendo.
A primo impatto gli ricordò molto una fusione tra un essere umano ed un insetto.
L'essere, che aveva la "pelle" di colore verde chiaro con macchie verdi scure, aveva un corpo magro con braccia e gambe sottili. I piedi avevano tre dita ciascuno ed era dotato di due lunghe elitre. Inoltre sulla testa aveva una specie di corna disposte a V ed era dotato di una coda terminante in un pungiglione.
Aveva gli occhi rossi con le pupille verticali e sottili; come i rettili. La bocca, infine, non presentava labbra ed era situata su una sorta di muso striato.[2]
Era veramente rivoltante.
Gohan rimase a fissare quella cosa stupito per un po', fino a quando essa non parlò di nuovo.
"Finalmente ci incontriamo... Gohan!"

Continua 

ANGOLO AUTORE:
E rieccoci qui con un nuovo capitolo!
Prima di dirvi le solite cose faccio una piccola premessa: ho avuto molte difficoltà a concepire il capitolo, e non sono nemmeno totalmente soddisfatto di come è venuto. Avevo pensato anche di non pubblicarlo e cancellarlo, ma mi serviva un collante tra il capito precedente e quello successivo e non sono riuscito ad inventarmi nulla di meglio. Spero solamente che non vi abbia fatto troppo schifo.
Fatemelo sapere tramite recensione, dai!
Alla prossima!
 
[1] Okay. Qui forse non l'ho spiegata proprio bene, ma vi giuro che mi ci sono messo d'impegno per descrivere questa sequenza di combattimento il più chiaramente possibile.
[2] Sì, la descrizione è presa da Wikipedia. Volevo essere il più preciso e chiaro possibile.

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Capitolo 6
*** Atto 2 - Terza Parte - ...e una nuova minaccia! ***


Atto 2 - Terza Parte - ...e una nuova minaccia!
 
"Sono morti. Tutti morti..." Morti? Gohan non capiva. Se tutta quella gente era morta, dov'erano i cadaveri? Li aveva uccisi lui? O lei? Non capiva bene che sesso avesse quell'essere. In realtà non capiva che cos'era quell'essere.
"Finalmente ci incontriamo... Gohan!" Gohan... conosceva il suo nome!
Come faceva a sapere chi fosse? Non si ricordava di averlo mai incontrato prima. Tra l'altro, Gohan non era neanche famoso e conosciuto. Quando aveva sconfitto i cyborg, non se ne era preso il merito; pochissime persone sapevano che era stato lui. Inoltre, si era assicurato che nessuno di loro facesse diventare la notizia di dominio pubblico. In giro per il mondo si erano diffuse leggende e miti attorno al guerriero leggendario che aveva sconfitto quei due mostri, e c'erano addirittura persone che avevano cominciato a pensare che tale guerriero fosse lo stesso guerriero che aveva sconfitto Il Grande Mago Piccolo tanti anni prima.
 
"Come... come fai a conoscere il mio nome? Che cosa hai fatto a tutta questa gente? Che... cosa diamine sei?!" dopo la titubanza iniziale, le parole uscirono dalla bocca di Gohan senza che lui riuscisse a bloccarsi. Voleva sapere. Doveva sapere. Ma soprattutto voleva capire perché quell'essere verde...
"Perché hai un Ki così simile a quello di Freezer?!" concluse la lista di domande con rabbia e una punta di panico.
"Oh, hehehe... quante domande Saiyan..."
'Saiyan? Sa anche questo?!' pensò il figlio di Goku, nell'istante in cui l'essere pronunciò quella parola.
"Oh sì, so anche questo... e so anche tanto altro..." disse l'essere, rispondendo all'espressione sorpresa che aveva assunto Gohan.
"Facciamo così" riprese l'essere "se riesci a sopravvivere nei prossimi sessanta secondi... allora forse prenderò in considerazione l'idea di risponderti."
'Sopravvivere nei prossimi sessant...?' Gohan non fece in tempo a concludere il pensiero che l'essere gli si fiondò addosso con un pugno alzato.
Gohan fece appena in tempo ad alzare e disporre le braccia a X per proteggersi dall'attacco; ma l'essere continuò ad attaccare senza sosta sferrandogli prima una ginocchiata e poi un pugno in pieno viso.
Il colpo scaraventò il Saiyan indietro di qualche metro, ferendolo sanguinare al labbro inferiore.
"Vuoi giocare?" disse Gohan, dopo essersi ripulito in muso dal sangue. "E allora giochiamo!"
Strinse i pugni, fece crescere in sé la rabbia e scatenò il suo Ki. In un'instante i suoi capelli divennero biondi, le sue iridi divennero di colore verde e fiamme dorate lo avvolsero.
"Il Super Saiyan non ti servirà a nulla, ragazzo." disse l'essere, osservando Gohan con sguardo divertito.
'Super Saiyan?! Sa anche di questo?!' pensò ancora Gohan. 'Se conosce me così bene, è probabile che sappia anche di Muten, mia madre, mio nonno, Bulma... Videl! No! Devo assolutamente vincere!'
Con determinazione il Saiyan si mise in posizione e si fiondò verso il proprio l'avversario, riprendendo il combattimento.
 
A gran velocità Gohan si fiondò verso il suo avversario, ma quest'ultimo non dava segno di volersi scansare. Aveva preso, invece, la posa difensiva; pronto a ricevere Gohan.
Quando la collisione sembrava inevitabile, il Saiyan sembrò smaterializzarsi; lasciando dietro di sé solo la sua Immagine Residua. L'essere rimase sorpreso da tale mossa e non vide arrivare, alle sue spalle, un calcio roteante che lo colpì in pieno.
L'essere venne scaraventato in avanti con forza, ma riuscì rapidamente a roteare su se stesso ed a fiondarsi verso Gohan; il quale già gli stava andando addosso.
Questa volta la collisione avvenne. Fianco contro fianco. Quando i due si scontrarono, con una gran potenza, scatenarono una poderosa onda d'urto che fece tremare la terra. Inizialmente nessuno dei due sembrava prendere vantaggio e rimasero entrambi sospesi a mezz'aria; però, poi, l'essere cominciò a prendere terreno e Gohan fu costretto ad arretrare sempre di più. Il Saiyan, in qualche modo, riuscì a darsi uno slancio verso l'alto ed ad uscire da quella situazione, che stava diventando troppo svantaggiosa. L'essere, piuttosto che inseguirlo, rimase a fissarlo mentre saliva sempre più su.
Arrivato ad una certa altezza Gohan si fermò e rimase fermo ad aspettare il suo avversario; il quale decise di lanciare un Ki-Blast. Ma non verso Gohan, bensì verso il terreno. Quando il colpo energetico si schiantò al suolo, ci fu una violenta esplosione che fece alzare un gran polverone.
Gohan non capì subito le intenzioni dell'avversario e rimase spiazzato quando, dopo l'esplosione, il suo campo visivo si riempì di solo fumo e polvere generati da essa. Non si accorse che nel frattempo il suo avversario si era portato, a gran velocità, alle sue spalle; pronto ad attaccare. L'essere si portò in avanti e da dietro "abbracciò" Gohan, con braccia e gambe, bloccandogli ogni movimento.
"Hehehe, sei mio." sussurrò l'essere. La coda di quest'ultimo comincio a vibrare prima di alzarsi, raggiungendo l'altezza del viso di Gohan. Il Saiyan rabbrividì nel vedere quel grosso pungiglione così vicino.
"ADDIO!" urlò l'essere, prima di far saettare la coda verso il petto del guerriero.
"AHHHH" urlò Gohan, generando col suo corpo una potente esplosione di Ki. L'essere fu costretto a staccarsi dal corpo del Saiyan ed ad interrompere il suo attacco.
Dopo aver costretto l'essere ad arretrare, Gohan rimase per un po' a fissarlo prima di dire: "Il minuto è passato. Ora, prima che ti faccia fuori, risponderai alle mie domande?"
"...ma certo." acconsentì l'essere, dopo un po'. "Ma prima..." continuò "...voglio mostrarti una cosa."
L'essere portò le mani da un lato del corpo, facendole quasi congiungere, lasciando dello spazio vuoto a separarle.
"Kame..." cominciò a dire l'essere.
Dopo aver fatto questo, prese a concentrare il suo Ki all'interno di quello spazio vuoto, generando una sfera d'energia luminosa.
"... hame..." continuò l'essere.
Dopo che la sfera divenne abbastanza grande, l'essere protese le braccia in avanti e liberò un raggio energetico.
"...HA!" concluse, infine.
Il raggio si diresse verso Gohan, che lo deviò col solo braccio sinistro, in direzione dello spazio.
"Conosci anche la Kamehameha?! Ora basta! Dimmi chi sei!" disse Gohan furente.
"Va bene, va bene. Te lo dirò." rispose l'essere. "Io sono un cyborg creato dal Dottor Gelo."[1]
 
"Cyborg hai detto?" sussurrò Gohan, spiazzato dalla rivelazione.
"Esatto. Sono un cyborg creato con il solo e unico scopo di uccidere il Saiyan che porta il nome di Goku. Ma da quello che ho saputo... pare sia morto già da tempo." spiegò l'essere.
"Anche C-17 e C-18 erano dei cyborg, ma loro non emanavano Ki. Perché tu si? E perché è così simile a quello di Freezer e suo padre?" continuò a domandare il Saiyan.
"Ah, quindi i miei sospetti erano fondati: tu hai già incontrato C-17 e C-18. E da quel "erano" posso supporre che sia morti, giusto?" chiese l'essere, anche se era già consapevole della risposta.
"Già, proprio così. E sono stato io a distruggerli. Così come farò fuori anche te. Adesso finisci di rispondere alle mie domande; più parli, più tempo ti rimane da vivere." incalzò Gohan. C'erano ancora troppe cose non chiare in questa storia.
"Hahahaha, minaccioso il ragazzo! Ma non montarti troppo la testa! Se proprio lo vuoi sapere non sono un cyborg convenzionale..." cominciò a spiegare l'essere. "...bensì sono un Bio-Androide creato con la clonazione del DNA prelevato dagli esseri più potenti della Galassia... cinque esseri per essere precisi. Sono stato in fase embrionale per quasi vent'anni... e sono uscito dal laboratorio solamente tre anni fa." concluse l'essere.
"Scommetto" cominciò Gohan "che questi cinque esseri, da cui Gelo ha prelevato il DNA, sono Freezer, Re Cold, mio padre Goku e..." ormai stava cominciando a capire.
"Vegeta e Piccolo, esatto! E questo perché, oltre che uccidere Goku, il mio destino è quello di diventare l'essere più potente in assoluto nell'universo." concluse il Bio-Androide. "E a tal proposito, per raggiungere il mio obbiettivo finale avrei dovuto assorbire l'energia vitale di C-17 e C-18; così come ho fatto con tutte queste persone." disse indicando gli abiti sparsi in giro per le strade.
'Ecco cosa ha fatto! Li ha privati dell'energia vitale! Maledetto!' pensò Gohan, cominciando a stringere i pugni.
"Ma questo ormai non è più possibile..." cominciò a guardare un punto alle spalle di Gohan "...qui."
"Qui? Che intendi dire?" chiese il Saiyan, non capendo dove l'essere verde volesse andare a parare.
"Intendo dire che, dopo che ti avrò ucciso, dovrò fare un salto alla Capsule Corp..." rispose il Bio-Androide, con aria folle e delirante.
"Capsule Corp? E perché mai?!" disse Gohan, spiazzato dalle parole di quell'essere. "Che diavolo vuoi da Bulma?" concluse.
"Diciamo... che la signora Brief ha qualcosa che potrebbe tornarmi utile..."[2] spiegò divertito il Bio-Androide, senza entrare nei dettagli.
"Bene ora che ho risposto alle tue stupide domande poss..." ricominciò a parlare, ma venne interrotto da Gohan.
"Un'ultima cosa: come fai a sapere il mio nome? I due cyborg non avrebbero mai conosciuto il mio nome se non mi fossi presentato loro; non l'avrebbero mai saputo. Tu, invece, già lo sapevi. Come?" chiese Gohan, sapendo che quella sarebbe stata l'ultima domanda che il Bio-Androide gli avrebbe concesso di fare.
"Questo perché io sono stato concepito dalla mente del Dottor Gelo... ma sono stato programmato e sviluppato dal suo super-computer. E' grazie ad esso se so così tante cose. Mi ha detto tutto quello che c'era da sapere su Goku, sui suoi alleati e sui suoi amici... e nemici." spiegò per l'ultima volta l'essere. Poi aggiunse "Ora che ci penso, il computer non mi ha dato un nome... ma considerato tutto, credo che il nome Cell mi si addica, non credi?"
"Ho capito. Beh, grazie mille Cell per aver risposto a tutte le mie domande."
"Bene, concludiamo lo scontro, allora! AHHHH!" così dicendo, Cell cominciò a scatenare il suo Ki.
Gohan percepì il Ki di suo padre, di Piccolo, Vegeta, Freezer e Cold fondersi e sprigionarsi dal corpo del Bio-Androide.
L'essere raggiunse un livello di potenza impressionante, molto superiore a quello di qualsiasi altro avversario che Gohan avesse mai affrontato; ma...
"Che te ne pare, ragazzo? E questo è tutto merito dell'energia vitale che ho prelevato da tutte le persone che ho ucciso in questi tre anni! Hahahaha!"[3]
"Ho vinto." rispose Gohan, col sorriso sul volto.
"...C-Cosa hai detto?" chiese Cell, con tono sorpreso e preoccupato al tempo stesso.
Gohan, per tutta risposta, cominciò a sprigionare tutto il suo Ki, arrivando a superare molto presto il livello raggiunto da Cell.
"E posso andare anche oltre!" disse rilassando il Ki. Si mise in posizione, pronto a concludere la battaglia.
 
"Non è possibile! Come fai ad essere così forte?!" disse Cell in preda al panico.
"Arrenditi." disse semplicemente Gohan.
"...ha...haha...hahaha...hahahahahahaha! Arrendermi?! MAI!" rise Cell.
"Non sei stato attento, ragazzo! Ho detto che sono stato creato anche con le cellule di tuo padre! E sai qual è la qualità migliore che ho ereditato da lui?" chiese Cell a Gohan, senza aspettarsi che questi gli rispondesse.
"L'abilità di apprendere solamente osservando..." riprese Cell, cominciando a salire di quota e lasciando la frase a metà.
Gohan non capiva. Certo, l'abilità di suo padre era molto utile; ma a Cell, in quella situazione, non sarebbe servita a nulla.
E poi, quando il Cell finì la frase, capì dove il cyborg volesse andare a parare.
"...grazie alla quale lui ha appreso..." continuò disponendo le mani aperte di fianco al viso e all'altezza degli occhi.
"...tutte le sue tecniche!" completò la frase il Bio-Androide.
"Oh no..." sussurrò Gohan.
"TAIYOKEN!" urlò Cell.
Gohan non riuscì a chiudere gli occhi in tempo e venne accecato dalla tecnica di Tenshinhan.
Si creò una barriera attorno al corpo, pronta a ricevere e respingere l'attacco di Cell; il quale, però, non arrivò. Dopo un minuto di cecità, il Saiyan riacquisì la vista e cercò in giro il suo avversario. Ma non ve ne era traccia, ne di lui ne del suo Ki. Pensò che si fosse diretto alla Capsule Corp da Bulma. Cercò in quella direzione, ma non percepì e non vide nulla.
"DANNAZIONE!" gridò.
Cell era scappato via, chissà dove, ed aveva azzerato il suo Ki; non l'avrebbe trovato facilmente.
Si era fatto fregare. Se l'era fatto sfuggire. Ed ora, probabilmente, qualcuno avrebbe pagato per questa sua disattenzione.
 
Continua
 
ANGOLO AUTORE:
E salve di nuovo, cari lettori.
Questo capitolo doveva venire più lungo di come lo vedete ora; ma ho preferito dividerlo in due parti, non per allungare il brodo, ma perché sarebbe stato effettivamente trooooppo prolisso.
Spero vi sia piaciuto. Fatemi sapere se... vabhe, già lo sapete. ;)
Alla prossima!
 

[1] WHAT A TWIST!
[2] Fun fact: prima questa frase era lunga più di tre righe e in pratica era una specie di spiegazione del perché e del percome Cell sapesse della "cosa in possesso di Bulma" che gli sarebbe potuta tornare utile. Ma era di una forzatura che non avete idea, quindi ho preferito riformulare tutto il dialogo.
[3] Siccome era troppo forzato inserire tutto il background di questo Cell all'interno dei dialoghi, vi spiego qui cos'ha fatto il nostro insettoide preferito da quando è uscito dal laboratorio del Dottor. Gelo: semplicemente ha ucciso persone, nutrendosi col loro Ki (o energia vitale) e diventando più forte. Ha percepito varie volte Gohan in giro per il mondo, ed ha cercato di tenersene a distanza. Inoltre ha cercato C-17 e C-18; ma, essendo morti, non li ha mai trovati.
Infine, una precisazione: quello che Cell ha fatto nello scorso capitolo (uccidere in massa tante persone), non è stato il suo modus operandi per questi tre anni. Lui faceva sparire solo qualche persona ogni tanto, per non attirare l'attenzione di Gohan. Oggi, invece, ha fatto l'opposto: ha ucciso tante persone per attirare Gohan, ed ucciderlo.

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Capitolo 7
*** Atto 2 - Quarta Parte - Speranza ***


Atto 2 - Quarta Parte - Speranza
 
 
Erano passate cinque ore dall'attacco a Città dell'Ovest. Dopo che Cell si era dato alla macchia, Gohan aveva preso a cercarlo per tutto il globo. Aveva percorso a gran velocità tutta l'area della Terra, cercando il cyborg in ogni angolo del pianeta: dalle Zone Ghiacciate a Nord fino al grande arcipelago che si trovava a Sud, passando per i Monti Paoz e Padella. Non c'era da nessuna parte.
 
'Non c'è da nessuna parte... si è completamente volatilizzato... ma prima o poi dovrà pur farsi avanti!'
A Gohan, mentre sorvolava l'Isola Papaya, tornarono in mente le parole del cyborg:
"Io sono un cyborg creato dal Dottor Gelo... il mio destino è quello di diventare l'essere più potente in assoluto nell'universo... per raggiungere il mio obbiettivo devo assorbire l'energia vitale di C-17 e C-18... ma questo non è più possibile... qui... dopo che ti avrò ucciso, dovrò fare un salto alla Capsule Corp..."
'Capsule Corp... Bulma è la mia ultima speranza' decise Gohan. Bulma era l'unica che potesse fargli capire cosa potesse aiutare Cell ad ottenere il proprio obbiettivo; anche se non si parlavano da otto anni, doveva provare. D'altronde Cell avrebbe sicuramente cercato, come minimo, d'infiltrarsi alla Capsule Corp, quindi tanto valeva aspettarlo lì.
 
Quando atterrò di fronte l'entrata principale del palazzo dove abitava Bulma, era ormai ora di cena. Si ricordò di aver completamente abbandonato Videl ad Orange Town senza neanche pagare il pranzo... la donna non gliela avrebbe fatta passare liscia. Ma a questo avrebbe pensato dopo, ora aveva faccende troppo importanti da sbrigare. Fece un profondo respiro ed entrò; con la speranza che Bulma, almeno questa volta, lo stesse a sentire.
 
Fu sorpreso nel trovare l'ingresso affollato a quell'ora. Uomini e donne, con la divisa della Capsule Corporation andare avanti ed indietro come saette. Inoltre, sembravano avere tutti i nervi a mille.
"Ehi attento dove vai!" disse rudemente una donna, che si era scontrata con un collega facendolo cadere a terra.
"Attento io? Sta attenta tu, scema!" rispose con troppa foga l'altro, cercando di rialzarsi.
"Come mi hai chiamato?!" gli rispose la donna, avvicinando minacciosamente il suo viso a quello di lui.
"Smettetela tutti e due! Su da bravi." intervenne all'improvviso una voce femminile ed anziana, a Gohan familiare.
"Signora Brief!"[1] disse Gohan ad alta voce e sventolando una mano alta, per farsi vedere fra la folla.
"Gohan? Oh caro, da quanto tempo!" disse la madre di Bulma, una volta che il Saiyan le si fu avvicinato.
"Già... è passata una vita." ammise Gohan. "Come sta?"
"Beh, protei stare peggio." rispose l'anziana ottantenne[2], con un sorriso. "Vieni" riprese dopo un po' "andiamo a parlare da qualche altra parte. Siamo solo d'impiccio qui."
La signor Brief portò Gohan nell'enorme giardino all'interno la Capsule Corp, dove parecchi anni prima avevano soggiornato i namecciani sopravvissuti all'invasione di Freezer e dei suoi. Quel giardino era così enorme che sarebbe potuto essere considerato un vero proprio parco.
Quando arrivarono lì si sedettero sulla prima panchina che trovarono. L'anziana signora Brief, aveva notato Gohan, sembrava più vecchia che mai; e, dall'ultima volta in cui lei e Gohan avevano parlato, l'anziana aveva cominciato a far uso di un bastone da passeggio: aveva problemi a camminare.
"Che graziosa sorpresa, caro! Qual buon vento ti porta qui?" aveva chiesto sorridendo la signora Brief.
"Beh vede... dovrei parlare con Bulma di una cosa urgente." rispose, vago.
"Ah beh allora dovrai aspettare..." guardò il suo orologio da polso "ancora una mezz'oretta, credo." concluse con una semplicità tale da spiazzare Gohan.
"Oh! Sinceramente mi aspettavo di più! Hahaha."  rise divertito Gohan. La sua risata di divertimento divenne d'imbarazzo quando notò che l'anziana lo guadava con un sopracciglio alzato, con sguardo quasi perplesso ma comunque divertito.
"Ehmmm... come mai c'è così tanta gente a lavorare, a quest'ora?" domandò Gohan, per uscire dal quel momento imbarazzante.
"A quanto pare oggi pomeriggio la Città dell'Ovest è stata attaccata da un mostro, e la polizia ha fatto evacuare la zona. Dopo che la situazione si è calmata..." si interruppe guardando Gohan con sguardo eloquente.
"Hehehe... sì credo di aver dato una mano io." disse imbarazzato il Saiyan.
"Lo sospettavo... comunque, dopo che la situazione si è calmata, Bulma ha chiesto a tutti i dipendenti di recuperare subito le ore di lavoro perse. Perciò sono ancora tutti qui."
"Oh... beh... a proposito di Bulma..." cominciò Gohan. Aveva paura di chiedere, ma la signora Brief lo aiutò formulando la domanda per lui.
"Vuoi sapere se Bulma ce l'ha con te?" domandò l'anziana. Gohan annuì.
"Oh caro, non credo che ti abbia mai veramente odiato, sai?" disse l'anziana lasciando Gohan perplesso.
"Per tutti questi anni si è pentita enormemente di quello che ti disse al funerale di Trunks... non ha mai avuto il coraggio di richiamarti. Sapeva... sa... lei sa che non sei stato tu, ma quei mostri, a portale via suo figlio... mio nipote" concluse la signora Brief. Gohan vide con la coda dell'occhio una lacrima scivolarle via dall'occhio, scendere giù per la guancia e cadere ed infrangersi sul pavimento. Il ricordare suo nipote le faceva ancora male; Gohan si diede dello stupido mentalmente. Far riemergere vecchi e dolorosi ricordi così, di punto in bianco. Per di più ad un'anziana!
Il suo flusso di pensieri venne interrotto dal suono di una voce metallica, diffusa per tutta l'azienda da un altoparlante. "GIORNATA LAVORATIVA CONCLUSA. POTETE ANDARE."
"Oh, a quanto pare hanno finito prima del previsto. Bene, vieni caro." disse la signora Brief, alzandosi e prendendo Gohan sottobraccio.
"Ti porto da Bulma."
 
Arrivarono davanti a un portone metallico blindato, su cui c'era riportata la scritta "LAB. N. 013-B".
"E' qui dentro?" chiese Gohan, indicando il portone.
"Oh sì. Ci fosse una volta che Bulma non fosse qui!" gli rispose l'anziana, facendosi avanti ed attivando il meccanismo di apertura automatica del portone. Gohan la seguì esitante; nonostante le parole della signora Brief, non era ancora sicuro che Bulma sarebbe stata contenta, o almeno indifferente, di rivederlo.
Appena entrati si trovarono all'interno di un'enorme stanza adibita ad officina. C'erano scartoffie e attrezzi da lavoro sparsi ovunque; ma quello che attirò l'attenzione, almeno quella di Gohan, fu un macchinario che riempiva gran parte della stanza. Tale macchinario sembrava essere un velivolo ed aveva una forma ovoidale. Quello che doveva essere l'abitacolo del pilota si trovava nella parte superiore della fusoliera ed era coperto da una cupola trasparente. La parte inferiore era sostenuta da tre piloni gialli e dotata di quelli che sembravano essere tre propulsori. Su uno di questi c'era stampato il numero 1 in azzurro.
'Ma che diavolo è? Un aereo?' si domandò il Saiyan.
Dall'altra parte rispetto a dove fossero Gohan e la signora Brief, c'era qualcuno a lavoro su una scaletta, vicino al macchinario. Essendo coperta la visuale di Gohan dal macchinario, il guerriero non riuscì a capire chi potesse essere quella persona; ma, non essendoci nessun'altro nella stanza, Gohan ipotizzò che dovesse essere Bulma.
La madre di Bulma la chiamò: "Bulma, cara! Hai delle visite!"
"Mamma ti ho detto mille volte di non portare Oolong e Pual qui dentro! Portali al piano di sopra; arrivo tra un minuto!" si sentì una voce rispondere e Gohan non ebbe più dubbi: la persona a lavoro vicino al macchinario era sicuramente Bulma.
"Ma non sono Oolong e Pual... è qualcuno che non vedi da tanto..." rispose subito l'anziana "...e credo anche che abbia una certa fretta di parlarti." continuò.
"...qualcuno che non vedo da tanto?" domandò Bulma, con tono confuso. "E' Muten? Beh non sarà sicuramente..." continuò Bulma. Nel frattempo che parlava, Bulma era scesa dalla scaletta e stava dirigendosi verso l'ingresso del laboratorio, per incontrare il misterioso ospite; e quando vide chi fosse sembrò rimanere di sasso.
 "...Gohan." terminò Bulma.
"C-Ciao." disse Gohan, cercando di sorridere.
La reazione di Bulma fu... contenuta. Da prima chiuse gli occhi per qualche secondo. Poi, dopo averli riaperti, l'espressione della donna dai capelli turchesi mutò diventando un misto tra rabbia e tristezza.
"Ciao." rispose Bulma, con tono apatico. Nel momento Bulma aveva aperto bocca, Gohan si era preparato alla sfuriata ed alle urla che si aspettava arrivassero. Ma i suoi timori, per sua fortuna, si rivelarono infondati.
'Bene. Almeno 'sta volta non mi urlato addosso. E' un passo avanti' pensò il figlio di Goku.
"Vi lascio soli. Avete tanto di cui discutere." disse la signora Brief; e, prima che Gohan se ne rendesse conto, lui e Bulma rimasero soli.
Nel frattempo, Bulma aveva tirato fuori dal nulla due sedie; e ne porse una a Gohan, invitandolo a sedersi.
"Beh, è da tanto che non ci vedia..." aveva cominciato a dire il Saiyan, ma venne interrotto dalla turchina.[3]
"Cosa c'è Gohan?" disse Bulma, secca.
"...io...io sono venuto a chiederti una cosa. Hai sentito dell'attacco che c'è stato oggi pomeriggio?"
"Sì." rispose Bulma, diretta.
"E sai chi è stato a farlo?" chiese ancora Gohan.
"No... questo non lo so." questa volta Bulma rispose con un tono diverso, non più apatico, ma perplesso e interessato a tempo stesso. "Perché?" chiese a sua volta.
"Beh, vedi..." Gohan cominciò a raccontare tutto quello che era successo quel pomeriggio.
Gli ci vollero una decina di minuti per raccontarle tutto e una volta terminato il racconto, Bulma era sconvolta.
"Cyborg... un'altro... quel Gelo, anche da morto, continua a far danni." rifletté ad alta voce la donna.
"Bulma... sai a cosa Cell si riferisse? Quando ha detto che tu avevi qualcosa che poteva tornagli utile per assorbire i due cyborg?" chiese Gohan.
"Beh, no. Non so a cosa si riferisse..." rispose la donna, riprendendo dopo un po'. "...ma effettivamente, anche se non ho la più pallida idea di come l'abbia potuto scoprire[4], ho qualcosa che potrebbe aiutarlo a raggiungere il suo scopo."
"Cosa? Che cosa?" Gohan incalzò.
"Beh, lo vedi questo macchinario?" disse indicando il macchinario a cui stava lavorando, quando Gohan e sua madre erano entrati nel laboratorio. "E'...potenzialmente...una macchina del tempo."
"S-Scusa?" Gohan rimase sbigottito dall'affermazione della donna.
"Sì, hai capito bene. Una macchina del tempo. Un dispositivo capace di farci viaggiare avanti ed indietro nel tempo." ripeté Bulma.
Gohan si alzò dalla sua sedi e si avvicinò al macchinario, mettendo una mano su uno dei propulsori.
"Questa sarebbe... una macchina del tempo..." Gohan rimase a lungo a fissare quel macchinario.
"Hai intenzione di salvare Trunks?" chiese all'improvviso, voltandosi verso Bulma.
Al solo sentire il nome di Trunks, il volto della donna s'indurì di colpo; si limitò a rispondere con un gesto di assenso con la testa.
'Già, lo farei anch'io. Però c'è un problema: se Bulma tornasse indietro e salvasse in qualche modo Trunks, io non otterrei quel potere... e non riuscirei a sconfiggere i cyborg...' pensò il Saiyan. Tali pensieri, però, vennero interrotti all'improvviso da Bulma.
"In realtà... è quello il mio obbiettivo ultimo, sì; ma non è quello primario." disse Bulma, alzandosi per dirigersi verso uno scaffale. Lo aprì e tiro fuori una piccola boccetta con del liquido trasparente al suo interno; e, dopo averla guardata per un istante, Bulma la porse a Gohan.
"...cos'è?" chiese Gohan, prendendo in mano la boccetta.
"E' una medicina speciale per curare le malattie cardiache... come quella che colpì tuo padre." rispose la turchina.
"Non vorrai...?" cominciò Gohan.
"Sì. Voglio tornare indietro a prima che Goku morisse. Con lui, forse... anzi, certamente! Con lui i Guerrieri Z ce la faranno. Piccolo, Jiaozi, Tenshinhan, Crilin, Yamcha...V-Vegeta... Li salverò tutti!" affermò Bulma, con fermezza.
 
Continua
 

[1] Fun Fact: questo personaggio sarebbe dovuto essere il padre di Bulma, il Dottor Brief, e non sua madre. Poi, però, ho scoperto che il dottor Brief, nelle linee temporali del futuro, è morto per cause sconosciute (forse naturali o forse ucciso dai cyborg) prima dell'anno 780. E questo l'ho scoperto tipo tre secondi prima di caricare questo il capitolo. Ho dovuto riscrivere gran parte dei dialoghi. 'ORCA MISERIA!
[2] Eh sì. Dalle mie fonti pare proprio che lei abbia, nel 788, 80 anni spaccati. E inoltre ci tengo a dire che non è più la solita madre di Bulma, quella tutta svampita e scema, ma l'ho cambiata un po'. L'ho fatta diventare un pelo più seria e """saggia""".
[3] Okay, qui non sono sicuro 100%  se sia giusto, ma credo di si. La "turchina" inteso per "donna dai capelli azzurri" dovrebbe andare bene, no?
[4] Purtroppo non sono riuscito ad inventarmi niente di meglio, perciò eccovi la mia spiegazione: Cell si era diretto a Città dell'Ovest per farsi una scorpacciata di anime; però, una volta arrivato in città, ha captato, con l'udito fine dei namecciani (ereditato da Piccolo),  una conversazione di Bulma con dei suoi dipendenti e ha scoperto della macchina del tempo. Quindi, ha deciso di attirare Gohan e... vabhe, sappiamo già com'è andata.

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Capitolo 8
*** Atto 2 - Quinta Parte - Evoluzione ***


Premessa:
Vi avverto già da ora che questo capitolo sarà più lungo del solito. Questo perché non sono riuscito a regolarmi: la prima parte sarebbe dovuta essere il finale dello scorso capitolo, ma ho deciso di tagliarla perché come finale di capitolo non mi garbava granché. La seconda parte (molto più corposa) sarebbe dovuta essere mooolto più corta e sarebbe dovuta essere la prima parte, non di questo, ma del prossimo capitolo; quindi... niente vi lascio al capitolo.
Buona lettura!

 
Atto 2 - Quinta Parte - Evoluzione
 
Gohan rimase a fissare a lungo la turchina, pensando e ripensando alle sue parole. Rifletté a lungo su quella possibilità: tornare indietro, salvare suo padre per salvare tutti.
No, non avrebbe funzionato.
Anche se suo padre fosse sopravvissuto fino all'arrivo dei cyborg, non sarebbe cambiato niente... o forse si?
D'altronde suo padre avrebbe potuto avere un asso da giocare contro C-17 e C-18 se fosse sopravvissuto. Questi pensieri gli fecero tornare in mente la discussione che Tenshinhan e Crilin ebbero tanti anni prima. Chiuse gli occhi ricordando quel giorno.
 
Giugno Anno 768
Si trovava in piedi di fronte ad una lapide, in uno dei cimiteri di Città Centrale. Era finito da appena una decina di minuti il funerale; e Gohan era rimasto ad osservare per molto tempo, in silenzio e da solo, la lapide dell'ormai suo ex-compagno di battaglie. Dopo un po' venne affiancato da Crilin, Tenshinhan e Jiaozi.
"E' colpa mia. Se fossi riuscito a trattenerli più a lungo... o se fossi arrivato prima, Yamcha sarebbe riuscito a mettersi in salvo." disse Gohan.
"Se Vegeta non li avesse sottovalutati e fosse arrivato prima, forse avremmo avuto più tempo per mettere in salvo più persone possibili; compreso Yamcha." controbatté Jiaozi, cercando di consolarlo  "Se solo il Supremo fosse vivo..." continuò il piccolo guerriero.
"G-Già." concordò tremando Crilin. "E f-forse se Goku fosse stato lì con noi l'anno scorso... forse Piccolo non sarebbe..." continuò, ma si interruppe non riuscendo a finire di formulare la frase. Il ricordo dei suoi due migliori amici ormai defunti lo aveva sconvolto.
"Non credo sarebbe cambiato niente. Neanche con Goku al nostro fianco." disse Tenshinhan con amarezza.
"Come fai a dirlo?!" strillò Crilin, facendo sobbalzare i presenti. "Che prove hai per affermare ciò? Goku era straordinario! Un genio del combattimento! Ha risolto da solo situazioni critiche come se nulla fosse. E poi era un Super Saiyan, non te lo dimenticare Tien!" disse con rabbia, il piccolo guerriero calvo.
"Già. Il Super Saiyan. Il guerriero leggendario più potente dell'universo. Tanto forte da spazzare via Freezer e suo padre!" rispose Tenshinhan con fare sarcastico, per poi continuare con rabbia crescente. "E ti sembra che il Super Saiyan ci abbia aiutato contro i cyborg?! Ti sei dimenticato che sia Gohan che Vegeta sono dei Super Saiyan?! E GUARDA COME E' ANDATA!" urlò Tenshinhan, facendo cenno con la mano verso la tomba di Yamcha.
Jiaozi sembrava sconvolto e Gohan era sorpreso nel vedere quei due litigare così furiosamente. Si sentì in colpa per aver fatto cominciare quella conversazione.
"Ma... è inutile discutere su questo." riprese il guerriero con tre occhi. "Tanto, ormai, non abbiamo più le Sfere e non sappiamo dove si trovino i namecciani. Quindi non potremo mai verificare chi dei due abbia ragione."
"Ormai non abbiamo più le sfere... non sappiamo dove si trovino i namecciani... TI SEI GIA' ARRESO, TIEN?!" gli rispose ancora Crilin. Aveva preso ad urlare ad alta voce ora.
Tenshinhan si girò verso il basso guerriero calvo, guardandolo con sguardo duro e furente. Sembrava essere lì lì per dargli un pugno, ma poi il suo viso si rilassò e il guerriero sembrò riprendere il controllo.
"No, Crilin. Non mi sono arreso. Combatterò con voi fino alla fine. Siamo i Guerrieri Z dopotutto, non ci possiamo arrendere. Dobbiamo difendere l'umanità ad ogni costo." Tenshinhan recitò quelle parole, con angoscia e fermezza al tempo stesso.
"Già." asserì Crilin, sospirando. Sembrava aver perso tutta la collera che aveva manifestato fino a qualche secondo prima. "Dobbiamo lottare contro chiunque sia il nostro nemico." concluse infine.
"E se il nostro destino è quello di morire in questa lotta..." aggiunse Jiaozi tremante, ma con voce decisa, volgendo il suo sguardo verso la lapide di Yamcha.   
"... così sia." concluse Gohan.
 
Riaprì gli occhi ritornando al presente, e vide che Bulma si era riportata a lavoro con quel macchinario.
Decise di lasciarla lavorare in pace e di cominciare a fare la guardia alla Capsule Corp. Se Cell aveva veramente intenzione di prendere la macchina del tempo, avrebbe dovuto per forza dirigersi lì. E nel momento in cui lo avrebbe fatto e sarebbe uscito allo scoperto, Gohan lo avrebbe fatto fuori definitivamente.
Fece per uscire dal laboratorio, ma la voce di Bulma lo richiamò, facendolo voltare verso di lei.
"Gohan... tu non sei convinto di questa cosa, non è così?" disse Bulma, per poi continuare "Credi che non ce ne sia il bisogno, no?". Bulma sembrava parlare con voce calma, ma Gohan percepì in lei la rabbia crescerle.
"Esatto." rispose semplicemente e sinceramente Gohan. Ci aveva riflettuto a lungo, e non poteva fare altrimenti di dubitare, non solo della riuscita del piano di Bulma, ma anche della sua utilità.
"Tsk. Come sospettavo. Tu credi che oramai la battaglia sia vinta e che non sia necessario riportare indietro i tuoi compagni." disse Bulma, con tono di scherno.
"Guarda che se ci fosse la possibilità di riportarli in vita, con le Sfere del Drago o con qualsiasi altra cosa, lo farei! Ma tu stai parlando di cambiare quello che è stato, di cambiare la Storia! Questo è troppo Bulma, non siamo Dio[1]. Considerato anche che, sì, la battaglia è vinta!" esclamò Gohan, tutto d'un fiato.
Per tutta risposta Bulma gli si parò davanti e gli prese la testa fra le mani, avvicinandola di forza alla sua.
"Ma cos..." tentò di dire Gohan, ma venne interrotto.
"Guardami. Guardami negli occhi." gli ordinò Bulma.
Gohan, con molta titubanza, la guardò negli occhi e li vide in fiamme. Cercò di arretrare, ma la turchina gli teneva la testa ben stretta.
"Bene e ora... ripetilo. Ripetilo e 'sta volta sii sincero." disse Bulma, una volta accertatasi che Gohan la guardasse dritto negli occhi.
"Ero sincero." ribatté Gohan.
"No, non è vero. Ora ripetimi quello che hai detto; ripetimi che lasceresti morti Yamcha, Tenshinhan, Jiaozi, Vegeta, Piccolo, tuo padre e... Trunks!" contro ribatté Bulma.
"Io..." cominciò titubante il Saiyan.
"Avanti! Dillo!" incalzò la turchina.
Avrebbe voluto dirlo, ma non ci riuscì. Forse Bulma non aveva torto, forse lui veramente non credeva a quello che aveva detto.
Vedendo che il Saiyan non si decideva a rispondere, la turchina decise di continuare il suo discorso.
"Gohan... lo so che mi sto comportando da egoista ma... se tu avessi la possibilità di salvare la persona a cui tu più tieni al mondo, non la coglieresti al volo? Anche se flebile, anche se immorale... tu non la coglieresti?"
Le mani di Bulma avevano liberato il capo di Gohan, ma ora erano scese sulle braccia del Saiyan tenendole ben strette. Lo sguardo della donna era fisso sugli occhi del Saiyan, il quale ne era rimasto come ipnotizzato.
"Ci devo provare, Gohan. Devo provarci. Non voglio morire con questo rimorso... col dubbio. Magari riuscirò nel mio intento, o magari fallirò; ma almeno, in entrambi i casi, sarò in pace con me stessa." concluse Bulma.
 
Il Saiyan la guardò a lungo prima di rispondere; era molto combattuto. Da un lato sarebbe stato ben felice di rivedere i suoi compagni caduti ritornare in vita; ma dall'altro sapeva che, un conto era utilizzare le abilità di Shenron o Polunga, un altro era cambiare alterare il passato. Non era solo una questione etica, ma anche logica. Cosa sarebbe successo se effettivamente fossero riusciti a cambiare il passato? Che fine avrebbe fatto la loro linea temporale? Sarebbe sparita? Oppure no? C'era da considerare anche la possibilità che le cose nella "nuova" linea temporale sarebbero potute andare peggio che in quella "vecchia", attuale.
Rimuginò a lungo sulla questione e poi prese la sua decisione.
"...va bene. Hai vinto." disse Gohan, infine. "Ma ci sono due condizioni che voglio che tu rispetti."
"Condizioni?" domandò la turchina, perplessa.
"Sì. La prima è che sarò io ad andare nel passato, la seconda è che, non appena il viaggio sarà concluso, la macchina andrà distrutta." disse Gohan, deciso.
Bulma lo guardò per un po' prima di rispondere.
"Affare fatto" disse infine, chiudendo definitivamente la discussione.
 
•••
 
Dopo aver scoperto cosa Cell potesse voler da Bulma, Gohan aveva deciso di rimanere a Città dell'Ovest per un po' e di chiedere ospitalità alla turchina. La sua intenzione era quella di aspettare che Cell si facesse avanti per poi eliminarlo, ma non immaginava che l'attesa sarebbe durata oltre una settimana.
Erano infatti passati dieci giorni, e di Cell non si era ancora saputo niente. Gohan non l'aveva percepito in nessuna parte del globo, e non ne aveva sentito neanche parlare alla radio o in televisione. Quella situazione aveva cominciato a stressarlo: non era un tipo impulsivo, ma quell'attesa era veramente snervante. Per sua fortuna, e sfortuna, Videl era riuscita a localizzarlo ed a raggiungerlo. Fortuna perché la donna riusciva, con la sua sola presenza, ad alleviare quel senso di oppressione e stress che aveva avvolto Gohan in quei giorni. Sfortuna perché, appena Videl era arrivata alla Capsule Corp, aveva preso ad urlargli contro.
 
"Ma che diavolo ti è saltato in mente?! Lasciarmi così, di punto in bianco, in quel ristorante da sola! Senza neanche pagare, per di più!" disse Videl, appena lo vide.
"Ma... dovevo fermare quel mostro che ha attaccato la città e..." tentò di spiegare il Saiyan.
"E dopo averlo fermato non potevi tornare?" chiese Videl, interrompendolo.
"Beh, vedi... in realtà non sono riuscito a batterlo e ho... ho ragione di credere che tornerà qui." spiegò Gohan.
"Questo comunque non giustifica il tuo comportamento." affermò Videl, voltandogli le spalle.
"Già... mi spiace." rispose sinceramente Gohan. Tale sincerità ebbe effetto su Videl.
"Non importa... " disse, dopo averlo guardato per un po'. Passò parecchio prima che uno dei due, Gohan per la precisione, riprendesse a parlare.
"...io non posso muovermi da qui, ma posso comunque allenarti... se vuoi." disse.
"Ma sì, credo sia meglio recuperare il tempo perso, no?" rispose Videl, con molto entusiasmo e rapidamente; quasi come se non aspettasse altro.
 
E così, sotto insistenza di Gohan, anche Videl prese ad "alloggiare" alla Capsule Corp. Gohan aveva insistito affinché la donna rimanesse per due ragioni: la prima era perché temeva che Cell avrebbe potuto attaccarla, avendo Videl un Ki molto più potente di gran parte degli umani. La seconda era che, per quanto non gli piacesse ammetterlo, a Gohan piaceva la compagnia di Videl; e, inoltre, in quei giorni aveva cominciato a sentirsi parecchio solo. Bulma se ne stava tutto il tempo nel laboratorio a costruire il suo macchinario, uscendo solo per mangiare, andare in bagno ed andare a dormire. Per quanto riguarda la madre di Bulma... beh, per quanto le stesse simpatica, per Gohan non era poi questa gran compagnia.
I giorni passarono e Settembre stava volgendo al termine. Gohan e Videl si allenavano, quanto meglio potevano, ogni giorno. Gohan, inoltre, non aveva accantonato il suo obbiettivo di raggiungere e padroneggiare definitivamente il Super Saiyan di Secondo Livello. Siccome Videl non era un avversario all'altezza, aveva ripreso ad allenarsi con le sessioni mentali; e, grazie a queste ultime, riuscì alla fine nel suo intento.
Era una sera di fine Settembre e, nonostante l'Estate non fosse ancora finita, faceva un inusuale freddo. Avevano appena finito di cenare e Bulma già si era rintanata nel suo laboratorio, a lavorare al macchinario, come suo solito; la signora Brief era andata a dormire presto, poiché non si sentiva molto bene; e Videl andò a farsi una doccia. Gohan, rimasto solo nel salotto dell'enorme casa di Bulma, decise di attuare una nuova sessione di allenamento mentale. Nonostante avesse interrotto le sessioni di allenamento col maestro Muten, era migliorato molto nell'ultimo periodo. Infatti, almeno nell'allenamento mentale, era riuscito a tener testa a Piccolo, Goku, Vegeta, Cold e Freezer ed a sconfiggerli più volte.
Quella sera, però, decise di portarsi allo stremo: avrebbe combattuto contro tutti i guerrieri con cui avesse avuto a che fare.
Uscì fuori al balcone e prese la classica posa da meditazione; fece fluire il Ki in tutto il suo corpo e cominciò a lievitare a qualche metro da terra. Chiuse gli occhi e si rinchiuse nella sua stessa mente.
 
Si trovava su un isolotto circondato dall'acqua e poco lontano da dove si trovasse lui, su di un'altro isolotto, intravide quello che sembrava essere un villaggio. Il suo sguardo, però, venne attirato dal cielo; o, almeno, da quello che c'era in cielo. Quella che sembrava essere un'astronave si stagliava alta nel cielo, sospesa a mezz'aria ed immobile. Gohan, inoltre, notò la presenza di non uno ma ben tre soli. Realizzò in che luogo si trovasse: era su Nameck.
Si aspettava di essere attaccato subito dai suoi avversari, ma non percepì nessuna presenza ostile. Anzi, non percepì proprio nulla. D'altronde doveva aspettarselo: si trovava nella sua mente, non nella realtà. Le persone contro cui combatteva non avevano Ki, non erano reali. Non li avrebbe visti arrivare, almeno non fino all'ultimo. Decise di recarsi nell'altro isolotto, quello dove c'era il piccolo villaggio; e, una volta arrivato, l'attacco arrivò.
"ATTACCO A SORPRESA!" urlò una voce. Su Gohan piombarono cinque Ki-Blast, i quali però mancarono il bersaglio. Gohan, infatti, riuscì rapidamente a schivare l'attacco "a sorpresa" ed a portarsi rapidamente dietro i suoi primi cinque contendenti. I cinque guerrieri erano... appariscenti. A parte quello più grosso, che aveva un aspetto umano e i capelli arancio carota, gli altri erano ognuno di un colore diverso: uno piccolo e verde, un'altro rosso dai lunghi capelli bianchi, un'altro ancora era completamente viola ed aveva un paio corna, ed infine ce ne era uno blu.
"Sai Ginew, un attacco a sorpresa non va annunciato." rise il Saiyan.
"Rikoom Eraser Gun!" urlò Rikoom.
"Purple Comet Attack!" urlarono Butter e Jeeth, contemporaneamente.
Gohan interruppe i loro attacchi, anticipando i tre guerrieri, colpendoli con gran forza al collo; spezzandoglielo.[2]
"Fuori tre. Avanti i prossimi!" disse Gohan, guardando gli altri due.
"C-Capitano..." disse tremante Guldo.
"Lord Freezer! Da soli non ce la facciamo." esclamò Ginew.
"Oh, Ginew caro. Non ti allarmare..." appena Gohan percepì quella voce, lo percorse un brivido lungo tutta la schiena. Benché fosse consapevole, non solo che fosse tutto irreale, ma che egli stesso fosse molto più forte di Freezer, Gohan non riuscì a non sembrare un minimo intimorito quando il Demone del Freddo si materializzò dal nulla. Si trovava poco distante dalla sua astronave, a braccia conserte, e lì di fianco si materializzarono anche Re Cold, Piccolo, Vegeta e Goku. Dopo loro cinque, presero ad arrivare anche Radish, Napa, quelli che Gohan ricordava essere Zarbon e Dodoria, e tutti i suoi compagni caduti; escluso Trunks. Benché fossero passati otto anni, Gohan preferiva non riportare a galla il ricordo del ragazzo dai capelli viola. Quella ferita non era ancora del tutto chiusa.
Tutti e quindici i guerrieri erano pronti a fiondarsi su Gohan; il quale, d'altro canto, era pronto a rispondere all'assalto.
"Bene scimmione! Ora te la vedrai con tutti noi!" disse l'alieno rosa che portava il nome di Dodoria.
"Beh... è per questo che sono qui." rispose Gohan, con un sorriso.
 
A Gohan bastarono pochi secondi per eliminare Napa, Jiaozi, Yamcha, Dodoria, Guldo e Ginew. Si trasformò subito in Super Saiyan scatenando al tempo stesso una grande esplosione, la quale investì i sei sfortunati guerrieri. Gli altri nove riuscirono, con un po' di fortuna, a scansare l'attacco.
I cinque più potenti si fecero avanti, affrontando Gohan con attacchi combinati ed alla massima potenza. Purtroppo per loro, Gohan sembrava capace, anche se con relativa difficoltà, di tener testa a tutti e cinque; respingendo ogni singolo assalto per poi contrattaccare. Era sul punto di eliminare tre di loro con un colpo solo, quando gli altri quattro avversari, Zarbon, Crlin, Tenshinhan e Radish, decisero di intervenire.
Crilin lanciò un Kienzan e Radish un semplice Ki-Blast. Gohan, evitando i due attacchi, perse, non solo l'occasione di eliminare Vegeta, Freezer e Piccolo, ma non si accorse che alle sue spalle era arrivato Tenshinhan.
Il guerriero con tre occhi non perse l'occasione: lanciò un Shin Kikoho che colpì Gohan alla schiena; scaraventandolo a terra. Dopo di ché arrivò Zarbon; che con un calcio, ben assestato al fianco destro, che lo fece volare via.
Mentre veniva scaraventato via, Gohan vide con la coda dell'occhio suo padre Goku portarsi sopra di lui e caricare una Kamehameha. Quando Goku lanciò l'attacco, Gohan sembrò essere colpito in pieno; ma in realtà il Saiyan fece appena in tempo a creare una barriera difensiva. L'attacco, comunque, lo fece schiantare a terra.
 
Si ritrovò a faccia a terra col corpo quasi totalmente sprofondato nel terreno. Si alzò a fatica e si preparò a riprendere il combattimento; ma la voce di Vegeta lo fermò.
"E' inutile. Se non raggiungi quel stramaledetto Secondo Livello non servirà a niente." disse l'ex-principe.
"La fai facile tu." rispose Gohan. "Credi che non ci abbia già provato? Ogni volta che tento di raggiungere quello stadio, finisco sempre con l'aumentare la mia potenza e stazza fisica; il che non sarebbe un male se non fosse..."
"Se non fosse che quello che guadagni in potenza, lo perdi in velocità. E se non sei abbastanza rapido da colpire il tuo avversario... la potenza è inutile." Goku concluse il ragionamento per lui.
"Già..." concordò Gohan.
Il Saiyan cominciò a ragionare sulla prima volta in cui aveva raggiunto il Super Saiyan di Secondo Livello. Si era semplicemente arrabbiato; infuriato per la morte di Trunks, così come si era infuriato per la morte di Piccolo. Forse era quella la risposta? Forse era...
'E se fosse solo una questione di rabbia?' pensò.
'No. La rabbia serviva solamente a "sbloccare" la trasformazione, come col Super Saiyan normale... aspetta! Io utilizzo il sentimento di rabbia per trasformarmi in Super Saiyan ma poi... poi devo controllarmi. Devo calmarmi... devo far collidere rabbia e calma... forse è la stessa cosa anche per il Secondo Livello? Potrei provare... non ho niente da perdere.'
Prese a pensare a tutto ciò che potesse stimolare in lui rabbia e odio. Pensò a Cell che, probabilmente in quello stesso momento, uccideva poveri innocenti che lui non sarebbe riuscito a salvare.
Il suo Ki divampò e si espanse in tutto il suo corpo. Le fiamme dorate lo avvolsero e dopo un po' furono accompagnate anche da scintille.
'Bene, la prima parte è fatta. Ora devo gestirla, devo controllarmi...'
Non fu semplice, ma ci riuscì. Riuscì a gestire la sua rabbia senza farla scemare, e sembrava che il suo corpo riuscisse a reggere tutto quel potere; cosa che otto anni prima contro C-17 e C-18 non era quasi riuscito a fare.
'Ce l'ho fatta!' realizzò.
"Ce l'ha fatta!" urlò Radish. A quanto pare tutti i guerrieri erano rimasti a fissarlo, senza approfittare della sua temporanea pausa.
"Già... bene! Ora vediamo un po' cosa sei capace di fare!" disse Vegeta, preparandosi a riprendere la sfida.
Vegeta gli andò incontro, pronto a combattere. Gohan non fu da meno e si fiondò verso il suo avversario senza aspettarlo. Quando i due stavano per scontrarsi, Gohan sentì un dolore acuto dietro la testa; come se qualcosa lo avesse colpito. Il mondo in cui si trovava sparì, così come sparirono i suoi avversari.
Fu costretto a riaprire gli occhi ed a ritornare alla realtà.
 
Appena riaprì gli occhi, si ritrovò sul balcone della casa di Bulma vide Videl, con la mano messa di rovescio, guardarlo con aria infuriata.
"Ma sei scemo?! C'è mancato poco che facessi crollare il palazzo!" disse la donna, indicando il muro dietro Gohan.
Il Saiyan, voltandosi verso il muro, capì a cosa si stesse riferendo la donna: c'era una crepa profonda lungo tutto il muro; che sembrava avesse l'aria di star per cedere da un momento all'altro. 
'Cavoli! Devo aver rilasciato il mio Ki mentre ero rinchiuso nella mia mente, di nuovo! Se non fosse stato per Videl...'
"Se devi allenarti così tanto nelle tue sessioni mentali, vedi di farlo nel deserto. Lì, almeno, non rischi di far del male a nessuno." gli disse Videl, dirigendosi verso l'interno.
"Hehehe, sì forse hai ragione. Farò così la prossima volta." le rispose il Saiyan, facendo una risatina nervosa cercando di attenuare la tensione.
Videl si fermò e rimase a fissarlo sconvolta dalla leggerezza con cui Gohan avesse preso la questione. Entrò dentro scuotendo la testa e lasciando il Saiyan solo con i suoi pensieri.
Dopo che la donna fu rientrata, Gohan realizzò ciò che era successo. Esattamente come successo sull'isola del Maestro Muten qualche settimana prima, aveva perso il controllo del proprio Ki e l'aveva rilasciato involontariamente; provocando la crepa nel muro. Ma non era molto preoccupato della cosa, aveva altre cose a cui pensare.
'Ce l'ho fatta! Finalmente! Un'arma in più per combattere... però... ci sono riuscito nella mia mente, non nella realtà.'
Gohan rimase a domandarsi a lungo se sarebbe riuscito a trasformasi anche nel mondo reale in Super Saiyan di secondo Livello; fu sul punto di provarci varie volte, ma poi il sonno, la stanchezza e la paura di disturbare Videl, Bulma o sua madre, gli fecero prendere la saggia decisione di provare a mente e corpo riposati il giorno dopo e decise di andare a dormire.
Rientrò dentro e si diresse verso camera sua per coricarsi; e, più si avvicinava a camera sua, più sentiva sonno. L'allenamento lo aveva sfiancato più del previsto.
Appena entrato in camera si buttò sul letto, senza manco levarsi i vestiti, e si addormentò di botto.
Pensava che a svegliarlo sarebbe stata la sveglia, o Videl o, nel peggiore dei casi, la mamma di Bulma... ma invece fu un'altra cosa a farlo ridestare.
Si svegliò di soprassalto, lasciandosi sfuggire un piccolo gemito di terrore. Guardò istintivamente la sveglia, aspettandosi di sentirla suonare; ma, rimase sorpreso nel vedere che non erano neanche le sei del mattino. Cominciò a guardarsi intorno, ancora disteso sul letto, cercando qualcosa o qualcuno che avesse potuto svegliarlo ma non trovò nulla e nessuno che potesse averlo svegliato.
Fu quando si mise in posizione seduta, cercando di riprendersi dal brusco risveglio, che capì cosa l'aveva destato.
A Nord-Est percepì una forza profondamente maligna e potente che si dirigeva a gran velocità verso Città dell'Ovest.
"Cell!" sussurrò Gohan, nel buio più totale di camera sua.
Si precipitò fuori dalla Capsule Corp e cominciò a volare in direzione del Bio-Androide.
'Dopo giorni! Dopo giorni si fa avanti... perché? Cos'è cambiato? Si è stancato di aspettare? Ma non ha senso. Se mi affronta adesso, non avrà possibilità... Tra l'altro si sta avvicinando troppo alla città. Devo attiralo e portarlo via!'
Gohan era convinto che Cell si stesse dirigendo alla Capsule Corp per prendere la macchina del tempo di Bulma... ma tale convinzione si rivelò errata.
Cell, infatti, prese ad andare sempre più ad Nord-Ovest; dirigendosi in un punto dove Gohan non percepiva nessuna forma di Ki. All'improvviso si fermò e Gohan percepì il suo Ki prima sprigionarsi al massimo per poi quietarsi. Cell continuò a fare ciò per un bel po' di volte.
'Tsk. Mi sta chiamando. E' veramente uscito allo scoperto. E va bene Cell, concludiamo la nostra sfida!'
Così Gohan si diresse alla massima velocità verso il suo nemico; pronto per affrontare quella che, lui lo sapeva, sarebbe stata la battaglia finale.
 
Arrivò dopo una decina di minuti in un area rocciosa, dalla natura ostile e completamente disabitata e deserta. Si ricordava bene di quel posto: era dove lui, suo padre Goku, Crilin e Yajirobei avevano affrontato Vegeta tanti anni prima.
Cell aveva azzerato il suo Ki da un po' e Gohan non riusciva a capire dove fosse. Non riusciva a vedere molto: il sole non era ancora sorto, il buio inghiottiva ogni cosa e, se non fosse stato per la fioca luce delle stelle, Gohan non sarebbe riuscito a vedere nulla di nulla. Ad un certo punto pensò di tornare indietro; forse Cell lo aveva attirato lì solamente per distrarlo il tempo necessario per riuscire a prendere la macchina del tempo. Stava per tornare alla Capsule Corp quando una voce lo salutò.
"Sei arrivato, ragazzo." disse la voce.
Gohan si fermò a mezz'aria e si voltò verso il punto da cui era arrivata la voce. Tale voce, notò Gohan, non sembrava essere la stessa voce che avesse Cell: non era né bassa né roca e tantomeno mostruosa, ma sembra più umana.
Gohan creò una sfera energetica facendola fluttuare alta in aria, verso il punto in cui si sarebbe dovuto trovare colui che aveva parlato. Vedeva la sagoma di qualcuno in quella direzione, ma l'oscurità non gli dava la possibilità di identificarla.
Quando la luce della sfera illuminò l'essere, Gohan si rese conto che si trattava proprio di Cell... ma qualcosa in lui era diverso. Era cambiato.
 
Continua
 

[1] Qui in realta volevo scriverci Supremo, ma poi, riflettendoci, ho capito che non avrebbe avuto senso. Il Supremo, in quanto ad abilità, non ha il potere di cambiare la Storia; cosa che il Dio Giudeo/Cristiano, almeno io credo, sa fare.
[2] Essendo "finti" questi guerrieri, Gohan non si trattiene dall'ucciderli.

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Capitolo 9
*** Atto 2 - Sesta Parte - Il Giorno del Giudizio ***


Atto 2 - Sesta Parte - Il Giorno del Giudizio


Era cambiato.
La forma corporea di Cell era nettamente diversa rispetto a prima. Le gambe e le braccia non erano più magre e sottili, ma grosse e robuste. In particolare, gli avambracci si erano notevolmente ingrossati, tanto da sembrare dei bracciali notevolmente grossi e robusti. Anche l'addome era notevolmente cambiato, irrobustito; talmente tanto irrobustito da dare una forma decisamente più squadrata al corpo del Bio-Androie. Su di esso erano, inoltre, cresciute delle scaglie di colore verde scuro all'altezza dei pettorali e tutt'intorno alle spalle. Le due elitre sembravano essere sparite, ma la coda con tanto di pungiglione era ancora presente. La testa era la parte che più era mutata: il viso era diventato più umano, le pupille verticali e sottili erano mutate in pupille circolari con iridi di colore viola. Anche la forma della testa era nettamente cambiata: le corna disposte a forma di V erano sparite, lasciando spazio ad una "corona" a forma di punta. Al centro della fronte, invece, continuava ad essere presente un grosso bitorzolo nero di forma ovale. Il becco striato, infine, era sparito e al suo posto erano spuntate delle labbra.
 
"Cosa...?" tentò di domandare Gohan.
"Cos'è successo al mio corpo? E' questo quello che vuoi sapere?" disse Cell retorico, interrompendo il Saiyan.
"Beh, vedi... semplicemente mi sono evoluto" continuò il Bio-Androiede, senza neanche aspettare la risposta.
"...no. Impossibile. Non puoi aver assorbito C-17 e C-18." disse meccanicamente Gohan. Era certo di questo; il cyborg non poteva aver raggiunto la sua forma finale.
"Oh no, infatti. Ma, per mia immensa fortuna, sono riuscito a trovare due sostituti... un'alternativa, insomma." rispose Cell, affabile.
"Alternativa? Che intendi dire? Spiegati!" domandò Gohan.
"Vedi... quando abbiamo lottato la volta scorsa, hai dimostrato di essermi nettamente superiore. Talmente superiore al punto tale da costringermi alla fuga. Sapevo che, anche se fossi riuscito ad assorbire l'energia vitale di molte persone, non sarei riuscito a fronteggiarti. Così ho deciso di rifugiarmi nell'ex-laboratorio del Dr. Gelo... e qui ho scoperto una cosa molto interessante." cominciò a spiegare Cell.
"Ho scoperto che il Dr. Gelo aveva progettato e realizzato altri cyborg, oltre a C-17, C-18 e al sottoscritto. Venti, tra androidi, robot e cyborg[1], per essere precisi. I primi dodici sono andati distrutti o perduti, ma gli ultimi otto, C-13, C14, C-15, C-16, C-17, C-18, C-19 ed io, siamo sopravvissuti." continuò a spiegare il Bio-Androide.
"Hai già conosciuto i cyborg 17 e 18, ma non credo che tu abbia mai incontrato gli altri; dico bene?" domandò Cell a Gohan.
"Mai sentiti nominare." rispose subito Gohan.
"Beh vedi, C-13, C-14 e C-15 sono stati progettati per raggiungere i miei stessi scopi: uccidere Goku e diventare più forti. A differenza mia, però, questi tre androidi non avevano bisogno di assorbire energia vitale da nessuno. Loro tre potevano fondersi tra di loro formando un essere potentissimo. Tale "fusione" avveniva attraverso un meccanismo che permetteva ad uno dei tre androidi di assorbire dei Cip contenuti all'interno dei cervelli degli altri due... peccato che i tre erano degli androidi e non dei cyborg; non posso assorbirli: non hanno energia vitale. In realtà, quando sono arrivato al laboratorio, non erano neanche più in funzione..."
"E quindi C-13, C-14 e C-15 sono fuori gioco... ma C-16 e C-19...?" cominciò a domandare Gohan, venendo interrotto nuovamente da Cell.
"Ohhh, beh... per mia fortuna gli androidi C-16 e C-19 erano ancora funzionanti al mio arrivo al laboratorio... e lo era anche il supercomputer del Dr. Gelo. Lascio a te fare 2+2 e trarre le conclusioni." rispose il cyborg, con un ghigno.
"Scommetto... che hai sfruttato il supercomputer per appropriarti della capacità dei tre androidi di cui mi hai parlato prima..." cominciò Gohan.
"Sì, bravo. Continua." disse Cell, annuendo.
"E con tale abilità... hai assorbito gli androidi C-16 e C-19 come alternativa ai cyborg C-17 e C-18."
"Esatto." confermò Cell.
"Devo ammettere, però, che tale potenza non è la stessa che secondo il supercomputer avrei potuto ottenere assorbendo i due cyborg, ma poco male. Una volta che ti avrò ucciso, andrò alla Capsule Corp e mi approprierò del macchinario che sta costruendo Bulma, tornerò indietro nel tempo e assorbirò C-17 e C-18!" continuò il suo discorso Cell.
"Come se te lo lasciassi fare!" affermò Gohan, trasformandosi in Super Saiyan. La luce, sprigionata dalle fiamme dorate che lo avvolgevano, illuminava tutto il paesaggio roccioso dove si trovavano.
"Gohan, ragazzo... credi che sia cambiato solo nell'aspetto?" domandò Cell.
In un secondo, fiamme dorate avvolsero il corpo di Cell e Gohan percepì il nuovo Ki del Bio-Androide sprigionarsi.
'Incredibile! Se quando abbiamo combattuto l'ultima volta gli ero nettamente superiore... ora... ora siamo...'
"Che te ne pare ragazzo? Ora posso affrontarti!" affermò Cell, spazzando via la sfera energetica che Gohan aveva utilizzato come lume e lanciandosi all'attacco.
'Ora siamo alla pari.[2]' concluse Gohan, disponendo le braccia a X; pronto a pare l'attacco di Cell.
 
L'impatto fu più duro del previsto. Non appena Cell gli fu addosso, Gohan non ebbe la forza di opporsi all'assalto del cyborg e fu costretto a lasciarsi trascinare via.
"Dopo che avrò fatto fuori te, nessuno sarà più in grado di sfidarmi." disse Cell, cercando di distrarre il Saiyan. "Dopo tutto..." continuò "...tu sei l'ultimo, no? Dopo di te non ce ne saranno più di Guerrieri Z..." concluse il Bio-Androide.
"..." Gohan non riuscì a ribattere a quell'affermazione. Cell aveva ragione: lui era l'ultimo rimasto.
"Che c'è? Hai perso la lingua? Hahaha!" rise il cyborg vedendo l'effetto che le sue parole avevano avuto sul suo avversario.
Cercando di riprendere in mano la situazione, Gohan tentò di lanciarsi verso l'alto per tentare un contrattacco; ma, non appena tentò di alzarsi in cielo, Cell lo afferrò per la caviglia e lo lanciò via.
Il Bio-Androide gli si lanciò dietro, pronto ad assestargli quanti più attacchi possibili, prima che il Saiyan trovasse il modo di uscire da quella situazione di iniziale svantaggio. Purtroppo per Cell, Gohan riuscì a bloccare un primo pugno del cyborg, per poi assestargli una ginocchiata in pieno petto. Questo colpo sorprese e mandò in stato di shock Cell per qualche istante: il tempo necessario a Gohan per caricare ed assestare a Cell un bel pugno e spedirelo lontano. Il Saiyan, però, non si fermò qui: dopo aver colpito il cyborg, si riportò, con la supervelocità, dietro Cell e lo colpì a piedi uniti alla schiena. Tale attacco fece urlare Cell di dolore e lo mandò a schiantarsi al suolo.
'E' la mia occasione' pensò Gohan. Allargò le braccia più che poteva e concentrò il suo Ki nella mani creando due grandi sfere energetiche. A quel punto, tenendo sempre le braccia rigide e più distese che poteva, avvicinò entrambe le braccia sopra la testa ed unì le due sfere energetiche. Inclinò il proprio corpo verso il basso, puntando il punto dove Cell si era schiantato, cominciando a roteare come una trottola. Dopo aver preso velocità, Gohan si fiondò in direzione di Cell; continuando a roteare.
"Energy Whirligig!"[3] urlò Gohan, poco prima di schiantarsi al suolo roteando.
Nel momento in cui Gohan si schiantò al suolo, l'energia accumulata in entrambe le sue mani venne rilasciata; provocando una grande esplosione. Una volta compiuto l'attacco, il Saiyan si portò a distanza di sicurezza per osservare i risultati del suo assalto; planando su un'altura rocciosa. Dopo l'esplosione, Cell era stato completamente ricoperto dalle macerie e non sembrava dare segni di vita; ma...
'...Dannazione!' Gohan si rese conto che il suo assalto non era servito a molto: il Ki di Cell non era particolarmente diminuito.
All'improvviso, infatti, nel punto in cui si trovava il cyborg ci fu una violenta esplosione che fece volare via le macerie. Quando la polvere e il fumo furono passati, il Bio-Androide ne emerse quasi completamente indenne; aveva solo qualche graffio.
"Bella tecnica, i miei complimenti. Ma dovrai inventarti qualcosa di meglio se vorrai sconfiggermi!" urlò Cell in direzione del Saiyan. Dopo un po' il cyborg, vedendo che Gohan non sembrava essere intenzionato a riprendere la battaglia, si rilanciò all'attacco.
 
Cell arrivò a pochi centimetri da Gohan prima di alzare la gamba sinistra; con l'intenzione di assestargli un calcio rotante. Gohan, però, riuscì senza troppa fatica ad evitare l'attacco e tentò di assestare al cyborg un calcio a sua volta. Cell non si fece sorprendere dal contrattacco del Saiyan e parò il colpo di Gohan alzando semplicemente l'avambraccio; Gohan però non si arrese. Dopo che il Bio-Androide gli parò l'attacco, il Saiyan appoggiò una mano per terra e con essa si diede uno slancio in avanti che sorprese Cell. Tale sorpresa diede il tempo a Gohan di assestare al cyborg un colpo, con la pianta del piede, in pieno viso. Cell, dopo tale colpo, riprese subito il controllo e afferrò la caviglia sinistra di Gohan; bloccandogli la gamba. Stava per sbatterlo a terra, ma Gohan fu più rapido: con la gamba destra libera riuscì ad assestargli un'altro calcio abbastanza forte da ri-sbilanciare Cell, costringendolo ad allentare la presa sulla gamba di Gohan.
Dopo essersi liberato, il Saiyan diede una ginocchiata, di nuovo in pieno viso, al cyborg e poi arretrò; portandosi ad una considerevole distanza.
"Ora basta giocare! Mi hai proprio stancato!" urlò frustato Cell, prima di scomparire all'improvviso.
Si portò rapidamente alle spalle di Gohan, il quale non era riuscito a seguirlo con lo sguardo, e colpì il Saiyan con un raggio energetico che lo prese in pieno.
Fortunosamente per Gohan, l'attacco non era stato lanciato alla massima potenza; ma fu comunque abbastanza potente da trascinarlo via. Una volta che il Saiyan si riprese dal colpo ricevuto, alzando lo sguardo, notò che il cyborg era rimasto fermo a guardarlo; senza approfittare del vantaggio.
'Cosa...?' Il pensiero di Gohan si interruppe quando il ghigno di Cell sparì e il cyborg aprì la bocca. Da essa uscì un raggio energetico che non diede il tempo a Gohan di pensare; e lo colpì in pieno. Per fortuna, il figlio di Goku era riuscito a creare una piccola barriera per diminuire i danni. Nonostante ciò, il Saiyan dovette piantare bene i piedi a terra per non finire spazzato via: l'attacco era molto potente e, nonostante la barriera, lo stava trascinando via.
"Ma bravo. Sei riuscito a resistere ad un attacco lanciato ad alta potenza con quella misera barriera. Non male, ragazzo." disse Cell.
"Tsk. Vedi di non fare il gradasso, Cell!" ringhiò di rimando Gohan. L'attacco di Cell era stato molto potente e difficile da contenere, ma aveva ancora energie da vendere.
'Sarà dura... ma devo assolutamente vincere!' pensò prima di lanciarsi contro il suo avversari, pronto a riprendere la battaglia.
 
Lo scontro andò avanti per molti minuti. Ad ogni attacco di uno, l'altro reagiva con egual forza e ferocia. Col passare del tempo, però, Cell cominciò a prendere, poco a poco, sempre più vantaggio su Gohan. Anche se il cyborg e il Saiyan erano pari dal punto di vista della forza, dal punto di vista dell'abilità combattiva Cell era superiore. Dopotutto, il Bio-Androide aveva le cellule di Goku e Vegeta, due maestri del combattimento; con i quali Gohan non aveva mai potuto competere, da quel punto di vista. Inoltre, Cell possedeva anche l'intelletto di Piccolo, con il quale era capace di attuare tattiche e strategie combattive alle quali Gohan faceva fatica a far fronte. Considerando anche le abilità ereditate da Freezer e Cold... questo per Gohan fu l'avversario più duro.
La battaglia si metteva male per il Saiyan che, nonostante tutto, non mollava e cercava in tutti i modi di ribaltare la situazione.
'Mi sta battendo... non mi lascia prendere fiato.' stava pensando Gohan, quando fu costretto a balzare in aria per evitare un raggio energetico lanciato da Cell.
'Devo trovare un modo per...!' il pensiero venne interrotto a metà. Cell si era portato alla velocità della luce a pochi centimetri da Gohan e lo aveva afferrato per la maglia, tirandolo a se.
"Ciao." disse Cell, sorridendogli.
Cell, che teneva stretta la maglia del Saiyan con la mano sinistra, con la mano destra cominciò a caricare un pugno.
"ADDIO!" gli urlò il cyborg prima di far partire un pugno che fece volar via Gohan. Quest'ultimo andò a schiantarsi violentemente contro una parete rocciosa. Stava cercando di uscirne quando vide con la coda dell'occhio Cell farsi di nuovo avanti a gran velocità. Stavolta il cyborg aveva assunto una strana posa: si era lanciato, inclinato in avanti, verso Gohan; ed aveva portato le braccia a lato del corpo. Per un momento Gohan pensò che il Bio-Androide stesse caricando una Kamehameha; ma, quando vide che la posizione delle mani non era quella esatta, capì di che attacco si trattasse. L'aveva visto una sola volta, ma se lo ricordava bene.
"GALICK GUN..." cominciò Cell.
Gohan andò nel panico. Il cyborg era troppo vicino per poter evitare il colpo e non sarebbe riuscito a creare una barriera difensiva abbastanza potente da contrastare il Galick Gun. Per difendersi in quella situazione doveva...
'Devo attaccare anch'io!' realizzò.
Portò le mani alla fronte ed urlò "MASENKO!" un'instante prima che Cell urlasse "...FIRE!" facendo partire anche il suo colpo.
I due attacchi si scontrarono dopo appena un secondo: Gohan e Cell erano molto vicini al momento dell'emissione. Per un attimo i due attacchi cozzarono ma, l'istante successivo, ci fu una violenta esplosione.
Da prima Gohan venne accecato dalla luce dell'esplosione, poi venne spazzato via dall'onda d'urto che ne seguì; urtando ed infrangendo molte pareti rocciose, fino a schiantarsi definitivamente contro una particolarmente massiccia per poi cadere al suolo.
 
Continua
 
ANGOLO AUTORE:
...lo so, lo so. L'idea che ho avuto è un'idea un po' di... sterco. Però non sapevo come fare per rendere il tutto più interessante ed avvincente! Anche se avessi fatto assorbire a Cell l'energia di oltre 9000 (eh la cit. ;) ) miliardi di persone, non sarebbe comunque riuscito a fronteggiare Gohan.
POWER LEVELS ARE BULLSH*T! Cit. TFS
Chiedo perdono a tutti i grandi Fan del Franchise e della Saga per non essere riuscito a trovare una soluzione migliore. :/
Fatemi sapere che ne pensate.
Alla prossima!
 
P.S.
Ringraziamento speciale al signor "Daniele" per avermi aiutato nell'ideazione della nuova forma di Cell.
 

[1] Differenza terra terra tra Robot, Androidi e Cyborg:
1) i robot sono macchine avanzate senza energia vitale. Un esempio possono essere i guerrieri meccanici che si vedono in "L'invasione di Neo-Nameck"( il secondo OVA di Dragon Ball dedicato a Cooler), oppure l'Androide Numero 8 se ve lo ricordate;
2) gli androidi non sono tanto diversi dai Robot, ma hanno un aspetto più "umano". Nonostante abbiano fattezze umane, non hanno energia vitale come gli umani (es. C-13, C-14, C15, C-16 e C-19);
3) i cyborg sono essere umani (o similari) a cui sono stati impiantati parti meccaniche per renderli più forti; come successo a C-17 e C-18, ma anche a Freezer e Cooler.
[2] Se ve lo stesse chiedendo, Gohan (ed ora anche Cell) sono su lo stesso livello di Super Vegeta; ovvero il Vegeta che affronta la prima volta Cell.
[3] Sì, me la sono inventata di sana pianta questa tecnica. Per quanto riguarda il nome: inizialmente avrei voluto scriverlo con la pronuncia in lingua nipponica; ma, siccome non conosco bene (per niente) il Kanji, il Romaji e la lingua Giapponese in generale, piuttosto che affidarmi al traduttore ho preferito giocare sicuro sull'inglese. Volevo inventarmi qualcosa di meglio di una "trottola" (Whirligig è un termine inglese meno usato di Spinning Top per indicare la trottola, ma credo vada comunque bene).  Per quanto riguarda l'esecuzione... lo so. E' di un Cringe e stupidità imbarazzanti... però fatemela passare per favore XD.
 

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Capitolo 10
*** Atto 2 - Settima Parte - Anima contro Anima ***


Atto 2 - Settima Parte - Anima contro Anima
 
Gohan si rialzò a fatica. Era volato attraverso molte dure pareti rocciose, e i continui impatti non gli avevano fatto certamente bene. Alzandosi per rimettersi in piedi, si rese conto di star sanguinando. Aveva tagli profondi ovunque e, per di più, la sua tuta era in pessime condizioni: la maglia arancione era quasi completamente distrutta e i calzoni , anch'essi arancioni, erano bucati in vari punti.
Era veramente uno straccio. Alzando lo sguardo, però, si rese conto che neanche il suo avversario se la passava granché bene.
Se l'esplosione provocata dal Masenko e dal Galick Gun aveva scaraventato via Gohan, Cell non era stato così fortunato.
Il cyborg, infatti, aveva lanciato il suo attacco un attimo dopo Gohan ed era stato coinvolto pienamente nell'esplosione; riportando gravissimi danni. Il corpo del Bio-Androide era per metà distrutto: la testa era quasi completamente sparita, lasciando solamente intatti l'occhio sinistro e un lato della bocca. La gamba sinistra era stata tagliata a metà, l'altra era scomparsa completamente. Discorso simile poteva essere fatto per le braccia: la sinistra aveva perso solamente la mano e qualche pezzo di avambraccio. La destra, così come gran parte del petto di Cell, era stata completamente vaporizzata. Insomma, Cell era ridotto veramente male. Ma nonostante ciò, notò Gohan, il Ki di Cell si manteneva ugualmente sempre alto e quasi integro.
'Come è possibile?! Quel maledetto è stato quasi vaporizzato dall'esplosione, e il suo Ki non ne ha risentito?! Che scherzo è mai...?' Il pensiero di Gohan, oramai succedeva spesso, venne interrotto a metà.
Il Ki di Cell si stava alterando ancora e il suo corpo cominciò a pulsare in maniera poco naturale. Gohan aveva già visto quella scena: era la stessa cosa che succedeva a Piccolo prima che quest'ultimo si rigenerasse. Ed infatti in pochi secondi il corpo di Cell ritornò esattamente come prima: le gambe si rigenerarono per  prime, poi toccò al petto ed alle braccia per poi finire con la testa. Quest'ultima sembrò essere stata più difficile da rigenerare per il cyborg.
"Hehehe... cavoli. Devo ammettere che ci sei andato vicino, ragazzo... se mi avessi distrutto completamente, forse sarei morto." sospirò Cell.
"Le cellule del namecciano mi sono state molto utili in questa circostanza... e sai qual è la parte migliore? Che con le cellule Saiyan ho acquisito lo Zenkai[1]... ed ora sono molto più potente di prima!" continuò il cyborg.
"Beh, credo che oramai sia inutile continuare il combattimento..." concluse, alzando una mano ed indirizzandola verso il punto in cui si trovava Gohan.
'No! Devo trovare un modo per riprendere un po' di energia e di capire come farlo fuori una volta per tutte! Mi serve tempo!'
"Aspetta! Prima hai detto che se fossi riuscito a disintegrarti completamente forse saresti morto...  perché forse?" disse Gohan disperatamente, cercando di allungare la discussione ancora qualche secondo. Nel frattempo i raggi del Sole stavano cominciando a schiarire il cielo. Era quasi l'Alba.
"Ah, cerchi di prendere tempo? Hahaha! Non importa; ti dirò quest'ultima cosa prima di ucciderti! Vedi io posseggo un nucleo dal quale riesco a rigenerarmi e dal quale non posso separarmi. Questi nucleo è ben resistente di suo ed, inoltre, è ben nascosto dentro di me! Quindi... anche se mi avessi attaccato con tutte le tue forze... avresti di certo disintegrato il mio corpo, ma...' forse' non saresti stato capace di uccidermi definitivamente!" gli spiegò, per poi riprendere: "Beh, questo è tutto. Addio figlio di Goku."
"Tsk. Devo dire che, oltre che le migliori capacità dei migliori guerrieri dell'universo..." cominciò d'un tratto Gohan, chiudendo gli occhi e abbassando lo sguardo "...ne hai ereditato anche i difetti."
"Ah sì? Ad esempio?" chiese Cell, divertito ed incuriosito da quell'affermazione. Il Saiyan riaprì gli occhi e alzò nuovamente lo sguardo verso il suo avversario.
"Ad esempio... hai ereditato il peggior difetto di Vegeta: ti vanti troppo!" rispose Gohan, alzando di scatto il braccio destro.
"KIENZAN![2]" urlò e con la mano destra lanciò un cerchio energetico, dirigendolo nella direzione di Cell.
"Ma cos...?"  disse Cell spiazzato.
Gohan, nel frattempo, aveva chiuso la mano destra sul polso sinistro. Aveva aperto la mano sinistra verso l'alto e sopra di essa aveva generato una sfera energetica. 
"SOKIDAN![3]" urlò ancora Gohan. La sfera cominciò a muoversi anch'essa in direzione del Bio-Androide.
Muovendo le dita della mano sinistra, Gohan manovrava la sfera a suo piacimento; con la mente, invece, era capace di indirizzare dove volesse il cerchio energetico. Non era facile controllare con la mente il Kienzan e con la mano il Sokidan, ma d'altronde Gohan si era allenato molto per affinare le sue abilità di concentrazione: anche se a stento, riusciva a controllare entrambe le tecniche. Ma quella era solo il meno. Stava ancora raccogliendo Ki per un'ultima tecnica.
Cell, nel frattempo, era riuscito ad evitare un bel po' di volte di essere colpito sia dal cerchio energetico che dalla sfera. Però, dopo una estenuante fuga del cyborg, Gohan riuscì da prima a tagliarlo in due col cerchio energetico, poi lo colpì ripetutamente con la sfera. Gohan lanciò un ultimo assalto a Cell con entrambi gli attacchi, facendoglieli esplodere addosso. Infine portò due dita alla fronte e concentrò quanto più Ki possibile sulle punta delle due dita.
Distese il braccio in direzione di Cell ed urlò "MAKANKOSAPPO![4]". Dalle sue dita partì un raggio a spirale che arrivò e colpì, perforandolo al petto, Cell. Dopo aver perforato il corpo del suo avversario, Gohan decise di dargli un ulteriore colpo facendo esplodere anche il Makankosappo; così come successo con il Kienzan e il Sokidan. Dopo aver fatto ciò, Gohan dovette fermarsi per riprendere le energie: aveva dato tutto se stesso il quell'attacco combinato, doveva riposarsi.
Alzò lo sguardo verso il punto in cui si trovava Cell e notò che il cyborg, nonostante fosse messo in pessime condizioni fisiche, si stava rigenerando ancora. Gohan notò, inoltre, che il Ki di Cell era diminuito ma non di molto.
'Fantastico. Nonostante abbia perso energia, nonostante lo abbia colpito con una potenza devastante... è ancora in grado di riprendersi. E per di più con lo Zenkai che otterrà dopo essersi rigenerato... non riuscirò più a tenergli testa!' il ragionamento venne interrotto quando un urlo squarciò l'aria. Il cyborg aveva rigenerato completamente la sua testa; il processo di rigenerazione sembrava particolarmente doloroso.
Cell, a seguito dell'ultimo assalto di Gohan, aveva riportato gravissimi danni. Aveva perso del tutto la testa, le braccia e le gambe; e, inoltre, aveva perso anche gran parte del petto, ma non del tutto. Nonostante ciò, era riuscito a rigenerarsi ancora. Da prima aveva ricreato la sua testa, ed ora stava rigenerando le braccia e le gambe. Ancora pochi secondi e sarebbe tornato come nuovo; ancora una volta.
'Se lo attaccassi ancora con una Kamehameha alla massima potenza forse... no! Non basterebbe! Sono troppo debole! Cosa posso fare? Cosa?! Pensa, pensa!'
Cell aveva oramai rigenerato entrambe le gambe e il braccio sinistro; mancava solo il destro e sarebbe stato pronto a riprendere la battaglia.
'Sono troppo debole... ma con quel potere...!'
"Va bene!" disse strappandosi di dosso ciò che rimaneva della maglia arancione della sua tuta. Rimase solamente con dei polsini blu, una canottiera dello stesso colore ed il pantalone arancione, oltre che alle calzature nere.[5]
"La mia ultima speranza... il Super Saiyan di Secondo Livello!" disse infine.
                                                                                                                             
Gohan si alzò in volo, andandosi a posare su una colonna rocciosa. Chiuse gli occhi e ripensò all'allenamento mentale che aveva fatto la sera prima; al solo pensiero, gli sembrò passata una vita.
Ripensò a Cell e a tutte le vittime che questi aveva fatto; pensò a come le cellule di suo padre Goku e del suo migliore amico e mentore Piccolo fossero state utilizzate per fini subdoli e crudeli. Realizzò tutto il male che il cyborg avrebbe causato se lui, Gohan, non fosse riuscito a batterlo. Le immagini di sua madre e di suo nonno e di tutti i suoi amici in preda al panico e morti per mano del Bio-Androide gli alleggiavano nella mente, ma una in particolare era più intensa delle altre: Videl, con sguardo perso nel vuoto e spento, distesa morta sul terreno. D'un tratto il suo Ki cominciò ad aumentare. Riaprì gli occhi sentì i suoi muscoli rinvigorirsi e il suo Ki aumentare, ma non era ancora riuscito a superare il limite; ad arrivare a quel livello.
'Non ci riesco! E' vero che ci sono riuscito nell'allenamento mentale, ma è anche vero che sono nel mondo reale ora e per di più sono anche ferito! Qui sarà molto più difficile Ma non devo mollare!' continuò ad aumentare il suo Ki, cercando di raggiungere il Secondo Livello. Sentiva la testa sul punto di esplodergli, ma non voleva mollare. Continuò ancora e, quando sembrava essere giunto al limite, successe.
Le fiamme dorate che lo avvolgevano vennero affiancate da scariche elettriche e sentì i sui capelli irrigidirsi e salirgli verso l'alto. Cominciò a calmare il suo Ki per gestirlo e sopportarlo meglio.
"E'... è fatta!" sospirò, guardandosi braccia e busto.
'Ed ora chiudiamo la faccenda!'
 
Alzò lo sguardo verso l'alto e vide che Cell aveva terminato di rigenerarsi e stava assistendo alla scena sorpreso e spaventato al tempo stesso. Dopo un po', però, il cyborg sembrò rilassarsi.
"Hehehe... questa tua rinnovata forza non cambierà NULLA!" urlò Cell, cominciando a scatenare il suo Ki.
"Sei solo una formica... un puntino in confronto a me!" continuò, facendo espandere e gonfiare i suoi muscoli. Stava raggiungendo la sua massima potenza.
"IO TI ANNICHILIRO'!" urlò Cell, prima di lanciarsi all'attacco.
Gohan, alzando semplicemente un braccio, fece espandere il Ki; creando una specie di barriera impenetrabile.
Quando il cyborg andò a scontrarsi con tale barriera, non riuscì neanche a scalfirla o a farla traballare. Anzi, la barriera cominciò ad avvolgere il corpo del Bio-Androide, il quale non riuscì più a muoversi.
"Ma cosa...?" disse Cell, non riuscendo a capire ciò che stava accadendo. 
"Hey." disse Gohan con tono affabile, avvicinandosi leggermente. Il Saiyan caricò il pugno destro, pronto a colpire.
"Ci vediamo." disse, sempre con lo stesso tono affabile, prima di colpire Cell e scaraventarlo via.
Il cyborg volò attraverso varie pareti rocciose, finendo il suo "viaggio" all'interno di una di esse; creando un foro.
Cell rimase per qualche decina di secondi all'interno della parte rocciosa senza dare segni di vita. Ma era vivo. Era furioso e vivo; Gohan lo sapeva bene. Riusciva a percepirne il Ki, un Ki turbato e sconvolto dal sentimento di rabbia.
Gohan decise di dare ancora qualche secondo di pausa al cyborg prima di concludere la sfida definitivamente. In quei pochi secondi, alzò lo sguardo in alto verso il cielo. Oramai il cielo era completamente azzurro; l'alba era passata. Per un attimo ritornò con la memoria indietro, al periodo in cui si era allenato con Piccolo per un anno intero; per prepararsi all'arrivo di Napa e Vegeta. Si ricordò quante volte fosse rimasto a guardare l'alba in quel periodo della sua vita; gli dava senso di pace e felicità.
All'improvviso la terra cominciò a tremare, facendo ridestare Gohan dai suoi ricordi. Cell aveva ricominciato a scatenare il suo Ki, ma non era ancora uscito dalla parete rocciosa. Fatto curioso, notò Gohan, era che il cyborg non si trovasse più lì. Prima che Gohan potesse investigare più a fondo, ci fu una violenta esplosione alle sue spalle. Da sottoterra Cell sbucò all'improvviso e si fiondò su Gohan, pronto a colpirlo alla spalle.
"MUORI MALEDETTO BASTARDO!" urlò pieno di frustrazione il cyborg.
Stava quasi per colpire il Saiyan, quando questi alzò di scatto il pugno destro; colpendo Cell in pieno viso ed arrestando la sua avanzata.
Gohan approfittò del vantaggio e, alzando la gamba sinistra, ruotò in senso orario su se stesso andando a colpire con un calcio il petto del cyborg. Il colpo fece volare Cell via nella direzione opposta da dove era arrivato; ma non finì lì. Gohan si precipitò a gran velocità sul Bio-Androide, intrecciò le mani alzandole verso l'alto e poi colpì il cyborg in pieno petto; scaraventandolo verso il basso. Cell si schiantò al suolo con tale violenza da far tremare la terra.
 
Cell fece fatica a rimettersi in piedi. Perdeva sangue, curiosamente di colore viola, e bava dalla bocca; tremava di dolore e sembrava sul punto di svenire. Per di più era fuori di sé dalla rabbia e sul punto di una crisi di nervi.
"M-Male... m-maledetto! Tu p-piccolo maledetto f-figlio di...!" disse Cell, con voce tremante dal dolore. Non riuscì a finire la frase che Gohan, atterratogli davanti a qualche metro di distanza, lo interruppe.
"Credo che ormai non abbia più senso, non credi? Mi hai attaccato alla tua massima potenza e ti ho steso con appena tre colpi. Chiudiamola qui." disse il Saiyan.
"C-Cosa?! C-Credi di aver già vinto?! TI SBAGLI!" urlò il cyborg, salendo di quota. "Non ti ho mostrato ancora le mie vere capacità! Avanti fatti sotto!" continuò, caricando di nuovo il Ki alla massima potenza.
Gohan non se lo fece ripetere due volte, d'altronde era l'unico modo per concludere la faccenda.
Si fece avanti e, non appena fu abbastanza vicino, Cell cercò di colpirlo con un pugno. Gohan, chinandosi in avanti, lo evitò e gliene assestò uno al petto, per tutta risposta. Dopo ciò lo prese per un avambraccio e lo fece roteare per poi lanciare il cyborg in aria. Cell venne scaraventato via, ma riuscì a riprendere il controllo ed a fermasi a mezz'aria.
"MUORI! TU E TUTTI QUANTI!" urlò il cyborg. "NON ME NE IMPORTA PIU' NIENTE NE' DELLA MACCHINA DEL TEMPO NE' DEI CYBORG! AL DIAVOLO!" continuò, alzando il braccio con l'indice all'insù. "DEATH BALL![6]" concluse, generando un'enorme sfera nera con scintille violacee che la circondavano. Dopo che raggiunse una grandezza ragguardevole, Cell la lanciò verso il terreno; con l'obbiettivo di distruggere il pianeta.
'Cavoli! Devo finirlo ora!' pensò il Saiyan, mettendosi in posizione per lanciare il suo attacco.
"KAMEHAME...HA!" urlò, lanciando la Kamehameha più potente che avesse mai generato.
I due attacchi si scontrarono a mezz'aria. Dopo una fase di stallo iniziale, la Kamehameha di Gohan prese il sopravvento; cominciando a respingere la Death Ball verso Cell.
"NO! NO! NON E' POSSIBILE!" urlò il cyborg, generando altre piccole sfere e lanciandole verso la più grande. Non ottenne i risultati sperati: l'avanzata della Kamehameha fu inevitabile.
"NOOOOOO... AAAAAARGH!" urlò per l'ultima volta Cell, venendo trascinato via dalla Kamehameha.
 
L'attacco di Gohan colpì in pieno Cell e lo trascinò via, fuori l'atmosfera terrestre. Una volta che il raggio energetico della Kamehameha raggiunse una distanza notevole al di fuori dell'atmosfera, Gohan lo fece esplodere prima che si esaurisse; distruggendo anche la Death Ball lanciata da Cell.
Dopo che furono passati vari minuti, il Saiyan si concentrò a fondo per trovare un eventuale traccia di Ki di Cell ancora in vita. Ma non ce ne era. L'aveva annichilito completamente. Sorrise soddisfatto del suo operato.
'Ce l'ho fatta... è finita! Siamo salvi!'
 
Fine Atto 2
Continua con Atto 3
 
ANGOLO AUTORE:
 
E' stato faticoso (almeno per me) ma ce l'abbiamo fatta. Anche l'Atto 2 è andato, ed ora tocca al 3. Fatemi sapere se questo finale vi ha soddisfatto e manifestate i vostri consigli, le vostre perplessità e le vostre critiche. Come dico sempre: siate sinceri!
Alla prossima!
 
P.S.
L'Atto 3 sarà molto più breve del 2... e sarà sostanzialmente il finale di questa storia. Ma vi darò più dettagli nel prossimo capitolo. Fino ad allora, statemi bene.
 

[1]Abilità Saiyan con cui quest'ultimi, una volta ripresi da una situazione in cui sono stati in pericolo di vita o in pessime condizioni fisiche (es. Vegeta che su Namek viene fierito al petto da Crilin e poi si fa curare da Dende oppure quando Goku viene messo nella vasca rigeneratrice e poi ne esce decisamente più potente), diventano più forti.
[2] Credo che già lo conosciate: è la tecnica speciale di Crilin. E penso sia una delle tecniche nell'universo Dragon Ball più "Over Power" che ci sia.
[3] Tecnica speciale di Yamcha. L'ho sempre amata, non potevo non metterla.
[4] Tecnica speciale di Piccolo. E' la stessa usata per uccidere Radish (e Goku) all'inizio di Dragon Ball Z.
[5] Sembra strano, ma non avevo MAI descritto gli indumenti di Gohan fino ad ora. Sono propio pessimo.
[6] Tecnica finale di Freezer che utilizza per far esplodere Namek.

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Capitolo 11
*** Atto 3 - Finale - Prima Parte ***


Premessa (ancora):
Questo capitolo sarebbe dovuto essere l'ultimo, ma ho deciso di dividerlo in più parti e non so ancora quante saranno, effettivamente. Ma non si arriverà a più di 4 parti non molto prolisse; almeno non quanto le precedenti. Quindi niente... godetevi questa prima parte del finale!
 
 
Atto 3 - Finale - Prima Parte
 
Gennaio Anno 790
 
Era una Domenica mattina di fine Gennaio. Faceva un freddo cane e pioveva, per di più.
'Doveva essere proprio oggi? Fa freddo, tira vento e diluvia! Ahhh! Speriamo che Bulma si sbrighi!' stava bofonchiando Gohan tra sé e sé, mentre se ne stava sotto un ombrello nel giardino esterno della Capsule Corp; aspettando che la turchina si presentasse il più presto possibile.
 
Era passato poco più di un anno da quando il Saiyan aveva affrontato Cell e lo aveva sconfitto. Da quel giorno aveva preso ad allenarsi per accrescere il suo potere ancora di più: non voleva farsi trovare impreparato nel caso in cui fosse arrivata una nuova minaccia; e con tale volontà, riuscì ad ottenere forza ed abilità combattive superiori a quelle di qualsiasi altro essere vivente. Gohan non aveva modo di saperlo, ma era diventato l'essere più potente dell'Universo.
C'è da dire che il Saiyan, oramai trentaquattrenne, non dedicava tutto il suo tempo al combattimento ed agli allenamenti: aveva, infatti, cominciato a frequentare la sua ex-allieva Videl. I due, poco dopo la morte di Cell, avevano cominciato a frequentarsi anche al di fuori delle loro sessioni di allenamento. In questo periodo entrambi avevano manifestato interesse, non solo emotivo, nei confronti dell'altro e decisero di intraprendere una relazione sentimentale. La relazione andava avanti da poco meno di un anno, ormai.[1]
La vita, insomma, scorreva calma e tranquilla per il figlio di Goku; quando, però, un giorno il Saiyan venne contattato tramite messaggio da Bulma Brief.
'Ho finito il macchinario. Domani sarà pronto per "viaggiare". Appena puoi vieni alla Capsule Corp.' recitava il messaggio.  Il mattino dopo Gohan si era alzato di buon ora e si era diretto a Città dell'Ovest. Appena arrivato a casa di Bulma, venne informato dalla signora Brief che sua figlia lo avrebbe raggiunto nel parco esterno della Capsule Corp. E così ora il povero Gohan si trovava sotto il diluvio aspettando che la turchina si facesse viva.
 
'Dai Bulma quanto ti ci vuole? Oh, almeno sembra che il vento e la pioggia stiano passando' pensò Gohan, osservando il cielo. Effettivamente, aveva smesso di piovere e tirava più tanto vento come prima. Il cielo, però, non dava l'idea di volersi "aprire" e di lasciar intravedere un po' di azzurro. Anzi, tutt'altro: all'orizzonte si potevano intravedere che nubi scure e minacciose si stessero sempre più avvicinando. Tra non molto avrebbe cominciato a piovere di nuovo, realizzò il Saiyan. Stava per rientrare all'interno della Capsule Corp, per aspettare Bulma al coperto, quando quest'ultima arrivò correndo e con un braccio alzato. 
"Hey Gohan!" lo salutò, correndogli incontro
"Ciao Bulma." ricambiò il saluto il Saiyan.
"Scusa se ti ho fatto aspettare sotto la pioggia, ma stavo sistemando alcune cose nel macchinario... ma ora è pronto!" spiegò la turchina.
"Oh, e dov'è?" chiese Gohan.
"Ah già." fece Bulma, frugandosi tra le tasche alla ricerca di qualcosa. "Eccola!" disse dopo un po', estraendo dalla sua tasca destra una Capsula Hoi Poi. L'aprì e, prima che questa potesse liberare il suo contenuto, la gettò a qualche metro di distanza. Una volta a terra, la Capsula fece uscire il macchinario che Gohan aveva già visto una volta mesi e mesi prima.
"Bene, sali. Ti faccio vedere come funziona." disse Bulma, invitando Gohan ad occupare la cabina del pilota.
Bulma passò i seguenti venti minuti a spiegare a Gohan come azionare il macchinario, senza dilungarsi troppo sul suo funzionamento. Il Saiyan rimase stupito da quanto effettivamente semplice fosse utilizzare quel macchinario: per avviarlo bastava pigiare un grosso pulsante rosso, il più grosso sul pannello di controllo; poi, tramite un tastierino con display, si potevano impostare: l'anno, il mese, il giorno, l'ora e il minutaggio esatto verso cui si desiderava viaggiare. Inoltre, c'era un'altro tastierino con display su cui si poteva impostare le coordinate esatte del punto dove si desiderava far atterrare il macchinario. Bulma spiegò a Gohan che il macchinario era stato progettato per compiere fino a tre viaggi temporali consecutivi; dopo aver raggiunto tale limite, il macchinario doveva essere messo in fase di ricarica che sarebbe durata non meno di ventiquattro ore.
"Infine, questa è la leva che dovrai tirare per far partire il macchinario una volta impostate data e coordinate; questo pulsante serve per chiudere ed aprire la cupola protettiva e sotto la fusoliera si trova il pulsante per far ritornare il macchinario in Capsula Hoi Poi." concluse la sua spiegazione Bulma. "Domande?" chiese la turchina.
"Oh, no. Tutto chiaro." rispose Gohan. "Però" continuò, poi "cos'è questo?" domandò il Saiyan, indicando un piccolo display quadrato al cui interno c'era il numero 1.
"Ah, sì... quello." disse Bulma, con tono leggermente angosciato.  "Vedi Gohan... quello è il coefficiente di singolarità."
"Coefficiente di singolarità? Sarebbe?" domandò il Saiyan, sempre più perplesso.
"In pratica è un numero che tiene conto di quale linea temporale in cui ti trovi." spiegò vaga Bulma.
"Della linea temporale in cui mi trovo? Ma, anche se viaggiassi indietro nel tempo, non dovrei trovarmi sempre nella stessa linea temporale?" chiese ancora Gohan.
"Beh... no. Non funzionano così i viaggi nel tempo." rispose Bulma. "Mai sentito parlare della Teoria del Multiverso?" domandò, poi.
"Teoria del Multiverso? Beh, sì. La studiai tempo fa, quando ancora ero piccolo... prima che arrivassero i cyborg, insomma." rispose Gohan. "Aspetta un momento... vuoi dire che se io adesso viaggiassi indietro nel tempo e cambiassi gli eventi, piuttosto che far mutare questa linea temporale ne creerei un'altra?"
"Sì." confermò la turchina.
"Ma questo vuol dire che... anche se salvassi mio padre e tutti gli altri, per noi in questa linea temporale rimarrebbero morti comunque?" realizzò Gohan.
"Sì." rispose Bulma, abbassando lo sguardo.
'Ma così questo viaggio diventa... completamente inutile. Però...' pensò Gohan.
"Beh, almeno sapremo che i nostri cari sono vivi... in un'altra linea temporale." affermò il Saiyan, e poi continuò "E poi con questo macchinario potremmo andare a trovarli, no?"
Bulma alzò lo sguardo e sorrise tristemente a Gohan, mormorando un "Già."
"Beh, quindi facciamolo!" affermò Gohan con decisione. Dopo tutto quello che Bulma aveva fatto, quello non era il momento di dubitare.
 
Bulma scese giù dal velivolo, mettendo qualche metro tra sé e il macchinario. Gohan, appena accettatosi che la turchina si fosse allontanata, chiuse la cupola protettiva ed avviò il macchinario.
Prima di tirare la leva per far partire il macchinario cambiò la data e le coordinate pre-impostate da Bulma; quest'ultima, infatti, aveva impostato come giorno d'arrivo il 7 Agosto dell'anno 764[2]... il giorno in cui Freezer e Cold invasero la Terra. Probabilmente Bulma pensava che Gohan volesse affrontare i due Demoni del Freddo per conto suo; ma Gohan si ricordava bene che i Guerrieri Z avevano superato egregiamente quella sfida, senza riportare perdite gravi, e decise di impostare un'altra data per lui importante: 20 Agosto 764. Impostò le coordinate appartenenti ad una foresta non molto distante da casa sua sui Monti Paoz e tirò la leva[3]. Appena tirata la leva, il macchinario cominciò a prendere quota ed intorno ad esso si creò una specie di barriera che lo ricopriva.
Gohan ebbe appena il tempo di dare un ultimo sguardo all'esterno del macchinario prima di vedere Bulma, la Capsule Corp e tutto il resto del mondo sparire. Tutto divenne buio intorno a Gohan e questa situazione durò qualche minuto. All'improvviso, il Saiyan sentì il velivolo scendere verso il basso fino ad atterrare su qualcosa; appena ci fu questo contatto, la barriera intorno il macchinario sparì e il buio che lo aveva inghiottito cominciò a mutare fino a prendere la forma di una foresta.
Il Saiyan guardò la data sul display: c'era riportata la  scritta "20 Agosto 764" e l'ora riportata era "09:13 AM". Aprì la cupola e scese dal velivolo; cercando di individuare il Ki di suo padre e dei suoi amici scomparsi: li trovò tutti. Quelli più vicini erano suo padre Goku, il suo ex-maestro Piccolo ed un'altro che dopo un po' capì essere il Ki del sé stesso più giovane.
"Ha funzionato... Bulma sei stata bravissima! Ce l'abbiamo fatta!" esclamò il figlio di Goku, entusiasta. Si protese sotto il pilone centrale del velivolo e premette il pulsante per farlo ritornare una Capsula Hoi Poi.
'Bene! Ed ora la fase 2 del piano: salviamo papà!' pensò dirigendosi verso la fonte di Ki più vicina a lui.
 
Continua
 

[1] Okay. Questa situazione qui tra Gohan e Videl me la gioco così, in appena 5 righe. Anche perché non so' capace di scrivere niente di romantico o similare. E in più non era questo il fulcro di questa storia... quindi niente da fare gente!
[2] In realtà non so se fosse proprio il 7 di Agosto... ma so per certo che era Agosto.
[3] L'altra levaaaaa!

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Capitolo 12
*** Atto 3 - Finale - Seconda Parte ***


Atto 3 - Finale - Seconda Parte
 
20 Agosto Anno 764 - Linea Temporale Alternativa
 
Era quasi arrivato. Aveva deciso di camminare, piuttosto che volare, per non attirare l'attenzione di nessuno col suo Ki: avrebbe parlato solo e soltanto con suo padre e con nessun altro.
Gohan arrivò in un luogo che conosceva molto bene: era un'immensa radura a sud-ovest della foresta che si trovava non molto distante da casa sua e dei suoi genitori. Per molti anni, quando era più giovane, era andato in quel luogo; a volte per giocare col suo amico Draghetto[1], altre volte per studiare in tranquillità ed altre ancora per allenarsi con suo padre Goku. Inoltre, di lì a poco, in quella radura si sarebbe svolto un combattimento tra suo padre ed il suo maestro.
Si ricordava ancora quel giorno: Piccolo arrivò di buon ora a casa di Goku, dopo un paio di settimane dalla sconfitta di Freezer e di Cold, e chiese al Saiyan di concludere il loro "conto in sospeso"; che si protraeva dalla finale del 23° Torneo di Arti Marziali. Goku accettò di buon grado quella proposta ed entrambi partirono, seguiti anche dal giovane Gohan, verso la radura; dove avrebbero potuto combattere tranquillamente. Ed, esattamente come si ricordava, Gohan percepì il Ki di Piccolo dirigersi verso i Monti Paoz, e dopo un po' percepì il Ki di suo padre, di Piccolo e della sua versione più giovane dirigersi verso di lui.
Decise di non voler farsi trovare, almeno non ancora: avrebbe aspettato la fine del combattimento prima di avvicinare suo padre. Si arrampicò su di un alto albero, si appollaiò su ramo ed attese. Da un momento all'altro sarebbero arrivati.
Dopo un paio di minuti, infatti, atterrarono nel centro della radura suo padre Goku e Piccolo. Il giovane Gohan, invece, atterrò verso i margini della radura, vicino ad un masso; sedendosi su di esso: avrebbe assistito da lì allo scontro. Appena vide i tre atterrare, il cuore del Gohan appollaiato su un albero mancò un battito: aveva appena realizzato che era veramente tornato indietro nel tempo. Non riusciva a crederci. Per un attimo fu lì lì per volare verso suo padre e verso Piccolo ad abbracciarli, ma riuscì a trattenersi. Dopotutto sia suo padre che Piccolo meritavano quell'occasione di concludere la loro "faccenda in sospeso": se si fosse fatto avanti adesso, molto probabilmente non ne avrebbero più avuto l'occasione.
"Bene, eccoci. Finalmente concluderemo questa faccenda!" disse Piccolo, una volta atterrato. In realtà Gohan non riusciva a sentirli bene, ma ricordava bene o male quello che Goku e Piccolo si dissero prima, dopo e durante il combattimento.
"Ma sei sicuro? Lo sai quanto sono diventato forte, no? Non hai visto come ho sistemato Freezer e Cold un paio di settimane fa?" rispose Goku.
"Guarda che, se non fosse stato per il nostro aiuto e per la nuova tecnica che hai appreso nel tuo annetto di vacanza nello spazio, contro Cold avresti probabilmente perso." rispose ghignando Piccolo, con tono sprezzante.
"Ahhhh beh, forse hai ragione..." ammise il buon Saiyan. "Vabbé, bando alle ciance. Sei pronto?" chiese poi, mettendosi in posa da battaglia.
"Lo sai: sempre." rispose il namecciano; spogliandosi del mantello e del copricapo che portava sempre, lanciandoli via ed assumendo anch'egli la posa da battaglia.
 
I due guerrieri rimasero a fissarsi a lungo prima di saltarsi addosso. Calci e pugni venivano scagliati con foga da uno e l'altro reagiva contrattaccando con ardore; riuscendo, quasi sempre, a ribaltare la situazione.
Per essere solamente all'inizio dello scontro, Goku e Piccolo sembravano essere partiti già al massimo; ma, solamente chi li conosceva bene lo sapeva, quello per loro non era altro che il riscaldamento.
Piccolo tentò con un destro indirizzato al viso di Goku, che andò a segno scaraventando il Saiyan via; ma, per tutta risposta e prima di essere trascinato via dal colpo ricevuto, il Saiyan assestò un pedata in pieno viso al namecciano. Dopo ciò, Goku si rilanciò all'attacco prendendo per un braccio Piccolo, il quale era ancora dolorante per la pedata ricevuta. Il Saiyan approfittò di quel vantaggio facendo roteare il namecciano per poi lanciarlo verso il suolo. Prima di schiantarsi sul terreno, Piccolo riacquistò il controllo e riuscì a rallentare ed atterrare, dolcemente. Un attimo dopo, però, il namecciano si mosse di lato per evitare un pugno volante di Goku, scagliato a tutta velocità, che andò a colpire e frantumare il terreno. Il Saiyan in quel momento urlò: "KAIOKEN!"[2]; prima di essere avvolto completamente da fiamme rossastre. Subito dopo Goku saltò addosso a Piccolo, riempiendolo di calci e pugni; i quali il namecciano riusciva a stento a parare: col Kaioken Goku era diventato estremamente più rapido e forte.
Piccolo, in netto svantaggio, uscì da quella situazione scatenando il suo Ki e scatenando un'esplosione che colpì in pieno Goku. Il Saiyan volò via per molti metri prima di cadere al suolo, dove rimase per un po'.
 
"Avanti, alzati! Lo so che non sei svenuto. E poi direi che il riscaldamento è finito!" disse Piccolo, incrementando al massimo il suo Ki.
"Ho hooo! Ma sei diventato fortissimo! Ottimo lavoro Piccolo!" disse Goku con tono adulatorio e sorpreso, scattando in piedi.
"Non osare prendermi in giro, scimmione..." disse Piccolo, leggermente irritato
"Ma no, sono sincero. E' buona cosa che tu sia diventato così forte Piccolo. Sarai un ottimo difensore della Terra ed un ottimo alleato; ne sono certo!" disse sinceramente il Saiyan.
"Tsk. E pensare che una volta il mio obbiettivo era quello di sterminare l'umanità e conquistare questo pianeta..." disse Piccolo, con una punta nostalgica nel suo tono.
"Eh già! Certo che le cose sono proprio cambiate vero? Urca come passa il tempo!" esclamo Goku.
"BASTA CHIACCHIERE! Trasformati in Super Saiyan e preparati a concludere questa battaglia!" urlò Piccolo.
"...come vuoi." concluse Goku, cominciando a scatenare il suo Ki. I suoi capelli a forma di palma cominciarono ad innalzarsi verso l'alto ed a prendere un colorito dorato. I suoi occhi divennero d'un tratto verdi e, tutt'intorno al suo corpo, Goku venne avvolto da fiamme dorate.
 
Il combattimento ricominciò subito dopo e, nonostante inizialmente i due guerrieri sembravano essere alla pari, pian piano Goku cominciò a prendere sempre più vantaggio. Verso la conclusione della battaglia, il Saiyan assestò un calcio rotante in pieno viso al namecciano; dopo di che procedette con un serie di bombardamenti con i Ki-Blast. Piccolo riuscì a stento ad evitare i colpi energetici di Goku scagliando verso ognuno di essi alcuni Ki-Blast a sua volta. Le varie esplosioni che vennero a verificarsi generarono un putiferio di polvere e fumo che gli fecero perdere di vista Goku. Appena il fumo e la polvere si diradarono, Piccolo si accorse che il Saiyan non era rimasto con le mani in mano: si era alzato in volo ed aveva creato una sfera energetica blu che, non appena Goku lanciò verso il basso, esplose diventando una serie di raggi energetici tutti diretti verso Piccolo. Il namecciano riuscì appena in tempo a creare una barriera abbastanza potente da difenderlo da tutti quei raggi energetici, ma questo gli costò molta energia.
Goku, nel frattempo, era atterrato di fronte al suo avversario ed aveva cominciato a salterellare su un piede, in attesa che il namecciano fosse pronto a riprendere il combattimento.
"Che fai, non mi finisci?" chiese Piccolo.
"Non sarebbe corretto; sei indifeso." rispose semplicemente Goku.
"Come tuo solito, insomma..." borbottò Piccolo; per poi continuare "AVANTI! FINIAMOLA QUI!".
Per tutta risposta Goku scattò i direzione di Piccolo. Il namecciano rimase fermo, pronto a riceverlo; e, appena Goku arrivò con un pugno destro alzato verso il petto del namecciano, quest'ultimo alzò il suo pugno destro pronto anch'egli a colpire. Si colpirono a vicenda alla massima potenza.
Passarono un bel po' di secondi in quella posizione, con il pugno di uno affondato nel petto dell'altro. Dopo un po', però, Goku cadde su un ginocchio; tornando allo stato normale. Il namecciano, invece, crollò a terra privo di sensi e sconfitto. Nonostante si fossero colpiti a vicenda, il colpo di Goku aveva avuto maggiore effetto ed aveva permesso al Saiyan di portarsi a casa la vittoria.
 
I due Gohan erano rimasti ad assistere al combattimento fino all'ultimo; senza fiatare. Ma, se quello più giovane si era mosso in direzione dei due guerrieri per sincerarsi delle loro condizioni ed offrire loro due senzu, quello più vecchio era rimasto sul suo albero; cercando di scendere senza farsi sentire e percepire. Ma qualcosa andò storto: mentre stava scendendo, arrampicandosi sui rami più bassi, uno di questi si spezzò; lasciando Gohan senza nessun appoggio. Il Saiyan cominciò a cadere verso il basso e, poco prima di atterrare rovinosamente sul terreno, cominciò a galleggiare per aria. Il problema fu che, per galleggiare, dovette utilizzare il suo Ki e ciò attirò l'attenzione di Goku, Piccolo e dell'altro Gohan.
"Chi va là?" sentì Piccolo urlare minaccioso.
"Cazz..." cominciò ad imprecare, interrompendosi subito. I namecciani avevano un udito molto sviluppato e fine: Piccolo l'avrebbe potuto sentire.
"Ti ho sentito, sai?" sentì ancora Piccolo urlagli. 'Fantastico!' pensò 'Il disastro è compiuto.'
Gohan, oramai scoperto, uscì dal riparo della foresta e andò incontro ai tre guerrieri che si trovavano nel mezzo della radura.
Gohan, quindi, si diresse volando verso i tre ed atterrò di fronte a loro. I tre rimasero a fissarlo abbastanza scioccati e stupiti: il Saiyan capì che i tre avevano riconosciuti il suo Ki e si stavano chiedendo come fosse possibile che esistessero due Gohan?
"Prima che voi possiate farmi qualsiasi domanda..." cominciò il Gohan adulto "...lasciate che vi racconti la mia storia: prima di tutto il mio nome è Son Gohan e vengo dal futuro."
 
Goku, Piccolo e il giovane Gohan rimasero ad ascoltare il racconto del Gohan del futuro, senza interromperlo. Gohan disse loro ogni cosa: da prima parlò loro della malattia cardiaca che avrebbe colpito di lì a pochi mesi Goku; poi raccontò del Dr. Gelo e di cosa stesse per fare, e poi ancora parlò dei due cyborg, C-17 e C-18, e di come questi due avessero fatto fuori quasi tutti i Guerrieri Z. Infine, parlò di Cell e della Macchina del tempo di Bulma e di come, quest'ultima, lo avesse convinto ad intraprendere quel viaggio.
"Quindi, ricapitolando, sei venuto qui per cambiare il passato e far in modo che nessuno di noi muoia, è esatto?" chiese Piccolo, dopo che Gohan ebbe finito il suo racconto.
"Sì. In pratica è questa la mia missione." rispose Gohan.
"Però non capisco una cosa: perché, appena arrivato qui nel passato, non ti sei occupato tu del Dr. Gelo, dei cyborg e di questo Cell?" chiese il Gohan più giovane.
"Beh, perché non credo sia giusto. Io, nel mio tempo, ho già vinto senza che mi aiutasse nessuno. E poi so per certo che voi..." disse rivolgendosi verso Goku e Piccolo "...che voi non vorreste perdere l'occasione di confrontarvi contro questi avversari, dico bene?"
"Beh, sì. A me piacerebbe; ma, da quello che dici, la malattia cardiaca non mi darà nessuna chance di poterlo fare." affermò Goku, con una punta di angoscia e rammarico nella sua voce.
"A questo proposito..." disse Gohan, cominciando a frugarsi nelle tasche "...ho qui qualcosa che potrebbe fare al caso tuo papà." terminò la frase, porgendo un boccetta con del liquido trasparente al buon Saiyan.
"Cos'è?" chiese Goku, prendendo la boccetta.
"Una medicina speciale. Ti guarirà dalla malattia; comincia ad assumerla quando si manifesteranno i primi sintomi: tra cinque mesi circa.[3]" spiegò Gohan.
"Urcaaa! Ma è fantastico! Grazie mille!" esclamò entusiasta Goku.
"Quindi è fra tre anni." disse pensieroso Piccolo.
"Sì, il 12 Maggio 767 a Sud-Ovest di Città del Sud, alle 10 del mattino." ripeté Gohan. "Neanche due Super Saiyan saranno in grado di affrontarli. Dovete diventare molto più forti: superate i vostri limiti!" aggiunse alla fine.
"Molto bene. Quindi sarà meglio iniziare subito. Io avverto Crilin, Tenshinhan e Jiaozi. A Yamcha e Vegeta pesateci voi due." disse Piccolo a Goku e al Gohan più giovane.
"Ma ci crederanno?" chiese il giovane figlio di Goku, con tono dubbioso.
"Se volete posso parlare con tutti loro io." propose l'altro Gohan, ma Goku rispose rapido: "No, non ti preoccupare. Tu hai già fatto abbastanza. E poi hai ragione: ce la dobbiamo cavare da soli."
"Sicuri?" insistette il Saiyan del futuro.
"Sicuri!" risposero Goku e il giovane Gohan, all'unisono. Piccolo fece un cenno di assenso.
Dopo ciò a Gohan non rimaneva altro che tornare nella sua linea temporale. Prese, dunque la Capsula Hoi Poi, al cui interno c'era la Macchina del Tempo, e l'aprì; facendo fuoriuscire il macchinario. Si sistemò al posto del pilota e, poco prima di fissare data e coordinate, gli tornò in mente che il macchinario poteva compire ancora due viaggi consecutivi. Così gli venne in mente un'idea.
"Viaggerò avanti di vent'anni esatti. Sarò qui il 20 Agosto 784. Se le cose filano lisce, fatevi trovare qui; intesi?" disse ai tre guerrieri.
"Ma certo." disse Goku, sorridendogli. "Saremo qui." disse Piccolo. "Ti aspetterem... cioè mi aspetter... insomma, saremo qui![4]" disse l'altro Gohan.
"Ah Gohan..." continuò Goku  "...ottimo lavoro. E grazie." disse Goku sorridendo, avvicinandosi al figlio volando ed abbracciandolo.
Se quel momento fosse durato un po' di più, Gohan non sarebbe riuscito a trattenere le lacrime: era veramente assurdo, stava abbracciando di nuovo il suo defunto padre. Gli aveva parlato di nuovo e per di più, aveva avuto modo anche di parlare di nuovo con Piccolo, il suo ex-maestro e migliore amico.
"Bene. Ora va'. E abbi cura della mamma." disse Goku dopo un po'; staccandosi dal figlio e scendendo di quota.
"Sì!" esclamò Gohan, facendo un cenno con la mano verso gli altri due che ricambiarono.
Chiuse la cupola, impostò la data 20 Agosto 784, lasciando le stesse coordinate ed avviò il macchinario. Di nuovo il velivolo prese quota e di nuovo apparve quella strana barriera tutt'intorno al macchinario. Gohan guardò un'ultima volta suo padre, Piccolo e il sé stesso più giovane, che lo salutavano con una mano, prima che questi e la radura intorno a loro sparissero; lasciando Gohan e il macchinario nel nulla più totale.
 
Continua
 

[1] Noto anche come Icarus, Draghetto è il giovane Drago viola che appare in alcuni OVA di Dragon Ball (La Grande Battaglia per il Destino del Mondo, La Sfida dei Guerrieri Invincibili e Il Destino dei Saiyan) e nella Saga Filler di Garlick Jr.
[2] Non so voi, ma per me: Kaioken >>>>>> Super Saiyan.
[3] Siccome Gohan ha vissuto con Goku in quel periodo, sa perfettamente quando suo padre ha cominciato a star male. Cosa che Trunks,  essendo ancora neonato, non sapeva.
[4] Non fa ridere il fatto che il giovane Gohan non sa come riferirsi al se stesso del Futuro, lo so. Però secondo me ci stava.

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Capitolo 13
*** Atto 3 - Finale - Terza Parte ***


Premessa:
Vi avverto: il capitolo è mooolto lungo. Ma vi prego di leggerlo tutto, specialmente l'Angolo Autore.
Buona lettura!
 
Atto 3 - Finale - Terza Parte
 
20 Agosto Anno 784 - Linea Temporale Alternativa
 
Passarono alcuni minuti prima che il nulla che avvolgeva Gohan si tramutasse, per la seconda volta, in una foresta.
Il velivolo atterrò di nuovo nello stesso punto in cui era atterrato dopo il primo viaggio, la barriera trasparente intorno al macchinario sparì e la cupola protettiva si aprì di scatto. Prima di scendere, Gohan notò che sul display dove era riportato il numero, detto "coefficiente di singolarità", era cambiato: non c'era più scritto 1 ma bensì 2.
'Quindi qualcosa è effettivamente cambiato.' realizzò Gohan 'Ma... in meglio o in peggio?'  
Gohan ritrasformò il macchinario in Capsula Hoi Poi, che poi mise in tasca, e si diresse di nuovo verso la radura; sperando che suo padre Goku, Piccolo e il Gohan di questa linea temporale avessero mantenuto la loro promessa di farsi trovare lì. Cercò il loro Ki e li trovò: si trovavano tutti e tre insieme all'interno della foresta, presumibilmente nel punto in cui si trovava la radura. Ma non erano soli: c'era qualcun'altro con loro. Qualcuno il cui Ki ricordava vagamente il suo stesso Ki e quello di suo padre.
"Non sarà che...?" si chiese Gohan, dandosi subito una risposta. "Beh, d'altronde c'era d'aspettarselo." disse infine, inoltrandosi nella foresta; diretto alla radura.
 
Appena arrivò, li trovò lì tutti e quattro ad aspettarlo.
"E' arrivato." disse sorridendo il Gohan di questa linea temporale, salutando il suo alter ego con una mano.
"Ehilà!" esclamò Goku, facendo un gesto con una mano. Piccolo fece un cenno col capo, a mo' di saluto.
Suo padre e Piccolo non erano affatto cambiati, ma il se stesso di quest'universo parallelo era cresciuto; ed in maniera diversa da come aveva fatto lui: prima di tutto portava un paio di occhiali ed aveva i capelli leggermente più lunghi. Non indossava abiti da combattimento ma una camicia bianca e un paio di pantaloni neri. Infine, questo Gohan sembrava molto meno muscoloso ed allenato fisicamente di quanto non fosse lui; ma percepiva chiaramente che, a livello combattivo, questa sua versione alternativa gli era nettamente superiore[1].
Di fianco al sé stesso alternativo, c'era quello che presumeva essere suo "fratello": era molto simile a suo padre Goku, per quanto riguarda il viso; i capelli, invece, erano abbastanza lunghetti e scompigliati. Fisicamente non era molto alto, ma era ben allenato. E visti gli abiti che portava, una tuta da combattimento arancione molto simile a quella che egli stesso indossava, suo padre doveva essere il suo maestro.
"Quindi sei tu." disse il giovane, facendosi avanti. Il ragazzo lo fissò a lungo prima di esclamare: "HA! Hey Gohan! Questa tua versione alternativa è mooolto più figa di te! Guarda qua che muscoli! E poi il portamento e quella cicatrice sul viso! Oh, WOW!"
L'altro Gohan prese suo fratello per il colletto della maglia, tirandolo via. Poi disse, urlando in faccia al fratello: "Ma la smetti con queste scemenze? Guarda che questa persona ha visto, vissuto e subito cose terribili nel suo Universo, quindi non prenderla in giro!"
"Ma non lo stavo prendendo in giro! Anzi! Gli stavo facendo i complimenti!" si difese l'altro.
"Piantatela voi due." li interruppe il namecciano.
"Ehm... " cominciò Gohan, cercando di superare quell'imbarazzante momento. "...quindi ha funzionato." concluse guardando suo padre, constatando che era ancora in vita.
"Oh, sì. Ha funzionato eccome! Hehehe!" affermò Goku, con un sorriso. "Avevi ragione, mi sono ammalato ma, grazie a quella medicina, sono guarito ed ho potuto affrontare quei cyborg."
"Ottimo. Quindi, li avete distrutti?" chiese Gohan, impaziente di sapere come fossero andate le cose.
"Beh, ecco..." cominciò l'altro Gohan.
"Forse è meglio se ti spieghiamo le cose dall'inizio." constatò Piccolo. "Sediamoci..." disse poi, facendo lievitare e poi poggiare a terra cinque grossi massi; uno per ognuno di loro. "... ci vorrà un po': è una lunga storia."
 
"Dopo che te ne sei andato noi tre ci siamo diretti dagli altri 'Guerrieri Z', Yamcha, Crilin Tenshinhan, Jiaozi e Vegeta. Abbiamo parlato loro di quello che ci avevi detto; non menzionando Trunks, ovviamente" cominciò a narrare Piccolo.
"Per tre anni ci siamo allenati; cercando di superare i nostri limiti, ancora ed ancora." continuò il namecciano.
"E poi arrivò il 12 Maggio 767" intervenne Gohan. "E qui le cose si sono dimostrate diverse da come ce le avevi descritte tu."
"Diverse? In che senso?" chiese il Gohan del Futuro.
"Beh, vedi i due cyborg che si sono mostrati il 12 Maggio non erano coloro che ci avevi descritto: erano un uomo grasso ed un vecchio e non un ragazzo bruno, con fular rosso, ed una ragazza bionda."
"Cosa?" esclamò l'altro Gohan.
"E' così. Si sono presentati come C-19 e C-20. Comunque ho cercato di affrontarli da solo, ma la malattia mi ha colpito e..." si inserì Goku, ma venne interrotto dal Gohan del futuro.
"Ma papà, non hai assunto la medicina che ti ho portato?" chiese.
"Beh, sì. Ed ha avuto effetto, come vedi: sono ancora vivo. Ma quando ho affrontato C-19 non sono riuscito a farlo al massimo: evidentemente la malattia mi ha indebolito molto."[2] spiegò Goku.
"Comunque... non sono riuscito a concludere il mio scontro. Poi è arrivato Vegeta e questi qua" disse Goku, indicando con un pollice Piccolo e Gohan "mi hanno costretto a farmi da parte e ritirarmi."
"Sì." confermo Gohan. "Visto che papà non riusciva a concludere lo scontro e visto che era arrivato Vegeta, lo abbiamo mandato a casa; pensando che potessimo concludere la faccenda in fretta ma..." si interruppe, per poi riprendere "...ci siamo appoggiati troppo sugli allori." concluse, infine.
"Vegeta eliminò facilmente C-19; ma l'altro, C-20, fuggì verso Nord. Lo inseguimmo e, quando lo trovammo, Bulma, che ci aveva da poco raggiunto, ci disse che C-20 in realtà fosse il Dr. Gelo. Dopo Gelo riuscì a sfuggirci di nuovo e si diresse verso il suo laboratorio e qui attivò i due cyborg di cui ci avevi parlato: C-17 e C-18. C-17, poco dopo che fummo arrivati, uccise il Dr. Gelo e distrusse il telecomando che quest'ultimo aveva utilizzato per risvegliarli." spiegò Piccolo.
"Poi i due cyborg ne hanno risvegliato un'altro: C-16. I tre stavano per dirigersi a cercare Goku ma Vegeta li ha fermati ed affrontati. Purtroppo per lui, non era abbastanza forte e, prima che le cose si mettessero male, siamo intervenuti anche noi; ma... è andata male." concluse il namecciano.
"Già. Combattei anche io quel giorno: vedendo Piccolo e gli altri soffrire riuscii a raggiungere il Super Saiyan; ma fu totalmente inutile. Ci erano nettamente superiori, nonostante i tre anni di allenamento." si inserì Gohan.
"Quindi perdemmo quella battaglia. Ma i cyborg non ci uccisero; anzi, risparmiarono Crilin e gli diedero la possibilità di salvarci..." continuò Gohan. "Una volta ripresi, Piccolo mi portò al Palazzo del Supremo e qui, dopo che lui riuscì a convincere il Supremo a fondersi con lui, aspettammo che mio padre ci raggiungesse."
"Arrivai dopo due giorni lì. Mi ero ripreso completamente e, una volta che fui da Gohan e Piccolo, quest'ultimo mi disse che aveva un piano: io e Gohan ci saremmo allenati nella Stanza dello Spirito e del Tempo, e lui avrebbe tenuto a bada i cyborg fino alla fine del nostro allenamento." proseguì la storia Goku.
"Stanza dello Spirito e del Tempo?" chiese il Gohan del futuro.
"E' una stanza che ti proietta in un'altra dimensione dove il tempo scorre più lentamente; per essere precisi: un giorno nel mondo normale equivale ad un anno lì dentro." spiegò rapidamente Piccolo.
'Un giorno qui fuori equivale ad un anno lì dentro? Ma se esiste qui... questo vuol dire che... avremmo potuto usarla anche noi! Per allenarci!' realizzò il Gohan del futuro.
I suoi pensieri vennero interrotti dalle parole di Goku: "Ci allenammo per un giorno, ovvero un anno, in quella Stanza e, una volta usciti, ci dirigemmo sul campo di battaglia. Lì affrontai i tre cyborg da solo e li sconfissi."
"Da solo?" chiese stupito il Gohan del futuro.
"Già. Ma non li uccisi." rispose Goku. "Vedi" riprese, vedendo l'espressione confusa del suo interlocutore " i cyborg di cui ci avevi parlato erano nettamente diversi da quelli che sono apparsi qui da noi: non percepii del malvagio in loro. Con un po' di fatica, siamo riusciti a portarli dalla nostra parte."
"CHE COSA?!" esclamò il Saiyan del futuro.
"Sì. E sono tutt'ora in buoni rapporti. Pensa che la ragazza, C-18, si è sposata ed ha avuto una figlia con Crilin!"  disse ridendo Goku.
'Sposati... una figlia... le cose qui sono andate in maniera completamente diversa.' pensò Gohan.
"Quindi così risolvemmo la questione con i cyborg; l'anno dopo nacque Goten" disse il Gohan più giovane, facendo cenno verso il fratello con la testa "e poi sette anni dopo i cyborg arrivò Majin Bu..."
"Chi?" chiese l'altro Gohan.
"Majin Bu! Non dirmi che non lo hai affrontato!" si intromise Goten, che fino a quel momento era rimato in silenzio.
"No." rispose semplicemente Gohan.
"Neanche Darbula o Babidi?" tentò l'altro Gohan.
"Non so di chi state parlando." rispose ancora il Gohan del futuro.
"Cavoli! Hai scansato un bel proiettile; fattelo dire! Quel tipo era fortissimo! Se non fosse stato per la Danza Metamor, a quest'ora starei facendo ancora parte del suo corpo." esclamò Goten, tutto d'un fiato.
"Danza... che? Facendo parte del suo corpo? Ma di cosa stai parlando?" chiese confuso, Gohan.
"Ah beh, vedi: sette anni dopo che i cyborg furono sconfitti, sulla terra arrivò un certo Kaioshin dell'Est che ci chiese di aiutarlo a fermare un certo Mago Babidy. Questo Babidy voleva risvegliare un antico demone: Majin Bu. Cercammo di fermarlo, ma fallimmo. Allora alcuni di noi cercarono di affrontarlo, ma fallimmo ancora. Neanche col Super Saiyan Tre riuscii a sconfiggerlo." raccontò Goku.
"Super Saiyan Tre? C'è ancora qualcosa oltre il Super Saiyan Due?" chiese ancora sorpreso il Gohan del futuro.
"Ma certo! Non c'è mai un limite! Tu non lo hai ancora raggiunto?" chiese Goku. Gohan preferì non rispondere a quella domanda.
"Comunque... neanche con quella trasformazione siamo riusciti a sconfiggerlo. Lo abbiamo dovuto affrontare tutti insieme. E forse neanche questo sarebbe bastato se non fosse stato per la Danza Metamor: questa danza permette a due individui diversi di fondersi in un unico guerriero; se te lo stessi chiedendo." continuò Goku col suo racconto.
"E chi si è fuso?" chiese Gohan.
"Io e Vegeta. Fu lui ad insegnarmela. E a lui la insegnò Re Kaio." rispose Goku
"Re Kaio? Ma non dovrebbe avere il permesso di interagire con i vivi; da quanto ne so." chiese ancora Gohan.
"No, infatti." prese la parola Piccolo. "Ma Vegeta era morto all'epoca. Poco prima che Majin Bu si risvegliasse, Babidy riuscì a possedere Vegeta. O meglio, Vegeta si fece possedere da Babidy; per avere l'occasione di concludere lo scontro con tuo padre. Tale fatto fu un fattore determinate per il risveglio del demone Bu. Allora, per rimediare a questo suo errore, decise di sacrificarsi e di auto-disintegrarsi con Bu. Ma anche questo tentativo fallì. Poco dopo, Re Enma[3] ricompose il corpo di Vegeta per farlo lottare un'ultima disperata volta contro Majin Bu; che stava per scatenare l'Inferno per tutto l'Universo. Prima che Vegeta ritornasse sulla Terra, però, Re Kaio lo istruì sulla Danza Metamor e... beh, credo tu abbia già capito come sia andata." concluse il namecciano.
 
Passarono i successivi cinque minuti a parlare ancora degli eventi accaduti in quegli anni e Gohan chiese ancora altre informazioni sulla "Danza Metamor"; come si effettuasse, quanto tempo durava, in che condizioni potesse essere effettuata ed altro. E poi gli venne in mente: nessuno di loro aveva accennato a quell'essere, perciò fu lui a fare la domanda: "E per quanto riguarda Cell?" chiese.
"Ah non preoccuparti! A lui ci ha pensato Gotenks, qualche settimana fa!" rispose Goten, con un sorriso.
"Gotenks?" chiese il Saiyan del futuro.
"Sì! E' così che si chiama la fusione tra me e Trunks!" spiegò Goten.
Quelle parole fecero scattare qualcosa in Gohan: 'Trunks... Trunks!'
"E' vivo, quindi? Sta bene Trunks?" chiese.
"Ma certo che sta bene! Che domande sono?" rispose ancora Goten.
"Grazie al cielo." sospirò Gohan. E poi riprese "Bulma sarà felice che almeno qui..." si interruppe.
"...Hai avuto a che fare con Trunks nel tuo tempo, ricordo bene?" gli chiese l'altro Gohan.
"Sì... abbiamo combattuto insieme i cyborg per mesi e mesi... ma è morto. E' stata la sua morte la causa della mia trasformazione in Super Saiyan Due..." raccontò Gohan, con sguardo perso nel vuoto; ricordando quel terribile girono.
"Oh..." proferì Goten.
Gohan alzò lo sguardo verso gli altri quattro e vide che lo guardavano con sguardo triste e comprensivo. Aveva parlato troppo.
"Beh, non ho più niente da fare qui." disse alzandosi dal masso; su cui era seduto da oramai venti minuti buoni.
Salutò ognuno di loro con una stretta di mano per poi dire: "Alla prossima, allora."
 
Dopo essersi congedato dai tre, si era inoltrato nella foresta. Avrebbe potuto iniziare il viaggio di ritorno al suo tempo stesso nella radura dove aveva parlato con Goku, Piccolo, Goten e l'altro Gohan, ma aveva deciso di passeggiare un po'; per metabolizzare la riuscita della sua missione. Camminò a lungo, perso nei suoi pensieri, e d'un tratto si ritrovò fuori dal sentiero e si perse nel bosco. Quando se ne accorse, era troppo tardi: si trovava in una parte della foresta che non aveva mai esplorato e nella quale non sapeva orientarsi; ma non se ne preoccupò molto. C'era comunque spazio a sufficienza per far apparire il macchinario, metterlo in funzione e tornare a casa.
Tirò fuori la capsula Hoi Poi, l'attivò, la gettò a terra ed in un istante apparve il macchinario. Prima che avesse il tempo di salire a bordo del velivolo, dalle sue spalle sentì una voce chiamarlo attraverso la boscaglia. Dopo un po' Goku, facendosi largo tra gli alberi, gli si parò davanti.
"Oh, ottimo! Ti ho raggiunto in tempo!" disse il buon Saiyan, dopo aver raggiunto Gohan.
"Papà... cosa c'è? Perché mi hai inseguito?" chiese Gohan.
"Volevo chiederti una cosa: tu dicesti di essere rimasto da solo esatto? Intendo come Guerriero Z, tu sei l'ultimo; giusto?" chiese Goku.
"Sì." rispose l'altro. A Gohan vennero d'un tratto in mente le parole che gli disse Cell, tempo prima: 'Tu sei l'ultimo, no? Dopo di te non ce ne saranno più di Guerrieri Z...'
"Beh, volevo darti un consiglio: non combattere da solo!" disse Goku, dopo che Gohan gli ebbe risposto. "Lo so per esperienza personale: dopo la battaglia con Bu, mi sono reso conto che, senza gli altri a supportarmi ed aiutarmi, non sarei stato capace di sconfiggere Majin Bu. Se lo avessi affrontato da solo, avrei perso."
"E poi sai qual è uno dei motivo per cui ho risparmiato i cyborg e del perché sto allenando tuo fratello Goten?" chiese poi Goku; rispondendo, subito dopo, egli stesso. "Perché io, Piccolo e lo stesso Vegeta, non vivremo per sempre. Quello lassù" continuò, alzando un pollice verso il cielo, verso lo Spazio "un giorno, probabilmente, sarà il nostro Game Over. Prima o poi arriverà qualcuno troppo forte anche per noi e dovremo far spazio alle nuove generazioni... capisci dove voglio andare a parare?"
Gohan ci pensò un attimo e poi rispose che un deciso: "Sì."
"Bene. E se avessi bisogno di aiuto, noi saremo qui pronti ad aiutarti! Vieni a farci visita di tanto in tanto." concluse il buon Saiyan con un sorriso; portandosi due dita sulla fronte.
"Lo farò. Stammi bene." salutò un'ultima volta Gohan.
"Anche tu." disse Goku, prima di sparire nel nulla; teletrasportandosi via.
 
Dopo essere rimasto a guardare il punto dove suo padre era sparito, Gohan salì a bordo del macchinario e lo attivò. Inserì le coordinate della Capsule Corp, fissò la stessa data del giorno in cui era partito ed infine mise come Coefficiente di Singolarità il numero 1: quello della sua Linea Temporale. Dopo aver avviato il macchinario, questo si alzò di quota e subito dopo venne avvolto dal buio.
Mentre il macchinario lo riportava nel suo tempo, Gohan rifletté sul quell'ultima scambio di parole con suo padre Goku.
'Non vivremo per sempre... prima o poi arriverà qualcuno troppo forte anche per noi e dovremo far spazio alle nuove generazioni... capisci dove voglio andare a parare?'
"Sì papà, l'ho capito." Pensò tra sé e sé Gohan. "Il motivo per cui sono nati, il motivo per cui sono stati riuniti. I Guerrieri Z, difensori della Terra e dell'Umanità."
"Da adesso questa sarà la mia missione. Mi impegnerò fino all'ultimo, fino al giorno della mia morte. Io sono l'Ultimo rimasto... ma non permetterò che con la mia morte i Guerrieri Z muoiano con me! Li rifonderò!" giurò a sé stesso.
 
Continua... presto!
 
ANGOLO AUTORE:
Ciao ragazzi! Scusate per il capitolo lunghissimo e tutto dialoghi, ma avevo bisogno di fare parecchi spiegoni. Siccome non ho menzionato molti eventi accaduti in questa Linea Temporale Alternativa vi riporto un bello schema con tutta la Cronistoria di quest'Universo; così saprete come sono andate esattamente le cose. Ah, vi avverto che alcune cose me le sono inventate di sana pianta o modificate:
 
Anno 764, 7 Agosto:
-i Guerrieri Z sconfiggono i Demoni del Freddo, definitivamente.
 
Anno 764, 20 Agosto:
-dal Futuro arriva Gohan che avverte Goku, Piccolo e il se stesso più giovane, della minaccia dei cyborg. Dopo che Gohan parte per l'anno 784, i tre guerrieri avvertono gli altri Guerrieri Z della minaccia imminente e, nei successivi tre anni, si allenano senza sosta.
 
Anno 766:
-nasce Trunks.
 
Anno 767, 7 Maggio:
-si svolge il 24° Torneo Tenkaichi che viene vinto da Mr. Satan; Videl vince quello giovanile.[4]
 
Anno 767, 12 Maggio:
-arrivano i cyborg C-19 e C-20 (Dr. Gelo trasformato in cyborg). Goku affronta C-19 da solo, ma la malattia gli impedisce di combattere al 100%; e quindi non riesce a batterlo. Appena arriva Vegeta, gli altri Guerrieri Z convincono Goku a ritirarsi dalla battaglia e di continuare ad assumere il medicinale. Mentre Goku viene scortato a casa sua da Yamcha, Vegeta affronta e distrugge C-19.
Il Dr.Gelo fugge verso Nord e i Guerrieri Z rimasti, Gohan, Vegeta, Piccolo, Crilin e Tenshinhan, lo inseguono (Bulma, a differenza dell'Universo canonico, torna a casa dopo aver detto l'ubicazione del laboratorio di Gelo ai guerrieri). Gelo riesce a raggiungere il suo laboratorio ed a riattivare i cyborg C-17 e C-18 che attivano a loro volta C-16. Gelo muore ucciso da C-17.
I tre cyborg partono alla ricerca di Goku per ucciderlo, ma vengono fermati da Vegeta. Quest'ultimo affronta C-18; la quale si rivela essergli superiore e lo sconfigge. Gli altri guerrieri entrano in azione ma vengono sconfitti tutti da C-17, fatta eccezione per Gohan e Crilin. Gohan, vedendo soffrire i suoi compagni, diventa Super Saiyan; ma non riesce comunque ad affrontare i tre cyborg che lo sconfiggono facilmente. I tre cyborg se ne vanno lasciando a Crilin l'opportunità di salvare i suoi compagni.
Una volta ripresosi, Vegeta se ne va per stare in solitudine mentre invece Piccolo prende con sé Gohan e lo porta al Palazzo del Supremo. Tenshinhan e Crilin vanno a casa di Goku per prenderlo e portarlo alla Kame-House.
Poco dopo, Bulma e Crilin si recano al laboratorio di Gelo e trovano gli appunti per costruire il telecomando per disattivare i cyborg. Crilin distrugge il laboratorio, ma non distrugge il seminterrato dove si trovano il Supercomputer e Cell.
 
 
Anno 767, 14 Maggio:
-Goku si riprende definitivamente e si reca al Palazzo del Supremo. Qui trova Piccolo che si è fuso al Supremo. Il nuovo Piccolo spiega a Goku il suo piano per affrontare i cyborg: Goku e Gohan sarebbero entrati nella Stanza dello Spirito e del Tempo per allenarsi e diventare più forti. Lui, nel frattempo, avrebbe tenuto impegnati i tre cyborg.
In serata, Goku e Gohan entrano nella Stanza dello Spirito e del Tempo e ci rimarranno per 24 ore.
 
Anno 767, 15 Maggio:
-i cyborg arrivano alla Kame-House. Piccolo e Tenshinhan tentano di tenerli a bada, portandoli su di un isola deserta. Piccolo affronta C-17 mentre gli altri 3 rimangono a guardare. La battaglia dura molte ore e, nonostante sembrino alla pari, Piccolo capisce di non avere possibilità di battere il cyborg. Tenshinhan decide di intervenire; ma C-18 glielo impedisce, tramortendolo ma non uccidendolo. Quando la battaglia sembra persa, arrivano Vegeta, Yamcha, Jiaozi e Crilin a dare manforte. Crilin arriva con il telecomando costruito da Bulma per disattivare i cyborg ma non riesce a premerlo, siccome crede che i cyborg non siano del tutto malvagi. C-17 riesce a prendergli il telecomando ed a distruggerlo.
In serata, Goku e Gohan escono dalla Stanza dello Spirito e del Tempo e si teletrasportano sul campo di battaglia.
 
Anno 767, 16 Maggio (verso le 3/4 del mattino):
Goku affronta da solo tutti e tre i cyborg e li batte facilmente; ma non li distrugge. Avendo percepito del buono in loro, cerca di farli diventare degli alleati. Dopo varie polemiche, i cyborg (che non sono gli stessi cyborg corrotti dal male, come quelli che ha affrontato Gohan nel futuro) accettano l'offerta.
Termina la "Saga degli Androidi".
 
Anno 767, tra Giugno e Dicembre:
-nasce Goten, secondogenito di Chichi e Goku.
Goku, grazie a Re Kaio del Nord, riesce a localizzare Neo Namek. Si reca lì per chiedere ad un namecciano di diventare il nuovo Supremo. Quest'incarico viene accettato da Dende; il quale ricrea le Sfere del Drago Terrestri. Shenron, da un desiderio, adesso ne può realizzare tre.
 
Anni 768-769:
-Vegeta, invidioso del nuovo potere di Goku, gli chiede come avesse fatto a raggiungere tale livello. Goku lo porta nella Stanza dello Spirito del Tempo e lo lascia allenare, con la promessa di affrontarsi un giorno. Da qui parte un lungo periodo in cui Goku e Vegeta saranno grandi rivali e si sfideranno ed alleneranno per molto tempo, migliorando molto.
C-16 sfida varie volte Goku, dopo essersi rinforzato grazie alla Capsule Corp. Goku vince ogni volta, spingendo C-16 a migliorare sempre di più. Da qui nascerà un'altra rivalità per Goku coll'androide che lo porterà a migliorare sempre di più.
Gohan mette da parte gli allenamenti e continua la sua carriera scolastica.
C-17 si trasferisce su un isola a Sud dove metterà su famiglia. C-18, invece, intraprende una relazione sentimentale con Crilin.
Goku raggiunge il Super Saiyan di Secondo Livello.
 
Anni 770-771:
-Crilin e C-18 si sposano. Un anno dopo nasce loro figlia Maron.
Vegeta raggiunge il Super Saiyan di Secondo Livello.
 
Anno 773:
-il Mago Babidy viene a conoscenza, grazie alla capacità di percepire Ki di Darbula, che il Bozzolo di Majin Bu si trova sul pianeta Terra.
Kaiohshin dell'Est e Kibith si mettono in viaggio alla ricerca di Babidy e dei suoi servitori, per impedire loro di risvegliare Majin Bu. Questa cosa accade anche nell'Universo di Gohan del Futuro, ma lì le cose vanno in maniera diversa (vi spiegherò poi come e perché).
Gohan raggiunge il Super Saiyan di Secondo Livello.
Goten e Trunks diventano Super Saiyan.
Goku riesce a raggiungere il Super Saiyan di Terzo Livello.
 
Inizio Anno 774:
-Babidy arriva sulla Terra e trova il Bozzolo di Majin Bu.
Gohan conosce Videl.
 
Anno 774, 7 Maggio:[5]
-inizia il 25° Torneo Tenkaichi. Kaioshin dell'Est e Kibith si alleano ai Guerrieri Z ed, insieme, tentano di fermare Babiy ed i suoi seguaci prima che risveglino Majin Bu. Darbula elimina Kibith[6] e pietrifica Piccolo e Crilin. Goku, Vegeta, Gohan e Kaioshin dell'Est si addentrano nell'astronave di Babidy.
Vegeta viene posseduto e diventa Majin Vegeta ed uccide molte persone nello stadio del Torneo Tenkaichi per convincere Goku a combattere contro di lui. Mentre Goku e Majin Vegeta combattono, Gohan e Kaioshin cercano di fermare Babidy e Drabula (ultimo servo rimasto al mago) dal risvegliare Bu. L'energia derivata dalle ferite riportate da Goku e Majin Vegeta durante il loro scontro, fanno risvegliare Bu. Vegeta si rende conto dell'errore commesso ed attacca a tradimento Goku, facendolo svenire, prima di recarsi ad affrontare Bu.
Majin Bu uccide Darbula e sconfigge facilmente Gohan e Kaioshin. Arriva Vegeta che tenta di sconfiggere Bu ma non ci riesce. Vegeta allora si sacrifica in un ultimo sforzo di uccidere il Majin; ma pure quest'ultimo tentativo fallisce.
Bulma raduna le Sfere del Drago per resuscitare la gente morta allo stadio e, involontariamente, resuscita anche Kibith. Quest'ultimo trova Kaioshin e Gohan e li porta entrambi sul pianeta dei Kaioshin; dopo averli curati. Qui Kaioshin allena Gohan con la Spada Z, ma quest'ultima si rompe liberando il Sommo Kaioshin. Quest'ultimo, venuto a conoscenza del fatto che Bu è libero, concede a Gohan di raggiungere il suo pieno potenziale. Gohan raggiunge il Livello Mystic.
Goku si risveglia e si reca al Palazzo del Supremo. Qui, Piccolo e Crilin, che sono tornati normali dopo la morte di Darbula, raccontano a Goku cosa è successo. Goku, allora, prova a affrontare Majin Bu da solo col Super Saiyan Tre; ma si rende conto, dopo una breve colluttazione, che da solo non può avere la meglio.[7] Quindi, Goku decide di radunare tutti i Guerrieri Z rimasti per tentare un'ultima disperata battaglia; compresi i tre cyborg.
Majin Bu uccide Babidy e dopo un po' incontra Mr. Satan; al quale si affeziona. Dopo che quest'ultimo viene ferito da un criminale, Bu si scinde in due: un Bu buono e un Bu cattivo. Le due parti si affrontano e la parte malvagia assorbe la parte buona. Nasce Super Bu.
 
Anno 774, 8 Maggio:
-Re Enma ricompone il corpo di Vegeta e lo manda sulla Terra per dare una mano ai Guerrieri Z rimasti. Prima che il Saiyan parti, però, Re Kaio del Nord lo istruisce su una nuova tecnica: la "Danza Metamor". Questa tecnica permette a due individui diversi di fondersi; attraverso una complicata danza.
Super Bu trova il Palazzo del Supremo e comincia la battaglia contro gli ultimi Guerrieri Z; capitanati da Goku.[8] Quando i Guerrieri stanno per essere sconfitti, arriva Mystic Gohan. Gohan batte facilmente Bu, ma quest'ultimo, riesce ad assorbire Piccolo, Goten e Trunks. Dopo un po' riesce ad assorbire anche Gohan; lasciando solamente Goku come ultimo guerriero.
A questo punto arriva Vegeta dall'aldilà. Il Saiyan, istruito da Re Kaio sulla "Danza Metamor", propone, seppur riluttante, di farla a Goku. Con l'aiuto degli altri Guerrieri Z rimasti, in particolare C-16, Goku e Vegeta riescono a fondersi prima che Bu riesca ad ucciderli. Nasce Gogeta; il quale affronta e sconfigge facilmente Bu, in meno di dieci minuti. Quest'ultimo, però, assorbe anche Gogeta. Il Saiyan Fuso riesce ad evitare di essere assorbito completamente e riesce a liberare, non solo Trunks, Goten, Piccolo e Gohan, ma anche il Majin Bu buono. Così facendo, Bu torna al suo stato primordiale.
Gogeta esce dal corpo di Kid Bu e lo annichilisce prima che questi distrugga la Terra. Prima che Bu muoia definitivamente, la parte di Goku che risiede in Gogeta esprime il desiderio di far rinascere Bu in forma umana e buono. Re Enma decide di soddisfare tale desiderio. La fusione Gogeta si scioglie.
Vegeta viene resuscitato con le Sfere del Drago e viene cancellato il ricordo di Majin Bu; permettendo al Bu buono di vivere pacificamente con Mr. Satan.
Termina la "Saga di Majin Bu".
 
Anno 774, dopo l'8 Maggio:
-nasce Ub, la reincarnazione di Kid Bu.
 
Anno 778:
-Gohan e Videl si sposano.[9]
 
Anno 779, Dicembre:
-nasce Pan, figlia di Gohan e Videl.
 
Anno 780, Dicembre:
-nasce Bra, secondogenita di Bulma e Vegeta.
 
Anno 784, prima di Maggio:
-Cell[10] esce dal laboratorio del Dr.Gelo e va in cerca dei cyborg C-17 e C-18. Trova per prima C-18, la quale viene difesa da Crilin. Quando quest'ultimo sta per essere ucciso, arrivano Goten, Trunks e C-16. Cell riesce a battere facilmente C-16 e mettere alle strette Goten e Trunks. I due, però, riescono a fondersi in Gotenks[11] ed ad eliminare il Bio-Androide definitivamente.
 
Anno 784, 7 Maggio:
-si svolge il 28° Torneo Tenkaichi dove Goku incontra Ub. Dopo il loro combattimento, il Saiyan decide di allenarlo.
 
Anno 784, 20 Agosto:
-avvengono gli eventi narrati in questo capitolo.
Gohan ritorna nella sua Linea Temporale.
 
Beh, questo è tutto. Ci aspetta solamente l'epilogo, adesso!
Alla prossima!
 

[1] Questa descrizione è la stessa del Gohan di Dragon Ball Multiverse. Se non lo conosceste, Dragon Ball Multiverse è una Fan-Manga del 2008 che fa da sequel non ufficiale a Dragon Ball Z. Ho voluto citarlo, anche se in piccolo.
[2] Questo Goku non è stato male quanto il Goku canonico: avendo cominciato ad assumere la medicina al momento giusto, la malattia è stata meno grave ed il Saiyan si è ripreso prima.
[3] E' quel tipo che decide se le anime dei morti devono andare in Paradiso o all'Inferno; ve lo ricordate?
[4] Quest'informazione non serve a molto ai fini della trama. Ma serve a spiegare che tra il primo combattimento tra Goku e Piccolo al 23° Torneo Tenkaichi e il 25° Torneo, da dove parte la "Saga di Majin Bu", ce n'è stato un'altro; il 24°, per l'appunto.
[5] Che voi ci crediate o no, tutto questo avviene in UN GIORNO! Ed è canonica 'sta cosa!
[6] Qui sarebbe dovuto morire anche C-16. Ma, siccome non sarebbe stato possibile farlo resuscitare (è un androide) ho deciso di non farlo morire affatto. Tanto è Dragon Ball: TUTTI i buoni sopravvivono, sempre. Sarebbe stato un po' da stronzi uccidere proprio un bel personaggio come C-16.  
Ah, già... Vaffa&%$% Toriyama!
[7] Qui Goku non conosce la fusione! Quindi non sa che fare per vincere!
[8] Piccolo non propone a Bu di uccidere tutti gli essere Umani per far guadagnare tempo a Goten e Trunks. Prima di tutto perché i due ragazzini non si stanno allenando con la fusione; e poi Goku non avrebbe mai permesso una cosa del genere.
[9] In tutte le realtà parallele e non, sempre insieme 'sti due.
[10] Questo Cell è nettamente più forte di quello canonico. Questo perché il Supercomputer ha raccolto dati in questi anni (miglioramenti di Goku e Vegeta, la Saga di Bu ecc.) ed ha migliorato il Bio-Androide. Però rimane comunque più debole di un SS2.
[11] Goku e Vegeta hanno insegnato anche a ai loro due figli la "Danza Metamor"; e questo Gotenks, essendo più adulto, è nettamente più forte della sua versione più giovane.

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Capitolo 14
*** Epilogo - Tredici anni dopo ***


Epilogo - Tredici anni dopo
 
7 Maggio Anno 803
 
Era un giorno di metà primavera. Il Sole picchiava alto nel cielo quasi del tutto libero da nuvole e faceva caldo sull'Isola Papaya, molto caldo. Sotto il sole cocente, un gruppo di cinque persone, tre ragazzi e due ragazze, camminavano a passo svelto verso l'entrata della Stadio dove di lì ad un'ora si sarebbe svolto il 25° Torneo Tenkaichi.
I cinque ragazzi erano vestiti in modo molto simile tra di loro: portavano tutti una tuta da combattimento completamente arancione; i cui pantaloni erano sorretti da un elastico blu legato attorno alla vita. Sulla maglia, invece, c'era ricamato, sul petto e sulla schiena, scritto in Kanji la parola Gohan. Inoltre indossavano tutti dei polsini blu e delle calzature simili a dei mocassini.
Nonostante fossero similmente vestiti, fisicamente tra di loro non si assomigliavano affatto.
In testa la gruppo camminava un ragazzo, non molto alto ma nemmeno basso per l'età che aveva, con sguardo impassibile e fermo; conducendo i suoi compagni tra la folla. Aveva dei capelli castani, non tanto lunghi, che gli arrivavano fino all'altezza del collo. I suoi occhi avevano l'iride color marrone scuro ed aveva una lieve cicatrice che partiva da poco sopra il sopracciglio e terminava poco sotto l'occhio sinistro.
Subito dietro al ragazzo con la cicatrice, ne seguiva un'altro; il quale aveva più o meno la stessa altezza del suo amico che gli stava davanti, benché fosse più giovane. Ma col suo compagno non condivideva il colore degli occhi: aveva due bellissimi occhi azzurri. Inoltre aveva capelli castani lunghi rasati di lato e raccolti in uno chignon.[1]
Di fianco a lui camminava una ragazzina con occhi scuri e dai capelli corvini lunghi con frangetta. Lei sembrava l'unica del gruppo ad avere un'espressione felice.
Dietro alla corvina e al ragazzo con lo chignon, camminavano, uno dietro l'altra, una ragazza ed un ragazzo molto simili tra di loro. A parte i vestiti, anche fisicamente si assomigliavano. La ragazza aveva capelli rossi, lisci e lunghi; legati a coda di cavallo. Le iridi dei suoi occhi erano verdi smeraldo ed aveva un'espressione annoiata in volto. Il ragazzo aveva lo stesso colore di capelli e di occhi della ragazza; ma, a differenza di quest'ultima, i suoi capelli non erano lunghi e lisci ma, bensì, aveva dei capelli non molto corti a cespuglio ed aveva un'espressione quasi disgustata impressa sul volto.
 
"Dannazione! Sono tutto sudato! E pensare che mi sono appena fatto la doccia in albergo." disse il ragazzo dai capelli rossi.
"Ma non la finisci mai di lamentarti, tu? Nostra madre aveva ragione: potremmo anche essere fratello e sorella, io e te, ma caratterialmente siamo completamente diversi!" gli rispose la rossa di fianco a lui.
"Ma piantala!" rispose l'altro; per poi continuare: "Tanto lo so che vorresti assomigliare a me, sorellina!" disse l'ultima parola con un ghigno malevolo. Nonostante la chiamasse così, sapeva benissimo che sua sorella era più grande di lui di quasi un anno.
"Ti ho ripetuto mille volte di non chiamarmi così! Sarai anche più alto di me di appena cinque millimetri, ma rimane il fatto che io sono nata prima di te! Marmocchio!" rispose lei in preda al nervosismo; che, in lei, solo suo fratello riusciva a scatenare.
"Ma come ti perme..." cercò di ribattere ancora l'altro.
"BASTA VOI DUE!"  li interruppe il ragazzo con lo chignon e i capelli rasati di lato, voltandosi verso i due fratelli con sguardo furioso ed urlando. Di fianco a lui, la ragazza dai capelli corvini se la ridacchiava con una mano davanti alla bocca; per non farsi vedere.
"State bisticciando da 'sta mattina! E prima su chi deve farsi per primo la doccia, e poi su chi doveva avere l'ultimo cornetto al cioccolato ed ora questo! Mi avete rotto!" continuò ad inveire verso i due rossi.
"Ehi, stai calmino testa mezza rasata. Non mi pare che quando tu e la tua fidanzatina qui davanti..." cominciò a rispondere la rossa, indicando con un indice la corvina che le camminava avanti "...battibeccate tra di voi su chi è il più forte tra di voi, non vi urliamo addosso." concluse.
A quelle parole il ragazzo con lo chignon arrossì vistosamente, per poi balbettare "Io e lei fidanzati? Ma che stai dicendo... tutte stupidaggini..." Si voltò verso la corvina per vedere la reazione di quest'ultima alle parole della rossa, ma notò che continuava a camminare come se nulla fosse. Probabilmente le parole della rossa non avevano avuto nessun effetto su di lei.
Il ragazzo dai capelli rossi aveva notato la reazione del suo compagno e stava per dire qualcosa, per prenderlo in giro, ma venne interrotto dal ragazzo con la cicatrice in testa al gruppo.
"Venite." disse, con tono calmo. "Siamo arrivati." disse poi, facendo cenno ai suoi amici verso l'entrata dello Stadio.
Piuttosto che entrare, i cinque si diressero verso un omino seduto dietro ad una scrivania, che si trovava di fianco l'entrata dello Stadio.
"Ehilà, salve! Anche voi volete inscrivervi al Torneo?" chiese loro l'omino, con voce stridula, una volta che i cinque si furono avvicinati.
"Esatto." a rispondere fu il ragazzo con la cicatrice.
"Oh, buon per voi allora! Il termine ultimo per le iscrizioni è quasi scaduto! Avanti, avanti! ditemi i vostri nomi, le vostre età!" incalzò l'omino prendendo carta e penna, pronto a prendere nota di tutti i loro dati.
"Io mi chiamo Shaigon ed ho diciannove anni." disse il ragazzo con la cicatrice.
"Io invece mi chiamo Jyn ed ho tredici anni." disse il ragazzo dai capelli rossi. "Ed io Lyn. Quattordici anni." aggiunse sua sorella.
"Oh, dei baldi giovani! Bene. Bene... bene..." mentre parlava e prendeva nomi ed età, l'omino notò la somiglianza del vestiario dei cinque ragazzi e chiese: "Fate per caso tutti parte di un Dojo?"
"Sì." rispose il ragazzo con lo chignon. "Facciamo parte del Dojo di Son Gohan."
"Uhm. Son Gohan, eh? Non ricordo di averlo mai sentito nominare. Non deve essere molto famoso." disse l'omino.
D'un tratto il ragazzo dai capelli rasati ai lati batté una mano sulla scrivania, facendo sobbalzare l'omino, e disse: "Magari è così. Magari non è ancora famoso. Ma, dopo che avrò vinto questo Torneo, vedrà come cambieranno in fretta le cose; vecchio!"
"Perdoni tutta questa spacconeria..." disse la ragazza dai capelli corvini, spingendo via il ragazzo con lo chignon. "Il suo nome comunque è Moorg, ed ha quattordici anni." continuò la ragazza; riferendosi al ragazzo che aveva appena spinto via.
"Oh, okay... e tu come ti chiami cara?" chiese l'omino.
"Il mio nome è Pan, ho undici anni e sarò io a vincere il Torneo." affermò la corvina con un sorriso.
 
"Okay, per di là si va al ring principale dello stadio." disse Lyn; indicando un punto del Tempio Tenkaichi con l'indice. La ragazza, mentre parlava ai suoi amici, stava guardando una mappa dello Stadio affissa ad un cartellone, poco dopo l'entrata dello Stadio. "Mentre invece di là" continuò; indicando un punto nella direzione opposta "c'è l'area dei Preliminari. Sbrighiamoci: l'orario d'inizio dei Preliminari è fissato tra dieci minuti. Venite, andiamo!" concluse, infine; cominciando a correre verso l'area dei Preliminari.
Una volta arrivati nell'edificio dove si sarebbero svolti le eliminatorie, ad accoglierli ci fu una folla di più di duecento persone. Per fortuna, la sala dove si stavano per svolgere gli incontri era molto ampia e vasta: c'era spazio per tutti. In più, a seconda del numero assegnatogli all'ingresso, ogni partecipante si era riunito attorno ad otto ring diversi. I cinque ragazzi avevano preso cinque numeri di cinque ring diversi. Questo significava che, almeno alle eliminatorie, non si sarebbero affrontati fra di loro.
"Cavoli. Ce n'è di gente. Secondo voi perché c'è tutta questa folla?" chiese Moorg.
"Beh, considerando che i primi quattro vincono minimo 125.000 Zeni e massimo 1.000.000 di Zeni..." cominciò Pan, venendo interrotta da Jyn
"Cooosa? 1.000.000 di Zeni?!" esclamò stupito. "Sapevo che ci fosse un montepremi bello corposo, ma non credevo così tanto corposo!"
"Inoltre" intervenne Shaigon "è da quasi trent'anni che questo Torneo non si svolge; da prima che i cyborg cominciassero le loro stragi... deve aver attirato l'attenzione di tutti, anche per questo."
"Già... aspetta un attimo!" esclamò Moorg all'improvviso. "Ma sbaglio o la Sensei Videl aveva detto che suo padre, ovvero tuo nonno," aggiunse il ragazzo, riferendosi a Pan "aveva vinto l'ultima edizione di questo Torneo?"
"Sì. Mio nonno materno, Mark Satan[2], ha vinto il 24° Torneo Tenkaichi. Mentre invece, mio padre mi ha riferito che mio nonno paterno, Son Goku, ha vinto il 23°." rispose distrattamente la corvina.
"A proposito del Sensei Gohan" si intromise Shaigon "dov'è? Non vuole partecipare al Torneo tuo padre?" chiese alla corvina.
"No. Non credo voglia partecipare." rispose Pan.
"Buon per noi!" esclamò Lyn. "Se il Sensei non partecipa, avremo molte più chance di vincere quel milione di Zeni!"
"Infatti! Neanche noi cinque tutti insieme avevamo una possibilità contro di lui!" esclamò entusiasta Jyn; concordando con la sorella.
"Invece io avrei voluto sfidarlo al torneo. Ho un conto in sospeso con il Sensei... peccato." disse Shaigon, tutt'altro che entusiasta. 
"Guarda che la tua occasione l'hai già avuta" intervenne Moorg, ammonendo il suo compagno "o te ne sei già dimenticato?"
Shaigon, a quelle parole, reagì guardando il suo polso destro: a differenza degli altri, il castano non portava il classico polsino blu, ma aveva una medicazione che fasciava tutto il polso e una piccola parte della mano destra. Quella ferita se l'era fatta qualche settimana prima quando aveva sfidato da solo Gohan.
Dopo aver fissato la fasciatura per un po', rialzò lo sguardo e disse "Quella volta il Sensei non aveva fatto sul serio. E se non capisco quanto è forte, non capirò mai quanto è alto il muro che devo superare."
A quelle parole nessuno sembrò trovare un modo per controbattere. Rimasero in silenzio per un po', finché non giunse una voce squillante dal fondo della sala che diceva "Prendete posto vicino ai vari ring a cui siete stati assegnati! Le eliminatorie stanno per cominciare!"
 
Nel frattempo che si svolgevano le eliminatorie, sulle tribune intorno al ring principale cominciavano a riempirsi di spettatori. Fra di loro c'erano una donna dai corti capelli neri accompagnata da un uomo anziano con ben pochi capelli rimastigli.
"Ah, è davvero diverso dall'ultima volta. Quando abbiamo disputato questo Torneo io e te l'ultima volta, non c'erano tutte queste enormi tribune!" disse l'anziano alla donna, una volta che presero posto tra gli spalti. 
"Già, hai ragione papà. Quest'anno hanno fatto le cose davvero in grande! Sinceramente parlando, mi sto un po' pentendo di non aver preso parte al Torneo... speriamo che Pan riesca arrivare almeno tra i primi quattro!" disse la donna.
"Oh, ma non preoccuparti Videl! Pan è nettamente più forte dei suoi compagni di allenamenti e degli altri partecipanti; arriverà senz'altro prima." affermò l'anziano signore.
"Non so papà. Pan è forte ma neanche gli altri quattro sono male... in particolar modo Shaigon." disse pensierosa Videl.
"Mah, sinceramente non capisco di cosa ti preoccupi. Infondo è mia nipote! E' la nipote del grande Mr. Satan! E, per di più, è figlia ed allieva dell'uomo che ha sconfitto i cyborg... a proposito, dov'è tuo marito in tutto questo? Non viene ad assistere al Torneo?" chiese Mr. Satan a sua figlia.
"Ha detto che preferisce assistere da una visuale migliore, senza persone intorno a disturbargli la visuale verso il ring." rispose Videl, guardando con sguardo fisso il ring; dove stava salendo il commentatore del Torneo, seguito da otto persone.
"Ah si? E da dove?" chiese ancora l'anziano. Videl, per tutta risposta, alzò l'indice destro verso un punto al di sopra dello Stadio. Mr. Satan alzò lo sguardo perplesso verso il cielo. Capì subito a cosa si riferisse sua figlia.
"Ha!" rise. "Beato lui che sa volare!" esclamò infine; tornando a guardare il ring, dove il commentatore stava presentando gli otto finalisti del Torneo.
 
Le Eliminatorie erano durate, in tutto, oltre un'ora. Durante i preliminari, i cinque ragazzi riuscirono a battere egregiamente tutti i loro avversari ed a qualificarsi alle finali. Oltre a loro, si qualificarono per le finali anche una giovane donna dai lunghi capelli biondi e dagli occhi marroni di nome Gitsune, un uomo dalla carnagione olivastra, massiccio e muscoloso ma non molto alto e completamente calvo di nome Senbabà e, infine,  un giovane uomo abbastanza muscoloso e dai capelli castani di nome Alan. Gli otto finalisti, appena terminate le Eliminatorie, vennero portati, da vari membri dello Staff che aveva organizzato il Torneo, all'edificio che ospitava il ring principale dello Stadio. Una volta arrivati qui, salirono insieme ad un uomo vestito elegante, che poi si scoprì essere il commentatore del Torneo, sul ring; dove gli otto finalisti si disposero in fila, un affianco all'altro.
"Signore e signori! Benvenuti al 25° Torneo Tenkaichi!" urlò con voce squillante il commentatore, al microfono. "Diamo un caloroso benvenuto agli otto finalisti!" continuò ancora, facendo un gesto con la mano verso gli otto partecipanti. Un'enorme e forte applauso partì dal pubblico che fece tremare tutto lo Stadio.
"Bene! Adesso procederemo con il sorteggio dei Quarti di Finale! Tra un minuto ci sarà il primo combattimento!" disse infine, scendendo dal ring e dirigendosi verso alcuni membri dello Staff.
I cinque ragazzi del Dojo di Son Gohan, rimasti tutti sul ring, si riunirono fra di loro e cominciarono a discutere.
"Ragazzi!" incominciò Jyn "ci ho fatto caso solo ora! Siamo già ai Quarti! I finalisti sono otto in totale e noi siamo in cinque!" esclamò, con un tono misto tra l'entusiasta e il preoccupato.
"Questo vuol dire che..." cominciò Pan, ma venne interrotta da Shaigon. "Vuol dire che minimo due di noi si affronteranno fin da subito."
"Beh, non è tanto una sorpresa." disse Lyn.
"Già." convenne Moorg. "Noi cinque siamo nettamente più forte degli altri. Non avete percepito il loro Ki?" chiese; facendo cenno verso gli altri tre finalisti. "Mi dispiace per loro, ma non hanno speranza contro di noi." concluse, poi, con un sorriso beffardo sul viso.
 
"Bene signori, un attimo di attenzione!" il commentatore, nel frattempo, era risalito sul ring con un foglio in mano. "Ho qui il risultato del sorteggio del tabellone e... il primo Quarto di Finale vedrà confrontarsi Alan e Jyn! Pregherei gli altri sei partecipanti di abbandonare il ring e di dirigersi nell'Area di Attesa, vicino gli spogliatoi. Grazie." disse infine.
"Buona fortuna!" dissero in coro i quattro amici a Jyn; prima di lasciarlo solo sul ring, insieme a l'uomo di nome Alan.
"Pronti?" chiese il commentatore, una volta che i due contendenti si furono posizionati ai loro angoli. "START!" urlò; facendo partire il combattimento.
Il match durò appena cinque minuti. Alan si era buttato all'attacco; sperando di colpire Jyn il prima possibile. Ma il ragazzo aveva evitato ogni singolo attacco dell'avversario e, ad un certo punto, aveva comincia a contrattaccare con calci e pugni leggeri. Nonostante per Jyn i suoi stessi attacchi non fossero poi chissà quanto potenti, per Alan erano devastanti; tanto da costringerlo alla resa.
"Ed il primo semifinalista è.... JYN! Del Dojo di Son Gohan!" esclamò il commentatore a fine incontro.
"E ora proseguiamo con il secondo match... Senbabà contro Lyn! Prego, salite sul ring!" disse ancora il commentatore; chiamando i due successivi contendenti. La ragazza dai capelli rossi, sorella di Jyn, e l'uomo dalla pelle olivastra presero posto sul ring.
Questo secondo match cominciò in maniera molto simile al precedente. Lyn schivava ogni attacco di Senbabà e quest'ultimo attaccava senza ritegno. Ad un certo punto, l'uomo, preso dalla frustrazione, cominciò a provocare la sua avversaria.
"Sai solo schivare, eh? Maledetta ragazzina! Sai solo saltare in tondo?! Fatti avanti e prova a colpirmi, maledetta stronzetta!" disse Senbabà, cercando di colpire Lyn in tutti i modi possibili.
Alla parola "stronzetta" Lyn reagì male.
"Come mi hai chiamata?" urlò, prima di avvitarsi su se stessa per poi colpire, con un calcio volante in pieno viso, il suo avversario; scaraventandolo fuori dal ring.
"E la vincitrice e Lyn!" annunciò il commentatore; per poi continuare "Una barella per Senbabà per favore!"
"Hahahah! Sei stata bravissima! Domani a quel tipo comparirà un bel livido!" rise Jyn; battendo il cinque alla sorella, appena questa fu scesa dal ring.
"Bene ed ora i prossimi sono... Gitsune e Shaigon!" urlò il commentatore.
I due concorrenti presero rapidamente posto sul ring e, non appena il commentatore ebbe urlato: "START!" la donna di nome Gitsune cominciò a correre verso Shaigon; con l'intenzione di attaccarlo. Il ragazzo, però, non tentò nemmeno di schivare: alzò semplicemente il braccio destro ed aprì il palmo della mano verso l'avversaria.
"Non perdiamo tempo." disse con tono annoiato Shaigon. Subito dopo, creò, con un rapido movimento del braccio, una leggera, ma decisa, pressione d'aria che colpì Gitsune; scaraventando via la donna dai capelli biondi, fuori dal ring.
"...eh?" disse perplesso il commentatore, dopo aver assistito a quella scena.
"Ah, beh... Shaigon ha fatto qualcosa, non ho capito cosa, e Gitsune è fuori dal ring, quindi..." commentò perplesso l'uomo, per poi urlare "...quindi il terzo semifinalista è Shaigon!"
 
"Bene! Adesso rimane solo un Quarto di Finale e poi potremmo passare subito alle Semifinali! Cavoli, stiamo andando spediti!" disse il commentatore. "Ma non perdiamoci in chiacchiere e passiamo subito al match! Pan contro Moorg!" chiamò, infine, il commentatore.
Pan e Moorg, appena sentirono i loro nomi, uscirono dall'Area di Attesa e partirono in direzione della piattaforma; su cui si sarebbero sfidati. Mentre loro andavano verso il ring, Shaigiìon, che si dirigeva verso gli spogliatoi, passò di fianco a loro sussurrando: "Vedete di dare un bello spettacolo."
"Ci puoi giurare." rispose Moorg; senza neanche voltarsi verso l'amico. Pan si limitò ad annuire.
I due, dopo aver fatto il tradizionale rispettoso inchino tra avversari prima del combattimento, si misero ai due angoli del ring; in posizione di combattimento.
"Pronti?" chiese, retorico, il commentatore.
"START!" urlò dopo qualche secondo. I due contendenti si lanciarono uno addosso all'altra.
Pan attaccò con un calcio volante che venne facilmente parato da Moorg con il palmo della sua mano sinistra. La corvina non si arrese e colpì con l'altra gamba libera e riuscì a colpire Moorg ad un fianco. Il ragazzo, preso alla sprovvista e dal dolore, fu costretto a lasciare il piede della ragazza che, una volta che si fu rimessa in piedi, cominciò a colpire il suo avversario con un raffica di pugni. Moorg inizialmente incassò i colpi; ma ben presto riuscì a ribaltare la situazione. Da prima bloccò entrambe le braccia della corvina, poi le assestò prima una testata e poi  un calcio al petto; che smorzò il fiato a Pan. Quest'ultima cercò di ribattere con una ginocchiata, ma Moorg le bloccò la gamba. Dopo fatto ciò, il ragazzo cominciò a roteare su se stesso come una trottola impazzita; tenendo sempre stretta la gamba di Pan. All'improvviso, prima che la corvina tentasse una qualsiasi via di fuga, venne scaraventata all'aria, fuori dall'area del ring.
Se non fosse stata per la Tecnica del Galleggiamento, Pan sarebbe atterrata fuori dal ring ed avrebbe perso: infatti, prima di precipitare nel vuoto, la ragazza riuscì a frenare il proprio corpo ed ad arrestarsi a mezz'aria.
In tutto ciò, Moorg, sapendo che la corvina non si sarebbe fatta battere facilmente, si era messo a correre in direzione di Pan; ancora ferma a mezz'aria. Il ragazzo, nel mentre correva, aveva portato le mani ai fianchi ed aveva cominciato a mormorare: "Kamehame...".
Prima che il ragazzo riuscisse a lanciare il suo attacco, però, Pan si era ripresa dai colpi ricevuti ed aveva intuito cosa avesse in mente di fare Moorg. Allora, in fretta e furia, aveva anch'ella portato le mani ai fianchi dicendo "Kamehame...".
"...HA!" urlarono, contemporaneamente i due, l'ultima sillaba. Le loro onde energetiche appena si scontrarono  provocarono una forte esplosione; facendo gemere di paura il pubblico.
L'esplosione, a sua volta, generò un'onda d'urto che spinse via Pan, sempre più su; mentre invece, spinse di nuovo al centro del ring Moorg. Quest'ultimo dovette piantare bene i piedi a terra per non essere sbattuto fuori dal ring.
 
Pan riuscì a malapena a rimettersi dritta a mezz'aria. Una volta ripresasi dall'esplosione che le due Kamehameha ha avevano provocato, si guardò intorno.
Shaigon, Lyn e Jyn stavano assistendo al combattimento dall'Area di Attesa: i due fratelli sembravano divertiti dallo spettacolo che lei e Moorg stavano dando, invece il ragazzo con la cicatrice sembrava un po' deluso.
Dietro di lei, sugli spalti, percepiva il Ki di suo nonno e di sua madre e li sentiva urlare: "Vai Pan! Ce la puoi fare!"
Oltre a loro due, il resto del pubblico sembrava sconvolto dall'enorme abilità dimostrata dalla corvina e dal ragazzo con lo chignon. In particolare, alcuni stava guardando Pan a bocca aperta: non era cosa da tutti i giorni vedere le persone volare e sparare raggi dalle mani, dopotutto.
Infine Pan volse lo sguardo verso il ring: al suo centro c'era Moorg che, appena si rese conto di essere osservato dalla sua avversaria, le fece cenno di atterrare sul ring.
Pan atterrò all'estremità opposta del ring dalla quale si trovasse Moorg; il quale, appena la ragazza fu atterrata, disse: "Che ne dici di fare sul serio? Al 100%? Credo che oramai il riscaldamento sia finito..."
"Hai ragione. Stavo aspettando proprio che me lo chiedessi!" rispose Pan, con un sorriso beffardo.
"Bene allora!" disse Moorg; cominciando a scatenare il suo Ki.
"Gekido[3]!" urlò, ad un certo punto. Tutt'intono a Moorg divamparono delle fiamme violacee che avvolsero il corpo del ragazzo. In più, i muscoli di Moorg sembrarono rafforzarsi e rigonfiarsi leggermente.
Quello spettacolo sembrò scuotere nuovamente il pubblico, ma Pan non fece una piega.
"Tutto qui?" disse beffarda, dopo che il suo avversario ebbe raggiunto il suo massimo livello di forza.
"Sta a guardare! Ahhhh!" urlò Pan scatenando anch'ella il suo Ki. I suoi capelli si irrigidirono verso l'alto e divennero biondi, le sue iridi dal grigio scuro tendente al nero passarono verde chiaro e il suo corpo venne avvolto da fiamme dorate: era diventata una Super Saiyan.
"Ha! Lo sapevo che ce l'avevi fatta! L'hai raggiunta da poco, non è così?" domandò Moorg entusiasta.
"Già!" rispose con un sorriso la ragazza; e poi chiese: "Sei pronto?"
"Sempre!" rispose Moorg; lanciandosi verso l'avversaria e riprendendo l'incontro.
 
Mentre i due continuavano il loro incontro, alto nel cielo si levava e li osservava il loro maestro: Gohan.
"A quanto pare stanno migliorando sempre di più" borbottò tra sé e sé.
"Certo, sono ancora un po' acerbi... ma hanno il potenziale per diventare i migliori dell'Universo." disse, mentre a decine di metri sotto di lui Pan e Moorg si erano assestati due pugni in pieno viso contemporaneamente e a vicenda; l'uno all'altra. Il pubblico urlava entusiasta, incitando i due a dare il massimo: si stavano tutti divertendo molto.
"Ce l'ho fatta papà." disse infine Gohan; alzando lo sguardo al cielo. "I Guerrieri Z sono rinati!"
 
FINE
 
ANGOLO AUTORE:
Eccoci qui. Dopo quasi due mesi...fine della corsa.
Più o meno.
Manca ancora una parte della storia, ma a questo ci arriviamo tra un minuto; prima devo dirvi un paio di cose importanti.
Prima di tutto: grazie. Grazie per aver letto la storia sino a qui e grazie per averla supportata con le vostre belle parole e con i vostri preziosi suggerimenti! Grazie mille, di tutto cuore.
La storia avrebbe dovuto seguire i canoni di Super (Majin Bu e poi Zamasu e magari anche Broly)  ma ho deciso di non tirarla troppo per le lunghe; cancellare Zamasu e Broly, quindi, e di dedicare uno Spin-Off a tutta la questione Majin Bu.
Infatti... annuncio! Arriverà una One-Shot, con protagonisti Kaioshin dell'Est e Kibith, in cui vi spiegherò cos'è successo loro in questo universo What-If e perché Gohan non li ha mai incontrati.
Ultima cosa: ci terrei a sapere le opinioni di tutti a 'sto giro. Non solo di chi commenta sempre o quasi, ma proprio di tutti quelli che sono arrivati a leggere questa storia sino a qui. Non voglio costringere nessuno, eh! Soltanto, mi farebbe piacere sapere la vostra.
Beh, credo non ci sia nient'altro da dire. Quindi vi ringrazio ancora e... ciao!
Alla prossima!
 

[1] Lo ammetto: fisicamente parlando, questo tipo è ispirato a Sokka della Serie Animata "Avatar". Se non avete visto Avatar... FATELO! ORA!
[2] Toriyama ha rivelato che il vero nome di Mr. Satan è Mark. Fonte Wikipedia.
[3] Altra tecnica inventata di sana pianta: è simile al Kaioken. Inoltre, "Gekido" in Giapponese significa "Furia".

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