Cronaca di un fratello maggiore

di Lila_88
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Telefonate ***
Capitolo 2: *** A casa ***



Capitolo 1
*** Telefonate ***


Dopo qualche anno, sono tornata a scrivere di questa serie che mi ha accompagnato durante la mia infanzia. Non sarà una storia lunghissima, prevedo massimo cinque capitoli. Se vorrete fammi sapere cosa ne pensate, io sono qui!



CRONACA DI UN FRATELLO MAGGIORE


CAPITOLO 1

Matt stava parlando al telefono con sua sorella Lucy, quella mattina, in attesa che sua moglie Sarah tornasse a casa dopo il turno di notte.
  • Mi stai dicendo che Mary non si è più fatta viva?
  • No, a dire la verità speravo che tu avessi qualche notizia su di lei.
  • No, non la sento da un paio di settimane.
  • E adesso che facciamo?
  • Aspettiamo.
  • Mi chiedo perché non si decide a parlarne con mamma e papà. Loro hanno il diritto di sapere quello che sta succedendo!
  • Lo so. Facciamo così. Diamole un altro po' di tempo, se poi continua a non farsi sentire, valuteremo se è il caso di parlarne a mamma e papà.
Matt sapeva che, oltre Mary, c'era un argomento di cui aveva bisogno di discutere con sua sorella. Nonostante la lontananza, Matt sentiva ancora sulle sue spalle la responsabilità di fratello maggiore.
  • Come va con Savannah?
  • Tutto bene. In questo momento se ne sta occupando la mamma.
  • A proposito di questo, Lucy, che mi dici della casa che Kevin ha comprato per voi?
  • Ti dico che devo ancora vederla. Non ne ho proprio avuto il tempo, con la bambina e Kevin che lavora. Quando potrei andarci?
  • Fammi pensare. Ad esempio mentre la mamma si occupa della bambina. Tipo... adesso?
  • Perché nelle tue parole sento qualcosa che non mi stai dicendo apertamente?
  • Lucy, l’unica cosa che ho da dirti è che non puoi rimanere per sempre a casa con mamma e papà, adesso che sei sposata e hai una bambina.
  • Lo so e infatti non intendo farlo! E’ solo che mi serve del tempo, tutto qui. A proposito, ho una novità.
Lucy non voleva parlare dell'argomento e sapeva bene come suscitare l'interesse di Matt per qualcos'altro.
  • Che genere di novità?
  • Ruthie ha un ragazzo.
  • Che cosa? Ma non è troppo presto?
  • No. Ti ricordo che ormai ha quasi 15 anni. Ti devo per caso rammentare che io e Mary alla sua età avevamo già avuto dei ragazzi?
  • No, grazie, me lo ricordo benissimo anche da solo. Solo che, a volte, non realizzo di quanto velocemente passi il tempo. Insomma, tu e Mary siete sposate, avete dei figli, Simon fa sesso rischiando di mettere incinta la propria ragazza...
  • Ex ragazza.
  • Sì, come ti pare. E adesso Ruthie che ha il ragazzo. Dio, mi sembra ieri che vi ho visti nascere e crescere.
  • Stai parlando come papà.
  • Che ci vuoi fare, sono sempre il fratello maggiore.
  • Adesso devo andare, Matt. E’ arrivata l’ora della pappa per la mia piccola. Ci sentiamo presto, va bene?
  • Certo. Ciao. Ah, però ci tengo a sottolineare che, anche se hai abilmente cambiato discorso, vorrei che riflettessi su quello che ti ho detto a proposito di te, Kevin e Savannah e della casa che tuo marito ha comprato per voi.
  • Ok, ok. Ciao Matt. Salutami tanto Sarah.
Matt rimase solo con i suoi pensieri, una volta terminata la conversazione. I suoi fratelli ormai erano grandi. Quando Simon e Ruthie erano ancora dei bambini, Mary e Lucy, come sua sorella gli aveva appena ricordato, già si destreggiavano fra i primi fidanzatini. Che tempi erano quelli, soprattutto per lui che, in qualità di fratello maggiore, sentiva sempre su di sé il dovere di vegliare sulle due. Ricordò di come, certe volte, avesse invidiato Simon. Per lui, l’unica sorella minore era Ruthie, che appariva così diversa dalle due maggiori! Ma, soprattutto, non dava gli stessi grattacapi! Una volta, parlando con Simon proprio di certe cose, era stato quasi deriso dal fratello minore, che aveva trovato eccessive le preoccupazioni di Matt nei confronti delle vite sentimentali di Mary e Lucy.  A questo proposito, una certa idea si stava facendo strada in lui. Forse era arrivato il momento di scoprire come Simon avrebbe reagito alla notizia che Ruthie aveva un ragazzo. Voleva proprio vedere se reputava ancora eccessive le sue preoccupazioni da fratello maggiore!
Sarah entrò in casa, con delle vistose occhiaie sotto gli occhi. La stanchezza, tuttavia, non le fece evitare di notare lo sguardo di chi sta architettando qualcosa di strano dipinto sul volto di suo marito.
  • Ciao Matt.
  • Ciao amore! Com’è andata in ospedale?
  • Bene, tutto sommato è stata una notte abbastanza tranquilla. Che hai in mente?
  • Cioè?
  • Tu hai qualcosa in mente, caro mio!
  • No, non è vero. E’ solo che stavo pensando che dovrei chiamare Simon.
  • E’ successo qualcosa?
  • No, a dire la verità voglio solo sapere come sta. E’ già un po’ che non lo sento.
  • Va bene. Io vado a farmi una doccia veloce, poi dritta a letto! A dopo.
Con un veloce bacio sulla bocca, Sarah si dileguò in camera da letto. Matt diede un’occhiata all’orologio che segnava le undici. Chissà se Simon era già in piedi? Beh, lo sperava per lui, perché non aveva tempo da perdere, prima di telefonargli. Simon rispose dopo qualche squillo.
  • Ciao fratello!
  • Simon, ciao! Come va?
  • Tutto bene, grazie! E te? Come mai hai chiamato?
  • Niente di che, volevo solo parlare un po’ con te, per sapere come te la passi.
  • Sono sotto esame, per cui sono molto impegnato con lo studio. Per il resto tutto bene, Georgia ed io ci siamo lasciati e non ci parliamo neanche più, dopo quello che è successo. Te, novità?
  • A dire la verità, una piccola novità ce l’avrei.
  • Sono tutto orecchie. Spero solo che non sia qualche altra notizia scoraggiante da parte di Mary.
  • No, non l’ho più sentita. E non so se questo è un bene o un male. Invece, poco fa ho parlato con Lucy.
  • Ah, e come sta? La bambina? Gli altri?
  • Oh, loro stanno tutti bene, una meraviglia. Soprattutto Ruthie.
  • Ruthie?
  • Sì, vedi, Lucy mi ha detto che adesso ha un ragazzo.
  • Un... ragazzo? Vuoi dire un amichetto!
  • No, no, un ragazzo vero e proprio, Simon.
  • E come si chiama, quanti anni ha? Voglio dire, sappiamo chi è, vero? Mamma e papà sono a conoscenza che Ruthie lo sta frequentando? Che ne pensano?
  • A dire la verità, non sono poi così informato, però suppongo che mamma e papà ne siano al corrente.
  • Beh, non potevi farti dire di più da Lucy?
  • Simon, come mai ho l’impressione che tu ti stia un po' agitando?
  • Scherzi? Certo che mi sto agitando! Ruthie è mia, anzi, nostra sorella! E’ ovvio che io mi preoccupi per lei! Voglio che sia felice e che non incontri ragazzi sbagliati! Piuttosto, tu mi sembri anche troppo calmo!
  • No, ti sbagli, non sono così calmo e rilassato all'idea. Ma vedi, al contrario di te, io sono ben collaudato. Ho fatto anni di gavetta, con Mary e Lucy! E poi Ruthie è una ragazza intelligente, sono sicuro che saprà cavarsela bene.
  • Ruthie non è una ragazza, è una bambina! E’ ancora troppo piccola per uscire con i ragazzi! Mi auguro che papà non la mandi in giro da sola con questo ragazzo! E poi, da dove diamine salta fuori? Sono stato a casa di recente, non c’era nessun ragazzo per Ruthie!
  • Ah, mi dispiace Simon, ma non so altro. Però adesso devo proprio andare, altrimenti faccio tardi a lavoro. Ci sentiamo.
Simon guardò attonito il suo cellulare. Suo fratello aveva davvero sganciato una notizia bomba come quella, per poi lasciarlo con mille dubbi?!? Avrebbe potuto chiamare Lucy e farsi spiegare meglio da lei come stavano le cose. Oppure avrebbe potuto sentire direttamente da Ruthie la verità. Oppure...
Simon prese le chiavi della macchina e si disse che, per un giorno, avrebbe anche potuto saltare le lezioni universitarie.


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Capitolo 2
*** A casa ***


CAPITOLO 2

A Glenoak, la vita in casa Camden era stata stravolta dall’arrivo della piccola Savannah. La notte era diventato molto difficile riuscire dormire, a causa dei pianti della bambina e dei continui battibecchi dei suoi genitori. Durante il giorno, invece, era indispensabile fare più silenzio possibile, se Savannah stava facendo il suo riposino, altrimenti si rischiava di incappare nelle ire di Lucy. Sam e David iniziavano ad essere stufi di questa situazione. L’iniziale entusiasmo di essere diventati per la seconda volta zii alla loro giovane età era rapidamente scemato di fronte all’intrusione di Savannah nelle loro abitudini. E così, andare a scuola, alla fine, era diventata quasi una liberazione. Un modo per prendersi una vacanza dalla loro nipotina. Eric, non a caso, passava quasi tutto il giorno in parrocchia. Per preparare il sermone domenicale non bastava più chiudersi nel suo ufficio per ottenere la concentrazione necessaria, perché il pianto di Savannah e i litigi di Lucy e Kevin oltrepassavano ogni muro dell'abitazione.
L’unica che stava a casa, sorbendosi tutto il giorno la stessa storia, era Annie, che cercava di fare del suo meglio per aiutare la figlia. Annie era anche l’unica a cui non sembrava pesare in alcun modo la presenza costante della famiglia Kinkirk.

Annie stava guardando l’orologio, sapendo che, da lì a poco, Ruthie e i gemelli sarebbero tornati a casa da scuola. Kevin sarebbe stato a lavoro fino a sera, mentre Lucy era al piano superiore con la piccola Savannah. Eric era invece uscito da poco per andare in parrocchia. Quando udì la porta sul retro aprirsi, la donna si affrettò per arrivare in cucina ed accogliere i suoi figli. Tuttavia, con sua grande sorpresa, il figlio che si trovò davanti, non era atteso.
  • Simon!
  • Ciao mamma!
  • Che ci fai qui?
  • Beh, diciamo che avevo voglia di casa.
  • E come hai fatto con l’università?
  • Oggi avevo solo un paio di lezioni, ma niente che non potessi saltare.
Lucy, con la bambina in braccio, scese dal piano superiore, raggiungendoli.
  • Ciao! E tu?
  • Ciao Lucy. Ecco qui la mia nipotina preferita!
Il ragazzo prese dalle braccia della sorella, Savannah. Lucy gli stava mandando delle occhiate interrogative, forse pensava fosse lì perché aveva delle novità su Mary, ma Simon cercò di rassicurarla con lo sguardo.
  • Avevo voglia di venire un po’ a casa e, poi, volevo vedere quanto è cresciuta questa bella bambina!
La porta della cucina si spalancò e da essa entrarono, nell’ordine, Sam, David, Martin e, per ultima, Ruthie. Simon si voltò proprio per osservarla, mentre i gemelli, sorpresi di vederlo, gli si attaccarono alle gambe. Lucy riprese Savannah che iniziava a lamentarsi.
  • E’ l’ora della pappa, scusatemi.
Lucy tornò al piano superiore, mentre Martin salutò velocemente Simon per poi andarsene nell’appartamento sopra il garage. Ruthie ebbe dei pensieri simili a quelli di Lucy, vedendo Simon in casa.
  • Hey. Che ci fai da queste parti?
  • Volevo vedere la mia famiglia. Che c’è di male?
  • Oh, niente. Mamma, senti, dopo posso uscire?
  • Dipende. Dove vorresti andare?
  • Vincent mi ha invitato al cinema e poi a mangiare una pizza.
  • Chi è Vincent?
Sia la madre che Ruthie ignorarono la domanda di Simon, mentre discutevano sul fatto che quella settimana la ragazza era già uscita un paio di volte con Vincent. Simon ascoltava attentamente la conversazione, provando a intromettersi di tanto in tanto chiedendo chi era Vincent. Fu distratto solo dai suoi fratellini che lo richiamarono, per sussurargli qualcosa in coro.
  • Vincent è il ragazzo di Ruthie.
Come sospettava, allora si chiamava Vincent il ragazzino che aveva osato avvicinarsi a sua sorella innanzi tempo. Avrebbe dovuto ottenere qualche informazione in più su di lui, per andare a parlarci e chiarire giusto un paio di punti. Nel frattempo, non aveva potuto fare a meno di notare come Ruthie fosse più truccata e curata dell'ultima volta che era stato a casa. Sembrava cresciuta d'un colpo. Non poteva andarsene di lì prima di assicurarsi che Vincent fosse un bravo ragazzo e, soprattutto, che le cose fra i due fossero più platoniche che fisiche.
  • Senti, prova a chiamare tuo padre, ma tieni presente che non sono d'accordo su questa uscita!
Ruthie sbuffò e lasciò la cucina.
  • Mamma, che tipo è questo Vincent?
  • Oh, sembra un ragazzino a modo. Lui e Ruthie si frequentano da qualche settimana.
  • Ma... Stiamo parlando di un tipo di frequentazione... Di che stiamo parlando, esattamente? Voglio dire... Questo Vincent è un amichetto tipo Peter, giusto?
Iniziando a mettere insieme i pezzi del puzzle che avevano condotto Simon e Glenoak, Annie sorrise.
  • Chi ti ha parlato di questa storia?
Simon si mise subito sulla difensiva.

  • Che stai dicendo? Voi ne stavate parlando un attimo fa! Ho le orecchie per ascoltare, sai? E poi sono qui per stare un po' con voi. Avevo bisogno di una pausa dall'università. Comunque, non hai risposto alla mia domanda!
Annie annuì, chiedendosi se fosse stata Lucy a mettere la pulce nell'orecchio di Simon.
  • Caro mio, credo che ormai Ruthie abbia passato la fase degli “amichetti”. Sono sicura di poter definire Vincent il suo primo ragazzo ufficiale.
Simon guardava la madre come se le fossero appena spuntate delle antenne.
  • Che cosa? Non pensi anche tu che sia troppo presto? Che sia troppo piccola per avere un ragazzo?
  • No, direi di no. Lucy e Mary erano più piccole di lei quando hanno iniziato a uscire con i ragazzi!
  • Ma... E' diverso!
  • Perché dovrebbe essere diverso? Finché Ruthie seguirà le regole di questa casa, sarà libera di frequentare dei ragazzi... Esattamente come hanno fatto prima di lei le sue sorelle. Ma forse so cosa è diverso, questa volta, per te.
  • Che cosa?
  • Ruthie è la tua sorellina minore e fra di voi c'è sempre stato un legame particolare. Credimi, Simon, è assolutamente normale che tu ti senta così.... geloso e apprensivo. La stessa cosa è successa a Matt, quando Mary ha conosciuto il suo primo fidanzatino. Devi solo imparare a convivere con il fatto che Ruthie sta diventando adulta.
Simon sbuffò. Ora capiva perché Matt l'aveva chiamato per dargli quella notizia. Aveva preso in giro Matt un sacco di volte quando le sue sorelle uscivano e lui si preoccupava come un matto. Adesso, dopo anni, si ritrovava a vivere le stesse preoccupazioni. Questa consapevolezza non lo fece sentir meglio. Simon decise che non avrebbe lasciato quella casa senza conoscere Vincent e accertarsi di persona di come stessero effettivamente le cose.




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