Carte da decifrare

di rubytusday
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Amore tossico ***
Capitolo 2: *** Primo amore ***
Capitolo 3: *** La risposta di Marco ***
Capitolo 4: *** Lettera a Marco, mio amore tossico ***
Capitolo 5: *** Lettera sulla giustificazione del mio soffrire ***
Capitolo 6: *** Il bacio non detto ***
Capitolo 7: *** Dolorosa bile ***
Capitolo 8: *** Marco ***
Capitolo 9: *** Attesa ***
Capitolo 10: *** Vorrei dirti ***
Capitolo 11: *** DIVERGENZE ***
Capitolo 12: *** amarti fa fatica ***
Capitolo 13: *** Amarezza ***
Capitolo 14: *** Andare avanti ***
Capitolo 15: *** Requiem della nostra stupida non relazione ***
Capitolo 16: *** Fine ***



Capitolo 1
*** Amore tossico ***


Un amore impossibile e travagliato mi ha accompagnata per tutti questi anni. Noi anime oscure vulnerabili e impenetrabili, ci siamo avvicinate anche amate ma sopratutto odiate.
Dedico a te Marco, musa del mio primo scritto.

Capelli corti e sporchi.
rimangono i solchi.
rincorrersi tra i boschi.
cani così loschi.
ombre gemelle.
simili come mammelle.
sangue rosso sulla pelle.
ognuno nelle sue celle.
girovagando intorno si brucia.
fino al midollo.
assenzio dell’assenza
. con o senza.
ora ortica.
illuminata dalla fatica.
tossico il profumo.
dopo . più nessuno.

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Capitolo 2
*** Primo amore ***


Ripesarti
Fa ancora amore
Dolore
Blu perverso nel tu cielo terso
E si, ci ho sperato
 i nostri Ricordi ancora,
solo tu nella memoria
non importa cosa è stato
ma quello che ho immaginato
delusione adente cocente
sei per sempre lì
io ti aspetto qui
 

 

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Capitolo 3
*** La risposta di Marco ***


Lucia, non sono bravo con le parole quanto te.
Anche tu sei importante, lo sei sempre stata, sei diversa dalle altre, come anche io lo sono.
Sei troppo sensibile per questo mondo, il tuo viso dolce è diventato così spigoloso ormai.
Ma i nostri corpi continuano a combaciare perfettamente, s’incastrano,  avremmo potuto fonderci insieme più spesso se solo tu avessi voluto.
Io non credo nell’amore lo sai, quello che abbiamo va aldilà di questo, una necessità profonda e intima dell’altro.
Non posso evitare di farti soffrire come tu di farmi soffrire, il nostro stare insieme ci inasprisce.
Vorrei stare tutta la vita dentro di te come tu sei sempre dentro di me.
Forse troppo uguali, non lo so.
Vorrei poterti dire di lasciarmi andare che è stato solo del sesso fantastico ma non sarebbe la verità.
Non lo chiamerei amore il nostro, ma più che altro un bisogno malato di averci.
Siamo due stronzi nessuno cede non potremmo mai stare insieme.

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Capitolo 4
*** Lettera a Marco, mio amore tossico ***


Caro Marco, non so più dove sei, non so se mi hai pensato mai, non so chi ti scoperai.
Mi ricordo i tuoi occhi, il tuo viso inizia a sfuggirmi, l’ultimo incontro 3 anni fa, ci siamo finalmente trovati, tolte le nostre maschere, le nostre difese abbattute, perché ci siamo sempre fatti del male? Hai sempre scelto la donna sbagliata, io neanche ne parliamo, si abbia fatto l’amore, dopo anni che il gioco dei nostri sguardi si incrociava. Mi sono persa nel Blu intenso della tua anima, così limpida e oscura, come te.
Segnali contrastanti, così distanti, ma quel giorno, pur avendo tutti e due un qualche, che non ne fece un dramma o non lo so, siamo andati oltre. La lontananza ci ha fatto capire quanto fossimo intimamente legati, profondamente. Sì, stavi con una mia amica, ma io c’ero per prima, noi stiamo insieme da sempre. Abbiamo combattuto l’uno l’altro perché non riuscivamo ad accettare questo sentimento, questa profonda passione che ci ha riuniti dal primo giorno di liceo.
Me lo hai detto tu “ti ho guardata prima che tu lo notassi” “le tue labbra sono la prima cosa che ho visto” “ti saprei descrivere il tuo senso senza averlo visto”.
Io ti ho guardato dopo un po’ di tempo, mi piacevi e ti piacevo ma è iniziata una strana danza nella quale nessuno dei due poteva fare il primo passo, sguardi insulti ripicche assurde.
Negare di piacere all’altro sempre, perché ?
Perché siamo fatti così male?
L’amore dovrebbe renderci migliori,  noi quando stiamo vicini diventiamo la brutta copia di noi stessi. Siamo perfidi, gelosi, vogliamo sopraffare l’altro, ci autodistruggiamo.
Fare sesso insieme è stato bellissimo, non lo dimenticheremo mai. Ma non possiamo stare insieme, io non posso stare con te, tiri fuori il peggio di me .
Se contorto, mi fai soffrire, poi mi fai un complimento e mi sciolgo.
Hi avuto già troppo potere sulla mia vita, quante occasioni perse per correre dietro te.
Non volevo ricordarti come una cosa di spiacevole, perché per me sei stato molto, quindi meglio chiuderla dopo una cosa così bella che continuarla, perché so che mi avresti fatto del male.
Non volevo stare più male, ma non è andata così, sono stata di merda pure senza di te, e il mio cuore non batte per nessuno come che per te.
Mia dolce, triste, malsana ossessione, vorrei rivederti per dirti tutto questo.
Sarebbe utile?
Vorrei ritornare al nostro primo incontro, quel giorno di 8 anni fa in primo liceo, riniziare tutto da capo, buttarmi, levare le mie difese ed essere tua, senza compromessi, senza stupide lotte, ripicche gelosie.
Invece non posso farlo e non voglio farlo, non riesco ad annullarmi per te, non riesco a non combatterti, mi manchi, vorrei vederti ma ho così paura.
Ciao mio amore tossico

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Capitolo 5
*** Lettera sulla giustificazione del mio soffrire ***


Ho scritto duemila parole cercando di recuperare quello che non c’è, m’illudo che questa sofferenza sia un dono, un qualcosa che solo gli eletti possano avere. Mi illudo da tanto, da quando a quattordici anni ho studiato Leopardi,leggendo quelle parole mi trovai bene. Aveva capito benissimo la mia condizione. Poi sono arrivate, le rock star maledette. Mi sparavo nelle cuffie canzoni dei nirvana ad oltranza.
Poi ho scoperto Bodelaire, i poeti maledetti, Foscolo,gli scapigliati italiani, i poeti decadenti. Sì, questo mio enorme dolore ho un senso può essere costruttivo.
Ma non è così, lo avrei scambiato volentiei con della felicità, avrei preferito non aver scritto nemmeno una riga per potermi godere un giorno di sole.
Avrei preferito non avere sempre quest’ansia, questa noia del vivere che mi corrode.
Balzac diceva che chi trova l’amore non potrà mai essere uno scrittore, diciamo che mi sono aggrappata a questa frase, ma la verità è che avrei preferito amare.
Vorrei saperlo, fare e mi chiedo se ne sarò mai capace in mezzo a questa aridità. Mi chiedo se forse ho una visione troppo alta dell’amore, visto che quando osservo le coppie intorno a me le trovo più inebriate e coinvolte dall’altra persona, in un rapporto di reciproca sopportazione. Donne che si accontentano e uomini che mentono. Perché allora rinchiudersi in rapporti del genere invece che imitarsi a scopare?
Qual è il senso di tutto ciò?
A volte mi sembra forse di essere autistica all’amore, forse per questo vedo gente che sta insieme per abitudine, per controvoglia, per paura di stare soli. Forse avrò anche paura dello stare in coppia, anche se lo bramo, ma ho imparato a non star bene da sola.
Per anni mi sono convinta che nessuno mi volesse, lamentandomi di ciò poi una voce esterna, violenta come uno schiaffo mi ha detto la verità:sei tu ad allontanare tutti sprecando il tuo fascino.
Questo ragazzo si chiama Simone ha sostituito Marco nel mio mondo, la mia condizione de
ll’essere incapace d’amare, ora è pure peggiore.

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Capitolo 6
*** Il bacio non detto ***



Quello che dai a per essere grande
Quello che se lo prendono con la forza
Quello dolce che non ti aspettavi
Quello intenso, che bramavi
Quelli profondi in cerca
Quelli di eterna ricerca
Quell’ultimo che ho dato
Troppo tempo è passato.
Poi ci sono quelli che non arrivano
Li attendi ad occhi socchiusi
Pensieri schiusi
Poi si fermano
Labbra vicine ma mai incollate
Visibilmente spaccate
Sottile strato di amianto
Il bacio mai dato è un grande rimpianto.
Non mi pento dei vampiri assetati
mi pento degli uomini assonnati.
Io qui che aspetto il tuo bacio
continuando a sprecare fiato .
 



Postilla piccolissima: non sapevo se mettere questa poesiola, scritta dopo aver letto il carmen dei baci di Catullo, mi scuso per le banalità. Qualcosina ho aggiunto ora ma ho cercato di lasciar intatta la sensazione che volevo esprimere.

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Capitolo 7
*** Dolorosa bile ***


Ho un dolore che mi
scava dentro
Con una mano artigliosa
Così profondo
Che tutto riposa
Io così piena e così vuota.
Ho ridere discreto
delle ossa
fredde gelanti
come palme urlanti.
Ed ho provato a sedarlo
Tra gambe contorte
Tra musiche a coorte
Annaffiato, curato
È invece germogliato
Le sue fauci mi dilaniano lo sterno
eterno suo sibilare
quando vede il mio capo ciondolare
Ho cercarto risposte in alto
campanile,
poi ho provato il fienile
per tenere ferma questa inutile
bile.

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Capitolo 8
*** Marco ***


Camminavi assorto
morto il tuo sorriso sul tuo bel  viso
Mi ricordo come mi guardavi dall’altro
Lato del fosso, insistentemente
Quando i nostri occhi si congiungevano
respiravo ardentemente
Mi ricordo le torture che mi affliggevi
scherzi inutili, non proprio
leggeri, insistenti.
Non capivo cosa pensare
del tuo inutile giocare
voci sorridenti fisse come
pareti ardenti, mi raschiavano
mi avvisavano.
Tu capace di farmi star bene
Tu capace di tagliarmi le vene.
Così tormentato così sbagliato
solo mi hai torturato
solo dolore mi hai portato
ti sarebbe bastato così poco
per bruciare tutto o illuminare un lutto.
Di te mi rimangono pochi pensieri
briciole di ieri.
Da quando il solo è sorto
(non prenderlo come un torto)
non sento più l’afosa asfissia della tua
conturbante compagnia.
Non vederti la miglior indecisione
nella perdizione di questa regione,
ora finalmente non sono in prigione.

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Capitolo 9
*** Attesa ***


Attesa
Caina sorella di speranza
Attesa
In questa inutile stanza
Attesa
Immobile sopita
Attesa
Di un domani che non verrà
Attesa
Di un messaggio che non ci sarà
Attesa
Sul divano profano
Attesa
Di un respiro nel nulla
Attesa
Di un qualcosa che mi culla.
Attendo questa dolce
Sorte
Come lo sposo la sua dolce consorte
Ore spese ad aspettare
Immaginando che sia normale.
Attendo, ho atteso ma non attenderò.

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Capitolo 10
*** Vorrei dirti ***


Vorrei dirvi che provo ancora qualcosa
Vorrei dirvi che la brezza vola sopra ogni cosa
Vorrei dirvi che sono come una sposa
Vorrei dirti dell’essenza
Vorrei dirti della tua assenza
Vorrei dirti della mia inappetenza
La mia accondiscendenza occulta
Affluenza di mille canzoni
ablazioni del mio macigno
maligno imboscato
sgretato nello sterno
interno ed esterno
eterno diluviare
calmare impossibile da
evitare, compatibile assioma
chioma azzurra e celestiale
in questo mare infernale.
Vorrei dirti cio chè scalpisco
Disco inutile
Per ciò a cui ambisco
Vorrei essere meno futile
Smettendo questa mi sensazione inutile.
Tutto ciò rimarrà sigillato
Fiato non speso
Il mio cuore è rappreso.
Voi che leggete
Non capirete.

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Capitolo 11
*** DIVERGENZE ***


In un mondo pieno di sesso
Io m’immagino ancora un castello pazzesco
Principe dalla bianca corazza
Che pur essendo cattivo mi spiazza.
Riferimenti così sbagliati
Film romantici stra abusati
Mentre la femmina aspetta il bacio
Il ragazzo si è già masturbato.
Basta illudere le bambine
Con inutili storielline
Inutile  fatine.
In un mondo che ci dice di essere attraenti
Ma di non aprire le gambe ai quattro venti.
Nonostante tutto ancora sogno un amore puro
Privo da qualsiasi pensiero impuro
Il mio cuore si sta chiudendo
Ma questo mio piccolo sogno non si è spento
Se avessi saputo la verità
Avrei guardato la sirenetta con aridità.
Indecisa senza vera posizione
Tra l’essere santa e l’essere un putta none.
Dopo tutto sono nata di marzo, nata malsana
Casta che sogna di essere puttana
Come Guccini sbraitava nella sua canzone
Non credo fosse finzione

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Capitolo 12
*** amarti fa fatica ***


C'è un senso in te forse una speranza
forse una leggera brezza
 ritorno dal passato non calcolato ho paura,
 la felicità è un passo da me,
ti pianto in asso non riesco a prendere
ciò che vorrei tu mi hai detto
 che ormai ci sei ci siamo,
potrei agguantarti ma poi di cosa
potrei lamentarmi
i questo amore tossico mi ha rovinata
mi sento davvero troppo ingabbiata
perchè non faccio entrare nessuno?
 perchè ho paura di quello che mi puoi dare
Dio non riesco più a respirare
soffoco nei miei pensieri
e ti sfuggo più di ieri
ma sei qua ad aspettarmi
forse potresti amarmi
io che posso fare, non so neanche camminare.
Non tenermi la mano che scappo più lontano
 tu rifiutami, insultami io ci sguazzo nel ruolo della rifiutata
ormai mi sento carne buttata
Forse doveva succedere prima
quando ancora era mattina f
orse non dovrei pensare
forse è arriva l'ora d'amare.

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Capitolo 13
*** Amarezza ***


Un’altra notte insensata
Rinata dall’incertezza
Amarezza denza, fredda
Labbra di sconosciuti si incrociano
muti squadrano intuiti
fredezza in questa enorme
amarezza
Giochi infantili
Come bimba corro nei cortili
Mi assento da questa situazione
Non cerco questa attenzione
Cercavo te, ti aspettavo
Ti bramavo, più che te
Il sogno desideravo.
Ora so che nulla esiste
Solo l’amarezza persiste.

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Capitolo 14
*** Andare avanti ***


Ho dovuto caderci
caderci davvero
per capire che quello
che per me eri stato
era solo un sogno 
mai nato
ora che finalmente
ho sentito
e mi hanno scolpito
posso far pace con te
consapevole che non sei 
più in me

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Capitolo 15
*** Requiem della nostra stupida non relazione ***


Lo so, è finita
le tue parole mi sarebbero ripiombate nel cranio
Se mia tuo avessi mai parlato.
Lo so, è finita
Eri tu ad aver bisogno di me, 
anche se non mi amavi
Non posso dire nemmeno sia finita 
non essendo mai iniziata.
Una cosa per ricominciare deve anche finire
la fine non è mai arrivata
ti sei allontanato come spaventato.
I tuoi occhi glaciali non ricercavano più i miei
e tu correvi lontano, de me, andavi da lei.
Per quanto mi sono sentita sbagliata
per quanto il fuoco in me si è spento
ho evitato ogni godimento
Per superare la mia ossessione 
che mi ha incatenata in prigione
ho dovuto scrivere di te
Imbrigliarti, incatenarti, trasformarti
Trasformare la nostra non storia
cambiare ogni parola che ci siamo detti
a denti stretti, ancora odio ammettere di aver fatto passare troppo tempo.
Troppo vento su di me si è abbattuto
io restavo, aspettavo un tuo segno muto.
Poi sei riapparso, fallito, suppllicante e sorridente
hai parlato con me come se non fosse successo niente
come se nessuna luna fosse girata
attorno alla nostra ultima giornata.
Poi nel nulla sei tronato, 
e lì ho capito quanto tempo ho sprecato.
Più che te rincorrevo un sogno,
un amore tossico, proibito
cercavo in te Heatcliff perchè
pensavo che solo un vento distruttivo potesse essere amore vero
Non eri sincero, non lo ero io.
Ed ora che lo non mi stringo a te, e a quel sogno
vado avanti giorno dopo giorno.
Ho paura costante che tu ti ferisca, che un lungo coltello
incida la tua bella belle,
che il tuo profumo diventi cenere
che i tuoi occhi si chiudano sciogliendosi.
Che il tuo profondo star male ti faccia affogare.
Ma questo condizione non può essere una giustificazione
del tuo aspro annaspare
del tuo continuo sabotare
del tuo continuo uccidermi.
Come un narciso ti guardi riflesso
e ma ti presenti bene ma vedi solo veleno nelle tue vene.

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Capitolo 16
*** Fine ***


Odio ammetterlo ma sono arrivata al capitolo finale di questa storia, e odio chiuderla solo per il fatto che è la prima cosa che ho scritto e poi pubblicato su questo sito.
Pubblicare i miei vecchi pensieri, rielabornarne di nuovo per me è stato catartico e mi ha aiutato  a superare situazioni che mi tenevano bloccata da anni.
Ovviamente ci sono alcune cose vere, ma anche sogni, e volontà espresse.
Ho preso ciò che provavo e l'ho trasformato in altro, Marco ha un altro nome, e forse esiste ancora da qualche parte nel mondo. Non lo vedo da più di un anno, quando è venuto a trovarmi dal nulla, parlando come se non fossero passati anni dall'ultima volta che c'eravamo visti.
Quest'ultimo incontro è come se mi avesse svegliata da un torpore durato anni, e mi avesse fatto accorgere quanto io abbia continuato ad amare il suo simulacro per tutto questo tempo.
Amavo l'idea di lui, l'idea di questo amore tormentato, da libro. In lui e me rivedevo cime tempestose.
"Marco" a cui ho voluto dare appunto il nome più comune del mondo, proprio per farmi svegliare dal mio sogno, è solamente una persona nociva, una persona che non sa voler bene.
 Usa la sua bellezza, il suo fascino e la sua intelliegenza per ferire, infatti nonostante tutti i suoi pregi è un uomo sconfitto dalla vita, fallito e senza affetti.
Vorrei poter gioire per questa sua condizione infelice, ma il mio animo non me lo consente, e ho provato anche ad aiutarlo, perchè aldilà dell'amore non posso non volergli bene.
E così dopo anni mi sono risvegliata, e mi sono accorta di aver rincorso tutto questo tempo un idolo, bellissimo, ma un idolo, e questa cosa è solo colpa mia.
Mi sono innamorata dell'immagine che avevo di lui, avevo proiettato su di lui tutti i miei desideri e il mio bisogno di un amore unico, per sentirmi unica.
Soffrire per amore mi faceva sentire diversa, non ero una di quelle che si accontenta delle storie fasulle.
Ora che il tempo è passato mi rendo conto della mia piccolezza, provo molta amarezza, ho qualche rimpianto ma finalmente posso mettere la parola fine a questa non-storia anche grazie al fatto di averci scritto sopra.
Non so cosa avrete capito infiltrandovi in questi componimenti disordinati, messi alla rinfusa, ma io scrivo per sfogarmi e luberarmi.
Se qualcuno trovo interessanti i miei deliri mi fa davvero piacere, altrimenti continuerò a scrivere per me.

FINE

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