La prima scelta

di BRIDGET LANNISTER
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La solita cazzo di storia ***
Capitolo 2: *** Il passato che ritorna ***
Capitolo 3: *** Questa è un'altra storia ***
Capitolo 4: *** La famiglia ***



Capitolo 1
*** La solita cazzo di storia ***


LA SOLITA CAZZO DI STORIA
Io e Linda come ogni mattina al magazzino stavamo prendendo una tazza di caffè nella piccola cucina che Carlos aveva deciso di costruire da solo pur di scappare dalla rottura con il suo ex fidanzato John.
“Hei Beth, volevo presentati Gloria, è tornata con noi dopo un bel paio di anni” disse Linda ridendo della sua ultima affermazione
“Ciao Goria, piacere di conoscerti, sono Beth” dissi sorridendole ma non stringendole la mano, mentre finivo di preparare il caffè. Era una mattina piuttosto tranquilla ed era strano ma non così assurda
“Beth lui dov’è?” disse Eddie entrando in cucina, preso dal panico
“Chi?” chiesi io ancora presa dalla routine del caffè
“Tuo marito Beth, dov’è” rispose lui con insistenza
“Non lo so Eddie, Rio ieri sera ha deciso di dare di matto, non è nemmeno tornato a casa. Hai controllato in palestra?” dissi ancora con la rabbia che ribolliva dentro di me. Senza dire nulla Eddie si avvicinò a me, mi diede un piccolo bacio sulla guancia e mo sussurrò “Appena lo trovo gli do un pugno” risi di lui e andò a cercarlo
“Beth, che diavolo è successo” chiese Linda, avvicinandosi a me, gli porsi la sua tazza e poi ne porsi una anche a Gloria e mi sedetti sul piccolo divano incrociando le gambe.
“Sai, ad essere sincera non lo so. Stava aiutando Kenny e poi non so che cosa è successo. Lui ha cominciato ad agitarsi, sempre per la solita cazzo di storia. Stava diventando davvero pesante e ha cominciato ad urlare Elizabeth siamo in questa situazione per colpa tua! Perché il fatto che non riusciamo a concepire è solo colpa mia e dice che i miei ormoni lo stanno facendo andare fuori di testa e che il sesso programmato non fa per lui. Cazzo Linda, sto solo facendo quello che il dottore mi ha detto di fare.” E continuai oramai sull’orlo di una crisi di nervi “Ha avuto il coraggio di dirmi che non avremmo perso il bambino  se….” E da li cominciai a piangere in maniera incontrollata. Carlos mi senti e subito accorse verso di me
“Questa volta lo picchio, non me ne frega un cazzo se è il mio migliore amico” disse mentre mi abbracciava e mi baciava la testa “Beth, Beth, non lo picchio se non dici che cosa è successo! È per il bambino?” l’unica cosa che feci fu annuire “Oh Beth” disse stringendomi e sospirando. Ci alzammo e insieme uscimmo dal magazzino per prendere un pochino d’aria
Gloria la vecchia/nuova arrivata era ancora li a osservare l’intera conversazione tra noi tre e poi rivolgendosi a Linda quando oramai io e Carlos eravamo lontano  “Quella li ha sposato Rio?” disse ridacchiando, Linda la guardò furiosa e rispose
“Gloria, se sei tornata qui per riavere Rio per te, hai sbagliato su tutto. Da quando Beth è entrata qui, 7 anni fa Rio è uscito fuori di testa. Tu non sai le minchiate che ha fatto per quella donna, tu non sei nulla in confronto se non solo una con cui ha scopato. Stai fuori da tutto questo è più grande di quanto pensi” detto questo si alzò dalla sua sedia dirigendosi fuori dalla stanza non prima di aver sentito Gloria dire “Vedremo”
Intanto fuori….
“Beth, cosa faceva Gloria, in cucina con te e Linda?”
“Prendeva in caffè con noi… perché?”
“Quindi non sai chi è!” dissi di no scuotendo la testa “È la ragazza che Rio ha lasciato per stare con te”
“Che giornata di merda cazzo” dissi ridendo
 

 

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Capitolo 2
*** Il passato che ritorna ***


IL PASSATO CHE RITORNA

Era primo pomeriggio , ero seduta nel suo ufficio mentre contavo e controllavo i soldi che io e le mie ragazze avevamo appena riciclato, ripensavo alla furia dei suoi occhi la sera prima e a cosa lo aveva fatto scattare senza spiegazioni sulla questione del bambino, non riuscendo comunque a venirne a capo.

Quando alzai lo sguardo vidi Eddie e Cisco che mi guardavano senza dire una parola

“Lo avete trovato?” chiesi io continuando a contare i soldi

“No” risposero insieme, smisi di contare e alzai lo sguardo, misi la testa tra le mani e iniziai a sospirare cercando di trattenere le lacrime e dicendo

“Dannati ormoni”, i ragazzi si erano avvicinati Eddie sedendosi sulla sedia davanti alla scrivania e Cisco sedendosi sul divanetto, per una decina di minuti nessuno disse nulla, io continuai a contare e i soldi fino a quando

“Posso farvi una domanda?” chiesi io timidamente

“Certo Beth, tutto quello che vuoi” rispose Cisco, sedendosi bene sul divano

“Quella Gloria..”

“Si?” rispose Eddie

“Perché è qui”

“Bhe, le hai rubato il compagno Beth”

“Io…io non le ho rubato proprio nulla. È stato Rio ha scegliere me” dissi alla fine incazzata

“Beth, ti prendo in giro”disse Eddie “Tu sei la cosa migliore che sia capitata a Rio e tutti qui dentro lo sanno”

“Si, ma perché è qui.”

“Sai com’è Rio, vede qualcuno in difficoltà e lo aiuta” rispose Cisco in fretta “Nessuno qui l’ha mai sopportata, è stata insieme a Rio per un po’, ma non era nulla per lui” disse ridendo e poi continuò “La prima volta che siamo stati a casa tua” disse guardandomi “si è messo a vedere tutte le tue foto e diceva, non può essere questa donna che ci ha derubati e poi sei entrata e credimi ha smesso di respirare” io trattenni le lacrime a quel punto “E poi la seconda volta che siamo venuti da te, ricordi quando gli hai dato dell’idiota?” disse lui e tutti e tre scoppiammo a ridere “Bhe, prima di venire li è andato dal parrucchiere per sistemarsi i capelli, cazzo non lo aveva mai fatto per nessuna. Ma vedi in quel periodo stava con Gloria ma lui non faceva altro che pensare a te. Ogni volta che ti nominava o qualcuno diceva il tuo nome la sua faccia si illuminava come un albero di Natale Beth, lui sorrideva.” A quel punto non trattenni più le lacrime.

“Ricordo una volta” continuò Eddie “che ricevette una tua chiamata era con me e Gloria e subito è scattato in piedi sistemandosi e correndo verso la macchina sorridendo  e ho pensato , la rossa ha chiamato” disse ridendo “vi siete incontrati al parco e lui continuava a blaterare sull’FBI”

“Lo ricordo” dissi ridendo “Quell’agente voleva sapere cosa stessi facendo con Rio e con voi! Rio mi disse di dirgli che stavamo, bhe che lui ci stava provando” dissi arrossendo e tutti e i ragazzi scoppiarono a ridere

“Beth andiamo, hai dato dell’idiota a quell’uomo e lui si è innamorato di te”

“So dove trovarlo” dissi alzandomi dalla sedia.

Scesi le scale e andai verso la macchina, guidai il più velocemente possibile e alla fine arrivai nell’unico posto dove potesse essere, il vecchio magazzino numero 5 dove gli avevo lasciato la collana di perle

“Cosa stai facendo qui?” chiesi gentilmente sedendomi accanto a lui su una vecchia panchina

“Pensavo a noi”

“Per questo ieri sera sei impazzito? Non vuoi più stare insieme a me?” chiesi io trattenendo le lacrime

“Elizabeth, cazzo sei impazzita? L’unico modo per far si che io ti lasci è morire!” disse lui alzando la voce “No, sono arrabbiato perché non riesco a darti quello che vuoi”

“Rio, io ho già tutto quello che voglio. Te e i bambini e i ragazzi, è tutto perfetto”

“So che vuoi avere un altro bambino, Beth e io non riesco a dartelo e questo mi manda fuori di testa.”

“Guardami” dissi, mettendomi in ginocchio tra le sue gambe “Abbiamo già due bambini stupendi e so che, cazzo siamo così diversi e tutte le altre merdate che ci circondano, ma guardaci, sette fottuti anni dopo sposati e con due bambini, chi riuscirebbe a crederci se ascoltasse come ci siamo conosciuti e con tutta la merda che abbiamo superato per stare insieme, ma siamo ancora qui: un matrimonio e due figli dopo. Innamorati e parlando sinceramente anche dopo tutti questi anni, quando ti togli la maglietta mi sento un’adolescente e devo andare a cambiarmi le mutandine” disse ridendo e arrossendo

“Beh mia cara anche tu non sei affatto male” disse baciandomi dolcemente le labbra

“Se avremo o non avremo questo bambino non cambierà ciò che provo per te Rio, mi hai già dato Kenny e Jane” dissi restituendogli il dolce bacio che mi aveva dato qualche minuto prima ma rendendolo più duro.

Lui sorrise contro le mie labbra “OK, mamma andiamo stai morendo di freddo” mi prese la mano e ci dirigemmo verso le macchine “I ragazzi ti cercano da questa mattina”

“Lo so tesoro scusa, avevo bisogno di tempo”

“Lo so” risposi sinceramente. Ci dirigemmo verso casa dove lasciammo la mia macchina e poi insieme con la sua cadillac andammo al magazzino dai ragazzi. Quando arrivammo ognuno stava facendo il suo lavoro anche se i ragazzi erano ancora tutti preoccupati per Rio.

“Oh dio Beth, stavamo per venirti a cercare!” disse Carlos severamente

“Oh bhe grazie” disse Rio cercando di essere offeso, i ragazzi lo guardarono male e lui sapeva benissimo che loro sapevano cosa fosse successo. Mi accorsi dei loro sguardi così mi avvicinai a mio marito abbracciandolo e facendo capire a tutti che avevamo chiarito la nostra discussione.

“Questa volta non succede nulla, la prossima ti picchio Rio” disse Eddie con Carlos dietro che annuiva.

“Avete ragione” disse Rio prima di prendermi e portarmi nel suo ufficio.

 

 

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Capitolo 3
*** Questa è un'altra storia ***


QUESTA E’ UN’ALTRA STORIA
Mi tolse le mutandine freneticamente
“Come cazzo puoi solo pensare che io possa lasciare ad un’altra persona tutto questo Elizabeth…voglio dire sei deliziosa cazzo” disse lui avvicinandosi sempre di più alle mie lebbra e dandogli una lunga leccata
“Oh Rio” fui solo capace di dire
“Si piccola?”
“Ti prego non smettere” dissi non riuscendo a concentrarmi
“Non ho intenzione di farlo” disse lui rivolgendomi un sorriso malizioso. La sua lingua aveva una pressione costante contro il mio clitoride duro e gonfio, ero pronta ad esplodere quando bussarono alla porta dell’ufficio; per un momento pensai che smettesse ma non lo fece, continuò a fare esattamente quello che stava facendo quasi portandomi al punto di non ritorno quando bussarono di nuovo ma più forte
“Ora non è il momento” urlò Rio, per farsi sentire da chiunque fossi fuori dalla porta e poi riportando l’attenzione al mio corpo, ma il bussare non smise
“Magari è importante” dissi io guardandolo negli occhi
“Questo è importante” rispose lui secco
“Lo so, ma questo può essere ripreso” dissi sorridendogli e lui annuì
“Solo un minuto” disse Rio, il tempo di farmi rimettere i pantaloni e renderci presentabili. Mi sedetti sul divano e lui si sedette sulla sua sedia “Avanti” disse.
Dalla porta emerse Gloria con un sorriso stampato sul volto, io guardai Rio e lui capì che io sapessi chi fosse. Mi alzai dal divano facendo credere a Gloria che me ne sarei andata  ma non fu così, mi diressi verso la scrivania di Rio, presi il computer e mi risedetti sul divano cominciando a scrivere freneticamente e a lavorare, nel frattempo sentì la risata rumorosa di Rio invadere la stanza così alzai lo sguardo e  gli sorrisi.
“Allora Gloria, cosa posso fare per te proprio in questo momento?” disse sottolineando l’ultima parte
“Ho per caso interrotto qualcosa?” chiese dolcemente sapendo benissimo che la risposta era un si pieno
“No Gloria, io ed Elizabeth stavamo facendo una chiacchierata”
“Si che vorrei riprendere dopo” dissi io smettendo di scrivere
“Non c’è nemmeno bisogno di chiedere piccola” rispose lui vedendo che stavo arrossendo
“Non per ripetermi Gloria, ma cosa posso fare per te?” disse oramai spazientito
“Bhe io mi stavo chiedendo se potessi ritornare a fare quello che facevo prima Rio” disse lei timidamente
“Oh ma i ragazzi non te lo hanno detto?” disse lui ridendo “Ora il capo di quel settore non sono più io” disse lui indicando me “lo è Elizabeth”. Sentendo il mio nome smisi di scrivere e alzai la testa, non avevo ascoltato quella parte di conversazione quindi mi limitai a dire solo
“Cosa?”
“Gloria, vuole tornare a fare riciclaggio”
“Oh…” risposi io “Bhe in questo momento non ho bisogno di nessuno, siamo in troppi ma se qualcosa cambia vedremo cosa ti ricordi si?!” dissi alla fine guardandola negli occhi, lei annuì con la testa, mi sorrise e una volta in piedi sfiorando la mano di Rio
“Grazie Rio” e uscì dalla porta
“Ti ha davvero sfiorato la mano?” chiesi io seccamente
“Direi che hai concorrenza” disse lui serio
“Davvero?” chiesi io
“Neanche per sogno piccola”
“Rio?” dissi io seriamente “Non potrei sopportarlo”
“Elizabeth…” disse ma non finì la frase, mi baciò come la sua vita dipendesse da questo.


 

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Capitolo 4
*** La famiglia ***


LA FAMIGLIA

“Rio?” urlai dal piano di sopra “Rio? Hai visto il vestito di Jane? Quello che Carlos e John gli hanno regalato per il compleanno?” ma non sentendo nessuna risposta mi diressi verso la cucina e trovai Kenny di fronte ai suoi compiti di matematica “Kenny tesoro, hai visto tuo padre?” chiesi io accarezzandogli la testa

“Si, sta cercando una cosa nell’armadio” così mi diressi verso la nostra camera da letto sorprendendolo a frugare tra i cassetti

“Rio!” dissi di nuovo “Che diavolo stai facendo?”

“Beth…” disse lui quasi spaventato “cosa fai qui?”

“Io ci vivo qui” risposi avvicinandomi a lui vedendolo chiudere velocemente il cassetto “Hai visto il vestito di Jane, quello con i fiori?”

“No piccola, non l’ho visto” disse baciandomi la guancia e portandomi fuori dalla camera da letto “Rio? Cosa stavi cercando?”

“Nulla Elizabeth” mi rispose facendomi capire che la discussione fosse finita, così decisi di andare a cambiarmi e sistemarmi per la festa “Allora vesti Jane, visto che tu e Kenny siete già pronti”. Per la prima volta dopo mesi, dall’inizio delle cure per la fertilità decisi di indossare un vestito:un bel vestito nero di pizzo che metteva in risalto il mio enorme seno e mi lasciava scoperte le gambe, sapevo che Rio adorava quel vestito soprattutto se lo avessi abbinato a un tacco molto alto e ad in trucco molto leggero.

I bambini, quando scesi erano davanti al televisore a vedere i cartoni animati mentre Rio finiva di controllare i compiti di Kenny

“Cazzo…” senti molto debolmente, Rio mi stava guardando dal tavolo della cucina e si stava dirigendo verso di me “Cazzo Elizabeth” disse dopo avermi baciato intensamente “Quanto tempo abbiamo?”

“Per cosa?” chiesi, non capendo

“Per farti urlare il mio nome Elizabeth”

“Non abbiamo tempo Rio, dobbiamo essere da Carlos tra 20 minuti” dissi sciogliendomi tra le sue braccia. Lo senti sbuffare e annuire per poi aggiungere “Stasera lasciamo i bambini da mia madre” mordendomi il lobo dell’orecchio

“Si!” fu l’unica cosa che dissi.

Caricammo i bambini in macchina

“Mamma?” disse Kenny

“Si tesoro?” dissi girandomi verso di lui

“Perché il papà di Marcus ha paura di papà?” mi rivolsi a Rio con uno sguardo omicida

“Cosa intendi piccolo?”

“Marcus mi ha detto che ha visto suo papà e papà insieme e il suo quando è tornato a casa stava piangendo”

“Rio che cazzo hai fatto” dissi io sottovoce, facendomi sentire solo da lui “Bhe piccolo, devi chiedere a papà, allora Rio cosa vuoi dire a Kenny?”

“Kenny,piccolo” disse Rio, cercando di uscire da quella situazione “Il papà di Marcus ha fatto una cosa che non doveva fare e mi sono arrabbiato perché aveva creato un problema con il mio lavoro, piccolo. Ma ora è tutto risolto “ disse alla fine sorridendo

“Va bene papà” disse Kenny rivolgendogli un sorriso enorme

“Che cosa è successo Rio?”

“Mi da fastidio quando qualcuno vuole scoparsi mia moglie Elizabeth” disse Rio facendosi sentire solo da me

“Siamo arrivati bambini” disse lui scendendo dall’auto e prendendo Jane in braccio

“Sei bellissimo papà “ disse Jane riempiendolo di baci su tutta la faccia

“Non bello quanto te principessa” rispose baciandola su tutta la faccia

Quando entrammo a casa di Carlos, era già affollata,c’erano già molti dei ragazzi e anche Linda e Gloria e Carlos immersi in una strana conversazione che fece sbuffare Linda un paio di volte fino a che i ragazzi non saltarono in braccio a Carlos urlando

“Auguri zio Carlos” baciandolo su tutta la testa

“Grazie cuccioli”disse portando giú Kenny ma tenendo in braccio Jane

“Gloria” disse Carlos “Questa è Jane è la figlia più piccola di Rio e Beth” disse mentre Jane la salutava con la mano

“La cosa?” rispose Gloria, sputando ciò che aveva in bocca

“La figlia più piccola e quello che si sta abbuffando di patatine è Kenny il più grande” continuò vedendo la faccia di Gloria diventare sempre più cupa.

Nel frattempo io…

“Rio, vuoi spiegarmi cosa sta succedendo?” chiesi io bloccandolo tra me e un muro

“Nulla Elizabeth” disse lui guardando il pavimento

“Smettila di chiamarmi così…”

“Perché Elizabeth?”

“Smettila, Rio e dimmi cosa sta succedendo”

“Il papà di Marcus ha detto delle cose che non doveva dire e mi sono arrabbiato. Ci ho messo tempo Elizabeth per averti e per meritarti e non permetterò a uno stronzo di prendersi il mio premio”  gli sorrisi, un sorriso genuino

“La tua fortuna è che mi hai dato quelle due creature fantastiche Rio, ma non devi fare così, niente e nessuno mi farà andare via da te e poi …”

“Il mio cazzo è così buono piccola?”

“Sì, decisamente” dissi per poi baciarlo

“Ti amo Elizabeth”

“Ti amo tanto che io” dissi mentre le sue braccia mi circondavano per abbracciarmi

“Pensi che potremmo andare nel bagno?” chiese lui nascondendosi tra i miei capelli

“Direi di no” dissi mentre lui cercava di farmi sentire quanto duro fosse di sotto, dio era così duro e grande, cazzo; quando sentimmo qualcuno che si avvicinava a noi

“EMH, scusate” era Gloria di nuovo, la mia vita sessuale stava andando in malora grazie a quella donna.

“Si Gloria?” dissi io spazientita

“Vorrei parlare con Rio da sola” disse lei sorridendo maliziosamente, io sbuffai alzai le mani e mi liberai dalla stretta di mio marito

“Andrò dai nostri figli allora” dissi guardando Rio che mi diede una pacca sul sedere e disse

“Tra poco arrivo” io annuì e andai via. Gloria di soppiatto si avvicinò a Rio, notando che il suo cazzo era ancora duro attraverso i suoi pantaloni

“Sei felice di vedermi Rio?” azzardò domandandoglielo

“Come scusa?” disse lui non capendo, così lei indicò il suo cazzo bel visibile tra le sue gambe

“No Gloria, sono felice di vedere mia moglie, cazzo guardala”

“Davvero Rio? Che ha lei in più di me?”

“Gloria ma l’hai vista?” chiese lui ridendo “è sexy da morire e mi ha dato due splendidi bambini che spero tanto aumentino e poi quei capelli, cazzo sapevo che le rosse naturali fossero pazze, ma lei è di una qualità superiore e quando sorride, cazzo quando quella donna mi sorride.” Disse lui non riuscendo a togliermi gli occhi di dosso. “e mi ha sposato” disse alla fine ridendo

“Stavamo insieme quando l’hai conosciuta?” chiese lei parandosi di fronte a lui

“Si” rispose semplicemente

“Ci hai fatto sesso, mentre stavamo insieme?” chiese lei con le lacrime agli occhi

“No, ma ci ho pensato Gloria. Lei non usciva dalla mia testa, era sempre li”

“Pensavi a lei quando stavi con me?” chiese alla fine piangendo. Per un momento Rio, voleva mentirle e dirle di no, ma erano passati quasi 8 anni e io oramai ero sua

“Si” rispose alla fine e lei lo fece, gli rovesciò il drink in faccia e cominciò a urlare, facendosi sentire da tutti

“Siamo stati insieme per 5 anni e la prima puttana che ti sfida al lavoro e ti chiama idiota tu te la scopi? Non riesco a stare con nessuno Rio, per colpa tua. E poi mi presenti quella puttana con cui mi hai tradito e ti vanti pure che ti abbia sposato? Sappiamo tutti che lo ha fatto per i soldi e che sicuramente si scopa un altro. Stavi con me Rio, stavamo insieme, pensavo che tu fossi quello giusto e nella mia testa mi dicevo sempre, lui è uno di quelli non che si sposa, che non avrà una famiglia, lui non è domestico. E poi arriva lei come una puttana dei sobborghi e quei capelli finti e si nasconde nelle tue mutande trattandoti come un cane.” disse lei con tutta la rabbia che ribolliva nel suo corpo. Io ero li in piedi dietro di lei, il mio viso era rigato dalle lacrime e lui se ne accorse. Per un momento rimasi li, in piedi, il silenzio era calato in tutta la casa, l’unico suono erano le risate dei bambini che giocavano in giardino.

Tutti i presenti avevano gli occhi puntati su di noi, l’immagine era piuttosto chiara: io avevo una bottiglia di birra in mano che stavo portando a Rio e il mio unico pensiero in quel momento era di tirarlo in testa a quella stronza, ma non lo feci, anzi

“Beth…Beth” sentì qualcuno dietro di me che mi chiamava era Carlos che mi prese la birra di mano e piano piano cercò di aiutarmi “Vieni andiamo di la” disse mentre guardavo Rio, la sua faccia era pura rabbia. Io annuì guardai Rio e dissi

“Forse ha ragione, sono solo una puttana che si è intromessa nella tua vita e per la cronaca Gloria, questi sono i miei capelli” e me ne andai, ma non seguì Carlos in giardino, salutai i miei figli dicendo loro che sarebbero andati dalla nonna, chiamai un taxi e tornai a casa ancora piangendo, non potevo immaginare una vita senza Rio, che fosse mio marito o no.

Quando aprì la porta di casa, fui cosparsa dell’odore di Rio, la sua colonia era talmente forte che l’intera casa ne era impregnata e adoravo sentire il suo odore era come se lui fosse sempre li con me. Mi tolsi le scarpe, per lo più le lanciai, mi diressi verso l’armadietto dei liquori e tirai fuori il burbon per poi ricordarmi che non potevo bere alcolici: dannata cura ormonale. Il mio telefono continuava a suonare, 5 chiamate perse da Rio, presi il cellulare e lo lanciai contro il muro, ero così stanca di essere          quella che si era intromessa nella sua vita e  averla stravolta. Forse era vero, forse non voleva sposarsi e avere figli e io l’avevo incastrato con la gravidanza di Kenny. Forse aveva un’altra donna che lo faceva sentire un uomo, mentre io lo facevo sentire solo un fallito, forse ero solo una buona copertura per i federali.

Non smettevo di piangere, non ci riuscivo. Mi diressi verso la nostra camera da letto e cominciai a frugare nel cassetto in cui vidi Rio cercare qualcosa. Tirai fuori una scatoletta, era piccolina, poteva contenere solo una cosa e in quel momento ne fui sicura, aveva un’altra donna a cui avrebbe regalato un anello.

In quel momento tutto venne su, corsi in bagno il più velocemente possibile e vomitai tutto quello che avevo mangiato, che strano a pensarci bene erano un paio di giorni che mi sentivo così, non potevo essere incinta non in questo momento. Scavai nell’armadietto del bagno fino a trovare l’ultimo test di gravidanza.

Positivo, come cazzo poteva succedere ora.

 

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