Breve Trittico dell'Effimero

di falcediluna_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La ragazza ***
Capitolo 2: *** Lo specchio ***
Capitolo 3: *** Lo sgabello ***



Capitolo 1
*** La ragazza ***




Breve Trittico dell'Effimero
— la ragazza —

 

Non amo gli accessori, però oggi mi sento vanitosa. Mi sono fatta una collana, una semplice collana di spesso spago intrecciato.

La infilo lentamente, guardandomi allo specchio in punta di piedi sullo sgabello mentre la sistemo poggiandola piano sulle clavicole scoperte; mi sta meglio di quanto credessi.

Chissà cosa direbbero Jace e Corey, se mi vedessero. Sono sicura che si rimangerebbero tutte quante le cattiverie che mi hanno detto negli ultimi anni.

Sorrido appena alla mia immagine riflessa, e penso che non si è proprio mai vista una collana legata al lampadario sul soffitto.

Poi tiro un calcio allo sgabello.




 
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Capitolo 2
*** Lo specchio ***



 

Breve Trittico dell'Effimero
— lo specchio —

 
È tutto immobile in questa stanza.

Raramente entrano persone qui, a parte Robert e Susan quando vengono a letto la sera.

Vivo in un silenzio eterno, dato che posso vedere solo ciò che si specchia sulla mia superficie.


 
Silenzio                 

                 eterno.
 
 
Oh, ecco Camille!

È cresciuta, ma ha ancora gli stessi occhi grandi e scuri – forse solo più tristi di come li ricordavo.

Prende lo sgabello accanto all’armadio e appende qualcosa al soffitto, anche se non posso vedere cosa.

Guardati, quanto sei bella. È una collana quella che stai indossando?

Ma… che stai facendo? Stai attenta, perché… aspetta!

Camille, no!

 
                 …no!




 
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Capitolo 3
*** Lo sgabello ***




Breve Trittico dell'Effimero
— lo sgabello —

 

Polvere, quiete ovattata.
Luce calda di uno spicchio di sole sul mio legno scuro.
Come ogni giorno, lascio passare il tempo che non so quantificare e continuo ad esistere.
 

Esistere?

...io esisto?

 

Niente più foglie protese al cielo né radici immerse nella terra umida.
D’un tratto il peso che mi schiaccia viene rimosso (libri, scatole?) e vengo trascinato attraverso il pavimento.

Un altro carico, più morbido e pesante.
Sembra quasi pulsare – è strano sentire di nuovo il contatto con qualcosa di vivo.

Pochi secondi, e poi vengo sbattuto a terra.
Ma non importa.

 

In quei pochi secondi ero vivo io.





 
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