Ho speso il mio tempo
rincorrendo visioni,
di un mondo sospeso
tra sogni e ricordi,
tra vero e irreale.

Come una candela accesa,
mi consumo lentamente
senza rendermene conto.

Sogni e incubi
una massa informe.
Fango e polvere di stelle.

Voltati, ti prego!
Fosse solo un momento, 
soffermati a guardarmi.
Te lo chiedo in ginocchio:
-aiutami a salvarmi!-
Ma tu non puoi ascoltare
e resto immobile, sconfitta.

Un vuoto mi scava dentro,
compagno della solitudine.
Freddo, in silenzio si fa largo
nel mio groviglio di pensieri.
Senza origine, senza scopo.
Avanza divorando ogni cosa.
Le mie urla distorte, inascoltate.
Le mie lacrime ormai asciugate.

A scaldare le notti gelide
il calore delle mie lacrime.
In silenzio le ho contate,
poi nel buio le ho confuse.
Quante nel tuo nome ho versato?
Quali per il mio cuore ho sprecato?

Ed io che tremo di terrore
di fronte a tutte le tue paure.
Per tutto quello che già so,
per tutto quello che saprò,
per tutto ciò che non dirai.