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di Mahlerlucia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Le sette mappe di Roma ***
Capitolo 2: *** Il primo 'nove' dell'anno ***
Capitolo 3: *** Scrittura creativa ***
Capitolo 4: *** Lavoro di squadra ***
Capitolo 5: *** La forma riflessiva ***
Capitolo 6: *** Interrogazione non programmata ***



Capitolo 1
*** Le sette mappe di Roma ***


 

Le sette mappe di Roma

 


 

“Ciao mamma! Ricordati di portare il borsone di calcio quando mi verrai a prendere.”

Sbatti pesantemente la portiera della nuova auto rossa fiammante di tua madre. Come tuo solito, non hai la pazienza necessaria per aspettare la sua risposta. Non puoi più permetterti troppe smancerie di fronte ai tuoi compagni: ora sei in quinta!
Varchi l'ingresso e attraversi il corridoio saltellando. Il nuovo zaino con le rotelle sfugge per un attimo al tuo controllo, cadendo di lato. La solita bidella – dal buffo accento pugliese – si sta agitando alle tue spalle. Senti pronunciare il tuo nome, ma non ti volti. Non t'interessa la quotidiana tiritera sulla pericolosità del pavimento scivoloso. Non è colpa mia se il Comune non s'impegna a farne di migliori!

Quinta A.
La classe è semivuota. La maestra sta già predisponendo l'ordine dei banchi per l'imminente verifica di storia. I nomi dei sette colli romani e di tutti i successori di Romolo ti trastullano in testa come schegge impazzite.
Ti siedi al tuo banco, un rettangolo di legno compensato dal quale sono stati cancellati tutti i segni di pennarello che avevi lasciato il giorno prima nell'ora di disegno. Non sei molto bravo a rispettare i margini e spesso fuoriesci persino dal foglio. Non lo fai volontariamente, sei proprio sbadato di natura.
Anche la tua scrittura è peggiorata. Quasi tutti gli insegnanti ti esortano ad usare una calligrafia migliore affianco ai voti segnati sul registro elettronico. Fosse facile... lo farei senza problemi!

Recuperi il tuo sussidiario e t'impegni fin da subito nella ricerca delle pagine di storia che t'interessano. Le tue mappe son tutte lì, ricche di titoli colorati, riquadri, frecce e definizioni latine. Sistemi tutto in un angolo, mentre senti la voce della maestra fare l'appello.
Sollevi il capo notando l'improvviso affollamento dell'aula. Un solo banco vuoto, alla tua sinistra. Un'assenza più che giustificata.

“Bene ragazzi! Chiudete tutti i libri, ritirate quaderni ed appunti. Sul banco voglio vedere solo la penna blu. Ora passerò a consegnarvi una copia della verifica che sarà uguale per tutti.”

Deglutisci al solo pensiero di avere la stessa prova scritta di quelli che stanno al primo banco. I secchioni.
L'istinto ti invita ad alzare la mano.

“Maestra, io ho le mappe!”

“Sono contenta che tu le abbia fatte, Phil. Ora mettile in cartella!”

“Ma...”

“Bene ragazzi, ora leggiamo insieme le domande!”

“... mi servono...”

“Phil, non insistere! Se ti facessi usare le mappe, dovrei fare lo stesso con tutti i tuoi compagni, non ti pare?!”

 

***

 

3 giorni dopo

Quel foglio viene depositato davanti al tuo naso con un'indifferenza che t'innervosisce oltremodo. Compi uno sforzo immane per posare lo sguardo su quel numero scritto in rosso, in alto, a destra. Cinque.
Beh, poteva andare peggio.

“Impegnati di più la prossima volta!”

L'inutile commento della maestra suona come l'ennesima beffa di una settimana decisamente da dimenticare. A casa ti aspettano altri conti da regolare. Addio Fortnite per almeno un mese!









 



Angolo dell'autrice


Questa raccolta di flashfictions nasce dall'idea di unire l'utile al dilettevole.
L'utile corrisponde al mio lavoro di psicologa e tutor per bambini e ragazzi con difficoltà di apprendimento. Il 'dilettevole' al mio desiderio di riportare su carta alcune delle esperienze che vivo con questi ragazzi o che loro stessi mi riportano durante le nostre lezioni. Piccole esperienze scolastiche quotidiane che talvolta li ha visti arrivare da me contenti, arrabbiati, tristi, incompresi, a seconda dei casi. Carenze e incomprensioni che spesso questi piccoletti si trovano ad affrontare in un sistema scolastico che non è ancora del tutto pronto ad accogliere le loro esigenze. E ne vedo e ne sento ogni giorno di tutti i colori, credetemi!
Ovviamente, per questioni di privacy, i nomi dei ragazzi verranno sostituiti con nomi di 'fantasia'.
Mi distacco un po' dal consueto mondo dei fandom, delle ship, dei rating arancio/rosso per avventurarmi per la primissima volta nel mondo delle 'originali'. Spero di riuscirci in maniera quantomeno decente e credibile.
L'aggiornamento non sarà costante e, in quanto flash, potrei inserirne anche più di una per volta.

In questa prima flash il ragazzino ha tutti i diritti di usare le mappe per le verifiche scritte e le interrogazioni orali da quello che viene riportato nel suo PdP (Piano didattico personalizzato) scritto e firmato da tutte le insegnanti. Ma non sempre funziona tutto in maniera regolare...

Ringrazio tutti coloro che decideranno di leggere/seguire/recensire questo mio piccolo progetto al quale tengo particolarmente. ^^


A presto,

Mahlerlucia

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Capitolo 2
*** Il primo 'nove' dell'anno ***


 

Il primo 'nove' dell'anno

 

 

“Bene ragazzi, ora che abbiamo finito tutti i verbi irregolari che trovate nella tabella in fondo al libro, possiamo fissare la prossima verifica.”

“Ma prof! Ne abbiamo fatta una qualche giorno fa!”

“Fabio, chi è l'insegnante qua dentro?”

Osservi il tuo compagno di banco arrossire di fronte allo sguardo severo della professoressa. In fondo non ha detto nulla di sbagliato, tant'è che siete ancora in attesa del voto di quell'ultimo compito scritto. Non che tu frema particolarmente dalla voglia di sapere come sia andato, visto il voto in pagella nel primo quadrimestre.
Ce l'avevi messa tutta, ti eri anche offerto per un'interrogazione di recupero per tentare di 'salvare' il salvabile. Ma niente, non ne aveva voluto sapere. Voto: cinque.

“Scusi, prof.”

“Scuse accettate. Ascoltate tutti perché non ho intenzione di ripeterlo. La prossima verifica sarà venerdì quindici marzo, segnatelo sul diario.”

Esegui quell'ordine in controvoglia. Sai bene che per te sta per iniziare l'ennesima battaglia di una guerra giunta oramai al suo secondo anno. Ti farai un sacco di schemi che avranno sempre qualcosa che non andrà. Ma devi ancora capire esattamente cosa.

Suona la campanella e la professoressa d'inglese esce dalla classe senza nemmeno salutare. La collega di spagnolo prende il suo posto, come in una sfilata di modelle decisamente troppo attempate.

“Passiamo dal Simple Past al Préterito Imperfecto. Cazzo si sono fumati quando hanno deciso l'orario definitivo? Mi parte il cervello con due lingue straniere di fila!”

Fabio ha sempre avuto il vizio di esternare i suoi pensieri senza farsi particolari problemi. Sta solo attento a non alzare troppo la voce per evitare rimproveri e note. Anche se in realtà, il suo guaio più grosso si trova a casa. Sua madre insegna al liceo classico ed è una signora terribilmente precisa ed esigente.

¡Buenos días chicos y chicas! Oggi faremo la correzione della verifica che avete svolto la scorsa settimana. Sono molto contenta dei risultati.”

Certo, lo aveva detto anche l'altra volta. Solo che tra tanti voti alti spiccava anche il tuo bel quattro. Forse perché era stato sottolineato per ben tre volte con tanto di commento acido.

La compagna seduta di fronte, una delle più carine della seconda B, ti passa il compito in classe. Ti sorride e strizza l'occhio. 

“Bravo, Daniel!”

Allunghi lo sguardo su quel numero scritto in alto, a destra. Nove.
No, fermi tutti. Ci deve essere un errore. Dev'essere la verifica di un altro. Non è possibile! Il primo nove di quest'anno!

“Prof!”

“Daniel! Hai visto che quando studi ottieni anche tu degli ottimi risultati?”

“Siamo tutti bravi con gli schemi aperti sul banco, prof!”

Oliver, un odioso ripetente sull'orlo della seconda bocciatura consecutiva, non può fare a meno di dire la sua con una certa arroganza mista ad invidia. Il suo cinque sottolineato – ma solamente una volta! – parla chiaro.

Senti qualcosa battere rumorosamente sul banco. È Fabio. E sembra essere molto nervoso.
Ha preso dieci, usando gli schemi.









 


 

Angolo dell'autrice

 

Questa raccolta di flash-fictions nasce dall'idea di unire l'utile al dilettevole.
L'utile corrisponde al mio lavoro di psicologa e tutor per bambini e ragazzi con difficoltà di apprendimento. Il 'dilettevole' al mio desiderio di riportare su carta alcune delle esperienze che vivo con questi ragazzi o che loro stessi mi riportano durante le nostre lezioni. Piccole esperienze scolastiche quotidiane che talvolta li ha visti arrivare da me contenti, arrabbiati, tristi, incompresi, a seconda dei casi. Carenze e incomprensioni che spesso questi piccoletti si trovano ad affrontare in un sistema scolastico che non è ancora del tutto pronto ad accogliere le loro esigenze. E ne vedo e ne sento ogni giorno di tutti i colori, credetemi.
Ovviamente, per questioni di privacy, i nomi dei ragazzi verranno sostituiti con nomi di 'fantasia'.

In questa seconda flash Daniel e Fabio sono due compagni di classe in seconda media. Entrambi hanno difficoltà di apprendimento in alcune materie specifiche come la matematica e le lingue straniere.
Quello che mi premeva sottolineare in questa flash è l'atteggiamento 'negativo' che alcuni compagni di classe purtroppo hanno nei confronti di chi, per sostenere verifiche scritte ed interrogazioni orali, necessita dell'uso di strumenti compensativi (ad esempio: calcolatrice per matematica, schemi e mappe per la maggior parte delle materie di studio) o dispensativi (ad esempio: non svolgere tutti gli esercizi proposti).

Piccole annotazioni:

  • Simple Past → uno dei tempi verbali passati in inglese;

  • Pretérito Imperfecto → corrisponde al nostro tempo 'imperfetto' in spagnolo;

  • ¡Buenos días chicos y chicas! → 'Buongiorno ragazzi e ragazze'.
     

Ringrazio tutti coloro che decideranno di leggere/seguire/recensire questo mio piccolo progetto al quale tengo particolarmente. ^^


A presto,

Mahlerlucia

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Capitolo 3
*** Scrittura creativa ***


 

Scrittura creativa

 

 

“Bene ragazzi. Ora copiate sui vostri quaderni il testo del problema che ho riportato sulla LIM. Ricordatevi di applicare a dovere il Teorema di Pitagora.”

Butti un occhio in cartella e noti che il vecchio quaderno di geometria è ancora lì. Il suo interno risulta ancora intonso; di contro, la copertina appare peggiore di un campo di battaglia. Attraverso i tuoi omini stilizzati ami raccontare delle storie. George, il tuo amico immaginario, ne è sempre stato il protagonista indiscusso.
Vorresti metterlo sul banco ed iniziare a scrivere sulla prima pagina bianca. Con quei quadretti avrai sicuramente meno difficoltà a disegnare un triangolo rettangolo.
Come cavolo si fa a disegnarne uno con Word?

Eppure al corso d'informatica ve lo avevano spiegato. Se solo fossi stato attento...

“Lucas, hai aperto un nuovo file per poter scrivere?”

Alzi lo sguardo sulla tua nuova insegnante. Continui a pensare che la collega dello scorso anno fosse migliore. Non t'imponeva nulla e se volevi scrivere su un foglio te lo lasciava fare.
Peccato poi essere costretti a fare insieme la correzione delle verifiche scritte. La tua grafia era decisamente peggiorata da quando avevi iniziato le scuole medie.

“Ehm... sì, prof!”

“Perfetto. Allora sbrigati, altrimenti rimarrai indietro. Come la scorsa volta!”

Scusi prof se sto portando il computer a scuola solamente da una decina di giorni e ancora non mi sono trasformato in un Flash da tastiera.
Quel pensiero ti tormenta dall'ultima discussione che hai dovuto affrontare a casa con tua madre.
Eri arrivato al punto di non essere più in grado di riconoscere la tua stessa scrittura. Le lettere non ne volevano sapere di stare dritte sulla riga o 'ingabbiate' nei quadretti. I margini non esistevano, così come gli errori di ortografia. Il corsivo era oramai un lontano ricordo della seconda elementare: non ci avevi più avuto a che fare.
Di conseguenza, fare i compiti era diventato un inferno, una lotta continua senza esclusione di colpi.
Bisognava trovare una soluzione, un aiuto.

Ed eccolo lì, di fronte a te, quel piccolo aggeggio che non è costato nemmeno poco.
Alcuni compagni te lo invidiano, altri non si sono fatti problemi a sottolineare il fatto che per scrivere ne hai assoluta necessità.
Quel prepotente di Patrick è il primo della lista.

Apri frettolosamente molti dei menù a tendina posti sulle diverse icone della barra degli strumenti, fino a quando finalmente non riesci a trovare quello utile per inserire le forme geometriche di base.
Crei il tuo triangolo mentre scopri che puoi allargarlo e rimpicciolirlo come se si trattasse di una sorta di molla. Sorridi perché finalmente percepisci un lato positivo dell'uso di quell'importante strumento compensativo.

“Lucas, smettila immediatamente di giocare con il computer! Sta per finire l'ora e...”

Proprio in quel momento suona la campanella.
Non puoi far altro che deglutire, sperando che la professoressa non prenda provvedimenti.

“Oggi un meno sul registro non te lo toglie nessuno. La prossima volta si passa direttamente alla nota. Arrivederci!”

Troppo tardi, maledizione!










 



Angolo dell'autrice

 

Questa raccolta di flash-fictions nasce dall'idea di unire l'utile al dilettevole.
L'utile corrisponde al mio lavoro di psicologa e tutor per bambini e ragazzi con difficoltà di apprendimento. Il 'dilettevole' al mio desiderio di riportare su carta alcune delle esperienze che vivo con questi ragazzi o che loro stessi mi riportano durante le nostre lezioni. Piccole esperienze scolastiche quotidiane che talvolta li ha visti arrivare da me contenti, arrabbiati, tristi, incompresi, a seconda dei casi. Carenze e incomprensioni che spesso questi piccoletti si trovano ad affrontare in un sistema scolastico che non è ancora del tutto pronto ad accogliere le loro esigenze. E ne vedo e ne sento ogni giorno di tutti i colori, credetemi.
Ovviamente, per questioni di privacy, i nomi dei ragazzi verranno sostituiti con nomi di 'fantasia'.

In questa terza flash Lucas, ragazzino frequentante la seconda media, è disgrafico e iperattivo. Lo scorso anno, notando il peggioramento della sua grafia (come riportato nel testo, lui stesso faticava a leggere quello che scriveva sui quaderni o sul diario), le insegnanti hanno deciso di comune accordo di fargli adoperare il computer per compensare questa sua difficoltà. Chiaramente, per un ragazzo che è anche iperattivo, uno strumento compensativo di questo genere si trasforma facilmente in un gioco, anche dinnanzi ad un semplice foglio bianco di Word e alla banale costruzione di un triangolo rettangolo.
Anche in questa flash ho fatto dei brevi cenni agli atteggiamenti più o meno negativi che alcuni compagni mettono in mostra di fronte all'uso di strumenti compensativi e dispensativi per i ragazzi con difficoltà di apprendimento.

Piccola annotazione:

  • LIM → Lavagna Interattiva Multimediale.


Ringrazio tutti coloro che decideranno di leggere/seguire/recensire questo mio piccolo progetto al quale tengo particolarmente. ^^


A presto,

Mahlerlucia

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Capitolo 4
*** Lavoro di squadra ***


 

Lavoro di squadra

 

 

È da qualche tempo che al vostro gruppo di studio si è aggiunto un ragazzo più grande. Un tipo piuttosto ermetico, riservato e taciturno. Sorride molto di rado e non capisci proprio perché faccia così.
Ogni volta che arrivi in aula lo trovi già posizionato davanti al suo portatile, nel solito angolino. A malapena si accorge del tuo arrivo e, quando succede, ti saluta con un furtivo gesto della mano solo dopo aver udito il tuo squillante 'Ciao a tutti'.
Chissà se usa il computer anche per giocare a Fortnite...

È lunedì e sai bene che al doposcuola per studenti con difficoltà di apprendimento non ci sarà Louis, il ragazzo con cui hai legato di più. Avete la stessa età, anche se purtroppo frequentate due scuole diverse.
Uno dei vantaggi dell'aver iniziato a seguire questo corso sta nel fatto di poter essere seguito da una persona che ti può aiutare a capire in maniera più semplice gli argomenti che le maestre, in classe, spiegano più velocemente e in egual modo per tutti.
Ma c'è anche un altro motivo per il quale ci sei sempre venuto più che volentieri: l'opportunità di poter condividere il dispiacere di dover fare i compiti e studiare con persone che fanno più fatica degli altri. Esattamente come te.

Louis si vergogna di leggere ad alta voce e in pubblico; tu di ripetere le formule di geometria.
Anton, il ragazzo più grande, non parla quasi mai. Le poche volte in cui lo hai sentito proferir parola con la tutor, hai notato una certa fatica nella pronuncia.

Ripensi a quando la psicologa ha dato in mano alla mamma dei fogli in cui avevano attestato la tua difficoltà nella scrittura con un paio di nomi strani e complicati: Disortografia e Disgrafia.
Forse anche Anton Dis-parla... sempre se si dice così.

 

***

 

Evelyn ha molte pagine di geografia da preparare per l'imminente verifica e cominci a temere di non riuscire a terminare i compiti d'italiano per tempo.
Osservi Anton mentre sistema alcuni file sul desktop del suo pc. Ha da poco finito di scrivere una presentazione – che dovrà poi esporre in classe – in Power Point.
Idea!

“Maestra, questo è un corso in cui dobbiamo aiutarci tra di noi, vero?”

“Certo, Phil.”

“Allora posso chiedere ad Anton di aiutarmi?”

Ti volti verso il ragazzo e gli sorridi. Ti accorgi subito del suo vistoso imbarazzo dovuto alla tua richiesta.

“Se lui è d'accordo, per me va bene.”

“Sì-sì, lo aiuto.”

La tutor dà le giuste disposizioni ad Anton per permettergli di aiutarti, dopodiché vi lascia lavorare da soli.
In una manciata di minuti scopri che non solo è molto gentile e disponibile, ma è pure in gamba ad inventarsi situazioni divertenti da poter inserire nel breve racconto che devi scrivere.

“Come va ragazzi?”

“Bene. Anzi, benissimo! Stiamo facendo davvero un ottimo lavoro di squadra!”

Ti volti verso Anton e gli mostri un pollice alzato.
Un sorriso è la risposta più bella che riesce a donarti.










 



Angolo dell'autrice


Questa raccolta di flash-fictions nasce dall'idea di unire l'utile al dilettevole.
L'utile corrisponde al mio lavoro di psicologa e tutor per bambini e ragazzi con difficoltà di apprendimento. Il 'dilettevole' al mio desiderio di riportare su carta alcune delle esperienze che vivo con questi ragazzi o che loro stessi mi riportano durante le nostre lezioni. Piccole esperienze scolastiche quotidiane che talvolta li ha visti arrivare da me contenti, arrabbiati, tristi, incompresi, a seconda dei casi. Carenze e incomprensioni che spesso questi piccoletti si trovano ad affrontare in un sistema scolastico che non è ancora del tutto pronto ad accogliere le loro esigenze. E ne vedo e ne sento ogni giorno di tutti i colori, credetemi.
Ovviamente, per questioni di privacy, i nomi dei ragazzi verranno sostituiti con nomi di 'fantasia'.

In questa quarta flashfic torna a trovarci il piccolo Phil, protagonista della primissima mini-storia di questa raccolta. Insieme a lui conosciamo Anton, Evelyn e Louis (quest'ultimo lo ritroveremo sicuramente più avanti, dato che qui è stato giusto accennato).
Tutti questi ragazzi frequentano il gruppo di sostegno allo studio in cui lavoro e che è stato fondato per andare incontro alle esigenze dei bambini e dei ragazzi con difficoltà relative all'apprendimento.
Questo piacevole episodio di condivisione tra Phil (quinta elementare) ed Anton (terza media) si è verificato proprio oggi e io mi sono letteralmente sciolta di fronte alla tenera – ma intelligentissima! – richiesta del bambino. Non potevo non scriverci su qualcosa! <3

Ringrazio tutti coloro che decideranno di leggere/seguire/recensire questo mio piccolo progetto al quale tengo particolarmente. ^^


A presto,

Mahlerlucia

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Capitolo 5
*** La forma riflessiva ***


 

La forma riflessiva



 

“La prossima settimana la maestra ci farà un'altra verifica sulla forma riflessiva dei verbi.”

“Bene, allora ripassiamola insieme.”

Recuperi il tuo portalistini dallo zaino e quasi lo sbatti su uno di quei vecchi banchi che l'istituto ha messo a disposizione per il doposcuola specializzato che frequenti oramai da tre anni.
L'anno precedente veniva un'altra ragazza a darti una mano con i compiti. Ogni tanto la senti ancora, ma pare abbia avuto dei disguidi con il suo capo.
Peccato, era simpatica.
Anche la nuova tutor lo è, per carità. Che poi non è nemmeno realmente 'nuova', dato che segue i ragazzi delle medie già dallo scorso anno.
Quei giovani demoni che ritroverai molto presto...

Le medie.
La sola parola ti terrorizza. E poco importa se il loro edificio si trova proprio di fronte alla tua amata scuola primaria. Non è lei e mai potrà esserlo!
E sarà piena di nuove materie da studiare!
Epica, Spagnolo, Tecnologia, Storia dell'Arte, Algebra, Musica... il flauto!
Ma chi ha voglia di mettersi a suonare quel coso! A cosa serve?
No, no, no! Assolutamente no!

“Louis, hai trovato la mappa che ci serve?”

“Eh?! Ah sì! Non è una mappa, sono delle fotocopie che ha fatto mio papà.”

Come al solito.
Tuo padre ha sempre il naso nei tuoi libri, anche più della mamma.
È lui che ti obbliga a frequentare il gruppo studio. Ed è sempre lui che ha già provveduto ad iscriverti nel nuovo luogo di tortura.
La sezione sarà la A, la migliore. Ovvero, quella dei secchioni.

Il brusco risveglio dal tuo puerile flusso di pensieri ti ha riportato a quella realtà che avresti preferito dimenticare: l'ennesima verifica di grammatica.
Allunghi quei fogli alla tua insegnante e aspetti un suo commento per iniziare a ripetere quei verbi che ti annoiavano a morte. Sempre gli stessi, sempre divisi in Indicativo, Congiuntivo, Condizionale e... quegli altri tre o quattro modi che al momento non ricordi. Ma almeno sono più facili perché sono più corti.

“Ok, qui abbiamo tutta la coniugazione del verbo Lavarsi. Attenzione che è diverso da 'lavare' perché l'azione si riflette sullo stesso soggetto che la compie. Quindi, il soggetto è uguale al complemento oggetto.”

“Io mi lavo, tu mi lavi, egli mi lava,...”

“No! Attenzione! Se tu dici Tu mi lavi, la persona che compie l'azione è la stessa rispetto a quella che la subisce?!”

Ti soffermi a pensare su quella domanda. Non è semplicissima!
Ma se 'io'... volevo dire 'tu'... sì insomma, il soggetto che compie l'azione... Oh! Senti non ci sto capendo niente! Che palle 'sti verbi!

“Boh, non lo so. L'importante è non puzzare!”

La tutor scoppia a ridere portandosi una mano alla bocca per evitare che la sua squillante risata si senta anche negli uffici della segreteria ancora aperta.
Sorridi sorpreso dalla tua stessa ilarità, sperando di poter incontrare almeno una prof genuina e comprensiva quanto lei per allietare il tuo ingresso in quel vortice chiamato 'scuola secondaria di primo grado'.










 



Angolo dell'autrice


Questa raccolta di flash-fictions nasce dall'idea di unire l'utile al dilettevole.
L'utile corrisponde al mio lavoro di psicologa e tutor per bambini e ragazzi con difficoltà di apprendimento. Il 'dilettevole' al mio desiderio di riportare su carta alcune delle esperienze che vivo con questi ragazzi o che loro stessi mi riportano durante le nostre lezioni. Piccole esperienze scolastiche quotidiane che talvolta li ha visti arrivare da me contenti, arrabbiati, tristi, incompresi, a seconda dei casi. Carenze e incomprensioni che spesso questi piccoletti si trovano ad affrontare in un sistema scolastico che non è ancora del tutto pronto ad accogliere le loro esigenze. E ne vedo e ne sento ogni giorno di tutti i colori, credetemi.
Ovviamente, per questioni di privacy, i nomi dei ragazzi verranno sostituiti con nomi di 'fantasia'.
L'aggiornamento non sarà costante e, in quanto flash, potrei inserirne anche più di una per volta.

In questa quinta flash, Louis è impegnato nella preparazione dell'ennesima verifica di grammatica sui verbi in quel marasma che è diventata la programmazione didattica dell'ultimo anno delle scuole elementari. Oltre a questo, il ragazzo si trova a vivere un periodo di comprensibile ansia dovuto al suo imminente ingresso nella scuola media. Ci saranno nuove materie da affrontare (nel testo ne ho accennate solo alcune) e la mole di materiale da studiare e di compiti da fare triplicherà, come minimo. Li allerto sempre in modo simpatico, ma efficace! XD

Ringrazio tutti coloro che decideranno di leggere/seguire/recensire questo mio piccolo progetto al quale tengo particolarmente. ^^


A presto,

Mahlerlucia

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Capitolo 6
*** Interrogazione non programmata ***



Interrogazione non programmata




Ultimi giorni di scuola, ultime interrogazioni di recupero. La tortura quotidiana sta per giungere al suo naturale capolinea.
Ti senti abbastanza rasserenato dal voto preso nella precedente verifica. Sai bene che per essere interpellato ci deve essere, di comune accordo, una programmazione stabilita per tempo. Questo è un passaggio molto importante per mantenere viva e attiva la tua capacità attentiva, solitamente piuttosto labile.
Ci provo, non lo faccio di proposito. Ma dopo un po' mi annoio, penso a cose più 'interessanti'.

Il professore di matematica e scienze ti sta puntando. Ha appena chiesto a Sarah - la secchiona che vuole solo portare la sua media più in alto delle stelle - quale sia la differenza tra grande e piccola circolazione.
Ma il suo occhio è fisso su di te, attento a quello strano gioco acrobatico che stai inscenando con le tue penne. I versi onomatopeici che emetti con la bocca non ti stanno di certo aiutando nell'effimera convinzione di non essere scoperto e ripreso.

"Proviamo a chiedere a Daniel se si ricorda perché la circolazione sanguigna si definisce 'doppia' e 'completa'. Lo sai?"

"Sì, prof! 'Doppia' perché sono due circolazioni diverse, la piccola e la grande."

"E perché la consideriamo 'completa'?"

"Perché... perché vengono trasportati sia l'ossigeno che l'anidride... l'anidride carbonica."

"Tutto qui?"

"Prof, ma non è il giorno della mia interrogazione! Perché fa tutte queste domande proprio a me?"

"È un mio diritto valutarti in ogni momento che ritengo opportuno sugli argomenti affrontati in classe."

Ormai è sfida aperta. I vostri occhi s'incrociano in una battaglia senza esclusioni di colpi.
Vorresti solamente poter replicare a quella sua presa di posizione. O meglio, a quel suo vero e proprio abuso di potere.
Io ho diritto alle interrogazioni programmate!

"Daniel, cos'altro sapresti dirmi sull'apparato circolatorio?"

Avresti potuto spiegargli la composizione del sangue. Ti era stata illustrata piuttosto bene dalla ragazza che ti segue al doposcuola specializzato. Ti aveva persino divertito ed incuriosito. Così come la rappresentazione delle vene e delle arterie con i classici colori rosso e blu, con tanto di minuscoli capillari annessi ad ogni terminazione.

Ma no, non avresti risposto. Ormai è diventata una questione di principio.
Il professore ha parlato di un suo diritto senza preoccuparsi del fatto che stesse calpestando i tuoi come se nulla fosse. Come se le sue parole valessero più delle tue per una semplice questione di ruoli e relazioni puramente asimmetriche.

Esattamente come era successo la settimana prima durante lo svolgimento della verifica di geometria: ritiro immediato degli schemi e dei formulari.
Io senza mappe sono fottuto!

"Benissimo. Di fronte al silenzio assoluto non posso far altro che mettere un quattro. Mi spiace Daniel, ma non ti stai impegnando a dovere in vista della fine del quadrimestre!"

No che non ti dispiace, non te ne frega niente. E la mia media è andata a farsi benedire pure in scienze!
Ti assale l'impulso di alzarti e di tirar fuori la massima espressione del tuo rancore. Di nuovo soggiogato da quel turbine di promesse mai rispettare. Disaccordi e mancanze di cui risulti sempre essere il principale imputato. E senza avere alcun diritto di replica.













Angolo dell'Autrice


Questa raccolta di flash-fictions nasce dall'idea di unire l'utile al dilettevole.
L'utile corrisponde al mio lavoro di psicologa e tutor per bambini e ragazzi con difficoltà di apprendimento. Il 'dilettevole' al mio desiderio di riportare su carta alcune delle esperienze che vivo con questi ragazzi o che loro stessi mi riportano durante le nostre lezioni. Piccole esperienze scolastiche quotidiane che talvolta li ha visti arrivare da me contenti, arrabbiati, tristi, incompresi, a seconda dei casi. Carenze e incomprensioni che spesso questi piccoletti si trovano ad affrontare in un sistema scolastico che non è ancora del tutto pronto ad accogliere le loro esigenze. E ne vedo e ne sento ogni giorno di tutti i colori, credetemi.
Ovviamente, per questioni di privacy, i nomi dei ragazzi verranno sostituiti con nomi di 'fantasia'.

In questa sesta flash abbiamo di nuovo il giovane Daniel, già incontrato in uno dei capitoli precedenti. Daniel ha difficoltà in matematica e per le interrogazioni necessita di preavviso (programmazione) e uso di mappe concettuali, come stipulato dal suo PDP (Piano Didattico Personalizzato). Purtroppo non sempre questa cosa è stata rispettata dagli i insegnanti e i risultati non sono tra i più brillanti.


Ringrazio tutti coloro che decideranno di leggere/seguire/recensire questo mio piccolo progetto al quale tengo particolarmente. ^^

A presto,

Mahlerlucia

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