The Wrecker and the Regent

di AndersonL
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Voglio amare anch'io... ***
Capitolo 2: *** Niven ***
Capitolo 3: *** La ricompensa di Lauren ***
Capitolo 4: *** Perdonami ***
Capitolo 5: *** Amori e Timori ***
Capitolo 6: *** Che succede allo Scettro? ***
Capitolo 7: *** Scene tagliate ***
Capitolo 8: *** Perfetti ***
Capitolo 9: *** Apex ***
Capitolo 10: *** Madre Fondatrice ***
Capitolo 11: *** Adunata ***
Capitolo 12: *** Seconda Guerra dei Virus ***
Capitolo 13: *** Aggiornamento in corso ***
Capitolo 14: *** Una nuova Lauren ***



Capitolo 1
*** Voglio amare anch'io... ***


-Abbiamo finito di scaricare i computer. Dove li mettiamo??
-Ehm... Lì nella saletta.

La sala giochi di Litwak era pronta per uno dei suoi più importanti aggiornamenti: l'Internet Cafè.
I grandi introiti degli ultimi tempi hanno permesso al proprietario di ingrandire il locale aggiungendoci una piccola saletta, introducendo così al suo interno delle bellissime CPU destinate alla navigazione Internet, ma Litwak non si dimenticò del gaming: infatti una sola di quelle CPU avrebbe contenuto la sua miniera d'oro personale, "The Last Hardwell".

Quel gioco, ne era sicuro, avrebbe fatto la sua fortuna; e doveva essere così, visti i verdoni che sborsò per averlo.
Ma -sì- sarebbe stato così: "The Last Hardwell" era il gioco più chiacchierato e ben recensito degli ultimi tempi; e ora quel gioco era lì, in uno di quei due computer, e lui già pregustava le frotte di ragazzi che facevano la fila per giocarci.
Un RPG ricco di enigmi, un mondo di fantasia basato su città e luoghi già esistenti, personaggi complessi e storia avvincente; ecco gli elementi che avevano fatto di quel gioco il successo dell'anno.
"I programmatori hanno fatto un lavoro coi fiocchi stavolta!" pensava Litwak tutto eccitato.

I tecnici collegarono le CPU alla presa Ethernet e a quella di corrente, le accesero e impostarono le specifiche basilari necessarie al funzionamento (l'avvio tramite password, il timer di gioco, l'attivazione del Firewall e degli script antivirus e la quantità di slot di salvataggio).
-Ma...siete sicuri che quella CPU non può essere infettata da virus? Ho letto di tutta la robaccia che gira in Internet: virus che ti spappolano la memoria, che ti fregano i dati... Sapete, non vorrei rischiare di danneggiare il gioco...- domandò Litwak preoccupato.
-Stia tranquillo, signore.- lo interruppe uno dei tecnici. -Il gioco è estremamente stabile e protetto. Si figuri che nel gioco è presente perfino un personaggio che funge da script antivirus!!Lei deve solo lasciarlo acceso per un po', premere "OK" e il computer si aggiornerà automaticamente.
-Wow!! Sono in una botte di ferro!!! Avete finito qui allora... Beh ottimo lavoro, ragazzi!! Mancia meritatissima!
-Grazie signor Litwak!! Le lasciamo le istruzioni delle CPU e del gioco, così li può personalizzare come vuole!!
-Ehm... Grazie mille!! Vista la mole delle istruzioni mi ci vorrà una settimana per imparare tutte le specifiche... Quasi quasi chiudo la sala giochi per una settimana, così avrò tutto il tempo per imparare come funzionano queste nuove diavolerie.
-Come vuole, signor Litwak.- disse uno dei tecnici -A buon rendere!!
-Grazie ragazzi!!! Anche a voi... Ma un momento, quanto mi costerà di elettricità quel coso acceso??
-Stia tranquillo, appena finisce di scaricare gli aggiornamenti si spegnerà da solo!
-Oh meraviglioso!! Grazie ancora, ci si vede per i prossimi acquisti!!!
Litwak chiuse la porta a chiave e appese un cartello con su scritto "Siamo chiusi per una settimana. Scusate per l'attesa!"

Primo giorno di ferie.

-La sala giochi è chiusa!!!- urlò Yuni di "Dance Dance Revolution".
I ragazzi di "Street Fighter II" corsero tutti da Tapper a farsi una bella pinta di Coca-Cola, Sonic corse e basta e Clyde di "Pac-Man" cominciò a preparare la saletta per la solita riunione dell'Anonima Cattivi. Era sicuro che la discussione di quella sera avrebbe suscitato qualche perplessità; del resto, come chiedere a dei Bad Guys di parlare dell'amore? Ma lui volle fare un tentativo lo stesso, sotto sotto anche i cattivi hanno un cuore, giusto?
Piano piano arrivarono tutti: Cyril, Eggman, Satine, Zangief, Bison... Infine arrivò Ralph, abbacchiato come al solito.
-Bene ragazzi,- cominciò Clyde -ora che siamo tutti qui lasciatemi introdurre il tema di questa riunione: oggi parleremo dell'amore.
La parola "amore" venne seguita da un coro di "Baaaww!!! Che bello!!! Che cosa dolce!!!", esattamente l'effetto che Clyde voleva ottenere.
Solo Ralph sbuffava disgustato.
-Oh, ma andiamo, ragazzi!!! Cosa vi prende?? Ma sul serio dei ragazzacci come voi diventano sdolcinati e zuccherosi al solo sentir dire "a-mo-re"?
-Beh, caro Ralph,- intervenne Eggman -non c'è pensiero più bello che possa correre per la testa di un qualsiasi personaggio dotato di cuore!!
-Beh, allora penso che Cyril non abbia nulla da dire in proposito!!- commentò Bison, seguito dalle risate convulse degli altri cattivi. Ancora si ricordavano tutti di quando, alla precedente riunione, lui strappò il cuore dal petto di Cyril.
-E invece Cyril avere qualcosa da dire in proposito!! Io avere perso la testa per bella zombie di mio cimitero!! Io quando guardare lei sentire le campane...
-Oww, che carino che sei!! Vuoi prendere la parola, Zangief?- commentò Clyde.
-Zangief ha perso la testa per bella donna di "Street Fighter II", sai Bison, Chun-Li?? Quando dà botte a qualcuno non fallisce mai!! Poi è bellissima...
-E bravo Zangief!! Io invece sono cotto di Cammy!!
-Bowser, hai qualcosa da dire?- intervenne Clyde.
-Eh, ma è noto che io sono cotto di Peach...
-Bowser, quella è una Good Gal. Sai benissimo che per incompatibilità di programma un Bad Guy non può innamorarsi di una Good Gal o viceversa.
-E chi te lo dice che non si può??? Tu hai mai provato amore per una buona? Vieni qui che te lo faccio assaggiare il mio "a-mo-re"!!
La discussione degenerò in una rissa epica, con Zangief che picchiava la testa nel petto di Bison, Bowser che cercava di strangolare Clyde e Cyril che puntualmente veniva sballottato continuamente addosso ai muri. A calmare la situazione pensò Ralph, innervosito e stomacato da quelle parole sdolcinate.
-E basta, ragazzi!!! E poi l'amore sarebbe una cosa bella??? Ma guardate come vi sta riducendo, non vi controllate!! Piantatela con queste smancerie!!
-Tu parli così perchè non l'hai mai provato!!- protestò Bowser.
-Una domanda, caro Ralph: i tuoi discorsi vengono dal tuo cuore oppure parli solo per invidia? Del resto tu hai assistito all'evoluzione della storia d'amore tra Felix e il sergente Calhoun, sei stato testimone al loro matrimonio peraltro. per cui, è possibile?- disse Clyde.
Tombola!
-Uff... E va bene. Quello che hai detto è vero. Le femmine come mi guardano scappano impaurite, mi vedono come uno scimmione spaccone, cosa dovrei dire? E mentre a me succede questo, vedo Felix e Tamora insieme, che parlano, giocano e amoreggiano...
-Tranquillo, Ralph.- intervenne Zangief -Lì fuori ce ne sarà qualcuna giusta per te!!
-Uffa, ragazzi...- concluse Ralph -Voglio amare anch'io...

Poco dopo...
-Ehilà, Tapper!! Come va, amico???- esordì Ralph entrando da Tapper; lui era il suo fornitore ufficiale di dritte, sapeva tutto di tutti, e non sarebbe stato difficile avere qualche consiglio da lui sulla questione "amore".
-Ehi, carissimo!!! Tutto bene, come al solito. Solita pinta di radler?
-Sì, grazie, poi mi servirebbe un consiglio da parte tua. Tu sai sempre tutto di quello che succede nella sala giochi...
-Cos'è, ti serve un'altra medaglia??
-No,- Ralph sospirò. -una ragazza.
-E che, ne mancano di ragazze qui? C'è Lara Croft, che ha delle curve pazzesche, oppure la Principessa Daisy!! Anche Rouge the Bat non sembra male, anzi...
-Ma andiamo, Tapper!!! Chi si metterebbe con un pipistrello con gli airbag??? Giusto i ricci milanisti... Lara Croft?? Ho già provato e ci mancava poco che mi puntasse un fucile sul coppino. Daisy??? Si è recentemente ammogliata al fratello di Mario. Sei rimasto parecchio indietro.
-Beh, non so cosa dirti, Ralph. Se le hai provate tu...- Tapper si interruppe quando, dalla sua schermata, vide il poster del nuovo gioco appena collegato. -No! Tu non le hai provate tutte!!!
-Spiegati meglio.- disse Ralph con tono scettico.
-Mentre tu eri al tuo incontro dell'Anonima Cattivi hanno collegato un nuovo gioco!!
-Davvero??
-Sì, e Litwak ha chiuso la sala giochi per una settimana per studiare le istruzioni del nuovo gioco.
-Beh, almeno Felix e Calhoun avranno un po' più di tempo per starsene in santa pace.- disse Ralph. -Sono due giorni che Felix piagnucola dicendo che vorrebbe più tempo per stare con lei
-Legittimo,- aggiunse Tapper. -è sua moglie!
-Tornando al discorso di prima, allora, hanno collegato un nuovo gioco!! Qualcuno è già andato a vedere com'è?
-No, caro Ralph. I cattvi erano tutti impegnati nelle riunioni dell'Anonima e i buoni erano andati a Sugar Rush a fare scorpacciate di dolciumi e carie. Comunque si dice che sia pieno di donne, potresti sfruttare questa settimana di chiusura per cercare la tua!
-Beh, buon per loro. Comunque mi sembra fantastico! Che ne dici se andiamo a salutare tutti insieme, buoni e cattivi, i nuovi arrivati?? Si sentiranno spaesati in questo momento...- propose Ralph.
-Sembra un'ottima idea!! Comincio a raccogliere gente. Ci vediamo tutti all'entrata del nuovo gioco fra una mezz'ora.
-Perfetto!! Io vado a raccattare i mangiazucchero della Lega dei Buoni a Sugar Rush. Ma come si chiama il gioco??
-Si chiama "The Last Hardwell",- disse Tapper. -hanno già aperto il collegamento alla Stazione Centrale. Si trova nella saletta nuova dell'Internet Cafè, dopo "Street Fighter II".
-Ottimo!!- concluse Ralph tutto contento. -Ci vediamo dopo!!!

A "Sugar Rush"...
-Ehi, capoccione puzzone!!- Una vocina familiare risuonò dalla foresta degli alberi di zucchero.
-Salute, Baronessa de Mocciolis!!
-Allora? Che si dice dal tuo mondo a 8-bit??
-Si dice che hanno collegato un nuovo gioco vicino a Street Fighter. Volevo andare a salutare i nuovi inquilini, ti va di venire con me??
-Fico!! Chiamo anche gli altri, così magari la pianteranno di mangiarmi il gioco...- Vanellope glitchò istantaneamente vicino alla pista, dove i buoni facevano scorpacciata di caramelle insieme ai piloti del gioco.
-Ehi, mangiacaramelle!! Hanno collegato un nuovo gioco!! Che dite, andiamo a salutarli??
-Mi...shembra...oh shcushatemi, non shi parla a bocca piena...- Felix ingoiò la tonnellata di mentine che aveva in bocca.
-Ehi, Felix!! Mangiare quelle mentine ti farà venire un gran mal di pancia!!- disse Tamora, che si stava ingozzando di cioccolata lì vicino.
-Amore mio, parla per te... Comunque mi sembra un'idea grandiosa!!
-Allora corriamo, Ralph ci sta aspettando vicino alla foresta degli alberi di zucchero.
Qualche buono cominciò a mormorare parole inintelligibili quando Vanellope disse che Ralph era qui, ma nessuno ci fece caso, visto che erano tutti troppo presi dall'entusiasmo per il nuovo gioco.
Vanellope glitchò di nuovo alla foresta, davanti a Ralph.
-I buoni stanno arrivando, bro!
-Bene, ci vediamo tutti vicino al collegamento di Street Fighter. Vado a vedere se Tapper ha raccattato tutti i cattivi.
-D'accordo. Ci vediamo dopo, baccalà fritto!!

Come d'accordo, Tapper si fece vedere insieme ai cattivi nel posto concordato. Quando Ralph e Vanellope portarono con loro anche i buoni, cominciò un gioco di sguardi di fuoco e fiamme fra antagonisti. Bowser sentì le campane a festa quandi vide la principessa Peach, ma il suo sorriso si spense appena vide Mario vicino a lei.
"Mah, magari mi andrà meglio la prossima volta..." pensò Bowser.
Si radunarono tutti davanti al nuovo gioco, pieni di curiosità, chiedendosi cosa mai avrebbero trovato in quel mondo nuovo.

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Capitolo 2
*** Niven ***


Quando il manipolo di personaggi venne catapultato nel nuovo gioco attraverso il portale Ethernet, la reazione fu unanime: si trovarono tutti meravigliati di fronte al paesaggio mozzafiato che si era posto davanti ai loro occhi. Le dolci colline della campagna facevano quasi da contorno alla maestosa catena montuosa che si trovava dietro, e cercando bene con lo sguardo, in lontananza si potevano vedere anche il mare e una piana sterminata.La prima cosa che tutti notarono era uno strano muro rosso in lontananza che circondava il mondo esplorabile, ma la cosa che colpì immediatamente dopo i ragazzi era il castello che si stagliava davanti alle montagne: da lontano sembrava un modellino, ma si capiva che era una reggia imponente.
Insomma, il nuovo mondo sembrava promettere grandi cose, ma il gruppo si trovò assolutamente spaesato: da dove cominciare? Felix decise che dividersi in gruppi fosse la cosa più opportuna: lui, il gruppo del suo gioco, Hero's Duty e Sugar Rush sarebbero andati in direzione delle piane; Sonic, Dance Dance Revolution e Street Fighter attraverso le colline; Tapper, Mario, Pacman e House of the Dead verso il mare. Il punto d'incontro stabilito fu il castello. Dopo un cenno unanime di assenso, la "ricerca" poté cominciare​.
 
Durante il loro viaggio, Felix, Ralph e i loro compagni ebbero continuamente la vista impegnata da deliziosi villaggi e città imponenti dove natura e tecnologia coesistevano alla perfezione: case coloniche e grattacieli ultramoderni si susseguivano l'un l'altro, come se le differenze architettoniche non esistessero -pur facendosi pesantemente sentire-. I personaggi che incontrarono nel loro andare sembravano individui per bene, che badavano con tranquillità alle loro faccende, simpatici e cordiali, ma una cosa sembrava lasciare perplessi gli inquilini: la gente sembrava divisa in due fazioni diverse, poiché una parte della popolazione portava abiti normali che andavano da uno stile all'altro -da ottocentesco e contadino a moderno e casual-, mentre l'altra parte portava tute nere aderenti, con degli ordigni tecnologici, e viaggiava a bordo di cruzer. La cosa non sembrava poi così tragica, poiché tutti si trattavano con benevolenza e rispetto; insomma, sembrava un gran bel posto, e i personaggi sembravano bravi ragazzi.
In tutto questo, comunque, il gruppo di viaggiatori non si accorse che da un po' di tempo due ombre li stavano seguendo, nascosti tra gli alberi.

I personaggi di Fix-It Felix e Hero’s Duty si guardavano intorno spaesati e confusi dal bellissimo paesaggio: il vento scuoteva delicatamente le fronde, portando serenità a un gruppo eccessivamente sovraeccitato e curioso di scoprire cosa si nascondesse tra quelle lande che separavano i villaggi intermedi dalle città principali della mappa. Poi sarà stata anche la sua fissazione, ma a Ralph pareva che quel vento portasse con sé anche una voce di donna. Una voce angelica e melodiosa.
-Salve a tutti, e benvenuti a Niven!- tuonò una voce allegra alle spalle dei visitatori, facendoli trasalire e interrompendo i loro pensieri.
-Eh!! Chi ha parlato??- disse Felix.
-Identificati, civile!!- tuonò Tamora, caricando il fucile.
-Ehi, quanto movimento per la voce di un bambino!!!- disse un ragazzino alle spalle di Felix, ridendo.
-Eh bambino?? Dove sei??- Felix, guardandosi alle spalle. -Dove se...? Oh...
-Salve!!- disse il piccoletto agitando allegramente la mano ei suoi riccioli biondi. -Io sono Hadrian Hardwell, il Principe di questo regno!
-Wow, un reggente!!- disse Vanellope, tutta contenta.
-Stavo giocando con il mio cervo Cicero, quando l'aria mi ha portato tanti odori diversi provenienti dal portale Ethernet. Sono stato attratto in particolare da un odore di caramelle e cioccolato, così ho deciso di seguirlo e, beh, mi ha portato a voi!- Il piccolo principe si avvicinò a Vanellope annusando l'aria intorno a lei. -Credo proprio che quell'odore fosse il tuo.- disse alla bambina caramellata azzardando un galante baciamano.
-Oh, andiamo vostra maestà...- fece Vanellope, arrossendo.
-Tu sei il protagonista del gioco??- chiese Ralph.
-No, la protagonista è mia sorella Lauren, io sono il co-protagonista. Ma togliamoci da qui, lasciate che vi guidi verso Roma, la nostra capitale!!
-Momento, ma non è la capitale d'Italia??- chiese Gene perplesso.
-Ahahah!! Sì certo, i programmatori si sono ispirati a luoghi veri per realizzare il gioco!!
-Wow, che forza!!! E quali altre città ci sono??- chiese Taffyta.
-Vediamo... Ci sono Vienna, Tokyo, Pechino, Milano, Taranto, Londra, New York e.... Samarcanda, senza contare i villaggi intermedi. Ogni città di Niven ha mantenuto alcune caratteristiche della sua "controparte reale", ad esempio a Tokyo c'è lo Skytree, a Vienna i giardini del castello di Schonbrunn e a Roma i Fori. Lì il Colosseo è stato sostituito dal nostro castello...
-Se ti sentissero i fratelli Mario, urlerebbero alla bestemmia...- disse Ralph sottovoce, facendo dilagare l'ilarità nella compagnia.
-Piuttosto cominciamo ad andare.- disse il principino, salendo in groppa al suo cervo. –Immagino siate diretti verso il castello, e il cammino è ancora lungo!-

Durante il viaggio, Ralph e Vanellope si misero a parlare con Hadrian riguardo al gioco: volevano sapere tutto dell'ultimo acquisto di Litwak, e quindi tempestarono il povero ragazzo di domande.
-Non immaginavo che i cervi si potessero cavalcare.- disse Ralph incredulo.
-Beh, questo non è un cervo vero e proprio... Mi ha spiegato mia sorella che è il nostro spirito guida.
-Wow!!- disse Vanellope meravigliata.
-Spiegaci qualcosa di questo gioco, per favore.- disse Tamora.
-Beh, per prima cosa è un gioco di ruolo. Il giocatore è come se interpretasse il ruolo, appunto, di mia sorella, che dovrà strapparmi dalle grinfie del cattivo, Anthony Smith. Lui vuole usarmi come arma per conquistare tutto l'impero di Niven, visto che io posso controllare tutti e quattro gli elementi fondamentali contemporaneamente. Il giocatore dovrà aiutare Lauren a capire dove sono finito e, nel frattempo, a scoprire più cose sul passato nostro e del popolo di Niven. Ogni oggetto e ogni azione possono influire sulla riuscita del mio recupero.
-Fico!!- disse Vanellope. -E qual è la storia di Niven??
-Ecco, prima della Guerra il nostro popolo era unito sotto un'unica bandiera e sotto un unico ideale: tutti credevano che il progresso potesse avvenire grazie alla coesistenza tra natura e tecnologia. Questa unione è stata possibile grazie alle dinastie di saggi imperatori che si sono succedute al trono di Niven; prima i Wilde, poi i D'Isigny (NdA: il presunto cognome di derivazione della famiglia Disney) e infine gli Hardwell. Alla morte dei nostri genitori, ultimi reggenti, l'impero si è sfaldato tornando alla sua politica primordiale: le tribù. Prima dell'arrivo di Oscar I, La regione era suddivisa in 6 tribù, ognuna delle quali aveva una caratteristica specifica o era governata da un elemento naturale.
-Oh, i vostri genitori sono morti?? Che brutto...- disse Felix, rattristato.
-Eh già, sono morti durante la Guerra. Io allora avevo 2 anni, mia sorella 5. Fummo affidati ad una coppia di amici dei miei genitori, gli Evans, persone di fiducia di nostro padre e a tutt'ora membri della casa reale. La cosa brutta è che, durante l’avventura di gioco, i nostri codici cancellano ogni ricordo antecedente a quello che è successo, quindi chi sono i nostri genitori, i nostri poteri e cosa siamo destinati a fare. Starà a Lauren ricomporre il puzzle, ritrovare me e i nostri ricordi e riportare Niven alla pace.
-Quindi, oltre a cercarti, dovrà combattere per riprendersi il trono e riunire l'impero...Uhm, -disse Tamora- una guerriera. La ragazza già mi piace!! Ma come è diviso l'Impero?? Come funziona il governo qui??
-Originariamente c'era questa divisione fra tribù, ognuna delle quali era in guerra con un'altra: Focalia, Terraria, Stativa, Aerius, Aetheria e la tribù nomade dei Droids. Questi ultimi, dopo aver occupato le terre di nessuno oltre Niven, hanno tentato di sottomettere le altre regioni del continente. I nomi non sono messi a caso: ognuna di queste regioni ha un capo che ha la completa padronanza dell'elemento che dà il nome al luogo o, per quanto riguarda i Droids, la mente più brillante rispetto agli altri cittadini. Ognuno di questi capi fa riferimento all'Imperatore, che si occupa di leggi e riforme.
-Ma in tutto questo, chi è Anthony??- chiese Ralph.
-Anthony Smith è il capo dei Droids e il cattivo del gioco, ma è un caro amico mio, di Lauren e dei Quattro. Lui è stato nominato membro onorario della casa reale per aver aiutato mia sorella durante la Prima Guerra dei Virus, quando il gioco era ancora nella versione Beta. Non male per essere un cattivo, non vi pare?
-Chi sono i Quattro??- chiese Vanellope.
-I Quattro sono i manipolatori degli elementi naturali.- spiegò Hadrian. -Sono quei membri di Niven che hanno acquisito l'enorme padronanza del loro elemento di appartenenza e capi delle loro rispettive tribù. Sono grandissimi guerrieri e hanno l'onore anche loro di essere membri della casa reale.
-Aspetta, ma se tu sei il principe e Lauren è tua sorella, Lauren è la regnante!!- esclamò Ralph.
-E ci sei arrivato adesso, salame...- disse Vanellope.
Hadrian rise sonoramente a quella battuta, poi disse:
-Eh sì! Lauren Julia Hardwell, l'Imperatrice, è mia sorella.
-E dimmi,- disse Ralph, interessato alla persona. -Che tipo è?
Hadrian ci pensò su, poi disse:
-Preferisco che tu la veda di persona, descriverti Lauren prenderebbe troppo tempo, poi potrei anche sembrare di parte!
-Uff, va bene...
-Dai, pazienta un secondo. Siamo arrivati a Roma, la capitale di Aetheria, ora potrai conoscerla di persona!!

Ai ragazzi si scoprì uno spettacolo meraviglioso, quando si videro Roma davanti: una città moderna e prosperosa coesisteva con le rovine di una precedente civiltà, e la vista dell'enorme castello completava il paesaggio. Camminando per quelle vie si scoprivano man mano millenni di storia, di battaglie passate, di dialetti e di brava gente. Sui muri qui e là erano rimaste delle iscrizioni latine, e in strada si sentiva il vociare dei contadini che vendevano i loro prodotti al mercato, davanti al vecchio Foro Olitorio.
Mentre il gruppo di Felix e Ralph era impegnato a chiacchierare con gli altri compagni riuniti (e, come previsto, i fratelli Mario stavano urlando alla bestemmia per la mancanza del Colosseo a Roma), Hadrian si intrattenne a parlare con uno strano ragazzo alto, dal fisico slanciato e moro con gli occhi neri. Addosso aveva una tuta aderente nera, con chissà quale diavoleria tecnologica attaccata alle braccia e aveva un cruzer sotto i piedi, che lo faceva fluttuare a mezz'aria.
-Oh, Hadrian, dove ti eri cacciato??-
-Ciao, Anthony!! Ero andato nella Foresta dei Pensieri a giocare con Cicero, quando sono venuti i nostri inquilini a salutarci...
-Oh che pensiero gentile!! Allora mi presento: io sono Anthony Smith e sono il cattivone di turno!!- disse il ragazzo, azzardando un inchino. Quasi non cadde dal cruzer.
"Come potrebbe sembrare cattivo un tizio così carino e soprattutto goffo?" pensò Ralph.
-Anthony, ti dispiacerebbe accompagnare il resto della compagnia in giro per la città, mentre io e questi miei amici...?- Hadrian si interruppe quando realizzò che non sapeva i nomi dei ragazzi.
-Oh è vero!! Che scortesi, non ci siamo presentati!!- disse Felix. -Questa donna armata è mia moglie, il Sergente Tamora Jean Calhoun da "Hero's Duty", la bambina si chiama Vanellope Von Schweetz di "Sugar Rush" e io, Felix Aggiustatutto, e quell'armadio a quattro ante, Ralph Spaccatutto, veniamo da "Fix-It Felix Jr.".
-Il piacere è tutto mio ragazzi!!
-E anche mio!!- disse Anthony. -Immagino che andiate a cercare Lauren Julia Hardwell!!
-Mi hai letto nel pensiero!! Sai dove trovarla??
-Eh guarda, io avevo sentito che si era andata ad allenare con i Quattro vicino alla spiaggia, ma poi mi hanno mandato un messaggio, dicendo che si era separata da loro.
-Ah, capisco, starà rafforzando la padronanza del suo elemento. -disse il principino.- Hai un'idea di dove si possa trovare??
-Secondo me è sulla Piana degli Spiriti Guida, ma sai cosa ne pensa degli stranieri: lei è molto diffidente, potrebbe non prendere bene il fatto che tu abbia fatto entrare degli estranei nel gioco senza il suo consenso...
-Aspetta, cosa???- chiese Ralph.
-Sua Maestà l'Imperatrice, oltre a governare l'Impero, ha il compito di mantenere il gioco in sicurezza, essendo uno script antivirus, e di governare l'Etere, l'elemento più potente di tutti. Secondo lei dietro ogni più piccola cosa può nascondersi una minaccia, quindi è una persona estremamente diffidente. Inoltre lei non ama molto mostrarsi in pubblico, le sue abitudini sono sconosciute persino a suo fratello...
-Vero!! Non so mai cosa combina quando si chiude nei suoi appartamenti!!- precisò Hadrian.
-Ergo, non aspettatevi salti di gioia da lei, appena vi vedrà.
-Oh peccato, contavo di chiederle consigli su come si governa al meglio un paese...- disse Vanellope sconsolata.
-Aspetta, tu sei una governatrice??- chiese Hadrian.
-Eh, sì!!! Sono la Presidentessa di Sugar Rush!!
-Dai che bello!! Così giovane e già così piena di responsabilità!! Vorrà dire che metterò una buona parola per te, quando si tratta di dare consigli di politica Lauren è sempre ben disposta.
-Grazie mille, Maestà!!
-Ti prego, Hadrian per te. "Maestà" e appellativi del genere sono tutti per mia sorella.
-Guarda, Hadrian!!- disse Anthony. -Stanno arrivando i Quattro!!

In lontananza i ragazzi videro avvicinarsi quattro figure, due femminili e due maschili, riccamente vestite e dal portamento quasi regale. Dall'aspetto sembravano tutti giovanissimi, ma nonostante l'apparenza i cittadini di Roma li salutavano con rispetto e ossequio, rivolgendo un breve inchino al loro passaggio. Sembravano gentili e amichevoli.
-Ciao, Anthony!!- disse la ragazza mora dei Quattro
-Buongiorno, amore.- Anthony salutò la ragazza stampandogli un bacio sulle labbra.
-Ciao, zia Clary!!- disse Hadrian.
-Hadrian!!! Come stai??? Vedo che sei in compagnia!!
-Lasciate che vi presenti Vanellope Von Schweetz da "Sugar Rush", il Sergente Calhoun da "Hero's Duty" e infine Ralph Spaccatutto e Felix Aggiustatutto da "Fix-It Felix Jr."; e, miei cari, lasciate che vi presenti il gruppo dei Quattro: il ragazzo biondo con la barba è re Sebastien Tellier, di Focalia, e governa il fuoco, la ragazza bionda è Victoria Sinclair, sua moglie, regina di Terraria e manipolatrice della terra, il ragazzo castano è il re di Stativa, Tyson Bellamy, e governa l'acqua, mentre questa moretta quì -disse Hadrian, dando due pacche amichevoli sulla spalla di Clary- è la regina di Aerius Clary Pride, dominatrice dell'aria.
-Per noi è un onore conoscervi!!- dissero i quattro inquilini all'unisono.
-Il piacere è tutto nostro, ragazzi!!- dissero i Quattro di rimando.
-Ci stavamo chiedendo dove fosse Lauren.- disse Hadrian. -Anche perchè Ralph e Vanellope sembravano particolarmente interessati a conoscerla...
-Dai, non esageriamo ora...- disse Ralph imbarazzato.
-Beh guarda, -esordì Tyson.- lei è rimasta nella Piana...
-Ah davvero?? E dove si trova la Piana??- disse l'armadio a quattro ante, allertato.
-Guarda, è a cinque miglia da qui, in direzione nord, ma...!!- Tyson non fece in tempo a finire il discorso che Ralph si era giù dileguato, alla ricerca dell'Imperatrice.
-Ma gliel'avete detto della sua ostilità per gli estranei??- chiese Victoria.
-Ovviamente.- disse Hadrian.
-Quello lì secondo me non ha sentito una parola di quello che gli hai detto. Il solito salame...- disse Vanellope, con aria altamente contrariata.

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Capitolo 3
*** La ricompensa di Lauren ***


Mentre raggiungeva la Piana, seguendo quella lontana voce che già aveva sentito tra lo stormire del vento, Ralph pensava a tutto quello che il cattivone e Hadrian gli avevano detto -l'Etere, i genitori, i Virus-, non ricordandosi dell’unico fatto che forse avrebbe potuto risparmiargli parecchie rogne: l’ostilità verso gli stranieri e la sua diffidenza.
"Povera stella, già ritrovarsi senza mamma e papà a quell'età è terrificante, figuriamoci anche con una responsabilità addosso come quella dell'Etere. Ma quanti anni avrà la ragazza, 18?? Il fratello ne ha 15, lei è di 3 anni più grande... Sì, 18. A 18 anni alla testa di un regno e con le sorti del mondo in mano..."
I suoi pensieri furono bruscamente interrotti dall'arrivo di un fascio di luce abbagliante.
-AH!! Non ci vedo nulla!! Che succede???-
Per ripararsi da quella luce accecante, Ralph si riparò dietro una roccia.
"Some saw the Sun..."
-Ma sbaglio o questa è la voce che stavo provando a seguire?
"Some search for gold..."
Appena la strana luce diminuì, Ralph scostò un poco la testa, e quello che vide lo lasciò attonito: una donna di una bellezza sconvolgente, con lunghi capelli rossi come il fuoco e una pelle color avorio, dalla figura coperta da un top nero e shorts denim con ricami dorati, e dalla voce splendida, era tutta impegnata a ballare e cantare indisturbata, illuminando la pianura deserta con strani fasci di luce e di energia. La sua testa era cinta da una tiara di platino finemente decorata e impreziosita da un rubino al centro, e al collo aveva un nastro arcobaleno che segnava i punti vita.
"Carry your world!! I'll carry your world!!"
-Oh, per tutte le consolle...!- Ralph si alzò per vedere meglio lo spettacolo, il sorriso della ragazza aveva lasciato un marchio indelebile nella sua testa, e non sentiva altro che la sua voce. Si sentiva come avvolto da un calore sconosciuto, da un senso di pace, dalla serenità assoluta. Aveva raggiunto la catarsi, e tutto per merito di una redhead dagli occhi nocciola e con la voce da sirena. Poteva scoppiare una guerra atomica seduta stante, lui non si sarebbe schiodato di lì nemmeno con i bombardamenti nucleari.
"Non ho mai visto una creatura di un programmatore tanto bella... Felix, tienitele tutte tu le dannate medaglie, io ho visto la luce... La bellezza assoluta... Darei il mio ceppo per poterla conoscere, per poterci parlare anche solo una volta..."
Ralph interruppe il suo flusso di pensieri quando si accorse di essersi sporto troppo dalla roccia, e di essere squadrato in malo modo proprio dalla ragazza.

-EHI, TU!!- urlò la ragazza. -IDENTIFICATI!!
-Ah!! Eh... stai dicendo a me??
-Vedi qualcun altro oltre me, per caso??
-Eh...no...non credo...- Ralph si interruppe di colpo quando vide uno strano essere nero e armato che si avvicinava di soppiatto alle spalle di lei. Qui stavano per saltare delle teste. Scostò la testa e fece cenno alla ragazza di voltarsi.
-Signorina!!- urlò Ralph -Dietro di te!
-Eh, cosa...?- la misteriosa ragazza rimase sorpresa quando vide il piccolo esserino dietro di lei.
-Oh, cavolo!!- disse il mostro.
-Come DIA-VO-LO hai fatto ad entrare?- urlò la ragazza, spianando uno scettro di platino intarsiato.
-Ehm... He-he... Il Firewall...
-Fine della corsa, piccoletto!!- la ragazza fece fuori la creatura con una scarica di Etere. Dell'esserino non rimase che un pugno di cenere, che lei osservò con disprezzo.
-Hmpf, porta i miei saluti a Bonneville, pezzentello.
-Signorina!!- Ralph corse verso la ragazza. -Stai bene??
-Sì, ho fatto fuori quel maledetto adware...- la ragazza si ricompose, e si mise immediatamente in stato di allerta: di sicuro quel mostrillo non è entrato da solo, e i suoi sospetti si diressero di colpo sull’armadio a quattro ante che aveva davanti. -Ma aspetta!! L'hai portato tu quel virus, quel COSO??
-Eh, cosa?? Ma no!! Perché dovrei??- Ralph era spaesato, la ragazza gli aveva appena dato del virus? Quasi si sentiva offeso ad essere messo sullo stesso piano di Turbo, ma decise di non dire nulla. In fondo era stata appena collegata, che diavolo poteva saperne di quella storia?
-Tu non sei del gioco! Da dove sei entrato?- incalzò lei sempre più alterata. I meravigliosi occhi di lei si tinsero di rosso fuoco, facendo trasalire Ralph.
-Ehm, dal portale Ethernet, signorina…- disse lui, sempre più impaurito.
-Stai fermo lì!!- La ragazza spianò la spada e, interrompendo la frase del cattivo, cominciò a monitorare il suo codice con le sue funzioni di antivirus. Aveva davanti a lei un omaccione di corporatura quasi grossolana, dalle mani enormi e dai capelli marroni brizzolati; da come era formato si capiva che lui veniva da un vecchio gioco arcade.
Ralph si sentiva spiazzato, oltre che spaesato; inoltre se la stava leggermente facendo sotto: quella ragazza gli aveva appena spianato la spada in faccia, e poco prima aveva bruciato vivo un virus. Un passo falso e si sarebbe trovato all'altro mondo.
-C-c-cosa stai facendo??
-Non aver paura, femminuccia, -disse lei, scontrosa. -sto facendo uno scanning completo al tuo codice per vedere se contieni potenziali minacce o problemi di compatibilità. Vediamo... Sei Ralph Spaccatutto, da "Fix-it Felix Jr.", hai 30 anni e sei il cattivo del tuo gioco...
-Ehm...sì, signora...- Le parole "scanning", "virus" e "minacce" attivarono l'inconscio del cattivo. "Antivirus??? Oh accidenti, L'Imperatrice!! Mi sono appena lanciato in apprezzamenti rivolti all'Imperatrice..."
La ragazza nel frattempo rinfoderò la spada, sollevata ma guardinga.
-Scanning finito, il tuo codice non contiene file dannosi. Inoltre il codice si è adattato bene al gioco grazie al mio script, quindi non avrai nemmeno problemi di glitch o bug.
-Ah beh, meno male, eh eh...
-Grazie per avermi avvisata.- disse freddamente lei. -Se non lo avessi fatto, quel maledetto virus avrebbe infettato il mio pc, riempiendolo di pubblicità e rallentando la RAM.
-Ah, beh, figuriamoci. Per me questo è arabo, ma ok...- disse Ralph imbarazzato.
-Comunque io mi chiamo Lauren Julia, di Aetheria.- disse lei abbassando lievemente lo sguardo. Poi proseguì con un filo di voce, quasi a non volersi fare sentire. -Ultima Hardwell.
-Ultima Hardwell? Oh Maestà,- disse lui azzardando un elegante inchino e parlando in modo enfatico, come se fosse un ciambellano alle prime armi. –Sono onorato di conoscerla.
Lei lo guardò da sotto la sua frangetta, e quasi le venne da ridere: l’armadio a quattro ante tentava di rendersi regale e cerimonioso, ma sembrava quasi un Donkey Kong alle prese con Pauline. Ma ad un tratto si ricordò chi era, e riprese il suo tono serio e il suo sguardo tagliente. -Basta con i convenevoli,- disse lei, agitando la mano come per scacciarlo -torna a Roma, i tuoi amici ti staranno aspettando. Io vi raggiungerò fra un istante per le presentazioni di rito.
-Oh, ok...- disse Ralph, avviandosi mestamente verso Roma. Come l'avrebbero presa i suoi amici se, alla domanda "che tipo è la regnante??", avesse risposto "una ragazzina scostante e aggressiva"? Eppure sembrava così dolce, mite e spontanea. Era spiazzato nel senso più negativo.
Appena Ralph si allontanò, Lauren riprese a cantare.
"I'll carry your world, and all your hurt!!" Si voltò poi indietro, per vedere se quel buffo omaccione era ancora lì. Le sembrava strano, ma per una volta non si è dispiaciuta del fatto che un estraneo maschio si fosse avvicinato a lei. E che stava apprezzando il suo canto.

-Eh ma io te l'avevo detto che Lauren non è di manica larga con gli estranei...- disse Hadrian al cattivo sconsolato.
-Cavolo, non me l'ero ricordato...- esclamò Ralph, costernato, dandosi una pacca sul viso. Come poteva essersi scordato di un particolare tanto fondamentale? Si era giocato tutte le possibilità di conoscere la splendida donna. Che altre non era se non l'Imperatrice in persona.
-Sei sempre il solito...- disse Felix scuotendo la testa.
-C'è dell'altro riguardo a questo,- disse Clary.- non solo non è di manica larga con gli stranieri, ma diventa particolarmente aggressiva se chi gli rivolge la parola è un estraneo maschio.
-No, ok, cos'è questa storia??- chiese Vanellope, allertata.
E Tyson Bellamy seguitò a raccontare la storia di Manfred De Bonneville, l’ex-fidanzato dell’Imperatrice.
 
-Nella versione precedente-
-Credimi, Lauren, non ti sto dicendo altro che la verità!- urlò Tyson disperato. L'Imperatrice sembrava sorda come una campana, non voleva sentire ragioni. -In nome dell'amicizia che ci lega, perché dovrei mentirti?
-Non ti è mai andato a genio Manfred, da quando il suo codice ha messo piede nel gioco.- disse lei con tono gelido. Lei conosceva Ty, sapeva benissimo dentro di sé che il suo amico non avrebbe avuto ragioni per dirle una balla tanto grande, ma aveva un codice a cui tenere fede: Manfred era destinato a diventare suo consorte, e così doveva essere.
-Ma qui si tratta della salvezza dello stesso GIOCO!
-Certo, può sembrare un po' scontroso e antisociale...- Lauren seguitava a parlare sopra Tyson, per cercare di far valere le proprie ragioni e non sentire ciò che lui voleva dire.
-Lo hanno visto tutti cosa ha fatto....
-Però ti assicuro che non farebbe mai del ma- il discorso della regina fu interrotto da Tyson che, preso dall'ira, afferrò il suo capo per il collo della maglia.
-PER TUTTI I DEMONI, MA VUOI STARMI A SENTIRE? MANFRED HA INFETTATO 20 PERSONAGGI NON GIOCANTI, E DIO SOLO SA QUANTI ALTRI NE HA PRESI!- Tyson non mollò la presa da lei. Ansava come un mantice ed era rosso di rabbia.
Lei lo guardò attonita, dal volto le uscivano lacrime grosse quanto chicchi di grandine, ma non si azzardava a singhiozzare. Manfred De Bonneville, colui che era stato programmato per essere suo consorte, aveva infettato PERSONALMENTE 20 NPC? Perché avrebbe dovuto, e, soprattutto, come diavolo ha fatto?
Tyson, capendo che la sua regina era tornata in sé, cominciò lentamente a rimetterla giù. La tensione era tale che si poteva tagliare con il coltello.
-Il programma di De Bonneville è corrotto, è stato mal concepito fin dall'inizio. Mirava a sposarti per ottenere il trono, poi ti avrebbe infettata senza pietà. Anthony è andato a frugare tra i suoi script e ha trovato tutti gli errori, poi è venuto a riferire tutto a me. Ora che lo so io però ha cambiato piano: sta infettando più NPC possibili per creare un esercito che muoverà contro di te. Lui è irrecuperabile, nemmeno Anthony può retrocederlo ad uno stadio di aggiornamento precedente.- Il giovane capo chinò la testa, costernato. Non voleva aggredire Lauren così, ma aveva giurato fedeltà alla Corona Imperiale: era suo dovere farla rinsavire ed informarla di ciò che era successo.
Lei si sedette sul trono a capo chino, con un contegno inusuale per un'Imperatrice che versava in uno stato d'ira di quell'entità. Rimase in silenzio per diversi minuti.
-...Beh, che... che cosa avete intenzione di fare, Maestà?- Quando uno dei Quattro arrivava a dare del "voi" all'Imperatrice sua fidata amica, voleva dire che le cose si stavano mettendo male, malissimo.
Lauren alzò la testa e, sfoderando la spada con tono perentorio, disse:
-Mi sembra ovvio, Bellamy: quello che è più giusto per il mio popolo. Raduna le armate e allerta tutti. Si scende in campo.
 
-Capite? Lui era un personaggio della versione Beta di "The Last Hardwell". A causa sua molti NPC secondari di quella build divennero programmi corrotti, dando il via alla Prima Guerra dei Virus, al termine della quale Lauren esiliò Manfred e la sua armata fuori dal Firewall, che è il muro rosso che vedete in lontananza. Allora non poteva fare più di questo, lo script antivirus era ancora alla sua prima versione, e non era stato programmato per l'eliminazione completa dei codici, ma aveva comunque un'eccellente sistema di quarantena. Dopo quest'increscioso evento si arrivò allo sviluppo della versione definitiva del gioco, dove vennero aggiunti altri 3000 NPC ai 1000 non corrotti della precedente versione.
-...Ma le cose adesso sono cambiate.- concluse Sebastien. -Lauren ha una forza micidiale, e grazie al Blast può farlo fuori con un nulla.
-Blast?? Cos'è??- chiese Tamora. Lei era sempre la più interessata riguardo alle tattiche di guerra e di combattimento.
-È una potente scarica di Etere che fa fuori i nemici, cura gli amici e ripristina il sistema. Nel gioco lo può usare solo se è in possesso dello Scettro Imperiale, che si sblocca durante lo svolgimento di una quest principale. Per far sì che l'attacco abbia effetti maggiori, lei prende in mano lo Scettro, focalizza la sua mente su un ricordo di grande impatto, bello o brutto che sia, e poi batte a terra violentemente il suddetto scettro, rilasciando un'enorme quantità di energia. Tra l’altro lo Scettro ha una particolarità: lo possono toccare solo i nati dalla Famiglia Reale, e chi sarà destinato a farne parte come congiunto dell’Imperatore; qualsiasi altra persona provi a toccarlo, si ritroverà in mano una sbarra di ferro incandescente!
-Wow, sembra forte!!- disse Vanellope. -Comuque la ragazza sembra averne viste di tutti i colori in 18 anni di vita. Comprensibile che non sia ben disposta verso gli estranei, specie se maschi.
-E perché, scusa?? Io non sono un virus, non posso fargli del male!!- esclamò Ralph, visibilmente rabbuiato.
-Non è per quello, Ralph. Ha paura che qualcuno possa ferirla ancora, per questo è così estremamente scostante con chiunque. Persino con me, che sono il suo fratellino, fa così!!- disse Hadrian.
-Capisco i suoi timori, ma deve capire anche lei che, se insiste nel comportarsi così, potrebbe giocarsi degli affetti importanti. Potrebbe rimanere sola...
-Io non la lascerei mai da sola, ma devo riconoscere che hai ragione...- i pensieri di Hadrian furono interrotti da degli squilli di tromba, segno di un'apparizione in pubblico della sovrana.

-Signore e signori,- disse un valletto in livrea con la voce da tenore. -L'Imperatrice Lauren Julia, ultima Hardwell!!
Lauren scese dalla sua cavalcatura, uno splendido leone di montagna, fra gli applausi e i fischi d'approvazione degli altri inquilini, e con un gesto di chiusura alla Von Karajan creò il silenzio generale.
-Signori, innanzitutto grazie per essere venuti a Niven; è stato un gesto molto carino da parte vostra accoglierci nel vostro gruppo per farci sentire a casa. Spero che abbiate gradito l'ospitalità della nostra gente e i paesaggi che Niven vi può offrire. Ancora grazie a nome mio, della casa reale e del mio popolo!!
Le parole di Lauren vennero interrotte da un applauso generale.
-Momento, ancora non ho finito. Devo fare un annuncio importante: vorrei pubblicamente ringraziare un membro del gruppo degli inquilini che oggi mi ha salvato dall'attacco di un adware...
Fra il popolo e gli inquilini ci fu un vociare generale di approvazione.
"Aspetta, ma quello sono io!!! Che succede adesso??" pensò Ralph intimorito.
Lauren continuò a parlare. -..con uno degli onori più alti!! L'accesso alla casa reale!!
"CHE COSA!!!" pensò Ralph.
Il ciambellano Harry si avvicinò con in mano un cuscinetto con un medaglione intarsiato sopra.
-Ralph Spaccatutto!! Avvicinati!!
Tutto il gruppo degli esterni rimase a bocca aperta, soprattutto i buoni rimasero basiti.
"Urca, Ralph ha vinto un'altra medaglia!!" pensò Felix!!
Ralph si avvicinò e si inginocchiò davanti alla regina, mentre alle sue spalle buoni e cattivi bofonchiavano a proposito dell'avvenimento.
-Ti conferisco il pass per accedere alle stanze principali della casa reale. Con questo chiunque sia accompagnato da te può circolare tranquillamente nelle stanze principali del castello. Custodiscilo gelosamente e usalo con giudizio.
-Grazie mille, vostra maestà.
-Bene. Ralph e i suoi amici saranno sempre i benvenuti nella casa reale.- concluse freddamente Lauren.
Applausi di approvazione e grida di tripudio si sparsero fra i presenti. Per un decimo di secondo gli occhi di Ralph incontrarono le iridi color nocciola di lei; quegli occhi erano talmente limpidi che lui ci si poteva quasi specchiare. Quel singolo attimo fece sussultare persino il cuore freddo della bellissima regina. "Lauren, cosa ti sta succedendo?" pensava lei, mentre tentava di staccarsi dagli occhi adoranti di quel personaggio, fallendo miseramente.

-E così ti dicevo che se vuoi puoi venire alle riunioni dell'Anonima Cattivi, sarai sicuramente il benvenuto!!- disse Bison ad Anthony.
-Per me è un piacere, poi adoro l'idea di un gruppo di sostegno per cattivi insicuri, finalmente qualcuno che pensa a noi!! Sarò felice di condividere la mia esperienza.
-Grande!!! Clyde di "Pac-Man" ha indetto una riunione straordinaria per domani, vogliamo parlare di voi e di una cosa che abbiamo lasciato in sospeso stamattina...
-Uh!! Di cosa si tratta? Magari posso aiutare..
-L'amore.

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Capitolo 4
*** Perdonami ***


Scesa la sera, Hadrian si offrì di accompagnare i visitatori al portale Ethernet.
-Siete proprio sicuri di non voler restare a cena da noi??? Lauren a breve finirà la riunione con i Quattro e sarà tutta per noi...
-No, tranquillo Hadrian.- disse Tamora. -Oggi è stata una giornatina niente male, penso che anche Lauren voglia riposarsi, oggi mi sembrava abbastanza nervosa. E poi domani mattina tutti i cattivi andranno in riunione all'Anonima, e i buoni si vedranno alla Lega.
-Anch'io devo tornare a casa.- disse Vanellope -Sono un po' stanca e devo vedere se gli altri piloti hanno combinato casini in mia assenza!!
-Quando potrò rivederti??- chiese lui, allertato.
-Domani ci sarò di sicuro!!
Hadrian fece un baciamano a Vanellope. -Allora ci conto.
-Poi immagino che anche Ralph sarà stanco,- disse Felix con tono allegro. -non è vero socio??? Ehi Ralph, ci sei?? Terra chiama Ralph? Dai, andiamo a prendere il treno, torniamo a casa.
Lui seguì gli altri per tornare a casa, ma non era raggiungibile al momento. Ancora non gli pareva vero di aver ricevuto il pass della casa reale come premio per la sua azione.
"Alla fin fine, non è così scostante come dicono tutti, è solo un po' fredda!! Ma pensa, ricevere il pass della casa degli Hardwell dalle mani dell'Imperatrice, che emozione!!! E lei è così bella... Ma ti pare che possa avere interesse per uno come me...?"
 
Nel frattempo, al castello i Quattro, Anthony e l'Imperatrice erano impegnati nella riunione serale di routine, per fare il punto della situazione del regno e discutere di eventuali provvedimenti.
-La situazione agricola di Terraria sembra più che buona, avete aumentato vertiginosamente la produzione di grano e frumenti vari!!- disse Lauren a Victoria.
-Anche grazie ai canali che Tyson ha gentilmente fatto costruire nei campi di grano e alle pompe manuali che Anthony ha fatto mettere nelle falde acquifere. Davvero, il mio popolo è in debito con voi due!!- disse Victoria.
-Per noi è un piacere!!- dissero Anthony e Tyson all'unisono.
-Piuttosto Anthony,- disse Lauren.- non mi ricordo dove hai fatto installare il dispositivo di backup fisso.
-L'ho impiantato nel vostro materasso, mia signora. Il cavo sta sotto il cuscino. Poi sono riuscito a trovare su internet gli schemi costruttivi per poter fabbricare delle pennette USB. Tieni,- Anthony regalò alla sua sovrana un sacchetto pieno di penne USB di ogni forma, colore e spazio di memoria. -ti potranno essere utili in situazioni di emergenza!
-Grazie, caro. Come al solito, voi Droids fate dei lavori eccellenti! E ancora mi devi dire come diavolo hai fatto a scaricare gli schemi costruttivi degli iPod...
-Troppa grazia, vostra grazia!- disse Anthony. -E no, non posso dirtelo, ho i miei "segreti professionali", he-he!
-Scherzi a parte, ho bisogno di salvare le informazioni su Ralph e i suoi amici. Non vorrei rischiare di aggredirli di nuovo.
-Saggia decisione.- concluse Sebastien.
-Ah, devo complimentarmi anche con te. I livelli di criminalità sono scesi al -10%!!!
-Facile, finché puoi far abbrustolire le chiappe dei ladri!!!
-Ah, bella questa!! Anthony, prima che mi dimentichi, dove cavolo infilo la pennetta per fare il backup? Mica ho una presa integrata!
-Basta solo che tu metta lo spinotto in bocca. Tempo 10 secondi e avrai il tuo backup!
-Perfetto, grazie. Ragazzi,- Lauren si alzò e impilò gli appunti in modo solenne. -riunione eccellente, come al solito. Ci vediamo domani sera. Buonanotte.
-Grazie mille, vostra altezza. Buonanotte anche a voi.- dissero i partecipanti all'unisono.
 
Lauren aspettò che fossero usciti dalla sala, spense la luce e si chiuse la porta alle spalle; poi si diresse verso la sala principale del castello, dove prendevano posto i due troni di platino dei regnanti e il piccolo trono di rame del principe Hadrian. Il secondo trono imperiale era coperto da un telo nero, a rimarcare il fatto che ancora nessuno aveva rapito il cuore dell’Imperatrice.
Lauren osservò quel trono sospirando, lasciando viaggiare la sua mente a quando Ralph la guardava cantare rapito, e accarezzò il telo nero che ricopriva quel trono inutilizzato da anni.
All’improvviso, una voce interruppe il flusso di pensieri di Lauren.
-Conosco quel suo sguardo, Maestà…
Dopo un iniziale stupore, Lauren si lasciò andare: chi le stava parlando non era altri che il suo vicario, John. Egli era stato il consigliere di fiducia dei suoi genitori e suo precettore, e se lei sapeva come si governa al meglio un impero lo doveva a lui. Era un uomo sulla sessantina, dai tratti piacevoli e sempre allegro, ma sapeva usare il polso duro quando serviva, per esempio durante i momenti di sconforto della sua allieva. Lui le voleva bene come se fosse sua figlia, e Lauren era grata all’universo per avere un uomo come John vicino.
-Spesso si mostra così pensierosa quando qualcuno ha l’ardire di scuotere la sua impenetrabile corazza.- continuò il vicario prendendo l’Imperatrice per le spalle.
Lei si limitò a guardarlo con uno sguardo amabile: lei adorava quel suo atteggiamento e il modo che aveva di prendersi cura dei suoi stati d’animo: diretto, implacabile, senza peli sulla lingua.
-Si tratta di Ralph, vero Vostra Altezza?
-Punto per te, John.- disse lei sospirando. –Sai, io odio il contatto maschile, ma lui…non lo so… ha qualcosa che non mi torna. Ha uno sguardo così…
-Buono, Vostra Altezza. Ha uno sguardo buono.- disse John accarezzando la testa di Lauren. –Anche se non ho potuto vederlo con i miei occhi, lo posso sentire da come trema la sua pelle quando ne parla. Il suo sguardo vi ha scosso, mia signora, ed è per quello che è così riluttante a parlarne persino a me.
Lauren fu mossa dall’istinto di mollargli un pattone vigoroso, ma perché si rifiutava di ammettere l’evidente: Ralph l’aveva segnata, e aveva rotto la sua corazza impenetrabile.
-Ahahah, so che vuole picchiarmi, mia signora. –disse John con la sua solita espressione amabile. Lo può anche fare, non glielo nego. Farò di tutto per renderla felice. Ma si ricordi che il mio pensiero non cambierà, e lei non potrà nascondere ciò che è evidente persino dalle pieghe del suo viso.- Lui le prese il volto e le posò un bacio sulla fronte. –Si lasci andare, mia signora. Questo è ciò che mi sento di dirle.
Detto ciò, Lauren calò la testa in segno di saluto e si diresse verso le sue stanze, selezionò un pigiama semplice dalla schermata di customizzazione e si sdraiò sul letto. Non si addormentò prima, però, di mettere in bocca lo spinotto per il suo backup, come Anthony le aveva detto. Ralph e John la stavano scombussolando, e forse era arrivato il momento, per la giovane regnante, di cambiare qualcosa nei suoi protocolli reali.
 
Nel frattempo, a Belposto, dopo la solita festicciola, Ralph si allontanò e si mise seduto sul terrazzo. Era stata una giornata abbastanza piena, e aveva bisogno di staccare la spina. Si tolse il medaglione intarsiato dal collo e lo tenne in mano, osservandolo attentamente; gli venne istantaneo ripensare a quanto era successo, alla giovane donna che glielo aveva regalato e ai suoi problemi.
Lauren sarà anche stata giovane e forte, ma si poteva leggere dalle espressioni del suo volto che risente dell'enorme responsabilità che si porta dietro; il fatto che di tanto in tanto si isolasse per poter essere più in sintonia con sè stessa e il suo elemento non significava altro che il desiderio della ragazza di essere semplicemente lei: una ragazza di 18 anni con le sue inclinazioni e le sue passioni, senza portarsi dietro il peso della sua etichetta. E poi anche la faccenda di Manfred De Bonneville lo fece riflettere parecchio: quel suo essere così scostante con i maschi era indice di profonda sofferenza: voleva amare di nuovo, la ragazza, ma la paura di essere pugnalata alle spalle è troppo forte, aveva bisogno di difendersi dopo quello che le era accaduto.
Come avrebbe voluto difenderla, Ralph. Avrebbe voluto tanto passare del tempo con lei, conoscerla meglio, lasciarla libera di essere sé stessa. Lui conosceva bene il peso delle etichette, tante persone hanno ancora paura di avvicinarsi a lui solo perché era grosso ed era un Cattivo; probabilmente avrebbe potuto aiutarla in questo. Inoltre era ancora prigioniero di quegli occhi nocciola e di quella voce melodiosa. Era in catene, ma -per tutte le Land!- se gli piacevano quelle catene...
-Ehi, socio!! Ancora ripensi all'Imperatrice??- disse Felix interrompendo il flusso di pensieri di Ralph.
-Eh!! Ah, sì... Gran bella ragazza...
-Però, gran cosa darti il pass del castello!!
-Cosa potrebbe voler dire, secondo te?
-Potrebbe essere un modo per scusarsi, del resto è stata così scostante con te...
-Probabile... Ma se dicevano che lei non vede di buon occhio gli estranei. perché mi ha dato lo stesso il pass?? Cioè, poteva chiedermi scusa e basta, invece mi ha dato il pass della casa reale!! Perché??
-Questo non lo so, forse ha capito subito che di te ci si può fidare... E comunque l'hai salvata da un virus, è stata la giusta ricompensa!
-Ok...allora...- sbuffò Ralph, stanco morto. -Io vado a dormire, sono distrutto!!
-Che controsenso, di solito sei tu quello che distrugge!!
-Ahaha!! Allora buonanotte Felix!!
-Buonanotte Ralph.

Secondo giorno di ferie

-Ma sei sicuro che tua sorella vorrà vedermi?? Insomma... mi ha raccontato Ralph che ieri... beh... non si sono presi bene...
-Stai tranquilla, mia cara. Le ho parlato bene di te, ha detto che è felice di condividere la sua esperienza di governatrice con te, tanto più perché sei molto giovane!!! Poi ricordati il discorso sugli estranei maschi, ma tanto ora gli ha dato il pass per entrare nel maniero, non dovrebbero esserci troppi problemi... Spero!!
-Ahahah!!! Hai ragione, alla fine non sarà poi così male…
Hadrian e Vanellope entrarono nella sala del trono, dove li aspettava Lauren. Era enorme, con un tappeto rosso che conduceva ai due grandi troni, e piena di quadri appesi alle pareti che raffiguravano gli imperatori che, prima di lei, avevano governato Niven e i loro rispettivi Congiunti.
La figura del Congiunto è di importanza primaria: è il primo consigliere dell’Imperatore, che gli dona conforto e amore, è anche chi per primo si assicura della salute fisica e mentale del governatore. La Congiunta di suo padre, Maximilien II Hardwell, è stata Yoko Yamashita di Tokyo, del regno di Aerius; una splendida donna, gentile e comprensiva, da cui Lauren aveva preso la splendida voce.
-Buongiorno, piccola!!- disse Lauren alzandosi dal suo trono. Aveva indosso la sua divisa militare da cerimonia e la corona imperiale di platino, che prima era stata di suo padre, e in mano teneva il suo scettro. Si rivolse a Vanellope con un tono dolce e vivace, a lei quasi non sembrava di sentir parlare la stessa Imperatrice che il giorno prima aggredì Ralph.
-Oh… Maestà, è un onore conoscervi…- disse Vanellope, intimorita e sorpresa.
-Ti prego, non dare del “voi” alla tua insegnante!! D’ora in poi dammi del “tu” e chiamami Lauren!!
-Oh, va bene… Lauren…!
-Hadrian mi ha parlato molto bene di te. Mi ha detto anche che vorresti dei consigli su come si governa al meglio un paese, e io sarò ben felice di insegnarti tutto quello che so!! Per 4 ore al giorno starai con me in biblioteca, poi sarai libera di girare per Niven o per dove ti dice il cuore con Hadrian. Ti va?
-Oh, grazie mille, Lauren!! Bene, perfetto, super!!
-Hadrian, nel frattempo ti occupi tu di accogliere gli eventuali ospiti???
-Certo, sorella.
-Perfetto!!! Ci vediamo fra un po’, a dopo Hadrian!!- disse sua sorella portando Vanellope per mano.
-Ciao ragazze!!- dopo essersi accomiatato dalle due ragazze, Hadrian si sedette sul suo trono di rame.

Due ore dopo Ralph si presentò di fronte al portone della Tenuta Hardwell, con un'espressione sgomenta.
"Ralph, è una pazzia..."
Aveva veramente intenzione di sviluppare un rapporto di confidenza con lei, ma come se si era dimostrata così scostante e chiusa? Le sue gambe gli dicevano di tornare alla Stazione, e magari di andare da Tapper a scolarsi un litro di Lager per dimenticare, ma ormai si era fatto tutta quella strada solo per poter rivedere Lauren: era semplicemente troppo tardi per tornare indietro.
Bussò al portone con due colpi vigorosi e attese che qualcuno lo annunciasse al padrone di casa.
-Principino, c’è qui un armadio a quattro ante che chiede di poter passare.- disse Harry, di guardia alla porta.
-Dovrebbe essere Ralph. Hai visto se ha il pass al collo??
-Sì, signore, ce l'ha.
-Allora fallo passare, Harry.
-Come desidera, signorino. Prego, signore- disse il ciambellano rivolto a Ralph. –Hadrian la sta aspettando.
-Ehm, grazie…- Ralph mise finalmente piede nel castello. Ora o mai più. -Oh Buongiorno, Maestà…
-Per tutti io sono solo Hadrian, mio caro. Dovresti saperlo…
-Scusami, piccolo. È che questo ambiente mi suggestiona un po’…- disse Ralph osservando la sala del trono. La grandezza della sala e i quadri che lo scrutavano lo intimidivano non poco.
-Ahahah, capisco a cosa alludi. Non ti far impressionare da tutti quei quadri, anzi, lascia che ti racconti un po’ della storia di questo castello!!
-D’accordo!!
Mentre passeggiavano nel vasto androne, Hadrian cominciò a raccontare la storia della Famiglia Reale di Niven.
-Guarda, sul lato destro sono appesi i quadri degli Imperatori Reggenti, cioè i nati dalla famiglia reale; sul lato sinistro invece ci sono quelli che raffigurano gli Imperatori Congiunti, ovvero i loro mariti o mogli, che possono essere di nobili famiglie o semplici popolani. Non è importante l’origine del Congiunto, ma il legame che stringe con il Reggente: deve essere di reciproca fiducia e di amore profondo verso l’altro. Come puoi vedere, la prima dinastia di Reggenti è di soli maschi, poi un giorno, la Congiunta dell’ultimo imperatore della famiglia Wilde ha deciso che il titolo doveva cadere sul primogenito, maschio o femmina che fosse stato. Ricordi come funzionava nel Medioevo??? Il titolo di reggente, o le fortune di famiglia, andavano solo al figlio maschio, e le figlie femmine erano costrette a farsi suore.
-Sì, ricordo qualcosa del genere.
-Ecco infatti, ma con la moglie dell’ultimo Wilde le cose cambiarono, e da lì iniziò la dinastia dei D’Isigny, con l’imperatore Walter Elias I. È stata la più breve, in quanto conta solo 3 generazioni. Dopo iniziò la nostra, che conta 6 generazioni. Lauren è colei che chiude la dinastia, e quello che sarà il suo Congiunto avrà l’onore di iniziarne una nuova!!- Hadrian chiuse l’ultima frase guardando Ralph dritto negli occhi, come per dire "eh, hai visto mai...!".
-Che storia interessante!!- disse Ralph. –Piuttosto io sono venuto qui per... ehm... cercare Vanellope.- Ralph era imbarazzatissimo; come poteva dire al suo piccolo amico che aveva intenzione di vedere sua sorella? La situazione si sarebbe rivelata abbastanza equivoca. Si sentiva in colpa ad inventare quella balla. -Hai idea di dove sia??
Hadrian capì immediatamente che il gigante stava mentendo: viste anche le circostanze del giorno precedente, era lampante che era venuto per vedere Lauren. Sorrise in maniera comprensiva e disse: -Lei è con mia sorella. Le sta insegnando a governare un paese, dovrebbero uscire fra poco.
-Ah, ok, bene… "Meh, spero che non l’abbia aggredita…" si trovò a pensare.

Nel frattempo, in biblioteca, Lauren stava spiegando a Vanellope i termini fondamentali dell'Economia Classica. La lezione si era rivelata molto produttiva: la reggente si sentiva onorata di avere un'allieva così giovane, curiosa e sveglia, e Vanellope, dal canto suo, si meravigliò di come la sua insegnante fosse chiara nello spiegare concetti apparentemente insormontabili per una bambina.
-…E questo fenomeno si chiama “inflazione”. Tutto chiaro??
-Sì, per riassumere in pratica è quando la domanda supera l’offerta, giusto??
-Perfetto!!! Vedo che hai capito tutto!!
-Grazie mille, Lauren, sei troppo buona!! Piuttosto non ho capito una cosa…
-Dimmi pure!!! Sono i fondamenti della critica all'Economia Capitalista di Marx, vero? Mi ci impelagavo anch'io a volte...
-No no no, non c’entra nulla il socialismo,- disse la bambina interrompendo il filo del discorso di Lauren. -piuttosto non ho capito perché hai aggredito Ralph ieri pomeriggio.
-Ehm… "Ahia, ha toccato un nervo scoperto... Meglio sviare." credevo che fosse un virus…- disse Lauren visibilmente imbarazzata.
-Hm…- Vanellope osservò meglio la sua interlocutrice: distoglieva lo sguardo, esitava e si toccava i capelli. Tutti questi segni potevano indicare una sola cosa. –Stai mentendo!!
-Cosa???
-I tuoi amici ci hanno detto tutto su di te, per cui è inutile nascondersi. Tu non hai aggredito Ralph perché l’avevi scambiato per un virus. C’è qualcos’altro sotto, non è vero??
Lauren si ricredette sul conto di Vanellope: non era solo molto intelligente, era anche sveglia. Molto sveglia. Forse troppo. O magari era Lauren stessa che involontariamente rivelava sé stessa, come un libro aperto, con le persone a cui concedeva un poco più di confidenza. O sicuramente doveva cambiare giro di amicizie. Maledisse dentro di sé quei chiacchieroni dei Quattro, ma poi pensò “Va beh, a lei lo posso anche dire. È solo una bambina, cosa dovrei temere??”
-Va bene, hai ragione.- Sospirò. -L’ho aggredito perché mi aveva vista mentre cantavo.
-Aspetta aspetta aspetta, dimmi che ho sentito bene- disse Vanellope tendendo l'orecchio con aria stupita -tu hai aggredito Ralph per… beh… questo?
-Eh sì, hai sentito bene…
-Ok, questa era veramente buona!
-Aspetta, lascia che ti spieghi tutto.- disse lei mettendo le mani avanti in segno di difesa -A me piace cantare, quando canto una canzone ci metto sempre una parte di me, come se urlassi al mondo “questa sono io, così sono fatta, a me piace questo”. Afferri??
-Ho afferrato, e allora??
-Rivelare troppo di sé stessi, a volte, può essere controproducente; ti faccio un esempio: tu conosci un ragazzo, ti innamori e ci stai insieme. tu gli dai tutto di te, come è giusto che sia, ma lui non ti restituisce nulla. Ti sentiresti un po’ presa in giro, giusto??
-Sì, e allora???
-Quando canto sono indifesa, non faccio caso a chi mi ascolta, per cui potrei rivelare tutto di me a chicchessia. Ieri mi ero accorta che Ralph mi guardava e mi ascoltava, per questo l’ho aggredito, come per intimarlo a “restituirmi ciò che gli avevo rivelato”.
-Ok, capisco i tuoi timori, so di te e della malnata storia di Manfred, ma mi vuoi spiegare di cosa avevi paura?? Ralph è la persona più fidata del mondo!! Lui è il mio fratellone, ha salvato la vita a me e ai miei cittadini!!
-Cosa??- chiese Lauren, meravigliata, e Vanellope seguitò a raccontarle la storia del suo gioco, di Ralph e di come entrambi si trovassero nella condizione di non essere capiti, di essere emarginati perché diversi e di come riuscirono a riscattarsi. Poi le parlò più nello specifico di Ralph e di come, nonostante l’aspetto poco rassicurante, fosse capace di provare sentimenti profondi.
In tutto questo, Lauren pensava “Cavolo, l’ho giudicato malissimo!!!”
-E questo è quanto, ma Lauren…?
-Eh, dimmi…
-Perché stai tremando??
-Beh... Sono solo un po' arrabbiata con me stessa. Forse mi sono giocata la possibilità di farmi una nuova amicizia solo per una stupida questione di orgoglio...
-Ehi Lauren, non fare così, non è successo nulla…- disse Vanellope, abbracciandola. -Non ha assolutamente nulla di cui rimproverarti. Hai solo paura. 
Nel frattempo Hadrian, da dietro la porta, annunciò che Ralph voleva conferire con “chi governa la baracca” in privato.
-Sono stata terribilmente impertinente e aggressiva con lui. Devo assolutamente scusarmi. Vanellope, ti dispiace stare un po’ con Hadrian?? Vorrei sistemare le cose con Ralph…
-No assolutamente!! Adesso vai e fai pace con Ralph, ci vediamo domani!- detto ciò Vanellope si allontanò con Hadrian, il quale le offrì il braccio come un perfetto gentleman.
-A domani piccola, e grazie!!!- detto questo Lauren si defilò rapidamente. Si fermò in mezzo al corridoio disseminato di specchi e si guardò riflessa: presentarsi con la divisa militare e la Corona poteva sembrare poco rassicurante, così tirò fuori dalla tasca un tablet che dialogava direttamente con la finestra di customizzazione del suo personaggio, scelse di rimettersi il top nero e gli shorts e si diresse verso la Sala del Trono.

Nel frattempo Ralph aspettava con impazienza l’arrivo dell’Imperatrice.
“Meh, speriamo che oggi vada meglio…”
“Oh accidenti, lui è lì, ma perché io mi sto tirando indietro??” pensò Lauren, ancora protetta dall'oscurità del corridoio. “Ho persino i crampi allo stomaco… Certo che lui è veramente carino, ha due occhi splendidi… Ma che diamine sto andando a pensare???”
Prese il coraggio a due mani e si mostrò al suo ospite.
“Oh, è lei!!! Ora tanto mi aggredisce.. Ma un momento, cos’è quel sorriso?? Dio mio, quanto è bella…”
“Poverino, è incredulo!! Certo, fa effetto vedere una persona che ti ha aggredito 24 ore fa sorriderti!!”
-Buongiorno, Ralph.- disse Lauren con tono dolce. -Benvenuto a casa mia.
-Ah… Er… Buongiorno, vostra altezza…
-Volevo chiederti perdono per quanto è successo ieri,- lei teneva il capo abbassato e giocava con delle ciocche di capelli. Mostrava un imbaazzo fuori dal comune. -mi sono comportata in modo sconveniente e increscioso. Spero tu accetti le mie scuse.
-Ehm… sì accetto le tue..ehm…le vostre scuse, ma sei…siete proprio sicura di essere la vera imperatrice??
-Ahahahah!!! Sì, non hai le traveggole, sono proprio io!! Dai, ricominciamo da principio.- Lauren gli tese la mano.- Piacere, io sono Lauren Julia Hardwell, Imperatrice di Niven.
-Ehm, il piacere è mio, vostra maestà, io sono Ralph Spaccatutto..- Ralph le strinse la mano, stando attento a non stringerla troppo. Il contatto con la pelle liscia e morbida della ragazza gli mandava scosse di piacere lungo tutto il corpo.
-Ti prego, Ralph caro,- disse lei ponendogli una mano sul braccio in segno di intesa. -dammi del “tu” e chiamami solo Lauren.

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Capitolo 5
*** Amori e Timori ***


-Benvenuti a questo nuovo incontro dell'Anonima Cattivi!!!- disse Clyde. -Oggi è una giornata speciale, poichè diamo il benvenuto ad un nuovo amico!! Vi presento Anthony Smith, di "The Last Hardwell"!!
-Ciao, Anthony!!!- dissero tutti i cattivi all'unisono.
-Ehi, ma Ralph dove è finito??- chiese Zangief.
-Già, mancare solo lui oggi!!- disse Cyril.
-Non vi preoccupate, ragazzi, Ralph è nel mio gioco!!! Ha detto che doveva sbrigare una faccenda con Lauren, e che sarebbe venuto domani mattina.
-Ah, perfetto.- concluse Clyde. -Comunque oggi dovevamo continuare a parlare dell'amore. Sai, caro Anthony, ieri mattina la discussione era stata sospesa per...beh...cause di forza maggiore...
-Hm, comprendo... Beh, dove avevate lasciato la discussione??
Bowser prese la parola. -Ecco... stavamo discutendo sull'amore fra buono e cattivo, e viceversa... non abbiamo finito perchè ci sono stati dei... beh, dissensi... e ce le siamo date di brutto.
-Perchè dovrebbero esserci dissensi, l'amore non è universale, forse??- chiese Anthony.
-Assolutamente,- disse Clyde. -ma c'è il pericolo di un'incompatibilità di base, buoni e cattivi hanno codici totalmente diversi, almeno credo...
-Ma non è vero manco per niente!!
-Dici sul serio, Anthony??- chiese Eggman. Bowser, allertato, tese l'orecchio.
-Mi cascasse un'ascia sulla testa!! E ve lo dico con la massima certezza perchè, vedete, io sono fidanzato con una buona!!
-MA SEI SERIO???- dissero tutti i cattivoni all'unisono.
-Sì, signori!! Lei tra l'altro è la moretta, Lady Clary Pride, la migliore amica di Lauren; e vi dirò di più, ragazzi. Nel gameplay io, per appropriarmi del suo trono, la faccio fuori per dirla in modo brutale.
-Scusami un secondo,- chiese Bison. -ma se la fai fuori, come mai sta con te??? Non è da masochisti??
-In effetti è quello che le ho chiesto anch'io, ma lei era rimasta impressionata dal modo in cui mi battevo. Anzi, tutte le volte che finisce il gioco, quando lei si rigenera, mi dice sempre "Ehi, mister!! Ottimo lavoro con quella spada!!"
-Wow!!! Questo mi fa sperare bene con Peach!!- disse Bowser entusiasta.
-Dovrebbe far sperare bene tutti voi. L'amore non conosce ostacoli, nemmeno quando si tratta di ruoli o codici.
-Allora, ragazzi, cosa stiamo aspettando???- tuonò Zangief. -ALLA CONQUISTA DELLE DAME!​
L'esortazione di Zangief venne subito seguita da grida di giubilo.

Nel frattempo...
-Sai... ehm... Lauren, sarei curioso di vedere il resto del castello.- disse Ralph, intimidito.
-Certamente!! Hadrian ti ha raccontato la storia della Famiglia Reale??
-Sì!! L'ho trovata davvero interessante!! Tua madre poi sembrava l'archetipo della donna giapponese; hai preso molto da lei...
-Trovi??- chiese Lauren, incuriosita.
-Sì, il colore della pelle è tale e quale, e i tuoi occhi...- Ralph si soffermò un'istante, indugiando sugli occhi di Lauren. Non erano a mandorla come quelli della madre, sembravano più un'ibrido fra gli occhi asiatici e occidentali. Sembravano quelli di un'eschimese, o qualcosa del genere. Fenotipi a parte, erano occhi stupendi. E lui ci si stava perdendo dentro, come una cometa che si perde nello spazio.
-Ehilà, vogliamo fare a gara a chi distoglie lo sguardo per primo, o vogliamo andare avanti??- disse Lauren, lievemente scocciata.
-A... ehm... perdonami, ero sovrappensiero.
-Ok, vieni da questa parte, ti mostro la Centrale Operativa del gioco.
Mentre percorrevano la via che portava alla Centrale (o Sala degli Aggiornamenti), Lauren cominciò a canticchiare. Prima sottovoce...
"They say it's what you make, I say it's up to fate. It's woven in my soul, I need to let you go..."
Poi alzando il tono di voce, rendendola più acuta, come se stesse urlando. Sembrava che stesse dando un avvertimento a Ralph, che nel frattempo ascoltava deliziato.
"Your eyes, they shine so bright, I want to save their light. I can't escape this now..."
Infine calcando con un urlo le ultime frasi della canzone; Ralph trasalì, non si aspettava di sentire una voce così potente.
"...UNLESS YOU SHOW ME HOW!!"
Ascoltando il resto della canzone, lui capì perchè Lauren non parlasse molto di sè agli estranei; non tanto per questioni tipo "tu sei fuori dal mio gioco, non ti voglio", ma perchè...
"When you feel my heat, look into my eyes: IT'S WHERE MY DEMONS HIDE, IT'S WHERE MY DEMONS HIDE! Don't get too close, it's dark inside. IT'S WHERE MY DEMONS HIDE, IT'S WHERE MY DEMONS HIDE!"
-Lauren...
Lei rimase in silenzio, atterrita. Cosa diamine aveva fatto?? Non le era mai capitato di cantare così davanti ad un estraneo, ma soprattutto quella canzone le era venuta fuori dal nulla; che razza di associazioni logiche aveva fatto??
-NO!!- urlò Lauren, scansandosi di colpo. -Non preoccuparti, sto bene.- Si passò una mano sul viso, conscia di aver detto una balla di proporzioni galattiche: non si sentiva bene, per nulla; i suoi genitori erano morti un decennio prima, il suo ex fidanzato era dall'altra parte del Firewall a capo di un esercito di virus pronti ad infettarla e a metterla fuori uso e si trovava alla testa dell'Impero più strano della storia degli RPG dopo Tamriel di The Elder Scrolls. Inoltre era da un po' di tempo che si sentiva fiaccata. In conclusione, no, non si sentiva bene per nulla.
-Ehi, tranquilla... Ti capisco...- disse lui, comprensivo, mettendole una mano sulla spalla. Il gesto spontaneo contribuì a smorzare la tensione che albergava nella ragazza che, di tutta risposta, mise la sua mano sopra quella di Ralph, come per invitarlo a non toglierla. -So di te e della tua storia, e mi... mi dispiace.
-Lasciamo stare, davvero... Cambiamo discorso, ti prego...- disse lei. Odiava a morte farsi compatire per i suoi problemi.
- Ehm... ok... La canzone era stupenda, l'hai scritta tu??
-No, è di un gruppo che ho trovato casualmente girando per Internet.
-Internet?? Cos'è Internet??- chiese Ralph mostrandosi perplesso.
-Ah, è vero, quando il vostro gioco è stato collegato, Internet lo usavano solo nelle università!! Entriamo nella Centrale che te lo spiego.
La Sala degli Aggiornamenti era uno stanzone buio; le uniche due fonti di luce erano costituite dal grande schermo, proiezione delle funzioni della CPU nel gioco, e da un alloggiamento pieno di liquido, in cui galleggiavano dei cavi.
-Sembra di stare in una sala operatoria...- disse Ralph, inquieto.
-In effetti questa è un po' una sala operatoria. Quella colonna piena di liquido mi serve per aggiornare il mio programma; quando arriva una nuova versione dell'antivirus, Anthony mi mette in una specie di stato di coma, in cui sono mantenute attive le mie funzioni fondamentali tipo protezione, Firewall e quant'altro. Sai, un programma non può essere aggiornato se è in esecuzione.
-Hm, capisco... E quel megaschermo??
-Serve a modificare i file di gioco sul pc e ad aggiornarmi, ma io in realtà lo uso anche per andare su Internet e scaricarmi le canzoni. E qui veniamo al discorso di prima: Internet è una grande rete che copre tutto il mondo, in cui possono essere condivise quantità pressochè infinite di informazioni. Intendi??
-Capito!! Che forza, insomma tu girando per la rete puoi trovare un sacco di cose!
-Esattamente, come quella canzone di prima, o quella che mi hai sentito cantare ieri.
-E come si chiamano??
-Una è "Atlas" dei Coldplay, che ho cantato ieri. Quella di prima è "Demons" degli Imagine Dragons.
-Sono delle gran belle canzoni!! E tu le canti così bene...
-Beh, grazie Ralph...- disse Lauren con un accenno di rossore. Il cuore cominciò ad accelerare il battito, e lei abbassò lo sguardo. Forse era per la fame, ma Lauren sentì anche degli strani crampi allo stomaco. Magari doveva solo mangiare, era da un po' che girava.
-BENE!!!- la voce di Lauren tuonò improvvisamente, facendo trasalire il suo ospite. Prese il mouse, lo sollevò e disse a Ralph: -Vuoi provare?
-Ehm... sono di altri tempi, non mi intendo di queste diavolerie...
-No problema!- disse lei aprendo la schermata di customizzazione del suo personaggio. -comincia da qui!
Ralph si trovava di fronte a una schermata piena di vestiti, armature e accessori di ogni foggia e dimensione.
-Cioè, in pratica questo è il tuo armadio... Fico!
Lei ridacchiò. -Dai, prova a cliccare su qualcosa, qualsiasi cosa!
Prese in mano il mouse ed ebbe l'imbarazzo della scelta: jeans, magliette, vestiti in seta decorati, armature, c'era ogni genere di vestito; si affidò al caso e cliccò su un'armatura di foggia medievale. Sentì uno strano suono e un verso di approvazione.
-Oh, l'armatura da crociata!
Ralph si girò e vide l'armatura indosso alla ragazza, con tutti gli adattamenti di forma che concernevano a un corpo femminile: la maglia era larga sul torace e stretta in vita, e i gambali adattati perfettamente alle cosce e ai polpacci.
-Cielo, che forza!
-Dai, scegli qualcos'altro!
Cliccò su una catsuit di ecopelle bianca e argento e la vide materializzarsi istantaneamente addosso a lei.
-Lo sai che potrei stare qui per ore, vero?- L'armadio a quattro ante rise sonoramente, poi gli balzò in mente un'idea: cosa sarebbe successo se avesse cliccato sulla proiezione di Lauren nel megaschermo? Prese in mano il mouse e diresse il cursore verso il suo avatar, puntando sulla catsuit. -E se clicco qui che cosa succede?
Lauren si mise in allerta.
-Nonono! FRENAFRENAFREN...!
La catsuit sparì, lasciando l'avatar di Lauren solo con la biancheria intima indosso.
-Oh diamine, scusami!
Lui rimase letteralmente impietrito, la pubertà era stata dannatamente generosa con la ragazza, a suo tempo, a giudicare dalle forme stratosferiche: vita stretta e petto largo; non poteva chiedere di meglio per i suoi occhi. A occhio e croce, doveva portare una quinta coppa D.
Entrambi sentirono scendere l'afflusso di sangue verso il basso; stava accadendo qualcosa di molto strano nel loro corpo. Specialmente Lauren non aveva idea di quello che le stava succedendo: lui l'aveva praticamente spogliata, la stava guardando e lei non stava dicendo nulla, non sentiva il minimo accenno di imbarazzo. Sentiva solo un po' di crampi allo stomaco.
-Eh... Ehm... Aspetta, ti rimetto qualcosa.- Cliccò alla svelta su un paio di jeans e un top sfrangiato.
-Uff, meno male, grazie...- disse Lauren, concludendo con una risatina.
-Ehm... Penso sia meglio andare, potrei perderci le settimane qui dentro!- disse lui, col viso rosso come il fuoco.
-Ahahah! Sì, aspettami solo un attimo fuori, che devo controllare una cosa...
-Ok, ci vediamo fuori!
Appena il suo ospite uscì, Lauren aprì la centralina del suo programma antivirus, diede un'occhiata alla schermata e scosse la testa. Sospirò e si mise una mano sul viso: ora aveva capito il perchè della fiacca che la accompagnava da un po', e non era nulla di buono.
 
Lei uscì con aria pensierosa.
-Ehi, è tutto ok?- chiese Ralph allertato.
-Sì, sì, non ti preoccupare. Si è solo fatto un po' tardi, sarà meglio che ti faccia accompagnare all'uscita; devo andare in riunione con i Quattro.
-Oh, capisco. Beh, posso tornare domattina, se non ti è di disturbo?
-Torna quando vuoi, caro. Tanto hai il pass, puoi entrare a tuo piacere.- disse lei; il suo tono di voce si faceva sempre più distante, come se stesse pensando a tutt'altro.
-Beh... Va bene!! Ci si vede domani, Maestà.
-Buonanotte, Ralph!! Ti aspetto...
Mentre Lauren salutava Ralph, si accorse che i crampi allo stomaco erano peggiorati.
 
-Allora?? mi vuoi dire come è andata con Lauren??
-Sì, dai, dicci tutto, Ralph!!
-Avanti, parla soldato!!
I ragazzi stasera erano più curiosi del solito. Poi curiosi di cosa?? Non gli aveva mica detto che si andava a sposare in gran segreto, o che era membro di una loggia massonica. Era solo andato a parlare con l'Imperatrice, e nulla più.
-Cosa volete che vi dica, ragazzi?? Si è scusata con me e mi ha fatto fare un giro del castello, tutto qui!!
-Eeeeee, nient'altro???- Vanellope era la più maliziosa del gruppo. O forse sarebbe meglio dire "maligna"??
-Beh, è successa una cosa strana. A un certo punto si è messa a canticchiare una canzone, bellissima peraltro, poi ha cominciato ad alzare il tono di voce fino ad urlare... Da quel momento in poi ha cominciato a comportarsi in maniera strana, certo era scostante da prima, ma sembrava quasi che stesse male.- Ralph si tenne per sè il dettaglio dei vestiti, non voleva dare adito a supposizioni maliziose.
-Hm...- Tamora sembrava la più interessata al discorso. Come se effettivamente quell'urlare la canzone volesse dire qualcosa. -Ti ricordi il testo??
-Meh, ricordo che diceva "Look into my eyes, It's where my demons hide, Don't get too close..." o roba del genere, perchè??
-ALT!!! CAPITO TUTTO!! Le sta succedendo la stessa cosa che è successa a me con Felix, ricordi??? Quando mi dicesti che ero "dinamite pura" ti scaraventai fuori dalla navetta, perchè mi ricordavi il mio ex-ragazzo morto...
-Sì, cara.- disse Felix, con un tono fintamente acido. -E sto ancora aspettando delle scuse per quello!!
-Eddaaaai, non fare così!!- disse Tamora, pizzicando una guancia di suo marito. -Appena torneremo a casa ti farò una bella torta!!
-Scuse accettate!!
-Insomma, Ralph, ricapitolando lei ha interesse a stringere un rapporto con te, solo che ha ancora paura. La storia di Manfred ancora la attanaglia, ma lei non ce l'ha con te. Comprendi??
-Capisco, mi sembrava troppo bello... Va beh va, io vado a dormire, sono stanco.- disse Ralph, abbacchiato.
-Aspetta, Ralph!! E la cena??- disse Felix.
-Pappatevela voi, ho lo stomaco chiuso. Buonanotte ragazzi, scusatemi tanto.
-Sogni d'oro, Ralph!!- dissero i ragazzi all'unisono. Quando erano sicuri che Ralph avesse chiuso la porta del suo appartamento, il gruppo ricominciò a confabulare.
-Sì, però non si va avanti così...- disse Vanellope. -Servirebbe una spintarella a quella ragazza... IDEA!! Perchè non organizziamo una festa danzante nella Stazione "in onore dei nuovi arrivati"?
-Sembra fico, ma come farai a convincere Lauren a venire?? Sai che lei non ama apparire in pubblico.- disse Felix.
-Non ti preoccupare, so come lavorarmela!!! Gliene parlerò domani mattina, di sicuro dirà di sì!! Voi occupatevi di spargere la voce, sia alla Lega dei Buoni che all'Anonima Cattivi, d'accordo??
-D'accordo!!- dissero Felix e Tamora.
-Bene!! La festa sarà eccezionalmente DOMANI STESSO! Fino ad allora cominciamo a mettere su buffet, palco per i gruppi, riflettori e spumanti. Ci vediamo domani mattina!!
-D'accordo. Buonanotte, Vanellope!!- disse Felix.
-Buonanotte a tutti e due!!!
 
Al castello...
-Wow!! Era ora, finalmente!!- disse Clary!!
-Ancora ricordo quando è comparso a me. Dai, dicci, chi è la fortunata???- disse Victoria.
-Dai, non ci credo!!! A te, che sei un donnaiolo incallito??- aggiunse Sebastien.
-Alèèèè!! Chi è la tua donna??- chiese Anthony.
Il gruppo trasalì quando sentì un "AH-EHM!!" calcato in modo da farsi sentire. Era Lauren che reclamava un attimo di attenzione.
-Signori, sono felice di vedervi contenti, ma potreste rendere partecipe anche la sottoscritta della vostra felicità?? In breve: che boia succede??
-Ah, scusaci Lauren!!- disse Clary. -Vedi, a Tyson è comparso il filo rosso!!!
Tyson tirò su il mignolo tutto contento, dove si vedeva una specie di segno rosso, come un filo sottile, ma apparso sottopelle.
-Filo rosso??
-Davvero non sai cosa sia il segno del filo rosso??- chiese Victoria.
-No... non mi è mai comparsa una roba del genere sul mignolo.
-Ma nemmeno quando stavi con... beh...- Anthony esitò. Sapeva quanto facesse male a Lauren parlare di Manfred.
-Ho capito di chi stai parlando, e... no, non mi è comparso nemmeno quando stavo con lui.
-Allora lascia che ti spieghi cos'è.- Sebastien prese la parola. -Ognuno di noi, fin dalla nascita, è collegato ad un invisibile filo rosso, legato al mignolo della mano sinistra, alla propria anima gemella. Questo si manifesta solo nel momento in cui si è entrati in stretto contatto con essa, e scompare solo quando si è pronunciato il "sì" davanti all'altare.
-E io l'ho trovata!! E io l'ho trovata!!- canticchiò Tyson tutto contento.
-Wow!! Beh, congratulazioni Tyson!!- disse Lauren. -E chi sarebbe???
-Sì, dai, diccelo!!- dissero tutti gli altri all'unisono.
-Ok, ok!! Lei è Mathilde, la commerciante di Vienna. La adoro, è la donna della mia vita!!
-E hai capito il Bellamy!!- disse Anthony.
-Discorsi amorosi a parte,- disse Lauren. -i virus esiliati oltre il Firewall si sono moltiplicati, e rimangono fissi di fronte allo sbarramento.
-Beh, finchè rimangono fuori siamo a posto, no??- disse Anthony.
-Sicuro, ma mi inquietano, sembra che stiano aspettando qualcosa.- aggiunse Sebastien.
-Condivido le preoccupazioni di Sebastien.- disse Lauren. -Ho controllato il mio database e ho visto che sta per arrivare un aggiornamento; ed è in questo periodo che il sistema di protezione è più debole e vulnerabile.
-Allora è tutto chiaro!!!- disse Victoria.
Il gruppetto cominciò a mormorare, certo che era tutto chiaro.
-Quei maledetti stanno solo aspettando un mio segno di cedimento per penetrare le difese e infettare il gioco.

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Capitolo 6
*** Che succede allo Scettro? ***


-E quindi un aggiornamento ha deciso di arrivare proprio durante un momento di maggiore vulnerabilità per voi… Hm, brutta storia, mia signora…- John era straiato sul terrazzo esterno della Corte, il punto più alto della residenza imperiale, e teneva Lauren stretta a sé. Facevano sempre così quando la ragazza si sentiva attaccata; quei momenti con John la facevano sentire al sicuro.
­-Eh, hai capito benissimo. La mia sfiga pare non avere limiti…- disse la ragazza sconsolata, nascondendo la testa nel petto del suo vicario. –L’universo ce l’ha con me, ce l’ha sempre avuta con me.
-No, mia signora.- disse John accarezzandole la testa. Era la prima volta che la vedeva così triste e sperduta, e gli si strinse il cuore a sentirla parlare in quel modo. Per la prima volta da quando erano entrati in quella sala giochi, e per tutte le partite registrate finora da quando “The Last Hardwell” era uscito, vedeva Lauren fragile, insicura e vulnerabile al massimo. Ma era comprensibile: per quanto John potesse farle da consigliere, a lei mancavano i suoi veri genitori, e il fatto di aver avuto per tutta la versione Beta un opportunista schifoso come fidanzato non era il massimo per tirarle su il morale. Per di più doveva governare un regno, non è proprio il massimo della vita a 18 anni.
-Li ho visti prima, John. Con il telescopio. I bastardi si sono moltiplicati a perdita d’occhio, e stanno già affilando le armi. E Manfred non fa altro che tenermi gli occhi puntati contro.- Lei era sull’orlo delle lacrime, e si stringeva sempre più al suo vicario. Quello che Lauren disse dopo, ridusse John a uno straccio.
-…Ho paura John…Tanta paura…
-Ma ha paura per sé stessa, per il regno… o per Ralph?- disse John, caustico. Non appena il vicario nominò lo spaccatutto, dagli occhi della regina uscirono fiotti di lacrime incontrollati.
-Hm, credo che questo basti come risposta.- disse John abbracciando la sua allieva.
-Non è solo per quello, John, altrimenti che razza di egoista sarei?- disse lei alzando la testa di scatto. -Certo, ho paura per la mia vita, perché da me dipende la sorte del gioco. Ho paura per il regno, perché senza di esso io non sarei nulla. E ho paura per Ralph, perché…
John alzò un sopracciglio. -…Perché?
Lauren tirò un lungo sospiro. –Non lo so perché, John. Certo, sarebbe brutto se un gioco perdesse il suo cattivo per causa mia, ma… Ho paura che Manfred lo possa usare per ricattarmi…- La regina si scostò brutalmente le lacrime dal viso con il braccio. –Ieri ero con lui, e ho sentito per tutto il tempo dei dolorosissimi crampi allo stomaco, specie quando l’ho visto uscire dal castello per fare ritorno a casa sua... Non so cosa mi stia succedendo, John…!- Detto ciò, la ragazza si coprì il viso con le mani, piangendo sconsolata.
John la osservò scuotendo il capo con un’espressione amabile, staccò le mani dal viso della sua regina e le disse in un tono amorevole: -Voi, mia signora, non state facendo altro che descrivere quello che sento io ogni volta che vi guardo e che parlo con voi!- John scostò una ciocca di capelli dal viso di Lauren. –Io ogni volta che vi vedo felice sento le farfalle allo stomaco, se vi sento piangere sento una morsa terribile al cuore. Vedete, questo è tutto quello che sente una persona innamorata! E voi lo sapete, Maestà, che io vi amo con tutto il mio cuore, come se foste mia figlia. Ho giurato agli Imperatori che vi avrei custodita e protetta, anche a costo della mia stessa vita…
Lauren avvicinò il suo viso a quello di John, finché le punte dei loro nasi non si toccarono.
-E finora avete fatto un lavoro egregio, Vicario.- disse lei con voce flebile.
-Ma avete bisogno di qualcuno che sia in grado di starvi vicino sempre. Io sono sempre soggetto agli aggiornamenti: oggi ci sono, domani potrei non esserci più, lo sapete… E poi ve l’ho sempre detto: se non fosse per il fatto che io sono visibilmente più anziano di voi mi sarei sicuramente proposto come pretendente!- disse lui, esordendo in una sonora risata. –Ma il programmatore così ha voluto, e il massimo che posso fare è essere estremamente selettivo con chiunque provi a conquistare il vostro cuore, e il trono accanto al vostro.- John pose un solenne bacio sulla fronte di Lauren. –Perché non voglio assolutamente che qualcuno possa ferirvi, specie dopo quello che è successo con Manfred.- Detto ciò, John si caricò Lauren in braccio e la portò nelle sue stanze. Lo faceva raramente, quando Lauren era davvero in condizioni psichiche critiche. –Ora la porto nelle sue stanze, deve riposare a lungo…
Lauren disse a mezza bocca: -Non succederà, finché ci sarete voi al mio fianco…-, e cadde in catalessi fra le braccia del suo vicario.
 
Terzo giorno di ferie.
 
L'Anonima Cattivi era in fibrillazione: Ralph mancava per la seconda volta e, oltretutto, Felix Aggiustatutto, un Buono, era andato a fargli visita. Non era mai successo prima, nella storia dell'associazione. L'unico che si era deciso a parlare con lui senza mostrare l’istinto di volerlo fare a fettine era Clyde, mentre gli altri cattivi, tentando di mantenere quella scarsissima calma, erano impegnati a guardarlo in cagnesco. 
-Avremmo bisogno di aiuto, signori…- disse lui con la consueta timidezza che si portava dietro da 30 anni a questa parte. 
-Ti ascoltiamo.- disse il fantasma, diffidente. 
-Volevamo mettere su una festa per i ragazzi di "The Last Hardwell" nella Stazione Centrale, stasera, e… ci servirebbe una mano… 
-Ah che bello…- disse Bison, sarcastico. -Già la giornata è cominciata bene con Anthony e Ralph che non ci sono, e ora arriva anche un buono pidocchioso e petulante che chiede da NOI, CATTIVI, U N A  M A N O!- Le ultime due parole le scandì quasi lettera per lettera, con tono da presa in giro. 
-Nonono, Bison, è un bene che Ralph e Anthony non siano qui oggi!- disse Felix. -La festa è anche per lui, e poi serve… beh… principalmente per far avvicinare Ralph e l’imperatrice Lauren! 
-Perché,- disse Cyril, sorpreso. -non volere mica dire che…! 
-Eh già!- disse il buono, interrompendo lo zombie. -Sembra proprio che Ralph si sia innamorato di lei!- La frase venne poi accolta da un boato di giubilo unanime.
Nel frattempo, dopo una lezione su John Maynard Keynes, Vanellope dialogò con Lauren per quanto riguardava la festa alla Stazione. 
-Beh, vi ringrazio, è un pensiero davvero gentile da parte vostra!- disse la ragazza.- Ma la Stazione è troppo piccola per ospitare tutti quanti… 
-Già, forse hai ragione…- disse la bambina, pensierosa.
Dopo un attimo di silenzio, la sovrana prese la parola. 
-Perché non la facciamo qui? Sarei felice di mettere a disposizione casa mia! 
-Davvero lo faresti?- disse Vanellope stupita. 
-Perché no! Non ci vuole nulla a sistemare una sala per una festa!- Lauren afferrò il suo tablet e fece per uscire dalla stanza. -Vieni con me! 
Le due entrarono in una sala da ballo completamente vuota, dall'aspetto polveroso e spento. Era arredata con mobili che suggerivano l'idea dei fasti di un'epoca precedente. 
-Cosa sarebbe questo posto? Non sono mai entrata qui! 
-Beh, ti confesso che nemmeno io ci sono mai entrata. È la sala da ballo, dalla morte dei miei genitori non è più stata utilizzata. 
-Non hai mai organizzato una festa prima d'ora?- chiese la bambina, con aria perplessa. 
-Beh… non ho mai avuto la testa o la voglia per farlo… 
-E scusa, per il tuo popolo non ci sono delle feste pubbliche, o cose del genere? A casa mia è una festa continua! 
-Sì, sì, ci sono ma… il popolo le festeggia per conto proprio… 
-Ferma un attimo, quindi ti limiti solo a prendere le decisioni in consulta con gli altri?- disse Vanellope con un tono di estremo disappunto. -Sai che al popolo non farebbe schifo vederti in faccia senza essere per forza annunciata dagli attendenti, di tanto in tanto? 
Lauren si fermò a pensare: voleva fare da insegnante alla bambina, ma forse quella che aveva bisogno di un libro tipo "Governare un Popolo per Negati" era lei. La Filosofia è bella, ma sulla carta, alla fine, valeva ben poco: a Vanellope forse mancava la parte teorica e storica, ma a lei mancava sicuro la pratica, la cosa fondamentale. 
"Mamma, papà… Ho sbagliato rotta per troppo tempo. Mi perdonerete mai?" 
-Sai, piccola?... Forse hai ragione da vendere… 
-Ma certo che ho ragione da vendere! Non c'è nulla di male se il popolo ti ama! 
-Già… Devo recuperare del tempo con i miei sudditi.- disse Lauren mentre trafficava con il tablet. -Ma prima diamo una sistemata a questo porcile! 
Dalla schermata di selezione degli ambienti selezionò il "Concert Pack", e lo stanzone buio si trasformò davanti ai loro occhi, diventando una sala concerti con tanto di riflettori, macchina per il fumo, palco e strumenti musicali già pronti. La bambina rimase letteralmente di sasso. 
-Eh eh, mai visto nulla del genere, vero? Ora chiudi quella bocca e vai con Hadrian ad annunciare agli altri inquilini che la festa si terrà qui. Io devo sistemare delle questioni con i miei sudditi, trovare qualcuno che mi tiri su un buffet monumentale e magari anche qualcuno che suoni per stasera! Ci vediamo alle 21:00 nella sala! 
 
Ralph attraversò il portale Ethernet e si diresse verso la Tenuta Hardwell; quella strada gli era diventata familiare tanto quanto quella per andare da Belposto alla discarica dove abitava e viceversa. Mentre passava attraverso il corso principale di Roma, vide che tutti i personaggi guardavano atterriti verso la piazza centrale. La situazione gli sembrava anomala: di solito le persone sono atterrite quando guardano lui.   
-Ehm, scusami un secondo,- Ralph tentò di parlare con un bottegaio che aveva appena incrociato. -mi sai dire come mai sembrano tutti così strani? 
Il bottegaio alzò il dito indicando la piazza.  
-Beh… lì… l'Imperatrice in persona… Non si è fatta annunciare… 
-CHE?- Lo spaccatutto sembrava sinceramente sorpreso. -Non ci credo.- Salutò il bottegaio e si diresse verso la piazza dove, effettivamente, stava passeggiando l'Imperatrice in persona, con a fianco il suo leone Slash. Salutava la gente che incrociava e dispensava sorrisi a tutti i popolani, si fermava ai banchi di frutta e verdura del mercato, complimentandosi con gli ortolani per i prodotti che vendevano e chiacchierava con le persone che, giustamente, rimanevano stupite del comportamento della loro sovrana: lei non si è mai mostrata in pubblico senza prima farsi annunciare e senza indossare i paramenti regali: girava tranquillamente in shorts e maglietta, e aveva solo la tiara di platino in testa. 
Ralph si sentì spiazzato per il comportamento della ragazza: era cambiata così in fretta e radicalmente che quasi le sembrava un'altra persona. Si chiese quasi se il fatto di essersi conosciuti c'entrasse qualcosa, ma andava tutto a vantaggio della giovane regnante: ora si stava mostrando per quella che era davvero, una ragazza dolce, simpatica e di compagnia. Era rimasto totalmente stregato da lei, più di quanto già non fosse. 
"Cavoli, Vanellope aveva ragione, non è così male! Mi sto divertendo, e la gente… mi vuole bene davvero!" pensò fra sé e sé la reggente mentre era impegnata a conversare con i popolani. Quella mattinata si era rivelata proficua: aveva trovato un ristorante eccellente al centro di Samarcanda che poteva offrirle anche un servizio catering e ha conosciuto 4 ragazzi che suonavano le canzoni dei Bastille, non ci hanno pensato due volte ad accettare la proposta dell'Imperatrice di suonare per lei alla festa di quella sera. Appena Lauren notò che tra la folla c'era anche Ralph, divenne rossa come un peperone e si diresse verso di lui, quasi mossa da pura inerzia. Come se fosse un povero pesce intrappolato in una rete, una Rete d’Oro.
Si trovarono faccia a faccia di nuovo: lei lo guardava con un sorriso tanto meraviglioso che il cattivo aveva voglia di tenerla abbracciata a sé per ore. Non ci pensò due volte e, anche se dentro di sé pensava che fosse una pazzia di livelli epici, le andò incontro e la abbracciò. 
La gente rimase in silenzio, osservando con sorpresa quell'attimo: cosa avrebbe fatto l'Imperatrice, lo avrebbe scansato? 
Lauren arrossì ancora di più e premette la testa contro il petto voluminoso di Ralph; un calore così non lo aveva mai provato, era una sensazione completamente nuova, difficile da catalogare; quando Manfred la abbracciava non sentiva nulla del genere, ed era qualcosa di diverso e id più profondo rispetto a quando John la abbraccia e accarezza. Le venne quasi istintuale alzare le braccia e ricambiare il gesto, tra l'immenso stupore dei suoi sudditi. Prima l'apparizione in pubblico spontanea, ora questo: Lauren sentì la sua personalità ribaltarsi da capo a piedi, ma paradossalmente le fece piacere; in fondo, prima di aver scoperto le sue origini regali, era proprio così: spontanea, allegra, di compagnia. Gli anni passati rinchiusa nella Sala del Trono e la faccenda di Manfred avevano indurito il suo carattere talmente tanto che ormai pensava di non poter più recuperare quel lato di sé stessa, ma è bastato l'intervento di un armadio a quattro ante, di un cattivo dal cuore d'oro, per rimettere tutti i pezzi al loro posto. L'Imperatrice Lauren Julia Hardwell doveva molto a Ralph Spaccatutto, e quella Rete d'Oro aveva definitivamente catturato la sua prigioniera, ormai non si tornava più indietro. 
Dopo alcuni attimi, però, la parte razionale del cervello di Lauren si svegliò, e fece notare alla ragazza che non era proprio sola-sola con lo Spaccatutto, ma c’erano anche duecento persone che la stavano guardando con aria attonita. Si ricompose immediatamente, imbarazzata, e si distaccò lievemente da Ralph.
-Ehm… ciao Ralph!
-Eh-eh, buongiorno Maestà…
-Ehm, senti…- disse lei con un visibile imbarazzo. –Ti va di accompagnarmi alla Piana? Devo allenarmi un po’…
-Ehm, dai perché no?
-Perfetto allora!- disse lei. Fischiò per richiamare il suo leone all’ordine, vi salì in groppa e si fece prestare da un popolano il suo spirito guida, un forte grizzly che avrebbe sicuramente trasportato Ralph senza sentire la fatica. –Ci vediamo stasera, popolo di Niven, alla sala da ballo della mia tenuta! Spargete la voce, vi voglio tutti!- Detto ciò, il regnante e il suo amico si allontanarono dal centro della città, fra le urla di giubilo dei sudditi.
 
I due si fermarono davanti a una radura di erba battuta, piena di spiritelli dispettosi che attendevano l’arrivo della regina. Lei diede una bistecca –tra quelle destinate al suo Slash- all’orso e lo fece tornare dal suo padrone.
Ralph intanto si fermò a osservare quegli spiritelli mentre giocavano e si prendevano a spintoni: sembravano dei piccoli troll, dispettosi e maligni.
-Lauren, perdonami, ma chi sono quelli?
-Quelli sono gli Spiritelli della Piana, degli autentici diavoletti!- disse lei ridendo. –Anche se sono delle pesti, mi aiutano sempre quando devo allenarmi per la caccia ai virus: sono gli unici che riescono a riprodurre le sembianze delle minacce che sono riuscita ad abbattere finora e a imitarne il comportamento!
-Beh è un modo intelligente per allenarsi! Sono impressionato!- disse lui, sinceramente stupito.
-Grazie…- disse lei arrossendo e causando nello spaccatutto un lieve moto di “sentimento del puccioso”.
-Ehi, piccioncini! Avete finito di tubare o possiamo dare inizio al divertimento?- disse Squiggy, il capo degli Spiritelli. Lauren si girò verso di lui di scatto, mostrando un’espressione stizzita ma divertita allo stesso tempo.
-Aspettami, piccola bestia di Satana, e vedi quello che ti combino!- disse lei, afferrando lo scettro.
Quello che vide Ralph lo lasciò sinceramente impressionato: seduto ai margini della radura, non poté fare altro che invidiare le tecniche di combattimento della giovane regnante, che si muoveva agile e flessuosa tra quell’orda di bestioline travestite da virus. Ralph la guardava incantato: Lauren incarnava il suo ideale di donna perfetta; sensibile, dolce e spontanea, ma forte e feroce come una leonessa. Durante il combattimento in cui era presa la ragazza, Ralph notò che Lauren aveva perso il suo scettro, probabilmente le era scivolato dalla borsa mentre combatteva.
Lauren, durante una delle fasi più critiche del suo allenamento giornaliero, vide con la coda nell’occhio Ralph che si stava sbracciando per chiamarla, come se le volesse dire qualcosa. Ma in mano aveva qualcosa di estremamente familiare. Aguzzò un po’ la vista e chiese all’improvviso a Squiggy di interrompere immediatamente la sessione di allenamento, poi si sbrigò a correre da Ralph.
-Ah eccoti, Lauren, avevi perso lo scettro e…- disse lui senza fiato.
-Mio dio, ti sarai bruciato a tenere in mano quello scettro! Sbrigati, fammi vedere le tue mani!
Lauren strappò lo scettro dalle mani dello spaccatutto e lo gettò a terra. In viso aveva un’espressione assolutamente preoccupata, e continuava a controllare spasmodicamente i palmi di quelle enormi mani. I quali non mostravano alcun segno di ustione o arrossamento.
-Cosa? No, Lauren, perché mi sarei dovuto bruciare?
-Non lo sai? Nessuno al di fuori dei membri della Famiglia Reale può toccare lo Scettro Imperiale! A meno che…!- Lei alzò il viso incrociando gli occhi di Ralph, con uno sguardo assolutamente sbarrato e senza dire mezza parola.
Ralph la guardò preoccupatissimo, e cominciò a scuoterle le spalle, senza ottenere alcuna risposta. Solo quello sguardo monoespressivo.
-A meno che? Per tutte le Land, Lauren dì qualcosa ti prego! Mi stai facendo preoccupare!
Dopo minuti di silenzio interminabile, Lauren si decise a pronunciare il resto della frase.
-A meno che chi ha provato a toccare lo scettro non sia destinato a farne parte…
Lei lo guardò un po’ ammorbidendo il taglio degli occhi, ma la voce rimase talmente flebile da essere quasi impalpabile. Lauren aveva gli occhi lucidi ed era sull’orlo di una crisi isterica. Tristezza? Felicità? Paura? O tutto insieme? Del resto John lo aveva capito sin da subito: da quando Lauren e Ralph si sono scontrati, lei era cambiata radicalmente, e ogni segnale dato dal suo sguardo, il suo modo di porsi, andamento della voce, mostravano che il gigante buono non le era rimasto di certo indifferente. E dal canto suo, Ralph non poteva di certo negare l’evidenza: era innamorato perso di Lauren, e non poteva fare a meno di venire a Niven anche solo per vederla cantare da lontano, come il primo giorno.
Per questo l’ultima parte della frase suonò come una frecciata di Cupido per entrambi.
-Farne parte come congiunto dell’Imperatore…

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Capitolo 7
*** Scene tagliate ***


-Grazie per averla riportata subito al castello, Ralph.- disse John, rimboccando le coperte alla giovane regina. Lo choc era stato tale che Lauren era caduta in una grave crisi isterica, e vedendo le cose mettersi male per lei Ralph ha ritenuto opportuno riportarla a casa, dove John, avendo subodorato tutto, la stava aspettando preoccupato. Lei cadde in catalessi non appena Ralph la poggiò sul letto. 
Lui non poteva fare altro che guardarla triste e preoccupato, chiedendosi se avesse fatto mai qualcosa di male per gettarla in questo stato di crisi. 
-No Ralph, tu non hai fatto nulla di male, te lo assicuro.- disse John anticipando la sua domanda. –Lauren ha un grosso aggiornamento del suo script antivirus in programma, ed è molto debole in questo momento. Oltretutto sta affrontando molti cambiamenti repentini, e come se non bastasse Manfred è alle porte con un’enorme armata di virus. Aspetta solo un cedimento del Firewall per poter attaccare. Falla dormire un pochino, la sveglierò in tempo per la festa. 
Ralph annuì con aria mesta e si chinò ad accarezzare la testa di Lauren, strusciando il naso sulla fronte della ragazza. 
-Riposa tranquilla, piccola… 
Il gesto spontaneo del bestione fece sussultare il cuore del vicario. Finalmente la sua regina era in buone mani. 
-Vieni con me, Ralph, devo mostrarti una cosa. 

I due si diressero verso la Sala degli Aggiornamenti, dove continuava a troneggiare minaccioso quell’alloggiamento pieno di liquido e cavi, quasi a ricordare a Ralph un pericolo imminente. Nel frattempo John armeggiò con il mouse, fino a ritrovare la directory di gioco dedicata alle cutscenes. 
-Cosa sono tutti questi filmati?- disse Ralph incredulo. 
-Sono tutte le scene di gioco principali, ti diranno di più su chi sia la nostra Lauren.- detto ciò, John fece partire una breve clip con l’immagine di anteprima tutta bianca: la cutscene di introduzione del gioco. 


“I miei ricordi sono molto appannati… Tutto quello che so ormai è quasi più un sentito dire.” disse la voce di Lauren fuori campo. La cutscene dipingeva uno scenario assolutamente apocalittico con delle inquadrature rallentate, mosse e sfocate. 
“Io so benissimo che Anna e Markus Evans non sono i nostri veri genitori.” 
-John, ti prego, porta i bambini da Anna! Sbrigati, corri!- disse una donna giapponese, probabilmente quella Yoko Yamashita che Ralph aveva visto nei quadri, a un John molto più giovane. 
-Ehi, tornate indietro! Lasciate in pace la mia famiglia!- disse un Maximilien II Hardwell visibilmente animato. 
-Venite, bambini, vi porto in un posto sicuro!- disse John, prendendo in braccio Hadrian e tenendo Lauren per mano. 
-Mamma!- urlò la piccola. -Tornerete a prenderci, vero? 
I due regnanti si girarono in lacrime verso la piccola. Sapevano che stavano mentendo spudoratamente e che i loro bambini non li avrebbero più rivisti, ma ormai era fatta: l’Impero era caduto, e stava ormai alla bambina riportarlo in vita, una volta diventata adulta. 
-Certo amore…- disse Yoko in lacrime. -Torneremo, e staremo sempre insieme! 
John, tra le lacrime, riprese Lauren per mano, e si affrettò a portare via i bambini da quello scempio. 
“Il problema è che non capisco più nemmeno chi sono io…”
L’ultima inquadratura della cutscene erano le due sagome degli imperatori, che si dissolvevano in polvere. 


Ralph rimase atterrito davanti allo schermo tornato alla directory, mentre John tentò di trattenere il pianto. Quindi era questo tutto ciò che Lauren aveva dei suoi genitori, a parte i quadri e la sua eredità? 
-Mio dio, è terribile… 
-Sì, è terribile davvero…- disse John tra le lacrime. –Le mancano davvero tanto, e spera ancora che prima o poi mantengano quella promessa, nonostante sappia che sono morti, e che tutto ciò che rimane di loro è in quella cutscene. Ma lei ha perdonato gli assassini dei suoi genitori… Sì, li ha perdonati: ha capito che rispondevano solo agli ordini di un programma, e li ha lasciati andare. Persino loro si sentivano terribilmente in colpa per quello che è successo… 
John poi aprì una nuova clip. 


Lauren aveva appena aperto la porta del maestoso castello imperiale, caduto in rovina. Era completamente buio, fatta eccezione per delle candele che emanavano strane fiamme blu poste sotto dei ritratti. Sui due troni coperti da drappi di seta neri campeggiavano i ritratti degli ultimi due imperatori, con altre due candele blu poste sotto.  La ragazza trasalì poi nel sentire una voce familiare. Troppo familiare. 
-Lo scettro… La corona imperiale… Finalmente ora sai chi sei… 
-…John, santo cielo! Che ci fai qui?- disse lei, correndo tra le braccia di quel precettore che l’aveva vista crescere a casa degli Evans. 
-Ormai devi sapere la verità, tesoro mio… Vedi, io non sono solo il tuo precettore diletto…- John sospirò. –Ma sono stato anche il vicario dei tuoi genitori. I tuoi veri genitori. 
-John, io lo sapevo che gli Evans non sono i miei veri genitori, ma chi sono allora? 
-Tu la sai la leggenda dello Scettro vero? 
-Sì, sapevo che solo i nati dalla Famiglia Reale potevano toccarlo… Ma è solo una leggenda, no?- disse lei ridendo. 
John la guardò senza dire nulla, e il sorriso dal volto di Lauren svanì rapidamente. 
-Ti prego, John, non me lo dire… 
John scosse la testa, si girò e sollevò le braccia in alto, rivolgendosi ai due troni coperti dai drappi neri. 
-L’Imperatrice è tornata! 
Alle parole del vicario, una violenta folata di vento spense tutte le candele della sala, lasciando al posto delle fiammelle gli spiriti degli Imperatori di Niven. Compresi quelli dei genitori di Lauren, seduti sui due troni, e del fondatore dell’Impero, Oscar I Wilde. Lei non poteva far altro che guardare, atterrita., mentre gli spiriti degli Imperatori si inginocchiavano di fronte a lei. Tutti tranne quelli dei suoi genitori, e di Wilde. 
-Finalmente ce l’hai fatta, figlia mia…- disse Maximilien II con un sorriso amabile. 
-Ma guardati come sei cresciuta. Grazie John, se non fosse stato per te non sarebbe nemmeno qui.- disse Yoko con un sorriso pieno di gratitudine rivolto al suo fedele vicario. 
Lauren in un attimo rivide quella scena straziante, in cui sua madre le fece quella promessa mai mantenuta. 
-Mamma… Mi avevi promesso che sareste tornati, e saremo stati per sempre insieme… disse lei, calando in ginocchio, in lacrime.
I due Imperatori si guardavano costernati, mentre Wilde avanzava verso di lei, esortandola a rialzarsi. 
-Giovane Lauren, i tuoi genitori saranno sempre con te e Hadrian. Vivono nell’enorme eredità che vi hanno lasciato, e che dovrai riportare alla luce. Vivono in te, sono i tuoi fari che seguirai quando riprenderai il posto che ti spetta. Vai e riconquista la pace, perché io, i tuoi genitori e i tuoi antenati crediamo in te, e John sarà la tua spalla fedele. Ora vai, riprenditi tuo fratello e riunisci Niven. 
Schermo nero. 


Con questo filmato, Ralph ebbe l’ulteriore conferma dell’enorme carico di responsabilità che la giovane si portava dietro, affidatole addirittura dal padre fondatore di Niven in persona. Non era facile ritrovarsi dall’essere una semplice popolana a Imperatrice di una enorme regione come quella, con tutti i regali doveri annessi e connessi. E tanto per riprova di questo, John gli mostrò la cutscene finale, che il giocatore poteva ottenere solo in caso di True Happy Ending: l’incoronazione. 


La scena, con in sottofondo una bellissima canzone strumentale del musicista che si occupò anche della colonna sonora di Fallout 4, cominciava con un raggio di sole che trafiggeva gli occhi della povera Lauren, come ad esortarla a cominciare questa nuova era che la attendeva. Le percussioni della melodia in sottofondo avevano un incedere lento ma incalzante, che quasi rimarcavano la solennità militaresca dell'evento di cui la giovane regina era protagonista indiscussa. Con movimenti lenti ed enfatici, lei indossò gli ultimi paramenti reali e salutò i suoi genitori adottivi con un abbraccio, prima di partire in sella al suo leone fidato. Nel frattempo le genti, radunate ai margini della strada che la regina avrebbe dovuto percorrere per arrivare al castello –il suo castello, ormai-, si inchinavano solennemente al suo passaggio, e le offrivano fiori e paramenti d'oro per il valore dimostrato in battaglia. 
Arrivata all'inizio del sentiero che avrebbe portato davanti alla porta della Tenuta Hardwell, la regina scese dalla sella della sua cavalcatura e proseguì da sola, come prevedeva il protocollo reale. Di fronte alla porta la stavano aspettando i tre re delle tribù di Stativa, Focalia e Terraria e il fratello della defunta (almeno nella partita corrente) regina di Aerius, con preziosi doni per la nuova regnante che segnavano il passaggio di consegna delle singole tribù sotto la protezione dell'Impero: una fiamma eterna, un'ampolla di acqua primordiale, una sacca di Eolo e una rosa di Jericho. Dopo questa formalità, John la fece inchinare a capo chino di fronte a lui, per porle sulla testa la Corona Imperiale di suo padre fra le urla di giubilo di tutto il popolo. Appena si fu rialzata, John le chiese di prendere in mano lo Scettro, a riprova della sua provenienza legittima: così lei fece, alzando il braccio per mostrare che non vi fossero segni di ustione nascosti. La folla, in quel preciso istante, esplose letteralmente, inneggiando al ritorno della Niven unita e all'Imperatrice Lauren Julia Hardwell, Terrore dei Virus, Portatrice di Pace, Mater Patriae. La scena si chiuse con un'inquadratura del viso di Lauren, chiuso in un'espressione enigmatica e trattenuta. 


Dignità, forza, coraggio, sapienza, determinazione. Ma anche amore, spontaneità, timidezza, sincerità: tutto questo e molto di più facevano della ultima Hardwell una grande Imperatrice e una grande donna. John lo sapeva bene, e aveva osservato quella scena (a cui lui aveva assistito miliardi di volte) con la stessa commozione del primo giorno. Ora quegli avvenimenti repentini avevano svelato il lato più debole della giovane regina, e il vicario sapeva di non essere abbastanza forte per poterli sopportare: si sarebbe suicidato piuttosto che vedere la sua amata regina in quello stato. Ralph, dal canto suo, sentiva sempre di più rafforzarsi quel sentimento di profondo amore che già sentiva per la giovane Imperatrice. Specialmente dopo quello che era successo con lo Scettro. 
-Sai, Ralph, io ieri notte non mi sono fatto scrupolo di dire a Lauren che la amavo. Sì, come una figlia, ma purtroppo quel sentimento si è rafforzato ed evoluto nel corso del tempo...- disse l'anziano vicario stringendo i pugni e mordendosi il labbro fino a farlo sanguinare. -Mi sento così in colpa a non poterglielo dire, io non voglio nascondere nulla alla piccola Lauren, ma semplicemente non posso. Non è nel mio codice… 
Ralph lo stette a sentire con una morsa terribile al cuore. Del resto, John aveva praticamente cresciuto Lauren, insegnandole tutto quello che sapeva e facendole da confidente. L'aveva vista, da bambina, diventare una splendida donna, e gli pareva impossibile che uno come lui non potesse stare con lei. 
-John, - disse lui tra mille lacrime. -prima Lauren stava combattendo, e talmente era concitata che non si era accorta che le era caduto lo Scettro. 
-E tu cosa hai fatto? 
-L'ho raccolto da terra per restituirglielo... E...- Ralph quasi si rifiutava di andare avanti nel discorso, per rispetto dei sentimenti del povero vicario. Come poteva dirgli che lo Scettro aveva decretato lui come Congiunto dell'Imperatrice? La amava così tanto... 
-Ralph, continua...- disse lui stringendo i denti. -Anche se non ho mai accettato l'idea che il mio codice non sia compatibile con quello di Lauren, questo non vuol dire che debba essere sola per sempre... Non lo merita... 
-Sì, lo Scettro non mi ha bruciato...- disse Ralph, disperato. -Ha scelto me... 
-E lo sai perché ha scelto te?- disse John. -Perché è conscio che tu la ameresti nella maniera più sana possibile. Io la incatenerei a me e basta. Io mi accontento di averla vicino in quanto suo vicario e consigliere fidato, ma starle accanto per la vita... beh... E' un compito che spetta a te, amico mio.- John abbracciò Ralph in segno di intesa. 
-E dire che tutto questo è cominciato perché sentivo che mi mancava qualcosa nella vita...- disse lo Spaccatutto disperato. -Sai, avevo conquistato il rispetto di tutti dopo molta fatica, avevo una migliore amica e una vita felice. Mi mancava solo un'altra metà di cuore che non sono mai riuscito a trovare... Finché il proprietario della sala giochi non ha collegato voi, e ho trovato quell'angelo che voi chiamate Lauren. 
-Ecco perché la ameresti nella maniera più sana: il mio sarebbe solo mero possesso, tu sei partito con la premessa opposta. Avevi solo bisogno di qualcuno che ti completasse, ma per me Lauren è una specie di ossessione.- disse lui con la voce rotta. 
-Ma come posso essere io un Congiunto dell'Imperatrice? Io spacco mattoni, per la miseria, non posso essere degno di una come lei! 
-Le persone possono mentire, caro Ralph, ma lo Scettro no. Tu sei una specie di eroe per i tuoi amici, hai salvato un gioco dalla distruzione e il tuo lo hai riacchiappato per i capelli prima che potesse essere scollegato. Guarda che la tua amica ha raccontato tutto a Lauren, e lei ha riferito tutto a me. Per questo posso solo essere felice del fatto che il destino abbia scelto te: sei schietto, un po' rozzo forse, ma dal cuore grande. E in quel cuore la mia bambina starà benissimo, me lo sento. Questo basta e avanza per essere degno dell'imperatrice più potente... 
Ralph si rimirò il medaglione intarsiato, e gli venne da pensare a tutte le donne che lo avevano rifiutato prima di conoscere la sua sovrana: che tutti quei rifiuti fossero l'anticamera di questa storia meravigliosa? Chi lo sa? Ma per lei ancora c'era il capitolo Manfred da chiudere definitivamente, e lui ce l'avrebbe messa tutta per sostenerla in questo. 
-John, torniamo nelle stanze di Lauren, mi sto un po' preoccupando per lei... 
-Come desideri, mio signore. 

Lauren intanto si era ritrovata in un'ambiente infernale, dove le uniche cose che esistevano erano lei, un cocuzzolo di pietra dove si trovava e un burrone infinito inghiottito dalle fiamme. Data la scarsità di spazio in cui poteva muoversi, il massimo che le era concesso di fare era guardarsi intorno spasmodicamente, con la spada sguainata. 
-EHEHEHEHEHEHE! Finalmente sei nelle mie mani!- disse una voce demoniaca dal nulla. 
La giovane regina si afferrò la testa mantenendo uno sguardo sbarrato: dopo tanti anni, la voce di quel demonio la tormentava ancora, e con le difese a terra la sentiva più vicina che mai. 
-Vattene dalla mia testa, SPARISCI DEMONIO! 
-Demonio? HAH! Piccola ingenua, ancora non hai capito che io sono più reale che mai? Io sono sempre più vicino, mia dolce Lauren, e quando arriverò MI PORTERÒ VIA TUTTO CIÒ CHE AMI!!! 
-NO! LASCIAMI IN PACE, DIAVOLO CHE NON SEI ALTRO! 
A un certo punto la terra subì uno scossone, che aveva rischiato di far cadere Lauren nel vuoto infinito. 
"Ralph, sii un po' più delicato con quelle mani..." disse la voce di John in riverbero. Seguì poi un delicato dondolio, che riuscì a calmare l'animo agitato dell'Imperatrice. 
-Ehi che sta succedendo?- disse la voce demoniaca. 
"John, senti, potresti lasciarmi solo con lei?" 
-Ralph... Che stai facendo? 
"Certamente, chiamami quando hai finito..." 
"Ehi, Maestà..." appena la voce in riverbero di Ralph pronunciò queste parole, le fiamme cessarono di rendere l'aria irrespirabile; tutto si fece buio, fatta eccezione per alcune fiammelle blu. "Sono sicuro che puoi sentirmi, anche se il dio Morfeo ti avrà già portato chissà dove... Senti, mi dispiace di averti causato tanto trambusto..." disse lui in un tono colpevole. "Non avrei mai voluto crearti questo caos. Uno pensa di agire in nome dell'amore e non fa altro che creare casini, eh-eh! Io non so ancora perché quel dannato Scettro abbia scelto me... Insomma, mi hai visto: non sono di certo questo gran pezzo d'uomo! Non ho il fascino di re Sebastien, non ho la cultura di John, e non sono nemmeno così delicato con le mie movenze... Anzi, spero di non averti rotto nulla..." 
Lauren, tra le lacrime, reagì a quest'ultima frase con una risatina. 
-No, NO! Che mi sta succedendo?- disse la voce demoniaca in dissoluzione. 
"Ma una cosa è certa: se quello Scettro ha scelto me, o meglio TU hai scelto me, e perché hai visto qualcosa che tante altre donne non hanno saputo vedere. Al di là del fascino, della grazia e della cultura, hai voluto dare una chance a questo scimmione spaccapalazzi. Non posso che esserne felice e ringraziarti per questo. E posso anche dirti che..." 
-NO! CHE SUCCEDE? 
-Silenzio, non lo interrompere!- disse Lauren stizzita alla voce demoniaca, quasi ridotta a un sussurro. 
"...Che se hai bisogno di una roccia a cui poterti sostenere, una spalla su cui piangere... beh, ecco... io ci sono. E ti posso giurare su me stesso che farò tutto ciò che posso per renderti felice ed essere degno del tuo amore. Sarò con te nelle fasi più critiche del tuo governo e nei momenti salienti delle tue battaglie, con te mentre combatterai i tuoi demoni interiori, quando ti mancheranno i tuoi genitori e quando cadrai ammalata. E Manfred dovrà avere tanta paura, perché..." 
-Ti prego Ralph... Dillo...- disse Lauren disperata. 
"Perché ti amo. Ti amo quando mi guardi male perché ho fatto una sciocchezza, ti amo quando ti vedo combattere come una leonessa, ti amo quando ti vedo sorridere tra la folla e quando ti vedo concentrata sulle tue carte. Ti amo quando ti vedo ridere, e quando ti vedo piangere, quando ti vedo forte e quando ti sento debole. E quanto ti amo quando mi abbracci, e dalla tua stretta capisco che ti senti al sicuro con me." 
La voce demoniaca ormai non c'era più nella testa di Lauren. In quell'ambiente erano rimaste solo una calma mortale e l'Imperatrice che, piangendo, si reggeva alla sua spada puntata a terra. 
"Io non so se mi hai sentito, se la mia voce è riuscita a raggiungerti anche in sogno, ma non mi farò problemi a ripetertelo stasera, durante la grande festa che hai organizzato per noi. E... Non ti agghindare troppo: saresti splendida anche con un sacco di juta addosso..." 
Ralph strinse la mano dell'Imperatrice addormentata e gliela baciò. 
-Ti aspetto stasera, mia signora... 
Ralph si alzò dal letto di Lauren, dove era seduto, e si diresse verso l'uscita. Poco prima di chiudersi la porta alle spalle udì dei singhiozzi sommessi e il rumore di un dispositivo USB scollegato: lei aveva sentito tutto, eccome. E non se lo sarebbe di certo scordato facilmente.

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Capitolo 8
*** Perfetti ***


Alle 21:30, puntuali come orologi svizzeri, si presentarono tutti quanti, inquilini e personaggi dell'RPG, nella sala da ballo della Tenuta Hardwell, addobbata per l'occasione a sala concerti con pista da ballo e angolo per il monumentale buffet. La band assoldata da Lauren, i "Quarter Past Midnight", stava dando il meglio di sé per far sì che l'atmosfera si scaldasse, e nel frattempo si erano già formate le prime coppie: Luigi e Daisy, i Re delle Tribù di Niven con le loro rispettive consorti, Vanellope e Hadrian, Chun-Li e Zangief, Cammy e Bison. Persino Peach accettò l'invito di Bowser, e Mario si accontentò di fare coppia fissa con la sua ex Pauline. Solo Ralph rimase solo: Lauren non era ancora uscita dalle sue stanze.
La musica riecheggiava fino all'uscio del suo appartamento, ma lei rimase immobile a fissare la sua immagine allo specchio; lei era semplicemente perfetta: aveva sfoderato il kimono delle grandi occasioni che fu di sua mamma e la sua acconciatura più bella, e il trucco era senza un minimo difetto, ma rimase comunque lì a fissarsi. Era chiaro che qualcosa stesse balenando nella sua testa.
-Ora mi viene difficile decifrarle quell'espressione, mia signora.- disse John, che nel frattempo era salito su a controllare che l'Imperatrice stesse bene. Lo sguardo di Lauren non era tagliente come al solito: era calmo e fermo, ma negli occhi le brillava una luce strana.
-È complicato da spiegare, caro Vicario.- Sospirò. -A parte lo shock iniziale, mi è successo qualcos'altro da quando Ralph ha toccato quello Scettro. Certo, ne sono innamorata, e questo è innegabile, ma... c'è qualcos'altro sotto.- Lauren si morsicò il labbro.
A quelle parole John sentì dei dolorosissimi crampi allo stomaco: ha capito cosa stava succedendo alla ragazza, e quella faccenda dell'incompatibilità lo stava sempre più divorando.
-Mia signora, è normalissimo...- disse lui, tentando di non lasciar trasparire nulla. -Condividere l'intimità con la persona che ama è solo uno dei tanti step che si raggiungono in un rapporto.-
John non ce la stava facendo più, doveva interrompere quel discorso, altrimenti sarebbe esploso davanti a lei, tradendosi. Doveva immediatamente mandarla giù.
-Ora non si precluda la festa per cose del genere: Ralph è al piano di sotto e la aspetta preoccupato. Vada da lui, e sia felice... Lauren abbracciò il suo consigliere e si avviò verso la sala, lui la seguì solo dopo essersi ricomposto, con molta fatica.

-Signori, accogliete la padrona di casa: l'Imperatrice Lauren Julia, ultima Hardwell!
L'annuncio del ciambellano Harry non venne accolto da applausi scroscianti, come al solito: i personaggi del gioco, riconoscendo il kimono, rimasero piacevolmente sorpresi, e rividero immediatamente in Lauren la loro precedente sovrana Yoko; gli inquilini invece rimasero abbagliati dalla bellezza dell'Imperatrice. Specialmente Ralph, che si piazzò alla fine della scalinata che lei stava scendendo per offrirle il braccio.
Il silenzio ormai divenne assordante, sembrava il primo ballo di una coppia di sposi. Appena loro si posero al centro della pista, la band attaccò con "Oblivion", il lento più bello mai scritto dai Bastille, e da lì per la coppia tutto scomparve. Non c'erano persone intorno a loro, non erano nella sala da ballo di un castello: erano semplicemente Ralph e Lauren, immersi nelle note della canzone.
-Sei bellissima.- disse lui con un filo di voce.
-Ralph...- Lauren si avvicinò al suo orecchio. -Seguimi...
Lei si distaccò di colpo e corse fuori, lasciando tutti di sasso. Ralph, intuendo il gioco, si mise a ridere e le corse dietro. Il tutto di fronte a un pubblico basito.

-Ehi Lauren, aspettami!
-Dai, sbrigati!- urlò lei ridendo.
I due si addentrarono nella fitta boscaglia dietro il castello; tra le fronde svolazzava una tale quantità di lucciole che bastava per tenere l'intera foresta illuminata a giorno, conferendole un aspetto fiabesco. Finalmente Ralph raggiunse Lauren in una piccola radura di erba battuta circondata da grossi alberi frondosi, ma inciampò in una grossa radice di quercia finendo sopra la ragazza.
-Oddio, perdonami, non avevo visto la radice! Ti ho fatto male?- chiese lui costernatissimo.
Lei, ridacchiando, prese il suo viso fra le mani come per consolarlo.
-No, non mi farai mai male.
Il mondo intero rimase in sospensione, mentre i due ammiravano i loro riflessi negli occhi l'uno dell'altro.
Nel frattempo al castello i Quarter Past Midnight avevano attaccato un altro lento di successo, ma di Ed Sheeran: Perfect. La dolcezza delle parole unita alla melodia evocativa creava un quadro perfetto per le due anime innamorate nella foresta, ma non facevano altro che rammentare l'inevitabile al povero John, che sentì di nuovo una fitta lancinante allo stomaco.
-John, va tutto bene?- chiese re Sebastien Tellier al Vicario.
-Hnnnng.... Si, si, tranquillo. Solo un po' di mal di stomaco. Credo che andrò a riposare...- disse John congedandosi dal sovrano. La connessione tra lui e Lauren, ora che lei stava provando sentimenti per qualcun altro, già si era fatta insostenibile, ma in quel momento la situazione stava peggiorando, e aveva bisogno di sfogare in solitudine il suo immenso dolore, con una dolce canzone di sottofondo che quasi lo scherniva.
Fu un attimo: Ralph chinò il suo viso in avanti e baciò la sua dama, tra le parole di Ed Sheeran e il profumo dell'erba.

-PROGRAMMATORE MALEDETTO! PERCHÉ MI HAI FATTO QUESTO?- urlò John in preda al dolore, chiuso nei suoi appartamenti. -LIBERAMI DA QUESTO PESO! CORREGGIMI QUESTO ERRORE! PERCHÉ DEVO SOFFRIRE COSÌ? LAUREN!!! L'Imperatrice era completamente ignara del tormento che John stava affrontando, ma tra le braccia dell'ormai suo Ralph ignorava completamente cosa stesse accadendo nel mondo circostante: esisteva solo quella radura e le carezze di lui, sempre più audaci.
A un certo punto, presa da un desiderio sempre più difficile da frenare, Lauren tirò fuori lo smartphone collegato alla sua schermata di customizzazione, ma Ralph, guardandola con un sorrisetto furbo, le intimò di lasciarlo da parte mentre era impegnato a sciogliere il fiocco della cintura che teneva chiuso il kimono di lei.
-Con quella diavoleria non c'è soddisfazione, meglio fare alla vecchia maniera.- disse lui con la voce arrochita. Lei si lasciò andare a una risatina e fece per slacciargli la camicia, ma lui improvvisamente le prese le mani, come a volerla fermare, e abbassò lo sguardo.
-Ehi, che succede?- disse lei con tono calmo.
-M-mi vergogno un po', ecco...
-Perdonami, perché dovresti?
-Vedi, è che...- Ralph indugiò un momento su di lei, osservandola: il kimono era completamente aperto, lasciando vedere il corpo della sua amata in tutto il suo splendore. I suoi capelli rossi come le fiamme dell'Inferno e le lucciole contribuivano a far risaltare la carnagione pallida, e anche senza una lingerie ammiccante le sembrava sexy da morire. -Sei perfetta... Insomma guardati, sei bella da far paura! Mentre io invece...- Ora guardò in basso, osservando la sua corporatura grossolana: già faceva fatica a piacersi, adesso, ritrovandosi davanti quel corpo minuto, aveva addirittura paura di farle male.
Lei sorrise comprensiva, prese il mento di Ralph nel cavo della mano e lo costrinse a guardarla negli occhi.
-Non lasciarti intimidire dal mio vitino da vespa: sarò anche minuta, ma ricordati che questo è il corpo di una guerriera, temprato dall'acciaio di migliaia di spade. Capirai quindi che serve una certa forza fisica per portare quelle armature! E poi non azzardarti a pensare certe cose di te stesso!- Lei avvicinò il naso a quello di lui, sfiorandolo, e nel frattempo gli slacciò completamente la camicia. -Perché sei perfetto così come sei.
Lui, incredulo e commosso, ricompensò le parole della sua dama con baci pieni di tenerezza e dolcezza, che si fecero sempre più insistenti fino a trasformarsi in manifestazioni di prepotente desiderio. Lauren si adeguò ben volentieri a questo cambiamento e, prendendo le gigantesche mani di Ralph, le portò sul suo corpo, esortandolo a goderne ogni centimetro.
Inaspettatamente, quelle mani enormi si rivelarono delicate e capaci: trattavano la pelle di Lauren come se fosse stata una scultura di cristallo, ma sapevano dove indugiare per colpire i punti deboli della ragazza.
Lui, sdraiato sul soffice giaciglio d'erba, osservava compiaciuto quell'opera d'arte che stava creando: la sua regina era seduta sopra di lui, e sussultava a ogni singolo tocco in preda al piacere. Il suo sguardo era tagliente e sensuale, e il modo in cui si morsicava le labbra lo faceva andare in estasi.
-Per tutte le Land, sei fantastica...
Lei lo zittì con un bacio focoso, intenzionata a prendere le redini della situazione.
-Ora tocca a me restituirti il favore.
Lauren si distaccò delicatamente dalle labbra di Ralph e scese sul collo, per poi scostarsi di nuovo; voleva guardare meglio il suo uomo: quella corporatura tarchiata avrebbe fatto scappare qualsiasi donna, ma Lauren ci vedeva una dimora in cui sentirsi sicura e protetta. Inoltre, per essere uno Spaccatutto di professione, aveva una pelle morbida e priva di difetti.
Lei gli dimostrò la sua gratitudine per il semplice fatto di esistere baciandogli ogni singolo centimetro di quella pelle, mentre Ralph le accarezzava i capelli esortandola a continuare.

-BASTAAAAAAAA! DIO, TI PREGO, BASTAAAA!- John continuava a contorcersi dal dolore sdraiato sul letto, una scena degna di un esorcismo. E in effetti è proprio quello di cui avrebbe avuto bisogno il povero Vicario: quella consapevolezza di essere incompatibile con Lauren era sempre riuscita a tenerla a bada, almeno finché la sua regina era rimasta da sola. Ma ora era arrivato Ralph a sconvolgere tutto, e benché abbia portato felicità alla sua regina, questo ha permesso che i demoni che da sempre insidiavano la sanità mentale di John prendessero il sopravvento.
Approfittando di un fugace attimo di calma, riuscì a far chiamare Anthony dai valletti di corte. La scena che il cattivo del gioco si ritrovò davanti era surreale: la stanza di John era completamente sottosopra, e si era aggrappato talmente tanto alle coperte del letto che le aveva stracciate. Lui rifletteva in pieno lo stato del suo appartamento: i lunghi capelli neri erano diventati paglia, e presentavano delle striature bianche in alcuni punti, gli occhi erano segnati da profonde occhiaie e le labbra erano piene di cicatrici dovute ai morsi.
-Gesù santo, John! Che mi stai combinando?- disse lui somministrandogli una dose di calmante.
-Lauren... Lauren...
Anthony capì al volo: il programmatore aveva lasciato una storyline incompleta nel suo script che ora stava andando in conflitto con quella progettata per lui alla chiusura del Beta testing. Una storyline in cui era lui il compagno della sovrana.
Il capo dei Droids prese una coppia di elettrodi dalla sua valigetta e li pose sulle tempie di John, mandandolo in catalessi: forse sarebbe stato meglio lasciarlo disabilitato per un po'.
-Povero amico mio... Spero che ti arrivi una correzione con questo nuovo aggiornamento... 

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Capitolo 9
*** Apex ***


La radura nella foresta nel frattempo continuava a proteggere i due amanti sempre più desiderosi l'uno dell'altra.
Lauren sentiva crescere la sua forza sempre di più a ogni carezza di Ralph: tutto ciò era ben diverso dai momenti con John, ed era tutto un altro mondo rispetto a Manfred. Certo, si sentiva sempre più forte, ma con Ralph aveva la certezza di potersi mostrare vulnerabile senza temere nulla di male per sé stessa. Talmente vulnerabile da lasciare che lui facesse di lei tutto quello che voleva.
Dal canto suo Ralph sentiva di aver riempito quel vuoto che sentiva prima che The Last Hardwell entrasse nella sala giochi, e Lauren con esso. Lei era quanto di più bello potesse mai capitargli, nonostante le responsabilità e le difficoltà che avrebbe dovuto affrontare: Lauren, nonostante la sua forza sovrumana da vera guerriera, rimaneva comunque una ragazza fragile con un gravissimo lutto alle spalle, e doveva mettere in conto le enormi responsabilità che lo avrebbero atteso, in quanto nuovo Imperatore Congiunto di Niven. Oltretutto l'ex fidanzato Manfred era alle calcagna della ragazza con un'armata immensa, e non si sarebbe fatto certo scrupolo di uccidere anche lui e i suoi amici. Ma nonostante tutto ne valeva la pena: avrebbero affrontato tutto questo insieme, questo è ciò che davvero contava.
L'unica pecca del momento perfetto fu che tutti questi bellissimi pensieri non avrebbero avuto corpo: ciò che i due erano capaci di emettere al momento erano solo gemiti e sospiri soffocati di persone arrivate al limite. Ralph appoggiò la sua schiena contro una quercia, e fece sedere Lauren sopra di lui. La ragazza si calò lentamente, emettendo dei gemiti quasi sofferenti.
-Tutto bene, mia dea?
-Ahnnn, sì...- disse lei tra mille sospiri. -È che... non lo avevo mai fatto prima d'ora...
Ralph gemette: lui era single da parecchi anni, ma nel frattempo aveva davvero tante storielle alle spalle, e in alcune si guadagnò anche una certa buona nomea; il fatto che la sua Lauren fosse ancora vergine lo sorprendeva. Questo voleva dire però una cosa: fortunatamente, Manfred non l'aveva mai toccata.
-Però mi sento bene... Mi piace da morire...
Ralph si morsicò il labbro e la spinse un altro po' più giù, causando un altro gemito. Spinse ancora, entrando completamente in lei.
-Santo cielo, Lauren...- sussurrò lui artigliando la schiena della ragazza. Continuò a dare spinte vigorose: sentirla in quello stato lo mandava in estasi.
Lei continuava a muoversi con sempre più foga, fino a che il suo corpo non cominciò a brillare.
-C-che ti sta succedendo?- chiese Ralph preoccupato, ma non intenzionato minimamente a schiodarsi da lì, la ragazza lo stava conducendo in Paradiso.
Lauren si accorse di questa sua particolare condizione, ma non ci badava più di tanto: non si era mai sentita bene prima d'ora, mai sentita così in armonia con sé stessa. Mai sentita così viva. L'Etere fluiva in lei come un fiume in piena, e si scatenò in tutta la sua potenza quando i due amanti arrivarono al culmine, rilasciando un'energia positiva che investì tutto il continente.
 
-Signore, abbiamo un problema con il Firewall.
La figura oscura poggiò il suo calice di vino sul tavolo con atteggiamento riflessivo. Certo, saranno passati anni da quando è stato cacciato dalla corte degli Hardwell, ma non aveva mai rinunciato al costoso piacere di vini invecchiati da 20/30 anni come minimo. Manfred De Bonneville era riuscito a mantenere l'aspetto fascinoso con cui era stato originariamente programmato: i lunghi capelli neri ondulati gli incorniciano un viso serafico da vero principe; era alto e muscoloso, anche lui temprato da mille battaglie, e i suoi modi di fare ancora riflettevano l'educazione cavalleresca che aveva ricevuto, nonostante fosse ora un virus.
-Che succede, luogotenente?- disse lui con un lungo sospiro. Non voleva far prendere aria al suo Nero d'Avola del '77.
Il luogotenente si tenne per le sue un momento. Effettivamente ciò che stava succedendo al Firewall era abbastanza strano, e doveva selezionare le parole giuste per poterlo spiegare in maniera decente.
-Il Firewall... sta pulsando, signore...
-Pulsando?- Manfred inarcò un sopracciglio, confuso. In tanti anni di guardia del Firewall non aveva mai sentito di un comportamento del genere.
-Non trovo modo migliore di spiegarlo, signore. Forse è meglio che venga lei a controllare di persona.
Manfred annuì, finì il suo calice di vino e si incamminò verso il confine con i suoi militari.
Effettivamente, il graduato aveva trovato il modo giusto per descrivere al suo generale quello che stava succedendo: il Firewall, che ultimamente mostrava un colore rosso sbiadito per via della sua debolezza, pulsava letteralmente come un cuore, riprendendo a tratti il suo rosso fuoco originario.
-Da quant'è che si comporta così?- chiese Manfred all'ufficiale di picchetto.
-È così da mezz'ora, signore.
Manfred guardò il Firewall e provò a farci passare un dito mentre pulsava, ritrovandosi un graffio.
-Ah! Ma si riesce a guardare attraverso? Che sta facendo Lauren? Sappiamo tutti che il comportamento del Firewall dipende da lei.
-Da mezz'ora abbiamo i telescopi e binocoli oscurati signore.- disse il luogotenente costernato. -Possiamo solo dirle che prima abbiamo visto Lauren addentrarsi nella foresta con uno sconosciuto...
-Uno sconosciuto?- disse Manfred sorpreso. -Ma la mia signora non ha mai fatto entrare sconosciuti nel suo programma senza poi ucciderli!
Manfred esordì in una sonora risata. La sua signora stava perdendo sempre più colpi.
-Lo sconosciuto non è entrato dal Firewall, signore, ma dal portale Ethernet con una connessione sicura e protetta.- disse l'ufficiale di picchetto.
-E non è tutto,- esordì il luogotenente. -Prima che il Firewall cominciasse a comportarsi in maniera strana siamo riusciti a vedere cosa stessero facendo i due nella foresta... E siamo certi che non le piacerà, signore.
Manfred inarcò un sopracciglio e annuì al luogotenente, permettendogli di parlare.
-Vede... Lauren ha baciato quello sconosciuto. E penso che ora possa arrivare a capire come mai il Firewall si comporta in questa maniera strana, signore.
Manfred si scurì in volto: Lauren non si era mai concessa a nessuno prima d'ora, nemmeno a lui. E ora il primo sconosciuto è arrivato ed è riuscito a reclamare per sé prima di lui, figlio di principi e guerriero implacabile. Abbassò lo sguardo, per poi scoppiare in una risata quasi isterica; avrebbe provato più gusto a trucidare tutti, e quello sconosciuto lo avrebbe sgozzato lui in persona di fronte a una Lauren catturata e impotente. Sì, era uno scenario allettante.
 
Il giorno dopo...
-Cercatela ovunque!- urlò un John rinvigorito. Lo stato di coma in cui lo aveva messo Anthony la notte scorsa era riuscito a tenere a bada i demoni interiori del povero Vicario, ma non a cancellarli del tutto. Per quelli purtroppo serviva necessariamente un aggiornamento del codice.
Fece segno di mandare alcuni ciambellani verso la città e delle guardie verso la piana, mentre lui si sarebbe incamminato nella foresta dietro la tenuta Hardwell. Lauren e Ralph non si erano fatti vedere per tutta la serata: il gesto di ieri aveva sì divertito il pubblico, ma John si rese poi conto che la coppia era sparita dai radar. Doveva assolutamente trovarla: il Firewall era diventato sottile come un foglio di carta velina, presto l'armata di Manfred avrebbe fatto breccia nel sistema.
Mentre John proseguiva il suo viaggio, notava che alcuni alberi avevano tracce di Etere su rami e tronchi, le quali diventavano sempre più evidenti avanzando verso il centro. Era in coma quando accadde, ma aveva sentito alcune voci di un'energia positiva irradiata da quella foresta la sera prima, che aveva addirittura rafforzato a tratti il Firewall. A un tratto sentì qualcosa tirargli la tunica.
-Ehi, ma che... Slash!
Era il fedele leone di Lauren, che stava chiamando John per poi allontanarsi verso il centro della foresta. L'istinto suggerì al Vicario di seguire il leone, sicuramente lo avrebbe portato da Lauren; ed effettivamente così fece, ma quella che si ritrovò davanti John non era più la stessa Lauren.
Dovette soffocare un pianto commosso, quella che si ritrovò davanti era una scena meravigliosa: lei, completamente svestita, era addormentata sul petto di Ralph, coperta dalla sua gigantesca camicia e da un braccio di lui, che la teneva come se non la volesse lasciare più. Lauren aveva delle striature argentee nella sua chioma rossa come il fuoco, e i lineamenti erano diventati ancora più taglienti di prima. Molto probabilmente aveva anche aumentato qualche skill. Per assicurarsi di un'ultima cosa, John prese lo smartphone buttato a terra e sfogliò la schermata di customizzazione di Lauren: sì, era sbloccata anche quell'armatura. John scoppiò a piangere e si accasciò davanti a Ralph e Lauren che, profondamente addormentati, stavano ignorando tutto.

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Capitolo 10
*** Madre Fondatrice ***


Quando Ralph si svegliò, John era già tornato al castello.
Si stropicciò gli occhi per cercare di riabituarli alla luce e riprese lentamente conoscenza. La prima cosa che si trovò davanti era il viso della sua Lauren ancora addormentata: Ralph sorrise e ripensò alla nottata appena trascorsa; stava davvero per cambiare tutto.
Certo, aveva messo in conto che stare con un'Imperatrice non era esattamente come frequentare una delle tante cattive che si aggiravano per la stazione, ma è come se non avesse ancora fatto il callo all'idea di essere lui stesso Imperatore. Sarà stato all'altezza di governare un regno? Sarà stato il compagno che Lauren meritava? Non lo sapeva, e non lo avrebbe mai saputo fino in fondo, ma ce l'avrebbe messa tutta; ora aveva davanti l'occasione di dimostrare il suo valore. Lauren si svegliò poco dopo, e guardò il suo Ralph con uno sguardo carico d'amore. Lei ora si sentiva con il cuore pieno e più forte che mai, pronta anche ad affrontare da sola l'immensa armata oscura di Manfred.
È così che l'amore fa sentire le persone? Lauren se lo chiedeva mentre guardava negli occhi il suo uomo adorante; dunque si era persa tutto questo per tanto tempo. O forse doveva aspettare solo la persona giusta con cui provarlo, chi lo sa. Una cosa era certa: Manfred non doveva torcergli un capello. Con il Firewall ridotto sempre peggio, Lauren sentiva la Seconda Guerra dei Virus alle porte, e doveva trovare un modo per proteggere tutti i suoi nuovi amici dall'invasione. La cosa più inusuale per lei è affrontare questi pensieri con una calma serafica, che non era di certo da lei. La notte appena trascorsa aveva davvero cambiato tutto.
I due si salutarono con un bacio e cominciarono a rivestirsi. Mentre cercava di prendere la sua salopette da terra, Ralph notò un segno strano sul suo mignolo sinistro, come un anello di filo rosso sottopelle.
-Ehi Lauren, sai spiegarmi cos'è questo?- disse lui avvicinandole il dito segnato.
Lauren lo osservò attentamente, con il cuore pieno di gioia, poi avvicinò il suo mignolo sinistro -anche esso segnato- e baciò Ralph.
-Questo è l'universo, e dice che ci amiamo.
Lui, felicissimo, prese il viso di Lauren e lo portò al petto, notando le curiose striature argentee.
-Sai, ieri non ci ho fatto caso, ma questo spray argentato per capelli ti sta davvero bene!
Lauren lo guardò con aria interrogativa.
-Spray argentato? Non lo uso mai, mi secca i capelli!
Ralph prese uno specchietto dalla borsa di Lauren e glielo porse.
-Guardati tu stessa, hai delle ciocche argentate.
Lauren guardò il suo riflesso nello specchietto: effettivamente Ralph aveva ragione, era come se avesse dei colpi di sole color argento, che era sicura di non avere la notte prima. Le venne spontaneo controllare il suo smartphone, per vedere se fosse arrivata una qualche notifica particolare a riguardo. Magari si trattava di una mod. Tra le decine di chiamate e messaggi di John ("Poverino, dovrò avvertirlo che sto bene" pensò lei costernata), c'era davvero una notifica mai vista prima: Lauren aveva sbloccato un achievement.
-Ah Ralph, nulla di cui preoccuparsi, ho sbloccato un trofeo e qualche nuova skill!
-Uh davvero? Beh, alla grande! Che trofeo è?
Lauren aprì la notifica, e per poco non le cadde il telefono dalle mani.
-Accidenti...
-Lauren, che succede?- chiese lui preoccupato.
Lei di tutta risposta vestì Ralph con il suo smartphone, materializzandogli i suoi vestiti addosso, si mise una maglia e dei pantaloni casuali e corsero verso il castello: la faccenda dell'achievement era più grossa di quanto sembrasse.

-Mia signora, Ralph! Che bello rivedervi!- disse John commosso. -Soprattutto voi, Maestà,- si inginocchiò davanti a Lauren. -ce l'avete finalmente fatta.
Ralph non capì immediatamente cosa stesse succedendo, finché non guardò meglio il ritratto di Oscar I: aveva le stesse striature argentee dei capelli di Lauren, che gli altri imperatori non avevano.
-Vedo che hai cominciato a capire, caro Ralph.- disse John. -La tua signora ha sbloccato un trofeo rarissimo, che nessun giocatore aveva mai trovato prima. Ieri si è scatenata un'onda di energia eterea positiva dalla foresta che ha ulteriormente rafforzato il sistema, anche se il Firewall è comunque al minimo critico. Inoltre Lauren ha le stesse striature argentee nei capelli che aveva il Padre Fondatore di Niven. E non è nemmeno finita qui!
John battè le mani, facendo apparire un valletto con un misterioso pacco in mano. Lauren lo aprì trovando dentro quello che stava cercando da una vita. Con il suo smartphone fece materializzare su di sé il contenuto di quel pacco, ottenendo reazioni di giubilo da tutti gli abitanti della casa reale.
-Che sta succedendo?- dissero Hadrian e Vanellope all'unisono, ma quando il principe vide quell'armatura di platino e Mithril addosso alla sorella si inginocchiò all'istante chinando il capo. Poco dopo arrivarono anche i Quattro, che si misero a capo chino come tutti gli altri. Ralph si girò confuso verso Lauren, che lo guardò con gli occhi luccicanti e un sorriso serafico.
-L'Angelo dei Regni, caro Ralph. Non hai idea di quanto abbia lavorato duramente per sbloccarla.- con un colpo di scapole, Lauren rivelò due grandi ali d'acciaio, con piume di platino affilate come lame, lasciando Ralph basito.
-Questa era l'armatura da battaglia del Padre Fondatore di Niven, forgiata dal fabbro di corte del vicino Impero di Tamriel e mai più eguagliata nella bellezza e nella perfezione di lavoro. Nessun imperatore di Niven prima di me era riuscito a ottenerla.
-Vedi Ralph,- disse John. -La nostra signora ha sbloccato il trofeo più ambito di tutti: ora Lauren è Madre Fondatrice, pari solo a Oscar I.
Ora la questione per Ralph si faceva più complicata: non solo doveva affrontare le responsabilità da regnante, ma anche la nomea di Congiunto della Madre Fondatrice di Niven.
-Ma... come è possibile?- chiese lui incredulo.
-Vedi, da quando siete arrivati tu e Vanellope ho cominciato a cambiare poco a poco qualcosa nel mio modo di pormi ai sudditi, nel mio modo di combattere, e poi nel mio essere me. Vanellope mi ha mostrato dei lati della politica che hanno a che fare con l'essere a contatto con la propria gente, il vedere con i propri occhi come vanno le cose, unirsi più ai sudditi e fare parte della loro vita quotidiana. Il tuo amore, Ralph, mi ha resa più forte di quanto pensassi di essere già, dimostrandomi che è l'essere amata quello che davvero ti fa sentire viva e ti dà la forza per affrontare tutto. Questi erano i valori con cui Oscar I governava, e che lo hanno reso l'Imperatore più amato di sempre. E ora io sono pari a lui, grazie a questo achievement.
Ralph e Vanellope abbracciarono commossi la sovrana. Altro che danni: era stato capace di portare la sua donna lì dove nessuno era mai arrivato, e questa consapevolezza riempì il suo cuore di forza: dopo questo, non aveva più paura di nulla. Baciò Lauren con gli occhi pieni di lacrime, scatenando un "awww" generale.
-La voce ha cominciato a circolare da ieri notte, Lauren.- disse Anthony inginocchiato. -Devi farti annunciare dal popolo.
Lauren annuì e afferrò lo scettro.

-Signore e signori, l'Imperatrice Lauren Julia, ultima Hardwell.- il valletto in livrea si interruppe senza però lasciar passare l'Imperatrice. Cosa avrebbe detto in più? La gente cominciò a mormorare, chiedendosi se quell'onda eterea di ieri notte c'entrasse qualcosa.
-Madre Fondatrice di Niven!
A questa frase il vociare concitato si fermò immediatamente. Possibile? Il Padre Fondatore era uno solo! A meno che non fosse stato sbloccato quel leggendario achievement di cui si vocifera da sempre nella Casa Reale.
I popolani rimasero senza fiato quando Lauren fece la sua comparsa con l'Angelo dei Regni, la leggendaria armatura di Oscar I: allora era davvero Madre Fondatrice.
Con un colpo di scapole, Lauren rivelò le ali da guerra, mandando in visibilio il popolo. Lei sollevò lo scettro al cielo e si lasciò andare a un grido di battaglia. Gli inquilini non capirono cosa stesse succedendo, almeno finché anche Ralph non si unì a lei sul patio del castello, ruggendo come un leone.
Lauren sollevò poi il mignolo sinistro, seguita poi da Ralph, mostrando al mondo il segno del filo rosso: Niven aveva un nuovo Imperatore Congiunto. Ma mentre Lauren stava per baciare Ralph davanti al popolo, arrivò una grande onda d'urto dal Firewall, facendo vacillare tutti. Poi un'altra, e un'altra ancora.
-Hnnnng... Anthony! Da dove proviene l'urto?- urlò lei tenendo una mano sul cuore.
-Dal lato sud del Firewall, davanti la Piana!
-GUARDIE, EVACUATE QUELL'AREA SUBITO!
Un nutrito gruppo di guardie reali partì alla volta della Piana, alla ricerca di popolani da portare al sicuro nella Casa Reale.
-Lauren! Che sta succedendo?- urlò Ralph sorreggendo la sua regina sofferente. Lauren alzò lo sguardo: aveva le lacrime agli occhi, ma era più determinata che mai a finire questa storia una volta per tutte.
-Manfred... Manfred sta aprendo una breccia nel Firewall! Sta penetrando nel sistema!!!
-Ancora un altro colpo!- urlò il luogotenente al gruppo di guardie. Una trentina di forzuti teneva sollevato un gigantesco ariete appuntito di materia oscura. Ora che il Firewall era ai minimi storici, e l'esercito più forte e numeroso che mai, era il momento giusto per attaccare Niven.
Manfred si godeva la scena gustando un Cesanese del '91, con un ghigno malefico stampato in faccia. Un colpo, poi due, poi tre, e quell'angolo di Firewall andò in frantumi tra le grida di giubilo dei soldati.
Manfred si avvicinò alla breccia aperta lasciandosi accarezzare dai venti di Niven. Finalmente stava per avere la sua vendetta.
-AAAAAAAAAAH!- Lauren, urlando, si accasciò fra le braccia di Ralph. Era arrivato il momento che temeva da anni.
-Ci è riuscito...- disse lui costernato.
-Mia signora,- disse una delle guardie reali. -I popolani della Piana e delle città circostanti sono stati portati tutti nel castello. L'area intorno alla breccia è evacuata.
Con l'aiuto di Ralph, Lauren si rimise in piedi. Non c'era tempo di farsi prendere dal panico: il suo esercito era già numeroso, ma non abbastanza per eguagliare quello di Manfred. Aveva bisogno almeno di un giorno per mettere a punto tutto.
-Portate tutti gli altri al sicuro allora. Vicky, Seb, Ty, Tony e Claire con me, e anche tu Ralph. Portate anche gli inquilini al sicuro.- Lauren montò in sella al suo leone, e fece chiamare un grizzly dalla Piana per Ralph. -Abbiamo bisogno di tempo per preparare l'esercito. Forza, andiamo.- Sguainò la spada e aprì le ali da guerra. -Si va a contrattare.  

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Capitolo 11
*** Adunata ***


L'armata oscura era in fibrillazione: le nuove reclute -Adware, Trojan e Ransomware- non vedevano l'ora di portare un po' di sacrosanto casino in quel computer nuovo di tacca, mentre gli NPC dell'ex versione Beta ubbidivano ciecamente ai dettami cavallereschi di Manfred: mai attaccare subito e mai attaccare per primi. Mai fare la figura dei barbari invasori, tanto per abituarsi al trono che già il generale sentiva sotto le sue nobili terga.
Manfred annusava quell'aria familiare, aria di casa. Sorrise serafico, non vedeva l'ora di incontrare la sua vecchia fiamma.
L'intero Stato Maggiore di Niven si era incamminato con un incedere lento e solenne; soprattutto Lauren, che aveva un grosso conto personale da chiudere con il suo ex fidanzato. Il suo cuore era pieno di paura, per il suo regno, per i suoi nuovi amici della sala giochi, per il suo Ralph, ma un qualche strano e nuovo processo mentale riusciva a trasformare quella negatività in azioni, tattiche, soluzioni. Sì, poteva andare fiera di quello che era diventata. Non per nulla era la Madre Fondatrice di Niven.
Ralph guardò la sua dolce metà; il suo profilo nobile e il suo sguardo calmo erano illuminati dalla luce del sole, facendola sembrare più un dipinto che una creatura digitale. Come faceva a mantenersi calma anche in una situazione così critica? Poteva certamente andare fiero della sua donna, o meglio, andare fiero di sé stesso per essere riuscito a conquistare il cuore dell'Imperatrice di Ghiaccio.
 
Finalmente, Lauren arrivò davanti alla Piana. Di fronte a sé trovò un esercito di barbari casinisti e folli; l'unico che spiccava, con la sua calma serafica, era proprio Manfred, che aspettava la sua ex amata con un sorriso da presentatore televisivo.
-Manfred De Bonneville! Finalmente ci sei riuscito, puoi andare fiero di ciò che sei, ora!- urlò Lauren con le ali aperte.
-Lauren Julia Hardwell! Noto che anche tu ci sei riuscita. Madre Fondatrice, chi lo avrebbe mai detto?- disse lui con una risata quasi angelica. Ricordava bene quelle dicerie della Casa Reale, e vederle realizzate su Lauren gli aveva fatto una sincera impressione.
-Per cortesia, finiamola con i convenevoli. Sei venuto qui per la tua vendetta immagino.- Lauren scese dal suo leone e si diresse verso la Piana. Ralph istintivamente scese dal grizzly per starle vicino, ma Anthony gli sbarrò la strada.
-Lasciala andare da sola, Ralph. Conosce il comportamento di Manfred, sa quello che fa.
Ralph si fermò riluttante, guardando preoccupato la scena. E se quel serpente le avesse fatto del male?
-He he he, immagini bene, stella. Ma... a quanto ne so il tuo esercito non è adeguato ad affrontare lo scontro!- disse Manfred, scostandosi dalla vista della sovrana. Lei squadrò quell'esercito di mercenari disgustata: saranno stati pure tanti, ma avrebbero retto contro le sue tecniche di combattimento?
-Saremo anche pochi, caro Manfred, ma diciamocela tutta: ci siamo rotti le palle di essere tenuti d'assedio da voi vermi oscuri.- disse Lauren sibilando.
I Quattro, Anthony e Ralph emisero un gemito di sorpresa: la sovrana, con quel linguaggio sopra le righe, aveva gravemente trasgredito ai protocolli reali. Come mai un tale cambio di rotta?
-Oh no no no, cara Lauren!- disse Manfred scuotendo la testa. -Ma che cos'è questo linguaggio poco consono?
-Senti, tagliamo corto, Riccioli d'Oro: il mio esercito ha bisogno di almeno un giorno per prepararsi. Mi fai controbattere in maniera decente o soppianterai un popolo inerme come concerne al vigliacco che sei?
Il gruppo emise un altro gemito, stavolta di sconcerto: come pretendeva di ottenere la proroga con quel tipo di diplomazia?
-Uh uh uh, ma come ci siamo ridotte, gattina mia!- Manfredi rise, quindi la sovrana si era abbassata a tanto? -Guarda, la proroga te la concedo volentieri, ma solo per darti il tempo di rivolgerti a me in maniera più consona. E poi mi piace la vendetta gustata lentamente, come un aceto balsamico di 100 anni!
Lauren avanzò la mano. -Affare fatto, allora?
Manfred strinse la mano della sua ex amata. -Un giorno di proroga, non di più. E vedi di parlare meglio quando ci ritroveremo sul campo di battaglia.
Lauren gli rivolse un sorriso sarcastico, non sapeva cosa lo attendeva. Dal canto suo, Manfred non resistette alla curiosità e le girò la mano, guardando bene quel filo rosso sul mignolo.
-Sappi che ti ucciderò per ultima. Voglio che tu veda il tuo uomo morire come un cane prima di spedirti all'altro mondo.- disse lui con un tono di voce raggelante.
Lauren gli rivolse un'occhiata incandescente: non doveva minimamente permettersi di torcere un capello a Ralph, nemmeno nelle sue più luride intenzioni. Lei si girò verso il suo amato, guardandolo come se fosse il tesoro più prezioso che aveva, cosa che effettivamente era.
-Sempre se riesci ad arrivare a toccare prima lui, poi me. Oh, ma che ne sai... Del resto non sei mai arrivato a toccarmi.- disse Lauren con uno strano lampo negli occhi che fece infuriare il generale oscuro. Beh, meglio così: quelle piccole ritorsioni lo divertivano di più, gli facevano pregustare meglio la sua vendetta.
-Beh, a domani allora. Ci vediamo qui nella Piana.- sibilò Manfred sornione.
-A domani.
I due generali si divisero, e stabilirono i loro rispettivi campi base agli estremi della Piana.
 
-Lauren, c'è qui fuori Felix che vuole parlarti.- disse Ralph all'uscio della tenda militare dell'Imperatrice.
-E che c'è bisogno di annunciarlo? Fallo entrare subito!-
Felix, accompagnato dal suo amico, entrò intimorito nella tenda, dove l'Imperatrice lo aspettava sorridendo. Lui aveva il suo cappellino blu in mano, come concerne al Galateo, ed era rosso in viso.
-Felix, qual buon vento ti porta in questo luogo di battaglia?
-Maestà...
-Lauren.
-D'accordo, Lauren... Ecco, le guardie reali ci hanno detto cosa sta succedendo, e... Beh, non mi è sembrato giusto che fossi senza un esercito adeguato...- Felix aprì la tenda, mostrando alla sovrana tutto il gruppo degli inquilini in assetto da battaglia. Buoni e cattivi, uniti in un fronte comune. Insieme erano un esercito enorme.
-Ho pensato che una mano potesse farti comodo, e poi...- Felix si girò guardando Ralph, fiero. -Sei una di famiglia ormai! Ti vogliamo bene, e non ti lasceremo mai sola in un tale casino!
-Sì, è vero! Maestà, sei tutti noi!- urlò Zangief.
-HADOUKEN!- urlò Ryu.
-Maestà, sono pronta a metterti a disposizione i miei uomini e le mie armi migliori.- disse Tamora, inginocchiandosi. Dietro di lei, i suoi uomini si misero sull'attenti salutando militarmente la sovrana. -Sei una guerriera onorevole, e per me è un onore poter aiutare.
Lauren uscì lentamente dalla tenda, guardando l'enorme gruppo di inquilini che esultava e inneggiava a lei e al regno libero dai virus. Lei era commossa, ma c'era un grosso problema: se Manfred o i suoi scagnozzi avessero messo le mani su di loro, sarebbero stati guai seri per i loro giochi; la loro prodigalità rischiava di metterli in serio pericolo, e Lauren doveva trovare una soluzione alla svelta.
-Mia signora, sei sicura di volerlo fare?- disse Anthony preoccupato. L'idea che aveva avuto Lauren era di sicuro valida, ma avrebbe portato a delle conseguenze negative sul piano della battaglia. Lui però era sotto giuramento, e avrebbe fatto di tutto per accontentare la sovrana: la condusse nella tenda medica e preparò la siringa e la centrifuga, insieme ad altri principi attivi chiusi in fialette di vetro.
-È l'unica soluzione possibile, amico mio, l'unico modo in cui posso assicurare loro l'invulnerabilità in battaglia.
L'idea di Lauren era di sicura riuscita ed efficacia, ma avrebbe messo a repentaglio la sicurezza del suo script. Poco importava: dopo la battaglia aveva il suo aggiornamento in programma, si sarebbe potuta rinforzare a volontà. Si trattava solo di tenere duro.
 
Lauren uscì dalla tenda medica con Anthony e un batch di boccette piene di un liquido blu fosforescente. Le fiale erano talmente tante che sarebbero bastate per un intero esercito, il suo esercito. Gli inquilini erano curiosi, a cosa servivano?
-Signori,- disse lei prendendo in mano una fiala. -vi ringrazio per il vostro aiuto. Per me e per la stabilità del mio regno si tratta di un regalo di valore incalcolabile, che non saprò mai ricompensare adeguatamente.
Mentre la sovrana parlava, i Quattro distribuivano quelle boccette a tutto il gruppo, assicurandosi che tutti le avessero tracannate fino all'ultima goccia. Lauren diede personalmente a Ralph la boccetta, assicurandosi che anche lui la bevesse tutta. Improvvisamente tutti coloro che ingurgitarono il contenuto delle fiale si trovarono con una bellissima armatura di platino addosso, pronti ad affrontare la guerra.
-Ehi, che figata! Ma da dove viene questa medicina?- chiese Vanellope alla regina.
-Beh, piccola, hai presente quando un sovrano dice che darebbe il sangue per il proprio popolo?
-Certo, un nobile intento.- disse Tamora. -Ma cosa intendi?
Senza dire nulla, Lauren si staccò il cerotto, rivelando il buco della siringa e il relativo livido sul braccio. Tutti gli inquilini, Ralph compreso, reagirono con sconcerto: quindi quello che avevano bevuto era il sangue di Lauren?
-Ah ah ah, tranquilli, non è il mio sangue! È una specie di vaccino, ho solo estratto una parte minima che è quella relativa all'antivirus, l'enzima anti-malware per la precisione. Con questo sarete invulnerabili al 100%!
Il gruppo esultò in segno di approvazione, e ovunque fornivano abbracci e pacche sulle spalle. Ralph ridacchiò un po', prima di notare che Lauren aveva dei brevi capogiri e si reggeva la testa. Lei entrò nella tenda, e lui la seguì poco dopo; qualcosa non gli tornava, e sicuramente quello stato aveva a che fare con le fialette blu.
 
-Di quanto sangue ti sei privata, Lauren?- disse Ralph furioso. Lui aveva gli occhi iniettati di sangue, non poteva credere a quello che lei aveva appena fatto: distillare litri e litri del suo stesso sangue, era una cosa semplicemente assurda. Tanto più perché Lauren era visibilmente indebolita, e non le sarebbe bastata una nottata per riprendersi. Lauren, sdraiata sul letto, lo guardò sorridendo senza dire nulla, era così carino quando si arrabbiava. Alla fin fine, era indice che si preoccupava per lei.
-Non sorridermi in quella adorabile maniera e rispondimi, per l'amor di Dio! Di quanto sangue ti sei privata per fare tutte quelle fialette di antivirus?
Lauren sospirò. -Sei litri di sangue, praticamente è come se avessi donato il sangue sei volte. Contento?
-No che non sono contento! Ti basterà una nottata per riprenderti? E domani come combatterai? Sarai alla completa mercé di Manfred, te ne rendi conto o no?
-Ralph,- lei sospirò paziente. Alla fine è anche per quel suo essere ottuso che, in fondo, lo amava. -è meglio che Manfred uccida me, che sono nel mio gioco, che posso rigenerarmi e riparare il mio script, o te che non hai un punto di respawn?
Ralph alzò il dito e aprì bocca per cercare di controbattere, ma si ritirò: effettivamente il rapporto costi-benefici che aveva fatto Lauren non faceva una piega. Certi politici avrebbero dovuto prendere esempio dai suoi ragionamenti.
-Hai ragione... Perdonami, e grazie per averci dato il sangue... Letteralmente, eh eh! Ma sai,- Ralph si sdraiò sul letto accanto a lei, poggiando la testa sul suo ventre. -mi preoccupa vederti così debole. E poi, conosco gli effetti dei virus. Ho paura che...- Gli occhi di Ralph si riempirono di lacrime, al pensiero di ciò che stava per dire alla sua amata, ma doveva assolutamente condividere questa paura con lei prima di esplodere. -Che... ti dimentichi di me...
Lauren sorrise commossa, ma dovette ammettere che Ralph aveva toccato un ottimo argomento. Si alzò e prese un sacchetto di pelle nera dal tavolo, poi ne rovesciò il contenuto sul letto: erano le chiavette USB che le regalò Anthony.
-Cosa sono queste stecche?- chiese Ralph prendendone una in mano.
-Sono chiavette USB, supporti di memoria esterna.- Lauren ne mise una in bocca con lo spinotto 3.0 e la memoria da 500 GB, le più veloci e capienti in assoluto, la tenne un minuto e poi la diede a Ralph. -Qui dentro c'è il mio backup di memoria, tutti i nostri ricordi insieme, tutto quello che siamo.- Lauren chiuse la mano di Ralph attorno a quella preziosissima chiavetta. -Te la affido, nel caso dovessi essere infettata dalla ad Anthony prima che mi aggiorni.
Ralph guardò quella stecchetta di metallo stupito, davvero un affare così piccolo era in grado di contenere cose così preziose come i ricordi? Senza pensarci due volte, la legò al medaglione che teneva al collo.
-La custodirò come se fosse il tuo cuore.- disse lui, abbracciandola.

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Capitolo 12
*** Seconda Guerra dei Virus ***


All'alba del giorno dopo gli eserciti erano già schierati sui due lati della Piana, pronti a combattere. Dire che l'armata oscura di Manfred fosse equipaggiata alla "meno peggio" era assai riduttivo: i suoi sottoposti erano per metà mostrini provenienti dai bassifondi del Web, come i piccoli Adware troll, i cavalli oscuri Trojan e gli immensi orchi Ransomware, mentre l'altra metà erano ex NPC ormai infetti fino al midollo, che non riuscivano più a riconoscere in Lauren la loro sovrana. Erano perlopiù armati di mazze chiodate assemblate con vecchi spuntoni di ferri arrugginiti e tenuti su con lo scotch da imballaggio, ma quelli da temere più di tutti erano gli NPC arcieri, capaci di scoccare frecce avvelenate e infettare i codici a distanza.
Lauren aveva messo in conto tale evenienza, ma poteva fare anche lei affidamento sui suoi fedeli NPC arcieri, sistemati nella boscaglia ed equipaggiati con frecce eteree. Lei guardò il suo, ora mastodontico, esercito composto dalle fedeli guardie, i suoi NPC migliori e gli inquilini della sala giochi, armati di tutto punto, pronti a fare casino e soprattutto invulnerabili agli attacchi dei virus. Questi ultimi, grazie all'estratto anti-malware, ora avevano indosso pesanti armature di platino e raffinatissime spade elfiche, taglienti come il suo sguardo. Lei poi guardò a lungo il suo Ralph: la sua armatura di platino aveva delle rifiniture d'oro sull'elmo e sugli spallacci, come concerneva al suo ruolo di Imperatore Congiunto; giusto per precauzione era armato di un pesantissimo martello, ma Lauren era certa che non gli sarebbe di certo servito: per uno Spaccatutto di professione quale lui era, gli sarebbero bastate le sue mani robuste. Sembrava un vero cavaliere, solo che al posto dei cavalli faceva uso di grizzly.
Ralph guardò intimorito la sua Lauren: lo sguardo era fermo, tagliente, composto, da vero generale; era chiaro che non avesse paura di quell'esercito di bifolchi che aveva davanti, e non vedeva l'ora di farli fuori uno ad uno, per porre fine a questa malnata storia una volta per tutte e vivere in pace. Lauren prese in mano la chiavetta USB che Ralph teneva al collo e sospirò.
-Non tradirmi.
Ralph per quella frase si spaventò a morte. Il backup della memoria di Lauren quindi non era sicuro? Non aveva il tempo per pensarci; Andrew, il luogotenente di Lauren, stava suonando la carica.
-Compagni, amici, fratelli! Oggi Lauren non sarà da sola a chiudere un doloroso capitolo della sua vita, ma il popolo di Niven è con lei per decretare la fine di una minaccia in sospeso da troppo tempo! La mia gente ha diritto a una vita pacifica senza il timore di vedersi spazzata via, così come i nostri inquilini della sala giochi! Battere l'armata di Manfred è un dovere anche verso di loro e verso i giochi da dove provengono!
La dichiarazione della sovrana venne accolta da un boato di giubilo.
-Sapete, per troppo tempo mi sono preclusa la gioia di stare tra i miei sudditi, di farmi dei nuovi amici, e mi sono anche preclusa il diritto di avere una storia d'amore serena. Ma ora siete arrivati voi inquilini, tantissimi nuovi amici, con la piccola Vanellope che mi ha mostrato quanto sia bello il lato umano del governare un popolo e Ralph...
I due si guardarono negli occhi: anche se era palesemente preoccupato per la sua regina, Ralph non poteva che esserne fiero. E sotto sotto ancora si chiedeva come uno scimmione qual era lui avesse fatto a conquistare quell'angelo che si trovava davanti.
-Ralph...
Lauren non poteva che pensare a quanto doveva al suo Ralph: se non fosse stato per il suo amore non solo non avrebbe raggiunto quel grande achievement paventato a lungo come leggenda, ma non avrebbe nemmeno svelato i lati migliori di sé stessa, non facendosi apprezzare per la persona meravigliosa che era davvero.
-Che Ralph sia d'esempio per tutti voi: un'anima candida racchiusa in un corpo da forzuto gorilla, un amico fedele e sincero; a volte un po' avventato e fumantino, ma un uomo su cui poter contare. E questo, mio popolo, sarà il vostro Imperatore Congiunto!
La frase venne accolta dall'esercito con un boato di giubilo e delle urla inneggianti a Ralph. Lui si sentiva al centro dell'universo, come sperava da sempre, si sentiva finalmente un Buono tra i Buoni.
-Mie fedeli macchine di morte! Oggi finalmente avremo la nostra meritata vendetta e potremo reclamare un posto nel mondo che ci spetta di diritto!
Il discorso di Manfred, più tetro e vendicativo di quello di Lauren, mandò subito in visibilio i mercenari e gli NPC soggiogati.
-Oltre la piana ci attendono i tesori racchiusi nel castello di Niven: oro, fama, gloria, potere! E soprattutto, oltre il portale Ethernet, ci aspettano tanti altri mondi da conquistare! L'unico vero ostacolo è l'esercito capitanato dalla mia ex fidanzata! Siete virus, portatori di disgrazie, tenete fede allo scopo per cui siete nati!
Mentre i mercenari urlavano carichi, Manfred avvicinò il luogotenente.
-Ricordati: Lauren ha reso invulnerabili i suoi nuovi amichetti, quindi contro di loro non possiamo fare assolutamente nulla, ma lei è debolissima. Non importa quanti di noi cadranno: se Lauren viene infettata, il gioco è nostro. Chiaro?
Il luogotenente annuì in segno di intesa.
-Perfetto. Dì a Fabius di rimanere rintanato nell'albero cavo, e di attendere il segnale per scoccare la StoneDrill, chiaro?
Il luogotenente mormorò qualcosa in una radiolina, poi spianò la sua lancia.
-Allora, siete pronti compari?
-Armi pronte, amici! PER NIVEN, PER LA SALA GIOCHI!
-CARICAAA!!!- urlarono i due all'unisono, scatenando ondate di NPC e personaggi furiosi l'uno contro l'altro.

Nel frattempo, John era rimasto a guardia del castello, provvedendo a prendersi cura dei bambini, degli anziani e delle donne (perlomeno, coloro che non si sentivano di prendere parte al conflitto. L'esercito dei regolari di Lauren era molto inclusivo). Il clamore delle lame che si battevano le une contro le altre poteva essere udito persino da lì; i cittadini reagivano a quei rumori molesti tappandosi le orecchie e abbracciandosi fra di loro, pregando che quel macello si concludesse al più presto e per il meglio. 
John sorvegliava a vista il gruppo di civili radunati nella Sala del Trono dallo studio della sovrana, la cui grande finestra si affacciava proprio lì davanti alla scrivania; si scostò una lunga ciocca di capelli dal volto e si coprì le mani, affranto. Come avrebbe voluto essere lì a combattere insieme alla sua regina, si sentiva così inutile senza un'armatura addosso e un contributo serio da poter dare; ma John era debole, fiaccato dal conflitto tra le due storyline che costituivano il suo programma, e in quelle condizioni sarebbe stato solo di impiccio. Ciò che gli poteva essere di ben magra consolazione è che almeno c'era Ralph al suo fianco, e per Lauren non avrebbe avuto di sicuro nulla da temere.
Sul campo di battaglia, le lame e le frecce continuavano a provocare un fracasso mai udito prima, misto alle urla di battaglia dei soldati e dei loro rispettivi generali. Gli inquilini, forti della loro totale invulnerabilità ai danni e ai virus, fungevano da ottimo muro di sfondamento per la regina che, in sella al suo fidato Slash, continuava a mietere vittime su vittime con la sua spada e dei proiettili di energia eterea emanati dallo Scettro. Ralph non la mollava un secondo, e le copriva le spalle facendo ciò che sapeva fare meglio: spaccare tutto.
Cos'è che in fondo lo rendeva Buono, provare sentimenti che andassero oltre l'invidia, la rabbia e il rancore o utilizzarli come sfogo per combattere per una giusta causa? Esperire sentimenti positivi o trasformarli in azioni concrete? Una cosa era certa: non si trattava più solo di medaglie; qui era in ballo la vita dell'unica persona che lo abbia mai amato davvero, quella dei suoi amici e del regno che era destinato a governare insieme alla sua regina. Sul come governarlo ci stava ancora pensando, ma per adesso proteggerlo a mazzate poderose era il meno che potesse fare.
La Madre Fondatrice di Niven proseguiva a sventrare ogni avversario che le capitasse a tiro con una rapidità invidiabile a Solid Snake. Poteva trovarsi sola davanti anche un intero plotone, tanto lei avrebbe avuto abbastanza skill per uscirne vittoriosa senza avere un minimo graffio. Ormai non si riconosceva più, tanto era cambiata nell'arco di così poco tempo, ma in fondo era meglio così: ora poteva governare decentemente un popolo, ora era una macchina da guerra, ora era amata davvero. Aveva il suo Ralph vicino: un amico straordinario, un amante perfetto e ora un autentico carro armato. E non aveva più paura di Manfred. 
Lei osservò il suo ex fidanzato, che piano piano retrocedeva sempre di più insieme al suo luogotenente. Lauren conosceva bene il suo pollo: Manfred tutto era meno che un vigliacco, e quel suo retrocedere gli sapeva di trappola.

-Aiuto! Qualcuno mi aiuti!
Lauren aguzzò le orecchie, quel lamento di uomo ferito proveniva dal centro della piana.
-Ralph, coprimi le spalle! Vado a soccorrere quel poveretto!
Ralph annuì, sapeva bene che l'Imperatrice non poteva tirarsi indietro a una richiesta di aiuto di un suo NPC. Lui continuava a fare fuori virus e personaggi infetti, mentre lei analizzava la situazione: era uno dei suoi soldati, semi-infetto ma ancora recuperabile; per fortuna sarebbe bastato un proiettile di energia per curarlo.
Il povero commilitone si dimenava a terra dolorante: era per metà di colore normale e per metà completamente nero, con delle ramificazioni che avanzavano lentamente sulla parte non infetta.
-Sono qui, soldato, stai tranquillo.- disse lei puntandogli contro lo Scettro. -Resisti un altro po'.
Lo Scettro sparò una scarica di energia contro il soldato, che reagì come se fosse stato sotto l'effetto di una scossa elettrica. Il processo di cura del proiettile avrebbe preso un po' di tempo, Lauren convenne con sé stessa che sarebbe stato meglio fare la guardia al povero soldato. L'esercito di Manfred era stato praticamente dimezzato, e dietro di lei c'era il suo Ralph. Poteva tranquillamente fermarsi lì per un po' e continuare a difendere il ferito.
-Grazie, mia signora...
Lauren ignorava del tutto che quel soldato ferito era la sua trappola, e che la sua ultima frase era il segnale che permetteva a Fabius di scoccare la StoneDrill.
Fu un attimo: nessuno poteva minimamente sapere da dove venisse quella freccia, né chi l'avesse scoccata, ma viaggiò rapida e indisturbata verso il suo obiettivo. Poco prima che questa arrivasse a piena destinazione, Lauren riuscì, con il suo sesto senso, a percepirla e scostarsi in tempo. Ma non abbastanza: la StoneDrill colpì il viso della sovrana, graffiandole la faccia e cadendo poi a terra come un corpo esanime. 
Il mondo intero si fermò: le armi dei virus e dei difensori dell'Impero cessarono il loro clamore, e i civili rimasti nel castello si agitarono chiedendosi cosa fosse successo. La guerra era forse finita?
John, chiuso nello studio, rimase a testa china davanti alla scrivania, toccandosi il viso e guardando il vuoto con occhi sconvolti: quello che sentiva ora non era un dolore come un altro; era più intenso, più penetrante, era il dolore di qualcosa che piano piano si stava perdendo. E partiva da una ferita sulla guancia.

Tutti sul campo di battaglia guardavano la scena con occhi sbarrati: Lauren era a capo chino davanti al soldato che stava salvando, e aveva una ferita sulla guancia color nero pece, le cui ramificazioni cominciavano lentamente a espandersi. Ormai era infetta. Lei si toccò quella ferita, ripensando a tutto quello che avrebbe perso: Ralph, i suoi nuovi amici, i suoi ricordi e i suoi progetti; sarebbe andato tutto distrutto.
Ralph guardò quella scena con fiumi di lacrime che gli uscivano dagli occhi, senza avere la forza di piangere. L'avevano presa, e con lei tutto ciò per cui aveva combattuto finora, tutto il bello che la vita gli stava regalando.
Lei si girò guardando il suo cavaliere: il suo viso sconvolto e rigato da fiotti di lacrime risvegliarono qualcosa di sopito, una potenza immensa che non vedeva l'ora di essere finalmente scatenata. Sì, a quella guerra andava messa la parola "fine". Subito.
Un urlo disumano e un'onda di energia eterea squarciarono il silenzio improvviso, svegliando John dal torpore causato dalla sofferenza. Anche lui sentì risvegliare un'energia nuova, mai provata prima d'ora dalla sua sovrana, ma ben documentata in altre storiche guerre combattute dal Padre Fondatore di Niven. Lauren ora era una Berserker.

Ralph tolse le braccia dal viso, scoprendo che quell'onda immensa aveva ucciso migliaia di virus, lasciando solo un Manfred impazzito che rideva istericamente come una cornacchia. Lauren si avvicinò alla parte di foresta occupata dagli ormai decimati arcieri del suo ex fidanzato, scoprendo Fabius nascosto in uno degli alberi cavi, morto stecchito.
-Hm, quindi ci siamo ridotti così, eh Manfred?- disse lei, con un tono talmente gelido da lasciare il generale dei virus pietrificato. -Vergognati, un gesto così vigliacco non me lo aspettavo da un cavaliere come te.
-Tu non sei Lauren! Lei era debole, manipolabile, completamente devota al codice, non una guerriera così capace e spietata... TU NON SEI LA LAUREN CHE CONOSCEVO!- urlò lui. Quell'onda di energia mandò in corto il suo codice, facendolo impazzire completamente.
-Le persone cambiano, per fortuna. A parte te.- disse Lauren, prendendolo per il collo.
-Tanto non mi importa più niente di conquistare quel dannato regno, eheheh. SEI INFETTA ORA! MORIRAI E MI PORTERÒ VIA TUTTO CIÒ CHE AMI!
Con la mano libera, Lauren afferrò il suo scettro e chiuse gli occhi per un attimo. Scie di Etere arrivavano da ogni entità di Niven, vivente e inanimata: lo spirito dell'universo esistente si stava focalizzando in Lauren, fornendole una quantità indecente di energia.
Lei si soffermò su ogni ricordo felice della sua vita: i suoi genitori, John, la piccola Vanellope e la sua prima notte d'amore con Ralph, quella in cui scoprì di essere meritevole dell'amore eterno anche lei.
Forte di quest'ultima memoria, Lauren aprì gli occhi; l'Etere smise di scorrere, segno che il Blast era pronto per essere scatenato. Lei guardò il suo aguzzino dritto negli occhi, e gli disse con tono raggelante:
-E allora, se andrò all'Inferno, tu verrai con me.
L'energia dissipata quando lo Scettro Imperiale venne battuto a terra non era nemmeno descrivibile come un'onda eterea: il suo calore e la sua immensità la facevano avvicinare più a quella che, con un Big Bang, generò l'universo conosciuto. I virus morti venivano ridotti in cenere, e le entità cadute di Niven furono riportate tutte alla vita e in piedi, come appena programmate. Nel frattempo Manfred urlava di dolore, consumato dall'energia emanata dal Blast.
-Non è possibile, non può essere vero!
-MUORI BASTARDO!
-TU NON SEI LAUREN! AAAAAAAAAAAH!

Manfred De Bonneville si dissolse completamente, lasciando di lui null'altro che un pugno di cenere; Lauren sapeva benissimo che il lavoro non era mica finito, e non poteva lasciare la presa dello Scettro finché l'onda di energia non avesse riportato il gioco alla normalità. Non sapeva se, in quelle condizioni, avrebbe retto: per lo sforzo, il taglio sulla guancia le provocava un dolore indescrivibile, e le ramificazioni erano arrivate a coprirle metà della faccia. 
Ralph, stufo di stare a guardare, cercò di avvicinarsi a Lauren: più avanzava verso la fonte di energia, più tutto intorno a lui scorreva con una lentezza madornale, ma non gli importava. Doveva raggiungerla e starle vicino.
-LAUREN!
-R-ralph! Torna indietro, ti prego!
-NO! SEI TROPPO DEBOLE!
-L'ETERE TI CONSUMERÀ, TORNA INDIETRO!
-NON MI INTERESSA!- Ralph la fece appoggiare sulla sua spalla e la strinse forte a sé. -Io non ti lascio sola...
Lauren, con le lacrime agli occhi, baciò Ralph e strinse ancora di più la presa sullo Scettro. Ora poteva anche morire, ma almeno sarebbe morta felice. Lei sentì il suo fisico al limite della sopportazione, ma sarebbe durato ancora poco: l'Etere stava per ripristinare il Firewall. Tenendo la presa sullo Scettro ben salda reclinò la testa, lasciandosi cadere su Ralph; lui le accarezzò il viso, piangendo. Non l'aveva mai vista così al limite.
-Sono qui, mia signora, andrà tutto bene...
L'Etere smise improvvisamente di scorrere.

I soldati morti di Lauren si svegliarono, alcuni si stiracchiavano per rimettere in moto i muscoli, come se si fossero appena alzati dal letto.
-Yawn... Ma che è successo?
-Non eravamo in guerra?
-Non lo so, io ricordo solo di essere stato colpito da una freccia...
-Dai, magari era un flash!
Andrew, appena risvegliato, notò delle ramificazioni di Etere che partivano da vari punti, convergendo poi sotto lo Scettro di Lauren.
-Ragazzi, non era un sogno! ABBIAMO VINTO LA GUERRA!
Gli inquilini, sentendo le grida di giubilo, uscirono dalla foresta dove si erano rintanati, spaventati da quell'onda di energia improvvisa.
-A-abbiamo vinto?- chiese Felix.
-Pezzo di strudel mangiucchiato, sì! Li abbiamo ammazzati tutti!
-Sì! Evviva Lauren, evviva Ralph!- urlarono i cattivi.
-Aspettate un momento!- disse Tamora frenando gli entusiasmi. -Abbiamo vinto la guerra, ma qualcosa non va.
-Cosa intendi dire?- chiese Felix.
-Guarda là- disse lei, indicando Ralph al centro della Piana. -e ascolta attentamente.
Felix tese l'orecchio e gli si spezzò istantaneamente il cuore: dal centro della Piana udiva il pianto straziante di Ralph che teneva in braccio il corpo di Lauren, ormai esausta e semi-infetta.

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Capitolo 13
*** Aggiornamento in corso ***


-Lauren... Ti prego, tieni duro...
Ralph, piangendo, accarezzava il viso della sua regina, quasi del tutto corrotto dal virus. Il pollice della sua mano insisteva sul graffio fatto dalla StoneDrill, quasi a volerlo cancellare. 
La corruzione avanzava inesorabilmente sul viso della sovrana senza incontrare ostacoli: il fatto di essersi privata di tutto quel sangue l'aveva resa ancora più vulnerabile al virus, accelerandone il decorso, ma ne era valsa la pena: Ralph e i suoi amici erano indenni, e sentiva di aver fatto la cosa giusta. Lei, tremando, portò la sua mano su quella di Ralph, accarezzandola. Anche se era sull'orlo del baratro, stare tra le sue braccia la faceva sentire immortale.
-È critica.- disse Anthony. -Va portata subito alla Centrale.
Ralph annuì: se intendeva preservare i ricordi della sua donna occorreva farsi forza e agire al più presto.
Anthony montò sul cruzer. -Tieni il passo dietro di me, prima arriviamo e meglio staranno i ricordi di Lauren.
Senza mollare nemmeno per un secondo la sua amata, Ralph montò in sella al suo grizzly, ormai diventato fedele compagno di avventure.
-Coraggio, bello. Lauren sta male, dobbiamo correre...
Con uno strattone fece partire il grizzly a razzo, lasciandosi dietro tutti gli inquilini rimasti a capo chino, in segno di rispetto verso la sovrana. 
I popolani, usciti dalla Sala del Trono, si erano nel frattempo riversati per le strade, alla ricerca dei loro cari sopravvissuti alla guerra. Quello che videro e trovarono fu anche altro: l'immagine della loro Imperatrice corrotta dal virus e completamente distrutta.
-Oh Dio mio... Guardatela...
-Speriamo si riprenda presto...
-Ralph ti prego sbrigati, abbiamo bisogno di voi!
-Viva l'Imperatrice, viva il suo Congiunto!
Benché a Ralph facesse piacere la fiducia di quei (anche suoi, ormai) sudditi, percepì le loro parole come sussurri lontani: la sua priorità era Lauren, nessuno gli avrebbe fatto da ostacolo nella strada fra loro e la Sala degli Aggiornamenti. O quasi: sulla strada per il castello, un bambino tentò di avvicinarsi alla regina, mentre i genitori cercavano invano di trattenerlo. 
-'egina! 'egina tta male!
Ralph si fermò a guardarlo: era davvero piccolo, avrà avuto sì e no 4 anni, ma era già così tanto legato a Lauren, quasi come se fosse lei la sua mamma. Con un gesto della mano calmò i genitori, poi lo fece avvicinare alla sovrana, esausta.
Lei girò la testa e lo guardò: era un bel bambino biondo e con gli occhi azzurri con cui aveva giocato a palla qualche giorno prima, mentre era alla ricerca del catering per la festa.
-Ehi, piccolino, perdonami se ti spavento...
Il bambino non reagì male alla vista di Lauren corrotta, anzi: tirò su il coniglietto di peluche con cui giocava abitualmente e lo mise sul suo petto.
-'egina tieni. Lui cura tutte le bue. 
Lei guardò quel peluche come se fosse un microfono tempestato di diamanti, lo prese con sé e abbracciò il bambino.
-Te lo riporto quando sarò guarita, va bene?
Il bambino annuì felice, e tornò contento dai propri genitori, forte di aver fatto stare meglio la regina con la bua.
Ralph continuò ad avanzare verso il castello con le lacrime agli occhi, commosso dal gesto spontaneo di quel bambino.
-Questo peluche non lo mollava mai nemmeno per giocare a palla...- disse Lauren con la voce afflitta. -E io mi sono persa tutto questo per così tanto tempo...
-Non è mai troppo tardi per recuperare, luce mia...- disse lui, a ricordarsi una lezione che aveva fatto sua già da tempo addietro.

Arrivati alla soglia del castello, trovarono Anthony già pronto con i sedativi e John, che alla vista della sua adorata allieva corrotta quasi non resse il colpo. Aveva lavorato per anni per evitare che le accadesse tutto questo, ma il destino le aveva fatto uno scherzo infame nel momento meno indicato di sempre: finalmente aveva trovato un'anima gemella e riscoperto il suo amore per il popolo, aprendosi la strada a tanti nuovi progetti di vita. Ma niente: una freccia infetta sulla guancia le aveva detto "no".
Anthony sedò Lauren con un'iniezione, lasciandola semi-incosciente ma ancora sveglia; il decorso del virus si era fermato. I tre si fecero strada verso la Centrale, dove oltre all'inquetante alloggiamento di liquidi e cavi e la barella con gli elettrodi li aspettava una sorpresa: i fantasmi degli imperatori di Niven erano tutti lì, ad attendere l'arrivo della povera Lauren. Maximilien II, Yoko e Oscar I si avvicinarono alla barella dove la giovane malata era stata poggiata per la disabilitazione. 
-Mamma... Papà... Oscar... sto per morire?- disse lei strizzando gli occhi, incredula e stanca allo stesso tempo.
-Eroine come te non muoiono, giovane Madre Fondatrice.
-Resisti, tesoro mio... hai una vita meravigliosa che ti aspetta...- disse Yoko, stringendole la mano.
-Se non fosse che sono morto, comincerei a tempestarti di domande e a elencarti le regole di come deve andare il rapporto con mia figlia.- disse Maximilien a Ralph, facendolo ridere. Era lo spettro di un Imperatore, ma certi vizi da papà non muoiono mai. -Ma hai portato mia figlia dove nessun altro era mai riuscito, quindi in ogni caso non servirebbero a nulla, sono fiero di te.- Maximilien chinò il capo davanti a Ralph, in segno di rispetto.
Lui abbassò il capo in risposta al saluto di Maximilien, e vide la chiavetta USB ancora attaccata alla sua catenina, ricordandosi della promessa fatta alla sua amata.
-Anthony, aspetta.- Ralph sgancio la catenina, facendo scivolare la chiavetta sulla mano del dottore. -Questo è un backup di emergenza che Lauren ha fatto la notte prima del combattimento.
Anthony diede un profondo sguardo alla chiavetta. Prima d'ora la sua amica non aveva mai avuto motivo di utilizzare i suoi supporti di memoria esterni: i giorni scorrevano tutti uguali, comandati dalla stessa storyline, dagli stessi comandi e persino dalle stesse parole dette durante le consuete riunioni serali. Ora, con Ralph e i suoi nuovi amici, aveva fin troppo da perdere: amore, nuovi amici, tanta saggezza, traguardi mai raggiunti da nessuno. Tutti racchiusi in quella fragile chiavetta USB. 
-Ralph, ti prometto che Lauren tornerà come prima...- Anthony gli diede le spalle e si avvicinò alla ragazza, attaccandole poi gli elettrodi sulla testa.
-Dopo la sua disabilitazione avrai tre minuti di tempo per lasciare il gioco, altrimenti verrai rimpiazzato dal nuovo aggiornamento.
Ralph annuì mesto e cominciò ad avviarsi verso l'uscita, quando la voce flebile di Lauren lo interruppe.
-Ralph...- lei allungò la mano, come a volerlo raggiungere. Lui corse immediatamente a stringerla, piangendo le lacrime più amare della sua vita. -Ti amo... Ricordati solo questo...
Ralph le prese il viso tra le mani. -Me lo ricorderò per la vita, mia signora...
A malincuore, Anthony spinse la leva del macchinario medico a cui gli elettrodi sulla testa di Lauren erano collegati, spegnendo la sovrana proprio mentre si scambiava l'ultimo bacio con il suo uomo. Lui sentì il corpo della ragazza morire fra le sue mani, e il cuore gli si frantumò istantaneamente. Ma doveva riprendersi e uscire dal gioco alla svelta se voleva rivedere la sua amata.
-Ralph, hai tre minuti di tempo. Corri, ti prego!- lo supplicò Hadrian; nel frattempo alla sua lei era stato messo un costume da bagno tramite il suo smartphone. Ralph fece appena in tempo a vederla cadere nell'alloggiamento pieno di liquido: i lunghi capelli rossi e argentei fluttuavano dolcemente, e il suo viso, nonostante la corruzione che troneggiava sui suoi graziosi lineamenti, era chiuso in un'espressione pacifica e beata, come a rimanere ottimista nonostante il caos dilagante. Legato al polso destro spiccava il coniglietto di quel bambino. Chissà, magari il piccoletto aveva ragione, e quel peluche le avrebbe davvero curato la sua bua.
-Resisti... io ti aspetto a casa...
Il gruppo di inquilini, nel frattempo, si era radunato davanti al portale Ethernet, chiuso in un silenzio tombale: l'immagine dell'Imperatrice caduta in battaglia aveva scosso tutti, ma la cosa ancora peggiore era stato udire il pianto di un Ralph dal cuore straziato. Sapevano tutti quanto, nonostante la sua forza fisica, fosse emotivamente fragile, e si stavano chiedendo se avesse potuto reggere il colpo. Vanellope era in prima linea ad attendere il suo ritorno, doveva assolutamente dargli conforto prima che qualcuno potesse proferire parola. E anche darsi conforto, del resto anche lei aveva paura per Hadrian.
Qualche istante dopo, lo Spaccatutto fece la sua comparsa, affranto come non mai; aveva un incedere lento e insicuro, e non osava minimamente alzare lo sguardo. Un istante dopo lui si lasciò cadere in ginocchio e il portale si spense, lasciando il posto del nome del gioco sul tabellone a una barra di caricamento ferma allo zero per cento. L'atmosfera era ferma e gelida, e l'unico suono che osava interrompere il silenzio assordante erano i singhiozzi soffocati di Ralph. Vanellope si avvicinò a lui piano piano: prima provò a scuoterlo un po', chiamandolo per nome e strattonandogli la salopette, poi non resistette e gli si accasciò vicino a piangere.

Il corpo assopito di Lauren dominava la sala nera e buia in cui la Centrale trovava posto. Il virus retrocedeva lentamente, restituendo ai lineamenti della ragazza il posto che meritavano; la bocca era curvata in una smorfia pacifica, sembrava quasi che sorridesse nonostante il rischio di perdere i suoi preziosi ricordi per sempre. 
Anthony la guardava preoccupato; far retrocedere un virus non è mai stato un problema, per l'antivirus avanzato di cui lei era parte essenziale, anzi si trattava quasi di un danno minimo e immediatamente riparabile. Nemmeno i ricordi relativi al gioco erano un problema, dato che bastava copiare la directory delle cutscenes nello script di Lauren. Il timore più grande era rappresentato dai ricordi estranei alla memoria di gioco, per i quali i supporti esterni erano l'ultima spiaggia: morti quelli, morto tutto.
Questi pensieri affollavano il codice di Anthony, che attendeva la pulizia del codice della sua sovrana osservando a lungo quella chiavetta argentata; pregava con tutto sé stesso di aver seguito le indicazioni dei progetti alla lettera mentre la costruiva: la felicità della ragazza era concentrata tutta lì dentro, in quella stanghetta di metallo e circuiteria.
I fantasmi degli Imperatori erano seduti a gambe incrociate di fronte all'alloggiamento in cui Lauren galleggiava. John era seduto fra i genitori della ragazza e guardava la scena con gli occhi lucidi, divorato dai sensi di colpa.
-Non prendertela con te stesso, amico. So che hai fatto tutto il possibile.- disse Maximilien dando una pacca sulle spalle al Vicario.
-Non abbastanza, Max...
John alzò lo sguardo, incontrando il viso della sovrana. Anche se non poteva sentirlo parlare, dalla piega dei suoi lineamenti poteva leggere benissimo quello che voleva dire: quello di Lauren era uno sguardo comprensivo, pacificatore, assolutorio; quasi gli voleva dire "piantala con queste scemenze, lo sai che non è vero quello che dici".
Nel frattempo, con immenso giubilo dei presenti, la corruzione era completamente svanita dal volto della ragazza, lasciando il posto a una gloriosa cicatrice di guerra.
-Congratulazioni, giovane Lauren. Ora sei una vera guerriera.- disse Oscar I toccandosi l'avambraccio destro, ove spiccava una vistosa ferita cicatrizzata, retaggio di antiche battaglie ormai materia di libri di storia a Niven.
-C'è speranza che riesca a recuperare i ricordi?- chiese John ad Anthony.
-Bisognerebbe vedere se, con tutto questo casino, i dispositivi di backup di Lauren sono intatti. Ma prima di dire alcunché sui ricordi, pensiamo all'aggiornamento di Lauren e dell'intero gioco. A quanto pare è arrivata una vistosa patch di miglioramento generale, mentre lei era impegnata a ripulire il computer da quelle fecce. 
John tirò un sospiro di sollievo: miglioramenti generali voleva dire anche riparazione dei bug, e forse aveva speranza di vivere una vita serena, senza più conflitti.
-Penso sia arrivata ora di andare per noi.- disse Yoko a John. -Buon aggiornamento, e salutaci la nostra bambina quando si riprenderà. 
-Speriamo che riesca a mantenere i ricordi di quel Ralph, mi piace quel ragazzone...- disse Maximilien II, facendo ridacchiare John. L'approvazione di papà era sempre uno step obbligatorio, anche se il padre in questione era ormai uno spettro.
Sullo schermo della Centrale apparve un messaggio di errore:
"Impossibile eseguire l'aggiornamento di C://Programmi/The Last Hardwell.exe. Un programma è ancora in esecuzione:
C://Programmi/The Last Hardwell/Characters/John.chr
Fare click su "Correggi" per risolvere il problema."
Anthony non fece una piega e attivò il sistema di disabilitazione. 
-John, è ora dell'aggiornamento.
Il Vicario annuì, e salutò gli Imperatori ondeggiando la mano, prima di vederli dissolversi come cenere.
-Anthony... Promettimi che farai di tutto per far tornare la testa di Lauren come prima...
Anthony annuì guardandolo dritto negli occhi, prima di spegnerlo con gli elettrodi; gli occhi di John si girarono all'indietro, e il Vicario cadde a terra incosciente. Il messaggio di errore sulla CPU scomparve, sostituito da un altro poco dopo.
"Impossibile eseguire l'aggiornamento di C://Programmi/The Last Hardwell.exe. Un programma è ancora in esecuzione:
C://Programmi/The Last Hardwell/Characters/Anthony.chr
Fare click su "Correggi" per risolvere il problema."
Anthony prese gli elettrodi in mano e guardò Lauren immersa nel liquido.
-Buon lavoro, Maestà.
Si attaccò gli elettrodi alla testa e cadde anche lui come un corpo morto, incosciente. Ora il lavoro era tutto nelle mani di Lauren.
Il messaggio di errore fu sostituito da un messaggio di caricamento in corso:
"Avanzamento in corso: 0%
Aggiornamento di The Last Hardwell: 0%
Dettagli: copia della memoria cache in corso..."

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Capitolo 14
*** Una nuova Lauren ***


Fra i personaggi di tutti i giochi presenti in sala, radunati nella Stazione Centrale, era calato il gelo; erano tutti davanti al portale Ethernet attendendo che quella barra di caricamento finisse il suo lavoro. Ormai non era più solo questione di avere pronto il nuovo gioco prima che tornasse Litwak: tutti lì dentro avevano una questione in sospeso, in qualche modo; buoni e cattivi che avevano conosciuto l'amore e nuovi amici tra i personaggi di The Last Hardwell, personaggi che hanno trovato una nuova armonia grazie a quel gioco... Lo sapevano bene Bowser e Peach, che si sono scoperti felicemente innamorati al ballo organizzato da Lauren, e Chun-Li e Zangief, che hanno scoperto una nuova armonia sul campo di battaglia insieme alla sovrana.
Pensando a lei, non potevano far altro che pensare anche al povero Ralph che, in tutto questo, stava pagando il prezzo più alto: dopo anni di vessazioni e incomprensioni aveva finalmente trovato una sua dimensione, un gioco in cui era apprezzato, una donna che lo amava e l'occasione di dimostrare il suo valore. Incrociarono tutti le dita, sperando per una buona riuscita dell'aggiornamento anche per lui.
In tutto questo, dov'era Ralph?
Lo Spaccatutto non se la sentì di rimanere nella Stazione a farsi compatire da tutti; grazie all'aiuto di Vanellope, Felix e Tamora, riuscì ad arrivare al treno che portava al suo gioco; nemmeno il Surge Protector, che di solito è il primo a schernirlo, aveva cuore di scherzare stavolta. Arrivati a Fix-It Felix, lui si distaccò dal gruppo senza dire nulla, si arrampico sulla cima di Belposto e si sedette lì a capo chino, con uno sguardo distrutto. Ormai lui aveva finito le lacrime per piangere, e non poteva far altro che sospirare ammirando quel filo rosso sul mignolo, che ormai rappresentava più che altro una flebile speranza. Non avrebbe più chiesto nulla dalla sua vita, non voleva più essere Buono, non lo voleva quel superattico: rivoleva solo la sua amata Lauren.
-Dici che se la caverà? La ragazza, intendo.- chiese Gene a Felix, genuinamente preoccupato per lo Spaccatutto.
-Non lo so, amico... Dobbiamo solo sperare che l'aggiornamento vada a buon fine.
Mary intanto, senza dire nulla, salì sulla cima del palazzo tramite le scale antincendio con una torta fumante in mano.
-Ralph, caro, mangia qualcosa...
Lui si girò verso Mary: lo sguardo era affranto, ma in sottofondo si poteva percepire una nota di gratitudine. Provò ad addentare una fetta di torta, ma non appena le papille gustative si misero in moto gli tornarono in mente quegli stessi dolci che Mary aveva portato al sontuoso banchetto della festa organizzata da Lauren. I ricordi lo sommersero come uno tsunami, e scoppiò a piangere per il dolore.
Mary, sinceramente dispiaciuta, tornò giù dagli altri.
-Bontà divina, è anche peggio di quanto pensassi...
Vanellope scosse la testa e si sedette sull'erba, stanca e debilitata anche lei.
-Lauren... Hadrian... Tornate presto, vi prego...- chiese lei, con un filo di voce.
Felix guardò affranto la bambina, poi salì sulla cima del palazzo; non se la sentiva di lasciare il suo socio in quello stato senza almeno provare a tirarlo su di morale.
-Ehi, socio...
-Felix...
Sentire Ralph così affranto gli sbriciolò ulteriormente il cuore, ma doveva almeno provarci.
-Vedrai, tornerà tutto come prima, Lauren è in buone mani!
Ralph lo guardò, poi calò di nuovo la testa, sull'orlo del pianto. Dalla tasca tirò fuori una scatolina, contenente un anello d'oro bianco tempestato di diamanti. Il gioiello fece restare Felix senza fiato.
-L'ho fatto fare da un orafo di Niven mentre eravamo nel campo militare. Volevo chiederle di sposarmi il giorno dopo la battaglia, tanto lo sapevo che avremmo vinto comunque. Pensa te, è l'orafo stesso che me lo ha regalato, dicendomi che ero "il nuovo Imperatore Congiunto, e tutto l'oro di Niven non sarebbe bastato per ripagare la felicità della sovrana". La felicità che gli avevo dato io...
Ralph ricominciò a singhiozzare silenziosamente, mentre Felix lo guardava impotente: il virus gli stava portando via molto più di quello che pensava, non solo l'amore, ma quell'affermazione e l'elevazione morale che cercava da tempo.
-Mi dispiace tanto, amico mio... Vedrai che si sistemerà tutto...- disse Felix, abbracciando quel gigantesco amico fragile come una scultura di cristallo.

-Yawn... Ehi, socio, buongiorno!
-Vecchia cariatide, ti vedo in forma!
Anthony e John si risvegliarono dalla disabilitazione forzata più carichi che mai: mentre il capo dei Droids si sentiva più agile e scattante di prima, John sentì che il peso nel suo cuore, dovuto al conflitto delle storylines, si era alleggerito del tutto. L'aggiornamento aveva finalmente riparato il suo bug, e questo si poteva vedere anche dal suo aspetto rinvigorito. Lui si mise una mano sul cuore, sospirò e si girò verso la sovrana ancora intubata con uno sguardo colmo di gratitudine; lei non poteva rispondergli, ma il suo sorriso pacifico era più eloquente di mille discorsi. Lei galleggiava serenamente nell'alloggiamento, sognando chissà quante battaglie. Mancava solo un ultimo passaggio ora, e sarebbe stata poi libera di tornare dal suo Ralph.
-Anthony, non credi sia ora di ringraziare Lauren per l'aggiornamento ripristinando i suoi ricordi?
-Ai suoi ordini, Vicario!
Anthony infilò la pennetta argentata e aprì la directory, trovandosi davanti il messaggio che non si sarebbe mai augurato di trovare:
"Dispositivo USB non riconosciuto: l'ultimo dispositivo USB collegato al computer non funziona e non è stato riconosciuto."
-Porca puttana...- Anthony, in fretta e furia, prese il suo laptop personale, la chiavetta argentata e il cavo USB che portava all'hard disk installato nel materasso di Lauren, collegando tutto insieme.
-Anthony, che succede?
-L'onda di energia eterea del Blast ha danneggiato la chiavetta argentata, e non si collega più al terminale centrale! Provo a vedere se quei due dispositivi funzionano sul mio computer...
Anthony provò ad aprire le due cartelle dei dispositivi, ma venne accolto dallo stesso messaggio di errore.
-No... Povera Lauren, povero Ralph... Avrei dovuto renderli più sicuri, questi dispositivi del cavolo...
Anthony e John si avvicinarono mesti all'alloggiamento di liquido; lui poggiò le mani sul freddo vetro e si accasciò a terra piangendo; si sentiva inutile e sconfitto: la sovrana aveva perso i suoi ricordi, e si sentiva terribilmente colpevole per aver realizzato dei dispositivi poco affidabili.
-Perdonami, amica mia...
-Forza, Anthony.- disse John sulla cima di una scala. -Prendi la barella e portala qui, pensiamo a riabilitarla ora, altrimenti ci ritroveremo di nuovo orde di virus alle porte.
Anthony annuì e accorse ad aiutare il suo amico. John tirò fuori Lauren e la poggiò sulla barella, dove era stato posto un asciugamano di spugna per non farle prendere freddo.
-Ma come puoi sorridere così quando tutti i tuoi ricordi sono morti?- disse lui, quasi arrabbiato con Lauren. Lei, nel suo mutismo, rispose con quel solito sorriso serafico.
John, più lucido rispetto al suo amico affranto, la esaminò attentamente: come poteva aver perso i suoi ricordi mantenendo, al contempo, i perk dati dall'achievement che aveva guadagnato prima dell'aggiornamento? Inoltre, senza i suoi ricordi, come aveva potuto mantenere il segno del filo rosso, simbolo del suo amore per Ralph? Qualcosa non gli tornava. Prese il tablet di customizzazione e le fece indossare un elegante abito da cocktail bianco con la fascia blu della famiglia imperiale e la corona che fu di suo padre. Anthony lo osservò sdegnato.
-Scusa, ma ti pare? Lei ha perso i suoi ricordi e tu la vesti così sfarzosamente? Pure la fascia imperiale le metti, ma cos'è? Un royal wedding?
-Riabilitala.- disse John con un tono secco e perentorio.
-Ma devo prima capire cosa è successo!- urlò Anthony in preda al panico.
-In quanto Vicario Imperiale in carica, ti ordino di riabilitare la nostra sovrana! Subito!
Anthony trasalì: John non era mai arrivato a usare la formula ufficiale per impartire degli ordini ai suoi amici, ma questa volta la faccenda era più seria del previsto. Sicuramente il suo amico aveva avuto una delle sue intuizioni: senza ulteriori polemiche, Anthony tirò giù la leva. Il corpo di Lauren sobbalzò a causa delle scariche elettriche, accogliendo tutta la loro energia.
"Aggiornamento completato."
John si affrettò a togliere gli elettrodi dalla testa di Lauren, le slegò il coniglietto dal polso e fece chiamare un valletto, ordinandogli di riportarlo al suo piccolo proprietario con gli omaggi della sovrana; nel frattempo, lei riprese lentamente a respirare. Anthony guardava lei e John a bocca aperta.
-John, possi capire cosa ti è preso? La sua memoria è andata perduta!
Il Vicario sospirò pazientemente; Anthony era il capo tecnico della Casa Reale, e aveva tralasciato un dettaglio così importante? E John, in teoria, era quello che di tecnologia non capiva nulla.
-La cache, Anthony. La memoria cache...
Il capo dei Droids non fece in tempo a realizzare cosa volesse dire John che Lauren aprì di colpo gli occhi. Non si dimenò come di solito fanno i malati dopo un'anestesia, anzi non fece una piega; si limitò semplicemente a pronunciare una frase:
-Dov'è Ralph?
Nel frattempo, una volta che la barra di caricamento lasciò il posto al nome del gioco sul portale Ethernet appena riattivato, si stava scatenando il caos fra gli inquilini della sala giochi: finalmente il gioco era di nuovo acceso, segno che la sovrana era di nuovo tra loro.
Il primo a uscire dal portale Ethernet fu Hadrian, che di tutta fretta, corse subito da Fix-It Felix dopo che Zangief gli disse che Vanellope era lì, insieme a Ralph. La scena incuriosì ancora di più gli astanti, che girarono la testa verso il portale, attendendo l'apparizione di Lauren. Non dovettero aspettare più di tanto: lei uscì qualche minuto dopo rispetto a suo fratello, lasciando tutti senza fiato. Lei era più bella e radiosa che mai, quasi sembrava una sposa pronta ad attendere il suo futuro marito.
Lei si guardò intorno e, trovata l'entrata per Fix-It Felix, vi si diresse con un incedere rapido e deciso; non appena Lauren scomparve dalla vista, gli inquilini si lasciarono andare a un applauso scrosciante.

-Vanellope! Vanellope!- la voce del principino risuonava per tutto l'ambiente di gioco. La bambina tirò subito su la testa, scossa dal torpore causato dall'ansia e dalla tristezza, poi gli corse incontro abbracciandolo forte.
-Ehi, piccoletta! Quanto entusiasmo!
Vanellope alzò subito la testa, riconoscendo la voce femminile che aveva udito, e vide una Lauren più bella che mai nel suo abito da cocktail bianco ghiaccio e i paramenti reali.
-Pezzo di strudel, Lauren! Sei viva!
Lei le rivolse un sorriso smagliante, felice di rivederla tranquilla dopo il caos che hanno vissuto insieme.
-Maestà, sono felice di rivederti.- disse Tamora inginocchiandosi con fare militaresco; Lauren chinò la testa in segno di saluto.
-Maestà... ehm... Lauren! Che bello rivederti!- disse Felix, balbettando.
-Vedo che finalmente hai imparato!- disse lei, ridendo. -Dov'è Ralph?
Lui e i Belpostiani indicarono, senza proferire parola, la cima del palazzo pixellato dove Ralph attendeva, rassegnato, la fine dell'aggiornamento.
-Non si muove da lì da quando il vostro gioco è andato in aggiornamento, Maestà...- disse Gene. -Sta malissimo.
-E tiriamolo su di morale, no?- disse lei dirigendosi verso la scala antincendio, con un sorriso più smagliante che mai. Da sotto Felix, Vanellope, Tamora, Hadrian e i Belpostiani non potevano fare altro che guardare e attendere la reazione di Ralph.
"When you're alone, silence is all you know..."
Ralph aguzzò immediatamente le orecchie, sentendo una voce che gli era pericolosamente familiare.
-Lauren...?- Aveva lo sguardo sbarrato e non riusciva a smettere di piangere.
"Let in the noise and let it grow..."
-Cervello maledetto, non è ora di farmi uno dei tuoi soliti scherzi!- disse Ralph, tenendosi le mani sulla testa spasmodico. Temeva che quella voce, la voce di Lauren, fosse solo un'illusione causata dalla sua mente afflitta dal dolore.
"Let in the shadow, let in the shadow, let in the light of your bright shadow!"
Finalmente Ralph prese coraggio e fece lo sforzo di girarsi, rivolgendo lo sguardo alle sue spalle, seppure sentiva che, dentro di sé, una terribile delusione sarebbe arrivato a colpirlo di nuovo al cuore. Ebbene, le sue aspettative furono tremendamente deluse: davanti a lui svettava gloriosa la sua amata Lauren, che con quell'abito bianco sembrava un angelo venuto a salvarlo. Era lì per davvero, e lui stentava a crederci.
-Lauren...!
Ralph le afferrò le gambe, quasi a toccare con mano il fatto che lei fosse ancora viva, poi salì su fino ai fianchi. Lauren lo osservava serafica e lo aiutò a rialzarsi senza dire nulla: comprendeva perfettamente il suo shock, e in fondo nemmeno si aspettava di poter tornare da lui sana e salva. E con i ricordi intatti.
Lui, commosso, le prese il viso tra le mani, osservandola come se fosse la più bella opera d'arte mai creata. Lei gli poggiò le mani sulle sue, accarezzandole.
-Ralph... Non ho dimenticato. Non ho dimenticato nulla...- disse lei, euforica.
Nel frattempo anche Anthony e John erano arrivati a Fix-It Felix, in cerca della sovrana, ma furono prontamente fermati da Tamora con il fucile spianato.
-Altolà, civili.- disse lei, scherzando. -Lauren in questo momento è impegnata.
I due osservarono la coppia sulla cima del palazzo e tirarono un sospiro di trasporto: Ralph e Lauren si stavano stringendo l'uno all'altro, finalmente ricongiunti.
-È accaduto un miracolo ragazzi...- disse Anthony. -Anche se gli hard disk e la chiavetta USB sono andati fuori uso, Lauren ha mantenuto intatta la sua memoria!
-Ma come è possibile?- chiese Hadrian. -Credevo che i suoi ricordi andassero perduti con il virus!
-La sua memoria cache l'ha salvata, ne è stata fatta una copia dal programma in fase di aggiornamento!
Felix guardò i due con aria interrogativa, non capendo di cosa stessero parlando; John arrivò in suo soccorso.
-La cache è un tipo di memoria molto piccola in grado di velocizzare l'esecuzione di programmi e mantenere in memoria alcuni appunti, dopo alcuni giorni si svuota per far spazio a nuovi processi. Quella di Lauren ha mantenuto in memoria tutto quello che è successo nonostante il virus, ed è programmata per svuotarsi automaticamente una volta ogni dieci giorni. Durante l'aggiornamento, il computer ne ha fatto una copia permanente; per questo i ricordi di Lauren non hanno corso rischi!
Pur non capendoci comunque nulla di quello che John gli aveva riferito, non poteva che essere felice per il suo amico, e ricordandosi di quello che Ralph gli disse poco prima, esordì con un:
-Beh, ora che è sana e salva, e tutto è finito bene, chissà quanto ci metterà a farle quella proposta...
-Proposta? Che proposta?- chiese Vanellope con aria interrogativa. Felix si lasciò andare a una risatina sarcastica e strinse le spalle, come per dire "Poi vedrete."
Ralph e Lauren si lasciarono andare a un lunghissimo bacio, colmo di mille emozioni: felicità, paura, sollievo, disperazione erano tutti concentrati in quell'unico momento in cui i due amanti rilasciarono quell'enorme carico di tensione accumulata. Erano passate solo un paio d'ore da quando Lauren era stata disabilitata, ma sembravano trascorsi dei decenni. Per Lauren era finalmente ora di concentrarsi su sé stessa, sul suo popolo e sulla sua nuova vita come meritava; Ralph, invece, era pronto per fare i conti una volta per tutte con le responsabilità che lo attendevano.
Ma non era il momento di pensare alla burocrazia: finalmente Ralph riaveva la sua regina, e il massimo che poteva fare è divorarla di baci che, da lunghi e carichi di disperazione, si fecero via via sempre più corti e pieni di desiderio. Lauren gli afferrò i capelli e premette ancora di più le sue labbra contro quelle del suo uomo; fosse stato per lei avrebbe trasformato il tetto di quel palazzo in un'alcova, ma c'era del pubblico sotto di loro, tra cui due bambini, quindi dovette trattenersi, seppur con molta fatica.
-Sposami... Sposami, Lauren...- disse lui baciandola ancora e ancora.
Lei, ricollegando poco dopo, si distaccò di colpo con gli occhi sbarrati. Ralph, sulle prime, si spaventò molto, temendo un rifiuto della sua amata, ma quasi gli venne da piangere quando lei gli offrì il dorso della mano sinistra; lui non ci pensò due volte e le infilò l'anello all'anulare sinistro, si inginocchiò, le strinse la mano e proferì tra le lacrime queste parole:
-Non ho il fascino di Re Sebastien Tellier, non ho la cultura di John, non sono nemmeno così delicato con le mie movenze... Ma ne abbiamo passate tante insieme, abbiamo combattuto fianco a fianco, e ora il mio cuore vuole solo essere la dimora perfetta per te. Lauren Julia Hardwell, Imperatrice e Madre Fondatrice di Niven, concedimi l'onore di diventare tuo marito, e ti giuro che non avrò più paura, con te vicina.
Lei, commossa, chinò la testa e si avvicinò a lui, finché i nasi non si toccarono.
-Sì, Ralph. Concedimi l'onore di diventare tua moglie...

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