Pensieri dal mare

di Marinwolf
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Allora sogna per me ***
Capitolo 2: *** Dondolando su un filo ***
Capitolo 3: *** Michelangelo ***
Capitolo 4: *** Lacrime d'acciaio ***
Capitolo 5: *** Non vedo, non dico, non sento ***
Capitolo 6: *** Cronaca di uno sbarco ***
Capitolo 7: *** Oblio rosa ***
Capitolo 8: *** Sogno di una notte di mezza estate ***
Capitolo 9: *** Autunno ***
Capitolo 10: *** Nero ***
Capitolo 11: *** Buonanotte ***
Capitolo 12: *** Inverno ***
Capitolo 13: *** Memorandum ***
Capitolo 14: *** Mamma ***
Capitolo 15: *** Donna ***
Capitolo 16: *** Pellicola notturna ***
Capitolo 17: *** Il vero amore ***
Capitolo 18: *** L'ultima canzone ***
Capitolo 19: *** Un racconto d'amore ***
Capitolo 20: *** Dove finisce il mare ***



Capitolo 1
*** Allora sogna per me ***


Occhi, I tuoi, che guardano verso il mare, che attraversano il buio, in cerca dell'alba, di luce. È troppo presto, il sole non è ancora sorto, dormi ancora, allora sogna per me. Mani, le tue, che cercano ansiose Che afferrano la nebbia, eco di memorie antiche trovano risposte, il sole sta sorgendo, ti prego, sogna per me. Occhi, I tuoi, che si schiudono al giorno, primule accarezzate dal sole, attraversate dalla luce, E adesso che sei sveglio, ti prego, sogna ancora per me.

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Capitolo 2
*** Dondolando su un filo ***


Dondolando su un filo
sospesa tra le mie scelte, tra dubbio e speranze.
Dal buio una voce grida un avvertimento
ma non lo accolgo.
Come l'equilibrista che sfida l'aria
adesso volteggio sul mondo
non tornerò indietro.
Antichi nemici emergono dalla nebbia
si insinuano nel dubbio dove i colori non arrivano.
Due figure mi attendono, fantasmi di novelle passate.
Il bianco sussurra :"Non sai cos'è l'amore"
il nero grida " Ciò che stringi non è tuo".
Il respiro si fa pesante, il vuoto avanza
a tentoni non puoi avanzare sul filo.
Una voce dal vuoto emerge, leggero come il canto di una sirena 
mi chiama per nome. 
Il bianco svanisce, il nero piange.
La voce mi pervade dentro, è calda e colorata.
Un canto soave tinge il buio di luce, e ritorno a sperare.
Dondolando sul filo ho trovato la risposta 
la verità non era il bianco,
la vita non era il nero,
l'amore era la voce.

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Capitolo 3
*** Michelangelo ***


Michelangelo

Come matita su carta
abbozzi novità,
con tratti di grafite dura, scavi solchi nella mia anima
dai vita ai miei sogni. 
Una tavolozza di colori brillanti
stuzzica la mia fantasia, 
come giorno di primavera dopo il gelido inverno
illumini il mio mondo.
La tua mano si leva sinuosa e colora
con l'ispirazione di un'arcana musa,
dipingi i miei sorrisi.
Con la facilità con cui una libellula si libra in volo,
sei vento per le mie ali,
la ragione dei battiti del mio cuore.
Allora, Michelangelo, dipingi, colora
e con i tuoi occhi disegna l'amore

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Capitolo 4
*** Lacrime d'acciaio ***


Gocciolano lenti i ricordi di dolore
come pioggia, piano, sgretolano roccia, corrodono sogni.
"La guerra è dentro, non puoi fuggire".
Malinconici suoni, sospiri pesanti
odore di polvere, sapore di ruggine e sabbia,
"la guerra avanza, non si torna indietro".
Sotto i colpi di mortaio, lacrime d'acciaio
il ferro diventa carne, diventa sangue e resta lì, sospeso,
tra il "potrei" e "l'ho fatto".
Come briciole dalla tavola del padrone, 
cadono corpi
"il resto del pane apetta di essere mangiato".
Ella chiama, ella ordina, 
pretende,  anche tu sei schiavo.
Ora restan solo i corvi, sorvolano la mensa
incitano gli invitati al banchetto.
"Senza armi non puoi difenderti".
Dalla terra si eleva un canto, eco di risate perdute
coprono gli spari,  la terra ode una preghiera dall'alto
"Sarà l'amore la mia arma, il canto il mio proiettile".

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Capitolo 5
*** Non vedo, non dico, non sento ***


Come poeta muto recitavo il nostro poema con gli occhi,
cancellando le espressioni che suonavano sbagliate, nutrendomi dei versi che mi suscitavi dentro.
Come pianista sordo, continuavo a suonare la nostra canzone
ignorando che che il piano fosse rotto, che quella musica stonata non ti appartenesse più.
E come pittore cieco, ho continuato a dipingere bianco su bianco,
un ritratto senza colori, dimenticando come si cancella dipingendo il nuovo.
E adesso ho messo via la penna,
incapace di descrivere la malinconia che han lasciato dentro quei versi,
ho gettato il pennello, 
perchè inutile è continuare a dipingere deserti di sabbia bianca,
ho strappato l'ultimo spartito,
per paura che il suono degli applausi sapessero d'addio.
Eppure 
la vita urla attraverso la mia penna, palpita attraverso un piano rotto,
e mentra scorre tra le mie dita, son bloccata, con in mano il pennello,
davanti a quella tela bianca dove è ancora dipinto il tuo nome .
 

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Capitolo 6
*** Cronaca di uno sbarco ***


Fermo all'ultima spiaggia
sotto un sole pallido di Settembre 
ascolto la voce delle onde, in attesa di una risposta
vengo travolto dal mare tempestoso dei miei pensieri
"Solo cibo per pesci, scoglio per una barriera corallina di cadaveri".
Il mare mi ha travolto, mi ha investito della sua vendetta e poi mi ha salvato
"Non mi avrete per ora".
Lasciato a morire sulla riva, qualcuno ha raccolto i miei pezzi,
i loro sguardi indagatori cercano risposte, gridano "vattene", mi frugano dentro. 
"Loro lo sanno, ma non capiscono"
non ci sono abbracci, parole dolci, per chi, come me, non ha un nome
etichettato con il colore della pelle, indicato con il nome della mia terra.
"Chi sono io, chi siete voi?"
Figli della stessa terra, fratelli degli alberi, sorelle dei fiori,
guardiani di un'umanità perduta.
"Qual è il mio errore? Perchè sono sbagliato?"
Nato leone in un  circo per sole tigri, non c'è posto per me nella città,
la mia foresta brucia, se il circo non mi vuole, che posto potrò mai chiamare casa?
La marea s'innalza sui miei dubbi, ricopre i palazzi del mio orgoglio ferito
e finalmente, il rumore delle onde fa tacere la tempesta.
Ci sarà bonaccia.
La brezza spazza via il timore 
"Chiamatemi rosso, giallo, nero
chiamami Korea, India, Senegal
non sono diverso da voi".
​Questo mare di speranza sarà la mia casa,
una preghiera soffierà sulle mie vele, 
ora che il vento sta cambiando, qui ci sarà un posto anche per me.

 

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Capitolo 7
*** Oblio rosa ***


Esiste un posto dove il tutto e il nulla coesistono,
Dove il pianto incontra il sorriso,
E la mia solitudine ha abbracciato te.
Rinchiusa in una gabbia ascolto me stessa,
In balia delle emozioni, non posso uscire, liberarmi,
Solo tu, la chiave di tutto .
Nelle tue mani la differenza tra un pianto e un sorriso,
Tra i tuoi pensieri la solitudine o la parola insieme.
Non voglio essere schiava
Ancorata a catene invisibili,
In questo oblio rosa,
 quel che vedo sono solo le tue mani.

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Capitolo 8
*** Sogno di una notte di mezza estate ***


Come da un libro a cui manca una pagina
ricerco le parole mancanti, 
scritte con inchiostro indelebile tra le righe del mio racconto,
pezzi mancanti della nostra storia.
Gli occhi si chiudono mentre le dita 
accarezzano le pagine rugose, 
"Soffia via la polvere, dimmi che non andrai via."
Dimenticato,
come un fiore lasciato adappassire in un libro, 
il dolore fa posto all'estasi del ritorno
ora la pagina mancante è parte del mio racconto.
Prego, apro gli occhi,
"Fa che non sia solo il sogno di una notte di mezza estate "


 

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Capitolo 9
*** Autunno ***


Seduto su un prato colorato
osservo il clima cambiare,
senza gioia danzano le nuvole,
La luce calda riempie il vuoto
É ancora presto per il gelo.
Come un albero che cambia pelle
Perdo le mie foglie 
Accarezzato dal vento, spoglio della mia corazza 
Ora ho freddo.
Errando tra le valli vestite d'oro e rosso 
Canto la mia ninnananna,
Lieve per i cuccioli dormienti
Cupa per chi ,ora,si desta
Dal sogno della dolce stagione terminata. 
Mettono a sopire i sentimenti, alcuni, 
Sperando che velocemente io termini il mio viaggio,
lasciano la mente in letargo 
ed il cuore attende una nuova primavera.
Mentre siedo ancora sul mio prato, attendo, Autunno.

 

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Capitolo 10
*** Nero ***


Il buio intorno, avanza, con tamburi scuote il silenzio
riempie lo spazio, soffoco.
Un puzzle che non puoi risolvere, nero, come la terra,
non vi é gioia per chi gioca con le ombre.
Mani troppo piccole per aggrapparsi alla vita,
cadono verso il basso,
senza speranze anche il cielo piange,
lacrime nere lavano via tutto il sangue.
Il silenzio, le grida, il buio,
gli occhi si alzano al cielo,
stanotte, nessuna luna rischiarera l'oblio
stanotte, una sola luce illuminera la terra:
Un'altra bomba nei cieli di al-Bukaan.
 

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Capitolo 11
*** Buonanotte ***


Come in preghiera inizio la mia veglia,
la notte è ormai giunta, tu non temere: Buonanotte.
La luna è alta in cielo, guarda: dipinge il mare d'argento,
si mescola al buio, sono un'unica realtà.
Le onde pensano al riposo,
ora che il grillo non si ode più cantare
senza sosta allietano la notte con la loro danza.
Allora posa il capo, metti a tacere i pensieri,
cullato dal rumore del vento chiudi gli occhi
io veglierò su di te, non temere: Buonanotte.

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Capitolo 12
*** Inverno ***


Notte di gelo, til panorama è cambiato
giace immobile il mondo, cristallo silente.
Gli uccelli non cantano, tutto tace
Anche il vento s'è fermato, silenzioso ammira il bianco candore
la natura riposa in attesa che il sole la svegli.
Sopita attendo, riflessa in questi specchi di vetro,
fragile come il ghiaccio che ricopre la terra,
che il calore desti il mio cuore
"Non tardare, io sono ancora qui"

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Capitolo 13
*** Memorandum ***


Mentre il freddo scuote le mie membra, 
la mia mente ricorda, coloro che non sono più. 
Attraversa il tempo, vicina a chi è rimasto e come me, 
per il mondo è poco meno di un' ombra, un fantasma.
Quest'oggi è fatto per ricordare, memoria delle cose che furono
la cenere incontra il presente, leggera nell'aria portata dal vento.
Ma nulla è cambiato.
Ancora sbagliati ed ancora in viaggio, 
senza una meta, "nessun posto è per noi".
Ancora vittime, ma senza carnefici
mentre un sistema perbuonista grida "Vieni" e sussurra "Vai via" .
Nessuno addita la mia stella colorata,
basta il colore della mia pelle, sono diverso.
Non c'è posto per me, novello Jim Crow sulla vostra giostra,
indietro il fumo, avanti l'incomprensione, 
"Nessun posto sarà casa mia".
Eppure nessun bastone mi percuote, solo occhi che mi giudicano
nessun fucile puntato contro, solo le onde che mi cullano,
nessun filo spinato che mi confina, è l'immensità del mare che mi soffoca.
E mentre quest' oggi la terra chiede giustizia,
promemoria, per non sbagliare ancora,
io chiedo pietà, lasciatemi riposare,
"Considerate se sono un uomo, considerate se questa è umanità".

 

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Capitolo 14
*** Mamma ***


Un vecchio canto disegnava una fata
tra sogni di una bambina.
Mani piccole e morbide spargevano polvere magica
che allontanava gli incubi.
Con ali dorate,  volteggiando sui fiori
destava la natura sopita col suo canto.
Mondi fantastici visitava, con amici bizzarri si intratteneva
Lontano dalla violenza,
echi di terre sognate che nessuno ha visitato.
Con il suo battito d'ali la fata scandiva il tempo.
E mentre la bambina cresceva,
ella si pose a dormire tra fantasie della fanciulla,
nessuno l'avrebbe disturbata,
rubata alla sua finzione dorata. 
Il ricordo fantastico sbiadiva, mentre,
una fata reale si svelava alla bambina ormai cresciuta.
Niente polvere magica tra le dita,
ma mani grandi e callose accarezzavano il nuovo mentre
il pensiero salutava ciò che ora più non c'era.
Nessun mondo fatato aveva visitato,
mai i suoi piedi avevano lasciato la sua terra,
Ma del vento e del mare aveva fatto i suoi amici
Non aveva cantato tra i boschi inneggiando alla vita, ma del suo canto aveva fatto un rifugio notturno,
la lampada del viaggiatore che scruta nel buio,
il luogo sicuro per celarsi alla notte.
Non la fata di un racconto
ma l'eroina di una quotidianità che a volte spaventa,
di una fantastica storia chiamata vita,
una fata che anche da donna puoi ancora chiamare mamma.

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Capitolo 15
*** Donna ***


Il principe azzurro,
ciò che ti sei ostinata a cercare
fin da piccola, la grande storia d'amore.
Poco più d'una fantasia
la favola dell'uomo perfetto
il castello, il cavallo bianco
faranno di te una principessa?
Basta capovolgere la clessidra,
per cambiare ideale
attendi l'amore struggente 
sbagliato, ragazzi pronti a perdersi 
nella ricerca dell'amore. 
Tenebroso e sfuggente,
principe nascosto da strati di pelle e borchie,
ladro dal cuore di menestrello,
pronto a promettere ciò che canta, ma non cambia.
La sabbia scorre lenta nella tua clessidra,
sabbia di emozioni, di passione e amarezza
che ti hanno spinta a diventare la tua odierna realta
Ma quando credi che la riricerca sia finita
arriva!
Senza lucente armatura, ne sguardo sfuggente
senza promesse impossibili,
ma, vestito di autentica gentilezza
E finalmente capisci
Nessun altro doveva cambiare,
solo tu, la tua prospettiva

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Capitolo 16
*** Pellicola notturna ***


Il film di una notte che passa veloce
Una visione sospesa tra la strada e i lampioni
il suono della notte ti porta via
mentre immagini in bianco e nero si susseguono,
la mostra di un cinematografo notturno,
La mia citta.
 

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Capitolo 17
*** Il vero amore ***


Desideravi tanto, il cambiamento
vedere mutare il brutto anatroccolo, la tua realtà.
Tutto resta uguale,
congelato in un limbo che non conosce tempo.
In lotta con lo specchio,
Piangi te stessa, quella che non sei
quella che non vedi, il buio é intorno
ciò che vedi non ti piace.
Il riflesso nello specchio grida "Ama te stessa"
La sicurezza che non hai mai conosciuto
ora ti manca, come coperta nei giorni d'inverno
ne senti il bisogno "Ama te stessa".
Sono solo parole, i complimenti degli amici
le parole di conforto, 
sfuggono come calore nei pomeriggi d' autunno.
Il sole non ti arriva se non esci dalla tua ombra, 
sagoma nera che ti rende cieca. 
E quando ti accorgi che la luce arriva da te
essa, finalmente, illumina lo specchio, 
così che gli occhi più importanti (i tuoi)
scoprano la bellezza.
La sicurezza che cercavi eri tu.
"Ami te stessa"

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Capitolo 18
*** L'ultima canzone ***


La Ricerca della verità in una frase,
In un sussurro, una parola
La tua realtà racchiusa in un abbraccio,
Ciò che non puoi avere.
"É colpa mia" "É colpa tua"
Il gioco dei ruoli non ci dirà nulla
Un sussulto per il cuore ad ogni parola,
Un battito, una speranza che si torni indietro
Ed una nuova lacrima
Che da bellezza ad un addio che é ancora ricco di amore, la nostra ultima canzone.

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Capitolo 19
*** Un racconto d'amore ***


Come segni sulla pelle,

Nitidi ricordi,

Le cicatrici ci ricordano che

 il passato è reale, 

stupendo, dannato, oramai  perduto.

Sommersi da un mare

In cui non ci è concesso afferrarci

l'acqua scorre come il tempo

niente di più dolce o di più amaro

nient'altro che ci ricordi,

giusto o sbagliato,

senza drammi ne lieto fine,

il più bel racconto di una storia d'amore. 

 

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Capitolo 20
*** Dove finisce il mare ***


Là dove finisce il mare 
tra i nostri sogni più grandi, 
In un giorno qualsiasi
Ci rincontreremo.
La pioggia cadrà sul bagnato 
Senza fare male
Sarà essenza di scorci di vita 
Un giorno benedetto dal cielo.
Saremo più grandi e saggi
Eppure temerari, come bambini
Vivremo una nuova avventura
Là dove il cielo si specchia nel mare.

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