Grabbine Inside!^^

di Dix_infernal
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pensieri silenziosi ***
Capitolo 2: *** consacrazione del ristorante maledetto (-.-) ***
Capitolo 3: *** Cury.. o Ruki?? ***
Capitolo 4: *** *Aoi chiama Cury!*.. perchè non cadi ai miei piedi? ***
Capitolo 5: *** Dix ammazza Aoi e Ruki.. Cury vede cavallette giganti...U.U ***
Capitolo 6: *** Dix = Baka.. Cury = Cuore d'oro! ***
Capitolo 7: *** Dolce come... fragole e panna?! ***
Capitolo 8: *** "Proprietà privata".. ***
Capitolo 9: *** "Reale e bellissimo.. come lui..". ***
Capitolo 10: *** "Reale e bellissimo.. come lui.." 2. ***
Capitolo 11: *** Aoi diventa un maniaco... Dix venera Pikachu.. -.- ***
Capitolo 12: *** Dix e Ruki si rendono conto che Aoi è uno scassa balle.. ù_u ***
Capitolo 13: *** "I can't understand you..". Altro bel titolo.. ù.u ***
Capitolo 14: *** Il ragazzo della discordia... ***
Capitolo 15: *** "Che domanda stupida, eh?" ***
Capitolo 16: *** "Sono io che ho avuto la fortuna di conoscere te" ***
Capitolo 17: *** "Disturbo anche qui, porca fascetta?" ***
Capitolo 18: *** "Non te ne andare, ti prego...". ***



Capitolo 1
*** Pensieri silenziosi ***


*Salve a tutti! (dio già incominciamo.. -.-) questa fic è stata scritta da me e da Cury 93 ---> la mia grabbina... all'inizio l'idea era di lasciare come personaggi principali solo i the GazettE... ma alla fine abbiamo deciso di aggiungerci anche Miyavi che apparirà più in là! ^^ spero che vi piaccia! Mata ne!*

Nameless Liberty Six Guns: data del tour dei the GazettE a Shibuya.

In mezzo alla folla due ragazze. Dix e Cury. La prima una kuro lolita, l'altra una visual stile Miku degli An Cafe.. entrambe in delirio. Avevano aspettato anni per poter vedere i loro angeli su un palco...

< Curyyyyyyy! Gurda Rukiii! Guarda Rukiiii! >, gridava Dix. Sembrava una matta che aveva bisogno della camicia di forza!

< Oddioooo! Oddioooooo! Dix! Santo cielo, Dix! Lo vedo! Lo vedo! Oddio! Ma se mi vede? Eh? Ma se mi vede cosa faccio? Faccio ridere vestita così, vero? E adesso cosa faccio Dix? Non mi ero mai vestita così! Aiutooo! Sniff... >

< Curyyy! Calmaaa! non perdiamo la testa! Cury! Cury come sto così anche io? Male? com'è il mio headress? È dritto? E se ci vede? Eh? Eh? Aiutoooo! X_X >

Si voltarono a guardare sul palco. C'era Ruki che si stava strusciando sul microfono. < Oddiooooo voglio essere quel microfono Curyyyy! >

Dix si voltò verso Cury, in attesa di una risposta.

< Ehm...mmh... >. Cury fissava il palco con gli occhi spalancati. Difficile distogliere lo sguardo da Ruki. Averlo lì, a pochi metri di distanza, era una sensazione da capogiro.

< Ah...Dix stai benissimo, tranquilla! È tutto a posto! Sei bellissima! Se Ruki ti vedesse scenderebbe dal palco solo per stringerti la mano >.

Dix guardò Cury come per dire: < Amo troppo questa ragazza che è un tesoro! >.

Le prese le mani.. < Cury chi se ne frega di come siamo vestite! Se siamo qui dobbiamo solo goderci il concerto e io con un'amica come te ci riuscirò di sicuro! >.

Cury ricambiò lo sguardo di Dix, con le lacrime agli occhi. Erano entrambe agitatissime, le gambe tremavano come foglie. < Hai ragione Dix! Ma con lui davanti non è facile concentrarsi sul concerto ahahah! >.

< S-si! >, disse Dix con un filo di voce. L'amica neanche la sentì. Le gambe non le ressero più e cadde a terra. Sicuramente entrambe si aspettavano l'effetto contrario a quel concerto.

Cury vide appena la sagoma di fianco a lei abbassarsi velocemente. Si girò di scatto, trovando Dix accasciata a terra.

< Dix! Oddio Dix! Ti senti bene? Sono i tacchi che sono troppo alti! Hai perso l'equilibrio vero? Su, dammi la mano! >. Cury porse la mano a Dix che però era tanto debole che faceva comunque fatica a rialzarsi. < Dix ho qui del succo di frutta, ne vuoi un pò? Magari con un pò di zuccheri ti riprendi...non puoi svenire adesso, lo sai, vero? >.

Dix guardò Cury con uno sguardo assente < Eh? ..no.. no Cury.. ti.. ti ringrazio! Ehm... >.

Altre ragazze guardavano la scena preoccupate.. chi parlava tedesco.. chi giapponese.. chi inglese..

Dix prese il cellulare non curandosi più del concerto < Oh diamine, Cury! Tra poco dobbiamo essere a lavoro! Oddio.. oggi.. oggi.. non reggo! >, disse, mantenendosi a malapena in piedi.

< Accidenti il lavoro! E ora che si fa? No, no non voglio abbandonare il concerto, è iniziato da soli 20 minuti! >, disse Cury passandosi una mano tra i capelli. < Dix, tu devi prendere per forza qualcosa. Mi svieni qui. E così niente concerto e niente lavoro. Dai, almeno un pò di succo di frutta >.

Cominciò a cercare nella borsa beige a frange. C'era di tutto, in quella borsa. Persino lo spray al peperoncino. Se i GazettE fossero scesi dal palco e avessero passato la serata con loro, di certo quello non sarebbe servito.

< Tieni Dix, bevine qualche sorso almeno >.

Guardò l'amica con gli occhi a cuoricino prendendo il succo.. < Ti ringrazio Cury, sei un tesoro! >. Bevve qualche sorso... < Oddio.. non ho idea.. che si fa ora? Non possiamo perderci il concerto! Con tutto quello che abbiamo fatto! Con tutte quelle lacrime versate.. no! No! NOOOO! > disse Dix scuotendo la testa... si alzò un grido fortissimo dalla folla...

Le due amiche guardarono sul palco. Ruki si avvicinò al microfono che era ancora sull'asta. < Tutto a posto lì? >, disse indicando il punto dove erano Cury e Dix. < Oddio... Cu-Cu-Cury? >.

Cury sentì un'onda di calore salirle fino al volto. Guardò il volto dell'amica per assicurarsi di non essere l'unica ad essere avvampata.

< Dix... >, disse Cury a voce bassa, guardando il palco, o meglio, Ruki chinato un poco in avanti davanti a loro.

Aoi si era avvicinato al bordo del palco per vedere cosa fosse successo. Osservò una delle due ragazze con attenzione.

Se Dix aveva avuto un piccolo calo di pressione, ora toccava all'amica restare per qualche minuto stesa a terra.

Dix non fece in tempo a poter pensare a un'azione o una parola sensata da dire o da fare che dovette sorreggere l'amica.

< Cury.. oddio.. >. Tutta l'arena ora era in silenzio.. La mano di Uruha scivolò sulla chitarra e si sentì un accordo..

Tutti guardavano le due ragazze additate dal bel cantante.

< Cury.. forse.. forse è meglio che andiamo! Altrimenti qui.. qui.. >, gli occhi le divennero lucidi.

Inutile, Cury non rispondeva. Forse stavolta era veramente svenuta. Non era come le volte prima, quando, insieme a Dix, si sentiva girare la testa mentre ascoltavano il brano nuovo dei loro adorati Gazetto, a casa di una delle due. Questa volta era diverso. Erano al concerto, al loro primo concerto, in Giappone. Si erano studiate entrambe la lingua pur di poter arrivare fin lì. E lei era svenuta. Restava ad occhi chiusi tra le braccia dell'amica, mentre la folla cominciava ad alzare il tono di voce. Chi cantava, chi cercava di capire che cos'era successo, chi si lamentava. E Dix non sapeva cosa fare. Le batteva forte il cuore.. Possibile che nessuno si era accorto di ciò che era successo? Beh.. insomma... c'erano i the GazettE su quel palco. Chi se ne frega di una ragazza che non si sentiva bene, no? < Cury! Cury! Sveglia! Ti prego! >. Le dava qualche schiaffetto sulla guancia per farla risvegliare.. ma niente. Alla fine smisero tutti di cantare.

< Aiutatele! >, disse Ruki al microfono. Si fecero largo tra la folla tre armadi con maglia nera e occhi a mandorla... Dix li guardava impaurita.

Inutile dire che la folla cominciava a innervosirsi.

Già, perché interrompere lo spettacolo per una ragazza che non si sente bene? Non era di certo per questo che avevano pagato il biglietto.

I tre uomini si avvicinarono alle due ragazze. Uno di loro prese in braccio Cury senza fare il minimo sforzo. Dix prese la sua borsa, controllando che non avesse perso niente e si diresse con i tre uomini nel backstage.

< Adagiala lì >, disse uno dei tre uomini indicando una poltrona bianca.

< Siediti pure lì! >, disse un altro rivolto a Dix, che si sedette su una poltroncina accanto a quella di Cury. Si sentiva davvero male. Chissà quante ragazze avevano mandato loro una maledizione.

E quella sera doveva essere la loro serata. Quella in cui avrebbero realizzato il loro sogno. Ma quando l'amore per 5 "semplici" ragazzi e la loro musica è tanto intenso...beh, può anche succedere questo.

Adesso Dix era lì che guardava degli uomini e delle donne fare avanti e indietro da dove era stesa Cury.. chi portava delle borse con del ghiaccio, chi dei cuscini per farla stare su con la testa. Dix era davvero agitata. Sperava che l'amica si risvegliasse da un momento all'altro. Giusto per dirle < Sto bene! >.

In quel momento Cury riaprì appena gli occhi.

< Mmmmh...ma...dove sono..? > disse, alzando leggermente la testa dal cuscino. Con la vista ancora annebbiata vide due donne davanti a se' che le sorridevano, con delle bustine di qualche medicinale e una bottiglia d'acqua in mano.

Dix fece un balzo dalla poltrona. < Cury! Sei sveglia! Sei sveglia! >, iniziò a gridare saltellando. Le due donne le fecero cenno di fare silenzio e così fu costretta a risedersi in silenzio. < Finalmente ti sei ripresa! Non hai idea di che paura ho avuto! >.

< Dix! >, disse Cury con un filo di voce in più. Ora riusciva a vedere bene la sala in cui si trovavano. Poi, una canzone di sottofondo. < Oddio! Il concerto! Ommioddio Dix scusa! Dobbiamo tornare di là! Oddio nooo! >, si lamentò Cury con i lacrimoni agli occhi.

Dix con gli occhi lucidi scosse la testa.

< Non importa del concerto, Cury! Ti devi riprendere! Se torniamo lì mi svieni altre venti volte! >, disse con un grande sorriso.

< E poi pensa solo che sono su quel palco e noi lo stesso possiamo sentirli! >

< Ma...Dix..lo sai anke tu ke nn è la stessa cosa...Non è giusto che per colpa mia non puoi dimenarti cantando davanti a loro e urlando come una pazza come farebbe una qualsiasi ragazza ad un concerto... >. Ormai si sentiva la sua voce deformata dal pianto. Piangeva, piangeva tanto. Le lacrime calde si susseguivano una dopo l'altra, scivolando veloci sul suo viso.

< Ecco..ora mi colerà anche tutto il trucco..sarò un mostro.. >

Le due donne andarono via. Dix si sedette accanto all'amica abbracciandola.

< Dai Cury! Non è la fine del mondo! E poi mi rovino i capelli a dimenarmi! >, sorrise.

Era comunque un sorriso un po' triste.

< E poi.. sei bellissima anche versione mostro! >, disse facendo scendere anche lei una lacrima. < Li abbiamo visti per poco.. ma un giorno potremo dire di esserci state. E potremo dire che i nostri svenimenti di questa sera sono stati i più belli di tutta la vita! >, disse, ridendo.

Dix cercava di togliere dalla testa il volto di Ruki.. e anche di fermare quel disco nella mente in cui era registrata solo la sua voce. Dix si sentiva male. voleva essere lì fuori da una parte.. ma dall'altra voleva disperatamente rimanere con l'amica. Era un'egoista. Una stupida fan egoista!

< Di-- >. Cury s'interruppe. Sapeva bene quanto per Dix fosse importante quel concerto. Ruki, Ruki, Ruki. Passavano le giornate a parlare di lui. Si sarebbero innamorate seriamente di lui se solo avessero avuto occasione d'incontrarlo. E le due parole che il cantante aveva rivolto loro poco prima erano bastate. Cury avrebbe voluto ricordarle che per lei vedere Ruki davanti a se' era troppo importante..ma già aveva notato l'espressione triste dei suoi occhi.

< Dix..vai di là ti prego. Fra 10 minuti dobbiamo prendere il bus per andare al lavoro..altri 5 minuti puoi restare >.

Dix guardò Cury triste. < No! No, Cury! Devo rimanere qui! Avremo altre occasioni di vedere i Gaze! Non è di sicuro l'ultimo concerto che fanno! No! E non è l'ultimo che vedremo! Sono tutte cose di cui sono certa! >, abbassò la testa, triste.

Dix aveva fatto una promessa a se stessa. Non avrebbe mai lasciato una sua amica in difficoltà.. neanche se le fosse piombato davanti Ruki stesso. E doveva tenere fede a quella promessa, anche se era costretta a combattere con due "anime" di se stessa. Per lei era davvero troppo importante quel concerto. Aveva sognato quel concerto.. quei momenti per intere notti.. senza riuscire a dormire... sognando il bel volto di Ruki. Poi il sonno conciliato da un lieve pianto di tristezza, speranza e amore profondo. Conciliato anche dalle note e dalle dolci parole che Ruki era capace di scrivere facendo ragionare spesso il cuore delle due amiche.

Cury non rispose. Per un attimo rimase in silenzio a fissare l'amica, che guardava a terra con aria assente.

< Vieni >, disse, alzandosi in piedi. < Abbiamo ancora 5 minuti prima di andare alla fermata >.

Prese la mano di Dix e la trascinò fino alla porta. Per lei era difficile ammetterlo, a se stessa e di più agli altri. Ammettere di essere innamorata di lui. Ed era sicura che per Dix fosse lo stesso. Era inutile negarlo. Era il loro segreto, un segreto che tenevano per loro e che non avrebbero condiviso con nessun'altro.

In quel momento Dix capì tante cose. Prima di tutto.. che su Cury poteva davvero contare.

E che.. e che quello che provava per Ruki era diventato da una semplice "cotta da star", un'ossessione. Ne era innamorata. Si.. un solo movimento di quel ragazzo scatenava in entrambe un fuoco inestinguibile.

Un angelo.. ecco cos'era. Un angelo con una voce bellissima e un grande cuore.

Era con Cury di fronte la porta. Rimase a guardare nuovamente a terra con aria assente.

Poi fece un passo indietro, lasciando la mano dell'amica. Poi un altro.. e un altro ancora. Aveva gli occhi sgranati. < N- no Cury.. io.. Io non posso tornare lì! Non potrei mai farcela! Non più! >, disse con gli occhi gonfi di lacrime.

< Dix, ma che ti prende? Sono là fuori e stanno suonando! Facciamo in tempo a finire di ascoltare questa canzone! >. Inutile, Dix sembrava non avere intenzione di muoversi. E Cury cercava di restare calma. Doveva restare calma. Da sempre le aveva fatto da sorella maggiore, non poteva mostrarsi nel panico proprio adesso.

Eppure non è facile restare calmi quando ti restano due minuti di concerto e ci sono i Gazetto là fuori, mentre sei stata eletta dal pubblico di quella sera 'MissRompiballe' per aver interrotto bruscamente lo spettacolo...Oddio..”, pensava.

Prese di nuovo Dix per mano. < Ehi, lo so. So a cosa stai pensando. Però se non andiamo là davanti a quel maledetto palco per goderci gli ultimi minuti poi ce ne pentiremo. Lo sai, vero? >.

Dix piangeva a singhiozzi. Non si fermava. Non voleva fermarsi. Per la prima volta.. non voleva fermarsi.

Si che me ne potrei pentire..”, pensò. Ma come faceva a tornare lì? E con quale faccia poi? E tornare a guardare la loro 'ossessione' avendo la certezza di poterlo rivedere solo in un altro concerto? Ammesso e concesso che ne avrebbero fatto un altro. Insomma. Per prendere un biglietto avevano bruciato tutti i guadagni di un anno di lavoro in un locale! Un anno in cui si erano spezzate le ossa per lavorare.. combattendo tra scuola, genitori e di nuovo scuola.

< No. Non posso Cury! Non posso, non voglio che si ripeta tutto! Non voglio vedere tutto perso di nuovo! Voglio ricordarmi solo quei 20 minuti! Mi vanno bene anche quelli! >.

Cury la guardò per un attimo. Poi si voltò per cercare un orologio. Era tardi, decisamente tardi. I 5 minuti a loro disposizione ormai erano scaduti.

< Che dici Dix, ci affacciamo almeno per guardarli un'ultima volta? >, le disse, sorridendo. Poi rimase un attimo in silenzio. < Uh...uhuh... >. Dix aveva decisamente un'aria interrogativa. Per quale motivo stava ridendo? Non c'era nulla per cui ridere...

< Ahahah! Dovresti vederti con quel trucco, Dix! >. Le lacrime avevano disegnato sui loro volti strisce nere che arrivavano fino al collo. < Ahah..incredibile. Prendiamo un fazzoletto e affacciamoci un attimo alla porta, dai! >

Alla fine anche Dix si lasciò trascinare da una risata. Mista al pianto che davvero non voleva smettere. Così seguì l'amica fiduciosa con tre o quattro fazzoletti in mano vicino a una porta. I the GazettE stavano salutando il pubblico e di sottofondo c'era una splendida versione di Miseinen al piano. Dix non guardava verso il palco.. davvero non ce la faceva.. era scattato qualcosa quella sera che l'aveva cambiata..

Cury, nonostante tutto, faceva fatica anche lei a guardare verso il palco. Vederli lì sopra a salutare il pubblico. Già, il pubblico. Il pubblico era un'insieme di persone. Non ogni persona presa singolarmente.

Ruki si sarà già dimenticato dei nostri volti...anche le rompiballe vengono dimenticate”, pensò.

Si voltò un attimo a guardare Dix. Aveva il viso girato verso il pubblico. Piangeva. Ancora e ancora. E non smetteva. Aveva le guance rossissime. “Come le mie, probabilmente...”. Capì perché non voleva tornare davanti al palco. Quelle poche parole che Ruki aveva rivolto a entrambe erano bastate a cambiarle immediatamente. È come se per un attimo l'avessero sentito più vicino. Meno...irraggiungibile. E quell'attimo era già svanito. Facevano di nuovo parte 'del pubblico'. No, probabilmente avevano sempre fatto parte del pubblico.

< Andiamo Dix... >.

Cury non smetteva di stringerle la mano. Si sforzò di guardare per un attimo ancora il palco, alla ricerca di quegli occhi che, per un istante, quella sera, l'avevano fatta svenire del tutto. Ovviamente non incrociò il suo sguardo. Bisognava farsene una ragione.

Dix si mordeva le labbra. Doveva smettere di piangere. Per una volta doveva farcela. I sogni spesso si ripetono. E poi, doveva farsene una ragione. Non sarebbe stata nè lei nè Cury a finire nelle mani di quell'angelo un giorno. No mai! Sarebbe stata una ragazza raccomandata probabilmente.

< Si Cury.. basta.. andiamo.. >, disse lei rassegnata.

Per una sera (anche se quella volta era molto difficile) voleva dimenticare di essere fan dei the GazettE. E voleva dimenticare di aver capito cosa Takanori fosse diventato.. Sarebbe sparito di nuovo nel nulla, lui insieme alla band. Si era stancata quella sera. Voleva ritornare al momento in cui stavano entrando in arena per tornarsene a casa e non dover soffire più di quanto avesse già fatto in tutti quegli anni.

Mano nella mano, le due chiedendo indicazioni allo staff uscirono da quel luogo.

Si trovarono di fronte l'arena. Guardavano le luci che esplodevano dall'interno con grande rimpianto.

Bisognava voltare pagina. Per forza. Senza smettere di tenere Dix per mano, Cury cominciò a camminare fino alla fermata, dritto davanti a se'. Mancavano 5 minuti esatti. “Santo cielo...a sapere che sarebbe andata così me ne restavo a casa...”. Cury guardò ancora un attimo Dix. Aveva di nuovo il viso coperto di righe nere. Prese in mano la borsa, alla ricerca dei fazzoletti.

< Vieni qui >, le disse. E cominciò a pulirle il viso nero. Senza dire niente ripose i fazzoletti nella borsa, cercando la bottiglietta del succo. Le capitò di nuovo sotto mano quel dannato spray al peperoncino. Che sciocca. Pensare che non le sarebbe stato utile se si fosse trovata in compagnia dei GazettE. Era proprio da stupidi. “Glielo spruzzerei in faccia 'sto spray, accidenti!”.

Dix la guardò in faccia. Aveva decisamente un'espressione buffa! Aveva le sopracciglia aggrottate e stringeva con rabbia lo spray al peperoncino. Non ce la fece sta volta.. doveva scoppiare.. Dix iniziò a ridere senza sosta. Forse stava sfogando la rabbia.. chi lo sa?

Tra le risate non si erano accorte che il pullman stava andando via senza di loro. < CURYYYY! > Dix le spaccò i timpani. "Il bus! Il BUS SANTO KAMI!"

< Oddio...Oh. Mio. Diooooo! PORCO RUKIII! >, urlò Cury in risposta. < Dix corri! >.

Sempre tenendola per mano cominciò a correre, inseguendo il bus, che, non si sa come, le notò e accostò poco distante da loro. Salirono in fretta scusandosi con l'autista, che le salutò per poi abbozzare un sorrisetto..“..idiota. Che sorrisetto idiota. Ci mancava l'autista pervertito 'stasera...”, pensò Cury sbuffando e non badando all'autista che le seguiva con lo sguardo.

Trovarono due posti vicini e si sedettero. Dix forse nemmeno si era accorta dell'autista. Guardava fuori dal finestrino.

< Ehi, Dix? >

Guardava fuori. Non avevano ancora sorpassato del tutto l'arena. Malinconia. Tanta malinconia. Poi guardò Cury sorridendo.

< Porco Ruki? Hai detto porco Ruki?! >

Cury rimase un attimo a riflettere.

< Beh sì. Perché, Ruki come lo definiresti? >, chiese come se la cosa fosse scontata.

Dix trattenne una risata. < Non hai tutti i torti! >

Stavano parlando di nuovo di Ruki? E così tranquillamente?

Non è possibile.. eh già.. è saprito tutto, basta andare via da quel caos che è tutto come prima.. e spero che rimanga così..”, pensò Dix.

< Cury.. ma mi spieghi perchè è da anni che ti porti quello spray? >, disse Dix intercettando lo sguardo dell'autista in uno specchietto del bus. “Oddio.. ma chi è quello?”, pensò. Sgranò gli occhi e le venne un brivido.

< Beh, può sempre servire >, rispose Cury. Vide Dix con un'espressione strana sul volto. “Si sarà accorta dell'autista perverso”. < Può servire se incontri tipi come quello >, disse, indicando lo specchietto. L'autista che da un pò le stava fissando con insistenza tornò a guardare la strada.

Ruki è tornato l'argomento dei nostri discorsi...oddio...”. Guardò fuori, mancava poco alla loro fermata

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Capitolo 2
*** consacrazione del ristorante maledetto (-.-) ***


Dix, dopo aver incrociato lo sguardo dell'autista nello specchietto, si avvicinò di più a Cury sentendo un brivido dietro la schiena.

Cury la vide avvicinarsi. Fissò di nuovo lo specchietto, notando che l'autista le stava ancora osservando. Il pullman intanto si era ormai fermato davanti a un ristorante di cucina italiana, un edificio piuttosto grande, color pesca, in mattoni con dei fiori colorati e piante rampicanti tutte attorno e sui davanzali.

< Dix vieni. È la nostra fermata, dobbiamo scendere >, disse Cury voltandosi verso l'amica. Uscirono in fretta dal bus, distratte, senza peraltro accorgersi dell'autista che le stava salutando.

Entrarono nel locale dal portone in vetro.

< Ehilà! >, esclamò il gestore del locale.

< Ehi, Tohru! >, rispose Cury alzando la mano per salutarlo.

Dix entrò tutta allegra, e come al solito si mise a saltellare verso il bancone. < Saaaaalve Tohru! > . Tohru era un tipo particolare.. insomma.. < Figliocce mie! Ogni volta che vi vedo siete sempre più belle! Che bei vestiti hai oggi Cury! Davvero dei bei abbinamenti! >, disse lui.

Insomma s'è capito.. era "dell'altra sponda" ma comunque un ragazzo d'oro. Le due amiche si diressero nel privè per cambiarsi e indossare le loro divise con i grembiulini... e per lavorare le due usavano dei pattini... solo il ricordo di quanto avevano faticato per imparare ad usarli era abbastanza doloroso per i loro fondoschiena!

< Dix, hai visto? Oggi la divisa è verde chiaro. Carina, no? >, disse Cury. Tohru era molto attento a tutte queste piccole cose. Ai fiori nel locale o alle loro divise che dovevano essere abbinate alle tovaglie e ai tovaglioli. < Quella di ieri, in tartan fucsia mi piaceva tanto comunque >, aggiunse.

Dix guardava i grembiulini verdino. < Nero no, eh? Magari con delle croci appese e del pizzo nero! >, disse lei con gli occhi a cuoricino.

< Ahahah! Chissà che per halloween Tohru non faccia un'eccezione! >.

Cury si infilò i pattini e uscì per prima dalla stanza, raggiungendo il bancone.

< Tohru prendo ordinazioni o vado in cucina? >.

. Dix intanto era arrivata anche lei fino al bancone.

< Tohruuuu! È vero che la prossima volta li fai scegliere a me i vestitini >, disse Dix con la faccia da cucciolo.

< Certo pasticcina mia! >, rispose Tohru entusista < Oh, guarda! Stanno entrando adesso cinque incappucciati. Ci pensi tu Dix? >

< Volo tesoro! >, disse lei afferrando al volo il blocchetto che le aveva passato Tohru. Nel frattempo i cinque si erano accomodati. Andò incontro a quei tipi alquanto bizzarri con tutta l'allegria che venti minuti prima non aveva proprio.

< Salve gente! Fate la vostra ordinazione! >, disse lei con un grande sorriso rischiando anche di sembrare un'ebete.

Cury intanto era uscita dalla cucina.

< Ehi, Cury. Vedi quel tavolo dove Dix sta prendendo ordinazioni? Porta lì cinque drink. E magari ricorda loro che è buona educazione togliere quelle mantelle col cappuccio.. >, disse Tohru indicando il tavolo.

< Lo farò! >, esclamò Cury. Prese il vassoio con i bicchieri e si diresse verso il tavolo.

< Salve! >, salutò Cury, mentre adagiava il vassoio sul tavolo.

Uno di loro alzò la mano e senza che Cury gli avesse detto niente si tolse una sciarpa. E dire che le due ragazze rimasero letteralmente sonvolte basta. Cioè, Cury rimase sconvolta. Mentre Dix < Bella fascia! >, disse, senza pensare quale altro santo ragazzo in quell'isola del Pacifico portasse una fascia sul naso.

Cury lo stava ancora fissando incredula. Per un attimo pensò che fosse veramente Reita. Ma no, era impossibile. E poi aveva comunque metà viso coperto dal cappuccio. Non era possibile dire se fosse veramente lui o no. Ma era meglio lasciar perdere certe fantasticherie. Ci si sarebbe illusi e basta. Lui non rispose a Dix, si limitò semplicemente a sorridere.

< Scusate ragazzi. Non vorrei essere scortese, ma nel locale sarebbe preferibile non indossare cappucci o cappelli. Se le passate a Dix ve le appende sull'appendiabiti vicino al portone. >, spiegò Cury.

Uno di questi sbuffò rumorosamente e Dix lo fulminò.

Quando tolse cappuccio e mantella.. beh, entrambe le ragazze non potevano non nascondere il loro stupore. Allora quella di Cury non era un'impressione.

Era di nuovo lui, cavolo, era lì! Colui per cui erano svenute mezz'ora prima era lì!

"Stai calma. Stai calma e cerca di dire qualcosa di intelligente. No, anzi, dì qualcosa di intelligente!", ordinò Cury a se stessa.

Dix prese le mantelle, appoggiando il blocchetto e la penna al tavolo per poi tornare a ordinare. Cury prese i bicchieri, passandoli prima a Kai, poi Uruha, Reita, Aoi. E infine Ruki. Prese il bicchiere per passarlo al cantante. Lui la guardò un attimo. Indossava ancora quelle lenti color ghiaccio. Cury rimase un attimo immobile, sentendo il suo cuore perdere un battito. "SCIAFFFF!". Gli occhi dei cinque ragazzi, di Dix e anche di Cury finirono tutti sulla camicia bianca di Ruki. "Oh.Mio.Dio....", pensò Cury in preda al panico.

"Santo Kami, ora qui scoppia il finimondo!", pensò Dix guardando la scena di Cury paralizzata e Ruki con gli occhi sbarrati. Tutti gli altri ridevano sotto i baffi.

< Grazie del drink signorina! Chi me la ripaga ora questa?! >, disse Ruki alzando il tono di voce.

< Ehy ehy ehy! Non scaldarti tanto! Si rimedia! Tu dovresti riuscire a comprartene altre 500 di quelle camice! >, disse Dix alzando altrettanto il tono.

< Certo... > rispose Ruki osservando la macchia arancione sulla camicia.

< Oddio! Scusi! Mi scusi davvero! Non volevo! Gliela ripagherò personalmente la camicia! V-vado a prendere dei fazzoletti! >, Cury disse tutto tanto velocemente che sembrava stesse ripetendo una filastrocca a memoria.

Aoi intanto osservava la ragazza correre rapida tra i tavoli per raggiungere il bancone. Abbozzò un piccolo sorriso, quasi provasse tenerezza vedendola così agitata.

< Cury, tesoro bello, vorresti darmi quei fazzoletti per piacere? >, disse Dix con aria diabolica.

< Scusate... > disse Aoi.

, disse Cury voltandosi verso Aoi. "Santo cielo, in foto è bello, ma dal vivo è proprio da infarto!", pensò lei.

< eravate al concerto > disse come se sapesse già la risposta.

"d'ora in poi voglio essere sempre miss rompi balle dei concerti dei the GazettE" pensò Dix. Ruki guardava la scena irritato. Non gli era arrivato neanche un quarto di fazzoletto.

< A-ah..sì! >, rispose Cury timidamente, arrossendo. E Aoi ridacchiava. "Cos'ho fatto adesso? Sigh..". Intanto osservava Dix con i fazzoletti in mano e fischiettava.

< Taka-chaaan! >, gridò Dix con quei benedetti fazzoletti in mano.

Ruki strabuzzò gli occhi. Come si permetteva quella di dargli prima del tu e poi di chiamarlo con un soprannome?

< D-dix... >, Cury era visibilmente agitata.

< Taka-Taka-Taka Chan.. > Dix fishchiettava e canticchiava come per provocarlo. Reita era a terra che cercava di non ridere. < dimmi Grabbina Taka-Taka-Taka-Chan  >

< Dix! >. Cury si chiedeva se per caso non fosse impazzita di botto. Ma, d'altra parte, entrambe avevano questi momenti di pazzia.

< Porta quei fazzoletti al tavolo! >, disse Cury supplicandola.

Aoi rideva adesso. Si avvicinò a Dix < Sei molto simpatica ragazzina! Ma non ti conviene far innervosire Ruki! >. Era veramente divertito.

< Takaaaa! Muahahah! Si si tesora! Li porto subito! >. Zompettando anche sui pattini Dix si avvicinò a Ruki ridendo come una scema. < Ecco qua Taka.. Chan! Ahahaha! >. Gli appoggiò i foletti in testa.

Ruki fece una smorfia. < Ahahah! >. Incredibile. Rideva pure lui ora < Tu sei tutta matta ragazzina! >.

< Zizi! Ma tu rispondi di nuovo male alla mia tesola che te la vedi con me! E.. non dire anche tu che quando faccio la scema sembro la copia di Tweety quando parlo perchè lo faccio apposta! >, disse lei girandosi e andando verso Cury che era sollevata vedendo Ruki ridere.

Ruki era decisamente sorpreso. E anche gli altri, ridevano. Appena Dix si avvicinò al bancone Cury l'abbracciò < Oddio Dix! Mi hai salvato la vita! > le bisbigliò in un orecchio, mentre Aoi tornava al tavolo. Era veramente elegante.

< Ma che salvato la vita >.

Dix si girò di nuovo verso il tavolo dei the GazettE. Restò a fissarli un po' seria. Poi si girò verso Cury.

< Cury dimmi tutto tranne che ho fatto lidiota con Ruki > disse lei con una faccia che avrebbe fatto ridere anche le pietre..

< Ahahahah! >.

Cury rideva di gusto. Dix era adorabile quando aveva questi attacchi di pazzia e poi tornava seria di botto, sperando di non aver fatto quello che aveva appena fatto.

< Sì Dix, mi dispiace! Ma penso che lui ti abbia preso in simpatia! E anche gli altri >.

Dix fece una faccia tra l'ebete e il deluso. Si voltò nuovamente verso il tavolo e c'era Ruki che tentava disperatamente di pulire la camicia e tutti gli altri, Reita compreso che si era appena alzato, che salutavano le due con la mano.

Dix si avviò dietro il bancone trascinandosi sopra la testa una nuvola nera tipo quella di Fantozzi. < Che emerita figura di panda...che emerita figura di renna...che emerita figura di sofficino... > diceva in continuazione. < Santo Kami.. mi sono giocata la poca dignità che avevo.. >, disse mentre si appoggiava al bancone tentando di "sbattersi" la testa contro la tavola di marmo.

< Diiiix! > la fermò Cury. < figura di sofficino?! >.

Per quanto ridicola fosse quell'espressione, a Dix non venne da ridere. < Ok, guarda. Ci hanno preso in simpatia, vedi? Soprattutto a te. Dovresti esserne contenta! E comunque bisogna ancora prendere l'ordinazione.. >.

Alzò la testa dal banco con la schiena curva.

< Ah.. già.. >, disse sghignazzando. < Le ordinazioni! >.

Guardava l'amica sorridendo con gli occhi a pesce.

< Vado! >, aggiunse con voce da ubriaca. Si diresse facendo a zig zag tra tutti i tavoli dai Gaze. < Allora... >, disse ancora con quella voce e la schiena curva. < Ordiniamo stasera o no? >.

Ruki si fece un pò più serio. < Per me spaghetti al pomodoro >.

Mentre Dix prendeva le ordinazioni, Cury sgattaiolava tra i tavoli per controllare che nessuno avesse bisogno. Certo si sentiva ancora in imbarazzo per prima, ma andava già meglio. "Tutto merito di Dix", pensò.

< Va bene! Oh, Kai-San! Salve! Lei che prende? >, disse Dix riprendendosi da quella “crisi esistenziale”. "Tsk...salvato la vita...stasera l'ho fatto due volte.. per una volta l'aiuto io!", pensò Dix.

< Guarda, lascerei decidere a te! >, rispose Kai ridacchiando.

< Io vorrei i vostri numeri di telefono, per favore! >. Reita. Ovvio.

Dix sbarrò gli occhi. Aoi gli puntò la 44 magnum in bocca: < Ma sei scemo?! >. Cury cadde a terra. < Cury! >, disse Dix vedendola praticamente stesa di fronte a lei.

< Ahiiiiiiiiiiiiii! Damn! >, urlò lei massaggiandosi la testa, mentre Aoi si stava alzando in piedi per verificare che stesse bene.

< Tutto a posto ragazzina? >, le disse porgendole una mano. "Uh uh... che bella coppietta!", pensò Dix.

< Bravo Aoi... così si fa! > disse Uruha con tono strano.

< S-sì, tutto a posto grazie >, sussurrò Cury prendendo la mano di Aoi. “Incredibile, sto veramente tenendo la mano di Aoi!".

< Scemo >, rispose Aoi un pò imbarazzato.

< Ragazzina...per Aoi un pesce lesso grazie! >, disse di nuovo Uruha. Dix gli fece una smorfia e poi andò da Cury.

< Tutto a posto Curyna? >

< S-sì! >, disse veloce lei, per poi sparire dietro al bancone.

"Tutto a posto? Santo cielo vorrei sparire! Ruki è lì, a quel tavolo! E Aoi mi ha preso per mano! Oddioooo!"

< Ehi, Uru, Reita. E anche tu Aoi, dovete ancora ordinare >, osservò Ruki.

< L'ho detto per Aoi, un pesce lesso! >, continuò Uruha ridendo, per poi trovarsi una 44 magnum in bocca. Chissà di chi era.

< Piantala bertuccia! >, disse Aoi con tono vendicativo.

Ossignore...sono dei pazzi!" pensò Dix.

< Per me una peperonataaaa! >, gridò Reita. Dix lo guardò alzando un sopracciglio, ma annotò lo stesso.

< Oddio, Reita, no! Altrimenti qui ci giochiamo di nuovo la notte in pullman! >, lamentò Uruha dopo essersi liberato della 44 magnum di Aoi non si sa in quale modo.

< Però vorrei almeno sapere i vostri nomi! >, aggiunse Reita.

< Uru, ordina ti prego... >, si lamentò Ruki.

< Ehy, Taka-Chan! >, disse Dix mentre scarabocchiava sul blocchetto in attesa che gli altri ordinassero. < Sei di fretta, per caso? Rei-kun...il mio nome è Dix. La mia amica si chiama Cury. >, disse lei aspettando ancora Uruha.

< Non prendo niente, mi voglio mantenere in forma! >, disse Uruha convinto.

< Ti devi mantenere in forma? Devi far conquiste? >, ridacchiò Kai.

< No no... >, rispose Ruki a Dix.

< Ehi, non provare a dire che hai sonno perché stasera si esce, capito? >, lo punzecchiò Reita.

< Che conquiste! Io faccio già conquiste di mio! >, disse Uruha sempre più convinto.

< Ehm ehm >, fece Dix per attirare lattenzione. < Aoi.. sicuro che va bene il pesce lesso? >, disse ridacchiando.

< Meglio se prendo gli spaghetti anche io... >, rispose Aoi fulminando Uruha con lo sguardo.

La ragazza rise. < Ok ok.. Va bene.. torniamo fra poco! >, disse lei sorridendo più calma. Mentre si girava le cadde lo sguardo su Ruki e le venne una stretta al cuore...lui la guardava, ma era come se la stesse squadrando.

Così cercò di tornare da Cury nel minor tempo possibile. Solo la vista della sua amica la feceva tranquillizzare.

< Sono dei pazzi! > disse Dix col fiatone.

< Lo so >, rispose in fretta lei. < è per caso successo qualcos'altro? >

< Più o meno.. > disse Dix ridacchiando. < Urupon si è ritrovato di nuovo la 44 magnum in bocca.. e Reita ha ordinato una peperonata...dimmi tu...io non ci credo che sono tutti e cinque lì! >, disse lei col cuore che non ne voleva sapere di rallentare. Ci pensò di nuovo. Al concerto.. quelle due parole che aveva detto.

< Mmm >, fece Cury affacciandosi dal bancone per osservarli un attimo, < Anche tu così agitata, eh? Oddio...Chi pensava che sarebbero venuti fino al nostro locale a ordinare! >.

Di certo la situazione era molto migliorata rispetto a un'ora prima. Era veramente passato così poco tempo?

< Ragazze! Che vi prende? >, disse Tohru avvicinandosi alle due appoggiate al bancone. Dix non dava segni di vita. Era imbabmolata e sospirava pesantemente.

< Ah, Tohru! >, esclamò Cury.

< Già. Come mai non siete tra i tavoli? Siete solo in due a servire e i tavoli sono tanti. Su, al lavoro! >, disse girandosi. Poi si bloccò un attimo.

< Dopo mi dite chi sono quei bei... >.

< Tohru, al lavoro >, lo rimproverò Cury.

< Si si vado! >

< Ahahah! >.

Un attimo di silenzio. Dix stava evidentemente pensando intensamente a qualcosa. < Dix...è per Ruki vero? >

Sospirava ancora imbambolata. < Eh? >, disse sorridendo. “Ancora verso il tavolo dei Gaze..”

< Ehi Dix! >. Cury la prese per un polso. < è per Ruki, vero? >

A quel punto Dix si riprese. < Eh? Scusa Cury, ero sovrapensiero! Su, andiamo a lavorare! >, disse facendo un sorriso strano e pattinando verso un altro tavolo. L'aveva praticamente ignorata. Non aveva mai fatto così.

Cury rimase di pietra. Dix aveva indubbiamente qualcosa. E se fosse servito sarebbe stata con lei tutto il pomeriggio, anche rischiando di farsi licenziare.

< Ehi, Cury, gli spaghetti sono pronti! >, chiamò Tohru.

< Ah, sì! Arrivo a prenderli! >. Prese i piatti e si diresse verso il tavolo.

< Ecco a voi >, disse, appoggiando i piatti di fronte a Ruki e Aoi.

< Grazie Cury! >, disse Aoi con un grande sorriso.

Ruki non la calcolò minimamente. Aveva qualcosa anche lui.

< Curyyy! > chiamò di nuovo Tohru. Cury faceva avanti e indietro in continauzione.

Finito di portare i piatti al tavolo, andò finò al tavolo dall'altra parte della sala, dove Dix stava prendendo dei piatti vuoti.

< Dix! >, la chiamò Cury. Lei si girò, senza rispondere, con aria mortificata. < Dobbiamo parlare. Vieni subito al bancone >. E Cury lo sapeva. Aveva visto lo sguardo di Ruki fisso sul tavolo. Come se fosse deluso per qualcosa. Come se qualcuno non lo considerasse più come sperava.

Quando Dix raggiunse Cury, questa iniziò a trascinarla fino al bancone. Lasciò Dix per farle mettere i piatti nel lavandino e tornò dietro il banco.

< Co-cosa c'è Cury? >, disse Dix un po' preoccupata. Anche se pensava di sapere cosa Cury le doveva dire e si sentiva un po in imbarazzo. Non fece a meno di guardare di nuovo al tavolo dei Gaze e poi rigirarsi.

< Dix...è Ruki, lo so. Vai là e parlaci, su! >

Dix sgranò gli occhi. < Co-come a parlarci? Co-cosa c'entra Ruki?! >, disse colta alla sprovvista.

< Come cosa c'entra! è la sua presenza che ti fa star così. Forza. >, le ordinò indicando il tavolo. "Dannazione...e tu non hai idea di come mi sento io, Dix". Cury, nella maggior parte dei casi, ha sempre cercato di nascondere al meglio i suoi sentimenti. E questa era una di quelle volte.

< No! >, disse Dix guardandola negli occhi. Per una volta, voleva essere lei a fare la sorellina maggiore. Anche se in quel caso era davvero difficile. < Perchè ci dovrei andare proprio io, Cury? Su... >, disse sorridendole.

< Perché sei tu che l'hai fatto ridere. E non mi pare che adesso si stia divertendo >, rispose decisa lei.

Dix rimase interdetta. "Ma che dice?", pensò mentre si voltava nuovamente a guardarlo. Era vero.. non dava retta agli altri che ridevano come matti, sempre pronti a farsi notare.

< No...no scusa Cury.. >, disse poi scuotendo la testa < Lo sai perfettamente che in quei casi faccio ridere pure le guardie di Bukingham Palace..Per piacere. E poi sai che se dovessi andare lì non reggerei..ecco.. >. Abbassò la voce. "E nel caso dovesse succedere veramente qualcosa..saresti tu a non reggere Cury".

< Allora sai che ti dico? Hai sentito Reita, no? Dopo usciamo con loro! Che lo vogliano o no! >, ribattè Cury soddisfatta.

< Eh? >, disse Dix semplicemente, facendo arrivare il mento a terra. "Inventati una scusa su..sennò stasera non torni a casa viva.."

Dix si guardò intorno. < Ehm..do..domani..ho un matrimonio e..mi devo svegliare presto. Ecco >, disse lei con la voce che le tremava.

< Bugia >. Cury la guardava storto. < Oh. hanno finito di mangiare...chi va a prendere i piatti? >

< Vado io va...tu avrai le gambe a pezzi...io a fare le ordinazioni invece ingrasso.. >.

Mentre stava per avviarsi al tavolo si voltò dinuovo verso Cury < Ma che hai, sfere di cristallo al posto degli occhi? Eh, Cury? >, disse Dix poi andandosene con aria strana.

< Ti conosco, Dix >, rispose Cury con un sorriso dolcissimo.

Dix si voltò appena per poi andare verso i cinque matti.

Una volta arrivata lì si ritrovò un non si sa che cosa in mezzo gli occhi.

< Oops! Scusa Dix! >, disse Reita. Dix innervosita si tolse quella cosa che aveva tutta l'aria di essere un peperone rosso dalla fronte. < Sei un animale o che?! >, disse mettendogli di fronte gli occhi quell'affare.

< Deficiente! >, lo rimproverò Uru tirandogli una sberla. La scena era piuttosto comica. , disse Kai, ridacchiando come sempre.

< Grazie Kai-San! >, disse Dix con gli occhi a cuoricino.

< Che ho fattooo? >, disse Reita con le lacrime agli occhi.

< Non è colpa mia se giochi col cibo, uomo senza naso! >, disse Dix scocciata. Si stava voltando verso Kai, ma involontariamente le cadde lo sguardo di nuovo su Ruki. E di nuovo una stretta al cuore. Le cadde a terra il tovagliolo e rimase a guardare nel vuoto.

, fece lui.

< Dix? >, chiese anche Aoi.

< Eh? >, disse una prima volta guardando ancora nel vuoto. , disse prendendo il tovagliolo da terra. < Credo.. > sussurrò. < Allora.. a chi posso prendere i piatti? O qualcuno di voi vuole mangiarsi anche quelli? >, disse sorridendo.

< Prendili pure tutti! >, rispose Kai con un sorriso, cercando di stare al gioco.

Aoi e Ruki si guardarono un attimo come se si stessero chiedendo l'un l'altro il perché del suo comportamento. Cury la stava tenendo d'occhio. L'aveva vista di nuovo irrigidita.

< Ehm...tutti! Ecco sì, un...attimo! >, disse lei prendendo prima il piatto di Ruki per poi farlo ricadere sul tavolo. Aprì leggermente la bocca per tentare di dire qualcosa, ma ovviamente non ci riuscì. Cosa poteva dire?

Ruki la guardò un attimo < Siamo noi che vi facciamo quest'effetto? >, chiese abbozzando un sorriso.

Lo guardò negli occhi per un attimo facendo scivolare di nuovo il piatto.

< Vo-voi? >. "Tu vorrai dire...". Si guardò intorno in cerca di Cury.

E lei era lì che la fissava, per capire cosa stesse succedendo.

< Dai! >, disse a bassa voce, un pò di tavoli più in là, per incoraggiarla. Daltronde, lei cosa poteva fare? Voleva davvero che Dix fosse felice.

< Fo-forse.. >.

*break a spell*

< Che? >, disse lei facendosi notare da tutti. Guardò velocemente i cinque Gaze. Poi, con decisione, finalmente riuscì a prendere il piatto di Ruki e quello di Kai per poi andare velocemente a lasciarli nel lavandino. "Ma che era? Era sicuramente nella mia testa, lo so.."

Cury osservava la scena da un tavolo, mentre prendeva ordinazioni. Aveva visto che, se non altro, Dix adesso aveva un pò più di carica. E Ruki. Inutile negarlo. Ruki la guardava. E lei non si sbagliava mai su queste cose. L'aveva capito. Sarebbero tornati altre volte. Perché Ruki molto probabilmente era interessato a lei. Quello che stava succedendo era una cosa alquanto bizzarra. Così bella da una parte quanto dolorosa dall'altra. Perché questo era solo un modo per sentirli più vicini, ma non voleva comunque dire che quindi potevano averli. E soprattutto... “Io non posso averlo.”, pensava Cury mentre ritirava i menù dal tavolo. Ma come si sapeva che Dix si era innamorata di Ruki, così anche si sapeva che per lei era lo stesso. Anche lei, benché cercasse di nasconderlo, più a se stessa che a Dix, passava le ore ad ascoltare la sua voce. Perché lui era perfetto. Niente in lui non le piaceva. Sia I difetti che i pregi. “Ma..ma io voglio che Dix sia felice...”.

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Capitolo 3
*** Cury.. o Ruki?? ***


(lo so.. titolo stupido.. ma faccio a botte con i titoli.. -.-)

Mentre Dix tornava al tavolo dei Gaze, Cury andava dietro il bancone. Dix le stava andando incontro sorridendo, ma Cury aveva la testa bassa.

"Lo sapevo, maledizione". Dix si fermò per un attimo. *Now return to the sky*...sentiva strane parole in testa. Si sentiva davvero male...è come aveva già pensato. Lei era solo un'egoista. Ecco cosa sentiva di essere. Non poteva. Non poteva amare Ruki e poi veder soffrire così Cury. Certo, lei era brava a nascondere i sentimenti, per lo meno quelli negativi, ma di certo non era scema! Insomma.. si vedeva lontano un miglio che ci stava male. "Ma di che cosa?" pensava Dix. In fondo era lei innamorata di Ruki, mica lui di lei! Si avvicinò a Cury e le parlò dolcemente.

< Cury..dobbiamo parlare.. > disse sorridendole.

< Uh? Che hai? A proposito, com'è andata? >, ripose lei sorridendole.

< Come che ho? Che hai vorrai dire >, disse continuando a sorridere. < Cury non sono mica scema! C'è qualcosa che ti turba. So che è per Ruki >, disse Dix iniziando a giocherellare con un crocifisso che aveva appeso al collo.

< Ah.. >, sospirò. < Dix lo sai che non voglio mentire. Soprattutto a te. La situazione non mi piace, è vero, ma lui...guarda te. E io sono veramente felice per te. È quello che ogni fan desidera, soprattutto se si innamora veramente. Quindi NON VOGLIO che tu ti faccia dei problemi per me >.

A Dix cadde il mondo addosso. "Ma che diavolo dice?!".

< E se anche fosse >, disse Dix un tantino alterata. < E se anche mi guardasse, eh? >. Stava per scoppiare. Sincerametne non se ne fregava più di tanto di Ruki in quel momento. "Non farti problemi per me, tsk". Guardava Cury con aria seria.

< Dix è la verità! >, le disse lei con aria stupita per la reazione di Dix < E poi, io avrei piacere che tu ci riuscissi veramente, con lui. Ne hai la possibilità? Fallo. Solo così faresti felice anche me >.

Cury non smetteva di sorriderle. Erano sorrisi sinceri, i suoi. Voleva farle capire che quello che voleva era veramente quello. Non avrebbe sopportato l'idea che Dix rinunciasse a lui o a qualsiasi altro ragazzo per lei. No, non lo poteva proprio accettare.

< Almeno spiegami tutto l'interesse di Taka per me? Ma quando? >, disse Dix molto scettica. Cavolo. Non sopportava quella situazione. Non sapeva che fare. Cury sapeva perfettamente che aveva un cuore d'oro. Sapeva che le voleva bene con tutta l'anima. Ma questo era troppo. Come avrebbe preferito non essere andata al lavoro quella sera. Non essersi accorta del bus che stava partendo. *why do you smile*

< Mi dici come potrei mai anche solo provarci con lui? >, disse Dix abbassando la testa.

< Dix, non sto dicendo che ha perso la testa per te, >, le disse accarezzandole la testa < voglio solo dire che secondo me avresti buone possibilità. Ti guardava, l'ho visto. E fidati, non ti guardava come l'autista del bus! Ahah! >.

Si allontanò un poco per prendere delle pizze sul bancone.

< E io cercherò di aiutarti. >, continuò, facendole l'occhiolino < Vai a vedere se vogliono il dolce >.

Come ci riusciva? Insomma, Cury voleva aiutare una sua amica con un ragazzo che lei stessa amava. Una cosa totalmente impossibile a tutte le ragazze presenti sulla Terra, probabilmente. Oddio.. ma non per Cury, evidentemente.

< Cury.. > disse Dix a bassa voce mentre l'amica stava già andando via..

"Lo so, ci posso riuscire. Devo solo distrarmi. Devo chiedere anche a Tohru di farci uscire prima...", pensava la ragazza, mentre si allontanava dal bancone. Portò le pizze fino al tavolo, per poi schizzare fino alla cucina.

< Tohru? Ho un favore da chiederti >.

Dix intanto era tornata di nuovo al tavolo.

< Dimmi tutto bella mia! > disse Tohru con un sorriso enorme.

< Non è che per caso ci lasceresti uscire prima? Tanto la gente comincia a diminuire, e Rika e Mami stanno ancora imparando in cucina. Potrebbero provare loro a servire per stasera, no? Per favoreeee! >, gli disse supplicandolo.

< Ehy, Cury! Che ti prende? Solitamente vuoi rimanere più del dovuto al lavoro! >, disse Tohru preoccupato. < Non ti senti bene? >.

< Ehm...no, non preoccuparti. Io e Dix volevamo semplicemente fare un giro. Solo per stasera! >.

< Per me va bene! >, esclamò Mami affacciandosi alla porta della cucina.

< Anche per me. In fondo dobbiamo imparare a fare anche quello. E poi voi lavorate molto più di noi! >, aggiunse Rika che aveva raggiunto Mami.

< E va bene Curyna! Ma mi mancherà il vostro solito trambusto! > disse Tohru sorridendole.< Voi tornate a lavorare, SU! >, disse riprendendo Mami e Rika che si fiondarono di nuovo in cucina.

< Grazie Tohru! >, esclamò Cury baciandolo sulla guancia. < Vado a dirlo a Dix! >.

< Reita ti decidi una buona volta! >, disse Dix con il blocchetto in mano mentre si stava innervosendo con quegli "elementi" che non volevano saperne di stare un attimo a tavola come persone decenti. < REITAAAA! > sbroccò con gli occhi ignettati di sangue.

< Mi sbrigo solo vi fate un giretto con noi >, rispose lui.

< Certo che ci saremo! Verremo anche noi se a voialtri non dispiace! >, disse Cury arrivando all'improvviso alle spalle dell'amica.

A Dix arrivò la faccia a terra. Si voltò verso Cury. < Io sto impendo con quellooo! è un animaleee! >, disse a bassa voce. Si rigirò di nuovo.

< Reita ti dò due possibilità: o ordini il dolce e te lo porto tranquilla o lo scelgo io e non te lo porto affatto tranquilla.. anzi! >, lo avvertì accartocciando tutto il blocchetto con il sangue alla testa.

< Mmm...fai una crostata di pesche >, buttò là. < Tanto ora so che verrete con noi fra poco >.

< Chi manca ad ordinare? >, disse Dix dando uno sguardo veloce sui cinque. "Ecco, e te pareva.. era meglio se servivo altri venti Reita peggio dell'originale". Toccava a Ruki.

< Mah, per me niente, grazie. Stasera sono a posto >.

Aoi lo guardò stupito.

< Noooooo >, gridò Uruha. < Taka-chan che non prende il dolceee! Chioccia Kai! Vedi che il tuo figlioccio non sta bene oggi? >. Uruha si ritrovò a terra con la 44 magnum di nuovo in bocca.

< Zitto ubriacone! >, lo fulminò Aoi.

< Ahahahah! >. Tutti si voltarono verso Cury che ridacchiava. , continuò, con le lacrime agli occhi.

< Kami dove sei? Dei malati mentali! non v'immaginavo così! Comunque torno tra poco con i dolci. Basta che vi riempite la bocca e vi state zitti >, disse ridacchiando per poi andare via.

Prima di tornare al bancone, Cury rimase un attimo ferma a guardare Aoi che riponeva con cura la sua arma. Non badava a nient'altro, in quel momento. Lei sorrise, poi si girò e raggiunse Dix al bancone.

Vide arrivare Cury vicino il bancone, le sorrise e poi si girò verso Rika che stava passando i dolci sul vassoio.

< La prossima volta non prendo io le ordinazioni a quelli! Mi fanno impazzire! >, disse ridendo. Poi appoggiò il vassoio sul banco e si avvicinò a Cury < Te lo sei sognata la notte che Ruki mi guarda Grabby >, le disse nell'orecchio.

< Ah, dici? Io non credo di essermi sbagliata. Ad ogni modo, andiamo a cambiarci! Ahah! Tu che ti metti? >, disse Cury mentre si sfilava i pattini.

< Cury..non abbiamo molta scelta su cosa metterci ora dato che dobbiamo rinfilarci le cose che avevamo al concerto..fossi Mana-Sama potrei portarmi il guardaroba appresso >, disse lei ridendo e sfilandosi i pattini. < Giuro che Reita stasera se fa casini ha un bel pugno in faccia..proprio in mezzo agli occhi! Si si! >.

< Ahahah! Allora preparati! Non spererai che se ne stia zitto e buono, vero? >, ribattè lei. Fecero il più in fretta che poterono. Erano già le nove di sera. Beh, non tanto tardi poi.

"In un pomeriggio siamo state al concerto dei Gazetto, sono svenuta, ce ne siamo andate depresse e al ristorante ce li ritroviamo belli seduti ad un tavolo, e ora ci usciamo anche! Ma cosa sta succedendo qui?!", pensò, mentre sistemava i capelli con qualche mollettina.

< Lo busso! >, disse con una risata malefica Dix. "Credo che questo sia il giorno più bello di tutta la mia vita", pensò lei ridendo mentre metteva a posto il suo headress.

Si avviarono all'uscita del risotrante salutando Tohru con un grande sorriso.

Inutile dire che l'agitazione portava il cuore a battere a mille. Cury guardava Ruki, poi Dix, poi Ruki e poi di nuovo Dix. Sorrise. Si. Le avrebbe fatto piacere. Ma sapeva anche che avrebbe dovuto cercare di starle lontana. Avrebbe trovato dei modi per aiutarla che non includessero la vicinanza di lei e Ruki. Uruha camminava tranquillo, guardandosi in giro. Kai di fianco a lui. Reita. "Reita ovviamente tra me e Dix". Cury lo guardè un pò storto. Ma, in fondo, adorava pure lui. Sorrise di nuovo.

Dix cercava di comunicare in qualche modo con Cury, ma Reita faceva loro da barriera.

"Proprio ora si doveva mettere in mezzo 'sto lampascione!", pensò Dix. Accanto a lei cera Kai. Beh, era una consolazione per lei.

< Dove andiamo? >, disse lei rivolta a Kai sorridendo.

< Dove vuoi, carissima >, rispose lui sempre gentilmente. Kai era veramente carino.

Dix inziò a gongolare. Accanto a Cury c'era Aoi che ogni tanto digrignava i denti. Accanto a lui c'era Uruha. Probabilmente gli stava dicendo un qualche cosa di sconcio. Ruki invece era accanto a Kai. Silenzioso. Troppo. "Sento che mi annoierò a morte!", pensò Dix.

< Allora, dove volete andare? >, chiese Kai di nuovo.

< Voglio bereeee! Vi prego!!! >, gridò Uruha.

< Sempre il solito. Stasera ci sono loro con noi >, ricordò Aoi.

< Ossignore..Uruha pensavo fosse solo roba che si diceva sul web! Sei davvero un ubriacone? >, disse Dix rotolando dalle risate.

< Peggio! >, intervenne Reita facendo una faccia seria.

< Zitto >, disse Dix dandogli uno schiaffo sulla spalla. < Curyna l'avevo detto che lo bussavo! >, continuò Dix ridacchiando.

< Già! Hi hi! >, ridacchià Cury. < Ehi, non ignoratemi però! >, esclamò Kai < Decidete voi due stasera >.

Dix passò totalmente sopra Reita e andò da Cury.

< Grazie di avermi scavalcato! >, si lamentò Reita sdraiato per terra.

< Di niente >, rispose Dix ridendo. < Beh Grabbina.. dove andiamoooo? >, chiese con gli occhi sbrilluccicanti.

< Mmm io non so molto bene le zone qui intorno...perché invece non decidete voi? Ci fidiamo! >, disse Cury.

< Aoi, decidi tu? >, chiese Kai.

Ruki se ne stava in silenzio. Sorrideva e ridacchiava, ma stasera era particolarmente stanco. "Poveretto", pensò Cury guardandolo.

< No decide Kai-san! tra i mafiosi, gli ubriaconi, gli uomini senza naso e i nani qui andiamo a finire a un Rave Party >, disse Dix gridando.

< Grazie >, rispose secco Aoi.

< Dai! Kai, Aoi, decidete voi! >, continuò Reita.

< Perchè non andiamo in un pub qui vicino? L'Hustler! È molto carino >, propose Kai sorridendo.

Dix gli prese le mani < Kai-San! Lei è un genio! >, disse con occhi dolci.

< Voi bevete vero? >, chiese Ruki come se si fosse svegliato dal suo sonno.

< Eh? >, disse Dix pietrificandosi. < Bere? Che significa? Io quando avevo 13 anni a capodanno mi scolai mezza bottiglia di champagne. Dopo di che ho deciso che il mio limite sarebbe stata la Coca-Cola >, disse lei tutta fiera. "Accidenti, ma come gli vengono certe domande? Eppure non ha chiesto niente di che...mah.."

< Beh..in effetti a me non piacciono gli alcolici >, confidò Cury mentre, imbarazzata, si passava una mano fra i capelli.

< Appunto >, disse Ruki sorridendo.

Dix lo guardò con gli occhi sgranati. "E allora? Che vuole? Ma sono tutti matti.."

< Va bene andiamo in 'sto benedetto pub va! >, disse Dix prendendo per mano Cury e mettendosi con lei a capo del gruppo. Poi si girò verso Kai con aria imbarazzata. < Ecco.. Kai-San.... dov'è 'sto coso? >, disse lei grattandosi al testa.

< Ahahah! Che carina che sei! Vai sempre avanti finché non trovi l'insegna >.

Cury guardava Dix. Guardava dritta davanti a se, concentrata a cercare l'insegna. "è veramente carina", pensò.

Dopo aver visto un insegna davvero piccola, Dix, non curandosi delle zeppe alte 50 cm alla Mana-Sama style, iniziò a a correre con Cury.

< Ma che è? >, disse lei trovandosi di fronte una porta di vetro. < è un mortorio Kai-San >, disse non sentendo niente venire da dentro.

< Mmm è questo? >, chiese Cury, con un entusiasmo pari allo 0.

Kai le raggiunse ridendo. < Prima entrate! Prego, signorine! >, disse lui aprendo la porta. E effettivamente anche se c'erano i gestori soltanto lì si sentiva della musica provenire sempre dall'edificio. < Oddio è musica House? >, disse Dix con aria sconvolta.

< Vuoi andare da un'altra parte Dix? Vedo che anche Cury non è impaziente di entrare... >, buttò là Kai. Effettivamente Cury non aveva poi tanta voglia di entrare. Ma se non altro era convinta che con loro si sarebbe divertita.

< Nah vabbè entriamo.. >, disse Dix varcando la soglia della porta. Poi si avvicinò a Kai < Anche se sembra un ostello così > gli bisbigliò nell'orecchio. E si addentrò in un pub un po' troppo luminoso con Cury mano nella mano come due bimbe dell'asilo.


-Questo pezzo fa parte della fan fiction stiamo scrivendo alle ore 23.28.. e abbiamo saputo dell'uscita di DIM vogliamo dire semplicemente grazie ai the GaazettE che continuano a far vivere i nostri sogni Sono la calma dopo le tempeste di ogni giorno E non ci saranno mai parole per ringraziarli.. semplicemente.. "arigatou the GazettE" CURY e DIX- click


Appena arrivati, Reita e Uruha si diressero al bancone, invitando gli altri a seguirli.

< Prego >, disse Aoi tenendo il posto a Cury e Dix che erano rimaste in fondo al gruppo.

< Quando vuole diventa intelligente anche lui! >, sussurrò Dix a Cury.

< è molto carino >, rispose lei.

Si sedettero. Purtroppo non erano così vicini per poter parlare tutti e sette insieme. Dix aveva di fianco proprio Uruha.

< Dix, tu cosa prendi? >, chiese Uruha.

< Io l'ho detto..il massimo è la Coca-Cola! Ahahah! Oddio..non vorrai scolarti tutto ciò che c'è? >, disse lei sbarrando gli occhi.

< Ovviamente! >, ridacchiò Uruha. Guardò un attimo Reita, che si trovava di fianco a Ruki. < Ruki mi fai un favore? Non è che verresti qui al mio posto? >.

< Mph? >, fece Ruki alzando lo sguardo dal bancone e facendo cadere i suoi bellissimi occhi su Uruha, per poi guardare velocemente Dix che si era girata verso di lui con aria interrogativa. < Sì >. Guardò sul bancone di nuovo. Si alzò. < Penso.. >. Camminava a testa bassa.

< Grazie >, gli disse Uruha.

Ora. Ruki era di fianco a Dix.

"Non mi devo intromettere", pensò subito Cury, voltandosi velocemente dall'altra parte, trovandosi Aoi seduto di fianco.

"Ma perchè Uruha ha fatto così?", pensò Dix che aveva totalmente perso le parole. Guardò verso Cury.

Lei le voltava le spalle, trovandosi faccia a faccia con Aoi, senza sapere che dire. Si voltò un attimo dall'altra parte vedendo che Dix la stava guardando. , fece Cury a voce bassa, aspettando non si sa quale risposta dall'amica che la guardava perplessa.

Dix le faceva strani segni senza farsi notare. “Santo Kami, Cury! Diamine, come faccio?".

Aoi si accorse di Dix che faceva strane smorfie.

< Suoni qualcosa? >, chiese Aoi a Cury.

La domanda di Aoi la fece voltare di scatto, senza aver tempo di rispondere a Dix. < Sì...certo...forse il citofono... >, rispose lei guardandosi in giro.

"Maledetto mafiosooo!". Dix pensò mille e uno modi per ucciderlo.

< Beh, non male come inizio >, disse Aoi passandole un qualche drink strambo. < Non è alcolico. È alla frutta >, aggiunse sorridendole.

< Oh...grazie, molto gentile >, rispose lei sorridendogli. Appena incrociò i suoi occhi si girò istintivamente dall'altra parte. Cos'è? Per caso aveva già bevuto? Quando? No. Era ancora il primo bicchiere. Eppure non le staccava gli occhi di dosso. Si girò di nuovo in cerca degli occhi di Dix. Fortunatamente si era girata nello stesso momento.

< Dix, perché fa così? >, sussurrò lei.

< P-a-n-i-c-o-. >, sussurrò lei facendosi capire bene.

Dix si ritrovò in fronte un qualcosa che cadde sul bancone. Cercò di capire cosa fosse: un'arachide. Dix s'innervosì per l'ennesima volta.

< Ops! Scusa Dix! >, disse Reita ridendo.

Dix teneva in mano quell'arachide che fece sbriciolare per quanto si era innervosita. < Scimmia.. > sussurrò rivolta a Reita.

< G-r-a-z-i-e. >, sillabò lui ancora ridendo.

Ruki si girò un attimo verso di lei. < Voi non siete giapponesi. Come mai siete qui? >

Il sangue le si gelò nelle vene sentendo quella voce.

< Siamo qui... > Dix cercò di dire qualcosa, ma non ci riuscì, ovviamente.

< Ehi...che hai? >, chiese lui cercando di guardarla negli occhi per capire cos'avesse.

< I-io > disse lei. Beh, disse..balbettò. Il cuore le scoppiava nel petto. < N-niente.. per-perchè? "che figura da idiota" >, disse guardando direttamente sottoterra. Se lo avesse guardato proprio negli occhi l'avrebbero portata al pronto soccorso.

< Ti sono antipatico? >, chiese lui, non sapendo più che pensare.

La ragazza scosse la testa. < T-tu...No..ci mancherebbe >, disse non riuscendo ad alzare lo sguardo.

< Allora cos'è, non ti va di parlare? O di parlarmi? >.

< Io... >."è qui che fa caldo o sono io?", pensò Dix che era diventata completamente rossa. Si alzò di scatto dalla sedia. < ..Scusa... ho bisogno d'aria... >, disse lei guardando ancora per terra e scappando via dal locale.

Cury si girò di scatto vedendola uscire di corsa. Poi guardò Ruki.

< Scusa, Aoi. Vado a vedere come sta >.

< Certo fai pure >, rispose lui sempre guardandola dritta negli occhi come se le stesse dicendo di rimanere seduta.


< Dix! >, urlò lei appena uscita dal locale, non vedendola.

Dix invece era di fronte il pub. Solo che lì c'era davvero poca luce e appoggiata al muro proprio non si vedeva. Non rispose. Voleva stare un po' da sola, riprendersi e tornare dentro probabilmente.

"Eccola, finalmente...", pensò Cury.

< Dix... >, la chiamò restando immobile dov'era, senza avvicinarsi.

E intanto Cury si era accorta della sua presenza nella strada. Non rispose ancora. Era lì appoggiata al muro guardando ancora a terra. Doveva trovare molto interessante osservare le sue scarpe probabilmente.

< Dix...vuoi che torni dentro? Non mi fido tanto a lasciarti qui... >

Dix si accorse che l'amica era preoccupata, così lo stesso rispose.

< Arrivo Cury, non preoccuparti >, disse lei sorridendo anche se nel buio.

< Se non entri entro cinque minuti torno a cercarti, intese? >.

Tornò dentro. Aoi le chiese se era tutto a posto.

< Si si sta bene >, rispose sorridendo.

"Si...sto bene...ora arrivo...ma chi ci torna là dentro...Che idiota che sono.. non gli rispondevo neanche..ma è più forte di me. Pensare che anche Cury è innamorata di lui...". Sospirò. Si staccò finalmente dal freddo muro e guardò al cielo “figurati se si vedoo le stelle..con tutte le luci che ci sono in città”. Semplicemente impossibile. Si avviò verso la porta, e ancora titubante e agitata entrò.

< Eccola! >, fece Kai.

Reita e Uruha erano ormai ubriachi.

< Ehi, stai bene adesso? >, le chiese Ruki.

Si sedette accanto a lui. < Si! >, gli disse voltandosi e tentando di fare un sorriso. Ma più che altro le si rigò una guancia di nero..

< Che fai, piangi? >, disse a bassa voce per non farsi sentire dagli altri.

< P-piango? >, disse lei sbarrando gli occhi. < No che non piango >, disse anche lei con tono basso e con tanta convinzione.. non se n'era accorta? Ma a che pensava?

< Non me ne vuoi parlare. Parlane con lei almeno. Tu non stai bene stasera >, continuò Ruki.

< Ma non lo faccio apposta...e poi... "e poi?" >, gli occhi le divennero gonfi di lacrime.

< Vieni >.

Ruki la prese per mano e la trascinò fino fuori l'edificio. , disse, facendo un mezzo sorriso.

< Scusami... >, sussurrò timidamente.

< Per cosa? >

< Mi sono comportata male prima al ristorante e anche adesso..ti ho messo a disagio, lo so... >, disse mordendosi un labbro cercando di non piangere.

< Ehi.. >, si avvicinò un po' di più a lei. Ora le era di fronte e le toglieva delicatamente i capelli davanti al viso < Allora siamo noi che ti facciamo stare così? >

< Voi? >, adesso lo guardava negli occhi. < Perchè parli al plurale? >

Rimase bloccato un attimo. < Che vuoi dire? >, chiese stupefatto.

< Hai capito >, disse lei abbassando di nuovo la testa.

< Sei..una mia fan.. >. Abbassò la testa anche lui.

Lei sobbalzò. Che brutta parola aveva sentito in quel momento..perchè..era tutto così..reale..e no.. se alludeva al fatto che lei fosse una "fangirl" doveva fargli capire il contrario.

< Vostra.. ma.. > . Si fermò..come sempre non tirava fuori altre parole.

< Cosa? >, chiese, guardandola nuovamente negli occhi.

< Ma... >. Eh no...doveva parlare. Lo guardò negli occhi. Un'altra stretta al cuore. < Ok..si, va bene..sono.."non dirlo"..una.."no.."tua fan... >. Dopo averlo detto si pietrificò. < No, aspetta, non intendevo.."arrivederci Ruki-San..ho rovinato tutto.." >. Singhiozzava adesso.

< Perché hai ricominciato a piangere adesso? >, chiese, prendendo le mani tra le sue.

< Perchè io non penso..di essere..una semplice.. > , piangeva ancora. <..fan..>. E ancora.

< Le fangirls non si comportano come te >. Sorrise.

< Co... >. Guardando il suo sorriso non disse altro. Com'era bello quando sorrideva, pensò.

< Perchè..come mi comporto o..come si comportano? > ,disse distogliendo lo sguardo dai suoi occhi.

< Gridano e ti saltano addosso >. Rise. < Tu e Cury non fate così >.

< Ah..beh, giusto per non rischiare il licenziamento >, rise anche lei. < E poi ci abbiamo fatto l'abitudine alla fine >. Si asciugò le lacrime con la manica del vestito nero.

< Vieni qui >, sussurrò appena, attirandola a se'. La stava abbracciando. Voleva veramente conosolarla. Daltronde, Ruki era una persona molto sensibile.

Rimase con gli occhi sbarrati per un po'..Dio era quello che sognava ogni notte. Non era possibile. *we met by destiny “di nuovo e si.. forse si.. per via del destino...e chi lo sa..” *

< Ruki.. > sussurrò.

< Si..? >

Rispose dopo un po'.

< ..grazie.. >. Cavolo..era lui a farla soffrire, era lui a farla amare, era lui a consolarla. La sua ragione di vita in pratica.

Rimaneva volentieri tra le sue braccia, oltre al fatto che quella sera faceva un po' freddino..l'autunno arrivava..

< Di cosa? >, chiese ancora, mentre giocherellava con qualche ciocca di capelli.

< Di tutto...non chiedermi che cosa...ma di tutto.. >, disse lei che ora sorrideva. Si era calmata. E lì appoggiata al petto di Ruki ci sarebbe rimasta per tutta la vita...

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passo a ringraziare chi ha recensito! ^-^

Maika: cara sono contenta che ti sia piaciuta! Siamo al tredicesimo capitolo! ma non posto spesso... perchè con NVU ci metto troppo tempo a sistemare tutto! ._.

Shinushio: grazie anche a te! ^-^ soprattutto per i consigli. Ma sai scrivendo su MSN spesso non ci rendiamo nemmeno docnto di ciò che scriviamo! XD vedremo di stare più attente alle descrizioni! (allora Ruki mi sta tradendo?? T.T oddio! Miyavi vini qui! Consolamiiiii! ç_ç)

spero di postare l'altro presto.. se non proprio oggi! ^ ^

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Capitolo 4
*** *Aoi chiama Cury!*.. perchè non cadi ai miei piedi? ***


(w i titoli idioti! XD)

"Sono qui a sorseggiare 'sto drink con di fianco due ubriachi...e Aoi...ma che gli è preso? Fa sempre così? E Dix e Ruki sono ancora fuori...chissà...eheh...", pensava Cury, mentre, ancora dentro al locale, fissava il bancone senza rendersene conto.

< Strana serata oggi...mah... >, disse Aoi sospirando. < E quei due vanno a finire sempre così! >, continuò indicando Uruha e Reita completamente sbronzi.

< Tu no? >, disse lei, piegandosi leggermente in avanti per appoggiare i gomiti al bancone.

< No...solitamente siamo io e Kai a dover riportarci a casa quelli..caricarli in macchina eccetera eccetera. Ruki poi s'addormenta e sicuramente non ci potrebbe dare una mano >, disse sorridendo. La guardava. Insistentemente.

< Sai... >, disse sottovoce Aoi.

< Mmm? >, fece lei mentre soreseggiava il drink.

< Ti trovo davvero carina.. >, disse Aoi che continuava a sorriderle.

< A-ah! Cioè no...grazie! A-anche tu sei molto bell..carino! >. "Ma che cavolo dici, pezzo d'idiota!". Avrebbe tanto voluto sapere di che colore era diventata. Anzi, no, non lo voleva sapere.

< Ahahah...Scusa..ma sei troppo buffa! Non ti hanno mai fatto un complimento? >, disse lui con sguardo dolce.

< B-beh, s-sì! Ma non tu! Cioè... >. "Complimenti. Ora sei anche MissDeficienza". Balbettava e si sfregava le mani. Era girata proprio di fronte a lui. Difficile guardarlo in faccia, eh?

E ora...Cosa stava facendo Aoi?

Le prese il viso tra le mani e la baciò dolcemente.

Le sue mani erano appoggiate sulla testa di lei, accarezzandola con leggerezza. Il suo era un bacio delicato, dolce, stupendo. Un bacio inaspettato, da capogiro. Nonostante tutto non riuscì a respingerlo. "Eccolo, ora allontana piano le sue labbra dalle mie...ma cosa..?"

La guardò sorridendo. "Ha cambiato totalmente colore! Che tenera".

Cury aveva gli occhi sbarrati.

< Tutto a posto..? >, chiese lui con voce bassa e dolcissima.

< ......nh....mh?! >, mugolò alzandò istintivamente una mano per portarla davanti alle labbra. "Brava, bel discorso".

Continuava a guardarla dolcemente. < Hai delle labbra morbidissime... >, disse Aoi avvicinandosi di poco a lei.

< A-ah si? Ma perché...? >, balbettò, sempre senza spostare la mano da davanti al viso, indietreggiando leggermente.

Aoi notò che Cury era davvero in imbarazzo. Troppo. Tra poco sarebbe scoppiata.

< Ruki... >, sussurrò Aoi.

< Come...? >. Rimase bloccata lì dov'era. Si aspettava una risposta, e lui se n'era saltato fuori con quel nome.

< No niente scusa.. >, disse lui girandosi verso il bancone pensieroso. < scusami per prima.. >, continuò sorridendo appena.

< Ma...perché...? >, ora che lui guardava altrove, finalmente Cury riusciva a guardarlo in faccia. Se si fosse girato avrebbe sicuramente ceduto. Ma lei era così, voleva una spiegazione per ogni cosa.

< A meno che ogni persona non sia come Reita.. >, rise < Non faccio di queste cose a sproposito >. La guardò negli occhi.

"Codarda! Codarda e codarda!" ripeteva fra se' mentre si voltava per l'ennsesima volta "Guardalo in faccia forza!".

< A-ah...no cioè...non lo pensavo... >, balbettò.

Sorrise di nuovo. Cavolo, non perdeva la calma lui, eh... anche se gli era lo stesso difficile tirare fuori le parole, lui sapeva bene cosa dire a Cury, ma sapeva anche, o per lo meno si era reso conto, che c'era qualcosa che non andava fra lei, Dix e Ruki. < Tu.. "diglielo.." ehy, Cury.. >, disse serio. < Guardami bene ora.. >.

< C-ci proverò! >, rispose in fretta lei cercando di guardarlo negli occhi.

< Proprio qui! >, disse Aoi indicandosi gli occhi. < Tu ami Ruki, vero? "sei un grande idiota!" >, chiese diretto senza farsi problemi.

< Cheee?! >, urlò senza rendersene conto. Si gurdò in giro per controllare che nessuno se ne fosse accorto. C'era troppo rumore, nessuno si era accorto di lei. < Ma io...sono una fan come tante...non vi conosco nemmeno, come posso dire di essere innamorata di lui?! >

Sorrise di nuovo.

< Sicura? >, disse malizioso. Si era accorto di come si comportavano tutt'e due al concerto. Non era mica scemo pure lui!

< Sicura >, rispose sorridendogli. "Oddio! Cos'ho appena fatto, gli ho sorriso?!"

Aoi si girò verso il bancone deluso. Perchè non gli diceva le cose come stavano? La situazione era quella: Cury soffriva come un cane. Lo sapeva.

< Per ogni cosa sono qui... >, disse lui sorridendo ma guardando sempre sul bancone.

< Aoi...ci rivedremo ancora dopo oggi? >, chiese lei. "Ma che razza di domande faccio? Mi ubriaco con gli analcolici?!".

< Spero...altrimenti non potrei tener fede a quello che ti ho detto ora >, disse guardandola negli occhi.

< A me...piacerebbe >, rispose. Parlava a un tono di voce che Aoi poteva a malapena sentire. Si guardava intorno, mentre giocherellava con la collana. "Ok, crepa", diceva a se' stessa.

< Dici sul serio? O è perchè ti devi buttare alle spalle qualcosa? >, chiese guardandola scettico < O qualcuno? >, aggiunse poco dopo.

< Che vuoi dire? >.

Sorrise di nuovo. < Perchè non vuoi soffrire? Loro sono lì fuori e tu qui per il tanto bene che vuoi alla tua amica >.

< Ma cosa credi che io voglia! So chi siete solo perché siete una band famosissima. Io allora cosa dovrei pensare? Arrivo qui stasera e mi baci. Chissà con quante l'hai fatto prima di me! >, rispose lei nervosa. Prese la borsa e andò verso l'uscita opposta a quella dov'erano Ruki e Dix.

Aoi si girò verso il bancone. Si aspettava esattamente questa reazione da lei. Ma non gli piaceva vedere come nascondeva tutto. Proprio no. E, insomma, non amava neanche il fatto che far parte di una band famosa compromettesse la loro vita privata. Ci avevano fatto l'abitudine, ma la pazienza ha un limite.

"Che idiota.". Prese a singhiozzare. "Perché diamine gli ho risposto così?". Nonostante tutto vedeva in Aoi una persona di cui potersi veramente fidare. Già lo sentiva vicino. "Come buttare i miracoli nel cestino!". Occasione sprecata. Purtroppo. Ormai. Eppure le sarebbe piaciuto se fosse uscito a dirle di non piangere. "Ma che bambina...cosa pretendo? È sempre colpa mia...Ghh...".

Aoi si alzò sotto lo sguardo vigile di Kai che aveva capito benissimo tutta la situazione. Adesso il povero batterista era solo al bancone. Reita e Uruha erano spariti chissà dove. Non voleva immaginare cosa probabilmente stavano facendo.

Il chitarrista si diresse verso l'uscita cercando Cury con lo sguardo.

"Beh, se me ne resto qui nell'angolo non ci farà caso nessuno", pensò. "Non posso più piangere, non devo. Dix già è fragile, io non posso permettermi di piangere in continuazione". Si asciugò in fretta le lacrime e tolse ogni traccia di trucco dalle guance. "Sarà meglio che torni dentro...".

Stava per tornare dentro. Quando Aoi le si parò davanti. < Ti sei struccata?! >, disse ridendo.

< N-no! Ne ho tolto solo un pò >, rispose guardandolo a intervalli.

Aoi si frugò nelle tasche. Mise fuori un fazzoletto e si avvicinò a lei. < Non muoverti... >, disse pacato. Le passò piano il fazzoletto sotto gli occhi. < Sembrava avessi le occhiaie >, continuò sorridendo.

< S-scusa...ti ho accusato senza neanche conoscerti... >, rispose guardando di lato. Mentre le sistemava il trucco, il suo viso si era di nuovo avvicinato troppo.

< Non importa...anche se, lo ripeto, non sono come quello scemo di  Reita! > disse ridacchiando. Poi tornò serio e si avvicinò ancora un po'. < Cury, tu mi piaci davvero.. >.

< Non è un pò presto per dirlo? >, chiese lei stupita.

< Non ci posso fare niente... >. La guardava sempre così. Insistentemente. Cercando sempre lo sguardo della ragazza che non trovava mai. .

< Non è come pensi >, continuò sempre senza guardarlo.

< E allora spiegami com'è! >. disse ridacchiando. Era davvero ostinata..

< Non è! >, rispose lei. Ora rideva. Lo sapeva. Sapeva che Aoi sarebbe riuscito a farla ridere.

< Dai, Cury > ridevano insieme. < Va bene..ascolta..io..ho capito tutto. So che è come dico io. Volevo solo farti liberare di un peso..e ti assicuro che ne hai uno in testa più pesante di un tir! > .

Gli sorrise. < Torniamo dentro? Gli altri potrebbero essere in giro a cercarci >.

< Cercarci? >, disse Aoi scettico < Non ci conterei...Kai è lì dentro solo soletto mentre Reita e Uruha...boh? >, continuò ridendo. . Cominciò a guardarsi intorno.

< Appunto...E poi vorrei sapere come sta Dix >, rispose lei.

Cury e Aoi tornarono dentro. Lei si sentiva un po' meglio ora. Per lo meno Aoi non si era dimostrato quello che pensava. Eccoli. Non avevano più bisogno di cercare Dix e Ruki che erano seduti al bancone a parlare col povero Kai.

< Dix! >, la chiamò Cury con un sorriso, avvicinandosi al suo sgabello.

< Cury! > disse lei facendole un sorriso a 36 denti. Si alzò dalla sedia e prese Cury in disparte. < Beh? Eri con Aoi? >, disse sorridendo.

< Ah...già >, rispose distratta. < Allora? >, disse con un sorriso malizioso.

< Cosa? Ehm... >, disse come se non volesse parlarne.

< Che è successo? >, continuò imperterrita. Impossibile che in fondo non le facesse piacere parlargliene. Era con Ruki.

< Non...dai Cury...io non posso parlarne con te. Mi sento di farti un torto >, disse seria. Era forse assillante con questa storia, ma si sentiva da schifo.

< Non ti devi sentire in colpa, te l'ho detto! E poi se non me ne parli mi offendo >, rispose facendole gli occhi dolci. < Mi spiegherai quando torneremo a casa, ok? >.

Si buttò addosso a Cury.

< Grazie Cury! > disse grabbandola (per tutte le persone normali, vuol dire abbracciare forte). Ovvio, si chiamano "Grabbine", no?

< Ahah! E meno male che non volevi uscire Dix! >. C'era un'atmosfera strana fra loro sette...ops! Cinque. Reita e Uruha non erano da contare. Si erano avvicinati così tanto in pochissimo tempo. Si sentiva che non erano ancora così uniti, ovvio. < Sarebbe meglio se tornassimo adesso, però. Tohru potrebbe preoccuparsi >.

< Si hai ragione! >. Dix si voltò verso il gruppo. Erano tornati anche Uruha e Reita barcollanti. Dix sospirò rassegnata. < Santo panda...sinceramente a vederli in quello stato mi fanno schifo... >, disse, mentre con Cury si avvicinavano al gruppo.

< Ehi, bellezze! La notte è giovaue! >, urlò Reita avvicinandosi alle due ragazze. Cury e Dix si guardarono di sottecchi.

< Ehm, Reita...gentilmente, alla larga. Grazie >, disse Dix scarventandolo letteralmente in mezzo alla sala per andare dai membri "sani" della band insieme a Cury.

< Ahahah! Ma povero! >, esclamò Cury raggiungendo Reita per vedere se si era fatto male.

< Povera la sua fascetta, al massimo...quella mi sta simpatica >, disse Dix ridendo e seguendo l'amica. < Puzza più di un cefalo...ma che ha combinato? >, continuò Dix con gli occhi sbarrati.

< Ehi, tutto bene? >, chiese aiutandolo ad alzarsi.

< Certo tesoroooo! >, disse storcendo gli occhi.

Dix indietreggiò e andò da Kai. < Kai-San, ma è sempre così con quelli? >.

< Anche peggio ahah! >, ripose lui.

< Vieni qui! Non riesco a stae in piedi! >. Strascicava un pò le parole.

< Reitaaa! >, urlò Cury.

Non è una cosa da tutti i giorni trovare Reita dei the GazettE che ti si appiccica addosso a mo' di polpo.

< Kami buono... >, disse Dix alzando gli occhi al cielo.

"SBAM". Reita era a terra.

< Baka! >, gridò Aoi con gli occhi rossi. < Tutto a posto Cury? >, aggiunse sorridendole.

< A-accidenti! >, disse lei alzando la voce e fissando Reita come se avesse appena visto un morto < Ma si riprenderà? >, chiese voltandosi verso Aoi.

< Si riprenderà? Gli succede di peggio >, disse sbuffando, < depravato... >, sussurrò poi.

< È proprio un deficiente! Ahahah! >, disse Ruki ridacchiando. Si voltò un attimo verso Dix. < Neanche a te sarebbe piaciuto se ti si fosse avvinghiato addosso, eh? >.

< A differenza di Cury l'avrei spazzato io via! >, disse tutta altezzosa. < In fondo, se prendo in giro il cantante dei the GazettE chiamandolo per soprannome, sono capace anche di quello! > aggiunse con sguardo assassino.

< Tu saresti capace di tutto, non di quello! >, continuò Ruki ridendo ancora.

< Sì! Sono anche capace di prendere in pieno i pali per la strada! >, disse con aria trionfante < e anche di perdermi, di cadere nelle pozzanghere, di abbracciarmi le macchine.. >. Stava facendo la lista delle più grandi cavolate che una ragazza possa mai fare.

< Beh, fai bene a dar sfoggio delle tue grandi capacità! Sono più uniche che rare! Ahah! >.

< In realtà è il mio cervello a essere più unico che raro >, disse lei picchiettandosi sulla tempia. < Grande come un coriandolo! >.

< Tsk! >, fece lui con un mezzo sorrisetto, accarezzandole la testa.

Divenne tutta rossa. O per lo meno lo pensava. Ma era sicuramente così.

< Sono capace di fare tutto...tranne di scrivere canzoni profonde...vero, Ruki? >, disse lei sorridendogli.

< Grazie. Accetto volentieri il complimento >, rispose lui guardandola un attimo, leggermente imbarazzato.

< Chissà quanti ne avrai sentiti di simili! >, disse sorridendo.

< Curyyyy! > gridò Uruha che stava correndo verso di lei. Partì un colpo di 44 Magnum.

< BAKA pure tu! >, gridò Aoi con gli occhi iniettati di sangue.

< Sono dei pazzi! > disse Dix a bocca aperta.

< Giocano! Eheh! >. Dix guardò Ruki con aria perplessa. < Si fa per dire, ovviamente >.

< Sarà meglio tornare a casa e dormire! Vorrei sopravvivere almeno fino a domani! >, disse Cury vedendo Uruha che adesso supplicava Reita di alzarsi.

< Ossignore...vieni qui Cury che non sono tranquilla! >, disse Dix ridacchiando. Si voltò verso Ruki. < Grazie tante per stasera >, aggiunse facendo il solito inchino come da tradizione giapponese.

< Cos'è tutta questa formalità all'improvviso? >, ridacchiò Ruki.

< Oh beh.. >, buttò là in fretta < sono o non sono di fronte al cantante dei the GazettE? Ahah!> , disse ridendo a malapena.

< Scema! >. Senza rendersene conto l'attirò dolcemente a sè con un braccio, baciandola sulla fronte, per poi rilasciarla di nuovo.

Dix rimase a bocca aperta. < Ehm si...wa! Muaaah! >. Ecco cosa disse. Delirava.

Cury si girò verso di lei. Che bello. Almeno il suo sogno aveva delle possibilità di avverarsi. Pure le cose impossibili possono succedere, quindi?

< Ok...va bene...ehm.. >. Dix cercò di ricomporsi. < Cury, andiamo! > disse tendendole la mano.

< Dove andiamo? Ti ricordo che ci hanno portato loro fin qui...con il nostro senso dell'orientamento dubito che riusciremo a tornare almeno fino al locale! >, fece notare lei.

 < Ecco dove si riflette la mia intelligenza! Perchè non chiediamo loro di riaccompagnarci? >. Ci pensò un attimo. < Ah no...ci sono quei due ubriaconi... >.

< Mmh... >, fece Kai. < Beh, Reita sembra stanchissimo, ma penso che stia meglio...uno o due di noi potrebbero riaccompagnarvi. Vada per Reita, ma Uruha non può stare in giro in queste condizioni! >.

< Kai.. > disse Aoi. < e se le accompagnassimo io e Ruki e tu rimani qui con le due capre? >, aggiunse indicando Reita e Uruha che sonnecchiavano appoggiati sul bancone.

< Ma perché sempre io! >, si lamentò Kai.

< Dai chioccia Kai >, disse Aoi fcendogli la faccia da cucciolo. < Altrimenti c'è la 44 Magnum anche per te! >, ricordò lui con sguardo diabolico.

< A questo punto mi aspettavo che tu ti scusassi con me e accettassi di tenere tu a bada questi due! Come sei perfido, Yuu-chan! >, continuò Kai.

Aoi guardò verso Cury.

< Sì, tremendamente perfido! Grazie Kai-san! >. Sorrise, prese per un braccio Ruki e si avviò alla porta. < Au Revoir! > disse sventolando un fazzoletto bianco.

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Capitolo 5
*** Dix ammazza Aoi e Ruki.. Cury vede cavallette giganti...U.U ***


Cury guardava Dix, visibilmente felice. Chissà cos'era successo? Nonostante tutto lei e Ruki riuscivano a parlare piuttosto normalmente. Cosa che lei forse non sarebbe riuscita a fare. Perlomeno non subito la stessa sera del concerto. Oddio, il concerto. Ma era stato veramente quel pomeriggio? Incredibile.

Si spostò un po' dietro Dix e Ruki che sembravano divertirsi a fare battute in continuazione. Ma, purtroppo, non c'erano solo loro due. C'era anche Aoi. Si sentiva tremendamente in imbarazzo. È stato bellissimo, ma un bacio è pur sempre un bacio. Da lui, uno dei Gazetto, una persona che, tra l'altro, non ti piace neanche, in quel senso. Cercava di non farsi venire gli occhi lucidi. Per qualche stupido motivo si sentiva tremendamente in colpa nei suoi confronti. Ma ci riusciva bene, a fare l'indifferente e a non far scendere le lacrime. "Stupida...", pensò mentre si sfregava le braccia con il palmo delle mani per scaldarsi un po'. Cominciava a fare freddino.


Freddo.. si, davvero freddo. Se le due avessero avuto il buon senso di coprirsi un tantino di più. Certo una Kuro Lolita con le braccia scoperte non si vede in giro. Ma Dix era strana. Mentre Cury aveva solo la camicetta multicolore, una gonnellina e le calze alte a righe fucsia e nere. Era la prima volta che si vestiva Oshare Kei, ma stava davvero bene.

Cury era sin troppo silenziosa.

< Che c'è? >, chiese Aoi. < Non ti va di andare al lavoro? >, disse sorridendo come sempre.

< Già...saremo stanchissime domani >, disse lei distratta abbozzando un sorriso.

< Anche se non è quello il problema >, disse lui, per poi tapparsi la bocca. < Ok ok!...mi sto zitto! >, aggiunse ridendo.

< Ahah! >. Rise e continuò a strofinarsi le braccia. < Se lo credi tu >. Lo guardava con occhi stanchi, confusi anche.

Adesso Cury non aveva di certo più freddo.

< Ecco...va meglio? >, chiese Aoi mettendole addosso la giacca nera che portava lui poco prima.

< Ma! No ehi! Prenderai freddo! E poi siamo quasi arrivati! >, esclamò lei sorpresa.

< Ma figurati! > disse lui. < Oh...siamo quasi arrivati >. Si rattristò. Si vedeva che non voleva staccarsi da lei.

< A-O-I! Che maleee! >, gridò Dix.

< Che è successo? >, chiese Ruki voltandosi di scatto.

< Ahiaaa! Crampo, crampo, crampo alla gambaaa! >, urlò saltellando dappertutto anche se portava le zeppe.

< Oddio Dix! >, esclamò l'amica correndo immediatamente da lei. Dix era in piedi, con Cury chinata davanti a lei a massaggiarle il polpaccio. < Sono state le scarpe, eh? Non dovresti tenerle su così tanto tempo! >, le spiegò con aria di rimprovero.

< Ahiaaa! >, gridò Dix con le lacrime agli occhi, < se il gothic lolita dice questo >, continuò, < sono anche disposta ad avere crampi per la vita >, disse tutta convinta.

< Ma Dix... >, iniziò a dire l'amica.

< Scema. Vieni qui >, disse Ruki con un sorriso timido. E la prese in braccio.

< Aiuto.. >, disse lei con un solo filo di voce mentre si copriva con vari pizzi e pizzetti della gonna. < Ruki, ma che.. >, continuò mentre stava per esplodere dalla vergogna.

< Riusciresti a camminare così? >, chiese fissandola.

"Respira idiota! Almeno quello! Altrimenti ti viene un infarto invece di un crampo!", pensò Dix. Non osava immaginare di che colore fosse diventata. < N...non lo so... >, disse tutta timida e imbarazzata.

< Che carina che sei >, commentò Ruki ridacchiando.

< Bene... >, sussurrò Cury dietro di loro, mentre osservava Dix che si era praticamente ammutolita.

Aoi prese a ridere. < Tsk.. non mi sbaglio su niente! >, disse iniziando a camminare di fronte gli altri a testa alta.

< E-ehi tu! >, esclamò Cury aumentando il passo. Arrivò fino dietro Aoi per prenderlo per la maglietta. "Ops...ma che diamine faiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!", urlava a se stessa.

< Dimmi cara! >, disse girandosi verso Cury, sorridendo e prendendole la mano con cui l'aveva letteralmente bloccato. "è piccolina ma forte!", pensò lui.

< Oh... >, fece lei rimanendo lì imbambolata. < Eheh...su cosa non ti sbagliavi? >

< Su Ruki che va appresso a Dix >, disse sottovoce.

< Aaaaah! Beh sì! >.

< Almeno su questo non neghi, eh, Cury? >, disse accarezzandole una guancia. "Può anche dire che ci provo coi pali così".

< No che non nego >, disse in fretta sentendo che la guancia cominciava a scottarle. Quando era particolarmente agitata, diventava un forno. Le avevano dato anche dei soprannomi per questo. "E non è una bella cosa", pensò.

< Neghi anche di non negare! >, disse Aoi convinto. Poi ripensò a quello che aveva appena detto e scoppiò a ridere. < No scusa lascia stare! Mi sa che Uruha e Rei-rei mi hanno contagiato! >.

< Ahahah! Può darsi >, buttò là ammiccando.

< Cury se non sono invadente..potrei un attimo avere il tuo cellulare? >, chiese Aoi abbastanza imbarazzato.

Lei lo fissò un attimo. < Ah..sì! >. Prese il cellulare dalla tasca della gonna e glielo porse < Che devi farci? >.

Compose qualcosa con la tastiera e poco dopo glielo porse. < Ecco qua! Salvalo! >, disse sorridendole.

Lo guardava stupita, facendo una strana smorfia con le labbra. < Ah! Grazie! >. Prese il cellulare e si voltò immediatamente dall'altra parte. Cercava di fare l'indifferente, o perlomeno di apparire tranquilla.

< Ehm.. potresti farmi uno squillo? >, disse Aoi ridacchiando.

Dietro Ruki e Dix li guardavano divertiti.

< Certo! >, rispose in fretta. Salvò il numero e fece partire la chiamata. < Arrivato? >, chiese lei dopo poco.

< Si, grazie! >, disse facendole un grande sorriso.

Dix vide il locale di Tohru poco distante da loro.

"No...già arrivatiiii!" pensò Dix. "Faccio finta di essermi addormentata, ecco!". Buhm...chiuse gli occhi e rimase impassibile.

< Sei una pessima attrice Dix >, commentò Ruki. < Voi abitate di fianco al locale da quanto ho capito...Vuoi che ti accompagno fino in cima alle scale? >.

Mentre faceva finta di dormire annuì. "Seee magari..questo tra un po' mi sviene se continua a tenermi così", pensò e voleva mettersi a ridere.

< Ehi, che fai? >, chiese lui.

Fece spallucce continuando a far finta di dormire.

< Ok ho capito. Cury hai tu la chiave? >, chiese ridendo.

< Sì tranquillo. Lei può continuare a "dormire" >, rispose lei.

"Oddio..apri gli occhi imbecille..che stanno a di'?", pensò Dix che intanto stava facendo la furba.

Cury aprì la porta. Ruki entrò per primo, Aoi dietro di lui. Purtroppo per Dix, le scale erano di due rampe soltanto.

< Ehi >, le disse Ruki < Siamo arrivati. Sei esattamente davanti alla porta di casa tua! >.

Dix aprì gli occhi. Sorrise a Ruki < Che pazienza che hai avuto! Grazie tante! >. Rise.

< Va come dormivi! >. Ridacchiò.

Cercò di metterla in piedi davanti alla porta. Cury aprì immediatamente e Dix cominciò a entrare.

< Dix, accompagno loro alla porta perché devo chiudere, ok? >, disse Cury.

< Va bene! >, disse Dix che camminava barcollando. Ci mancava poco che si addormentava davvero, < Certo che dormivo comunque! >.

< Si si! >, rispose Ruki facendole l'occhiolino < Buonanotte >.

Arrivarono fino alle scale da basso. Cury si accorse di avere ancora addosso la giacca di pelle nera di Aoi.

< Ah...la tua giacca... >, disse lei mentre se la sfilava. < Grazie >.

< Di che? >, disse guardandosi intorno, per poi sorriderle e prendere la giacca. < Bene...allora ci sentiamo presto Cury >, continuò.

< D'accordo >, rispose lei facendo una smorfia con la bocca. < Buonanotte >.

< Notte >, risposero tutti e due all'unisono andandosene via in silenzio.

Cury tornò veloce in camera, trovando Dix già in pigiama.

< Ehi! >, esclamò Cury < Tu hai un po' di cose da raccontarmi! Te lo ricordavi, vero? >.

Dix rimase immobile a guardarla. < Siiii! Puff! >. Si girò verso il letto. < Siamo semplicemente rimasti abbracciati per un quarto d'ora >, disse Dix tutto d'un fiato buttandosi alla velocità della luce nel letto coprendosi fin sopra la testa.

< Ehi! >, esclamò l'amica divertita < Voglio sapere bene cos'è successo! Non pensare di cavartela così! >.

Dix balzò fuori dalle coperte con aria sognante. < Vabbè oltre le varie figuracce... > disse gesticolando nervosamente. < ..quando eravamo là fuori..mi..mi ha detto..che non sono una fangirl, cosa che come sai mi solleva molto, ehm ehm..però ha detto che neanche tu lo sei! >.

< Non poteva dire il contrario! >, ribatté lei mimando un pugno. < Io credo davvero che tu abbia delle buone possibilità Dix >.

< E meno male che non volevo parlartene..a questo punto io sarei felicissima ovviamente...E tu con Aoi? Perchè Aoi ti fa il filo, giusto? >, disse fissandola come se volesse avere una risposta del tipo "Si mi fa il filo ed è pazzo di me".

< Mmm...no...perché? >, chiese affrettandosi a sfilare la minigonna e le calze.

< No?! >. Le fece uno sguardo per la serie "Ora ti uccido"..< Come no? Adesso devi dirmi tutto quanto! Ti avrà almeno detto qualcosa, no? >, disse saltellando sul letto.

< Beh, detto...fatto... >, cercò di dire mentre sfilava anche la camicia e i vari ciondoli.

< Su su! Una cosa di giorno! Sparaaaa! Ti preguuu! >, disse Dix con aria da ebete sbarra cane da riporto sbarra deficiente.


(Complimenti alla mia Dixina per la frase “con aria da ebete sbarra cane da riporto sbarra deficiente.” X°°D ti adoruuuu) (ossignore non mi ero accorta di 'sta cosa che aveva scritto Cury! ^-^ Beh grazie! *manda baci alla folla in delirio*)


< Ecco...si è...avvicinato un po' tanto... >, balbettò. Vide Dix guardarla con gli occhi che luccicavano in posizione come se le fosse saltata addosso per la contentezza da un momento all'altro. < Ma l'ha fatto per sbaglio, eh! >, aggiunse poi.

< E basta? Cioè io mi esalto per niente! >. Gli occhi di Dix diventarono rossi. Si alzò di scatto dal letto, aprì un cassetto del comodino e mise fuori delle freccette. < Il mafioso avrà la sua fine Muahaha! >. Si girò verso il muro dove erano appesi almeno una cinquantina di poster dei the GazettE (probabilmente erano molti di più). Cercò con lo sguardo un poster di Aoi e dopo averlo beccato..toh..una bella freccetta in fronte.

< Urca... >, esclamò Cury. < Beh...ecco...diciamo che...mi ha baciato... >, disse concludendo la frase a fatica e restando pure senza fiato.

Dix lanciò l'ultima freccetta in un occhio ad Aoi mentre guardava Cury con il mento a terra. Si avvicinò al poster e lentamente e con tanta cura tolse tutte le freccette accarezzando il poster con gli occhi a cuoricino. < Bravo Aoi...cazzo hai combinato?! >, disse poi gridando verso il muro. Guardò Cury. < Come..ti ha baciata? Scherzi? >.

L'amica deglutì rumorosamente, come se avesse un brutto presentimento. < Eh eh...no no non scherzo! >.

Dix sparì per un attimo.

Tornò qualche secondo dopo con dei cappellini di quelli che si mettono ai compleanni dei deficienti e delle trombette..sempre quelle che si usano ai compleanni dei deficienti. < Brava anche tu Cury! Hai fatto conquiste! Altro che! >, disse ridendo.

Cury strabuzzò gli occhi. < Che dici?! >, esclamò tirandosi su dal letto < Non è che la cosa mi vada a genio! >.

Dix la guardò con aria "seria". < Cara mia mi dici comunque a quante persone capita ogni giorno di essere baciate da uno dei chitarristi più fighi della terra? >. Le sorrise < Parlo come una fangirl ora! >. Rise.

< Decisamente! Ahahah! >. Rise < Beh, si, è vero, però... >, iniziò a dire, mentre prendeva il pigiama dal cassetto.

< Io comunque sia non me lo filerei.. >, disse seria mettendo in ordine tutte le cianfrusaglie che aveva portato. < Insomma..ami Ruki..di questo sono certa >.

< Ruki può essere tuo Dix >, commentò lei.

< Esagerata... >, disse ridendo < Certo che è una situazione particolare... >, continuò.

< Che vuoi dire? >, chiese.

< Insomma... >, sospirò < Noi che incontriamo i the GazettE, Aoi che fa così con te, entrambe pazze per Ruki..e Ruki che.. >. Riprese di nuovo col maledetto vizio di guardare a terra.

< Ruki che ha una simpatia per te >, continuò Cury al posto suo. < è la verità. Io Dix farò di tutto per dimenticarlo. Ma non so come fare, sono sincera.. >

< Ed è questo che fa star male anche me..e poi perché devi dimenticarlo? Che cavolo può anche essere che provi interesse per te. Chi lo sa >, disse cercando di autoconvincersi.

< Lo sai meglio di me che non è vero >, osservò Cury mentre annusava la camicetta che aveva addosso poco prima.

< Lasciamo stare..è meglio >, disse alzandosi e prendendo la camicia che aveva in mano Cury < Questa più tutte le altre cose che avevamo le lava Tohru! Ci deve un mese di lavatrici! >, aggiunse raccogliendo poi tutti gli altri vestiti nella stanza e appoggiandoli su un baule vicino la porta.

< Mmm veramente...non senti il profumo? Dev'essere quello della giacca... >, spiegò.

La guardò con aria perplessa. Prese la camicia rosa di Cury ed effettivamente si sentiva un buon profumo.

< Perchè non dormi con questa camicia sotto il cuscino? "cazzo dici, idiota?!" >, disse Dix facendo un sorriso tirato.

< Buonanotte >, rispose veloce l'amica schizzando sotto le coperte.

< E dai, scema! >, disse tirandole via le coperte. < Dai su, scherzavo! >. Fece delle smorfie strane < ...mica tanto! Ahahah! >

< Scema tu! Ahah! >, disse mettendosi a sedere e tirandole un cuscino in testa. < E se lo facessi? >.

< Non ci sarebbe niente di male >, disse tentando di tirarle il cuscino in testa. La suoneria del cellulare di Cury. Era un messaggio. < Ah ah! Dormi dormi con la camicetta profumata! Che tanto so che è Aoi! >, aggiunse sghignazzando.

< Si, certo! >.

Prese il cellulare appoggiato al comodino e aprì il messaggio. < Ah...è la mamma >, disse chiudendo il cellulare e gettandolo sul cuscino.

< Si, la mamma di Aoi! >, disse Dix lanciandole addosso la camicetta.

, sbuffò prendendo in mano il cellulare per passarglielo. < Guarda che ha altro a cui pensare >, aggiunse.

< Si si, come no! >, disse Dix prendendo il cellulare. < Secondo me dovresti farti il bagno con quella maglia! D'ora in poi sarà sacra >, continuò.

Iniziò a leggere il messaggio.

" Cury.. qualunque cosa io dica penso sia fuori posto.. grazie solo della serata..ah..dì a Dix da parte di Ruki che si è spezzato la schiena per portarla. Baci!".

Dix rimase con la bocca aperta e iniziò ad innervosirsi. < Si è...spezzato...la schiena... Vuole dire...che peso parecchio?! >. Iniziò a sputare fuoco dappertutto.

< Ops! Pensavo fosse da parte di mamma! >, esclamò ridacchiando e facendo spallucce.

< Ah si, da parte di mamma >, disse tentando di calmarsi. < Io Ruki lo ammazzoooo! >, urlò iniziando a muoversi come un elefante in tutta la camera.

< Era in senso affettuoso >, commentò lei alzando un sopracciglio.

Dix si fermò un attimo e la guardò bene negli occhi. < Tanto affettuoso! >. Gli occhi le divennero a cuoricino. Si buttò sul letto. < Tanto, troppo affettuoso! >, aggiunse rotolando su tutto il letto. < Ma che aspetti, vuoi rispondergli? >, chiese tornando "seria".

< Rispondere? E che rispondo? >, chiese strabuzzando gli occhi.

< Eh..beh.. >, disse grattandosi la testa < Ehm.. >

< Io potrei anche già essere a letto >, osservò Cury mentre si metteva sotto le coperte.

< Eh vabbè, anche io...ma oggi è un grande giorno! Come fai a dormire! Insomma...Aoi...Aoi... >, continuava come se le si fosse impallato il disco.

< Notte >, disse mettendosi sotto le coperte e girandosi dall'altra parte.

< Oh, su, Cury! Ok ok..Scusa dai! >, disse facendo cerchietti sul pavimento.

< Ahah! Attacca il tuo letto al mio, va! >, rispose lei alzandosi un poco dal cuscino e indicando il letto di Dix.

Dix si alzò con gli occhi luccicanti.

< Yay! >. Si fiondò vicino al suo letto e lo spinse verso quello di Cury provocando un terremoto. Anzi, due. Ci saltò su con tutta la grazia che ha un ippopotamo.

< Sei felice? >, chiese Cury sorridendo.

< Onestamente, > disse dopo essersi calmata guardando verso il soffitto < Sì. Ma..per una parte no.. per te, Cury...ma chiudiamo questa storia... >.

< Non voglio più che te ne preoccupi, ok? >. Prese un peluche di Ruki e glielo passò.

< Intese? >.

< Grazie Cury >. Iniziò a sonnecchiare con il peluche stretto al petto. <..ti voglio bene.. >, disse poi sotto voce.

< Anche io Dixina >, rispose baciandola in fronte. < Ops, scusa! Ti ho baciato dove ti aveva baciata Ruki! >, continuò ridacchiando.

Dix iniziò a rotolare di nuovo sul letto. < Non ricordarmelo! Sennò non dormo più! >, disse con voce da deficiente.

< Ah ah....Aaaaaaah! Oddioooo! >, ulrò Cury all'improvviso.

< Waaaa! >. Dix fece un salto dal letto. < Che è?! Il fantasma di Kami? >, chiese sbarrando gli occhi.

< No! Niente! Un insetto! >, spiegò veloce voltandosi dall'altra parte. Cury era famosa per i suoi urli improvvisi. Lo faceva ogni volta che le veniva in mente qualcosa di particolare. Ma questo è un dettaglio.

< Insetti? Dove? >, domandò Dix con sguardo assassino per poi tornare seria. < A che hai pensato? >.

< No no! C'era una cavalletta gigante! Non dirmi che non l'hai vista! >, disse lei con aria delusa.

< Si nella tua testa! Uh, guarda! Porta il nome di Ruki, giusto? >, disse picchiettando sulla fronte di Cury.

< Ruki? Che c'entra Ruki? >, chiese senza capire perché l'avesse detto. < Aaah! Sì, Ruki! >, aggiunse poi.

< Dai scema che ti frullava per la testa! >, disse incrociando le braccia e mettendo il muso. < DIMMELO! È una minaccia! >.

< Ma non è ora di dormire? >, piagnucolò lei.

< L'ultima cosa dai! Poi dormiamo! Pleeease! >, la supplicò con gli occhi "sbrilluccicosi".

< Mmm...no non pensavo a niente >, spiegò seria.

< Sì, come io non sono fan dei the GazettE, guarda... >

< Ahah!> . La guardò un attimo tornando seria. < Smack! >, fece rimettendosi sotto le coperte. < Non ho più niente da dire! >.

< Signore e signori chiudiamo le telecomunicazioni tra la Terra e Curylandia >, disse Dix girandosi dall'altro lato. < Notte Cury! >.

< Soddisfatta? >, chiese ridacchiando. < Notte Dixina! >.

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passo a ringraziare che ha recensito! ^^

Shinushio: uccielo! Sembra strano anche a me che una pazza dello Yaoi legga fic del genere! *riceverà un altro premio +___+*. Grazie tante dei complimentiii! muahahah! *è tutta schizzata* 

(io sono nata l'8 febbraio, data di uscita di NIL fra l'altro, mentre lui il primo dello stesso mese... ).. lo devo dire.... che CU**! O_o


Jasemises:
grazie anche a te dei complimenti! ^-^
I personaggi sono adorabili (a volte un po' troppo caricature, ma in fondo credo che sia questo il loro fascino u.u), .. non avete ancora letto niente! +___+ infondo è anche una fic demenziale no? XD

(< Sì! Sono anche capace di prendere in pieno i pali per la strada! >, disse con aria trionfante < e anche di perdermi, di cadere nelle pozzanghere, di abbracciarmi le macchine.. >. ) lo faccio davvero! U___U *e se ne vanta pure!*

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Capitolo 6
*** Dix = Baka.. Cury = Cuore d'oro! ***


Mattina ore 6.30. Dix pensò bene di..< Alzati Curyyy! Chicchirichì! >, gridò accompagnata dal trambusto di una trombetta di quelle che si usano allo stadio.

< Oddioooo! >. Non è bello svegliarsi cadendo dal letto. < Oggi pure il gallo fai?! >.

< Ziiiiiiii! E faccio anche la tifosa del Bari, vedi? >, disse indicando una sciarpa bianca e rossa che aveva legato in testa. < Comuuuuuuuunqueeeee...torno a dormire.. >, continuò socchiudendo gli occhi e trascinandosi vicino il letto. Quella ragazza era totalmente scema.

< Cos'è che faiiiii? >, strillò Cury tirandole dietro il cuscino < Dobbiamo andare al lavoro, sai? >.

< Non mi vaaaaa! >, disse mettendosi il cuscino sulla nuca < Non ce la faccio! Mi sembra di star per morire di overdose! >, piagnucolò.

< Forza! >. Prese un paio di jeans a caso dall'armadio e una canottierina nera. < Sai Tohru cosa ci fa se non scendiamo? >.

< Siiiiiii! >, disse rotolando sul letto. < Ma comprendimi, ho sognato che io e Ruki... >.

Sbarrò gli occhi e si tappò la bocca.

< Cosa? Cosa? Cos'è che hai sognato? >, chiese con un sorriso malizioso stampato in faccia.

< Nienteeeee! Ho sognato che mangiavamo lo zucchero filato! Ma lo stesso zucchero filatoooo! >, disse con aria sognante e da finta innocente.

< Pervertita >, disse secca Cury mentre fermava il ciuffo all'indietro con qualche mollettina.

< A te non è mai successo? >, disse alzandosi a fatica dal letto. < Aaaaaaaah! >, gridò poi ritrovandosi con la faccia a terra.

< Dimmi, hai sognato PER CASO che lo facevate? >, chiese ridacchiando.

< Ho FORSE sognato di inciampare in una sciarpa del Bari? >, disse alzandosi col viso rosso. < E comunque siii! In ascensore! >.

< In ascensore? Ahahah! Wow! >, esclamò Cury mettendosi a ridere. < Tanto che fai i tuoi sogni proibiti vestiti che fra poco dobbiamo scendere! >.

< Io voglio mettermi questooo! >, gridò mettendo fuori dall'armadio..ehm...< è il costume di Mana-sama del video di Illuminati! >, disse con un sorriso a 360°. Era un vestito..ehm...

< Che bomba sexy! >, commentò lei < Peccato che al locale si usino solo le divise >.

Il locale di Tohru era aperto anche il mattino, dalle 6 alle 9, come fosse un bar. Poi riapriva a mezzogiorno fino alle 3 del pomeriggio e infine dalle 6 e mezza a mezzanotte. Ma spesso le due non rispettavano gli orari. (ringrazio Cury per aver steso il calendario dalvorativo! U_U)

< Allora lo metto stasera sempre al lavoro! Il sogno con Ruki mi ha ispirata >, disse con sguardo diabolico < E se mettessi questo? >, chiese prendendone un altro. Un vestito che se era bianco poteva sembrare da sposa.. ma dato che era nero...

< Quello è quasi da funerale >, commentò < Guarda che Tohru non ti lascia mettere certa roba al lavoro >.

< Ah si? Ghgh..vabbè..siamo già in ritardo di quasi un'ora...mezz'oretta in più non fa niente! >. Dix sparì in bagno e tornò dopo un quarto d'ora con quel vestito di Mana.

< Ma che l'hai messo a fare? Tanto quando scendiamo ci dobbiamo cambiare! >, chiese Cury che non riusciva a capire.

< Che importa? Ahahah! >, disse Dix prendendo dall'armadio degli stivali con la zeppa alta più del solito.

< Vuoi farti male di nuovo, eh? >. Prese il cellulare e si avvicinò alla porta. < Io inizio a scendere tesoro! >.

< Arrivo tra poco! Ah, fai già venire un'ambulanza che invece di farmi venire il crampo mi rompo l'osso sacro, cara! >, disse ridacchiando e infilandosi quegli stivali.

Nel frattempo Cury era già di sotto.

< Tohru! >, salutò lei. < Scusa il ritardo! >.

< Ehi! Non preoccuparti, non c'è quasi nessuno. Mami si è offerta di sostituirvi finché non vi avesse visto arrivare..ma...Dix? >, chiese lui guardandosi attorno.

< Ne sta combinando qualcuna! >, disse ridacchiando.

< Ah, capisco... >.

< Konnichiwa! >, disse una voce conosciuta a Cury.

< Kai-san! >, salutò andandogli incontro < Allora? Non mi aspettavo di trovarti qui già stamattina! Come stai? E Reita e Uruha? >.

< Ciao Cury! Sai ieri sera mi sono trovato bene qui per cui mi son chiesto "chissà se è aperto anche di mattina" e ho deciso di fare un salto >.

Si guardò intorno. < E Dix? Vabbè..Reita e Uruha sono ancora a fare la nanna..comqunque si sveglieranno e inizieranno a bestemmiare come pazzi già lo so. Ah tra poco arrivano anche Ruki e Aoi >, disse sorridendole come suo solito.

< Ah bene! >. "Perfetto...". < Dix arriverà a momenti penso...spero! >.

< Che sta combinando? Non dirmi che sta dormendo! >, disse sgranando gli occhi.

< No, no, non sta dormendo! Ma non ho la più pallida idea di cosa stia facendo! >, rispose lei alzando gli occhi.

In quel momento arrivarono dietro Kai Aoi e Ruki.

< Salve >, disse Ruki sbadigliando

< Ciao Cury! >, continuò allegro Aoi.

E in quel momento...< Curyyy! Ci sonoooo! >. Arrivò Dix con quel vestito vicino Cury, e vedendo i tre rimase semplicemente con la bocca aperta.

< Ommioddio.... >, sibilò Cury coprendosi il viso con una mano.

< Aaaaaaaaaah! >, gridò Dix nascondendosi sotto il bancone. < Che figura di panda..che figura di pandaaaa! >, diceva sottovoce a denti stretti.

< Dix?! >, disse Ruki alzando man mano il tono di voce. < E tu avresti intenzione di andare in giro conciata così?! >.

< Cavolo, lo faceva Mana-sama, posso farlo anche io, no? >, disse sbucando all'improvviso fuori dal bancone trovandosi a due centimetri dalla faccia di Ruki.

< Tu. Non. Fai. Niente. Vai. A. Cambiarti >, le ordinò serio.

< Noooo! >, strillò puntando i piedi a terra per poi fare il giro del bancone e farsi vedere per intero.

< Vedi questi? >, disse indicando gli stivali che portava < Ci ho messo un quarto d'ora per metterli! Ora non me li tolgo se non passa almeno mezz'ora! >.

Cury la guardava shockata. < Ma...la divisa... >, disse interrompendosi di tanto in tanto indicando la divisa blu che stava indossando.

< Ah è vero! Eh vabbè... >, disse demoralizzata. < Mi cambio... >, aggiunse girandosi verso il bancone facendo ondeggiare tutto quello che poteva.

, ripeteva Cury canticchiando, in italiano 'stavolta. < Eh! eh! >. Vide i ragazzi guardarla strano mentre saltellava con i pattini per il locale.

Dix iniziò a bestemmiare in italiano.

< Amen! >, disse poi tornando con la divisa e i pattini. < Maledetta divisa! >, brontolò arrivando al tavolo dei tre. < Allora..che prendete? Che bello non c'è Reita! >, disse sollevata.

< Blu! Blu! Bluuuuuu! >, continuava Cury soddisfatta mentre puliva il bancone.

< Non si sono ancora svegliati, lui e Uruha, ma arriveranno >, disse Kai.

< Che non si sveglino! >, si lamentò Dix accasciandosi sul tavolo < Mi fa male la testa, ieri il crampo, oggi la caduta. E poi troppo blu! Aoi fa per 20 divise! >, si lamentò Dix.

< Cosa c'entro io? >, si lamentò Aoi.

< Aoi=blu? Te ne dimentichi, baka? >, disse con sguardo omicida.

< Non so mica l'italiano io! >, rispose lui. < Beh, è una buona cosa no? >.

< Ottima guarda...sto odiando il Bari... >, disse battendo la testa sul tavolo ripetutamente. Stava avendo una crisi di nervi.

Cury le arrivò alle spalle < Ehi, che hai? >, chiese sorridendo. < Eh? È una così bella giornata.. >.

< Stupenda...questa notte mi segnerà per tutta la vita >, disse un attimo guardando verso Ruki e ricominciando a battere la testa come un'ebete.

< Perché, cos'è successo? >, chiese Ruki interessato.

Lo guardò di nuovo .

< Eddai! >.

< Cheeeee?! >, ulrò lei indietreggiando impaurita. < è veroooo! Ed erano anche a pois! Mi rubavano il mio Taka-Peluche! > "Ooooops!!!", pensò mettendosi una mano sulla bocca.

< Ahahah! Mi adori così tanto, eh? >, disse ridacchiando.

< Anche troppo >, continuò Cury prendendo due bibite per poi passarle ad Aoi e Kai.

Dix era a terra a fare cerchietti. "Si, troppo..."

< Però sono troppo pesante, vero? >, chiese alzandosi di scatto rivolta verso Ruki.

< Anche troppo >, ripetè di proposito.

< Cattivo! Non è vero! Due anni fa in quel vestito non ci andavo! Ora mi va largooo! Buuuh! >, piagnucolò Dix battendo i piedi a terra.

< Perché non vieni qui e non ti fai pesare di nuovo? Magari mi sbagliavo >, propose lui ridacchiando.

Una pentola a pressione: ecco cos'era diventata.

< C-come farmi pesare? > chiese lei strabuzzando gli occhi.

< Qui. Vieni qui in braccio a me >, spiegò lui guardandola negli occhi con sguardo divertito.

< Aaaaah! >, gridò lei mettendosi le mani sul viso. < Che-che cavolo dici?! >.

< Ah, non vuoi? Vorrà dire che penserò seriamente che pesi troppo >, continuò lui sorreggendosi la testa con una mano.

< Aoiiii! >, esclamò Dix voltandosi verso di lui con gli occhi dolci < perché non ti fai pesare tu? >.

< Penserei comunque che pesi troppo >, spiegò Ruki prendendo il suo bicchiere.

< Non peso tanto! Anche se l'altro giorno ho mangiato una cassata intera.. >, disse poi sottovoce facendo i cerchietti sul tavolo.

< Va beh, come vuoi >, concluse. Prese gli occhiali da sole e se li mise. < Io esco un attimo! >, disse salutando con la mano.

"E ora dove va? Che rimanga qui!", pensò Dix sconsolata.

< Non vuoi nient'altro? >, chiese rivolta a Ruki tornando verso il bancone.

< Mmm non adesso >, disse facendole la linguaccia.

< Cattivo! >, ribatté con una smorfia tremenda che farebbe ridere anche le pietre.

"Ora me la paga", pensò con un ghigno malefico in faccia.

< Kai-chaaaan! >, gridò Dix pattinando di nuovo verso il tavolo dei Gaze.

< Sì? >.

< Ciao bello di mamma! "Ossignore cosa vado dicendo?!" >, esclamò sorridendogli < Oggi pomeriggio sei libero? >.

< Cosaaaaaaa?! >, gridò Cury a bocca aperta.

Ruki stava per uscire dalla porta. Si fermò un attimo, rimanendo in piedi incrociando le braccia, come per aspettare che Dix dicesse la scemata della giornata.

Dix cadde a terra sapendo di aver fatto la figura del secolo. Si rialzò imbarazzata e guardò Kai.

< Beh? Eh..eheh.. >, disse sudando freddo.

Kai si guardava in giro non sapendo cosa rispondere. < Beh...sì... >.

< Perfetto allora... "Kami buono che sto facendo".. >.

Da un lato Dix avrebbe voluto ritirare tutto quello che aveva detto. < Ehm... >. Non parlava più.

< Baka >, le disse Cury facendole il labiale della parola.

< Lo so! >, esclamò Dix in italiano < E ora come me la sbrigo? Sì che sono scema, siii!!! >, continuò sempre in italiano.

Gli altri si guardavano senza capire.

< Ora esci con Kai! Cosa vuoi fare? >, le rispose continuando il dialogo in quella lingua.

< Ma io l'ho fatto solo perché Ruki mi ha offesa! Baka! >, spiegò dandosi pugni da sola in testa. Sadica, eh?

< Ormai esci con lui! Vedi di non peggiorare la situazione! >.

< Ehm, scusate... >, iniziò a dire Aoi < Potreste parlare in una lingua a noi comprensibile per favore? >.

< Già, scusaci Aoi! Che maleducata! >, disse piagnucolando. < Kai ehm..oggi pomeriggio se ti va bene possiamo uscire insieme..."BAKA" >.

< Beh...va bene >, rispose lui < Basta che mi dici quando >. Aoi lo fulminò con lo sguardo, e ovviamente Kai se ne accorse. Chinò la testa come per scusarsi.

< Ehm va bene alle 5..penso >, disse guardando in basso.

< Perfetto >, rispose lui.

Ruki aprì la porta e uscì sogghignando.

< Che genio che sono! >, disse Dix a Cury parlando in italiano mentre andavano al bancone. < Non esistono persone più deficienti di me! >.

< Oltre a me no >, rispose lei.

< Ehi...noi andiamo. A quanto pare gli altri due non ci raggiungono, quindi... >, disse Kai alzandosi in piedi.

< Ossignore.. >, disse Dix ricominciando a sbattere la testa sul bancone. Prima o poi l'avrebbero portata all'ospedale. < Au revoir Ruki.. >, disse sottovoce.

< Ehi, Dix, mi hai sentito? >, chiese Kai guardandola curioso. < Ehm...tu non vuoi uscire eh? >.

La nuvola di Fantozzi si avvicinava inesorabile a Dix con la sua aura malefica.

< Si Kai, ti ho sentito! >, esclamò alzando la testa facendogli un sorriso. Finto.

< Non mi hai risposto però! >, osservò ridacchiando.

< Ah si! Si.. >, disse rassegnata.

< Sei sicura di voler uscire? >, chiese Kai.

< Kai... >, disse lei andando verso di lui. < Ehm... >.

Voleva cercare di spiegargli perché gli avesse chiesto di uscire. Ma il discorso forse per il suo mezzo neurone era troppo complicato. < Vedi...io >.

< Dimmi Dix >, cercò di incoraggiarla sorridendole.

< Non vorrei che tu abbia capito che voglio uscire con te perché mi interessi... >, disse sottovoce a testa bassa. 'Sta volta la cretinata l'aveva fatta. Ma si fidava di Kai che l'avrebbe sicuramente compresa.

< Ma questo lo so Dix >, disse lui.

Aoi lo guardava ancora storto.

< Beh..io..volevo chiederti scusa allora... >, disse Dix guardandolo negli occhi con aria da cane bastonato.

< Non vuoi uscire? >.

< Kai... >. Lo prese per un braccio e lo trascinò vicino il bancone, se non dentro la cucina.

< Mi sento da schifo...vedi io...ho fatto così per...ehm... >. Si bloccò di botto.

< Perché volevi attirare l'attenzione di Ruki che se ne stava andando >, concluse lui sorridendole di nuovo.

Dix iniziò a battergli le mani.

 , disse seria. < Comunque, davvero..scusami Kai...anche..se..beh..l'uscita si può fare lo stesso, no? Magari se vengono anche Cury e gli altri, no? >, continuò sorridendogli più tranquilla.

< Si potrebbe chiedere...ma non a tutti. Ormai mi hai chiesto di uscire davanti a loro...se glielo chiedessi si potrebbero sentire presi in giro, non credi? >, spiegò lui.

< Oh che casino ho combinato... >, disse Dix mettendosi le mani sul viso. < Ruki mi odierà! >.

Uno.. due.. tre..”. Si mise un pugno in bocca come per voler far rientrare quelle parole dentro.

< No, non credo >, disse lui come se avesse già in mente qualcosa. < Non se...facciamo diventare quest'uscita un aiuto da parte mia per farti scegliere un regalo >.

< Un...un regalo? >. Dix strabuzzò gli occhi. Lui le sorrideva. "è un angelo o cosa?!"

< Si potrebbe fare no? >.

< Kai ti devo...non lo so che ti devo! >.

Istintivamente gli si buttò al collo.

< Ahahah! Tranquilla Dix! >.

Kai era felice di esserle utile. E Dix quella volta ne aveva davvero bisogno.

Tornarono al bancone, dove Cury e Aoi li stavano aspettando in piedi.

< Alleluja! >, sbottò Cury. Sembrava abbastanza nervosa.

< Cury scusami! Scusami! Scusamiiii! >, disse Dix inchinandosi più volte.

< Siamo stati dietro così tanto? >, chiese Kai guardando l'orologio. < Sono passati solo cinque minuti... >.

< Maaaaah! >, fece lei prendendo il grembiule e sbattendolo sul bancone. Tolse i pattini e andò nella sala dietro a cambiarsi.

< Oh Kami santissimo..lo sapevo, dovevo starmi ferma! Signore buono aiutooo!!! >, urlò Dix in preda al panico.

< Stare ferma? >, chiese Kai guardandola senza capire.

< Ok..no zitta! Una mummia, ecco cosa! Che ho combinatoooo! >, strillava piagnucolando. < Curyyyy! >

< Dix aspetta! Noi dobbiamo andare! Ci faresti il conto? >, chiese Kai alzando un po' la voce vedendo Dix che si allontanava.

< Il conto? >.

Dix non riusciva più a capire se doveva andare nella sala oppure tornare dietro il bancone. Così faceva due passi avanti e due dietro..due avanti e due indietro.

< Aiutooo! >, gridò.

< Dix, calmati! Dobbiamo pagare! >, spiegò Kai facendole segno di stare calma. < Ma cos'è successo? Perché si è arrabbiata? >.

Dix iniziò a battere alla cassa molto nervosa.

< N-non lo so! >.

Diede lo scontrino.

< Potete anche non pagare in questo momento, non me ne frega molto >, disse iniziando a pattinare avanti e indietro talmente nervosa da lasciare le strisce per terra.

< E-ehi! >, gridò Kai. Dix non si voltò nemmeno a sentirlo. < Aoi tu sai cos'aveva? >, chiese mentre rimetteva i soldi nel portafoglio.

Aoi fece spallucce. Poi andò dietro il bancone. Guardò male Dix che sembrava una pazza e guardandosi intorno per accertarsi che non ci fosse Tohru o qualcun' altro in giro entrò nella sala.

< Dix scusa ma io oggi non riesco a continuare a lavorare >, disse Cury mentre sfilava la divisa, voltata verso il muro.

Aoi alla scena si coprì gli occhi velocemente. < Oddio Cury, scusami!!! >.

< Kyaaaaaah! Oddiooooo! Che ci fai quiiii! >, strillò. < Ma sei impazzito?! >, continuò strabuzzando gli occhi.

Dopo esserselo trovato lì era sbiancata. Infilò velocemente la canottiera e i jeans, e si mise la felpa rosa.

< Scusa Cury! Io ero venuto per parlarti! >, spiegò con la faccia rossa e le guance sicuramente bollenti. "Ossignore...oltre ad avere un bel carattere...beh...oddio, che vado pensando?!".

< Uff... >. Cury si guardò in giro, cercando di tranquillizzarsi e di non pensare a cos'era appena successo. < Che cosa vuoi? >, chiese sbuffando, decisamente nervosa.

< O-ok scusa..fai finta che sono entrato ora >, disse lui visibilmente agitato.

Cercò poi di calmarsi. < Volevo..chiederti..cosa..cosa è successo >.

< Oltre a questo niente >, disse lei guardandolo storto incrociando le braccia.

< Non è assolutamente vero! >, disse alzando il tono di voce. < Che è successo? >.

< Che è successo cosa e quando! >, esclamò alzando anche lei il tono di voce, sempre più nervosa.

< Prima! Quando Dix e Kai sono venuti al bancone ti sei innervosita in una maniera incredibile! Se non proprio arrabbiata! >.

Tacque un attimo. Poi lo guardò. < Niente, fatti miei >. Prese le scarpe e le infilò velocemente.

< Ma tu che cosa vuoi dalla mia vita?! >, urlò aprendo la porta.

Aoi si girò di scatto e la prese per un braccio chiudendo la porta con un calcio. La tirò verso di se'. (è un mago? O__o)

< Assolutamente niente. Ieri ti avevo detto di parlarmene! Sapevo saresti scoppiata così! >.

< E lasciami! >,esclamò lei cercando di allontanarsi da lui. < Di cosa ti devo parlare?! >.

La bloccò al muro.

< Non provarci di nuovo..ora mi parli..perché tu non ce la fai, non puoi annullarti per Dix! >.

< Io non mi sto annullando per lei! >, disse lei guardandolo minacciosa.

< No..tu stai solo soffrendo come un cane. Ma per lo meno potevi sfogarti con qualcuno..vienimi a dire che non ci stai male e ti nomino sorella di pinocchio! >.

Si voltò a fissare il muro, le lacrime cominciavano a salirle agli occhi.

< Io..non volevo reagire così prima >, spiegò < Non è giusto...sono una stupida >.

Cominciò di nuovo a singhiozzare. Avrebbe voluto abbracciarlo e piangere contro il suo petto, ma si sarebbe imbarazzata troppo. Lui ancora la teneva contro il muro, mentre lei piangeva veramente.

< Ne hai il diritto. E non sei una stupida..piantala e inizia a pensare anche a te stessa, altrimenti diventi davvero una stupida... >. Aoi la lasciò andare per poi stringerla forte. < E ora basta >, disse accarezzandole la testa.

< Ma tu come fai a dirmi queste cose?! Non dovresti... >, disse lei. Era appoggiata con la testa contro il suo petto. Smise di piangere, poi chiuse gli occhi per tranquillizzarsi un attimo.

La prese un attimo in braccio, riuscendo a farla sedere sulle sue gambe su un divanetto lì vicino. < "Sparala ora o mai più Aoi..." 'Sta notte sono stato male "Ecco..mo' invece di riprendermi mi demoralizzo di più” >, le disse per poi stringerla di nuovo.

Avrebbe voluto urlargli di lasciarla andare, ma a vedere l'espressione triste sul suo volto si bloccò.

< Per cosa...? >, chiese a bassa voce.

< Per te >, disse allontanandola un attimo < So di contare meno dello zero per te... >.

< Ghh... >.

Inutile. Era ovvio che si sarebbe commossa. Non sapeva più che fare.

"Prima mi consoli e poi mi vieni a dire 'ste cose? Ma come credi di farmi sentire meglio comportandoti così?!", pensò lei.

< Ma questo non è...vero... >, continuò interropendosi per via dei singhiozzi.

*Nei momenti duri tu, più di chiunque altro, volevi dirmi la verità che ti bruciava gli occhi*

< Scusami...ho peggiorato tutto..è che.."come vorrei che Ruki fosse morto..oddio..adesso vado pensando ai miei compagni come defunti..signore".. >, disse Aoi rammaricato.

< Cosa? >, chiese voltandosi verso di lui.

La guardò negli occhi. < A differenza di te, io te ne parlo. Non posso più sopportare Ruki "poveretto che non mi ha fatto niente.." >, disse abbassando la testa.

< Ma io non ci sto male quanto credi! >, cercò di spiegare.

< Te l'ho detto, soffri solo come un cane...secondo te uno che si vede la persona che ama interessata a qualcun' altro non ci soffre? Sii obbiettiva per una volta e vedi di tirare fuori quello che tieni troppo tempo chiuso dentro... >, disse accarezzandole una guancia e guardandola dolce.

< Mi passerà tanto... >, rispose lei abbassando la voce. < Io penso che sia solo per quello che è successo ieri che non sopporti Ruki. Vedrai che andare a domani la penserai già diversamente >.

< Ti passerà.. >, ripeté a bassa voce girandosi dall'altro lato e sospirando. < Forse tra un anno. Vorrei fosse ora..."oddio che ho detto.." >, aggiunse lui per poi rimanere pietrificato.

Così, senza pensarci, lei lo abbracciò.

< Grazie >, riuscì a dire con gli occhi lucidi.

Aoi la strinse fino a toglierle il respiro.

< Niente...basta che tu sia felice >, disse lui facendosi scendere una lacrima che asciugò velocemente.

Cury si accorse solo in quel momento che era seduta in braccio ad Aoi già da un po'. Arrossì. Era una cosa a cui non aveva fatto caso.

< A-ah.. >, fece lei sciogliendo l'abbraccio per alzarsi in piedi.

Lui la guardò sorridendo. < Ehm...Cury... >, disse ridacchiando.

< Che..che hai adesso? >, chiese.

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Shinushio: come sempre grazie tante! ^-^ beh sai. leggiamo e rileggiamo! anche se sappiamo che non sembra! XD ci scappano davvero tanti errori.. ma questi sono solo i primi capitoli.. siamo arrivate al 19°.. e pensiamo di essere migliorate (spero! XD)! grazie ancora!
Baci! *-*

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Capitolo 7
*** Dolce come... fragole e panna?! ***


questo capitolo è un po' corto!

< Ehm...hai la maglia e i jeans al contrario >, disse Aoi.

Si vedevano etichette spuntare dappertutto.

< Ah...aaaaaah! >, urlò lei dopo aver controllato che effettivamente fosse vero.

< Maniacoooo! Esci subito di qui!!! >, gridò ancora spingendolo fuori dalla porta.

< Ahia Cury! >.


Dopo essersi ritrovato fuori dalla porta iniziò a ridere come un pazzo, tornando dagli altri fischiettando.

< Che è successo Aoiiiiii!!! >, gridò Dix saltandogli addosso.

Lui la guardò divertito continuando a ridere.

< Eddai rispondi! Che è successo? >, chiese Kai curioso che era tornato per pagare dato che mancava poco alla chiusura.

< Segreto >, disse lui avviandosi verso l'uscita tutto allegro.

Dix rimase bloccata con la famosa nuvola in testa. < Loquace..davvero molto loquace.. >, commentò.

< Dai Aoi! Voglio saperlo adesso! Mi hai incuriosito! E poi da dove sei saltato fuori?! >, chiese Kai facendogli segno di tornare indietro.

Aoi si girò sudando freddo. < Da dove sono uscito? Beh.. >.

< Forza! Torna qui e rispondi! >, disse Kai divertito.

< A parte che sono andato in bagno...e vabbè..."ora divento la copia di Ibrahimovic...mi cresce il naso lungo 7 metri..." non è successo niente! Mi ha solo detto che..."se, ciao.." >.

Non sapeva più come uscire da quella situazione.

Dix saltellò vicino a Kai < Dai su! Come sta!? L'ho fatta innervosire, vero? >.

< Ma io comunque non sto capendo più niente...sei stato in bagno tutto 'sto tempo? Non l'avrai.. >, disse Kai interrompendosi portando una mano davanti alla bocca.

Aoi si fiondò addosso a Kai mettendogli la 44 Magnum in bocca con gli occhi rossi e i canini allungati fino a rigare il pavimento. < Non l'avrò?! Parlaaaaa! >.

< No! Niente! Non stavo dicendo proprio niente! >, cercò di dire Kai. < Allora ci dici cos'è successo? >.

Aoi ritornò calmo sistemando la sua arma con cura. < Oh, ragazzi, niente! Kai, poi ti dico... >, disse correndo verso l'uscita e scappandosene totalmente dal locale.

< Bella spiegazione >, commentò Dix sconsolata.

Kai le fece l'occhiolino divertito. < Ti farò sapere Dix! Ora vado anche io però! Ciao! >.

Dix gli sorrise. < Grazie Kai! Ci vediamo! >, disse mandandogli un bacio volante mentre si avviava verso la sala in cui c'era Cury.

< Curynaaaa! >, urlò mentre apriva la porta.

Vuota. La sala era vuota. A quanto pare era già uscita. Eppure mancavano ancora cinque minuti all'orario di chiusura, perché tutta 'sta fretta? E soprattutto, dove s'era andata a cacciare?

< Ma dove cavolo è andata? Quella oggi mi farà morire! >.

Gli occhi di Dix caddero sul vestito come quello di Mana-sama "Ma si..tanto il lavoro è finito..per ora..".

Si cambiò. Con le zeppe iniziò a correre per il locale cercando Mami o Rika. Ed ecco lì Rika che sistemava i piatti in cucina.

< Rika! >, gridò lei fiondandosi in cucina.

< Oh! Che bella che sei! Comunque, dimmi pure Dix! >, disse lei gentilmente posando due piatti su un tavolo.

< Beh, grazie Rika! Anche tu stai bene con l'insalata nei capelli..comunque, hai visto Cury? >.

< Ah diamine! >, disse lei togliendosi una foglia dai capelli. < No, non l'ho vista. è da un po' che in cucina non si fa vedere. Non è già tornata a casa? >.

< In realtà non ho visto..BAKA! Se non c'è chiamo la polizia! >, urlò per poi scappare via la piano di sopra.


Qualcuno stava salendo le scale. A giudicare dal rumore era qualcuno di molto, molto pesante. Oppure di molto, molto incazzato.

Dix arrivò di fronte la porta della camera con il sangue al cervello. Aprì la porta molto violentemente.

< Ehi, che hai? >, chiese Cury allarmata.

Era distesa sul letto a fissare non si sa che cosa sul muro.

< Che diamine è successo? >, chiese calmandosi un po'.

< ..............eh? >.

< Chi è stata a scapparsene tutta incavolata, eh? >, disse Dix mettendo le mani sui fianchi aspettando una risposta < Mi hai fatto preoccupare e non poco! >.

< Ah...scusa hai ragione! >, disse mortificata. < Mi sono comportata male, è vero...scusa... >.

Dix la guardò male ancora per un attimo. Poi le sorrise e con calma si avvicinò al letto.

< Non fa niente, ma non capisco perché... >.

Rimase un attimo in silenzio. Poi la guardò.

< Non so cos'hai pensato tu Dix,...ma mi hai lasciata sola con Aoi. Non sapevo cosa dire e mi sono innervosita. Sono una bambina... >.

Dix la guardò senza nessuna espressione. Un'istante dopo era a terra a rotolarsi dalle risate.

< Oddio..oddio ossignore, era per questo? >.

La sua espressione diventò imbronciata. E arrossì, soprattutto.

< Beh, perché, cosa c'è di strano? >, chiese guardando verso il muro, per poi girarsi a fissarsi le mani, dato che quello era ricoperto di poster.

< Proprio niente..e dimmi..Aoi quanto tempo è rimasto in bagno? >, chiese Dix avvicinandosi a Cury e facendole abbassare le mani di forza.

< In bagno che?! >, strillò Cury colta alla sprovvista.

< Ha detto che è stato in bagno >, disse Dix guardandosi intorno.

Per la verità, siccome Aoi era stato molto vago, neanche Dix aveva capito bene la situazione.

< è entrato in sala poco dopo di me >, spiegò lei abbassando la testa.

< E alloooooooora? >, continuò Dix sperando di sentire chissà quali particolari.

< E abbiamo parlato un po'! >, continuò lei allegra.

< Ah... > disse Dix delusa. < ..e che altro? >.

Deglutì. < Beh...è stato...molto dolce... >, buttò là guardando il soffitto.

< Dolce quanto? Quanto un caffè senza zucchero o quanto una fragola con la panna? >, chiese rotolando per terra ridendo delle sue stesse scemate.

< Direi una fragola con la panna! Ahah! >, commentò lei alzandosi e andando verso la loro cucina che era praticamente attaccata alla camera da letto.

Prese qualcosa dal frigo e dalla dispensa e cominciò a preparare qualcosa.

Dix la inseguì saltellando.

< Panna doppia o tripla? O era solo panna..troppa panna! Ahaha! Dai che ha fatto? >, disse curiosando in cucina.

< Mi ha tenuta in braccio per un po'... >, spiegò arrossendo di nuovo. D'altronde si aspettava commenti del tipo "Ah, e tu sei stata lì?". Prese una pentola e la riempì con dell'acqua.

< Che prepari? >, chiese sorridendo e saltellando qua e là per la cucina < E che ti ha detto sopratutto? >.

< Preparo un'insalata di riso, Dix! Ci metterò un po' a preparare tutto >, disse.

Poi lasciò la pentola sul fornello.

< Beh, che devo parlare di più con lui e che...gli dispiace...perché sa cos'è Ruki per me. Ma non preoccupartene >.

< Sono contenta..."che schifo che faccio..." >, disse sorridendole < a me metti l'ananas nel riso, vero? >, disse andando in camera loro.

< Quello che vuoi! >, rispose lei.

< Arigatou! >, gridò dall'altra parte.

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Shinushio: porco NVU! -.- mi ha fatto saltare dei pezzi! ora aggiusto immediatamente! Comunque non c'era scritto niente di che,.. solo le cavolate solite superflue. Comunque quella Dix è impersonificata da me.. e dico subito che sono mooooolto peggio! U__U
kissu.

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Capitolo 8
*** "Proprietà privata".. ***


Cinque del pomeriggio, davanti al locale. Uscita con Kai. Lui e Dix dovevano comprare un regalino per Ruki, giusto per riparare al danno fatto.

< Dix? >, chiamò Kai vedendo una ragazza in piedi davanti al portone di vetro.

Dix arrivò vicino Kai con l'ennesimo vestito strambo della giornata. Molto simile a quello usato da Mana-Sama nel video di Gardenia.

< Salve Kai-kun! >, disse lei tutta sorridente .

< Sembri una bambolina! >, commentò lui. .

< Eh eh lo so! Comunque come sai noi non siamo della zona. Oltre a fare 50 metri da qui per andare all'edicola non so proprio come muovermi >, disse gongolandosi un po'.

< Allora...cosa ti piacerebbe comprargli? >.

< Oddio ehm..non ne ho idea...se facciamo un giro qualcosa mi viene in mente per forza, penso.. >.

< Allora facciamo che ti porto nella via centrale che è piena di negozi di ogni tipo >, spiegò lui indicando la via alla loro destra.

Dix si sporse giusto un poco..ma proprio poco, ma a sufficienza per farla barcollare sulle zeppe.

< Ka-Ka-Kai! >.

< Accidenti! >, esclamò lui sorreggendola per la vita. < Tutto ok? Vuoi salire a cambiarti le scarpe? >.

Dix rimase lì a guardarlo negli occhi per poi ricomporsi e cercare di formulare un discorso in tutta serietà.

< Ehm..no, grazie Kai-san! Non è la prima volta che le metto..eheh! Ci sono abituata! >, disse poi zompettando verso la via centrale. Prima rischiava di cadere e poi ci salata come una rana...mah.

< Allora..andiamo? >, chiese sorridendo.

< Ok! >, rispose ridacchiando. < Ma non chiamarmi più Kai-san! >, aggiunse mentre la raggiungeva. Passarono davanti a diversi negozi, dove vendevano oggetti e vestiti di tutti i tipi.

Dix si appiccicò ad una vetrina di... < Dolciiiiiiiiiiiiiii! >. Dix ci sbavava sopra.

< Vuoi comprargli del cioccolato? >, chiese lui.

Dix lo guardò scettica. < Il cioccolato finirebbe prima che glielo porti >, disse ridacchiando e iniziando a camminare di nuovo. Poi si voltò verso Kai.

< Ehm..Kai-san..cioè..Kai grazie >, disse sorridendo "come si deve".

< Figurati! Non avevo niente da fare! >.

< Non dovresti accudire i tuoi figliocci? >.

< Già! Ahah! Sopravviveranno per una volta! >, commentò lui.

< Lo spero...a meno che Uruha in seguito a un qualunque commento inappropriato di Reita non gli spacchi una bottiglia in testa..e che Aoi in preda a una crisi non spari a tutti e due..a proposito, Ruki che fine ha fatto poi? > disse lei incuriosita.

< Ruki è stato fuori tutto il resto della mattina, poi è rientrato, ha mangiato ed è andato a sdraiarsi. Non so se si sia proprio addormentato >, spiegò Kai massaggiandosi il mento.

Dix cadde a terra e si rialzò in fretta. < Ehm..oltre ad essere nano è anche... >.

Dix si bloccò. E fuggì via verso una vetrina.

< E-Ehi! Dix dove vai? >, chiese lui correndole dietro.

Dix si appiccicò di nuovo a una vetrina come se avesse le ventose a mani, piedi e bocca.

< Guarda quelloooo! >, gridò con gli occhi a cuoricino indicando un orso di peluche enorme un po'..strano..

< Vuoi entrare Dix? >, chiese Kai arrivandole alle spalle e cercando di individuare di quale peluche parlasse.

Neanche il tempo di parlare che Dix si era fiondata sul peluche versione Oshare Kei. Infatti era pieno di brillantini, cappelli strani..cravatte strane..tutto a righe..in pratica un clone di un qualsiasi componente degli An Cafe.

Kai la seguì. < Ehi ma aspettami! Vuoi comprare quello? >.

< Shiiiii! >, disse Dix mentre con gli occhi a cuoricino se lo spupazzava tutto.

< Bene allora! Sai scegliere in fretta tu! >, commentò Kai.

< È troppo puccio pucciosooo! >, gridò Dix mentre ci sbavava sopra.

Kai tirò fuori i soldi dirigendosi verso la cassa.

< Te lo prendo io questo >, disse facendole l'occhiolino.

Dix si calmò e guardò Kai con occhi da cucciolo.

< Un angelo, sì! Un angelo con le bacchette in mano! >.

Kai ridacchiò. Pagò e uscirono dal negozio.

< Fra mezz'ora dovresti tornare al locale >, commentò guardando l'orologio. < Forse è meglio se torniamo indietro, che ne dici? >.

< Va bene Kai! >, disse lei sorridendo.

Com'era spensierata quel pomeriggio...bello uscire in tranquillità con i ragazzi che non mettono l'ansia, vero? Arrivarono di fronte casa di Dix e Cury.

< Kai non so come ringraziarti..posso fare qualcosa per te? Qualunque cosa! >, disse sorridendo tutta allegra.

< Tranquilla! Quando avrò bisogno di qualcosa ti farò sapere, ok? Allora magari ci vediamo fra un po' >. Kai si guardò un attimo intorno.

< Diventeremo i clienti fissi del vostro locale! Ahah! Ciao Dix! >.

< Ciao Kai, ti ringrazio ancora! >, disse lei salutandolo con la mano ed entrando in casa.


 < Curyyyyy!! >

< Diiiiiiiiiiiiiiix! >, urlò lei correndole incontro abbracciandola.

< Waaaaaa! >.

Si trovarono a terra tutte e due. < Tesoro sai quanto sono instabile con 'ste scarpe! > disse ridendo.

< Ma guarda questo! >. Tirò fuori da dietro la schiena l'orso di peluche.

< Oddio che carinoooo! È quello che hai preso con Kai? >, chiese entusiasta.

< Siiii! Hai visto che bellooo! >, esclamò mentre entrambe lo contemplavano con occhi scintillanti.

< Dovrei darlo a Ruki... >

< E quando glielo dai? >, chiese lei giocherellando col peluche.

< Eh boh..forse vengono dopo..ma che faccio, sul vassoio gli porto il peluche? >, chiese Dix ridacchiando.

< Perché non glielo dai in un momento in cui siete soli? >, disse lei guardandola maliziosa.

< E quando? Scusa ti ricordo che sono caduta proprio in basso! >, ricordò Dix rassegnata.

< Ti farai perdonare >, continuò per stuzzicarla.

< Non ti dico cosa mi è passato di mente >, commentò Dix sghignazzando mentre saliva le scale.

< Che cosa? >, chiese Cury raggiungendola.

< Ehm..niente >, disse Dix mentre sistemava nell'armadio i suoi soliti vestiti. < Lasciamo stare. I metodi per farmi perdonare non sono consigliabili! >, continuò ridacchiando.

< Mannaggia! >, esclamò l'amica mentre prendeva una maglia con lo scollo a V nera piena di nastrini. < Avrei voluto assistere alla scena di nascosto! Bah, sarà per un'altra volta! >.

< Mah..avrei voluto vedere io la scena tra te e Aoi! >, commentò ridendo.

D'istinto prese la maglietta e gliela tirò dietro.

< Non è successo nulla! >, esclamò lei alzando la voce.

< Non in quel senso, intelligente! >, gridò Dix dopo essere caduta sul letto. < Volevo vedere come ti guardava! >.

< Ah! Non mi guardava affatto! >, disse andando verso il letto per riprendersi la maglietta che era caduta per terra.

< Mannaggia la dovevo mettere questa! >, aggiunse cercando di togliere la polvere.

< No..ha rubato la fascetta di Reita e se la sarà messa sugli occhi! >.

< Può darsi! >. Infilò la maglietta allacciando i nastrini per chiudere un po' lo scollo. < E comunque non è di me che stavamo parlando! >.

< È vero! >, esclamò Dix ridendo. < Sinceramente non so come fare >, disse mentre prendeva dall'armadio una camicia nera con merletti.

< Io dopo non ho voglia di uscire. Esci tu con lui e io rimango al locale fino all'orario di chiusura, che dici? >.

Dix si voltò verso Cury di scatto. < Tu sei pazza se pensi che ti lascio a lavorare da sola! >.

< Perché? Che problema c'è? Tanto ci saranno Rika o Mami a darmi una mano >, continuò lei.

< Nein! Dai non preoccuparti! Troverò un modo, tesoro! >, disse mentre si allacciava le scarpe. Per una volta si era vestita un tantino "normale".

< Dai, ti prego ascoltami! Guarda piuttosto dico che esco anche io e poi me ne resto a casa! Tu esci con lui però! >, disse Cury supplicandola.

< Bella di mamma! >, disse Dix accarezzandole una guancia mentre si avviava alle scale < Allora grazie tante tesoro! Tra te e Kai qui facciamo il paradiso! >.

< Dai muoviamoci però! Se arriviamo pure in ritardo, Tohru non ci darà mai il permesso di uscire prima! E poi già ci va bene che ci fa fare praticamente quello che vogliamo >.

< Hai ragione..per questo ho messo queste scarpe! >, spiegò indicando le zeppe più basse del solito di giusto qualche millimetro. < Così non cado! >.

Entrarono al locale e filarono a cambiarsi. Cury aspettò che Dix entrasse per poi chiudere la porta a chiave.

Dix sentendo il rumore della chiave nella toppa rimase ferma e si voltò tremando.

< Ehm..Cury? >.

< Non si sa mai >, spiegò lei prendendo la divisa.

< In che senso? >, chiese scettica.

< finché non hai finito di cambiarti c'è il rischio che qualcuno entri! >, continuò arrossendo.

< E vabbè mica sono tutti come Aoi! "Ooops" >.

Cury la guardò stupita, non accorgendosi di aver lasciato un pattino slacciato.

, gridò aprendo la porta.

< Cu-cury... >.

Neanche il tempo di parlare che Cury era già per terra. < ..i pattini.. >, disse Dix a voce bassa portandosi una mano sul viso.

< Damn! >, esclamò cercando di rialzarsi. < Uuuuh! Che male la cavigliaaaaa! >, urlò sfilando velocemente il pattino.

< Oddio Cury! >, urlò Dix correndo preoccupata verso di lei.

< Vieni! Ti vai a sedere e ti porto del ghiaccio! >. Dix l'accompagnò sorreggendola fino a un divanetto. < Aspetta qui! >.

< No ehi! Una benda! Metto una benda e rimetto il pattino! >.

< No Cury..non si scherza con 'ste cose! >, disse Dix con sguardo minaccioso.

< Ma così sei tu che finirai per lavorare da sola! >.

Si alzò in piedi cercando di uscire dalla sala. Lo avrebbe detto a Tohru, ovviamente. Ma cos'avrebbe fatto per tutta la sera?

Dix superò Cury pattinando fino da Tohru.

< Tooohruuuu! >, gridò.

< Dix! Dimmi! >.

< Ascolta, fai tornare a casa Cury! È caduta per l'ennesima volta e per l'ennesima volta si è slogata la caviglia >.

< Ma che caviglie ha quella povera ragazza? Tranquilla comunque, la riaccompagno io. Tu controlla qui dieci minuti >.

< Va bene, grazie tante Tohru! >, disse lei sorridendogli e iniziando a sistemare varie cianfrusaglie sul bancone.

Giusto in quel momento entrò Kai con Reita, guardandosi in giro.

< Oh, chi si vede! Salve Kai! Ciao..ehm..niente.. >, lo salutò Dix che iniziò a pattinare verso di loro.

< Se cerchi gli altri arriveranno a momenti. Un tavolo da cinque quindi! >, le disse sorridendo.

Dix sorrise ai due e li accompagnò a un tavolo dove nessuno, più o meno, potesse vederli.

< Scusate ragazzi, arrivo, solo un attimo! >, disse lei continuando a sorridere.

< Certo! Quando arrivano gli altri gli facciamo segno noi! >, rispose Kai.

< Ok...vado a vedere come sta Cury! >.

Così dicendo si girò e iniziò a pattinare verso il bancone quando girandosi verso l'uscita vide Tohru. "Beh, chiedo a lui..tanto vale...", pensò andando verso il gestore tutta trafelata.

< Sta meglio Tohru? >.

< Ah, Dix! Non si è slogata la caviglia, l'ha solo stortata. Basta che metta una benda e fra qualche giorno potrà ricominciare a pattinare tranquillamente >, spiegò lui sorridendo.

< Come sempre, vabbè..tanto ci siamo abituate.. >, disse ridendo per poi andare a prendere ordinazioni dai Gazetto.

< Non ci sono ancora gli altri? Oddio..Uruha ha fatto ubriacare il nano e il mafioso! >, esclamò sbarrando gli occhi.

< Ahah no tranquilla, hanno chiamato che stanno arrivando! >, le disse Reita mentre sfogliava il menù. < Stai qui ad aspettarli con noi? >.

Dix si guardò intorno. La gente non mancava e lei era sola, per cui non si poteva permettere di prendere una pausa.

Sospirò. < Scusate ragazzi..odio il mio lavoro... >, disse iniziando a pattinare verso il bancone..quando..

< Il PeLuChE! > gridò manco si fosse trovata nel quadro..ehm.."L'urlo"...

(Dix da le dimissioni per le troppe cavolate che scrive....*Click.. *Din Dlon* Giusy Ferreri alla cassa 4, Giusy Ferreri alla cassa 4!*click..)

Rika la stava giusto cercando.

< Dix! Io e Mami stasera facciamo da cameriere! Penso che alla fine non staremo mai in cucina >, disse ridendo.

< Siamo abbastanza negate! >, aggiunse Mami.

< Ehi, guarda che fighi quei tre che sono entrati adesso! Vado io! >, esclamò Rika prendendo il blocchetto in mano.

Dix si voltò verso..appunto i tre fighi.

Prese Rika per il collo della camicia. < Vieni qui e dammi il blocchetto cara "Ma io devo prendere quel maledetto affare!"...anzi no..vai tesoro, vai vai... >, disse poi sorridendole con aria diabolica.

< O-ok... >, balbettò Rika andando a passi incerti verso di loro.

< Salve ragazzi! >, disse lei sfoggiando il sorriso più dolce che poteva.

< Ciao carinissima! >, gridò Reita.

< Piantalaaaa! >, urlò Aoi come al solito puntandogli la pistola in testa.

< Cosa posso portarvi? >, chiese lei emozionatissima.

< Un prosecco del '900! >, gridò Uruha mettendosi in piedi sul tavolo..per ricevere poi un pugno sullo stinco da Aoi. Non serve dire che si ritrovò a terra per il dolore.

Dix guardava la scena da lontano. "Ora capiranno cosa significa prendere ordinazioni da quelli", pensò con un ghigno malefico per poi avvicinarsi a Mami.

< Mami mi devi fare un favore.. >, disse sottovoce.

< Dimmi Dix! >, rispose lei.

< Devi coprirmi! Devo un attimo andare a casa, se Tohru chiede dove sono dì che sono in bagno e che non mi sento bene. Tutto chiaro? >.

< Sicuro! >, rispose lei facendole l'occhiolino.

< Perfetto..grazie cara! >, disse dandole un bacio sulla guancia.

Dix con la divisa e i pattini uscì di corsa dal locale per arrivare alla porta accanto. Perlomeno le chiavi se le portava sempre. Salì le scale con i pattini. Anche se erano due scalini rischiò di cadere almeno 20 volte.

< Cury!!! >.

< Dix! >, esclamò lei piagnucolando .

< Immagino...aspetta ti porto il mio vecchio Game Boy! >, disse avviandosi di fretta in camera. Prese quel dannato peluche che si trovava sul letto insieme a una busta da regalo. Poi frugò tra i cassetti riuscendo a trovare un Game Boy tutto graffiato più un qualche decina di videogiochi. Li portò a Cury tutta sorridente.

< Divertiti tesoro! >, disse mettendoglieli sul divano dov'era sdraiata.

< Comunque, come stai? > disse alla velocità della luce.

< Maleeeeee! Ho un brutto presentimento! >.

Lei e i suoi soliti presentimenti. E la cosa pazzesca era che ci azzeccava praticamente sempre.

< Che brutto presentimento? Comunque io devo scappare..se Tohru vede che non ci sono mi fucila.. penso.. >

< Non saprei...su di loro comunque. Boh! >.

< Non so neanche io cara...Ci vediamo dopo! >, gridò mentre stava uscendo di casa.

Pattinò sin troppo veloce fino al locale per entrare alla velocità della luce, correre fino il bancone e rischiare qua

si di schiantarsi.

Diversi clienti ai tavoli si stavano lamentando. Nessuno prendeva ordinazioni, oltre a Mami. Rika era ancora fissa al tavolo dei Gaze, probabilmente aveva adocchiato uno di loro.

< Dix! Mami mi ha detto che stavi poco bene! >, disse Tohru avvicinandosi alla ragazza.

Dix guardava Tohru, poi la busta che aveva in mano, ancora Tohru e di nuovo la busta. Alla fine la nascose dietro la schiena.

< Oh, sì, ma adesso è tutto a posto! Torno subito al lavoro! >, disse facendo sorrisi tirati sgattaiolando via nella sala senza dare le spalle a Tohru.


< Scusa ragazzina >, iniziò Ruki rivolto a Rika < La tua compagna sta facendo tutto il lavoro, noi le ordinazioni le abbiamo già prese >.

< Ah, sì, lo so...ma tanto siamo in tre stasera! >, disse lei sforzandosi di sorridere. Evidentemente Ruki non le era granché simpatico. < Allora vado, torno dopo! >.

Dix corse via dalla sala correndo al tavolo dei Gaze, rischiando quasi di scontrarsi con Rika. Arrivò al tavolo col fiatone dopo essersi fermata per miracolo

< Scusate, vi ha dato noie? >, chiese cercando di sorridere.

< Abbastanza >, rispose Aoi nervoso.

< Non gli ha tolto gli occhi di dosso>, commentò Uruha.

< Piuttosto, l'altra ragazza penso che punti a Ruki >, disse Kai fingendo di averlo detto per caso.

Dix alzò un sopracciglio. < Ossignore che gusti ha quella ragazza! "Fottiti idiota! Oggi hai deciso di giocartelo, eh?" >, disse Dix seccata.

Ma che le era preso, da sembrare tanto "simpatica" stava diventando una stupida.

< Grazie >, rispose Ruki sorridendo appena.

C'era rimasto male, a dire la verità. Aveva interpretato il tutto come una mancanza di interesse nei suoi confronti. Come se effettivamente Dix non vedesse in lui nient'altro che un idolo.

Silenzio, silenzio e ancora silenzio.

< Ma Cury come sta adesso? >, chiese Kai per rompere il ghiaccio.

< Bene! Non le è successo niente..ormai ci è abituata! Ehm...vado a prendere ciò che avete ordinato! >, disse sorridendo amaramente per poi andare di nuovo dietro al bancone.

< Dix! >, la chiamò Rika, < Ma chi è quel gran bel pezzo di ragazzo laggiù? Lo conosci? Quello coi capelli scuri scuri? >.

Dix la fulminò con lo sguardo.

< Quel ragazzo si chiama Giuseppe Sagarriga Visconti e sulla fronte ha scritto "proprietà privata", non mia però >.

< Ma non è giapponese? >, chiese riflettendo su quel nome strano < Come mai ha un nome straniero? >, continuò lei.

< Taci! >, le disse Mami tirandole una padellata in testa. Poi guardò Dix.

< Dix mi sembri giù >.

< Non hai tutti i torti! >.

Stette un po' zitta.

< Sono una franaaaa! >. Iniziò a piangere a mo' di fontana..insomma, il pianto dei deficienti, per poi riprendersi. < Allora, cos'hanno ordinato? >. Mami la guardava con gli occhi sgranati.

< Guarda, il biglietto del loro tavolo è lì >, disse indicando il biglietto vicino ai piatti poco più in là, < Posso aiutarti? >, chiese.

< Oh! Sono pronti! Li porto io! >, esclamò Rika prendendo i piatti, schizzando tra i tavoli.

Rika e Mami erano entrambe belle ragazze, e, soprattutto, avevano molta grazia ed eleganza nei movimenti, a differenza di qualcun' altro.

< Se ci prova l'ammazzo... >, disse Dix con la classica venetta in testa e gli occhi iniettati di sangue.

< Chi? >, le chiese Mami cercando di guardare nello stesso punto di Dix.

< Rika.. >, disse sottovoce < ...se ci prova con Aoi l'ammazzo >.

< Ti interessa? È molto carino in effetti. Ma Rika la vedi, è una ragazza frivola.. >, commentò lei.

< No...no che non m'interessa... >.

Dix ripensò alle parole di Mami e le s'illuminò il volto. < Torniamo al lavorooo! >, disse saltellando.

"Certo, frivola...e Aoi non è un idiota..".

Vedeva Rika che non si scollava dal loro tavolo...così si avviò verso di lei.

< Ecco a voi! >, disse Rika appoggiando i piatti sul tavolo.

< Ah, questo è il mio numero di telefono, nel caso avessi bisogno... >, aggiunse lei porgendo un bigliettino ad Aoi che lo prese e lo mise in tasca.

< Grazie >.

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Capitolo 9
*** "Reale e bellissimo.. come lui..". ***


Dix arrivò accanto a Rika guardando Aoi per la serie "testa di panda appena se ne va quel bigliettino lo strappi".

< Rika...guarda un po' lì >, disse Dix indicando le persone sedute ai tavoli che guardavano verso di loro innervosite. < Su...non dovevi fare le ordinazioni? >, aggiunse sorridendo sarcastica.

< Stavo andando... >, rispose lei stupita nel vedere Dix decisamente seccata.

< Grazie al cielo! Non è bello mangiare con la gente che ti fissa >, commentò Ruki.

Rika rimase a bocca aperta. Dix menò uno sguardo veloce a Ruki come dire "Ti do ragione, per una volta".

Rika scappò via incavolata. Mami vedendola imbronciata ridacchiava dalla cucina.

E Ruki ricambiò il suo sguardo, sorridendole. Poi si bloccò, iniziò a mangiare, guardando dritto davanti a se'.

Cury intanto stava entrando dal portone.

Rika stava ancora prendendo ordinazioni, schizzando a destra e a manca, senza guardare dove andava, ovviamente.

"SDENG!"

< Ahiaaaaaaaaaa! Damn! >.

< Scusaaaa! Cury scusa! >, esclamò Rika, per terra anche lei.

Dix che nel frattempo era in cucina si affacciò preoccupata e vedendo Cury a terra corse da lei come una pazza.

< Cury! >. Le porse una mano per farla alzare. < Kami buono...Rika un po' d'attenzione..."da quale pulpito viene la predica.." >, disse Dix guardandola con aria di rimprovero.

< Ma non l'ho vista entrare! >, cercò di spiegare lei.

< Dovevo restarmene su >, commentò Cury. < Anche perché adesso io cosa faccio qui? Ahahah! >.

Aoi arrivò correndo. < Tutto a posto? >, disse preoccupato rivolto a Cury.

"Ecco..così Rika capisce magari..", pensò Dix facendo apparire sul suo volto un sorriso malefico senza rendersene conto.

< Non riesco ad alzarmi! Non è che mi aiuteresti? >, chiese Rika comportandosi da vera e propria gattamorta.

Cury la guardava con aria schifata.

"SDENG!".

Ennesima padellata in testa a Rika.

Dix e Cury si voltarono verso la cucina dove c'era Mami che rideva malefica. Dix comunque l'aiutò ad alzarsi anche se abbastanza seccata.

< Eh...eh...eh... >, fece Cury piuttosto sorpresa.

< Vado da Mami >, aggiunse alzandosi e avviandosi, barcollando, verso il bancone.

"Se contassi tutti premi che ho vinto come MissDeficienza e Co. vincerei pure al guinness dei primati", pensò.

Aoi senza dire niente le prese la mano per paura che cadesse.

< A-ah! Non preoccuparti, ce la faccio da sola >, disse scostando la mano. < Torna pure a sederti tu >.

Aoi sospirò rassegnato. "Meglio che la lascio perdere per un po'...se mi faccio vedere offeso, forse...forse che? Stupido idiota...", pensava a testa bassa mentre camminava verso il tavolo.


< Sei sicura che sia tutto a posto? >, chiese Dix che stava pattinando di fianco a Cury verso Mami.

< A postissimo! A proposito! Mi devi spiegare come farai a dargli il regalo! >, disse a voce bassa saltellando su un piede solo.

< Appoggiati a me che mi fai venire il mal di mare... >.

< Grazie! Eh eh! Ma non mi hai risposto! >, disse lei aggrappandosi all'amica.

< La mia risposta è secca e molto semplice..Non.Lo.So >, disse una volta arrivate fino al bancone. < Come gli parlo secondo te? Ossignore.. >, continuò sospirando.

< Scusa non puoi semplicemente avvicinarti al tavolo e chiederglielo? >.

< Mi vergogno... >, disse a bassa voce guardando a terra.

< Aspettami qui >.

Si girò e cominciò a camminare a passi incerti diretta verso il tavolo dove stavano mangiando i Gazetto.

< No Curyyy! >, disse Dix con la voce che le mancava aggrappandosi al bancone.

< Ciao ragazzi! >, li salutò lei ormai davanti al loro tavolo.

< Ciao Cury! >, disse Kai con un grande sorriso.

Uruha stava per strozzarsi con del vino. A Reita cadde non si sa che sul tavolo. Ruki mentre continuava a mangiare alzò la mano in segno di saluto. Aoi non la degnò di uno sguardo.

< Beeeene...Ruki...non è che verresti un attimo con me? Due minuti poi ti lascio continuare a mangiare >, disse lei.

'Stavolta era Aoi che stava per strozzarsi. Infatti iniziò a tossire. Ruki prima di alzarsi gli diede un pugno sulla schiena per farlo liberare. Reita e Uruha ridevano come matti e Kai semplicemente si vergognava di quella situazione.

Ruki si alzò serio dal tavolo. < Dimmi tutto >.

< Vieni con me? Là, al bancone >, disse indicandolo.

Ruki annuì e la seguì.

Dix era sparita in cucina e per muoversi si copriva la faccia con una padella.

< Dunque... >, iniziò Cury cercando di guardarlo negli occhi. < Stasera non è che usciresti con Dix, vero? >.

È inutile. Per quanto cercasse di ignorarlo e stargli il più possibile alla larga, Ruki era comunque Ruki. E l'effetto che le faceva non voleva cambiare. Doveva distrarsi in qualche modo, pensare ad altro o a qualcuno. Ma non a lui.

Si sentì un trambusto dalla cucina. < Ahiaaaa! >.

Dix era col sedere per terra piena di pomodoro addosso e una padella in testa.

Entrambi si voltarono di scatto.

< Dix?! >, urlò Cury.

Ruki si fiondò in cucina per vedere cos'era successo. Le andò di fianco, cercando di toglierle più pomodoro possibile di dosso.

< Guarda! Sei sempre la solita >, le disse a mo' di rimprovero.

In realtà si capiva dalle sue parole che c'erano preoccupazione e attenzioni sincere da parte sua. Loro già avevano la possibilità di costruire qualcosa, qualcosa nel quale lei non poteva entrare.

Dix iniziò a piagnucolare. < Io non pensavo che Cury ti avrebbe chiesto questo! Dovevo farlo io ma non ci riuscivo! Perché sono stata una stupida! E ti ho offeso! E ho sfruttato Kai! E poi ti faccio screditare agli occhi degli altriiii! >. Dix stava sclerando.

< Ma cosa stai dicendo adesso?! Su, alzati! >, le disse lui prendendola per mano. < Però...se ci tenevi così tanto a farlo, forza, chiedimelo ora >.

Dix si trovò lì di fronte a Ruki..e in pratica non si capiva chi aveva chiesto di uscire a chi...

Dix iniziò a farfugliare qualcosa a testa bassa, poi... < RUKI VUOI USCIRE CON ME? >, gridò e non poco come se per dirlo le fosse costato tanto..e anche a mo' di liberazione.

< Va bene >, rispose lui baciandola di nuovo in fronte. < Però mi ha dato fastidio che hai fatto tutto 'sto casino per niente >.

< Io in realtà... >, dopo quel nuovo bacio in fronte non sapeva cosa dire. Dopodiché si guardò i vestiti. < L'ho fatto di nuovo... >, disse ridacchiando.

< Cosa hai fatto di nuovo? >. Ruki prese qualche pezzo di carta assorbente per cercare di pulire la divisa di Dix.

< Ho di nuovo dato spettacolo senza accorgermene! >, disse ridendo.

Cury guardava in disparte.

< Ovviamente! >, esclamò Ruki cominciando a ridere.

Cury si girò dall'altra parte. Lei non c'entrava niente, lo sapeva.

Lui dall'inizio non l'aveva degnata di uno sguardo. E poi ora toccava a Dix cercare di farlo innamorare, visto che ne aveva la possibilità.

< Io vado >, disse Cury veloce, uscendo dal locale e camminando più in fretta che poteva.

Arrivò di fronte alla porta di casa, scoprendo che aveva dimenticato di chiuderla a chiave, e che le chiavi erano rimaste al locale. Entrò comunque. Di certo non aveva voglia di entrare là dentro di nuovo. Salì le scale fino alla sua camera.


< Ossignore.. > disse Dix sospirando.

< Ruki scusa un attimo! > disse pattinando ancora tutta sporca verso il tavolo dei the GazettE.

"O Aoi..o nessun' altro..se vado io finiamo a litigare..", pensò Dix un tantino abbattuta.

< Aoi... >.

< Sì? >, chiese lui giù di morale.

< Cury.. >, sospirò.

< Non ne voglio sapere guarda... >, disse continuando a mangiare.

< Aoi...ti prego > disse a bassa voce.

< Cosa...>.

< ...sta male, Aoi...tanto...e tu lo sai meglio di chiunque altro... >, continuò Dix seria.

< Ma io non c'entro niente >, disse nervoso.

< Come no? Aoi..aiutala...ti supplico... >.

< Cosa devo fare Dix? Non è colpa mia se sta male... >.

< È colpa sua che si tiene dentro tutto! Non è colpa tua sicuramente! Ma tanto meno è colpa mia o di Ruki! "cazzata..." >.

Dix si avvicinò ad Aoi e lo fece alzare di forza dalla sedia.

< Ma che diamine dici?! >, disse alzando la voce. < E come mi presento in casa vostra? Non mi farà entrare! >.

< Piantala! >, disse trascinandolo fuori dal locale.

< Perfetto. E ora che siamo davanti alla porta? >, chiese lui.

< Cury! Salgo un attimo! >, gridò Dix mentre varcava la soglia della porta.

< Di che hai bisogno? >, chiese lei aprendo la porta della loro stanza.

< Prendo un attimo.."che cavolo prendo!" >. Non parlò più.

Spinse Aoi verso le scale.

< Muoviti! Ciao! >, disse sottovoce per poi andarsene chiudendo la porta.

< Dix ti lascio la porta aperta! >, disse lei buttandosi di nuovo sul letto. Prese in mano una bambola di Maya degli LM.C e cominciò a giocherellare con i suoi capelli.

"Oddio e ora che faccio?!". < Sì, va bene! >, disse Aoi tentando di imitare la voce di Dix.

< Dix ma che hai mangiato! Hai una voce terribile! >, disse lei fissando ancora la bambola.

"Non posso continuare a fare la voce di quella pazza...anche se è sua amica la prenderebbe per trans...". Aoi si apprestò a salire gli scalini, per trovarsi accanto alla porta.

< Dix ma ci sei? >, chiese lei senza voltarsi.

Staccò per sbaglio un brillantino dalla giacchettina della bambola che cadde a terra, cosa che la costrinse, da sdraiata, a sporgersi dal letto per cercare di ritrovarlo.

Ad Aoi batteva forte il cuore. Sapeva che se fosse entrato si sarebbe ritrovato con un cuscino in bocca come minimo. Ma non era questo il problema...il problema era lei, lei che era lì dentro...che da giusto due giorni aveva preso i suoi pensieri.

"Beh...ora o mai più...", pensò mentre faceva un passo per arrivare di fronte alla porta e farsi vedere.

< Dix ti sento! Se non parli ti vengo a prendere! >, gridò lei sempre alla ricerca di quel maledetto brillantino scomparso.

Cury non lo vedeva. Era chinata per terra a cercare non si sa che.

Aoi fece molta attenzione a non farsi sentire ed entrò in camera. Cury era arrivata fin sotto il letto. Probabilmente quello che cercava era molto importante. O almeno così pensava Aoi. Arrivò vicino a lei. Si abbassò anche lui e alzò le coperte che coprivano Cury..

< Ti serve aiuto? > disse.

< Kyaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah! >.

Quel pavimento cominciava ad avere un punto in cui non era più piano. Quante volte era caduta da quel letto? Troppe per potersele ricordare tutte...

< Che ci fai tu qui?! Scemo! >, urlò di nuovo tirandogli dietro la bambola di Maya: la prima cosa che le era capitata sotto mano.

Aoi la schivò.

< C'è già Reita che fa di queste cose >, disse serio < Giuro, io non volevo venire qui >.

Sarebbe stato come sempre: lei si sarebbe arrabbiata, lui l'avrebbe consolata e poi di nuovo felici e contenti.

< E tu come hai accettato di entrare in camera mia, eh?! >, chiese furibonda.

< Sei un maniaco!!! Io chiamo la polizia >, disse mentre prendeva la cornetta del telefono.

Aoi mentre Cury stava delirando aveva preparato un cappio già appeso al lampadario.

< Cavoli Cury! La tua amica mi ha spinto fin qui a calci nel sedere! È per colpa sua se sono qui. E come al solito vuole sapere che hai! >, gridò.

< E tu che sei venuto a fare se non te ne importa niente! Potevi anche far finta di salire e poi tornartene indietro >.

< Ti ho mai detto che non me ne importa? Va bene che fino alla fine se mi snobbi ci rimango..però da qui a dire che non me ne importa no cara! >. Aoi si era visibilmente alterato.

Lo guardò un attimo e poi abbassò la testa.

< Ma chi te lo fa fare di star qui a sentire i miei problemi idioti? >.

< Ah, e basta scema! Cavolo io ti amo! "Ossignore..." >. Aoi si bloccò.

Voleva ritirare tutto..chissà come si sentiva lei adesso.

< Io non ci credo >, disse a bassa voce senza smettere di guardare per terra.

< Non è vero! >, gridò. < Non è vero, cavolo! Perché non mi credi? Perché? >, disse abbassando il tono e avvicinandosi a lei.

< Perché dopo due giorni non lo puoi dire >, disse cercando di restare calma. < Posso piacerti ma non puoi amarmi >.

< Bugiarda! >, replicò subito < Non lo decido io! Non lo decidi tu! È così e basta. E io mi preoccupo per te! >.

< Vai via ti prego... >.

Di nuovo.

Ma cos'era diventata? È sempre stata una persona molto sensibile, ma non una lagna del genere. Perché in quei due giorni aveva pianto più che negli ultimi sei mesi. E lo stava facendo ancora.

< No! No che non me ne vado. Se hai paura che possa farti qualcosa stai tranquilla...ma lo sento come dovere di dover rimanere qui... >, continuò lui calmo.

Doveva proprio essere cotto di quella ragazza così fragile.

< Io non voglio...che ogni volta che ti parlo, prima mi arrabbio, poi piango e poi mi calmo...non esiste, dai...Non posso farti una cosa del genere...Và via per favore, ti supplico... >, disse lei con gli occhi gonfi di lacrime.

< No... >, disse Aoi come una cantilena < Se sono venuto è per vederti che ti arrabbi, che piangi..e per poi farti calmare... >, continuò lui sorridendole mentre con una mano delicatamente le faceva girare il viso verso di lui in modo da poterla guardare negli occhi.


Ruki.

Lei lo desiderava veramente tantissimo.

Eppure in quel momento era esattamente l'ultimo dei suoi pensieri. Forse, quello per Ruki, era un amore costruito su un'immagine. Su qualcosa di piatto, che non parla e non si muove, o poco di più. Un amore finto, basato su sogni irreali. Un idolo. Il tipo perfetto.

Quello invece era tutto reale.

Reale e bellissimo. Come lui.

Ma ormai il danno era fatto. L'aveva ferito troppe volte in soli due giorni. Chissà quante volte l'avrebbe fatto in un mese. E chissà se quest'idea di Ruki era vera. Se veramente era tutto finto, o se qualcosa che faceva male c'era per davvero.

Non riusciva comunque a guardare Aoi negli occhi. Guardava di lato, mentre ancora qualche lacrima scendeva calda sul suo volto, percorrendo anche il collo..

Eppure Aoi era lì, e sicuramente provava per lei qualcosa di vero. A lui non importava di sentirsi "ferito", voleva vedere solamente Cury sorridere. Tutto qui.

Aoi le fermò una lacrima sul collo e seguì tutta la scia nera che il trucco aveva lasciato fin sotto i suoi occhi.

< Vero che la smetti anche 'sta volta? >, disse lui sorridendo come sempre.

Doveva portare calma nel cuore di quella ragazza a tutti i costi.

< No Aoi! 'Stavolta...n... >. E via con i singhiozzi. Quella sera forse era diverso. Forse piangeva per motivi che non avevano nulla a che fare con le volte precedenti. Forse stavolta era per quello che lei stessa aveva fatto.

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Capitolo 10
*** "Reale e bellissimo.. come lui.." 2. ***


Nel frattempo, nel locale, Dix aveva sistemato i permessi con Tohru per uscire prima e si stava cambiando d'abito nella sala. Voleva mettere un costosissimo abito Moi-meme-Moitiè, come tutti gli altri, del resto.

Ruki aspettava fuori il ristorante.

Gli altri erano andati via. Uruha aveva preso un'altra sbronza. Non si sapeva contenere quello, eh!

Dix uscì dalla sala poco dopo, con delle scarpe decenti 'stavolta. Afferrò al volo la busta col regalo, fece le raccomandazioni a Mami e Rika che combinavano casini in cucina e uscì dal locale.

< Oh! Ce l'hai fatta! >, esclamò Ruki vedendola uscire. < Dove ti porto? >.

< Do-dove mi porti? >, disse lei strabuzzando gli occhi tenendo ben nascosta la busta dietro la schiena. < Sinceramente non ne ho idea...ehm...non vorrei rimanere al chiuso però.. >, continuò guardando a terra.

< Ahah! A cos'hai già pensato? >, chiese ridendo < Vedrai dove ti porto! >, continuò lui.

Dix lo guardò con aria interrogativa. < Dove? >, chiese semplicemente.

< Vedrai >.

Presero una via piuttosto grande: c'erano le bancarelle e la gente era tantissima.

< Dammi la mano! >, le disse poi.

< Eh? >, disse lei voltandosi di scatto completamente rossa.

< Vuoi dello zucchero filato? >.

Oddio. Dix non riusciva a resistere ai dolci: basta pensare a come si era comportata con Kai di fronte quella vetrina. Iniziarono a brillarle gli occhi.

< Shi! > disse sottovoce.

Ruki si avvicinò alla bancarella senza mai lasciarle la mano. Ogni tanto col pollice le accarezzava il dorso. Poi la guardava e sorrideva imbarazzato, come un bambino.

< Ecco lo zucchero filato! >, le disse porgendoglielo con una mano.

Dix lo prese con la mano che le tremava. < Beh..gr..grazie..però..è gigantesco..facciamo a metà, vero? >, disse cercando di vedere Ruki dietro la nuvola rosa.

< Va bene! >, rispose sorridendole.

Ruki vedendola tuffarsi nello zucchero filato si avvicinò piano, finché non riuscì a morderne un pezzo di quello che aveva in bocca lei.

Dix lo guardava sbattendo le palpebre velocemente. Non sapeva che fare...se staccare quel maledetto pezzo di zucchero filato o divorarlo totalmente per arrivare alle labbra di Ruki.

"Ossignore questo mi fa crepare".

Ruki si allontanò altrettanto piano dal suo viso.

< Buono >, disse con un espressione dolce sul viso.

Ricominciarono a camminare in quella via affollata.

Dix non ne aveva mangiato più neanche un pezzo.

< Mi...mi stavi facendo venire un infarto! >.

< Io? Quando? >, chiese fingendo di fare l'ingenuo.

< Scemo! >, disse "pattandolo" sulla schiena. Dix si fiondò di nuovo sullo zucchero filato osservando tutte quelle persone che passavano.

Ruki era tranquillo con lei. Erano passati solo due giorni ma già l'aveva capito. Avrebbe voluto trascorrere diverso tempo con Dix, per capire cosa provava veramente. Di sicuro lo intrigava. < Eccoci, siamo arrivati >, disse indicando un cartello.

Un parco. Un parco immenso.

Dix rimase piacevolmente sorpresa. Era proprio quello che ci voleva. Non c'erano molte persone. Magari qualche vecchietto che passeggiava e dei ragazzini con le bici, ma tutto, troppo tranquillo.

< Mi hai letto nel pensiero >, disse sorridendo non riuscendo comunque a guardarlo.

Lui le sorrise.

Entrarono e la portò vicino a un ciliegio in fiore. Si sedettero lì sotto, su una panchina.

< Ti piace? >, chiese lui.

Dix si guardava intorno. < Tanto amo i parchi...ah, Ruki... >, disse mettendo fuori la busta < Ecco...io... >. Come al solito non riusciva più a parlare.

< Cos'è? >.

< è per te ovviamente...non so se ti piace...  >, disse sorridendo mentre guardava Ruki che prendeva la busta.

< Oddio non me l'aspettavo! >, esclamò sorpreso.

Aprì la busta e il suo sguardo diventò ancora più dolce. < Grazie... >.

Dix sorrise imbarazzata.

< Beh..vedi..penso che gli somigli...siete dolci entrambi.."santissimo panda che vado dicendo?” >.

Iniziò a giocherellare nervosamente con dei pizzi del vestito.

Ruki si chinò in avanti poggiando un pugno per terra. Con l'altra mano le sfiorava il viso. E si avvicinava sempre più a lei.

Una volta che fu a due centimetri dal suo naso, si fermò.

La guardava negli occhi, poi fissava le sue labbra e poi di nuovo gli occhi. In quel momento desiderava veramente passare del tempo con lei. Anche solo sentire il suo respiro sulle labbra gli faceva provare emozioni che non provava da tempo.



< Cosa? >, chiese Aoi mentre le scostava delle ciocche di capelli davanti gli occhi. < Ehi..oggi mi parli..mi parli con calma..va bene? >, disse a bassa voce sorridendo. Così facendo era davvero rassicurante. Avrebbe fatto di tutto per Cury in quel momento.. l'amava no?

< Ma...ma io sbaglio sempre tutto! Non capisco più...niente... >, balbettava tra i singhiozzi.

< Cosa sbagli Cury? Non sbagli proprio niente. È normale se sei innamorata, non credi? >, continuava lui asciugandole le lacrime.

< Ma è anche questo che non capisco...boh non lo so... >.

< Non capisci se sei innamorata? >.

Aoi sospirò, prese Cury per mano e la fece sedere accanto a lui sul letto < Non farti condizionare dal fatto che noi siamo...insomma, siamo i the GazettE.. vorrei lo dimenticassi... >.

< Non è facile dimenticarsene >, rispose lei < E questa cosa mi manda in confusione. Non capisco più...cosa provo davvero...è molto più brutto che essere rifiutati... >.

< Tu lo sai Cury.. >, disse accarezzandole una guancia < E non hai bisogno neanche di dimenticare che siamo i Gazetto. Insomma...se vedi a tavola quei due bakoni di Uruha e Reita puoi dire che siamo dei musicisti per lo meno seri  >, continuò ridacchiando.

< Direi di no! Ahah! >, disse lei che per un attimo aveva smesso di singhiozzare < Ma con quel "tu lo sai” che vuoi dire? >.

< Tu sai cosa provi...perché ti fa male e si vede. Quando Dix parla con Ruki riesci a malapena a passare loro davanti senza metterti in mezzo perché pensi di doverti fare da parte in tutti i modi, no? >, continuò lui serio.

< Tu credi? >, gli chiese.

Si girò per fissarlo dritto negli occhi, come se cercasse di leggere ogni suo pensiero. Voleva capire esattamente cosa pensava, quella volta.

Aoi d'istinto l'abbracciò. < Non farti del male...ti prego... >, disse a bassa voce stringendola forte.

Lei si allontanò un po', senza sciogliere del tutto l'abbraccio. Giusto quanto bastava per poterlo guardare negli occhi. Quei bellissimi occhi, accidenti! Gli prese il viso fra le mani, per assicurarsi che non si spostasse.

< Sei davvero convinto di quello che dici? >, chiese lei.

< Lo so Cury...e sono convinto di tutto quello che ho detto ora >.

Anche Aoi la guardava negli occhi. Vedeva tristezza e voglia di qualcuno accanto..e lui sarebbe stato con lei sempre, se l'avesse voluto. Oh, certo che sarebbe stato con lei.

Avvicinò leggermente il viso a quello di lei...per baciarla.

A dire il vero, quello non fu bacio.

Le labbra si sfiorarono appena. Lei si scostò, appoggiando le mani sul suo petto per allontanarsi.

< Ma...ma che fai?... >, chiese lei con voce tremante.

Lo guardava, e di nuovo sentiva le lacrime salirle fino agli occhi.

Lui la teneva per i fianchi come se avesse paura che se ne potesse andare da un momento all'altro. La guardava negli occhi, come sempre.

< Ok...Ok...Scusami >, disse a bassa voce. Vedendo che gli occhi di Cury stavano diventando lucidi fece una smorfia < Non di nuovo, ti prego >.

< No...ok... >, disse lei facendo un respiro profondo < è che io non voglio che tu stai male per colpa mia >, continuò, trattenendo a stento le lacrime.

Aoi la guardò con aria interrogativa lasciandola andare.

< Perché dovrei stare male? >.

< Come perché? >, chiese lei altrettanto stupita della domanda.

< Dai...non importa... >, disse lui sorridendole amaramente.

Non ci riusciva in alcun modo a distrarla...aveva sempre quel maledetto tarlo in testa chiamato Ruki...

< Scusami... >, sibilò. Con un dito cominciò a sfiorare calma la mano di Aoi.

< No...ho detto che non importa... >, continuò sorridendo accarezzandola di nuovo.

< Più che altro sono io che rischio di sembrare un maniaco >, disse ridacchiando guardando da un'altra parte.

< Però...io ti voglio bene Aoi, davvero >.

Il viso di Aoi si illuminò. Cioè...gli aveva solo detto "ti voglio bene", ma per lui era tanto, davvero tanto. Aoi riuscì a guardarla negli occhi di nuovo.

< Anch'io te ne voglio Cury...e non sai quanto... >, continuò pacato.

Lo guardò un attimo. Poi si voltò.

"Sono ancora troppo giovane per morire, sono ancora troppo giovane per morire, sono...", ripeteva a se stessa facendo una cantilena.

Si alzò un attimo e andò verso la cucina.



Se lui provava emozioni bellissime, Dix stava per svenire come Cury al concerto. Guardava quegli occhi così fermi, mentre lei tremava. Subito guardò da un'altra parte per paura di cedere.

< Guardami >, le disse con voce vellutata puntandole contro quegli occhi color ghiaccio.

Dix si voltò meccanicamente...ma pur di non guardare i suoi occhi guardava in basso.

Rossa forse non era il termine adatto per descrivere la sua faccia. Boh...chissà com'era? Dix voleva pensare a qualcosa per distrarsi. Ma a che poteva pensare ?

Ruki si avvicinò ancora un po', fino a trovarsi con le punte del naso che si toccavano.

Lui non smetteva mai di guardarla negli occhi.

< Baciami >, sussurrò piano.

Dix sbarrò gli occhi. "Ossignore, ossignore! Che cavolo dice?".

Sapeva che sicuramente le iniziavano a fumare le orecchie...di sicuro.

< C-che? > sussurrò.

Le parole le morivano in gola. Era immobilizzata. Diede uno sguardo veloce ai suoi occhi e non poté più fare a meno di guardarlo.

< Shhh...non parlare. Baciami e basta >, aggiunse con quella sua voce calda e profonda che avrebbe fatto impazzire chiunque.

Gli occhi le divennero lucidi tanto era agitata.

< N...non... >, sussurrava ancora.

Poi provò ad avvicinarsi un po'. Il cuore a mille.

"Kami Aiutami! Portami via ti pregoooo!", pensava. Wow, riusciva a pensare. Miracolo. Ancora un po'. Si avvicinò un altro po' finché le loro labbra non si sfiorarono. "Padre, Figlio e Spirito Santo...amen...queste sono le mie ultime preghiere..", continuava miracolosamente a pensare Dix.

Ruki si avvicinò ancora, fino a premere le labbra contro le sue.

Con una mano le sfiorava il viso. Cos'avrebbe dato per sapere cosa provava lei in quel momento.

Dix chiuse gli occhi. Ormai era fatta. "Oddio...giuro che poi glielo dico...glielo devo dire...sarebbe giusto...".

Gli teneva il viso tra le mani. Poi si staccò piano. Non ce la faceva più...sarebbe scoppiata.

Ruki la guardò con aria interrogativa. Non capiva per quale motivo si fosse allontanata da lui.

Dix guardava in basso piuttosto sconvolta.

< Io... >, disse con un filo di voce portandosi una mano sul viso. "Ennesima figura di panda...ossignore...BAKA!".

Ruki la guardava immobile. Da lei c'era da aspettarsi di tutto.

Dix cercò di guardarlo negli occhi.

< Ru..Ruki.. >continuava a dire a bassa voce. < i..io.. >.

Riprese a guardare in basso. "Baka...baka! Oddio non te ne uscire con una cavolata".

< Perché...perché...mi hai...ehm... >, mugolò.

< Perché ti ho chiesto di baciarmi? >, chiese imbarazzato passandosi la mano tra i capelli.

La parte da ragazzo deciso che aveva recitato era già terminata.

< ..Shi.. >, disse con voce da deficiente. Si era poi accorta che Ruki era crollato nell'imbarazzo più totale in un attimo.

< Beh...perché credo che tu mi piaccia...Dix >, disse timidamente abbozzando un sorriso.

Dix sgranò gli occhi. "Se e mò che gli dico... mica mi piace...io..waaah! Io lo amo 'sto ragazzo! Oddio!".

< Oh...io non...cioè...non pensavo fosse vero... >, disse ancora più timida.

< Adesso lo sai >, sussurrò lui arrossendo.

Sorrideva impacciato, come un bambino alle prese con la sua prima cotta.

< ...io pensavo..."se la spari poi che fai? Ti alzi e scappi? Che situazione..." >, disse Dix facendo i cerchietti sulla panchina.

Ruki la guardava ancora in attesa che dicesse qualcosa. Non era certo lui quello loquace. Prese in mano il pupazzo guardandolo teneramente.

Dix era ancora indecisa se dirglielo o no.

< Io...cioè...ehm..."come deve essere divertente parlare con una come me.." io.. "pinze per tirare fuori le parole, grazie"..ti.. "un'altra..una sola" a..."a..e muovitiii!" io ti amo... >, disse tra i denti come se non volesse farsi capire.

Ecco di nuovo la nuvola nera in testa alla ragazza che continuava a fare cerchietti.

Ruki sfoggiò un sorriso dolcissimo. Uno dei suoi, di quelli che ti sciolgono il cuore.

La guardò un attimo senza smettere di sorridere. Poi si avvicinò al suo viso di nuovo.

Dix spalancò di nuovo gli occhi.

"E basta, cavolo...ha deciso di farmi crepare oggi!".

Perlomeno gliel'aveva "detto". Non poteva credere di essere riuscita a farlo. Cioè qualche giorno prima non pensava neanche che sarebbe successa una cosa de genere. Alla fine lei sorrise guardandolo dolce.

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Capitolo 11
*** Aoi diventa un maniaco... Dix venera Pikachu.. -.- ***


Cury si ritrovò in cucina a girare in giro, a vuoto.

"E ora che cacchio ci faccio qui? Forza, inventati qualcosa! Muoviti! Non vorrai mica fare la figura dell'idiota! Vabbè che tanto ormai...".

Aoi la seguì trascinandosi fino in cucina.

< Qualcosa non va? >, chiese sapendo che comunque molte cose non andavano.

Rimase appoggiato alla porta con le braccia incrociate tutto serio.

"Mio. Dio. Togliti. Di. Lì. Vai. Via. Non. Fermarti. In. Quella. Posizione! 'cidenti a te!", pensava lei.

Si voltò di scatto verso di lui.

< No no, figurati! Piuttosto...vuoi da bere? >, chiese sentendo che la caviglia cominciava a cedere di nuovo. Cercò quindi di tenersi in piedi con l'altra gamba senza darlo a vedere.

< No no, grazie...vorrei solo sapere che ti è preso... >, disse entrando e appoggiandosi al tavolo con una mano.

< Niente! Volevo solo qualcosa da bere! >, spiegò prendendo in mano un bicchiere.

"Stai attento perché adesso sei tu che rischi! Mioddio!".

< Sì, certo... >, disse sarcastico. < ti ho dato fastidio, vero? >.

< Intendi...per essere venuto qui? >.

< No no...per tutto intendo... >, disse serio.

< No, non preoccuparti... >, rispose lei mentre rimetteva la bottiglia d'acqua in frigo.

< Certo..."Eh...vabbè, ora non so neanche io come sbrigarmela..." >, disse uscendo dalla cucina < Ciao Cury...spero di rivederti... >, aggiunse un tantino seccato avviandosi verso le scale.

"Fai che venga, ti prego fai in modo che venga...".

Lei rimase lì ferma per un attimo, mentre lui iniziava a scendere le scale.

"Non devo andargli dietro. Non devo andargli dietro. Non devo andargli dietro...", ripeteva a se stessa.

Si voltò. Probabilmente era arrivato in fondo alle scale.

Un attimo di silenzio.

"PORCO RUKIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!".

Schizzò giù dalle scale in qualche maniera, con la caviglia che ormai era andata. "Massì, tanto di caviglie ne ho due, no? Idiota, idiota, idiota!".

< Aoi! >, urlò bloccandosi a metà scala.

Aoi si fermò proprio di fronte la porta.

< Sì? >, disse senza girarsi.

"E adesso che cavolo gli dico? Io non voglio che se ne vada...ma come diamine faccio a dirglielo?".

Non rispose. Non sapeva cosa dire. Guardava il divano bianco dell'ingresso senza fiatare. "Bel divano", commentò.

Aoi si girò.

< Beh? >, continuò ridacchiando. L'amava quando era in difficoltà.

< Eh...boh... >. "Ma perché diamine devo sempre rispondere boh?! Aaaah!".

< Io vado... >, continuò ridacchiando.

< er forza? >, chiese lei. "Ma che cacchio...ma tu sei tutta fumata, bella mia!"

< Forse... >, disse continuando a guardarla divertito. Non se n'era mica andato. Salì un pezzo le scale e arrivò di fronte a lei.

Cury vedendolo salire le scale lo guardò con aria interrogativa rimanendo immobile. Aoi prese a ridere.

< No...no che non me ne devo andare per forza >, disse avvicinando il viso a quello di Cury sorridendo.

< Ehi! Che fai mi prendi in giro? Ti faccio ridere? >, chiese imbarazzata. "Chissà che smorfie sto facendo...".

< Un tantino! >, disse per poi appoggiare la sua fronte su quella della ragazza. < Quando sei imbarazzata sei proprio buffa! >.

< Grazie... >, rispose sarcastica arrossendo.

Non si spostò da lui. Guardava di lato, come sempre.

Aoi la prese per una mano e con l'altra la fece voltare verso di lui.

< Ma perché ti vergogni tanto? >, chiese sorridendo.

< Perché non capita tutti i giorni di ritrovarsi Yuu Shiroyama con la fronte appoggiata alla tua >, rispose guardandolo a malapena.

Aoi sospirò sempre sorridendo. < Prendimi come uno normale, ti prego! Non si potrebbe fare? Non sono mica superman! >, disse ridacchiando.

< Ahah! Questo è vero! >, commentò lasciandosi scappare un sorriso. < Ma non è facile! >.

Aoi la baciò a stampo. "Piantala idiota sennò chiama davvero la polizia”. Si allontanò di nuovo.

"Tiragli un ceffone! Subito!.....Prontoooo? Muovitiiii! Cef-fo-ne! Sai cos'è? Dai, sbrigati rincitrullita!".

Neanche la voce nella sua testa le dava modo di reagire.

< Tu te ne approfitti >, commentò con aria ebete senza muoversi di una virgola.

< Forse.. > continuò Aoi sorridendo divertito. < Vai.. >, aggiunse lui indicandosi una guancia continuando a ridacchiare.

< Cosaaaaa?! >, gridò lei sbarrando gli occhi.

< Lasciami una stampa rossa in faccia se vuoi >.

< Spiacente, non uso il rossetto rosso! Anzi, non uso proprio il rossetto >, rispose con gli occhi ancora sbarrati.

< Non in quel senso, scemotta! >, disse ridendo. < Ai maniaci non si danno gli schiaffi? >, domandò con la faccia da cucciolo.

< Oh cacchio! >, esclamò portandosi le mani sul viso.

"Come ho fatto a dimenticare un DETTAGLIO tanto importante?! Bakaaaaa!!!".

Aoi iniziò a ridere di gusto.

< Ma se vuoi lasciarmi il segno di rossetto mi va bene guarda. Anzi, mi fai un favore! >.

"Fossaaa? Dove seiiii? Ho bisogno di teee!".

Lo guardò storto. "Ecco, meglio di così non poteva andare. Complimenti di nuovo!".

< Ma non volevi uno schiaffo? >, chiese lei con la faccia imbronciata.

< Eh boh...lascio la scelta a te...e dai...puoi stare almeno agli scherzi! >, le disse sorridendo.

< Sì vabbè ma che figure che faccio tutte le volte...santo cielo! >, commentò lei divertita. "Meglio ridere che piangere, no?".

< A me piace quando fai le figuracce...sei dolce "cappero dici?!" >.

< Sì immagino! >, rispose arrossendo di nuovo. < Ma toglimi una curiosità...dobbiamo per forza restare sulle scale? >. E giù a ridere.

Aoi si guardò intorno.

< Immagino di no...vedevo che contemplavi un divano bianco...penso sia il tuo migliore amico, vero? >.

< Ovviamente >, buttò là facendogli la linguaccia.

< Bell'amico... >, disse serio lui. < Ti piacciono gli LM.C, vero? >, chiese curioso.

< A essere sincera poco >, rispose. < Perché? >.

< Avevo visto un pupazzo di Maya... >, disse annuendo.

< Ah sì! Ho perso un brillantino giusto prima >, commentò. < Sei geloso? >, chiese divertita.

Aoi strabuzzò gli occhi. < Di un pupazzo? Di lui...mah...perché dovrei esserlo? >.

< Boh non lo so! Infatti chiedevo! >.

< A parte che non dovrei esserlo perché mica sei la mia ragazza... >. Aoi si tappò la bocca.

< Mmm io lo sarei comunque >, commentò lei.

< Vabbè ma che ci dovrei fare? >, disse sospirando.

< Niente >, rispose lei mentre saliva qualche gradino.

Aoi la seguì.

< Bello quello.... > indicò una cornice con un disegno dei Pokémon. < Chi l'ha fatto? > disse ridacchiando.

< Ahahah! Io! È piuttosto vecchio! Non so quanti anni abbia! >.

< Meraviglioso >, commentò avvicinandosi < ti amo Pikachu? >, disse leggendo ciò che c'era scritto in un angolino.

< Già...quello indovina chi l'ha scritto... >.

< Oddio l'ha scritto Dix? >.



Dall'altra parte della città nel parco Dix si sentì fischiare le orecchie: "Parlano del mio meraviglioso Pikachu..". Sulla sua faccia si disegnò un'espressione malefica.

< Dix? >. Ruki la guardava pensieroso.

Iniziò a sogghignare con aria diabolica.

< Pikachuuuu! >, gridò poi con gli occhi a cuoricino.

< Come? Dix ti senti bene? >, chiese shockato.

< Pikachu è perfetto! >, continuava a dire come se fosse in trans < Pikachu ti amo! >

Ruki la guardava in silenzio.

< Dix...? Torniamo a casa? >.

Dix si bloccò. "Oddio l'ho fatto di nuovo...l'ho fatto di nuovo". Ecco lì la nuvoletta nera in testa alla pazzoide.

< Forse è meglio va...ti amo pikachu...mio Dio...ho bisogno di un ricovero d'urgenza >.

< E poi stiamo un po' a casa tua, soli soletti >, aggiunse con un sorriso malizioso.

Dix lo guardò ridacchiando. Poi ci pensò un po'.

< Ehm...c'è un problema... >.

< Nessun problema >, ribatté lui alzandosi in piedi. < Su, andiamo! >, aggiunse sorridendo e porgendole una mano.

Dix la prese tutta allegra.

< Come nessun problema? >.

< Che problema ci dovrebbe essere? >, chiese. Poi si fermò un attimo a riflettere. < Ah, Cury. Beh possiamo stare in salotto, no? >.

< Ehm..c'è..Aoi..con..lei.. >.

Ruki strabuzzò gli occhi. < A casa?! >.

< Eh..si..e ce l'ho portato io oltretutto... >.

< Baka! >.

La guardò un attimo. Poi sorrise. Infine si avvicinò lasciandole un bacio a stampo.

< A quest'ora se ne sarà andato >.

Dix rimase un po' imbambolata.

< Beh..s..spero.. >, disse poi avvicinandosi a lui e aggrappandosi totalmente a un suo braccio.

< Perché ce l'hai portato comunque? >.

< Perché Cury beh...insomma, penso non stesse molto bene...e solitamente è Aoi quello che la consola...ehm... >.

< Lui?! Bah... >, esclamò stupito. < Anche se ci fossero entrambi...la cosa non mi importerebbe granché >.

Era di nuovo imbarazzatissimo. Guardava un po' in giro e un po' a terra. Sorrideva.

< "Porco Ruki..si si.." Non t'importerebbe...mah... >.

Dix barcollò di nuovo per colpa delle scarpe. < Baka! >, gridò battendo i piedi a terra.

< Che vuoi dire? >, chiese lui non capendo.

< A me si..cioè mi vergognerei anche di questo.. >, disse baciandolo < Anche un bacetto di fronte qualcuno mi imbarazza... >, continuò guardando in basso. Tanto in quel parco non c'era più nessuno.

< Vuoi restare ancora qui? È che comincia a fare buio... >, fece notare lui. < Finalmente mi hai baciato tu >, aggiunse sorridendo.

Dix ci pensò un po'. < Oddio è vero! >, esclamò mettendosi le mani sul viso. < Ehm..sì, infatti..andiamo... >.

Ruki rise un attimo. Poi la prese per mano e, senza che lei potesse dire niente, la portò di fronte a un negozio dove erano esposti gioielli di ogni forma e colore.

< Aspettami qui >, disse Ruki entrando.

< Non farmi aspettare! >, lo avvertì mentre, preoccupata, si guardava intorno. Non si era neanche accorta di dov'erano sbadata com'era.

Dopo cinque minuti era già fuori.

< È per te >, le disse quasi in un sussurro porgendole una bustina blu.

Dix ci rimase un attimo, poi lo guardò sorridendo.

< Cos'è? >. Domanda più ovvia del mondo. Poi si girò verso la vetrina del negozio e si accorse che erano di fronte una gioielleria, rimanendo ancor più stupita.

< Aspetta >. Aprì la bustina che teneva in mano Dix.

Tirò fuori una collana, molto fine, in oro bianco. Era cosparsa su tutta la catenella da brillantini piccolissimi che la facevano scintillare. E poi un ciondolo, a forma di cuore, decorato ma anch'esso molto elegante. Un gioiellino da fare invidia, insomma.

La slacciò e le tirò indietro i capelli per mettergliela al collo.

Dix la guardò meglio. Cavolo, era davvero bella. Nessuno le aveva mai fatto un regalo del genere. Si voltò verso Ruki quasi commossa e gli saltò al collo.

< Grazie Taka! È bellissima! >.

< Sono felice che ti piaccia >, le sussurrò in un orecchio, ignaro degli effetti che la sua voce faceva alla maggior parte delle persone su quel pianeta.

Dix rimase immobile. Ricordò quando ascoltava le loro canzoni e si sentivano spesso i suoi sussurri, come in Reila. E adesso li sentiva per davvero.

Finalmente mollò la presa. < Non me l'aspettavo! >, disse sorridendo e prendendogli la mano.

< Mi piaci tanto Dix >, le disse baciandola di nuovo.

Lei non rispose e si limitò ad avvicinarsi a lui.


Nel frattempo a casa delle due...

...si guarda la televisione. "Tutta roba molto interessante devo dire", commentava Cury da sola sul divano del salotto con aria annoiata, mentre alla televisione stavano dando non si sa quale programma idiota.

Aoi mentre guardava la tv ridacchiava. Che aveva da ridere?

< Aoi gira se non ti piace, ok? >, disse lei passandogli il telecomando.

Tra di loro, sul divano, ci stavano almeno due persone.

< No...è che mi stavo immaginando Reita con i suoi documentari...quando li guarda è peggio di Uruha quando si ubriaca >.

Si alzò dal divano per poi arrivare di fronte Cury.

< Sì? >, fece lei con aria interrogativa.

Aoi si ritrovò con le mani sullo schienale del divano in modo da trovarsi praticamente sopra di lei.

< E-ehi...che stai facendo?! >, chiese lei presa alla sprovvista, cercando di schiacciarsi più che poteva contro lo schienale del divano.

Aoi trattenne a stento una risata. < Me lo chiedi? >, continuò.

< Certo che te lo chiedo! Lo voglio sapere! >, esclamò allarmata.

Aoi la guardò sorridendo e la baciò a stampo.

"SCIAFF!".

Ecco. 'Stavolta lo schiaffo era arrivato.

< M-ma dico?! Avevi detto che non avresti fatto niente! >, disse lei alzando il tono di voce.

Aoi continuava a sorridere. < Grazie, mi ci voleva proprio guarda >, le disse sarcastico.

Si sentì la porta dell'ingresso aprirsi.

< Curyyy! >, gridò Dix come suo solito per poi fiondarsi in salotto e vedere la scena.

< A-ah! Oddio! Non è come sembra, eh! >, esclamò Cury voltandosi di scatto verso Dix e Ruki.

Dix si tappò la bocca per non ridere.

Aoi si risedette accanto a Cury.

, commentò Dix.

< Assolutamente no >, disse secca lei guardando storto Aoi.

Avrebbe voluto chiederle come mai erano tornati a casa entrambi e se si erano divertiti, ma le era passata completamente la voglia.

< Forse stavate facendo yoga? >, chiese Dix con aria da finta tonta.

Cury guardò Aoi come per dire"forza, spiega tu".

Aoi le fece spallucce. Dix curiosa com'era arrivò dietro il divano appoggiandosi allo schienale seguita da Ruki.

< Forse sono miope? >, continuò.

L'amica non rispose, sbuffò e basta.

Aveva appena tirato un ceffone ad Aoi, e lui ci era rimasto male. E nello stesso momento arrivavano loro, la coppia perfetta, purtroppo, che cominciano a fare domande maliziose.

< Forse è meglio se togliamo il disturbo, vero? >, chiese Dix notando che Cury si stava irritando.

< Se volete stare soli... >, rispose lei cercando di calmarsi.

Le dava fastidio farsi vedere nervosa o far sentire in colpa gli altri, eppure, involontariamente, lo faceva spesso.

< ...altrimenti potete pure restare qui >, aggiunse, sforzandosi di sorridere ai nuovi arrivati.

< No no eh...togliamo il disturbo! >, disse Dix preoccupata. < State pure comodi! >, diceva mentre faceva qualche passo indietro fino a sgattaiolare via per le scale. "spero non scleri di nuovo...".

"Dai, deficiente di prima categoria, trova il coraggio di rivolgergli la parola ora!".

Lo guardava di sottecchi, sperando che iniziasse a dire qualcosa. Anche che era una persona orribile, ma qualcosa, qualsiasi cosa.

< Sono venuti tutti allegri quei due, eh? >, disse seccato Aoi indicando le scale.

< Già...al momento giusto >, buttò là sperando che le dicesse qualcosa riguardo a prima.

< Al momento giusto? >, chiese Aoi ancora più seccato di prima < quello era il momento sbagliato, cara... >, aggiunse incrociando le braccia.

Cury sentì un'onda di calore salirle fin su per la schiena.

"Ci è rimasto male, brutta stupida che non sei altro!".

Si voltò verso di lui. Guardò la guancia che gli aveva schiaffeggiato poco prima. Ed era rossa.

< Oddio... >.

Aoi si toccò la guancia completamente bollente.

< Vabbè sono anche io che me le cerco... >, disse rassegnato.

Lei tacque. Non sapeva che rispondere.

Guardò un attimo il televisore, lo stesso punto che Aoi stava fissando senza voltarsi.

< No è colpa mia...la volta prima...non ti ho schiaffeggiato né ti ho urlato dietro... >.

< No, davvero Cury, non importa... >.

Così dicendo si alzò dal divano e si diresse verso le scale. < 'Sta volta vado davvero...dovevo aiutare Kai-san in casa... >, disse sbuffando.

< Alle undici e mezza di sera? Non ci credo... >. "E ora vorrei sapere come mi permetto di dire una cosa del genere...".

< Ehm..sì.."cavoli già così tardi" per Kai non c'è un'ora buona o cattiva per fare quelle cose chiamate pulizia e mettere in ordine..oppure cucinare..sai deve essere tutto pulito e profumato per il suo figlioccio nano >, si lamentò lui alzando gli occhi al cielo.

< Ho capito >.

Si alzò e lo accompagnò fino alla porta, scendendo le scale barcollando per via della caviglia.

< Te la vuoi far vedere? >, disse Aoi che le indicava il piede.

< Eh? >. Guardò il punto indicato da lui. < Ah, la caviglia...massì passerà >.

< Mah.. > disse scettico. "signore mi sembra di avere il fuoco sulla guancia.."

< Ehm...Cury potrei andare un attimo in bagno? >, chiese indicandosi la guancia con la stampa rossa.

< Certo! Anzi...vabbè, vieni con me >, disse prendendogli la mano per lasciarla dopo due secondi.

Arrivarono fino alla cucina.

< Forse era meglio se mi gridavi contro... >, commentò Aoi ridacchiando.

Cavolo, tornava allegro dopo un secondo...più o meno...o forse voleva solo nascondere il fatto che ci stava male?

Cury prese del ghiaccio e lo mise in una borsa per il ghiaccio.

< Tieni >, gli disse porgendogli la borsa.

< Grazie..."per lo meno non me la lancia in faccia..” >.

Così dicendo si sedette sul tavolo (educato..) e iniziò a fissare il vuoto.

Avrebbe voluto chiedergli perché si era ammutolito, ma lei era proprio l'ultima persona che poteva fargli una domanda del genere.

< Kai non ti rimprovererà se torni a casa con Ruk i>, buttò là lei ad un certo punto.

< Kai non mi potrebbe fare proprio niente! >, disse convinto < Lì dentro sono l'unico che si fa rispettare! >.

< Sì lo so! >, esclamò lei cominciando a ridere. < Chissà che stanno facendo quei due là di sopra. In camera, poi >.

< Certo..chissà.. >. Prese a ridere anche lui < Potrei ricattare Taka-chan..se Kai venisse a sapere che fa cose sconce..non lo farebbe più uscire di casa! >, disse con aria diabolica.

< Dai, povero! >, rispose lei ridendo.

Strano. La vista di Ruki non l'aveva scossa più di tanto. A maggior ragione per il fatto che si trovava insieme a Dix. Erano successe talmente tante cose che non sapeva nemmeno più a che pensare.

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Capitolo 12
*** Dix e Ruki si rendono conto che Aoi è uno scassa balle.. ù_u ***


Viva i  titoli idioti! ^-^"

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Nella camera delle due a differenza di come pensava Aoi...era in corso una battaglia di cuscini. Dix stava soffocando Ruki.

< Non sono pesante, scemo! >, disse ridendo come una matta.

< Ah no? Ricordiamoci che io non ho ancora verificato la cosa! >, fece notare lui mentre cercava di togliersi il cuscino dalla faccia.

< La vuoi verificare ora? >, disse Dix con sguardo omicida che lo spinse sul letto e con tutta la grazia di un elefante ci saltò sopra.

< Così mi fai pensare ad altro, pervertita! Come puoi fare questo a un angioletto ingenuo e candido come me? >.

Sembrava stesse recitando per l'intonazione che stava usando.

Dix lo guardò scettica < Tu? Tu angioletto ingenuo e candido? Scherzi, vero? >.

< Assolutamente no >, rispose attirandola a se'.

< Mmm...si in effetti non pesi poi così tanto >.

La guardava arrossire. Era adorabile.

< Te l'ho detto >, disse accarezzandolo.

Dix si girò un attimo verso la parete e vide 500 poster di Ruki. Poi guardò quello reale. Quanto ci aveva pianto su quei poster e ora quanto ci rideva su quello vero. Gli sorrise timidamente.

Ruki la guardava serio ora.

Aveva notato com'era cambiata rispetto a prima. Rispetto ai momenti in cui lo insultava, insomma. Era più dolce.

Ruki alzò leggermente il capo fino a sfiorarle le labbra. Poi si allontanò e si mise a sedere, con lei di fianco accucciata sul letto. Si avvicinò di nuovo, con la schiena piegata in avanti. Arrivò a toccarle la guancia con la punta del naso, delicatamente. Poi cominciò a scendere, così, fino al collo.

Lei gli teneva il viso tra le mani.

< Posso ripeterlo? >, gli sussurrò all'orecchio.

< Quello che vuoi >, sibilò lui baciandola sul collo.

< Ti amo Ruki... >, sussurrava baciandolo sulla guancia per poi staccarsi e sorridere timidamente.

< Anche io >.

Dal collo, salì fino all'orecchio, poi la guancia, e di nuovo le labbra.

Le diede un vero bacio. Da favola. Lungo, dolce.

< Vorrei non dovermene andare mai. >, iniziò a dire guardando un attimo il cuscino lì di fianco. < Ma sai...il mio lavoro...fra una settimana dobbiamo partire di nuovo >.

Dix rimase a fissarlo triste.

< Oh, beh..."avevo completamente dimenticato che è un cantante cavolo.." non ci avevo neanche pensato.. >, disse ridendo amaramente.

Ruki sbuffò. < Beh, fino a settimana prossima possiamo stare insieme senza problemi >, la rassicurò baciandola in fronte. < Ti ho riempito di baci stasera, eh? >.

Dix tornò a sorridere come prima.

< Puoi farlo tutte le volte che vuoi per tutto il tempo che vuoi >, disse per poi mettersi in ginocchio sul letto e abbracciarlo < Mi sembra un sogno..un bellissimo sogno.. >, gli sussurrò all'orecchio.

< Da questo non ti devi risvegliare, Dix. E nemmeno io >, disse a voce bassa. Ricambiò l'abbraccio. < Mezz'ora e devo andare, sai? >.

< O-ok.. >, disse staccandosi e guardandolo con occhi dolci. < Sei alle strette per via di Kai-san? >, chiese Dix ridacchiando.

< Ahah! No no...è che non siamo soli in casa. Potrebbe anche esserci chi per mezzanotte e mezzo vuole dormire >, spiegò lui.

< Sicuro che Uruha a mezza notte non sia già ubriaco >.

< Può darsi! >, esclamò ridacchiando < Ma più che per il mio gruppo è per Cury. Magari è stufa della giornata... >, aggiunse guardandola dispiaciuto scostandole delle ciocche di capelli dal viso.

< Anche io lo penso >, disse diventando triste di botto. < Si ostina a dire che sta bene..ma bene non sta.. >.

< Non ne hai parlato con lei? >, chiese distratto.

< Tante...troppe volte, ma più di tanto non riesce a dire... >, disse sospirando < a me dispiace molto, non so più come fare... >.

< Io ancora non ho capito il perché >, disse lui prendendole una mano.

Anche Dix fece finta di non sapere il perché. < Eh..non so neanche io..spero solo che Aoi sia affidabile... > disse stringendo la mano a Ruki.

< Capito... >, disse lui. < Aoi ci tiene molto. E lei? >.

Dix storse il muso. < Non so...davvero non so...vorrei capire anche questo...ma è fatta così, e lui non ne parla? >.

< Poco. Più che altro spesso è giù di morale perché sa di non essere ricambiato...ma non so niente di più >.

< Poveretto...lo capisco...spero che Cury non gli dia chissà quale batosta... >, disse Dix alzandosi dal letto e prendendo il "Ruki pupazzo" dal comodino porgendolo a lui. < immagina che dormo tutte le notti con quell'affare accanto! >, disse ridacchiando.

< Ti adoro Dix >, le disse sorridendole. < Vieni >, disse poi alzando le coperte.

Dix lo guardò con aria interrogativa "oddio se non muoio oggi non so quando...", poi gli sorrise e si avvicinò a lui < Si... >, disse timida.

< Tranquilla non ti chiedo cose strane! >, disse Ruki ridacchiando < Però mi piacerebbe dormire accanto a te >, aggiunse con un sorriso timido.

Dix gli sorrise dolce e piano si infilò nel letto al caldo.

Ruki le cinse le spalle con un braccio, avvicinandosi piano a lei.

< Spero solo di non farti soffrire... >, sussurrò.

Dix lo guardò negli occhi. < Perché dovresti? >, chiese giocherellando con la collana a forma di croce che lui portava sempre.

< Perché sono un cantante Dix >, spiegò lui amareggiato.

< E allora? A me non crea problemi "spero.." va bene che la distanza è una brutta bestia...ma se ci vogliamo bene che differenza fa quanto siamo lontani? >, disse sorridendogli.

< Sono parole che più o meno ho già sentito! >, esclamò ridacchiando. < Hai ragione Dix...ma quando tieni veramente a qualcuno o qualcosa ti preoccupi ugualmente >.

Dix ci pensò un po'.

< C-certo hai ragione! Cercherò di non farlo però "sarà un supplizio, lo so " >.

< Ma non è una cosa che decidi tu >, sibilò accarezzandole una guancia.

< Ruki...davvero non preoccuparti...non stai andando mica in guerra, vero? >, disse facendo una faccia da ebete che una vera definizione non ha..ma è da ebete.. (?)



I due passarono diversi minuti nel letto, tra carezze e baci. Quasi si stavano per addormentare, quando.. un maledetto colpo di pistola (chissà di chi) non li fece sobbalzare.

Aoi e Cury erano ancora in cucina. Cury stava sistemando non si sa quale prodotto surgelato nel freezer, ma dopo il colpo partito dalla magnum di Aoi li fece saltare in aria facendoli cadere in testa al chitarrista. < Che freddooo! >, urlò Aoi guardandosi intorno. < Nanoooo Scendiiii! > gridò poi.

< Ma che sei impazzito?! >, urlò Cury strabuzzando gli occhi < Chissà che stavano facendo...e tu ti metti a sparare in giro? >, continuò priva di forze. O meglio, di speranza.

Dix e Ruki nel letto erano diventati depressi mentre guardavano al soffitto con un tremendo alone nero < stavo sonnecchiando così bene.. > disse Dix con aria sognante.

< Mi sa che mi tocca andare... >, balbettò Ruki irrigidito.

Si alzò dal letto e infilò velocemente le scarpe.

Ruki la prese per mano fino alla cucina.

Dix era mezza addormentata con i capelli di una matta. Si voltò verso Aoi con sguardo malefico.

< Gr-grazie Yuu-san >, disse minacciosa mentre dietro di lei si alzavano le fiamme dell'inferno.

< Dixina mia! Saluta Ruki che poi andiamo subito a dormire... >, le disse Cury arrivandole alle spalle per tenerle ferme le mani. Poi guardò Aoi del tipo "Se non ti mette le mani addosso è merito mio".

< Allora...ci vediamo domattina? >, chiese Ruki ancora abbastanza rigido.

Baciò Dix sulla fronte. < Ciao >, disse mentre usciva dalla porta.

< Ciao Ruki! >, disse con voce angelica. < Ciao...baka! >, aggiunse rivolta verso Aoi con voce minacciosa.

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Capitolo 13
*** "I can't understand you..". Altro bel titolo.. ù.u ***


"DRIIIIIIIIIN DRIIIIIIIIIN!".

Ecco, il nostro terzo giorno insieme ai the GazettE. La stanza era ancora in disordine dal giorno prima, ma poco importa. L'unica cosa importante era sapere con certezza di riuscire a superare anche quella giornata.

< Sveglia del cavolo! >, esclamò Cury facendola smettere di suonare. < Dix, sei sveglia? >.

Dix dormiva col sedere all'aria, le coperte che erano per terra insieme ai cuscini, la sciarpa del Bari che non si sa come era legata a una gamba e il pupazzo di Ruki stretto...non dava segni di vita...dormiva ancora.

< Diiiiix! >, strillò Cury tirandole una cuscinata in testa < Siamo in ritardooo! >.

Di tutta risposta, Dix prese il cuscino e se lo spinse sulle orecchie per non sentire. < Shi shi RUKIIIIIIIII! >, gridava nel sonno come una stupida.

Cury prese lo stereo e glielo appoggiò proprio lì di fianco, poi fece partire Defective Tragedy a tutto volume.

< Porco pandaaaaa! >.

Dix cadde dal letto. Poi sbucò sorridendo < Per lo meno potresti mettere qualcosa di calmo tipo The End? Sai, per certi particolari dei miei sogni non è che Defective Tragedy sia il massimo, eh.. >.

< Ah...The End è tranquilla? Beh a me piaceva di più questa >, commentò abbassando il volume.

< Sì, per me è tranquilla...vabbè che non ce ne sono di tranquille >, disse buttandosi di nuovo sul letto. , disse tra sè e sè.

Cury nel frattempo si era già vestita. < Io scendo >, disse piatta.

< Si..si.. > disse Dix che stava ancora sonnecchiando.


< Tohru! Ciao! >, salutò assente. < Mami! Rika...vabbè vado a sistemare i tavoli >.

Era già in divisa, sui pattini. La caviglia non le faceva più male. Almeno quella.

< Buongiorno... > dissero i tre all'unisono con aria interrogativa dopo aver visto Cury così strana.

< Cury, e Dix? >, chiese Tohru alzando un po' la voce per farsi sentire da Cury dall'altro lato del locale.

< Boh...forse dorme >, buttò là.

Prese le tovaglie del giorno prima e si avvicinò a Rika e Mami < Queste le mettete voi da lavare? >.

< Sì, certo.. >, disse Mami sorridendole.

< Ma che ha? >, chiese Rika sottovoce all'amica dopo che Cury se n'era andata.

< Ah, io non ne ho idea... >.

< Salve! >, salutò Kai che entrava con gli altri.

< C'è Aoi? >, chiese Rika che si fiondò sulla porta della cucina per vedere meglio.

< Ci sono tutti. Se proprio devi va' là e salutalo >, rispose Cury mentre entrava in cucina.

Ma che combinava Cury? Forse se l'era presa di nuovo?

Rika seguiva con lo sguardo i cinque e appena vide Aoi non gli staccò gli occhi di dosso.

Tohru si affacciò in cucina. < Sono diventati clienti fissi quelli, eh? >, disse compiaciuto.

Cury gli passò di fianco senza rispondere.

Prese il blocchetto e si mise a cercare una penna per andare a prendere le ordinazioni al loro tavolo.

Rika, Mami e Tohru guardavano Cury come se quel giorno fosse un' aliena. Non era mai stata così con loro.

"Ma Dix dov'è? Ci voleva lei con le solite cretinate..", pensò Mami che prendeva dei piatti.

Rika stranamente la lasciò andare fino al tavolo senza dire niente.

< Allora, cosa vi porto? >, chiese guardandoli a malapena.

Aoi vedendola così si demoralizzò davvero molto. Aveva combinato un casino il giorno prima e stando lì gli sarebbe venuta una crisi di nervi.

< Niente grazie... >, disse lui alzandosi e uscendo dal locale.

Lei rimase un attimo immobile mentre tutti lo guardavano uscire nervoso dalla porta. < Dannazione! >.

Lanciò il blocchetto, per sbaglio, in faccia a Reita che cominciò a massaggiarsi il naso.

Tornò veloce fino al bancone, da Tohru. .

< Ehi ma che ti prende? Dì a Dix di scendere! >, disse mentre Cury stava già uscendo dopo aver preso i vestiti e non essersi neanche cambiata.


Salì di corsa le scale, fino alla camera.

< Dix, Tohru vuole che vai giù >, le disse leggermente meno nervosa.

Dix saltò dal letto.

 < Oh porco Ruki! >, gridò fiondandosi sull'armadio per cercare qualcosa di veloce da mettersi.

Inciampò venti volte.

< Dannazione! >, urlò mentre correva a destra e a manca per prepararsi. Mentre aveva il dentifricio in bocca cercava di mettersi degli jeans..e Cury assisteva impotente alla solita scena.

< Dix... >, iniziò lei < ti è mai capitato di essere tanto nervosa da voler spaccare qualcosa a pugni o a calci? >.

Dix si fermò di fronte a lei con i capelli mezzi pettinati, una maglia mezza infilata e il dentifricio che colava dappertutto. < Ci! Ferfé? >, farfugliò.

< Ferfé è quello che vorrei fare adesso >, rispose nervosa.

Dix dopo aver sentito quelle parole si diede un'ulteriore mossa. Dopo essere riuscita ad infilare i calzini si fermò di nuovo di fronte a Cury.

< C'è una palestra qui vicino dove fanno boxe... >, disse ridacchiando preoccupata.

< Potrei anche andarci >, disse fermandosi un attimo a riflettere, notando, oltretutto, che indossava ancora la divisa.

< Ma ora fammi capire...perché sei salita? >, chiese mentre si allacciava le scarpe.

< Perché...mi è passata la voglia di lavorare...magari per il pranzo torno >.

< Ossignore...se facessi come te ora sarei disoccupata... >, disse Dix che si avviava di fretta alle scale. < Allora ci vediamo più tardi Cury! >.

< Scusa Dix... >.

< Niente... >, disse prendendo le chiavi dallo svuota tasche.

Dix sapeva però Cury a cosa si riferiva. Lei non amava molto questi "sbalzi di umore"...anche se per la maggior parte delle volte non se ne accorgeva o faceva finta di non accorgersene.



< Dix finalmente! >, esclamò Tohru vedendola arrivare < Ma l'altra scende o no? >.

Dix arrivò correndo verso il bancone fermandosi come sempre per miracolo.

< Ha detto che arriva per pranzo! >, disse per poi filare di fretta in sala per cambiarsi.

< Mmm strano >, commentò Tohru rimanendo davanti alla porta della sala. < Dille che non mi piace che sparisca così comunque! >.

< Eh lo so...però ora sparisci tu tesoro >, disse chiudendogli la porta in faccia.



Cury intanto era ancora in casa. A far cosa poi...si cambiò velocemente e corse giù per le scale. Chiuse la porta a chiave e cominciò a girare a caso per le vie lì intorno.


Anche Aoi era in giro. Gli altri l'avevano lasciato andare avendo compreso la situazione. Arrivò per la via centrale. Quel giorno non c'era poi tanta gente. Si fermò davanti una bancarella che vendeva occhiali da sole, e si mise a contemplarli uno per uno pensando a ben altro..


Chissà adesso dove diamine sono...mi sembra la stessa via che abbiamo preso due sere fa per andare nel locale che aveva proposto Kai...ma qui adesso ci sono solo un mucchio di bancarelle...certo che anch'io...che figura, santo cielo...".

Cury non aveva la benché minima idea di dove andare. Ma almeno non doveva stare al locale. Se l'avessero licenziata, per come stava in quel momento, non gliene sarebbe importato poi tanto.


Aoi finalmente si scollò da quella bancarella.

Riprese a camminare rischiando di urtare contro almeno una decina di persone. Certo che Cury era diventata il suo chiodo fisso. "Chissà come starà dopo avermi visto andarmene via così..certo che anche tu, Yuu, eh? Peggio di così non puoi andare...".

Aveva deciso che sarebbe tornato al locale.


Cury si fermò a guardare una bancarella. Una uguale a tutte le altre, per lei, dato che non faceva nemmeno caso a cosa fosse esposto.

Aoi camminava guardando a terra.

"Chissà dov'è...chissà se mi sta maledicendo..."; pensava in continuazione a lei.

Ed ecco l'ennesima persona vittima della distrazione del chitarrista.

< Oh mi scusi! >, disse lui che si stava riprendendo dall'urto.

< No, non si preoccupi, non mi sono fatta niente >, disse Cury mentre sistemava la maglietta piena di nastrini. < Lei tutto a pos...Aoi?! >.

< Cury?! >, disse lui che subito dopo prese un'espressione estremamente seccata. "Hide o Kami è uguale...qualcuno qua fa le combinazioni del cavolo...", pensò Aoi.

< Sì, tutto a posto..Ciao... >, disse andandosene subito.

< Ehi! Ce l'hai con me? >, gli urlò dopo che l'ebbe sorpassata di qualche metro.

< Forse.. >, disse continuando a camminare.

Lei gli corse dietro. < È ancora per lo schiaffo? O è per altro? >.

< Non preoccuparti, gli schiaffi passano... >, disse continuando a camminare senza degnarla di uno sguardo.

< Accidenti, dimmi che hai ti prego! E perché sei qui! >.

A quel punto Aoi si voltò verso di lei.

< Sono qua perché mi andava di prendere aria. E secondo ho che non capisco perché ti comporti così con me! Va bene, ieri sera ho fatto il cretino..ma per il resto? >.

Cury lo guardò senza capire. < Ma che vuoi dire scusa?! A cosa ti riferisci? >.

Aoi ricambiò lo sguardo sin troppo serio. < Al fatto che sembra che non mi sopporti! >.

< E quando ti avrei dato un'impressione del genere?! Non è vero! >, ribatté lei guardandolo altrettanto seria.

< Appena mi vedi se cerco di parlarti per farti uscire qualcosa da quella testa piena di cose tanto che rischia di scoppiare inizi ad irritarti! E non dire che non è vero! >.

Si ammutolì.

Certo, questo era vero...< Ma cosa vuol dire?! è per questo che pensi che non ti sopporto? Brutto idiota non capisci un tubo! >, gli urlò contro voltandosi dall'altra parte camminando a passo spedito.

"Mi ha dato del brutto idiota...signore mi farà morire così...". Iniziò a inseguirla.

Le persone guardavano la scena con la bocca aperta e tanta curiosità.

< Forse...ma spiegami perché fai così! >, gridò prendendola per un braccio.

< E lasciami! >, esclamò guardandolo minacciosa. < Perché le cose già sono confuse di suo! Poi finalmente mi sembra di riuscire a capirmi ed ecco che arrivi tu a stravolgere tutto! >.

< Riesci a capire che? >, chiese guardandola allo stesso modo. < Ma perché parli sempre in maniera vaga? >.

< Perché se ti dicessi chiaramente quello che penso... >, iniziò a dire. Poi si voltò. < ...mi prenderesti per scema due volte. Mi riferivo a cosa provo per Ruki comunque >.

< E allora? Perché ti dovrei prendere per scema? E ora mi devi guardare quando ti parlo... >.

Lo guardò negli occhi.

Era decisa a guardarlo storto, senza cedere per prima. Poi per caso lo sguardo le cadde sulle labbra di Aoi..."Ecco, mi sono voltata. Pace", pensò rassegnata.

< Mi prenderesti per scema perché prima dico una cosa poi cambio idea e ne penso un'altra >.

< Muoviti... >, disse incrociando le braccia. < Io non starò qui ad aspettare che ti sfoghi per l'eternità... >.

Quell'affermazione la fece sobbalzare.

È vero, nemmeno lui avrebbe aspettato all'infinito. È normale.

È anche ora di smetterla di fare la bambina...", pensò.

< Va bene. Poi mi lasci andare ok? >.

< Sì... >, disse lui seccato.

Si avvicinò piano, guardandolo negli occhi, seria. Gli prese il viso fra le mani per spostarlo in avanti.

E lo baciò, con decisione.

Per un istante rimasero lì, immobili nel centro della via.

Poi si allontanò piano. Gli sorrise e iniziò a camminare nel senso opposto.

Aoi rimase lì come uno scemo. Immobile. Non le corse neanche dietro, ma iniziò ad andare al locale.

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Capitolo 14
*** Il ragazzo della discordia... ***


< Rika vuoi fare attenzione quei cavolo di piatti?! >, la rimproverò Mami. < Ormai è mezzogiorno! Se non ti muovi a lavarli è un casino! Lo sai, vero? >.

Dix arrivò correndo in cucina.

< Allora! Su una mossa ragazze! Quelli stanno aspettando da non so quanto! Ed è anche tutto pronto! >, disse Dix facendo un giro per la cucina per verificare la situazione.

< Ma Dix! Perché lavare i piatti tocca proprio a me? >, disse piagnucolando < Non posso andare dai ragazzi di stamattina? >.

< Piantala! >, disse Dix affacciandosi dalla porta della cucina verificando che i clienti non si stessero davvero spazientendo. Quando entrò Aoi nel ristorante che si diresse subito al tavolo dei Gazetto.

< Ti pregooo! Vedrai che farò un buon lavoro! >.

< Non si va ai tavoli per agganciare i clienti! "Da quale pulpito viene la predica.." E poi siete voi che lavorate nei bassi fondi! Noi siamo qui da un pezzo! >, disse andando verso il tavolo dei cinque.

< Come sta? >, chiese Dix rivolta ad Aoi.

Aoi non la stava nemmeno a sentire.

< Dix...? >, fece Ruki guardandola strano.

< Dimmi! >, disse sfoggiando un sorriso a 259 denti minimo.

< Che è successo? >, chiese a Dix. Poi si voltò verso Aoi < Ehi, sta parlando con te! >.

< L'hai incontrata? Aoiiiii! >, spaccò i timpani a tutti e cinque...si augurò. Sembrava la sorella di Oli dei Bring Me The Horizon.

Cury entrò in quel momento, schizzando di corsa a cambiarsi dopo essere passata a casa a prendere la divisa.

< Se sta peggio di prima te la faccio vedere io la 44 magnum >, disse Dix minacciandolo puntandogli un dito proprio sul naso.

< Boh...non capisco più niente >, disse lui fissando il tavolo.

Cury era uscita in quel momento diretta in cucina.

Dix lo guardò molto perplessa per poi guardare Ruki e fare spallucce.

Ruki la guardava dolcemente. Forse neanche si era accorto che lei lo stesse guardando.

Dix di tutta risposta gli sorrise e schizzò in cucina.

< Cury tutto a posto? >, chiese premurosa avvicinandosi all'amica.

< Eh eh eh... >, fece come istupidita cominciando ad asciugare i piatti che Rika aveva piantato sul tavolo.

< Cury? > disse Dix che veramente non ci stava capendo una cippola.

< Cos'ho fattoooo! >, urlò portandosi entrambe le braccia sopra la testa < Dix! L'ho baciato io! Te ne rendi conto?! >.

Dix cadde a terra con di nuovo quel benedetto alone nero.

< E ti vergogni di questo? >, chiese con la voce di una che stava per mettersi a piangere.

< Eh...sì! >, esclamò arrossendo.

< E per te significa? Cioè, se l'hai fatto è perché...è perché? >

< L'ho fatto perché...sono quasi sicura che quella per Ruki sia solo attrazione fisica >, iniziò a dire. < ho preso una bella sbandata. E a me in quel senso piace ancora tanto, eh. Però...se non c'è Aoi mi manca...ci penso troppo Dix... >, confessò arrossendo.

< La conclusione? >, chiese Dix mentre riponeva dei piatti.

< La conclusione...è che...credo che mi piaccia Dix... >, rispose arrotolando un dito fra due ciocche di capelli.

Dix iniziò a sbattersi un piatto in testa (tanto per cambiare) < E non gliel'hai detto, suppongo... >.

< In effetti..no >, concluse battendo nervosa le unghie nere sul tavolo.

< E glielo dirai vero? >, disse Dix con gli occhi scintillanti.

< Noooo! >, gridò coprendosi il viso con le mani < Come faccioooo! L'ho preso a schiaffi fino a ieri sera! >.

< L'hai preso a schiaffi?! >, gridò Dix col mento a terra.

< Quando siete arrivati...ecco...era appena successo...è per quello che non rispondevo... >.

< Ehm...ma a che cosa era dovuto..Ok ok...no...bugia non lo voglio sapere... >, disse Dix sudando freddo.

< Mi ha solo baciato Dix >, spiegò mentre un'aura negativa l'avvolgeva completamente.

Dix tornò calma. < Meno male...no...ehm...niente ma prima l'hai incontrato? Cioè quando è rientrato nel locale aveva un'aria strana... >.

< Eh sì! è prima quando l'ho incontrato che l'ho baciato! >, esclamò con aria preoccupata < Che vergognaaa! Non avrò più il coraggio di stare qui al locale, neanche di guardarlo in faccia! >.

< E-e lui? >, chiese Dix sin troppo incuriosita.

< È rimasto immobile Dix... >, rispose un po' dispiaciuta.

< Scusa...ma non era lui che ci provava sempre? Non penso ci sia rimasto poi tanto male... >.

< Non ne ho idea...io per oggi resto in cucina comunque... >.

Cury si trascinò fino ai fornelli, con la solita aura negativa intorno.

Dix rimase lì a pensare a chissà che..

< Lo chiamo! >, esclamò. < Lo faccio venire qui! >, disse con aria trionfante.

< Ma sei impazzita?! Non ci provare nemmeno! E Tohru poi? Mi licenzia, lo sai?! >.

< Mmmh, va bene... >, disse Dix delusa. < Ah, Cury, ti devo far vedere una cosa. Vieni! >, disse avviandosi verso la sala.

Cury la seguì. < Cosa? >.

Dix non rispose e si affacciò alla porta del bagno.

< Guarda un po' lì... >, disse indicando dietro la porta.

< Che cosa? >, chiese affacciandosi per vedere cosa stava indicando Dix.

Dix la spinse dietro la porta e la chiuse a chiave.

< Arrivo subito tesorooo! >.

< Dix? Stai scherzando vero? Aprimi subito! Che vuoi fare?! >, urlò battendo i pugni contro la porta.

< Nono, aspetta tesoro, aspetta! >, disse Dix saltellando fin dove c'erano i tavoli...dirigendosi ovviamente verso quello dei Gazetto.

< Aooooiii! >, disse canticchiando e fischiettando < Puoi venire un attimo?! >, chiese con sguardo diabolico.

< Ma siamo sicuri che sia un locale normale questo? >, chiese alzandosi.

< Che intendi dire? >, disse con sguardo omicida < Vabbè...fa niente >, continuò prendendolo per un braccio e tirandolo di forza di fronte il bagno.

< Una persona ti deve dire una cosa >, disse a bassa voce con aria diabolica...la sua solita espressione insomma.

"Io GIURO che salto giù dalla finestra e me ne scappo, adesso!", pensò Cury mentre si affacciava al davanzale.

Dix aprì la porta e con tutta la forza che aveva fece catapultare dentro Aoi che entrò praticamente rotolando.

Dix richiuse la porta e se ne tornò in cucina.

Cury lo guardò un attimo. Poi si voltò.

< Non è mia l'idea di restare chiusi in bagno... >, disse a bassa voce.

< L'ho notato visto che stavi scappando! >, commentò mentre guardava lei che era per metà fuori dalla finestra e per metà dentro.

< A-ah...già >, disse scostandosi dalla finestra.

Silenzio.

< Quindi...? >, azzardò a dire lei.

< Che-che cosa quindi? È stata Dix a spingerci qui dentro e non so neanche perché "si e adesso Cury è la sorella di Cenerentola.." >.

< Ecco...non so cosa dire! >, disse lei sorridendo imbarazzata tirando il ciuffo nero indietro con una mano.

< Mi devi dire qualcosa? >, disse lui guardandola storto.

< Tu...? Non hai domande...? >, chiese quasi come se si aspettasse il colpo di grazia da parte sua da un momento all'altro.

< Sì...ti ripeto...mi devi dire qualcosa? Io non ho più niente da dire... >, disse un tantino seccato.

< Sì...ti devo principalmente chiedere scusa...degli schiaffi, del brutto idiota e per come mi sono comportata >, rispose lei mentre cominciavano a venirle gli occhi lucidi.

< Nient'altro? Sicura? >, chiese lui tornando con la sua solita aria dolce e rassicurante.

< Ahm...Ecco io credo...che tu mi piaccia Yuu... >, rispose quasi in un sussurro.

Si guardava in giro, cercando di non incrociare mai il suo sguardo. "Ecco, ora ho le guance bollenti! Che come le mie non ce ne sono altre! 'cidenti!".

Aoi senza dire niente l'abbracciò.

< Probabilmente oggi mi hai reso l'uomo più felice del mondo, sai? >, disse sottovoce.

< Buuhuuu... >.

Piangeva. E lo abbracciava forte come se avesse paura che potesse scappare da un momento all'altro. < Scusaaa! >.

< No no...shhh... >, diceva mentre l'accarezzava < Calma dai...non è successo niente... >.

< Ma io lo so che...ci eri rimasto male... >.

< Un po'...ma dopo quello che mi hai detto ora per cosa dovrei stare male? >, disse staccandosi per farsi vedere sorridere < è tutto a posto...non preoccuparti >, continuò mentre le toglieva delle ciocche di capelli davanti gli occhi..

< Grazie Yuu... >, rispose abbassando la testa.

< Che grazie... >, disse per poi baciarla velocemente.

< Ehm...ce ne andiamo da qui? Non è molto confortevole come posto... >, commentò ridacchiando.

< No... >, rispose lei sorridendo. < E come facciamo a uscire? >.

< Non mi dire che ci ha chiusi a chiave perché non me ne sono accorto >, disse con un'aura negativa intorno.

< Già... >. Lo guardò un attimo seria < Hai qualche idea? >.

< La chiamiamo per cellulare? >.

< Se hai il cellulare. Io qui non ce l'ho >.

< Io l'ho lasciato al tavolo... >, disse con l'aura nera che tornava alla carica.

Poi gli si illuminò la lampadina e prese un'espressione a dir poco diabolica.

< Non so tu, ma io salto giù dalla finestra >, osservò lei mentre poggiava una gamba sul davanzale.

Non fece in tempo a guardare fuori che si sentì un'esplosione e la risata malefica di Aoi.

< Che hai fatto?! >, gridò lei voltandosi di scatto con gli occhi sbarrati.

Aoi era verso la porta che rideva come un matto mentre teneva in mano delle granate.

< Ecco il vantaggio di essere mafiosi! >. La porta era disintegrata.

Dix stava correndo lontano dal bagno come un'ossessa.

< Quello mi ammazzaaaa! >, gridò disperata.

< Ehi >, urlò Cury rivolta ad Aoi con un'espressione minacciosa a braccia incrociate. < Se fai del male a Dix la paghi, ti dico solo questo! >.

< Chi se ne fregaaa! >, gridò Dix che prese tutti e due e con una forza sovrumana e li trascinò in cucina.

Una volta arrivati lì li guardò male entrambi.

< Allora...tu Cury torni a prendere ordinazioni. Tu vatti a sedere e non fare più il mafioso! >, ordinò gridando come una matta.

< Speriamo Tohru non se ne accorga... >, disse affacciandosi sul corridoio per vedere la porta ancora fumante.

< Ma figurati se si accorge di un dettaglio del genere... >, commentò Cury terrorizzata.

Entrambe si circondarono di un'aura scura..depresse ? Spaventate? Sul lastrico?

< Fila al tavoloooo! >, gridò Dix leggermente voltata verso Aoi che era rimasto lì a guardare la scena.

Tohru stava arrivando giusto in quel momento.

< Ehi ragazze! Tutto ok? >.

Le due furono costrette a riprendersi e cercare di sorridere.

< Certo Tohru! >, disse Dix sfoggiando un sorriso orribile per quanto era poco credibile.

< I-io vado al tavolo di quel ragazzo che è appena entrato! >, esclamò Cury schizzando veloce fino a lui.

< Io vado a prendere altre ordinazioni! >, disse Dix pattinando velocemente fino all'amica.

< E ora? >, le chiese a bassa voce.

< E ora...facciamo finta di non saperne niente! >, esclamò soddisfatta.

< Se se ne accorge dico che stanotte probabilmente sono arrivati gli alieni... >, continuò Dix convinta.

< Esatto! >, concordò l'amica. < Vado da quel ragazzo che è là in piedi imbambolato! >, osservò ridacchiando.

< Vai vai! >, disse Dix demoralizzata che iniziò a sgattaiolare tra i tavoli.

Cury si avvicinò al tipo.

< Buongiorno! è solo o sta aspettando qualcuno? >, chiese Cury con il solito sorriso professionale che tanto detestava.

Il tipo si voltò verso Cury. Aveva degli occhiali da sole enormi e portava il cappuccio .

< Ehm..in realtà..stavo aspettando cinque ragazzi..ma non li vedo.. >, disse facendo una voce strana.

< Ah...vuole che l'accompagno a fare un giro dei tavoli? Nel caso fossero già entrati... >.

Il ragazzo si guardò intorno. Poi gli cadde l'occhio sul tavolo dei the GazettE.

< Ma sono matti? >, gridò.

< Come? Sono loro? >, chiese Cury stupita.

< Ehm...siì..cioè.. >, disse il tipo andando verso di loro che come al solito facevano i malati di testa.

< Come mai non siete incappucciati? >, chiese il ragazzo ridacchiando.

< Perché in questo locale non si tengono i cappucci, maleducato! >, esclamò Ruki salutandolo.

< Vuoi giocarti la vita facendoti vedere dalle fangirls? >, disse il tipo togliendosi il cappuccio e gli occhiali da sole.

< Tranquillo >, iniziò Ruki voltandosi verso Aoi. < Con questo qui hanno poco da urlare! >.

< Piantala scemo..comunque perché quella ragazza..cioè..mmmh...sembrava così naturale nel vedervi qui.. >, chiese il ragazzo sedendosi al tavolo.

< Ormai veniamo qui tutti i giorni! >, commentò Kai ridacchiando con Reita da parte che sussurrava delle cose strane a Uruha nell'orecchio.

Dix stava passando di fronte il tavolo dei Gaze e si avvicinò.

< Ragazzi volete qualcos'altro? >.

Si girò poi verso il nuovo arrivato.

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Capitolo 15
*** "Che domanda stupida, eh?" ***


Salve a tutti. So che il ritardo è pazzesco ma son stata per due settimane senza collegamento, ho dovuto aspettare che la Grabby mi mandasse la fic e ho dovuto reinstallare NVU dopo aver formattato il pc! Come mi sento su di morale a pensarci! ù.ù  Vabbè, vabbè, lasciamo stare.
Allora, in questo capitolo entra in scena il nostro (mio xD nd:Me ù.ù) Miyavi °w° buona lettura! ^^.
_____________________________________
< Oh, ciao Miyavi! >, disse molto tranquilla per poi voltarsi verso Ruki. Solo in quel momento si rese conto della situazione
< MIYAVI?!?!? >.
< Konnichiwa! >, rispose lui sorridendo. < Ok, di voi del locale mi posso fidare, ho capito! >.
Dix era a terra con la solita aura nera.
< Ma questo locale lo dobbiamo ribattezzare "Ristorante della PSC"? >, diceva mentre faceva cerchietti. < Prima i Gaze..ora il Mivvo..aiuto avrò una crisi.. >.
< Su, su, tranquilla! >, le disse mentre si sedeva di fianco a Ruki < Allora io mi fermo qui >.
Dix in quel momento, come al solito, iniziò a sbattersi la testa contro il tavolo.
< Fa sempre così..non preoccuparti... >, disse Reita sghignazzando.
< Vuoi vedere di chi è la testa che verrà spiaccicata su questo tavolo fra un istante? >, gli disse Dix con gli occhi iniettati di sangue.
Cury stava tornando a portare i soliti, maledetti aperitivi che rischiava di rovesciare ogni volta. < Mi-Miyavi?! >, esclamò incredula. < è proprio lei, Miyavi-san?! >.
< No Cury..è il fantasma..certo che è lui! >.
Dix stava letteralmente sclerando.
< Ah! Piacere! >, disse lei porgendogli la mano dopo essersi inchinata come vuole la tradizione
giapponese.
< Piacere mio..wow! hai avuto una reazione diversa rispetto a quella lì! >, osservò Miyavi indicando Dix mentre sghignazzava col supporto di Reita. Dix come ben sappiamo, non si fa problemi con le super star, per cui guardò Miyavi decisamente minacciosa
< Quella lì... Quella lì?! >.
< Dix, tesoro, calmati >, disse Ruki sorridendole.
< Giuro che inizio a canticchiare come ho fatto con te, Rukino caro... >, continuava Dix con le fiamme che salivano dietro di lei. < Mi piomba qui e mi fa crepare...rispetto sotto zero...povera chi lo prenderà! "ossignore perchè rispondo male a questi santi?”... >.
< Ok! Sorry...Dix, giusto? >. Miyavi la guardava divertito.
Dix rimase sconcertata. Non si era alterato minimamente. Le tornò l'aura negativa intorno.
< Dix...si... >, disse demoralizzata.
Cury nel frattempo stava servendo quegli aperitivi ai sei clienti speciali.
< Grazie >, rispose Miyavi facendole l'occhiolino. Era un tipo aperto e spiritoso, niente a che vedere con tanti altri che si alterano alla prima parola storta.
< A pensarci bene Ruki quando iniziai a chiamarlo per soprannome sembrava incavolato...poi ha iniziato a ridere...mah... > disse Dix scettica.
< Già...cosa bisogna fare con te? >. Ruki le cinse la vita per avvicinarla un po' a se'.
Miyavi guardava la scena un po' stranito..
Cury toccò dentro col gomito Dix che giocherellava con i capelli di Ruki per farle notare l'espressione stupita di Miyavi.
< Vabbè io torno in cucina! >, esclamò Cury riprendendosi il vassoio.
< Ah! Miyavi-san, vuole qualcosa? >.
< Niente, grazie Cury! >, disse sorridendole. < Ma fatemi capire.. >, iniziò a dire indicando Dix e Ruki < ...voi due state insieme, vero? >.
Ruki guardò d'istinto Dix curioso di sapere cos'avrebbe risposto.
Dix divenne subito rossa < ehm.. non si capisce? > disse cercando di fare un sorriso.
< State molto bene insieme >, confermò Miyavi appoggiando la testa sulle mani.
Dix divenne ancora più rossa.
< D-dici? "beh bassi tutti e due..ma che cavolo pensi, scema?!" Sì, lo penso anche io >, disse riprendendosi e stringendolo più forte.
Ruki a quell'affermazione si tirò su leggermente per baciarla sul collo.
< Ehm...io vado allora... >, disse Cury voltandosi per tornare al bancone.
< Che bella coppietta! >, commentò Reita rotolandosi a terra dalle risate.
Dix si voltò verso il posto di Reita ormai vuoto, con sguardo omicida.
< Tesoro...un attimo... >, disse sorridendo a Ruki e andando lentamente verso Reita. < Rei Rei! >, gridò con voce malefica..
Non è esattamente cosa da tutti i giorni vedere una cameriera in divisa con i pattini che insegue un cliente con il naso fasciato.
< Avrei bisogno del bagno >, si lamentò Miyavi senza rendersi conto che nessuno lo stava ascoltando.
< Rei Rei caro.. > disse Dix puntandogli un pattino proprio sulla fascetta. < ..ci tieni al tuo nasino nascosto, vero? >, chiese con gli occhi iniettati di sangue.
< Certo! >, ribatté lui fermando il pattino con una mano.
Due pazzi in guerra.
< Aoi...la 44 magnum, please! >, disse Dix mentre puntava ancora il pattino verso Reita.
Cadde qualcosa in testa a Dix...un nocciolo d'oliva, probabilmente. Lasciò perdere Reita e guardò tutti gli altri...Uruha sghignazzava. L'aura nera tornò di nuovo da Dix imperterrita, che, senza scrupoli, s'impossessava di lei.
< Attenzioneeee! >.
Qualcuno era finito addosso a Dix, bloccandola a terra. Chi era questa persona dai poteri sovrumani?
< Rika! >, esclamò Cury che passava lì di fianco.< Alzati! Le fai male! >.
Cury aiutò Rika ad alzarsi da Dix.
< Ahiaaaa! >, si lamentava Rika.
Dix si alzò ancora più nera iniziando a camminare a zig-zag < Sono una sfigata un'emerita sfigata... >
poi si riprese di botto < che diamine stavi facendo tu?! > gridò rivolta a Rika.
< Volevo venire un attimo qui...  >, spiegò lei balbettando.
Poi si voltò verso Aoi. < Grazie per avermi fatto lo squillo al cellulare! >, esclamò entusiasta.
Dix e Cury rimasero a bocca aperta.
< Eh? >, disse semplicemente Aoi sbalordito.
< Grazie... >, bofonchiò Cury irritata.
< Allora adesso possiamo sentirci tuuuutti i giorni! Sono troppo felice! >, continuava Rika.
Se Dix e Cury stavano a bocca aperta, Aoi aveva il mento sotto terra.
< Che grazie? >, fece Aoi con voce tremante.
< Oh porca vacca... >, disse Dix molto elegantemente.
< Niente lascia perdere >, rispose Cury cercando di riprendersi un attimo.
< Cury! Dix! Quando uscirò con lui mi accompagnate voi a scegliere il vestito, vero? >, cinguettò Rika saltellando.
< Cury andiamo via! >, disse Dix spingendola fino in sala.
Arrivarono in sala.
< Perché mi hai portato qui? >, chiese Cury con aria interrogativa.
< Per farti stare calma e non sclerare... >, disse Dix mentre era affacciata alla porta e vedeva la disgustosa scenetta di Rika che faceva la stupida con Aoi.
< Ah...non preoccuparti, sono calma... >, rispose piano lei assente. < Non capisco perchè fa finta di niente... >.
< Se Rika è una puntini puntini non è colpa sua! Non penso sia tanto scemo! >.
< No lo so...ma non ho capito perché lui faceva il finto tonto, ecco >.
< Perchè secondo me lui non ha il numero di nessuno...almeno spero... >.
< Rika è troppo stupida per dire una cosa del genere. E poi mi ha detto che gli aveva lasciato il biglietto col suo numero >.
< Eeeeh? > urlò Dix con voce acuta girandosi verso Cury incredula.
< Sì, cioè, lei a lui. Però questo significa che è vero che le ha fatto lo squillo >.
Cury non fece in tempo a finire la frase che Dix si stava dirigendo minacciosa verso il tavolo dei the GazettE con passo pesante "Quei due stupidi li busso! Devono lasciare stare Cury!".
< Dix sei già qui! >, le disse Ruki sorridendo e tendendole le braccia.
< Scusa un attimo Rukino.. >, disse sorridendogli per poi tornare con quell'aria spaventosa. < Voi due! >, disse indicando Rika e Aoi.
< Siiii? >, chiese Rika che si era postata dietro la sedia di lui.
< Tu Aoi sei un emerito non so che..Tu Rika piantala di girare sui ragazzi come fa l'ape con i fiori! "yea! Posso fare l'insegnante di Rika animalese, animalese Rika.." >, disse incrociando le braccia molto seccata.
< Ma io non li giro tutti! >, continuò lei senza capire che stava veramente esagerando.
Ruki la guardava con aria di compatimento.
< Proprio su Aoi ti vai ad aggrappare! >, disse Dix sempre più nervosa, < Ti avevo detto che aveva scritto in fronte "proprietà privata"! >.
Miyavi, che stava bevendo, spruzzò dalla bocca drink su tutto il tavolo.
< Proprietà che?! >, urlò lui cercando di non strozzarsi mentre già gli veniva da ridere.
Dix guardò anche lui con sguardo omicida, poi prese un'aria seria e si avvicinò ad Aoi.
< Non fare il cretino per piacere >, disse a bassa voce.
Aoi la guardò strano ma non rispose.
< Ehi, cos'è quest'aria pesante? Su ragazzi, ridete un po'! >, esclamò Miyavi che si rigirò sulla sedia fino a che non trovò una posizione comoda.
In quel momento sia Aoi che Dix lo guardarono male.
< Muto tu! >, disse Dix. < Vabbè torno al lavoro..e con torno al lavoro intendo..torniamo al lavoro, cara Rika! >.
< Oook... >, rispose sbuffando. Prima di andarsene salutò Aoi con un sorrisino malizioso.
< E tu ci stai? >, gli chiese Ruki una volta che le due si erano allontanate.
< Ehm...a me piace veramente Cury...e insomma...cioè...prima... >, disse indicando la porta frantumata in un corridoio < ha detto che le piaccio...ma Rika non m'interessa proprio! >.
< È per quello che la porta è ridotta così? >, chiese Miyavi ridendo che aveva già cambiato posizione.
< Perché non hai risposto prima allora? >, chiese Ruki che non capiva.
< Perché non voglio darle un dispiacere..tutto qua.. >, disse giocherellando con una cannuccia multicolore di un bicchiere < e comunque la porta è rotta perché..siccome dovevamo uscire di lì..ho usato delle bombe a mano..ecco >, disse imbarazzato.
< Complimenti! >, esclamò Reita che iniziò a ridere come un pazzo.
< E lei non ha paura di te?! >, chiese Miyavi seduto in ginocchio mentre osservava le bollicine del drink. Non aveva proprio niente di meglio da fare.
< Se sta con me no! >, disse velocemente.
< Ti stai un po' fermo?! >, gridò Uruha rivolto a Miyavi che non teneva un muscolo fermo per più di un secondo.
< A ma va ma state insieme? >. Miyavi non aveva proprio intenzione di starsene zitto.
< Uru dammi un bacio! >, esclamò avvicinandosi al chitarrista.
Uruha prima si fece baciare sulla guancia e poi gli tappò la bocca con un fazzoletto di carta.
< Sì..cioè..penso.. >, disse Aoi a bassa voce.
< Feffé fon fielo fiefi? -trad. perché non glielo chiedi- >, bofonchiò Miyavi col fazzoletto in bocca < Ufu fon fi fiaffio? -Uru non ti piaccio- >.
< Certo tesoro... >, disse Uruha con gli occhi a cuoricino per poi piantarli un altro fazzoletto in bocca < Continua a parlare così che sei davvero sexy guarda >.
Tutti gli altri guardavano la scena disgustati.
< ..sì, dovrei chiederglielo..ma mi avrà nuovamente sulle scatole dopo questo aneddoto.. >, disse abbattuto.
< Devi farti perdonare, bello mio! >, esclamò Ruki con tono malizioso. < Mi sa che farò un po' l'offeso anche io allora! Ahah! >.
< È vero! Quella pazza ti snobba completamente! >, disse Reita cadendo di nuovo a terra dalle risate.
< Non è vero che mi snobba! Anche se in effetti non mi considera poi più di tanto... >, commentò
pensoso Ruki.
< Pazza ma carina! >, disse Reita cercando di tornare serio. Poi si tappò la bocca.
< Attenzione Rei-kun >, lo avvertì Kai < Se fai arrabbiare Ruki rischierai di far venire le rughette pure a lui! >.
Uruha si voltò verso Kai. < In che senso anche a lui? Intendi dire che io ho le rughe? >, chiese terrorizzato.
< M-ma...ma no! Figurati! >, spiegò veloce Kai.
< Come facciooo? >, urlò Ruki con le braccia incrociate sopra la testa, appoggiata al tavolo.
< Oddio non mi andare in depressione anche tu... >, disse Aoi circondato da un'aura nera.
< La inviterò a dormire da me! Ecco! >, esclamò Ruki soddisfatto tirandosi su dal tavolo.
< Bellissimo! Un porno a casa nostra dal vivo! >, gridò Reita con gli occhi scintillanti.
< Tu non ci sarai Reita >, lo fulminò subito.
< No, no! Io guardo fuori dalla porta con i pop corn! >, disse sbavando.
< Tapperò la serratura e tirerò le tende >, commentò. < Magari stasera... >.
< Allora mi metterò ad origliare >, replicò Reita convinto.
< E Mivvetto qui presente che fa? > disse Uruha con gli occhi scintillanti.
< Fe? >.
< Ma hai ancora i fazzoletti in bocca tu? >, disse Kai ridacchiando.
< Scusate se vi interrompo, ho portato i piatti >. Cury servì veloce e schizzò subito al tavolo dopo.
Aoi si riprese dal colpo di sonno.
< Cury aspetta! >, gridò alzandosi dal tavolo.
< Scemo è già quasi dall'altra parte del locale >, osservò Uruha dandogli una pacca su una spalla.
< Baka! >, gridò Aoi correndole incontro. < Cury ascoltami! >, disse mettendole una mano sulla spalla un volta che l'ebbe raggiunta.
Lei si voltò di scatto. < Che hai? Va che sto lavorando io... >.
Aoi si guardò intorno. < Ehm..sì, hai ragione, vabbè..ti dovevo parlare, tutto qua.. >.
< Se è una cosa veloce dimmelo adesso >, rispose sbuffando.
< Volevo solo chiederti se secondo te stiamo insieme, tutto qui.. >, disse guardando in basso.
< Secondo me? >, chiese stupita. < Tu non me l'hai chiesto >, aggiunse veloce.
Poi si avvicinò al tavolo di fianco per portare i piatti che aveva in mano.
Aoi la seguiva come la sua ombra.
< Ok, ok"su..uno, due, tre..come quando spari in testa al nano..'sta volta spara la cavolata di turno..dai.." allora..vuoi essere la mia ragazza? “quel piatto me lo vedo sulla mia fronte.." >, disse leggermente agitato.
Lei lo guardò seria senza rispondere, bloccandosi lì dov'era, con le mani appoggiate ai fianchi.
Aoi nella sua mente ripeteva l'Ave Maria per paura di ritrovarsi la guancia rossa.
L'espressione corrucciata sul viso di lei si sciolse in un sorriso.
Si avvicinò, gli baciò il labbro inferiore.
< Che domanda stupida, eh? >.
Pattinò calma fino al bancone, dove recuperò altri piatti da consegnare.
Aoi rimase immobile. Poi sospirò, sorrise come un cretino e disse: < Amen! >, per poi tornarsene fischiettando al tavolo.
____________________________
Come vedete ho cambiato lo stile del testo, perchè prima non si capiva molto (anche se è peggio ora secondo me °-°). Oltretutto non riesco più ad andare a capo, oppure mi mette doppi spazi e altra roba che mi fa venire il nervoso. =..= Prometto che per i capitoli successivi ci sarà una maggiore cura di tutti i dettagli. Siamo arrivate a 340 pagine e più, e i capitoli non so quanti potrebbero essere. Abbiamo intenzione di non far arrivare questa fic a una fine, continueremo a scrivere fin quado non ci stancheremo. D'ora in poi su consiglio di Cury, per non incasinarmi coi titoli, metterò la frase più d'effetto di ogni capitolo... per lo meno non scriverò taaante bakate anche nei titoli çwç
P.S. Dal prossimo chap il raiting diventerà rosso.. ù.ù

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Capitolo 16
*** "Sono io che ho avuto la fortuna di conoscere te" ***


Chap 16.
"Sono io che ho avuto la fortuna di conoscere te"

Eh si, 2 capitoli, chissà che non ne posti un terzo. °-° 




< Nhhh! >, fece Cury stiracchiandosi mentre, con Dix, usciva dal locale. < è già mezzanotte accidenti...beh almeno abbiamo finito di lavorare, non ce la facevo più! >.
< Io più che lavorare ho dovuto fare la mafiosa come Aoi! >, disse trascinando i piedi per terra. < Rischio di pulire il
pavimento con 'sto vestito >, osservò indicandosi la gonna nera lunghissima che portava.
< Eccovi finalmente! >. Tre ragazzi si avvicinarono a loro.
Dix era già appiccicata a Ruki. Aoi porse la mano a Cury. Miyavi rideva come un cretino.
< Che hai da ridere tu? >, chiese Ruki rivolto a Miyavi.
< Farete le uscite a quattro anche quando avrete novant'anni? >, chiese ridacchiando.
Dix lo fulminò.
Aoi prese la 44 magnum. < Forse per stasera non sparo, va.. >, disse cercando di calmarsi.
< Miyavi... >, disse Ruki guardandolo storto.
Poi si voltò verso Dix e la baciò. Un bacio lungo, 'sta volta.
< Ragazzi dai! Qui davanti a me! >, si lamentò Miyavi.
< Facci l'abitudine! >, disse Aoi iniziando a camminare con Cury, mentre Dix e Ruki erano ancora lì e Miyavi che aspettava.
Ecco un colpo di pistola.
Dix si staccò da Ruki < Arriviamo mafioso! Arriviamo! >, urlò seccata.
< Aspettate! >, li fermò Ruki. < Se a questa qui va bene, >, iniziò a dire indicando Dix < io la porterei a dormire da noi, per stanotte...quindi voi tre vedete cosa fare... >.
Dix era già nel mondo dei sogni e non dava segni di vita.
< Kai aveva detto che dovevo rimanere da voi..poi..booh! >. disse Miyavi.
< A 'sto punto rimane anche Cury >, propose Aoi.
< Sì, Miyavi...ma mi sa che se rimane anche Cury a dormire ti toccherà stare in camera con Uru! >, osservò Ruki.
< Ma...Ma ehi! Ma io ho tutta la mia roba di sopra! E poi...cioè... >. "Inutile che ci provi, il tuo cervello ormai è andato Curuccia cara, bye bye!".
< Ti presto una mia maglia..se non ci muoviamo Kai sclera.. >, disse Aoi sorridendo.
< Io con Uruha? Ossignore buono..Ruki dormo nella cuccia con la tua cagnolina se posso >, buttò là Miyavi sghignazzando.
< Se non le dai fastidio! >, esclamò Ruki ridacchiando.
< U-una tua maglia?! Con...Aaaah! >. Cury tentò di dire qualcosa. Poi si avvinghiò alla vita di Aoi come se volesse nascondersi da qualcosa.
< Che è tesoro? >, chiese Aoi voltandosi un po' per vederla. Era tutta rossa. < Mica ti mangio, sai? >, disse sorridendole.
< Zittoooo! >, urlò nascondendo il viso sotto il suo braccio.
< In realtà sono io a mangiare Ruki! >, se ne uscì così Dix dopo un po'.
< Mi mangi? >, chiese Ruki divertito e imbarazzato allo stesso tempo.
< Haiiii! > gridò lei saltandogli totalmente addosso.
< Gentaglia possiamo andare? >, disse Miyavi che era avanti già di non si sa quanti metri.



Arrivarono a casa.
Raggiunsero piano il corridoio con le varie stanze.
< Ora? >, chiese Miyavi ancora esagitato nonostante l'orario.
< Ci sono più alternative caro... >, disse Aoi serio < O vai in camera di Uruha, o dormi col cane di Ruki, o dormi nel bagno, o ti prendi la camera degli ospiti..dato che c'è.. >, aggiunse sospirando.
< Pensavo campaste solo con due camere, il bagno e la cucina! >, disse Dix guardandosi intorno < Bella la frittella attaccata al soffitto! >, disse guardando in alto.
< Ahahah! Kai ha azzardato un qualche tipo di esperimento in corridoio, eh? >, esclamò Cury. < Vabbè me ne vado nella stanza degli ospiti...Kai mi ha fatto vedere qual è...buona notte ciliegine mie! >, disse Miyavi prima di sparire dietro la porta.
< Ciliegine? >, fece Dix quasi disgustata < è tutto matto... >, continuò sospirando.
Da una camera si sentiva roba del tipo: < le bertucce sono molto dispettose... >, e roba del genere. Reita, sicuramente.
< Andiamo in camera va...e chiudiamo a chiave...con quelli in giro non si sa mai >, osservò Ruki aprendo la porta della sua stanza.
Dix non lo calcolò minimamente e saltò addosso Cury stampandole un bacio sulla guancia. < Notte tesoro! >, disse per poi scappare da Ruki.
< Notte Dix! >.







Aoi e Cury si rintanarono in stanza. Solo Ruki diceva che quella camera faceva paura..invece era carina. C'erano tante
 chitarre e la luce soffusa con le pareti gialline creavano una bella atmosfera.
< Ecco qua! >, disse Aoi porgendo subito a Cury una maglia con..topolino.
< Non sapevo avessi maglie del genere! >, disse divertita, < Però...non ne avresti una più lunga? >, chiese imbarazzata.
< Certo! Ehm..me l'ha regalata quel nano a Natale..lo odio! >, disse frugando nei cassetti < Ecco..questa è bislunga
anche per me.. >.
Era un tantino più decente..infatti la maglia aveva una stampa con scritto "Gazerock".
< Uuuuh! Mi piace questa! >, esclamò soddisfatta.
Poi la guardò un attimo pensosa. < Devo dire che è molto sexy... >, disse fra se' e se'.
< Se vuoi puoi spogliarti lì >, disse indicando una porta vicino l'armadio. Probabilmente era il bagno.
"Meno male che non mi ha sentito...". Si diresse verso la porta e si cambiò in fretta.
Poi tornò fuori e cominciò ad osservare ogni singolo oggetto che vedeva in giro.
A quanto pare Aoi si era spogliato alla velocità della luce. Era in boxer con una maglia nera e stava osservando da sopra a sotto una chitarra. La guardava sempre più attentamente..sempre di più.. < Maledetto nano >, disse fissando male la sua stessa chitarra dove c'era appiccicato un adesivo con scritto "Fuck You! By Taka".
< Che? >, chiese lei voltandosi di scatto.
C'era poca luce, e uscendo dal bagno non aveva notato che si era cambiato.
"Oh santo...santo...santo qualcosa...oh mio dio! Porco Ruki!!! Anzi no! PORCO AOI!!! Damn!". Facendo finta di niente si sedette sul letto.
< Domani mattina come lo vedo gli sparo...con quello... >, disse indicando un Bazuka agganciato su una parete.
Lei ovviamente non rispose. "Cos'ha appena detto? Oddio non ho capito! Cioè no, non ho sentito proprio! Uuuuh! Io non sopravvivo fino a domattina! Lo sapevo...dovevo chiamare mamma per un ultimo saluto prima di venire qui...'cidenti...".
Aoi si alzò e andò verso di lei sorridendole. < Calma! Mica muori! >, disse.
< Eh? Ma non sapevo che rispondere... >. "Sì brava, bella balla".
Aoi la baciò.
< Ora NON devi rispondere! >, disse ridacchiando per poi farla stendere sul letto e ritrovarsi sopra di lei.
< A cosa non dovrei rispondere? >. "Eccolo, a fissarmi con quei suoi occhi bellissimi. E quelle sue labbra quasi
femminili...io non capisco cosa ci trovi in me...".
< Adesso ci stiamo zitti tutti e due, vero? >, disse guardandola con sguardo malizioso per poi stamparle un altro bacio.
Basta schiaffi. Per ora.
Quelle poche ore che le erano concesse a stare da lui doveva passarle serenamente. Con lui. Perché l'aveva respinto fino a quel momento? Beh, quella capisce i suoi sentimenti sempre in ritardo, d'altronde.
Si alzò leggermente con la schiena, e lo baciò sotto il mento, una, due, tre volte. Poi si adagiò di nuovo sul cuscino. Neanche per Ruki aveva mai provato qualcosa di simile.
Aoi la guardava dolcemente.
Dio, stava impazzendo per quella ragazza. Amava l'idea di dover stare accanto a qualcuno che non era così facile da trattare. In pratica si sentiva il vincitore di chissà quale battaglia. Sicuramente Ruki dalla mente di Cury era sparito. Beh, doveva essere così, se non gli era ancora arrivata una sberla.
Prese a baciarla sul collo.
Poi si fermò un attimo.
< Chi hai in testa ora? >, le sussurrò all'orecchio.
< Uno in grado di sopportarmi >, rispose lei a bassa voce.
< Ti sopporto volentieri, cara... >, disse mentre le metteva una mano sotto la maglia.
< Ma parli di me o di un tuo amico immaginario? >, chiese ridacchiando.
< Di te >, rispose in fretta.
Sentiva la pelle che le bruciava. Ovvio, lei era il fornellino. E sicuramente anche lui se n'era accorto.
La sua mano delicata saliva fino al fianco.
Aoi riuscì a metterle una mano dietro la schiena per slacciarle il reggiseno mentre continuava a baciarla.
Lei gli si aggrappò al collo. Si mise a sedere, facendolo spostare. Piano, partendo dalla vita, fece scorrere le sue mani fino alle spalle, poi alle mani, sfilandogli la maglietta nera.
Aoi la guardava divertito.
Per lui era come un gioco..prima vedeva Cury come una mezza santa, e ora? Pensava che avrebbe fatto tutto lui!
Lentamente le sfilò la maglia.
< Era inutile anche che te la mettessi >, disse ridacchiando per poi baciarla dal collo e arrivare fino al seno.
< Non hai più paura delle sberle, eh? >, sussurrò piano lei.
Aveva un petto stupendo, Aoi...Lo aveva sempre pensato, anche quando, fino a una settimana prima, si soffermava a osservare una sua foto di quando indossava una maglia scollata. E ora sapeva che era vero.
Lui ancora la baciava, e lei non poteva muoversi. Non che la cosa le dispiacesse.
Era convinta che si sarebbe presto innamorata di lui.
Un ragazzo stupendo, in tutti gli ambiti.
< Ma io...ho davvero la fortuna di conoscerti? >, chiese in un sussurro.
Aoi la guardò un attimo.
< Sono io che ho avuto la fortuna di conoscere te >, le sussurrò a un orecchio.





< Dix, hai finito di giocherellare con le mie cianfrusaglie? Preferirei che venissi qui >, disse Ruki un tantino seccato indicando il cuscino di fianco al suo. Era seduto sul letto a guardarla saltellare in giro, senza neanche un minimo accenno alla stanchezza.
< Shi! Ma guarda che carina quella collanaaaa! >, esclamò Dix mentre continuava a guardarsi intorno. < Muuuh! Anche quella foto...con Sabuchan! Che teneraaa! >, disse con gli occhi che le brillavano.
,iniziò a dire <...sai che c'è gente che pensa che tu mi snobbi?>, continuò rattristato.
< Ma guarda che carina! >, continuava a dire guardando la foto. Poi si girò verso Ruki con aria interrogativa. < Che? >. Tornò un attimo a guardare la foto. < Noooo! >, urlò poi saltando sul letto.
Ruki tirò fuori un sorriso timido. < È vero? >.
< Sì, la tua cagnolina è davvero carina! >, disse convinta..poi scoppiò a ridere.
< Certo che è vero! >, esclamò baciandolo. < Io ti amo! >, aggiunse sorridendo..
A Ruki scappò un altro sorriso, sincero. Dopo quelle parole era come se avesse avuto di nuovo la certezza di quello che stava succedendo. Se ne stava seduto a gambe incrociate.
< Vieni qui >, disse piano allungando le braccia per farla sedere davanti a lui.
< Dimmi... >, disse Dix a bassa voce agganciandogli le mani dietro al collo per poi baciarlo di nuovo.
< Vorrei che tu fossi mia... >, sussurrò posando delicatamente le labbra prima sul collo e poi vicino all'orecchio,
tenendo le mani sui suoi fianchi.
Lei gli prese il viso fra le mani e lo baciò a lungo disse sorridendogli.
< Sai...nessuna ragazza, finora, mi aveva fatto perdere la testa come te in così poco tempo... >.
Ruki le fece poggiare la testa sulla sua spalla, poi prese ad accarezzarla.
< Sì? >. Dix rimase un po sorpresa < Wow..beh, allora potrei ricevere un premio.."la ragazza che ha fatto perdere la testa a Ruki in un giorno” >.
< Anche meno >, commentò ridacchiando.
Prese a baciarla di nuovo, fino a rimanere senza fiato.
< Anche meno? >, sussurrò aggrappandosi alla sua maglia per poi iniziare a baciarlo sul collo.
< È bastato un istante, Dix... >.
Le sfilò velocemente maglia e pantaloni, continuando a baciarla.
Era inutile. Aveva veramente perso la testa per quella piccola peste. Si fermò a guardarla un attimo.
< Sei bellissima, tesoro mio >.
Nonostante si era fatta trovare come al solito, cioè una matta, non poté fare a meno di diventare nuovamente imbarazzata. < Grazie...anche tu Taka...ooops...Scusa... >, mormorò sorridendo timidamente.
< Scusa? >, chiese lui facendola adagiare piano sul letto.
Dix prese a ridere.
< Ok ok...Ruki...mi viene spontaneo! Beh..se un giorno ci dovessimo trovare all'altare il prete ti dovrebbe chiamare Ruki? >.
Dix si guardò intorno e poi si tappò la bocca..voleva sparire sotto terra.
Ruki iniziò a ridere di gusto.
< Non penso mi chiamerà Ruki, sai? >.
Da lì in poi cominciò a baciarla su tutto il corpo, delicatamente, guardandola di tanto in tanto.
Dix spesso sentiva che le mancava il fiato mentre si lasciava fare quello che Ruki voleva.
< Pensavo...avresti fatto chissà quale faccia...Mi è scappato! >.
< Lo sai che non mi dispiacerebbe >, disse calmo avvicinandosi al suo viso. < Ti amo Dix >.
Dix pensava veramente che il cuore le si fosse fermato per qualche istante.
< E tu non sai quanto io amo te >, disse sorridendogli per poi baciarlo mentre gli agganciava le braccia dietro la schiena.
< Voglio farlo Dix >, sussurrò ricambiando l'abbraccio.

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Capitolo 17
*** "Disturbo anche qui, porca fascetta?" ***


Chap 17.
"Disturbo anche qui, porca fascetta?"


Dix prese semplicemente a ridacchiare imbarazzata e poi s'infilò sotto le coperte < Però qui perché io ho freddo! >, aggiunse con occhi dolci.
Ruki si fece una risatina imbarazzato.
Si spogliò, è poi spogliò completamente anche lei, attirandola a se'.
< Tu hai freddo per davvero >, commentò.
< Tanto... >, disse imbarazzata stringendosi a lui.
Dopo questo trascorsero minuti di passione.
Chi si sarebbe mai aspettato una cosa del genere?
< Dimmi se senti troppo male, Dix... >, sussurrò Ruki ormai sudato.
"TOC! TOC!".
I due rimasero immobili cercando di smettere di ansimare per mezzo secondo.
< Taka-chan ho biso..gno.. > Reita.
Ruki assunse un'espressione decisamente minacciosa.
< Che diamine vuoi?! >.
< Oh niente...mi serviva il dentifricio... >, disse facendo una voce strana.
< Reitaaaa... >, si sentì una voce decisamente spettrale e terrorizzante < ...appena esco di qui giuro che ti ammazzoooo! >.
Era Dix che stava praticamente per sclerare.
< Oh, non scomodarti cara! Ti prego! >, disse lui scappando e tornando dopo mezzo secondo munito di sedia e pop corn.
< Pezzo d'idiota! >, urlò Ruki infilandosi veloce un paio di calzoncini.
< Tientelo il tuo spettacolo! >, esclamò ficcando un fazzoletto arrotolato nella serratura.
< Crepaaa! >, continuò Dix coperta fino al naso. < Appena lo prendo lo ammazzooo! >, disse piagnucolando.
< Reita aspettati di tutto da me! >, aggiunse Ruki tornando verso il letto. < Ok, ho capito, me ne vado...egoisti! >. Si sentì Reita prendere la sedia e andarsene chissà dove.
< Egoisti?! >, esclamò Dix visibilmente alterata. < Ma-ma io..io..lo ammazzo! Egoisti! Non lo so! Questo letto è a una piazza porca renna! >.
< Voltati un attimo verso di me >, disse Ruki più tranquillo.
< Shi.. >, disse Dix voltandosi verso Ruki e facendo sbucare gli occhietti verdi dalla coperta.
Ruki la baciò con decisione.
< Riprendiamo da dov'eravamo rimasti? >, chiese. < Se torna esco e lo bacco, giuro. Non penso si darà per vinto >.
Dix di tutta risposta lo tirò verso di se'.
< Spero non rompa le scatole.. >, disse per poi iniziare a baciarlo.
E Reita in tanto aveva deciso di scassare all'altra coppietta.




Intanto, nella stanza del chitarrista...
< Aoi... >. Cury imbarazzata teneva una mano sulla fronte. < No... >.
Aoi si fermò un attimo e la guardò con aria interrogativa
< No?... >.
< No >, rispose ferma lei.
< No-non vuoi.. >, continuò lui. < O-ok.. >, disse ancora non capendo bene che le stesse passando per la mente.
< Non me la sento, ok? >. "Chissà quante ragazze, se lo sapessero, mi darebbero della sfigata...e avrebbero ragione, santo cielo!".
< No...no va benissimo...non voglio tu faccia cose contro voglia... >, disse alzandosi dal letto per rivestirsi.
< Ehi...che fai adesso? >, chiese mettendosi a sedere sul letto semi coperta dalle lenzuola.
< Tanto vale mi rivesto, no? >, disse sorridendole.
< Fai come vuoi! >, disse secca mettendosi sotto le coperte girandosi dall'altra parte.
Aoi si rimise nel letto rivolto dalla parte di Cury attirandola a se' con un braccio.
< Ehy..tutto a posto? >, "domanda idiota..." disse a bassa voce.
< No per niente! >, rispose rimanendo voltata dall'altra parte.
< Che succede? > continuò lui calmo stringendola.
< Naaaah! Niente lascia stare.. >, disse lei senza muoversi di un millimetro.
"Io mi chiedo per quale assurdo motivo non faccio MAI niente di giusto! Io sono davvero tutta fumata!".
< Va bene, ho capito..comunque è tutto a posto! Non preoccuparti! >.
"TOC TOC ", eccolo, di nuovo.
< Che è? >, chiese lei mettendosi a sedere d'istinto.
Reita entrò come suo solito con molta eleganza.
< Disturbo anche qui, porca fascetta? >, disse ridacchiando.
< CHE DIAMINE FAIIIIIIIIIIIIIII! >, urlò Cury con tutto il fiato che aveva, coprendosi interamente con le lenzuola.
< Dovrei farlo più spesso! >, commentò soddisfatto.
Aoi con "calma" si azlò dal letto e prese quel benedetto bazuka. < Reita.. usciamo un attimo va bene > disse con un ghigno malefico. Lo fece uscire con molta calma, chiuse la porta piano e non appena fu chiusa si sentì un fortissimo boato.
< Crepa la prossima volta pezzo di bassista venduto! > gridò tornando dentro soddisfatto con aria trionfante .
Cury lo guardava scioccata.
< Crepo io fra due minuti! >, esclamò lasciandosi cadere sul cuscino.
Aoi calmo rimise a posto l'arma.
< Mivvoooooooooooo! >, si sentì da un'altra camera.
< Ma signore buono...si può stare un attimo calmi in questa casa?! >, disse Aoi appoggiandosi nervoso alla porta.
< Sarà meglio che mi rivesta... >, commentò lei prendendo la roba dal comodino lì di fianco.
Aoi si affacciò un attimo alla porta...c'era Reita steso per terra che si stava trascinando verso la sua camera e Uruha che gridava il nome di Miyavi come un pazzo mentre batteva alla sua porta.
< Ma che cappero combinano?! >, gridò Dix nell'altra stanza in preda a una crisi isterica.
Cury si alzò e si avvicinò ad Aoi, aggrappandosi alla maglietta.
"Maledetta maglietta", pensò fissandola con aria minacciosa.
Ed ecco Uru uscire correndo fuori dalla camera.
< Mi molestaaaa!!! Miyavi mi molestaaaaa >, urlava come un ossesso con una faccia terrorizzata.
< Vieni qui, pezzo d'idiotaaa! >, gridò Dix che era appena uscita dalla camera tutta trafelata.
Per la cronaca, brandiva pericolosamente un vaso e scaricava la sua ira su Reita pestandolo coi piedi. < Uruhaaaa! Maledetta bertucciaaaa! >, urlava lanciandosi all'attacco del primo chitarrista.
Ecco la scena. Ruki che, assonnato e nevrotico, usciva dalla porta della sua stanza strofinandosi un occhio, Miyavi che di tanto in tanto sbucava fuori dalla porta di Uruha, Dix che prendeva a calci Reita che di lì a poco sarebbe morto dissanguato, Uruha che correva a destra e a manca nel corridoio come un pazzo, Cury che guardava scioccata la scena e Aoi che tirava fuori la pistola arrivato al limite della sopportazione (che, generalmente, già non aveva). L'unica porta chiusa era quella di Kai.
< Muori! Crepaaaa! >, gridava Dix a Reita < Colpa tua, maledetto uomo senza nasoooo! Crepa anche tuuuu! E anche tu!>, gridò rivolta verso Miyavi e Uruha. Poi si "arrese" e iniziò a piagnucolare.
< Non è giusto, porco pandaaa! Cinque secondi in pace! Non chiediamo tanto! >.
Ed ecco la visione: Kai che usciva dalla stanza con viso angelico. Continuavano tutti a gridare, a morire dissanguati e a correre.
< Figliocci miei, zitti un attimo.. >, disse Kai con voce altrettanto angelica. Tanto angelica che nessuno lo sentiva.
Iniziò allora a sbattre delle padelle.
< Ora vi state zitti, pargoletti? >, disse mentre tutti finalmente si erano accorti di lui e lo guardavano stupiti.
Ruki, camminando a tentoni, si diresse verso Kai.
< Quelli mi disturbano >, disse sbadigliando indicando i suoi compagni e poi anche Miyavi.
< No piccolo mio..adesso sistemo tutto io >.
Due secondi dopo, Reita, Uruha e Miyavi erano legati e imbavagliati alle sedie della cucina e Dix, Cury, Ruki e Aoi guardavano la scena soddisfatti.
< Grazie! >, esclamò Ruki tutto contento prendendo da mangiare dal frigo.
< Fafardi fe fi frfenfo fi affaffooo! -bastardi se vi prendo vi ammazzo- >, tentò di dire Reita.
Aoi molto irritato prese una sigaretta trovata lì in giro, si sedette il più lontano possibile da quei tre matti e iniziò a fumare come un turco.
< Ripeti Reita >, disse Dix andandogli vicino a due centimetri dalla fascetta con aria di sfida.
< Fofa ho faffo fi fale?! -cosa ho fatto di male- >, chiese Reita ingenuamente.
< Fa io fe fenfrafo! -ma io che c'entravo- >, bofonchiò Miyavi in qualche modo mentre si dimenava cercando di alzarsi.
< Fiffo crefino! -zitto cretino- >, disse Uruha.
Dix li guardò un attimo seria. Poi non si trattenne più e iniziò a ridere.
< Ossignore, Kami buono! Ahahahah! Oh mamma santa! Fate morire! >, diceva come un'esasperata.
< Miyavi e Uruha.. > disse a un certo punto Aoi alzandosi con aria minacciosa.
< Fi? >, risposero entrambi.
< La prossima volta c'è il bazuka anche per voi! >, disse con una risata malefica mentre le fiamme salivano dietro di lui.
< Foi fon fi fiamo intrufofati fella ua famera!-noi non ci siamo intrufolati nella tua camera- >, osservò Uruha guardando storto Reita e poi Miyavi.
< Ma avete fatto casino > continuò sempre più alla "Super Sayan mode”.
< Fafera ho faffo frofrio un fel laforo! -stasera ho fatto proprio un bel lavoro- >, commentò Reita < Fa fefonda folta mi è fenuto mefio! -la seconda volta mi è venuto meglio- >, continuò soddisfatto.
< Idiota... >, disse tra i denti Dix < Reita..facciamo un patto! >, disse poi lei.
Reita la guardava curioso.
< Se ti stai zitto e fermo, per stanotte almeno, domani ti porto tante videocassette con dei documentari se tu Uruha ti stai fermo ti porto tutti gli alcolici che riesco a reperire... Miyavi... Miyavi... vabbè tu rimani legato... >.
< Fofa?! -cosa- >, gridò Miyavi alzandosi in piedi con la sedia legata alla schiena.
< Zitto! >, disse Dix rispingendolo a terra < Allora ci state, vero? >, aggiunse guardando gli altri due sfigati con aria speranzosa.
< Ferto! >, risposero entrambi.
Aoi stava fumando la trentesima sigaretta e Ruki aveva fatto fuori almeno dieci confezioni di budini.
< Bene... >, disse Dix avvicinandosi ai due liberandoli.
Una volta che furono in piedi li guardò sorridendo.
E poi..< E ora filate in camera vostra e non rompete le scatoleeee! >, gridò con gli occhi rossi.
< Subito! >, esclamarono filando nelle rispettive stanze.
< E ora? >, chiese Cury guardando Miyavi ancora legato e imbavagliato < Kai è tornato a letto. Non può restare qui da solo tutta la notte! >, esclamò supplichevole.
< Buonanotte Miyavi! >, disse Dix trascinando via Ruki che aveva fatto fuori tutto quello che c'era in frigo. Poi si riaffacciò alla porta della cucina con un cappellino in mano.
< Ah, Miyavi, ti ho fregato questo! Va bene? >.
< Fil fio faffello! -il mio cappello- >.
< Ragazzi ma non possiamo lasciarlo qui! >. Cury intestardita prese una sedia e si sedette accanto a Miyavi a braccia incrociate.
< Ti prego, Cury, lascialo! >, disse Aoi mettendosi in ginocchio. < Ora lo liberiamo, ma andiamo subito a dormire >, aggiunse ormai demoralizzato.
< Tanto questo non glielo ridò! >, diceva Dix giocherellando col cappello.
< Ok! >, esclamò Cury alzandosi in piedi soddisfatta.
Probabilmente era l'unica, insieme a Miyavi, a non avere affatto sonno.
Aoi si apprestò a slegarlo.
< Ma perché l'avete fatto... >, si lamentò Dix < Uffa >.
< Piccola torniamocene a letto >, disse Ruki cingendole le spalle con un braccio, ormai sazio.
< Andiamo tesoro...andiamo >, disse con gli occhi mezzi chiusi.
Così quei due se ne andarono e Miyavi era finalmente libero.
< Corri, spirito libero, vai >, esclamò Aoi sarcastico rivolto a Myv.
< Grazie... >, rispose lui con un sorriso malizioso stampato in faccia < ...Yuu-chan! >, disse baciandolo su una guancia prima di scappare veloce in camera.
< Porco, malato di mente... >, disse Aoi con l'aura negativa intorno.
Si sentì un urlo straziante provenire dal corridoio.
< Di nuovo?! >, si lamentò Reita affacciandosi alla porta della sua stanza < Mi avete fatto perdere la parte più interessante! >, urlò indicando il televisore.
< Non è colpa mia se mi è caduta in testa una frittella! >, ribatté Dix esasperata.
< Noooo! Piccola miaaa! >, esclamò Cury mentre le toglieva la frittella dalla testa.
Dix era disperata.
< Grazie Grabby! >, disse rasserenata < Ma perché non vi hanno ancora rinchiusi in un manicomio? >, si lamentò.
Ruki, sazio, si era addormentato di fianco alla porta della sua stanza.
< Ossignore... >, disse Dix guardandolo con gli occhi spalancati. < Ma che ore sono? >, chiese aspettando che qualcuno rispondesse.
< Le tre del mattino! >, rispose Cury che era ancora sveglissima.
< Le tre del mattino?! >, esclamò Dix a bocca aperta. < Notte tesoro..veramente.. >, disse prendendo Ruki per la maglia e trascinandolo dentro la stanza.
< Ma è la sorella di Hulk quella? >, chiese Aoi a Cury mentre i due se ne erano finalmente andati a dormire.
< Credo di sì >, disse baciandolo a stampo. < Notte tesoro >, disse entrando per prima nella stanza rannicchiandosi sotto le coperte.
Aoi la raggiunse sotto le coperte, spense le luci e senza dire più una benedetta parola dormirono finalmente in santa pace e vissero tutti felice e contenti.

________________________

'Sta volta sono davvero fiera del titolo! ù.ù Racchiude tutta la finezza e la bakaggine di Reirei! ò_ò non vedo l'ora di postare il prossimo capitolo (fra cinque minuti credo! XD)... poi capirete perchè.. ah, e non ammazzatevi per le recensioni eh! X°D *rotola*

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Capitolo 18
*** "Non te ne andare, ti prego...". ***


Chap 18.
"Non te ne andare, ti prego...".

Sei e mezzo di mattino. Giorno di riposo per Dix e Cury.
In casa dei Gazetto dormono ancora tutti, tranne uno dei tre ospiti. Miyavi, dopo aver bevuto litri di ogni intruglio possibile perché non sapeva che fare quando, alle cinque, è saltato su dal letto per via di un incubo (nel quale Uruha lo stava pestando), stava vagabondando per i corridoi, raggiungendo il bagno ed entrando nella doccia completamente vestito.
Dix in camera si girava e rigirava nel letto da più o meno un ora. Si fermò un attimo a guardare verso il soffitto per capire se poteva riprendere sonno. Ma davvero non ce la faceva. Avrebbe fatto colazione prima e poi si sarebbe inventata qualcosa da fare finché gli altri non si fossero svegliati. Guardò un attimo Ruki che dormiva beato. Erano entrambi di nuovo mezzi svestiti. Si infilò un paio di cose decenti ed uscì dalla camera guardandosi intorno.
"Prima di tutto faccio tappa in bagno che mi sento bollente..”, pensò con gli occhi ancora semichiusi, dirigendosi verso il bagno trascinando i piedi.
Aprì la porta. Fece un salto indietro.
< Che cavolo.. >.
< Buongiorno >, le disse Miyavi appoggiato al lavandino con un non so chè di aggrassivo nel tono di voce.
< Wo-wow..Miyavi stai bene? >, chiese lei preoccupata avvicinandosi un po'.
< Benissimo >, esclamò con una risata trasandata.
La guardava come se volesse saltarle addosso da un momento all'altro. Andò verso la porta, la chiuse (non a chiave, purtroppo per lui) e si avvicinò a lei a passi incerti.
< Mi-mi-miyavi.. >, balbettava lei mentre indietreggiava.
Ormai non aveva un granché da indietreggiare dato che alle sue spalle c'era solo il muro.
< N-no che non stai bene! >, disse ancora più preoccupata.
< Ehi...non ti piace stare qui con me? >, sussurrò bloccandole i polsi al muro con entrambe le mani. Respirava affannosamente e si avvicinava sempre più a lei.
< Mi-Miyavi lasciami! >, diceva quasi terrorizzata "Oddio Ruki vieni ti pregoooo!".

Per la cronaca, Ruki dormiva beato coccolando il cuscino con il pollice in bocca.

< Stai zitta... >, le diceva ridacchiando senza mollare la presa.
Puzzava di alcool, e si sentiva.
< Oddio..Miyavi lasciami! Sei ubriaco fradicio! >, urlò riuscendosi a liberare.
< Tu non devi parlare, ok? >, le disse con espressione ebete.
< Piantala idiota!>, disse aprendo la porta e correndo fuori fino in cucina.
Si appoggiò al tavolo col fiatone "Santo Hide-Sama! Quello è pazzo".
Miyavi la raggiunse in meno di mezzo secondo. < L'hai voluto tu >, disse sorridendo e baciandola senza darle modo di muoversi o di respingerlo.
Dix rimase con gli occhi completamente sbarrati. Cercava in tutti i modi di respingerlo, ma non ci riusciva. Nella mente si ripeteva tutte le preghiere possibili.
< Così impari a rubarmi il cappellino >, bofonchiò singhiozzando di tanto in tanto.
< Adesso sono fatti tuoi. E poi lo so che ti piace >, disse calmo.
< Che cazzo dici, stupido! >, disse Dix scuotendo la testa < Che fatti miei? A me non piace proprio niente! >, concluse con sguardo minaccioso.
La lasciò andare di botto e si accasciò a terra iniziando a tossire.
< Miyavi! >, gridò preoccupata inginocchiandosi a terra.
Non riusciva nemmeno a risponderle, ma quanto diamine aveva bevuto?!
Cury si era svegliata in quel momento e sentendo Dix si avviò fino alla cucina, vedendo Dix inginocchiata davanti a Miyavi che non riusciva a smettere di tossire.
< Miyavi! >.
Dix continuava a gridare, poi si voltò verso l'amica.
< Cury grazie al cielo! > disse con le lacrime agli occhi.
< Che è successo? >, chiese correndo verso Dix inginocchiandosi di fianco a Miyavi.
< L'ho trovato in bagno..e poi..aiuto! >, esclamò Dix che ormai piangeva disperata. < É caduto a terra così.. io...io... >.
.
Kai trovandolo lì lo trascinò fino alla sua stanza. Gli altri si erano svegliati e andarono tutti in cucina.
Dix era con i gomiti sul tavolo e le mani sul viso. Non aveva più detto una parola da quando era arrivata Cury.
< Ma che diavolo ha combinato? >, ripeteva Aoi nervoso.
< Miyavi ha bevuto decisamente troppo...e lei si è spaventata >, spiegò Cury calma abbracciando l'amica.
Dix non si era semplicemente spaventata..era stata baciata cavolo! Dix scuoteva la testa.
Ruki non appena entrò in cucina prese una sedia e si sedette di fianco a lei.
< Dai, stai tranquilla >, le ripeteva. Non l'aveva mai vista in quelle condizioni.
Dix non dava cenni di ripresa, poi si accasciò al tavolo. Ora che cera Ruki lì era ancora peggio.
< Non posso stare tranquilla, cazzo! >, gridò ad un tratto saltando giù dalla sedia nervosa e correndo in camera di Ruki.
Cury si alzò di scatto e le corse dietro. Entrò in camera trovandola rannicchiata su un cuscino. < Dix...mi spieghi di preciso cos'è successo? >.
Dix singhiozzava. < Mi ha baciata cavolo! Mi ha baciata! >, disse nervosa.
Cury le si avvicinò piano.
< Ti ha spaventata? >, chiese tranquilla accarezzandola.
< ..abbastanza.. > disse a bassa voce. < E ora mi sento in colpa! >.
< Dix ma non è stata colpa tua...non devi sentirti in colpa. Al massimo dillo a Ruki. Vedrai che ti capirà >.
< No, lo so..non ce la faccio... >.
< Così però lo farai stare in pensiero, sai? >, le disse abbracciandola di nuovo.
Dix ricambiò l'abbraccio. < Va bene, glielo dirò..spero..di riuscirci.. >.
< Vuoi tornare a casa? >, chiese lei < Oltretutto in alternativa ai vestiti che avevamo su ieri abbiamo solo la loro roba >, osservò ridacchiando.
< Lo vedo! >, disse indicando la maglia che portava Cury. < La mia non è che sia delle migliori! >, esclamò indicandosi la maglia dove c'era scritto "ti voglio tanto bene piccino mio " e dietro c'era scritto "by Kai". Penoso..
< Già! Quindi cosa vuoi fare? >.
< Gli dico icome stanno le cose.. poi ce ne andiamo.. non è che abbia tanta voglia di rimanere qui.. >, disse alzandosi dal letto.
< Ok >.
Tornarono in cucina, dove trovarono Aoi che fumava e Ruki che faceva colazione, ancora un po' assonnato.
< Aoi, vieni con me in camera? >, chiese Cury facendogli segno con la mano.
Si guardò un attimo intorno e vedendo Dix che ancora triste si stava sedendo accanto a lui, capì la situazione e andò da Cury.
< Stai meglio? >, chiese Ruki alzando gli occhi.
Dix di tutta risposta fece spallucce.
< Ruki.. >, disse a bassa voce.
Lui la guardava in attesa che parlasse. Non voleva costringerla a farlo, ma allo stesso tempo era preoccupato per lei.
< Dimmi... >.
< Vedi.. > disse torturando la collana che Ruki le aveva regalato, < Prima..Miyavi.. >.
< Su, parla Dix.. >.
< Prima Miyavi mi ha..insomma..mi ha..baciata.. >, disse guardando sul tavolo come fosse incantata.
< Ah, capisco... >, rispose fissando i biscotti che aveva in mano. < É solo questo che mi dovevi dire? >.
< No..che..che mi sento..mi sento da schifo per questo.. >, disse non riuscendo a fare mezzo movimento.
Ruki si alzò in piedi e la raggiunse.
< Se è stata una cosa accidentale non importa Dix >, disse abbracciandola.
In realtà, la cosa gli bruciava comunque parecchio. Ma non era colpa sua, e visto com'era ridotto Miyavi non poteva prendersela nemmeno con lui.
< Scusami Ruki... >, mormorò stringendolo.
Non poteva comunque smettere di pensare a quello che era successo. Insomma. Non è che fosse stata un'esperienza piacevole. E poi sentiva di aver fatto male a Ruki anche se lei non aveva fatto proprio niente.
Rimasero abbracciati un po', finché non sbucò Cury da dietro la porta a dirle che era ora di vestirsi.
Dix senza dire più nient'altro andò a sistemarsi e poco dopo le due amiche erano pronte per andare via.
Kai, Aoi e Ruki le raggiunsero di fronte la porta. Gli altri tre...erano ancora a dormire, ovviamente.




Passò quasi una settimana. Eppure, da quel giorno, le cose tra Dix e Ruki non erano migliorate. Sia l'uno che l'altra cercavano comunque di tornare affiatati e senza pensieri come prima. Ma nonostante tutto la cosa non cambiava.
Aeroporto. Dieci e mezza di sera. Miyavi sarebbe rimasto a casa ancora per un po'. I Gazetto dovevano partire per dare altri concerti.
Aoi si avvicinò a Cury sorridendo amaramente.
< Sembra che stiamo partendo per la guerra, vero? >.
< Anche peggio >, rispose lei seria guardandolo negli occhi.
< Non vedo l'ora di tornare..ricorda che sei sempre qui..nei miei pensieri. Capito Cury? >, disse continuando a sorriderle.
Lo abbracciò forte. < Fa' venire anche me con voi! >.
< Lo farei se potessi... >, si guardò intorno < Va bene che sono un Dio...ma non so fare i miracoli! >.
< Tu sei il mio cucciolo >, lo corresse lei divertita.
< Tanto cucciolo poi no! >, disse prendendola in braccio per poi stamparle un bacio in fronte.
< Ehi, perché mi hai presa in braccio ora? >, chiese mettendogli le braccia al collo.
< Non posso? >, disse ridacchiando .
< Sì...ma mi baciavi di più quando ti prendevo a sberle quasi. Non dirmi che ti piaceva! >
< Quasi quasi..anche se la sensazione della guancia pulsante non è molto piacevole! >.
< Allora vorrà dire che ricomincerò a schiaffeggiarti >, commentò massaggiandosi il mento.
< No no no! Va bene va bene! >, disse baciandola a lungo tanto da farla soffocare.
Ruki teneva Dix per mano.
< Torneremo fra due settimane per qualche giorno, penso... >, disse impacciato.
< Va bene, io non scappo.. >, disse Dix tentando di sorridere. Quasi non sapevano più che dirsi.
Anzi, non sapevano più che dirsi. Si sorridevano e poi inizavano entrambi a guardarsi in giro. < Mi mancherai Dix... >, sussurrò Ruki guardando per terra davanti a se'.
Dix alzò lo sguardo e lo guardò sorridendo.
< Anche tu Ruki..davvero.. >, disse abbracciandolo.
Ricambiò l'abbraccio e la baciò in fronte, come il primo bacio che le aveva dato. Un bacio timido, di certo non adatto a due fidanzati.
Si sentivano le chiamate del loro volo.
< Devo andare >, disse piano scoccandole un bacio a stampo.
"Non te ne andare, ti prego...".
Dix gli sorrise a malapena. Abbassò un attimo la testa per guardarlo di nuovo.
< Io ti aspetto..sono qui..sempre.. >.
Ruki si voltò un attimo mentre già si stava avviando verso la scala dell'aereo per salutarla con la mano.
< Tornerò presto! >, urlò prima di voltarsi di nuovo.
< Magari non andartene proprio > disse tra sè e sè. Lei gli sorrise e lo salutò prima che scomparisse in mezzo la folla.
< Dix? >, fece Cury avvicinandosi a lei.
Ed era Cury quella che stava male una settimana prima, eh?
< Tutto a posto.. spero.. > disse mentre iniziava a camminare.
< Come spero? Dix! >, esclamò lei stando al suo passo.
Dix sospirò. In quel periodo sembrava non essere sulla Terra ma in un mondo chiamato "probelmilandia"..
< Dix rispondimi per favore! >. Cury la guardava preoccupata. < Non vi siete salutati come si deve, vi ho visto.. >
< Che disastro! Che disastro! >, iniziò a dire Dix portandosi le mani sugli occhi. < Una cosa è certa! Odio Miyavi! Ed è colpa sua se ora io e Ruki stiamo così maledetto! Maledetto Miyavi, ecco! >.
< Miyavi era ubriaco... >, disse lei a bassa voce prendendola per mano.
< Ma mi urta questa cosa! >, esclamò mentre prendevano a camminare.
< Lo so, lo credo... >, disse lei vedendola così nervosa.
< Fate largooooooooo! >, un matto incappucciato stava correndo verso di loro con una valigia.
< ..tu parli del diavolo e spuntano le corna.. >, disse Dix spostandosi da Cury per far passare quell'idiota in incognito.
L'idiota in incognito si girò di scatto verso di loro. < Non ditemi che sono già partiti >, disse come un pazzo isterico.
< Grazie che sono già partiti intelligente! Che è quella? >, disse Dix indicando la valigia.
< Uruha >, disse annusandola.
Probabilmente l'odore di alcolici si sentiva anche fuori dalla valigia.
< Vai..vai dal tuo fidanzato.. >, disse Dix girandosi dall'altra parte < prima che ti spari >
< Ehi! Che ti ho fatto? >, chiese con aria ingenua mentre tornava indietro con la valigia.
< Crepa! >, disse Dix senza degnarlo di uno sguardo. Amichevole la tipa, eh?

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E da qui la coppia Dix-Ruki subisce un trauma çoç alla prossima stelle! ^w^

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