Grabbine Inside!^^ di Dix_infernal (/viewuser.php?uid=73864)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pensieri silenziosi ***
Capitolo 2: *** consacrazione del ristorante maledetto (-.-) ***
Capitolo 3: *** Cury.. o Ruki?? ***
Capitolo 4: *** *Aoi chiama Cury!*.. perchè non cadi ai miei piedi? ***
Capitolo 5: *** Dix ammazza Aoi e Ruki.. Cury vede cavallette giganti...U.U ***
Capitolo 6: *** Dix = Baka.. Cury = Cuore d'oro! ***
Capitolo 7: *** Dolce come... fragole e panna?! ***
Capitolo 8: *** "Proprietà privata".. ***
Capitolo 9: *** "Reale e bellissimo.. come lui..". ***
Capitolo 10: *** "Reale e bellissimo.. come lui.." 2. ***
Capitolo 11: *** Aoi diventa un maniaco... Dix venera Pikachu.. -.- ***
Capitolo 12: *** Dix e Ruki si rendono conto che Aoi è uno scassa balle.. ù_u ***
Capitolo 13: *** "I can't understand you..". Altro bel titolo.. ù.u ***
Capitolo 14: *** Il ragazzo della discordia... ***
Capitolo 15: *** "Che domanda stupida, eh?" ***
Capitolo 16: *** "Sono io che ho avuto la fortuna di conoscere te" ***
Capitolo 17: *** "Disturbo anche qui, porca fascetta?" ***
Capitolo 18: *** "Non te ne andare, ti prego...". ***
Capitolo 1 *** Pensieri silenziosi ***
*Salve a tutti! (dio già
incominciamo.. -.-) questa fic è stata scritta da me e da
Cury 93 ---> la mia grabbina... all'inizio l'idea era di
lasciare come personaggi principali solo i the GazettE... ma alla fine
abbiamo deciso di aggiungerci anche Miyavi che apparirà
più in là! ^^ spero che vi piaccia! Mata ne!*
Nameless Liberty Six Guns: data del tour dei the GazettE a Shibuya.
In mezzo alla folla due ragazze. Dix e
Cury. La prima una kuro lolita, l'altra una visual stile Miku degli An
Cafe.. entrambe in delirio. Avevano aspettato anni per poter vedere i
loro angeli su un palco...
< Curyyyyyyy! Gurda Rukiii!
Guarda Rukiiii! >, gridava Dix. Sembrava una matta che aveva
bisogno della camicia di forza!
< Oddioooo! Oddioooooo! Dix!
Santo cielo, Dix! Lo vedo! Lo vedo! Oddio! Ma se mi vede? Eh? Ma se mi
vede cosa faccio? Faccio ridere vestita così, vero? E adesso
cosa faccio Dix? Non mi ero mai vestita così! Aiutooo!
Sniff... >
< Curyyy! Calmaaa! non perdiamo
la testa! Cury! Cury come sto così anche io? Male?
com'è il mio headress? È dritto? E se ci vede?
Eh? Eh? Aiutoooo! X_X >
Si voltarono a guardare sul palco. C'era
Ruki che si stava strusciando sul microfono. < Oddiooooo voglio
essere quel microfono Curyyyy! >
Dix si voltò verso Cury, in
attesa di una risposta.
< Ehm...mmh... >. Cury
fissava il palco con gli occhi spalancati. Difficile distogliere lo
sguardo da Ruki. Averlo lì, a pochi metri di distanza, era
una sensazione da capogiro.
< Ah...Dix stai benissimo,
tranquilla! È tutto a posto! Sei bellissima! Se Ruki ti
vedesse scenderebbe dal palco solo per stringerti la mano >.
Dix guardò Cury come per
dire: < Amo troppo questa ragazza che è un tesoro!
>.
Le prese le mani.. < Cury chi se
ne frega di come siamo vestite! Se siamo qui dobbiamo solo goderci il
concerto e io con un'amica come te ci riuscirò di sicuro!
>.
Cury ricambiò lo sguardo di
Dix, con le lacrime agli occhi. Erano entrambe agitatissime, le gambe
tremavano come foglie. < Hai ragione Dix! Ma con lui davanti non
è facile concentrarsi sul concerto ahahah! >.
< S-si! >, disse Dix con
un filo di voce. L'amica neanche la sentì. Le gambe non le
ressero più e cadde a terra. Sicuramente entrambe si
aspettavano l'effetto contrario a quel concerto.
Cury vide appena la sagoma di fianco a
lei abbassarsi velocemente. Si girò di scatto, trovando Dix
accasciata a terra.
< Dix! Oddio Dix! Ti senti bene?
Sono i tacchi che sono troppo alti! Hai perso l'equilibrio vero? Su,
dammi la mano! >. Cury porse la mano a Dix che però
era tanto debole che faceva comunque fatica a rialzarsi. < Dix
ho qui del succo di frutta, ne vuoi un pò? Magari con un
pò di zuccheri ti riprendi...non puoi svenire adesso, lo
sai, vero? >.
Dix guardò Cury con uno
sguardo assente < Eh? ..no.. no Cury.. ti.. ti ringrazio! Ehm...
>.
Altre ragazze guardavano la scena
preoccupate.. chi parlava tedesco.. chi giapponese.. chi inglese..
Dix prese il cellulare non curandosi
più del concerto < Oh diamine, Cury! Tra poco
dobbiamo essere a lavoro! Oddio.. oggi.. oggi.. non reggo! >,
disse, mantenendosi a malapena in piedi.
< Accidenti il lavoro! E ora che
si fa? No, no non voglio abbandonare il concerto, è iniziato
da soli 20 minuti! >, disse Cury passandosi una mano tra i
capelli. < Dix, tu devi prendere per forza qualcosa. Mi svieni
qui. E così niente concerto e niente lavoro. Dai, almeno un
pò di succo di frutta >.
Cominciò a cercare nella
borsa beige a frange. C'era di tutto, in quella borsa. Persino lo spray
al peperoncino. Se i GazettE fossero scesi dal palco e avessero passato
la serata con loro, di certo quello non sarebbe servito.
< Tieni Dix, bevine qualche sorso
almeno >.
Guardò l'amica con gli occhi
a cuoricino prendendo il succo.. < Ti ringrazio Cury, sei un
tesoro! >. Bevve qualche sorso... < Oddio.. non ho idea..
che si fa ora? Non possiamo perderci il concerto! Con tutto quello che
abbiamo fatto! Con tutte quelle lacrime versate.. no! No! NOOOO!
> disse Dix scuotendo la testa... si alzò un grido
fortissimo dalla folla...
Le due amiche guardarono sul palco. Ruki
si avvicinò al microfono che era ancora sull'asta. <
Tutto a posto lì? >, disse indicando il punto dove
erano Cury e Dix. < Oddio... Cu-Cu-Cury? >.
Cury sentì un'onda di calore
salirle fino al volto. Guardò il volto dell'amica per
assicurarsi di non essere l'unica ad essere avvampata.
< Dix... >, disse Cury a
voce bassa, guardando il palco, o meglio, Ruki chinato un poco in
avanti davanti a loro.
Aoi si era avvicinato al bordo del palco
per vedere cosa fosse successo. Osservò una delle due
ragazze con attenzione.
Se Dix aveva avuto un piccolo calo di
pressione, ora toccava all'amica restare per qualche minuto stesa a
terra.
Dix non fece in tempo a poter pensare a
un'azione o una parola sensata da dire o da fare che dovette sorreggere
l'amica.
< Cury.. oddio.. >. Tutta
l'arena ora era in silenzio.. La mano di Uruha scivolò sulla
chitarra e si sentì un accordo..
Tutti guardavano le due ragazze additate
dal bel cantante.
< Cury.. forse.. forse
è meglio che andiamo! Altrimenti qui.. qui.. >, gli
occhi le divennero lucidi.
Inutile, Cury non rispondeva. Forse
stavolta era veramente svenuta. Non era come le volte prima, quando,
insieme a Dix, si sentiva girare la testa mentre ascoltavano il brano
nuovo dei loro adorati Gazetto, a casa di una delle due. Questa volta
era diverso. Erano al concerto, al loro primo concerto, in Giappone. Si
erano studiate entrambe la lingua pur di poter arrivare fin
lì. E lei era svenuta. Restava ad occhi chiusi tra le
braccia dell'amica, mentre la folla cominciava ad alzare il tono di
voce. Chi cantava, chi cercava di capire che cos'era successo, chi si
lamentava. E Dix non sapeva cosa fare. Le batteva forte il cuore..
Possibile che nessuno si era accorto di ciò che era
successo? Beh.. insomma... c'erano i the GazettE su quel palco. Chi se
ne frega di una ragazza che non si sentiva bene, no? < Cury!
Cury! Sveglia! Ti prego! >. Le dava qualche schiaffetto sulla
guancia per farla risvegliare.. ma niente. Alla fine smisero tutti di
cantare.
< Aiutatele! >, disse Ruki
al microfono. Si fecero largo tra la folla tre armadi con maglia nera e
occhi a mandorla... Dix li guardava impaurita.
Inutile dire che la folla cominciava a
innervosirsi.
Già, perché
interrompere lo spettacolo per una ragazza che non si sente bene? Non
era di certo per questo che avevano pagato il biglietto.
I tre uomini si avvicinarono alle due
ragazze. Uno di loro prese in braccio Cury senza fare il minimo sforzo.
Dix prese la sua borsa, controllando che non avesse perso niente e si
diresse con i tre uomini nel backstage.
< Adagiala lì
>, disse uno dei tre uomini indicando una poltrona bianca.
< Siediti pure lì!
>, disse un altro rivolto a Dix, che si sedette su una
poltroncina accanto a quella di Cury. Si sentiva davvero male.
Chissà quante ragazze avevano mandato loro una maledizione.
E quella sera doveva essere la loro
serata. Quella in cui avrebbero realizzato il loro sogno. Ma quando
l'amore per 5 "semplici" ragazzi e la loro musica è tanto
intenso...beh, può anche succedere questo.
Adesso Dix era lì che
guardava degli uomini e delle donne fare avanti e indietro da dove era
stesa Cury.. chi portava delle borse con del ghiaccio, chi dei cuscini
per farla stare su con la testa. Dix era davvero agitata. Sperava che
l'amica si risvegliasse da un momento all'altro. Giusto per dirle
< Sto bene! >.
In quel momento Cury riaprì
appena gli occhi.
< Mmmmh...ma...dove sono..?
> disse, alzando leggermente la testa dal cuscino. Con la vista
ancora annebbiata vide due donne davanti a se' che le sorridevano, con
delle bustine di qualche medicinale e una bottiglia d'acqua in mano.
Dix fece un balzo dalla poltrona.
< Cury! Sei sveglia! Sei sveglia! >, iniziò a
gridare saltellando. Le due donne le fecero cenno di fare silenzio e
così fu costretta a risedersi in silenzio. <
Finalmente ti sei ripresa! Non hai idea di che paura ho avuto! >.
< Dix! >, disse Cury con
un filo di voce in più. Ora riusciva a vedere bene la sala
in cui si trovavano. Poi, una canzone di sottofondo. < Oddio! Il
concerto! Ommioddio Dix scusa! Dobbiamo tornare di là! Oddio
nooo! >, si lamentò Cury con i lacrimoni agli occhi.
Dix con gli occhi lucidi scosse la
testa.
< Non importa del concerto, Cury!
Ti devi riprendere! Se torniamo lì mi svieni altre venti
volte! >, disse con un grande sorriso.
< E poi pensa solo che sono su
quel palco e noi lo stesso possiamo sentirli! >
< Ma...Dix..lo sai anke tu
ke nn è la stessa cosa...Non è giusto che per
colpa mia non puoi dimenarti cantando davanti a loro e urlando come una
pazza come farebbe una qualsiasi ragazza ad un concerto... >.
Ormai si sentiva la sua voce deformata dal pianto. Piangeva, piangeva
tanto. Le lacrime calde si susseguivano una dopo l'altra, scivolando
veloci sul suo viso.
< Ecco..ora mi
colerà anche tutto il
trucco..sarò un mostro.. >
Le due donne andarono via. Dix si
sedette accanto all'amica abbracciandola.
< Dai Cury! Non è la
fine del mondo! E poi mi rovino i capelli a dimenarmi! >,
sorrise.
Era comunque un sorriso un po' triste.
<
E poi.. sei bellissima anche versione mostro! >,
disse facendo scendere anche lei una lacrima. < Li abbiamo visti
per poco.. ma un giorno potremo dire di esserci state. E potremo dire
che i nostri svenimenti di questa sera sono stati i più
belli di tutta la vita! >, disse, ridendo.
Dix cercava di togliere dalla testa il
volto di Ruki.. e anche di fermare quel disco nella mente in cui era
registrata solo la sua voce. Dix si sentiva male. voleva essere
lì fuori da una parte.. ma dall'altra voleva disperatamente
rimanere con l'amica. Era un'egoista. Una stupida fan egoista!
< Di-- >. Cury
s'interruppe. Sapeva bene quanto per Dix fosse importante quel
concerto. Ruki, Ruki, Ruki. Passavano le giornate a parlare di lui. Si
sarebbero innamorate seriamente di lui se solo avessero avuto occasione
d'incontrarlo. E le due parole che il cantante aveva rivolto loro poco
prima erano bastate. Cury avrebbe voluto ricordarle che per lei vedere
Ruki davanti a se' era troppo importante..ma già aveva
notato l'espressione triste dei suoi occhi.
< Dix..vai di là ti
prego. Fra 10 minuti dobbiamo prendere il bus per andare al
lavoro..altri 5 minuti puoi restare >.
Dix guardò Cury triste.
< No! No, Cury! Devo rimanere qui! Avremo altre occasioni di
vedere i Gaze! Non è di sicuro l'ultimo concerto che fanno!
No! E non è l'ultimo che vedremo! Sono tutte cose di cui
sono certa! >, abbassò la testa, triste.
Dix aveva fatto una promessa a se
stessa. Non avrebbe mai lasciato una sua amica in
difficoltà.. neanche se le fosse piombato davanti Ruki
stesso. E doveva tenere fede a quella promessa, anche se era costretta
a combattere con due "anime" di se stessa. Per lei era davvero troppo
importante quel concerto. Aveva sognato quel concerto.. quei momenti
per intere notti.. senza riuscire a dormire... sognando il bel volto di
Ruki. Poi il sonno conciliato da un lieve pianto di tristezza, speranza
e amore profondo. Conciliato anche dalle note e dalle dolci parole che
Ruki era capace di scrivere facendo ragionare spesso il cuore delle due
amiche.
Cury non rispose. Per un attimo rimase
in silenzio a fissare l'amica, che guardava a terra con aria assente.
< Vieni >, disse,
alzandosi in piedi. < Abbiamo ancora 5 minuti prima di andare
alla fermata >.
Prese la mano di Dix e la
trascinò fino alla porta. Per lei era difficile ammetterlo,
a se stessa e di più agli altri. Ammettere di essere
innamorata di lui. Ed era sicura che per Dix fosse lo stesso. Era
inutile negarlo. Era il loro segreto, un segreto che tenevano per loro
e che non avrebbero condiviso con nessun'altro.
In
quel momento Dix capì tante cose. Prima di tutto.. che su
Cury poteva davvero contare.
E che.. e che quello che provava per
Ruki era diventato da una semplice "cotta da star", un'ossessione. Ne
era innamorata. Si.. un solo movimento di quel ragazzo scatenava in
entrambe un fuoco inestinguibile.
Un angelo.. ecco cos'era. Un angelo con
una voce bellissima e un grande cuore.
Era con Cury di fronte la porta. Rimase
a guardare nuovamente a terra con aria assente.
Poi fece un passo indietro, lasciando la
mano dell'amica. Poi un altro.. e un altro ancora. Aveva gli occhi
sgranati. < N- no Cury.. io.. Io non posso tornare
lì! Non potrei mai farcela! Non più! >,
disse con gli occhi gonfi di lacrime.
< Dix, ma che ti prende? Sono
là fuori e stanno suonando! Facciamo in tempo a finire di
ascoltare questa canzone! >. Inutile, Dix sembrava non avere
intenzione di muoversi. E Cury cercava di restare calma. Doveva restare
calma. Da sempre le aveva fatto da sorella maggiore, non poteva
mostrarsi nel panico proprio adesso.
“Eppure non è facile
restare calmi quando ti restano due minuti di concerto e ci sono i
Gazetto là fuori, mentre sei stata eletta dal pubblico di
quella sera 'MissRompiballe' per aver interrotto bruscamente lo
spettacolo...Oddio..”, pensava.
Prese di nuovo Dix per mano. <
Ehi, lo so. So a cosa stai pensando. Però se non andiamo
là davanti a quel maledetto palco per goderci gli ultimi
minuti poi ce ne pentiremo. Lo sai, vero? >.
Dix piangeva a singhiozzi. Non si
fermava. Non voleva fermarsi. Per la prima volta.. non voleva fermarsi.
“Si che
me ne potrei pentire..”, pensò. Ma come faceva a
tornare lì? E con quale faccia poi? E tornare a guardare la
loro 'ossessione' avendo la certezza di poterlo rivedere solo in un
altro concerto? Ammesso e concesso che ne avrebbero fatto un altro.
Insomma. Per prendere un biglietto avevano bruciato tutti i guadagni di
un anno di lavoro in un locale! Un anno in cui si erano spezzate le
ossa per lavorare.. combattendo tra scuola, genitori e di nuovo scuola.
< No. Non posso Cury! Non posso,
non voglio che si ripeta tutto! Non voglio vedere tutto perso di nuovo!
Voglio ricordarmi solo quei 20 minuti! Mi vanno bene anche quelli!
>.
Cury la guardò per un attimo.
Poi si voltò per cercare un orologio. Era tardi, decisamente
tardi. I 5 minuti a loro disposizione ormai erano scaduti.
< Che dici Dix, ci affacciamo
almeno per guardarli un'ultima volta? >, le disse, sorridendo.
Poi rimase un attimo in silenzio. < Uh...uhuh... >. Dix
aveva decisamente un'aria interrogativa. Per quale motivo stava
ridendo? Non c'era nulla per cui ridere...
< Ahahah! Dovresti vederti con
quel trucco, Dix! >. Le lacrime avevano disegnato sui loro volti
strisce nere che arrivavano fino al collo. < Ahah..incredibile.
Prendiamo un fazzoletto e affacciamoci un attimo alla porta, dai!
>
Alla fine anche Dix si lasciò
trascinare da una risata. Mista al pianto che davvero non voleva
smettere. Così seguì l'amica fiduciosa con tre o
quattro fazzoletti in mano vicino a una porta. I the GazettE stavano
salutando il pubblico e di sottofondo c'era una splendida versione di
Miseinen al piano. Dix non guardava verso il palco.. davvero non ce la
faceva.. era scattato qualcosa quella sera che l'aveva cambiata..
Cury, nonostante tutto, faceva fatica
anche lei a guardare verso il palco. Vederli lì sopra a
salutare il pubblico. Già, il pubblico. Il pubblico era
un'insieme di persone. Non ogni persona presa singolarmente.
“Ruki si
sarà già dimenticato dei nostri volti...anche le
rompiballe vengono dimenticate”, pensò.
Si voltò un attimo a guardare
Dix. Aveva il viso girato verso il pubblico. Piangeva. Ancora e ancora.
E non smetteva. Aveva le guance rossissime. “Come le mie,
probabilmente...”. Capì perché non
voleva tornare davanti al palco. Quelle poche parole che Ruki aveva
rivolto a entrambe erano bastate a cambiarle immediatamente.
È come se per un attimo l'avessero sentito più
vicino. Meno...irraggiungibile. E quell'attimo era già
svanito. Facevano di nuovo parte 'del pubblico'. No, probabilmente
avevano sempre fatto parte del pubblico.
< Andiamo Dix... >.
Cury non smetteva di stringerle la mano.
Si sforzò di guardare per un attimo ancora il palco, alla
ricerca di quegli occhi che, per un istante, quella sera, l'avevano
fatta svenire del tutto. Ovviamente non incrociò il suo
sguardo. Bisognava farsene una ragione.
Dix si mordeva le labbra. Doveva
smettere di piangere. Per una volta doveva farcela. I sogni spesso si
ripetono. E poi, doveva farsene una ragione. Non sarebbe stata
nè lei nè Cury a finire nelle mani di
quell'angelo un giorno. No mai! Sarebbe stata una ragazza raccomandata
probabilmente.
< Si Cury.. basta.. andiamo..
>, disse lei rassegnata.
Per una sera (anche se quella volta era
molto difficile) voleva dimenticare di essere fan dei the GazettE. E
voleva dimenticare di aver capito cosa Takanori fosse diventato..
Sarebbe sparito di nuovo nel nulla, lui insieme alla band. Si era
stancata quella sera. Voleva ritornare al momento in cui stavano
entrando in arena per tornarsene a casa e non dover soffire
più di quanto avesse già fatto in tutti quegli
anni.
Mano nella mano, le due chiedendo
indicazioni allo staff uscirono da quel luogo.
Si trovarono di fronte l'arena.
Guardavano le luci che esplodevano dall'interno con grande rimpianto.
Bisognava voltare pagina. Per forza.
Senza smettere di tenere Dix per mano, Cury cominciò a
camminare fino alla fermata, dritto davanti a se'. Mancavano 5 minuti
esatti. “Santo cielo...a sapere che sarebbe andata
così me ne restavo a casa...”. Cury
guardò ancora un attimo Dix. Aveva di nuovo il viso coperto
di righe nere. Prese in mano la borsa, alla ricerca dei fazzoletti.
< Vieni qui >, le disse. E
cominciò a pulirle il viso nero. Senza dire niente ripose i
fazzoletti nella borsa, cercando la bottiglietta del succo. Le
capitò di nuovo sotto mano quel dannato spray al
peperoncino. Che sciocca. Pensare che non le sarebbe stato utile se si
fosse trovata in compagnia dei GazettE. Era proprio da stupidi.
“Glielo spruzzerei in faccia 'sto spray,
accidenti!”.
Dix la guardò in faccia.
Aveva decisamente un'espressione buffa! Aveva le sopracciglia
aggrottate e stringeva con rabbia lo spray al peperoncino. Non ce la
fece sta volta.. doveva scoppiare.. Dix iniziò a ridere
senza sosta. Forse stava sfogando la rabbia.. chi lo sa?
Tra le risate non si erano accorte che
il pullman stava andando via senza di loro. < CURYYYY! >
Dix le spaccò i timpani. "Il bus! Il BUS SANTO KAMI!"
< Oddio...Oh. Mio. Diooooo! PORCO
RUKIII! >, urlò Cury in risposta. < Dix corri!
>.
Sempre tenendola per mano
cominciò a correre, inseguendo il bus, che, non si sa come,
le notò e accostò poco distante da loro. Salirono
in fretta scusandosi con l'autista, che le salutò per poi
abbozzare un sorrisetto..“..idiota. Che sorrisetto idiota. Ci
mancava l'autista pervertito 'stasera...”, pensò
Cury sbuffando e non badando all'autista che le seguiva con lo sguardo.
Trovarono due posti vicini e si
sedettero. Dix forse nemmeno si era accorta dell'autista. Guardava
fuori dal finestrino.
< Ehi, Dix? >
Guardava fuori. Non avevano ancora
sorpassato del tutto l'arena. Malinconia. Tanta malinconia. Poi
guardò Cury sorridendo.
< Porco Ruki? Hai detto porco
Ruki?! >
Cury rimase un attimo a riflettere.
< Beh sì.
Perché, Ruki come lo definiresti? >, chiese come se
la cosa fosse scontata.
Dix trattenne una risata. < Non
hai tutti i torti! >
Stavano parlando di nuovo di Ruki? E
così tranquillamente?
“Non
è possibile.. eh già.. è saprito
tutto, basta andare via da quel caos che è tutto come
prima.. e spero che rimanga così..”,
pensò Dix.
< Cury.. ma mi spieghi
perchè è da anni che ti porti quello spray?
>, disse Dix intercettando lo sguardo dell'autista in uno
specchietto del bus. “Oddio.. ma chi è
quello?”, pensò. Sgranò gli occhi e le
venne un brivido.
< Beh, può sempre
servire >, rispose Cury. Vide Dix con un'espressione strana sul
volto. “Si sarà accorta dell'autista
perverso”. < Può servire se incontri tipi
come quello >, disse, indicando lo specchietto. L'autista che da
un pò le stava fissando con insistenza tornò a
guardare la strada.
“Ruki
è tornato l'argomento dei nostri
discorsi...oddio...”. Guardò fuori, mancava poco
alla loro fermata
|
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Capitolo 2 *** consacrazione del ristorante maledetto (-.-) ***
Dix,
dopo aver incrociato lo sguardo dell'autista nello specchietto, si
avvicinò di più a Cury sentendo un brivido dietro
la schiena.
Cury
la vide avvicinarsi. Fissò di nuovo lo specchietto, notando
che l'autista le stava ancora osservando. Il pullman intanto si era
ormai fermato davanti a un ristorante di cucina italiana, un edificio
piuttosto grande, color pesca, in mattoni con dei fiori colorati e
piante rampicanti tutte attorno e sui davanzali.
< Dix vieni. È
la nostra fermata, dobbiamo scendere >, disse Cury voltandosi
verso l'amica.
Uscirono in fretta dal bus, distratte, senza peraltro accorgersi
dell'autista che le stava salutando.
Entrarono
nel locale dal portone in vetro.
<
Ehilà! >, esclamò il gestore del locale.
<
Ehi, Tohru! >, rispose Cury alzando la mano per salutarlo.
Dix
entrò tutta allegra, e come al solito si mise a saltellare
verso il bancone. < Saaaaalve Tohru! > . Tohru era un
tipo particolare.. insomma.. < Figliocce mie! Ogni volta che vi
vedo siete sempre più belle! Che bei vestiti hai oggi Cury!
Davvero dei bei abbinamenti! >, disse lui.
Insomma
s'è capito.. era "dell'altra sponda" ma comunque un ragazzo
d'oro. Le due amiche si diressero nel privè per cambiarsi e
indossare le loro divise con i grembiulini... e per lavorare le due
usavano dei pattini... solo il ricordo di quanto avevano faticato per
imparare ad usarli era abbastanza doloroso per i loro fondoschiena!
<
Dix, hai visto? Oggi la divisa è verde chiaro. Carina, no?
>, disse Cury. Tohru era molto attento a tutte queste piccole
cose. Ai fiori nel locale o alle loro divise che dovevano essere
abbinate alle tovaglie e ai tovaglioli. < Quella di ieri, in
tartan fucsia mi piaceva tanto comunque >, aggiunse.
Dix
guardava i grembiulini verdino. < Nero no, eh? Magari con delle
croci appese e del pizzo nero! >, disse lei con gli occhi a
cuoricino.
<
Ahahah! Chissà che per halloween Tohru non faccia
un'eccezione! >.
Cury
si infilò i pattini e uscì per prima dalla
stanza, raggiungendo il bancone.
<
Tohru prendo ordinazioni o vado in cucina? >.
. Dix
intanto era arrivata anche lei fino al bancone.
<
Tohruuuu! È vero che la prossima volta li fai scegliere a me
i vestitini >, disse Dix con la faccia da cucciolo.
<
Certo pasticcina mia! >, rispose Tohru entusista < Oh,
guarda! Stanno entrando adesso cinque incappucciati. Ci pensi tu Dix?
>
<
Volo tesoro! >, disse lei afferrando al volo il blocchetto che
le aveva passato Tohru. Nel frattempo i cinque si erano accomodati.
Andò incontro a quei tipi alquanto bizzarri con tutta
l'allegria che venti minuti prima non aveva proprio.
<
Salve gente! Fate la vostra ordinazione! >, disse lei con un
grande sorriso rischiando anche di sembrare un'ebete.
Cury
intanto era uscita dalla cucina.
<
Ehi, Cury. Vedi quel tavolo dove Dix sta prendendo ordinazioni? Porta
lì cinque drink. E magari ricorda loro che è
buona educazione togliere quelle mantelle col cappuccio.. >,
disse Tohru indicando il tavolo.
<
Lo farò! >, esclamò Cury. Prese il vassoio
con i bicchieri e si diresse verso il tavolo.
<
Salve! >, salutò Cury, mentre adagiava il vassoio sul
tavolo.
Uno di loro alzò la
mano e senza che Cury gli avesse detto niente si tolse una sciarpa. E
dire che le due ragazze rimasero letteralmente sonvolte basta.
Cioè, Cury rimase sconvolta. Mentre Dix < Bella
fascia! >, disse, senza pensare quale altro santo ragazzo in
quell'isola del Pacifico portasse una fascia sul naso.
Cury lo stava ancora fissando
incredula. Per un attimo pensò che fosse veramente Reita. Ma
no, era impossibile. E poi aveva comunque metà viso coperto
dal cappuccio. Non era possibile dire se fosse veramente lui o no. Ma
era meglio lasciar perdere certe fantasticherie. Ci si sarebbe illusi e
basta. Lui non rispose a Dix, si limitò semplicemente a
sorridere.
< Scusate ragazzi. Non
vorrei essere scortese,
ma nel locale sarebbe preferibile non indossare cappucci o cappelli. Se
le passate a Dix ve le appende sull'appendiabiti vicino al portone.
>, spiegò Cury.
Uno
di questi sbuffò rumorosamente e Dix lo fulminò.
Quando
tolse cappuccio e mantella.. beh, entrambe le ragazze non potevano non
nascondere il loro stupore. Allora quella di Cury non era
un'impressione.
Era
di nuovo lui, cavolo, era lì! Colui per cui erano svenute
mezz'ora prima era lì!
"Stai
calma. Stai calma e cerca di dire qualcosa di intelligente. No, anzi,
dì qualcosa di intelligente!", ordinò Cury a se
stessa.
Dix prese le mantelle,
appoggiando il blocchetto e la penna al tavolo per poi tornare a
ordinare. Cury prese i bicchieri, passandoli prima a Kai, poi Uruha,
Reita, Aoi. E infine Ruki. Prese il bicchiere per passarlo al cantante.
Lui la guardò un attimo. Indossava ancora
quelle lenti color ghiaccio. Cury rimase un attimo immobile, sentendo
il suo cuore perdere un battito. "SCIAFFFF!". Gli occhi dei cinque
ragazzi, di Dix e anche di Cury finirono tutti sulla camicia bianca di
Ruki. "Oh.Mio.Dio....", pensò Cury in preda al panico.
"Santo
Kami, ora qui scoppia il finimondo!", pensò Dix guardando la
scena di Cury paralizzata e Ruki con gli occhi sbarrati. Tutti gli
altri ridevano sotto i baffi.
<
Grazie del drink signorina! Chi me la ripaga ora questa?! >,
disse Ruki alzando il tono di voce.
<
Ehy ehy ehy! Non scaldarti tanto! Si rimedia! Tu dovresti riuscire a
comprartene altre 500 di quelle camice! >, disse Dix alzando
altrettanto il tono.
<
Certo... > rispose Ruki osservando la macchia arancione sulla
camicia.
<
Oddio! Scusi! Mi scusi davvero! Non volevo! Gliela ripagherò
personalmente la camicia! V-vado a prendere dei fazzoletti! >,
Cury disse tutto tanto velocemente che sembrava stesse ripetendo una
filastrocca a memoria.
Aoi
intanto osservava la ragazza correre rapida tra i tavoli per
raggiungere il bancone. Abbozzò un piccolo sorriso, quasi
provasse tenerezza vedendola così agitata.
<
Cury, tesoro bello, vorresti darmi quei fazzoletti per piacere?
>, disse Dix con aria diabolica.
<
Scusate... > disse Aoi.
,
disse Cury voltandosi verso Aoi. "Santo cielo, in foto è
bello, ma dal vivo è proprio da infarto!", pensò
lei.
<
eravate al concerto > disse come se sapesse già la
risposta.
"d'ora
in poi voglio essere sempre miss rompi balle dei concerti dei the
GazettE" pensò Dix. Ruki guardava la scena irritato. Non gli
era arrivato neanche un quarto di fazzoletto.
<
A-ah..sì! >, rispose Cury timidamente, arrossendo. E
Aoi ridacchiava. "Cos'ho fatto adesso? Sigh..". Intanto osservava Dix
con i fazzoletti in mano e fischiettava.
<
Taka-chaaan! >, gridò Dix con quei benedetti
fazzoletti in mano.
Ruki
strabuzzò gli occhi. Come si permetteva quella di dargli
prima del tu e poi di chiamarlo con un soprannome?
<
D-dix... >, Cury era visibilmente agitata.
<
Taka-Taka-Taka Chan.. > Dix fishchiettava e canticchiava come
per provocarlo. Reita era a terra che cercava di non ridere. <
dimmi Grabbina Taka-Taka-Taka-Chan >
<
Dix! >. Cury si chiedeva se per caso non fosse impazzita di
botto. Ma, d'altra parte, entrambe avevano questi momenti di pazzia.
<
Porta quei fazzoletti al tavolo! >, disse Cury supplicandola.
Aoi
rideva adesso. Si avvicinò a Dix < Sei molto
simpatica ragazzina! Ma non ti conviene far innervosire Ruki! >.
Era veramente divertito.
<
Takaaaa! Muahahah! Si si tesora! Li porto subito! >. Zompettando
anche sui pattini Dix si avvicinò a Ruki ridendo come una
scema. < Ecco qua Taka.. Chan! Ahahaha! >. Gli
appoggiò i foletti in testa.
Ruki
fece una smorfia. < Ahahah! >. Incredibile. Rideva pure
lui ora < Tu sei tutta matta ragazzina! >.
<
Zizi! Ma tu rispondi di nuovo male alla mia tesola che te la vedi con
me! E.. non dire anche tu che quando faccio la scema sembro la copia di
Tweety quando parlo perchè lo faccio apposta! >,
disse lei girandosi e andando verso Cury che era sollevata vedendo Ruki
ridere.
Ruki
era decisamente sorpreso. E anche gli altri, ridevano. Appena Dix si
avvicinò al bancone Cury l'abbracciò <
Oddio Dix! Mi hai salvato la vita! > le bisbigliò in
un orecchio, mentre Aoi tornava al tavolo. Era veramente elegante.
<
Ma che salvato la vita >.
Dix
si girò di nuovo verso il tavolo dei the GazettE.
Restò a fissarli un po' seria. Poi si girò verso
Cury.
<
Cury dimmi tutto tranne che ho fatto lidiota con Ruki > disse
lei con una faccia che avrebbe fatto ridere anche le pietre..
<
Ahahahah! >.
Cury
rideva di gusto. Dix era adorabile quando aveva questi attacchi di
pazzia e poi tornava seria di botto, sperando di non aver fatto quello
che aveva appena fatto.
<
Sì Dix, mi dispiace! Ma penso che lui ti abbia preso in
simpatia! E anche gli altri >.
Dix
fece una faccia tra l'ebete e il deluso. Si voltò nuovamente
verso il tavolo e c'era Ruki che tentava disperatamente di pulire la
camicia e tutti gli altri, Reita compreso che si era appena alzato, che
salutavano le due con la mano.
Dix
si avviò dietro il bancone trascinandosi sopra la testa una
nuvola nera tipo quella di Fantozzi. < Che emerita figura di
panda...che emerita figura di renna...che emerita figura di
sofficino... > diceva in continuazione. < Santo Kami.. mi
sono giocata la poca dignità che avevo.. >, disse
mentre si appoggiava al bancone tentando di "sbattersi" la testa contro
la tavola di marmo.
<
Diiiix! > la fermò Cury. < figura di
sofficino?! >.
Per
quanto ridicola fosse quell'espressione, a Dix non venne da ridere.
< Ok, guarda. Ci hanno preso in simpatia, vedi? Soprattutto a
te. Dovresti esserne contenta! E comunque bisogna ancora prendere
l'ordinazione.. >.
Alzò
la testa dal banco con la schiena curva.
<
Ah.. già.. >, disse sghignazzando. < Le
ordinazioni! >.
Guardava
l'amica sorridendo con gli occhi a pesce.
<
Vado! >, aggiunse con voce da ubriaca. Si diresse facendo a zig
zag tra tutti i tavoli dai Gaze. < Allora... >, disse
ancora con quella voce e la schiena curva. < Ordiniamo stasera o
no? >.
Ruki
si fece un pò più serio. < Per me
spaghetti al pomodoro >.
Mentre
Dix prendeva le ordinazioni, Cury sgattaiolava tra i tavoli per
controllare che nessuno avesse bisogno. Certo si sentiva ancora in
imbarazzo per prima, ma andava già meglio. "Tutto merito di
Dix", pensò.
<
Va bene! Oh, Kai-San! Salve! Lei che prende? >, disse Dix
riprendendosi da quella “crisi esistenziale”.
"Tsk...salvato la vita...stasera l'ho fatto due volte.. per una volta
l'aiuto io!", pensò Dix.
<
Guarda, lascerei decidere a te! >, rispose Kai ridacchiando.
<
Io vorrei i vostri numeri di telefono, per favore! >. Reita.
Ovvio.
Dix
sbarrò gli occhi. Aoi gli puntò la 44 magnum in
bocca: < Ma sei scemo?! >. Cury cadde a terra. <
Cury! >, disse Dix vedendola praticamente stesa di fronte a lei.
<
Ahiiiiiiiiiiiiii! Damn! >, urlò lei massaggiandosi la
testa, mentre Aoi si stava alzando in piedi per verificare che stesse
bene.
<
Tutto a posto ragazzina? >, le disse porgendole una mano. "Uh
uh... che bella coppietta!", pensò Dix.
<
Bravo Aoi... così si fa! > disse Uruha con tono
strano.
<
S-sì, tutto a posto grazie >, sussurrò
Cury prendendo la mano di Aoi. “Incredibile, sto veramente
tenendo la mano di Aoi!".
<
Scemo >, rispose Aoi un pò imbarazzato.
<
Ragazzina...per Aoi un pesce lesso grazie! >, disse di nuovo
Uruha. Dix gli fece una smorfia e poi andò da Cury.
<
Tutto a posto Curyna? >
<
S-sì! >, disse veloce lei, per poi sparire dietro al
bancone.
"Tutto
a posto? Santo cielo vorrei sparire! Ruki è lì, a
quel tavolo! E Aoi mi ha preso per mano! Oddioooo!"
<
Ehi, Uru, Reita. E anche tu Aoi, dovete ancora ordinare >,
osservò Ruki.
<
L'ho detto per Aoi, un pesce lesso! >, continuò Uruha
ridendo, per poi trovarsi una 44 magnum in bocca. Chissà di
chi era.
<
Piantala bertuccia! >, disse Aoi con tono vendicativo.
“Ossignore...sono
dei pazzi!" pensò Dix.
<
Per me una peperonataaaa! >, gridò Reita. Dix lo
guardò alzando un sopracciglio, ma annotò lo
stesso.
<
Oddio, Reita, no! Altrimenti qui ci giochiamo di nuovo la notte in
pullman! >, lamentò Uruha dopo essersi liberato della
44 magnum di Aoi non si sa in quale modo.
<
Però vorrei almeno sapere i vostri nomi! >, aggiunse
Reita.
<
Uru, ordina ti prego... >, si lamentò Ruki.
<
Ehy, Taka-Chan! >, disse Dix mentre scarabocchiava sul
blocchetto in attesa che gli altri ordinassero. < Sei di fretta,
per caso? Rei-kun...il mio nome è Dix. La mia amica si
chiama Cury. >, disse lei aspettando ancora Uruha.
<
Non prendo niente, mi voglio mantenere in forma! >, disse Uruha
convinto.
<
Ti devi mantenere in forma? Devi far conquiste? >,
ridacchiò Kai.
<
No no... >, rispose Ruki a Dix.
<
Ehi, non provare a dire che hai sonno perché stasera si
esce, capito? >, lo punzecchiò Reita.
<
Che conquiste! Io faccio già conquiste di mio! >,
disse Uruha sempre più convinto.
<
Ehm ehm >, fece Dix per attirare lattenzione. < Aoi..
sicuro che va bene il pesce lesso? >, disse ridacchiando.
<
Meglio se prendo gli spaghetti anche io... >, rispose Aoi
fulminando Uruha con lo sguardo.
La
ragazza rise. < Ok ok.. Va bene.. torniamo fra poco! >,
disse lei sorridendo più calma. Mentre si girava le cadde lo
sguardo su Ruki e le venne una stretta al cuore...lui la guardava, ma
era come se la stesse squadrando.
Così
cercò di tornare da Cury nel minor tempo possibile. Solo la
vista della sua amica la feceva tranquillizzare.
<
Sono dei pazzi! > disse Dix col fiatone.
<
Lo so >, rispose in fretta lei. < è per caso
successo qualcos'altro? >
<
Più o meno.. > disse Dix ridacchiando. <
Urupon si è ritrovato di nuovo la 44 magnum in bocca.. e
Reita ha ordinato una peperonata...dimmi tu...io non ci credo che sono
tutti e cinque lì! >, disse lei col cuore che non ne
voleva sapere di rallentare. Ci pensò di nuovo. Al
concerto.. quelle due parole che aveva detto.
<
Mmm >, fece Cury affacciandosi dal bancone per osservarli un
attimo, < Anche tu così agitata, eh? Oddio...Chi
pensava che sarebbero venuti fino al nostro locale a ordinare!
>.
Di
certo la situazione era molto migliorata rispetto a un'ora prima. Era
veramente passato così poco tempo?
<
Ragazze! Che vi prende? >, disse Tohru avvicinandosi alle due
appoggiate al bancone. Dix non dava segni di vita. Era imbabmolata e
sospirava pesantemente.
<
Ah, Tohru! >, esclamò Cury.
<
Già. Come mai non siete tra i tavoli? Siete solo in due a
servire e i tavoli sono tanti. Su, al lavoro! >, disse
girandosi. Poi si bloccò un attimo.
<
Dopo mi dite chi sono quei bei... >.
<
Tohru, al lavoro >, lo rimproverò Cury.
<
Si si vado! >
<
Ahahah! >.
Un
attimo di silenzio. Dix stava evidentemente pensando intensamente a
qualcosa. < Dix...è per Ruki vero? >
Sospirava
ancora imbambolata. < Eh? >, disse sorridendo.
“Ancora verso il tavolo dei Gaze..”
<
Ehi Dix! >. Cury la prese per un polso. < è
per Ruki, vero? >
A
quel punto Dix si riprese. < Eh? Scusa Cury, ero sovrapensiero!
Su, andiamo a lavorare! >, disse facendo un sorriso strano e
pattinando verso un altro tavolo. L'aveva praticamente ignorata. Non
aveva mai fatto così.
Cury
rimase di pietra. Dix aveva indubbiamente qualcosa. E se fosse servito
sarebbe stata con lei tutto il pomeriggio, anche rischiando di farsi
licenziare.
<
Ehi, Cury, gli spaghetti sono pronti! >, chiamò
Tohru.
<
Ah, sì! Arrivo a prenderli! >. Prese i piatti e si
diresse verso il tavolo.
<
Ecco a voi >, disse, appoggiando i piatti di fronte a Ruki e Aoi.
<
Grazie Cury! >, disse Aoi con un grande sorriso.
Ruki
non la calcolò minimamente. Aveva qualcosa anche lui.
<
Curyyy! > chiamò di nuovo Tohru. Cury faceva avanti e
indietro in continauzione.
Finito
di portare i piatti al tavolo, andò finò al
tavolo dall'altra parte della sala, dove Dix stava prendendo dei piatti
vuoti.
< Dix! >, la
chiamò Cury. Lei si girò, senza rispondere, con
aria mortificata. < Dobbiamo parlare. Vieni subito al bancone
>. E Cury lo sapeva. Aveva visto lo sguardo di Ruki fisso sul
tavolo. Come se fosse deluso per qualcosa. Come se qualcuno non lo
considerasse più come sperava.
Quando
Dix raggiunse Cury, questa iniziò a trascinarla fino al
bancone. Lasciò Dix per farle mettere i piatti nel lavandino
e tornò dietro il banco.
< Co-cosa c'è
Cury? >, disse Dix un po' preoccupata. Anche se pensava di
sapere cosa Cury le doveva dire e si sentiva un po in imbarazzo. Non
fece a meno di guardare di nuovo al tavolo dei Gaze e poi rigirarsi.
<
Dix...è Ruki, lo so. Vai là e parlaci, su!
>
Dix
sgranò gli occhi. < Co-come a parlarci? Co-cosa
c'entra Ruki?! >, disse colta alla sprovvista.
<
Come cosa c'entra! è la sua presenza che ti fa star
così. Forza. >, le ordinò indicando il
tavolo. "Dannazione...e tu non hai idea di come mi sento io, Dix".
Cury, nella maggior parte dei casi, ha sempre cercato di nascondere al
meglio i suoi sentimenti. E questa era una di quelle volte.
<
No! >, disse Dix guardandola negli occhi. Per una volta, voleva
essere lei a fare la sorellina maggiore. Anche se in quel caso era
davvero difficile. < Perchè ci dovrei andare proprio
io, Cury? Su... >, disse sorridendole.
<
Perché sei tu che l'hai fatto ridere. E non mi pare che
adesso si stia divertendo >, rispose decisa lei.
Dix
rimase interdetta. "Ma che dice?", pensò mentre si voltava
nuovamente a guardarlo. Era vero.. non dava retta agli altri che
ridevano come matti, sempre pronti a farsi notare.
<
No...no scusa Cury.. >, disse poi scuotendo la testa < Lo
sai perfettamente che in quei casi faccio ridere pure le guardie di
Bukingham Palace..Per piacere. E poi sai che se dovessi andare
lì non reggerei..ecco.. >. Abbassò la
voce. "E nel caso dovesse succedere veramente qualcosa..saresti tu a
non reggere Cury".
<
Allora sai che ti dico? Hai sentito Reita, no? Dopo usciamo con loro!
Che lo vogliano o no! >, ribattè Cury soddisfatta.
<
Eh? >, disse Dix semplicemente, facendo arrivare il mento a
terra. "Inventati una scusa su..sennò stasera non torni a
casa viva.."
Dix
si guardò intorno. < Ehm..do..domani..ho un
matrimonio e..mi devo svegliare presto. Ecco >, disse lei con la
voce che le tremava.
<
Bugia >. Cury la guardava storto. < Oh. hanno finito di
mangiare...chi va a prendere i piatti? >
<
Vado io va...tu avrai le gambe a pezzi...io a fare le ordinazioni
invece ingrasso.. >.
Mentre
stava per avviarsi al tavolo si voltò dinuovo verso Cury
< Ma che hai, sfere di cristallo al posto degli occhi? Eh, Cury?
>, disse Dix poi andandosene con aria strana.
<
Ti conosco, Dix >, rispose Cury con un sorriso dolcissimo.
Dix
si voltò appena per poi andare verso i cinque matti.
Una
volta arrivata lì si ritrovò un non si sa che
cosa in mezzo gli occhi.
<
Oops! Scusa Dix! >, disse Reita. Dix innervosita si tolse quella
cosa che aveva tutta l'aria di essere un peperone rosso dalla fronte.
< Sei un animale o che?! >, disse mettendogli di fronte
gli occhi quell'affare.
<
Deficiente! >, lo rimproverò Uru tirandogli una
sberla. La scena era piuttosto comica. , disse Kai, ridacchiando come sempre.
<
Grazie Kai-San! >, disse Dix con gli occhi a cuoricino.
<
Che ho fattooo? >, disse Reita con le lacrime agli occhi.
<
Non è colpa mia se giochi col cibo, uomo senza naso!
>, disse Dix scocciata. Si stava voltando verso Kai, ma
involontariamente le cadde lo sguardo di nuovo su Ruki. E di nuovo una
stretta al cuore. Le cadde a terra il tovagliolo e rimase a guardare
nel vuoto.
, fece lui.
<
Dix? >, chiese anche Aoi.
<
Eh? >, disse una prima volta guardando ancora nel vuoto.
, disse prendendo
il tovagliolo da terra. < Credo.. > sussurrò.
< Allora.. a chi posso prendere i piatti? O qualcuno di voi
vuole mangiarsi anche quelli? >, disse sorridendo.
<
Prendili pure tutti! >, rispose Kai con un sorriso, cercando di
stare al gioco.
Aoi
e Ruki si guardarono un attimo come se si stessero chiedendo l'un
l'altro il perché del suo comportamento. Cury la stava
tenendo d'occhio. L'aveva vista di nuovo irrigidita.
<
Ehm...tutti! Ecco sì, un...attimo! >, disse lei
prendendo prima il piatto di Ruki per poi farlo ricadere sul tavolo.
Aprì leggermente la bocca per tentare di dire qualcosa, ma
ovviamente non ci riuscì. Cosa poteva dire?
Ruki
la guardò un attimo < Siamo noi che vi facciamo
quest'effetto? >, chiese abbozzando un sorriso.
Lo
guardò negli occhi per un attimo facendo scivolare di nuovo
il piatto.
<
Vo-voi? >. "Tu vorrai dire...". Si guardò intorno in
cerca di Cury.
E
lei era lì che la fissava, per capire cosa stesse
succedendo.
<
Dai! >, disse a bassa voce, un pò di tavoli
più in là, per incoraggiarla. Daltronde, lei cosa
poteva fare? Voleva davvero che Dix fosse felice.
<
Fo-forse.. >.
*break
a spell*
<
Che? >, disse lei facendosi notare da tutti. Guardò
velocemente i cinque Gaze. Poi, con decisione, finalmente
riuscì a prendere il piatto di Ruki e quello di Kai per poi
andare velocemente a lasciarli nel lavandino. "Ma che era? Era
sicuramente nella mia testa, lo so.."
Cury
osservava la scena da un tavolo, mentre prendeva ordinazioni. Aveva
visto che, se non altro, Dix adesso aveva un pò
più di carica. E Ruki. Inutile negarlo. Ruki la guardava. E
lei non si sbagliava mai su queste cose. L'aveva capito. Sarebbero
tornati altre volte. Perché Ruki molto probabilmente era
interessato a lei. Quello che stava succedendo era una cosa alquanto
bizzarra. Così bella da una parte quanto dolorosa
dall'altra. Perché questo era solo un modo per sentirli
più vicini, ma non voleva comunque dire che quindi potevano
averli. E soprattutto... “Io non posso averlo.”,
pensava Cury mentre ritirava i menù dal tavolo. Ma come si
sapeva che Dix si era innamorata di Ruki, così anche si
sapeva che per lei era lo stesso. Anche lei, benché cercasse
di nasconderlo, più a se stessa che a Dix, passava le ore ad
ascoltare la sua voce. Perché lui era perfetto. Niente in
lui non le piaceva. Sia I difetti che i pregi. “Ma..ma io
voglio che Dix sia felice...”.
|
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Capitolo 3 *** Cury.. o Ruki?? ***
(lo so.. titolo stupido.. ma faccio a
botte con i titoli.. -.-)
Mentre Dix tornava al tavolo dei Gaze,
Cury andava dietro il bancone. Dix le stava andando incontro
sorridendo, ma Cury aveva la testa bassa.
"Lo sapevo, maledizione". Dix si
fermò per un attimo. *Now return to the sky*...sentiva
strane parole in testa. Si sentiva davvero male...è come
aveva già pensato. Lei era solo un'egoista. Ecco cosa
sentiva di essere. Non poteva. Non poteva amare Ruki e poi veder
soffrire così Cury. Certo, lei era brava a nascondere i
sentimenti, per lo meno quelli negativi, ma di certo non era scema!
Insomma.. si vedeva lontano un miglio che ci stava male. "Ma di che
cosa?" pensava Dix. In fondo era lei innamorata di Ruki, mica lui di
lei! Si avvicinò a Cury e le parlò dolcemente.
< Cury..dobbiamo parlare..
> disse sorridendole.
< Uh? Che hai? A proposito,
com'è andata? >, ripose lei sorridendole.
< Come che ho? Che hai vorrai
dire >, disse continuando a sorridere. < Cury non sono
mica scema! C'è qualcosa che ti turba. So che è
per Ruki >, disse Dix iniziando a giocherellare con un
crocifisso che aveva appeso al collo.
< Ah.. >,
sospirò. < Dix lo sai che non voglio mentire.
Soprattutto a te. La situazione non mi piace, è vero, ma
lui...guarda te. E io sono veramente felice per te. È quello
che ogni fan desidera, soprattutto se si innamora veramente. Quindi NON
VOGLIO che tu ti faccia dei problemi per me >.
A Dix cadde il mondo addosso. "Ma che
diavolo dice?!".
< E se anche fosse >,
disse Dix un tantino alterata. < E se anche mi guardasse, eh?
>. Stava per scoppiare. Sincerametne non se ne fregava
più di tanto di Ruki in quel momento. "Non farti problemi
per me, tsk". Guardava Cury con aria seria.
< Dix è la
verità! >, le disse lei con aria stupita per la
reazione di Dix < E poi, io avrei piacere che tu ci riuscissi
veramente, con lui. Ne hai la possibilità? Fallo. Solo
così faresti felice anche me >.
Cury non smetteva di sorriderle. Erano
sorrisi sinceri, i suoi. Voleva farle capire che quello che voleva era
veramente quello. Non avrebbe sopportato l'idea che Dix rinunciasse a
lui o a qualsiasi altro ragazzo per lei. No, non lo poteva proprio
accettare.
< Almeno spiegami tutto
l'interesse di Taka per me? Ma quando? >, disse Dix molto
scettica. Cavolo. Non sopportava quella situazione. Non sapeva che
fare. Cury sapeva perfettamente che aveva un cuore d'oro. Sapeva che le
voleva bene con tutta l'anima. Ma questo era troppo. Come avrebbe
preferito non essere andata al lavoro quella sera. Non essersi accorta
del bus che stava partendo. *why do you smile*
<
Mi dici come potrei mai anche solo provarci con lui? >, disse
Dix abbassando la testa.
< Dix, non sto dicendo che ha
perso la testa per te, >, le disse accarezzandole la testa
< voglio solo dire che secondo me avresti buone
possibilità. Ti guardava, l'ho visto. E fidati, non ti
guardava come l'autista del bus! Ahah! >.
Si allontanò un poco per
prendere delle pizze sul bancone.
< E io cercherò di
aiutarti. >, continuò, facendole l'occhiolino
< Vai a vedere se vogliono il dolce >.
Come ci riusciva? Insomma, Cury voleva
aiutare una sua amica con un ragazzo che lei stessa amava. Una cosa
totalmente impossibile a tutte le ragazze presenti sulla Terra,
probabilmente. Oddio.. ma non per Cury, evidentemente.
< Cury.. > disse Dix a
bassa voce mentre l'amica stava già andando via..
"Lo so, ci posso riuscire. Devo solo
distrarmi. Devo chiedere anche a Tohru di farci uscire prima...",
pensava la ragazza, mentre si allontanava dal bancone. Portò
le pizze fino al tavolo, per poi schizzare fino alla cucina.
< Tohru? Ho un favore da
chiederti >.
Dix intanto era tornata di nuovo al
tavolo.
< Dimmi tutto bella mia! >
disse Tohru con un sorriso enorme.
< Non è che per caso
ci lasceresti uscire prima? Tanto la gente comincia a diminuire, e Rika
e Mami stanno ancora imparando in cucina. Potrebbero provare loro a
servire per stasera, no? Per favoreeee! >, gli disse
supplicandolo.
< Ehy, Cury! Che ti prende?
Solitamente vuoi rimanere più del dovuto al lavoro!
>, disse Tohru preoccupato. < Non ti senti bene? >.
< Ehm...no, non preoccuparti. Io
e Dix volevamo semplicemente fare un giro. Solo per stasera! >.
< Per me va bene! >,
esclamò Mami affacciandosi alla porta della cucina.
< Anche per me. In fondo dobbiamo
imparare a fare anche quello. E poi voi lavorate molto più
di noi! >, aggiunse Rika che aveva raggiunto Mami.
<
E va bene Curyna! Ma mi mancherà il vostro solito trambusto!
> disse Tohru sorridendole.< Voi tornate a
lavorare, SU! >, disse riprendendo Mami e Rika che si fiondarono
di nuovo in cucina.
< Grazie Tohru! >,
esclamò Cury baciandolo sulla guancia. < Vado a dirlo
a Dix! >.
< Reita ti decidi una buona
volta! >, disse Dix con il blocchetto in mano mentre si stava
innervosendo con quegli "elementi" che non volevano saperne di stare un
attimo a tavola come persone decenti. < REITAAAA! >
sbroccò con gli occhi ignettati di sangue.
< Mi sbrigo solo vi fate un
giretto con noi >, rispose lui.
< Certo che ci saremo! Verremo
anche noi se a voialtri non dispiace! >, disse Cury arrivando
all'improvviso alle spalle dell'amica.
A Dix arrivò la faccia a
terra. Si voltò verso Cury. < Io sto impendo con
quellooo! è un animaleee! >, disse a bassa voce. Si
rigirò di nuovo.
< Reita ti dò due
possibilità: o ordini il dolce e te lo porto tranquilla o lo
scelgo io e non te lo porto affatto tranquilla.. anzi! >, lo
avvertì accartocciando tutto il blocchetto con il sangue
alla testa.
< Mmm...fai una crostata di
pesche >, buttò là. < Tanto ora so
che verrete con noi fra poco >.
< Chi manca ad ordinare?
>, disse Dix dando uno sguardo veloce sui cinque. "Ecco, e te
pareva.. era meglio se servivo altri venti Reita peggio
dell'originale". Toccava a Ruki.
< Mah, per me niente, grazie.
Stasera sono a posto >.
Aoi lo guardò stupito.
< Noooooo >,
gridò Uruha. < Taka-chan che non prende il dolceee!
Chioccia Kai! Vedi che il tuo figlioccio non sta bene oggi? >.
Uruha si ritrovò a terra con la 44 magnum di nuovo in bocca.
< Zitto ubriacone! >, lo
fulminò Aoi.
< Ahahahah! >. Tutti si
voltarono verso Cury che ridacchiava. , continuò, con le
lacrime agli occhi.
< Kami dove sei? Dei malati
mentali! non v'immaginavo così! Comunque torno tra poco con
i dolci. Basta che vi riempite la bocca e vi state zitti >,
disse ridacchiando per poi andare via.
Prima di tornare al bancone, Cury rimase
un attimo ferma a guardare Aoi che riponeva con cura la sua arma. Non
badava a nient'altro, in quel momento. Lei sorrise, poi si
girò e raggiunse Dix al bancone.
Vide arrivare Cury vicino il bancone, le
sorrise e poi si girò verso Rika che stava passando i dolci
sul vassoio.
< La prossima volta non prendo io
le ordinazioni a quelli! Mi fanno impazzire! >, disse ridendo.
Poi appoggiò il vassoio sul banco e si avvicinò a
Cury < Te lo sei sognata la notte che Ruki mi guarda Grabby
>, le disse nell'orecchio.
< Ah, dici? Io non credo di
essermi sbagliata. Ad ogni modo, andiamo a cambiarci! Ahah! Tu che ti
metti? >, disse Cury mentre si sfilava i pattini.
< Cury..non abbiamo molta scelta
su cosa metterci ora dato che dobbiamo rinfilarci le cose che avevamo
al concerto..fossi Mana-Sama potrei portarmi il guardaroba appresso
>, disse lei ridendo e sfilandosi i pattini. < Giuro che
Reita stasera se fa casini ha un bel pugno in faccia..proprio in mezzo
agli occhi! Si si! >.
< Ahahah! Allora preparati! Non
spererai che se ne stia zitto e buono, vero? >,
ribattè lei. Fecero il più in fretta che
poterono. Erano già le nove di sera. Beh, non tanto tardi
poi.
"In un pomeriggio siamo state al
concerto dei Gazetto, sono svenuta, ce ne siamo andate depresse e al
ristorante ce li ritroviamo belli seduti ad un tavolo, e ora ci usciamo
anche! Ma cosa sta succedendo qui?!", pensò, mentre
sistemava i capelli con qualche mollettina.
< Lo busso! >, disse con
una risata malefica Dix. "Credo che questo sia il giorno più
bello di tutta la mia vita", pensò lei ridendo mentre
metteva a posto il suo headress.
Si
avviarono all'uscita del risotrante salutando Tohru con un grande
sorriso.
Inutile
dire che l'agitazione portava il cuore a battere a mille. Cury guardava
Ruki, poi Dix, poi Ruki e poi di nuovo Dix. Sorrise. Si. Le avrebbe
fatto piacere. Ma sapeva anche che avrebbe dovuto cercare di starle
lontana. Avrebbe trovato dei modi per aiutarla che non includessero la
vicinanza di lei e Ruki. Uruha camminava tranquillo, guardandosi in
giro. Kai di fianco a lui. Reita. "Reita ovviamente
tra me e Dix". Cury lo guardè un pò storto. Ma,
in fondo, adorava pure lui. Sorrise di nuovo.
Dix cercava di comunicare in qualche
modo con Cury, ma Reita faceva loro da barriera.
"Proprio ora si doveva mettere in mezzo
'sto lampascione!", pensò Dix. Accanto a lei cera Kai. Beh,
era una consolazione per lei.
< Dove andiamo? >, disse
lei rivolta a Kai sorridendo.
< Dove vuoi, carissima >,
rispose lui sempre gentilmente. Kai era veramente carino.
Dix inziò a gongolare.
Accanto a Cury c'era Aoi che ogni tanto digrignava i denti. Accanto a
lui c'era Uruha. Probabilmente gli stava dicendo un qualche cosa di
sconcio. Ruki invece era accanto a Kai. Silenzioso. Troppo. "Sento che
mi annoierò a morte!", pensò Dix.
< Allora, dove volete andare?
>, chiese Kai di nuovo.
< Voglio bereeee! Vi prego!!!
>, gridò Uruha.
< Sempre il solito. Stasera ci
sono loro con noi >, ricordò Aoi.
< Ossignore..Uruha pensavo fosse
solo roba che si diceva sul web! Sei davvero un ubriacone? >,
disse Dix rotolando dalle risate.
< Peggio! >, intervenne
Reita facendo una faccia seria.
< Zitto >, disse Dix
dandogli uno schiaffo sulla spalla. < Curyna l'avevo detto che
lo bussavo! >, continuò Dix ridacchiando.
< Già! Hi hi!
>, ridacchià Cury. < Ehi, non ignoratemi
però! >, esclamò Kai < Decidete voi
due stasera >.
Dix passò totalmente sopra
Reita e andò da Cury.
< Grazie di avermi scavalcato!
>, si lamentò Reita sdraiato per terra.
< Di niente >, rispose Dix
ridendo. < Beh Grabbina.. dove andiamoooo? >, chiese con
gli occhi sbrilluccicanti.
< Mmm io non so molto bene le
zone qui intorno...perché invece non decidete voi? Ci
fidiamo! >, disse Cury.
< Aoi, decidi tu? >,
chiese Kai.
Ruki se ne stava in silenzio. Sorrideva
e ridacchiava, ma stasera era particolarmente stanco. "Poveretto",
pensò Cury guardandolo.
<
No decide Kai-san! tra i mafiosi, gli ubriaconi, gli uomini senza naso
e i nani qui andiamo a finire a un Rave Party >, disse Dix
gridando.
< Grazie >, rispose secco
Aoi.
< Dai! Kai, Aoi, decidete voi!
>, continuò Reita.
< Perchè non andiamo
in un pub qui vicino? L'Hustler! È molto carino >,
propose Kai sorridendo.
Dix
gli prese le mani < Kai-San! Lei è un genio!
>, disse con occhi dolci.
< Voi bevete vero? >,
chiese Ruki come se si fosse svegliato dal suo sonno.
< Eh? >, disse Dix
pietrificandosi. < Bere? Che significa? Io quando avevo 13 anni
a capodanno mi scolai mezza bottiglia di champagne. Dopo di che ho
deciso che il mio limite sarebbe stata la Coca-Cola >, disse lei
tutta fiera. "Accidenti, ma come gli vengono certe domande? Eppure non
ha chiesto niente di che...mah.."
< Beh..in effetti a me non
piacciono gli alcolici >, confidò Cury mentre,
imbarazzata, si passava una mano fra i capelli.
< Appunto >, disse Ruki
sorridendo.
Dix lo guardò con gli occhi
sgranati. "E allora? Che vuole? Ma sono tutti matti.."
< Va bene andiamo in 'sto
benedetto pub va! >, disse Dix prendendo per mano Cury e
mettendosi con lei a capo del gruppo. Poi si girò verso Kai
con aria imbarazzata. < Ecco.. Kai-San....
dov'è 'sto coso? >, disse lei grattandosi al testa.
< Ahahah! Che carina che sei! Vai
sempre avanti finché non trovi l'insegna >.
Cury guardava Dix. Guardava dritta
davanti a se, concentrata a cercare l'insegna. "è veramente
carina", pensò.
Dopo aver visto un insegna davvero
piccola, Dix, non curandosi delle zeppe alte 50 cm alla Mana-Sama
style, iniziò a a correre con Cury.
< Ma che è? >,
disse lei trovandosi di fronte una porta di vetro. <
è un mortorio Kai-San >, disse non sentendo niente
venire da dentro.
< Mmm è questo?
>, chiese Cury, con un entusiasmo pari allo 0.
Kai le raggiunse ridendo. < Prima
entrate! Prego, signorine! >, disse lui aprendo la porta. E
effettivamente anche se c'erano i gestori soltanto lì si
sentiva della musica provenire sempre dall'edificio. < Oddio
è musica House? >, disse Dix con aria sconvolta.
< Vuoi andare da un'altra parte
Dix? Vedo che anche Cury non è impaziente di entrare...
>, buttò là Kai. Effettivamente Cury non
aveva poi tanta voglia di entrare. Ma se non altro era convinta che con
loro si sarebbe divertita.
< Nah vabbè entriamo..
>, disse Dix varcando la soglia della porta. Poi si
avvicinò a Kai < Anche se sembra un ostello
così > gli bisbigliò nell'orecchio. E si
addentrò in un pub un po' troppo luminoso con Cury mano
nella mano come due bimbe dell'asilo.
-Questo pezzo fa parte della
fan fiction stiamo scrivendo alle ore 23.28.. e abbiamo saputo
dell'uscita di DIM vogliamo dire semplicemente grazie ai the GaazettE
che continuano a far vivere i nostri sogni Sono la calma dopo le
tempeste di ogni giorno E non ci saranno mai parole per ringraziarli..
semplicemente.. "arigatou the GazettE" CURY e DIX- click
Appena arrivati, Reita e Uruha si
diressero al bancone, invitando gli altri a seguirli.
< Prego >, disse Aoi
tenendo il posto a Cury e Dix che erano rimaste in fondo al gruppo.
< Quando vuole diventa
intelligente anche lui! >, sussurrò Dix a Cury.
< è molto carino
>, rispose lei.
Si sedettero. Purtroppo non erano
così vicini per poter parlare tutti e sette insieme. Dix
aveva di fianco proprio Uruha.
<
Dix, tu cosa prendi? >, chiese Uruha.
< Io l'ho detto..il massimo
è la Coca-Cola! Ahahah! Oddio..non vorrai scolarti tutto
ciò che c'è? >, disse lei sbarrando gli
occhi.
< Ovviamente! >,
ridacchiò Uruha. Guardò un attimo Reita, che si
trovava di fianco a Ruki. < Ruki mi fai un favore? Non
è che verresti qui al mio posto? >.
< Mph? >, fece Ruki
alzando lo sguardo dal bancone e facendo cadere i suoi bellissimi occhi
su Uruha, per poi guardare velocemente Dix che si era girata verso di
lui con aria interrogativa. < Sì >.
Guardò sul bancone di nuovo. Si alzò. <
Penso.. >. Camminava a testa bassa.
< Grazie >, gli disse
Uruha.
Ora. Ruki era di fianco a Dix.
"Non mi devo intromettere",
pensò subito Cury, voltandosi velocemente dall'altra parte,
trovandosi Aoi seduto di fianco.
"Ma perchè Uruha ha fatto
così?", pensò Dix che aveva totalmente perso le
parole. Guardò verso Cury.
Lei le voltava le spalle, trovandosi
faccia a faccia con Aoi, senza sapere che dire. Si voltò un
attimo dall'altra parte vedendo che Dix la stava guardando.
, fece Cury a voce bassa, aspettando non si sa
quale risposta dall'amica che la guardava perplessa.
Dix le faceva strani segni senza farsi
notare. “Santo Kami, Cury! Diamine, come faccio?".
Aoi si accorse di Dix che faceva strane
smorfie.
< Suoni qualcosa? >,
chiese Aoi a Cury.
La domanda di Aoi la fece voltare di
scatto, senza aver tempo di rispondere a Dix. <
Sì...certo...forse il citofono... >, rispose lei
guardandosi in giro.
"Maledetto
mafiosooo!". Dix pensò mille e uno modi per ucciderlo.
< Beh, non male come inizio
>, disse Aoi passandole un qualche drink strambo. < Non
è alcolico. È alla frutta >, aggiunse
sorridendole.
< Oh...grazie, molto gentile
>, rispose lei sorridendogli. Appena incrociò i suoi
occhi si girò istintivamente dall'altra parte.
Cos'è? Per caso aveva già bevuto? Quando? No. Era
ancora il primo bicchiere. Eppure non le staccava gli occhi di dosso.
Si girò di nuovo in cerca degli occhi di Dix. Fortunatamente
si era girata nello stesso momento.
< Dix, perché fa
così? >, sussurrò lei.
< P-a-n-i-c-o-. >,
sussurrò lei facendosi capire bene.
Dix si ritrovò in fronte un
qualcosa che cadde sul bancone. Cercò di capire cosa fosse:
un'arachide. Dix s'innervosì per l'ennesima volta.
< Ops! Scusa Dix! >, disse
Reita ridendo.
Dix teneva in mano quell'arachide che
fece sbriciolare per quanto si era innervosita. < Scimmia..
> sussurrò rivolta a Reita.
< G-r-a-z-i-e. >,
sillabò lui ancora ridendo.
Ruki si girò un attimo verso
di lei. < Voi non siete giapponesi. Come mai siete qui? >
Il sangue le si gelò nelle
vene sentendo quella voce.
< Siamo qui... > Dix
cercò di dire qualcosa, ma non ci riuscì,
ovviamente.
< Ehi...che hai? >, chiese
lui cercando di guardarla negli occhi per capire cos'avesse.
< I-io > disse lei. Beh,
disse..balbettò. Il cuore le scoppiava nel petto. <
N-niente.. per-perchè? "che figura da idiota" >,
disse guardando direttamente sottoterra. Se lo avesse guardato proprio
negli occhi l'avrebbero portata al pronto soccorso.
< Ti sono antipatico? >,
chiese lui, non sapendo più che pensare.
La ragazza scosse la testa. <
T-tu...No..ci mancherebbe >, disse non riuscendo ad alzare lo
sguardo.
< Allora cos'è, non ti
va di parlare? O di parlarmi? >.
< Io... >."è
qui che fa caldo o sono io?", pensò Dix che era diventata
completamente rossa. Si alzò di scatto dalla sedia. <
..Scusa... ho bisogno d'aria... >, disse lei guardando ancora
per terra e scappando via dal locale.
Cury si girò di scatto
vedendola uscire di corsa. Poi guardò Ruki.
< Scusa, Aoi. Vado a vedere come
sta >.
< Certo fai pure >,
rispose lui sempre guardandola dritta negli occhi come se le stesse
dicendo di rimanere seduta.
< Dix! >, urlò
lei appena uscita dal locale, non vedendola.
Dix invece era di fronte il pub. Solo
che lì c'era davvero poca luce e appoggiata al muro proprio
non si vedeva. Non rispose. Voleva stare un po' da sola, riprendersi e
tornare dentro probabilmente.
"Eccola, finalmente...",
pensò Cury.
< Dix... >, la
chiamò restando immobile dov'era, senza avvicinarsi.
E intanto Cury si era accorta della sua
presenza nella strada. Non rispose ancora. Era lì appoggiata
al muro guardando ancora a terra. Doveva trovare molto interessante
osservare le sue scarpe probabilmente.
< Dix...vuoi che torni dentro?
Non mi fido tanto a lasciarti qui... >
Dix si accorse che l'amica era
preoccupata, così lo stesso rispose.
< Arrivo Cury, non preoccuparti
>, disse lei sorridendo anche se nel buio.
< Se non entri entro cinque
minuti torno a cercarti, intese? >.
Tornò dentro. Aoi le chiese
se era tutto a posto.
< Si si sta bene >,
rispose sorridendo.
"Si...sto bene...ora arrivo...ma chi ci
torna là dentro...Che idiota che sono.. non gli rispondevo
neanche..ma è più forte di me. Pensare che anche
Cury è innamorata di lui...". Sospirò. Si
staccò finalmente dal freddo muro e guardò al
cielo “figurati se si vedoo le stelle..con tutte le luci che
ci sono in città”. Semplicemente impossibile. Si
avviò verso la porta, e ancora titubante e agitata
entrò.
< Eccola! >, fece Kai.
Reita e Uruha erano ormai ubriachi.
< Ehi, stai bene adesso?
>, le chiese Ruki.
Si sedette accanto a lui. < Si!
>, gli disse voltandosi e tentando di fare un sorriso. Ma
più che altro le si rigò una guancia di nero..
< Che fai, piangi? >,
disse a bassa voce per non farsi sentire dagli altri.
< P-piango? >, disse lei
sbarrando gli occhi. < No che non piango >, disse anche
lei con tono basso e con tanta convinzione.. non se n'era accorta? Ma a
che pensava?
< Non me ne vuoi parlare. Parlane
con lei almeno. Tu non stai bene stasera >, continuò
Ruki.
< Ma non lo faccio apposta...e
poi... "e poi?" >, gli occhi le divennero gonfi di lacrime.
< Vieni >.
Ruki la prese per mano e la
trascinò fino fuori l'edificio. , disse, facendo
un mezzo sorriso.
< Scusami... >,
sussurrò timidamente.
< Per cosa? >
< Mi sono comportata male prima
al ristorante e anche adesso..ti ho messo a disagio, lo so... >,
disse mordendosi un labbro cercando di non piangere.
< Ehi.. >, si
avvicinò un po' di più a lei. Ora le era di
fronte e le toglieva delicatamente i capelli davanti al viso <
Allora siamo noi che ti facciamo stare così? >
< Voi? >, adesso lo
guardava negli occhi. < Perchè parli al plurale?
>
Rimase bloccato un attimo. < Che
vuoi dire? >, chiese stupefatto.
< Hai capito >, disse lei
abbassando di nuovo la testa.
< Sei..una mia fan.. >.
Abbassò la testa anche lui.
Lei sobbalzò. Che brutta
parola aveva sentito in quel momento..perchè..era tutto
così..reale..e no.. se alludeva al fatto che lei fosse una
"fangirl" doveva fargli capire il contrario.
<
Vostra.. ma.. > . Si fermò..come sempre non tirava
fuori altre parole.
< Cosa? >, chiese,
guardandola nuovamente negli occhi.
<
Ma... >. Eh no...doveva parlare. Lo guardò negli
occhi. Un'altra stretta al cuore. < Ok..si, va bene..sono.."non
dirlo"..una.."no.."tua fan... >. Dopo averlo detto si
pietrificò. < No, aspetta, non
intendevo.."arrivederci Ruki-San..ho rovinato tutto.." >.
Singhiozzava adesso.
< Perché hai
ricominciato a piangere adesso? >, chiese, prendendo le mani tra
le sue.
< Perchè io non
penso..di essere..una semplice.. > , piangeva ancora.
<..fan..>. E ancora.
< Le fangirls non si comportano
come te >. Sorrise.
< Co... >. Guardando il
suo sorriso non disse altro. Com'era bello quando sorrideva,
pensò.
< Perchè..come mi
comporto o..come si comportano? > ,disse distogliendo lo sguardo
dai suoi occhi.
< Gridano e ti saltano addosso
>. Rise. < Tu e Cury non fate così >.
< Ah..beh, giusto per non
rischiare il licenziamento >, rise anche lei. < E poi ci
abbiamo fatto l'abitudine alla fine >. Si asciugò le
lacrime con la manica del vestito nero.
< Vieni qui >,
sussurrò appena, attirandola a se'. La stava abbracciando.
Voleva veramente conosolarla. Daltronde, Ruki era una persona molto
sensibile.
Rimase con gli occhi sbarrati per un
po'..Dio era quello che sognava ogni notte. Non era possibile. *we met
by destiny “di nuovo e si.. forse si.. per via del
destino...e chi lo sa..” *
<
Ruki.. > sussurrò.
< Si..? >
Rispose dopo un po'.
< ..grazie.. >.
Cavolo..era lui a farla soffrire, era lui a farla amare, era lui a
consolarla. La sua ragione di vita in pratica.
Rimaneva
volentieri tra le sue braccia, oltre al fatto che quella sera faceva un
po' freddino..l'autunno arrivava..
< Di cosa? >, chiese
ancora, mentre giocherellava con qualche ciocca di capelli.
< Di tutto...non chiedermi che
cosa...ma di tutto.. >, disse lei che ora sorrideva. Si era
calmata. E lì appoggiata al petto di Ruki ci sarebbe rimasta
per tutta la vita...
----------
passo a ringraziare chi ha recensito! ^-^
Maika: cara sono contenta che ti sia
piaciuta! Siamo al tredicesimo capitolo! ma non posto spesso...
perchè con NVU ci metto troppo tempo a sistemare tutto! ._.
Shinushio: grazie anche a te! ^-^
soprattutto per i consigli. Ma sai scrivendo su MSN spesso non ci
rendiamo nemmeno docnto di ciò che scriviamo! XD vedremo di
stare più attente alle descrizioni! (allora Ruki mi sta
tradendo?? T.T oddio! Miyavi vini qui! Consolamiiiii!
ç_ç)
spero di postare l'altro presto.. se non
proprio oggi! ^ ^
|
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Capitolo 4 *** *Aoi chiama Cury!*.. perchè non cadi ai miei piedi? ***
(w i titoli idioti! XD)
"Sono qui a sorseggiare 'sto drink con
di fianco due ubriachi...e Aoi...ma che gli è preso? Fa
sempre così? E Dix e Ruki sono ancora
fuori...chissà...eheh...", pensava Cury, mentre, ancora
dentro al locale, fissava il bancone senza rendersene conto.
< Strana serata oggi...mah...
>, disse Aoi sospirando. < E quei due vanno a finire
sempre così! >, continuò indicando Uruha e
Reita completamente sbronzi.
< Tu no? >, disse lei,
piegandosi leggermente in avanti per appoggiare i gomiti al bancone.
< No...solitamente siamo io e Kai
a dover riportarci a casa quelli..caricarli in macchina eccetera
eccetera. Ruki poi s'addormenta e sicuramente non ci potrebbe dare una
mano >, disse sorridendo. La guardava. Insistentemente.
< Sai... >, disse
sottovoce Aoi.
< Mmm? >, fece lei mentre
soreseggiava il drink.
< Ti trovo davvero carina..
>, disse Aoi che continuava a sorriderle.
< A-ah! Cioè
no...grazie! A-anche tu sei molto bell..carino! >. "Ma che
cavolo dici, pezzo d'idiota!". Avrebbe tanto voluto sapere di che
colore era diventata. Anzi, no, non lo voleva sapere.
< Ahahah...Scusa..ma sei troppo
buffa! Non ti hanno mai fatto un complimento? >, disse lui con
sguardo dolce.
< B-beh, s-sì! Ma non
tu! Cioè... >. "Complimenti. Ora sei anche
MissDeficienza". Balbettava e si sfregava le mani. Era girata proprio
di fronte a lui. Difficile guardarlo in faccia, eh?
E ora...Cosa stava facendo Aoi?
Le prese il viso tra le mani e la
baciò dolcemente.
Le sue mani erano appoggiate sulla testa
di lei, accarezzandola con leggerezza. Il suo era un bacio delicato,
dolce, stupendo. Un bacio inaspettato, da capogiro. Nonostante tutto
non riuscì a respingerlo. "Eccolo, ora allontana piano le
sue labbra dalle mie...ma cosa..?"
La guardò sorridendo. "Ha
cambiato totalmente colore! Che tenera".
Cury aveva gli occhi sbarrati.
< Tutto a posto..? >,
chiese lui con voce bassa e dolcissima.
< ......nh....mh?! >,
mugolò alzandò istintivamente una mano per
portarla davanti alle labbra. "Brava, bel discorso".
Continuava a guardarla dolcemente.
< Hai delle labbra morbidissime... >, disse Aoi
avvicinandosi di poco a lei.
< A-ah si? Ma
perché...? >, balbettò, sempre senza
spostare la mano da davanti al viso, indietreggiando leggermente.
Aoi notò che Cury era davvero
in imbarazzo. Troppo. Tra poco sarebbe scoppiata.
< Ruki... >,
sussurrò Aoi.
< Come...? >. Rimase
bloccata lì dov'era. Si aspettava una risposta, e lui se
n'era saltato fuori con quel nome.
< No niente scusa.. >,
disse lui girandosi verso il bancone pensieroso. < scusami per
prima.. >, continuò sorridendo appena.
< Ma...perché...?
>, ora che lui guardava altrove, finalmente Cury riusciva a
guardarlo in faccia. Se si fosse girato avrebbe sicuramente ceduto. Ma
lei era così, voleva una spiegazione per ogni cosa.
< A meno che ogni persona non sia
come Reita.. >, rise < Non faccio di queste cose a
sproposito >. La guardò negli occhi.
"Codarda! Codarda e codarda!" ripeteva
fra se' mentre si voltava per l'ennsesima volta "Guardalo in faccia
forza!".
< A-ah...no cioè...non
lo pensavo... >, balbettò.
Sorrise di nuovo. Cavolo, non perdeva la
calma lui, eh... anche se gli era lo stesso difficile tirare fuori le
parole, lui sapeva bene cosa dire a Cury, ma sapeva anche, o per lo
meno si era reso conto, che c'era qualcosa che non andava fra lei, Dix
e Ruki. < Tu.. "diglielo.." ehy, Cury.. >, disse serio.
< Guardami bene ora.. >.
< C-ci proverò!
>, rispose in fretta lei cercando di guardarlo negli occhi.
< Proprio qui! >, disse
Aoi indicandosi gli occhi. < Tu ami Ruki, vero? "sei un grande
idiota!" >, chiese diretto senza farsi problemi.
< Cheee?! >,
urlò senza rendersene conto. Si gurdò in giro per
controllare che nessuno se ne fosse accorto. C'era troppo rumore,
nessuno si era accorto di lei. < Ma io...sono una fan come
tante...non vi conosco nemmeno, come posso dire di essere innamorata di
lui?! >
Sorrise di nuovo.
< Sicura? >, disse
malizioso. Si era accorto di come si comportavano tutt'e due al
concerto. Non era mica scemo pure lui!
< Sicura >, rispose
sorridendogli. "Oddio! Cos'ho appena fatto, gli ho sorriso?!"
Aoi si girò verso il bancone
deluso. Perchè non gli diceva le cose come stavano? La
situazione era quella: Cury soffriva come un cane. Lo sapeva.
<
Per ogni cosa sono qui... >, disse lui sorridendo ma guardando
sempre sul bancone.
<
Aoi...ci rivedremo ancora dopo oggi? >, chiese lei. "Ma che
razza di domande faccio? Mi ubriaco con gli analcolici?!".
< Spero...altrimenti non potrei
tener fede a quello che ti ho detto ora >, disse guardandola
negli occhi.
<
A me...piacerebbe >, rispose. Parlava a un tono di voce che Aoi
poteva a malapena sentire. Si guardava intorno, mentre giocherellava
con la collana. "Ok, crepa", diceva a se' stessa.
< Dici sul serio? O è
perchè ti devi buttare alle spalle qualcosa? >,
chiese guardandola scettico < O qualcuno? >, aggiunse
poco dopo.
<
Che vuoi dire? >.
Sorrise di nuovo. <
Perchè non vuoi soffrire? Loro sono lì fuori e tu
qui per il tanto bene che vuoi alla tua amica >.
< Ma cosa credi che io voglia! So
chi siete solo perché siete una band famosissima. Io allora
cosa dovrei pensare? Arrivo qui stasera e mi baci. Chissà
con quante l'hai fatto prima di me! >, rispose lei nervosa.
Prese la borsa e andò verso l'uscita opposta a quella
dov'erano Ruki e Dix.
Aoi si girò verso il bancone.
Si aspettava esattamente questa reazione da lei. Ma non gli piaceva
vedere come nascondeva tutto. Proprio no. E, insomma, non amava neanche
il fatto che far parte di una band famosa compromettesse la loro vita
privata. Ci avevano fatto l'abitudine, ma la pazienza ha un limite.
"Che idiota.". Prese a singhiozzare.
"Perché diamine gli ho risposto così?".
Nonostante tutto vedeva in Aoi una persona di cui potersi veramente
fidare. Già lo sentiva vicino. "Come buttare i miracoli nel
cestino!". Occasione sprecata. Purtroppo. Ormai. Eppure le sarebbe
piaciuto se fosse uscito a dirle di non piangere. "Ma che
bambina...cosa pretendo? È sempre colpa mia...Ghh...".
Aoi si alzò sotto lo sguardo
vigile di Kai che aveva capito benissimo tutta la situazione. Adesso il
povero batterista era solo al bancone. Reita e Uruha erano spariti
chissà dove. Non voleva immaginare cosa probabilmente
stavano facendo.
Il chitarrista si diresse verso l'uscita
cercando Cury con lo sguardo.
"Beh, se me ne resto qui nell'angolo non
ci farà caso nessuno", pensò. "Non posso
più piangere, non devo. Dix già è
fragile, io non posso permettermi di piangere in continuazione". Si
asciugò in fretta le lacrime e tolse ogni traccia di trucco
dalle guance. "Sarà meglio che torni dentro...".
Stava per tornare dentro. Quando Aoi le
si parò davanti. < Ti sei struccata?! >, disse
ridendo.
< N-no! Ne ho tolto solo un
pò >, rispose guardandolo a intervalli.
Aoi si frugò nelle tasche.
Mise fuori un fazzoletto e si avvicinò a lei. < Non
muoverti... >, disse pacato. Le passò piano il
fazzoletto sotto gli occhi. < Sembrava avessi le occhiaie
>, continuò sorridendo.
< S-scusa...ti ho accusato senza
neanche conoscerti... >, rispose guardando di lato. Mentre le
sistemava il trucco, il suo viso si era di nuovo avvicinato troppo.
< Non importa...anche se, lo
ripeto, non sono come quello scemo di Reita! > disse
ridacchiando. Poi tornò serio e si avvicinò
ancora un po'. < Cury, tu mi piaci davvero.. >.
< Non è un
pò presto per dirlo? >, chiese lei stupita.
< Non ci posso fare niente...
>. La guardava sempre così. Insistentemente. Cercando
sempre lo sguardo della ragazza che non trovava mai. .
< Non è come pensi
>, continuò sempre senza guardarlo.
< E allora spiegami
com'è! >. disse ridacchiando. Era davvero ostinata..
< Non è! >,
rispose lei. Ora rideva. Lo sapeva. Sapeva che Aoi sarebbe riuscito a
farla ridere.
< Dai, Cury > ridevano
insieme. < Va bene..ascolta..io..ho capito tutto. So che
è come dico io. Volevo solo farti liberare di un peso..e ti
assicuro che ne hai uno in testa più pesante di un tir!
> .
Gli sorrise. < Torniamo dentro?
Gli altri potrebbero essere in giro a cercarci >.
< Cercarci? >, disse Aoi
scettico < Non ci conterei...Kai è lì
dentro solo soletto mentre Reita e Uruha...boh? >,
continuò ridendo. . Cominciò a guardarsi intorno.
< Appunto...E poi vorrei sapere
come sta Dix >, rispose lei.
Cury e Aoi tornarono dentro. Lei si sentiva un
po' meglio ora. Per lo meno Aoi non si era dimostrato quello che
pensava. Eccoli. Non avevano più bisogno di
cercare Dix e Ruki che erano seduti al bancone a parlare col povero Kai.
< Dix! >, la
chiamò Cury con un sorriso, avvicinandosi al suo sgabello.
< Cury! > disse lei
facendole un sorriso a 36 denti. Si alzò dalla sedia e prese
Cury in disparte. < Beh? Eri con Aoi? >, disse sorridendo.
< Ah...già >,
rispose distratta. < Allora? >, disse con un sorriso
malizioso.
< Cosa? Ehm... >, disse
come se non volesse parlarne.
< Che è successo?
>, continuò imperterrita. Impossibile che in fondo
non le facesse piacere parlargliene. Era con Ruki.
< Non...dai Cury...io non posso
parlarne con te. Mi sento di farti un torto >, disse seria. Era
forse assillante con questa storia, ma si sentiva da schifo.
< Non ti devi sentire in
colpa, te l'ho detto! E poi se non me ne parli mi offendo >,
rispose facendole gli occhi dolci. < Mi spiegherai quando
torneremo a casa, ok? >.
Si buttò addosso a Cury.
< Grazie Cury! > disse
grabbandola (per
tutte le persone normali, vuol dire abbracciare forte).
Ovvio, si chiamano "Grabbine", no?
< Ahah! E meno male che non
volevi uscire Dix! >. C'era un'atmosfera strana fra loro
sette...ops! Cinque. Reita e Uruha non erano da contare. Si erano
avvicinati così tanto in pochissimo tempo. Si sentiva che
non erano ancora così uniti, ovvio. < Sarebbe meglio
se tornassimo adesso, però. Tohru potrebbe preoccuparsi
>.
< Si hai ragione! >. Dix
si voltò verso il gruppo. Erano tornati anche Uruha e Reita
barcollanti. Dix sospirò rassegnata. < Santo
panda...sinceramente a vederli in quello stato mi fanno schifo...
>, disse, mentre con Cury si avvicinavano al gruppo.
< Ehi, bellezze! La notte
è giovaue! >, urlò Reita avvicinandosi
alle due ragazze. Cury e Dix si guardarono di sottecchi.
< Ehm, Reita...gentilmente, alla
larga. Grazie >, disse Dix scarventandolo letteralmente in mezzo
alla sala per andare dai membri "sani" della band insieme a Cury.
< Ahahah! Ma povero! >,
esclamò Cury raggiungendo Reita per vedere se si era fatto
male.
< Povera la sua fascetta, al
massimo...quella mi sta simpatica >, disse Dix ridendo e
seguendo l'amica. < Puzza più di un cefalo...ma che
ha combinato? >, continuò Dix con gli occhi sbarrati.
< Ehi, tutto bene? >,
chiese aiutandolo ad alzarsi.
< Certo tesoroooo! >,
disse storcendo gli occhi.
Dix indietreggiò e
andò da Kai. < Kai-San, ma è sempre
così con quelli? >.
< Anche peggio ahah! >,
ripose lui.
< Vieni qui! Non riesco a stae in
piedi! >. Strascicava un pò le parole.
< Reitaaa! >,
urlò Cury.
Non è una cosa da tutti i
giorni trovare Reita dei the GazettE che ti si appiccica addosso a mo'
di polpo.
< Kami buono... >, disse
Dix alzando gli occhi al cielo.
"SBAM". Reita era a terra.
< Baka! >,
gridò Aoi con gli occhi rossi. < Tutto a posto Cury?
>, aggiunse sorridendole.
< A-accidenti! >, disse
lei alzando la voce e fissando Reita come se avesse appena visto un
morto < Ma si riprenderà? >, chiese voltandosi
verso Aoi.
< Si riprenderà? Gli
succede di peggio >, disse sbuffando, < depravato...
>, sussurrò poi.
< È proprio un
deficiente! Ahahah! >, disse Ruki ridacchiando. Si
voltò un attimo verso Dix. < Neanche a te sarebbe
piaciuto se ti si fosse avvinghiato addosso, eh? >.
< A differenza di Cury l'avrei
spazzato io via! >, disse tutta altezzosa. < In fondo, se
prendo in giro il cantante dei the GazettE chiamandolo per soprannome,
sono capace anche di quello! > aggiunse con sguardo assassino.
< Tu saresti capace di tutto, non
di quello! >, continuò Ruki ridendo ancora.
< Sì! Sono anche
capace di prendere in pieno i pali per la strada! >, disse con
aria trionfante < e anche di perdermi, di cadere nelle
pozzanghere, di abbracciarmi le macchine.. >. Stava facendo la
lista delle più grandi cavolate che una ragazza possa mai
fare.
< Beh, fai bene a dar sfoggio
delle tue grandi capacità! Sono più uniche che
rare! Ahah! >.
< In realtà
è il mio cervello a essere più unico che raro
>, disse lei picchiettandosi sulla tempia. < Grande come
un coriandolo! >.
< Tsk! >, fece lui con un
mezzo sorrisetto, accarezzandole la testa.
Divenne tutta rossa. O per lo meno lo
pensava. Ma era sicuramente così.
< Sono capace di fare
tutto...tranne di scrivere canzoni profonde...vero, Ruki? >,
disse lei sorridendogli.
< Grazie. Accetto volentieri il
complimento >, rispose lui guardandola un attimo, leggermente
imbarazzato.
< Chissà quanti ne
avrai sentiti di simili! >, disse sorridendo.
< Curyyyy! >
gridò Uruha che stava correndo verso di lei.
Partì un colpo di 44 Magnum.
< BAKA pure tu! >,
gridò Aoi con gli occhi iniettati di sangue.
< Sono dei pazzi! > disse
Dix a bocca aperta.
< Giocano! Eheh! >. Dix
guardò Ruki con aria perplessa. < Si fa per dire,
ovviamente >.
< Sarà meglio tornare
a casa e dormire! Vorrei sopravvivere almeno fino a domani! >,
disse Cury vedendo Uruha che adesso supplicava Reita di alzarsi.
< Ossignore...vieni qui Cury che
non sono tranquilla! >, disse Dix ridacchiando. Si
voltò verso Ruki. < Grazie tante per stasera
>, aggiunse facendo il solito inchino come da tradizione
giapponese.
< Cos'è tutta questa
formalità all'improvviso? >, ridacchiò
Ruki.
< Oh beh.. >,
buttò là in fretta < sono o non sono di
fronte al cantante dei the GazettE? Ahah!> , disse ridendo a
malapena.
< Scema! >. Senza
rendersene conto l'attirò dolcemente a sè con un
braccio, baciandola sulla fronte, per poi rilasciarla di nuovo.
Dix rimase a bocca aperta. < Ehm
si...wa! Muaaah! >. Ecco cosa disse. Delirava.
Cury si girò verso di lei.
Che bello. Almeno il suo sogno aveva delle possibilità di
avverarsi. Pure le cose impossibili possono succedere, quindi?
< Ok...va bene...ehm.. >.
Dix cercò di ricomporsi. < Cury, andiamo! >
disse tendendole la mano.
< Dove andiamo? Ti ricordo che ci
hanno portato loro fin qui...con il nostro senso dell'orientamento
dubito che riusciremo a tornare almeno fino al locale! >, fece
notare lei.
< Ecco dove si riflette
la mia intelligenza! Perchè non chiediamo loro di
riaccompagnarci? >. Ci pensò un attimo. < Ah
no...ci sono quei due ubriaconi... >.
< Mmh... >, fece Kai.
< Beh, Reita sembra stanchissimo, ma penso che stia meglio...uno
o due di noi potrebbero riaccompagnarvi. Vada per Reita, ma Uruha non
può stare in giro in queste condizioni! >.
< Kai.. > disse Aoi.
< e se le accompagnassimo io e Ruki e tu rimani qui con le due
capre? >, aggiunse indicando Reita e Uruha che sonnecchiavano
appoggiati sul bancone.
< Ma perché sempre io!
>, si lamentò Kai.
< Dai chioccia Kai >,
disse Aoi fcendogli la faccia da cucciolo. < Altrimenti
c'è la 44 Magnum anche per te! >, ricordò
lui con sguardo diabolico.
< A questo punto mi aspettavo che
tu ti scusassi con me e accettassi di tenere tu a bada questi due! Come
sei perfido, Yuu-chan! >, continuò Kai.
Aoi guardò verso Cury.
< Sì, tremendamente
perfido! Grazie Kai-san! >. Sorrise, prese per un braccio Ruki e
si avviò alla porta. < Au Revoir! > disse
sventolando un fazzoletto bianco.
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Capitolo 5 *** Dix ammazza Aoi e Ruki.. Cury vede cavallette giganti...U.U ***
Cury guardava Dix, visibilmente felice.
Chissà cos'era successo? Nonostante tutto lei e Ruki
riuscivano a parlare piuttosto normalmente. Cosa che lei forse non
sarebbe riuscita a fare. Perlomeno non subito la stessa sera del
concerto. Oddio, il concerto. Ma era stato veramente quel pomeriggio?
Incredibile.
Si spostò un po'
dietro Dix e Ruki che sembravano divertirsi a fare battute in
continuazione. Ma, purtroppo, non c'erano solo loro due.
C'era anche Aoi. Si sentiva tremendamente in imbarazzo. È
stato bellissimo, ma un bacio è pur sempre un bacio. Da lui,
uno dei Gazetto, una persona che, tra l'altro, non ti piace neanche, in
quel senso. Cercava di non farsi venire gli occhi
lucidi. Per qualche stupido motivo si sentiva tremendamente in colpa
nei suoi confronti. Ma ci riusciva bene, a fare l'indifferente e a non
far scendere le lacrime. "Stupida...", pensò mentre si
sfregava le braccia con il palmo delle mani per scaldarsi un po'.
Cominciava a fare freddino.
Freddo.. si, davvero freddo. Se le due
avessero avuto il buon senso di coprirsi un tantino di più.
Certo una Kuro Lolita con le braccia scoperte non si vede in giro. Ma
Dix era strana. Mentre Cury aveva solo la camicetta multicolore, una
gonnellina e le calze alte a righe fucsia e nere. Era la prima volta
che si vestiva Oshare Kei, ma stava davvero bene.
Cury era sin troppo silenziosa.
< Che c'è? >,
chiese Aoi. < Non ti va di andare al lavoro? >, disse
sorridendo come sempre.
< Già...saremo
stanchissime domani >, disse lei distratta abbozzando un sorriso.
< Anche se non è
quello il problema >, disse lui, per poi tapparsi la bocca.
< Ok ok!...mi sto zitto! >, aggiunse ridendo.
< Ahah! >. Rise e
continuò a strofinarsi le braccia. < Se lo credi tu
>. Lo guardava con occhi stanchi, confusi anche.
Adesso Cury non aveva di certo
più freddo.
< Ecco...va meglio? >,
chiese Aoi mettendole addosso la giacca nera che portava lui poco prima.
< Ma! No ehi! Prenderai freddo! E
poi siamo quasi arrivati! >, esclamò lei sorpresa.
< Ma figurati! > disse
lui. < Oh...siamo quasi arrivati >. Si
rattristò. Si vedeva che non voleva staccarsi da lei.
<
A-O-I! Che maleee! >, gridò Dix.
< Che è successo?
>, chiese Ruki voltandosi di scatto.
< Ahiaaa! Crampo, crampo, crampo
alla gambaaa! >, urlò saltellando dappertutto anche
se portava le zeppe.
< Oddio Dix! >,
esclamò l'amica correndo immediatamente da lei. Dix era in
piedi, con Cury chinata davanti a lei a massaggiarle il polpaccio.
< Sono state le scarpe, eh? Non dovresti tenerle su
così tanto tempo! >, le spiegò con aria di
rimprovero.
< Ahiaaa! >,
gridò Dix con le lacrime agli occhi, < se il gothic
lolita dice questo >, continuò, < sono anche
disposta ad avere crampi per la vita >, disse tutta convinta.
< Ma Dix... >,
iniziò a dire l'amica.
< Scema. Vieni qui >,
disse Ruki con un sorriso timido. E la prese in braccio.
< Aiuto.. >, disse lei con
un solo filo di voce mentre si copriva con vari pizzi e pizzetti della
gonna. < Ruki, ma che.. >, continuò mentre
stava per esplodere dalla vergogna.
< Riusciresti a camminare
così? >, chiese fissandola.
"Respira idiota! Almeno quello!
Altrimenti ti viene un infarto invece di un crampo!", pensò
Dix. Non osava immaginare di che colore fosse diventata. <
N...non lo so... >, disse tutta timida e imbarazzata.
< Che carina che sei >,
commentò Ruki ridacchiando.
< Bene... >,
sussurrò Cury dietro di loro, mentre osservava Dix che si
era praticamente ammutolita.
Aoi prese a ridere. < Tsk.. non
mi sbaglio su niente! >, disse iniziando a camminare di fronte
gli altri a testa alta.
< E-ehi tu! >,
esclamò Cury aumentando il passo. Arrivò fino
dietro Aoi per prenderlo per la maglietta. "Ops...ma che diamine
faiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!", urlava a se stessa.
< Dimmi cara! >, disse
girandosi verso Cury, sorridendo e prendendole la mano con cui l'aveva
letteralmente bloccato. "è piccolina ma forte!",
pensò lui.
< Oh... >, fece lei
rimanendo lì imbambolata. < Eheh...su cosa non ti
sbagliavi? >
< Su Ruki che va appresso a Dix
>, disse sottovoce.
< Aaaaah! Beh sì!
>.
< Almeno su questo non neghi, eh,
Cury? >, disse accarezzandole una guancia. "Può anche
dire che ci provo coi pali così".
< No che non nego >, disse
in fretta sentendo che la guancia cominciava a scottarle. Quando era
particolarmente agitata, diventava un forno. Le avevano dato anche dei
soprannomi per questo. "E non è una bella cosa",
pensò.
< Neghi anche di non negare!
>, disse Aoi convinto. Poi ripensò a quello che aveva
appena detto e scoppiò a ridere. < No scusa lascia
stare! Mi sa che Uruha e Rei-rei mi hanno contagiato! >.
< Ahahah! Può darsi
>, buttò là ammiccando.
< Cury se non sono
invadente..potrei un attimo avere il tuo cellulare? >, chiese
Aoi abbastanza imbarazzato.
Lei lo fissò un attimo.
< Ah..sì! >. Prese il cellulare dalla tasca
della gonna e glielo porse < Che devi farci? >.
Compose qualcosa con la tastiera e poco
dopo glielo porse. < Ecco qua! Salvalo! >, disse
sorridendole.
Lo guardava stupita, facendo una strana
smorfia con le labbra. < Ah! Grazie! >. Prese il
cellulare e si voltò immediatamente dall'altra parte.
Cercava di fare l'indifferente, o perlomeno di apparire tranquilla.
< Ehm.. potresti farmi uno
squillo? >, disse Aoi ridacchiando.
Dietro Ruki e Dix li guardavano
divertiti.
< Certo! >, rispose in
fretta. Salvò il numero e fece partire la chiamata. <
Arrivato? >, chiese lei dopo poco.
< Si, grazie! >, disse
facendole un grande sorriso.
Dix vide il locale di Tohru poco
distante da loro.
"No...già arrivatiiii!"
pensò Dix. "Faccio finta di essermi addormentata, ecco!".
Buhm...chiuse gli occhi e rimase impassibile.
< Sei una pessima attrice Dix
>, commentò Ruki. < Voi abitate di fianco al
locale da quanto ho capito...Vuoi che ti accompagno fino in cima alle
scale? >.
Mentre faceva finta di dormire
annuì. "Seee magari..questo tra un po' mi sviene se continua
a tenermi così", pensò e voleva mettersi a ridere.
< Ehi, che fai? >, chiese
lui.
Fece spallucce continuando a far finta
di dormire.
< Ok ho capito. Cury hai tu la
chiave? >, chiese ridendo.
< Sì tranquillo. Lei
può continuare a "dormire" >, rispose lei.
"Oddio..apri gli occhi imbecille..che
stanno a di'?", pensò Dix che intanto stava facendo la furba.
Cury aprì la porta. Ruki
entrò per primo, Aoi dietro di lui. Purtroppo per Dix, le
scale erano di due rampe soltanto.
< Ehi >, le disse Ruki
< Siamo arrivati. Sei esattamente davanti alla porta di casa
tua! >.
Dix aprì gli occhi. Sorrise a
Ruki < Che pazienza che hai avuto! Grazie tante! >. Rise.
< Va come dormivi! >.
Ridacchiò.
Cercò di metterla in piedi
davanti alla porta. Cury aprì immediatamente e Dix
cominciò a entrare.
< Dix, accompagno loro alla porta
perché devo chiudere, ok? >, disse Cury.
< Va bene! >, disse Dix
che camminava barcollando. Ci mancava poco che si addormentava davvero,
< Certo che dormivo comunque! >.
< Si si! >, rispose Ruki
facendole l'occhiolino < Buonanotte >.
Arrivarono fino alle scale da basso.
Cury si accorse di avere ancora addosso la giacca di pelle nera di Aoi.
< Ah...la tua giacca... >,
disse lei mentre se la sfilava. < Grazie >.
< Di che? >, disse
guardandosi intorno, per poi sorriderle e prendere la giacca. <
Bene...allora ci sentiamo presto Cury >, continuò.
< D'accordo >, rispose lei
facendo una smorfia con la bocca. < Buonanotte >.
< Notte >, risposero tutti
e due all'unisono andandosene via in silenzio.
Cury tornò veloce in camera,
trovando Dix già in pigiama.
< Ehi! >,
esclamò Cury < Tu hai un po' di cose da raccontarmi!
Te lo ricordavi, vero? >.
Dix rimase immobile a guardarla.
< Siiii! Puff! >. Si girò verso il letto.
< Siamo semplicemente rimasti abbracciati per un quarto d'ora
>, disse Dix tutto d'un fiato buttandosi alla
velocità della luce nel letto coprendosi fin sopra la testa.
< Ehi! >,
esclamò l'amica divertita < Voglio sapere bene
cos'è successo! Non pensare di cavartela così!
>.
Dix balzò fuori dalle coperte
con aria sognante. < Vabbè oltre le varie
figuracce... > disse gesticolando nervosamente. <
..quando eravamo là fuori..mi..mi ha detto..che non sono una
fangirl, cosa che come sai mi solleva molto, ehm ehm..però
ha detto che neanche tu lo sei! >.
< Non poteva dire il contrario!
>, ribatté lei mimando un pugno. < Io credo
davvero che tu abbia delle buone possibilità Dix >.
< E meno male che non volevo
parlartene..a questo punto io sarei felicissima ovviamente...E tu con
Aoi? Perchè Aoi ti fa il filo, giusto? >, disse
fissandola come se volesse avere una risposta del tipo "Si mi fa il
filo ed è pazzo di me".
< Mmm...no...perché?
>, chiese affrettandosi a sfilare la minigonna e le calze.
< No?! >. Le fece uno
sguardo per la serie "Ora ti uccido"..< Come no? Adesso devi
dirmi tutto quanto! Ti avrà almeno detto qualcosa, no?
>, disse saltellando sul letto.
< Beh, detto...fatto... >,
cercò di dire mentre sfilava anche la camicia e i vari
ciondoli.
< Su su! Una cosa di giorno!
Sparaaaa! Ti preguuu! >, disse Dix con aria da ebete sbarra cane
da riporto sbarra deficiente.
(Complimenti alla mia Dixina
per la frase “con aria da ebete sbarra cane da riporto sbarra
deficiente.” X°°D ti adoruuuu) (ossignore non
mi ero accorta di 'sta cosa che aveva scritto Cury! ^-^ Beh grazie!
*manda baci alla folla in delirio*)
< Ecco...si
è...avvicinato un po' tanto... >,
balbettò. Vide Dix guardarla con gli occhi che luccicavano
in posizione come se le fosse saltata addosso per la contentezza da un
momento all'altro. < Ma l'ha fatto per sbaglio, eh! >,
aggiunse poi.
< E basta? Cioè io mi
esalto per niente! >. Gli occhi di Dix diventarono rossi. Si
alzò di scatto dal letto, aprì un cassetto del
comodino e mise fuori delle freccette. < Il mafioso
avrà la sua fine Muahaha! >. Si girò verso
il muro dove erano appesi almeno una cinquantina di poster dei the
GazettE (probabilmente erano molti di più). Cercò
con lo sguardo un poster di Aoi e dopo averlo beccato..toh..una bella
freccetta in fronte.
< Urca... >,
esclamò Cury. < Beh...ecco...diciamo che...mi ha
baciato... >, disse concludendo la frase a fatica e restando
pure senza fiato.
Dix lanciò l'ultima freccetta
in un occhio ad Aoi mentre guardava Cury con il mento a terra. Si
avvicinò al poster e lentamente e con tanta cura tolse tutte
le freccette accarezzando il poster con gli occhi a cuoricino. <
Bravo Aoi...cazzo hai combinato?! >, disse poi gridando verso il
muro. Guardò Cury. < Come..ti ha baciata? Scherzi?
>.
L'amica deglutì
rumorosamente, come se avesse un brutto presentimento. < Eh
eh...no no non scherzo! >.
Dix sparì per un attimo.
Tornò
qualche secondo dopo con dei cappellini di quelli che si mettono ai
compleanni dei deficienti e delle trombette..sempre quelle che si usano
ai compleanni dei deficienti. < Brava anche tu Cury! Hai fatto
conquiste! Altro che! >, disse ridendo.
Cury strabuzzò gli occhi.
< Che dici?! >, esclamò tirandosi su dal letto
< Non è che la cosa mi vada a genio! >.
Dix la guardò con aria
"seria". < Cara mia mi dici comunque a quante persone capita
ogni giorno di essere baciate da uno dei chitarristi più
fighi della terra? >. Le sorrise < Parlo come una fangirl
ora! >. Rise.
< Decisamente! Ahahah! >.
Rise < Beh, si, è vero, però... >,
iniziò a dire, mentre prendeva il pigiama dal cassetto.
< Io comunque sia non me lo
filerei.. >, disse seria mettendo in ordine tutte le
cianfrusaglie che aveva portato. < Insomma..ami Ruki..di questo
sono certa >.
< Ruki può essere tuo
Dix >, commentò lei.
< Esagerata... >, disse
ridendo < Certo che è una situazione particolare...
>, continuò.
< Che vuoi dire? >, chiese.
< Insomma... >,
sospirò < Noi che incontriamo i the GazettE, Aoi che
fa così con te, entrambe pazze per Ruki..e Ruki che..
>. Riprese di nuovo col maledetto vizio di guardare a terra.
< Ruki che ha una simpatia per te
>, continuò Cury al posto suo. < è
la verità. Io Dix farò di tutto per dimenticarlo.
Ma non so come fare, sono sincera.. >
< Ed è questo che fa
star male anche me..e poi perché devi dimenticarlo? Che
cavolo può anche essere che provi interesse per te. Chi lo
sa >, disse cercando di autoconvincersi.
< Lo sai meglio di me che non
è vero >, osservò Cury mentre annusava la
camicetta che aveva addosso poco prima.
< Lasciamo stare..è
meglio >, disse alzandosi e prendendo la camicia che aveva in
mano Cury < Questa più tutte le altre cose che
avevamo le lava Tohru! Ci deve un mese di lavatrici! >, aggiunse
raccogliendo poi tutti gli altri vestiti nella stanza e appoggiandoli
su un baule vicino la porta.
< Mmm veramente...non senti il
profumo? Dev'essere quello della giacca... >, spiegò.
La guardò con aria perplessa.
Prese la camicia rosa di Cury ed effettivamente si sentiva un buon
profumo.
< Perchè non dormi con
questa camicia sotto il cuscino? "cazzo dici, idiota?!" >, disse
Dix facendo un sorriso tirato.
< Buonanotte >, rispose
veloce l'amica schizzando sotto le coperte.
< E dai, scema! >, disse
tirandole via le coperte. < Dai su, scherzavo! >. Fece
delle smorfie strane < ...mica tanto! Ahahah! >
< Scema tu! Ahah! >, disse
mettendosi a sedere e tirandole un cuscino in testa. < E se lo
facessi? >.
< Non ci sarebbe niente di male
>, disse tentando di tirarle il cuscino in testa. La suoneria
del cellulare di Cury. Era un messaggio. < Ah ah! Dormi dormi
con la camicetta profumata! Che tanto so che è Aoi!
>, aggiunse sghignazzando.
< Si, certo! >.
Prese il cellulare appoggiato al
comodino e aprì il messaggio. < Ah...è la
mamma >, disse chiudendo il cellulare e gettandolo sul cuscino.
< Si, la mamma di Aoi! >,
disse Dix lanciandole addosso la camicetta.
, sbuffò prendendo in mano il cellulare per
passarglielo. < Guarda che ha altro a cui pensare >,
aggiunse.
< Si si, come no! >, disse
Dix prendendo il cellulare. < Secondo me dovresti farti il bagno
con quella maglia! D'ora in poi sarà sacra >,
continuò.
Iniziò a leggere il messaggio.
" Cury.. qualunque cosa io dica
penso sia fuori posto.. grazie solo della serata..ah..dì a
Dix da parte di Ruki che si è spezzato la schiena per
portarla. Baci!".
Dix rimase con la bocca aperta e
iniziò ad innervosirsi. < Si
è...spezzato...la schiena... Vuole dire...che peso
parecchio?! >. Iniziò a sputare fuoco dappertutto.
< Ops! Pensavo fosse da parte di
mamma! >, esclamò ridacchiando e facendo spallucce.
< Ah si, da parte di mamma
>, disse tentando di calmarsi. < Io Ruki lo ammazzoooo!
>, urlò iniziando a muoversi come un elefante in
tutta la camera.
< Era in senso affettuoso
>, commentò lei alzando un sopracciglio.
Dix si fermò un attimo e la
guardò bene negli occhi. < Tanto affettuoso!
>. Gli occhi le divennero a cuoricino. Si buttò sul
letto. < Tanto, troppo affettuoso! >, aggiunse rotolando
su tutto il letto. < Ma che aspetti, vuoi rispondergli?
>, chiese tornando "seria".
< Rispondere? E che rispondo?
>, chiese strabuzzando gli occhi.
< Eh..beh.. >, disse
grattandosi la testa < Ehm.. >
< Io potrei anche già
essere a letto >, osservò Cury mentre si metteva
sotto le coperte.
< Eh vabbè, anche
io...ma oggi è un grande giorno! Come fai a dormire!
Insomma...Aoi...Aoi... >, continuava come se le si fosse
impallato il disco.
< Notte >, disse
mettendosi sotto le coperte e girandosi dall'altra parte.
< Oh, su, Cury! Ok ok..Scusa dai!
>, disse facendo cerchietti sul pavimento.
< Ahah! Attacca il tuo letto al
mio, va! >, rispose lei alzandosi un poco dal cuscino e
indicando il letto di Dix.
Dix si alzò con gli occhi
luccicanti.
< Yay! >. Si
fiondò vicino al suo letto e lo spinse verso quello di Cury
provocando un terremoto. Anzi, due. Ci saltò su con tutta la
grazia che ha un ippopotamo.
< Sei felice? >, chiese
Cury sorridendo.
< Onestamente, > disse
dopo essersi calmata guardando verso il soffitto <
Sì. Ma..per una parte no.. per te, Cury...ma chiudiamo
questa storia... >.
< Non voglio più che
te ne preoccupi, ok? >. Prese un peluche di Ruki e glielo
passò.
< Intese? >.
< Grazie Cury >.
Iniziò a sonnecchiare con il peluche stretto al petto.
<..ti voglio bene.. >, disse poi sotto voce.
< Anche io Dixina >,
rispose baciandola in fronte. < Ops, scusa! Ti ho baciato dove
ti aveva baciata Ruki! >, continuò ridacchiando.
Dix iniziò a rotolare di
nuovo sul letto. < Non ricordarmelo! Sennò non dormo
più! >, disse con voce da deficiente.
< Ah ah....Aaaaaaah! Oddioooo!
>, ulrò Cury all'improvviso.
< Waaaa! >. Dix fece un
salto dal letto. < Che è?! Il fantasma di Kami?
>, chiese sbarrando gli occhi.
< No! Niente! Un insetto!
>, spiegò veloce voltandosi dall'altra parte. Cury
era famosa per i suoi urli improvvisi. Lo faceva ogni volta che le
veniva in mente qualcosa di particolare. Ma questo è un
dettaglio.
< Insetti? Dove? >,
domandò Dix con sguardo assassino per poi tornare seria.
< A che hai pensato? >.
< No no! C'era una cavalletta
gigante! Non dirmi che non l'hai vista! >, disse lei con aria
delusa.
< Si nella tua testa! Uh, guarda!
Porta il nome di Ruki, giusto? >, disse picchiettando sulla
fronte di Cury.
< Ruki? Che c'entra Ruki?
>, chiese senza capire perché l'avesse detto.
< Aaah! Sì, Ruki! >, aggiunse poi.
< Dai scema che ti frullava per
la testa! >, disse incrociando le braccia e mettendo il muso.
< DIMMELO! È una minaccia! >.
< Ma non è ora di
dormire? >, piagnucolò lei.
< L'ultima cosa dai! Poi
dormiamo! Pleeease! >, la supplicò con gli occhi
"sbrilluccicosi".
< Mmm...no non pensavo a niente
>, spiegò seria.
< Sì, come io non sono
fan dei the GazettE, guarda... >
< Ahah!> . La
guardò un attimo tornando seria. < Smack! >,
fece rimettendosi sotto le coperte. < Non ho più
niente da dire! >.
< Signore e signori chiudiamo le
telecomunicazioni tra la Terra e Curylandia >, disse Dix
girandosi dall'altro lato. < Notte Cury! >.
< Soddisfatta? >, chiese
ridacchiando. < Notte Dixina! >.
-----------
passo a ringraziare che
ha recensito! ^^
Shinushio: uccielo!
Sembra strano anche a me che una pazza dello Yaoi legga fic del genere!
*riceverà un altro premio +___+*. Grazie tante dei
complimentiii! muahahah! *è tutta schizzata*
(io sono nata l'8
febbraio, data di uscita di NIL fra l'altro, mentre lui il primo dello
stesso mese... ).. lo devo dire.... che CU**! O_o
Jasemises:
grazie anche a te dei
complimenti! ^-^
I personaggi sono adorabili (a volte un po' troppo caricature, ma in
fondo credo che sia questo il loro fascino u.u), .. non avete ancora
letto niente! +___+ infondo è anche una fic demenziale no? XD
(< Sì! Sono anche capace di prendere in pieno i pali
per la strada! >, disse con aria trionfante < e anche di
perdermi, di cadere nelle pozzanghere, di abbracciarmi le macchine..
>. ) lo faccio davvero! U___U *e se ne vanta pure!*
|
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Capitolo 6 *** Dix = Baka.. Cury = Cuore d'oro! ***
Mattina ore 6.30. Dix pensò
bene di..< Alzati Curyyy! Chicchirichì! >,
gridò accompagnata dal trambusto di una trombetta di quelle
che si usano allo stadio.
< Oddioooo! >. Non
è bello svegliarsi cadendo dal letto. < Oggi pure il
gallo fai?! >.
< Ziiiiiiii! E faccio anche la
tifosa del Bari, vedi? >, disse indicando una sciarpa bianca e
rossa che aveva legato in testa. < Comuuuuuuuunqueeeee...torno a
dormire.. >, continuò socchiudendo gli occhi e
trascinandosi vicino il letto. Quella ragazza era totalmente scema.
< Cos'è che faiiiii?
>, strillò Cury tirandole dietro il cuscino <
Dobbiamo andare al lavoro, sai? >.
< Non mi vaaaaa! >, disse
mettendosi il cuscino sulla nuca < Non ce la faccio! Mi sembra
di star per morire di overdose! >, piagnucolò.
< Forza! >. Prese un paio
di jeans a caso dall'armadio e una canottierina nera. < Sai
Tohru cosa ci fa se non scendiamo? >.
< Siiiiiii! >, disse
rotolando sul letto. < Ma comprendimi, ho sognato che io e
Ruki... >.
Sbarrò gli occhi e si
tappò la bocca.
< Cosa? Cosa? Cos'è
che hai sognato? >, chiese con un sorriso malizioso stampato in
faccia.
< Nienteeeee! Ho sognato che
mangiavamo lo zucchero filato! Ma lo stesso zucchero filatoooo!
>, disse con aria sognante e da finta innocente.
< Pervertita >, disse
secca Cury mentre fermava il ciuffo all'indietro con qualche mollettina.
< A te non è mai
successo? >, disse alzandosi a fatica dal letto. <
Aaaaaaaah! >, gridò poi ritrovandosi con la faccia a
terra.
< Dimmi, hai sognato PER CASO che
lo facevate? >, chiese ridacchiando.
< Ho FORSE sognato di inciampare
in una sciarpa del Bari? >, disse alzandosi col viso rosso.
< E comunque siii! In ascensore! >.
< In ascensore? Ahahah! Wow!
>, esclamò Cury mettendosi a ridere. < Tanto
che fai i tuoi sogni proibiti vestiti che fra poco dobbiamo scendere!
>.
< Io voglio mettermi questooo!
>, gridò mettendo fuori dall'armadio..ehm...<
è il costume di Mana-sama del video di Illuminati! >,
disse con un sorriso a 360°. Era un vestito..ehm...
< Che bomba sexy! >,
commentò lei < Peccato che al locale si usino solo le
divise >.
Il locale di Tohru era aperto anche il
mattino, dalle 6 alle 9, come fosse un bar. Poi riapriva a
mezzogiorno fino alle 3 del pomeriggio e infine dalle 6 e mezza a
mezzanotte. Ma spesso le due non rispettavano gli orari. (ringrazio
Cury per aver steso il calendario dalvorativo! U_U)
< Allora lo metto stasera sempre
al lavoro! Il sogno con Ruki mi ha ispirata >, disse con sguardo
diabolico < E se mettessi questo? >, chiese prendendone
un altro. Un vestito che se era bianco poteva sembrare da sposa.. ma
dato che era nero...
< Quello è quasi da
funerale >, commentò < Guarda che Tohru non ti
lascia mettere certa roba al lavoro >.
< Ah si?
Ghgh..vabbè..siamo già in ritardo di quasi
un'ora...mezz'oretta in più non fa niente! >. Dix
sparì in bagno e tornò dopo un quarto d'ora con
quel vestito di Mana.
< Ma che l'hai messo a fare?
Tanto quando scendiamo ci dobbiamo cambiare! >, chiese Cury che
non riusciva a capire.
< Che importa? Ahahah! >,
disse Dix prendendo dall'armadio degli stivali con la zeppa alta
più del solito.
< Vuoi farti male di nuovo, eh?
>. Prese il cellulare e si avvicinò alla porta.
< Io inizio a scendere tesoro! >.
< Arrivo tra poco! Ah, fai
già venire un'ambulanza che invece di farmi venire il crampo
mi rompo l'osso sacro, cara! >, disse ridacchiando e infilandosi
quegli stivali.
Nel
frattempo Cury era già di sotto.
< Tohru! >,
salutò lei. < Scusa il ritardo! >.
< Ehi! Non preoccuparti, non
c'è quasi nessuno. Mami si è offerta di
sostituirvi finché non vi avesse visto arrivare..ma...Dix?
>, chiese lui guardandosi attorno.
< Ne sta combinando qualcuna!
>, disse ridacchiando.
< Ah, capisco... >.
< Konnichiwa! >, disse una
voce conosciuta a Cury.
< Kai-san! >,
salutò andandogli incontro < Allora? Non mi aspettavo
di trovarti qui già stamattina! Come stai? E Reita e Uruha?
>.
< Ciao Cury! Sai ieri sera mi
sono trovato bene qui per cui mi son chiesto "chissà se
è aperto anche di mattina" e ho deciso di fare un salto
>.
Si guardò intorno. < E
Dix? Vabbè..Reita e Uruha sono ancora a fare la
nanna..comqunque si sveglieranno e inizieranno a bestemmiare come pazzi
già lo so. Ah tra poco arrivano anche Ruki e Aoi >,
disse sorridendole come suo solito.
< Ah bene! >.
"Perfetto...". < Dix arriverà a momenti
penso...spero! >.
< Che sta combinando? Non dirmi
che sta dormendo! >, disse sgranando gli occhi.
< No, no, non sta dormendo! Ma
non ho la più pallida idea di cosa stia facendo! >,
rispose lei alzando gli occhi.
In quel momento arrivarono dietro Kai
Aoi e Ruki.
< Salve >, disse Ruki
sbadigliando
< Ciao Cury! >,
continuò allegro Aoi.
E in quel momento...< Curyyy! Ci
sonoooo! >. Arrivò Dix con quel vestito vicino Cury,
e vedendo i tre rimase semplicemente con la bocca aperta.
< Ommioddio.... >,
sibilò Cury coprendosi il viso con una mano.
< Aaaaaaaaaah! >,
gridò Dix nascondendosi sotto il bancone. < Che
figura di panda..che figura di pandaaaa! >, diceva sottovoce a
denti stretti.
< Dix?! >, disse Ruki
alzando man mano il tono di voce. < E tu avresti intenzione di
andare in giro conciata così?! >.
< Cavolo, lo faceva Mana-sama,
posso farlo anche io, no? >, disse sbucando all'improvviso fuori
dal bancone trovandosi a due centimetri dalla faccia di Ruki.
< Tu. Non. Fai. Niente. Vai. A.
Cambiarti >, le ordinò serio.
< Noooo! >,
strillò puntando i piedi a terra per poi fare il giro del
bancone e farsi vedere per intero.
< Vedi questi? >, disse
indicando gli stivali che portava < Ci ho messo un quarto d'ora
per metterli! Ora non me li tolgo se non passa almeno mezz'ora!
>.
Cury la guardava shockata. <
Ma...la divisa... >, disse interrompendosi di tanto in tanto
indicando la divisa blu che stava indossando.
< Ah è vero! Eh
vabbè... >, disse demoralizzata. < Mi
cambio... >, aggiunse girandosi verso il bancone facendo
ondeggiare tutto quello che poteva.
, ripeteva
Cury canticchiando, in italiano 'stavolta. < Eh! eh! >.
Vide i ragazzi guardarla strano mentre saltellava con i pattini per il
locale.
Dix iniziò a bestemmiare in
italiano.
< Amen! >, disse poi
tornando con la divisa e i pattini. < Maledetta divisa!
>, brontolò arrivando al tavolo dei tre. <
Allora..che prendete? Che bello non c'è Reita! >,
disse sollevata.
< Blu! Blu! Bluuuuuu! >,
continuava Cury soddisfatta mentre puliva il bancone.
< Non si sono ancora svegliati,
lui e Uruha, ma arriveranno >, disse Kai.
< Che non si sveglino! >,
si lamentò Dix accasciandosi sul tavolo < Mi fa male
la testa, ieri il crampo, oggi la caduta. E poi troppo blu! Aoi fa per
20 divise! >, si lamentò Dix.
< Cosa c'entro io? >, si
lamentò Aoi.
< Aoi=blu? Te ne dimentichi,
baka? >, disse con sguardo omicida.
< Non so mica l'italiano io!
>, rispose lui. < Beh, è una buona cosa no?
>.
< Ottima guarda...sto odiando il
Bari... >, disse battendo la testa sul tavolo ripetutamente.
Stava avendo una crisi di nervi.
Cury le arrivò alle spalle
< Ehi, che hai? >, chiese sorridendo. < Eh?
È una così bella giornata.. >.
< Stupenda...questa notte mi
segnerà per tutta la vita >, disse un attimo
guardando verso Ruki e ricominciando a battere la testa come un'ebete.
< Perché,
cos'è successo? >, chiese Ruki interessato.
Lo guardò di nuovo .
< Eddai! >.
< Cheeeee?! >,
ulrò lei indietreggiando impaurita. < è
veroooo! Ed erano anche a pois! Mi rubavano il mio Taka-Peluche!
> "Ooooops!!!", pensò mettendosi una mano sulla bocca.
< Ahahah! Mi adori
così tanto, eh? >, disse ridacchiando.
< Anche troppo >,
continuò Cury prendendo due bibite per poi passarle ad Aoi e
Kai.
Dix era a terra a fare cerchietti. "Si,
troppo..."
< Però sono troppo
pesante, vero? >, chiese alzandosi di scatto rivolta verso Ruki.
< Anche troppo >,
ripetè di proposito.
< Cattivo! Non è vero!
Due anni fa in quel vestito non ci andavo! Ora mi va largooo! Buuuh!
>, piagnucolò Dix battendo i piedi a terra.
< Perché non vieni qui
e non ti fai pesare di nuovo? Magari mi sbagliavo >, propose lui
ridacchiando.
Una pentola a pressione: ecco cos'era
diventata.
< C-come farmi pesare? >
chiese lei strabuzzando gli occhi.
< Qui. Vieni qui in braccio a me
>, spiegò lui guardandola negli occhi con sguardo
divertito.
< Aaaaah! >,
gridò lei mettendosi le mani sul viso. < Che-che
cavolo dici?! >.
< Ah, non vuoi? Vorrà
dire che penserò seriamente che pesi troppo >,
continuò lui sorreggendosi la testa con una mano.
< Aoiiii! >,
esclamò Dix voltandosi verso di lui con gli occhi dolci
< perché non ti fai pesare tu? >.
< Penserei comunque che pesi
troppo >, spiegò Ruki prendendo il suo bicchiere.
< Non peso tanto! Anche se
l'altro giorno ho mangiato una cassata intera.. >, disse poi
sottovoce facendo i cerchietti sul tavolo.
< Va beh, come vuoi >,
concluse. Prese gli occhiali da sole e se li mise. < Io esco un
attimo! >, disse salutando con la mano.
"E ora dove va? Che rimanga qui!",
pensò Dix sconsolata.
< Non vuoi nient'altro? >,
chiese rivolta a Ruki tornando verso il bancone.
< Mmm non adesso >, disse
facendole la linguaccia.
< Cattivo! >,
ribatté con una smorfia tremenda che farebbe ridere anche le
pietre.
"Ora
me la paga", pensò con un ghigno malefico in faccia.
<
Kai-chaaaan! >, gridò Dix pattinando di nuovo verso
il tavolo dei Gaze.
< Sì? >.
< Ciao bello di mamma! "Ossignore
cosa vado dicendo?!" >, esclamò sorridendogli
< Oggi pomeriggio sei libero? >.
< Cosaaaaaaa?! >,
gridò Cury a bocca aperta.
Ruki stava per uscire dalla porta. Si
fermò un attimo, rimanendo in piedi incrociando le braccia,
come per aspettare che Dix dicesse la scemata della giornata.
Dix cadde a terra sapendo di aver fatto
la figura del secolo. Si rialzò imbarazzata e
guardò Kai.
< Beh? Eh..eheh.. >, disse
sudando freddo.
Kai si guardava in giro non sapendo cosa
rispondere. < Beh...sì... >.
< Perfetto allora... "Kami buono
che sto facendo".. >.
Da un lato Dix avrebbe voluto ritirare
tutto quello che aveva detto. < Ehm... >. Non parlava
più.
< Baka >, le disse Cury
facendole il labiale della parola.
< Lo so! >,
esclamò Dix in italiano < E ora come me la sbrigo?
Sì che sono scema, siii!!! >, continuò
sempre in italiano.
Gli altri si guardavano senza capire.
< Ora esci con Kai! Cosa vuoi
fare? >, le rispose continuando il dialogo in quella lingua.
< Ma io l'ho fatto solo
perché Ruki mi ha offesa! Baka! >, spiegò
dandosi pugni da sola in testa. Sadica, eh?
< Ormai esci con lui! Vedi di non
peggiorare la situazione! >.
< Ehm, scusate... >,
iniziò a dire Aoi < Potreste parlare in una lingua a
noi comprensibile per favore? >.
< Già, scusaci Aoi!
Che maleducata! >, disse piagnucolando. < Kai ehm..oggi
pomeriggio se ti va bene possiamo uscire insieme..."BAKA" >.
< Beh...va bene >, rispose
lui < Basta che mi dici quando >. Aoi lo
fulminò con lo sguardo, e ovviamente Kai se ne accorse.
Chinò la testa come per scusarsi.
< Ehm va bene alle 5..penso
>, disse guardando in basso.
< Perfetto >, rispose lui.
Ruki aprì la porta e
uscì sogghignando.
< Che genio che sono! >,
disse Dix a Cury parlando in italiano mentre andavano al bancone.
< Non esistono persone più deficienti di me! >.
< Oltre a me no >, rispose
lei.
< Ehi...noi andiamo. A quanto
pare gli altri due non ci raggiungono, quindi... >, disse Kai
alzandosi in piedi.
< Ossignore.. >, disse Dix
ricominciando a sbattere la testa sul bancone. Prima o poi l'avrebbero
portata all'ospedale. < Au revoir Ruki.. >, disse
sottovoce.
< Ehi, Dix, mi hai sentito?
>, chiese Kai guardandola curioso. < Ehm...tu non vuoi
uscire eh? >.
La nuvola di Fantozzi si avvicinava
inesorabile a Dix con la sua aura malefica.
< Si Kai, ti ho sentito!
>, esclamò alzando la testa facendogli un sorriso.
Finto.
< Non mi hai risposto
però! >, osservò ridacchiando.
< Ah si! Si.. >, disse
rassegnata.
< Sei sicura di voler uscire?
>, chiese Kai.
< Kai... >, disse lei
andando verso di lui. < Ehm... >.
Voleva cercare di spiegargli
perché gli avesse chiesto di uscire. Ma il discorso forse
per il suo mezzo neurone era troppo complicato. < Vedi...io
>.
< Dimmi Dix >,
cercò di incoraggiarla sorridendole.
< Non vorrei che tu abbia capito
che voglio uscire con te perché mi interessi... >,
disse sottovoce a testa bassa. 'Sta volta la cretinata l'aveva fatta.
Ma si fidava di Kai che l'avrebbe sicuramente compresa.
< Ma questo lo so Dix >,
disse lui.
Aoi lo guardava ancora storto.
< Beh..io..volevo chiederti scusa
allora... >, disse Dix guardandolo negli occhi con aria da cane
bastonato.
< Non vuoi uscire? >.
< Kai... >. Lo prese per
un braccio e lo trascinò vicino il bancone, se non dentro la
cucina.
< Mi sento da schifo...vedi
io...ho fatto così per...ehm... >. Si
bloccò di botto.
< Perché volevi
attirare l'attenzione di Ruki che se ne stava andando >,
concluse lui sorridendole di nuovo.
Dix iniziò a battergli le
mani.
, disse seria. < Comunque,
davvero..scusami Kai...anche..se..beh..l'uscita si può fare
lo stesso, no? Magari se vengono anche Cury e gli altri, no? >,
continuò sorridendogli più tranquilla.
< Si potrebbe chiedere...ma non a
tutti. Ormai mi hai chiesto di uscire davanti a loro...se glielo
chiedessi si potrebbero sentire presi in giro, non credi? >,
spiegò lui.
< Oh che casino ho combinato...
>, disse Dix mettendosi le mani sul viso. < Ruki mi
odierà! >.
“Uno.. due.. tre..”. Si mise un
pugno in bocca come per voler far rientrare quelle parole dentro.
< No, non credo >, disse
lui come se avesse già in mente qualcosa. < Non
se...facciamo diventare quest'uscita un aiuto da parte mia per farti
scegliere un regalo >.
< Un...un regalo? >. Dix
strabuzzò gli occhi. Lui le sorrideva. "è un
angelo o cosa?!"
< Si potrebbe fare no? >.
< Kai ti devo...non lo so che ti
devo! >.
Istintivamente gli si buttò
al collo.
< Ahahah! Tranquilla Dix!
>.
Kai era felice di esserle utile. E Dix
quella volta ne aveva davvero bisogno.
Tornarono al bancone, dove Cury e Aoi li
stavano aspettando in piedi.
< Alleluja! >,
sbottò Cury. Sembrava abbastanza nervosa.
< Cury scusami! Scusami!
Scusamiiii! >, disse Dix inchinandosi più volte.
< Siamo stati dietro
così tanto? >, chiese Kai guardando l'orologio.
< Sono passati solo cinque minuti... >.
< Maaaaah! >, fece lei
prendendo il grembiule e sbattendolo sul bancone. Tolse i pattini e
andò nella sala dietro a cambiarsi.
< Oh Kami santissimo..lo sapevo,
dovevo starmi ferma! Signore buono aiutooo!!! >, urlò
Dix in preda al panico.
< Stare ferma? >, chiese
Kai guardandola senza capire.
< Ok..no zitta! Una mummia, ecco
cosa! Che ho combinatoooo! >, strillava piagnucolando. <
Curyyyy! >
< Dix aspetta! Noi dobbiamo
andare! Ci faresti il conto? >, chiese Kai alzando un po' la
voce vedendo Dix che si allontanava.
< Il conto? >.
Dix non riusciva più a capire
se doveva andare nella sala oppure tornare dietro il bancone.
Così faceva due passi avanti e due dietro..due avanti e due
indietro.
< Aiutooo! >,
gridò.
< Dix, calmati! Dobbiamo pagare!
>, spiegò Kai facendole segno di stare calma.
< Ma cos'è successo? Perché si
è arrabbiata? >.
Dix iniziò a battere alla
cassa molto nervosa.
< N-non lo so! >.
Diede lo scontrino.
< Potete anche non pagare in
questo momento, non me ne frega molto >, disse iniziando a
pattinare avanti e indietro talmente nervosa da lasciare le strisce per
terra.
< E-ehi! >,
gridò Kai. Dix non si voltò nemmeno a sentirlo.
< Aoi tu sai cos'aveva? >, chiese mentre rimetteva i
soldi nel portafoglio.
Aoi fece spallucce. Poi andò
dietro il bancone. Guardò male Dix che sembrava una pazza e
guardandosi intorno per accertarsi che non ci fosse Tohru o qualcun'
altro in giro entrò nella sala.
< Dix scusa ma io oggi non riesco
a continuare a lavorare >, disse Cury mentre sfilava la divisa,
voltata verso il muro.
Aoi alla scena si coprì gli
occhi velocemente. < Oddio Cury, scusami!!! >.
< Kyaaaaaah! Oddiooooo! Che ci
fai quiiii! >, strillò. < Ma sei impazzito?!
>, continuò strabuzzando gli occhi.
Dopo esserselo trovato lì era
sbiancata. Infilò velocemente la canottiera e i jeans, e si
mise la felpa rosa.
< Scusa Cury! Io ero venuto per
parlarti! >, spiegò con la faccia rossa e le guance
sicuramente bollenti. "Ossignore...oltre ad avere un bel
carattere...beh...oddio, che vado pensando?!".
< Uff... >. Cury si
guardò in giro, cercando di tranquillizzarsi e di non
pensare a cos'era appena successo. < Che cosa vuoi? >,
chiese sbuffando, decisamente nervosa.
< O-ok scusa..fai finta che sono
entrato ora >, disse lui visibilmente agitato.
Cercò poi di calmarsi.
< Volevo..chiederti..cosa..cosa è successo >.
< Oltre a questo niente >,
disse lei guardandolo storto incrociando le braccia.
< Non è assolutamente
vero! >, disse alzando il tono di voce. < Che
è successo? >.
< Che è successo cosa
e quando! >, esclamò alzando anche lei il tono di
voce, sempre più nervosa.
< Prima! Quando Dix e Kai sono
venuti al bancone ti sei innervosita in una maniera incredibile! Se non
proprio arrabbiata! >.
Tacque un attimo. Poi lo
guardò. < Niente, fatti miei >. Prese le
scarpe e le infilò velocemente.
< Ma tu che cosa vuoi dalla mia
vita?! >, urlò aprendo la porta.
Aoi si girò di scatto e la
prese per un braccio chiudendo la porta con un calcio. La
tirò verso di se'. (è un mago? O__o)
< Assolutamente niente. Ieri ti
avevo detto di parlarmene! Sapevo saresti scoppiata così!
>.
< E lasciami!
>,esclamò lei cercando di allontanarsi da lui.
< Di cosa ti devo parlare?! >.
La bloccò al muro.
< Non provarci di nuovo..ora mi
parli..perché tu non ce la fai, non puoi annullarti per Dix!
>.
< Io non mi sto annullando per
lei! >, disse lei guardandolo minacciosa.
< No..tu stai solo soffrendo come
un cane. Ma per lo meno potevi sfogarti con qualcuno..vienimi a dire
che non ci stai male e ti nomino sorella di pinocchio! >.
Si voltò a fissare il muro,
le lacrime cominciavano a salirle agli occhi.
< Io..non volevo reagire
così prima >, spiegò < Non
è giusto...sono una stupida >.
Cominciò di nuovo a
singhiozzare. Avrebbe voluto abbracciarlo e piangere contro il suo
petto, ma si sarebbe imbarazzata troppo. Lui ancora la teneva contro il
muro, mentre lei piangeva veramente.
< Ne hai il diritto. E non sei
una stupida..piantala e inizia a pensare anche a te stessa, altrimenti
diventi davvero una stupida... >. Aoi la lasciò
andare per poi stringerla forte. < E ora basta >, disse
accarezzandole la testa.
< Ma tu come fai a dirmi queste
cose?! Non dovresti... >, disse lei. Era appoggiata con la testa
contro il suo petto. Smise di piangere, poi chiuse gli occhi per
tranquillizzarsi un attimo.
La prese un attimo in braccio, riuscendo
a farla sedere sulle sue gambe su un divanetto lì vicino.
< "Sparala ora o mai più Aoi..." 'Sta notte sono
stato male "Ecco..mo' invece di riprendermi mi demoralizzo di
più” >, le disse per poi stringerla di
nuovo.
Avrebbe voluto urlargli di lasciarla
andare, ma a vedere l'espressione triste sul suo volto si
bloccò.
< Per cosa...? >, chiese a
bassa voce.
< Per te >, disse
allontanandola un attimo < So di contare meno dello zero per
te... >.
< Ghh... >.
Inutile. Era ovvio che si sarebbe
commossa. Non sapeva più che fare.
"Prima mi consoli e poi mi vieni a dire
'ste cose? Ma come credi di farmi sentire meglio comportandoti
così?!", pensò lei.
< Ma questo non
è...vero... >, continuò interropendosi per
via dei singhiozzi.
*Nei momenti duri tu,
più di chiunque altro, volevi dirmi la verità che
ti bruciava gli occhi*
< Scusami...ho peggiorato
tutto..è che.."come vorrei che Ruki fosse
morto..oddio..adesso vado pensando ai miei compagni come
defunti..signore".. >, disse Aoi rammaricato.
< Cosa? >, chiese
voltandosi verso di lui.
La guardò negli occhi.
< A differenza di te, io te ne parlo. Non posso più
sopportare Ruki "poveretto che non mi ha fatto niente.." >,
disse abbassando la testa.
< Ma io non ci sto male quanto
credi! >, cercò di spiegare.
< Te l'ho detto, soffri solo come
un cane...secondo te uno che si vede la persona che ama interessata a
qualcun' altro non ci soffre? Sii obbiettiva per una volta e vedi di
tirare fuori quello che tieni troppo tempo chiuso dentro... >,
disse accarezzandole una guancia e guardandola dolce.
< Mi passerà tanto...
>, rispose lei abbassando la voce. < Io penso che sia
solo per quello che è successo ieri che non sopporti Ruki.
Vedrai che andare a domani la penserai già diversamente
>.
< Ti passerà..
>, ripeté a bassa voce girandosi dall'altro lato e
sospirando. < Forse tra un anno. Vorrei fosse ora..."oddio che
ho detto.." >, aggiunse lui per poi rimanere pietrificato.
Così, senza pensarci, lei lo
abbracciò.
< Grazie >,
riuscì a dire con gli occhi lucidi.
Aoi la strinse fino a toglierle il
respiro.
< Niente...basta che tu sia
felice >, disse lui facendosi scendere una lacrima che
asciugò velocemente.
Cury si accorse solo in quel momento che
era seduta in braccio ad Aoi già da un po'.
Arrossì. Era una cosa a cui non aveva fatto caso.
< A-ah.. >, fece lei
sciogliendo l'abbraccio per alzarsi in piedi.
Lui la guardò sorridendo.
< Ehm...Cury... >, disse ridacchiando.
< Che..che hai adesso? >,
chiese.
-------
Shinushio: come sempre grazie tante! ^-^
beh sai. leggiamo e rileggiamo! anche se sappiamo che non sembra! XD ci
scappano davvero tanti errori.. ma questi sono solo i primi capitoli..
siamo arrivate al 19°.. e pensiamo di essere migliorate (spero!
XD)! grazie ancora!
Baci! *-*
|
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Capitolo 7 *** Dolce come... fragole e panna?! ***
questo capitolo è un po'
corto!
< Ehm...hai la maglia e i jeans
al contrario >, disse Aoi.
Si vedevano etichette spuntare
dappertutto.
< Ah...aaaaaah! >,
urlò lei dopo aver controllato che effettivamente fosse
vero.
< Maniacoooo! Esci subito di
qui!!! >, gridò ancora spingendolo fuori dalla porta.
< Ahia Cury! >.
Dopo essersi ritrovato fuori dalla porta
iniziò a ridere come un pazzo, tornando dagli altri
fischiettando.
< Che è successo
Aoiiiiii!!! >, gridò Dix saltandogli addosso.
Lui la guardò divertito
continuando a ridere.
< Eddai rispondi! Che
è successo? >, chiese Kai curioso che era tornato per
pagare dato che mancava poco alla chiusura.
< Segreto >, disse lui
avviandosi verso l'uscita tutto allegro.
Dix rimase bloccata con la famosa nuvola
in testa. < Loquace..davvero molto loquace.. >,
commentò.
< Dai Aoi! Voglio saperlo adesso!
Mi hai incuriosito! E poi da dove sei saltato fuori?! >, chiese
Kai facendogli segno di tornare indietro.
Aoi si girò sudando freddo.
< Da dove sono uscito? Beh.. >.
< Forza! Torna qui e rispondi!
>, disse Kai divertito.
< A parte che sono andato in
bagno...e vabbè..."ora divento la copia di Ibrahimovic...mi
cresce il naso lungo 7 metri..." non è successo niente! Mi
ha solo detto che..."se, ciao.." >.
Non sapeva più come uscire da
quella situazione.
Dix saltellò vicino a Kai
< Dai su! Come sta!? L'ho fatta innervosire, vero? >.
< Ma io comunque non sto capendo
più niente...sei stato in bagno tutto 'sto tempo? Non
l'avrai.. >, disse Kai interrompendosi portando una mano davanti
alla bocca.
Aoi si fiondò addosso a Kai
mettendogli la 44 Magnum in bocca con gli occhi rossi e i canini
allungati fino a rigare il pavimento. < Non l'avrò?!
Parlaaaaa! >.
< No! Niente! Non stavo dicendo
proprio niente! >, cercò di dire Kai. < Allora
ci dici cos'è successo? >.
Aoi ritornò calmo sistemando
la sua arma con cura. < Oh, ragazzi, niente! Kai, poi ti dico...
>, disse correndo verso l'uscita e scappandosene totalmente dal
locale.
< Bella spiegazione >,
commentò Dix sconsolata.
Kai le fece l'occhiolino divertito.
< Ti farò sapere Dix! Ora vado anche io
però! Ciao! >.
Dix gli sorrise. < Grazie Kai! Ci
vediamo! >, disse mandandogli un bacio volante mentre si avviava
verso la sala in cui c'era Cury.
< Curynaaaa! >,
urlò mentre apriva la porta.
Vuota. La sala era vuota. A quanto pare
era già uscita. Eppure mancavano ancora cinque minuti
all'orario di chiusura, perché tutta 'sta fretta? E
soprattutto, dove s'era andata a cacciare?
< Ma dove cavolo è
andata? Quella oggi mi farà morire! >.
Gli occhi di Dix caddero sul vestito
come quello di Mana-sama "Ma si..tanto il lavoro è
finito..per ora..".
Si cambiò. Con le zeppe
iniziò a correre per il locale cercando Mami o Rika. Ed ecco
lì Rika che sistemava i piatti in cucina.
< Rika! >,
gridò lei fiondandosi in cucina.
< Oh! Che bella che sei!
Comunque, dimmi pure Dix! >, disse lei gentilmente posando due
piatti su un tavolo.
< Beh, grazie Rika! Anche tu stai
bene con l'insalata nei capelli..comunque, hai visto Cury? >.
< Ah diamine! >, disse lei
togliendosi una foglia dai capelli. < No, non l'ho vista.
è da un po' che in cucina non si fa vedere. Non è
già tornata a casa? >.
< In realtà non ho
visto..BAKA! Se non c'è chiamo la polizia! >,
urlò per poi scappare via la piano di sopra.
Qualcuno stava salendo le scale. A
giudicare dal rumore era qualcuno di molto, molto pesante. Oppure di
molto, molto incazzato.
Dix arrivò di fronte la porta
della camera con il sangue al cervello. Aprì la porta molto
violentemente.
< Ehi, che hai? >, chiese
Cury allarmata.
Era distesa sul letto a fissare non si
sa che cosa sul muro.
< Che diamine è
successo? >, chiese calmandosi un po'.
< ..............eh? >.
< Chi è stata a
scapparsene tutta incavolata, eh? >, disse Dix mettendo le mani
sui fianchi aspettando una risposta < Mi hai fatto preoccupare e
non poco! >.
< Ah...scusa hai ragione!
>, disse mortificata. < Mi sono comportata male,
è vero...scusa... >.
Dix la guardò male ancora per
un attimo. Poi le sorrise e con calma si avvicinò al letto.
< Non fa niente, ma non capisco
perché... >.
Rimase un attimo in silenzio. Poi la
guardò.
< Non so cos'hai pensato tu
Dix,...ma mi hai lasciata sola con Aoi. Non sapevo cosa dire e mi sono
innervosita. Sono una bambina... >.
Dix la guardò senza nessuna
espressione. Un'istante dopo era a terra a rotolarsi dalle risate.
< Oddio..oddio ossignore, era per
questo? >.
La sua espressione diventò
imbronciata. E arrossì, soprattutto.
< Beh, perché, cosa
c'è di strano? >, chiese guardando verso il muro, per
poi girarsi a fissarsi le mani, dato che quello era ricoperto di poster.
< Proprio niente..e dimmi..Aoi
quanto tempo è rimasto in bagno? >, chiese Dix
avvicinandosi a Cury e facendole abbassare le mani di forza.
< In bagno che?! >,
strillò Cury colta alla sprovvista.
< Ha detto che è stato
in bagno >, disse Dix guardandosi intorno.
Per la verità, siccome Aoi
era stato molto vago, neanche Dix aveva capito bene la situazione.
< è entrato in sala
poco dopo di me >, spiegò lei abbassando la testa.
< E alloooooooora? >,
continuò Dix sperando di sentire chissà quali
particolari.
< E abbiamo parlato un po'!
>, continuò lei allegra.
< Ah... > disse Dix
delusa. < ..e che altro? >.
Deglutì. <
Beh...è stato...molto dolce... >, buttò
là guardando il soffitto.
< Dolce quanto? Quanto un
caffè senza zucchero o quanto una fragola con la panna?
>, chiese rotolando per terra ridendo delle sue stesse scemate.
< Direi una fragola con la panna!
Ahah! >, commentò lei alzandosi e andando verso la
loro cucina che era praticamente attaccata alla camera da letto.
Prese qualcosa dal frigo e dalla
dispensa e cominciò a preparare qualcosa.
Dix la inseguì saltellando.
< Panna doppia o tripla? O era
solo panna..troppa panna! Ahaha! Dai che ha fatto? >, disse
curiosando in cucina.
< Mi ha tenuta in braccio per un
po'... >, spiegò arrossendo di nuovo. D'altronde si
aspettava commenti del tipo "Ah, e tu sei stata lì?". Prese
una pentola e la riempì con dell'acqua.
< Che prepari? >, chiese
sorridendo e saltellando qua e là per la cucina < E
che ti ha detto sopratutto? >.
< Preparo un'insalata di riso,
Dix! Ci metterò un po' a preparare tutto >, disse.
Poi lasciò la pentola sul
fornello.
< Beh, che devo parlare di
più con lui e che...gli dispiace...perché sa
cos'è Ruki per me. Ma non preoccupartene >.
< Sono contenta..."che schifo che
faccio..." >, disse sorridendole < a me metti l'ananas
nel riso, vero? >, disse andando in camera loro.
< Quello che vuoi! >,
rispose lei.
< Arigatou! >,
gridò dall'altra parte.
--------
Shinushio: porco NVU! -.-
mi ha fatto saltare dei pezzi! ora aggiusto immediatamente! Comunque
non c'era scritto niente di che,.. solo le cavolate solite superflue.
Comunque quella Dix è impersonificata da me.. e dico subito
che sono mooooolto peggio! U__U
kissu.
|
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Capitolo 8 *** "Proprietà privata".. ***
Cinque del pomeriggio, davanti al
locale. Uscita con Kai. Lui e Dix dovevano comprare un regalino per
Ruki, giusto per riparare al danno fatto.
< Dix? >,
chiamò Kai vedendo una ragazza in piedi davanti al portone
di vetro.
Dix arrivò vicino Kai con
l'ennesimo vestito strambo della giornata. Molto simile a quello usato
da Mana-Sama nel video di Gardenia.
< Salve Kai-kun! >, disse
lei tutta sorridente .
< Sembri una bambolina! >,
commentò lui. .
< Eh eh lo so! Comunque come sai
noi non siamo della zona. Oltre a fare 50 metri da qui per andare
all'edicola non so proprio come muovermi >, disse gongolandosi
un po'.
< Allora...cosa ti piacerebbe
comprargli? >.
< Oddio ehm..non ne ho idea...se
facciamo un giro qualcosa mi viene in mente per forza, penso.. >.
< Allora facciamo che ti porto
nella via centrale che è piena di negozi di ogni tipo
>, spiegò lui indicando la via alla loro destra.
Dix si sporse giusto un poco..ma proprio
poco, ma a sufficienza per farla barcollare sulle zeppe.
< Ka-Ka-Kai! >.
< Accidenti! >,
esclamò lui sorreggendola per la vita. < Tutto ok?
Vuoi salire a cambiarti le scarpe? >.
Dix rimase lì a guardarlo
negli occhi per poi ricomporsi e cercare di formulare un discorso in
tutta serietà.
< Ehm..no, grazie Kai-san! Non
è la prima volta che le metto..eheh! Ci sono abituata!
>, disse poi zompettando verso la via centrale. Prima rischiava
di cadere e poi ci salata come una rana...mah.
< Allora..andiamo? >,
chiese sorridendo.
< Ok! >, rispose
ridacchiando. < Ma non chiamarmi più Kai-san!
>, aggiunse mentre la raggiungeva. Passarono davanti a diversi
negozi, dove vendevano oggetti e vestiti di tutti i tipi.
Dix si appiccicò ad una
vetrina di... < Dolciiiiiiiiiiiiiii! >. Dix ci sbavava
sopra.
< Vuoi comprargli del cioccolato?
>, chiese lui.
Dix lo guardò scettica.
< Il cioccolato finirebbe prima che glielo porti >, disse
ridacchiando e iniziando a camminare di nuovo. Poi si voltò
verso Kai.
<
Ehm..Kai-san..cioè..Kai grazie >, disse sorridendo
"come si deve".
< Figurati! Non avevo niente da
fare! >.
< Non dovresti accudire i tuoi
figliocci? >.
< Già! Ahah!
Sopravviveranno per una volta! >, commentò lui.
< Lo spero...a meno che Uruha in
seguito a un qualunque commento inappropriato di Reita non gli spacchi
una bottiglia in testa..e che Aoi in preda a una crisi non spari a
tutti e due..a proposito, Ruki che fine ha fatto poi? > disse
lei incuriosita.
< Ruki è stato fuori
tutto il resto della mattina, poi è rientrato, ha mangiato
ed è andato a sdraiarsi. Non so se si sia proprio
addormentato >, spiegò Kai massaggiandosi il mento.
Dix cadde a terra e si rialzò
in fretta. < Ehm..oltre ad essere nano è anche...
>.
Dix si bloccò. E
fuggì via verso una vetrina.
< E-Ehi! Dix dove vai? >,
chiese lui correndole dietro.
Dix si appiccicò di nuovo a
una vetrina come se avesse le ventose a mani, piedi e bocca.
< Guarda quelloooo! >,
gridò con gli occhi a cuoricino indicando un orso di peluche
enorme un po'..strano..
< Vuoi entrare Dix? >,
chiese Kai arrivandole alle spalle e cercando di individuare di quale
peluche parlasse.
Neanche il tempo di parlare che Dix si
era fiondata sul peluche versione Oshare Kei. Infatti era pieno di
brillantini, cappelli strani..cravatte strane..tutto a righe..in
pratica un clone di un qualsiasi componente degli An Cafe.
Kai la seguì. < Ehi ma
aspettami! Vuoi comprare quello? >.
< Shiiiii! >, disse Dix
mentre con gli occhi a cuoricino se lo spupazzava tutto.
< Bene allora! Sai scegliere in
fretta tu! >, commentò Kai.
< È troppo puccio
pucciosooo! >, gridò Dix mentre ci sbavava sopra.
Kai tirò fuori i soldi
dirigendosi verso la cassa.
< Te lo prendo io questo
>, disse facendole l'occhiolino.
Dix si calmò e
guardò Kai con occhi da cucciolo.
< Un angelo, sì! Un
angelo con le bacchette in mano! >.
Kai ridacchiò.
Pagò e uscirono dal negozio.
< Fra mezz'ora dovresti tornare
al locale >, commentò guardando l'orologio. <
Forse è meglio se torniamo indietro, che ne dici? >.
< Va bene Kai! >, disse
lei sorridendo.
Com'era spensierata quel
pomeriggio...bello uscire in tranquillità con i ragazzi che
non mettono l'ansia, vero? Arrivarono di fronte casa di Dix e Cury.
< Kai non so come
ringraziarti..posso fare qualcosa per te? Qualunque cosa! >,
disse sorridendo tutta allegra.
< Tranquilla! Quando
avrò bisogno di qualcosa ti farò sapere, ok?
Allora magari ci vediamo fra un po' >. Kai si guardò
un attimo intorno.
< Diventeremo i clienti fissi del
vostro locale! Ahah! Ciao Dix! >.
< Ciao Kai, ti ringrazio ancora!
>, disse lei salutandolo con la mano ed entrando in casa.
< Curyyyyy!! >
< Diiiiiiiiiiiiiiix! >,
urlò lei correndole incontro abbracciandola.
< Waaaaaa! >.
Si trovarono a terra tutte e due.
< Tesoro sai quanto sono instabile con 'ste scarpe! >
disse ridendo.
< Ma guarda questo! >.
Tirò fuori da dietro la schiena l'orso di peluche.
< Oddio che carinoooo!
È quello che hai preso con Kai? >, chiese entusiasta.
< Siiii! Hai visto che bellooo!
>, esclamò mentre entrambe lo contemplavano con occhi
scintillanti.
< Dovrei darlo a Ruki... >
< E quando glielo dai? >,
chiese lei giocherellando col peluche.
< Eh boh..forse vengono dopo..ma
che faccio, sul vassoio gli porto il peluche? >, chiese Dix
ridacchiando.
< Perché non glielo
dai in un momento in cui siete soli? >, disse lei guardandola
maliziosa.
< E quando? Scusa ti ricordo che
sono caduta proprio in basso! >, ricordò Dix
rassegnata.
< Ti farai perdonare >,
continuò per stuzzicarla.
< Non ti dico cosa mi
è passato di mente >, commentò Dix
sghignazzando mentre saliva le scale.
< Che cosa? >, chiese Cury
raggiungendola.
< Ehm..niente >, disse Dix
mentre sistemava nell'armadio i suoi soliti vestiti. < Lasciamo
stare. I metodi per farmi perdonare non sono consigliabili! >,
continuò ridacchiando.
< Mannaggia! >,
esclamò l'amica mentre prendeva una maglia con lo scollo a V
nera piena di nastrini. < Avrei voluto assistere alla scena di
nascosto! Bah, sarà per un'altra volta! >.
< Mah..avrei voluto vedere io la
scena tra te e Aoi! >, commentò ridendo.
D'istinto prese la maglietta e gliela
tirò dietro.
< Non è successo
nulla! >, esclamò lei alzando la voce.
< Non in quel senso,
intelligente! >, gridò Dix dopo essere caduta sul
letto. < Volevo vedere come ti guardava! >.
< Ah! Non mi guardava affatto!
>, disse andando verso il letto per riprendersi la maglietta che
era caduta per terra.
< Mannaggia la dovevo mettere
questa! >, aggiunse cercando di togliere la polvere.
< No..ha rubato la fascetta di
Reita e se la sarà messa sugli occhi! >.
< Può darsi! >.
Infilò la maglietta allacciando i nastrini per chiudere un
po' lo scollo. < E comunque non è di me che stavamo
parlando! >.
< È vero! >,
esclamò Dix ridendo. < Sinceramente non so come fare
>, disse mentre prendeva dall'armadio una camicia nera con
merletti.
< Io dopo non ho voglia di
uscire. Esci tu con lui e io rimango al locale fino all'orario di
chiusura, che dici? >.
Dix si voltò verso Cury di
scatto. < Tu sei pazza se pensi che ti lascio a lavorare da
sola! >.
< Perché? Che problema
c'è? Tanto ci saranno Rika o Mami a darmi una mano >,
continuò lei.
< Nein! Dai non preoccuparti!
Troverò un modo, tesoro! >, disse mentre si
allacciava le scarpe. Per una volta si era vestita un tantino "normale".
< Dai, ti prego ascoltami! Guarda
piuttosto dico che esco anche io e poi me ne resto a casa! Tu esci con
lui però! >, disse Cury supplicandola.
< Bella di mamma! >, disse
Dix accarezzandole una guancia mentre si avviava alle scale <
Allora grazie tante tesoro! Tra te e Kai qui facciamo il paradiso!
>.
< Dai muoviamoci però!
Se arriviamo pure in ritardo, Tohru non ci darà mai il
permesso di uscire prima! E poi già ci va bene che ci fa
fare praticamente quello che vogliamo >.
< Hai ragione..per questo ho
messo queste scarpe! >, spiegò indicando le zeppe
più basse del solito di giusto qualche millimetro. <
Così non cado! >.
Entrarono al locale e filarono a
cambiarsi. Cury aspettò che Dix entrasse per poi chiudere la
porta a chiave.
Dix sentendo il rumore della chiave
nella toppa rimase ferma e si voltò tremando.
< Ehm..Cury? >.
< Non si sa mai >,
spiegò lei prendendo la divisa.
< In che senso? >, chiese
scettica.
< finché non hai
finito di cambiarti c'è il rischio che qualcuno entri!
>, continuò arrossendo.
< E vabbè mica sono
tutti come Aoi! "Ooops" >.
Cury la guardò stupita, non
accorgendosi di aver lasciato un pattino slacciato.
, gridò aprendo la porta.
< Cu-cury... >.
Neanche il tempo di parlare che Cury era
già per terra. < ..i pattini.. >, disse Dix a
voce bassa portandosi una mano sul viso.
< Damn! >,
esclamò cercando di rialzarsi. < Uuuuh! Che male la
cavigliaaaaa! >, urlò sfilando velocemente il pattino.
< Oddio Cury! >,
urlò Dix correndo preoccupata verso di lei.
< Vieni! Ti vai a sedere e ti
porto del ghiaccio! >. Dix l'accompagnò sorreggendola
fino a un divanetto. < Aspetta qui! >.
< No ehi! Una benda! Metto una
benda e rimetto il pattino! >.
< No Cury..non si scherza con
'ste cose! >, disse Dix con sguardo minaccioso.
< Ma così sei tu che
finirai per lavorare da sola! >.
Si alzò in piedi cercando di
uscire dalla sala. Lo avrebbe detto a Tohru, ovviamente. Ma cos'avrebbe
fatto per tutta la sera?
Dix superò Cury pattinando
fino da Tohru.
< Tooohruuuu! >,
gridò.
< Dix! Dimmi! >.
< Ascolta, fai tornare a casa
Cury! È caduta per l'ennesima volta e per l'ennesima volta
si è slogata la caviglia >.
< Ma che caviglie ha quella
povera ragazza? Tranquilla comunque, la riaccompagno io. Tu controlla
qui dieci minuti >.
< Va bene, grazie tante Tohru!
>, disse lei sorridendogli e iniziando a sistemare varie
cianfrusaglie sul bancone.
Giusto in quel momento entrò
Kai con Reita, guardandosi in giro.
< Oh, chi si vede! Salve Kai!
Ciao..ehm..niente.. >, lo salutò Dix che
iniziò a pattinare verso di loro.
< Se cerchi gli altri arriveranno
a momenti. Un tavolo da cinque quindi! >, le disse sorridendo.
Dix sorrise ai due e li
accompagnò a un tavolo dove nessuno, più o meno,
potesse vederli.
<
Scusate ragazzi, arrivo, solo un attimo! >, disse lei
continuando a sorridere.
< Certo! Quando arrivano gli
altri gli facciamo segno noi! >, rispose Kai.
< Ok...vado a vedere come sta
Cury! >.
Così dicendo si
girò e iniziò a pattinare verso il bancone quando
girandosi verso l'uscita vide Tohru. "Beh, chiedo a lui..tanto
vale...", pensò andando verso il gestore tutta trafelata.
< Sta meglio Tohru? >.
< Ah, Dix! Non si è
slogata la caviglia, l'ha solo stortata. Basta che metta una benda e
fra qualche giorno potrà ricominciare a pattinare
tranquillamente >, spiegò lui sorridendo.
< Come sempre,
vabbè..tanto ci siamo abituate.. >, disse ridendo per
poi andare a prendere ordinazioni dai Gazetto.
< Non ci sono ancora gli altri?
Oddio..Uruha ha fatto ubriacare il nano e il mafioso! >,
esclamò sbarrando gli occhi.
< Ahah no tranquilla, hanno
chiamato che stanno arrivando! >, le disse Reita mentre
sfogliava il menù. < Stai qui ad aspettarli con noi?
>.
Dix si guardò intorno. La
gente non mancava e lei era sola, per cui non si poteva permettere di
prendere una pausa.
Sospirò. < Scusate
ragazzi..odio il mio lavoro... >, disse iniziando a pattinare
verso il bancone..quando..
< Il PeLuChE! >
gridò manco si fosse trovata nel quadro..ehm.."L'urlo"...
(Dix da le dimissioni per le
troppe cavolate che scrive....*Click.. *Din Dlon* Giusy Ferreri alla
cassa 4, Giusy Ferreri alla cassa 4!*click..)
Rika la stava giusto cercando.
< Dix! Io e Mami stasera facciamo
da cameriere! Penso che alla fine non staremo mai in cucina >,
disse ridendo.
< Siamo abbastanza negate!
>, aggiunse Mami.
< Ehi, guarda che fighi quei tre
che sono entrati adesso! Vado io! >, esclamò Rika
prendendo il blocchetto in mano.
Dix si voltò verso..appunto i
tre fighi.
Prese Rika per il collo della camicia.
< Vieni qui e dammi il blocchetto cara "Ma io devo prendere quel
maledetto affare!"...anzi no..vai tesoro, vai vai... >, disse
poi sorridendole con aria diabolica.
< O-ok... >,
balbettò Rika andando a passi incerti verso di loro.
< Salve ragazzi! >, disse
lei sfoggiando il sorriso più dolce che poteva.
< Ciao carinissima! >,
gridò Reita.
< Piantalaaaa! >,
urlò Aoi come al solito puntandogli la pistola in testa.
< Cosa posso portarvi? >,
chiese lei emozionatissima.
< Un prosecco del '900! >,
gridò Uruha mettendosi in piedi sul tavolo..per ricevere poi
un pugno sullo stinco da Aoi. Non serve dire che si ritrovò
a terra per il dolore.
Dix guardava la scena da lontano. "Ora
capiranno cosa significa prendere ordinazioni da quelli",
pensò con un ghigno malefico per poi avvicinarsi a Mami.
<
Mami mi devi fare un favore.. >, disse sottovoce.
< Dimmi Dix! >, rispose
lei.
< Devi coprirmi! Devo un attimo
andare a casa, se Tohru chiede dove sono dì che sono in
bagno e che non mi sento bene. Tutto chiaro? >.
< Sicuro! >, rispose lei
facendole l'occhiolino.
< Perfetto..grazie cara!
>, disse dandole un bacio sulla guancia.
Dix con la divisa e i pattini
uscì di corsa dal locale per arrivare alla porta accanto.
Perlomeno le chiavi se le portava sempre. Salì le scale con
i pattini. Anche se erano due scalini rischiò di cadere
almeno 20 volte.
< Cury!!! >.
< Dix! >,
esclamò lei piagnucolando .
< Immagino...aspetta ti porto il
mio vecchio Game Boy! >, disse avviandosi di fretta in camera.
Prese quel dannato peluche che si trovava sul letto insieme a una busta
da regalo. Poi frugò tra i cassetti riuscendo a trovare un
Game Boy tutto graffiato più un qualche decina di
videogiochi. Li portò a Cury tutta sorridente.
< Divertiti tesoro! >,
disse mettendoglieli sul divano dov'era sdraiata.
< Comunque, come stai? >
disse alla velocità della luce.
< Maleeeeee! Ho un brutto
presentimento! >.
Lei e i suoi soliti presentimenti. E la
cosa pazzesca era che ci azzeccava praticamente sempre.
< Che brutto presentimento?
Comunque io devo scappare..se Tohru vede che non ci sono mi fucila..
penso.. >
< Non saprei...su di loro
comunque. Boh! >.
< Non so neanche io cara...Ci
vediamo dopo! >, gridò mentre stava uscendo di casa.
Pattinò sin troppo veloce
fino al locale per entrare alla velocità della luce, correre
fino il bancone e rischiare qua
si di schiantarsi.
Diversi clienti ai tavoli si stavano
lamentando. Nessuno prendeva ordinazioni, oltre a Mami. Rika era ancora
fissa al tavolo dei Gaze, probabilmente aveva adocchiato uno di loro.
< Dix! Mami mi ha detto che stavi
poco bene! >, disse Tohru avvicinandosi alla ragazza.
Dix guardava Tohru, poi la busta che
aveva in mano, ancora Tohru e di nuovo la busta. Alla fine la nascose
dietro la schiena.
< Oh, sì, ma adesso
è tutto a posto! Torno subito al lavoro! >, disse
facendo sorrisi tirati sgattaiolando via nella sala senza dare le
spalle a Tohru.
< Scusa ragazzina >,
iniziò Ruki rivolto a Rika < La tua compagna sta
facendo tutto il lavoro, noi le ordinazioni le abbiamo già
prese >.
< Ah, sì, lo so...ma
tanto siamo in tre stasera! >, disse lei sforzandosi di
sorridere. Evidentemente Ruki non le era granché simpatico.
< Allora vado, torno dopo! >.
Dix corse via dalla sala correndo al
tavolo dei Gaze, rischiando quasi di scontrarsi con Rika.
Arrivò al tavolo col fiatone dopo essersi fermata per
miracolo
< Scusate, vi ha dato noie?
>, chiese cercando di sorridere.
< Abbastanza >, rispose
Aoi nervoso.
< Non gli ha tolto gli occhi di
dosso>, commentò Uruha.
< Piuttosto, l'altra ragazza
penso che punti a Ruki >, disse Kai fingendo di averlo detto per
caso.
Dix alzò un sopracciglio.
< Ossignore che gusti ha quella ragazza! "Fottiti idiota! Oggi
hai deciso di giocartelo, eh?" >, disse Dix seccata.
Ma che le era preso, da sembrare tanto
"simpatica" stava diventando una stupida.
< Grazie >, rispose Ruki
sorridendo appena.
C'era rimasto male, a dire la
verità. Aveva interpretato il tutto come una mancanza di
interesse nei suoi confronti. Come se effettivamente Dix non vedesse in
lui nient'altro che un idolo.
Silenzio, silenzio e ancora silenzio.
< Ma Cury come sta adesso?
>, chiese Kai per rompere il ghiaccio.
< Bene! Non le è
successo niente..ormai ci è abituata! Ehm...vado a prendere
ciò che avete ordinato! >, disse sorridendo
amaramente per poi andare di nuovo dietro al bancone.
< Dix! >, la
chiamò Rika, < Ma chi è quel gran bel
pezzo di ragazzo laggiù? Lo conosci? Quello coi capelli
scuri scuri? >.
Dix la fulminò con lo
sguardo.
< Quel ragazzo si chiama Giuseppe
Sagarriga Visconti e sulla fronte ha scritto "proprietà
privata", non mia però >.
< Ma non è giapponese?
>, chiese riflettendo su quel nome strano < Come mai ha
un nome straniero? >, continuò lei.
< Taci! >, le disse Mami
tirandole una padellata in testa. Poi guardò Dix.
< Dix mi sembri giù
>.
< Non hai tutti i torti!
>.
Stette un po' zitta.
< Sono una franaaaa! >.
Iniziò a piangere a mo' di fontana..insomma, il pianto dei
deficienti, per poi riprendersi. < Allora, cos'hanno ordinato?
>. Mami la guardava con gli occhi sgranati.
<
Guarda, il biglietto del loro tavolo è lì
>, disse indicando il biglietto vicino ai piatti poco
più in là, < Posso aiutarti? >,
chiese.
< Oh! Sono pronti! Li porto io!
>, esclamò Rika prendendo i piatti, schizzando tra i
tavoli.
Rika e Mami erano entrambe belle
ragazze, e, soprattutto, avevano molta grazia ed eleganza nei
movimenti, a differenza di qualcun' altro.
< Se ci prova l'ammazzo...
>, disse Dix con la classica venetta in testa e gli occhi
iniettati di sangue.
< Chi? >, le chiese Mami
cercando di guardare nello stesso punto di Dix.
< Rika.. >, disse
sottovoce < ...se ci prova con Aoi l'ammazzo >.
< Ti interessa? È
molto carino in effetti. Ma Rika la vedi, è una ragazza
frivola.. >, commentò lei.
< No...no che non m'interessa...
>.
Dix ripensò alle parole di
Mami e le s'illuminò il volto. < Torniamo al
lavorooo! >, disse saltellando.
"Certo, frivola...e Aoi non è
un idiota..".
Vedeva Rika che non si scollava dal loro
tavolo...così si avviò verso di lei.
< Ecco a voi! >, disse
Rika appoggiando i piatti sul tavolo.
< Ah, questo è il mio
numero di telefono, nel caso avessi bisogno... >, aggiunse lei
porgendo un bigliettino ad Aoi che lo prese e lo mise in tasca.
< Grazie >.
|
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Capitolo 9 *** "Reale e bellissimo.. come lui..". ***
Dix arrivò accanto a Rika
guardando Aoi per la serie "testa di panda appena se ne va quel
bigliettino lo strappi".
< Rika...guarda un po'
lì >, disse Dix indicando le persone sedute ai tavoli
che guardavano verso di loro innervosite. < Su...non dovevi fare
le ordinazioni? >, aggiunse sorridendo sarcastica.
< Stavo andando... >,
rispose lei stupita nel vedere Dix decisamente seccata.
< Grazie al cielo! Non
è bello mangiare con la gente che ti fissa >,
commentò Ruki.
Rika rimase a bocca aperta. Dix
menò uno sguardo veloce a Ruki come dire "Ti do ragione, per
una volta".
Rika scappò via incavolata.
Mami vedendola imbronciata ridacchiava dalla cucina.
E Ruki ricambiò il suo
sguardo, sorridendole. Poi si bloccò, iniziò a
mangiare, guardando dritto davanti a se'.
Cury intanto stava entrando dal portone.
Rika stava ancora prendendo ordinazioni,
schizzando a destra e a manca, senza guardare dove andava, ovviamente.
"SDENG!"
< Ahiaaaaaaaaaa! Damn! >.
< Scusaaaa! Cury scusa! >,
esclamò Rika, per terra anche lei.
Dix che nel frattempo era in cucina si
affacciò preoccupata e vedendo Cury a terra corse da lei
come una pazza.
< Cury! >. Le porse una
mano per farla alzare. < Kami buono...Rika un po'
d'attenzione..."da quale pulpito viene la predica.." >, disse
Dix guardandola con aria di rimprovero.
< Ma non l'ho vista entrare!
>, cercò di spiegare lei.
< Dovevo restarmene su >,
commentò Cury. < Anche perché adesso io
cosa faccio qui? Ahahah! >.
Aoi arrivò correndo. <
Tutto a posto? >, disse preoccupato rivolto a Cury.
"Ecco..così Rika capisce
magari..", pensò Dix facendo apparire sul suo volto un
sorriso malefico senza rendersene conto.
< Non riesco ad alzarmi! Non
è che mi aiuteresti? >, chiese Rika comportandosi da
vera e propria gattamorta.
Cury la guardava con aria schifata.
"SDENG!".
Ennesima padellata in testa a Rika.
Dix e Cury si voltarono verso la cucina
dove c'era Mami che rideva malefica. Dix comunque l'aiutò ad
alzarsi anche se abbastanza seccata.
< Eh...eh...eh... >, fece
Cury piuttosto sorpresa.
< Vado da Mami >, aggiunse
alzandosi e avviandosi, barcollando, verso il bancone.
"Se contassi tutti premi che ho vinto
come MissDeficienza e Co. vincerei pure al guinness dei primati",
pensò.
Aoi senza dire niente le prese la mano
per paura che cadesse.
<
A-ah! Non preoccuparti, ce la faccio da sola >, disse scostando
la mano. < Torna pure a sederti tu >.
Aoi sospirò rassegnato.
"Meglio che la lascio perdere per un po'...se mi faccio vedere offeso,
forse...forse che? Stupido idiota...", pensava a testa bassa mentre
camminava verso il tavolo.
< Sei sicura che sia tutto a
posto? >, chiese Dix che stava pattinando di fianco a Cury verso
Mami.
< A postissimo! A proposito! Mi
devi spiegare come farai a dargli il regalo! >, disse a voce
bassa saltellando su un piede solo.
< Appoggiati a me che mi fai
venire il mal di mare... >.
< Grazie! Eh eh! Ma non mi hai
risposto! >, disse lei aggrappandosi all'amica.
< La mia risposta è
secca e molto semplice..Non.Lo.So >, disse una volta arrivate
fino al bancone. < Come gli parlo secondo te? Ossignore..
>, continuò sospirando.
< Scusa non puoi semplicemente
avvicinarti al tavolo e chiederglielo? >.
< Mi vergogno... >, disse
a bassa voce guardando a terra.
< Aspettami qui >.
Si girò e cominciò
a camminare a passi incerti diretta verso il tavolo dove stavano
mangiando i Gazetto.
< No Curyyy! >, disse Dix
con la voce che le mancava aggrappandosi al bancone.
< Ciao ragazzi! >, li
salutò lei ormai davanti al loro tavolo.
< Ciao Cury! >, disse Kai
con un grande sorriso.
Uruha stava per strozzarsi con del vino.
A Reita cadde non si sa che sul tavolo. Ruki mentre continuava a
mangiare alzò la mano in segno di saluto. Aoi non la
degnò di uno sguardo.
< Beeeene...Ruki...non
è che verresti un attimo con me? Due minuti poi ti lascio
continuare a mangiare >, disse lei.
'Stavolta era Aoi che stava per
strozzarsi. Infatti iniziò a tossire. Ruki prima di alzarsi
gli diede un pugno sulla schiena per farlo liberare. Reita e Uruha
ridevano come matti e Kai semplicemente si vergognava di quella
situazione.
Ruki si alzò serio dal
tavolo. < Dimmi tutto >.
< Vieni con me? Là, al
bancone >, disse indicandolo.
Ruki annuì e la
seguì.
Dix era sparita in cucina e per muoversi
si copriva la faccia con una padella.
< Dunque... >,
iniziò Cury cercando di guardarlo negli occhi. <
Stasera non è che usciresti con Dix, vero? >.
È inutile. Per quanto
cercasse di ignorarlo e stargli il più possibile alla larga,
Ruki era comunque Ruki. E l'effetto che le faceva non voleva cambiare.
Doveva distrarsi in qualche modo, pensare ad altro o a qualcuno. Ma non
a lui.
Si sentì un trambusto dalla
cucina. < Ahiaaaa! >.
Dix era col sedere per terra piena di
pomodoro addosso e una padella in testa.
Entrambi si voltarono di scatto.
< Dix?! >, urlò
Cury.
Ruki si fiondò in cucina per
vedere cos'era successo. Le andò di fianco, cercando di
toglierle più pomodoro possibile di dosso.
< Guarda! Sei sempre la solita
>, le disse a mo' di rimprovero.
In realtà si capiva dalle sue
parole che c'erano preoccupazione e attenzioni sincere da parte sua.
Loro già avevano la possibilità di costruire
qualcosa, qualcosa nel quale lei non poteva entrare.
Dix iniziò a piagnucolare.
< Io non pensavo che Cury ti avrebbe chiesto questo! Dovevo
farlo io ma non ci riuscivo! Perché sono stata una stupida!
E ti ho offeso! E ho sfruttato Kai! E poi ti faccio screditare agli
occhi degli altriiii! >. Dix stava sclerando.
< Ma cosa stai dicendo adesso?!
Su, alzati! >, le disse lui prendendola per mano. <
Però...se ci tenevi così tanto a farlo, forza,
chiedimelo ora >.
Dix si trovò lì di
fronte a Ruki..e in pratica non si capiva chi aveva chiesto di uscire a
chi...
Dix iniziò a farfugliare
qualcosa a testa bassa, poi... < RUKI VUOI USCIRE CON ME?
>, gridò e non poco come se per dirlo le fosse
costato tanto..e anche a mo' di liberazione.
< Va bene >, rispose lui
baciandola di nuovo in fronte. < Però mi ha dato
fastidio che hai fatto tutto 'sto casino per niente >.
< Io in realtà...
>, dopo quel nuovo bacio in fronte non sapeva cosa dire.
Dopodiché si guardò i vestiti. < L'ho
fatto di nuovo... >, disse ridacchiando.
< Cosa hai fatto di nuovo?
>. Ruki prese qualche pezzo di carta assorbente per cercare di
pulire la divisa di Dix.
< Ho di nuovo dato spettacolo
senza accorgermene! >, disse ridendo.
Cury guardava in disparte.
< Ovviamente! >,
esclamò Ruki cominciando a ridere.
Cury si girò dall'altra
parte. Lei non c'entrava niente, lo sapeva.
Lui dall'inizio non l'aveva degnata di
uno sguardo. E poi ora toccava a Dix cercare di farlo innamorare, visto
che ne aveva la possibilità.
< Io vado >, disse Cury
veloce, uscendo dal locale e camminando più in fretta che
poteva.
Arrivò di fronte alla porta
di casa, scoprendo che aveva dimenticato di chiuderla a chiave, e che
le chiavi erano rimaste al locale. Entrò comunque. Di certo
non aveva voglia di entrare là dentro di nuovo.
Salì le scale fino alla sua camera.
< Ossignore.. > disse Dix
sospirando.
< Ruki scusa un attimo! >
disse pattinando ancora tutta sporca verso il tavolo dei the GazettE.
"O Aoi..o nessun' altro..se vado io
finiamo a litigare..", pensò Dix un tantino abbattuta.
< Aoi... >.
< Sì? >, chiese
lui giù di morale.
< Cury.. >,
sospirò.
< Non ne voglio sapere guarda...
>, disse continuando a mangiare.
< Aoi...ti prego > disse a
bassa voce.
< Cosa...>.
< ...sta male, Aoi...tanto...e tu
lo sai meglio di chiunque altro... >, continuò Dix
seria.
< Ma io non c'entro niente
>, disse nervoso.
< Come no? Aoi..aiutala...ti
supplico... >.
< Cosa devo fare Dix? Non
è colpa mia se sta male... >.
< È colpa sua che si
tiene dentro tutto! Non è colpa tua sicuramente! Ma tanto
meno è colpa mia o di Ruki! "cazzata..." >.
Dix si avvicinò ad Aoi e lo
fece alzare di forza dalla sedia.
< Ma che diamine dici?! >,
disse alzando la voce. < E come mi presento in casa vostra? Non
mi farà entrare! >.
< Piantala! >, disse
trascinandolo fuori dal locale.
< Perfetto. E ora che siamo
davanti alla porta? >, chiese lui.
< Cury! Salgo un attimo!
>, gridò Dix mentre varcava la soglia della porta.
< Di che hai bisogno? >,
chiese lei aprendo la porta della loro stanza.
< Prendo un attimo.."che cavolo
prendo!" >. Non parlò più.
Spinse Aoi verso le scale.
< Muoviti! Ciao! >, disse
sottovoce per poi andarsene chiudendo la porta.
< Dix ti lascio la porta aperta!
>, disse lei buttandosi di nuovo sul letto. Prese in mano una
bambola di Maya degli LM.C e cominciò a giocherellare con i
suoi capelli.
"Oddio e ora che faccio?!". <
Sì, va bene! >, disse Aoi tentando di imitare la voce
di Dix.
< Dix ma che hai mangiato! Hai
una voce terribile! >, disse lei fissando ancora la bambola.
"Non posso continuare a fare la voce di
quella pazza...anche se è sua amica la prenderebbe per
trans...". Aoi si apprestò a salire gli scalini, per
trovarsi accanto alla porta.
< Dix ma ci sei? >, chiese
lei senza voltarsi.
Staccò per sbaglio un
brillantino dalla giacchettina della bambola che cadde a terra, cosa
che la costrinse, da sdraiata, a sporgersi dal letto per cercare di
ritrovarlo.
Ad Aoi batteva forte il cuore. Sapeva
che se fosse entrato si sarebbe ritrovato con un cuscino in bocca come
minimo. Ma non era questo il problema...il problema era lei, lei che
era lì dentro...che da giusto due giorni aveva preso i suoi
pensieri.
"Beh...ora o mai più...",
pensò mentre faceva un passo per arrivare di fronte alla
porta e farsi vedere.
< Dix ti sento! Se non parli ti
vengo a prendere! >, gridò lei sempre alla ricerca di
quel maledetto brillantino scomparso.
Cury non lo vedeva. Era chinata per
terra a cercare non si sa che.
Aoi fece molta attenzione a non farsi
sentire ed entrò in camera. Cury era arrivata fin sotto il
letto. Probabilmente quello che cercava era molto importante. O almeno
così pensava Aoi. Arrivò vicino a lei. Si
abbassò anche lui e alzò le coperte che coprivano
Cury..
< Ti serve aiuto? > disse.
< Kyaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!
>.
Quel pavimento cominciava ad avere un
punto in cui non era più piano. Quante volte era caduta da
quel letto? Troppe per potersele ricordare tutte...
< Che ci fai tu qui?! Scemo!
>, urlò di nuovo tirandogli dietro la bambola di
Maya: la prima cosa che le era capitata sotto mano.
Aoi la schivò.
< C'è già
Reita che fa di queste cose >, disse serio < Giuro, io
non volevo venire qui >.
Sarebbe stato come sempre: lei si
sarebbe arrabbiata, lui l'avrebbe consolata e poi di nuovo felici e
contenti.
< E tu come hai accettato di
entrare in camera mia, eh?! >, chiese furibonda.
< Sei un maniaco!!! Io chiamo la
polizia >, disse mentre prendeva la cornetta del telefono.
Aoi mentre Cury stava delirando aveva
preparato un cappio già appeso al lampadario.
< Cavoli Cury! La tua amica mi ha
spinto fin qui a calci nel sedere! È per colpa sua se sono
qui. E come al solito vuole sapere che hai! >, gridò.
< E tu che sei venuto a fare se
non te ne importa niente! Potevi anche far finta di salire e poi
tornartene indietro >.
< Ti ho mai detto che non me ne
importa? Va bene che fino alla fine se mi snobbi ci
rimango..però da qui a dire che non me ne importa no cara!
>. Aoi si era visibilmente alterato.
Lo guardò un attimo e poi
abbassò la testa.
< Ma chi te lo fa fare di star
qui a sentire i miei problemi idioti? >.
< Ah, e basta scema! Cavolo io ti
amo! "Ossignore..." >. Aoi si bloccò.
Voleva ritirare tutto..chissà
come si sentiva lei adesso.
< Io non ci credo >, disse
a bassa voce senza smettere di guardare per terra.
< Non è vero!
>, gridò. < Non è vero, cavolo!
Perché non mi credi? Perché? >, disse
abbassando il tono e avvicinandosi a lei.
< Perché dopo due
giorni non lo puoi dire >, disse cercando di restare calma.
< Posso piacerti ma non puoi amarmi >.
< Bugiarda! >,
replicò subito < Non lo decido io! Non lo decidi tu!
È così e basta. E io mi preoccupo per te!
>.
< Vai via ti prego... >.
Di nuovo.
Ma cos'era diventata? È
sempre stata una persona molto sensibile, ma non una lagna del genere.
Perché in quei due giorni aveva pianto più che
negli ultimi sei mesi. E lo stava facendo ancora.
< No! No che non me ne vado. Se
hai paura che possa farti qualcosa stai tranquilla...ma lo sento come
dovere di dover rimanere qui... >, continuò lui
calmo.
Doveva proprio essere cotto di quella
ragazza così fragile.
< Io non voglio...che ogni volta
che ti parlo, prima mi arrabbio, poi piango e poi mi calmo...non
esiste, dai...Non posso farti una cosa del genere...Và via
per favore, ti supplico... >, disse lei con gli occhi gonfi di
lacrime.
< No... >, disse Aoi come
una cantilena < Se sono venuto è per vederti che ti
arrabbi, che piangi..e per poi farti calmare... >,
continuò lui sorridendole mentre con una mano delicatamente
le faceva girare il viso verso di lui in modo da poterla guardare negli
occhi.
Ruki.
Lei lo desiderava veramente tantissimo.
Eppure in quel momento era esattamente
l'ultimo dei suoi pensieri. Forse, quello per Ruki, era un amore
costruito su un'immagine. Su qualcosa di piatto, che non parla e non si
muove, o poco di più. Un amore finto, basato su sogni
irreali. Un idolo. Il tipo perfetto.
Quello invece era tutto reale.
Reale e bellissimo. Come lui.
Ma ormai il danno era fatto. L'aveva
ferito troppe volte in soli due giorni. Chissà quante volte
l'avrebbe fatto in un mese. E chissà se quest'idea di Ruki
era vera. Se veramente era tutto finto, o se qualcosa che faceva male
c'era per davvero.
Non riusciva comunque a guardare Aoi
negli occhi. Guardava di lato, mentre ancora qualche lacrima scendeva
calda sul suo volto, percorrendo anche il collo..
Eppure Aoi era lì, e
sicuramente provava per lei qualcosa di vero. A lui non importava di
sentirsi "ferito", voleva vedere solamente Cury sorridere. Tutto qui.
Aoi le fermò una lacrima sul
collo e seguì tutta la scia nera che il trucco aveva
lasciato fin sotto i suoi occhi.
< Vero che la smetti anche 'sta
volta? >, disse lui sorridendo come sempre.
Doveva portare calma nel cuore di quella
ragazza a tutti i costi.
< No Aoi! 'Stavolta...n...
>. E via con i singhiozzi. Quella sera forse era diverso. Forse
piangeva per motivi che non avevano nulla a che fare con le volte
precedenti. Forse stavolta era per quello che lei stessa aveva fatto.
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Capitolo 10 *** "Reale e bellissimo.. come lui.." 2. ***
Nel frattempo, nel locale, Dix aveva
sistemato i permessi con Tohru per uscire prima e si stava cambiando
d'abito nella sala. Voleva mettere un costosissimo abito
Moi-meme-Moitiè, come tutti gli altri, del resto.
Ruki aspettava fuori il ristorante.
Gli altri erano andati via. Uruha aveva
preso un'altra sbronza. Non si sapeva contenere quello, eh!
Dix
uscì dalla sala poco dopo, con delle scarpe decenti
'stavolta. Afferrò al volo la busta col regalo, fece le
raccomandazioni a Mami e Rika che combinavano casini in cucina e
uscì dal locale.
<
Oh! Ce l'hai fatta! >, esclamò Ruki vedendola uscire.
< Dove ti porto? >.
< Do-dove mi porti? >,
disse lei strabuzzando gli occhi tenendo ben nascosta la busta dietro
la schiena. < Sinceramente non ne ho idea...ehm...non vorrei
rimanere al chiuso però.. >, continuò
guardando a terra.
< Ahah! A cos'hai già
pensato? >, chiese ridendo < Vedrai dove ti porto!
>, continuò lui.
Dix lo guardò con aria
interrogativa. < Dove? >, chiese semplicemente.
< Vedrai >.
Presero una via piuttosto grande:
c'erano le bancarelle e la gente era tantissima.
< Dammi la mano! >, le
disse poi.
< Eh? >, disse lei
voltandosi di scatto completamente rossa.
< Vuoi dello zucchero filato?
>.
Oddio. Dix non riusciva a resistere ai
dolci: basta pensare a come si era comportata con Kai di fronte quella
vetrina. Iniziarono a brillarle gli occhi.
< Shi! > disse sottovoce.
Ruki si avvicinò alla
bancarella senza mai lasciarle la mano. Ogni tanto col pollice le
accarezzava il dorso. Poi la guardava e sorrideva imbarazzato, come un
bambino.
< Ecco lo zucchero filato!
>, le disse porgendoglielo con una mano.
Dix lo prese con la mano che le tremava.
< Beh..gr..grazie..però..è
gigantesco..facciamo a metà, vero? >, disse cercando
di vedere Ruki dietro la nuvola rosa.
< Va bene! >, rispose
sorridendole.
Ruki vedendola tuffarsi nello zucchero
filato si avvicinò piano, finché non
riuscì a morderne un pezzo di quello che aveva in bocca lei.
Dix lo guardava sbattendo le palpebre
velocemente. Non sapeva che fare...se staccare quel maledetto pezzo di
zucchero filato o divorarlo totalmente per arrivare alle labbra di
Ruki.
"Ossignore questo mi fa crepare".
Ruki si allontanò altrettanto
piano dal suo viso.
< Buono >, disse con un
espressione dolce sul viso.
Ricominciarono a camminare in quella via
affollata.
Dix non ne aveva mangiato più
neanche un pezzo.
< Mi...mi stavi facendo venire un
infarto! >.
< Io? Quando? >, chiese
fingendo di fare l'ingenuo.
< Scemo! >, disse
"pattandolo" sulla schiena. Dix si fiondò di nuovo sullo
zucchero filato osservando tutte quelle persone che passavano.
Ruki era tranquillo con lei. Erano
passati solo due giorni ma già l'aveva capito. Avrebbe
voluto trascorrere diverso tempo con Dix, per capire cosa provava
veramente. Di sicuro lo intrigava. < Eccoci, siamo arrivati
>, disse indicando un cartello.
Un parco. Un parco immenso.
Dix rimase piacevolmente sorpresa. Era
proprio quello che ci voleva. Non c'erano molte persone. Magari qualche
vecchietto che passeggiava e dei ragazzini con le bici, ma tutto,
troppo tranquillo.
< Mi hai letto nel pensiero
>, disse sorridendo non riuscendo comunque a guardarlo.
Lui le sorrise.
Entrarono e la portò vicino a
un ciliegio in fiore. Si sedettero lì sotto, su una
panchina.
< Ti piace? >, chiese lui.
Dix si guardava intorno. < Tanto
amo i parchi...ah, Ruki... >, disse mettendo fuori la busta
< Ecco...io... >. Come al solito non riusciva
più a parlare.
< Cos'è? >.
< è per te
ovviamente...non so se ti piace... >, disse sorridendo
mentre guardava Ruki che prendeva la busta.
< Oddio non me l'aspettavo!
>, esclamò sorpreso.
Aprì la busta e il suo
sguardo diventò ancora più dolce. <
Grazie... >.
Dix sorrise imbarazzata.
< Beh..vedi..penso che gli
somigli...siete dolci entrambi.."santissimo panda che vado
dicendo?” >.
Iniziò a giocherellare
nervosamente con dei pizzi del vestito.
Ruki si chinò in avanti
poggiando un pugno per terra. Con l'altra mano le sfiorava il viso. E
si avvicinava sempre più a lei.
Una volta che fu a due centimetri dal
suo naso, si fermò.
La
guardava negli occhi, poi fissava le sue labbra e poi di nuovo gli
occhi. In quel momento desiderava veramente passare del tempo con lei.
Anche solo sentire il suo respiro sulle labbra gli faceva provare
emozioni che non provava da tempo.
< Cosa? >, chiese Aoi
mentre le scostava delle ciocche di capelli davanti gli occhi. <
Ehi..oggi mi parli..mi parli con calma..va bene? >, disse a
bassa voce sorridendo. Così facendo era davvero
rassicurante. Avrebbe fatto di tutto per Cury in quel momento.. l'amava
no?
< Ma...ma io sbaglio sempre
tutto! Non capisco più...niente... >, balbettava tra
i singhiozzi.
< Cosa sbagli Cury? Non sbagli
proprio niente. È normale se sei innamorata, non credi?
>, continuava lui asciugandole le lacrime.
< Ma è anche questo
che non capisco...boh non lo so... >.
< Non capisci se sei innamorata?
>.
Aoi sospirò, prese Cury per
mano e la fece sedere accanto a lui sul letto < Non farti
condizionare dal fatto che noi siamo...insomma, siamo i the GazettE..
vorrei lo dimenticassi... >.
< Non è facile
dimenticarsene >, rispose lei < E questa cosa mi manda in
confusione. Non capisco più...cosa provo
davvero...è molto più brutto che essere
rifiutati... >.
< Tu lo sai Cury.. >,
disse accarezzandole una guancia < E non hai bisogno neanche di
dimenticare che siamo i Gazetto. Insomma...se vedi a tavola quei due
bakoni di Uruha e Reita puoi dire che siamo dei musicisti per lo meno
seri >, continuò ridacchiando.
< Direi di no! Ahah! >,
disse lei che per un attimo aveva smesso di singhiozzare < Ma
con quel "tu lo sai” che vuoi dire? >.
< Tu sai cosa
provi...perché ti fa male e si vede. Quando Dix parla con
Ruki riesci a malapena a passare loro davanti senza metterti in mezzo
perché pensi di doverti fare da parte in tutti i modi, no?
>, continuò lui serio.
< Tu credi? >, gli chiese.
Si girò per fissarlo dritto
negli occhi, come se cercasse di leggere ogni suo pensiero. Voleva
capire esattamente cosa pensava, quella volta.
Aoi d'istinto l'abbracciò.
< Non farti del male...ti prego... >, disse a bassa voce
stringendola forte.
Lei si allontanò un po',
senza sciogliere del tutto l'abbraccio. Giusto quanto bastava per
poterlo guardare negli occhi. Quei bellissimi occhi, accidenti! Gli
prese il viso fra le mani, per assicurarsi che non si spostasse.
< Sei davvero convinto di quello
che dici? >, chiese lei.
< Lo so Cury...e sono convinto di
tutto quello che ho detto ora >.
Anche Aoi la guardava negli occhi.
Vedeva tristezza e voglia di qualcuno accanto..e lui sarebbe stato con
lei sempre, se l'avesse voluto. Oh, certo che sarebbe stato con lei.
Avvicinò leggermente il viso
a quello di lei...per baciarla.
A dire il vero, quello non fu bacio.
Le labbra si sfiorarono appena. Lei si
scostò, appoggiando le mani sul suo petto per allontanarsi.
< Ma...ma che fai?... >,
chiese lei con voce tremante.
Lo guardava, e di nuovo sentiva le
lacrime salirle fino agli occhi.
Lui la teneva per i fianchi come se
avesse paura che se ne potesse andare da un momento all'altro. La
guardava negli occhi, come sempre.
< Ok...Ok...Scusami >,
disse a bassa voce. Vedendo che gli occhi di Cury stavano diventando
lucidi fece una smorfia < Non di nuovo, ti prego >.
< No...ok... >, disse lei
facendo un respiro profondo < è che io non voglio che
tu stai male per colpa mia >, continuò, trattenendo a
stento le lacrime.
Aoi la guardò con aria
interrogativa lasciandola andare.
< Perché dovrei stare
male? >.
< Come perché?
>, chiese lei altrettanto stupita della domanda.
< Dai...non importa... >,
disse lui sorridendole amaramente.
Non ci riusciva in alcun modo a
distrarla...aveva sempre quel maledetto tarlo in testa chiamato Ruki...
< Scusami... >,
sibilò. Con un dito cominciò a sfiorare calma la
mano di Aoi.
< No...ho detto che non
importa... >, continuò sorridendo accarezzandola di
nuovo.
< Più che altro sono
io che rischio di sembrare un maniaco >, disse ridacchiando
guardando da un'altra parte.
< Però...io ti voglio
bene Aoi, davvero >.
Il viso di Aoi si illuminò.
Cioè...gli aveva solo detto "ti voglio bene", ma per lui era
tanto, davvero tanto. Aoi riuscì a guardarla negli occhi di
nuovo.
< Anch'io te ne voglio Cury...e
non sai quanto... >, continuò pacato.
Lo guardò un attimo. Poi si
voltò.
"Sono ancora troppo giovane per morire,
sono ancora troppo giovane per morire, sono...", ripeteva a se stessa
facendo una cantilena.
Si alzò un attimo e
andò verso la cucina.
Se lui provava emozioni bellissime, Dix
stava per svenire come Cury al concerto. Guardava quegli occhi
così fermi, mentre lei tremava. Subito guardò da
un'altra parte per paura di cedere.
< Guardami >, le disse con
voce vellutata puntandole contro quegli occhi color ghiaccio.
Dix si voltò
meccanicamente...ma pur di non guardare i suoi occhi guardava in basso.
Rossa forse non era il termine adatto
per descrivere la sua faccia. Boh...chissà com'era? Dix
voleva pensare a qualcosa per distrarsi. Ma a che poteva pensare ?
Ruki si avvicinò ancora un
po', fino a trovarsi con le punte del naso che si toccavano.
Lui non smetteva mai di guardarla negli
occhi.
< Baciami >,
sussurrò piano.
Dix sbarrò gli occhi.
"Ossignore, ossignore! Che cavolo dice?".
Sapeva che sicuramente le iniziavano a
fumare le orecchie...di sicuro.
< C-che? >
sussurrò.
Le parole le morivano in gola. Era
immobilizzata. Diede uno sguardo veloce ai suoi occhi e non
poté più fare a meno di guardarlo.
< Shhh...non parlare. Baciami e
basta >, aggiunse con quella sua voce calda e profonda che
avrebbe fatto impazzire chiunque.
Gli occhi le divennero lucidi tanto era
agitata.
< N...non... >, sussurrava
ancora.
Poi provò ad avvicinarsi un
po'. Il cuore a mille.
"Kami Aiutami! Portami via ti
pregoooo!", pensava. Wow, riusciva a pensare. Miracolo. Ancora un po'.
Si avvicinò un altro po' finché le loro labbra
non si sfiorarono. "Padre, Figlio e Spirito Santo...amen...queste sono
le mie ultime preghiere..", continuava miracolosamente a pensare Dix.
Ruki si avvicinò ancora, fino
a premere le labbra contro le sue.
Con una mano le sfiorava il viso.
Cos'avrebbe dato per sapere cosa provava lei in quel momento.
Dix chiuse gli occhi. Ormai era fatta.
"Oddio...giuro che poi glielo dico...glielo devo dire...sarebbe
giusto...".
Gli teneva il viso tra le mani. Poi si
staccò piano. Non ce la faceva più...sarebbe
scoppiata.
Ruki la guardò con aria
interrogativa. Non capiva per quale motivo si fosse allontanata da lui.
Dix guardava in basso piuttosto
sconvolta.
< Io... >, disse con un
filo di voce portandosi una mano sul viso. "Ennesima figura di
panda...ossignore...BAKA!".
Ruki la guardava immobile. Da lei c'era
da aspettarsi di tutto.
Dix cercò di guardarlo negli
occhi.
< Ru..Ruki.. >continuava a
dire a bassa voce. < i..io.. >.
Riprese a guardare in basso.
"Baka...baka! Oddio non te ne uscire con una cavolata".
<
Perché...perché...mi hai...ehm... >,
mugolò.
< Perché ti ho chiesto
di baciarmi? >, chiese imbarazzato passandosi la mano tra i
capelli.
La parte da ragazzo deciso che aveva
recitato era già terminata.
< ..Shi.. >, disse con
voce da deficiente. Si era poi accorta che Ruki era crollato
nell'imbarazzo più totale in un attimo.
< Beh...perché credo
che tu mi piaccia...Dix >, disse timidamente abbozzando un
sorriso.
Dix sgranò gli occhi.
"Se e mò che gli dico... mica mi piace...io..waaah! Io lo
amo 'sto ragazzo! Oddio!".
< Oh...io
non...cioè...non pensavo fosse vero... >, disse
ancora più timida.
< Adesso lo sai >,
sussurrò lui arrossendo.
Sorrideva impacciato, come un bambino
alle prese con la sua prima cotta.
< ...io pensavo..."se la spari
poi che fai? Ti alzi e scappi? Che situazione..." >, disse Dix
facendo i cerchietti sulla panchina.
Ruki la guardava ancora in attesa che
dicesse qualcosa. Non era certo lui quello loquace. Prese in mano il
pupazzo guardandolo teneramente.
Dix era ancora indecisa se dirglielo o
no.
<
Io...cioè...ehm..."come deve essere divertente parlare con
una come me.." io.. "pinze per tirare fuori le parole, grazie"..ti..
"un'altra..una sola" a..."a..e muovitiii!" io ti amo... >, disse
tra i denti come se non volesse farsi capire.
Ecco di nuovo la nuvola nera in testa
alla ragazza che continuava a fare cerchietti.
Ruki sfoggiò un sorriso
dolcissimo. Uno dei suoi, di quelli che ti sciolgono il cuore.
La guardò un attimo senza
smettere di sorridere. Poi si avvicinò al suo viso di nuovo.
Dix spalancò di nuovo gli
occhi.
"E basta, cavolo...ha deciso di farmi
crepare oggi!".
Perlomeno gliel'aveva "detto". Non
poteva credere di essere riuscita a farlo. Cioè qualche
giorno prima non pensava neanche che sarebbe successa una cosa de
genere. Alla fine lei sorrise guardandolo dolce.
|
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Capitolo 11 *** Aoi diventa un maniaco... Dix venera Pikachu.. -.- ***
Cury si ritrovò in
cucina a girare in giro, a vuoto.
"E ora che cacchio ci faccio
qui? Forza, inventati qualcosa! Muoviti! Non vorrai mica fare la figura
dell'idiota! Vabbè che tanto ormai...".
Aoi la seguì
trascinandosi fino in cucina.
< Qualcosa non va?
>, chiese sapendo che comunque molte cose non andavano.
Rimase appoggiato alla porta
con le braccia incrociate tutto serio.
"Mio. Dio. Togliti. Di.
Lì. Vai. Via. Non. Fermarti. In. Quella. Posizione! 'cidenti
a te!", pensava lei.
Si voltò di scatto
verso di lui.
< No no, figurati!
Piuttosto...vuoi da bere? >, chiese sentendo che la caviglia
cominciava a cedere di nuovo. Cercò quindi di tenersi in
piedi con l'altra gamba senza darlo a vedere.
< No no,
grazie...vorrei solo sapere che ti è preso... >,
disse entrando e appoggiandosi al tavolo con una mano.
< Niente! Volevo solo
qualcosa da bere! >, spiegò prendendo in mano un
bicchiere.
"Stai attento
perché adesso sei tu che rischi! Mioddio!".
< Sì,
certo... >, disse sarcastico. < ti ho dato fastidio,
vero? >.
< Intendi...per essere
venuto qui? >.
< No no...per tutto
intendo... >, disse serio.
< No, non
preoccuparti... >, rispose lei mentre rimetteva la bottiglia
d'acqua in frigo.
<
Certo..."Eh...vabbè, ora non so neanche io come
sbrigarmela..." >, disse uscendo dalla cucina < Ciao
Cury...spero di rivederti... >, aggiunse un tantino seccato
avviandosi verso le scale.
"Fai che venga, ti prego fai
in modo che venga...".
Lei rimase lì
ferma per un attimo, mentre lui iniziava a scendere le scale.
"Non devo andargli dietro.
Non devo andargli dietro. Non devo andargli dietro...", ripeteva a se
stessa.
Si voltò.
Probabilmente era arrivato in fondo alle scale.
Un attimo di silenzio.
"PORCO
RUKIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!".
Schizzò
giù dalle scale in qualche maniera, con la caviglia che
ormai era andata. "Massì, tanto di caviglie ne ho due, no? Idiota, idiota, idiota!".
< Aoi! >,
urlò bloccandosi a metà scala.
Aoi si fermò
proprio di fronte la porta.
< Sì?
>, disse senza girarsi.
"E adesso che cavolo gli
dico? Io non voglio che se ne vada...ma come diamine faccio a
dirglielo?".
Non rispose. Non sapeva cosa
dire. Guardava il divano bianco dell'ingresso senza fiatare. "Bel
divano", commentò.
Aoi si girò.
< Beh? >,
continuò ridacchiando. L'amava quando era in
difficoltà.
< Eh...boh...
>. "Ma perché diamine devo sempre rispondere boh?!
Aaaah!".
< Io vado... >,
continuò ridacchiando.
< er forza? >,
chiese lei. "Ma che cacchio...ma tu sei tutta fumata, bella mia!"
< Forse... >,
disse continuando a guardarla divertito. Non se n'era mica andato.
Salì un pezzo le scale e arrivò di fronte a lei.
Cury vedendolo salire le
scale lo guardò con aria interrogativa rimanendo immobile.
Aoi prese a ridere.
< No...no che non me
ne devo andare per forza >, disse avvicinando il viso a quello
di Cury sorridendo.
< Ehi! Che fai mi
prendi in giro? Ti faccio ridere? >, chiese imbarazzata.
"Chissà che smorfie sto facendo...".
< Un tantino! >,
disse per poi appoggiare la sua fronte su quella della ragazza. <
Quando sei imbarazzata sei proprio buffa! >.
< Grazie... >,
rispose sarcastica arrossendo.
Non si spostò da
lui. Guardava di lato, come sempre.
Aoi la prese per una mano e
con l'altra la fece voltare verso di lui.
< Ma perché
ti vergogni tanto? >, chiese sorridendo.
< Perché
non capita tutti i giorni di ritrovarsi Yuu Shiroyama con la fronte
appoggiata alla tua >, rispose guardandolo a malapena.
Aoi sospirò sempre
sorridendo. < Prendimi come uno normale, ti prego! Non si
potrebbe fare? Non sono mica superman! >, disse ridacchiando.
< Ahah! Questo
è vero! >, commentò lasciandosi scappare
un sorriso. < Ma non è facile! >.
Aoi la baciò a
stampo. "Piantala idiota sennò chiama davvero la
polizia”. Si allontanò di nuovo.
"Tiragli un ceffone!
Subito!.....Prontoooo? Muovitiiii! Cef-fo-ne! Sai cos'è?
Dai, sbrigati rincitrullita!".
Neanche la voce nella sua
testa le dava modo di reagire.
< Tu te ne approfitti
>, commentò con aria ebete senza muoversi di una
virgola.
< Forse.. >
continuò Aoi sorridendo divertito. < Vai.. >,
aggiunse lui indicandosi una guancia continuando a ridacchiare.
< Cosaaaaa?! >,
gridò lei sbarrando gli occhi.
< Lasciami una stampa
rossa in faccia se vuoi >.
< Spiacente, non uso
il rossetto rosso! Anzi, non uso proprio il rossetto >, rispose
con gli occhi ancora sbarrati.
< Non in quel senso,
scemotta! >, disse ridendo. < Ai maniaci non si danno gli
schiaffi? >, domandò con la faccia da cucciolo.
< Oh cacchio!
>, esclamò portandosi le mani sul viso.
"Come ho fatto a dimenticare
un DETTAGLIO tanto importante?! Bakaaaaa!!!".
Aoi iniziò a
ridere di gusto.
< Ma se vuoi lasciarmi
il segno di rossetto mi va bene guarda. Anzi, mi fai un favore!
>.
"Fossaaa? Dove seiiii? Ho
bisogno di teee!".
Lo guardò storto.
"Ecco, meglio di così non poteva andare. Complimenti di
nuovo!".
< Ma non volevi uno
schiaffo? >, chiese lei con la faccia imbronciata.
< Eh boh...lascio la
scelta a te...e dai...puoi stare almeno agli scherzi! >, le
disse sorridendo.
< Sì
vabbè ma che figure che faccio tutte le volte...santo cielo!
>, commentò lei divertita. "Meglio ridere che
piangere, no?".
< A me piace quando
fai le figuracce...sei dolce "cappero dici?!" >.
< Sì
immagino! >, rispose arrossendo di nuovo. < Ma toglimi
una curiosità...dobbiamo per forza restare sulle scale?
>. E giù a ridere.
Aoi si guardò
intorno.
< Immagino di
no...vedevo che contemplavi un divano bianco...penso sia il tuo
migliore amico, vero? >.
< Ovviamente >,
buttò là facendogli la linguaccia.
< Bell'amico...
>, disse serio lui. < Ti piacciono gli LM.C, vero?
>, chiese curioso.
< A essere sincera
poco >, rispose. < Perché? >.
< Avevo visto un
pupazzo di Maya... >, disse annuendo.
< Ah sì! Ho
perso un brillantino giusto prima >, commentò.
< Sei geloso? >, chiese divertita.
Aoi strabuzzò gli
occhi. < Di un pupazzo? Di lui...mah...perché dovrei
esserlo? >.
< Boh non lo so!
Infatti chiedevo! >.
< A parte che non
dovrei esserlo perché mica sei la mia ragazza... >.
Aoi si tappò la bocca.
< Mmm io lo sarei
comunque >, commentò lei.
< Vabbè ma
che ci dovrei fare? >, disse sospirando.
< Niente >,
rispose lei mentre saliva qualche gradino.
Aoi la seguì.
< Bello quello....
> indicò una cornice con un disegno dei
Pokémon. < Chi l'ha fatto? > disse
ridacchiando.
< Ahahah! Io!
È piuttosto vecchio! Non so quanti anni abbia! >.
< Meraviglioso
>, commentò avvicinandosi < ti amo Pikachu?
>, disse leggendo ciò che c'era scritto in un
angolino.
<
Già...quello indovina chi l'ha scritto... >.
< Oddio l'ha scritto
Dix? >.
Dall'altra
parte della città nel parco Dix si sentì
fischiare le orecchie: "Parlano del mio meraviglioso Pikachu..". Sulla
sua faccia si disegnò un'espressione malefica.
<
Dix? >. Ruki la guardava pensieroso.
Iniziò a
sogghignare con aria diabolica.
< Pikachuuuu!
>, gridò poi con gli occhi a cuoricino.
< Come? Dix ti senti
bene? >, chiese shockato.
< Pikachu è
perfetto! >, continuava a dire come se fosse in trans <
Pikachu ti amo! >
Ruki la guardava in silenzio.
< Dix...? Torniamo a
casa? >.
Dix si bloccò.
"Oddio l'ho fatto di nuovo...l'ho fatto di nuovo". Ecco lì
la nuvoletta nera in testa alla pazzoide.
< Forse è
meglio va...ti amo pikachu...mio Dio...ho bisogno di un ricovero
d'urgenza >.
< E poi stiamo un po'
a casa tua, soli soletti >, aggiunse con un sorriso malizioso.
Dix lo guardò
ridacchiando. Poi ci pensò un po'.
< Ehm...c'è
un problema... >.
< Nessun problema
>, ribatté lui alzandosi in piedi. < Su,
andiamo! >, aggiunse sorridendo e porgendole una mano.
Dix la prese tutta allegra.
< Come nessun problema?
>.
< Che problema ci
dovrebbe essere? >, chiese. Poi si fermò un attimo a
riflettere. < Ah, Cury. Beh possiamo stare in salotto, no?
>.
<
Ehm..c'è..Aoi..con..lei.. >.
Ruki strabuzzò gli
occhi. < A casa?! >.
< Eh..si..e ce l'ho
portato io oltretutto... >.
< Baka! >.
La guardò un
attimo. Poi sorrise. Infine si avvicinò lasciandole un bacio
a stampo.
< A quest'ora se ne
sarà andato >.
Dix rimase un po'
imbambolata.
< Beh..s..spero..
>, disse poi avvicinandosi a lui e aggrappandosi totalmente a un
suo braccio.
< Perché ce
l'hai portato comunque? >.
< Perché
Cury beh...insomma, penso non stesse molto bene...e solitamente
è Aoi quello che la consola...ehm... >.
< Lui?! Bah...
>, esclamò stupito. < Anche se ci fossero
entrambi...la cosa non mi importerebbe granché >.
Era di nuovo
imbarazzatissimo. Guardava un po' in giro e un po' a terra. Sorrideva.
< "Porco Ruki..si
si.." Non t'importerebbe...mah... >.
Dix barcollò di
nuovo per colpa delle scarpe. < Baka! >, gridò
battendo i piedi a terra.
< Che vuoi dire?
>, chiese lui non capendo.
< A me
si..cioè mi vergognerei anche di questo.. >, disse
baciandolo < Anche un bacetto di fronte qualcuno mi imbarazza...
>, continuò guardando in basso. Tanto in quel parco
non c'era più nessuno.
< Vuoi restare ancora
qui? È che comincia a fare buio... >, fece notare
lui. < Finalmente mi hai baciato tu >, aggiunse
sorridendo.
Dix ci pensò un
po'. < Oddio è vero! >, esclamò
mettendosi le mani sul viso. < Ehm..sì,
infatti..andiamo... >.
Ruki rise un attimo. Poi la
prese per mano e, senza che lei potesse dire niente, la
portò di fronte a un negozio dove erano esposti gioielli di
ogni forma e colore.
< Aspettami qui
>, disse Ruki entrando.
< Non farmi aspettare!
>, lo avvertì mentre, preoccupata, si guardava
intorno. Non si era neanche accorta di dov'erano sbadata com'era.
Dopo cinque minuti era
già fuori.
< È per te
>, le disse quasi in un sussurro porgendole una bustina blu.
Dix ci rimase un attimo, poi
lo guardò sorridendo.
< Cos'è?
>. Domanda più ovvia del mondo. Poi si
girò verso la vetrina del negozio e si accorse che erano di
fronte una gioielleria, rimanendo ancor più stupita.
< Aspetta >.
Aprì la bustina che teneva in mano Dix.
Tirò fuori una
collana, molto fine, in oro bianco. Era cosparsa su tutta la catenella
da brillantini piccolissimi che la facevano scintillare. E poi un
ciondolo, a forma di cuore, decorato ma anch'esso molto elegante. Un
gioiellino da fare invidia, insomma.
La
slacciò e le tirò indietro i capelli per
mettergliela al collo.
Dix la guardò
meglio. Cavolo, era davvero bella. Nessuno le aveva mai fatto un regalo
del genere. Si voltò verso Ruki quasi commossa e gli
saltò al collo.
< Grazie Taka!
È bellissima! >.
< Sono felice che ti
piaccia >, le sussurrò in un orecchio, ignaro degli
effetti che la sua voce faceva alla maggior parte delle persone su quel
pianeta.
Dix rimase immobile.
Ricordò quando ascoltava le loro canzoni e si sentivano
spesso i suoi sussurri, come in Reila. E adesso li sentiva per davvero.
Finalmente mollò
la presa. < Non me l'aspettavo! >, disse sorridendo e
prendendogli la mano.
< Mi piaci tanto Dix
>, le disse baciandola di nuovo.
Lei non rispose e si
limitò ad avvicinarsi a lui.
Nel
frattempo a casa delle due...
...si guarda la televisione.
"Tutta roba molto interessante devo dire", commentava Cury da sola sul
divano del salotto con aria annoiata, mentre alla televisione stavano
dando non si sa quale programma idiota.
Aoi mentre guardava la tv
ridacchiava. Che aveva da ridere?
< Aoi gira se non ti
piace, ok? >, disse lei passandogli il telecomando.
Tra di loro, sul divano, ci
stavano almeno due persone.
< No...è
che mi stavo immaginando Reita con i suoi documentari...quando li
guarda è peggio di Uruha quando si ubriaca >.
Si alzò dal divano
per poi arrivare di fronte Cury.
< Sì?
>, fece lei con aria interrogativa.
Aoi si ritrovò con
le mani sullo schienale del divano in modo da trovarsi praticamente
sopra di lei.
< E-ehi...che stai
facendo?! >, chiese lei presa alla sprovvista, cercando di
schiacciarsi più che poteva contro lo schienale del divano.
Aoi trattenne a stento una
risata. < Me lo chiedi? >, continuò.
< Certo che te lo
chiedo! Lo voglio sapere! >, esclamò allarmata.
Aoi la guardò
sorridendo e la baciò a stampo.
"SCIAFF!".
Ecco. 'Stavolta lo schiaffo
era arrivato.
< M-ma dico?! Avevi
detto che non avresti fatto niente! >, disse lei alzando il tono
di voce.
Aoi continuava a sorridere.
< Grazie, mi ci voleva proprio guarda >, le disse
sarcastico.
Si
sentì la porta dell'ingresso aprirsi.
<
Curyyy! >, gridò Dix come suo solito per poi
fiondarsi in salotto e vedere la scena.
< A-ah! Oddio! Non
è come sembra, eh! >, esclamò Cury
voltandosi di scatto verso Dix e Ruki.
Dix si tappò la
bocca per non ridere.
Aoi si risedette accanto a
Cury.
, commentò Dix.
< Assolutamente no
>, disse secca lei guardando storto Aoi.
Avrebbe voluto chiederle come
mai erano tornati a casa entrambi e se si erano divertiti, ma le era
passata completamente la voglia.
< Forse stavate
facendo yoga? >, chiese Dix con aria da finta tonta.
Cury guardò Aoi
come per dire"forza, spiega tu".
Aoi le fece spallucce. Dix
curiosa com'era arrivò dietro il divano appoggiandosi allo
schienale seguita da Ruki.
< Forse sono miope?
>, continuò.
L'amica non rispose,
sbuffò e basta.
Aveva appena tirato un
ceffone ad Aoi, e lui ci era rimasto male. E nello stesso momento
arrivavano loro, la coppia perfetta, purtroppo, che cominciano a fare
domande maliziose.
< Forse è
meglio se togliamo il disturbo, vero? >, chiese Dix notando che
Cury si stava irritando.
< Se volete stare
soli... >, rispose lei cercando di calmarsi.
Le dava fastidio farsi vedere
nervosa o far sentire in colpa gli altri, eppure, involontariamente, lo
faceva spesso.
< ...altrimenti potete
pure restare qui >, aggiunse, sforzandosi di sorridere ai nuovi
arrivati.
< No no eh...togliamo
il disturbo! >, disse Dix preoccupata. < State pure
comodi! >, diceva mentre faceva qualche passo indietro fino a
sgattaiolare via per le scale. "spero non scleri di nuovo...".
"Dai, deficiente di prima
categoria, trova il coraggio di rivolgergli la parola ora!".
Lo guardava di sottecchi,
sperando che iniziasse a dire qualcosa. Anche che era una persona
orribile, ma qualcosa, qualsiasi cosa.
< Sono venuti tutti
allegri quei due, eh? >, disse seccato Aoi indicando le scale.
< Già...al
momento giusto >, buttò là sperando che le
dicesse qualcosa riguardo a prima.
< Al momento giusto?
>, chiese Aoi ancora più seccato di prima <
quello era il momento sbagliato, cara... >, aggiunse incrociando
le braccia.
Cury sentì un'onda
di calore salirle fin su per la schiena.
"Ci è rimasto
male, brutta stupida che non sei altro!".
Si voltò verso di
lui. Guardò la guancia che gli aveva schiaffeggiato poco
prima. Ed era rossa.
< Oddio... >.
Aoi si toccò la
guancia completamente bollente.
< Vabbè
sono anche io che me le cerco... >, disse rassegnato.
Lei tacque. Non sapeva che
rispondere.
Guardò un attimo
il televisore, lo stesso punto che Aoi stava fissando senza voltarsi.
< No è
colpa mia...la volta prima...non ti ho schiaffeggiato né ti
ho urlato dietro... >.
< No, davvero Cury,
non importa... >.
Così dicendo si
alzò dal divano e si diresse verso le scale. < 'Sta
volta vado davvero...dovevo aiutare Kai-san in casa... >, disse
sbuffando.
< Alle undici e mezza
di sera? Non ci credo... >. "E ora vorrei sapere come mi
permetto di dire una cosa del genere...".
<
Ehm..sì.."cavoli già così tardi" per
Kai non c'è un'ora buona o cattiva per fare quelle cose
chiamate pulizia e mettere in ordine..oppure cucinare..sai deve essere
tutto pulito e profumato per il suo figlioccio nano >, si
lamentò lui alzando gli occhi al cielo.
< Ho capito >.
Si alzò e lo
accompagnò fino alla porta, scendendo le scale barcollando
per via della caviglia.
< Te la vuoi far
vedere? >, disse Aoi che le indicava il piede.
< Eh? >.
Guardò il punto indicato da lui. < Ah, la
caviglia...massì passerà >.
< Mah.. > disse
scettico. "signore mi sembra di avere il fuoco sulla guancia.."
< Ehm...Cury potrei
andare un attimo in bagno? >, chiese indicandosi la guancia con
la stampa rossa.
< Certo!
Anzi...vabbè, vieni con me >, disse prendendogli la
mano per lasciarla dopo due secondi.
Arrivarono fino alla cucina.
< Forse era meglio se
mi gridavi contro... >, commentò Aoi ridacchiando.
Cavolo, tornava allegro dopo un
secondo...più o meno...o forse voleva solo
nascondere il fatto che ci stava male?
Cury prese del ghiaccio e lo
mise in una borsa per il ghiaccio.
< Tieni >, gli
disse porgendogli la borsa.
< Grazie..."per lo
meno non me la lancia in faccia..” >.
Così dicendo si
sedette sul tavolo (educato..) e iniziò a fissare il vuoto.
Avrebbe voluto chiedergli
perché si era ammutolito, ma lei era proprio l'ultima
persona che poteva fargli una domanda del genere.
< Kai non ti
rimprovererà se torni a casa con Ruk i>,
buttò là lei ad un certo punto.
< Kai non mi potrebbe
fare proprio niente! >, disse convinto < Lì
dentro sono l'unico che si fa rispettare! >.
< Sì lo so!
>, esclamò lei cominciando a ridere. <
Chissà che stanno facendo quei due là di sopra.
In camera, poi >.
<
Certo..chissà.. >. Prese a ridere anche lui <
Potrei ricattare Taka-chan..se Kai venisse a sapere che fa cose
sconce..non lo farebbe più uscire di casa! >, disse
con aria diabolica.
< Dai, povero!
>, rispose lei ridendo.
Strano. La vista di Ruki non
l'aveva scossa più di tanto. A maggior ragione per il fatto
che si trovava insieme a Dix. Erano successe talmente tante cose che
non sapeva nemmeno più a che pensare.
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Capitolo 12 *** Dix e Ruki si rendono conto che Aoi è uno scassa balle.. ù_u ***
Viva i titoli
idioti! ^-^"
------
Nella camera delle due a
differenza di come pensava Aoi...era in corso una battaglia di cuscini.
Dix stava soffocando Ruki.
< Non sono pesante,
scemo! >, disse ridendo come una matta.
< Ah no? Ricordiamoci
che io non ho ancora verificato la cosa! >, fece notare lui
mentre cercava di togliersi il cuscino dalla faccia.
< La vuoi verificare
ora? >, disse Dix con sguardo omicida che lo spinse sul letto e
con tutta la grazia di un elefante ci saltò sopra.
< Così mi
fai pensare ad altro, pervertita! Come puoi fare questo a un angioletto
ingenuo e candido come me? >.
Sembrava stesse recitando per
l'intonazione che stava usando.
Dix lo guardò
scettica < Tu? Tu angioletto ingenuo e candido? Scherzi, vero?
>.
< Assolutamente no
>, rispose attirandola a se'.
< Mmm...si in effetti
non pesi poi così tanto >.
La guardava arrossire. Era
adorabile.
< Te l'ho detto
>, disse accarezzandolo.
Dix si girò un
attimo verso la parete e vide 500 poster di Ruki. Poi guardò
quello reale. Quanto ci aveva pianto su quei poster e ora quanto ci
rideva su quello vero. Gli sorrise timidamente.
Ruki la guardava serio ora.
Aveva notato com'era cambiata
rispetto a prima. Rispetto ai momenti in cui lo insultava, insomma. Era
più dolce.
Ruki alzò
leggermente il capo fino a sfiorarle le labbra. Poi si
allontanò e si mise a sedere, con lei di fianco accucciata
sul letto. Si avvicinò di nuovo, con la schiena piegata in
avanti. Arrivò a toccarle la guancia con la punta del naso,
delicatamente. Poi cominciò a scendere, così,
fino al collo.
Lei gli teneva il viso tra le
mani.
< Posso ripeterlo?
>, gli sussurrò all'orecchio.
< Quello che vuoi
>, sibilò lui baciandola sul collo.
< Ti amo Ruki...
>, sussurrava baciandolo sulla guancia per poi staccarsi e
sorridere timidamente.
< Anche io >.
Dal collo, salì
fino all'orecchio, poi la guancia, e di nuovo le labbra.
Le diede un vero bacio. Da
favola. Lungo, dolce.
< Vorrei non dovermene
andare mai. >, iniziò a dire guardando un attimo il
cuscino lì di fianco. < Ma sai...il mio lavoro...fra
una settimana dobbiamo partire di nuovo >.
Dix rimase a fissarlo triste.
< Oh, beh..."avevo
completamente dimenticato che è un cantante cavolo.." non ci
avevo neanche pensato.. >, disse ridendo amaramente.
Ruki sbuffò.
< Beh, fino a settimana prossima possiamo stare insieme senza
problemi >, la rassicurò baciandola in fronte.
< Ti ho riempito di baci stasera, eh? >.
Dix tornò a
sorridere come prima.
< Puoi farlo tutte le
volte che vuoi per tutto il tempo che vuoi >, disse per poi
mettersi in ginocchio sul letto e abbracciarlo < Mi sembra un
sogno..un bellissimo sogno.. >, gli sussurrò
all'orecchio.
< Da questo non ti
devi risvegliare, Dix. E nemmeno io >, disse a voce bassa.
Ricambiò l'abbraccio. < Mezz'ora e devo andare, sai?
>.
< O-ok.. >,
disse staccandosi e guardandolo con occhi dolci. < Sei alle
strette per via di Kai-san? >, chiese Dix ridacchiando.
< Ahah! No
no...è che non siamo soli in casa. Potrebbe anche esserci
chi per mezzanotte e mezzo vuole dormire >, spiegò
lui.
< Sicuro che Uruha a
mezza notte non sia già ubriaco >.
< Può
darsi! >, esclamò ridacchiando < Ma
più che per il mio gruppo è per Cury. Magari
è stufa della giornata... >, aggiunse guardandola
dispiaciuto scostandole delle ciocche di capelli dal viso.
< Anche io lo penso
>, disse diventando triste di botto. < Si ostina a dire
che sta bene..ma bene non sta.. >.
< Non ne hai parlato
con lei? >, chiese distratto.
< Tante...troppe
volte, ma più di tanto non riesce a dire... >, disse
sospirando < a me dispiace molto, non so più come
fare... >.
< Io ancora non ho
capito il perché >, disse lui prendendole una mano.
Anche Dix fece finta di non
sapere il perché. < Eh..non so neanche io..spero solo
che Aoi sia affidabile... > disse stringendo la mano a Ruki.
< Capito... >,
disse lui. < Aoi ci tiene molto. E lei? >.
Dix storse il muso. <
Non so...davvero non so...vorrei capire anche questo...ma è
fatta così, e lui non ne parla? >.
< Poco. Più
che altro spesso è giù di morale
perché sa di non essere ricambiato...ma non so niente di
più >.
< Poveretto...lo
capisco...spero che Cury non gli dia chissà quale batosta...
>, disse Dix alzandosi dal letto e prendendo il "Ruki pupazzo"
dal comodino porgendolo a lui. < immagina che dormo tutte le
notti con quell'affare accanto! >, disse ridacchiando.
< Ti adoro
Dix >, le disse sorridendole. < Vieni >, disse poi
alzando le coperte.
Dix lo guardò con
aria interrogativa "oddio se non muoio oggi non so quando...", poi gli
sorrise e si avvicinò a lui < Si... >, disse
timida.
< Tranquilla non ti
chiedo cose strane! >, disse Ruki ridacchiando <
Però mi piacerebbe dormire accanto a te >, aggiunse
con un sorriso timido.
Dix gli sorrise dolce e piano
si infilò nel letto al caldo.
Ruki le cinse le spalle con
un braccio, avvicinandosi piano a lei.
< Spero solo di non
farti soffrire... >, sussurrò.
Dix lo guardò
negli occhi. < Perché dovresti? >, chiese
giocherellando con la collana a forma di croce che lui portava sempre.
< Perché
sono un cantante Dix >, spiegò lui amareggiato.
< E allora? A me non
crea problemi "spero.." va bene che la distanza è una brutta
bestia...ma se ci vogliamo bene che differenza fa quanto siamo lontani?
>, disse sorridendogli.
< Sono parole che
più o meno ho già sentito! >,
esclamò ridacchiando. < Hai ragione Dix...ma quando
tieni veramente a qualcuno o qualcosa ti preoccupi ugualmente >.
Dix ci pensò un
po'.
< C-certo hai ragione!
Cercherò di non farlo però "sarà un
supplizio, lo so " >.
< Ma non è
una cosa che decidi tu >, sibilò accarezzandole una
guancia.
< Ruki...davvero non
preoccuparti...non stai andando mica in guerra, vero? >, disse
facendo una faccia da ebete che una vera definizione non ha..ma
è da ebete.. (?)
I due passarono diversi
minuti nel letto, tra carezze e baci. Quasi si stavano per
addormentare, quando.. un maledetto colpo di pistola (chissà
di chi) non li fece sobbalzare.
Aoi
e Cury erano ancora in cucina. Cury stava sistemando non si sa quale
prodotto surgelato nel freezer, ma dopo il colpo partito dalla magnum
di Aoi li fece saltare in aria facendoli cadere in testa al
chitarrista. < Che freddooo! >, urlò Aoi
guardandosi intorno. < Nanoooo Scendiiii! >
gridò poi.
< Ma che sei
impazzito?! >, urlò Cury strabuzzando gli occhi
< Chissà che stavano facendo...e tu ti metti a
sparare in giro? >, continuò priva di forze. O
meglio, di speranza.
Dix e Ruki nel letto erano
diventati depressi mentre guardavano al soffitto con un tremendo alone
nero < stavo sonnecchiando così bene.. > disse
Dix con aria sognante.
< Mi sa che mi tocca
andare... >, balbettò Ruki irrigidito.
Si alzò dal letto
e infilò velocemente le scarpe.
Ruki la prese per mano fino
alla cucina.
Dix era mezza addormentata
con i capelli di una matta. Si voltò verso Aoi con sguardo
malefico.
< Gr-grazie Yuu-san
>, disse minacciosa mentre dietro di lei si alzavano le fiamme
dell'inferno.
< Dixina mia! Saluta
Ruki che poi andiamo subito a dormire... >, le disse Cury
arrivandole alle spalle per tenerle ferme le mani. Poi
guardò Aoi del tipo "Se non ti mette le mani addosso
è merito mio".
< Allora...ci vediamo
domattina? >, chiese Ruki ancora abbastanza rigido.
Baciò Dix sulla
fronte. < Ciao >, disse mentre usciva dalla porta.
< Ciao Ruki! >,
disse con voce angelica. < Ciao...baka! >, aggiunse
rivolta verso Aoi con voce minacciosa.
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Capitolo 13 *** "I can't understand you..". Altro bel titolo.. ù.u ***
"DRIIIIIIIIIN DRIIIIIIIIIN!".
Ecco, il nostro terzo giorno
insieme ai the GazettE. La stanza era ancora in disordine dal giorno
prima, ma poco importa. L'unica cosa importante era sapere con certezza
di riuscire a superare anche quella giornata.
< Sveglia del cavolo!
>, esclamò Cury facendola smettere di suonare.
< Dix, sei sveglia? >.
Dix dormiva col sedere
all'aria, le coperte che erano per terra insieme ai cuscini, la sciarpa
del Bari che non si sa come era legata a una gamba e il pupazzo di Ruki
stretto...non dava segni di vita...dormiva ancora.
< Diiiiix! >,
strillò Cury tirandole una cuscinata in testa < Siamo
in ritardooo! >.
Di tutta risposta, Dix prese
il cuscino e se lo spinse sulle orecchie per non sentire. < Shi
shi RUKIIIIIIIII! >, gridava nel sonno come una stupida.
Cury prese lo stereo e glielo
appoggiò proprio lì di fianco, poi fece partire
Defective Tragedy a tutto volume.
< Porco pandaaaaa!
>.
Dix cadde dal letto. Poi
sbucò sorridendo < Per lo meno potresti mettere
qualcosa di calmo tipo The End? Sai, per certi particolari dei miei
sogni non è che Defective Tragedy sia il massimo, eh..
>.
< Ah...The End
è tranquilla? Beh a me piaceva di più questa
>, commentò abbassando il volume.
< Sì, per
me è tranquilla...vabbè che non ce ne sono di
tranquille >, disse buttandosi di nuovo sul letto. , disse tra
sè e sè.
Cury nel frattempo si era
già vestita. < Io scendo >, disse piatta.
< Si..si.. >
disse Dix che stava ancora sonnecchiando.
< Tohru! Ciao!
>, salutò assente. < Mami!
Rika...vabbè vado a sistemare i tavoli >.
Era già in divisa,
sui pattini. La caviglia non le faceva più male. Almeno
quella.
< Buongiorno...
> dissero i tre all'unisono con aria interrogativa dopo aver
visto Cury così strana.
< Cury, e Dix?
>, chiese Tohru alzando un po' la voce per farsi sentire da Cury
dall'altro lato del locale.
< Boh...forse dorme
>, buttò là.
Prese le tovaglie del giorno
prima e si avvicinò a Rika e Mami < Queste le mettete
voi da lavare? >.
< Sì,
certo.. >, disse Mami sorridendole.
< Ma che ha? >,
chiese Rika sottovoce all'amica dopo che Cury se n'era andata.
< Ah, io non ne ho
idea... >.
< Salve! >,
salutò Kai che entrava con gli altri.
< C'è Aoi?
>, chiese Rika che si fiondò sulla porta della cucina
per vedere meglio.
< Ci sono tutti. Se
proprio devi va' là e salutalo >, rispose Cury mentre
entrava in cucina.
Ma che combinava Cury? Forse
se l'era presa di nuovo?
Rika seguiva con lo sguardo i
cinque e appena vide Aoi non gli staccò gli occhi di dosso.
Tohru
si affacciò in cucina. < Sono diventati clienti fissi
quelli, eh? >, disse compiaciuto.
Cury gli passò di
fianco senza rispondere.
Prese il blocchetto e si mise
a cercare una penna per andare a prendere le ordinazioni al loro tavolo.
Rika, Mami e Tohru guardavano
Cury come se quel giorno fosse un' aliena. Non era mai stata
così con loro.
"Ma Dix dov'è? Ci
voleva lei con le solite cretinate..", pensò Mami che
prendeva dei piatti.
Rika stranamente la
lasciò andare fino al tavolo senza dire niente.
< Allora, cosa vi
porto? >, chiese guardandoli a malapena.
Aoi vedendola così
si demoralizzò davvero molto. Aveva combinato un casino il
giorno prima e stando lì gli sarebbe venuta una crisi di
nervi.
< Niente grazie...
>, disse lui alzandosi e uscendo dal locale.
Lei rimase un attimo immobile
mentre tutti lo guardavano uscire nervoso dalla porta. <
Dannazione! >.
Lanciò il
blocchetto, per sbaglio, in faccia a Reita che cominciò a
massaggiarsi il naso.
Tornò veloce fino
al bancone, da Tohru. .
< Ehi ma che ti
prende? Dì a Dix di scendere! >, disse mentre Cury
stava già uscendo dopo aver preso i vestiti e non essersi
neanche cambiata.
Salì di corsa le
scale, fino alla camera.
< Dix, Tohru vuole che
vai giù >, le disse leggermente meno nervosa.
Dix saltò dal
letto.
< Oh porco
Ruki! >, gridò fiondandosi sull'armadio per cercare
qualcosa di veloce da mettersi.
Inciampò venti
volte.
< Dannazione!
>, urlò mentre correva a destra e a manca per
prepararsi. Mentre aveva il dentifricio in bocca cercava di mettersi
degli jeans..e Cury assisteva impotente alla solita scena.
< Dix... >,
iniziò lei < ti è mai capitato di essere
tanto nervosa da voler spaccare qualcosa a pugni o a calci? >.
Dix si fermò di
fronte a lei con i capelli mezzi pettinati, una maglia mezza infilata e
il dentifricio che colava dappertutto. < Ci! Ferfé?
>, farfugliò.
< Ferfé
è quello che vorrei fare adesso >, rispose nervosa.
Dix dopo aver sentito quelle
parole si diede un'ulteriore mossa. Dopo essere riuscita ad infilare i
calzini si fermò di nuovo di fronte a Cury.
< C'è una
palestra qui vicino dove fanno boxe... >, disse ridacchiando
preoccupata.
< Potrei anche andarci
>, disse fermandosi un attimo a riflettere, notando, oltretutto,
che indossava ancora la divisa.
< Ma ora fammi
capire...perché sei salita? >, chiese mentre si
allacciava le scarpe.
<
Perché...mi è passata la voglia di
lavorare...magari per il pranzo torno >.
< Ossignore...se
facessi come te ora sarei disoccupata... >, disse Dix che si
avviava di fretta alle scale. < Allora ci vediamo più
tardi Cury! >.
< Scusa Dix...
>.
< Niente... >,
disse prendendo le chiavi dallo svuota tasche.
Dix sapeva però
Cury a cosa si riferiva. Lei non amava molto questi "sbalzi di
umore"...anche se per la maggior parte delle volte non se ne accorgeva
o faceva finta di non accorgersene.
< Dix finalmente!
>, esclamò Tohru vedendola arrivare < Ma
l'altra scende o no? >.
Dix arrivò
correndo verso il bancone fermandosi come sempre per miracolo.
< Ha detto che arriva
per pranzo! >, disse per poi filare di fretta in sala per
cambiarsi.
< Mmm strano >,
commentò Tohru rimanendo davanti alla porta della sala.
< Dille che non mi piace che sparisca così comunque!
>.
< Eh lo
so...però ora sparisci tu tesoro >, disse
chiudendogli la porta in faccia.
Cury intanto era ancora in
casa. A far cosa poi...si cambiò velocemente e corse
giù per le scale. Chiuse la porta a chiave e
cominciò a girare a caso per le vie lì intorno.
Anche Aoi era in giro. Gli
altri l'avevano lasciato andare avendo compreso la situazione.
Arrivò per la via centrale. Quel giorno non c'era poi tanta
gente. Si fermò davanti una bancarella che vendeva occhiali
da sole, e si mise a contemplarli uno per uno pensando a ben altro..
“Chissà adesso dove
diamine sono...mi sembra la stessa via che abbiamo preso due sere fa
per andare nel locale che aveva proposto Kai...ma qui adesso ci sono
solo un mucchio di bancarelle...certo che anch'io...che figura, santo
cielo...".
Cury non aveva la
benché minima idea di dove andare. Ma almeno non doveva
stare al locale. Se l'avessero licenziata, per come stava in quel
momento, non gliene sarebbe importato poi tanto.
Aoi finalmente si
scollò da quella bancarella.
Riprese a camminare
rischiando di urtare contro almeno una decina di persone. Certo che
Cury era diventata il suo chiodo fisso. "Chissà come
starà dopo avermi visto andarmene via così..certo
che anche tu, Yuu, eh? Peggio di così non puoi andare...".
Aveva deciso che sarebbe
tornato al locale.
Cury si fermò a
guardare una bancarella. Una uguale a tutte le altre, per lei, dato che
non faceva nemmeno caso a cosa fosse esposto.
Aoi camminava guardando a
terra.
"Chissà
dov'è...chissà se mi sta maledicendo..."; pensava
in continuazione a lei.
Ed ecco l'ennesima persona
vittima della distrazione del chitarrista.
< Oh mi scusi!
>, disse lui che si stava riprendendo dall'urto.
< No, non si
preoccupi, non mi sono fatta niente >, disse Cury mentre
sistemava la maglietta piena di nastrini. < Lei tutto a
pos...Aoi?! >.
< Cury?! >,
disse lui che subito dopo prese un'espressione estremamente seccata.
"Hide o Kami è uguale...qualcuno qua fa le combinazioni del
cavolo...", pensò Aoi.
< Sì, tutto
a posto..Ciao... >, disse andandosene subito.
< Ehi! Ce l'hai con
me? >, gli urlò dopo che l'ebbe sorpassata di qualche
metro.
< Forse.. >,
disse continuando a camminare.
Lei gli corse dietro.
< È ancora per lo schiaffo? O è per altro?
>.
< Non preoccuparti,
gli schiaffi passano... >, disse continuando a camminare senza
degnarla di uno sguardo.
< Accidenti, dimmi che
hai ti prego! E perché sei qui! >.
A quel punto Aoi si
voltò verso di lei.
< Sono qua
perché mi andava di prendere aria. E secondo ho che non
capisco perché ti comporti così con me! Va bene,
ieri sera ho fatto il cretino..ma per il resto? >.
Cury lo guardò
senza capire. < Ma che vuoi dire scusa?! A cosa ti riferisci?
>.
Aoi ricambiò lo
sguardo sin troppo serio. < Al fatto che sembra che non mi
sopporti! >.
< E quando ti avrei
dato un'impressione del genere?! Non è vero! >,
ribatté lei guardandolo altrettanto seria.
< Appena mi vedi se
cerco di parlarti per farti uscire qualcosa da quella testa piena di
cose tanto che rischia di scoppiare inizi ad irritarti! E non dire che
non è vero! >.
Si ammutolì.
Certo, questo era
vero...< Ma cosa vuol dire?! è per questo che pensi
che non ti sopporto? Brutto idiota non capisci un tubo! >, gli
urlò contro voltandosi dall'altra parte camminando a passo
spedito.
"Mi ha dato del brutto
idiota...signore mi farà morire così...".
Iniziò a inseguirla.
Le persone guardavano la
scena con la bocca aperta e tanta curiosità.
< Forse...ma spiegami
perché fai così! >, gridò
prendendola per un braccio.
< E lasciami!
>, esclamò guardandolo minacciosa. <
Perché le cose già sono confuse di suo! Poi
finalmente mi sembra di riuscire a capirmi ed ecco che arrivi tu a
stravolgere tutto! >.
< Riesci a capire che?
>, chiese guardandola allo stesso modo. < Ma
perché parli sempre in maniera vaga? >.
< Perché se
ti dicessi chiaramente quello che penso... >, iniziò
a dire. Poi si voltò. < ...mi prenderesti per scema
due volte. Mi riferivo a cosa provo per Ruki comunque >.
< E allora?
Perché ti dovrei prendere per scema? E ora mi devi guardare
quando ti parlo... >.
Lo guardò negli
occhi.
Era decisa a guardarlo
storto, senza cedere per prima. Poi per caso lo sguardo le cadde sulle
labbra di Aoi..."Ecco, mi sono voltata. Pace", pensò
rassegnata.
< Mi prenderesti per
scema perché prima dico una cosa poi cambio idea e ne penso
un'altra >.
< Muoviti... >,
disse incrociando le braccia. < Io non starò qui ad
aspettare che ti sfoghi per l'eternità... >.
Quell'affermazione la fece
sobbalzare.
È vero, nemmeno
lui avrebbe aspettato all'infinito. È normale.
“È anche ora di
smetterla di fare la bambina...", pensò.
< Va bene. Poi mi
lasci andare ok? >.
< Sì...
>, disse lui seccato.
Si avvicinò piano,
guardandolo negli occhi, seria. Gli prese il viso fra le mani per
spostarlo in avanti.
E lo baciò, con
decisione.
Per un istante rimasero
lì, immobili nel centro della via.
Poi si allontanò
piano. Gli sorrise e iniziò a camminare nel senso opposto.
Aoi rimase lì come
uno scemo. Immobile. Non le corse neanche dietro, ma iniziò
ad andare al locale.
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Capitolo 14 *** Il ragazzo della discordia... ***
< Rika vuoi fare attenzione quei
cavolo di piatti?! >, la rimproverò Mami. <
Ormai è mezzogiorno! Se non ti muovi a lavarli è
un casino! Lo sai, vero? >.
Dix arrivò correndo in
cucina.
< Allora! Su una mossa ragazze!
Quelli stanno aspettando da non so quanto! Ed è anche tutto
pronto! >, disse Dix facendo un giro per la cucina per
verificare la situazione.
< Ma Dix! Perché
lavare i piatti tocca proprio a me? >, disse piagnucolando
< Non posso andare dai ragazzi di stamattina? >.
< Piantala! >, disse Dix
affacciandosi dalla porta della cucina verificando che i clienti non si
stessero davvero spazientendo. Quando entrò Aoi nel
ristorante che si diresse subito al tavolo dei Gazetto.
< Ti pregooo! Vedrai che
farò un buon lavoro! >.
< Non si va ai tavoli per
agganciare i clienti! "Da quale pulpito viene la predica.." E poi siete
voi che lavorate nei bassi fondi! Noi siamo qui da un pezzo! >,
disse andando verso il tavolo dei cinque.
< Come sta? >, chiese Dix
rivolta ad Aoi.
Aoi non la stava nemmeno a sentire.
< Dix...? >, fece Ruki
guardandola strano.
< Dimmi! >, disse
sfoggiando un sorriso a 259 denti minimo.
< Che è successo?
>, chiese a Dix. Poi si voltò verso Aoi < Ehi,
sta parlando con te! >.
< L'hai incontrata? Aoiiiii!
>, spaccò i timpani a tutti e cinque...si
augurò. Sembrava la sorella di Oli dei Bring Me The Horizon.
Cury entrò in quel momento,
schizzando di corsa a cambiarsi dopo essere passata a casa a prendere
la divisa.
< Se sta peggio di prima te la
faccio vedere io la 44 magnum >, disse Dix minacciandolo
puntandogli un dito proprio sul naso.
< Boh...non capisco
più niente >, disse lui fissando il tavolo.
Cury era uscita in quel momento diretta
in cucina.
Dix lo guardò molto perplessa
per poi guardare Ruki e fare spallucce.
Ruki la guardava dolcemente. Forse
neanche si era accorto che lei lo stesse guardando.
Dix di tutta risposta gli sorrise e
schizzò in cucina.
< Cury tutto a posto? >,
chiese premurosa avvicinandosi all'amica.
< Eh eh eh... >, fece come
istupidita cominciando ad asciugare i piatti che Rika aveva piantato
sul tavolo.
< Cury? > disse Dix che
veramente non ci stava capendo una cippola.
< Cos'ho fattoooo! >,
urlò portandosi entrambe le braccia sopra la testa <
Dix! L'ho baciato io! Te ne rendi conto?! >.
Dix cadde a terra con di nuovo quel
benedetto alone nero.
< E ti vergogni di questo?
>, chiese con la voce di una che stava per mettersi a piangere.
< Eh...sì! >,
esclamò arrossendo.
< E per te significa?
Cioè, se l'hai fatto è
perché...è perché? >
< L'ho fatto
perché...sono quasi sicura che quella per Ruki sia solo
attrazione fisica >, iniziò a dire. < ho preso
una bella sbandata. E a me in quel senso piace ancora tanto, eh.
Però...se non c'è Aoi mi manca...ci penso troppo
Dix... >, confessò arrossendo.
< La conclusione? >,
chiese Dix mentre riponeva dei piatti.
< La conclusione...è
che...credo che mi piaccia Dix... >, rispose arrotolando un dito
fra due ciocche di capelli.
Dix iniziò a sbattersi un
piatto in testa (tanto per cambiare) < E non gliel'hai detto,
suppongo... >.
< In effetti..no >,
concluse battendo nervosa le unghie nere sul tavolo.
< E glielo dirai vero? >,
disse Dix con gli occhi scintillanti.
< Noooo! >,
gridò coprendosi il viso con le mani < Come
faccioooo! L'ho preso a schiaffi fino a ieri sera! >.
< L'hai preso a schiaffi?!
>, gridò Dix col mento a terra.
< Quando siete
arrivati...ecco...era appena successo...è per quello che non
rispondevo... >.
< Ehm...ma a che cosa era
dovuto..Ok ok...no...bugia non lo voglio sapere... >, disse Dix
sudando freddo.
< Mi ha solo baciato Dix
>, spiegò mentre un'aura negativa l'avvolgeva
completamente.
Dix tornò calma. <
Meno male...no...ehm...niente ma prima l'hai incontrato?
Cioè quando è rientrato nel locale aveva un'aria
strana... >.
< Eh sì! è
prima quando l'ho incontrato che l'ho baciato! >,
esclamò con aria preoccupata < Che vergognaaa! Non
avrò più il coraggio di stare qui al locale,
neanche di guardarlo in faccia! >.
< E-e lui? >, chiese Dix
sin troppo incuriosita.
< È rimasto immobile
Dix... >, rispose un po' dispiaciuta.
< Scusa...ma non era lui che ci
provava sempre? Non penso ci sia rimasto poi tanto male... >.
< Non ne ho idea...io per oggi
resto in cucina comunque... >.
Cury si trascinò fino ai
fornelli, con la solita aura negativa intorno.
Dix rimase lì a pensare a
chissà che..
< Lo chiamo! >,
esclamò. < Lo faccio venire qui! >, disse con
aria trionfante.
< Ma sei impazzita?! Non ci
provare nemmeno! E Tohru poi? Mi licenzia, lo sai?! >.
< Mmmh, va bene... >,
disse Dix delusa. < Ah, Cury, ti devo far vedere una cosa.
Vieni! >, disse avviandosi verso la sala.
Cury la seguì. < Cosa?
>.
Dix non rispose e si affacciò
alla porta del bagno.
< Guarda un po' lì...
>, disse indicando dietro la porta.
< Che cosa? >, chiese
affacciandosi per vedere cosa stava indicando Dix.
Dix la spinse dietro la porta e la
chiuse a chiave.
< Arrivo subito tesorooo!
>.
< Dix? Stai scherzando vero?
Aprimi subito! Che vuoi fare?! >, urlò battendo i
pugni contro la porta.
< Nono, aspetta tesoro, aspetta!
>, disse Dix saltellando fin dove c'erano i tavoli...dirigendosi
ovviamente verso quello dei Gazetto.
< Aooooiii! >, disse
canticchiando e fischiettando < Puoi venire un attimo?!
>, chiese con sguardo diabolico.
< Ma siamo sicuri che sia un
locale normale questo? >, chiese alzandosi.
< Che intendi dire? >,
disse con sguardo omicida < Vabbè...fa niente
>, continuò prendendolo per un braccio e tirandolo di
forza di fronte il bagno.
< Una persona ti deve dire una
cosa >, disse a bassa voce con aria diabolica...la sua solita
espressione insomma.
"Io GIURO che salto giù dalla
finestra e me ne scappo, adesso!", pensò Cury mentre si
affacciava al davanzale.
Dix aprì la porta e con tutta
la forza che aveva fece catapultare dentro Aoi che entrò
praticamente rotolando.
Dix
richiuse la porta e se ne tornò in cucina.
Cury lo guardò un attimo. Poi
si voltò.
< Non è mia l'idea di
restare chiusi in bagno... >, disse a bassa voce.
< L'ho notato visto che stavi
scappando! >, commentò mentre guardava lei che era
per metà fuori dalla finestra e per metà dentro.
< A-ah...già >,
disse scostandosi dalla finestra.
Silenzio.
< Quindi...? >,
azzardò a dire lei.
< Che-che cosa quindi?
È stata Dix a spingerci qui dentro e non so neanche
perché "si e adesso Cury è la sorella di
Cenerentola.." >.
< Ecco...non so cosa dire!
>, disse lei sorridendo imbarazzata tirando il ciuffo nero
indietro con una mano.
< Mi devi dire qualcosa?
>, disse lui guardandola storto.
< Tu...? Non hai domande...?
>, chiese quasi come se si aspettasse il colpo di grazia da
parte sua da un momento all'altro.
< Sì...ti ripeto...mi
devi dire qualcosa? Io non ho più niente da dire...
>, disse un tantino seccato.
< Sì...ti devo
principalmente chiedere scusa...degli schiaffi, del brutto idiota e per
come mi sono comportata >, rispose lei mentre cominciavano a
venirle gli occhi lucidi.
< Nient'altro? Sicura? >,
chiese lui tornando con la sua solita aria dolce e rassicurante.
< Ahm...Ecco io credo...che tu mi
piaccia Yuu... >, rispose quasi in un sussurro.
Si guardava in giro, cercando di non
incrociare mai il suo sguardo. "Ecco, ora ho le guance bollenti! Che
come le mie non ce ne sono altre! 'cidenti!".
Aoi senza dire niente
l'abbracciò.
< Probabilmente oggi mi hai reso
l'uomo più felice del mondo, sai? >, disse sottovoce.
< Buuhuuu... >.
Piangeva. E lo abbracciava forte come se
avesse paura che potesse scappare da un momento all'altro. <
Scusaaa! >.
< No no...shhh... >,
diceva mentre l'accarezzava < Calma dai...non è
successo niente... >.
< Ma io lo so che...ci eri
rimasto male... >.
< Un po'...ma dopo quello che mi
hai detto ora per cosa dovrei stare male? >, disse staccandosi
per farsi vedere sorridere < è tutto a posto...non
preoccuparti >, continuò mentre le toglieva delle
ciocche di capelli davanti gli occhi..
< Grazie Yuu... >, rispose
abbassando la testa.
< Che grazie... >, disse
per poi baciarla velocemente.
< Ehm...ce ne andiamo da qui? Non
è molto confortevole come posto... >,
commentò ridacchiando.
< No... >, rispose lei
sorridendo. < E come facciamo a uscire? >.
< Non mi dire che ci ha chiusi a
chiave perché non me ne sono accorto >, disse con
un'aura negativa intorno.
< Già... >. Lo
guardò un attimo seria < Hai qualche idea? >.
< La chiamiamo per cellulare?
>.
< Se hai il cellulare. Io qui non
ce l'ho >.
< Io l'ho lasciato al tavolo...
>, disse con l'aura nera che tornava alla carica.
Poi gli si illuminò la
lampadina e prese un'espressione a dir poco diabolica.
< Non so tu, ma io salto
giù dalla finestra >, osservò lei mentre
poggiava una gamba sul davanzale.
Non fece in tempo a guardare fuori che
si sentì un'esplosione e la risata malefica di Aoi.
< Che hai fatto?! >,
gridò lei voltandosi di scatto con gli occhi sbarrati.
Aoi era verso la porta che rideva come
un matto mentre teneva in mano delle granate.
< Ecco il vantaggio di essere
mafiosi! >. La porta era disintegrata.
Dix stava correndo lontano dal bagno
come un'ossessa.
< Quello mi ammazzaaaa! >,
gridò disperata.
< Ehi >, urlò
Cury rivolta ad Aoi con un'espressione minacciosa a braccia incrociate.
< Se fai del male a Dix la paghi, ti dico solo questo! >.
< Chi se ne fregaaa! >,
gridò Dix che prese tutti e due e con una forza sovrumana e
li trascinò in cucina.
Una volta arrivati lì li
guardò male entrambi.
< Allora...tu Cury torni a
prendere ordinazioni. Tu vatti a sedere e non fare più il
mafioso! >, ordinò gridando come una matta.
< Speriamo Tohru non se ne
accorga... >, disse affacciandosi sul corridoio per vedere la
porta ancora fumante.
< Ma figurati se si accorge di un
dettaglio del genere... >, commentò Cury terrorizzata.
Entrambe si circondarono di un'aura
scura..depresse ? Spaventate? Sul lastrico?
< Fila al tavoloooo! >,
gridò Dix leggermente voltata verso Aoi che era rimasto
lì a guardare la scena.
Tohru stava arrivando giusto in quel
momento.
< Ehi ragazze! Tutto ok? >.
Le due furono costrette a riprendersi e
cercare di sorridere.
< Certo Tohru! >, disse
Dix sfoggiando un sorriso orribile per quanto era poco credibile.
< I-io vado al tavolo di quel
ragazzo che è appena entrato! >, esclamò
Cury schizzando veloce fino a lui.
< Io vado a prendere altre
ordinazioni! >, disse Dix pattinando velocemente fino all'amica.
< E ora? >, le chiese a
bassa voce.
< E ora...facciamo finta di non
saperne niente! >, esclamò soddisfatta.
< Se se ne accorge dico che
stanotte probabilmente sono arrivati gli alieni... >,
continuò Dix convinta.
< Esatto! >,
concordò l'amica. < Vado da quel ragazzo che
è là in piedi imbambolato! >,
osservò ridacchiando.
< Vai vai! >, disse Dix
demoralizzata che iniziò a sgattaiolare tra i tavoli.
Cury si avvicinò al tipo.
< Buongiorno! è solo o
sta aspettando qualcuno? >, chiese Cury con il solito sorriso
professionale che tanto detestava.
Il tipo si voltò verso Cury.
Aveva degli occhiali da sole enormi e portava il cappuccio .
< Ehm..in
realtà..stavo aspettando cinque ragazzi..ma non li vedo..
>, disse facendo una voce strana.
< Ah...vuole che l'accompagno a
fare un giro dei tavoli? Nel caso fossero già entrati...
>.
Il ragazzo si guardò intorno.
Poi gli cadde l'occhio sul tavolo dei the GazettE.
< Ma sono matti? >,
gridò.
< Come? Sono loro? >,
chiese Cury stupita.
<
Ehm...siì..cioè.. >, disse il tipo andando
verso di loro che come al solito facevano i malati di testa.
< Come mai non siete
incappucciati? >, chiese il ragazzo ridacchiando.
< Perché in questo
locale non si tengono i cappucci, maleducato! >,
esclamò Ruki salutandolo.
< Vuoi giocarti la vita facendoti
vedere dalle fangirls? >, disse il tipo togliendosi il cappuccio
e gli occhiali da sole.
< Tranquillo >,
iniziò Ruki voltandosi verso Aoi. < Con questo qui
hanno poco da urlare! >.
< Piantala scemo..comunque
perché quella ragazza..cioè..mmmh...sembrava
così naturale nel vedervi qui.. >, chiese il ragazzo
sedendosi al tavolo.
< Ormai veniamo qui tutti i
giorni! >, commentò Kai ridacchiando con Reita da
parte che sussurrava delle cose strane a Uruha nell'orecchio.
Dix stava passando di fronte il tavolo
dei Gaze e si avvicinò.
< Ragazzi volete qualcos'altro?
>.
Si
girò poi verso il nuovo arrivato.
|
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Capitolo 15 *** "Che domanda stupida, eh?" ***
Salve
a tutti. So che il ritardo è pazzesco ma son stata per due
settimane senza collegamento, ho dovuto aspettare che la Grabby mi
mandasse la fic e ho dovuto reinstallare NVU dopo aver formattato il
pc! Come mi sento su di morale a pensarci! ù.ù
Vabbè, vabbè, lasciamo stare.
Allora,
in questo capitolo entra in scena il nostro (mio xD nd:Me
ù.ù) Miyavi °w° buona lettura! ^^.
_____________________________________
<
Oh, ciao Miyavi! >, disse molto tranquilla per poi voltarsi
verso Ruki. Solo in quel momento si rese conto della situazione
<
MIYAVI?!?!? >.
<
Konnichiwa! >, rispose lui sorridendo. < Ok, di voi del
locale mi posso fidare, ho capito! >.
Dix
era a terra con la solita aura nera.
<
Ma questo locale lo dobbiamo ribattezzare "Ristorante della PSC"?
>, diceva mentre faceva cerchietti. < Prima i Gaze..ora
il Mivvo..aiuto avrò una crisi.. >.
<
Su, su, tranquilla! >, le disse mentre si sedeva di fianco a
Ruki < Allora io mi fermo qui >.
Dix
in quel momento, come al solito, iniziò a sbattersi la testa
contro il tavolo.
<
Fa sempre così..non preoccuparti... >, disse Reita
sghignazzando.
<
Vuoi vedere di chi è la testa che verrà
spiaccicata su questo tavolo fra un istante? >, gli disse Dix
con gli occhi iniettati di sangue.
Cury
stava tornando a portare i soliti, maledetti aperitivi che rischiava di
rovesciare ogni volta. < Mi-Miyavi?! >,
esclamò incredula. < è proprio lei,
Miyavi-san?! >.
<
No Cury..è il fantasma..certo che è lui!
>.
Dix
stava letteralmente sclerando.
<
Ah! Piacere! >, disse lei porgendogli la mano dopo essersi
inchinata come vuole la tradizione
giapponese.
<
Piacere mio..wow! hai avuto una reazione diversa rispetto a quella
lì! >, osservò Miyavi indicando Dix mentre
sghignazzava col supporto di Reita. Dix come ben sappiamo, non si fa
problemi con le super star, per cui guardò Miyavi
decisamente minacciosa
<
Quella lì... Quella lì?! >.
<
Dix, tesoro, calmati >, disse Ruki sorridendole.
<
Giuro che inizio a canticchiare come ho fatto con te, Rukino caro...
>, continuava Dix con le fiamme che salivano dietro di lei.
< Mi piomba qui e mi fa crepare...rispetto sotto zero...povera
chi lo prenderà! "ossignore perchè rispondo male
a questi santi?”... >.
<
Ok! Sorry...Dix, giusto? >. Miyavi la guardava divertito.
Dix
rimase sconcertata. Non si era alterato minimamente. Le
tornò l'aura negativa intorno.
<
Dix...si... >, disse demoralizzata.
Cury
nel frattempo stava servendo quegli aperitivi ai sei clienti speciali.
<
Grazie >, rispose Miyavi facendole l'occhiolino. Era un tipo
aperto e spiritoso, niente a che vedere con tanti altri che si alterano
alla prima parola storta.
<
A pensarci bene Ruki quando iniziai a chiamarlo per soprannome sembrava
incavolato...poi ha iniziato a ridere...mah... > disse Dix
scettica.
<
Già...cosa bisogna fare con te? >. Ruki le cinse la
vita per avvicinarla un po' a se'.
Miyavi
guardava la scena un po' stranito..
Cury
toccò dentro col gomito Dix che giocherellava con i capelli
di Ruki per farle notare l'espressione stupita di Miyavi.
<
Vabbè io torno in cucina! >, esclamò Cury
riprendendosi il vassoio.
<
Ah! Miyavi-san, vuole qualcosa? >.
<
Niente, grazie Cury! >, disse sorridendole. < Ma fatemi
capire.. >, iniziò a dire indicando Dix e Ruki
< ...voi due state insieme, vero? >.
Ruki
guardò d'istinto Dix curioso di sapere cos'avrebbe risposto.
Dix
divenne subito rossa < ehm.. non si capisce? > disse
cercando di fare un sorriso.
<
State molto bene insieme >, confermò Miyavi
appoggiando la testa sulle mani.
Dix
divenne ancora più rossa.
<
D-dici? "beh bassi tutti e due..ma che cavolo pensi, scema?!"
Sì, lo penso anche io >, disse riprendendosi e
stringendolo più forte.
Ruki
a quell'affermazione si tirò su leggermente per baciarla sul
collo.
<
Ehm...io vado allora... >, disse Cury voltandosi per tornare al
bancone.
<
Che bella coppietta! >, commentò Reita rotolandosi a
terra dalle risate.
Dix
si voltò verso il posto di Reita ormai vuoto, con sguardo
omicida.
<
Tesoro...un attimo... >, disse sorridendo a Ruki e andando
lentamente verso Reita. < Rei Rei! >, gridò
con voce malefica..
Non
è esattamente cosa da tutti i giorni vedere una cameriera in
divisa con i pattini che insegue un cliente con il naso fasciato.
<
Avrei bisogno del bagno >, si lamentò Miyavi senza
rendersi conto che nessuno lo stava ascoltando.
<
Rei Rei caro.. > disse Dix puntandogli un pattino proprio sulla
fascetta. < ..ci tieni al tuo nasino nascosto, vero? >,
chiese con gli occhi iniettati di sangue.
<
Certo! >, ribatté lui fermando il pattino con una
mano.
Due
pazzi in guerra.
<
Aoi...la 44 magnum, please! >, disse Dix mentre puntava ancora
il pattino verso Reita.
Cadde
qualcosa in testa a Dix...un nocciolo d'oliva, probabilmente.
Lasciò perdere Reita e guardò tutti gli
altri...Uruha sghignazzava. L'aura nera tornò di nuovo da
Dix imperterrita, che, senza scrupoli, s'impossessava di lei.
<
Attenzioneeee! >.
Qualcuno
era finito addosso a Dix, bloccandola a terra. Chi era questa persona
dai poteri sovrumani?
<
Rika! >, esclamò Cury che passava lì di
fianco.< Alzati! Le fai male! >.
Cury
aiutò Rika ad alzarsi da Dix.
<
Ahiaaaa! >, si lamentava Rika.
Dix
si alzò ancora più nera iniziando a camminare a
zig-zag < Sono una sfigata un'emerita sfigata... >
poi
si riprese di botto < che diamine stavi facendo tu?! >
gridò rivolta a Rika.
<
Volevo venire un attimo qui... >, spiegò
lei balbettando.
Poi
si voltò verso Aoi. < Grazie per avermi fatto lo
squillo al cellulare! >, esclamò entusiasta.
Dix
e Cury rimasero a bocca aperta.
<
Eh? >, disse semplicemente Aoi sbalordito.
<
Grazie... >, bofonchiò Cury irritata.
<
Allora adesso possiamo sentirci tuuuutti i giorni! Sono troppo felice!
>, continuava Rika.
Se
Dix e Cury stavano a bocca aperta, Aoi aveva il mento sotto terra.
<
Che grazie? >, fece Aoi con voce tremante.
<
Oh porca vacca... >, disse Dix molto elegantemente.
<
Niente lascia perdere >, rispose Cury cercando di riprendersi un
attimo.
<
Cury! Dix! Quando uscirò con lui mi accompagnate voi a
scegliere il vestito, vero? >, cinguettò Rika
saltellando.
<
Cury andiamo via! >, disse Dix spingendola fino in sala.
Arrivarono
in sala.
<
Perché mi hai portato qui? >, chiese Cury con aria
interrogativa.
<
Per farti stare calma e non sclerare... >, disse Dix mentre era
affacciata alla porta e vedeva la disgustosa scenetta di Rika che
faceva la stupida con Aoi.
<
Ah...non preoccuparti, sono calma... >, rispose piano lei
assente. < Non capisco perchè fa finta di niente...
>.
<
Se Rika è una puntini puntini non è colpa sua!
Non penso sia tanto scemo! >.
<
No lo so...ma non ho capito perché lui faceva il finto
tonto, ecco >.
<
Perchè secondo me lui non ha il numero di nessuno...almeno
spero... >.
<
Rika è troppo stupida per dire una cosa del genere. E poi mi
ha detto che gli aveva lasciato il biglietto col suo numero >.
<
Eeeeh? > urlò Dix con voce acuta girandosi verso Cury
incredula.
<
Sì, cioè, lei a lui. Però questo
significa che è vero che le ha fatto lo squillo >.
Cury
non fece in tempo a finire la frase che Dix si stava dirigendo
minacciosa verso il tavolo dei the GazettE con passo pesante "Quei due
stupidi li busso! Devono lasciare stare Cury!".
<
Dix sei già qui! >, le disse Ruki sorridendo e
tendendole le braccia.
<
Scusa un attimo Rukino.. >, disse sorridendogli per poi tornare
con quell'aria spaventosa. < Voi due! >, disse indicando
Rika e Aoi.
<
Siiii? >, chiese Rika che si era postata dietro la sedia di lui.
<
Tu Aoi sei un emerito non so che..Tu Rika piantala di girare sui
ragazzi come fa l'ape con i fiori! "yea! Posso fare l'insegnante di
Rika animalese, animalese Rika.." >, disse incrociando le
braccia molto seccata.
<
Ma io non li giro tutti! >, continuò lei senza capire
che stava veramente esagerando.
Ruki
la guardava con aria di compatimento.
<
Proprio su Aoi ti vai ad aggrappare! >, disse Dix sempre
più nervosa, < Ti avevo detto che aveva scritto in
fronte "proprietà privata"! >.
Miyavi,
che stava bevendo, spruzzò dalla bocca drink su tutto il
tavolo.
<
Proprietà che?! >, urlò lui cercando di
non strozzarsi mentre già gli veniva da ridere.
Dix
guardò anche lui con sguardo omicida, poi prese un'aria
seria e si avvicinò ad Aoi.
<
Non fare il cretino per piacere >, disse a bassa voce.
Aoi
la guardò strano ma non rispose.
<
Ehi, cos'è quest'aria pesante? Su ragazzi, ridete un po'!
>, esclamò Miyavi che si rigirò sulla
sedia fino a che non trovò una posizione comoda.
In
quel momento sia Aoi che Dix lo guardarono male.
<
Muto tu! >, disse Dix. < Vabbè torno al
lavoro..e con torno al lavoro intendo..torniamo al lavoro, cara Rika!
>.
<
Oook... >, rispose sbuffando. Prima di andarsene
salutò Aoi con un sorrisino malizioso.
<
E tu ci stai? >, gli chiese Ruki una volta che le due si erano
allontanate.
<
Ehm...a me piace veramente Cury...e
insomma...cioè...prima... >, disse indicando la porta
frantumata in un corridoio < ha detto che le piaccio...ma Rika
non m'interessa proprio! >.
<
È per quello che la porta è ridotta
così? >, chiese Miyavi ridendo che aveva
già cambiato posizione.
<
Perché non hai risposto prima allora? >, chiese Ruki
che non capiva.
<
Perché non voglio darle un dispiacere..tutto qua.. >,
disse giocherellando con una cannuccia multicolore di un bicchiere
< e comunque la porta è rotta
perché..siccome dovevamo uscire di lì..ho usato
delle bombe a mano..ecco >, disse imbarazzato.
<
Complimenti! >, esclamò Reita che iniziò a
ridere come un pazzo.
<
E lei non ha paura di te?! >, chiese Miyavi seduto in ginocchio
mentre osservava le bollicine del drink. Non aveva proprio niente di
meglio da fare.
<
Se sta con me no! >, disse velocemente.
<
Ti stai un po' fermo?! >, gridò Uruha rivolto a
Miyavi che non teneva un muscolo fermo per più di un secondo.
<
A ma va ma state insieme? >. Miyavi non aveva proprio intenzione
di starsene zitto.
<
Uru dammi un bacio! >, esclamò avvicinandosi al
chitarrista.
Uruha
prima si fece baciare sulla guancia e poi gli tappò la bocca
con un fazzoletto di carta.
<
Sì..cioè..penso.. >, disse Aoi a bassa
voce.
<
Feffé fon fielo fiefi? -trad. perché non glielo
chiedi- >, bofonchiò Miyavi col fazzoletto in bocca
< Ufu fon fi fiaffio? -Uru non ti piaccio- >.
<
Certo tesoro... >, disse Uruha con gli occhi a cuoricino per poi
piantarli un altro fazzoletto in bocca < Continua a parlare
così che sei davvero sexy guarda >.
Tutti
gli altri guardavano la scena disgustati.
<
..sì, dovrei chiederglielo..ma mi avrà nuovamente
sulle scatole dopo questo aneddoto.. >, disse abbattuto.
<
Devi farti perdonare, bello mio! >, esclamò Ruki con
tono malizioso. < Mi sa che farò un po' l'offeso
anche io allora! Ahah! >.
<
È vero! Quella pazza ti snobba completamente! >,
disse Reita cadendo di nuovo a terra dalle risate.
<
Non è vero che mi snobba! Anche se in effetti non mi
considera poi più di tanto... >, commentò
pensoso
Ruki.
<
Pazza ma carina! >, disse Reita cercando di tornare serio. Poi
si tappò la bocca.
<
Attenzione Rei-kun >, lo avvertì Kai < Se fai
arrabbiare Ruki rischierai di far venire le rughette pure a lui!
>.
Uruha
si voltò verso Kai. < In che senso anche a lui?
Intendi dire che io ho le rughe? >, chiese terrorizzato.
<
M-ma...ma no! Figurati! >, spiegò veloce Kai.
<
Come facciooo? >, urlò Ruki con le braccia incrociate
sopra la testa, appoggiata al tavolo.
<
Oddio non mi andare in depressione anche tu... >, disse Aoi
circondato da un'aura nera.
<
La inviterò a dormire da me! Ecco! >,
esclamò Ruki soddisfatto tirandosi su dal tavolo.
<
Bellissimo! Un porno a casa nostra dal vivo! >, gridò
Reita con gli occhi scintillanti.
<
Tu non ci sarai Reita >, lo fulminò subito.
<
No, no! Io guardo fuori dalla porta con i pop corn! >, disse
sbavando.
<
Tapperò la serratura e tirerò le tende >,
commentò. < Magari stasera... >.
<
Allora mi metterò ad origliare >, replicò
Reita convinto.
<
E Mivvetto qui presente che fa? > disse Uruha con gli occhi
scintillanti.
<
Fe? >.
<
Ma hai ancora i fazzoletti in bocca tu? >, disse Kai
ridacchiando.
<
Scusate se vi interrompo, ho portato i piatti >. Cury
servì veloce e schizzò subito al tavolo dopo.
Aoi
si riprese dal colpo di sonno.
<
Cury aspetta! >, gridò alzandosi dal tavolo.
<
Scemo è già quasi dall'altra parte del locale
>, osservò Uruha dandogli una pacca su una spalla.
<
Baka! >, gridò Aoi correndole incontro. < Cury
ascoltami! >, disse mettendole una mano sulla spalla un volta
che l'ebbe raggiunta.
Lei
si voltò di scatto. < Che hai? Va che sto lavorando
io... >.
Aoi
si guardò intorno. < Ehm..sì, hai ragione,
vabbè..ti dovevo parlare, tutto qua.. >.
<
Se è una cosa veloce dimmelo adesso >, rispose
sbuffando.
<
Volevo solo chiederti se secondo te stiamo insieme, tutto qui..
>, disse guardando in basso.
<
Secondo me? >, chiese stupita. < Tu non me l'hai chiesto
>, aggiunse veloce.
Poi
si avvicinò al tavolo di fianco per portare i piatti che
aveva in mano.
Aoi
la seguiva come la sua ombra.
<
Ok, ok"su..uno, due, tre..come quando spari in testa al nano..'sta
volta spara la cavolata di turno..dai.." allora..vuoi essere la mia
ragazza? “quel piatto me lo vedo sulla mia fronte.."
>, disse leggermente agitato.
Lei
lo guardò seria senza rispondere, bloccandosi lì
dov'era, con le mani appoggiate ai fianchi.
Aoi
nella sua mente ripeteva l'Ave Maria per paura di ritrovarsi la guancia
rossa.
L'espressione
corrucciata sul viso di lei si sciolse in un sorriso.
Si
avvicinò, gli baciò il labbro inferiore.
<
Che domanda stupida, eh? >.
Pattinò
calma fino al bancone, dove recuperò altri piatti da
consegnare.
Aoi
rimase immobile. Poi sospirò, sorrise come un cretino e
disse: < Amen! >, per poi tornarsene fischiettando al
tavolo.
____________________________
Come
vedete ho cambiato lo stile del testo, perchè prima non si
capiva molto (anche se è peggio ora secondo me
°-°). Oltretutto non riesco più ad andare a
capo, oppure mi mette doppi spazi e altra roba che mi fa venire il
nervoso. =..= Prometto che per i capitoli successivi ci sarà
una maggiore cura di tutti i dettagli. Siamo arrivate a 340 pagine e
più, e i capitoli non so quanti potrebbero essere. Abbiamo
intenzione di non far arrivare questa fic a una fine, continueremo a
scrivere fin quado non ci stancheremo. D'ora in poi su consiglio di
Cury, per non incasinarmi coi titoli, metterò la frase
più d'effetto di ogni capitolo... per lo meno non
scriverò taaante bakate anche nei titoli
çwç
P.S. Dal
prossimo chap il raiting diventerà rosso..
ù.ù
|
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Capitolo 16 *** "Sono io che ho avuto la fortuna di conoscere te" ***
Chap
16.
"Sono
io che ho avuto la fortuna di conoscere te"
Eh si, 2 capitoli,
chissà che non ne posti un terzo.
°-°
< Nhhh!
>, fece Cury stiracchiandosi mentre, con Dix, usciva dal locale.
< è già mezzanotte accidenti...beh almeno
abbiamo finito di lavorare, non ce la facevo più! >.
< Io
più che lavorare ho dovuto fare la mafiosa come Aoi!
>, disse trascinando i piedi per terra. < Rischio di
pulire il
pavimento con 'sto
vestito >, osservò indicandosi la gonna nera
lunghissima che portava.
< Eccovi
finalmente! >. Tre ragazzi si avvicinarono a loro.
Dix era già
appiccicata a Ruki. Aoi porse la mano a Cury. Miyavi rideva come un
cretino.
< Che hai da
ridere tu? >, chiese Ruki rivolto a Miyavi.
< Farete le
uscite a quattro anche quando avrete novant'anni? >, chiese
ridacchiando.
Dix lo
fulminò.
Aoi prese la 44
magnum. < Forse per stasera non sparo, va.. >, disse
cercando di calmarsi.
< Miyavi...
>, disse Ruki guardandolo storto.
Poi si
voltò verso Dix e la baciò. Un bacio lungo, 'sta
volta.
< Ragazzi dai!
Qui davanti a me! >, si lamentò Miyavi.
< Facci
l'abitudine! >, disse Aoi iniziando a camminare con Cury, mentre
Dix e Ruki erano ancora lì e Miyavi che aspettava.
Ecco un colpo di
pistola.
Dix si
staccò da Ruki < Arriviamo mafioso! Arriviamo!
>, urlò seccata.
< Aspettate!
>, li fermò Ruki. < Se a questa qui va bene,
>, iniziò a dire indicando Dix < io la
porterei a dormire da noi, per stanotte...quindi voi tre vedete cosa
fare... >.
Dix era già
nel mondo dei sogni e non dava segni di vita.
< Kai aveva
detto che dovevo rimanere da voi..poi..booh! >. disse Miyavi.
< A 'sto punto
rimane anche Cury >, propose Aoi.
<
Sì, Miyavi...ma mi sa che se rimane anche Cury a dormire ti
toccherà stare in camera con Uru! >,
osservò Ruki.
< Ma...Ma ehi!
Ma io ho tutta la mia roba di sopra! E poi...cioè...
>. "Inutile che ci provi, il tuo cervello ormai è
andato Curuccia cara, bye bye!".
< Ti presto una
mia maglia..se non ci muoviamo Kai sclera.. >, disse Aoi
sorridendo.
< Io con Uruha?
Ossignore buono..Ruki dormo nella cuccia con la tua cagnolina se posso
>, buttò là Miyavi sghignazzando.
< Se non le dai
fastidio! >, esclamò Ruki ridacchiando.
< U-una tua
maglia?! Con...Aaaah! >. Cury tentò di dire qualcosa.
Poi si avvinghiò alla vita di Aoi come se volesse
nascondersi da qualcosa.
< Che
è tesoro? >, chiese Aoi voltandosi un po' per
vederla. Era tutta rossa. < Mica ti mangio, sai? >, disse
sorridendole.
< Zittoooo!
>, urlò nascondendo il viso sotto il suo braccio.
< In
realtà sono io a mangiare Ruki! >, se ne
uscì così Dix dopo un po'.
< Mi mangi?
>, chiese Ruki divertito e imbarazzato allo stesso tempo.
< Haiiii!
> gridò lei saltandogli totalmente addosso.
< Gentaglia
possiamo andare? >, disse Miyavi che era avanti già
di non si sa quanti metri.
Arrivarono a casa.
Raggiunsero piano il
corridoio con le varie stanze.
< Ora?
>, chiese Miyavi ancora esagitato nonostante l'orario.
< Ci sono
più alternative caro... >, disse Aoi serio < O
vai in camera di Uruha, o dormi col cane di Ruki, o dormi nel bagno, o
ti prendi la camera degli ospiti..dato che c'è.. >,
aggiunse sospirando.
< Pensavo
campaste solo con due camere, il bagno e la cucina! >, disse Dix
guardandosi intorno < Bella la frittella attaccata al soffitto!
>, disse guardando in alto.
< Ahahah! Kai
ha azzardato un qualche tipo di esperimento in corridoio, eh? >,
esclamò Cury. < Vabbè me ne vado nella
stanza degli ospiti...Kai mi ha fatto vedere qual è...buona
notte ciliegine mie! >, disse Miyavi prima di sparire dietro la
porta.
< Ciliegine?
>, fece Dix quasi disgustata < è tutto
matto... >, continuò sospirando.
Da una camera si
sentiva roba del tipo: < le bertucce sono molto dispettose...
>, e roba del genere. Reita, sicuramente.
< Andiamo in
camera va...e chiudiamo a chiave...con quelli in giro non si sa mai
>, osservò Ruki aprendo la porta della sua stanza.
Dix non lo
calcolò minimamente e saltò addosso Cury
stampandole un bacio sulla guancia. < Notte tesoro! >,
disse per poi scappare da Ruki.
< Notte Dix!
>.
Aoi e Cury si
rintanarono in stanza. Solo Ruki diceva che quella camera faceva
paura..invece era carina. C'erano tante
chitarre e
la luce soffusa con le pareti gialline creavano una bella atmosfera.
< Ecco qua!
>, disse Aoi porgendo subito a Cury una maglia con..topolino.
< Non sapevo
avessi maglie del genere! >, disse divertita, <
Però...non ne avresti una più lunga? >,
chiese imbarazzata.
< Certo!
Ehm..me l'ha regalata quel nano a Natale..lo odio! >, disse
frugando nei cassetti < Ecco..questa è bislunga
anche per me..
>.
Era un tantino
più decente..infatti la maglia aveva una stampa con scritto
"Gazerock".
< Uuuuh! Mi
piace questa! >, esclamò soddisfatta.
Poi la
guardò un attimo pensosa. < Devo dire che
è molto sexy... >, disse fra se' e se'.
< Se vuoi puoi
spogliarti lì >, disse indicando una porta vicino
l'armadio. Probabilmente era il bagno.
"Meno male che non mi
ha sentito...". Si diresse verso la porta e si cambiò in
fretta.
Poi tornò
fuori e cominciò ad osservare ogni singolo oggetto che
vedeva in giro.
A quanto pare Aoi si
era spogliato alla velocità della luce. Era in boxer con una
maglia nera e stava osservando da sopra a sotto una chitarra. La
guardava sempre più attentamente..sempre di più..
< Maledetto nano >, disse fissando male la sua stessa
chitarra dove c'era appiccicato un adesivo con scritto "Fuck You! By
Taka".
< Che?
>, chiese lei voltandosi di scatto.
C'era poca luce, e
uscendo dal bagno non aveva notato che si era cambiato.
"Oh
santo...santo...santo qualcosa...oh mio dio! Porco Ruki!!! Anzi no!
PORCO AOI!!! Damn!". Facendo finta di niente si sedette sul letto.
< Domani
mattina come lo vedo gli sparo...con quello... >, disse
indicando un Bazuka agganciato su una parete.
Lei ovviamente non
rispose. "Cos'ha appena detto? Oddio non ho capito! Cioè no,
non ho sentito proprio! Uuuuh! Io non sopravvivo fino a domattina! Lo
sapevo...dovevo chiamare mamma per un ultimo saluto prima di venire
qui...'cidenti...".
Aoi si alzò
e andò verso di lei sorridendole. < Calma! Mica
muori! >, disse.
< Eh? Ma non
sapevo che rispondere... >. "Sì brava, bella balla".
Aoi la
baciò.
< Ora NON devi
rispondere! >, disse ridacchiando per poi farla stendere sul
letto e ritrovarsi sopra di lei.
< A cosa non
dovrei rispondere? >. "Eccolo, a fissarmi con quei suoi occhi
bellissimi. E quelle sue labbra quasi
femminili...io non
capisco cosa ci trovi in me...".
< Adesso ci
stiamo zitti tutti e due, vero? >, disse guardandola con sguardo
malizioso per poi stamparle un altro bacio.
Basta schiaffi. Per
ora.
Quelle poche ore che
le erano concesse a stare da lui doveva passarle serenamente. Con lui.
Perché l'aveva respinto fino a quel momento? Beh, quella
capisce i suoi sentimenti sempre in ritardo, d'altronde.
Si alzò
leggermente con la schiena, e lo baciò sotto il mento, una,
due, tre volte. Poi si adagiò di nuovo sul cuscino. Neanche
per Ruki aveva mai provato qualcosa di simile.
Aoi la guardava
dolcemente.
Dio, stava impazzendo
per quella ragazza. Amava l'idea di dover stare accanto a qualcuno che
non era così facile da trattare. In pratica si sentiva il
vincitore di chissà quale battaglia. Sicuramente Ruki dalla
mente di Cury era sparito. Beh, doveva essere così, se non
gli era ancora arrivata una sberla.
Prese a baciarla sul
collo.
Poi si
fermò un attimo.
< Chi hai in
testa ora? >, le sussurrò all'orecchio.
< Uno in grado
di sopportarmi >, rispose lei a bassa voce.
< Ti sopporto
volentieri, cara... >, disse mentre le metteva una mano sotto la
maglia.
< Ma parli di
me o di un tuo amico immaginario? >, chiese ridacchiando.
< Di te
>, rispose in fretta.
Sentiva la pelle che
le bruciava. Ovvio, lei era il fornellino. E sicuramente anche lui se
n'era accorto.
La sua mano delicata
saliva fino al fianco.
Aoi riuscì
a metterle una mano dietro la schiena per slacciarle il reggiseno
mentre continuava a baciarla.
Lei gli si
aggrappò al collo. Si mise a sedere, facendolo spostare.
Piano, partendo dalla vita, fece scorrere le sue mani fino alle spalle,
poi alle mani, sfilandogli la maglietta nera.
Aoi la guardava
divertito.
Per lui era come un
gioco..prima vedeva Cury come una mezza santa, e ora? Pensava che
avrebbe fatto tutto lui!
Lentamente le
sfilò la maglia.
< Era inutile
anche che te la mettessi >, disse ridacchiando per poi baciarla
dal collo e arrivare fino al seno.
< Non hai
più paura delle sberle, eh? >, sussurrò
piano lei.
Aveva un petto
stupendo, Aoi...Lo aveva sempre pensato, anche quando, fino a una
settimana prima, si soffermava a osservare una sua foto di quando
indossava una maglia scollata. E ora sapeva che era vero.
Lui ancora la baciava,
e lei non poteva muoversi. Non che la cosa le dispiacesse.
Era convinta che si
sarebbe presto innamorata di lui.
Un ragazzo stupendo,
in tutti gli ambiti.
< Ma io...ho
davvero la fortuna di conoscerti? >, chiese in un sussurro.
Aoi la
guardò un attimo.
< Sono io che
ho avuto la fortuna di conoscere te >, le sussurrò a
un orecchio.
< Dix, hai
finito di giocherellare con le mie cianfrusaglie? Preferirei che
venissi qui >, disse Ruki un tantino seccato indicando il
cuscino di fianco al suo. Era seduto sul letto a guardarla saltellare
in giro, senza neanche un minimo accenno alla stanchezza.
< Shi! Ma
guarda che carina quella collanaaaa! >, esclamò Dix
mentre continuava a guardarsi intorno. < Muuuh! Anche quella
foto...con Sabuchan! Che teneraaa! >, disse con gli occhi che le
brillavano.
,iniziò
a dire <...sai che c'è gente che pensa che tu mi
snobbi?>, continuò rattristato.
< Ma guarda che
carina! >, continuava a dire guardando la foto. Poi si
girò verso Ruki con aria interrogativa. < Che?
>. Tornò un attimo a guardare la foto. <
Noooo! >, urlò poi saltando sul letto.
Ruki tirò
fuori un sorriso timido. < È vero? >.
<
Sì, la tua cagnolina è davvero carina! >,
disse convinta..poi scoppiò a ridere.
< Certo che
è vero! >, esclamò baciandolo. < Io
ti amo! >, aggiunse sorridendo..
A Ruki
scappò un altro sorriso, sincero. Dopo quelle parole era
come se avesse avuto di nuovo la certezza di quello che stava
succedendo. Se ne stava seduto a gambe incrociate.
< Vieni qui
>, disse piano allungando le braccia per farla sedere davanti a
lui.
< Dimmi...
>, disse Dix a bassa voce agganciandogli le mani dietro al collo
per poi baciarlo di nuovo.
< Vorrei che tu
fossi mia... >, sussurrò posando delicatamente le
labbra prima sul collo e poi vicino all'orecchio,
tenendo le mani sui
suoi fianchi.
Lei gli prese il viso
fra le mani e lo baciò a lungo
disse sorridendogli.
< Sai...nessuna
ragazza, finora, mi aveva fatto perdere la testa come te in
così poco tempo... >.
Ruki le fece poggiare
la testa sulla sua spalla, poi prese ad accarezzarla.
<
Sì? >. Dix rimase un po sorpresa < Wow..beh,
allora potrei ricevere un premio.."la ragazza che ha fatto perdere la
testa a Ruki in un giorno” >.
< Anche meno
>, commentò ridacchiando.
Prese a baciarla di
nuovo, fino a rimanere senza fiato.
< Anche meno?
>, sussurrò aggrappandosi alla sua maglia per poi
iniziare a baciarlo sul collo.
< È
bastato un istante, Dix... >.
Le sfilò
velocemente maglia e pantaloni, continuando a baciarla.
Era inutile. Aveva
veramente perso la testa per quella piccola peste. Si fermò
a guardarla un attimo.
< Sei
bellissima, tesoro mio >.
Nonostante si era
fatta trovare come al solito, cioè una matta, non
poté fare a meno di diventare nuovamente imbarazzata.
< Grazie...anche tu Taka...ooops...Scusa... >,
mormorò sorridendo timidamente.
< Scusa?
>, chiese lui facendola adagiare piano sul letto.
Dix prese a ridere.
< Ok
ok...Ruki...mi viene spontaneo! Beh..se un giorno ci dovessimo trovare
all'altare il prete ti dovrebbe chiamare Ruki? >.
Dix si
guardò intorno e poi si tappò la bocca..voleva
sparire sotto terra.
Ruki iniziò
a ridere di gusto.
< Non penso mi
chiamerà Ruki, sai? >.
Da lì in
poi cominciò a baciarla su tutto il corpo, delicatamente,
guardandola di tanto in tanto.
Dix spesso sentiva che
le mancava il fiato mentre si lasciava fare quello che Ruki voleva.
<
Pensavo...avresti fatto chissà quale faccia...Mi
è scappato! >.
< Lo sai che
non mi dispiacerebbe >, disse calmo avvicinandosi al suo viso.
< Ti amo Dix >.
Dix pensava veramente
che il cuore le si fosse fermato per qualche istante.
< E tu non sai
quanto io amo te >, disse sorridendogli per poi baciarlo mentre
gli agganciava le braccia dietro la schiena.
< Voglio farlo
Dix >, sussurrò ricambiando l'abbraccio.
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Capitolo 17 *** "Disturbo anche qui, porca fascetta?" ***
Chap
17.
"Disturbo anche qui,
porca fascetta?"
Dix prese
semplicemente a ridacchiare imbarazzata e poi
s'infilò sotto le coperte < Però qui
perché io ho freddo! >, aggiunse con occhi dolci.
Ruki si fece una
risatina imbarazzato.
Si spogliò,
è poi spogliò completamente anche lei,
attirandola a se'.
< Tu hai freddo
per davvero >, commentò.
< Tanto...
>, disse imbarazzata stringendosi a lui.
Dopo questo
trascorsero minuti di passione.
Chi si sarebbe mai
aspettato una cosa del genere?
< Dimmi se
senti troppo male, Dix... >, sussurrò Ruki ormai
sudato.
"TOC! TOC!".
I due rimasero
immobili cercando di smettere di ansimare per mezzo secondo.
< Taka-chan ho
biso..gno.. > Reita.
Ruki assunse
un'espressione decisamente minacciosa.
< Che diamine
vuoi?! >.
< Oh
niente...mi serviva il dentifricio... >, disse facendo una voce
strana.
< Reitaaaa...
>, si sentì una voce decisamente spettrale e
terrorizzante < ...appena esco di qui giuro che ti ammazzoooo!
>.
Era Dix che stava
praticamente per sclerare.
< Oh, non
scomodarti cara! Ti prego! >, disse lui scappando e tornando
dopo mezzo secondo munito di sedia e pop corn.
< Pezzo
d'idiota! >, urlò Ruki infilandosi veloce un paio di
calzoncini.
< Tientelo il
tuo spettacolo! >, esclamò ficcando un fazzoletto
arrotolato nella serratura.
< Crepaaa!
>, continuò Dix coperta fino al naso. < Appena
lo prendo lo ammazzooo! >, disse piagnucolando.
< Reita
aspettati di tutto da me! >, aggiunse Ruki tornando verso il
letto. < Ok, ho capito, me ne vado...egoisti! >. Si
sentì Reita prendere la sedia e andarsene chissà
dove.
< Egoisti?!
>, esclamò Dix visibilmente alterata. < Ma-ma
io..io..lo ammazzo! Egoisti! Non lo so! Questo letto è a una
piazza porca renna! >.
< Voltati un
attimo verso di me >, disse Ruki più tranquillo.
< Shi..
>, disse Dix voltandosi verso Ruki e facendo sbucare gli
occhietti verdi dalla coperta.
Ruki la
baciò con decisione.
< Riprendiamo
da dov'eravamo rimasti? >, chiese. < Se torna esco e lo
bacco, giuro. Non penso si darà per vinto >.
Dix di tutta risposta
lo tirò verso di se'.
< Spero non
rompa le scatole.. >, disse per poi iniziare a baciarlo.
E Reita in tanto aveva
deciso di scassare all'altra coppietta.
Intanto, nella stanza
del chitarrista...
< Aoi...
>. Cury imbarazzata teneva una mano sulla fronte. < No...
>.
Aoi si
fermò un attimo e la guardò con aria
interrogativa
< No?...
>.
< No >,
rispose ferma lei.
< No-non vuoi..
>, continuò lui. < O-ok.. >, disse
ancora non capendo bene che le stesse passando per la mente.
< Non me la
sento, ok? >. "Chissà quante ragazze, se lo
sapessero, mi darebbero della sfigata...e avrebbero ragione, santo
cielo!".
< No...no va
benissimo...non voglio tu faccia cose contro voglia... >, disse
alzandosi dal letto per rivestirsi.
< Ehi...che fai
adesso? >, chiese mettendosi a sedere sul letto semi coperta
dalle lenzuola.
< Tanto vale mi
rivesto, no? >, disse sorridendole.
< Fai come
vuoi! >, disse secca mettendosi sotto le coperte girandosi
dall'altra parte.
Aoi si rimise nel
letto rivolto dalla parte di Cury attirandola a se' con un braccio.
< Ehy..tutto a
posto? >, "domanda idiota..." disse a bassa voce.
< No per
niente! >, rispose rimanendo voltata dall'altra parte.
< Che succede?
> continuò lui calmo stringendola.
< Naaaah!
Niente lascia stare.. >, disse lei senza muoversi di un
millimetro.
"Io mi chiedo per
quale assurdo motivo non faccio MAI niente di giusto! Io sono davvero
tutta fumata!".
< Va bene, ho
capito..comunque è tutto a posto! Non preoccuparti! >.
"TOC TOC ", eccolo, di
nuovo.
< Che
è? >, chiese lei mettendosi a sedere d'istinto.
Reita entrò
come suo solito con molta eleganza.
< Disturbo
anche qui, porca fascetta? >, disse ridacchiando.
< CHE DIAMINE
FAIIIIIIIIIIIIIII! >, urlò Cury con tutto il fiato
che aveva, coprendosi interamente con le lenzuola.
< Dovrei farlo
più spesso! >, commentò soddisfatto.
Aoi con "calma" si
azlò dal letto e prese quel benedetto bazuka. <
Reita.. usciamo un attimo va bene > disse con un ghigno
malefico. Lo fece uscire con molta calma, chiuse la porta piano e non
appena fu chiusa si sentì un fortissimo boato.
< Crepa la
prossima volta pezzo di bassista venduto! > gridò
tornando dentro soddisfatto con aria trionfante .
Cury lo guardava
scioccata.
< Crepo io fra
due minuti! >, esclamò lasciandosi cadere sul cuscino.
Aoi calmo rimise a
posto l'arma.
<
Mivvoooooooooooo! >, si sentì da un'altra camera.
< Ma signore
buono...si può stare un attimo calmi in questa casa?!
>, disse Aoi appoggiandosi nervoso alla porta.
<
Sarà meglio che mi rivesta... >, commentò
lei prendendo la roba dal comodino lì di fianco.
Aoi si
affacciò un attimo alla porta...c'era Reita steso per terra
che si stava trascinando verso la sua camera e Uruha che gridava il
nome di Miyavi come un pazzo mentre batteva alla sua porta.
< Ma che
cappero combinano?! >, gridò Dix nell'altra stanza in
preda a una crisi isterica.
Cury si
alzò e si avvicinò ad Aoi, aggrappandosi alla
maglietta.
"Maledetta maglietta",
pensò fissandola con aria minacciosa.
Ed ecco Uru uscire
correndo fuori dalla camera.
< Mi
molestaaaa!!! Miyavi mi molestaaaaa >, urlava come un ossesso
con una faccia terrorizzata.
< Vieni qui,
pezzo d'idiotaaa! >, gridò Dix che era appena uscita
dalla camera tutta trafelata.
Per la cronaca,
brandiva pericolosamente un vaso e scaricava la sua ira su Reita
pestandolo coi piedi. < Uruhaaaa! Maledetta bertucciaaaa!
>, urlava lanciandosi all'attacco del primo chitarrista.
Ecco la scena. Ruki
che, assonnato e nevrotico, usciva dalla porta della sua stanza
strofinandosi un occhio, Miyavi che di tanto in tanto sbucava fuori
dalla porta di Uruha, Dix che prendeva a calci Reita che di
lì a poco sarebbe morto dissanguato, Uruha che correva a
destra e a manca nel corridoio come un pazzo, Cury che guardava
scioccata la scena e Aoi che tirava fuori la pistola arrivato al limite
della sopportazione (che, generalmente, già non aveva).
L'unica porta chiusa era quella di Kai.
< Muori!
Crepaaaa! >, gridava Dix a Reita < Colpa tua, maledetto
uomo senza nasoooo! Crepa anche tuuuu! E anche tu!>,
gridò rivolta verso Miyavi e Uruha. Poi si "arrese" e
iniziò a piagnucolare.
< Non
è giusto, porco pandaaa! Cinque secondi in pace! Non
chiediamo tanto! >.
Ed ecco la visione:
Kai che usciva dalla stanza con viso angelico. Continuavano tutti a
gridare, a morire dissanguati e a correre.
< Figliocci
miei, zitti un attimo.. >, disse Kai con voce altrettanto
angelica. Tanto angelica che nessuno lo sentiva.
Iniziò
allora a sbattre delle padelle.
< Ora vi state
zitti, pargoletti? >, disse mentre tutti finalmente si erano
accorti di lui e lo guardavano stupiti.
Ruki, camminando a
tentoni, si diresse verso Kai.
< Quelli mi
disturbano >, disse sbadigliando indicando i suoi compagni e poi
anche Miyavi.
< No
piccolo mio..adesso sistemo tutto io >.
Due secondi dopo,
Reita, Uruha e Miyavi erano legati e imbavagliati alle sedie della
cucina e Dix, Cury, Ruki e Aoi guardavano la scena soddisfatti.
< Grazie!
>, esclamò Ruki tutto contento prendendo da mangiare
dal frigo.
< Fafardi fe fi
frfenfo fi affaffooo! -bastardi se vi prendo vi ammazzo- >,
tentò di dire Reita.
Aoi molto irritato
prese una sigaretta trovata lì in giro, si sedette il
più lontano possibile da quei tre matti e iniziò
a fumare come un turco.
< Ripeti Reita
>, disse Dix andandogli vicino a due centimetri dalla fascetta
con aria di sfida.
< Fofa ho faffo
fi fale?! -cosa ho fatto di male- >, chiese Reita ingenuamente.
< Fa io fe
fenfrafo! -ma io che c'entravo- >, bofonchiò Miyavi
in qualche modo mentre si dimenava cercando di alzarsi.
< Fiffo
crefino! -zitto cretino- >, disse Uruha.
Dix li
guardò un attimo seria. Poi non si trattenne più
e iniziò a ridere.
< Ossignore,
Kami buono! Ahahahah! Oh mamma santa! Fate morire! >, diceva
come un'esasperata.
< Miyavi e
Uruha.. > disse a un certo punto Aoi alzandosi con aria
minacciosa.
< Fi? >,
risposero entrambi.
< La prossima
volta c'è il bazuka anche per voi! >, disse con una
risata malefica mentre le fiamme salivano dietro di lui.
< Foi fon fi
fiamo intrufofati fella ua famera!-noi non ci siamo intrufolati nella
tua camera- >, osservò Uruha guardando storto Reita e
poi Miyavi.
< Ma avete
fatto casino > continuò sempre più alla
"Super Sayan mode”.
< Fafera ho
faffo frofrio un fel laforo! -stasera ho fatto proprio un bel lavoro-
>, commentò Reita < Fa fefonda folta mi
è fenuto mefio! -la seconda volta mi è venuto
meglio- >, continuò soddisfatto.
< Idiota...
>, disse tra i denti Dix < Reita..facciamo un patto!
>, disse poi lei.
Reita la guardava
curioso.
< Se ti stai
zitto e fermo, per stanotte almeno, domani ti porto tante videocassette
con dei documentari se tu Uruha ti stai fermo ti porto tutti gli
alcolici che riesco a reperire... Miyavi... Miyavi... vabbè
tu rimani legato... >.
< Fofa?! -cosa-
>, gridò Miyavi alzandosi in piedi con la sedia
legata alla schiena.
< Zitto!
>, disse Dix rispingendolo a terra < Allora ci state,
vero? >, aggiunse guardando gli altri due sfigati con aria
speranzosa.
< Ferto!
>, risposero entrambi.
Aoi stava fumando la
trentesima sigaretta e Ruki aveva fatto fuori almeno dieci confezioni
di budini.
< Bene...
>, disse Dix avvicinandosi ai due liberandoli.
Una volta che furono
in piedi li guardò sorridendo.
E poi..< E ora
filate in camera vostra e non rompete le scatoleeee! >,
gridò con gli occhi rossi.
< Subito!
>, esclamarono filando nelle rispettive stanze.
< E ora?
>, chiese Cury guardando Miyavi ancora legato e imbavagliato
< Kai è tornato a letto. Non può restare
qui da solo tutta la notte! >, esclamò supplichevole.
< Buonanotte
Miyavi! >, disse Dix trascinando via Ruki che aveva fatto fuori
tutto quello che c'era in frigo. Poi si riaffacciò alla
porta della cucina con un cappellino in mano.
< Ah, Miyavi,
ti ho fregato questo! Va bene? >.
< Fil fio
faffello! -il mio cappello- >.
< Ragazzi ma
non possiamo lasciarlo qui! >. Cury intestardita prese una sedia
e si sedette accanto a Miyavi a braccia incrociate.
< Ti prego,
Cury, lascialo! >, disse Aoi mettendosi in ginocchio. <
Ora lo liberiamo, ma andiamo subito a dormire >, aggiunse ormai
demoralizzato.
< Tanto questo
non glielo ridò! >, diceva Dix giocherellando col
cappello.
< Ok! >,
esclamò Cury alzandosi in piedi soddisfatta.
Probabilmente era
l'unica, insieme a Miyavi, a non avere affatto sonno.
Aoi si
apprestò a slegarlo.
< Ma
perché l'avete fatto... >, si lamentò Dix
< Uffa >.
< Piccola
torniamocene a letto >, disse Ruki cingendole le spalle con un
braccio, ormai sazio.
< Andiamo
tesoro...andiamo >, disse con gli occhi mezzi chiusi.
Così quei
due se ne andarono e Miyavi era finalmente libero.
< Corri,
spirito libero, vai >, esclamò Aoi sarcastico rivolto
a Myv.
< Grazie...
>, rispose lui con un sorriso malizioso stampato in faccia
< ...Yuu-chan! >, disse baciandolo su una guancia prima
di scappare veloce in camera.
< Porco, malato
di mente... >, disse Aoi con l'aura negativa intorno.
Si sentì un
urlo straziante provenire dal corridoio.
< Di nuovo?!
>, si lamentò Reita affacciandosi alla porta della
sua stanza < Mi avete fatto perdere la parte più
interessante! >, urlò indicando il televisore.
< Non
è colpa mia se mi è caduta in testa una
frittella! >, ribatté Dix esasperata.
< Noooo!
Piccola miaaa! >, esclamò Cury mentre le toglieva la
frittella dalla testa.
Dix era disperata.
< Grazie
Grabby! >, disse rasserenata < Ma perché non
vi hanno ancora rinchiusi in un manicomio? >, si
lamentò.
Ruki, sazio, si era
addormentato di fianco alla porta della sua stanza.
< Ossignore...
>, disse Dix guardandolo con gli occhi spalancati. < Ma
che ore sono? >, chiese aspettando che qualcuno rispondesse.
< Le tre del
mattino! >, rispose Cury che era ancora sveglissima.
< Le tre del
mattino?! >, esclamò Dix a bocca aperta. <
Notte tesoro..veramente.. >, disse prendendo Ruki per la maglia
e trascinandolo dentro la stanza.
< Ma
è la sorella di Hulk quella? >, chiese Aoi a Cury
mentre i due se ne erano finalmente andati a dormire.
< Credo di
sì >, disse baciandolo a stampo. < Notte
tesoro >, disse entrando per prima nella stanza rannicchiandosi
sotto le coperte.
Aoi la raggiunse sotto
le coperte, spense le luci e senza dire più una benedetta
parola dormirono finalmente in santa pace e vissero tutti felice e
contenti.
________________________
'Sta volta sono
davvero fiera del titolo! ù.ù Racchiude tutta la
finezza e la bakaggine di Reirei! ò_ò non vedo
l'ora di postare il prossimo capitolo (fra cinque minuti credo! XD)...
poi capirete perchè.. ah, e non ammazzatevi per le
recensioni eh! X°D *rotola*
|
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Capitolo 18 *** "Non te ne andare, ti prego...". ***
Chap 18.
"Non
te ne andare, ti prego...".
Sei e mezzo di mattino. Giorno di riposo per Dix e Cury.
In casa dei Gazetto dormono ancora tutti, tranne uno dei tre ospiti.
Miyavi, dopo aver bevuto litri di ogni intruglio possibile
perché non sapeva che fare quando, alle cinque, è
saltato su dal letto per via di un incubo (nel quale Uruha lo stava
pestando), stava vagabondando per i corridoi, raggiungendo il bagno ed
entrando nella doccia completamente vestito.
Dix in camera si girava e rigirava nel letto da più o meno
un ora. Si fermò un attimo a guardare verso il soffitto per
capire se poteva riprendere sonno. Ma davvero non ce la faceva. Avrebbe
fatto colazione prima e poi si sarebbe inventata qualcosa da fare
finché gli altri non si fossero svegliati. Guardò
un attimo Ruki che dormiva beato. Erano entrambi di nuovo mezzi
svestiti. Si infilò un paio di cose decenti ed
uscì dalla camera guardandosi intorno.
"Prima di tutto faccio tappa in bagno che mi sento
bollente..”, pensò con gli occhi ancora
semichiusi, dirigendosi verso il bagno trascinando i piedi.
Aprì la porta. Fece un salto indietro.
< Che cavolo.. >.
< Buongiorno >, le disse Miyavi appoggiato al lavandino
con un non so chè di aggrassivo nel tono di voce.
< Wo-wow..Miyavi stai bene? >, chiese lei preoccupata
avvicinandosi un po'.
< Benissimo >, esclamò con una risata
trasandata.
La guardava come se volesse saltarle addosso da un momento all'altro.
Andò verso la porta, la chiuse (non a chiave, purtroppo per
lui) e si avvicinò a lei a passi incerti.
< Mi-mi-miyavi.. >, balbettava lei mentre indietreggiava.
Ormai non aveva un granché da indietreggiare dato che alle
sue spalle c'era solo il muro.
< N-no che non stai bene! >, disse ancora più
preoccupata.
< Ehi...non ti piace stare qui con me? >,
sussurrò bloccandole i polsi al muro con entrambe le mani.
Respirava affannosamente e si avvicinava sempre più a lei.
< Mi-Miyavi lasciami! >, diceva quasi terrorizzata "Oddio
Ruki vieni ti pregoooo!".
Per la cronaca, Ruki dormiva beato coccolando il cuscino con il pollice
in bocca.
< Stai zitta... >, le diceva ridacchiando senza mollare
la presa.
Puzzava di alcool, e si sentiva.
< Oddio..Miyavi lasciami! Sei ubriaco fradicio! >,
urlò riuscendosi a liberare.
< Tu non devi parlare, ok? >, le disse con espressione
ebete.
< Piantala idiota!>, disse aprendo la porta e correndo
fuori fino in cucina.
Si appoggiò al tavolo col fiatone "Santo Hide-Sama! Quello
è pazzo".
Miyavi la raggiunse in meno di mezzo secondo. < L'hai voluto tu
>, disse sorridendo e baciandola senza darle modo di muoversi o
di respingerlo.
Dix rimase con gli occhi completamente sbarrati. Cercava in tutti i
modi di respingerlo, ma non ci riusciva. Nella mente si ripeteva tutte
le preghiere possibili.
< Così impari a rubarmi il cappellino >,
bofonchiò singhiozzando di tanto in tanto.
< Adesso sono fatti tuoi. E poi lo so che ti piace >,
disse calmo.
< Che cazzo dici, stupido! >, disse Dix scuotendo la
testa < Che fatti miei? A me non piace proprio niente! >,
concluse con sguardo minaccioso.
La lasciò andare di botto e si accasciò a terra
iniziando a tossire.
< Miyavi! >, gridò preoccupata
inginocchiandosi a terra.
Non riusciva nemmeno a risponderle, ma quanto diamine aveva bevuto?!
Cury si era svegliata in quel momento e sentendo Dix si
avviò fino alla cucina, vedendo Dix inginocchiata davanti a
Miyavi che non riusciva a smettere di tossire.
< Miyavi! >.
Dix continuava a gridare, poi si voltò verso l'amica.
< Cury grazie al cielo! > disse con le lacrime agli occhi.
< Che è successo? >, chiese correndo verso Dix
inginocchiandosi di fianco a Miyavi.
< L'ho trovato in bagno..e poi..aiuto! >,
esclamò Dix che ormai piangeva disperata. <
É caduto a terra così.. io...io... >.
.
Kai trovandolo lì lo trascinò fino alla sua
stanza. Gli altri si erano svegliati e andarono tutti in cucina.
Dix era con i gomiti sul tavolo e le mani sul viso. Non aveva
più detto una parola da quando era arrivata Cury.
< Ma che diavolo ha combinato? >, ripeteva Aoi nervoso.
< Miyavi ha bevuto decisamente troppo...e lei si è
spaventata >, spiegò Cury calma abbracciando l'amica.
Dix non si era semplicemente spaventata..era stata baciata cavolo! Dix
scuoteva la testa.
Ruki non appena entrò in cucina prese una sedia e si sedette
di fianco a lei.
< Dai, stai tranquilla >, le ripeteva. Non l'aveva mai
vista in quelle condizioni.
Dix non dava cenni di ripresa, poi si accasciò al tavolo.
Ora che cera Ruki lì era ancora peggio.
< Non posso stare tranquilla, cazzo! >, gridò
ad un tratto saltando giù dalla sedia nervosa e correndo in
camera di Ruki.
Cury si alzò di scatto e le corse dietro. Entrò
in camera trovandola rannicchiata su un cuscino. < Dix...mi
spieghi di preciso cos'è successo? >.
Dix singhiozzava. < Mi ha baciata cavolo! Mi ha baciata!
>, disse nervosa.
Cury le si avvicinò piano.
< Ti ha spaventata? >, chiese tranquilla accarezzandola.
< ..abbastanza.. > disse a bassa voce. < E ora mi
sento in colpa! >.
< Dix ma non è stata colpa tua...non devi sentirti in
colpa. Al massimo dillo a Ruki. Vedrai che ti capirà
>.
< No, lo so..non ce la faccio... >.
< Così però lo farai stare in pensiero,
sai? >, le disse abbracciandola di nuovo.
Dix ricambiò l'abbraccio. < Va bene, glielo
dirò..spero..di riuscirci.. >.
< Vuoi tornare a casa? >, chiese lei < Oltretutto
in alternativa ai vestiti che avevamo su ieri abbiamo solo la loro roba
>, osservò ridacchiando.
< Lo vedo! >, disse indicando la maglia che portava Cury.
< La mia non è che sia delle migliori! >,
esclamò indicandosi la maglia dove c'era scritto "ti voglio
tanto bene piccino mio " e dietro c'era scritto "by Kai". Penoso..
< Già! Quindi cosa vuoi fare? >.
< Gli dico icome stanno le cose.. poi ce ne andiamo.. non
è che abbia tanta voglia di rimanere qui.. >, disse
alzandosi dal letto.
< Ok >.
Tornarono in cucina, dove trovarono Aoi che fumava e Ruki che faceva
colazione, ancora un po' assonnato.
< Aoi, vieni con me in camera? >, chiese Cury facendogli
segno con la mano.
Si guardò un attimo intorno e vedendo Dix che ancora triste
si stava sedendo accanto a lui, capì la situazione e
andò da Cury.
< Stai meglio? >, chiese Ruki alzando gli occhi.
Dix di tutta risposta fece spallucce.
< Ruki.. >, disse a bassa voce.
Lui la guardava in attesa che parlasse. Non voleva costringerla a
farlo, ma allo stesso tempo era preoccupato per lei.
< Dimmi... >.
< Vedi.. > disse torturando la collana che Ruki le aveva
regalato, < Prima..Miyavi.. >.
< Su, parla Dix.. >.
< Prima Miyavi mi ha..insomma..mi ha..baciata.. >, disse
guardando sul tavolo come fosse incantata.
< Ah, capisco... >, rispose fissando i biscotti che aveva
in mano. < É solo questo che mi dovevi dire? >.
< No..che..che mi sento..mi sento da schifo per questo..
>, disse non riuscendo a fare mezzo movimento.
Ruki si alzò in piedi e la raggiunse.
< Se è stata una cosa accidentale non importa Dix
>, disse abbracciandola.
In realtà, la cosa gli bruciava comunque parecchio. Ma non
era colpa sua, e visto com'era ridotto Miyavi non poteva prendersela
nemmeno con lui.
< Scusami Ruki... >, mormorò stringendolo.
Non poteva comunque smettere di pensare a quello che era successo.
Insomma. Non è che fosse stata un'esperienza piacevole. E
poi sentiva di aver fatto male a Ruki anche se lei non aveva fatto
proprio niente.
Rimasero abbracciati un po', finché non sbucò
Cury da dietro la porta a dirle che era ora di vestirsi.
Dix senza dire più nient'altro andò a sistemarsi
e poco dopo le due amiche erano pronte per andare via.
Kai, Aoi e Ruki le raggiunsero di fronte la porta. Gli altri
tre...erano ancora a dormire, ovviamente.
Passò quasi una settimana. Eppure, da quel giorno, le cose
tra Dix e Ruki non erano migliorate. Sia l'uno che l'altra cercavano
comunque di tornare affiatati e senza pensieri come prima. Ma
nonostante tutto la cosa non cambiava.
Aeroporto. Dieci e mezza di sera. Miyavi sarebbe rimasto a casa ancora
per un po'. I Gazetto dovevano partire per dare altri concerti.
Aoi si avvicinò a Cury sorridendo amaramente.
< Sembra che stiamo partendo per la guerra, vero? >.
< Anche peggio >, rispose lei seria guardandolo negli
occhi.
< Non vedo l'ora di tornare..ricorda che sei sempre qui..nei
miei pensieri. Capito Cury? >, disse continuando a sorriderle.
Lo abbracciò forte. < Fa' venire anche me con voi!
>.
< Lo farei se potessi... >, si guardò intorno
< Va bene che sono un Dio...ma non so fare i miracoli! >.
< Tu sei il mio cucciolo >, lo corresse lei divertita.
< Tanto cucciolo poi no! >, disse prendendola in braccio
per poi stamparle un bacio in fronte.
< Ehi, perché mi hai presa in braccio ora? >,
chiese mettendogli le braccia al collo.
< Non posso? >, disse ridacchiando .
< Sì...ma mi baciavi di più quando ti
prendevo a sberle quasi. Non dirmi che ti piaceva! >
< Quasi quasi..anche se la sensazione della guancia pulsante non
è molto piacevole! >.
< Allora vorrà dire che ricomincerò a
schiaffeggiarti >, commentò massaggiandosi il mento.
< No no no! Va bene va bene! >, disse baciandola a lungo
tanto da farla soffocare.
Ruki teneva Dix per mano.
< Torneremo fra due settimane per qualche giorno, penso...
>, disse impacciato.
< Va bene, io non scappo.. >, disse Dix tentando di
sorridere. Quasi non sapevano più che dirsi.
Anzi, non sapevano più che dirsi. Si sorridevano e poi
inizavano entrambi a guardarsi in giro. < Mi mancherai Dix...
>, sussurrò Ruki guardando per terra davanti a se'.
Dix alzò lo sguardo e lo guardò sorridendo.
< Anche tu Ruki..davvero.. >, disse abbracciandolo.
Ricambiò l'abbraccio e la baciò in fronte, come
il primo bacio che le aveva dato. Un bacio timido, di certo non adatto
a due fidanzati.
Si sentivano le chiamate del loro volo.
< Devo andare >, disse piano scoccandole un bacio a
stampo.
"Non te ne andare, ti prego...".
Dix gli sorrise a malapena. Abbassò un attimo la testa per
guardarlo di nuovo.
< Io ti aspetto..sono qui..sempre.. >.
Ruki si voltò un attimo mentre già si stava
avviando verso la scala dell'aereo per salutarla con la mano.
< Tornerò presto! >, urlò prima di
voltarsi di nuovo.
< Magari non andartene proprio > disse tra sè
e sè. Lei gli sorrise e lo salutò prima che
scomparisse in mezzo la folla.
< Dix? >, fece Cury avvicinandosi a lei.
Ed era Cury quella che stava male una settimana prima, eh?
< Tutto a posto.. spero.. > disse mentre iniziava a
camminare.
< Come spero? Dix! >, esclamò lei stando al
suo passo.
Dix sospirò. In quel periodo sembrava non essere sulla Terra
ma in un mondo chiamato "probelmilandia"..
< Dix rispondimi per favore! >. Cury la guardava
preoccupata. < Non vi siete salutati come si deve, vi ho visto..
>
< Che disastro! Che disastro! >, iniziò a dire
Dix portandosi le mani sugli occhi. < Una cosa è
certa! Odio Miyavi! Ed è colpa sua se ora io e Ruki stiamo
così maledetto! Maledetto Miyavi, ecco! >.
< Miyavi era ubriaco... >, disse lei a bassa voce
prendendola per mano.
< Ma mi urta questa cosa! >, esclamò mentre
prendevano a camminare.
< Lo so, lo credo... >, disse lei vedendola
così nervosa.
< Fate largooooooooo! >, un matto incappucciato stava
correndo verso di loro con una valigia.
< ..tu parli del diavolo e spuntano le corna.. >, disse
Dix spostandosi da Cury per far passare quell'idiota in incognito.
L'idiota in incognito si girò di scatto verso di loro.
< Non ditemi che sono già partiti >, disse
come un pazzo isterico.
< Grazie che sono già partiti intelligente! Che
è quella? >, disse Dix indicando la valigia.
< Uruha >, disse annusandola.
Probabilmente l'odore di alcolici si sentiva anche fuori dalla valigia.
< Vai..vai dal tuo fidanzato.. >, disse Dix girandosi
dall'altra parte < prima che ti spari >
< Ehi! Che ti ho fatto? >, chiese con aria ingenua mentre
tornava indietro con la valigia.
< Crepa! >, disse Dix senza degnarlo di uno sguardo.
Amichevole la tipa, eh?
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E da qui la coppia Dix-Ruki subisce un trauma çoç
alla prossima stelle! ^w^
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