Incontri casuali, scontri e amori: le persone della mia vita

di rubytusday
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Simone ***
Capitolo 2: *** Marco ***
Capitolo 3: *** Sara ***
Capitolo 4: *** Marco ***
Capitolo 5: *** Luigi non ce l'ha fatta ***
Capitolo 6: *** Andrea ***
Capitolo 7: *** Le erinni (Betta e Marta) ***
Capitolo 8: *** Davide ***
Capitolo 9: *** Alessandro ***
Capitolo 10: *** Io ***
Capitolo 11: *** Parlo ancora di me ***
Capitolo 12: *** Apollineo e Dionisiaco : Alessandro e Davide ***
Capitolo 13: *** Davide: voglio ucciderti ***
Capitolo 14: *** Jacopo ***
Capitolo 15: *** Tonio ***
Capitolo 16: *** Narciso ***
Capitolo 17: *** Mattia ***
Capitolo 18: *** La professoressa ***



Capitolo 1
*** Simone ***


 
Torno indietro ho dodici anni
Come sempre tanti drammi,
sogno nella mia ardente
casetta, principe azzurro con saetta.
La strada è diversa dai cartoni
Piena di perdizioni sono sempre più isolata
Nella mia foresta argentata
C’è una persona mi fa ridere,
 i nostri banchi  fanno stridere
Una artistica vena, disegna colori
Per una bottiglia fortunata in un giardino
Ci diamo un bacio fingendo disagio.
Il tempo scorre veloce Io vado forte tu rimani altrove.

Nessuno parla, mente assente
Perché ti sei fermato? Così indietro ti se fermato!
vivi una vita da uomo da niente

Tu non sei un pezzente
Non sei germogliato in quel terreno arido,
nessuno ti ha annaffiato
vivi da mediocre in soffitta.
ingiustizia giustificata
dalla tua innata voglia di sconfitta

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Capitolo 2
*** Marco ***


Camminavi assorto
morto il tuo sorriso sul tuo bel  viso
Mi ricordo come mi guardavi dall’altro
Lato del fosso, insistentemente
Quando i nostri occhi si congiungevano
respiravo ardentemente
Mi ricordo le torture che mi affliggevi
scherzi inutili, non proprio
leggeri, insistenti.
Non capivo cosa pensare
del tuo inutile giocare
voci sorridenti fisse come
pareti ardenti, mi raschiavano
mi avvisavano.
Tu capace di farmi star bene
Tu capace di tagliarmi le vene.
Così tormentato così sbagliato
solo mi hai torturato
solo dolore mi hai portato
ti sarebbe bastato così poco
per bruciare tutto o illuminare un lutto.
Di te mi rimangono pochi pensieri
briciole di ieri.
Da quando il solo è sorto
(non prenderlo come un torto)
non sento più l’afosa asfissia della tua
conturbante compagnia.
Non vederti la miglior indecisione
nella perdizione di questa regione,
ora finalmente non sono in prigione

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Capitolo 3
*** Sara ***


La cosa che mi ha fregato
È stata la tua spiccat intelligenza,
, ottimo punto di partenza
un senso d’ironia affine, un’amicizia senza alcun confine
certo anche io ho sbagliato
l’invidia per alcuni anni mi ha divorato
ma ti ho voluto tanto bene
poi ho scoperto che non ti fidavi
che dietro gli alberi mi insultavi
mi hai fatto star male più di qualsiasi maschio perdente
delusione adente, all’ultima accoltellata
sono scappata, senza dare spiegazion.
Sei una persona che mi porta a fondo
così nel profondo, immersa nel tuo arrivare
non ti fai il problema di sparare,Io invece credo che la sensibilità
Si un’atroce condanna
Ma non fingo di essere diversa
una cinica in questa guerra persa.

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Capitolo 4
*** Marco ***


Occhi acquosi
immergersi in fanghi paludosi
all'apparenza limpidi e azzurri
immergersi in burroni assurdi.
Ed ora penso:
capelli corti e sporchi.
rimangono i solchi,
rincorrersi tra i boschi
cani così loschi,
ombre gemelle
simili come mammelle.
Sangue rosso sulla pelle
ognuno nelle sue celle.
Girovagando intorno si brucia
fino al midollo.
Assenzio dell’assenza
con o senza,
ora ortica
illuminata dalla fatica.
Ricordo:
l'impossibilità di scorgerti
nell'idea di vederti,
l'impossibilità della tua pelle
in mezzo a ruvide mattonelle.
La tu erre richiama
qui nessuno ti ama.
Ora
tossico il tuo profumo
dopo di te più nessuno.

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Capitolo 5
*** Luigi non ce l'ha fatta ***


ALBERO SENZA CORPO
Ghigno fiero
Di chi non è sincero
Occhi sbarrati
Di chi li ha ricercati
Solo posa eri?
Non ce ne è di andar fieri
Il nero avvolge
Cento anni passeranno
Ma non questo inutile danno
Sentiero pieno e gonfio
T’immaginavo tronfio
Destino comune infauto
Di chi se l’è ricercato
Ma a Quell’albero spoglio
anime deserte
Non accostare
 L’immagine inerte
in acqua placida
Deve annegare
Orgoglio furioso che si accostò
Alla stanchezza
All’Ubriachezza
All’ineguatezza
All’arsura
Alla paura
All’ignoranza
Il dolce aspro fiato
contrasta
Ora basta.
Rimangono discepoli senza nome
Stringenti parole
Inutili da pronunciare
Basta provare
Tutto gira
Si muove
E rimarrai un ricordo sfuocato
Come fuoco fatuo
Legame adolescente
futuro silente.

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Capitolo 6
*** Andrea ***


Assente tua delusione
Per il gusto accecante della delusione
Non so ancora cosa è capitato
So solo che mi hai sabotato
Cresciuti come fratelli
Ma si sa i parenti sono come coltelli.
Tu uno me lo hai conficcato
Non so per che cosa di sbagliato.
Come hai preso la tua rivalsa
Della tua vita farsa
Notti insonni a piangere nel mio cuscino
Per questo tuo abominio.
La tua frustrazione
L’hai scaricata su di me in adozione
Amare uomini, sentirsi donne così intimamente
Per te deve essere dolore cocente
Ti ho sempre giustificato per il tuo male lanciato
“Non pùò essere se stesso”
La verità è che sei solo un fesso

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Capitolo 7
*** Le erinni (Betta e Marta) ***


Sto scavando in un passato
Già altre volte ci ho provato.
La mente corre assente
A tutte le persone che mi hanno abbandonato.
Rimasta sola in mezzo ad due arpie
Una cornacchia mi canta di lato
L’altra lo sterno mi ha dilaniato.
E mentre mi fido di quella malsana
L’altra mi sibila frasi accidiose
Copiose scendo su di me le sue sventure
Io così incatenata, sempre immersa
nel desiderio di essere amata.
Andare a scuole eterna gabbia
Silente accettavo la mia condanna.
Convinta che mai avrei potuto fidarmi
amarmi, io con una concezione così alta di amicizia
io persa tra la sporcizia.
Poi qualcosa è cambiato
El’albatros si è liberato.
Non più un uccellaccio ma pettirosso
poi sono ricaduta nel fosso.

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Capitolo 8
*** Davide ***


Sguardo felino

testa riccia pazza

ci scrutiamo dai due sedili

mi dici “perchè non sorridi”

Sotto l’epiderme aghi ghiacciati

si scaldano al tuo sguardo

discorsi infinti su quello che 

ci piace o no

comunemente ascoltiamo

gli smiths che cliché

Io ti credo sensibile

simile a me.

Non sono ancora convinta

ti sento senza intenzione

Non voglio uscire dalla prigione.

Mi convinci con dolci parole

mi sei vicino quando il male duole

Scruto il tuo scritto 

sento la voglia che hai di me

sento l’interesse per me

parli di anime affini,

ed io inizio a cedere

perchè ti voglio credere

 

 

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Capitolo 9
*** Alessandro ***


Tu, grande
viso dolce, occhi simile a nocciole,
ricciolini ricadono sulla tua fronte
la dolcezza dela tua voce 
si rispecchia nella tua dolce fisionomia
io abituata, alla possessione, alla violenza
trovo eccitante la tua costante indecisione,
alterni battute sagaci a complimenti fugaci.
Purtroppo non ci si può vedere 
anni, chilometri giorni ci separano
per te non sento i brividi caldi
quelli eccitanti, entusiasmanti
Io in te rivedo me 
e l'unica possibilità di quiete
diverso dagli altri, annaspi
non ti nascondi, fragile in questo stato di
enormi mostri mascherati.
Il giorno, il tempo la situazione
come se fossimo in prigione
ci rende impossibile sfiorarci
e anche ricordarci.
Mai nato, mai sbocciato rimasto solo tra le scritte
questo ricordo assopito, presente non esistito 
mi fa sperare che prima o poi ci si potrà trovare

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Capitolo 10
*** Io ***


Oggi è un brutto giorno
Ignorata, igoiata tritata
Ero a pezzi 
Vetri su di un prato
Ora anche un commento sbagliato
Da tutta la vita lotto contro la mia carne
Mi privo di emozioni, razioni
affamata non mangio, ma la mia carne 
sta sempre lì.
Vomito ed è lì
E oggi qualcuno me lo ricorda
Io sono giorni che sono tirata da una corda
Non piaccio forse per questo permetto a tutti
di maltrattarmi, non amarmi, ignorarmi.

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Capitolo 11
*** Parlo ancora di me ***


Sono sempre stata brava a parlare
socializzare, far confidare
ma nessuno riesce a tirare
fuor ciò che mi assale
mostro maledetto rinchiuso
nel cassetto, legami apparenti
assenti di profonda coesione
allento sempre le tensione.
Vorrei che qualcuno mi conoscesse
Veramente, mi capisse immediatamente
io non ce la faccio ad aprirmi
se non con le spalle al muro
blocchi continui grigio scuro.
Lo so sono parole banali
Mi scuso delle canzoni fatali,
vorrei che qualcuno mi apra le ali
ma la verità che se non sei
tua a navigare non puoi
aspettare e sperare.
Pilota la tua cometa
fino all’ora quieta.

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Capitolo 12
*** Apollineo e Dionisiaco : Alessandro e Davide ***


Da una parte Apollo
la tranquillità, serenità, l'onestà.
ha quel che di familiare 
quell'odore di conoscersi da sempre
mi ispira tranquillità 
Finalmente la quiete in questa landa di infelicità.
Dall'altra Dioniso
inquieto, indomito, inacessibile
ha quel che di animale
quell'ardore che mi taglia
cospira, mi ispira
Finalmente la passione mi ha travolto.
Apollo compare, appare ma non é deciso
La sua sensibilità, tristezza e insicurezza 
mi rendono un'abile giocatrice 
ma sembra una guerra persa
Dioniso mi ha cercata, voluta imprigionata
La sua vitalità, sicurezza e mistero
mi rendono disaramata
e lui sembra leggere le mie carte meglio di un chiromante.
Da una parte la ragione dall'altra l'irrazionalità.
Apollo un amore dolce
quasi un gioco infantile
simili quasi uguali
Dioniso un amore carnale
Con un continuo odiare e amare
diversi all'apparenza uguali nell'essenza.
È così annaspo, e ciondolo come un pendolo
tra lo star bene e lo star male.
Perchè se uno mi fa soffrire
per la sua eterna indecisione,
L'altro decide già tutto, mi vuole
ma ho paura di lui troppo furbo.
Apollineo e dionisiaco usati banalmente per descrivere
questa situazione banale del mio inutile annaspare

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Capitolo 13
*** Davide: voglio ucciderti ***


Prima mi ha avvinghiato
preso 
scavato nelle mura della mia ironia
poi ha protratto la nostra lenta agonia
Mi hai convinto e dopo anni sono uscita
uscita dalla mia pelle per indossarne un'altra
Mi sono accesa, infiammata, sono ardente
i miei occhi sono cambiati
i miei tratti sono rinati.
Poi hai tagliato il velo
mi ha imbrigliato in contorte parole
e ti sei incatenato nel tuo orgoglio
La tua pelle macchiata
contro la mia ambrata
il tuo mutismo, il tuo egoismo
contro ia mia rabbia, il mio altruismo.
Hai indossato i vestiti migliori
mi ha ricoperto di allori
ormai vuote parole.
I tuoi morsi, da lupo solitario
che non cerca compagnia
ma smaniavi per la mia.
Mi chiedo perché contorcermi così
mi chiedo se riuscirò mai a fidarmi di nuovo
a confidarmi nelle notte mentre mi muovo
mi chiedo se ne sia valsa la pensa
sento rigurgiti allo stomaco che mi fanno svenire
sento la fame svanire,
e non so perchè vedo specchiarti nello stagno
ridere beffardo, un ragno che ha pronta un'altra tela
io ero sincera, cristallina.
Non ho finto, non ho indossato maschere
solo la diffidenza iniziale prima che il tuo ego mi imbrigliasse.
Mi sento trafitta e distrutta
non riesco ad odiarti 
un parte di me vuole anche perdonarti
e sperare che le tue parole vane
siano vere, non voglio essere un'inconscia preda
di un fine stratega.

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Capitolo 14
*** Jacopo ***



Vorrei aver un altro cuore per amarti
Tu così dolce e inerme ti sei insinuato nella mia vita
aspetti che io ti noti, non interferisci, ascolti le mi smanie
per l'altro, poi finalmente rompi lo schermo e ti fai avanti
L'amore per me è sopraffazione, odio e repulsione
E' Eros e Thanatos, le tue dolci parole, il mio seguirmi 
mi allontana da te ogni giorno.
Io sono Micol  e tu Bassani
in finto giardino, ti escludo
ti chiamo Mario, Giacomo, Jacopo,
ma il fatto resta che vivrai da eroe sfortunato
anzi niente di eroico, mi consoli
ma sarebbe meglio che tu esca fuori.
Tu cerchi una ragazza che tu possa salvare,
io potrei solo farti male, scavarti prendere tutto e buttarti.
Tu sei già perso e innamorato, io amo solo chi mi ha cacciato
io cambio e tu mi segui, io mi trasformo e tu ti trasformi.
Che quando parli mi annoi, ma non riesco a spegnerti
perchè in questa stanza buia mi annoio.
Non ti voglio nel mio letto, non voglio conoscerti
voglio parlare dei miei demoni con te per liberarmi
mentre aspetto l'altro, che mi fa tremare.
Tu stai lì a sperare, le mie parole sono attaccate al muro
un rifiuto sicuro, tu continui, ti illudi già mi ami.
Io non posso ricambiare, la tua immagine non mi piace
il tuoi modi accomodanti e dolci si scontrano con la mi scorza
che si appesantisce e acutisce. 
Io alle persone come te le so solo sopraffare
non le so annaffiare, non mi lascio toccare.
Per te non sento quel botto micidiale 
che mi fa esplodere le vene che non mi fa mangiare
che mi porta in testa la tua immagine fissa.
Sei un amico, un fratello 
e dicendo questo io ti accoltello.

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Capitolo 15
*** Tonio ***


Neri 
profondi
pesanti
i tuoi passi
urlanti
rosso
fondo
cenere
le fossette
di Venere
Dipinto
disegnato
immaginato
tu non sei mai 
nato

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Capitolo 16
*** Narciso ***


Ti miravi, guardavi, specchiavi
di complimenti ti riempivi
per riempire il tuo vuoto ego
mi hai lasciato briciole
tirandomi la corda
mi hai stretto nella tua morsa
sento le tue mani forti sul mio collo
sento stringerle forte su di me
tu mi opprimi mi schiacci
mentre ti miri, rimiri
ti specchi
amandoti
ma odiandoti 
ti sei specchiato in me
poi hai scoperchiato il cielo
capendo che non puoi amare nessuno
diverso da te.

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Capitolo 17
*** Mattia ***


Sei arrivato in un triste gennaio
Il freddo mi entrava nella pelle
chiusa in prigione
Ero lì a scrivere e non vivere
tu di là disilluso, per nulla confuso
io con la testa da un'altra parte
accomunati dall’arte
qualche disco da parte
parliamo, scherziamo
sbeffeggiamo
intensità sempre più estrema
tu decidi comunque di avvicinarti
Di sconfiggere i miei demoni
di annientare tutti gli altri
e io ora mi ritrovo  follemente ad amarti

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Capitolo 18
*** La professoressa ***


trega arcigna
bionda, alta una forma del corpo strano
una pera, con piedi lunghissimi
mi toccano dalla sua cattedra
entra semina i gelo, ci ghiaccia
ci giudica, da qualche commento mi chiedo
come è la sua vita per renderla così Glaciale?
"Mia madra non mi ha mai accompagnato"
dice ad una collega che porta con sè la sua alla sua presentazione
vedo umanità dietro la sua glacialità
forse quello che fa è solo una rappresentzione
sicuramente una maternità mancata
e una madre che non l'ha rasserenta.
Scrutia i libri con i suoi occhi come fessure
cerca risposte arcigne in righe oscure
vuole evitare brutture
ossature di un mondo che forse non l'ha mai capita
scrive, e contrassegna con la matita.
Forse non ti piaccio, non me ne compiaccio
ma da qualche piccolo capriccio
forse ho capito qualche impiccio
io continuerò a vivere. e le sue votazioni
non saranno altro che situaizoni
non più amputazioni dell'autostima,
per far capire che non ti stima.

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