Canti di nuvole

di Marinwolf
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un'altra storia ***
Capitolo 2: *** L'eco dei tuoi passi ***
Capitolo 3: *** Al suo posto ***
Capitolo 4: *** Non basta ***
Capitolo 5: *** Bonaccia ***
Capitolo 6: *** Il mio silenzio ***
Capitolo 7: *** Casa ***
Capitolo 8: *** Solitudine ***
Capitolo 9: *** Lettera ad Alex ***
Capitolo 10: *** Vento ***
Capitolo 11: *** Un'unica realtà ***
Capitolo 12: *** La porta ***
Capitolo 13: *** Il suono di un addio ***
Capitolo 14: *** Testa o croce? ***
Capitolo 15: *** La bella e la bestia ***
Capitolo 16: *** Paura di sbagliare ***
Capitolo 17: *** Dubbi nostalgici ***
Capitolo 18: *** XV Agosto ***
Capitolo 19: *** Il ritmo naturale ***
Capitolo 20: *** Un vecchio canto di Natale ***
Capitolo 21: *** Il fantasma del focolare ***
Capitolo 22: *** L'uomo dei sogni ***
Capitolo 23: *** Pioggia fine di marzo ***
Capitolo 24: *** L'isola che non c'è ***
Capitolo 25: *** La finale ***
Capitolo 26: *** Ciò che non puoi chiedere ***
Capitolo 27: *** Un ricordo di domani ***
Capitolo 28: *** Si sente il mare ***



Capitolo 1
*** Un'altra storia ***


La rampa delle scale,  un'altra storia
chilometri di gelo
come un'autostrada,  conduce alla tua porta.

Marchiati a fuoco da una storia condivisa
E rinnegata
Annego ancora nell'insofferenza dei ricordi.

Come un pendolo che oscilla senza sosta,
È il vino nel bicchiere
La verità sulla tua bambola di pezza.

Ora guardami scendere le scale
lontano dal tuo sguardo cupo
dalle grida silenti che sanno di vergogna.

Mi saranno testimoni, quei gradini
del coraggio di percorrerli con piede grave
Per non fuggire più da te e rinnegare la violenza. 

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Capitolo 2
*** L'eco dei tuoi passi ***


E poi arrivò la notte,
ed ogni voce tacque,
a non disturbar il tuo arrivo.

Rumore di passi, diretti alla mia stanza,
l'eco di una candela nel buio
agonia di attimi
che precedono l'incontro degli amanti.

Il sogno prima, e poi, il silenzio
narra l'abbandono, disincanto,
fumo che non si fa afferrare.

Incatenata la tua ombra
come fantasma tormentato,
vaga ancora qui
nel luogo solitario che non può lasciare.

Con un sussurro tenue ,
racconterà di te il tempo,
dentro la mia stanza, ancora, l'eco dei tuoi passi.

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Capitolo 3
*** Al suo posto ***


Tanti passi su una strada di sola andata,
occhi appannati da tramonti tristi
e ritorni bagnati dalla rugiada del mattino,
tutto è come quando me ne andai.

Il sole di aprile illumina tra i rami
l'amarezza dei germogli caduti,
passato e presente scorrono 
sui sentieri che hanno portato a perderci.

Ingenua malinconia danza tra i ricordi
solo ombre di cose che mai furono
Dobbiamo andare!
la primavera ci attende per rifiorire.

Come voci portate dal vento
non si arresta il nostro cammino,
si dissolve lungo la strada che si divide
ogni cosa è al suo posto.


 

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Capitolo 4
*** Non basta ***


Basterebbe tu dicessi primavera, per sentirla arrivare
E nulla sarebbe mutato
Penseremmo ai fiori sbocciati e nostre illusioni 
La casa da dove sognavamo il mare.

Basterebbe tu chiamassi il mio nome 
Per sentirlo sospeso in eterno 
Vedremmo le orme scomparire sull'uscio di quella casa
Il tempo andare a ritroso

Basterebbe tu dicessi ancora
Per tornare a quanto è stato
Cancelleremmo le promesse non mantenute
Saremmo solo noi i testimoni di quel per sempre.

Bastasse qualcosa da dire, a sanare il dolore
Ci guarderemmo negli occhi
Grati del tempo che ci è stato concesso, per poi dirci addio,
invece che ricercarci nei nostri sogni.

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Capitolo 5
*** Bonaccia ***


Ripartendo da qui, da quei segni sulla pelle
che narrano il nostro passato
che tracciano la rotta e raccontano storie
Isole lontane baciate dal sole 
terre selvagge dal sapore malinconico.

Ricominciando da qui
dal vento che placa le acque
bonaccia su un viali di ricordi
memorie che si perdono tra le onde;
la strada del cambiambiamento riparte da qui.

Rialzandoci, per ricadere ancora
ansanti su una giostra di errori
noi, figli del mare, separati dal fato 
ci ritroveremo ancora,
avvolti dal profumo del mare

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Capitolo 6
*** Il mio silenzio ***


Provo ad evitare la notte,
prima che il giorno finisca,
rubo attimi di luce con gli occhi
porto con me il sole come foto di una memoria lontana
devo difendermi dalle mie tenebre

In un gioco di ombre
come attorno a un fuoco indiano
I miei demoni danzano intorno a me 
Mi accerchiano 
Cantano al lato oscuro della luna

Qui nessuno vede, qui nessuno sente
sono sola, estranea a me stessa 
col cuore perso in un mondo silente
ho zittito i pensieri.
Ora che tutto tace è tempo di perdonarmi

Non ho più paura del buio 

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Capitolo 7
*** Casa ***


Lungo i muri della mia vecchia stanza
si susseguono lenti i dejà vu,
le ombre delle cose che furono
che il cuore ha reso immortali.

Le note malinconiche di un carillon
mi riportano indietro, a quella casa
ai primi passi di una bambina che 
caduta in terra imparava a rialzarsi.

Nell'armadio i vestiti della mamma,
indossare le sue scarpe grandi per sentirsi lei,
l'eroina invincibile nelle storie di una piccola ribelle
sogni che si conservano gelosamente.

Attimi sospesi nel tempo
riflessi nello specchio impolverato,
istanti costretti in vecchie mura,
mi è permesso ancora viverli.

Sospesi nel tempo, i ricordi 
prendono nuova vita, mai abbandonati
liberi di dimorare dove nessuno li sfratterà
nella mia casa, nel tuo cuore, mamma.

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Capitolo 8
*** Solitudine ***


Ho guardato dall'alto l'abisso
le profondità della mia solitudine
la tua foto coperta di polvere.

Aceto è questa libertà che scorre sul mio capo
e m'incatena ad un ricordo,
fugace e sfocato come un sogno.

Stretta tra le braccia di Morfeo
non voglio aprire gli occhi, che chiusi,
incontrano di nuovo il tuo sorriso.

E la mente invano tenta di raggiungerti,
illusa che afferrandoti
tu non torni ad esser fumo. 

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Capitolo 9
*** Lettera ad Alex ***


Gli incubi di una realtà presente
nei tuoi occhi che abbracciano la solitudine,
lucidi, alla luce del sole 
fuggono le verità che non vuoi sentire.

Un dolore costante grida dentro
il senso di colpa è un nodo alla gola
Dimmi dove è l'orgoglio mentre naufraghi tra le tue lacrime?

Mentre ti racconti che il tuo mondo è distrutto
e guardandoti allo specchio non ti riconosci
ti crogioli in un dolore passeggero, 
che credi sia il male del mondo 

E mentre scegli di fermare il tempo attorno a un ricordo 
il cuore di qualcuno smette di battere 
fermando per sempre il suo orologio. 

Ti senti impazzire chiusa tra le mura della tua stanza
hai voglia di gridare, fare a pezzi tutto
mentre altrove il buio prende forma nei pensieri 
di qualcuno che chiameresti matto.

Di quale realtà ti fidi, tu che non sai reagire alla parola fine?
Che hai fatto delle tue paure, i demoni del mondo
Che escludendoti all'emozioni altrui, hai chiuso gli occhi al sole 

Alzati, allora, scuoti la polvere e sorridi
a trovar una delle tante ragioni per essere felice,
tenace, come la terra che nei suoi problemi non si ferma
continua a girare


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Capitolo 10
*** Vento ***


Capita a volte ancora di incontrarti, di notte,
quando chiudo gli occhi
ed il sonno diventa mio nemico.
Nei tuoi occhi rivedo la mia ombra
spoglia del suo ego, adorna di lucida follia,
un cuore solitario legato a facili illucioni.
Una ruota in movimento, una storia,
che girava attorno a te senza fermarsi,
senza trovare il posto per me sulla sua giostra.
E lasciando questo luogo di memorie senza tempo
sento come la rondine fugge l’inverno e non si volta
a mirar ciò che ha lasciato.
Ed è coraggio, questa brezza
che racconta l’arrivo della nuova stagione
Questo nuovo capitolo

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Capitolo 11
*** Un'unica realtà ***


E alla terra che mi dà l'ispirazione
ferma guida la mia mano,
tinge di verde ogni cosa 
e verde è anche la mia anima. 
Odo gli alberi intonare una fresca melodia
e dolce è questa brezza che profuma di ricordi.
Dall'erba tutt'intorno e dalle api
sale il più bel canto alla natura 
dispersa nell'aria è la sua voce. 
Come una madre, culla il suo bambino, 
ella mi avvicina al cuore, 
E creatura e creatrice tornano ad essere un tutt'uno.

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Capitolo 12
*** La porta ***


Un battito d'ali per tornare indietro e svegliarmi qui.
Per ritornare all'estate e alle tue mure 
che come braccia sicure ci cingevano a te.
Un sentimento intimo che scorre insieme al tempo
e mira i panorami di questa verde campagna.
Sospeso è il ricordo, che come una balllerina si muove sinuoso
e menre danza rievoca i fantasmi 
che dal passato corrono a ballar con lei. 
Un'opera teatrale che senza orchestra, resta muta.
Persa nel tempo una farfalla, ora danza intorno a me 
e mentre si allontana col suo battito d'ali
ridona alle memorie una melodia: il suono della tua risata.

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Capitolo 13
*** Il suono di un addio ***


Distratta da rumori assordanti 
Fisso lo sguardo su una danza silente 
Un cerchio di nuvole disegna armonia
Ma nulla di ferma, un'altalena che scivola dentro e fuori di me.
La testa come un tamburo, continua a suonare ed all'esterno tutto tace. 
Il corpo è la mia camera stagna, 
Nessun demone segreto potrà uscirne
Nulla trapela se non dagli occhi
E la mente prigioniera dei pensieri
Ricerca neve fresca che attutisca il frastuono intenso di quei passi, che lasciano vuoto dietro di sé.

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Capitolo 14
*** Testa o croce? ***


Le due facce di una medaglia,
A me decidere quale lato indossare.
Al caso del lancio di una moneta,
Per te, quale faccia osservare.
Testa o croce?
Si tengono in equilibrio precario,
Sorreggendosi, sorrisi noti, pensieri nascosti.
Testa?
Un lato si cela ai tuoi occhi,
Piegato alle sue insicurezze,
Indossa e mostra la sua faccia migliore.
Croce?
La parte difficile da comprendere
Ritrosa, indirizza il tuo sguardo altrove
Cosa importa quel che il caso sceglie?
Che sia testa o che sia croce
Ciò che cogli è il lancio,
Ciò che osservi è la tua mano
Non la mia monetina

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Capitolo 15
*** La bella e la bestia ***


In una lenta danza mi poni davanti al tuo specchio
Recando in mano una rosa
Con lievi movenze, 
Guidi il mio sguardo.

Il tuo respiro smuove la polvere in superficie
I tuoi occhi penetrano le apparenze,
oltre le maschere,
Ormai senza alcuna difesa 
giace la mia vera essenza.

Gli sguardi s'incrociano
Le labbra si schiudono in risate, 
Epifania primaverile.

Ora la vedo, 
La mia natura più umana 
Ha la tua bellezza 

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Capitolo 16
*** Paura di sbagliare ***


Un gioco complicato, una prova da superare.
La paura, la sfida a cui non vuoi sottoporti.
Di fronte l'ostacolo più grande
Rianimare una coscienza già arresa:
il tuo sguardo congelato nel tempo.
Che strada prendere, rinunci? 
Nessuna scusa sanerà il rimpianto di non aver tentato, 
Nessun discorso a cancellar l'immagine di te che osservi inerme. 
Che crederci ancora sia la vera sfida?
Un'altra chance per riaccendere il tuo fuoco.

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Capitolo 17
*** Dubbi nostalgici ***


Una promessa d'eternità
Parole che non puoi mantenere
Attimi fugaci sospesi nel tempo.

Un "ti amo", fabbro truffatore, 
Forgia catene all'apparenza indistruttibili
È tutto ciò che serve per lasciarsi andare. 

Incisa è la memoria, tra le note di una canzone
Può un momento durare per sempre?

Come vapore le emozioni affuscano la vista
Un sussurro nel silenzio, 
il fato di chi ha spezzato la catena
Ricordo nostalgico di chi crede ancora nell'amore

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Capitolo 18
*** XV Agosto ***


Nata sotto un livido cielo d'estate
Scelta coraggiosa di una madre tenace,
Sogno di una notte senza stelle cadenti.

Le voci dei bagnanti felici
Le luci di una borgo in festa, 
Ombre di un futuro difficile.

Il tempore di una brezza notturna,
Spazza via il rammarico, 
Sì mischia al canto delle cicale
Ed é subito quiete. 

Gli occhi si chiudono 
Per tornare ancora lì, dove una bambina non ha ricordi.
Nata in un giorno di mezz' agosto
La fiamma della prima estate non può più fare male 

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Capitolo 19
*** Il ritmo naturale ***


Luna brillante della sera,
Danza tra i flutti d'un ruscello il suo fermo chiarore,
E somma illumina i desideri di coloro che sognano.
Il fruscio del vento tra le foglie è un lieve canto 
Sussurro naturale in cui si unisce il tutto
Uomini e rami  sono uniti in immagini d'eterna di bellezza 
Poesia senza tempo , l'inno del creato.

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Capitolo 20
*** Un vecchio canto di Natale ***


Luci,
si accendono e brillano, 
cambiano colore e si spengono, 
tutto riparte in un giro di giostra.

Altalena festosa, luccichio tremulo 
di un ricordo che non è ancora sbiadito.
E come un vecchio abete, il ritorno,
profuma d'antico, di autentica gioia. 

Uno specchio interiore è la finestra, 
che riflette la mia mano contro quella di una bimba,
mi mostra il passato e il presente, 
come fantasmi natalizi che ridestano la memoria dal sonno. 

L'eco lontana di zampogne risuona in una cassetta,
sussurri leggiadri in canti di festa,
tutto torna al suo posto, mentre i volti riflessi allo specchio sorridono
"Sono finalmente a casa"

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Capitolo 21
*** Il fantasma del focolare ***


La sagoma del tuo volto, immagine sbiadita davanti ai miei occhi
un albero spoglio di foglie ingiallite i tuoi bianchi capelli
e come rami rugosi le tue mani grandi segnate dal tempo. 

Nella mente vibra il fantasma del tremule fuoco di un focolare 
che lento sopisce all'eco di risate felici
e così vicino è il calore nella tua voce 
che vive indistinta tra il vero e i miei sogni. 

Semplice è arrendersi all'incuria del tempo che ci separa,
che scorre e ci invecchia sfumando i nostri ricordi,
come vapore un'immagine allo specchio,
ma che per nulla intacca la memoria del cuore.

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Capitolo 22
*** L'uomo dei sogni ***


Un'immagine, sospesa tra sogno e realtà,
tra i battiti di ciglia di un dolce risveglio,
il candore di un bacio, ancora lieve sulle labbra che sfioro.

Intrigante ricordo
piacere di un pensiero mai espresso alla luce del sole,
resistenza vinta dal sogno, 
romantici istanti sopraffatti dalla realtà.

Tutto scorre mentre la mente torna a quelle labbra, 
indugia nell' innocente peccato, 
fantasia notturna al chiaro di luna 
irricercata dolcezza confessata nelle parole di una poesie 

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Capitolo 23
*** Pioggia fine di marzo ***


Una passeggiata sotto la pioggia, 
Nuvole argentee intrise di sogni cadono giù.
I capelli umidi, rumore di passi bagnati
Ogni pozzanghera ripete "ho solo bisogno di tempo" 

Le foglie cantano, smosse dal vento, 
Sequenza di un'orchestra naturale, 
Suona al ritmo del diluvio
"Il nostro, il mio, il tuo tempo"  

Un lampo divide il cielo, 
strada che si biforca per mai più rincontrarsi, 
Solo il tempo può sottolinearne la bellezza,
L'incanto dell'ultimo temporale d'inverno.

La primavera è alle porte
arcobaleno che riporta il sereno
Nell'animo di chi ha fatto del suo meglio. 

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Capitolo 24
*** L'isola che non c'è ***


Sulle ali dorate di un pensiero
in cerca di un posto lontano
coste inesplorate, vette solitarie, foreste selvagge 
profumi e sapori nuovi, eppure conosciuti.
Mi perdo, lontana dalla prigionia di una vita
che suona al ritmo di orologio.
Trasportata dal momento
 i suoi  rintocchi si perdono in lontananza
la mia anima si libra leggera, 
in volo verso una nuova meta.
Un raggio di sole come una scintilla 
ridesta l'anima sopita,
A fatica riporto i piedi a terra pronta al risveglio
mentre la mente già  attende il prossimo sogno
un avventura che mi riporti all'isola che non c'è

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Capitolo 25
*** La finale ***


La paura che ti sfugga l' emozione del trionfo,
Come la palla in area avversaria
ad innescare un contropiede.
Le fatiche di un percorso e l'ebrezza del momento 
La salita verso la porta, l'apertura ad un compagno 
Il cuore si ferma per un istante nel silenzio più profondo,
un respiro e poi il boato 
Le urla che si levano e riempiono l'aria
Il cuore che batte al ritmo del delirio
Nessun nemico,
nessuna barriera all'ombra della stessa bandiera
Gioia effimera che solleva l'animo
nella notte che imprimi per sempre tra le memorie
La finale di Champions League 

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Capitolo 26
*** Ciò che non puoi chiedere ***


Amami come sono, senza armatura ne spada
Armata di sogni
Al lume della fiaba che ti leggo negli occhi 

Amami con lealtà, oltre il velo delle convenzioni
senza dame e cavalieri,                                       
cuori impavidi nei versi di una vecchia ballata 

Amami con coraggio, nella penombra del mio vero essere, 
fino ai meandri più bui della mia coscienza                                    miniere abbandonate di echi lontani
 
Amami come puoi, Amami come vuoi                                    Amami nel tuo tempo, Amami nel mio spazio                            nel modo unico di essere te, Amami.


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Capitolo 27
*** Un ricordo di domani ***


Nelle pieghe di un letto disfatto,                         
Fra le trame di una tela bianca,       
 Un pensiero sfiora un'immagine di ieri.

Vivida è la sensazione di una matita che danza,
il sussurro di ciò che sarebbe potuto essere
s'incastra tra le memorie,                                            Opaco, come un ricordo di domani.

"Chiudersi"  è l'angosciante soluzione,       
 la menzogna che nel silenzio sibila,               
come una serpe s'insinua sotto pelle                       
e affonda i denti nel tuo petto.  

Una nuova stella polare segna il cammino       
Un monito a non ripetere gli stessi errori                               disegna la speranza nell'aprirsi ad un futuro più luminoso 

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Capitolo 28
*** Si sente il mare ***


Si sente il mare
Lá dove oltre ai pensieri 
Affollano la mente, i rimpianti
Il vento spira lieve ed 
Ondeggia il rimorso
Cullato da emozioni sopite

Si sente il rumore delle onde
Lá dove le lacrime si rifrangono
Su scogliere di mal accettata rassegnazione.
Il freddo bussa con fragore
Lí dove è da sempre inverno
Tra paure di cristallo e gelido rigore 

E si leva ancora la nebbia
Furtiva copre le ombre e le luci
Celando sentimenti che il pensiero non osa sveglare
Solo la luce di una lampara,
Fiammella accesa nel buio
Illustra la notte
Una piccola stella dipinta su un velo nero
Apre lo sguardo a nuove possibilità.
 

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