Un amore che prosegue anche nella morte

di lelouch 25
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I ***
Capitolo 2: *** II ***
Capitolo 3: *** III ***
Capitolo 4: *** IV ***



Capitolo 1
*** I ***


Un amore che prosegue anche nella morte
 

I

 
Lovino fin da quando era piccolo conosceva Gilbert, noto con il nome di Prussia, questo perché Gilbert era uno dei migliori amici di Antonio ovvero Spagna, la nazione che lo aveva cresciuto. Anche se ormai era cresciuto continuava a volere bene ad Antonio, lo vedeva come un fratello maggiore, inoltre era una delle poche persone che lo capivano davvero.
La prima volta che Lovino vide Prussia fu una sera a casa di Antonio, lui era ancora un bambino, ad un tratto la porta si aprì ed entrarono Antonio, Gilbert e Francis conosciuto come Francia.
Il bambino notò che Antonio era ferito in modo abbastanza grave perciò dopo averlo insultato mosso dalla preoccupazione andò a prendere delle garze, purtroppo non era molto bravo, fu allora che Gilbert lo aiutò, mentre il bambino cercava anche di evitare gli attacchi molesti di Francis. 
Dopo che medicarono Antonio, Gilbert e Francis lo portarono nella sua stanza da letto, Lovino fece per accompagnarli ma fu fermato da Gilbert che disse:
“ no, Süditalien, mi dispiace ma Antonio non vuole farsi vedere ridotto così… cerca di capirlo!”,
a quel punto Lovino sbottò:
“ non me ne frega niente è compito mio prendermi cura di lui!”,
Gilbert sorrise, poi fece un cenno a Francia che portò il ferito in camera. 
Una volta in camera Antonio con un fil di voce disse:
“ Franny, Lovinito era arrabbiato vero?”,
Francis sorrise poi disse:
“ si, lo era mon amour, ma ora non pensarci, si occuperà  Gil di lui, mentre io mi prenderò cura di te e del tuo bel sedere, ohohoh, certo che Impero ottomano ti ha ridotto proprio male!”.
Intanto Lovino sbraitava quanti più insulti possibili contro Gilbert che gli impediva di andare da Antonio.
Gilbert si era accorto che nonostante Lovino lo stesse insultando aveva gli occhi lucidi, sapeva che si sentiva in ansia per Antonio, poteva quasi sentire la paura del bambino di essere abbandonato da chi amava, quindi decise di abbracciarlo, in fondo ci sapeva fare coi “marmocchi”; Lovino in un primo momento cercò di liberarsi ma alla fine si arrese e cominciò a piangere mentre Gilbert gli carezzava la testolina.
Quando Spagna guarì, Lovino andò a cercare Prussia e in modo un po’ rude lo ringraziò:
“ patata scolorita… ecco… gra-grazie per a-avermi consolato!”,
poi scappò via mentre Gilbert sghignazzava divertito e diceva:
“ non c’ è di che! Il magnifico me è sempre pronto a consolarti!”,
Lovino fuori dalla porta se possibile era  diventato più rosso di un pomodoro spagnolo. 
Per tutto il tempo che Lovino rimase a casa di Antonio, continuò a vedere Gilbert, anche se non lo dava a vedere gli piaceva come lo trattava, era sempre molto affettuoso con lui anche se in modo un po’ rude, in fondo Prussia era una nazione guerriera.
Ogni volta che Gilbert andava a trovare Antonio, Lovino gli offriva il miglior pomodoro che trovava e arrossiva quando l’altro lo prendeva e lo mangiava, ringraziandolo poi per il pensiero verso la sua magnifica persona. 
Gilbert dal canto suo adorava quella piccola nazione, adorava vedere i suoi bronci per nascondere la timidezza oppure i suoi rari sorrisi, eh si  Gilbert lo aveva capito come era fatto Lovino. 
Quando poi Lovino lasciò la casa dove era cresciuto per unirsi con suo fratello, non riuscì più a vedere Gilbert è questo gli dispiacque molto.
Ogni volta che era solo ripensava ai momenti passati con lui, ma poi si convinceva che i suoi non erano altro che sentimenti verso un amico.

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Capitolo 2
*** II ***


II 

 
Passò il tempo, Lovino era cresciuto ed era diventato davvero un bel ragazzo. 
Quando il capo di Lovino e Feliciano gli disse che sarebbero entrati in guerra al fianco di Germania, Feliciano ne fu felicissimo, Lovino invece no, lui odiava quella “ patata macho” di Ludwig, non sapeva chi avrebbe rivisto…
Quando si incontrarono per firmare l’alleanza Lovino rimase di stucco vedendo Gilbert; a fine riunione lo raggiunse e gli disse:
“ tu che cazzo ci fai qui?”,
Gilbert sorrise:
“ kesese, oggi non mi hai portato nessun pomodoro?”,
il ragazzo arrossì, poi Gilbert riprese a parlare:
“ forse non lo sai ma Ludwig ovvero Germania è il mio fratellino, per questo sono qui, non vedo l’ora di vederti combattere pulcino!”,
detto questo gli fece l’occhiolino e se ne andò.
Tornati a casa Lovino si chiuse in camera sua per elaborare. Il “macho patata” era il fratello minore di Gilbert; suo fratello Feliciano era innamorato di Ludwig, mentre a lui piaceva… Gilbert. Subito dopo averlo pensato si diede dello stupido, a lui non piaceva in quel modo era un amico, inoltre era sicuro che a lui come a tutti piacesse suo fratello, allora perché per tutto il tempo Gilbert non gli aveva tolto gli occhi di dosso? 
Gilbert quando aveva rivisto Lovino per poco non aveva avuto un infarto; l’ultima volta che lo aveva visto era un moccioso scorbutico, mentre ora era diventato un gran figo scorbutico. Da piccolo lo aveva trovato carino e divertente, adorava vedere le sue reazioni imprevedibili, ma vedendolo adesso lo aveva trovato semplicemente stupendo, per lui Lovino aveva una grazia felina, diciamo che somigliava molto ad un gatto dispettoso o selvatico che andava quindi domato, a quel pensiero si leccò  le labbra, pensando che si lo avrebbe domato.
Gilbert protesse Lovino per tutto il tempo della guerra, nelle missioni erano sempre insieme. Quando avevano del tempo libero Gilbert lo invitava sempre ad uscire con lui, lui faceva sempre un po’ il ritroso, ma Gilbert sapeva come prenderlo e di questo Lovino si era reso conto. 
Una sera Gilbert bussò alla porta della stanza di Lovino per chiedergli di uscire, perché era tutto il giorno che Lovino lo evitava.
Lovino ormai aveva capito ciò che provava e lo aveva accettato, dopo secoli che si conoscevano, ma lo aveva evitato perché era sicuro che l’altro lo vedesse come un amico o un fratellino e il suo cuore non avrebbe retto ad una simile delusione; lo sentì bussare ma decise di ignorarlo. 
Gilbert sapeva che era in camera, e non gli piaceva essere ignorato, quindi fece l’unica cosa possibile buttò giù la porta, sotto lo sguardo sconvolto di Lovino, poi prima che il ragazzo potesse reagire se lo caricò come un sacco di patate e lo portò fuori con lui.
Quando Lovino si riprese dallo shock gli disse:
“ si può sapere che cazzo ti frulla in quella testa candeggiata che ti ritrovi?”, Gilbert rispose:
“ kesesesese!, mi erano mancati i tuoi insulti artistici!, per rispondere alla tua domanda, semplicemente volevo vederti e la porta me lo impediva, quindi tutto ciò che si frappone tra il magnifico e il suo obiettivo va eliminato”,
Lovino sgranò gli occhi sembrava quasi che lui provasse gli stessi sentimenti, poi rispose:
“ chi ti dice che io volevo vederti?”,
Gilbert sorrise in modo furbo poi disse:
“  me lo dice il colorito che hai adesso…sembri uno dei pomodori di Tony…”,
poi gli diede un bacino vicino le labbra aspettando di vedere la reazione del ragazzo. 
La reazione del ragazzo lo sorprese e lo fece sentire in colpa.
Gli occhi di Lovino si fecero lucidi, poi delle lacrime iniziarono a scendere, con voce tremante di rabbia e dolore disse:
“ ti diverti a vedermi soffrire, vero!, chissà quante volte hai riso di me con tuo fratello o col mio!, non capisci un cazzo di quello che provo!, non capisci il dolore che mi provochi!, se farai di nuovo una cosa del genere…”,
ma non finì mai la frase perché Gilbert lo strinse a sé e lo baciò sulle labbra, poi sorridendo disse:
“ possibile che tu ancora non abbia capito perché mi comporto così?, sapevo che eri un po’ ottuso, forse questo è da imputare ad Antonio…, comunque tu mi piaci Lovino, mi sei sempre piaciuto!, adoro vedere le tue reazioni, adoro il tuo sorriso, amo tutto di te!, solo che non sapevo se tu mi ricambiavi o meno è questo mi faceva impazzire per questo ogni tanto ti facevo dei dispetti o ti facevo ingelosire!”,
Lovino arrossì, non poteva credere di essere ricambiato, era così felice che lo baciò in modo appassionato, venendo ricambiato magnificamente da Gilbert.

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Capitolo 3
*** III ***


III

 
La loro prima volta avvenne in una tenda in un accampamento militare; per Lovino era la prima volta, ma fu guidato dolcemente da Gilbert, che lo trattò come fosse un oggetto prezioso.
Lovino adorava i modi schietti di Gilbert, ma avrebbe preferito mangiare del cibo inglese piuttosto che ammetterlo.
Gilbert da parte sua si divertiva un mondo a provocare e mettere in imbarazzo il suo ragazzo, adorava quando lo insultava rosso come un pomodoro oppure quando metteva su il suo adorabile broncio che gli faceva venire voglia di strizzare quelle guanciotte.
Arrivò il 1943, ormai Gilbert aveva capito che non avrebbero vinto, anche Ludwig lo aveva capito, perciò entrambi avevano consigliato alle due Italia di passare dalla parte degli alleati, ma il loro capo non era d’accordo; alla fine solo Lovino riuscì a passare dalla parte degli alleati con la promessa di liberare il fratello, ma questa fu una decisione sofferta.
Quando Gilbert propose a Lovino di passare agli alleati col fratello si prese la più potente testata allo stomaco della sua vita, così forte che lo fece cadere a terra, dove fu poi sovrastato da un Lovino livido di rabbia che gli urlava:
“ ti sei stufato di stare con me, vero Bastardo decolorato!, se non vuoi più stare con me dimmelo in faccia senza tanti giri di parole! E senza mettere nel mezzo anche Feli come nazione!”,
Gilbert lo abbracciò stretto poi gli disse con voce calma ma un po’ triste:
“ pulcino… come puoi solo pensare che io non ti voglia più!, visto che io e mio fratello amiamo rispettivamente Italia del nord e del sud, e sappiamo che perderemo questa guerra… vogliamo che almeno voi siate al sicuro e non subbiate troppi danni…inoltre ormai non avete più le forze per continuare a combattere!, io non vorrei separarmi da te, ma ora devi pensare al bene del tuo popolo!”,
Lovino lo guardò tristemente, poi annuì, però poi disse:
“ farò come vuoi… ma guai a te se osi lasciarmi!, promettimi che ci rivedremo…”, Gilbert annuì poi lo baciò, quella sera fecero l’amore prima di separarsi per chissà quanto tempo.
Nel 1945 terminò quella lunga guerra, Germania era stato punito pesantemente e fu separato da suo fratello Prussia che come nazione fu praticamente fatto a pezzi.
Quando Lovino seppe che il suo amore era finito nelle mani di quel sadico di Russia, per poco non svenne; quando si riprese voleva andare lui a stesso a riprenderselo, solo Antonio riuscì a fermarlo benchè fosse anche lui messo male, dicendogli:
“ Lovinito… come pensi di fare? Non ci è riuscito Germania e vorresti farlo tu?, inoltre Gil non vorrebbe che tu facessi sciocchezze, anche io vorrei fare qualcosa… l’unica cosa che possiamo fare è avere fiducia in lui e aspettare, inoltre con quel muro a dividere la Germania è impossibile salvarlo”,
a quel punto Lovino pianse disperato mentre veniva consolato da Antonio.
Gilbert oltre il muro si sentiva debolissimo, le ferite si rimarginavano lentamente, visto che era stato praticamente fatto a pezzi geograficamente parlando, poi c’erano le ferite che gli provocava praticamente un giorno si e l’altro pure Ivan ovvero Russia, ma lui faceva del suo meglio per resistere perché voleva rivedere suo fratello e Lovino e questo gli dava la forza di resistere giorno per giorno.
Quando crollò il muro nel 1989 ormai la nazione prussiana geograficamente non esisteva più, Lovino e Ludwig avevano il terrore di non rivedere più Gilbert, quando poi lo videro avanzare lentamente gli si fiondarono al collo, subito si accorsero che era molto magro e deperito, sembrava potesse sparire da un momento all’altro, nemmeno Gilbert sapeva spiegarsi come facesse ad essere ancora vivo nonostante come nazione non esistesse più.
Gilbert impiegò molto tempo a riprendersi, accudito da suo fratello e da Lovino anche se in modo un po’ maldestro, comunque in quell’arco di tempo aveva capito perché era ancora lì, aveva un ultimo compito da svolgere.

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Capitolo 4
*** IV ***


IV

 
Da quando Gilbert si era ripreso Lovino aveva ripreso a sorridere, ma ciononostante si sentiva sempre in ansia e non sapeva spiegarsi il perché.
Gilbert aveva notato il comportamento di Lovino, ma non disse nulla voleva godersi quei momenti, quindi lo prese e lo baciò, all’ inizio il ragazzo fece un po’ di resistenza ma più per abitudine che per altro, poi lo prese per mano e lo portò nella loro camera da letto, dove gli avrebbe dato tutte le premure possibili.
Mentre facevano l’amore, Gilbert si beava dei gemiti che riusciva a strappargli, quando poi venne in lui, lo sentì vibrare di piacere; quando ebbero finito Gilbert lo abbracciò, sebbene Lovino si sentisse esausto gli chiese:
“ Gil, cosa mi nascondi…da quando sei tornato avverto qualcosa di diverso in te, certe volte è come se non fossi nemmeno qui… come se fossi da un’altra parte… questo mi spaventa, non voglio perderti di nuovo!, mi sono sentito morire quando eri oltre il muro, il mio cuore non sopporterebbe una cosa del genere di nuovo!”.
Gilbert sentendo quelle parole si sentì il cuore come stretto in una morsa di dolore, sapeva che lo aveva fatto soffrire, anche se non era stata colpa sua, tuttavia non voleva che soffrisse di nuovo per colpa sua, ma non voleva nemmeno mentirgli non era giusto nei suoi confronti, Lovino meritava di conoscere la verità, anche se ne avrebbe sofferto.
Gilbert dopo  un momento di silenzio lo guardò dritto negli occhi poi parlò:
“ Lovi… come sai la Prussia non esiste più…, l’unico motivo per cui sono ancora qui e che ho un ultimo... diciamo compito da svolgere, quando lo avrò terminato svanirò…. So di chiederti molto ma fino a quel momento vorresti restare al mio fianco, come hai fatto in questi secoli?”,
Lovino sgranò gli occhi sorpreso, non aveva mai visto Gilbert così serio e triste, quindi il suo amore non sarebbe potuto restare con lui fino alla fine…, il cuore gli si colmò di tristezza, non voleva perderlo di nuovo, grosse lacrime uscirono dai suoi occhi prontamente asciugate dalle delicate dita del suo amore, poi con voce tremante disse:
“ io non ti lascerò mai… stupida patata candeggiata”, Gilbert sorrise dolcemente e lo strinse ancora più a sé.
Lovino una volta saputa la verità prese la sua decisione, poi si recò dal fratello per parlare con lui. Quando Feliciano ascoltò la decisione del suo fratellone scoppiò a piangere cercando di convincerlo a cambiare idea, ma Lovino fu irremovibile, Feliciano in cuor suo lo capiva, quindi alla fine accettò la decisione di Lovino.
Lovino scrisse un foglio che poi firmò con il suo sangue, poi lo mise dentro una busta che affidò al fratello, dicendogli:
“ aprila quando sarà il momento… grazie per aver capito Feli!”,
poi fece una cosa insolita per lui; abbracciò stretto il suo “stupido” fratellino, mentre questi piangeva tra le braccia calde del suo fratellone.
Arrivò il momento, Gilbert aveva adempiuto il suo ultimo compito,  ovvero accertarsi che Ludwig non sarebbe rimasto solo senza di lui, che avrebbe avuto qualcuno a cui appoggiarsi, questo qualcuno era Feliciano.
Quando Gilbert capì che sarebbe scomparso mandò a chiamare tutte le persone che per lui erano importanti, partendo da suo fratello Ludwig con cui aveva già parlato, Ludwig non disse nulla ma aveva gli occhi lucidi al pensiero che non avrebbe più visto il suo fratellone, a tenerlo per mano c’era Feliciano che piangeva perché stava per perdere due delle persone che amava di più, l’unica cosa che lo consolava era che almeno sarebbero stati insieme per sempre, poi arrivarono Antonio e Francis i suoi migliori amici con cui aveva condiviso tante cose, sia belle che brutte, Francis aveva gli occhi lucidi mentre Antonio sorrideva tristemente dicendogli:
“ così  ci lasci per primo?”,
Gilbert ghignò ma non disse nulla non c’era bisogno di dire nulla, infine arrivarono Ungheria ovvero Elizabetha e Austria ovvero Roderich, con cui erano stati amici-nemici, i due si tenevano per mano; avrebbero sentito la mancanza del loro “rompiscatole” preferito, ad un certo punto Elizabetha lo abbracciò stretto e gli disse:
“ fai buon viaggio Prussia, non ti dimenticheremo”,
il ragazzo ricambiò l’abbraccio rispondendo:
“ so che non lo farete, sono troppo magnifico!”.
Infine si voltò verso Lovino che non aveva detto una parola, ad un tratto il  ragazzo si alzò e abbracciandolo stretto gli disse:
“ non penserai che ti lasci andare da solo amore mio, ti accompagnerò in questo viaggio di sola andata, ho già passato tutti i miei poteri a mio fratello, da oggi lui sarà a pieno titolo, Italia”,
poi lo baciò dolcemente, Gilbert ricambiò e lo strinse forte, non cercò di convincerlo a cambiare idea, sapeva quanto era testardo il suo amore, poi poco prima di sparire disse:
“ sono felice di averti conosciuto amore mio!”,
poi entrambi sparirono in una luce bianca.
Ci fu un momento di silenzio poi Antonio si accasciò a terra distrutto in un solo attimo aveva perso uno dei suoi migliori amici e quello che per lui era un fratello minore, subito Francis fu al suo fianco, Feliciano ormai non aveva più lacrime, estrasse la busta che gli aveva affidato Lovino e la  lesse ad alta voce:
“  Caro Feliciano, con questa lettera ti passo tutti i miei poteri, quando sparirò sarai ufficialmente Italia, sono orgoglioso di essere tuo fratello, anche se tutti dicono che sei stupido io so che non lo sei, ti voglio bene, in fondo sei il mio fratellino, avrei voluto passare più tempo con te, ma non posso far andare il mio amore lontano da me, il mio cuore non lo sopporterebbe… spero tu mi possa perdonare per questo atto egoistico; so che comunque avrai sempre qualcuno su cui contare. “ patata macho”, scherzo Ludwig, ti affido il  mio fratellino, mi raccomando trattalo bene, anche se non mi sei mai piaciuto so che sei una persona affidabile, quindi so che con te Feliciano sarà al sicuro.
In ultimo voglio scusarmi con te Antonio, non ti ho detto nulla perché sapevo che saresti arrivato a compiere gesti estremi pur di fermarmi… sappi comunque che ti voglio bene, hai avuto davvero tanta pazienza con me, sei stato uno dei pochi a capirmi davvero.
Spero possiate avere una lunga e felice vita, con affetto vostro Lovino conosciuto come Sud Italia”.
 

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