Pensieri e parole

di iola222
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo II ***



Capitolo 1
*** capitolo I ***


io

Nell’ oscurità della notte le persone si perdono,si abbandonano ai propri istinti e cercano con bramosia di realizzare i propri sogni,di sentirsi liberi dal peso opprimente della realtà. Si dice che la notte sia complice degli amanti, in essa questi trovano un rifugio nel quale possono esternare il loro amore e la loro bruciane passione,ma per me,amante infelice,la notte ha sempre rappresentato un continua lotta contro i sogni che essa mi donava, con questi io mi sentivo solamente disperato perché al risveglio mi facevano provare solo un senso di frustrazione e la consapevolezza che ciò che la mente si permette di immaginare nel buio è solo vaga illusione.

Ma adesso è tutto cambiato,noi siamo cambiati, il mondo che ci circonda è cambiato in modo radicale….io non sono più quel giovane spensierato e felice di venti anni fa…….la sofferenza e il tempo hanno forgiato il mio carattere rendendomi triste e rassegnato a ciò che il destino ha tenuto in serbo per me. Si dice che la speranza sia il sogno di chi è sveglio ma io ho perso anche quella perché non ho trovato più in me la forza per inseguire i miei sogni. E così ho lasciato che la vita vivesse per me,senza più cercare di prenderne le redini vivendo i giorni in un’ unica  e straziante attesa di lei.

Il tempo come un fiume congelato rimaneva sospeso,tuttavia le stagioni si succedevano le une alle altre,l’ autunno dopo l’ estate, la primavera dopo l’ inverno,sono stato svegliato all’ improvviso da questo letargo infinito in un modo straziante,provocato solamente da me stesso,subendone ancora le conseguenze in una specie di limbo di non trovo e non voglio trovare l’ uscita. L’ unico sollievo è quello di poterle stare ancora accanto e di poterla contemplare anche se da lontano. Io sono l’ ombra che impedisce alla luce di irradiarsi completamente, che veglia sui suoi passi,che la protegge dalla violenza del mondo. Ma adesso anche la luce mi sta abbandonando, lasciando spazio solo ad un buio crescente,la cui forza alcune volte mi impedisce anche di respirare. Prima cercavo la luce di gioia che leggevo nei suoi occhi quando qualche volta riuscivo a farla ridere ma adesso ciò non è più possibile e la luce che ancora mi da un po’ di conforto per continuare a sopravvivere è quella del sole che riesco a distinguere quasi a stento.

Lei è l’unica che potrebbe liberarmi da questa tortura ma io non mi aspetto più niente da lei, è già tanto che io continui a stare accanto a lei. Giorni e mesi si susseguono e io in silenzio soffro i danni del tempo (1).

 

Qualcosa sembra cambiato,non voglio sbagliarmi ma adesso sembra che si respiri meglio,forse perché la vita non stringe più con tanta forza i lacci su di me. Lei ha iniziato a perdonarmi, il dolore si sta attenuando ma ormai il buio della notte è diventato anche un compagno costante del giorno.

Accetto questa tortura con serenità, mi basta la consapevolezza che lei respiri ancora e che il calore del sole riempia ancora i suoi splendidi occhi. La vita in caserma è dura ma col tempo ci si abitua come un automa che deve svolgere sempre gli stessi movimenti.

Dopo quel tragico episodio nell’ armeria i soldati mi lasciano stare,forse hanno  capito che io non sono qui per spiarli ma per ragioni che riguardano solo me e il mio cuore. Il dolore di quel giorno provocatomi dalla rissa,non era nulla confrontato a che sentivo in me…lei si sarebbe sposata….mia nonna me lo aveva detto con occhi colmi di felicità ma anche di dolore per la mia condizione di amante non corrisposto……..sono corso via non vedendo neanche dove le mie gambe mi stavano portando e così improvvisamente mi sono trovato coinvolto in una rissa in cui dovevo combattere da solo per la mia incolumità;mi sono difeso con tutta la rabbia e il dolore che ho trovato in me ma all’ improvviso un colpo violento alla testa mi ha fatto cadere a terra svenuto , ho accettato con serenità quell’ oscurità, in essa ho trovato un po’ di pace.

Ricordi vaghi si affollano nella mia mente,il più chiaro è quello del volto di Oscar inginocchiato davanti a me che mi aiuta a fatica a rialzarmi.

“Andrè io non credo che mi sposerò tanto presto ”….Queste parole sussurratemi quasi mentre raggiungeva il ballo che il generale Bouillè aveva dato in suo onore;mi hanno rincuorato e mi hanno liberato di un peso troppo grande da sopportare da solo.

I giorni che ne sono seguiti sono stati più tranquilli,la punizione di cui ero stato l’ artefice sembrava meno dura.

Oscar ha iniziato a rivolgermi la parola non solo per impartirmi ordini o per darmi informazioni di servizio,stranamente vuole anche l’ accompagni in  tutte le sue missioni,come un tempo.

La notte di Saint Antoine è stata terribile,la rabbia del disperato popolo parigino si è abbattuta su di noi come  una tempesta incontrollabile..

Il dolore dei colpi subiti,la paura che mi ha assalito quando non ho visto più Oscar, il terrore di quel cappio che era stato preparato per me,la consapevolezza della morte e l’ improvviso intervento di Fersen che mi ha sottratto dall’ oblio della morte.

Dopo miracolosamente io e Oscar siamo riusciti a tornare a casa anche se feriti. Ho notato in lei uno strano sguardo che in quegli ultimi tre giorni ha iniziato a rivolgermi,era come preoccupato o in ansia ma forse era solo un illusione che creava la mia mente.

Dopo avergli comunicato che Fersen era salvo ,mi ha invitato davanti  a quella finestra che era il riflesso di una notte di pioggia,a bere una cioccolata con lei,quell’ invito era stato formulato quasi con timidezza e insicurezza….ho dovuto rifiutare per una volta non volevo vedere riflesso nell’ azzurro dei suoi occhi il suo triste amore per Fersen.

 

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Capitolo 2
*** Capitolo II ***


 In seguito gli eventi della storia hanno travolto noi e la nostra nazione,sta sorgendo l’ alba di una nuova epoca e tutto ciò sarà possibile solo con gli Stati Generali. Il 5 Maggio i rappresentanti si sono riuniti a Versailles per dare vita ad una nuova Francia. La grande reggia che tanto aveva brillato negli anni precedenti con le sue feste e i suoi balli adesso ha assunto l’ aria desolata di un luogo caduto preda di un sortilegio. Le sedute sono iniziate, il terzo stato urla al cambiamento e una condizione sociale più equa fra il popolo e la nobiltà ma  monarchia sembra cieca e sorda davanti a questi segnali e così il re si lascia controllare dai suoi consiglieri che vogliono conservare immutato il loro strapotere……..

Siamo tutti stanchi;questi turni di guardia sono massacranti,in quell’ aula
non sembra che si sia trovato un accordo fra le parti e cosi si continua a discutere ma inutilmente..

Oscar si è opposta con forza ad un ordine che annunciava che solo la nobiltà e il clero potevano accedere dall’ entrata principale , il terzo stato doveva entrare da un ingresso secondario. Con coraggio e determinazione aspettando sotto una pioggia battente di essere trattati anche loro in egual maniera affermando con forza che loro non erano briganti ma rappresentanti di una grande nazione come tutti  gli altri. Oscar non è riuscita a guardare ciò a lungo e con un urlo feroce ha ordinato ai suoi soldati di aprire la porta principale e di far entrare i rappresentanti del terzo stato che sono stati accompagnati dalle urla di entusiasmo del popolo.  Questo gesto è stato visto come un insubordinazione, un oltraggio all’ autorità regia e così è stata accusata di alto tradimento e con lei altri 15 soldati della guardia .

 

Oscar……….  

A palazzo Jarjayes,tutto sembra tranquillo,forse è solo la calma prima della tempesta. Sono consapevole delle mie azioni ma non potevo assistere a ciò che mi era stato ordinato,sparare su persone indifese,è uno dei più grandi atti di vigliaccheria che un uomo possa compiere.

Mio padre mi ha ordinato di salire nelle sue stanze,so cosa vuole fare,uccidere questa figlia ribelle che ha disonorato il grande stemma della famiglia.

Un silenzio lungo un secolo si è creato fra di noi…….mio padre è sul punto di uccidermi quando Andrè piomba nella stanza e blocca mio padre contro la finestra. Il suono della sua risata interrompe il suono della pioggia che cade contro la finestra. Le candele si sono spente  e riesco a stento a distinguere il bellissimo profilo di Andrè che al buio appare duro e inquieto.

Le parole che Andrè ha rivolto a mio padre,trasudano d’ amore e devozione,è pronto  a morire per me e con  me…..senza chiedere nulla in cambio solo qualche mio monosillabo stentato,tutto ciò è per me e io solo pochi mesi fa me ne sono resa conto quando stavo per perdere il mio più grande tesoro. Che sciocca che sono stata. Avevo gli occhi e la mente chiusa per non ascoltare i suoi richiami d’ amore che mi invitavano a liberarmi dai miei stupidi compiti e le mie maschere. E così ho lasciato passare gli anni quel bellissimo angelo dagli occhi della Normandia è rimasto a soffrire da solo e fra le mani un  amore fortissimo forgiato dal tempo ma che viveva in un eterno dolore a cui solo io potevo mettere fine. Sola notte di Saint Antoine mi ha fatto prendere consapevolezza dell’ amore che avevo tenuto nascosto in me per tanti anni. Ho scambiato l’ amore per l’ amicizia. Sono rimasta sbigottita dalla dichiarazione di Andrè di oggi ma nonostante il mio turbamento ho trovato il coraggio di rivelare i miei sentimenti. Sono stata solo lì ferma,immobile e Andrè mi è passato vicino con uno sguardo spento e rassegnato senza neanche guardarmi. Quanti silenzi e parole inespresse tra di noi……….dopo mesi di infiniti silenzi e freddezza credo che Andrè pensi che questo suo gesto deve essere apparso ai miei occhi come una violazione alla mia vita da cui tempo fa gli avevo ordinato,senza nessuno scrupolo di uscirne senza far rumore  dimenticando tutta un esistenza trascorsa insieme. Quella sera nella mia stanza ho trattato Andrè peggio di un servo, come un oggetto solo mio che potevo gettare via a mio piacimento quando non mi serviva più. E lui con uno sguardo spento pieno di lacrime e dolore era uscito dalla mia vita ma ricomparendone subito dopo non più come attendente ma come un uomo innamorato logorato dalla passione. Sono sicura che basterebbe una mia carezza accentata  sulla mano o una parola e Andrè ritornerebbe quello di sempre, ne sono sicura,non più quest’ uomo triste e rassegnato in cui non vedo da tempo l’ ombra di un sorriso, vorrei rivedere quello sguardo smeraldo risorridere alla vita e rivolgermi qualche parola colma di ironia e spontaneità non velata dalla paura di come io possa reagire. Tutto ciò dipende da me basta solo un mio gesto o una parola per far cessare la sua sofferenza e intanto i giorni passano…….

 

Grazie per tutti i vostri commenti ecco la continuazione spero che vi piaccia…….fatemi sapere

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