Come

di Graznapoli
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Come ***
Capitolo 2: *** Seduzione ***
Capitolo 3: *** Odore ***
Capitolo 4: *** SE SOLO ***
Capitolo 5: *** FORSE ***
Capitolo 6: *** Fiamme ***
Capitolo 7: *** Non per me ***
Capitolo 8: *** Pensieri ***
Capitolo 9: *** Marchio ***
Capitolo 10: *** 11. CONFRONTI parte 1 ***
Capitolo 11: *** 12. NON AMI ***
Capitolo 12: *** 13. FINALMENTE ***
Capitolo 13: *** 14. CONFRONTI parte 2 ***
Capitolo 14: *** 15. PER LA PRIMA VOLTA ***
Capitolo 15: *** SCALETTA DI LETTURA ***
Capitolo 16: *** 15. GENESI ***
Capitolo 17: *** 16. ARRENDERSI ***
Capitolo 18: *** 17. TI ASPETTAVO ***



Capitolo 1
*** Come ***


1. COME

 

Come si erano permessi.

Come si erano permessi di salvarlo.

Come si erano permessi di rubargli la morte.

Come si erano permessi di riportarlo in vita.

 

Prima si sentì defraudato della sua morte

Del suo destino già scritto

Accettato

Agognato.

Si sentì privato, ancora e ancora, del suo libero arbitrio.

Derubato del suo volere di sprofondare, finalmente, nell'oblio.

 

Poi, subentrò la rabbia.

Rabbia cieca.

Rabbia incontenibile.

E con la rabbia.......sete.

Sete di rivalsa

Sete di vendetta

Sete di sangue.

 

Ed infine prevalse la razionalità.

E come il miglior pozionista del mondo magico, qual'era, analizzò gli elementi a disposizione,

Selezionò gli ingredienti,

Calcolò le percentuali,

Triturò e mescolò le possibilità,

Scartò li elementi non idonei,

Ed infine scelse.

Scelse l'elemento chiave

Scelse lei.

 

Lei era la chiave di cui si sarebbe servito.

Attraverso lei avrebbe punito tutti loro.

Attraverso lei si sarebbe vendicato di lui.

Per proteggere lui aveva sacrificato la propria vita.

Lui che aveva esposto al pubblico ludibrio i suoi ricordi,

Le sue emozioni,

Il suo dolore.

Lui che era figlio dell'uomo che più aveva odiato.

Lui figlio dell'uomo che gli aveva sottratto l'unica donna che avesse mai amato.

 

Amore

Che fine aveva fatto tutto quell'amore?

Scomparso,

Svanito nel nulla

Gli era stato sottratto insieme alla morte tanto agognata.

Anche per questo avrebbero pagato.

 

Attraverso lei si sarebbe vendicato dell'altro.

L'altro, la testa di rapa.

L'altro che aveva usato l'unico neurone che possedeva nel modo più sbagliato:

Portare Fanny da lui morente per poterne usare le lacrime.

 

Ed infine si sarebbe vendicato di lei.

Senza lei quei due non sarebbero mai stati in grado di “salvarlo”.

Senza lei e la sua magia.

Senza lei ed il suo sapere.

 

Senza lei, lui non avrebbe mai pensato di rendere pubblici i suoi ricordi al fine di “riabilitarlo”

Senza lei, l'altro non avrebbe mai pensato alle lacrime curative della fenice.

 

Senza lei,

Quella notte,

Non sarebbe mai sopravvissuto al veleno di Nagini.

 

LEI!

COME SI ERA PERMESSA!

COME!


Angolo di Danaida:
Un grazie di cuore a chi legge, vota, commenta 

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Capitolo 2
*** Seduzione ***


2. SEDUZIONE

La seduzione è un'arma sottile

Passa attraverso i gesti, mai eclatanti, ma sempre misurati e dosati

Si percepisce tramite le nari

Si ode nei respiri sulla pelle

Ti avvolge con voce ammaliante

Ti cattura con lo sguardo

 

Durante le lezioni si fermava dietro di lei e, nel controllare il suo operato, le sfiorava una mano, un braccio, un fianco

Le parlava con voce bassa, autoritaria, sprezzante

Ma resa roca e profonda dal morso del serpente

Il suo alito le agitava i riccioli

Le sfiorava un lobo

Le lambiva il collo

 

I suoi occhi la scrutavano

La seguivano

Le incendiavano il corpo

Si imponevano sui suoi, se solo lei li spostava su qualcun altro

 

Il suo odore di maschio, non di ragazzo, ma di uomo, la avvolgeva nelle sue spire e la faceva contrarre nel posto suo più intimo

La faceva rabbrividire di aspettative fino al profondo del suo essere

 

L'intelligenza e l'argume del professore attirarono la sua di intelligenza, stimolarono la sua curiosità e la catturavrono tra le loro maglie.

 

Lui voleva tutto di lei

Cuore, mente, anima e corpo.

 

Quando gli esami terminarono e la cerimonia dei diplomi fù espletata

Quando lei non fù più un'alunna

 

La convocò nel suo ufficio

 

Non parlò

Non c'è ne fù bisogno

 

Parlarono gli occhi, le mani, le bocche

I respiri ansanti

Il rumore dei sessi che si univano e sfuggivano in una danza ancestrale

Lo schiocco delle lingue, i ringhi di lui, i gemiti di lei

I baci, i morsi, le mani che stringevano, toccavano, cercavano.

Le unghie che graffiavano

I segni lasciati sulla pelle.

 

Parlarono corpi

 

Per lei parlò l'amore nel donarsi completamente, corpo, anima e cuore

Corpo che mai a nessuno prima aveva concesso

Anima che solo a lui aveva aperto nella sua pienezza

Cuore che gli aveva donato senza alcun remore.

 

Per lui parlò il sesso

Il risentimento

La voglia di rivalsa

La ricerca del piacere finale

L'istinto primordiale e animale

 

Angolo di Danaida:

Un grazie di cuore a chi legge, vota, commenta, aggiunge la storia alle seguite o preferite

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Capitolo 3
*** Odore ***


3. ODORE


 

Mi guardo allo specchio....

Non mi riconosco

Chi sei Tu?

Occhiaie, viso pallido, occhi arrossati da lacrime non versate.

 

Senza amici

Senza una famiglia

 

Cosa era rimasto di me?

Un corpo segnato

Un'anima rotta

Un cuore spezzato.

 

Neanche le pozioni fanno più effetto

 

Mi merito il dolore

Tutto il dolore

 

Nulla ha più importanza, neanche il sapere, lo studio, la conoscenza

 

Mi guardo intorno con sguardo allucinato

Cerco qualsiasi cosa possa trasmettermi l'illusione della tua presenza.

 

Urlo, impazzisco, rovescio, rompo, strappo

Travolgo ogni cosa si trovi sulla strada della mia follia.

 

Svuoto freneticamente cassetti, librerie, armadi

Rovescio il materasso.....e......

 

Eccolo

 

Il mio attimo fuggente di pace

Finita, chissà come, tra il materasso e le doghe

 

La tua camicia

 

Aspiro come un drogato il tuo odore

 

E finalmente

Piango.

5 mesi prima...................

 

 

Angolo di Danaida:

Sò che questa storia è un po' così.....,ma mi farebbe veramente piacere leggere i vostri commenti, pareri, suggerimenti su come vorreste continuasse e le vostre critiche se costruttive e finalizzate ad un miglioramento del racconto.

Un grazie di cuore a chi legge, vota, commenta, aggiunge la storia alle seguite o preferite

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Capitolo 4
*** SE SOLO ***


4. SE SOLO......


 

Ci si poteva eccitare al suono di una voce?

La risposta era, sì

 

A lei succedeva, ormai, da quasi un anno.

 

Dopo la fine della guerra, le lezioni furono sospese

La scuola andava ricostruita

Le famiglie di entrambe le parti avevano bisogno di stringersi in se stesse

Superare il dolore non era semplice

I morti, i dispersi andavano compianti

Tutti coloro che soffrivano per mutilazioni e traumi, sia fisici che psichici, andavano rispettati

Il corpo docente andava ripristinato

E magia o no, tutto ciò richiedeva tempo, sacrificio e lacrime.

 

Lei frequentava per la seconda volta il settimo anno insieme ai sopravvissuti, ai suoi amici e con quello che, ormai, era il suo ragazzo, Ron

I suoi genitori erano in Australia, senza più memoria di lei

Tutti i collegamenti con le altre comunità magiche, saltati o bloccati, per timore di fughe dei seguaci irriducibili di Voldemort

Anche nel mondo Babbano inglese le cose non erano migliori, anche se i collegamenti soppressi con gli altri popoli, furono attribuiti ad interferenze, di tempeste elettromagnetiche, con le apparecchiature elettroniche

Era bloccata

Tornare a fare ciò le era più congeniale, apprendere

Terminare gli studi

La soluzione più logica

E poi, dopo il diploma, volare dall'altra parre dell'emisfero e cercarli.

 

Nonostante tutto avrebbe potuto farcela

Nonostante il dolore, la rabbia, il rimorso, i dubbi di non aver fatto abbastanza e la paura di un futuro da dover affrontare senza i genitori

Nonostante il senso di vuoto e la depressione post-stress latenti

Nonostante l'amore per Ron che andava scemando giorno per giorno

Nonostante tutto ciò, avrebbe potuto farcela, se solo non.......

 

Se solo non avessi visto i suoi ricordi

Se solo non lo avessi visto morente in una pozza di sangue e sporcizia

Se solo non lo avessi guardato negli occhi e non avessi toccato le sue mani

Se solo non avessi udito, per la prima volta,

Davvero

La sua voce

Se solo.......

 

Ci si poteva eccitare col suono di una voce autoritaria?

Al tocco fuggevole di una mano?

Al profumo di uomo?

Nel sottostare ad uno sguardo dominante?

Ci si poteva innamorare di questo uomo oscuro?

La risposta era sì.

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Capitolo 5
*** FORSE ***


5. FORSE

 

Aspettavo il giorno del diploma con trepidante attesa

Volevo, speravo, agognavo di non essere più un'alunna

Sapevo, che finché lo fossi stata, non mi avrebbe mai toccata

Avevo fatto di tutto per provocarlo

Quando lui si avvicinava da dietro, per controllare il mio operato, inclinavo la testa verso la sua bocca

Mi spingevo indietro verso il suo corpo

Lo coinvolgevo in discussioni nelle quali sapevo essere la sola in classe capace di sostenere il suo contraddittorio

 

Volevo tutto di lui

Cuore, mente, anima e corpo

 

Quando alla fine della cerimonia dei diplomi, con una scusa, feci in modo che mi convocasse nel suo ufficio

Non parlai

Non ce ne fu bisogno

Non parlò

Non gliene diedi il tempo

 

Lo volevo

E me lo presi

 

L'attrazione che provavo era esplosiva

Tutto in lui mi eccitava

L'aspetto tenebroso

La voce roca atta al comando

L'intelligenza estrema

Gli occhi neri e profondi come il Lago Nero in una notte senza stelle

E le mani

 

dio, quelle mani

 

Quelle mani le avevo immaginate su di me, al posto delle mie, per lunghe solitarie notti

Ma mai avrei sognato il reale effetto che mi avrebbero fatto mentre mi stringevano, palpavano, esploravano, marchiavano facendomi esplodere in una miriade di coriandoli impazziti

 

Non che il modo in cui usava la sua bocca fosse da meno

Labbra, lingua, denti,

Baciava, mordeva lasciava scie di saliva,

Segni e marchi in posti di me inesplorati

 

E poi, Lui e la sua potenza

Potenza, prima e unica che avessi voluto, che mi aveva penetrata nel più profondo di me stessa

Potenza che mi aveva fatto toccare vette per me inviolate in un caleidoscopio di luci sfavillanti

 

Non fu delicato

Non fu dolce

Questo no

Ma fu se stesso

E fu perfetto

 

Nello stesso giorno in cui mi ero diplomata

 

Per mano del più improbabile degli uomini

 

Ero divenuta una donna

La sua donna

......forse

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Capitolo 6
*** Fiamme ***


6. FIAMME


 

2 mesi prima..........

Mi guardo allo specchio

Non mi riconosco

Chi sei tu?

Occhiaie, viso pallido, occhi arrossati dalle troppe lacrime versate.

 

Senza più amici.

Harry mi disprezza.

Ron mi odia.

Ginny non mi parla.

 

Senza più famiglia.

I miei genitori, in Australia, chissà dove.

Immemori di avere una figlia.

 

Cosa è rimasto di me?

Un corpo segnato per sempre dal tuo odore, dalle tue mani, dalla tua bocca.

Un'anima rotta dall'angoscia e dal dolore.

Un cuore spezzato dall'uomo che amo.

 

Neanche le pozioni fanno effetto.

 

L'ansia mi squarcia il petto

Espelle l'aria dai polmoni

Pressa il torace

Crea voragini nello stomaco

Esplode in un boato nelle orecchie.

 

Mi merito il dolore.

Tutto il dolore.

Sono io che l'ho voluto.

Sono io che non ho voluto vedere.

 

Nulla ha più importanza

Neanche il sapere, lo studio, la conoscenza.

 

Mi alzo.

Mi siedo.

Giro in tondo impazzita.

 

Esco.

Rientro.

 

Se siedo le gambe tremano.

Se cammino sono di piombo.

 

Ansimo

Piango

Urlo

 

Mi premo il petto con un pugno

Mi assopisco sfinita.

Mi risveglio di soprassalto annaspando.

La sensazione è di annegare.

Soffoco nel mio stesso respiro.

 

Urlo

Piango

Ansimo

 

Strappo i capelli

Premo la mano sulla bocca

Boccheggio in singulti soffocati

Accartoccio me stessa abbracciandomi.

 

E mentre volgo il mio sguardo allucinato intorrno

 

Eccolo

 

Il mio attimo fuggente di pace

 

Finita, chissà come, tra il divano ed il tavolino

 

La tua camicia

 

Lancio un Incendio.

Guardo come drogata le fiamme.

 

E finalmente.

…......Smetto di piangere.

 

3 mesi prima..........................

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Capitolo 7
*** Non per me ***


7. NON PER ME


 

“Cosa!!??

Che??!!!

Che cazzo stai dicendo??!

Come hai potuto farlo!?

Farti fottere da lui! Avrà almeno 20 anni in più di noi!

Con me no eh? Facevi la santarellina, ma come hai potuto!!!

Cos'ha, cosa ti ha promesso, come ti ha convinta!!!

Ti ha dato una pozione?!

Sei sotto Imperio!?

Sotto effetto Amortentia?!

Cosa!!???

Come puoi dire di amarlo!! Ma l'hai visto???!

Cos'è???! Ti ha affascinata con il suo naso??!!O che gli abbiano infilato una scopa su per il culo!!!

Merlino, mentre io e la mia famiglia piangevamo Fred, mentre i miei ti hanno accolto in casa perché non avevi più nessuno,

tu, TU!

Tu mi pugnalavi alle spalle!!

Stronza e Puttana, ecco quello che sei,

Quando si stancherà della novità,

Non venire

Non Osare venire da me!

E da oggi dimenticati di me e della mia famiglia

Non voglio vederti mai più!”

 

“Ron,

ti prego,

io....

Io lo amo,

Non volevo ferirti.

Ma lo sai anche tu,

Le cose tra noi già non andavano.

Io....”

 

“Io

Io cosa?!

Io che?!

Mi fai solo pena!!

Una povera illusa,

Ecco quello che sei

Da oggi in poi, tu non esisti più per me

E per Godric, se mi vedi farai bene a cambiare strada

Se no, quant'è vero Merlino,

Ti schianto!!”

 

“Ron,

mi dispiace, mi dispiace tanto

Ma lo amo

Lo amo tanto”

 

Mi guarda

Mi guarda ancora una volta

Stringe gli occhi

La bacchetta gli vibra nella mano

Poi si gira

Si gira e va via

Le spalle curve

Si gira un'ultima volta e....

 

“Fottiti!!!!”

 

E' l'ultima cosa che mi dice

Prima di allontanarsi per sempre

 

Lacrime

Singhiozzi

Dolore

 

L'ho perso

L'ho perso per sempre

L'ho ferito

Ho ferito una delle persone più importanti per me

Il ragazzo che ho amato per una vita

Non voleva

Ma l'ho fatto

E l'ho fatto coscientemente

 

Come ho potuto pensare che avrebbe capito

Come ho potuto pensare che avrebbe accettato

 

Herry mi guarda

Ha un'espressione di disgusto dipinta sul viso

I pugni stretti

Lo sguardo basso

 

“Come hai potuto Hermione, hai visto i suoi ricordi

Hai visto l'amore che provava,

Che Prova per mia madre

Come pensi di competere con il suo ricordo?

Con un ideale?

Come puoi sperare di prendere il suo posto nel suo cuore?

Ti rendi conto??!

Ti stai solo illudendo!!”

 

Herry

Herry è il mio amico

Ho rischiato la mia vita per lui

L'ho sempre difeso

L'ho sempre sostenuto e supportato

E ora

Ora che ho bisogno di lui

Mi guarda con sguardo cupo

Geloso

Sì geloso

Geloso che io possa rubare un posto che è stato sempre di sua madre

Geloso di non essere più la sua priorità per lui

 

Non mi sarei mai aspettata questo

Fà male

Fà tanto male

 

Ginny è scioccata

Cupa

Fredda

 

“Herm, ti prego

Ragiona

Davvero vuoi rinunciare a noi

Ai tuoi amici

Rinunciare alla sola famiglia che ti sia rimasta?

Per chi?

Per che cosa?

Lo sai cosa diranno tutti quando lo sapranno

Come verrai additata?

Insultata?

Nessuno guarderà più a te come un'eroina

Ma solo e soltanto come la sgualdrina dell'assassino di Silente”

 

“Non è vero

Lui non voleva

E' stato costretto, lo sai

E' stato scagionato da tutte le accuse

E' un eroe”

 

“Non importa

Lo guarderanno sempre con sospetto

Sarà sempre visto come un doppiogiochista

Sempre emarginato

Davvero vuoi subire la stessa sorte?

Perché è quello che accadrà se resterai con lui”

 

Ginny

La mia amica

Non è mai stata tenera

Capisco che ce l'abbia con me

Ma questa è crudeltà

 

Prende Herry per mano

Vanno via

Non si voltano

Neanche una volta

 

Dolore

Singhiozzi

Lacrime

 

I miei amici mi hanno abbandonata

Non hanno capito

Non capiranno

Se ne vanno senza farmi sconti

Senza lasciarmi margini

 

O loro

O lui

 

Costringendomi ad una scelta

Ma che scelta non è

 

Non per me

 

Corro

Corro disperata

 

Ho bisogno di calore

Ho bisogno di un abbraccio

 

Corro

Corro disperata

Corro da lui

 

Ho bisogno del suo calore

Ho bisogno delle sue di braccia

 

Ho bisogno di lui

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Capitolo 8
*** Pensieri ***


 

8. PENSIERI

 

 

 

Una nuova insegnante

Non capisco

 

 

E' bella

Perché è così freddo?

 

 

Amo i capelli rossi

Eppure mi desidera

 

 

E' moderatamente intelligente

Ama confrontarsi con me

 

 

Per farci sesso non devo perforza parlarci

Dovrei finalmente decidermi ad andare in Australia

 

 

Dovrei invitarla a cena

Vorrei tanto venisse con me

 

 

Non ho mai invitato nessuna prima

Non riesco ad allontanarmi da lui

 

 

Perché non dovrei fruttare questa notorietà che mi è caduta addosso?

Lo amo da star male

 

 

Si vede che è attratta da me

Non siamo mai usciti insieme, perché?

 

 

E' arrivato il momento

No, è solo troppo impegnato

 

 

Mi vendicherò finalmente di lei

Viene da me tutte le sere, passa con me tutte le notti

 

 

Ora che è completamente dipendente da me

A volte è cosi sereno da sorridere senza neanche accorgersene

 

Isolata da tutti

La notte, rilassato, dopo l'amore, nel sonno, mi abbraccia e chiama il mio nome

 

Farà più male, specialmente ora che

Ieri, senza neanche rendersene conto

 

 

mi ha detto............

mi ha detto...........

 

Ti amo

Ti amo

 

 

Angolo di Danaida:

Divagazioni in una sera di primavera......

 

Corsivo, vostra sinistra: Hermione

Grassetto, vostra destra: Severus

 

Notare:

Non è importante, in se stessa la new entry, ma il colore dei capelli, infond, ognuno di noi ha un ideale di bellezza.

Ma è, da tener presente, che per Severus il discorso amoroso non può prescindere da quello intellettuale, cosa che con la nuova insegnante non si è verificata.

 

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Capitolo 9
*** Marchio ***


9. MARCHIO


 

Oggi............

Non avevo mai posseduto qualcosa di mio

Realmente mio

Neanche la mia vita mi era mai appartenuta

 

Sballottato tra due pazzi

 

Certo una rappresentava il bene

Ma era, pur sempre, un manipolatore e approfittatore

Aveva giocato con me e con la mia anima per il bene supremo supportando Voldemort nel lacerarla e macchiarla

 

Non avevo mai conosciuto l'amore

 

Quello dei miei genitori era invischiato in un gioco di

inganni, sopraffazione e dipendenze

 

Quello di Lily

Relegato all'amicizia dell'infanzia

Era bastato un errore, e non ci aveva pensato due volte ad allontanarsi da me

Dal ragazzo scomodo, povero e problematico

 

Mia era l'intelligenza fuori dal comune

Labilità di pozionista

Quella di occlumante e mago

Miei erano il dolore

La solitudine

Il rimorso

 

Come potevo riconoscere l'amore?

Come si fa a comprendere una lingua mai sentita prima fatta da intrecci di idiomi sconosciuti?

Come si fa a riconoscere ciò che non ci è mai stato donato?

 

L'unica cosa che volevo era morire

Morte

Unica via di salvezza in cui mi era stato permesso di sognare per liberarmi dei pesi che mi gravavano sulla coscienza

E quando questa possibilità mi era stata strappata

Quando, anche in questo

Il mio libero arbitrio mi era stato sottratto

Il risentimento e la rabbia erano esplosi

 

Se non volevo soffocare sotto la massa dei sentimenti in me repressi

Dovevo cercare qualcuno su cui riversare tutto il mio rancore

Dovevo trovar un caprio espiatorio da sacrificare sull'altare delle mie frustrazioni

Chi meglio di colei che vedevo come fonte del mio dolore?

Del mio fallimento anche nella morte?

 

Non avevo, però, calcolato il fascino che questa avrebbe esercitato su di me

 

La sua intelligenza mi era di stimolo e sprono

La sua testardaggine e curiosità mi divertivano

Le sue potenzialità come strega mi affascinavano

Il suo corpo e la sua innocenza ricca di sensualità mi eccitavano

Il suo affetto mi scaldava il cuore

 

La sua sola esistenza e presenza nella mia vita mi rendevano felice

Peccato essermene reso conto troppo tardi

 

Dal punto di vista fisico, non era un granché

Troppo magra

Occhi normalmente nocciola

Labbra sottili

Mento appuntito

Capelli........

…............lasciamo perdere

 

Avevo sempre amato il rosso dei capelli di Lily

Il verde dei suoi occhi

Colori vivi

Accesi

Forti

Che portavano luce nella mia vita buia

 

Accecato dall'ira

Non avevo saputo vedere la luce che con lei aveva invaso la mia esistenza

Il mio mondo si era riempito di colori

Di colori che esplodevano dall'interno

Non relegati al solo aspetto fisico

Colori che rendevano vivo e degno di essere vissuto ogni istante della giornata

Colori che stavano marchiando la mia esistenza, prima trista e grigia,

con un arcobaleno di luci sfavillanti

 

Anche se agognavo all'amore

Non lo avevo mai vissuto

Almeno rivolto a me

E quando l'valevo avuto tra le mani

Non riconoscendolo

L'avevo gettato via

Avevo gettato via la prima ed unica cosa che mi fosse realmente appartenuta

Prima ed unica che avesse voluto appartenermi

 

A confondermi era subentrato, anche, lo stordimento provocatomi dalla sopraggiunta notorietà

Esposizione mediatica

Riconoscimenti politici e sociali

Incarichi prestigiosi

Guadagni al di sopra di ogni mia aspettativa

Anche se avevo, comunque, mantenuto il mio ruolo di insegnante e vicepreside

 

Le donne, che prima mi trattavano con sufficienza, avevano cominciato a notarmi

Attratte dal potere e dai soldi

Non dovevo neanche sforzarmi più di tanto per farle finire nel mio letto

Ma queste avventure senza coinvolgimenti intellettuali o affettivi mi lasciavano un vuoto interiore e con l'amaro in bocca

 

L'avevo tradita

Umiliata

Relegata al ruolo di amante

Oltraggiata e denigrata

 

Non se ne era mai accorta

 

Infondo sono stato un traditore doppiogiochista per più anni di quanti voglia ricordare, e le vecchie abitudini sono dure a morire

 

Poi l'arrivo della nuova insegnante

Capelli rosso fuoco

Ha fatto precipitare tutto

Avevo già intenzione di lasciarla

Ma non così

Sono un bastardo, ma non fino a questo punto

 

Ed ora il tatuaggio di appartenenza che mi ha inciso sul cuore

Brucia

Tortura

Crucia

Fa sanguinare il mio animo più del marchio nero

 

 

Angolo di Danaida:

Vi prometto, vi giuro, croce sul cuore nel prossimo capitolo ci saranno dei dialoghi (e nel frattempo ha le dita incrociate) :):):)

 

Grazie sempre e comunque a chi legge, commenta, vota e mi aiuta con le correzioni!!!!!!

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Capitolo 10
*** 11. CONFRONTI parte 1 ***


Arrivo trafelato alla sua porta
Ho corso come un ossesso
Per come mi sento, se mi fossi smateriallizzato mi sarei di sicuro spaccato

Busso quasi a buttare giù la porta
Non mi frega un cazzo che siamo in quartiere babbano

Apre
Occhi arrossati
Dimagrita

La guardo ansante
Mani poggiate allo stipite
Braccia flesse
Sguardo duro
Corpo in tensione

Indietreggia spaventata
Fa bene
Sono furioso

Lo so
Non ne ho alcun diritto
Ma lo sono
E non ragiono

"Cos...."
Inizia a parlare
Non le do modo di finire
Mi approprio delle sue labbra
Le strattono i capelli
I denti si urtano
Le lingue combattono
Le salive si mischiano

Sono una bestia che vuole marcare il possesso
Solo il pensiero che un altro l'abbia toccata mi fa ribollire il sangue nelle vene

Sul suo corpo devono esserci
Solo il mio odore
I miei segni
I miei marchi
Nel suo ventre
Solo il mio seme

Dopo un momento di smarrimento
Risponde al mio bacio con collera da troppi mesi repressa
Sembriamo due animali

Rabbiosi
Assetati
Affamati

Infila le mani sotto la camicia
Con le unghie scava solchi di sangue lungo la mia schiena
La sbatto al muro
Mi avvento sul suo seno
Mordo, bacio, succhio, lecco
Una mano scende sul suo sedere per palparla, stringerla e sollevarla
Con l'altra aiuto le sue che, agitate, non riescono a liberare la mia erezione
Sposto strappando le sue mutandine

Ci accoppiamo
Senza controllo
Una mano a sollevarla
L'altra aperta sul muro
A sostenerci

I respiri affannosi
I movimenti incontrollati
Frenetici
Le spinte veloci
Potenti
Profonde
Quando sento che, inarcandosi, mi stringe in una serie di spasmi
La mordo tra il collo e la scapola
Fino a farla sanguinare
E tremando mi lascio andare
Riversando in lei tutto il mio dolore

Mattina.............

Angolo di Danaida:

1. Pregate con me che mio padre e i miei fratelli non leggano mai questo capitolo

2. Giuro, avevo scritto dei dialoghi, ma questi due non vogliono sentire ragioni, sono loro i protagonisti e loro vogliono decidere come, quando e con che tempi rendervi partecipi del loro vissuto

3. Perdonatemi il rating decisamente rosso del capitolo, ma, come sopra, prendetevela con loro due

4. Un ringraziamento particolare va a ViolaVictor ed a TheBestRavenclaw due scrittrici straordinarie, due amiche di penna insostituibili.
Grazie ragazze, senza di voi, le vostre correzioni, le nostre "chiacchierate" chiarificatrici e la vostra pazienza nel sopportarmi e supportarmi, non sarei mai arrivata a questo punto.
Grazie di cuore❤❤❤

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Capitolo 11
*** 12. NON AMI ***


Ottobre......

Harry mi ha invitato a cena in un nuovo ristorante, aperto da un cuoco e mago francese, a Hogsmeade.
Sarà una cena per ricucire il nostro rapporto,
Sanare le divergenze,
Salvare un'amicizia fraterna.
Ho accettato senza indugi
Comunque sarei restata a casa
Severus in questo ultimo mese è sempre impegnato tra scuola e ministero

A scuola sono da poco iniziate le lezioni
Anche se, mi è stato detto,
è arrivata una nuova insegnante per supportarlo,
c'è sempre l'impegno come vicepreside

Al ministero, collabora con gli Auror
I Mangiamorte latitanti sono ancora tanti

Mi manca molto,
ma mi tengo impegnata tenendomi al passo con lo studio universitario

Harry è più che felice
Direi......... euforico, mentre mi apre la porta del "Mon Ami"

Ginny non c'è

È stato Harry a non volerla presente
Dice che vuol godersi, in tutta pace, le mie reazioni a questo nuovo locale e alle persone che lo frequentano
Io penso voglia scusarsi senza testimoni
Sa che adoro la Francia e tutto ciò che la riguarda

Ho proposto spesso a Severus di venire qui,
Ha sempre preferito restare a casa mia
Non siamo mai usciti per un vero appuntamento
Questo sarebbe stato il posto perfetto
Il pensiero mi procura una piccola fitta al cuore,
ma non voglio pensarci
Finalmente Harry ha messo da parte quella sua insana gelosia,
e io voglio solo godermi il momento

"Oh, guarda chi si vede"
Harry con la testa indica verso un tavolo
Sorride
Lui sorride
Io muoio
Sembra che una mano mi abbia strappato il cuore dal petto
Quella mano è la sua

È lì
Seduto nel ristorante dove avevo sognato di avere il nostro primo vero apuntamento
Sorride
Bacia labbra non mie
Gioca con capelli non miei

"Che ti avevo detto?
Come pensavi di prendere il posto di mia madre?
Non la dimenticherà mai.
Guarda come quella donna le somiglia"

Guardo
Anche se non vorrei
Immobilizzata
Dal dolore
Dalla delusione
Dalla consapevolezza della mia ingenuità

Capelli rossi
Bella
Adulta

Si gira verso di me
Mi sorride falsamente
Si gira verso di lui
Gli sussurra qualcosa all'orecchio
Lui si volta
Mi guarda
Se possibile diviene ancor più pallido
Si alza
Viene verso di me
Mi alzo
Corro verso l'uscita
Mi afferra un braccio
Mi volto

"Hermione io...
Mi dispiace non volevo lo sapessi così"

"Chi è?
Perché?"
Chedo come una stupida
"Hai detto che mi ami solo poche sere fa.
Tu non dici mai niente tanto per dire!
Come hai potuto farmi questo!!!"
La voce alta
Alterata
La rabbia che cresce
L'umiliazione è cocente
Il dolore lava fusa che mi avvolge

"Hermione, sono cose che si dicono in certi momenti
Non fare la bambina
Non urlare
Comportati da donna"

Un velo rosso mi copre gli occhi
Non ci vedo più dalla rabbia
Gli mollo un ceffone in pieno volto
Mi guarda sconvolto
Ma quella sconvolta sono io

Harry si è avvicinato
Non me ne sono accorta
"Ciao Severus, bella serata vero?
Allora è brava la tua nuova assistente?
Sai l'ho raccomandata io
Sapevo ti sarebbe piaciuta
Somiglia molto a mia madre
Non trovi?"

Lo guardo
Schifata
Delusa
Affranta

Mi volto e vado via
Addio
Mon Ami

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Capitolo 12
*** 13. FINALMENTE ***


Era stato la causa della morte dei miei genitori.
La causa della mia infelicità di bambino e ragazzo.
Certo aveva cercato di rimediare.
Agendo nell'ombra,
Mi aveva protetto,
Aiutato,
E dato coraggio quando ne avevo più bisogno.
Ma non era abbastanza.
Non sarebbe mai stato abbastanza.

"Pensavi di dimenticare mia madre?
Di poterla mettere da parte?
Non te lo permettero'
Non puoi farlo.
Hai detto...
Always!
E Alwayss deve essere!
Non puoi pensare di aver riscattato la morte dei miei genitori.
Non ti lascerò dimenticare!
Mai!"

Mi guarda con occhi spenti.
La voce è addolorata.

"Come puoi pensare che possa mai dimenticare?
La morte di tua madre sarà per sempre una piaga aperta sul cuore.
Lei avrà sempre un posto speciale dentro di me.
Ma ho già pagato Harry.
Ho pagato non vivendo,
Uccidendo per salvare vite da una fine atroce,
Marchiando la mia anima con crimini inenarrabili.
Subendo disprezzo.
Rifiuto.
Astio.
Provando vergogna.
Dolore.
Ripugnaza.
Non avendo il controllo della mia vita...
Della mia morte.
Per vendetta,
Delusione,
Ripicca,
Sono diventato un Mangiamorte.
Un essere spregevole, e l'odio per me stesso e per quello che sono diventato ancora mi tormenta."

Severus mi guarda con compassione.
Con pietà.
Ma io non voglio la sua pietà,
Non voglio la sua compassione.

"Tu
Tu non capisci!
I miei sono morti senza che avessi possibilità di conoscerli.
Sirius, l'unica persona che mi abbia mai dato l'amore di una famiglia,
Inghiottito dagli inferi.
I miei zii non mi hanno mai voluto o amato .
Per Silente non ero altro che un mezzo per raggiungere i suoi scopi,
Un agnello sacrificale.
Tu....
Tu sei l'unico nesso che mi resta con mia madre.
Se la lasci andare...
Lascerai andare anche me.
Io non posso permetterlo!
Io non posso permettermi di perdere l'ultimo è solo legame che mi rimane con lei!"

Le mie parole sono sconclusionate.
Irrazionali.
Dettate dalla commiserazione per me stesso.

Severus fa una cosa che mai avrei immaginato...
Mi abbraccia.
È un abbraccio vero.
Un abbraccio paterno.
Poi stende le braccia, tenendomi per le spalle,
Piega le ginocchia per avere gli occhi nei miei.

"Guardami Harry.
Guardami bene,
Guardami Davvero.
È questo quello che vuoi diventare?
È così che vuoi essere?
Perché se non vai avanti,
Se lascerei che rabbia e risentimento
Abbiano controllo su di te...
Questa sarà la tua fine,
Diverrai il primo carceriere di te stesso"

Lo guardo, e finalmente lo vedo.
Vedo l'uomo.
Vedo lo specchio di me stesso.
Vedo l'altro agnello sacrificale.
Entrambi destinati al martirio per il bene comune.

E finalmente posso smettere di fingere di essere forte,
Coraggioso,
Eroico,
Finalmente mi concedo di essere un ragazzo,
Il bambino che non sono mai stato,
L'adolescente che non mi è stato permesso di essere.
Finalmente posso essere debole.
Finalmente posso piangere.

Ancora una volta mi ero lasciato manipolare.
Ancora una volta ero stato un burattino,
Questa volta tra le mani di un ragazzo.
Un ragazzo distrutto dalla vita,
Da un compito tanto più grande di lui,
Ma se questo era servito a salvarlo,
A non creare un altro me stesso,
Allora,
Forse,
Ne era valsa la pena.

Angolo Di Danaidada:
Auguri a tutti, questo è il mio regalo per voi.
Santa Pasqua a tutti!!

E non lamentatevi mai più per l'assenza di dialoghi, quì ce ne sono x i prossimi 10 capitoli. 😂😂😂........
.........scherzo.......o forse no? 😈😈😈😉

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Capitolo 13
*** 14. CONFRONTI parte 2 ***


Mattina...

Sento la magia risalire ribbolendo,
La rabbia la alimenta.
Mentre balzo in piedi,
Deflagra!
Le persone intorno a me vengono scagliate lontane.
I bicchieri esplodono.
Il cielo della sala si fa scuro di nubi minacciose.
Tremo e lingue di magia si propagano dal mio corpo.

Minerva, non so come, riesce a raggiungermi.
Mi tocca un braccio,
"Calmati, così spaventi tutti"
Mi parla con voce pacata,
"Stai terrorizzando i ragazzi. Cosa succede?"
"Severus, ti prego guardami negli occhi, respira lentamente"

Ma i miei occhi non si staccano da quella maledetta foto.

Lei...
Lei sorridente abbracciata a un uomo.
Quella foto sulla Gazzetta del profeta.
Su di un articolo di Rita Skeeter.

"Il nostro quotidiano è stato il primo a immortalare in una foto l'eroina del mondo magico Hermione Granger, ritornata dopo un anno in patria, in compagnia di uno sconosciuto. La signorina Granger, dopo la disastrosa e spettacolare separazione dal suo amante mangiamorte e assassino di Silente, Severus Piton, era sparita e di lei non si erano più avute notizie, questo fino a ieri, quando è stata avvistata, dai nostri giornalisti, per le vie di Hogsmeade in dolce compagnia. Come reagirà il suo ex compagno, che in questi mesi non ha fatto altro che cercare di rintracciarla, ma senza ottenere risultati, a questa novità? Se volete seguire questa appassionante vicenda, non perdetevi i nostri successivi aggiornamenti.
Per ora è tutto dalla per sempre vostra:
Verde Penna, Rita Skeeter"

 


☆☆☆☆☆☆☆☆


Perfetta.
Era perfetta.

Il respiro ansante.
Le labbra gonfie.
Il mio marchio tra il collo e la scapola.
La mia essenza a colarle lungo la gamba.

È tornata!
È tornata da me!
Ed è ancora mia!

Poi noto il giornale che nella foga mi era caduto.
Guardo quella maledetta foto.
E tutto quello che,
Rivedendola,
Avendola,
Amandola,
era sparito,
La rabbia,
La gelosia ,
L'angoscia di tutti questi mesi,
Risalgono in superfice come magma.
Esplodono deflagrando.
E la mia bocca parla completamente sconnessa dal cervello.

"Si può sapere chi cazzo è quello??!!!
Io qui a patire le pene dell'inferno non sapendo dove fossi,
che ti fosse successo,
come tu stessi!
Mentre tu eri con...
Con...
Con QUELLO!!!!"

Mi guarda allibita.

"Cos'è l'amore che che tanto decantavi per me è evaporato??!
Ti sei fatta scopare da lui?!"

Delusa

"È questo che hai fatto in quest'anno??!!
Ti sei subito consolata nel letto di un altro??!!"

Arrabbiata urla.

"Vattene!"

Cerca di coprirsi il seno con la camicetta strappata.
Non dice più nulla.
Si avvicina alla porta.
E...

"Esci immediatamente da casa mia!
Come ti permetti?"

Ho lo sguardo basso.

"Tu non dovresti neanche parlare!
Con quante donne sei stato mentre io non ero qui?"

Da cane bastonato.

"Pensi che in Australia non arrivino notizie come quella spazzatura scritta della Skeeter?
Come osi presentarti da me a pretendere chissà cosa?"

Consapevole di aver fatto una stronzata.

"Ma la stupida sono io!
Ho permesso di nuovo ai miei sentimenti di fottermi il cervello.
Ma ti assicuro,
Non succederà più!"

La rivedo dopo più di un anno e tutto quello che riesco a fare è insultarla e quasi violentarla.

"Quello!
Come dici tu.
È un uomo stupendo,
Che si è preso cura di me nel periodo più buio della mia vita,
Mi ha consolata,
Ascoltata,
Aiutata ,
Ha anche rintracciato i miei genitori.
E tutto senza pretendere nulla in cambio,
QUELLO è un vero uomo!!!"

Ha ragione a volermi cacciare.

"E adesso va' via!"

Ma io non sono disposto ad arrendermi.

"ORA!!!"

In questo anno ho davvero sofferto come un dannato.
Quando mi sono reso conto che senza di lei:
tutto era il niente,
Senza importanza,
Grigio,
Senza gioia,
Che io ero il nulla senza di lei...
Ho rischiato di cadere nel baratro dell'autodistruzione e dall'autocommiserazione.
Ma non me lo sono permesso.
Lei era il mio obbiettivo,
Ritrovarla,
Farmi perdonare l'imperdonabile,
Amarla,
Renderla felice per il resto della mia vita.

"Hermione...
Ti prego perdonami."

Mentre parlo.

"So di non aver nessun diritto su di te.
Di essere stato un bastardo traditore."

Una porta si apre.

"Di aver distrutto tutti i tuoi sogni.
Di aver negato NOI!"

Lei sbianca si porta una mano sulla bocca.

"Ma ti prego fammi spiegare.
Lascia che ti..."

Io mi volto.
E....
E la Terra smette di orbitare....

Un anno prima...

Angolo di Danaida:

Eccomi a voi in modalità telenovelas
😂😂😂 ve lo sareste mai aspettate??
Per chi avesse dubbi su cosa successo poco prima si rimanda al capitolo 10. CONFRONTI parte 1.

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Capitolo 14
*** 15. PER LA PRIMA VOLTA ***


Dicembre...

Due mesi.
Sono passati due mesi, da quella sera.

Harry ha provato più volte a contattarmi.
Non voglio vederlo.
Non voglio sentirlo.
Dovrei essergli grata per avermi aperto gli occhi.
Per avermi rivelato la verità.
Anche se lo ha fatto nel modo più sbagliato possibile e con l'intenzione di ferirmi, solo perché avevo osato, secondo la sua mente contorta, prendere il posto di sua madre nel cuore di Severus.
Ma chi ha detto che la verità rende liberi ha detto una colossale stronzata,
almeno nel mio caso.
Non è questo il modo per accorgersi di aver vissuto un enorme bugia,
Di essere stata presa in giro,
Di essere stata usata,
Di essere stata tradita.

Tradita due volte.

Tradita,
Da chi amavo.

Ma chi voglio prendere in giro?
Da chi amo.

Perche l'amore.
Quello vero.
Qello che ti fotte la vita,
Anima,
Corpo,
Cuore,
Non sparisce,
Non si riduce in cenere come sta facendo questa maledetta camicia,
Non regredisce.
Solo si impara a convivere con
Dolore,
Tradimento,
Abbandono,
Mancanza,
Tristezza,
Sperando che un giorno cambi fino a tramutarsi in ricordo sbiadito.

Tradita,
Da chi consideravo
Amico,
Fratello,
Famiglia.
Per egoismo,
Insana gelosia,
Voglia di protagonismo ,
Rivalsa,
E..

Diciamoci la verità,

Stupidità!
Perché Harry,
Il tanto decantato eroe: Harry Potter,
Anche se guidato da un coraggio non indifferente,
Si è, quasi sempre, fatto sopraffare dall'istinto,
Dall'irrazionalità,
Dalla voglia di riscatto.
Se non fosse stato per me e Ron e...
Perché no?
Per quello stronzo di Piton,
Già dal primo anno di scuola sarebbe sotto 3 metri di terra e "Il Signore Oscuto" ora dominerebbe imperante sul mondo magico e babbano.

Ora vedendo quella camicia bruciare...
Ho capito.
Capito che in questi ultimi mesi non ho fatto altro che annullare me stessa.
Rimandare decisioni importanti.
Vivere,
Non per me,
ma in funzione di qualcuno che non lo meritava.
Qualcuno che è rimasto per troppo tempo prigioniero di se stesso,
Del rancore,
Bugie,
Sotterfugi.
Tanto da non distinguere più la differenza tra ciò che davvero prova e vuole e ciò che pensa di dover fare per sentirsi finalmente libero.
Perché io lo so che mi ama.
So che quello che avevamo era reale.
Non proiezione dei mie desideri.

Forse per lui non era così all'inizio.
Ma poi lo è stato.
Lo so da come mi guardava con docezza,
Sorriso sulle labbra e negli occhi.
Da come faceva l'amore con me.
Da come felice mi accoglieva in un abbraccio ogni volta che mi aveva vicino senza che dovessi chiederlo.
Da come con me dormiva libero da incubi.
Da come mi chiamava durante il sonno e si svegliava di soprassalto se mi allontanavo.

Da Come... me lo ha detto.
Da Quando... me lo ha detto.

In un momento,
Non di passione,
Ma di serenità.

Senza neanche accorgersene,
L'ultima sera passata insieme.

Due mesi.
Sono passati già due mesi, da quella sera.

Seduti a terra sul tappeto.
Davanti al camino.
Nel salotto di casa mia.
Chiusi a bozzolo in una coperta.
Io tra le sue gambe.
Fra le sue braccia.
Nudi dopo esserci amati con docezza e a lungo.
Sorridendo.
Sussurandoci dolci parole.
Guardandoci negli occhi.
Incuranti di tutto è di tutti.
Ammantati da un'aurea di luce magica che ci avvolgeva dal preciso momento in cui avevamo raggiunto l'apice del nostro amarci,
Apice che...
Per la prima volta ci aveva colti insieme,
Per la prima volta avevamo raggiunto incuranti delle conseguenze,
Per la prima volta ci aveva visti,
Completamente,
Incondizionatamente,
Amanti.

Per questo sono arrabbiata.
Così arrabbiata!
Da volerlo picchiare, prendere a pugni, urlagli contro tanto da fargli entrare un po' di sale in zucca.
Ed è per questo che andrò da lui.
Ignorando il mio orgoglio.
Lasciando da parte la mia voglia di fuggire.
Comportandomi, come sempre ho fatto, da adulta.
Non come lui, che è sparito.
Affrontandolo e parlandoci.
Perché?
Perché lo devo a me stessa.
Al rispetto che nutro per ciò che sento.
E perché la parte più irrazionale di me,
Spera,
Spera ancora,
E penso...
Nonostante tutto...
Di sperare,
Non smetterà mai.

Angolo di Danaida:

Anche se è inutile dirlo, perché tutte voi l'avrete già capito, questo capitolo è il naturale proseguo di "Fiamme"
Buona riflessione a tutte
💋💗💗💗💗💗

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Capitolo 15
*** SCALETTA DI LETTURA ***


Capitolo in continuo aggiornamento

Agolo di Danaida:

Buonasera ragazze e ragazzi, siccome il flusso e riflusso temporale può distorcere e creare confusione nella comprensione del racconto, vi lascio di seguito la lista dei capitoli in crescendo storico.

COME (1999)

SEDUZIONE (1999 - Luglio 2000)

SE SOLO (1998/2000)
(Il passaggio di Hermione da ragazza a donna si svolge durante l'arco temporale che va dalla fine della seconda guerra magica alla fine del settimo anno, in pratica poco più di 2 anni, tenendo conto che possiedono la magia, ho deciso, che ai fini del mio racconto, per la ricostruzione del castello, l'assestarsi della situazione politica e sociale, la guarigione di Severus e la conclusione dei processi, il periodo che va da Maggio 1998 a Settembre 1999 possa bastare per la riapertura di Hogwarts.)

FORSE (1999 - Luglio 2000)

NON PER ME (Settembre 2000)

PENSIERI (Ottobre 2000)

MON AMI (Ottobre 2000)

FINALMENTE (Novembre 2000)

FIAMME (Dicembre 2000)
(Grossomodo gli avvenimenti del capitolo si svolgono due mesi dopo PENSIERI, idem per PER LA PRIMA VOLTA)

PER LA PRIMA VOLTA (Dicembre 2000)

GENESI (Gennaio 2001)

ARRENDERSI (Febbraio 2001)

Capitoli non pubblicati

ODORE (Marzo 2001)
(tra Fiamme e Odore c'è uno sbalzo temporale di 3 mesi, affinché Severus prenda coscienza di ciò che realmente prova per Hermione ci vuole tempo, gli altri lo avevano capito subito dai suoi atteggiamenti e comportamenti, per questo Harry è geloso, proprio perché conscio dei veri sentimenti di Severus. Che dire: Uomo dalla dura cervice.....)

Capitoli non ancora pubblicati

MARCHIO (2001)

Capitoli non ancora pubblicati

Prima parte di:
CONFRONTI parte 2 (2002)
(l'articolo)

CONFRONTI parte 1 (2002)

Seconda parte di:
CONFRONTI parte 2 (2002)

Capitoli non ancora pubblicati

Spero che così possa avervi resa più chiara e comprensibile la lettura del racconto.

Buonanotte girls 🌒

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Capitolo 16
*** 15. GENESI ***


Ero giunta davanti la sua porta, era un piccolo palazzo vicino la zona universitaria.
Lo aveva preso dopo la fine della scuola, la zona era ravvivata da piccoli locali, caffetterie e tavole calde.
La sera veniva animata da musica suonata dal vivo per le strade.
Dal vociare allegro e chiassoso dei giovani.
Dall'odore dolciastro del fumo.
Dal profumo dei cibi.
Dal tanfo pungente degli alcolici e della birra caduti a terra.
Passeggiando per la via animata e multicolore si sentiva parlare in lingue appartamenti a varie parti del globo.
Di politica.
Giustizia e giustizialismo
Guerra, pace e indifferenza.
Rivoluzione e resistenza.
Filosofia e storia.
Abbattimento delle differenze sociali.
Discorsi sul potere alla classe operaia
Sulla religione oppio dei popoli.
Rapporto tra immigrazione e debito mondiale.
Su chi fosse da ritenersi più intelligente tra Kira ed Elle.
Insomma i soliti dilemmi che dilaniano giovani menti in ogni epoca e luogo.
Anche la sua mente era arrovellata.
Dubbi.
Rimorsi.
Ripensamenti.
Pentimenti.
Frustrazioni.
Il suo corpo.
La sua mente.
I suoi sensi.
Sollecitati.
Esaltati.
Stimolati da tutti quei fattori che contribuivano a fare di quel quartiere ciò che era, un calderone di idee contingenti, opposte,
simili e uguali, ma allo stesso tempo, tra loro contraddittorie.
Le voci.
I suoni.
Gli effluvi.
Si univano mischiandosi, stordendola e drogandola con la loro completa irrazionalità.
Si copriva con il mantello scuro nascondendo e proteggendo il capo dai lievi fiocchi di neve che rendevano questo fine gennaio meno freddo e più terso, coprendo con il loro candore tutte le sozzure e incongruenze scaturite dall'animo umano, rendendo il mondo un luogo fatato, candido e pulito come doveva essere nella mente primordiale di Dio prima che questo venisse colpito dalla pazzia che lo portò a generare l'uomo.
Si scrutava intorno con timore.
Un braccio teso, la mano tremante stretta alla bacchetta nascosta nell'ampia manica.
L'altro avvolto attorno al proprio busto in un abbraccio protettivo.
Non dovette suonare.
La porta d'ingresso al palazzo era aperta davanti a lei spalancandosi su una bocca oscura in cui si intravedevano i denti ingialliti del marmo che copriva gli scalini.
Salì timorosa le due rampe di scale che portavano al primo piano, sobbalzando e guardandosi intorno impaurita ad ogni minimo scricchiolio.
Ogni scalino un sospiro.
Un pezzo di orgoglio lasciato andare.
Un refluo di anima che tornava al suo posto,.
Un alito di vita che veniva ad animarla.
Il suo presente che andava a riunirsi al suo passato.
Con mano decisa bussò alla porta e attese.
Era  passata un'ora, un giorno, un istante.
Non avrebbe saputo dirlo.
Il fiato trattenuto.
L'attesa cristallizzata intorno al suo timore.

Dei passi affrettati che divoravano la salita.
Una voce che malediceva corrieri di libri ritardatari.
La fecero immobilizzare.

Facendosi forza si girò e tutto il discorso che si era preparata in quell'intimo mese si volatilizzò come ghiaccio al sole.
Occhi negli occhi.
Allungò un mano e l'unico suono che la bocca vermiglia, piu dei suoi capelli, riuscì a proferire fu:

"Hermione perdonami"
Prima che la sua bacchetta traditrice colpisse l'amica con uno Stupeficium.

Angolo di Danaida:

il capitolo è tutto dedicato alla nostra Ginny che è completamente sopraffatta dalle sensazioni che le sta trasmettendo il quartiere studentesco babbano mentre si reca a casa di Hermione.
Perché avrà colpito Herm?
Io non ne ho idea e voi?

Per chi non lo sapesse, Kira ed Elle sono i protagonisti di Death Note.

Grazie a chi vota, commenta, legge o semplicemente... passa.

💋❤❤

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Capitolo 17
*** 16. ARRENDERSI ***


Febbraio...

Era un fine settimana invernale come un altro, immerso in una foschia grigio-bruna colma d'umidità e smog.
Piccole goccioline di acqua saturavano l'aria rendendola appiccicosa e insinuante nei vestiti che andavano ad incollarsi come un sudario ai corpi tremanti per il freddo che faceva rabbrividire anche le ossa.

La nuova casa in cui si era trasferito era in un quartiere residenziale della Londra magica.
Tutto denotava la sua voglia di normalità, ma anche di isolamento.
La villetta era lontana dalle altre.
Nascosta dalla strada da un boschetto e circondata da un alto muro di cinta in una grigia pietra locale che scoraggiava i visitatori.

La facciata era dipinta in sfumature che andavano dal grigio fumo al nero, il suo colore preferito, ma, cosa strana, quel giorno non era avvolta nel silenzio lucubre che di solito la impregnava, anzi si sentiva della musica, risate e voci chiassose che provenivano dall'interno.

Come mi sono ritrovato in quella situazione?

La casa invasa da quei barbari.
Gli si erano attaccati addosso come moscerini fastidiosi e il loro ronzare incessante gli faceva prudere la mano che voleva sfoderare la bacchetta per distribuire Cruciatus a destra e a manca.

La rossa, è colpa di quella rossa fastidiosa.

Si era convinta che invitare a cena, a casa sua per giunta per sottinearne l'appoggio, quei nullafacenti del ministero l'avrebbe aiutata nella carriera.
Aveva cercato di convincerlo con patetiche moine e del sesso scadente e inappagante.
Ma l'aveva accontentata ugualmente.
Infondo glielo doveva per come l'aveva scaricata, senza premure, sia come amante che come assistente.

Non c'è che dire l'essere sopravvissuto alla morte mi ha decisamente rammolito.

Mentre annoiato sorseggiava un bicchiere di whisky il cuore si arrestò.

Un nome, era bastato un nome.
Udito in sottofondo a una conversazione.
Una conversazione che si stava tenendo alle sua destra tra quell'inetto impomatato di Percy Weasley e Minerva McGranitt, l'unica persona ad essere stata invitata da lui,

"La tua famiglia ha sue notizie?
Ho cercato di cottattarla, ma è come sparita.
Almeno di sicuro non è più nel Regno Unito"
Minerva era preoccupata si deduceva dal tono contrito della voce

"Di questo sono sicura se no i gufi che le ho mandato non sarebbero ritornati indietro senza consegnare la lettera."
Si vedeva dalla postura che aveva assunto, eretta, rigida, ma con le spalle leggermente curve in avanti.

Di chi stavano parlando?
Chi era sparito?

"Mi spiace preside, ma lo sa, non ho dei contatti idilliaci con la mia famiglia, ho notato la mancanza della sua fastidiosa presenza ai pranzi domenicali, ma questo risale già all'estate scorsa."
Il tono petulante e saputello di Percy era irritante anche a distanza.
"Ne ha parlato con il professor Piton? Era la sua amante, forse sono rimasti in contatto."

Un brivido di freddo gli percosse la schiena.

"Severus non ne sa nulla. Ne sono certa. Anche senza chiederglielo."
La voce della preside improvvisamente gelida e dura.

Un vuoto improvviso gli contrasse le viscere.

"Su via Preside, non si preoccupi inutilmente, Hermione Granger, sa badare a se stessa"

Il terrore lo invase fino a serrargli i lombi in una morsa infuocata di puro dolore.

Stavano parlando di lei.
Ne era certo.
Ma perché quella reazione?
Infondo a lui che importava.
L'aveva umiliata.
Aperto le gli occhi sui suoi presunti amici.
Fatto capire che avere l'arroganza di pensare cosa fosse meglio per gli altri portava solo distruzione.
Dolore.
Macerie.

Ansimò per la mancanza d'aria.
La vista gli si offuscò.
Uscì in giardino quasi correndo.
Urtando chi gli si poneva davanti.

Inalò l'aria fredda e pungente di fine febbraio.
Il busto piegato, le gambe flesse, le braccia tese, le mani puntellare alle ginocchia per non rovinare a terra.

Cosa diamine mi sta succedendo!

Un attacco di panico?!
Non ne ho mai avuti.
Neanche dopo gli incontri con quella testa di cazzo di Voldemort.

Certo soffriva di incubi ricorrenti quasi tutte le notti.
Prima il sesso e l'alcool riuscivano a scacciarli, anche se per poche ore.
Adesso neanche gli allenamenti sfiancanti, a cui si costringeva ogni sera facendolo quasi svenire sul letto per la stanchezza, avevano più il potere di sconfiggerli.

Quand'è l'ultima notte che ho dormito sereno?

Un pugno allo stomaco avrebbe fatto meno male.
Gli occhi gli si spalancarono.
La consapevolezza scese su lui come uno scroscio di acqua gelida.

Ottobre.
È stato a ottobre

Angolo di Danaida:

Ringrazio come sempre tutti voi.
Un grazie sincero a chi legge, vota, commenta e interagisce con me.

Ricordo che per una maggiore comprensione del testo si può far riferimento al capitolo SCALETTA DI LETTURA

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Capitolo 18
*** 17. TI ASPETTAVO ***


Febbraio...

Panico.
Un abisso oscuro in cui stavo cadendo senza paracadute.

È così che mi sentivo.

L'aria mi mancava.
I polmoni sembravano sull'orlo del collasso.
Il cuore impazzito pompava sangue ad un ritmo accelerato.
Le tempie sembravano esplodermi.
Gli arti molli, senza forza.
Le ginocchia cedevoli.
Il nulla sotto i piedi.

La consapevolezza mi era piombata addosso.
Senza pietà.

Ottobre.

Era da ottobre che i miei incubi avevano ripreso a tormentami.

Precisamente da dopo quella notte.
L'ultima insieme.

Quella in cui dimentico di me stesso, ero stato uomo.
Quella in cui l'avevo stretta a me, lunghe ore, per l'ultima volta.
Quella in cui lei mi aveva sussurrato, per la prima volta, timida, ma sicura, il suo: ti amo.

"Ora spiegami cos'è questa pagliacciata!"
Lo so che è arrabbiata con me.
E non certo per questa ridicola farsa della cena a cui mi sono imposto di cedere.
A cui l'ho costretta a partecipare.
La scusa: trovare sostenitori alla richiesta, fatta al ministero, di ulteriori galeoni da farci stanziare per Hogwarts.

Il suo sguardo mi arde sulla nuca.
Mi attraversa come lama ghiacciata.

Incamero quanta più aria possibile.
Stabilizzo l'equilibrio.

È uno sforzo sovrumano.
Sono stato abituato a resistere alle Cruciatus.
Ce la farò a girarmi senza sgretolarmi.

Con due dita stringo il setto nasale.
Strizzo gli occhi.
Focalizzo i miei pensieri su di un'immagine che mi calmi.

L'unica cosa che vedo sono due occhi d'ambra
Addolorati.
Umidi di pioggia non caduta.

Le costole e lo stomaco mi si stringono in una morsa.
Le budella si ribellano.
Ingoio senza fiatare il fetido me che vuole uscire.

Divarico le gambe per riappropiarmi del baricentro.

Raddrizzo le spalle.
Stabilizzato l'equilibrio piantando i piedi ben saldi sul terreno.

Maledetto terreno che non vuol smettete di dissolversi.

Sbando, ma non crollo.
Ce la faccio a non cadere.

Mi sforzo di tornare ad essere la maschera che tutti conoscono.
Di tornare ad essere il freddo, altero e impenetrabile uomo che sono dovuto diventare.
Sono e sarò sempre il miglior millantatore di me stesso.

Non è questo il momento di cedere sotto le macerie della mia anima.
Non ora con la casa piena di uomini e donne la cui maggior parte gode del mio più sentito disprezzo.

Ci sarà tempo per franare.
Ma quel tempo non è ora.

Mi volto.
La guardo sprezzante.
Un sopracciglio alzato a mo' di domanda.

"Con me questi giochetti di supremazia non attaccano"
Mi parla con quel suo sorrisetto da gatta sulle labbra.

So di poter ingannare la maggioranza delle persone.
Ma lei non è: le persone.

Lei è la mia seconda madre.

Colei che, anche se non era a capo della mia casata, mi aveva accolto sotto la sua ala protettrice.

Colei che si prendeva cura di me.
In silenzio, ma con il fuoco negli occhi.
Quando tornavo a scuola da casa dopo giorni o ore passate in famiglia.
Vergognoso nell'esporre la mia miserabilità.
Ferite sanguinanti sul corpo e sul cuore.

"Non volevo deludere un'altra persona.
Ne ho deluse già troppe.
Tutto qua."
Decido di essere, quasi, sincero.

"Volevo provare a me stesso di poter essere diverso da quello che tutti pensano di me"
Dico con l'amaro in bocca.

"Di essere capace di non lasciare solo macerie dietro e attorno a me"
I ricordi più dolorosi impressi negli occhi.

"Tutti, chi?"
Acuta.

"A te non è mai interessato del giudizio di nessuno."
Troppo acuta,

"E non venirmi a raccontare la favoletta che ti importa a tal punto della Signorina Strohmaier o della raccolta fondi da sottoporti, sottoporci..."
Fa un gesto con la mano che ci racchiude in un cerchio.

"A questa tortura"
E nel dirlo indica con il capo la casa.
Casa da cui provengono suoni e voci allegre.
Voci finalmente rilassate per l'assenza della mia ingombrante presenza.

"Voglio la verità, mi sembra di meritarmela"
Diritta al punto.

"Ti ho lasciato abbastanza tempo per rifletterci su"
Sagace.
Come suo solito.

So che sarebbe inutile tergiversare.
Si merita la verità.
Mi merito la verità.
Non è più il momento di mentire né a me, né a lei.

La testa pulsa.
Ciò che avevo chiuso a doppia mandata dietro la porta della mia vigliaccheria.
Il mio rifiutare la realtà.
Il mio non accettare di essere di nuovo vulnerabile.
Esposto alla sofferenza dell'anima.
Di essere dilaniato dall'esplodere del cuore, ancora una volta.
Trova la via della libertà e mi inonda con la sua ineluttabilità.

"Lei è venuta da me a Gennaio"
È inutile che specifichi di chi sto parlando.

Sa bene a chi mi riferisco.
Non ne abbiamo mai parlato apertamente.
Ma ho sentito sulla mia pelle il suo sguardo di timore.
All'inizio di tutto.

Di speranza.
Nel mezzo.

Di disapprovazione e delusione.
Alla fine.

Appoggio la schiena al palo del gazebo sotto cui mi ero rifugiato.
Le braccia incrociate al petto.
La testa declinata indietro.
Gli occhi chiusi.

Ricordo quel giorno...

Cosa strana il cielo era sereno e azzurro.
Dei timidi raggi solari scaldavano il viso e le mani.
Era il primo pomeriggio di un sabato qualunque.

Stavo lavorando nel mio orto di erbe curative.
Le mani e la camicia sporche di terra.

Gli occhi stanchi a causa delle notti insonni.

La rabbia serpeggiante sotto pelle per un appostamento, a un mangiamorte fuggiasco, andato male.

I nervi a pezzi per il dover insegnare a un gruppo di mocciosi ignoranti.

Mi era arrivata vicino senza che, quasi, me ne accorgessi.

Ancora non avevo alzato le barriere intorno alla casa per lei.
Sapevo che prima o poi sarebbe venuta.

Troppo grifona per lasciar perdere.
Troppo coraggiosa per rinunciare al confronto.
Troppo coinvolta per non tentare.

"Ti aspettavo"
Dissi alzandomi dalla mia posizione accovacciata e girandomi verso di lei.

Angolo di Danaida:

Prima di tutto voglio scusarmi con voi per la lunga attesa, ho scritto, ho tentato di scrivere, in queste settimane un capitolo degno di una vera scrittrice, con descrizioni, dialoghi, azione e pathos, in tutto ne ho scritti tre, uno più lontano da me e dai miei personaggi dell'altro, inutile dirvi che sono stati tutti cestinani.

Ieri sera, come suo solito la penna si è mossa sul foglio animata da vita propria bisognosa solo della mia guida e in due ore ne è uscito fuori ciò che avete letto.

Spero di non avervi deluso troppo e spero, un giorno, di riuscire a scrivere qualcosa che segua i canoni classici di un racconto.

Grazie sempre a chi legge, commenta, vota e mi aiuta a scovare le imperfezioni.

💖

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