Lo specchio infranto

di MaryFangirl
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Come tutto è cominciato ***
Capitolo 2: *** 2. Mick e Kaori? ***
Capitolo 3: *** 3. Due Kaori ***
Capitolo 4: *** 4. Lo specchio tantrico ***
Capitolo 5: *** 5. Anime legate ***
Capitolo 6: *** 6. Visita notturna ***
Capitolo 7: *** 7. Una parte di me? ***
Capitolo 8: *** 8. Gli assalti di Maiko ***
Capitolo 9: *** 9. Prede per Maiko ***
Capitolo 10: *** 10. Più desiderio ***
Capitolo 11: *** 11. Esplosione ***
Capitolo 12: *** 12. In fondo ***



Capitolo 1
*** 1. Come tutto è cominciato ***


Questa fanfiction è una traduzione di una storia dal francese; i dettagli li trovate subito sotto.
 
 
Titolo storia originale: Le miroir brisé
 
Eccomi con un'altra long molto bella e più leggera rispetto ad altre del repertorio, con qualche inserto comico ma anche piccante, il che non guasta mai! Grazie come sempre a chi vorrà seguire e commentare, buona lettura ^__^


 
Sarebbe bastato poco perché quel giorno fosse perfetto. L'ultimo incarico si era concluso senza intoppi e aveva riempito il loro conto solitamente vuoto. Ryo si era alzato senza lamentarsi troppo e non aveva fatto che una spiacevole riflessione sul riso della colazione. Delizia massima, aveva accettato di accompagnarla a fare shopping. Sfortunatamente, Kaori era stata presto disillusa.
Appena giunti nella via dei negozi, il suo partner rivelò il suo vero volto: quello del degenerato mokkori. Saltò in tutte le direzioni, fra le gambe di alcune, tuffandosi nelle scollature di altre...
Quella così bella giornata era in fondo molto ordinaria, pensò mentre rincorreva Ryo con il suo martello.
Tuttavia, dopo una buona dozzina di colpi, lo sweeper si arrese e decise di seguirla docilmente, non senza qualche grugnito e commento sprezzante. Grandi sospiri di noia punteggiavano ciascuno dei suoi passi, sperava che Kaori, stanca delle sue lamentele, lo liberasse dell'onere, ma lei si rifiutava di cedere. In quell'atmosfera cordiale, giunsero davanti a un negozio di antiquariato. I sussurri di Ryo morirono mentre la sua partner impazziva davanti alla vetrina del negozio, per poi trascinarlo dentro. Chiudersi in un negozio polveroso mentre c'erano tante giovani bellezze che lo aspettavano all'esterno! Che miseria!
Mentre Kaori si entusiasmava su inestimabili cianfrusaglie, lui rimuginava nel suo angolo. All'improvviso vide un bellissimo busto di donna. Le forme erano ideali, di una perfetta armonia...sebbene fossero di marmo e non di carne, lo stallone di Shinjuku doveva rendere omaggio alla loro bellezza. Si gettò sulla scultura, le sue gambe circondarono la base mentre le sue mani si impossessarono del petto opulento.
"Che meraviglia! Porca miseria, che seno!"
Il giovane venditore emise un grido di indignazione davanti all'insolito cliente.
Dopo aver ammirato delle vecchie spille, Kaori aveva messo gli occhi su un antico specchio dalla cornice d'argento. Strane iscrizioni, visibilmente indiane, erano incise sul perimetro. Aveva sicuramente adornato la toletta di qualche ricca donna di altri tempi. Doveva essere terribilmente costoso perché il prezzo non era nemmeno indicato. Kaori aveva un aspetto terribile. A furia di vivere con un pervertito, stava invecchiando prematuramente.
Il grido del commesso la strappò dalla sua contemplazione e scoprì con orrore il triste spettacolo offerto dal suo partner. Una giornata di tranquillità era chiedere troppo a quel debosciato! La sua frustrazione fu così intensa che un martello titanico apparve tra le sue mani e cadde sull'infame mascalzone. Lo shock fu così violento che l'intero negozio lo subì. I mobili vibrarono, le cianfrusaglie risuonarono insieme e, con un gran fracasso, lo splendido specchio, nel quale Kaori si era guardata, si infranse.
"Sette anni di disgrazia!" mormorò l'uomo appiattito.
La giovane donna, confusa, gli diede un piccolo calcio prima di sciogliersi in scuse con il commesso. Pochi minuti dopo, uscirono dal negozio, Ryo pieno di lividi e Kaori priva di qualche migliaio di yen.
 
 
Ryo stava riposando pigramente sul suo letto. Kaori non ci era andata di mano leggera, il suo corpo era ancora dolorante. Avrebbe avuto bisogno di una bella signorina mokkori per curare le sue ferite...una creatura con dita di fata, dolce e sensuale...tutto il contrario della furia della sua partner! E a proposito di furia, lei era davanti alla sua porta, pronta a svegliarlo con la sua abituale ruvidezza. Era tornata velocemente dalla stazione...Ryo si rannicchiò contro il cuscino fingendo un sonno profondo.
La porta si aprì e una fragranza inebriante riempì la stanza. Non era abitudine di Kaori mettersi tanto profumo. Doveva essersi rovesciata il flacone addosso.
"Ryo..."
La sua voce era così leggera da sembrare una carezza. Dov'erano i ruggiti e gli insulti che scandivano i suoi risvegli? Lei era già al bordo del suo letto. Diamine, di solito lei spuntava come un pitbull e lo gettava sul pavimento. Da quando si muoveva con la leggerezza di un felino?
"Ryo..."
Delicate dita sfiorarono la sua spalla nuda e lui non riuscì a reprimere un brivido...che sembrò insignificante rispetto ai sussulti che lo scossero quando aprì gli occhi.
Sbatté le palpebre, incredulo. Kaori, la casta e pudica sorellina di Makimura, era seduta sulle sue lenzuola in una tenuta delle più indecenti. Si poteva poi dire che fosse vestita? Quelle mutandine rosse lasciavano poco spazio all'immaginazione. Poteva persino vedere i suoi capezzoli eretti sotto il pizzo del reggiseno.
"Cosa significa?" balbettò nervosamente, muovendo le sopracciglia in un tic nervoso. "Vestiti!"
"Perché? Non ti piace?" chiese lei, salendo sul letto.
E in più, lei indossava un perizoma! Kaori possedeva dunque una biancheria intima così seducente? Eppure era convinto di conoscere a memoria la sua lingerie! Suo malgrado, i suoi occhi si posarono su quella visione tentatrice. Non doveva! Kaori non era certamente in sé! Non si sarebbe mai mostrata in quel modo!
Un caratteristico formicolio riscaldò il suo basso ventre. Il suo fedele compagno si godeva lo spettacolo.
"Sei pazza a farmi spaventare così! I tuoi brutti rotolini al risveglio, ecco come traumatizzare un uomo!"
Quali rotolini? Le uniche curve percettibili erano i suoi dolci seni. Li avrebbe volentieri massaggiati prima di divorarli...ma quando diavolo sarebbe uscito il martellone per seppellire i suoi cattivi pensieri sotto tonnellate di furore? Stava disperatamente aspettando un colpo che non arrivò.
Lei scoppiò in una risata gutturale, rivelando ancora di più la sua scollatura.
"Traumatizzare? C'è un uomo qui che non sembra affatto traumatizzato!" rispose, indicando l'organo ingannevole che puntava risolutamente verso la creatura celeste.
"È...è solo una reazione fisiologica..." balbettò lui con le guance infuocate, "Le mie erezioni mattutine hanno il vigore dei miei vent'anni..."
"Davvero? Fammi vedere!"
Con un insolito gesto di pudore, Ryo si aggrappò convulsamente al lenzuolo per proteggere il suo mokkori dalla mantide religiosa che aveva assunto l'aspetto della sua partner. Era il mondo sottosopra! Kaori che si comportava come una pervertita...era persino peggio di lui! A quattro zampe sul materasso, lei avanzava verso di lui come una pantera sulla sua preda...era un incubo! Non c'era altra spiegazione! A meno che...
Con un gesto rapido, immobilizzò le spalle della sua partner e la gettò sotto di lui.
"Preferisci essere dominante" scherzò lei, "Nessun problema, sono pronta per giocare..."
"Smettila!" la interruppe, "Non sei in te, Kaori! Cos'è successo? È successo qualcosa alla stazione?"
"Di cosa stai parlando? Sto molto bene, invece...e ho voglia di te, mio stallone!"
Lei si sfregava lascivamente contro di lui...lo avrebbe fatto diventare pazzo. Se avesse continuato così, non avrebbe risposto delle sue azioni. Era già difficile per lui resistere a Kaori con i suoi abiti maschili, ma una Kaori quasi nuda tra le braccia...la parte inferiore della sua anatomia stava prendendo il sopravvento sulla sua ragione...non ne aveva il diritto! Ovviamente Kaori era stata drogata...a meno che un ipnotizzatore non avesse messo gli occhi su di lei. Avrebbe chiarito la cosa quando fosse uscito da quella brutta situazione.
"Vieni!"
L'afferrò per la vita e, senza lasciarla andare, la trascinò fuori dalla stanza.
"Vuoi farlo sotto la doccia?" sussurrò lei, mordendogli il lobo dell'orecchio.
-Non crollare! Non crollare!-
Dio, come sembrava lungo quel corridoio! Non avrebbe mai raggiunto il dannato bagno! Ogni passo era una tortura. Le immagini più licenziose invasero la sua mente...lui e Kaori nella doccia...le gocce d'acqua che si raccoglievano sui suoi capezzoli frementi...il suo corpo nudo che si mescolava col proprio...No! Non poteva farlo. Era la sorellina del suo compianto partner. Non era consapevole delle sue azioni! Approfittare della situazione avrebbe significato semplicemente abusare di lei. Lei non lo avrebbe mai perdonato.
Finalmente il tragitto verso il bagno finì. Mise rapidamente Kaori nella vasca da bagno e aprì il getto d'acqua. Sebbene avesse disperatamente bisogno di una doccia fredda, preferì fuggire il più velocemente possibile dagli insulti della giovane donna fradicia, chiudendo a chiave la porta.
"Perdonami, Kaori! Quando ti sarai calmata, mi ringrazierai!"
 
 
Dopo aver trascorso diversi minuti a immaginare Umibozu in giarrettiera per calmare la sua formidabile erezione, si mise le mutande e telefonò ai suoi informatori. Doveva scoprire chi aveva attaccato Kaori in un modo così singolare. Era il peggior attacco che avesse mai sofferto! Sfortunatamente, quegli incapaci non avevano notato nulla. Kaori sembrava essersi recata alla stazione come faceva ogni giorno e poi si era fermata al Cat's Eye. Nessuno l'aveva nemmeno vista tornare nell'appartamento. Che incompetenti!, ringhiò.
Stava per chiamare Miki quando Kaori apparve di fronte a lui, avvolta in un piccolo asciugamano. Che imbecille! Nell'angoscia, aveva dimenticato di chiudere il passaggio anti-guardone del bagno.
"Scusami, Ryo" disse lei timidamente. "Vado a vestirmi"
Lui tirò un lungo sospiro di sollievo vedendola sparire in camera sua. La crisi sembrava passata. Nel frattempo, si precipitò nella doccia. L'immagine di una Kaori tutta bagnata in un microscopico asciugamano aveva svegliato un mokkori ancora eccitato per le avances mattutine.
Mentre l'acqua fredda scorreva lungo il suo basso ventre, il rumore di una porta che si chiuse giunse alle sue orecchie fini...merda! Se n'era andata! Nelle sue condizioni, era meglio riacciuffarla il prima possibile.

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Capitolo 2
*** 2. Mick e Kaori? ***


Le giapponesi erano donne decisamente crudeli. Se non avesse avuto la sua dolce Kazue a prendersi cura del suo corpo ferito, Mick Angel avrebbe lasciato quel paese inospitale per tornare in patria dove le donne erano meno feroci. In ogni caso, era quello che pensava quella mattina, con la faccia incastrata nel marciapiede dopo essere stato malmenato da giovani signorine molto severe. Soprattutto da quando la sua cara e tenera donzella era partita per una settimana in un seminario a Okinawa e lui si sentiva terribilmente solo...
Il dolore e la frustrazione sparirono come per magia quando i suoi occhi videro un paio delle più splendide gambe che avesse avuto il piacere di contemplare.
Non era il solo ad estasiarsi di quella bellezza. Gli uomini si giravano tutti verso quella creatura incantevole. La vide solo da dietro, ma dannazione, se il lato A era dignitoso quanto il lato B, doveva trattarsi della più divina tra le donne. La curva delle sue infinite gambe era sublimata da scarpe col tacco alto e la minigonna modellava le sue adorabili natiche. Se solo il vento l'avesse sollevata, sarebbe stato sicuro di vedere un perizoma...
I suoi occhi salirono lungo la schiena, fino al collo. Aveva i capelli corti con riflessi color mogano come Kaori...Kaori? No, era impossibile! Per quanto Kaori fosse sublime, non possedeva quell'andatura incendiaria o quel fascino felino. La graziosa sweeper era una colomba pura, non un predatore...eppure...che fosse Kaori o no, doveva raggiungerla. Era troppo desiderabile per lasciarla scappare.
Alzandosi rapidamente, si precipitò in un vicolo. Un minuto dopo, emerse di fronte alla bella sconosciuta...che non aveva niente di estraneo...si immobilizzò per la sorpresa. Conosceva ogni dettaglio di quel viso, eppure faticava a riconoscerlo...Kaori...o perlomeno una copia esatta, pensò assurdamente, tanto gli pareva estranea. Non aveva mai avuto quell'atteggiamento da vamp, il seno in avanti e l'ondeggiamento provocante, né quel sorriso accattivante che prometteva le delizie più indecenti. E che dire del suo outfit? Non era osceno, ma tutto era un richiamo alla dissolutezza. La gonna era abbastanza lunga per non rivelare la biancheria intima, per quanto riguardava la scollatura senza spalline...mio dio, la sua pudica Kaori non aveva messo il reggiseno! Quell'idea mandò in corto circuito ogni pensiero coerente. Un geyser di sangue sgorgò dalle sue narici e lui cadde ai piedi della giovane donna.
"Mick? Mick?"
Era elettrizzato. Kaori si piegò su di lui e lui ebbe una visione squisita.
"Mio povero Mick" mormorò, avvicinandosi.
Quando le labbra calde si posarono su di lui, l'americano fu certo di aver raggiunto il paradiso. Kaori lo baciava. Non era una rianimazione bocca a bocca, non ne aveva bisogno, era un bacio caldo che lei donava alla sua bocca stupita...la sua lingua birichina arrivò persino a cercare quella di lui. Doveva sognare. Stava baciando Kaori...sconvolto dalla carezza inebriante, non notò l'aura scura a pochi metri da loro.
 
 
Non sentiva più niente...niente rabbia, niente dolore...solo un grande vuoto...Mick e Kaori...Kaori e Mick...il suo migliore amico e la sua partner...
Era fuggito immediatamente dopo averli visti strettamente intrecciati, a baciarsi da perdere il fiato. Non era in grado di pensare che forse Kaori era sotto l'effetto di una droga, né addirittura poteva immaginare cosa sarebbe potuto accadere tra quei due in seguito. L'immagine di quel bacio danzava nella sua mente, oscurando tutto il resto. Se un nemico lo avesse attaccato in quel momento, il grande City Hunter non avrebbe saputo difendersi.
Camminò come un automa per le strade di Tokyo. Dove si trovava? Dove stava andando? Non gli importava. Non avrebbe nemmeno potuto dire se stesse vagando da due minuti o da due ore.
In quello stato di completo sgomento, i suoi passi lo portarono al cimitero di Shinjuku. Camminò tra i sentieri finché non si fermò su una tomba fiorita. I suoi occhi fissarono il nome inciso nella pietra. Makimura...
Il pugno serrato si schiantò contro le lettere nere e il dolore che lo attanagliava ne risvegliò un altro, più profondo...una rabbia infuocata irruppe nella sua anima. Per anni aveva soppresso il fuoco che gli tormentava il cuore e il corpo. Aveva eretto barriere illusorie tra quella donna e il proprio desiderio, trattenendo anche i più semplici segni di tenerezza. Si era proibito di toccarla...era la preziosa sorellina del suo amico defunto...era soprattutto l'incarnazione della purezza...
Almeno fino a quel giorno. Dopo la sfilata oscena che gli aveva inflitto quella mattina, si era gettata tra le braccia di quell'americano lascivo! Nemmeno la droga più potente avrebbe potuto spiegare un simile comportamento!
Dannazione, come avrebbe voluto odiarla! Se uno dei loro nemici era responsabile di tutto ciò, lo avrebbe massacrato...altrimenti, avrebbe fatto a pezzi quel traditore di Mick Angel.
 
 
"È quasi mezzogiorno" disse Miki, preparando un panino. "Forse dovresti tornare a casa, Ryo si preoccuperà"
"Ma senti!" ringhiò Kaori nervosamente, mescolando il caffè col cucchiaino. "Starà ancora dormendo, quel grosso pigro! E comunque, gli ho preparato la colazione, non gli mancherò finché il suo stomaco griderà affamato"
"Andiamo, Kaori! Sai che anche se si comporta come il peggiore dei cafoni, Saeba tiene a te"
"Ha bisogno di una cameriera e di una cuoca a domicilio!" brontolò la giovane donna.
Era inutile insistere. Kaori era di cattivo umore. Dal giorno prima, non faceva che avercela col suo 'imbecille di partner'. Miki aveva avuto diritto alla storia dettagliata e ripetuta della disastrosa giornata di shopping. La giovane donna sembrava davvero stanca delle sue eterne buffonate. In quanto fedele amica, Miki giurò a se stessa di scambiare due paroline con lui. La porta si aprì improvvisamente, facendo trillare il campanello.
Miki sussultò percependo l'oscurità che proveniva dall'uomo e le ci volle qualche momento per riconoscere Ryo. Non aveva mai sentito tanta rabbia in quell'uomo solitamente impassibile.
"Stai bene, Ryo?" si preoccupò la sua assistente, dimenticando la propria esasperazione.
Lui la fissò con disprezzo misto ad amarezza.
"Hai già finito con Mick?" la punzecchiò. "Sospettavo che fosse una brutta mossa! Tutti uguali questi americani, si accendono rapidamente ma non tengono il passo..."
Di fronte alle sue parole sibilline, due occhi nocciola si spalancarono per l'incomprensione. Non vedeva Mick da almeno tre giorni e non capiva quella rabbia. Anche se discutevano costantemente, lui non aveva mai mostrato aggressività nei suoi confronti. Lei non aveva fatto nulla per meritare tanta animosità.
"Hai fatto bene a cambiarti" continuò. "Francamente, non hai il corpo per interpretare la femme fatale! Nessuno vuole vedere le tue brutte gambe o il tuo piccolo seno!"
Lo stupore di Kaori svanì immediatamente e un enorme martello si materializzò nelle sue mani. Per la prima volta dopo molto tempo, Ryo evitò il colpo e guardò la brunetta furiosa con un sorriso beffardo.
"Quando avrai finito di distruggere il locale di Miki, potrai tornare a casa a preparare il pranzo. Preferirei mangiare qui piuttosto che ingerire il tuo cibo disgustoso, ma poi tu mi incolperai ancora delle mie spese inutili"
Senza lasciarle il tempo di rispondere, uscì dal Cat's Eye, seguito a breve da una stupefatta Kaori.
"Di cosa mi rimproveri, Ryo?"
Gli corse quasi dietro per quanto camminava velocemente, murato in un silenzio inquietante...in realtà, Ryo preferiva tacere piuttosto che assestarle altre parole offensive. Evidentemente non aveva alcun ricordo della sua follia mattutina. Non era responsabile per ciò che aveva fatto. Sotto l'effetto della droga, lui aveva fatto cose più abominevoli di un bacio...tuttavia la gelosia che gli feriva il cuore gli impediva di dimenticare quelle immagini da incubo.
Un altro uomo apparve...uno perfettamente consapevole delle sue azioni. I pugni dello sweeper si serrarono sul tessuto dei jeans. Dio, che voglia aveva di schiacciare quell'americano infame!
"Kaori, come sono sollevato di averti trovata!" gridò. "Mi sono preoccupato terribilmente quando te ne sei andata...ma perché ti sei cambiata? Avevi un vestito adorabile"
"Di cosa state parlando, tutti e due? Mi sono vestita così stamattina..."
"Ha dimenticato tutto, idiota!" si irritò Ryo. "Prima, non era in sé, ma tu eri troppo occupato a cercare le sue tonsille per notarlo!"
"COSA?"
"Ho notato che era un po' troppo entusiasta!" rispose lo sweeper biondo, ignorando l'esclamazione di Kaori. "Volevo riportartela ma è scappata"
"Di cosa state parlando?" si indignò lei. "Ho trascorso la mattinata con Miki! Nessuno ha 'cercato le mie tonsille'!"
"Tesoro, non avrei mai immaginato un simile bacio! Sento ancora il sapore delle tue labbra..."
Mick ebbe solo il tempo di attraversare le pupille di nero inchiostro di Ryo, prima di essere schiacciato da Kaori.
"Sei malato per inventarti tali orrori!" gridò rossa di vergogna. "Non è vero, Ryo" continuò imbarazzata, "Io non ho mai..."
Lo sweeper si appoggiò con noncuranza al martello, schiacciando ulteriormente lo sfortunato americano.
"Eppure dice la verità, vi ho visto...per fortuna hai dimenticato tutto! Il bacio di questa specie di seduttore mancato avrebbe potuto traumatizzarti...d'altra parte, è un peccato che non ricordi il tuo primo bacio. Non ci sono molti uomini disposti a baciarti..."
Questa volta, non evitò il martello che lei gli assestò, raggiungendo Mick nel marciapiede.
"Non so a cosa stiate giocando, ma è uno scherzo di pessimo gusto!"
Turbata, prese la via del ritorno, seguita dai due pervertiti coperti di lividi...entrambi si bloccarono quando arrivarono davanti all'edificio. Dall'appartamento provenivano strani rumori e se Kaori non li sentì, le orecchie aguzze dei due uomini li percepirono.
"Ci sono due persone in casa nostra" disse Ryo, afferrando la sua Magnum.
Entrarono in salotto con l'arma in mano, trovandosi di fronte a uno spettacolo davvero sorprendente. Una coppia si abbandonava a un corpo a corpo torrido sul divano.
L'uomo era steso e a cavalcioni sui fianchi di Kaori, o almeno della sua copia, che ondulava completamente nuda e a un ritmo frenetico.
Due urli risultarono simultaneamente dalle bocche delle due Kaori, uno di orrore e l'altro di godimento.

 

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Capitolo 3
*** 3. Due Kaori ***


Kaori si pizzicò la mano fino a farla arrossare, senza riuscire a svegliarsi dall'incubo. 'La cosa' era ancora lì, seduta su un'estremità del divano. Aveva sempre creduto che essere posseduta da un fantasma fosse stata l'esperienza più terribile della sua vita, ma non era nulla in confronto all'orrore che stava vivendo in quel momento. Un'altra donna aveva rubato il suo aspetto! La somiglianza era così perfetta che le sembrava di vedersi allo specchio...uno specchio deformante! Lei non aveva quell'atteggiamento da sgualdrina mentre divorava i due sweeper con un'occhiata da predatrice. Per non parlare del modo che aveva di incrociare e scrociare le gambe! Dopo che Ryo aveva buttato fuori il suo sfortunato compare, la libidinosa copia si era degnata di vestirsi, o almeno di coprirsi un minimo, e aveva indossato una leggera camicia di Ryo...e a giudicare dalla bava che scappava dalle labbra di Mick, non indossava nulla sotto. Quel pervertito era già stordito da quando l'aveva vista nuda, e quella vipera gettava benzina sul fuoco!
Non trattenendosi più, saltò addosso all'usurpatrice.
"Chi sei? Chi ti ha mandato? Volevi prendere il mio posto per intrappolare Ryo! Confessa!"
"Kaori, calmati!" disse Mick con voce posata. "Oppure, se vuoi batterti con lei, fallo a regola d'arte! Vi porto in una vasca di fango e vi ci potrete rotolare dentro!"
"Non puoi essere un po' serio!" gridò lei. "Questa ninfomane ha cercato di farsi passare per me, e..."
"Per te?" disse la copia con una smorfia di disgusto. "Tu sogni, cara mia! Io sono molto più sexy e ci tengo a rimanere così!"
"Effettivamente, nel genere 'sgualdrina', non devi temere paragoni!"
"Calmati" disse Ryo. "Chi sarebbe interessato a mandare un sosia solo per copulare nell'appartamento? Non avrebbe senso!"
"E poi, nemmeno il migliore chirurgo avrebbe potuto ottenere un risultato così perfetto" aggiunse Mick, che spogliava con gli occhi entrambe le donne. "Hai anche tu un piccolo neo sul seno sinistro, Kaori?"
La sweeper arrossì, mentre l'altra Kaori non fu imbarazzata dal commento dell'americano. Si raggomitolò contro di lui e sussurrò a bassa voce:
"Ti piacerebbe vederlo più da vicino?"
In un movimento al di là della sua volontà, le mani del bel biondo scivolarono sul seno dell'incantevole creatura.
"Mick, pensi che sia il momento adatto!" ringhiò Ryo.
Strinse i pugni con tanta forza che le nocche sbiancarono. Anche se era ovvio che quella donna viziosa non avesse nulla in comune con la sua casta partner, il loro aspetto era troppo simile perché lui potesse sopportare un tale spettacolo. Bruciava dalla voglia di svuotare il caricatore su quella coppia indecente. Con qualche colpo al sapore di piombo, i gioielli di famiglia di quel pervertito sarebbero stati sicuramente più tranquilli. Quanto a lei...non aveva mai sparato a una donna, ma dubitava perfino che quella cosa fosse umana. Era una specie di demone che aveva preso il viso di Kaori.
Come aveva potuto confondersi quella mattina? Si stupì di se stesso. Quelle due erano diverse come un angelo poteva esserlo da un demone. La creatura emanava un odore di zolfo, stordente, mentre il profumo di Kaori aveva la freschezza dei fiori di ciliego che sbocciavano nei primi giorni di primavera. La sua partner aveva un'andatura fiera, retta, brusca e senza fronzoli, l'altra ondeggiava come un serpente ed era altrettanto velenosa. Per quanto la situazione fosse inquietante, Ryo fu sollevato dalla scoperta di quella diabolica copia. La vera Kaori non aveva baciato Mick...la sua Kaori era ancora innocente, nessun uomo aveva toccato le sue labbra vergini...la sua Kaori? Dannazione, stava perdendo la testa! Non avrebbe reagito come un marito geloso e possessivo con quella furia androgina! Tuttavia, se quella copia era a sua immagine e somiglianza, il suo corpo non era asessuato come poteva aspettarsi. Era persino troppo femminile. Sarebbe stato felice di sterminare gli zotici che avevano potuto nutrirsi di quell'immagine...
Scosse rapidamente la testa. Quella copia non era Kaori! E inoltre, lui se ne fregava della nudità di Kaori! Tutta Shinjuku avrebbe potuto vederla vestita nel più striminzito outfit, a lui non avrebbe fatto né caldo né freddo!, si rimproverò con mostruosa malafede.
"Allora, Kaori?" ripeté Mick, "Questo neo? Se non lo hai notato, posso verificare io..."
Le sue dita indiscrete si mossero risolutamente verso la camicetta della giovane donna. Sfortunatamente, con sgomento del proprietario di quelle dita, un martello fermò il movimento puramente investigativo.
La sweeper, confusa e rossa in volto, lanciò uno sguardo veloce nell'incavo della camicia prima di sussurrare:
"No, non ho niente a sinistra...ce l'ho a destra"
In quel momento, nell'idea di Ryo sorse un'idea assurda. Era impossibile! Tuttavia, quell'avventura era così improbabile che era necessario considerare le ipotesi più assurde. Afferrò un foglio e una matita e li porse alla copia.
"Scrivi il tuo nome" ordinò.
"Se ti fa felice" rispose lei, sospirando per la noia.
La sua mano sinistra afferrò la matita e tracciò, in lettere nere: I R O A K.
"Come temevo" disse Ryo con un sangue freddo che era lontano dal provare. "È il tuo riflesso, Kaori"
"Cosa? Il mio riflesso? Cosa significa?"
"Ti ricordi lo specchio infranto nel negozio di antiquariato, ieri? Beh, questa donna è la materializzazione dei sette anni di temuta sventura!"
"Aspetta!" Kaori si accigliò, con un'espressione incredula, "Pensi che il mio riflesso sia uscito dallo specchio rotto per venire qui a casa?"
"Detto così, sembra assurdo. Ma, siete copie identiche, però con lei è tutto al contrario. Lei è mancina, tu sei destra...per quanto riguarda la sua personalità..."
"La mia personalità è molto più piacevole di quella di questa furia castigata!" lo interruppe la copia. "Io sono dolce, tenera, e pronta a fare qualsiasi cosa per accontentarti, Ryo..."
"Mi spiace, ma per questo, dovresti avere un corpo più attraente di quello di Kaori!"
"Questo corpo non sembrava dispiacerti prima..."
"Eh? Di cosa sta parlando? Non avrai...con questa cosa..." balbettò Kaori, colta da nausea.
Immagnava che dietro la sua facciata da degenerato, il suo partner fosse un seduttore e avesse una lunga lista di conquiste al suo attivo. Ogni volta che ci pensava, la gelosia rosicchiava il suo cuore e la sua anima, quindi l'idea che potesse essere sedotto dalla copia diabolica era insopportabile.
"Non andare a pensare a questi orrori!" disse lui con il volto in fiamme. "Ha visto un'erezione mattutina e ha pensato che fosse un omaggio alla sua lingerie. Sai che sei l'unica donna con cui non posso fare mokkori, e visto che lei è uguale a te..."
La fine della sua argomentazione si perse nella botta di un martellone. Nulla le faceva sfogare i nervi più che colpire quel deficiente, si disse Kaori sfregandosi le mani. Se avesse potuto fare lo stesso con la malvagia sosia...
"Perché parlate di me come se non ci fossi?" gemette la sosia, alzando gli occhi umidi su Mick.
L'americano non si fece ingannare neanche per un secondo da quelle lacrime di coccodrillo. Conosceva le donne e quella era astuta e manipolatrice tanto quanto la vera Kaori era sincera e onesta. Voluttuosa e sensuale com'era, non possedeva il fascino ingenuo di colei che per la prima volta aveva fatto battere il suo cuore. Le permise comunque di andare fra le sue braccia, a piagnucolare con tutte le sue forze...Il corpo che teneva stretto contro di sé era mokkori come quello dell'originale! Se avesse fatto calare le mani lungo quel vertiginoso fondoschiena, lei non lo avrebbe sicuramente fermato. La sua risoluzione vacillò quando sentì le proprie natiche venire teneramente accarezzate...quella Kaori era troppo inquietante!
"Oh, buongiorno Kazue!" esclamò Ryo.
La manovra fu rozza, ma ebbe l'effetto desiderato. Mick spinse immediatamente indietro la ragazza dalle agili dita.
"Dovremmo tornare in quel negozio!" dichiarò Kaori. "Non voglio che questa mia copia malvagia rimanga a lungo..."
"Posso andarmene! Siete tutti odiosi! Sono sicura che me la caverò bene senza di voi!"
"Battendo i marciapiedi, immagino!"
"Piccola beccaccia, se avessi un minimo di atteggiamento seduttivo, sapresti che potremmo fare ciò che vogliamo di un uomo senza dargli nulla!"
"Eppure sembrava che stessi 'dando' qualcosa poco fa!"
"Gelosa?"
"Smettetela tutte e due!" tuonò Ryo. "Dannazione, una Kaori è abbastanza difficile da sopportare, ma due...dobbiamo ritrovare quel maledetto specchio..."
"Nel frattempo, come giustificherai la presenza di questa sosia a casa tua?" chiese Mick. "Servirebbe una spiegazione credibile data la somiglianza. Cambiando un po' i vestiti e i capelli, potremmo renderla abbastanza diversa per farla passare come una cugina"
"Certo, io sono molto più sexy di questo maschiaccio!"
"Bah!" brontolò Ryo. "Siete entrambe poco attraenti, ma Mick ha ragione. E dobbiamo anche trovarti un nome. Iroak è un po' troppo strano"
"Cosa ne dici di Maiko? Si adatterebbe perfettamente a questa bella camicia" propose l'americano, indicando il capo di lino che copriva la giovane donna.
Kaori soppresse un sorriso. Anche se il giapponese non era la sua lingua madre, Mick la padroneggiava perfettamente e lei era sicura che avesse scelto quel nome in riferimento alle apprendiste geisha...anche se quella cosa aveva più della prostituta che della cortigiana.
"Maiko Makimura, sarà perfetto" rispose la copia. "A parte voi, nessuno sa che Hideyuki non era davvero mio fratello..."
Gli occhi di Kaori si incupirono immediatamente. I suoi lineamenti si immobilizzarono e si sarebbe potuto pensare che il sangue non giungesse più al suo viso tanto era pallido. I due uomini avevano spesso subito la collera del suo impetuoso temperamento, ma non avevano mai sentito una tale rabbia gelida emanare da lei. In quel momento, era chiaro che sarebbe stata in grado di annientare la sgradevole sosia.
"Non era tuo fratello, era il mio! E non osare mai dire il contrario!"
Maiko emise un lungo sospiro di disdegno prima di stendere voluttuosamente le lunghe gambe.
"Come sei suscettibile quando si tratta del nostro fratellone!"
"Non parlarne più, Maiko!" rispose Ryo seccamente. "E vai a vestirti, torniamo in quel negozio!"

 

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Capitolo 4
*** 4. Lo specchio tantrico ***


 
Kaori si mordeva le labbra per contenere lo sciame di imprecazioni che minacciava di sfuggirle. Quella cosa era insopportabile! Aveva già avuto un sacco di problemi per farle accettare un abbigliamento appena decente. La perversione di quella copia era tale che i jeans e una t-shirt, che su di lei erano normali, divenivano provocatori su quella vipera lussuriosa.
Accidenti, non sapeva come camminare senza far ondeggiare le natiche! Era come se vi avesse messo un'insegna luminosa con la scritta: 'Prendimi!', e la cosa peggiore era che aveva degli spasimanti! Gli uomini sbavavano letteralmente al suo passaggio. Sembrava che le strade si fossero riempite di Ryo nei suoi peggiori momenti...non avrebbe mai immaginato che il proprio corpo potesse provocare manifestazioni così libidinose. Di solito passava inosservata. Bastava muovere il sedere per attirare gli uomini? Erano solo maschi arrapati!
Solo uno sembrava indifferente ai movimenti di Maiko. Sopracciglia accigliate, labbra strette, Ryo sembrava non provare altro che ripugnanza per la creatura...
Era perché il suo corpo non risvegliava il minimo interesse in quel pervertito patentato?, si chiese tristemente.
In effetti, Maiko lo disgustava. Non aveva nulla contro le donne facili, al contrario, ma quella civetta aveva il volto dell'innocenza...per molto tempo, lui non aveva mai avuto nulla a parte la sua arma. Nessun nome, nessuna identità, ancora meno una famiglia. Poi, una notte di marzo, aveva ereditato un tesoro...un essere col cuore così puro che quasi non osava sfiorarlo. Mille volte aveva voluto allontanarla da lui e mille volte non era stato in grado di riuscirci. Non ci si poteva separare da un simile tesoro...quindi, anche se era solo un'illusione, la visione di una Kaori pervertita era insopportabile. Quel demone dal viso angelico era un insulto a ciò che lui aveva di più prezioso, di più sacro. Si voltò verso Kaori. Aveva bisogno di guardarla, di assicurarsi che fosse sempre la stessa...e il suo cuore si scaldò immediatamente. I suoi lineamenti erano tesi all'estremo, le sue guance erano cremisi e riusciva quasi a vedere il fumo fuoriuscire dalle sue narici. Di fronte alla sua copia, era come un toro davanti a un mantello rosso.
Kaori aveva il folle desiderio di saltare addosso a Maiko e farla fuori...era adorabile nella sua furia. Oh sicuramente, era un vero demone quando si arrabbiava! Tuttavia, per Ryo era solo espressione del suo temperamento ardente. Dava tutta se stessa, che fosse per la rabbia o per l'amore...in un'esplosione di tenerezza, le passò un braccio intorno alle spalle. Lei alzò lo sguardo meravigliata e quando un leggero sorriso apparve sulle sue labbra, lo sweeper si sentì travolto da un soffio d'amore.
Non notò immediatamente l'aura scura proprio accanto a loro...poi i suoi occhi neri si piantarono in quelli di Maiko. Non le avrebbe mai permesso di fare del male a Kaori.
 
 
Nel momento in cui attraversarono la soglia del negozio, il giovane commesso sbiancò ed esclamò immediatamente:
"Nonna Satya! Sono i clienti che hanno rotto lo specchio!"
Lo sweeper fece un leggero sospiro di sollievo. Data la reazione del venditore, sua nonna conosceva gli effetti disastrosi dello specchio infranto e forse il modo di allontanarli.
Un'anziana donna uscì dal retro. I suoi tratti, anche se asiatici, non erano specificamente giapponesi e, ricordando il suo nome, Ryo pensò che doveva avere origini indiane. Rughe profonde segnavano la sua pelle bruna, ma la vitalità dei suoi occhi la faceva sembrare più giovane. Ma ciò che lo colpì di più fu la potenza della sua aura. Emanava una forza e una saggezza insolite.
"Immagino che abbiate avuto dei problemi dopo ieri" disse con un sorriso.
Dopo una descrizione dei cosiddetti 'problemi', laboriosa a causa dei litigi delle due Kaori, la donna denominata Satya rimase in silenzio a lungo, poi andò a cercare lo specchio infranto.
"Questo specchio fu forgiato due secoli fa in India da un artigiano di Varanasi. L'uomo era anche un maestro tantrico* e incise sul perimetro un mantra** in sanscrito vedico***. Affermò che questo mantra era estremamente potente e doveva essere pronunciato solo nell'unione mistica di due esseri complementari."
"Mi scusi" la interruppe educatamente l'americano, "ma tutto ciò è molto oscuro e non spiega perché sia apparsa questa copia invertita"
"Non sia così impaziente, giovane europeo! L'universo è complesso e serve tempo per apprenderlo...come forse saprete, la forza di un mantra sta nella sua capacità armonica. La sua risonanza armonizza i diversi chakra° per unificare l'essere. È a dir poco sorprendente che un mantra mostri il suo potere senza essere stato pronunciato...anche se, in questo caso, ha piuttosto frammentato l'anima di questa giovane donna invece di unirla"
"Con tutto il dovuto rispetto, signora, questo specchio non mi ha frammentato! Questa creatura non ha niente a che fare con me!"
"Signorina, il suo opposto fa parte di lei" disse la vecchia. "La dualità è la componente intrinseca di ogni cosa in questo mondo. Come rappresentato bene dallo yin e lo yang cinesi, la luce contiene una parte dell'oscurità e l'oscurità la sua parte di luce...e l'una e l'altra sono complementari...penso che lei non abbia lasciato posto nella sua vita per questa parte di ombra ed è per questo che lo specchio si è in qualche modo materializzato"
"È impossibile!" esclamò Kaori. "Non ho niente in comune con questa cosa! Non sono una ninfomane che salta addosso a tutti i maschi!"
"Non ho mai detto niente del genere. Lei è una giovane donna pura, con uno dei cuori più intensi che abbia mai incontrato. Da esso emana una luce così potente che illumina i due uomini che la accompagnano...tuttavia, sento anche che mobilita tutta la sua energia vitale, perfino imprigionandola"
"Da quando avere un cuore d'oro è un difetto?" replicò Mick, esprimendo a voce alta l'indignazione di Ryo.
"L'amore non è solo una questione di cuore, amico mio. L'amore fa vibrare tutto il corpo...nel suo caso, signorina, è la base del suo corpo che sembra essere dormiente. Il suo Muladhara, il chakra della radice situato nel suo perineo, e il suo Svadhisthana, chiamato anche Hara, che si trova appena sotto l'ombelico, irradiano a malapena...mentre nella sua copia, sono ingigantiti. Questi chakra sono quelli del legame alle sue radici e dell'energia sessuale. Sento che le sono mancati dei modelli femminili nella sua famiglia e questo le causa mancanza di fiducia nella sua femminilità...quindi si è imposta un ascetismo che atrofizza la sua Hara. Ma queste energie sono essenziali per l'equilibrio!"
"Questa lezione è appassionante, ma molto francamente, prima di occuparci dei chakra di Kaori, ci liberi di questo doppio! Se è necessario pronunciare la formula tantrica, facciamolo! Se serve riparare lo specchio, lo faccia! Ma facciamola finita!"
"Lei è nervoso come il suo collega americano, giovanotto!" disse Satya senza sembrare minimamente colpita dallo sguardo nero dello sweeper. "Anche se nel suo caso, percepisco un pizzico di senso di colpa...non avrebbe senso riparare lo specchio. Il vetro non ha potere in sé. Inoltre non era originariamente sullo specchio, era stato aggiunto perché il metallo si stava ossidando. È stato il suono della rottura a causare i vostri problemi...per quanto riguarda il mantra, lo si può ripetere quanto vuole, ma la sua amica non potrà rigenerare il suo corpo, e il suo doppio continuerà a esistere"
"Aspetti, vuol dire che fino a quando non salterò addosso agli uomini, questa cosa non andrà via?" balbettò Kaori che da qualche minuto aveva assunto una bella tonalità color papavero.
"Lungi da me consigliarle di correre dietro a qualunque cosa porti i pantaloni! Le sto solo dicendo di amare con tutto il corpo! Per noi donne, l'amore ha un movimento discendente. Nasce nell'Anahata, il chakra del cuore, e durante l'atto sessuale, scende a rivitalizzare i chakra inferiori, Manipura, Svadhisthana e Muladhara...negli uomini, al contrario, l'amore comincia a vibrare nei chakra inferiori, il Muladhara e soprattutto il Svadhisthana, che è la sede dell'energia sessuale. Quando trova ancoraggio nel corpo dell'amante, l'energia vitale risale al cuore o anche più in alto...l'uomo e la donna sono due esseri complementari. Senza l'altro, rimangono incompleti. Quando i loro corpi si mescolano, riescono a formare l'Uno, l'essere completo...ecco perché per noi, la sessualità è un atto sacro e l'orgasmo è la via regale della trascendenza. Un orgasmo condiviso, in un atto di unione di anime e corpi, armonizza le energie degli amanti e rigenera le loro anime"
"Una religione che fa l'apologia dell'orgasmo, lo trovo simpatico" disse Mick, "ma non riesco a capire cosa significhi per Kaori. In concreto, cosa deve fare per far sparire la sua copia?"
"Pensavo fosse chiaro" disse l'anziana antiquaria con un lieve sorriso. "Deve fare l'amore con l'uomo che il suo cuore ha scelto".
 
 
*il tantrismo è una corrente dell'induismo apparso in India nel V secolo, anch'esso ripreso dal buddismo. Percepisce l'estasi amorosa come mezzo di comunione con l'universo.
 
**il mantra è una formula condensata di una serie di suoni ripetuti molte volte a un certo ritmo, usato nell'induismo e nel buddismo.
 
***il sanscrito vedico è la lingua dei primi testi dell'induismo.
 
°secondo varie tradizioni dell'estremo oriente, tra cui induismo, buddismo (specialmente le sue scuole in Giappone) yoga e medicina cinese, il corpo umano è costituito da sette centri energetici chiamati chakra: il Muladhara o chakra della radice, a livello del perineo; lo Svadhisthana o Hara, centro dell'energia sessuale che si trova sotto l'ombelico; l'Anahata o chakra del cuore; il Visuddha o chakra della gola; l'Ajña o terzo occhio, che si trova tra i due occhi, e infine il Sahasrara o chakra della corona, a livello della fontanella.

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Capitolo 5
*** 5. Anime legate ***


 
Kaori camminava per strada. Il suo viso era così rosso da sembrare congestionato e mormorava parole incomprensibili. Era così arrabbiata che i passanti si allontanavano al suo passaggio. Qualche metro dietro di lei, Ryo, con le mani in tasca e gli occhi fissi sulle scarpe, marciava a passo falsamente disinvolto. Tra di loro, un americano coperto di lividi zoppicava tenendo d'occhio la vamp che ondeggiava al suo fianco. Dannazione, Kaori non l'aveva risparmiato! Non aveva mai ricevuto un martello così distruttivo! Sapeva che la giovane donna doveva essere sconvolta per trasformare il suo imbarazzo in rabbia, ma non immaginava che il risultato sarebbe stato così violento...
Dopo che la vecchia aveva rivelato il modo per far scomparire la copia ingombrante, un silenzio soffocante era caduto sulla coppia di sweeper. Kaori era diventata scarlatta e il fumo sembrava quasi uscire dal suo cranio. Assomigliava molto a Umibozu, ma molto più sexy. Quanto a Ryo, si era bloccato sul posto e, a differenza della sua partner, era sbiancato come un asciugamano. Un po' più lontano, Maiko, intontita dalla rumorosa questione tantrica, si era mezza addormentata su una poltrona. Mick aveva intuito che il disagio sarebbe durato se non avesse agito. Si era alzato e si era gettato su Kaori. I suoi vestiti si erano sparpagliati per la stanza mentre volava verso la giovane donna urlando, "Amore mio, vieni e armonizziamo i nostri chakra!"
Era stato subito falciato da un martello così mostruoso che lo aveva proiettato dall'altro lato del negozio. Le pareti avevano vibrato e molti gingilli erano caduti.
"Dio, Kaori, sei peggio di un elefante in un negozio di porcellane!" aveva esclamato Ryo, afferrando la sua partner. "Usciamo di qui prima che tu possa causare un altro disastro!"
Si era trattata di una pura evasione e nessuno si era fatto ingannare. Se Satya non li aveva fermati, aveva comunque dato loro un'ultima raccomandazione: "Vegli sul suo doppio! Non le è certamente simpatica, ma le vostre energie sono intimamente legate. Se una delle due avesse un malore, nessuna delle due sopravvivrebbe"
Garantire la sicurezza di due Kaori di cui una ninfomane non sarebbe stata una passeggiata. Se solo quei due idioti non si fossero sforzati a negare la reciproca attrazione, non si sarebbero trovati a quel punto!, pensava Mick. Quei giapponesi erano davvero complicati! Si amavano e vivevano insieme da quasi sette anni, perché non erano in grado di consumare il loro amore?
"Dovresti parlarle!" disse, avvicinandosi a Ryo.
"Di cosa?" mormorò lo sweeper. "Delle divagazioni di una vecchia sacerdotessa amante del tantrismo?"
"Vuoi davvero vivere per sempre con la copia perversa di Kaori?"
"Non portare sfortuna!"
"Allora è semplice: prendi Kaori, la trascini nella tua stanza e fai l'amore con lei!"
Fare l'amore con Kaori! Quell'idiota di americano ne parlava come se si trattasse dell'ultimo rimedio contro i postumi della sbornia. Era la sua partner! La preziosa sorellina di Makimura! Un gioiello di innocenza! Una donna così pura che non osava quasi toccarla. Si proibiva perfino di desiderarla, per cui fare l'amore...no, era impossibile! E soprattutto non in quelle circostanze! Un coito terapeutico, si era mai sentito un trattamento più assurdo? Se si fosse trattato di salvare una signorina mokkori, da stallone coraggioso, si sarebbe sacrificato, ma con quel ragazzo mancato privo di forme...
Il ricordo della giovane donna vestita in biancheria intima sexy lo assalì...quella mattina, era passato poco tempo...immaginò furtivamente Kaori che ondeggiava su di lui...un brivido gli percorse la spina dorsale e scosse vivamente il capo. Se fosse stato solo, si sarebbe colpito con un pugno. Kaori era il frutto proibito! Non aveva il diritto di assaggiarlo!
"Smettila di dire tali orrori!" gridò, sia a Mick che ai propri pensieri indecenti.
Kaori trasalì. Nonostante l'imbarazzo, aveva sentito la discussione tra Mick e il suo partner. Un orrore! L'idea di fare l'amore con lei era dunque disgustosa. Era così ripugnante ai suoi occhi? Come al solito, soffocò il dolore in una rabbia vendicativa.
"Pensi che io voglia venire a letto con te, razza di degenerato?" urlò. "Preferisco sopportare questa fotocopia ninfomane piuttosto che lasciarti mettere un dito su di me!"
E sottolineò l'ultima parola con lo schianto di un martello che schiacciò l'odioso individuo.
"Vedi" si lamentò lui indirizzandosi a Mick, "ecco la sua prigione di legno. Anche se volessi, non potrei avvicinarmi"
Mentre aiutava il suo stupido amico ad alzarsi, Mick si rese conto che, nell'agitazione, Maiko era sparita...fece un lungo sospiro. Aveva avuto una buona idea quando le aveva infilato un trasmettitore nella tasca dei jeans. Era solo necessario che l'acchiappasse prima che si spogliasse!
 
 
Avanzava lentamente. Il suo corpo era teso, rimaneva vigile, distinguendo i suoni più infimi nell'oscurità. L'esercizio era molto difficile in quelle strade affollate, soprattutto perché si trattava di esperti che nascondevano la loro presenza e potevano comparire da un momento all'altro. Fortunatamente, i suoi sensi erano molto più acuti di quelli degli idioti! Mai lo avrebbero sorpreso di ritorno dal supermercato a spingere il piccolo carrello per la spesa di Miki! Non avrebbe mai offerto una simile occasione ai due fanatici!
Il rumore caratteristico di un martellone giunse all'improvviso alle sue orecchie. Non erano lontani! Optò per un ritiro strategico attraverso un piccolo vicolo, quando percepì un'aura strana avvicinarsi risolutamente a lui...era indubbiamente una donna, giovane per di più, e qualcosa in lei gli ricordava Kaori. Non avrebbe saputo dire cosa...forse il suo profumo, sebbene fosse più inebriante di quello della sweeper...no, era qualcos'altro...era come se quell'aura avesse la stessa armonia di quella di Kaori. Tuttavia, la sua risonanza era molto diversa. Dietro i suoi atteggiamenti da arpia, l'assistente di Ryo era amore e gentilezza, mentre l'aura di quella donna era un richiamo alla dissolutezza.
"Lei è il signor Umibozu?" fece timidamente.
Persino la sua voce era simile a quella di Kaori! Era inquietante!
"Mia cugina Kaori mi ha parlato molto di lei. Mi chiamo Maiko e vengo da Kyoto. Devo incontrare mia cugina a casa sua ma mi sono persa. Mi può accompagnare, signor Umibozu?"
Difficilmente poteva rifiutare una richiesta così semplice, eppure quella cugina lo metteva a disagio. Era troppo mielosa, a dover essere onesti.
"Lascio queste cose al locale e l'accompagno" rispose con la consueta freddezza.
"Oh, lei è adorabile!" esclamò lei gettandosi al suo collo.
Il gigante arrossì all'istante.
"Sente caldo?" chiese lei ingenuamente, passandogli le mani sul cranio, così caldo che fumava leggermente, per l'infelicità di Umibozu.
"L-la smetta di..." balbettò lui sull'orlo dell'apoplessia.
Maiko lo liberò, reprimendo un'esplosione di risate. L'elefante era così patologicamente timido da essere irresistibile. Eppure doveva oltrepassare il suo pudore nell'intimità. Miki sembrava molto soddisfatta della sua vita di coppia...i più contenuti erano spesso i più calorosi, si disse passandosi la lingua sulle labbra. E un amplesso selvaggio con un colosso del genere, valeva decisamente la deviazione!
"Mi scusi...mi fa una tale cortesia! Mi sentivo talmente persa! Lasci che l'aiuti con quel pesante carrello!" aggiunse, facendo scivolare le dita sul palmo dell'ex mercenario.
Lui si allontanò immediatamente. Quella ragazza lo stava seducendo! Emanava una tale energia sessuale da fargli venire le vertigini. Come diavolo poteva districarsi? Era stato un soldato intrepido. Era diventato il miglior sweeper del Giappone, checché potessero dire alcuni imbecilli. Non aveva paura di affrontare un intero battaglione armato fino ai denti...ma era disarmato di fronte a quella donna in calore. Quindi c'era una sola via d'uscita: la fuga. Si mise a correre. Per sua sfortuna, lei era vivace come una leonessa. Non era riuscito a compiere tre passi che lei gli aveva avvolto le braccia intorno alla vita.
Il pover'uomo era paralizzato. Non sapeva come fuggire alla mantide religiosa. I suoi artigli gli stavano già stringendo la fibbia della cintura...era perso...Miki...dov'era la sua dolce Miki?
"Lei è così virile, signor Falcon" sussurrò lei.
Quando si attaccò alle sue natiche, il cervello ribollente gli offrì l'unica via di fuga possibile, andò letteralmente in corto circuito. Un secondo dopo, crollò inanimato sul marciapiede.
"No, sto sicuramente sognando! Per Mick e per quell'altro galletto, posso capire, ma testa di polpo! Ti butti su tutto ciò che indossa i pantaloni senza il minimo discernimento!"
Appoggiato al muro adiacente, Ryo contemplava il disastro con aria stanca.
"Non è una punta di gelosia quella che avverto nella tua voce?"
"No, è più di disgusto!"
"È divertente detto da uno che si getta come un selvaggio su tutte le donne" lo provocò.
"Tutte tranne te!"
"Oh no, tutte tranne lei! Altrimenti come spieghi che, nonostante l'imbarazzo che sto causando, tu non stia armonizzando i suoi chakra, come ha detto gentilmente Mick? Preferivi lasciarlo fare?"
Se la vita di Kaori non fosse stata legata a quell'immondizia, l'avrebbe schiantata irrimediabilmente contro un muro. Le mascelle serrate, imprigionò il suo polso e la trascinò in strada.
"Non voglio che Kaori si faccia male perché tu non riesci a controllare la tua libido! Torniamo a casa!"
Ignorando le sue proteste, la trascinò fino a casa.

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Capitolo 6
*** 6. Visita notturna ***


Dopo un quarto d'ora di piagnistei di ogni tipo, Maiko si era finalmente calmata e si era arresa a dormire. Probabilmente aveva più voglia di uscire a flirtare con gli uomini, forse persino dedicare una visita notturna a Ryo, ma non contava sul talento della sweeper!, si disse Kaori con soddisfazione. Mentre Ryo era andato a cercare quella donna in calore, aveva riempito l'appartamento di trappole. La stanza degli ospiti era diventata una vera prigione. Se la sua copia pervertita avesse cercato di uscire in un modo o nell'altra, sarebbe stata schiacciata dai peggiori proiettili. Quella cosa non aveva certamente la resistenza fisica del suo invulnerabile partner, quindi Kaori aveva optato per trappole meno letali: vernici fluorescenti, salse aromatiche e vari alimenti...insidie indolori ma comunque dall'effetto formidabile sul sex appeal! Maiko era frivola quasi quanto era pervertita, non avrebbe fatto la civetta coperta di salsa e cibo.
Kaori si raggomitolò sotto il piumone. Faceva fatica a dormire. Le parole di Satya le giravano nella testa. Il suo doppio era quindi l'emanazione dei suoi desideri repressi...no, non poteva crederci! Quella pazza aveva persino cercato di violentare il povero Umi! Era impossibile per lei avere anche solo un decimo di tale perversione! Nemmeno un centesimo!
La donna indù si era sbagliata, ne era certa! Inoltre, si era mai sentito un rimedio così sconveniente? Doveva 'fare l'amore con l'uomo che il suo cuore aveva scelto'. A quel pensiero, le sue guance si infiammarono...fare l'amore con Ryo...era pura fantascienza! Certo, una sua copia depravata non era più realistico, ma comunque...
Pur avendo immaginato di stare con il suo partner, la timidezza le aveva impedito di fantasticare oltre qualche bacio. Soprattutto visto che Ryo aveva chiarito che lei era l'unica donna alla quale non voleva dare una bottarella. Era stato più che chiaro circa l'indifferenza del suo mokkori nei suoi confronti...e comunque era meglio così! Chi avrebbe voluto quel mostruoso essere?
Nascose la faccia nel cuscino per cancellare le immagini oscene che emergevano nella sua mente stanca. Aveva bisogno di dormire!
 
 
Aveva cercato di schiarirsi le idee nei suoi soliti cabaret, ma né il saké né le adorabili conigliette erano riusciti a tirarlo su di morale. Normalmente, faceva già fatica a non preoccuparsi per la sua partner, quindi ora che doveva tenere al sicuro la sua insopportabile copia, non riusciva a rilassarsi. Alla semplice evocazione di Maiko, le sue mascelle si tesero. Come diavolo sarebbe uscito da quel casino?
Si alzò e afferrò il cappotto. Era troppo nervoso per riuscire a divertirsi!
Un quarto d'ora più tardi, entrò nell'appartamento. Percepiva due auree, così simili eppure così diverse...si spogliò rapidamente e crollò sul suo letto. Se avesse potuto svegliarsi il giorno dopo scoprendo che tutta quell'avventura non era altro che un sogno...forse avrebbe dovuto tenere addosso le mutande per quella notte. Sebbene Maiko fosse ben chiusa in camera, rimase all'erta. Quella ninfomane era in grado di attentare alla sua virtù!
La maniglia della porta scricchiolò leggermente. Le dita serrarono il lenzuolo prima di vedere la sua assistente, rossa in volto, apparire nel suo eterno pigiama giallo.
"Scusami" balbettò imbarazzata. "Avrei dovuto bussare ma temevo che stessi già dormendo"
"È andata bene la serata con quell'altra?"
"Sì, non può uscire! Peccato che si debba darle da mangiare, l'avrei lasciata volentieri marcire nella sua stanza!"
"Anche io" concordò Ryo.
La giovane donna si sedette timidamente ai piedi del letto e, con gli occhi fissi sulle ginocchia, proseguì:
"Hai ripensato a ciò che ha detto l'antiquaria?"
Lo sweeper sobbalzò ed esaminò la partner con attenzione mista a imbarazzo. Lei non osava guardarlo e si tormentava le dita in modo affascinante. Sospirò. Sapeva che avrebbero dovuto affrontare l'argomento, ma aveva sperato che succedesse il più tardi possibile. Non poteva fare l'amore con lei in quel modo. Lei era così pura, meritava il meglio, soprattutto per la sua prima volta. Sebbene lui fosse indiscutibilmente il migliore degli amanti, non era degno di quell'angelo di innocenza e bontà. Immaginava già il fantasma di Makimura che gli lanciava le peggiori imprecazioni se avesse soltanto osato toccare con un dito la sua casta sorellina. Come al solito, cercò di farla franca con una piroetta:
"Quando ha parlato della tua mancanza di femminilità? Insomma, Kaori, hai più del transessuale che della bomba sexy, questa non è una novità!"
Con sua sorpresa, lei non lo sterminò all'istante. Girò il viso e a lui parve di vedere una lacrima all'angolo dei suoi occhi...come si odiava in quei momenti!
"Ti disgusto così tanto?" sussurrò con voce rotta.
Cosa poteva risponderle? Che, al contrario, lei era adorabile, toccante, travolgente? Che l'amava più della propria anima ma che non era degno di posare le labbra sul suo corpo verginale? Di solito, riusciva a suscitare in lei una veloce rabbia per estinguere gli impulsi del proprio corpo. Se lui sapeva di farle del male con quella denigrazione perenne e ingiusta, lei era sempre troppo orgogliosa per fargli vedere la sua sofferenza. Affrontare la sua furia era più facile che affrontare il suo dolore...e se fosse stato onesto, per una volta? Se avesse smesso di farle del male?
Cercò parole che esprimessero il suo amore e la sua tenerezza, ma non giunsero. Aveva detto tante sciocchezze che lei avrebbe dubitato della verità. Avrebbe pensato che si prendesse ancora gioco di lei...oh, e dopotutto, le parole non erano il suo forte! Era un uomo d'azione! L'afferrò per il polso e l'attirò contro di sé. Evitando di pensare troppo alle conseguenze, premette le labbra su quelle della sua partner.
Stava baciando Kaori...stava baciando Kaori...non c'era più il vetro tra di loro...nessun nemico a interromperli...l'edificio non stava per esplodere...la stava baciando.
Stranamente, l'emozione che sentiva era minore rispetto a quando si erano baciati attraverso il vetro...ovviamente, quel giorno, l'istinto di sopravvivenza della specie o la paura della morte avevano fatto scoppiare le loro emozioni, tuttavia mancava qualcos'altro...era come se stesse baciando una donna qualsiasi incontrata in un bar...aveva pensato che con la donna che amava sarebbe stato diverso...si bloccò per l'orrore...lei aveva osato!
"Maiko!" fece, respingendola con disgusto.
Un broncio deluso si disegnò sulle labbra tumide dell'usurpatrice smascherata.
"Puoi dire quello che vuoi, se riesci a distinguerci da un semplice bacio, significa che sei seriamente dipendente da quella castigata!" scherzò lei.
"Come sei riuscita ad uscire dalla tua stanza?" chiese seccato.
"Siete stupidi o lo fate apposta? Le trappole di Kaori non possono fermarmi, perché per quanto possa essere spiacevole per te, io sono Kaori"
"Tu non sei Kaori! Sei solo una cosa disgustosa con la sua faccia!"
Mai Ryo aveva provato così tanto odio per una donna. Era tanto furba quanto depravata. Aveva interpretato la Kaori fragile e mortificata per sedurlo. Non aveva rispetto per niente! Aveva giocato con i loro sentimenti!
"In ogni caso, ti sei fatto fregare. Ero una Kaori piuttosto credibile con gli occhi bassi e il mio rossore!"
"Vattene!"
Lui si alzò velocemente dal letto, non gli importava di essere nudo di fronte a lei, non sopportava più la vicinanza di quella creatura. Se ancora avesse sentito il suo respiro addosso, non avrebbe risposto più di nulla.
"Dai, non arrabbiarti! Non ti ho violentato, che io sappia! Sei stato tu a baciarmi!"
"Non pensavo che fossi tu!"
"Sì, pensavi che fosse Kaori. L'unica donna con la cui non puoi, si fa per dire, fare mokkori!"
"Non abbiamo fatto mokkori!"
"Non ci sei andato lontano! E poi, hai già avuto voglia di lei! Io ho i suoi ricordi, non dimenticarlo! Se lei è abbastanza brocca da credere alle tue bugie, con me non funziona! Hai voglia di lei, quindi hai voglia di me!"
"Sei arrogante, per di più!"
"No, pragmatica! La ami e hai voglia di lei! Solo che tu sei lo stallone di Shinjuku! L'uomo dalle mille donne! Ami troppo il sesso e le donne per metterti una corda al collo, quindi ti rifiuti di farla tua! Sai che se vai a letto con Kaori, non potrai più tornare indietro...io ti offro un'opportunità unica! Puoi possedere il corpo della donna che ami senza alcun impegno! Puoi andare a letto con Kaori senza che lei sappia nulla! È ancora meglio che perdere la memoria"
"Tu non sei Kaori" ripeté lui, articolando ogni sillaba.
"Per te, potrei fare un'illusione!" sussurrò, sbottonando la parte superiore del pigiama, scoprendo un seno dalla squisita rotondità. "Come hai potuto vedere, posso essere timida e delicata"
Lo sweeper l'afferrò per le spalle e le lanciò un'occhiata che avrebbe scosso il più duro dei criminali:
"Piantala subito! Ti avverto, anche se non posso ucciderti, posso farti così male al punto di farti rimpiangere il tuo specchio!"
"Colpiresti una donna?" rispose lei con voce meno sicura.
"Tu non sei una donna, sei una cosa uscita da un vecchio specchio!"
Non era più soltanto Ryo Saeba di fronte a una donna troppo intraprendente, era il temibile City Hunter davanti a un nemico. Non avrebbe ricavato nulla quella sera, pensò Maiko con filosofia. Per ora, si sarebbe piegata, ma non era stata pronunciata l'ultima parola. La sua proposta si sarebbe fatta strada nella mente di Ryo. Non ci sarebbe stata per sempre e non aveva intenzione di scomparire senza avere quell'uomo!
Assorbiti da quel singolare duello, non percepirono la presenza di una terza persona dietro la porta.

 

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Capitolo 7
*** 7. Una parte di me? ***


Stesa sulle lenzuola bianche, dormiva pacificamente. Sembrava così serena, probabilmente stava facendo bei sogni. Un sorriso sardonico apparve sulle labbra di Kaori e con la sua consueta delicatezza, capovolse il materasso sul pavimento, facendo cadere la dormiente sul suolo freddo. Senza dare il tempo alla sfortunata di riprendersi, la cosparse di un liquido giallastro, oleoso e leggermente nauseabondo.
"Buongiorno Maiko!" urlò allegramente. "Spero tu abbia trascorso una buona notte!"
"Ma sei malata!" urlò la giovane donna, asciugandosi la faccia grondante di olio. "Cos'è questo orrore?"
"Oh, questo? Pensavo che ne avresti apprezzato un po' sul viso. È un olio molto ricco di omega-3, vitamine A e D. Ti rinnova la pelle dopo la tua breve notte, e inoltre, ti si addice. È ottenuto dal fegato di merluzzo!"
"Che umorismo irresistibile! Non c'è da meravigliarsi che nessun uomo ti voglia!"
"Dovresti essere più spiritosa, visto il modo in cui Ryo ti ha buttato fuori dalla sua camera stanotte!"
"Ah, è per questo che ho diritto a questa deliziosa sveglia! Madame non può sopportare che ci si avvicini al suo prezioso partner! Come l'hai saputo? Sorvegliavi la sua stanza? Sai che saresti più efficace se ci entrassi, nella sua stanza? Nel suo letto? Ma dimenticavo, tu non hai abbastanza fegato per arrivare fin lì!"
"A differenza di te, non sono una sgualdrina!"
"Fermati un po'!" rispose Maiko, guardando il suo doppio con disprezzo. "Strilli tanto per le piccole cose, ma quando si tratta di sentimenti, sei la peggiore dei codardi! Non fare l'offesa con me, quello che ti infastidisce non è che io abbia fatto una visita notturna a Ryo, è che tu non sei capace di fare altrettanto!"
"Non ho quel tipo di inclinazioni! Non sono ossessionata dal mokkori!"
"Ovvio!" la derise la sosia. "Dai, sii onesta, ti fa impazzire che in una notte io abbia avuto ciò che tu aspetti da quasi dieci anni! Mi ha baciato! Ho sentito le sue labbra sulle mie...il suo braccio intorno al mio corpo...la sua pelle..."
Non poté dire di più. Due mani l'afferrarono per il colletto e la placcarono sul suolo umido. Le fiamme sembravano scaturire dagli occhi incupiti di Kaori mentre immobilizzava la sua sosia.
"Non avvicinarti più a lui!" sbraitò. "Se metti di nuovo le tue dita disgustose su di lui, ti ucciderò!"
"Stai tirando fuori gli artigli! Penso che a Ryo piacerà il tuo lato felino...gli uomini apprezzano avere una tigre nel loro letto!"
"Non toccare più Ryo!" ripeté la giovane donna furiosa.
"Se lo vuoi, dovrai batterti con altre armi a parte i tuoi martelli..."
"Lui non ti vuole! Non lo avrai mai!"
"Ci sono solo due eventualità, gemella: o Ryo cede alle mia avances e mi porta al settimo cielo, o tu decidi di muovere il culetto, vai a letto con lui, e in ogni caso Ryo sarà mio..."
"Stai delirando, poverina!"
"Allora non hai capito niente" rispose Maiko con un leggero sorriso. "Tu sei me! Io sono parte di te! Altrimenti non avrei mai potuto ingannare Ryo..."
Le dita di Kaori si allentarono suo malgrado e spinse brutalmente la creatura, troppo destabilizzante.
"Vai a lavarti! Sei ripugnante!" disse prima di lasciare la stanza.
Pochi minuti dopo, Kaori si inoltrò per le strade di Shinjuku. Solo una persona poteva aiutarla a vederci chiaro.
 
 
Satya sospettava che sarebbe tornata. Sapeva che sarebbe arrivata ancora prima di sentire il campanello della porta. Quella giovane giapponese possedeva un'aura così unica da non poterla dimenticare.
"Si sieda e mi dica cosa la disturba" le disse dolcemente.
Come la prima volta, Kaori fu colpita dalla saggezza emanata dagli occhi scuri dell'indù. Quella donna le ispirava rispetto e fiducia. Con calma, le raccontò gli ultimi eventi.
"Non capisco come questa cosa possa essere parte di me. È furba, perversa e manipolatrice. Salta su tutto ciò che si muove...non è possibile che io sia attratta da tutti questi uomini. Mi fa schifo pensare di poter avere in me un po' di questa libido"
"Mi ascolti, Kaori" disse l'anziana. "Non si focalizzi sulle azioni di questa creatura! Lei è pura energia sessuale. Le manca l'amore, la gentilezza, la spiritualità...tutto ciò che la rende così preziosa all'uomo che ama! Sì, è una parte di lei. Se questa è la sua energia, nel corpo della sua sosia niente la canalizza, va in tutte le direzioni e si perde nella dissolutezza sfrenata...ecco perché deve fare l'amore con quest'uomo. Solo allora potrà riappropriarsi dell'energia..."
"Non posso" mormorò la sweeper, fissando le proprie ginocchia serrate. "Lui non vorrà mai...e se lo facesse, sarebbe solo per far sparire Maiko"
"Ne è sicura? Il suo doppio si è fatta passare per lei per andare a letto con lui, quindi..."
"Non è solo questo. Ha sempre detto che gli ero indifferente. È attratto da tutte le donne dai diciotto ai trentacinque anni, tranne me. Tiene a me, ma non vuole fare l'amore con me...Maiko pensa che sia per non sentirsi in trappola, ma non cambia niente"
"Ha torto. Ho visto quest'uomo, la ama con tutto il suo cuore, è ovvio, eppure non sa come amare con tutto il suo corpo. La sua energia sessuale è intensa e irregolare. La consuma in avventure furtive, invece che lasciarla vibrare con il cuore, amandola...ha bisogno di lei. Non si tratta di costringervi a delle carezze meccaniche, ma di amarvi con tutta l'anima"
"Non sono sicura che lui mi ami in questo modo..."
"Pensi solo all'amore che prova per lui! Dimentichi tutto ciò che pensa di sapere su di lui, sui suoi sentimenti o sulle donne che ha conosciuto! In amore, è inesperto tanto quanto lei!"
Kaori soppresse un sorriso. Lo stallone di Shinjuku inesperto! Quell'uomo quasi priapico che non smetteva di elogiare il suo mokkori! Se quella donna aveva saputo leggere in lei, si era sbagliata riguardo a Ryo.
"Non parlo di sesso, ma di amore" disse l'indù, come se fosse a conoscenza delle obiezioni della giovane donna. "Quest'uomo non sa come riconciliare il suo desiderio e il suo amore. Conosce solo amplessi fugaci, ma non sa nulla del sacro godimento dell'atto carnale. La venera come un angelo puro e intoccabile invece di onorarla come dea voluttuosa e carnale"
"Non mi è mai sembrato che mi venerasse..."
"Lo sguardo che posa su di lei, quando pensa che nessuno lo noti, è inequivocabile; la adora. Gli insegni ad adorarla come una donna in carne ed ossa!"
Ciò che Satya stava dicendo sembrava completamente folle. Dopo le rivelazioni della notte precedente, il litigio di quella mattina, le ultime dichiarazioni le facevano venire le vertigini. Il suo mondo intero veniva messo sottosopra e le veniva chiesto di insegnare l'amore a Ryo. Come avrebbe dovuto farlo? Era la donna più inesperta del Giappone! Aveva più della furia sfrenata che della dea voluttuosa e carnale!
"Non è necessario essere un maestro tantra per iniziare quest'uomo all'estasi. Siete anime gemelle, entrambi. Ho incontrato molti amanti e raramente ho visto aure accordarsi come le vostre. I vostri Anahata, i chakra del cuore, vibrano all'unisono...i vostri corpi sono fatti per unirsi...non si faccia delle domande! Non pensi a essere 'efficiente'! Rimanga se stessa e lo accolga in sé! Lui ne ha bisogno"
Con quelle parole, Kaori si congedò dall'anziana antiquaria. Nella sua mente era tutto un caos, aveva bisogno di stare da sola. Vagò per ore per le strade finché i suoi passi non la condussero al cimitero di Shinjuku. Fissò la pietra sotto la quale riposava suo fratello, sperando oscuramente di trovare la risposta alle sue domande...cos'avrebbe pensato lui di quella sconcertante avventura?
La notte cadde su Tokyo senza che lei se ne accorgesse.

 

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Capitolo 8
*** 8. Gli assalti di Maiko ***


 
I capelli in battaglia, con addosso una maglietta e i boxer, Ryo uscì dalla sua stanza brontolando. Un'altra brutta giornata in prospettiva...Kaori non era andata a svegliarlo quella mattina. Si sarebbe strappato la lingua piuttosto che confessarlo, tuttavia amava i suoi risvegli energici. Senza dubbio era un po' masochista...ma nessuna sveglia era meglio della sveglia del demone! Finché fosse rimasta lì, sarebbe stato un inferno. I pugni si serrarono al ricordo dell'inganno della notte appena trascorsa. Era quasi riuscita a fregarlo, quella vipera!
Scese le scale. Nessun odore di cibo proveniva dalla cucina. Questa volta, lo sapeva, la giornata era rovinata. Vide una presenza in bagno, ma vista l'ora, probabilmente era Maiko. Kaori era molto più mattiniera. Cos'aveva potuto fare quella cimice per spingere la sua partner ad andarsene senza nemmeno preparare il pranzo? Se le avesse raccontato gli eventi della notte a modo suo, l'avrebbe sventrata.
La porta del bagno si aprì e il suo cattivo umore svanì di fronte all'apparizione celeste. Le guance rosee per il caldo della doccia, i capelli bagnati che gocciolavano sulle spalle nude, felici perle d'acqua che scivolavano su un seno vertiginoso e altrettanto svestito...un caratteristico formicolio gli scosse i reni...non doveva guardarla...non era Kaori! Lei non si sarebbe mai mostrata in quel modo! Era la sua copia malvagia...dannazione, che seno! Quello di Kaori era uguale o il suo doppio possedeva una versione migliorata? No, non poteva soffermarsi a controllare! Una goccia di sudore gli colava lungo la fronte...doveva smetterla di fissarla! Era il corpo di Kaori! Ciò non significava che fosse meno attraente...e quei seni...
Riuscì a distogliere lo sguardo. Sfortunatamente, la sua volontà vacillante guidò i suoi occhi verso il ventre della deliziosa naiade...indossava solo delle mutandine di pizzo nero a vita molto bassa.
"Come sei conciata?" protestò per nascondere la sua confusione.
"Mi dispiace, pensavo che stessi ancora dormendo" mentì lei. La scrollata di spalle che accompagnò le sue false scuse dimostrò che non le dispiaceva affatto. Con la sua andatura ondeggiante, gli passò davanti rivelando che le mutandine già molto allettanti in realtà erano un minuscolo perizoma...il lato B valeva il lato A...le lezioni di aerobica di Kaori non erano state una spesa inutile...
Quelle natiche...se le avesse toccate un po'...solo per garantire la loro fermezza...
Le sue mani erano scosse da tremori, un rivolo di bava gli sfuggiva dalla bocca aperta in un sorriso stupido, e il suo fedele compagno, ben sveglio, salutava felicemente quel culetto adorabile.
-Riprenditi!- inveì contro di sé. -È il corpo della tua partner. Peggio ancora, è quello della copia viziosa!-
Esatto, non era in realtà Kaori, gli sussurrò una voce diabolica. Poteva possederla senza sensi di colpa! Quella cosa oscena voleva vedere il lupo, beh, stava per essere servita! L'avrebbe portata in orbita! No...quella creatura lo disgustava...sì, ma quel corpo...ne avrebbe fatto la sua colazione...mordendole i seni...assaggiando le sue natiche...leccando la sua pelle...no...Kaori non lo avrebbe mai perdonato...ma perché lei non c'era? L'aveva abbandonato con quella pazza, senza lasciargli nulla da mangiare. Se fosse stata in casa, avrebbe divorato lei!, realizzò con orrore. Quella cosa lo avrebbe fatto impazzire!
"Vestiti!" gridò.
"Da quando sei così pudico?" rispose lei voltandosi, una luce divertita nelle pupille nocciola. "La mia gentile copia ha sudato sette camicie per farti indossare i boxer fuori dalla tua stanza, e tu assumi quest'aria da vergine spaventato davanti a me! Perché sei così imbarazzato? Passi il tuo tempo a spiare negli spogliatoi femminili!"
"Esattamente!" esclamò lo sweeper innervosito. "Mi piacciono le signorine mokkori! Non voglio che tu mi mostri il tuo corpo deforme di prima mattina!"
"Bah! Se non ti piace, guarda altrove! Vedi già la mia brutta faccia ogni giorno, il mio 'corpo deforme' non dovrebbe traumatizzarti!" scherzò. "Vedi, ho capito che non ti attraggo! Non ti farò più proposte indecenti!"
Avanzò in salotto, afferrò una delle sue riviste dal divano e tornò dall'uomo tremante di desiderio e rabbia mescolati.
"Ecco!" gli disse, porgendogliela. "Queste signorine mokkori ti tireranno su...ah, ma non ne hai bisogno!" disse con voce falsamente stupita, abbassando il capo verso un mokkori molto audace che aveva oltrepassato la barriera dei boxer.
Mentre la risata della giovane donna risuonava nell'appartamento, Ryo oscillava tra l'impulso di farle inghiottire la rivista e il violento desiderio di placcarla a terra, strappare il tessuto sottile che copriva l'essenziale...non poteva malmenare impunemente l'immagine di Kaori. Meritava una forte punizione. La sua reputazione di stallone non era sopravvalutata! L'avrebbe presa tanto vigorosamente che lei non si sarebbe ripresa! L'avrebbe...
Prima che i suoi pensieri prendessero una svolta irragionevole, adottò l'unica condotta sensata in presenza di una mantide religiosa. Si precipitò in bagno e chiuse a chiave due volte prima di saltare sotto a una doccia ghiacciata.
 
 
"Specie di degenerato! Non hai limiti! Eppure sai che non hai il diritto di andare a salutare Kaori! Un po' di moralità, che diavolo! Ok, non è davvero Kaori, ma è anche peggio! È una creatura malvagia! Una mangiatrice di uomini! Ti avrebbe divorato in un boccone!"
Con grande stupore di Ryo, il suo mokkori non era molto sensibile a tali argomentazioni. Al contrario, l'idea di servire da pasto a Maiko lo stimolava. Quell'idiota non aveva un grammo di orgoglio! Sapeva di essere un uomo facile, ma a quel punto era senza speranza! Regolò la manopola della doccia sul freddo e inondò il proprio organo regalcitrante. Uno spasmo di dolore gli accartocciò la faccia.
"Se tu ci mettessi del tuo, non sarei ridotto a tali estremi!" gemette.
"Qualche problema, Ryo?" disse una voce dolce.
Sussultò scoprendo la silhouette, ancora svestita di Maiko in bagno. Da dove arrivava? Si era assicurato di chiudere i passaggi...non poteva averne costruito uno nuovo...tanta perversione era al di là della comprensione!
"Esci da qui!" urlò.
"Parlavi tutto da solo, mi sono preoccupata!"
"Sto bene, esci immediatamente!"
Sebbene cercasse di nascondere il suo mokkori goffamente con il doccino, quest'ultimo era troppo piccolo per riuscirci, cosa che di solito inorgogliva lo stallone di Shinjuku.
"Non vuoi che ti lavi la schiena?"
Lei lo divorava con gli occhi. Il povero stallone aveva l'impressione di essere una gazzella in balia di un predatore...doveva riprendersi! Se lei era una mantide religiosa, lui non era uno di quei deboli maschi la cui testa sarebbe stata divorata durante l'accoppiamento. Lui era il cacciatore, non la preda!
"Preferirei piuttosto che tu mi lavassi da qualche altra parte" disse con aria consapevole.
Lei lo guardò con interesse tinto di diffidenza. Il cambiamento era troppo brutale, specialmente perché il giorno prima l'aveva ingannata ugualmente. Doveva essere più convincente. Mise da parte il doccino, rivelando il suo mokkori pieno di linfa. L'appetito di Maiko soffocò il suo sospetto. Raggiunse l'oggetto della sua lussuria. Era a pochi centimetri di distanza quando una presa di ferro la fece rovesciare nella vasca da bagno. Un secondo dopo, fu cosparsa di acqua ghiacciata. Il giorno prima, Ryo, prendendola per Kaori, se n'era servito solo per calmarla, ora lo stava usando senza moderazione, regolando l'acqua sul termostato più freddo e sul getto più violento. Se avesse potuto annegarla, lo avrebbe fatto.
"Non so dove hai imparato le tue tecniche per flirtare, ma sono pietose!" concluse, abbandonandola.
 
 
Pochi minuti dopo, una Maiko più che accigliata si chiudeva a chiave nella stanza di Kaori. Aveva perso una nuova battaglia, eppure non la guerra. Aveva visto il desiderio accendere gli occhi di Ryo e il suo mokkori pronto a soddisfarla. Aveva sempre più difficoltà a resistere. L'avrebbe avuto! Quella pudica di Kaori aveva preferito fuggire piuttosto che accettare la sfida. Ryo non aveva scampo.
Nell'attesa, era frustrata. Non aveva sentito un uomo dentro di sé da quasi ventiquattr'ore e la brillante virilità dello sweeper aveva riscaldato i suoi sensi. Uno stallone meno irrequieto l'aspettava dall'altra parte della strada. Non avrebbe rifiutato una sosia di Kaori. Tuttavia, aveva anche una piccola vendetta da affrontare sulla beccaccia per il puzzolente risveglio che le aveva riservato. Quella stupida ragazza avrebbe avuto una brutta sorpresa quando fosse tornata, pensò, meditando su un armadio pieno di vestiti, tutti poco eleganti.
 
 
Ryo era sdraiato sul divano, a sfogliare una rivista erotica, quando la sosia si diresse verso la porta con due enormi sacchi della spazzatura tra le mani. Indossava una minigonna e un bustino che sfiorava l'oltraggio al pudore. Si era truccata e aveva portato i capelli indietro, dandosi un'aria sofisticata. Perlomeno era difficile confonderla con la sua partner maschiaccio, pensò.
"Vado a buttare la spazzatura e dopo andrò a fare un po' di shopping" disse. "I vestiti di Kaori non mi vanno affatto bene"
"Mettiti addosso il trasmettitore, in modo che possa trovarti in caso di necessità!"
"Certo...sono sempre disponibile per soddisfare le tue esigenze!" rispose lei aprendo la porta.
Anche se non era molto rassicurato a saperla fuori, ora poteva respirare più liberamente perché non era più solo con la tentatrice. Aveva imparato a moderare i suoi ardori con una timida e riservata Kaori, ma con una Kaori civettuola era molto meno facile. Si maledisse di essere stato così poco determinato!

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Capitolo 9
*** 9. Prede per Maiko ***


Si erano dunque messi d'accordo, quegli stalloni da quattro soldi, brontolò Maiko. Dopo Ryo Saeba in preda a una crisi di pudore, ecco che Mick Angel era assente! Non c'era uomo degno di tale nome a Shinjuku? Visto che era in ballo, si sarebbe occupata del guardaroba di quell'altra castigata! Un lieve sorriso comparve sulle sue labbra all'evocazione del cassonetto della spazzatura, che aveva portato via tutti i vestiti della sua pudica sosia.
Ritrovò la felicità un'ora dopo, nel cuore dei quartieri vivaci. Entrò in un negozio, il cui cartello in lettere rosse diceva 'La tigre dominante'. E quel grazioso nome mantenne le sue promesse. Tra i vestiti di pelle, corsetti in vinile, stivali a mezza coscia e stringhe in lattice, ne aveva abbastanza da riempire gli armadi di Kaori. C'era anche un'intera gamma di fruste e corde per rimpiazzare i martelloni dei quali aveva tagliato le aste. Se amava tanto quella tipa rozza, Ryo doveva apprezzare lo stile sadomaso. Lo avrebbe servito! A completare il tutto, il commesso era affascinante. Gli avrebbe chiesto di aiutarla a provare il bustino a rete nero che lasciava i seni nudi.
Mezz'ora più tardi, Maiko uscì con molti pacchetti, avendo lasciato qualche migliaio di yen 'preso in prestito' agli sweeper, e un'ulteriore delusione nel cuore. Dannazione, ma dov'erano gli uomini? Erano stati spediti in un'altra dimensione? Aveva forse poche ore davanti a sé e non riusciva a trovare nessun maschio degno di tale nome! Umibozu sveniva, Ryo si bloccava, Mick era scomparso e quel bel commesso era gay! Era maledetta!
Camminava, imprecando, quando quasi urtò una persona ben nota.
"Kaori? Sei tu?"
Saeko la fissò incredula. Se riconosceva il volto della sweeper, la sua pettinatura, i suoi vestiti, la sua andatura le erano sconosciute...da quando Kaori aveva adottato quell'atteggiamento incendiario? La ragazza avrebbe potuto fare impazzire gli uomini se lo avesse desiderato...e soprattutto un uomo in particolare che raramente rimaneva insensibile all'ancheggiare femminile.
"Sei bellissima! È per Ryo che hai messo dei vestiti così sexy?"
Pronunciò le ultime parole con aria consapevole, aspettandosi una negazione imbarazzata della giovane donna. Fu sorpresa di sentirla rispondere con tono di confidenza:
"Sì, mi piacerebbe far avanzare le cose tra di noi. Ma non sono sicura che questo possa fare effetto"
"Stai scherzando! Sei da perdere la testa!"
"Volevo acquistare un po' di biancheria intima" proseguì con imbarazzo abilmente finto. "A lui piacciono tanto le mutandine seducenti..."
Saeko sorrise. Kaori aveva finalmente deciso di sedurre il suo partner, il minimo che poteva fare era aiutarla. Almeno in quel modo, era sicura di saldare il debito con Ryo.
"Vieni, conosco il negozio ideale! Troveremo quello che ti serve per far crollare quell'idiota!"
 
 
Saeko aveva indubbiamente un gusto deciso. Quel negozio offriva lingerie dall'erotismo sottile ma che combinava una sensualità bruciante e una certa eleganza. L'ispettrice era sicuramente una cliente. Ciò era in perfetta armonia con il suo stile elegante e pieno di voluttà.
Più Maiko la osservava, meno si meravigliava che Ryo si trasformasse in perfetto idiota non appena Saeko si trovava nelle vicinanze. Quella donna le faceva riscaldare il sangue...certo, preferiva i muscoli sporgenti e i sessi turgidi degli uomini, tuttavia in mancanza di merce, la bella poliziotta sarebbe stata uno spuntino appetitoso. Non avrebbe rifiutato un'esperienza istruttiva come la scoperta del piacere tra donne.
Un sorriso carnivoro apparve sulle labbra della creatura insaziabile, e le sue dita scivolarono sulla camicia da notte che aveva appena provato...il bianco virginale era compromesso dalla trasparenza del tessuto. Un nastro di seta stringeva sotto il seno...era un capo divino!, decretò con un gesto risoluto.
"Saeko, puoi venire a vedere? Non riesco a legare il nastro!" mentì.
La donna la raggiunse immediatamente nel camerino. Le aggiustò il nodo mentre la esaminava.
"Ti valorizza il seno. Sei divina, perderà la testa"
"Il tuo seno è molto più bello" rispose Maiko, prendendo a piene mani i seni dell'ispettrice. "Non posso competere"
"Beh...sai che è innamorato di te..." balbettò Saeko, così sbalordita che non pensò nemmeno di filarsela.
"Certo...ma chi potrebbe resisterti? Persino io faccio fatica" continuò, imprigionando la sua vita da vespa.
"Che ti prende?"
"Niente, ti sto solo guardando...e quello che vedo mi piace..."
"Non sei divertente, Kaori!"
"Dimmi, quanti colpi devi a City Hunter? Se non vuoi pagarli a Ryo, sarò felice di incassare i tuoi debiti...dopotutto, io sono l'altra metà di City Hunter..."
L'incomprensione e la confusione di Saeko erano sconfinate. Se si fosse trattato di Ryo o di qualsiasi altro uomo, lo avrebbe preso a pugni. Ma di fronte alla sorella di Hideyuki era disarmata...no, la giovane Makimura non si sarebbe mai comportata così!, pensò di nuovo. Doveva essere un suo modo contorto di placare la gelosia. Era sufficiente respingerla nelle sue trincee, perché battesse in ritirata.
"Se vuoi" disse.
Il viso di Kaori si avvicinò al suo e una bocca avida le afferrò le labbra. Signore, era la sua lingua che stava accarezzando quella di Saeko? Un attimo dopo, la fiera Nogami stava scappando dal negozio.
Maiko scoppiò a ridere. Anche se non aveva ottenuto ciò che voleva, si era divertita. Vedere Saeko così sconfitta era piacevole...tutto ciò che doveva fare era sistemare i suoi acquisti, poi si sarebbe presa cura di Mick.
 
 
Mick Angel era abbattuto. Aveva passato più di due ore a provarci con le donne e non aveva ottenuto nemmeno un numero di telefono. Eppure aveva avuto molto successo in passato. La vita coniugale aveva smussato il suo fascino? No, conosceva la persona responsabile della sconfitta. Rispondeva al nome di Ryo Saeba! Quel degenerato lo aveva condizionato! Prima, era fine e sottile, seducente e delicato, ora assomigliava a quel dannato stallone che alzava le gonne come un animale in calore. Doveva riprendersi il prima possibile! Certo, da quando si era stabilito con Kazue, non cercava più una compagna di passaggio, ma avendo già perso l'uso delle mani, doveva mantenere vivo il suo sex appeal! Era una questione d'onore!
Le sue preoccupazioni svanirono all'istante quando aprì la porta del suo appartamento. Una creatura celeste lo stava aspettando. Kaori era seduta a gambe incrociate su una poltrona, indossando una vestaglia così trasparente da non nascondere nulla al suo corpo da dea. Una parte della sua anatomia, abbastanza operativa, sembrava desiderosa di rendere fervente omaggio a tale divinità e, per mostrare la sua adorazione, si mise immediatamente sull'attenti.
Kaori non si sarebbe mai esibita così davanti a lui. Il suo pudore era uguale soltanto all'amore che provava per il suo partner idiota. Era la sua sosia...ma, dio se era eccitante! Era la perfetta copia del suo primo amore. Non avrebbe mai avuto l'opportunità di scoprire il corpo di colei che aveva aperto il suo cuore...no! Non doveva pensare a simili sciocchezze! Aveva una compagna meravigliosa che occupava il suo cuore e il suo letto. Aveva disegnato una croce su Kaori da molto tempo. Quell'avventura rischiava di resuscitare un dolore sepolto...
"Rivestiti, Maiko!" disse con voce rauca.
"Perché? Non ti piace?" chiese lei, girandosi su se stessa.
Come resistere a quella ninfa? Tutto in lei respirava sensualità. I suoi seni...il suo ventre...le sue natiche...le sue gambe interminabili...
Nell'intimità, Kazue gli diceva spesso che le sue dita bruciate non avevano perso la loro abilità. Temeva che lo dicesse solo per confortarlo. La copia di Kaori avrebbe potuto porre fine ai suoi dubbi. Sarebbe riuscito a farla vibrare con i suoi monconi? Doveva verificarlo...in fondo, era una necessità scientifica!
Stava perdendo la testa! Usava gli argomenti più grotteschi per convincere se stesso! Non doveva! Amava Kazue! Non aveva il diritto di tradirla! Soprattutto non con la copia esatta dell'altro suo amore...sfortunatamente, il suo corpo aveva un'opinione molto diversa sulla questione. I suoi passi lo condussero suo malgrado verso la giovane donna, mentre il suo mokkori gli deformava i pantaloni rivelandosi in una mostruosa erezione.
"Al contrario...tutto ciò mi piace molto..." mormorò, avvolgendola con uno sguardo bruciante.
Il suo braccio le circondò la vita snella mentre con l'altra mano le accarezzava il collo delicato dove si perdevano alcune ciocche fulve. La voleva fin dal primo giorno...Kaori...le sue labbra toccarono la bocca golosa, al gusto di miele...stava per ubriacarsi di lei. Aveva perso il contatto con la realtà. Nulla esisteva al di fuori di quel corpo, della sua pelle, della sua bocca...
Stava già planando a migliaia di leghe sopra i cieli, quando un campanello rimbombò nella stanza. Il fascino del momento si spezzò all'istante e Mick si allontanò dalla tentatrice. Aveva quasi commesso l'irreparabile, Kazue e Kaori non avrebbero mai perdonato tale comportamento scorretto. Corse alla porta per accogliere il suo salvatore.

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Capitolo 10
*** 10. Più desiderio ***


 
Si accasciò sul divano in una posa apatica e chiuse gli occhi. In pochi istanti, lei avrebbe varcato la porta. Credendolo addormentato, forse l'avrebbe lasciato in pace. Naturalmente, simulare il sonno era un baluardo molto debole contro gli impulsi della ninfomane, tuttavia, non aveva subito un nuovo assalto, quando lei era ripassata nel pomeriggio. Forse aveva deciso di dare la caccia a un'altra preda? Sospirò. Conoscendo che tipo di animale era, non bisognava contarci troppo. Decisamente, aveva trovato una maestra della perversione! Se quella cosa personificava l'energia sessuale di Kaori, la sua timida partner nascondeva bene il suo gioco: una tigre si celava dietro il suo fragile aspetto da gazzella...
Si diede un colpo in testa, per reprimere l'immagine di una Kaori felina tra le sue braccia. Non era il momento di eccitarsi! Non doveva risvegliare la libido in presenza del diavolo! Anche se non era certo se si trattasse della copia e non dell'originale. La sua partner non era ancora rientrata. Nessuno li aveva minacciati di recente, ma avrebbe preferito saperla lì.
Si irrigidì quando lei entrò. Doveva apparire perfettamente addormentato...la sentì camminare in salotto. Stava preparando un nuovo attacco! Ne era sicuro! Le prime note di una canzone risuonarono nell'aria. Aveva acceso lo stereo. Quella musica era...no!
 
Baby, take off your coat, real slow.
Baby, take off your shoes. I'll help you take off your shoes.
 
No, non avrebbe osato...le sue palpebre si aprirono suo malgrado. Dannazione, gli avrebbe fatto di tutto!
-Non guardarla! Non guardarla!- ripeté a se stesso, divorandola con gli occhi. Quel corpo voluttuoso ondeggiò al ritmo della musica. Le sue mani disegnavano piccoli cerchi sui fianchi, salendo lentamente lungo il seno sconvolgente...
Le dita scivolarono nella fessura della giacca, sbottonandola lentamente. Ognuno dei suoi gesti era di una sensualità da mozzare il fiato.
 
You can leave your hat on
You can leave your hat on
 
La giacca ruzzolò sul pavimento, seguita rapidamente dalla gonna della tentatrice.
Gocce di sudore imperlavano la fronte di Ryo. Stavolta era fottuto. Tutte le sue membra sembravano pesargli una tonnellata, non riusciva più a fare il minimo movimento. Ma quando il corsetto cadde ai suoi piedi, realizzò con orrore che una parte della sua anatomia era vivace e desiderosa di approfondire i contatti con la silfide. Un gemito gli sfuggì dalle labbra e la giovane donna capì di aver finalmente vinto.
 
Go over there, turn on the light. No, all the lights.
Come back here, stand on the chair. Ooh, baby, that's right !
Raise your arms in the air, now shake 'em.
 
Non aveva più alcuna volontà. Non poteva muoversi, non poteva respingerla. Mezza nuda, era inginocchiata davanti a lui e lentamente slacciava la sua cintura. I pantaloni gli scivolarono sulle caviglie. Non resisteva più. Mezzo rovesciato sul divano, si lasciò andare.
Sfiorò i suoi capelli morbidi dai riflessi fulvi. Voleva credere che fosse Kaori a dargli quei baci e quelle carezze indecenti...sapeva che la casta sweeper non sarebbe mai stata così audace, ma voleva dimenticare l'esistenza della sosia...era così bello...il piacere cancellava i suoi dubbi e il suo rimorso...un grido gli salì in gola.
"Kao...ri..."
Un botto clamoroso spezzò quel momento di estasi. A due metri da lui, la vera Kaori li fissava, paralizzata, un pesante martello bloccato ai suoi piedi.
"Arrivi appena in tempo" disse Maiko alzandosi.
La copia perversa avvolse le braccia la pura giovane donna e, approfittando del suo stupore e della sua immobilità, la spogliò dei suoi vestiti. Lo sweeper aprì gli occhi di fronte all'immagine così singolare. Le due sosia, ugualmente nude, così vicine eppure così dissimili. Sembravano i due volti delle divinità pagane, l'angelo e il diavolo, la creazione e la distruzione...
"È te che vuole, gemella" disse la parte malvagia, conducendola all'uomo consumato dal desiderio.
"Hai ragione" disse Kaori, uno strano bagliore le ardeva negli occhi.
Fece un gesto che Ryo non avrebbe mai immaginato. Abbandonò i suoi ultimi vestiti e si sistemò risolutamente sulle sue cosce. Ancora prima che potesse capire cosa stava succedendo, lei si unì a lui in una danza di cui dettò il ritmo...e lui non si lamentò. Era l'unica donna alla quale voleva sottomettersi...era suo...il suo angelo divenuto demone...Kaori...il godimento contorceva il suo essere...un grido scosse il corpo di Kaori. Stava per raggiungerla nell'estasi e, sussultando, si svegliò.
Era ancora disteso sul divano, ma non c'era traccia né di Kaori né di Maiko. Solo i suoni della televisione riempivano il silenzio. Il suo mokkori teso tradiva il desiderio che quella pazza chimera aveva alimentato.
Si alzò dolorosamente e fece qualche passo verso il balcone. La freschezza della sera lo riportò alla realtà. Era già tardi e non aveva visto Kaori in giornata. La notte stava cadendo e minacciose nuvole stavano invadendo il cielo. Afferrò l'impermeabile e andò a cercarla.
 
 
L'uomo si rimise gli occhiali sul naso. Non avrebbe mai immaginato di scoprire un tale spettacolo a casa di Mick. Kaori Makimura, la donna più pudica del Giappone e la più disperatamente innamorata di Ryo Saeba, era seminuda nel salotto del suo amico americano. Nessun imbarazzo o senso di colpa erano visibili sul suo volto, mostrava solo una profonda esasperazione. Invece, Mick sembrava piuttosto sollevato dal suo arrivo. Sotto le sue arie da seduttore, l'ex sweeper voleva rimanere fedele a Kazue...non era difficile indovinare che aveva quasi ceduto al fascino della sweeper. Come biasimarlo? Con quella camicetta da notte che non nascondeva nulla del suo corpo mozzafiato, era irresistibile. Un nuovo vigore agitò il vecchio e, per esprimere a Mick la sua solidarietà e comprensione, si lanciò sulla giovane donna, urlando:
"Buongiorno, Kaori!"
Sfortunatamente non riuscì a raggiungere l'oggetto del suo desiderio, fermato nel suo slancio da uno strano martello. Invece del grezzo legno, l'arma di Kaori era in lattice rosa e dalla forma leggermente ricurva. Sembrava un gigantesco sex toy.
"Buongiorno, Professore" disse Mick, aiutandolo a estrarsi dal curioso oggetto. "Le presento Maiko, cugina di Kaori"
"Cugina? Non sapevo che Kaori avesse una cugina così..."
"Sexy?" lo interruppe lei. "È effettivamente incredibile quando si pensa a quell'incasinata"
"Cosa voleva, Professore?" chiese Mick per fermare le critiche della sosia.
"Kazue mi ha detto di aver lasciato alcuni appunti su uno studio che abbiamo condotto nel vostro ufficio. Ne avrei bisogno" disse, gli occhi fissi sul seno di Maiko.
"Li prendo io!" disse l'americano, visibilmente felice di avere una ragione per scappare.
"Riguarda gli effetti degli oppiacei sui vasocostrittori!" gridò lo scienziato, vedendolo scomparire.
"Sembra appassionante!" sospirò la ninfomane, prendendo il suo cappotto con aria delusa.
"Aspetta!" esclamò Doc. "Potremmo conoscerci meglio. Sei a Tokyo da molto?"
Lei guardò con sdegno il sessagenario che le fissava il seno in modo oltraggioso. Un dio malvagio aveva deciso che l'unico uomo che non sarebbe stato timido, fosse un vecchio lascivo. Era sotto gli effetti di una maledizione!
"Mi dispiace, non sono gerontofila" replicò.
"Non essere così altezzosa, signorina! La gioventù ha certamente molta attrattiva ma l'esperienza le darà ancora più piacere"
"Sa com'è il famoso detto: è giovane e non sa, è vecchio e non può!"
"Ma io posso, signorina!"
Non potendo soffrire tanta diffidenza, il mokkori del Professore fece del suo meglio per dimostrare la sua salute mettendosi orgogliosamente sull'attenti.
Maiko sbatté le palpebre. Era impossibile! Quel ridicolo vecchietto doveva essersi infilato qualcosa nei pantaloni. Tuttavia, sembrava così ben messo da meritare un esame approfondito. Dopotutto, l'esperienza di un uomo maturo non doveva essere trascurata...specialmente perché lei bruciava dal desiderio di sentire il corpo di un uomo dentro di sé.
"Professore, la smetta di disturbare Maiko!" interruppe Mick, scoprendo il naso del sessagenario immerso nella scollatura della giovane donna. Il martellone rosa si schiantò sul suo cranio.
"Taci!" ringhiò la bella insaziabile. "Non disturbarci a meno che tu non voglia prendere il suo posto! Venga, Professore, mi piacerebbe scoprire l'estensione della sua scienza!"
Così, trascinò un Doc deliziato nella stanza di Mick e chiuse la porta alle loro spalle.

 

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Capitolo 11
*** 11. Esplosione ***


Kaori salì le scale, rabbrividendo. Era fradicia fino alle ossa. Immersa nei suoi pensieri, si era lasciata sorprendere da un po' di pioggerella che si era trasformata rapidamente in una tempesta tanto breve quanto violenta. L'appartamento era vuoto. Ne fu piuttosto sollevata. Non sapeva ancora quale atteggiamento adottare nei confronti del suo partner. Per il momento, aveva i vestiti bagnati e stava tremando dal freddo. Andò velocemente in bagno. Una doccia calda l'avrebbe rinvigorita. Con un pervertito e una ninfomane in casa, non poteva permettersi il lusso di ammalarsi.
Pochi minuti dopo, entrò nella sua stanza avvolta in un ascugamano. Anche se la serata non era molto avanzata, sarebbe scivolata in un accogliente pigiama con gioia. Aprì l'armadio e spalancò gli occhi per lo stupore. Una rabbia nera si levò dentro di lei. Avrebbe massacrato quella sgualdrina bugiarda e distorta! Avrebbe ridotto in polvere quell'insetto! Quel sudiciume aveva fatto sparire tutti i suoi vestiti! E aveva inece riempito i mobili di sporche oscenità! Sembrava l'armadio di un sadomasochista! Anche la biancheria intima, sparsa ovunque, era impossibile da indossare!
In preda a una furia devastante, afferrò la bambola a grandezza naturale che rappresentava Ryo, e la fece sottoporre a molte contorsioni, immaginando con gioia di torturare così la sua sosia. L'aria fresca calmò rapidamente la sua rabbia. Aveva l'urgenza di vestirsi. Andò dunque a servirsi degli indumenti del suo partner. Si infilò un paio di boxer e una larga camicia che le arrivava a metà coscia. Stava finendo di abbottonarla quando il rumore della porta d'ingresso rianimò la sua rabbia. Se era quella viziosa, le avrebbe fatto rimpiangere il suo ultimo furto!
 
 
Ryo lanciò con rabbia l'impermeabile bagnato all'ingresso. Aveva piovuto per dieci minuti durante quel dannato giorno e lui si era trovato fuori proprio in quel momento. In più, non aveva trovato Kaori.
Sentì un forte schianto sulle scale. Lei era rientrata. Solo la sua partner poteva scendere con così poca grazia. Un leggero sorriso allargò le sue labbra quando la sentì imprecare. Quella maldestra era inciampata. Corse per assicurarsi che non fosse ferita, e si bloccò quando la vide ai piedi delle scale. Era vestita solo con una semplice camicia, che non solo non nascondeva nulla delle sue lunghe gambe affusolate, ma in più era scandalosamente abbassata e rivelava una spalla nuda e la curva di un seno dalla squisita opulenza...dannazione! Aveva ancora provato a fregarlo!
La sua mascella si irrigidì nervosamente. Poteva sopportare molto, visite notturne, esibizionismo, intrusioni nella doccia...non si sarebbe tirato indietro se avesse iniziato la danza dei sette veli di fronte a lui, ma una cosa lo faceva uscire di sé: che lei si facesse passare per Kaori. Stava cercando di ingannarlo di nuovo con la sua finta goffaggine e i falsi rossori, ma era ovvio che Kaori non si sarebbe mai mostrata così poco vestita di fronte a lui. Maiko meritava una bella raddrizzata. Non era abituato ad alzare le mani su una donna, ma per lei avrebbe fatto un'eccezione. Già si vide a colpirla con una sculacciata vigorosa.
Dopo aver percorso i pochi metri che li separavano, l'afferrò per il polso e l'attirò a sé. Tuttavia, quando le sue mani si posarono sulle sue natiche, ben lontane dal percuoterle, cominciò a massaggiarle con gioia. Assomigliava così tanto a Kaori...specialmente in quel momento, mentre lei lo guardava con occhi grandi e attoniti. Simulava così bene il suo candore che lui ebbe voglia di farsi catturare...ogni giorno, da più di sette anni, aveva soffocato il suo desiderio per Kaori, negando il suo fascino, tutta la sua femminilità...
Sette anni di repressione...e lì, lui si spezzò...poteva finalmente abbandonarsi. Aveva voglia di lei...di toccarla...di accarezzarla...di amarla...
Certo, sapeva che non era lei...ma non ce la faceva più. Quel desiderio era diventato così violento da aver persino spazzato via la sua ira nei suoi confronti.
"Hai vinto..." disse con voce rauca, mordicchiando la tenera carne del suo collo.
"Ryo..." balbettò lei.
"Zitta...non dire niente...lasciami l'illusione che tu sia lei..."
Lei aveva tenuto le mutande sotto la camicia. Non sembrava da Maiko...tanto meglio...così avrebbe avuto davvero la sensazione di tenere Kaori tra le sue braccia...le sue dita scivolarono sotto il tessuto per accarezzare le sue deliziose curve. Era così eccitato che non si accorse che lei si era irrigidita al suo tocco.
Il suo sesso si alzò, toccando il ventre della giovane donna. Un profondo rossore invase le sue guance già rosee...era così adorabile...Kaori...
Dimenticando che non era davvero la sua partner, prese le sue labbra e vi lasciò un bacio incendiario; gli sembrò che il terreno si frammentasse sotto i suoi piedi e, nonostante ciò, non correva il rischio di cadere, l'amore aveva vinto le leggi della gravità. Il suo cuore batteva fino a rompersi, ma era tutt'altro che spiacevole...al contrario, era la sensazione più meravigliosa che avesse mai provato...
Il suo seno morbido si schiantò contro il suo petto, sembrava che i loro cuori ne formassero uno solo...e andò anche oltre l'incredibile fusione.
Sentì i loro corpi fondersi l'uno nell'altro...in tutta la sua vita, non aveva mai provato un'emozione tale...la verità lo colpì duramente.
"Kaori..."
Signore, che aveva fatto? Completamente rossa, lei era tra le sue braccia tremante di imbarazzo. I suoi occhi nocciola lo fissavano con stupore. La sua innocenza traspariva da ogni poro della sua pelle. Come aveva potuto fraintendere fino a quel punto? Fino al punto di scambiarla per la sua copia depravata...fino al punto di gettarsi su di lei come un leone affamato...non avendo nemmeno il diritto di toccarla. Eppure non riusciva ad allontanarsi da lei. Aveva lasciato le sue natiche per abbracciarle la vita, mentre con una mano libera sfiorò teneramente la sua guancia.
"Kaori..." ripeté.
Non poteva staccarsi. Il suo corpo era come una calamita per il proprio. Quella forte attrazione andava oltre il semplice desiderio. Il suo corpo, il suo cuore, la sua anima, tutto di lui voleva Kaori...la sua ragione gridava per porre fine all'abbraccio, ma era impotente di fronte all'amore che la sua anima emanava.
"Colpiscimi, Kaori..." gemette la sua coscienza vacillante.
La sua salvezza poteva giungere solo da lei. Se lo avesse respinto, se lo avesse schiacciato sotto uno dei suoi martelli, si sarebbero salvati...salvati? Ma da cosa? Da loro stessi? Dal loro amore? Non lo sapeva più.
Invece di ascoltare la supplica dello sweeper, Kaori sfiorò le sue labbra in un timido bacio, allora Ryo Saeba si rese conto che ciò che aveva temuto per anni stava finalmente accadendo. Era felice...così felice da avere le vertigini...era spaventoso ed esaltante al tempo stesso. Gli sembrava che tutto il suo essere sarebbe esploso in un migliaio di stelle...ma se doveva morire, voleva farlo solo tra le braccia di Kaori...nel corpo di Kaori...interamente dentro Kaori...
I loro vestiti volarono come per magia ai quattro angoli della stanza. Nessuna barriera di tessuto ostacolava più la loro unione. Kaori si aggrappò al suo collo. Il bacio inizialmente esitante era diventato infuocato, ardente. Quando le sue cosce si avvolsero intorno ai suoi fianchi e lui sentì una leggera umidità contro il suo membro eretto, capì di non potersi trattenere un istante di più. Avrebbe voluto essere gentile per iniziarla lentamente al piacere ma era impossibile. L'urgenza distorceva il suo essere...con un gesto rapido, la premette contro il muro del salotto...le loro dita si intrecciarono contro il cartongesso quando la fece sua.
Non si era sbagliato...si sentiva morire in lei...morire per poi rinascere...nulla di tutto ciò che aveva vissuto fino a quel giorno lo aveva preparato per una tale estasi. A ogni colpo di rene, si perdeva nel suo calore. Si consumava letteralmente.
Le grida di Kaori echeggiarono nella stanza. Le sue gambe si avvolsero intorno alla vita del suo amante per accoglierlo più in profondità. Le mani si strinsero alle sue...l'edificio sembrò vibrare dalle fondamenta al tetto. I loro corpi, che ne formavano uno solo, oscillarono all'unisono quando l'orgasmo li colpì.
Caddero a terra, ancora impigliati l'uno nell'altra.
 
 
Il Professore era in paradiso. Non ammirava un corpo così bello da anni...quella ragazza era divina...assomigliava così tanto a Kaori...curve perfette, pelle morbida come la seta e una sensualità mozzafiato...la giovinezza era una cosa meravigliosa.
"Forza, Doc! Mi faccia vedere di cosa è capace!"
Lui non aspettava che quello. Le avrebbe dato tutto! Appena mise le braccia intorno alla sua vita snella, all'improvviso si ritrovò a serrare il vuoto.
In salotto, ancora coperto di lividi, Mick fissò la porta chiusa con aria stordita.
Maiko e il Doc? Quindi non c'era limite alla libido della creatura. Che avesse quasi violentato Umibozu era già incredibile, ma non era niente rispetto al vecchio satiro! Tutto ciò andava oltre ciò che l'antiquaria indù aveva sottinteso. Maiko era più che l'energia sessuale di Kaori, era la materializzazione di quasi un decennio di frustrazione imposta da Ryo Saeba...avrebbe potuto dedicarsi per calmare i suoi ardori piuttosto che lasciarla a quel vecchio. Esitò ad aprire la porta, quando un ululato di frustrazione risuonò nella stanza.

 

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Capitolo 12
*** 12. In fondo ***


Mick guardò il vecchio in preda a un'estrema agitazione. Dimenticandosi ogni buona educazione, il Professore stava letteralmente ribaltando il suo appartamento. Aveva esplorato gli armadi, sollevato i cuscini...invano! La sua provvidenziale compagna era svanita. L'americano si voltò pensieroso verso la finestra. Se Maiko era scomparsa, significava che...un sorriso apparve sulle sue labbra. Il suo orecchio aguzzo aveva udito una donna urlare dall'appartamento di City Hunter...beh, era ora!
"Forse è tornata a casa di Kaori!" disse il Doc, la cui razionalità e libido si rifiutavano di ammettere l'inspiegabile sparizione. "Vado..."
"No!" lo fermò Mick. "È meglio non disturbarli per il momento...venga, Doc, la invito a bere qualcosa"
Con otto anni di frustrazione da recuperare, Ryo e Kaori meritavano un po' di calma. Mick fece un piccolo sospiro d'invidia ricordando il corpo voluttuoso di Kaori. C'erano persone fortunate a quel mondo!
Con quella punta di gelosia, si affrettò a diffondere la notizia della partenza della cugina ninfomane di Kaori. Umibozu gemette per il sollievo, si nascondeva dietro il lavandino dall'assalto di Maiko, finalmente poteva uscire dal Cat's Eye. Miki, nel frattempo, si pentiva di non aver potuto esprimere a quella mangiatrice di uomini tutte le cose brutte che pensava di lei. Anche Saeko credette alla favola della cugina di Kyoto e tutti furono felici di non doverla rivedere più...Mick sarebbe stato l'unico a conoscere le profondità di quell'incredibile avventura.
 
 
Kaori non avrebbe mai immaginato che il suo corpo possedesse tanti muscoli, o che tutti potessero dolerle tanto...ma soprattutto non avrebbe mai sospettato di ritrovarsi così meravigliosamente ammaccata. La loro folle esperienza contro il muro del salotto aveva calmato i loro sensi solo fino al momento di salire in camera da letto, dove si erano amati tutta la notte. Dopo la ferocia della prima unione, Ryo si era rivelato un amante tenero quanto insaziabile. Venti volte, aveva pensato che il suo corpo si sarebbe spezzato fra le sue mani e, ogni volta, aveva saputo soltanto perdersi nell'incredibile estasi...
Le sembrava di aver trovato una parte di sé di cui ignorava l'esistenza. Si sentiva forte, seducente, desiderabile...non era più la bozza di un maschiaccio sgraziato, era una donna...una donna innamorata e amata...perché Ryo la amava...certo, non l'aveva detto, ma non era più necessario. Sentiva quell'amore in ogni parte del suo essere. I suoi dubbi e le sue incertezze erano svaniti nella notte. Conosceva Ryo, sapeva che era sua abitudine scappare, ma questa volta non glielo avrebbe permesso. Anche se avesse affermato di averlo fatto solo per far sparire Maiko, lo avrebbe spinto fino alle ultime trincee perché accettasse i suoi sentimenti. Anche se era inesperta in amore, quella passione non poteva essere un'illusione.
Dal canto suo, Ryo non considerava minimamente la fuga. Rannicchiato contro di lei, il viso affondato nel suo collo, il braccio a cingerle la vita sottile, una gamba infilata tra le sue cosce, voleva tenerla per sempre in quel bozzolo d'amore. Annusava i suoi capelli con gioia...si era arreso al desiderio che aveva tanto a lungo represso. Si era gettato su di lei come un animale in calore, ma non riusciva ad avere dei rimorsi. Per la prima volta da quando era stato abbastanza grande da poter pensare, era completamente felice. Felice e affamato. Si era abbeverato da lei per tutta la notte, ma non era soddisfatto. Le sue membra erano sfinite, la sua virilità era persino dolorante, e ancora voleva unirsi con lei...il corpo di Kaori era il suo Eden. Lui che meritava l'inferno aveva diritto al paradiso...
"Pensi che sia scomparsa?" chiese Kaori, rompendo il silenzio. Non era necessario specificare a chi si riferiva.
"Probabile...a meno che non abbia trovato uno stallone con cui passare la notte?"
La sweeper sfiorò le dita del suo amante e fece la domanda che dal giorno prima bruciava sulle sue labbra:
"Avevi voglia di lei, vero?"
Lui aveva sperato che la loro notte d'amore avesse cancellato le circostanze della prima volta, ma aveva giocato troppe volte con lei perché lei non temesse una scappatoia. Doveva dirle ciò che provava per lei, dirle che voleva la sua copia solamente perché aveva addosso il suo viso...dirle che l'amava...tuttavia, anche se era pronto a dimostrarle mille volte il suo amore, le belle parole non erano il suo forte e temeva di ferirla a causa della goffaggine della sua lingua...come farle capire?
Alla fine, posò un dito sulla propria fronte, poi sul petto, dove il cuore gli pulsava, infine indicò il suo bassoventre che si risvegliò di nuovo.
"Non hanno mai voluto altro che te" mormorò. "E fino a ieri, non lo sapevo"
Una lacrima spuntò all'angolo dell'occhio di Kaori. Era Ryo. Non le avrebbe mai fatto una dichiarazione d'amore ardente e lei d'altronde non la desiderava. A modo suo, le aveva confessato che lei era l'unica che amava con tutto il suo essere, con la sua mente, il suo cuore, e la sua virilità...e non ci sarebbe stata più nessun'altra.
Lei fece gli stessi gesti sul proprio corpo e rispose:
"Anche loro vogliono solo te..."
Con i suoi occhi brillanti e gli zigomi arrossati, era ancora più adorabile. Non trattenendosi più, lui la fece salire sopra di sé e l'avrebbe fatta di nuovo sua se non fossero emersi dei grugniti rumorosi dai loro stomaci. Scoppiarono a ridere.
"Sarebbe meglio mangiare un po' prima" disse Kaori.
"Sì...tu hai delle riserve, ma io ho bisogno..."
La giovane donna si allontanò, avvolta in un'aura di furore. Non avrebbe mai smesso con i suoi commenti dispregiativi!
"Perdonami, Kaori! Le cattive abitudini sono dure a morire..."
Si inginocchiò ai suoi piedi, in una posa molto teatrale, e si profuse in scuse:
"Perdono! Perdono! Perdono! Sei divina! Stupenda! Sei la più mokkori di...che cos'è?" si interruppe quando scoprì un insolito oggetto che la sua partner teneva in mano.
Anche se lei sospettava che si sarebbe schivato, il martello le pareva anormalmente leggero. Kaori guardò le proprie mani e il suo viso divenne rosso. Invece della sua arma preferita, stava tenendo una frusta...com'era possibile? Un'idea spaventosa le sfiorò la mente. No, quella sgualdrina non avrebbe osato! Presa da una terribile angoscia, corse nella sua stanza sotto lo sguardo sconcertato di Ryo.
Lei spalancò il suo armadietto. Oh, quell'insetto! Maiko aveva rotto tutti i suoi martelli e li aveva sostituiti con gadget sadomaso, senza dubbio in assortimento agli abiti osceni con cui aveva riempito il suo armadio.
"Tutto bene, Kaori?" chiese Ryo, raggiungendola.
"NO!" urlò la giovane donna, tanto più furiosa per il fatto che la persona responsabile della carneficina non avrebbe mai pagato per i suoi crimini. "Quella sporca copia perversa ha distrutto i miei martelli!"
"In fondo, non era così malvagia" scherzò lui.
"Che dici! Era l'individuo più spregevole! Ha buttato via tutti i miei vestiti, e guarda cos'ha fatto!" urlò, mostrandogli un paio di stivali alti e un corsetto che lasciava i seni nudi.
Ryo pensò allora a quegli indumenti sovrapposti al delizioso corpo della sua amante. La sua virilità si irrigidì...era bello non doversi più reprimere davanti a lei!
"Non vuoi provarli? Dovrebbero essere della tua taglia..."
"La mia taglia? È questo il problema? È una roba immonda e volgare! Non dirmi che ti eccita?"
Aveva ragione. Erano vestiti per Maiko, non per Kaori...era anche nuda come Eva nel giorno della creazione e niente era meglio della sua più che perfetta nudità.
"Lascia perdere!" rispose lui, attirandola a sé. "Non hai bisogno di vestirti!"
"Devo pur vestirmi!" protestò lei debolmente.
"Non mi va!" brontolò lui con broncio da bambino, appoggiandosi al collo che lei gli offriva.
"Sei tremendo!" gemette lei.
"Ma no...al contrario...mi prendo cura dei tuoi chakra in modo che quell'odiosa copia non ritorni più..."
Le sue mani esperte corsero di nuovo sul corpo di lei. Nel momento in cui Ryo la strinse, lei dimenticò tutte le sue recriminazioni. Presto, niente che non fosse loro non sarebbe più esistito...in ogni caso, mentre si abbandonava alle sue carezze, vide lo specchio della toletta...il riflesso le inviò uno strano sorriso...un sorriso soddisfatto e felice. Ryo non aveva torto, dopotutto. In fondo, Maiko non era poi così malvagia.
 
 
 
Prima di chiudere la storia, permettetemi di dire che venti volte in una notte mi sembrano un po' esagerate anche per Ryo, per non parlare di Kaori che era vergine...vabbe'! Altra cosa, l'autrice si riferisce sempre al sesso maschile chiamandolo 'mokkori', ma in alcuni momenti (tutti quelli non umoristici o comici, tipo la prima volta selvaggia di Ryo e Kaori) a me personalmente sembrava una denominazione un po' ridicola, quindi ho preferito adattare con sinonimi un po' più convenienti :)
 
A parte queste piccole precisazioni che hanno una importanza relativa, siamo arrivati alla fine della storia, che mi è piaciuto molto tradurre perché ne ho apprezzato la simpatia ma anche i contorni un po' piccanti che però penso non siano sfociati in nulla di esagerato :) passo quindi ai soliti ringraziamenti verso chi ha commentato anche solo una volta: briz65, Kaory06081987, mora79, EleWar, Valenicolefede, Lulu_nana, 24giu, shirley jane! Spero continuerete a seguirmi perché ho altre belle storie da sottoporre alla vostra lettura e giudizio ;) a prestoooo!

 

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