lost together

di bbhyung
(/viewuser.php?uid=1064494)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 01 ***
Capitolo 2: *** 02 ***
Capitolo 3: *** 03 ***
Capitolo 4: *** 04 ***
Capitolo 5: *** 05 ***
Capitolo 6: *** 06 ***
Capitolo 7: *** 07 ***
Capitolo 8: *** 08 ***
Capitolo 9: *** 09 ***
Capitolo 10: *** 10 ***
Capitolo 11: *** 11 ***
Capitolo 12: *** 12 ***
Capitolo 13: *** 13 ***
Capitolo 14: *** 14 ***
Capitolo 15: *** 15 ***
Capitolo 16: *** 16 ***
Capitolo 17: *** 17 ***
Capitolo 18: *** 18 ***
Capitolo 19: *** 19 ***
Capitolo 20: *** 20 ***
Capitolo 21: *** 21 ***
Capitolo 22: *** 22 ***
Capitolo 23: *** 23 ***
Capitolo 24: *** 24 ***
Capitolo 25: *** 25 ***
Capitolo 26: *** 26 ***
Capitolo 27: *** 27 ***
Capitolo 28: *** 28 ***
Capitolo 29: *** 29 ***
Capitolo 30: *** 30 ***
Capitolo 31: *** 31 ***
Capitolo 32: *** 32 ***
Capitolo 33: *** 33 ***
Capitolo 34: *** 34 ***
Capitolo 35: *** 35 ***
Capitolo 36: *** 36 ***
Capitolo 37: *** 37 ***
Capitolo 38: *** 38 ***
Capitolo 39: *** 39 ***
Capitolo 40: *** 40 ***
Capitolo 41: *** 41 ***
Capitolo 42: *** 42 ***
Capitolo 43: *** 43 ***
Capitolo 44: *** 44 ***
Capitolo 45: *** 45 ***
Capitolo 46: *** 46 ***
Capitolo 47: *** 47 ***
Capitolo 48: *** 48 ***
Capitolo 49: *** 49 ***
Capitolo 50: *** 50 ***
Capitolo 51: *** 51 ***
Capitolo 52: *** 52 ***
Capitolo 53: *** 53 ***
Capitolo 54: *** 54 ***
Capitolo 55: *** 55 ***
Capitolo 56: *** 56 ***
Capitolo 57: *** 57 ***
Capitolo 58: *** 58 ***
Capitolo 59: *** 59 ***
Capitolo 60: *** 60 ***
Capitolo 61: *** 61 ***
Capitolo 62: *** 62 ***
Capitolo 63: *** 63 ***
Capitolo 64: *** 64 ***
Capitolo 65: *** 65 ***
Capitolo 66: *** ringraziamenti ***



Capitolo 1
*** 01 ***


se dovessi svegliarmi ancora
nel cuore della notte
sarai pronto a stringere la mia mano?
a stringerla forte
fino a farmi stare bene di nuovo



qualsiasi somiglianza con fatti, scenari, organizzazioni o persone, viventi o defunte, veri o immaginari è del tutto casuale.
n.b. i protagonisti saranno gli EXO, ma ci saranno anche un sacco di altri personaggi inventati da me il cui nome/personalità/storia/ecc. sarà totalmente casuale, questa precisazione riguarda quindi loro e naturalmente l'intero contesto in cui è ambientata la fan-fiction.

detto questo benvenuti/bentornati nel mio profilo!! in particolare grazie per essere capitati su questa mia nuova storia, spero che continuerete a leggerla e che vi piaccia. magari fatemi sapere cosa ne pensate, era da tantissimo che non pubblicavo qualcosa di nuovo e sono felice di essere tornata. ultimamente guardo un sacco di polizieschi e il contesto in cui si ambienterà la storia è proprio questo, volevo fare una precisazione; non sono un'esperta in materia ma cercherò di essere più veritiera possibile per quanto riguarda tutte le situazioni che incontreremo, mi informerò su qualsiasi cosa mi azzarderò a scrivere, promesso (nel caso dovessi scrivere qualcosa di incorretto, non esitate a comunicarmelo). buona lettura! ♥
 


 

❝ ci sono parti di me che sono perse per sempre [...] ❞


 

Baekhyun aveva voglia di strapparsi i capelli, tanto il lavoro che c'era sbrigare. Ultimamente in quel dipartimento regnava il caos, la mancanza di personale e di agenti si faceva sentire e portava i carichi di lavoro ad aumentare e la gestione a diventare difficile; i ritardi erano all'ordine del giorno e per il supervisore mantenere l'ordine non era mai stato tanto complicato. Mentre cercava invano di compilare e diminuire le scartoffie presenti sulla scrivania, la stampante cominciò a emettere dei rumori strani e quello era sicuramente motivo di grande preoccupazione - mista, quasi, a speranza - per il ragazzo. Il direttore gli aveva inviato un fax, il foglio non era ancora stato stampato ma sapeva che la comunicazione che stava per ricevere arrivava per forza da quell'uomo, era l'unico che continuava a mettersi in contatto con lui quotidianamente utilizzando quel metodo "antiquato".

Qualche minuto dopo, oltre al foglio caldo adagiato sul tavolo, Baekhyun fu interrotto da qualcuno che bussò alla porta del suo ufficio. "Avanti e ben arrivato Luhan. Sei sempre in orario, a quanto vedo." lo salutò con tono ironico, non si erano ancora visti quella mattina a causa del ritardo del giovane. "Dimmi che Sehun è tornato a lavoro perché siamo nella merda più totale, Kyungsoo sta lavorando al caso dell'aggressione e io non posso aiutarlo perché sono bloccato qui a compilare cose che spetterebbero a lui." sospirò. "So che non è colpa sua ma capiscimi, non so neanche come fare con tutta questa roba."

"Mi dispiace capo, è ancora ammalato e il motivo per cui ho fatto tardi è perché sono passato da lui, mi aveva chiesto di comprargli delle medicine. Chiedo scusa, sistemo delle cose e mi metto subito a lavoro." era mortificato, non sentiva di essere molto d'aiuto al suo superiore. "Ho due informazioni importanti da darti, la prima è che Kyungsoo ha recuperato i tabulati telefonici del sospettato, ha praticamente confessato quindi mi chiedevo se fosse possibile chiedere un mandato di perquisizione per cercare di ritrovare la pistola usata durante la rapina. La seconda è che il nuovo agente arriverà tra poco."

Baekhyun spalancò gli occhi e recuperò il foglio fuoriuscito dalla stampante, l'oggetto del documento era proprio relativo all'assunzione del nuovo agente. "Si può fare, consegnami gli estratti dai tabulati telefonici. Quando arriva il nuovo agente, di preciso?" chiese sollevato, leggendo goffamente ciò che era scritto sui fogli che gli erano stati consegnati. "A dire il vero questi estratti sono abbastanza per incastrarlo. Facciamo così, perquisiamo la casa, se non dovessimo trovare l'arma lo prenderemo in custodia e dopo averlo portato in centrale gli spiegheremo che non confessare lo porterà solo ad avere più guai e che se non lo farà dovrà collaborare con noi, procederemo col farlo riconoscere dalla signora aggredita che naturalmente confermerà la sua colpevolezza e a quel punto chi avrà la meglio, il suo avvocato o la giuria? Non abbiamo la certezza di ritrovare l'arma ma, come ho già detto, abbiamo prove a sufficienza, speriamo solo che la fortuna sia dalla nostra parte per evitare di impiegare più tempo necessario nella risoluzione del caso. Chiedi alla seconda squadra di prestarci un paio di agenti." Baekhyun recuperò il quaderno con su scritti i numeri di telefono più utili che possedeva e quelli che chiamava più spesso, ne digitò uno e si preparò alla conversazione, nel mentre controllava gli estratti dei tabulati telefonici e ridacchiava, Luhan era ancora in piedi davanti a lui. "Cosa aspetti? Prendi il tizio e mostragli le stanze, i bagni e la macchinetta del caffè nel frattempo, ne avrà sicuramente voglia - signore?" rispose alla chiamata e fece segno al ragazzo di andare via. "Chiamo dal dipartimento della polizia di Seoul, si, mi chiedevo se fosse possibile [...]"

Luhan, una volta uscito da quell'ufficio e aver incontrato lo sguardo del nuovo agente che non vedeva l'ora di parlare col suo nuovo capo, sorrise. "Il capo è occupato nella risoluzione di un caso, mi ha chiesto di mostrarti un po' in giro nel frattempo, andiamo nella sala principale."

"Grazie." dopo cinque minuti Baekhyun aveva concluso la conversazione, ci aveva messo un po' perché aveva cominciato a chiacchierare con quel suo amico al telefono ma ora che aveva l'autorità per perquisire la casa - e nel migliore dei casi, concludere l'arresto - del bastardo che aveva fatto irruzione nell'abitazione di una povera vecchietta non avrebbe passato un minuto di più in quell'ufficio, aprì il suo cassetto e recuperò la pistola, poi si diresse nella sala principale. Kyungsoo stava lavorando al computer come al solito, e un ragazzo che non aveva mai visto se ne stava seduto di fianco a lui. Luhan, colui che avrebbe dovuto accompagnarlo, si era volatilizzato.

"Capo, lui è il nuovo arrivato." disse Kyungsoo, senza staccare gli occhi dallo schermo. "Luhan è andato dal direttore, nel caso lo stessi cercando. È andato via pochi secondi fa."

Baekhyun cercò di non alterarsi troppo e si diresse verso quel viso sconosciuto, porgendogli poi la mano. "Piacere, mi chiamo Byun Baekhyun e sono il capo della prima squadra omicidi. Purtroppo vado di fretta e ho bisogno di Luhan per andare a perquisire l'abitazione del rapinatore, hai idea di quando tornerà?" chiese, rivolgendosi a Kyungsoo. Ci mise un po' a rispondere, tanto concentrato sul suo computer - in quel lasso di tempo Baekhyun osservò il nuovo agente; ben vestito, fisico asciutto, capelli scuri e tirati all'indietro per lasciare totalmente scoperto il viso, era indubbiamente una bella presenza.

"Non proprio." rispose, era sempre molto d'aiuto. "Ma credo che rimarrà lì un bel po', aveva tante cose di cui lamentarsi." ridacchiò e Baekhyun lo guardò male, non voleva far spaventare il nuovo arrivato quindi lasciò stare Kyungsoo che era sempre il solito e si rivolse a lui, lo guardò come per chiedergli di parlargli un po' di sé.

"Io sono Park Chanyeol." rispose nel frattempo l'altro, continuando a stringergli la mano. "Il piacere è mio."

"Park Chanyeol." ripeté. "So che dovremmo metterci comodi nel mio ufficio per parlare del tuo curriculum ma c'è un aggressore che deve essere arrestato e ho bisogno di qualcuno che venga con me alla svelta, dato che l'unico disponibile è Luhan vado a cercarlo. Ho tante cose di cui parlarti dopo."

Il ragazzo lo guardò e sorrise. "Aspetterò qui." rispose cordialmente. C'era decisamente tensione nell'aria, sia perché l'ingresso di un nuovo membro non era mai un evento da sottovalutare, sia perché a Baekhyun sembrava sempre di rivivere quello che era successo un paio di anni prima. Si strofinò la fronte e camminò verso l'ufficio del direttore, davanti al quale trovò Luhan.

Non voleva assolutamente fargli la solita predica, quindi decise di non esagerare troppo ma di essere comunque un po' severo con lui. "Per favore." attirò la sua attenzione e lo guardò sconcertato. "Dobbiamo arrestare qualcuno, potresti gentilmente accompagnarmi o devo sbrigarmela da solo? Non è possibile, quindi sei obbligato a venire con me."

Annuì e si toccò la cintura, aveva già con sé pistola e distintivo quindi non c'era bisogno di tornare nel suo ufficio. "Andiamo." rispose quasi vergognato di essersi fatto beccare dal suo capo lì, ma d'altronde avrebbe dovuto saperlo comunque.  "Sehun mi ha chiesto di domandare al direttore per quanto riguarda una sua questione personale e volevo farlo al più presto per non dimenticarmene."

Ammiccò un sorriso e gli poggiò una mano sulla spalla. "Non c'è bisogno di giustificarti, ora abbiamo un nuovo membro, dopo aver risolto il caso parlerò con lui e lo metterò al lavoro, recupereremo tempo, Sehun tornerà e andrà ancora meglio - cerchiamo di rilassarci." raggiunsero le auto e Baekhyun si mise alla guida. Conosceva il luogo in cui si trovava l'abitazione del rapinatore - era praticamente a pochi metri dalla casa della signora che era stata aggredita - per cui non accese neanche il navigatore, ci avrebbero messo circa un quarto d'ora ad arrivare. "A proposito, come ti sembra Chanyeol? Non ho potuto parlarci più di tanto." domandò, lo incuriosiva molto.

"Sembra un tipo a posto, appena è arrivato mi ha chiesto con cosa avrebbe dovuto cominciare." Luhan ridacchiò, era ancora sorpreso dalla grossa voglia di lavorare del nuovo agente. "Il direttore mi ha chiesto di spiegargli che questo sarà solo un periodo di prova e che sarai tu a contribuire alla conferma della sua assunzione, tra una o due settimane."

"So che toccherà anche a me decidere, spero di non essere costretto a mandarlo via." fece una piccola pausa. "Primo perché mi dispiacerebbe, secondo perché il dipartimento sta rischiando tantissimo ultimamente. Dopo... sai." sospirò. "Non voglio essere costretto a chiedere una fusione delle squadre perché comporterebbe una riduzione drastica dei nostri stipendi, e va già così male ultimamente che non posso permettermi di dimezzare ciò che guadagno solo perché sono in difficoltà - spero sia lo stesso per te. Non è impossibile, lavorare così tanto tempo è stancante ma... per me, può essere anche visto come un sollievo."

Luhan annuì e sorrise per cercare di confortarlo, poi si voltò verso il finestrino e osservò le montagne ricoperte di neve che si intravedevano all'orizzonte. "Ci riusciremo, Baekhyun. So che ci pensi ogni giorno, anche io lo faccio." lo guardò. "Il nostro lavoro è evitare che ciò che è accaduto si ripeta."

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 02 ***


Non era stato difficile, erano entrati in casa senza problemi e con la collaborazione dell'uomo, poi, grazie all'aiuto degli altri due agenti che li affiancavano ci avevano messo veramente poco a trovare l'arma che il rapinatore aveva usato per ferire la vecchietta, viste le circostanze - i bossoli ritrovati corrispondevano con i proiettili all'interno della pistola - Baekhyun si era preso la libertà di ammanettarlo personalmente. Una volta fatto sedere l'uomo nei sedili posteriori dell'auto degli altri agenti, comunicò alla centrale la buona riuscita dell'arresto e chiese a Luhan di prendere il suo posto, aveva voglia di rilassarsi un po'. Mentre guardava il cinese guidare, canticchiava la canzone che stavano trasmettendo in radio e quasi sembrava essersi dimenticato del casino che lo circondava. "Hey." lo richiamò, fermandosi poco prima della centrale, proprio di fronte al loro bar di fiducia. "Aspetta qui un attimo."

"Sempre la stessa storia." Baekhyun sbuffò, cercava ogni volta di fargli capire che il suo comportamento era poco professionale ma Luhan lo ignorava totalmente. Nel frattempo si voltò e osservò la macchina dei loro colleghi, che li sorpassò e si diresse verso la centrale. Per intrattenersi controllò che nel portaoggetti fosse tutto in ordine e un paio di minuti dopo guardò Luhan ritornare nell'auto, si mise seduto dritto e osservò cosa aveva comprato. "Perché hai preso -."

"Hai delle occhiaie terribili, bevi." rispose, prevedendo la domanda e passandogli un bicchiere di caffè caldo. "Questi dolci sono per Chanyeol invece, tienili tu." gli passò il piccolo vassoio e senza perdere altro tempo si diressero verso la centrale, compilarono un paio di moduli e controllarono che il criminale fosse nelle mani delle persone che si sarebbero occupate di lui da quel momento in poi - non voleva parlare senza il suo avvocato quindi sarebbe stato interrogato più tardi dalla seconda squadra dato che Sehun, colui che se ne occupava solitamente, era assente - una volta fatto ciò raggiunsero il loro piano insieme al vassoio di bignè. Kyungsoo era ancora al computer, Chanyeol si era spostato sul divanetto e stava leggendo qualcosa. "Siamo tornati!" esordì Luhan, poggiando il piccolo vassoio sul tavolo che si trovava davanti al nuovo arrivato. "Questi sono per te."

"Per me?" chiese, i suoi occhi si illuminarono e lasciò stare i fogli che teneva tra le mani. "Non ho ancora fatto niente per voi, non dovevate."

Baekhyun recuperò due dolci, ne stava mangiando uno con una mano e semplicemente teneva l'altro nella seconda. "Senza perdere altro tempo andiamo nel mio ufficio. Luhan, sai già cosa fare. Kyungsoo, dato che il caso è chiuso mettiti anche tu a lavoro insieme a Luhan, ti passerà un po' di materiale. Vieni." si diresse verso il suo ufficio e così fece anche il nuovo arrivato, che tornò leggermente indietro solo per recuperare un altro dolce. Luhan ridacchiò, felice che avesse apprezzato. "Di solito racconto sempre a tutti di come sono finito a capo di un distretto di polizia, dato che non era mai stato nei miei progetti di vita." cominciò il suo discorso, aprendo la porta dell'ufficio e lasciando passare anche lui. "Lascia che ti spieghi una cosa Chanyeol, se possiamo provare un minimo di soddisfazione e completezza nella nostra vita, queste si ottengono facendo il bene e aiutando gli altri. Da quando sono arrivato qui ho capito di aver trovato il mio modo di aiutare le persone, anche se a volte si può solo fare giustizia è gratificante, te lo assicuro. Le cose brutte succedono e non possiamo evitarlo, quello che possiamo fare è sbattere in gabbia i cattivi."

Chanyeol sorrise scuotendo la testa, aveva appena pensato a quando da piccolo sognava di diventare un supereroe non per essere figo come uno di loro, ma solo per catturare i cattivi - ormai quei tempi sembravano così lontani. "Mi piace pensare di poter veramente fare la differenza, come dice lei. È per questo motivo che sono qui anch'io."

"Sei un agente di polizia, stai mettendo a rischio la tua vita e stai già facendo la differenza." aprì la sua cartella e cominciò a leggere ogni riga. "Correggimi se dico qualcosa di incorretto, devo verificare le informazioni prima di inserirle nel database. Park Chanyeol, hai ventisei anni, coreano, hai frequentato la scuola obbligatoria e dopo esserti arruolato nell'esercito nazionale per un paio di anni hai deciso di lasciarlo e di specializzarti per entrare nelle forze dell'ordine, hai frequentato quindi una scuola di polizia. Prima che me ne dimentichi, so che facciamo parte della squadra omicidi ma per fortuna non ammazzano persone ogni giorno, di conseguenza ci occupiamo anche di casi meno gravi come quello dell'aggressione di oggi, per questo ci occupiamo in linea generale di tutto ciò che ci viene assegnato, non preoccuparti della poca esperienza, ci sarai di grande aiuto. Ritornando a parlare di te, come mai hai lasciato l'esercito?"

Inarcò un sopracciglio e cominciò a toccare il cinturino del suo orologio, nervoso. "Ecco, non mi piaceva per niente, non era il lavoro giusto per me e mi sono sempre e solo sentito obbligato nel prendervi parte."

"Posso capirti, non è mai piaciuto neanche a me." sorrise. "Credo che tu abbia capito che non abbiamo casi aperti, in questi giorni lavoreremo principalmente in ufficio e durante il periodo di Natale a volte come pattuglie quindi se non hai altre domande possiamo metterci anche a lavoro, tanto resterai qui con me per e chiacchiereremo tutto il tempo." spiegò naturalmente, riponendo la sua cartella sulla cattedra e sollevandosi - raggiunse l'archivio pieno di raccoglitori contenenti chissà cosa e chiese a Chanyeol di avvicinarsi. "Ho bisogno che recuperi tutte le cartelle con questo simbolo rosso, che le metti in ordine cronologico e le porti a Kyungsoo, deve verificare un paio di cose. Puoi farlo?"

"Certo." disse sollevato, non era affatto difficile. Non appena aprì uno di quei grossi raccoglitori vide che conteneva un numero esorbitante di cartelle, doveva solo stare molto attento. "Formalità di fine anno?"

"Già, ti hanno mandato qui proprio in un brutto periodo, dobbiamo ricontrollare un sacco di cose ed è una seccatura ogni volta." spiegò. "Da quello che ho letto vieni da un paese molto piccolo, neanche lo conosco. Anche io sono cresciuto in campagna, era un posto isolato e nel quale non tornerei mai, non fa proprio per me."

Chanyeol era felice di poter conversare con qualcuno durante il lavoro, avrebbe reso tutto più piacevole e gli avrebbe permesso di conoscere meglio tutti i suoi nuovi colleghi. "Perché no? A me ogni tanto piace passare un paio di giorni lì, riporta alla mente tanti ricordi."

"È proprio per questo che non voglio." non era sua intenzione rovinare sempre tutto con i suoi commenti poco allegri, ma la maggior parte delle volte gli veniva naturale. "Non per farmi gli affari tuoi, ma ti sei trasferito qui in città ora, giusto? Da solo?"

"Si, ormai è quasi un anno che vivo da solo e sebbene sia un minimo soddisfacente la mia vita sociale è totalmente andata a farsi fottere." fece una piccola pausa. "Perdoni il termine."

Baekhyun ridacchiò. "Figurati, e dammi del tu. È vero, comunque - io ho preso un gatto per sentirmi meno solo, probabilmente ora starà graffiando qualche mobile come al suo solito, non è stata una buona idea a causa del poco spazio a mia disposizione ma mi sono affezionato. Anche se passa più tempo con i miei vicini che con me, lavoro dodici ore al giorno e sono loro a prendersene cura."

Qualcuno spalancò la porta interrompendo la conversazione, il supervisore non dovette neanche sollevare la testa, sapeva al cento per cento che quello che aveva appena fatto irruzione nel suo ufficio era Luhan. "Capo, Chanyeol." il cinese cambiò tono di voce, vedendo quest'ultimo totalmente disteso a terra mentre cercava di recuperare qualcosa che era finito sotto il mobile. "Non prendete impegni per stasera, ho prenotato una cena per tutti noi per festeggiare."

"Festeggiare cosa?" domandò Chanyeol, sollevando la testa e anche la mano che impugnava il foglio di carta, in segno di vittoria. "Capo, ho trovato questo foglio che non c'entra niente tra le cartelle." disse, Baekhyun lo afferrò e lo distrusse senza pensarci due volte.

Luhan invece, continuò a parlare come se niente fosse. "Semplice, siamo felici di averti qui e vogliamo festeggiare. Io vado a prendere Sehun, Kyungsoo sa già dove si trova il ristorante, capo, puoi spiegare a Chanyeol dov'è il posto? Andiamo al solito, e... si, torno a lavorare, volevo solo avvisarvi in tempo." cercò di contenere l'entusiasmo e chiuse la porta, allontanandosi.

Baekhyun, vedendo che Chanyeol aveva assunto una strana espressione, cercò di sdrammatizzare. "Scusalo, è sempre così espansivo."

"No." disse lui. "Mi fa piacere, non credevo che mi avreste accolto così bene." si rese conto di quello che aveva detto e rise imbarazzato. "Voglio dire - Luhan mi tratta già come se mi conoscesse da anni, nell'altro distretto ho impiegato settimane per ottenere un semplice rapporto di amicizia con i colleghi."

Il ragazzo annuì. "La compagnia qui sarà la migliore che tu abbia mai incontrato, questo è certo."

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 03 ***


Erano circa le sette e mezza, Luhan era andato via prima per far visita a Sehun ma ciò non dispiacque troppo al suo capo che si sentiva più rilassato visto l'arrivo del nuovo agente, quest'ultimo gli aveva permesso di recuperare un sacco di tempo. Dato che erano costretti a restare in ufficio solo per un'altra mezz'ora - dopo avrebbe assunto il pieno controllo la seconda squadra - si erano seduti tutti e tre sul divano e si erano messi a guardare la TV; non era molto professionale, ma dopo una lunga giornata di lavoro erano veramente stanchi, ed essendo a buon punto con il lavoro credevano di meritarselo. "Come primo giorno non è stato affatto male, sbaglio?" scherzò Kyungsoo, inarcando un sopracciglio. "Il posto in cui andremo a mangiare ti piacerà, capo?"

"Gli piacerà di sicuro, e la sua vita sociale apprezzerà." si sentiva fin troppo assonnato ma passare una serata con i suoi amici invece che andare a letto alle nove non gli dispiaceva affatto, inoltre era sabato, festeggiare un po' era quasi d'obbligo. Proprio quando stava per appisolarsi sulla spalla di Kyungsoo, il telefono fisso cominciò a squillare. Il nuovo arrivato era il più vicino all'aggeggio ma non sapeva se agire, quindi guardò i due con un'espressione persa - Baekhyun lo incitò naturalmente a rispondere.

Gli ordini erano ordini per cui annuì, si alzò e sollevò la cornetta. "Risponde Park Chanyeol, membro della -."

"Polizia di Seoul, abbiamo bisogno di rinforzi al parco nazionale, c'è stato un omicidio ed è richiesta la presenza di Byun Baekhyun." la voce dell'uomo era autoritaria e forte, Chanyeol si sentì più spaesato di prima.

Vedendo che il ragazzo si era pietrificato Baekhyun lo guardò come per chiedergli cosa c'era che non andava. "C'è stato un omicidio al parco nazionale." disse, facendo per passargli la cornetta. Baekhyun scosse la testa, recuperò il suo cellulare e provò a chiamare qualcuno.

"Digli che arriviamo tra dieci minuti. Kyungsoo, resta qui e aspetta i miei ordini, Chanyeol, dato che Luhan è già andato via tu vieni con me." ripose il telefono nella tasca della giacca senza averlo usato e si diresse verso il cassetto di Luhan, si ricordò quindi della cena. "A proposito, Kyungsoo, chiedi a Luhan di ritardare il più possibile la cena."

Mentre lui si aggirava per l'ufficio nella speranza di recuperare degli oggetti Chanyeol gli stava addosso, l'ansia aveva preso il sopravvento e non sapeva cosa fare, aveva creduto che avrebbe concluso la serata mangiando una pizza e non indagando su un omicidio. "Andrò in panico e non saprò come comportarmi." gli confessò nervoso.

Baekhyun quasi lo fulminò con lo sguardo. "Sei stato due anni e mezzo nell'esercito e in un dipartimento come questo per un altro anno, vuoi farmi credere che una cosa del genere ti impressiona? Impara a controllare le tue emozioni." gli passò una pistola e delle manette. "Molto probabilmente non userai nessuna delle due cose ma tienile, mi fido di te. Il distintivo lo hai già, giusto? Andiamo." dopo aver recuperato il cappotto Baekhyun lo guidò verso il garage, avvertirono la seconda squadra che era ormai totalmente in servizio - e che mandò anche un'altra unità di agenti - presero un'auto e partirono. "Resta sempre vicino a me." Baekhyun nel frattempo continuava a raccomandargli di stare attento.

"Il direttore ha detto che potevo prendere parte in qualsiasi cosa tu volessi e fosse di mia competenza, quindi non devi preoccuparti, sono responsabile io di me stesso." lo rassicurò, non voleva che si sentisse costretto a tenerlo al guinzaglio dato che essere d'intralcio era ciò che voleva maggiormente evitare. "Solo, io -."

"Anche se le conseguenze non ricadranno su di me non deve succederti niente. Sicuramente ci chiederanno solo di indagare sulla cosa, per cui non agitiamoci troppo, non partiremo all'inseguimento tanto meno uccideremo nessuno stasera." a volte mantenere la calma era difficile anche per lui, si voltò e notò che Chanyeol aveva lo sguardo come perso nel vuoto. "Sai qual era il mio soprannome all'università?"

Voleva tanto chiedergli cosa centrasse in un momento come quello, ma si trattenne dal farlo. "Quale?"

"Detective." rispose. "E devo ammettere che l'idea mi allettava parecchio, ma il poliziotto lo faceva ancora di più. Non per essere modesto, ma sono bravo a risolvere i casi, non sono per niente preoccupato. Forse per te è diverso, ma vedrai che andrà tutto bene." disse, mettendo in moto l'auto.

"Lo troveremo?" domandò Chanyeol, si stava mostrando più fragile e insicuro di quanto avrebbe mai potuto fare, e Baekhyun lo aveva notato fin troppo bene.

"Se hai intenzione di restare qui devi essere abituato a non reagire eccessivamente a cose come questa, se non sei in grado di farlo diventerà un vero e proprio inferno." sorrise e si preparò a raccontargli qualcosa. "Tempo fa, un agente aveva reagito talmente male a un caso di rapina in banca - rapina in banca, ascoltami bene, che non riusciva più a riposare la notte. Non è affatto semplice stare qui, e lo so bene." sospirò e si voltò per qualche secondo, per guardarlo. "Sai che fine ha fatto ora?"

"Suppongo abbia lasciato la squadra?" chiese, lui scosse la testa.

"Quell'agente ero io. Ho solo imparato a controllarmi, ed eccomi qui - solo perché tu lo sappia, ho risolto quel caso dopo ventiquattro ore." circa dieci minuti di racconti dopo, vedendo il casino che c'era in strada capì di essere arrivato nel luogo del delitto. Avevano già delimitato la zona, ma vedendo un'auto della polizia li fecero passare, quindi i due accostarono e scesero. "Vieni." indirizzò Chanyeol verso l'entrata, Baekhyun riconobbe un suo amico, il comandante della scientifica e si avvicinò a lui. "Jinyoung. Cosa è successo?"

"Finalmente sei arrivato." il ragazzo gli passò un paio di guanti neri e gli indicò il cadavere con un cenno della testa. "Sicuramente questo caso verrà assegnato a voi, ci tenevo che esaminassi il cadavere. L'arma è stata trovata a pochi passi dal corpo, è stato -."

"Pugnalato, lo vedo." lo interruppe e completò la frase, guardandolo dal basso verso l'alto e osservando il volto della vittima. "Non capisco perché ti ostini a chiedermi di esaminare i cadaveri se l'esperto dovresti essere tu. Non vedo niente di strano a parte la ferita al torace, il nostro assassino andava di fretta, lo ha lasciato morire lentamente. O forse voleva che soffrisse? Cosa sappiamo su di lui?"

"Aspetta, lui è nuovo?" chiese Jinyoung, sorridendo all'agente che affiancava il suo amico. "Non lo avevo mai visto."

Rimase zitto e si concentrò sulla carta d'identità della vittima che gli era stata consegnata, quindi fu Chanyeol a rispondere. "È il mio primo giorno."

"E ti ha già portato sulla scena di un crimine? Baekhyun è fatto così." annuì e sorrise. "Cosa sappiamo sulla vittima? Guardalo, indossa i vestiti tipici di chi fa jogging, era ovvio che non si aspettasse di venire assassinato. Il suo orologio ha calcolato il percorso che ha compiuto, siamo risaliti al luogo di partenza, vogliamo avvisare la sua famiglia e l'unico modo che possediamo per farlo è questo - l'indirizzo corrisponde con quello sulla sua carta d'identità, sua moglie vive sicuramente lì. A trovarlo è stata una donna, non sa se quando ha chiamato i soccorsi era ancora vivo ma non ha notato niente di strano nei dintorni, quando l'ambulanza è arrivata lui era morto." 

Baekhyun annuì. "Andremo noi a parlare con sua moglie. Cosa sappiamo dei filmati delle telecamere? Impronte sul coltello? A proposito, dopo aver fatto tutto quello che dovete fare inviatelo alla nostra squadra."

"Non sono la cosa più importante, visti i precedenti dell'uomo mi sorprende che si sentisse talmente sicuro dall'andare a correre, sono state trovate varie impronte sull'arma del delitto, il nostro assassino non sembra essere molto esperto, abbiamo già inviato tutto al vostro dipartimento." un collaboratore di Jinyoung si introdusse nella conversazione. "Da quello che mi hanno comunicato lavorava in banca e non era ben voluto dai suoi clienti, per ora non sappiamo molto. Ultimamente si era messo nei guai, di questo non abbiamo dubbi."

Baekhyun sorrise e recuperò il cellulare, poi chiamò Kyungsoo che rispose dopo un paio di secondi. "Kyungsoo, stai ricevendo tutto?" non riusciva a sentirlo quindi si allontanò dalla folla. "Qui non c'è più niente da vedere, noi andiamo a parlare con la moglie della vittima - tu comincia ad analizzare i profili di tutti i suoi clienti, i loro precedenti, la gravità dell'imbroglio a cui sono stati sottoposti, fai una lista in ordine di sospetto e vedi se l'impronta che ti è stata inviata corrisponde a qualcuno. Andremo comunque a parlare con tutti domani." lo salutò e riattaccò, si voltò per tornare indietro e quasi si scontrò con Chanyeol. "Va meglio?" chiese. "Noi possiamo anche andare."

"Capo." disse, guardandolo. "Mi sto ricordando di cosa si prova."

"Che intendi?" lo prese sottobraccio e si diressero di nuovo verso il centro della scena del crimine, aveva bisogno di chiedere un paio di cose a Jinyoung e poi potevano avviarsi verso la casa della moglie della vittima.

Mise il broncio e continuò a camminare, sentendosi leggermente a disagio ma allo stesso tempo al sicuro. Era circondato da persone che non aveva mai visto prima ma la sola presenza di Baekhyun che conosceva da meno di un giorno riusciva a farlo sentire protetto. "Non mi importano le motivazioni che hanno portato l'assassino a compiere un gesto simile, voglio trovare quel bastardo e arrestarlo al più presto."

Baekhyun annuì fiero. "Allora lavoriamo sodo, lo troveremo."

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** 04 ***


Il portone di mogano che divideva i due agenti dalla famiglia della vittima era quasi intimidatorio, sapevano entrambi che una volta varcatane la soglia la vita delle persone che vivevano lì sarebbe cambiata. Le decorazioni natalizie abbondavano sia nel giardino che dentro casa, dalla grossa finestra si intravedeva infatti un albero di Natale illuminato. Chanyeol stava osservando tutto ciò a malincuore, riprese a concentrarsi sulla porta non appena sentì Baekhyun bussare. Una decina di secondi dopo udirono qualcuno avvicinarsi, tuttavia il portone non si aprì. "Signora, siamo della polizia." disse ad alta voce il maggiore, a quel punto lei aprì lentamente, sbirciando per accertarsene. Baekhyun mise la mano in tasca e le mostrò il distintivo, poi prese la carta d'identità di suo marito che lei riconobbe subito. "Lo conosce?"

"È mio marito." disse, il suo sguardo cominciò ad incupirsi sempre di più. "Cosa è successo?"

"Chi è alla porta, mamma?" una bambina non più alta della gamba della donna comparì alle sue spalle, e in quel momento Baekhyun si sentì ancora peggio di prima.

"Possiamo entrare?" domandò, lei annuì e guardò la piccola.

"Vai in camera a giocare con tuo fratello, sono amici di papà, dobbiamo parlare di lavoro." le sorrise e la guardò allontanarsi, poi li incitò ad entrare. "Per favore, ditemi come sta." parlò piano e si sedette sul divano, c'erano un sacco di giocattoli sparsi sul pavimento e in TV un film a tema natalizio, Baekhyun la guardò e annuì leggermente.

"Mi dispiace." non sapeva mai come arrivare dritto al punto, ma di solito quelle parole bastavano. Lei si portò le mani sul viso e a quel punto lui continuò a parlare. "Suo marito è stato ucciso, il cadavere è stato ritrovato nei pressi del parco nazionale, non sappiamo ancora niente." disse, guardandola negli occhi. Quanto avrebbe voluto abbracciarla e spiegarle lentamente la situazione, peccato che non fosse possibile. "Per trovare il colpevole abbiamo bisogno della sua collaborazione, prima ci mettiamo al lavoro... prima quel bastardo finisce dietro le sbarre. Può aiutarci?" domandò, lei ci mise un po' a organizzare le idee e a rispondere. Chanyeol era sorpreso dalle abilità del suo capo, aveva mantenuto la calma ed era stato molto professionale, lui non ce l'avrebbe fatta ad annunciare una cosa simile a una donna che pareva già tanto amareggiata; ora capiva perché tutti lo stimavano, faceva il suo lavoro e lo faceva bene.

Circa tre quarti d'ora dopo, i due uscirono da quella casa. Non avevano scoperto granché, lei gli aveva solo confermato quello che sapevano già, era anche parecchio scossa quindi non avevano insistito troppo con le domande, ora toccava a loro indagare partendo da zero. Chanyeol era rimasto in silenzio per la maggior parte del tempo, si mise lui alla guida e prese a dirigersi verso la centrale. Neanche Baekhyun aveva voglia di parlare, in situazioni come quelle il silenzio era più che sufficiente. "Capo." lo richiamò, lui mugolò in risposta. "Cosa faremo adesso?"

"Torniamo in centrale e verbalizziamo tutto, non c'è nient'altro che possiamo fare per oggi. Domani andremo a parlare con i clienti e vedremo di capirci qualcosa, è un peccato che sua moglie non ci abbia dato nessuna indicazione, ci metteremo più tempo ma parleremo con tutti e per quanto riguarda quelli senza un alibi credibile... vedrai, riusciremo a incastrare il colpevole." e come previsto, una volta arrivati in centrale Baekhyun si precipitò alla scrivania, pronto a completare subito ciò che era alla sua portata. "Finito." esclamò una quindicina di minuti dopo, alzandosi e dirigendosi verso la sala principale. "Siete svegli? Andiamocene tutti."

"Si Baekhyun, sto morendo di fame." rispose Kyungsoo, abbandonando il suo computer. "Andiamo a mangiare da Jackson?"

"Assolutamente. Chanyeol?" domandò il capo. "Vuoi venire a mangiare con noi? Non possiamo più andare in un ristorante lussuoso ma Jackson cucina altrettanto bene, andiamo con la mia macchina. E nel frattempo abbiamo anche consentito a Luhan e Sehun di cenare in pace senza di noi, siamo proprio dei bravi amici."

Kyungsoo arricciò il naso e cominciò a recuperare la sua roba. "Sehun è malato finché non si tratta di Luhan, sbaglio?"

"Sei sempre così invidioso tu?" Baekhyun difese il suo migliore amico. "È quando si sta male che si ha più bisogno della persona che si ama, prima o poi tutti sperimenteranno una sensazione del genere. Andiamo?"

Chiacchierarono riguardo varie cose finché non arrivarono da Jackson. Chanyeol non sapeva cosa aspettarsi, di certo non immaginava che i suoi nuovi colleghi lo avrebbero portato a mangiare del kebab, ma era proprio così. "Ti ispira?" domandò Kyungsoo. "È qui che veniamo sempre quando facciamo tardi, lui c'è sempre."

A Chanyeol ispirava eccome, stava morendo di fame e non toccava cibo da quel pomeriggio, quando aveva mangiato dei salatini. Cominciava anche a sentirsi leggermente debole, quindi uno di quei panini lo avrebbe sicuramente fatto sentire meglio. "Jackson." Baekhyun salutò il ragazzo, passandogli una banconota. "Tre panini e tre birre."

Il nuovo arrivato non insistette per pagare, ma lo ringraziò senza esitazione. "Grazie capo."

"No." lo richiamò. "Ora non chiamarmi così, non stiamo mica -."

"È nuovo?" chiese Jackson, dato che non aveva mai visto Chanyeol lì. Gli passò le birre e lo guardò attentamente. "Piacere, non ti do la mano perché non è igienico." disse, asciugandole sul suo grembiule e successivamente cominciando a preparare i panini. "Ci tengo alla pulizia."

"Hai sentito? Ci tiene." Baekhyun rise, sollevando la sua bottiglia. "Facciamo un brindisi." non appena i due copiarono il suo gesto, continuò a parlare. "La prossima volta lo faremo con del vero champagne ma fidatevi, con la birra funziona lo stesso. A Chanyeol, speriamo che tu possa essere assunto e che continui a lavorare con noi per molto tempo."

"Salute." risposero, cominciando a bere. Dopo un paio di minuti ricevettero anche i panini, che andarono a mangiare in un posto più tranquillo. Avevano concluso la serata più tardi del previsto ma ce l'avevano fatta, inoltre i loro stomaci erano ugualmente pieni e andava bene così. "Grazie per avermi offerto la cena e per aver passato del tempo con me." disse sinceramente Chanyeol, aveva appena finito il suo panino e si era alzato per far cadere le briciole a terra. "Nonostante quello che è successo, sono contento."

"Una volta usciti dalla centrale preferiamo non pensarci." gli fece sapere Kyungsoo, che aveva potuto finalmente accendere una sigaretta. "Passiamo più di dodici ore al giorno a contatto con la merda più totale, abbiamo anche noi il diritto di rilassarci, no? Se ora facciamo finta di non saperne niente di omicidi e ingiustizie varie non siamo degli stronzi."

Concordava pienamente, decise quindi di non continuare a parlare di quell'argomento. "Mi passi l'accendino?" chiese, preparandosi ad accendere una delle sue sigarette. Prima di farlo inclinò lo scatolo verso l'altro ragazzo, che era concentrato sul suo cellulare. "Baekhyun." lo chiamò col suo nome per la prima volta in assoluto, e lui sollevò subito la testa sorpreso.

"Oh, grazie. Non fumo." rifiutò. "Ma non mi da fastidio quando lo fanno intorno a me, Kyungsoo lo sa."

"Il capo è veramente una persona d'oro." annuì, riprendendo il suo accendino e passandolo al ragazzo. "Puoi giocare con questo nel frattempo."

"Non ho bisogno di intrattenermi con qualcosa per reprimere i miei istinti, e smettila di chiamarmi così quando non siamo in centrale." rise, era questione di abitudine e lo sapeva, ma era strano. "Quando avete finito ce ne andiamo, ho bisogno di prendere qualcosa per il mal di testa." aggiunse, poggiandola sulle sue mani e restando fermo. "Che giornata di merda."

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** 05 ***


"Non hai dormito bene stanotte?"

"Cosa ti fa pensare che io abbia dormito?" rispose Baekhyun, dirigendosi verso la macchinetta del caffè. "Non ho chiuso occhio neanche un secondo, ho riposato perché sono stato fermo e disteso, ma non ho dormito. E mi sento uno schifo, si nota?" rispose, sperando che quel mezzo bicchiere di caffè riuscisse miracolosamente a farlo sentire meglio. "Tu ne vuoi?"

"Faccio io." Kyungsoo prese il suo posto e cominciò a prepararne uno anche per sé, mentre guardava il suo capo seduto con gli occhi chiusi sul divano di pelle. "Devi andare a parlare con i sospettati oggi."

Era domenica ed erano circa le otto di mattina, e quello era uno dei momenti in cui Baekhyun odiava terribilmente il suo lavoro. "Non riesco a pensare ad altro, è per questo che non riesco a dormire in pace." disse, Kyungsoo sapeva esattamente a cosa si riferiva. "Sto ricordando particolari che credevo di aver dimenticato completamente, fare qualsiasi cosa fa male perché tutto mi riporta alla memoria quello che è successo." solitamente si confidava solo con lui, Luhan e Sehun, si fidava solo e soltanto di loro, e sapeva che lo avrebbero sempre ascoltato, per questo parlava così liberamente. "Anche ieri sera, anche adesso. Mi sembra come di essere ancora lì insieme, qualcosa mi fa pensare che prima o poi lui entrerà da quella porta ma poco dopo il mio buon senso mi dice che sono un coglione anche solo ad immaginare una cosa del genere, quando sono nel mio ufficio e qualcuno bussa, mi ricorda lui. Quando sono a casa e sento il campanello suonare mi ricordo di lui, è un pensiero fisso. Mi sembra di vederlo seduto al suo tavolo, cazzo Kyungsoo, è orribile."

Kyungsoo non sapeva cosa dire. Si sedette accanto a lui e provò a guardarlo ma visto il modo in cui si stava coprendo il viso con le mani, era impossibile. "Baekhyun, so che in questo momento vorresti sentirti dire qualsiasi altra cosa, ma la verità è che credo che tu debba vedere qualcuno e parlarne, potrebbe farti sentire meglio."

Non rispose, si alzò e rimosse le mani dal volto solo per guardare dove mettere i piedi, poi si diresse verso i bagni e neanche salutò Chanyeol - con il quale si era quasi scontrato - non perché non voleva, ma perché non ci aveva neanche fatto caso. "Che cosa è successo?" chiese il ragazzo, credeva di aver fatto qualcosa di sbagliato. Kyungsoo si grattò la nuca e scosse la testa.

"Brutta notte. È sempre così quando c'è un caso da risolvere, non ti preoccupare. Puoi venire ad aiutarmi con una cosa?"

Mentre cercavano di perfezionare la lista dei sospettati, Baekhyun si guardava allo specchio. Dopo essersi lavato il viso e dopo quel caffè si sentiva più sveglio, si, ma i suoi pensieri non erano cambiati. Non poteva continuare in quel modo quindi, dopo essersi detto che doveva riprendere a fare come sempre - ovvero, doveva evitare in tutti i modi di pensarci - smise totalmente di farci caso e camminò verso la stanza principale, sperando che riprendere a lavorare potesse aiutarlo a distrarsi. "Ciao Chanyeol." lo salutò, poi si rivolse a Kyungsoo. "Mi sono dimenticato di chiedertelo, è pronta la lista?"

"Ce l'ho io." rispose l'altro. 

"L'ho già data a Chanyeol." confermò. "Ho messo l'altra sulla scrivania di Luhan, lui si occuperà di chiamare i clienti che non vivono qui vicino - se per te va bene."

"Va benissimo, immagino che ci saranno un bel numero di persone lì sopra quindi sarà meglio andare." guardò il suo accompagnatore. "Ti avviso, guiderai tutto il tempo."

"Ai suoi ordini." sorrise e si diresse verso l'ascensore, prima di seguirlo Baekhyun prese la sua sciarpa, faceva più freddo del solito e mancava pochissimo a Natale, voleva assolutamente evitare di peggiorare in vista delle feste. 

"Dove sono le mie aspirine?" chiese. Kyungsoo aprì il suo cassetto e vide il pacchetto lì, doveva averlo preso ed essersi dimenticato di restituirglielo.

"Ecco." gliele passò, prima di lasciarlo andare disse qualcosa. "Se non te la senti puoi anche restare qui e lasciare andare Luhan al tuo posto, lo sai."

Scosse la testa e ripose le pillole nella sua giacca, cominciando a masticarne un paio. "Ho l'ordine di visionare Chanyeol e Luhan non è ancora arrivato, ci portiamo avanti così."

Kyungsoo sapeva che non era quello il vero motivo del perché lui volesse obbligatoriamente uscire, ma annuì comunque. "Se hai bisogno di qualcosa chiamami."

Raggiunse il minore che lo stava aspettando all'entrata dell'ascensore, una volta dentro Baekhyun selezionò il pulsante col piano relativo al garage e si guardò allo specchio, sistemandosi la manica della giacca. Chanyeol lo osservava in silenzio, era diverso dal solito e si chiedeva cosa potesse avere ma aveva paura di domandarglielo - non voleva dare l'impressione di essere un impiccione, magari cercare di introdursi così tanto nella sua vita personale era un atteggiamento che all'altro non piaceva, non voleva farsi odiare da lui. Una volta raggiunta un'auto e preso posto, la prima cosa che Baekhyun fece fu abbassare leggermente il sedile dell'auto e raddrizzare il collo. "Non badare a me, mi fa male qualsiasi cosa da un paio di anni ormai, è la vecchiaia."

"Ma hai la mia stessa età, siamo ancora giovanissimi. Mia nonna di novant'anni è vecchia, non tu." Chanyeol mise in moto e lo guardò. "Andiamo al primo indirizzo?"

"Si, quanti sono, più di quindici? Sarà una guerra, oggi. Se non sai dove si trovano usa il navigatore." sospirò e ritornò nella sua solita posizione, lasciando riposare il collo e strofinandosi gli occhi. "Come hai dormito ieri notte, Chanyeol?" accese lo stereo e lasciò riprodurre uno CD che aveva personalmente inserito all'interno dell'auto di servizio.

"Bene, mi sento riposato e non ho neanche bevuto caffè stamattina."

"Non hai fatto colazione? Forse c'è qualcosa da mangiare qui." come una mamma preoccupata aprì il portaoggetti ma l'unica cosa al suo interno erano - naturalmente - attrezzature varie. "Ti prenderò qualcosa a un bar."

Chanyeol ridacchiò. "Sto bene così, mangerò a pranzo come al solito. Piuttosto... tu stai bene?" domandò, era veramente preoccupato per lui e aveva avuto la possibilità di chiederglielo senza risultare molesto, quindi decise di farlo senza pensarci troppo. "So che non dovremmo parlarne ora ma se c'è qualcosa di cui hai bisogno -."

"Ascolta." lo interruppe. "Perdonami, hai ragione, detesto non essere professionale e mostrarmi vulnerabile mi manda su tutte le furie, non vorrei assolutamente che tu fossi costretto a dirmi una cosa del genere, se c'è una cosa che non sopporto è non essere professionale quando mi trovo a lavoro." pensò per qualche secondo a cosa dire. "Ho sempre un macello di roba per la testa e quando non riesco a nasconderlo mi innervosisco. Tutto questo per dirti, puoi far finta di non notarlo? Se sto male, non dirmi niente." continuò. "Non sei tu a dovermi aiutare, tanto meno Kyungsoo o nessun altro, so che ci tenete a me e se mi lascio andare... è colpa mia, e voi non dovete dirmi niente, non fate i miei stessi sbagli."

Chanyeol sospirò. "Capo, siamo esseri umani e ci preoccupiamo gli uni degli altri, hai dei sentimenti ed esternarli non è qualcosa di cui dovresti vergognarti, non stai sbagliando niente. Se è così che ti senti rispetto la tua decisione, ma sappi che non devi affrontare tutto da solo." si zittì e continuò a guidare. Non parlarono di quell'argomento per tutto il giorno, scherzarono come se niente fosse, interrogarono i sospettati, mangiarono e presero un caffè insieme, si comportarono in maniera naturale e Baekhyun cominciava a sentirsi meglio, anche grazie alle parole di Chanyeol che lo avevano fatto riflettere. Man mano che cancellava i nomi dalla lista - e segnava quelli senza un alibi - capiva che erano completamente fuori strada. Mancavano ancora una decina di sospettati ma fino ad allora tutti gli interrogati avevano dimostrato nutrire un comune senso di odio verso la vittima, non potevano di certo accusarli tutti e si sentiva frustrato. Chanyeol parcheggiò di fronte alla casa dell'uomo da interrogare successivamente, che si dimostrò leggermente meno collaborativo degli altri.

"Non potete entrare in casa mia senza un mandato, conosco i miei diritti." fu la prima cosa che gli disse. Baekhyun sapeva che lui sapeva, i suoi precedenti gli avevano sicuramente garantito una sottile conoscenza del settore, non è che non si fidava di lui solo perché era già stato dentro una volta - o forse si. 

"Vogliamo solo farle qualche domanda, non perquisirle casa. Per quel che mi riguarda possiamo parlare anche qui fuori ma fa freddo, non crede?" domandò il maggiore. Quell'uomo non prometteva niente di buono, lo si vedeva dai suoi occhi, e Baekhyun sapeva anche che aveva bisogno di più di una semplice impressione per incastrare un criminale. "Possiamo entrare?" annuì e li lasciò passare, la sua casa aveva sicuramente avuto giorni migliori, era completamente in disordine. "Posso chiederle un bicchiere d'acqua?"

"Certo, agente." si diresse verso la cucina e così fecero anche loro due, Baekhyun notò un particolare che quasi gli fece gelare il sangue nelle vene. La cucina splendeva, era più pulita di quanto la sua sarebbe mai potuta essere, e l'odore di candeggina era forte. Particolare ancora più evidente, nel portacoltelli appeso al muro mancava un singolo coltello. Non c'erano piatti da lavare, era veramente strano. Baekhyun prese il suo cellulare e scrisse qualcosa sulle note, non accorgendosi dei gesti che stava compiendo l'uomo, nel frattempo - poi lo mostrò al suo aiutante.

Chanyeol afferrò il messaggio e recuperò il suo telefono. "Vado a fare una chiamata." disse, allontanandosi verso il corridoio. Baekhyun guardò la schiena dell'uomo e si preparò a riempirlo di domande.

"Conosce Kim Hyungjoo?" domandò, recuperando il suo bicchiere d'acqua e facendo solo finta di bere.

"Quel bastardo? Si." rispose. "Siete qui per darmi ciò che mi spetta? In tal caso vi avrei accolto in maniera più calorosa."

"È morto." disse freddamente. "Qualcuno l'ha ucciso. Dove si trovava ieri sera, intorno alle sette e mezza?" chiese poi.

"A casa da solo."

Chanyeol ritornò nella stanza e guardò Baekhyun con un'espressione tale da permettergli di afferrare subito il messaggio, portò una mano dietro la schiena per recuperare le manette. "La dichiaro in arresto per -." si bloccò non appena l'uomo sollevò una pistola, l'aveva recuperata in un cassetto - sentì Chanyeol fare lo stesso e capì che la situazione si sarebbe scaldata.

"Mettila subito giù." disse il minore. "Poggiala a terra e alza le mani."

L'uomo si maledì per non averlo fatto poco prima, quando erano entrambi distratti. "Io non ho ucciso nessuno." rispose, non muovendosi di uno spillo. 

"Questo non è il modo per provarlo." aggiunse Baekhyun. "Metta giù la pistola adesso, se non vuole ulteriori guai. Sa bene di cosa sto parlando." disse, avvicinandosi piano.

"Capo." lo richiamò, lui scosse la testa e continuò a guardare negli occhi l'uomo.

"Va tutto bene, mi dia la pistola." era molto vicino a lui, l'uomo si arrese e gliela passò. A quel punto Baekhyun la mise in una delle sue tasche e lo ammanettò, senza aggiungere altro. "Chiama Kyungsoo e avvisalo." aggiunse, recuperò il walkie-talkie per comunicare l'arresto alla centrale e subito dopo si rivolse all'uomo. "Il coltello usato per uccidere la vittima è quello mancante nel suo set, e sono anche sicuro che una volta confrontate le sue impronte con quella ritrovata sull'arma del delitto le due coincideranno. È in arresto per l'omicidio di Kim Hyungjoo, conosce i suoi diritti?"

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** 06 ***


Baekhyun sbadigliò, allungando un braccio verso il lato libero del letto per accarezzare la testa del suo gatto che era sdraiato lì. Dopo aver lavorato fino a tardi il giorno precedente, si era concesso la libertà di prendersi ventiquattro ore di pausa e non avrebbe potuto desiderare di meglio - era talmente stanco che una volta tornato a casa si era addormentato in divisa, in quel momento si sentiva piuttosto scomodo ma anche completamente riposato, alzarsi per farsi una doccia non gli dispiaceva affatto.

Di solito non gli piaceva prendere dei giorni ma non si era mai sentito tanto sfinito quanto quella sera e alzarsi alle sette la mattina seguente sarebbe stato tremendo. Quando non lavorava non sapeva cosa fare e passava le giornate a casa da solo, a volte un po' gli pesava. Erano rari i giorni che passava in totale solitudine e poteva trovarlo anche piacevole, ma quando si sentiva in quel modo, le sensazioni che provava erano solo negative e non riusciva a trovare nessun lato positivo nel dolore che era costretto a provare. Decise comunque di non intristirsi troppo, aveva dormito fino alle dieci e mezza dopotutto. "Hey." richiamò il suo gatto che sollevò la testa spaventato. "Vuoi la colazione?" il piccolo rispose spingendo la testa contro la sua mano, e Baekhyun sospirò. Anche lui aveva fame. Dopo essersi lavato, vestito, e dopo aver messo del cibo fresco al suo gatto indossò il cappotto e uscì di casa. Non riusciva proprio a stare fermo, tirò fuori il cellulare dalla tasca, era quasi completamente scarico ma ce l'avrebbe fatta a chiamare Kyungsoo - quando non lavorava gli piaceva comunque controllare come stessero i suoi colleghi. "Do."

"Capo." rispose. "Tutto bene?"

"Si, da voi come va?" domandò in risposta, salutando con la mano un suo conoscente. "Ho dormito bene stanotte e mi sento molto meglio, ora sto andando a fare colazione e poi vedrò di riposare."

"Visto? Sono contento." era felice di sapere che stesse bene. "Qui va tutto bene, ho quasi finito di riorganizzare gli archivi e gli altri stanno lavorando insieme alla seconda squadra, gli ha chiesto una mano per una questione."

Baekhyun sorrise. "Va bene, scusa se ho lasciato tutto nelle tue mani ma avevo proprio bisogno di -."

"Non dirlo." lo interruppe. "Devi riposare per lavorare bene, quindi vedi di dormire tutto il giorno. Adesso devo andare." lo salutò e riattaccò, Baekhyun sollevò la testa fino a guardare l'insegna del bar che era arricchita di palline di Natale - improvvisamente sapeva cosa avrebbe fatto quel giorno. Dopo aver comprato una cioccolata calda ritornò a casa per prendere l'auto, e si diresse verso il centro. Un po' di shopping natalizio era ciò di cui aveva bisogno per sentirsi meglio, avrebbe comprato un sacco di cose per sé stesso e poi avrebbe anche fatto dei regali ai suoi amici, come ogni anno. Baekhyun era sempre stato un tipo molto ironico, per cui i suoi regali pur essendo spesso inutili rispecchiavano la personalità di chi li riceveva.

Trovava piacevole camminare sommerso dall'atmosfera natalizia, il centro della città era il suo luogo preferito perché era talmente pieno di gente che nessuno faceva caso a lui, tanto erano concentrati sulle loro questioni. Il primo negozio in cui entrò era uno dedicato ai prodotti per la casa, comprò un paio di piantine - sperando di riuscire a prendersene cura - e una tazza che cambiava colore per Kyungsoo, che era ossessionato dai tè caldi e a cui avrebbe fatto sicuramente piacere ricevere un regalo simile. Per Luhan, non avendo idee e non volendo regalare cose troppo inutili, comprò un buono da spendere in uno dei suoi negozi preferiti mentre per Sehun che riteneva un appassionato di videogiochi acquistò un poggia mouse di Hello Kitty il cui naso poteva essere schiacciato, essendo imbottito - quello era decisamente il suo acquisto preferito della giornata. Ma... cosa poteva regalare a Chanyeol? Non lo conosceva per niente, e non sapeva cosa potesse piacergli. 

Entrò in un negozio di abbigliamento ma non trovò niente che lo ispirasse, non aveva idea di quale fosse il suo stile avendolo visto solo il divisa. Una cravatta o cose simili sarebbero state decisamente troppo noiose, quindi scartò l'idea del comprargli degli indumenti. Continuò ad entrare in qualunque negozio gli capitasse sott'occhio, sperando di trovare qualcosa degno di lui.

Un paio di ore dopo stava gustando un pranzo estremamente calorico quando sentì il suo telefono squillare, era Luhan e poteva solo immaginare cosa volesse. In effetti avevano una cena in sospeso e sapeva che il cinese non avrebbe rimangiato le sue parole, molto probabilmente gli toccava uscire con loro quella sera. Cosa che non gli dispiaceva, insomma, sarebbe stato da solo tutto il giorno - avrebbe accettato senza problemi. "Luhan." rispose, strizzando il tubetto di maionese sulle patatine. "Fa' in fretta, ho il telefono al due percento." 

- - -

Si erano fatte le otto di sera e Chanyeol aveva seguito per filo e per segno le istruzioni di Kyungsoo, era arrivato davanti al ristorante per primo. Nonostante l'aria gelida decise di aspettare gli altri fuori per non risultare maleducato, accese una sigaretta ma arrivò a fumarne solo metà perché, pochi minuti dopo Luhan - accompagnato da un ragazzo che non aveva mai visto - si presentò lì. "Ciao! Sei già arrivato." sorrise, facendo avanzare il giovane visibilmente più alto di lui. "Ti presento Sehun."

"Piacere, Chanyeol." gli porse la mano e sorrise. "Sono arrivato da poco."

"Dato che hai finito di fumare aspettiamo gli altri dentro? Fa freddissimo." domandò Luhan, si era vestito fin troppo leggero senza aver considerato il clima ormai invernale. Chanyeol c'era già stato in quel ristorante, era veramente lussuoso e i piatti che servivano erano uno più pregiato e ottimo dell'altro. "Il tavolo che ho prenotato è al primo piano, prendiamo le scale."

Salirono in silenzio e una volta chiesta a un cameriere la posizione precisa del tavolo, si tolsero le giacche e si sedettero lì. "Ogni volta che veniamo qui diventa sempre più bello." esordì Sehun, affacciandosi alla finestra. "Guardate, ci sono Baekhyun e Kyungsoo." recuperò il cellulare e sorrise. "Ci stanno aspettando come due idioti, ora li avverto." disse, allontanandosi per chiamarli. Luhan lo guardò allontanarsi con un sorriso stampato sulle labbra, e Chanyeol non riuscì a non notarlo.

"Sei proprio innamorato, si vede dai tuoi occhi." disse, poi lo vide visibilmente arrossire.

"Stiamo insieme da anni eppure è ancora tutto una favola, non sono mai stato così felice ma - hey, e tu che mi dici?" cambiò discorso, le sue guance erano diventate ancora più rosse. "Non sei innamorato? Mi sento l'unico stupido qui."

"Io non ho tempo per certe cose." disse serio, guadagnandosi una gomitata amichevole da parte di Luhan.

"Ma dai, se ami veramente una persona ogni secondo che passi con lei non è tempo sprecato, mai." si stoppò non appena Sehun ritornò tra loro. "Stavamo parlando di te."

Lui lo osservò con uno sguardo interrogativo. "Veramente? Stai ancora criticando le mie scarpe, scommetto."

"Sono orribili, non voglio neanche guardarle, anzi - sto cercando di dimenticarmene." disse, poi guardò Chanyeol e fece un cenno con la testa. "Non sono oscene?"

Il ragazzo abbassò lo sguardo e le osservò per un paio di secondi, non gli piacevano per niente ma non voleva farlo notare. "Sono... particolari."

"Non illuderti, significa che sono brutte e che sta solo provando a non essere scortese." Luhan riusciva a leggergli nel pensiero, smise di concentrarsi sulle scarpe orribili di Sehun e indicò con lo sguardo i due colleghi mancanti che avevano appena risalito le scale. "Prego, è questo il vostro tavolo?"

Baekhyun inarcò un sopracciglio e prese sottobraccio il suo accompagnatore, era un vizio quello di avvinghiarsi alle persone. "No, in verità io e il mio uomo avevamo chiesto un tavolo più lussuoso."

"Il tuo uomo ha pochi soldi in tasca, quindi accetterà senza esitare questo tavolo." rispose Kyungsoo, lasciando la presa e dirigendosi verso l'appendiabiti per lasciare lì la giacca. Baekhyun sorrise e poggiò una mano sulla spalla di Sehun.

"Ti sei ripreso?" chiese. "Farai meglio a tornare a lavoro domani."

Lui annuì. "Ci sarò, sono totalmente guarito e in grado di stare a contatto con altra gente senza trasmetterle nessuna malattia. Fantastico, no?" scherzò, e torse il collo dal dolore non appena Baekhyun lo pizzicò - in maniera amichevole, naturalmente.

"Ciao Chanyeol." il capo salutò finalmente il nuovo arrivato. "Mettiamoci comodi e ordiniamo, vi va?"

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** 07 ***


Chanyeol lavava i piatti in silenzio, era quasi mezzogiorno ma per cucinare qualcosa doveva liberare il piano della cucina che era rimasto intoccato per giorni - o meglio, l'unica cosa che aveva fatto ultimamente era stata aggiungere ulteriori piatti sporchi nel lavello. Non si trovava male a vivere da solo, il problema era che non aveva mai pensato che tenere sotto controllo tutto sarebbe stato difficile, e si era sbagliato. Era stancante e doveva trovare la voglia di alzarsi e fare il bucato anche quando voleva solo riposare, e questa regola valeva per qualsiasi cosa. La vita da adulto era difficile, lo pensava mentre cercava di scrostare qualsiasi cosa fosse rimasto attaccato alla teglia che teneva tra le mani. Ulteriore imprevisto, il suo telefono cominciò a squillare. Si asciugò le mani per recuperarlo e rispose. "Mamma, tutto bene?"

"Chanyeol." la sua voce era calma e gentile, come al solito. "Si, a te? Ti stiamo aspettando tutti e io mi chiedevo quando tornerai."

Credeva di avergliene già abbondantemente parlato, ma lei sembrava non capire. "Non torno a casa per Natale, ne va della mia assunzione. Ci vedremo non appena mi daranno dei giorni liberi, va bene?" lei non rispondeva. Si sentiva in colpa ma non dipendeva da lui, sapeva che era sempre sola a casa e che non vedeva l'ora di passare del tempo con suo figlio per le feste ma non poteva proprio prendersi dei giorni in quel periodo.

"Sono fiera di te, lo sai." rispose, sospirò e cambiò totalmente discorso. "Hai pranzato?"

Proprio in quel momento, aprì il frigo e per sua sfortuna realizzò di non aver niente di eccezionale a portata di mano "No, vedrò di cucinare qualcosa adesso." non sapeva più cos'altro dirle, per cui decise di tagliare corto. "Vado a preparare, ti scrivo prima di cominciare il turno stasera." aspettò la sua risposta e riattaccò. Rimase un paio di secondi a fissare il contatto della madre e la sua foto, poi smise perché gli faceva male il cuore solo a pensarci e si dedicò al suo stomaco - doveva andare a mangiare fuori se voleva soddisfare il suo bisogno di cibo, ma non aveva affatto voglia di farlo da solo quindi fece due calcoli. Avevano la mattinata e il pomeriggio liberi, cosa potevano star facendo i suoi nuovi colleghi? Luhan e Sehun erano probabilmente insieme, quindi escluse anche solo di chiederlo ai due, a prescindere. Kyungsoo non sembrava poi tanto amichevole - non credeva che fosse una brutta persona, anzi, solo che aveva bisogno di qualcuno che movimentasse un po' il tutto dato che lui era piuttosto impacciato, e il ragazzo in questione non era affatto bravo nelle conversazioni. Quando era uscito insieme a lui e a Baekhyun non aveva parlato molto, se non con quest'ultimo, che era la principale fonte di argomenti. Questo lo portò a Baekhyun.

Ma lui avrebbe accettato? Magari aveva cose più importanti da fare, magari voleva passare del tempo da solo o con qualcuno con cui aveva più confidenza. Passò un paio di minuti a camminare avanti e indietro, intorno al tavolo, aprendo e chiudendo vari cassetti per controllare la loro scorrevolezza e passando uno straccio sul ripiano in legno per asciugare l'acqua che aveva lasciato cadere poco prima. Decise di non fare niente di stupido, non voleva sentirsi a disagio. "Pronto?"

"Ciao Baekhyun." neanche aveva riflettuto due volte prima di avviare la chiamata. Si, in quel momento  era pienamente consapevole delle sue azioni. Si, si sentiva improvvisamente uno stupido. "Ti disturbo?"

"No, sono ancora a letto, non stavo facendo niente. È successo qualcosa?" domandò in risposta, sbadigliando poco dopo. Si era svegliato da poco, ecco perché la sua voce era così rauca e... bella?

"Spero di non averti svegliato." era mortificato ma non aveva voglia di inventarsi chissà quale scusa, quindi andò dritto al punto. "Ti va di pranzare insieme?"

La risposta dell'altro tardò leggermente ad arrivare, ma fu affermativa. "Dove e quando? Devo darmi una sistemata prima." chiese, sbadigliando ancora. "Sono stanchissimo, scusa. Per me va bene."

Chanyeol era felice che avesse accettato. "Va bene andare in un posto leggermente meno lussuoso di quello di ieri sera?" domandò ridacchiando.

"Va bene qualsiasi cosa, mi passi a prendere?" chiese, si era alzato dal letto e aveva cominciato a cercare dei vestiti da indossare nel frattempo. "Ti do l'indirizzo."

- - -

Baekhyun aveva cominciato a pensarlo e non aveva mai più smesso di farlo, non voleva commettere i soliti errori ancora e ancora. Era sempre stato una persona di buon cuore, ma da quando era successo quello, la sua visione del mondo era cambiata totalmente - per quanto riguardava qualsiasi cosa. C'era una sola cosa che non riusciva a cambiare, la fiducia che riponeva nelle persone era sempre troppa. Ma che poteva farci, se credeva che fossero tutti straordinariamente buoni? Aveva appena finito di asciugare i capelli, passò dalla cucina per mettere un po' di cibo fresco al suo gatto e, mentre aspettava Chanyeol, gli fece un po' di coccole. Dopo circa dieci minuti sentì qualcuno suonare al campanello, si lavò velocemente le mani e si diresse verso di esso, recuperando le chiavi prima di aprire la porta. Scorse il viso di Chanyeol e sorrise. "Menomale che non ti sei perso."

"So che non si direbbe ma conosco bene la zona, hai una bella casa." disse sinceramente, non riusciva a smettere di guardarlo. "Non hai fatto colazione, vero? Hai fame?"

"Sono abituato a mangiare tardi, non preoccuparti." rispose, esitando. "Per che ora hai prenotato? Se abbiamo tempo possiamo bere qualcosa qui."

Chanyeol stava per rispondere ma la sua attenzione si spostò verso terra. Un gatto stava passando tra le gambe di Baekhyun e facendo le fusa, e lui non riuscì a trattenersi. "Che bello!" esclamò, abbassandosi e accarezzandogli la testa. Il gatto lo ignorò totalmente e continuò a strusciarsi sulla gamba del suo padrone, decise anche lui di inginocchiarsi e di accarezzarlo.

"Tutti dicono che i gatti non sono affettuosi ma non è vero, al mio piace quando sto a casa con lui." disse, accarezzandogli la pancia. Sollevò lo sguardo e osservò Chanyeol, che teneva il suo puntato sulla creatura - lui, accortosi della cosa imitò il gesto di Baekhyun, e finirono così per guardarsi negli occhi. Il più piccolo scosse la testa e si alzò, imbarazzato.

"Non ho prenotato." gli confessò. "Ma non andremo in un posto sciatto, te lo assicuro."

"Sei serio? Io e Kyungsoo ti abbiamo portato da Jackson a mangiare il kebab, qualsiasi cosa sarà meno sciatta di quello." uscì e chiuse la porta alle sue spalle, vide la macchina di Chanyeol e si diresse verso di essa insieme a lui. Entrarono e si sedettero, poi Baekhyun provò a mettersi comodo, c'era qualcosa che non andava. "Hey, non ridere!"

"Non sto ridendo." Chanyeol riusciva a fatica a trattenersi, Baekhyun si era riferito al fatto che quel sedile fosse troppo basso per lui, a malapena riusciva a vedere l'asfalto - e Chanyeol se ne era accorto eccome. "Regolalo con la manopola a destra."

"Odio voi persone alte." sbuffò, alzando pian piano il sedile. "Va meglio ora. Fai sapere alla persona alta che si siede solitamente qui che se la prossima volta non sta attenta batterà la testa."

Chanyeol fece le spallucce. "Non che si ci sieda mai qualcuno, anzi. Non credo che qualcuno l'abbia mai regolato, da quando l'ho presa - è da poco che ce l'ho." gli fece sapere. "Il mio bilancio mensile ne è la prova."

"È una bella spesa, vero?"

"Già, ma la soddisfazione di ottenere qualcosa che si desidera tanto e farlo con le proprie forze è grande." gli sorrise, poi mise in moto pronto a dirigersi verso il luogo in cui aveva intenzione di portare il maggiore.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** 08 ***


"Neanche ieri sera ho mangiato così tanto, era tutto ottimo." esclamò Baekhyun, una volta poggiata sul bancone la tazzina di caffè ormai vuota. "Lascia che paghi metà del conto." disse poi, Chanyeol lo guardò contrariato. Era stato veramente gentile, il ristorante in cui erano andati si trovava in periferia, era una piccola trattoria di campagna che avevano adorato entrambi. Era uno di quei luoghi in cui si respirava profumo di casa; il camino, il pane caldo, del buon vino e la compagnia di Chanyeol avevano reso tutto perfetto.

"La prossima volta." insistette, inserì la carta di credito nel lettore e pagò, poi riprese a concentrarsi sul suo collega. "So che fa freddo e che qui si sta bene, ma se accetti di fare una passeggiata fuori ti faccio vedere una cosa."

Baekhyun non rifiutò, solo si incappucciò per bene e sperò di non ammalarsi. Lui e Chanyeol uscirono in silenzio - il panorama era veramente bello, si intravedevano i palazzi all'orizzonte e sentirsi così lontani dal caos dell'area urbana era estremamente piacevole, lì c'era una grande pianura piena di alberi, chioschi e case sparse, percepiva solo tranquillità. "Dove andiamo?" domandò Baekhyun, voltandosi verso il più alto e cominciando a camminare all'indietro per mantenere il contatto visivo. "Non fa troppo freddo, mi piace qui." continuò, mettendo le mani in tasca e sorridendogli.

"Anche a me, vedi di non cadere." rise. Stavano camminando verso il retro del ristorante. "Lo avrai notato quando abbiamo parlato con loro poco fa, sono amico dei proprietari di questo posto e loro mi hanno sempre portato qui, a parte tutti gli animali che hanno, c'è anche -."

Venne interrotto da Baekhyun che cominciò a camminare velocemente verso una grossa copertura in legno, poi esclamò qualcosa meravigliato. "Ci sono dei cavalli qui dentro." sorrise, cercando di sbirciare. "Riesco a vederne uno."

Anche Chanyeol sorrise, ammirando meravigliato il ragazzo che aveva poggiato entrambi i piedi sulle travi del recinto in legno per riuscire a guardare meglio. "Sei una persona totalmente diversa quando non sei in divisa." disse piano, osservandolo poi voltarsi verso di lui. "È un complimento."

"Grazie, suppongo. È perché sono più rilassato." rispose con un tono altrettanto delicato, ritornando con i piedi per terra e portandosi una mano dietro la nuca. "Tu sei la stessa persona, ma ti vedo decisamente meno teso di quando siamo in ufficio. Ascolta... so che manca più di una settimana al giorno in cui dovrò comunicare al direttore se per me puoi essere assunto o meno, ma voglio che tu stia tranquillo, per noi sei già dentro. Aspettiamo solo la comunicazione ufficiale." voleva rassicurarlo. "Non parliamo di lavoro, già il fatto che dovremo fare il turno di notte mi fa sentire male. Piuttosto, cosa volevi farmi vedere? Erano i cavalli? Sono bellissimi!"

"No, anche se hai ragione, sono belli. Organizzano spesso delle giornate in cui è possibile stare con loro, penso che potrebbe piacerti come cosa." disse, poi indicò oltre la collina con un cenno della testa. "C'è un laghetto lì dietro, non sarà bello quanto i cavalli ma -." si zittì non appena Baekhyun portò una mano sul suo petto. "Cosa c'è? Ho qualcosa che -."

"Non hai niente che non va, guardami bene perché non lo ripeterò due volte, chi arriva ultimo paga da bere." disse, spingendolo e cominciando a correre verso il punto che Chanyeol gli aveva indicato. "Parto prima io perché tu hai le gambe lunghe." urlò, senza fermarsi.

Chanyeol realizzò ciò che era successo e cominciò a correre, non lo avrebbe mai detto... ma Baekhyun pur essendo bassino era veloce, forse anche troppo, lui era già stanco. "Rallenta." gridò, ma lui non lo calcolò di striscio. Una volta raggiunta la parte più alta della collina il maggiore si bloccò, sia per riprendere aria che per guardare meravigliato il piccolo lago ricoperto di ninfee e circondato da alberi spogli che si intravedeva da lì sopra.

"Guarda che bello!" disse, Chanyeol non si fermò e prese a correre lungo la discesa. "Ah, merda." mormorò, aveva dimenticato che dovevano raggiungere il laghetto, ricominciò a correre ma ormai il minore era già arrivato - lo guardò sconfitto e sorrise. "Sei stato bravo a recuperare, non avrei dovuto fermarmi."

Chanyeol gli fece segno di aspettare, nel mentre rideva e cercava di contrastare il suo fiatone. "Sono stato bravo? Mi hai fatto quasi venire un infarto."

Il più basso sorrise e si lasciò cadere, sedendosi a terra e distendendo la schiena sul bordo della collina - era talmente ripida che si chiedeva come aveva fatto a non cadere correndo. "È stata una pessima idea lo so, era un test per vedere se eri veloce abbastanza."

"Lo sono?" chiese, camminando verso di lui e sedendosi lì. "Ora dovrai pagarmi da bere, ci conto."

Baekhyun annuì e sorrise, arrendendosi e poggiando la testa a terra. "Quando vuoi - che schifo, avrò bisogno di una doccia dopo." dopo essersi tolto le foglie secche dalle maniche si voltò e vide che Chanyeol era nella sua identica posizione, e che lo stava guardando. "Che c'è?"

"Niente." rispose, stiracchiandosi e sbadigliando. "Sono felice di averti chiesto di uscire."

"Io sono felice di aver accettato, mi hai aiutato a distrarmi." 

"Hai tante cose per la testa?" domandò, guardandolo tirare un sassolino nel lago. Ne prese uno anche lui e lo guardò attentamente, poi lo lanciò e spostò lo sguardo su Baekhyun che non aveva ancora risposto alla sua domanda. Voleva tanto conoscerlo meglio. "Mh?"

Sorrise e lo guardò. "Non voglio renderti partecipe di tutta la merda che mi circonda, sto provando a ricominciare."

Ricominciare. A Baekhyun era sembrato impossibile. Svegliarsi, lavarsi, vestirsi, prendere la macchina, andare a lavoro, ritornare a casa, addormentarsi; queste azioni erano una più dolorosa dell'altra. Ce l'aveva fatta a ricominciare, ma non a dimenticare. "Ognuno di noi ha una parte di sé che non mostra a nessuno." rispose il minore. "Sarebbe strano esporci a tal punto dal rivelare qualsiasi cosa a chiunque, no? Nessuno lo farebbe mai."

Il maggiore non rispose, spostò la testa verso destra e la poggiò sulla spalla di Chanyeol. "Sto più comodo così." si giustifico, poi tirò fuori il suo cellulare dalla tasca. "Sono già le tre. Non per rovinare il momento, ma devi riportarmi a casa non più tardi delle cinque dato che devo sistemare delle cose prima del turno."

"Va bene." rispose lui. "Ma restiamo così un altro po'."

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** 09 ***


Baekhyun era appena arrivato in centrale, una volta aperte le porte dell'ascensore camminò verso la propria sala e realizzò di essere arrivato per primo. Si tolse il cappotto e timbrò il cartellino, poi si diresse verso il suo ufficio e telefonò al direttore per chiedergli informazioni riguardo la distribuzione delle pattuglie che sarebbe avvenuta quella sera, dato che era la vigilia di Natale c'erano molti eventi sia in città che nelle periferie e dovevano essere sicuramente attivi. Una volta terminata la chiamata, poggiò i gomiti sulla scrivania e cominciò a sorreggersi la testa con le mani. Qualcuno aprì la porta di colpo e lui spostò lo sguardo su di essa per capire chi fosse stato. "Capo, mi dispiace." era Chanyeol, ridacchiò imbarazzato e cominciò a balbettare. "Credevo non fosse arrivato nessuno quindi ho provato ad aprire la porta pensando fosse chiusa a chiave, volevo accertarmi che -."

"Ho capito, non ti preoccupare, ci sono abituato dato che Luhan lo fa sempre. Lui e Kyungsoo non sono ancora arrivati?" domandò confuso, non lo sorprendeva che il cinese fosse in ritardo, ma di solito Kyungsoo era sempre il primo ad arrivare. "È una seccatura lavorare la notte della vigilia, lo capisco." soprattutto dopo il pomeriggio piacevole che avevano passato insieme, non aveva molta voglia di stare lì.

"Se dobbiamo lavorare stanotte per avere il giorno libero domani allora lo farò senza lamentarmi. La neve ha cominciato a posarsi." gli fece sapere, preoccupato. Sperava solo che non causasse tanti problemi. La gente era impazzita per i festeggiamenti, sommare tutto il caos già esistenze all'inagibilità delle strade non produceva un risultato tanto positivo.

Baekhyun annuì e sorrise. "Aspettami nella sala principale e vieni a chiamarmi non appena arrivano gli altri, devo sistemare una cosa." non appena Chanyeol si allontanò, lui lasciò sbiadire il falso sorriso che si era formato poco prima sulle sue labbra. Quel ragazzo lo stava letteralmente mandando fuori di testa, possibile che gli ricordasse così tanto lui? Eppure quel pomeriggio lo avevano passato insieme e il pensiero non gli era neanche lontanamente passato per la testa, tutto a un tratto non faceva che associarlo a lui, era doloroso. Un brivido di freddo lo attraversò nonostante il condizionatore fosse acceso e lui avesse ancora la giacca addosso - una volta resosi conto della cosa sorrise davvero, perché la situazione era talmente assurda che non sapeva come affrontarla. Aveva un brutto presentimento e credeva che stesse per succedere qualcosa di brutto, sperava solo di sbagliarsi. Circa cinque minuti dopo sentì qualcuno bussare alla porta, recuperò il cellulare e si alzò, una volta aperta quasi si scontrò con Sehun. "Che bello vederti, stasera verrai con me." disse, poi si rivolse a tutti gli altri. "Io e Sehun andremo in piazza, Luhan e -." si bloccò, respirò profondamente e sollevò lo sguardo. "Luhan e Chanyeol, voi restate qui e tenetevi pronti perché qualcuno potrebbe aver bisogno di voi, ordini del direttore." sembrava andasse di fretta, girò le spalle e si diresse verso il corridoio. 

"Ciao amore." Sehun salutò il suo ragazzo con la mano, e poi anche tutti gli altri. Camminò anche lui verso l'ascensore e si concentrò subito su Baekhyun. "Capo." disse, abbassando leggermente il viso per guardarlo. "Perché mi hai chiesto di venire?"

Lui e Sehun si conoscevano da tanti anni, avevano frequentato la scuola di polizia insieme ed era forse l'amico con cui parlava più spesso e volentieri. Non riusciva più a tenersi tutto dentro e sapeva benissimo che lui lo aveva notato, che c'era qualcosa che non andava. "Perché sei appena tornato e non voglio che passi la sera della vigilia in ufficio, almeno prenderai un po' d'aria." rispose guardandolo. "E perché ho bisogno di chiederti dei consigli."

"Che pacchia stasera." esordì Luhan, distendendosi sul divano e osservando il soffitto. "Se ci chiameranno sarà sicuramente per questioni di poco conto, chi è che fa cazzate nella notte della vigilia di Natale?"

Nessuno rispose, tutto a un tratto qualcuno disse qualcosa. "Io vado in bagno." era Chanyeol, si alzò e si diresse verso il corridoio in silenzio. Luhan e Kyungsoo si guardarono, e quest'ultimo scivolò velocemente verso il divano, chiedendo all'altro di fargli un po' di spazio e spintonandolo. 

"Cosa sta succedendo al capo?" domandò Luhan preoccupato. "Perché non ha portato Chanyeol con sé?"

"Che intendi? Anche quando lui non c'era usciva o con te o con Sehun, non ha mai avuto un compagno fisso. E cosa dovrei dire io? Sono bloccato in ufficio ogni volta, non ha mai pronunciato il mio nome quando si tratta di scegliere qualcuno con cui uscire." mormorò, fingendo di asciugarsi una lacrima. Luhan sollevò un sopracciglio e pensò.

"Ma tu sei un hacker, non ti è permesso vedere la luce del sole." lo prese in giro, Kyungsoo sollevò una mano e cercò di schiaffeggiarlo. Proprio in quel momento, Chanyeol ritornò nella sala. I due lo guardarono camminare e avvicinarsi alla poltrona, sembrava triste. "Qualcosa non va?"

Il nuovo arrivato poggiò la testa sul bracciolo e si raggomitolò su sé stesso, poi sospirò in maniera rumorosa. "Perché credete che il capo abbia portato con sé Sehun e non me?" chiese. Kyungsoo e Luhan si guardarono e cominciarono a sorridere. "E perché fate quelle facce?" 

"Perché ci chiedi una cosa del genere?" domandò il cinese, lanciandogli un foglio di carta che aveva precedentemente appallottolato. Chanyeol glielo rilanciò, e così cominciarono a giocare a palla. "Noi conosciamo Baekhyun ma non a tal punto da leggergli nel pensiero."

"Lo capisco." borbottò, lanciando la pallina di carta sulla fronte di Kyungsoo. Ripensava a quando quel pomeriggio erano stati insieme; Baekhyun era tenero mentre mangiava, anche quando sorrideva e soprattutto quando aveva poggiato la testa sulla sua spalla esausto. Si sentiva stupido anche solo ad immaginare di pensare a lui in quel modo, si conoscevano da pochi giorni, era... decisamente strano. Allungò le mani e afferrò un portatile, poi si mise a leggere le notizie del giorno sperando che passare del tempo al PC potesse fargli schiarire le idee. La serata si concluse meravigliosamente e senza nessuna emergenza, una volta scoccata la mezzanotte si scambiarono gli auguri e aspettarono il ritorno di Baekhyun e Sehun, che non tardarono ad arrivare.

"La vigilia di Natale più noiosa della mia vita, auguri a tutti!" esclamò Sehun, una volta rientrato. Tutti si fecero gli auguri, non appena Baekhyun andò a salutare Chanyeol, a quest'ultimo sembrò che l'altro fosse più rilassato e sorridente.

"Buon Natale." disse il maggiore.

"Buon Natale." rispose Chanyeol, riponendo la pistola nel suo armadietto e chiudendolo a chiave. Si voltò e il suo capo era ancora lì. "Va tutto bene?"

"Devo ancora offrirti da bere." gli fece notare. "Se non hai niente da fare lascia che ti porti in un posto."

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** 10 ***


"Allora... cosa avete fatto?" domandò Chanyeol per cercare di cominciare una conversazione con il maggiore. Il momento in cui lui e il suo capo si trovavano in ascensore da soli era sempre abbastanza imbarazzante, voleva evitare a tutti i costi di fargli capire che era teso. Non tanto per il fatto di essere rimasto con lui perché non era la prima volta che capitava, ma perché non sapeva come si sarebbe conclusa la serata; aveva paura di comportarsi in modo sbagliato e di apparire quello che non era e la cosa che voleva di meno in quel momento era rovinare il rapporto con i suoi nuovi colleghi, a maggior ragione ora che avrebbe passato del tempo col suo capo doveva evitare di fare casini.

"Siamo stati al campo da calcio e c'era un sacco di gente per il concerto, quando è finito hanno cominciato a sparare i fuochi d'artificio, dopo aver fatto gli auguri i cantanti se ne sono andati e dopo un po' siamo rientrati anche noi. Per fortuna non è successo niente, l'unica cosa che abbiamo fatto è stata chiedere a un tizio di andare a fumare da un'altra parte perché c'erano un sacco di bambini intorno a lui, niente di più. E lui ha accettato senza dire niente, capisci? C'è stata pochissima azione." ridacchiò e lo guardò. "Tu hai mangiato qualcosa? Non voglio che ti ubriachi dopo il primo drink - purtroppo Jackson non è aperto."

"Luhan era nostalgico e noi avevamo fame, alla fine ha ordinato cinese e abbiamo mangiato tutti insieme." le porte dell'ascensore si erano aperte quindi uscirono, avevano entrambi lasciato le macchine al primissimo piano, nel parcheggio sotterraneo. "Fa freddo?" domandò, udito il mugolio infastidito di Baekhyun.

Lui annuì, tirando fuori dalla tasca le chiavi e aprendo la sua auto che per fortuna non era lontana. "Terribilmente." sorrise, prendendo posto. "In piazza si congelava, una signora ci ha offerto cioccolata calda e biscotti, è stato bello. Comunque -." cambiò discorso. "Il posto in cui andremo ci assicurerà di entrare gratuitamente, conosco i body-guard."

Chanyeol sorrise, strofinando le mani una contro l'altra per cercare di riscaldarsi. "Reggi bene l'alcool? Non vorrei essere io quello costretto a fare da badante a te." chiese, il suo tono quasi sembrava mirare a una sfida. "Ti preoccupi perché credi che senza aver mangiato qualcosa io possa ubriacarmi subito? Sai che non c'entra affatto?"

Il maggiore doveva ammetterlo, il suo metabolismo era rimasto quello di un quindicenne. "Allora ottimo e sì, probabilmente al ritorno guiderai tu, non sono per niente responsabile in queste circostanze." continuò a guidare verso il centro della città. Le strade non erano eccessivamente affollate, era quasi l'una e sebbene fosse Natale non c'era chissà quale casino. Chanyeol viveva lì da relativamente poco tempo ma si era comunque fatto una cultura, stava cercando di indovinare dove Baekhyun lo avrebbe portato e per ora non ne aveva idea, non erano neanche arrivati nel quartiere dei pub e delle discoteche. "Adoro questa canzone." gli fece sapere, portando la mano alla rotella del volume e ruotandola verso destra. 

Continuò a guidare finché non arrivarono nell'area in questione, c'erano molti gruppi di ragazzi e ragazze per la strada, facevano la fila per entrare nei vari club mentre altri vagavano senza meta. "Se dobbiamo andare nei locali in fondo parcheggia a fine quartiere, io non mi fiderei a lasciarla qui." gli consigliò il minore, e Baekhyun così decise di fare. Era meglio camminare a piedi e non che qualcuno facesse qualcosa alla sua auto, non voleva tornare a casa in autobus. "Andiamo al Lightsaber?"

Baekhyun inarcò un sopracciglio e portò il braccio dietro il sedile dell'altro, poi guardò indietro e cercò di non prendere il marciapiede facendo retromarcia. "Cosa ti fa pensare che volessi andare lì?" una volta sistemata l'auto riprese a guardare davanti a sé, dopo averla chiusa sospirò e si tolse la cintura.

"Altrimenti non saresti arrivato così in fondo alla strada, venire a parcheggiare qui non è poi tanto conveniente se si deve camminare troppo." rispose, Baekhyun ridacchiò.

"Lo conosci perché ci sei già andato?"

Era il gay bar più famoso della città, nonché l'unico - se Chanyeol andava a bere da qualche parte, sicuramente quello era l'unico posto in cui preferiva trovarsi, il fatto che Baekhyun avesse intenzione di portarlo lì quasi lo divertiva. "Si." rispose, scesero entrambi dall'auto e cominciarono a camminare verso il posto in questione. Si misero in fila, non c'era molta gente all'entrata perché probabilmente erano già tutti dentro, Baekhyun guardò dal basso verso l'alto il suo accompagnatore e gli afferrò un braccio.

"Abbracciami." disse, Chanyeol restò in quella posizione - con il suo braccio destro cinto intorno al busto dell'altro. "Buonasera." il ragazzo salutò il body-guard con aria cordiale, poi cercò di farsi riconoscere. "E buon Natale."

"Buon Natale anche a te Baekhyun, lui è con te?" l'uomo sapeva che chiederlo era quasi scontato, ma era sorpreso di vedere il suo conoscente insieme a qualcuno. "Potete entrare."

Appena entrati non si parlarono, Baekhyun guidava il minore facendosi spazio tra la folla e dirigendosi verso il bancone - aspettarono il loro turno, si guardarono e sorrisero. Il ragazzo tirò fuori dal portafoglio una banconota e la mostrò a uno degli addetti ai cocktail, che dopo avergli consegnato due bicchieri passò a servire altra gente. I due si spostarono per lasciare spazio anche agli altri e una volta lontani dalla folla poterono finalmente comunicare. "Mi hai letto nel pensiero." gli fece sapere, prendendo un sorso dal bicchiere. "Adoro questa roba."

Baekhyun sorrise e in circa cinque secondi scolò tutto il contenuto del suo di bicchiere, lo abbandonò sul tavolino e tirò di nuovo fuori dalla tasca il suo portafoglio, estrasse quindi un'altra banconota. "Questi sono per dopo, quando hai finito ti faccio provare qualcosa che sicuramente non hai mai preso." gli fece sapere, Chanyeol annuì.

"Spenderai il doppio di quanto ho speso io per il pranzo se continui così." lo avvertì, lui fece le spallucce.

"Questo sarà l'ultimo che comprerò, il resto vedrò di farmelo offrire da qualcuno."

Chanyeol ammiccò un sorriso. "Sei anche un'approfittatore ora?"

"Se serve." ricambiò il sorriso, un paio di secondi dopo disse qualcos'altro. "Vado a prendere altra roba, aspetta qui."

Il ragazzo non oppose resistenza, lo guardò camminare verso il bancone e tenne gli occhi puntati su di lui per tutto il tempo, non voleva che gli succedesse niente anche se era inevitabile che in un posto come quello chiunque avrebbe voluto fargli chissà cosa - si sentiva piuttosto nervoso. C'erano due tizi che si stavano spintonando dietro Baekhyun, a un certo punto il più grosso spinse l'altro sul ragazzo che si voltò confuso. Chanyeol sapeva che lui era perfettamente in grado di gestire la situazione, ma non riuscì a trattenersi - si alzò e andò da lui, interruppe qualunque discorso i due avessero cominciato mettendo un braccio intorno al collo di Baekhyun e guardandolo. "Hai preso da bere?"

"Quasi, oh, è il nostro turno." disse, voltandosi verso il bancone. Chanyeol invece, fissò il tizio che poco prima aveva importunato il suo amico andarsene a testa bassa. Odiava quel genere di persone. "Questo è tuo." gli porse il bicchiere, non appena Chanyeol ne assaggiò un po' sentì l'amaro invadergli la gola. "Buono?"

"Delizioso." rispose ironicamente. 

"Ah, quel tizio ci ha invitato a giocare con loro tra poco." gli fece sapere, Chanyeol inarcò un sopracciglio - non lo convinceva per niente. "Ho detto che ci saremmo stati, appena abbiamo finito andiamo, te l'ho detto che questo sarebbe stato l'ultimo cocktail che avrei pagato."

Cosa poteva dirgli? No? Non voleva fare sempre la parte del ragazzo maturo e apprensivo, ma ogni qualvolta avesse fatto dei giochi con l'alcool non era mai finita bene. "Ci sto." rispose, non credeva che Baekhyun fosse un tipo così espansivo, e invece si era rivelato essere molto estroverso. Abbandonarono altri bicchieri accanto ai precedenti, e camminarono verso l'altra stanza, quella dove la musica era leggermente meno forte e dove si poteva giocare a biliardo, carte, e cose del genere. Baekhyun salutò i tizi che aveva incontrato poco prima e si sedettero in fila. "Ma ciao, io ho deciso che farò ubriacare questo qui." un ragazzo seduto alla sinistra di Baekhyun si rivolse a quest'ultimo che sorrise, Chanyeol aveva voglia di dargli un pugno. Per fortuna sapeva controllarsi, respirò profondamente e aspettò che si formasse una fila di circa dieci persone. "Ascoltate." il tizio che aveva parlato poco prima si alzò, teneva in mano un bicchiere pieno per metà. "Le regole sono queste, il primo della fila tiene il bicchiere, dirà una parola e passerà il bicchiere alla persona successiva che farà lo stesso, ripetendo la parola detta dalla persona precedente. Chi non ricorda la sequenza beve, chi suggerisce o disturba beve il doppio."

"Andrà bene, ho una memoria di ferro." disse sicuro di sé il maggiore. Chanyeol non ci credeva poi così tanto, e in effetti non si sbagliò.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** 11 ***


"Sicuro di stare bene?"

"Sto perfettamente bene." esordì Baekhyun, sorreggendosi all'altro. "Tu piuttosto? Hai bevuto due volte." era preoccupato per il minore ma non quanto quest'ultimo lo era per lui. Si sentiva ancora lucido e a differenza di Baekhyun lo era per davvero, sapeva che invece era l'altro a non essere al massimo delle sue forze perché non gli lasciava la giacca un secondo, continuava a muoversi appoggiandosi a lui e camminava piano e in maniera irregolare.

"Si sono fatte quasi le tre e non possiamo più bere quindi non c'è motivo di restare qui." gli fece sapere, guidandolo verso la sala principale. "Ti porto a casa."

"Ce ne andiamo già?" domandò triste, voltandosi verso di lui e poggiandosi sul suo petto. "Non berrò più ma balliamo un po', almeno." mugolò, il modo in cui si muoveva era epico e Chanyeol avrebbe tanto voluto immortalarlo, ogni tanto si poggiava su un piede diverso mentre roteava lentamente il braccio libero. Il ragazzo costretto a subirsi quei movimenti tanto sconnessi non riuscì a non ridere ma decise di assecondarlo, era bello stare così vicini. Ballarono per tre minuti scarsi, poi il maggiore cominciò a lamentarsi. "Chanyeol, devo andare in bagno."

Lui sospirò e lo prese sottobraccio facendo attenzione a dove mettesse i piedi, poi camminò verso i bagni, lì dentro l'aria era stranamente più respirabile - forse a causa della finestra spalancata. C'erano due ragazzi spiaccicati contro la parete e il rumore dei loro baci e dei loro sospiri riempiva tutta la stanza ma Baekhyun non ci fece neanche caso, entrò in una toilette e Chanyeol rimase fuori ad aspettarlo, fissando il pavimento e battendo il tallone su di esso a ritmo di musica, ogni tanto lanciava un'occhiata ai tizi che si stavano dando fin troppo da fare per essere in un luogo pubblico e ridacchiava. Baekhyun uscì dalla piccola stanza un paio di minuti dopo, cercò di nuovo il braccio di Chanyeol perché voleva assolutamente tenersi a lui per camminare. "Stai bene ora?" chiese il minore. "Quando hai detto che sarei sicuramente stato io quello a guidare avevi ragione."

"Non sono ubriaco." 

"Beh, sei parecchio appiccicoso quando non sei ubriaco." gli fece notare, Baekhyun camminava completamente schiacciato su di lui e invadendo del tutto il suo spazio personale. Erano arrivati all'uscita, Chanyeol si stava indirizzando verso l'auto ma Baekhyun lo trattenne.

"Hai le sigarette?" domandò, guardandolo con gli occhi dolci.

"Ma non avevi detto che non fumavi?" chiese in risposta, portò la mano nella tasca destra nella sua giacca e realizzò di averne un pacchetto, ma ubriaco com'era non poteva permettere al suo amico di fare una cosa del genere, avrebbe solo peggiorato la situazione - e sapeva che non voleva davvero farlo. "No, le ho lasciate nella mia macchina."

Baekhyun annuì e riprese ad appoggiarsi a lui, a quel punto Chanyeol sospirò rumorosamente. Continuando così gli avrebbe slogato una spalla o qualcosa del genere. "Tieni le chiavi." cominciò a frugare nelle sue tasche, non appena fece per passargliele non ritirò la mano, anzi, strinse forte quella del minore. "Chanyeol." lo richiamò poi, inumidendosi le labbra e guardando a terra. "Il Natale scorso l'ho passato da solo, sono felice di essere stato con te."

"Anche io." sorrise. Prese posto nell'auto di Baekhyun e regolò il sedile prima di mettere in moto, durante il viaggio provò a conversare con il ragazzo ma lui stava per addormentarsi - cinque minuti dopo, russava con la testa spiaccicata contro il finestrino. La centrale distava circa un quarto d'ora dalla casa di Baekhyun, e l'auto del ragazzo alla guida era in quel parcheggio - tuttavia non poteva assolutamente lasciare che l'altro guidasse, quindi la priorità in quel momento era riportarlo a casa e metterlo a letto. Non si era pentito della serata che avevano passato insieme, anzi, era stato molto piacevole stare con lui e scoprire come l'altro si comportasse in un contesto simile, ma non aveva assolutamente voglia di ulteriori guai e quindi voleva assicurarsi di portarlo a casa. "Baekhyun." disse, era appena arrivato davanti alla sua abitazione. "Svegliati."

"Ho gli occhi chiusi, non ci vedo."

"Non fa ridere." lo richiamò ancora, l'altro non accennava ad aprire gli occhi. Rimosse le chiavi dall'auto e scese, poi andò dall'altra parte e aprì la portiera del lato passeggero. "Vieni." disse, provò a trascinarlo fuori ma lui cominciò a frignare. "Dammi le chiavi di casa." ormai parlargli era inutile, era completamente andato. Chanyeol respirò profondamente per cercare di mantenere la calma e infilò le mani nelle sue tasche, trovò il portafoglio, degli scontrini accartocciati, aspirine e finalmente le chiavi. Andò ad aprire la porta e spostò il tavolino davanti ad essa per tenerla ferma, in tutto ciò Baekhyun stava ancora dormendo. Si avvicinò a lui e lo tirò fuori dall'auto usando tutta la forza che aveva, poi lo trascinò a fatica dentro casa. Lo lasciò sul divano, andò a parcheggiare la sua auto nel garage, sistemò il tavolino e chiuse la porta, e Baekhyun stava ancora dormendo. Non sapeva cosa fare. Mentre cercava di trovare una soluzione si ricordò che non era mai entrato in casa sua, era molto spaziosa e calda, la stufa nel salotto era accesa e il gatto era sdraiato lì vicino. Cominciò a miagolare e, mentre Chanyeol sistemava la roba di Baekhyun sul ripiano della cucina, l'animale saltò addosso al suo padrone e cominciò a leccargli la faccia. Il minore ritornò nel salotto indisturbato poco dopo, e spalancò gli occhi. "Sciò!" urlò, forse troppo forte dato che Baekhyun percepì una fitta alla testa a causa di quel rumore improvviso. 

Sollevò la testa di colpo e cercò di sporgersi in avanti. "Chanyeol." disse, neanche gli chiese perché fosse a casa sua o come ci fosse arrivato, semplicemente allungò le braccia verso di lui. "Mi sono ricordato che devo vomitare, portami in bagno."

- - -

Mai più. Prendersi cura di Baekhyun era stata un'impresa vera e propria, e in quel momento Chanyeol si sentiva distrutto. Non era in grado di badare a sé stesso, figuriamoci a uno come lui che quando si ubriacava diventava a dir poco gestibile. Era rimasto a dormire a casa sua perché non aveva avuto altra scelta ma, come risultato era rimasto fino alle quattro del mattino seduto sul pavimento del gabinetto del maggiore, che aveva vomitato tutto ciò che aveva ingerito e si era messo a dare nuovamente i numeri. Successivamente aveva provato ad addormentarsi e ci era riuscito nonostante il divano fin troppo scomodo, ma si era svegliato un paio di ore dopo a causa dei dolori allo stomaco - erano le otto di mattina, e lui era stanchissimo. Dopo aver usato il bagno, si diede una sistemata e uscì di casa per fumare una sigaretta. Quel quartiere era tranquillo, era seduto sugli scalini che davano al portone da una decina di minuti e le uniche persone che aveva visto erano state una donna insieme al suo cane e un paio di auto.

Non riusciva a distinguere la persona che si trovava seduta in piazza, era sicuramente un uomo e se ne stava fermo a fissare l'abitazione di Baekhyun. Ce n'era di gente strana in giro. "Attento!"

"Ma che -." si bloccò, cercò di liberarsi ma una volta riconosciuta la presa di Baekhyun si arrese. "Stupido, mi hai spaventato."

"Che ci fai seduto qui?" chiese, prendendo posto accanto a lui e poggiando la testa sulla sua spalla. "Credo di doverti delle scuse."

"Di cosa stai parlando?"

"Ho rovinato la serata, vero?" chiese, il minore voleva tanto guardarlo ma era concentrato su quel tipo misterioso che aveva risposto a una chiamata e stava ancora guardando verso di lui, probabilmente ci stava solo pensando troppo.

Non aveva voglia di allarmare anche Baekhyun quindi sorrise e inclinò la testa fino a poggiarla sulla sua, poi continuò a parlare. "Non hai rovinato un bel niente, mi sono divertito - tranne quando hai vomitato e ho dovuto pulire il tuo gabinetto alle quatto e mezza di notte."

Baekhyun rise. "Mi dispiace per questo. C'è qualcosa che non va?"

"No... niente." rispose, sollevandosi. "Torno dentro a prendere la mia roba e me ne vado."

"Resta." disse, Chanyeol inarcò entrambe le sopracciglia e lo guardò sorpreso. "Dovrei accompagnarti a prendere la tua macchina, no? Ho bisogno di darmi una sciacquata prima, posso preparare la colazione."

"Non volevo dirtelo, ma puzzi come una distilleria." si coprì la faccia perché si aspettava che Baekhyun lo colpisse, invece l'unica cosa che fece fu ridere. "Ti diverti?"

"È che questa battuta è vecchissima." si strofinò gli occhi e sospirò rumorosamente, si vedeva che era parecchio stanco. "Sai fare i pancake?"

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** 12 ***


Ritornare a lavoro dopo un giorno di festa passato a fare il nulla e a divertirsi era più pesante di qualsiasi altra cosa, per questo Baekhyun credeva che il modo giusto di affrontarlo fosse farlo con tanta determinazione e con una tazza di caffè in più del solito. Finalmente erano al completo, si trovavano tutti e cinque in ufficio e stavano lavorando individualmente, gli avevano comunicato che a breve avrebbero avuto un caso ma il supervisore ne sapeva meno di zero, stava quindi aspettando conferme che sperava sarebbero presto arrivate da parte di Luhan.

"Capo." il ragazzo in questione entrò nel suo ufficio dimenticandosi, come al solito, di bussare. "La sicurezza stradale ci ha appena trasferito il caso."

"Di cosa si tratta?" domandò, sollevando il braccio come per chiedergli di passargli i fascicoli che possedeva. Luhan glieli consegnò subito, poi cominciò a spiegargli la situazione mentre Baekhyun analizzava i verbali.

"Stanotte un'auto si è schiantata contro un albero, nella strada che conduce all'area industriale. Quando sono arrivati sul posto non c'era nessuno, le chiavi erano ancora inserite e sotto i sedili posteriori hanno ritrovato un bel po' di droga." spiegò, Baekhyun inarcò un sopracciglio.

"Perché non se ne occupa l'antidroga, se le cose stanno così?" chiese, non perché gli dava fastidio che quel caso fosse stato trasferito a loro, ma perché sapeva che se era arrivato al loro dipartimento era perché c'era qualcosa di più grave e pericoloso sotto.

"Questa è la parte che preferisco. Lo schianto non è stato fatale, una persona lucida avrebbe sicuramente recuperato la roba, chiamato un collega per farsi aiutare, nessuno sarebbe scappato lasciando tutti quei soldi lì. Nessuno a parte qualcuno completamente andato, ovvio. Sarà meglio far setacciare la zona. Secondo, l'auto è intestata a Seon Sijoon -."

"Porca troia Luhan, non è possibile." 

Lui annuì. "È la stessa cosa che ho pensato io -."

"Non sto scherzando." disse serio, alzandosi. "Se è vero dovremo riaprire quel caso in questo esatto momento."

Il cinese ricordava bene quella questione, erano passati anni e non avevano ancora trovato una risposta alle loro infinite domande, alla fine avevano archiviato tutto - non era mai stata ritrovata l'auto dell'uomo, molti lo avevano dato per morto, molti credevano che fosse fuggito. "Ho paura che ci toccherà rimetterci sulle sue tracce. Come procediamo, capo?"

"L'auto è ancora lì, giusto? Io andrò a vedere com'è la situazione." disse, prendendo il cappotto. "Tu chiedi a Kyungsoo di recuperare il fascicolo relativo a quel caso, a Sehun di recuperare gli interrogatori dei familiari dell'uomo e di tutti gli indagati, li revisionerò dopo. Chiedi anche alla seconda squadra di inviare delle unità di agenti sulla scena, l'obiettivo è... non lo so." riprese fiato e cercò di concentrarsi. "Da quello che mi hai detto lo schianto non è stato fatale quindi non credo che il guidatore sia rimasto ferito, è fuggito e potrebbe essere ancora nei paraggi, ritrovarlo sarebbe fantastico. Perché nessuno ci ha avvisati prima? Potevamo riuscire a prenderlo. Magari si tratta di due persone o più, non dobbiamo sottovalutare questa possibilità."

"Un operaio che si dirigeva a lavoro ha chiamato la polizia stamattina, il tempo di capire che non fosse di loro competenza e la stradale ci ha trasferito il caso, loro sono stati veloci." gli fece sapere. "Vado ad avvertire la seconda squadra, tu vai con Chanyeol?"

Annuì. "Dopo chiedi a Sehun i contatti dei familiari e raggiungili, non vorranno parlare ma fai del tuo meglio. Devo raccontare del caso a Chanyeol altrimenti non potrà esserci d'aiuto, sarà meglio sbrigarsi. Chiama anche Jinyoung e chiedi se hanno rinvenuto impronte o altre tracce, fai inviare tutto qui." disse, dirigendosi verso la sala principale e sollevando un braccio. "Chan, andiamo."

"Chan?" si sollevò un vocio, Kyungsoo ridacchiò. 

"Kyungsoo." Baekhyun lo guardò minacciosamente. "Mettiti a lavoro, voglio tutti i verbali affissi alla lavagna insieme alle informazioni relative a Seon Sijoon, i suoi collaboratori e i suoi familiari. Non c'è tempo."

"Sijoon?" domandò il giovane, ora che si era reso conto della situazione aveva smesso di ridere. "Quel Sijoon?"

"Ti spiegherà tutto Luhan, dobbiamo andare." incitò Chanyeol a muoversi e raggiunsero l'ascensore, una volta dentro Baekhyun si portò una mano alla testa e cercò di calmarsi, riusciva a sentire i suoi livelli di adrenalina schizzare alle stelle, in quel momento. "Ascolta, Chanyeol." disse poi. "Devo darti delle informazioni riguardo i due casi che stiamo analizzando. Uno è recente, l'altro è stato appena riaperto e risale a due anni fa, sarà abbastanza complicato quindi ti voglio attento, okay?"

"Ricevuto, guidi tu?" gli passò le chiavi, Baekhyun annuì e cominciò a raccontare.

Seon Sijoon. Un nome che aveva tormentato il sonno di Baekhyun per mesi e mesi, stava per recargli ulteriori problemi. Risalire al suo nome non era stato facile, gli era stato mormorato da un uomo in punto di morte. Quel Sijoon ne aveva fatti di casini, a caso archiviato si era stimato che avesse ucciso - o mandato a uccidere - circa una quarantina di persone, che il suo giro fosse uno dei principali nelle varie città e che non avesse mai smesso di trafficare droga, uccidere chiunque si mettesse contro di lui e terrorizzare il paese. Era intervenuta anche la sicurezza nazionale ma il caso era rimasto lì, man mano che i mesi passavano il fascicolo si riempiva di informazioni ma a quel punto Baekhyun non sapeva quali fossero rilevanti e quali no, quali fossero veritiere e quali no, doveva fare il possibile per ricordare. E... non era piacevole. 

"Cazzo."

"È quello che ho pensato anche io." rispose Baekhyun, citando le parole di Luhan. "È il malavitoso più pericoloso con cui abbiamo avuto a che fare." inoltre, non aveva prove e tutti lo avevano sempre ritenuto pazzo per averci anche solo pensato, ma sapeva che quell'uomo c'entrava qualcosa con la sua sparizione. Semmai lo avesse trovato avrebbe potuto finalmente chiederglielo di persona, e poi lo avrebbe sbattuto in carcere. In quel momento più che mai, voleva riuscire ad incastrarlo. "Non credo che quello sull'auto fosse lui, non siamo neanche sicuri che sia vivo, dopo aver analizzato la scena ritorneremo in centrale e se Luhan non sarà riuscito a convocare la sua famiglia andremo a parlarci io e te. So che non ci vorranno ma vedremo di farli parlare."

Una volta arrivati sulla scena, era tutto come descritto nel verbale. "Dobbiamo spostare l'auto, faccia in fretta." sotto la collina c'erano due o più unità di agenti che cercavano indizi ma dopo aver visto da vicino la scena Baekhyun sapeva per certo che non avrebbero trovato niente. Sembrava tutto troppo casuale ma allo stesso tempo non poteva essere una semplice coincidenza. "Riguardo gli oggetti che sono stati rinvenuti nell'auto abbiamo trovato droga, bottiglie d'alcool vuote, sigarette e questo, nessun documento relativo all'auto, trasferiremo l'auto alla scientifica per farla analizzare."

"Ha dimenticato un orologio così costoso qui?" chiese Chanyeol, prendendolo e osservandolo da vicino. "È molto bello."

Baekhyun era sbiancato, tremendamente. Conosceva quell'orologio. Usò il suo cellulare per fotografare il numero di serie impresso sul retro dell'oggetto, poi lo restituì a colui che glielo aveva consegnato e gli pregò di inviarlo al suo dipartimento. Era un orologio vecchio ed era impossibile risalire al proprietario, ma lui era già avanti ed era certo che -. "Cambio di programma." fece sapere al minore. "Andiamo a casa mia." neanche entrò nell'auto che prese il cellulare e avviò una chiamata. "Jinyoung, sono io. Il caso di Sijoon è appena stato riaperto e ho bisogno che analizziate velocemente tutto ciò che vi stanno inviando, per favore, manda tutto al nostro dipartimento alla svelta. Così tanta attesa? Jinyoung, ti ripeto, abbiamo bisogno di - va bene, sai quanto è importante per me, grazie mille come al solito. Aspetto."

Chanyeol non aveva chiesto spiegazioni, aveva guidato dritto verso l'abitazione del maggiore e una volta lì aveva accostato, in quel momento stava aspettando che facesse qualsiasi cosa dovesse fare. Era molto confuso, l'altro era stato parecchio silenzioso e sembrava quasi preoccupato per qualcosa. Immaginava che come capo si sentisse parecchio frustrato, non era riuscito ad incastrare uno dei criminali più pericolosi del paese e ora la sua auto era riapparsa in un modo simile, doveva essere chiaramente stressante. Si voltò verso destra, lo vide chiudere la porta e avvicinarsi all'auto. "Capo." lo richiamò. "Non devi fartene una colpa, stavolta riusciremo a prenderlo."

"Non è per questo." la sua voce era sottile e l'aveva quasi mormorato. "Ho io la scatola, quella dell'orologio che è stato rinvenuto sulla scena, lo avevo perso due anni fa."

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** 13 ***


"Torniamo alla centrale." 

"Che cosa significa che quell'orologio è tuo? Perché era nell'auto di quel criminale?" chiese guardandolo, Baekhyun sembrava sconvolto e Chanyeol non riusciva a pensare ad altro se non al fatto che il suo capo potesse essere in pericolo; un'auto abbandonata in quel modo, la droga, l'orologio, quel criminale - sembrava che ogni cosa fosse organizzata, che tutto mirasse a lui, a colpire il suo dipartimento. Quella coincidenza... non poteva essere definita così, quel tizio che fissava l'abitazione del maggiore, le cose che Baekhyun continuava a tenergli nascoste, le preoccupazioni che lo assalivano, cominciava ad avere paura e ogni singola cosa, anche la più banale, sembrava improvvisamente collegata a quel caso.

"Ho bisogno di parlarne con Luhan e gli altri." gli fece sapere. "Comincia a guidare."

Lui mise in moto e scosse la testa. "Perché non puoi farlo anche con me?" chiese, avrebbe tanto voluto trattenersi ma non ce la faceva più. "Non... faccio parte della squadra anche io? Mi sembra di intuire che è importante per il caso, perché devi tenermi all'oscuro di quello che succede veramente?" quando si voltò, Baekhyun sembrava sul punto di piangere, ci mise un po' prima di aggiungere dell'altro. "Chiedo scusa, io-."

"Per favore Chanyeol." i suoi occhi sembravano pregarlo di stare zitto e di non fare domande, e lui così fece. Baekhyun parlò senza che lui gli chiedesse altro, un paio di minuti dopo. "Ho riconosciuto l'orologio perché è un modello raro, ne avranno fabbricati una trentina." sorrise e si sorresse la testa con le mani. "Non sono mai stato un esperto in materia, ma ero abituato ad avere questo particolare modello sott'occhio. Ne avevo regalato uno identico al mio ex per il nostro primo anniversario, lo indossava sempre, lui... non so che fine abbia fatto. Credimi, ho indagato giorno e notte, ho chiesto ai dipartimenti di tutte le città di cercarlo, ho fatto tutto il possibile, non ho concluso niente. Non c'era traccia di lui, è sparito nel nulla. Sono due anni che non ho più sue notizie."

"E ora hai ritrovato il suo orologio." Chanyeol concluse il discorso, si morse il labbro imbarazzato e si preparò a scusarsi. "Mi dispiace se sono stato così sfacciato, non avrei dovuto costringerti a parlarne." non poteva neanche immaginare come si sentisse l'altro in quel momento, ecco cos'era che lo tormentava continuamente.

"È scomparso quando abbiamo archiviato il caso di Sijoon. Lo hanno preso loro e ora stanno cercando di far riemergere questa storia, non ho idea del motivo ma se loro hanno il suo orologio fatico a credere che sia solo un caso, che dopo tutto quello che ho fatto per metterli in difficoltà, che dopo aver arrestato decine di persone collegate a lui questa sia solo una coincidenza." aveva sempre sperato di ritrovarlo, sperato che un giorno lui avesse bussato alla sua porta, lo aveva sognato insistentemente - perché proprio in quel momento? Perché doveva essere successo ora? Avrebbe ricominciato a fare come due anni prima, avrebbe lavorato giorno e notte, perso peso, ore di sonno, saltato i pasti - per quale motivo? Niente andava come doveva andare, non aveva più il controllo di niente, o forse non ce lo aveva mai avuto. "Guida più in fretta."

Chanyeol cominciò ad andare nel panico. "Ti senti male?" chiese, il maggiore non rispose. "Non voglio che ti succeda niente, quando tornerai a casa avrai bisogno di una scorta."

"Cosa?" domandò, guardandolo male. "Non chiederò niente del genere, sono perfettamente in grado di -."

Lo interruppe. "Allora lo farò io per te."

"Chanyeol, giuro che se ti azzardi a -."

"Quello a giurare sono io." lo interruppe. "E giuro che se dovesse succederti qualunque qualcosa non me lo perdonerei mai, se quest'associazione, clan o qualunque cosa sia è capace di tutto come hai detto tu non puoi immaginare quale sarà la loro prossima mossa, se il loro obiettivo è il dipartimento, se stanno puntando a te... non puoi rischiare."

Baekhyun detestava ammetterlo ma l'altro aveva terribilmente ragione, eppure perché si sentiva così? Se qualcuno fosse andato a prenderlo magari avrebbe potuto rincontrarlo, magari lui era ancora vivo, poteva scoprire che fine aveva fatto. Ovunque lui fosse, perché non gli aveva fatto sapere se stava bene? Forse non stava bene, tutte le possibili strade che quella storia stava prendendo erano dolorose, una più dell'altra, non riusciva a pensare. "Non è il momento di chiedere una scorta, ho tutto sotto controllo, seguiamo il protocollo." spiegò con calma. "Se sei preoccupato, fermati tu a casa mia stanotte." fece una pausa. "Devo darti il regalo di Natale, lo avevo dimenticato."

"Mi hai fatto un regalo?" domandò sorpreso, sorridendo. "Non dovevi."

"Lascia stare adesso." erano appena arrivati in centrale, scese dall'auto e si avvicinò a Chanyeol che era rimasto lì ad aspettare che avanzasse. 

Lo guardò e aprì le braccia. "Deve essere stato difficile per te."

Il ragazzo annuì e si avvicinò a lui, concedersi un minuto per respirare profondamente e cercare di calmarsi era ciò di cui aveva bisogno. Strinse forte Chanyeol e si aggrappò al suo cappotto, poi cercò di concentrarsi. "Non riuscivo più ad entrare in casa mia, tutta la sua roba era lì, è stato così brutto." non sapeva perché si stava sfogando con lui, in quel momento era fin troppo scosso. "Non ho mai avuto una tomba su cui piangere, non sono mai stato certo di niente, non  -lui - pensare che potrebbe essere ancora vivo, che potrebbe aver passato le pene dell'inferno per colpa mia -."

"Hai sempre fatto la cosa giusta, capo. Se dobbiamo attribuire la colpa a qualcuno, tanto vale farlo con i veri responsabili di questa storia, quei bastardi che meritano solo di marcire in carcere." quanto voleva che fosse più facile. "Non è colpa tua."

"Grazie di tutto." mormorò, rimanendo immobile. "Sei sempre così... premuroso con me."

"Non devi ringraziarmi." disse lui, era felice che Baekhyun lo reputasse in quel modo. "È proprio perché sono premuroso che voglio che non ti succeda niente, non voglio rendere le cose imbarazzanti, puoi anche andare da Kyungsoo o da chiunque altro, basta che stai attento, abbiamo bisogno di te."

"Io voglio stare con te, vieni a casa mia stasera." dopo quella richiesta si staccò e forzò un sorriso. "Andiamo."

Spiegare come stavano le cose agli altri non fu semplice, Baekhyun non andò troppo dei dettagli perché avevano del lavoro da fare e dovevano muoversi il più in fretta possibile eppure in quel momento l'unica cosa alla quale riuscivano a pensare, era quella situazione. Erano preoccupati per lui e per loro stessi, tutti quanti. Dopo aver finito di parlare, Luhan diede un abbraccio al suo capo e sperò di riuscire a risolvere in fretta quel caso. "Abbiamo scritto sulla lavagna ogni cosa, è tutto lì." gli fece sapere. "Ci sono anche i fascicoli speciali che mi hai chiesto, la scientifica sta avendo dei problemi -."

"Lo so, ho già parlato con Jinyoung, grazie Luhan. Aspettiamo i risultati, non so cos'altro farvi fare nel frattempo, non ho idea di come procedere, lasciatemi solo per un po'." disse, si alzò e si diresse verso la stanza contenente la grossa lavagna magnetica. Baekhyun era solito passare molto tempo lì, quando non riusciva a risolvere un caso ripercorreva ciò che era successo ancora e ancora, per cercare di chiarirsi le idee. Dopo aver letto ogni cosa recuperò un pennarello e cominciò a scrivere tutto ciò che sapeva riguardo la sua sparizione, i fascicoli contenenti i verbali erano lì ma nessuno aveva osato scrivere le informazioni alla lavagna, per questo ci pensò Baekhyun. Sapeva che quel caso era ormai chiuso, ma lui avrebbe continuato ad indagare nonostante tutto, aveva bisogno di risposte. Riguardare la sua foto fu un colpo al cuore, aveva dimenticato il suo profumo, la sua voce, il suo sguardo - era come se non fosse mai successo niente, era sparito nel nulla. Si sedette, posò il pennarello sul tavolo sul quale mise i gomiti, seguiti dalla testa.

Dopo essere rimasto tra i suoi pensieri per chissà quanto tempo, decise che doveva darsi una mossa. Mancava poco alla fine del loro turno - e senza i risultati della scientifica non potevano fare molto - ma lui scelse comunque di mettersi a lavoro in quel momento, lesse quello che era scritto sulla lavagna una decina di volte ma non riusciva neanche a pensare, era fin troppo scosso e detestava ammetterlo, ma in quelle condizioni non avrebbe concluso niente. Si sentiva abbastanza inutile e amareggiato, ritornò quindi dagli altri. "Novità?"

"Nessuna, anche noi abbiamo ragionato sul caso e -."

"Andate a casa." disse, recuperando la sua roba. Se sapeva che avevano i minuti contati? Si. Se sarebbe riuscito a fare qualcosa quella sera, seppur impegnandosi? No, decisamente no. "Domani lavoreremo sodo, ora voglio solo andare a casa."

Erano tutti parecchio provati, volevano che fosse più semplice perché odiavano quel clima di tensione e malinconia che si respirava. "Va bene, andiamo." gli disse Chanyeol, sorprendendolo. "Devo venire a casa tua, no?"

Sorrise e si mise il cappotto, poi lo guardò e annuì. "Buona serata, capo." Luhan lo salutò, e così fecero anche gli altri ragazzi. Chanyeol si limitò a seguirlo e ad andare via insieme a lui.

a/n ; quando ho cominciato a scrivere questa storia ho subito chiesto ad @https-chanbaek di ideare una fanart carina che potesse starci bene, e dopo ore di lavoro (da parte sua) e molte sollecitazioni (fatte in buona fede ovviamente, da parte mia)...

a/n ; quando ho cominciato a scrivere questa storia ho subito chiesto ad @https-chanbaek (potete trovarla qui https://www.wattpad.com/user/https-chanbaek) di ideare una fanart carina che potesse starci bene, e dopo ore di lavoro (da parte sua) e molte sollecitazioni (fatte in buona fede ovviamente, da parte mia) questo è il risultato ↴

credo che abbia fatto un ottimo lavoro, ci sono voluti un sacco di giorni ma ne è decisamente valsa la pena perché mi piace un sacco, per cui voglio dirle un grazie speciale ♥♥♥ l'intero scenario in cui è ambientata è perfetto, loro sono bellissim...

credo che abbia fatto un ottimo lavoro, ci sono voluti un sacco di giorni ma ne è decisamente valsa la pena perché mi piace un sacco, per cui voglio dirle un grazie speciale ♥♥♥ l'intero scenario in cui è ambientata è perfetto, loro sono bellissimi e naturalmente un'attenzione importante va al distintivo che Baekhyun porta nella sua tasca : quella è la parte migliore

seguitela, anche se aggiorna una volta ogni sedici anni le sue storie sono davvero belle! 

spero che vi sia piaciuto il capitolo, grazie per essere arrivati fin qui e di stare leggendo la storia ^^

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** 14 ***


"Se vuoi farti una doccia posso darti un accappatoio." gli fece sapere, Chanyeol annuì e lo seguì in silenzio. Entrò insieme a Baekhyun nel suo bagno, era tutto pulito e in ordine, il maggiore aprì un piccolo armadio di legno pieno di asciugamani accuratamente piegati e recuperò uno dei suoi accappatoi puliti, poi glielo passò. Erano già due volte che visitava l'abitazione di Baekhyun senza che l'altro lo sapesse, eppure trovava sempre tutto in ordine, si vedeva che l'altro ci teneva alla cura della casa e quasi si sentiva a disagio, dato che lui era molto disordinato e non sarebbe mai riuscito a ottenere un clima di serenità simile a quello che si respirava lì neanche provandoci. "Ti serve qualcos'altro?"

"Dei vestiti?" sorrise, recuperando l'oggetto e seguendo Baekhyun che stavolta si stava dirigendo verso la sua stanza. Lì non ci era mai entrato, anche quell'angolo della casa era in ordine e pulito. Aprì uno dei cassetti posizionati sotto le due ante dell'armadio e recuperò un pigiama caldo, prima di passarglielo spiegò il pantalone e lo avvicinò alle gambe di Chanyeol. "Non preoccuparti, so che non hai cose della mia taglia."

Baekhyun si trattenne dal ridere, sollevò lo sguardo e inarcò le sopracciglia. "Mi prendi in giro?"

"Non mi permetterei mai." disse ironico, recuperò il pigiama e rimase in silenzio - si sentiva abbastanza imbarazzato. "Vado prima io?"

"Certo, io nel frattempo preparo la cena. Se hai bisogno di qualcosa chiamami." sorrise e si allontanò, Chanyeol camminò liberamente verso il bagno, stava per chiudere la porta ma il gatto si infilò nella stanza e saltò su uno dei mobili.

"No, hey, vieni." mormorò, si inginocchiò e cominciò a fare dei versi strani per cercare di attirarlo verso l'uscita. Il gatto non accennava a muoversi, anzi, si era disteso completamente. Sospirò e poggiò i vestiti sul bordo della vasca da bagno, poi pregò che non succedesse niente e si avvicinò all'animale, per prima cosa gli accarezzò delicatamente la testa, poi lo prese in braccio e lo portò fuori. Ci aveva messo fin troppo, e non riusciva più a tenere la divisa addosso quindi cominciò a far correre l'acqua calda della doccia, si tolse i vestiti e si preparò a lavarsi.

Non voleva passare troppo tempo in bagno perciò uscì cinque minuti dopo, indossò l'accappatoio che Baekhyun gli aveva prestato e si asciugò in fretta. Appena erano arrivati, l'altro aveva subito messo in moto la stufa e acceso i riscaldamenti, quindi in casa si stava parecchio bene. Piegò la divisa e la ripose sul mobile, non credeva che a Baekhyun avrebbe dato fastidio e doveva pur lasciarla da qualche parte - indossò il pigiama e, sebbene i pantaloni fossero leggermente troppo piccoli, lo trovò comodo. Aprì la porta della stanza per ritornare da Baekhyun - e il gatto era ancora lì ad aspettarlo, quasi si spaventò nel vederlo. Sorrise e lo prese di nuovo in braccio, poi si diresse verso il salotto. "Hai finito?" domandò Baekhyun, avendo udito i suoi passi. Si voltò e alla visione di quella scena sorrise ampiamente. "Che teneri."

"Vero? Abbiamo fatto amicizia ma non mi ha ancora detto il suo nome." mise il muso e prese la zampa del gatto, poi la strinse piano. "Ora lo metto giù perché non voglio perdere un occhio."

"Non ti graffierebbe mai, Pingu è un bravo ragazzo."

Chanyeol era confuso. "Hai dato al gatto un nome da pinguino?"

"E chi lo ha detto che è da pinguino? Non sono mai stato un tipo fantasioso." fece una pausa. "La cena è sulla stufa, non c'è pericolo che si raffreddi lì ma ho fame quindi mangiamo in fretta."

Chanyeol annuì. "Non vai a toglierti la divisa?"

L'altro fece le spallucce e gli passò uno dei due bicchieri di noodles in scatola che aveva preparato. "So che non è molto ma ho della carne in frigo che possiamo scaldare e un pezzo di torta che ho comprato ieri."

"Baekhyun, va benissimo. Non sono qui per mangiare o altro." afferrò anche le bacchette e cominciò a mescolare i suoi noodles. Aveva comunque un po' di appetito, prese posto sul divano e aspettò che si ci sedesse anche Baekhyun, poi cominciò a cenare. "Ti senti più tranquillo?"

"Ora che sei qui so che non può succedermi niente." gli confessò, quello fece sentire Chanyeol molto meglio. Senza aggiungere altro sollevò il palmo della mano e lo posizionò in orizzontale, il minore riusciva a vederlo tremare. "Sarà perché ho bevuto troppo caffè o per quello che è successo oggi, ma non sono completamente tranquillo. Pensare che potrebbe essere ancora da qualche parte... fa così male." tirò su col naso e scosse la testa. "Forse non lo dimenticherò mai e questa storia mi tormenterà per sempre."

Chanyeol si sentiva triste. "Non pensarci." sapeva che non sarebbe stato facile, ma non aveva idea di cosa dirgli, era troppo complicato. "Ora non siamo in ufficio quindi lascia tutto ciò che è relativo al lavoro fuori di qui."

"Il punto è che questa cosa non riguarda solo il lavoro, capisci cosa intendo?" sorrise e continuò a mangiare. "Parliamo di qualcos'altro, ti prego." ci pensò e trovò subito un argomento più adatto alla situazione. "Devo darti il regalo."

"Ancora con questa storia? Ti ho già detto che non dovevi regalarmi niente." anche Chanyeol sorrise, guardò Baekhyun alzarsi e dirigersi verso chissà quale stanza. Non appena ritornò, aveva un pacchetto rosso in mano. Abbandonò la scatola di noodles ormai quasi del tutto sul tavolino e lo prese, guardando confuso l'altro. "Che cos'è?"

"Aprilo, forza." era curioso di scoprire la sua reazione. "Non sapevo cosa potesse piacerti dato che quando l'ho comprato ci conoscevamo da un giorno, spero che lo trovi divertente, almeno."

Chanyeol scartò il pacchetto velocemente, poi recuperò il piccolo vaso di ceramica ripieno di -. "Sono... bombe da bagno?" domandò, non era molto esperto in materia e non voleva sbagliarsi, ma ricordava di aver visto cose simili su internet.

"Ti spiego." cominciò Baekhyun, afferrando il pacchetto e indicando le varie palline. "Si, sono quelle lì, hai una vasca da bagno a casa? Altrimenti prendine una e vai a provarla nel mio bagno ora." rise e ricominciò subito a parlare. "Sono di colori diversi ma secondo la confezione originale in ognuna c'è un pupazzetto di plastica, ce n'era uno con una divisa da poliziotto, per questo le ho prese. Non so se riuscirai a trovarlo, ma mi era sembrava una bella idea, inoltre -." Baekhyun parlava e parlava, e Chanyeol ormai non prestava più attenzione a ciò che usciva dalla sua bocca. Non perché non volesse farlo, ma il modo in cui lui gesticolava, il suo viso, le sue labbra - tutto ciò lo distraeva. "È inutile oppure un regalo eccezionale?"

"Non vedo l'ora di provarle." sorrise timidamente, poggiando il pacchetto ormai completamente aperto sul tavolino e rimettendosi comodo. "Grazie, sono felice che tu abbia pensato a me."

"È il minimo che posso fare, guarda cosa stai facendo tu per me."

"Ti ho già detto perché lo sto facendo, non voglio che ti succeda niente." cominciò a guardarlo negli occhi, cosa che fece anche Baekhyun. Tutto ciò durò per dieci secondi scarsi, mosse il capo lentamente e riuscì subito a vedere l'altro fare lo stesso - per qualche strano motivo credeva che quella fosse la cosa giusta da fare, non ci pensò due volte prima di avanzare completamente, fino a far toccare le sue labbra con quelle del minore. Il cuore pareva uscirgli dal petto, sentì subito le mani di Baekhyun tra i suoi capelli e in quel momento riacquistò lucidità, si spostò di colpo, ma non abbastanza da permettere all'altro di lasciare la presa. "Scusa, n-non pensavo che, io -." venne interrotto da Baekhyun che lo attirò di nuovo verso di sé, pur di sentirsi più vicino a lui poggiò entrambe le ginocchia sul divano e si spinse in avanti, facendo sdraiare il minore.

Baekhyun si sentiva come se non avesse potuto desiderare di meglio, ma allo stesso tempo... cosa stava facendo? Era stato l'altro a cominciare, eppure perché sembrava essere lui quello a non averne avuto abbastanza? Voleva continuare a baciarlo. Aveva bisogno di riprendere aria quindi si allontanò di poco - Chanyeol si sentiva allo stesso modo, non voleva che quel momento finisse. Baciò la sua guancia e provò a scendere ma, proprio quando aveva cominciato a concentrarsi sul suo collo, il telefono del maggiore squillò.

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** 15 ***


Pur udendo forte e chiaro la suoneria del cellulare di Baekhyun il minore non voleva allontanarsi, quando l'altro smise di tenergli la testa per recuperare l'aggeggio fu lui a portare le mani tra i suoi capelli e a mantenerlo vicino. "Fammi vedere chi è." sussurrò ridendo leggermente, Chanyeol mugolò qualcosa e smise di attirarlo a sé ma Baekhyun non si allontanò. "Devo rispondere altrimenti continuerà a chiamarmi." gli fece sapere, dopo aver portato il cellulare all'orecchio si accoccolò a lui. "Mamma, tutto bene?" chiese, Chanyeol prese ad accarezzargli la schiena e lo fece poggiare sul suo petto. "Ho appena finito di mangiare." continuò a parlare con lei e a raccontagli della propria giornata, riusciva a sentire il cuore di Chanyeol battere forte, nel frattempo - era lieto che non fosse il solo a sentirsi così. Un paio di minuti dopo salutò sua madre e riattaccò, rimase in silenzio perché aspettava che fosse l'altro a dire qualcosa.

"Certo che ci vai giù pesante." gli fece sapere, Baekhyun rise e gli strinse il braccio. "Non farmi male."

"Sono io, Chanyeol?" domandò, sollevando lo sguardo e fissandolo. "Hai cominciato tu." si rimise comodo e, dato che il minore non rispondeva, continuò a parlare. "Tu mi hai baciato..." borbottò imbarazzato e con una sorta di tono interrogativo, nascondendo il viso e cercando di calmarsi. Sentì le mani di Chanyeol afferrargli la testa e così seguì i suoi movimenti, sollevandosi e guardandolo - ora lo stava baciando di nuovo. Il minore ricambiava il bacio ma man mano si allontanava per fargli un dispetto, e nel frattempo l'altro lo seguiva perché non voleva fermarsi, quel gesto era divertente per Chanyeol e frustrante per il più grande.

"Sono io, Baekhyun?" mormorò, e piegò le gambe fino a far sedere l'altro su di lui. "Non riesci a starmi lontano e sarei io?" vide che il maggiore era completamente arrossito e si avvicinò per baciargli il collo. A Baekhyun piaceva fin troppo, ma non credeva che fosse appropriato.

"È meglio se mi sposto ora." disse, Chanyeol provò ad abbracciarlo ma lui non lo lasciò fare. "Se non mi lasci la situazione prenderà una brutta piega, vado a cambiarmi."

Lui sorrise e allungò un braccio verso di lui, come per chiedergli di sollevarlo. "Posso venire con te? Non succederà niente di brutto."

"Fottiti."

Lo guardò allontanarsi e non appena sentì la porta del bagno chiudersi, allungò le gambe e cercò di calmarsi. "Cazzo." mormorò, chiuse gli occhi e respirò profondamente. Sebbene non avesse la minima idea di cosa sarebbe successo da quel momento in poi, era più che felice di aver preso l'iniziativa e di averlo baciato. Non aveva mai pensato di compiere un gesto simile ma quando il suo sguardo si era inchiodato a quello dell'altro, si era sentito... come se una calamita lo stesse attirando verso le sue labbra, e aveva perso la testa. Restare abbracciati per quei pochi secondi gli aveva fatto sentire lo stomaco in subbuglio, non riusciva a pensare ad altro. Dopo circa quindici minuti il più grande ritornò, si sedette all'altro estremo del divano e rimase in silenzio. "Ti faccio un effetto simile?"

"Smettila."

"Sei tenero quando fai così ma non sei bravo a mentire." disse Chanyeol, stavolta fu lui a sollevarsi e a poggiarsi sul maggiore. "Posso stare qui?"

Era vero, Baekhyun non riusciva neanche a fingere di essere arrabbiato, sorrise e cominciò ad accarezzargli i capelli. "Ti sto proprio odiando in questo momento." mormorò. "Mi fai sentire come un ragazzino."

"Non è bello? Non ho mai voluto crescere." chiese lui, cercando di mettersi più comodo. 

"Smettila di schiacciarmi." rovinò il momento, Chanyeol fece per alzarsi ma lui lo afferrò e lo attirò a sé, erano vicinissimi. "Perché mi sento così?" domandò, voleva tanto allontanarsi ma non ce l'avrebbe mai fatta, lo baciò lentamente e stavolta assaporò ogni singolo movimento, Chanyeol ricambiò e fu ugualmente gentile, inclinò la testa dal lato opposto e quando il suo naso e quello del più grande si scontrarono rise leggermente.

"Com'è che ti senti?" chiese, gli lasciò un bacio sulla guancia e poi un altro sulle labbra.

"Non riesco a capire perché lo sto facendo." sollevò lo sguardo e incrociò il suo, Chanyeol sorrise e gli accarezzò il viso con il pollice prima di allontanarsi. "N-non è che non voglio." spiegò, non voleva proprio che si spostasse, ma ormai era ritornato al lato opposto del divano. "Ma ho paura che potrei metterti in pericolo col mio comportamento, non posso farti succedere qualcosa, non voglio che per colpa mia succeda di nuovo -."

"Cazzate." lo interruppe, Baekhyun non lasciò che aggiungesse altro.

"Tu credi che siano cazzate." cominciò a parlare, riusciva già a sentire il cuore pesare. Se avessero potuto restare lì per sempre, se non ci fossero stati così tanti problemi, se lui non avesse fatto quel lavoro, se quella storia non fosse riemersa, sarebbe stato tutto più semplice. Si sporse in avanti per accarezzargli un braccio e deglutì, non voleva perdere il controllo. "Ma dopo quello che ho passato io non riesco più a stare tranquillo, non ce la faccio proprio, non... riesco a riprendermi, ho provato qualsiasi cosa, ho costantemente paura che succeda ancora e per questo motivo non sono riuscito a legarmi a nessun altro da quando è successo quello."

"Ti preoccupi tanto di chi ti sta intorno ma ci pensi mai a te? Non puoi reprimere delle simili esperienze, non ti fa bene e hai bisogno di andare avanti. Quello che è successo ti ha segnato, non lo metto in dubbio." disse, guardandolo e cercando di pensare a cosa dire. "Ma vuoi andare avanti, vero?"

"Non sai quanto. Ora che questa storia è ricominciata io -." si bloccò, chiuse gli occhi e scosse la testa. "Scusami se non riesco a pensare ad altro, credimi, anche io vorrei dimenticarmene con uno schiocco di dita ma non è possibile e - se solo non fossimo ritornati al punto di partenza, se solo non stessero cercando di farmi impazzire una seconda volta io non mi sentirei così."

"Il minimo che tu possa fare è sentirti così, non è colpa tua." non voleva farlo stare male quindi lo assecondò. "Quando non riesci a stare da solo con i tuoi pensieri chiamami, ci sarò."

"Sempre?" domandò, non riusciva proprio ad esserne sicuro, sapeva che nella vita era tutto passeggero e che, prima o poi, ogni cosa sarebbe arrivata a una fine - quel pensiero lo logorava dall'interno. Non voleva che il giorno successivo tutto quello svanisse nel nulla ma sapeva che era perfettamente possibile dato che gli era già capitato una volta, non sarebbe mai riuscito a viverlo di nuovo, si era rialzato una volta ma quello non lo aveva reso più forte. Lo aveva solo indebolito, e ne stava ancora pagando il conto.

"Credi che abbia paura?" domandò, cercò il suo sguardo e non appena Baekhyun lo guardò riprese a parlare. "So che ci conosciamo da poco ma in questo momento voglio solo che tu ti senta protetto e che ricominci a stare bene, so riconoscere le persone che soffrono e non dico che riuscirò a farti stare meglio ma voglio provare ad alleggerire il peso che porti, se vorrai lasciarmelo fare."

Baekhyun chiuse gli occhi e lo abbracciò, non credeva ci fosse altro da aggiundere. "Grazie." sussurrò. Non aveva idea di cosa fosse per lui Chanyeol, in quel momento lo avrebbe definito una boccata d'aria fresca, un qualcosa di cui non aveva avvertito  il bisogno ma che, ora che si trovava lì, lo rendeva felice e sollevato. "Sono felice che tu sia qui, credimi." dopo un po' si allontanò, cominciava a sentire le palpebre pesanti. "Sono stanchissimo."

"Vuoi andare a dormire?" chiese, lui annuì. "Allora portami una coperta."

"Tu vuoi dormire sul divano?" inarcò un sopracciglio sorpreso. "Dopo tutto -."

"Dove altrimenti?"

"Scusa, mi stai sfidando?" chiese, vide il minore sorridere. "Devi dormire nel mio letto, e devi lasciarti abbracciare."

"Pure? Cos'altro?" lo prese in giro. 

"Puoi baciarmi ogni tanto." forse Chanyeol lo prese come un invito, si alzò per primo e afferrò la mano di Baekhyun per aiutarlo a sollevarsi, una volta che furono entrambi in piedi gli prese il mento con le dita e, dopo essersi piegato, lo baciò. Non appena si staccarono Baekhyun si aspettava che l'altro gli dicesse qualcosa di dolce, ma ciò che uscì veramente dalla sua bocca lo sorprese.

"Da distesi mi ero dimenticato di quanto fossi basso."

a/n ; è tutto così perfetto

a/n ; è tutto così perfetto. . . ..  .  .. . muahah Ψ(☆w☆)Ψ

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** 16 ***


Baekhyun si svegliò grazie all'aiuto - o, come diceva lui, per colpa - della sveglia, a malincuore spostò un braccio fuori dalle coperte calde per spegnerla in fretta, non appena rimise la testa sul cuscino per stiracchiarsi per bene prima di alzarsi e di cominciare la giornata, scorse il viso di Chanyeol. Aveva gli occhi chiusi, i capelli sul viso e sembrava non essersi neanche svegliato, doveva essere veramente esausto; magari aveva solo il sonno pesante, lui riusciva solo a pensare al fatto che non lo conoscesse per niente ma che si fidasse già così tanto di quel ragazzo. Si spostò verso di lui, un brivido di freddo gli aveva attraversato la schiena e avrebbe tanto voluto rimettersi comodo e riprendere sonno ma sapeva che quella sarebbe stata una giornata in cui avrebbe dovuto lavorare tanto, e non poteva proprio permettersi di perdere tempo. "Chan." mormorò, lui mugolò qualcosa in risposta. "Apri gli occhi."

Il ragazzo lo fece, e incrociò subito il suo sguardo. Sorrise e inclinò la testa per far toccare la sua fronte con quella del maggiore, poi parlò. "Sei veramente bello." non avrebbe mai voluto farglielo sapere, sentì l'altro quasi dargli un pugno nello stomaco e cominciò a ridere. "Non posso farti dei complimenti che provi ad uccidermi?"

"Non puoi dirmi certe cose alle sei di mattina." non ritirò le mani, accarezzò dolcemente la sua pancia e gli fece capire che era totalmente innocuo. Chanyeol rise e gli baciò la tempia, poi si rilassò di nuovo e quasi ritornò nel mondo dei sogni. Tutto a un tratto sentì l'altro tirargli via le coperte, si era alzato per cercare di sistemarsi e di recuperare dei vestiti adatti al lavoro.

"Sono troppo stanco, non riesco ad alzarmi." gli confessò il minore, sbadigliando e cominciando a stiracchiarsi e a far scrocchiare le ossa. Sbirciò per capire cosa stesse facendo Baekhyun, e lo vide intento nel cambiarsi. Rimase ad osservarlo in silenzio, non appena Baekhyun se ne accorse diventò rosso in viso. "Che c'è? Sto guardando."

"Mi chiedi che c'è? Muovi il culo e vestiti." gli lanciò la sua divisa, poi uscì dalla stanza. Il ragazzo ci mise poco a cambiarsi, si diresse verso il bagno e trovò Baekhyun davanti allo specchio, si stava lavando i denti mentre il suo gatto gli passava tra i piedi. Lo abbracciò da dietro e con un po' di fatica poggiò la testa sulla sua spalla, poi lo guardò attraverso lo specchio. Baekhyun poggiò una mano sulla sua, che nel frattempo gli stava cingendo il fianco. "Grazie."

Chanyeol era confuso. "Di cosa?"

"Sono rare le volte in cui dormo tranquillo e stanotte ho riposato bene." gli confessò, scostandosi e sorridendogli. "Ora la mia testa si è già trasportata in ufficio, sto pensando a cosa dovremo fare oggi. Spero solo di non ricadere in tutto quello che mi ha ridotto così in questi anni." sembrava veramente preoccupato, e Chanyeol voleva solo tranquillizzarlo il più possibile - ma per farlo veramente anche lui doveva essere certo del fatto che non sarebbe successo niente, e purtroppo non era affatto così.

"Non sforzarti troppo. Posso preparare la colazione?" domandò, il più basso scosse la testa. "Devi mangiare."

"Lo so ma ora non ce la faccio, voglio solo mettermi a lavoro. Se tu vuoi qualcosa, c'è ancora la famosa torta di ieri in frigo, qualcuno dovrà pur mangiarla." si diresse verso la cucina e aprì la credenza, Chanyeol lo seguì in silenzio. "Io metto cibo e acqua a Pingu, tu serviti pure." disse, concentrandosi sull'angolo dedicato al suo gatto. Mentre riempiva la ciotola dell'acqua e versava i croccantini nell'altro recipiente, Chanyeol recuperò la fetta di torta al cioccolato che c'era all'interno del frigo, prese una forchetta e cominciò a mangiarla.

"È buonissima." esclamò sorpresa, si avvicinò a lui e portò la forchetta alla sua bocca. "Assaggiane almeno un po'."

Baekhyun doveva ammetterlo, la strategia di Chanyeol non avrebbe fallito. Ne mangiò una forchettata e scosse la testa. "È buona, mangiala tutta e lascia il piatto nel lavandino."

"Va bene." rispose con la bocca piena. Il modo in cui si comportavano era fin troppo naturale e a Chanyeol piaceva sentirsi così; era parte di qualcosa, non sapeva bene cosa fosse ma non voleva che finisse. Come gli era stato chiesto da Baekhyun, abbandonò il piatto nel lavandino e si diresse nel salone dove trovò l'altro impegnato nella programmazione dell'accensione dei termosifoni, che impostò per il solito orario. "Hai finito?"

Annuì e recuperò il suo cappotto. "Andiamo?"

"Si, andiamo."

Il viaggio verso l'ufficio fu molto silenzioso, Baekhyun stava riflettendo sul da farsi mentre Chanyeol si era messo al cellulare e non aveva detto una parola. Arrivarono nello stesso momento di Luhan e Sehun, quindi sebbene furono loro i primi a scendere aspettarono i loro amici per avviarsi insieme verso l'ufficio. "Buongiorno capo!" lo salutò felicemente il cinese, mettendogli un braccio intorno al collo e attirandolo a sé. "Perché Chanyeol era nella tua macchina?" domandò a bassa voce, era certo che lui non lo avrebbe sentito perché stava parlando con Sehun.

"È rimasto a dormire da me." disse, come se fosse la cosa più naturale del mondo. "Ti racconterò tutto nella pausa pranzo."

"Devi raccontarmi qualcosa? Che è successo? E poi la pausa pranzo è tra cinque ore, non posso aspettare." Luhan era fin troppo curioso, come faceva ad essere paziente se l'altro aveva fatto una premessa del genere?

"Zitto." borbottò, entrarono tutti e quattro nell'ascensore e quel posto sembrò subito riempirsi di imbarazzo, Baekhyun decise di dire qualcosa. "Credo che siano arrivati i risultati della scientifica."

"Lo spero." rispose Luhan, non appena le porte si aprirono videro Jinyoung in piedi, davanti all'ingresso della loro sala.

Il ragazzo teneva in mano un bel po' di fascicoli, Baekhyun non si sorprese di vederlo lì - i loro dipartimenti non erano lontani, distavano meno di un chilometro ed erano costretti a comunicare, quindi non era la prima volta che si faceva trovare lì ad aspettarlo - inoltre aveva notato una delle auto della scientifica al parcheggio, appena arrivato. "Jinyoung, che sollievo vederti. Vieni nel mio ufficio." disse, il tempo di togliersi il cappotto che i due si volatilizzarono. Nel frattempo, arrivò anche Kyungsoo.

"Sono ancora arrivato per ultimo? Cazzo, cioè, buongiorno. Sono arrivati i risultati?" domandò a Sehun, che rimase a guardarlo confuso. Sembrava essere ancora nel mondo dei sogni.

"Baekhyun è con Jinyoung." gli fece sapere Chanyeol, l'unico che sembrava essere operativo, dopo quelle parole si grattò la nuca e si diresse verso la macchinetta del caffè in silenzio. Kyungsoo pensò che ci fosse qualcosa di sbagliato con tutti quella mattina, ma decise di non dire niente.

Stavano tutti aspettando notizie da parte di Baekhyun, ma i due sembravano avercene ancora per un bel po'; uscirono dall'ufficio del maggiore solo una quindicina di minuti dopo, Jinyoung salutò tutti e se ne andò, nel frattempo il supervisore stava ancora guardando i verbali, confuso. "Kyungsoo." lo richiamò, passandogli i fogli in questione. "Hanno trovato un bel po' di impronte, controlla se corrispondono a qualcuno nel nostro database. Ci metti poco, vero?"

"Spero, devo andare all'altro computer." disse, prendendo i fogli e dirigendosi verso una delle altre stanze subito dopo aver chiesto a Sehun di andare ad aiutarlo.

"Stanno ancora analizzando i sedili dell'auto e tutto il resto, questo è quello che c'era sullo sterzo e sulle bottiglie di alcool. Anche se corrispondessero a qualcuno dubito che riusciremo a trovarli." sospirò, scuotendo la testa e indicando Luhan che nel frattempo si stava preparando un caffè. "Me ne fai uno?"

Non appena Luhan gli passò il bicchiere, lui si sedette sul divano, accanto a Chanyeol che stava mangiando dei crostini. "Vuoi?" chiese mostrandogli il pacchetto, Baekhyun scosse la testa. "Sono buoni."

Baekhyun storse il naso e bevve il suo caffè, non aveva neanche un po' di appetito e con quelli l'altro non lo avrebbe decisamente tentato, dato che non gli piacevano eccessivamente e che non li avrebbe mai mangiati volentieri. Kyungsoo ritornò da loro circa un quarto d'ora dopo. "Ho trovato qualcosa." disse, dando un'occhiata ai fogli che aveva tra le mani.

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** 17 ***


"Alcune delle impronte che sono state rinvenute sullo sterzo non sono complete o non sono state assegnate a nessuno, ho forzato il più possibile la ricerca per cui sebbene non fossero del tutto intere, le ho inserite nel database. Sono state ricollegate a lui e sono abbastanza certo che corrispondano, le ho controllate manualmente." gli passò il foglio stampato, Baekhyun abbandonò il suo caffè e lesse le informazioni. "Ne ho anche un po' che sono complete ma che il database non ha trovato, sulle varie bottiglie di alcool è stato trovato anche del DNA."

"Questo tizio si chiama Oh Jooyong, precedenti per aggressione, furto con scasso, possesso di arma non registrata, droga e spaccio. Cosa ci fa in libertà, esattamente?" chiese il capo, guardando la sua foto. Chanyeol, nel frattempo, sbirciava e cercava di leggere cosa ci fosse scritto su quei fogli. "Quindi era lui alla guida dell'auto, ma hai detto che ci sono molte impronte che non sono state identificate quindi non possiamo esserne certi. Sehun?"

Il ragazzo gli passò un bigliettino. "Questo è il suo indirizzo, abita a un'ora e mezza da qui."

Baekhyun annuì. "Potrebbero volerci dei rinforzi oppure potremmo non trovarlo neanche a casa, qui dice che non è sposato e che è disoccupato, tutte queste informazioni risalgono a quattro mesi fa, quando è uscito dal carcere. Sai se è affiliato a qualche malvivente?"

"Oh Jooyong, l'ho trovato." esclamò Chanyeol, mostrando al capo il suo cellulare. "Ha postato questa dodici ore fa, è lui, vero?"

Kyungsoo sbuffò. "Ci sono voluti decenni per ideare i software che possediamo e lui cerca i sospettati su Instagram, mi viene voglia di licenziarmi."

"Manteniamo la calma, è veramente lui." disse Baekhyun, prendendo il cellulare e cominciando a controllare il suo profilo. "Non ci sono foto in cui beve con gli amici o in cui fuma, solo citazioni motivazionali da quattro soldi e i suoi addominali. E questa?"

"Ha una bambina." mormorò Chanyeol, la foto ritraeva i piedini di una neonata e anche la descrizione lasciava intendere che fosse sua figlia. "Come si può rovinare la vita dei propri figli in questo modo?"

"Certa gente non è tagliata per fare il genitore." rispose Baekhyun, restituendogli il cellulare e guardandolo. "Andiamo, lo troveremo di sicuro a casa visto che c'era la posizione sulla foto e corrisponde all'indirizzo che mi ha dato Sehun - questo tizio ci ha anche risparmiato di cercare di ricavarci il suo indirizzo IP, potremmo riservargli un trattamento speciale. Voi altri sapete cosa fare nel frattempo, vero?" 

"È sempre un piacere capo, stai tranquillo, sono tutti sotto la mia supervisione - soprattutto Luhan." gli disse Sehun, mettendogli una mano sulla spalla. Baekhyun lo guardò male e si spostò.

"Luhan, pensaci tu, li affido a te. Vedremo di tornare per l'ora di pranzo." sorrise, ricordandogli che avevano ancora delle cose di cui parlare. "Chan." lo richiamò, l'altro aveva appena finito di mettersi il cappotto. Lui annuì e lo seguì, salutò gli altri e si diressero verso l'ascensore. Non appena entrarono il maggiore schiacciò il pulsante relativo al garage, e non appena le porte si chiusero spinse il più piccolo contro il muro e si sollevò sulle punte per baciarlo. Chanyeol non se lo sarebbe mai aspettato, ma gli piaceva fin troppo per dire qualunque cosa, così lo assecondò. Non appena il maggiore si staccò perché erano quasi arrivati al piano terra, si ricompose e si sistemò la cravatta. "Scusa."

"Scusa?" chiese retoricamente, toccando con il dito un ciuffo di capelli del più grande. "Ci aspetta un'ora e mezza di viaggio, cosa vuoi fare?" domandò, le porte si erano aperte e avevano cominciato a camminare verso il centro della stanza.

"Dormire mentre tu guidi." Baekhyun sorrise all'uomo che custodiva le chiavi delle auto di servizio e gliene chiese una, firmò il registro e dopo averla recuperata la passò a Chanyeol. "Ci stai?"

"Finché ti fa stare bene si." rispose, il maggiore si morse il labbro imbarazzato e sorrise. "Ti ho sorpreso?"

"Non dire certe cose." sbuffò, non appena entrò nell'auto si sedette sul sedile passeggero, abbassò lo schienale e sollevò le ginocchia fino a mettersi comodo. "Andiamo a prendere quel bastardo."

- - -

"Andiamo a prendere quel bastardo, dicevi?"

Baekhyun sbuffò annoiato e si accoccolò al sedile, fino a che non sentì qualcosa solleticargli la faccia. "Che c- Chanyeol." scosse velocemente la testa e afferrò il fazzoletto di carta che gli aveva portato sul viso, poi glielo lanciò contro. "Stavo dormendo."

"Me ne ero accorto, siamo arrivati." gli fece notare, Baekhyun sistemò il sedile e si ricompose. "La casa è quella lì in fondo, ho parcheggiato qui per non destare sospetti." inarcò le sopracciglia e si sporse per lasciargli un bacio innocente e gentile, Baekhyun doveva ammetterlo - odiava non essere professionale, ma avrebbe chiuso volentieri anche entrambi gli occhi per quello, perché lo faceva stare bene e non faceva male a nessuno. "Hai preso tutto?"

Annuì e si toccò le tasche per esserne certo. "Possiamo andare." dopo quelle parole aprì la portiera, aspettò che Chanyeol chiudesse a chiave l'auto e cominciarono a camminare verso la casa del sospettato. Quel quartiere sembrava essere veramente tranquillo, era pulito e c'erano alberi pieni di decorazioni natalizie piantati a distanze regolari l'uno dall'altro, trasmetteva molta calma. Fu Baekhyun a bussare alla porta, per fortuna sentì dei passi e fu l'uomo in persona ad aprire, teneva la sua neonata - che sembrava stare piangendo da un bel pezzo - in braccio. "Polizia di Seoul, Oh Jooyong? Deve venire con noi."

"Cosa?" domandò, era un uomo alto e robusto, con vari tatuaggi sul collo e che a prima vista sembrava quasi spaventoso - non spaventava i due agenti, ovviamente. "Che volete?"

Baekhyun recuperò il cellulare, poi gli mostrò le foto dell'auto. "Eri tu quello alla guida, vero? C'erano le tue impronte sullo sterzo." disse, vide l'espressione dell'uomo cambiare e diventare cupa. "Magari abbiamo frainteso, o ti manca scaldare i letti del carcere e non vedi l'ora di tornarci?"

"Avete frainteso." scosse la testa e li guardò contrariato. "Entrate." li lasciò passare, poi corse verso la cucina per cercare di salvare il latte che stava scaldando. "Merda, è bollente. Devo rifarlo." disse, lasciando la bambina nel seggiolone. Lei continuava a piangere e ai due cominciava a far male la testa, era insopportabile. "Potete aspettare un secondo?"

"Dov'è la tua ragazza?" domandò Chanyeol, lui ci mise un po' a rispondere.

L'uomo fece le spallucce e li guardò con un'espressione indifferente. "Dai suoi genitori, cosa c'entra?"

"Non abbiamo tempo da sprecare per cui.... ritornando alle impronte che erano su quell'auto, so che sai benissimo di cosa sto parlando e so che sai perfettamente di essere nella merda, ma lascia che ti apra gli occhi, hai una bambina e devi smetterla di fare cazzate." Baekhyun era sempre molto diretto. 

"Ho smesso con le cazzate, non ti ho spaccato la faccia, cosa che avrei fatto se non avessi dovuto fare questo." sorrise, prendendo in braccio la bambina e cominciando a darle il latte. "Ti chiederai perché non sono scappato, ecco, non sono scappato perché non c'entro niente, se vi ho fatti entrare c'è un motivo, se non ho tirato fuori la solita scusa del volere un avvocato c'è un motivo, non ne ho bisogno e sono perfettamente in grado di difendermi da solo."

Chanyeol lo interruppe. "Difenditi e spiegaci delle impronte, allora. Non hai negato quindi è vero che eri tu alla guida dell'auto. C'è anche la questione della droga, potremmo incastrarti per quello seduta stante - e se ti facessimo dei test tossicologici? Saresti pulito?"

L'uomo sospirò rumorosamente, si sentiva sollevato dato che sua figlia aveva smesso di piangere. "Sentite, se la mia donna scopre che mi sono infilato in mezzo a queste cose ancora se ne andrà con la bambina. Volete davvero che -."

Smise di parlare non appena Baekhyun ridacchiò. "Ancora? Quante persone hai ucciso per mano di Sijoon? Non ti credo."

Lo vide sbiancare, quel nome terrorizzava chiunque. "Sono sincero, odio Sijoon più di quanto lo odiate voi e non ho mai ucciso nessuno. Posso dirvi tutto quello che volete ma se loro lo scoprissero -."

"Se tu non c'entri niente possiamo offrirti protezione, le cose sono due, o collabori e ci dici dove si trova Sijoon o ti arrestiamo per la lista infinita di crimini assegnati al suo nome, finisci di dare da mangiare alla tua bambina e vieni con noi."

Sapeva di non avere altra scelta. "Vi dirò tutto quello che so, ma dovete lasciarmi stare." non poteva proprio permettersi di andare in centrale con loro, avrebbe fatto il possibile per evitarlo. A Baekhyun non sembrava stesse mentendo, ma non poteva neanche lasciare in libertà un uomo simile, aveva guidato quell'auto e su quello non c'erano dubbi. 

Il poliziotto trascinò indietro una sedia e prese posto, poi guardò il sospettato e lo invitò a fare lo stesso. "Siediti di fronte a me e dimmi ogni singola cosa, che potrebbe tornarci utile o meno. Chanyeol, prendi una sedia anche tu, ne avremo per molto."

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** 18 ***


Mentre parlava, l'uomo aveva cominciato ad agitarsi. Aveva avuto a che fare fin troppe volte con situazioni del genere quindi non erano sicuramente i due poliziotti ad intimidirlo, c'era qualcos'altro che gli impediva di tranquillizzarsi. "Sei preoccupato perché credi che possano sapere che stai collaborando con noi?" chiese Chanyeol, doveva ammettere che interrogare quel sospettato si stava dimostrando molto interessante, ci stava capendo sempre di più - ma allo stesso tempo, tutte le informazioni che gli stava dando erano frammentate e riusciva a fatica a collegarle tutte.

"Tra poco dovrebbe tornare la mia fidanzata." gli confessò. "E... non voglio che vi trovi qui."

Baekhyun sorrise. "Ti fa più paura lei che quei malavitosi, questo è nobile. Capisco che potrebbe fraintendere ma preferisci che ti portiamo in centrale e che lei debba farsi due ore di macchina per venire a riprendere te e tua figlia? Non credo."

"No. Ma so che non mi lascerete stare comunque." disse, si era arreso a loro perché sapeva che non poteva fare altro e che collaborando e aiutandoli si sarebbe guadagnato la loro fiducia, ma era molto preoccupato lo stesso. "Mi sbaglio?"

Lui scosse la testa, picchiettando con la penna sul tavolo. "Ci stai aiutando quindi non preoccuparti, e poi credo che venire alla centrale sia più una cosa positiva che qualcosa di cui dovresti preoccuparti, se non ti abbiamo già portato lì è perché capisco che risconteresti dei disagi dopo. Ci puoi dire dove si trova Sijoon?" chiese, aspettando che lui cominciasse a parlare.

"Non lo so."

"Non ti credo."

L'uomo sospirò profondamente. "Devo ripeterti ogni volta che non sto mentendo? È così, non so dov'è lui, l'unico motivo per cui ho guidato quella cazzo di auto è perché avevo un conto in sospeso con uno dei suoi uomini, ma non credevo neanche che l'auto fosse di Sijoon... altrimenti non mi sarei mai messo in un casino simile." disse, incrociando le braccia. "Avevo bevuto quella sera, di solito non lo faccio ma sono andato in un locale con lui perché me lo aveva chiesto. Continuava a versarmi da bere e ci ho preso la mano."

"E ti sei messo alla guida. Tutto quell'alcool nell'auto? Le sigarette? La droga?" chiese. "Devi dirci il nome del tuo amico."

"Ci stavo arrivando, lui non è mio amico. Si chiama Tyler Gonzales, è americano o qualcosa del genere." disse, guardandolo. "Noi stavamo bevendo, lui ha cominciato a parlare con due ragazze che gli davano fretta, mi ha detto di fargli un favore e di accompagnarle a casa perché lui aveva delle cose da sbrigare. Mi sono messo alla guida e -."

"Quindi sei andato a letto con loro?"

"Cosa?" domandò, sconcertato. "Non tradirei mai la mia fidanzata."

Baekhyun ridacchiò. "No, non lo faresti mai." rispose, l'altro non capiva se il poliziotto lo stesse prendendo in giro o meno. "Quindi loro erano sedute dietro insieme alla droga della quale tu non conoscevi assolutamente l'esistenza, e nel frattempo da bravo tassista le hai scortate a casa. Sai il nome delle ragazze? Dove vivevano?"

Lui ci pensò un po', prima di rispondere. "Non so i nomi. Quando loro hanno preso posto nell'auto prima di mettere in moto ho bevuto ancora, loro sembravano provarci con me, erano piene di gioielli, sembravano benestanti ed erano bellissime, ma io non mi sono lasciato trasportare dalla cosa. Dopo una sigaretta ho cominciato a guidare e a un certo punto mi hanno chiesto di fermarmi, non ricordo dove mi trovavo in quel momento, dopo che se ne sono andate volevo riportare l'auto a Tyler quindi ho preso il telefono per chiamarlo, e mi sono ritrovato contro quell'albero. Ve l'ho detto, io non c'entro, non sapevo niente della droga. Mia moglie mi ha chiamato e mi ha chiesto dove fossi, le ho detto che sarei tornato subito a casa ma non sapevo come fare quindi sono andato in panico quindi ho chiamato Tyler che mi ha riportato personalmente qui, mi ha detto che non ci sarebbero stati problemi e che sarebbe andato a riprendere lui l'auto, e che dovevo dimenticarmi di quello che era successo. Non credevo che avrei avuto problemi, me lo aveva assicurato quel bastardo. Ha lasciato l'auto lì con la droga? Perché?"

Il capo sospirò e prese il suo cellulare. "Stiamo cercando di scoprirlo. Hai detto che eri sbronzo, non so quanto queste informazioni possano essere veritiere e sicuramente non possiamo farci troppo affidamento. Hai detto che le ragazze erano piene di gioielli, ricordi se una di loro aveva questo questo?" domandò, mostrandogli la foto dell'orologio. L'uomo scosse la testa. "Lo conosci?" chiese ancora, stavolta gli fece vedere un'immagine del suo ex.  Solo guardarla per due secondi gli procurò un dolore al petto che conosceva fin troppo bene.

"Non li ho mai visti ma vi assicuro che mia moglie non si è neanche accorta che ero ubriaco, riesco a reggere bene l'alcool, è normale che mi girasse la testa ma di certo non immagino cose che non sono veramente accadute, quello che è successo è successo davvero." disse, Baekhyun si alzò di colpo. "Abbiamo finito?"

"Ora che ti sei sdebitato con quel tuo amico la smetterai di fare cazzate, vero?" chiese, passandogli il suo taccuino. "Scrivimi il suo numero, il suo indirizzo e qualunque altra informazione possiedi,  anche tutti i nomi dei collaboratori di Sijoon a cui riesci a pensare in questo momento, indicami i loro numeri di telefono e i loro indirizzi. Scrivimi anche il nome del locale in cui ti trovavi, voglio verificare che fossi davvero lì. Un'ultima cosa e poi ce ne andiamo."

"Si?" domandò, cominciando a cercare il numero dell'uomo sul suo cellulare.

"Hai detto che odi Sijoon, ma hai anche detto che non hai mai avuto niente a che fare con lui. Quindi?" chiese, lui scosse la testa e cambiò totalmente espressione, sembrava essere diventato triste.

Continuò a scrivere le informazioni in silenzio, una volta finito gli restituì il taccuino. "Non ho avuto a che fare con lui ma con i suoi uomini, e mi hanno recato parecchi problemi dato che se siete qui è colpa loro. Sijoon non è solo l'uomo che si nasconde e scappa di paese in paese, lui è tutti i suoi uomini, è gli assassini che sono costretti a compiere certi atti in suo nome. Sijoon non sarebbe niente senza tutti i suoi collaboratori, e loro non sono niente senza di lui. Per questo lo proteggono, si prenderebbero una pallottola in testa per salvarlo, tutti quanti. Dio, che merda." 

Baekhyun annuì, osservò le informazioni che aveva scritto sul taccuino, poi gli porse la mano. Sapeva che lo avevano solo usato, sapeva che quell'uomo, per quanto avesse potuto infrangere la legge, non sarebbe mai stato in grado di uccidere una persona e mai si sarebbe alleato con Sijoon, inoltre non era sicuramente nel suo giro, era fin troppo ingenuo. Lo avevano usato e avrebbero voluto farlo incastrare, ma lui era riuscito a scoprire la verità e sebbene non potesse esserne certo una cosa la sapeva, a volte bisognava fidarsi e sperare che andasse tutto bene. "Per qualsiasi cosa chiama la polizia di Seoul e chiedi di parlare con me, grazie." gli strinse la mano, poi Chanyeol fece lo stesso. "Ce ne andiamo."

Non appena uscirono dalla sua casa, Baekhyun chiamò Luhan e con il taccuino alla mano cominciò a dettargli gli ordini. "Ti invio l'indirizzo di un sospettato, noi stiamo tornando adesso ma lui abita lì vicino, prendetelo e portatelo alla centrale, fatemelo trovare lì. Ti mando via messaggio anche altri due nomi, falli avere a Kyungsoo e chiedigli di ricavarsi il loro indirizzo e di recuperarli - poi, quando hai un po' di tempo, verifica che Oh Jooyong fosse davvero dove ha detto di essere stato, altrimenti tutto quello che ci ha detto sarà considerato solo un mucchio di cazzate. Ricevuto?"

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** 19 ***


"Grazie." Baekhyun restituì le chiavi al custode, poi si voltò per guardare dove fosse rimasto Chanyeol e lo vide impegnato al cellulare. "È successo qualcosa?" domandò curioso, lui storse il naso e rimise l'aggeggio nella tasca. Non si poteva usare il cellulare se non per scopi lavorativi e Baekhyun lo aveva spesso rimproverato, non perché a lui desse particolarmente fastidio che controllasse i messaggi ma perché non voleva che si facesse una brutta reputazione nel caso qualcuno dei piani alti lo avesse visto lì, in corridoio a camminare con lo sguardo puntato su quella macchinetta. Sapeva che certe cose contavano parecchio.

"Niente di importante, mia madre mi ha scritto un paio di messaggi." gli fece sapere. Continuava a chiedergli quando sarebbe andato a trovarla, lei non ce la faceva più ad aspettare e Chanyeol cominciava a sentirsi ansioso e in colpa. "Credi che per il primo dell'anno avremo dei giorni di vacanza?"

Baekhyun sorrise e scosse la testa. "Abbiamo un caso in corso e non riusciremo a risolverlo stasera, la vedo dura. Puoi prenderti dei giorni e andare a trovarla." doveva ammetterlo, avevano davvero bisogno di lui in quel momento ma se quella era l'unica soluzione possibile poteva prenderla in considerazione, gli avrebbe fatto sicuramente bene staccare un po' dal lavoro. Entrarono in ascensore, Chanyeol non sapeva cosa fare. "Se vuole che tu vada da lei, non farla attendere troppo. Credo che mantenere un buon rapporto con i propri genitori sia curativo, quando io parlo con mia madre mi sento felice. Dovrei andare a trovarla ogni tanto ma... va bene, lasciamo stare." concluse il discorso, dato che erano arrivati al loro piano e che non gli faceva particolarmente piacere parlare di certi argomenti. Luhan e Sehun erano lì, ciò significava che erano già tornati. "Dove sono i sospettati?"

"Due sono nella sala interrogatori, l'altro non lo abbiamo trovato." gli comunicò Sehun, alzandosi e dirigendosi verso di lui. "Andiamo?"

"È di quello scomparso che dobbiamo preoccuparci, andiamo." rispose, guardò Chanyeol imbarazzato e gli sorrise. Non voleva escluderlo, ma Sehun era molto bravo negli interrogatori quindi preferiva portare lui, inoltre l'altro aveva guidato per tanto tempo ed era stato anch'esso eccellente nell'altro di interrogatorio, sarebbe stato meglio farlo riposare. "Fai pure una pausa. Luhan, vieni anche tu." lo richiamò, il cinese scattò in piedi e camminò verso i due ragazzi.

"Come vuoi." disse in risposta il minore, si allontanò così come i tre che si avviarono verso l'ascensore per dirigersi al piano contenente le sale per gli interrogatori. Non appena le porte si chiusero, Luhan quasi saltò addosso al suo capo che, doveva ammetterlo, non se lo sarebbe mai aspettato.

"Perché tutta questa euforia?" chiese Sehun, ci pensò un po' prima di fare delle supposizioni. "Quindi è vero che tu e Cha-."

"Stai zitto, non è il momento." lo rimproverò, il ragazzo scoppiò a ridere e lo guardò divertito. "Mi fa piacere che siate così contenti, ma stiamo per interrogare dei collaboratori di Sijoon e personalmente non ne sono entusiasta, vorrei essere il più professionale possibile ed evitare di parlare della mia vita privata." 

Luhan annuì, il capo credeva quindi che gli stesse dando ragione. "Ma oggi eri entusiasta di uscire con Chanyeol, quello dove lo mettiamo?" se si prendeva tanta confidenza era solo perché erano amici da tanti anni e Baekhyun sapeva che Luhan era sempre espansivo con tutti, figuriamoci con chi conosceva da sempre. Non poteva farci niente.

Scosse la testa e cambiò discorso, stava cercando di non perdere la pazienza. "Hai già verificato se -."

Il cinese lo interruppe. "Ho parlato col proprietario del locale, mi ha lasciato il numero di telefono dei baristi quindi ho chiamato loro e dopo avergli fatto il suo nome uno di loro ha subito confermato, l'altro ha detto di non ricordarsene. Hanno detto di averli visti insieme, ma non sanno altro, giustamente." era molto bravo a prevedere le sue domande, non appena le porte si aprirono i tre camminarono verso le stanze, pronti per interrogare i due uomini presenti. Ci misero un bel po', nel frattempo Chanyeol si girava i pollici e teneva gli occhi puntati sulla lavagna bianca, mentre cercava di verbalizzare tutto quello che gli era stato riferito da Jooyong. Non riusciva a pensare a qualcosa che non fosse Baekhyun, sapeva che in quel modo avrebbe sbagliato tutto ma era veramente difficile concentrarsi sul lavoro quando si trovava a pochi piani di distanza dalla persona che gli stava facendo perdere la tranquillità.

Non era una brutta sensazione, ma il fatto di lavorare e quindi di passare la maggior parte delle giornate insieme a quello che era sia il suo capo che... qualunque altra cosa fosse, lo preoccupava. L'altro aveva già fin troppe cose per la testa, non poteva permettersi di sottoporlo a ulteriore stress perché sebbene lui si sentisse confuso voleva solo che funzionasse, e affrettare troppo le cose avrebbe reso tutto più difficile, voleva evitarlo. La squadra si rincontrò nella sala pranzo, i tre avevano da poco finito di interrogare i sospettati i ed erano molto stanchi, soprattutto Baekhyun che si sedette e rimase in silenzio finché gli altri non cominciarono a spronarlo a parlare.

Chanyeol era seduto di fronte a lui e spesso lo guardava, si scambiavano delle occhiate che a volte parevano divertite a causa di una battuta pronunciata da altri, altre volte davano l'impressione di essere malinconiche. Baekhyun si alzò per andare in bagno, forse voleva solo concedersi un momento per allontanarsi da tutti e tranquillizzarsi. Chanyeol non pensò neanche minimamente all'idea di seguirlo, non voleva disturbarlo né privarlo della sua privacy, non poteva certo sapere che a Baekhyun avrebbe fatto immensamente piacere un abbraccio, confuso come si sentiva.

Ritornarono in ufficio dopo un caffè, il supervisore si chiuse nel suo ufficio per lavorare e così fecero anche gli altri, che però rimasero insieme come al solito. "Sei silenzioso." disse a un certo punto Luhan rivolgendosi al nuovo arrivato, lui scosse la testa. Soltanto perché non si era inserito nel discorso non voleva dire niente di strano, magari voleva cercare di lavorare senza distrazioni - ma dicendo all'altro una cosa del genere avrebbe solo mentito, e oltre che con Luhan lo avrebbe fatto anche con sé stesso.

"Tu credi che a Baekhyun dispiacerebbe se andassi a parlargli?" gli chiese a bassa voce, l'altro ridacchiò e gli mise una mano sulla spalla, poi lo indirizzò verso l'ufficio del capo. "Che significa?" domandò ancora, voleva essere estremamente cauto e non si accorgeva di risultare insistente e ripetitivo. Luhan continuò a spronarlo ad andare, e alla fine lui si alzò e camminò verso la sua stanza. Ci mise un po' prima di bussare, non sapeva neanche perché aveva temporeggiato fino a quel momento, quando avrebbe tranquillamente potuto farlo durante la pausa pranzo. "Sono io."

"Entra." la sua voce proveniva dal lato sinistro della stanza, e non dal posto in cui si trovava la sua scrivania. Chanyeol era confuso, entrò e lo vide seduto - al contrario - sul divano, con i piedi all'aria e la testa penzolante. 

"Che stai facendo?" domandò divertito, si prese la libertà di sedersi all'altro estremo del divano e Baekhyun cominciò a guardarlo.

"Cerco di farmi arrivare il sangue al cervello per riflettere meglio." disse tranquillamente, poi girò la testa dal lato opposto della stanza e sospirò. "Dopo tutto quello che mi hanno detto quei due ho davvero bisogno di concentrarmi. Hai letto i verbali?"

Scosse la testa. "Non ho idea di quello che vi abbiano detto, hai scoperto qualcosa di rilevante?" chiese, Baekhyun pareva decisamente amareggiato.

"Quel tizio, Tyler, non ha voluto parlare senza un avvocato quindi abbiamo dovuto aspettare per interrogarlo. Non c'erano sue traccie all'interno dell'auto, non essendo intestata a lui niente ci ha permesso di collegarlo al caso, quindi non abbiamo potuto fare molto, ho chiesto a Sehun di cercare di guadagnarsi i filmati di alcune telecamere e aspettiamo un riscontro per incastrarlo, ha confermato che si trovava al bar insieme al nostro informatore ma si è difeso dicendo di essersene andato subito dopo aver finito di bere, per cui dobbiamo solo aspettare. L'altro tizio era più spaventato e sembrava aver voglia di parlare, nell'attesa del suo avvocato ci ha detto di stare dando la caccia a Sijoon perché, ascoltami bene, l'altro nome sul taccuino è quello di suo fratello, che è scomparso da mesi, tutto coincide e quello è veramente suo fratello, c'è anche una denuncia di scomparsa a suo nome." fece una pausa. "Ora, non so se sta provando a proteggere suo fratello che magari è fuggito se dice la verità, ma non ci ho capito granché e so solo che se quel tipo è veramente scomparso per mano di Sijoon, la situazione è seria."

"Quello lo avevo già inteso." ridacchiò Chanyeol, che scosse la testa incredulo. 

"Non appena Kyungsoo finirà con i verbali scrivi tutto sulla lavagna, senza quella non riesco a concentrarmi." gli fece sapere, lui annuì. "Perché sei venuto qui?"

Ci rifletté sopra, prima di parlare. Alla fine inventò una scusa. "Dato che Kyungsoo era ancora impegnato al lavoro e avevo voglia di sapere sono venuto a chiedere a te, tutto qui. Me ne vado ora." disse alzandosi, gli avrebbe fatto piacere se Baekhyun gli avesse chiesto di rimanere ma così non fu, non si mosse di uno spillo e ritornò a fissare il soffitto, sperando di avere un'illuminazione.
 



a/n ; spero che il capitolo non sia troppo confusionario help se sto andando troppo veloce fatemene rendere conto, sono troppo presa dalla voglia di andare avanti con la storia e forse sto accelerando tutto maa non so, mi piace la piega che sta prendendo??

guardate che carina la versione luminol della fanart di @https-chanbaek (la trovate su wattpad) :-( io la adoravo già prima ma così è ancora più bella, per cui ancora una volta ringraziamola tutti insieme ♥

k

 

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** 20 ***


Baekhyun era rimasto nel suo ufficio fino alla fine del turno, non appena arrivò il momento di andarsene si alzò e sistemò grossolanamente gli oggetti sulla scrivania, per poi recuperare il cappotto e tornare nella sala principale. "Ciao a tutti." disse, non aspettò neanche una risposta che prese ad avviarsi verso il corridoio. Chanyeol lo guardò allontanarsi e si infilò la giacca velocemente, poi camminò a passo svelto verso di lui - doveva assolutamente parlargli. Alla vista di quel gruppo fin troppo numeroso di persone all'interno del piccolo stanzino, Baekhyun si avviò verso le scale, e lui lo seguì.

"Hey." lo richiamò dato che non non accingeva a fermarsi, il maggiore si voltò confuso e forzò un sorriso. "Ti dispiace?"

"No, mi fa piacere." si riferiva al fare la strada verso le auto insieme. Sulle scale non c'era nessuno, erano illuminate in maniera molto povera ed erano probabilmente il luogo più freddo dell'intero palazzo. Camminarono in silenzio ma a un certo punto scelsero di fermarsi e di aspettare un'ascensore, perché farsi dieci rampe di scale a piedi non li allettava particolarmente. Non appena arrivarono al parcheggio sotterraneo Baekhyun raggiunse subito la sua auto, a differenza di Chanyeol che l'aveva lasciata più lontana. "Ci vediamo." gli disse, l'altro si era bloccato e stava fissando l'uscita, silenzioso.

"Mi mandi un messaggio prima di andare a dormire?" chiese, dopo avergli posto la domanda lo guardò. "Solo per farmi sapere che stai bene."

L'altro cominciò a sorridere, gli piaceva sentirsi in quel modo, protetto. "Lo farò." fece una pausa e si fissò le scarpe, non riusciva a sollevare lo sguardo. "Sono successe tante cose oggi."

"Cerca di non pensarci e di dormire tranquillo." disse, vedendo che Baekhyun stava tremando a causa del freddo decise di affrettarsi. Ogni volta che c'era la possibilità di parlare non riusciva a farlo, si sentiva un codardo. "Va bene, ci vediamo domani." stava per voltarsi ed andare ma il maggiore camminò verso di lui e lo abbracciò. Naturalmente reagì di conseguenza, portò le braccia intorno al suo corpo e lo strinse forte. Quel momento durò relativamente poco dato che Baekhyun si allontanò subito, sembrava quasi essersi vergognato del suo gesto. "Tutto bene?"

"No." rispose subito, il suo viso si illuminò a causa delle luci della sua auto che aveva appena aperto, continuò a tenere la portiera e guardò il più alto. "Voglio solo riposare per lavorare meglio domani."

"La tua vita non deve incentrarsi sul lavoro, non-."

"Credi che non lo sappia?" lo interruppe. "Voglio solo risolvere questo caso e riacquistare la tranquillità, poi potrò ricominciare a sentirmi bene."

Chanyeol annuì, non sapeva cos'altro dirgli. "Stai congelando, vai a casa." senza aggiungere altro si allontanò, tirò fuori dalla tasca il pacchetto di sigarette e durante il tragitto verso la sua auto, che era vicina all'uscita, ne fumò una. Si guardò le dita e inspirò profondamente, si era dovuto trattenere dal dire all'altro tutto quello che gli stava frullando nella testa in quel momento e si sentiva come esplodere. Non sapeva proprio come gestire quella situazione. Il minore si sentiva anche sollevato, poter rientrare nel suo appartamento dopo un po' di tempo passato dalla vista di quelle mura gli faceva percepire un senso di accoglienza e di casa molto familiare, che poteva solo farlo sentire rilassato. Prima di salire aveva preso qualcosa da mangiare al negozio di alimentari sotto casa, quindi aveva la cena già pronta. Si sedette sul suo divano dopo aver scaldato l'acqua per i noodles, avevano decisamente un sapore diverso da quelli che aveva mangiato la sera precedente a casa di Baekhyun - non capiva perché, dato che aveva preso quelli con la stessa identica confezione.

Baekhyun era arrivato a casa molto tempo prima, era rimasto per una ventina di minuti sotto l'acqua bollente della doccia e dopo aver saltato la cena andò subito a letto, non si sentiva tranquillo come quando Chanyeol era accanto a lui. Si ricordò quindi di quello che gli aveva chiesto l'altro, recuperò il suo cellulare e gli scrisse un messaggio di buonanotte, lo rimise sul comodino e si voltò dal lato in cui, la scorsa notte, Chanyeol aveva dormito. Lo stomaco gli bruciava, un po' per la mancanza di cibo e un po' a causa dello stress, si portò le mani sul viso e cercò di dormire, poggiando la testa sul cuscino sul quale era rimasto un odore simile a quello di Chanyeol. Riusciva a pensare solo al suo nome, in quel momento.

La mattina seguente, Baekhyun si sentiva un vero schifo. La prima cosa che fece fu correre verso il frigorifero, una volta aperto recuperò la prima cosa che gli capitò sott'occhio e cominciò a mangiare. Aveva dormito molto male a causa della nausea e dei suoi pensieri, ma almeno era riuscito a riposare e per quanto si sentisse in ansia, non era stanco. Aveva spento la sveglia ed era rimasto un po' di più a letto quindi era in ritardo, dopo aver accudito il suo gatto si diresse verso la centrale. Percorreva come al solito quella strada che ormai conosceva a memoria, salutava le solite persone, seguiva il solito percorso, e arrivò nella propria sala, erano già tutti lì. "Buongiorno." li salutò, guardò subito Sehun. "Tutto bene? I filmati?"

"Sono qui, sono venuto in ufficio un'ora prima per coincidere con la pausa di chi si occupa di queste cose e per averle quindi -."

"Riassumi." ridacchiò, cominciando a prepararsi un caffè. "Ci è andata bene o no?"

"Benissimo, nei filmati si vede Jooyong che parla insieme a Tyler, si vedono chiaramente le due ragazze e non potranno negare di essere state su quell'auto, si vede mentre si avviano insieme verso il parcheggio, sto aspettando tutti i filmati ma in quelli delle telecamere del parcheggio si vede bene il momento in cui entrano nell'auto insieme." disse, era felice che il suo capo si sentisse più sollevato, riusciva a riconoscere la sua espressione tranquilla. "Le due ragazze sono nella sala interrogatori, mi sono fatto aiutare dalla seconda squadra."

Era sorpreso che le avesse identificate e portate alla centrale in meno di un'ora, ma gliene era anche immensamente grato, avrebbe potuto cominciare a interrogarle subito. "Grazie Sehun. Chanyeol, vuoi venire con me?" chiese, l'altro sollevò la testa di colpo, non se lo sarebbe mai aspettato. 

"Posso?" chiese sollevandosi, lui annuì in risposta.

"Sono sicuro che Sehun abbia altre cose da fare, facciamo in fretta." gettò il bicchiere di carta e lasciò il cappotto su una poltrona, poi si diressero insieme verso l'ascensore. Una volta dentro, Chanyeol guardò l'altro sorridendo. "Devi dirmi qualcosa?" chiese Baekhyun, odiava il modo in cui lo fissava perché non riusciva a capire a cosa stesse pensando.

"Ieri sera non riuscivo a prendere sonno." gli spiegò il minore. "Poi ho immaginato come sarebbe stato averti lì con me e dormire è diventato ancora più difficile perché non era così."

Baekhyun si sentì mancare la terra sotto i piedi, poi realizzò che si era trattato solo dell'ascensore che si era fermato al piano da loro selezionato, stranamente la sensazione non cambiò anche dopo che si spostò dalla piattaforma e cominciò a camminare. "N-ne parliamo dopo." borbottò velocemente, cercando di togliersi dalla testa quei pensieri per poter concentrarsi sul lavoro. Chanyeol non era mai stato in quel piano, era come l'altro, dipinto alla stessa maniera, ma riusciva a distinguere tutte le varie sale degli interrogatori. "Era la sala quattro, giusto?" guardò dalla piccola finestra e vide una ragazza, nella quinta sala c'era l'altra. "Andiamo." aprì la porta e osservò la giovane che si era come spaventata alla loro vista. "Piacere, io sono Byun Baekhyun della prima squadra omicidi e stiamo indagando per -."

"Non ho ucciso nessuno io." disse subito, lui sorrise e prese posto, poi cominciò a guardarla negli occhi.

"Lo so, infatti non vogliamo incolparti per quello. Stai aspettando il tuo avvocato?" domandò, lei annuì. "Quando arriverà lui ti dirà di stare zitta e di lasciare tutto nelle sue mani, ma se vuoi aiutarci devi evitarlo. Sijoon ha rapito un ragazzo, ne sai qualcosa?" chiese poi.

"Non ho idea di chi sia." rispose, cominciando a mordersi il labbro nervosamente. "Quel tizio mi ha ammanettata e mi ha portata qui senza darmi una spiegazione, mi sono sentita spaventata. Non ho fatto niente, perché sono qui?" domandò, Baekhyun gli passò una foto leggermente sfocata, era una delle poche che Sehun aveva già stampato.

"Perché vedi, tu e la tua amica nella sala a fianco siete state accompagnate a casa da questo ragazzo nella foto, lo conosci? Nell'auto in cui vi trovavate c'era droga, alcool e soprattutto, è intestata a un criminale. Vuoi spiegarmi perché?"

Lei cambiò totalmente espressione, sorrise e cominciò a guardare negli occhi i due poliziotti a turno, per poi prendere a parlare. "Ho capito di cosa si tratta, Tyler, l'altro ragazzo nella foto, ci ha chiesto di eseguire questi ordini e ci ha anche pagate, quindi potete anche incolpare lui di qualsiasi cosa ci sia sotto, io non c'entro. E con questo ho finito." non aggiunse altro, Baekhyun non era poi tanto sorpreso, voleva solo accertarsi che lei non conoscesse davvero Sijoon. 

Cominciò a sfogliare un fascicolo pieno di foto di persone uccise per mano sua, e a mostrarle alla ragazza. "Se ci stai mentendo." disse. "Questo succederà ancora."

Lei guardò in basso frustrata, poi ricominciò a parlare velocemente. "La mia amica mi ha parlato di Sijoon, ha detto di averci avuto una relazione." disse, Baekhyun era scioccato. "Però dovete credermi, io non l'ho mai visto, non ho idea di che faccia abbia, io non vi ho detto niente." 

Si voltarono tutti dato che l'avvocato della ragazza entrò nella stanza, era un signore ben vestito e che probabilmente aveva passato troppo tempo a sistemarsi in bagno visto tutto il profumo che si era spruzzato addosso. "Buongiorno agenti. Possiamo cominciare?"

Baekhyun si alzò e strinse la mano dell'uomo, poi gli sorrise. "La ringrazio, torniamo presto." disse poi, allontanandosi e rinchiudendoli nella stanza. "Dobbiamo interrogare l'altra ragazza e vedere se conferma questa versione, credo che ci stiamo avvicinando. Adoro la malvagità delle persone, sono in grado di scaricare la colpa su chiunque pur di salvare la loro fedina penale, sono proprio egoisti gli esseri umani." scosse la testa incredulo, rivolgendosi a Chanyeol. "Quando avremo finito potremo parlare." lo disse senza guardarlo, come se volesse dimenticarsene un attimo dopo.

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** 21 ***


Non appena i due entrarono nella stanza, videro la ragazza affiancata da una donna adulta, sicuramente il suo avvocato. Baekhyun era abbastanza preoccupato ma visto il materiale che possedeva, sapeva che non sarebbe stato impossibile uscire vittorioso da quella situazione. "Buongiorno, sono Byun Baekhyun." porse la mano alla donna e poi alla giovane, che però non si presentò.

"La mia cliente si chiede perché è qui." disse lei, la ragazza sembrava terribilmente scocciata, teneva le braccia incrociate e lo sguardo imbronciato. E Baekhyun detestava quell'atteggiamento.

"A quest'ora sarei dovuta essere a uno shooting, mi state facendo solo perdere tempo e il mio manager vi farà causa se -."

Per evitare di innervosirsi troppo Baekhyun spostò la sedia rumorosamente così da costringerla a smettere di parlare, poi si sedette e la guardò negli occhi. "Non mi interessa." le disse, sorrise e guardò la donna. "Le spiego brevemente la situazione." le mostrò la foto che la ritraeva insieme a Jooyong, Tyler e all'altra ragazza. "Dopo questa festa ti sei fatta riportare a casa da lui e nell'auto c'era parecchia droga, non era di sua proprietà e lui è risultato pulito, stiamo indagando per quello. Ne sai qualcosa?"

Il suo avvocato era piuttosto sollevato. "La mia cliente può fare dei test tossicologici anche in questo momento, risulterebbe totalmente pulita e credo che -."

"Aspetta." la interruppe la ragazza, si morse il labbro e con due dita cominciò a giocherellare con il braccialetto che teneva al braccio sinistro. "Lei non sa la storia, voglio spiegare come sono andate veramente le cose per difendermi."

"Basta fare i test per far ritirare ogni accusa." cercò di farla ragionare, lei le si avvicinò, per poi sussurrarle qualcosa.

"Mi sembra di capire che la sua cliente non sia pulita come ha fatto intendere." incrociò le braccia e la guardò. "Le assicuro che possiamo chiudere un occhio, mi dica la verità e non la farò sottoporre a nessun test. Ho l'autorità per farlo, lo sa? A chi appartiene veramente la droga?"

La ragazza annuì goffamente, poi poggiò i gomiti sul tavolo e cominciò a parlare, senza che il suo avvocato aggiungesse una parola. "Nella foto si vede un ragazzo, Tyler, lui è un mio amico ed era ubriaco quindi ha chiesto al suo amico di accompagnarci a casa, anche io ero ubriaca e non potevo guidare quindi ho accettato. La droga era già nell'auto."

"Ti consola sapere che anche Jooyong era ubriaco marcio? Non abbiamo ancora interrogato la tua amica." mentì. "Se lei farà i test tossicologici e saranno puliti, e se mi racconterà una storia diversa dalla tua non ti andrà molto bene, l'accordo che ti ho proposto ti assicurerebbe di uscirne totalmente illesa, cerca di non lasciartelo sfuggire. Allora, è questa la verità?" domandò, lei annuì. "Hai mai sentito parlare di Sijoon?"

La giovane inarcò un sopracciglio e guardò Chanyeol. "Chi è?"

"Chi è? Continui a mentire, te ne rendi conto?" domandò, aprì un fascicolo e mostrò alla ragazza le immagini delle persone che aveva fatto vedere anche all'altra. "Per colpa tua succederà ancora."

"La mia cliente non c'entra niente con questi - presumo - omicidi, e credo che sia arrivato il momento di andarsene, dato che avete finito le domande attinenti al caso per cui è stata convocata. Vogliate scusarci -." si stava alzando, Chanyeol la guardò e le indicò la sedia con un cenno della testa.

"Non abbiamo finito." aggiunse Baekhyun. "Sei stata in una relazione con Sijoon, il malavitoso più potente e ricercato del paese, e non è vero che quella sera è andata in quel modo. Tyler vi ha pagate per imbrogliare quell'uomo, non è così?" chiese poi. "Ti consiglio di dirmi la verità se non vuoi che ti scortiamo subito in infermeria per fare le analisi e ti arrestiamo, la mia pazienza si è quasi esaurita."

Lei capì che la situazione era diventata seria e che a loro non importava niente della droga, che quello che le stavano chiedendo era ben altro e che stavano usando la scusa dei test solo per ricattarla, quindi si arrese e cominciò ad agitarsi. L'avvocato, invece, poteva solo tacere dato che lei aveva rifiutato ripetutamente la sua consulenza, continuando a parlare e non avvalendosi dei suoi diritti per cercare di difendersi da sola. Ma d'altronde non conosceva la storia, dato che era successo tutto troppo in fretta. "Avete ragione, è vero, Tyler ci ha pagate. Dovreste interrogare lui per scoprire il motivo, non me lo ha detto." Baekhyun sollevò un indice e la interruppe, poi si rivolse a Chanyeol.

"Scrivi a Sehun di andare a prendere Tyler e di portarlo qui." disse, poi ritornò a concentrarsi sulla ragazza. "Continua, e dimmi il motivo. Mi sembri abbastanza sveglia, più informazioni mi dai più materiale avrò da usare contro di lui."

"Lui non mi parla di certe cose, sa che ho smesso di mettermi in mezzo a determinate situazioni da anni. Non credevo che Sijoon centrasse con questo caso. Noi non avevamo una vera relazione, siamo stati insieme un paio di volte ma mi ha scartata subito dopo essersi stancato, ho capito che era un uomo di merda e ho smesso di stargli dietro." sorrise, si inumidì le labbra e continuò a guardare Baekhyun con un finto sorriso stampato sulle labbra. "E questo è successo anni fa, non lo vedo da allora, quando Tyler mi ha offerto dei soldi per farmi dare un passaggio come potevo non accettare? Tutti lo avrebbero fatto." domandò, si stiracchiò e ritornò nella vecchia posizione, poi guardò il suo avvocato. "Non so veramente altro. Abbiamo finito ora?"

"Siamo noi a decidere." gli fece sapere Baekhyun. "Non vedi Sijoon da quanti anni?"

"Circa due anni." disse, lui annuì. Le mostrò sia la foto dell'orologio che quella del suo ex ragazzo, ma non ebbe nessuna reazione. "Ora posso andare? Ho uno shooting!"

"Fammi prima dei nomi, chi sono i bracci destri di Sijoon? Poi potrai andare."

"Chi sono?" chiese, sembrava abbastanza combattuta sul parlare o meno. "Due anni fa era Tyler, ora... lui ne è sicuramente uscito, per il resto non ne ho idea." sorrise e si alzò. "So che è stata quella stronza a dirvi tutto, ma vi ho dimostrato di aver detto la verità, quindi se non vi dispiace -."

"Come fai a sapere che Tyler era veramente uno di loro?" domandò, se quel tizio fosse scappato, se Sehun non lo avesse trovato sarebbero stati veramente nei guai, dato che secondo entrambe le versioni delle ragazze lui era quello che c'entrava di più, e che gli sarebbe stato parecchio d'aiuto per il proseguimento delle indagini.

Lei storse le labbra e lo guardò. "Perché io e Tyler siamo stati insieme, sono stata io... a dirgli di smetterla di fare stronzate. Gli voglio davvero bene, con me è sempre stato un ragazzo gentile e premuroso ma quando aveva a che fare con Sijoon - era come se fosse la sua seconda fidanzata, capisci? A volte c'era di più per lui che per me, e man mano che il tempo passava tutto ciò peggiorava, quindi gli ho chiesto di restare solo amici." fece una pausa e sembrò cominciare a pentirsi di quello che aveva detto. "Non fategli del male, se lo arresterete sarà colpa mia ma lui è cambiato adesso, ve lo assicuro." si mise una mano sul viso sconvolta.

"Hai fatto la cosa giusta. Abbiamo finito." disse Baekhyun alzandosi, guardò la ragazza e non appena lei e il suo avvocato uscirono, spostò lo sguardo verso Chanyeol. "Che cazzo."

Lui sorrise e scosse la testa, ancora confuso ma allo stesso tempo stupito dopo quegli interrogatori. "Incredibile, vero? Sehun ha detto che porterà qui Tyler, non credo sia ancora arrivato."

"No, ci vorrà un po'." lo guardò e sorrise, poi uscì dalla stanza e cercò di capire cosa fare. "Voglio cercare di smettere di pensare a tutto quello che ci hanno detto, altrimenti dopo avrò le idee confuse." gli fece sapere, ci mise un po' prima di dirgli altro. "Vuoi parlare? Durante l'attesa."

"Qui?" domandò, c'erano davvero tante persone e non gli sembrava il posto adatto.

"Andiamo sul terrazzo. Luhan te lo ha mai fatto visitare? Non credo." ridacchiò, poi lo condusse lì. Anche in quel luogo c'erano delle persone, ma erano sparse perché ognuna di loro cercava la propria privacy, quindi fecero così anche i due che andarono in un angolino. Baekhyun teneva le braccia sulla ringhiera e guardava in basso, riusciva a vedere tutte le persone che entravano in centrale e pensò che da lì sarebbe riuscito a vedere anche Sehun, quando sarebbe tornato insieme al ragazzo da interrogare.

"È bello qui." esordì Chanyeol, vide l'altro sorridere. "Ora che ci penso, non mi hai ancora detto perché mi hai baciato."

Lui si voltò offeso, poi lo guardò inarcando entrambe le sopracciglia. "Non sono mica stato io a cominciare."

Il minore ridacchiò. "No, ma poi sei stato tu a invitarmi a dormire con te, e il giorno dopo mi hai baciato in ascensore." gli ricordò, a quel punto Baekhyun interruppe il contatto visivo imbarazzato e sospirò. "Dimmi la verità."

"Il punto è -." si bloccò e lo guardò. "Anche se io volessi, tu non immagini neanche quanto sia difficile stare insieme in un contesto simile, è questo che mi fa riflettere."

"Che significa? Parli sempre delle difficoltà che riscontreremmo ma mai di quello che vuoi tu." disse, lasciandolo senza parole. "E perché Luhan e Sehun ce la fanno?"

"Stai mettendo in dubbio la mia parola? Ti ricordo che ho già sperimentato una cosa del genere." lo tirava sempre in ballo, era impossibile dimenticarsene. "Vuoi sapere perché ti ho baciato? Perché dopo che lo hai fatto tu non credevo che sarei riuscito a farne a meno." vide Chanyeol tirare fuori dalle tasche un pacchetto di sigarette e voleva tanto ricordargli che sarebbe opportuno lasciarle nell'armadietto fino alla fine del turno, ma si trattenne dal farlo. "È vero che parlo sempre di quanto sarebbe difficile, ma è una cosa che mi spaventa terribilmente. Posso ignorare quello che provo? Non ci riesco."

Chanyeol non sapeva più come continuare il discorso. "Lo so che sei terribilmente preoccupato, credi che io non ci pensi?"

Il maggiore non rispose, portò la mano accanto a quella di Chanyeol e gli sottrasse la sigaretta. "Devi smettere di fumare." cambiò discorso, osservò l'oggetto e se lo portò alla bocca per poi fare un tiro. Detestava il sapore, l'odore, la sensazione che si provava nel farlo, non sapeva quanto effettivamente fumasse l'altro, ma non voleva che si rovinasse in quel modo. "Ti fa male."

"Si vede che a te non piace, hai una faccia schifata." ridacchiò guardandolo, Baekhyun si era già pentito di aver provato e voleva solo mangiare una o due gomme da masticare per togliersi l'amaro dalla bocca. "So che non sembra, ma sto veramente provando a smettere. Non posso farlo da un giorno all'altro però, lo sai?" riprese la sigaretta e continuò a fumarla. "È difficile fare a meno delle cose che ti piacciono, a volte ne abusi e quando non le hai sottomano passi tutto il tempo a pensarci, finché non le riprendi e riacquisti la tranquillità."

"Lo so." mormorò. Erano rimasti solo loro due sul terrazzo, e non faceva poi tanto freddo, anzi, si stava bene. La centrale era talmente coperta dagli altri palazzi che non c'era un filo di vento lì. "Penso che quando prenderemo l'ascensore per andare nelle sale degli interrogatori ti bacerò. Posso farlo?"

"Me lo dici così?" ridacchiò, si spostò verso il tavolino e lasciò la sigaretta ormai quasi finita nel posacenere. "Vuoi venire da me stasera?"

Lui scosse la testa. "Devo andare a controllare come sta il mio gatto." disse, Chanyeol sollevò gli occhi al cielo e lui gli diede una leggera gomitata. "Non voglio che si chieda dov'è sparito il suo padrone, vieni tu da me." prima che Chanyeol potesse dargli conferma o meno, Baekhyun interruppe la conversazione dato che vide Sehun e Luhan ritornare, e sembrava che ci fosse Tyler con loro. "Torniamo a lavoro."

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** 22 ***


"Non ci credo che è andata così." Baekhyun si sentiva terribilmente sconfitto.

"Jooyong aveva ragione, farebbero qualsiasi cosa pur di proteggerlo. Sono sicuro che se gli avessimo puntato la pistola contro ci avrebbe chiesto di ucciderlo pur di non parlare." cercò di fargli capire che non avevano avuto molta scelta e che non era colpa sua. "Per quanto tempo credi che rimarrà dentro?"

Scosse la testa amareggiato e si guardò attraverso lo specchio dell'ascensore. "Meno di quanto immaginiamo. Se non risulterà pulito la giuria non sarà molto gentile con lui, e spero vivamente che si sia drogato quella sera, altrimenti non potremo più fargli niente. Cazzo." imprecò contro il corrimano, aveva provato di tutto, Tyler non aveva detto una parola. "Ti prego, avvisami non appena ci mandano i risultati, io vado in bagno." una volta uscito dalla piccola stanza si diresse subito verso i servizi igienici, mentre Chanyeol ritornò dagli altri, era arrabbiato e triste a causa dell'accaduto.

"Allora?" domandò Kyungsoo curioso. "Com'è andata?"

"Gli stanno facendo i test, se risulteranno positivi lo arresteremo." rispose, dirigendosi verso la sua scrivania.

"Ma è magnifico, no?"

"Magnifico un cazzo, Kyungsoo. Non ha parlato, possiamo incastrarlo solo per la droga e non starà dentro per molto." disse frustrato. "Baekhyun non è contento." 

"E neanche tu sembri esserlo." disse. "Vedrai che andrà bene, abbiamo fatto dei passi avanti rispetto a due anni fa, quando e se Tyler andrà in galera cominceremo a sospettare di chiunque andrà a fargli visita o lo chiamerà, le persone da interrogare non ci mancano."

"Questo non significa che troveremo Sijoon."

Kyungsoo ridacchiò. "Da Sijoon siamo molto lontani, questo è certo."

Il capo era ritornato nella sala principale, guardò Chanyeol che corrugò le sopracciglia. "Non sono ancora arrivati i risultati."

"Figurati, so che dovremo aspettare un bel po'. Kyungsoo, non ci hanno fatto salire per controllare, chiama tu e digli di dare la precedenza a noi." disse, il ragazzo sapeva quanto quel dipartimento li odiasse, gli mettevano sempre fin troppa fretta ma come biasimarli? Senza quei risultati Baekhyun non sapeva cosa fare. "C'è qualcosa da mangiare? Ah, Kyungsoo, hai fatto quello che ti ho detto?."

"C'è del sushi qui, lo ha ordinato Luhan." rispose Sehun, si trovava sul divano e stava mangiando. Baekhyun lo raggiunse e si sedette lì, poi cominciò a mangiare insieme a lui.

Kyungsoo rispose alla domanda del suo capo un po' di tempo dopo. "Poverina, quando l'ho aspettata all'uscita e l'ho subito riportata dentro ha cominciato a urlare e a dire di essere in ritardo per il lavoro, Taehyung sta terminando l'identikit di Sijoon e ce lo manderanno appena pronto, gli chiedo se ha finito."

"Perfetto. Quella ragazza era veramente strana e fastidiosa ma non credo che abbia mentito, era troppo spaventata." fece una pausa. "E io sono troppo curioso di vedere la faccia di quel bastardo. Chanyeol, mangia anche tu. Non abbiamo pranzato oggi." disse, lo invitò a sedersi accanto a lui e gli fece spazio, spiaccicandosi contro Sehun. Anche Chanyeol si strinse per sedersi vicino a loro, e non appena si mise lì Baekhyun si addossò a lui. "Tieni." gli passò il vassoio, sottraendolo dalle mani del povero Sehun - che a dirla tutta aveva mangiato la maggior parte delle porzioni, quindi non poteva lamentarsi.

"Guarda com'è calmo il capo quando mangia, è totalmente un'altra persona." ridacchiò il ragazzo alla sua destra, toccandogli la guancia con un dito. "Eri affamato, vero?"

"Smett-." si bloccò e cominciò a tossire, a quel punto Sehun gli diede degli schiaffi sulla schiena e lui si allontanò, continuando a lamentarsi - in tutto ciò, Chanyeol mangiava tranquillo, leggermente schiacciato a causa dei due che stavano litigando, ma tranquillo. "Per poco non morivo per stare a sentire alle tue stronzate!"

Cominciarono a pizzicarsi e a cercare di darsi fastidio a vicenda, e Chanyeol iniziava a sentirsi leggermente stanco di quel casino, non aveva molta pazienza. Si alzò in fretta cosa che costrinse i due a bloccarsi, li dividé e, di colpo, si sedette in mezzo a loro. "Ringrazia che Chanyeol ci ha divisi altrimenti ti avrei -."

"Se sei un uomo vieni qui."

"Sono a tanto così." disse Chanyeol. "A tanto così, dal prendervi e sbattervi uno contro la testa dell'altro, quindi smettetela."

Baekhyun non aggiunse altro, si accoccolò a lui e lo guardò dal basso verso l'altro. "Sei così autoritario."

A quel punto, il minore per poco non ebbe un tic nervoso all'occhio. "Che succede qui?" domandò Luhan, che si era allontanato dalla sua scrivania visto il casino che aveva sentito. Vide Sehun aprire le braccia verso di lui ma non lo calcolò, non disse altro finché non incrociò lo sguardo di Baekhyun. "Come mai Baekhyun è così docile?"

"È perché c'è Chanyeol." rispose Kyungsoo, tutti si voltarono a guardarlo divertiti, tutti tranne Baekhyun che accigliò lo sguardo. "Comunque, capo, ho chiamato e hanno detto che stanno facendo il prima possibile e che i risultati arriveranno a breve. Tyler è di nuovo nella sala interrogatori, ce lo hanno appena riportato. Taehyung sta perfezionando l'identikit."

"Grazie. Vi odio tutti." rispose. Dato che gli altri cominciarono a parlare dei fatti propri, lui si concentrò su Chanyeol. Era bello stargli così vicino, sentire il suo calore, la sua mano contro la propria, anche se il contesto non era dei migliori, quella sensazione era bella. "Vieni a casa mia stasera." stavolta non era una domanda ma un'affermazione. "Sono il tuo capo, ricordi?"

"Questo non è abuso di potere?" domandò serio, Baekhyun ridacchiò e continuò a guardarlo negli occhi, non riusciva a smettere.

Circa mezz'ora dopo Baekhyun si era deciso a rimettersi a lavoro, era nel suo ufficio e stava compilando un paio di moduli quando Chanyeol andò a bussare alla sua porta. "Baek." disse, l'altro lo guardò confuso e il minore diventò paonazzo. Gli era uscito naturalmente, ma non avrebbe voluto chiamarlo così. "Sono arrivati i risultati, sono positivi quindi possiamo arrestarlo. C'è anche l'identikit, Luhan ha chiesto se dobbiamo pubblicarlo." gli passò dei fogli e lui lo ringraziò. Baekhyun non ebbe nessuna reazione alla vista di quel disegno, sembrava un uomo normalissimo e non lo aveva sicuramente mai visto prima. Ma ora avrebbe cercato quei tratti negli occhi di tutti, di quello era certo. Era la prima volta che qualcuno gli forniva delle informazioni del genere, nessuno aveva mai osato tradire Sijoon in quel modo, quasi aveva paura per la ragazza.

"Andate tu e Luhan ad arrestarlo, non ho voglia di rivedere quello stronzo. Non pubblichiamo niente per ora, aspettiamo giusto un paio di giorni, voglio riflettere di più sulla situazione prima e cercare di capire se la ragazza avrà bisogno di protezione." disse, poi si guardò il polso e lesse l'ora. "Io ho quasi completato tutto, quando tornerete il turno sarà già finito, poi andremo a casa. Va bene?"

"Va bene." sorrise e richiuse la porta, si morse subito il labbro nervoso, Baekhyun gli faceva provare cose fin troppo strane. Dopo che ebbero concluso l'arresto poterono solo cominciare a sperare che col processo quell'uomo restasse in galera più tempo possibile, Chanyeol non voleva più pensarci - o meglio, non quella sera. Aspettò la fine del turno insieme agli altri, e quando Baekhyun uscì dal suo ufficio e invitò tutti ad andare a casa rimase lì ad aspettare che si preparasse. Gli altri se ne erano andati e lui stava ancora riguardando dei documenti, non appena si rese conto che non avrebbe potuto fare altro quella sera, sorrise a Chanyeol e lo invitò ad andare. Erano molto silenziosi, lungo tutto il tragitto verso la macchina Baekhyun si tenne la sciarpa aggrovigliata attorno al viso, riusciva a malapena a vedere dove metteva i piedi e nonostante tutti quegli accorgimenti aveva ancora molto freddo. Una volta entrato in auto, cominciò a imprecare.

Chanyeol si strofinò le mani una contro l'altra, dopo essersi leggermente abituato al clima gelido guardò l'altro. Si sporse leggermente verso di lui e si avvicinò gradualmente, quando Baekhyun capì le sue intenzioni lo assecondò e lo baciò. Abbandonò la cinghia della cintura che aveva precedentemente preso, e portò le sue mani contro le guance dell'altro. Ben presto, però, si allontanò. "Fammi accendere l'aria calda prima che diventi un pinguino." disse, Chanyeol sorrise e si rimise al suo posto, poi guardò l'altro mettere in moto e aspettò che arrivassero a casa. 

Appena arrivati Baekhyun aprì la porta e trovò il suo gatto ad aspettarlo. "Mi stavi aspettando!" esclamò, prendendolo in braccio e cominciando ad accarezzarlo. "Guarda che bello." disse poi, mostrandolo a Chanyeol. L'altro gli accarezzò piano la testa, poi si allontanò per abbandonare la giacca e la sua valigetta sul divano del maggiore. 

"È bellissimo. Posso andare in bagno?" cambiò discorso, Baekhyun continuava a stritolare il suo gatto e ad accarezzarlo ,nel frattempo.

"Non sei mica a scuola, non devi chiedere il permesso." ridacchiò e lasciò l'animale. "Cosa vuoi per cena?"

"Quello che si prepara più in fretta!" rispose dall'altra stanza. Baekhyun prese delle patatine dal congelatore e le mise in forno insieme a un po' di carne, era decisamente più dignitoso dei noodles della scorsa volta. "Posso prendere un pigiama?"

"È nel cassetto dell'altra volta." gli rispose. Chanyeol fece come se fosse a casa propria e andò a prenderlo, ogni giorno non vedeva l'ora di togliersi la divisa per riposare, sapere di poter stare insieme a Baekhyun lo faceva sentire ancora meglio. Ritornò in salotto, l'altro era sul divano e aveva disteso le gambe sulla penisola. "Trovato il pigiama?" gli chiese.

"Va bene questo?" chiese, lui si voltò e lo vide mentre indossava il suo pigiama con gli elefanti, era decisamente adorabile. Chanyeol si lanciò accanto a lui e poggiò la testa sulle sue gambe, distendendosi lungo il divano. Lo guardava dal basso verso l'alto e nel frattempo Baekhyun gli accarezzava i capelli. "Non avrei mai pensato che sarei riuscito a trovare una persona come te in un modo simile."

"Smettila." buttò la testa all'indietro per evitare di guardarlo, ogni volta che Chanyeol gli diceva certe cose si sentiva fin troppo imbarazzato. "La cena sta cuocendo."

"Mh." allungò un braccio verso il suo e gli prese la mano. "Tu non sei un tipo romantico, mi sbaglio?"

Baekhyun sbuffò, non riusciva a smettere di sorridere. "A volte si."

"Forse devi conoscermi meglio prima." rifletté, con una mano gli mosse la testa e lo costrinse a guardarlo. "Io sono molto dolce, lo hai notato? Potrei guardarti e dedicarti un sacco di canzoni e di poesie." disse, accarezzandogli il viso con le dita. "Sei bellissimo."

Il ragazzo gli strinse le guance e provò ad abbassarsi per baciarlo, ma a un certo punto si bloccò, lasciando uscire il suo spirito romantico. "Merda, che male alla schiena."

Chanyeol scoppiò a ridere e poggiò i gomiti sul divano, in quel modo riusciva a raggiungerlo. Bastava che si muovesse un po' di più per far toccare le loro labbra, ma era talmente estasiato dal viso perfetto dell'altro che riuscì solo a rimanere fermo a guardarlo. "Non smettere mai di guardarmi così."

Il ragazzo non rispose, lo baciò e continuò a farlo finché non venne interrotto dal timer del forno, e a quel punto dovette alzarsi per forza perché aveva fin troppa fame.

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** 23 ***


"Mentre lavo i piatti vai a scaricare un film sul computer che ho in camera." disse Baekhyun, l'altro era ancora seduto e stava picchiettando le dita contro la superficie lucida del tavolo. Con un po' di fatica si sollevò e comincio a portare all'altro le stoviglie sporche, lamentandosi per il dolore che avvertì alla schiena. "Grazie. Che hai?"

"Lascia stare, è la vecchiaia. Che film vuoi vedere?" domandò lui, piegando la tovaglia e rimettendola a posto. Il clima che si respirava nella stanza era molto piacevole e calmo, e Chanyeol non avrebbe potuto sentirsi più a suo agio di così. "Non ho molte idee."

"Qualcosa che sia tranquillo e che possa che possa fare da sottofondo a tutte le cose di cui voglio parlare con te, non mi interessa nessun film in particolare." ridacchiò, Chanyeol capiva perfettamente a cosa si riferiva, quindi sorrise felice del fatto che l'altro la pensasse così. "E poi non eri stato tu a dirmi di non essere vecchio a quest'età? Ora parli di vecchiaia?"

Lui si sentì tirato in causa. "Va bene, non sarò vecchio ma le mie ossa si stanno consumando lentamente, è un problema?" 

Baekhyun ci mise poco a lavare i piatti sporchi, voleva fare in fretta quindi si diresse subito in bagno a cambiarsi e chiese al minore di aspettarlo in camera nel frattempo, non vedeva l'ora di togliersi quei vestiti scomodi e di sdraiarsi sul suo morbido materasso. Mentre si girava e rigirava in quel letto, Chanyeol cominciava a sentirsi alquanto nervoso. Continuava a fissare il corridoio e ad immaginare la figura dell'altro, ma ci stava mettendo così tanto tempo che per non rendere interminabile l'attesa aveva voglia di fare un pisolino - anche se avrebbe dovuto pensarci un po' prima, dato che proprio quando provò a chiudere gli occhi sentì i suoi passi, scosse quindi la testa e sollevò la schiena per non farsi trovare completamente sdraiato. "Scommetto che stai morendo di sonno." fu la prima cosa che gli disse, si lanciò sul letto seguito dal suo gatto che gli era rimasto incollato tutto il tempo. "Vero?"

"Non ho sonno. Mi stai schiacciando le gambe." si lamentò e provò a muoversi, il più grande si sollevò e si lasciò cadere su di lui, c'erano le coperte a dividerli ma riusciva comunque a sentire il suo calore. "Copriti." gli suggerì, Baekhyun mugolò in risposta e si spostò solo per portare le coperte al di sopra del suo corpo, poi si attaccò di nuovo dell'altro. Chanyeol era molto sorpreso dal suo comportamento, qualunque cosa gli dicesse lo portava ad arrossire ma non si risparmiava mai quando si trattava di contatto fisico, era come se in quei momenti il suo imbarazzo sparisse - e il fatto che lui fosse così espansivo non gli dispiaceva poi più di tanto.

"A volte penso che non ci sia bisogno di essere al corrente di ogni singolo particolare della vita di qualcuno per poterlo conoscere davvero." Baekhyun cominciò a parlare, e nel frattempo accarezzava la schiena dell'altro. "Siamo qui insieme e dovrebbe bastare, no? Eppure vorrei tanto conoscerti di più, vorrei sapere tutto di te, anche le cose più insignificanti."

"Impareremo a conoscerci meglio ogni giorno che passa e sarà più emozionante, fidati." disse guardandolo attentamente. "Da vicino sei ancora più bello."

Baekhyun ridacchiò e nascose il viso sul suo petto. "Smettila di dirmelo. Seriamente Chanyeol, mi vergogno troppo." disse, non poteva vedersi ma era certo di essere diventato rosso in viso.

"E io sono bello?" domandò curioso, lo costrinse a guardarlo muovendogli la testa con la mano e gli lasciò un bacio. "Non mi vergogno se me lo dici, avanti."

Il ragazzo lo fissò, passava lo sguardo dagli occhi dell'altro alle sue labbra e sorrideva. "Quando ti ho visto la prima volta ho subito pensato che fossi bello. Mi piacciono tanto i tuoi occhi." gli fece sapere, osservandoli. "Sono veramente dolci e... ora che te l'ho detto smettila di chiedermelo, e non fare il modesto." chiuse subito il discorso, si era già sforzato troppo e il minore lo sapeva, ma lo apprezzava lo stesso.

Chanyeol, che fino a pochi secondi prima era fermamente convinto di essere irremovibile e pronto a ricevere qualsiasi complimento, si sentì... imbarazzato? Non sapeva come descriverlo, ma le parole dell'altro lo rendevano più vulnerabile del normale. "Mi dai un bacio?" chiese sorridendo, stava per avvicinarsi a lui quando il gatto saltò tra i loro corpi.

"Credo che sia geloso." suppose, sorprese Chanyeol concentrandosi su di lui e baciandolo. Sollevò la schiena e fece come per sovrastarlo, ma poi si bloccò. "Facciamo così, dato che mi trovi così bello ora mi fai le coccole. Ci stai?"

"Tutto quello che vuoi." disse serio. Baekhyun inarcò le sopracciglia e si voltò fino a rivolgergli le spalle, poi sprofondò il viso nel cuscino e sollevò una mano, indicando la sua schiena col pollice. Chanyeol si sollevò ma invece di poggiare le mani sul corpo di Baekhyun si distese accanto a lui, con le fronte che sfiorava la sua. Solo dopo un po' prese ad accarezzargli la schiena, e Baekhyun cominciò a sospirare rilassato. "Mi piace troppo stare con te."

"Anche a me piace, e mi piacciono tanto le tue mani.." rise, poi rifletté su quello che aveva detto. "Dico sul serio, cominciavo a sentirmi solo ultimamente." mormorò guardandolo. "È bello che qualcuno mi faccia compagnia, che pensi a me... sono contento."

Chanyeol mosse la testa per mettersi più comodo. "Devi venire anche tu a casa mia un giorno."

"Devi dirmelo prima, così mi organizzerò e farò sapere prima alla mia vicina che deve venire a casa a prendersi cura di Pingu. È una vecchietta adorabile." sorrise, allungò una mano verso il comodino per recuperare il cellulare e leggere l'ora e vide che erano a malapena le otto e mezza. "È ancora così presto."

"E ti lamenti?" chiese indignato. "Ci sono tante cose che possiamo fare nel frattempo. Non hai una console?"

Baekhyun girò la testa verso di lui e ricominciò a guardarlo. "Credi che a venticinque anni suonati io giochi ancora a certe cose?" domandò, Chanyeol quasi si sentì offeso. "Ho un sacco di CD! Guarda." si sollevò di colpo, avvicinandosi al computer che aveva di fronte al letto e aprendo il cassetto posto sotto la scrivania, per poi lanciare a una a una le scatole dei videogiochi sul letto. "Scegli pure quello che ti piace di più e che conosci, non ho voglia di vincere facile. La vuoi una birra?"

"Mi chiedi se voglio una birra? Certo che la voglio." disse, mentre lui leggeva i titoli sulle copertine Baekhyun andò a prendere l'alcool e altre schifezze che avrebbero potuto mangiare, poi ritornò felice in camera. "Ho scelto." gli fece sapere, facendo ondeggiare il videogioco per aria.

"Sono fin troppo bravo in quello, ma vedrò di andarci piano con te." gli passò la bottiglia, e nel frattempo vide di avviare il gioco. "Questo telecomando con i gattini è un regalo di Sehun, guarda che bello." glielo mostrò, lui si ricordò di una cosa.

"Cazzo." disse, Baekhyun lo guardò confuso. "Non ti ho ancora comprato il regalo di Natale."

"Non mi importa." rispose, connettendo entrambi i telecomandi alla console. "Averti qui è già un regalo." sapeva che era una frase fatta, ma non riuscì a non pensarci e dovette per forza dirlo, lo fece quasi inconsapevolmente. Nel frattempo Chanyeol lo guardava sconvolto. "Non ho detto niente."

Sorrise e scosse la testa. "L'ho sentito eccome." lo abbracciò da dietro e cominciò a baciargli ripetutamente una guancia. "È qualcosa che si sente molto spesso in giro ma apprezzo l'impegno, capisci cosa intendo?"

"Capisco, si." rispose, cercando di non ingigantire il discorso. Chanyeol non si era ancora staccato, era fin troppo piacevole stare lì. "Mi stai strozzando."

"Non è vero. Vuoi che me ne vada, dimmi la verità." mugolò fingendosi triste, Baekhyun quasi cominciò a crederci sul serio, si voltò e lo guardò negli occhi.

"Se potessi esprimere un solo desiderio in questo momento, sceglierei di non farti mai stancare di me." disse, Chanyeol sorrise fin troppo e si staccò solo per cominciare a rotolare sul letto. "Anzi, sceglierei di avere desideri infiniti, ma poi desidererei quello che ho detto poco fa -." si bloccò, il minore lo guardò male. "Ora basta, giochiamo. Tu sei il giocatore due."

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** 24 ***


Baekhyun si svegliò nel cuore della notte per colpa del suo cellulare che squillava. Era una delle cose alle quali non sarebbe riuscito mai ad abituarsi; ogni volta, in quegli attimi che si antecedevano alla sua risposta comincia a pensare a miliardi di cose, a chiedersi cosa potesse essere successo, a sperare che quella chiamata non fosse da parte di sua madre e a pregare che non fosse niente di irrisolvibile. "Jinyoung." rispose, si strofinò gli occhi e guardò Chanyeol che sembrava decisamente confuso. "Si, ci sono. Dove hai detto che è successo? Arrivo tra un quarto d'ora, ci vediamo lì." riattaccò e guardando la parte superiore dello schermo vide che erano a malapena le tre e mezza.  

"Che è successo?" chiese Chanyeol, l'altro si alzò e cominciò a cambiarsi.

"Un omicidio in una discoteca, non ho nemmeno capito quale delle tante e la situazione sembra abbastanza caotica - non c'è bisogno che tu venga adesso, rimani a dormire e vieni in centrale all'inizio del turno." rispose, Chanyeol non lo ascoltò e si alzò anche lui, andò in bagno solo per prendere la sua divisa. La maggior parte delle volte gli omicidi avvenivano di notte o in tarda sera, non era la prima volta che scomodavano il capo in quel modo brusco, Baekhyun sapeva che prima andava sul luogo del delitto prima poteva capire la situazione, lamentarsi non avrebbe risolto niente e... quello era il suo lavoro, doveva essere preparato a tutto, sempre. "Sei stanco?" chiese, dando un'occhiata all'altro che si stava allacciando le scarpe.

"C'è il tempo di un caffè?" domandò, Baekhyun non riuscì a non sorridere.

"Ho dei cioccolatini al caffè in macchina." gli fece sapere, era il massimo che poteva offrirgli. "Sei pronto? Facciamo in fretta." disse, Chanyeol annuì e si diressero a passo svelto verso l'auto. Il clima non era dei migliori, le temperature erano molto basse e l'orario non era per niente d'aiuto, a causa della mancanza del sole si congelava fuori. "Dato che ci sei anche tu non chiamiamo gli altri, vediamo com'è la situazione e se non possiamo aspettare li telefoniamo. E non potremo aspettare di sicuro, ma facciamoli dormire un altro po'."

Chanyeol annuì, scartando un paio di cioccolatini. Era silenzioso perché si era svegliato in maniera sbrigativa e doveva ancora capire dove si trovasse, non riusciva a comprendere come fosse possibile che Baekhyun fosse già così operativo. "Ne vuoi uno?"

"No." 

"Apri la bocca." disse, non curante della sua risposta. "Hai bisogno di calorie, forza." a quel punto l'altro sollevò gli occhi al cielo e lo fece, Chanyeol si sentiva piuttosto soddisfatto. "Non ti senti meglio?"

"Mi ricordi mia madre. Si, mi sento meglio." sorrise guardandolo. "Hai tutti i capelli disordinati."

"Bene, quando scenderemo dalle auto sembrerà che avremo passato la notte a pomiciare." disse, scuotendo violentemente la testa subito dopo per cercare di sistemarli. "Non so cosa sto dicendo."

Baekhyun ridacchiò. Andava piuttosto veloce, e lo faceva spostando lo sguardo dalle strade deserte al display del suo cellulare in maniera rapida per tenere sempre sott'occhio l'orario. Non appena arrivarono nel quartiere dedicato ai locali notturni Chanyeol si ricordò di quando erano andati insieme al Lightsaber e tirò un sospiro malinconico, non era il momento di pensare a certe cose. C'erano varie auto della polizia parcheggiate di fronte a un locale in particolare, Baekhyun accostò lì e scese, insieme a Chanyeol. "Permesso." disse a un addetto alla sicurezza, cercò Jinyoung tra la folla e lo ritrovò al centro della sala, lì era adagiato il cadavere e lì avevano aperto un varco. "Jinyoung. Che cosa -." si bloccò non appena guardò il volto della vittima.

"Non l'abbiamo ancora riconosciuta, non ha documenti né affetti personali con sé, i miei stanno interrogando i testimoni che siamo riusciti a trattenere all'interno del locale, alcuni sono scappati dopo aver udito lo sparo, altri non si sono resi conto di niente. Appena siamo arrivati abbiamo bloccato le uscite ma la maggior parte delle persone era già andata via." disse, anche Baekhyun aveva bisogno di uscire fuori e prendere dell'aria. "La ragazza aveva sui venticinque anni, non di più. Le hanno -."

"Sparato al cuore, vero?" concluse la frase. "Ascolta Jinyoung." disse poi, Chanyeol si era leggermente allontanato e stava cercando di tranquillizzarsi. "Abbiamo interrogato questa ragazza oggi. C'entra col caso di Sijoon ed è stata la prima persona a descrivercelo, massima riservatezza." gli chiese, riusciva solo a pensare al fatto che non potesse essere solo un caso, che tutte le vittime di Sijoon presentavano quella stessa ferita al petto, e che lui aveva saputo che lei aveva parlato, in qualche modo. Era il suo modus operandi, era stato lui. "Scusami un secondo." disse voltandosi. "Chanyeol." lo richiamò, vide che era decisamente scosso ma non disse niente a riguardo. "Chiama subito Luhan e digli di cercare l'altra ragazza e di mandare un'unità a casa sua, ha bisogno di protezione, pensiamo a lei adesso."

Annuì e si allontanò, lui ritornò dalla vittima e si inginocchiò per osservare meglio la situazione. "Questa storia sta diventando veramente ingestibile." disse Jinyoung, passandogli un paio di guanti. "Puoi identificarla?"

"Lo faccio io, non mi servono questi." glieli restituì, non se la sentiva proprio di toccarla e non credeva che ce ne fosse bisogno. "Ho bisogno che eseguiate subito l'autopsia, mi serve conoscere l'arma del delitto e tutto il resto. Quanto ci vorrà?"

Jinyoung fece dei calcoli veloci. "Come al solito un paio di giorni o più per i risultati specifici, ma ti manderò delle cose già domani, l'arma del delitto è sicuramente una pistola particolare, il foro è molto piccolo, ti farò sapere i dettagli più in là perché non posso esserne sicuro. Potete portarla via ora." disse ai suoi agenti, che si occuparono di scortare il corpo ai loro laboratori. "Chi stiamo cercando?"

"Non lo so." rispose onestamente. "Ho bisogno di andare un attimo in bagno. Puoi farmi un favore? Chiama il mio dipartimento e chiedi di inviarci un paio di unità di agenti, grazie." disse, camminò verso i servizi igienici e si lavò le mani con l'acqua fredda, non appena spostò lo sguardo verso i cestini notò qualcosa di estremamente strano. Uscì in fretta dalla stanza e quasi si scontrò con Chanyeol. 

"Jinyoung mi ha detto che -."

"Chiamalo, veloce." disse, lui fece come gli ordinò e corse a cercarlo. Ritornarono poco dopo, e di Baekhyun non c'era traccia. "Sono qui." esclamò, la sua voce proveniva dal bagno delle ragazze. "Guadate, come immaginavo." indicò con un piede il cestino sporco e i due guardarono al suo interno, c'erano dei fazzoletti impregnati di sangue.

"Sicuro che sia della vittima?" chiese poi, Baekhyun diede un calcio alle porte di una delle piccole stanze e indicò i cestini che si trovavano anche all'interno delle toilette stesse.

"L'assassino ha certamente avuto il bisogno di pulirsi le mani, quando ha sparato alla vittima era molto vicino a lei dato che ho rinvenuto tracce evidenti di polvere da sparo sul corpo della ragazza. Baekhyun ha ragione, possiamo sempre confrontarlo con il DNA della vittima per esserne del tutto certi." Jinyoung diede il suo contributo in modo professionale, come al solito.

"È sicuro, se guardi bene ci sono delle tracce di sangue anche in uno dei lavandini, l'assassino andava decisamente di fretta ma non poteva rischiare di scappare con le mani sporche. Quindi Jinyoung, prendi questo cestino e analizza tutto il suo contenuto, e credo anche -." si bloccò, poi indicò la finestra spalancata ai due. "Che la nostra ragazza sia scappata, io e Chanyeol andiamo a controllare tra poco, prima voglio dare degli ordini ai miei uomini. Sono arrivati?" domandò, Jinyoung si sporse verso la sala principale e scosse la testa. "Non c'è tempo, quando arrivano chiedigli di portare alla centrale tutti quelli che conoscevano la vittima e che sembrano sospetti, se non c'è nessuno che prendano solo i baristi. Okay?" chiese, poi guardò Chanyeol. "Andiamo."

"Ti aggiorno." rispose Jinyoung, lui gli diede l'okay, fecero il giro sul retro e si trovarono subito di fronte alla finestra del bagno, ma dall'esterno.

A un certo punto, Chanyeol gli domandò qualcosa. "Come hai fatto?" chiese, vide che l'altro era confuso. "A immaginare che l'assassino si fosse pulito le mani in uno dei bagni."

"Andiamo, chiunque va a pulirsi le mani nei bagni più vicini dopo un omicidio, questo era il posto più vicino in cui l'assassino poteva farlo." disse, poi illuminò la piccola strada con la torcia del suo cellulare. "È un vicolo cieco." gli fece sapere, guardò a terra ma non vide nessuna stranezza. "È scappata e lo ha fatto per la strada principale. Non siamo sicuri che sia una donna, comunque. Aspettiamo che estraggano i bossoli e che ci diano più informazioni, ricollegheremo sicuramente l'arma a qualcuno dato che Jinyoung ha detto che si tratta di una pistola particolare e lui non si sbaglia mai." 

"Che facciamo ora?" domandò il minore, lui gli sorrise. 

"Torniamo in centrale e interroghiamo i testimoni e i baristi." disse, il tempo di camminare verso il parcheggio che videro i loro uomini cercare di far collaborare, a fatica, un uomo. "Che succede qui?"

"Non ho fatto niente, questi bastardi non possono portarmi via!" urlò, Baekhyun inarcò un sopracciglio e fece segno all'agente di spostarsi, per fortuna lo aveva già ammanettato. Cominciò a guidarlo verso l'auto dei poliziotti e gli disse qualcosa.

"Resistenza a un pubblico ufficiale, da sei mesi a cinque anni, ti va di stare zitto e di salire su questa macchina? Te lo sto chiedendo gentilmente." domandò, lui non osò dire altro e si sedette subito nell'auto dei due agenti. "Grazie, avviamoci verso la centrale." sorrise a questi ultimi, poi si rivolse a Chanyeol e gli passò le chiavi della sua auto. "Guida tu."

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** 25 ***


Baekhyun picchiettava le dita sul corrimano che circondava le pareti dell'ascensore, nel frattempo guardava il minore attraverso lo specchio. Era successo tutto decisamente in fretta e in quel momento poteva fermarsi e riflettere, ma non riusciva a pensare ad altro se non al fatto che a morire fosse stata proprio quella ragazza, era chiaramente un avvertimento. "Tyler non ha comunicato con nessuno a parte il suo avvocato, siete stati tu e Sehun ad arrestarlo, no? Non credo che gli sia stato possibile ricevere visite, avevo esplicitamente chiesto di negarglielo, non può essere stato lui a riferire la cosa. Ma andremo comunque a fargli visita in carcere quando ci sarà possibile." cominciò a ragionare ad alta voce. "Una delle due ragazze ha parlato con qualcuno di cui si fidava ma che l'ha tradita e ha riferito tutto a qualcun altro che ha poi riferito a Sijoon di doverla uccidere. Magari ci sono stati meno o più giri di parole, ma sicuramente è morta perché una delle due non ha saputo tenere la bocca chiusa. Dovremo interrogare anche l'altra ragazza, la mia preoccupazione principale è stata lei e la sua sicurezza ma ora che ci penso potrebbe avere a che fare con questo omicidio più di quanto immaginiamo, anche senza esserne consapevole."

Le porte si aprirono e Chanyeol lo guardò spaesato. "Sembra come se qualsiasi cosa fosse collegata a questo caso." disse, osservandolo indeciso su cosa dire. "Cosa posso fare per te?"

"Aspetta." disse, una volta arrivato nella sala principale vide che Sehun, Luhan e Kyungsoo erano molto indaffarati. "Avete organizzato la scorta per la ragazza?"

"Un'unità di agenti sta andando a casa sua ora." rispose il cinese, Baekhyun annuì.

"Puoi chiamarli e chiedergli di portare la ragazza in centrale? In questo momento è una sospettata, e direi proprio che questo si tratta di omicidio volontario. Non posso verbalizzarlo ma lo so, quindi facciamola parlare." disse, Luhan annuì e si mise subito al telefono. "Chanyeol." disse, guardandolo. "Tu e Sehun vedete di procurarvi i filmati delle telecamere nel raggio di dieci chilometri dalla discoteca, io e Kyungsoo ragioneremo su un paio di cose nel frattempo." disse, sedendosi accanto al diretto interessato.

"Che c'è?" chiese, strofinandosi gli occhi. "La scientifica mi ha mandato i primi verbali ma non credo ci sia qualcosa di più rispetto a ciò che hai già sentito. Controllo se ci sono armi registrate a nome della ragazza che stai cercando?" domandò, cominciando ad avviare uno dei suoi software. "Quando l'avete interrogata ho verificato i suoi precedenti penali ed era totalmente pulita. Possiamo solo sperare che non abbia un alibi e che non abbia deciso di bere o drogarsi proprio stanotte, non ci sarebbe d'aiuto trovarla in stato di incapacità, in caso contrario potremmo metterla alle strette." dopo aver inserito il nome della ragazza premette invio e si allontanò dalla scrivania grazie all'aiuto della sua sedia con le rotelle, spingendo i piedi contro il pavimento. "Ma a questo punto sarebbe un miracolo anche solo riuscire a trovarla."

Baekhyun sorrise e poggiò la testa sul tavolo. "Mi scoppia la testa, ti prego, preparami un caffè."

Lui non era un capo pretenzioso e raramente chiedeva ai suoi agenti di eseguire delle mansioni da segretari, per cui Kyungsoo si alzò senza dire una parola e si diresse verso la macchinetta - o forse lo fece solo perché anche lui aveva bisogno di quella bevanda. "Cambiando discorso, sei andato nel luogo del delitto con Chanyeol senza avvisare noi per prima, come mai?" domandò, parlava in maniera libera perché sapeva che l'altro e Sehun si erano allontanati.

"Mh." mugolò, sollevando la testa. "Era a casa mia quindi abbiamo fatto in fretta." Kyungsoo lo guardò sorridendo, e lui si sentì inquietato. "So perché fai quella faccia."

"Beh, non mi hai detto niente ma non sono mica stupido, lo abbiamo notato tutti come vi guardate." disse, passandogli un bicchiere pieno per metà di caffè caldo. "Sono solo felice che tu sia felice. So che non ti aspettavi che fossi io a chiedertelo, ma avrò anche il diritto di essere curioso, no?"

Il capo sorrise e si alzò solo per andare a sedersi sul comodo divano accanto al suo collega. "Non so come spiegarlo." disse piano. "Lui è veramente confortante, mi basta guardarlo per sentire i miei livelli di endorfine schizzare alle stelle, è normale?"

"Penso che significhi che ti piace." rispose semplicemente. "Hai proprio una fissa per i poliziotti, lo hai notato?"

"Già." sorrise, spostò la testa e lo guardò. "Ho paura però."

Kyungsoo lo guardò scocciato. "Ma smettila, e per una volta cerca di goderti le cose belle che la vita ha da offrirti invece di essere così negativo. Lui sembra proprio un bravo ragazzo." 

"Di cosa state parlando?" domandò Luhan, si infilò sia nel discorso che tra i due, e li costrinse a fargli spazio e a stringersi tutti e tre sul piccolo divano. "Ho chiamato gli agenti, hanno detto di non aver trovato la ragazza a casa quindi gli ho chiesto di aspettare lì nel caso tornasse. I baristi e i testimoni sono tutti nelle sale degli interrogatori, vogliamo andare? Magari lei era al locale e se ne ricordano." domandò, Baekhyun annuì e si sollevò a fatica. "Stampo un secondo un paio di foto della ragazza per mostrarle agli altri. Sehun mi ha detto che stava andando al dipartimento delle comunicazioni."

"Si, gli ho chiesto di recuperare i filmati delle telecamere di sorveglianza, spero che non ci voglia troppo. Sei pronto?" domandò, non appena ebbero preso tutto si diressero verso le sale degli interrogatori. 

"Sono un po' confuso." disse Chanyeol, guardando ciò che Sehun stava scrivendo al computer. Praticamente quest'ultimo stava facendo tutto il lavoro, dato che lui non aveva la più pallida idea di come comportarsi.

"Sbaglio o per essere assunto devi superare un test dove ci sono un sacco di domande sui protocolli del dipartimento?" domandò. "Però devo ammettere che anche quando sono stato assunto io non sapevo come pormi, quindi lascia che ti insegni. Dobbiamo procurarci quei filmati e dato che alcuni apparecchi conservano i dati solo per quarantotto ore abbiamo bisogno di fare in fretta, per questo motivo cerchiamo di procurarci i mandati, così nessuno avrà da ridire sulla consegna di quel materiale e faremo in fretta. E poi sai che servono i mandati per certi filmati altrimenti potrebbero esserci problemi durante il processo, no? Dieci chilometri sono un sacco, ma vista la gravità della situazione Baekhyun ha fatto bene ad esagerare."

"Primo, tecnicamente non sono ancora stato assunto e per tua informazione quei test li ho superati e in maniera eccellente. Secondo, ora ho capito, bastava spiegare con calma." disse soddisfatto, osservando lo schermo del computer.

"Tecnicamente sei già dentro, e per quello che ho notato questo riguarda sia il dipartimento che la casa del capo." rispose tranquillamente, Chanyeol inarcò un sopracciglio confuso. "Il pubblico ministero dovrebbe scriverci entro un paio di minuti."

"Cosa hai detto riguardo Baekhyun?" domandò, l'altro ridacchiò e spostò lo sguardo su di lui.

"Stanotte eravate insieme quindi ho inteso che tra voi due fosse successo qualcosa, non penso di sbagliarmi, non ho mica un master in scienza dell'investigazione perché non avevo niente da fare da giovane."

Chanyeol lo guardò confuso. "Quel master ce l'ho anch'io, e devo dire che non mi permette di capire certe cose." disse serio. "Comunque... era ovvio che fossimo stati insieme, dopo siamo andati tutti e due sulla scena del delitto. Per caso ti ha detto qualcosa lui?"

"Assolutamente no." disse, l'altro non ci credeva più di tanto. "Il modo in cui vi guardate dice tutto, soprattutto tu, quando lui parla sembri imbambolato. E se credi che non si noti sei stupido, lui è completamente cotto di te, ti guarda come Luhan guarda me, e mi guarda in modo molto -."

"Okay, basta così." non aveva voglia di continuare quel discorso. "Ha risposto." indicò il computer.

"Bene, sono le quattro e mezza e gli uffici saranno aperti per le cinque, possiamo avviarci. Faremo un po' di giri stamattina quindi prendi tutto quello che ti serve."

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** 26 ***


"Cosa abbiamo?" chiese Kyungsoo, il capo e Luhan avevano appena finito di interrogare i testimoni ed erano abbastanza delusi.

"Nessuno afferma di aver visto l'assassino, ma d'altronde la maggior parte dei presenti era quasi totalmente ubriaca e incapace di ragionare, si salvano solo i baristi e visto il numero di facce che sono costretti a servire ogni sera dubitavamo che fossero riusciti a notare qualcosa di strano, da ubriachi tutti sono strani, come volevasi dimostrare hanno negato anche loro e non hanno idea di chi possa essere stato, inoltre il punto in cui hanno sparato alla ragazza è decisamente lontano rispetto ai banconi, non possono esserci d'aiuto. Stiamo aspettando i filmati delle telecamere del locale, magari si vede qualcosa da lì." spiegò il cinese, si sedette e provò a riprendere fiato. "Ho bisogno di un hamburger."

"Sono le sei del mattino, stai scherzando? Piuttosto, hai notizie di Sehun?" domandò il capo, lui fece per recuperare il cellulare ma non vide nessun messaggio da parte sua quindi scosse la testa. "Li chiamo per vedere dove sono." disse, alzandosi e dirigendosi verso il corridoio. Si morse il labbro e fece partire la chiamata, stava chiamando Chanyeol.

Dall'altra parte della città quest'ultimo e Sehun aspettavano per poter parlare con chiunque fosse di competenza, avevano bisogno dei filmati di un certo raggio di chilometri e lì li avrebbero ottenuti, ma il responsabile era leggermente in ritardo. "È Baekhyun." disse il maggiore, alzandosi e cominciando a camminare avanti e indietro aspettando qualche secondo prima di rispondere al cellulare. "Pronto."

"Chanyeol." rispose, passando il dito su una delle piante che donavano colore a quel corridoio monotono. Da quanto tempo non le annaffiava? Erano diventate un po' spente, prese un bicchiere di carta e si diresse verso il bagno per riempirlo d'acqua. "Dove siete?"

"Stiamo aspettando per parlare con un rappresentante. Voi avete interrogato i testimoni? Scoperto niente?" guardò Sehun che nel frattempo faceva espressioni strane e spostò l'attenzione su una delle pareti per evitare di ridere.

"Niente di rilevante, non si hanno ancora notizie dell'altra ragazza quindi ora chiederò a Luhan di contattare i suoi familiari. Ora che ci penso dobbiamo anche avvisare i familiari della vittima." si portò una mano sul viso e si strofinò gli occhi con due dita. "Va bene, cercate di fare in fretta, torno a lavoro. Ci vediamo dopo."

"A dopo Baek." disse, riattaccò e guardò Sehun. "Cazzo..." esordì, con un tono di voce talmente divertente che il ragazzo seduto sul divanetto scoppiò a ridere. Anche Chanyeol sorrise, lo guardò e sospirò. "Vorrei chiederti dei consigli ma ho paura che potresti andare a riferirgli tutto." gli fece sapere, Sehun scosse la testa.

"Sarò muto, non parlerò, chiedimi tutto quello che vuoi, conosco benissimo Baekhyun!" era fin troppo curioso, il rappresentante che stavano aspettando si fece vivo e si alzarono subito entrambi, non potendo più continuare i loro discorsi decisamente poco attinenti al lavoro. "Buongiorno, siamo della squadra omicidi." disse professionalmente il più piccolo, mostrandogli il distintivo.

"Me lo hanno detto." rispose la donna, era ben vestita e il suo viso era molto cordiale. "Avete un mandato, agenti?"

"Certo." gli comunicò il ragazzo. "Entriamo."

Baekhyun si era attaccato al telefono ed era rimasto lì per una buona trentina di minuti. Aveva telefonato dapprima alla madre della ragazza scomparsa, purtroppo non vivendo nella stessa città della figlia non aveva idea di tutti gli spostamenti che lei compiva ogni giorno e capitava che non la chiamasse per molto tempo, per quel motivo non si era preoccupata - essendo stata telefonata dalla polizia, però, cominciò ad allarmarsi. Gli chiese se l'avessero presa di mira, se avesse fatto qualcosa, e Baekhyun le disse di andare a trovarlo in centrale per discutere meglio, lei concluse dicendo che avrebbe provato a contattarla e che gli avrebbe fatto sapere, magari sarebbe tornata a casa come se niente fosse. Successivamente, Baekhyun telefonò al padre della vittima. Risultava che sua madre fosse morta da tempo, neanche l'uomo viveva in città per cui raggiungerlo in auto sarebbe stato più difficile, anche se non gli piaceva parlare di certe cose via telefono dovette farlo a causa di problemi di tempo. Naturalmente lui, dopo interminabili domande disse che si sarebbe precipitato in centrale, in quel momento lo stava aspettando e poteva immaginare come si sentisse, doveva stare passando dei momenti terribili. 

"Kyungsoo, ti va di sgranchirti le gambe e di andare a prendere qualcosa da mangiare al bar? Non tocco cibo da ieri sera e mi sento distrutto." gli chiese il capo dopo aver finito di parlare a telefono, lui annuì e si stiracchiò. "Offro io, prendi i soldi nella tasca del mio cappotto."

"Con piacere." rispose lui, dopo aver recuperato i soldi e la giacca si diresse verso il luogo suggeritogli dal suo capo.

Luhan si avvicinò a lui e lo guardò con la sua solita espressione, quella da devo dirti qualcosa e voglio che mi chiedi subito cosa c'è che non va. "Che ti serve?" domandò Baekhyun, si sedette accanto a lui e guardò fuori dalla finestra. "Il sole è sorto da poco e non me ne sono neanche reso conto."

"Già, siamo stati talmente impegnati. Meritiamo proprio di riposarci mentre Kyungsoo va a comprare dei cornetti caldi per tutti. Comunque, volevo farti una proposta." disse guardandolo, anche Baekhyun spostò lo sguardo fino a fissarlo. "Dato che manca poco alla vigilia di capodanno e io e Sehun stavamo pensando di andare a mangiare da qualche parte ti va di esserci? Non possiamo fare niente di troppo speciale ma una cena non disturberà nessuno, no? Kyungsoo ha detto che verrà e porterà la sua nuova ragazza."

"Nuova? Stanno insieme da mesi. Comunque mi aspettavo che mi chiedessi qualcosa del genere." sorrise, poi annuì. "Si, ci sarò. Solo per curiosità, a Chanyeol lo hai già chiesto?"

"Per curiosità, eh? Non ancora. Vuoi chiederglielo tu?" domandò. "Ho prenotato ieri sera per noi sei, sapevo che avresti accettato e dato che ci sarai tu anche lui accetterà, era uno degli ultimi tavoli."

"Hai fatto bene a prenotare così in anticipo, io non ci avevo proprio pensato. Comunque chiedilo tu a Chanyeol." disse, avvicinandosi a lui e poggiando la testa sulla sua spalla. Gli sembrava strano, ma non avendo l'altro accanto a sé sentiva come se gli mancasse qualcosa. Sapeva che doveva reprimere quei sentimenti, sapeva che lo avrebbero portato a stare male e che lavorare in quel modo non avrebbe giovato alla sua condizione, ma in quel periodo Chanyeol era il suo pensiero fisso. "Lo sai, ho dimenticato come ci si comporta."

"Smettila di dirlo, non devi comportarti in nessun modo, so che saprai gestire le cose."

"Non è vero." mormorò. "Stanotte lui si era addormentato e io non riuscivo a chiudere gli occhi perché avevo paura che una volta riaperti non sarebbe stato più vicino a me -." si bloccò. "So che è totalmente irrazionale."

"Non lo è, sarebbe strano il contrario." Luhan cercava sempre di rassicurarlo il più possibile. "Quando ti senti come se potesse allontanarsi da un momento all'altro tu stringilo forte e tienilo vicino. Ti sto parlando seriamente, sembrerà che non sia abbastanza ma lo è."

Baekhyun scosse la testa. "Non è stato così con -."

L'altro si sollevò e continuò a fissare fuori dalla finestra. "Troveremo delle risposte. So che speravi di dimenticartene ma ora dobbiamo affrontarlo e per quanto faccia male sappi che non sei solo e che per qualunque cosa siamo qui per te, tutti."

"Lo so Luhan, grazie." lo guardò e gli rivolse un sorriso sincero. "Da quando è successo ho avuto paura solo di due cose, che mi perseguitasse per sempre e di dimenticarmene."

Il ragazzo non disse niente, solo si chinò di nuovo - stavolta per abbracciarlo. "Vedrai, è la volta buona che questa situazione smetterà di fare male."

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** 27 ***


Qualcuno bussò alla porta dell'ufficio di Baekhyun, quest'ultimo fu costretto a risollevarsi e a darsi una svegliata. Dopo aver parlato con Luhan si era concesso un attimo di pausa e di completo riposo, avrebbe potuto finalmente cercare di rimettere insieme i suoi pensieri ma era molto confuso e senza i risultati dell'autopsia non poteva fare molto per stabilire determinati particolari riguardanti il caso, inoltre non stava bene neanche con sé stesso, in quel momento. "Avanti." disse, non appena vide che si trattava di Chanyeol scattò in piedi e camminò verso di lui. "Ciao." lo salutò, sorpreso. "Siete tornati ora?" chiese poi, lasciandosi abbracciare e chiudendo gli occhi.

"Già, e sono venuto subito a disturbarti." rise, lo strinse forte e gli accarezzò la schiena.

"Non è un problema." rispose senza esitare. "Ti stavo aspettando." aggiunse, affondando la testa nella sciarpa che l'altro non aveva neanche tolto, tanta fretta aveva avuto di andare subito da lui.

"Sono qui."

Baekhyun dovette per forza sorridere, si allontanò leggermente solo per guardarlo e non appena il minore ricambiò lo sguardo, chiuse gli occhi e lo abbracciò di nuovo. "Va bene, ora torna a lavoro." disse, continuando a stringerlo. In realtà non voleva staccarsi, ma sapeva che doveva farlo. "Hai un sacco di ore di filmati di videocamere da visionare, e ci sono arrivati anche quelli dell'interno della discoteca. Direi che dobbiamo metterci tutti a guardarli."

Qualcuno aprì la porta senza il minimo preavviso, ma alla vista delle figure dei due ragazzi abbracciati la richiuse cercando di non farsi notare, senza successo dato che vista la forza che usò provocò un rumore bestiale. "Luhan." disse Chanyeol, il capo annuì e si spostò.

"È sicuramente lui. Entra, forza." parlò ad alta voce, il cinese era fin troppo imbarazzato, doveva togliersi quel vizio di piombare nel suo ufficio senza il minimo preavviso. 

"Capo, scusa, volevo solo farti sapere che abbiamo diviso i filmati in modo tale da guardare per primi quelli dell'interno della discoteca, sono qui. Li collego al proiettore e li guardiamo tutti insieme, poi a seconda di come va vediamo quali altri video visionare." gli mostrò la chiavetta USB e si avviò verso la porta, era ancora imbarazzato. "A proposito, già che ci siamo, vi va di andare a mangiare fuori la vigilia di capodanno? Saremo noi tre e la ragazza di Kyungsoo, ci farebbe piacere." disse, ammiccando un sorriso verso Baekhyun che dovette fingere di aver appena sentito parlare di quella cena, visto come aveva posto la domanda.

"Per me va bene." rispose, guardò Chanyeol che annuì.

"Va bene anche per me." lui si concentrò su Luhan. "Arriviamo." disse, il ragazzo si allontanò e li lasciò da soli. "Baekhyun, prima di andare." continuò, lo guardò e cominciò ad accarezzargli il mento con il pollice. Abbassò leggermente il capo e, dopo avergli lasciato un bacio sulle labbra, rimase con la fronte poggiata sulla sua. Avrebbe voluto dirgli un sacco di cose ma dovette solo trattenersi, non era quello il momento. Si allontanò e aprì la porta, poi lo guardò e non appena il maggiore annuì capì che lo avrebbe raggiunto. Entrarono nella stanza contenente la lavagna elettronica e presero posto, Baekhyun recuperò il telecomando e guardò i suoi agenti.

"Ci siamo tutti, cominciamo." rispose, avviando il filmato. "Il video parte e sono ancora le undici e mezza di ieri, non si vede nessuno perché il locale ha appena aperto e c'è solo il personale che sta sistemando le varie attrezzature. Quindi sulla lavagna avete messo il filmato relativo al centro della sala... non credo che si vedrà qualcosa, voi quale altri avete?"

"Su questo computer ci sono quelli che mostrano il corridoio che porta alle entrate dei bagni, e Sehun ha quelli che inquadrano la strada. Tutti gli altri sono sul PC nell'altra stanza."

"Quelli che danno ai bagni ci saranno molto utili, Kyungsoo, controllali tu. Subito dopo l'orario dell'omicidio dovrebbe vedersi qualcuno che entra in bagno per pulirsi le mani e che poi scappa dalla finestra, quello non potremo catturarlo sicuramente dato che nel vicolo non ci sono telecamere ma se riuscissimo a identificare chi è stato ad entrare e a non uscire più dal bagno e quindi a scappare, sarebbe perfetto. Fammi sapere."

"L'orario è dalle tre o giù di lì." annuì, si mise in un angolino e cominciò ad analizzare i filmati. Baekhyun non ebbe neanche il tempo di far partire il suo di filmato che il telefono fisso cominciò a squillare, si allontanò un momento, lasciando i suoi agenti da soli. Ritornò da loro poco dopo, sembrava molto deluso.

"La ragazza non torna a casa e gli agenti mi hanno chiesto cosa fare, gli ho chiesto di aspettare un altro po' e di darci il tempo di visionare i filmati. Forza, facciamo in fretta."

Purtroppo le telecamere che inquadravano il centro della sala non erano riuscite a catturare il momento che era invece avvenuto verso l'uscita, in un posto senza videosorveglianza. Una cosa era certa, dopo lo sparo si vedeva la folla correre verso le uscite di emergenza. Sehun aveva cominciato ad analizzare i filmati che davano all'entrata, ma vennero tutti interrotti da una scoperta di Kyungsoo. "Il capo aveva ragione!" esclamò. "Si vede una ragazza che entra in bagno e non esce più, l'orario corrisponde, ho guardato e riguardato più volte il filmato, è sicuro."

"Si vede il suo viso?" domandò Baekhyun. "Com'è vestita?"

"Ha un lungo cappotto nero, non si vede la faccia ma guarda, è sicuramente una ragazza, cammina fin troppo bene sui tacchi." rispose, il supervisore annuì.

"Sehun, spostati all'altro computer e cerca di vedere che fine fa la ragazza, hai organizzato tu i filmati quindi sei l'unico che può farlo in modo veloce. Ovviamente puoi farti aiutare dagli altri." si guardò il polso e lesse l'orario. "Dobbiamo andare a parlare col padre della vittima, sicuramente ci chiederà di accompagnarlo a vedere il corpo e noi accetteremo dato che ho bisogno di parlare con Jinyoung."

"Chanyeol, vai tu col capo." propose Luhan, abbracciando da dietro il suo ragazzo. "Io preferisco restare qui, ho bisogno di prepararmi un altro caffè."

"Vi raccomando." Baekhyun sospirò e guardò il più alto. "Va bene, noi andiamo." camminarono verso l'ascensore e vide che era fermo all'undicesimo piano quindi storse il naso, una volta arrivato da loro sarebbe stato sicuramente affollato. "Prendiamo le scale per un paio di piani?"

Chanyeol annuì e lo seguì, sapeva di non aver detto ancora niente ma non sapeva di cosa parlare. "Mi piacerebbe portarti a mangiare fuori, solo noi due." cambiò totalmente discorso. "La vigilia la passeremo tutti insieme ma domani sera potremmo uscire io e te, se ti va."

Baekhyun sorrise, il fatto che l'altro ci avesse pensato lo faceva sentire felice ma aveva talmente tanto sonno arretrato e provava così tanta stanchezza che non se la sentiva proprio. "Preferirei restare a casa insieme, è molto meno impegnativo." gli confessò. "Dopo la cena di capodanno vieni a stare da me ovviamente, ma puoi venire già da domani."

"Stasera devo per forza andare a controllare casa, domani mattina faccio una valigia, barrico tutto e poi non ci torno fino all'anno prossimo." fece una battuta imbarazzante, e Baekhyun quasi pensò di disconoscerlo. Rise e indicò l'ascensore, Chanyeol scosse la testa. "Facciamo le scale, che sarà mai un po' di attività fisica."

"Abbiamo dormito tre ore stanotte." gli ricordò, facendo scorrere la mano lungo il corrimano. "Sono così stanco."

Sapeva come si sentiva, anche le sue gambe sembravano muoversi per conto proprio, anche lui si sentiva la testa scoppiare. "Pranzeremo decisamente in ritardo oggi. Hai mangiato qualcosa?"

Annuì. "Mi sento abbastanza teso dato che dovremo parlare col padre della vittima, secondo te dovremo dirgli di Sijoon?" chiese, poi si rispose da solo. "Possiamo mostrargli l'identikit e chiedergli se lo riconosce, che dici?"

"Credo che vada bene."

"Sembri strano." disse guardandolo, Chanyeol fece le spallucce ed evitò di incontrare il suo sguardo. "Puoi dirmi se c'è qualcosa che non va."

"È solo che ora ho più paura di prima. Non m'importa di me stesso perché se dovessero fare qualcosa a me finirebbe in fretta, ma se toccassero gli altri o te come dovrei sentirmi? Mi sento impotente."

"Te l'ho detto quando ci siamo conosciuti, stai già facendo tanto mettendo a rischio la tua vita. Cos'altro possiamo fare? Io sono il capo, dovrei avere tutto sotto controllo eppure va tutto una merda, sto cercando di fare finta che non sia così ma dopo stanotte è davvero difficile." sospirò e si convinse di una cosa, prese quindi il suo cellulare. "Dobbiamo diffondere l'identikit di Sijoon."

Chanyeol spalancò gli occhi. "Aspetta, crediamo tutti che l'omicidio della ragazza sia stato un avvertimento quindi sarebbe meglio non agire impulsivamente. Cosa otterremmo? La sua faccia sarebbe su tutti i notiziari, sui giornali, sul web, lui si renderebbe ancora meno rintracciabile e potrebbe vendicarsi ulteriormente, non credo proprio che qualcuno lo incontrerà a fare la spesa al supermercato di lunedì mattina e non credo che sia sicuro né che risulterebbe utile diffonderlo ora."

"Il nostro dipartimento si occupa da decenni di incastrare i criminali più crudeli della città, non possiamo evitare di seguire il protocollo solo perché abbiamo paura." cercò di farlo ragionare, ma Chanyeol restava fermo sulla sua posizione.

"Il capo sei comunque tu, ma se non hai diffuso quell'identikit appena ti è stato consegnato lo hai fatto per un motivo. Baekhyun -." riprese fiato e gli afferrò un braccio, l'altro si fermò e lo guardò. "Non mi tirerei mai indietro davanti a una situazione di pericolo e se fossi costretto ad affrontare qualcuno per proteggere me stesso e gli altri lo farei senza esitare, ma è meglio giocare in difesa ora, non voglio che si sparga altro sangue. Non si tratta di aver paura, ma la prevenzione è l'arma migliore, te l'hanno mai detto?"

Lui annuì, si allontanò e guardò davanti a sé. "Forse hai ragione, ma se continuiamo a girarci intorno senza affrontare veramente la cosa non otterremo niente. Tutto ciò è più grande di noi."

"Sono sicuro che una volta tornati in centrale Sehun ci darà delle buone notizie, sapremo che fine avrà fatto la ragazza." sorrise e tirò un grosso sospiro di sollievo, erano finalmente arrivati al piano terra. "Quello dev'essere il padre della ragazza."

Baekhyun annuì e si diresse verso di lui, l'uomo sembrava decisamente disorientato quindi cercò subito di comunicare con l'agente che gli stava camminando contro. "È lei il padre di Kang Sharon?"

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** 28 ***


"Sono io, posso vedere la mia bambina?" domandò, Baekhyun annuì e cercò di condurlo verso l'interno dell'edificio. Sapeva che avrebbe protestato ma non poteva portarlo nel laboratorio di Jinyoung senza aver prima completato delle formalità, quindi doveva cercare di farlo restare calmo e di farlo collaborare.

"Sua figlia non si trova qui, avrei bisogno di farle qualche domanda prima di condurla da lei. Va bene?" chiese, improvvisamente l'uomo si fermò e cominciò a fissarlo.

"Mia figlia è stata uccisa e mi chiede di discutere? Posso farlo anche più tardi, ma ora voglio vederla e voglio sapere cosa state facendo per trovare il responsabile." rispose. Baekhyun sapeva che doveva essere molto difficile per lui, ma non poteva andare avanti così.

"Signore." cominciò, indicando ancora l'ascensore. "La scientifica non apre i suoi laboratori così presto e portarla lì è una cortesia che le faccio perché normalmente non si potrebbe entrare dato che stanno ancora finendo di fare l'autopsia. Per questo le chiedo di rispondere a un paio di domande e di firmare delle cose, faremo in fretta, la sua collaborazione ci sarebbe molto d'aiuto." cercò di farlo ragionare.

Lui storse il naso e annuì. "Ditemi cosa volete sapere." cominciò a parlare, cercando qualcosa nelle sue tasche. Aprì il suo portafoglio e recuperò una foto della figlia, poi la consegnò al poliziotto. "Voglio solo vedere il suo viso un'ultima volta prima di lasciarla andare." tirò su col naso e si portò le mani sul viso. "Quando mia moglie è morta ed è stata sepolta ho sempre pensato che prima o poi ci sarei finito io lì, accanto a lei. E ora vedrò questa foto invece, vedrò la mia bambina lì."

Baekhyun spostò lo sguardo su Chanyeol, sembrava molto triste. "Perdere una persona cara provoca un dolore incolmabile ed è una cosa che tocca sperimentare a tutti, non voglio in alcun modo alimentare queste brutte sensazioni, l'unica cosa che vogliamo è riuscire a trovare il responsabile della sua morte e lei potrebbe esserci molto d'aiuto, decisamente più di quello che crede, anche se è difficile le chiedo di provarci."

Annuì ripetutamente e guardò gli agenti, recuperando la foto che Baekhyun gli porse dopo averla osservata. "Andiamo." come stabilito si diressero in silenzio nelle sale interrogatori e si sedettero l'uno di fronte all'altro, poi Baekhyun cominciò a parlare. "Dove si trovava ieri notte?"

"A casa mia, a un'ora e mezza da qui." rispose, inarcando un sopracciglio. 

"Sua figlia le ha mai parlato di qualche brutta situazione, di qualcuno che la perseguitava, c'era qualcuno che aveva dei conti in sospeso con lei o che poteva volere il suo male?"

L'uomo sembrava molto scosso da quelle domande. "Che io sapessi no, non sembrava mai preoccupata quando mi chiamava o quando ci vedevamo, non succedeva spesso... ma quando lei veniva a trovarmi, lo faceva sempre con tanto piacere." smise di parlare e guardò in basso, Baekhyun sapeva che doveva dirgli tutta la verità ma sapeva anche quanto difficile sarebbe stato per l'uomo accettarlo, probabilmente non voleva neanche venire a conoscenza di tutte quelle situazioni - per questo doveva cercare di non strafare.

"Sua figlia è stata già precedentemente interrogata da noi, glielo ha riferito?" domandò, l'uomo scosse la testa. "Stavamo indagando per un caso di droga e lei ci ha confessato di averne fatto uso."

"È quel bastardo del suo fidanzato, è lui che continuava a vendergliela, è così?" rispose, cominciando ad alterarsi. "Mia figlia non lo avrebbe mai fatto altrimenti, lui aveva una brutta influenza su di lei e io le ho ripetuto più volte di mandarlo al diavolo, non mi ha mai ascoltato."

"Signore, sua figlia ci aveva confessato di averlo lasciato da tempo, lo abbiamo arrestato -."

"Quanti mesi si farà? Non servirà a un cazzo, lui è pericoloso." disse, sollevandosi. "Non è mai stata quel tipo di persona, da adolescente non ha mai toccato neanche una sigaretta, poi ha cominciato a frequentare lui e altre cattive compagnie."

Baekhyun cambiò discorso dato che con Tyler, ormai, avevano già chuso. "Sua figlia non aveva il cellulare con sé, né nessun tipo di documento. Avremo bisogno di perquisire la sua casa per la ricerca di eventuali prove, il caso potrebbe trattarsi anche di rapina se non troviamo questi determinati oggetti a casa sua, e potremmo anche cercare di rintracciare il cellulare." gli passò un modulo. "Metta una firma lì in basso. Ha mai visto quest'uomo?" domandò, mostrandogli l'identikit di Sijoon.

"No. È lui?"

"No, ma potrebbe essere il mandante." gli fece sapere, lui spalancò gli occhi.

"Chi è che vorrebbe mandare ad uccidere mia figlia?"

"Stiamo provando a scoprirlo." disse, sollevandosi. "Se è pronto e non ha altro da dire, possiamo andare." magari gli avrebbe riferito altre cose strada facendo, sapeva che aveva sicuramente molte altre cose da condividere con lui, inoltre ora che aveva ricevuto la sua autorizzazione per perquisire la casa della ragazza sapeva che avrebbe trovato un sacco di indizi e prove utili lì, e che l'indagine sarebbe andava avanti dopo aver perquisito la sua abitazione.

Guidò in silenzio fino all'edificio dove risiedeva la scientifica, e una volta parcheggiato si diressero verso la sala principale. Non ci fu neanche bisogno di mostrare il distintivo o di presentarsi, l'uomo che si trovava alla reception sapeva già che se il capo della omicidi era lì, poteva esserci solo una spiegazione. "State cercando Jinyoung?" chiese, lui annuì. "Lui chi è?" domandò, indicando il padre della vittima che, chiaramente, non essendo in divisa era sospetto.

"È con me." rispose tranquillo il capo. "Chanyeol, resta un attimo con lui. Salgo solo io per vedere la situazione e dopo mi raggiungete." disse, il suo agente obbedì e nel frattempo l'uomo condusse il supervisore all'ascensore, inserì la sua chiave elettronica e premette il pulsante col piano relativo ai laboratori, non appena arrivarono sollevò la mano, Jinyoung era lì e stava parlando con un suo collaboratore. Si levò i guanti e uscì dalla stanza per andare a salutare il suo amico e collega.

"Ciao. Ti stavo aspettando." sorrise, poi gli porse la mano. "Sei qui da solo?"

"C'è il padre della vittima giù." gli fece sapere. "Com'è la situazione?"

Aprì la porta e gli indicò l'interno del laboratorio. "Entra." disse, il cadavere della ragazza era sotto un telo, lui prese un paio di fascicoli e cominciò a leggergli ciò che aveva scoperto. "Alla fine ci ho messo meno di quello che pensavo, non c'erano molte cose da visionare. La balistica si è occupata di analizzare sia i bossoli che i proiettili che ho estratto e ha scritto tutti i dettagli qui, ti faccio fare una copia del documento dopo ma non hanno trovato niente nei loro database. Poi -." sospirò. "Per quanto riguarda la vittima, il tossicologico è risultato positivo ed era anche parecchio ubriaca la notte dell'omicidio. Non ci sono segni di violenza o percosse sul corpo, era una ragazza in salute, c'era molta polvere da sparo sui suoi vestiti. Due colpi, uno sulla spalla e uno al cuore. Tutto qui."

Baekhyun rimase in silenzio per un paio di secondi. "Non abbiamo scoperto ancora niente, cosa dirò al padre?" si portò una mano sul viso e chiuse gli occhi. "Ascolta, penso che oggi pomeriggio andremo a perquisire la casa della ragazza. Puoi esserci?"

"Vedrò di liberarmi, altrimenti ti manderò i miei agenti migliori." gli mise una mano sulla spalla e lo scosse leggermente. "Falli salire." disse all'uomo che stava aspettando all'ascensore, lui tornò al primo piano e risalì con Chanyeol e il padre della vittima. Li fecero entrare e non appena Jinyoung scoprì il viso della ragazza l'uomo rimase lì, a guardarla. Mentre lui gli stava vicino ed era pronto a rispondere a eventuali domande Baekhyun si avvicinò al suo agente.

"Luhan ha detto che ha provato a chiamarti ma che il tuo cellulare è spento." gli disse, Baekhyun lo recuperò e provò ad accenderlo.

"È scarico." rispose rassegnato, riponendolo nelle tasche. "Che voleva?"

"Ha detto che i due agenti stavano aspettando davanti casa della ragazza scomparsa da troppo e che se ne sono andati perché il vicecapo gli ha detto di tornare, lei non torna. Ha anche detto che è possibile mandare lì un'altra unità di agenti, magari -." 

"No, è tutto inutile. Dammi un secondo." si allontanò leggermente e guardò fuori dalla finestra, poi recuperò il suo walkie-talkie. "A tutte le unità, vi ricordo che c'è una ragazza scomparsa che potrebbe essere o un omicida o in serio pericolo, potrebbe essersi allontanata spontaneamente o potrebbero averla rapita. Ha i capelli lunghi e castani, è coreana, altezza nella media. Si chiama Yong Younhwa, se qualcuno avesse qualsiasi informazione, non esiti a contattarmi. Non abbiamo molto, ma potete trovare più informazioni e una sua foto nel nostro database."

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** 29 ***


"Bentornati." esclamò Luhan, la prima cosa che fece Baekhyun fu togliersi quel cappotto ingombrante e abbandonarlo su una poltrona. "Che ha detto Jinyoung?"

"Qui ci sono i risultati dell'autopsia e l'analisi della balistica, non c'è molto." rispose Chanyeol, passandogli i vari fascicoli. "Vado in bagno."

Luhan recuperò tutti i fogli di carta e li poggiò sulla sua scrivania, pronto a farne delle copie. "Ah, capo." disse, prima che l'altro andasse a rintanarsi nel suo ufficio. "Il direttore ha inviato i moduli per l'assunzione di Chanyeol e un paio di questionari, sono tutti da consegnare entro domani." glieli porse, Baekhyun annuì sorpreso e li recuperò.

"Ascolta." cominciò a parlare, era fin troppo stressato. "Dobbiamo andare a perquisire la casa della vittima e voglio assolutamente esserci, quindi dopo aver compilato questi moduli andremo lì tutti insieme, Jinyoung è già stato avvisato, vedi di prepararti." gli riferì, per fortuna Chanyeol era appena rientrato dalla toilette. "Tu, vieni con me." cominciò a condurlo nel suo ufficio e il minore si voltò verso Luhan con un'espressione preoccupata, il cinese ridacchiò divertito.

"Di che si tratta?" domandò dopo un po' il più piccolo, chiudendo la porta dietro le sue spalle. Baekhyun prese posto e lo invitò a fare lo stesso, poi gli passò i moduli e una penna.

"Della tua assunzione. A quanto pare a me tocca parlare dei casi a cui hai preso parte e di come ti sei comportato, mentre il tuo è un questionario di gradimento o qualcosa del genere. Divertiti." cominciò a concentrarsi sui moduli di sua competenza e prese a completarli velocemente.

Chanyeol ridacchiò e iniziò a leggere le domande, non gli sembrava vero che stesse per essere davvero assunto. Finalmente poteva essere definito un vero agente di polizia e non solo un tirocinante, era una bella sensazione. "Ho finito." disse, allontanandosi leggermente e guardando il maggiore che era molto concentrato sul suo lavoro. Aveva lo sguardo perso e non dava l'aria di essere felice di essere lì. "Sembri stanco."

"Chissà perché." disse ironico, voleva tanto ricordargli che avevano entrambi dormito solo tre ore quella notte. "Puoi andare se hai finito, forse Luhan ha preso da mangiare."

"Resto qui, non darò fastidio." rispose. "Tanto non ho fame."

Baekhyun sollevò lo sguardo fino ad incontrare il suo e sorrise. "Dopo andiamo a perquisire la casa della vittima, ci metteremo sicuramente un bel po' e il nostro turno finirà nel frattempo, poi potremo riposare." cercò di non scoraggiarlo. "Completando questi moduli mi è venuto in mente che non mi hai detto come mai hai scelto proprio questa unità. Non era meno impegnativo entrare nella stradale o qualcosa del genere? Avresti solo fatto multe tutti i giorni, inoltre la cosa peggiore che può capitarti lì è trovare un'auto parcheggiata in seconda fila al centro della città."

Lui rise leggermente, poi tornò serio. "Lo stipendio."

"Lo stipendio? Non credo." inarcò un sopracciglio e continuò a scrivere. "O almeno, di solito non è così per nessuno."

Chanyeol cominciò a parlare seriamente dopo aver organizzato i pensieri. "La verità è che mio padre voleva che diventassi o un medico o un avvocato, d'altronde è quello che tutti i padri vogliono per i propri figli quando loro sono piccoli e senza capacità di scegliere. A me non piaceva nessuna delle due cose, quando mi sono iscritto alla scuola di polizia l'ho fatto di nascosto ma quando gli ho chiesto di finanziarmi gli studi... ecco, era felice per me." sorrise e lo guardò. "Lui era fiero di me comunque, anche se stavo inseguendo il mio sogno e non il suo. Poi si è ammalato e non- non mi ha mai visto laurearmi." si morse il labbro e guardò in basso. "Mi diceva sempre di puntare in alto, e così ho fatto. Credo che se sapesse che passo le giornate a cercare di incastrare i criminali invece che fare multe a destra e a manca sarebbe felice."

"Mi dispiace per tuo padre." rispose immediatamente, poteva immaginare cosa si provava.

"Non fa niente, so di essere stato un bravo figlio." sorrise sinceramente, si sollevò e cominciò a camminare avanti e indietro. "Ti vado a prendere qualcosa da mangiare."

"Puoi farmi anche un caffè?" domandò, guardandolo con gli occhi che brillavano.

Chanyeol annuì e uscì dal suo ufficio. Dopo che ebbero mangiato qualcosa e dopo aver recuperato tutto, si diressero verso casa della vittima, con la consapevolezza che anche un'unità di agenti della scientifica sarebbe andata lì. Rimasero sorpresi entrando in quel posto, era tutto in ordine e sebbene non fosse un appartamento eccessivamente spazioso, era molto accogliente. Cercarono a lungo per il cellulare e il portafoglio della ragazza ma non trovarono niente, l'unica cosa che poteva tornargli utile era il suo PC. Era bloccato da una password quindi lo avrebbero portato a Kyungsoo, per il resto continuarono a cercare - inutilmente. Niente droga, niente soldi, nessun documento, nessun indizio, sembrava come se nessuna ragazza abitasse lì perché a parte l'eccessivo numero di trucchi e prodotti di bellezza presenti nel suo bagno, non sembrava esprimersi in nessun altro modo. Era tutto monotono. "Ce ne andiamo?" domandò Jinyoung, era anche lui piuttosto stanco.

"Le hanno rubato il cellulare quella sera." disse Baekhyun, mettendo la mano in tasca per prendere il suo telefono e chiamare Kyungsoo. Si allontanò dal resto del gruppo per parlare più liberamente. "Ascolta, non c'è traccia del cellulare. Hai trovato il suo numero? Bene. Noi torniamo adesso... credo. Ciao." riattaccò e tornò dagli altri che stavano discutendo in salotto. "Dov'è Chanyeol?"

"Ha detto che andava a fumare una sigaretta." rispose il collaboratore di Jinyoung. "Sto finendo di controllare questi documenti anche se per ora non sembra esserci niente di strano."

"Bel lavoro, torno subito." gli fece sapere, avviandosi verso l'uscita. Non appena aprì la porta vide l'altro immobile mentre si portava la sigaretta alla bocca, quest'ultimo si voltò spaventato e sorpreso, non si aspettava che Baekhyun andasse a cercarlo.

Lo guardò mortificato e sorrise. "Scusa, è che non ho avuto neanche un attimo di tregua oggi quindi -."

"Va bene." lo interruppe. "Mi raccomando, domani ricorda di portare le cose per restare da me." disse, stava già pensando al fatto che quella notte non sarebbero stati insieme ed era un po' triste perché dopo quell'interminabile giornata avrebbe solo voluto accoccolarsi a lui e riposare.

Chanyeol sorrise e si sporse verso di lui, portò una mano dietro la testa del maggiore e lo avvicinò a sé, poi la lasciò andare e rimasero vicini. "Se sentirai la mia mancanza abbraccia il tuo gatto."

"Come fai a conoscere il mio modo di affrontare tutte le cose brutte che succedono?" rise, si allontanò e mise la mano sul pomello della porta. "Torno dentro." senza aspettare una sua risposta, rientrò in casa e lo lasciò da solo. Chanyeol era rimasto con un sorriso innocente stampato sulle labbra, dopo una ventina di secondi spense la sigaretta e rientrò in casa anche lui.

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** 30 ***


Chanyeol non riusciva ad aprire gli occhi, sembravano come serrati e sebbene la sveglia stesse suonando insistentemente lui, tra veglia e sonno, si tirò le coperte fin sopra la testa e continuò a riposare indisturbato - questo finché la suoneria proveniente dal suo cellulare non cominciò ad infastidirlo fin troppo. Si alzò e si grattò la nuca, aveva già preparato il borsone contenente i vestiti e lo spazzolino ed era emozionato di passare due giorni da Baekhyun, in più avrebbe anche cominciato il nuovo anno con lui, quella situazione lo metteva decisamente di buon umore. Mancava un giorno alla vigilia e avrebbero trascorso sicuramente anche dei momenti pieni di lavoro e stress, ma cercava di farsi forza pensando a quando invece sarebbe finito tutto e a quando avrebbero potuto godersi tutti insieme una serata tranquilla.

Dopo essersi vestito si diresse verso la macchina, avrebbe fatto colazione in centrale quindi guidò dritto verso il suo luogo di lavoro. Non si aspettava di arrivare al parcheggio e di trovare Baekhyun lì, era in piedi accanto alla sua auto e stava facendo chissà cosa col cellulare. Parcheggiò cautamente accanto alla vettura del maggiore e scese, nel frattempo Baekhyun aveva già fatto il giro ed era andato ad aspettarlo davanti la portiera, non appena Chanyeol la aprì lui si fiondò tra le sue braccia. "Aspetta, fammi chiudere la macchina." ridacchiò, dopo averla bloccata si concentrò sul più basso. "Buongiorno."

"Anche a te." mormorò, sollevando la testa e incrociando il suo sguardo. "Ho visto che non era ancora arrivato nessuno e mi sono messo ad aspettare, sono felice che sia arrivato tu per primo. Hai dormito bene?"

"Per niente, quando mi sono svegliato volevo solo rimanere a letto però poi -." si bloccò, e lo guardò con una strana espressione. Il modo in cui Baekhyun lo fissava lo metteva in soggezione.

"Poi cosa?" si sollevò leggermente, riusciva a sentire il respiro del più alto contro il suo viso. Chanyeol non rispose, spostò le mani dalla sua schiena alle guance e cominciò ad attirare il più grande a sé, gli era mancato baciarlo. "Chan." si lamentò lui allontanandosi. "Che cosa stavi dicendo?"

Sorrise, a quanto pare Baekhyun non voleva proprio lasciar perdere. "Che non vedo l'ora di stare con te, cosa altrimenti?" domandò, dato che udirono entrambi il rumore di un auto che entrava nel parcheggio il maggiore si allontanò, con il suo solito sorriso ancora stampato sulle labbra. Sembrava rilassato e Chanyeol era grato che stesse bene perché vederlo sorridere metteva di buon umore anche lui. "Vogliamo andare?"

"Aspetta, magari sono gli altri." disse, tuttavia non appena l'auto li raggiunse vide che si trattava di qualcun altro. "Va bene, aspettiamoli sopra." sorrise e gli afferrò il braccio, poi cominciarono a camminare. Non avevano molto da fare quella mattina e tutto ciò li scoraggiava, speravano solo che Kyungsoo riuscisse a rintracciare il cellulare delle due ragazze, sia della vittima che di quella scomparsa. Non appena arrivarono si misero subito al lavoro.

Baekhyun stava bevendo il suo caffè quando Luhan gli si avvicinò. "Capo." disse ad alta voce, attirando la sua attenzione. "La ragazza scomparsa non è ancora tornata a casa ma la madre non vuole denunciarne la scomparsa, ha ripetuto che è capitato che non la chiamasse anche per una settimana o più e vuole aspettare."

"Non è per niente normale, sta mentendo." rispose immediatamente. "Quale madre non si preoccupa se non sente il figlio da una settimana? In più lei non rientra neanche a casa, quindi chissà che fine ha fatto - a questo non ci pensa? E se la figlia stesse proprio da lei? Magari la sta proteggendo. Quando l'ho chiamata io sembrava preoccupata ma non ha fatto poi tante domande, non mi fido di lei." 

Kyungsoo si introdusse nella conversazione. "Scusate ma è importante, ho rintracciato il cellulare della vittima. Prima di venire spento si è agganciato a un ripetitore quindi abbiamo una posizione. Ho controllato e... lì vicino c'è la casa della madre della ragazza scomparsa. Il cellulare di quest'ultima non si trova, invece. L'ultimo ripetitore a cui si è agganciato si trova al centro della città il giorno prima dell'omicidio, poi lo ha spento."

Baekhyun ridacchiò e si passò una mano tra i capelli. "Penso proprio che questo sia abbastanza per andare lì. Per quanto riguarda il computer della vittima?"

"Capo, chiedo un mandato di perquisizione?" domandò Luhan, lui scosse la testa. "E se lei non volesse -."

"Parlerà, ho un piano. Meglio tenere il giudice fuori da questa storia per il momento. Kyungsoo?" domandò, l'altro rispose alla domanda che gli era stata fatta precedentemente.

"Ora vedo di sbloccare il suo PC, è un computer vecchio quindi potrebbe volerci un po' di più del solito." detto ciò si mise a lavoro.

"Vado a fare una telefonata, preparatevi." gli riferì il capo, avviandosi verso il suo ufficio. Un paio di minuti dopo Baekhyun ritornò nella sala principale e vide che Kyungsoo stava parlando con qualcuno. "Hey, chi è al telefono?"

Si tolse un attimo la cornetta dall'orecchio e lo guardò. "Ah, è la mia ragazza. Mi ha chiamato qui per dirmi che ho dimenticato il cellulare a casa, non me ne ero neanche accorto." rispose, poi riprese a parlare con lei. "Non puoi intralciare la linea pubblica amore."

Baekhyun roteò gli occhi e non appena si voltò finì per scontrarsi con Chanyeol, che sorrise. "Sono pronto." disse, il capo annuì.

"Kyungsoo, fai come hai detto e vedi di non intralciare la linea, potresti ricevere chiamate urgenti tipo la mia. Dopo che avrai finito il lavoro che ti ho assegnato potrai fare tutto quello che vorrai." gli disse, si mise il cappotto e lo guardò minaccioso. "Venite tutti qui prima di andare, vi spiego il piano."

Più di un'ora dopo, erano pronti a metterlo in atto. Baekhyun aveva guidato senza sosta, non si erano fermati neanche per una breve pausa e in quel momento si sentivano tutti distrutti. Avevano parcheggiato da una ventina di secondi, Chanyeol sbadigliò e si stiracchiò, poi cominciò a lamentarsi. "Mi fa male la schiena." esordì, sbadigliando ancora. "E le gambe, e il collo -."

"Concentrati." lo richiamò Baekhyun, ignorando le sue polemiche. "Te la ricordi?"

"Certo che me la ricordo, l'abbiamo ripetuta per quasi tutto il viaggio. Ma tanto non ci sarà bisogno di usarla." lo chiamò al cellulare e Baekhyun rispose, poi lo mise nella tasca della sua giacca - in quel modo l'altro avrebbe potuto ascoltare tutto. "Se non si sente avvertimi."

"Si sente, io vado dagli altri e ci teniamo pronti. Stai attento e non fare stronzate, abbiamo solo una possibilità." lo raccomandò, Chanyeol annuì e respirò profondamente, poi uscì dall'auto e cominciò a camminare verso casa della donna. Non appena si trovò davanti alla porta tirò l'ennesimo sospiro, non riusciva a calmarsi ma quando Baekhyun gli aveva chiesto se poteva essere lui ad andare sotto copertura dalla madre della ragazza... aveva accettato senza pensarci due volte, non voleva deluderlo e desiderava solo fare bene il suo lavoro. Inoltre ad andare dovevano essere o lui o Sehun, che erano gli unici che non avevano mai parlato a telefono con la donna, erano tutti curiosi di vedere come se la sarebbe cavata Chanyeol che non aveva potuto rifiutare.

Bussò e aspettò che andasse ad aprire. "Signora." disse, lei lo guardava confusa. Era una donna minuta, sulla cinquantina. "So che magari non si ricorda di me, sono passati tanti anni."

La donna scosse la testa e lo guardò spaventata. "Chi sei? Non voglio comprare niente." stava per chiudere la porta ma lui continuò a parlare.

"Aspetti." rispose immediatamente. "Sono un amico di Younhwa, noi andavano a scuola insieme. Poi lei si è trasferita, vero? Siamo restati in contatto e ci vedevamo spesso ultimamente ma non risponde al telefono e mi chiedevo se magari fosse tornata qui in paese per le vacanze, domani è la vigilia di capodanno e anche io sono tornato a fare visita ai miei genitori." sorrise e la guardò innocentemente. "Ah, fa freddo qui, in città è più temperato." esordì, cominciando a sfregare le mani una contro l'altra. 

"Si, fa freddo." rispose. Secondo il piano, dopo quell'affermazione lei avrebbe dovuto farlo entrare in casa e offrirgli una bevanda calda, in quel modo l'agente avrebbe potuto cercare degli indizi - ma la donna non accennava a cedere, era davvero ingestibile. "Neanche io sento mia figlia da un po' quindi ti consiglio di andare -."

"Avevamo un appuntamento, di solito non mancava mai. Sono preoccupato, non ha risposto a nessuno del suo gruppo di amici." affermò, stavolta l'espressione della donna diventò sorpresa. "Ho paura che possa esserle successo qualcosa, non risponde neanche a lei? Se posso fare qualcosa per aiutarla mi dica, possiamo andare insieme dalla polizia."

"Aspetta." stavolta fu lei a impedirgli di andare via. "Entra, ti preparo un caffè."

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** 31 ***


"Younhwa non è nelle condizioni di parlare con i suoi amici in questo momento, ha avuto una ricaduta." la donna cominciò a spiegargli la situazione, nel frattempo si mise a preparare un caffè. Chanyeol stava analizzando attentamente ogni singolo oggetto presente nella sua casa ma niente sembrava essere sospetto, o almeno, quella stanza era in ordine e completamente pulita.

"Oh." rispose lui, non aveva idea di cosa stesse parlando. "Mi dispiace. Ma sta bene almeno? È con lei? L'importante è che non resti da sola." si mostrò preoccupato e la donna ridacchiò, passandogli la tazzina di caffè. Come volevasi dimostrare, sua madre era una complice.

Si sedette accanto a lui e lo guardò. "Le farò sapere che l'hai cercata, il suo cellulare è fuori uso quindi non potrà contattarti personalmente ma non allarmarti, sta bene." qualsiasi parola uscisse dalla sua bocca sembrava più falsa della precedente. "Younhwa non mi aveva detto di avere un ragazzo, eppure lei mi dice sempre tutto." aggiunse, guardandolo minacciosamente. "A lei piaci?" 

Chanyeol la guardò e cominciò ad andare in panico. "Ecco è che - vede, non stiamo ancora insieme, diciamo che ci stiamo conoscendo."

"Ma non siete andati a scuola insieme?" chiese, il ragazzo annuì e si alzò, continuando a stringere la tazzina vuota. "Faccio io."

"Non si preoccupi." disse cordialmente, passandogliela e seguendola in cucina. "Intendevo, ci stiamo conoscendo nel senso che usciamo insieme e cose del genere. Non so se volesse farlo sapere a sua madre dato che la cosa non è molto seria, ma non mi avrebbe aperto la porta se fossi stato uno sconosciuto, no?"

"Certo. Spero che quando lei si sarà ripresa potremo conoscerci meglio." sorrise, Chanyeol annuì e le si avvicinò.

"Tolgo il disturbo, grazie per il caffè." disse abbracciandola, lei, un po' sorpresa, ricambiò l'abbraccio e si allontanò dopo un po'. "Grazie per avermi tranquillizzato, dica a Younhwa di prendersi il suo tempo, so quanto può essere difficile per lei." detto ciò, la salutò di nuovo e se ne andò. Ritornò verso l'auto degli altri e aprì la portiera posteriore, poi si sedette accanto a Baekhyun che era lì. "Come sono andato?"

Sehun si voltò a guardarlo, aveva gli occhi spalancati e un'espressione sorpresa sul volto. "Fortissimo!" esclamò, allungando un braccio verso di lui e scuotendo la sua mano. "Per essere la tua prima volta sei stato bravo a mantenere la calma, sei proprio fatto per questa unità."

"Fate silenzio." li interruppe Luhan, tutti si concentrarono sul capo che stava cercando a fatica di sentire attraverso le sue cuffie.

"Dove le hai messe le cimici?" domandò guardandolo.

Chanyeol fece mente locale e si ricordò velocemente. "Ho fatto come mi hai detto, una sotto il tavolo della cucina e un'altra sotto il camino del salotto. Nessuno riuscirebbe a trovarle." disse fiero di sé, lui annuì.

"Sei stato bravo." lo complimentò, poi guardò confuso lo schermo del PC. "Si sente qualcosa. Kyungsoo è in linea?"

"Sta registrando tutto." rispose Luhan, che era a telefono col ragazzo. "Cosa sta dicendo?"

La donna aveva chiamato la figlia a telefono, a Baekhyun bastò sentire la sua bocca pronunciare il nome della ragazza che passò le cuffie a Luhan e uscì dall'auto. Richiamò Chanyeol e gli ordinò di seguirlo. Dopo che madre e figlia ebbero finito di conversare, il minore andò a bussare alla porta della donna che andò ad aprire come se niente fosse. "Chiedo scusa, ho dimenticato qualcosa." sollevò il distintivo e glielo mostrò, lei era decisamente confusa. "Dov'è Younhwa?"

"Che significa?" chiese, Baekhyun non riusciva più ad aspettare e Chanyeol ci stava mettendo troppo quindi si spostò leggermente, fino a trovarsi di fronte alla donna.

"Signora, abbiamo parlato a telefono l'altro giorno, si ricorda di me?" domandò, portando una mano alle tasche per recuperare le manette. "Le avviso che sto per arrestarla per intralcio alle indagini e omicidio. Chanyeol, i diritti."

"Ha il diritto di -."

"Fermatevi." disse lei, allontanandosi e impedendo al poliziotto di toccarla. "Non c'è bisogno di arrestarmi, posso spiegarvi tutto. Non è come sembra."

Baekhyun cercò di restare calmo. "Signora, credo proprio di si invece. A causa sua abbiamo perso davvero tanto tempo, inoltre col suo comportamento ci ha fatto intendere che sua figlia è un omicida e che lei è una sua complice, o tutto il contrario. Mi sbaglio?" domandò, spostando la porta con un piede ed entrando in casa sua. "Andiamo."

"Mia figlia non ha ucciso nessuno." disse, scostandosi e guardandolo minacciosamente. Dopo un paio di secondi si arrese e gli porse le mani. "Vi spiegherò tutto."

"Certo, deve spiegarci come mai ci ha mentito e come mai il cellulare della vittima si trovava nei pressi della sua abitazione un po' di tempo fa, sono sicuro che avremo tanto di cui parlare. Nel frattempo mi dica dov'è sua figlia." disse, guardandola. "Avremo bisogno anche della sua versione."

- - -

"Va tutto bene?" domandò Chanyeol, portando una mano intorno al collo di Baekhyun e poggiando la testa sulla sua spalla. Madre e figlia stavano aspettando nelle sale degli interrogatori da un po', e lui era seduto lì a guardare fuori dalla finestra. "Il tuo piano ha funzionato alla grande."

"Lo so." rispose, inclinando la testa fino a guardarlo. Spostò l'attenzione dagli occhi alle labbra del più piccolo. "Eppure mi sembra di essere ancora così lontani dalla verità, hai visto cosa ci ha detto in auto? Non credo sia stata lei, spero di scoprire di più con l'interrogatorio ufficiale. Ha pure rinunciato ai diritti e all'avvocato, non lo so, mi sembra troppo strano." fece una pausa e portò una mano sulla gamba dell'agente, incitandolo ad alzarsi. "Farò venire Luhan con me, Sehun sta ancora lavorando ai filmati delle videocamere e credo sia meglio se la donna non veda più la tua faccia. E poi devi ti meriti un po' di riposo, sei stato bravissimo."

Rise e si sporse per lasciargli un bacio, ma l'altro si alzò velocemente e non riuscì neanche a sfiorarlo. "Cattivo."

"A dopo." lo salutò e camminò via. Come stabilito lui e Luhan andarono insieme dalle due donne, per prima parlarono con la madre. Dopo aver sentito la sua versione, andarono dalla ragazza. Sembrava abbastanza malconcia, aveva gli occhi incavati e due occhiaie scure, inoltre la sua espressione era cupa. Si vedeva che c'era qualcosa che la tormentava. "Younhwa, ciao."

"Mi avete trovata, bravi." sorrise e portò le mani sul bancone. "Ma sono stanca di questa storia adesso, per colpa vostra lo faranno ancora."

"Che intendi?" domandò Luhan, lei spalancò gli occhi.

"Che intendo? So perché sono qui, credete che abbia ucciso io Sharon quando non è così."

"Dove ti trovavi la notte dell'omicidio? Non eri a casa, questo è certo." stavolta fu Baekhyun a porgerle una domanda, lei lo guardò sicura di sé.

"Vi sbagliate. Io ero a casa, sono stata a casa tutta la sera. Alle due o forse più tardi mi ha chiamata qualcuno, il numero era oscurato ma sono sicura di non conoscerlo, o almeno, vista la voce non ho idea di possa essere stato. Mi ha detto che avrei dovuto guardare i notiziari la mattina seguente, e che avrei fatto meglio a tenere la bocca chiusa altrimenti sarebbe successo anche a me. Credevo che fosse uno scherzo ma poi mi ha richiamata, stavolta più tardi e quindi dopo l'omicidio, secondo la TV è avvenuto alle tre e mezza. Posso provare tutto, le videocamere davanti casa mia avranno ripreso il momento in cui sono rientrata da lavoro e quello in cui me ne sono andata, inoltre ho gli orari delle chiamate registrati sul cellulare. Ero spaventata quindi sono andata da mia madre -."

"C'è qualcosa che non torna." Baekhyun la interruppe. "Il tuo cellulare ha smesso di essere rintracciabile dall'ora di pranzo, come hanno fatto a chiamarti?"

Lei corrugò le sopracciglia. "Avete controllato il mio cellulare? È legale?"

"Ci stai chiedendo se è legale?" Luhan scoppiò a ridere e si portò una mano alla bocca poco dopo. "Chiedo scusa."

Lei roteò gli occhi e continuò a parlare. "Ho due cellulari, quando mi avete chiesto un recapito l'altra volta vi ho dato il numero di quello che uso per lavoro, l'ho lasciato in ufficio e deve essersi spento."

Baekhyun inarcò un sopracciglio, quello corrispondeva con i dati recuperati da Kyungsoo. "Ci occuperemo di controllare la validità del tuo alibi. Perché non hai chiesto subito aiuto alla polizia? Non avremmo sospettato di te così, mentre ora dobbiamo essere più duri."

"Perché mi hanno detto di non farlo, ora io e mia madre siamo in pericolo." disse preoccupata. "Offriteci protezione, ho parlato."

"Non ci hai detto niente di rilevante." gli fece notare. "Devi farci avere il tuo cellulare e le riprese delle videocamere di casa tua, ti farò accompagnare da un agente per recuperarle tra qualche giorno. Hai idea di chi possa essere stato a uccidere la tua amica?"

Lei scosse la testa. "Se penso che mi porterò questo senso di colpa addosso per tutta la vita -." si bloccò e lo guardò. "Voi credete che sia colpa mia, non è così? Anche se non sono stata io a ucciderla, mi sento come se aver parlato... avesse portato a tutto questo. Perché non ha ucciso me, invece?"

"Il punto è che non possiamo neanche organizzare un'imboscata per cercare di catturare i responsabili di questa storia, potrebbero colpire chi meno ce l'aspettiamo e non per forza i diretti interessati, non è stata colpa tua Younhwa, non potevamo sapere con chi se la sarebbero presa. Ma devi aiutarci, devi dirci tutto quello che sai. Credi che Tyler possa saperne qualcosa?" domandò, lei scosse la testa.

"Lui è in carcere." ridacchiò, anche se era una risata triste. "Come potrebbe? Forse lui è quello che c'entra di meno in questa storia, per una volta."

Baekhyun annuì. "Possiamo trattenerti per quarantotto ore, mettiti comoda e se hai bisogno di qualcosa sappi che c'è sempre qualcuno nel corridoio, avvicinati alla porta e bussa."

"Non posso stare con mia madre?" domandò, lui la guardò e si alzò. "Passerò due giorni qui, da sola? Domani è anche la vigilia di capodanno."

Baekhyun stava riflettendo, nel frattempo si preparò ad uscire dalla stanza. "In questo modo potrai ottenere la protezione che ci hai richiesto, la otterrete entrambe. Normalmente non si potrebbe fare ma chiuderò un occhio, quindi per le prime ventiquattro ore resterete separate, domani farò venire tua madre qui - è una cortesia che ti faccio, cerca di collaborare." disse, indicandole con lo sguardo il divanetto. "Ma devi darmi altre informazioni, scrivi tutto ciò che credi possa tornarci utile su quel quaderno quando hai voglia. E prima dormi un po', sembri stanca."

Ritorna all'indice


Capitolo 32
*** 32 ***


A Baekhyun non sembrava vero di poter finalmente rimettere piede in casa sua, quella giornata infernale era finita sul serio e poteva rilassarsi, non avrebbe potuto desiderare di meglio. Dato che loro avevano lavorato la vigilia di Natale, toccava alla seconda squadra assumere il controllo il giorno della vigilia di capodanno, ciò significava che Baekhyun e il suo gruppo erano in vacanza. Due giorni non erano tanti, ma nessuno di loro voleva passare troppo tempo a oziare mentre avevano un caso aperto, soprattutto se così importante - tuttavia era stato anche il direttore a chiedere a Baekhyun di rilassarsi un po' e di prendersi le sue dovute ferie, per quel motivo non si sentiva poi così in colpa, stavano per festeggiare il nuovo anno e voleva anche godersi quella festa tanto banale quanto capace di trasmettere felicità e speranza, dato che ne aveva la possibilità.

"Aspetta." disse, impedendo a Chanyeol di avanzare a bussando alla porta della vicina. "Credo che abbia lei Pingu."

Baekhyun aveva spiegato più volte all'altro quanto quella donna fosse importante per lui, era l'unica vicina di cui si fidava e quando lui non c'era trattava sempre bene il suo gatto, per quel motivo spesso le faceva dei regali e si volevano davvero bene, inoltre gli ricordava sua nonna, le faceva tenerezza. Non appena l'anziana aprì la porta le se illuminarono gli occhi. "Baekhyun caro, ho sentito che stanotte sei andato via di colpo, è successo qualcosa? Vuoi entrare?"

"No, abbiamo del lavoro da fare. Va tutto bene ora, non si preoccupi." sorrise, "Lei come sta? Il gatto è qui?"

"Si, quando stamattina ho aperto la porta per prendere la posta lui era davanti casa tua che ti aspettava, l'ho fatto entrare da me e ora sta dormendo da qualche parte. Vado a prenderlo." si avviò lentamente verso una delle stanze della sua abitazione e ritornò da loro dopo un po', con un braccio teneva il gatto e nell'altra mano aveva una ciotola. "Mangiate un po' della stufato che ho preparato, è tardi, avrete fame."

"Grazie mille. Lui è Chanyeol, comunque. È un mio collega." il ragazzo in questione porse la mano alla signora che lo salutò sorridendo.

"Che bel ragazzo, piacere." rispose, indicando di nuovo casa sua. "Sicuri di non volere qualcosa da mangiare? Sto cucinando altre cose."

"Sicurissimi, siamo veramente stanchi. Grazie ancora." sorrise Baekhyun. Si salutarono e rientrarono in casa del maggiore, che poté finalmente tirare un sospiro di sollievo. "Non è la prima volta che mi prepara la cena, questa signora è troppo gentile." disse, guardando Chanyeol e passandogli la ciotola con lo stufato. "Puoi preparare i piatti? Devo andare in bagno." senza aggiungere altro corse verso la stanza in questione.

Chanyeol obbedì e andò in cucina, il gatto continuava a seguirlo e a miagolare. "Non è per te Pingu." disse ad alta voce, nascondendo la pentola piena di prelibatezze fumanti dalla sua vista. Vide che la ciotola del cibo dell'animale era vuota quindi si ricordò di dove Baekhyun teneva i croccantini e aprì lo stipo, recuperò una scatoletta di carne e gli diede da mangiare. 

Poco dopo, i due si misero a mangiare sul divano mentre guardavano un programma divertente in TV. Il cibo era molto buono, o forse era solo la fame che lo faceva apparire così prelibato - fatto sta che mangiarono tutto velocemente. "Che vuoi fare domani?" domandò Chanyeol, non avevano ancora programmato niente.

"Per prima cosa, dormiamo fino a tardi." cominciò a spiegargli ciò che aveva in mente. "Poi possiamo cucinare qualcosa qui dato che domani sera dovremo andare a mangiare con gli altri, che dici?"

"Si, meglio mantenerci leggeri a pranzo." era d'accordo con lui, sorrise e si alzò per portare in cucina il suo piatto vuoto. "Tu hai finito?" 

Baekhyun annuì e gli porse anche il suo. "Grazie, li lavo domani, lasciali sul ripiano."

"Va bene capo." rispose dall'altra stanza, ci mise poco a tornare e una volta lì invece di sedersi al suo posto si fece spazio tra le gambe dell'altro - in realtà, dopo aver mangiato così tanto a Baekhyun dava fastidio che Chanyeol si poggiasse sul suo stomaco, ma dopo un po' quella sensazione di disagio sparì, era bello averlo con lui. Il ragazzo in questione si rilassò e si preparò a lasciarsi coccolare, chiuse gli occhi e si distese completamente.

Continuarono a guardare la televisione stando vicini, a Baekhyun era sembrato di aver scaricato tutta la tensione in un batter d'occhio, si sentiva benissimo in quel momento e sebbene fosse stanco, non gli pesava affatto. "Come mai non sei andato da tua madre in questi due giorni?" domandò, si ricordava di quanto a lungo l'altro avesse parlato di quella donna, eppure non aveva neanche accennato al discorso quando gli aveva chiesto se avesse da fare per capodanno, quindi non aveva preso in considerazione di andare da lei e voleva sapere il motivo.

Chanyeol inarcò la testa e lo guardò. "Principalmente, dopo quello che è successo non volevo lasciarti da solo. Ero abbastanza indeciso ma sapendolo i miei cugini mi hanno chiamato e mi hanno detto che sarebbero andati loro lì e che anche se avevo da fare non dovevo preoccuparmi perché le avrebbero fatto compagnia, quindi ho pensato che potevo rimandare, ci saranno anche i bambini che la distrarranno sicuramente. Avevo troppa paura che potesse succedere qualcosa qui, sono più tranquillo se rimango in città con te." disse, sollevandosi leggermente. "Quando l'ho chiamata per dirle che mi avevano finalmente assunto mi ha detto che era fiera di me."

"Ci credo, è davvero difficile entrare in questa unità, per giunta nella prima squadra. Credo che meriti veramente tanto, puoi puntare in alto." sorrise e lo guardò, Chanyeol ricambiò il sorriso.

"Poter lavorare fino alla fine con tutti voi sarebbe il massimo, mi sono trovato bene fin dal primo giorno." gli prese la mano e continuò a parlare. "Sono felice."

"Ascolta." disse serio Baekhyun, cambiando espressione subito dopo. "Non è che possiamo invertire i ruoli? Sei troppo pesante, mi stai schiacciando." cercò di scrollarsi l'altro di dosso, che nel frattempo aveva cominciato a ridere. Come richiesto, si sollevò e si spostò dall'altra parte, Baekhyun lo seguì ma invece di accoccolarsi a lui prese a baciarlo.

Chanyeol si spostò e lo guardò. "Era una scusa per fare questo? Potevi anche chiedermelo." domandò, il maggiore sbuffò e gli lasciò un altro bacio. Non sapeva se per l'altro fosse lo stesso, ma lui aveva bisogno di più contatto e adorava avere il controllo della situazione, intrecciò i capelli di Chanyeol tra le dita e sentì le mani di quest'ultimo sulla sua schiena, dopo un po' il bacio diventò fin troppo elaborato e dato che aveva bisogno di riprendere fiato si allontanò. "Baekhyun." protestò l'altro, spostò la mano sulla sua nuca e lo attirò a sé, non appena i loro sguardi si incrociarono lo vide sorridere, lo trovava più bello del solito in quel momento. "Sono proprio fortunato."

Baekhyun rise e si spinse leggermente in avanti. "E io cosa dovrei dire?" domandò, guardandolo. Teneva entrambe le mani sul suo collo e le sentiva scottare, vista la situazione in cui si era andato a cacciare. Lo baciò di nuovo, il minore gli afferrò i capelli e lo allontanò solo per farsi spazio e concentrarsi sul suo collo. Ricordava quanto gli fosse piaciuto la prima e unica volta che lo aveva fatto, e in quel momento Baekhyun pensò che se stesse cercando di farlo impazzire, aveva trovato il modo. Non riusciva neanche a organizzare coerentemente i pensieri e si sentiva uno stupido, dato che quel minimo contatto lo stava mandando fuori di testa. "Chan." sussurrò, cominciava a sentirsi strano.

"Dimmi se vuoi che smetta." parlò con aria interrogativa, sentì Baekhyun ridacchiare e capì che non aveva intenzione di chiedergli di fermarsi, non quella volta.

"No, continua." gli rispose, inumidendosi le labbra e chiudendo gli occhi. Aveva terribilmente bisogno di attenzioni in quel momento, ma gli bastò spostare lo sguardo su Chanyeol per capire che sicuramente l'altro si sentiva allo stesso modo. Decise di allontanarsi e di lasciargli un bacio sulle labbra, poi si bloccò e lo guardò negli occhi senza dire una parola.

"Che c'è?" chiese facendo toccare le loro fronti. Baekhyun non sapeva cosa dire, sorrise facendo domandare all'altro perché si stesse comportando così, poi lo baciò di nuovo.

"A te -." cominciò a parlare, accarezzandogli il braccio e guardandolo. "A te non dispiace se andiamo veloce, no?"

"Che intendi?" o non riusciva a capire, o voleva che fosse l'altro a dirgli fino in fondo ciò che stava veramente pensando. "Credi che stiamo correndo troppo?" poi cominciò a pensare che magari aveva fatto qualcosa di sbagliato, e gli dispiaceva aver dato quell'impressione a Baekhyun.

Quest'ultimo teneva lo sguardo inchiodato al suo, aspettò un po' prima di parlare. "Non lo so." parlò imbarazzato, l'altro inarcò un sopracciglio.

"Sono cinque minuti che ti strusci su di me e non so se questo significa che stiamo andando troppo veloce, ma devo ammettere che mi sta piacendo." disse, facendo ridacchiare il maggiore che si sentì sicuramente più a suo agio dopo quella battuta. Quell'attimo di tregua fu subito introdotto da Chanyeol che lo attirò a sé e lo baciò. "È perché vuoi di più?" mormorò, e Baekhyun rimase sorpreso da quella domanda. Portò le mani sotto l'orlo della sua maglietta, poi lo guardò innocentemente. "Non è sbagliato se lo vogliamo entrambi, devi solo darmi il permesso."

Il maggiore arrossì terribilmente, di solito quelle situazioni non lo imbarazzavano così tanto ma con Chanyeol era sempre tutto diverso e amplificato, si sentiva esplodere. "Si." mormorò guardandolo, al minore bastò sentire quelle parole per ricominciare a baciarlo e a passare le mani sul suo corpo.

Ritorna all'indice


Capitolo 33
*** 33 ***


Baekhyun si svegliò per colpa del suo gatto che continuava a miagolare e a camminargli addosso, sapeva che non avrebbe smesso finché non gli avrebbe dato da mangiare quindi si alzò e andò ad aprirgli una scatoletta di cibo. Dopo avergli cambiato anche l'acqua ritornò a letto, Chanyeol nel frattempo si era svegliato e aveva cominciato a guardare l'ambiente che lo circondava confuso. "Cosa è successo?" mormorò, sbadigliando immediatamente dopo e abbracciando l'altro non appena si rimise sotto le coperte.

"Il gatto aveva fame." gli fece sapere, Chanyeol mugolò qualcosa e chiuse gli occhi. Era ancora relativamente presto e il maggiore sperava di riaddormentarsi, dato che aveva detto che avrebbe voluto riposare fino a tardi. Non aveva pensato di mettere qualcosa sotto i denti però, e in quel momento lo stomaco gli faceva male, allo stesso tempo non voleva alzarsi di nuovo - avrebbe dovuto pensarci prima. "Fa freddo." disse poi, forse camminare per la casa senza vestiti non era stata una buona idea, gli era venuta la pelle d'oca e il contrasto con il corpo caldo di Chanyeol che sentiva contro il suo era parecchio evidente.

Quest'ultimo rise e aprì gli occhi per guardarlo, poi gli lasciò un bacio sulla fronte. "Posso riscaldarti se vuoi."

"Va bene." borbottò, avvicinandosi di più a lui. Si sentiva tremendamente felice in quel momento, i sentimenti che provava per Chanyeol erano forti e più il tempo passava, più faceva tesoro di tutti i momenti che passava con lui - qualsiasi cosa, anche la più stupida, era più piacevole se c'era lui al suo fianco. "Ora che ci penso, voglio preparare qualcosa di buono per colazione."

"Ti aiuto. Ti va di fare i pancake? Non li mangio da tanto tempo." domandò in risposta, si sollevò e recuperò il cellulare che aveva lasciato sul comodino a caricare. "Sono le nove, possiamo anche alzarci."

Baekhyun annuì e si sollevò, poi si voltò verso l'altro e lo guardò imbarazzato. Il minore stava cercando i suoi vestiti nello zaino che si era portato, man mano che recuperava gli indumenti li indossava. Si rivestì anche lui, ma prima di andare in cucina si diresse in bagno.

Ci misero un bel po' per fare i pancake, Chanyeol non aveva mai capito come dosare gli ingredienti e Baekhyun non sapeva come cuocerli senza rovinarli, ma alla fine riuscirono a prepararne un bel po', e uscirono anche abbastanza bene. "Non puoi mangiarli!" esclamò, bloccando il minore. "Dobbiamo metterci la cioccolata quindi ora la sciolgo a bagnomaria, non l'ho mai fatto prima ma avevo salvato un tutorial sul cellulare."

"Ma non hai un barattolo di cioccolata? Facciamo in fretta, ho fame." chiese confuso, lui scosse la testa. 

"Anche io ho fame ma porta pazienza. Devo fare un po' di spesa, non lo vedi che anche il frigo è vuoto? È già tanto se mi è avanzata una tavoletta di cioccolata." disse amareggiato. "Hey, vogliamo andare al centro commerciale insieme oggi?"

"È un appuntamento?"

Baekhyun non rispose, continuava a mescolare la cioccolata sperando che servisse a farla sciogliere più in fretta. "Vuoi andare a un appuntamento?" domandò guardandolo, lui annuì. 

"Non voglio che definisci andare a comprare la Nutella insieme un appuntamento, ma possiamo andare a prendere un gelato insieme." disse poi. "E possiamo fare una passeggiata in centro, ti va?"

"Si, va bene. Per pranzo possiamo prendere uno di quegli hamburger super calorici -." 

Lo interruppe. "Aspetta, ma non avevi detto che volevi mantenerti leggero?"

"Lascia stare e mangia, non avevi fame?" cominciò a versare la cioccolata sciolta sulle sue frittelle e gli passò una forchetta. Dopo aver fatto colazione Baekhyun sistemò un po' in casa e dopo essersi dati entrambi una sciacquata uscirono insieme. Il maggiore si sentiva benissimo, lui e Chanyeol cantavano le canzoni che trasmettevano alla radio spensierati e facevano continuamente battute stupide, tutta quella tranquillità lo metteva di buon umore, non avrebbe potuto passare una mattinata più piacevole. "Puoi prendere una moneta nel mio portafoglio?" domandò, sterzando verso il parcheggio. Chanyeol lo aprì e gliene passò una, Baekhyun la inserì nella macchinetta e dopo aver recuperato il biglietto il cancello automatico si aprì, una volta parcheggiato scesero e si diressero verso il corso.

C'era un sacco di gente, erano tutti emozionati e caotici a causa del nuovo anno e stavano facendo gli ultimi acquisti. "Cosa vuoi comprare?" chiese Chanyeol.

"Di solito non programmo niente, guardo le vetrine e scelgo le cose che mi piacciono di più. Perché mi guardi così?" cambiò discorso, il minore rise e gli portò una mano sui capelli, sistemandoglieli. "Stanno bene ora?"

"Sei bellissimo." disse, accarezzandoglieli un altro po'. Dopo averglieli lisciati per bene ritirò la mano e la avvicinò alla sua, Baekhyun ci mise un po' per cogliere il segnale ma dato che l'altro non si allontanava fece due più due - imbarazzato fece intrecciare le loro dita e continuarono a camminare tenendosi le mani.

Passarono una mattinata tranquilla insieme, non fecero granché se non comprare cose inutili e chiacchierare, ma fu bello rilassarsi in quel modo. Come previsto, quando cominciarono ad avvertire la fame andarono a un fast food e pranzarono lì. "Dopo andiamo a mangiare il gelato?" domandò il maggiore, ingerendo un grosso numero di patatine. Era come se non ci fosse limite alla sua fame.

"Conosco la gelateria migliore della città, vedrai, dopo mi chiederai di portartici ogni settimana." sorrise. Subito dopo aver finito di pranzare si misero in viaggio verso il luogo in questione, e Baekhyun rimase davvero affascinato, il locale era bellissimo e il gelato - che era la cosa che gli interessava di più - il più buono che avesse mai provato. "Com'è il tuo?" domandò Chanyeol non appena uscirono dal negozio, lui lo guardò con gli occhi sognanti e sorrise.

"Buonissimo." esclamò. Camminarono verso una delle piazze più famose della città che si trovava lì vicino, sebbene si stessero muovendo a piedi da ore nessuno dei due era stanco - erano abituati a camminare tanto, ma il motivo principale era il fatto che si stessero entrambi divertendo. "Non c'è tanta gente." disse, poi si sedettero su una panchina per riposare un po'. "Hey."

"Dimmi piccolo."

"Oh, andiamo." ridacchiò imbarazzato. "Niente nomignoli."

"No? Stanotte ti piacevano però." gli ricordò, l'altro diventò improvvisamente rosso e gli pizzicò un braccio. "Va bene, niente nomignoli. Che stavi dicendo?"

Baekhyun sorrise, fiero di aver fatto valere la sua pretesa. "Volevo ringraziarti."

"Di cosa?" domandò, lo vide distogliere lo sguardo e mentre teneva il braccio intorno al suo collo cominciò ad accarezzargli la spalla con le dita.

"Di essere così gentile con me, ti preoccupi sempre un sacco." si bloccò per un attimo. "Grazie per aver scelto di passare questi giorni con me e non dalla tua famiglia, di non avermi lasciato da solo."

Il più piccolo annuì, sorridendo e preparandosi a parlare. "È perché ci tengo tanto a te, Baekhyun." disse sinceramente. "E poi non lo faccio solo perché mi preoccupo ma anche perché passare del tempo con te è sempre bello. Anche se stiamo quasi sempre insieme a lavoro, quello e stare qui ora non è la stessa cosa, adesso è più speciale."

"Ci sai proprio fare con le parole." esordì, prendendogli la mano e stringendogliela forte. "Scommetto che al liceo cadevano tutti ai tuoi piedi."

"Veramente non è stato proprio così, il mio primo bacio l'ho dato a diciotto anni, prima di allora non ho avuto nessuna relazione. A volte le ragazze mi scrivevano, mi lasciavano lettere sul banco, mi chiedevano di studiare insieme - ovviamente a me non interessavano quindi le snobbavo, e alla fine mi sono fatto una brutta reputazione." rise ripensando a quel periodo della sua vita. "Avevo tanti amici però, per questo non mi sentivo solo."

Baekhyun ascoltava interessato, felice di poter imparare cose nuove sul ragazzo. "Io ho avuto molti ragazzi al liceo." disse poi, sorridendo e guardando l'altro cambiare espressione. "Ogni volta era meno seria della precedente e alla fine mi sono stancato di tutta quella superficialità, quindi sono rimasto da solo per molto tempo e mi sono concentrato sulla carriera."

"Quindi eri popolare, me lo sarei dovuto aspettare." ridacchiò. "La mia prima relazione è stata una tragedia, all'inizio io ero sovreccitato solo perché lui era il mio primo ragazzo, assecondavo qualsiasi cosa dicesse - non fraintendermi, non mi ha mai trattato male o altro, ma avevo bisogno di concentrarmi di più su me stesso prima di buttarmi in una relazione, e non lo avevo capito perché ero troppo accecato dalla voglia di sentirmi finalmente parte di qualcosa." riprese fiato e lo guardò negli occhi. "In una relazione non bisogna annullare una delle due parti, devono essere entrambe molto forti altrimenti si rischia di rendere la cosa a senso unico."

"Hai ragione." si limitò a rispondere. Si poggiò sulla sua spalla e rimase in silenzio, dopo un po' vide un paio di goccioline d'acqua formarsi sui jeans chiari del minore. "Sta cominciando a piovere."

Ritorna all'indice


Capitolo 34
*** 34 ***


"Cazzo, sto congelando."

"Ti avevo proposto di mettere la mia giacca ma credo che ormai sia andata."

"Senti, salvare la tappezzeria della mia macchina è più importante." disse Baekhyun mentre se ne stava seduto sulla giacca in questione, aveva cominciato a piovere improvvisamente ed erano entrambi fradici. "Perché ridi?"

"Perché è stato bello correre sotto la pioggia con te - certo, tranne quando stavo per cadere e trascinare anche te lungo la discesa." gli rispose naturalmente, riuscì a finire la frase e cominciò subito a starnutire, dopo averlo fatto per tre volte di fila guardò il maggiore che nel frattempo aveva messo in moto e cominciato a guidare. "Questo non è un buon segno, mi sa che mi ammalerò."

Scosse la testa e lo guardò. "Appena arriviamo a casa ti preparo un bagno caldo." Chanyeol sorrise dopo aver udito quelle parole e per la felicità cominciò a dondolarsi a destra e a sinistra, poi accese lo stereo e si voltò verso il finestrino. Era del tutto appannato dato che avevano improvvisamente acceso l'aria calda, sollevò una mano e cominciò a disegnarci qualcosa sopra. "Dopo lo pulisci, ti avviso." ridacchiò sbirciando il maggiore, non riusciva a capire cosa stesse facendo.

"Lo riconosci?" gli domandò, spostandosi e mostrandogli il gattino stilizzato che aveva disegnato. "Non sono mai stato bravo in arte."

"Apprezzo lo sforzo, è carino." rispose, cercando di mostrarsi allegro e sincero. Non appena rientrarono in casa, la prima cosa che fecero entrambi fu togliersi le scarpe. "Anche i miei calzini sono zuppi." si lamentò Baekhyun, guardò sconsolato l'altro e inarcò un sopracciglio. "Hai il naso rosso."

"Stai dicendo che sono brutto?"

"È che è veramente tanto rosso, magari ti ammali davvero." disse, avvicinandosi a lui e piazzandogli il palmo della mano in fronte. "Non sembri scottare ma è meglio se ti togli subito questi vestiti, te lo preparo davvero un bagno." si diresse nella stanza in questione in silenzio, e mentre versava il bagnoschiuma nella vasca sentì qualcuno afferrarlo da dietro. "No Chanyeol, mi fai cadere."

"Facciamo il bagno insieme." disse, fece per lasciarlo andare e l'altro si lamentò, chiaramente infastidito. "Ma ti pare che ti lancio veramente in acqua? Magari quando la vasca sarà piena, così attutirà la caduta."

"Non ci provare, levati. Non ci entriamo tutti e due qui dentro." provò a liberarsi ma Chanyeol non ne voleva sapere. "Chanyeol, sul serio."

Dopo un paio di secondi gli lasciò un bacio sulla testa e tolse le mani dal suo busto, poi lo guardò dolcemente. "Non so cosa mettermi stasera, avevo portato solo un cambio di vestiti buoni perché pensavo che il resto lo avrei preso dal tuo armadio ma ora sono rovinati, non è che hai uno smoking di qualche taglia in più per più tardi?" gli domandò, Baekhyun nel frattempo continuava a tenere il getto della doccia puntato nella vasca da bagno, ci avrebbe messo una vita a riempirla - e in effetti, ora che l'acqua era diventata molto calda poteva anche continuare a riempirla tramite il rubinetto.

"Posso lavare i tuoi vestiti e passarli nell'asciugatrice, vedrai che saranno pronti in tempo - ma sei un approfittatore, lo sai?" ridacchiò, Chanyeol si tolse la maglietta e gliela porse. "Che fai? Buttala nella lavatrice, dopo ci metto anche i miei e la accendo."

"Ho ancora più freddo ora." disse mettendo il broncio. Guardò la vasca che diventava sempre più piena di schiuma e bolle di sapone e si tolse velocemente anche gli altri vestiti, per poi farsi spazio ed entrarci. "Guarda che c'è posto anche per te."

Baekhyun scosse la testa, non voleva allontanarsi dal termosifone. "Io sto benissimo, mi sono già riscaldato abbastanza." sorrise e vide l'altro infilarsi totalmente sotto l'acqua, non appena tirò fuori la testa aveva un sacco di schiuma negli occhi. "Ma guardati."

"Non è che puoi passarmi un'asciugamano? Non vedo più niente." disse, allungando le mani. Non appena sentì il tessuto dell'asciugamano la afferrò e si asciugò la faccia, la sua espressione diventò confusa non appena sentì un suono strano, non riusciva a capire cosa fosse né da dove provenisse, per fortuna il maggiore ci mise poco a rendersi conto di cosa stava succedendo. Si avvicinò alla lavatrice e recuperò i pantaloni che Chanyeol si era tolto poco prima, poi tirò il suo cellulare fuori dalla tasca posteriore. 

"Stavi per farmi mettere a lavare il tuo telefono." disse sconvolto, passandoglielo.

"Me ne ero dimenticato ma tanto è resistente all'acqua, tranquillo - una volta l'ho dimenticato nel congelatore e non è successo niente. Vedi tu chi è, ho le mani bagnate." prese una grande quantità di schiuma con esse e se la portò sulla testa, Baekhyun pensò che sembrava veramente un bambino, lo trovava fin troppo tenero.

"È tua madre." disse, osservando la foto della donna che era comparsa sullo schermo. "Rispondo?"

"Lascia stare, la richiamo tra poco. Altri cinque minuti." borbottò, si tappò il naso con due dita e infilò di nuovo la testa sott'acqua. Dopo aver passato più di una decina di minuti in quella vasca, uscì e si asciugò, poi andò a stendersi sul letto insieme a Baekhyun - e naturalmente richiamò sua madre che voleva solo sapere come stesse suo figlio. I due potevano riposarsi per un bel po' dato che sarebbero andati a cena con gli altri solo molto tardi, quindi non si preoccupò troppo del tempo; era bello sprecarlo, per una volta. 

Baekhyun gli stava dolcemente accarezzando i capelli, riusciva a sentire il profumo del bagnoschiuma alla lavanda pur trovandosi abbastanza distante da lui. "Chan." si decise a parlare, attirò la sua attenzione e una volta che l'altro prese a guardarlo negli occhi continuò. "So che sembra stupido ma ho un po' paura."

"Di cosa?" domandò confuso, sollevando leggermente la testa per guardarlo meglio. 

"Che prima o poi non potremo stare più così tranquilli, di tutta questa situazione, lo hai detto anche tu - per quanto possa cercare di pensare ad altro alla fine si ricollega tutto lì." esitò. "Se dovesse succedere qualcosa di brutto a noi - ecco, io so che c'entro con questa storia, e so che se lo hanno fatto una volta -."

"Hey." Chanyeol lo interruppe, subito dopo gli lasciò un lungo bacio sulla fronte. Anche lui aveva paura, era vero, ma non poteva permettersi di evitare di incoraggiare Baekhyun - non poteva farlo sentire peggio, sapeva che la situazione era seria e che le sue parole non avrebbero sistemato le cose ma doveva sostenerlo ugualmente. "Andrà tutto bene, okay?" continuò, cercando la sua mano e stringendogliela forte. "Restiamo insieme e supereremo ogni cosa."

"È proprio per questo che non sono sicuro che riusciremo a farcela." mugolò guardandolo, lo vide sorridere e si sentì leggermente più confortato.

"Non ti lascerò." disse, stavolta baciandogli le labbra. Baekhyun cercò di approfondire il bacio ma lui si allontanò, avendo altre cose da dire. "So che sembra una minaccia, ma ti resterò vicino per sempre se tu me lo permetterai,  ti piace come idea? Me lo lascerai fare?"

Baekhyun mise il broncio e lo abbracciò. "Chanyeol." mormorò, cercando di far sparire quel nodo che si era formato nella sua gola. "Non lasciarmi, ti prego."

Ritorna all'indice


Capitolo 35
*** 35 ***


"Sei veramente l'uomo più bello che abbia mai visto."

"Andiamo." rispose imbarazzato Baekhyun, avvicinandosi a lui per cercare di attutire l'impatto con l'aria fredda e guardandolo. "Ti ispira questo posto?"

Il minore guardò l'entrata del ristorante in cui avrebbero passato le ultime ore dell'anno, c'era una grossa insegna illuminata e un sacco di gente - non si trovava neanche nel bel mezzo della città eppure era un locale decisamente gettonato. "Mi piace, non c'ero mai stato prima. Gli altri quando arrivano?" 

Diede un'occhiata al suo cellulare e lesse l'ultimo messaggio che era stato inviato sul loro gruppo. "Sono tutti per strada, saranno qui tra poco." disse, guardandolo forse un po' troppo insistentemente. "Anche tu sei più bello del solito stasera, sarà l'acconciatura." ridacchiò, Chanyeol aveva passato un sacco di tempo a litigare con i suoi capelli ma alla fine era riuscito a tenerli a bada, aveva lasciato la fronte scoperta ed erano rare le volte in cui domava i suoi ricci, quindi quel modo di acconciare i capelli faceva tutto un altro effetto. 

"Grazie." disse lui, si voltò verso la strada e rimase accecato per colpa dei fari di una macchina. Si trattava di Kyungsoo e la sua ragazza, dopo aver parcheggiato andarono subito da loro per salutarli.

"Ciao!" esclamò Baekhyun, mettendo una mano sulla spalla del suo amico e porgendo l'altra alla sua ragazza. "Mi fa piacere rivederti, sei fin troppo elegante per noi." disse osservandola, aveva un lungo vestito nero e un paio di tacchi altissimi, sapeva per certo che durante la cena se li sarebbe tolti e li avrebbe lasciati sotto il tavolo - lo aveva fatto anche l'altra volta che erano andati a cena insieme.

"Grazie, voi siete Luhan e - come si chiamava l'altro?"

"No." la interruppe Kyungsoo, ridacchiando. "Li hai confusi, lui è il mio capo Baekhyun, e lui è Chanyeol." 

Lei li guardò sorpresa, poi porse la mano a Chanyeol. "Oh, lui è il nuovo agente quindi, è per questo che non me lo ricordavo! Piacere, Naesun. Quindi loro non stanno insieme? Sono confusa." disse, Baekhyun ridacchiò e Kyungsoo la guardò come per dire di stare zitta dato che non voleva che mettesse in imbarazzo i suoi amici.

"No, noi -." Baekhyun si bloccò, guardò l'altro e vide che stava sorridendo. "In realtà -."

"Ci stiamo frequentando da poco." rispose Chanyeol, avendolo visto visibilmente indeciso su cosa dire, non sapeva a cosa fosse dovuta quella perplessità ma non gli importava più di tanto. "Credo che siano arrivati anche gli altri, perché hanno parcheggiato così lontano?" cambiò discorso, i quattro raggiunsero i ragazzi mancanti e salutarono anche loro. Finalmente erano tutti insieme e pronti a cenare, viste le chiacchiere si era fatto abbastanza tardi e riuscirono a prendere posto solo un bel po' di tempo dopo. 

Il ristorante, seppure pieno, era veramente molto tranquillo. La musica che trasmettevano era a un volume ragionevole e nessuno urlava o conversava ad alta voce, quindi era piacevole stare lì. "Che cosa vogliamo ordinare?" domandò Sehun, prendendo il menù e cominciando a leggere tutto velocemente. "Ma io ho già pensato a cosa voglio mangiare, non mi interessa questo. Tu che prendi?" chiese poi, guardando Luhan. 

"Hai scelto?" domandò Baekhyun, sbirciando sulla pagina del menù sulla quale si era soffermato Chanyeol.

"Penso che prenderò questo." indicò una delle righe del foglietto, poi lo guardò. "Tu mi hai già detto cosa vuoi, sbaglio?" l'altro aveva parlato di cosa aveva intenzione di ordinare per tutto il viaggio in auto, e sembrava avere l'acquolina in bocca.

"Piccioncini, avete scelto?" chiese Sehun guardandoli, i due si voltarono e lo giudicarono pesantemente. Lui si che non aveva paura di metterli in imbarazzo, era sempre così espansivo e diretto. Dopo che ebbero consegnato le ordinazioni al cameriere poterono mettersi a parlare tranquillamente. "Allora, come state passando le vacanze?"

"È bello essere tornata a casa di Kyungsoo, almeno passeremo dei giorni insieme e di notte sarò più tranquilla." sorrise Naesun.

"Oh, credevo che viveste insieme. O meglio, Kyungsoo mi aveva detto qualcosa a riguardo." intervenne Luhan, l'altro ragazzo posò il calice di vino sul tavolo e si preparò a rispondere.

"Nel fine settimana viene da me ma ultimamente è stata sempre da sua madre, tranne per qualche mattina - solo che in quell'orario io non c'ero, quindi non ci siamo visti. Ma dal nuovo anno in poi si trasferirà totalmente da me, vero?" domandò guardandola, lei sorrise imbarazzata e annuì.

"Diciamo che è fattibile."

I camerieri ci misero poco a portargli i piatti, andavano di fretta dato che dovevano tutti finire di cenare prima di mezzanotte perché poi avrebbero completamente trasformato la sala e avevano bisogno di sgomberare i tavoli - si stavano veramente dando da fare e il cibo era anche ottimo. Dopo aver ordinato il secondo si prepararono tutti a una pausa, Baekhyun scivolò sulla sedia fino a trovarsi molto in basso e si portò entrambe le mani sullo stomaco. "Mi sento già pieno." esordì, guardando i suoi amici. "Dove andate?"

"A fumare una sigaretta, se volete venite a farci compagnia." rispose Kyungsoo, mettendosi il cappotto.

"Non tentatemi, sto provando a smettere e per oggi ho già fumato abbastanza." disse Chanyeol, aveva capito che doveva darsi una regolata e si stava rivelando decisamente difficile ma non impossibile, anche se sapeva che ci sarebbe voluto del tempo era fiducioso.

Naesun si alzò ma non recuperò la sua giacca. "Guarda che fa freddo fuori." gli ricordò il suo ragazzo, lei scosse la testa.

"Non vi accompagno infatti, anzi, dovresti provare a smettere anche tu." lo guardò minacciosa, poi ricominciò a sorridere. "Vado in bagno, potete dare un'occhiata alla mia borsa? La lascio sulla sedia."

"Certo, noi aspettiamo qui." e così Baekhyun e Chanyeol rimasero da soli. Dovevano ammetterlo, si stavano divertendo entrambi moltissimo. "Vado anche io in bagno, aspetti qui?" prima di alzarsi il maggiore gli lasciò un bacio, quel gesto fece comparire un sorriso sulle labbra del più piccolo che sparì solo un po' di tempo dopo. Si era quasi perso ma Baekhyun era riuscito a raggiungere i bagni alla fine, e non appena aprì la porta vide Naesun litigare con il dosatore del sapone. "Tutto bene?" rise, lei ricambiò e lo guardò.

"Si, è finito." disse poi, cominciando a lavarsi le mani. C'era un leggero imbarazzo nella stanza, il ragazzo entrò nei bagni degli uomini e la lasciò da sola - quando uscì, lei era sparita, probabilmente era già tornata al tavolo. Si lavò - con quel po' di sapone che Naesun aveva lasciato nel dosatore - le mani, e ritornò lì anche lui, erano rientrati anche gli altri e soprattutto, i secondi piatti erano arrivati.

"Sembra tutto delizioso!" esclamò, sedendosi al suo posto e cominciando subito a mangiare. Dopo aver preso anche un dessert dovettero alzarsi, dato che gli addetti stavano smontando i tavoli per liberare la sala e renderla adatta alla celebrazione del nuovo anno. Misero un po' di musica più movimentata e gran parte delle persone cominciarono a ballare.

"Andiamo anche noi!" Naesun si aggrappò al braccio del suo fidanzato e lo guardò con gli occhi sognanti, sebbene lui non fosse un ballerino eccezionale decise di accompagnarla e ben presto si fiondarono tutti in pista. Baekhyun accarezzava il braccio del suo fidanzato mentre ondeggiavano insieme, a un certo punto quest'ultimo abbassò la testa per sussurrargli qualcosa.

"Sono felice di essere qui con te." disse, lasciandogli un bacio veloce e guardandolo arrossire.

"Voglio dirti una cosa." rispose Baekhyun, l'altro lo guardò e sorrise. "E voglio farlo prima che cominci il nuovo anno, così da poterlo iniziare bene." c'era talmente tanta gente intorno a loro eppure gli sembrava di essere i soli in quella stanza, avevano entrambi occhi solo l'uno per l'altro e non interrompevano il contatto visivo neanche un secondo.

"Di che si tratta?"

Baekhyun sorrise. "Non voglio che dici agli altri che ci stiamo frequentando, o conoscendo, o qualsiasi altra cosa - voglio che ti definisci il mio fidanzato." disse, mordendosi nervosamente l'interno della guancia.

"Cazzo Baek, e me lo dici così?" rispose lui in maniera molto delicata, stringendolo forte. Era emozionato. "Lo sai che sarebbe un onore per me esserlo, vero? Non sapevo se per te fosse lo stesso e ti avevo visto in difficoltà prima, per questo ho chiuso il discorso."

"Lo so Chanyeol, sei stato un vero gentiluomo." rispose, avvicinandosi a lui e poggiando la testa sul suo petto. "Sembra tanto il finale di una favola, no?"

"No, la nostra storia non è ancora finita. Primo perché ci serve un lieto fine, e poi perché ci sono ancora tante cose da sperimentare." stavolta gli prese il mento con le mani e lo costrinse a baciarlo, Baekhyun si sollevò sulle punte per cercare di raggiungerlo più facilmente ma proprio in quel momento tutti cominciarono a fare il conto alla rovescia. Si allontanò e raggiunse la sua mano, poi gliela strinse.

"Dobbiamo uscire per vedere i fuochi d'artificio!" esclamò il maggiore non appena si rese conto che mancavano davvero pochi secondi alla fine dell'anno, prese la mano del suo amante e cominciò a correre verso l'uscita. Chanyeol non aveva avuto neanche il tempo di riflettere ma aveva cominciato a seguirlo senza fare troppe domande.

Dieci.

Un sacco di urla invasero il locale, riuscivano a sentirle fin dall'esterno. "Fa freddo." si lamentò il minore, abbracciandolo e tenendo gli occhi puntati sul cielo chiaro, c'erano un sacco di stelle ed era veramente una bellissima serata.

Cinque, quattro, tre, due, uno.

Rimasero in silenzio ad osservare il cielo che si illuminava di cento colori diversi, mentre stavano abbracciati e si riscaldavano a vicenda. Baekhyun sollevò lo sguardo e osservò il minore. "Chan." lo richiamò, afferrando la sua giacca per raggiungerlo e baciandolo. Era genuinamente felice, e passare una serata del genere gli avrebbe sicuramente dato la spinta di cui aveva bisogno per affrontare tutte le sfide che gli si sarebbero presentate. "Buon anno, se torniamo dentro ti offro un po' di superalcolici."

"Buon anno anche a te e - per favore, si."

a/n ; d'ora in poi aggiornerò tutti i giorni perché ho i capitoli pronti e voglio assolutamente arrivare il più in fretta possibile alla parte boomcrash spero ne siate felici

Ritorna all'indice


Capitolo 36
*** 36 ***


Baekhyun si svegliò nel suo letto da solo. Allungò le gambe e una volta distese completamente riuscì subito a sentirsi più leggero, era la prima volta dopo tanto tempo che si svegliava del tutto riposato e perfettamente in grado di andare a lavoro. Il primo giorno del nuovo anno era andato, lui e Chanyeol lo avevano trascorso a fare il nulla più assoluto, ora che la solita routine stava per ricominciare si sentiva leggermente nostalgico, gli sarebbero mancati quei momenti di spensieratezza. Si alzò e si diede una sciacquata, poi uscì di casa e cominciò a guidare verso la centrale.

Una volta arrivato, dato che non c'era nessuno salì da solo in ufficio. Per fortuna tutta la sua squadra arrivò puntuale, compreso Chanyeol a cui dedicò un sorriso più dolce degli altri. "Allora, come stiamo messi?" domandò mentre preparava il caffè.

"Io ho recuperato i dati del PC della vittima, non c'è molto. Ci sono un sacco di sue foto personali e informazioni relative al lavoro, niente che può aiutarci col caso." rispose Kyungsoo. "Sehun ha finito il suo di lavoro, se non sbaglio."

"Si." rispose il ragazzo, avvicinandosi alla sua postazione. "Ho ricollegato tutti i filmati delle telecamere, ci ho messo un sacco di tempo ma adesso è tutto preciso. Venite a vedere." disse entusiasta del suo lavoro, tutti si addossarono a lui per cercare di osservare meglio. "Il video... eccolo." continuò, cliccandoci sopra. "Questa è lei che una volta uscita dal vicolo comincia a percorrere la strada principale, purtroppo il suo viso non si vede mai chiaramente."

"Ha la stessa borsa di Naesun." osservò Kyungsoo. "Prima che lo diciate, sappiate che è una borsa che è molto ricercata e risalire al venditore sarebbe impossibile."

"Infatti non ci avremmo neanche provato, continua Sehun." disse il capo.

Il più piccolo avviò il video e riprese a parlare. "Dato che entra in un vicolo dove non ci sono telecamere il filmato si spezza, ho usato un navigatore aggiornato per controllare le possibili strade che avrebbe imboccato lì e secondo quell'aggeggio a meno che non sia entrata in una casa sarebbe dovuta uscire per forza da un altro determinato vicolo, dopo un tempo minimo esce da questa strada e il filmato riparte."

"Certo che ci vuole fegato ad andare in giro da soli in un posto del genere, è stata in quel posto buio da sola per un bel po' di tempo." notò Chanyeol, Luhan inarcò un sopracciglio.

"Ma è un'omicida, pensi che abbia paura di tirare di nuovo fuori la pistola? È ovvio che non ha paura. Ed è più importante non farsi scoprire, giusto?"

"Vado avanti." rispose Sehun. "Lei continua a camminare e a guardarsi intorno, poi entra in un altro vicolo. Stavolta non esce, però. O meglio, non da sola -." tutti lo guardarono confusi. "Dopo un po' si vede una macchina scura uscire, la vedete? Lei è seduta lì davanti e alla guida c'è un uomo."

"Cazzo." esordì Baekhyun, Luhan si lasciò sfuggire una risatina totalmente inopportuna. "La targa?" domandò speranzoso, doveva averla presa per forza.

Sehun lo guardò amareggiato. "La targa non era ben visibile, è una macchina straniera e questo significa che avremo problemi a rintracciarla, inoltre era anche notte - ho portato il filmato a un tecnico e ha leggermente migliorato la qualità quindi sono riuscito a prenderla. Devo inviarla alla stradale? Nel nostro database non c'è niente, ho già controllato."

"Si, inviala a loro, riusciranno a rintracciarla anche se è straniera. Se riusciamo a trovare l'auto troviamo la ragazza e tutti i suoi collaboratori, è fantastico." si sentiva rilassato, credeva di essere a più di un passo davanti Sijoon. "Sehun, sei stato bravissimo."

Lui si preparò ad inviare un email alla stradale, con un'espressione soddisfatta. "È il mio lavoro capo, appena rispondono ti faccio sapere."

Baekhyun annuì, finalmente poteva godersi un po' di silenzio. Sorseggiò il suo caffè e gettò il bicchiere, poi si rivolse ai suoi agenti. "Younhwa e sua madre sono state rilasciate, giusto?"

"Si, un agente della seconda squadra ha verificato l'alibi della ragazza, lei non c'entra sicuramente niente." rispose Luhan, che stava lavorando al PC. Stava proseguendo tutto normalmente finché l'ascensore non si fermò proprio al loro piano. Era qualcuno che possedeva la chiave magnetica, qualcuno di importante, Baekhyun si affacciò e si sorprese non appena vide il direttore del dipartimento. Di solito non andava mai a controllare cosa facessero i suoi dipendenti, per cui tutti erano abbastanza confusi. 

L'uomo, sulla cinquantina e con i capelli già del tutto grigi, rivolse a tutti un sorriso. "Come stanno i miei agenti preferiti?" domandò, Baekhyun rise e tutti lo salutarono. "Volevo augurarvi un buon anno. Vi siete riposati?"

"Per due giorni, è stato molto rilassante. Buon anno anche a lei." rispose Luhan. "È dimagrito?"

"Si nota davvero? Mia moglie dice di no, eppure ho perso un po' di chili nonostante le feste. Ad ogni modo, ho tanto lavoro da fare quindi non posso trattenermi." disse, sembrava già stanco.

"Vuole un po' di caffè?" domandò Baekhyun, lui lo guardò e arricciò il naso.

"No Baekhyun, ho bisogno di parlarti in privato." in quel momento sembrava davvero serio. "Da quella parte, giusto?" indicò il suo ufficio con un cenno della testa. 

Il giovane annuì. "Si, prego." si diressero entrambi verso la stanza, aprì la porta che era ancora chiusa a chiave e lo lasciò entrare. "Scusi il disordine, è che non ho avuto il tempo di sistemare con tutto quello che è successo."

"È proprio di quello che volevo parlarti, come va col caso?" domandò. "Il vicecapo della seconda squadra mi ha detto che loro si stanno occupando dei casi minori che vi vengono assegnati, e che stanno lasciando a voi i pezzi più grossi. Ce la potete fare da soli? Soprattutto tu Baekhyun, riesci a gestire tutto?"

Lui si inumidì le labbra e passò le dita sulla sua scrivania. "Non mi meriterei questo posto se non fossi in grado di gestire una cosa del genere, eppure sono qui. Stamattina abbiamo trovato altre prove molto interessanti, ora stiamo contattando la stradale per farci aiutare. Spero di avere qualche riferimento in più domani, i miei ragazzi lavorano sodo." rispose sorridendo. "E anche la seconda squadra, hanno concluso un gran bel numero di arresti, è un bene che ci aiutino così possiamo concentrarci di più su Sijoon."

Il direttore annuì. "Va bene Baekhyun, lo sai che mi fido di te." rispose sinceramente. "Quando catturerete quel tizio farò di tutto pur di contribuire a farlo restare in galera tutta la vita, te lo assicuro. Ma -." si bloccò. "E con il caso che mi hai detto di aver collegato -."

"Signore, ormai quel caso è chiuso. Non c'entra niente e sono perfettamente in grado di separare il lavoro dalla mia vita privata, sto gestendo tutto alla grande." forzò un sorriso e guardò il casino presente sulla sua scrivania. "Dico sul serio, stiamo facendo tutto il possibile per risolvere questo caso in fretta ma dobbiamo essere cauti, mi capisce? Il tempo è quello che è e i giorni hanno solo ventiquattro ore, non possiamo procedere velocemente."

"Lo so. Fate attenzione, siete la prima squadra della omicidi, nessuno meglio di voi può risolvere un caso del genere." rispose. "Una curiosità, se qualcuno accettasse di assumersi la responsabilità per questo caso, accetteresti di lasciare tutto nelle sue mani? Mi è successo spesso di ricevere domande a riguardo, eppure viste le vostre competenze nessuno riuscirà a portarvelo via, a meno che non oltrepassi i confini ovviamente."

Baekhyun rise e lo guardò negli occhi. "Ripeto, se sono seduto qui ci sarà un motivo, porterò a termine quello che ho iniziato. E non pensi neanche all'idea di trasferire tutto a qualche altro dipartimento direttore, questo è il mio caso."

L'uomo si alzò soddisfatto, gli porse la mano e assunse un'espressione fiera. "Lo vedi? È per questo che sei il mio preferito."

Ritorna all'indice


Capitolo 37
*** 37 ***


"È ora di andare." esordì Baekhyun, uscendo dal suo ufficio e chiudendo la porta a chiave. Tutti gli agenti si alzarono e recuperarono i loro cappotti, lui si avvicinò a Chanyeol. "Ti va di venire a mangiare qualcosa?"

Lui ci pensò un po' su. "Va bene, ma poi devo assolutamente tornare a casa. I miei panni sporchi non si laveranno mica da soli." Nonostante la giornata stancante che aveva avuto, in quel momento voleva proprio passare una mezz'ora o più in compagnia del suo ragazzo, senza dover necessariamente pensare al lavoro. Salutarono gli altri e si diressero verso il parcheggio sotterraneo, presero ognuno la propria auto e guidarono fin da Jackson. Lasciarono le macchine nel grande spiazzale e camminarono verso il chioschetto, il braccio di Chanyeol era rigorosamente intorno al busto del più basso. "Hai freddo?"

Baekhyun annuì. "È normale che si stia così male fuori in questo periodo." gli fece notare che erano ancora a gennaio - anzi, che era appena cominciato. Menomale che, nonostante il clima gelido, Jackson era sempre lì a deliziare i clienti con le sue prelibatezze. "Jackson, da quanto tempo." il maggiore lo salutò.

"Chi si rivede, buon anno." li salutò anche lui e, una volta arrivato il loro turno, si preparò a servirli. "Faccio io?" chiese, dato che solitamente lasciavano la scelta del panino nelle sue mani. "Per Baekhyun sicuramente, per te?"

"Mi conosci bene." rise il più basso, guardando l'altro. "Chan?"

"Si, fammi lo stesso." rispose. 

Baekhyun tirò fuori dal suo portafoglio una banconota e insistette per pagare il conto. "Grazie." rispose, non appena Jackson gli consegnò due panini fumanti. "Ci vediamo." lo salutarono, camminarono verso le auto e andarono a mangiare lì, con i corpi poggiati contro il cofano della macchina del più piccolo. "Stavo proprio morendo di fame."

"Non dirlo a me." anche Chanyeol era felice di poter finalmente mettere qualcosa sotto i denti. "Salute." disse, sollevando la sua bottiglia di birra.

"Brindiamo a noi." sorrise il maggiore.

Circa dieci minuti e tante chiacchiere dopo Chanyeol spinse il più grande sui sedili posteriori della stessa auto alla quale erano stati poggiati fino a poco prima, non era per niente conveniente e infatti Baekhyun smise di assecondare il minore dopo un po'. "Va bene, ora è meglio andare a casa." disse, riuscendo a liberarsi dalla presa di Chanyeol. "Domani vengo a dormire da te, va bene?"

"Speravo proprio che me lo dicessi." si aggrappò a lui e gli lasciò un altro bacio. "Va bene, ne sono felice."

"Torna a casa, ci vediamo domani." rispose. Gli piaceva stare con lui ma era molto stanco e non vedeva l'ora di andare a riposare, inoltre aveva anche lui delle faccende da fare a casa e ultimamente non aveva sistemato molto, era tutto in disordine e cominciava a detestare quella situazione - non gli piaceva perdere il controllo di ciò che lo circondava.

"Guida piano." Chanyeol non riusciva proprio a lasciarlo andare, lo baciò un'altra volta e poi sciolse il loro abbraccio. "A domani."

Baekhyun sapeva che affrettare le cose non era mai una buona cosa, ma gli sarebbe piaciuto tanto avere Chanyeol a casa sua ogni sera. Passava così tanto tempo nel suo ufficio da solo che una volta tornato a casa non ne poteva più di tutto quel silenzio, dei suoi pensieri che diventavano troppo per la sua testa e che proprio non riusciva a gestire da solo. Non voleva rovinare tutto, non voleva stargli appiccicato, non voleva che lo reputasse debole, non voleva che credesse che avesse costantemente bisogno di aiuto perché prima o poi, se la loro relazione fosse stata intaccata così tanto dai suoi pensieri sarebbe finita, e non voleva che finisse.

Quando si trovava ad affrontare i suoi demoni pensava spesso a lui, gli piaceva Chanyeol, di quello ne era certo. Ma spesso gli capitava di pensare che, magari, era solo euforico perché non aveva una relazione da tanto - e non voleva proprio che fosse così. Non sapeva cosa provava nel profondo, sapeva solo che voleva stare con lui, e che quella situazione era molto frustrante.

Mentre erano insieme non provava mai brutte sensazioni ma quando era costretto ad affrontare tutto da solo, i suoi pensieri  gli facevano veramente venire il mal di testa. Dato che in quelle condizioni avrebbe sicuramente passato la notte in bianco si preparò una tazza di tè caldo e prese anche le gocce per riposare - che il dottore gli aveva consigliato di usare solo in caso di estrema necessità. Grazie a quelle, riuscì a dormire tranquillo.

Forse un po' troppo, dato che il mattino seguente arrivò a lavoro un'ora e mezza dopo. Non appena entrò nella sala principale - con due occhiaie scure sotto gli occhi - Chanyeol si recò da lui preoccupato. "Ma che fine hai fatto? Ti ho provato a chiamare un sacco di volte e il tuo telefono era spento." domandò, il maggiore guardò gli altri e vide che erano tutti concentrati, poi spostò lo sguardo sul più alto. "Va tutto bene?"

"Avevo il telefono scarico, non è suonata la sveglia e mi sono svegliato tardi, tutto qui."

"Beh, mi hai fatto preoccupare." disse piano. "Vuoi un caffè?"

"Sto bene così, ho del lavoro da fare." lo sorpassò e si diresse verso il suo ufficio, Chanyeol aveva un brutto presentimento. Si voltò verso gli altri e vide che Luhan lo stava guardando.

"Puoi venire ad aiutarmi con una cosa?"

Arrivò l'ora della pausa pranzo e Baekhyun non era ancora uscito dal suo ufficio. Era normale, ma spesso faceva una passeggiata fuori ogni tanto, solo per controllare che fosse tutto a posto, mentre quel giorno non mise piede fuori da quella porta neanche una volta. "Chanyeol, vieni?" domandò Kyungsoo, invitandolo a scendere alla mensa con loro.

"Avviatevi, io vado da Baekhyun." rispose, non appena se ne andarono lui si diresse verso il suo ufficio. Bussò e, dopo che l'altro gli diede l'okay, entrò. "Baek-."

"Sto lavorando, che c'è?" gli fece notare, in effetti aveva un sacco di fogli sparsi sulla sua scrivania e stava cercando di fare un po' di ordine.

"Siamo in pausa, vieni a mangiare qualcosa." rispose lui. "E poi che hai? Rispondi seriamente però."

Lui sollevò lo sguardo e sorrise. "Scherzi? Non ho niente, sono arrivato in ritardo e ora ho un sacco di lavoro arretrato, tutto qui. Finisco dopo." si arrese e si alzò, lasciando tutto in disordine. "Non pensavo fosse già ora di pranzo, ho perso la cognizione del tempo."

Chanyeol non credeva più di tanto alle sue parole ma decise di non fare altre domande a riguardo. "Stasera ci vieni comunque da me?" chiese, voleva essere almeno certo di quello.

"Se per te non è un problema."

"Baekhyun." sorrise dolcemente, gli accarezzò la guancia con due dita che ritirò subito dopo. "Perché dovrebbe esserlo? Vieni qui." allargò le braccia, dato che arrivati in ascensore - ed erano in pausa - e potevano permetterselo, Baekhyun si avvicinò a lui e si lasciò coccolare. "Mi sono sentito veramente in pensiero per te stamattina, hai presente quando la pancia comincia a farti male a causa dell'ansia? Ecco."

Anche il maggiore sorrise in maniera sincera, probabilmente per la prima volta quel giorno. "Scusami, veramente. Anche io mi sarei sentito allo stesso modo se non ti avessi visto arrivare a lavoro quindi posso immaginare."

"Va tutto bene." gli sorrise, abbassandosi leggermente per lasciargli un bacio. Il contatto con le sue labbra era fin troppo piacevole, riusciva anche a sentire il fiato caldo del minore contro il suo viso. Proprio quando aveva poggiato le mani sui suoi fianchi sentì l'ascensore fermarsi al piano relativo alla mensa, e furono costretti a separarsi.

Ritorna all'indice


Capitolo 38
*** 38 ***


a/n ; prima di cominciare, qui trovate la canzone di cui si parla nel capitolo, se vi va potete ascoltarla prima, mentre o dopo aver letto! è davvero bella, quindi fossi in voi ci farei un pensierino. buona lettura, fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo e della storia magari? :( posso dire che adoro l'html? grazie efp
 


"Non è bella come casa tua, ti avviso." fu la premessa di Chanyeol, aprì la porta e lo lasciò entrare nel suo appartamento. Baekhyun osservava le mura, i mobili e i vari oggetti presenti nella stanza in silenzio. "Lungo il corridoio trovi tutto, il bagno, la cucina e la stanza da letto, ovviamente se ti serve qualcosa chiedi pure. Accendo un attimo la stufa perché fa troppo freddo." disse, dirigendosi verso l'oggetto e cominciando a versarci dentro un po' di pellet.

"Mi piace." sorrise, poggiandosi allo schienale del divano e togliendosi il cappotto. "Sono troppo stanco per lavarmi, se potessi prestarmi un pigiama sarebbe abbastanza."

Chanyeol annuì. "Vieni, in bagno fa più caldo e puoi cambiarti lì." mentre Baekhyun camminava lungo il corridoio gli capitò di sbirciare nella stanza da letto, vide una chitarra poggiata su di esso e la guardò affascinato. "Scusa il disordine ma non sono riuscito a sistemare tutto -."

"Chan, non mi avevi detto che ti piaceva suonare." esclamò, avvicinandosi all'oggetto. "Devi farmi sentire qualcosa dopo."

"Ma certo." sorrise lui, gli passò i vestiti che aveva chiesto e guardò la chitarra. "La suono da quando andavo al liceo, anche se non la tocco da un bel po'. Non so neanche perché l'ho poggiata lì." lo guardò e cambiò discorso. "Vai pure a cambiarti, nel frattempo preparo la cena."

"Io non ho molta fame, non disturbarti troppo per me." gli disse. Dopo essersi cambiato - ed aver ripiegato su sé stesse più volte sia le maniche che il pantalone del pigiama - ritornò da lui. "Faccio io." disse, guardando la carne che aveva messo in padella. "Vai a metterti comodo anche tu."

"Grazie." gli passò il mestolo e si avvicinò per lasciargli un bacio veloce sulla tempia, poi corse in bagno a cambiarsi. Baekhyun si era calmato, in quel momento si sentiva meno teso e riusciva a distrarsi trovandosi in un posto nuovo, inoltre era felice di aver finalmente scoperto dove viveva Chanyeol. Una volta pronto apparecchiarono in maniera semplice la tavola, e dopo aver finito misero tutto a posto.

"Che vuoi fare?" domandò il minore, guardandolo. "Sembri stanco."

Baekhyun annuì, sicuramente quello non era stato uno dei suoi giorni migliori. "Possiamo metterci a letto? Stare lì e basta mi andrebbe bene."

"Va bene, avviati, sistemo un attimo i piatti." disse, senza aggiungere una parola il maggiore camminò verso la stanza da letto e si distese lì. Il letto era molto comodo, sperava solo che Chanyeol lo raggiungesse in fretta altrimenti sarebbe caduto in un sonno profondo. Circa cinque minuti dopo, aveva finito di sistemare tutto. "Eccomi." disse, non appena si avvicinò al letto recuperò la chitarra e se la mise sulle gambe. "Vuoi ancora sentirmi suonare?"

"Si." rispose guardandolo, Chanyeol gli portò una mano tra i capelli e gli accarezzò leggermente la testa. Pochi secondi dopo la rimosse e cominciò ad accordare la chitarra, dopo un po' era perfetta. Cominciò a suonare una canzone lenta, una melodia familiare di cui Baekhyun non ricordava la provenienza, ma che ascoltò senza fare domande. "Sei proprio bravo."

"Canto anche, lo sai?" chiese, e Baekhyun spalancò gli occhi. "Non sono eccezionale però. Anzi, in realtà non sono un granché ma -."

"Fammi sentire." disse. "È bello che tu abbia questa passione, piacerebbe anche a me essere così bravo."

"Sono sicuro che anche tu lo sei." sorrise, si schiarì la gola e cominciò ad intonare una delle sue canzoni preferite. "To be honest / I didn't think my heart could weigh so heavy on my chest / is it really safe that I carry my loss so closely / now it's starting to hurt you and the way that you know me / I learned so fast / I've never known anyone like you / really there's no place like you [...]"

Baekhyun lo guardava affascinato, nel frattempo aveva afferrato la stoffa del suo pigiama e aveva cominciato a stringerla. Non appena smise di cantare lui lo guardò contrariato. "Suona ancora, per favore." riuscì a percepire la sua voce tremare, e anche il suo intero corpo tremava come una foglia per nessun motivo apparente. Si sentiva quanto teso quanto stanco, e più il tempo passava più si sentiva le palpebre pesanti.

Dieci minuti dopo, Chanyeol si rese conto che l'altro era caduto nel mondo dei sogni. Sorrise trovandolo decisamente troppo tenero e prese uno scialle, lo coprì fin sopra il collo e dato che lui non aveva per niente sonno camminò verso il salotto e cominciò a sistemare un po' in giro. Certo, era abbastanza rumoroso e per colpa sua Baekhyun si svegliò e si alzò di colpo, ritrovandosi poco dopo sull'uscio della porta che dava alla stanza in cui si trovava il minore. "Mi hai spaventato." disse, una volta che si voltò e lo vide fermo lì in piedi. "Ti sei svegliato?"

"Chanyeol." mormorò lui, non muovendosi di uno spillo. L'altro capì che c'era qualcosa che non andava e si avvicinò a lui.

"Tutto bene?" chiese, provando ad abbracciarlo. In un primo momento Baekhyun si spostò, poi ricambiò. 

"Perché te ne sei andato -." mormorò, tirando su col naso. "Ho avuto un incubo e quando mi sono svegliato tu non c'eri."

"Era solo un sogno." lo rassicurò, accarezzandogli la testa. "Scusami piccolo."

"Non è colpa tua, sono io- io non riesco più a dormire tranquillo, neanche ieri notte ce l'ho fatta." cominciò a singhiozzare e lo guardò con gli occhi arrossati. "Stammi vicino, ti prego."

"Andiamo." spense la luce e lo guidò verso la stanza da letto, poi si infilarono insieme sotto le coperte, Baekhyun non lasciava la presa un secondo, continuava a stringergli la mano come un bambino che aveva paura del buio. "Rimettiti a dormire, resto qui." disse, lasciandogli un bacio sulla fronte. "Va bene? Domani mattina ti sveglierai e sarò ancora qui."

Il maggiore non disse niente, in quel momento si sentiva davvero confuso. Lo abbracciò e chiuse gli occhi, poi cercò di calmarsi. 

Come promesso, la mattina seguente Chanyeol lo stava ancora stringendo forte. Quando suonò la sveglia ed entrambi aprirono gli occhi furono colpiti dalla luce del sole che entrava attraverso i buchi delle persiane, il minore sollevò leggermente la testa e guardò l'altro. "Buongiorno." sorrise come se non fosse successo niente, si abbassò per lasciargli un bacio e Baekhyun ricambiò.

"Ho fatto un sogno strano ieri sera." mormorò, aveva ancora gli occhi parzialmente chiusi a causa della luce diretta del sole.

"Davvero? Poi me lo racconterai." gli lasciò un bacio sulla fronte e prese a guardarlo negli occhi. "Dobbiamo alzarci."

Baekhyun mise il broncio e successivamente portò le sue braccia intorno al collo dell'altro, attirandolo a sé. "Mi dispiace di essermi addormentato subito ieri." disse, osservando le sue labbra e poi cominciando a guardarlo negli occhi. "Abbiamo un po' di tempo per noi?"

Il maggiore sollevò lo sguardo e osservò l'orologio, poi fece un calcolo veloce. "Mezz'ora."

"Ce lo faremo bastare." rispose, attirandolo a sé e baciandolo.

Ritorna all'indice


Capitolo 39
*** 39 ***


"Ti senti meglio?"

Baekhyun in un primo momento non rispose, erano in viaggio verso la centrale e lui era ancora mezzo addormentato, non sapeva neanche cosa dire. "Se ti riferisci a ieri -."

"Non devi parlarne se non vuoi." lo interruppe, guardandolo. "Ma mi farebbe piacere se ci dicessimo tutto, o quasi. Le cose importanti tipo questa per intenderci, non so se ti farebbe sentire bene parlarne, per questo voglio che mi fai sapere come ti senti."

Il maggiore sorrise e si portò una mano sul viso, si massaggiò leggermente gli occhi e cercò di darsi una svegliata. "Sono preoccupato per il caso, okay? E molto probabilmente oggi non staremo mai in centrale, questo mi fa sentire teso. Ricominciare a lavorare mi fa sentire teso, e tutto ciò che potrà succedere mi spaventa." fece una pausa e si voltò verso il finestrino. "E come ti ho detto non riesco a dormire bene, quindi prendo delle medicine che mi fanno stare... male."

Chanyeol rimase in silenzio, non credeva che l'altro facesse così tanta fatica a rilassarsi. "Ieri sera non hai preso nessuna medicina però."

"Non le prendo tutti i giorni." disse, mordendosi leggermente l'interno della guancia. "Il fatto è che non prendevo quelle gocce da due anni." voleva lasciargli intendere cosa significasse.

"Quindi ti fanno ripensare a tutto?"

"Mi fanno pensare che io stia ancora male quando credevo di aver superato tutto, anche se mi fanno rilassare quando mi sveglio mi sento in colpa e ripenso a quello che -." non aveva più voglia di parlarne quindi si bloccò e respirò profondamente. Mentre si stringeva le mani una contro l'altra, sentì quella di Chanyeol raggiungerlo. Gli accarezzò il palmo delicatamente e poi la rimosse per cambiare la marcia.

"Vuoi parlarne ancora?" chiese insicuro, non sapeva bene come gestire quella situazione.

"Va bene così." sorrise sinceramente, lo guardò e si fermò a pensare a quanto quel ragazzo fosse importante per lui e a come riuscisse a farlo sentire meglio anche quando non credeva veramente che sarebbe andato tutto bene. "Preferisco non pensarci troppo. Grazie, Chan."

Chanyeol si tenne l'altro stretto a sé per tutto il percorso verso i loro uffici, e non appena arrivò il momento di separarsi gli lanciò un'occhiata rassicurante, che fece sentire leggermente meglio il più grande. "Ti faccio un caffè." gli disse, il capo annuì.

"Grazie. Sehun?" domandò guardandolo.

"Si, uno anche per me."

"Sehun." ripeté minaccioso. "Mi stavo riferendo al caso. Ci sono novità? La stradale ha risposto?"

"Ah, scusa. Hanno detto che dopo pranzo ci comunicheranno altre informazioni quindi puoi pure toglierti il cappotto, per ora non si va da nessuna parte." sorrise e lo guardò. "Non preoccuparti, stanno facendo tutto il possibile, ti avviserò subito. Per ora non mi hanno detto granché, l'auto è intestata a un uomo tedesco che è morto da due anni, ho contattato la figlia e mi ha detto di non aver visto suo padre per decenni, a quanto pare non era una buona persona e non trattava bene né lei né sua madre - che è morta molti anni prima tra l'altro, non so chi altro contattare."

Baekhyun annuì. "Lascia fare a me, dopo chiamerò Younhwa ma non credo che riusciremo a scoprire molto su di lui. Grazie." sorrise a Chanyeol, che gli aveva passato il bicchiere pieno di caffè. "Se la seconda squadra non ci ha chiesto aiuto per qualche altro caso riposiamoci finché non avremo ulteriori informazioni, come hai detto tu non possiamo muoverci ora." si sedette sul divanetto e inarcò la schiena, fino a trovarsi con la testa poggiata sul bracciolo. "Fatemi dormire."

"Cosa ti ha tenuto sveglio stanotte?" domandò Kyungsoo, indicando Chanyeol con un cenno della testa. Quest'ultimo scosse la testa imbarazzato e continuò a pulire il tavolo sul quale era poggiata la macchinetta del caffè con uno straccio bagnato.

"Questo caso di merda." rispose Baekhyun. "Prevedibile, no?"

Fino alla pausa pranzo non fecero molto, Baekhyun si diede da fare e sistemò il suo ufficio, voleva che fosse possibile fare ordine nella sua testa allo stesso modo con cui faceva con le scartoffie. Andarono tutti insieme a mangiare, il menù della mensa era più decente del solito, quindi mise tutti di buon umore. "Chi vuole la mia mela?" domandò Sehun. "È verde."

"E quindi? Mangiala tu, sai come si dice, una mela al giorno -."

"Tieni." Sehun interruppe il suo ragazzo e si alzò, sembrava preoccupato così recuperò il cellulare. "È la stradale." si allontanò per parlare in un posto più tranquillo, e improvvisamente tutti si sentirono di nuovo in pensiero. Lo stomaco di Baekhyun si chiuse improvvisamente e non riuscì a mangiare il muffin che aveva preso. Si alzò di colpo e tutti lo guardarono confusi, non era ancora ora di tornare in ufficio.

"Io e Sehun vi aspettiamo sopra." disse comunque, avviandosi verso la direzione che aveva preso l'altro ragazzo. Anche Chanyeol si alzò abbandonando il dolce sul tavolo, venne seguito da Kyungsoo che fece lo stesso.

"Ma che avete tutti?" chiese Luhan, raccogliendo i vari resti e portandoli con lui al piano di sopra. Li conosceva, sapeva che tra poco avrebbero avuto tutti di nuovo fame, lui sarebbe stato lì pronto con il cibo che poco prima avevano scartato - così non lo avrebbero costretto a farsi sei piani per scendere al bar di fronte alla centrale per comprargli qualcosa, come facevano sempre. Eppure da quel momento in poi nessuno avrebbe più pensato al cibo, perché c'erano cose più importanti da fare. "Che sta succedendo?" domandò il cinese, lasciando sul tavolo tutti i vari dolcetti. 

"Digli che non può andare così, cazzo Baekhyun, sei tu quello che dice che serve sempre un piano prima di fare qualsiasi cosa." lo rimproverò Sehun, ora che avevano un indirizzo il capo era su di giri, non riusciva più a ragionare. "Togliti quel cazzo di cappotto e siediti."

Lui lo guardò minaccioso. "Non ti rivolgere a me in quel modo." bastarono quelle parole a far pentire il minore di quello che aveva detto. 

"Baekhyun." stavolta fu Chanyeol a parlare. "Ha ragione, pensare a un piano mentre siamo già per strada non sarà come farlo tutti insieme seduti a un tavolo, è meglio se ci prendiamo del tempo, abbiamo aspettato tanto, possiamo farlo per dieci minuti in più."

"Ma lo capite che una ragazza è morta? Morta? Una ragazza con la quale avevamo parlato un giorno prima e che ci ha rivelato un sacco di informazioni riservate, non lo capite che non abbiamo tempo?" domandò, sospirando profondamente e poggiando i pugni sul tavolo. Erano una squadra e sebbene avesse potuto fare qualsiasi cosa avesse voluto - o quasi - essendo il capo, non gli piaceva comportarsi da dittatore, se era contro la maggioranza cercava sempre di trovare un compromesso. "Va bene. Lo definiremo solo un semplice giro di perlustrazione, non è detto che troveremo qualcosa, soprattutto se continuiamo a perdere tempo. Forza."

Ritorna all'indice


Capitolo 40
*** 40 ***


"Bene." fu l'unica cosa che disse Baekhyun non appena si mise alla guida. Chanyeol si era sentito tranquillo fino a poco tempo prima, poi si erano seduti per discutere riguardo il piano e tutti avevano fatto delle ipotesi tremende, quindi aveva cominciato ad immaginarsele una ad una e in quel momento stava peggio del maggiore, non riusciva a far smettere di tremare le sue gambe.

"Ti starò vicino tutto il tempo." interruppe il silenzio, guardò il più grande e lo vide assumere un'espressione stanca.

"Chanyeol, non è così che funziona. Non osare disobbedirmi quando saremo lì, gli ordini sono ordini e non puoi mettere in pericolo tutti per un capriccio. Ora promettimi che non mi disobbedirai o ti metterò in squadra con Luhan, non voglio che passiamo dei guai." rispose lui, non voleva essere scortese ma era così che andavano le cose, e Chanyeol stesso avrebbe dovuto saperlo. Baekhyun non poteva permettergli di comportarsi in quel modo, sapeva che non era professionale.

"Io voglio solo proteggerti." mormorò, dato che non sarebbe riuscito a dire altro si zittì e guardò fuori dal finestrino. Il luogo in cui si stavano dirigendo era una vecchia fabbrica, decisamente cliché - di solito niente si può concludere pacificamente se avviene in una fabbrica abbandonata, questo era quello che pensava Baekhyun, per questo si erano preparati al peggio. Inoltre la stradale gli aveva assicurato che la macchina poteva trovarsi ancora nei paraggi della zona, per quel motivo dovevano essere cauti.

C'erano loro due, Sehun e Luhan, e in più un'unità di agenti della seconda squadra, come supporto. Ed erano fin troppo pochi, ma magari quella era veramente solo una fabbrica abbandonata e loro avrebbero solo perso tempo andandoci, Chanyeol sperava che fosse così. Baekhyun no, lui voleva mettere fine a quella storia che gli stava rovinando la vita, voleva cambiare capitolo, e se possibile strappare tutte le pagine che narravano di quegli eventi. Non era possibile, quindi semplicemente far finire tutto sarebbe stato più che sufficiente, poi se ne sarebbe fatto finalmente una ragione e tutto sarebbe tornato come due anni prima.

"Siamo arrivati." disse Luhan, guardando il suo compagno di squadra. "Stai attento."

"Andrà tutto bene." gli sorrise amorevolmente e si controllò le tasche, aveva tutto. Prese la pistola e poggiò la mano sulla maniglia dello sportello. "Andiamo."

Camminavano in silenzio e tenendo le pistole in alto, quel posto era immenso e completamente accessibile a tutti, potevano solo immaginare cosa succedesse lì dentro. "Dividiamoci, voi due da quella parte, voi al centro, noi andremo a destra." guardò Chanyeol e gli indicò con la testa l'ala della fabbrica in questione. Comunicatemi qualsiasi novità e state attenti." 

Come stabilito, si separarono e continuarono a perlustrare quel posto. Baekhyun si faceva strada tra le lamiere e i vari pezzi di vetro che si trovavano a terra, e Chanyeol lo seguiva in silenzio. "Attento." 

"Ho visto, fai silenzio." disse, calciando una barra di ferro verso il muro. C'erano due strade, un lungo corridoio e una porta che dava all'esterno. "Non sembra esserci nessuno, ci dividiamo. Tu vai a sinistra."

Chanyeol cominciò a sentirsi preoccupato, non voleva avventurarsi in quel posto da solo e non voleva lasciare Baekhyun da solo, ma era un poliziotto della prima squadra della omicidi, non poteva permettersi di avere paura - soprattutto dopo quello che gli era stato raccomandato prima dal maggiore. Pensò che non si preoccupava più di tanto per lui, ma poi gli bastò ricordarsi del fatto che Baekhyun fosse a capo di tutte le unità, e che non poteva proprio permettersi di preoccuparsi troppo per lui viste tutte le cose che gravavano sulle sue spalle, era quella la verità. "Ci vediamo dopo." gli disse, continuando a camminare e trattenendosi dal seguirlo. Baekhyun aprì la porta e si trovò in un grande spiazzale - probabilmente era un parcheggio, c'erano un paio di auto abbandonate, delle tende e un sacco di spazzatura e rottami. Non riuscì a fare più di due passi che sentì un rumore provenire da dietro l'angolo, impugnò in maniera decisa la pistola e camminò lentamente, tenendosi vicino al muro. Arrivato alla fine, spiò e vide che non c'era nessuno. Tirò un sospiro di sollievo, sensazione che sparì poco dopo dato che sentì dei passi alle sue spalle. Stavolta camminò velocemente fino ad arrivare all'angolo, riusciva a sentire qualcuno camminare, e non era nessuno dei suoi.

"Ti stavo aspettando, capo." Baekhyun spalancò gli occhi, aveva improvvisamente cominciato a tremare come una foglia. Non riusciva a voltarsi. "Non è cortese ignorare chi sta chiamando il tuo nome."

"Jongin." mormorò, girò lentamente la testa e abbassò la pistola. Il tempo sembrava essersi fermato, non riusciva a capire cosa stesse succedendo, non riusciva più a comportarsi in maniera razionale. "Jongin, abbassa la -."

"Non mi chiamo più così." disse il ragazzo, continuando a puntare la pistola contro di lui. "Non è quello il mio vero nome, credevo che lo avessi capito, non hai indagato poi così tanto per quanto riguarda la mia scomparsa, sono un po' deluso." rise e lo guardò. "Non ti azzardare." lo avvisò, Baekhyun aveva provato a cercare aiuto tramite la ricetrasmittente ma non era neanche riuscito a poggiarci la mano sopra. 

Non riusciva neanche a deglutire, cercò di sollevare la pistola ma fu costretto ad abbassarla subito dopo, non poteva puntarla contro di lui. Contro l'uomo che aveva amato. "Jongin, ti prego."

Lui continuò a sorridere e a scuotere la testa. "Non finirà male se ascolterai quello che ti dirò."

Tanti pensieri frullavano nella sua testa, e credeva di aver finalmente capito. "Lavori per quel bastardo."

"Non lo chiamerei così se fossi in te, credo che sia andato a salutare il tuo nuovo fidanzato." disse, solo in quel momento Baekhyun riuscì a muoversi e a sollevare la braccia. "Stai fermo. So che non mi spareresti mai ma tieni comunque le mani a posto."

"Jongin." ripeté di nuovo il suo nome, da quanto tempo non lo pronunciava ad alta voce? Il ragazzo era cambiato, era diventato completamente un'altra persona ma nei suoi occhi scuri a Baekhyun sembrava di rivedere colui che lo aveva protetto e amato qualche anno prima, o meglio, colui che aveva finto di averlo fatto. Quella consapevolezza era come una lama affilata, si sentiva preso in giro, ci era cascato e faceva davvero male, ma doveva mantenere la concentrazione. "Sei in arresto, girati."

"È tutto quello che hai da dirmi? Dopo due anni? Non sono pochi Baekhyun." lo guardò con la sua espressione compiaciuta. "Credevo che volessi chiedermi se sono stato bene, cosa mi è successo, se mi sei mancato... se magari ti avevo amato veramente, scommetto che ti senti uno stupido." 

Baekhyun scosse la testa incredulo, ci mancava poco che vomitasse lì e in quel momento. Non provava davvero un po' di pietà, Jongin? "Tu non hai idea di quanto io sia stato male per colpa tua, tutte quelle cose che mi hai promesso... sei un traditore e pagherai per quello che hai fatto." sollevò la pistola e lo guardò, accecato dalla rabbia. "Te lo ripeto per l'ultima volta, gettala."

"È stato bello rivederti Baekhyun, ma si sta facendo tardi e gli altri ti staranno cercando, è meglio che io vada." fece una pausa e gli sorrise. "Devo dirti un segreto, Baekhyun."

Uno sparo. Chanyeol si voltò spaventato, cominciò a correre lungo il corridoio e raggiunse il luogo in cui lui e il maggiore si erano divisi, il rumore sembrava essere venuto da lì. "Baekhyun!" chiamò ripetutamente il suo nome, ma non rispondeva nessuno. Uscì e si ritrovò anche lui nel grande spiazzale, gli bastò guardare alla sua sinistra per scorgere un corpo steso a terra - sentì subito le gambe diventare pesanti, quasi non riusciva ad avanzare. Con la mano tremante premette il pulsante della ricetrasmittente. "Agente a terra, servono un'ambulanza e rinforzi, potrebbero esserci più fuggitivi armati." non si degnò neanche di controllarsi intorno, non gli interessava sapere chi aveva sparato in quel momento, si tolse la giacca e la poggiò sul petto del ragazzo che stava sanguinando. "Baekhyun, ci sono. Va tutto bene, parlami." continuò a tenere premuto sulla ferita e sentì l'altro lamentarsi. "Chi ti ha sparato?" domandò, ma lui non rispondeva. 

"Che cosa - cazzo." Sehun e gli altri arrivarono circa un minuto più tardi, anche loro erano corsi subito verso il luogo dello sparo, si avvicinò a Baekhyun e si inginocchiò. "L'ambulanza sta arrivando, spostati." spinse via Chanyeol e premette lui sulla ferita, abbastanza forte da far urlare di dolore il più grande. "Si tenere premuto il più forte possibile."

Chanyeol era sconvolto, si guardò le mani e vide che erano coperte di sangue. Anche Luhan si inginocchiò per controllare la situazione. "Chi ti ha sparato Baekhyun?" domandò, sapeva che non era nelle condizioni di rispondere ma aveva il bisogno di saperlo in quel momento. "Voi due." prese a parlare, rivolgendosi ai due agenti. "Cominciate a perlustrare la zona, i rinforzi stanno arrivando ma potrebbe esserci ancora qualcuno nei paraggi e non possiamo lasciarli scappare."

Sehun continuava a tenere la ferita di Baekhyun premuta ma l'unica cosa che usciva dalla sua bocca erano lamenti, non accennava a dire una parola.  "Capo, devi dirci chi è stato."

"Perché non parla?" domandò Chanyeol, cominciava a sentirsi sempre più preoccupato dato che i minuti passavano e l'ambulanza non arrivava, se ci avessero messo troppo? Quello era senza dubbio il giorno peggiore della sua vita, sembrava tutto così surreale. Poggiò la schiena al muro e si portò le mani tra i capelli, cercava di regolarizzare il suo respiro ma non ci riusciva.

Ritorna all'indice


Capitolo 41
*** 41 ***


Chanyeol camminava avanti e indietro lungo il corridoio della sala d'attesa, il direttore aveva richiesto la sua presenza ma non se ne sarebbe andato dall'ospedale senza aver visto Baekhyun e senza aver conosciuto i suoi parametri. In quel momento era sotto i ferri, non sapeva altro. Gli avevano permesso di accompagnarlo ma per non intralciare i numerosi medici nell'ambulanza era stato costretto a stargli lontano, averlo sentito lamentarsi per tutto il tempo non era stato per niente piacevole. Continuava a ripetersi che non avrebbe dovuto lasciarlo andare lì da solo, che era stato imprudente, che non avrebbe dovuto ascoltarlo e che una volta sveglio gli avrebbe sbattuto in faccia la realtà, gli avrebbe detto "visto, Baekhyun? Avevo ragione io." Gli mancava l'aria. Rispose alla chiamata di Luhan col fiatone, non si era mai sentito peggio di allora.

"Ci sono novità?" domandò calmo il cinese, lui e gli altri agenti erano rientrati in centrale per fare rapporto. "Il direttore deve parlarti ma dato che ha un sacco di cose da fare può aspettare, devi stare lì finché qualcuno non arriva a darti il cambio. Com'è la situazione?"

"Prima è uscita un'infermiera, mi ha detto che i soccorsi sono arrivati troppo tardi e che sarebbe bastato qualche altro minuto per -." smise di parlare e si portò una mano sulla testa, al solo pensiero si sentiva svenire. "Ti richiamo." riattaccò, spalancò gli occhi non appena un infermiere gli si avvicinò. "Come sta?"

"Non lo so." rispose, senza dargli troppe speranze. "Mi hanno detto di avvisarti che tutto ciò che possedeva è stato messo nella stanza numero cinquantadue. È la prima dietro l'angolo, recupera tutta la sua roba. Sei anche tu della polizia?"

Chanyeol si limitò ad annuire, camminò verso la stanza e mise al sicuro tutti gli oggetti di proprietà del maggiore, solo guardare i suoi vestiti sporchi di sangue adagiati in un sacchetto gli fece venire il voltastomaco. Aspettò un'ora, due ore, e di Baekhyun non c'era traccia. Proprio quando stava per perdere la pazienza, la porta della sala operatoria si aprì, c'erano un paio di infermieri che trascinavano il letto sul quale era adagiato il ragazzo, provò ad avvicinarsi ma un infermiere lo fermò. "Le chiedo di aspettare qui, devono sistemarlo nella sua stanza."

Dopo quell'attesa interminabile la stanchezza aveva preso il sopravvento e Chanyeol non riuscì a ribellarsi, rimase davvero lì, a guardare mentre lo portavano via. Dopo una decina di minuti, si stancò e mandò al diavolo l'infermiere che lo stava trattenendo, poi si diresse da lui. La stanza non era affollata, c'erano solo un paio di dottori. "Chi è?" domandò uno di loro, Chanyeol sollevò il suo distintivo. "Mi fa piacere, ma non puoi stare qui."

"Come sta?" chiese, non curante di ciò che gli era stato chiesto.

"Ora gli abbiamo iniettato un'altra dose di antidolorifici e calmanti, dormirà un bel po'. Ha la febbre alta e dobbiamo capire se è per un'infezione ma credo sia così solo per il semplice fatto che gli abbiano sparato, è normale. Non è in pericolo, sarà sveglio domani mattina." quelle parole bastarono a farlo sentire meglio. "Non puoi stare qui però, sono le regole. Ci assicureremo che il tuo collega sia -."

Chanyeol si trattenne dall'afferrargli il colletto della camicia, sbatterlo contro il muro e urlargli contro ciò che invece gli disse con calma. "Signore, il mio capo è stato sparato e non si ha la minima idea di chi sia stato, ho l'obbligo di visionarlo e di proteggerlo." guardò lo schermo del cellulare e poi gli occhi dell'uomo. "Sta per arrivare un mio collega per il cambio, resteremo fuori, qualsiasi cosa, ma non possiamo lasciarlo da solo." il dottore acconsentì, e dato che si erano tutti allontanati da Baekhyun, lui ne approfittò per avvicinarsi un attimo. Cercò di non pestare nessun filo e lo guardò attentamente. Era pallido, terribilmente pallido. Con due dita gli spostò i capelli dalla fronte, finalmente poteva fermarsi e respirare, calmarsi, poteva guardarlo ed essere certo che ce l'avrebbe fatta. 

"Signore." un'infermiera lo richiamò. "Deve uscire."

Respirò profondamente e annuì, continuando a tenere lo sguardo puntato sul suo fidanzato. Non era solo un suo collega quello sdraiato lì, era l'uomo con cui voleva costruire un futuro, ed era terribilmente arrabbiato perché qualcuno aveva provato a negarglielo. "Ci vediamo dopo." ripeté, sfiorandogli la mano con la sua e uscendo dalla stanza. "Ci pensi tu?" domandò, un agente della seconda squadra era arrivato per visionarlo. "Controlla come sta ogni tanto, se si sveglia chiamami immediatamente."

"Lo farò, mi metterò qui." disse, piazzandosi davanti la porta. "C'è un collega sotto, lui controlla l'entrata. È al sicuro."

Chanyeol annuì e si allontanò. Doveva assolutamente andare a parlare col direttore, aveva di sicuro una miriade di domande da fargli eppure in quel momento riusciva solo a pensare a Baekhyun, non a quello che era successo, non al caso, continuava a ripensare al suo viso. Non riuscì a non piangere. Era la prima volta dopo tanto tempo che non riusciva a fermare i singhiozzi, ma le lacrime scendevano senza sosta e regolarizzare il respiro sembrava impossibile, si vergognava talmente tanto di indossare una divisa, di portare una pistola e un distintivo e di non essere riuscito a proteggere il ragazzo che amava con quelli. 

Le lacrime gli accecavano lo sguardo, nonostante ciò guidò verso la centrale e appena raggiunta venne convocato nell'ufficio del direttore. Aveva perso la cognizione del tempo ma il sole era tramontato da un bel po', gli sembrava che fosse passata un'eternità. "Park Chanyeol." lo accolse e lo invitò a sedersi. "Finalmente."

Aveva finito di piangere poco prima, ed era in condizioni pessime. "Signore, le chiedo scusa, sarò veloce dato che le ho fatto già perdere abbastanza tempo. Non sono riuscito né a proteggere il mio capo né a vedere chi è stato a sparargli, so solo che appena l'ho visto steso a terra ho chiamato un'ambulanza, i rinforzi e ho provato a non rendere l'emorragia mortale, so di non aver fatto tutto ciò che potevo per trovare chi è stato prima che scappasse ma -."

"Ragazzo, respira." lo interruppe. "Luhan mi ha detto che è salvo per miracolo, non sono qui per rimproverarti. Ho solo bisogno della tua versione, devo compilare dei moduli, devo avvisare la sua famiglia, devo fare un sacco di cose, e pensare che Baekhyun, Byun Baekhyun è stato sparato non mi aiuta. Ma non devi assolutamente preoccuparti, va bene?"

Chanyeol annuì ripetutamente. "Luhan ha raccolto il bossolo, è tutto quello che abbiamo. Dove sono i moduli?"

"Ascolta." cominciò lui. "Compiliamo questi verbali insieme e poi vai dai tuoi colleghi, avranno tante cose da dirti." fece una pausa. "So che probabilmente è la prima volta che ti trovi coinvolto in una cosa del genere, stai vicino ai tuoi amici, stai vicino a Baekhyun e alla sua famiglia, sappi che l'hai gestita bene e che poteva andare molto peggio, è vivo ed è quello che conta. Come ho detto agli altri, non è detto che chi gli ha sparato centri con il caso - non sappiamo niente e non pretendo che facciate miracoli ma dovete cercare di darvi da fare, fate tutto il possibile per scoprire come sono andate le cose."

"Baekhyun si è arrabbiato con me quando gli ho detto che avrei voluto proteggerlo, lui... non ho mai visto qualcuno così legato al suo lavoro, non ha paura di mettere in pericolo la sua vita, è un esempio da seguire." si portò le mani sulla testa e cercò di non ricominciare a piangere. Voleva solo andare da lui in quel momento. "Trovare chi gli ha fatto del male è una priorità, ne sono consapevole. Farò tutto il possibile per riuscirci."


a/n ; i capitoli corretti e revisionati li trovate su wattpad, so che ci sono parecchi errori di distrazione qui ma lì è più facile e veloce modificarli, volevo solo farvelo sapere :')

Ritorna all'indice


Capitolo 42
*** 42 ***


"Possiamo andare a casa ora, il turno è finito."

Chanyeol non disse niente, recuperò velocemente le sue cose e sollevò la testa. "Io vado in ospedale."

"Aspetta un secondo." Luhan lo bloccò e gli si avvicinò. "Chanyeol, se lui si sveglierà prima di domattina ci avviseranno, è tardi ed è meglio se vai a casa a riposare. Abbiamo bisogno di te." lo costrinse a guardarlo. "La seconda squadra sta perlustrando la zona da ore e probabilmente domani toccherà a noi agire, devi essere lucido."

Chanyeol annuì. "Ma lui ha bisogno di me, starò bene. Ci vediamo domani." non recuperò neanche qualcosa da mangiare - dato che l'ascensore era fermo al dodicesimo piano e non aveva voglia di aspettarlo prese a scendere le scale, si ritrovò nel parcheggio in un batter d'occhio. Le tempie gli pulsavano e dopo tutte quelle interminabili ore voleva solo sedersi accanto a Baekhyun e guardarlo riposare, avrebbe pagato se fosse stato costretto a farlo, voleva solo poter stare accanto a lui e anche se avrebbe continuato a dormire, anche se non avrebbe potuto parlare con lui vederlo gli sarebbe bastato, inoltre sapeva che senza andare da lui non sarebbe riuscito a riposare con calma, aveva bisogno di sentire la sua presenza. Raggiunse l'ospedale, non era molto lontano dalla centrale quindi ci mise poco, quella volta prese l'ascensore e una volta arrivato davanti la camera in questione vide l'agente - incaricato di controllare che nessuno facesse del male a Baekhyun - addormentato. "Amico." disse, mettendogli una mano sulla spalla. "Vai a casa, ti do il cambio."

Il ragazzo si alzò stordito, poi annuì e si allontanò. Chanyeol guardò a destra e a sinistra, non c'era nessuno quindi aprì indisturbato la porta della stanza del suo fidanzato ed entrò. Lui era ancora lì, riusciva a vedere la sua frequenza cardiaca sullo schermo di quello che sembrava un vecchio televisore, era terribilmente stanco ma non riuscì a non sorridere vedendolo semplicemente respirare. Trascinò una sedia accanto al suo letto e lo guardò in silenzio. "Mi dispiace così tanto." mormorò, sapeva che non lo avrebbe sentito, sapeva che non si sarebbe svegliato se non fossero passate almeno altre dodici ore ma voleva tanto parlargli in quel momento, voleva guardarlo negli occhi, voleva vederlo sorridere. Gli sfiorò un braccio e realizzò che aveva ancora la febbre, scottava davvero tanto. Sollevò la mano e la portò sulla sua fronte per cercare di arrecargli un po' di sollievo, le sue erano gelide, magari si sarebbe sentito meglio in quel modo. "Stanno facendo il possibile per trovare il colpevole, non devi preoccuparti. Hai fatto tanto per tutti, noi troveremo chiunque sia stato, ne sono sicuro. Devi solo riposare adesso." sorrise e lo guardò. "Ma magari prima svegliati e fammi sapere come ti senti, poi potrai anche dormire per giorni. Ora voglio sapere come stai." abbassò la testa e afferrò la sua mano, non la strinse forte, in quel momento aveva paura di fargli male anche solo accarezzandolo.

Circa quindici minuti dopo cominciò a sentire delle voci provenire dall'esterno della stanza, cominciò ad insospettirsi dato che non aveva idea di chi potesse essere. "È qui?" domandò, era una voce femminile. Non appena la donna entrò nella camera guardò dapprima il ragazzo disteso a letto, poi Chanyeol. "Lui chi è?"

"Sono Park Chanyeol, un agente della omicidi e ho l'obbligo di stare qui." disse sicuro di sé. "Lei chi è?"

"Sono la madre di Baekhyun." camminò piano verso il letto e guardò suo figlio, Chanyeol quasi sbiancò - non si aspettava di incontrare quella donna in un contesto simile. "Mi ha chiamata il direttore, ho fatto il prima possibile. Dio, mi fa sempre morire di paura." gli prese la mano e spostò lo sguardo su Chanyeol. "Resto qui stanotte."

Chanyeol si alzò e le lasciò il posto sulla sedia accanto a suo figlio. "Prego." disse piano.

"Si sa chi gli ha sparato?" chiese, accarezzando dolcemente i suoi capelli. La donna aveva un viso veramente amichevole, allo stesso tempo sembrava giustamente triste e affranta. "Ne ha passate tante e ora anche questa, non voglio immaginare come si sentirà una volta sveglio." disse piano, e Chanyeol si sentì improvvisamente più triste di prima. Baekhyun sarebbe riuscito a gestire tutto? Voleva solo che non si desse la colpa per quello che era successo, eppure era certo del fatto che visto il suo carattere l'altro sarebbe stato fin troppo arrabbiato con sé stesso. "Chanyeol." ripeté il suo nome. "Baekhyun mi ha parlato di te."

"Davvero?" domandò curioso, non aveva idea di cosa potesse avergli detto.

"So che non sembra così ma mio figlio mi parla di qualsiasi cosa - eccetto il lavoro, ovviamente, non ricordo di una volta in cui abbia parlato di un suo caso con me. Però si, davvero." sorrise e lo guardò. "Resterò in città per un po', per aiutarlo sai."

"È giusto." rispose Chanyeol, non aveva tanta voglia di conversare e si sentiva piuttosto impotente, guardare Baekhyun disteso su quel letto, addormentato... era faticoso, soprattutto visto che avrebbe potuto evitare che tutto quello succedesse. Colui che aveva sparato avrebbe avuto tutto il tempo di fare fuoco una seconda volta e di assicurarsi di ucciderlo ma non lo aveva fatto, e ciò che sarebbe successo se quella persona avesse finito il suo lavoro lo tormentava.

"Non devi preoccuparti, si sistemerà tutto." disse la donna. Non riusciva a capire come facesse ad essere così tranquilla. "Ora dobbiamo solo aspettare che si svegli, prova a dormire un po'."

In quel momento Chanyeol pensò a sua madre. Le parole confortanti di quella donna gli ricordarono la sua mamma, si morse il labbro e si voltò completamente per non mostrarsi tanto vulnerabile. "Esco un attimo." si tastò le tasche con le mani e recuperò le sigarette, poi fece attenzione a non far raffreddare la stanza e uscì sul piccolo balconcino che dava ai palazzi, si vedeva una buona parte della città dato che si trovava veramente in alto, e si sentiva sempre più piccolo e insignificante. Forse una delle cose che odiava della città era proprio quella sensazione, il trovarsi sempre in mezzo al caos senza sentirsene parte, senza capire quale fosse il suo di posto.

Quando tornò dentro la donna si era appisolata, sapeva che non poteva farlo ma si distese sul letto libero che c'era accanto a Baekhyun e cercò di dormire - non poteva fare niente, voleva almeno cercare di riposare.

Si svegliò all'alba per colpa di un gran frastuono, si sollevò di colpo e vide che lui e Baekhyun erano i soli nella stanza, lui stava ancora dormendo. Ben presto un dottore andò a controllare la situazione, rassicurò Chanyeol e gli disse che era normale che non fosse ancora sveglio, i parametri erano buoni, tranne la temperatura che era ancora alta; eppure non c'era da preoccuparsi. Non appena lui uscì, Chanyeol si avvicinò al ragazzo. Trascinò la sedia accanto al suo letto e gli prese la mano, poi lo guardò. "Tra mezz'ora dovrei essere a lavoro ma non me ne andrò finché non aprirai gli occhi, il dottore ha detto che è questione di minuti o ore, non di più." disse, accarezzando la sua pelle. "Non so come farò a non impazzire stando in ufficio mentre tu sarai qui o a casa, chissà per quanto starai lontano da lì." continuò a parlargli, si sentiva bene facendolo. "L'altro giorno avevi detto che quando ti saresti svegliato mi avresti voluto accanto a te, sono qui adesso." abbassò leggermente il capo e chiuse gli occhi, non sapeva quanto ci sarebbe voluto ma cominciava a perdere la pazienza, voleva solo che gli parlasse. Poco dopo riuscì a sentire un movimento flebile, le dita del maggiore si mossero leggermente e lui sollevò la testa. "Baekhyun." lo chiamò. Lui aprì a fatica gli occhi, a Chanyeol bastò sollevare lo sguardo per vedere la sua frequenza cardiaca accelerare, i battiti stavano salendo di colpo. "Baekhyun, sono qui."

"Cosa è successo -." non riuscì a completare la domanda e cominciò a tossire, poi si portò la mano destra sul petto. Sul punto in cui gli avevano sparato, precisamente.

"Ti fa male?" domandò, si sollevò e premette il pulsante per chiamare un dottore, poi riprese a guardarlo. "Mi hai fatto spaventare davvero tanto, per fortuna ti sei svegliato."

Sorrise leggermente e lo guardò, allungando le gambe e cercando di distendersi il più possibile. Il suo sorriso scomparì subito dopo e assunse un'espressione totalmente diversa e preoccupata. "Ora ricordo." mormorò, Chanyeol non riuscì a chiedere altro, arrivò un infermiere e fu costretto ad allontanarsi.

Lo guardò controllare i suoi parametri e allontanarsi poco dopo. "Vado a chiamare il dottore, probabilmente dovremo fargli altre analisi ma sembra solo un po' confuso e stordito a causa dell'anestesia, non fargli troppe domande. Tra poco ricomincerà a dormire." lo raccomandò, poi uscì dalla stanza. Chanyeol non sapeva come comportarsi, stare lì e stringergli la mano non era abbastanza. 

"Hey." ripeté, Baekhyun lo fissava in silenzio. "Vuoi che resti con te?" gli portò la mano sui capelli e li tirò all'indietro, in modo da lasciargli la fronte completamente scoperta. "Devo restare qui?"

"Si." gli rispose, sollevando leggermente la schiena e lamentandosi subito dopo. "Dov'è mia mamma? L'ho sentita parlare prima." sussurrò, Chanyeol spalancò gli occhi confuso. Allora doveva essere sveglio da un bel po' di tempo.

"È andata a mangiare qualcosa, torna subito." mentì, non aveva idea di che fine avesse fatto la donna.

Baekhyun sorrise e gli strinse a fatica la mano. "Voglio ritornare al lago con te, quello dove mi hai portato tempo fa. Ci andiamo?"

Il più piccolo annuì e sorrise, si sentiva talmente bene che avrebbe potuto piangere ma... non voleva farlo davanti a lui. "Tu cerca di riprenderti in fretta e ti ci porterò, va bene?" chiese, Baekhyun chiuse gli occhi. "Puoi dormire, resterò qui." il maggiore non rispose, solo - continuò a stringergli la mano. Proprio quando aveva chiuso gli occhi ed era caduto di nuovo in un sonno profondo, entrò nella stanza sua madre.

Ritorna all'indice


Capitolo 43
*** 43 ***


Chanyeol arrivò di corsa in ufficio, guardò i suoi colleghi mortificato. Non aveva fatto tanto tardi ma si sentiva comunque in dovere di scusarsi dato che non era neanche arrivato perfettamente in orario. "Che state facendo?" chiese, togliendosi la giacca.

"Come sta Baekhyun? Si è svegliato?" domandò Kyungsoo.

"Ti ha detto chi gli ha sparato?" aggiunse Luhan, la cosa di cui avevano più bisogno era scoprire chi fosse stato. Non c'erano telecamere nel luogo dell'accaduto, la balistica non aveva trovato informazioni riguardanti il bossolo nei suoi database ma sapevano per certo che l'arma non era registrata, si stava sfociando nel traffico illegale di armi che coinvolgeva chissà quali paesi stranieri e quali associazioni a delinquere, i media avevano ricevuto la notizia e altri dipartimenti volevano aiutare, era un completo disastro. Il vicecapo non sapeva come comportarsi, era successo tutto troppo in fretta e la situazione era ingestibile, era veramente in difficoltà. 

Chanyeol scosse la testa e si sedette alla sua postazione, sembrava troppo stressato. "Va tutto bene, Baekhyun sta bene." lo rassicurò Sehun. "Non è stata colpa di nessuno."

"Non ce la faccio a credere alle tue parole." mormorò, Luhan gli si avvicinò e gli passò un bicchiere di caffè. "Grazie."

"Da quanto tempo non mangi? Ci sono dei dolci sulla mia scrivania." disse, cercando di aiutarlo il più possibile - anche lui era molto scosso ma Chanyeol era il suo ragazzo, per lui doveva essere doppiamente difficile. "Gli agenti non hanno trovato niente, dobbiamo solo aspettare che lui ci dica chi gli ha sparato, non possiamo fare altro. Ci sono delle unità che sono ancora nel luogo dell'accaduto ma ripeto, non credo che scopriremo qualcosa in questo modo, chi gli ha sparato è scappato e non c'è modo di trovarlo senza conoscere il suo aspetto, inoltre non abbiamo uno straccio di prova."

Il minore annuì. "Ho conosciuto sua madre." cambiò discorso, sorrise e guardò il cinese. "Non volevo andarmene stamattina, volevo restare accanto al suo letto come mi aveva chiesto Baekhyun ma lei mi ha detto che confidava in me e che dovevamo assolutamente trovare il colpevole, quindi l'ho lasciato da solo. Le ho detto di chiamarmi nel caso si fosse svegliato dato che quando me ne sono andato aveva ricominciato di nuovo a dormire."

"Ha subito un intervento, è ovvio che sia ancora in queste condizioni. Stasera andiamo a trovarlo tutti insieme." propose Sehun. "È sempre venuto a trovarmi quando sono finito in ospedale, a volte si fermava anche per la notte - ed è successo parecchie volte, se lo ha fatto per me sono sicuro che farà piacere anche a lui vederci tutti lì." rise, Chanyeol lo guardò. "Va tutto bene? Devi stare tranquillo ora."

"È solo che... potevo perderlo veramente e continuo a pensarci." mormorò guardandolo. "Quando ha aperto gli occhi e mi ha parlato, anche se ha cominciato a dire cose senza senso mi sono sentito l'uomo più fortunato del mondo solo perché era sveglio."

Kyungsoo gli poggiò una mano sulla spalla e lo guardò. "Poteva andare molto peggio ma non devi continuare a pensare a cosa sarebbe successo in tal caso, è andata così e dobbiamo esserne felici. Non è il massimo, ma tutto sommato lui sta bene e anche noi, no?"

"Non capisco perché non l'hanno ucciso." rispose, tutti lo guardarono sconvolti. "So che ci avete pensato anche voi, non è normale."

"No Chanyeol, ma non sapendo chi sia stato non possiamo fare nessuna supposizione, capisci? E poi questo sarà meglio chiederlo direttamente al responsabile." disse Sehun. "Hai dormito stanotte?"

Annuì, poi si spostò dalla sedia al divano e si distese. "Secondo me stiamo sbagliando tutto." cominciò a polemizzare, Luhan gli si avvicinò e lo guardò. "Ascolta vicecapo, sono le otto e mezza di mattina e saremo bloccati qui per altre dodici ore, dodici ore che sprecheremo dato che senza parlare con Baekhyun non potremo mandare avanti le indagini, quindi, precisamente, perché siamo qui? Io voglio andare da lui." respirò profondamente e si alzò, cominciando a camminare. "Non ha senso stare qui ad aspettare, tu sei tranquillo? Chi gli ha sparato è ancora in circolazione e potrebbe farlo con qualcun altro -."

"Chanyeol, basta così adesso." lo interruppe, poi pensò a cosa dire. "Hai ragione, cambio di programma."

"È strano vederti qui." o forse è strano che non ci sia Baekhyun accanto a me, pensò. Non avevano potuto aspettare un minuto di più, alle undici e mezza era arrivata una chiamata da parte della madre di Baekhyun, quest'ultimo si era svegliato e aveva cominciato a dare i numeri - dovevano assolutamente parlargli. Chanyeol era felice di poter andare da lui ma allo stesso tempo si sentiva in pensiero perché la situazione non sembrava essere delle migliori.

"Sei preoccupato?" chiese Kyungsoo. "Vedrai che non è così tragica come ce l'ha descritta."

"A me sembrava proprio di si."

Baekhyun si era agitato fin troppo e la donna era sembrata ugualmente preoccupata, anche se fino a quel momento non lo aveva mai dato a vedere, tramite quella telefonata Chanyeol era riuscito a percepire il panico nelle sue parole, c'era qualcosa che non andava. Non appena arrivarono all'ospedale, non trovarono Baekhyun in condizioni invidiabili. Entrarono tutti di colpo nella piccola stanza e quello lo fece agitare ancora di più. "Che succede?" chiese Luhan, la donna li guardò spaesata.

"È da quando si è svegliato che sta così, il medico ha detto che gli avrebbe iniettato altri calmanti se ce ne fosse stato il bisogno ma che visto che gliene aveva già somministrati tanti sarebbe meglio evitare." spiegò sua madre. "Ha detto che voleva vedervi."

"Lasciamolo un attimo da solo, è peggio se gli mettiamo tutta questa pressione, deve parlargli solo uno di noi." propose Sehun, tutti lo guardarono confusi. "Chanyeol, puoi farlo? Con te parlerà sicuramente."

Il ragazzo annuì, non riusciva a guardarlo, in quelle condizioni non sembrava neanche lui. "Restate qui fuori." disse, non appena si ritrovarono da soli dovette per forza avvicinarsi a lui e parlargli, non capiva perché stesse così ma era completamente sudato e continuava a muovere le gambe in segno di nervosismo. Non sapeva come comportarsi, quindi fece ciò che gli diceva il suo cuore. "Sono qui adesso, che c'è?" domandò piano, prendendogli entrambe le mani e guardandolo negli occhi. "Dimmi che cosa non va." mormorò. Lui lo guardava ma non si accingeva a parlare. Aveva smesso di muovere le gambe e di lamentarsi, però. Si avvicinò e poggiò le labbra sulla sua fronte, poi si allontanò leggermente. "Parlami, Baekhyun."

"Chi mi ha sparato." mormorò, la sua voce tremava e cominciava quasi ad agitarsi di nuovo. "Lo sai?"

"No, non lo so." disse, allontanandosi e guardandolo. "Hai visto chi è stato?" 

Baekhyun strizzò gli occhi e sollevò le mani fino a portarle sulle guance del minore, poi glielo disse. Lui si allontanò scioccato. "Non sono riuscito... a fare niente." mormorò, Chanyeol stava per allontanarsi ma lui lo strinse forte. "Ha detto che ti avrebbe fatto del male." quelle parole gli fecero venire i brividi. "Ma tu stai bene, pensavo che ti fosse successo qualcosa.."

"Sto bene, non farà del male a nessuno." cercò di rassicurarlo, almeno ora avevano un volto, impronte, DNA e quant'altro, avevano una pista da seguire. Baekhyun si sentiva meglio ora che il suo fidanzato era lì, aveva riacquistato lucidità solo quella mattina e si era svegliato con sua madre accanto, non vedere Chanyeol lo aveva fatto stare in pensiero. "Era da solo?" chiese, accarezzandogli il viso. "Ti ha detto qualcosa?"

Il maggiore scosse la testa. "Aiutami ad alzarmi, non ce la faccio più." si lamentò, Chanyeol era combattuto. Poteva già camminare?

"Ti hanno operato ieri sera." sorrise per nascondere la sua preoccupazione e lo aiutò a sollevare almeno la schiena, Baekhyun si portò subito la mano sulla ferita. Le fasciature lasciavano intravedere un bel po' di sangue coagulato, dovevano essere state cambiate da poco eppure erano già così sporche - la ferita era ancora fresca, era normale, non sapeva se potesse muoversi troppo ma era certo che gli avrebbe fatto bene almeno provare ad alzarsi. "Ti fa tanto male?"

Annuì. "Puoi..." indicò con lo sguardo le sue gambe. "Non riesco a muoverle."

"E vuoi camminare in queste condizioni?" domandò il minore, prese delicatamente le sue gambe e le spostò fuori dal bordo del materasso, il letto era talmente alto che non toccava neanche terra con i piedi. "Non devi sforzarti troppo." gli raccomandò poi, gli si avvicinò e gli lasciò un bacio. Gli sembrava fossero passati secoli dall'ultima volta che lo aveva fatto.

"Voglio andare in bagno ma non ce la faccio a stare così." chiese, si sentiva la testa girare al minimo sforzo e doveva sicuramente aspettare un bel po' prima di alzarsi. "Ho paura di cadere."

"Credi che ti lascerò? Non cadrai, il bagno è qui, ti ritroverai seduto sul letto in meno di due secondi." sorrise, afferrando con una mano la flebo e con l'altra il suo corpo. "Ti dona questo pigiama, lo sai?" chiese poi, Baekhyun si imbarazzò leggermente.

"Me lo ha portato mia mamma, lo ha comprato stamattina." ridacchiò, guardandosi le gambe. "L'hai conosciuta?" il minore annuì. "Lei lo sa che stiamo insieme." disse poi, guardando altrove. "Gliel'ho detto."

"La notte dell'incidente siamo stati entrambi qui, è una donna fantastica, devo ancora conoscerla bene ma è simpatica." sorrise e gli mise una coperta intorno alla schiena che altrimenti sarebbe stata tutta scoperta. "Vuoi provare ad alzarti ora?"

"Grazie per essere rimasto con me." cambiò discorso lui, prendendogli la mano. "Mi dispiace per quello che è successo ma sono felice che sia andata così, se fossimo stati insieme... non so come sarebbe finita, poteva andare molto peggio."

Chanyeol si sedette accanto a lui e gli si avvicinò per abbracciarlo. "Tu non immagini quanto sia felice io di averti ancora qui con me." mormorò, baciandolo una seconda volta. "Ma non sono contento di com'è andata, se fossi stato con te magari avrei potuto proteggerti." sorrise e poggiò la fronte contro la sua tempia. "Invece non ho potuto fare niente e più il tempo passava più ti sentivo scivolare dalle mie mani."

"Sono io che non sono riuscito a fare niente." ripeté, mordendosi il labbro. "Perché non è morto? Avrei preferito avere una tomba su cui piangere ma non... questo. Mi ha ingannato ed è qualcosa che non mi sarei mai aspettato, nonostante tutto io non sono riuscito a sparargli. Sono debole." 

Chanyeol non sapeva cosa dire. "Non posso neanche immaginare cosa stai provando, ma so che è difficile e non è colpa tua, non può esserlo."

"Qualunque poliziotto sarebbe riuscito a reagire, non negarlo -."

"Ma in questo caso era diverso." lo interruppe. "Non puoi far male a qualcuno che ami, Baekhyun. Una cosa del genere non è neanche immaginabile, se ami qualcuno vuoi solo proteggerlo." continuò, accarezzandogli il braccio. "Se ami qualcuno ti prenderesti una pallottola al suo posto, se hai minimamente tenuto a qualcuno non puoi pretendere di riuscire a sparargli solo perché avete chiuso i rapporti, va oltre qualsiasi protocollo, qualsiasi legge, se tieni davvero a qualcuno non potrai mai riuscirci." vide una lacrima rigare la guancia del più grande, sollevò la mano e la asciugò prima che cadesse. "Non sei debole per questo, vuol dire che hai tenuto veramente a lui. Il problema è che si è rivelato essere totalmente un'altra persona, ma non per questo è colpa tua, hai capito? E non piangere o comincerò a farlo di nuovo anche io."

Forzò un sorriso e si allontanò leggermente, poi si asciugò le lacrime e tirò su col naso per cercare di riprendersi. "Non devi piangere per me." gli prese la mano. "Posso alzarmi adesso."

"Sicuro? Metti queste." gli avvicinò le ciabatte ai piedi e lo aiutò a raggiungere il pavimento, prima di fare qualsiasi cosa si fermò a guardarlo e gli lasciò un ultimo bacio. In quel momento preferiva chiudere il discorso, ma aveva sicuramente altre milioni di cose da dire a riguardo, solo che non poteva pretendere che Baekhyun avesse voglia di parlare, aveva bisogno di distrarsi ogni tanto, non immaginava quanto difficile fosse per lui. "Andiamo." detto ciò, lo aiutò a sollevarsi. Baekhyun era felice di riuscire a reggersi sulle sue gambe, anche se con un po' di difficoltà. Se non muoveva il braccio la ferita non gli faceva male, doveva camminare lentamente per poter evitare di soffrire troppo. "Ce la fai?"

Improvvisamente, si sentì più debole. "No." strinse i denti e si sedette di nuovo. "Non so se voglio veramente andare in bagno."

"Posso sempre passarti una bottiglia." ridacchiò, anche a Baekhyun scappò una risata e sentì uno strano dolore attraversargli la spalla. Forse era meglio non permettergli di alzarsi. "Rimettiti a letto, chiamo un dottore."

"È venuto già prima e ha detto che potevo alzarmi, non ce n'è bisogno." lo rassicurò. "Stavo scherzando, ce la faccio a camminare, dobbiamo andare piano però."

"Non ho mica fretta."


a/n : oggi è l'8 marzo, auguri donne!

Ritorna all'indice


Capitolo 44
*** 44 ***


"Non è andata così male."

"La prossima volta la faccio veramente nella bottiglia." era stato decisamente faticoso, mentre cercava di distendersi passò tutto il tempo a lamentarsi e ad avvertire quel fastidiosissimo dolore alla spalla. "Ma gli altri? Stanno ancora aspettando fuori?" domandò di colpo, se ne era quasi dimenticato.

"Vado a chiamarli?"

Baekhyun scosse il capo, quel gesto fece ridacchiare l'altro. "Voglio tornare a casa con te." mormorò, poggiando la testa sul cuscino e socchiudendo gli occhi. "Vorrei che tutto questo non fosse successo. Vorrei solo... tornare indietro." smise di parlare e riaprì gli occhi, guardandolo. "Va bene, vai a chiamare gli altri e digli tu di quello che è successo, sono stanco e non voglio parlarne."

"Non ti preoccupare Baekhyun, tu cerca solo di riprenderti e torneremo a casa insieme presto." annuì lui, prima di allontanarsi gli sistemò la coperta, quel gesto fece sorridere il più grande. "Faccio rientrare tua madre." lo rassicurò, non voleva che restasse solo con i suoi pensieri neanche un secondo. Aprì la porta della stanza e tutti si precipitarono da lui, per prima cosa disse alla madre di rientrare e di andare da Baekhyun, stava per parlare con gli altri ma Sehun lo interruppe.

"Possiamo andare a salutarlo?" chiese, voleva vedere come stava.

"Aspetta un secondo." disse. "Potete andare ma ha detto di non voler parlare di quello che è successo, già farlo con me è stato... difficile. Mi ha detto chi gli ha sparato." continuò, tutti lo guardarono curiosi. "È stato Jongin."

"Che stai dicendo?" domandò subito Luhan, decisamente incredulo. "Com'è possibile?"

"È così."

Ci fu un attimo di silenzio. "Se è vero è premeditato, Jongin ci stava aspettando lì, sapeva che lo avremmo raggiunto perché tutte le prove ci avrebbero collegati a quel posto. Era lui quello nell'auto insieme all'assassino, insieme alla donna che ha ucciso la ragazza e - non è possibile." anche lui cominciò a dubitare della cosa. "Jongin è vivo?"

"Credete veramente che Baekhyun avrebbe il coraggio di inventarsi una cosa del genere? Avete sentito cosa ha detto il medico, è lucido e in grado di ragionare." li interruppe Kyungsoo. "E se ci pensate, lui è sempre stato misterioso."

"C'è differenza dall'essere timidi all'essere affiliati con un pazzo omicida, Kyungsoo." gli fece notare il cinese, massaggiandosi una tempia con le dita. "Dobbiamo tornare subito in centrale, andiamo prima da lui però. Non so se avete idea di quello che è successo ma il suo incubo peggiore è diventato realtà e in questo momento deve essere tutto molto difficile per lui, dobbiamo stargli vicino."

"Io posso restare -."

"No." Luhan interruppe subito Chanyeol. "Ti ha raccontato tutto, devi venire con noi per aiutarci, ora che sappiamo come muoverci dobbiamo agire in fretta. Ci sarà sua madre con lui, no?" fece una pausa e guardò la porta chiusa. "Dici che possiamo entrare?"

"Si, sta meglio ora. Si è anche alzato per andare in bagno, riesce a camminare." disse piano. Dopo un altro minuto passato ad esitare decisero di andare a salutarlo, lui aveva sorriso tutto il tempo perché nonostante quello che era successo era felice di vedere i suoi migliori amici lì. Parlarono del capodanno che avevano passato insieme e del gatto di Baekhyun, quest'ultimo aveva raccomandato la madre di andare a controllare come stesse e lo fece una seconda volta, sapeva che se ne sarebbe preso cura la sua vicina ma voleva esserne certo, inoltre dovevano avvisare anche lei dato che aveva sicuramente sentito parlare dell'accaduto e doveva essere preoccupata.

"Dobbiamo andare adesso." parlò Luhan. "Torniamo in centrale, verremo a trovarti tutti i giorni però." sorrise e pizzicò la guancia di Baekhyun. "Hai capito? E chiamaci ogni tanto."

Baekhyun sorrise e lo guardò, annuendo. "Lo farò." rispose. "Luhan, so che saprai gestire tutto in centrale. Io tornerò in fretta." disse poi, era la prima volta che parlavano di lavoro quel giorno.

"Adesso devi solo riposare, non ti preoccupare per noi e non ci pensare." aggiunse Kyungsoo, già fermo sull'uscio della porta.

"Ci vediamo dopo." gli disse Chanyeol, guardandolo amorevolmente e avvicinandosi per accarezzargli la guancia.

"Se volete ci giriamo." disse ad alta voce Sehun, Chanyeol diventò rosso in viso. Normalmente non si sarebbe sentito così, ma c'era la madre del maggiore seduta lì, a pochi passi da loro, quello lo imbarazzava. Rise anche lei all'affermazione di Sehun, e quello fece sentire il più alto ancora peggio. "Dai, andiamo. Ciao Baek!"

"Ciao." rispose lui, li guardò finché non li vide scomparire dietro l'angolo e poi si voltò verso sua madre, guardò anche lei con il sorriso stampato sulle labbra. "Sono fortunato."

- - -

"Che cosa sappiamo? Non conosciamo il vero nome di Jongin ma il suo aspetto e le sue impronte le abbiamo e di quelli possiamo esserne certi, confrontiamo le impronte con quelle ritrovate sull'auto che si era schiantata contro l'albero anche se potrebbe non servirci a niente. Kyungsoo?"

"Lo faccio subito." rispose lui, mettendosi al suo computer.

"Poi." Luhan ricominciò a parlare. "Sehun, tu invia foto e impronte a tutti i dipartimenti della città." ci pensò su. "E anche ai paesi vicini, non si sa mai. Non abbiamo diffuso la foto di Sijoon pubblicamente, non facciamolo neanche con la sua. Il fatto è che si tratta di qualcuno di certamente pericoloso, la massima riservatezza è apprezzata. Vado a informare il direttore e chiedo il suo parere, ho bisogno di sentirlo."

"E io cosa faccio?" domandò Chanyeol, era rimasto con le mani in mano.

"Non lo so Chanyeol, non ha parenti, non ci ha mai fatto conoscere un amico o un familiare... come facciamo a sapere chi contattare per -." ad un tratto gli venne un'idea. "Kyungsoo, mostragli quel software che scansiona un viso e lo cerca su internet, magari usando quello riesci a trovare qualche foto in cui è presente e magari scopriamo qualcosa, non si sa mai. Va bene?"

"So già come si fa, va bene." rispose, avviandosi verso gli altri computer. Ci voleva un bel po' ma quel metodo era efficace, in mezza giornata o più avrebbe sicuramente trovato qualcosa - se c'era qualcosa. Mentre guardava il computer analizzare le foto uscì sul balconcino per fumare una sigaretta, da lì riusciva a vedere anche l'ospedale. Erano al sesto piano, si vedeva una buona parte della città da quel punto, e tutto ciò lo costringeva a pensare fin troppo. Era la prima volta che si trovava in una situazione del genere, la prima volta che dopo così poco tempo sentiva che fosse così tanto seria con qualcuno, la prima volta che aveva veramente paura di perdere una persona a lui cara e la prima volta che si era ritrovato così vicino dal farlo, non sapeva come gestire quella condizione fin troppo sconosciuta per lui. Pensò che doveva esserci per Baekhyun, che se c'era un modo di gestire quella situazione, lui non lo conosceva - che si sentiva perso e solo. "Va bene." mormorò a sé stesso, smettendo di affacciarsi al balcone e dirigendosi verso la porta che dava agli uffici.

Dopo aver finito di fumare la sua sigaretta abbandonò il mozzicone nel posacenere e ritornò dentro. Si strofinò un occhio col palmo della mano e gli capitò di guardare di sfuggita lo schermo del computer - sorpreso, si sedette lì di fronte, aveva già trovato qualcosa

Ritorna all'indice


Capitolo 45
*** 45 ***


"Puoi andare a prendermi qualcosa di dolce?" domandò Baekhyun scocciato, portandosi una mano sullo stomaco. Aveva terribilmente fame. "Non capisco perché non mi danno da mangiare, mi hanno sparato, non rimosso lo stomaco o qualcosa del genere." continuò a lamentarsi, era la sua frustrazione a parlare, voleva fare qualsiasi cosa tranne stare lì a fissare la parete e mangiare dolci sarebbe stato un ottimo modo per sfogarsi e distrarsi.

Sua madre raggiunse la borsa e prese il portafogli. "Ti prendo un po' di cioccolata e chiedo a un infermiere se ti portano una cena abbondante dopo, va bene?" chiese la donna, portando la mano sulla sua fronte e spingendolo contro il cuscino. "E non provare neanche ad alzarti Baekhyun, lo hai sentito il dottore. Puoi alzarti solo per andare in bagno perché sei ancora debole."

"Va bene." rispose, senza discutere troppo. Aveva ventisei anni eppure lo trattava ancora come quando ne aveva quindici, quella cosa non lo sorprendeva neanche più. La guardò allontanarsi e la sentì chiudere la porta, sospirò e sollevò la schiena, poi recuperò il telecomando della TV col braccio destro, quello funzionante. Già, perché non riusciva proprio a muovere l'altro di braccio, era impossibile. Con una sola mano smontò l'aggeggio, tolse e rimise le pile e magicamente la spia rossa si accese, era riuscito a farlo funzionare, ci stava provando da ore. Sintonizzò la televisione su un canale che gli piaceva e rimise l'aggeggio sul comodino, almeno poteva distrarsi guardando qualcosa.

La donna ritornò circa cinque minuti dopo. "Un'infermiera mi ha detto che stasera ci sarà il pollo, sei contento?" domandò, passandogli una barretta di cioccolata. "Quasi quasi resto a mangiare anche io qui."

"Dove pensavi di andare?" chiese, scartando ciò che gli era stato portato.

"Chanyeol ha detto che starà con te, e poi io non riesco a dormire bene qui. Ne approfitto per andare a stare a casa tua e riposare meglio, va bene?" domandò lei, Baekhyun spalancò gli occhi.

"Te lo ha detto lui che sarebbe stato qui?" domandò guardandola. "Sai che sei sempre la benvenuta a casa mia. Ma... lui ha dormito ieri notte? Deve anche lavorare, non vorrei che si stancasse troppo." era preoccupato, non avevano minimamente parlato di quell'argomento e non sapeva come si sentisse.

"Anche se gli dirai di no starà comunque qui." ridacchiò la donna. "Lui ti rende felice?"

"Mamma..." mormorò imbarazzato, non aveva voglia di parlare di quell'argomento. "Certo che si." solo vederlo poco prima lo aveva fatto sentire meglio, aveva un'azione calmante su di lui.

"È un po' alto per te ma è un bel ragazzo." aggiunse, facendolo sentire ancora peggio. "Stasera ti guardava con gli occhi piedi di amore, ci tiene veramente a te."

"Tu dici?" domandò, il suo cuore gli diceva che poteva fidarsi di Chanyeol, allo stesso tempo... era confuso. Sperava fosse davvero così, sperava di significare veramente qualcosa per lui. "Quanto manca alle otto?"

"Due ore." sorrise. "Se dormi il tempo passa più in fretta."

- - -

Chanyeol camminava tenendo in mano un cartone pieno di pizza, bussò alla porta della camera di Baekhyun con un piede - avendo entrambe le mani occupate - ed entrò, l'altro stava dormendo quindi cominciò a fare meno rumore. "Buonasera, ho portato da mangiare." disse piano, poggiando la pizza sul tavolino. "Se ne va già?"

"Si, aspettavo che arrivassi. Vado a controllare come sta il gatto visto che continua a ripetermelo e cerco di dormire, devo anche prepararmi da mangiare quindi devo fare in fretta." sorrise la donna, alzandosi e infilandosi il cappotto. "Lui dorme da un bel po' di tempo e anche la sua cena si sta raffreddando, è meglio se lo svegli altrimenti passerà la notte in bianco, va bene?" indicò il piatto pieno di pollo che gli era stato portato e sorrise. "Mangiate, ci vediamo."

"Arrivederci." sorrise, non appena lei chiuse la porta si avvicinò al suo fidanzato e poggiò la mano sulla sua fronte, non scottava più, anzi, le sue guance erano rosee e dal colorito del suo viso sembrava stare meglio. Si sedette accanto a lui e lo guardò in silenzio, quasi gli dispiaceva svegliarlo - quasi, però, non vedeva l'ora di parlargli. "Baek." lo richiamò, dato che non accennava ad aprire gli occhi gli venne un'idea. Recuperò il cartone pieno di pizza, era ancora calda e fumante, poi lo poggiò sulle gambe del maggiore e aspettò.

"Pollo." mormorò quest'ultimo, aprendo gli occhi. Il calore del cartone sul suo corpo gli dava fastidio, si svegliò grazie a quello. Era decisamente confuso ma non appena vide Chanyeol si sentì a suo agio. "Sei già arrivato? Mi hai portato la pizza." i suoi occhi si illuminarono.

"Perché hai detto pollo se ti ho messo la pizza sotto il naso?" ridacchiò, aprendo lo scatolo. "Certo che ti ho portato la pizza, non avrei mica potuto lasciarti mangiare il cibo dell'ospedale, ti serve qualcosa di più salutare."

"Salutare? Non direi ma grazie lo stesso Chan." sorrise, era genuinamente felice. Afferrò una fetta di pizza e cominciò a mangiare. "Mamma è andata via?"

"Si, ha detto che andava a riposare e a controllare come stava il gatto." rispose lui. "Hai dormito tutto il pomeriggio?"

Scosse la testa e si pulì la bocca col palmo della mano, poi guardò il più piccolo. "Mi passi un tovagliolo?" annuì, si sollevò e ne recuperò un paio per entrambi, glielo passò e lo guardò sorridere. "Comunque voglio provarlo il pollo, ha un buon odore."

"Come vuoi." dopo che ebbero finito di mangiare Chanyeol si distese sulla brandina che gli era stata gentilmente prestata da un'infermiera, non era il massimo ma almeno gli era permesso dormire lì e non avrebbe disturbato nessuno del personale. Gli sembrava comunque ingiusto dato che il letto accanto a quello di Baekhyun era inutilizzato, ma se quelle erano le regole le avrebbe rispettate. "Tu guardi questa roba?"

"Non ci sono molti canali su questa televisione." disse amareggiato, spegnendola e concentrandosi su di lui. "Com'è andata a lavoro?" chiese poi, Chanyeol scosse la testa e gli prese la mano.

"Nessuna novità." mentì. "Hey, ti va se guardiamo dei video divertenti col mio cellulare? Ho internet illimitato dopo le nove." esclamò, Baekhyun forzò un sorriso e guardò altrove. Si sentiva abbastanza scoraggiato in quel momento.

"Chan... so che pensi che non voglio parlarne, ma non è così." disse, Chanyeol rimase senza parole. "Sono ancora a capo del caso e quando tornerò a lavoro verrò a conoscenza di tutto, so che non è finita anche se vorrei che lo fosse."

Il minore si sollevò e si avvicinò a lui. "Ascolta -."

"Chanyeol, tu sei sincero con me?" lo interruppe, l'espressione del minore diventò confusa quindi lui spostò lo sguardo su di lui e ricominciò a parlare. "Ti piaccio veramente? Continui ancora a voler stare con me?"

"Cosa stai dicendo?" chiese. "Baekhyun, io ci tengo veramente a te." disse piano, capiva che dopo quello che era successo poteva sentirsi insicuro e poteva dubitare di chiunque, ma voleva che sapesse che non doveva pensare certe cose sul suo conto. "Okay?" si alzò e gli si avvicinò per baciarlo, Baekhyun ricambiò e portò la mano destra dietro il suo collo.

"Ho paura che te ne andrai." sussurrò, allontanandosi e coprendosi il volto con le mani. "Ho paura che non riuscirò più a fidarmi di nessuno."

"Fammi spazio." disse il minore, distendendosi accanto a lui e circondandogli il corpo con un braccio. Lo attirò a sé e gli lasciò un bacio sui capelli. "Sei la persona più unica, devota, divertente, amabile che abbia mai conosciuto, e se dovessi passare tutta la vita con te sono sicuro che non mi annoierei mai. Chiunque non ti apprezzi non ha capito un cazzo." continuò, facendolo ridacchiare. "Guarda che è la verità. Non ci credi?"

"Se me lo dici così..." esitò, sollevando la testa e guardandolo. "Tu stai bene? Non te l'ho neanche chiesto, scusami."

"Sto bene, perché ti scusi?" rispose. "Voglio vedere te stare bene e sono qui per aiutarti almeno un po', per questo non voglio che pensi a quello che è successo - e parlarne fa stare male anche me, dopo dodici ore passate in ufficio voglio solo pensare ad altro."

"Hai ragione." Baekhyun rise e gli strinse la mano. "Mi sto innamorando di te e mi sento uno stupido perché sono stato così tanto tempo da solo ma se te ne andassi ora sono sicuro che non ce la farei ad affrontare tutto questo."

Il cuore del minore cominciò a battere più velocemente dopo le parole pronunciate dall'altro, per poco non si dimenticò di rispondergli. "Non me ne andrò, anzi, da oggi in poi, verrò a trovarti ogni sera e quando sarà il momento di tornare a casa ti aiuterò, ti farò il bucato, ti cucinerò piatti deliziosi." sorrise e gli baciò una guancia. "Il ramen in scatola sarà uno di questi piatti. Guarderemo insieme i tuoi film preferiti sui quali io non mi concentrerò perché sai che odio i film, e passeremo la notte insieme." lo vide sorridere. "E sarà così per molto, molto tempo. Non me ne voglio andare, non ho intenzione di farlo e non deve essere questa la tua paura peggiore, la nostra relazione deve diventare un sollievo per te, deve essere qualcosa di confortante."

"Smettila ora." mugolò, abbracciandolo e poggiando la testa sul suo petto. "E grazie di cuore. Ma - hai detto di avere internet illimitato, no?" vedendolo annuire continuò a parlare. "Metti qualcosa di divertente, non ho per niente sonno."

Ritorna all'indice


Capitolo 46
*** 46 ***


Una fitta di dolore attraversò la testa di Baekhyun che si svegliò di colpo, sollevando la schiena e portandosi una mano sul punto dolorante. Vide che sua madre era accanto a lui, spostò lo sguardo a sinistra e realizzò che la brandina sulla quale aveva dormito il suo fidanzato era sparita, e lui con essa. "Dov'è Chanyeol?" fu la prima cosa che chiese. Pensò che sicuramente era andato a lavoro, ma avrebbe comunque dovuto chiamarlo per accertarsene, non era tranquillo. 

"È andato a lavoro." rispose - come previsto - la donna, che stava sfogliando una rivista. "Come ti senti?"

Baekhyun annuì, non aveva idea di cosa significasse quel gesto ma non disse altro a riguardo, anche perché non aveva voglia di rispondere alla sua domanda. "Mi passi il mio telefono?" chiese, la donna glielo porse e lui la guardò. "Come stava il gatto?"

"Ho detto alla vicina di quello che è successo e ha risposto che si sarebbe presa cura di lui, era da lei. A proposito, ti saluta. Ho sistemato un po' casa tua per quando tornerai, vedo che hai imparato a tenerla in ordine anche da solo, era tutto a posto - c'era un po' di polvere sul mobile del salotto però." sorrise e lo guardò chiamare qualcuno. "Vado anche io a chiamare la zia, mi ha chiesto di te."

"Mamma, non dire a tutti di quello che è successo, ti prego." si lamentò, riceveva una chiamata ogni mezz'ora e tutti volevano sapere come stesse, cosa fosse successo, e lui non ce la faceva più a convivere con certe cose, non sapeva come rispondere a quelle domande dato che lui stesso non aveva idea né di come si sentisse e né di cosa fosse accaduto. Chanyeol rispose così smise di pensare e si concentrò sulla chiamata. "Chan?"

- - -

"Voleva solo sapere come stavo." disse il minore una decina di minuti dopo, mettendo giù il telefono e riprendendo a concentrarsi sul PC. "Allora..." aveva perso il filo del discorso, la sua testa era totalmente occupata da Baekhyun in quel momento. "Stavo dicendo -."

"Abbiamo capito Chanyeol, hai trovato delle vecchie foto in cui si vede Jongin insieme a dei suoi amici, il problema è che secondo le informazioni che hai ricavato nessuno di loro vive più in Corea. Possiamo sempre telefonargli, non è la fine del mondo. È così?"

Annuì. "Ma se non vivono più in Corea come possono essere affiliati con Sijoon? Magari possono dirci il vero nome del bastardo ma questo non significa che lo troveremo in questo modo, qui dice che questo tizio se n'è andato cinque anni fa, non ha senso che c'entri con questa storia."

"Non ha senso ma è meglio di niente, in questo momento qualsiasi informazione sarà meglio di niente." rispose Kyungsoo. "Dividiamoci i numeri delle persone da telefonare e contattiamoli, faremo in fretta."

Circa venti minuti dopo avevano finito di conversare con tutti i suoi vecchi amici, non era stato affatto complicato rintracciarli e farli parlare, dopotutto non avevano assolutamente niente da dirgli. Nessuno di loro era a conoscenza di dove si trovasse Jongin in quel momento, ma tutti gli avevano riferito il suo vero nome. "Com'è che si chiama?" domandò Sehun, una volta che furono tutti pronti per confrontarsi. "Non parlate, al tre diciamo il nome tutti insieme."

Da Sehun, c'era da aspettarselo. "Va bene." rispose Luhan per assecondarlo. "Conta tu."

"Uno, due, tre." disse. "Kai." ripeterono all'unisono, tutti cominciarono a sorridere. "Lo abbiamo trovato."

"Credevo fosse uno scherzo quando il tizio me lo ha detto, Kai." ridacchiò Kyungsoo. "Va bene, ora che si fa?"

Luhan scosse la testa. "Naturalmente comunichiamolo agli altri dipartimenti, dato che non sappiamo altro non possiamo fare molto, cerchiamo il suo nome nei vari database e vediamo se troviamo qualcosa. Va bene? Invio un fax al direttore e faccio condividere il nome e la foto con le altre centrali." gli fece sapere. "Sehun, devo dirti una cosa." lo richiamò, i due si allontanarono e nel frattempo gli altri si misero a lavoro, Chanyeol voleva assolutamente riuscire a fare qualcosa eppure gli sembrava di capirci sempre meno.

"Su uno dei nuovi profili di Jongin ho trovato una foto insieme a Baekhyun." disse ad alta voce, Kyungsoo annuì, come per dirgli di continuare. "Lui sembrava così felice."

"Lo era davvero." sorrise e lo guardò. "Non capisco come si possa fare una cosa del genere a qualcuno, se succedesse a me mi sentirei tradito nel profondo. Se qualcuno con cui hai condiviso tutto si rivelasse essere un'altra persona, se ti usasse solo per raggiungere i suoi scopi... sarebbe davvero un brutto colpo."

Chanyeol spalancò gli occhi. "Da quanto state insieme tu e la tua ragazza?" domandò. "Qualche mese, se non sbaglio?"

"Si, da più di sette mesi ormai." sorrise, era sempre molto felice quando pensava a lei.

"Come vi siete conosciuti?"

"Ad una festa." rispose, dato che Chanyeol non chiese altro continuò a raccontare. "Qualcuno mi ha versato un drink sulla camicia quindi sono uscito per pulirmi e anche a lei era successa la stessa cosa, così abbiamo cominciato a parlare."

"Romantico." ridacchiò. "Porto il PC di là e continuo a lavorare, ho bisogno di stare per conto mio." disse, si alzò e si diresse verso la stanza bianca, quella contenente la lavagna magnetica con sopra riportati tutti i dettagli del caso, quella che lo avrebbe aiutato a pensare. Seguì il consiglio di Baekhyun, provò a ripercorrere gli eventi accaduti e aggiunse alla lavagna ciò che era successo di recente, revisionò tutte le vecchie testimonianze e non sapendo cosa fare riguardò il filmato relativo alla donna che aveva ucciso Sharon, qualcosa scattò nella sua testa, un campanello d'allarme che voleva assolutamente spegnere ma che non riusciva più ad evitare, in quel momento. Dopo aver verificato una cosa chiuse il PC e si alzò di colpo, poi ritornò nella sala principale. "Mi hanno chiamato, c'è stato un problema all'appartamento. Torno subito." fece passare il suo tesserino sul lettore di codici e uscì senza dare a Kyungsoo nessuna spiegazione - nel frattempo, Luhan e Sehun erano spariti quindi non si sarebbe beccato nessuna ramanzina da parte loro, era positivo.

Guidò fino ad arrivare all'ospedale e lasciò l'ennesima monetina al parcheggiatore, che ultimamente stava guadagnando un bel po' di soldi grazie a lui. L'ascensore era occupato quindi salì le scale e arrivò al piano di Baekhyun, entrò nella sua stanza in un momento non molto appropriato, un'infermiera gli stava cambiando le bende. "Che ci fai qui?" domandò lui.

"Signore, l'orario delle visite è dalle dodici all'una -."

"Aspetta fuori Chan." gli chiese, guardandosi la spalla scoperta. "Abbiamo quasi finito."

Chanyeol non disse niente, uscì dalla stanza e si portò una mano sul viso. Si ripeté di non pensare al fatto che avessero effettivamente provato ad uccidere il suo fidanzato, ma gli tornava sempre in mente e ignorare certe sensazioni era impossibile. l'infermiera uscì dalla stanza poco dopo. "Può entrare." disse guardandolo. "Ma è un'eccezione."

"Grazie." le disse, non diede neanche peso a quella parola. Entrò nella stanza e guardò il maggiore, si stava massaggiando il punto dolorante. "Hey." lo salutò, si avvicinò subito a lui e gli prese il viso tra le mani.

"Mi spieghi che stai combinando?" domandò, non riusciva a capire. "Non avevi detto di essere a lavoro?"

"È che credo di essere impazzito." mormorò baciandolo. Baekhyun ricambiò, intrecciò i capelli ricci del maggiore tra le sue dita e lo attirò di più a sé. "Ho bisogno di un tuo consiglio riguardo al caso, puoi aiutarmi?" continuò, lui gli disse di continuare. "Andrò dritto al punto. La donna che ha ucciso Sharon indossava dei tacchi, la fidanzata di Kyungsoo mette solo tacchi. Ricordi?"

Baekhyun spalancò gli occhi incredulo. "No." mormorò. "Non puoi aggrapparti a una sensazione solo perché -."

"Kyungsoo ha detto che la sua ragazza non aveva dormito da lui in quei giorni, quindi potrebbe non avere un alibi per la notte dell'omicidio." gli fece notare. "Kyungsoo ha detto che l'assassina aveva la stessa borsa di Naesun. Ho controllato i suoi tabulati telefonici -."

Il maggiore scosse la testa. "Perché lo hai -." non riuscì a finire di parlare dato che venne interrotto dall'altro.

"Aspetta. La notte dell'omicidio qualcuno l'ha chiamata due volte, una prima e una dopo l'orario dell'accaduto. Come avevano fatto con Younhwa, ricordi?" spiegò, poi si concentrò sulla sua spalla. "Come va la ferita? C'è già del sangue." provò ad allungare una mano ma Baekhyun si scostò di colpo. "Va tutto bene?"

"Scusami." rispose lui, pentendosi del suo gesto e attirandolo a sé. "Scusa io - so che magari non lo hai notato ma stanotte non ho dormito bene e non mi sento molto... bene neanche adesso, sono un po' nervoso." sorrise e lo guardò. "Ho vomitato stamattina, l'infermiera ha detto che mi avrebbe messo una flebo e che non avrei dovuto mangiare oggi. Ma sto bene."

Improvvisamente, a Chanyeol importava solo di lui. "Perché hai vomitato?" domandò, accarezzandogli il braccio.

"Non lo so." sorrise, poi cambiò discorso. "Chanyeol... hai fatto una cosa illegale. Cosa ti ha portato a sospettare di lei? E non dirmi i tacchi perché non accetterò una risposta simile."

Il ragazzo annuì - non poteva mica dirgli che dopo aver parlato di Jongin si erano messi subito a discutere della relazione di Kyungsoo e che in quel modo aveva collegato ciò che era successo a Baekhyun con la loro di coppia, pensare che anche lei lo stesse ingannando gli era venuto naturale, sapeva che era triste come cosa. "È che ho riguardato i filmati e mi è tornato in mente della borsa, tutto qui. Te lo giuro Baekhyun, non sapevo cosa fare, non riuscivo a stare con le mani in mano e quindi ho controllato i suoi tabulati, tutto qui."

Non riusciva a crederci, sorrise e gli prese la mano. "Io non so che dirti." mormorò, era una questione davvero delicata. "So che non credi che sia la cosa più giusta da fare, ma devi parlarne con Kyungsoo. Il punto è... che prove avremmo? È la fidanzata di Soo, cazzo... non voglio neanche pensare a cosa potrebbe succedere se tu avessi ragione." si morse il labbro e lo guardò. "Preferisco che si sospetti della persona più improbabile del mondo, ma non che stiate in ufficio a guardare fuori dalla finestra senza avere niente da fare, per questo credo che tu debba parlargliene, i tabulati sono abbastanza strani in effetti..."

"Dov'è andata tua madre? Non voglio che resti da solo." disse, avvicinandosi a lui e cambiando discorso.

"Aveva una commissione da fare. Non sono solo Chanyeol, c'è la TV." sorrise, allungò una mano verso il suo viso e gli prese la guancia, poi lo attirò a sé. "Stai perdendo tempo stando qui, quindi torna in ufficio e fai il tuo lavoro." continuò, baciandolo. "Se Naesun c'entra davvero con questa storia chiederò al direttore di aumentarti lo stipendio."
 


 

a/n ; ditemi che avete colto la reference nascosta nel capitolo, state attenti perché .... **********************************%$%£££%£%
 
parlando di cose serie, questa storia ha troppi capitoli e non erano programmati, davvero, non volevo arrivare a renderla così lunga ma è successo e non si può assolutamente buttare quindi pls continuate a supportarla comunque! spero vi stia piacendo ;-;

Ritorna all'indice


Capitolo 47
*** 47 ***


"Tu sei completamente pazzo."

Chanyeol si passò le mani tra i capelli, continuava ad esporgli le motivazioni che lo avevano portato a pensare a tutto ciò ma il suo collega non voleva proprio ascoltarlo. "Però -."

"Però cosa? Avresti dovuto avvisarmi prima di fare quello che hai fatto." parlò piano per non farsi sentire e guardò Kyungsoo attraverso la porta di vetro. "Conosco quella ragazza da prima che tu cominciassi a lavorare qui, mi sembra completamente da pazzi pensare a una cosa del genere. Vuoi sottoporre un tuo collega a tutto questo stress? Cosa ti aspetti, che vada da lui ora e gli dica che sospetti che la sua ragazza sia un omicida? Non lo farò, non avevi l'autorizzazione per controllare i suoi tabulati telefonici, siamo nel torto e sinceramente le prove non mi convincono neanche tanto, se vogliamo chiamarle prove."

Non sapeva più cosa dire. "Luhan." cominciò a parlare. "Baekhyun mi ha detto che se c'è qualcosa che continua a tormentarti devi fare il possibile per farla smettere. In questo periodo lui era davvero preoccupato per il caso, non dico che si aspettasse che quello che è successo succedesse, ma non dormiva la notte ed era diverso rispetto a quando l'ho conosciuto, e poi... sappiamo com'è andata."

Luhan ridacchiò. "Non credo c'entri qualcosa." neanche lui era lo stesso, era molto più stressato da quando le redini di quel posto erano passate a lui e Chanyeol riusciva perfettamente a notarlo, non era in grado di gestire tutto in maniera razionale. "Cosa dovrei fare?"

"Sai cosa penso? Se c'è bisogno di aspettare Baekhyun per fare qualsiasi cosa perché siamo qui? Potrei andare a casa a fare le mie cose invece di perdere tempo in ufficio." sputò acido, alzandosi. "I giorni passano e noi non troviamo niente di nuovo, sappiamo solo il nome di chi gli ha sparato e con Jongin ci hai lavorato insieme per quanto? Quasi un anno? Eppure non mi sembra che in tutto quel tempo tu sia riuscito a scoprire che tipo di persona fosse." sorrise soddisfatto del suo discorso. "Dici di conoscere la ragazza di Kyungsoo ma sei sicuro di conoscerla davvero? L'avrai vista due volte in sette mesi, per il resto avrai solo sentito parlare di lei, questo non significa conoscere qualcuno." detto ciò, uscì dalla stanza. Sperava che Luhan avesse solo bisogno di pensare, perché si sentiva veramente poco capito in quel momento.

Tra poco sarebbe stata ora di pranzo, andò in bagno e passò del tempo lì non sapendo cosa fare. Ne approfittò per fare ordine e pulire dato che c'era un bel po' di polvere in giro. Il loro non era un piano accessibile al personale, quindi nessun estraneo sarebbe mai andato lì e nessuno avrebbe mai spazzato il pavimento, di solito facevano a turno e tutti aiutavano a riordinare tutto, ma ultimamente erano successe troppe cose e non ci avevano pensato quindi le piante che decoravano il corridoio erano leggermente più spente del solito e c'era molta polvere sulle mensole piene di vecchie foto. Si fermò ad osservarle, c'era una fotografia di Baekhyun e Sehun di molti anni prima, risaliva a quando andavano ancora a scuola. Recuperò la cornice argentata e rimase a fissarla, tante cose gli passavano nella testa in quel momento, dopo un po' decise di rimetterla a posto e di continuare a pulire la mensola con uno straccio bagnato.

"Mi dispiace se pensi che metterti a lucidare le mensole sia l'unica cosa interessante da fare in ufficio." Luhan andò a parlargli dopo una quindicina di minuti. "Prima sei scappato, non avevi voglia di ascoltarmi replicare?" domandò guardandolo. "Stammi a sentire. Non siamo una squadra che può pretendere di scoprire qualcosa da un giorno all'altro, anche se stiamo indagando per trovare il colpevole del tentato omicidio del nostro capo ci sono dei tempi che sono necessari, non credere che sia facile per tutti noi."

Chanyeol si morse il labbro mortificato. "Magari prima ho detto delle cose che -."

"Le penso anch'io Chan, non stiamo facendo niente." lo interruppe. "Ma ti sei comportato in modo imprudente, e non credo che Baekhyun avrebbe mai permesso una cosa del genere ad ogni modo. Mi sbaglio?"

"Neanche lui era contento." mormorò. Eppure, nonostante tutte le critiche, non smetteva di pensarci. Lui e Kyungsoo si conoscevano da molto poco e non voleva che si facesse una brutta idea della sua persona, Chanyeol non credeva di essere invadente o maleducato - a scuola, all'esercito e all'università gli avevano sempre detto di fare il possibile per risolvere un problema, di risolverlo in fretta senza guardare in faccia nessuno, ma in quella circostanza non ci riusciva e si sentiva uno stupido perché non sapeva quale fosse la cosa giusta da fare. "Quindi niente."

"No, segui il tuo istinto e dillo tu a Kyungsoo. Come hai fatto con me, sono sicuro che capirà e ti toglierà ogni dubbio."

"Non voglio farlo."

"Dirmi cosa?" domandò il diretto interessato, era appena arrivato lì dato che aveva cominciato a dirigersi verso il bagno - inutile dire che Chanyeol sbiancò.

- - -

"È ora di cambiare le lenzuola, alzati ragazzino."

"Devo farlo per forza?" domandò Baekhyun, la signora lo guardò male. 

"È da quando sei arrivato che non le cambiamo e io solitamente lo faccio tutti i giorni per tutti i pazienti." disse lei, gli sembrava leggermente esagerata ma dopotutto stava solo cercando di rendere la sua permanenza lì più piacevole. "Se vuoi posso tornare domani."

Baekhyun scosse la testa e guardò lo schermo del suo cellulare, erano le otto e mezza e Chanyeol gli aveva scritto che sarebbe andato a trovarlo la mattina seguente perché era stanco e voleva riposare. Si sentiva un po' triste. "Mi aiuta ad alzarmi?" chiese, la donna annuì e lasciò il carrello pieno di lenzuola perfettamente pulite e piegate accanto al letto. "Piano."

"Faccio questo lavoro da vent'anni, so come si fa."

Qualcuno entrò di colpo nella stanza. "Ciao Bae- che succede?"

"Diciamo che non è una bella situazione." Baekhyun ridacchiò. Lui e Kyungsoo uscirono per prendere un po' d'aria, era la prima volta dopo l'accaduto che il più piccolo andava a respirare dell'aria fresca. Certo, il fumo proveniente dalla sigaretta dell'altro gli arrivava in faccia a causa del vento, ma non gli dava fastidio. "Come va a lavoro?" domandò. "Sono contento che tu sia venuto a farmi compagnia, non ci sarebbe stato nessuno stasera e sarà la prima notte che dormirò da solo."

"Resto io con te." sorrise e lo guardò. "Non lo sai come va a lavoro? Credevo che il tuo fidanzato ti avesse raccontato tutto." riusciva a cogliere uno strano tono sarcastico nelle sue parole.

"E Naesun?" domandò curioso, non rispose alla sua domanda. "La lasci da sola per stare con me?"

Kyungsoo spense la sigaretta e la calpestò col piede. "Chanyeol me lo ha detto, smettila di fare finta di non sapere niente."

"Cosa vuoi che ti dica?" domandò di colpo e senza riflettere, non sapeva davvero cosa rispondergli. "Magari pensi che lui sia insistente e maleducato ma era veramente preoccupato e non mi fido di lui solo perché -."

"Stai un attimo zitto?" chiese, scuotendo la testa e ridacchiando. "Devo dirti una cosa."

Ritorna all'indice


Capitolo 48
*** 48 ***


"Quindi è da un paio di mesi che si comporta così?"

"Te lo giuro, non riesco a capire cosa abbia e ora che Chanyeol mi ha messo questa cosa in testa non ce la faccio a smettere di pensarci, io mi fido di lei ma è talmente strana ormai, non sembra neanche la mia Naesun." Kyungsoo si era messo a raccontare di come la sua ragazza fosse diventata molto distaccata ultimamente, e aveva acceso la seconda sigaretta della serata sentendosi molto nervoso. "Non riesco a crederci."

"Non devi farlo Kyungsoo." sorrise e lo guardò. "Neanche io lo avrei fatto."

"Il punto è che non sono arrabbiato con nessuno di voi per averci pensato, sono solo arrabbiato con lei perché se solo fosse vero -." smise di parlare e cominciò a sorreggersi la testa con le mani. "La notte dell'omicidio era da sua madre, ultimamente ci andava spesso anche se quando ci siamo conosciuti non mi parlava mai di lei, non credevo neanche vivesse qui in città, l'ho vista un paio di volte ma mai a casa sua."

"Non sappiamo qual è la verità quindi saltare a conclusioni affrettate è sbagliato." gli mise una mano sulla spalla, non voleva che si buttasse giù in quel modo, nonostante Baekhyun stesse davvero male cercava sempre di far sentire meglio gli altri - forse perché non voleva che finissero per stare come lui. "Non devi sospettare di lei, è la tua fidanzata e non è normale che qualcuno pensi una cosa così brutta di una persona cara. Può essere molto difficile convivere con certe sensazioni però, per questo è meglio togliersi ogni dubbio."

"Se lei non fosse stata così strana ultimamente mi sarei incazzato a morte con tutti voi, e probabilmente non vi avrei parlato per un po' di giorni." ridacchiò e scosse la testa in segno di delusione. "Ma voglio solo cercare di capire... so che tu sai come ci si sente, adesso sono molto confuso." fu l'unica cosa che disse, Baekhyun afferrò al volo il messaggio. "Ma se lei vuole continuare a tenermi qualsiasi cosa la stia preoccupando in questo momento nascosta, tra di noi non può funzionare, potrò anche provare tutto l'amore del mondo nei suoi confronti ma comincio a sentirmi solo."

"Ti ho detto cosa fare. Non ti preoccupare per me, okay?" domandò. "Hai detto che la mattina dopo è venuta a casa tua, no? Fai come ti ho detto."

Kyungsoo annuì e si sollevò, poi controllò il suo cellulare. "Vieni, ti accompagno in camera. Ha detto di essere arrivato."

Il ragazzo annuì e gli porse la mano. "Aiutami." chiese, preparandosi a lamentarsi di dolore. Per fortuna alzarsi non fu tanto difficile e si ritrovò nel suo letto dopo aver fatto pochissimi sforzi. "Grazie Soo."

"E di cosa." sorrise e gli rimboccò le coperte come se fosse un bambino. "Ti faccio sapere più tardi, se ha bisogno di qualcosa chiamami."

Così il ragazzo uscì dalla stanza e lasciò il suo amico da solo. Prese l'ascensore e raggiunse il piano terra, rigorosamente con una mano sulla testa per provare ad alleviare il dolore che provava, era veramente stanco in quel momento. Uscì dall'ospedale e cercò la persona che stava aspettando con lo sguardo, non riusciva proprio a scorgerla. "Kyungsoo!" qualcuno lo richiamò, finalmente lo vide e si avvicinò a lui.

"Ciao Jinyoung." sorrise e gli strinse la mano. "Hai parcheggiato qui?"

"Si, ho visto la tua macchina e mi sono messo lì vicino. Che è successo?" domandò, non aveva capito la situazione dato che Baekhyun non gliel'aveva spiegata, gli aveva solo chiesto di andare lì e di portargli una cosa. "Il capo non mi ha detto niente." sorrise e lo guardò, poi aprì la portiera della sua auto e recuperò la busta.

Kyungsoo non sapeva cosa rispondergli. "Ci serve per il caso." disse semplicemente, prendendola.

"Guarda che sono libero adesso, posso venire ad aiutar-."

"È una situazione abbastanza delicata e sotto copertura, per questo non verbalizziamo niente e per favore, per il momento non farlo neanche tu, grazie." sorrise e si diresse verso la sua auto. "Ti inviterei a bere qualcosa ma sono fuori casa dalle sette di stamattina e sono veramente stanco, la prossima volta? E grazie ancora."

"Figurati. A che piano hanno ricoverato Baekhyun?" domandò. "Vado a vedere come sta e a tenergli compagnia."

- - -

"Sono a casa." disse Kyungsoo, quando aveva infilato la chiave nella serratura la porta si era aperta subito, segno che qualcuno fosse già lì. Sentiva un buon odore provenire dalla cucina quindi andò subito verso quella stanza, la sua ragazza era di spalle e stava preparando qualcosa. "Ciao." la salutò, lei si voltò e gli sorrise.

"Hai fatto tardi stasera?" chiese, spostando di nuovo l'attenzione sulle pentole. Kyungsoo le si avvicinò e le lasciò un bacio, poi guardò ciò che stava cucinando.

"E tu hai fatto presto, sei già qui ed è strano." sorrise. "Sono andato a trovare Baekhyun e ho aspettato che gli portassero la cena per aiutarlo a mangiare, per questo ho fatto tardi. Vado a togliermi le scarpe e poi mangiamo anche noi, okay?" detto ciò si allontanò e si diresse verso la loro camera. Chiuse a chiave e prima di fare qualsiasi altra cosa tirò fuori dalla busta la bottiglietta spray piena di luminol che gli era stato - gentilmente - fornito da Jinyoung, poi aprì l'armadio della sua ragazza e ci mise poco a trovare la borsa che stava cercando, quella che aveva anche l'omicida, la mise sul letto e la cosparse del liquido, spense tutte le luci e aspettò un paio di secondi. Quel composto avrebbe rilevato eventuali tracce di sangue. Il tempo scorreva velocemente, e la pelle nera diventò subito luminosa, c'erano piccole macchie blu proprio al centro della borsa e lui si sentì girare la testa. Si portò la mano dietro la cintura e tastò le manette, non voleva farlo. Non voleva portare in custodia la ragazza che amava, non riusciva neanche ad immaginarlo. Si sedette sul letto e pensò a cosa fare. Se la scientifica avesse collegato le tracce di sangue con quelle della vittima... significava che Naesun era colpevole. Lei lo aveva ingannato? Lo aveva usato? Non lo amava davvero, allora. 

Dopo una decina di minuti, la ragazza provò ad aprire la porta. "Kyungsoo? Il cibo si raffredda, perché hai chiuso a chiave?"

Lui non rispose, si alzò e recuperò la borsa, facendo attenzione a non farla urtare contro qualcosa. Aprì di colpo la porta e la guardò, Naesun spostò subito lo sguardo sull'oggetto e sbiancò. "Non mi dici niente?" domandò, lasciandola cadere a terra e guardando la sua ragazza negli occhi.

La prima cosa che fece fu sorridere. "Che significa?" con la luce accesa e dopo tutti quei minuti la luminescenza del composto aveva praticamente smesso di esserci, per questo lei non capiva di cosa stesse parlando - o forse faceva finta di non capirlo.

"Per quanto tempo avevi intenzione di continuare con questa farsa?" chiese lui, riusciva a sentire le tempie pulsare. "Mi sono fidato di te, ti ho lasciata entrare in casa mia, ti ho dato tutto quello che mi hai chiesto e tu - tu mi ripaghi così?" chiese, allontanandosi e passandosi una mano tra i capelli. Credeva che avrebbe perso il controllo.

"Se mi ami davvero." cominciò lei, avanzando. "Allora perché mi stai parlando in questo modo?"

Stavolta quello a sorridere fu Kyungsoo. "Hai ucciso una ragazza Naesun." fece una pausa. "Se è questo il tuo vero nome." disse poi, alzandosi e tirando qualcosa fuori dall'astuccio della sua cintura. "Girati."

Lei si voltò di colpo e cominciò a camminare, Kyungsoo provò a impedirle di chiudere la porta ma Naesun la spinse talmente forte da fargli schiacciare le dita lì, si lamentò ma continuò a seguirla. Gli sembrava talmente surreale tutto quello che stava succedendo, avrebbe voluto fargli altre mille domande ma aveva l'obbligo di portarla subito in centrale e lo avrebbe fatto, perché in quel momento voleva solo che la giustizia facesse il suo corso, ormai era in trappola e niente sarebbe più stato come prima. Per fortuna il ragazzo aveva chiuso la porta principale a chiave, lei non ce la fece ad aprirla e a scappare subito quindi riuscì a metterle le mani addosso. "Non mi toccare." si lamentò, lui era riuscito facilmente a bloccarla, dopo averle messo le manette prese il cellulare per contattare la centrale.

"Non sei nelle condizioni di potermi dire cosa fare." rispose, guardandosi la mano dolorante e spostando poi lo sguardo sulla ragazza, sembrava sul punto di piangere. "Agente Do Kyungsoo, mandate una pattuglia, ho un criminale in custodia.

Ritorna all'indice


Capitolo 49
*** 49 ***


"Ci hai veramente rovinato la serata Naesun." esordì Luhan, entrando nella sala degli interrogatori e fissando la ragazza. "Devo ammetterlo, avevo detto al mio agente di sbagliarsi, credevo fosse da matti sospettare di te ma a quanto pare quello che si sbagliava ero io. Allora, vuoi raccontarci cosa è successo?" domandò sedendosi di fronte a lei, seguito da Sehun.

"Parlatene con un avvocato." gli rispose, il ragazzo annuì e spostò lo sguardo sul suo collega.

"Vai a chiamare l'avvocato, hai già dato il suo nominativo, no? Ma vedi Naesun -." continuò a parlare. "La scientifica sta analizzando le tracce di DNA presenti sulla tua borsa, sono state ritrovate anche le scarpe che hai usato la notte dell'omicidio e ci sono macchie di sangue anche lì, inoltre i tabulati telefonici ci fanno capire che è effettivamente successo qualcosa quella notte. Non hai un alibi credibile, possiamo facilmente procurarci i mandati per controllare i tuoi apparecchi elettronici e incriminarti così, ma voglio proporti un accordo per cercare di alleggerire la tua pena."

Lei scosse la testa e sorrise. "Se credi che parlerò ti sbagli di grosso."

"Sei tu che ti sbagli Naesun." rispose subito, non la riconosceva più e quella situazione stava disturbando anche lui, fu impossibile non pensare a Kyungsoo in quel momento - gli aveva parlato per pochi secondi e non sapeva come si sentisse. "Non hai neanche venticinque anni, ci sono così tante cose che devi ancora sperimentare ma tu preferisci ricevere una condanna per omicidio? Resterai in carcere per tutta la vita o per abbastanza tempo da perdere gli anni migliori che potresti vivere. Potresti collaborare, invece." cercava sempre di mettere i criminali alle strette e di portarli a confessare più dettagli possibili, anche se ciò avrebbe significato mentire. Con Naesun non avrebbe funzionato, lei era determinata a non aprire bocca, forse non rendendosi conto della situazione.

La ragazza ci mise un paio di minuti prima di dire qualcosa. "Non rinuncerò a nessuno dei miei diritti, voglio un avvocato."

"Sta arrivando." parlò Sehun, era appena rientrato nella stanza. "Sappi solo che se le tracce di DNA combaceranno con quello della vittima, e credo proprio che succederà, neanche il migliore avvocato della Corea riuscirà ad evitarti una condanna di almeno trentacinque anni. Per non parlare del fatto che sei affiliata con Sijoon, e che uno dei vostri ha quasi ucciso il nostro capo. Parla pure con il tuo avvocato." recuperò il fascicolo e si preparò ad andarsene. "Certo che uccidere una ragazza mentre si ha un fidanzato che lavora nella omicidi è veramente da bastardi. Se non parlerai mi assicurerò personalmente che tu marcisca in carcere per il resto della tua vita, a dopo."

Entrambi uscirono dalla stanza, la ragazza si lasciò andare solo in quel momento. Non riusciva a trattenere le lacrime, sapeva di non avere più scelta. Anche Kyungsoo stava piuttosto male, e come biasimarlo. Le sue lacrime non erano di tristezza ma di delusione e rabbia, e non riusciva proprio a smettere di farle uscire e di tremare, si sentiva stupido per averci creduto e per averla amata. I due entrarono nella stanza e lo videro subito, non era in condizioni invidiabili - se ne stava sul divano, con la schiena inarcata e le mani sul viso. "Kyungsoo." lo richiamò Luhan, si avvicinò a lui e lo fece sollevare. "Vieni." disse, allargando le braccia e stringendolo forte. "Mi dispiace così tanto."

Anche Sehun gli si avvicinò per cercare di consolarlo, gli portò una mano sulla spalla e lo guardò. "Non puoi piangere per una persona del genere, non se lo merita."

"Hai passato quasi un anno con lei, è normale che non sia facile." Luhan sorrise e gli accarezzò la schiena. "Devi andare a parlare con il direttore, ce la fai o gli dico di aspettare?" chiese allontanandosi.

"Posso farlo." rispose, sollevandosi e guardando l'ora. "Ha chiesto un avvocato?" il cinese annuì in risposta. "Sa che non servirà a niente, vero?"

Si scambiarono un'occhiata piena di delusione, poi recuperò il cappotto e si diresse verso l'ufficio del direttore. Era piuttosto arrabbiato. Non credeva che fosse normale che tutti i partner dei membri di quella squadra fossero degli omicidi, non gli sembrava affatto possibile, era una cosa che in quarant'anni di lavoro non gli era mai capitata di vedere. "Hai mai rivelato informazioni riservate a Kim Naesun?"

"Mai." rispose. "Le assicuro, anzi, le giuro, che non le ho mai parlato di nessun caso. A casa ho vari computer e sono tutti protetti da password, inoltre non c'è materiale sensibile o relativo al lavoro, lei non avrebbe mai potuto accedervi. È la verità, non mi piace che vengano invasi i miei -."

"Ascolta agente Do, questo è inaccettabile e va al di là di qualsiasi forma di tolleranza che io possa avere, ho chiuso gli occhi una volta e Jongin ha quasi ucciso il tuo capo, ho chiuso gli occhi una seconda volta e la tua fidanzata ha assassinato una ragazza."

Kyungsoo scosse la testa, non capiva cosa intendesse, perché non era dalla sua parte? Non sapeva cosa volesse fargli. "Signore, non mi sono mai trovato davanti a una situazione del genere ma non voglio essere sospeso, tant'è che ho collaborato per incastrarla -."

"Era il minimo che potessi fare." rispose, infuriato. "Non voglio dare la colpa a te, mi fido ciecamente di tutti voi, forse del novellino un po' meno." il suo tono di voce era diventato più calmo. "Ma voglio che tu sappia che questa situazione non deve arrivare ai media, perché ci distruggerebbero. Manteniamo un profilo basso. Dovete farla parlare, lei potrà anche farsi dieci anni di carcere in meno ma voglio che tutti quelli che c'entrano con questa storia e sottolineo tutti  vengano incastrati al più presto. Voglio sapere dove si trova Jongin, voglio trovare il bastardo che comanda e voglio sbatterlo in prigione per tutta la vita. Lei ha ucciso una ragazza e non merita di passarla liscia, ma Sijoon ne ha uccise chissà quante di persone e non so te, ma più di ogni altra cosa voglio trovare lui in questo momento. Sono stato chiaro? E voglio che si diffondano entrambi gli identikit, immediatamente."

"Chiarissimo." disse piano, non gli aveva mai fatto un discorso simile e doveva ammettere che era spaventoso quando si arrabbiava. "Riferirò ai miei colleghi le sue parole. Ho una domanda -." si bloccò e aspettò il suo consenso. "Come facciamo a mantenere un profilo basso se diffondiamo gli identikit?"

"Avete il dovere di diffondere quelle foto Kyungsoo, non voglio sentire storie, tenete la ragazza fuori da questa storia e che non si sappia in giro che voi avevate una relazione. Ora puoi andare, ci penso io ad avvisare Baekhyun dato che devo fare un discorso anche a lui." sollevò la cornetta del telefono e si preparò a chiamarlo.

Ritorna all'indice


Capitolo 50
*** 50 ***


A Chanyeol era stato riferito l'accaduto ed era stato costretto a tornare in centrale per parlare con il direttore, dato che quelle conseguenze erano tutte opera sua. Una volta arrivato non aveva neanche raggiunto i suoi amici, era subito andato da lui per completare tutto e togliersi quel pensiero. Il giorno successivo normalmente sarebbero stati liberi dato che era domenica, tuttavia sentivano la mancanza del loro punto di riferimento - Baekhyun - ed era più difficile fare qualsiasi cosa, Luhan stesso ci pensava cento volte prima di muoversi, lui non era adatto per fare il capo e lo aveva capito quel giorno; non sapevano quindi quanto tempo avrebbero passato in centrale, ma in quel momento non era quella la loro preoccupazione principale.

L'uomo fece a Chanyeol lo stesso discorso che aveva fatto a Kyungsoo, e si congratulò con lui per aver sospettato della ragazza e per avergli permesso di incriminarla. Aveva molte cose da fare quindi lo lasciò subito andare, lui si diresse dagli altri ma trovò unicamente Kyungsoo nella loro sala. "Hey." disse una volta arrivato lì, era decisamente imbarazzato, dispiaciuto, e non sapeva come affrontare quel discorso con lui, ma sapeva che doveva farlo. "Tutto bene?"

Kyungsoo inarcò un sopracciglio e gli indicò la poltrona. "Puoi chiamare Baekhyun? Mi ha scritto dei messaggi ma non ho risposto."

"Dopo." rispose immediatamente, sedendosi accanto a lui e fissandolo. "Ti ho chiesto se stai bene."

Quest'ultimo non sapeva cosa dire, non stava bene e sentiva come se ogni sua certezza fosse stata buttata via, il futuro che aveva programmato era diventato completamente incerto e non ci sarebbe stato modo di ricostruirlo con lei, quella era la cosa che più lo faceva stare male. "Quando ho chiamato la centrale per farmi mandare un'auto e io e lei siamo rimasti soli mi ha detto che non avrei dovuto farlo e che mi amava davvero, che era stata costretta a uccidere Sharon." si bloccò e sollevò lo sguardo, ripensare a ciò che era successo neanche due ore prima non lo aiutava. "Le ho detto di dirlo agli investigatori e poi in tribunale e soprattutto di fare i nomi, e lei mi ha detto che non lo avrebbe mai fatto. Mi ha anche chiesto perché volessi aiutarla dopo che l'avevo messa io in quella situazione e poi non ha più parlato, né con me né con Luhan."

"È un'omicida Kyungsoo, è lei la colpevole, non tu. Stava cercando di manipolarti e non devi lasciarglielo fare, non devi cambiare idea sulla tua posizione." rispose lui, cercava di farlo ragionare.

"So di aver fatto la cosa giusta, ma se l'avessi lasciata andare lei non sarebbe -."

Chanyeol lo interruppe. "Stai scherzando? Non devi neanche pensare a cose del genere." disse, il suo collega lo guardò mortificato. "Quando sono venuto qui mi è stato chiesto di combattere per la giustizia e di sacrificare la mia vita se fosse stato necessario, e non penso che né io, né te, né Luhan e né tutti i poliziotti del mondo lo abbiano giurato senza crederci davvero, perché ci stanno praticamente dicendo che rischiamo la vita ogni giorno, veniamo a lavoro con questa consapevolezza. È per questo -." si bloccò e gli mise una mano sulla spalla. "È per questo che non devi mai sottrarti al tuo giuramento. La nostra vita è preziosa, ma il bene comune e la giustizia sono più importanti e quando sei un poliziotto devono essere sempre al primo posto. Se tu l'avessi lasciata andare... si, e allora cosa? Ti saresti sentito in pace con te stesso? Non credo proprio." il ragazzo cominciò di nuovo a piangere silenziosamente, detestava il fatto che Chanyeol avesse ragione. Dopo quel discorso che sperava lo avrebbe motivato, lui voleva lasciarlo un po' solo perché non sapeva cos'altro dirgli né come consolarlo, e credeva che gli facesse bene riflettere un po'. "Vado a fare una telefonata." uscì dalla sala principale e prese il suo cellulare, poi chiamò Baekhyun. Aveva inviato un paio di messaggi anche a lui ma non li aveva visti fino a quel momento.

"Chanyeol." rispose subito, e il fatto che lo avesse chiamato in quel modo e soprattutto che avesse usato un tono di voce così serio non lo aiutava, sembrava agitato.

"Non avevo letto i messaggi. Stai bene?" domandò, guardando la sagoma di Kyungsoo attraverso la porta di vetro. "Qui la situazione non è tanto -."

"Sono a tanto così dallo strapparmi tutte queste flebo e venire lì, sto bene, sto seriamente bene e voglio solo venire ad aiutare." si stava disperando, non ce la faceva più a stare a letto. "Vienimi a prendere."

"Baekhyun, sono abbastanza certo del fatto che tu non possa uscire. E poi sei sospeso finché non starai meglio, e dato che ora non stai meglio -."

"Stai zitto. Lo so, non c'è bisogno che me lo ricordi." sputò acido, Chanyeol si morse il labbro e chiuse entrambi gli occhi. Si sentiva davvero impotente, in quel momento. "Sto impazzendo."

"Mi libero e vengo da te, okay? Ormai i miei piani per la serata sono andati totalmente a farsi fottere, non so neanche da quanto tempo non chiudo gli occhi e probabilmente neanche stanotte ci riuscirò, ma -." si bloccò dato che le porte dell'ascensore si erano aperte, era Luhan. "Ci vediamo più tardi, stai tranquillo. Devo andare." riattaccò e si rivolse al cinese. "Perché sei già qui?"

"Devo recuperare un fascicolo." andava davvero di fretta, corse verso la sua scrivania e cercò tra le infinite scartoffie. "Kyungsoo, vai a casa. Chanyeol tu puoi cercare una cosa sul mio computer? Ho bisogno di una mano."

"A casa?" domandò, sollevandosi e asciugandosi le lacrime. "Non voglio andare a casa, devo aiutare."

"È tardi, vai a casa." ripeté. "Noi sistemiamo questa situazione ma tu hai bisogno di riposare."

Kyungsoo ridacchiò. "Sappi solo che uscirò da quella porta una volta che lei sarà stata arrestata, e che quando lo farò avrò bisogno di ubriacarmi per evitare un crollo nervoso e dato che ora non sono nelle condizioni, è meglio se resto qui." si sdraiò sul divano e guardò il soffitto. "Voi fate quello che dovete fare e non preoccupatevi."

"Chanyeol, c'è bisogno anche di te per compilare dei verbali per cui vieni insieme a me, abbiamo lasciato tutti i fascicoli al piano di sopra." disse, costringendo l'altro ad andare via e rimanendo quindi da solo con Kyungsoo. "Hayoung è libera, vuoi parlarle?"

Sollevò la testa e lo guardò minaccioso. "No che non voglio, vai a finire quel cazzo di interrogatorio e lasciami stare." si rese conto di quanto aggressivo era stato e si passò una mano tra i capelli. "Per favore Luhan, voglio solo stare da solo, te lo sto chiedendo in ginocchio." chiuse gli occhi e sospirò profondamente. "Fa già abbastanza male così, non ho bisogno di parlare con la psicologa per sentirmi meglio, non ho bisogno di aiuto, devo solo stare da solo."

"Va bene." si arrese, non sapeva cos'altro dirgli e non aveva voglia di continuare a discutere e di peggiorare la situazione. "Ci vediamo dopo.

Ritorna all'indice


Capitolo 51
*** 51 ***


Chanyeol aprì la porta della camera di Baekhyun, era l'una di notte e doveva fare piano per non farsi beccare e cacciare di lì dai membri del personale. Lo trovò con la schiena sollevata, seduto sul letto e in procinto di alzarsi, inutile dire che si avvicinò subito a lui preoccupato. "Che fai?" chiese, sedendosi accanto a lui e portandogli una mano sulla fronte, lo salutava ogni volta in quel modo perché si preoccupava sempre per la sua temperatura corporea, per fortuna sotto quel punto di vista non c'erano più problemi. Lo fissava, ma lo sguardo di Baekhyun era completamente perso.

"Me ne voglio andare." mormorò, coprendosi il volto con le mani e inarcando la schiena fino a poggiarsi sul suo fidanzato. Lui lo abbracciò e lo strinse delicatamente, poi gli poggiò le labbra sui capelli. Era tremendamente stanco, aveva messo piede in casa sua per pochi minuti ed era stato subito costretto a ritornare in centrale, non mangiava decentemente da giorni per non parlare del suo sonno, che era completamente sballato - però ritrovarsi insieme a Baekhyun era incomparabile rispetto a tutte quelle brutte sensazioni. "Il dottore ha detto che posso firmare per andarmene prima quando voglio, dice che mi manderà via tra qualche giorno altrimenti, che ho ancora bisogno di controllo e cazzate simili."

"Non devi sforzarti troppo." rispose lui. "Va bene? Non sei tenuto a farlo, so che non riesci a stare fermo ma devi riposare e stare qui finché sarà necessario per evitare complicanze."

"Parlami del caso, ti prego. Che è successo? Il direttore mi ha chiamato e mi ha detto un paio di cose ma non mi ha più aggiornato." si lamentò sottovoce e Chanyeol lo guardò confuso, faceva davvero freddo in quella camera.

"Mettiti sotto le coperte. Perché c'è la finestra aperta?" si alzò e andò a chiudere il piccolo balconcino, poi aiutò il suo fidanzato a sistemarsi a letto.

"Un'infermiera ha detto che doveva passare un po' d'aria, solo che si sarà dimenticata di chiuderla. Comunque non me ne sono nemmeno reso conto, figurati." sorrise dolcemente e lo guardò, porgendogli la mano e stringendo forse la sua. "Mamma è dovuta tornare a casa e sono sempre solo." parlò, fissando la parete. "Mi manchi così tanto."

Anche Chanyeol sorrise. "Non posso mancarti se sono qui." si avvicinò e lo baciò, Baekhyun ricambiò e lo attirò a sé, aveva talmente bisogno di passare dei momenti tranquilli con lui, senza nessun pensiero per la testa. "Anche tu mi manchi, però vedrai che questi giorni passeranno in fretta. Il direttore ha voluto diffondere entrambe le foto, sia quella di Sijoon che -." si bloccò. "Credo che sia giusto."

"Giusto." ripeté, facendogli spazio e accoccolandosi a lui. "Si, giusto. E Kyungsoo?"

Mentre raccontava Chanyeol gli passava le dita sull'avambraccio, quel contatto gli provocava un po' di solletico ma era allo stesso tempo piacevole. "Non sta bene, ora è andato a casa. Luhan ha deciso di trattenere la ragazza e di continuare l'interrogatorio domani mattina, non parla, non ha detto niente."

"Quindi devi andare a lavoro anche di domenica?" sorrise, sollevando lo sguardo e osservandolo. "Non te l'ho detto, ma sei stato davvero bravo e sono fiero di te."

"Non mentirò, mi sono sentito una merda quando Luhan mi ha chiamato e mi ha detto che l'avevano presa. Ma è la prima volta che scopro qualcosa di così importante da solo e... è soddisfacente sapere che ci sono arrivato pensandoci e non casualmente o con l'aiuto di qualcuno, è brutto sapere che ora Kyungsoo non si fida più di nessuno."

"È davvero brutto, ma hai fatto quello che andava fatto." rispose Baekhyun, accompagnando quelle parole con un sospiro profondo. "Ti stavo aspettando e non riuscivo a pensare a niente se non a quello che è successo, mi sono sentito così umiliato."

"Vuoi parlarmene?" chiese, lo vide scuotere la testa. "Ti senti meglio adesso? Sono passati dei giorni."

"Cerco di non pensarci ma quando la mia mente si teletrasporta lì mi manca l'aria. Quando ci sei tu mi sento sempre bene però, mi piace così tanto stare con te." si sollevò leggermente e lo baciò, quel gesto fece sentire l'altro genuinamente felice e credeva fosse assurdo il modo in cui Baekhyun riusciva a dargli la carica solo parlandogli o baciandolo, o semplicemente standogli accanto.

"Strano che tu me lo dica." il maggiore gli chiese perché, quindi continuò a parlare. "Lo sai che quello che parla tra i due sono io, no?"

"Ma io ti dico sempre, costantemente quello che penso. Solo che non sono sdolcinato."

"Ora lo sei stato."

Baekhyun sorrise, e il minore rispose lasciandogli un altro bacio. "Grazie per essere qui."

"Non devi dirlo." mormorò, sollevandosi leggermente e scoprendo il busto di Baekhyun per guardare le fasciature. Sfiorò delicatamente le bende con la mano e fu parecchio felice di vedere che non erano più sporche di sangue, la ferita doveva essere migliorata. "Sono io che devo ringraziarti."

Il ragazzo annuì, poi si distese sempre di più. "Vai a dormire a casa tua, devi riposare."

"Ho passato più tempo in auto che con i piedi per terra oggi, voglio solo -." smise di parlare e si alzò, lasciandosi cadere sul letto accanto a quello di Baekhyun. "Dormire. Qui."

"Gli infermieri si incazzeranno a morte."

Chanyeol sorrise, purtroppo c'era un comodino pieno di roba a dividerli quindi non poteva avvicinarsi a lui, ma era fin troppo bello anche stare lì e guardarlo. "Non do fastidio a nessuno. Anche tu devi riposare, sembri talmente stanco."

Il mattino seguente, il minore si alzò e aspettò che anche Baekhyun si svegliasse, avrebbe anche aspettato per tutto il giorno ma doveva andare a lavoro quindi, fattosi fin troppo tardi, decise di andare alle macchinette e di comprargli una cioccolata calda, poggiargliela sul comodino e andare via. Gli dispiaceva infinitamente lasciarlo da solo ma aveva bisogno di aiutare e sapeva che anche Baekhyun voleva che andasse a lavoro invece che rimanesse lì con lui, almeno finché quella situazione non si stabilizzava.

Una volta arrivato, salì al proprio piano per timbrare il badge e incontrarsi con gli altri, e riunitosi poterono salire all'ottavo piano, lì si trovavano le sale degli interrogatori. Naesun aveva passato tutta la notte lì, si era confrontata con il suo avvocato e in quel momento dovevano concludere tutto, dovevano scegliere di cosa accusarla e concludere l'arresto, era un momento molto importante e delicato. C'era anche Kyungsoo, lui e Chanyeol andarono nella sala delle revisioni per poter osservare l'interrogatorio.

Chanyeol guardò il suo collega ed esitò molto prima di parlare. "Come hai dormito stanotte?"

"Non ho dormito." rispose subito Kyungsoo. "Sta cominciando." disse poi, Luhan e Sehun si erano appena seduti di fronte alla ragazza e al suo avvocato. "Guardala, quella stronza. Ho passato la notte a gettare tutta la sua roba, i suoi vestiti, i trucchi e quelle scarpe di merda, ora mi sento meglio."

Provava giusto un po' di rancore nei suoi confronti, ma Chanyeol non disse niente a riguardo. Era totalmente giustificabile. "Naesun." disse Luhan, guardandola e tenendo in mano il fascicolo. "Siamo giunti alla conclusione che ti porteremo in tribunale con l'accusa di omicidio volontario aggravato, e mi duole avvisarti che la pena parte da vent'anni e arriva all'ergastolo. Hai pensato durante questa notte?"

L'avvocato le lanciò un'occhiata, lei incrociò le mani e sospirò. L'uomo le aveva detto di confessare il più possibile, perché con le prove che avevano lui non sarebbe stato in grado di fare molto. "Qual è l'accordo?"

Luhan lanciò un'occhiata al suo collega, che annuì. "I nomi delle persone coinvolte e dove si trovano Sijoon e Kai in questo momento, possiamo contrattare se ci offri queste informazioni."

"Contrattare quanto?" domandò l'avvocato, Sehun sospirò. Quella era la parte che più detestava del suo lavoro, gli scambi, gli accordi... li detestava.

"Non ha importanza." lo interruppe Naesun, scuotendo la testa e sollevando lo sguardo. "Perché io non so dove sono, non servirà a niente, non lo so, ve lo giuro." era esausta, dopo una notte passata in bianco voleva solo che tutta quella storia finisse. "Quella notte ho parlato con lui, con Sijoon." cominciò a raccontare. "Mi ha detto che c'erano delle persone che avevano parlato troppo e che dovevo occuparmene io."

"Era la prima volta?"

"Si." rispose immediatamente. "Non avevo mai ucciso nessuno, non avevo mai fatto niente per lui." si prese una pausa, tirò fuori dalla tasca un fazzoletto e se lo portò sul viso. "Io ho un debito nei suoi confronti, sapevo che prima o poi mi sarebbe toccato saldarlo e l'ho fatto, non ho chiesto spiegazioni, non ho potuto farlo."

"Non capisco." parlò Luhan. "Ti ha avvisata la notte dell'omicidio, ma tu stavi con Kyungsoo da mesi."

Lei si pietrificò. "Io... è vero, il primo passo è stato quello di chiedermi di avvicinarmi al vostro dipartimento, così come aveva fatto Kai."

Chanyeol, che stava ascoltando tutto, spalancò gli occhi. "Conosci Kai? Che rapporto avete?" chiese Sehun.

"Siamo finiti nello stesso giro." sorrise, un sorriso triste e pieno di rimpianti. "E la questione è diventata più grande di noi. So che sembrerà che io stia mentendo, ma amo davvero Kyungsoo. Ero serena quando uscivamo tutti insieme, mi ero fatta degli amici, voi, avevo un fidanzato ma sapevo che prima o poi tutto ciò sarebbe svanito, sapevo che mi toccava rinunciare a ciò che avevo costruito, che prima o poi sarei dovuta sparire. Io ho dovuto farlo."

"Chi è Sijoon?" chiese Sehun. "Come lo hai conosciuto?"

Naesun sospirò profondamente, aveva la vista appannata a causa delle lacrime. "Sono cresciuta in città e frequentavo gente non raccomandabile, avevo bisogno di farmi continuamente, non lavoravo, potevo riempire la mia vita solo con quello. Una sera..." sorrise e si coprì il volto. "Cazzo."

"Va tutto bene, respira." Luhan cominciava davvero a provare compassione, ma sapeva che non doveva, che poteva stare mentendo, che non doveva fidarsi di lei. "Continua."

"Mi si è avvicinato un ragazzo che mi ha offerto una dose e mi ha lasciato il suo numero. Il giorno dopo mi ha richiamata, ci siamo visti, mi ha detto che avrei potuto avere tutto ciò che volevo... e io l'ho seguito." smise di parlare e osservò i loro volti scioccati. "Cosa potevo fare? Non avevo una famiglia, non avevo niente che non fosse la droga e avrei fatto di tutto per ottenerla. Lui mi ha portata in un palazzo altissimo, al centro della città." tossì e guardò il suo avvocato, che la intimò a continuare. "Abbiamo fumato, poi siamo andati lì vicino, nel sotterraneo di una casa. C'era un bar... strano, non si respirava, era buio, c'erano un sacco di tossici. So che sembra strano, ma mi sentivo a casa."

"Non è possibile che abbia passato tutto questo." parlò Kyungsoo, era decisamente scioccato.

"Ho cominciato a parlare con il proprietario di quel posto, un uomo ripugnante. Continuava a fissarmi come se fossi un oggetto, me ne sono resa conto solo una volta pulita e purtroppo è stato lui a permetterlo, lui mi ha portata in una casa lontana dalla città, mi ha aiutata a disintossicarmi, ci sono voluti mesi. Solo dopo tutto questo ho incontrato Sijoon."

"E cosa è successo?"

"Mi ha detto cosa avrei dovuto fare. Mi ha dato soldi, vestiti nuovi, l'opportunità di crearmi una  nuova vita scelta da lui in cui ero una ragazza appena laureata, dovevo fidanzarmi con un ragazzo della omicidi, Kyungsoo era l'unico disponibile." sorrise e li guardò amareggiata. "E aspettare. Mi piaceva aspettare, mi piaceva vivere con lui, ho totalmente perso di vista il lavoro perché è diventato tutto così reale eppure non riuscivo più a convivere con questo peso e proprio quando mi stava soffocando... Sijoon mi ha chiamata, mi ha detto chi avrei dovuto uccidere, mi ha procurato una pistola e tutto il resto."

"Perché Sijoon ce l'ha con il nostro dipartimento?" domandò. "E come ti ha dato la pistola?"

"Me l'ha data Kai, ci siamo visti quella sera. Per il resto..." scosse la testa. "Cos'altro volete sapere? Non ne ho idea, lui ha ordinato e io ho eseguito, non so perché me lo abbia fatto fare."

Luhan controllò il taccuino pieno di informazioni e la guardò. "Abbiamo tante altre domande da farti, spero che risponderai e che potrai esserci d'aiuto. Stai andando bene, Naesun."

"Farò tutto quello che volete ma per favore -." si bloccò e li guardò. "Per favore, dite a Kyungsoo che mi dispiace."

Ritorna all'indice


Capitolo 52
*** 52 ***


"Avete preso tutto?" domandò Luhan, entrando nella sala delle revisioni e spalancando gli occhi pochi secondi dopo. "Dov'è Kyungsoo?"

Chanyeol lo guardò amareggiato, poi spostò lo sguardo sul computer. "È andato in bagno, a un certo punto ha cominciato a piangere e non ha voluto più sentire niente - è stato brutto anche per me, quella ragazza sembra davvero scossa."

Il cinese era abbastanza deluso. "Ascolta, Naesun ha ucciso una ragazza e non è giusto né nei suoi confronti né nei confronti della sua famiglia che ora lei vada aggiro libera, non lo permetterei mai e poi mai." abbassò la voce. "Non so cosa si prova e so che tutti reagiscono in modo diverso, ma se questo caso è ancora assegnato a noi è solo perché quando questa cosa è successa a Baekhyun lui non andava a piangere in bagno ma lo faceva sulla sua scrivania mentre lavorava. Non possiamo dare un'immagine del genere al dipartimento, non siamo così deboli."

"Luhan, piangeresti anche tu." rispose Sehun, guardandolo. "Quindi datti una calmata e cerca di pensare alle cose importanti."

La situazione era costantemente tesa. "Ho passato tutto ai computer di giù, possiamo anche tornare nella nostra sala." rispose Chanyeol, alzandosi.

"Voi andate, io devo recuperare Kyungsoo. Siamo già troppo pochi per un caso del genere, non possiamo perdere anche lui." parlò Luhan, passando il fascicolo a uno dei suoi colleghi e uscendo dalla stanza. Si diresse verso i servizi igienici e non fu difficile trovare Kyungsoo dato che c'era un solo bagno occupato e lui stava letteralmente frignando. Provò ad aprire la porta ma era chiusa a chiave. "Sono io." gli disse. "Possiamo parlare?" non doveva essere troppo duro con lui, Sehun aveva ragione, avrebbe pianto anche lui se fosse stato al suo posto. Ma quello non era il momento giusto per farlo e l'altro doveva capirlo.

Kyungsoo aprì la porta e uscì, poi lo guardò imbarazzato. "Scusami."

"Se per te è così difficile possiamo trasferire il caso a qualcun altro."

Sorrise e cominciò a gesticolare. "Primo, Baekhyun non lo permetterebbe mai. Secondo... parli proprio come se fosse colpa mia."

"Scusa se sto solo cercando di rendere tutto meno pesante, non so cos'altro fare." lo prese sottobraccio e lo intimò a camminare, cominciarono anche loro a dirigersi verso il piano inferiore. "Hai sentito cos'ha detto? Che ne pensi?"

"Quando l'hai guardata e le hai detto che non c'era più niente che potesse dirti e l'hai arrestata... lì mi sono sentito male, perché lei è scoppiata a piangere proprio come me e non credo che si meriti una cosa del genere." si asciugò le lacrime e lo guardò. "Lei ha ucciso Sharon, ma se quello che ha detto è vero -."

"Devi pensarci e basta, non dire niente, nessun ma." lo zittì. "Va bene? Lo sai come la pensiamo qui a riguardo."

Sospirò profondamente e continuò a camminare in silenzio. "Ora non posso parlarle ma prima o poi voglio farlo, voglio almeno sapere perché."

"Rifletti bene su quello che vuoi davvero." fu l'unica cosa che disse.

Non potevano più permettersi di perdere tempo, dovevano solo agire e Luhan avrebbe fatto muovere tutto il dipartimento se fosse stato necessario. Mandò una pattuglia al "bar strano", come l'aveva definito Naesun, che era sicuramente abusivo e che avrebbe fatto chiudere seduta stante. Tutti i dipartimenti della città la stavano setacciando in cerca di Jongin, che sembrava frequentare ancora quel luogo. Nel frattempo Luhan stava sistemando delle cose in ufficio mentre tutti i suoi colleghi si preparavano ad andare via, dato che non dormivano da giorni ed era finalmente arrivato il momento di prendersi una meritata pausa. "Sicuro che possiamo andare?" gli chiese Chanyeol, lui annuì per la terza volta.

"È difficile che troveremo qualcosa, restiamo qui io e Sehun, tu vai dal capo. Lui non può stare da solo." disse piano. "Va bene? Kyungsoo è già tornato a casa, anche tu devi riposare, finisco di sistemare e torniamo a casa anche noi."

"Chiamami se hai bisogno." rispose. Due minuti dopo era già in auto, in viaggio verso l'ospedale. Detestava quella situazione, voleva solo che il suo fidanzato tornasse a casa sua, voleva lavorare con lui, voleva non essere costretto a mettere piede in un luogo così brutto per vederlo, voleva che cambiasse aria e che si riprendesse, e lui con Baekhyun. Abbassò il finestrino per parlare col parcheggiatore, che lo guardò mortificato.

"Amico, rimarrai senza monetine se continui così, offro io." disse, alzando la barra metallica e facendolo passare. Anche lui si era stancato di vederlo passare di lì dalle due alle tre volte al giorno e probabilmente la sua espressione affranta gli aveva fatto intendere che non stava passando uno dei suoi periodi migliori. Parcheggiò l'auto e salì fino ad arrivare nella camera di Baekhyun, ma non appena aprì la porta lui non c'era. Aprì la porta del bagno e non era neanche lì dentro, quindi cominciò ad andare nel panico. Cercò di mantenere la calma e camminò per il corridoio, una volta trovato un ufficio bussò, riusciva a sentire qualcuno parlare.

"Avanti." disse un uomo, lui aprì e vide il direttore del reparto seduto alla sua scrivania, di fronte c'era Baekhyun.

"Sei qui." parlò Chanyeol, avvicinandosi a lui e prendendo posto. "Ma che stai facendo?"

Baekhyun si alzò. "Ho firmato, me ne vado."

Il minore era confuso, guardò il direttore che sorrise. "Ho provato anche io a farlo ragionare ma dice che non ha altra scelta, prendi tutti i farmaci che ti ho prescritto e cambia le bende ogni sera, va bene? Le analisi sono buone, ma hai bisogno di riprenderti quindi compra anche gli integratori e le vitamine." si alzò e gli porse la mano. "Arrivederci."

Una volta usciti dalla stanza, Chanyeol lo guardò. Era decisamente incredulo. "Stai veramente bene?"

"Ho bisogno di andarmene da qui, poi potrò pensarci." sorrise mentre stringeva i manici della busta di cartone che conteneva le poche cose che si era portato in ospedale.

"Fa freddissimo fuori." sbuffò Chanyeol, mettendosi davanti al più basso e sistemandogli il cappotto. "Non voglio che ti ammali." continuò, togliendosi la sciarpa e mettendogliela intorno al collo. Baekhyun teneva lo sguardo basso, quei piccoli gesti gli scaldavano il cuore ma non erano abbastanza, non si sentiva tranquillo. Entrarono insieme in ascensore, era piccolo e l'aria quasi totalmente irrespirabile, ma nonostante ciò lui abbracciò il suo fidanzato e poggiò la testa sul suo petto. "Sei strano."

"Sono stanco." disse piano, prendendogli la mano e chiudendo gli occhi. "Sono veramente stanchissimo e non so cosa fare per riprendermi."

"Sei tanto stanco? Quindi non posso portarti in un posto?" sorrise, anche Baekhyun cambiò espressione, sembrava più sereno.

"In pigiama? Meglio di no. E poi ho bisogno di una doccia... non mi lavo da giorni, mi sento uno schifo."

"Non puzzi così tanto però, pensavo sarebbe stato peggio." rise, Baekhyun mise il broncio e si finse offeso. Una volta usciti fuori il maggiore respirò profondamente, l'aria era fresca e nonostante lo smog la preferiva mille volte a quella dell'ospedale, che era decisamente tutt'altra cosa. Camminarono fino ad arrivare all'auto del minore, che aprì anche la portiera per il suo fidanzato. "Ma da quando sei così gentile?"

Chanyeol non rispose, ridacchiò e andò a sedersi sul sedile del guidatore. "Ti porto a casa?"

"Per favore." disse, portandosi una mano sullo stomaco e sospirando. "Ho bisogno solo di stendermi sul mio letto."

Mise in moto e annuì, poi cambiò espressione. "Posso aggiornarti sul caso? Una volta arrivati a casa tua non parleremo più di lavoro, giuro."

"Ti avrei chiesto comunque di parlarmene." sorrise Baekhyun, l'altro gli spiegò com'erano andate le cose ma il più grande non disse niente a riguardo, non ce la faceva. Una volta arrivati a casa si fiondò subito al portone, aveva trovato Pingu sdraiato sullo zerbino ed era molto felice di vederlo. "Puoi mettere da mangiare al gatto? Vado a stendermi."

Chanyeol annuì e si riprese la sua sciarpa, quella che l'altro gli aveva appena restituito. "Certo amore."

Voleva dirgli di non chiamarlo in quel modo ma l'unica cosa che riuscì a fare fu sorridere, raggiunse la sua camera e si tolse le scarpe, poi si lanciò sul letto. Aveva dormito tanto ma nonostante ciò era stanco, stressato e non riusciva a reggersi in piedi, aveva fatto così poco movimento ultimamente che anche camminare poche centinaia di metri lo aveva sfinito. Cominciò a respirare profondamente e cercò di calmarsi, fissava la porta e sperava che Chanyeol la oltrepassasse subito perché voleva solo stare con lui.

"Fatto." ritornò da lui dopo poco più di un minuto, si tolse le scarpe e si distese accanto al suo fidanzato. "Sembrano passati secoli dall'ultima volta." mormorò, accarezzandogli il viso e guardandolo.

Baekhyun rimase per un attimo in silenzio, per osservarlo meglio e pensare. "Tutto quello che è successo mi sembra davvero... assurdo." rispose. "È la parola adatta."

Il più piccolo sorrise e sollevò leggermente la testa per baciarlo, Baekhyun prese subito ad attirarlo a sé. Sembrava strano ad entrambi ritrovarsi in quel contesto dopo tutti quei giorni passati totalmente separati. Baekhyun si lamentò dato che l'altro si poggiò sul suo corpo, quest'ultimo si sollevò subito. "Scusa." disse mortificato, allontanandosi dalla sua spalla.

"Rimani, basta che non mi tocchi quel punto." sorrise, lo attirò di nuovo a sé e gli fissò le labbra.

"Ma non eri stanco fino a due minuti fa?" ricambiò il sorriso e continuò a guardarlo negli occhi. "Ora che vuoi?"

"Vieni in bagno con me e te lo dirò."

"Quando ti ho chiesto cosa volevi non credevo che saremmo finiti così." borbottò Chanyeol una decina di minuti dopo, mentre con due mani massaggiava i capelli del suo fidanzato.

"Senti, ho bisogno di disinfettarmi, non mi lascerei toccare neanche dal mio gatto in queste condizioni pietose." chiuse gli occhi e lo guardò, una bollicina di sapone andò a posarsi sul bordo della vasca e la scoppiò con un dito. "È bello, è come quando ti fa lo shampoo il parrucchiere ma più rilassante."

"Ti piace?" domandò, impugnando il soffione della doccia e cominciando a sciacquargli i capelli. "Ora sei pulito."

Baekhyun sorrise e si infilò presto nel suo accappatoio di spugna, teneva la testa bassa e aspettava che fosse Chanyeol ad asciugargli i capelli, gli piaceva proprio quando lo coccolava in quel modo. "Va bene, ho troppo caldo." dopo circa tre minuti si alzò e si passò le mani tra i capelli, poi guardò il minore. "È abbastanza, grazie."

"Devo prepararti qualcosa da mangiare?" chiese, portandogli una mano tra i capelli e abbassando leggermente il capo. "Una pizza? Stufato? Dolci? Guarda che so cucinare tutto molto bene."

"Se tu hai fame vai pure in cucina e prepara quello che vuoi, io sto bene così." lo rassicurò, afferrandogli il braccio e cominciando a camminare verso la camera da letto.

"Anche io sto bene, però lo hai sentito il dottore... devi mangiare molto per non sentirti debole." lo fece distendere piano sul letto e lo guardò. "Devo andare a comprarti quelle medicine che ti ha prescritto?"

"Puoi solo... stare zitto?" domandò, afferrandogli la maglietta e facendolo poggiare sul suo corpo. Chanyeol rimase davvero in silenzio, si mosse solo quando il maggiore sollevò le ginocchia fino a toccarlo. Si calò e poggiò la testa nell'incavo del suo collo, poi lo baciò e si guadagnò ben presto la mano di Baekhyun tra i suoi capelli, lo attirava sempre di più a sé.

"Piano." rise e portò di nuovo le labbra sulle sue, poi gli poggiò la mano su un fianco. "O vai di fretta?"

"Oh, andiamo." si lamentò e sorrise imbarazzato. "Non posso muovermi."

"E quindi?" domandò, Baekhyun sbuffò di nuovo e quel gesto portò il minore a sorridere ancora. Si abbassò di nuovo e sfiorò il suo collo con le labbra. "Abbi pazienza e ti farò stare bene." 
 



a/n ; non dimentichiamoci che questa è una chanbaek e non un poliziesco super serio, ve la meritate un po' di roba gay

/prego/

devo fare un annuncio

è da quando ho cominciato a scrivere questa storia che parlo ad @https-chanbaek (il suo nick di wattpad) delle mie idee malvagie,  ed è da più di un mese che stava lavorando a questa fanart dato che sarebbe dovuta arrivare pronta per il mio compleanno, ovviamente lei ha procrastinato fino ad oggi ma non mi lamento visto che è riuscita a finirla il giorno preciso in cui io avevo intenzione il capitolo in cui è ambientata la fanart stessa (questo), good timing m8

che dire. . . è bellissimaaaaaaa ed è proprio come io ho immaginato la scena

vorrei dirle un paio di cose, che le ho già detto ma che voglio rimangano comunque scritte qui - grazie per aver rifatto due volte la faccia di chan, per aver fatto a chan i pantaloni gessati che a m o tantissimo, per aver fatto tenere a chan la busta di cartone (mi dispiace se ora google ti consiglia solo annunci su bustine di cartone, succede lo stesso anche a me), su baek non ho niente da dire dato che mi è piaciuto fin dall'inizio, quello problematico è stato chanyeol e per quanto riguarda lui... tu sai quanta pazienza hai dovuto avere, quindi ti ringrazio per aver passato un sacco di ore su questo disegno e per averlo reso così carino, grazie <3
 

ora devi cominciare a lavorare sull'altra, ricordi? e dire che sei stata tu a propormi quell'idea o.o

non ti metterò fretta, promesso

prego       

we love a talented queen
 

Ritorna all'indice


Capitolo 53
*** 53 ***


Essendo andati a dormire alle tre del pomeriggio, i due si svegliarono alle nove di sera con una fame tremenda. Chanyeol si alzò, si diede una sistemata e ordinò da mangiare. Oltre a non aver voglia di cucinare non c'era neanche molto nel frigo e nella credenza, quindi quella era la scelta migliore. "Mettiti sul divano." disse al maggiore, gli coprì il corpo con uno scialle e lo guardò sorridendo. "Hai fame? Dobbiamo aspettare circa venti minuti."

"Tantissima, ma posso aspettare."

Mezz'ora dopo la loro cena arrivò e i due si accoccolarono sul divano, inutile dire che non passarono un paio di ore che caddero di nuovo in un sonno profondo, tant'era la stanchezza che avevano provato in quei giorni - ritrovarsi lì insieme aveva come fatto calmare entrambi, si sentivano al loro posto e al sicuro. Chanyeol si svegliò per primo la mattina seguente, giusto in tempo per prepararsi e andare a lavoro, aprire gli occhi e stringere Baekhyun tra le sue braccia era qualcosa che non poteva che fargli iniziare la giornata col sorriso. "Tu rimani qui." disse, coprendo di nuovo il maggiore con la coperta. Ovviamente lui si alzò e lo seguì in bagno, si sciacquò il viso e recuperò dei vestiti puliti. "Vuoi venire in centrale?"

"Devo." rispose immediatamente, sollevandosi di colpo e portandosi la mano sulla nuca.

"Ti gira la testa?"

Baekhyun sbuffò. "Ti prego, non serve che ti comporti così, sto bene."

lo guardò preoccupato e gli portò una mano sulla fronte. "Puoi fare tutto quello che vuoi ma non devi sforzarti troppo."

Annuì ripetutamente e si avvicinò per lasciargli un bacio, si spostò subito dopo. "Lasciami solo fare il mio lavoro, so quello che devo fare per sistemare tutto."

Chanyeol pensò che l'ultima volta che gli aveva fatto fare il suo lavoro era finito all'ospedale, ma non voleva più che gli tornasse in mente, non poteva vivere con la paura che succedesse di nuovo qualcosa al suo fidanzato, non voleva che lo perseguitasse. "Allora andiamo, copriti bene."

Tutti accolsero Baekhyun a braccia aperte, era mancato ai suoi colleghi che erano decisamente sollevati di vederlo di nuovo lì. Non si trattenne molto nella loro sala, non prese neanche il caffè che andò dal direttore, doveva parlare con lui per riprendersi la pistola e il distintivo. Ritornò da loro circa venti minuti dopo e nella sua cintura aveva di nuovo tutti i suoi oggetti personali, tranne la pistola dato che era costretto a stare in ufficio, poteva lavorare ma non gli era assolutamente permesso uscire, doveva fare delle prove per verificare che fosse pronto e dato che in quel momento non era pronto, era meglio evitare anche solo di tentarci. Il direttore lo aveva definito traumatizzato e bisognoso di aiuto, Baekhyun non credeva che fosse così, o meglio - non era traumatizzato, ma aveva sicuramente bisogno di qualcuno che lo sostenesse e lo aiutasse a superare quel brutto momento. Tuttavia aveva ritirato la sua sospensione perché la squadra aveva seriamente bisogno di lui, e sapeva che lasciarlo lavorare almeno sei ore al giorno era la cosa migliore da fare.

Si era affiancato a Luhan e avevano cominciato a parlare, andavano avanti da più di un'ora. "Soo dov'è?" domandò Chanyeol, non era ancora arrivato a lavoro.

"Si è preso un giorno." rispose Luhan. "Sta bene, nel senso... sappiamo come sta, ma non..."

"Quello che sta cercando di dire è che ha bisogno di riposo." lo interruppe Sehun. "No? Solo che io non credo che gli faccia bene passare tutto il giorno a casa da solo, poi fate voi." disse, sorseggiando il suo caffè e riprendendo a concentrarsi sul computer. Chanyeol si grattò la nuca confuso e si mise anche lui alla scrivania. "Avete finito?"

"Si." rispose Luhan, alzandosi. "Ora aggiorno anche te." guardò Chanyeol. "La seconda squadra è andata al bar che ci è stato indicato da Sharon, avevano un mandato ma sono stati comunque costretti a sfondare la porta dato che non c'era più nessuno in quel posto, è totalmente abbandonato. Ora c'è la scientifica che sta cercando trovare qualcosa." esitò nel continuare a parlare. "Lei ci ha indicato il punto in cui si trova la casa del bastardo amico di Sijoon, quindi ci andrete tu e Sehun, insieme alla seconda squadra. Va bene?"

"Certo, assolutamente. Quando si parte?"

"Anche tra poco, stiamo aspettando conferma dagli altri agenti." gli riferì. "Abbiamo già chiesto a un dipartimento vicino di perlustrare la zona e di mandare almeno un'unità lì, purtroppo non siamo riusciti a ottenere nessun mandato."

Chanyeol inarcò un sopracciglio. "E perché mezzo dipartimento si sta muovendo per andare lì se non avremo l'autorità per entrare?"

Il cinese si inumidì le labbra e pensò, in effetti non c'era molto che potevano fare. "Vi state facendo un sacco di problemi inutili." disse Baekhyun, tutti si voltarono a guardarlo. "Ho capito che sono stato in ospedale, ma pensate che passare quei giorni lì non sia servito a niente? Ho pensato a un sacco di diversi piani." mise la mano in tasca e recuperò il suo cellulare. "E ho tutto scritto qui, nelle note del telefono. Allora, pronti?"

"Ci sei proprio mancato." esclamò Sehun. "Di che si tratta?"

- - -

"Non aver paura, non se ne accorgerà nessuno." parlò un'agente della seconda squadra, sistemando una cimice dietro gli occhiali che Sehun avrebbe dovuto indossare. "Noi saremo qui."

"È folle. So che è un'idea di Baekhyun, ma è folle." Chanyeol non era affatto d'accordo col proseguire in quel modo, Sehun aveva subito accettato, invece. Si trovavano in un'auto scura, a pochi metri c'era la casa dove Naesun era stata portata e dove un sacco di gente l'aveva aiutata a disintossicarsi, ma la ragazza aveva confessato che molti non erano stati fortunati come lei. Aveva visto ragazzi davvero ridotti male lì dentro, ed era certa del fatto che quel posto fosse tutto tranne che buono con chi si comportava male, bastava sbagliare più di una volta per farsi odiare e farsi trattare in modo disumano, non sapeva perché fossero stati così gentili con lei ma viste le urla che sentiva spesso di notte - quando alloggiava lì - era grata a quegli uomini per averla risparmiata.

"Se è l'unico modo che abbiamo per andare avanti con questa storia, lo farò senza esitare." rispose il ragazzo, consegnando pistola e distintivo ai suoi colleghi. "Sono un po' teso in realtà."

"Fidati, andrà bene." l'agente della seconda squadra era molto positiva, sorrise per cercare di trasmettergli un po' di sicurezza. "Quando vuoi possiamo andare."

Annuì e sospirò profondamente. "Mi avete messo in contatto anche con la centrale?"

"Si, ti sentiamo tutti ma tu puoi sentire solo ciò che dico io con questo microfono." continuò la donna, prendendo il suo portatile e mettendoselo sulle gambe. "Proviamo, dì qualcosa."

"Qualcosa."

"Ma perché hai così tanta voglia di scherzare." sbottò Chanyeol, portandosi le mani sulla testa. "Forza, vai."

"Vado." disse, aprendo la portiera e guardando tutti. "Tornerò." li guardò tutti ridacchiare e si allontanò, raggiungendo il cancello e citofonando. Riuscì a sentire qualcuno sollevare la cornetta così parlò, disse ciò che gli aveva detto di dire Naesun, la parola d'ordine che usavano tutti per entrare in quel posto. "Ho la bocca cucita."

Non finì di pronunciare quella frase che il cancello si aprì. "Benissimo Sehun." gli comunicò l'agente. "Ora segui il piano e non farti prendere dal panico."

Ad aprirgli la porta fu un ragazzo, era ben vestito, aveva i capelli puliti e sistemati, non lo intimidiva per niente. Non disse una parola, cominciò a toccare Sehun e a perquisirlo, vedendo che era pulito sorrise. "Non ho niente, solo questi." disse il ragazzo, raggiungendo la tasca dei suoi pantaloni e tirando fuori dei soldi.

"Non si viene qui per questo genere di cose e inoltre non ti ho mai visto prima." gli rispose il giovane, prendendo i soldi e srotolandoli. "Sono tanti però, come te li sei procurati?"

"Mi manda Kai."

"Kai?" scoppiò a ridere e Sehun si sentì a disagio, cosa c'era da ridere? "Ti manda davvero lui? Con tutto quello che sta passando dubito che abbia avuto il tempo di farlo, sii sincero."

"Amico, ti sembra che abbia voglia di scherzare?" domandò subito. "Sono rimasto a secco e questo posto è la mia ultima speranza, o mi date qualcosa in grado di uccidermi o mi aiutate."

"Aiutarti? E perché dovremmo aiutarti? Non siete voi che scegliete di farvi aiutare, siamo noi che dobbiamo farlo." lo guardò e ammiccò un sorriso. "No... non mi convinci. Esci di qui."

Sehun gli afferrò la maglietta con le mani e lo bloccò contro il muro, poi gli si avvicinò. "Hai preso i miei soldi, dammi quello che mi spetta prima che io perda la pazienza."

"Altrimenti che fai?"

Sospirò e allungò un braccio, poi si guardò la mano. "Mi hai obbligato tu a farlo." detto ciò, gli tirò un pugno abbastanza forte da riuscire a stenderlo, inutile dire che il tizio cominciò subito a gridare e a lamentarsi, causando molto movimento nella casa.

"Questo coglione mi ha dato un pugno!" esclamò, alcuni domestici lo guardarono scioccati e andarono subito a recuperare Sehun.

"Ne volete un po' anche voi?" ridacchiò, dimenandosi. In realtà il piano stava proseguendo perfettamente, credeva di stare facendo molto bene la sua parte. Quelli a tenerlo fermo erano due persone, un uomo e una ragazza. Quest'ultima lo guardò e gli tirò un pugno a sua volta. "Non si picchiano i ragazzi, stronza."

"Chiudi quella fogna." gli suggerì l'uomo. Continuarono a farlo camminare per i corridoi e Sehun guardava a destra e a sinistra affascinato.

"Questo posto è enorme, avete anche i cavalieri a proteggerlo?" rise e si rivolse all'uomo. "Se sono tutti come te, sono sicuro che non ci saranno problemi. Dove mi portate? Questo corridoio è lunghissimo..."

"Tu, prendi il nastro adesivo." suggerì alla ragazza, afferrando da solo Sehun e continuando a farlo camminare.

"Vi prego, soffro d'asma, non mi tappate niente." la parte del finto tossico cominciava a stancarlo, doveva ammetterlo, però non stava andando affatto male. "Non voglio andare al piano di sopra! Non mi piacciono le scale." parlò, in quel modo, oltre a fingersi fuori di testa poteva comunicare agli altri dove si trovava. "Volete uccidermi? Posso fumare una sigaretta prima? Vi prego, sono in astinenza."

L'uomo tirò un mazzo di chiavi fuori dalla tasca e aprì una stanza, era minuscola e non c'era niente al suo interno. "Stai zitto finché non arriva lui, non ho il permesso di uccidere nessuno altrimenti ti avrei fatto già saltare la testa, va bene?" disse, lanciandolo lì dentro e aspettando. La ragazza di poco tempo prima ritornò da lui e gli passò sia il nastro adesivo che le fascette. "Non vuoi il nastro adesivo? Va bene, tanto non può sentirti nessuno comunque, non voglio sentirti parlare." si avvicinò a lui e gli bloccò le mani con le fascette. "E ora stai buono." detto ciò, uscì dalla stanza e chiuse a chiave.

"Che succede?" domandò Mina, l'agente, dato che non sentiva più parlare nessuno.

"Mi hanno bloccato le mani." parlò piano. "Sono in una stanza vuota, devo aspettare lui."

"Perfetto. Spero che tu non abbia tanta fame perché potrebbe volerci un po'."

"Ma questo non è abbastanza per fare irruzione nella casa? Lo hanno praticamente rapito." domandò Chanyeol, si sentiva un po' in pensiero per lui.

"Gli ordini del capo sono chiari, abbiamo bisogno di più prove e soprattutto serve che arrivi il capo, poi potremo agire."

Ritorna all'indice


Capitolo 54
*** 54 ***


Sehun sospirò e cercò di mettersi comodo, era sdraiato lì da ore e la situazione sembrava essersi totalmente bloccata. Cominciò ad agitarsi quando sentì dei passi provenire dalle scale, segno che qualcuno le stava salendo e che poteva trattarsi dell'uomo con cui avrebbe dovuto avere a che fare. Qualcuno infilò la chiave nella serratura della porta della stanza in cui si trovava in quel momento, quindi si spostò verso il muro per allontanarsi il più possibile da lì. Ad entrare nella stanza fu la ragazza, quella che poco tempo prima gli aveva dato un pugno. "Ah, sei tu."

"Ci conosciamo?" chiese lei. "Mi hanno chiesto di controllare se fossi ancora vivo, bene -."

"Aspetta!" urlò, stava per andarsene di nuovo. "Quando potrò andarmene? E quando mi restituirà i miei soldi quel tuo amico?"

"Lui non è mio amico." lo guardò minacciosa. Non sembrava una cattiva ragazza, anzi, aveva un'aria sottomessa e non credeva che quello fosse il suo posto, lei non apparteneva lì. "Gli hai dato un pugno perché lui non ti piace, quindi perché credi che dovrebbe piacere a me? Ma avresti fatto meglio a non fare quella scenata, sappilo."

"Quindi anche tu mi hai dato un pugno perché non ti piaccio?" domandò, alzandosi a fatica dato che aveva le mani bloccate. Si avvicinò piano alla ragazza e lei si portò una mano sulla tasca, come a voler fargli notare che aveva un'arma con sé. "Va bene, calma."

Sollevò gli occhi al cielo e uscì dalla stanza, chiudendo la porta a chiave. Sehun imprecò e si distese di nuovo a terra. "Va tutto bene." gli riferì l'agente. "Abbiamo ancora tutto il giorno, non avere fretta."

"Non è questo." mugolò. "È che devo davvero andare in bagno."

Chanyeol si portò una mano sul volto, sconvolto. "Unità Q02, un'auto nera ha appena usato l'entrata dal retro per raggiungere il garage." riferì un agente. "Dall'auto è sicuramente sceso un uomo, c'era qualcun altro con lui ma è già andato via, non siamo riusciti a vederlo."

"Potrebbe essere lui, magari è appena tornato. Sehun, ci sei? Stai attento e segui il piano."

Nessuna pattuglia era riuscita a vedere chi altro ci fosse nell'auto e ormai erano tutti pronti nel caso ci fosse stato l'imminente bisogno di agire. "Tu come fai ad essere così tranquillo?" domandò Chanyeol di colpo, guardando il suo collega. "L'uomo che ami sta rischiando la sua vita in questo momento."

"Io non sono tranquillo." rispose sorridendo Luhan, scuotendo leggermente la testa e sospirando. "Ma... cosa posso farci? È un duro, non succederà niente, lo so. Tenetevi pronti e aspettate il segnale, non muovetevi fino a che non sarò io a dirlo." disse, tenendo premuto il pulsante della ricetrasmittente.

Sehun aveva poggiato l'orecchio al pavimento, come per cercare di sentire le voci provenire dal piano di sotto. Non riusciva a capire di cosa stessero parlando. Riuscì subito a sentire dei passi pesanti però, venivano dalle scale e si sentì ancora più agitato quando la serratura cominciò a muoversi, segno che qualcuno stava entrando. "Agente Oh, aggiornaci subito."

Deglutì e vide la porta aprirsi, non appena sollevò lo sguardo e incrociò gli occhi dell'uomo che si trovava davanti a lui sbiancò. "Sehun?" domandò, sembrava decisamente incredulo. "Che cazzo ci fai qui?"

"Lo conosci?" chiese l'uomo che si trovava accanto a lui. "Il capo non è ancora arrivato, che si fa?"

"È della polizia, lo conosco eccome." rispose. "Ammazziamolo."

"Non pensavo che avrei incontrato proprio te, che sorpresa piacevole." disse Sehun, guardando Jongin dritto negli occhi. "Siete in trappola. Ho perso il conto di tutte le pattuglie che ci sono fuori questa casa e ora che stanno per entrare... vi arresteranno tutti." sorrise e si sollevò, sempre in modo molto lento. Lo guardò negli occhi e inarcò le sopracciglia. "Sai come funzionano queste cose, ne hai preso spesso parte anche tu. Chi è che ha vinto ora, bastardo?"

"Fermo." Jongin impedì all'uomo che si trovava accanto a lui di avanzare, poi uscì subito dalla stanza e chiuse la porta a chiave prima che Sehun riuscisse a fare qualsiasi altra cosa. "Dobbiamo distruggere tutte le prove, non possiamo permetterci di divertirci." tirò fuori dalla tasca un accendino e un pacchetto di sigarette. Aprì la fiamma e lanciò l'oggetto in una pianta che si trovava in quel corridoio, il fuoco ci avrebbe messo decisamente tanto a divampare ma quel posto era immenso, potevano scappare se solo riuscivano ad essere più veloci di loro, dopo essersi acceso anche una sigaretta, lui e il suo collega cominciarono a correre. Baekhyun aveva progettato tutto, però. Aveva chiamato i suoi amici del dipartimento che si occupava di quella parte della città e aveva fatto bloccare tutte le vie di fuga, nessuno sarebbe mai riuscito a scappare. Nessuno, neanche Sehun, che era bloccato in quella stanza e cominciò a sentire della puzza di fumo circa dieci minuti dopo. Il tempo non passava e lui si sentiva sempre più ansioso.

"C'è qualcuno?" domandò, nessuno rispondeva e non aveva la minima idea di cosa stesse succedendo, c'era un gran casino. Non appena sentì il rumore di uno sparo si spaventò tanto, voleva solo poter aiutare i suoi colleghi. "Che cazzo." si lamentò, cercando di sganciarsi le fascette. Non ci riusciva proprio, era impossibile. Cercò di correre verso la porta per sfondarla ma era veramente difficile, non era una semplice porta di legno, era di un metallo particolare e cominciava a pensare che non sarebbe mai uscito di lì, o che quando lo avrebbe fatto non ci sarebbe stato più bisogno del suo aiuto e sarebbe stato troppo tardi.

Dato che l'aria cominciò a diventare pesante si spostò verso un angolo e si portò la maglietta sul naso, poi cercò di respirare piano. Dopo un lasso di tempo che parve infinito riuscì a sentire delle sirene in lontananza e sollevò gli occhi al cielo. "Va bene, sono morto." disse, distendendosi di nuovo a terra e fissando il soffitto.

"Agente Oh, dove ti trovi?" domandò una voce maschile un bel po' di minuti più tardi.

Spalancò gli occhi e parlò ad alta voce. "Al primo piano, dalle scale di destra basta salire e guardare sempre a destra, la porta è lì." tossì e respirò profondamente. "C'è un incendio."

"Arriviamo subito, siamo rimasti bloccati per colpa del fuoco."

Tirò un sospiro di sollievo. Quella situazione infernale finì solo una quindicina di minuti dopo, quando i pompieri che erano stati contattati riuscirono a spegnere l'incendio e a forzare la porta, tirarono fuori Sehun e un'agente gli tolse le fascette. "Stai bene?" domandò la donna, massaggiandogli il punto in cui la stringa aveva quasi fermato la circolazione, le sue mani erano di colore rosso scuro in quel momento. "L'ambulanza è sotto, vieni."

"Non mi serve." rispose lui. "Devo parlare col mio capo prima."

Annuì e lo lasciò andare dato che sembrava stare bene ed essere cosciente. Sehun camminò piano, reggendosi al corrimano e facendo le scale una ad una. Raggiunto il piano terra vide che c'erano numerosi agenti nel corridoio, camminò cercando di scorgere i suoi colleghi ma non li vedeva così uscì dalla casa, fu lì fuori che vide Chanyeol da lontano. Camminò velocemente verso di lui e lo raggiunse. "Sehun è lì." disse, indicandolo. C'era anche Luhan con lui.

"Sto bene." sorrise e si avvicinò al suo fidanzato, poi lo abbracciò per un secondo. "Che è successo?"

"Abbiamo portato in centrale tutti quelli che abbiamo trovato in casa, compreso Jongin. Lo abbiamo preso." esclamò felice Chanyeol. "Purtroppo non c'è traccia dell'uomo di cui parlava Naesun e visto quello che è successo non credo si avvicinerà più a questa casa, lui non era neanche qui, chissà dove si trova."

"Merda... okay, qualcuno si è fatto male?" chiese poi. "Vedo delle ambulanze."

"Un'agente ha aperto il fuoco perché avevano delle pistole, ma non è successo niente di grave." lo rassicurò Luhan. "Sei stato veramente eccezionale."

"Alla fine vi siete dimenticati di me però, sbaglio?" domandò offeso, mettendo il broncio. "Quel pazzo ha cercato di uccidermi."

Il cinese annuì. "I pompieri non ci hanno fatto passare e a un certo punto abbiamo perso il collegamento, scusaci." sorrise e lo guardò. "Stai bene, vero?"

"Si." rispose, spostando lo sguardo verso la villa. "Ora sta arrivando la scientifica?"

"Esatto, noi possiamo anche andare. Anche perché Baekhyun avrà bisogno del nostro aiuto."

- - -

Il capo del dipartimento sfregò le mani l'una contro l'altra e cercò di scaricare la tensione, Chanyeol non sapeva cosa fare - lo guardava, ma lui non diceva niente. "Noi ci occuperemo degli interrogatori." disse Luhan, indicando sé stesso, Sehun e Chanyeol. "Kyungsoo, la seconda squadra ti passerà delle informazioni sulle quali lavorare, noi abbiamo più di dieci interrogati e dobbiamo fare in fretta, lo sapete."

"Cominciamo da lui." rispose Baekhyun. "Ma devo esserci solo io in quel caso."

Luhan fu preso alla sprovvista, rimase fermo per un momento. "Sei sicuro?"

Lo guardò in modo serio e rispose. "Sono anni che aspetto questo momento." scosse la testa e guardò il pavimento. "All'inizio gli chiederò solo informazioni sul caso, non mi farò influenzare, ma dopo ho bisogno di domandargli cose personali."

"Puoi farlo Baekhyun, lo sai." rispose Kyungsoo, per cercare di rassicurarlo. "Ricordati che l'interrogatorio deve essere completo però."

Si avviarono insieme in ascensore, Chanyeol guardò il suo fidanzato ma non disse niente. In quel momento avrebbe tanto voluto anche solo fargli una carezza e dirgli che andava tutto bene ma non ci riusciva, non aveva idea del perché ma era davvero difficile per lui dire o fare qualsiasi cosa. Raggiunsero le sale e si prepararono, Baekhyun osservò tramite la finestra oscurata il volto di Jongin e sentì una scia di brividi attraversargli la schiena, un forte senso di nausea cominciare a pervaderlo e la voglia di entrare in quella stanza e dargli un pugno sul viso crescere. Non appena Luhan gli diede l'okay lui entrò, l'altro lo guardò ma non cambiò espressione, rimase impassibile.

Baekhyun si sedette di fronte a lui e lo guardò negli occhi, poi aprì il fascicolo. "Com'è che ti fai chiamare adesso? Kai?" chiese, sollevando lo sguardo e restando immobile. "Hai idea della gravità del guaio in cui ti sei cacciato?"

Jongin rispose dopo un paio di secondi. "È stato divertente, però."

Ritorna all'indice


Capitolo 55
*** 55 ***


"Non lo hai portato il tuo nuovo ragazzo? Di solito interrogavamo sempre i sospettati insieme io e te, ora le regole sono cambiate?" chiese, cercando di sollevare le mani ma non riuscendoci del tutto dato che lo avevano ammanettato al tavolo. Jongin era tremendamente sfacciato, lo era stato sempre, in qualunque discussione era sempre stato in grado di uscirsene a modo suo, come un gatto che atterra sulle quattro zampe.

Baekhyun lo ignorò. "Sei accusato di molteplici reati tra cui un duplice tentato omicidio e associazione a delinquere."

"Sei stato in ospedale per un bel po'? Dovresti ringraziarmi, ti ho risparmiato la vita." sorrise e indicò le fasciature che si intravedevano sulla sua spalla. "E l'altro omicidio? Quello di Sehun? Mi dispiace di non avergli sparato, è la cosa di cui mi pento di più in questo momento, lo sai?"

Gli passò un modulo e una penna. "Firma."

"Che cos'è?" sollevò lo sguardo e afferrò a fatica la penna. "Un tempo eri più professionale, ora ti fai prendere così tanto dalle emozioni?"

Sospirò e cercò di mantenere la calma, poi parlò piano - era consapevole del fatto che Jongin sapeva di cosa si trattasse, e sapeva che stava solo cercando di farlo innervosire, era l'unica cosa che gli riusciva. "È il modulo per rinunciare ai tuoi diritti."

"E se non volessi?" chiese, inarcando un sopracciglio.

Baekhyun gli lanciò contro uno sguardo privo di emozioni, per fargli capire che non avrebbe ceduto. "Non ho intenzione di contrattare con te, dovrai marcire in carcere per tutti gli anni che ti spettano, nessun accordo o patteggiamento, che sia chiaro. Ma vorrei parlare, se ti va."

Ridacchiò e mise la penna sul foglio. "Non mi sembra un accordo molto equo, ma firmo. Anche io voglio parlare con te."

"Raccontami tutto quello che non mi hai mai detto." lo guardò e poggiò i gomiti sul tavolo. "È l'unica cosa che voglio sapere."

Jongin si inumidì le labbra, continuava a muovere il piede destro su e giù in segno di agitazione e sembrava anche stesse tremando leggermente. "Non so se ci credi, ma preferirei morire che trovarmi in questa situazione. Dopo tutto quello che ho fatto, tutto quello che ho passato, ogni cosa... ho capito. E mi pento di ogni singolo atto che ho compiuto." lo guardò. "Ma non si può più tornare indietro, no? Tanto vale fare la parte del duro." domandò in modo retorico, si sistemò sulla sedia e cominciò a fissare la parete, prese a parlare qualche minuto dopo. "Non ho avuto una bella infanzia, non era come quella che ti raccontavo. Mio padre non faceva che bere e mia madre... non l'ho mai conosciuta. Avevo una sorella ma è morta di overdose a sedici anni. Io ne avevo un paio in meno di lei all'epoca ed ero rimasto solo." dopo una pausa che parve infinita ad entrambi, ricominciò a parlare. "Ho pensato che non mi andava più di farmi picchiare ogni giorno da mio padre e che non mi andava di stare ai suoi servizi, a sedici anni sono scappato anche io. Lui non mi ha mai cercato, non ho idea di che fine abbia fatto. Pensavo al fatto che mia sorella avesse ragione, che drogarsi era davvero la soluzione e che bastava davvero poco per guadagnarsi la roba. Potevo vivere di quello, non mi importava di niente." sorrise e lo guardò. "Sono stato un coglione, mi sarei potuto far aiutare da te eppure ho preferito -."

"Non c'entro io, continua a parlare." rispose di colpo. 

Jongin sospirò e chiuse gli occhi. "Ho cominciato a lavorare per quest'uomo, non era molto, lui mi faceva entrare nei locali e io dovevo rubare il più possibile. All'inizio è stato difficile, ma poi sono migliorato, riuscivo a ingannare le persone ubriache e a infilarmi nelle loro stanze, il mio compito era quello di prendergli qualsiasi cosa. Credevo che fosse quello e nient'altro, credevo che sarei stato costretto a farlo per il resto della mia vita ma non mi importava e sai perché?" chiese. "Perché se a fine serata avevo la mia roba sarei stato bene. Ho dormito in un edificio abbandonato insieme a dei tossici per... tutta la mia adolescenza. Ne ho visti morire a decine e credevo che prima o poi sarebbe toccato a me, pensavo che anche io sarei potuto drogarmi un po' di più del solito e avrei potuto aspettare, e tutti i miei problemi si sarebbero risolti. Ma io ho paura di morire, lo sai." recuperò fiato. "Te lo dicevo sempre, no?" chiese, Baekhyun non rispose. "Poi, come quello che ti ha sicuramente raccontato Naesun, sono stato accolto da quell'uomo e successivamente ho conosciuto Sijoon. L'ho odiato, mi picchiava come faceva mio padre, con le ragazze non lo faceva così frequentemente. Non era completamente malato, picchiava anche le ragazze a volte ma non le ha mai toccate in altri sensi, capisci? Però ha aiutato tutti a disintossicarsi, e tutti dobbiamo stare alle sue regole ora. Chi prova a fare qualcosa che vada contro di lui è morto."

"Quindi non potevi rischiare di farti uccidere." gli fece notare Baekhyun. "E hai finto di essere un'agente di polizia."

Sorrise e scosse la testa. "Siete tutti degli stronzi. Sono riuscito a farmi assumere io, io, che non ero neanche un bravo poliziotto. E tu mi assecondavi sempre, perché? Perché ero un novellino? Perché credevi che avrei imparato col tempo? Perché volevi andare a letto con me?" domandò, Baekhyun non disse niente. "Immaginavo."

"Io... ho visto del buono in te, e non avrei dovuto."

"Scusa se ti ho spezzato il cuore ma cosa potevo farci?" chiese, come se niente fosse. "Ora  è troppo tardi per dire che mi dispiace, anche se lo facessi non cambierebbe niente."

"Devi dirmi dove si trova Sijoon." lo avvisò. "Devi dirmi tutto quello che sai per impedire che qualcun altro faccia la tua stessa fine."

"Non sono obbligato a farlo." sorrise. "E non lo farò, per me possono anche morire tutti, al diavolo. Arrestami."

"Hai aiutato Naesun perché non volevi che finisse per morire come tua sorella, vero? Volevi aiutarla e l'hai portata in quella casa perché sapevi che sarebbe stata salvata, hai fatto un gesto davvero nobile."

"Tu non sai un cazzo di me." rispose acido, poi si ricompose. "Sono stato io il primo ad essere interrogato, perché?" sorrise. "Non vedevi l'ora di vedermi? È carino da parte tua, quante volte al giorno mi pensi?" chiese. "Ogni quanto tempo pensi che vorresti tornare a due anni fa? Ti manco? Aspetta, ne ho una migliore, ti ricordi la faccia che hai fatto quando ti ho sparato? Non te lo aspettavi proprio, sei rimasto fermo come un povero coglione, credevi davvero che avessi paura di farlo? Solo perché quello in torto sono io, ciò non significa che mi inginocchierò per te."

Baekhyun si alzò di colpo dalla sedia e si avvicinò a lui, poi gli portò una mano alla gola e gliela strinse. "Ma che -." cercò di domandare Chanyeol, incredulo, Luhan lo zittì.

"Lascialo fare."

Jongin boccheggiava e riusciva a malapena a respirare. "Chiudi quella cazzo di bocca." gli mormorò Baekhyun. "E ascoltami, va bene? Marcirai in prigione per tutto il resto della tua vita e prima o poi mi dimenticherò della tua esistenza, così come tutti quelli che ti hanno conosciuto. Fai il cazzo che ti pare, ma se non mi dai quelle informazioni e se non la smetti di provocarmi ti farò vedere di cosa sono capace, hai capito?" lasciò la presa e Jongin cominciò a tossire.

Dopo aver ripreso fiato, parlò. "Credi davvero di essere migliore di me? Ti sei abbassato al mio livello proprio ora."

"No, Jongin, ti sbagli."

"Non mi chiamo così. Quante volte te lo devo ripetere?" 

Si alzò e si avviò verso la porta, poi uscì di colpo. Anche Chanyeol si alzò e corse via per andare da lui, Luhan e Sehun rimasero fermi e spiazzati, a osservare Jongin dallo schermo del computer. "Baekhyun." disse ad alta voce il ragazzo, avvicinandosi al suo capo.

Si tolse la pistola dalla cintura e gliela consegnò. "Ti prego, dammi la forza di non rientrare nella stanza e spaccargli la faccia."

"Sai che non risolverebbe niente, anche se sarebbe parecchio soddisfacente, lo ammetto. È un tale stronzo." disse, lo guardò dall'alto verso il basso e cercò di trasmettergli un po' di sicurezza. "Vuoi che ti accompagni e che la finiamo con questa storia?"

"No, ho cominciato da solo e devo finire da solo." lo rassicurò, forzò un sorriso e guardò la porta della stanza. "Abbiamo gli altri interrogatori da finire. Velocizziamoci, chiedi alla seconda squadra di aiutarci, fai interrogare gli altri a Sehun e Luhan, dopo che avrò finito io e te penseremo alle altre persone."

"Va bene, ho capito." disse, guardandolo e restando in silenzio per qualche secondo. "Senti, ma hai mangiato a pranzo?"

Baekhyun rise e annuì. "Non ti preoccupare, sto bene." portò la mano sulla maniglia e lo guardò. "Lo farò parlare, non ho più voglia di girare intorno alla questione, vedrai. Mettiamo un punto a tutto questo adesso."

Ritorna all'indice


Capitolo 56
*** 56 ***


Baekhyun rientrò nella stanza e recuperò le chiavi delle manette dalla sua tasca. Si avvicinò a Jongin e gliele rimosse ma prima che potesse muoversi riattaccò le manette al tavolo, lasciandogli libera solo la mano sinistra. "Ora ti porterò un quaderno e tu dovrai scrivermi tutto lì sopra."

"Ti sei ricordato che sono mancino?" domandò sorridendo. Baekhyun voleva davvero sotterrarsi in quel momento. Il sorriso di Jongin sembrava davvero puro, ma sapeva che lui era tutt'altro che innocente e gentile, tuttavia... era vero, si ricordava ogni suo minimo particolare e faceva sempre più male quella situazione, non aveva idea di come stesse riuscendo a mantenere il controllo. "Ti parlerò seriamente adesso, vorrei che fosse andata in modo diverso - mi riferisco alla nostra storia e a tutto quello che c'era intorno." lo guardò con gli occhi spenti.

Scosse la testa e si allontanò, non poteva lasciarsi influenzare da quelle parole. "È un po' tardi per dirmelo, non credi?"

Guardò in basso. "Anche io ho passato due anni tremendi."

"Perché non c'ero io che ti accoglievo a casa mia? Perché non ti davo tutto quello di cui avevi bisogno? Perché ti sentivi in colpa?" sorrise. "Ti prego, stai zitto." si sedette di fronte a lui e indicò il quaderno con un cenno della testa. "Scrivi o preferisci dirmelo oralmente?" qualcosa scattò nella sua testa. "Ti ricordi dell'orologio che ti avevo regalato per il nostro anniversario?"

"Lo indossavo sempre." sorrise guardandolo. "È stata la cosa più costosa che qualcuno mi abbia mai regalato."

"Già, lo avevi sempre al braccio, anche quando sei sparito." gli fece notare. "Ti ho cercato dappertutto, passavo notti fuori casa a chiamare il tuo nome. Esatto, lo indossavi sempre. Ce l'ho di nuovo io e non so proprio cosa farci."

"Allora lo hai trovato?" chiese. "Aspettavo che me lo dicessi."

"Che significa?" Baekhyun era confuso e aveva bisogno di indagare a fondo su quella questione, perché erano passate settimane e quella storia non gli tornava. "Mi spieghi perché era in quell'auto? C'erano anche le tue impronte lì."

Annuì e cominciò a scarabocchiare sul quaderno. "Lo so Baekhyun." pronunciò il suo nome, e quest'ultimo si sentì quasi nauseato. Al solo pensiero di aver condiviso tutto con quello che poi si era rivelato essere un criminale aveva voglia di vomitare, si odiava tanto per non essere riuscito a risolvere quella situazione prima. "Perché credi che Sijoon ce l'abbia col tuo dipartimento?"

"Non lo so." rispose. "Hai intenzione di dirmelo?"

"Kim Junmyeon." pronunciò quel nome e Baekhyun quasi si sentì mancare il respiro, in quel momento riuscì a collegare tutto, credeva di aver capito ma Jongin glielo confermò con le sue parole. "Era suo figlio. È stato il primo ragazzo che hai ucciso, vero? Il primo e l'ultimo." parlò. "Era un drogato, armato, si, ma indifeso. E tu gli hai sparato."

Baekhyun non riusciva neanche a parlare. "Io ho fatto quello che andava fatto, il giudice mi ha assolto, ho seguito il protocollo."

"E credi che a Sijoon importi dei tuoi protocolli?" sorrise. "È brutto, Baekhyun? Quando il passato ritorna e fa così male. Scommetto che non ci avresti mai pensato, come avresti fatto a collegarlo a lui? Junmyeon era un tossico come un altro, la sua morte non avrebbe cambiato la vita di nessuno, anzi, sarebbe stata positiva. Vero?"

Si sorresse la testa con le mani e fissò il tavolo, si sentiva veramente male in quel momento. Le gambe gli tremavano e il cuore gli batteva forte. "Dov'è lui?" chiese, non muovendosi di uno spillo. "Te lo sto chiedendo per favore Jongin." dato che l'altro non rispondeva sollevò lo sguardo e vide che stava guardando altrove. Sijoon era diventato una furia omicida dopo che Baekhyun aveva ucciso suo figlio, era quello il motivo del suo accanimento verso di lui. Se tutte quelle persone erano morte forse era anche colpa sua, se Jongin era diventato così era colpa sua perché a causa di quello che aveva fatto aveva influenzato le azioni di Sijoon che lo aveva poi manipolato, così come aveva fatto con chissà quanti altri ragazzi.

"Ora possiamo patteggiare?" domandò Jongin. "Credo di averti dato un bel po' di informazioni. Ah, Sijoon vuole ucciderti. Te lo dico per avvisarti, dice... che ti osserva sempre." sorrise. "Guardati le spalle, va bene piccolo?"

Non sapeva cosa dire, si alzò e poggiò una mano sul quaderno. "Scrivi." gli disse, tremando e uscendo di nuovo dalla stanza. Si diresse verso il balcone più vicino e lo spalancò, poi respirò profondamente. Riaprì gli occhi di colpo e pensò a quello che gli era stato detto da Jongin, ovvero che Sijoon lo osservava sempre. Spostò velocemente lo sguardo su chiunque gli capitasse sott'occhio e si assicurò che non si trattasse di Sijoon, rientrò subito nell'edificio e si portò una mano sul petto. Camminò per cercare Chanyeol, e non appena si incontrarono si fiondò tra le sue braccia. Baekhyun, che di solito non si mostrava mai così vulnerabile a lavoro, si stava letteralmente aggrappando alla giacca dell'altro tant'era la paura che stava provando in quel momento. "Lo hai sentito?"

"Va tutto bene." gli accarezzò la schiena e lo strinse forte. "Hai capito? Calmati adesso."

- - -

"Ti senti meglio?" Baekhyun stava ancora singhiozzando, si soffiò per l'ennesima volta il naso e si lamentò quando il suo fidanzato tamponò con il disinfettante la ferita sulla sua spalla. "Fa male?"

"Brucia un po'." rispose piano, afferrando le lenzuola con entrambe le mani per cercare di avere una presa più salda e per non lamentarsi troppo. "Non mi lasciare da solo." disse dopo un po', il suo tono di voce era incerto. "Non credevo che sarebbe andata così, cazzo." continuò a singhiozzare e si asciugò ancora le lacrime, stavolta con la manica della sua maglietta.

"Non me ne vado." sollevò la testa e sorrise, poi portò la mano sinistra sul mento del più grande e lo costrinse a guardarlo. "Non piangere." il ragazzo chiuse di nuovo gli occhi e sentì un'altra lacrima scivolargli lungo la guancia, credeva di essere uno stupido perché non riusciva a smettere ed era in quello stato da più di un'ora. Non appena Chanyeol finì di medicargli la ferita si distese sul letto e si coprì il viso con le mani, poi chiuse gli occhi e si ci portò le mani sopra, come a sperare che in quel modo sarebbe riuscito a calmarsi. Quella situazione non piaceva a nessuno dei due, il più piccolo si sentiva impotente e non sapeva neanche cosa dire per farlo stare meglio. "Mi metto vicino a te." parlò e si avvicinò piano a lui, successivamente lo guardò. Baekhyun non disse niente, si accoccolò a lui e cercò di respirare in modo più lento.

"Stavamo indagando su un omicidio e sul traffico di droga." dopo un paio di minuti cominciò a raccontare, gli veniva davvero difficile parlarne ma voleva che Chanyeol lo sapesse. "Siamo stati chiamati perché dei sospettati stavano fuggendo, tra di loro c'era un ragazzo. Lui aveva un'arma, me l'ha puntata contro, ha tolto la sicura e stava per spararmi, e anche io ho fatto fuoco."

"Non è colpa tua." lo rassicurò, Baekhyun scosse la testa.

"Il ragazzo non c'entrava con l'omicidio, ma si era sentito minacciato e probabilmente aveva tirato fuori l'arma per quel motivo. Non abbiamo mai trovato i suoi genitori, nessun parente, nessun amico. Non ho smesso di pensarci, mi capita spesso di pregare per lui." smise di parlare e chiuse gli occhi. Chanyeol prese ad accarezzargli il braccio e continuò a guardarlo, non voleva che fosse costretto a provare tutte quelle brutte sensazioni - e si sentiva anche in pensiero sapendo che c'era qualcuno che voleva fargli del male, ma non poteva assolutamente trasmettergli le sue preoccupazioni. "Come ti sentiresti se qualcuno ammazzasse tuo figlio? Non vorresti vendicarti? Non ha tutti i torti."

Chanyeol ci pensò sopra. "Penso che tutti abbiamo visioni soggettive della vendetta, c'è anche chi riesce a perdonare, lo sai?" gli lasciò un bacio tra i capelli e continuò a coccolarlo. "Mettere da parte certe sensazioni è la cosa migliore, lui non troverà mai pace facendo così. Tutte le persone che ha ucciso non lo hanno fatto sentire meglio, non è questo che ti libera dal peso che  porti sul petto."

Sollevò il capo e poggiò il mento sulla spalla di Chanyeol, poi continuò a guardarlo. "Se non ci fossi stato tu come avrei fatto?" mormorò, prendendogli la mano. Sembrava banale ma era sempre lì per lui, non aveva mai rifiutato di fargli compagnia, di aiutarlo, voleva sempre passare del tempo insieme a lui e per quest'ultimo era veramente importante, si sentiva amato.

"Sei forte, sono sicuro che ti saresti ripreso in ogni modo." sorrise e lo baciò. "Ma certe cose sono più leggere se si affrontano in due, vero?"

"Vero." gli strinse la mano e si accoccolò a lui. "Per questo ti ringrazio."

Ritorna all'indice


Capitolo 57
*** 57 ***


I due si svegliarono di colpo a causa del cellulare di Baekhyun che squillava rumorosamente, Chanyeol era talmente stanco che una fitta di dolore gli attraversò subito la testa, si sollevò piano e realizzò che l'altro aveva già risposto. Non riuscì a capire, si voltò per accendere la luce e si rigirò di nuovo verso il suo fidanzato, aveva riattaccato e si teneva la testa con le mani. "Che è successo?" chiese, rimettendosi sotto le coperte perché faceva fin troppo freddo. "Baekhyun?" domandò, sbadigliando successivamente.

"Hanno preso il capo, stava provando a oltrepassare il confine ma un poliziotto lo ha collegato all'identikit che gli avevamo fornito ed è appena arrivato in centrale. Menomale che tra un'ora ci saremmo dovuti alzare comunque, che cazzo, proprio ora." borbottò, allontanandosi dal suo letto caldo e dirigendosi subito verso il bagno. Chanyeol pensò che si sarebbe alzato tra un paio di minuti perché aveva bisogno di svegliarsi per bene prima, ma chiudere gli occhi lo portò a riaddormentarsi di nuovo. Quando Baekhyun ritornò in camera e lo trovò in quel modo si sentì davvero intenerito, si sedette accanto a lui e gli accarezzò il viso. "Chan." disse piano, lui mugolò qualcosa infastidito e aprì gli occhi. "Devo prendere un secchio d'acqua?"

"Mi alzo." gli rispose piano, lo guardò senza dire niente per una decina di secondi e poi portò entrambe le mani dietro la sua nuca e lo attirò a sé per lasciargli un bacio. Senza aggiungere altro si diede una sistemata, si rivestì, bevve dell'acqua e si mise poi alla guida. Era veramente stanco ma sollevato, avevano preso il principale collaboratore di Sijoon, colui che li avrebbe condotti da lui. O almeno, era quello che sperava. "Come ti senti?"

Baekhyun sorrise. "So che sembra strano, ma stanotte ho sognato che eravamo in vacanza insieme. Sarà che prima di addormentarmi ci ho pensato tutto il tempo... ma è stato bello." lo guardò e poi spostò lo sguardo sulla strada. "E adesso siamo qui. Sono un po' preoccupato perché sta succedendo tutto in fretta - parlo del caso."

"Io sento che andrà bene." gli disse, era fiducioso. "Però tu sembri stanco e questo mi preoccupa un po'."

"Non sembro, lo sono." rispose, passando il dito sullo stereo e togliendo gli acari di polvere che si vedevano in controluce. "I poliziotti bravi sono destinati a essere stanchi e io sono stato peggio di così, fidati."

"Quelli bravi?"

"Ci sono anche gli incompetenti, ovvio." ridacchiò. "Per fortuna che hanno fermato quel bastardo alla frontiera, se fosse scappato sarebbe finita. Finita. Almeno questo è positivo." una volta parcheggiato si diressero subito verso le sale degli interrogatori, Baekhyun si fermò per il corridoio, a parlare con un agente che si teneva un fazzoletto sul naso sanguinante. "Che è successo?" gli chiese, lui lo guardò mortificato.

"Buongiorno capo." gli disse prima di tutto. "Quel bastardo mi ha dato un pugno quando l'ho scortato nella stanza, sto bene."

"Ci pensiamo noi." lo rassicurò, poggiandogli una mano sulla spalla e oltrepassandolo subito dopo. Si guardò alle spalle per assicurarsi che Chanyeol fosse ancora lì e gli sorrise, poi entrarono insieme nella stanza dove era ammanettato quel tipo. "Buongiorno, signor... Han Woohyouk." recuperò il fascicolo che gli altri agenti avevano lasciato sul tavolo e lesse il suo nome. "Ha dato un pugno a un mio agente, non è qualcosa che faccio spesso passare però ci sono cose più importanti di cui parlare in questo momento, no? Lei è un mafioso che lavora per un criminale, mi interessa molto di più del setto nasale del mio collega." lo guardò. "Non mi dice niente?"

L'uomo era minuto, vestito in modo elegante e dall'apparenza colta, naturalmente era tutt'altra persona e sapeva benissimo di trovarsi nei guai, sembrava molto agitato, un uomo innocente non si sarebbe posto in quel modo. Baekhyun si sentiva decisamente entusiasta di averlo in pugno, il responsabile di tutto era finalmente lì, davanti a lui. "Posso sapere perché sono qui? Stavo cercando di lasciare il paese per questioni di lavoro e i vostri mi hanno accusato di cose di cui non so niente."

"Mi sta prendendo in giro?" chiese improvvisamente, continuando a leggere il fascicolo. "Dunque, le hanno prelevato del DNA e lo stanno cercando all'interno del nostro database. Secondo le informazioni che abbiamo lei possiede un'arma, è giusto?"

"Ho il porto d'armi." gli disse subito. "Che è legale, ve lo ricordo. Invece è legale prelevare il mio DNA così? Non mi sembra."

"È legale reclutare ragazzi giovani e bisognosi d'aiuto e costringerli a lavorare per un'associazione mafiosa? È legale trafficare droga? È legale uccidere o sequestrare delle persone?" chiese, l'uomo non rispose. "Come immaginavo."

Poggiò i pugni sul tavolo e guardò il soffitto. "Voglio chiamare il mio avvocato."

Indirizzò un cenno della testa a Chanyeol, quest'ultimo capì cosa doveva fare e si allontanò per contattare l'avvocato dell'uomo. Anche Baekhyun venne chiamato fuori dalla stanza, un agente gli comunicò delle novità e lui ritornò emozionato dal sospettato. "Il suo avvocato sta arrivando, voglio solo avvisarla di una cosa. Abbiamo verificato il contratto e la casa che ospita tutti quei ragazzi è intestata a lei, ciò significa che è responsabile di quello che succede all'interno dell'abitazione, lo sa? Inoltre potremmo fare dei test per far riconoscere il suo volto a quei ragazzi, e lei verrebbe sicuramente incriminato. Perché non mi aiuta e non si guadagna una buona parola sul suo conto da parte mia, invece? Se è stato costretto a compiere questi fatti e se riesce a provarlo può davvero fare pochissimi anni in carcere. Ci sta?" chiese sorridendo e cercando di ingannarlo, non gli avrebbe fatto mai fare solo pochi anni di carcere, voleva vederlo marcire in cella. "Ormai vi abbiamo in pugno, manca solo un tassello e tutto quello che avrete costruito verrà spazzato via. Vuoi essere tu ad aiutarci a mettere fine a questa storia?"

Si sporse in avanti e lo guardò negli occhi. "Continua pure a darmi del lei, e non farmi più domande finché non arriva il mio avvocato."

- - -

Baekhyun rientrò in ufficio e lanciò letteralmente il fascicolo sulla scrivania, facendo anche cadere un sacco di roba. Era davvero nervoso in quel momento quindi si fiondò subito nella sua stanza, chiuse la porta in maniera rumorosa e abbandonò i suoi colleghi al loro destino. In realtà non c'era molto che potevano fare, l'uomo non aveva detto una parola ma erano comunque riusciti ad arrestarlo, solo che non aveva idea di come sarebbe andato il processo. Una cosa era certa, a breve sarebbe stato riconosciuto da tutti i ragazzi che erano riusciti a portare in custodia e grazie a quelle testimonianze la giuria avrebbe sicuramente cambiato la sua visione riguardo il caso stesso. A quei ragazzi era stata strappata la vita e la loro unica opportunità di vivere un'adolescenza normale, nessuna condanna gli avrebbe restituito quegli anni persi - ma doveva fare giustizia, doveva incriminarlo, voleva che marcisse in carcere e la sua preoccupazione maggiore era che non sarebbe andata così, che il suo avvocato sarebbe riuscito a tirarlo fuori dai guai e che se lo sarebbero lasciato scappare.

Qualcuno andò a bussare alla sua porta, spostò lo sguardo sull'orologio e vide che era quasi ora di pranzo, probabilmente lo stavano chiamando per quel motivo. "Arrivo subito." disse ad alta voce.

"Baekhyun." Luhan non riuscì a trattenersi ed entrò comunque. "Un dipendente ha controllato la cassetta della posta poco fa e ci ha trovato questa, è indirizzata a te."

Il capo spalancò gli occhi e si alzò, poi afferrò la busta. Tastò il contenuto con le mani e vide che era piccolo, non ci mise più di un paio di secondi a capire di cosa si trattasse. "Un proiettile." disse, senza averla neanche aperta. "Cosa credi che -." improvvisamente il telefono fisso cominciò a squillare. "Rispondo io." parlò ad alta voce Baekhyun. Ricevette la chiamata di una pattuglia di polizia, avevano sparato a un poliziotto ed era morto sul colpo, più tardi scoprirono che il bossolo ritrovato sulla scena del crimine corrispondeva al proiettile che era stato inviato via lettera al capo del dipartimento, e quella situazione cominciava a fargli paura.

Ritorna all'indice


Capitolo 58
*** 58 ***


"Si sta davvero sfociando nel ridicolo Baekhyun, è qualcosa di troppo grande per voi."

"Ma non siamo solo noi. C'è tutta la seconda squadra, la scientifica, l'informatica, tutti i dipartimenti di questo distretto e di quelli vicini, non siamo soli." smise di parlare e guardò il direttore amareggiato, forse cercava solo di consolarsi dicendo quelle cose - alla fine erano veramente in tanti e quello era sicuramente positivo, ma forse non erano abbastanza. "Cos'è che si fa in questi casi?"

"Si spera che non ti becchi un proiettile in testa, che in questo momento nessun cecchino sia appostato di fronte a una di quelle migliaia di finestre." indicò i grattacieli che si intravedevano dalla finestra del suo ufficio. "E che non ci stia fissando. Ecco cosa si fa." si portò una mano sulla fronte e la corrugò sempre di più, forse la sua infinita preoccupazione era il motivo di tutte le rughe che aveva su quella parte del viso, continuava a massaggiarsela sperando di sentirsi meglio. "Non sono io quello che deve dirti come fare il tuo lavoro, non ne sono capace. Voglio solo farti notare che quel tizio ha provato ad attraversare il confine e che se avesse provato a farlo Sijoon potrebbe anche esserci riuscito, dato che abbiamo diffuso il suo identikit in ritardo."

"Lo abbiamo diffuso pubblicamente in ritardo ma era stato inviato a tutti i dipartimenti non appena lo abbiamo ottenuto, non può essere scappato." disse, sicuro delle sue parole. Si alzò e lo salutò sollevando la mano. "Le prometto che risolverò questo caso."

"Sarà meglio."

Non appena Baekhyun uscì dal suo ufficio e girò l'angolo quasi si scontrò con Chanyeol, sembrava molto preoccupato. "Che è successo?" chiese guardandolo e cercando di capire cosa avesse.

"Ti devo parlare." detto ciò andarono sul terrazzo e il minore accese una sigaretta, poi recuperò il cellulare e lesse dei messaggi che gli erano arrivati. "Mia madre è stata male stamattina e l'hanno portata in ospedale, mio cugino mi ha scritto che non si sa cosa abbia ma che ha già parlato di me un sacco di volte."

Baekhyun annuì. "Devi andare da lei allora." gli disse immediatamente. "So che la situazione non è delle migliori, ma devi andare a trovarla."

Lo guardò amareggiato. "E se dovesse succedere qualcosa? Io non potrò essere con te." chiese, Baekhyun sorrise immediatamente. "Non mi sento tranquillo."

"Non succederà proprio niente, io sto bene, lei è in ospedale invece." cercò di farlo ragionare. "E poi... se tu non mi fossi venuto a trovare mentre ero io quello a essere in ospedale mi sarei sentito offeso, capito? È tua madre."

Il ragazzo non era del tutto convinto di stare facendo la cosa giusta nei confronti del suo fidanzato, ma era davvero in pensiero per la sua mamma e sapeva che andare a trovarla era un suo dovere. "Ho pensato che potrei partire stasera, arrivare lì e passare la notte con lei, poi resterei tutto il giorno in ospedale e ripartirei domani sera."

"Non devi fare tutto così di fretta, hai capito?" sorrise e gli sottrasse la sigaretta dalle dita. "E non ti agitare troppo."

"Non mi piace il fatto che ogni volta che fumo rubi le mie sigarette, credevo non ti piacesse - e ti fa male."

"Infatti non mi piace, e fa male anche a te quindi vedi di smetterla." rispose dopo aver fatto un tiro, restituendogliela. "Ma mi da fastidio baciarti e sentire il sapore del fumo, quindi se fumo anch'io posso mascherarlo."

Chanyeol arrossì leggermente e rise, il suo discorso non faceva una piega. "Sei uno stupido." 

Baekhyun non riusciva a togliersi quel sorriso innocente dalle labbra, afferrò piano il colletto della camicia del minore, lo attirò a sé e lo baciò. Si allontanò e continuò a guardarlo negli occhi, si ricordò poi del fatto che erano in servizio in quel momento, quindi lo intimò a ritornare in ufficio per lavorare. Quando non riuscivano a muoversi con il caso principale aiutavano la seconda squadra, anche se per Baekhyun era veramente molto semplice riuscire a risolvere quei casi minori - non capiva perché non riuscisse a fare la stessa cosa con quello di Sijoon. Era un criminale molto più astuto, quello si, ma lui era il capo di quel dipartimento, doveva essere più furbo di lui e non si sentiva all'altezza di quella situazione, purtroppo. Passarono tutto il pomeriggio a occuparsi di quei casi e nonostante Baekhyun credeva che così facendo sarebbe riuscito a schiarirsi le idee, aveva realizzato che il suo pensiero fisso erano le parole che gli erano state dette da Jongin... aveva paura e si sentiva costantemente osservato.

Si erano fatte le sette e mezza e inaspettatamente qualcuno bussò alla porta. "Avanti." disse, Chanyeol entrò nel suo ufficio e lo guardò sorridendo, anche se sembrava molto stanco e rattristato. "Tutto bene?"

"Ho parlato con Kyungsoo e ha detto che ti avrebbe accompagnato lui a casa, io parto ora per evitare di arrivare troppo tardi. Va bene?"

"Certo che va bene." sistemò in maniera molto grossolana i fogli che stava controllando e si avvicinò a lui, poi lo abbracciò. Chanyeol ricambiò, gli accarezzò la schiena e lo strinse forte. "Non comportarti come se stessi per morire."

"Ma sei tu che sei venuto ad abbracciarmi, e poi... lo sai che mi fa male starti lontano." gli confessò, sciolse l'abbraccio solo per baciarlo e dopo essersi staccato lo attirò di nuovo a sé. "Cerca di dormire stanotte, e cucina qualcosa di buono per cena appena arrivi a casa, non fare come al solito."

"Chanyeol." ridacchiò e poggiò la testa sul suo petto. "Tu non fumare troppo, sei andato di nuovo poco fa, vero?"

Sospirò e lo guardò, non voleva deluderlo ma si sentiva veramente teso e non sapeva come scaricare tutta quella tensione. "Sono veramente stanco Baekhyun e... non so come sistemare tutto, questa non ci voleva proprio."

"Sappi che puoi prenderti una pausa se ne hai bisogno, va bene? Come hai potuto notare non ci siamo portati avanti con il caso oggi, quindi non facciamo sempre cose troppo importanti. E poi non hai saltato neanche un giorno da quando hai cominciato a lavorare qui, non è la fine del mondo." si sollevò sulle punte per baciarlo e dopo un po' ritornò coi piedi per terra, anche lui si sentiva un po' triste in quel momento. "Adesso vai."

"Ci vediamo presto." gli accarezzò una guancia e si allontanò, Baekhyun lo guardò chiudere la porta e dopo un po' andò a sedersi di nuovo alla sua scrivania. Quell'ultima mezz'ora passò in fretta, e ben presto si ritrovò nell'auto di Kyungsoo, in viaggio verso casa propria. Aveva pensato a molte cose in quell'arco di tempo.

"Non riesci ancora a guidare?" gli domandò Kyungsoo, guardandolo. "Stai ancora male?"

Scosse la testa e si portò una mano sulla ferita. "Potrei anche guidare, ma dato che mi ha sempre accompagnato Chanyeol non ci ho proprio pensato, poi è meglio non sforzarmi troppo - così dice il dottore, anche se io non ci credo." ridacchiò. "Hey, se stanotte ti fermi da me possiamo bere un po', come facevamo prima."

"Mi andrebbe proprio ma dobbiamo essere in grado di smaltire tutto per domani mattina, capisci?" sorrise. "Comunque resto da te, me lo ha chiesto Chanyeol."

Anche Baekhyun sorrise pensando al suo fidanzato, guardò fuori dal finestrino e rispose. "Non devi restare se non vuoi, non sei obbligato. Tu stai bene?" cambiò discorso. "Non abbiamo avuto occasione di parlare viste tutte le cose che sono successe ma voglio che tu sappia che se c'è qualcuno con cui devi parlare quello sono io, posso capirti. È stato davvero difficile per me incontrare Jongin. Era stato già brutto vederlo in quel contesto, ma averlo interrogato, avergli detto tutte quelle cose... avrò un bel po' da pensare, penso sempre che sia colpa mia e nel profondo so che non è così, però non riesco a smettere ed è tremendo. Per questo motivo, sappi che ti sono vicino."

Annuì e lo guardò per un attimo. "Due anni fa non sapevo cosa dirti, credevo che quello che ti era successo fosse una cosa tremenda e mi dispiaceva così tanto per te, ci tengo a te, lo sai." si inumidì le labbra e sterzò verso il vialetto della casa di Baekhyun, poi parcheggiò lì davanti. "Ora che è capitato a me capisco che non c'è niente che qualcuno potrebbe dirti per farti sentire meglio, quando ti manca una persona che non è mai esistita fa troppo male ed è un vuoto che non si può riempire."

"So che non posso fare molto, per questo possiamo bere alcool fino a dimenticarci di questa merda, lui può riempire un po' del tuo vuoto interiore." ridacchiò. "Prima devi medicarmi la ferita, però."

"Ci sto."

Ritorna all'indice


Capitolo 59
*** 59 ***


Chanyeol guardò il numero inciso accanto alla porta di legno e vide che era quello che gli era stato fornito dall'infermiere, per cui poggiò la mano sulla maniglia ed entrò, c'erano due signore nella stanza. Una non l'aveva mai vista, aveva una gamba ingessata e sembrava stare dormendo, l'altra era la sua mamma. Stava dormendo anche lei, si avvicinò al suo letto e si svegliò subito - era sempre stata così, il suo sonno era leggerissimo. "Chan, sei venuto." gli disse improvvisamente, gli occhi le se illuminarono e provò ad alzarsi. Non aveva un brutto aspetto, anzi, Chanyeol la trovava stranamente in forma. Sperava solo che stesse anche bene perché teneva tanto a lei e non avrebbe mai sopportato di vederla soffrire.

"Che hai combinato?" gli domandò lui, abbassandosi per abbracciarla. "Scusa se non sono venuto a farti visita in quest'ultimo mese, sono stato molto occupato."

"Non fa niente." rispose lei. Chanyeol si allontanò e la vide strofinarsi gli occhi, poi continuò a parlare. "Non credevo che saresti venuto così tardi, mi hai fatto una bella sorpresa."

"Ho preso un giorno dal lavoro anche se abbiamo un caso importante da risolvere perché mi sentivo proprio un figlio di merda." trascinò la sedia fin lì e si sedette, poi la guardò sorridendo. "Come stai?"

"Mi hanno fatto delle analisi più approfondite poco fa e ho un paio di valori sballati ma non è niente di grave, è che mi hanno tirato via talmente tanto sangue che ho il braccio pieno di lividi, è la cosa peggiore." si lamentò, sollevando la schiena e guardandolo. "Chanyeol... ti vedo proprio messo male, sei pallido, non mangi?"

Rise e scosse la testa. "Fisicamente sto bene, per il resto non è un bel periodo questo e sono un po' stanco, non dormo molto."

"Per il lavoro?" chiese, allungando un braccio verso di lui e prendendogli la mano. "Sei stato assunto perché sei bravo, all'inizio è normale che sia difficile ma vedrai che imparerai tutti i segreti del mestiere."

Ci mise un po' prima di rispondere, voleva raccontargli di tutto quello che stava succedendo ma non poteva farlo e quella situazione gli faceva male perché avrebbe tanto voluto un consiglio da parte di sua madre, sapeva che lo avrebbe sostenuto. "Ci sono delle novità, comunque." si inumidì le labbra, teneva gli occhi fissi sul pavimento. "Non te l'ho detto perché volevo parlartene di persona."

"Ti sei fidanzato?" domandò improvvisamente lei. "È l'amore che ti fa stare male? Lo sapevo, non sei mai stato un tipo da -."

"Mamma." la interruppe imbarazzato, era sorpreso che avesse subito indovinato. "Guarda che non sto male per quello, anzi, è molto bello."

"Sai che è difficile far conciliare amore e lavoro, no? Forse è questo che ti fa sentire stressato ma prenditi il tuo tempo. Forza, racconta." disse curiosa, non vedeva l'ora di saperne di più. Era sempre stata molto di supporto nei suoi confronti, avendolo cresciuto da sola era molto prudente e attenta, inoltre le piaceva sapere cosa combinava.

"Non c'è molto da raccontare, sono arrivato a lavoro il primo giorno e ho conosciuto tutti, sono molto simpatici e hanno circa la mia età, compreso il mio capo." disse, vide che lei aveva assunto un'espressione scioccata e cominciò a ridere. "Siamo usciti insieme un paio di volte e poi è successo."

"Gesù." esclamò, mettendosi una mano tra i capelli. "Sei riuscito a farti assumere e a farti il tuo capo, sei proprio mio figlio." inutile dire che Chanyeol per poco non si strozzò con la sua stessa saliva. "E com'è?"

"Ti faccio vedere una sua foto." recuperò il cellulare e aprì la galleria. "Anche lui è stato in ospedale ultimamente, è stato brutto, ora sta bene però." divagò sull'argomento e recuperò una delle foto che gli aveva scattato, gliela mostrò e la donna guardò attentamente lo schermo del telefono senza dire niente.

"È un bel ragazzo." rispose dopo un paio di secondi, gli restituì il telefono e sorrise. "Quando me lo presenti?"

"Non appena saremo più liberi e potremo venire insieme a trovarti, tranquilla." disse, sapeva che avrebbe cominciato a fargli quella domanda continuamente ora che ne era venuta a conoscenza, ma era felice di averglielo detto.

"Stai sempre attento, mi raccomando."

"Guarda che è una persona straordinaria, ci conosciamo da pochissimo eppure mi sento già così..." rise imbarazzato, era strano parlare di quell'argomento ad alta voce e con sua madre.

La donna sorrise. "Anche io e tuo padre ci siamo innamorati in pochi mesi, non è una cosa brutta." parlò. "Poi sono rimasta incinta e siamo stati costretti a sposarci subito, ero molto indecisa e mi chiedevo sempre se stavo facendo o no la cosa giusta, ma dal modo in cui lui mi trattava ho sempre creduto che fosse l'uomo giusto per me. Certo, i tempi erano diversi, ma l'amore esiste anche oggi. E per quanto riguarda tuo padre sono sicura che lui è molto più fiero di quanto immagini, sia per il lavoro che per questo, sei diventato un uomo."

Chanyeol si morse il labbro e cercò di non piangere pensando a lui, guardò l'orologio e vide che si era fatto molto tardi. "Stavi dormendo e ti ho svegliata, quando vuoi ci riposiamo perché sono stanco anche io." disse, guardando l'altra signora che stava dormendo - e russando - beatamente, si sentiva geloso di lei, voleva riposare in modo così tranquillo anche lui. "Domani ti farò compagnia tutto il giorno e potremo parlare quindi è meglio dormire adesso, sei contenta?"

- - -

"Baek, dobbiamo alzarci." il suo amico gli poggiò una mano sulla spalla e lo scosse, poi realizzò che quella che stava toccando era la sua spalla ferita, si spaventò perché credeva di avergli fatto del male ma Baekhyun non si mosse di uno spillo. "Ma... dai." continuò a parlare ad alta voce, schiaffeggiandogli le guance. Alla fine aprì gli occhi e corrugò le sopracciglia, si sentiva la bocca tremendamente secca. "Certo che sei crollato."

Ci mise un paio di secondi a riflettere, poi disse qualcosa. "Mi sento una merda." sorrise e sollevò le braccia, poi si guardò le mani. "Ma dato che sono andato a dormire in divisa non c'è bisogno di vestirmi, è fantastico, no? Ho chiuso gli occhi per due secondi e devo ritornare di nuovo in ufficio, che vita di merda, che schifo, ah." si lamentò e sollevò la schiena, guardò Kyungsoo negli occhi e sorrise. "Sei già pronto?"

Gli prese entrambe le mani e lo aiutò a sollevarsi. "Vai a darti una sciacquata, hai tutto il tempo di toglierti questa puzza di dosso."

"Grazie." disse offeso, entrando in bagno e chiudendo la porta. Uscì da lì circa dieci minuti dopo, in una condizione molto più decente di prima. "Possiamo andare, se vuoi posso prendere la mia macchina."

"Andiamo con la mia e dopo ti riaccompagno a casa, per me non è un problema tanto dovrei passare per questa strada comunque, non fa niente." quella giornata proseguì in modo molto lento e monotono, non avevano ricevuto nessuna informazione riguardo l'assassino del poliziotto  del dipartimento vicino al proprio e non potevano occuparsi del caso dato che non rientrava nella loro giurisdizione, avevano comunicato del proiettile che avevano ricevuto a chi si occupava di quell'omicidio e speravano tutti che loro riuscissero a fare qualcosa per aiutarli, anche se il capo di quel dipartimento non era molto socievole.

Si chiamava Wonwoo, e quando Baekhyun lo aveva contattato per spiegargli di quella situazione gli aveva risposto in modo molto acido, gli aveva detto che un suo agente era morto e che doveva occuparsi di risolvere quel caso prima, e poi avrebbe pensato alle minacce - di poco conto, a suo parere - che gli erano arrivate. Naturalmente Baekhyun si era subito lamentato col direttore di quel dipartimento, e aveva da poco saputo che Wonwoo gli aveva trasferito delle informazioni riguardanti il caso così che potessero collaborare anche loro alle indagini... anche se era parecchio difficile scoprire chi fosse stato, non c'era nessuna prova e il compagno di squadra dell'uomo che era stato ucciso non era riuscito a vedere o a fare niente, per quello non c'erano testimoni, in assenza di telecamere e di altri segni - che non fossero polvere da sparo e il bossolo ritrovato sulla scena del delitto - non c'era molto che potevano fare. E Baekhyun aveva un brutto, bruttissimo presentimento.
 


 

a/n ; mancano pochi capitoli alla fine della storia, io vi ho avvisati

Ritorna all'indice


Capitolo 60
*** 60 ***


"Come sta tua madre?" domandò Baekhyun, addentando il suo panino. Nella pausa pranzo la prima cosa che aveva fatto era stata chiamare Chanyeol e stavano parlando da poco, per cui non era ancora riuscito a fargli quella domanda. "Si è ripresa, vero?"

"Sta bene, non è niente di grave, ora sta pranzando e io sono uscito un attimo perché l'infermiera doveva cambiare la signora che sta di fianco a lei." spiegò, percorrendo il corridoio e fissando i quadri colorati dipinti dai bambini che erano affissi alle pareti. "Tu come stai? Come va a lavoro?"

Baekhyun non poteva dirgli di quello che era successo perché lo avrebbe fatto sentire ancora più in ansia e non voleva mettergli tensione, sapeva anche che Chanyeol si sarebbe arrabbiato se glielo avesse tenuto nascosto. Però era meglio non fargli sapere niente per il momento, dopotutto era da sua madre, non voleva allarmarlo inutilmente. Quella mattina avevano ucciso un altro poliziotto, si trattava di un uomo che aveva più di trent'anni di servizio e che faceva parte della scientifica, gli avevano sparato e avevano spedito il bossolo al suo dipartimento, di nuovo. Nessun'impronta, nessuna prova, nessun testimone, niente di niente. "Va tutto bene." fece una pausa e cercò di non pensare a quello che era successo. "Senti, stasera quando torni puoi venire da me?"

Chanyeol rimase un po' stranito da quella richiesta, non era la prima volta che glielo domandava, ma era la prima volta che il suo tono di voce era così serio e gli sembrava di percepire che qualcosa non andasse. "Sicuro, cosa è successo?"

"No, niente." continuò. "È che Kyungsoo non può fermarsi per la notte e preferirei non stare da solo, se per te non è un problema. Puoi anche prendermi al volo e possiamo andare a casa tua se per te è più comodo, basta che stiamo insieme."

"Non è un problema, rimango da te tanto ho lasciato dei vestiti di ricambio in macchina e dovrei passare da casa tua comunque, fermarmi mi conviene." rispose emozionato, Baekhyun riusciva a immaginare il suo sorriso, era certo del fatto che stesse sorridendo in quel momento. "Sarò lì per le nove così dovrai stare da solo soltanto per un po', va bene?" sapeva che Baekhyun aveva paura, la percepiva e non voleva che fosse costretto a sentirsi in quel modo, voleva solo proteggerlo.

"Si, stai tranquillo e guida piano." gli raccomandò. "Ora vado, Sehun sta litigando con la donna della mensa e non ho capito perché, poi devo anche finire di mangiare e rimettermi a lavoro. Ci sentiamo, okay?"

"Va bene Baek." disse lui, un po' pensieroso. "A stasera."

Baekhyun rispose con dei versi che di umano non avevano niente e riattaccò, si alzò di colpo e corse da Sehun, gli diede una pacca sulla spalla e quest'ultimo si voltò offeso. "Che cazzo fai?" chiese. "La signora mi sta raccontando delle cose divertentissime, devi sentirla, da giovane era proprio una tosta."

"Hey, io sono ancora giovane!"

E lui che aveva seriamente pensato che stessero litigando, visto tutto il casino che stavano facendo. Si sentì subito preoccupato, aver parlato con Chanyeol gli aveva fatto ricordare di tutto quello che era successo e detestava il suo sesto senso che gli faceva credere che sarebbe successo qualcosa di brutto. Il ragazzo aveva accompagnato Sehun fuori e lo stava guardando mentre fumava una sigaretta, sospirò rumorosamente e lui lo guardò confuso. "Perché fai così?" gli domandò.

"Primo, fumi così tanto che fossi Luhan ti prenderei a pugni." disse, Sehun rise e lo guardò.

"È dall'università che va così, lo sai benissimo. Guarda che non mi fa poi tanto male, fumo solo durante le pause, a casa non lo faccio mai." si giustificò, tirando fuori dalla tasca il suo pacchetto di sigarette e agitandolo. "Sento che prima o poi proverò a smettere, ma oggi non è il giorno, probabilmente impazzirei se fossi costretto a smettere di punto in bianco."

"A casa non lo fai perché sei impegnato con cose più interessanti, no? Il lavoro non lo è poi così tanto." ridacchiò, poi guardò il cielo. "Il secondo motivo del mio sospiro è che voglio che questa situazione finisca, lo voglio veramente... voglio trovarlo."

"Forse non è ancora il momento." disse lui, Baekhyun inarcò un sopracciglio confuso. "Forse c'è bisogno di un'avvenimento più esemplare e memorabile, non può finire tutto in modo banale, no?"

Sorrise e lo guardò. "Ho paura di quello che potrebbe succedere allora." fece una pausa. "Se finisse in modo banale dovrei sentirmi triste? Se ora lui passasse di qui e io lo arrestassi come mi sentirei? Potrei parlargli comunque, anche se lui non provasse a uccidermi e io non mi difendessi in modo eroico sarebbe comunque figo, non credi?"

"Io credo che ammanettarlo sarebbe figo in ogni modo." rispose semplicemente, gettando il mozzicone nell'apposito cestino e guardandolo chiudendo un occhio a causa dei raggi del sole, si distrasse e lesse un messaggio che gli era appena arrivato. "Torniamo in ufficio? Kyungsoo ha trovato qualcosa riguardo il caso del ragazzo che ha rubato quelle informazioni private."

Una lunga giornata e un caso risolto dopo, Kyungsoo riportò Baekhyun a casa sua come stabilito. Bevvero di nuovo qualcosa insieme e passarono del tempo sul divano a parlare, poi, dato che si era fatto tardi per il ragazzo, decise di alzarsi. "Mi dispiace non poter restare con te ma è molto importante." gli disse, rimettendosi il cappotto. "Sono quasi le otto e mezza, tra quanto arriva Chanyeol?"

"Tra poco, non ti preoccupare." guardò l'orologio e sorrise per cercare di mostrarsi sollevato. "Resto qui a guardare la TV finché non torna."

"Va bene, ma se hai bisogno di qualcosa chiamami." detto ciò si diresse verso la porta e uscì, lasciando Baekhyun da solo. In quel momento voleva davvero concentrarsi sul programma divertente che trasmettevano in televisione ma riusciva a pensare soltanto a Jongin. Se la sua vita era diventata così era anche colpa sua, e per quanto provasse a convincersi che non era così, Jongin non sarebbe mai stato influenzato da nessuno se solo lui stesso non avesse dato vita a tutta quella situazione. Era molto triste per quel motivo, si sentiva in colpa, sentiva di aver rovinato non solo la sua vita ma anche quella di tutti i ragazzi che erano morti, di quelli che erano stati costretti a compiere gesti orribili, di Naesun... e non poteva rimediare, ormai era troppo tardi. Il suo telefono squillò di colpo e a causa di quel rumore sussultò, il suo cuore cominciò a battere velocemente e si sollevò per raggiungere l'oggetto, era un messaggio da parte della vicina, gli chiedeva di andare da lei per aiutarla con una cosa. Baekhyun pensò che era strano, ma neanche troppo dato che non era la prima volta che lo invitava a casa sua in quel modo - si stropicciò gli occhi, andò in bagno e dopo essersi sistemato uscì da casa sua. Bussò alla porta di fronte alla propria ma non rispondeva nessuno, così riprovò per un paio di volte e alla fine girò il pomello - la porta era aperta. Magari la sua vicina l'aveva lasciata in quel modo per farlo entrare più in fretta, per cui decise di addentrarsi all'interno della casa e di cercarla.

"Signora Lee?" la chiamò, camminando piano verso il salotto. "Signora? Sono Baekhyun." attraversò il corridoio e raggiunse la cucina, lì trovò la signora. Aveva una pistola puntata alla testa e accanto al suo corpo c'era lui, se lo avesse incontrato tra la folla lo avrebbe sicuramente riconosciuto, ormai il suo volto padroneggiava i suoi incubi peggiori. Sijoon sorrise e indicò la sua mano.

"Allontana le mani dalle tasche comandante, o le faccio saltare la testa. Stanotte c'è la resa dei conti." disse, guardando la sua faccia terrorizzata e sorridendo. Baekhyun non sentiva di stare vivendo quel momento, si sentiva come in una bolla, essere lì non gli sembrava reale, averlo davanti a sé non era reale. "Cazzo, vorrei che potessi vederti in questo momento, senza la tua pistola, senza il tuo distintivo, sapendo che a breve ti ucciderò. Come ci si sente?"

Non riusciva a dire niente. "Bastardo." mormorò, fissando la signora che stava piangendo. "Che cosa le hai fatto?" aveva del nastro adesivo sulla bocca e non poteva parlare, quello lo preoccupava maggiormente. Detestava quando un criminale prendeva un ostaggio, stava a significare che non metteva a rischio solo la sua vita ma anche quella di un innocente. "Lasciala andare, lei non c'entra niente con questa storia, prenditela con me."

"Oh, come sei eroico e coraggioso... ma neanche mio figlio c'entrava con quella storia, o sbaglio?" domandò, allontanando per un attimo la pistola e poi rimettendola accanto alla tempia della donna. "Ho capito che non potevo più aspettare, ormai hai arrestato tutti, ho collaborato con degli stronzi che non hanno fatto altro che spiarmi e vendere informazioni per guadagnarsi un po' di pena, sai che c'è? Non mi importa di loro, non adesso che ho raggiunto il mio obiettivo, sono solo ma sono forte. Ti chiedevi quando sarebbe toccato a te, vero?" ridacchiò e scosse la testa. "Quando qualcuno troverà i vostri corpi cosa penseranno? Io sarò già scappato, allora. E anche se mi prenderanno tu sarai morto, e tutti quelli che ti vogliono bene soffriranno così come ho sofferto io."

Baekhyun non sapeva cosa fare, non aveva la sua pistola, le gambe gli tremavano e il cuore pulsava più forte più e velocemente del normale. Non riusciva a pensare. Tutti i discorsi che aveva immaginato, tutte le cose che avrebbe voluto chiedergli erano svanite nel nulla, e riuscì a balbettare solo un paio di frasi. "Come ti senti ad aver ucciso centinaia di persone? Ti senti meglio? Ti hanno ridato tuo figlio?"

"Non ti azzardare bastardo." allontanò l'arma dalla testa della signora e mirò verso di lui. "Non ti azzardare a dire una sola parola riguardo mio figlio, tu non lo conoscevi."

"Non lo conoscevo, ma sarebbe fiero di vedere quello che sei diventato?" domandò, a quel punto non aveva più niente da perdere, riusciva solo a pensare al fatto che doveva salvare la signora Lee perché non c'entrava niente, perché vederla in quelle condizioni gli spezzava il cuore e perché nessuno doveva più stare male o morire a causa sua.

"Io sto cercando di farmi giustizia da solo dato che il tribunale non ha fatto niente, niente per mettere in galera lo stronzo che ha ucciso mio figlio. Hai capito? Se tu fossi stato un buon poliziotto non avresti mai ucciso un ragazzo innocente." scosse la testa e lo guardò. "In meno di quattro anni ho costruito tutto questo, ho reclutato uomini e donne, ho cambiato la vita delle persone e ho sfruttato i loro punti deboli per manipolarli, è facile maneggiare le persone, lo sai? Basta colpirle lì dove a loro fa più male, e non è complicato rendersi conto della maniera in cui agire. Poi ho conosciuto Jongin... e ho capito che avrei dovuto usare lui per il mio piano, perché la droga e tutto il resto mi stavano distraendo da ciò che contava veramente ovvero distruggerti, lui me lo ha fatto ricordare."

"Ti sei solo tenuto occupato durante questi anni, ora non c'è più niente che puoi fare per sentirti meglio, quindi posa quella pistola e -." fece un passo in avanti, l'uomo tolse la sicura dall'arma e a quel punto Baekhyun si allarmò. "Va bene, calmati."

"Non dirmi di calmarmi!" urlò, strinse più forte la spalla della donna e la strattonò. "Non devi fare più niente, tu mi hai rovinato la vita ma allo stesso tempo mi hai dato un motivo per continuare ad alzarmi la mattina, anche quando avevo perso tutto. Ho perso mio figlio, e se cercare di farlo diventare un ragazzo normale era il mio obiettivo, adesso voglio soltanto uccidere te, facendoti soffrire prima. Hai sofferto almeno un po'?" domandò ridacchiando. "Prima il tuo fidanzato ti ha tradito e ha provato ad ucciderti, poi è successo al tuo migliore amico, poi ho ucciso tutti quei poliziotti innocenti, e adesso ucciderò la tua vicina di casa. È stata gentile, lo sai? Nonostante tutte le mie immagini sul notiziario lei ha aperto comunque la porta per me, è stata proprio perspicace."

Baekhyun provò ad avanzare di nuovo verso di lui, ma proprio quando stava per compiere un secondo passo uno sparo gli impedì di continuare.

Ritorna all'indice


Capitolo 61
*** 61 ***


"Non ucciderlo!" urlò. Sijoon era poggiato contro il muro, il braccio destro era stato sfiorato da un proiettile e la pistola gli era scivolata dalle mani, Baekhyun si era subito fiondato su di lui per recuperarla e per cercare di mettere in salvo la sua vicina ma l'uomo continuava a stringerla utilizzando il braccio sinistro, inoltre gli era partito un colpo che aveva ferito la gamba della donna. "Lasciala andare." disse ad alta voce, poggiando la pistola sulla sua ferita e facendolo urlare di dolore. Fu costretto a lasciare la presa, e Baekhyun riuscì a far sollevare la signora Lee mentre Chanyeol controllava che quell'uomo non si muovesse - anche se in quelle condizioni era abbastanza difficile che decidesse di fare qualche strana mossa. Non era nel fiore degli anni e sembrava molto affaticato, quel minimo colpo era bastato ad immobilizzarlo. 

Il maggiore cercò di calmarsi e di regolarizzare il suo respiro, mentre Chanyeol sorrideva e lo guardava. "Sono arrivato in anticipo, hai visto?" sorrise, poi fece voltare l'uomo e gli intrecciò le mani dietro la schiena. "Sei in arresto, stronzo."

"Sta bene?" domandò Baekhyun, rimuovendo il nastro adesivo dalla bocca della sua vicina e guardandola, si accorse solo in quel momento della ferita e si tolse la felpa per avvolgergliela intorno alla gamba, con un po' di fatica riuscì a fermare quasi perfettamente la piccola emorragia, successivamente si impegnò di slegarle le mani e di farla sedere sul divano. "Il proiettile l'ha solo sfiorata, non è niente, ora chiamo un'ambulanza. Respiri con calma." recuperò il suo cellulare e provò a sbloccarlo, le mani gli tremavano talmente tanto che non riusciva neanche a tenerlo in mano. Chanyeol si rese conto della situazione per cui gli si avvicinò e lo recuperò, poi con una mano bloccò quelle del più grande - inutile dire che Baekhyun si immobilizzò in quel momento, aveva bisogno di elaborare tutto quello che era accaduto.

Il minore fece tutte le telefonate necessarie, chiamò per prima cosa un'ambulanza e poi la centrale di polizia per avvisare i suoi colleghi dell'accaduto, una volta finito potevano solo aspettare che le pattuglie arrivassero, così come i soccorsi. "Hey, è finita adesso." disse al suo fidanzato, poggiandogli una mano sulla spalla e cercando di farlo calmare. Faceva il forte, ma le mani tremavano anche a lui. Sijoon era disteso sul pavimento, con la pancia a terra e le mani dietro la schiena, Chanyeol gli aveva messo della stoffa intorno alla ferita sul braccio per evitare che morisse dissanguato lì e in quel momento, ma provava solo disgusto nei suoi confronti e avrebbe volentieri preferito vederlo morire, per quello che gli riguardava. Al solo pensiero di quello che aveva provato a fare al ragazzo che amava gli veniva voglia di farlo soffrire di più, ma sapeva che non sarebbe servito a niente e che presto la giustizia gli avrebbe riservato il trattamento che meritava. Baekhyun non aveva ancora detto una parola. Sentirono le sirene dell'ambulanza pochi minuti dopo così il minore fece trasportare la signora Lee all'ospedale e fece medicare Sijoon lì, il proiettile lo aveva sfiorato per cui non c'era bisogno di un'operazione per estrarglielo, bastava fermare l'emorragia e non potevano permettersi di offrirgli quelle cure in ospedale, non in quel momento e non dopo quello che aveva provato a fare. Una volta che anche lui fu sistemato, la pattuglia che era appena arrivata lo condusse alla centrale. Baekhyun se ne stava seduto sulla poltrona della cucina della signora Lee, c'era sangue sul pavimento e sulle sue mani - dovuto a quando aveva fatto pressione sulla ferita di Sijoon e successivamente su quella della signora - e continuava a fissarlo. "Vieni, usciamo a prendere dell'aria." gli disse, gli porse la mano e il maggiore la guardò. "Andiamo Baek." quest'ultimo riprese a respirare in maniera affannosa e cercò di sollevarsi, ma non riusciva a reggersi sulle gambe. "Vuoi restare qui?"

"Mi spieghi che cazzo è successo?" domandò Luhan di colpo, entrando nella casa. "La scientifica è arrivata, dobbiamo uscire e voi mi dovete delle spiegazioni, tutti e due."

Annuì e cercò di avvicinarsi a Baekhyun, gli prese il braccio e lo guardò. "Lo hai sentito, andiamo?" chiese, il maggiore si sorresse a lui e si alzò, poi camminò piano. "È meglio se vai in ospedale anche tu, chiamo un'altra amb-."

"No, non ci voglio tornare di nuovo." lo interruppe, uscirono sul vialetto e si sedette sulle scale che conducevano alla sua abitazione, non riuscendo a fare un solo passo di più, si sentiva sul punto di vomitare. Anche Chanyeol si sedette lì, mise una mano intorno al suo busto e lo strinse forte. Mentre erano seduti guardavano le pattuglie della scientifica entrare nell'abitazione con le fotocamere e le loro attrezzature, a un certo punto Jinyoung li scorse e si avvicinò a loro.

"Ragazzi, è fantastico quello che è accaduto, lo abbiamo preso!" esclamò entusiasta, Chanyeol guardò il suo fidanzato e vide che era sul punto di piangere così provò ad alzarsi per parlare in privato col capo della scientifica, ma Baekhyun non glielo permise dato che continuava a stringerlo forte. Inutile dire che Jinyoung capì che c'era qualcosa che non andava, lo avrebbe capito chiunque che il capo era fin troppo scioccato. "Devo controllare i miei agenti, parliamo dopo."

Rimasero da soli e Chanyeol lo guardò triste. "Guarda che va tutto bene." sorrise e gli accarezzò un braccio. "È finita, capisci? Non potrà più farti del male." Baekhyun non rispondeva, continuava a guardarsi le mani in silenzio, a quel punto Chanyeol tirò un fazzoletto fuori dalla sua tasca e gliele prese, poi cominciò a pulirgliele con calma. "Sei stato molto coraggioso, sono fiero di te."

Luhan li stava guardando da lontano, aveva bisogno di parlargli ma riconosceva lo sguardo perso di Baekhyun e non gli sembrava proprio il momento adatto. Gli si avvicinò comunque, si sedette accanto a Chanyeol e lo guardò. "Chan, ho bisogno di parlarti."

Quella era stata decisamente la giornata peggiore dell'intera vita di Chanyeol. Aveva provato ad entrare nell'appartamento del suo fidanzato ma quest'ultimo non aveva risposto né al citofono né alle sue chiamate, in un primo momento aveva pensato al fatto che magari potesse essersi addormentato, poi aveva sentito delle urla provenire dall'appartamento della sua vicina e per fortuna la porta era aperta, in quel modo era riuscito a entrare. Si era introdotto nella casa della signora, piano e cercando di non farsi sentire, e quando la situazione si era fatta seria era intervenuto. Non aveva ascoltato molto, ma era felice di essere arrivato in tempo, era dannatamente felice di aver accettato di andare da lui quella sera, era felice di aver impugnato la pistola e di aver ferito Sijoon, di avergli impedito di uccidere ancora e di aver salvato due persone.

Aveva appena finito di parlare col direttore che non solo si era congratulato con lui, ma gli aveva promesso l'ennesimo aumento dello stipendio - ormai aveva quasi raggiunto la stessa somma che i suoi colleghi si erano guadagnati in anni di servizio, era soddisfacente. Ma in quel momento non gli importava dei soldi. Aveva lasciato Baekhyun nella loro sala, non gli aveva detto molto se non qualche parola, aveva balbettato, pianto, niente di più - doveva parlargli. Raggiunse i suoi colleghi e vide che stavano tutti fuori, vicino all'ascensore, avevano lasciato il capo da solo evidentemente. "Chanyeol." disse piano Kyungsoo, guadandolo mortificato. "Mi dispiace, mi dispiace davvero -."

"Soo, è andato tutto bene, il direttore non potrebbe essere più felice e per me è lo stesso." non riuscì a contenersi, quindi si avvicinò a lui e lo abbracciò forte. "Di cosa ti scusi? Stai zitto, abbiamo già passato abbastanza merda tutti quanti."

"Vai da Baekhyun, si è chiuso nel suo ufficio." mormorò Luhan, cambiando discorso. "Sono sicuro che se sarai tu a parlargli si sentirà meglio, con noi ha detto un paio di cose e poi è andato a chiudersi lì dentro."

"Corro." disse, dirigendosi subito davanti alla porta dell'ufficio in questione. Bussò, ma non rispose nessuno. "Sto entrando." lo avvertì, provò ad aprire ma era chiuso a chiave. "Baek, sono io, apri." continuò, dopo pochi secondi sentì dei passi e la chiave girare nella serratura, non appena Baekhyun aprì la porta si fiondò tra le sue braccia.

"Ho paura, Chanyeol." disse immediatamente, continuando a stringerlo. Il minore si allontanò, gli prese il viso tra le mani e lo guardò negli occhi. "Sono stato inutile."

"No." rispose. "Dopo che gli ho sparato ti sei avvicinato a lui e lo hai costretto a far lasciar andare la signora, sei stato inutile? Scherzi? Sei stato proprio coraggioso invece, sei stato bravo a gestire la situazione fino al mio arrivo, cosa pretendevi di fare? Lui aveva un'arma e tu no, lui aveva un ostaggio e tu eri da solo, Baekhyun, non c'era niente che potevi fare." sorrise e lo abbracciò. "Niente. La signora sta bene, me lo ha riferito il direttore, quando vuoi potremo andare a trovarla e le porteremo dei fiori, ora devi sorridere perché siamo tutti vivi, è andato tutto bene. Ci credi?"

Sollevò lo sguardo e sorrise, poi chiuse gli occhi. "Se non ci fossi stato tu sarei morto di sicuro, però." mormorò stringendolo forte. "Mi hai salvato la vita e hai salvato anche la signora Lee, sei il miglior agente di polizia che questo posto potrebbe desiderare, sei stato bravissimo."

Sorrise e lo fece ondeggiare piano. "Devo ammettere che mi sono spaventato. Sul serio, ho avuto paura... però la fortuna è stata dalla nostra parte stavolta, hai visto?"

"Io penso di aver avuto due o tre attacchi di panico, cazzo, ho visto la vita passarmi davanti agli occhi." tirò su col naso e lo abbracciò di nuovo, poi sorrise. "A un certo punto ho pensato merda, se muoio adesso non mi sposerò mai."

Anche Chanyeol rise e gli accarezzò la schiena. "Ti sposerai eccome, perché hai pensato a una cosa del genere?" chiese, lasciandogli un lungo bacio sulla fronte. "Ieri ho detto a mia madre che vi avrei fatti presentare, cosa credi, che ti avrei lasciato nelle mani di quello stronzo? Sono venuto a salvarti, ovvio." anche a lui scesero delle lacrime, erano lacrime di liberazione e di gioia, e Baekhyun le notò subito.

Sollevò le mani fino ad asciugargliele e lo attirò a sé per baciarlo, si staccò dopo un po' e continuò a guardarlo sorridendo. "Spero che il fioraio sia ancora aperto perché dobbiamo andare a trovare la signora Lee, adesso."

Ritorna all'indice


Capitolo 62
*** 62 ***


Chanyeol se ne stava sdraiato con la schiena contro la parete, aveva il suo PC poggiato sulle gambe e stava premendo ripetutamente il tasto per andare in basso, controllava il lungo elenco di idee per varie vacanze e cercava di sceglierne una adeguata a lui e Baekhyun, ma c'era l'imbarazzo della scelta e ogni proposta era migliore della precedente. Non che gli sarebbe dispiaciuto andare in qualsiasi posto, ma dato che dovevano starci per un bel po' di giorni non voleva sprecare metà del suo stipendio per una brutta vacanza, per quel motivo doveva fare attenzione a cosa sceglieva. Erano passati due giorni da quando avevano arrestato Sijoon e le acque si erano finalmente calmate, erano tutti più rilassati e in quel momento volevano solo riprendersi, soprattutto Baekhyun che ne aveva viste talmente tante che credeva di aver affrontato ormai tutto nella sua vita.

La notte dell'arresto erano andati insieme a casa di Chanyeol perché il maggiore voleva stare lontano dal suo appartamento per un po', ma non era riuscito a chiudere gli occhi neanche per cinque minuti. Ogni tanto pianse, nonostante tutti i brutti pensieri si sentiva sollevato, per il resto continuava a pensare a quello che era successo. Pensava a come era rimasto pietrificato quando lo aveva visto, a come non era riuscito a fare niente. Continuava a pensare al fatto che sarebbe potuto morire, quella era la cosa che più lo faceva stare male, sarebbe bastato il minimo errore e Sijoon avrebbe potuto ucciderlo senza pietà e senza problemi. Per quel motivo non era riuscito a dormire, perché preferiva restare a guardare Chanyeol, perché era immensamente felice di essere vivo e non voleva neanche un minimo assaggio dell'oblio e di quello che si prova una volta morti.

Però si sa, gli esseri umani hanno bisogno di riposo. Il giorno dopo passarono tutto il tempo in ufficio a completare delle pratiche e a interrogare Sijoon. Naturalmente lo accusarono di vari omicidi, ma a parte quello - che era la cosa più grave in assoluto - la lista di tutti i suoi reati era infinita, e avrebbe sicuramente passato in cella il tempo che andava da quel momento fino alla fine dei suoi giorni, o almeno, speravano che così fosse. Dopo tutte quelle questioni si erano ritirati di nuovo a casa del minore e Baekhyun stava finalmente dormendo, il più piccolo staccò per un minuto gli occhi dallo schermo e lo guardò, sembrava sollevato e vederlo così gli riempiva il cuore di gioia. Sorrise e gli portò una mano sulla guancia, poi gliela accarezzò lentamente. Voleva solo passare del tempo con lui in quel momento per cui allontanò il computer dal suo corpo e si distese. Non si sentiva in colpa a disturbarlo perché erano le nove e mezza del mattino e loro erano a letto dalle undici, per cui aveva dormito abbastanza. Gli tracciò una linea lungo la punta del naso e lo abbracciò, chiuse gli occhi e si godette quella bella sensazione. "Chan." mormorò l'altro, cercò di liberarsi dalla sua presa soffocante aprendo gli occhi a fatica.

"Piccolo, ciao." gli rispose, togliendogli i capelli dalla fronte e lasciandogli il viso scoperto. "Hai dormito bene?"

"Mh mh." annuì, facendosi spazio e poggiandosi sul suo petto. "Ho sognato qualcosa, ma non ricordo cosa... però non mi interessa." rise in modo leggero e cercò la sua mano, non appena la trovò la strinse forte. "Mi fa male lo stomaco."

"È perché hai fame?" domandò. "Se vuoi ti preparo qualcosa."

Sorrise e gli portò le mani dietro la nuca, poi lo attirò a sé e lo fece poggiare sul suo corpo. "Dopo."

Baekhyun non credeva che il modo in cui Sijoon aveva tentato di agire fosse stato banale, scontato o poco ingegnoso, anzi - era stato proprio nel suo stile. Lo aveva sorpreso, lo aveva spaventato, gli aveva fatto capire di non essere niente in confronto a lui e lo aveva minacciato, gli aveva ricordato di quello che aveva fatto, lo aveva mortificato e lo aveva fatto sentire insignificante. E per quanto potesse essersi sentito male, in quel momento era soddisfatto perché Chanyeol aveva ragione, ormai era finita ed era andato tutto bene, la giustizia aveva vinto. "Baek." Chanyeol lo richiamò, dopo avergli lasciato un ultimo bacio sul collo si sollevò e poggiò la fronte sulla sua. I suoi capelli ondulati ricadevano sul viso del maggiore, che chiuse gli occhi infastidito, a quel punto il più piccolo rise e si spostò in modo da non accecarlo, poi si poggiò di nuovo contro il suo viso. "Ti amo, lo sai?" 

Il ragazzo sorrise e lo guardò con un'espressione sorpresa. "Era da così tanto tempo che qualcuno non me lo diceva... in modo sincero." si era un po' imbarazzato, guardò altrove per un paio di secondi e poi cercò di nuovo gli occhi del più grande. "Anche io ti amo."

"E se tu non fossi qui con me probabilmente mi sentirei incompleto." continuò a parlare, riprendendo a baciarlo. "Invece mi sento felice, sono proprio contento di stare con te."

"Per la nostra vacanza voglio andare su un'isola tropicale, voglio una camera con vista mare e voglio... che possiamo svegliarci e andare direttamente in spiaggia ogni giorno, poi voglio che duri almeno una settimana e che ci riposiamo per bene durante quel periodo. Che dici?"

"Dico che se sarà così possiamo partire anche adesso." rispose lui, si era stancato di sorreggersi sulle mani quindi invertì le posizioni, cercò di portare l'altro sul suo corpo e allo stesso tempo di non fargli male. "Devi mangiare qualcosa, sei così leggero."

"È per portarmi dove vuoi, puoi prendermi in braccio."

Chanyeol si sollevò e provò a mettergli le mani sotto le braccia per afferrarlo. "Posso? Allora ti porto in salotto e ti preparo qualcosa da mangiare, ci stai?" sorrise e cercò di sollevarlo, non ci mise molto a farlo. "Andiamo!"

Prima che potessero partire c'era una cosa che dovevano affrontare, il processo di Sijoon era di estrema urgenza ed era stato fissato per qualche giorno dopo, naturalmente dovevano essere entrambi presenti, se non erano totalmente rilassati era solo per colpa di quella questione. "Piano." gli raccomandò, Chanyeol lo adagiò delicatamente sul divano e per poco non si sbilanciò e cadde su di lui.

"Dimmi cosa vuoi. Tè, caffè, cioccolata calda, frittelle, noodles." parlò, aprendo la credenza. "E biscotti che avevo dimenticato qui, wow, appena aperti erano buoni, chissà se sono ancora commestibili."

"Magari passo i noodles per colazione, scegli tu. Non mi fido neanche dei biscotti visto come li hai descritti." sorrise e lo guardò, Chanyeol ricambiò e inarcò un sopracciglio. "Chan." cambiò discorso e assunse un'espressione preoccupata. "Oggi puoi accompagnarmi? Ho bisogno di andare."

Annuì e versò del latte in un bicchiere, cominciando a mescolarlo insieme al caffè freddo. "Va bene."

- - -

Chanyeol camminava da solo per il corso della città, aveva comprato un paio di scarpe e teneva la busta di carta tra le mani. Dato che era quasi ora decise di ritornare al palazzo in cui aveva lasciato Baekhyun, aveva già dimenticato la strada da percorrere quindi si addentrò per i corridoi e cercò la sala in cui era andato circa un'ora prima, la ritrovò e salutò la segretaria che aveva già conosciuto. Si sedette su uno dei divanetti color giallo acceso e cominciò a leggere i vari volantini affissi ai muri nell'attesa, a un certo punto la porta dello studio del dottore si aprì di colpo e vide Baekhyun uscire. Quest'ultimo lo guardò e gli rivolse un sorriso spento, poi si avvicinò a lui e gli chiese di uscire. "Com'è andata?" domandò Chanyeol, guardandolo e prendendogli la mano per cercare di trasmettergli un po' di forza. 

"Non vedevo l'ora che finisse." gli confessò.

Capì che non aveva voglia di parlarne per cui annuì, continuava a guardare a terra e a evitare le pozzanghere varie, per fortuna aveva smesso di piovere da un bel pezzo e potevano fare una passeggiata. "Non ho preso niente da mangiare e vicino alla fontana c'è un bar che sembra carino, hai fame?"

"Va bene, anche io ho un po' di appetito." sorrise e sollevò lo sguardo, poi indicò le montagne. "Guarda, c'è un arcobaleno dietro tutti i palazzi."

Ritorna all'indice


Capitolo 63
*** 63 ***


"Sei teso?"

"No." rispose Baekhyun, legandosi la cravatta e guardandosi allo specchio. Sospirò profondamente e si voltò, poi guardò il suo fidanzato. "Di più. Possiamo andare."

Baekhyun era sempre molto nervoso quando era costretto a testimoniare, a partecipare ai processi e ad entrare in tribunale in generale, non era abituato a tutta quella formalità e la maggior parte delle volte non si sentiva né all'altezza né a suo agio per colpa di quello che si affrontava in quelle stanze, detestava quelle pratiche però sapeva che doveva affrontarle. Stava guidando per la prima volta dopo tanto tempo, e sentiva come di essere tornato alla normalità. Di colpo Chanyeol gli poggiò una mano sulla gamba e lui sussultò. "Ti sei spaventato?" chiese ridacchiando. "Che tenero."

"Che dici? Ero sovrappensiero." si giustificò, ricambiando il sorriso e parlandogli di quello che gli stava passando per la testa. "Due anni... due anni che ci hanno portato a oggi, ho tante cose che mi impediscono di rilassarmi."

"Capisco che non sono pochi due anni, soprattutto se passati così."

"Non hai idea di come mi senta vuoto in questo momento." gli confessò. "Quando ti ho visto arrivare, quando gli hai sparato e gli hai impedito di farmi del male... Dio." tolse una mano dal volante per stropicciarsi un occhio, poi riprese a concentrarsi sulla strada. "So che devo essere felice perché è andata così, ma sono ancora spaventato. Lo psicologo mi ha detto che è normale."

"Certo che è normale." sapeva che era molto scioccato, ogni tanto di notte si svegliava di colpo e lui doveva calmarlo e, se stava troppo male, preparargli una bevanda calda per permettergli di addormentarsi di nuovo. Sperava che gli sarebbe passata prima o poi perché sapeva che era stressante e che a lungo andare avrebbe danneggiato la sua salute. "Questo è l'ultimo passo, okay? Poi potrai andare completamente avanti."

Annuì e sorrise. Rivedere Sijoon, ammanettato e vestito di arancio fu un'esperienza strana, non appena fecero contatto visivo l'uomo gli sorrise in modo innocente, era disgustato. Si era comportato in quel modo anche durante l'interrogatorio, era stato tremendamente sfacciato e non aveva confessato niente, lo aveva solo provocato. Era stato molto difficile trattenersi dal fargli del male, ma per fortuna l'autocontrollo di Baekhyun era una delle sue grandi qualità, senza di esso non sarebbe arrivato da nessuna parte. Era uscito dalla sala perché il giudice non era ancora arrivato, se ne stava immobile a guardare la strada quando venne letteralmente assalito.  "Lei è il capo della omicidi, come ci si sente ad aver catturato il criminale più ricercato della città?" domandò una giornalista, avvicinando il microfono al suo viso. Un paio di persone cominciarono a filmarlo e a fargli altre domande, e lui rimase zitto e immobile. "Byun Baekhyun, ha qualche speranza per il processo? Cosa succederà se non riuscirete a farlo incriminare per molto tempo? Il popolo coreano ha molta fiducia in lei."

"Scusate." disse piano, scostandosi e ritornando in aula. Si passò una mano sulla fronte e guardò di nuovo l'uomo, il giudice era appena arrivato così corse al suo posto e si sedette. Baekhyun venne interpellato solo un paio di volte, la prima per raccontare quello che era successo la sera dell'arresto, la seconda per specificare il tipo di relazione che c'era tra lui e Sijoon. Inutile dire che si sedette di fronte al giudice, alla giuria, ai testimoni, a Sijoon, a Chanyeol... e raccontò qualsiasi cosa. Tutto quello che aveva scritto sulla lavagna del suo ufficio. Aveva moderatamente parlato anche del modo in cui era stato imbrogliato a causa sua, si era concentrato soprattutto su ciò che aveva fatto alle altre persone, a quello che era più grave. Il giudice si era ritirato per scrivere la sentenza, e in quel momento Baekhyun si stava torturando le mani dall'ansia, continuava a mordersi il labbro inferiore e a guardare il centro della sala sperando che il giudice rientrasse in aula. Ritornò circa una ventina di minuti dopo, e cominciò a leggere ciò che aveva scritto su tutti i fogli che si era portato dietro. Non fece attenzione ai numerosi articoli, alla lista dei reati e alle varie leggi che nominò l'uomo, gli bastò ascoltare le ultime parole che disse prima di ritirarsi. "Abbiamo analizzato attentamente la possibilità che possa trattarsi di un soggetto instabile e che potrebbe essere reinserito nella società con le dovute cure, ma tutti i suoi reati non sono stati giustificati da nessuna patologia mentale. Avendo tenuto conto del responso dello psichiatra e viste tutte le leggi e le normative, in nome del popolo coreano questa corte condanna l'imputato per i reati precedentemente descritti alla pena di reclusione a vita."

Sorrise e guardò subito Sijoon, era rimasto impassibile e due uomini si erano subito fiondati da lui per portarlo al carcere che era stato indicato dal giudice. Baekhyun sentì qualcuno toccargli la spalla, si voltò e vide che si trattava di Chanyeol. Avrebbe voluto dirgli tante cose ma si limitò ad alzarsi e ad abbracciarlo forte, in quel momento si sentiva veramente felice.

"È come se mi fossi tolto un grosso peso dallo stomaco, è come quando ti svegli dopo un incubo e ti rendi conto che niente di quello che hai sognato era reale." guardò Chanyeol e sorrise, poi la sua espressione si incupì. "Questa non è la strada per casa mia."

"Lo so." rispose lui, continuando a guidare.

"Beh, hai intenzione di bendarmi? Oppure posso sapere dove stiamo andando?" chiese, Chanyeol rise e lo guardò.

"Stai calmo, lo capirai. Hai detto che volevi tornarci, no?"

Baekhyun aveva inteso il luogo in cui si stavano dirigendo e stava letteralmente sprizzando gioia da tutti i pori. L'ultima volta che erano andati lì si conoscevano da pochi giorni e non sapevano niente l'uno dell'altro, e poche settimane dopo stavano camminando mano per la mano mentre guardavano il lago. "È così bello qui." disse il più grande, poggiando la testa sulla spalla dell'altro e sorridendo.

"Vieni." gli rispose lui, afferrandolo per i fianchi e facendolo sedere sulla collina, accanto a lui. "So che i vestiti sono puliti ed eleganti, ma l'ultima volta che siamo stati qui non ho potuto baciarti e ora voglio recuperare tutto." non gli lasciò il tempo di rispondere che poggiò le labbra sulle sue, Baekhyun ricambiò e portò le mani intorno al suo corpo. Si staccò a fatica dalla presa dell'altro e si sistemò sul suo petto, portandogli una mano sul braccio e accarezzandolo. "Baekhyun."

"Mh?" domandò, sollevando lo sguardo. "Che succede?" Chanyeol aveva assunto un'espressione decisamente preoccupata, e anche lui cominciava a sentirsi teso.

"C'è una cosa che non ti ho detto." parlò piano. "E voglio farlo ora, anche se potrai non vedermi più allo stesso modo. Dovevo aspettare che questa storia finisse prima di dirtelo... mi dispiace."

Spalancò gli occhi e si allontanò, Chanyeol lo attirò di nuovo a sé e sorrise. "Ho prenotato la nostra vacanza, partiamo alle tre di notte!" disse, entusiasta. "Sei contento?"

Inutile dire che la mano che prima accarezzava gentilmente il braccio del minore cominciò a stringerlo, e il ragazzo in questione si lamentò. "Tu sei pazzo." disse piano Baekhyun. "Vaffanculo."

"No, guarda che andiamo alle Hawaii. Mi hai detto che sognavi di volerci andare, vero? Ho trovato due biglietti aerei che costano poco, l'hotel era un po' un problema, ma ho contrattato abbastanza." sorrise e gli lasciò un bacio sulla guancia. "Solo che serve anche un po' del tuo stipendio, ci stai?"

"No." rispose, offeso. "Non se ne parla di partire, avresti dovuto avvisarmi prima. Anzi, già che ci sono ti lascio." non riuscì a continuare a fingersi arrabbiato, sorrise e lo baciò. "Perché hai provato a farmi spaventare? Vuoi che mi venga un'infarto? Quanto tempo resteremo lì? Dobbiamo avvisare la centrale, dobbiamo preparare le valigie, devo portare il gatto a qualcuno, ci sono così tante cose da -."

Lo interruppe e lo baciò di nuovo. "Con calma, okay?" gli accarezzò piano la testa e lo fece poggiare di nuovo sul suo petto. "Sarà tutto perfetto."

Ritorna all'indice


Capitolo 64
*** 64 ***


"Che significa che vai alle Hawaii?"

"È una vacanza mamma, sto preparando la valigia in questo momento e ci vado con Chanyeol, ti ho detto che abbiamo risolto il caso, vero? È per festeggiare." rispose, versando dello shampoo in una confezione più piccola e chiudendo la bottiglietta per bene. "Poi verrò a trovarti, devo raccontarti molte cose. Andiamo a dormire tra poco perché dobbiamo partire stanotte."

"Ma fa freddo lì? Porta una giacca pesante." gli raccomandò. "E stai attento, ci sono tipi loschi in Europa."

"Ma le Hawaii non si trovano in Eur- va bene, tranquilla, starò attento." rispose, vide che Chanyeol gli stava rivolgendo degli strani gesti e sorrise. "Adesso vado, ci sentiamo." riattaccò e si concentrò sul suo fidanzato. "Cosa c'è? Ho quasi finito."

Erano andati dapprima a casa di Baekhyun, lì lui stava preparando la sua valigia, poi avrebbe portato il gatto da Sehun e Luhan che se ne sarebbero presi cura e successivamente sarebbero andati da Chanyeol per preparare anche i suoi bagagli. La signora Lee si era ripresa ma la stavano ancora tenendo sotto controllo quindi non poteva guardare lei Pingu, inoltre non avrebbe avuto neanche il coraggio di chiederglielo quando per colpa sua si era beccata una pallottola in una gamba. Il ragazzo si era scusato mille volte con la sua vicina, e lei aveva sempre risposto che le era sembrato di stare in un episodio di Law & Order e che aveva provato un brivido piacevole durante quei minuti. Baekhyun non riusciva a capire come mai la pensasse così, ma era felice che non lo odiasse, il loro rapporto sarebbe diventato sicuramente più stretto dopo quello che era successo. "Ti serve una mano con quello?"

Il maggiore guardò quello che stava combinando e vide che aveva versato un po' di shampoo sul ripiano di ceramica. "Si, pulisci per favore. Devo prendere solo qualche altra maglietta e mettere Pingu nel trasportino e possiamo andare." si sedette sulla valigia per provare a chiuderla più in fretta e si risollevò poco dopo, il suo gatto stava beatamente dormendo sulla sua scrivania. "Vieni." lo richiamò, poi lo prese in braccio. "Chan, mi prendi il trasportino che sta sotto il letto?" lo recuperò e Baekhyun ci infilò il gatto dentro, poi lo accarezzò. "Quando torneremo voglio poter essere in grado di rientrare in casa mia senza stare male." gli disse, forzando un sorriso. "Andiamo?"

"E così andate in vacanza? Quando ritornerete ci prenderemo una settimana di riposo anche noi, ora non possiamo lasciare il dipartimento scoperto." sorrise Sehun, versando del liquore nei bicchieri dei due amici che erano andati a fargli visita. "Mi prenderò io cura del gattino, ti invierò foto ogni giorno."

"Grazie davvero." scolò in mezzo secondo tutto il contenuto del suo bicchiere e lo abbandonò sul piccolo tavolo di vetro. "Oggi è stata una giornata veramente memorabile."

"Vorremmo poter festeggiare in modo altrettanto memorabile ma voi dovete partire stanotte, no? Quando tornerete e quando saremo tutti liberi faremo una bella cena tutti insieme." rispose Luhan, che era come sempre il primo a voler organizzare serate del genere. "Sono veramente felice di com'è andata, è stato molto difficile e questi anni sono stati proprio brutti ma abbiamo passato dei bei momenti insieme e penso che non ce ne dimenticheremo mai. Alla fine è questo quello che conta, ci siamo fatti forza a vicenda."

Baekhyun sorrise e guardò il suo fidanzato che aveva cominciato a parlare. "Mi è sembrato come di essere piombato nella vostra vita, ma sono riuscito ad ambientarmi subito e anche io porterò questi momenti sempre nel cuore." 

"Ci credo che si è ambientato subito." rispose Sehun, guardando il cinese e ridacchiando.

"Sei sempre il solito. Vogliamo andare? Chanyeol deve ancora preparare la sua valigia." riferì ai suoi amici, si sollevò e accarezzò il suo gatto che se la stava beatamente dormendo sulle gambe di Sehun. "Trattatelo bene, ha avuto mal di pancia ultimamente quindi dategli solo i croccantini che vi ho portato."

Il ragazzo rise e sollevò la zampetta dell'animale come per far salutare Baekhyun. "Non ti preoccupare per lui, divertitevi e non fate troppo casino."

Una volta arrivati a casa di Chanyeol, il maggiore si distese sul letto a guardare l'altro preparare la valigia. "Li hai presi i calzini?" gli chiese, ridacchiando leggermente e abbracciando il suo cuscino. "Io ho portato lo shampoo e il bagnoschiuma, a te toccano dentifricio e... lo avevo detto prima, mi sono dimenticato."

"Lo hai scritto sulle note del mio cellulare, ora controllo." sorrise, sedendosi sul letto per riposare le gambe e recuperando l'oggetto. Portò una mano sulla testa di Baekhyun e gli accarezzò i capelli, poi lesse la lista che era stata scritta dal maggiore. "Hai scritto, Chanyeol due punti dentifricio, detergente per il viso, emoji dell'uomo che sta facendo una sauna che probabilmente non sta a significare niente. Pantofoline comode?" chiese ridacchiando. "A cosa dovrebbero servirmi?"

"Guarda che i pavimenti degli hotel sono sporchi, ci servono, io le ho prese e devi farlo anche tu. Continua." gli chiese, Chanyeol annuì.

"Vestiti, e li ho presi. Asciugamano, presi, Biancheria, presa. Costume da bagno, preso. Preservativi, sono nel cassetto."

"Hey, non c'è scritto veramente!" si lamentò, sbirciando sul cellulare. "Ma pensandoci bene potrebbero servirci."

"Che significa potrebbero?" domandò Chanyeol, ridacchiando e bloccando di nuovo il telefono. "Finisco di preparare e vengo a mettermi vicino a te, va bene? Non addormentarti." gli raccomandò, prendendo la valigia e trascinandola in salotto per metterci le ultime cose. La sistemò in fretta e la richiuse, poi ritornò in camera da letto e si lanciò sul materasso. Abbracciò il suo ragazzo e si accoccolò a lui, sospirando rumorosamente. "Sono felice di poter passare tutto questo tempo con te, non lo abbiamo mai fatto."

"Potrai scoprire cose di me che non avresti mai scoperto a lavoro, no?" si voltò e lo guardò negli occhi, Chanyeol non rispondeva quindi sorrise e si avvicinò per lasciargli un bacio a stampo.

"Tipo cosa?" domandò, accarezzandogli la schiena. Baekhyun mugolò e gli intimò di continuare a lisciarlo.

"Tipo che in spiaggia mi piace fare i castelli di sabbia insieme ai bambini. E sono bravo a ballare, e da giovane ho fatto l'animatore in un villaggio turistico perché mia madre aveva smesso di darmi soldi dato che li avevo spesi tutti in cose poco utili. Potrei continuare all'infinito." chiuse gli occhi e si voltò, poi si spostò accanto a lui e continuò a farsi abbracciare. "Possiamo dormire? Sono proprio stanco."

Mugolò di si e continuò ad accarezzargli la schiena. "Dormi bene, abbiamo la sveglia all'una. Tra tre ore circa, ma poi potremo dormire anche sull'aereo, no?" sorrise e si sporse in avanti, poggiando la testa sul suo corpo. "Profumi di buono."

"Mi stai respirando sul collo, tra poco andrà a fuoco."

Ridacchiò e si spostò in modo da non dargli fastidio, poi chiuse gli occhi e provò a dormire.

Ritorna all'indice


Capitolo 65
*** 65 ***


❝ ci sono parti di me che sono perse per sempre,
almeno siamo persi insieme. ❞





- - -



Baekhyun sentiva di aver passato i sei giorni più belli della sua vita. Quell'ultimo periodo era stato pieno di preoccupazioni, di brutti momenti, di tristezza - rilassarsi e non preoccuparsi di niente che non fosse scegliere se andare in spiaggia o in giro per la città, se ordinare la colazione o se andarla a prendere direttamente al bar - e altre questioni semplici e di poco conto - gli era stato d'aiuto, si sentiva completamente riposato e non avrebbe potuto desiderare di meglio. La loro stanza era all'ottavo piano di un hotel lussuoso, dal balcone si vedeva l'oceano e sarebbe rimasto ad osservarlo per sempre. Dalle finestre entrava il tipico odore del mare, gli inondava le narici da quasi una settimana ed era diventato il suo profumo preferito, sentiva come di respirare molto meglio, ogni sospiro era più leggero del precedente e si sentiva in pace.

Sentì Chanyeol avvicinarsi a sé, e non appena provò ad abbracciarlo si scansò e si voltò, così da poterlo guardare negli occhi. "Ti mancherà stare qui, mh?" gli chiese, aveva notato come stava guardando il mare nostalgico.

"Molto." mise il broncio e lo guardò. "Mi mancherà soprattutto la spiaggia e il caldo, quando torneremo a casa farà freddo, lo sai? E mi mancherà un sacco questa città, è molto diversa dalla nostra, si respira un'aria più... non lo so." sospirò e si morse il labbro. "Sarebbe bello poter restare qui per sempre."

"E anche non dover lavorare, non dover preoccuparsi dei soldi e di nessuno, stare sempre bene - sarebbe proprio bello." sorrise, gli accarezzò i capelli e gli baciò la fronte. "Ma solo perché siamo costretti a vivere di preoccupazioni non vuol dire che ogni tanto non possiamo prenderci del tempo per noi stessi, lo sai?"

"Mh." rispose. "Stamattina andiamo in spiaggia, oggi pomeriggio facciamo l'ultimo giro in città e stasera veniamo a riposarci e a mangiare in hotel, poi c'è una cosa che voglio fare."

"Cosa?" gli domandò. "Abbiamo già fatto qualsiasi cosa e tu non puoi andare sui gonfiabili Baekhyun, ne abbiamo già parlato. Quell'uomo ti ha detto di no." ridacchiò, lo vide imbarazzarsi e diventare leggermente rosso.

"Ma non voglio andarci. In realtà si, ma so che non mi faranno mai andare. Forse dovrei fingermi il padre di un bambino piccolo per accompagnarlo e nel frattempo andare sulle giostre. Che dici?" rise. "Comunque, voglio che andiamo a guardare le stelle in spiaggia. Oggi non c'è neanche una nuvola, guarda il cielo, sarà chiarissimo stasera."

"Wow, romantico. Ricordati che abbiamo il volo all'una, però."

"Me lo ricordo, ma non dobbiamo restare lì per molto tempo. È il nostro ultimo giorno qui, non vorrai mica dormire?" domandò, allungando le gambe e stiracchiandosi. "Sono stanchissimo ma non voglio sprecare del tempo prezioso." lo guardò negli occhi con una strana espressione sul viso e il maggiore inarcò un sopracciglio confuso. "Che c'è?"

Si spostò e si distese sulla pancia, senza togliere la mano dal fianco di Baekhyun. "Niente."

"Sei strano." gli fece notare, Chanyeol scosse la testa.

"Sono solo triste perché partiamo, davvero. Ma anche io voglio utilizzare al meglio il tempo che ci rimane quindi possiamo anche alzarci e andare a visitare qualcosa, o andare a prendere il sole. Tutto quello che vuoi." lo attirò a sé e lo fece poggiare sul suo petto, poi lo guardò attraverso lo specchio posto sull'armadio di fronte a loro.

"Sai cosa ho scoperto in questi giorni?" chiese Baekhyun, passando il dito sul suo collo e scendendo sui pettorali. "Non voglio stare senza di te."

Chanyeol rise e chiuse gli occhi imbarazzato, gli prese la mano e la fece ondeggiare in aria. "Non devi, mh? Ti amo."

Il maggiore reagì sollevandosi e mettendosi a cavalcioni su di lui, poi cominciò a baciarlo dolcemente. "Non mi dimenticherò mai di queste giornate passate insieme."

Di sera, come stabilito, si ritrovarono in spiaggia a passeggiare mano nella mano. Avevano passato il pomeriggio a girare tra i negozi e avevano preso un pensiero per tutti i loro amici, si erano anche fatti un paio di regali carini a vicenda, come la maglietta a fiori - leggermente ridicola - che stava indossando Chanyeol in quel momento. Sembrava il tipico abbigliamento di un anziano al mare, il maggiore gliel'aveva comprata proprio per quel motivo.

"Guarda!" esclamò Baekhyun, piegandosi per recuperare una conchiglia. La osservò emozionato e se la mise in tasca, continuò a guardare il terreno attentamente in cerca di altri oggetti simili.

"Ti aiuto anche io a cercarle, a mia madre piacciono." gli lasciò la mano e se la mise nella tasca della felpa scura, poi si chinò per prendere un sasso. Non gli piaceva così lo lanciò in acqua, riprendendo a guardare la sabbia in cerca di qualcosa di più interessante.

"Che stai facendo?" chiese Baekhyun, dato che l'altro non si muoveva e sembrava stare cercando qualcosa di importante. Il più piccolo era rimasto indietro così si avvicinò a lui e lo guardò dal basso verso l'altro. "Chan?"

Sembrava molto confuso. "Ho trovato qualcosa di strano, guarda qua." gli disse, anche Baekhyun si inginocchiò e cercò di capire cosa aveva tra le mani. Era una piccola scatola. "Cosa può essere secondo te?"

"Non lo so, lo avrà perso qualcuno, lascia stare." stava per rialzarsi ma l'altro aprì di colpo la scatola, rivelando un anello. A quel punto lo sguardo del più grande si spostò velocemente dalla scatola all'altro, e poi dal suo viso alla scatola. "Che cazzo stai facendo Chanyeol." disse tutto d'un fiato, quest'ultimo sorrise e gli afferrò la spalla, poi lo fece sbilanciare e sedere sulla sabbia. 

Chanyeol continuava a guardare il piccolo oggetto, si concentrò solo dopo sull'espressione del suo fidanzato. "Non è una proposta di matrimonio, non ti agitare." gli prese la mano e gliela guardò. "Ma non ci siamo mai fidanzati ufficialmente, sbaglio? Sento che è davvero importante tra me e te, e volevo fare qualcosa di materialmente significativo per cui ti ho preso questo. Sarei felice se lo accettassi."

Il maggiore lo guardò sconvolto, non riusciva a smettere di sorridere. "Io..." mormorò, non sapeva come esprimersi.

"Posso?"

"Certo." gli lasciò la mano e lo guardò mettergli l'anello. "È perfetto, è davvero bellissimo, quanto hai speso? Sei pazzo."

"C'è un'altra cosa che vorrei chiederti prima." riprese a parlare, portando una mano intorno al suo collo e attirandolo a sé. "Quando torneremo in città ti va di provare a vivere insieme? Non so se è troppo presto, se è troppo affrettato, ma -."

"Chanyeol." lo interruppe, lo trovava davvero tenero. "È tutto perfetto, non potrebbe andare meglio di così e questi sette giorni sono stati la prova di cui avevo bisogno, voglio stare con te." sorrise e guardò il cielo, le stelle erano ben visibili, luminose e chiare. "Per curiosità, il modo con cui hai deciso di fregarmi te lo sei inventato al momento o lo hai studiato con calma? Perché ci sono rimasto di sasso, davvero."

Rise e lo guardò. "Ho notato, pensavo che te ne saresti andato e mi avresti lasciato da solo con l'anello. Ci ho pensato ora, proprio cinque minuti fa." sorrise e gli accarezzò la spalla. "Ho tenuto l'anello nella tasca della felpa tutto il giorno oggi, avevo paura che non sarei riuscito a trovare il momento adatto ma penso di averlo azzeccato, che dici?"

Scosse la testa incredulo, non poteva credere a quello che stava succedendo. "Che sei impulsivo e un po' pazzo, ma che questa è stata la sorpresa più piacevole che qualcuno mi abbia mai fatto." sollevò la mano e guardò l'anello, e poi le stelle. "Quale dei due è più luminoso?"

"Questo." poggiò il dito sulla sua fronte e lo baciò.

▬▬▬▬▬▬▬▬





[ fine ]



ringraziamenti nel prossimo capitolo ↴

Ritorna all'indice


Capitolo 66
*** ringraziamenti ***


siamo arrivati anche alla fine di questa fanfiction, sono abbastanza soddisfatta dello sviluppo di questa storia e sebbene mi abbia fatto dannare scriverla è stato un piacere immenso, penso che mi mancherà molto questo au e che sia stata una delle storie che mi ha fatto più piacere mettere su carta (anzi, su wattpad, ok)

ringrazio tutti quelli che l'hanno letta, che sono arrivati fino a questo punto, che l'hanno votata e che mi hanno fatto sapere cosa ne hanno pensato. se ne avete voglia, scrivetemi dei pareri riguardo al finale (o a qualsiasi cosa vi passi per la testa) perché sarei ben felice di leggerli!

grazie mille


scriverò al 101% altre chanbaek, la prossima sarà qualcosa di più soft e tranquillo giuro, questa è stata decisamente movimentata. se avete voglia di leggere qualche altra mia storia, mi farebbe più che piacere. se avete intenzione di leggere quello che scriverò in futuro vi invito a seguirmi, così da ricevere eventuali notifiche. se volete ignorarmi, fatelo ma (su wattpad sono sempre bbhyung) lasciate una stellina di consolazione al capitolo precedente, giusto per farmi sentire meglio.

dalla vostra scrittrice preferita è tutto, alla prossima!

se avete bisogno di qualcosa potete sempre scrivermi, just so you know

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3814592