Draco Malfoy e Astoria Greengrass The true love

di Falightwood
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo due ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre ***
Capitolo 4: *** Capitolo quattro ***
Capitolo 5: *** Capitolo cinque ***
Capitolo 6: *** Capitolo sei ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno ***


1 settembre 1992
Oggi sarebbe stato il grande giorno, per la prima volta sarei andata a studiare nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, mia sorella Daphne studia già li e quest’anno frequenterà il terzo anno. Era stata smistata due anni fa nella casa dei Serpeverde, era molto felice mi ricordo che aveva subito scritto ai miei una lettera con scritto

CARA MADRE E PADRE DOVRESTE ESSERE FIERI DI ME, PERCHE SONO STATA SMISTATA NEI SERPEVERDE

I miei come famiglia purosangue erano orgogliosi che la loro primo genita fosse stata smistata in quella casa, perché tutte le famiglie ovviamente tutti purosangue quindi nessuno era babbano o aveva origini,  che i miei frequentavano avevano i loro figli tutti smistati nei serpeverde. Quella sera da quando Daphne aveva spedito la lettera mia madre fece una cena invitando tutte le famiglie purosangue per comunicare la “grande notizia” come l’avevano chiamata loro, ovviamente tutti si riunirono e orgogliosi dei figli iniziavano a lodarli poi si scoprì che anche il bambino più famoso, il bambino sopravvissuto colui che aveva sconfitto il signore oscuro frequentava Hogwarts ma era stato smistato nei Grifondoro, mi ricordo ancora le loro facce disgustate e i loro lamenti



Io li guardai non capendo un granché anche se la mia famiglia mi aveva spiegato sin da subito che i purosangue era l’unica razza accettabile e che i bambini con genitori o parenti babbani erano mezzosangue persone con il sangue sporco, ma più che altro non capivo perché questo odio verso bambini e famiglie con origini babbane per me sono solo persone come noi. Quando avevo sette anni dissi ai miei di avere una amica di nome Emily dove sua mamma era una babbana mentre suo padre un mago i miei genitori mi picchiarono dicendomi che le uniche amiche che devo avere dovevano essere di razza purosangue, e da allora non avevo nessuna amica gli unici amici che avevo erano i libri, i miei per fortuna mi compravano tanti libri per loro l’istruzione è una cosa molto importante. Daphne è sempre stata la figlia preferita mentre io ero la pecora nera della famiglia infatti io mi distinguevo subito da loro perche sia mia madre che mio padre e ovviamente anche mia sorella avevano capelli biondi e occhi azzurri mentre io avevo capelli castani e occhi verdi assomigliavo ad un mio antenato. Ma a me non importava alla fine io volevo bene alla mia famiglia anche se dovevo cambiare idee mie e seguire le loro ideologie.
Tra meno di cinque minuti sarei entrata nella famosa sala grande, la prima impressione vedendo Hogwarts da fuori è stata bellissima vedere tutte quelle luci che illuminavano la scuola, il lago nero era tutto meraviglioso, durante l’estate Daphne mi aveva prestato il libro storia di Hogwarts per imparare tutto quello che dovevo sapere riguardo la scuola ed è stato davvero istruttivo. Finalmente la professoressa Mcgongall uscì dalla sala e ci informò che potevamo entrare, io agitata più che mai andai avanti ero verso la fine della fila ed entrai; era molto grande c’erano quattro tavoli dove stavano i studenti uno per ogni casa mi girai per vedere il tavolo dove sedeva mia sorella e lo vidi era l’ultimo dalla mia sinistra, poi ce ne era un altro dove stavano tutti i professori ma erano in fondo alla sala, la professoressa ci disse di aspettare il nostro turno per metterci il cappello parlante in testa, ero molto impaziente ed avevo paura che sarei stata smistata in un'altra casa che non era serpeverde se fosse successo i miei sicuramente si sarebbero vergognati di me e mi avrebbero cacciato di casa, prima che partissi i miei erano molto chiari solo serpeverde, senno mi avrebbero punito. Guardai di fronte a me i ragazzi che erano stati chiamati tutti erano stati collocati finora grifondoro e tassorosso ancora nessun serpeverde e corvonero. I professori ci guardarono seri e notai solo ora che c’era Barty Crouch il capo del dipartimento di applicazione sulle leggi magiche, mio padre lavora al ministero e ci raccontò la sua tragica storia e del figlio Barty Crouch Jr, Daphne non mi aveva detto che ci sarebbe stato anche lui, ma ciò non mi interessava perché la Mcgongall mi chiamò e io andai a sedermi sulla sedia e la professoressa mi mise il capello
io in quell’istante chiusi gli occhi aprii subito gli occhi e vidi che tutti mi applaudevano girai subito la testa dalla parte dei serpeverde e vidi che erano tutti alzati e mi sorridevano, andai da loro più felice che mai, vidi mia sorella con occhi luccicanti e andai subito da lei ad abbracciarla lei mi strinse forte
mi disse dolcemente, avevamo sempre avuto un buon rapporto le volevo un mondo di bene e lei a me, eravamo inseparabili. Mi misi seduta vicino a lei e ad un ragazzo biondo con occhi grigi avrà sicuramente l’età di mia sorella, devo ammettere che era molto bello, si girò verso di me e mi guardò
mi disse in modo freddo io lo ringraziai timidamente, mi metteva soggezione.
Quella sera dopo cena andammo nei dormitori e scoprii che erano nei sotterranei, la sala comune era molto bella tutta addobbata in verde e argento, condividevo la stanza con due ragazze della mia età anche se preferivo stare con mia sorella. Le mie coinquiline si chiamavano Jennete e Anastasia erano molto taciturne e non parlavano, in fondo neanche ci conoscevamo. Tutta la sera mia sorella e il suo gruppetto stavano parlando del torneo tre maghi che si sarebbe tenuto qua ad Hogwarts, potevano partecipare tutti gli alunni al di sopra dei 17 anni
< Non è affatto giusto> urlò Pensy la migliore amica di mia sorella
< E uno scandalo >tutti volevano partecipare ma per ragioni di sicurezza quest’anno avevano deciso di fare così, ed ero pienamente d’accordo con le decisioni prese dal ministero.
Io mi ero messa a leggere un libro vicino al fuoco, ad interrompermi fu un ragazzo di carnagione scura
< Ciao> mi disse cordialmente
dissi arrossendo
io annui
< Vacci piano con mia sorella tu> disse Daphne
< Stavo solo conversando eh > iniziarono a discutere e io risi erano buffi
< Come ti chiami? Daphne non ci ha raccontato niente di te> mi disse in fine il ragazzo biondo dove prima a cena ero seduta affianco a lui

  e mi porse la mano e io ricambiai, al contatto con la sua pelle fredda mi venne una scossa e allontanai subito la mano anche a lui a quanto pare gli era venuta e mi guardò male e se ne andò, che ragazzo strano.

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Capitolo 2
*** Capitolo due ***


18 dicembre 1992
Tra una settimana esatta ci sarà il ballo del ceppo è una trazione che viene fatta per il torneo tre maghi, e a dire la verità non ne sono entusiasta all’idea di partecipare al ballo ma da quanto ho capito tutti gli studenti devono partecipare e per la cronaca io non sono stata ancora invitata da nessuno. I miei coetanei delle altre case mi sembrano tutti infantili mentre quelli della mia casata sono tutti arroganti, mia sorella mi ha detto che me li dovrò far accettare alla fine starò solo una sera, ma per me una sera è già tanto. Forse ci andrò da sola rimarrò un oretta poi me ne ritornerò in camera mia a leggermi un buon libro, sembra deprimente ma per me non lo è.
Finita la lezione di erbologia con la professoressa Sprite, mi dirigo verso il campo di quidditch, oggi si sarebbero allenati i Serpeverde e mia sorella Daphne mi aveva invitata. Arrivata vidi che i ragazzi si stavano già allenando e le amiche di mia sorella e ovviamente anche lei stavano urlando i nomi dei giocatori, scossi la testa e andai da loro  -Ehi sorellina finalmente, come mai così tardi? – mi chiese Daphne – la professoressa Sprite ci ha lasciato i compiti per le vacanze natalizie- e lei annui, guardai i ragazzi che si lanciavano la pluffa – non ci credo ancora Draco mi ha invitata al ballo- dice Pansy Parkinson una ragazza dai capelli neri e occhi chiari – beh fortunata te sei stata invitata dal ragazzo più bello dalla scuola e anche Daphne da quanto ho sentito è stata invitata da un bel ragazzo – disse Millicente Bulstrode, Daphne imbarazzata abbassò la testa – e chi sarebbe? – chiese Pansy – Theodore Nott- rispose, non mi stupì di tanto mia sorella era bellissima l’incontrario di me e sono felice che sia stata invitata da Theodore da quanto ho sentito è un ragazzo ben educato. Dopo mezz’ora tra chiacchere l’allenamento finì  e i ragazzi si avvicinarono da noi  -Ciao bellezze- ci salutò Draco, ma guardava il gruppetto di Daphne e non me che ero un po’ in disparte rispetto a loro -Ciao Draguccio, allora hai scelto il colore del tuo smoking?- chiese Pansy il ragazzo alzò gli occhi al cielo –te lo detto sarà nero, come da tradizione- Pansy imbarazzata abbassò lo sguardo, Draco è sempre stato arrogante con tutti e non solo con le altre case ma anche con la nostra per esempio odia tutti i miei coetanei e li prende sempre in giro a me non dice nulla solo perché sono sorella di Daphne ma capisco dal suo sguardo che odia anche a me, ad interrompere i miei pensieri fù Blaise Zabini  – Astoria come stai? – lo guardai e gli sorrisi – bene grazie tu? - - non male, ehm se non ti dispiace ti dovrei dire una cosa in privato, posso? – e mi indicò i posti a sedere più in là da dove ero, io annui e tutti ci guardarono, io arrossii odiavo essere al centro dell’attenzione – ehm scusami Astoria è che mi da fastidio parlarti davanti a tutti sono sempre così curiosi- io gli dissi che andava bene lo stesso e lo incitai a continuare – volevo chiederti ovviamente se vuoi perché avevo sentito che non eri stata ancora invitata al ballo, ehm vorresti venire con me? – mi chiese imbarazzato, mi stupii che un ragazzo come Blaise volesse venire al ballo con me, io non sono all’altezza sua lui era un ragazzo popolare mentre io ero una qualunque una tra le tante in quella scuola e che non valeva niente, vidi che Blaise stava aspettando una mia risposta, alla fine accettai solo per il semplice motivo che non avevo ancora un accompagnatore, lo so, sono egoista e me ne vergogno. Ritornammo dagli altri e ci chiesero subito di cosa avessimo parlato e Zabini stufo gli disse la verità, all’inizio si stupirono tutti come me l’aspettavo ma dopo si congratularono con noi, vidi con la coda dell’occhio che l’unico a non congratularsi e ad avere la faccia senza espressione era Malfoy mi sta fissando e io capii che adesso mi odiava ancora di più.
Il giorno atteso da tutta la scuola e specialmente dalle ragazze era arrivato, stasera ci sarebbe stato il ballo del ceppo. Io mi alzai tardi verso mezzogiorno e notai i letti delle mie coinquiline di stanza vuote, sicuramente saranno nella sala grande a pranzare, così decisi di prepararmi e di andare a mangiare. Arrivata nella sala grande notai che c’era poca gente e una di quelle era Hermione Granger che stava leggendo un libro, Luna Lovegood che anche lei leggeva il picavillo il giornale di suo padre, andai a sedermi nella tavola dove c’erano i serpeverde, iniziai a mangiare e Blaise si sedette da me -ehi bellezza ti volevo dire che stasera ti vengo a prendere nella tua stanza alle otto e mezza- e mi baciò la guancia e se ne andò, sicuramente in questo momento sono rossa in viso nessun ragazzo mi aveva mai baciato sulla guancia – Greengrass e Zabini che coppia interessante- mi disse una voce gelida e sapevo benissimo di chi era –non dici niente Greegrass o ti imbarazzi anche di questo- ridacchiò, alzai lo sguardo furiosa –senti Malfoy non parlarmi ok? – lui mi guardò stupito – ehi ragazzina con me non alzi la voce capito? - - perché non dovrei in fondo tu non sei niente per me- lui mi guardò stava per dire qualcosa ma Pansy li saltò in braccio e io decisi di andarmene, perché questo ragazzo se pur un figo pazzesco era un presuntuoso arrogante e figlio di papà.
Qualche ora dopo Zabini bussò alla porta di camera mia-avanti- dissi, lui la aprì e sgranò gli occhi guardandomi, io mi preoccupai subito – ho qualcosa che non va bene? Il vestito il trucc..- non finii neanche la frase che lui mi fermò – sei una favola Astoria- io imbarazzata lo ringraziai alla fine avevo messo un vestito nero lungo di seta, lasciai i capelli naturali e per quanto riguarda il trucco optai per un trucco semplice. Uscimmo e andammo nella sala grande dove si teneva la festa, e con mia grande sorpresa era bellissimo, i quattro campioni aprirono le danze e Zabini mi invitò a ballare e io accettai, notai Daphne che ballava allegramente con Theodore, Draco e Pansy che se la ridevano degli altri di come ballavano, i bulgari che facevano la corte alle ragazze, io sorrisi alla fine non mi pentii di essere venuta al ballo, Blaise è veramente gentile con me e ci stiamo divertendo da matti.

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Capitolo 3
*** Capitolo tre ***


10 luglio 1992
Io e mia sorella eravamo ritornate da quasi due settimane a casa per le vacanze estive. Ero felicissima che adesso potevo starmene in santa pace senza studiare o andare a lezione. Mi alzo sempre tardi, i miei genitori specialmente mia madre non era d’accordo che una signorina dovesse dormire fino alle 10:00 ma io continuavo a ripeterli che queste sono le vacanze e che ogni signorina dorme fino a quell’ora se avesse tempo.
Oggi io e Daphne saremmo andate nel Wiltshire nella famosa tenuta dei Malfoy, la Malfoy Manor. Draco aveva invitato tutto il suo gruppetto di amici e stranamente anche a me. Mia sorella accettò subito l’invito entusiasta di rivedere i suoi amici, mentre io non ero contenta di questo invito, gli amici di mia sorella mi stanno tutti antipatici, Zabini non mi parlava più, una settimana dopo dal ballo del Ceppo perché avevo rifiutato un suo bacio, beh mi sembrava palese che non avrei subito ceduto alla sua corte lo conoscevo a malapena. I suoi amici lo presero in giro per un bel po.
Nostro padre ci accompagnò in macchina fino a casa Malfoy, eravamo anche vicini c’era solo venti minuti di strada. Arrivati rimasi a bocca aperta dalla maestosa casa davanti ai miei occhi, era grandissima, la villa è recintata da alte siepi ben curate e da un cancello da cui le sbarre assumono un viso che chiedono il motivo della visita.
–bene ragazze vi lascio qua, alle diciotto vi vengo a prendere e andremo fuori a cenare, perché vostra madre sostiene che non la porto mai a cena, ma cosa posso farci se il lavoro mi opprime sempre- e se ne andò borbottando – beh grazie alla mamma finalmente usciremo tutti insieme, cosi li potrò convincere di prendermi quel bel vestito che abbiamo visto a Diagon Alley da Madame Malkin’s- mi disse Daphne -la mamma ti direbbe subito di si ma più che altro devi convincere papà- -vero, beh farò del mio meglio- io le sorrisi. Andammo di fronte a questo enorme cancello dove ci chiese chi eravamo e dopo un po entrammo, il giardino era grandissimo c’era anche una fontana e in lontananza c’erano dei pavoni bianchi che passeggiavano, erano bellissimi. –benvenute- ci disse Draco, era diverso da quando avevamo lasciato la scuola, non riuscivo a capire se fosse cambiato in meglio o in peggio. –Ciao Draco, come stai? – domandò Daphne – Bene grazie, se volete seguirmi- e ci indicò il parco. Vidi in lontananza Pansy, Tiger, Zabini e gli altri –eccovi qua finalmente- disse Pansy e andò ad abbracciare mia sorella, io me ne stavo in disparte a fianco di Draco, -che ci fa lei qua?- disse Zabini riferendosi a me –è la sorella di Daphne, non fare storie ti prego- disse Draco. Lo ringraziai mentalmente. Ci sedemmo su delle sedie e un elfo ci portò da mangiare. Mi sentivo a disagio per tutto questo tempo seguivo le loro discussioni che si riferivano a Harry Potter e dalla misteriosa morte di Cedric Diggory uno dei quattro sfidanti della competizione tre maghi. Il gruppetto di mia sorella sosteneva che Harry Potter ne fosse il responsabile, io penso come sostiene Harry che fosse Voldemort, credo che il signore oscuro sia tornato, e la morte di Cedric ne è la prova. Ma tutti sostenevano il contrario non solo Daphne e gli altri ma anche il Ministero della magia. –Astoria a che stai pensando?- mi disse Tyger–ehm a niente- -sicuramente starà pensando ai suoi amichetti sfigati. Mi chiedo ancora com’è possibile che tu e Daphne siate sorelle, siete cosi diverse. Tu sei così imbranata e parli con i mezzosangue- -adesso bassa Pansy- disse mia sorella, io mi alzai e andai a vedere i pavoni bianchi che erano sul parco almeno potevo starmene lontano da loro, non riuscivo a sopportarli li odiavo nel vero senso della parola. Sentivo da lontano che stavano discutendo, mia sorella non poteva farci niente, lo so che faceva di tutto per proteggermi e che mi voleva bene e per questo le sono veramente grata. Seguendo i pavoni ammirai da vicino la villa era molto bella anche se i muri esterni della villa sono grigi la rendeva lo stesso magnifica. Notai che in una finestra c’era un uomo che ci osservava aveva una mano di metallo e non era sicuramente Lucius Malfoy perché a differenza sua che è biondo, questo uomo aveva dei capelli strani non saprei neanche io come definirli, ad un tratto l’uomo si girò sicuramente qualcuno lo aveva chiamato, stavo per vedere chi lo avesse chiamato ma una mano mi afferrò
– vieni via da li ragazzina- disse Draco – non chiamarmi ragazzina e toglimi le mani di dosso- li dissi disgustata, lui mi fulminò con lo sguardo e anche io –sai mi danno fastidio le ragazzine che si comportano cosi- - sai me lo hai detto già e ti continuerò a dire che a me non interessa- ad interromperci fu l’elfo della famiglia Malfoy dove mi comunicò che mio padre era arrivato, senza nemmeno salutarlo me ne andai di corsa fuori da quella casa.
Qualche ora dopo eravamo in un ristorante e i miei genitori ci chiesero come fosse andata a casa dei Malfoy mia sorella raccontò tutto ovviamente senza specificando quello che era successo a me cioè delle litigate. Non badai nemmeno a quello che parlavano ma pensavo a quel uomo con quella mano strana che era nella villa e come Draco mi avesse fermata prima di vedere chi c’era in quella stanza. Sarà qualche parente dei Malfoy o forse degli amici ma non ero del tutto sicura, questa storia non mi convince.

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Capitolo 4
*** Capitolo quattro ***


5 Novembre 1996
L’inverno era ormai alla porte e il freddo si sentiva nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, era un via e vai di studenti e professori ma Astoria era l’unica che se ne stava seduta tutta sola al campo di Quidditch con in mano la lettera da parte dei suoi genitori e le lacrime che le rigavano il suo pallido viso, dove le comunicavano la morte improvvisa del suo amato nonno, l’unico che non l’aveva mai considerata come la pecora nera della famiglia Greengrass, l’unico ad averla sempre protetta dagli insulti della famiglia, l’unico che la apprezzava per come è fatta. Si asciugò le lacrime e guardò in altro in cielo –ti vorrò sempre bene nonno- e riabbassò lo sguardo –che fai qua tutta sola e soletta Grengrass?- la ragazza non si voltò perché riconosceva quella detestabile voce roca –non so se te lo hanno mai detto, ma anche a scuola ci sono dei manici e per una ragazzina piccola e ingenua come te ti potrebbero come posso dire…ingannare? Sfottere?- -SMETTILA LURIDO BASTARDO!- era la prima volta che perdeva le staffe davanti a una persona, ma non riusciva più a sopportare le sue parole, era già in lutto e le insignificabili parole di Draco le davano ancora più fastidio e dolore –Come osi lurida sangue marcio che non sei altro!- le urlò il ragazzo biondo, lei si girò verso di lui e con le lacrime che le rigavano il volto –Per tua informazione sono una purosangue- Draco la guardò per la prima volta non come la piccola, indifesa e arrogante Astoria ma la guardò come una ragazza piccola e fragile come se avesse bisogno protezione, -Astoria non volevo ferirti- -beh lo hai fatto lo stesso- e scivolò a terra con le lacrime agli occhi –stai bene?- chiese il ragazzo stranamente preoccupato lei non rispose e Draco notò un foglio vicino a dove era seduta lei, lo prese senza chiederglielo
Cara Astoria
Con grosso rammarico da parte di tutta la famiglia Greengrass il nonno William è deceduto ieri notte. I funerali si terranno la prossima settimana, abbiamo avvertito il professor Piton e ci ha informato che soltanto una tra te e Daphne poteva venire al funerale e abbiamo scelto tua sorella, lo so che tu ci eri affezionata di più però lei è più grande e sa come contenere la tristezza tu sei ancora una bambina e non riusciresti a controllarti.
Mamma e Papà
P.S. Di a Daphne che il vestito che desiderava tanto le lo abbiamo comprato.
Il ragazzo leggendo la lettera dedusse che i genitori di Astoria Greengrass erano freddi e distaccati con lei l’incontrario per la sorella, li faceva pena ma soprattutto tenerezza –Astoria ti porgo le mie condoglianze- la ragazza guardò il ragazzo stupita era la prima volta che Draco le parlava così di solito o la prendeva in giro oppure la ignorava –Grazie Draco- le sue guance si arrossirono un pochino ma le lacrime continuavano ad andare giù come cascate e non si accorse nemmeno che stava singhiozzando, Draco era imbarazzato era la prima volta che qualcuno di fronte a lui piangeva di solito scappavano tutti per non dare la soddisfazione che le lacrime erano provocate da lui, ma questa volta lui non centrava ed era questo che li fece pensare che c’era qualcun’altro oltre a lui che stava soffrendo, stava passando un brutto periodo e doveva compiere una missione che li sembrava impossibile però non doveva far vedere che stava soffrendo per questo anzi doveva dimostrare l’incontrario. –Draco scusami credo di non sentirmi bene- il ragazzo la guardò era perso nei suoi pensieri e vide che la ragazza stava tremando e singhiozzando contemporaneamente si abbassò alla sua altezza –Astoria ti porto in infermeria Madame Chips saprà cosa fare- ma lei non rispose faceva fatica a respirare, Draco non sapeva cosa fare –Calmati cerca di respirare lentamente- la ragazza faceva fatica e con stupore di entrambi Draco la abbracciò da dietro e le accarezzò le guance per calmarla –tranquilla respira lentamente- e Astoria ormai rilassata tra le braccia del biondo si calmò e ricominciò a respirare regolarmente –Sai Astoria un giorno moriremo tutti…- non finì la frase che lo interruppe –lo so però mio nonno era l’unico che non mi considerava una ragazza strana solo perché sono gentile con i nati babbani- questa affermazione al ragazzo lo infastidì ma non disse nulla e la continuò ad ascoltare – e poi è sempre stato l’unico che non prestava attenzione o elogiava mia sorella, lo so che è tua amica- il ragazzo la interruppe –non è la mia amica- -ma è la amica della tua ragazza Pansy- tutti a scuola consideravano Pansy Parkinson come fidanzata ma la realtà è che a lui non interessava averla come sua ragazza diciamo che la usava per divertimento –non è nemmeno la mia ragazza- Astoria lo guardò con la coda dell’occhio insospettita però non disse nulla –vabeh il  punto è che io sono ritenuta la pecora nera della famiglia mentre Daphne è colei che fa tutto giusto, la migliore di tutti, colei che sposerà un ricco purosangue mentre io sono solo la nullità un errore- Draco a quelle parole li venne un brivido su tutta la schiena, un errore, se lui non ci parlava mai o la prendeva in giro non significava che fosse una sfigata o una che fa tutte le cose sbagliate, per lui era una ragazza coraggiosa ed educata con un buon animo e all’inizio li parve strano che fosse stata smistata nei serpeverde però a quanto pare il cappello parlante aveva scoperto che se non veniva smistata nei serpeverde per lei sarebbe stato un grosso guaio –Astoria non sei un errore, sei una ragazza coraggiosa non scoraggiarti, dimostra alla tua famiglia ciò che sei in grado di fare e dopo vedranno chi sei realmente- Astoria lo guardò stupita, non sapeva che da quel giorno i sentimenti che provava verso il ragazzo biondo dagli occhi grigi sarebbero cambiati da odio ad amore e che anche per il ragazzo affianco a lei sarebbero stati gli stessi.

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Capitolo 5
*** Capitolo cinque ***


10 gennaio 2001
Erano passati tre anni dalla guerra contro il signore oscuro. Quando la terribile battaglia iniziò Astoria e sua sorella Daphne erano a scuola ed entrambe volevamo combattere, ma i loro genitori glielo proibirono e scaparono dall’Inghilterra e andarono in Islanda, dove il padre delle due ragazze aveva un amico che viveva in quel luogo freddo e dimenticato da Dio. Rimasero fino alla fine di agosto, e dopo ritornarono a casa loro. I loro genitori scoprirono che Hogwarts sarebbe stata riaperta a settembre come ogni anno, come se nulla fosse successo. Gli ultimi anni di Astoria a Hogwarts erano tranquilli, e non c’erano più pericoli. Anche la casata dei Serpeverde era più tranquilla e non era più competitiva come una volta, d'altronde la preside McGranitt gli sorvegliava sempre. Astoria uscii dalla scuola con ottimi voti, i suoi genitori erano fieri per la prima volta ma non tanto quando era uscita la loro primo genita.
Astoria ora lavorava come guaritrice all’ospedale San Mungo a Londra, è un lavoro che la appassiona perché ho sempre desiderato fare del bene alle persone. I suoi genitori e sua sorella erano contrari perché secondo loro, i purosangue devono lavorare in luoghi che sono degni per comandare, come lavorare al  ministero della magia o come professore. Ma lei si era opposta alla loro “idea”, per la prima volta da quando ero nata ha fatto la cosa che le pareva giusta per lei. I suoi ovviamente non accettarono e fecero di tutto per dissuaderla, ma lei non molò  mai e andò  dritta per la sua strada.
Nella famiglia Greengrass c’era aria di festa perché il 18 di gennaio di questo anno la signorina Daphne Greengrass si sarebbe sposata con un ragazzo purosangue. La famiglia di lei ne era felicissima perché così la discendenza del purosangue sarebbe continuata. La signora Greengrass si era vantata con le sue “amiche”  ricche della zona. Era sempre stata una donna piena di vanità e odio, Astoria non aveva mai capito perché la madre facesse così, quale vantaggio avrebbe avuto se si comportava cosi?, queste domande un giorno ebbero una risposta lasciò la povera ragazza ferma come una statua nel lussuoso salotto. Astoria sapeva che non avrebbe mai fatto come la madre, perché aveva capito l’importanza della vita, che ognuno di loro erano uguali, babbani e maghi che fossero. Tutti erano nello stesso piano perché prima o poi la morte sarebbe arrivata su tutti loro.
disse  furiosa la madre di Astoria, lei si materializzò a Diagon Alley e notò che non c’era quasi nessuno in strada, beh in fondo erano quasi le sette e fuori nevicava. Infreddolita la ragazza si avviò verso la boutique di Madama McClan, entrò dentro e richiuse velocemente la porta. Madama McClan stava concludendo la vendita con un signore altro e tutto incappucciato. La sarta la vide e le disse che il vestito sarebbe stato pronto fra qualche minuto, nel frattempo Astoria si guardò intorno, c’erano tutti abiti alla moda molto belli e anche molto costosi, le sarebbe piaciuto indossare un abito come quello, soprattutto quello esposto nella vetrina, un abito lungo e verde scuro, le maniche erano fatte di pizzo. La ragazza chiuse gli occhi e si immaginò con quel abito addosso e in una sala da ballo con in sottofondo la musica di Mozart e affianco a lei un principe azzurro, non aveva un volto, perché non sapeva come sarebbe stato il suo futuro ragazzo, ma se lo immaginò alto con occhi azzurri e capelli biondi e con un sorriso brillante. Iniziò a ondeggiare ma ad un tratto cadde e apri gli occhi e vide che l’uomo che era prima al bancone con Madama McClan era caduto e anche suoi abiti che aveva comprato, Astoria imbarazzatissima raccolse subito la roba del signore e gliela porse quella voce le sembrava così famigliare, alzò lo sguardo e due occhi grigi la stavano fissando, lei arrossì e lui se ne accorse e se ne andò sbattendo la porta. Frastornata andò verso il bancone dove la sarta la stava aspettando impazientita con il suo abito da matrimonio. Pagò e ritornò a casa sua. A tavola erano tutti zitti, Daphne e sua madre stavano pensando al matrimonio, il padre al lavoro e Astoria a quel misterioso ragazzo del negozio. Le sembrava così famigliare quel volto e quella voce sottile. Assomigliava al famoso e odiato Draco Malfoy, ormai nessuno sapeva che fine avesse fatto lui e i suoi genitori, dopo la guerra anche loro scapparono e non si seppe più niente. Alcuni dicono che fossero morti, altri che si siano trasferiti altrove ormai pieni di vergogna non avevano la faccia di ritornare in Inghilterra, altri ancora dicono che siano rinchiusi nella loro villa. Nessuno sapeva la verità, ma quel volto assomigliava a quel ragazzo che a scuola la prendeva in giro e che alla morte del nonno l’aveva consolata. lei la guardò e anche i genitori disse la madre l’aveva beccata, lei non rispose niente il padre guardò divertito la scena, rispetto a sua moglie lui era più buono con Astoria, da quando ha iniziato a lavorare in lei vedeva quella determinazione che tutti i Greengrass avevano ed era fiero. Sapeva che in passato era duro con lei ma lo faceva soltanto per il suo bene, la moglie lo guardò tritubante e non disse niente, Astoria sorpresa guardò il padre e lui le fece l’occhiolino, lei gli sorrise compiaciuta per l’affetto del padre chiese ancora lei mi fulminò con lo sguardo chiuse così l’argomento. Astoria ci rimase male non perché sua sorella non aveva detto se Draco c’era o meno, ma ad aver negato la sua amicizia. Da quando si è saputo che Draco fosse un mangiamorte tutti quella della casa dei Serpeverde ma soprattutto i suoi amici lo idolavano, ma quando Voldemort fu sconfitto e la famiglia Malfoy scappò come dei codardi, tutti compresi i miei genitori li detestarono. Ormai la famiglia Malfoy sarebbe stata ricordata come la famiglia dei perdenti. Ma Astoria non la pensava come loro, secondo lei avevano sbagliato ad allearsi con il signore oscuro, ma dagli errori si impara. E poi tutti loro una volta nella vita hanno fatto delle scelte sbagliate. Il giorno dopo Astoria decise di andare al Ghirigoro per compare qualche libro. Entrò nel negozio e fortunatamente cerano poche persone. Si aggirò nei vari scaffali e vide che non c’era nessun libro che la colpiva, cosi decise di andarsene e di sedersi in una panchina al parco. Anche li non c’era nessuno, soltanto un pazzo si sarebbe seduto in quelle panchine congelate. Con lo sguardo rivolto verso il basso per proteggersi meglio dal freddo si sedette nella panchina e iniziò a rilassarsi. Questi momenti li desiderava avere più allungo, a casa sua c’erano sempre ospiti per il matrimonio della sorella, poi ogni giorno andava al lavoro e stava fino alle otto di sera e ritornava a casa stanca. Questa settimana e la prossima le avevano dato dei giorni liberi quindi questi momenti se li voleva godere a pieno. Si accorse dopo mezz’ora che qualcuno era seduto affianco a lei, si voltò verso questa misteriosa persona e notò che era lo stesso ragazzo della boutique. Il ragazzo se ne accorse e stava per alzarsi quando Astoria lo richiamò il ragazzo rimase in piedi impalato chiese con voce fredda lui si girò e mi guardò, stava capendo chi fossi io annui, da l’ultima volta che lo vidi seppur per pochi minuti perché tutti stavamo scappando dai mangiamorte, è diventato ancora più alto i suoi capelli biondi più lunghi ed era vestito elegante come sempre. gli chiesi non sapevo cosa rispondere pensavo fosse cambiato caratterialmente ma mi sbagliavo gli chiesi urlando e mi ero alzata pure io, Draco mi guardò stuperfatto, non poteva immaginare che  la piccola Greengrass ormai diventata una ragazza bella, dolce e piena di carisma fosse cresciuta. A scuola la prendeva sempre in giro ma non perché lo voleva ma per far vedere ai suoi amici che era un duro, e si pente amaramente di quei giorni Astoria si addolcì sorrise e anche lei rimasero a parlare fino a tardi, come se fossero amici da sempre.

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Capitolo 6
*** Capitolo sei ***


15 GENNAIO 2001
Astoria Greengrass stava ammirando la bellezza di sua sorella Daphne che era vestita con un bellissimo abito da sposa color bianco, assomigliava alla regina dei ghiacci. Astoria è sempre stata un po’ gelosa per la bellezza di sua sorella, pensava che non sarebbe mai arrivata alla sua altezza, Daphne ha sempre avuto quel tocco in più che mancava a lei. –sei meravigliosa bambina mia- la signora Greengrass era in lacrime a vedere che la sua amata figliola da li a pochi minuti sarebbe diventata una signora –oh mamma non farmi piangere- Daphne dal canto suo non voleva andarsene dalla sua famiglia perché i suoi genitori la hanno sempre trattata come una principessa e tutto quello che lei voleva le veniva dato –si scusami è meglio che io vada, Astoria mi raccomando non fare pasticci come il tuo solito- con quelle parole la madre delle ragazze se ne andò –non ascoltarla Astoria, sai anche te che infondo ti vuole bene- -io avrei i miei dubbi, ma non ci faccio caso- disse triste, non li piaceva che sua madre la sgridasse e la rimproverasse sempre come se fosse un disastro. –vieni qua sorellina che mi mancherai un casino- Astoria ormai in lacrime la abbracciò facendo attenzione a non rovinare la sposa –mi mancherai Daphne, come farò senza di te?- -oh sei più forte di quanto tu credi. E vedrai che prima o poi arriverà il tuo principe azzurro che hai sempre sognato- Astoria a quelle parole le venne in mente Draco Malfoy, dalla chiacchierata che avevano fatto a Diagon Alley non si incontrarono più, Astoria impegnata con i preparativi del matrimonio mentre il ragazzo era impegnato a riacquistare fiducia al ministero della magia, voleva lavorare come suo padre ma agendo in buona fede. Ormai il ragazzo ha lasciato definitivamente il lato oscuro, i suoi genitori ne erano contrari me poco importava a Draco. Anche lui voleva creare una famiglia, avere una moglie che lo amasse per come era fatto con tutti i suoi difetti e pregi, e non per la sua ricchezza.
Daphne era diventata ufficialmente una signora, non avrebbe mai immaginato che suo marito fosse il suo ex compagno di scuola, Blaise Zabini. Ai tempi di Hogwarts i due facevano parte dello stesso gruppo, ma non avevano mai avuto il feeling, ma dopo la guerra contro Voldemort i due si sono rincontrati di nuovo a Hogsmeade. E poi da li è iniziata la loro storia d’amore. Entrambi avevano le stessa idea ovvero che la linea purosangue continuasse.
Astoria era seduta in fondo alla sala ad osservare i due novelli sposi ballare, tutti gli invitati si stavano divertendo, non pensava che anche la gente più aristocratica si potesse divertire così tanto, lei aveva l’idea che fossero tutti delle statue fredde e senza sentimento, ma si sbagliava. –che ci fai qua tutta sola?- la ragazza spaventata si voltò e vide due occhi grigi che la stavano fissando –Draco?!che ci fai qua?- -posso sedermi?- le chiese gentilmente, lei acconsenti –Blaise mi ha invitato, infondo eravamo amici, non ti ricordi?- -c’erto che mi ricordo, ad Hogwarts stavate sempre insieme, ma non pensavo che ti avrebbe invitata. Dopo la guerra…- Astoria si sentiva le guance rosse, non voleva che Draco la fraintendesse –so dove vuoi andare a parare- rise, la ragazza pensò di non aver mai visto un sorriso più bello del suo –diciamo che io e Blaise abbiamo fatto pace, e lui dopo mi ha invitato al matrimonio- -sono felice per te- lo disse con tutto il cuore, sapeva che Draco voleva cambiare e rimediare a quello che aveva fatto in passato –grazie, comunque non hai risposto alla mia domanda- -e quale?- -che ci fai qua sola? Infondo si sposa tua sorella- -lo so è che mi vergogno, sai sono una pessima ballerina- Draco rise –la piccola Greengrass che si  vergogna non me lo sarei aspettato- -perché?- -beh conosco tua sorella e anche i tuoi genitori e so bene che non si vergognano di niente- -ma io non sono mia sorella- -oh questo lo so bene. Sei diversa- la ragazza non sapeva come interpretare quelle parole, la stava prendendo in giro? –ehm già- -non fraintendermi Astoria, sei diversa nel senso positivo- le guance di lei divennero fuoco –grazie Draco- -Ma nessun giovincello ti ha chiesto di ballare?- -no- -come mai se posso sapere?- -me lo chiedo anche io, chissà forse non sono alla loro altezza?! Forse sono troppo brutta per loro?!, infondo come hai detto te, io sono diversa- Draco la stava guardando incredulo, lei brutta? pensò, era una cosa inconcepibile, per lui era l’unica ragazza bella in quella sala. Anche ad Hogwarts ricordava che era una bambina bellissima e negli anni è sempre diventata meglio, non si capacitava perché avesse cosi poca autostima di lei stessa, per caso qualcuno le ha fatto pensare l’incontrario? –se nessuno ti ha invitata mi concede l’onore di un ballo?- -si- Astoria non è stata mai così eccitata in tutta la sua vita –sappi che non so ballare- -ti guido io- e cosi i due ragazzi si misero a ballare. Entrambi dopo quel ballo provarono delle emozioni forti, molto piacevoli, e volevano che non finissero mai. Perché per la prima volta sia Draco che Astroria si sono trovati nel posto giusto al mondo ovvero una tra le braccia dell’altro. –sei bellissima sappilo- -anche tu- Astoria ancora tra le braccia del ragazzo poggiò la sua testa nel suo petto e lui le accarezzò i capelli come se fosse l’unica cosa più importante del mondo.

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