My Princess Academia - // BNHA // [𝔻𝕖𝕞𝕖𝕟𝕫𝕚𝕒𝕝𝕖]

di ChewCekka
(/viewuser.php?uid=1084472)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** (っ◔◡◔)っ ♥ Prologo ♥ ***
Capitolo 2: *** Peter Pan - pt.1 ***
Capitolo 3: *** Peter Pan - pt.2 ***



Capitolo 1
*** (っ◔◡◔)っ ♥ Prologo ♥ ***


All’inizio del combattimento, molti di loro si erano fatti scappare qualche risolino beffardo, quasi a pregustare il sapore della vittoria assicurata di fronte a quella stramba combriccola che avevano davanti: era forse il gruppo di Villains più sgangherato che avessero mai visto. Erano quattro individui, dall’età varia, di diverso genere: non avevano uno stile di combattimento ben definito, sembrava si fossero incontrati giusto 5 minuti prima di tentare di rapinare il negozio nel quale erano stati colti in flagrante dalla classe di eroi.

Nonostante i loro quirk fossero abbastanza notevoli per essere dei delinquenti di poco conto (uno riusciva a controllare gli insetti, un altro possedeva la capacità di rendere fluido qualsiasi oggetto inanimato, quella che sembrava la più giovane manipolava il calore corporeo e l’ultimo lanciava fendenti di aria tagliente), con un ottimo lavoro di squadra, la classe 1°A era riuscita a sventare il colpo in meno di un quarto d’ora.

Il professor Aizawa, accorso dopo aver perso improvvisamente di vista l’intera classe, con a seguito All Might, non seppe trattenere un sospiro esasperato alla vista dei suoi alunni e dei malviventi legati tra loro con una stretta corda gentilmente creata da Yayouruzu.

-E’ mai possibile che io mi giri per 5 secondi, e ripeto, 5 secondi, per poi voltarmi di nuovo e non vedere nessuno dei miei 20 alunni?-

Toshinori si lasciò sfuggire una piccola risatina,che fu messa subito a tacere dallo sguardo minaccioso di Aizawa.

-Professore, è stata un’emergenza!- provò a giustificarsi Iida, prendendo come suo solito le difese della classe.

-Iida ha ragione. E poi, non è fiero di noi professore? Eh? Abbiamo fermato un intero gruppo di supercattivi! Siamo troppo forti!- esclamò Mina, portando le braccia al cielo e facendo un piccolo saltello.

In quel momento, il proprietario del negozio, un vecchietto dai capelli bianchi e dall’aspetto barcollante, emerse da dietro il bancone. Si fece strada con lentezza e non poca difficoltà tra i pezzi di vetri rotti e i rimasugli della battaglia, per poi piazzarsi con buffo e traballante orgoglio di fronte ai ragazzi.

-Voi! Avete distrutto il mio negozio!- cominciò ad urlare con voce gracchiante. Il viso era paonazzo, e le rughe si muovevano come gelatina sulle sue guance cadenti.

-Signore, aspetti, si calmi un attimo, noi volevamo solo..- tentò di dire Midoriya, ma Bakugou lo interruppe.

-Sta’ zitto Deku di merda, qua ci penso io. Hey tu, vecchiaccio ingrato, ma chi ti credi di essere? Questi imbecilli qua ti stavano rapinando, invece di urlare come un cretino, dovresti ringraziarci!-

-Bakugou, ti sembra questo il modo di parlare ad una vittima che hai soccorso? Lascia parlare il professor Aizawa!- lo sgridò Uraraka, e provò a tirarlo indietro al suo posto per un braccio.

-Voi! Voi giovani.. non capite niente.. vi atteggiate da eroi ma poi tutto quello che riuscite a fare è rovinare la tranquillità di un povero vecchio. Ma poi che modi! Urlarmi addosso in questo modo! Ve la farò pagare cara!- esclamò l'uomo.

Prima che il professore o qualsiasi altro alunno della classe potesse fare qualcosa, il vecchietto era già rientrato dentro il negozio a passo spedito, per quanto l’età glielo permettesse.

I ragazzi cominciarono a scambiarsi tra loro occhiate divertite, seguite da quale risata o piccoli scambi di battute.

-Secondo te dove è andato? Forse si è dimenticato la dentiera sul bancone!-

-No, io dico che se la stava facendo addosso ed è corso in bagno!-

Toshinori stava per proporsi volontario per andare a parlare con l’anziano signore, quando proprio quest’ultimo uscì nuovamente dalla porta frantumata, mentre vacillava sotto il peso di una scatola polverosa che reggeva con le braccia.

La lasciò cadere con un tonfo a terra, guardando la classe con aria di sfida.

-Cos’è, è arrivato natale in anticipo?- scherzò Kaminari, seguito a ruota da Sero.

-Ce la vuole tirare addosso signore? Se vuole le do una mano! Deve essere pesante!-

Metà della classe non riuscì a trattenere delle risate, che fecero corrugare ancor di più la fronte del vecchio; con le mani ossute, piegò lentamente la schiena, per aprire il coperchio della scatola malmessa. Poi la prese dagli angoli inferiori e ne rovesciò il contenuto per terra.

La classe intera fece un passo avanti, abbassando il naso per vedere cosa fossero quelle scatolette colorate.

-E queste cose che diavolo sono?- chiese Kirishima.

-Sono videocassette. Non ne vedevo una da tempo, ormai non vengono più usate.. servono per vedere i film- spiegò Todoroki. Il ragazzo, ancora i compagni non riuscivano a capire il perché, era piuttosto ferrato se l'argomento tirato in ballo era antiquariato.

-Oi, vecchiaccio, che film ci sono in queste cassette? E perché le hai portate qui fuori?-

Sul volto del vecchio si disegnò un sorriso enigmatico. Aizawa fece un passo indietro d’istinto, guardando sospettoso l’uomo.

-Beh.. mi stupisce il fatto che sappiate cosa siano queste. Non siete così ignoranti come pensavo. Vorrà dire che sarà ancora più divertente- e detto ciò, alzò di poco il braccio cadente e scheletrico.

Fu un attimo,tanto che nemmeno EraserHead se ne accorse in tempo: un fascio di luce investì in pieno i ragazzi e i due adulti, accecandoli.

Provarono una sorta di strappo allo stomaco, una sensazione molto sgradevole, mentre il solido sotto i loro piedi si liquefaceva facendoli cadere nel vuoto.


---------


Quando Midoriya si risvegliò, sentì un forte dolore alla testa: si tastò con delicatezza sul punto dove gli doleva, scoprendo di avere un grosso bernoccolo. Si alzò massaggiandosi il capo, appoggiandosi con entrambe le mani al tronco di un enorme albero.

Guardandosi intorno scoprì con orrore di essere solo e di trovarsi in quella che sembrava una foresta fittissima, composta essenzialmente da grosse querce. Anche il suo abbigliamento era cambiato: indossava una ridicola calzamaglia verde pisello, con una cintola di pelle marrone e un coltellino infilato in una fodera costruita alla bell’e meglio.

Aveva già cominciato a interrogarsi sul da fare, se andare a cercare gli altri o esplorare inizialmente la foresta, quando i suoi pensieri furono interrotti da un debole scampanellio in lontananza.

Si mise subito in allerta, tirando fuori il coltello in osso e tenendolo stretto in mano.

Il rumore delle campanelle si fece sempre più vicino, facendo intuire a Midoriya che arrivasse dall’alto. Qualsiasi cosa fosse, sapeva volare.

Ma quando alzò gli occhi al cielo nella direzione da cui udiva quegli strani rumori, rimase senza parole: quello che vide fu senza eguali. Quella che stava arrivando era una piccola fatina dall’aspetto grazioso, con un vestitino pieghettato e le scarpette a ballerina, ma dall’aria furibonda ed adirata.

Come poteva essere altrimenti? La fatina era proprio Kacchan, che arrivava scampanellando e sbraitando come una furia.

Image and video hosting by TinyPic  




**Angolino Autrice**
Ma buonsalve a tutti gente. La mia seconda storia "seria" su EFP, wow.
E pensare che l'altra parla di suicidi e depressione. 
Sono una ragazza piena di risorse.
Ma tornando alla storia, cosa è questo scempio?
Beh, in realtà non lo so neanche io.. posso solo scusarmi
per la schifessa del prologo, sono sicura che andrà meglio con il primo capitolo lol.
Spero di avervi incuriosito almeno un pochino!


 
 



!!Un avviso che non c'entra con la storia!!
Sto organizzando un contest di scrittura su Wattpad, con premi e quant'altro. Se siete interessati copiate e incollate il link della storia o scrivetemi un messaggio qua sopra! 

Le iscrizioni sono fino a mercoledì 06/05/2020. 
Dategli un'occhiata se vi interessa.

 https://www.wattpad.com/story/221872522-contest-di-scrittura-iscrizioni-aperte

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Peter Pan - pt.1 ***


Ormai camminavano da quaranta minuti e rotti in quella foresta infinita di alberi dal tronco surrealmente enorme, e la crescente frustrazione dovuta alla calzamaglia attillata che stringeva proprio nei punti sbagliati, stava facendo impazzire Midoriya.

Non sapeva se ridere istericamente e piangere di conseguenza o mantenere un comportamento da eroe in una situazione del genere: Bakugou continuava a svolazzargli vicino alle orecchie, ronzando sopra la sua testa, mentre con voce odiosamente acuta lanciava maledizioni e insulti a chiunque gli venisse in mente.

-Se trovo chi mi ha ridotto in questo stato, giuro che gli rifilo un calcio su per il culo, non riuscirà più a sedersi per mesi- stava ripetendo per la decima volta la fatina, la cui carnagione era di un rosso porpora per via della rabbia- lo ammazzo, non arriverà al suo prossimo compleanno, lo faccio volare sotto terra con un.. OHI DEKU DI MERDA, mi stai ascoltando?-

Izuku era al limite della sopportazione: quell'ultimo strillo acuto gli aveva fatto nascere in testa l'idea malsana di schiacciare il suo mini-amico d'infanzia come una mosca.
Pregustò con piacere l'immagine della sua mano sul tronco di un albero, con intorno tutta quella polverina brillantinosa che si portava dietro Kacchan, e un agognato silenzio.

Fortunatamente, delle voci a loro familiari distrassero Deku dai suoi pensieri omicidi, facendogli nascere un sorriso disperato sul volto. Aumentò il passo, lasciandosi dietro la piccola fatina sbraitante e i suoi insulti.

-Dove diavolo corri, idiota! Appena ti raggiungo ti appendo a un ramo per le mutande, ti faccio saltare la testa.. Ti ho detto di aspettarmi!- ma Midoriya era già arrivato a quello che sembrava il limitare della foresta, visto che di fronte a lui c'era un'enorme prato di erba fresca, con qualche fiorellino sparso qua e là.

Al centro della radura, erano seduti in un semicerchio ben otto dei suoi compagni di classe. A differenza di Kacchan, il quale a quanto pare era l'unico ad aver subito delle trasformazioni fisiche, anche loro come Midoriya erano vestiti in modo molto particolare.

Uraraka aveva uno strano vestito azzurro pallido, simile ad una camicia da notte, e come lei anche Kyoka e Momo indossavano quelli che sembravano pigiami.
Soprattutto Jiro,  sembrava terribilmente a disagio nella sua tutina rosa. Ringraziava però il cielo che nessuno la stesse prendendo in giro, vista la situazione tragicomica in cui anche gli altri suoi compagni di classe si trovavano.
Anzi, si poteva certamente dire che forse il suo abbigliamento era nettamente invidiabile in confronto a quello degli altri cinque ragazzi..

Kaminari, Kirishima, Mina, Sero e Mineta vestivano con degli animali. Mancò poco che a Deku non si fermò a vomitare dietro un tronco, vista la sensibilità ed il tenero cuore (e quanto pare anche stomaco) che aveva.

-Vi prego, ditemi che quelli non sono animali veri..- disse con voce flebile, dimenticandosi di essersi appena rincontrato con i suoi amici in una situazione alquanto surreale.

-Ecco, non saprei dire se siano veri o no.. toccandoli sembrano quasi di plastica sintetica...- soppesò Mina, tastando con la mano la pelliccia del suo travestimento.

Izuku tirò un sospiro di sollievo.

-Beh però il tuo un po' puzza di animale morto.. anzi, direi un po' tanto... senti qua, come fai a starci dentro?- sbottò Sero, avvicinandosi ad annusare più da vicino la spalla di Kaminari.

-Pensa per te! Sei coperto di terra e fango e puzzi peggio di Kirishima dopo un allenamento!-

-Ah, ecco perchè sembrano fibre sintetiche! Sono solo pellicce sporche!- concluse Kirishima con il volto illuminato da un improvviso scatto di genialità, mentre con un pugno si batteva sul petto.
Tutti annuirono tra loro, mentre Denki e Eijiro si lasciavano pacche e manate sulla schiena che facevano volar via tonnellate di polvere e terra dalle pellicce, per confermare la tesi di quest'ultimo.

A salvare lo stomaco del povero Midoriya, che si era nuovamente contorto all'idea che i suoi amici stessero indossando degli animali morti, furono lo scampanellio e le urla adirate di Bakugou che giungevano da dietro gli ultimi alberi. L'arrivo della piccola furia luminescente fece girare a tutti la testa verso di lui, perfino a Mineta, che nella confusione generale cercava di sbirciare sotto la sottana di Uraraka.

Con uno scatto maldestro, Bakugou volò velocissimo vicino all'orecchio di Midoriya, nascondendosi dietro ai suoi capelli verdi. Aveva il fiato corto, e ansimava, come se avesse appena corso per tutta la foresta.

-Tienimelo lontano! Lontano ho detto! Quel maledetto, spero si prenda un ramo dritto sul becco..- urlava con voce stridente la fatina, noncurante dei suoi compagni di classe dietro di lui che si stavano rotolando a terra dalle risate.

Deku sospirò esasperato.

-Stavolta con chi te la stai prendendo Kacchan?-

-Dopo che mi hai lasciato solo là in mezzo a quella cazzo di foresta, e per la cronaca grazie tanto, un uccellaccio di merda ha cominciato a seguirmi e a volarmi dietro. Gracchiava come un assatanato, dicendo che voleva mangiarmi e che.. oh no. Ascolta. Sta arrivando!- e così dicendo si infilò nel taschino della maglia di Midoriya, illuminandolo dall'interno e accendendolo di una debole luce verde.

Effettivamente, dagli alberi uscì un volatile.. e come aveva detto Bakugou, stava gracchiando quelle che sembravano parole umane. Non appena si avvicinò al gruppo di ragazzi, questi ultimi poterono ben riconoscere un altro loro compagno di classe.

-Tokoyami!- esclamarono in coro, mentre il corvo dal piumaggio nero lucente si posava di fronte a loro con eleganza.

-Craaaack, cosa diavolo mi è successo! Dove siamo finiti! Fatemi tornare normale vi prego, ho un'incredibile voglia di mangiare tutto ciò che è piccolo e si muove... Craaack-

Kaminari, Sero e Kirishima ormai non si reggevano più in piedi, e boccheggiavano per la mancanza di aria dovuta al troppo ridere.

Jirou sbuffo con insistenza guardandoli, lanciò un'occhiataccia a Mina che stava per fare la loro stessa fine e disse con voce quasi addolorata: -Possiamo rimanere seri per giusto due minuti? Non mi sembra una situazione in cui possiamo scherzare. Metà dei nostri compagni di classe non si trovano, i professori sono scomparsi e Bakugou e Tokoyami sono stati trasformati in.. beh, quello che sono.

-Jirou ha ragione. Nonostante la situazione sia piuttosto divertente, almeno per voi, vediamo di comportarci da persone mature senza scherzare sulle condizioni altrui- aggiunse Momo con solennità, sorridendo all'amica.

-Ben detto! Altrimenti quando esco di qui vi faccio a pezzi!- disse Kacchan da dentro la tasca di Deku, con voce flebile e quasi tremante.

●●●●●●●●●●●●

Dopo un'attenta, per quanto possibile, analisi, il gruppo di aspiranti heroes aveva deciso di mettersi in cammino verso quella che sembrava un'enorme scogliera.

Grazie a Tokoyami, la cui ragione umana andava e veniva a momenti alterni, il quale dava loro indicazioni su dove andare per via aerea, sbagliarono strada solo una volta, quando l'uccello scomparve improvvisamente per seguire Bakugou che si era alzato per a malapena un minuto dal suo nascondiglio per sgranchirsi le ali.

Arrivati sulla scogliera, poterono notare che non erano soli: o meglio, non c'era nessuno, ma intorno a loro si presentava una sorta di accampamento o villaggio, fatto di tende e capanne.
Erano ben costruite, con i tetti di paglia finemente intrecciati, e le tende dalla stoffa colorata e stesa con maestria.
Nonostante la presenza di numerosi fuochi accesi per tutto il villaggio, delimitati diligentemente con delle pietre, i ragazzi notarono che era completamente deserto, fatta eccezione per una strana sensazione che tutti loro si sentivano addosso.

Come se qualcosa gli stesse osservando.

O qualcuno.

Non ci fecero più di tanto caso, dopotutto non era certo la cosa di maggior conto che si presentava loro davanti.

Dopo aver perlustrato tutta la zona in cui si trovavano, si fermarono proprio al centro dell'accampamento, di fronte a quella che sembrava la tenda più grande, la cui stoffa era dipinta a mano di un colore rosso acceso e da altre decorazioni minori in viola.

-È così strano.. è ovvio che qualcuno viva qui sopra, ma il fatto che non ci sia anima viva è così maledettamente inquietante..- disse Uraraka, stringendosi a sè con le braccia- forse sono scappati da qualcosa?

-Bravi, hanno fatto bene a scappare!- sbottò improvvisamente Bakugou, che uscì titubante dal taschino dell'amico- perché se scoprissi che sono stati questi imbecilli a rendermi così giuro che...- ma non fece in tempo a finire la frase che un'ombra nera gli passo fulmineamente accanto, prendendolo per un lembo del vestitino e trascinandolo a terra.

-BRUTTO UCCELLACCIO DI MERDA, LASCIAMI ANDARE IMMEDIATAMENTE, E' POSSIBILE CHE NON POSSA NEMMENO RESPIRARE IN SANTA PACE SENZA CHE NESSUNO PROVI A BECCARMI IL CULO- cominciò ad urlare il ragazzo, mentre Tokoyami, preso da uno scatto di irrazionalità animale, cercava di tenerlo fermo per mangiarlo.

Tutti si disposero in cerchio di fronte alla scena, mentre cercavano di togliere il corvo da sopra il corpo della fatina senza farsi beccare.
Era piuttosto difficile, visto che Tokoyami aveva artigliato Kacchan al suolo e si difendeva dalle mani dei compagni di classe con il becco e le ali.

Fu in quel momento di scompiglio generale che accadde.

Da dietro le tende e alcuni cespugli vicino a loro, emersero delle ombre indistinte,  che si muovevano velocemente.

Gli heroes non se ne accorsero nemmeno: uno ad uno, alcuni anche contemporaneamente, si sentirono stringere con delle corde e i loro occhi furono subito bendati, in modo che non potessero vedere più niente e non potessero muoversi.

Deku provò a divincolarsi, ma le corde erano state legate con molta forza. Sentiva solo il gracchiare di Tokoyami e le urla acute di Bakugou, ma non riuscì a distinguere cosa stessero dicendo.

Lo stridore di una chiusura metallica, come di una gabbia, poi sentì un colpo secco dietro la nuca; e dopo il nulla.



**Angolino autricia**
Buonsalve gente! Dopo mezzo secolo di attesa, problemi dovuti alla scuola COFF rimandata COFF, ho finalmente aggiornato sta boiata di ff. 
Il capitolo è venuto ovviamente più lungo, ma spero non lo sia troppo-  anche se devo dire di aver speso più tempo dietro all'editing delle immagini, fatte anche male tra l'altro, che a scrivere il capitolo ehehe. Peccato che qua su Efp non riesca a caricarle rip. Se qualcuno sa come fare mi illumini pls. 
Beh che dire..non ho da dire niente.

Mi vergogno di me stessa.

Un saluto♡

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Peter Pan - pt.2 ***



Sentiva chiaramente la terra fredda sotto la guancia destra e le decine di sassolini che lo punzecchiavano su tutte le parti del corpo riverse verso il terreno. Un fastidioso formicolio al braccio gli provocò una smorfia di fastidio e nel tentativo di muoverlo per riacquistare la circolazione si accorse che i polsi erano strettamente legati con una corda. Un brivido freddo gli percorse la schiena, e,provando ad alzarsi, si accorse che anche le caviglie erano serrate tra loro. Provò a tirarsi su con il busto, cercando di mettersi a sedere, ma un dolore lancinante dietro la nuca lo fece ricadere al suolo, sfregiandosi probabilmente la guancia con l'ennesimo sasso.

Sentiva i rumori intorno a lui come ovattati, lontani e distanti, ma distingueva chiaramente delle voci e uno scalpitio di scarpe.

-Complimenti, hai ucciso Midoriya. Ora cosa facciamo?-

- Non è morto, è solo svenuto. Non lo vedi che sta respirando?-

-Forse dovremmo portargli dell'acqua..?-

-E come la beve? E' morto-

Anche nella sua semicoscienza, Midoriya riuscì a riconoscere le voci di alcuni dei suoi compagni di classe; provò a dar voce ai suoi pensieri, ma aspirò una folata di terra che lo fece invece tossire violentemente.

-Visto? L'ho solo colpito, non l'ho ucciso-

-Slegatelo, prima che batta un'altra testata per terra-

- Midoriya-kun!- disse quella che a Deku sembrò Ochako. Provò a guardarla in volto ma vedeva tutto come dietro un vetro sporco, sfocato; dai colori delle guance e dei capelli dedusse però che si trattava di lei. Tra le lacrime e i colpi di tosse (l'acqua di cui parlavano prima dove era finita?) provò a formulare una frase –Uraraka..dove sono.. tutti?-

-Siamo qua Midoriya-san! Tutti quanti, eccetto Asui!- disse Iida scandendo con cura le parole e con un tono di voce abbastanza alto- era per caso con voi?-

-No, non l'abbiamo vista nemmeno noi.. che si sia trasformata in una rana come è successo a Tokoyami?- domandò Momo, più a se stessa che agli altri, mentre con fare apprensivo incrociò le braccia e guardò la strada giù per il dirupo da dove erano saliti.

Izuku nel frattempo si era abbastanza ripreso e si era seduto su un tronco grazie all'aiuto dell'amica si guardò finalmente intorno: insieme ai compagni con cui si era riunito nella radura, anche l'altra parte della classe era stata finalmente ricongiunta. Erano anche loro vestiti in modo veramente strano: Aoyama, Iida, Ojiro, Koda, Sato, Koji e Todoroki stavano indossando degli strani pantaloni molto larghi, tenuti in vita con delle cinture di pelle a cui erano attaccate piume e sonagli. In testa avevano una strana fascetta, anch'essa di pelle, con delle bellissime piume che oscillavano a ogni loro movimento. Ai piedi calzavano dei mocassini molto semplici, fatto di una pelle diversa dal cinturino.

L'unico che presentava delle differenze di vestiario rispetto agli altri era Todoroki: oltre ai pantaloni, indossava una maglia color crema, molto simile al beige, con dei laccetti sul torace; alle mani portava dei guanti bianchi, alle cui estremità svolazzavano delle frangette. Invece della semplice fascia che portavano gli altri suoi compagni, aveva un imponente copricapo fatto di piume, che gli scendeva lungo tutta la schiena e arrivava perfino a toccare terra.

Quasi non venne un colpo a Deku, quando con la coda dell'occhio, vide quello che sembrava un vestito volante. Era in realtà Hagakure, che con un balzello invisibile gli si affiancò spostando Uraraka.

-Deku! Allora sei vivo! Pensavamo che Todoroki ti avesse ucciso! Che sollievo.. tieni un po' d'acqua per riprenderti-

Izuku guardò la ragazza con gratitudine, per vedere che anche lei indossava uno strano vestito color beige, con uno scialle colorato a coprirle le esili spalle. La fascetta, legata intorno alla testa non visibile, era azzurra, con una piuma bianca dietro la nuca. Ai piedi portava delle scarpette di pelle, anch'esse azzurre.

-Dove.. dov'è Kacchan? Sta bene?-

Midoriya era genuinamente preoccupato per l'amico di infanzia, visto che prima di svenire cercavano di salvarlo dall'appetito famelico di Tokoyami.

-Oh sì.. sì sì, sta benissimo- disse Kaminari, spostandosi leggermente di lato e facendo vedere al ragazzo una gabbia nella quale erano stati prontamente catturati il corvo e la fatina, che non si sa come, ora dormivano beatamente in pace ed armonia.

-Dobbiamo decidere cosa fare.. i nostri quirk non funzionano, abbiamo perso i professori e Tusyu e non abbiamo la minima idea di cosa sia questo posto- cominciò a borbottare Momo, guardandosi intorno con fare circospetto.

-Io in realtà credo di sapere cosa sia questo posto- disse Todoroki con la sua solita flemma. Tutti si girarono a guardarlo, con gli occhi sgranati- mi ricorda moltissimo un vecchio cartone animato che guardavo con i miei fratelli alla televisione.. non ricordo come si chiama, ma i paesaggi e i personaggi sono proprio questi. Bizzarro-

-Cosa aspettavi a dircelo? Che fossimo tutti morti!?- esclamò Kyoka con voce esasperata e con una nascente crisi isterica. Le ci volle tutto il suo autocontrollo per non mettere le mani addosso al collo di Todoroki.

-No. Semplicemente non avete chiesto. Credo che scendendo dal promontorio riusciremo ad arrivare alla baia dei pirati.. forse è lì che nascondono Tsuyu e i professori?-

-Pirati? Proprio dei veri pirati con le pistole e le sciabole?- disse Mineta sbiancando in volto.

-Non credo faranno niente ai professori.. insomma sono due heroes professionisti! Non torceranno loro nemmeno un capello!- cercò di rassicurarlo Uraraka, ma il suo tono non era per nulla convinto. Dopotutto tutti i loro quirk non si attivavano, non poteva essere altrimenti anche per i professori.

-Todoroki facci strada. Restiamo tutti compatti. Io porterò Bakugou e Tokoyami, dobbiamo muoverci. Svelti!- esclamò Iida, e mentre con una mano reggeva la gabbia, con l'altra faceva gesti segnaletici ai suoi compagni che si avviavano giù per la discesa.

-----------------

Todoroki si dimostrò ben più affidabile di Tokoyami, sia perché non provò a mangiar nessun suo compagno di classe durante il cammino, sia perché dimostrò di avere una memoria mostruosa del film che aveva visto anni prima.

Arrivarono in quella che lui rassicurò essere la baia dei pirati dopo nemmeno un'ora e mezzo di cammino, attraversata praticamente mezza isola. Il piccolo golfo aveva un'aria sinistra, i promontori così alti lasciavano filtrare ben poca luce. Al centro, attraccato vicino ad uno scoglio coperto di licheni e alghe, galleggiava un enorme e maestoso vascello a vele spiegate. Il legno tirato a lucido brillava sotto quella poca luce debole e fioca, con i copertoni di bronzo intorno agli oblò posizionati accanto ai fori rotondi delle uscite delle canne dei cannoni. Le vele bianche si muovevano leggermente per via di un venticello freddo, mentre la bandiera nera con il teschio era afflosciata lungo l'albero maestro.

Erano nascosti a 200 metri circa dal vascello, dietro degli scogli abbastanza larghi e alti da coprirli tutti. Riuscivano però a scorgere anche da quella distanza che sopra la nave vi era molto via vai, dovuto anche dalle innumerevoli voci profonde che urlavano parole indistinte.

-I professori e Asui sono sicuramente là.. dobbiamo fare qualcosa- disse Yayorozu- proviamo ad inviare Bakugou e Tokoyami: passeranno sicuramente inosservati, a differenza di una classe intera-

Si affrettò a gattonare, facendo attenzione a non fare troppo rumore, verso Iida e la gabbia. La aprì e cercò di svegliare con più delicatezza possibile la fatina.

-Bakugou.. Bakugou!-

-Oi.. Oh ma che.. MA CHE CAZZO FAI IO- ma prima che potesse urlare ulteriormente la ragazza gli mise due dita sulla bocca facendo tacere i suoi strilli acuti.

-Zitto un attimo e ascolta perfavore. Ci serve il tuo aiuto e quello di Tokoyami. Dovete volare fino a quella nave laggiù e vedere se tengono prigionieri Tsuyu e i professori-

-Tsuyu chi è? La rana? E poi io con quell'uccellaccio schifoso non ci vado-

Momo lo prese per le ali e con un colpetto di dita lo lanciò dall'altra parte dello scoglio.

-Fa' il tuo dovere!-

Intanto fece lo stesso con Tokoyami, che si svegliò stiracchiando le ali, la guardò con sguardo un po' assente per poi reclinare la testa da un lato e ascoltare con interesse le sue parole. Non appena la ragazza ebbe finito di spiegare, si librò in aria e svolazzò via.

Da dietro lo scoglio si poteva vedere una chiazza nera che si confondeva a tratti con i colori scuri del paesaggio e una piccola macchiolina sbrilluccicante che si lasciava dietro tanti piccoli brillantini.

Kaminari e Kirishima si girarono verso l'un l'altro per darsi il cinque, quando alle loro spalle si stagliò un enorme figura.

-Bene bene, ma chi abbiamo qui?-

-------------

Per quanto fossero enormi e numerosi non li avevano sentiti arrivare: un gruppo di venti o trenta pirati, dai vestiti sporchi e dall'odore acre di sudore, erano arrivati dietro di loro e in meno di cinque minuti erano stati tutti nuovamente legati e imbavagliati. Erano stati caricati da quelle mani sudice sulle spalle (eccetto Aoyama, che si era messo a strillare peggio di una sirena e si era auto consegnato con la richiesta però di non essere minimamente toccato) ed erano stati portati sulla nave.

Da lontano, il vascello era sembrato pulito: ma non appena furono arrivati sul ponte e posati a terra, videro che era coperto da una patina consistente di grasso, che donava quella lucentezza brillante che si rifletteva alla luce.

Mentre i ragazzi si stringevano tutti tra loro, evitando di incontrare lo sguardo con nessuno dei quei giganti dall'aria arcigna, uno di loro, vecchio e con la pelle cadente, si avvicinò a Iida e gli alitò in faccia, con un linguaggio a dir poco rozzo,che il capitano voleva vederli e che sarebbe arrivato di lì a poco.

-Vedete di non fare i maleducati, ragazzini-

Il trambusto generale intorno a loro, generato da urla, oggetti che cadevano e di stivali che battevano sul legno si fermò di colpo. Si sentirono invece dei passi calmi, lenti, sulle scale che portavano verso il ponte. I ragazzi scorsero inizialmente un enorme piuma, poi un cappello color porpora ed infine, il Capitano del vascello si mostrò ai loro occhi. Izuku non potè credere a quello che stava vedendo e per poco non si dimenticò di essere legato.

-Professor Aizawa!- esclamò la classe in coro.

-Ragazzi! Finalmente vi ho trovati!- esclamò l'uomo, affrettandosi verso il gruppo di studenti e cominciando a sciogliere le corde. Indossava, oltre al cappello, una giacca rossa con le rifiniture in oro, una strana camicia con uno svolazzo bianco sul petto, dei pantaloni alla zuava porpora e degli stivali fibbiati, neri.

Mentre poneva domande frenetiche ai ragazzi e viceversa, un tipetto basso e grassottello arrivò trafelato accanto ad Aizawa.

-Aizawa, Aizawa! Hai trovato i giovani studenti!-

Midoriya ci mise un po' a riconoscere il non più grosso ed imponente All Might, che si presentava nel corpo di un mozzo grassottello e sudato, con una maglia a strisce che non copriva nemmeno metà pancia. Non sapeva se essere più disperato o incredulo di fronte alla vista del suo eroe preferito ridotto in quello stato: giurò a se stesso che avrebbe appeso al soffitto quel vecchio scorbutico, e al diavolo il codice da heroes.

Non appena tutti i ragazzi furono slegati e si furono riuniti con i loro insegnanti, tutti si resero conto che mancavano all'appello tre persone: Bakugou e Tokoyami che erano scomparsi durante la loro missione, e Tsuyu.

Cominciarono tutti a organizzarsi per le ricerche: un gruppo sarebbe rimasto a bordo della nave nella speranza di trovare Bakugou e Tokoyami (o nel caso, solo l'uccello, che poteva essersi mangiato il compagno di classe), mentre l'altro sarebbe sceso a cercare la povera Tsuyu.

Erano pronti, chi con delle reti coperte di salsedine per acchiappare qualche fatina o corvo svolazzanti, chi con dei "megafoni" fatti alla meno peggio con fogli di carta trovati nello studio del Capitano per cercare Asui.

Stavano per dare inizio alle ricerche quando Aizawa si fermò di colpo zittendo anche tutti gli altri.

-Professore, che cosa c'è?-

-Zitti. Non lo sentite anche voi? Si sta avvicinando sempre di più..- mentre parlava affrettò il passo e si avvicinò ad All Might che lo guardava con faccia interrogativa –lo sento.. è qui vicino.. Toshinori! Accompagnami a vedere dal bordo della nave!-

I due si avvicinarono con cautela, che per l'Eroe n*1 sembrò sconsiderata, visto che non c'era nulla da temere in quanto non sentiva assolutamente niente. Ma quando si sporsero dal bordo della prua, seguiti anche da tutti i ragazzi a ruota, cominciarono ad udire un ticchettio di un orologio proprio vicino alla nave. Aizawa sbiancò. Dall'acqua emerse un enorme alligatore verde e squamato, che si sporse con gli occhietti vispi e malvagi verso la combriccola su in alto. C'era qualcosa di strano in quell'animale.. i coccodrilli normalmente hanno una lunga chioma verde con un fiocco finale?

-Tsuyu! Qyella è Tsuyu-chan!- esclamò Uraraka sporgendosi pericolosamente dal bordo.

-No, non è vero! Quello è un animale famelico ed è qua solo per me!- rispose il Capitano Aizawa urlando disperato, mentre si copriva la faccia col cappello.

Amcora una volta, qualcosa di inaspettato: arrivarono come dei fulmini, sfrecciando dall'altro, urlando e gracchiando allo stesso tempo.

Kacchan, in groppa a Tokoyami, si stava dirigendo come una furia proprio verso il povero Aizawa, ancora troppo sconvolto per scoprirsi il volto e farsi riconoscere anche dagli ultimi due studenti, che, appunto, non sapendo che quello sotto il cappello non era altro che il loro professore, non esitarono ad attaccarlo.

-TOKOYAMI, ORA!- urlò Bakugou, dirigendo il corvo preciso sulla faccia dell'uomo, che, sbilanciandosi, cadde giù dal vascello, dritto verso il coccodrillo che lo aspettava esitante nell'acqua.

La scena fu tragicomica: mentre Aizawa, interamente zuppo, annaspava con agitazione per rimanere a galla e scappare da una Tsuyu affamata che lo guardava divertita, Bakugou svolazzava sopra il corvo ridendo e gridando come un ossesso.

Ma proprio mentre Tsuyu, dopo aver giocato ed essersi divertita a vedere il povero Capitano che cercava di sfuggirle disperatamente, stava per addentargli una gamba, Izuku sentì il grido che stava per formulare rivolto verso il suo sfortunato professore morirgli in gola, mentre la scena che gli si parava davanti agli occhi sbiadì e una luce accecante lo investì.

Di nuovo.

 

***Angolino Autrice***
Eccomi tornata dopo.. mi dicono dalla regia da Agosto? Bene, da Agosto. Beh che dire. Non commenterò la mia enorme nullafacenza e parassitaggine per questa società. 
E' un capitolo effettivamente molto più lungo dei precedenti, per il semplice fatto che volevo dedicare due capitoli a ciascun film che proporrò.
Spero comunque vi piaccia!
Cercherò di aggiornare con più frequenza, visto che ora le scuole sono chiuse.
Ciao ciao!

Cekka

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3834082