remember me

di shadows_in_the_moon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1° Capitolo ***
Capitolo 2: *** 2° capitolo ***
Capitolo 3: *** 3° capitolo ***
Capitolo 4: *** 4^ Capitolo ***
Capitolo 5: *** 5^Capitolo ***
Capitolo 6: *** 6^ Capitolo ***
Capitolo 7: *** 7^Capitolo ***
Capitolo 8: *** 8^ Capitolo ***
Capitolo 9: *** 9^ Capitolo ***
Capitolo 10: *** 10^ Capitolo ***
Capitolo 11: *** 11^ Capitolo ***



Capitolo 1
*** 1° Capitolo ***


1° capitolo
Era passato un anno dall'ultima volta che i ragazzi avevano avuto modo di rilassarsi un pò: tra concerti, interviste, prove… erano esausti. Così decisero che avrebbero preso un periodo di vacanza per rigenerarsi e divertirsi. Mikey aveva optato per fare un viaggio in Spagna con sua figlia Hope, Bob e Ray decisero di rilassarsi in montagna con le rispettive compagne a sciare, Gerard e Frank, invece, decisero di godersi il meritato riposo nella loro nuova casa. Essì, perché nell’ultimo anno avevano deciso di vendere l’altra e comprarne una nuova. Troppi ricordi tra quelle mura …quella casa in cui ogni parete ricordava Scarlett. A loro due piaceva il l'atmosfera intima e confortevole che la casa poteva offrire. In tourneè non avevano la possibilità di stare insieme come avrebbero voluto così approfittarono di questa occasione. Stare accoccolati vicini sul divano, scaldati da una coperta e guardare insieme la tv era il loro passatempo preferito...oltre a farsi coccole e ben altro naturalmente!!! Lontani da tutta quella frenesia che avevano avuto fino a qualche giorno prima. Nella loro casa erano se stessi, come tante altre persone, erano semplici; parlavano, scherzavano, si amavano come tanta altre persone… no! ...loro non si amavano come tutti gli altri, avevano un modo tutto loro di amarsi. Un modo che solo loro conoscevano ed era speciale, unico. Erano l’uno il completamento dell’altro, indivisibili. Una sera, di quelle poche che possono concedersi tra una tournée e l’altra, decisero di passarla a guardare un paio di film su Netflix.
<< Ehi Gee, hai scelto il film? >> << uhmm.. Si, credo almeno! Vieni quì...>>intanto Gerard va in cucina mentre Frank si occupa di scegliere quale film vedere per primo << Cazzo Frank!! ...sono finite le birre!! >> e l’altro sorride << Dai,non preoccuparti, vado a comprarle, tanto ho anche quasi finito le sigarette così prendo anche quelle >> Gerard si affaccia dalla cucina << Vado io se vuoi >> ma l’altro lo fulmina con gli occhi << SI! ...così ti riammali subito...è da ieri che hai il raffreddore e fuori è freddo! Devi proteggere la gola. Vado io, tanto nel giro di venti minuti sono di ritorno..ok honey? Tu intanto scegli il film >> Gerard lo guarda in modo dolce, non poteva ancora crederci che era sposato da 4 anni con quel nano malefico, eppure erano felici << Va bene, però sbrigati >> Frank prende giacca e cappello ed esce....

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Capitolo 2
*** 2° capitolo ***


2°CAPITOLO

È trascorsa circa mezz'ora da quando Frank è uscito...Gerard l'aveva chiamato diverse volte al cellulare ma era sempre spento, cominciava ad essere preoccupato “sicuramente si sarà fermato a parlare con dei fans, quando attacca non la smette più di parlare, è più forte di lui” si disse “mentre lo aspetto preparo una cioccolata calda così quando torna si scalda un po'”. Nel momento in cui torna dalla cucina con in mano il vassoio con le cioccolate calde, Gerard si accorge che in tv hanno sospeso i programmi per le notizie dell'ultima ora << BUONA SERA, ABBIAMO SOSPESO I PROGRAMMI PER DARVI UNA NOTIZIA SCIOCCANTE...FRANK IERO, NOTO CHITARRISTA DEL FAMOSO GRUPPO MCR,E' STATO COINVOLTO IN UN GRAVE INCIDENTE D'AUTO. DAI PRIMI ACCERTAMENTI SI DEDUCE CHE UN TIR GUIDATO DA UN AUTISTA IN STATO DI EBREZZA LO ABBIA TRAVOLTO SENZA DARGLI LA PRECEDENZA. L'AUTISTA E' MORTO SUL COLPO, MA LE CONDIZIONI DEL SIG IERO SONO MOLTO GRAVI.I VIGILI DEL FUOCO STANNO CERCANDO DI ESTRARLO DALLE LAMIERE DELLA SUA AUTO. APPENA NE SAPREMO DI PIU' VI AGGIORNEREMO.GRAZIE DELL'ATTENZIONE E BUONASERA A TUTTI >> Un rumore assordante di cocci caduti sul pavimento rimbomba in quelle mura. Gerard si accascia a terra in ginocchio con le mani sul volto; non era possibile! ...Frank, il suo Frank, la sua ragione di vita, la sua vita, aveva avuto un incidente e ora lottava tra la vita e la morte...non voleva crederci...Nella sua mente un susseguirsi di immagini come risucchiato indietro nel tempo; di quando si erano conosciuti, dell'attrazione l'uno per l'altro, il primo bacio che si erano dati, l'amore che cresceva giorno per giorno, la prima volta che si erano concessi l'un l'altro, la decisione di andare a vivere insieme, poi il distacco, la sofferenza di quella assurda decisione di sciogliere il gruppo, e poi Scarlett.. che con il suo amore verso di loro era riuscita a farli riunire, il loro matrimonio, la nascita della sua nipotina Hope, la morte di Scarlett…l'acquisto della nuova casa.... E ora che è successo ?... Gerard spalanca gli occhi tornando a quell’assurda realtà e in un attimo esce di casa e sale in macchina. Doveva raggiungere suo marito...subito! Mille pensieri attraversano la sua mente mentre guida come un forsennato per raggiungere prima possibile l'ospedale. “E' colpa mia...se non avessi detto a Frank di andare a prendere quelle fottute birre tutto questo non sarebbe successo....dovevo esserci io al suo posto...ti prego Frank, resisti...non morire...ti prego! sto venendo da te..” guida senza sosta in quella strada deserta. Gli occhi si appannano per la discesa di quelle lacrime che non riesce a trattenere . Poi uno squillo di cellulare lo distrae dai suoi pensieri << pronto! >>dall’altra parte qualcuno lo sta avvisando dell’incidente di Frank… << sto venendo in ospedale>> Arriva pochi minuti dopo.

Appena entrato Gerard si dirige subito al punto informazioni dove c'è un'infermiera comodamente seduta che parla al telefono << Mi scusi, dove hanno portato Frank.. Frank Iero? La prego è urgente ! >> chiede con voce tremante, ma l'infermiera non dà peso alla sua domanda e con la mano fa cenno di aspettare perchè sta parlando al telefono. Gerard furioso più che mai dà un pugno al bancone facendo sobbalzare l'infermiera << MI DICA SUBITO DOVE CAZZO HANNO PORTATO FRANK IERO!!! >> La donna spaventata gli indica subito il reparto. Gerard sale quelle scale di corsa...sembrano non finire mai. Arrivato al reparto è sfinito per quanto era andato di fretta. Alza gli occhi e vede un dottore uscire da una stanza. Prende fiato e lo raggiunge, si aggrappa alle braccia del medico con respiro pesante << Dottore, la prego...mi dica dove sta Frank...Frank Iero..dov'è?. .come sta?...ME LO DICA!! >> il medico vedendolo in quello stato si infastidisce << Si calmi per favore, lei chi è, scusi ? >> Gerard lo guarda in modo implorante << Sono Gerard ...Gerard Way, suo marito....mi dica come sta...! >> Il medico lo guarda << Ah! È lei. L’ho chiamato io poco fa. Abbiamo trovato un biglietto nel portafogli del sig. Iero con il suo nome e numero in caso di emergenza >> Gerard non smette un attimo di fissare quel dottore in attesa che questi lo informasse sulle condizioni di suo marito....ci fu un attimo di silenzio poi il medico comincia a parlare << Sig. Way, devo essere sincero...le condizioni del sig. Frank sono gravi...ha subìto varie contusioni e ferite in tutto il corpo....ma quello che mi preoccupa di più è la ferita riportata alla testa e il trauma cranico che ha provocato un'emorragia in gran parte del cervello.. ora lo stanno operando. Dentro ci sono i migliori chirurghi ma...c'è la possibilità che Frank non esca vivo dalla sala operatoria.. si prepari al peggio, mi dispiace >> glielo ha detto così, in modo crudo, senza false speranze. A Gerard manca il respiro.. si mette una mano al petto e sente il suo cuore fermarsi. Era come in trance.. pensò che era tutto un incubo e che presto si sarebbe svegliato con Frank accanto a lui che dormiva e che aveva tutte le lenzuola aggrovigliate su se esso lasciando come sempre Gerard scoperto la notte... << Sig. Way si sente bene?...si sieda per favore. Le faccio portare un bicchiere d’acqua....deve essere forte...Frank avrà bisogno di lei quando uscirà dalla sala operatoria...si riposi un attimo... >> Le parole del medico erano come ovattate, lontane, come tutto il resto del mondo in quel momento. Poi quelle parole lo riportano alla realtà. Aveva ragione, Frank aveva bisogno di lui, del suo sostegno, del suo amore...e lui non lo avrebbe mai lasciato solo. Il medico si congede non prima di avergli detto che se avesse avuto bisogno di qualcosa lo avrebbe trovato nel suo studio. Il ragazzo annuisce << Grazie dottore.. >> e il medico si allontana. Gerard si guarda intorno e si siede su una sedia in attesa di vedere Frank uscire da quella maledetta sala operatoria. Una situazione simile l’aveva vissuta qualche anno prima, quando Scarlett era malata e ricordare quei momenti faceva ancora male.

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Capitolo 3
*** 3° capitolo ***


3° Capitolo
 Sono passate circa due ore da quando Frank lo stanno operando e a Gerard quell'attesa è sembrata una tortura. Con tutta quell'agitazione si è anche dimenticato di avvertire gli altri dell'accaduto. Così prende il cellulare e compone il numero di suo fratello. Gli dispiaceva rovinargli la vacanza; dopo la morte di sua moglie aveva fatto fatica a riprendere in mano la sua vita, ma giorno per giorno ci era riuscito e questo grazie soprattutto a sua figlia, ma doveva avvertirlo. << Hey fratellone!!!! Come va ?.. quì tutto meravigliosamente bene! Tua nipote si diverte un mondo! Piccola peste come sua madre!!!...tu e Frank? >> un attimo di silenzio poi Gerard parla << Mikey...ascolta.. devo dirti una cosa...>> dall’altra parte, sentendo lo strano tono di voce di suo fratello, crede di aver intuito qualcosa << Che succede?..non avrai per caso litigato come al solito con Frank?>>. Capitava che Gerard chiamasse suo fratello per raccontargli delle loro piccole liti e sempre dovute a stupidaggini, ma stavolta era diverso. << No Mikey...questa volta no...Frank ha avuto un incidente ed è grave...>> riuscì a dire tutto d'un fiato. Dall'altra parte solo silenzio, ma fu un attimo << Co-Cooosa?...ok calmati Gee, prendo il primo volo e sono da te...non ti lascio solo....vedrai che tutto si sistemerà. Appena arrivo mi spiegherai tutto, ora non c'è tempo>> Gerard sospira... sapeva di contare su di lui << Ascolta Mikey, avverti tu gli altri..io…io non ne ho la forza.. anche Jamia per favore..>> << Ok Gee, non preoccuparti ci penso io...ciao!>> << Grazie.. >> Gerard chiude il telefono e si guarda intorno per vedere se c'è qualcuno per poter chiedere informazioni sul corso dell'operazione, ma non trova nessuno.. “ E ti pareva!!! quando si ha bisogno non c'è anima viva in questo cazzo di ospedale!”. Rassegnato si rimette a sedere e la sua mente vaga nei ricordi di quei giorni felici passati con Frank. Una piccola lacrima scivola sul suo viso, poi due...poi tre...fino a quando non si abbandona in un pianto incessante, pieno di dolore...un dolore dentro che ti lacera...alla possibilità di non rivedere vivo la sua ragione di vita si sentiva trafiggere l'anima come se mille lame fossero state trapassate nel suo cuore. Dopo aver pianto tutte le sue lacrime si accascia su quella sedia diventata ormai la sua unica compagnia...si addormenta per qualche minuto, fino a quando... Un rumore di una porta scorrevole e dei passi destano Gerard dal suo tormentato riposo. Apre gli occhi e vede medici ed infermieri che trasportano una barella. Sobbalza dalla sedia e si dirige correndo verso di loro. Vede Frank sdraiato su quel lettino e gli prende subito una mano << Frank...Frank, sono io, Gerard...mi senti?.. Frank? >> Ma non può sentirlo, è ancora sotto l'effetto dell'anestesia. Gerard rimane scioccato nel vederlo in quello stato: aveva fasciature ovunque; sulle braccia, sulle mani, su una spalla...ma quello che più lo colpisce è che gli avevano rasato i capelli e la testa era completamente coperta da bende con qualche macchia di sangue. << Frank..ti prego rispondimi!!! >> << Signore, la prego...si tolga. Dobbiamo portarlo in camera, appena lo avremo sistemato può entrare. Ora ci lasci fare il nostro dovere >>  disse frettolosamente uno degli infermieri che trasportavano la barella. Gerard rimane in attesa davanti alla porta di quella camera. Intanto qualcuno gli si avvicina << buonasera, Lei chi è? >> Gerard si volta e vede un medico. Lo guarda per poi rispondergli con tono rassegnato, di chi si aspetta solo il peggio << Sono Gerard, suo marito.. >> << Salve, io sono il primario che ha operato il sig. Frank...>> non finisce di parlare che Gerard lo investe di domande. << Si calmi, per favore! Capisco il suo stato d’animo ma così non risolve la situazione! ora le spiegherò tutto.. L'operazione è andata bene, abbiamo tolto tutto il sangue che si era formato nel cervello a causa dell’emorragia.. >> << quindi è fuori pericolo vero?? >> Il dottore con voce ferma continua << …stavo dicendo... é arrivato in ospedale in condizioni critiche e l'emorragia era avanzata parecchio, quello che posso dirle è che non sapremo niente di preciso fino a quando non si risveglierà.. >> Gerard è sempre più in stato di agitazione e preoccupazione << Che significa?? >> il primario sospira, ma parla sempre con tono fermo e deciso di chi è abituato a parlare ai familiari quando si crea una situazione critica come questa.<< Potrebbe aver subìto danni permanenti, impedimenti alle funzionalità motorie, cecità… non posso dirlo con esattezza ora, ma c'è questa possibilità. Dobbiamo solo aspettare che si svegli e ne sapremo qualcosa di più preciso, e ora mi scusi ma devo andare, ho un altro paziente che mi sta aspettando. Arrivederci sig. Way >> Gerard non risponde. Rimane lì, fermo, immobile, come se il mondo si fosse fermato in quelle parole dette da quel dottore, a parer suo uno stronzo senza cuore! Solo una convinzione alberga nella sua mente “ Frank è vivo e qualunque cosa succeda non lo abbandonerò mai!”. La porta della cameretta si apre. Escono gli infermieri << Ora signore può entrare >>.

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Capitolo 4
*** 4^ Capitolo ***


Gerard entra nella stanza dove c'è Frank, disteso e immobile in quel lettino.Fa un bel respiro e si avvicina lentamente.Prende la sedia e l'avvicina 
al letto per poi sedersi a fianco del suo uomo.Lo guarda, lo accarezza, gli sussurra dolcemente per fargli capire che lui è lì vicino e che 
non lo avrebbe mai lasciato solo.Passano diverse ore e fuori si comincia a 
vedere l'alba. Gerard è sempre lì accanto a lui e gli tiene la mano.Non era uscito un attimo da quella stanza ed erano ore che non fumava una sigaretta.Ma non gli importava niente, quello che voleva era restare vicino a lui, fargli sentire costantemente la sua presenza. I ragazzi dopo essere stati avvertiti da Mikey gli avevano telefonato varie volte per sapere le condizioni del loro amico e sapeva che tra qualche ora li avrebbe rivisti.Solo Jamia non sarebbe potuta venire fino al l’indomani perché era fuori con i e con Bandit, figlia di Gerard,  per una vacanza in Italia. Sta guardando fuori dalla finestra quando ad un tratto sente un mugolìo provenire dalla sua destra...è Frank che si stava svegliando.Gerard gli si fionda immediatamente accanto << Frank..amore mio..sono quì...vicino a te. Come ti 
senti?..>> Frank socchiude gli occhi per poi riaprirli del tutto.Sembra smarrito,
confuso..poi guarda Gerard << Uhm...dove sono??Cosa è successo??Dio che male alla testa!! >> Gerard lo guarda con le lacrime agli occhi.Finalmente si era svegliato << Frank, hai avuto un incidente...sei in ospedale, ma l'operazione è andata bene..Dio mio quanto sono felice di sentire la tua voce!!Ho temuto per il 
peggio..>> Comincia ad accarezzarlo, a baciargli le mani...Frank lo guarda con aria confusa, poi quella domanda << Ma tu chi sei? >>  e in quel preciso momento come un colpo secco, deciso, il cuore di Gerard si ferma. << Co-Come 
chi sono?Che dici?...sono Gerard!..tuo marito...Frank..
non mi riconosci? >>  Ci fu un attimo di silenzio, poi Frank risponde con voce flebile << Mi dispiace...ma io non so chi sei...e credo di non sapere nemmeno come mi chiamo..
io non ti conosco >> Gerard si mette a sedere ,le sue gambe non avevano retto il 
peso del suo corpo. Fissa il ragazzo davanti a lui e si mette le mani tra i capelli; non poteva credere a quello che gli aveva appena detto, ma c'era solo 
una spiegazione a tutto ciò...Frank aveva perso la memoria.
In quello stesso istante bussano alla porta ed entra il dottore << Salve sig 
Iero...vedo che si è svegliato...molto bene!Come si sente? >> Frank lo guarda << Mi 
sento confuso, stordito e ho un gran male alla testa..>> Il dottore annuisce << Il 
mal di testa è normale...è la conseguenza del trauma e dell'operazione che ha 
subìto, ma questi dolori scompariranno nel giro di pochi giorni, intanto le somministro antidolorifici e... >> ma Gerard lo 
interrompe << Dottore...Frank non si ricorda niente..niente di niente...sono preoccupato e ...>> il medico lo osserva mentre con una lampadina tascabile  passa la luce da una pupilla all’altra di Frank << Perdita di memoria quindi..sig Way, esca dalla stanza, per favore, voglio 
visitare il paziente accuratamente per fare una diagnosi più precisa>> Gerard non voleva uscire, vuole stare accanto a Frank, ma acconsente ed esce a malincuore dalla camera.Pochi minuti dopo sente dei passi che si avvicinano ,
alza lo sguardo e vede in lontananza, in fondo al corridoio, i suoi amici. Gerard corre verso di loro e abbraccia il fratello << Ciao Fratellone! allora...come sta Frank...??
Vieni sediamoci e raccontaci tutto >> Gerard finisce di abbracciare gli altri e comincia a raccontare quello che era successo fino al risveglio di Frank e della perdita di memoria.I ragazzi rimangono scioccati a tali notizie << Non 
posso credere che il nostro Frank abbia perso la memoria >> dice Ray appoggiandosi al muro << Ma potrà riacquistarla? >> Gerard lo guarda sconsolato << Non lo so ragazzi...il medico che lo ha operato lo sta visitando.. >> È passata 
quasi un'ora da quando il medico era lì dentro e Gerard non ce la faceva più ad aspettare...poi finalmente lo vede uscire << Allora dottore? >> Il medico comincia a spiegare la situazione << Le condizioni generali sono buone, ma posso 
confermare la perdita di memoria. D’altronde avevo messo in conto che ci potevano essere 
conseguenza dovute al forte trauma >> << Ma può riacquistarla?>>  chiede con ansia Gerard << Non lo so..in questi casi può succedere in breve tempo come invece potrebbero volerci 
giorni...mesi, a volte anche di più >> I ragazzi si guardano con gli occhi pieni di lacrime.Gerard era sempre più ansioso << Cosa possiamo fare per lui??C'è un metodo, un modo ..un qualcosa che possa aiutarlo? >> << in questi casi l’unica cosa sarebbe stimolarlo, fargli fare le cose che faceva prima, portarlo negli stessi posti dove andava 
abitualmente...altro non posso dirvi..comunque lo trattengo quì ancora per due 
settimane, prima di dimetterlo voglio fargli fare tutti gli accertamenti.Ora devo andare..arrivederci >> << Grazie dottore  >> dicono quasi in coro.Si avvicinano alla 
porta per poi entrare nella camera...

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Capitolo 5
*** 5^Capitolo ***


Quando entrano vedono il loro amico seduto sul letto.Li guarda uno a uno sentendosi ancora più confuso. <<  E voi chi siete? >>  I ragazzi lo salutano e gli spiegano che sono suoi amici e che lui suona la chitarra ritmica con loro facendo parte della band, ormai da anni, My Chemical Romance. Frank li guarda come se davanti a lui ci fosse un vuoto.Parlano un po con lui, ma Frank non ricorda niente...tutto ciò che gli dicono per lui è solo un cumulo di estraneità. Poi stanco di tutte quelle voci, dice di voler dormire.I ragazzi capiscono e salutando escono dalla stanza .Gerard li accompagna fuori così aveva anche l'occasione di fumare almeno una sigaretta per potersi rilassare un pò. << Ci vediamo ragazzi!..>> << Ma tu stai tranquillo, ok? >>  gli dice Mickey con tono preoccupato << Si...devo farlo anche per Frank >>. Si salutano e Gerard torna nella stanza. Apre la porta e vede Frank che sta dormendo; così piano piano si avvicina alla finestra in modo da non svegliarlo. Ma pochi minuti dopo..<<  Perchè sei rimasto? Potevi anche tu andare con loro..non vedo la necessità che tu rimanga qui >> glielo dice quasi con tono sprezzante. Gerard intanto si è avvicinato sedendogli accanto << Come puoi dire questo?Non ti lascerei mai solo...starò accanto a te e ti aiuterò a guarire e a farti tornare la memoria.. >>  Frank guarda gli occhi di Gerard e ogni volta che lo fa sente dentro di sé qualcosa di indefinibile, ma non capiva cosa e questo gli dava tremendamente fastidio. << Senti...io non voglio essere scortese però...cioè..questa cosa che noi due stiamo insieme ...sposati poi!!! non so...mi sembra strano...>>  Gerard non comprende << Come strano?? In che senso? >> sospiro... << Io sono un uomo...e tu pure...e poi da quanto tempo va avanti questa...come dire..ipotetica relazione? >> .Gerard era sempre più allibito. Gli facevano male quelle parole anche se era consapevole che non era colpa sua, ma dovuto solo alla perdita di memoria...facevano comunque male, era come rinnegare il loro profondo amore. Ma rispose ugualmente alla domanda quasi sussurrando << Da sei anni Frank...e quattro bellissimi anni di matrimonio.. ma ci conosciamo dal lontano 2001…>>  L'altro ragazzo sbiancò ancora di più << SEI ANNI??!!...dal 2001… >>  inghiottì.. << E...sono sempre stato...ehm..gay?? >>  << sei bisex...eri sposato con una donna tanto tempo fa, Jamia , dalla quale hai avuto 3 figli.. poi l’hai lasciata… è una storia lunga e complicata… che spero ricomincerai a ricordare..>> un sorriso amaro ora alberga sul viso di Gerard  << dicevi sempre che con me avevi il Paradiso e che non ti serviva altro nella vita.. >>  E una lacrima scende sul suo viso e mentre guarda fuori, verso la finestra, l'asciuga  immediatamente  per non farsi vedere, ma Frank se ne accorge e in un certo senso si sentiva dispiaciuto che quel ragazzo soffrisse così tanto per lui, si sentiva in qualche modo in colpa e  abbassando gli occhi <<  ho 3 figli… dio mio!!! >> poi lo guarda con rabbia << Forse è meglio che te ne vai! >> Gerard lo fissa e con voce ferma e decisa ribatte su quella decisione   << Mai!!Io starò qui, che tu lo voglia o no!! >> L'espressione di Gerard lo colpisce dritto  al cuore, ma è solo un attimo. I loro occhi si incontrano di nuovo e  si accorge per la prima volta, in quel momento,  di quanto il viso di Gerard fosse bello e gli occhi di un verde così intenso. Si guardano a lungo senza riuscire a staccarsi, poi è Frank ad interrompere quel contatto << Fa' come vuoi...ma resto dell'opinione che sia inutile che tu rimanga >> disse alla fine, rassegnato..

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Capitolo 6
*** 6^ Capitolo ***


Arriva il giorno in cui Frank viene dimesso dall'ospedale e dopo varie discussioni Gerard l’ha convinto ad andare nella loro casa. Anche Jamia era andata a trovarlo ma puntualmente non si ricordó nemmeno di quella donna che un tempo era stata sua moglie . I bambini ancora non hanno visto il padre, proteggendoli dal trauma che potevano subire a non essere riconosciuti. Intanto giornalisti e fotografi avevano preso d assalto l’ ospedale. Questa volta è stato Gerard ad imporre il silenzio Stampa per proteggere la loro privacy. Arrivati a casa Gerard sistema le poche cose di Frank che aveva portato in ospedale.. Mentre sale al piano di sopra, il chitarrista comincia ad esplorare la casa. In qualsiasi stanza entra non c'è niente di familiare, neanche tutte quelle foto appese sui muri che ritraevano lui e Gerard insieme felici; si sofferma poi nella loro camera dove va dritto a prendere una foto di lui e Gerard nel giorno del loro matrimonio. La prende in mano e si accorge che non erano soli ma accanto a loro anche altri due ragazzi: un uomo e una donna vestiti da cerimonia, lei con un sorriso meraviglioso nonostante si notasse un velo d’ombra nei suoi occhi. Posa la foto sospirando. Quello di cui era sicuro che la casa era molto bella e arredata con gusto. Frank scende e si mette a sedere sul divano vicino a Gerard <<  Bella questa casa...>> << Già...>> risponde <<  L'abbiamo scelta insieme e l’hai voluta arredare tu...mi hai lasciato campo libero, come sempre,    solo per quanto riguarda la camera da letto...avevi detto che comunque sia stata sarebbe stato il nostro piccolo angolo di Paradiso..>>  Frank abbassa lo sguardo diventando rosso in viso..doveva ancora abituarsi all'idea che loro due stavano insieme. << Quindi io...devo dormire con te..? >>  chiede Frank un pò preoccupato << No ...se non te la senti...faremo piccoli passi per farti stare meglio, non preoccuparti ...ci vorrà del tempo, ma io sono quì con te >>  Frank lo guarda di nuovo in quegli occhi che gli fanno sempre uno strano effetto, ma si stava abituando a quello sguardo così intenso. Un piccolo sorriso si forma sulle sue labbra e Gerard non può fare altro che gioirne.
È venuta sera e Gerard sta preparando la cena.Hanno mangiato in silenzio poi è sempre la sua voce ad interrompere quell'atmosfera tesa <<  Senti Frank...se vuoi andare a dormire vai...sarai stanco >>  Frank annuisce soltanto. Per lui è un sollievo starsene un pó per conto suo. Si sente a disagio, non sa mai cosa dire e quel ragazzo si sta facendo in quattro per lui e non potendo ricambiare si sente un peso.
Lo accompagna al piano di sopra e gli fa vedere la camera da letto degli ospiti che ha preparato per lui << Puoi dormire quì se ti va bene >> Entra  nella stanza pulita e in ordine. È spaziosa e con una grande finestra. << Si, grazie >> Si guardano per un attimo negli occhi. << Buona notte Frank...>> sussurra appena << notte Gerard>>.
È la prima notte da quando sono sposati che dorme da solo e sente un enorme vuoto dentro, ma era a casa ,con lui, e questo lo tranquillizza un pochino. Nell'altra stanza invece, Frank quella notte non chiude occhio, girandosi e rigirandosi di continuo nel letto...
aveva come la sensazione che gli mancasse qualcosa...o qualcuno...

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Capitolo 7
*** 7^Capitolo ***


Nei giorni seguenti Gerard fa vedere a Frank tutto ciò che riguardava loro due e la band: album strapieni di foto che ritraevano loro due felici, tutto il gruppo, registrazioni di concerti live, interviste, tutto insomma...Gli racconta di quanto è bravo a suonare la chitarra, di come si erano conosciuti, il successo che avevano avuto.Frank ascolta in silenzio ma quello che gli dice è come se raccontasse la storia di una persona a lui sconosciuta:Gerard lo faceva anche uscire portandolo nei posti dove di solito andavano insieme.
Una sera Gerard invitò i ragazzi a cena da loro per fare un po di compagnia a Frank. Sperava che in quella occasione avesse avuto qualche stimolo per poter ricordare qualcosa. Durante la cena tutti parlano con lui, gli raccontano degli aneddoti su di loro, fanno in modo di coinvolgerlo il più possibile, ma dentro di sè  una sensazione di vuoto lo pervade e si rende conto che il mondo che gli raccontavano non gli apparteneva e gli era  totalmente sconosciuto.
È tardi quando vanno via tutti e decidono di andare a dormire anche loro; Frank quella sera si è stancato, ma prima di salire in camera fa una domanda a Gerard << chi è quella ragazza che sta insieme a noi sulla foto in camera tua ? >> Gerard a quella domanda ha un tuffo al cuore. In questi giorni è stato talmente occupato a prendersi cura di Frank e di tutta questa situazione che non è nemmeno andato al cimitero. Abbassa gli occhi << Scarlett… si chiamava Scarlett ed era la moglie di Mikey. Ci siamo sposati tutti e quattro lo stesso giorno…>> Frank si accorge dello sguardo velato di tristezza negli occhi del ragazzo << era?... si sono lasciati? >> ma Gerard scuote la testa. Fa male ricordare… ma fa più male avere la consapevolezza che Frank non ricorda nulla, nemmeno di Scarlett… eppure tra loro c’era sempre stato un rapporto speciale << è morta Frank… è morta…>>. Lo sguardo di Gerard su di lui lo gela. Ha gli occhi lucidi e deduce che quell’ argomento è un punto debole per lui e non ha il coraggio di approfondire oltre. << capito… mi dispiace. Notte Gerard >> e sale al piano di sopra senza nemmeno aspettare una risposta da parte dell’altro. 

La mattina seguente, mentre fanno colazione insieme, Gerard lo osserva << Sai Frank...?Ti stanno ricrescendo i capelli..e presto non si vedrà più nemmeno la cicatrice..!>> fa per accarezzargli la testa ma l’altro, sorpreso da quel gesto, gli scansa bruscamente la mano. Gerard ci rimane male ma più male è stato sentire le parole che sarebbero uscite da suo marito. Frank solleva la testa per guardarlo <<  Senti Gerard..io...devo dirti una cosa...>>  la voce tremava e Gerard se ne accorge<< Cosa c'è Frank?? Ti senti male??Chiamo subito il dottore...>> << No!...non è questo...sto bene..è che...non voglio più restare quì...!>> Bami! Un altro colpo secco al cuore. Gerard spalanca gli occhi incredulo << Co-come non vuoi più restare??..ma perchè??...ti ho fatto qualcosa??...ho fatto o detto qualcosa di sbagliato??Dimmelo perchè se è così ti chiedo scusa e..>> << No! >> Frank scuote la testa <<  No Gerard..tu non mi hai fatto niente...sei sempre stato dolce e buono con me...ma sono io che mi sento sbagliato quì..a volte mi sento soffocare in questa casa...non lo so...è una strana sensazione...voglio andare via...mi dispiace >>. Gerard non sapeva più cosa dire, tanto era scosso << Ti prego Frank...non andartene, ne abbiamo passate tante insieme, e riusciremo a superare anche questa…>>  sussurra appena << e poi dove andrai? Non hai nessuno quì a parte me...e i ragazzi...io..>> e una lacrima nasce in quel momento dagli occhi fino a rigargli il viso...Frank fa finta di non notarlo e con tono sarcastico risponde << Bèh...se è vero che sono così famoso e pieno di soldi non mi sarà difficile prendere un appartamento o una stanza in un albergo,no..? >> Gerard non ha nemmeno coraggio di alzare lo sguardo << ...ti prego...ma a me non pensi??Come vuoi che mi senta senza di te??lontano da te senza sapere come stai, se hai bisogno di aiuto..Io ti amo...non potrei sopportare questo...e...>> non fa in tempo a finire la frase che Frank bruscamente si alza dalla sedia facendola cadere << ORA BASTA!!!sono stanco! Non ne posso più di questa storia!!! vuoi capire che non ricordo niente e che tu sei troppo appiccicoso??..voglio andarmene da qui ..e da te Gee! >> È solo in quel momento che Gerard lo guarda dritto negli occhi mentre  sente una fitta al cuore << Frank...Frank tu...tu..mi hai chiamato Gee...!!>> << E allora?? E con questo che vuoi dire??..>> gli dice ormai spazientito. è arrivato al limite di quella patetica discussione << Mi chiami solo tu così...prima dell'incidente...hai la fissa per i nomignoli e questo  che mi hai dato non permetti  a nessuno di chiamarmi in quel modo se non tu..forse è un segno...forse se rimani…>> Frank aveva veramente perso la pazienza con le ultime parole di Gerard << Smettila di dire cazzate!! e poi non è niente un nome in confronto a tutta la mia vita!! E ora basta! Vado a preparare le mie cose e me ne vado da qui! >> Gerard sa che non può trattenerlo con le forze, anche se avrebbe voluto farlo veramente. Nel giro di pochi minuti scende con la valigia in mano.Si guardano a lungo poi senza dire una parola esce da quella casa lasciando Gerard in piedi davanti alla porta mentre un fiume di lacrime invade il suo volto *Che ne sarà di noi...Frank?? * solo questo pensiero nella sua mente.
Frank intanto girovagava nell'intento di trovare una stanza in qualche albergo.Ripensava alle parole che gli aveva detto un giorno Gerard “ Se dovessi andare in giro da solo ricordati che tu sei Frank Iero, il nostro chitarrista, sei famoso e se  qualcuno dovesse riconoscerti eri solitamente disponibile verso i tuoi fans; quindi se qualcuno ti ferma per strada o in qualunque altra parte devi essere gentile e fargli l'autografo ". Gerard gli aveva persino insegnato come lo faceva...ma Frank in quel momento voleva solo trovare un letto per potersi riposare...

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Capitolo 8
*** 8^ Capitolo ***


Gerard quella sera chiama subito gli altri e appena arrivano  dice loro che Frank se ne era andato; rimangono  delusi e amareggiati, non sapevano neanche loro cosa potevano fare per risolvere quella situazione. Volevano bene a Frank e non volevano che gli succedesse qualcosa. Mickey è quello più preoccupato << E poi come facciamo con i giornalisti..? Finora li abbiamo tenuti a bada con il silenzio stampa e ad eccezione dei nostri collaboratori dicendo loro  che Frank è convalescente a causa dell'incidente, non abbiamo mai rivelato il fatto che avesse perso la memoria >> Ray annuisce << E' un bel casino...! Speriamo che ci ripensi...>> sospira << Non credo...è fermamente convinto di quello che ha fatto >> sussurra Gerard, nella sua voce tanta amarezza << …comunque i giornalisti sono il mio ultimo pensiero..io voglio Frank qui...con me...questo è quello che conta >> Bob guarda il cantante in modo compassionevole. Lui era il sentimentale del gruppo e vedere che il suo amico stava soffrendo gli piangeva il cuore << Con i concerti come facciamo? >> Chiede Mickey e il fratello gli risponde senza nemmeno guardarlo negli occhi, con lo sguardo fisso sul pavimento  << Non lo so..sposteremo le date...o addirittura le cancelliamo per adesso, in modo da prendere tempo..diremo che Frank non è ancora pronto per affrontare un live. Non lo so… cazzo!! >>  I ragazzi si consultarono a lungo quella sera e tutti furono d’accordo su un punto: era arrivato il momento di chiamare Mark. Dopo la morte di Scarlett si era congedato da loro per un periodo di tempo tornando in Italia. L’unica cosa che potevano fare era farsi consigliare da lui e visto il rapporto di amicizia, oltre alla professionalità che ha sempre dimostrato, sarebbero stati anche felici di averlo ancora con loro. Poi avrebbero preso in considerazione di rimandare momentaneamente le loro esibizioni e prendere tempo con i giornalisti. Gerard lo avrebbe chiamato l’indomani. A notte inoltrata tornano nelle loro case; Mickey avrebbe voluto restare con il fratello ma lui lo rassicura dicendogli che non era necessario e che doveva tornare da sua figlia Hope che nel frattempo era rimasta con la tata. Bandit in quei giorni invece era a casa di Jamia e i bambini. Erano cresciuti e insieme si divertivano . Gerard era troppo preso da Frank per potersi occupare a tempo pieno di sua figlia anche se le mancava tanto, considerando poi che la sua ex moglie Lynz aveva un’ordinanza restrittiva e non poteva avvicinarsi né a lui né a sua figlia dopo che Gerard l’aveva denunciata per tentato omicidio e abuso di persona ed era in attesa di processo; nel frattempo era ai domiciliari.  Ai figli di Frank era stato detto che il loro papà aveva contratto un virus e per un periodo di tempo doveva andare in una clinica per guarire. 
Gerard va in cucina a fare un caffè, tanto sapeva già che quella notte non avrebbe chiuso occhio: il solo pensiero che Frank era da qualche parte in quella città da solo era costantemente nella sua testa.

Quella stessa sera Frank ha trovato una camera in un albergo fuori citttà; si è accuratamente travestito per non farsi riconoscere; cappello, sciarpa, occhiali e poichè aveva parecchi soldi con sè non hanno fatto  storie con i documenti. Entrato in camera si getta sul letto sfinito: aveva bisogno di dormire...

Sono passati circa dieci giorni da quando se ne è andato. Gerard è sempre più triste e depresso; non esce di casa se non per comprare qualcosa da mangiare per sua figlia o le sigarette...o qualcosa da bere visto che in questi giorni non può farne a meno. Passa le giornate con sua figlia che chiede costantemente di Frank. Oppure camminando avanti e indietro per la casa. Guardava svogliatamente la televisione...a volte lo andavano a trovare i ragazzi, ma spesso e volentieri li mandava via in malo modo dicendo loro che voleva restare da solo.
Frank nel frattempo aveva trascorso quei giorni quasi sempre dentro la stanza dell'albergo. Spesso si metteva sul letto a gambe incrociate e suonava la sua chitarra che aveva preso a casa di Gerard; si stupiva di come la sapeva suonare, ma gli veniva naturale. Una sera si sentiva irrequieto, nervoso. Non riusciva a stare fermo, così decide di uscire a fare una passeggiata e prendere un pò d'aria; si copre bene con sciarpa e cappello ed esce.  Comincia a camminare per il viale illuminato dalle luci dei lampioni e siccome era tardi non c' era molta gente in giro. È freddo e l’aria era pungente. Durante la passeggiata i suoi pensieri si soffermano su Gerard, quel ragazzo dagli occhi bellissimi. Si domanda cosa stesse facendo, se stava bene, poi scuote la testa come per scacciare quelle domande “Ma cosa vado a pensare? Di lui non dovrebbe fregarmi...ho fatto bene ad andare via...io non potevo dargli niente” Continua a camminare e a camminare, senza rendersi conto di dove stava andando e delle ore che passavano.
Anche Gerard quella sera è inquieto.Va sù e giù per la casa senza motivo, mette in ordine le sue cose, cerca di impegnare la sua mente disegnando ma inutilmente visto la quantità di carta accartocciata dentro il cestino. ...non ha pace...poi vista l'ora decide di provare a dormire. Sale al piano di sopra a controllare che sua figlia stesse dormendo per poi entrare nella sua camera: si toglie i vestiti restando solo in boxer e maglietta. Mentre si sta coricando, dalla finestra vede un'ombra sul vialetto....una strana sensazione si impadronisce del suo cuore. Esce dalla camera e corre giù per le scale. Apre la porta e davanti a lui in mezzo al giardino c’è… Frank!! Gerard si fionda subito da lui. << Frank! Che ci fai qui? Stai male?...>> ma il ragazzo lo guarda soltanto. A dire il vero nemmeno lui sa come ci è arrivato in quella casa. Lo guarda smarrito. << vieni entriamo in casa. Fa freddo e tu rischi di ammalarti >>. Gli mette un braccio dietro la schiena e l’altro come un’automa lo segue senza aver ancora preso coscienza di quello che ha fatto. Si chiudono la porta alle spalle mentre Gerard lo fa sedere sul divano. Si mette davanti a lui inginocchiandosi e prendendogli le mani tra le sue. Frank lo guarda. È capace solo di fare questo. Vorrebbe parlare ma dalle sue labbra non riesce ad emettere nessun suono, né a formulare una frase di senso compiuto << Frank… parlami.. che succede? >> L’ altro continua a guardarlo perdendosi di nuovo in quegli occhi. Cosa gli sta succedendo? 
Gerard vedendolo in quello stato confusionale decide di chiamare il medico << aspetta qui, chiamo il dottore…comincio a preoccuparmi >>. Mentre si alza per andare a prendere il cellulare, Frank lo blocca per un braccio. << no! Non voglio nessun medico. Sto bene >>. Gerard a quella richiesta ritorna sui suoi passi mettendosi di nuovo davanti a lui. Non vuole innervosirlo o spaventarlo, quindi decide bene di non contraddirlo per paura di peggiorare la situazione. Poi con un filo di voce Frank cerca di parlare << io… io non so perché sono venuto  qui… sono uscito con  l’intento di fare una passeggiata e non mi sono nemmeno reso conto di aver camminato così tanto… o poco… non lo so >>. Gerard si accorge che Frank sta tremando << ti porto una coperta, ti sei infreddolito lì fuori >>. Gliela avvolge intorno mentre Frank se la stringe al petto, un gesto forse più per proteggersi che per altro. Gerard cerca di essere meno invadente possibile e gli propone una cioccolata calda. L'altro annuisce accennando un sorriso. 
Si dilegua in cucina. Il suo respiro è pesante e affannato come se qualcosa gli impedisse di respirare regolarmente. Frank è arrivato fino a lì da solo senza rendersene conto, e se fosse andato da qualsiasi altra parte andando incontro a un pericolo? Questa cosa gli fa venire i brividi. Ecco anche perché avrebbe voluto che rimanesse con lui. 
Preparate le cioccolate torna in sala. Si accorge che suo marito non è più sul divano e la coperta è abbandonata a un lato del bracciolo. Si Guarda intorno e lo vede osservare un quadro appeso al muro che ritrae tutta la band e un'altro vicino dove c è la stessa band ma cambia il cantante; al posto di Gerard c è una ragazza, la stessa della foto riposta in camera loro. Frank la osserva e sente come se qualcosa lo logorasse dentro, come una ferita aperta ma senza conoscerne l’origine di quella fottuta sensazione. Gerard gli si avvicina porgendogli la tazza di cioccolata fumante. << è… Scarlett? >> L'altro annuisce guardando la stessa foto << non ricordi nulla nemmeno di lei…>>  glielo dice in punta di piedi per non infastidirlo più del dovuto. Frank scuote la testa << no… come tutto il resto della mia vita >>. Beve un sorso di cioccolata senza distogliere lo sguardo da quell’immagine << deve essere stata una persona fondamentale della tua vita se ogni volta che ne parli ti si velano gli occhi di tristezza >> Gerard abbozza un sorriso << lei ha cambiato la vita di tutti noi…>> ma a Frank quelle parole non hanno nessun significato e Gerard ne è consapevole. Ed è per questo che cerca subito di cambiare discorso. Guarda l’ ora. << Frank.. sono quasi le 3 di notte e sinceramente non mi va di farti andare via a quest’ora. Forse è meglio se passi la notte qui e poi domattina sei libero di andartene se vuoi. Tranquillo, non ti tratterò contro la tua volontà >> glielo dice come se avesse una fottuta paura di quello che può rispondergli l’altro e Frank se ne accorge dal tono della sua voce. Sa che lo fa per il suo bene su questo non ha il minimo dubbio e forse è per questo motivo che accetta di rimanere << va bene, ma solo per questa notte. Domattina me ne vado e non voglio storie >>. Gerard sospira e annuisce con la testa. Perlomeno quella notte Frank è al sicuro a casa. << se vuoi farti una doccia vai tranquillo. Hai i tuoi vestiti riposti nel armadio e tutte le altre tue cose. D’altronde vivi qui…quindi non farti problemi a prendere qualsiasi cosa >>. Frank finisce la cioccolata e ripone la tazza in cucina mentre si accende una sigaretta. Va al piano di sopra prendendo in considerazione di farsi la doccia. Gerard lo segue per controllare sua figlia. Apre appena la porta e la vede dormire profondamente mentre gli sorride come solo un padre affettuoso sa essere con la  propria figlia. Frank che è rimasto indietro osserva la scena << è tua figlia? >> gli chiede come se quella fosse la domanda più normale del mondo. Gerard lo guarda, stavolta con un’infinita tristezza sul viso << già…>> e poi se ne va nella sua stanza, anzi nella loro camera. Frank lo segue chiedendogli dove fossero le sue cose. Dopo avergliele mostrate Frank si rifugia in bagno. Gerard rimasto solo in camera apre l’ultimo cassetto del comodino di Frank e prende una busta conservata dentro una scatola. Si mette seduto sul letto ed estrae una lettera, quella lettera, la lettera di Scarlett. Comincia a leggerla. 
Frank esce dal bagno e vedendo la luce accesa in camera di Gerard si avvicina piano alla porta che è rimasta socchiusa. Sta per aprirla ma si blocca sentendo Gerard singhiozzare. Lo osserva di nascosto attraverso quella piccola apertura della porta e lo vede ricurvo sul letto con in mano un foglio di carta. Rimane lì fermo a guardare quella figura e sente una fitta al cuore vederlo piangere. In fondo anche se non ricorda nulla è sempre un essere umano e vedere un ragazzo piangere fa comunque male. Vorrebbe entrare e fare qualcosa, ma si convince che non sono affari suoi e alla fine decide di ritirarsi nell’altra camera. Gerard sente la porta della camera degli ospiti aprirsi e deduce che Frank abbia finito di fare la doccia. Ripone la lettera al suo posto e asciugandosi gli occhi va da lui. Bussa. << si avanti >> Gerard entra fermandosi sulla porta << volevo solo assicurarmi che stai bene.. buonanotte >> e fa per andarsene ma l’altro lo ferma afferrandolo per un braccio e il cuore di Gerard smette di battere. Di nuovo. Quel contatto lo destabilizza. Si volta verso di lui << grazie Gee… per essere così dolce con me. Forse non lo merito. Ma Per te è tutto più facile, e io…>> ma quelle parole per Gerard sono come piccole lame che trapassano il suo cuore e se fino a quel momento era restato calmo per non farlo agitare, ora è arrivato il momento di sfogarsi e le  parole arrivano come un fiume in piena << facile per me? Facile per me, Frank??  Come puoi soltanto pensare che per me sia facile? Spiegamelo!!!! Perché davvero non lo capisco!!! Che significa “per te è tutto più facile”? Non hai la benché minima idea di quello che sto passando io!!! Fino a qualche settimana fa noi due eravamo felici, eravamo innamorati, eravamo sposati!!!! Ed ora? Che siamo? Tu chi sei, Frankie ??? Ti sei mai chiesto come posso sentirmi? Che questa situazione mi logora fin dentro le ossa? Che ogni momento delle mie fottute giornate non faccio altro che pensare a come posso aiutarti a farti riacquistare la memoria? Hai mai pensato a questo? Hai mai pensato a quanto io possa amarti e stare così male, Frank?? No! No che non l’hai mai pensato! Come non hai pensato a me, a noi, quando hai deciso di andartene !! E tu ora stai qui davanti a me e questo mi riempie il cuore, ma tutto quello che sai dirmi è che è facile per me…>> riprende fiato solo un attimo <<  per quanto io possa amarti, per quanto io vorrei poter dare la mia vita per te, voglio che domattina quando mi sveglio tu te ne sia già andato da quì.. fa troppo male guardarti e vedere soltanto un involucro vuoto davanti ai miei occhi… non hai voluto il mio aiuto, rifiuti ogni contatto umano e io per te non posso fare più niente…>>. Esce sbattendo la porta. Frank è rimasto per tutto il tempo ad ascoltare ogni singola parola senza dire nulla. Davanti a lui quel ragazzo così fottutamente bello ma così dannatamente e profondamente innamorato di lui. Lo vede andare via chiudendosi la porta alle spalle. Solo in quel momento si rende conto di averlo perso. Che le parole sputate non con rabbia, ma con una disperazione tale che solo che è innamorato avrebbe potuto tirar fuori, contenevano una verità disarmante. Si infila dentro al letto ma le parole di Gerard rimbombano come un martello pneumatico dentro la sua testa. Infondo aveva ragione, lui non aveva fatto nulla per rassicurare quel ragazzo, o accettare perlomeno il suo aiuto. E non si era nemmeno preoccupato di chiedersi come si sentisse. In quel momento si sente un perfetto idiota ed egoista. Gerard in fondo è suo marito, che lo voglia o no si erano sposati e se  l’avevano fatto era perché si amavano. Si guarda la mano sinistra e nota solo in quel momento che porta una fede all’anulare. Una fede in oro bianco. La sfila dal dito e guarda all’ interno roteandola per leggere l’ incisione  *Gerard 5 dic 2019*. Sospira pensando che quella era sicuramente la data del loro matrimonio. Si gira di fianco cercando di addormentarsi, ma il senso di colpa lo attanaglia impedendo ogni tentativo di chiudere gli occhi. Da una parte vorrebbe fuggire lontano da tutto, dall’altra invece vorrebbe restare per far chiarezza su se stesso, o forse per non allontanarsi di nuovo da Gerard… forse. Ma deve farlo, in fondo poco fa è stato fin troppo chiaro: deve andarsene prima che lui si svegli. Praticamente lo aveva buttato fuori casa. E come biasimarlo?  Questo a Frank fa male, inaspettatamente male.
Nell’altra stanza Gerard è in preda ad una crisi di nervi. Si sente svuotato. Frank è nella camera accanto eppure lo sente così lontano da lui. Sa di aver esagerato con le parole ma è stato più forte di lui. Gli ha messo su un piatto d’argento il suo cuore, il suo amore, il suo aiuto e lui l’unica cosa che ha fatto era stata quella di abbandonarlo e lasciarlo in quella casa, la loro casa, da solo. E quello che fa più male è che non si era preoccupato una sola volta di chiedergli o di sapere cosa provasse o di quanto gli facesse male tutta quella situazione. Rivoleva il suo Frank, suo marito. Avevano lottato tanto per essere felici ed ora? Che ne sarebbe stato di loro? Gerard in fondo al suo cuore sapeva che non era colpa di suo marito se si era creata quella situazione ma non faceva nemmeno nulla per cercare di cambiarla o farsi aiutare. Era come se non gli importasse niente di lui, di loro. Ma forse era davvero così… perdendo la memoria Frank non era più… Frank. E questo faceva più male di qualsiasi altra cosa. Si infila anche lui dentro al letto sperando che quei pensieri si dileguassero dalla sua mente. Si gira verso la finestra e la luce pallida della luna riflette sul vetro di una foto sul comodino. Gerard la osserva. È la foto che tanto piace a Frank. Una lacrima accarezza il suo viso. Chiude gli occhi. L indomani se ne sarebbe andato lasciandolo di nuovo solo, ma infondo è stato lui a ordinargli di lasciare la casa prima del suo risveglio. 

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Capitolo 9
*** 9^ Capitolo ***


È L Alba. Frank non ha praticamente chiuso occhio per tutta la notte nonostante si imponesse di dover dormire. Si alza a malincuore da quel letto e comincia a vestirsi. Guarda fuori dalla finestra e vede il sole che fa capolino. La apre per far entrare  l’aria cominciando a respirarne a pieni polmoni. Rifà il letto cercando di lasciare la stanza più in ordine possibile. Una volta finito chiude la finestra e senza far rumore esce dalla stanza chiudendo piano la porta. Mentre si dirige verso le scale, come fosse un ladro che esce dopo aver rubato il bottino, sente una porta aprirsi e qualcuno che gli getta le braccia al collo facendolo quasi cadere all’ indietro << ciao Frankieeee!! >> una vocina assonnata riempie le sue orecchie. Si distacca da quell’ abbraccio e vede davanti a sé una bambina di circa 10 anni. La guarda sorpreso ma intuisce che si tratta della figlia di Gerard << ci-ciao piccola…>> e lei lo stringe forte << mi sei mancato!! Sei guarito? Papà mi ha detto che hai avuto un virus… e che stavi in clinica per guarire >> Frank si allontana appena da quella presa e le prende le mani << no piccola, non sono guarito e… devo tornare in clinica.. sto andando adesso >> il viso di quella ragazzina si fa triste << e quando tornerai? >> sospira, non può dire la verità a quella bambina. Non lui. Non ne ha il diritto << non lo so.. poi tuo padre ti spiegherà ok? >> Bandit essendo estranea a tutto ciò gli parla ingenuamente << ma il mio papà è sposato con te. E io ti voglio un mondo di bene! Torna presto perché ci manchi tanto..>> e lo abbraccia di nuovo. Tra quelle piccole braccia gli si scalda il cuore ed è una sensazione estranea ma piacevole. Le da un bacio sulla testa spettinandole i capelli << sai? Lo facevi sempre a zia Scarlett!! >> a quel nome Frank sussulta << cosa piccola?>> << spettinarle i capelli, così >> e ripete il gesto sulla sua testa. << ma tu adesso hai i capelli corti. Quando li hai tagliati? >> Frank si stupisce di quanto fosse curiosa quella bambina << qualche settimana fa, ma li allungo di nuovo ok? >> facendole l’occhietto. Bandit annuisce sorridendogli mentre Frank dopo averla salutata si allontana da lei scendendo le scale. A quel mormorio di voci Gerard apre la porta della camera e si affaccia per vedere chi è sperando sia Frank invece trova soltanto sua figlia in piedi davanti alle scale e un rumore di porta aprirsi per poi chiudersi subito dopo. Gerard allora scende di corsa le scale e apre il portone. Vede in lontananza Frank che cammina con il cappuccio sulla testa. Vorrebbe chiamarlo ma dalla sua bocca non emette alcun suono. Chiude gli occhi cercando di ricacciare all’indietro lacrime desiderose di accarezzare quel viso pallido. Poi una voce lo distrae da quella sensazione di vuoto << papà! >> chiude il portone e si trova davanti a lui sua figlia << come mai sveglia a quest’ora? Dai andiamo a letto.. è ancora presto. << ho salutato Frankie >> Gerard spalanca gli occhi. Sua figlia lo aveva visto << co-come hai salutato Frank? >> la bambina annuisce << si.. stava andando via e l’ ho salutato. Ha detto che deve ancora guarire ed è tornato in clinica. Spero che torni presto perché mi manca…>> Gerard prende in braccio Bandit e la porta a letto rimboccando le coperte. <> Gerard scuote la testa nascondendo tutto quello che in quel momento sente dentro di lui << non lo so piccola mia… non lo so..>> ed esce chiudendo la porta. Si ferma davanti a quella stanza dove fino a poco fa dormiva suo marito. Apre la porta e si accorge che il letto è stato rifatto e che la stanza è tutta in ordine. Si guarda intorno e sopra il comodino c è un biglietto. Si avvicina per guardare meglio. È di Frank. Riconoscerebbe la sua scrittura tra mille. Lo prende in mano e legge * scusami Gee.. quello che hai detto è tutto vero e mi sento un idiota. Ma non posso rimediare, come non posso rimediare a quell’amore che tu provi per me… perdonami.* solo questo. Un altro colpo al cuore e sente di nuovo quella sensazione di voragine nello stomaco. Poi lo sguardo si sofferma su un particolare; sotto l’abat-jour c è un qualcosa che luccica. Lo prende in mano ed ecco che stavolta non è il cuore a fermarsi, ma tutto il resto del mondo. Frank gli aveva lasciato la sua fede. In quel preciso momento Gerard avrebbe voluto  cominciare a cadere e desiderare solo lo schianto. Quel gesto ha frantumato ogni singola parte del suo corpo, non riesce nemmeno a respirare. Come se gli fosse stato strappato via ogni organo vitale per poi schiantarlo a terra senza remore. 
Stringe quel piccolo anello tra le mani fino a farsi male, per poi aprirla di nuovo. Ora non sente più niente. Come se la sua anima fosse stata risucchiata lasciando solo un corpo senza vita. Né una lacrima, né una reazione. Niente di niente. Come un gesto automatico si toglie la collana che indossa col ciondolo che gli ha regalato la notte prima di sposarsi, quello con il pezzo del puzzle. Ci infila la fede attraverso la catenella per poi riagganciarla al collo di nuovo. Strappa quel biglietto gettandolo dentro al primo cestino che gli è capitato ed esce da quella stanza. Di dormire ormai non se ne parla quindi scende di nuovo in cucina drogandosi di caffè e intossicandosi di sigarette. Guarda l’ora: sono appena le 7.00. Deve chiamare Mark e in Italia con il fuso orario dovrebbero essere le 13.00 circa. Prende il cellulare e lo cerca tra i nomi in rubrica. 
<> una voce amica dall’altra parte del mondo che scalda il cuore di Gerard << ciao Mark! Come stai? >>  << tutto ok amico mio! Voi?E Frank? >> bella domanda! Magari una di riserva? << ecco… ti ho chiamato proprio per questo.. abbiamo un problema >>.

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Capitolo 10
*** 10^ Capitolo ***


Intanto Frank è tornato in albergo. È sdraiato sul letto con le braccia incrociate dietro la testa e fissa un punto indefinito sul soffitto. Si sente come se nuotasse in mezzo all’oceano senza confini, in mare aperto senza vedere terra ferma all’orizzonte. Isolato da tutto e da tutti. Ecco come si sente. Solo.
E questa solitudine lo tormenta ancor più di aver perso la memoria. Davanti agli occhi ha fissa l’immagine del viso di Gerard e la sua espressione di quando la notte prima si era sfogato contro di lui. Quegli occhi, i suoi occhi pieni di un fuoco incandescente capaci di trafiggerti l’anima. Si alza dal letto cercando il pacchetto di sigarette e si accorge di averlo perso… o dimenticato in chissà quale remoto posto. O forse da Gerard uscendo in fretta da quella casa. << cazzo! Devo uscire di nuovo per comprarle! >> L’idea di dover restare senza e quindi di non fumare  non l’aveva nemmeno presa in considerazione. Prende la giacca sbuffando e ed esce da quella camera. 
Jamia è passata a trovare Gerard per sapere come vanno le cose e a malincuore viene a sapere quello che è successo la notte precedente << mi dispiace… so come ti senti ma cerca di essere paziente con lui. Tu stai male, lo so, ma sono sicura che anche Frank in cuor suo sta male >> Gerard è seduto davanti a lei mentre sorseggia un caffè << Frank un cuore non ce l’ha ! >> ribatte risentito << Gerard, questo non lo pensi davvero! Soffermati un attimo a riflettere… una persona che all’improvviso si sveglia e non sa più nemmeno come si chiama, come credi che possa sentirsi? Tu in fondo sei dall’altra parte, quella con le certezze, ma lui? Lui non ha certezze su niente. Tu dai tutto per scontato perché sai. Lui invece deve ricominciare tutto da capo. Come fosse un bambino di 1 anno a cui devi insegnare a camminare. Frank in questo momento è quel bambino >>. Le parole di Jamia arrivano dritte al cuore. In fondo aveva ragione. Il suo discorso non faceva una piega. Lui aveva dato davvero tutto per scontato e forse non era stato in grado di aiutare suo marito nel modo giusto. Forse doveva ancora trovare la chiave per poter entrare di nuovo nel suo cuore e nella sua testa. Si salutano abbracciandosi e promettendole che se ci sarebbero state novità l’avrebbe subito avvisata. 
Dopo aver parlato con Jamia, Gerard ha di nuovo quella speranza che ormai aveva abbandonato la sua anima. Si rincuora nel pensare che forse avrebbe avuto un'altra occasione per riprendersi suo marito. Ma aveva anche la consapevolezza che da solo non ci sarebbe riuscito. Aveva bisogno di aiuto. Chiama suo fratello per avvertirlo dell’arrivo di Mark << Gee.. novità? >>  << ciao Mikey, ho parlato con Mark stamattina. Arriva domani pomeriggio. Vado io a prenderlo in aeroporto >> << ok! Perfetto… e Frank? >> Gerard non aveva ancora detto al fratello di quello che era successo la notte scorsa << credo in albergo… ieri sera è stato qui,  ma poi l’ho cacciato di casa >> Mikey dall’altra parte rimane allibito << cooosa?? In che senso l’hai cacciato? Ti sei impazzito per caso? >> Gerard sospira. Non aveva voglia in quel momento di sorbirsi un cazziatone da parte del fratello << senti, poi ne parliamo con più calma. Ora ho da fare con Bandit >> mente << quando vieni la prossima volta porta Hope che ho voglia di vederla >>  << ok, ok,  ciao Gerard >>  Questa volta sa che se l’è cavata con poco. Mikey quando ci si mette è davvero pesante, ma sa anche che la prossima volta che lo vedrá dovrà dargli una spiegazione. 
Sale le scale per chiamare sua figlia e all’ improvviso si accorge che in cima alla scala in un angolo del gradino c è qualcosa. Si abbassa per vedere e trova abbandonato un pacchetto di Marlboro. Lo prende e senza alcun dubbio deduce che sia di Frank, sicuramente caduto da qualche tasca quando è sceso quella mattina per andarsene. Lo osserva passandoselo tra una mano e l’altra per poi far cadere accidentalmente un bigliettino infilato probabilmente tra il cartoncino e il cellophane del pacchetto. Si inchina per raccoglierlo e una volta avuto tra le mani si accorge che c è scritto un nome: Hotel Holiday Inn con indirizzo e numero telefonico. Sgrana gli occhi. Sicuramente era il nome dell’albergo dove alloggiava momentaneamente Frank. Lo infila in tasca insieme al pacchetto di sigarette. Va da sua figlia che nel frattempo è in camere sua a disegnare << hei tesoro! Che stai facendo? >> mettendosi a fianco a lei per vedere meglio << sto disegnando papà. Ti piace? È Frank! >> Gerard prende il foglio e osserva il disegno. È incredibile come sua figlia abbia saputo disegnare il volto di Frank così bene benché avesse solo 10 anni. << sei bravissima! >> e le sorride accarezzandole la testa << vieni a fare merenda!>> e la bambina di alza ubbidendo al padre. 

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Capitolo 11
*** 11^ Capitolo ***


Intanto Frank fa di ritorno in albergo dopo aver comprato le sigarette. Si chiude di nuovo in camera annoiato. Non sa che fare e non sa soprattutto dove andare. Non ha nessuno con cui parlare e le giornate chiuso in quell’albergo cominciano ad essere frustranti. Ha sempre quella sensazione di dover andare da qualche parte ma non riesce a mettere a fuoco i pensieri e i luoghi. Come se avesse lasciato in sospeso qualcosa di importante, ma in fondo è proprio così. Dall’ incidente tutto è rimasto in sospeso; la sua vita, i suoi amici, le sue abitudini, le sue gioie, le sue preoccupazioni… tutto. L’ amore… E Gerard. A quel pensiero sente una fitta al cuore. Guarda fuori dalla finestra mentre tutto intorno scorre e lui invece rimane fermo. Si sforza di ricordare ma più ci pensa e più non ci riesce. Vorrebbe almeno poter avere un piccolo scorcio di memoria per i suoi figli, ma nemmeno loro riescono a far luce nella sua mente buia. Si sposta da quella finestra prendendo la chitarra e dei fogli di carta. L’unica cosa che riesce a farlo stare tranquillo è suonare. Si rimette sul letto a gambe incrociate e comincia a fare degli accordi e scrivendo qualsiasi cosa la mente gli detta in quel momento su quel foglio. 

Ha passato tutta la giornata a suonare e a scrivere. È strano ma si sente in pace solo quando prende in mano quella chitarra. Guarda il cellulare sul comodino e gli viene in mente una cosa. “ voglio guardare i live che abbiamo fatto..” Va su YouTube e digita My Chemical Romance Live e la data dell’ultimo tour. Sfogliando sullo schermo la sua attenzione va su un titolo dei risultati ottenuti: My Chemical Romance Tour dedicato a Scarlett. Ancora quella ragazza. Incuriosito clicca su quel risultato. Si mette comodo sul letto con l’intento di guardarsi tutto il concerto. Erano nel New Jersey e dopo essere saliti sul palco uno ad uno ecco che compare Gerard mettendosi in mezzo al palco davanti al microfono e tutti i fans scatenati con le mani in alto. Poi sente Gerard dire qualcosa al loro pubblico. Era il discorso che fece prima di cominciare a cantare dedicando quelle parole a Scarlett. Frank osserva attento a tutto, a ogni singolo movimento, a ogni parola, ad ogni gesto ed espressione sul quel volto che è diventato ormai la sua ossessione. Poi partono le prime note e Gerard con tutto il suo splendore e carisma comincia a cantare. Era diverso dagli altri concerti che gli fece vedere Gerard quei giorni a casa sua uscito dall’ospedale. Qui c’era un Gerard più intenso, più carico. E poi si vede lui, Frank, che durante il concerto si avvicina sempre a Gerard senza mai lasciarlo un attimo mentre l’altro cerca di continuo i suoi sguardi. È strano vedersi lì, ma quello che più lo emoziona è l’incredibile intesa tra di loro. Passano i minuti e scorrono le canzoni ad una ad una senza rendersene conto. Non riesce a distaccare gli occhi dal piccolo schermo mentre Gerard continua a cantare su quel palco e lui a suonare con tanta passione. A fine concerto Gerard torna a parlare ancora di quella ragazza informando i fans che la prossima canzone che andranno a suonare è l’ ultima e che l’ha scritta Scarlett con la musica composta da Frank! Cioè Da.. lui!!! Sgrana gli occhi impaziente di ascoltarla. Partono le prime note.. dalle prime parole si accorge di quanto sia bella quella canzone. È totalmente catturato da Gerard mentre la canta e si accorge che ha gli occhi lucidi quando la telecamera lo riprende in primo piano. Torna indietro per guardare meglio. No, non si era sbagliato. Gerard aveva le lacrime agli occhi. Rimane sorpreso nel vederlo così fragile. Riprende a vedere e si vede lui che si avvicina al cantante mentre gli accarezza il viso mandando in visibilio tutto il pubblico. Finisce la canzone con loro due vicini al microfono mentre cantano insieme le ultime parole. Poi tutto il gruppo si mette in mezzo al palco ringraziando i loro fans e alla fine di tutto vede loro due che si baciano sul palco. Frank rimane immobile. Preme il tasto stop dallo schermo e una lacrima gli sta rigando il viso. È turbato, ma allo stesso tempo è totalmente invaso da emozioni contrastanti. Si asciuga gli occhi col dorso della mano e poggia il cellulare sul comodino. Torna a guardare fuori dalla finestra. Sospira. Quel video ha scatenato in lui un tripudio di sensazioni indecifrabili. Qualcosa di incomprensibile. Ma quello che ora sapeva per certo è che aveva sete di sapere. E poi quella ragazza aveva sicuramente avuto un ruolo fondamentale nella loro vita ed ora era intenzionato a scoprirlo. E poi quel bacio, dato così, con talmente tanta naturalezza e dolcezza. Ma il punto è che continuava a pensare a Gerard nonostante non avesse motivo per farlo. Quando ci pensava sentiva un brivido attraversargli il corpo. Ci pensava spesso, anche quando faceva di tutto per non pensarci. Ma ora c’era un problema. Le risposte a tutte le sue domande ce l’aveva Gerard e con lui ultimamente le cose erano andate a peggiorare visto che l’aveva perfino cacciato di casa. E lui non aveva fatto niente per impedirglielo, anzi, si era comportato da egoista e coglione. “ cazzo! Devo rimediare. Sono stato un idiota!” 

Si è fatto sera. Gerard e sua figlia hanno appena finito di cenare. Mentre la piccola va in sala a guardare un po’ di tv, Gerard sistema la cucina. 
È distratto, pensieroso. È preoccupato per Frank; il non sapere se sta bene o se ha bisogno di lui lo manda fuori di testa. Prende una birra dal frigo e la beve avidamente. Si accende una sigaretta ed esce in terrazza a fumare. È buio. Guarda in alto e vede una miriade di stelle sul cielo. Nonostante fosse quasi ottobre non c’era nemmeno una nuvola. Fissa quel cielo stellato pensando a Scarlett rivolgendosi a lei come fosse una preghiera “ Scarlett ti prego… se mi stai in qualche modo ascoltando… riportami il mio Frank…” lo sussurra appena non distogliendo lo sguardo da quel manto luminoso nemmeno un secondo, come se aspettasse di vedere un segno o una qualsiasi risposta da lassù. Poi le sue labbra si incurvano in un sorriso appena accennato “ sono proprio disperato per pregare Dio solo sa chi..” getta via il mozzicone di sigaretta e rientra in casa chiudendo il portone. Una stella cadente attraversa il cielo in quel momento, ma Gerard non ha potuto vederla. Troppo tardi. È già rientrato. 

Frank ha mangiato una pizza che si è fatto portare in camera, un caffè bollente dal bar dell’hotel e ora si sta gustando una sigaretta sul balcone fuori dalla stanza, quando all’improvviso, nel cielo, vede qualcosa di luminoso che cammina “ una stella cadente…” si incanta ad osservarla poi non la vede più. Sorride. “ forse è un buon segno.. le stelle sono sempre un buon segno”. Si ritira in camera. Sdraiato sul letto cerca di mettere insieme i pensieri che lo tormentano cercando risposte comprensibili da darsi ma tutto quello che riesce ad ottenere è che quel ragazzo, suo marito, Gerard, in qualche modo gli manca. “ forse dovrei smetterla di pensare sempre a lui…” sospira “ forse dovrei fare qualcosa per riavvicinarmi a lui..” e con questo pensiero chiude gli occhi e si addormenta. 


Gerard a casa ha messo a dormire Bandit. Lui invece non ha intenzione di andare a letto. Quindi dopo varie opzioni decide di guardare la tv con l’ immancabile compagnia di una birra. Sdraiato come una balenottera spiaggiata sul divano fa zapping senza riuscire a guardare per più di 5 minuti di seguito un programma. Si alza per andare a prendere un altra birra, e poi un altra e un'altra ancora. Affoga la sua frustrazione nel alcool fino a non rendersi nemmeno conto dello stato di ubriachezza in cui si trova. 

È mattina. Qualcuno sta suonando da un quarto d’ ora alla porta. Gerard sul divano in stato confusionale per l’alcool ingurgitato la sera prima, fatica ad aprire gli occhi e riesce a malapena ad alzarsi per andare ad aprire << un attimo! Arrivo.. echecazzo!! >> si lascia ricadere privo di forze e con la testa che gira come una trottola. Si rialza e inciampando dappertutto riesce  finalmente a raggiungere la porta ed aprire. La luce del sole penetra nei suoi occhi diventati sensibili per il post sbronza e con una mano cerca di coprirli.  Ha i capelli scompigliati e una puzza d alcool da far invidia ad una distilleria. Un ragazzo fermo davanti alla porta osserva quella scena pietosa. Gerard finalmente si degna di guardare chi ha di fronte. È un attimo. E tutto tace. Frank è lì. Davanti a lui. 

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