The awakening - Seven years after

di Sarah Shirabuki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Iris ***
Capitolo 3: *** Primi litigi ***
Capitolo 4: *** Rivelazioni inattese ***
Capitolo 5: *** Attesa ***
Capitolo 6: *** Riunione ***
Capitolo 7: *** Il ritorno di Saga ***
Capitolo 8: *** Rapimento ***
Capitolo 9: *** Un nuovo nemico ***
Capitolo 10: *** Chrono ***
Capitolo 11: *** Prisoner ***
Capitolo 12: *** Legami ***
Capitolo 13: *** La partenza ***
Capitolo 14: *** Tentazione e dubbio ***
Capitolo 15: *** Salvataggio con sorpresa ***
Capitolo 16: *** In fuga dal Tempio del Tempo ***
Capitolo 17: *** Promessa ***
Capitolo 18: *** All the way is home ***
Capitolo 19: *** Dejavù ***
Capitolo 20: *** Decisioni e partenze ***
Capitolo 21: *** Il ritorno del malefico Re ***
Capitolo 22: *** Memories ***
Capitolo 23: *** Ricordi ***
Capitolo 24: *** Predizione ***
Capitolo 25: *** rabbia e lacrime ***
Capitolo 26: *** Confessione ***
Capitolo 27: *** La morte ti fa cavaliere ***
Capitolo 28: *** Un nuovo nemico ***
Capitolo 29: *** Defteros: l'uomo dalle due anime ***
Capitolo 30: *** Inizio dello scontro ***
Capitolo 31: *** Dura battaglia al Terzo Piano ***
Capitolo 32: *** Alleanza inattesa ***
Capitolo 33: *** The devil within ***
Capitolo 34: *** Arrivo al quinto piano ***
Capitolo 35: *** La vera identità di Demetrios ***
Capitolo 36: *** Ponto ***
Capitolo 37: *** Redenzione ***
Capitolo 38: *** Corsa contro il tempo ***
Capitolo 39: *** Il potere di Iris ***
Capitolo 40: *** Jareth e Carol ***
Capitolo 41: *** Il sacrificio di Mnemosyne ***
Capitolo 42: *** Vision ***
Capitolo 43: *** Sorpresa al sesto piano ***
Capitolo 44: *** Crio ***
Capitolo 45: *** Dubbi ***
Capitolo 46: *** Rivelazioni e segreti ***
Capitolo 47: *** Il ritorno di Astraeus ***
Capitolo 48: *** Fino all'ultimo sangue ***
Capitolo 49: *** Nettuno ***
Capitolo 50: *** Tra rabbia e sentimento ***
Capitolo 51: *** Il ritorno di un antico nemico ***
Capitolo 52: *** Pentimento e redenzione ***
Capitolo 53: *** Iperione ***
Capitolo 54: *** Il dubbio ***
Capitolo 55: *** Nel nome di Chrono ***
Capitolo 56: *** Arrivo da Chrono ***
Capitolo 57: *** Il cambiamento di Iperione ***
Capitolo 58: *** Un ritorno inatteso ***
Capitolo 59: *** Inizio della battaglia ***
Capitolo 60: *** Una vittoria inattesa ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Sono trascorsi sette anni dagli ultimi eventi: l'anima di Hades è stata sigillata in maniera definitiva, almeno per i prossimi 243 anni, e per la Terra è seguito un lungo periodo di pace. Dopo la dura battaglia contro il signore degli Inferi Seiya e Saori hanno avuto un'altra bimba che hanno chiamato Diana. La piccola ha ora sei anni, e dalla madre ha ereditato il colore dei capelli e la dolcezza, mentre dal padre ha ereditato il colore degli occhi e la testardaggine. Kouga ha ormai sedici anni e, dopo un duro allenamento, è diventato il nuovo Cavaliere di Pegasus come a suo tempo fu per il padre. Nonostante il suo titolo tuttavia, il ragazzo così come i genitori ha deciso di tornare a vivere a villa Thoole e di non restare ad Athene, dove invece si sono trasferiti Tea e Crystal. La ragazza si è finalmente ripresa dopo la battaglia sostenuta come regina degli Inferi. Il suo lato divino rimane sveglio ma ora, grazie all'aiuto di Athena, riesce a dominare il suo immenso potere e riesce a non farsi sopraffare. Dopo la definitiva sconfitta di Hades la ragazza e Crystal sono convolati a giuste nozze, e la fanciulla divina ha dato alla luce due bimbi: la prima di sei anni, Macaria, ha lunghi capelli corvini ed occhi dello stesso colore di un profondo lago. Alla piccola è stato sigillato ogni potere legato alla sua natura divina ed ora è una bimba come molte altre. Ha un carattere piuttosto chiuso e solitario, tuttavia è riuscita a legare con il piccolo fratellino che ha un anno in meno di lei: il biondo bimbo dagli occhi azzurri porta il nome del defunto Cavaliere di Gemini, come di comune accordo hanno deciso i suoi genitori alla sua nascita. Al contrario della sorella Saga ha un carattere piuttosto espansivo e socializza con chiunque, ed i suoi lineamenti sono del tutto simili a quelli del padre Crystal. Sirio e Fiore di Luna vivono sereni ai cinque picchi insieme ad una quindicenne Kayuki, anche se spesso tornano a fare visita a tutti gli amici. Per quanto riguarda invece Shun, è tornato assieme alla moglie Nemes sull'Isola di Andromeda. Ora i loro figli, Narcissa e Cefeo, hanno rispettivamente dodici e quattordici anni. Anche Phoenix e Pandora, dopo la battaglia contro Hades sono tornati a villa Heinstein. Da quattro anni sono genitori della piccola Cassandra, che ha ereditato i capelli della stessa tonalità del padre ma gli occhi della madre. Il sedicenne Satoshi è molto protettivo nei confronti della sorellina, che è la sola a tirar fuori il suo lato ironico e dolce mentre agli altri mostra sempre e solo quello serioso e un pò scontroso proprio come quello del Cavaliere di Leo. Per quanto riguarda Shura, ormai diciottenne, è riuscito a diventare Cavaliere d'Oro della costellazione dei Gemelli con grande gioia di sua madre e del Gran Sacerdote: non può fare a meno di notare in lui la somiglianza fisica con l'imperatore degli Inferi, ora che il potere divino del ragazzo è sveglio ed ha dei lunghi capelli corvini. Tuttavia sa che ora la parte di potere ereditata da suo padre non rappresenta più alcuna minaccia, che Hades non tornerà più in vita in nessun modo e questo lo rassicura. Proprio in quei giorni i Cavalieri dello Zodiaco si sono riuniti ad Athene: non hanno più intenzione di perdersi di vista come accadde anni prima, ed è diventata loro abitudine organizzare delle riunioni per poter passare qualche giorno in allegria e tutti assieme. Questa volta la riunione aviene a casa di Crystal e Tea. L'ultimo ad arrivare è Sirio, accompagnato da moglie e figlia. L'uomo sorride. " E' passato poco più di un anno dall'ultima riunione, eppure mi sembra già sia trascorsa una vita ". Ammette, per poi bussare alla porta. Fiore di Luna sorride mentre questa si apre, e fa capolino un bel bimbo dalla chioma bionda. 

" Sirio! ". Esclama il piccolo, mentre si getta tra le braccia dell'uomo che nel frattempo si è messo in ginocchio per arrivare alla sua altezza, per poi prenderlo in braccio. 

" Ehi, Saga! Ma come sei cresciuto! Sei proprio un ometto, lo sai? ". Chiede per poi scompigliare i capelli del piccolo, che sorride felice. Anche Macaria raggiunge il fratellino, e dietro di lei Tea e Crystal. 

" Ben arrivati ". Li saluta calorosamente il Cavaliere di Acquarius, per poi invitare gli amici ad entrare. Kayuki si guarda attorno un pò imbarazzata, mentre qualcuno le da una pacca sulla spalla in gesto di amicizia, per poi circondarle entrambe con il braccio. 

" Ciao, Kayuki! ". La saluta, e la ragazza riconosce subito quella voce.

" Kouga! ". Lo chiama, per poi abbracciare di slancio l'amico. " Da quanto tempo! ". Fa la mora. 

" Ti trovo in forma ". Ride lui mentre lei annuisce. Notando che la ragazza si guarda attorno tuttavia, il ragazzo la canzona bonariamente. " Ah, deve ancora arrivare. Ti consiglio di prepararti una bella dichiarazione, se non vuoi che qualche ragazza te lo soffi da sotto il naso ". Fa l'occhiolino mentre il viso di Kayuki si trasforma in un pomodoro maturo. 

" S.. sciocco, che vai dicendo? Non so di chi parli? ". Si volta dall'altra parte mentre il giovane cavaliere di Pegasus si mette a ridere. 

" Un certo Cavaliere di mia conoscenza, magari? ". Chiede, ma Kayuki incrocia le braccia. 

" Oh insomma, ma non cambi mai tu? ". Chiede poi facendo un leggero sorriso. Ma all'entrata in scena di un altro ragazzo la giovane avvampa ancora una volta. 

" Eccomi, scusate il ritardo ma sono stato trattenuto dal Gran Sacerdote ". Fa una voce che tutti ben conoscono. Macaria lo vede ed il suo sguardo si illumina, e corre letteralmente in braccio al ragazzo.

" Fratellone! ". Lo chiama, mentre Saga lo segue buttando quasi a terra il cavaliere della terza casa.

" Piano, ragazzi! Fate piano! ". Ride per poi abbracciare entrambi i fratellini. Kayuki rimane in disparte fino a quando Kouga non la spinge letteralmente a pochi millimeteri da Shura, che si rialza da terra dopo esserci finito a causa del dolce " assalto " del fratello e della sorella. 

" C.. ciao ". Sussurra in imbarazzo la figlia di Sirio, mentre lui la saluta a sua volta. 

" Ehi, Kayuki! Bentornata ". La saluta mentre lei avvampa ancor più di prima, se mai fosse possibile. 

" Come... come vanno le cose? Ho sentito che ti stai allenando molto duramente ". Fa la fanciulla, e lui annuisce. 

" Si, anche se siamo in pace non ho mai smesso di allenarmi e migliorarmi. Ora sono un Cavaliere di Athena, e devo essere in grado di proteggerla da qualsiasi pericolo ". Fa semplicemente il figlio di Tea, mentre la figlia di Sirio annuisce senza riuscire a proferire verbo. Kouga si fa avanti improvvisamente, saltando quasi al collo dell'amico e stringendolo in un abbraccio. 

" Era ora che ti facessi vivo! Pensavo di doverti mandare un invito scritto per poter vedere il grande Cavaliere di Gemini ". Lo prende in giro bonariamente, mentre l'altro finge di mettere il broncio. 

" Kouga, ma non cambi mai nonostante gli anni? ". Chiede, per poi mettersi a ridere a sua volta. La festa prosegue senza alcun tipo di imprevisto, ed anche Demetra è felice di poter riabbracciare il nipote dopo tanto tempo. 

Da un'altra parte nello stesso istante, qualcun altro è impegnato in una difficile conversazione. 

" Il tuo piano non ha funzionato! ". Tuona la voce del primo uomo, mentre un altro cerca di calmarlo. 

" Ora calmati, Crio. Non è il caso di gridare ". Lo osserva gelidamente mentre una donna prende parola. 

" Non è stata colpa sua! Il sigillo di Zeus è più potente del previsto, e quella persona non riesce a ridestarsi ". Fa la donna dai lunghi capelli rosa. Il ragazzo dai capelli azzurri torna a sedersi mentre colui che l'ha calmato osserva un altro uomo dai capelli scarlatti. 

" Tuttavia, Crio ha ragione: sono passati sette anni, ma le cose non accennano a migliorare. E come se non bastasse, non riusciamo a spezzare gli altri sigilli, solo quello di Crio è stato distrutto e lui liberato. E così, siamo rimasti solo noi a proteggere chi ci sta a cuore: cosa accadrebbe se Athena lo scoprisse e venisse a terminare il lavoro del padre? ". Chiede. Il rosso prende finalmente parola. 

" Miei Dei, ma mi avete preso per uno sciocco? Ho posto una barriera invalicabile, Athena non può percepire i nostri cosmi e, dato che lui non ne ha ancora uno, non vedo in che modo possa essere in pericolo ". Osserva il ragazzo dormiente, poco distante da loro. 

" Ci serve un potere in grado di spezzare il sigillo di Zeus: se fossimo riuniti avremmo qualche possibilità, ma così... ". Si ferma l'uomo dalla lunga chioma ebano mentre l'azzurro sospira pesantemente. 

" Forse c'è qualcuno che potrebbe darci del potere ". Fa, per poi guardare gli altri. La donna lo fissa incuriosita: di chi starà mai parlando? Per scoprirlo dovremo attendere ancora un pò. 


Salve amici, come state? Ed ecco la seconda parte di " il figlio di Hades - una nuova guerra sacra ", che vi invito a leggere per conoscere meglio gli OC. Come vi sembra il prologo? Abbiamo Shura che finalmente è diventato Cavaliere d'oro dei Gemelli. Saori e Seiya così come Phoenix e Pandora hanno avuto un'altra figlia, mentre tea e Crystal sono genitori del piccolo Saga e di Macaria. La pace sembra regnare sulla Terra, ma ecco che dal nulla rivediamo gli antichi nemici palesatisi nella prima storia. Avete idee su chi siano, considerando anche che sono stati nominati nella prima parte? Coraggio amici, aspetto pareri e recensioni :) Intanto vi lascio il link della prima parte. Baci

Il figlio di Hades- una nuova guerra Sacra:
https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3813696&i=1

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Capitolo 2
*** Iris ***


Iris sta camminando insieme ad Alcmena per le vie di Athene: la fanciulla è diventata una meravigliosa diciannovenne, i suoi lunghi capelli castani si sono fatti ancor più belli così come i suoi occhi, del colore dell'oceano. La fanciulla tiene a braccetto la donna, per poi guardarla. " Madre, ho paura. E se non mi riconoscesse? ". Chiede, mentre Alcmena scuote il capo. 

" Non dire così, tesoro: lei percepirà subito chi sei tu, la figlia sua e del suo amato. L'hai cercata per sette anni, e sono sicura che anche lei sarà felice di vederti ". Accarezza il viso della ragazza per poi sorriderle. " Lo sai? Assomigli davvero moltissimo a tuo padre ". Ammette. La fanciulla arrossisce un pò per poi sospirare pesantemente: non ha mai conosciuto suo padre, ma non è la prima volta che Alcmena le fa notare quanto gli somigli. La ragazza annuisce per poi guardare una porta, di fronte alla quale lei e la madre adottiva sono ora giunte: sta per bussare ma un'improvvisa e sgradevole sensazione la fa desistere. 

" Fatti vedere ". Ordina semplicemente. Una figura seguita da un'altra si fa finalmente avanti: indossano delle armature tra il viola ed il nero, a primo impatto le è difficile capirne l'esatto colore. La fanciulla per istinto si pone di fronte alla donna per difenderla, percependo che quelle figure misteriose non sono benevole e non sono certo li per una semplice passeggiata. " Chi siete? ". Chiede, e le figure ghignano malefiche mentre la osservano con il loro sguardo truce e crudele. 

" Chi siamo noi non ti deve importare, ma sappi che ora ci seguirai, che tu lo voglia o meno! ". Sentenziano prima di partire all'attacco della giovane fanciulla. La ragazza indietreggia ma quasi finisce a terra, mentre Alcmena grida terrorizzata: chi sono costoro? Cosa vogliono da lei ed Iris? La fanciulla si pone nuovamente di fronte alla madre come a volerla proteggere anche se trema: non sa cosa ne sarà di loro. Non ha armi per proteggersi e costoro paiono essere molto pericolosi. Continua a tremare in preda al panico mentre stringe le mani al petto. 

" Aiutateci...". Sussurra solamente la bruna. Poi una voce a lei sconosciuta parla, come se le stesse rispondendo anche se in verità, si rivolge a quegli esseri diabolici. 

" Aggredire così due donne, non vi vergognate? ". Chiede, senza però farsi vedere. Le due figure si guardano intorno infuriate. 

" Fatti vedere, maledetto! Con chi credi di stare parlando, eh?! ". Gli ordinano di palesarsi, ma prima che possano parlare si ritrovano a dover subire parecchi attacchi ravvicinati, e da qualsiasi direzione. Sono talmente veloci che faticano a contrastarli. Poi la voce riprende a parlare. 

" Avete due possibilità: o vi arrendete, o morirete ". Sogghigna il proprietario mentre inizia a palesarsi di fronte ai presenti, ma i suoi avversari sfoderano le proprie spade nere come la notte più profonda. 

" Muori, bastardo! ". Gridano notando solo ora il misterioso ragazzo che li sta ancora sbeffeggiando. Lui sogghigna. 

" Immaginavo che mi avreste dato questa risposta ". Commenta, per poi concludere il suo attacco. " Cuspide Scarlatta! ". Grida e, in pochi secondi, gli avversari cadono a terra mentre il loro sangue defluisce rapidamente dal loro corpo. Le due donne rimangono a dire poco esterefatte nel trovarsi di fronte ad un ragazzo che avrà sui sedici o diciassette anni, dai meravigliosi capelli di un colore turchese e dagli occhi color dello smeraldo. Indossa un'armatura dorata con l'effige dello scorpione. Un Cavaliere d'Oro, pensa Iris. Ma è decisamente troppo giovane per aver conosciuto suo padre, quindi si limita a fare un inchino per poi ringraziarlo. 

" Noi.. grazie! Vi dobbiamo la vita, se non foste intervenuto ci avrebbero sicuramente eliminate...". Il ragazzo si avvicina alle due, ridendo appena. 

" Subaru, il mio nome è Subaru di Scorpio ". Si presenta mentre Iris annuisce. 

" Io sono Iris, invece lei è mia madre, Alcmena ". Fa le presentazioni,mentre lui prosegue il discorso.

" Sentite, come mai quegli energumeni vi hanno attaccate? Che gli avete mai fatto, per fali infuriare? ". Chiede con noncuranza. Iris risponde alla suia domanda sospirando pesantemente. 

" Purtroppo non ho idea di chi siano, nè che cosa volessero da noi, ma... ". Lascia la frase in sospeso qualche istante, per poi proseguire mentre alza lo sguardo risoluta, incrociando lo sguardo del ragazzo. " Senti, se c'è qualcosa che possiamo fare per ripagarti del tuo aiuto, noi... ". Si ferma mentre lui sogghigna quasi divertito. 

" Beh, forse una cosa c'è ". Si fa improvvisamente serio mentre si avvicina alla ragazza, che rimane immobile e lo osserva silenziosa in attesa che prosegua. Il giovane si china leggermente per poter arrivare alla sua altezza, scostandole i capelli dietro l'orecchio in cui sussurra solamente una frase. " Beh, se vuoi ripagarmi mi basta un bacio ". Le dice poi, con l'unico risultato di farla avvampare. La sua reazione pare divertire il ragazzo, che la saluta con un cenno mentre torna in posizione retta e senza smettere di ridere, sinceramente divertito dall'imbarazzo di lei. " Scherzavo! Non mi serve che mi ripaghiate, era mio dovere intervenire: sono un cavaliere d'oro, in fin dei conti. Piuttosto, cercate di non fare più infuriare certe creature, la prossima volta potrei non essere li per potervi salvare ". Ammette per poi incamminarsi, andandosene in una direzione precisa: il Gran Tempio. Iris rimane decisamente colpita: Subaru di Scorpio. Quel nome, difficilmente lo scorderà.

Una donna raggiunge il giovane dalla chioma turchese, che si ferma per permetterle di raggiungerlo. " Hai fatto un ottimo lavoro, tesoro ". Sorride amorevolmente mentre gli accarezza il viso.

" Grazie, mamma. Ma era mio dovere: in fin dei conti, sono o no un Cavaliere d'Oro? ". Chiede. La donna annuisce rivedendo in lui lo sguardo di suo padre, deceduto prima della sua nascita. 

" Si, hai ragione: stai rendendo onore alla memoria di tuo padre, sai? ". Chiede. " Che ne dici? Andiamo al Gran tempio e facciamo visita alla sua tomba? ". Chiede, ed il ragazzo annuisce.

" Si, andiamo ". Detto questo, l'ancora piuttosto giovane madre ed il figlio si incamminano insieme verso la meta. 

Il ragazzo ancora addormentato nel suo millenario sonno pare soffrire molto: ha avvertito che due guerrieri che appartengono al suo esercito sono stati eliminati, e questo gli provoca sofferenze indicibili sia psicologiche che fisiche. La donna che era rimasta a vegliarlo gli prende la mano, preoccupata." Fratello mio... resisti ". Sussurra mentre lui continua a soffrire: non parla e non è ridestato, il suo cosmo vorrebbe sprigionarsi ma c'è quel sigillo che glielo vieta. L'uomo dai capelli ebano le si approssima, mettendole una mano sulla spalla. La donna scuote il capo. " Dobbiamo agire, subito: stiamo rischiando che il nostro lavoro vada perduto, i nostri sforzi vanificati, e... ". Lui si limita ad annuire, per poiu prendere parola. 

" Ho già provveduto, Mnemosyne. Presto riavremo nostro fratello tra di noi, e quando il piano sarà finalmente compiuto avrà tutto il tempo per spezzare il sigillo sui suoi poteri e poter tornare nel suo vero corpo ". Sentenzia. La donna lo guarda in attesa che prosegua la sua spiegazione, che non tarda ad arrivare. 

I Cavalieri e le loro famiglie sono riuniti in una bella festa: Saga è coccolato da tutti quanti, Kouga prova ad insegnargli qualche tecnica di combattimento mentre il piccolo tenta goffamente di imitarlo, ovviamente senza successo e risultando dolcissimo seppur impacciato. Diana e Cassandra giocano assieme a Cefeo e Narcissa mentre Kayuki rimane in disparte a fissare il Cavaliere di Gemini: è più forte di lei. Più si sforza di essere naturale ed avviare una conversazione sensata più finisce solo per mettere goffamente insieme due parole, facendo la figura della perfetta sciocca. Non può fare a meno di osservare Shura che gioca assieme a Macaria, arrossendo ulteriormente. - Oh, come ci sa fare con i bimbi... -. Si ritrova a pensare, per poi scuotere il capo. - Basta, Kayuki! Non avere pensieri sciocchi! -. Si ammonisce mentalmente. Tea e Crystal osservano il piccolo Saga giocare con gli amici e sorridono. Shura ad un certo punto si avvicina alla madre, con in braccio il piccolo che gli tira i capelli. 

" Mamma ". La chiama, mentre lei sorride ed accarezza il capo al minore. 

" Tesoro, sono così felice di vedere te, Saga e Macaria così uniti ". Sorride dolcemente la bruna. Il giovane dai capelli corvini sorride a sua volta. 

" Ed io sono felice di aver potuto esserci oggi, non sai quanto significa per me essere qui insieme a tutti voi ". La donna accarezza dolcemente il viso del figlio.

" Sei così cresciuto. Sai, a volte non mi rendo conto di quanto il tempo passi in fretta: solo ieri eri un bambino che dovevo proteggere, oggi sei un uomo e sei tu a proteggere me ". Ammette la fanciulla divina. Shura posa il fratellino a terra per poi abbracciare forte la madre. 

" Ti voglio bene, mamma. Non ti ho mai ringraziato abbastanza per ciò che hai fatto per me, sette anni fa: mi hai strappato alla morte e mi hai insegnato quanto fosse meraviglioso il mondo degli umani ". Tea ricambia l'abbraccio del figlio, per poi annuire. 

" E tu non sai quanto sia felice io di averti qui, mio Cavaliere ". Ride un pò, scompigliando i capelli del figlio che ride a sua volta. 

" E dahi, mamma! Li avevo appena sistemati ". Mentre i due stanno parlando qualcuno bussa alla porta. Saori si avvicina a Tea. 

" Aspettavamo qualcuno? ". Chiede, ma la donna fa un cenno negativo con il capo. 

" A dire il vero, no. Chissà chi è... ". Shura riprende in braccio il fratellino come se in lui si fosse risvegliato il suo sesto senso divino. 

" Mamma, ho uno strano presentimento ". Sentenzia, ma la donna si avvicina alla porta.

" Beh, adesso scopriremo chi è e che cosa vuole. Sta tranquillo, tesoro ". Fa la donna. Shura con ancora in braccio Saga si avvicina alla madre, restando comunque dietro di lei. La donna apre la porta.

" Salve, posso... ". Ma si blocca di scatto, il cuore pare fermarsi: davanti a lei si palesano una bellissima fanciulla dai lunghi capelli castani e dagli occhi azzurri, un azzurro molto particolare e quasi tendente al verde. Accanto a lei una signora sulla sessantina o poco meno. Le due donne incrociano lo sguardo della Dea Persefone rinata sulla Terra. Iris è la prima a prendere parola. 

" Suppongo che non servano le presentazioni, a giudicare dal vostro sguardo ". Mormora, andando al nocciolo della questione senza tante cerimonie. Shura guarda la madre mentre dietro di lui fanno la loro comparsa anche Crystal e tutti gli altri amici, preoccupati: chi saranno queste donne? E come mai Tea è sbiancata di colpo? Cosa le succede? Iris riflette: si, può parlare liberamente. Ha percepito che quella donna l'ha riconosciuta.

" Tea? Tea, stai bene? ". Chiede il Cavaliere di Acquarius. La donna non risponde alla domanda del marito, ed a questo punto è Shura a farsi avanti. Affronta la ragazza bruna con determinazione. 

" Forse conoscerete mia madre, ma io non ho mai avuto il piacere: chi siete? Non è educato presentarsi a casa d'altri senza neppure presentarsi e parlare con tanta confidenza alla padrona di casa ". Sentenzia in tono freddo: è lei. E' lei la fanciulla che gli ha fatto affiorare quello strano sentimento che non comprende, misto di nostalgia ed allarme. La ragazza sposta il suo sguardo cristallino sul giovane di fronte a lei.

" E' ovvio che non ci conosciamo: tu non eri ancora nato quando io venni alla luce. Sai, mia madre mi strinse per pochissimi istanti prima di decidere di abbandonarmi, affidandomi a questa meravigliosa donna che è la mia madre adottiva. Invece vedo che tu hai avuto la fortuna di crescere accanto a tua madre, mi fa piacere ". Shura sta per innervosirsi: perchè adesso quella ragazza racconta quelle cose? A differenza del figlio tuttavia, Tea è sempre più pallida in viso e non riesce a proferire verbo. 

" Mamma? Tutto bene? ". Chiede ad un certo punto la piccola Macaria, avvicinatasi ed aggrappandosi alla gonna della mamma. Alcmena sorride alla vista dei figli di Tea, come se li conoscesse. Poi guarda la fanciulla.

" Questo giovane ha ragione, Iris: ci siamo presentate a casa altrui e non ci siamo nemmeno presentate, parlando poi con un tono non appropriato. Dovremmo rimediare, non credi? ". Fa, per poi guardare i presenti. " Il mio nome è Alcmena, e sono la madre adottiva di questa fanciulla. Lei invece si chiama Iris ". Quel nome! Tea non ha più dubbi in merito all'identità della fanciulla, a giudicare dalle sue parole di poco prima.

" I.. Iris? ". Chiede solamente. La ragazza annuisce. 

" Si, sono Iris. Sono la bimba che, diciannove anni fa, tu e mio padre abbandonaste. Ti ricordi di me, mamma? ". Chiede. Shura sta per avere un mancamento, mentre Kayuki gli pone svelta una mano sulla spalla e Seiya prende prontamente Saga, prima che il piccolo finisca a terra. Il bimbo si aggrappa al collo dell'uomo, confuso. 

" Zio Seiya, cosa succede? ". Chiede, mentre il Cavaliere di Sagitter cerca di dare una quanto più semplice spiegazione. Guarda Crystal trovando il suo consenso, così agisce. 

" Te lo spiego dopo, Saga: che ne dici se adesso io, te e Kouga ci alleniamo un pò? ". Chiede. Kouga capisce al volo la situazione: Seiya vuole portare fuori il piccolo prima che si scateni una violenta " tempesta ". Il bambino annuisce entusiasta, ed il ragazzo segue il padre fuori casa. Iris non toglie lo sguardo dal biondo bimbo. 

- Il nome di mio padre... -. Sorride amaramente la fanciulla, per poi tornare a guardare Tea che finalmente prende parola. 

" Iris? Sei davvero... sei davvero quella Iris...? ". Chiede a fatica Tea. La fanciulla annuisce. 

" Si. Si, sono io ". Sentenzia non riuscendo a trattenere le lacrime. Dimenticandosi di tutto il resto Tea si precipita dalla figlia, stringendola in un abbraccio. 

" Iris! Iris, figlia mia! ". Scoppia in lacrime, seguita dalla ragazza che ricambia l'abbraccio. 

" Finalmente ti ho ritrovata! Temevo... temevo che non ti saresti ricordata di me! ". I presenti sono sbigottiti e confusi, mentre nello sguardo di Shura si accende una scintilla d'ira che mai crede di aver provato prima d'ora. 

" Questo no... ". Sibila il Cavaliere di gemini, mentre una vibrazione del suo cosmo fa incrinare un vetro. " Questo no! ". Fa poi. Ma per ora, solo Kayuki si accorge della sua ira ed inizia a preoccuparsene. 

Salve amici, come va? Ed eccomi con il nuovo capitolo din questa seconda storia su saint seiya, che ne dite? Abbiamo visto iris ed Alcmena raggiungere tea, creando decisamente sbigottimento tra i presenti. Shura non pare aver avuto una bella reazione, cosa farà? Intanto il ragazzo addormentato sta soffrendo sempre più, ogni volta che succede qualcosa che non gli va a genio il suo potere si riattiva seppur per qualche secondo. Iris è stata aggredita da due misteriosi figuri, e Subaru di Scorpio l'ha salvata. Chi sarà la mamma di questo nuovo e giovane Cavaliere? Coraggio, ditemi la vostra! Vi aspetto al capitolo tre, baci 

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Capitolo 3
*** Primi litigi ***


Nei presenti regna il più totale sconcerto: alla porta di Tea e Crystal hanno bussato due donne, stesse donne che si sono dichiarate essere la figlia della giovane e la sua madre adottiva, e a giudicare dalla reazione della donna le due non stanno affatto mentendo: Tea è ancora stretta ad Iris mentre la ragazza ricambia il suo abbraccio, quasi non volesse più lasciarla. " Mamma! Non credevo mi avresti riconosciuta, io... ". Si ferma un istante, per poi riprendere parola. " ... io credevo mi avessi dimenticata ". Mormora, ma Tea scuote il capo.

" Non avrei mai potuto scordarmi di te, tesoro mio! Non c'è giorno della mia vita in cui non abbia pensato a te ". Ammette. " Però non ho mai avuto il coraggio di cercarti: temevo che mi avresti rifiutata, credevo mi avresti odiata per averti abbandonata ". Ma la ragazza scuote il capo per poi scioglere l'abbraccio. 

" Non potrei mai odiare colei che mi ha dato la vita, mai ". Sussurra. Il primo a farsi avanti è Crystal. 

" Tea, credo che noi tutti vorremmo sapere chi è questa fanciulla che dice di essere tua figlia. Non ce ne hai mai parlato ". Inizia il Cavaliere di Acquarius. Tea annuisce facendo accomodare in casa Iris ed Alcmena. 

" Hai ragione: è tempo che vi racconti quella parte della mia storia che non ho mai voluto dirvi. Non per mancanza di fiducia, ma semplicemente perchè era un capitolo dolorosissimo della mia vita, un capitolo che credevo ormai chiuso ". Ammette. Iris rimane accanto alla madre, mentre Shura finalmente prende parola ancora scuro in viso. 

" Quindi è vero? ". Chiede per poi puntare il suo sguardo in quello della madre. Lei lo guarda: fino a quel momento non si era accorta della furia che traspare dagli occhi del figlio. 

" Shura, ascolta... ". Fa per dire, ma il ragazzo alza il tono della voce facendola sussultare e facendo spaventare Macaria, che si nasconde dietro Satoshi. Il ragazzo comprende la situazione e guarda la madre ed il padre, che annuiscono mentre a sua volta Crystal prende parola. 

" Portala pure in giardino assieme a suo fratello, Seiya e Kouga ". Fa, e Satoshi esce di casa con Macaria in braccio. Tea guarda il figlio che pare tutt'altro che calmo.

" Shura, ascoltami... ". Ripete, ma lui pone una mano come a dividerli, come a voler porre distanza tra loro. 

" No, adesso ascoltami tu! Rispondimi! E' vero oppure no che questa ragazza è tua figlia?! ". Chiede alterato. Tea abbassa lo sguardo un istante, per poi tornare risoluta come sempre.

" Si ". Una parola: una sola parola in grado di sconvolgere il Cavaliere della terza casa. Quella ragazzina è veramente la sua sorellastra! E' vero: sua madre la abbandonò e non solo, non ne parlò mai nemmeno con lui! Lui, che è suo figlio. " E' vero: Iris è mia figlia, Shura. La tua sorellastra ". Gli conferma Tea. Shura stringe i pugni con talmente tanta forza da farseli quasi sanguinare. " Ma... ". La donna non finisce la frase che il figlio alza lo sguardo, furente.

" E me lo dici così?! Me lo dici dopo diciotto anni in cui sono rimasto nell'ignoranza più totale?! ". Sbrocca. I presenti rimangono sconvolti: non hanno mai visto Shura così alterato. " E se l'avessi incontrata e me ne fossi innamorato?! Eh?! ". Riprende a gridare il ragazzo. " Cos'avresti fatto?! Avresti permesso che mi innamorassi di mia sorella, pur di mantenere il tuo segreto?! ". Continua il discorso il Cavaliere di Gemini. Tea cerca di calmarlo.

" Te l'avrei voluto dire, te lo assicuro. Ma non sai... tu non sai quanto sia doloroso, quanto mi faccia male ricordare quei giorni così drammatici! ". A quelle parole Shura da un pugno al tavolino, piuttosto forte ma non tanto da romperlo.

" Sono tuo figlio! Avresti dovuto dirmelo a prescindere! ". Grida, per poi proseguire. " Prima mi hai nascosto di chi ero figlio, hai permesso che mio padre si impossessasse di me e mi avete quasi ammazzato! Ora mi nascondi che ho una sorellastra, poi?! Cos'altro mi nascondi, eh?! Cos'altro mi stai nascondendo, Persefone?! ". La chiama con il nome di quella Dea che continua a risiedere in lei, seppur sempre sopita. Quella stessa Dea che le ha ceduto il suo potere rendendola divinità. Ma lei è Tea, lei non è Persefone! E l'ultima cosa che si sarebbe immaginata al mondo era che suo figlio le rinfacciasse ciò che è successo sette anni prima. Ferita dal suo atteggiamento gli si avvicina per poi dargli un sonoro cefone sul viso. Crystal sgrana gli occhi sconcertato: mai, e ripete mai in vita sua avrebbe immaginato di assistere ad una scena come questa. La mano di Tea rimane ferma a mezz'aria mentre il figlio incassa il colpo mentre il suo viso si arrossa nel punto dolorante, i lunghi capelli corvini ricadono sulla guancia. Il giovane figlio di Hades porta una mano dov'è stato schiaffeggiato. 

" Si, sei mio figlio. E ti amo più della mia stessa vita, così come amo tuo fratello e le tue sorelle! ". Fa alterata Tea, per poi proseguire la frase. " Di cosa mi stai accusando, Shura?! Di non averti detto la verità su tuo padre per proteggerti dal tuo destino?! Di essere caduta vittima della sua influenza credendo di donarti il mondo tranquillo che avresti voluto?! E' così che la pensi davvero?! ". Chiede la donna senza più trattenere le lacrime. " Dovremmo essere felici che Iris sia qui, ora! Non litigare tra noi! ". Shura non dice nulla per tutta la durata del discorso della madre.

" Mi hai schiaffeggiato... ". Sibila. Lei fa per rispondere, ma il giovane sbrocca e ricomincia a gridare. " Mi hai schiaffeggiato!? Davvero?! A me?! Hai dato uno schiaffo a me?! ". Chiede. Il suo cosmo si espande pericolosamente ed ancora una volta, ma ovviamente non attaccherebbe mai la madre. " Ti odio! Sei solo una bugiarda! ". Grida in fine il Cavaliere di Gemini per poi sorpassare la madre, Iris ed Alcmena e scappare fuori di casa, correndo per i vicoli di Athene ancora sconvolto. Kayuki si fa avanti mestamente. 

" Vado da lui. Sono sicura che non pensava ciò che ha detto ". Detto questo si affretta iniziando a correre, seguendo Shura. Tea è rimasta shoccata dalle parole del figlio: le ha detto che la odia. Suo figlio per il quale ha rischiato il tutto e per tutto, oggi le ha detto di odiarla. Lo shock le impedisce qualunque reazione. Saori se ne accorge e si precipita da lei, stringendola forte a sè. 

" Tea, sono sicura che non pensava quelle brutte cose ". Sussurra, mentre lei scuote il capo.

" Io... io l'ho... l'ho schiaffeggiato, Saori io... ". Sussurra, ma la Dea della giustizia scuote il capo mentre continua a stringerla. 

" Amica mia non affliggerti: a volte gli schiaffi servono, sono necessari. Ma non vuol dire amare meno i nostri figli. Vedrai che Kayuki lo farà ragionare ". Tea scoppia in lacrime, abbracciando l'amica. Iris sospira pesantemente: non avrebbe voluto che succedesse una cosa simile, ma era inevitabile che la verità portasse scompiglio nella vita di sua madre.

Kayuki corre a perdifiato, seguendo Shura. Il giovane pare intenzionato a tornare alla terza casa, alquanto alterato: sua madre gli ha mentito, non gli ha detto che ha una sorella. Ancora una volta gli ha nascosto una verità tanto importante, a lui che è suo figlio. A lui per il quale, a sua detta, avrebbe fatto di tutto. Il giovane Cavaliere giunge ai piedi del Santuario e, accorgendosi di essere seguito, si ferma poco prima di raggiungere la prima casa per poter così chiedere il permesso a Kiki di oltrepassarla. Rimane di spalle ma prende parola. " Che cosa vuoi da me? ". Chiede. La fanciulla si ferma per poi riprendere fiato. 

" Scusa, non era mia intenzione seguirti ma... ". Si ferma un momento per poi alzare lo sguardo verso di lui o meglio, guardando la sua schiena dato che non si è girato verso di lei. " Ecco, dopo la lite che hai avuto con tua madre... ". Ma il Cavaliere di Gemini la interrompe con un cenno della mano, poco prima che la fanciulla prosegua. 

" Se sei qui per giustificare mia madre, sappi che stai perdendo tempo. Desidero solo tornare al mio palazzo e non vederla per un pò ". Fa con tono gelido il figlio di Hades. A quel punto la figlia di Libra prende parola mentre scuote il capo e fa un passo avanti per raggiungerlo. 

" Tua madre sta soffrendo. E anche tu soffri, ma non è una ragione per allontanarvi l'uno dall'altra! Lei ti ha dato tutto, Shura. Si merita quanto meno il tuo rispetto e la tua comprensione ". Ma il Cavaliere di Gemini si volta verso di lei e la sua espressione è colma di ira.

" Allora dimmi un pò, se tua madre ti nascondesse di essere figlio di una divinità spietata e la perdonassi, se mettesse a rischio la tua vita e la perdonassi, se ti giurasse che mai più ti avrebbe mentito e tu le credessi, per poi scoprire che ti ha tenuto nascosta l'esistenza di una sorella, allora?! Tu Kayuki, dimmi: come reagiresti?! ". Grida alterato. La ragazza scuote il capo.

" Vi farete del male entrambi: l'odio ed il rancore non portano a  nulla di buono ". Continua. A quel punto Shura si volta dandole le spalle, stanco della conversazione. 

" Meglio se ora me ne vado, o potrei dire cose delle quali potrei pentirmi ". Sentenzia per poi incamminarsi. La ragazza inizia seriamente ad irritarsi: ma che razza di testone, pensa! 

" Stai diventando come tuo padre ti voleva, è davvero questo che vuoi?! ". Le sue parole immobilizzano sul posto il moro, mentre lei prosegue. " Pieno di odio e rancore verso la tua stessa madre, è così che vuoi vivere la tua vita? Negarti di conoscere tua sorella solo per orgoglio? Rispondimi, Shura di Gemini! E' così che vuoi vivere la tua vita?! ". Arriva a pochi passi da lui, che si gira verso di lei fuori dai gangheri.

" Non ti permettere più di paragonarmi ad Hades, mai più! ". La afferra per le spalle per poi puntare il suo sguardo in quello di lei. " Chi sei tu, per giudicarmi? Chi sei per dirmi come devo reagire di fronte alle bugie di mia madre?! Chi sei?! ". Grida, ma Kayuki nota le sue lacrime: sta piangendo. E' confuso, arrabbiato, forse nemmeno lui sa ciò che prova. La ragazza gli posa una mano sul viso.

" Non piangere. Io sarò sempre al tuo fianco, qualunque cosa accada. Su, non piangere... ". Ripete, per poi sentirsi stringere in una presa forte e quasi dolorosa: l'ha abbracciata. Il Cavaliere della Terza Casa l'ha abbracciata. Il suo cuore acelera inevitabilmente i battiti e le sue guance tornano ad arrossire, per poi ricambiare quel gesto intriso di disperazione e confusione. " Sarò sempre qui per te, non scordarlo ". Conclude, e lu isi limita ad annuire.  

" E' solo che... è solo che io le ho creduto, Kayuki! Le ho creduto davvero quando mi ha giurato che non mi avrebbe più mentito! Siamo stati insieme tutta la vita, scappando di città in città. E in tutto quel tempo, non ha mai trovato il momento per parlarmi di Iris? Perchè... perchè? ". Chiede più a sè stesso. Entrambi cadono in ginocchio sulla scalinata che conduce alla prima casa, e la ragazza lo stringe in un abbraccio come a volerlo proteggere dalla sofferenza che avverte sta provando in questo momento.

" Lo so che stai male, ma anche tua madre deve stare tanto male per ciò che è successo: non lo ha fatto per cattiveria, ne sono sicura. Lo ha fatto solo perchè quel capitolo della sua vita fa soffrire anche lei. Non odiarla ". Piange a sua volta la ragazza: non si spiega come mai, ma vederlo così per lei è insopportabile. Non riesce a vederlo soffrire, le provoca sofferenza a sua volta. I due rimangono abbracciati per un pò, senza pronunciare parola. Kiki osserva la scena dalla propria casa, e sorride ignaro di ciò che sta accadendo e vedendo solo l'abbraccio. 

" Che carini ". Sussurra poco prima di rientrare al proprio tempio. Non ha mai visto il Cavaliere di Gemini in compagnia femminile, ma deve ammettere che questa è stata una bella sorpresa, specialmente notando chi sia la ragazza che sta stringendo così forte a sè. 


Ciao a tutti, come va? Allora, perdonate se il capitolo è un pò corto ma cercherò di riprendermi nei prossimi. Abbiamo visto Shura per la prima volta infuriato con la madre, e dirle delle cose veramente terribili. Per la prima volta il Cavaliere di Gemini ha ricevuto uno schiaffo, per poi scapapre via da casa di Crystal e correre alla terza casa, furioso. Kayuki lo ha seguito ed ha pure litigato con lui, ma riuscirà a calmarlo? E sopratutto, il figlio di Hades accetterà la sorellastra o farà delle insensatezze? Dobbiamo aspettare un pò per saperlo. Ci si vede al capitolo tre, baci 

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Capitolo 4
*** Rivelazioni inattese ***


Grande Tempio, qualche ora dopo. 

Il Gran Sacerdote corre, trafelato: giunge nel luogo che con tanta premura si era preposto di raggiungere di li a poco tempo, mentre gli altri Cavalieri di Bronzo sono già sul posto. L'anziano osserva di fronte a lui e guarda in viso Kiki di Aries, giunto sul posto assieme agli altri compagni. " Quando è successo...? ". Chiede solamente l'uomo al Cavaliere dalla chioma arancione. Egli scuote il capo affranto per non potergli dire di più. 

" Mi dispiace, purtroppo non so molto più di voi. Quando siamo giunti le cose erano già come le vedete ". Sentenzia per poi guardare il punto dello " scempio ": la lapide è spostata, la tomba profanata. Le altre dodici contando anche quella di Kanon sono perfettamente intatte, ma quella di quel Cavaliere no. Dopo che grazie al potere di Tea i corpi dei dodici Cavalieri d'oro sono stati ritrovati infatti, ancora negli Inferi dopo essere caduti nell'abbattere il muro del lamento, questi sono stati seppelliti al Gran Tempio dopo una cerimonia funebre solenne assieme a Kanon, gemello di Saga il cui corpo fu ritrovato e seppellito a sua volta al Gran Tempio accanto al fratello, com'è giusto che fosse. Quegli stessi corpi giacevano li da oltre sei anni ma, quella notte stessa, alcuni Cavalieri di Bronzo si sono accorti con orrore che una delle tredici tombe è stata profanata e non solo: il corpo del Cavaliere d'Oro in questione è stato trafugato. 

" Ma come si spiega? ". Chiede il Gran Sacerdote cercando di recuperare la calma anche se ormai è impossibile, data la situazione. " E dov'è finito Gemini? Non lo avete avvertito di quanto accaduto? ". Chiede. Kiki scuote il capo.

" No, data la situazione abbiamo preferito aspettare prima di convocare anche Gemini, Leo, Virgo, Libra, Sagitter ed Acquarius: volevo prima parlare con voi ". Ammette Aries. Il Gran Sacerdote annuisce: beh, data la situazione è in effetti la soluzione più saggia. Fa cenno a Kiki di seguirlo mentre per un istante volge lo sguardo a quella tomba ormai profanata e privata di colui che ospitava. 

" Voi altri, mettete in ordine per quanto potete. Poi potete ritirarvi, ci penseremo io ed Aries al resto ". Sentenzia il Ministro di Athena mentre i Cavalieri di Bronzo annuiscono per poi iniziare ad eseguire gli ordini. Il Gran Sacerdote cammina seguito da Kiki mentre non può fare a meno di riflettere. " C'è una sola persona oltre ad Hades che avrebbe qualcosa da fare con un cadavere. Un'entità che non sarebbe dovuta mai tornare su questa Terra. Ma alla luce dei fatti... ". Interrompe il suo pensiero: di chiunque si tratti pare che l'anziano lo tema molto. A chi si riferisca tuttavia, non è dato saperlo così come ancora non si sa di quale Cavaliere d'Oro sia stato trafugato il corpo. 

Iris è invece a casa di sua madre: ha fatto conoscenza con Crystal ed i suoi amici, le rispettive mogli e famiglie ed anche con i due fratellini più piccoli: Saga e Macaria. Il piccolo e la piccola sembrano aver accettato di buon grado di avere una sorella maggiore, ma Tea è piuttosto preoccupata per Shura: Kayuki non è rientrata dopo che lo ha seguito, ma Sirio e Fiore di Luna la rassicurano: sicuramente la ragazza sarà rimasta alla terza casa per cercare di far ragionare il Cavaliere dei Gemelli, non c'è alcuna ragione di preoccuparsi. Eppure la donna non può fare a meno di pensare alle parole che le ha rivolto il figlio: parole dettate dalla rabbia come suggeriscono il marito e gli amici, o realmente pensate dal giovane? Che fossero solo lo sfogo di rabbia mai superata verso di lei, per quanto gli accadde da bambino? Ha rivelato in oltre ai presenti che la giovane che si è presentata alla sua porta è realmente sua figlia, avuta dal Cavaliere di Gemini. Tra i presenti le reazioni sono state delle più varie: sbigottimento e sconcerto hanno regnato per buona parte del tempo, ed una domanda è sorta in tutti, ma nessuno ha osato porla alla fanciulla: come mai lei e Saga decisero di abbandonare la figlia? Se Tea ha deciso di crescere Shura da sola, a dispetto di tutto, come mai abbandonò invece la sua primogenita? Iris nota la preoccupazione della madre ma non osa avvicinarsi: ha paura. Teme che ce l'abbia con lei per essere uscita allo scoperto ed aver così compromesso il suo rapporto con il figlio. Ma non aveva scelta, erano anni che cercava sua madre ed ha ancora molte cose da chiederle. Crystal nota il disagio della fanciulla che tiene sulle ginocchia il piccolo Saga: il bambino si è addormentato da alcuni minuti mentre lei gli accarezzava amorevolmente i capelli, come fossero cresciuti insieme. " Porti il nome di un grande uomo, sai piccolo? Almeno, da ciò che Alcmena, la mia seconda mamma, mi ha raccontato ". Fa per poi baciare il capo del fratellino. " Spero che un giorno potrai diventare forte e coraggioso come colui del quale porti il nome, ma che la sorte non ti riservi lo stesso brutto destino: morire così giovane, me ne chiedo la ragione. Perchè iniziare quella terribile guerra, la battaglia alle dodici case... e tutto a discapito della propria famiglia? Non capisco ". Sussurra poi la ragazza, ora non più rivolta al fratellino ma esternando ad alta voce i propri pensieri. Saori sente il piccolo sfogo della fanciulla e decide di approssimarsi a lei. 

" Non ci siamo presentate, prese dalla concitazione ". Inizia il discorso la fanciulla divina, sorridendo. " Il mio nome è Saori, sono la moglie di Seiya e reincarnazione della Dea Athena ". Spiega. Iris nota la presenza della fanciulla accanto a lei. 

" Divina Athena, perdonate se non vi saluto come si conviene, ma... ". Indica con lo sguardo il fratellino che ancora è appoggiato al suo grembo, dormendo sereno. La fanciulla dalla chioma lilla sorride dolcemente per poi rispondere.

" Sta tranquilla, non bado molto alle formalità quando si tratta di amici ". Sentenzia per poi sedersi accanto alla bruna, che le ha fatto spazio sul sofà. 

" Mi considerate un'amica? ". Chiede malinconica la fanciulla, per poi sospirare pesantemente. " Insomma, sono la figlia di colui che cercò di assassinarvi, in fasce e da adolescente. Avreste ogni ragione per provare astio nei miei confronti ". Distoglie lo sguardo, che Saori nota comunque essere uguale a quello dell'ex Cavaliere della terza casa: la stessa tristezza, lo stesso tormento, e... sussultra. No. Se l'è senza ombra di dubbio immaginato, non c'è altra spiegazione in merito. Scuote il capo per poi posare una mano su quella di Iris, con la quale sta accarezzando i capelli di Saga. 

" Tesoro, ascoltami: non era il vero Saga colui che mi attaccò, quella notte. E non era il vero Saga colui che ordì quel terribile complotto per conquistare il mondo e regnare con le forze oscure, non era lui chi ordinò di trafiggermi con la freccia d'oro. Era un'altra persona, era il lato oscuro che aveva preso il sopravvento ". Cerca di rassicurarla: non vuole che Iris abbia un brutto ricordo di suo padre. Lei sa che in realtà Saga era un uomo giusto, e che se ha fatto ciò che ha fatto era perchè era dominato dal lato oscuro del suo cosmo. La fanciulla dai lunghi capelli mogano scuote il capo. 

" Athena, anzi signora Saori, io non voglio costringervi a rivivere quei terribili momenti che immagino vi abbiano profondamente segnata ". Sta per proseguire, ma l'influenza benefica del cosmo di Athena la fa ammutolire: si sente strana, tranquilla. La Dea prosegue il discorso.

" No, non mi turba ed è giusto che tu sappia di lui, di tuo padre ". Iris annuisce a sguardo basso: anche se le colpe non sono sue non riesce a guardare in viso la Dea della Giustizia, non sa perchè ma in lei avverte un forte senso di colpa. " Vedi, Saga era preda del suo lato oscuro, Arles. Fu a causa sua che lui e tua madre si lasciarono, e fu sempre a causa sua se furono costretti ad abbandonarti: ti volevano proteggere ". Le spiega. Iris alza lo sguardo e lo punta in quello di Athena, sconcertata. 

" Dite davvero? Io... io credevo che non mi volessero: mia madre ha cresciuto mio fratello nonostante sia il figlio di Hades, una divinità crudele e spietata. Non lo abbandonò, ma con me... ". Non finisce la frase. Saori comprende lo stato d'animo della fanciulla e le accarezza il viso dolcemente. 

" Non devi mai pensare che tuo padre e tua madre non ti volessero: loro ti amavano. Ho letto la sofferenza nello sguardo di Tea, quando ci ha raccontato di aver avuto una bimba e di essere stata costretta ad abbandonarla. Solo a me confidò le ragioni di quel gesto, nemmeno Crystal ne sa nulla e per ora va bene così: bisogna darle tempo. Ed ha bisogno di te vicina, di te e di tutti i tuoi fratelli ". Iris annuisce un pò mestamente: certo, tutti i suoi fratelli dovrebbero essere accanto a Tea. Ma Shura non c'è: se n'è andato alla Terza Casa ed ha detto a loro madre delle cose orribili. " Vedrai che anche lui capirà ". Dice poi Saori, come se avesse letto i pensieri di Iris. " E' un ragazzo orgoglioso, ma alla fine capirà e tornerà. Non disperare ". Parole di conforto ed incoraggiamento che seguono un caloroso abbraccio. Iris annuisce per poi ricambiare. Riprende parola di li a poco.

" Parlatemi di lui, di mio padre. Com'è morto? ". Chiede a bruciapelo. Athena esita: avrebbe voluto risparmiare questa dolorosa parte della storia alla fanciulla, ma sa anche che ha ogni diritto di sapere le circostanze in cui morì suo padre, soprattutto se è stata lei stessa a chiederlo. Significa che è pronta ad affrontare la realtà dei fatti. Athena sciogle l'abbraccio e le prende entrambe le mani nelle proprie. 

" Si suicidò, preda dei rimorsi. Non riuscì a perdonarsi per il male che aveva causato e così, pur essendosi liberato del lato oscuro, si suicidò di fronte ai miei occhi e chiedendo il mio perdono. Io ovviamente lo concessi, capendo che il vero Saga era un uomo giusto, che colui che avevamo affrontato in realtà, era come fosse un'altra persona. Credo sia morto felice, avendo espiato le sue colpe ". Ammette Saori. Tea si avvicina alle due: ha sentito parte della conversazione e decide di raccontare ciò che le successe nella battaglia contro Hades, quando lo spirito di Shura e quello di Saga la risvegliarono dall'influenza maligna del signore degli inferi. 

" Il vero Saga ci amava profondamente, figlia mia ". Sussurra la Dea della morte. Iris si volta verso di lei mentre la donna si siede di fianco alla fanciulla. " Sai, ci fu un tempo in cui anche io fui sopraffatta da una forza più grande: il mio lato divino prevalse e mi fece schierare dalla parte di Hades, il signore degli Inferi, come sua sposa ". Iris rimane quanto meno sorpresa e sgrana gli occhi. Tea per ora preferisce non scendere nei dettagli, ora è un'altra cosa quella che la figlia deve sapere. " Quando nella battaglia finale rischiai di perdere la vita e mi trovai in bilico tra la vita e la morte, furono tuo zio Shura e tuo padre a riportarmi nel mondo dei vivi. Li incontrai nella dimensione in cui le anime in bilico tra la vita e la morte finiscono. E li Saga mi disse tutta la verità: è vero, il senso di colpa era forte e voleva espiare le sue colpe. Ma uno dei motivi per cui si tolse la vita era... ". Esita un momento mentre anche sul viso di Saori si dipinge un'espressione tra la stupita e la curiosa. Tea nota le due donne in attesa della sua spiegazione, così si fa forza e prosegue. " Saga temeva che un giorno, Arles avrebbe potuto prevalere in maniera definitiva su di lui e farci del male. Mi disse che percepiva in lui una forza maligna, come se qualcuno avesse dato forza al suo lato oscuro per rimanere attivo. Era sicuro che, anche dopo essere stato colpito dalla luce dello scudo di Athena, anche dopo che presumibilmente il male era stato debellato, questo sarebbe tornato per volontà di qualcun altro. Per questo pensò che il solo modo per salvarci entrambe fosse... ". Si ferma, e per istinto Iris la abbraccia forte per poi scoppiare in lacrime. Saori si unisce alle due, circondando la vita di Iris con le braccia: in quel momento sa bene che la fanciulla ha bisogno di tutto il sostegno possibile. 

" Mamma, perdonami se ti ho costretta a rivivere una cosa tanto dolorosa ". Chiede perdono la ragazza, ma Tea scuote il capo.

" No, non chiedere perdono: tu dovevi sapere la verità. E anche tu Saori, dovevi sapere ". Le due donne si guardano negli occhi e, una volta sciolto l'abbraccio, la Dea della Giustizia riprende parola ed asciuga le lacrime di commozione. 

" Hai parlato di una forza, una forza che avrebbe risvegliato il lato oscuro di Saga nonostante in apparenza il male fosse stato debellato. Ebbene, erano sospetti che già nutrivo ". Sentenzia l'incarnazione di Athena. L'incarnazione di Persefone la guarda in volto.

" Prosegui... ". Mormora solamente mentre Athena annuisce. 

" E' vero che il cosmo di Gemini è doppio, ma ho sempre nutrito il sospetto che ci fosse qualcuno dietro il risveglio di Arles. Qualcuno che lavorò da dietro le quinte, ed il cui scopo era servirsi del Gran Sacerdote per assassinarmi ed agire liberamente nel Gran Tempio. Purtroppo tuttavia, non sono mai riuscita a venire a capo di questo mistero ". Ammette. Tea rimane un pò sconcertata per poi rispondere.

" Credi che potesse essere... ". Si blocca, mentre la sorella divina annuisce. 

" Una divinità, si: Saga era stato posseduto da una divinità che lo manipolava a suo piacimento, usando il suo lato oscuro per celare la propria presenza. Ma non ho mai potuto scoprire di chi si trattasse. Tu Tea, hai conosciuto il vero Cavaliere di Gemini: avete generato Iris con l'amore, ma a questa divinità la cosa non sarebbe andata a genio ed avrebbe fatto di tutto per far del male a te ed alla bambina, la sola speranza per il Cavaliere di Gemini di sconfiggere il lato oscuro o meglio, colui che si era insidiato per lo meno nella sua mente: quella piccola rappresentava la speranza per lui, di tornare ad essere libero dall'influenza di Arles. Tu e tua figlia eravate il freno che teneva sopito quel lato di lui ". Abbassa lo sguardo la Dea, mentre anche Iris rimane alquanto sorpresa ed osserva le due donne.

" Mi state dicendo che... ". Athena annuisce per poi guardare sia lei che Tea. 

" Si. Fu una divinità la causa principale del risveglio di Arles, il lato malvagio di tuo padre. E il fatto che non sia riuscita a scoprire la sua identità, mi fa pensare che fosse ben più potente di una divinità olimpica. Al pari di un Primigenio, oserei dire ". Sentenzia Saori. Iris sbianca in volto, incapace di proferire altro verbo. Guarda per un istante la madre che invece si è fatta seria di colpo. 


Salve amici, come va? Perdonate se il capitolo è corto, ma man mano che la storia andrà avanti si allungheranno anche i capitoli, non temete :D Dunque, che dire? Abbiamo visto il Gran Sacerdote scoprire che il corpo di un Cavaliere d'Oro è stato trafugato: di chi mai si tratterà? In oltre, il Patriarca sospetta che un'entità pericolosa stia per ritornare sulla Terra, un'entità che non avrebbe mai dovuto rinascere. Di chi starà parlando? Come mai lo teme a tal punto? E' forse più pericoloso o pericolosa di Hades? Shura non ritorna a casa e pare sempre più arrabbiato con la madre, tuttavia non caccia Kayuki. Iris invece ha molto legato con i fratellini Saga e Macaria, ed ha chiesto a Saori e Tea di parlarle di suo padre, e l'incarnazione di Persefone ha rivelato le vere ragioni del suicidio di Saga, oltre a quelle già note. Cosa accadrà? Chi ha trafugato il corpo di un Cavaliere d'Oro, e perchè? Saori sospetta che dietro il risveglio di Arles ci fosse una potente divinità, così forte da occultare il proprio Cosmo. Di chi si tratta? Ci si vede al capitolo quattro, baci

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Capitolo 5
*** Attesa ***


Olimpo, Tempi del Mito. 

Un ragazzo dalla chioma bionda osserva altre due persone. Tiene tra le mani la propria lancia, intrisa di sangue divino. La sua Kamui è danneggiata ma non distrutta, lo stesso vale per gli altri due che ora lo stanno guardando. " Sei sicuro che sia la soluzione giusta? ". Chiede uno dei due ragazzi che stava precedentemente osservando. Accanto all'uomo biondo, una donna dai lunghi capelli color lilla prende finalmente parola: la sua Kamui è meno danneggiata rispetto a quella dei tre uomini, ma ha subito comunque diversi colpi. Tra le mani della donna sta un maestoso scettro sovrastato da un emblema mentre nella sua mano sinistra risplende una falce nera come la notte ed intrisa di luce viola.

" Padre, per una volta sono costretta a concordare con loro: sapete quanto odio la violenza, ma credete che i soli sigilli basteranno a fermarlo? ". Chiede, per poi proseguire. " Forse, l'unica soluzione è davvero ucciderlo e sigillare la sua anima: non possiamo rischiare che... ". Ma si ferma, notando quanto sta avvenendo: l'uomo dalla chioma bionda si avvicina a colui che, nonostante un sigillo lo abbia ora incatenato ad una delle colonne fino a quando il suo cosmo non sarà definitivamente spento e sigillato assieme al suo corpo, non fa altro che agitarsi rabbiosamente. Il biondo prende parola per poi rispondere alla donna.

" No, Athena: non mi macchierò nuovamente di questo crimine. Sigilleremo il suo corpo e la sua anima, lo priveremo della sua essenza divina, che è già stata assorbita dalla falce della morte. In quelle condizioni più niente e nessuno potrà farlo risvegliare o reincarnare. Mai più ". Sentenzia gelidamente. L'altro lo guarda con sdegno ed ira per poi prendere parola.

" Tu! Schifoso traditore! Lo hai fatto una volta, ora lo hai fatto di nuovo! Credi forse che non piantare nuovamente la falce o la lancia nel mio cuore ti esima dall'essere uno schifoso omicida? Sei solo un illuso, tutti voi lo siete se credete che dei sigilli mi fermeranno! ". Grida, su tutte le furie. Il biondo gli si avvicina ulteriormente e puntandogli la lancia, sfiorandogli con essa il viso su cui lascia una leggerissima scia dello stesso sangue di quell'uomo che al momento non può difendersi. 

" Non siete più nella posizione di minacciare: siete incatenato con catene divine forgiate da Efesto in persona, il mio sigillo e quello di Athena vi stanno togliendo il potere e la falce della morte vi ha colpito, molto presto la vostra anima abbandonerà il corpo e senza possibilità di reincarnarvi completamente, dato che sarà praticamente morta. Rassegnatevi se non volete che tutto ciò sia più doloroso ". Sentenzia risoluto il giovane. L'altro che all'apparenza ha la sua stessa età, ma che in verità ha moltissimi più anni di lui, si infuria e cerca di spezzare le catene pur sapendo che è inutile e con il solo risultato di graffiarsi i polsi. Il suo sangue scivola su di essi per poi scendere alle braccia, terminando a terra gocciolando gocce porpora.  

" Avrei dovuto ammazzarvi tutti alla vostra nascita, ma con il pugnale capace di uccidere anche gli stessi Dei. Il pugnale creato da mia madre, il pugnale che uccise mio padre ". Sibila. " Non fosse stato per il mio errore non vi sareste mai liberati, e non avreste mai avuto il potere per farmi questo per la seconda volta! ". Un giovane dalla chioma turchina si avvicina al biondo, tenendo in mano il proprio tridente anch'esso intriso di sangue. 

" Tacete! Ora le vostre minacce non valgono più, ed il Tartaro vi attende. Stavolta però, in modo permanente ". Sentenzia freddo e risoluto. Ma l'uomo incatenato e dalla chioma blu osserva il terzo giovane che sin ora è rimasto in disparte e si è limitato a guardare la scena in silenzio. 

" E tu? Non ti vergogni, ad abbassarti fino ad allearti con chi ti ha relegato negli Inferi? Con chi si è preso il regno dei Cieli e quello dei Mari, mentre a te hanno riservato un regno di morte e desolazione? Eh, Hades? ". Lo chiama per nome, rivelando che il moro è niente poco di meno che Hades, il signore degli Inferi. Il re dell'inframondo sogghigna per poi incrociare le braccia. 

" Ci ho fatto l'abitudine ormai, credo di non serbare più rancore a Zeus e Nettuno ". E' palesemente ironico: certo che serba rancore. Però questo caso era eccezionale, e persino lui ha accettato una straordinaria alleanza con i fratelli e la nipote per fermare colui che è di fronte a loro. " Rassegnatevi: come diceva Zeus, il sigillo imposto da lui ed Athena sta prosciugando ogni vostro potere e vi condannerà all'oblio eterno ". Detto questo gli da le spalle, non desiderando sprecare ulteriori parole con lui. Ma l'altro ride sadicamente nonostante la sua condizione. Hades si volta verso di lui: che il sigillo lo stia forse facendo impazzire, si domanda? Che il dolore lancinante della perdita di poteri ed anima, che lentamente starà morendo per effetto della falce della morte, lo stia facendo completamente uscire di senno? Athena affianca il padre e lo zio Nettuno, che a sua volta osserva prima l'uomo incatenato poi Hades. 

" Sciocco. Tu non sai a cosa ti sei condannato. E' vero, molti anni fa mi hai ucciso come io in precedenza uccisi mio padre. E in seguito alla mia rinascita mi hai imprigionato, unendoti in battaglia a coloro che odi di più, ma questo ti condannerà: anche tu un giorno, sarai ucciso dal tuo stesso sangue! Stanne certo: tu e tutti coloro che mi hanno fatto del male oggi, pagherete caro il vostro affronto ". Il suo sguardo è ora puntato ad Athena, per poi ghignare sadicamente. " Tornerò anche per te, credimi: nè sull'Olimpo nè sulla Terra sarai al sicuro dalla mia vendetta. Nessuno lo sarà ". Poi un urlo: un urlo di dolore, il sigillo ha fatto effetto. Un'anima nera come la notte viene incatenata e rinchiusa in un posto lugubre sotto terra, dov'è ora sparita. Zeus osserva il fratello Hades per un istante, Nettuno ed Athena affiancano il padre degli Dei. 

" Dobbiamo portarlo nel Tartaro, dov'è stata incatenata la sua anima. Così non potrà più rinascere ". Sentenzia, ed Hades annuisce: farà quest'ultima cosa assieme ai fratelli ed alla nipote. Eppure chissà perchè, per un istante le parole di quell'uomo gli sono sembrate un nefasto presagio. 

" Andiamo ". Sentenzia risoluto. Zeus guarda gli altri presenti. 

" Aspettate. Prima di andare... ". Detto questo lancia il sangue che è sulla sua lancia direttamente sulle Kamui di Athena, Nettuno ed Hades, per poi sporcare anche la sua. Immediatamente il sangue di quell'uomo ha un effetto incredibile, ed in men che non si dica le armature sono come nuove: di certo ha effetti più rapidi del divino sangue di Athena sulle armature dei suoi Cavalieri, e ciò denota la grande potenza di chi ora giace come privo di vita ed incatenato alla colonna. " Il sangue di quell'uomo rinforzerà le nostre Kamui. Ora, più nessuno potrà distruggerle. Il viaggio che stiamo per fare è molto pericoloso, tenete gli occhi aperti ". Sentenzia, pronto a partire verso il Tartaro. Gli altri tre Dei annuiscono risoluti: pericoloso o meno, non possono sottrarsi. 


In un luogo sconosciuto intanto.

Un uomo dalla lunga chioma nera tiene tra le braccia il corpo ovviamente esanime del Cavaliere d'oro. Dopo averlo deposto in un preciso luogo si inginocchia, per poi guardare l'altro corpo esanime accanto a colui che un tempo era un guerriero di Athena. " Mio re, se mi sentite datemi un segno ". Sussurra. Una leggera brezza precede l'entrata in scena di un misterioso spettro: è del tutto simile al giovane che giace addormentato accanto alla salma del Guerriero Dorato, il suo sguardo indecifrabile puntato su colui che ora sta in ginocchio. Questi percepisce la presenza e così inizia a parlare nuovamente. " Mio Signore, purtroppo non siamo riusciti a spezzare il sigillo sul vostro vero corpo: non è ancora possibile per la vostra anima rientrarvi, il potere di Zeus ed Athena è molto difficile da debellare ". Sentenzia. L'anima lo osserva gelidamente per poi prendere parola. 

" E allora perchè hai osato disturbarmi, Iperione? ". Lo chiama per nome per poi portare una mano ad un punto da cui sgorga sangue: nonostante sia solo un'anima a quanto pare, può sanguinare e provare dolore come fosse un essere umano. " Sai bene che per me comporta grande sofferenza usare i miei poteri senza un corpo. In oltre i miei guerrieri sono stati sconfitti, e questo non mi va a genio e mi provoca delle sofferenze indicibili ". Sentenzia arrabbiato. L'altro uomo abbassa il capo in segno di sottomissione. 

" Sono desolato per l'accaduto: credevo che sarebbero riusciti a catturare la ragazza, ma l'intervento del nuovo Cavaliere dorato di Scorpio ha ribaltato la situazione, e... ". Ma con un cenno della mano l'altro lo fa ammutolire. 

" Dimmi perchè mi hai chiamato e cosa vuoi fare con quella salma ". Ordina. L'altro mantiene lo sguardo basso per poi prendere parola. 

" Vorrei che, con il vostro potere residuo, lo riportaste in vita. In questo modo potreste possedere il suo corpo temporaneamente, ed acquisire il potere necessario a risvegliarvi definitivamente nel vostro. Se abbiamo scelto lui, è perchè sappiamo per certo che è idoneo ad ospitare la vostra anima ". Spiega. L'altro fa una smorfia contrariata. 

" Questi metodi non mi sono congeniali, lo sai. Queste cose le fanno gli altri Dei, non io. Anche se è vero, in passato ho già soggiogato costui facendogli eseguire i miei ordini. Peccato che in fine... ". Si ferma a riflettere. L'altro insiste ulteriormente. 

" Fratello, te ne supplico ". Cambia tono, ora sembra supplichevole seppur lo chiami con più confidenza rispetto alla formalità di poco prima. " So che avresti voluto rinascere nel tuo corpo, però senza il potere necessario i sigilli posti da quelle due vipere di Zeus ed Athena non si spezzeranno mai. Se invece riporterai in vita costui e lo soggiogherai ancora una volta, sono sicuro che grazie a lui otterrai tale potere e a quel punto... ". Si ferma. Il fratello lo guarda gelidamente con i suoi meravigliosi occhi del colore del mare più profondo, simili ma non uguali a quelli di Hades. 

" Se proprio devo... ". Sentenzia, per poi ritornare risoluto. " Non attaccate la ragazza: sarò io stesso a muovermi, una volta fatto rinascere quell'uomo ed essermi insidiato nel suo corpo, almeno in parte. Proprio come fu in passato, governerò le sue azioni e grazie a lui, la ragazza sarà catturata. Voi concentratevi intanto sul ragazzo ". Sentenzia gelidamente, mentre la stanza cambia improvvisamente: al centro di essa compare una grande clessidra, ed una volta che lo spirito vi posa la mano rivede lo scontro alle dodici case, il momento in cui Saga di Gemini perse la vita e quello in cui Arles fu cacciato dal suo corpo. O meglio, colui che tutti credevano Arles ma in realtà era solo... si ferma di scatto, interrompendo ogni suo pensiero. " Aspettate nove giorni e nove notti. Non entrate in questa stanza, lasciatemi solo con questa salma esanime. Allo scadere del tempo, sarà tornato in vita sotto il nostro comando ". Assicura. L'altro annuisce per poi abbassare lo sguardo, chinando il capo in segno di rispetto. 

" Grazie fratello, per aver accettato questo compromesso. E' la decisione migliore ". L'altro non lo degna di uno sguardo e, una volta rimasto solo, guarda la sabbia della clessidra scorrere ora verso l'alto, riportando indietro quei ricordi e facendogli ancora una volta vedere il momento in cui Pegasus varcò la soglia della sala del Gran Sacerdote, di quando il vero Saga cercò di aiutarlo e metterlo in guardia da Arles, di quando questi prevalse improvvisamente e diede battaglia al Cavaliere. Di quando lo stesso prese lo scudo di Athena e la luce di questo colpì Saga, liberandolo dal male o almeno, in apparenza fu così. Gli è rimasto l'amaro in bocca da quella volta: se quella luce ed Athena non avessero interferito e lui non fosse stato prigioniero dei sigilli del Padre degli Dei e della Dea della Giustizia, le cose sarebbero andate molto diversamente. Sospira mentre la sabbia riprende a scorrere normalmente, ossia dall'alto verso il basso. 

" Il tempo scorre... inesorabile... tic... tac... tic... tac... ". Sogghigna per poi guardare quel corpo esanime. " Ed il tuo tempo, mio caro Cavaliere d'Oro, sta per tornare ad un attimo prima della tua morte. Sarà come se in tutti questi anni fossi solo stato addormentato, e non fossi mai morto ". Sentenzia sicuro di sè, portando una mano al viso del giovane Cavaliere. " Tic... tac... il tempo sta scorrendo, sta mutando il suo corso ". Come influenzata da quelle parole la sabbia all'interno della clessidra inizia nuovamente a scorrere verso l'alto, mentre lui prosegue la frase. " Quando ti sveglierai avrai tutti i tuoi ricordi, non te li posso cancellare. Ma saprò piegare la tua volontà ai miei desideri, ancora una volta. Adesso come allora, non cambierà nulla. Solo l'esito della battaglia finale, chiaramente ". E' sicuro di quello che dice, non c'è dubbio. Chi sia non è dato saperlo, ma la cosa certa è che in nove giorni e nove notti è sicuro che avrà un prezioso alleato che lo aiuterà volente o nolente, e lui tornerà tra i vivi in men che non si dica. 

Iris è profondamente addormentata: era esausta ed aveva bisogno di riprendere le forze dopo l'incontro con la madre e dopo aver rivelato la sua storia agli amici ed alla famiglia di lei, oltre che aver appreso come sia morto suo padre. Sopita com'è non si accorge di una presenza, un intruso: il giovane dai capelli corvini la fissa con un ghigno. E' riuscito ad entrare dalla finestra con estrema facilità ed ora punta il suo sguardo scarlatto sulla ragazza ancora addormentata. " E così sei tu, Iris ". Fa solamente. Fa un passo ed arriva a pochi centimetri dalla fanciulla: i suoi lunghi capelli ricadono sul cuscino disordinati, lei giace supina con le mani posate sul ventre ed un'espressione serena. Lui la osserva ancora per un pò per poi posare una mano sul suo viso. " Finalmente ti ho trovata ". Mormora. La ragazza inizia un pò ad agitarsi, come se avesse percepito quel tocco sul suo viso.

" Fa freddo... ". Mormora alla ricerca delle coperte per potersi avvolgere in esse. Lui però è più rapido: la afferra per i polsi per poi bloccarglieli. 

" Diciannove anni, ti ho cercata per diciannove anni ed ora eccoti qui ". Ghigna compiaciuto per poi osservare ogni centimetro del corpo della fanciulla che, sentendo un peso sul proprio corpo, apre gli occhi di scatto. Fa per gridare ma lui le tappa la bocca con la mano libera. " Salve, Iris ". Ghigna, e alla giovane pare quasi sovvenire quel ghigno sadico e perverso, come se lo avesse già visto anche se, nella realtà dei fatti, non conosce quel ragazzo che ora sta sopra di lei e la tiene immobilizzata. " Se osi urlare, ti giuro che non rivedrai mai più la luce del domani. Intesi? ". La minaccia lui. La ragazza annuisce: sarà meglio obbedire se non vuole che le conseguenze siano assai gravi. Non appena lui toglie la mano dalla sua bocca la fanciulla riprende parola, sgranando gli occhi.

" Si può sapere chi sei!? ". Chiede a bassa voce. Il giovane la fissa qualche istante con quello sguardo famelico che terrorizza la fanciulla: ma chi è quello sconosciuto che non solo si è introdotto nella sua stanza, ma che ora si è messo sopra di lei senza tante cerimonie e la fissa come se la volesse mangiare con gli occhi? 

" Chi sono io? Davvero non riesci ad immaginarlo? ". Le chiede il ragazzo. Lei scuote il capo: e come potrebbe immaginarlo? Non lo ha mai visto prima, allora cos'è quella sensazione in fondo al suo cuore? E' come nostalgia, mista ad altro che lei ancora non riesce a distinguere. Lui le posa la mano libera sul fianco e non distoglie il suo sguardo scarlatto da quello celeste di lei. 

" Io non ti conosco, sei tu ad essere entrato in camera mia... ". Tenta la fanciulla per poi tremare: quel tocco gelido le mette paura. Lui continua il suo discorso avvicinando il viso a quello di lei, il suo stesso respiro a sfiorarle il collo ed i suoi lunghi capelli corvini a sfiorarle il viso. 

" Perchè non chiedi ai tuoi genitori? ". Chiede agghiacciando Iris sul posto e leccandole il collo, come fosse un lupo famelico che attende di addentare la propria preda. " Chiedigli di Defteros. Vediamo se almeno loro se lo ricorderanno ". Stringe la presa sui suoi polsi mentre la fanciulla geme di dolore e chiude gli occhi per un istante, per poi rispondere.

" Mio padre è morto poco dopo la mia nascita! E mia madre non mi ha parlato di nessuno con questo nome ". Fa la bruna. Lui pare irritarsi: molla la presa sui suoi polsi mentre pianta le unghie nel suo fianco, ferendola. Lei geme di dolore ancora una volta.

" Morto? Quell'uomo è morto? ". Chiede,  elei annuisce. 

" Si! Saga di Gemini è morto anni fa ". Fa la fanciulla: sta sanguinando leggermente dai graffi, ma cerca di non sporcare le coperte e porta una mano ora libera su essi, mettendosi seduta dopo che il ragazzo si è tolto da sopra di lei. Il ragazzo inizia a sentirsi male: porta entrambe le mani al viso per poi cadere in ginocchio, i suoi capelli stanno mutando e tornando bruni. 

" Perdonami! Perdonami, non volevo... non volevo aggredirti! ". Ansima, per poi alzare lo sguardo celeste e puntarlo su di lei. " Iris... mi dispiace ". Mormora. La ragazza sente come se quello sguardo stesse trafiggendo la sua stessa anima: uno sguardo intriso di dolore e sofferenza, diverso da quello sadico e perverso di prima. 

" Ma tu chi sei veramente? ". Chiede la fanciulla. Lui scuote il capo, cercando di alzarsi. 

" Dimentica la mia visita, dimentica il mio nome e la mia stessa esistenza. Ti prego ". La guarda. La fanciulla rimane stranita mentre il ragazzo va alla finestra, per poi saltare da essa con un'abile mossa e scomparendo di li a poco. Iris osserva fuori, sconvolta. Posa le mani al davanzale: ma chi era quel ragazzo? Defteros... perchè quel nome non le pare poi così sconosciuto? 

" Chi sei...? ". Sussurra, riflettendo se parlare o meno con la madre e Saori di quel singolare incontro. 



Salve a tutti miei eletti! Allora, eccomi con il nuovo e finalmente più lungo capitolo, che ne dite? Abbiamo visto un flashback appartenente ai tempi del mito in cui Zeus, Hades e Nettuno assieme ad Athena hanno imprigionato un misterioso uomo, la cui identità rimane celata nel mistero. Intanto Defteros si fa vedere da Iris, e le sue intenzioni sembrano tutt'altro che buone. L'anima del giovane addormentato pare sicuro di riuscire a rinascere e sembra anche controllare i ricordi: chi è in realtà? Quale divinità arriverebbe ad avere un tale potere da manovrare il tempo stesso? Forse presto sarà rivelato. Intanto vi aspetto al nuovo capitolo, baci!

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Capitolo 6
*** Riunione ***


Pallas, o meglio Defteros scappa per le vie di Athene come fosse inseguito dal diavolo in persona: tiene le mani alla gola come se gli mancasse il respiro e, una volta giunto in un vicolo, cade in ginocchio: di certo non immaginava che il suo primo incontro con Iris sarebbe andato in quel modo. I suoi lunghi capelli bruni ricadono sul suo viso mentre lui riprende lentamente diato: pur non andandogli particolarmente a genio la ragazza, sicuramente non avrebbe mai e poi mai pensato di introdursi nella sua stanza nel cuore della notte ed aggredirla, questo va decisamente oltre ciò che si è consentito di fare. Ma a lui pensa, non importa: lui è diverso, eppure sono la medesima persona. Se ci pensa è assurdo: due lati della stessa medaglia, due personalità distinte che vivono in un unico corpo. Si riprende un momento mentre si appoggia al muro di un'abitazione: pensa al dialogo - se così lo può definire - avuto con Iris: la ragazza gli ha rivelato della morte di Saga, e questo deve ammettere che ha un pò sconvolto il suo piano originario. La sua vendetta ha ancora senso adesso? Si: si, pensa per poi rialzarsi. Certo che ha senso: suo padre e sua madre lo hanno abbandonato come fosse un animale e non una creatura generata da loro, come fosse un peso di cui liberarsi. Oh certo, lui era il figlio maledetto. Come avrebbero mai potuto tenerlo con loro, sapendo la verità? Hanno semplicemente preferito liberarsi di lui, ed ora devono pagare per questo. Li troverà e gliela farà pagare, senza sconti. O meglio: alla luce dei fatti, solo uno dei due potrà ancora pagare per i suoi atti passati. Il bruno si riprende qualche istante per poi camminare in quel vicolo. Improvvisamente ha una sgradevole sensazione ed arresta il suo passo. " Fatti vedere. Chiunque tu sia, sappi che odio essere spiato ". Commenta semplicemente. Niente, nessuno si palesa. Il ragazzo stringe i pugni mentre da un ultimo avvertimento. " Ti avverto per l'ultima volta: fatti vedere o userò il mio cosmo per stanarti ". Rivela senza mezzi termini di possedere un cosmo. La misteriosa persona sfoggia una risata sinistra ed ironica ed il ragazzo pare riconoscerla. " Ancora tu? ". Chiede. La risata si arresta ed in una luce tra il nero ed il viola fa la sua comparsa Mnemosyne. Questa sfoggia un ghigno beffardo ed incrocia le braccia al petto. 

" Defteros, non pensavo che fossi diventato così abile da potermi riconoscere anche se occulto il mio cosmo ". Fa la fanciulla dai capelli color pesca. Lui ricambia il ghigno con uno se possibile ancor più beffardo per poi avvicinarsi e recuperando la sua tipica sfacciataggine. 

" E tu sei una stupida a presentarti qui davanti a me, ed indifesa: dove sono il tuo sposo ed i tuoi fratelli? ". Chiede. Negli occhi della donna passa una scintilla d'ira per poi calmarsi immediatamente, non muovendosi dalla propria postazione. 

" Invece di preoccuparti di loro, dimmi: perchè in tutti questi anni, sei solo riuscito a rompere il sigillo di Crio? Ce ne sono altri, ma sin ora non abbiamo progredito. In oltre il mio signore giace ancora in quello stato d'incoscienza ". Lo ammonisce. Il ragazzo la guarda con la sua solita noncuranza. 

" Non è colpa mia se gli altri sono stati sigillati in posti che ancora non ho scoperto: perchè non vi muovete voi altri, per liberare i vostri fratelli e sorelle? ". Chiede. La donna si irrita e, con un'abile mossa, inchioda il ragazzo al muro puntando un ascia alla sua gola.

" Non fare il furbo con me: sai che se lo volessimo ti ridurremmo in polvere in un solo battito di ciglia. Ricordatelo sempre ". Sentenzia. Il suo sguardo incontra quello del ragazzo, che annuisce.

" Non ho alcuna voglia di fare arrabbiare voi altri, ho le mie preoccupazioni e non mi serve avere contro anche la collera divina ". Sentenzia. " Ho accettato di aiutare voi, ma ricordate che avete un patto da rispettare: aiutarmi nella mia vendetta ". La donna si allontana di un passo e fa scomparire la sua arma, per poi annuire.

" Certo che lo ricorderemo, ma per rispettarlo dovrai attendere il risveglio di mio fratello ". Il ragazzo annuisce per poi riprendere nuovamente parola. 

" A proposito: credo di aver trovato una cosa che al bell'addormentato potrebbe servire ". Ride ironico. Mnemosyne preferisce sorvolare sulle sue battute e lo guarda risoluta.

" E sarebbe? ". Chiede. l'altro aspetta un momento come se volesse mantenere la suspance. Alla fine tuttavia prende parola. 

" Se ti dico Megas Drepanon, tu cosa mi rispondi? ". La donna sgrana gli occhi shoccata, per poi guardarlo. 

" Cosa? Stai scherzando? Ma era stata sigillata da Zeus ed Athena, come... ". Ma lui sogghigna compiaciuto della sorpresa creata nella donna.

" Erano sigilli vecchi e molto più deboli di quelli che imprigionano tuo fratello: persino io li ho potuti spezzare, almeno in parte. Ma mi serve il potere di uno di voi fratelli per poterli spezzare definitivamente e ridare potere alla Megas Drepanon. Quindi, se non ti dispiace... ". La donna comprende ed annuisce risoluta. 

" Andiamo. Hai fatto un buon lavoro, in fine ". Constata mentre l'altro ghigna malefico per poi scomparire assieme alla donna in un'aura viola. 


Tempi del mito, regno dei Cieli. 

" Megas Drepanon? ". Chiede il giovane. La donna dalla lunga chioma verde annuisce per poi porgergli l'arma forgiata da lei stessa. 

" Si. L'ho forgiata io stessa ed è intrisa del mio potere e del mio sangue, il potere di una Dea Primigenia. Con questa avrai più possibilità di riuscire nella tua impresa ". Sentenzia risoluta. Lui la guarda ancora un pò incerto. 

" Perchè volete che io e i miei fratelli facciamo questo? ". Chiede. La donna gli da le spalle mentre lascia nelle sue mani l'arma misteriosa. 

" Perchè lui deve essere annientato, ad ogni costo: sta distruggendo la Terra che io stessa ho creato, che lui stesso ha contribuito ad originare. Non può più occupare il posto che gli spetta, ma io non posso fare nulla: sarete voi a farlo ". Sentenzia. Dietro a colui che ora impugna la falce ci sono delle altre persone, sia donne che uomini. Il rosso si fa avanti di li a poco. 

" Siete sicura al cento per cento? E' una divinità molto, troppo potente: credete che noi altri avremo possibilità? ". Chiede. La donna si volta verso tutti loro, i suoi occhi color smeraldo li scrutano attentamente. Poi prende parola. 

" Si. Sono assolutamente sicura: tutte le vostre armi sono state forgiate da me in persona, la Megas Drepanon è intrisa del mio divino sangue. Nemmeno lui potrà niente ". Il rosso guarda il fratello, che non fa altro che stringere la propria arma per poi annuire. 

" E se lo farò, cosa otterrò io in cambio? ". Chiede il giovane dalla chioma blu. " Vi rendete conto che mi farete esporre ad un rischio notevole, e non so se riuscirò nella mia impresa. Lui potrebbe eliminarmi. Per cosa dovrei correre un rischio del genere? Cosa mi dovrebbe importare se lui distrugge la Terra? Sono un Dio, la cosa non mi riguarda "- Sentenzia risoluto. La donna esita un istante per poi rispondere risoluta a sua volta. 

" Il regno dei Cieli. Otterrai il regno dei Cieli, diventerai il re degli Dei. Ma per avere tutto ciò, devi portare a termine l'impresa ". Sentenzia. Il rosso vorrebbe parlare ma è il fratello a parlare al suo posto. 

" Va bene. Lo faremo, madre ". Sentenzia a sua volta, il suo sguardo color oceano brucia di determinazione: sente il potere scorrere in lui tramite quella falce divina forgiata dalla madre stessa, sente che niente e nessuno lo potrebbe fermare. Nessuno. Nemmeno colui che diede vita alla Terra stessa.


L'anima del giovane dalla chioma blu sogghigna ripensando a quei momenti: riuscì eccome a mantenere la parola, contro ogni previsione lui ed i fratelli annientarono quel Dio e lui ne prese il posto, governando il regno dei cieli. Tuttavia nella battaglia in cui il suo corpo e la sua anima vennero sigillati, lo scontro che lo vide confrontarsi con Zeus, Hades e Nettuno, la sua arma andò perduta e sigillata in qualche recondito luogo della Terra: se ce l'avesse vicina forse, il suo risveglio sarebbe più veloce o per lo meno, si eviterebbe tutte le sofferenze che sta patendo a causa dei sigilli. Guarda in seguito il Cavaliere d'Oro che ancora giace addormentato, ma non più privo della vita: è come se davvero il tempo stesse scorrendo all'indietro per lui, ma per risvegliarlo del tutto ci vorranno altri sei giorni e sei notti, sono solo tre giorni che sta infondendo quel minimo potere che possiede nel suo corpo. Il potere necessario a far risorgere quell'uomo sotto il suo comando. Anche se probabilmente non gli vorrà obbedire, non avrà alternative esattamente come fu in passato. I suoi pensieri vengono interrotti da una fitta lancinante che scuote il suo vero corpo nonostante non sia sveglio, e che di conseguenza si ripercuote sulla sua anima. Una ferita si apre sul suo braccio e sanguina nuovamente. " Interessante... ". Commenta solamente l'anima. ".. .qualcosa si sta muovendo ". Ghigna. Il suo sangue cade sul viso del Cavaliere esanime. 

Sono passati circa quattro giorni dall'incontro di Iris con Defteros: la ragazza non ha ancora trovato l'occasione di dire nulla nè a sua madre nè agli altri, inqanto non saprebbe come fare e che parole usare: quel giovane le ha detto di chiedere di Defteros ai suoi genitori e, quando lei gli ha rivelato che Saga è morto da quasi vent'anni, i suoi occhi ed i suoi capelli sono mutati così come la sua personalità: chi era veramente quel giovane? E come mai lei ha sentito solo tanta pena e nostalgia guardandolo, ma allo stesso tempo era come se avesse incontrato per la prima volta un'altra parte di sè? Una parte che le è sempre mancata, pensa. Ah, stupidaggini: scuote il capo con enfasi per poi curarsi dei fiori e riflettere: suo fratello e Kayuki non sono ancora tornati. La ragazza ha fatto avvertire che sarebbe rimasta alla terza casa, non sentendosi di abbandonare Shura da solo in quello stato di alterazione per quanto successo. Sospira pesantemente: vede sua madre soffrire ed è sicura che anche lui soffre, non avrebbe mai voluto che succedesse una cosa simile ma spera che presto Shura possa capire che non è questa la soluzione giusta, restare in collera con sua madre non lo aiuterà. Dei passi fanno sussultare la bruna, e dietro di lei si palesa niente poco di meno che Kayuki: la ragazza è rientrata a casa a quanto pare, da poco tempo dato che lei non l'ha vista un'ora prima quando è uscita in giardino per curare i fiori. " Ciao ". Saluta la mora. Iris la guarda per poi sorridere un pò, ricambiando il saluto. 

" Ciao ". Fa solamente. La figlia di Libra si avvicina per poi porgerle la mano. 

" Non ci siamo presentate, anche se immagino saprai chi sono. Il mio nome è Kayuki, e sono figlia di Sirio di Libra e Fiore di Luna ". Sorride dolcemente come la madre. Iris stringe la sua mano per poi annuire. 

" Io invece sono Iris, la figlia di Saga di Gemini e Tea ". Si presenta a sua volta. L'altra la guarda un istante mentre Iris sospira pesantemente. " Come sta Shura? ". Chiede poi la fanciulla. Kayuki riflette un momento per poi risponderle. 

" E' ancora piuttosto scosso, devo ammetterlo. Ma pare si sia un pò calmato ". Risponde la fanciulla per poi mettersi accanto ad Iris, aiutandola con i fiori. L'altra ragazza ha abbassato lo sguardo smettendo di sistemarli, dispiaciuta dalle parole dell'altra. Kayuki se ne accorge e le mette una mano sulla spalla. " Non essere triste ". Cerca di consolarla, ma Iris scuote il capo. 

" Mi dispiace di aver creato questo conflitto tra mia madre e mio fratello. Se ce l'avesse solo con me potrei anche sopportarlo, ma ora odia anche nostra amdre e questo... ". Kayuki fa un cenno negativo per poi proseguire la frase. 

" Ma no, non odia nessuna delle due: te l'ho detto, gli serve solo un pò di tempo per elaborare il tutto. Vedrai che in men che non si dica tornerà, e chiarirà questo malinteso sia con te che con vostra madre ". In seguito decide di assumere un tono scherzoso per tirarla su di morale. " Altrimenti giuro, gli porto Saga alla terza casa e glielo sguinzaglio dietro finchè nonc ede: quel bambino riuscirebbe a persuadere anche un sasso ". Ride divertita la figlia di Sirio. Iris è contagiata dall'allegria della fanciulla mentre una terza voce fa sussultare le due. 

" Non credo avrai bisogno di sguinzagliarmi dietro la piccola peste, Kayuki ". Sentenzia. Le due ragazze si voltano di scatto e la mora sorride. 

" Sapevo che alla fine, avresti preso la decisione giusta ". Fa. Lui rimane serio ma prende parola dopo di lei. 

" Non ho ancora perdonato mia madre per avermi nascosto l'esistenza di Iris. Ma so che lei non ha colpa di questo errore, e che forse la mia reazione le ha dato un'impressione sbagliata di me ". Incrocia le braccia dopo aver dato in mano al piccolo Saga, che era accanto a lui, l'elmo della propria armatura. Si inginocchia per arrivare all'altezza del fratellino per poi guardarlo. " Ora Saga, da bravo Cavaliere va a riporre l'elmo in un posto sicuro e poi resta a protezione di Kayuki in casa: io devo parlare un momento con questa ragazza ". E punta lo sguardo ad Iris, mentre gioca un pò con il fratellino. Saga annuisce. 

" Si signore! ". Fa, sentendosi già un grande Cavaliere. Il ragazzo che si rivela essere Shura gli scompiglia i capelli mentre Kayuki gli si avvicina per poi prendergli la mano. Guarda per un istante il corvino. 

" Sono felice che tu sia tornato ". Fa, mentre lui sospira per poi mettere una mano dietro la testa. 

" Beh, devo ringraziare te e Subaru ". Fa enigmatico. Iris sussulta.

" Conosci Subaru di Scorpio? ". Chiede, ed il fratello la guarda. 

" Beh si, è appena rientrato al Gran Tempio ma lo conoscevo sin da vecchia data. Perchè? ". Chiede, ed Iris riflette per poi rispondere. 

" Beh, ha salvato me ed Alcmena da un attacco da parte di due misteriosi figuri, che non conoscevamo. Non fosse stato per lui, saremmo morte ". Ammette. Shura non può fare a meno di rimanere sorpreso dalle parole della sorella, eppure non è li per parlare di Subaru, non ora per lo meno. 

" Avremo tempo anche per parlare di Subaru. Adesso però, è il caso di parlare di noi die e di quello che mi volevi dire quando ti sei presentata qui ". Sentenzia, ed Iris annuisce. Kayuki comprende di doverli lasciare soli e si dirige in casa assieme a Saga, mentre i due fratelli si guardano negli occhi forse per la prima volta. 



Ciao miei cari, come va? Ecco il nuovo capitolo, che dire? Abbiamo visto Defteros parlare con Mnemosyne di uno strano patto, e di altri sigilli da rompere. In oltre rivela di aver trovato un'arma chiamata Megas Drepanon, probabilmente appartenente al ragazzo che ancora giace addormentato. Abbiamo visto lo stesso ragazzo ricevere, nei tempi del mito, l'ordine di uccidere una misteriosa divinità dalla madre stessa. Abbiamo visto che anche l'uomo dai capelli rossi era presente. In seguito Iris e Shura si sono finalmente ricongiunti, e sembrano pronti ad affrontare la situazione anche se il figlio di Hades non ha ancora perdonato la madre. Vi aspetto al prossimo capitolo, baci

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Capitolo 7
*** Il ritorno di Saga ***


Kayuki rientra in casa, ed in salone trova Tea, Pandora, Saori, Nemes e Fiore di Luna che stanno parlando della situazione attuale. Le donne notano la presenza della fanciulla e la moglie di Libra si alza, per poi abbracciare la figlia. " tesoro, sei tornata! ". Fa, stringendo la ragazza nel suo materno abbraccio. Kayuki ricambia l'abbraccio per poi annuire. 

" Si, e non sono sola ". Sorride mentre le altre la guardano in attesa che prosegua la frase. " Shura è venito con me, ed in questo momento sta parlando con Iris ". Fa, per poi sospirare pesantemente e proseguire la frase. " Purtroppo non ha ancora perdonato sua madre: non riesce a perdonarle di avergli nascosto di aver avuto un'altra figlia, seppur capisca che non lo ha fatto in mala fede. Ha detto che prima di ogni altra cosa, vuole parlare con Iris e chiarirsi con lei ". Ammette mentre Tea annuisce: è triste per il fatto che il figlio non l'abbia ancora perdonata, ma il fatto che sia tornato per chiarire la situazione con la sorella le fa sperare in un riavvicinamento anche con lei, seppur sia consapevole che ci vorrà un pò di tempo per questo. " Tea, in oltre c'è una cosa che probabilmente vorrà spiegare meglio Shura ma che preferisco accennare anche io ". Fa poi la mora. La donna la osserva per poi annuire. 

" Siediti e dimmi tutto ". Fa un pò più tranquilla. Saori e Nemes fanno spazio alla ragazza, la quale si siede di fronte alla bruna e di fianco alla bionda. Kayuki esita un attimo per poi proseguire il suo discorso. 

" Ecco, successe tutto due giorni fa... ". Comincia a raccontare la fanciulla. 


Due giorni prima, Gran Tempio. Terza casa. 

Kiki posa una mano sulla spalla di Shura, che ancora non può credere alle proprie orecchie. " No. No, ditemi che è uno scherzo, Gran Sacerdote ". Mormora, ma l'uomo scuote il capo addolorato: purtroppo non è una burla, anche se lo vorrebbe. 

" Purtroppo no. Non è uno scherzo, Shura. Anche se vorrei tanto che fosse così, purtroppo è vero: il corpo di quell'uomo è stato trafugato da un'entità sconosciuta. Un'entità che non solo è riuscita a penetrare al Gran Tempio senza che nessuno se ne accorgesse ma che, come Hades, ha il potere di giocare con la vita e la morte a suo piacimento. Ha profanato la tomba di quel Cavaliere e ne ha sottratto il corpo: abbiamo preferito aspettare che tornasse anche Subaru per firtelo, immagino che abbia bisogno di più supporto possibile ". Il ragazzo dalla chioma turchina si avvicina al suo migliore amico e da man forte a Kiki, che sta cercando di mantenere tranquillo il Cavaliere della terza casa. 

" Stai tranquillo, sicuramente scopriremo chi c'è dietro e recupereremo quel corpo ". Sentenzia, per poi guardare il Gran Sacerdote. " Gran Sacerdote, la scomparsa potrebbe essere collegata all'attacco subito da una ragazza ed una donna, qualche tempo fa ad Athene: sono state delle creature con armature simili ma non uguali alle Surplici a condurre tale attacco, le ho dovute proteggere io ". Spiega. Il Sacerdote cruccia lo sguardo per poi posare la mano sotto il mento. 

" Una ragazza ed una donna attaccate da due uomini che vestivano armature nere, hai detto? ". Chiede. Shura interviene finalmente nel discorso, mentre Kayuki rimane in silenzio accanto a lui.

" Scusa, e quando pensavi di avvertire il Gran Sacerdote? ". Ammonisce l'amico che a sua volta porta una mano dietro il capo. 

" Pensavo fosse una cosa senza importanza, come potevo sapere che qui fosse successo questo scempio? ". Chiede, e Shura annuisce: beh, in effetti l'amico non ha torto anche se rimane del parere che avrebbe dovuto parlare subito. " Quegli uomini sembravano avercela con la fanciulla, Iris ". A quel nome Shura sussulta per poi guardare l'amico ed il patriarca. 

" Ma Iris è mia sore... cioè, la mia sorellastra ". Abbassa lo sguardo ripensando ai recenti avvenimenti. Il Gran Sacerdote pare interessato a quelle parole. 

" Sorellastra? Che intendi dire? ". Chiede, e Shura decide di proseguire la frase mentre l'amico Kiki annuisce: è venuto a conoscenza della verità e, come Kayuki, sta cercando di convincere Shura a riappacificarsi con la madre e la sorella ma allo stesso tempo continua a sostenere l'amico in questo difficile momento, quasi come un maestro con il suo allievo od un fratello maggiore. 

" Alla nostra porta si sono presentate una ragazza ed una donna: hanno detto di essere la figlia di mia madre e la sua mamma adottiva, a cui Iris fu affidata in fasce ". Spiega. Il Gran Sacerdote riflette: se la memoria non lo inganna, Tea era la compagna di Saga di Gemini quasi venti anni prima. Quindi, la ragazza è per forza di cose sua figlia dato che Shura l'ha definita sorellastra, per tanto non hanno lo stesso padre. 

" La figlia di Saga e Tea? ". Chiede ancora sbigottito il Patriarca per poi proseguire il discorso: ora pensa agli uomini che hanno aggredito quella fanciulla e forse, in cuor suo, ha capito di chi si tratti. " E degli uomini che potrebbero essere riconducibili ai Ghost l'hanno attaccata? E adesso guarda caso, proprio il corpo di quell'uomo è stato trafugato ". Estranea i suoi pensieri mentre Subaru si fa finalmente avanti. 

" Gran Sacerdote per favore, condividete i vostri dubbi con noi ". Fa, e l'uomo annuisce. 

" Vedete, come ho sempre temuto che accadesse c'è un'entità, talmente pericolosa da superare Hades in crudeltà. Una divinità piena di rancore e desiderosa di vendetta, che molti anni fa si impossessò della mente del tuo predecessore, Shura. Si impossessò della sua mente e prese il posto di Gran Sacerdote. Ed ancor prima di quegli eventi, sempre manovrando quell'uomo tramite il suo lato oscuro, tentò di assassinare la Dea Athena in fasce. Saga di Gemini non impazzì per caso, non fu una coincidenza che il suo lato malvagio si destasse. C'era quella divinità dietro. Ed ora pare essere tornato... ". Sentenzia mentre Shura e Subaru lo guardano shoccati. Il Sacerdote prosegue la frase. " Per ora non sono certo che i miei sospetti siano fondati, ma quando ne avrò effettivamente conferma vi farò sapere maggiori dettagli. Ora, avvertite Leo, Virgo, Libra, Sagitter ed Acquarius e poi mettetevi alla ricerca di quel corpo: il tempo scorre a nostro sfavore ". Sentenzia. Shura annuisce incerto mentre Subaru prende parola. 

" Volete che chieda anche a mia madre di darci una mano? In fin dei conti, si tratta di una valente Sacerdotessa Guerriera del Gran Tempio, potrebbe esserci urile nelle ricerche ". Fa solamente. Il sacerdote annuisce: ogni aiuto sarà prezioso. 


" E questo signore, è tutto quello che posso dirvi: il Gran Sacerdote non ci ha rivelato di chi stia sospettando, ma ci ha chiaramente detto che fu a causa sua se Saga impazzì e cercò di assassinare Athena, che fu a causa sua che il suo lato malvagio prese il sopravvento e si risvegliò. Ed ha ordinato che i Cavalieri D'Oro si mettano subito alla ricerca di quel corpo... ". Tea pare quasi sentirsi male: non ci può credere. 

" Trafugato... hanno trafugato il corpo di... ". Si ferma: come faranno a dirlo ad Iris? Saori le si avvicina per poi abbracciarla. 

" Sta tranquilla, vedrai che i nostri mariti lo troveranno e nessuno oserà arrecare danno al suo corpo ". Sentenzia. Ma Tea scuote il capo.

" Ma chi avrebbe interesse a trafugare il cadavere di un Cavaliere d'Oro? Per fare cosa? ". Chiede cercando vanamente di mantenere la calma. Saori riflette poco prima di darle una risposta. 

" Il Gran Sacerdote ha detto che quell'entità può giocare con la vita e la morte, tanto quanto Hades. E' così Kayuki? ". Chiede mentre la ragazzina annuisce. La Dea Athena sospira pesantemente per poi riprendere parola. " Conosco solo un'altra divinità in grado di riportare in vita i morti con estrema facilità, ed erano sospetti che comunque già nutrivo sin dall'avvento di Arles e dalla battaglia alle dodici case ". Non si sbilancia: è una grave accusa quella che lancerebbe, ma tutti gli indizi portano a colui che lei, il padre e gli zii imprigionarono nei tempi del mito, uccidendo la sua anima con la falce della morte. " Lo aveva promesso, che sarebbe tornato per farmela pagare ". Sussurra poi Lady Saori. Tea la guarda per poi prendere parola. 

" Saori, di chi parli? ". Le chiede mentre la fanciulla divina sospira e da una risposta. 

" Non posso ancora dirlo con certezza, preferisco aspettare di avere certezze: è un'accusa molto grave quella che lancerei. Anche se alla luce dei fatti, solo lui potrebbe aver trafugato il corpo di colui che già in passato plagiò e piegò alla sua volontà ". Fa, e Tea comprende i suoi dubbi ed annuisce. In quel momento anche Iris e Shura entrano: inevitabilmente sentono tutto il discorso e la ragazza è sbiancata in volto. 

" Trafugato? Avete detto che il corpo di quell'uomo è... ". La fanciulla ha capito di chi si trattava dopo la conversazione avuta con Athena e la madre qualche giorni prima. Shura sospira: avrebbe voluto che lo sapesse in altri modi, ma tutto ciò che ora può fare è sorreggerla prima che finisca al suolo. 

" Iris, ti prego cerca di calmarti ora: abbiamo bisogno che ci dica se conoscevi quei guerrieri che ti hanno aggredita, se era già successo e soprattutto, se sai il perchè ". Le chiede mentre la fanciulla scuote il capo. 

" No, non lo so ". Ammette per poi scoppiare in lacrime. Vedendola in quelle condizioni Shura la stringe forte a sè, capendo che in quel momento ha bisogno di lui ora più che mai. " Papà! ". Fa solamente la bruna, rivelando che il corpo trafugato è niente poco di meno che quello di Saga. 

Passano altri giorni da quel momento, ed il tempo è oramai scaduto: il rosso osserva freddamente il Cavaliere D'oro che ora pare dormire, la sua sposa gli è accanto. Iperione e Crio sorvegliano invece il corpo addormentato del fratello che pare soffrire indicibilmente: pur dormendo percepisce dolore. " Fratello... ". Sussurra il moro mentre Mnemosyne si fa strada tra i presenti e posa una mano sul viso di colui che sin dall'era mitologica è privo di coscienza. 

" Va tutto bene, non agitarti. So che fa male, ma è necessario se vogliamo assoggettare costui al nostro volere ". E sposta lo sguardo al Cavaliere D'Oro: finalmente sta dando segni di ripresa esattamente come preannunciato dallo spettro che ora non pare farsi vedere. Si è mosso e, esattamente come colui che gli è accanto, pare soffrire e cercare di lottare contro qualcosa o qualcuno.

" Dite che funzionerà? ". Chiede Crio guardando i presenti. " Dite che riuscirà a piegarlo nuovamente, come fece molti anni fa? Ricordiamoci che il suo potere è limitato ". Continua mentre il rosso annuisce. 

" Più che sicuri, fratello mio. Abbi un pò di pazienza e vedrai ". Mnemosyne infonde il suo cosmo nel corpo del fratello per dare man forte alla sua anima, lo stesso fanno i fratelli. " Coraggio fratello mio, per la tua rinascita è fondamentale che quest'uomo torni a servirti ". Una potente ed abbagliante luce viola e rossa sbalza tutti i presenti a qualche metro di distanza. Entrambi i corpi esanimi sono circondati di tale luce e improvvisamente lo spettro torna a manifestarsi. 

" Che ci fate tutti li a terra? ". Chiede. Il rosso è il primo a riprendersi e lo guarda per poi alzarsi, aiutando la sua sposa. Anche i suoi fratelli si alzano da terra. " Avanti, andate a dare il benvenuto al mio corpo provvisorio ". Ride per poi scomparire, così com'è giunto: non è in grado di mostrarsi a lungo, il suo potere èancora troppo debole. La donna è la prima a voltarsi ed a notarlo: il giovane Cavaliere ha riaperto gli occhi dopo venti anni. 

" E' tornato? ". Chiede Iperione, mentre Crio annuisce alla sua domanda. 

" Adesso lo vedremo ". Fa, mentre colui che è appena tornato in vita si guarda intorno piuttosto confuso. 

" Si può sapere dove mi trovo? E chi siete voi? ". Chiede. A prendere parola è il rosso. 

" Siete al vostro tempio, mio signore. Ed il vostro compito ora, è recuperare il potere necessario per potervi risvegliare nel vostro vero corpo ". Il Cavaliere sposta lo sguardo verso colui che invece è ancora addormentato. Vorrebbe reagire percependo subito un cosmo ostile, ma il suo pugno si blocca a mezz'aria mentre una potente fitta gli attraversa letteralmente il corpo. 

" Non puoi opporti a me ". Sentenzia poi la voce. Lo spettro fa nuovamente la sua comparsa dietro al giovane dalla chioma blu, che lo osserva sconvolto. 

" Cosa? Ancora tu? ". Chiede: lo conosce. Sa di chi si tratta. E' lo spirito che vide poco prima del risveglio del suo lato oscuro, anche la voce è la stessa che possedeva quando era il lato maligno a dominarlo. 

" Si, ancora io. E' stato il mio potere a portarti in vita, per tanto sei soggetto al mio arbitrio. Non Athena, non Zeus, non Hades: io. Sono io colui al quale devi rispondere ". Sentenzia maligno. Come previsto il Cavaliere non intende sottostare a tale ricatto. 

" Come hai detto? Invece porrò fine qui ed ora a tutto questo, distruggendo il tuo vero sembiante una volta per tutte! ". Grida alterato: non potrà mai scordare tutto il dolore patito a causa di quella divinità, che fu lui a portarlo dalla parte delle forze oscure, a risvegliare Arles, a fargli perdere il senno ed a costringerlo ad abbandonare la sua amata e la loro bambina appena nata. Il giovane che si rivela essere niente poco di meno che Saga sta per attaccare, ben deciso a distruggere il vero corpo di colui che gli ha rovinato la vita. Ma una falce si pone a difesa di questo: una falce tra il viola ed il nero che emana un potere spaventoso ma non completo: solo al risveglio del suo padrone recupererà tutto il suo effettivo potere. " Non può esssere! ". Commenta semplicemente il Cavaliere. Il rosso sogghigna compiaciuto a quella vista. 

" Come? Non la riconosci? Quella è la Megas Drepanon, la falce deicida ". Ma certo, e come potrebbe non riconoscerla? L'ha già vista in passato, quando era ancora sotto le mentite spoglie del Gran Sacerdote di Grecia. 

" Ma si trovava al Gran Tempio! Cosa ci fa qui? ". Chiede. Una risata precede l'entrata in scena di un altro giovane dalla chioma corvina.

" Per me è stato un gioco da ragazzi eludere la sorveglianza del Gran Tempio e del Gran Sacerdote, e così ho spezzato il sigillo su quell'arma. In questo modo il risveglio del mio signore sarà più rapido ed indolore per lui ". Occhi scarlatti e ghigno cinico, eppure il Cavaliere lo riconosce. 

" Defteros! ". Lo chiama solamente per nome. Il ragazzo annuisce per poi arrestare il suo passo a poca distanza da colui che potrebbe in apparenza sembrare suo coetaneo ma che in realtà ha diversi anni più di lui. 

" Ma guarda, ricordi il mio nome? ". Chiede con un pizzico di ironia per poi proseguire la frase. " Sai, dopo che mi hanno detto della tua morte non avrei mai creduto di vederti ancora nel mondo dei vivi. Credevo che il mio piano fosse stravolto, invece ha solo subito un mutamento ". Ghigna: a ben guardarli sembrano identici. Due persone uguali ma con occhi, colore dei capelli ed indole diversi. " Ti consiglio di prepararti, tra poco arriverà ". Sentenzia solamente. Colui che si è rivelato essere Saga lo afferra malamente per la maglietta, infuriato. 

" Come hai potuto allearti con costoro? Cosa pensi di ottenere? ". Chiede. Il ragazzo non pare assolutamente spaventarsi e continua a mantenere quel ghigno.

" Dahi, leva la mano su di me se hai il coraggio. Anzi no, imprigionami come facesti ocn il tuo stesso gemello a suo tempo ". La presa si allenta un pò e Defteros può in fine liberarsene con un colpo della mano, per poi sistemarsi meglio la maglietta ed incrociando le braccia. " Non sei nella posizione di decidere, non stavolta. E quando quella divinità si sarà ridestata, mi aiuterà ad attuare la vendetta che aspetto da diciannove anni anche su mia madre e sul resto della mia... ". Fa una pausa, per poi concludere. " ... famiglia ". Pronuncia quell'ultima parola con disprezzo assoluto, dato che per lui non esiste più una famiglia e si considera completamente solo. 

" Vendetta? ma cosa vai dicendo?! ". Si altera l'ex Cavaliere di Gemini, ma improvvisamente inizia a sentirsi male e porta una mano al viso. " No. No! Non stavolta... ". Commenta mentre Defteros risponde alle sue parole. 

" Sarebbe migliore cosa abbandonare un bimbo in fasce al proprio destino, senza curarsi del fatto che avrebbe potuto morire? Ah ma certo, quel bambino era il figlio maledetto, no? ". Si inginocchia per poter arrivare alla sua altezza. " E non mi pare che fossi sotto l'influenza di Arles quando decidesti questo. Quando entrambi decideste di salvare lei ed affidarla alle cure di Alcmena, ed abbandonare me peggio di un cane ". Sentenzia. Saga riesce a calmarsi e recuperare il controllo, guardandolo: è la prima volta che incontra lo sguardo di quel giovane, così simile al suo quando era sotto il dominio delle forze oscure.

" Non è vero, non ti abbiamo abbandonato al tuo destino: dovevi restare separato da Iris, ma non ti avremmo mai lasciato solo al tuo destino, sapendo che avresti potuto morire. Questo no ". Sentenzia, ma il ragazzo pare non credergli. 

" E' bello che tu provi almeno a giustificarti, purtroppo non servirà: non ti credo ". Sussurra per poi ghignare malefico. " Non ti credo io e non ti crede nemmeno... lui ". Fa enigmatico per poi concludere la frase. " Credo che molto presto avrai altro da fare. Ti lascio tranquillo, papà ". Lo chiama finalmente mentre anche gli altri presenti rimangono un pò sorpresi, tutti tranne lo spirito: Defteros è figlio di Saga? E dato che ha parlato anche di Iris, presumibilmente... i loro pensieri vengono interrotti: il Cavaliere si sente piuttosto male. I suoi capelli ed i suoi occhi non mutano ma lui soffre. 

" Basta, taci! ". Ordina senza succeso. Rimane in silenzio per qualche istante, in seguito una forte onda d'urto distrugge una parete e lui si alza da terra: non ha più un cosmo dorato ma viola e nero come la notte, i suoi vestiti del tutto uguali a colui che ora giace addormentato. La Megas Drepanon torna nelle sue mani ad un solo gesto di lui, ed anche questa si circonda di una luce viola e nera. Gli altri presenti lo guardano da prima stupiti per poi inchinarsi. 

" Vi aspettavamo con impazienza, nostro signore ". Sentenzia il rosso. Saga pare essere sempre lo stesso, eppure il suo sguardo è diverso e più malefico: non c'è nessuno che abbia prevalso sulla sua anima, solo che pare nuovamente sotto qualche strano maleficio che ha mutato la sua personalità. O meglio dire, sotto l'influenza di una potente divinità. 

" Mettete al sicuro il vero corpo di quell'uomo, in attesa che possa risvegliarsi ". Ordina risoluto, per poi incamminarsi ed andando a sedersi sul suo trono o meglio, sul trono che era di quell'uomo. " Poi voglio che mi portiate qui quella donna e la ragazza: mio figlio è già qui, quindi mancano solo loro per completare questa famiglia ". Ghigna sicuro di sè: è tornato si in vita, ma la sua personalità è mutata. Stavolta solo quella e non il suo aspetto, ma cosa vorrà fare adesso? Tiene tra le mani la Megas Drepanon come fosse semplice carta pesta e guarda i suoi sottoposti, per poi concludere la frase. " Mandate i Ghost a prenderle. E se non sarà sufficiente, andrò io in persona. Non fallirò ". Fa risoluto mentre gli altri annuiscono: ora hanno un leader, un leader che riporterà alla vita il loro signore. La Guerra Santa questa volta, finirà sicuramente con la loro vittoria! 


Saaaalve amici, allora? Come va? Come promesso, eccomi qui con un capitolo più lungo! Ta daaaan! Dopo aver scoperto che Subaru è il figlio di una Sacerdotessa Guerriera del Gran Tempio, abbiamo assistito alla rinascita di Saga, ma sotto il controllo della misteriosa divinità che giace ancora addormentata e la cui anima è costantemente al fianco del giovane. Abbiamo scoperto in oltre che Defteros lavora per i nemici e non solo, è niente poco di meno che il figlio di Saga e Tea e probabilmente gemello di Iris. Il ragazzo non ha rinunciato alla vendetta e, proprio come il padre a suo tempo, pare possedere due facce: una buona ed una malvagia. Il Gran Sacerdote ed Athena sembrano aver capito di chi si tratta, ci è il nemico. Voi? Avete qualche idea su chi sia lo spietato nemico? E quale sarà la prossima mossa di Saga, che ha ordinato di portargli probabilmente Tea ed Iris? Cosa mai vorrà fare? Vi aspetto al nuovo capitolo, baci

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Capitolo 8
*** Rapimento ***


Il Gran Sacerdote corre per i corridoi, sollevando l'ampia veste per non inciampare e finire a terra. " Allarme! Allarme! Avvertite i Cavalieri d'Oro, che accorrano! ". Grida. Le guardie si inchinano con rispetto per poi prendere parola. 

" Mio signore! Gemini è uscito da un pò, al Gran Tempio ci sono solo Aries e Scorpio al momento ". Sentenzia uno di loro. L'uomo annuisce per poi cercare di recuperare la calma. 

" Mandateli a chiamare, immediatamente! ". Fa sempre più concitato. Le guardie annuiscono per poi alzarsi e correre alla prima ed all'ottava casa, a cercare i Cavalieri che le presiedono. 

Dopo un pò di tempo Kiki e Subaru giungono al cospetto del Patriarca, inchinandosi in segno di rispetto. " Gran Sacerdote, cos'è avvenuto per farvi agitare in tal modo? ". Chiede Kiki. L'uomo ha recuperato un minimo di calma ed osserva i due Cavalieri di fronte a lui, per poi riprendere parola. 

" Una catastrofe, Kiki: la Megas Drepanon è scomparsa ed il sigillo di Athena è stato infranto ". Parole lapidarie che fanno sbiancare l'arancione, mentre il turchino alza finalmente lo sguardo. 

" Come dite? ma avevate detto che era in un luogo protetto: ci avete detto di non avvicinarci, che sareste stato voi a sorvegliare quell'arma a vostra detta pericolosissima. Non conosco i dettagli, ma... ". Si ferma mentre il Gran Sacerdote porta entrambe le mani al volto in segno di disperazione. 

" Subaru, non è il momento per le spiegazioni: è ormai evidente che quel Dio di cui vi ho parlato ed i suoi Ghost si stanno risvegliando, e che probabilmente è stato uno di essi a sottrarre l'arma per volere del suo signore. Non percepisco il suo Cosmo, però... ". Si ferma di scatto per poi rimettersi in piedi con fare solenne: non può mostrarsi in questo stato di fronte ai suoi sottoposti anche se la situazione è decisamente critica. Il Gran Sacerdote riprende parola di li a poco. " Aries, Scorpio: vi ordino di partire immediatamente e recuperare il corpo di Saga di Gemini, a qualsiasi costo. Fatevi accompagnare da Gemini, Leo, Virgo, Libra, Sagitter ed Acquarius ". Comanda. Subaru ruprende nuovamente parola. 

" Con tutto il rispetto Gran Sacerdote, ma se come dite c'è una divinità dietro trovo poco saggio lasciare il Gran Tempio incustodito ". Sentenzia mentre Kiki lo guarda ed annuisce: è infatti d'accordo con lui. " Propongo che sia Kiki ad iniziare le ricerche, anche perchè una sola persona desterà meno sospetti nei nemici piuttosto che un intero gruppo di Gold Saint. Se partissimo tutti insieme rischieremmo di metterli sulla difensiva, e scovarli ci sarebbe difficile se non impossibile ". Il Gran Sacerdote riflette un istante per poi annuire in segno di assenso: Scorpio non ha torto. 

" Hai ragione, Scorpio. E sia dunque: Kiki, partirai domani all'alba ed inizierai le ricerche del corpo di Saga ". Sentenzia. Aries annuisce.

" Come comandate, Gran Sacerdote ". Risponde risoluto. Il Patriarca li congeda entrambi e, una volta fuori dalla stanza, Kiki mette una mano sulla spalla dell'amico. " Subaru ". Lo chiama, e lui si volta a guardarlo. " Dimmi, hai avvertito tua madre della situazione? ". Chiede. Lui annuisce per poi prendere parola. 

" Si, mia madre sa ed ha deciso di darci una mano inquanto Sacerdotessa Guerriera del Gran tempio, anche se dopo la morte di mio padre ha deciso di non combattere più per potersi dedicare a me ". Spiega. Kiki riflette un momento per poi riprendere parola. 

" Ma toglimi una curiosità: si può sapere chi era mai tuo padre? In fin dei conti conosco piuttosto bene tua madre, eppure non sono mai riuscito a capire di chi si possa essere innamorata al punto tale da avere un figlio, lei che era così dedita alla lotta dopo una precedente delusione amorosa ". Chiede in tono quasi scherzoso. Subaru ride un pò. Sul suo volto rimane un sorrisetto quasi compiaciuto mentre il giovane porta una mano chiusa a pugno accanto al cuore, con fare orgoglioso. 

" Amico mio, da chi credi abbia ereditato questa armatura? ". Chiede il turchino, e l'altro sgrana gli occhi sconcertato. " E' vero, in precedenza mia madre era innamorata di un altro uomo. Ma questi le rivelò che c'era un'altra donna nel suo cuore, e lei in fine lo accettò rimanendo comunque amica con entrambi. Poco prima della battaglia contro il signore degli Inferi di sedici anni fa, lei e mio padre iniziarono ad avvicinarsi. Poi beh, il resto lo posso solo immaginare ". Fa una leggera linguaccia mentre Kiki è ancora strabiliato.

" Ma allora tu sei il figlio di quell'uomo... ". Fa semplicemente. Subaru sospira pesantemente, tornando serio. 

" Andiamo a fargli visita? Ho voglia di restare un pò con lui ". Chiede all'amico che annuisce. I due Cavalieri d'Oro si dirigono al cimitero dove sono stati seppelliti Kanon e gli altri Cavalieri D'oro, e passando davanti alla tomba profanata di Saga non possono fare a meno di incupirsi. " Che scempio ". Sentenzia Subaru scuotendo il capo. " Chiunque sia quella divinità, va fermata al più presto: se non ha avuto nemmeno rispetto per un morto, non oso immaginare dove potrebbe arrivare se, come dice il Gran Sacerdote, si dovesse risvegliare ". Kiki annuisce trovandosi concorde su tutte quelle parole. 

" Hai ragione: non oso pensare a come deve stare la figlia di Saga in questo momento. Sicuramente avrà saputo di ciò che è successo ". Constata l'arancione. Subaru gli risponde di li a poco. 

" E' vero, non oso immaginare che avrei fatto io se ad essere trafugato fosse stato il corpo di mio padre ". Fa mentre si alza da terra dove si era precedentemente inginocchiato, dirigendosi alla tomba di un altro Cavaliere D'Oro. " Però Kiki, chi lo avrebbe detto? Io che salvo la figlia di Saga ". Sorride appena ripensando a quando salvò Iris da quegli uomini che il Gran Sacerdote ha definito Ghost. Kiki lo guarda con un leggero sorriso. 

" Di un pò, non è che la ragazza ti piace? ". Chiede. Subaru si affretta a scuotere il capo in segno di negazione, eppure è arrossito come un semaforo rosso. 

" Ma che dici? Sono solo sorpreso, tutto qui ". Fa scuotendo entrambe le mani davanti al viso come ad accentuare tali parole. Kiki ride un pò per poi mettergli una mano sulla spalla. 

" Certo, ti credo. Però nel caso in cui ti piacesse ti prego, non fare come il tuo solito e cerca di non giocare con lei, altrimenti Gemini ti farà perdere per sempre nella Dimensione Oscura ". I due amici ridono un pò mentre il turchino risponde. 

" Oh no, non ci tengo a scatenare l'ira di Shura ". Detto questo arriva finalmente alla tomba desiderata, dove si inginocchia. Kiki resta dietro di lui ad occhi sgranati: aveva dunque ragione! Subaru è il figlio di quell'uomo! " Ciao, papà ". Sussurra il giovane Cavaliere di Scorpio mentre accarezza leggermente quella lapide. Kiki gli si inginocchia accanto. 

" Quindi è vero: tuo padre era... ". Ma si ferma mentre Subaru finisce la frase al suo posto. 

" Si: Milo di Scorpio, era lui mio padre. Purtroppo morì quando mia madre era ancora incinta, e così non ho potuto conoscerlo. Ma da ciò che mi hanno detto era un grande uomo, devoto alla Dea Athena al punto di sacrificarsi per lei nell'abbattere il muro del lamento, negli Inferi ". Fa con malinconia. Kiki annuisce per poi posargli una mano sulla spalla. 

" Anche mio fratello Mur morì in quell'occasione. Non sei solo, capito? Ora hai i tuoi amici accanto, e tua madre. Anche lei sarà sempre la benvenuta al Gran tempio date le battaglie che ha sostenuto in nome di Athena ". Subaru annuisce per poi cercare di mascherare la tristezza con il suo solito sorriso beffardo. 

" Beh, non siamo venuti qui per frignare, men che meno davanti alla tomba di mio padre: cosa penserebbe nel vedere il suo figliolo piangere come un lattante? ". Ridacchia, ma Kiki percepisce tristezza nel suo tono. Appena i due amici si alzano da terra il Cavaliere di Aries gli posa la mano sulla spalla. 

" Non c'è bisogno che fingi: puoi piangere se vuoi, sono sicuro che anche lui capirà ". E guarda quella tomba per poi posare lo sguardo sull'amico. " E' normale piangere: lo faccio anche io per mio fratello, a maggior ragione lo puoi fare tu per tuo padre. Nessuno ti giudicherà, capito? ". Sorride. A quelle parole Subaru sospira pesantemente: guarda la lapide, poi Kiki. In fine scoppia in lacrime per poi gettarsi letteralmente tra le braccia dell'amico: uno sfogo trattenuto per troppo tempo, ma che prima o poi avrebbe dovuto avvenire. 

" Non sai come avrei voluto conoscerlo, vederlo almeno una volta ". Sussurra tra i singhiozzi. Kiki annuisce comprensivo per poi posargli una mano tra i capelli: sa che parlare sarebbe futile ora. Solo i gesti contano. 

Tea entra in salone, dove da un pò ha lasciato Shura ed Iris: ha preferito lasciarli ancora soli per potersi chiarire definitivamente e, cosa più importante, per poter permettere a lui di consolare la ragazza dopo la recente scoperta: il corpo di Saga è stato trafugato. Ancora non ci può credere, e le parole di Saori rimbombano nella sua testa: c'è una sola divinità oltre ad Hades che sa giocare con la vita e la morte a suo piacimento, tuttavia la Dea della giustizia non ha voluto rivelare nulla circa l'identità di tale individuo. La giovane osserva i suoi figli e non può fare a meno di sorridere un pò: Iris si è addormentata con la testa sulla spalla del fratello, e lui le circonda la vita con un braccio e, a tale vista, la reincarnazione di Persefone non può fare a meno di sorridere un pò. " Che dolci ". Sussurra. Prende una coperta per poi posarla su entrambi ed in seguito guardando il figlio con un pò di tristezza: quanto vorrebbe che la perdonasse, in fine. Ma sa anche che non gli deve forzare la mano, che tanto più insisterà e tanto più lo farà allontanare. Posa la coperta sul figlio per poi accarezzargli il viso. Fa per allontanarsi ma si accorge che lui sta parlando nel sonno. 

" Mamma... ". Mormora. La ragazza lo guarda mentre istintivamente posa una mano sul viso del figlio. 

" Sono qui amore mio, la mamma è qui ". Si siede accanto a lui per poi stringerlo tra le braccia: non importa anche se ormai è un giovane adulto, per lei rimane quel bambino indifeso da proteggere. Lui sembra percepire il suo abbraccio eppure non riesce a calmarsi. Piange nel sonno. 

" Papà... ". Per la prima volta dalla sconfitta di Hades pronuncia quella parola. Tea rimane spiazzata: si starà riferendo ad Astraeus? ".. perchè? ". Sussurra solamente il moro mentre una lacrima scende involontaria sul suo viso. " Perchè ci hai abbandonati? Perchè non mi hai mai voluto...? ". Si, parla di Astraeus senza dubbio pensa Tea: anche se in effetti non è esattamente suo padre, dato che lui è il figlio di Hades, il suo abbandono ha sempre pesato su Shura. Lei ha cercato in ogni modo di non farglielo pesare e di fargli capire che non era solo, ma a quanto pare la ferita è rimasta aperta. Stringe forte a sè il figlio. 

" Non pensare a quel demonio, tesoro. Non ci pensare più: nè Astraeus nè Hades potranno più farti del male, ed accanto a te hai un nuovo e meraviglioso papà ". Gli sussurra mentre gli accarezza i capelli, riferendosi al marito senza dubbio. Le sue parole sembrano finalmente calmare il Cavaliere di Gemini che, di li a poco, torna a dormire sereno. Tea si alza per poi posare lo sguardo su Iris: sta stringendo il fratello come fosse un'ancora di salvezza. Probabilmente entrambi si capiscono a vicenda: entrambi sono cresciuti senza il loro padre e con il solo affetto della madre, lui i lsuo ed Iris quello di Alcmena. Forse pensa, è proprio per questo che Shura non si è sentito di restare in collera con lei ed è in fine tornato. La donna decide di lasciarli tranquilli per poi tornare alla sua stanza alquanto pensierosa: sta attenta a non svegliare il marito ma rimane accanto alla finestra, guardando al di là di essa ed in direzione del Gran Tempio. " Speriamo che tutto si risolva alla svelta... ".Sussurra. Una strana sensazione la prende di colpo: è come fosse nostalgia mista a tristezza. Non capisce come mai succeda, ma il suo lato divino pare metterla in guardia all'improvviso come se accanto a lei vi fosse un cosmo ostile. La donna scuote il capo: ma che va a pensare? Non c'è nessuno o sicuramente i Cavalieri lo avrebbero percepito e sarebbero entrati in azione, lei stessa ed Athena anche. Eppure quella strana sensazione non la lascia fino a quando, nella sua mente, non sente una voce. 

" Segui i segni. Avanti, vieni da me ". E' una voce quasi familiare alla donna, tuttavia non le mette apura come era invece ai tempi di Hades. Fa per ignorarla credendo che sia solo frutto della sua fantasia, ma improvvisamente la falce della morte si illumina per poi teletrasportarsi nelle mani della padrona. La ragazza rimane un pò perplessa: che significa? Perchè il potere della sua arma divina si è attivato adesso? Guarda il marito ancora addormentato: la ragione le direbbe di svegliarlo ed uscire insieme a controllare, ma l'istinto ha la meglio. La fanciulla divina indossa il proprio mantello per ripararsi dal freddo ed esce di casa, impugnando la falce della morte. 

" Adesso basta giocare: chi sei? Mi hai parlato attraverso il mio cosmo, quindi presumo non sia un essere umano ". Sentenzia la fanciulla divina. In seguito nota una presenza che sin ora aveva ignorato: è posato ad un albero ed un cappuccio cela la sua identità, ma da lui emana un cosmo terribilmente aggressivo. Tanto quanto lo era quello di Hades, senza dubbio. 

" Testarda e battagliera come sempre, eh Tea? ". Le chiede. La donna non abbassa la propria arma e lo guarda con sospetto. 

" Chi sei? Come conosci il mio nome? ". Chiede risoluta ed un pò fredda. L'altro non rivela la propria identità nè toglie il cappuccio che lo aiuta a celarla, tuttavia si avvicina a lei fino ad arrivare a pochi centimetri da lei che per istinto frappone la falce tra loro. " Non ti avvicinare: questa è una falce deicida, distrugge corpo ed anima di chiunque. Se mi tocchi... ". Non finisce la frase: lui la guarda ironicamente e, per un solo istante, il suo sguardo da i brividi alla fanciulla alla quale pare allo stesso tempo di riconoscerlo. Il misterioso uomo di fronte a lei rimane con quel ghigno ironico. 

" Falce Deicida, eh? ". Chiede. Incredibilmente afferra la lama della falce di Tea: nessun livido compare sulla sua mano nè il suo potere pare esserer soppresso, ma che signicica? " Ci sono Dei tuttavia, ai quali la tua falce non può fare nulla: questo perchèhanno un'arma sua pari ". Il sangue di quel giovane si posa sulla lama della falce della morte e la ragazza pare sentirsi male: è come se un potere maggiore sopprimesse quello della sua arma e non fosse in grado di proteggerla, nè di farle espandere il suo cosmo divino. Con uno strattone lui riesce a farla cadere a terra per poi gettare la sua arma a qualche metro di distanza, nemmeno fosse carta pesta. " Avevo pensato di mandare i miei Ghost a prenderti, ma in fine ho fatto bene a venire io: loro sarebebro stati annientati dal tuo potere, ed hanno un altro compito a cui assolvere per cui non posso permettermi di perderli ". La donna lo guarda sconvolta: perchè più sente la sua voce, più non le è nuova?

" Ma tu chi sei veramente? ". Chiede semplicemente e facendo per alzarsi. Ma nelle mani del ragazzo compare una falce simile a quella di lei ma illuminata di un'aura tra il viola ed il nero. 

" Come? Non riconosci la falce che per anni fu custodita al Gran Tempio? Strano: quel vecchio dovrebbe avertela mostrata, almeno una volta. E se non lui, la tua cara amica Athena ". Tea sgrana gli occhi: certo che ha visto quell'arma. Il Gran Sacerdote ed Athena le chiesero se potesse porre un suo sigillo su essa, inquanto detentrice anche del potere di Hades, unica divinità che ai tempi del mito non pose un sigillo su arma e corpo di un Dio molto, troppo pericoloso. Così forte da costringere Zeus, Hades, Nettuno ed Athena ad una straordinaria alleanza per fermarlo. Ma la Dea della morte spiegò di non poterlo fare: il potere di Hades era sigillato nella falce della morte e, per il momento, sarebbe stato meglio non liberarlo. La battaglia si era conclusa infatti da poco più di otto mesi ed era troppo presto per farlo, il rischio era troppo elevato. Da allora il Patriarca e la sua amica non le chiesero più nulla, ma adesso? Che ci fa la Megas Drepanon in mano a colui che le è di fronte? Lui si inginocchia per arrivare alla sua altezza e per istinto la ragazza fa per arretrare. Tuttavia lui è più rapido e le prende il mento tra due dita costringendola ad alzare lo sguardo e guardarlo. Ed ancora una volta alla giovane pare di conoscerlo. " Il tuo potere divino sarà ben presto sigillato dal potere del mio sangue: perchè credi che abbia toccato la falce della morte? ". Ghigna il giovane. Tea vorrebbe liberarsi dalla sua presa ma una fitta le attraversa il corpo mentre la sua falce si illumina di un'intensa aura nera che lentamente sta risucchiando una buona parte del suo potere divino per impedirle di difendersi. 

" Che cosa... il mio potere... ". Mormora la bruna iniziando a sentirsi sempre più indebolita. 

" Il tuo potere è parzialmente sigillato, rassegnati a questo e vieni con me ". Sentenzia lui per poi prenderle il viso tra le mani e, dopo averla fissata intensamente posa le sue labbra su quelle di lei.Tea rimane shoccata: vorrebbe reagire ma le forze la abbandonano di colpo: sviene letteralmente addosso a quel giovane misterioso che, come se avesse previsto ogni cosa, interrompe il bacio e la stringe a sè per poi prenderla in braccio.

" Il tempo scorre inesorabile, e stavolta scorrerà verso la vittoria per me e la sconfitta di Athena. Ma adesso, nessuno strafalcione ". Richiama la falce della morte come se fosse una sua arma, e questa scompare assieme alla Megas Drepanon. Tiene la Dea della morte in braccio e sogghigna compiaciuto. " Mi sei mancata ". Sussurra solamente. Sta per andarsene ma una voce alle sue spalle lo ferma.

" Per il Sacro Acquarius! ". Grida un Cavaliere che ben riconosce. Lui schiva il colpo con una velocità sorprendente mentre l'albero retrostante si congela all'istante. 

" Crystal di Acquarius, così hai percepito il mio cosmo anche se lo celavo? ". Gli chiede con palese ironia. Il cavaliere lo guarda furioso. 

" Chiunque tu sia, lascia immediatamente mia moglie! ". Grida alterato. L'altro esita un pò per poi sfoggiare una risata sadica e malefica. 

" Lei appartiene a me adesso, quindi impara qual'è il tuo posto e non ti intromettere ". Con la sola forza dello sguardo fa volare il Cavaliere a qualche metro di distanza. Attirati dal trambusto anche Seiya e Saori escono in giardino. 

" Crystal! ". Fa la Dea della giustizia, attutendo con il proprio cosmo la caduta del Cavaliere. Questi si alza dopo un istante. 

" Athena, quell'uomo ha preso Tea ". Fa notare. Athena guarda prima l'amica poi il loro avversario. 

" Chi sei? Cosa vuoi dalla Dea della Morte? ". Chiede: intuisce che non si tratta di un uomo comune ma non riesce ancora a capire chi sia. Lui la guarda malignamente per poi prendere parola. 

" Come ho detto al tuo patetico Cavaliere, questa donna apaprtiene a me. La divinità che servo mi ha promesso che non le torcerà un capello, anche perchè ha bisogno di me per la sua rinascita ". Si ferma un istante mentre anche in Athena si risveglia una sgradevole sensazione. La donna impugna lo scettro che le è proprio. 

" Rivelami chi sei! ". Ordina. Fa per attaccare ma lui, dopo aver posato Tea ad un albero ma sempre dietro di lui, in modo che rimanga fuori dalla portata dei Guerrieri dorati e della Dea, richiama a sè la sua arma ancora una volta e contrasta lo scettro di Nike. Athena rimane sgomenta. " La Megas Drepanon! Ma allora tu sei... ". Le parole le muoiono in gola: dietro quell'uomo vede uno spettro. I suoi sospetti trovano conferma. Questo parla ad Athena direttamente tramite il Cosmo. 

" Oh, vedo che ti ricordi di me, eh Athena? Ricorderai anche la promessa che ti ho fatto quando, ai tempi del mito, tu, Hades, Zeus e Nettuno distruggeste la mia anima e sigillaste i miei poteri ed il mio corpo, oltre a sottrarmi la mia arma ". La Dea della giustizia non demorde e cerca ancora una volta di attaccare per rivelare anche l'identità dell'uomo che sta cercando di rapire Tea. " Non serve: lui ha il mio potere, l'ho assoggettato al mio volere. In cambio gli ho promesso che gli avrei lasciato la sua bella, che non le avrei tirto un capello. Lo stesso non posso dire della ragazzina, purtroppo ". Provoca la sua avversaria che, con un abile balzo, evita un attacco rivolto in sua direzione. Seiya prende parola di li a poco.

" Ora basta parlare! Per il Sacro Sagitter! ". Attacca infuriato. Lo spettro scompare nuovamente mentre l'avversario, stanco di questa contesa, sta per attaccare. Ma in sua difesa interviene un giovane dai capelli corvini ed un ghigno sadico. 

" Lascia che mi occupi io di questi pagliacci ". Sentenzia. L'altro annulla il proprio attacco per poi annuire. 

" E sia: tu occupati di Athena e di questi due Cavalieri. Io ho già ottenuto ciò che voglio ". Detto questo riprende Tea tra le braccia, per poi guardare con un ghigno malefico Crystal. " Adesso tocca a me: questa donna resterà al mio fianco per sempre, e niente e nessuno lo potrà impedire ". Sentenzia. Il Cavaliere di Acquarius stringe i pugni. " Ma se proprio vuoi incontrare la morte, provando a riprendertela, allora ti aspetto al Tempio del Tempo. E forse, saprai chi sono veramente ". Detto questo scompare esattamente com'è giunto. Seiya sta cercando di colpire il suo rivale che, infastidito da quell'intromissione, decide di scagliarsi su di lui con tutta la sua furia. 

" Dimensione oscura! ". Grida. L'attacco o meglio, il nome di esso fa distrarre Seiya. Solo l'intervento della moglie gli evita una sonora sconfitta. Il moro sogghigna compiaciuto. " Vorrei restare a giocare con te, Sagitter, ma il mio signore mi aspetta. Tuttavia, la sfida è valida anche per te: vieni al Tempio del Tempo, e li incontrerai la tua fine ". Sogghigna per poi scomparire, esattamente com'è giunto. Saori soccorre l'uomo mentre Crystal si avvicina sgomento. 

" Avete visto? ha... ha usato il colpo di... ". Si ferma dovendo deglutire, come se tutta la sua saliva si fosse prosciugata. Saori annuisce.

" Si: era il colpo di Saga di Gemini, non ho dubbi in merito. Quel ragazzo deve essere legato a lui in qualche modo. Ho percepito la sua stessa notte nel cuore, lo stesso cosmo ostile di quando era Arles a prevalere nel cavaliere della terza Casa. In oltre... ". Si ferma ripensando a quello spettro orribile. " In oltre, è tempo he vi sveli chi è il nostro nemico: ora non ho più dubbi in merito ". Ammette Athena. I suoi Cavalieri la guardano per poi annuire, pronti ad ascoltarla. 


Salve miei fans, come va? Perdonatemi se questo capitolo fa un pò pena, ma prometto che il prossimo sarà migliore. Allora, abbiamo finalmente scoperto

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Capitolo 9
*** Un nuovo nemico ***


La ragazza riapre gli occhi dopo diverso tempo di incoscienza: non sa esattamente quanto sia passato da quando, nel giardino di casa sua, un uomo incappucciato l'ha rapita e non solo, ha anche sigillato il suo potere divino. Un'impresa non da poco, indubbiamente se non è un Dio gli si avvicina molto. " Cos'è successo... ? ". Si chiede alquanto intontita: porta una mano sulla fronte, la testa le duole e sul suo polso è comparso una sorta di sigillo a forma di clessidra. " Cos'è questo? ". Si chiede strofinando su quel punto, cercando vanamente di togliere quella sorta di disegno che, come previsto, non scompare affatto ed anzi: più si agita più le provoca un intenso dolore che la costringe a chiudere gli occhi per un istante per poi stringersi il polso dolorante. " Che sta succedendo? ". Fa poi, credendo di essere sola. Ma ben presto si accorge che non è così.

" Vi siete svegliata dunque, divina Tea ". Una voce: è una voce maschile, la stessa di colui che l'ha rapita e di questo ne è certa. Lei per istinto porta le coperte a coprirla meglio, e solo ora si accorge di essere stata sdraiata su un letto. 

" Tu sei colui che mi ha rapita ". Sussurra solamente la fanciulla divina mentre si accorge che anche i suoi vestiti sono cambiati: ne indossa uno meraviglioso e dello stesso colore della notte più profonda. " Chi sei tu? Dov'è la mia falce? E dove mi hai portata? ". Chiede un pò agitata. Lui mantiene il volto celato con il cappuccio per poi ridere appena. 

" Sei molto agitata, meglio se prima ti calmi. Poi risponderò alle tue domande ". Sentenzia per poi alzarsi dal letto sul quale si era seduto, dando le spalle alla ragazza pronto ad andarsene. La ragazza si alza per raggiungerlo poco prima che lui se ne vada, afferrandolo per il mantello. 

" Aspetta! ". Lo chiama e lui, sentendosi afferrare si ferma per poi voltare leggermente lo sguardo verso la fanciulla che con la mano libera sta tenendo leggermente alzata la vaporosa gonna del vestito per non inciampare. " Chi sei? Credo di avere il diritto di saperlo, in fondo poco prima che svenissi...". Arrossisce al ricordo: quell'uomo, chiunque egli sia, l'ha baciata. E lei ne vuole sapere la ragione: è sposata ed ama suo marito eppure è rimasta alquanto turbata, era come se stesse rivivendo una cosa già vissuta. Ma vedendo che lui non accenna a darle una risposta la ragazza fa per sorpassarlo. " Bene, se non mi vuoi dare una risposta non importa: scoprirò da me chi sei e che cosa vuoi, ed il motivo per cui stai facendo tutto questo ". Sentenzia risoluta. Lui si lascia sfuggire un leggero sorriso: è proprio come la ricordava, non è affatto cambiata, se possibile è solo diventata più bella con il risveglio del suo lato divino. Non appena la ragazza arriva davanti a lui e fa per aprire la porta lui è più rapido e la afferra da dietro, stringendola in un abbraccio che ha il potere di risvegliare di nuovo in lei quella strana sensazione di dejavù: impossibile, pensa poi. Deve essere ammattita, perchè altrimenti continuerebbe a sentirsi come se fosse di fianco a qualcuno che già conosce? Come se colui che la sta cingendo in quell'abbraccio non fosse un nemico ma una persona a lei conosciuta? Da parte sua il misterioso rapitore non fa altro per alcuni istanti, per poi scostarle i capelli di lato e scoprendo il lato sinistro del suo collo.

" Come? Dopo tanto tempo non riesci proprio a capire chi io sia? ". Le sussurra solamente all'orecchio. Lei scuote il capo. 

" Un... un nemico, se mi tieni qui contro la mia volontà e mi hai sottratto il mio potere per impedirmi la fuga ". Prova la giovane Dea, ma lui scuote il capo. 

" No, risposta sbagliata. O meglio, non sono tuo nemico: se ti ho rapita è solo perchè voglio che rimanga al mio fianco, come non è stato possibile in tutti questi anni. Te l'ho detto: la divinità che servo mi ha giurato che, in cambio del mio aiuto, non ti torcerà un capello. E comunque per essere definitivamente libero, lo dovrò aiutare nella sua resurrezione. In seguito non ci saranno più ostacoli: basta battaglie, se Athena sarà sconfitta il mondo verrà governato dalla giusta legge delle tenebre ". Parole che la ragazza ha già sentito in passato: ma certo! Le sentì quando incontrò Arles, il lato malvagio di Saga! La bruna sbianca di colpo mentre il suo cuore pare impazzire.

" Dimmi chi sei, per l'amor degli Dei! Dimmi il tuo nome! ". Ordina. Lui la lascia finalmente libera per poi portare una mano al cappuccio che indossa. 

" Si, mi sembra giusto che tu lo sappia ". Sentenzia e, di fronte agli occhi sconvolti della ragazza, si presenta niente poco di meno che... 

" Saga!? ". Riesce solo a dire lei, portando entrambe le mani al petto come se sentisse di poter svenire da un momento all'altro. Lui annuisce con un mezzo sorriso. 

" Si, sono proprio io: Saga di Gemini ". Le conferma. La ragazza scuote il capo quasi incapace di parlare.

" Ma tu eri... eri morto! La battaglia alle dodici case, Hades... Hades ti ha tolto la tua seconda vita... e... ". Frasi sconnesse che non riesce a mettere insieme: è shoccata. L'ultima persona al mondo che avrebbe osato immaginare di vedere è il suo antico amore, Saga. Lui continua a guardarla stando attento che non esca da quella porta. 

" Si, è vero: ero morto. Mi suicidai davanti agli occhi di Athena, anche se la divinità che mi controllava se n'era andata dopo essere stato colpito dallo scudo della Dea. In seguito persi la vita che Hades mi donò, dopo averlo ingannato e facendogli credere che avrei preso la vita di Athena. Ed ora, dopo tanti anni dalla Guerra Santa, la stessa divinità che mi controllava mi ha riportato in vita in via definitiva ". Spiega brevemente. Lei non ci può credere e scuote il capo. 

" Il Saga che conoscevo, il Cavaliere che amavo, non sarebbe mai sceso a patti con chi ci fece tanto male e ci costrinse ad abbandonare nostra figlia! ". Grida alterata. " Come hai potuto accettare una cosa simile? ". Chiede. Lui la osserva un istante per poi percepire una fitta alla testa, alla quale porta una mano.

" Io... ". Mormora. Ma dura poco più che un istante: il Cavaliere dalla chioma blu scuote il capo per poi riprendersi. " Adesso non conta più nulla farsi domande: sono tornato, non sei felice? Potremo stare insieme ad Iris... ed a Defteros ". Sentenzia dopo una breve pausa. La ragazza lo guarda sorpresa. 

" Defteros? Ma mi diceste che era morto! Mi diceste che il bimbo... il gemello di Iris era morto! Cosa stai dicendo? ". Chiede la fanciulla divina. Lui scuote il capo.

" Quel giorno ti mentii: Defteros era vivo, ma aveva ereditato il mio stesso lato malvagio. Sapevo che, una volta finito con me, chi risvegliò Arles sarebbe andato anche da lui. E così lo allontanai per proteggere Iris, non potevo permettere che crescessero insieme. L'uno non doveva sapere dell'altra, ma ora tutto questo non conta più nulla...". Si ferma mentre lei non sa cosa dire: se si trovasse di fronte al vero Saga che le fa una confessione simile, pur essendo addolorata comprenderebbe il motivo del suo gesto, che fu solo per amore di Iris. Ma questo nuovo Saga, dovrà fidarsi davvero di lui?

" Adesso basta! Fammi tornare a casa, dalla mia famiglia! ". Protesta esasperata la ragazza e facendo per sorpassarlo, scordandosi che comunque si trova di fronte ad un Cavaliere d'Oro che a quanto pare, è nuovamente comandato da una potente divinità. 

" Ma quale famiglia? Quella che ti sei creata a discapito di quella vera? ". Chiede lui non perdendo la compostezza. lei non risponde e fa per sorpassarlo, ma in un momento si ritrova letteralmente inchiodata al letto: non sa dire come sia accaduto ma il suo antico amore l'ha afferrata bruscamente e spinta, facendola cadere sul materasso. Un suo braccio la tiene bloccata per la gola facendole quasi mancare l'aria, l'altro stringe i suoi polsi in una presa così forte che la bruna teme che da un momento all'altro possa spezzarglieli. " Ti conviene restare buona e tranquilla, non puoi fare nulla nel tuo stato attuale: hai meno potere di una Semi Dea ". La avverte. Lei non può fare a meno di spaventarsi mentre, nel momento in cui l'ex Cavaliere la libera dalla sua presa, con uno schiocco di dita fa materializzare delle catene divine che legano i polsi della fanciulla alla testata del letto. La osserva con un ghigno piuttosto maligno e che di certo lei non gli ha mai visto sfoggiare prima d'ora, almeno non quando era in sè. L'ex cavaliere la guarda ancora un momento per poi levarsi da sopra la fanciulla. " Resterai incatenata fino a quando non capirai quale sia il tuo posto. Non avrei voluto farlo, ma non posso permettere che scappi da qui ". La donna si agita e tenta vanamente di espandere il proprio cosmo, ma al contatto con quelle catene il sigillo si attiva con maggiore forza e le fa provare un forte dolore. " Te l'ho detto, non serve: ormai non hai più il potere di una Dea. Presto il mio signore si risveglierà e tutto sarà finito ". I due si scambiano uno sguardo, lui di vittoria e lei supplichevole. 

" Torna in te, ti prego. Tu non puoi essere il vero Saga. Non puoi essere l'uomo che ho amato, che mi ha salvata da Hades. Non puoi essere tu ". Sussurra la reincarnazione di Persefone mentre le lacrime iniziano a cadere dai suoi occhi quasi senza che se ne renda conto. Lui esita un istante per poi sospirare pesantemente.

" Sono un nuovo Saga, Tea. E sono tornato per riprendermi ciò che mi era stato rubato, non importa con che mezzi ". Parole che sicuramente non possono appartenergli: lei sa che a suo tempo, il suo spirito si presentò a lei e le chiese di vivere una vita felice, che pur amandola desiderava solo vederla felice. Il suo sguardo era sincero, e non aveva nulla a che vedere con quello famelico e malvagio che aveva poco prima, quando l'ha imprigionata. La ragazza vorrebbe rispondere, ma lui esce dalla stanza poco prima che lei possa aprire bocca. La donna tira vanamente quelle catene, per poi scoppiare a piangere. 

" Non è possibile... non è possibile, tutto questo è un brutto incubo ". Sussurra continuando a versare lacrime di disperazione.

Saga rimane qualche istante fuori dalla stanza e si tiene una mano sul viso, cercando di tranquillizzarsi. Colui che domina la sua volontà pensa che è difficile tenere a bada la vera personalità del Cavaliere: si, sta giocando con il suo amore per Tea e lo ha costretto ad azioni che normalmente sarebbero solo state tipiche di Arles. Eppure a volte, come in quel caso, la vera personalità del Cavaliere cerca di emergere a causa del forte amore che prova per quella ragazza. " Bastardo... non era così che volevo averla, incatenata ad un letto e priva di potere ". Commenta il giovane. 

" ma è così che l'avrai, ed alla fine è questo che conta. Non ti lamentare ". Lo spirito compare di fronte a lui e sogghigna, per poi posargli una mano sul viso. " La piegheremo, vedrai: presto si arrenderà ". Ghigna malefico lo spettro mentre l'altro lo guarda con ira ma incapace di reagire: anche se prova ad opporsi è schiavo di quella volontà divina che gioca con i suoi desideri ed il suo amore per Tea. 

Defteros osserva di nascosto la scena: non aveva previsto che accadesse, eppure un pò gli dispiace vedere suo padre soffrire in quella maniera. I suoi lunghi capelli bruni gli ricadono sul viso mentre dagli occhi dal giovane scende una singola lacrima. " Che mi prende...? Io dovrei odiare quell'uomo ". Comemnta solamente. Eppure non sa perchè, le lacrime non smettono di scendere. Un improvviso e forte dolore lo fa sedere a terra con la schiena contro il muro, la mano al petto a stringere forte la maglietta. " No! No, lasciami stare ". Sussurra. Ma la voce nella sua testa si fa di nuovo sentire. 

" Non ti sopporto quando fai il piagnone: provi davvero pietà per quell'uomo? Ricorda ciò che ha fatto! Ti ha abbandonato, non si è curato di te ed ha pensato solo ad Iris! Ti odiava! Ti odia ancora! ". Continua. Defteros porta le mani alle orecchie seppur consapevole dell'inutilità del gesto: la voce è nella sua mente, per tanto non c'è modo di farla tacere. 

" Basta! basta! ". Fa solamente, mentre il suo corpo si circonda di un cosmo dorato. Improvvisamente i suoi capelli diventano corvini, gli occhi scarlatti. Toglie la mano dal suo viso per poi posare lo sguardo su essa, come se vi fosse qualcosa che solo lui può vedere. Poi si lascia andare ad una sadica risata.

Saori ha riunito i Cavalieri e le rispettive famiglie, oltre ad Iris, Shura ed Alcmena. I presenti sono rimasti shoccati, Crystal è inconsolabile. Seiya gli è vicino. Il Cavaliere di Gemini è estremamente nervoso e d'altronde è comprensibile: sua madre è stata rapita da chissà chi. La fanciulla divina si alza per poi posargli una mano sulla spalla. " Shura, so che è difficile per te: però adesso devi cercare di calmarti, abbiamo bisogno di te per recuperare tua madre ". Fa la fanciulla. Alcmena ha in oltre sentito che colui che ha difeso il rapitore ha laniato un attacco uguale a quello di Saga. E così prende parola. 

" Divina Athena, io so chi potrebbe essere il ragazzo che ha lanciato lo stesso colpo dell'ex cavaliere di Gemini ". Sentenzia. Iris la guarda sconce3rtata: cosa c'entra sua madre con le faccende divine? Saori si fa avanti. 

" Allora coraggio, ditecelo ". La incoraggia. Alcmena esita un momnto guardando la figlia adottiva, per poi finalmente parlare. 

" Si tratta di Defteros. Il gemello di Iris ". Quelle parole gettano tutti nel profondo sconcerto. La ragazza ricorda all'istante di colui che l'aggredì nel cuore della notte ma ancora ora, non dice nulla a nessuno di quel singolare incontro. 

" Il mio che cosa...? ". Chiede sconvolta. Alcmena si siede accanto a lei. 

" Tua madre lo credeva morto: tuo padre e tuo zio le fecero credere questo, per non farla soffrire ". Ammette, per poi proseguire. " Saga e Shura capirono che quel bambino aveva qualcosa di malvagio in lui, lo stesso lato oscuro che aveva l'allora Cavaliere della Terza Casa. Saga pensò che fosse un pericolo per te, Iris: non voleva che cresceste insieme e così affidò il neonato a tuo zio Shura. Non so dove lo portò, so solamente che qualche anno dopo, a circa undici anni, quel ragazzo ci trovò e si presentò da me per minacciarmi: voleva che ti consegnassi a lui. Nonostante all'epoca fosse solo un bambino io percepii la sua malvagità, non chiedermi come ma lo sentii: non potevo fidarmi. Lo cacciai via, ma lui giuròche sarebbe tornato. A quanto pare, lo ha fatto ". Esita un istante per poi continuare. " Tu e tuo fratello rappresentate i due volti della costellazione dei Gemelli: tu quella buona, lui quella cattiva ed instabile ". Spiega poi l'anziana. Saori si siede sulla poltrona.

" Non avrei mai detto che Tea avesse avuto due gemelli, e che credesse che il maschio fosse morto ". Ammette. Istintivamente Shura si avvicina ad Iris per poi farla voltare verso di sè e stringendola in un abbraccio. Le accarezza dolcemente i capelli mentre lei scoppia a piangere.

" Quindi è stato mio fratello che ha rapito la mamma? ". Chiede. " Perdonatemi! Probabilmente cercava me, e se l'è presa con lei ". Continua a singhiozzare. Ma Saori la rassicura. 

" No, mia giovane Iris: tuo fratello ha agito su ordine di un Dio ". La fanciulla divina esita un istante, ma in seguito riprende parola dopo aver sospirato pesantemente. " Ai tempi del mito successe un fatto che ad oggi risulterebbe incredibile: io, mio padre il divino Zeus, Hades e Nettuno ci unimmo in battaglia per fermare ed annientare una divinità molto potente e pericolosa. Un Dio crudele, che a suo tempo non esitò a divorare i suoi stessi figli per timore che la maledizione di suo padre si compiesse ". Divinità che divorava i figli, si chiede Crystal? Sirio guarda la Dea della giustizia. 

" Divorava i suoi stessi figli? ". Chiede. Athena annuisce per poi proseguire. 

" Si. Ma non riuscì a divorare mio padre, Zeus. Questo perchè la sua sposa lo ingannò e gli fece mangiare una pietra. In seguito tramite una pozione, riuscirono a fargli sputare i figli che aveva precedentemente divorato. Gli stessi figli che lo uccisero, credendo di aver posto fine al suo regno. Ma molto tempo dopo e con l'aiuto dei fratelli, tale divinità rinacque a nuova vita. Con la Megas Drepanon seminò morte sull'Olimpo, diventato il dominio di mio padre. Fu così che egli riunì me ed i miei zii al suo cospetto, proponendoci un'alleanza: sia Hades che Nettuno accettarono, consapevoli che se quella divinità fosse rimasta in vita avrebbe attaccato sia il regno degli Inferi che quello dei Mari, dopo aver conquistato quello dei Cieli e la Terra. Tutti accettammo e si scatenò una violenta guerra tra i fratelli di questa divinità e noi, che ne uscimmo vincitori riuscendo a sigillarli sulla Terra. Rimaneva solo quel Dio da annientare. Ma non sarebbe bastato un semplice sigillo con lui, che come Hades può giocare con la vita e la morte a suo piacimento e non solo: può anche manipolare il tempo. Avevamo bisogno di qualcosa di più forte, un qualcosa come la falce della morte. Questa rimase impregnata del sangue di quel Dio, che pur disponendo di un'arma deicida a sua volta non riuscì a contrastare il potere unito di quattro divinità Olimpiche e di quell'arma, che sigillò il suo potere e fece a pezzi la sua anima. In seguito il suo corpo fu sigillato e portato nel Tartaro, da dove eravamo sicuri, non aveva possibilità di poter fuggire. Almeno, lo eravamo. Avevamo sottovalutato la sua promessa di tornare a farla pagare a tutti noi ". Sentenzia perentoria Athena. Seiya guarda la moglie per poi porle la domanda che presume, è nei cuori di tutti i presenti. 

" Saori ti prego, non indugiare e dicci: chi è quel Dio che addirittura tu sembri temere? ". Chiede. La fanciulla dalla chioma lilla si dirige verso la finestra dalla quale guarda fuori, mentre posa le mani sul davanzale. Chiude gli occhi come a cercare le giuste parole. 

" Il nemico Seiya, è Chrono: il signore dei Titani e padre di Zeus, Hades e Nettuno ". Chrono? Il sangue dei presenti sembra congelare nelle loro vene mentre la Dea della Giustizia prosegue. " Chrono, che riuscì a plagiare la mente di Saga ed introdursi al Gran Tempio usando il suo corpo, tentando di assassinarmi. Colui che ci diede battaglia alle dodici case, provocando dolore e sofferenza a tutti, nonchè la morte di diversi Cavalieri D'Oro. Erano sospetti che già nutrivo, ma non volevo espormi prima di esserne certa. Ma ieri sera ho visto chiaramente il suo spirito: è lui, ed è intenzionato più che mai a farla pagare anche a me  e probabilmente a Zeus, noi che siamo gli unici ancora rimasti: Hades è morto e Nettuno guace sigillato nella mia anfora ". Iris la guarda allarmata.

" Allora è stato Chrono a prendere il corpo di mio padre? Ma perchè? ". Chiede. Athena scuote il capo dispiaciuta.

" Purtroppo non so dirtelo: non so cosa voglia fare con un cadavere. A meno che... ". Si blocca di scatto, per poi scuotere il capo. "... no. Dimentica la mia ultima frase ". Fa la Dea della Guerra. Iris la guarda sospettosa mentre il marito la raggiunge.

" Dobbiamo agire, Saori: è prioritario salvare Tea e recuperare il corpo di Saga ". Sentenzia perentorio. Athena annuisce mentre posa una mano su quella del marito: con un nemico di quella portata, la battaglia sarà ben più difficile di quella contro Hades. 


Salve amici, ed eccomi qua con il nuovo capitolo! Che ne dite? Abbiamo visto Tea prigioniera proprio di colui che un tempo ha amato, Saga. Che ne pensate? In oltre abbiamo visto Defteros perennemente in bilico tra male e bene. Alcmena confessa ad Iris che aveva un gemello, mentre Saori rivela finalmente il nome del nemico: Chrono, re dei Titani e padre di Zeus, Hades e Nettuno. Cosa farà questo nuovo e spietato nemico? Vi aspetto al nuovo capitolo, baci.

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Capitolo 10
*** Chrono ***


Tempi del Mito, Regno dei Cieli. 

La donna dalla lunga chioma color giada si avvicina al giovane, che ancora impugna la sua arma imbrattata di sangue. Gli posa una mano sulla spalla. " Ce l'avete fatta... ". Sussurra solamente. Lui non si volta verso di lei ma si limita ad annuire, per poi prendere parola. 

" Si, madre: è finita. Urano non è più in questo mondo e la sua anima è definitivamente distrutta, senza possibilità di ritorno ". Sentenzia. Eppure le parole della divinità rimbombano ancora nella sua mente: lui ha ucciso oggi il proprio padre, ma in futuro verrà annientato a sua volta dal suo stesso sangue. Si volta in seguito verso la Dea Primigenia per poi riprendere parola. " Avevate ragione, alla fine la sua morte si è rivelata necessaria per poter liberare anche i miei fratelli ". E si volta verso altri uomini e donne. E' una di esse a farsi avanti: una fanciulla dai lunghi capelli azzurro tenue. 

" Non posso credere che ci sia riuscito: si parla di un Dio Primigenio, colui che contribuì alla creazione di Terra e Cielo, di cui era assoluto sovrano. E tu, con una sola arma e l'aiuto di noi altri, sei riuscito prima ad evirarlo ed in fine ucciderlo ". E' ancora stupita dalla loro stessa vittoria, conseguita grazie all'unione di tutti i figli di Urano e Gaia, la madre Terra. In particolare dei Titani e di un altro figlio che ora si fa avanti. Il rosso incrocia le braccia. 

" Ammetto che anche io non ero molto fiducioso, pur avendo risposto al vostro appello: non capivo perchè aveste affidato un compito simile a lui invece che a me, che sono a mia volta una divinità Primigenia ". Gaia osserva l'altro figlio per poi prendere finalmente parola e dargli una risposta. 

" L'ho fatto perchè Chrono, tra tutti voi, era il solo che serbava un tale odio, una tale notte nel cuore da poter adempiere alla missione, accettandola e portandola a termine senza scrupoli dell'ultimo istante ". L'altro annuisce per poi tornare al fianco di colei che è la sua sposa. 

" Cosa faremo? ". Chiede semplicemente la donna dai capelli azzurri. Gaia punta lo sguardo sul figlio che ancora non ha ripreso parola. 

" Come avevo promesso, sarà Chrono ad ereditare il regno di Urano: molto presto io mi sopirò in un sonno millenario e a quel punto, figlia mia, sarete voi altri a governare questo posto sotto la guida di vostro fratello ". L'altro fissa la Megas Drepanon ancora completamente imbrattata di sangue divino mentre le sue ferite, procurate sicuramente dal padre nello scontro parricida, si rigenerano. " Mi aspetto grandi cose da te, figlio mio ". Sentenzia poi la donna dalla chioma verde. Chrono si limita ad annuire per poi finalmente posare lo sguardo sulla donna al suo fianco. Nota una ferita sul suo viso. 

" Ti ha fatto tanto male? ". Chiede per poi posare una mano su essa. La donna scuote il capo. 

" No, non fa più tanto male, la gioia per la vittoria lenisce ogni dolore ". Risponde l'azzurra. Lui annuisce solamente mentre il rosso posa lo sguardo sulla ragazza. 

" Sei stata bravissima, Rea. Ed anche voi altre, tutti quanti voi. Siete stati preziosi per la riuscita della missione ". Mnemosyne si avvicina al rosso con un sorriso. 

" Anche tu hai fatto la tua parte ". Fa semplicemente mentre lui annuisce. 

" E adesso il regno dei cieli ci appartiene ". Sentenzia con un ghigno soddisfatto un giovane dai capelli biondi, per poi avvicinarsi al fratello. " O meglio, ti appartiene ". Fa per poi posargli una mano sulla spalla. Chrono fa un cenno affermativo con il capo per poi far scomparire la Megas Drepanon, probabilmente facendola finire in un luogo più sicuro. 

" Abbiamo ancora da fare, fratello mio. Non abbiamo tempo per riposare oltre ". Sentenzia. Il biondo annuisce mentre Iperione prende parola di li a poco.

" Allora andiamo, non indugiamo ". Sentenzia mentre ripone la propria arma per poi farla scomparire a sua volta. Chrono da loro le spalle per poi lasciarsi sfuggire un ghigno.

" Si. Che il regno dei Titani abbia inizio, adesso ". Sentenzia solamente. Il loro o meglio, il suo regno era definitivamente sorto. 


Il giovane che giace addormentato continua a soffrire indicibili pene: il fatto di non riuscire ancora a rinascere sta avendo ripercussioni anche sul suo corpo e questo è un male. Il rosso cerca di tenerlo fermo mentre la moglie gli si avvicina. " Ponto ". Lo chiama, rivelando finalmente il nome del suo sposo. " E' uno strazio vederlo così! Quanto ci impiegherà prima di recuperare i poteri? ". Chiede. Poi una cosa attira la sua attenzione e la sconvolge. " Guarda! Guarda i lsuo viso! ". Fa, e Ponto obbedisce osservando il viso del fratello per poi tramutare il suo viso in una maschera di sbigottimento. 

" Non è possibile! ". Sentenzia. Il giovane ancora addormentato ha il viso contratto in una smorfia di dolore. 

" Non voglio... fa male... è insopportabile... ". Sta parlando! La sua volontà di rivivere è talmente forte che la sua anima è riuscita per qualche istante a rientrare nel corpo, anche se sicuramente ne sarà espulsa nel giro di poco. Mnemosyne gli prende la mano sconcertata. 

" Chrono, fratello mio non ti preoccupare: presto i dolori cesseranno ". Sussurra infondendo il proprio cosmo in quel corpo per potergli far superare quei dolori dati dal sigillo. 

" Cos'è che non vuoi? ". Chiede Ponto. L'altro continua a soffrire. 

" Non voglio...! La battaglia... io non voglio... che... ". Una violenta ed aggressiva aura lo circonda. " Il tempo scorre! Il tempo scorre, fa male! ". Sanguina come se le sue ferite si fossero riaperte per un solo istante. " Non deve... soffrire... di nuovo... ". Detto questo una potente onda d'urto distrugge una parete mentre lo spettro fuoriesce dal corpo, che ovviamente giace inerme ancora una volta. Mnemosyne si volta a guardarlo. 

" Chrono! ". Lo chiama. Il corpo ha smesso di sanguinare mentre lui guarda prima la sorella, in seguito il fratello. 

" Il tempo sta scorrendo troppo lentamente ". Sussurra per poi scomparire, così com'è giunto. Come avesse avuto un'intuizione il rosso corre alla stanza del Tempo dove sta la grande clessidra. Li vede la sabbia scorrere verso l'alto ed i ricordi del signore dei Titani in essa. Ma non sono soli: solo ora si accorgono della presenza di un'altra persona. 

" Saga ". Lo chiama semplicemente il rosso. L'ex Cavaliere di Athena si volta verso di lui come se nulla fosse. 

" Ponto, Mnemosyne ". Chiama entrambi mentre i due sposi lo fissano un istante, in seguito è la donna a prendere parola.

" Dove hai preso quel potere? ". Chiede semplicemente per poi accorgersi di una cosa: un giovane giace privo di sensi, ma per fortuna è sol osvenuto e non è morto. L'altro si inginocchia accanto a lui mentre gli accarezza i capelli. 

" E' il potere di Defteros: lo ha ceduto spontaneamente. Dice che il suo unico obiettivo è il risveglio di Chrono, non gli importa di soffrire. Non l'ho potuto dissuadere, se non lo avessi aiutato lo avrebbe fatto da solo ". Sentenzia. I due sposi rimangono stupefatti: allora è così. Il potere di Defteros è già passato al loro signore, in tal caso... " Però come sapete, abbiamo bisogno anche del potere della ragazza per poter completare la rinascita del nostro signore ". Una tetra risata precede l'entrata in scena dello spirito di Chrono, che può nuovamente manifestarsi ai presenti. 

" E lo avremo, molto presto avremo il potere di quella mocciosa e a quel punto... ". Ghigna: a quel punto rinascerà e concluderà la sua vendetta. " Adesso uscite tutti da qui e lasciate solo il ragazzino. Poi non andate più nella stanza dove si trova il mio corpo, fino a nuovo ordine ". Ordina risoluto. Ponto e Mnemosyne annuiscono mentre Saga rimane immobile: perchè in fondo al suo cuore sente una voce che gli dice di non farlo? Gli dice che tutto ciò è sbagliato, che lui è un cavaliere della giustizia e non un burattino di Chrono! Ah, stupidaggini! Si alza da terra sospirando pesantemente. 

" Mio signore, non abusate troppo del potere di Defteros: è ancora debole, non vorrei che sottraendogli troppe energie finisse per non farcela ". Chiede. Chrono lo guarda un istante per poi annuire.

" E sia: ti restituirò il tuo prezioso figliolo perfettamente integro e con il soffio caldo della vita ancora in lui ". Si avvicina a Defteros posandogli una mano sul viso con ironia. " Ora però, andatevene  ed eseguite i miei ordini: che i Ghost attacchino quella ragazzina. E mi raccomando, che il suo potere giunga direttamente a me ". Ordina. L'ultimo ad uscire dalla stanza è Saga, che lancia uno sguardo al figlio ed uno alla clessidra del Tempo, per poi sospirare pesantemente e poco convinto. Una volta solo lo spirito sogghigna. " E adesso occupiamoci della mocciosa ". Sentenzia. 

Iris è uscita insieme ad Alcmena: le due donne hanno voluto prendere un pò d'aria fresca per cercare di scorfare i recenti avvenimenti, anche se la cosa risulta quanto meno difficile. La fanciulla è ancora scossa dalla scoperta di avere un gemello e che è stato proprio questi ad aggredirla. La madre adottiva le posa una mano sulla spalla e le sorride amorevolmente. " Non essere afflitta, tesoro ". Cerca di rassicurarla. La ragazza annuisce mestamente con il capo. In seguito un'improvvisa aria gelida investe entrambe le donne mentre fanno la loro comparsa diverse figure incappucciate. 

" Chi... ". Mormora solamente Iris. Uno di essi toglie il mantello e rivela la propria armatura: è nera come la notte, la stessa che indossavano i due uomini che la aggredirono quando Subaru fu costretto a difenderle! " Ancora voi!? ". Chiede mentre per istinto si mette davanti ad Alcmena per poterla proteggere. " Siete i Ghost, guerrieri al servizio di Chrono?! ". Chiede la figlia di Tea: ha sentito parlare dei Ghost dalla Dea Athena, quando spiegò chi poteva essere il nemico da affrontare. Gli altri la guardano con un'espressione irrisoria per poi sfoderare le proprie armi. 

" Non ti servirà saperlo, ragazzina! ". Tutti eccetto l'uomo ancora incappucciato partono all'attacco. Iris da parte sua si difende magistralmente, ma lei è solo una donna mentre loro sono guerrieri al servizio di una divinità e pronti ad uccidere. Allora pensa, come mai colui che non ha ancora rivelato la propria identità non segue l'esempio dei compagni e rimane in disparte? 

" Chi sei!? ". Chiede ad un certo punto. L'altro si limita a guardarla ed alla fanciulla sembra quasi di riconoscere quello sguardo. " No... è impossibile! Io non posso ricordare la tua espressione, così come non puoi essere tu colui che... ". Un attacco improvviso la fa volare a qualche metro di distanza: quell'uomo l'ha distratta e lei non ha notato l'altro che la stava per aggredire. Alcmena grida per poi fare per soccorrerla. 

" Iris!! Figlia mia!! ". Grida. L'uomo misterioso la immobilizza con il solo sguardo per poi sorpassare i Ghost sfoggiando un ghigno compiaciuto. 

" Molto bene, ora che l'abbiamo trovata voi tenete ferma quella donna: a lei penso io. In fondo è per questo che Chrono mi ha riportato in questo mondo: per usare l'arma con cui, molti anni fa quasi riuscii ad assassinare la Dea Athena ". Assassinare la Dea Athena? Riportato in vita? Iris non ci vuole credere: no! No, è impossibile che si tratti di lui! Immediatamente i Ghost eseguono gli ordini del loro capo ed afferrano malamente Alcmena, costringendola in ginocchio. La donna si dimena. 

" Iris!! ". Grida nuovamente mentre colui che è ancora incappucciato si avvicina alla ragazza. Lei fa per alzarsi ma lui è più rapido e, con un solo gesto della mano, la fa volare contro la perete. 

" Non è il caso che continui a ribellarti, perchè il tuo destino è comunque segnato ". Perchè? Perchè le sembra di ricordare anche quella voce? E' forse uscita di senno, si chiede? " Sai, non avrei mai voluto che il nostro incontro avvenisse in queste modalità ma purtroppo non ho scelta: tu detieni la sola cosa che ancora manca al mio signore per risvegliarsi, e la otterrà oggi stesso e per mano mia ". Iris si alza di scatto da terra, alterata nel sentire tali parole.

" Fatti vedere, vigliacco! ". Grida partendo all'attacco. Afferra il cappuccio di colui che la osserva con un leggero ghigno e ne rimane sconvolta. " No! No... ". Sangue: solo ora se ne accorge. C'è sangue a terra, ed una fitta lancinante le attraversa il petto. La ragazza non può trattenere un grido di dolore: una daga dorata è affondata nel suo petto, affondando vicino al cuore mentre un'aura dorata simile ad un cosmo la circonda. " Perchè... ". Sussurra mentre si sente sempre più debole. Lui la fissa qualche istante: il suo cappuccio è ormai caduto ed Alcmena è rimasta shoccata.

" Voi?! ". Chiede. Lui non dice nulla mentre Iris grida nuovamente, liberando la sua aura dorata. 
La sabbia del Tempo inizia a scorrere velocemente, dall'alto verso il basso e creando quasi un turbine. Lo spettro è scomparso ma allo stesso tempo il corpo di Defteros si illumina di una luce dorata, la stessa che circonda Iris: entrambe vengono convogliate in un unico punto.

Il giovane lancia per la prima volta un grido di puro dolore: il suo corpo è circondato da un cosmo ostile ed estremamente aggressivo, la Megas Drepanon è accanto a lui illuminata di un'intensa luce viola e nera, stessa cosa vale per la sua Kamui. Ponto e Mnemosyne se ne accorgono e, trasgredendo agli ordini per la prima volta, entrano nella stanza nonostante il fratello gli avesse detto di non farlo. Iperione e Crio giungono dietro di loro. " Cosa gli sta succedendo? ". Chiede solamente l'azzurro. Il moro rimane con espressione sorpresa per poi prendere parola. 

" Credo che Saga ce l'abbia fatta ". Sentenzia. " Si, Chrono aveva ragione: era lui il solo a poter riuscire in questa impresa, perchè solo lui possedeva l'arma giusta... ". Non finisce la frase: la Kamui si è disposta sul corpo del padrone mentre la Megas Drepanon è nelle sue mani. 

Saga afferra al volo Iris, prima che cada a terra. La prende in braccio mentre un'impotente Alcmena inizia a gridare e piangere. " Ma come hai potuto farlo?! ". Grida, perdendo ogni forma di rispetto. Lui le da le spalle per poi risponderle.

" Hai fatto un buon lavoro con lei, ma ora è giunto il mio turno: sono tornato a riprendermi tutto ciò che mi è stato portato via ". Guarda Iris che è ovviamente svenuta ma non morta: la daga le ha tolto il potere ma non la vita, non per ora almeno mentre i suoi capelli iniziano a schiarirsi lentamente.  " La mia famiglia sarà di nuovo riunita, ed il mio signore rinascerà a nuova vita grazie al potere dei miei figli. E stavolta nè Athena nè le altre divinità potranno fare niente ". Sentenzia per poi guardare i suoi sottoposti. " Andiamocene ora, miei Ghost: non abbiamo più nulla da fare in questo luogo ". Gli uomini spingono malamente Alcmena al suolo per poi incamminarsi dietro al loro signore. Alcmena rimane a terra e piangente: non solo ha scoperto che il padre di Iris è tornato in vita al servizio di Chrono, ma anche Iris è stata pugnalata da lui ed in seguito portata via. Come farà a dore tutto questo ad Athena e Crystal? E soprattutto, come la prenderà Shura? Aveva appena ritrovato la sorella, ed ora rischia di perderla. 

Iris giace priva di coscienza accanto al corpo originale di Chrono: Saga non l'ha lasciata un istante, in seguito ha deciso di andare a vedere come stesse Defteros e così ha lasciato la figlia nelle mani di Crio, Ponto, Mnemosyne ed Iperione. Questi vegliano sul corpo del fratello ed allo stesso tempo guardano la daga dorata piantata nel petto della fanciulla: è ancora luminosa, segno che sta assorbendo altro prezioso potere. Improvvisamente tuttavia, il giovane dalla chioma blu riapre gli occhi di scatto mentre i suoi capelli diventano neri come la notte più profonda. Tuttavia il suo Cosmo scompare di colpo mentre la sua Kamui si distacca da lui e la Megas Drepanon gli cade a terra. I tre uomini e la donna lo guardano sbigottiti ma in seguito si inginocchiano rispettosi. " Mio signore ". Fa solamente Mnemosyne. " Attendevamo con ansia il vostro ritorno ". Lui si mette seduto e pare ancora piuttosto stordito. Porta una mano sulla fronte per poi guardare i presenti con un'espressione strana: non è la tipica del signore dei Titani, no. E' l'espressione di un ragazzino smarrito e che non sa nemmeno dove si trova. Probabilmente pensano i presenti, è dovuto al lungo sonno che lo ha imprigionato.

" Cosa... che è successo? ". Chiede semplicemente il corvino, pronunciando qualche incerta parola. La donna riprende nuovamente parola. 

" Siete rinato, mio signore: siete rinato grazie al potere di questa ragazzina e del suo gemello ".  I tre uomini rimangono in silenzio e riflettono: qualcosa non va. Perchè la Megas Drepanon non si colloca nelle mani del padrone? E perchè la Kamui si è distaccata dal suo corpo? 

" Rinato...? ". Chiede semplicemente il signore dei Titani per poi voltarsi alla sua destra e vedendola: una ragazza che giace priva di coscienza e con un pugnale piantato in pieno petto. Scatta in piedi come se glielo avesse ordinato una forza maggiore e lasciando i fratelli nello sconcerto. " Oh no! Ma che avete fatto?! Che avete fatto a questa ragazza?! ". Chiede sconvolto il neo risvegliato. Iperione si alza per poi raggiungerlo. 

" Signore, siete stanco: dovete riposare, vedrete che poi starete meglio ". Prova anche se egli stesso non ne è convinto: questo comportamento non è certo normale, Chrono non si è mai preoccupato dei suoi stessi figli, figuriamoci di una fanciulla umana. Eppure lui non pare voler dar retta all'altro Titano e si avvicina ad Iris in preda all'agitazione. 

" Devo toglierlo. Devo toglierlo prima che... che sia tardi ". Sussurra per poi afferrare la daga dorata ed estrarla dal corpo di Iris, per poi gettarla a terra.

" Ma cosa sta facendo?! ". Chiede sconvolto Crio. Ponto gli pone un braccio davanti, invitandolo alla calma. 

" Aspettiamo e guardiamo, lo scopriremo subito ". Ordina. Chrono guarda sconvolto la ferita di Iris poi i fratelli e la sorella. 

" Che avete fatto? Perchè avete pugnalato questa ragazza? ". Chiede. Iperione fa un nuovo tentativo: forse pensa, se impugnerà la sua arma il potere di questa lo aiuterà a calmarsi ed a recuperare i ricordi che pare non avere più. 

" Calmati fratello mio, calmati e prova a prendere questa ". Detto questo raccoglie la Megas Drepanon e la porge all'altro. Chrono lo guarda un momento stranito, tuttavia sente che quell'arma gli appartiene. Fa per afferrarla ma una potente aura viola lo respinge, facendolo finire contro la parete. Tutti rimangono shoccati a tale visione mentre Crio inizia a perdere le staffe. 

" Che significa, iperione?! Perchè la Megas Drepanon respinge il suo stesso padrone?! ". L'altro tiene ancora in mano la falce del fratello sconvolto: allora i suoi sospetti sono fondati. 

" Una catastrofe, fratelli miei ". Sentenzia. Gli altri lo guardano in attesa che continui il discorso, cosa che fa di li a poco. " Il sigillo sui poteri di Chrono è troppo forte e non si è spezzato in via definitiva: è rinato ma ha perso parzialmente la memoria ed il potere. In altre parole, nostro fratello è umano pur ricordando il suo nome e pur percependo di non appartenere alla razza umana. Almeno finchè non troverà la forza di spezzare il sigillo e recupererà memoria e potere però, la Megas Drepanon e la sua Kamui continueranno a respingerlo perchè non lo riconosceranno ". Ponto e Crio guardano stravolti il giovane a terra che, una volta ripresosi, li guarda come se stesse vedendo il diavolo in persona: ma chi sono costoro? E cosa gli vorranno mai fare, si chiede? L'unico legame che avverte è quello con la ragazza pugnalata, che sente di voler proteggere pur non capendo come mai. 


Ciao amici miei, come va? Ed eccomi con un nuovo capitolo, che ne dite? Chrono si è risvegliato ma pare non avere più alcun ricordo e soprattutto, il suo potere pare essere ancora sigillato. E' diventato umano e pare sentire un forte legame con Iris, perchè? Come mai si sarà allarmato in quel modo vedendola con quella daga piantata nel petto? Allo stesso tempo Alcmena ha incontrato Saga ed ha scoperto che è vivo: come farà a dorlo ai Cavalieri ed alla Dea Athena? Coraggio,a spetto vostri pareri! Baci

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Capitolo 11
*** Prisoner ***


I presenti osservano il giovane che a sua volta li guarda con espressione sconvolta: ma che sta succedendo? Attendevano con impazienza il risveglio di Chrono ed ora che finalmente ciò è accaduto, la prima cosa che il loro signore ha fatto è stato togliere la daga dorata dal petto di Iris! E non solo: la sua Kamui e la Megas Drepanon lo hanno rifiutato. Iperione cerca di calmere i fratelli e la sorella. " Calmatevi! Il fatto che sia semi umano non significa che abbiamo per sempre perduto nostro fratello ". Sentenzia. Crio si fa avanti infuriato.

" Ah no?! Ma lo vedi come si sta comportando?! Non ha nulla a che vedere con il Chrono che conoscevamo noi! ". Sentenzia mentre Ponto guarda entrambi per poi prendere parola.

" Se Iperione dice che c'è speranza, così sarà. Ma voglio sapere una cosa ". E guarda il moro, che ricambia lo sguardo risoluto. " Come fai a sapere con esattezza che ciò che dici è giusto? Come fai a sapere che non abbiamo perduto per sempre Chrono? ". Chiede. Iperione sta per rispondere ma Crio, stanco di tutto questo si avvicina al fratello. 

" Adesso basta! Ti risveglierò io a suon di schiaffi, se servirà! ". Fa alterato e non dando ascolto a Ponto ed Iperione. Mnemosyne fa per fermarlo. 

" Crio, fermati! Cos'hai intenzione di fare al divino Chrono?! ". Chiede. L'altro si avvicina a colui che è comunque il re dei Titani: il giovane lo guarda un pò meno spaventato e pià risoluto, l'altro lo afferra malamente. 

" Avanti, ora smettila con questa buffonata e torna in te! Ricordi? Devi distruggere Athena e Zeus, i colpevoli della tua condizione! Non fosse stato per loro e per Hades e Nettuno, saremmo ancora i padroni dell'Olimpo! Ricordi?! ". Chiede. L'altro punta lo sguardo su Iris e pare ignorare quelle parole che comunque gli entrano in testa: è vero. Sa di avere quella missione, lo sa bene anche se non lo ricorda, sa che le parole di quell'uomo sono vere. Allora pensa, perchè il suo unico pensiero è...?

" Iris... ". Sussurra solamente non distogliendo lo sguardo da lei. Crio lo scuote per cercare di farlo reagire. 

" Che ti importa di una mocciosa!? Prendi il suo potere e quello di suo fratello, anche tutto! Basta che torni in te! ". Continua ad alterarsi. Ponto si accorge che una sottile aura viola ha circondato la Megas Drepanon e sgrana gli occhi.

" Crio! Allontanati, svelto! ". Non fa in tempo a terminare che, per un solo istante, l'arma riconosce il padrone e si pone in sua difesa, allontanando il suo stesso compare e facendolo volare contro una parete. " Come pensavo... ". Fa Ponto. Mnemosyne lo guarda in attesa che prosegua. " Chrono non ha perduto il suo potere, è solo che è ancora sigillato e, risvegliandolo anticipatamente ai suoi poteri, abbiamo compromesso la sua memoria. O meglio, la sua indole che rimane quella di un ragazzo umano ". Chrono non pare starli a sentire e torna a guardare la fanciulla svenuta. " Dobbiamo assolutamente risvegliare il vero Chrono, spezzare il sigillo sui suoi poteri. O per meglio dire, aiutarlo a farlo: solo lui ora ne è in grado ". Conclude il rosso. Da parte sua il re dei Titani posa una mano sulla ferita della giovane, che ancora sanguina. 

" Che ti hanno fatto... ". Sussurra solamente e, quasi senza accorgersene, il suo potere divino rigenera la ferita della fanciulla. Non appena nota il fatto il giovane si allontana di scatto  e su guarda la mano, sconvolto. " Ma come... com'è successo? ". Sussurra ancora confuso: allora non è la sua immaginazione il fatto di ricordare di essere un Dio! Lo è davvero? Non lo sa e nemmeno gli importa, a dire il vero. Osserva la ferita che lentamente si rimargina per poi sorridere appena. In seguito prende in braccio la ragazza come fosse poco più di una piuma. " Voglio andarmene da qui ". Sentenzia. I suoi fratelli lo guardano per un istante mentre Mnemosyne riprende parola. 

" Mi dispiace fratello, ma non puoi: tu sei il nostro signore ed il tuo compito è risvegliare i Titani mancanti e conquistare il regno dei Cieli, la Terra, il mare e gli Inferi. Devi eliminare Athena e Zeus, che sono rimasti come unico ostacolo ai nostri piani. Cerca di ricordare, te ne prego ". Chrono osserva la donna con l'espressione di chi non vuole sentire ragione alcuna per poi scuotere il capo con enfasi.

" Non mi importa cosa Athena e Zeus mi abbiano fatto, non conta più! Se è successo, probabilmente avranno avuto le loro ragioni. Se è vero che sono il vostro capo, vi ordino di lasciarmi passare immediatamente: voglio andarmene da questo posto, mi fa paura ". Sentenzia. Passato lo spavento iniziale non ha di certo perduto la sua autorità, è indubbio. Tuttavia la donna scuote il capo. 

" Mi dispiace ma la risposta è no: non uscirai da questa stanza, non possiamo permettere che te ne vada in giro in questo stato: resterai qui fino a quando non avrai recuperato i tuoi poteri e la tua memoria ". Decide trovando il consenso dei fratelli. In quel momento Iris inizia a muoversi: sta riprendendo conoscenza. 

" Come osi! Fatemi uscire, adesso! ". Si infuria il re dei Titani, stanco di essere contraddetto. Fa per sorpassare la donna ma questa fa comparire dal nulla la propria ascia e, anche se non avrebbe mai voluto, lancia un attacco contro il fratello. Lui è preso alla sprovvista, e comunque nel suo stato attuale non avrebbe mai potuto difendersi: finisce dritto contro la parete ma senza mollare la presa su Iris. Gli altri lo guardano mentre Mnemosyne conclude il discorso.

" Cerca di riposare adesso: è inutile che cerchi di uscire dal Tempio, c'è una barriera invalicabile per chiunque. Lo facciamo per il tuo bene, fratello mio ". Detto questo si chiude la porta alle spalle. Chrono si riprende dalla botta che ha preso finendo contro la parete ma, nello stesso istante in cui prova ad avvicinarsi alla porta, una potente barriera lo respinge. 

" Dannazione! ". Impreca semplicemente il moro. Nel frattempo Iris riapre finalmente gli occhi, stordita.

" Cosa succede...? Dove sono...? ". Sussurra la ragazza la cui chioma sta lentamente tingendosi di blu. Lui si accorge che la fanciulla ha ripreso coscienza e torna a sedersi accanto a lei. 

" Sei al tempio del Tempo, o almeno così ricordo ". Quella voce: la ragazza si alza di scatto e sgrana gli occhi. 

" Tu... tu chi sei? ". Chiede. Lui sospira pesantemente mentre si appoggia seduto a terra ed appoggiato alla parete, abbracciandosi le ginocchia come in cerca di conforto. 

" Io sono Chrono ". Fa solamente. Iris si prepara all'attacco ma, vedendo che lui non si difende, arresta il suo colpo ad un millimetro dal re dei Titani.

" Perchè? ". Chiede solamente la ragazza i cui capelli si sono ora tinti di blu. " Perchè non ti difendi? Ti sto attaccando ". Fa. Lui sospira ancora una volta per poi inclinare leggermente la testa di lato per guardarla meglio. 

" Perchè non ho niente con cui difendermi, e comunque non mi importa niente: non so perchè quei tizi insistano tanto, dicono che devo uccidere Athena e Zeus ma io non ricordo il perchè. E comunque, qualsiasi cosa mi abbiano fatto avranno avuto le loro ragioni, delle quali non mi interessa nulla ". Mormora il giovane. Iris rimane stupefatta dalle sue parole, ma ripone a terra il pugnale che aveva estratto da sotto l'abito, pugnale che ha da sempre con sè come arma di difesa ma che non ha potuto e non avrebbe mai usato contro suo padre, quando lo incontrò, Già, Saga: è vivo, dunque. E' vivo ma sotto l'influenza di quel ragazzo che ora sembra tutto fuorchè una pericolosa divinità. La ragazza stringe i pugni: lo potrtebbe uccidere ora, ma non lo fa. Non vuole, non può combattere con chi non ha difese. Si siede accanto a lui cercando di calmarsi.

" Come faccio a sapere che non mi stai ingannado? ". Chiede solamente mentre lui non fa altro se non guardarla un istante. Prende parola di li a poco. 

" Se ti avessi voluto fare qualcosa di male, te lo avrei semplicemente fatto senza battere ciglio: non mi sarei fatto buttare contro una parete per nulla ". Borbotta. Lei si volta dall'altra parte arrossendo leggermente. 

" Quindi sei tu che mi ha protetta? Ho avvertito una sensazione così nostalgica... ". Fa semplicemente la ragazza. Lui si limita ad annuire per poi appoggiare il mento alle ginocchia e guardando di fronte a sè.

" Siamo entrambi prigionieri dei miei fratelli, temo: dicono che non vogliono farmi uscire e che devo recuperare completamente la memoria, per guidarli in non so quale conflitto contro la Dea Athena, e che una barriera invalicabile mi impedirà di uscire dal Tempio ". Le spiega brevemente. Iris torna a guardarlo ed il suo cuore lo percepisce immediatamente: è sincero. In oltre il suo cosmo è represso da un potente sigillo, di questo anche la figlia di Saga e Tea si è resa conto. 

" Vorrà dire che ne usciremo insieme: se è vero ciò che dici, in questo caso siamo entrambi vittime ". Risponde l'azzurra. Lui torna a guardarla un istante: perchè gli ricorda qualcuno? Una donna che deve essere stata molto importante per lui se il suo ricordo permane nonostante la perdita parziale della memoria. Per un momento il volto di tale fanciulla si sovrappone a quello di Iris e lui, come scosso da quella sorta di visione, scuote il capo con enfasi. 

" Dubito che saremo in grado di fare qualcosa, inutile come sono io e debole come sei tu ". Commenta per poi nascondere il viso tra le ginocchia, stanco: vorrebbe riposare e basta, dimenticare anche il suo nome e quella missione che sa di avere ma che non sente propria, non più. Chiude gli occhi cercando di non pensare a niente: forse l'oscurità lenirà quella terribile emicrania che non lo abbandona praticamente dal momento in cui si è risvegliato. Iris lo guarda perplessa: non riesce ad essere diffidente, è una cosa più forte di lei. Sente che lui è sincero, sente che entrambi sono finiti per essere due prigionieri e che in questomomento i veri nemici sono i suoi fratelli ed i suoi spietati guerrieri, a cui capo sta lui... 

" Papà... come hai potuto? ". Sussurra solamente la ragazza ricordando quando Saga si presentò a lei, di come la pugnalò per avere il suo potere. Poi la fanciulla ha un'intuizione. " Mamma! ". Si alza di scatto e va alla porta, facendo per uscire e dimenticandosi della barriera: sicuramente anche sua madre si trova al tempio, dato che è quasi certa che a rapirla sia stato Saga. Ma proprio come fu prima per il suo nuovo ed inaspettato alleato, la barriera la respinge e la fa volare contro una parete. " Dannazione! ". Impreca la ragazza. Chrono alza lo sguardo per poi guardarla quasi rassegnato.

" Te l'ho detto, è tutto inutile: non usciremo se non saranno loro a volerlo ". Fa solamente. Iris da un forte pugno al pavimento: purtroppo Chrono ha ragione. Non possono uscire dal Tempio. 

Saga ha osservato di nascosto alla scena del risveglio: dunque è vero, pensa. Chrono ha perduto parte della memoria a causa del suo risveglio anticipato, prima che i suoi poteri fossero liberati. Lui lo sapeva, aveva previsto che avrebbe potuto succedere, eppure... il filo dei suoi pensieri viene interrotto: giunge alla propria meta verso la quale si era incamminato da un pò, poco prima che i fratelli di Chrono uscissero da quella stanza e potessero così scoprirlo a spiare. Esita un momento per poi entrare, e la vede: pare essersi addormentata. I polsi sono feriti, segno che ha provato a liberarsi dalle catene divine ma in vano. Le si avvicina continuando a guardare il suo viso: sembra essere persino tranquilla adesso, o forse si è semplicemente rassegnata al fatto che non potrà scappare? Ironico pensa: madre e figlia nella medesima situazione e nel medesimo palazzo, ma non sanno l'una dell'altra e di certo non potranno incontrarsi. Si siede sul letto per poi posare una mano sul viso di lei. La bruna percepisce quel tocco ed apre lentamente gli occhi. Sbatte le palpebre un paio di volte come se volesse abituarsi alla luce della stanza. " Quanto ho dormito...? ". Sussurra. Lui le risponde di li a poco.

" Direi per diverse ore ". Lei sussulta: da prima non si era accorta di non esserep iù sola. 

" Saga ". Lo chiama semplicemente: il suo tono pare quasi rassegnato: ha provato non sa quante volte a spezzare le catene, ad evocare il proprio cosmo. Ma tutto ciò che è riuscita a fare è ferirsi i polsi che ora le dolgono sia a causa dei graffi che delle catene. " Per quanto tempo intendi tenermi legata in questo modo? ". Chiede semplicemente la fanciulla divina. Lui la guarda e, con uno schiocco di dita esattamente come la volta precedente, fa scomparire le catene. La ragazza si massaggia entrambi i polsi mentre lui la guarda senza risponderle. " Dimmi una cosa: perchè? Perchè sei tornato in vita ed hai accettato il patto con Chrono? Davvero hai dimenticato tutto il male che ci ha fatto? A me, a te, ad Iris, a Defteros... ". Sussurra la bruna. " Possibile che non te ne importi? ". Chiede poi. Lui esita un momento ma alla fine le da una risposta.

" Te l'ho detto, sono tornato per riprendermi ciò che mi era stato rubato. E' vero che Chrono ci aveva fatto del male, ma se è la sola divinità che potrà permettermi di stare di nuovo con te ed i nostri figli, allora vale la pena di aiutarlo a risorgere e dimenticare il passato ". Non le dice che in realtà il signore dei Titani si è già risvegliato e che adesso è insieme ad Iris, ma come una sorta di prigioniero. La donna rimane sconcertata nel sentirgli pronunciare tali parole e scuote il capo, iniziando ad agitarsi.

" Ma cosa dici? Tu stesso mi dicesti di vivere la mia vita, che nonostante il nostro amore, purtroppo non ci sarebbe più stato possibile stare insieme. Ci ho messo una vita intera ad accettarlo, anni ed anni chiusa nel mio dolore prima di fidarmi di un altro uomo! E ora... ". Si ferma: le parole non sembrano voler uscire dalla sua bocca nonostante lei provi a pronunciarle. Riesce solo a stringere con maggior forza le coperte sotto le sue mani. L'ex cavaliere della Terza Casa la guarda per poi prendere le mani della giovane tra le sue. 

" Le cose sono cambiate, adesso tutto è diverso: te l'ho detto, se Chrono riuscirà a sconfiggere Athena il mondo sarà assoggettato alla giusta legge delle Tenebre. Niente più battaglie per il dominio del mondo ma una sola ed unica legge ". Tea si paralizza immediatamente: no. No, quelle parole non possono appartenere al suo Saga, l'uomo che ha amato. 

" Tu non sei Saga! Non puoi essere lui seppur ne abbia il corpo! ". Sentenzia scuotendo il capo. L'altro rimane fermo un istante mentre sul suo viso compare un ghigno poco rassicurante.

" No, ti sbagli: io sono Saga, o meglio il suo lato migliore. Quello che ha cercato di sopprimere, quello che quegli stupidi Cavalieri di Athena hanno provato a cacciare dal suo corpo, inutilmente. Quello dal quale lui ha cercato di tenerti lontana, e da cui ha cercato di separare anche i vostri, i nostri cari e preziosi gemellini ". Pronuncia le ultime parole con un'ironia ed una malvagità tale da spazzare via ogni dubbio nella mente della fanciulla divina. Spaventata fa la prima cosa sensata che le viene in mente di fare: si allontana da lui e fa per alzarsi. Deve fuggire ora che non è più incatenata! Deve tornare a casa ed avvertire suo marito, la Dea Athena e tutti quanti di cosa sia successo. Riesce con uno strattone a liberarsi della sua presa ed a mettersi in piedi: quel ghigno non lo potrà mai scordare, è lo stesso che vide in Grecia quando era incinta di Iris e Defteros, quando il lato malvagio di Saga cercò di prendere la vita dei suoi gemellini per chissà quale scopo. Ma mentre sta per raggiungere la porta sente un dolore al polso ferito: lui l'ha afferrata bruscamente e sta stringendo così tanto la presa da farla cadere in ginocchio dal dolore. Pur non avendo mutato il suo aspetto per ora, è evidente che chi domina il corpo di Saga non è la personalità buona. Ben presto i sospetti di Tea trovano conferma. " Devo ammettere che è un bene che quel giorno non abbia ucciso quei bambini: mi sono tornati molto utili. E in oltre sono i miei figli, che razza di padre leva la mano sui suoi figli? ". E' palesemente ironico: Tea lo sa che se fosse necessario, non esiterebbe a levare la mano su Iris e Defteros. 

" Bastardo! ". Urla infuriata la Dea della morte. Lui non pare volerla ascoltare e men che meno intenzionato a liberarla: con un improvviso strattone la attira a sè circondandole la vita con un braccio. 

" Non serve a niente gridare, ormai è tutto deciso: finchè non capirai quale sia il tuo posto resterai qui... ". Commenta. Lei fa per reagire ma nota solo ora una cosa: lo sguardo di Saga sta cambiando. Sta tornando lui stesso. "... resterai qui, con me. Come avrebbe dovuto essere ". Sussurra solamente. E' tornato in sè pensa Tea, ma cambiano solo i suoi modi ma non il suo pensiero. Ora non la sta più stringendo con sola possessività, pare disperazione ciò che avverte la fanciulla divina. E' combattuto: la ama e la vuole al suo fianco, ma sa bene che non è rinchiudendola che otterrà ciò che desidera. Tuttavia non riesce a farne a meno, ha paura di perderla. 

" Saga... sei tu? ". Chiede solamente la bruna, e lui annuisce. Sollevata e scordando per un momento di essere comunque prigioniera, sua più che della divinità a cui si è votato, la giovane ricambia l'abbraccio cercando di confortarlo: è come se sentisse che ha davvero bisogno di lei in questo momento. 

" Perdonami. Perdonami se ti tengo prigioniera, però... però è l'unico modo... ". Non finisce la frase e la stringe come fosse la sua sola ancora di salvezza. Cadono entrambi in ginocchio ma senza che l'abbraccio sia interrotto. " Se solo non fossi stato così debole allora, le cose sarebbero andate diversamente. Saremmo insieme, saremmo stati una famiglia". Mormora solamente il giovane dalla chioma blu. Lei fa per dire qualcosa, ma improvvisamente e come se gli fosse stato ordinato l'ex Cavaliere si ricompone: smette di piangere ma non si stacca da lei. " Ti prego, cerca di accettare la tua nuova condizione: non tornerai più da quella che definisci famiglia. Ti fai solo del male se continui ad opporti ". Fa solamente per poi guardarla dritto negli occhi. Lei ricambia lo sguardo per poi fare cenno di no con il capo.

" Ti ho amato e probabilmente ci sarà sempre un posto per te nel mio cuore, ma le cose adesso sono diverse: sono sposata, ho due meravigliosi figli con mio marito ed altri due... anzi, altri tre che mi aspettano, la fuori. Amo mio marito, anche se questo potrà fare male io... ". Non finisce la frase la fanciulla. Quelle parole sembrano infastidire Saga, che si rialza da terra e le da le spalle. 

" Tornerai ad amarmi, allora. Se come dici nel tuo cuore c'è ancora posto per me, allora sono sicuro che prima o poi capirai ". Sentenzia, ma lei scuote il capo. 

" Ma non c'è niente da capire, la mia vita è andata avanti dopo la tua morte. Cerca di tornare in te! Sei sotto l'influenza di quel Dio malefico, io so che il vero Saga non si comporterebbe mai così! ". Prova un'ultima volta a risvegliarlo, senza successo: la volontà di Chrono è troppo forte e ancora governa le azioni del Cavaliere. La ragazza vede che il suo antico amore sta per uscire dalla stanza senza darle neppure una risposta e, poco prima che arrivi alla porta, si alza anche lei con l'intenzione di uscirne. 

" Resta ferma! ". Ordina semplicemente lui per poi immobilizzarla espandendo il proprio cosmo. La ragazza sente come se i suoi muscoli si fossero improvvisamente immobilizzati. " Ti ho detto che non uscirai da qui per nessun motivo, fino a quando non avrai capito che il tuo posto è con me ". Continua lui. Improvvisamente la prende nuovamente in braccio per poi adagiarla sul letto, guardandola. Lei ricambia lo sguardo e non riesce più a trattenere le lacrime: le sembra tutto un orribile incubo. Saga si accorge delle sue lacrime e le appoggia una mano sul viso, asciugandogliele con un dito. " Adesso piangi, ma in seguito me ne sarai grata ". Le assicura. Lei non sa cosa pensare: a volte è crudele, a volte è dolce. A volte sembra essere dominato dal lato malvagio, a volte sembra il vero lui. A cosa deve credere? Quale dei due ora le sta parlando? Il vero Saga o il suo lato oscuro? Non capisce. Il filo dei suoi pensieri è interrotto proprio dall'ex cavaliere che, senza nessun preavviso, ha preso il viso della ragazza tra le mani per poi baciarla, per la seconda volta da quando è tornato in vita. La ragazza rimane pietrificata dalla sorpresa e tutto ciò che riesce a fare è arrossire. Si dividono dopo alcuni momenti mentre lei non riesce a nascondere quanto sia arrossita, lo sguardo stupefatto. 

" Cosa... che... ". Mormora ancora in evidente imbarazzo. Lui la guarda un istante per poi notare il rossore sul viso di lei, cosa che gli fa comparire un leggero ghigno di soddisfazione. 

" Beh, vedo che non hai dimenticato i miei baci ". Si compiace. Lei ritorna in sè e scuote il capo chiudendo gli occhi, non riuscendo neppure a guardarlo in quel momento. 

" ma cosa ti salta in mente? Ti ho appena detto che non... ". Si ferma accorgendosi che lui si è alzato dal letto, ma non ha distolto lo sguardo da lei. 

" Certo, lo hai detto e ti ho sentita. Ma sai una cosa? Non ti credo affatto ". La giovane sente di voler sprofondare li ed ora, tanto è l'imbarazzo. Fa per alzarsi ma, esattamente come la volta precedente, le catene divine ricompaiono e la costringono a restare ferma, imprigionandole i polsi.

" Ehi! ". Protesta la Dea della morte. " E' proprio necessario legarmi in questo modo?! ". Chiede. Saga le da le spalle senza perdere quel sorrisetto ora diventato palesemente ironico.

" Si, è proprio necessario. Adesso riposa, credo sia stata una giornata carica di emozioni per te ". Ridacchia per poi uscire dalla stanza. La bruna sbuffa pesantemente per poi tornare seduta sul letto. Il rossore sul suo viso torna nuovamente e lei non può fare a meno di ripensare a quel bacio. Sospira e posa la testa sul cuscino: le manca la sua famiglia. Le mancano suo marito, i suoi figli ed i suoi amici.

" Oh ragazzi... vi prego, venite presto a salvarmi. E se potete, a salvare anche lui ". Sussurra solamente per poi chiudere gli occhi e cercare di dormire.


Salve a tutti, allora? Come va? Abbiamo visto un Chrono decisamente diverso da come ce lo aspettavamo: si è definito prigioniero dei suoi stessi fratelli e non solo, ha cercato vanamente di fuggire insieme ad Iris, venendo però bloccato. In lei pare rivedere la donna che per lui fu molto importante, come mai? Forse la fanciulla somiglia ad una persona che il signore dei Titani ha conosciuto ai tempi del mito? Intanto Saga continua a tenere Tea prigioniera ed a turbarla con le sue parole ed ora con quel bacio del tutto inaspettato per lei. Cosa farà l'ex cavaliere della terza casa? Perchè non le ha rivelato che anche Iris si trova al Tempio del Tempo? E come starà Defteros? Alcmena avrà avvertito Athena e tutti gli altri di quanto accaduto? Coraggio, ditemi la vostra :D Vi aspetto poi al nuovo capitolo, baci

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Capitolo 12
*** Legami ***


Alcmena si porta una mano al capo ora fasciato: sono trascorse alcune ore da quando ha messo al corrente la Dea Athena ed i Cavalieri della situazione. Una volta ripresisi dallo shock iniziale hanno deciso di riferire tutto quanto al Gran Sacerdote ed ora sono tutti riuniti alla sala del trono. L'uomo si siede su esso decisamente pensieroso. " Non è possibile. Non è possibile che si tratti di lui ". Sussurra mentre la Dea Athena scuote il capo.

" Purtroppo è così, Gran Sacerdote: l'ho visto chiaramente, il suo immondo spirito: era Chrono senza ombra di dubbio, e probabilmente è tornato per vendicarsi. Non essendo più in vita Hades non escludo che se la possa prendere con Tea e Shura, gli unici che ancora detengono un legame con lui. Per questo sospetto abbia fatto rapire mia sorella ". Sospira pesantemente mentre Alcmena scuote il capo. 

" No, Divina Athena: io non credo sia stato Chrono a dare l'ordine di rapire Tea ". Fa semplicemente l'anziana. La divinità la guarda in attesa che prosegua le frase, cosa che avviene di li a poco.

" I Ghost avevano l'ordine di prendere Iris, così ho capito. Ma parevano non sapere nemmeno che anche Tea era stata presa da quell'uomo, il loro capo ". Subaru incrocia le braccia per poi concludere egli stesso la frase.

" Saga di Gemini, ho indovinato? Il predecessore di Shura, è lui che ha rapito la reincarnazione della Dea Persefone, vero? ". Chiede. Crystal è talmente stravolto da portarsi una mano sul viso per poi sospirare pesantemente.

" Sono un incapace: se solo avessi protetto Tea, se solo non avessi permesso ad Iris ed Alcmena di uscire per conto proprio, data la situazione... ". Si interrompe mentre Seiya gli si avvicina: lo prende per le spalle per poi farlo voltare verso di sè. Il biondo lo guarda negli occhi mentre il bruno prende parola. " Non è stata colpa tua: se non fosse successo in quel momento sarebbe stato un altro, ma se erano intenzionati a prenderle lo avrebbero fatto ". L'altro cerca di convincersi anche se il senso di colpa continua a permanere. 

" Come ho potuto non riconoscere Saga sotto quel cappuccio? ". Si chiede ancora, mentre Athena da seguito al suo discorso con espressione preoccupata.

" E cosa più importante: perchè accettare di allearsi a Chrono e rapire la donna che ama e la figlia? Cosa starà tramando il Dio del tempo? Cos'avrà promesso a Saga per fargli scordare tutto ciò che ha dovuto patire per colpa di quella divinità? ". Si chiede. Il Gran Sacerdote scuote il capo mentre Kiki entra finalmente nella stanza: avrebbe dovuto partire per le ricerche del corpo di Saga ma, data la situazione, la cosa non è più necessaria e lui è ora più che mai necessario al Gran Tempio.

" Gran Sacerdote, Divina Athena ". Fa per poi inginocchiarsi rispettosamente. Il Sacerdote si limita a fare un cenno positivo con il capo per poi riprendere parola.

" L'unica cosa che possiamo fare è andare al Tempio del Tempo e recuperare gli ostaggi ". Sentenzia. A quel punto Alcmena si fa nuovamente avanti. 

" E io cosa posso farer? Mi sento così inutile qui, senza poter fare nulla ". Abbassa lo sguardo dispiaciuta. Il Gran Sacerdote la guarda per poi avvicinarsi per darle conforto.

" Dobbiamo fidarci dei Cavalieri e della Dea Athena, Alcmena: sono sicuro che salveranno sia Tea che Iris, riportandole a casa sane e salve ". La rassicura un pò. L'anziana annuisce mentre una nuova figura fa la sua comparsa nella sala. Come Kiki precedentemente si inginocchia in segno di rispetto ma, a differenza di moltissimi anni fa, non indossa la sua classica armatura bensì un abito femminile. 

" Gran Sacerdote, appena mio figlio mi ha informata dell'accaduto mi sono precipitata ". Sentenzia. Subaru la vede e fa un sorriso.

" Mamma, sono contento sia potuta venire: abbiamo bisogno di te per proteggere Alcmena ed il sacerdote, in nostra assenza ". La donna annuisce risoluta.

" Sarà un onore per me, servire nuovamente il Gran Tempio e la Dea Athena ". Alza lo sguardo e tutti quanti i Cavalieri eccetto Shura rimangono sbigottiti. 

" Tu sei la... ". Rimane interdetto Pegasus. La donna sorride mentre il figlio le si avvicina per poi posarle una mano sulla spalla.

" Signori, divina Athena, vi presento mia madre: Tisifone ". I presenti rimangono sconcertati: Tisifone è la mamma di Subaru? La donna sorride: non indossa più la tipica maschera inquanto da anni ha abbandonato la lotta per dedicarsi al figlio. Il suo sguardo si è molto addolcito negli anni e la sua chioma si è notevolmente allungata. 

" Amici miei, dopo tanti anni: perchè quelle espressioni stupite? ". Chiede. Seiya è il primo che si fa avanti.

" Ecco, Tisifone ci hai sorpreso! ". Ammette: sa bene che la Sacerdotessa fu un tempo innamorata di lui. Ma il Cavaliere di Sagitter chiarì in seguito, poco prima della Guerra Santa e poco dopo la fine dello scontro con Nettuno, che nel suo cuore era entrata Saori da molto tempo. La Sacerdotessa del Cobra accettò la cosa e, dopo un iniziale periodo di lontananza per assimilare la notizia, tornò più decisa che mai a combattere per la giustizia mentre la Guerra Santa era ormai alle porte. Protesse egreggiamente Seika, sorella di Pegasus, dagli attacchi di Thanatoss ed aiutata da Kiki e dagli altri Cavalieri di Bronzo li presenti. In seguito, dopo la prima sconfitta di Hades per mano di Athena nei Campi Elisi, decise di abbandonare il combattimento ma non ne rivelò mai la ragione. Ed ora eccola li: madre di uno splendido ragazzo e valoroso Cavaliere di Athena. " Puoi spiegarci? ". Chiede poi il Cavaliere di Sagitter, una volta che lui stesso e tutti coloro che la conoscono e conoscevano hanno dato il benvenuto alla donna. Tisifone annuisce.

" Si, naturalmente ". Sorride e guarda con orgoglio il figlio. Kiki conosce già tutta la storia ma, da buon amico, non ha ovviamente rivelato nulla senza il permesso di quella donna e del suo amico. " Successe poco dopo il mio ritorno, prima della Guerra Santa. In quel periodo avevo accettato che tu ti fossi innamorato di Saori ed ero pronta a lottare nel nome di Athena, a proteggerla a costo della mia vita. Tornai ad Athene e fu proprio in quei giorni che io ed il padre di Subaru iniziammo ad avvicinarci ". Spiega, per poi proseguire. " Ci conoscevamo da un pò di tempo, in verità. Non cheidetemi com'è successo perchè ancora oggi, nemmeno io so spiegarmelo ". Ammette arrossendo e con un sorriso malinconico. " Fatto sta che entrambi capimmo che il nostro sentimento era più di una semplice amicizia. Il resto venne da sè ". Spiega mentre Subaru le si avvicina per poi stringere la mano della madre nella propria per infonderle coraggio. La donna lo guarda sempre più orgogliosa, per poi accarezzargli il viso. " Quando seppi di aspettare mio figlio la Guerra Santa già infuriava. Lui mi spiegò di dover andare ad aiutare i Cavalieri della Speranza nella lotta contro Hades, ma che qualunque cosa fosse accaduta sarebbe rimasto sempre accanto a nostro figlio e a me. Capii che quello era un addio: non sarebbe mai più tornato da noi ". Sospira pesantemente la donna dalla chioma verde mentre gli altri rimangono sbigottiti: aiutare loro? Allora pensano, il padre di Subaru può solo essere un Cavaliere D'Oro! " La cosa che più mi rammarica ancora oggi, è che padre e figlio non si siano mai potuti incontrare. Sarebbe così fiero di lui se solo potesse vederlo ". Seiya riprende parola ancora sbigottito da quel racconto, come d'altronde lo sono tutti i presenti. 

" Tisifone, non posso crederci: tu, così devota alla lotta, guerriera instancabile. Non avrei mai pensato che... ". Si ferma un istante mentre lei annuisce.

" Non lo credevo possibile neanche io, eppure è accaduto: quell'uomo fu il secondo a far breccia nel mio cuore. Ma quella volta fu un amore ricambiato, fu in quel momento che, forse per la prima volta, scoprii realmente cosa significasse amare ed essere amata da qualcuno. Mi dispiace solo che sia durato così poco, ma serberò quei ricordi nel mio cuore per sempre ". Spiega l'ex Sacerdotessa. Subaru sorride per poi dare un bacio sulla guancia alla donna più importante della sua vita: sua madre. 

" Ti voglio bene ". Le dice solamente. Lei sorride per poi rispondergli. 

" Ti voglio bene anche io, figlio mio ". Saori sorride a sua volta per poi avvicinarsi al marito, prendendo parola.

" Ma credo che tutti siamo curiosi di sapere una cosa: è evidente che il padre di Subaru sia uno dei Cavalieri d'Oro. Ma chi? ". Chiede Athena. La donna decide di rispondere. Posa una mano esattamente al petto del figlio, come ad indicare qualcosa. 

" Lo stesso uomo che, sette anni fa, salvò me e Subaru dall'attacco di uno Spectre ponendo come difesa quest'armatura: si dispose sul corpo di mio figlio ed in seguito il suo spirito comparve di fronte a noi. Fu la sola occasione in cui Subaru riuscì a vedere suo padre, il precedente custode di quest'armatura dorata ". I presenti rimangono stupefatti a tale rivelazione, persino il Gran Sacerdote stesso. 

" Milo di Scorpio? Era dunque lui? ". Chiede, e Subaru annuisce alla domanda dell'anziano. " Ora capisco perchè spesso ti allontanavi dall'ottava casa per andare al cimitero, dove sono stati seppelliti tutti i Cavalieri D'Oro caduti: andavi a trovare tuo padre. Ma perchè non ce lo hai detto prima, zuccone? ". Per la prima volta il Gran Sacerdote si lascia andare ad un'esclamazione tanto confidenziale: per lui le nuove generazioni del Cavalieri D'Oro sono come figli, in fin dei conti. Subaru ride per poi portarsi una mano dietro il capo. In seguito torna serio per poi guardare la madre. 

" Devo partire insieme ai miei amici per ritrovare Iris e sua madre, che sono prigioniere di Chrono al Tempio del Tempo. Puoi restare a protezione del Gran Sacerdote e di Alcmena? ". Chiede. Tisifone annuisce mentre Kiki si fa avanti di li a poco.

" Resterò anche io ad aiutare tua madre: almeno uno di noi cavalieri dorati deve restare qui a sorvegliare il Gran Tempio, i Ghost potrebbero attaccare ". Subaru annuisce per poi posare lo sguardo su Shura: non ha ancora detto una parola da quando è entrato. Guarda i presenti mentre sua madre gli fa unc enno affermativo. Il turchino si avvicina all'amico.

" Sta tranquillo: vedrai che le troveremo entrambe, sane e salve ". Lo rassicura. Shura si accorge della sua presenza e si volta verso di lui, per poi annuire.

" Spero solo tu abbia ragione, Subaru. Me lo auguro davvero, o non potrei mai superare il rimorso... ". Ripensa infatti al litigio con la madre e non può fare a meno di sentirsi in colpa. L'amico l' guarda per poi farlo voltare verso di sè, abbracciandolo. 

" Dahi... non dfare così adesso, sono sicuro che non vede l'ora di vederti e che non ricorda già più il vostro litigio ". Sorride rassicurante. Shura annuisce e, dopo aver ricambiato l'abbraccio dell'amico lo sciogle per poi appoggiarsi con la schiena contro una colonna.

" Spero tu abbia ragione, amico mio. Lo spero davvero ". Sussurra preoccupato.

Al Tempio del Tempo, intanto. 

Crio, Mnemosyne, Iperione e Ponto sono riuniti. Il primo cammina su e giù per la stanza alquanto nervoso. " Non è possibile andare avanti così! ". Sbrocca. Iperione lo guarda severamente.

" Ora calmati, Crio! ". Lo esorta. L'altro scuote il capo con enfasi per poi dare una risposta al fratello. 

" Calmarmi, dici?! Come posso farlo?! Ma hai visto in che condizioni è il nsotro signore?! Come fosse un volgare umano alle prese con la sua prima cotta! ". Fa, agitando le mani decisamente agitato. 

" E la sua somiglianza con quella donna non ci aiuta, questo è vero ". Ammette poi Ponto. Mnemosyne risponde al suo sposo.

" No, io non credo sia perchè quella fanciulla somiglia a lei che Chrono le si è attaccato in quel modo. Non so spiegarlo, ma è come se avvertisse una connessione con quella fanciulla ". Fa la giovane Titanide. Il marito la guarda con i suoi bellissimi occhi del color del mare. 

" Vuoi dire che Chrono e quell'umana potrebbero...? ". Si ferma mentre lei sospira pesantemente.

" Non lo so, Ponto: non so come evolverà la situazione tra loro. So solamente che nostro fratello deve recuperare la memoria quanto prima, più rimane in quello stato più i Cavalieri di Athena e la loro Dea hanno possibilità di organizzarsi per attaccarci ". Fa perentoria la donna. Iperione la guarda. 

" Si, ma come facciamo? Come facciamo a fargli recuperare i poteri e la memoria? ". Chiede. Una nuova voce fa sussultare i presenti mentre il proprietario si fa finalmente avanti. 

" Perchè non lo portate di fronte alla clessidra del tempo e non gli fate rivedere i suoi ricordi, quelli in cui uccise il padre, quelli in cui Athena, suo padre ed i suoi zii lo imprigionarono? ". Crio osserva attentamente l'uomo che riprende parola di li a poco. " Chrono non ha perso i suoi poteri: voi stessi avete detto che la Megas Drepanon lo ha protetto da Crio, che lo aveva aggredito. Significa che, quando si trova in situazioni di pericolo o è arrabbiato, il suo potere emerge e che non lo ha affatto perduto ". Il giovane dalla chioma blu osserva i presenti. Crio prende parola.

" Saga potrebbe anche aver ragione ". Esordisce in fine Ponto trovando il consenso dei fratelli e della sorella. " Dobbiamo trascinare nostro fratello di fronte alla Clessidra del Tempo e fargli rivivere i suoi stessi ricordi ". Conclude poi il rosso. Saga non dice null'altro e riflette: si, questo è il solo piano efficace al momento, per poter risvegliare il vero Chrono. 

Iris intanto si è addormentata da un pò: era decisamente sfinita dopo tutto quello che ha passato. Chrono invece è ancora sveglio. " Iris? ". La chiama, ma ovviamente lei non risponde. " Iris? ". Ripete, nessuna risposta. Le si avvicina un pò e nota che si è addormentata appoggiata al freddo pavimento. Sospira pesantemente per poi guardarsi intorno: dove potrebbe farla sdraiare? Solo ora si accorge del letto, lo stesso in cui fino a qualche tempo prima giaceva il suo vero corpo ancora addormentato. Prende in braccio la ragazza che, sentendosi sollevare ma non ancora svegliandosi, istintivamente appoggia il capo alla sua spalla. 

" Ho paura... ". Sussurra nel sonno. Lui la osserva un momento per poi fare per adagiarla sul letto. Ma come se qualcosa l'avesse impaurita la ragazza si stringe maggiormente a lui, come se lo percepisse come la sua sola salvezza. " No... ho paura, non voglio stare da sola ". Sussurra nel sonno. Il signore dei Titani esita un momento: che cosa deve fare esattamente? Non ricorda di essere mai stato in questa situazione. O forse si? 


Tempi del mito, Monte Olimpo.

La ragazza si nasconde dietro di lui, spaventata. " Ho paura! ". Esordisce. il giovane osserva a terra e solo ora lo nota: ma quello è un cobra! Che ci fa una creatura tanto impura nel giardino degli Dei? Afferra il suo pugnale per poi cercare di rassicurare la ragazza dalla chioma azzurra. 

" Sta calma sorella, non ti farà nulla ". La giovane tuttavia continua a tremare spaventata dal rettile che sibila aggressivamente. 

" Sta attento, o ti morderà: anche se siamo divinità, il veleno anche se di cobra potrebbe rivelarsi pericoloso ". Lo mette in guardia la Dea. Il cobra si sente minacciato ed attacca il giovane dalla chioma blu, che nellostesso istante riesce a recidergli il capo. L'animale giace ovviamente senza vita mentre lui si guarda il polso ferito. La fanciulla lo guarda alalrmata. " Chrono! Che ti avevo detto? Dovevi stare più attento ". Lo ammonisce per poi strappare un pezzo della sua gonna per medicare quella ferita. Lui mette il broncio per poi guardare altrove. 

" Non c'è bisogno che mi rimproveri sempre. E poi, so badare a me stesso, Rea. Sei tu che ti sei spaventata ". La ragazza lo guarda per poi sorridere appena, finendo di fasciargli il polso. 

" Devi subito farti curare quel morso, potrebbe essere pericoloso... ". Non termina la frase che lui si volta nuovamente verso di lei, guardandola. 

" E a te importerebbe se mi succedesse qualcosa? ". Chiede. La ragazza arrossisce vistosamente per poi dargli un leggero pugno sul capo. 

" S.. stupido, certo che mi importerebbe. Sei o non sei mio fratello? ". Chiede solamente. Lui non distoglie lo sguardo ma le si avvicina. 

" Ah, solo tuo fratello? ". Le chiede volendola evidentemente provocare pur non perdendo il suo fare serioso. Per istinto lei indietreggia ma finisce con il cadere sull'erba.

" Che domande sono queste? Io... ". Borbotta mentre lui, ancora seduto, continua a guardarla seriamente per poi mettersi a ridere un breve istante: solo con lei riesce a tirare fuori quel lato di sè. Anche se sa, non durerà in eterno: è vero che adesso sono più tranquilli, ora che il padre è morto. Ma la notte e la rabbia che lui serbava nel cuore non sono scomparsi, ed in oltre le parole di Urano gli ronzano ancora nella mente. Torna serio di li a poco, ricomponendosi. 

" Beh, fa come vuoi. Vorrei restare ancora per un pò, ma ho delle cose da fare ". Sentenzia poi. Si alza e porge la mano alla fanciulla, aiutandola ad alzarsi a sua volta e guardandola intensamente per un istante, per poi scuotere il capo. " Bene, ora vado ". Fa solamente il giovane dalla chioma blu. L'azzurra tuttavia lo trattiene per un polso, in una presa delicata seppur decisa. 

" Chrono ". Lo chiama mentre lui si ferma un istante. " Grazie. So che dietro quella maschera di durezza si nasconde un animo gentile, l'ho sempre saputo. E mi piacerebbe se lo mostrassi più spesso, sai? ". Ammette arrossendo un pò. Lui sottrae il polso alla sua presa per poi farle un cenno con la mano, salutandola e lasciandola sola. 


Il giovane chiude gli occhi un istante e si siede sul letto, prima di finire a terra con Iris ancora in braccio: quella visione, era forse un ricordo della sua vita passata? Cerca di riprendersi un momento mentre la fanciulla si stringe maggiormente a lui come fosse in cerca di protezione. " Sta tranquilla, non ti agitare ". Le accarezza dolcemente i capelli: lo fa istintivamente e come se il suo corpo si muovesse da solo. Non gli resta altro da fare se non retare appoggiato al muro con la ragazza ancora in braccio e con il viso appoggiato alla sua spalla. 

" Voglio andare a casa... ". Una lacrima scende sul viso della fanciulla. Il signore dei Titani se ne accorge subito e gliela asciuga con il pollice per poi guardarla.

" Ti proteggo io, non preoccuparti: ne usciremo insieme ". Sospira pesantemente: non sa perchè ma si sente esausto. Come se rievocare quel ricordo gli avesse prosciugato temporaneamente le energie. Stringe maggiormente la ragazza come a farle sentire che non è da sola per poi cercare di rilassarsi. La fanciulla apre gli occhi di li a poco. 

" Che è successo...? ". Sussurra ancora mezza addormentata. Lui si accorge che ha ripreso conoscenza e le posa una mano sul capo. 

" Ti eri addormentata per terra, e così ho deciso di spostarti o avresti preso un raffreddore ". Fa solamente il giovane: è la prima cosa che gli è venuta in mente, non le può certo dire che ha sentito il bisogno di proteggerla. Cosa penserebbe di lui? E soprattutto, potrebbe non credergli. La fanciulla intanto realizza la posizione in cui si trova: tra le braccia di colui che teoricamente sarebbe stato il nemico, ma che ora si è rivelato a sua volta un ostaggio immemore e privo del potere che gli è proprio! Arrossisce come un pomodoro maturo per poi scattare e mettersi dritta a sua volta, o meglio inginocchiata sul materasso e scuotendo il capo.

" Scusa! Mamma mia che imbarazzo ". Mormora solamente la fanciulla. Lui la guarda qualche istante perplesso per poi non riuscire a trattenere una leggera risata.

" Sta tranquilla, ti prenderò in braccio e ti metterò a letto tutte le volte che ti addormenterai sul pavimento. Almeno, finchè saremo chiusi in questa stanza dobbiamo aiutarci a vicenda, no? ". Chiede. La ragazza lo guarda ancora completamente rossa in viso. " Ma in cambio anche tu lo dovrai fare, se mai dovessi crollare a terra addormentato. Affare fatto? ". Chiede lui facendole poi un occhiolino: tutte cose che gli vengono spontanee. La ragazza rimane sconcertata: ma quello è veramente Chrono? Beh, dato che la Megas Drepanon è intervenuta a proteggerlo direbbe proprio di si, anche se ora non sente nè il suo cosmo e nè il suo potere liberi, ma repressi da un potente sigillo. La figlia di Tea e Saga annuisce a quella frase. 

" B... beh, se riuscirò a sollevarti si, lo farò ". Sorride appena la fanciulla mentre lui continua a guardarla. 

" Scherzavo! Spetta all'uomo essere galante con le fanciulle, no? Non dare troppo peso alla cosa, non mi è costato nulla ". Iris annuisce per poi posare a sua volta la schiena contro il muro e sospirando pesantemente, seduta accanto al suo inaspettato amico. " Credi che usciremo da questa stanza, un giorno? ". Chiede ad un certo punto il moro. La ragazza annuisce fiduciosa. 

" Si, sono sicura che ci tireranno fuori da qui. Te lo prometto, ne usciremo insieme ". Sorride. Un sorriso rassicurante senza dubbio. Chrono annuisce: ma si, pensa. Si fida di quella ragazza e della promessa che gli ha fatto. 

" Ma loro mi considereranno un nemico, anche se io non so perchè e non ricordo nulla ". Ammette il giovane. Lei posa istintivamente una mano sulla sua per poi rispondere.

" Allora ti prometto due cose: la prima è che usciremo da qui, e la seconda che ti proteggerò ad ogni costo. Spiegherò io come stanno le cose, vedrai che mi crederanno. Ok? ". Chiede. Chrono annuisce per poi stringere la mano della fanciulla.

" E va bene, mi fido ". Commenta solamente. Nessuno dei due intende lasciare la mano dell'altro e sembrano darsi forza a vicenda, in quella prigionia che pare durare da secoli.

Salve amici, come state? Eccomi con un nuovo capitolo! Allora, abbiamo visto comparire la mamma di Subaru che altre non è che Tisifone. Ve lo sareste mai aspettato? La donna ha rivelato parte della storia sua e del suo amato, di come si avvicinarono e di come lui sia morto prima della nascita di Subaru. Di come l'armatura di Scorpio sia comparsa a difendere il suo nuovo custode e la madre, e di come lo spirito di Milo sia comparso al figlio in quell'unica volta in cui padre e figlio si sono potuti vedere. Anche il Gran Sacerdote è stato informato dei recenti avvenimenti, e Kiki e Tisifone decidono di rimanere a guardia del Santuario ed a protezione di Alcmena mentre gli altri andranno al Tempio del Tempo. Stesso tempio nel quale Chrono ha recuperato il suo primo ricordo: lo abbiamo visto in compagnia di una ragazza di nome Rea, che pare essere non solo la sorella ma qualcosa di più. In oltre abbiamo visto il signore dei Titani creare un legame sempre più forte con Iris ed il suo senso di protezione aumentare, sarà davvero solo questo o c'è altro dietro? Intanto la ragazza gli ha giurato di proteggerlo e che se ne andranno insieme da quel luogo. Ma cosa succederà se mai Chrono dovesse recuperare la memoria, grazie al piano di Saga e degli altri Titani? Coraggio, aspetto il vostro parere :D Ci si vede al nuovo capitolo, baci

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Capitolo 13
*** La partenza ***


Defteros si aggira da un pò nei corridoi del Tempio del Tempo: infatti si è ripreso dopo aver ceduto il proprio potere per risvegliare Chrono, ma a differenza della sorella il suo aspetto è rimasto immutato: i suoi capelli tuttavia non mutano più da bruni a neri ma rimangono solamente di quest'ultimo colore, così come i suoi occhi che rimangono di colore scarlatto. Il ragazzo sogghigna soddisfatto per poi prendere a parlare da solo, in una sorta di monologo. " Sta buono per un pò e non temere: so io come trattare la nostra preziosa Iris ". Fa per poi appoggiarsi al muro. Ovviamente nessuno gli risponde mentre lui conclude il discorso. " Cosa c'è di male? Siamo gemelli, prima o poi dovremo conoscerci meglio ". Ridacchia sadicamente. Arriva finalmente alla meta: la stanza dove sa è rinchiusa Iris, ed insieme a lei il signore del Tempo Chrono. Tuttavia sa anche che allo stato attuale il re dei Titani è poco più che un ragazzino, non ha alcuna utilità come divinità. Entra con noncuranza nella stanza e li vede: sono entrambi svegli ora, ma nessuno dei due pare essersi accorto della sua presenza. Senza farsi sentire afferra Iris da dietro, intrappolandole i polsi in una ferrea presa dietro la schiena. " Salve sorellina ". Sogghigna compiaciuto dello spavento provocato in lei. La ragazza lo guarda sconvolta per poi cercare di liberarsi. 

" L... lasciami andare subito! ". Protesta la ragazza, vanamente: tanto più cerca di liberarsi tanto più lui stringe la presa, impedendoglielo. " Defteros! Sei tu, ho indovinato?! ". Chiede, e lui annuisce.

" Perspicace. Devo ammettere che almeno l'intelligenza è una cosa che ci accomuna, mia cara ". La prende in giro, ovvio: cosa mai potrebbe avere in comune con una persona simile, seppur sia il suo gemello? Non ha scordato infatti l'aggressione subita qualche giorno prima di essere rapita. " Allora... ". Continua il discorso lui con uno sguardo di chi sa di avere la situazione in pugno. " Dimmi un pò, ti piace la tua nuova stanza? ". La irride ancora una volta. La stretta sui polsi fa gemere di dolore la fanciulla che vanamente cerca di opporre resistenza. 

" Lasciami, bastardo! ". Grida stizzita. Questo tuttavia non fa altro che incentivare Defteros ad istigarla ulteriormente. Con la mano libera le scosta i capelli di lato scoprendole il lato sinistro del collo.

" Resterai qui per molto tempo, fino a quando non si stancheranno di te e ti uccideranno ". Le sussurra gelidamente all'orecchio. " Sai, il nostro potere serve a risvegliare quel bamboccio che definiscono divinità, ma che a conti fatti è solo un ragazzino semi umano che non ha alcun potere. E finchè questo non averrà, finchè Chrono non sarà tornato quello che era, continueranno ad assimilare il tuo potere ed il mio nella clessidra del Tempo ". A quelle parole anche il signore dei titani si volta di scatto: vedendo la scena e l'espressione sofferente di Iris stringe i pugni in preda all'ira.

" Lasciala immediatamente! ". Ordina, ma l'altro si lascia andare ad una risata sadica. 

" Non ci penso nemmeno: vedi mio caro, a differenza mia che posso consumare quanto potere voglio, lei prima o poi morirà per la perdita del proprio. Diciamo che voglio conoscere mia sorella prima che ciò avvenga ". A quelle parole Iris non può fare a meno di sbiancare: morirà? Assimileranno tutto il suo potere fino a quando non le avranno tolto la vita?

" No! ". Grida la turchina, per poi continuare la frase. " Papà non permetterà una cosa simile! Lui... lui non lo farà! ". Scoppia in lacrime: suo padre non permetterà che la uccidano, in fondo al suo cuore lei lo sa bene. Avrebbe ogni ragione per diffidare, dopo quello che le ha fatto. Ma il suo cuore di figlia le dice che colui che l'ha pugnalata non poteva essere il vero Saga, non era davvero suo padre chi l'ha rapita e condotta in quel luogo. A quelle parole Defteros pare solo infuriarsi di più. 

" Invece si! Ma non capisci? Non è più lo stesso, da quando è tornato in vita! Non gli importa un bel niente di te! ". Detto questo getta malamente a terra la sorella, ed a quella scena Chrono non può fare a meno di scattare in piedi preoccupato.

" Iris! ". Vorrebbe soccorrerla, ma nel suo stato attuale il solo cosmo oscuro di Defteros lo immobilizza. " Lasciala stare o... ". O cosa, pensa il re dei Titani? Cosa può fare lui, che non ha armi di difesa nè potere? Defteros guarda prima la sorella poi lui. Si inginocchia per arrivare all'altezza di quest'ultima per poi afferrarla malamente per i capelli, con il solo risultato di farla gemere di dolore.

" O cosa? Non sei nella posizione di minacciare, caro il mio re ". Fa, palesemente ironico. " La tua preziosa Iris è alla mia mercè, posso fare tutto ciò che mi pare. L'unica cosa che puoi fare è startene buono a guardare, oppure affrontarmi ma rischiare di essere ucciso ". Tiene i capelli della sorella in quella presa dolorosa, mentre lei riprende parola.

" Uccidere Chrono sarebbe la tua condanna a morte, stolto! I suoi fratelli... ". Non finisce la frase che il fratello la interrompe.
" Io lavoro solo per me stesso, non sono dalla parte dei Titani nè di Athena: ho accettato di riportare in vita Chrono per vendicarmi, ma se non può fare nemmeno questo... ". Si ferma per poi osservare la sorella: quanto gli piace quell'espressione contratta dal dolore. " Fa male? Ti sto facendo male? Pensa un pò: io convivo con un dolore peggiore da quando sono nato ". Continua per poi osservare il collo della sorella, rimasto ancora scoperto da prima. Vi passa un dito della mano libera e questo non fa altro che far rabbrividire di paura la fanciulla. " Tu, così bella e perfetta. E io, il figlio maledetto che mamam e papà hanno abbandonato senza nemmeno curarsi delle mie sorti future. Così opposti eppure, in fine, due facce della stessa medaglia ". Detto questo le leca malignamente il collo, cosa che terrorizza ancor più la ragazza.

" Ma cosa diavolo stai facendo?! ". Fa, scandalizzata e cercando di liberarsi da quella presa. " E poi non è stato tutto rose e fiori nemmeno per me, cosa credi? Percepivo la tua sofferenza e stavo male, senza mai capire come mai ". Ma lui non pare più darle retta: ovvio che non le crede. Non crede che anche lei abbia sofferto, lei che ha avuto una bella vita al fianco di un'amorevole madre adottiva. 

" E se ti dico che non ti credo? Se ti dico che adesso ti farò sperimentare un pò della mia sofferenza, tu che dici? ". Chiede il giovane dalla chioma corvina. Iris rimane agghiacciata nel sentire quelle parole: sono fratello e sorella! Come può pensare di fare certe cose, si chiede?

" No! ". Trova solo la forza di dire. Si ribella ma tutto ciò che ottiene è uno schiaffo che la fa finire a terra, i capelli le ricadono sul viso ed il labbro sanguina leggermente.

" Invece si, sono io che adesso detta le regole. E' ora che finalmente, anche tu inizi a soffrire almeno una briciola di come ho sofferto io ". Sentenzia. Iris sta per rialzarsi e reagire, facendo infuriare Defteros che fa per darle uno schiaffo. Chrono osserva la scena per un istante e, capendo le intenzioni dell'altro, si mette tra lui e la ragazza ricevendo stavolta lui stesso lo schiaffo. " Tu! Levati di mezzo! ". Fa alterato il figlio di Saga e Tea, spingendo di lato il re dei Titani. Chrono finisce per cadere a terra, ma è come se lo schiaffo avesse acceso qualcosa in lui.

" Lasciala stare... ". Sibila innervosito. Ma tutto ciò che ottiene dall'altro è una risata sprezzante. 

" Se no? Il grande Chrono che fa? Si mette a piangere chiamando la mammina? ". Chiede irridendo persino una divinità. L'altro si altera ancora di più, fino a quando un'aura nera come la notte più profonda non lo circonda.

" Non hai sentito quello che ti ho detto? Lascia in pace questa ragazza, o giuro che te la farò pagare! ". Iris rimane quanto meno sconvolta: avverte chiaramente quel cosmo. E' nero come la notte, aggressivo e molto potente. Fa per alzarsi ma suo fratello la immobilizza al suolo mettendole un piede sul petto.

" Tu sta buona ". Le ordina. Lei si agita e fa per reagire.

" Smetti di provocarlo! Non vedi cosa stai facendo? Il suo cosmo... ". Non riesce a dire altro: la Megas Drepanon ricompare in mano al suo proprietario.

" Lasciala in pace! ". Ordina. Una potente onda d'urto prodotta dal suo cosmo fa volare il figlio di Saga e Tea contro la parete: Chrono tiene ancora in mano la Megas Drepanon seppur ansimando, il suo cosmo nero come la notte più profonda lo circonda. Si volta verso Iris. " Ti ha fatto del male? ". Chiede, e lei fa cenno di no ancora sconcertata: non ha mai sentito un cosmo di tale portata. Defteros si riprende di li a poco, pulendo il sangue che gli è uscito dalla bocca.

" Come pensavo ". Sogghigna compiaciuto per poi alzarsi. Guarda la sorella che ancora trema per lo spavento. " Io e te avremo modo di rivederci, cara sorellina. Goditi questi momenti, perchè saranno gli ultimi ". A quelle parole il re dei Titani attira la ragazza a sè per un polso, per poi abbracciarla.

" Non ti preoccupare: te l'ho detto, ti proteggo io ". Le ripete. Lei è confusa: ha dunque recuperato la memoria ed i poteri? Impossibile: la sua Kamui non lo ha raggiunto, eppure la Megas Drepanon si. Una volta rimasti soli rimangono così per un pò: lui che la stringe in quella presa protettiva, come se avesse paura che chi che sia possa farle male. Lei ancora con lo sguardo puntato su di lui e sconvolta.

" C... Chrono? Tutto bene? ". Azzarda la domanda. Lui fa un cenno affermativo per poi avvertire un atroce dolore alla testa: la Megas Drepanon gli cade per poi scomparire, assieme al cosmo che sin ora lo ha circondato. Iris avevrte improvvisamente quel cosmo opprimente e crudele sparire mentre il corvino le sviene letteralmente addosso, sofferente.

" Fa male... la testa ed il corpo, fanno male come... se bruciassi ". Sussurra solamente lui, tra l'incoscienza e la coscienza. La ragazza cerca di portarlo fino al letto prima che svenga del tutto, rischiando così di finire a terra entrambi. Riesce a farlo sdraiare notando quanto stia soffrendo: il suo potere è riemerso quando l'ha vista in pericolo, e solo allora pensa la fanciulla. Gli posa una mano sulla fronte cercando di infondergli calma.

" Non agitarti... ". Sussurra. Fa per alzarsi e lasciarlo tranquillo, ma lui le afferra il polso in una presa quasi disperata.

" No... non lasciarmi, non andare via... ". Mormora per poi calmarsi un pò. La ragazza rimane un pò sorpresa ma annuisce, sedendosi sul letto accanto a lui.

" Va bene, resto qui ". Sussurra a sua volta, eppure non può fare a meno di essere preoccupata: che sia una questione di tempo prima che i poteri di Chrono riemergano? Eppure, anche quando parevano attivi, le ha detto che l'avrebbe protetta: perchè? Cosa succederà se mai dovesse recuperare potere e memoria in via definitiva? Decide di scacciare quei pensieri: adesso non contano, non al momento.

Ponto osserva il moro che è appena uscito dalla stanza dove stanno rinchiusi Chrono ed Iris, con sguardo severo ed a braccia incrociate. " Era proprio necessario provocarlo a tal punto? Avrebbe potuto ucciderti ". Lo ammonisce. L'altro lo guarda con un ghigno compiaciuto.

" Ehi, voi mi avete detto di metterlo alla prova: in oltre mi sono divertito un mondo a tormentare la mia adorata sorellina ". Commenta semplicemente il gemello di Iris. Il rosso gli si avvicina di un passo. 

" Da morto però, non avresti più provocato nessuno: hai tirato troppo la corda ". Continua, per poi scuotere il capo rassegnato. " Comunque sia, dimmi: cos'è successo? Ho avvertito il cosmo di mio fratello, era forte e potente. Poi è scomparso di colpo ". A quelle parole Defteros riflette un istante per poi rispondere.

" E' come dicevo io: Iris funge da freno, finchè lei gli è vicina il suo desiderio di proteggerla prevarrà sulla sua natura divina. Tuttavia... ". Si ferma mentre Ponto lo guarda, per poi incitarlo a continuare.

" Tuttavia che cosa? ". Chiede. Il corvino prosegue la frase di li a poco.

" Tuttavia Iris potrebbe anche essere la chiave del suo definitivo risveglio: se lo provocassimo fino al punto di risvegliarsi in via definitiva, usando proprio mia sorella? Se, vedendola in pericolo, gli dessimo la spinta per riattivare i suoi poteri e recuperare i suoi ricordi? ". Chiede. Ponto riflette un momento per poi guardarlo.

" Potresti avere ragione ". Sentenzia mentre guarda la porta dietro la quale stanno il fratello e la giovane ragazza. " Anche se ancora non so come mai sia così legato a quella giovane, potrebbe essere un altro piano efficace. E questo dovrà avvenire di fronte alla clessidra del tempo, la fonte del potere di Chrono ". Conclude. Defteros annuisce senza dire altro. 

Ad Athene nel frattempo, è tutto pronto per raggiungere il Tempio del Tempo e fermare una volta per tutte Chrono ed i suoi fratelli. Tisifone si avvicina preoccupata al figlio. " Mi raccomando, prudenza: non sai chi potresti incontrare lungo il cammino ". Il figlio annuisce per poi abbracciare la madre.

" Sta tranquilla mamma, andrà tutto bene ". La rassicura. Nello stesso istante Shura è alle prese con il piccolo Saga, che è imbronciato e piuttosto contrariato. 

" Cattivo! ". Esordisce il bambino. L'altro guarda Crystal in crca di aiuto mentre questi fa l'espressione tipica di chi ormai si è arreso: suo figlio è cocciuto, una dote ereditata probabilmente dalla madre pensa. 

" Saga, ascolta: non possiamo portarti con noi in missione, ma... ". Fa il padre, con l'unico risultato di ottenere una linguaccia da parte del bimbo.

" Anche tu sei cattivo, e con te non ci parlo! ". Sa le spalle ad entrambi: vorrebbe infatti seguirli, non consapevole del grande pericolo e prendendo tutto come un gioco. Kouga, Kayuki e Satoshi si avvicinano al gruppo di li a poco. 

" Aiuto ". Esordisce il figlio di Hades, guardando gli amici. " Non voglio andarmene con il mio fratellino arrabbiato a morte con me, ma non posso nemmeno portarlo con noi ". Sospira pesantemente. Kouga incredibilmente è il primo che si inginocchia arrivando all'altezza di Saga. Gli posa una mano sul capo per poi parlare. 

" Hai ragione, sono tutti brutti e cattivi! Sai che anche il mio papà mi ha ordinato di restarmene a casa e di non andare con loro a salvare la mamma e la sorellona? ". Chiede. 

" Kouga! ". Lo rimprovera Kayuki, ma Satoshi ridacchia a quella scena. Shura lo guarda.

" Di questo passo ci odierà a morte ". Sentenzia esasperato il corvino, ma Satoshi scuote il capo. 

" Aspettate e vedrete ". Esordisce mentre i presenti osservano Kouga ed il piccolo Saga.

" Allora, che ne dici se intanto che loro vanno, noi restiamo qui ad allenarci? Così quando tornano li sfidiamo e li mandiamo a tappeto, ci stai? ". Chiede. Saga riflette un momento per poi saltellare felice, abbracciando Kouga.

" Si! Si, ci sto! ". Esordisce in fine. Kouga lo prende in braccio per poi fare un occhiolino agli altri.

" Allora andate pure, voi: noi due andiamo a prepararci per darvi una bella lezione ". Sta al gioco, e gli altri a loro volta annuiscono.

" Non vediamo l'ora ". Ride semplicemente Crystal. " Incredibile come quel ragazzo riesca a calmare Saga in quealsiasi situazione, dovrò assumerlo come babysitter ". Scherza, per poi tornare serio. " Seriamente: ragazzi, dobbiamo assolutamente riportare a casa Tea ed Iris, e capire come sia possibile che Saga sia ora dalla parte di Chrono ". Sentenzia. Saori si avvicina per poi annuire. 
" E' strano: per un solo momento ho sentito lontanamente il cosmo di Chrono, in seguito è sparito. Dovremo indagare anche su questo, credo ". Sentenzia la Dea della Giustizia. Gli altri annuiscono mentre Phoenix si avvicina a Satoshi dandogli le ultime istruzioni. 

" Mi raccomando, in assenza mia e di tuo zio voglio che badi a Cassandra, Diana, Cefeo e Narcissa, intesi? Non permettere che accada loro nulla ". Il moro annuisce mentre Kiki gli si avvicina. 

" Sta tranquillo, i bambini saranno in buone mani qui al Gran Tempio ". Assicura. Phoenix annuisce mentre Seiya prende in fine parola.

" Bene, allora siamo pronti: andiamo e fermiamo i Titani, prima che sia troppo tardi. E salviamo Tea ed Iris ". Gli altri annuiscono risoluti. Kayuki guarda Shura per poi avvicinarsi.

" Shura ". Lo chiama, e lui si ferma un istante mentre gli altri si avviano. La fanciulla si avvicina un pò rossa in viso. " Quando tornerai da questa battaglia, c'è una cosa che ti devo dire. Per cui vedi di non farti uccidere, intesi? ". Chiede evidentemente preoccupata. Lui le si avvicina per poi prenderle il mento con due dita e costringendola a guardarlo. Lei arrossisce ma non si sottrae.

" Tornerò, Kayuki. Tornerò anche per te ". Le assicura mentre lei balbetta frasi incomprensibili. Lui le da un leggero bacio a stampo che la lascia di stucco, per poi darle le spalle e salutarla con un cenno. La fanciulla si porta una mano alla bocca, rimanendo interdetta a fissare la porta da cui lui è uscito.

" Torna presto... ". Sussurra solamente, per poi uscire a sua volta. 



Ciao a tutti, come va? Perdonate se il capitolo è un pò corto,c ercherò di fare più lungo il prossimo. Allroa, che dire? Abbiamo visto il piano di Defteros di provocare Chrono fino a fargli risvegliare i suoi poteri, ma sarà davvero solo un piano o la sua ossessione per Iris è sincera? Il re dei Titani intanto pare voler proteggere la fanciulla ad ogni costo, anche quando i suoi poteri si sono riattivati è stata il suo solo pensiero e, quando stava per svenire, non ha voluto che si allontanasse da lui. Scopriamo che la ragazza è una sorta di freno per il risveglio di Chrono ma allo stesso tempo la chiave perchè ciò avevnga: che le succederà? Riusciranno i nostri eroi a salvare lei e Tea? 

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Capitolo 14
*** Tentazione e dubbio ***


Kayuki è rimasta nella sua stanza dalla notte precedente, piuttosto pensierosa: non è riuscita a prendere sonno in tutta la notte e non ha fatto altro che pensare a Shura ed al loro " arrivederci ". Le ha dato un bacio, pensa la giovane! Dei, esattamente non è stato un vero bacio, piuttosto un incointro di labbra e null'altro. Ma ha avuto ugualmente il potere di turbare la ragazza che, a quel pensiero, arrossisce vistosamente. " Ma perchè non mi ha dato un vero bacio? Shura, sei uno stupido ". Borbotta la fanciulla mentre prende tra le braccia un cuscino per poi abbracciarlo forte ed affondandovi il viso, completamente rosso per l'imbarazzo. In quel momento sente qualcuno bussare alla porta. " Avanti ". Dice solamente e, dopo alcuni istanti fa la sua comparsa sua madre Fiore di Luna. La donna sfoggia il suo solito e dolce sorriso mentre osserva la figlia.

" Buongiorno figliola, hai dormito bene? ". Chiede. La ragazza fa cenno di no con il capo mentre guarda la madre cercando di nascondere il rossore sul suo viso.

" Non tanto: sono preoccupata per papà e gli altri. Ho paura che possa capitare loro qualcosa ". Ammette, ed è pur vero anche questo: ha paura per suo padre e per gli altri, teme per chi si potrebbero trovare davanti. Dopo tutto si sta parlando dei Titani, potenti divinità esistenti ancor prima del sommo Zeus. Fiore di Luna si siede accanto alla figlia per poi posarle una mano sulla spalla. 

" Tesoro, vedrai che se la caveranno: Athena è con loro. Riporteranno a casa Tea ed Iris e sconfiggeranno i Titani, com'è sempre successo saranno loro ad avere la meglio ". Sorride mentre Kayuki fa un cenno affermativo. La madre non può fare a meno di notare il rossore sul viso della figlia e così prende di nuovo parola di li a poco. " Ma sono sicura che non è solo questo che ti turba, ho indovinato? Per caso c'entra un certo Cavaliere di nostra conoscenza? ". Chiede la donna. Kayuki la guarda per poi scuotere il capo con enfasi, tuttavia il rossore sul viso non scompare maa nzi, se possibile aumenta. 

" Ma no! Mamma, che vai a pensare? ". Chiede concitata. La donna ride appena per poi risponderle. 

" Figlia mia, non puoi ingannare tua madre: si nota lontano un miglio che è per lui. Persino il piccolo Saga va dicendo da ieri che ora tu e il fratellone siete fidanzati ". E ride al pensiero del piccolo che, contento dopo gli allenamenti con Kouga, ha preso a correre per i corridoi del Gran Tempio esordendo che il suo fratellone aveva trovato la fidanzata con un disperato cavaliere di Pegasus che lo rincorreva per recuperarlo. 

" Cosa? Che piccola peste ". Ride un pò la fanciulla pensando a quanto sia ironico il destino: fino a qualche anno prima era Kouga a far disperare il povero Myloch, ora è lui a dover stare dietro ad una piccola peste che un tempo sarebbe stato suo pari. 

" Ma ha ragione? ". Chiede poi tornando seria Fiore di Luna. Kayuki posa il mento contro il cuscino per poi sospirare pesantemente. 

" Non so cosa pensare, mamma: se si può definire tale, prima di partire mi ha dato un bacio. Però non so cosa pensa esattamente di me, non riesco mai a capire i suoi esatti sentimenti. E quindi mi viene il dubbio: sarà il caso che, una volta tornato dalla battaglia con i Titani, io gli dichiari i miei sentimenti? ". Chiede. Fiore di Luna la guarda un istante per poi prendere parola. 

" Shura non esprime facilmente i suoi sentimenti: ha imparato a seppellirli sin da piccolo, per non mostrare la sofferenza che provava e che sta provando per tutto ciò che gli è successo. La perdita di Astraeus, la possessione da parte di suo padre... insomma, sono cose che lo hanno sconvolto, che lo hanno fatto crescere troppo in fretta quando i soli pensieri di un bimbo di undici anni sarebbero dovuti essere giocare spensierato. Tu hai avuto un'infanzia serena, piccola mia: spetta a te quindi aiutarlo ad esprimere al meglio ciò che prova, perchè sono certa che anche lui ricambia i tuoi sentimenti, sai? ". Chiede. Kayuki la guarda sorpresa per poi proseguire. 

" Da cosa lo deduci, mamma? ". Chiede. la donna fa un sorriso tipico di chi ha una certa esperienza in merito. 

" Anche se non parla, tesoro mio, i suoi occhi esprimono ciò che sente: quando ti guarda non lo fa come con un'amica, e di questo ce ne siamo accorti tutti tranne tu stessa ". Le accarezza amorevolmente il naso con un dito, sorridendo. " Quindi il mio consiglio è si, appena torna parlagli e digli ciò che senti. Aprigli il tuo cuore e vedrai che lui farà lo stesso con te ". Kayuki pare incoraggiata dalle parole della madre ed annuisce, per poi abbracciarla. 

" Ti voglio bene, mamma ". Sussurra la figlia di Sirio. 

" Anche io, amore mio ". Risponde Fiore di Luna. Le due non si accorgono di tre ragazzi o meglio: un ragazzo ed un bimbo che stanno spiando la scena da dietro la porta. 

" Non vedo niente! ". Protesta il bruno. Il moro si volta infastidito e gli fa cenno di tacere.

" E che vuoi vedere? Madre e figlia si stanno abbracciando ". Esordisce. Il bimbo biondo prende parola di li a poco.

" Ve lo avevo detto io che il fratellone aveva la fidanzata! ". Grida avendo sentito i discorsi delle due donne, mentre il moro gli tappa la bocca.

" Saga! Abbassa la voce, vuoi che ci sentano? ". Fa. Il bimbo protesta per farsi lasciare andare mentre il figlio di Pegasus ride alla scena. 

" Satoshi, meglio se lo lasci prima che combini dei disastri: ieri durante l'allenamento, ha gelato un albero con la forza del suo cosmo ". Satoshi lascia la presa su Saga che lo guarda divertito dalla sua espressione sorpresa. 

" Kouga dice che potrei essere il nuovo Cavaliere del Cigno, un giorno ". Esordisce in fine con orgoglio. Kouga ride un pò mentre Satoshi lo guarda. 

" Dici davvero? ". Chiede, ed il bruno annuisce. Il moro prende in braccio il piccolo per poi scompigliargli i capelli. " Bene, futuro cavaliere: ora a nanna, che devi riposare un pò dopo gli allenamenti ". Lo guarada e Saga annuisce per la prima volta calmo ed obbediente. 

I Cavalieri e la Dea Athena intanto sono in viaggio alla volta del Tempio del Tempo, più determinati che mai a recuperare Tea ed Iris ed a fermare Chrono ed i suoi fratelli. " Non posso credere che sia tornato in questo mondo ". Sussurra la Dea Athena ripensando allo spettro che ha visto. Seiya la incoraggia mentre le mette una mano sulla spalla. 

" Sta tranquilla, in un modo o nell'altro lo rispediremo da dov'è venuto e con lui i suoi Ghost e gli altri Titani ". Le sorride mentre la donna annuisce un pò più rassicurata, ignara della situazione del signore dei Titani: imemmore e privo del potere, nuovo ed inaspettato alleato di Iris in quella prigionia. 

Nello stesso istante, al tempio del Tempo. 

Iris si sveglia di colpo dopo essersi addormentata. " Che è successo...? ". Mormra in allarme. Si accorge solo ora di un paio di occhi verdi che la osservano facendole sgranare i propri. 

" Ti sei svegliata, finalmente. Il tuo amico invece, non sembra avere idea di farlo ". Indica il re dei Titani che è ancora addormentato. Iris non riesce ad aver paura di quell'uomo nonostante senta che adesso il suo cosmo è oscuro: è più forte di lei. Il legame con lui è più potente di qualsiasi paura, più forte della rabbia che dovrebbe provare per il gesto che ha compiuto verso di lei. 

" Papà? ". Chiede solamente. L'altro si limita ad annuire per poi puntare lo sguardo su di lei, che ricambia risoluta. 

" Si, sono io: tuo padre. L'ultima volta non abbiamo potuto parlare molto, così ho deciso di venire a trovarti ". Ammette. Iris lo guarda senza riuscire a diffidare: perchè? Potrebbe nuovamente pugnalarla! Le parole del fratello rimbombano nella sua mente e, per istinto, la ragazza porta una mano al petto nel punto in cui fu precedentemente pugnalata. 

" Sei qui per finire il lavoro ed uccidermi? ". Chiede. Suo padre la guarda per qualche istante per poi far cenno di no.

" Se ti avessi voluta morta lo avrei già fatto quel giorno. Ma non posso, non riuscirei mai ad ucciderti: sei una parte di me, una parte di noi. Mia e di tua madre. Come potrei mai toglierti la vita? ". Chiede. Iris rimane immobile a guardarlo, riuscendo anche se a fatica a sostenere il suo sguardo. 

" Allora perchè...? ". Sussurra solamente: avrebbe mille domande da porgli, tuttavia le uniche parole che escono dalla sua bocca sono quelle seguite da alcune sillabe incomprensibili. L'ex Cavaliere di Gemini le si avvicina per poi posarle una mano sul viso.

" Le somigli... ". Si ferma un momento: è vero. Iris somiglia molto a sua madre, ma quello sguardo è il suo. Lo stesso sguardo triste, la stessa solitudine. " ... a Tea. Le somigli, anche se lo sguardo è... ". La figlia lo interrompe prima che termini la frase e senza sottrarsi a quel tocco: dovrebbe temerlo invece non desiderava altro che si avvicinasse, di avere quel contatto che in diciannove anni non ha mai potuto avere. 

" Lo sguardo è il tuo, eh? ". Chiede con un leggero sorriso. Lui rimane da prima sorpreso per poi annuire. " Si, Alcmena me lo diceva sempre che aveva lo stesso sguardo di quell'uomo, di colui che mi aveva generata e mi aveva affidata a lei ancora in fasce ". Ricorda con malinconia la madre adottiva: chissà come sarà in pensiero per lei, pensa. Da parte sua Saga rimane in silenzio per un istante per poi fare per staccarsi da lei. Ma la giovane è più rapida e posa una mano sulla sua. " Non andare via, ti prego. Non dopo tutto questo tempo ". Sussurra. Lui la guarda un istante per poi annuire. Iris lo percepisce: no, stavolta non le farà del male, non sa come ma lo sente. E lei ha un disperato bisogno di lui in quel momento, ora più che mai. " Abbracciami, per favo.. ". Non finisce la frase che, per la prima volta in diciannove anni di vita, riceve l'abbraccio di suo padre. La ragazza rimane un pò interdetta: stava per chiederglielo ma lui l'ha anticipata con i gesti. Sollevata ricambia il gesto per poi lasciare andare qualche lacrima. " Aiutaci a scappare, ti prego. Aiutaci... ". Sussurra. Lui la stringe come non ha mai potuto fare: eccola, sua figlia. La sua Iris, la gemella di Defteros. E' combattuto: da un lato è leale a Chrono o meglio, a colui che lo ha risvegliato. ma dall'altro lato ora, in questo momento, Chrono è totalmente immemore e privo di poteri, il suo solo scopo sembra proteggere la stessa Iris. Ma lui non può fare nulla: se vuole ottenere ciò che vuole può solo servire i Titani.

" Non posso ". Sussurra mentre scioglie l'abbraccio di li a poco. " Non posso lasciarvi andare. Ma posso permettervi di uscire da questa stanza e camminare per i corridoi del Tempio: ma state attenti, non aprite mai nesusna porta, per nessuna ragione al mondo. Non dovete avvicinarvi alla Clessidra del tempo ". La mette in guardia. Lei non riesce a capitre il senso di quella frase.

" Ma come? Perchè...? ".Non fa in tempo a finire che suo padre va alla porta: la barriera cala d'intensità ma non si spezza. Ora lei e Chrono possono muoversi liberamente nel Tempio, ma non lasciarlo.

" Dammi retta, Iris: non avvicinatevi mai alla clessidra del tempo, o rappresenterebbe la fine ". Detto questo esce dalla stanza mentre Iris rimane un pò soiazzata, per poi osservare Chrono che ancora dorme senza essersi minimamente accorto della visita dell'ex cavaliere della terza Casa. 

Non passa molto dalla visita di Saga alla figlia: la ragazza non può fare a meno di pensare a quell'incontro ed ora ne è certa: suo padre non permetterà mai che i Titani le facciano del male, suo fratello le ha mentito quando le ha detto che non gli importa nulla di lei. Già, Defteros: le fa davvero paura. Ha capito che non si fermerà di fronte a niente e nessuno, nemmeno i legami di sangue gli importano. In oltre c'è sua madre: è quasi certa che sia in quel tempio, ed ora che ha possibilità di muoversi al suo interno vorrebbe scoprire dove si trova. Ma le parole di suo padre le rimbombano in mente: non deve avvicinarsi alla Clessidra del Tempo, come mai? Cosa potrebbe accadere se lo facesse? Ah, basta indugiare: deve cercare Tea, per poterla quanto meno rassicurare. Non potrà certo liberarla ma almeno potrà offrirle conforto, e questo potrebbe già essere molto importante. Si alza piano sal letto su cui era seduta con l'intenzione di andare alla porta, ma una presa sul suo polso la trattiene. La fanciulla si volta notando che finalmente Chrono si è ripreso. " Dove vai? ". Chiede semplicemente lui. La ragazza prende parola di li a poco.

" Mio padre è stato qui, ed ha indebolito questa barriera opprimente: possiamo muoverci liberamente nel tempio, anche se mi ha raccomandato di stare lontani dalla Clessidra del Tempo ". Spiega brevemente. Chrono lo guarda un pò confuso. 

" E dove vuoi andare, in un tempio che nemmeno conosci? E se trovassi proprio la stanza dove sta quella clessidra? Che faresti? ". Chiede. La ragazza sospira per poi scuotere il capo. 

" Non posso restare con le braccia conserte: mia madre probabilmente si trova qui, rapita da mio padre. Non posso lasciarla sola, voglio che almeno sappia che sono qui e che la posso sostenere anche se non posso farla uscire da qui ". Ammette la turchina. Chrono la guarda un istante per poi sospirare pesantemente. 

" Anche se ti dico di restare qui, non mi ascolterai. Vero? ". Chiede. Iris lo guarda per poi annuire.

" Hai imparato in fretta a conoscermi, eh? ". Ride un pò mentre lui sbuffa per poi mettersi in piedi a sua volta. 

" Ma guarda te che mi tocca fare per una ragazzina ". Commenta con un leggero broncio. Molla la presa sul polso di Iris per poi sistemarsi i capelli, che sono tutti disordinati. 

" Ehi, ti ricordo che ora anche tu sei un ragazzino ". Lo prende in girolei, facendo un occhiolino. " E comunque, cos'è che dovresti fare esattamente? ". Chiede. Lui rotea gli occhi verso il cielo per poi prendere parola. 

" Se ti lascio andare da sola andrai dritta nella stanza della Clessidra del Tempo, ne sono sicuro ". Esordisce mentre lei si finge contrariata. 

" Ma sentitelo, lo stesso potrebbe capitare a te ". Lo indica. Lui la guarda un istante mentre finisce di sistemare quei capelli ribelli. 

" Si, ma magari io potrei percepirne il potere ed evitarla. Quindi Milady, mi permetta di accompagnarla ". Conclude in fine. Lei scuote il capo.

" Non se ne parla! Loro vogliono che tu raggiunga quella stanza, cosa accadrebbe se cadessi nella loro trappola? ". Chiede. Chrono sbuffa ancora una volta per poi prenderla per mano, trascinandola con sè.

" Non ho mai vosto un'umana così capricciosa e testarda! Non credere di potermi tenere chiuso qui mentre tu girovaghi da sola per il tempio senza alcuna protezione, e con tuo fratello a piede libero! ". Iris punta i piedi e si ferma proprio all'entrata della stanza, contrariata. 

" Ed io non ho mai visto un Dio così testardo e... e stupido! Stai facendo il loro gioco, non lo capisci? ". Punta i piedi. Lui le si avvicina di qualche passo. 

" Come mi hai chiamato? ". Chiede. La ragazza incrocia le braccia recuperando un ghigno di sfida che purtroppo in quei giorni aveva perso, ma che lui è stato in grado di far riemergere. 

" Stupido Dio che non sei altro ". Esordisce capendo che non le farà del male. Da parte sua il signore dei Titani le si avvicina ulteriormente, posando una mano sulla porta a cui si era appoggiata la fanciulla ed imprigionandola tra lui ed essa. 

" Umana capricciosa ". Ricomincia. Lei si imbroncia leggermente seppur quella vicinanza la faccia vistosamente arrossire. 

" Testardo! ". Continua a sua volta. Seguono interminabili attimi di assoluto silenzio fino a quando è il signore dei Titani a riprendere parola. 

" Prova un pò a ripetere...?". Le intima quasi in un sussurro. Lei avvampa ancor più di prima, se mai fosse possibile. 

" Te... testardo e stupido Dio... ". Mormora. Eppure non riesce a dostogliere lo sguardo ora diventato smeraldo da quello celeste di lui. Altri attimi di silenzio precedono le nuove parole di Iris. " Siamo... siamo troppo vicini, non credi? ". Chiede mentre lui la guarda per poi rispondere alle sue parole. 

" Tu vuoi allontanarti? ". Chiede, e per istinto Iris vorrebbe scuotere il capo in segno di negazione: accidenti, il suo cuore pare una band impazzita tanto batte! Sta iniziando a sudare ed avverte una sorta di vertigine, ma può assicurare che non è perchè si sente male.

" Io... oh insomma, cioè... ". Borbotta senza poter rispondere: e che dovrebbe mai dire? Si accorge che sono ancor più vicini di prima e, cosa che più la spaventa, che lei non desidera allontanarsi. Si può dire che le loro labbra si stiano sfiorando quando lui, come riscosso da chissà che cosa, si scosta dalla ragazza non riuscendo ad evitare di arrossire. 

" Scusa, ho esagerato ". Mormora per poi darle le spalle. Da parte sua lei rimane interdetta qualche istante: perchè? Perchè è delusa da questo epilogo, mentre ne avrebbe desiderato uno differente? In quel momento non si sente proprio di uscire dalla stanza, così come lui. La fanciulla chiude la porta ed entrambi si siedono ai lati opposti della stanza, come fossero due bimbi che hanno appena litigato. 

" Chrono ". Lo chiama di li a poco la fanciulla, portandosi un dito al labbro ed ancora rossa in viso. Lui si volta a guardarla. 

" Dimmi ". Le risponde solamente. La fanciulla esita un momento per poi rispondergli. 

" Cosa sarebbe accaduto se... beh insomma, se non ci fossimo spostati l'uno dall'altra? ". Chiede poi la figlia di Saga e Tea. Lui torna a fissare la parete così come sta facendo lei. 

" Immagina ". Mormora solamente il corvino. Lei fa 'per rispondere ma decide di evitare. Da parte sua anche lui non dice altro. Rimangono così per un bel pò, in quel silenzio così irreale che pare però esprimere mille parole. 

Salve miei cari, come va? Ecco il nuovo capitolo, che ne pensate? Abbiamo visto Kayuki confidarsi con Fiore di Luna circa i suoi sentimenti per Shura, non sapendo che tre pettegoli la stavano spiando :D Intanto Saga ha fatto finalmente visita alla figlia, e padre e figlia hanno condiviso il loro primo momento insieme. Saga ha permesso alla figlia ed a Chrono di girovagare per il tempio pur mettendoli in guardia: non devono avvicinarsi alla Clessidra del Tempo. Che abbia ripensamenti? Che non desideri il risveglio del signore del Tempo? Che voglia solo tenere Tea con sè ma non risvegliare i ricordi ed i poteri di Chrono? Intanto vediamo il re dei Titani ed Iris sempre più vicini, ma come finirà questa storia? Sarà vero che la ragazza funge da freno alla vera personalità del Dio del Tempo? Aspettate e lo scoprirete :D Baci 

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Capitolo 15
*** Salvataggio con sorpresa ***


Molti anni prima, Athene.

La fanciulla giunge finalmente al Gran Tempio: sa che i Cavalieri D'Oro risiedono li, ed in verità è alla ricerca di uno di loro in particolare. Il giovane che, dopo il loro primo incontro in cui la tolse da una situazione piuttosto difficile, incontrò nuovamente sulla sua strada in un giorno di pioggia.

Mentre era uscita a fare le commissioni infatti si era scatenato un forte acquazzone. La ragazza corse per raggiungere casa sua il prima possibile, ma ormai era quasi totalmene fradicia. Correndo non prestò attenzione al giovane dalla scintillante armatura che camminava nella sua stessa direzione e finì per andargli dritta addosso. Lui non si fece nulla ma lei finì a terra, finendo così per bagnarsi ulteriormente. Il ragazzo la osservò per qualche istante per poi riconoscerla, lo stesso lei: si erano già incontrati prima. La aiutò ad alzarsi ma notò subito che era ormai fradicia, di quel passo si sarebbe presa una polmonite. La ragazza stava per scusarsi dell'incidente, anche se in realtà era solo lei che era finita a terra. Ma lui fu più svelto e le mise il proprio mantello sulla testa, dicendole che se fosse stata troppo a lungo sotto la pioggia avrebbe preso un malanno e di affrettarsi a tornare a casa. La bruna rimase interdetta e non riuscì a proferire parola mentre lui le diede le spalle, per poi allontanarsi probabilmente diretto al Gran Tempio e lasciando la giovane leggermente interdetta e rossa in viso, con mille e più domande. Come ad esempio: quale sarà il nome di quel giovane? Sa solo che è un Cavaliere D'Oro, e ne ha riconosciuto la costellazione. Ma a parte questo, il nulla.

La ragazza ripensa a quanto accaduto ed avvampa nuovamente. In seguito scuote il capo. " Oh Tea, sei peggio di una ragazzina alla prima cotta. Smettila con questi pensieri, che non è il caso ". Si rimprovera mentalmente. Sospira pesantemente per poi decidere di aspettare il Cavaliere: non può certo entrare lei al Gran Tempio e passare le dodici case come nulla fosse, deve attendere che si faccia vedere lui. Stesso Cavaliere che sta scendendo le scalinate per giungere fuori dal Gran Tempio e, vedendo quella fanciulla che riconosce immediatamente, si ferma un istante ad osservarla: non può negarlo, è davvero bella. Lo ha pensato dal primo momento in cui l'ha vista, tuttavia decide di non dare troppa importanza a quel pensiero: arriva a poca distanza di lei per poi prendere parola. 

" Siete voi ". Fa solamente mentre lei si volta di scatto. " Non credevo di rivedervi proprio al Gran Tempio. Cosa vi porta qui? ". Chiede con quell'aria piuttosto seria il Cavaliere. La ragazza non può fare a meno di arrossire un pò per poi prendere nuovamente parola. 

" Ecco... il fatto è che vi volevo ringraziare per l'altro ieri, e naturalmente riportarvi il vostro mantello ". Mormora la bruna. Lui la guarda un istante e lei non può fare a meno di ricambiare lo sguardo. 

" Accetto i vostri ringraziamenti, anche se non ho fatto nulla di speciale ". Fa con calma il Cavaliere dalla chioma blu. In seguito prosegue la frase. " Tenete pure il mantello, così la prossima volta avrete qualcosa per coprirvi se mai scoppiasse un acquazzone ". Si lascia sfuggire un sorriso finalmente, per poi mettere una mano sul capo della ragazza. " Non avreste dovuto disturbarvi per una cosa simile ". Conclude per poi tornare serio. Esattamente come la volta precedente si scosta dalla ragazza per poi farle un cenno di saluto. Sta per andarsene ma questa volta lei è più rapida: lo afferra per il mantello trattenendolo. 

" Io sono Tea ". Fa solamente, presentandosi ed in seguito sfoggiando un sorriso dolcissimo, che le viene spontaneo. Lui si sente afferrare e si volta verso di lei per poi lasciarla proseguire. " Potrei almeno sapere il nome di questo Cavaliere tanto gentile? ". Chiede. La sua dolcezza e la sua espressione pura ed innocente riescono a cogliere di sorpresa persino lui che, dopo un momento in cui può giurare di essere persino arrossito, prende parola mentre guarda dritto davanti a lui.

" Saga ". Si presenta, per poi proseguire. " Il mio nome è Saga, e sono il Cavaliere d'Oro dei gemelli ". Conclude. La ragazza lascia la presa sul suo mantello ed annuisce. Rimangono in silenzio dopo un pò per poi decidersi a parlare. 

" Grazie ancora. Adesso è meglio che vada davvero, o mia madre si preoccuperà ". Mantiene quel sorriso la fanciulla. Fa un leggero inchino con il capo in segno di rispetto per poi girarsi per andare. Ma questa volta è lui a fermarla, pur non essendosi voltato verso di lei.

" Tea ". La chiama. Lei arresta il suo passo per poi voltarsi verso di lui, che prosegue la frase di li a poco. " Tornate quando volete. Mi ha fatto piacere rivedervi ". E senza darle il tempo di rispondere si incammina nuovamente. Lei rimane interdetta un momento a fissarlo per poi annuire in un movimento quasi meccanico. Ma è sicura che si incontreranno nuovamente e molto presto. 


I Cavalieri dello Zodiaco e la Dea Athena, assieme a Shura e Subaru, sono giunti al Tempio del Tempo. Nei presenti le sensazioni sono tra le più disparate: ansia, preoccupazione, la voglia di salvare Tea ed Iris. Tutti questi sentimenti si mescolano in ogniuno di loro. Saori si guarda attorno piuttosto sospettosa. " E' molto strano ". Sentenzia la Dea. Il marito la guarda per poi prendere parola. 

" A che cosa ti riferisci, Saori? ". Le chiede. La fanciulla divina si guarda ancora attorno per poi rispondere al marito. 

" E' strano che nessuno si sia opposto a noi: nè durante il cammino nè ora, che siamo entrati nel Tempio. Eppure i Titani devono essersi accorti della nostra presenza. Non capisco ". Ammette la donna impugnando lo scettro di Thoole per precauzione. Il marito riflette un istante. 

" Hai ragione, stiamo in guardia. Potrebbe essere una trappola ". Fa il Cavaliere di Sagitter mentre il gruppo prosegue per i corridoi, alla ricerca di Tea ed Iris. 

Saga e Defteros sono insieme. Il secondo guarda il padre piuttosto agitato, mentre l'altro sembra essere tranquillo nonostante quanto accaduto. " Come fai a stare così tranquillo? Ti ho appena detto che Athena ed i suoi Cavalieri sono qui, ma a te non pare importare! ". Commenta il moro. Saga lo guarda spazientito. 

" Mettiti seduto e calmati, Defteros! ". Lo ammonisce. L'altro non può fare a meno di sussultare per poi arrendersi ed obbedire: si siede di fronte al padre per poi riprendere parola. 

" Come mai sei così tranquillo? Guarda che sono qui per la mamma ed Iris ". Commenta il ragazzo. L'ex Cavaliere della Terza Casa lo osserva un momento per poi rispondere alla sua domanda. 

" E tu lascia che facciano. Che vadano e prendano Iris: tua madre è in una stanza chiusa a chiave, il suo cosmo è annullato dalle catene divine e quindi non possono trovarla, e anche se lo facessero non gli permetterei di portarsela via ". Spiega brevemente al giovane che pare ancora non capire: ok, sua madre non la potranno prendere. Ma Iris? Non era li per uno scopo preciso? Suo padre si accorge delle sue perplessità e così riprende parola. " Per quanto riguarda tua sorella invece, è insieme a Chrono e praticamente non si separano mai, no? Forse scontrarsi con i Cavalieri, o vedersi portare via la sua compagna di prigionia vedendola così come minacciata da quegli stranieri, lo farà arrabbiare a tal punto da risvegliare i suoi poteri ". Si ferma un istante mentre il figlio annuisce: potrebbe essere una buona idea, in fondo era stato deciso sin dal principio di usare Iris per far risvegliare il vero Chrono. 

" Potresti aver ragione: forse se percepisse una minaccia, finalmente risveglierebbe i suoi poteri e recupererebbe la memoria ". Commenta il gemello di Iris. Saga annuisce: è sicuro che i Cavalieri ed Athena attaccheranno Chrono, e lui sarà costretto a difendersi. E a quel punto sicuramente i suoi poteri riemergeranno, insieme alla sua memoria. Si, è un piano perfetto. 

Athena ed i suoi cavalieri percepiscono il debole cosmo di Iris. " Ragazzi, lo avverto ". Sentenzia la Dea della Giustizia per poi riprendere parola. " Il Cosmo di Iris si trova oltre questa porta ". Conclude per poi posare una mano su una porta: avverte la presenza di una potente barriera. Espandendo il suo divino cosmo tuttavia la Dea riesce ad infrangerla, mentre Seiya la affianca. 

" Prudenza, mia cara ". Fa semplicemente. Lei annuisce per poi posare una mano sulla maniglia ed ignara che, nascosto dietro una colonna, qualcuno la stia osservando compiaciuto: ha azzerato il proprio cosmo così come i fratelli e la sorella nonchè sposa, ed ha avuto lo stesso pensiero di Saga: lasceranno che Athena affronti Chrono, così lo risveglieranno senza nemmeno saperlo. La fanciulla divina intanto esita un momento, per poi aprire di scatto la porta: pare essere tutto in ordine li dentro, pensa. Punta poi lo sguardo alla fanciulla dalla chioma turchina e rimane sconcertata dal suo nuovo aspetto: è evidente che sta perdendo tutto il potere. Se mai il colorito dei capelli divenisse argento lo perderebbe completamente e con esso la vita. Ma lei non lo permetterà mai. Entra nella stanza seguita dai Cavalieri. 

" Iris! ". La chiama. Nel sentire quella voce la fanciulla si volta di scatto per poi vedere di chi si tratta. Le lacrime di felicità sgorgano dai suoi occhi mentre la fanciulla corre tra le braccia della Dea. 

" Divina Athena! Cavalieri! ". Piange contenta: sono giunti in fine a salvarla! " Ma come avete fatto ad entrare? Credevo che i Titani avrebbero opposto resistenza ". Chiede la turchina. La Dea della Giustizia scuote il capo. 

" Infatti tutto ciò è sin troppo strano: nessuno si è presentato ad ostacolare il nostro cammino, ti abbiamo trovata e spezzato la barriera con una semplicità disarmante ". Ammette Athena. Sirio prende parola di li a poco. 

" C'è qualcosa sotto, è evidente ". Sentenzia a sua volta. " Ma ora dobbiamo andare a cercare Tea e salvarvi entrambe, portandovi fuori da questo tempio quanto prima ". Gli altri Cavalieri annuiscono. Ma Iris scuote il capo. 

" Aspettate! C'è un'altra persona che dobbiamo salvare e proteggere, vi prego ". Chiede. Athena la guarda. 

" Certo tesoro, ma di chi si può trattare? ". Chiede. Iris non ha il tempo di pensare o dire nulla: colui che sta nei suoi pensieri si è svegliato e sta guardando i presenti decisamente con astio. Per istinto rimane immobile dov'è, come se si sentisse minacciato. 

" E voi chi siete? ". Chiede solamente. La Dea Athena sgrana gli occhi sconcertata: lui? Non è possibile! Si è dunque risvegliato dal suo millenario sonno? La Dea guarda sconcertata il marito per poi prendere parola. 

" Chrono ". Lo chiama solamente. Crystal rimane sbigottito a quel nome.

" Cosa?! Quel ragazzo sarebbe Chrono? ". Chiede. La Dea Athena annuisce ancora sconvolta: credeva che non si fosse ancora risvegliato! In oltre non avverte il suo cosmo, come mai?

" Si è lui: Chrono, il signore del Tempo e re dei Titani, il padre di Zeus, Hades e Nettuno. Ciò che non mi spiego è come faccia a tenere sopito il suo cosmo in maniera totale: avrei dovuto avvertirlo ". Iris guarda prima Chrono poi i presenti. 

" Aspettate, lasciate che vi spieghi! ". tenta, ma Seiya non sente la sua frase.

" Non importa! Se è lui il nemico, allora lo annienteremo ora! ". Sentenzia per poi prepararsi a colpire. " Per il Sacro Sagitter! ". Fa. Iris si accorge dell'attacco e, essendo la figlia di un Cavaliere D'Oro, riesce a distinguere i colpi alla velocità della luce. Sgrana gli occhi per poi muoversi di scatto. 

" Spostati! ". urla poco prima di spostare di lato Chrono. Il Sacro Sagitter la colpisce leggermente al braccio mentre i presenti la guardano sconvolti: ha protetto un nemico? Suo fratello prende finalmente parola. 

" Ma che cosa stai facendo? Sei forse impazzita?! ". Le chiede. La ragazza guarda il suo compagno di prigionia. 

" Stai bene? Ti ha fatto del male? ". Chiede, e lui fa cenno di no. La ragazza si volta poi verso Shura.  " Per favore, ascoltatemi: non è lo stesso Chrono che nei tempi del mito ha combattuto contro Athena ed i suoi figli! Ha perso la memoria ed il suo potere è ancora sigillato, credetemi! Adesso non può nuocere a nessuno! Volete colpire una persona disarmata? ". Chiede. Subaru si fa finalmente avanti. 

" Hai già dimenticato cos'ha fatto quest'essere a tuo padre? ". Chiede, su tutte le furie. " Io no! So che ha fatto molto male e che, se continua a vivere, finirà per farne altro. Ma io lo fermerò prima ". Si prepara a lanciare la Cuspide Scarlatta. Athena non può fare a meno di pensare alle parole di Iris: e se fosse vero? Se Chrono fosse veramente senza potere e memoria, in questo momento? Sarebbe giusto ucciderlo pur in quelle condizioni? " Cuspide scarlatta! ". Grida il figlio di Milo. Il suo attacco va a segno nonostante le proteste di Iris e riesce a colpire il signore dei Titani. Lui si riprende dopo un pò e lo guarda piuttosto alterato. 

" Come ti permetti? ". Sibila. L'altro lo guarda con ira per poi riprendere parola. 

" Potrai ingannare Iris, ma io non ci casco: e anche se fosse come ha detto lei, non ti lascerò vivere oltre! La tua esistenza deve aver fine adesso! ". Lancia altre diverse cuspidi verso il nemico che, non avendo potere nè armatura a proteggerlo, le riceve senza poterle contrastare. 

" Basta! ". Grida ad un certo punto Iris con le lacrime agli occhi: non sa perchè ma non sopporta tutto ciò. Da parte sua Chrono rimane a terra per qualche istante: ha ricevuto già nove colpi da parte di Subaru. Ma dopo alcuni istanti trova la forza di alzarsi mentre una leggera aura viola lo circonda. 

" Come ti permetti di attaccarmi?! Siete stati voi ad introdurvi nel mio tempio, e siete sempre voi quelli che adesso pretendono di portarsi via Iris! Non credere che ve lo permetterò! ". I vetri della finestra si incrinano mentre Iris scuote il capo sconvolta. 

" Vi prego, basta! Fermatevi! I vostri attacchi lo stanno facendo infuriare! ". Tenta ancora, ma Subaru la interrompe prima che possa concludere la frase. 

" E tu lascia che si infuri! Così getterà la maschera e scoprirai che ti ha ingannata! Questessere non ha mai perso i poteri e la memoria, è un trucco! ". Fa diffidente il cavaliere di Scorpio. In seguito prosegue la frase. " Cuspide Scarlatta! ". Sentenzia mentre lancia altri attacchi. Chrono sentendosi nuovamente attaccato inizia ad alterarsi sempre più. L'aura viola si espande sempre più e si scontra con quella dorata del Cavaliere di Scorpio. Il dolore della decima cuspide gli fa risvegliare una parte del suo divino cosmo, tanto da infrangere tutti i vetri della stanza. Athena sgrana gli occhi per poi intervenire. 

" Fermati, Subaru! ". Cerca di dire, ma il Cavaliere non pare sentire la voce della sua Dea. Non si accorge che gli occhi del signore dei Titani sono mutati e sono diventati di colore scarlatto: i suoi poteri lottano per riemergere, e di questo passo succederà presto. 

" Ci libereremo del nemico qui ed ora, finchè è debole! ". Commenta il turchino. Athena lo guarda allarmata: si sente oppressa da una potente oscurità e la sensazione vale anche per gli altri cavalieri. Shura guarda la Dea. 

" Divina Athena, cosa facciamo? Subaru ha ragione, oppure...? ". Si ferma mentre Saori si sorregge allo scettro di Thoole.

" Fermiamolo! Se Iris ha ragione, l'ultima cosa da fare è provocare Chrono e svegliare i suoi poteri. Potrebbe essere un piano dei suoi fratelli, per questo non ci hanno ostacolato: vogliono che ci scontriamo con lui e lo provochiamo fino a fargli risvegliare i poteri ". Spiega Athena. Ma come fare a fermare il Cavaliere di Scorpio? Il ragazzo guarda furioso il nemico.

" Preparati! Cuspide scarlatta! ". Lancia un nuovo attacco che tuttavia, questa volta non va a segno: la Megas Drepanon si è posta a difesa del suo padrone così come la sua divina Kamui. Lui ha cambiato espressione, è freddo come la notte artica. Iris è ancora dietro di lui. 

" Chrono, no... ". Mormora la ragazza: lei crede in lui, sa che non l'ha ingannata. Il suo cuore sa che non le ha mentito, ma ora? Che sia stato Subaru stesso, involontariamente, a risvegliare la sua vera natura? Il Cosmo del re dei Titani è ancora instabile ma ora è ben percettibile, tanto che la sua Kamui si dispone per la prima volta sul suo corpo a proteggerlo e la Megas Drepanon torna nelle sue mani. Le sue ferite sanguinano ancora, segno che non ha risvegliato del tutto i suoi poteri e probabilmente nemmeno i ricordi. 

" Pagherai cara la tua arroganza, umano! ". Risponde finalmente il padre del Sommo Zeus, per poi lanciarsi finalmente all'attacco colpendo Subaru con un fendente per poi ghignare sicuro. " Non hai speranza ". Sentenzia. Athena guarda i suoi Cavalieri.

" Accidenti! Di questo passo avremo un grande problema: sta per risvegliare i suoi poteri! ". Commenta per poi espandere il suo cosmo per poter aiutare il suo Cavaliere che, colto di sorpresa, è finito a terra sanguinante ad una spalla. Chrono si volta verso i Cavalieri e la Dea. 

" E voi altri, non interferite! ". Sentenzia per poi lanciare un fendente che, con la sola forza dell'onda d'urto, scaglia i nemici contro la parete. Subaru si alza di li a poco. 

" La partita non è chiusa! ". Fa furioso il figlio di Tisifone. Iris prova a richiamare entrambi. 

" Vi prego, no! Finchè siete in tempo, fermate lo scontro! I poteri di Chrono non sono ancora attivi del tutto! Subaru, ascoltami! ". Cerca disperata di convincerlo. Chrono la guarda un istante per poi metterla dietro di sè.

" Tu sta indietro ". Le ordina, e lei non capisce: pur avendo i suoi poteri metà attivi e forse dei frammenti di memoria, tiene ancora a lei? Non capisce. " E adesso tocca a te ". Guarda il Cavaliere dell'ottava casa per poi finalmente attaccarlo. " Theleos Oracle! ". Ricorda il nome del suo attacco come se non avesse mai perduto potere e memoria. Immediatamente il figlio di Milo ne è investito ed inizia a soffrire: il suo corpo sembra bruciare come il fuoco mentre delle ferite si aprono sul suo corpo. " Quelle sono le tue ferite passate. Ferite che hai riportato negli scontri precedenti che, grazie al potere del Theleos Oracle, ricmpaiono per effetto dello scorrere inverso del tempo: solo su di te, sta scorrendo all'indietro riportandoti le tue vecchie ferite ". Ghigna cinicamente. Iris non ce la fa più: non può vederlo così! Lei sa che non è così, lei ha conosciuto il suo lato migliore. E se è vero che lei funge da freno al risveglio della vera indole di Chrono, allora... 

" No, ti prego! Non farlo! ". Senza esitare lo afferra da dietro, cingendogli la vita con le braccia. Chrono sussulta a quel contatto mentre la ragazza continua a parlare. " Io credo in te! Io so che non sei così! Non sei un assassino, ti ricordi? Hai giurato di proteggermi, ma se uccidi i miei amici mi farai solo soffrire. Ti prego! Torna in te! ". Continua la fanciulla. Saori sgrana gli occhi shoccata. 

" Guardate! ". I Cavalieri così come Subaru guardano il re dei Titani: sta piangendo. Sta piangendo lacrime di sangue mentre il suo potere pare nuovamente essere represso dal sigillo. 

" Iris... tu... ". Mormora. Lei lo stringe forte a sè. 

" Ti supplico, ho bisogno di te. Non ti attaccheranno più, vero? ". Chiede, ed Athena annuisce. Subaru rimane sconcertato.

" Ma Athena! ". tenta, ma lei scuote il capo per poi puntare lo sguardo sul giovane cavaliere. 

" I suoi poteri non sono attivi. Quindi finchè è in questo stato, è solo una persona da proteggere ". Non ammette repliche la Dea. Il cosmo di Chrono è ancora forte in quel momento. Iris tuttavia non pare averne paura e si stacca da lui, per poi pararglisi di fronte ed accarezzandogli dolcemente il viso. 

" Ehi, stupido Dio testardo... ". Lo chiama in modo affettuoso. " Che ne dici se adesso ce ne andiamo insieme da questo posto? Non dovrai più rispondere a nessun altro se non te stesso ". Detto questo lo guarda intensamente e lui ricambia lo sguardo. L'aura viola scompare lentamente mentre la Kamui si distacca da lui non riconoscendolo più, la Megas Drepanon gli cade a terra ed i suoi capelli, che prima stavano per tingersi di blu, tornano nuovamente corvini. Anche Subaru pare stare istantaneamente meglio e le sue ferite si rimarginano. 

" Umana testarda che non sei altro... ti potevo fare davvero male,lo sai?! ". Sbrocca poi il corvino per poi non trattenere le lacrime: in quel momento sembra solo un bimbo che si è accorto di aver fatto una marachella troppo grande. " Scusa! Non so che avrei fatto se ti fosse successo qualcosa! ". Detto questo si getta a capofitto in un abbraccio, così improvviso che sia lui che Iris finiscono a terra. Lei ricambia l'abbraccio. 

" Calmo, è tutto passato adesso ". Sussurra cercando di calmarlo. Athena è la prima che si avvicina: deve dare lei l'esempio, pensa. Porge una mano al re dei Titani per poi sfoggiare un sorriso dolce e sincero. 

" Andiamo, vieni via con noi ". Dice istintivamente: non ha cuore di abbandonarlo in quello stato, anche perchè sa che Iris non si muoverebbe da li senza di lui. I Cavalieri seguono l'esempio della Dea della Giustizia della quale si fidano ciecamente. Chrono esita un momento ma in fine afferra la mano della divina nipote, che lo aiuta ad alzarsi. Anche Iris si rialza. 

" La mamma è ancora prigioniera ". Fa la turchina. " Come facciamo? ". Crystal si fa finalmente avanti seguito da Shura e Seiya. 

" Noi tre resteremo qui e cercheremo Tea. Voi altri tornerete a casa con Chrono ed Iris: loro e Subaru hanno bisogno di riprendersi e riposare, e in oltre non possiamo correre il rischio che i Titani incontrino il fratello e lo provochino nuovamente. Altrimenti non c'è la certezza che questa volta Iris riuscirà a tenere repressi i suoi poteri, e noi non vogliamo che li risvegli, no? ". La Dea Athena annuisce per poi affiancare il marito. 

" Io resto con voi: Tea è mia sorella, non la abbandonerei mai. In oltre oltre ai Titani, sulla nostra strada potremmo incontrare Defteros e Saga ". Seiya annuisce mentre stringe la mano della moglie. Shun, Phoenix e Sirio annuiscono per poi guardare Shura e sorreggendo Subaru.

" Prudenza ". Lo ammonisce. Il figlio di Hades annuisce per poi fargli il cenno dell'ok.

" Va bene ". Fa. Il cavaliere di Libra sorride per poi riprendere parola. 

" Vedi di tornare sano e salvo, o Kayuki ne soffrirà molto. Così come tutti noi ". Conclude il discorso. Il corvino annuisce: certamente, tornerà a casa e finalmente dirà a Kayuki ciò che sente per lei. Ma prima lui, Athena, Seiya e Crystal devono salvare sua madre.


Salve a tutti, come state? Allora, ecco il quattordicesimo capitolo: abbiamo visto il flashback dell'incontro di Saga e Tea al Gran tempio, probabilmente quello che precede l'inizio della loro storia. Intanto Saori ed i Cavalieri sono giunti al Tempio del Tempo: hanno raggiunto Iris con facilità senza sapere di essere caduti dritti nella trappola di ponto e dei suoi fratelli. Tuttavia il loro piano non è andato a buon fine: seppur si sia scontrato con Subaru, alla fine il Re dei Titani è tornato in sè solo grazie ad Iris, che oltre ad essere un freno al risveglio della sua vera indole pare essere qualcosa di più per il padre di Zeus, Hades e Nettuno, al punto di volerla proteggere pur avendo i suoi poteri almeno parzialmente svegli ed i frammenti delle sue memorie. Abbiamo visto uno dei suoi attacchi, il Theleos Oracle; un attacco che agisce su un avversario riportando il suo corpo al periodo in cui era ferito e sofferente e provocandogli atroci sofferenze, facendo dolere le ferite molto più di quello che dovrebbero. Ora il gruppo è diviso: Athena, Seiya, Crystal e Shura sono alla ricerca di Tea, Sirio, Shun, Subaru e Phoenix porteranno Iris e Chrono a casa con loro. Riusciranno davvero ad uscire incolumi dal Tempio del Tempo o dovrà ancora succedere qualcosa? Saga si farà avanti ed affronterà il gruppo capeggiato da Athena, per impedire loro di portargli via la sua amata? Seguitemi e lo saprete :) Baci

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Capitolo 16
*** In fuga dal Tempio del Tempo ***


Un giovane dal volto mascherato si palesa di fronte a Ponto, Mnemosyne, Iperione e Crio. Si inchina per poi prendere parola. " Miei signori e signora, abbiamo un problema: Athena ed i suoi Cavalieri sono penetrati nel Tempio e stanno per portare via non solo la ragazza, ma anche il Divino Chrono ". Riferisce senza ancora togliere quella maschera inespressiva. Ponto è il primo che prende parola. 

" E' tutto stabilito, mio fedele Ghost: si portino pur via il Divino Chrono se vogliono, tanto noi sappiamo esattamente dove trovarli. E a quel punto agiremo ". Crio guarda il fratello con espressione stupefatta per poi in fine prendere parola. 

" Ma cosa dici? E i suoi poteri? Quando pensi potremo risvegliarlo, se non rimane qui dove si trova la Clessidra del Tempo, fonte dei suoi immensi poteri? ". Chiede il Titano dai capelli azzurri. A quell'affermazione sul viso di Ponto compare un ghigno soddisfatto. 

" Non dirmi che non lo hai compreso: c'è un solo modo per risvegliare il nostro signore, e non è portandolo di fronte alla clessidra del Tempo. L'ho capito quando mi hanno riferito della sua reazione, quando quel Cavaliere lo ha attaccato: ha reagito sentendosi in pericolo, e soprattutto pensando che gli volessero portare via la sua Iris. Trattenerlo in una stanza non ci aiuterà: deve essere libero, e sarà in quel momento che attaccheremo con forza e decisione ". Iperione osserva la scena seriamente senza parlare mentre il fratello si lascia andare ad una fragorosa risata. " Lasciamo gioire quei patetici insetti: presto avranno una memorabile sconfitta, e conosceranno il vero Chrono ". Assicura mentre tra le sue mani compare la sua arma, ossia una spada di diamante. " La nostra vendetta sarà spietata. Pagheranno ciò che ci hanno fatto ". Assicura. Iperione rimane in silenzio mentre Crio e Mnemosyne annuiscono rassicurati dalle parole del fratello. Il giovane Ghost rimane immobile qualche istante per poi prendere parola. 

" Con il vostro permesso, mi congedo ". Sussurra. Ad un cenno affermativo da parte dei suoi signori esce dalla stanza e, una volta fuori, toglie la maschera un istante per poi ghignare compiaciuto.

" Mi ci sono voluti anni per avere la possibilità di tornare, ma ora che sono qui potrò portare a termine la mia sfida con te... Crystal ". Detto questo rimette la maschera mentre si lascia andare ad una sadica risata.

Crystal, Athena, Shura e Seiya sono rimasti soli, mentre Subaru, Sirio, Phoenix e Shun si stanno dirigendo verso casa insieme a Chrono ed Iris. La fanciulla divina tiene alta la guardia e rimane davanti al gruppo. " Prudenza, ragazzi. Avverto una forza opprimente in questa direzione ". E guarda di fronte a sè. " Il cosmo di Tea è oppresso da qualcosa, eppure io riesco a percepirlo seppur fievolmente. Mi chiedo cosa sia questa forza oscura, non mi pare sia il potere dei Titani ". Mormora. Shura si guarda intorno poi, non sa nemmeno lui perchè, si avvicina ad una porta sulla cui maniglia posa una mano. 

" Divina Athena, è qui ". Sentenzia. Athena guarda il nipote divino, per poi prendere parola. 

" Ma ne sei sicuro? Come fai a dirlo? Io non avverto il suo cosmo da li ". Ammette. Ma Shura scuote il capo. 

" Vi dico che si trova qui! Stiamo seguendo una falsa pista, qualcuno ci sta ingannando per depistarci, ma io sento che mia madre è in questa stanza ". Insiste il Cavaliere di Gemini. Athena annuisce e si fida di lui, eppure si domanda: chi li sta ingannando? Chi ha interesse che non trovino Tea? La risposta le arriva quasi spontanea di li a poco ma cerca di non pensarci: la priorità in questo istante è solo salvare la sorella. Seiya affianca la moglie. 

" Bando alle ciance! Io mi fido: se Shura dice che sua madre è qui, sarà così ". Rassicura Saori, che annuisce. Fa per aprire la porta ma una potente barriera la respinge facendola volare contro la parete. " Saori! ". Fa Seiya, soccorrendola. La donna rimane stordita qualche istante per poi alzarsi nuovamente. 

" Sta tranquillo Seiya, non mi sono fatta nulla ". Si sorregge al proprio scettro per poi decidere di usare il suo potere: un raggio di luce manda in frantumi la barriera e persino la porta di quella stanza, ed il gruppo constata che Shura aveva ragione. 

" Mamma! ". Fa solamente il Cavaliere della terza casa. Sorpassa tutti quanti e corre accanto alla donna che al momento pare incosciente. " Mamma! mamma, svegliati! Che ti hanno fatto? ". Chiede per poi notare le catene divine che tengono prigioniera sua madre. La bruna apre gli occhi di li ad alcuni momenti. Impiaga qualche istante a realizzare chi sia entrato nella stanza, ma rendendosene conto scoppia in lacrime per la gioia, 

" Figlio mio! Athena! Ragazzi! ". Vorrebbe abbracciare Shura ma le catene divine labloccano, impedendole qualsiasi movimento e facendola gemere di dolore. Athena le nota e si avvicina. 

" Sorella mia, lascia che ti liberi ". Fa la Dea della Guerra, per poi usare il suo divino potere e distruggere quelle catene. Tea abbraccia sia il figlio che la sorella. 

" Finalmente siete qui! ". Fa solamente. I due ricambiano l'abbraccio per poi aiutarla ad alzarsi.

" Si, siamo qui. E ti porteremo fuori da questo posto quanto prima ". Si fa avanti suo marito. nel vedere che c'è anche lui la donna gli si getta tra le braccia, scordando persino il dolore atroce dato dal sigillo sui suoi poteri divini ed ai polsi feriti. 

" Mio amato! ". Fa solamente la reincarnazione di Persefone. Crystal la stringe forte a sè, sollevato: non la lascerà mai più andare, ora che è li con lui non permetterà più a nessuno di portargliela via. 

" Non sai quanta paura avevo di non rivederti! Perdonami! Avrei dovuto starti più vicino e proteggerti ". La bacia, e lei ricambia il bacio. 

" Non pensarci, non pensare più a questo. Ora siamo qui, siamo insieme ". Sorride dolcemente la fanciulla divina. Athena prende parola di li a poco.

" Però il tuo potere sembra oppresso ". Fa semplicemente. La sorella le risponde di li a poco.

" Saga ha usato il potere di Chrono, ed ha sigillato il mio potere divino. Mi ha portato via la mia falce per impedirmi di difendermi, adesso sono meno che una semi Dea. Mi dispiace ". Si dispiace la bruna. Seiya si fa avanti.

" Hai detto Chrono? ". Chiede. Tea annuisce mentre Sagitter e Gemini si guardano un istante. " Pensi quello che penso io, Shura? ". Chiede. Il moro annuisce mentre Tea non capisce, Athena sembra invece aver afferrato.

" Oh si, credo di aver capito perfettamente ". Sentenzia il corvino. Tea guarda il gruppo incerta. 

" Ma che cos'è che avete in mente? ". Chiede. Gli uomini la guardano mentre la sorella prende parola di li a pochi istanti.

" Chrono ora è con noi: è sveglio ma è dalla nostra parte ". Quelle parole fanno sussultare Tea, che comunque lascia proseguire la sorella. " Una parte dei suoi poteri è sigillata così come la sua memoria, o meglio la sua vera indole, la sua essenza divina. Ma credo che con il mio aiuto, riuscirà a spezzare il sigillo sui tuoi poteri ed a restituirteli. E' il solo a poterlo fare ". Tea rimane quanto meno interdetta ed in seguito prende parola. 

" Chrono? Dalla nostra parte? Ma... ". Fa per dire. Seiya si guarda attorno per poi interromperla. 

" Ti spiegheremo tutto nel dettaglio più tardi: ora fuggiamo, prima che i Titani ci scoprano ". Gli altri annuiscono, Crystal aiuta Athena a sorreggere Tea mentre lei pare incerta.

" Ragazzi, no. Prima di andare... ". Fa per dire, ma tutti i presenti avvertono un cosmo nero come la notte più profonda.

" Peccato che non riuscirete mai a raggiungere il signore dei Titani. Perchè io vi fermerò prima ". Quella voce! Athena sussulta mentre Tea alza lo sguardo: aveva visto giusto. Il proprietario della voce è... 

" Saga! ". Lo chiama. Lui sfoggia un ghigno di perfidia tipico del suo lato oscuro: non indossa nemmeno la sua nuova armatura di capo dei Ghost, è talmente sicuro di sè da pensare di non averne bisogno. Il suo sguardo incontra subito quello di Crystal che ricambia alterato. 

" Non è possibile! Come hai potuto allearti con costoro e addirittura, rapire colei che dicevi di amare e farle del male? ". Chiede il biondo. L'ex cavaliere della Terza Casa non perde il suo ghigno per poi rispondere al biondo.

" Io non le ho fatto del male, anzi: mi sono solo ripreso ciò che in questi anni mi è stato portato via. Con il Divino Chrono in quelle condizioni non c'è più bisogno di combattere, a meno che non mi ci costringiate, questo è chiaro ". Non scherza. Tea scuote il capo per poi rispondere a quell'affermazione. 

" Ti prego, torna in te! Dov'è il Saga di cui mi sono innamorata? Colui che ha fatto di Shura un Cavaliere D'Oro, colui che mi ha salvata dall'influenza di Hades... dov'è? Dov'è quell'uomo? Non posso credere sia davvero sprofondato nel baratro dell'infamia in questo modo ". Saga la guarda mentre, per un solo istante, il suo sguardo pare mutare. Poi scuote il capo cacciando via la voce nella sua testa. 

" Tea, se tornerai da me senza fare storie ti prometto che non farò nulla nè ad Athena nè agli altri. In caso contrario... ". Espande il suo cosmo, i vetri della stanza si infrangono. Di riflesso anche Athena ed i suoi Cavalieri espandono il proprio per potersi difendere. 

" Sta indietro ". Ordina Crystal alla ragazza. " Sistemerò i conti con quest'uomo immediatamente, rispedendolo da dov'è venuto. Non posso credere che si sia venduto in questo modo alle forze oscure... ". Constata sdegnato. A quelle parole Tea scuote il capo.

" No, ti prego! ". Tenta. Ma avverte sia il cosmo di Saga che quello di Crystal espandersi. 

" Fatti avanti se hai il coraggio: ti farò vedere qual'è il vero potere delle forze oscure ". Lo minaccia a sua volta il giovane dalla chioma blu. Entrambi si preparano allo scontro, entrambi pronti a lanciarsi a vicenda i loro migliori attachi. E dopo, pensa Tea? Dopo che si saranno scontrati, cosa succederà? Se morisse Crystal ne soffrirebbero tutti, lei per prima. Se morisse Saga, lei ed Iris, e probabilmente anche Defteros ne soffrirebbero. Ora che ha una nuova vita non può permettere che la sprechi in quel modo, come non può lasciare che suo marito muoia. Si pone tra i due che, vedendo il suo gesto, abbassano immediatamente il proprio cosmo. 

" Tea, cosa stai facendo? Spostati! ". Fa il Cvaaliere di Acquarius. Ma lei rimane immobile dov'è. " Tea, per l'amor degli Dei! Dammi retta! ". Fa preoccupato il giovane, ma lei scuote il capo.

" No! Non voglio che moriate! Tutti e due, dovete vivere! ". Quelle parole strabiliano i presenti e persino lo stesso Saga, che per un istante sente una forte fitta alla testa. Ansima cercando di mantenere il controllo. 

" Chiudi il becco... zitto... ". Mormora parlando a sè stesso ovviamente, o meglio alla voce che sente nella sua testa. Al suo lato buono che lotta per riemergere. " Anche tu vuoi la stessa cosa, quindi... quindi sta zitto e lasciami fare! ". Sussurra. La voce nella sua testa pare cessare mentre Tea riprende parola. 

" Io so che il vero Saga è li, da qualche parte. Ma se lo abbandono sarà impossibile dopo farlo riemergere, il lato oscuro prenderà nuovamente il sopravvento. Ma questa volta, per sempre ". Guarda Saga che, a causa del dolore alla testa, è finito con il cadere in ginocchio. 

" Basta! Non dire altro! Io... ". Mormora per poi guardare la ragazza. Lei ricambia lo sguardo un pò più rilassata, sorridendo. 

" Non vi preoccupate: io starò bene. Ma non posso abbandonarlo, non questa volta. Non farò l'errore di molti anni fa ". Commenta solamente la bruna. Poi si avvicina al marito sussurrandogli qualcosa all'orecchio. Il biondo sussulta. 

" Come dici? Ma credevo che lui... quell'uomo era... ". Tea lo guarda seria per poi dargli un bacio, che lui ricambia. 

" Dovete andare, Crystal! E mi raccomando, ricordati bene le mie parole, non dimenticarle: fermate prima quell'uomo, poi pensate ai Titani ". L'uomo annuisce incerto mentre anche Saga guarda Tea. Crystal fa un cenno ai compagni: si fideranno di Tea questa volta. 

Una volta fuori dalla stanza Seiya guarda l'amico che è rimasto ancora serio. " Crystal, ma cosa ti ha detto Tea per convincerti a lasciarla nelle mani di Saga, o meglio... insomma, del suo lato oscuro? ". Chiede. Il giovane Cavaliere do Acquarius si volta verso il gruppo. 

" Mi ha detto di fermare un uomo. Una persona che credevamo morto, invece si è venduto a Chrono ed è tornato in vita a sua volta, esattamente come successe a Saga ". Athena sta per chiedergli di chi si tratti ma dei passi li fanno sussultare. 

" Fermare chi? Forse, quando dici quell'uomo ti riferisci a me, Crystal? ". Un individuo mascherato fa la sua comparsa: i suoi capelli corvini si sono allungati ed ora indossa un'armatura da Ghost, i suldati di Chrono e dei Titani. " Poveri illusi: non credete che vi permetterò di uscire da questo Tempio. C'è già chi sistemerà i vostri amichetti, io invece mi occuperò di voi altri ". Quella voce: Crystal non è sorpreso dato che la moglie lo aveva già messo in guardia, ma gli altri si. 

" Crystal, perchè non sembri stupito? Di chi si tratta? ". Chiede ad un certo punto Seiya. Shura avverte un brivido freddo corrergli lungo il corpo. 

" Ragazzi, giù! ". getta a terra la Dea Athena proteggendola con il proprio corpo, mentre gli altri si gettano a terra poco prima che l'attacco del nemico li raggiunga. 

" Ma quella tecnica... ". Sussurra incredula Athena. Shura la guarda un momento. 

" Zia, tutto bene? ". Chiede. La donna annuisce: grazie all'intervento di Shura non si è ferita, ma è impallidita nel constatare di chi si tratta. Crystal prende parola di li a poco, alzandosi.

" Perchè non togli quella maschera? Mostra il tuo volto da traditore, se ne hai il coraggio ". Commenta il Cavaliere di Acquarius. L'altro lo deride sarcastico. 

" Ma potreste rimanere traumatizzati ". Continua a deriderli. Spazientito il Cavaliere alza la mano e, con un solo gesto, rompe a metà la maschera dell'uomo: ora il suo volto è ben visibile. Shura è sbiancato di colpo ed Athena, accorgendosi di questo gli si avvicina cercando di sorreggerlo. 

" Shura! Shura, cerca di stare calmo... ". Il Cavaliere di Gemini ed il misterioso avversario si guardano per un istante mentre in fine è il più giovane a sussurrare qualcosa. 

" Tu... tu! ". Grida poi. Il suo cosmo si espande immediatamente. " Credevo che fossi morto! Mi avevano detto che non eri sopravvissuto! ". L'altro sogghigna per poi incrociare le braccia. 

" Che modi: dopo così tanto tempo che non ci vediamo, è questo il modo di accogliermi? ". Chiede per poi spostarsi ad una velocità sorprendente. Arriva ad un soffio dal Cavaliere della Terza Casa per poi abbracciarlo con finta nostalgia. " Mi sei mancato ". Ride malefico. Shura lo spinge lontano da sè per poi mettersi in posizione di difesa. 

" Non osare avvicinarti a me! ". Grida su tutte le furie. Crystal affianca il figliastro cercando di calmarlo, ma comprende che è molto scosso.

" Credevamo che fossi morto: come hai fatto a tornare in vita? ". Chiede il biondo. L'altro sogghigna per poi prendere parola. 

" Il divino Ponto ed il Divino Chrono mi richiamarono alla vita. Ed io ovviamente, ho accettato: quale migliore occasione per darti una lezione, Crystal? Concluderemo la battaglia iniziata sette anni fa ". Shura non riesce a trattenersi e parte all'attacco.

" Brutto bastardo! Ti rispedirò a calci negli inferi! ". Grida, ma l'altro ferma il suo pugno con una mano per poi avvicinarsi, viso a viso. 

" Dovresti rispettarmi di più, sai? In fondo, se non fosse per me... ". Ma viene interrotto dal cavaliere di Gemini che, vedendo il suo pugno bloccato, usa quello dell'altra mano per colpire l'avversario. Colto alla sprovvista questo finisce contro la parete. 

" Chiudi quella bocca, maledetto ". Sputa tutto il suo rancore il cavaliere di Gemini, per poi proseguire. " Io a te non devo un bel nulla! Tutto quello che oggi sono, lo devo a mia madre e a Crystal. Tu per me non sei mai esistito ". Continua con rancore. L'altro si alza per poi pulirsi il sangue che gli esce dal labbro. Crystal ed Athena si avvicinano a Shura: possono immaginare il suo stato d'animo.

" Che parole, quasi quasi mi metto a piangere ". Fa ironicamente il Ghost. Shura trema in preda all'ira che fatica a trattenere. Athena gli porta una mano sulla sua, guardandolo.

" non cedere, ti sta solo provocando. Non dargli retta ". Sussurra la divinità per poi rivolgersi all'altro. " Non avrei mai pensato di vederti nel mondo dei vivi dopo sette anni, Astraeus ". Commenta. L'altro sfoggia un ghigno malefico mentre Shura fatica a trattenere l'ira: eccolo, è lui. Il suo padre terreno, se così lo può definire. Colui che lo ha abbandonato ancora in fasce e che anni dopo non ha esitato a consegnarlo ad Hades, il suo vero padre. 

" Athena... ". Fa un teatrale ed ironico inchino l'altro. "... cavalieri ". Prosegue. " Non so come siate riusciti ad introdurvi qui, ma sono sicuro di una cosa: ne uscirete in cenere ". Commenta. Shura fa un passo avanti mentre la zia lo segue, preoccupata. 

" Voglio proprio vedere se avrai il coraggio di attaccare anche me ". Fa risoluto il figlio del Re degli Inferi. " Sarò io il tuo avversario. maledetto infame. Io, ed io soltanto. Ti toglierò quel sorrisetto dalla faccia a suon di pugni ". Assicura. Athena rimane al fianco di Shura mentre Astraeus rimane quanto meno stupito: non si aspettava che Shura lo affrontasse: si aspettava rabbia e disperazione, non quella determinazione da parte di quel bambino che lasciò e che ora è un uomo pronto a dargli una lezione. Il Ghost recupera la sua sfacciataggine per poi sogghignare malefico.

" Staremo a vedere che cosa sai fare ". Ostenta sicurezza, ma percepisce che il cosmo di Shura si è pericolosamente elevato e, dopo sette anni, l'aura viola torna a circondarlo. Lo scontro tra i due pare essere ormai inevitabile. 

Intanto anche il gruppo di Shun, Phoenix, Sirio, Subaru, Chrono ed Iris è giunto quasi fuori dal Tempio del Tempo. Ma non hanno idea che qualcuno li abbia seguiti: qualcuno che prende parola di li a poco. " Ma guarda che sorpresa, trovarvi sulla mia strada quando vi stavo giusto cercando ". Ghigna mentre istintivamente Iris trema: non può fare nulla, quel ragazzo la terrorizza, memore delle sue aggressioni ai suoi danni. " Certo, non fate quella faccia: vi cercavo per togliervi di mezzo una volta per sempre e risvegliare quel bamboccio ". Ed indica Chrono. Iris lo guarda un momento per poi trovare la forza di parlare. 

" Defteros ". Lo chiama. In seguito prosegue il discorso. " Lascia libero il cammino, o te ne potresti pentire ". Sentenzia la fanciulla i cui capelli sono ora di colore azzurro. Il suo gemello la guarda con ghigno cinico e crudele. 

" Io credo che sarete voi a pentirvi di essere venuti ". Controbatte deciso. Subaru affianca la ragazza e Chrono per poi guardare il giovane. 

" Iris, ma chi è lui? ". Chiede. Lei esita un momento per poi prendere parola. 

" Ti presento Defteros, mio fratello gemello ". Sentenzia. Gli altri sgranano gli occhi: dunque è lui. il figlio che Tea partorì ma credette morto, l'altro figlio suo e di Saga. Ed è loro nemico, proprio come sospettavano. Saranno costretti ad affrontarlo? La cosa pare essere ormai inevitabile. 


Salve a tutti, come va? Eccomi con un nuovo capitolo, cosa ve ne pare? Abbiamo assistito al quasi scontro tra Saga e Crystal, ma alla fine Tea si è frapposta tra loro ed ha deciso di rimanere al fianco del suo antico amore, per cercare di risvegliare il suo lato buono. Il gruppo di Iris si ritrova a dover affrontare Defteros, mentre a sorpresa il gruppo di Athena si ritrova di fronte ad Astraeus. Shura decide di affrontarlo: ce la farà davvero a levare la mano su di lui? Non vi resta che continuare a seguirmi per saperlo, baci 

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Capitolo 17
*** Promessa ***


Shura ed Astraeus si affrontano con lo sguardo: il primo non avrebbe mai creduto di trovarsi di fronte a quell'uomo dopo tanto tempo, il secondo invece sfoggia un ghigno compiaciuto: quel bambino che aveva incontrato sette anni fa, suo figlio se così si può dire, è ora diventato un uomo e pare anche essere fortissimo. " Il tuo potere servirà sicuramente al Divino Ponto per risvegliare il Divino Chrono ". Ghigna con scherno il Ghost. Shura stringe i pugni con ira.

" Basta, sta zitto! Tu non prenderai il potere di nessuno, perchè io ti fermerò molto prima ". Assicura il Cavaliere della Terza Casa. L'altro non pare intimorirsi a tale minaccia e continua a schernirlo con il suo ghigno.

" Ma sei proprio sicuro che riuscirai a levare la mano su di me... figlio? ". Fa per dare sfoggio della sua risata più cinica, ma Shura è più rapido: si mette in posa pronto per attaccarlo.

" Chiudi quella bocca, non sei degno di pronunciare quella parola, tu! ". Detto questo lancia la sua tecnica contro l'avversario. " Esplosione Galattica! ". Sentenzia. L'attacco sta per colpire l'altro moro, che accorgendosene evita il colpo con un salto. La parete retrostante è distrutta ma lui non si è ferito. 

" Che caratterino! Devi averlo preso da tua madre ". Fa ironicamente Astraeus. La cosa manda in bestia Shura: l'aura viola lo circonda di nuovo.

" Non parlare di mia madre o giuro che... ". Si ferma poco prima di schivare il colpo di Astraeus: stava per essere colpito. Il moro continua a provocare il più giovane. 

" Ah no, hai ragione! Questo temperamento lo hai senza dubbio preso da tuo padre! ". Ride sadicamente, ed a quelle parole Shura perde il controllo. 

" Muori, maledetto!! ". Urla per poi lanciargli parecchi e ravvicinati attacchi che comunque l'avversario schiva. La rabbia verso quell'uomo ha acciecato il Cavaliere della Terza casa, che ora non riesce a combattere con lucidità mentre alcune lacrime gli pungono gli occhi pur contro la sua volontà. " Mi hai rovinato la vita ancor prima che venissi al mondo, ma adesso te la faccio pagare con gli interessi!! ". Continua alterato il figlio di Hades. Athena capisce la situazione ed il gioco di Astraeus e gli si avvicina posando una mano su quella stretta a pugno del divino nipote. 

" Shura, sta calmo ti prego: non fare il suo gioco. Devi concentrarti, non cedere alle sue provocazioni ". Il nipote divino da prima non pare voler cedere. 

" Lasciatemi zia, per favore! Devo dare una lezione a quell'uomo che mi ha distrutto la vita e che ora si permette di beffarsi di me! ". Cerca di farsi lasciare andare il giovane. Ma Athena stringe maggiormente la presa sulla sua mano.

" No! Non ti permetterò di comnattere in queste condizioni! Ascoltami, Shura: tu stesso lo hai detto, no? Lui non è più nulla per te, non rappresenta niente. Per te chi conta davvero sono tua madre, Crystal, i tuoi fratelli e sorelle ed i tuoi amici. Quindi te ne prego, non farti influenzare dalle parole di chi ormai per te è poco più che uno sconosciuto ". E guarda duramente Astraeus per poi posare lo sguardo sul suo Cavaliere. " Tu sei il mio Cavaliere, il Cavaliere di Gemini. Conto su di te, non voglio che costui ti possa far del male, o peggio. Combatti con lucidità, te ne prego ". Ripete la Dea della Giustizia. Shura annuisce un pò perplesso mentre Astraeus lo guarda per poi iniziare nuovamente a parlare. 

" Eh si, somigli sempre più al Re degli Inferi: tanto fisicamente quanto nella forza, anche se non basterà di certo per fermare me ". Fa con una cinicità che disgusta il Cavaiere di Gemini: ma come può lui essere nato dall'unione di quell'essere e di sua madre? Come può Tea averlo amato? Scuote il capo rifiutandosi di credere una cosa del genere. " Ti sfido, Shura: fammi vedere la tua vera potenza. Vediamo se sarai in grado di farmi anche solo un graffio ". Continua il Cavaliere di Chrono. Shura decide di accettare la sfida: non solo lo ferirà, ma lo spedirà all'inferno da dov'è venuto. E stavolta senza possibilità di ritorno. " Fuoco della Corona! ". Lo attacca poi il moro. 

" Esplosione Galattica! ". Contrattacca il Cavaliere di Gemini. Entrambi i colpi sembrano essere di forza pari e nessuno dei due riesce a colpire l'altro. Astraeus guarda Shura con una luce folle negli occhi. 

" Perchè non ti unisci ai Ghost? Pensaci bene: il figlio di Hades tra le nostre file, la nostra vittoria sarebbe assicurata ". Non toglie quell'espressione folle. Ora è Shura a fare un ghigno sarcastico. 

" Te lo puoi scordare, razza di infame. Non mi unirò mai ai Ghost: mi irrita solo respirare la tua stessa aria! ". Infonde più forza al proprio attacco, che in fine riesce a buttare il suo padre terreno contro una parete, già distrutta dal precedente attacco. Shura ansima per lo sforzo: non è stato facile respingere l'attacco avversario ed in più scagliarne uno a sua volta, ma in fine ce l'ha fatta: Astraeus rimane immobile qualche istante per poi tossire sangue: si rimette in piedi pulendosi il labbro ferito. 

" Niente male per un mocciosetto, ma non basta: hai osato ferirmi, e pagherai cara la tua insolenza! ". Sta per prepararsi ad un nuovo attacco ma una voce lo ferma. 

" Basta così, Astraeus ". Sentenzia. Dei passi precedono l'entrata in scena di un bel giovane dalla chioma dorata. I suoi occhi color viola scrutano i presenti mentre il Ghost si rimette in sesto, mettendosi in ginocchio. 

" Dunque anche voi vi siete ridestato, divino Giapeto ". Lo chiama. L'uomo scruta i presenti ed in fine annuisce, facendo un segno al sottoposto di alzarsi. 

" Così voi sareste i Cavalieri di Athena... ". Si ferma un momento per poi puntare lo sguardo sulla fanciulla. " ... e la reincarnazione della Dea in quest'epoca? Ti ricordavo diversa, Athena ". E' palesemente ironico. Astraeus si alza da Terra per poi affiancare i lsuo signore, appena tornato a nuova vita. 

" Giapeto, il Titano delle Dimensioni. Mi ricordo di te ". Sentenzia Saori. L'altro la guarda con ironia per poi incrociare le braccia. 

" Perdonate Astraeus, ma sapete com'è: dopo tanti anni aveva desiderio di vendicarsi. Come tutti noi d'altronde ". Li sta prendendo in giro palesemente, pensa Saori: altro che scuse, quell'uomo è uno dei più pericolosi tra i fratelli di Chrono: fu un elemento fondamentale per la sconfitta di Urano ed in seguito diede parecchio filo da torcere persino al sommo Zeus, pur di proteggere il fratello. Pegasus si fa finalmente avanti.

" Saori, chi è costui? ". Chiede. La donna risponde al marito di li a pochi istanti.

" Giapeto è uno dei Titani, fratello di Chrono. Fu sigillato da mio padre in persona e da me e Nettuno, per impedirne il risveglio. Evidentemente, tali sigilli si sono indeboliti ed anche lui è tornato alla vita come parte dei suoi fratelli ". Stringe con forza lo scettro di Thoole la donna. L'altro la guarda con scherno. 

" Chiamarti nipote mi fa venire i brividi, dopo quello che hai fatto al Divino Chrono millenni fa ". Continua a deriderla ed a prenderla in giro con false parole di terrore. Seiya sta per partire all'attacco infastidito, ma con la sola forza di una mano il Titano delle Dimensioni lo fa volare contro la parete, che va in pezzi. Seiya rimane esterefatto: quale inaudita potenza! Senza neppure sfiorarlo lo ha messo a tappeto! 

" Maledetto, tu... ". Mormora il Cavaliere di Sagitter. Giapeto ed Astraeus ghignano malefici mentre Athena trattiene il marito: è impensabile per ora affrontare un Titano ed un Ghost da soli, anche per loro che sono una Dea e dei semi Dei. 

" Da quello che ho capito, dunque ci lasciate andare? ". Chiede la Dea della Giustizia. Teatralmente Giapeto si fa da parte senza distogliere lo sguardo dalla Dea e facendo un finto inchino.

" Milady... ". Fa solamente. Seiya vorrebbe reagire ed affrontarlo, ma sa che la moglie ha ragione: allo stato attuale è impossibile per loro affrontare quei due senza perire. Da parte sua Shura non degna più di uno sguardo Astraeus, che invece punta il suo sguardo sul Cavaliere di Gemini. 

" Ci rivedremo, noi due ". Assicura il Ghost. " Lo giuro: ci rivedremo, Shura ". Conclude. Il Cavaliere di Gemini continua a non degnarlo di uno sguardo per poi dire poche parole. 

" Non accetto le sfide lanciate dalla feccia. Per ciò che mi riguarda, tu non esisti già più ". Conclude il discorso facendo agitare il Ghist. Il suo signore lo guarda per poi fare un cenno negativo con il capo: ora starà buono e tranquillo, ci saranno altri momento per la sua disputa con Shura. La Dea della Giustizia fa un cenno affermativo ai suoi Cavalieri: devono uscire da li finchè hanno la possibilità di farlo. Dopo, penseranno a come far uscire Tea da quel tempio ed a salvare Saga: hanno capito che senza di lui la ragazza non si muoverà, il senso di colpa per quanto accaduto anni fa la farebbe sentire nuovamente colpevole se lo abbandonasse ed il suo lato oscuro prendesse il sopravvento. Crystal non vorrebbe andarsene, ma lo sguardo rassicurante della sua Dea in fine lo convince. 

- Tea... ti tirerò fuori da qui. E' una promessa -. Pensa il Cavaliere di Acquarius, incamminandosi a sua volta. 

Il gruppo di Chrono ed Iris invece ha iniziato un duro scontro con Defteros: Subaru gli ha lanciato diverse cuspidi, tutte prontamente evitate dal figlio di Saga e Tea che a sua volta ha diretto un attacco al Cavaliere di Scorpio. Questi è riuscito ad evitarlo in parte, ma essendo stato colpito di striscio il suo braccio sanguina un pò. " Bastardo... ". Mormora il turchino prontoa lanciarsi nuovamente all'attacco. Defteros lo guarda per poi deriderlo in modo sprezzante. 

" Sei solo un idiota, un debole senza speranza. E con quel cosmo così debole tu credi di potermi solo sfiorare? Prendi questo! ". E si mette in posizione per poi attaccare. " Dimensione oscura! ". Scaglia il colpo contro l'avversario che, colto alla sprovvista, ne viene pienamente investito. 

" No! ". Grida Iris che, stanca di questa lotta, si precipita verso il fratello. Lo afferra per la vita per poi spingerlo a terra e lui, perdendo la concentrazione, abbassa il proprio cosmo liberando così Subaru prima che venga inghiottito dalla Dimensione Oscura. I gemelli finiscono a terra rotolando per alcuni tratti, mentre la ragazza fa per afferrare il gemello per il collo per immobilizzarlo. " Canaglia, stavolta non ti permetterò di fare ciò che vuoi! ". Urla. A quella frase Defteros ghigna sadicamente per poi invertire le posizioni: si mette a cavalcioni sulla sorella per poi immobilizzarla, tenendola stretta per il collo. 

" Game Over, sorella ". Ha un'espressione folle, una maschera di follia stampata sul volto. A quella scena Chrono decide di reagire, stanco di questo contendere. 

" Ora basta! ". Fa semplicemente il re dei Titani mentre Defteros gli da uno spintone, facendolo cadere a terra.

" Sta zitto! Tu non servi a nulla, conciato come sei! Non puoi fare nulla! ". Ride in modo malefico. Iris guarda il suo pugnale: nella collutazione è finito a terra e lei non riesce a raggiungerlo. Subaru è preoccupato: cosa può fare lui, che in pochi minuti già è stato ferito? Phoenix e Shun vorrebbero reagire, ma se attaccassero ora rischierebbero di ferire sia il re dei Titani che Iris, che è ancora sotto Defteros e tossisce per la mancanza di ossigeno a causa della forte stretta sul suo collo da parte del fratello. La ragaza guarda Chrono, e lui ricambia lo sguardo. Poi lo sguardo del corvino si sposta sul pugnale di Iris. 

" Lasciala stare ". Ordina ma, vedendo che non è minimamente preso in considerazione, si alza di scatto per poi afferrare il pugnale e colpire il gemello di Iris. Colto alla sprovvista Defteros molla la presa sul collo della gemella, che tossisce riprendendo sangue.

" Maledetto! ". Grida furioso il gemello della ragazza. Chrono affonda di più il pugnale per poi allontanarsi di scatto. 

" Sarò pure umano, ma anche in queste condizioni sono ancora in grado di usare un pugnale! ". Ribatte sicuro il signore dei Titani. Estrae violentemente il pugnale dalla schiena dell'avversario che, colto di sorpresa, grida di dolore per poi guardarlo con gli occhi iniettati d'ira.

" Come hai osato! Tu! Tu, che non si altro che un ragazzino umano! ". Il suo cosmo si espande e fa cadere a terra il pugnale a Chrono. Colto di sorpresa lui sta per esserne stordito, ma in seguito si sposta con un'agilità sorprendente per poi fare per riprendere l'arma. Defteros tuttavia se ne accorge e, questa volta, non si fa trovare impreparato: evoca tra le sue mani la sua arma, ossia la spada fantasma. 

" Maledetto ". Sibila solamente Chrono per poi mettere finalmente la mano sul pugnale di Iris. Ma un forte dolore precede la consapevolezza che una lama nera come la notte è affondata nella sua mano: Defteros lo guarda ghignando malignamente.

" Cosa credi di fare? Non credere, io non mi farò scrupoli a farti fuori. Quindi ora preparati, mio caro re ". Fa ironico. Estrae violentemente la spada dalla mano dell'altro giovane, che lo guarda con ira. Defteros si inginocchia di fronte a lui per poi afferrarlo malamente per i capelli. " Allora, non urli? Dahi, fammi sentire quanto soffri grazie al taglio inferto dalla mia spada fantasma ". Lo provoca. Un'aura viola circonda nuovamente il signore dei Titani. 

" Non mi toccare! ". Fa alterato. Shun e Phoenix, ora liberi dal potere di Defteros inquanto si è indebolito, decidono di approfittarne per attaccarlo e lui, preso di sorpresa, vola a qualche metro di distanza. I due approfittano per aiutare il Dio del Tempo, ed al gruppo si aggiunge presto anche Subaru. 

" Chrono, sta calmo ". Sussurra Shun: sa che devono cercare di non fare innervosire Chrono, o per loro sarò la fine. Sul viso del giovane è dipinta una smorfia di dolore: gli fa malissimo la mano. La sua ferita continua a sanguinare. Phoenix si approssima ai tre e cerca di aiutare come può, mentre le armature dei tre Cavalieri si sporcano di sangue divino ancora una volta, ma stacolta è quello di Chrono. Subaru si mette di fronte ai presenti. 

" Lasciate che affronti io questa canaglia ". Sibila per poi prepararsi a lanciare una cuspide in direzione del nemico. " Ha osato fare del male ad Iris, e questa per me è una cosa intollerabile: gli darò io una lezione ". A quelle parole è Chrono a farsi avanti, affiancando Subaru dopo essersi rialzato da terra. Il suo divino sangue continua a cadere a terra, la ferita alla mano non si rimargina. 

" Non lo affronterai da solo: anche a me ha dato fastidio come si sia comportato con Iris, e gliela voglio far pagare ". La determinazione brucia nei suoi occhi mentre conclude la frase. " Lei è la persona più importante per me, e non permetterò che un pazzo la tratti ancora in quel modo e comprometta la sua sicurezza ". Phoenix e Shun restano alle spalle dei due, trattenendo Iris che invece vorrebbe correre in loro aiuto. Defteros non pare affatto turbato e si lascia andare ad una sadica risata, il sangue continua a sgorgare copiosamente dalla sua ferita alla schiena eppure non sembra curarsene, anzi quasi la cosa sembra divertirlo. Si lecca il labbro sanguinante mentre alcune gocce porpora finiscono a terra. 

" Questo dolore, questa sofferenza! Lo senti? Senti come ci stanno facendo soffrire? Ora sta buono e guarda! Guarda come distruggo i nostri nemici! ". Con chi stia parlando non è ancora dato saperlo. " Avanti! Venite! Colpitemi di più! Più dolore, più sofferenza! ". Ride quasi sembrando impazzito il gemello di Iris. Chrono riesce ad approfittare della distrazione del suo avversario per afferrare nuovamente il pugnale con la mano non ferita: non sarà un gran che, ma è sempre un'arma di difesa ed è meglio di nulla. " Si! Noi vi annienteremo! Noi vi distruggeremo, di voi non resterà neppure l'ombra! Morite! ". Conclude il figlio di Saga e Tea per poi prepararsi a lanciare il suo colpo. " Esplosione Galattica!! ". Grida. Subaru contrasta con il proprio il colpo dell'avversario. 

" Cuspide Scarlatta! ". Ribatte. Le due tecniche siscontrano e nessuna delle due raggiunge l'avversario. Vedendo l'amico in difficoltà anche Shun e Phoenix si uniscono a lui, aiutandolo con le proprie tecniche. Lanciano il Sacro Virgo ed il Sacro Leo e finalmente, con l'unione dei loro poteri i tre cavalieri d'Oro riescono a colpire Defteros. Il ragazzo vola a qualche metro di distanza per poi riprendersi, dopo alcuni momenti di stordimento. Tossisce sangue a terra ed è come se vedere quella chiazza scarlatta lo scuotesse. Porta una mano tremante al viso, lo sguardo di chi pare essere terrorizzato. Iris lo guarda per poi sussultare. 

" Ragazzi! Guardate i suoi capelli! ". Fa, ed i quattro osservano la chioma dell'avversario: sta mutando. Sta tornando ad avere i capelli bruni, i suoi occhi si stanno schiarendo. Quegli attacchi lo hanno scosso a tal punto da smuovere in lui qualcosa di inaspettato. Il giovane continua a tremare mentre osserva i presenti, lo sguardo misto tra rabbia e dolore a causa della ferita. " Defteros... ". Mormora solamente la fanciulla ma senza avvicinarsi. Il ragazzo si porta le mani alle orecchie.

" Sta zitta! Non voglio sentire la tua voce! ". E guarda con ira la sorella: ira, ma non è follia. E' lui: è lui, il suo vero fratello è li davanti a lei per la prima volta! O forse lo ha già visto, quel giorno in cui la aggredì? Iris non lo sa dire, scuote il capo quasi meccanicamente. " Non devi dire nulla, tu! E' solo colpa tua! Tua e dei nostri genitori se sono ridotto così! ". Continua. La fanciulla scuote il capo mentre il fratello fa per reagire. Ma qualcuno lo colpisce alle spalle facendolo svenire, per poi prenderlo tra le braccia.

" Cosa... ", Mormora sbigottito Phoenix. Shun affianca il fratello mentre Subaru resta vicino a Chrono ed Iris. Chi ha fatto svenire il gemello di Iris guarda il gruppo dei presenti prendendo in braccio il giovane. 

" Andatevene via. Mi prenderò io cura di lui ". E guarda il ragazzo incosciente tra le sue braccia con un'espressione indecifrabile: forse malinconica, chi può dirlo? Iris lo guarda per poi prendere parola. 

" Papà? ". Chiede istintivamente. Anche gli altri presenti osservano il giovane dalla chioma blu. 

" Saga! Ma allora è vero, sei ancora vivo! ". Fa Phoenix esterefatto. L'ex Cavaliere della Terza Casa non gli risponde ma punta lo sguardo ad Iris. 

" Andatevene prima che i Titani cambino idea e decidano di attaccarvi. Come vi ho detto, sarò io a prendermi cura di Defteros ". Ed il suo sguardo si sposta sul giovane. " Come non ho fatto in diciannove anni ". Sussurra poi l'ex Cavaliere. " Noi avremo modo di affrontarci, ma non ora ". Conclude il discorso per poi girarsi. Fa per andare via ma Iris lo chiama poco prima. 

" Papà! ". Grida, e lui si ferma dandole comunque le spalle. La fanciulla prosegue la frase di li a poco. " So che da qualche parte c'è l'uomo di cui la mamma mi ha parlato: un uomo giusto, che ha preferito morire piuttosto che fare del male alla propria figlia ed alla donna che amava più di ogni altra cosa, nonchè per espiware le proprie colpe. L'uomo di cui mia madre si innamorò! Ed è a lui che ora parlo... ". Si ferma un istante mentre lui non pare reagire e dalla sua bocca non esce alcuna parola. " Tornerò. Tornerò, e non solo per salvare la mamma, ma per salvare anche te ". Fa risoluta la turchina. Saga esita un momento per poi rispondere alla figlia. 

" Allora ti aspetterò, figlia mia ". Commenta solamente e, poco prima di avviarsi verso l'entrata del tempio, sul suo viso compare l'ombra di un sorriso. La ragazza sente le lacrime pungerle gli occhi mentre Subaru le mette una mano sulla spalla per confortarla. In seguito il gruppo si avvia per tornare a casa, ma la ragazza non potrà mai scordare quel periodo di prigionia in cui ha ritrovato e perduto nel giro di poco sia suo padre che suo fratello. Almeno per il momento.


Salve amici, perdonate il ritardo e se il capitolo è corto. Cercherò di fare il prossimo un pò più lungo. Come va? Abbiamo visto in questo capitolo quanto puiò essere bastardo Astraeus ma anche l'odio che Shura covava per lui, odio che ha sempre soppresso in questi sette anni e che ora è praticamente esploso. Eppure il Cavaliere di Gemini non ha accettato la sfida del suo padre terreno, reputandolo " feccia ". Nel frattempo pure Defteros si è scontrato con i Cavalieri e Chrono ed Iris, dando filo da torcere al re dei Titani che, ora come ora, non si può difendere. Ma l'attacco combinato di Subaru, Shun e Phoenix pare averlo scosso ed ha risvegliato il suo lato buono. Saga ha interrotto lo scontro portandosi via il figlio prima che la situazione degenerasse, ed Iris ha promesso a suo padre che lo salverà. Stessa promessa che si è fatta tea. Ci riusciranno? Per saperlo dovrete attendere ancora un pò. 

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Capitolo 18
*** All the way is home ***


Defteros riprende i sensi dopo alcune ore di incoscienza: i suoi occhi sono ora di un azzurro/verde meraviglioso, i suoi lunghi capelli si sono schiariti e tornati bruni. Il giovane si porta una mano alla fronte per poi cercare di mettersi seduto. " Che è successo...? ". Mormora credendo di essere solo. Ma ben presto si deve ricredere nel sentire un'altra voce. 

" Ti sei ripreso, finalmente ". Commenta un uomo che il giovane riconosce essere un Ghost. Defteros lo guarda un momento per poi guardarsi attorno ed in seguito riprendere parola. 

" Tu chi sei? Un Ghost? ". Chiede. L'altro annuisce per poi voltarsi e fare un inchino in segno di rispetto a chi è comunque superiore a lui.

" Si, nobile Defteros. Il mio nome è Demetrios: ero un Cavaliere della Dea Demetra ed ora fedele al divino Chrono, che mi ha riportato in vita con i suoi poteri ". Spiega brevemente il giovane dai capelli corvini. Defteros esita un momento: ha una terribile emicrania e fatica persino a pensare. 

" Cosa mi è successo? Ricordo solo che stavo combattendo, poi sono stato colpito alle spalle ed ho perso i sensi ". Sussurra. Demetrios non tarda a dargli le spiegazioni che gli ha chiesto rimanendo sempre inginocchiato a terra. 

" E' stato vostro padre a colpirvi: quando ha saputo del vostro scontro con il gruppo di Cavalieri di Athena ha deciso di intervenire temendo per la vostra incolumità. Dopo avervi tramortito vi ha riportato qui, nelle vostre stanze, ed ha ordinato a me di prendermi cura di voi fino a quando non aveste ripreso i sensi ". Defteros rimane in silenzio qualche istante per poi guardare una parete: cosa deve pensare? E' confuso: fino a ieri credeva che i suoi genitori lo odiassero e si fossero liberati di lui alla nascita come fosse solo un peso, invece ora scopre che suo padre è intervenuto per salvare la sua vita? No. No, pensa il bruno: non deve lasciarsi convincere o impressionare: il fatto che lo abbia salvato non significa niente. Forse lo ha fatto solo per non perdere il più potente tra i suoi Ghost, e niente altro. Ma si pensa, sarà così. O forse...? Il dubbio lo tormenta improvvisamente e la testa a fargli sempre più male. 

" Dov'è ora lui? ". Chiede semplicemente. Demetrios lo guarda per poi prendere parola. 

" Credo sia alla stanza della Clessidra del Tempo, ma ha ordinato che nessuno lo disturbi ". Risponde a quella domanda. Ma Defteros pare quasi non aver sentito la sua ultima frase: si alza dal letto pur barcollando ancora a causa delle prolungate ore di incoscienza. Demetrios se ne accorge e lo sorregge prima che cada. " Cosa volete fare? ". Chiede. Defteros esita un istante per poi staccarsi dal Ghost e riprendendo equilibrio. 

" Andrò da mio padre, e non sarà qualche giramento di testa a trattenermi ". Fa risoluto. L'altro cerca vanamente di dissuaderlo. 

" Ma ha detto... ". Si blocca perchè, con un solo cenno della mano l'altro lo ha ammutolito, ordinandogli di smettere di protestare. 

" Non mi importa niente di ciò che ha detto ". Sentenzia il gemello di Iris. " Andrò da lui comunque ". E detto questo si avvia verso la porta pur barcollando ancora un pò. Una volta uscito si appoggia allo stipite e recupera definitivamente stabilità per poi avviarsi verso la stanza della Clessidra del Tempo. Entra senza nemmeno bussare, ed è a quel punto che lo vede: suo padre indossa finalmente la sua nuova armatura di capo dei Ghost, tra le mani tiene una spada simile alla spada adamantina, l'unica differenza è che è di colore nero come la sua armatura. 

" Si è risvegliato anche lui, dunque... ". Sibila, probabilmente non si è reso conto di non essere più solo. In seguito pare rendersi conto della presenza ma non di chi sia: chiude gli occhi spazientito per poi sbuffare. " Quante volte devo dirlo? Non voglio essere disturbato da nessuno! ". Fa alterato. Defteros fa un passo fino ad arrivare a poca distanza da lui.

" Beh, mi dovrai ascoltare comunque ". Sentenzia. L'altro si volta per poi incrociare le braccia, guardandolo. 

" Defteros, ti sei ripreso dunque. Ma avevo ordinato a Demetrios di trattenerti a letto, non puoi girovagare per il tempio indebolito come sei ". Defteros a quelle affermazioni stringe i pugni per poi rispondere. 

" Non dirmi che ora ti preoccupi di me, perchè non ci credo ". Fa solamente per poi alzare lo sguardo: solo ora se ne rende conto, ma il suo è molto più simile a quello di suo padre di ciò che immaginava. Saga non pare essere scosso da quelle parole e risponde mentre ricambia lo sguardo del figlio: si, ora è lui. Il vero Defteros. Non ha dubbi in merito, anche se sembra che il suo odio sia tutt'altro che scomparso. 

" Pensa ciò che vuoi, non intendo cercare di convincerti a cambiare idea. Sarebbe totalmente inutile, sbaglio? ". Chiede con tono freddo l'ex cavaliere di Athena. Finalmente Defteros pare mostrare le sue emozioni e scuote il capo con enfasi. 

" Lo vedi? Avevo ragione: non ti importa niente di me, nè a te nè a mia madre. Vi importa solo di Iris! ". Sbrocca il ragazzo, per poi proseguire. " Iris va protetta, Iris questo, Iris quello! Defteros è pericoloso, Defteros è il figlio maledetto, Defteros è l'incarnazione del male! ". Stringe maggiormente i pugni, così forte da quasi farsi sanguinare la mano. " Forse sarebbe stato meglio se non fossi mai nato, vero? ". Chiede. Suo padre lo fissa per qualche istante per poi sospirare pesantemente: può mantenere il tono quanto più freddo vuole, ma la verità è che quelle parole fanno male anche a lui e sembrano quasi riscuoterlo. 

" No! ". Fa in tono forse un pò troppo alto, interrompendo di netto i discorsi del figlio. " Non dire sciocchezze, non parlare di ciò che non sai! Io e tua madre abbiamo sofferto, cosa credi?! Non è stato facile per nessuno prendere quella decisione! ". Rimane molto vago e di questo il bruno si accorge subito. Dato che suo padre ha alzato il tono di voce anche lui fa lo stesso.

" Allora dimmi la verità, maledizione! ". Grida, per poi proseguire la frase. " Dimmi perchè hai affidato Iris ad una donna amorevole che l'ha amata mentre hai abbandonato me, peggio di un cane randagio?! Senza curarti di cosa sarebbe potuto succedermi, se sarei sopravvissuto o sarei morto! ". Seguono momenti di interminabile silenzio in cui padre e figlio si affrontano con lo sguardo. Non ricevendo alcuna risposta il più giovane scuote il capo. " Lascia perdere: sono stato uno stupido a venire a cercarti, non so nemmeno perchè l'ho fatto ". Fa per girarsi ed andare via quando improvvisamente Saga riprende parola. 

" Hai ragione, ho sbagliato: pensando di proteggere tua sorella ho finito per fare del male a te. Ma non ti avevo abbandonato al tuo destino, questo no. Solo, l'uomo che avrebbe dovuto crescerti è morto inaspettatamente ed io poco dopo ". Spiega. Defteros rimane di spalle ma per lo meno si ferma ad ascoltare. " Tu ed io siamo entrambi preda del nostro lato oscuro: il mio fu risvegliato da Chrono, e tu hai ereditato la mia stessa maledizione. Tu ed Iris rappresentate le due facce della costellazione di Gemini: la buona e la malvagia. Quando sei nato ho avvertito in te l'oscurità, e così ho deciso di dividerti da tua sorella per il suo bene, ma anche per il tuo: speravo che standole lontano non avresti mai risvegliato il tuo lato oscuro, invece mi sono sbagliato. E' vero? ". Chiede. Defteros rimane in silenzio un momento e senza sapere cosa dire. " Defteros... ascoltami... ". Mormora solamente l'ex cavaliere della terza casa che sembra improvvisamente sentirsi male: si appoggia alla clessidra del tempo mentre la sabbia inizia a scorrere dal basso verso l'alto, mostrando i suoi ricordi come fossero un film. " Non riuscirò a tenere a bada Arles per molto. Ma posso portarti da tua madre, se vuoi: lei non ha colpa di niente. Io e tuo zio Shura le fecimo credere che fossi morto dopo il parto. Noi solo fummo i colpevoli della tua sofferenza, anzi: solo io. Io, che all'epoca fui troppo debole ed ebbi paura di me stesso. Temevo di far del male ai miei stessi figli, e me ne separai invece di tenerli con me. Se vuoi odia me, ma non odiare tua madre. Lei... lei ha sofferto abbastanza per questa storia ". Ansima nuovamente il giovane dalla chioma blu. Defteros lo guarda un istante: dunque anche lui prova la stessa sofferenza? Anche lui vive con un lato oscuro che tenta di sopraffarlo? Ora si spiega molte cose: ora capisce da chi deve aver ereditato il proprio. " Se solo non fossi stato debole, allora le cose sarebbero state diverse: saremmo stati una famiglia, e... ". Si ferma incapace di dire altro. Defteros si avvicina per poi inchinarsi: voleva andare via ed infischiarsene delle sorti di quell'uomo ma gli risulta impossibile. L'odio per la sorella non è scomparso: non accetta che lei abbia avuto una vita migliore della sua. Eppure quello per suo padre sembra oscillare: anni ed anni di certezze sembrano ora svaniti, sciolti come neve al sole. Esita un momento per poi osservare i ricordi nella clessidra: in particolare ciò che sta osservando è il suicidio di suo padre dopo la battaglia alle dodici case. Il giovane posa istintivamente una mano sulla clessidra e l'effetto è strabiliante: è come se quei ricordi li stesse vivendo in prima persona. Avverte tutta la sofferenza portata da quella terribile battaglia, tutti i sentimenti che probabilmente appartenevano a suo padre all'epoca, dato che i ricordi sono i suoi. E rimane shoccato: sono i suoi stessi sentimenti, quelli che lo accompagnano da anni ed anni ormai. Il bruno sposta la mano da quella clessidra mentre guarda ancora una volta Saga, che ricambia lo sguardo. " Vai... Vai, prima che... ". Sussurra solamente il giovane dalla chioma blu. Ma Defteros crolla in ginocchio ancora una volta e scuote il capo.

" No. No, io... non posso ". Sussurra. Padre e figlio si guardano nuovamente mentre il più giovane prende parola. " Non me la sento di incontrare mia madre, non per ora. Però... ". Si ferma un momento: che gli succede? Le lacrime gli solcano il viso senza che lui abbia il potere di fermarle, le sue emozioni lo sovrastano e lui non ha più potere su esse. Porta una mano al petto, proprio vicina al cuore: perchè gli sembra di sentirne il battito solo ora per la prima volta? Come se in tutti quegli anni fosse stato prigioniero di un sentimento maligno e si fosse congelato. Saga si accorge del suo gesto e posa una mano sulla sua per poi abbracciarlo. Suo figlio ricambia finalmente l'abbraccio per poi sfogarsi in un primo, vero pianto liberatorio. 

" Te lo giuro: riavrai la tua famiglia. Io, tua madre, te e tua sorella finalmente insieme. E' una promessa ". Sussurra il nuovo capo dei Ghost. Defteros annuisce mentre lentamente i suoi capelli mutano nuovamente da bruni a neri. Eppure non si scansa, in quel momento è come se fosse un bimbo bisognoso di affetto troppo a lungo negato. 

" Va bene... voglio fidarmi di te, papà... ". Lo chiama per la prima volta senza l'ombra di disprezzo e stringendosi a lui quasi con disperazione, quasi temesse che possa scappargli. " Distruggeremo Athena ed i suoi Cavalieri, così il Divino Chrono si risveglierà e potrà mantenere la sua parte dell'accordo. Vero? ". Chiede. Saga lo guarda per poi annuire, posandogli una mano tra i capelli: eppure è evidente che il suo animo è tornato nuovamente oscuro come la notte più profonda. 

" Si, te l'ho promesso no? Athena sarà sconfitta e sia noi che i Titani avremo ciò che vogliamo ". Assicura per poi pensare alla donna che ancora è sua prigioniera, se così si può dire.

Tea è riuscita ad uscire dalla stanza in cui era prigioniera: di certo non può uscire dal tempio ma per lo meno non è più segregata in una singola stanza. Cammina per un pò fino a quando dei passi non la distraggono e sulla sua strada incontra colui che l'ha condotta in quel luogo con la forza. Lui la guarda per poi fermarsi. " Tea ". La chiama solamente, per poi proseguire la frase di li a poco. " Non dovresti andare in giro per il tempio così liberamente: è meglio se non incontri i Titani ". Fa solamente. La donna sposta lo sguardo su colui che il suo antico amore tiene in braccio: lunga chioma corvina ed addormentato. Immediatamente nota la somiglianza tra i due ed un sospetto la attanaglia. Prende aprola di li a poco. 

" E lui chi...? ". Si ferma mentre l'ex Cavaliere della Terza Casa decide di risponderle. 

" Lui è Defteros, nostro figlio e gemello di Iris ". Sentenzia. Tea non può fare a meno di rimanere shoccata: quindi è lui! Il suo primogenito che credeva morto ma che invece è sopravvissuto. " Deve essere esausto: lottare contro sè stessi non è facile. E' crollato sfinito, non potevo certo lasciarlo sul pavimento della stanza della Clessidra del Tempo ". Ed anche lui punta lo sguardo sul figlio: nonostante sia tornato a prevalere il lato malvagio ora sembra quasi tranquillo, così diverso dal pazzo furioso che ha affrontato Iris ed i Cavalieri di Athena. La reincarnazione di Persefone non può fare a meno di avvicinarsi per poi scostargli una ciocca ribelle dal viso, che gli accarezza dolcemente. 

" Mio figlio... il mio bambino ". Sussurra mentre alcune lacrime di commozione hanno la meglio su di lei. " Ma... ". Fa per chiedere, ma Saga la interrompe poco prima che possa continuare la frase. 

" Non preoccuparti: sta bene anche se è molto stanco. Il suo lato oscuro ed il suo lato buono continuano a scontrarsi, probabilmente non sarà l'ultima volta che cadrà sfinito da qualche parte. Ma mi occuperò io di lui, sta tranquilla ". I due si guardano nuovamente: Tea nota subito che il suo cosmo è oscuro così come nota la sua nuova armatura nera come la notte.

" Dunque è vero: ora sei un Ghost ". Commenta solamente. Il giovane dalla chioma blu non distoglie lo sguardo da lei per poi prendere parola di li a poco.

" Si, sono il capo dei Cavalieri del Divino Chrono. Ma non voglio parlare di questo, ora ". Mormora per poi avviarsi verso una delle stanze e ben sapendo che lei lo seguirà. In effetti la bruna si avvia dietro di lui e lo segue fino alla camera del figlio, che il capo dei Ghost posa sul letto ordinando che non sia disturbato ad alcuni Ghost li presenti. Questi si inchinano rispettosi per poi assicurare che gli ordini saranno rispettati. 

" E di che cosa vuoi parlare, allora? ". Chiede la bruna di li a poco, dopo che entrambi hanno fatto qualche passo e si sono allontanati da quella stanza. Da prima Saga non pare intenzionato a rispondere, ed a quella reazione Tea arresta il suo passo sospirando pesantemente. " Va bene, ho capito che non hai voglia di parlare di nulla. Meglio se torno nella mia stanza ". Fa semplicemente la fanciulla divina. Ma lui è più rapido e si volta per poi afferrarle un polso, trattenendola con una presa non troppo forte ma decisa. 

" Dimmi la verità: perchè hai deciso di rimanere qui? Perchè non sei scappata quando ne avevi l'occasione? ". Chiede. A quella domanda Tea esita un momento per poi in fine rispondere. 

" Perchè non ti volevo lasciare ancora una volta solo, come accadde quasi venti anni fa. Perchè so che, se me ne fossi andata, il tuo lato oscuro avrebbe prevalso definitivamente, ed io non voglio che accada una cosa simile: io so che da qualche parte il vero Saga c'è ancora e mi ascolta, ed un giorno lo farò tornare in modo definitivo, distruggendo il suo lato oscuro ". Commenta semplicemente la Dea della Morte. Lui stringe maggiormente la presa sul polso della donna.

" Sei sicura? Solo per il tuo ipotetico senso di colpa hai deciso di rimanere qui, con me? Hai preferito me al tuo Crystal solo per evitare di far prevalere il mio lato oscuro? ". Chiede mentre la donna non capisce davvero dove voglia arrivare. " Non è che invece l'amore che provavi e provi ancora per me, è più forte di quello per tuo marito? In fondo, se ci rifletti ci siamo lasciati solo per la mia paura di far del male a te o ai nostri figli. Ti sei allontanata da me solo per paura del mio lato oscuro, ma non hai mai smesso di amarmi. Tu stessa lo hai detto ". Colpita ed affondata, pensa Tea: è tutto vero ciò che ha detto, tranne una cosa: ora lei è sposata ed ama suo marito Crystal, con lui ha due bellissimi figli ed è felice. 

" Saga, il passato non può essere cancellato: come ti ho detto, avrai sempre un posto nel mio cuore. Ma la mia vita è andata avanti, e... ". Non finisce la frase: con uno strattone lui la attira a sè per poi abbracciarla stringendola in una presa quasi dolorosa. 

" Grazie... ". Sussurra solamente il giovane dalla chioma blu. Tea rimane interdetta qualche istante e senza capire: l'ha ringraziata, ma per che cosa? Al momento non le è ancora dato saperlo. 

Il gruppo di Cavalieri insieme a Chrono, Iris ed Athena è ritornato al Gran Tempio. Athena ha spiegato la situazione ai più giovani ed alle altre donne, oltre che al Gran Sacerdote. L'uomo è rimasto sbigottito nel trovarsi di fronte alla Dea della giustizia affiancata dal Signore dei Titani, immemore e privo dei poteri. Quando ha fatto per attaccarlo non credendo alla sua condizione tuttavia, Saori si è frapposta tra loro ordinandogli di non attaccare Chrono: ogni più piccola emozione negativa potrebbe rappresentare la chiave del risveglio della sua natura divina, e tutti concordano che non sia il caso. Tutti si sono accorti di un'altra cosa: Shura non ha parlato per tutto il viaggio ed è rimasto con lo sguardo fisso nel vuoto come se stesse pensando a cose che solo lui conosce. Persino vedere Kayuki non lo ha riscosso: ha deciso di ritirarsi in camera sua ed ha concesso solo ad Athena e Crystal di parlare con lui. La Dea della Giustizia rientra alla sala del trono dove il fruppo è nuovamente riunito. Tisifone le si avvicina. " Divina Athena, siete riuscita a parlargli? ". Chiede. Saori fa un cenno affermativo con il capo mentre il piccolo Saga si attacca alle sue gonne. 

" Signora Saori, cos'ha il mio fratellone? ". Chiede. La Dea sorride per poi prendere in braccio il piccolo, accarezzandogli i capelli.

" Sta tranquillo Saga, il fratellone è solo stanco per la battaglia. Ma come ti avevamo promesso, ti abbiamo riportato la sorellona ". E sorride verso Iris. La ragazza guarda il fratellino con il più dolce dei sorrisi, che lui ricambia per poi stringersi a Saori. 

" Grazie! Siete la migliore Dea del mondo, come la mia mamma! ". Esordisce il piccolo per poi dare un bacio sulla guancia della divina zia, che ricambia baciandogli la fronte. 

" Sei un tesoro quando vuoi, lo sai? ". Chiede. " Che ne dici ora di andare a giocare con Macaria nell'altra stanza? ". Chiede. Il bimbo annuisce felice mentre Saori lo posa nuovamente con i piedi per terra. Il bimbo corre fuori in direzione della stanza dove si trovano la sorellina, Cassandra e Diana assieme ad alcune ancelle. Iris si fa avanti e prende parola. 

" Divina Athena, come si sente ora mio fratello? ". Chiede. La Dea sospira pesantemente per poi rispondere. 

" Molto male, purtroppo: non riesce a superare lo scontro con Astraeus. Vederlo gli ha riaperto vecchie ferite, anche se davanti a lui ha ostentato sicurezza e freddezza. E' crollato non appena giunto nella sua stanza ed ha detto che, almeno per ora, non vuole vedere nessun altro e di non preoccuparci per lui. Sono piuttosto preoccupata per lui ". Ammette la fanciulla. Seiya le posa una mano sulla spalla per cercare di confortarla mentre Kouga scuote il capo. 

" Non se ne parla! Tirerò fuori quel testone da quella stanza, a costo di prenderlo a calci! ". Detto questo si avvia verso la stanza dell'amico senza che nessuno abbia modo di fermarlo. L'unico che è rimasto in disparte ed ha deciso di ritirarsi nell'altra stanza è Chrono: non sa bene come reagire di fronte a tali situazioni e soprattutto, non sa come comportarsi di fronte al Gran Sacerdote che lo ha da prima accolto minacciosamente, in seguito ha eseguito gli ordini di Athena ed ha smesso di attaccarlo. Il re dei Titani riflette: ma che razza di individuo era prima, per farsi odiare tanto? Di li a poco Iris gli si avvicina per poi sfoggiare un leggero sorriso: lui non se n'era accorto ma la ragazza è entrata nella stanza, volendo vedere come stesse. 

" Grazie ". Fa solamente la turchina. Il re dei Titani alza lo sguardo verso di lei e la guarda, per poi prendere parola.

" E di cosa? Sono stato più inutile di un umano al cospetto di un Dio ". Commenta. " Tuo fratello stava per ucciderci tutti ed io non sono riuscito a fare altro che lagnarmi e farmi ferire la mano ". E si guarda la mano fasciata a causa della ferita inferta dalla Spada Fantasma di Defteros. Iris gli posa una mano sulla spalla per poi sorridere, una volta che si è seduta accanto a lui. 

" Se non fosse stato per l'intervento tuo e di Subaru sarei morta a quest'ora. E senza di te, lui non sarebbe mai riuscito a contrastare da solo il potere di Defteros. Quindi, stupido Dio che non sei altro, vedi di togliere quel broncio che proprio non ti si addice, eh? ". Detto questo la ragazza cerca di spronarlo, scompigliandogli i capelli. A quel gesto Chrono la guarda per poi lamentarsi. 

" Ehi! Razza di sfacciata, vieni un pò qui! ". Fa, per poi afferrare Iris e scompigliarle a sua volta i capelli. " Così impari a rovinare la mia divina chioma ". Commenta solamente il re dei Titani mentre lei lo guarda a sua volta. 

" Ma... ma i miei capelli! ". Finge di imbronciarsi Iris. " Vediamo un pò se riesci a non ridere adesso! ". Minaccia la ragazza per poi, del tutto a sorpresa, iniziare a fargli il solletico. Chrono è totalmente preso di sorpresa, e non riesce a fare a meno di scoppiare a ridere. 

" No, dai questo no! ". Ride di nuovo per poi decidere di " contrattaccare ". " E va bene, ma si gioca in due! ". Detto questo inverte le posizioni, immobilizzando Iris per poi iniziare a sua volta a farle il solletico. La ragazza scoppia a ridere a sua volta.

" Ok ok, mi arrendo ". Ride. Una volta interrotto il gioco entrambi tornano seduti normalmente. " Seriamente, non ti devi sentire inutile perchè non lo sei, capito? E vedrai che troveremo il modo di fermare i tuoi fratelli: non gli permetteremo mai di farti del male ". Sentenzia semplicemente la figlia di Tea e Saga. Finalmente entrambi si guardano e nuovamente, come fu al tempio del tempo, l'aria pare farsi elettrica. Senza rendersene conto si sono aavvicinati tanto, forse troppo o forse no. 

" Sono io che dovrei proteggerti: spetta all'uomo proteggere la donna ". Mormora solamente il corvino. La ragazza scuote il capo per poi rispondere a quella frase. 

" Non dire sciocchezze... ". Fa per proseguire, ma stavolta è lui ad agire: posa un dito sulle sue labbra per farla stare zitta. 

" Non sto dicendo sciocchezze: tu sei la sola che ha credito in me sin dal principio, mi hai protetto e curato quando quei folli dei miei fratelli mi avevano imprigionato ed intendevano farmi chissà che cosa per farmi risvegliare quel lato di me che mi ga così... ". Esita un momento per poi concludere la frase. "... così paura. Ho paura, Iris: ho paura di me stesso, paura di non essere un umano ma di scoprirmi un mostro crudele e senza cuore. Ho paura che un giorno quella belva che è in me si sveglierà e ti farà del male, ed io non voglio che accada ". Si sfoga finalmente. Lei gli posa una mano sul viso per poi rispondere. 

" Non sei un mostro. E anche se la tua natura divina dovesse svegliarsi, allora ricorda questo... ". Gli prende la mano libera con la propria, per poi portarla sul suo petto dove sta il cuore. "... ricorda che qui c'è chi crede in te. Ricorda che non sei un mostro, e anche se i tuoi poteri e la tua memoria torneranno a me non importerà: finchè questo cuore batterà crederò sempre in te, perchè per me il vero Chrono è quello che sto conoscendo ora. Lo stupido Dio testardo che mi ha salvato la vita per ben due volte ". Ride un pò a quell'ultima affermazione mentre lui arrossisce. 

" Grazie, adesso sono io che deve ringraziare te ". Mormora. Continua a guardare la ragazza ed istintivamente si avvicina a lei, che non sembra affatto contrariata. " Iris... ". La chiama solamente lui. Lei alza lo sguardo puntando i suoi meravigliosi occhi in quelli di lui che ora non ha più dubbi. Finalmente prende il coraggio e posa le labbra su quelle della ragazza. Da prima Iris rimane stupita e sgrana gli occhi. In seguito tuttavia le viene istintivo ricambiare quel bacio senza pensarci su troppo. Come se entrambi si fossero aspettati da una vita ed ora si fossero finalmente ritrovati. 


Ciao miei cari, come va? Ed ecco il capitolo numero 18, che ne pensate? Abbiamo visto Defteros e Saga finalmente faccia a faccia, ed il ragazzo ha affrontato il padre. Tea è ancora al tempio del Tempo ed il suo antico amore è più intenzionato che mai a riaverla. Intanto assistiamo alla nascita di un nuovo ed inaspettato amore: quello di Chrono ed Iris. A cosa porterà tutto ciò? Shura riuscirà a superare il trauma di aver rivisto Astraeus? Per saperlo dovrete aspettare il prossimo capitolo :D Baci

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Capitolo 19
*** Dejavù ***


Per un momento regna il più totale ed assoluto silenzio: Chrono ed Iris non sembrano intenzionati a staccarsi dal bacio. Da prima la giovane rimane un pò sorpresa, di certo l'ultima cosa che si sarebbe aspettata sarebbe stata questa. Eppure ha una strana sensazione: è come se avesse aspettato da tanto questo momento, come se entrambi si fossero sempre cercati ma ora si fossero ritrovati. Dopo il primo momento di smarrimento la fanciulla ricambia a sua volta il bacio senza più esitazioni chiudendo gli occhi per godersi a pieno quelle emozioni nuove e fino a quel momento totalmente sconosciute. Da parte sua invece in un primo momento Chrono non pare acer dubbi: vuole quella ragazza. La vuole ed è stato così sin dal primo istante in cui l'ha vista, è una cosa più forte di lui ed alla quale non può resistere. Senza quasi pensarci su fa sdraiare Iris sotto di sè e senza mettere fine a quel bacio, che man mano si sta facendo sempre più travolgente e carico di sentimenti e passione. Improvvisamente tuttavia, nella mente di Chrono si fa strada un flashback: a dire il vero non è un vero e proprio flashback ma quasi un dejavù, come se avesse già vissuto prima d'ora quel momento. 

Lui ed una bellissima ragazza si guardano intensamente: lui le mette una mano sul viso e lei non distoglie il suo meraviglioso sguardo da quello di lui. " Aspetta, forse... ". Sussurra solamente la fanciulla, ma lui le mette una mano sul viso per poi posarle un dito della mano libera sul labbro.

" Shh... non dire più nulla. Abbiamo aspettato anche troppo questo momento ". Sussurra praticamente sulle labbra della ragazza dalla chioma turchina, che inevitabilmente arrossisce. 

" Non lo so, io... ". Mormora la ragazza confusa da tutte quelle sensazioni che si sono risvegliate in lei. Lui porta la mano libera dietro la sua schiena per poi tirarla a sè. 

" Rea, basta dubbi. Non devi più aver paura: è finita. Nostro padre è morto, il regno dei Cieli è mio. E se lo vorrai, tu sarai al mio fianco come regina ". Lei arrossisce vistosamente mentre lui non ha più dubbi in merito a ciò che deve fare: senza dire altro posa le sue labbra su quelle della giovane. Lei reagisce allo stesso modo di Iris: da prima ne è stupita e sgrana gli occhi, ma in seguito ricambia il bacio lasciandosi trasportare dal sentimento che prova e che forse ha sempre provato, non avendo però mai il coraggio di ammetterlo.


Chrono si stacca di colpo dal bacio come se avesse visto uno spettro. Da parte sua Iris lo guarda un pò spiazzata dalla sua reazione, lui ricambia lo sguardo. " Scusa, io... perdonami. Sono stato uno sciocco ". Commenta il signore dei Titani mentre osserva per un istante la ragazza sotto di sè. Si alza di scatto portandosi una mano sulla fronte mentre Iris si alza a sua volta sistemandosi la spallina del vestito che, non sa dire nemmeno lei come, aveva finito per abbassarsi leggermente. 

" Cosa c'è? ". Gli chiede semplicemente. Da parte sua lui continua a darle le spalle per poi prendere parola. 

" Perdonami, non so che cosa mi sia preso. Non ho potuto resistere ai miei impulsi, finendo per comportarmi come un lupo famelico con una preda. Mi dispiace, e... ". Ma improvvisamente la ragazza gli si avvicina per poi abbracciarlo da dietro e posando il viso sulla sua schiena. 

" No, non dire così: io ti ho permesso di farlo, per ciò non sentirti in colpa. Io l'ho voluto... anzi, lo voglio ". Ammette mentre arrossisce come un peperone rosso. Lui la guarda con la coda dell'occhio per poi sospirare pesantemente. 

" Ma noi saremmo nemici, lo sai vero? ". Chiede. Iris scuote il capo in segno di negazione per poi riprendere parola. 

" Non so cos'hai fatto in passato, ma ora sei una persona diversa: mi hai protetta nel momento di bisogno, mi hai salvato la vita rischiando la tua contro Defteros. Questi non sono atti di un essere malvagio: sei cambiato e resterai così per sempre, non permetteremo che le tue memorie si risveglino e ti cambino. Te lo prometto ". Fa una nuova promessa la turchina. Chrono si volta verso di lei per poi prenderle il viso tra le mani e puntando nuovamente lo sguardo in quello di lei. 

" Sei sicura che vuoi fidarti di me? Insomma... se non riuscissi a tenere le mie memorie sigillate? Se tornassi ad essere il mostro che tutti temono? Non hai paura che ti faccia del male? ". Le chiede solamente. Iris scuote il capo in segno di negazione. 

" Se mai succederà, io sarò li a ricordarti chi eri. A ricordarti questi momenti, ed a farti tornare colui che sei oggi ". Senza pensare altro lui le porta la mano dietro la schiena per poi tirarla a sè e posando nuovamente le labbra su quelle di lei. Iris ricambia finalmente il bacio, ora non esita più e nemmeno lui pare aver dubbi: si sono cercati tanto ed ora eccoli li, si sono trovati. E non si lasceranno più, non stavolta. Anche se nessuno dei due sa perchè pensano cose simili quando, di fatto, si sono conosciuti da poche settimane.

I Cavalieri dello Zodiaco e la Dea Athena stanno parlando al Gran Sacerdote: l'uomo è ancora comprensibilmente turbato. " Divina Athena, non posso credere che voi abbiate accettato di ospitare Chrono qui, al Gran Tempio. Una creatura tanto empia e malvagia... ". Athena scuote il capo mentre spiega le sue ragioni al suo rappresentante terreno.

" Quell'uomo non è più il Chrono che conoscevamo: dobbiamo innanzi tutto fermare i suoi fratelli, prima che riescano a far risvegliare le sue memorie ed i suoi poteri. In seguito porrò io stessa un nuovo sigillo su essi: renderlo umano è una possibilità a cui non avevo mai pensato ma, alla luce dei fatti, è la sola fattibile. Non colpirei mai una persona senza difese, non posso fargli del male e voi lo sapete. E' meglio tenerlo qui al Santuario piuttosto che la fuori in balia dei Titani ". Il Gran Sacerdote annuisce mentre Tisifone prende parola di li a poco. 

" Sembra che abbia legato in modo particolare con Iris, ma non capisco: come mai si è affezionato così ad un'umana? ". Chiede. Saori prende parola di li a poco, rispondendo alla domanda della Sacerdotessa.

" Credo che il motivo sia che gli ricorda Rea, la sua antica sposa. Con quella chioma turchina e con quel colore di occhi, Iris è praticamente la sua fotocopia. Complice la somiglianza con la Dea, complici i lunghi giorni di prigionia, è ovvio che alla fine Chrono ed Iris abbiano legato ". Spiega la Dea della Giustizia mentre Phoenix annuisce. 

" E' vero: l'ho visto combattere contro Defteros, il gemello di Iris. E credetemi, era pronto a sacrificare la vita pur di proteggerla ". A quella frase Subaru si fa avanti.

" Pur avendo fatto questo, pur essendosi fatto colpire dalle mie cuspidi senza reagire, io non posso fidarmi completamente di lui: non mi scordo che plagiò ed ha nuovamente plagiato la mente di Saga, che cercò tramite lui di assassinare la Dea Athena. Mi dispiace contrariarvi, Divina Athena: io non posso dargli la mia fiducia ". Spiega. Tisifone guarda il figlio per poi posargli la mano sulla spalla. 

" Sarà il tempo a dirci se hai ragione o meno di dubitare, figliolo ". Sorride amorevolmente, un sorriso che riserva solo al figlio. I Cavalieri non possono fare a meno di essere sorpresi di vedere la spietata guerriera del Cobra tanto dolce ed affettuosa, ma d'altronde si sta pur sempre rivolgendo al proprio figlio. La Dea Athena tuttavia non pare totalmente tranquilla, e Pegasus lo nota. Si avvicina così alla moglie. 

" Saori, che cosa ti turba? E' forse per Tea? ". Chiede, e la Dea della giustizia annuisce per poi dargli una risposta. 

" Ancora non mi capacito che sia voluta restare con Saga, anche se in parte capisco le sue motivazioni: si sente già in colpa per quanto accaduto alla battaglia alle dodici case, ed ora non vuole che la cosa si ripeta ". Sospira pesantemente mentre il marito annuisce. 

" E' vero, per lei deve essere difficile. Ma deve anche capire che non è lei la responsabile delle azioni malvage di Saga, o meglio del suo lato oscuro. E spetterà a noi farglielo capire, quando affronteremo i Titani e la libereremo ". Assicura il Cavaliere di Sagitter. Crystal prende parola. 

" Già, i Titani: mi chiedo come faremo a contrastarli. In oltre ci sono Saga, Astraeus e Defteros... ". Interrompe la frase a metà e ripensa al momento in cui ha appreso che il padre terreno di Shura è ancora vivo e più agguerrito che mai e pronto a tutto pur di far pagare ai Cavalieri l'affronto subito sette anni prima, ovvero la sconfitta. 

" Mi dispiace così tanto per Shura ". Ammette Sagitter, trovando l'accordo della moglie e dell'amico. " Povero ragazzo: prima scopre di avere una sorella ed un fratello crudele e senza scrupoli, litiga con la madre poco prima che venga rapita. Ora scopre che il padre che lo abbandonò ancor prima che nascesse e che tanto male gli ha fatto è ancora vivo, e quella canaglia gli ha lanciato una sfida. Non mi meraviglia che ora si rifiuti di uscire dalla propria stanza e che sia quanto meno sconvolto ". Conclude Pegasus mentre Saori prosegue la sua frase. 

" Spero solo che Kouga riesca a farlo sfogare, non mi piace vederlo così. In oltre abbiamo bisogno di lui se vogliamo salvare Tea e fermare i Titani, prima che causino danni irreparabili ". A quel punto è Crystal a rispondere alla donna, guardandola. 

" Intendete il risveglio di Chrono, Lady Saori? ". Chiede. La donna annuisce per poi riprendere parola di li a poco. 

" Si, parlo proprio di questo: non vorrei che riuscissero a farlo infuriare al punto da risvegliare i poteri e le memorie. In questo momento infatti, i sigilli posti da mio padre ed il mio sono molto precari, potrebbero spezzarsi da un momento all'altro ". Sentenzia Saori. I Cavalieri annuiscono per poi rassicurarla: non permetteranno che accada nulla, i sigilli non si spezzeranno, salveranno Tea e fermeranno i Titani una volta per tutte. E se possibile, salveranno anche Defteros e Saga. 

Kouga bussa alla porta della stanza di Shura. Pur non ottenendo risposta si decide e, dato che la porta è aperta, entra. " Shura? ". Chiama semplicemente. L'altro è sdraiato sul proprio letto, i lunghi capelli corvini sono disordinati e ricadono sul cuscino e sul materasso sottostanti. Il figlio di Tea non indossa più l'armatura che è ora disposta nel proprio totem al lato della stanza, indossando solamente la propria maglietta ed i pantaloni. Il viso è letteralmente sprofondato nel cuscino e le tende chiuse: non ha voglia di altro se non dormire e scordarsi per un pò tutti i problemi, tutto quanto ciò che è accaduto e sopratutto, scordarsi quel maledetto bastardo di Astraeus. Sentendosi chiamare il moro volge leggermente lo sguardo per vedere di chi si tratta, spostandosi il cuscino dal viso. 

" Kouga, che cosa ci fai qui? ". Chiede semplicemente il Cavaliere di Gemini. L'altro sospira pesantemente: non si aspettava di trovarlo in quelle condizioni, è evidente che sta soffrendo davvero moltissimo. Gli si avvicina per poi rispondere alla sua domanda.

" Sono qui per trascinarti fuori da questa stanza: è tantissimo tempo che ci sei chiuso, ed a giudicare da ciò che vedo completamente al buio. Avanti, vieni con me e parliamo un pò, che dici? ". Chiede mantenendo un tono calmo. Shura scuote il capo per poi rispondere, sospirando pesantemente. 

" Non ho voglia di uscire, ti prometto che quando sarò in forma ti dirò tutto. Ma non ora ". Mormora solamente il figlio dell'Imperatore degli Inferi. A quella risposta Kouga inizia a spazientirsi: si avvicina alla finestra per poi spostare di lato le tende. La luce ferisce gli occhi di Shura che inizia subuito a lamentarsi. " Ma insomma, ti ho detto che mi da fastidio la luce! Chiudi quelle tende! ". Esordisce il moro. Ma il bruno scuote il capo con enfasi.

" Eh no caro mio! Adesso tu alzi le tue divine chiappe e mi dici che diamine ti prende, e lo farai nel giro di tre secondi! ". Ribatte senza ammettere repliche. Shura da un pugno al cuscino per poi mettersi seduto. 

" Insomma! Ti ho detto che non mi va! ". Grida spazientito. L'altro non si arrende e, con uno scatto improvviso, lo afferra per la maglietta trascinandolo in piedi. 

" Vuoi la guerra, Gemini? Sappi che posso trascinarti fuori anche a calci. Non ho paura di suonarle ad un Dio, sappilo ". Shura lo guarda e Kouga ricambia il suo sguardo, entrambi sembrano arrabbiati. In seguito il Cavaliere di Gemini riprende parola. 

" Non c'è bisogno di scaldarsi tanto. E se vuoi che parli, lascia subito la mia maglietta ". Gli lancia un'occhiata tagliente. Kouga lo lascia mentre il moro si sistema un pò, per poi prendere parola. " Cosa vuoi sapere, esattamente? ". Chiede. Kouga sospira pesantemente per poi rispondergli. 

" Voglio sapere come stai, ecco che cosa voglio sapere. E' da un pò che none sci da qui, ed io sono tuo amico e non lo posso tollerare ". Ammette. Shura annuisce per poi decidere di parlare: forse pensa, gli farà bene sfogarsi un pò.

" Non ho nulla: pensavo solo ad Astraeus ed alla sfida che mi ha lanciato. Devo riuscire a diventare più forte, a ad ucciderlo con queste mie mani ". Stringe forte i pugni, che per la rabbia tremano. Kouga capisce che l'amico prova un profondo odio per quel Ghost. Posa le mani su quelle chiuse a pugno di lui cercando di infondergli calma: questo è un dono ereditato sicuramente dalla madre. Shura lo guarda mentre l'amico prende parola. 

" E' solo questo il problema? La sfida che quell'uomo ti ha lanciato? O c'è altro sotto? ". Chiede. Shura da prima esita, ma in fine decide di confidarsi. Esita un momento ancora poco prima di abbassare lo sguardo mentre alcune lacrime iniziano a finire a terra: sta piangendo ma non vuole farsi vedere, pensa il Cavaliere di Pegasus. 

" E' che... è che non lo accetto, Kouga. Non lo accetto! ". Fa il Cavaliere di Gemini. Kouga gli stringe forte le mani tra le proprie cercando di confortarlo. " Non posso credere che mia madre abbia amato anche un mostro simile, io mi rifiuto di crederlo! Lui... quell'uomo non è nemmeno degno di considerarsi il mio padre terreno! ", Continua lo sfogo. Kouga porta una mano sotto il mento dell'amico per poi costringerlo ad alzare lo sguardo, che ovviamente finisce per scontrarsi con quello dell'altro giovane. " Io lo disprezzo, Kouga! Lo odio con tutte le mie forze, per il male che ha fatto a me ed a mia madre! Quell'individuo non ha esitato a consegnarmi ad Hades, non ha esitato a cercare di eliminare i Cavalieri e la Dea Athena! Le sue parole ed il suo ritorno non dovrebbero toccarmi! Eppure mi fa così male! Mi fa male che quell'essere sia il mio padre terreno, che non si sia mai occupato di me! Che mi abbia consegnato ad Hades come fossi un estraneo! Io non lo sopporto, Kouga! Non lo sopporto! Non sopporto di provare tutto questo dolore per un essere che per me è alla stregua di feccia! ". Si sfoga il ragazzo per poi finire la frase. " Forse mio padre aveva ragione: io sono un debole! Sono solo un debole che si lascia sopraffare dalle emozioni! Un debole che non è neppure riuscito a salvare sua madre! ". Kouga, stanco di sentirgli dire tutte quelle brutte cose lo afferra di colpo per poi abbracciarlo, stringendolo così forte da fargli male. 

" Cretino! Non voglio più sentirti dire stupidaggini simili, o giuro che ti tiro un pugno! ". Fa il figlio di Athena, per poi proseguire. " Debole, dici? E' forse debole colui che, a soli undici anni, è riuscito ad annientare una divinità come Hades? E' forse debolezza essere sconvolti per il ritorno di un bastardo senza scrupoli che avrebbe dovuto farti da padre, ma tutto è stato tranne che un genitore?! No! Io vedo solo una grande forza in te ". Lo incoraggia per poi riprendere il discorso di li a poco. " " Tu sei stato un esempio per tutti noi, lo sai questo? Non tutti sarebbero stati in grado di fare ciò che tu hai fatto, e con il tuo lato divino non ancora del tutto sveglio. Quindi smetti di dire eresie! E' normale che tu ti senta così, ma non perdere mai la fiducia in te stesso e ricorda: non sei solo ". Shura rimane in silenzio qualche istante per poi annuire, continuando a piangere e stringendo forte l'amico a sua volta, quasi fosse un'ancora di salvezza in mezzo a tutto quel dolore che prova. 

" Grazie... grazie di tutto. Sei un amico ". Sussurra. L'altro annuisce per poi accarezzargli i capelli per calmarlo e tranquillizzarlo. 

" Non c'è di che. Ti farò tutte le sfuriate che servono se poi serviranno a farti stare meglio ". Sorride appena e senza lasciarlo andare: in quel momento lo sa, ha davvero bisogno di qualcuno accanto. E quel qualcuno in questo momento, deve essere lui. 


Salve a tutti, amici miei! Intanto scusate il ritardo nell'aggiornamento. Comunque, veniamo a noi: abbiamo visto la passione accendersi finalmente anche per Iris e Chrono. Lui ha ricordato un flashback dalla sua vita passata, sarà un buon segno o un nefasto presagio? Iris gli ha giurato che non permetterà che le sue memorie si risveglino e lo cambino, ci riuscirà veramente? Subaru non si fida del re dei Titani, mentre gli altri hanno deciso di dargli fiducia e di cercare di aiutarlo: fermeranno i Titani e salveranno Tea, e se possibile anche Defteros e Saga. Intanto Kouga è riuscito a far sfogare Shura, che pare sentire un forte senso di rabbia verso Astraeus e vuole allenarsi per diventare più forte di lui e sconfiggerlo. Ce la farà? Aspettate i prossimi capitoli e lo saprete :) Baci 

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Capitolo 20
*** Decisioni e partenze ***


Ormai è trascorso diverso tempo da quando Tea ha volontariamente accettato di rimanere al Tempio del Tempo: non è uscita molto dalla sua stanza, i Titani le incutono timore e non vorrebbe mai ritrovarsi di fronte ad uno di loro ed avere problemi. La reincarnazione di Persefone rimane accanto alla finestra guardando fuori da essa: una fitta nebbia circonda il Tempio rendendo così impossibile che la luce del sole raggiunga la sua stanza. Sbuffa pesantemente per poi riflettere: ha scoperto che Astraeus è ancora vivo. E' stato un duro colpo per lei: tutti pensano che abbia anche amato quell'uomo, ma in realtà ha sempre e solo provato disprezzo ed odio nei suoi confronti. Non potrà mai scordare la barbaria con la quale la stuprò, seppur posseduto da Hades la ragazza sa bene che era anche un suo desiderio trattarla in quel modo. Non potrà mai scordare che da quello stupro nacque il figlio di Hades, quel figlio che comunque lei ha amato da subito ed ha sempre cercato di proteggere arrivando persino ad uccidere Astraeus quando, riportato in vita da Hades, cercò di sottrarle Shura ancora in fasce. E non contento di tutto ciò, undici anni dopo tornò nelle loro vite e nuovamente tra le fila nemiche, non facendosi alcuno scrupolo a consegnare l'allora bambino nelle mani del suo vero padre e farne diventare un ricettacolo, rischiando che il suo corpo non reggesse tale potere divino e che il fanciullo morisse. Non gli è mai importato di Shura, pensa Tea: a volte le pare così assurdo che lui e Saga condividessero la stessa madre! Assorta com'è nei propri pensieri non si accorge che qualcuno è entrato in camera sua. La persona in questione sogghigna nel notare che lei non si è resa conto di nulla e che è troppo assorta nei propri pensieri e, senza dire una sola parola la afferra da dietro cingendole la vita con un braccio, per poi scostarle i capelli di lato, scoprendole così la parte sinistra del collo. Lei rimane perplessa: da prima ha sussultato, ma chi può essere? Poi riflette: potrebbe trattarsi di una sola persona. " Ma che cosa stai facendo? ". Chiede solamente la Dea della morte, sorpresa. Lui ridacchia senza ancora proferire parola e probabilmente credendo di essere stato riconosciuto. Senza dare minimamente retta alle parole della giovane le bacia il collo, forse con lo scopo di metterla ulteriormente a disagio. Lei fa per divincolarsi da quella presa. " Non ti pare di stare esagerando, ora? ". Chiede solamente iniziando a preoccuparsi. Vorrebbe liberarsi da quella presa ma lui è indubbiamente più forte e la trattiene. Continua a non degnarla di una risposta e la sua mano libera si sposta dal braccio che precedentemente le aveva stretto fino alla scollatura del vestito. Lei rabbrividisce spaventata: è come se avesse già percepito una sensazione del genere. " Saga, adesso basta! Ma cosa vuoi fare?! ". Chiede la ragazza spazientita. Lui pare irritarsi e ferma la mano sul petto coperto dal vestito della ragazza, stringendo la presa tanto da farle male e gemere leggermente di dolore. 

" Spiacente di deluderti, ma non sono il tuo Saga ". Commenta. Quella voce! Quella voce non è certo dell'ex cavaliere della terza casa! Da prima a lei si gela il sangue nelle vene, ma in seguito reagisce istintivamente: mettendoci tutta la forza che ha riesce a liberarsi dalla sua presa per poi correre il più lontana possibile da lui. 

" Bastardo infame! Ancora tu! ". Fa solamente la fanciulla divina. L'altro la guarda compiaciuto per poi scoppiare a ridere: non gli può scappare, la porta è infatti chiusa a chiave e comunque lui non le permetterebbe neppure di raggiungerla. 

" Si, anche io sono felice di vederti, mia adorata Tea. Di un pò, come sta Shura? Sai, sono anni ed anni che sono assente dalla sua vita ". Commenta velenoso, per poi scoppiare in una risata alquanto fastidiosa. La donna cerca di non darlo a vedere ma è spaventata: alla luce dei fatti e dato che lei è ancora senza potere, lui è più forte di lei. E sono soli in una stanza, solo questo fatto la mette in ansia. 

" non ti azzardare a nominare mio figlio, o ti ammazzo nuovamente con queste mie mani! ". Sibila fuori dai gangheri la fanciulla divina. " Che cosa vuoi da me, Astraeus? ". Chiede rivelando finalmente l'identità di quella persona: è niente poco di meno che Astraeus, che lei sapeva già essere tornato in vita grazie al potere di Chrono ma che fino ad ora non aveva ancora incontrato sul suo cammino, almeno non da sola, non in quella circostanza. Lui la guarda fingendo noncuranza. 

" Ammazzarmi nuovamente, appunto. Già una volta lo hai fatto, vedo che lo ricordi bene ". Sibila alterato il giovane Ghost per poi puntare il suo sguardo carico d'ira in quello di lei. " Anche io me lo ricordo bene, mia cara. Ricordo che fosti tu a togliermi la vita, impedendomi di portare Shura dal divino Hades. Ricordo di essermi fatto possedere da quella divinità, e tutto per colpa tua! ". La indica mentre sul suo volto compare un ghigno sprezzante. " Pensaci bene: la Guerra Santa, la sofferenza di Shura. Hai causato tutto tu, rifiutando il mio amore. Se avessi scielto me al posto di mio fratello, allora non avrei mai permesso ad Hades di possedere il mio corpo e non avrei mai liberato gli Spectre. Non sarei mai diventato uno di essi ed anzi, vi avrei potuto aiutare a scongiurare la Guerra. Invece hai preferito Saga, e questo è il risultato delle tue scielte ". La donna lo guarda stizzita ed esterefatta allo stesso modo: sta dicendo insensatezze, è evidente che non è del tutto in sè se pensa cose simili. La causa della Guerra Santa fu lui in primis, non lei. Lui che non esitò ad accettare Hades in sè, lui che liberò gli Spectres e si unì a loro, lui che la violentò per assecondare il volere di una divinità malvagia oltre ai suoi più nefandi istinti. 

" Chiudi quella bocca, maledetto bugiardo! ". Ribatte decisa la figlia di Demetra, per poi riprendere parola di li a poco. " E' solo colpa tua! Tu hai deciso di accettare Hades in te, tu non ti sei fatto una ragione del mio rifiuto! Per ciò smettila di dare la colpa a me di cose di cui devi incolpare solo te stesso! ". Non ha peli sulla lingua, questo è poco ma sicuro. Lui la guarda quasi compiaciuto da quella reazione. Le si avvicina con una velocità sorprendente per poi bloccarla tra lui ed il muro, tenendole i polsi immobilizzati con una sola mano.

" Sette anni fa non potevo farti nulla: eri la sposa di Hades, se avessi osato muovere un dito contro di te mi avrebbe rispedito negli Inferi senza esitare. Ma ora sono libero da ogni vincolo: a Chrono non dispiacerà se mi diverto un pò con te ". A quelle parole Tea non ci vede più e fa per liberarsi da quella presa. Riesce a liberare uno dei polsi e fa per dargli un ceffone, ma lui è più rapido e le blocca il polso in una presa così forte da farla gemere di dolore. " Ti conviene stare calma se non vuoi che sia tutto più doloroso ". Ride sinistramente poco prima di dare una forte spinta alla donna che, colta di sorpresa, finisce per cadere. Fortunatamente dietro di lei c'è il letto o si sarebbe fatta seriamente male. Fa per alzarsi ma lui è più rapido, bloccandola sotto di sè e guardandola con un'espressione mista tra odio e lussuria. " Adesso tu te ne stai buona qui: puoi gridare quanto ti pare, ma grazie alla barriera che ho innalzato nessuno ti sentirà. Sei in mio potere, posso fare ciò che mi pare ". Questa è una tortura psicologica bella e buona, pensa lei: vuole farla sentire totalmente vulnerabile, indifesa, alla sua mercè. Per un momento quelle parole la paralizzano e lui ne approfitta per cercare di aprirle il vestito e, non riuscendovi in quanto lei cerca di opporre resistenza, da un forte strattone per poi strapparlo almeno in parte. A quel gesto anche lei reagisce e, con la mano libera riesce a dargli un forte schiaffo ed a graffiargli il viso. 

" Schifoso, non sei cambiato di una virgola! Ma non ti lascerò fare quello che vuoi, non stavolta! ". Grida la bruna. Lui si porta una mano al punto che sente leggermente dolorante e nota del sangue sulle sue dita: lo ha graffiato! Quella donna lo ha graffiato, e la cosa lo manda in bestia. 

" Lo vedremo! Preparati a soffrire come mai prima d'ora, quello che ti ho fatrto diciotto anni fa ti sembrerà una passeggiata! Come hai osato sfregiare il mio viso con un graffio?! ". Lei continua a dimenarsi senza spaventarsi ma ricevendo in seguito uno schiaffo così forte da farle sanguinare il labbro, mentre la guancia si arrossa immediatamente ed i capelli le ricadono sul viso. Lei rimane interdetta per qualche istante, tempo sufficiente per lui per continuare la sua folle sfuriata.

" Vedrai che tra poco mi supplicherai di essere clemente con te! Pregherai, invocherai la mia pietà! ". Lei sgrana gli occhi percependo il suo tocco sulle proprie gambe, da sotto la gonna. Fa per dargli un calcio ma un dolore lancinante la fa quasi gridare: le ha lasciato un profondo graffio che ora brucia come fosse fuoco, alcune gocce del suo sangue cadono a terra. " E la punizione inizia adesso! ". Conclude il discorso il vice capo dei Ghost. Lei cerca di ribellarsi quanto più possibile mentre le lacrime iniziano a scendere sul suo viso: non vuole. Non può permettere che le cose vadano come diciotto anni prima, ma non ha la sua forza divina per impedirlo. Ora lei è solo una donna, lui un guerriero di Chrono con una forza sicuramente superiore a quella di un essere umano. 

" Te la farò pagare! Pagherai ogni cosa, ogni cosa che mi hai fatto oggi me la pagherai con gli interessi! ". Ribatte la ragazza scoppiando in un violento pianto. Questo non fa altro che esaltare ulteriormente Astraeus: più lei soffre più lui si diverte pensa, finalmente può farle pagare tutto ciò che gli ha fatto, i torti che lui pensa di aver subito. Strappa malamente la gonna dell'abito di lei, che continua a singhiozzare agitata. 

" Questa era solo d'intralcio, per ciò che ti capiterà ora. E vedremo se dopo questo troverai ancora la forza di minacciarmi ". La prende in giro e questo manda in bestia la divina sorella di Athena. Lui continua a deriderla ma si ammutolisce ricevendo uno sputo in pieno viso, mentre lei lo guarda con lo sguardo colmo d'ira. 

" Ora so perchè Hades ti scelse come corpo ospite: sei il ragazzo più puro della Terra, è vero. La malvagità pura! Tu sei il male! ". Lui le afferra il collo con la mano libera, così forte da quasi soffocarla. I loro sguardi si scontrano e, nel giro di un istante, lei è ammutolita da un violento bacio carico di tutto l'odio possibile, ma allo stesso tempo un'ossessiva possessività. Lei rimane quasi senza fiato, incapace di liberarsi o sottrarsi. Sta per perdere tutte le speranze, ma improvvisamente una potente luce distrugge letteralmente sia la barriera che la porta su cui era stata posta e, nel giro di un secondo la ragazza è nuovamente libera seppur shoccata da ciò che le è successo e stava per accadere. Il suo misterioso difensore guarda con furia colui che è letteralmente finito contro il muro, dopo essere stato attaccato a sorpresa per staccarlo dalla donna. 

" Schifoso, cosa intendevi fare a Tea, eh?! ". Grida su tutte le furie il giovane dalla chioma blu. L'altro lo guarda con aria sprezzante per poi pulirsi il sangue che gli esce dal labbro, dopo averne tossito un pò a terra a causa del colpo ricevuto. 

" Perchè, non si vede? Si può sapere perchè ti sei intromesso? ". Chiede ironicamente il corvino. L'altro gli si avvicina ad una velocità sorprendente per poi sferrargli un pugno.

" Io ti ammazzo! Non mi importa se il Divino Chrono o i Titani ti hanno fatto rivivere come Ghost, io ti farò a pezzi con le mie stesse mani! ". Ovviamente Astraeus non resta con le mani in mano e reagisce alle botte, e tra i due si scatena una violenta collutazione dalla quale ad uscire vincitore è comunque colui che si è rivelato essere Saga: l'ex Cavaliere dei Gemelli osserva con ira il fratellastro, che si alza da terra tossendo sangue. Lui invece non si è cagionato che qualche graffio senza importanza. Astraeus lo indica per poi prendere parola.

" Noi due ci rivedremo, e anche noi ". Ghigna indicando Tea, che istintivamente indietreggia fino a mettersi seduta in un angolo del letto con le ginocchia strette al petto, shoccata ed ancora spaventata. Saga sta per dare un altro pugno al fratellastro ma lui è più rapido e lo evita, per poi deriderlo. " Vi lascio soli, sai, magari tu hai più fortuna di me dato che ti ha sempre preferito ". Dando sfogo ad una risata sprezzante se ne va dalla stanza, lasciando i due soli. Tea scoppia nuovamente in lacrime e, accorgendosi del suo stato Saga le si avvicina per poi coprirla con il proprio mantello, notando in che stato l'abbia ridotta Astraeus.

" Perdonami: è tutta colpa mia, avrei dovuto stare più attento ". Commenta. La ragazza gli si getta tra le braccia di li a poco, scoppiando in un pianto liberatorio: era terrorizzata. ha avuto davvero paura che si sarebbe nuovamente verificata la situazione di diciotto anni prima. E se non è successo lo deve solo a Saga. 

" Grazie! Grazie, mi hai salvata! ". Commenta solamente la bruna. Lui la stringe a sè ricambiando l'abbraccio e riflettendo: non vuole assolutamente che Tea rimanga ancora a contatto con Astraeus. Senza esitare la prende in braccio e, sentendola ancora tremare la rassicura. 

" Non ti lascerò più indifesa, in balia di quell'individuo ". Lei si aggrappa istintivamente al suo collo per non cadere a terra, sentendosi protetta: è lui, pensa. E' il vero Saga, in quel momento è lui a prevalere, non il lato oscuro. " Sistemerò i conti con Crystal in un altro momento, la priorità adesso sei tu ". Non specifica di che conti stia parlando e soprattutto, come intenda saldarli. Giunge con la ragazza fino alla stanza della clessidra del tempo, la sabbia adamantina scorre inesorabilmente e la falce di Tea è vicina alla Megas Drepanon con il sigillo di Chrono posto su essa. Saga si avvicina ad essa per poi inginocchiarsi, concentrando buona parte del proprio cosmo. Posa per un istante Tea seduta accanto a lui per poi guardarla. " Ora non ti spaventare: sentirai i tuoi poteri tornare, ma potrebbe essere doloroso ". Senza dire altro o aspettare un'ulteriore risposta da parte di lei spezza il sigillo del signore del tempo, ed immediatamente un'aura nera e rossa inizia ad irradiarsi. La ragazza inizia a sentire un atroce dolore mentre l'aura nera e rossa circonda sia lei che la sua falce divina. In seguito la bruna sente come se le forze le fossero state prosciugate mentre il sigillo sul suo polso inizia a schiarirsi.

" Mi sento... ". Non finisce la frase e, se non fosse per Saga che la prende al volo, sarebbe finita a terra. Lui la guarda un istante per poi scostarle una ciocca di capelli dal viso ed in seguito prendendola in braccio: la falce della morte è illuminata ma non lo avverte come nemico. 

" Ci vorrà un pò perchè recuperi a pieno i poteri. Nel frattempo, sistemerò i conti che ho in sospeso con quella persona ". Sussurra per poi uscire da quella stanza con lei ancora in braccio. Ma dove la stia portando, non è ancora dato saperlo. 

Al Gran Tempio, nel frattempo. 

Crystal e Seiya si sono preparati per partire, e con loro Athena: i tre hanno deciso di andare da soli, almeno per ora, al Tempio del Tempo: la Dea ha ritenuto più saggio infatti muoversi in piccoli gruppi per evitare di mettere in guardia gli avversari. Il primo sarà proprio composto da lei e dai Cavalieri di Acquarius e Sagitter, gli altri seguiranno entro poco tempo ma da direzioni differenti. In oltre qualcuno dovrà rimanere al Gran Tempio a difendere Chrono ed Iris, la priorità massima adesso sono solo loro ed il re dei Titani non va assolutamente esposto a forti emozioni, almeno finchè tutto non sarà terminato ed Athena avrà rafforzato il sigillo sul suo lato divino. Tutto è pronto perchè il gruppo parta, quando improvvisamente Shura entra nella stanza. " Voglio venire anche io ". Sentenzia. Saori si volta verso il nipote divino, seguita da Crystal. 

" Shura, finalmente sei uscito dalla tua stanza ". Sorride la Dea della Giustizia. Lui annuisce: indossa nuovamente la sua sacra armatura e pare un pò più calmo, dopo lo sfogo avuto con Kouga. 

" Si, Divina Athena. Ora sto un pò meglio, e lo devo solo a vostro figlio ed a voi tutti, che avete sopportato il mio caratteraccio senza mandarmi al diavolo ". Fa un leggero sorriso mentre la divina zia gli si avvicina, prendendogli le mani con le proprie. 

" Non sai quanto mi facciano felice queste tue parole. Dopo quel durto colpo, temevo non ti saresti ripreso tanto facilmente, invece sei un vero guerriero proprio come tua madre ". Mantiene il suo dolce sorriso la Dea, mentre Shura annuisce. 

" Non mi è ancora passata la rabbia verso quell'uomo, Lady Saori. Non potrò mai perdonarlo, ed è proprio per questo che voglio tornare al Tempio del Tempo e fargliela pagare cara. Anche se per me è solo feccia, mi ha pur sempre sfidato: non si dica mai che Shura di Gemini ha voltato le spalle al nemico ". La sua determinazione convince la Dea Athena: anche lui andrà con loro, partendo così con il primo gruppo. 

" Sta attento, mi raccomando. Non si sa mai quali pericoli potrete trovare sul vostro cammino, prudenza ". Fa Kayuki per poi avvicinarsi al gruppo, ma guardando il Cavaliere della Terza Casa in particolar modo. Lui annuisce per poi metterle una mano sul viso. 

" Non ti preoccupare, darò una lezione a quel Ghost e tornerò in men che non si dica. Tu intanto, occupati di mia sorella e di Chrono, va bene? ". Chiede. Ma Kayuki inizia a piangere.

" Scusa, non dovrei piangere, ma... ". Si ferma un istante per poi abbassare lo sguardo. " Io ho paura! E se non dovessi farcela? Se non tornassi più?! ". Sbrocca per poi scoppiare in lacrime e precipitarsi ad abbracciarlo. " Io non voglio perderti, non adesso! ". Continua il suo sfogo. Il Gran Sacerdote sorride da sotto il proprio elmo, e fa cenno ai presenti di seguirlo nella stanza accanto. Anche Athena comprende, è ovvio che devono restare un momento da soli e non con tutta quella gente attorno. Una volta rimasti da soli Shura e Kayuki sciolgono l'abbraccio per poi guardarsi per qualche istante, poi è lui a prendere parola. 

" Non piangere, non mi piace vedere le lacrime bagnare quegli occhi così belli. Tornerò sano e salvo, non ne devi dubitare ". Le assicura. Lei annuisce un pò incerta e singhiozzando. Lui capisce la sua apprensione e, per tranquillizzarla, le afferra il mento con due dita per poi farle alzare nuovamente lo sguardo. " Ti ricordi? Ti dissi che quando sarei tornato ti avrei dovuto dire una cosa ". Inizia il discorso, e lei annuisce: certo che si ricorda, tuttavia non aveva mai avuto il coraggio, da quando era tornato, di chiedergli di cosa si trattasse, anche perchè notando il suo stato non le era sembrato il caso di importunarlo. Lui si lascia sfuggire un leggero sorriso mentre con la mano libera asciuga le lacrime della ragazza. " Io credo di provare qualcosa di molto forte per te, Kayuki ". Inizia il discorso il figlio di Hades. La ragazza sgrana gli occhi ed arrossisce vistosamente, per poi indicarsi con un dito. 

" Per... per me? ". Chiede mentre lui annuisce, per poi riprendere la parola. 

" Si. Credo che sia da un pò che questo sentimento è nato, solo che non ho mai trovato il coraggio di ammetterlo. Ma ora posso dirlo, basta nascondere le mie emozioni: Kayuki, io credo di essermi innamorato di te. Non è una cosa improvvisa, credo sia cresciuta negli anni, insieme a noi due. Da una grande amicizia è diventato amore, almeno per me ". Borbotta poi il corvino. Lei rimane interdetta qualche istante per poi scoppiare nuovamente a piangere. " Ecco, lo sapevo! ". Fa solamente il corvino per poi prenderla per le spalle. " Scusa! Scusa, non ti volevo offendere, e... ". Ma viene interrotto dalla fanciulla che lo guarda intensamente. 

" Scemo! Non mi hai offesa, anzi! Non sai da quanto aspettavo di sentirti dire queste parole! ". Esordisce la mora. Ora è il Cavaliere di Gemini ad arrossire come un peperone, per poi indicarsi a sua volta proprio come lei in precedenza.

" I... io? Tu volevi che io dicessi... questo? ". Mormora. Kayuki annuisce per poi finalmente prendere coraggio. 

" Cosa aspetti? ". Gli chiede, e lui davvero non capisce il senso di quella frase. " Baciami, stupido! ". Fa poi la figlia di Sirio ma, senza aspettare la risposta di lui, si alza in punta dei piedi per poi portargli una mano dietro la nuca, costringendolo ad abbassarsi per arrivare alla sua altezza per poi essere lei stessa a dargli un bacio. Da prima l'audacia della mora spiazza letteralmente il Cavaliere di Gemini, ma in seguito la attira a sè portandole un braccio a cingerla per la vita, ricambiando finalmente il bacio. Non sanno che Sirio e Fiore di Luna hanno sbirciato dalla porta per qualche istante. La donna sorride per poi guardare il marito. 

" Sapevo che sarebbe finita così: sono così felice per loro, anche se sono molto preoccupata per questa battaglia ". Ammette la mora. Dragone annuisce per poi rispondere alla moglie. 

" Andrà tutto bene, tesoro: vedrai che scongiureremo anche questa nuova minaccia e la nostra Kayuki potrà essere felice con Shura, così come noi tutti potremo trovare finalmente la serenità ". La donna annuisce per poi stringersi al Cavaliere di Libra in un abbraccio, che lui ricambia di li a poco. " Eh si, la mia bambina è diventata una giovane donna ". Constata poi Sirio, sorridendo appena e riflettendo: la battaglia deve essere vinta, anche per le nuove genrazioni che meritano un futuro felice e tranquillo, senza più minacce. Anche se sicuramente, la strada per arrivare a tale futuro non sarà facile. 

Salve a tutti miei cari, come va? Ed ecco il nuovo capitolo! Abbiamo visto Astraeus dare prova della sua perfidia tentando nuovamente di abusare di Tea, proprio come fece diciotto anni prima. Saga ha salvato la sua amata e, volendola proteggere e sapendo che comunque non fuggirà, le ha restituito i suoi poteri ma ha anche affermato di voler regolare dei conti in sospeso. Cos'abbia in mente non è ancora dato saperlo, anche se forse alcuni di voi possono immaginare di che conti si tratti. Intanto Shura e Kayuki si sono finalmente dichiarati, sotto lo sguardo indiscreto di Sirio e Fiore di Luna da dietro la porta :D Il primo gruppo è pronto a partire alla volta del Tempio del Tempo, ma le cose non saranno affatto semplici, ed in oltre Defteros non ha ancora fatto la sua mossa. La battaglia sta ufficialmente per iniziare! Ci si sente al prossimo capitolo, baci.

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Capitolo 21
*** Il ritorno del malefico Re ***


Ponto sembra particolarmente interessato: tra le mani tiene una sfera di cristallo in cui sembra scorgere qualcosa, una cosa che ha fatto sorgere sul suo viso un ghigno di soddisfazione. " Interessante, devo dire ". Commenta sogghignando. I suoi pensieri vengono interrotti da alcuni passi che precedono l'entrata nella stanza di una persona. L'uomo dalla chioma bionda ride appena per poi prendere parola. 

" Ancora a giocare con il futuro, fratello? ". Chiede. L'altro si volge verso di lui per poi rispondere alla sua affermazione, riponendo la sfera al proprio posto sul tavolo. 

" Giapeto, non ti avevo sentito entrare ". Fa, per poi continuare il discorso. " Passato, presente e futuro: il destino è nelle mie mani, lo sai ". Commenta solamente. " Posso vedere tutto quanto, da qualsiasi epoca ". Conclude. L'altro rimane in silenzio qualche istante per poi prendere parola nuovamente. 

" E che cosa stavi osservando con tanta attenzione? ". Chiede. Ponto riflette per poi dargli una risposta. 

" Vedevo il futuro di nostro fratello Chrono. Ed ho visto una cosa decisamente interessante ". Ammette. Giapeto gli si avvicina per poi rispondere alla sua affermazione. 

" Se non si risveglierà come nostro re, io vedo solo un nero futuro sia per lui che per noi: come faremo a condurre una guerra senza il nostro condottiero? ". Chiede per poi sbuffare e concludere la frase. " Quella ragazzina, lei è il principale ostacolo al suo risveglio. Finchè resteranno uniti, complice anche la sua somiglianza con Rea... ". Ma viene bruscamente interrotto da Ponto. Il titano del Mare e del Destino risponde alle affermazioni del fratello con soddisfazione. 

" Non dirmi che non lo ricordi, perchè non ci credo ". Inizia e, vedendo l'espressione smarrita dell'altro conclude la frase. " Chrono odiava Rea, Giapeto. La odiava con tutte le sue forze, al punto da ucciderla dopo aver scoperto il suo inganno. Per questo nostra sorella non si risveglierà mai più, ed il suo sigillo risulta introvabile: non è mai esistito, inquanto non fu la mano di Zeus ad imprigionare la madre, ma fu la Megas Drepanon a privarla della vita ed a fare a pezzi la sua anima ". Giapeto riflette un momento per poi trasalire: è vero, ora si ricorda perfettamente! Ricorda come, poco prima di essere spodestato, Chrono uccise la sua stessa sposa colpevole di averlo ingannato e di aver permesso a Zeus di liberare i fratelli, che lui stesso aveva divorato alla nascita. 

" Però perchè ora sembra voler proteggere quella fanciulla, che tanto somiglia alla donna che odiava? Non ha senso, Ponto ". Constata Giapeto. A quel punto è il rosso a riprendere parola. 

" Chrono ricorda vagamente il momento in cui si innamorò di Rea. Il momento in cui nostra amdre, la divina Gaia, gli diede la falce deicida e quello in cui uccise nostro padre, il Sommo Urano ". Spiega. Il fratello si acciglia per poi incrociarer le braccia a quelle parola, sembrando decisamente poco convinto. 

" E tu come fai a dirlo con certezza? Non puoi sapere cosa si ricordi Chrono. A meno che... ". Rimane per un secondo sbigottito per poi alzare lo sguardo verso Ponto. Lui rimane in silenzio per poi rispondere e concludere la frase del biondo. 

" Vedo che hai capito: pur non potendo spezzare il sigillo sui suoi ricordi, posso manipolare le memorie di Chrono a mio piacimento. Così come posso trasmettergli le mie, in modo da dargli la spinta necessaria a ridestarsi in modo definitivo: grazie ai miei ricordi ha visto quei momenti, oltre ad alcune sue memorie che ha liberato quando difese quella fanciulla contro Defteros, quel giorno che fuggirono dal Tempio del Tempo insieme ad Athena ed i suoi Cavalieri ". Spiega. In seguito da sfogo ad una fragorosa risata. " Capisci? Adesso inizia la seconda parte del nostro piano: gli trasmetterò le memorie di quando uccise Rea, gli farò ricordare di cosa gli fece. Sarà un'emozione talmente forte, una tale rabbia che il sigillo posto da Athena e Zeus si spezzerà sicuramente ". Giapeto lo osserva impassibile e rimanendo a braccia incrociate, per poi rispondere. 

" E perchè non lo hai fatto prima? Perchè hai permesso che fuggisse con quella ragazza e si unisse a lei? Perchè gli hai permesso di innamorarsene? ". Chiede. L'altro continua a ridere sinceramente divertito da quella domanda. 

" Perchè solo un grande amore può tramutarsi in un altrettanto forte odio: deve perdere la persona a cui tiene di più, e chi meglio della sua preziosa Iris? Pensaci bene: quando scoprirà che quella ragazza ospita un pezzo dell'anima di colei che lui tanto amò ma tanto odiò, come credi reagirà? ". Giapeto rimane alquanto incredulo: Iris ospiterebbe in sè un frammento dell'anima di Rea? Ecco spiegata la somiglianza tra le due donne: non ne ha ereditato i poteri, non essendone l'incarnazione. Ma ne ha ereditato l'aspetto nel momento in cui ha perduto il proprio potere: a mantenerla in vita è stato il frammento dell'anima di Rea! Fu la volontà della stessa Titanide a non far soccombere Iris in quei giorni di prigionia e nei quali i Titani le presero una gran quantità di potere. 

" Reagirà liberando i suoi poteri... e volendo ucciderla! ". Ponto annuisce alla frase del fratello ed in seguito si volge verso quella sfera di cristallo. 

" Nostro fratello non è l'anima dolce che credono quegli ingenui dei Cavalieri di Athena e la loro sciocca Dea. Lascia pure che Chrono rimanga con loro, lascia che si illudano di averlo dalla loro parte. Sarà proprio ora che dovremo sferrare un attacco a sorpresa: il più potente pur rimanendo noi nell'ombra. Sarà un attacco che verrà direttamente da Chrono, questa volta ". Il biondo rimane interdetto dall'incredibile astuzia del fratello per poi osservarlo: il Titano dalla chioma rossa sta concentrando il proprio cosmo: il piano ha inizio in quel preciso istante. 


Incubi. Sangue, grida, suppliche. Questo è ciò che lui riesce a vedere: da prima solo il pavimento imbrattato di sangue, in seguito qualcuno che lui non riesce a riconoscere: tiene in mano una falce, la lunga chioma blu anch'essa sporcata di sangue. Un momento: ma quell'uomo è lui! Non ha dubbi in merito, è lui pensa colui che improvvisamente inizia ad agitarsi nel sonno. 

Iris si desta di colpo: ha avvertito una sgradevole sensazione, ed a quanto pare era giustificata: Chrono pare nervoso, agitato. Il suo sonno non è tranquillo. La fanciulla riflette: la partenza del primo gruppo alla volta del Tempio del Tempo è stata rimandata all'indomani per poter permettere al primo gruppo di trascorrere la notte in tranquillità e così recuperare energie: se fossero partito stanchi, non avrebbero avuto alcuna utilità per salvare Tea e fermare i Titani, anzi avrebbero corso il rischio di farsi eliminare tutti. Cercando di tranquillizzarlo posa una mano sui capelli del giovane, accarezzandoli. " Sono qui, sta tranquillo. Più nessuno potrà farti male ". Sussurra semplicemente la figlia di Tea e Saga, per poi prendere la mano del Dio del Tempo nella propria. Ma a quell'atto una forte emicrania colpisce anche Iris, come se stesse vedendo le stesse cose che vede lui. Come se il solo contatto tra le loro mani avesse stabilito una nuova connessione tra i due.

Lui impugna una falce, ai suoi piedi una donna: è stata colpita da essa ed un livido simile a quello provocato dalla falce della morte è comparso sul suo petto oltre che ai lividi minori intorno ai graffi sul viso e sul resto del corpo della turchina, che sputa sangue. La fanciulla fa leva sulle proprie mani ed alza il busto: sente le gambe estremamente deboli. " Non disturbarti nemmeno ad alzarti ". Fa semplicemente lui con sguardo cinico e freddo: non si disturba nemmeno a rimuovere il sangue della donna che gli è finito sul viso. Lei non si arrende: con le mani si aggrappa con tutte le forze che ha ad una colonna retrostante imbrattandola così del proprio sangue. Aggrappandosi ad essa si erge nuovamente in piedi seppur rimanendo sempre appoggiata per non cadere: le gambe non hanno più forza di reggerla. 

" Non ti darò questa soddisfazione, Chrono: non mi vedrai morire ai tuoi piedi ". Fa fiera la Titanide, guardandolo con i suoi meravigliosi occhi color turchese. Lui la osserva freddamente mentre dalla Megas Drepanon gocciolano gocce scarlatte. Lui fa per girarsi ed andarsene ma lei lo ferma, pronunciando le proprie ultime parole. " Ciò che hai fatto oggi, ti dannerà. Ma non capisci? Ciò che ho fatto, è stato solo per amore verso i miei figli ". Sputa nuovamente sangue mentre tossisce, portando una mano al ventre dov'è stata ferita. 

" Allora consolati, mia cara: presto quei figli ti raggiungeranno nel Tartaro. Perchè non permetterò mai che la maledizione di nostro padre si avveri, non permetterò che mi spodestino ed uccidano ". La donna fa per raggiungerli ma, appena si allontana dalla colonna cade nuovamente a terra, viso rivolto al pavimento. A fatica cerca di trascinarsi verso il marito ma in fine il potere della megas Drepanon ha la meglio su di lei: il suo potere scompare e con esso la sua vita, mentre la sua anima viene risucchiata sotto terra, probabilmente finendo nel Tartaro. Ciò che il Re dei Titani non poteva sapere è che un giovane dalla chioma bionda aveva osservato tutta la scena: questi stringe forte i pugni in stato di alterazione. 

" Bastardo... pagherai per questo ". Sibila mentre un fanciullo alato si inchina al suo cospetto. 

" Mi avete convocato, mio signore? ". Chiede. Il biondo annuisce per poi prendere parola. 

" Voglio che Nettuno, Hades ed Athena si presentino quanto prima al mio cospetto. E' un'emergenza ". Taglia corto, per poi concludere. " Ho piena fiducia in te, Hermes. Non mi deludere ". L'altro annuisce per poi obbedire: andrà a portare il messaggio del suo signore alle divinità indicategli. 


Chrono inizia ad agitarsi sempre di più nel sonno: una forte aura rossa lo circonda mentre inizia a parlare nel sonno. " Rea... Tu... ". Sibila. Iris lo guarda: da ciò che sa, Rea era l'antica sposa di Chrono e madre di Zeus, Hades, Nettuno ed altre divinità. 

" Calmati, va tutto bene ". Sussurra la turchina stringendogli la mano e riflettendo: che stia ricordando il suo passato? No, non può essere, non deve andare così. Le memorie devono rimanere assolutamente sigillate. In oltre: cos'è quella sgradevole sensazione che percepisce? E' come se un cosmo ostile fosse vicino ma il padrone di questo si celasse, e fosse a molti kilometri di distanza. I suoi pensieri vengono interrotti dal nuovo delirio di Chrono, che riprende a parlare nel sonno.

" Come hai osato tradirmi... maledetta... ti odio! ". Appena pronuncia le ultime due parole, quel ti odio tanto sentito, un'ondata di energia si scaglia contro la parete e la distrugge. Iris rimane sconvolta: perchè adesso avverte un cosmo tanto aggressivo provenire dal signore dei Titani? Attirati dalla forte esplosione anche Athena ed il Gran Sacerdote giungono nella stanza. La Dea avverte l'opprimente cosmo ed avverte la nipote divina. 

" Iris, scansati di la! ". Fa appena in tempo a dire prima che un'intensa e potente luce rossa avvolga la stanza costringendo i presenti a portare le braccia a coprirsi il viso. 

" Uccidi! Tu sei il cacciatore di vite, sei colui che porterà la morte! Destati! Ricorda chi sei! Ricorda il tuo passato, Divino Chrono ". Quella voce, una voce lontana che rimbomba nella testa del giovane la cui chioma prende a mutare: i capelli si allungano e diventano blu, per poi tornare corvini di colpo. Tale fenomeno si ripete per un pò ed Athena si affretta: prende Iris per il braccio e la trascina accanto a sè. Vedendolo soffrire in quel modo Iris guarda la zia divina sconvolta. 


" Ma che cosa gli sta succedendo?! ". Fa, iniziando a piangere. In cuor suo forse, ha già la risposta. 

" Temo stia risvegliando le sue memorie! Divina Athena! Dobbiamo porre il sigillo finchè possiamo! ". Fa il Gran Sacerdote. Ma Iris si alza di scatto e scuote il capo, ponendosi di fronte al suo amato che ancora pare soffrire parecchio. 

" No! Se i suoi poteri non sono attivi, porre un sigillo ora significherebbe ucciderlo! ". Ha le lacrime agli occhi ma è determinata: pur essendo spaventata non permetterà che qualcuno, chiunque egli sia, faccia del male all'uomo che ha scoperto di amare da alcuni giorni e che non vuole perdere. " Vedrete che adesso si calmerà. Lo farà, ne sono sicura! ". Detto questo corre nuovamente ad afferrare la sua mano. Il contatto con Iris pare far aumentare l'aura rossa che, nel giro di poco, si espande fino a ferire la ragazza. 

" Iris! ". Athena la chiama mentre cerca di espandere il proprio divino cosmo, per aiutare la fanciulla che non accenna a mollare la mano di Chrono. 

" Ti prego, sei più forte! Devi resistere! Non permettere al tuo lato divino di emergere, non ora che hai scoperto di poter essere felice anche da umano! ". Lo sprona Iris.
Di riflesso la voce nella mente del re dei Titani si fa più insistente. 

" Non la ascoltare, ricorda: ti ingannò già una volta. Quella donna che permise ai tuoi stessi figli di ucciderti, ed in seguito di spodestarti e rinchiuderti nel Tartaro. Hai sofferto l'indicibile per colpa sua, ed ora sta cercando nuovamente di sopprimere il tuo lato divino. Non glielo permettere, svegliati! ". Ordina in fine la misteriosa voce. Quell'ordine scuote la mente del signore dei Titani e soprattutto le sue memorie. 


Dal nulla si materializza nella stanza la divina Kamui di Chrono, accanto ad essa la Megas Drepanon. Athena rimane shoccata: cosa ci fa l'armatura divina di Chrono in quel luogo? E soprattutto, com'è stata richiamata, o da che cosa? Una potente onda d'urto fa letteralmente volare Iris contro il muro, stordendola. Athena ed il Gran Sacerdote uniscono i loro poteri mentre, attratti dal trambusto, anche Subaru e gli altri Cavalieri giungono nella stanza. Il Cavaliere di Scorpio vede la scena e, in allarme per le sorti della ragazza, si precipita a soccorrere Iris. 

" Iris! ". La chiama per poi correre da lei. La aiuta a rialzarsi mentre lei sanguina leggermente dal capo ferito nella collutazione. 

" Che sta succedendo?! ". Chiede preoccupata la fanciulla. " Di solito riesco a calmarlo, ora sembra ci sia un cosmo ostile che blocca la mia volontà, che così non lo raggiunge più. Non mi sta sentendo... ". Scoppia ancora in lacrime mentre il Cavaliere di Scorpio la stringe a sè. 

" Dannato... sapevo che non mi dovevo fidare di te ". Commenta solamente il turchino. Athena ed il Gran Sacerdote lo osservano mentre la divinità prende parola. 

" Subaru, ti prego ". Lo rimprovera. Lui si mette subito a tacere mentre la Kamui va lentamente a disporsi sul corpo del proprio padrone. Iris osserva la scena sconvolta mentre Athena si prepara alla difesa. " Avverto un cosmo di incommensurabile oscurità e malvagità. Un cosmo potente oltre ogni limite ". Ammette. Improvvisamente tutti vengono sbalzati contro il muro. Kouga riesce appena in tempo ad afferrare la madre prima che si faccia seriamente male, impossibilitata a contrastare quel potente cosmo con il proprio. La Megas Drepanon è tornata tra le mani di colui che ha appena aperto gli occhi per poi alzarsi, come non avesse mai sofferto come invece stava succedendo prima. Il suo sguardo cinico e crudele scruta tutti quanti per poi finire per posarsi su Iris ancora stretta dal Cavaliere dell'ottava casa. Con il solo sguardo il giovane la cui chioma si è tinta nuovamente di blu oltre ada llungarsi decisamente, stacca il ragazzo dalla fanciulla immobilizzandolo con il solo sguardo. 

" Togli le tue sudicie mani da quella donna, umano ". Ordina. Il suo tono è mutato: un portamento regale, divino ed autoritario come pochi. Subaru vorrebbe muoversi ma è come se fosse stato incollato alla parete. Ignorando totalmente le imprecazioni del giovane il signore del Tempo si volge nuovamente verso Iris, per poi porgerle la mano invitandola così ad avvicinarsi.

" No, Iris. Non dargli retta... ". Mormora ancora una volta il figlio di Milo, con il solo risultato di farsi infliggere maggior dolore. 

" Già una volta ti dissi che non mi piacevi, umano. Stai sfidando troppo la sorte, e per questo sarai punito ". Sibila il signore dei Titani. Quale crudeltà: è come se non fosse più la stessa persona che, fino al pomeriggio, era accanto ad Iris. Come se non fosse più colui che l'aveva protetta dai Titani, come se non fosse colui che la fanciulla ha amato ed a cui ha donato la cosa più importante per una donna. Non lo riconosce più. Il suo cuore pare fermarsi come se la consapevolezza l'avesse raggiunta solo ora. 

" Non mi fai paura! ". Fa solamente il Cavaliere d'Oro. Spazientito dalla sua intromissione Chrono lo attacca con la sa tecnica più letale.

" Theleos Oracle ". Sentenzia e, senza dare il tempo a Subaru di ribattere sul suo corpo compaiono diverse ferite che iniziano a dolere parecchio oltre a sanguinare. Senza più degnare di un solo sguardo colui che nemmeno considera un avversario, il padre del Divino Zeus si volta nuovamente in direzione di Iris.

" Tu mi hai dato una cosa molto importante, non posso levare la mano su di te. Non adesso, almeno ". Sentenzia e, senza darle il tempo di rispondere la afferra per il polso per poi attirarla vicino a lui. " Per ciò Iris, perchè non ti unisci alla causa dei Titani? Creeremo un nuovo ordine, dopo aver conquistato la Terra ed il regno dei Cieli. Spodesteremo Zeus, il parricida. Colui che osò per ben due volte beffarsi di me, il signore del Tempo che tutto comanda ". Parole gelide che colpiscono la fanciulla come la lama di un coltello: come? Le sta chiedendo di unirsi a lui nella battaglia contro Athena ed i Cavalieri dello Zodiaco, e non solo: spodestare Zeus e conquistare il regno dei Cieli? Assurdo! E' una follia, pensa la ragazza mentre scuote il capo. 

" Ti prego, torna in te. Torna in te! Tu non sei così! Rivoglio l'uomo di cui mi sono innamorata, e quell'uomo non è colui che ora è davanti a me! ". Le parole di Iris non sembrano tuttavia toccare l'animo di Chrono, non questa volta. Il giovane dalla chioma blu sfoggia un ghigno sprezzante mentre Iris prosegue la frase. " Ti prego! Non può essere che il nostro legame si sia spezzato in questo modo! Non può essere che alla fine, tu abbia ceduto lasciando prevalere il tuo lato divino! ". Prosegue. Lui si lascia andare ad una fragorosa risata mentre stringe la presa sul polso della fanciulla. 

" Oh, ma il nostro legame non si può più spezzare ". Ed in seguito si inchina per poter arrivare alla sua altezza, scostandole di lato i capelli. " E non parlo solo del fatto che ora, in te risiede un frammento dell'anima di Rea: io disprezzavo quella donna più di chiunque altro al mondo, dopo ciò che mi ha fatto ". Iris sgrana gli occhi sconvolta: come sarebbe che in lei risiede un frammento dell'anima di Rea? Rimane così shoccata che, per un momento crede di svenire. Ma si riscuote subito dopo. " No, c'è un legame ben più potente tra noi. Un filo che non si spezzerà mai più. La ragione per la quale non posso farti del male ". Ghigna sadicamente. Per la prima volta Iris si spaventa e cerca di dimenarsi.

" Tu non sei il mio Chrono, maledizione! Maledizione, ridammi il mio amato! ". Protesta in lacrime. Lui appoggia un momento una mano sul ventre della fanciulla mantenendo il suo ghigno di perfidia. 

" Lo avverto chiaramente ". Si blocca poco prima di finire la frase. Athena vorrebbe intervenire, Subaru non ne ha le forze date le ferite inferte dal Dio del Tempo. Iris non capisce a cosa lui si stia riferendo e non riesce a liberarsi dalla sua presa, quasi dolorosa. " Questo potere immenso... oh si! E' da tanto che lo aspettavo! Con questo potere, per me sarà un gioco da ragazzi distruggere per sempre sia Zeus che Athena ". E detto questo lancia un'occhiata di disprezzo alla divina nipote. Iris vorrebbe reagire ma lui è più rapido: usando il suo cosmo la fa svenire. Pazzesco! E' come se mai avesse perduto il potere, mai fosse stato imprigionato per millenni nel Tartaro, mai Zeus ed Athena lo avessero quasi ucciso. E' come poco prima della sua prigionia, pensa sgomenta la Dea della Giustizia. Appena la fanciulla sviene lui la prende in braccio.

" Cosa intendi fare ad Iris?! ". Grida infuriato il Gran Sacerdote, afferrando un talismano datogli da Athena e cercando di usarlo contro Chrono. Senza nemmeno degnare l'uomo di uno sguardo lui polverizza il pezzo di carta per poi voltarsi di scatto e, come fu per Subaru in precedenza anche l'anziano viene sbalzato contro la parete. L'elmo cade a terra con un sonoro rumore metallico. 

" Questa ragazza mi appartiene, e voi non potete fare niente in merito. Non vi resta che aspettare in silenzio la vostra fine, che credetemi, giungerà presto ". Il Gran Sacerdote è impossibilitato a muoversi mentre l'avversario riprende parola. " Tic.. tac... tic... tac... il tempo scorre inesorabilmente verso la mia vittoria ". Li deride il giovne dalla chioma blu e, dette queste parole si gira verso la finestra per poi guardare in direzione della volta celeste: presto il regno dei Cieli e la Terra saranno suoi, pensa.

Saga è giunto alla propria postazione, ma con lui tiene Tea: ha deciso di non lasciarla più sola ed attendere che i suoi poteri ritornino. E' sicuro che i Cavalieri dello Zodiaco giungeranno presto in quel Tempio per affrontare i Titani, e sarà allora che lui si troverà faccia a faccia con colui che intende realmente affrontare, pareggiando ogni conto in sospeso. 


Salve a tutti amici, eccomi qui! Come va? Allora: abbiamo assistito al diabolico piano di Ponto arrivare a compimento: con il suo cosmo ha raggiunto Chrono ed in fine gli ha fatto ricordare quanto odiasse Rea. Un odio che ha risvegliato le sue memorie, ma sarà veramente tutto perduto? Quale sarà il misterioso legame che il Re dei Titani ha confermato di avere con Iris? E se ha deciso di portarla con sè, significa che da qualche parte il Chrono umano è ancora vivo? Significa dunque che ha conservato i suoi ricordi da umano? E cosa accadrà ora? Riuscirà veramente a portare con sè Iris? E cosa vorrà farle? Tante domande alle quali avrete una risposta man mano che la storia ancrà avanti, arricchendosi di colpi di scena. Saga ha intanto portato Tea con sè non volendola lasciare da sola, e pare avere ben in mente chi vuole sfidare e cosa vuole ottenere. Per scoprire di più, dovremo attendere anche qui i prossimi capitoli. Baci 

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Capitolo 22
*** Memories ***


In un ignoto luogo, stesso istante. 

Un fanciullo alato si inchina rispettoso, poco dopo essere entrato nella stanza che apparentemente sembra essere vuota. " Mio signore e signora, ho avvertito un potente ed oscuro cosmo spandersi sulla Terra in maniera piuttosto rapida... ". Lascia in sospeso la frase e rivela che in realtà nella stanza ci sono ben due persone. Un'affascinante donna seduta sul proprio trono affianca un uomo che sorregge un maestoso scettro. Questi prende parola di li a poco. 

" Ne sono alcorrente ". Sentenzia mentre si alza dal trono. La donna rimane in un composto silenzio mentre l'uomo riprende parola. " E so anche a chi appartiene tale ed oscuro cosmo. Purtroppo, dopo migliaia di anni il suo sigillo si è spezzato e lui è rinato ". La donna lo guarda preoccupata mentre lui si alza dal proprio maestoso trono, la sua lunga chioma dorata mossa dalla leggera brezza che per un solo istante si è mossa per poi in seguito quietarsi nuovamente. 

" Che cosa intendete fare, mio signore? ". Chiede il fanciullo dalla chioma dorata e rimanendo sempre in ginocchio. L'uomo da un colpo secco al pavimento con il proprio scettro per poi osservare in un misterioso oggetto che ha ora fatto la sua comparsa: all'apparenza è poco più di una sfera di cristallo. 

" Il potere di Chrono è immenso, e si sta espandendo. Dovremmo intervenire, mio sposo: la pace della Terra e dei Cieli potrebbe essere seriamente compromessa ". La donna si alza e, proprio come colui  che si è rivelato il suo sposo, osserva in quella misteriosa sfera trasparente. I suoi lunghi capelli do color rosso ondeggiano a ritmo dei suoi movimenti, lo strascico del lungo abito bianco emette un leggero fruscio toccando il pavimento. 

" Non possiamo intervenire come se nulla fosse, mia sposa: sai bene che noi siamo le divinità preposte alla difesa dei Cieli, alla Terra deve pensare Athena. Per questo le permisi, ai tempi del mito, di rinascere in una bimba umana. E' una sua incombenza mettere al sicuro il territorio di sua giurisdizione ". Sentenzia perentorio il biondo. L'altro giovane non può fare a meno di prendere parola. 

" Ma la divina Hera ha ragione, padre ". Osa contraddire il suo signore per la prima volta, per poi proseguire la frase. " Mentre voi rispettate le regole imposte dai tempi del mito, vostro padre rischia di distruggere non solo la Terra, ma anche il nostro stesso regno se mai dovesse giungere qui. Senza contare che gli Inferi e gli Oceani sono ora senza una divinità a governarli, quindi facilmente conquistabili. Vi prego di riflettere bene sulla vostra decisione ". Conclude. La donna si avvicina all'uomo che sorregge lo scettro, posandogli una mano sulla spalla ed in attesa della sua risposta. 

" Per quanto riguarda gli oceani, non credo siano senza una divinità a governarli: il giovane che ospita in sè l'anima di Nettuno si sta già ridestando, e molto presto tornerà a difesa del proprio regno ". Spiega brevemente per poi riprendere parola. " Eppure, anche quando Hades rinacque nel figlio mi chiedeste di intervenire, ed ancor prima di questi eventi voi e Demetra volevate che intervenissi in difesa di quella fanciulla che invece, come avevo previsto sin dal principio, riuscì a ritrovare la giusta strada e tornò dalla parte della giustizia. Stavolta non sarà differente: ci sono due delle mie figlie a proteggere la Terra, il mio intervento non è richiesto ". Fa, mentre Hera interviene nel discorso di li a poco. 

" Ma Persefone, o meglio Tea non ha il potere necessario a fermare Chrono, così come non ce l'ha Athena. Nemmeno unendo insieme il loro cosmo potrebbero sconfiggerlo in modo definitivo. Tu solo puoi aiutarle, ti prego di riflettere su questo ". Lo prega di riflettere la divina moglie. 

" Il futuro della Terra è nelle vostre mani, Divino Zeus. Spero che al momento giusto prenderete la decisione giusta ". Si alza il fanciullo alato, per poi congedarsi e rivelando che l'altro uomo biondo è niente poco di meno che Zeus, il padre degli Dei. " Con il vostro permesso, mi congedo ". Zeus fa un cenno affermativo con il capo: i suoi pensieri sono imperscrutabili mentre riprende posto sul proprio trono, sorreggendo fiero lo scettro e lanciando uno sguardo alla propria Kamui, posta esasttamente di fianco a lui come fosse una protezione. Dall'altro lato ed accanto al trono della donna, vi è quella di Hera. 

" Dobbiamo aiutarli, è l'unico modo per salvare il nostro regno e la Terra ". Sentenzia Hera. Cosa decida il padre degli Dei tuttavia, è ancora avvolto nel mistero. 

Al tempio del Tempo cade un'improvvisa oscurità, e tutti i suoi abitanti avvertono un potente senso di oppressione provenire da essa. Persino gli stessi Titani, riunitisi nella sala della clessidra del Tempo, dopo aver percepito un cosmo immane risvegliarsi improvvisamente ma non capendo esattamente da dove provenisse, sono costretti a rimanere inginocchiati al suolo quasi da sembrarvi sdraiati. " Ma che cos'è questo cosmo...? ". Chiede Mnemosyne. Crio guarda la sorella per poi prendere parola. 

" Non ne ho idea: se fosse in sè, direi che è di... ". Si ferma di colpo: la sabbia nella clessidra scorre in una sorta di turbine irregolare per poi sovvertire il proprio ordine ed iniziando a scorrere dal basso verso l'alto. Eppure nessuno di loro ha osato toccare la sabbia adamantina. Ponto sogghigna compiaciuto. 

" Finalmente! Vi aspettavamo da millenni, mio signore! ". Sentenzia mentre gli altri lo guardano sbigottiti. 

" Ma con chi parli? Sei uscito di senno? ". Gli chiede Giapeto. Ma l'altro scuote il capo per poi riprendere parola. 

" Oh no, fratello mio: non sono mai stato più lucido di così. Finalmente i nostri sforzi sono stati premiati ". La sabbia seguita a scorrere in maniera molto, molto lenta e sempre dal basso verso l'alto. Improvvisamente un fulmine nero precede l'entrata in scena di una nuova entità: non nasconde il proprio immenso potere ed indossa la sua divina Kamui. I suoi capelli da corvini sono tornati blu e tra le braccia tiene una fanciulla ancora incosciente. Mnemosyne alza gli occhi di scatto così come tutti gli altri presenti. 

" Divino Chrono! ". Fa semplicemente la Titanide rimanendo comunque sempre inginocchiata a terra. Chrono scruta i presenti con sguardo freddo ed inespressivo per poi sogghignare: si, ora ricorda ognuno di loro. 

" Alzatevi, non c'è tempo per questi convenevoli ". Sentenzia mentre osserva la sabbia all'interno della clessidra. " Finalmente risponde al mio volere... la sabbia adamantina ". Sentenzia notando che sta scorrendo esattamente come lui vuole. " Grazie a questo, la Terra ha i giorni contati ". Iperione rimane in silenzio qualche istante per poi indicare la fanciulla ancora incosciente.

" Ma quella fanciulla, non è forse la figlia di Saga di Gemini e di quella donna, la reincarnazione di Persefone? ". Chiede stupito. Chrono si limita a puntare lo sguardo su Iris per poi riprendere parola e dando una risposta al fratello. 

" E' lei, si. Diciamo che ho delle cose da risolvere con lei, prima di studiare la prossima mossa per questa nuova Guerra ". Non ammette repliche. L'altro annuisce mentre ad un cenno del fratello sia lui che gli altri si alzano da terra.

" Ma assomiglia moltissimo a lei... ". Mormora poi Mnemosyne notando inevitabilmente il nuovo aspetto di Iris, e quanto somigli a Rea. Ponto sogghigna per poi prendere parola, posando una mano sulla spalla della sua sposa.

" E' vero, quella ragazza somiglia alla nostra defunta sorella. Ma ora lasciamo tranquillo nostro fratello: sono sicuro che è stanco ed ha bisogno di riposare, dopo tutto si è appena risvegliato in modo definitivo ". Anche gli altri annuiscono. Fanno un rispettoso inchino per poi avviarsi ed uscire dalla stanza, per poter lasciare solo Chrono con l'incosciente Iris. TUttavia poco prima di poter uscire, uno di loro si sente chiamare. 

" Ponto ". Pronuncia il suo nome il re dei Titani. Mnemosyne gli lancia un'occhiata preoccupata metnre l'altro le fa un cenno affermativo con il capo, invitandola ad andarsene insieme agli altri. Una volta soli il rosso si volta nuovamente verso il fratello, che lo guarda con un'espressione indecifrabile. 

" Dimmi, fratello: cosa c'è? Non sei forse felice di essere tornato te stesso, liberandoti di quel volgare lato umano? ". Chiede. Chrono non fa altro se non fissarlo per poi prendere parola di li a poco. 

" Tu non mi tradiresti mai, vero fratello? Non trameresti mai ai miei danni, per prendere il mio posto come re dei Titani. Vero? ". Chiede il signore dei Titani. Ponto si trova a sudare freddo: solo con quelle parole la paura è tornata prepotentemente in lui e lo ha fatto sbiancare. Si inginocchia nuovamente per poi prendere parola. 

" No. No, non oserei mai fare una cosa simile: mio solo desiderio è che noi tutti possiamo prenderci la nostra vendetta e ciò che ci spetta dai tempi del mito. Sei il mio solo signore, e ti servirò fino alla fine della mia vita ". Sentenzia. L'altro si limita ad annuire quasi in modo impercettibile, per poi dargli le spalle. 

" Sarà meglio per te, Ponto. Ricorda, sarà meglio che non dimentichi mai queste tue parole in futuro. Ci siamo capiti? ". E' una velata minaccia? Il rosso non lo sa ma preferisce non indispettire ulteriormente il fratello. Annuisce alla sua affermazione per poi essere congedato dal signore dei Titani, che con un cenno della mano lo invita ad uscire. Rimasto solo con Iris in signore dei Titani la posa sdraiata di fronte alla clessidra del tempo sulla quale in seguito posa la mano, rivedendo i suoi ricordi. 


Qualche giorno prima, Gran Tempio.

" Se mai succederà, io sarò li a ricordarti chi eri. A ricordarti questi momenti, ed a farti tornare colui che sei oggi ". Senza pensare altro lui le porta la mano dietro la schiena per poi tirarla a sè e posando nuovamente le labbra su quelle di lei. Iris ricambia finalmente il bacio, ora non esita più e nemmeno lui pare aver dubbi: si sono cercati tanto ed ora eccoli li, si sono trovati. E non si lasceranno più, non stavolta. Anche se nessuno dei due sa perchè pensano cose simili quando, di fatto, si sono conosciuti da poche settimane. Dopo alcuni minuti entrambi sono costretti ad interrompere il bacio per riprendere fiato. " Cosa c'è? Perchè stai piangendo? ". Chiede semplicemente la turchina notando solo ora che Chrono sta piangendo, probabilmente ha iniziato dopo il bacio. 

" Ho paura... ". Mormora solamente il re dei Titani, per poi riprendere parola. " Ho paura di me stesso, Iris! Ho paura di non essere umano, ho paura di sapere chi ero e scoprire che ero un mostro senza cuore. Ho paura di sapere la verità, e più di ogni altra cosa ho paura di farti del male ". Mormora solamente: è come se quel sentimento che si è risvegliato in lui lo stesse spaventando, come se fosse una cosa troppo grande da affrontare. Iris prende le mani di lui nelle proprie per poi guardarlo intensamente. 

" Mi fido di te: qualsiasi cosa tu possa diventare, in chiunque tu ti possa trasformare a me non interessa ". Detto questo gli posa nuovamente la mano libera sul viso come ad incoraggiarlo. " Ti amo ". Due parole: due parole che hanno il potere di smuovere qualcosa in lui. " So che potrà sembrare prematuro, in fondo ci conosciamo da alcune settimane e niente di più. Però è ciò che sento, è ciò che il mio cuore mi detta in questo momento. Io sento che tra il tuo cuore ed il mio c'è un profondo legame, esistente da moltissimo tempo, ancora prima che io nascessi. Non chiedermi cosa sia, perchè... ". Ma si blocca: lui la guarda dritto negli occhi mentre una lacrima involontaria scende sul suo viso, bagnando leggermente la mano di Iris.

" Mi... mi ami? ". Chiede solamente il corvino. Lei annuisce mentre lui prosegue la frase, staccandosi da lei. " No! No, non puoi! Io non so chi sono, Iris! Non so chi sono o cosa diventerò, e questo pensiero mi dilania tutti i giorni e le notti: chi ero prima? Cos'ho fatto? Perchè tutti mi dicono cose orribili sul mio conto, mi temono... perchè? Che cos'ho fatto ai tempi del Mito per crearmi questa terribile fama? ". Iris lo prende per una spalla improvvisamente per poi farlo voltare verso di lei, guardandolo: i loro sguardi si incontrano mentre la turchina riprende parola. 

" Io amo colui che sei adesso, non mi importa nulla di cos'eri o chi, in passato! Io amo lo stupido Dio testardo che quel giorno mi ha salvata, prima dai suoi stessi fratelli poi dal mio. Voglio vivere questo sentimento senza più respingerlo, perchè facendolo rischiamo solo di farci del male entrambi ". Sospira pesantemente per poi abbassare lo sguardo. Lui la osserva qualche istante: è così bella, così pura ed innovente. Ed una creatura così candida ha deciso di amare proprio lui. E' come se fosse una cosa già vissuta, pensa. 

" Iris... ". La chiama mentre lei, sentendogli pronunciare il suo nome alza lo sguardo e lo rivolge nuovamente a quello di lui che, quasi senza rendersene conto prende parola. " Ti amo anche io ". Ammette poco prima di prendere finalmente l'iniziativa e perdendo la paura, posando nuovamente le labbra su quelle di lei per poi istintivamente portarle una mano dietro la nuca, come se avesse paura di perderla da un momento all'altro, come se solo il contatto potesse ricordargli che lei è realmente li, con lui, che non è un sogno. Da parte sua la ragazza ricambia il bacio per poi chiudere gli occhi, godendosi il momento come se lo avesse aspettato a lungo, come se avesse aspettato lui per tutto quel tempo. Quasi senza riuscire a controllare quell'impulso è lui il primo a prendere l'iniziativa, facendo indietreggiare la ragazza per poi portarla nuovamente a sdraiarsi sul divano. Lei non pare opporre resistenza e, una volta che le labbra di entrambi sono libere ed il bacio interrotto è sempre il corvino a prendere parola. " Ne sei sicura? ". Le chiede. " Perchè se continuiamo così, controllarmi sarà sempre più difficile ". Spezza la tensione con una battuta, ma nasconde verità: se la fanciulla vuole tirarsi indietro, è bene che lo faccia ora pensa. Iris annuisce senza esitare più. 

" Si, ne sono sicura. Non sono mai stata così sicura di qualcosa come in questo momento ". Conferma con decisione. 

" Pronta ad essere mia? ". Chiede in fine lui e quasi sussurrandolo sulle labbra della giovane che, ancora una volta, annuisce risoluta. 

" Pronta ad essere tua ". Risponde solamente, dando così il proprio consenso a ciò che sa essere ormai inevitabile e che entrambi desiderano da parecchio tempo.


Il ricordo viene bruscamente interrotto e la sabbia adamantina si rimescola nuovamente, creando nuovi ricordi provenienti dalle menti degli esseri umani. Chrono toglie la mano dal vetro per poi tornare a guardare la ragazza priva di coscienza. Le si inginocchia accanto per poi posizionare la mano destra sul ventre di lei, ma senza ancora toccarlo. " Davvero interessante ". Ghigna per poi posare lentamente la mano. A quel contatto la ragazza, seppur priva di coscienza geme appena come avvertisse uno sgradevole fastidio. Questo non fa desistere il signore del Tempo da uno scopo ancora ignoto: preme legermente la mano sul ventre di lei e, usando una parte del proprio potere la fa svegliare di colpo. La fanciulla riapre gli occhi confusa mentre si guarda attorno e lui toglie la mano dal suo ventre. 

" Dove sono? Che posto tetro è mai questo? ". Chiede per poi mettersi di scatto seduta, alzando il busto. La testa le duole terribilmente. Chrono nota il suo smarrimento e così ride sprezzante, per poi alzarsi da terra.

" Bene bene, vedo che hai ripreso conoscenza mia cara Iris ". Quella voce così fredda, lei la riconosce bene: si alza di scatto mentre lui le da le spalle. 

" Tu... tu non sei il mio Chrono. Chi diavolo sei?! ". Chiede in stato di alterazione mentre il ricordo la raggiunge prepotentemente: il suo amato ha recuperato la memoria ed i poteri, ed ora pare essere tutt'altro uomo. Lui rimane di spalle per poi risponderle. 

" Invece sono proprio io: il solo ed unico Chrono, il signore del Tempo. Colui che tutto domina ". Quelle parole gelano il sangue di Iris che tuttavia non perde la parola. 

" Non è vero! Lui... lui non mi avrebbe mai fatto questo! Non mi avrebbe mai rapita e portata in un tale posto tetro! Il suo cosmo non era così oscuro e maligno! ". Si agita nuovamente la turchina. Lui dal canto suo non dice nulla, ma fa comparire qualcosa nelle proprie mani. 

" Il Chrono che conoscevi era solo l'ombra di quello vero, di ciò che realmente sono e chi sono in realtà ". Si volta senza esitazione ed Iris trasale: conosce la daga che tiene tra le mani! E' la stessa con cui, tempo prima, suo padre la pugnalò per sottrarre il suo potere! Incapace di parlare si limita ad indietreggiare tremando, scuotendo il capo: è davvero così? E' lui il Chrono che tutti temono? Colui che non esitava a divorare i propri figli? Colui che mosse guerra persino al sommo Zeus? Le lacrime iniziano a sgorgare dai suoi occhi e lei è incapace di trattenerle. Lui le si avvicina mentre lei finisce spalle al muro. " Il Chrono che conoscevi, non avrebbe mai fatto questo! ". Conclude lui e, senza indugiare oltre alza il braccio con il quale impugna la daga: Iris capisce che è intenzionato a colpirla e si spaventa a morte. Chiude gli occhi di colpo mentre improvvisamente una potente luce dortata e rossa la circonda e, creando un potente fascio fa cadere la daga dalla mano del signore dei Titani facendo indietreggiare persino lui stesso. La Megas Drepanon di cui la fanciulla riconosce le fattezze solo tenendola tra esse, si è posta nelle mani della fanciulla lasciandola di sasso: l'arma di Chrono che la difende? Cosa significa? Iris avverte un potente calore che la avvolge ed irradiarsi dal ventre, mentre ancora trema. Apre gli occhi sconvolta. 

" Ma che cosa... cos'è questa luce? ". Morora sbigottita. La falce deicida rimane posizionata nelle sue mani qualche altro istante, per ppoi respingerla e posizionarsi nelle mani del padrone. Chrono si riprende un istante da una cosa che in parte sperava accadesse, mentre sul suo viso si forma un ghigno compiaciuto. 

" E' ciò che pensavo, mia cara Iris: il legame di cui ti ho già parlato, si è manifestato molto prima del previsto. Deve essere davvero molto, molto potente ". Le si avvicina con scatto fulmineo mentre posa una mano sul ventre di lei come stesse ascoltando qualcosa. " Oh si, lo avverto chiaramente: un tempo mi sarei adirato per questo, ma per come stanno le cose ora, questo evento non poteva verificarsi in un momento più propizio. Sarà grazie a questo nuovo evento che potrò garantire la vittoria ai Titani. Il regno di Zeus ha i giorni contati ". Da sfogo ad una sadica risata mentre si allontana dalla ragazza di qualche passo, volgendo lo sguardo verso l'alto. " Mi senti, schifoso parricida?! Presto il tuo regno cadrà in pezzi, ed io mi riprenderò ciò che tu mi hai sottratto! ". La sabbia adamantina sembra reagire allo stato d'animo del proprio signore e crea un nuovo vortice mentre Iris non comprende cosa stia dicendo Chrono: perchè ora è così esaltato? Cos'ha scoperto che lei non sa? Un'improvvisa e non ben definita fitta la fa inginocchiare a terra per poi stringere forte il ventre, dal quale poco prima ha percepito quella calda energia venire in suo soccorso poco prima che fosse pugnalata da colui che ha amato.. anzi, che ama. Lo sa. Lei lo sa: da qualche parte esiste ancora in Chrono che ama, l'uomo del quale si è innamorata. L'uomo al quale ha donato la sua innocenza di donna, colui che ha giorato di proteggere e che a sua volta ha giurato di proteggerla. 

" Ti farò tornare quello che eri... te lo giuro ". Sibila la fanciulla mentre lui si volta a guardarla. " Ti farò tornare quello che eri, mi hai sentito?! ". Grida la ragazza in lacrime. " Non crederò mai che l'uomo di cui mi sono innamorata sia lo stesso che ha cercato di pugnalarmi con una daga! Giuro che ovunque sia, io farò tornare il Chrono che ho amato! ". Fa con determinazione. Lui la deride sarcasticamente, per poi lasciarsi andare ad una fragorosa risata. 

" Lo vedremo. Intanto sarà meglio che non ti agiti, dato che ti può solo fare male ora come ora ". In seguito le da nuovamente le spalle e fissa la clessidra, mentre lei continua a singhiozzare e piangere: ha paura, ma non si arrenderà. 

Salve amici, come va? Ecco un nuovo e più corto capitolo, cercherò di fare il prossimo un pò più lungo. Molto bene: abbiamo visto comparire Hera, Zeus ed Hermes. Il padre degli Dei ha chiaramente detto che due delle sue figlie sono sulla Terra per proteggerla. Ha anche rivelato che il signore del Mare Nettuno sta per risvegliarsi e prendere il suo legittimo posto, come regnante del regno sottomarino. In chi si sarà insidiato? In oltre non sappiamo la decisione finale del Padre degli Dei: farà qualche cosa per aiutare Athena ed i suoi Cavalieri a fermare Chrono? Lo stesso Chrono che ha rapito Iris, e non solo: dopo aver detto delle enigmatiche parole a Ponto ha cercato di pugnalare Iris, solo per capire se la sua teoria fosse fondata. Ha rivelato l'esistenza di un potente legame tra lui ed Iris, lo stesso che ha protetto la fanciulla ed addirittura ha richiamato la Megas Drepanon a sua protezione. Di che legame si tratterà mai? Per saperlo dovremo aspettare un pò. Intanto vi invito a continuare a seguirmi, baci

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Capitolo 23
*** Ricordi ***


Tea riprende i sensi dopo diverso tempo di incoscienza: i suoi poteri sembrano essere tornati attivi, percepisce infatti che stanno scorrendo dentro di lei ed in oltre non avverte più l'intenso dolore al polso. Per istinto vi posa lo sguardo e nota che il sigillo a forma di clessidra sta svanendo: in seguito ricorda che è stato Saga, dopo averla salvata dal tentato stupro di Astraeus, a ridarle i suoi poteri divini. Muove la mano che tiene ancora posata a terra e finisce per urtare qualcosa: quando vi posa lo sguardo non può fare a meno di sorridere. " Finalmente! ". Fa solamente per poi prendere tra le mani la Falce della Morte, che ora la riconosce nuovamente come padrona e si lascia impugnare. In seguito tuttavia è un altro ricordo a farsi strada in lei: ciò che è accaduto con Astraeus ha risvegliato antichi ricordi che sperava invece fossero stati seppelliti nel suo inconscio. La ragazza posa la sua arma a terra mentre si porta una mano sul braccio tremando appena. Quel tocco violento, persino quelle parole che ancora le rimbombano in mente: è più forte di lei, non riesce a scordare e lo shock è ancora ben evidente. La Dea della Morte scuote il capo per poi cadere in ginocchio nuovamente, dopo che per impugnare la propria falce si era alzata. Ora le sue gambe sembrano fatte di gelatina e non la reggono più. Alcune lacrime scorrono sul suo viso: si sente una perfetta sciocca: se non fosse stato per Saga, sarebbe accaduto esattamente ciò che successe circa diciannove anni prima quando Shura fu concepito. Ancora una volta quell'uomo avrebbe fatto ciò che voleva a spese sue e del suo corpo, ma stavolta non più sotto l'influenza di Hades ma di sua propria volontà. La Dea riflette: suo figlio non dovrà mai sapere cos'è successo, men che meno il modo in cui fu concepito. Ma come può evitarlo? Qualcuno le rivolge la parola di li a poco, facendola sussultare ed abbandonare tutti i suoi pensieri.

" Finalmente ti sei ripresa ". Fa solamente colui che le si avvicina lentamente, per poi guardarla. " Ma tu stai piangendo... ". Mormora anche se in fin dei conti può immaginare perchè, dato cos'è successo poco tempo prima. La donna si affretta ad asciugare le lacrime per poi cercare di alzarsi rapidamente da terra, dissimulando il suo stato d'animo. 

" Saga ". Lo chiama solamente. " Cosa ci fai qui? Credevo stessi con i Ghost ". Fa semplicemente la bruna. Fa per fare un passo verso l'ex Cavaliere ma, a causa della debolezza le gambe finiscono per cederle di nuovo. E' lui ad afferrarla di colpo, poco prima che finisca al suolo. Si guardano per qualche istante, fino a quando nella mente di entrambi non riemerge un ricordo.


Circa vent'anni prima, Athene. 

La ragazza sta correndo giù per la scalinata che conduce fuori dalla Terza Casa: non sa nemmeno lei spiegare come mai ma, dopo il loro incontro in cui lui le disse di tenere il mantello per ripararsi da eventuali nuovi acquazzoni ed in cui le chiese anche di tornare, lei ha seguito tale suggerimento ed è effettivamente tornata a trovare quel Cavaliere misterioso. Anche quel giorno ha ottenuto il permesso degli altri due precedenti custodi dorati, vale a dire Aries e Taurus, di oltrepassare le loro case ma, poco prima di giungere alla terza per poter parlare nuovamente con il custode di essa, la fanciulla dai capelli bruni ha deciso di desistere: meglio di no, pensa. Meglio se torna a casa e si occupa di sua madre, invece di pensare a certe assurdità che ultimamente galoppano un pò troppo spesso nella sua mente. E' vero che in un certo senso, ora lei e quel Cavaliere si possono definire amici, ma non deve farsi idee strane: la cosa deve fermarsi li. La fanciulla si ferma un istante, sedendosi su un gradino: accipicchia, ma quando finiranno quegli scalini? Sembrano davvero interminabili, pensa! " Accipicchia, di questo passo giungerò a casa quando sarà già notte ". Fa ironica, parlando ovviamente a sè stessa. Non si accorge che qualcuno la sta osservando e seguendo silenziosamente da un pezzo: attendeva solo che si fermasse un istante a riposare, come fosse stato sicuro che lo avrebbe effettivamente fatto. Il giovane riflette un istante: ormai la conosce piuttosto bene. Fa qualche passo in avanti per poter così giungere alle spalle di lei per poi prendere parola.

" In effetti, hai ragione: questi gradini sono davvero un'infinità ". Nel sentire qualcun altro parlare la fanciulla si spaventa.

" Scusate! Tolgo subito il disturbo... ". Fa, credendo che sia un soldato del Gran Tempio che le ha rivolto la parola. Fa per alzarsi di scatto ma, non prestando troppa attenzione finisce con il mettere male il piede. Ormai si era già immaginata rotolare giù per i gradini e fare una pessima figura, oltre che farsi davvero male. Ma lui è più rapido: con uno scatto fulmineo afferra la bruna che gli finisce letteralmente tra le braccia. La fanciulla, che aveva in precedenza chiuso gli occhi per lo spavento, li riapre di scatto. " Oh... non sono a terra dolorante, ma come...? ". Si guarda attorno spaesata per poi realizzare la situazione, arrossendo leggermente. 

" No, effettivamente hai rischiato di farti davvero male: a quanto pare, sono destinato a salvarti dai guai ". Constata semplicemente lui, che tuttavia non abbandona la presa sul corpo di lei. La fanciulla si accorge di chi le abbia parlato e, se è possibile, arrossisce ancor più di prima.

" Eh? Oh miei Dei, che pessima figura! ". Commenta. Lui la lascia andare e lei si scusa nuovamente.  " Vi chiedo.. cioè, ti chiedo scusa per l'inconveniente, devo aver messo male il piede e... ". Ma viene interrotta da lui, che si porta una mano al fianco per poi guardarla con espressione leggermente contrariata. 

" Ma tu, parli sempre così tanto? ". Le chiede semplicemente. Lei ammutolisce all'istante mentre, di li a poco, lui cambia nuovamente espressione ed alla ragazza pare quasi di vederlo sorridere. " Piuttosto dimmi: perchè stavi scappando? Sei giunta fino alla terza casa per poi andartene senza nemmeno entrare a salutarne il custode? ". Chiede perplesso. La ragazza sospira pesantemente mentre l'altro giovane si rivela essere niente poco di meno che Saga, Cavaliere d'oro dei Gemelli. Di li a poco la bruna riprende parola. 

" Immagino che un Cavaliere D'Oro abbia cose ben più importanti da fare che stare a badare alle chiacchere di una ragazzina: insomma, il vostro compito è proteggere la Dea Athena, ed immagino che sia già di per sè faticoso questo ruolo. E... ". Sta per concludere la frase ma lui le fa cenno di tacere. La giovane annuisce capendo di dover stare zitta, mentre lui riprende parola. 

" Vieni con me e non dire altre stupidaggini ". Suona quasi come un ordine, e lei non può fare altro che seguirlo senza battere ciglio. Entrambi giungono alla terza casa nel più totale ed assoluto silenzio, e solo quando sono entrati è lui a prendere parola. Incrocia le braccia un pò contrariato per poi puntare lo sguardo verso di lei, che ricambia qualche istante per poi abbassare il proprio. " Mi vuoi dire che ti prende, oggi? E' successo qualcosa a tua madre, per agitarti così? ". Chiede. Lei fa cenno di no per poi prendere parola.

" No, non è successo nulla di grave: ho solo pensato che, nonostante la nostra bella amicizia, il tuo compito principale è la difesa del Gran Tempio e di Athena, non ci possono essere altre distrazioni. Tutto qui ". Mormora la bruna. Lui si perde un istante a guardarla per poi rispondere alle sue affermazioni, avvicinandosi di un passo. 

" Il fatto di essere difensori di Athena, non preclude ai Cavalieri di avere una propria vita: al momento in oltre siamo in periodo di pace, Athena è al sicuro, per ciò rilassati ". La ragazza alza finalmente lo sguardo per poi trovarsi a pochi centimetri da lui ed annuire. Fa per indietreggiare: ma che le succede? Come mai il suo cuore pare una band impazzita, tanto sono forti i battiti? In oltre sente un improvviso calore sul viso: è ovvio che sia arrossita. Sta per dire altro ma si accorge di essere osservata, e la cosa la imbarazza un pò. 

" Cosa... cosa c'è? Ho qualcosa che non va? ". Chiede lei per poi portarsi le mani al viso, come a voler sentire se effettivamente ha qualcosa in faccia. Da parte sua il Cavaliere riflette: non si era mai reso conto di quanto quella fanciulla fosse bella. Ma ora che le è così vicino forse riesce a spiegare cos'è quella strana sensazione che ha percepito sin dal loro primo incontro: da prima appunto, era solo una sensazione senza importanza. Ma man mano che si sono conosciuti ed hanno fatto amicizia ha iniziato a diventare qualcosa di forte, un qualcosa con quale sin ora nemmeno lui ha mai avuto a che fare per diverse ragioni. Tuttavia questa volta pare essere inevitabile e non dipendente dalla sua volontà: la guarda e desidera solo starle vicino, proteggerla, e... non finisce il suo pensiero: è forse ammattito, si chiede? Eppure la sua mente non pare comandare i suoi gesti: porta una mano al mento di lei, facendola voltare verso di lui mentre i loro sguardi finalmente si incontrano. " Saga? Tutto bene...? ". Chiede lei mentre il rossore sul suo viso non accenna ad andarsene. Lui annuisce per poi darle una risposta.

" Sto bene, non ti preoccupare ". La rassicura. In seguito prosegue la frase. " Ti prego, scusami ". Fa di li a poco. Lei vorrebbe chiedergli per che cosa le stia domandando scusa ma, senza dargliene il tempo lui la attira a sè afferrandole il polso, che è ancora immobilizzato in quella presa decisa seppur non troppo forte, per non farle male. 

" Scusarti per che cosa? ". Chiede la bruna, quasi balbettando quelle poche parole. Lui la trattiene per il polso, mentre l'altra mano che prima aveva posato sul mento di lei la va a cingere per la schiena, sulla quale è ora appoggiata.

" Per quello che sto per fare ". Commenta semplicemente il giovane dalla chioma blu. Senza dare ulteriori spiegazioni alla ragazza posa finalmente le labbra su quelle di lei, lasciandola a dir poco attonita. Tea rimane stupefatta, gli occhi sgranati dalla sorpresa: è dunque per questo che le ha chiesto scusa? Per quel bacio? Istintivamente la ragazza chiude gli occhi a sua volta per poi ricambiare finalmente il bacio, che da prima è dolce ma in seguito diventa decisamente più passionale. Si devono staccare dopo alcuni momenti per riprendere fiato, guardandosi semplicemente e senza proferire alcuna parola. Beh, pensa il Cavaliere di Athena: anche lei ha ricambiato il bacio, ed ora non lo ha schiaffeggiato nè cerca di allontanarsi. Vuol forse dire che anche lei lo desiderava? La risposta pare piuttosto ovvia, dato il rossore sul viso della bruna. Da parte sua la giovane è rimasta quanto meno spiazzata: l'ha davvero baciata? Davvero quel Cavaliere che pareva essere così irraggiungibile, in fine l'ha baciata? Si: si pensa, è così. E lei? Cosa pensa di ciò, lei? Fosse stata un'altra persona si sarebbe probabilmente adirata, ma con lui no. Con lui non solo ha ricambiato il bacio, ma non si è nemmeno indignata ed anzi, se in quel momento la baciasse nuovamente non opporrebbe la minima resistenza. E' lui ad interrompere il silenzio di li a poco. " Non riesco più a nascondere ciò che sento: è da quando ti ho vista che avverto queste sensazioni in me, l'impulso di stringerti e baciarti, di non lasciarti andare via: è vero, prima era solo amicizia. Non ci davo troppo peso, ma da un pò di tempo... ". Si ferma: non è facile per lui esprimere ciò che sente. Ha paura: e se lei lo rifiutasse? Se lei non accettasse questo sentimento? A quel punto? La giovane posa una mano sul suo viso mettendo fine ad ogni suo pensiero. 

" Ecco la ragione per cui prima, stavo scappando: non volevo ammettere nemmeno a me stessa ciò che già sapevo ". Confessa, per poi proseguire. " Anche io provo le stesse, identiche cose ". Confessa in fine. Non hanno bisogno di ulteriori parole: senza rendersene conto hanno finito per avvicinarsi nuovamente, tanto che le loro labbra si sfiorano nuovamente pur non avendo ancora un nuovo vero e proprio contatto.

" E' strano: non mi è mai capitata una cosa simile ". Ammette semplicemente lui mentre lei risponde a sua volta. 

" Nemmeno a me ". Fa solamente e, senza altri indugi, finalmente le loro labbra si uniscono nuovamente. Entrambi lo sanno: ora che quella fiamma si è accesa, non si spegnerà tanto facilmente, brucerà probabilmente fino a consumarli. Ma non ha importanza: era questo ciò che entrambi volevano, non ha senso opporsi. Tuttavia, malgrado questo forte ed improvviso sentimento è lui a recuperare un pò di autocontrollo per primo, guardando la ragazza dopo essersi staccato dalle sue labbra, pur non ponendo troppa distanza.

" Aspetta... ". Mormora solamente e praticamente sulle sue labbra. Lei lo guarda lasciando che prosegua la frase. " Sei sicura? ". Le chiede poi, come se volesse essere certo che anche lei lo voglia. Di riflesso la stringe forte a sè come se avesse paura di poterla perdere da un momento all'altro. Da parte sua Tea riflette, per poi prendere parola. 

" Ho un pò di paura, lo ammetto ". Mormora sincera, per poi proseguire. " Però, se di qualcosa si può essere certi in questa vita, allora io sono certa di voler essere tua, questa notte ". Lo rassicura, solo quelle poche parole hanno infatti il potere di tranquillizzare anche il Cavaliere della Terza casa, che posa una mano su quella di lei, stringendola senza farle male.

" Anche io sono sicuro: non credevo che sarebbe stato possibile, non per me. Eppure, eccoci qui: noi due, insieme ". Ammette, ed è vero: purtroppo, a causa di quel terribile segreto che non le ha ancora rivelato, credeva di non potersi innamorare. Invece è accaduto, ed ora non vuole più negare a sè stesso ciò che prova. " Allora sii mia, questa notte ". Da solamente il ragazzo dalla chioma blu, per poi baciare nuovamente la sua amata.

Non ne sono ancora consapevoli, ma sarà quella stessa notte che il Cavaliere di Athena e la sua amata concepiranno i due gemelli del destino: le due chiavi per la distruzione o la salvezza della Terra. Defteros ed Iris. 


Entrambi arrossiscono violentemente, come se lo stesso ricordo avesse raggiunto tutti e due nello stesso momento. Tea si affretta ad allontanarsi di qualche passo, riprendendo parola. " Grazie, per avermi ridato il mio potere ". Commenta solamente. Saga si limita ad annuire per poi guardarla nuovamente senza dire una sola parola. Si allontana da lei per poi darle le spalle. 

" Resterai qui fino a nuovo ordine: non posso permettere che incontri nuovamente Astraeus da sola, non dopo ciò che ha cercato di fare ". Tea annuisce senza dire altro, mettendosi poi seduta su una delle sedie presenti nella stanza ed abbassando lo sguardo. 
I Cavalieri dello Zodiaco sono ormai in viaggio da diverso tempo: per come stanno le cose sarebbe perfettamente inutile partire separatamente, ormai Chrono si è ridestato ed i Titani si aspettano sicuramente un loro attacco e si staranno preparando a riceverli. Ovviamente con loro vi è la Dea Athena, e questa volta anche Kiki ed il Grad Sacerdote hanno deciso di collaborare attivamente alla battaglia. L'anziano nota Shura decisamente agitato, così gli posa una mano sulla spalla per cercare di tranquillizzarlo. " Sta tranquillo, figliolo. Vedrai che tua madre starà bene ". Lo rassicura. Tuttavia il Cavaliere di Gemini scuote il capo. 

" No, Signore: non è mia madre che in questo momento mi preoccupa. So in fondo al mio cuore, che Saga non le farà del male ". Ammette. L'anziano lo sguarda sorpreso per poi prendere nuovamente parola. 

" E cos'è a darti tale sicurezza? Voglio dire: non è più l'uomo che lei ha conosciuto, ora è il lato malvagio a prevalere in lui ". Constata amaramente. Tuttavia Shura scuote ancora una volta il capo. 

" No ". Fa, per poi portare una mano proprio accanto al cuore. " Lo sento qui, nel mio cuore: quell'uomo ama mia madre, non le farebbe mai del male. Lotterà con tutte le sue forze per non permettere al lato oscuro di prendere il sopravvento ". Fa una breve pausa per poi riprendere parola. " E' come se da questa armatura che da lui ho ereditato, riuscissi a percepire i suoi sentimenti: tristezza, un profondo tormento. Paura ma anche un antico amore, che è sopravvissuto anche alla morte ". Sospira ancora una volta. " Mi dispiace per lui: ora la mamma ama Crystal, è sposata con lui ed hanno due bellissimi figli. Anche se avrà sempre un posto er Saga nel suo cuore, la sua vita è andata avanti ". Constata. L'anziano annuisce: è d'accordo su tutta la linea, ovviamente. 

" Sono d'accordo con te, e sono così orgoglioso: ti ho accolto che eri un ragazzino insicuro, a cui non importava niente della vita e che avrebbe voluto assecondare il piano di Hades, addormentandoti per sempre fino a quando la Terra non sarebbe stata distrutta. In seguito hai reagito, hai mostrato la tua vera forza e sconfitto il tuo stesso padre. E sei divenuto il Cavaliere di Gemini, un fantastico difensore per la Dea Athena ". Posa la mano sulla spalla del moro, che a quelle parole sorride fiero. 

" Vi ringrazio, Gran Sacerdote ". Lo ringrazia. L'uomo sorride per poi riprendere parola. 

" Ma allora dimmi: cosa ti turba? Perchè quell'espressione indecifrabile? ". Chiede. Il corvino decide di essere sincero e gli risponde dopo qualche istante di esitazione. 

" Pensavo a mio... ad Astraeus ". Ammette senza remore. " Alla sfida che mi ha lanciato, ed a come avrei dovuto reagire: gli ho detto che non avrei accettato sfide dalla feccia, da chi per me è ormai inesistente. Eppure fremo dalla voglia di dargli una lezione e cacciarlo a pedate nel regno degli Inferi ". Stringe forte i pugni al solo pensiero di quell'uomo: sua madre non si è mai sbilanciata, anzi non gli ha quasi mai parlato di lui. Ma è sicuro l'abbia fatta parecchio soffrire. 

" Se affrontarlo ti farà star bene, non posso impedirtelo ". Inizia il discorso, per poi proseguire. " Però, se posso dfarti un consiglio: cerca di evitarlo. Ti farebbe solo del male un faccia a faccia con il tuo padre terreno, potrebbe portarti a combattere carico di ira, e questo ti porterebbe alla sconfitta. Pensaci bene ". Lo ammonisce. Shura sospira pesantemente per poi posare lo sguardo su Subaru: il suo giovane amico non ha ancora proferito parola. E' ferito nell'orgoglio dopo la sconfitta subita: Chrono lo stava per ammazzare con un sol colpo e lui non è riuscito neppure a scalfirlo. E non solo: ha anche catturato Iris. 

" Maledetto bastardo. Giuro che mi riprenderò Iris e ti prenderò a calci nel sedere, costi quel che costi. Pagherai per l'umiliazione che mi hai fatto subire !. Stringe così forte i pugni che quasi se li fa sanguinare. Kiki nota il suo turbamento e, sentendo il suo sfogo solo sibillato, gli prende una mano per infondergli calma. 

" Amico mio, ti prego non ti adirare. Dobbiamo combattere con lucidità, o finiremo con il farci eliminare al primo scontro. Prima di arrivare a Chrono, avremo da affrontare i suoi fratelli ". Gli ricorda. Subaru non dice nulla ma guarda dritto davanti a sè, limitandosi ad annuire con il capo. E' infuriato ma cercherà di fare il possibile per salvare Iris. La sua Iris. 

" Ti salverò a qualsiasi costo: è una promessa ". Sibila il ragazzo metre continua il cammino: ormai non manca molto al Tempio del Tempo. La battaglia è ormai prossima.


Salve amici, ecocmi qua con un nuovo capitolo: probabilmente è più corto, cercherò di fare il prossimo più lungo. Allora, abbiamo visto un nuovo flashback sulla storia di Tea e Saga, cosa ne dite? Intanto lui ha restituito il potere alla giovane ma non vuole che esca da sola, temendo incontri nuovamente Astraeus. Intanto i nostri eroi sono in viaggio verso il Tempio del Tempo, e stavolta ad accompagnarli vi sono anche Kiki ed il Gran Sacerdote, che finalmente vedremo impegnati in uno  scontro come si deve! Shura non vede l'ora di dare una lezione ad Astraeus, Subaru vuole salvare la sua Iris dalle grinfie di Chrono. Come reagirà il Signore del Tempo? Lo scopriremo nei prossimi capitoli. Baci. 

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Capitolo 24
*** Predizione ***


Altrove, in un luogo sconosciuto.

Un bel giovane dalla lunga chioma di colore azzurro si inginocchia rispettoso: di fronte a lui un altro giovane dalla simile tonalità di capelli resta in piedi ad osservarlo per qualche istante. " Bene, dunque sei finalmente giunto: ti stavo aspettando ". Sentenzia il turchino, con un'autorità che mette subito soggrzione all'altro che rimane inginocchiato a terra, quasi da sembrare sdraiato al suolo. L'altro prosegue il suo discorso di li a poco. " Ma dimmi, uomo: qual'è il tuo nome? ". L'altro ragazzo rimane inginocchiato al suolo per poi prendere parola di li a poco, dopo i primi momenti di soggezione.

" Il mio nome... ". Esita, ma in fine si presenta. L'altro lo osserva gelidamente per poi prendere parola nuovamente, impugnando la propria arma con autorevolezza. 

" Molto bene, e dimmi: come sei giunto qui? Non è luogo per le creature mortali, in fin dei conti ". Constata il turchino. L'altro giovane abbassa lo sguardo ed in seguito risponde alla sua diomanda: strano, teme quel giovane di fronte a lui come se fosse al cospetto del Sommo Zeus in persona! " Rispondi! ". Si spazientisce l'altro non avendo ottenuto risposta. " Come sei giunto sin qui? ". Ripete la domanda, il suo sguardo fa perfettamente intendere che non ammette la minima replica. Il giovane dalla chioma di un azzurro più scuro sussulta per poi prendere parola, spaventato all'idea di scatenare la collera di quel ragazzo che tutto gli pare, fuorchè un uomo normale.

" Un drago, mio signore. Sono stato condotto qui da un drago ". Parole enigmatiche le sue, parole che sono seguite da un dettagliato racconto su come quel giovane, la cui identità è ora ignota, sia stato condotto in quel Tempio. Passano alcuni secondi di interminabile silenzio, secondi in cui il turchino riflette per poi annuire. 

" Molto bene, credo di aver compreso ". Sentenzia. L'altro giovane lo osserva per poi prendere parola a sua volta. 

" Come dite? ". Chiede. Con un solo gesto della mano l'altro ragazzo fa manifestare dal nulla una scintillante armatura: il totem ha la forma di un drago ed è circondata da una strana e misteriosa aura. 

" Da oggi, il tuo nome sarà Dragone del Mare, mio fedele servitore: tu e gli altri Generali degli Abissi dovrete proteggere il mio regno e le sette colonne, ci siamo intesi? ". E una domanda, ma in realtà cela un ordine: il giovane inginocchiato lo sa, non si può sottrarre. E' questo il suo destino, e la riprova ne è che il suo corpo viene circondato da un'aura misteriosa, la stessa che circonda quell'armatura. 

" Mio Signore, farò del mio meglio per non deludervi! ". Esclama semplicemente e, come se l'armatura avesse una vita propria ed avesse sentito le parole del ragazzo si dispone sul suo corpo. Lui si guarda decisamente strabiliato, mentre in lui avverte una potente e dirompente forza. 

" Ora va, sai bene qual'è il tuo compito ed il tuo cosmo è già praticamente risvegliato, grazie al mio divino potere. Dovrai custodire la colonna a te destinata anche al costo della tua vita, ci siamo capiti? Questo è il compito di un Marine, miei fedeli servitori e Generali degli Abissi ". L'altro annuisce: è come se ora sapesse tutto, come se in lui antiche memorie si fossero ridestate. E non solo: anche i discorsi di suo padre sul mare e sulle divinità, da prima stentava a crederci ma, alla luce dei fatti, non può fare a meno di chinare il capo ed ammettere di aver sbagliato a diffidare: suo padre diceva il vero, non erano semplici favole per farlo addormentare da piccolo o leggende per inculcargli il giusto timore ma anche il rispetto per le divinità. No, era tutto vero dalla prima all'ultima frase. Ed ora lui ne è consapevole. Alcune parole gli scivolano dalla bocca quasi senza che lui se ne renda conto, mentre la Divinità gli ha già dato le spalle. 

" Eseguirò i vostri ordini, mio signore: proteggerò voi e la colonna a me affidata al costo della vita, dopo tutto sono nato per questo ". L'altro si ferma per poter così ascoltare la conclusione della frase del suo nuovo sottoposto. " Non vi deluderò, Divino Nettuno ". Lo chiama finalmete, rivelando che colui che lo ha chiamato al proprio cospetto altri non è che il Signore del Mare, rinato a nuova vita. Il ragazzo lo guarda con la coda dell'occhio ed impugna saldamente il proprio tridente, per poi pronunciare poche e concise parole.

" Lo so ". Fa solamente per poi tornare al proprio Tempio. Osserva il posto vuoto dell'armatura del Dragone del mare e gli sfugge un ghigno compiaciuto. " Bene, ed anche Dragone del Mare è giunto in fine a palazzo ". Alza leggermente lo sguardo al cielo per poi riprendere parola. " Quando il mio divino potere sarà attivo al cento per cento, a quel punto... ". Si blocca: i suoi pensieri sono imperscrutabili. Avverte il suo potere crescere di minuto in minuto, ormai manca poco al suo completo ritorno sulla Terra. Ma la sua coscienza umana è al momento ancora viva, per tanto nella sua mente scorrono i più disparati pensieri ma tutti legati ad un solo uomo. " Avrei tanto voluto che tu fossi vivo per vedere ciò che sono diventato oggi... papà! ". Non perde il suo ghigno mentre si allontana, dirigendosi verso la sala del trono. Se sia amico o nemico, questo non è dato saperlo: ma è evidente che quel giovane è la reincarnazione di Nettuno, signore dei Mari. Come o chi lo abbia ridestato tuttavia, non è ancora dato saperlo. 

Demetrios entra in una stanza alquanto fuori dai gangheri: senza esitare spalanca la porta infuriato per poi trovare la fonte della sua collera. " Tu! ". Fa solamente e, senza dare il tempo di ribattere all'altro lo afferra malamente per il collo. " Come hai osato! ". Grida in collera. L'altro non pare stupirsi di tale reazione. 

" Oh, vedo che le notizie volano, qui al Tempio del Tempo ". Ghigna per poi mettere le mani su quelle di lui, stringendo la presa con l'intento di farsi liberare e come se già sapesse il motivo di tale furia. 

" Sei imperdonabile! Un animale si sarebbe comportato con più nobiltà rispetto a te! ". Sputa il suo rancore verso colui che invece non pare scomporsi. 

" Forse è meglio se ti dai una calmata, eh moccioso? ". Chiede con tono beffardo il corvino. L'altro si infuria, sbattendolo al muro e tenendo ben salda la presa sul suo collo. 

" Come hai potuto?! Cercare nuovamente di abusare di lei, ma non hai un minimo di vergogna?! ". Chiede. Quello sguardo, pensa colui che comunque non pare risentire della stretta sul suo collo: quello sguardo è identico a quello di... si interrompe. Decide di rispondere e non solo, di provocare ulteriormente il ragazzo di fronte a sè. 

" Oh andiamo, non essere ridicolo: questo moralismo non ti si addice ". Lo irride, e la cosa manda in bestia il giovane Ghost. Stringe così forte la presa da mozzare il fiato all'altro per poi gettarlo malamente a terra. 

" Aveva ragione Shura: tu sei il male, sei un essere abominevole. E ricorda che il fatto che ora siamo qui, alleati e su un unico fronte, non cancella ciò che hai fatto e ciò che provo verso di te ". L'altro si riprende un momento: porta le mani al collo per poi tossire, cercando di riprendere fiato. 

" Shura? Oh si: il mio caro, prezioso Shura ". Ghigna palesemente ironico. L'altro a quelle parole si infuria nuovamente e lo afferra nuovamente per la camicia, sollevandolo da terra. 

" Attento a te, Astraeus: stai tirando troppo la corda! ". Lo minaccia senza remore. Stavolta l'altro reagisce: con un gesto della mano si libera da quella presa per poi sistemarsi meglio.

" Non mi fai alcuna paura: in fin dei conti, sei solo un ragazzino senza arte nè parte, al quale il Divino Chrono ha concesso un potere. Non credere di poter contrastare proprio me, che sono il vice capo dei Ghost! ". Detto questo un suo solo sguardo lancia Demetrios contro la parete, che si infrange a causa dell'onda d'urto. Il corvino rimane stordito per qualche istante mentre Astraeus lo guarda, compiaciuto del risultato del suo attacco: è notevolmente potenziato rispetto a sette anni prima, e questo lo deve solo a Ponto che gli ha concesso un pò del suo divino potere, oltre naturalmente a Chrono. Il ragazzo si riprende di li a poco, tossendo leggermente sangue. I capelli gli ricadono sul viso mentre il vice capo dei Ghost gli si avvicina per poi afferrarlo per i capelli. " Ricordati bene chi sono io e chi sei tu, Demetrios. Non mi costringere a fare ciò che non vorrei ". L'altro non lo guarda affatto ma è evidente che quella presa gli stia provocando dolore al capo. Orgoglioso mantiene lo sguardo alla parete. Astraeus si accorge di questo, e con la mano libera gli afferra il mento costringendolo a guardarlo. " Oh, ma guarda come ti ho ridotto ". Sussurra mentre con il pollice gli pulisce il sangue che gli usciva dal labbro. " Mi dispiace, ti ho fatto tanto male? Lo sai che non mi devi fare arrabbiare, sai che poi finisce che ti faccio male sul serio. E noi non vogliamo che ciò accada, no? ". Detto questo lo strattona alla stregua di una marionetta, per poi leccare via il sangue che esce dal graffio sulla guancia del più giovane. Questi in un moto di disgusto lo spinge lontano da sè, dopo aver recuperato un pò le forze.

" Sei disgustoso, uno schifoso bastardo! ma non ti vergogni nemmeno un pò?! ". Chiede il più giovane, riuscendo solo a provocare la risata sadica dell'altro. " Non vedo l'ora che Shura ti dia ciò che meriti. Perchè si, lo so: ti toglierà quel sorrisetto dalla faccia una volta per tutte, e ti spedirà a calci nel regno dei morti! ". Parole dure di chi, nonostante sia un Ghost, disprezza quell'uomo al punto da rivolgergli tali parole ed augurarsi che sia sconfitto, pur essendo alleati. Fa per andarsene ma l'altro lo afferra per il polso, trattenendolo. 

" Parole grosse per un ragazzino. Un ragazzino tra l'altro già morto alla nascita, resuscitato solo per volere del Sommo Chrono che lo ha voluto tra le sue fila. Tu, il bimbo che non serviva a nulla, il bimbo che non valeva. Non sei infuriato? Invece di prendertela con me, prenditela con... ". Ma si blocca di colpo: Demetrios si libera da quella presa malamente per poi ribattere, furioso. 

" Non scorderò mai il modo in cui sono venuto al mondo, così come non scordo tutto il resto ". Sibila. A quel punto Astraeus si lascia andare ad una fragorosa risata. 

" Sai, fai quasi tenerezza: credi veramente che potrai sistemare le cose, ma sei solo un illuso senza speranza ". Gli si avvicina mettendolo praticamente in angolo: Demetrios rimane sconcertato, ma come diavolo ha fatto? Poco prima erano alla porta, ora lui si trova bloccato tra quell'infame ed il muro. Lo stesso " infame "  che posa una mano sul suo viso, sul quale il graffio fa ancora sgorgare alcune gocce di sangue. " Vedrai che quando tutto sarà finito, allora ti dimenticherai il passato. Abbiamo un futuro glorioso davanti, e... ". Un cosmo potente interrompe il discorso di Astraeus che, riconoscendo a chi appartenga, non fa altro se non ghignare. " Eccolo, è qui: percepisco il suo cosmo immenso. Questa volta sono sicuro, andrà come voglio io ". Sfodera una spada: è del tutto simile a quella di Hades, in effetti. Una potente aura viola circonda l'arma mentre l'ex fedelissimo del signore degli Inferi mantiene il suo sadico ghigno. " Sto arrivando, mio caro figliolo ". Pronuncia l'ultima parola quasi in un sibilo. Demetrios lo guarda un pò stranito. 

" Ma quella... che diavolo intendi fare?! E come hai avuto quell'arma?! ". Chiede. Ma Astraeus non gli risponde: lascia libero il ragazzo di muoversi per poi dirigersi alla porta, da cui esce. 

" Ti stavo aspettando, mio caro Shura. Presto le cose andranno come devono ". Pensa per poi dare sfogo ad una sinistra risata. 

I Cavalieri dello Zodiaco assieme al Gran Sacerdote ed alla Dea Athena sono giunti al Tempio del Tempo: camminano per i corridoi esattamente come fu la volta precedente. Tutto è molto, troppo calmo. " Mi chiedo dove siano i Titani ed i loro Ghost: possibile che lascino il tempio così indifeso? ". Si chiede Subaru. Shura mantiene alta la guardia mentre Saori si guarda attorno con circospezione. 

" Avverto il cosmo di Tea: è tornato molto forte, probabilmente ha recuperato i poteri ". Spiega. Seiya pare rallegrarsi ma Crystal è piuttosto pensieroso: come mai Saga avrà restituito i poteri a Tea? Forse sarà perchè non teme più che possa fuggire? O...? Non pensa altro: affianca l'amico per poi prendere parola. 

" Avverto dei cosmi ostili ". Sentenzia. Anche gli altri in effetti lo notano: è vero. Sono cosmi di discreta potenza, per ciò non appartengono ai Titani ma sono ugualmente forti e temibili. 

" Stiamo in guardia ". Fa Kiki. Il gruppo annuisce e, dopo nemmeno qualche secondo dei potenti attacchi stanno per colpirli in pieno. Il Cavaliere di Ariete se ne accorge subito e si pone di fronte al gruppo. " Crystal wall! ". Grida. Immediatamente una forte barriera impedisce agli attacchi avversari di colpire i presenti che, passato lo sbigottimento si preparano al contrattacco. Un gruppo di Ghost composto da tre individui si palesa di fronte a loro. " Eccoli! Sono loro, i Ghost! I difensori di Chrono e dei Titani ". Sentenzia Aries. Gli altri annuiscono per poi schivare alcuni attacchi che gli avversari prontamente gli dirigono.

" Non vi permetteremo di giungere nè dal Sommo Saga e men che meno dal Divino Chrono! ". Grida uno di loro. Sirio affianca Kiki nella lotta per poi osservare gli altri. 

" Proseguite! Qui non è necessaria la vostra presenza, io e Kiki ce la caveremo egreggiamente! ". Fa il Cavaliere di Libra, mentre Ariete annuisce. 

" E' così! Voi dirigetevi alla Sala del Trono, ai piani superiori! La strada è ancora molto lunga, non c'è tempo! ". Fa semplicemente. Gli altri annuiscono: devono andare, fidarsi di Kiki e di Sirio. Il Gran Sacerdote posa una mano sulla spalla ad entrambi mentre li sorpassa velocemente, seguito dagli altri. I Ghost si girano per attaccarli, ma un attacco da parte del Cavaliere della prima casa li fa desistere. " Siamo noi i vostri avversari, non osate ignorarci! ". Fa il giovane dalla chioma aranciata: lo scontro è inevitabile. 

Alla sala del Trono invece Iris ha ripreso conoscenza: non sa quanto tempo sia stata svenuta nè perchè. Sa solamente che è svenuta dopo che, poco tempo prima, Chrono ha cercato di pugnalarla con la daga deicida. Ha avvertito in sè una forza spaventosa, che non avrebbe mai potuto nemmeno sognare di possedere. Si accorge di essere seduta su una sorta di trono ma di essere tenuta immobilizzata da un qualche potere, probabilmente di natura psichica. La fanciulla inizia a dimenarsi mentre una voce la fa sussultare. " Non serve che ti dimeni come una fuorsennata: il mio potere ti terrà seduta in quel luovo fino a quando lo vorrò io ". Quella voce, pensa: lei la riconosce bene. 

" Chrono! ". Lo chiama solamente. Cerca vanamente di alzarsi mentre lui la guarda con un pò di ironia: un'ironia malvagia, questo è chiaro.

" Precisamente, io. Oh ma dimmi: tu ti vuoi alzare, no? Immagino che sarai tutta indolenzita, povera anima pura ". La deride sarcasticamente. Senza dire nulla e mentre lei si sta ancora agitando per alzarsi lui annulla il controllo psichico sui muscoli della giovane che, presa alla sprovvista finisce per cadere a terra. Fa per alzarsi ma una potente fitta al ventre la fa desistere. 

" Che mi sta succedendo?! ". Si chiede solamente la turchina portando entrambe le mani sulla propria pancia, preoccupata: cos'è quel potere che avverte? E' forse questo a farle avvertire tali e potenti fitte? Chrono la osserva qualche istante senza la minima idea di aiutarla ad alzarsi, incrociando le braccia.

" Attenta: il tuo corpo deve abituarsi a questa tua nuova condizione: è un potere immenso e potresti anche non reggerlo, se sprechi le tue energie. E noi non vogliamo che tu faccia un viaggio di sola andata verso il regno degli Inferi, no? ". Chiede teatralmente. Iris si alza a fatica e lo guarda infuriata. 

" Che cosa stai dicendo?! E chi sei tu?! Dov'è il mio Chrono?! Ridammelo! ". Grida mentre un'aura dorata la circonda nuovamente: la rabbia sta facendo emergere il suo potere latente, e forse non solo questo. Da parte sua lui la fissa con quei bellissimi occhi ora diventati color scarlatto, per poi prendere parola. 

" Io sono il vero Chrono. Io sono il signore del Tempo, e non c'è niente che io debba darti. Tu, piuttosto: tu mi darai qualcosa di molto, molto importante ". La ragazza ancora non comprende il senso di quella frase, ma si scaglia contro di lui con tutta la forza che ancora possiede. 

" Non è vero! Lui è li, da qualche parte! Gli ho promesso che lo avrei protetto, e manterrò la mia parola! ". Il suo attacco viene naturalmente fermato all'istante, non poteva essere altrimenti: lui è un Dio, lei una donna. La ragazza viene messa in angolo nel giro di pochi istanti mentre lui la osserva gelidamente. In seguito le si avvicina e le scosta i capelli dall'orecchio, per poi sussurrarle qualcosa. 

" Molto presto capirai tutto quanto, mia cara e sciocca umana. Capirai la portata del tuo nuovo potere, prenderai coscienza della tua nuova condizione. Ed attenderai in silenzio che il fato si compia ". Le predice per poi mollare la presa sul suo polso. Iris rimane agghiacciata mentre l'aura dorata la circonda nuovamente come a volerla cullare e proteggere. 

" No... no, io non mi arrendo ". Sibila la turchina, senza che lui la senta. Lei porta le mani al ventre per poi scoppiare nuovamente in lacrime: lo sa. Sa che da qualche parte c'è ancora l'uomo che ama, e lei lo risveglierà! A tutti i costi. 



Salve amici, come va? Allora, ecco il nuovo capitolo. Beh, abbiamo visto ricomparire Demetrios, che avevamo già visto in alcuni capitoli fa. In oltre abbiamo assistito al suo incontro/scontro con Astraeus, che si sta dimostrando sempre più viscido ed infame: cosa vorrà fare? E che senso avranno le frasi da lui dette al giovane Ghost? E soprattutto: quella spada, così simile a quella di Hades? Sarà solo una coincidenza? Nel frattempo incontriamo anche la reincarnazione di Nettuno, signore del mare ed il nuovo Dragone del Mare, suo generale. Che ne dite? Chi sono i padri dei quali i due ragazzi parlano? Kiki e Sirio intanto entrano in azione per primi, per fermare i loro primi avversari: tre Ghost. Finalmente anche il Cavaliere d'Ariete entra in azione! In fine abbiamo visto Iris, ancora una volta avvolta da quella luce color oro. In seguito Chrono le ha detto quelle enigmatiche parole e si è dimostrato sempre più sadico e cinico. Cosa accadrà adesso? Vi aspetto ai prossimi capitoli per saperlo, baci!

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Capitolo 25
*** rabbia e lacrime ***


Kiki e Sirio stanno sostenendo una battaglia molto dura contro tre Ghost al servizio di Chrono e dei Titani. Il Cavaliere di Ariete mantiene attivo il Crystal Wall per difendere entrambi, per poi prepararsi ad attaccare a sorpresa. " Per il Sacro Ariete! Rivoluzione Stellare! ". Grida. Solo uno dei Ghost viene colpito, gli altri schivano abilmente il colpo per poi lanciare un contrattacco. Colui che è stato colpito si alza anche se ferito ed intenzionato ad aiutare i compari. Sirio e Kiki si affiancano. " Accidenti, sono davvero forti ". Sussurra solamente il cavaliere di Ariete. Libra annuisce per poi riprendere parola. 

" Hai ragione, ma non saranno invincibili! Se ci facciamo mettere in difficoltà adesso, come pretendiamo di avere speranza contro i Titani? ". Chiede, e Kiki annuisce dandogli ragione: come faranno a vincere contro Chrono ed i suoi fratelli, se non riescono neppure ad annientare i loro Ghost? Da parte loro i tre soldati del signore del Tempo ghignano compiaciuti. 

" Aveva ragione il divino Chrono, quando diceva che voi Cavalieri di Athena non valete nulla! Nemmeno un decimo della nostra forza ". Sghignazza sicuro uno, per poi attaccare a sua volta. " Ora, estinguetevi! ". Grida. Il Crystal Wall si infrange, e Kiki e Sirio vengono sbalzati contro la parete. Dopo alcuni momenti di stordimento i due uomini si riprendono.

" Accidenti, Kiki stai bene? ". Chiede Libra. L'altro annuisce, tenendo una mano sul capo ed alzandosi seguito dal compare. 

" Si, sto bene: non mi lascerò mettere i piedi in testa da costoro ". Inizia ad irritarsi il giovane dalla chioma arancione. " Noi dobbiamo raggiungere Chrono, non abbiamo tempo da perdere con voi! Rivoluzione stellare! ". Tuona il fratello di Mur, travolgendo a sorpresa gli avversari con il proprio colpo. Sirio rimane sorpreso dalla potenza raggiunta dal compagno, ma non ha tempo di complimentarsi: se due avversari sono stati colpiti in pieno ed eliminati dall'attacco di Aries, l'altro si alza in piedi più infuriato che mai: ha una ferita superficiale al braccio, dove la propria armatura si è incrinata. Questo pare averlo mandato decisamente fuori dai gangheri: osserva i corpi senza vita dei compari per poi gridare furioso.

" Questa me la pagherete cara! ". Si prepara a colpire, per poi concludere la frase. " In nome vostro, Divino Chrono! ". Conclude, prima di attaccare. 

" In nome vostro, Divino Chrono! ". Una potente fitta gli attraversa il corpo, proprio accanto al cuore. Una potente onda d'urto si infrange contro il muro, distruggendolo. Lui cade a terra ancora sofferente. 

" No, no! I miei Ghost! ". Fa semplicemente: ha percepito la voce di uno dei suoi sottoposti, ed al contempo il cosmo di altri due essere annullato e scomparendo nell'oscurità: sono stati eliminati. Questo gli provoca delle indicibili sofferenze fisiche, è come se gli strappassero una parte di sè ogni volta che un suo soldato muore. " Maledetti! Maledetti Cavalieri e maledetta Athena! ". Grida su tutte le furie il signore dei Titani, per poi lanciare una potente sfera d'oscurità contro una parete, già precedentemente distrutta. " Me la pagherete! Me la pagherete cara! ". Si infuria: il suo sguardo color cremesi è ora puntato sulla giovane ragazza di fronte a lui: Iris. Non ha proferito parola ma sta ancora piangendo, non ha fatto altro da quando è stata portataal tempio contro la propria volontà. Chrono rimane immobile per qualche istante ed ansimando, cercando di recuperare a pieno le forze. Una volta ripresosi afferra malamente per i capelli la giovane, che per istinto grida. " Ritieniti fortunata che non posso sfogare la mia ira su di te, o...". Si ferma: nota che la ragazza tiene le mani al ventre come in segno di protezione. Non ci aveva fatto caso prima, ma ora che la guarda se ne rende conto: è come se stesse cercando di proteggere qualcosa. 

" Avanti, fammi tutto quello che ti pare ". Sentenzia la figlia di Saga e Tea, non mostrando più paura. " Ma tanto non mi convincerai mai che tu sei il mio Chrono! No! Tu non sei lui, e giuro che a qualsiasi costo lo risveglierò! ". Continua a ripetere la ragazza. Lui la fissa gelidamente mentre stringe forte la presa sulla sua chioma. Da furiosa la sua espressione si tramuta in un ghigno compiaciuto: strattona la ragazza fino ad attirarla a sè, per poi prendere parola. 

" Oh no, non posso farti quello che voglio e tu lo sai bene: per questo sei così temeraria ". Sogghigna mentre lei cerca di sottrarsi a quella presa dolorosa. " Tu sai che, per il momento almeno, sei intoccabile. Sai che li, dentro di te, c'è qualcosa che io desidero ardentemente. L'unione del mio immenso potere e del tuo, la chiave della distruzione di Zeus ed Athena ". Le sussurra maligno all'orecchio, posandole la mano libera sul ventre. " Lo sento. Si, non mi sto sbagliando ". Detto questo getta malamente a terra la fanciulla, ridendo ancora una volta in quel modo sadico. " Hai visto, maledetto parricida? Alla fine sarò io a vincere la partita: ti rinchiuderò nel tartaro insieme alla tua preziosa figlioletta, e soffrirete le pene più indicibili. Le stesse che ho dovuto patire io ". Posa una mano sulla Clessidra del Tempo, nella quale scorrono come un film tutti i suoi ricordi. 

Il gruppo dei Cavalieri, Athena ed il Gran Sacerdote sta camminando per i corridoi del secondo piano del Tempio: ne mancano ancora parecchi prima di giungere alla sala del Trono, pensano. Ad un certo punto Shura arresta il suo passo, e la sua divina zia si volta ad osservarlo. " Shura, che succede? ". Chiede. Il ragazzo non le risponde ma si limita a fare un passo avanti, guardandosi intorno sospettoso. 

" Avverto una presenza ostile ". Sussurra, ed è vero: è da quando sono giunti al secondo piano del Tempio che avverte questa presenza negativa ma che almeno al momento non riesce ad identificare chiaramente. Pegasus si concentra per poi annuire: è vero. Ora la sente anche lui, Shura ha ragione. 

" Saori, è vero: sento anche io questa presenza oscura ed ostile, però non la so identificare ". Ammette il Cavaliere di Sagitter. La Dea annuisce mentre impugna lo scettro di Thoole: non può abbassare la guardia. Subaru affianca Shura: il giovane Cavaliere di Scorpio pare essersi ripreso completamente dal precedente scontro con Chrono, o non gli sarebbe mai stato permesso di seguire il gruppo se ciò avesse comportato metterlo in pericolo di vita. 

" Riesci a capire di chi si tratta? ". Chiede a Shura, ma il moro scuote il capo. 

" No, e... ". Non fa in tempo a finire la frase che un potente fendente scaglia lui e Subaru, che si erano parati di fronte ad Athena e tutto il resto del gruppo, a qualche metro di distanza. La divinità pone il proprio scudo come difesa: indossa infatti la propria armatura divina da quando è entrata al Tempio del Tempo. Shura è il primo a riaprire gli occhi e riprendersi: si alza a fatica pur non essendo stato ferito. " Ma a chi appartiene questo cosmo micidiale? ". Chiede. Una risata tetra riecheggia in tutto il corridoio, mentre dei passi fanno sussultare i presenti. 

" Non credevo che sarebbe stato così facile governare questo grande potere ". Ghigna sicuro di sè colui che tiene in mano una spada che i presenti ben riconoscono. " Il potere di un Dio ". Conclude colui che finalmente esce dalle tenebre, rivelando così il proprio volto e la sua identità. I suoi occhi color azzurro scintillano di pura follia, ed il suo sguardo si sposta ora sul Cavaliere di Gemini. " Bentornato, mio caro ". Ghigna: lo sta prendendo in giro, è evidente. 

" Tu! Maledetto! ". Grida su tutte le furie il Cavaliere di Athena: il suo cosmo si espande immediatamente. 

" Che caratterino: si vede che sei il figlio di Hades ". Constata l'altro, per poi mostrare la propria arma. " Ma ora si gioca come dico io: ora non sei l'unico a detenere il potere di un Dio ". Sentenzia e, con un solo fendente riesce a scagliare tutti i presenti contro la parete. Athena sgrana gli occhi sconvolta, una volta ripresasi dalla botta presa. 

" No! Non ci posso credere, ma come diavolo ha fatto?! ". Chiede stravolta. Pegasus la guarda come ad invitarla a proseguire, cosa che lei fa di li a poco. " Quella è la spada di Hades! Come fa ad averla lui?! E soprattutto, ad impugnarla!? ". Chiede. A darle una risposta è colui che la guarda con aria di sfida e con un ghigno stampato in volto. 

" Oh, Divina Athena: non capite? ". Chiede. La donna si alza da terra seguita dagli altri, mentre il Ghost riprende parola. " Ho rubato il potere di Hades che avevate rinchiuso nella falce della Morte di Tea: ora il potere del re degli Inferi è mio. In altre parole: è come se steste affrontando lui in persona, ma con un sembiante umano. Bello, eh? ". Chiede per poi ridere sadicamente. Il viso di Athena diviene una maschera di sconcerto, e lui le si avvicina per poi prenderle il mento con due dita e facendo incontrare i loro sguardi. " Non fate questa faccia, che non si addice per nulla a quel bel visino che vi ritrovate ". Ghigna malefico e, come fu in precedenza con Demetrios, lecca il sangue che sgorga dal leggero graffio sul volto di Saori. La donna rimane disgustata e lo allontana con un fascio di luce emesso dallo scettro di Thoole. Lui evita il colpo e salta all'indietro con un'abile mossa, per poi riprendere parola. " Quando Saga sigillò il potere della cara, dolce Tea, le sottrasse la sua arma e la nascose. Ma io la trovai nel giro di poco tempo: essendo stato colui che ospitò lo spirito del Divino Hades, sono riuscito a percepire il suo immenso potere sigillato in quell'arma, insieme a quello della Dea della Morte. Ed ho deciso di impadronirmene per potervi finalmente annientare ". Conclude il suo folle delirio colui che si rivela essere niente poco di meno che Astraeus. Athena, ancora disgustata dal suo atto precedente si pulisce con sdegno la guancia, per poi guardarlo: difficilmente perde la calma, ma quell'uomo farebbe infuriare il sommo Zeus in persona!

" Pagherai per il tuo affronto! Non lo sai? Rubare il potere di un Dio è un atto imperdonabile, e sarai punito per questo ". Fa decisa Saori ma ottenendo solamente di essere derisa.

" Ti sbagli, donna: questo potere appartiene anche a me. Io fui scielto dal Divino Hades come suo corpo ospite, tramite il quale concepì suo figlio ". E guarda Shura, che stringe i pugni ed è trattenuto da Subaru. " Quindi, mia cara Athena: il potere è anche mio. In me rimarrà sempre un frammento dell'anima del Divino Hades. Certo, non tanto forte da poterlo risvegliare, ma abbastanza per permettermi di usare il suo potere! ". Detto questo scoppia in una fragorosa risata. A quel punto nemmeno Subaru riesce a trattenere l'amico: Shura si para davanti ad Athena e la invita ad indietreggiare, per poi prendere parola. 

" Hai scielto le persone sbagliate con cui fare l'arrogante, maledetto: pagherai tutti i tuoi crimini ". E' deciso come mai prima d'ora: nessuno dei presenti lo ha mai visto con quello sguardo. Il suo lato divino deve aver preso il sopravvento, come richiamato dal potere che ora Astraeus possiede. IlGhost ghigna malefico mentre Shura prosegue la frase. " Si, hai detto bene: tu sei colui nel quale Hades si insidiò per concepire me, suo figlio. Per tanto sei in grado di usare il suo potere. Ma non dimentichi una cosa fondamentale? ". Chiede. Astraeus si fa serio di colpo. 

" Si, dimenticavo: ti porto i saluti della tua mamma ". L oprovoca deliberatamente. " Sai, l'ho vista poco prima della battaglia: sembrava intendersela molto bene non solo con me, ma anche con Saga ". E guarda Crystal nella speranza di ingelosirlo. Egli sgrana gli occhi: no, non può credere alle parole di quell'individuo. Shun si accorge dell'ira dell'amico e gli pone una mano sulla spalla, scuotendo il capo. 

" Amico mio, no ". Lo ammonisce. " Non lasciarti cogliere dall'ira, stai facendo il suo gioco ". Lo ammonisce nuovamente, riuscendo a fargli ritrovare la calma. Stavolta è Shura a ridere sarcastico, per poi riprendere parola. 

" Pagherai tutto quanto: pagherai per ogni affronto che io e mia madre abbiamo subito per colpa tua, pagherai per il male che hai fatto a noi tutti. Ho aspettato di poterti spaccare la faccia dal nostro ultimo incontro, e per farlo sono disposto a tutto! ". Un'aura viola e potente circonda il figlio del re degli Inferi. Athena trasale per poi scuotere il capo.

" Shura, non farlo! Non farlo! Le conseguenze... ". Ma lui blocca la divina zia con un cenno della mano. 

" Non sarà in via definitiva: gli lascerò solo controllare il mio corpo per poter usare il suo potere. Il suo vero potere, quello che mi ha lasciato in eredità ma che non ho mai risvegliato. Il sigillo non si romperà, userò solo il mio sangue per richiamarlo in questa occasione ". Athena scuote il capo con veemenza.

" No! Le conseguenze potrebbero essere di incommensurabile gravità! Rischieremmo di trovarci ben due potenti nemici, invece di uno solo! E poi, così facendo rischi che il tuo corpo non regga, potresti... ". Morire, pensa Saori: un momento! Ma... " Shura! Non fare follie, pensa a tua madre! Pensa a noi che tanto ti amiamo! ". Tenta nuovamente la Dea della giustizia, ma il nipote scuote il capo.

" La decisione è presa, Divina Athena: sono pronto a morire se servirà ad eliminare questa canaglia ". E guarda Astraeus con furia. " Qualsiasi cosa io faccia, voi sarete qui per prendervi cura di mia madre e dei miei fratelli. E questo mi rassicura ". Seiya guarda la moglie ed n fine Phoenix prende parola.

" Lady Saori! Ma che cosa intende fare? ". Chiede. La Dea ha le lacrime agli occhi.

" Shura ha scielto di morire, qui ed in questa battaglia: vuole sacrificare sè stesso per abbattere quel Ghost. Astraeus è troppo potente per lui, e non trovando altre soluzioni per eliminarlo, vuole... ". Le parole le muoiono in gola, le lacrime scendono dai suoi occhi senza che lei possa trattenerle. Crystal le si avvicina trafelato.

" Che cosa?! Athena, che cosa vuole fare Shura?! ". Chiede. Lei lo guarda: come fare? Come fare a dirgli una cosa del genere? Eppure lo deve assolutamente fare, non può mentire. 

" Shura intende sacrificarsi nello scontro con Astraeus: intende dar fondo a tutta la sua energia per eliminarlo, e non solo: per assicurarsi la vittoria vuole... vuole... ". Non osa nemmeno pensarlo, la sua mente rifiuta di concepire un'idea tanto folle. " Vuole risvegliare lo spirito di Hades usando il suo sangue divino. Vuole richiamarlo per permettergli di impossessarsi di lui, per usare il suo potere! Ed una volta sconfitto Astraeus, intende.. ". Ha bene inteso le intenzioni di Shura: ecco perchè le ha detto di non temere, che Hades non tornerebbe sulla Terra in via definitiva e che non avrebbero due potenti nemici, ma un Ghost in meno da abbattere. La Dea osserva il divino nipote mentre i presenti rimangono sbigottiti. Astraeus sente le parole di Saori e scoppia a ridere. 

" Certo, come no: come se fosse semplice. Io ne sto usando il potere solo perchè era custodito nella falce deicida, ma lo spirito del Divino Hades è sigillato proprio da Athena stessa! ". Non si spaventa. Senza dargli il tempo di dire altro Shura parte all'attacco, per poi dargli un pugno: non lo getta a terra ma in compenso lo ferisce al labbro. 

" Farò di tutto, di tutto per farti fuori! Porrò fine alla tua esistenza, insieme alla mia se necessario ". Ha una tale determinazione negli occhi che il Ghost non può fare a meno di sussultare. In seguito si pulisce il labbro sanguinante. 

" Oh, quale ardore! Che incredibile potenza! Lascia che la assorba tutta io! ". Detto questo contrattacca con una delle sue tecniche alla quale si contrappone quella di Shura: il giovane riflette. Non sa se il suo piano andrà in porto o subirà delle modifiche. Ma il suo obiettivo è solo uno: uccidere Astraeus, anche al costo della vita. 

" Divina Athena ". Chiama la zia, e lei lo guarda preoccupata. " Non so come finirà lo scontro. Non so se le mie forze saranno sufficienti o dovrò risvegliare davvero Hades e perdere la vita insieme a quest'essere. Però voglio che sappiate che è stato un onore servirvi, nonostante la mia natura e le mie origini ". Sorride appena. La Dea annuisce ma non può evitare di piangere. " Crystal ". Lo chiama, ed il biondo lo guarda sconvolto. " Se mai dovessi morire in questo scontro, sappi che tu sei il solo padre che io abbia mai ritenuto di avere. Abbi cura della mamma e dei miei fratelli, ti prego ". Conclude. Il biondo scuote il capo.

" Tu vincerai! Non dovrai risvegliare Hades, perchè il tuo potere è grande! Tu sei Shura di Gemini, non scordarlo mai! La Dea Athena, tua madre e tutti noi abbiamo bisogno di te ". Sentenzia il Cavaliere diAcquarius. Shura cerca di rispedire l'attacco al mittente per poi annuire. 

" Ora, andate! A lui ci penso io! ". Sentenzia. Athena vorrebbe rimanere ad aiutare il divino nipote. 

" Ti prego, lascia che rimanga ad aiutarti ". Fa la donna. Shura annuisce con un sorriso. 

" Non potrei mai rifiutare una richiesta dalla mia Dea ". Saori annuisce per poi avvicinarsi, cercando di dare man forte al nipote mentre il gruppo si dirige alle scale. Astraeus mette ancora più potenza nel suo attacco, Shura fa lo stesso. Poi, un grande boato. 


Salve miei cari amici, come va? Ed ecco il nuovo capitolo, che ne dite? Abbiamo visto Sirio e Kiki combattere fianco a fianco, eliminando due nemici. Il terzo è ancora im piedi e sembra piuttosto forte: riusciranno i nostri eroi a cavarsela? Intanto Chrono insiste sul legame che avrebbero lui ed Iris, e rivela che per ora non le può fare alcun male: di che cosa parlerà? Shura è sempre più determinato a far fuori Astraeus, al punto da essere pronto a richiamare in sè lo spirito di Hades e morire, dopo aver usato il potere ereditato da lui al cento per cento. Athena ha deciso di aiutare il divino nipote: riuscirà ad evitare che commetta una follia? Chi vincerà? Lo sapremo prossimamente :D Ci si sente al prossimo capitolo, baci!

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Capitolo 26
*** Confessione ***


Lo scontro tra Athena, Shura ed Astraeus prosegue senza esclusione di colpi: la Dea della giustizia cerca di aiutare come può il divino nipote, ma il Ghost la deride in modo sarcastico. Dopo aver cercato vanamente di colpire il giovane il corvino sogghigna per poi prendere parola. " Non potrai nasconderti in eterno dietro le gonne di Athena, lo sai vero? ". Chiede semplicemente ed evidentemente rivolto a Shura. " Lo sai vero, che prima o poi uno dei miei attacchi ti raggiungerà? Così come sai di non avere speranza di potermi sconfiggere: sette anni fa eri solo un moccioso e servivi al Divino Hades, non ti potevo toccare. Ma ora... ". Ferma la frase a metà, mentre dal nulla crea nelle sue mani una sfera d'energia di colore viola. Solo da essa Athena sente provenire un cosmo di incommensurabile potenza, non pari a Chrono naturalmente ma molto simile. " Ora non ho iù motivi per evitare di attaccarti con tutta la forza! ". Conclude il vice capo dei Ghost, per poi attaccare nuovamente. Shura se ne accorge e decide di intervenire: non può permettere che sia una donna a combattere e proteggerlo mentre lui rimane inerte, anche se quella donna è la Dea Athena. Anzi, a maggior ragione deve essere lui a combattere: ha giurato di proteggerla dal momento in cui è diventato Cavaliere di Gemini, ora non può mettere a repentaglio la sua vita. Con uno scatto fulmineo si para davanti alla divinità, per poi stringerla in un abbraccio e mettendosi come scudo in sua difesa. Come previsto il potente colpo di Astraeus lo raggiunge, Saori lo guarda preoccupata: l'elmo dell'armatura è finito a qualche metro di distanza rispetto ai presenti, a causa del violento impatto.

" Shura, ma perchè!? ". Chiede solamente la fanciulla. Lui riapre gli occhi mentre l'espressione di dolore sul suo viso si trasforma in un lieve sorriso. 

" Non posso permettere che sia una donna a combattere al mio posto, a maggior ragione se si tratta di voi, Divina Athena: quando sono diventato Cavaliere ho giurato di proteggervi, e così sarà ". La donna non può fare a meno di essere orgogliosa di tali parole e tale forza, ma è preoccupata: vorrebbe combattere lei con Astraeus ed evitare ogni possibile contatto tra lui e Shura. Non vuole dare modo all'ex Spectre di rivelare al giovane il modo in cui è stato concepito, o significherebbe davvero avere un grande problema: nessuno a quel punto riuscirebbe a contenere l'ira di Shura, nemmeno lei. Ma è anche vero che il nipote  un Cavaliere a lei devoto, ed è più che ovvio che la voglia proteggere e non voglia esporla al pericolo. In oltre ha un conto in sospeso con quell'individuo, e qualcosa le dice che lo salderà proprio durante quella battaglia. La risata sprezzante di Astraeus interrompe i pensieri della Divinità. 

" Davvero niente male, per un bamboccio che sette anni fa desiderava solo addormentarsi in un sonno eterno in attesa che la Terra fosse distrutta ". Commenta acido, per poi proseguire. " Ricordi, Shura? Ti ricordi lo scontro con il Divino Hades? Ricordi come fui io a portarti da lui, dopo averti fatto cadere sotto il suo controllo tramite il mio potere? ", Se il suo scopo è provocarlo, ci riesce benissimo. Il Cavaliere di Gemini stringe i pugni infuriato, il suo sguardo è colmo d'ira. 

" Taci!! ". Grida per poi lanciarsi contro Astraeus ed assestandogli un pugno. Colto di sorpresa il corvino finisce dritto contro il muro, mentre Shura riprende il suo discorso. " Io ti ammazzo! Ti giuro che ti ammazzo! ". Continua il discorso. L'altro si rialza in piedi ridendo sarcasticamente, e questo suona come una provocazione per il figlio di Hades: lancia un attacco alla velocità della luce dietro l'altro, e tutti rivolti verso quell'uomo che tanto male ha fatto, sia a lui che a sua madre. Da parte sua Astraeus riesce ad evitarne alcuni, ma altri lo colpiscono nuovamente. Eppure non pare gli facciano dei seri danni: mentre il Cavaliere pare avere il fiato corto e deve riprendersi un momento da quello scatto d'ira l'altro pare essere perfettamente in forze. Si pulisce il sangue che gli usciva dal labbro per poi prendere parola. 

" Quanta violenza, è forse questo ciò che ti hanno insegnato al Santuario? Così mi deludi, figlio mio ". Ghigna. Shura sta per rilanciarsi nuovamente all'attacco, ma è Athena a fermarlo: prende la mano del ragazzo nella propria. 

" Non cedere alle sue provocazioni, ascoltami: lo dobbiamo attaccare unendo i nostri poteri, solo così... ". Ma si ferma: sente la mano di Shura tremare. Alza lo sguardo verso il giovane e solo ora nota che sta piangendo: sta combattendo con ira ed allo stesso tempo soffre. Soffre per quel faccia a faccia tanto anelato ma che ora gli sta facendo più male che altro. " Shura... ". Sussurra Athena, ma lui scuote il capo.

" Avete ragione, zia: non possiamo perdere il controllo ". Sussurra: la ferita alla schiena inizia a fargli male ed a sanguinare ma la cosa davvero non gli importa. Da parte sua invece, Astraeus impugna la spada di Hades coe fosse la propria, per poi puntarla al giovane. 

" Sei uno sciocco: perchè non abbandoni Athena e ti unisci a noi Ghost? Avanti, pensaci bene: se lo farai, potrai ritrovare una famiglia. Quella che hai sempre desiderato, eh? ". Lo tenta malefico. Shura scuote il capo infuriato. 

" Io ho già una famiglia, maledetto! ". Si lancia all'attacco, ma questa volta l'altro ferma il suo pugno. La sua presa si fa sempre più salda, come se non volesse lasciare andare l'altro il cui sguardo è ricolmo di odio. 

" Famiglia? Ma non farmi ridere: quello è solo un patetico castello di sabbia che tua madre ha costruito per te, per darti la serenità che tanto cercavi. Temeva di perderti, e così ha ricreato intorno a te il bel mondo ideale: un marito amorevole, dei fratelli... ma la realtà è ben diversa ". Shura si trova faccia a faccia con colui che a conti fatti è il suo padre terreno, e sentendo quelle parole ribatte furioso. 

" Non è vero! Mia madre ama Crystal! Hanno avuto due bellissimi figli, ed io sono un Cavaliere della Dea Athena! Non mi incanti con le tur parole, non riuscirai a farmi odiare mia madre, mai! ". Quale determinazione, pensa il fratellastro di Saga: nello sguardo di Shura riesce a vedere lo stesso di sua madre, quando lo respinse diciannove anni prima come qualche giorno prima. Ma lui riuscì a piegarla alla sua volontà e, se non fosse stato per l'intervento di Saga che lo ha interrotto, lo avrebbe fatto di nuovo. Per ciò non sarà diverso con Shura, pensa. 

" Ah, tu dici? ". Chiede andando viso a viso con il giovane Cavaliere che, sentendo una tale vicinanza ed allo stesso tempo il disgusto salire, fa l'unica cosa che in quel momento sente sia giusta: il vice capo dei Ghost riceve per la seconda volta da quando è tornato in vita uno sputo in viso, esattamente come fu per Tea così ora è per il figlio. 

" Non ti avvicinare a me, schifoso! ". Commenta fuori di sè il Cavaliere di Gemini. A quella reazione anche Astraeus perde le staffe: con una velocità sorprendente afferra il giovane per il collo, per poi farlo finire contro il muro. 

" Parole forti per un ragazzino. Un ragazzino che crede di avere una bella famigliola felice, ma in realtà sta solo nascondendo la testa sotto la sabbia! ". Stringe la presa. Athena vorrebbe intervenire ma, quando fa per attaccare con il solo sguardo Astraeus la fa volare a qualche metro di distanza. 

" Maledizione! ". Impreca la donna: lo scettro di Thoolo è volato a qualche metro di distanza e lei è stordita, le ci vorranno alcuni momenti a riprendersi. 

" Tornando a noi... ". Continua semplicemente in corvino. La mano libera si posa dal braccio di Shura fino al suo viso, scostandogli i capelli dalla fronte e guardandolo intensamente. " La tua mammina non è l'essere perfetto che tu immagini, mio caro: forse tu non lo sai, ma ti ha nascosto un segreto molto importante riguardo la tua nascita ". Inizia il discorso. Athena capisce dove voglia andare a parare. 

" No! No, non farlo, non dirgli niente! ". Fa la Dea della Giustizia. Astraeus si volta verso di lei mentre Shura inizia seriamente a sentire l'aria mancargli, a causa di quella presa sul suo collo. 

" E perchè no, eh? In fondo è mio figlio: merita di sapere la verità sul suo concepimento, no? ". Mette una mano tra i capelli del giovane, che pare incapace di reagire: è indebolito. Ha sprecato molto potere nello scontro con quell'uomo, l'ira non ha poi giocato a suo favore. Astraeus lo fissa per un istante per poi avvicinarsi. " Fu così divertente, sai? Poverina, avresti dovuto vedere com'era spaventata. O almeno all'inizio: io credo che alla fine le sia pure piaciuto, a quella piccola masochista ". Inizia il discorso, che è interrotto da una leggera risata. Shura si infuria: no. No, non può essere che abbia capito bene! Non può essere che... 

" Cosa le hai fatto, bastardo!? ". Grida il Cavaliere di Gemini su tutte le furie. L'altro riprende parola di li a poco. 

" Dovevi vederla, sai? Come piangeva quella volta, come invocava il nome del suo amato ". Una scintilla d'odio si accende in quegli occhi così simili a quelli si Shura, almeno per il colore. Per il resto sono completamente differenti: per il Cavaliere uno sguardo fiero, seppur ora acciecato dall'ira. Per il Ghost uno carico di follia e di rancore. " Saga, Saga! Non faceva altro che chiamarlo, sempre, continuamente! ". Inizia ad alterarsi al suo stesso racconto il corvino. " Anche quando ha concepito nostro figlio! ". Detto questo molla la presa sul collo di Shura, facendolo finire contro una parete li di fianco. Athena gli è subito accanto. 

" Shura! Shura, rispondi! ". Lo scuote in allarme la Dea. Il suo giovane Cavaliere inizia a tossire sangue, in cerca di ossigeno che per un momento, lo ammette ha sentito mancargli. La zia lo aiuta ad alzarsi mentre Astraeus prosegue nella sua folle confessione. 

" Si, lei non mi ha mai amato, mai! Tutto ciò che ti ha detto erano un cumulo di menzogne: nel suo cuore c'è sempre e solo stato mio fratello Saga, e lui solo! Non le è mai importato di me o di ciò che provavo per lei! ". Una pericolosa aura viola lo circonda: il suo potere sta diventando sempre più forte e cresce secondo dopo secondo. Shura trema in preda all'ira. 

" Cosa stai dicendo, maledetto?! La mamma... lei non mi avrebbe mai mentito! ". Si altera. Astraeus, che prima si era girato dando le spalle al giovane si volge ora verso di lui. In poche falcate lo raggiunge nuovamente e gli afferra con forza le spalle, stringendo fino a fargli male nonostante stia indossando l'armatura d'oro.

" Non sai che soddisfazione fu, quando il Divino Hades scelse me per assolvere al compito di aiutarlo a concepire suo figlio. Quando seppi che la madre era proprio Tea, oh si, in quel momento non ebbi più il minimo dubbio: le avrei fatto pagare il suo rifiuto con gli interessi, l'avrei fatta soffrire almeno un decimo di quello che avevo patito io! ". Continua la sua confessione senza la minima remora. " Acettai lo spirito di Hades in me, e lo aiutai a concepire te, suo figlio. Tornai da tua madre, ma lei mi rifiutò di nuovo: amava mio fratello e non lo avrebbe tradito ". Pronuncia l'ultima frase con ironia e disprezzo assoluti.

" Cosa le hai fatto, dannato?! ". Grida Shura incapace di trattenere le lacrime d'ira. L'altro lo guarda con un ghigno sprezzante per poi rispondere alla sua domanda. Gli si avvicina pericolosamente. 

" Fu così divertente, te l'ho detto. Povera piccola, fingeva tanto sdegno ma in fine le è pure piaciuto ". Gli sussurra all'orecchio, per poi proseguire. " Si, quella stessa notte mi presi ciò che sarebbe già dovuto essere mio: il suo corpo. E ti assicuro, se non fosse stato per l'intervento di mio fratello a quest'ora lo avrei già rifatto. Quella notte nascesti tu, ora chissà: magari avresti avuto una sorellina ". Ride sadicamente. A quelle parole Shura non ci vede più: con un colpo deciso afferra la spada di Hades che ancora è nelle mani di Astraeus, colpendolo per farsi lasciare andate. Finalmente anche il Ghost è ferito: sanguina al punto in cui è stato colpito, mentre la lama della spada si intride del sangue divino del figlio di Hades e Tea: il giovane non sta infatti impugnando l'elsa, bensì la lama. In seguito cade in ginocchio mentre alcune lacrime bagnano il pavimento. Stringe forte il pugno ed ignora il dolore della lama che gli sta ferendo la mano. Ora lo sa: è nato da uno stupro. Sua madre non ha mai amato quell'uomo, lui l'ha presa con la forza per servire Hades ed aiutarlo nel suo piano, oltre che per vendetta e certo, anche soddisfare i suoi più bassi istinti. Athena lo soccorre: si inginocchia accanto a lui cercando di farlo reagire.

" Shura, non dargli retta ". Sussurra, ma lui scuote il capo. 

" Sono solo un peso per mia madre: lei non mi ha mai voluto, sono nato... sono nato da uno stupro, Divina Athena! Come può amarmi!? ". Chiede, dando un forte pugno al pavimento. La Dea scuote il capo con decisione, per poi prendergli la mano. 

" Non dire così: tua madre ti ama. Te lo ha dimostrato tante volte, no? Non importa come sei nato: importa chi tu sia ora. Importa che ami tua madre con tutto te stesso, e che lei ama te ". Detto qesto cerca di fare alzare il nipote. Lui si lascia guidare ma il suo cuore è ancora tormentato, l'ira è sempre più crescente: ha un solo obiettivo in mente. Deve distruggere Astraeus, e lo farà a qualsiasi prezzo. 

" Athena ". Chiama la zia. Lei lo guarda per poi attendere che prosegua. " Se mi cpaitasse qualcosa, voglio che mi giuriate di proteggere mia madre ed i miei fratelli. Giuratemelo, per favore ". Sussurra solamente. La Dea sente le lacrime pungere i suoi occhi, ma annuisce. 

" Te lo giuro ". Fa in un sussurro. Rassicurato dalle sue parole Shura si prepara: darà fondo a tutto il suo potere se necessario, ma sconfiggerà Astraeus. Porrà fine alla sua vita, insieme alla propria se necessario. Ma questo Athena ancora non lo sa.

Kiki e Sirio stanno fronteggiando l'ultimo Ghost sopravvissuto ai loro attacchi. Questi pare furioso: è vero che i suoi amici sono stati eliminati, ma lui non farà la stessa fine. " Il sommo Saga mi ha dato un compito da portare a termine, e non lo deluderò! ". Grida per poi prepararsi a colpire. Kiki guarda l'amico. 

" Sirio, prepariamoci alla difesa: il suo cosmo sta aumentando a dismisura, lancerà un attacco molto più potente dei precedenti ". Avverte il Cavaliere di Ariete. Sirio annuisce per poi prepararsi a difendersi, mentre il Ghost lancia senza esitare il proprio attacco in direzione dei due. Il Crystal Wall di Kiki fatica a contenerne la potenza, nonostante l'aiuto di Sirio. 

" Morirete, Cavalieri di Athena! ". Grida l'avversario mentre infonde tutta la sua potenza in quel colpo. Kiki sente il Crystal Wall sempre più debole: tra poco si infrangerà e loro verranno travolti dall'attacco! Fa la sola cosa che in quel momento ritiene saggia. 

" Sirio! Via da la! ". Grida e, senza pansarci due volte si lancia sull'amico gettandolo a terra e lasciando che l'attacco penetri il muro di cristallo. Tuttavia, grazie alla pronta intuizione del fratello di Mur nessuno dei due cavalieri viene seriamente colpito: solo Kiki sanguina alla spalla, probabilmente si è ferito cercando di proteggere il compagno d'armi. " Tutto a posto? Ti sei fatto male? ". Si preoccupa dell'amico, che fa cenno di no. 

" Io sto bene, ma tu stai sanguinando! ". Constata, notando la ferita alla spalla del ragazzo dalla chioma arancione. Kiki si alza in piedi seguito da Libra. 

" Sto bene, non temere. Dobbiamo annientare questo individuo quanto prima, ed andare ad aiutare gli altri ". Sentenzia trovando il consenso di Sirio. Entrambi si preparano a lanciare le loro tecniche. 

" Sarà un attacco combinato, ma questa volta alla massima potenza! Non gli lasceremo possibilità di vittoria ". Sentenzia il Cavaliere di Libra, mentre il compagno annuisce per poi lanciare il proprio colpo.

" Per il Sacro Ariete! Rivoluzione stellare! ". Tuona il giovane dalla chioma aranciata, seguito dal compagno. 

" Per il Sacro Libra! ". Gli fa eco. I loro attacchi si combinano in un'unica e potente luce. Il Ghost tenta vanamente di contrastarne la potenza, senza successo: l'attacco avversario lo travolge in pieno per poi sbalzarlo contro il muro e facendogli sputare sangue a fiotti. 

" Voi... maledetti! ". Grida, per poi concludere la frase. " Divino... Chrono... ". Sussurra poco prima di divenire polvere. I due amici si guardano: non c'è tempo. Devono correre in soccorso degli amici quanto prima.

Chrono si sente nuovamente male: tossisce un leggero rivolo di sangue, che non è dovuto alla sua salute od al suo potere. No, è legato ad una sola cosa: la perdita di un suo Ghost. Ed il suo corpo somatizza tutte le sofferenze dei suoi fedeli servitori, tutte le loro emozioni comprese quelle che sentono durante la morte. Tossisce sangue a terra per poi gridare con tutta la furia che ha in corpo. " Maledetti! ". Fa solamente. La sabbia Adamantina inizia a scorrere creando un turbine simile ad un ciclone, evidentemente influenzata dalla collera del padrone. Iris da parte sua si sente poco bene: è pallida e ormai da qualche giorno il suo stesso corpo è sottosopra. Sono ormai diversi giorni che è prigioniera di Chrono, ma mai prima d'ora si è sentita così: capogiri e nausea, oltre ad una forte debolezza. Lui non pare stupito e, una volta ripresosi dall'attacco di collera la guarda semplicemente. Di riflesso la fanciulla si appiattisce letteralmente contro il muro mentre si abbraccia le ginocchia. " Cominci a capire adesso? Capisci la natura del nostro legame? ". Chiede. La ragazza posa le mani sul ventre e sgrana gli occhi, sconvolta. Crede di aver capito.


Salve miei cari amici, come state? Ed ecco qui il nuovo capitolo, che ne dite? Dunque, abbiamo visto finalmente lo scontro che alcuni di voi attendevano sicuramente: Astraeus contro Shura. Il vice capo dei Ghost si è rivelato in tutta la sua crudeltà ed il suo cinismo: ha confessato a Shura ciò che ha fatto a sua madre in passato e com'è stato concepito, nonostante le suppliche di Athena di tacere. In oltre gli ha rivelato che lo avrebbe fatto di nuovo, se non fosse stato per l'intervento di Saga. Shura pare shoccato alla notizia e in preda all'ira, pronto a morire per annientare quella canaglia. Ha fatto giurare alla divina zia di occuparsi dei suoi fratelli e della madre, perchè? Cos'ha in mente di fare? Intanto Kiki e Sirio riescono ad eliminare anche il terzo Ghost, provocando le ire di Chrono. Iris è sempre più debole ma pare aver finalmente compreso la natura del loro legame: quale sarà? Aspetto il vostro parere e vi do appuntamento al prossimo capitolo! Baci

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Capitolo 27
*** La morte ti fa cavaliere ***


Sia Shura che Astraeus volano contro la parete chr, a causa dell'impatto si frantuma in mille macerie. Entrambi sono feriti, le loro armature sono danneggiate ma non del tutto distrutte. Il Ghost è il primo a rialzarsi mentre si scosta di dosso qualche maceria: è ferito in più parti del corpo ma trova la forza, dopo aver sputato sangue a terra, di deridere sarcasticamente il figlio. " Però... non ti facevo così forte, Cavaliere di Gemini: e io che ti ho sempre creduto un frignone ". Shura si alza a sua volta gettando alcuni pezzi della parete di lato, tenendosi il fianco ferito dal quale sgorga parecchio sangue. 

" Non l'avrai vinta, Astraeus: te l'ho detto, ti toglierò quel sorriso sprezzante dalla faccia e pagherai per ciò che hai fatto a mia madre ". Ribatte il Cavaliere di Gemini, che tuttavia sfoggia un'espressione preoccupata: il suo cosmo si è molto indebolito, la battaglia si stà protraendo da molto e, se Athena non fosse intervenuta in suo soccorso per più di una volta avrebbe finito per perdere la vita. 

" Tua madre... ". Sibila solamente Astraeus, pulendosi la bocca che in precedenza si era sporcata di sangue. " ... quella poco di buono! Oh, non lo sai? Non lo sai che fu lei, dopo che tornai in vita per la seconda volta, ad uccidermi di nuovo? Non lo sai cos'ha fatto lei a me, ogni volta che mi rifiutava? Non lo sai cosa mi faceva tutte le volte, tutte le maledette volte che la vedevo insieme a mio fratello mentre a me non degnava neppure di uno sguardo?! Ah no, certo che no! Tu non lo sai cosa significa essere rifiutato, eh? Non lo sai che significa ricevere il disprezzo della persona della quale ti sei innamorato, vero?! ". Sputa tutto il suo rancore il giovane Ghost, per poi proseguire. " Se l'è meritato! Si è meritata ogni singola cosa, e anzi: avrei dovuto farle molto di più! ". Shura sentendo quelle parole sente la collera pervaderlo: senza pensare alla ferita sul suo fianco si fionda sul suo padre terreno, per poi afferrarlo per il collo con così tanta forza che per un istante gli toglie quasi il fiato. 

" Ah, non lo so?! ". Sbrocca, in preda ad una furia che preoccupa la stessa Athena: avverte il risveglio del potere divino del nipote, e questa volta nemmeno lei potrebbe nulla per fermarlo. " Lo so eccome, maledetto infame! Lo so cosa significa ricevere una pugnalata proprio dalla persona che ami di più! Lo so cosa vuol dire essere rifiutato dalla persona che ho amato più di tutte, ma che ora disprezzo con tutte le mie forze! E sai perchè?! ". Chiede, e persino Astraeus si spaventa per la prima volta: quello sguardo brucia di odio, il potere di Shura cresce sempre di più. " Perchè io ti ho amato, maledetto! Io ti ho amato! Sin da piccolo, tutto quello che desideravo era avere mio padre accanto! Vedevo mia madre soffrire, e non ci potevo fare nulla! Ma speravo che un giorno saresti ricomparso! Eri diventato il mio mito irraggiungibile! Pensavo che un giorno avresti sconfitto gli uomini cattivi che ci seguivano da tutta la vita, che la mia mamma sarebbe finalmente potuta essere felice! Invece no! No, ho dovuto scoprire che sei un bastardo senza scrupoli che non ci ha mai amato, e anzi: mi hai consegnato al mio vero padre senza un minimio di pietà, senza curarti di ciò che avrebbe potuto farmi! E non dare la colpa a mia madre: non poteva che scegliere Saga, confronto ad un essere abominevole come te! ". Astraeus riesce in quel momento a rialzarsi. Fa per controbattere ma Shura è più rapido: lancia un fendente con la spada di Hades, facendolo volare a qualche metro di distanza. " Tu non sai quanto grande era il mio amore, ma io si: perchè quello stesso amore, ora è puro odio! Non ti perdonerò mai! ". Conclude il corvino, che si sente più libero ora che ha finalmente sfogato ciò che si teneva dentro da tutta una vita. Entrambi sanguinano in più punti del corpo, ed il Ghost si alza di li a poco. 

" Quel giorno in cui quella donna mi ha rifiutato, fu allora che io morii: non per mano di Radamante, ma allora! Quel giorno costruii la tomba dei miei sentimenti umani, e tutto per causa sua! No, non è colpa mia se sono ciò che sono adesso! Se c'è una colpevole è solo tua madre! Lei ci ha divisi, lei ha creato il mostro che sono ora! ". Continua ad incolpare Tea, e questo manda su tutte le furie Shura: il suo potere divino si risveglia totalmente, facendogli tossire sangue: il suo corpo è già indebolito e non riesce a sostenere il peso del potere di Hades in sè, in oltre anche Astraeus ora lo possiede: sono ad armi pari. Athena si accorge che il nipote è affaticato.

" Shura, basta! Lascia che ti aiuti io, ti prego! ". Fa Saori, ma Shura le fa un cenno di restare indietro.

" Vi prego, Athena: lasciate che chiuda i conti con quest'uomo da solo. Vi chiedo solamente di ricordare la promessa che mi avete fatto ". Athena è combattuta: vorrebbe intervenire ugualmente, ma sa che se lo facesse Shura non glielo perdonerebbe mai. E' una questione tra lui ed Astraeus, e devono risolverla solo loro due. 

" Ma il tuo potere divino ti sta distruggendo! Ragiona: come potrai salvare tua madre e tua sorella se... ". Ma nota solo ora che suo nipote sta piangendo. Shura riflette: lo sa. Sa che un guerriero non dovrebbe mai piangere, ma il pensiero di ciò che sta per fare in quel momento non gli consente di trattenersi. Piange pur non perdendo la grinta e non abbassando il proprio cosmo nemmeno per un istante. 

" Lo so. Lo so... forse il mio stesso potere mi distruggerà, ma va bene così: io sono un Cavaliere, e morire per la giustizia non può che portarmi onore ". Athena fa per dire qualcosa, ma non ne ha il tempo. " Esplosione Galattica! ". Fa in fine Shura, mentre Astraeus contrattacca con tutta la sua potenza.

" Fuoco della Corona! ". Controbatte. I poteri dei due sono uguali, Athena è costretta a porre lo scudo per proteggersi ed evitare di essere investita dalla seguente e potente esplosione. In seguito, solo silenzio: Saori si guarda intorno, sconcertata. In seguito sgrana gli occhi: dopo aver tolto lo scudo da davanti a sè infatti, nota Shura a terra: sta sanguinando parecchio. All'altro lato, anche Astraeus sembra ridotto piuttosto male. Ma la divinità pensa solo ad una cosa, in quel momento: soccorrere il Cavaliere di Gemini. La divinità corre al suo fianco per poi fargli posare il capo sul suo grembo, dopo essersi inginocchiata accanto a lui. Gli accarezza amorevolmente i capelli, per poi versare alcune lacrime. 

" Shura... ". Sussurra. Il moro apre gli occhi: accipicchia, pensa: perchè non riesce a vedere bene la zia? Vede solamente una figura sfocata, ma percepisce le lacrime di lei sul suo viso. 

" Non piangete, divina Athena: va bene così. Non sprecate tempo qui con me, e date il colpo di grazia ad Astraeus. Io non ce la faccio, purtroppo... ". sussurra, ed è vero: le gambe, non le sente più. E' come se non le avesse nemmeno. Respira in modo irregolare mentre Athena scuote il capo: non lo vuole lasciare. " Scusate, sono un cavaliere e chiedo a voi di finire un mio avversario... non è da me ". Il suo sangue continua a scorrere: iltre la ferita al fianco ne ha una al capo che pare essere piuttosto seria. 

" Ti prego, non mollare! Iris e tua madre ti aspettano! Anche Crystal ed il piccolo Saga, per non parlare di Kayuki che ti ama con tutto il cuore! Tutti noi... tutti noi ti amiamo! ". A quelle parole il giovane fa un lieve sorriso per poi posare una mano su quella della zia. 

" Mamma... Kayu... ki... ". Mormora, poco prima che il suo cosmo scompaia definitivamente: è evidente che il Cavaliere di Gemini ha perso la vita. Athena sgrana gli occhi sconvolta, per poi scoppiare in lacrime. 

" Shura! Shura, ti prego svegliati! Non ci puoi lasciare! Svegliati! ". Grida. Approfittando della disperazione della Dea Astraeus si rialza, aggrappandosi alla parete o almeno, a ciò che ne resta, per poi andarsene: deve riprendersi per poi affrontare una nuova battaglia. Una volta solo si appoggia al muro iniziando a ridere sadicamente, mentre tuttavia le lacrime scendono anche dai suoi occhi, come se non fosse in grado di trattenerle.

" Sei stato proprio unoi sciocco... perchè mi hai costretto ad ucciderti? ". Ride e piange allo stesso tempo, è piuttosto ovvio che non è più in sè. Sale a fatica le scale che conducono al terzo piano del Tempio.

Al Gran Tempio, a Kayuki cade a terra un vaso che stava portando a Tisifone che, sentendo il tonfo non può fare a meno di voltarsi verso di lei ed avvicinarsi. " Kayuki? Tutto bene? ". Le chiede. La fanciulla porta una mano accanto al cuore al quale ha avvertito una terribile fitta. 

" S.. Shura... ". Sussurra solamente la mora, mentre l'ex sacerdotessa le mette una mano sulla spalla. 

" Shura? ". Chiede solamente, mentre la figlia di Sirio e Fiore di Luna sente le lacrime pungerle gli occhi: non ne sa la ragione, ma non può fare a meno di piangere e cadere in ginocchio.

" Shura... gli è successo qualcosa, lo sento ". Sussurra solamente la mora, per poi scoppiare in lacrime abbracciata dall'ex sacerdotessa del Cobra. 

Tea e Saga sono insieme, quando entrambi lo percepiscono: il cosmo di Shura è scomparso. La reincarnazione di Persefone sgrana gli occhi sconvolta, per poi fare per correre al secondo piano del Tempio. " Shura! Il mio bambino! ". Fa solamente, ma Saga la trattiene cercando di farla ragionare. 

" Calmati! Vuoi forse farti ammazzare anche tu?! Non sappiamo cosa sia successo al secondo piano: avverto il cosmo di Astraeus ai minimi termini ". Ammette, ma la donna scuote il capo. 

" Voglio andare da mio figlio! Coglioandare dal mio Shura! ". Fa solamente. A quel punto lui la afferra per le spalle, per poi guardarla intensamente. 

" Tu resti qui! Non mi costringere a legarti nuovamente, perchè sappi che non esiterò a farlo se continuerai a tentare di uscire dalla stanza! ". La donna scuote il capo sempre più in ansia: lo sa. Il suo istinto di madre non sbaglia, è successo qualcosa a suo figlio. 

Kiki e Sirio raggiungono la Dea Athena al secondo piano del Tempio del Tempo. Da prima vedono solo la divinità inginocchiata a terra, di spalle. Così le si avvicinano. " Signora Saori! Ce l'abbiamo fatta, abbiamo sconfitto i primi tre Ghost di Chrono, e... Signora Saori? ". Fa Kiki, mentre lentamente si avvicina a lei seguito da Sirio.

" Athena, cos'è successo? Perchè siete inginocchiata a terra? ". Chiede Libra per poi seguire l'esempio dell'amico. Solo quando si approssimano a Saori entrambi notano che sta piangendo e, sdraiato sul suo grembo, tiene ancora Shura. " Cos'è successo? ". Chiede incredulo Sirio. 

" Io... purtroppo non ho potuto fare nulla, lui mi ha chiesto di lasciare che lo affrontasse da solo, e... ". Ora non è Athena a parlare, ma Saori: la fanciulla è comprensibilmente sotto shock per quanto accaduto. Kiki si inginocchia a sua volta, per poi prendere la mano del compagno: ovviamente non c'è nessuna reazione. 

" Chi è stato? ". Chiede su tutte le furie: Shura era suo amico, e chiunque sia stato ad ucciderlo la pagherà molto cara, pensa. Saori riprende parola di li a poco.

" E'... è stato Astraeus: ha sottratto il potere di Hades e, per contrastarlo, Shura non ha esitato a risvegliare il proprio potere divino. Ma il suo corpo non lo ha retto, e così... ". Osserva il divino nipote, incapace di non versare ulteriori lacrime. 

" Quella canaglia è morto, spero ". Fa semplicemente Kiki, mentre Sirio è sconvolto: come farà ad informare Kayuki che il suo amato è morto? Con che coraggio potrà dare una simile pugnalata alla figlia? 

" No ". Fa Saori, scuotendo il capo. " E' scappato, ma è molto debole. Anche lui haperduto quasi tutti i poteri, se Shura non fosse stato ferito precedentemente lo avrebbe annientato ". Spiega la fanciulla dalla chioma lilla. " Ragazzi, dobbiamo porre fine a questa guerra quanto prima! Io... io non voglio più che accadano cose come questa ". Sussurra. I due Cavalieri annuiscono: hanno la morte nel cuore così come la loro Dea, ma sanno che devono andare avanti anche per Shura: non possono permettersi di vanificare il suo sacrificio. Devono a tutti i costi fermare Chrono ma, prima di questo, devono trovare Astraeus e fargliela pagare cara. 

Demetrios avverte il cosmo di Shura spegnersi, e non può fare a meno di cadere in ginocchio: i suoi capelli corvini gli ricadono sul viso, la mano accanto al cuore a cui, proprio come Kayuki, ha avvertito una fitta. " Oh no ". Commenta solamente, per poi alzare lo sguardo. " Shura... ". Fa solamente, percependo la morte del giovane. Perchè ne sia così sconvolto però, non è ancora dato saperlo. 


Salve a tutti, eccomi con lo struggente capitolo 26! Ed ecco un colpo di scena che nessuno credo, si sarebbe aspettato: la morte di Shura. Demetrios ne pare piuttosto turbato, anche Kayuki ha percepito che qualcosa è accaduto. Tea avrebbe voluto raggiungere il figlio, ma Saga glielo ha proibito minacciandola di legarla di nuovo. Astraeus pare ormai fuori controllo ed uscito di senno, cosa accadrà? Chi sarà ad affrontare il Ghost e mettere fine alla sua crudeltà? Aspetto il vostro parere e vi aspetto al capitolo 27, baci!

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Capitolo 28
*** Un nuovo nemico ***


Astraeus riesce a raggiungere i piani superiori del Tempio del Tempo: dietro di sè sparge una scia di sangue, e per diverse volte cade a terra credendo che sarà l'ultima volta, che in seguito perderà le forze e morirà. Ma non è mai così: ogni volta che ha creduto di non farcela si è in fine rialzato, attaccandosi alle pareti e salendo le scale. Sputa un pò di sangue tossendo un pò, per poi giungere di fronte alla porta della sala del trono, nonchè nuova locazione della Clessidra del Tempo. Riflette: avrebbe dovuto farsi annunciare, ma a quel punto importano davvero i convenevoli? " Ah... al fiavolo le buone maniere ". Sibila, portandosi una mano alla ferita che ha sull'addome, dalla quale ancora sgorga sangue: lo deve ammettere, Shura lo ha ridotto veramente male. E' riuscito ad avere la meglio solamente per un colpo di fortuna, anche se avrebbe preferito un epilogo differente: avrebbe voluto che il giovane si unisse ai Ghost anzichè ucciderlo. In fin dei conti, era sempre suo...  Ma che gli prende? Cosa pensa? Scuote il capo per poi posare le mani sulla pesante porta. " Il figlio di quella traditrice... ". Sibila, tossendo altro sangue e cadendo a terra in ginocchio. 

- Vostro figlio, o almeno: il tuo figlio terreno -.Chi è che ha parlato, si chiede? Si volta di scatto: ovviamente non c'è nessuno. 

" Chi sei, maledetto?! ". Chiede il giovane Ghost: è ovvio che stia uscendo di senno, se ora sente le voci che non esistono. Tuttavia quella parlantina nella sua mente riprende dopo un pò. 

- Hai ucciso tuo figlio: il figlio della donna che hai amato, ma a cui hai  solo fatto del male. Ed ora, il senso di colpa ti sta divorando -. Continua. Astraeus trova la forza di rimettersi in piedi, per poi lanciare un attacco ad una zona imprecisata.

" Vieni fuori, maledetto! Chi diavolo sei per parlarmi in questo modo?! ". Chiede, ma l'unico risultato è sanguinare copiosamente mentre sputa altro sangue a terra. 

- Bravo, fai bene ad arrabbiarti: ma non è con me che devi prendertela. Piuttosto, prenditela con te stesso per i tuoi crimini -. Continua. Alterato il corvino va di fronte ad uno specchio che si trova poco distante: in fin dei conti, ogni piano del tempio ne ha uno anche se non ha capito come mai. 

" Taci! Chiudi la bocca! Si può sapere chi sei e cosa vuoi?! ". Si altera, ma appena guarda nello specchio rimane stravolto.

- Tu sai bene chi sono: io sono la tua coscienza. Sono il te stesso umano, che è morto in quel lontano giorno -. La sua coscienza? Il lui stesso umano? Quelle parole, quel riflesso: è vero. Vede si sè stesso, ma ai tempi in cui era ancora umano. Sanguina accanto ad un occhio, probabilmente è dalla ferita al capo che procurò la sua morte che viene quel sangue che lentamente ricopre parte della parte sinistra della fronte, e quasi tutto l'occhio per poi scendere verso la guancia. - Tu mi hai ucciso, ed ora hai fatto lo stesso con tuo figlio. Nostro figlio -. Continua ad accusarlo. - Ed ora il senso di colpa ti divora, eh? Hai paura, Astraeus... hai paura, ammettilo! -. Alterato per l'ultima frase il vice capo dei Ghost manda in frantumi lo specchio con un pugno. Alcuni vetri si piantano nella sua mano, ma ormai a quel punto, non gli importa più, dolore più o dolore meno. Si rende conto che era una dannata allucinazione: lui non è come Saga, che possiede due lati, ossia buono e malvagio. Lui ha una sola indole, e così rimarrà per sempre. Vede il proprio sangue sgorgare dalla mano e dalle ferite, per poi ridere sadicamente. Ma una fitta fortissima all'addome lo costringe a smettere, tornando a camminare per raggiungere nuovamente la porta. 

" Ora basta, Astraeus... hai già perso anche troppo tempo ". Sibila. Detto questo si fa forza e, dopo alcini istanti riesce ad aprirla: davanti a lui trova un uomo seduto sul proprio trono ad occhi chiusi, ma non sta affatto dormendo. Accanto a lui una fanciulla. costratta a stare immobile sull'altro trono da un qualche potere psichico. 

" Ho detto che non volevo essere disturbato! ". Si arrabbia lui. Astraeus ansima un pò, per poi prendere parola. 

" M... mio signore... ". Sibila, rivelando che l'altra persona è niente poco di meno che Chrono. Lui apre gli occhi, ed in quel momento il controllo sulla giovane che si rivela essere Iris si interrompe: la fanciulla cade in avanti ed ginocchio, ansimando come se avesse compiuto mille sforzi. Chrono si limita a fissarla un istante per poi alzarsi, raggiungendo Astraeus: arriva ad un centimetro da lui. 

" Allora: che ti è successo? Sei riuscito ad eliminare Athena ed i suoi volgari Cavalieri? ". Chiede. Astraeus abbassa lo sguardo, per poi scuotere il capo.

" La Dea Athena è ancora viva, signore ". Fa solamente. Silenzio: un silenzio che al giovane Ghost mette decisamente paura. Ed in effetti il suo timore si rivela essere fondato. 

" E' viva, eh...? ". Fa solamente il Re dei Titani, chiudendo gli occhi ed incrociando le braccia come stesse pensando a qualcosa. " Sei un idiota! ". Grida poi, facendo volare il sottoposto contro la parete ma senza distruggerla. " Ti avevo ordinato di eliminare la Dea Athena ed i suoi Cavalieri, per questo ti ho riportato in vita! Perchè tu li avevi già affrontati e li conoscevi, razza di stupido! ". Si infuria il signore dei Titani. " Ma ora pagherai caro il tuo fallimento! Thele... ". Ma si ferma: è Astraeus che, nonostante il dolore dato dal potere che Chrono esercita su di lui, riesce a parlare o meglio, a gridare qualcosa.

" Mio signore, per favore no! Sono riuscito ad eliminare un Cavaliere d'Oro! ". Fa. In quel momento Chrono sembra riscuotersi: smette di esercitare il proprio potere, ed Astraeus cade nuovamente a terra sanguinante. 

" Davvero? E dimmi: di chi si tratta? ". Chiede con un ghigno piuttosto compiaciuto e fissandolo gelidamente. L'altro tossisce un pò di sangue prima di rispondere, ansimando.

" S.. Shura... Shura di Gemini ". Sentenzia. A quel nome Iris sembra riscuotersi: si alza di colpo da terra. 

" Che hai fatto a mio fratello, bastardo?! ". Grida, lanciandosi all'attacco con tutta la sua ira. Chrono sbuffa, scocciato da quell'intervento della giovane. 

" Tu sta buona! ". Le ordina, dandole uno spintone che la fa cadere all'indietro. Debole com'è, Iris non riesce a rialzarsi subito ma il suo sguardo brucia colmo d'ira. 

" Shura! Shura, fratello mio! ". Piange dando pugni al pavimento la fanciulla. Chrono si avvicina al sottoposto: si inchina per arrivare alla sua altezza, prendendogli il mento tra le mani e costringendolo a guardarlo. 

" Hai fatto un buon lavoro, Astraeus ". Segue un momento in cui entrambi si fissano, Chrono con un ghigno ed Astraeus per la prima volta con timore: era dai tempi di Hades che non provava così tanta paura. Chrono posa una mano sulla sua ferita all'addome. " Mmmh... è piuttosto profonda: suppongo faccia molto male ". Fa solamente, comprimendo leggermente quel punto. L'altro prova vanamente a resistere, ma in fine è costretto: grida di dolore. " shhh.. sta buono ". Commenta solamente il signore del Tempo. La sua mano si illumina di un'intensa luce rossa, stessa luce che lentamente sta guarendo tutte le ferite del suo sottoposto, non senza dolore. Astraeus lo guarda, ansimando: crede che in vita sua, non sia mai arrivato a provare una tale sofferenza. In seguito il padre di Zeus toglie la mano dalla sua ferita, guardandola: è sporca di sangue. Ma le ferite del suo fedele Ghost sono totalmente guarite ora. " Per questa volta sei graziato, ma ricorda: non andrà sempre così. Deludimi un'altra volta, fallisci la tua missione e sei morto. Ora, vattene. Va al penultimo piano ed aspetta li, insieme a Mnemosyne ". Commenta. Astraeus annuisce: sente in lui rinnovato vigore, ora i dolori sono scomparsi così come le ferite. Si inchina quasi sembrando sdraiato al suolo.

" Grazie, mio signore! Non vi deluderò! ". Fa, per poi alzarsi ed uscire dalla stanza. L'attenzione del re dei Titani si sposta ora su Iris: la ragazza sta ancora piangendo, inginocchiata a terra. 

" Shura! Fratello mio! ". Da dei forti pugni al pavimento mentre le lacrime continuano ininterrottamente a sgorgare. Presa dal dolore non si accorge di lui, che le si è avvicinato: senza dire una parola si inchina per arrivare alla sua altezza, per poi prenderle il mento tra le dita per costringerla a guardarlo. Lei non vorrebbe, ma è impossibilitata a distogliere lo sguardo. Lui si limita a metterle la mano libera sul viso, asciugandole le lacrime. 

" Oh Iris, è un vero peccato farti soffrire così: ma questa è una sofferenza necessaria. Presto capirai molte cose, e capirai che la sola cosa che puoi fare è unirti a me e alla mia causa. Non solo per il tuo bene, ma anche per quello di colui che sta crescendo dentro di te ". Ed indica con lo sguardo il ventre della giovane, che per istinto vi porta le mani in segno di protezione. " Pensaci: tuo padre è già dalla mia parte, e presto ucciderà Crystal. A quel punto, tua madre sarà costretta a restare con lui, avendo perso l'uomo che dice di amare. Anche se non credo proprio che lo abbia mai amato come ama Saga. Tu, tuo fratello ed i tuoi genitori tornerete uniti, non è quello che vuoi? ". Chiede enigmatico Chrono. Iris scuote il capo: certo, da un lato desidererebbe la sua famiglia unita. Lei, sua madre, suo padre e suo fratello. Ma sa anche che è un'utopia: sua madre ama Crystal, ora è lui l'uomo della sua vita. In oltre, suo fratello la terrorizza. Con quei presupposti, è impossibile realizzare il suo desiderio. 

" Non voglio tutto ciò! Io voglio solo vivere la mia vita, io volevo... volevo viverla al fianco dell'uomo che amavo, non del mostro che ha ordinato l'assassinio di mio fratello e della Dea Athena! ". Sbrocca la fanciulla. Chrono la fissa un istante e, per un breve momento, il suo sguardo si addolcisce. 

" Perdonami... ". E' un sussurro, eppure Iris lo sente chiaramente. 

" Cosa? ". Fa. Lui non pare nemmeno rendersi conto di quanto accaduto e, senza proferire altre parole si alza da terra. Lei rimane immobile e lo guarda.

" Chrono ". Lo chiama, ma lui non sembra degnarla di attenzione e si avvia verso il proprio trono. " Io non mi arrendo ". Sussurra la turchina: ora ne è sicura. Sa che il vero Chrono è li, da qualche parte. 

Athena è scoppiata in lacrime: certo, ora non è la Dea a parlare, ma la donna: una donna che ha perso il nipote, oltre che un valoroso Cavaliere. Kiki si avvicina ed aiuta la divinità a rialzarsi, mentre lei si asciuga gli occhi. " Divina Athena, per favore: non è tempo di versare lacrime. Non rendiamo vano il suo sacrificio ". E guarda Shura, che nel frattempo Sirio ha preso in braccio. 

" Non intendo lasciarlo qui: lo porteremo con noi, e gli daremo una degna sepoltura al Gran Tempio ". Piange a sua volta il Cavaliere di Libra, mentre nonostante le proprie parole le lacrime pungono anche gli occhi di Kiki: avrebbe voluto far forza alla sua Dea, ma è un momento davvero duro: ha perso uno dei suoi migliori amici. " Oh, kayuki: come farò a darti una notizia tanto orrenda? ". Chiede a sè stesso il Cavaliere di Libra. " E Crystal... tu, come la prenderai? ". Continua. Athena si alza da terra per poi asciugarsi le lacrime. Si fa forza per poiguardare i suoi Cavalieri. 

" Andiamo al Terzo piano: dobbiamo aiutare gli altri nella lotta ". Sentenzia, per poi avvicinarsi ed accarezzare il viso del nipote. 

Intanto, al terzo piano il gruppo guidato dal Gran Sacerdote si prepara ad incontrare il nuovo e temibile nemico.

Salve amici, come va? Eccomi al nuovo capitolo! Che ne dite? Allora, abbiamo visto Astraeus guarire dalle terribili ferite inferte da Shura grazie al divino potere di Chrono, ovviamente non senza soffrire. Intanto però, loabbiamo visto vedere il sè stesso umano nello specchio, rinfacciargli tutto ciò che ha fatto ed accusandolo di averlo ucciso. Chrono sembra aver avuto un istante di umanità, ed ha chiesto perdono ad Iris senza nemmeno rendersene conto: la ragazza decide di non arrendersi, sa che prima o poi lo risveglierà. Athena. Sirio e Kiki sono sconvolti dalla morte di Shura, e si chiedono come diamine faranno a dirlo a Crystal, ed in seguito a Kayuki e Tea. Per scoprirlo, continuate a seguirmi! baci

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Capitolo 29
*** Defteros: l'uomo dalle due anime ***


Defteros entra alla sala del trono dopo dicerso tempo: è infatti stato convocato dal suo signore per una questione che lui ancora ignora. Appena entrato nota la sorella che, accorgendosi di chi sia ad aver fatto la propria comparsa punta lo sguardo su di lui. " Defteros... ". Sussurra. Lui ricambia gelidamente lo sguardo per poi inchinarsi, abbassandolo come si conviene al cospetto di una divinità. 

" Divino Chrono, mi avete fatto chiamare? ". Chiede semplicemente il corvino. Chrono lo scruta per qualche istante per poi alzarsi dal proprio trono e prendendo parola.

" Si, è così: ti ho mandato a chiamare. I Cavalieri di Athena e la loro Dea, come forse hai già saputo stanno rapidamente giungendo al terzo piano del Tempio. Voglio che sia tu a presidiarlo ". Fa senza mezzi termini, per poi proseguire senza indugiare. " La morte del Cavaliere di Gemini non ci garantisce la vittoria: mi aspetto che sia tu ad occuparti dei nemici, e che non gli permetta digiungere oltre il terzo piano. Posso fidarmi? ". Chiede. A quelle parole Defteros alza lo sguardo shoccato.

" Come? Shura è morto? ". Chiede, e Chrono lo guarda come stesse cercando di capire qualcosa. In seguito annuisce.

" Si: Astraeus è riuscito a liberarsene, anche se con molta fatica. Ammetto di averlo sottovalutato, non pensavo che avrebbe ucciso colui che, almeno sulla Terra, è suo figlio ". La frase è succeduta da una leggera risata. Defteros abbassa nuovamente lo sguardo: la notizia lo ha inaspettatamente turbato. Purtroppo per lui anche il suo signore si accorge del suo turbamento. " Defteros ". Lo chiama nuovamente. Sentendosi chiamare il giovane alza lo sguardo verso di lui, che gli si avvicina. Lo fissa negli occhi per qualche interminabile momento, per poi chinarsi per arrivare alla sua altezza. Gli prende il mento tre due dita obbligandolo così a restare fermo e non permettendogli di abbassare il capo. " Io ho molta fiducia in te ". Inizia il discorso il signore dei Titani, per poi avvicinarglisi e scostandogli i capelli di lato. " Ma ricordati bene che so anche come punire i traditori ". Gli sussurra all'orecchio, in modo che solo il giovane senta per poi mollare la presa sul suo mento. Il ragazzo sbianca qualche istante per poi annuire, una volta che il suo viso è nuovamente libero di poter effettuare movimenti. 

" S.. si, mio signore. Farò del mio meglio per non deludervi ". Fa solamente. Chrono lo osserva qualche istante e con un ghigno compiaciuto. 

" C'è anche un'altra ragione per la quale ti ho convocato, comunque ". Sentenzia, ed il ragazzo lo guarda in attesa che prosegua. " Vedi mio caro, sono felice di comunicarti che presto sarai zio ". Non perde il suo ghigno mentre Defteros si volta di scatto verso Iris, che di riflesso mette le mani sul ventre come a voler proteggere il bambino che ha in grembo. 

" Cosa? Volete forse dire che Iris è... ". Chrono annuisce per poi prendere nuovamente parola. 

" Ebbene, si: la tua dolce sorellina aspetta un figlio mio, un Semi Dio con la potenza di un Dio puro. Ma non è per questo che ti ho convocato. Ho un compito da affidarti. Un compito che, come zio del bambino, voglio che porti a termine tu una volta che sarà nato ". Il corvino lo guarda aspettando che prosegua: che cosa vorrà mai il suo padrone da lui?

Defteros esce dalla sala del trono, per poi posarsi ad una delle colonne. Riflette un istante, deve cercare di realizzare tutto quanto ha saputo ed il compito che il suo signore gli ha affidato una volta che il suo nipotino sarà nato. Senza contare ciò che ha scoperto: Shura... suo fratello è morto. Una potente fitta gli attraversa la testa e raggiunge il suo cuori obbligandolo ad inginocchiarsi a terra, stringendo i pugni. " S... Shura... ". Mormora. Stringe così forte i pugni che le unghie gli si conficcano nella mano, provocandogli un'acuta fitta. " Dannazione! ". Fa, guardandosi i palmi della mano: sono feriti naturalmente, e delle gocce porpora cadono a terra. "Io... io... ". Ansima: i suoi capelli sono schiariti fino a tornare bruni, gli occhi sono tra il verde smeraldo e l'azzurro, un mix tra i colori di entrambi i suoi genitori esattamente come gli occhi di Iris, la sua gemella. " Perchè? Perchè...? ". Piange dando sfogo al dolore. " Io volevo solo che quella ragazzina pagasse, non che morissero altri... ah! ". Non fa in tempo a dire altro: la fitta alla testa torna a farsi sentire, mentre una risata riecheggia in essa: ovviamente solo lui la sente. 

- Oh, povero piccolo... povero il mio dolce Defteros. Come mi fai tenerezza -. E' chiaramente ironico. Il ragazzo si alza di scatto: sa bene di chi si tratta. - Sei più simile a nostro padre di quanto tu creda, eh? Soffri per una cosa che ormai è inevitabile, tenti di cacciare chi ormai è parte di te -. Continua a parlare. In preda all'ira il ragazzo si porta le mani alle orecchie, sporcando i propri capelli del suo stesso sangue che fuoriesce dai leggeri graffi dati dalle unghie che poco prima si erano piantate nel proprio palmo. 

" Sta zitto! Non ti voglio più ascoltare, maledetto! Io ho perdonato mio padre, io... ". Ma si ferma: accanto a lui vi è uno specchio, dove osserva il suo riflesso. Trema come fosse sotto shock. 

- Ma non hai perdonato nostra madre, oh no: lei non la potremo mai perdonare, giusto? -. Continua a provocarlo l'altro sè stesso. Il ragazzo si altera e, in preda all'ira da un forte pugno allo specchio come in precedenza fece Astraeus con quello accanto. 

" Basta... basta, ti prego. Lasciami in pace ". Sussurra solamente il ragazzo, scuotendo il capo. " Lasciami in pace... ". Non dura molto il suo ritorno, in effetti: i suoi capelli tornano lentamente scuri, gli occhi scarlatti. Il suo lato malvagio è tornato a prevalere: non è riuscito a tenerlo a bada troppo a lungo, lo doveva sapere. E' troppo potente, mentre lui? Lui è solo un debole, pensa poco prima di svenire: ormai succede sempre così. Non rimane incosciente a lungo, ma il tempo che serve al suo lato malvagio per tornare a prevalere e tormentarlo. 

Athena, Sirio e Kiki hanno ora raggiunto il terzo piano dove si sono ricongiunti agli altri membri del gruppo. Crystal è il primo che si avvicina. " Divina Arthena, avete... ". Ma si blocca: solo ora nota chi stia portando in braccio l'amico Sirio. 

" Crystal, ti dobbiamo parlare. E non solo a te: Cavalieri, Gran Sacerdote. C'è una cosa che dovete... ". Si ferma Athena, sentendo che nuovamente le lacrime cercano di fuoriuscire dai suoi occhi. Kiki le posa una mano sulle spalle comprendendo il suo dolore, e prosegue al posto della Dea. 

" Ecco... riguarda lo scontro che abbiamo avuto con il nemico che presidiava il secondo piano... ". Sussurra, per poi iniziare a parlare. Sarà durissima anche per lui, questo già lo sa. 

Un grido di dolore si spande per buona parte del Tempio del Tempo. Il Cavaliere di Scorpio è furibondo e, se non fosse per il Gran Sacerdote che lo sta trattenendo, si sarebbe precipitato alla ricerca di Chrono ed Astraeus per conto proprio. " No!! No, maledetto!!! ". Grida furibondo il figlio di Milo e Tisifone. Da un forte pugno alla parete mentre il gran Sacerdote gli si avvicina cercando di calmarlo, e trattenendo le lacrime: per lui Shura era come un figlio, com'è possibile che ora sia...? Non osa pensare ad una cosa simile: pur essendo realmente successa, non riesce nemmeno a dirlo. Crystal è ancora sotto shock: non riesce a versare una lacrima ma ha lo sguardo fisso su Shura. I ricordi passano nella sua mente come fossero le scene di un film, i pensieri sono dei più disparati: erano riusciti a salvarlo da Hades per poi perderlo in quel modo? Il Cavaliere di Aquarius cade in ginocchio. 

" Shura... ". Sussurra solamente per poi guardare il pavimento. Athena gli si avvicina. 

" Crystal... ". Fa per dire, ma un opprimente e potente cosmo interrompe il momento di dolore dei presenti. Una risata cinica e crudele precede dei passi: il loro proprietario si nasconde ancora nell'ombra e sogghigna compiaciuto. 

" Finalmente siete arrivati, branco di sciocchi ". Commenta solamente. Crystal si alza da terra per poi guardarsi attorno: sta nascondendo il proprio dolore per la morte di Sgura, ma tutti notano quanto sia sofferente: certo, per lui è differente. Anche loro sono addolorati, ma lui fece da padre a quel ragazzo. E che non si sia sfogato, di certo non è normale. E non è nemmeno un bene che reprima in quel modo il dolore, gli farà solo male. 

" Chi sei?! Rivelati! ". Ordina risoluto il Cavaliere dell'undicesima casa. Il misterioso avversario ride nuovamente sadicamente, per poi finalmente prendere parola.

" Devo ammettere che mi avete sorpreso: credevo vi avrebbero fermato al primo piano, invece... ". Lascia in sospeso la frase mentre lentamente esce dall'ombra: la prima cosa che si nota è che indossa la sua armatura di Ghost. Subaru stringe i pugno infuriato. 

" Tu...! Guarda che ho riconosciuto il tuo cosmo immondo! Fatti vedere! ". Ordina. L'altro lo deride sarcasticamente per poi prendere parola. 

" Che paura che mi metti! ". Fa palesemente ironico, mentre i suoi capelli si muovono a ritmo dei suoi passi decisi. I suoi occhi scarlatti brillano nell'oscurità per poi osservare il turchino. " Guarda, quasi quasi mi fai piangere ". Lo prende palesemente in giro. Furioso il figlio di Milo lancia un attacco rivolto all'avversario.

" Come ti permetti di prendermi in giro?! ". Grida fuori dai gangheri. L'altro come previsto evita agilmente il colpo per poi arrivargli ad un millimetro di distanza.

" Oh, ciao Subaru! Mi sei mancato, sai? ". E' ironico, tuttavia il ragazzo non ha tempo di dire altro: una potente sfera d'energia lo getta a terra, prendendolo alla sprovvista. L'elmo finisce a qualche metro di distanza. 

" Maledetto bastardo! ". Grida solamente il Cavaliere dell'ottava casa. L'altro finalmente si palesa: osserva i presenti con espressione sadica.

" Sarà un vero piacere togliervi di mezzo tutti quanti. Uno ad uno, vi farò cadere come mosche e porterò la vostra testa al Divino Chrono ". Sogghigna compiaciuto. Crystal è subito accanto a Subaru, per poi aiutarlo ad alzarsi. 

" Subaru, va tutto bene? ". Chiede. L'altro si pulisce il labbro leggermente sanguinante. 

" Tutto bene, a parte l'orgoglio ". Ammette per poi guardare l'avversario. " Defteros, e così ci vediamo nuovamente ". Commenta, riconoscendo il figlio di Saga e Tea. L'altro finge disinteresse totale: come se nemmeno i suoi avversari fossero li si osserva le affilate unghie, per poi prendere parola.

" Ah si, adesso mi ricordo di te: sei il bastardello che cercò di difendere Iris, quel giorno ". Parla senza dubbio del loro precedente incontro, non c'è ombra di dubbio. A quanto pare, anche lui non lo ha dimenticato. " Ma dimmi: sei venuto sin qui per farti togliere di mezzo da me? Ma che carino: mi hai risparmiato la fatica di venire a cercarti ". Lo provoca e, stanco di tutto ciò il turchino parte all'attacco.

" Cuspide Scarlatta! ". Tuona. Questa volta anche Defteros contrattacca con la propria tecnica: nonostante non sia un Cavaliere d'Oro, è sempre il figlio di uno di loro e per tanto ha ereditato la sua tecnica.

" Esplosione Galattica! ". Grida a sua volta. Un potente attacco sta per travolgere Subaru, che con un'abile mossa riesce ad evitare il colpo che immediatamente si infrange sulla parete. " Sei forte... ". Commenta semplicemente il figlio dell'ex Cavaliere di Gemini, mentre Subaru controbatte alla sua affermazione. 

" Mi sono allenato apposta per toglierti quel sorriso beffardo dalla faccia ". Commenta a sua volta. Defteros si alza: prima era infatti caduto in ginocchio, dopo il salto compiuto per evitare il colpo del rivale. 

" Si, sei forte... ". Continua il suo discorso: non pare affatto intimorito, a giudicare dal suo ghigno cinico. " Ma mai quanto me! ". Continua, per poi lasciarsi andare ad una fragorosa risata. A quel punto Crystal decide di affiancare il Cavaliere di Scorpio. 

" Voi altri andate al quarto piano: io e Subaru ci occuperemo di costui ". Commenta, per poi avvicinarsi a Shura.

" Ma ne sei sicuro? E' molto potente, pari a suo padre al tempo della battaglia alle dodici case. Non vorrei che... ". Commenta pegasus, lasciando la frase a metà. Crystal scuote il capo deciso.

" Andate e non abbiate timore ". Fa con risolutezza. In seguito scosta una ciocca dalla fronte del figliastro, per poi posarvi un bacio. " Non preoccuparti figlio mio: dovessi scendere negli Inferi, ti riporterò da noi a tutti i costi ". Sussurra, per poi voltarsi e tornare ad affiancare Scorpio. Gli altri lo guardano con ammirazione e preoccupazione allo stesso tempo: è un bene che voglia combattere, ma che lo stia facendo solo per reprimere il dolore, in quel frangente? Che voglia affrontare questa battaglia per non dare sfogo alle lacrime? Se è così è decisamente un male, pensa la Dea Athena. Ma non ha il tempo di dire nulla: il gruppo decide di dare retta a Crystal: si fideranno di lui e Subaru, lasciandogli affrontare Defteros da soli. Athena li segue alle scale che conducono al quarto piano. 

" Siate prudenti ". Ammonisce i suoi Cavalieri, che annuiscono: certo, saranno molto prudenti. E daranno una bella lezione al loro avversario. 


Ciao miei cari amici, come va? Eccomi con il nuovo capitolo, che ne dite? Perdonate se è corto, cercherò di allungare il prossimo. Comunque: Chrono affida un compito a Defteros, quale sarà? Intanto il giovane è sempre più combattuto tra i due lati della sua personalità. Tutti hanno appreso della morte di Shura e, per sfogare il dolore Crystal decide di combattere al fianco di Subaru contro il figlio di Saga e Tea. Che cosa succederà? Chi avrà la meglio in questo scontro? Lo saprete ai prossimi capitoli. Baci

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Capitolo 30
*** Inizio dello scontro ***


Al terzo piano del Tempio del Tempo sono rimasti solamente Crystal, Subaru e Defteros. Il giovane osserva entrambi con sguardo sprezzante e senza nemmeno mettersi in posizione di combattimento, come se nememno considerasse i due dei degni avversari. Notando ciò è Subaru ad alterarsi, per poi prendere parola. " Finalmente ci rivediamo, Defteros ". Commenta solamente il Cavaliere di Scorpio. La sua frase cattura l'interesse dell'altro, che porta lo sguardo su di lui senza togliere quel ghigno sprezzante. 
" Mi ricordo di te, in effetti: sei il piccolo bastardello che ha protetto mia sorella, insieme a Chrono quando ancora era privo di memoria ". Lo schernisce. Subaru sta per perdere le staffe e gli risponde per le rime.

" Bastardello, dici? Vieni qui, che ti do una lezione con i controfiocchi! Ti toglierò quel ghigno beffardo dalla faccia a suon di pugni ". Detto questo alza un pugno come a voler dare maggior enfasi a tale affermazione. La risposta di Defteros è una fragorosa risata di scherno. 

" Si, mi ricordo come ti ho lanciato a terra e ti ho quasi fatto a pezzi: allora intervenne il mio signore a difenderti, ma ora che lui è tornato al luogo a cui appartiene? Chi invocherai in tua protezione, forse il caro Crystal? ". Continua a provocarlo. Crystal affianca il compagno di battaglia per poi scuotere il capo. 

" Ti sta provocando: non cedere ". Tenta di calmarlo. Ma Subaru sente la rabbia montargli dentro: disprezza quell'individuo, forse ancor più di quanto disprezzi lo stesso Chrono.

" Oh si, è vero: non ti conviene metterti contro di me, potresti finire male. Poi come lo dirò alla cara, dolce Iris? ". Lo prende palesemente in giro: in realtà non gli importa un bel nulla della sorella. " Eh già: avresti dovuto vedere la sua faccia, quando ci siamo rivisti. Quando siamo rimasti soli per un bel pò di ore . Allude a cose che mandano il figlio di Milo in bestia: il suo cosmo aumenta pericolosamente. 

" Che cosa le hai fatto, canaglia?! ". Grida su tutte le furie. Defteros avverte il cosmo avversario aumentare e decide di rincarare la dose. 

" Oh, non lo immagini che cosa le ho fatto? Un uomo ed una donna, soli in una stanza per così tanto.. su scorpione, usa un pò di immaginazione ". Senza che possa rendersi conto il figlio di Saga e Tea viene colpito in pieno petto da una cuspide. Gli occhi di Subaru sono ricolmi d'ira, e nemmeno Crystal è riuscito a trattenere la sua furia alle allusioni dell'avversario. 

" Morirai tra atroci sofferenze, maledetto! Che le hai fatto?! ". Si infuria il figlio di Tisifone. Lancia una seconda cuspide dalla quale defteros non pare volersi difendere. Dopo averla ricevuta alcune gocce del suo sangue cadono a terra. Lui osserva quella piccola pozza scarlatta, e sul suo volto compare da prima un ghigno. In seguito porta una mano al viso per poi lasciarsi andare da prima ad una contenuta risata, in seguito ad una più sadica. 

" Oh si, è questo il dolore? Ancora! Ne voglio ancora! ". Continua a ridere sinistramente. Subaru vorrebbe lanciare tutte quante le cuspidi fino a giungere alla fatidica Antares, ma Crystal lo fa desistere ancora una volta. 

" Aspetta! E' impossibile che si lasci colpire così, alla cieca: deve avere in mente qualcosa. Credimi, non è uscito completamente di senno come vuol far credere ". Assicura. Defteros fissa i due smettendo istantaneamente di ridere, mentre Subaru fatica a trattenere la collera. 

" Ma Crystal! Lo hai sentito che ha detto?! ". Chiede semplicemente il turchino. " Ha detto che... ". Si blocca: è schifato. Se è vero ciò che ha detto quel pazzo furioso che ora si trova davanti ha davvero oltrepassato un limite invalicabile. Crystal sta per rispondere ma Defteros lo precede. 

" Non mi attacchi?! Beh, allora lo farò io! ". Detto questo si prepara a lanciare il proprio colpo contro Subaru, che non fa in tempo a pensare nè a reagire. " Esplosione Galattica! ". Fa in fine il moro, per poi scagliare il proprio attacco. Crustal si accorge subito che Subaru rischia di esserne investito in pieno, così scansa il ragazzo per poi contrastare l'esplosione galattica di Defteros con la propria tecnica. 

" Per il Sacro Aquarius! ". Grida. I due colpi si contrastano per poi generare una potente esplosione: metà della parete è ora ghiacciata, l'altra metà distrutta completamente. Il primo a riprendersi è proprio Defteros, che guarda con ira il nuovo avversario. 

" Non... non l'avrai vinta, te lo posso giurare: voi due non oltrepasserete il terzo piano del tempio ". Minaccia con fare sicuro: è determinato, ora più che mai. Non permetterà mai che i suoi avversari oltrepassino quel piano, costi quello che costi. 

Ponto è al proprio piano, preposto alla difesa di questo. E' solo: la moglie è infatti al penultimo piano. Il Titano dai capelli rossi non può fare a meno di riflettere sulle parole che quel giorno il fratello gli disse: parlò di tradimenti, e parlò di essere molto crudele con chi osava prendersi gioco di lui. Non può fare a meno di stringere i pugni. " La situazione ci sta sfuggendo di mano ". Sussurra agitato: di che situazione parli non è dato saperlo, si sa solamente che è molto nervoso in merito a qualche cosa di ancora ignoto. " Se le cose stanno così, allora io... ". Non finisce la frase: scuote con forza il capo. " No: tutto andrà come deve. Chrono distruggerà Athena e Zeus, e poi... ". Il seguito della frase è lasciato cadere. Il rosso guarda la spada nelle proprie mani: la spada che tutto distrugge. " Molto presto, la mia spada sarà lordata del sangue di chi osa sfidare il sommo Chrono ed i Titani: è un giuramento ". Affonda un colpo fendendo l'aria, senza ovviamente distruggere nulla e rimanendo in paziente attesa. 

Il gruppo guidato dal Gran Sacerdote ed Athena è ormai giunto al quarto piano del Tempio del Tempo. Ad un certo punto è proprio l'anziano a fermarsi, ponendosi davanti al gruppo. " Gran Sacerdote, cosa succede? ". Chiede semplicemente Pegasus. L'altro non proferisce parola per un pò, per poi in fine decidersi a parlare. 

" Avverto un cosmo molto opprimente, non lo percepite? E' come se fosse intriso sia di Tenebre che di Luce, è una sensazione molto sgradevole ". Confessa. Gli altri si concentrano: è vero, constatano con sorpresa. Prima non lo avevano avvertito, ma ora percepiscono quel vasto cosmo. A prendere parola è Shun.

" Dite che appartiene a Chrono? ". Chiede. L'anziano scuote il capo per poi prendere parola.

" No: Chrono si trova all'ultimo piano. Anche se ammetto, questa persona ha un potere fuori dal comu... attenti! ". Grida, per poi porre un talismano come barriera contro un attacco che, se li avesse raggiunti li avrebbe senza ombra di dubbio travolti tutti. Athena gli da man forte mentre i Cavalieri si avvicinano. 

" Ma che cosa sta succedendo? ". Chiede ad un certo punto Shun, frastornato. 

" E' lui, il nemico! ". Risponde poi Phoenix, sentendo dei passi. Ma dall'ombra non emerge solo una figura, bensì due. 

" Vi stavo aspettando, Cavalieri ". Sentenzia quella voce che a tutti è tristemente familiare. Dopo alcuni altri passi il nemico fa la sua comparsa. 

" Saga! ". Fa ad un certo punto Athena, sorpresa nonostante già sapesse che l'ex Cavaliere della terza casa era tornato in vita. 

" Saga di Gemini! Allora è vero: sei vivo! Chrono ti ha restituito la vita ". Fa il Gran Sacerdote. Saga rimane in silenzio qualche istante, per poi sfoggiare un lieve sorriso compiaciuto. 

" E' così: a differenza di quella che mi aveva dato Hades anni fa, la vita che mi ha dato ora il Divino Chrono è definitiva ". Spiega. Pegasus scuote il capo sconcertato. 

" E tu, uno dei più valorosi Cavalieri al servizio di Athena, ti saresti venduto a Chrono per questo?! ". Chiede, stringendo i pugni. Chi stava dietro di lui punta lo sguardo su Shura, che è ora tra le braccia di Kiki. Athena si volge di scatto verso tale persona. 

" Tea! ". Fa solamente. Gli altri notano solo ora la presenza della Dea: il suo potere è totalmente attivo ora, ed ha fatto la sua comparsa assieme a Saga seppur non in veste di nemica. La donna pare shoccata: porta entrambe le mani alla bocca per poi scuotere il capo. 

" No... no! ". Fa mentre scuote il capo quasi meccanicamente. " No! Figlio mio, no!! ". Grida in fine la bruna per poi correre da Kiki, il quale comprende che debba dare l'estremo saluto al figlio: posa il corpo del compagno d'armi a terra mentre alcune lacrime solcano il suo viso. Tea si inginocchia a terra per poi scoppiare in lacrime: è vero allora, il suo presentimento era corretto! Suo figlio... il suo Shura è... non pensa lucidamente, non riesce a ragionare. Si getta sul corpo del figlio per poi stringerlo a sè senza mai smettere di piangere e gridare allo stesso tempo. " Figlio mio, no!! No!!! Oerchè mi hai lasciata?! Perchè?! Ne avevamo superate tante insieme, ti avevo giurato che ti avrei protetto, invece...! ". Continua a sussultare, il fiato quasi le manca per il troppo pianto. " Come farò senza di te?! Dimmelo! Come farò?! ". Grida ancora. Athena fa per avvicinarsi a lei, ma l'avversario è più svelto: sbarra la strada alla sorella di Tea con un braccio per poi guardarla gelidamente. 

" Il fatto che abbia concesso a lei di dare l'estremo saluto al figlio, non vuol dire che autorizzo voi altri ad avvicinarvi ". Sentenzia. Detto questo si volta verso Tea, che ancora stringe a sè il figlio incapace di accettare la realtà: non può credere che sia morto, non lo accetta. Dopo alcuni ed interminabili momenti è di nuovo Saga a prendere l'iniziativa: la aiuta ad alzarsi da terra mentre lei guarda i presenti: non c'è più quella luce nei suoi occhi, la luce che la caratterizzava. Sembra che il dolore della perdita del figlio l'abbia ottenebrata. " Ascoltami: tu rimani indietro, mentre io sistemo i conti con costoro, va bene? ". Fa solamente lui ad un certo punto, riscuotendo la donna e riportandola alla realtà. 

" Perchè? Perchè vuoi spargere altro sangue? Ti prego, basta ". Scuote il capo la bruna, per poi proseguire. " Dov'è il Saga di cui quasi venti anni fa mi innamorai? Perchè ora al suo posto è tornato l'essere dal quale sono fuggita? Dal quale persino lui stesso cercava di proteggere me ed i nostri gemelli? ". Chiede, tentando un'ultima volta di farlo ragionare. Ma come prevedibile lui non le da retta: con una leggera spinta la fa cadere dietro di lui, per poi osservare gli avversari. 

" E' qui: il Saga che amasti è qui, ed è pronto a spazzare via qualsiasi ostacolo sul cammino che lo riporterà da te ". Sentenzia deciso. Il Gran Sacerdote, Pegasus ed Athena si guardano, complici. In seguito guardano gli amici. 

" Amici, vi prego: andate avanti. Affronteremo noi Saga ". Fa semplicemente il Cavaliere di Sagitter. Gli altri annuiscono, decidendo di seguire il consiglio dell'amico: la strada è ancora molto lunga, e loro devono giungere quanto prima da Chrono. Il tempo stringe. Saga osserva i suoi tre avversari, Tea è ancora a terra incapace di qualsiasi reazione. Un nuovo scontro sta per avere inizio. 

Chrono ed Iris sono ancora insieme. Il signore del tempo sogghigna e, senza nemmeno riaprire gli occhi per guardare la fanciulla riprende parola. " Però, sono entrati in azione praticamente insieme ", Fa enigmatico. La fanciulla lo osserva per poi prendere parola di li a poco. 

" Di chi stai parlando? ". Chiede: le fitte al ventre sono diminuite ma lei si sente ancora debolissima, tanto da non riuscire a reggersi in piedi. Chrono apre finalmente gli occhi per poi osservarla attentamente. In fine le da una risposta. 

" Tuo padre e tuo fratello Defteros: stanno combattendo entrambi, uno al quarto ed uno al terzo piano. E... oh, molto bene: c'è anche tua madre insieme a Saga. Ma che bella riunione familiare ". Ride malefico. Iris lo guarda con ira per poi prendere parola. 

" Ridi finchè puoi: molto presto i Cavalieri dello Zodiaco ed Athena ti toglieranno quel sorriso malefico dalla faccia ". Minaccia la fanciulla. A quella frase Chrono perde istantaneamente la sua ironia: si alza di scatto ed arriva ad un millimetro da Iris che, essendo accanto al muro finisce per appiattirsi contro esso. Sono così vicini che per un istante potrebbe giurare la turchina, i loro respiri si uniscono. 

" Ah si? Tu credi davvero? ". Fa solamente il Re dei Titani, per poi proseguire. " Sentito, figlio mio? Questa tua madre ingrata si aufura che mi sconfiggano. Ti vuole orfano di padre, oltre che di madre se mai il suo corpo non reggesse il tuo immenso potere ". E detto ciò posa una mano sul ventre della giovane, che sussulta spaventata: ha forse osato troppo? Avrebbe semplicemente dovuto tacere, si chiede? Deglutisce un paio di volte mentre lui torna a guardarla. " Non credere, mia cara: non riusciranno nemmeno a giungere qui, all'ultimo piano. Riceveranno una sonora sconfitta. E dovresti augurartelo anche tu, sai? Tolto di mezzo Christal, tuo padre e tua madre potranno tornare insieme. Avrai la tua preziosa famiglia, quella a cui tanto anelavi ". Le sussurra. Lei rimane immobile con gli occhi sgranati, trovando la forza di parlare di li a poco. 

" Non è vero! Io non voglio una famiglia creata con il sangue degli innocenti! ". Ribatte, eppure la sua voce trema. Lui sogghigna nel sentire quella risposta: senza dire nulla posa le mani sul muro impedendo così alla fanciulla di allontanarsi.

" E' vero: tu desideri qualcosa di molto più grande. Un altro tipo di famiglia ". Inizia il suo discorso: con una mano afferra il mento della fanciulla, alzandoglielo e costringendola a guardarlo. " Tu vuoi me ". Sentenzia mentre la ragazza si immobilizza sul posto: si, è così. Da un lato lo vorrebbe con tutta sè stessa, ma non l'essere spregevole che ha davanti: avrebbe tanto voluto che non ricordasse mai il suo passato e rimanesse il dolce ragazzo del quale si era innamorata. Con il quale ha concepito suo figlio, un atto d'amore. La fanciulla riesce a trovare la forza di parlare. 

" No! Non è vero ". Mormora: sono vicini. Sono tanto, troppo vicini. Basterebbe un gesto per fare unire nuovamente le loro labbra, ma così non è: la turchna riesce a spingerlo lontano da sè, spaventata: il suo cosmo è nero ed opprimente, tanto che quasi le ha tolto il fiato solo espandendolo appena. Da parte sua il signore del tempo sogghigna soddisfatto.

" Non puoi mentire a te stessa, Iris. Prima o poi capirai che passare dalla mia parte ti converrà più che sperare in una cosa che mai accadrà ". La ragazza ricambia lo sguardo, determinata. 

" Questo lo vedremo ". Mormora, per poi tornare a sedersi: le gambe già nonla reggono più, e si sente come se avesse percorso mille miglia.


Ciao gente, come va? Ecco il nuovo capitolo! Due scontri sono iniziati: Defteros contro Crystal e Subaru, Saga contro Pegasus, Athena ed il Gran Sacerdote. Nel primo, il figlio di Saga e Tea ha fatto intendere a Subaru delle cose che gli hanno fatto perdere letteralmente le staffe. Lo scontro si preannuncia molto duro e difficile da vincere. Tea ha visto il corpo del figlio, e ne è rimasta totalmente sconvolta. Ha cercato ancora una volta e vanamente di far ragionare Saga, ma possibile che davvero le sue parole non siano servite? Intanto Chrono ed Iris sono ancora insieme, e la ragazza pare sempre più sicura che risveglierà l'uomo del cui si era innamorata. Ponto agisce con un fare sospetto, come mai? Ci si sente al prossimo capitolo, baci

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Capitolo 31
*** Dura battaglia al Terzo Piano ***


La giovane si è addormentata, esausta: non ne può più e quasi le pare di aver trascorso mille miglia, quando invece non è affatto così. Azi, nella realtà dei fatti è tenuta prigioniera in quel luogo da moltissimo tempo. Il tempo, già: quel tempo che ora le è così nemico, pensa poco prima di sopirsi. Si è seduta a terra e posata proprio alla clessidra del tempo in cui scorre la preziosa sabbia adamantina, una mano posata su essa e l'altra al ventre. E' la prima volta che riesce a dormire senza destarsi dopo nemmeno dieci minuti, evidentemente è talmente esausta che in fine il suo corpo ha ceduto: deve recuperare energie non solo per sè stessa, ma anche per la creatura che porta in grembo. Dopo poco tempo in cui è caduta tra le braccia di Morfeo tuttavia, ecco affacciarsi nella sua mente una sorta di visione.

Devono essere trascorsi diversi anni dalla Guerra contro Chrono ed i Titani, e tutto pare scorrere tranquillo. La scena ha inizio con una bella giovane dai lunghi capelli color mogano inginocchiata a terra: sta curando alcuni fiori. Sorride dolcemente per poi alzarsi da terra, accarezzandosi l'ormai evidente pancione. " Eh si, manca poco e ti potremo finalmente stringere tra le braccia, piccolo mio. O piccola ". Ride un pò, pensandoci: lei ed il suo amato hanno opinioni molto diverse: lui è convinto che si tratti di un maschietto, lei di una femminuccia. In quel momento sente dei passi che precedono una voce squillante e vivace. 

" Mamma! Mamma! ". La chiama un piccolo di circa tre anni. La fanciulla sorride: posa il fiore che teneva in mano per poi inginocchiarsi, allargando le braccia che ben presto accolgono il piccolo. " Eccoti qui! ". Fa felice il bimbo, stringendo forte la sua mamma. Lei lo stringe a sua volta per poi scompigliargli i suoi bellissimi capelli blu.

" Jareth, tesoro non avrai di nuovo fatto disperare la signora Fiore Di Luna, vero? ". Chiede, ma il piccolo scuote il capo con enfasi. 

" No, mamma. Le ho chiesto io di venire a cercarti, e lei mi ha detto che ti trovavi qui ". Ammete, per poi proseguire con un leggero broncio. " Io mi annoio! E Violate si addormenta quasi subito, non gioca mai con me ". Sbuffa ancora una volta mentre i suoi bellissimi occhi color scarlatto osservano la madre, che lo prende in braccio per poi sorridere. 

" Ma la cuginetta è ancora piccola, tesoro. Ha solo due anni ". Detto questo gli scompiglia i capelli per poi ridere. " E poi dubito che ad una femminuccia possano piacere i giocattoli da maschietto, che ne dici? ". Fa. Il poccolo posa il capo sulla spalla della mamma per poi annuire. 

" Mamma, ma è vero che li dentro di te c'è un fratellino o una sorellina? ". Chiede, ed Iris annuisce per poi rispondere alla sua domanda. 

" E' vero: e sai, credo non veda l'ora di vedere il fratellone ". Ancora una volta il poccolo Jareth annuisce. Poi si allunga a posare una mano sul ventre della mamma. 

" Sai, io l'ho vista: la sorellina, dico. Però non è da sola ". Fa, mentre Iris sbianca di colpo. Posa a terra il piccolo per poi guardarlo seriamente.

" Cos'è che ha detto, Jareth? Come sarebbe che l'hai vista e che non è sola? ". Chiede. Il piccolo abbassa lo sguardo temendo di essere sgridato. Poi decide di prendere parola. 

" Lo so che mi hai detto di non toccare mai le cose che non conosco, ma ieri sera ho trovato un pò di sabbia sul mio comodino. Non era una sabbia gialla, era... era di diamante! Luccicava tutta! ". Alla bruna sembra quasi che il cuore stia per fermarsi mentre il piccolo prosegue. " Così l'ho presa in mano, non so come mai ma ho sentito il forte impulso di farlo! Ed è li che ho visto la sorellina e il fratellino che adesso sono nella tua pancia ". Sorride ingenuo il piccolo, mentre Iris lo abbraccia commossa.

" Oh, tesoro mio! Ma allora anche tu... ". Non fa in tempo a finire la frase: dei passi precedono l'entrata in scena di una persona, dietro la quale sta un'altra silenziosa figura. 

" Ecco dov'eri andato a finire: dovevo immaginarlo che saresti venuto a cercare la mamma. Non riesci proprio a fare a meno di lei per più di un'ora, vero birbante? ". Chiede il misterioso giovane. Il bimbo si volta di scatto ed in seguito corre ad abbracciarlo, una volta che la madre lo ha posato a terra. 

" Papà! ". Fa, correndo ad abbracciarlo e quasi buttandolo a terra tanto è il suo impeto. " Finalmente! Ti stavo aspettando! ". Fa contento il bimbo. Colui che ha chiamato papà lo guarda qualche istante per poi scompigliargli di nuovo i capelli. 

" Non hai fatto disperare la signora Saori e la signora Fiore di Luna, vero? ". Chiede, ed il piccolo scuote il capo.

" No no, parola di Cavaliere! ". E porta una mano al petto come stesse facendo un solenne giuramento. " Ma tu dove sei stato? ". Chiede poi il piccolo, curioso. 

" Beh, ti ho portato una persona che sicuramente ti farà piacere vedere ". Ammette. Colui che è ancora dietro di lui rimane serio come il solito, fino a quando anche Iris non posa lo sguardo su di lui. Corre ad abbracciarlo felice. 

" Fratello! Bentornato a casa ". Sorride dolcemente la bruna, stringendo in un forte abbraccio il gemello. I capelli di Defteros sono tornati bruni ed i suoi occhi sono ora uguali a quelli del padre. Guarda la gemella. 

" Beh, tuo marito mi avrebbe trascinato per le orecchie se non lo avessi fatto ". Ammette mentre la sorella non pare più volerlo lasciare andare. 

" Sono così felice! Siamo quasitutti riuniti, mi sembra un sogno ". Ammette la fanciulla. Suo marito guarda il bimbo, per poi posarlo a terra e prendere parola. 

" Adesso, adempi alla tua missione e va a chiamare anche Violate e tutti gli altri, mio Cavaliere. Ho una gran voglia di rivederli ". Fa, fingendo che il bimbo sia già un Cavaliere. Il piccolo annuisce fiero per poi correre nuovamente in direzione dell'entrata. Iris sorride malinconica mentre il marito le posa una mano sulla spalla. 

" Non ti preoccupare: lui lo vede. E sono convinto che anche il piccolo, in qualche modo, sia in contatto con lui ". Sussurra, e la bruna annuisce. 

" Si, ne sono convinta anche io ". Ammette, per poi riprendere parola. " Anche se mi manca tantissimo ". Vedendola triste è suo fratello a prenderla tra e braccia, per poi stringerla a sè. 

" Ehi, basta frignare o finisce che commuovi anche me. Non dovevamo fare una festa? ". Chiede, riuscendo a strappare un sorriso alla gemella. 

" Hai ragione, Cavaliere di Capricorn ". Ed osserva per un istante l'armatura del fratello: l'armatura d'oro della costellazione di Capricorn, ereditata dallo zio Shura. 


Iris si desta di soprassalto dopo quel sogno: la sabbia adamantina scorre in una sorta di turbine, almeno fino a quando la giovane non si scansa bruscamente. In seguito si alza in piedi usufruendo della poca forza ancora rimastale, e si guarda intorno: è sola nella stanza. Porta una mano al ventre per poi piangere lacrime di commozione: ne è sicura. Il piccolo che ha sognato era senza dubbio il bimbo che ora sta portando in grembo. Jareth. Si, già le piace quel nome, se ci riflette. Ma allora pensa, sarà quell'uomo il suo futuro marito? Al pensiero avvampa di colpo, scuotendo il capo: magari si è solo trattato di un sogno, un'illusione che lei stessa si è creata. Perchè se c'è una cosa sicura in quel momento, è che Defteros non la abbraccerebbe mai in quel modo, men che meno indosserebbe un'armatura d'oro. 

Al terzo piano intanto, lo scontro infuria: Crystal non riesce a trattenere l'ira di Subaru che, sentendo quanto detto dall'avversario gli si è scagliato contro con tutta la sua ira. Lancia cuspidi su cuspidi, ma l'avversario è piuttosto abile ad evitarle e non farsi colpire. Crystal copre le spalle al giovane Cavaliere di Scorpio stroncando sul nascere ogni attacco nemico. Non è diverso nemmeno quella volta: stanco dei continui attacchi del rivale, Defteros si prepara a chiudere i conti con lui per sempre. " Ora basta, mi hai stancato! Dimensione oscura, inghiotti Subaru! ". Grida per poi scagliare il proprio attacco. In risposta il ragazzo lancia la cuspide scarlatta e questa volta, con sua stessa sorpresa va a segno: riesce a colpire Defteros prima che lui gli scagli contro il suo potente attacco ed a gettarlo così contro la parete. Da prima il corvino rimane immobile e sfoggia un'espressione shoccata: il dolore è davvero intenso. In seguito porta la mano al punto sanguinante: sono già cinque colpi che vanno a segno ed il dolore inizia a farsi forte. Tuttavia il figlio di Saga e Tea non pare intenzionato a lasciar perdere lo scontro: si alza da terra per poi ridere sadicamente sotto gli occhi sbigottiti degli avversari. " Davvero niente male, ti faccio i miei complimenti microbo. Un dolore così intenso da desiderarne altro, non mi è mai successo ". Ammette il corvino. Sulla faccia di Subaru compare un'espressione contrita: è ovvio che quel ragazzo sia totalmente uscito di senno se chiede che gli siano lanciate altre cuspidi! " Non me ne lanci altre? Non vuoi vendicare la tua preziosa Iris? " Lo deride ancora una volta il corvino per poi proseguire la frase. " Sai, dovrei essere io quello furioso: l'ho vista prima io, non sai che non si cerca di sottrarre le ragazze altrui? ". E senza dar tempo al turchino di rispondere si lancia all'attacco, ma stavolta è Crystal a mettersi in mezzo: lancia un potente colpo che allontana Defteros da Subaru. 

" Smettila! Perchè ti devi comportare così? Iris è tua sorella gemella, ma non hai un pò di pietà?! ". Chiede alterato il cavaliere di Aquarius. L'altro però lo sorprende con la sua risposta. 

" E mio padre e mia madre? Loro hanno avuto pietà di me quando, quasi vent'anni fa, decisero di abbandonarmi alla mia sorte?! ". Chiede mentre il sangue continua a fuoriuscire dalle cinque punture che lo hanno raggiunto. " Quella bastarda merita questo ed altro! ". Continua e, a quelle parole l'ira di Subaru aumenta. 

" Come ti permetti di parlare così?! ". Grida. Lancia diversi colpi che stavolta raggiungono il gemello di Iris: sanguina parecchio, probabilmente altri cinque colpi lo hanno raggiunto. Il giovane ride sadicamente. 

" Come mi permetto, dici? Mi permetto eccome! Dannazione! Mi chiedo perchè il Divino Chrono la mantenga in vita e non la uccida! ". Continua, per poi proseguire. " Ah si, forse è per il bastardo che sta crescendo dentro di lei! ". Sbrocca. Crystal rimane shoccato mentre Subaru fraintende: credendo alle parole che Defteros gli ha detto poco prima circa ciò che avrebbe fatto alla sorella si convince che sia incinta di lui e perde le staffe. 

" Io ti ammazzo con le mie mani!! ". Grida. Altri colpi raggiungono il gemello di Iris, che è caduto a terra ormai privo di forza: come avrebbe potuto difendersi da tale furia? Non era preparato a ricevere tutti quei colpi. 

" Non è mio ". Continua il discorso mentre Subaru arresta la propria puntura, la fatidica Antares, poco prima che colpisca il rivale. " E' di Chrono: Iris è incinta del figlio di Chrono ". Continua, ansimando: ormai è totalmente paralizzato così come ora è Subaru. Incapace di muoversi il giovane indietreggia. 

" Cosa? Lei... lei è... ". Non trova le parole. In uno scatto d'ira Defteros riprende parola. 

" Si! Si, maledizione! Cos'è, ora ti vuoi mettere a frignare?! ". Grida fuori di sè il corvino, stanco: per Iris tutti si disperano, per Iris soffrono, per Iris piangono. Lui nulla: non ha mai ricevuto amore, non ha mai ricevuto affetto o cose simili. Nulla, il nulla totale. E questo lo fa infuriare ancor più di prima. " Non sarai tu il suo primo uomo! Anzi, non lo sarai proprio, e sai perchè?! ". Si avvicina alterato, camminando veramente a fatica date le punture ricevute: tra poco sarà impossibilitato anche a questo. Afferra per la camicia il cavaliere di Scorpio per poi gridargli le ultime parole. " Perchè lei non ti amerà mai! Amerà sempre e solo Chrono, nel bene e nel male! Tu sei solo un bamboccio illuso! ". In preda all'ira Subaru fa per lanciare Antares, ma dei passi fanno voltare di scatto sia lui che Chrystal.

" Basta così, Defteros: hai già fatto abbastanza. Il tuo compito termina qui ". Sentenzia una voce che anche il Cavaliere di Aquarius riconosce. Defteros pure. 

" Pa.. ". Non finisce la frase: il veleno delle punture sta per avere effetto su di lui, che sta perdendo moltissimo sangue. Colui che si è rivelato essere Saga gli si avvicina, afferrandolo poco prima che cada a terra. 

" Riposati, ora: ci penso io qui. Al quarto piano, c'è qualcun altro che impedirà l'avanzata di Athena e dei suoi cavalieri: non era con loro che mi volevo battere ". Ed osserva gelidamente Crystal, che ricambia lo sguardo sbigottito. Defteros annuisce per poi appoggiarsi a suo padre, esausto. Saga lo aiuta a mettersi seduto, per poi guardare il rivale non solo di battaglia, ma anche in amore. " Crystal di Aquarius, io ti sfido: sarà uno scontro solo tra noi due. Ed il vinvitore potrà restare al fianco di Tea per sempre ". Crystal rimane shoccato da tale sfida e prende parola di li a pochi istanti. 

" Che... che cos'hai fatto?! Dov'è Tea?! ". Chiede. A quella domanda Saga guarda verso le scale: eccola, è lei. Lo ha raggiunto come le aveva detto di fare. 

" Eccola, è li davanti a te ". Fa solamente l'ex cavaliere di Gemini. Tea osserva sconcertata il marito, poi il figlio che comunque sta molto male. 

" Crystal! ". Fa poi la reincarnazione di Persefone. Fa per correre ad abbracciare l'amato, ma Saga è più rapido: con uno scatto fulmineo allontana i due prima che l'uno possa stringere l'altra tra le braccia. 

" Non così in fretta: te l'ho appena detto, Crystal. Sarà il vincitore dello scontro a restare con lei ". E' determinato, non c'è che dire. Il Cavaliere d'oro annuisce con determinazione.

" E sia: accetto, anche se ritengo tutto ciò un errore. Tea non è un pacco postale, sa bene con chi desidera stare ". Sentenzia risoluto. Saga non pare dar retta alle parole dell'avversario, ed entrambi si preparano ad una dura lotta. Nel frattempo, Subaru si avvicina a Defteros: entrambi si fissano gelidamente. 

" Anche noi due abbiamo un conto da regolare ". Sibila il figlio di Tisifone e Milo. L'altro ride appena per poi cercare di alzarsi, appoggiandosi ad una colonna. 

" Oh si: abbiamo un conto in sospeso, ed ora lo regoleremo ". Ribatte a tono. 

" In guardia! ". Grida il Cavaliere di Scorpio. Poi un ultimo, decisivo colpo decreta la sorte del figlio di Tea e Saga. 


Salve amici! Come state?! Eccomi con il nuovo capitolo: allora, abbiamo visto la visione/sogno di Iris, che ne pensate voi? Coraggio, ditemi la vostra :D Intanto Defteros sembra ridotto male, la furia di Subaru lo ha travolto. Saga ha abbandonato la difesa del Quarto Piano, dicendo che qualcun altro sta combattendo con Athena, Seiya ed il Gran Sacerdote. Lui intanto raggiunge il Terzo Piano e salva il figlio, per poi lanciare una sfida a Crystal, che accetta. Chi dei due vincerà? E che cosa ne sarà stato di Defteros? Lo sapremo nel prossimo capitolo

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Capitolo 32
*** Alleanza inattesa ***


Al quarto piano del tempio del Tempo Seiya, Saori ed il Gran Sacerdote si sono trovati di fronte ad un nuovo ed inaspettato nemico: avevano creduto di combattere contro Saga, ma improvvisamente l'ex Cavaliere dei Gemelli ha abbandonato la lotta per recarsi al terzo piano insieme a Tea, lasciando il posto ad un altro avversario. Il giovane che ora li osserva senza dire nulla, come fosse in attesa di una loro mossa o di una loro parola. Il primo a farsi avanti è proprio il Cavaliere di Sagitter, il quale fa un passo avanti deciso. " Lascia libero il cammino, è meglio ". Sentenzia deciso il Cavaliere D'Oro. L'altro lo osserva per un momento per poi incrociare le braccia e fingendo di riflettere. In fine si lascia andare ad una leggera risata. 

" Devi essere uscito di senno se pensi che ti lascerò raggiungere il Divino Chrono ". Sentenzia a sua volta il giovane Ghost. Saori sussulta: ha un'espressione molto simile a quella di Shura, solo ora se n'è resa conto. Scuote il capo per cacciare quel pensiero mentre il marito, alterato per quella risposta strafottente decide di partire all'attacco. 

" Non abbiamo tempo di giocare! Per il Sacro Sagitter! ". Tuona scagliandosi contro l'avversario. Senza nemmeno scomporre la propria posizione tuttavia, il ragazzo si scansa ed evita con una velocità disarmante il compo lanciato dall'avversario che, a quella vista non può fare a meno di rimanere incredulo. 

" Ma che cosa... ". Mormora. L'altro ghigna compiaciuto per poi mettersi finalmente in posizione di combattimento. 

" Molto bene, adesso tocca a me attaccare ". Sussurra compiaciuto e, ancor prima che il marito di Saori abbia tempo di reagire vede dirigersi verso di lui un potente colpo. La Dea Athena se ne accorge e, capendo che il marito è stato colto di sorpresa con un abile mossa si para di fronte a lui, ponendo lo scudo come difesa. L'attacco viene rimandato contro la parete e schiva di un soffio il mittente. Lui osserva il suo attacco infrangersi contro il muro per poi volgere lo sguardo verso Athena.  " Siete molto potente. E d'altronde, siete pur sempre una Dea ". Commenta semplicemente. Saori abbassa lo scudo in modo da poterlo osservare meglio. 

" Anche se siamo avversari, vorrei sapere il tuo nome ". Chiede mentre il marito rimane un pò sorpreso: in un momento come questo la moglie pensa alle presentazioni? Eppure vede il suo sguardo determinato e decide di non chiederle nulla in merito. Entrambi aspettano la risposta dell'altro mantenendo comunque alta la guardia. 

" Il mio nome è Demetrios ". Fa semplicemente il bruno, presentandosi. " Ed ero un Cavaliere devoto alla Dea Demetra, prima di essere ucciso in battaglia ". Ammette. Athena tuttavia lo guarda con diffidenza per poi scuotere il capo. 

" Non mentire ". Fa solamente. Il ragazzo la guarda così come Seiya.

" Ma Saori, che dici? ". Chiede. La donna non risponde al dorato Cavaliere ma fa un passo verso l'avversario. 

" Coprimi le spalle, Seiya: intervieni solo in caso di estrema difficoltà. Voi Gran Sacerdote, tenete pronti i Talismani in caso servissero: affronterò io costui, da sola ". I due uomini guardano sbigottiti la divinità mentre è l'anziano a prendere parola. 

" Ma Divina Athena! Perchè mai volete affrontare costui da sola? E' pericoloso, ricordate che il principale obiettivo dei Ghost e di Chrono è eliminare voi ". Le rammenta il Gran Sacerdote. Saori si pone di fronte ai due con fare orgoglioso per poi dar loro le spalle ed osservando Demetrios, occhi negli occhi. 

" Rispettate la mia decisione e fate quanto vi ho detto, Gran Sacerdote: a suo tempo saprete tutto. Ora posso dirvi che costui sta mentendo su chi era prima della morte e della conseguente rinascita per mano di Chrono, ed io intendo smascherarlo e scoprire la sua vera identità ". Mentendo, pensano gli uomini? Ma perchè? E soprattutto perchè a Saori importa così tanto smascherarlo e scoprire chi in realmente sia? " Sai, assomigli molto ad una persona a me cara, morta per mano di un Ghost tuo pari ". Inizia il discorso la Dea della Giustizia come se sapesse esattamente dove andare a parare. " Astraeus, è questo il nome di quell'assassino vile e senza scrupoli, che non ha esitato ad assassinare il suo stesso figlio ". Conclude la Divina fanciulla. L'altro non pare scomporsi ed affronta con lo sguardo la donna. 

" Da ciò che so, il figlio di Astraeus era in realtà del signore degli inferi, Hades. Quindi non avevano vincoli ". Ammette per poi sospirare: deve ammettere che da ragione ad Athena sul fatto che quell'uomo sia vole e senza scrupoli, un essere meschino che ha sacrificato delle persone innocenti e persino sè stesso per i suoi loschi progetti. 

" Era suo padre terreno, aveva il compito di proteggerlo, non di ucciderlo. Ha fatto del male a Shura, ed ancor prima a Tea: la donna che diceva di amare. L'ha costretta a concepire il figlio di Hades con la forza, ed avrebbe ripetuto quell'atto vile anche poco tempo fa, se non fosse stato fermato ". Demetrios stringe i pugni qualche istante per poi osservare la divinità con un pizzico di ira. 

" Perchè mi state raccontando questa storia? Credete che mi importi? ". Chiede. La donna sospira pesantemente per poi espandere il proprio cosmo. 

" Certo che ti importa: se i miei sospetti sono fondati, la cosa ti interessa più di quanto noi tutti possiamo immaginare. E questo spiegherebbe anche perchè stai celando la tua identità, chi eri prima della tua morte e rinascita. Ma io ti smaschererò, qui ed ora. In guardia! ". La Dea si lancia all'attacco, più combattiva che mai e stupendo persino i presenti: mai avevano visto Saori così determinata in uno scontro. Sentendosi attaccato anche Demetrios decide di reagire.

" E va bene, Athena: sarà uno scontro leale e solo tra noi due. State in guardia ora! ". Detto ciò e riprendendo l'ultima frase dell'avversaria la attacca con tutta la sua potenza. 

Crystal vola contro una parete dopo essere stato duramente colpito dall'attacco avversario. Da parte sua invece, Saga pare non aver risentito del colpo siubito dal biondo Cavaliere. Il giovane rimane stordito per diversi secondi per poi rialzarsi da terra. " Tutto qui il grande potere del Cavaliere di Aquarius? Devo dedurre che non hai ereditato da Camus la forza, ma solo l'armatura ed il titolo di Cavaliere D' Oro ". Comemnta sarcasticamente. L'altro lo guarda con un pizzico di ira nello sguardo. 

" Perchè questo scontro? Perchè ti sei rivoltato contro di noi, quando nello scontro con Hades ci hai aiutato? Cos'è cambiato? ". Chiede, ma la risposta alla sua domanda gli arriva da sè: è preda del lato oscuro esatttamente come fu nella battaglia alle dodici case, non è il vero Saga che sta combattendo ma Arles, anche se non si spiega come mai questa volta i suoi capelli e gli occhi non siano mutati. 

" Il perchè dello scontro lo sai già: solo uno di noi due potrà rimanere con Tea, e non intendo permettere che quel qualcuno sia tu. Dei Ghost e di Chrono non mi importa un bel niente: il mio unico obiettivo è liberarmi di tutti gli ostacoli sul mio cammino verso i miei obiettivi! ". E detto questo si lancia nuovamente all'attacco. Crystal se ne accorge in tempo e si difende prontamente. Trova ovviamente una potente resistenza da parte dell'avversario.

" Tea non è un pacco postale, lei ha dei sentimenti: ed ora, tali sentimenti l'hanno condotta da me anche se un pezzo del suo cuore ti è sempre appartenuto. La vita va comunque avanti, cerca di fartene una ragione! ". Detto questo il biondo Cavaliere aumenta la potenza del proprio colpo per poi in fine riuscire a penetrare le difese nemiche: stavolta è Saga a ricevere in pieno il colpo, finando per cadere a terra a qualche metro di distanza, La spalla sinistra della sua armatura è coperta di ghiaccio. Tea osserva la scena sconvolta, scuotendo il capo e sentendo le lacrime scendere dai suoi occhi. 

" Basta, vi prego! Questo scontro non ha senso, così vi farete entrambi del male e ne soffriremo tutti! Per favore, c'è un nemico ben più potente da affrontare! ". Cerca di interrompere quell'assurda lotta, ma l'ex Cavaliere della terza casa si rialza da terra dopo l'attacco subito. 

" Non ti avvicinare! ". Le ordina determinato, riprendendo fiato dopo lo sforzo: deve ammettere che questa volta è riuscito per un soffio a non farsi ferire seriamente, tutto merito della sua nuova e potente armatura che ha assorbito parte del colpo. " Ti ho detto che sistemerò i conti con costui e così sarà: niente e nessuno mi potrà fermare ". Conclude. Crystal rimane in posizione di difesa. " Esplosione Galattica! ". Conclude poi il capo dei Ghost. 

" Per il Sacro Aquarius! ". Ribatte Crystal. Il suo attacco e quello dell'avversario sembrano ora di pari forza. Entrambi vengono nuovamente investiti dal colpo dell'altro. Tea, che aveva precedentemente chiuso gli occhi l iapre di scatto per vedere le condizioni di entrambi: stavolta si sono seriamente feriti a vicenda, sanguinano in più punti del corpo. Entrambi cercano di alzarsi ma questo gesto comporta molta fatica, complice la stanchezza per lo scontro che si sta protraendo da ormai diverso tempo. 

" Non mi arrendo... ". Sibila solamente il giovane dalla chioma blu. Pur ansimando per lo sforzo esattamente come l'avversario si prepara a colpire nuovamente. Anche Crystal è nelle sue stesse condizioni ma sa che non potrà fare a meno di attaccare a sua volta, così come sa che solo uno dei due questa volta sopravviverà. 

" Preparati! ". Fa solamente il Cavaliere D'Oro. Entrambi stanno per lanciarsi l'ennesimo attacco, ma questa volta qualcuno li frena: Tea. Si è frapposta tra i due senza pensarci due volte, impugnando la propria arma pronta a respingere un eventuale attacco. Sta piangendo ma trova la forza di parlare. 

" Basta! Ho già perso mio figlio, perchè volete scontrarvi anche voi fino alla morte?! Dite di tenere a me, dite di farlo per me, ma non tenete conto dei miei sentimenti! Mi state trattando come un pacchetto, come fossi una bambola che si può spostare a proprio piacimento, ma non è così! Maledizione! Qui c'è un nemico da affrontare, in questa maledetta guerra ho perso un figlio, non voglio perdere anche voi due! ". Sbrocca alterata la Dea della morte. Entrambi la guardano sorpresi, ed in seguito il primo ad agire è Saga: stupendo i presenti riporta il proprio cosmo a livelli normali per poi guardare la sua amata, in seguito Crystal.

" E' sufficiente ". Sentenzia. L'altro lo guarda decisamente sbigottito: come sarebbe? Abbandona lo scontro così, improvvisamente? " Volevo mettere alla prova te ed il tuo amore per Tea: volevo essere sicuro di lasciarla in buone mani. E volevo essere sicuro che lei ti amasse davvero, che non stesse commettendo un errore rimanendo al tuo fianco. Che non lo facesse solo per senso del dovere o per gratitudine, ma per amore ". Commenta solamente. Lei lo guarda sconcertata ma non riesce a proferire parola. " Ti amerò per sempre, ma... ". Si ferma di colpo: lei sta piangendo.

" Anche io ti amerò per sempre. Una parte del mio cuore è sempre stata tua, e lo sarà per sempre ". Conclude il discorso la reincarnazione di Persefone. Crystal annuisce per poi prendere finalmente parola. 

" Ma il tuo lato oscuro? Fino ad un momento fa... ". Mormora Aquarius. Saga lo guarda per un momento per poi sospirare pesantemente.

" L'ho sconfitto, da solo. Era una battaglia con me stesso che potevo vincere solo io, e ce l'ho fatta. Non serve sapere quando nè come, in fondo l'importante è che ora Arles non esiste più. Sono sempre stato io a combattere questa battaglia e le precedenti. Io, il vero Saga ". Spiega, lasciando di sasso i presenti: ecco spiegato perchè i suoi capelli non sono mai mutati, così come gli occhi: Arles era stato sconfitto molto prima, era sempre e solo stato Saga ad agire ed a combattere le varie battaglie in nome di Chrono. " Non intendo chiedere perdono: non mi pento di averti affrontato in duello, Crystal. Avrei fatto di tutto per Tea, e questo lo sappiamo entrambi ". E punta lo sguardo verso l'altro cavaliere, che annuisce per poi lasciare che prosegua. " Ma voglio aiutarvi: sappi che non lo faccio per voi. Lo faccio solo per lei ". E guarda Tea: lei ha appena smesso di piangere come le fosse stato ordinato e ricambia lo sguardo senza dire nulla. " Chrono è un nemico molto pericoloso, forse ancor più di Hades. Ma allo stesso tempo, lui rappresenta la sola speranza di riavere Shura tra noi ". Tea e Crystal lo guardano sconvolti. In seguito dei passi precedono l'avvicinamento di Subaru: il ragazzo tiene tra le braccia Defteros e guarda i presenti. 

" Spiegati meglio ". Fa, rivolgendosi al padre del suo precedente avversario. Saga ricambia lo sguardo per poi osservare il figlio, ancora tra le braccia del Cavaliere dell'ottava casa.

" Dovete fidarvi di me. A tempo debito saprete la verità: ora la priorità è costringere Chrono ad aiutarci, e credetemi non sarà facile ". Risponde secco. Subaru rimane serio e non distoglie lo sguardo. 

" Come possiamo fidarci di te? Tu, che fino a qualche minuto fa eri dalla parte di Chrono ed ora ci dici che lui stesso è il solo che potrebbe riportare da noi Shura, ma non ci spieghi in che modo. Chi ci dice che non è una trappola ordita da te e dal tuo signore? ". Risponde senza timore. Saga lo osserva qualche momento in silenzio, in seguito gli da una risposta. 

" Non avete garanzie, infatti ". Sentenzia, per poi concludere di li a poco. " Ma io sono il solo che sa in che modo Chrono potrebbe riportare in vita Shura, così come so di essere un alleato prezioso per voi. Quindi la domanda è solo una: accettate tale aiuto oppure no? ". Chiede risoluto. Subaru osserva l'ex avversario ancora tra le sue braccia, per poi riflettere. Adesso tutto dipende da lui. In oltre, avrà ucciso o salvato Defteros, con l'ultimo fatidico colpo lanciato poco prima? Non è ancora dato saperlo. 


Salve a tutti amici, come va? Eccomi con un nuovo capitolo! Che dire? Finalmente vediamo Demetrios entrare in azione. Saori pare essere sospettosa e decide di affrontarlo da sola, come mai? In oltre abbiamo visto lo scontro tra Crystal e Saga, fermato proprio da Tea prima che i due uomini più importanti della sua vita si uccidessero a vicenda. Saga ha rivelato che Chrono potrebbe riportare in vita Shura e non solo, ha deciso di allearsi con i nostri protagonisti. Subaru pare ancora diffidente, cosa accadrà ora? E Defteros? Sarà ancora vivo o no? Lo sapremo al prossimo capitolo, ci si sente li :D Baci 

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Capitolo 33
*** The devil within ***


Buio, è così che inizia il sogno del giovane. O forse pensa, non è solo un sogno? Forse pensa, è davvero morto e queste sono le porte degli Inferi? Avanza di qualche passo: i suoi lunghi capelli bruni sono mossi da una leggera brezza mentre i suoi occhi color smeraldo scrutano l'area circostante. In seguito una ventata gelida precede l'entrata in scena di un'altra figura: un giovane che gli da le spalle e dai lunghi capelli corvini. Sta osservando davanti a sè e, incuriosito da questo singolare atteggiamento anche il bruno si avvicina seppur con un pò di titubanza. " Ma tu chi sei? ". Chiede semplicemente il bruno, L'altro non si volta a guardarlo ma si lascia andare ad una leggera risata, per poi in fine prendere parola. 

" Chi sono io? Chi sei tu, invece? ". Chiede. Il bruno inizia a spazientirsi e gli si avvicina con decisione.

" Adesso basta, mi hai seccato! ". Tuona il giovane: afferra la spalla del corvino per poi costringerlo a voltarsi verso di lui. E non appena ne scorge l'aspetto ne rimane shoccato. " Cosa... ma tu... ". Deglutisce per poi allontanare la mano dalla spalla di costui, indietreggiando di qualche passo come se avesse visto il diavolo in persona. 

" Mi hai chiesto chi sono? Ebbene... ". Fa qualche passo in avanti mentre l'altro indietreggia, finando quasi contro una colonna retrostante. " Io sono te! ". Detto questo il corvino afferra il bruno per il collo, inchiodandolo alla parete retrostante. Preso di sorpresa l'altro sente il fiato mancargli letteralmente. " Chi sei tu? Dimmelo... dimmi, chi sei? ". Stringe maggiormente la presa mentre parla il moro. L'altro tossisce in cerca di ossigeno. 

" L... Lasciami! Lasciami, maledetto! Non hai alcun potere su di me! ". Riesce a stento a pronunciare quelle frasi, l'aria scarseggia mentre l'altro lo fissa con i suoi occhi scarlatti. 

" Invece ho più potere di quello che immagini ". Sussurra con un ghigno vittorioso: senza dare retta alle proteste dell'altro gli si avvicina per poi leccargli una guancia e provocando il conseguente disgusto dell'altro. " Io sono te, e sei tu che non ha alcun potere su di me: io posso fare tutto ciò che voglio. Io rappresento i tuoi veri desideri, la tua vera indole. Non negarlo ". Ghigna sadicamente. Il bruno trova la forza di reagire di li ad alcuni, interminabili momenti: riesce a dare un calcio a quella persona, gettandolo lontano da lui e facendogli così mollare la presa sul suo collo. Tossisce ed ansima in cerca di ossigeno, dopo essere caduto a terra e portandosi le mani al collo. Il moro si rialza dopo qualche momento di stordimento: osserva con noncuranza la propria " controparte ", che a sua volta ricambia lo sguardo rialzandosi a propria volta. 

" Perchè siamo qui? Sono forse morto? ". Chiede il bruno. L'altro sogghigna ancora una volta.

" Tu si. Io invece, ho ancora la possibilità di tornare. Ho la possibilità di distruggerti per sempre, così che tu non possa più tornare ad interferire. Potrò portare avanti quella che è anche la tua vendetta! ". L'altro porta le mani alle orecchie esasperato, scuotendo il capo. 

" Sta zitto! ". Grida per poi chiudere gli occhi mentre continua a scuotere il capo. Il corvino lo deride per poi continuare a provocarlo. 

" Oh no, non smetterò: ti distruggerò una volta per sempre e prenderò il controllo sul tuo corpo in modo definitivo! Ucciderò quella bastarda, ed è ciò che dovresti volere anche tu dopo quello che abbiamo passato per colpa sua! ". Continua ma, a quella minaccia scatta qualcosa nel bruno. 

" Toccala e io... io... ". Lo guarda furente mentre l'altro ghigna ancora una volta. 

" Tu che cosa? Non puoi farci niente... Defteros! ". Detto questo fa comparire la daga dorata tra le sue mani. " Pochi istanti e sarà tutto finito: pochi istanti e finalmente quel corpo sarà mio! ". Detto questo si scaglia contro il giovane che si è rivelato essere Defteros che, vedendosi attaccato decide di reagire: ferma il fendente diretto verso il suo collo con la propria mano, impugnando la lama della daga. Dalla ferita sgorga una copiosa scia di sangue ma, nonostante il dolore Defteros non pare intenzionato a cedere. 

" Tocca mia sorella e sei morto! ". Grida, per poi correggersi. " Anzi, lo sei già! ". Un cosmo dorato lo circonda, e questo fa volare l'avversario a qualche metro di distanza. Defteros ansima, avvertendo solo ora l'intenso dolore alla mano. Guarda colui che a conti fatti è sempre una parte di sè, la più bastarda e senza scrupoli, il suo lato oscuro: la maledizione dalla quale non è mai riuscito a liberarsi, o almeno fino a quel momento. 

" Sei tu quello morto! Guardati: più nessuno ti ama. Più nessuno ti vuole, sei solo! Persino i tuoi stessi genitori ti hanno abbandonato in fasce, non ti dice niente questo? ". Chiede per poi partire all'attacco il corvino. Fa per afferrare la daga dorata, ma Defteros è più veloce: pone l'arma in sua difesa, trafiggendo l'altro. Lui pare essere rimasto sconvolto e, mentre inizia a dissolversi lentamente dice le sue ultime parole. " Ricorda... tutti ti odiano. Sei solo, Defteros. Solo ". Poi un'intensa luce dorata. 


I presenti sono rimasti sconcertati: Crystal è il primo ad approssimarsi, dietro di lui Saga e Tea. Subaru non lascia la presa sul corpo del giovane, che ora è circondato di un'intensa luce dorata. " Incredibile! Guardate i suoi capelli ". Fa semplicemente il Cavaliere di Scorpio. Saga e Tea si guardano un istante, in seguito la donna guarda Crystal. 

" Non mi dite che... ". Sussurra solamente Aquarius. Subaru posa a terra il corpo dell'ex avversario per poi annuire.

" Si, Crystal: questo è il vero cosmo di Defteros. Stiamo per conoscere il vero fratello di Iris ". Sentenzia e, senza che i presenti possano proferire altro verbo sono costretti a coprirsi gli occhi per qualche istante. Una luce abbagliante illumina tutto il corridoio, per poi in fine cessare gradatamente. Defteros muove una mano, per poi aprire lentamente gli occhi: non sono più rosso scarlatto ma sono dello stesso colore di quelli del padre. I suoi lunghi capelli sono passati da corvini a bruni, il suo cosmo da nero a dorato. 

" Che... che mi è... ". Mormora solamente, per poi ricordare: si è scontrato con Subaru. Ha subito quattordici cuspidi, ed era ormai certo che gli avrebbe lanciato anche la fatidica Antares, uccidendolo. Era preparato. Ma così non è stato: di fatto lui è li, vivo. E' come se si fosse risvegliato da un sonno durato anni. Barcolla un pò, e per istinto Subaru lo soccorre. I presenti rimangono sconvolti a tale vista: Defteros e Subaru si odiavano! Ed ora il figlio di Scorpio lo sta soccorrendo? Com'è possibile?

" Sta calmo, ora devi riprenderti ". Fa solamente il turchino. Defteros lo guarda qualche istante e costretto a rimanere appoggiato a lui. 

" Perchè? ". Chiede solamente, per poi proseguire. " Perchè non mi hai lanciato Antares? ". Chiede in fine. Subaru lo guarda un momento per poi sospirare pesantemente. In fine prende parola. 

" Non avrei mai potuto ucciderti: io sapevo che in fondo, chi stavo combattendo non era il vero Defteros. Era il tuo lato oscuro, che dominava su di te. E' vero, ho rischiato molto salvandoti: avresti potuto perdere la tua battaglia interiore. Ma io sentivo che non era così, sentivo che avevi la forza per farcela. Non ti serbo rancore: so che non eri in te fino a questo momento. Sono solo felice che ala fine... ". Ma si blocca: nota che il bruno sta piangendo come fosse un bimbo.

" Quindi tu lo sapevi? Tu... tu hai avuto fiducia in me nonostante tutto quello che avevo fatto? ". Chiede, e Subaru annuisce. 

" So riconoscere un nemico ed un amico: si è vero, tu sei stato un avversario temibile e crudele. Ma ho compreso che eri dominato da una forza malvagia, quindi ti chiedo: vuoi aiutarci a salvare tua sorella da Chrono, ed a fermare i Titani? ". Chiede. Defteros esita un istante per poi rispondere. 

" Non so... ho fatto troppo male a tutti, e poi non ho nemmano un'armatura e... ". Si volta in seguito verso sua madre: la madre che ha tanto odiato ma che ha allo stesso tempo tanto amato. " Mamma... ". Mormora solamente. " Mamma, io... ". Fa per dire, ma lei scuote il capo per poi correre ad abbracciarlo, piangendo. 

" Bentornato, figlio mio! ". Fa la reincarnazione di Persefone, commuovendo sia Subaru che lo stesso Crystal. Defteros sente qualcosa spezzarsi in lui: sono le catene dell'odio. Ormai sono definitivamente distrutte, ha vinto lui: il suo lato oscuro è stato annientato. Poi, una luce dorata precede l'entrata in scena di una scintillante armatura. Tea la vede, e ne rimane letteralmente shoccata. " Non è possibile... ". Mormora. Defteros è più sorpreso di lei: il suo cosmo pare entrare in sintonia con quello sprigionato dalla Sacra Armatura dorata posta di fronte a lui. Da parte sua Saga rimane in silenzio qualche istante, per poi prendere parola. 

" Era ora ". Fa solamente, mentre tutti si voltano verso di lui sbigottiti. 

" Che intendi dire? ". Chiede il Cavaliere di Aquarius. L'ex Cavaliere della terza casa risponde alle sue domande di li a poco, con una calma a dire poco disarmante. 

" Ti voglio dire che quell'armatura è sempre appartenuta a Defteros. Solo che, a causa del suo cosmo oscuro lo rifiutava. Per questo non è mai giunta da lui. Ma ora che il lato oscuro è stato soppresso, l'armatura lo ha ritenuto degno di indossarla ". Da parte sua il giovane rimane sconvolto, ma pensa che in effetti il ragionamento di suo padre non è sbagliato. 

" Allora... allora... ". Mormora semplicemente, mentre si avvicina cauto alle Sacre Vestigia. 

" Si, è così... ". Gli risponde con la stessa calma di pocanzi suo padre, mentre l'armatura si dispone per la prima volta sul corpo del padrone. " Ora anche tu hai un'armatura e puoi combattere al nostro fianco, Defteros di Capricorn ". Tea e Crystal assistono alla scena senza riuscire a proferire parola, così come il neo Cavaliere d'Oro della costellazione del Capricorno. 

Al quarto piano infuria la battaglia tra la Dea Athena e Demetrios. Seiya non può fare a meno di ammirare la lealtà dell'avversario: sin ora hanno incontrato solo nemici subdoli e sleali, lui invece sta combattendo lealmente contro Athena. Non lo ha mai visto una sola volta approfittarne ed attaccarla alle spalle, l'ha sempre affrontata di petto. " Eppure, in lui qualcosa mi è familiare... ". Sussurra a sè stesso Sagitter: quei capelli corvini, quegli occhi color oceano. Gli ricordano qualcuno del passato, e probabilmente anche la moglie si è accorta di questo. I due avversari devono interrompere lo scontro per qualche istante: i loro poteri sembrano persino pari, ed il che pare quasi assurdo essendo Athena una Dea e Demetrios un semplice guerriero al servizio di Chrono. La donna lo guarda qualhe istante, ansimando e cercando di prendere forza. " Dimmi la verità, Demetrios: chi eri prima della tua morte? ". Ripete la domanda Saori. L'altro scuote il capo per poi prepararsi ad un nuovo attacco.

" State in guardia, Athena! ". La avverte e, senza esitazione alcuna attacca la rivale. Questa impugna il proprio scettro per poi porlo a difesa: la lancia di Demetrios si scontra con il bastone dorato di Saori, che lo guarda intensamente. Lui ricambia lo sguardo. " Andatevene, voi ed i vostri Cavalieri state solo perdendo tempo. Rischiate di farvi eliminare ". Avverte il moro, ma la donna scuote il capo. 

" Sai bene che non è possibile: dobbiamo fermare Chrono ed i Titani prima che sia tardi ". Risponde risoluta, per poi incrociare con il proprio lo sguardo del rivale. Rimane colpita un istante. " Hai gli occhi di lui... ". Commenta, come se avesse capito qualcosa o avesse dato conferma a sospetti che già nutriva. Demetrios non pare dar troppa importanza alle parole della Dea, e con un agile salto all'indietro si allontana dalla donna. Guarda per un istante Shura, e per un momento la divina fanciulla può giurare di scorgere un'infinita tristezza negli occhi del giovane Ghost. In seguito l'avversario scuote il capo con enfasi, tornando a concentrarsi sulla lotta. Punta la propria lancia ad Athena, ben deciso a vincere lo scontro. 

" Preparatevi ad essere eliminata per prima, Athena ". Commenta solamente. La donna lo fissa per qualche istante, stringendo lo scettro di Thoole e pronta al contrattacco. 

- Quello sguardo... quello sguardo lo riconosco. Apparteneva a lui, ed a pochi altri al mondo -. Pensa tra sè e sè la lilla: che cosa voglia dire e di chi parli tuttavia, non è ancora dato saperlo. 



Ciao amici, come va? Ecco il nuovo capitolo! Che ne dite? Colpo di scena: Defteros è riuscito a sconfiggere il lato oscuro! E non solo: si è rivelato essere lui il nuovo Cavaliere d'Oro di Capricorn, proprio come nella visione di Iris! Athena intanto pare aver riconosciuto in Demetrios dei tratti appartenenti ad una persona, così come Seiya. Chi sarà mai? Continuate a seguirmi e lo saprete :D Baci

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Capitolo 34
*** Arrivo al quinto piano ***


Circa diciotto anni prima, città di Athene. 

La giovane si è appena ripresa dopo il difficile parto: tutto intorno a lei pare aver perso vita, tutto e tutti. Tranne lei: sua madre. La donna che l'ha aiutata a mettere al mondo i suoi due bimbi, due bellissimi maschietti. " Mamma... ". Sussurra solamente la fanciulla. " Mamma... perchè i miei bambini non piangono? ". Chiede. Improvvisamente uno dei piccoli scoppia in lacrime: è in salute e sta bene. La fanciulla sente quel pianto e sospira sollevata, ma non è ancora tranquilla. " Mamma? ". Chiede. La donna dalla chioma color ebano le porge il piccolo affinchè lo calmi, e possa per la prima volta stringerlo tra le braccia. 

" Oh, tesoro mio: è bellissimo ". Sorride, per poi guardare l'altra creatura: quel piccolo non da segni di vita, nulla. E' molto pallido e non piange, e di questo anche la neo mamma si accorge. 

" Mamma, e l'altro bimbo? Perchè non lo sento...? ". Chiede iniziando ad agitarsi. La donna cerca di calmare la figlia, che pare quasi intenzionata ad alzarsi dal letto pur essendo indebolita dai dolori del parto. 

" Tesoro, sta tranquilla: il tuo bimbo sta bene. Non ti devi agitare, ora ". Cerca di tranquillizzarla, ma la fanciulla fa un cenno negativo con il capo. 

" Allora perchè non sta piangendo! Che sta succedendo?! ". Chiede esasperata la neo mamma, cullando poi il bimbo tra le sue braccia che, avvertendo la tensione non pare volerne sapere di quietarsi. La madre osserva la figlia: come fare? Come confessarle quella terribile verità? Alla fine decide: deve farlo e non può più indugiare. Guarda la figlia senza riuscire a trattenere le lacrime. 

" Tesoro, sii forte ti prego ". Inizia il discorso. La neo mamma la guarda iniziando seriamente a preoccuparsi.

" Mamma... ". Mormora solamente. La donna scuote il capo per poi scoppiare a sua volta in lacrime. 

" Tuo figlio... l'altro bimbo è nato morto, figliola ". Silenzio: un surreale silenzio, rotto solo dai singhiozzi della nonna del bimbo appena nato quanto del bimbo morto che giace esanime tra le sue braccia. La neo mamma è in totale stato di shock: non si occupa nemmeno di quietare il bimbo che le è rimasto, e che ancora sta piangendo. Forse a causa della tensione, forse sente la mancanza del gemello. Poi, un urlo straziante: l'urlo di una madre disperata. La mora la guarda per poi posare il corpo dell'altro nipotino nella culla, ed andando ad abbracciarla forte. " Tesoro, figlia mia non fare così, ti prego! ". Tenta. Ma lei non si calma: continua a gridare e piangere, stringendo forte a sè il figlio che ancora è vivo. 

" Non è vero! No! No, dimmi che non è vero, mamma! ". Grida ancora la bruna. La donna sente una terribile morsa accanto al cuore: non osa immaginare come debba stare sua figlia. La stessa figlia che, non ottenendo la risposta che avrebbe desiderato posa il figlio tra le braccia di sua madre. In seguito si alza nonostante non abbia forze. Si aggrappa con forza ad un mobile, ed in seguito alla parete. Giunge fino alla culla dove giace il corpo del suo bambino: lo guarda per poi accarezzargli il viso. " Demetrios... ". Sussurra: si, questo era il nome destinato a quel piccolo. Demetrios, proprio come uno dei valorosi Cavalieri della Dea Demetra. " Demetrios, bambino mio svegliati. La mamma è qui con te ". Lo prende tra le braccia mentre la madre la osserva piangendo: si sente impotente. Vorrebbe fare qualcosa, qualsiasi cosa per poter aiutare la figlia. Vederla in quello stato la dilania atrocemente, eppure non trova soluzione. " Piccolo... ti prego... ". Esausta per lo sforzo la giovane donna crolla a terra, in ginocchio. La madre si alza per soccorrerla, lasciando l'altro nipotino sul letto. 

" Figlia mia ti supplico! ". Tenta ancora una volta. Ma sua figlia non pare volerlo accettare: non può accettare di aver messo al mondo un bimbo morto, non può accettare di non essere stata capace di donargli la vita!


Demetrios si riprende dal duro colpo inflittogli da Athena: la fanciulla ha infatti scagliato un potente attacco per potersi difendere dalla furia dell'avversario, riuscendo per un soffio ad evitare di essere eliminata. In quel momento il gruppo che poco prima era al terzo piano arriva al quarto. Seiya ed il Gran Sacerdote si voltano, sbigottiti: l'aura di Saga non è più nera come la notte, e nemmeno quella di Defteros che anzi, sta indossando l'armatura d'oro del Capricorno! Sagitter è il primo ad avvicinarsi. " Ma che cosa sta succedendo? Io credevo che Saga e Defteros fossero nostri nemici! ". Fa, per poi guardare Tea e sorridere. " E tu, Tea? Tu stai bene? Quando ci siamo incrociati prima, non mi sembrava affatto... ". Si ferma, aspettando una risposta. Tea annuisce per poi ricambiare il sorriso. 

" Si, ora sto bene. Ho ritrovato mio figlio, Saga è nuovamente dalla nostra parte. E sono sicura che insieme potremo anche salvare la mia Iris ". Fa fiduciosa la reincarnazione di Persefone. Demetrios si accorge dell'entrata in scena di nuove persone. Con uno scatto in avanti stordisce Athena, per poi puntare lo sguardo sui nuovi arrivati. 

" Ah bene, così siete voi: la reincarnazione della Dea Persefone, corretto? ". Chiede, ora rivolgendosi a Tea. Athena cerca di rialzarsi, sanguinando al capo per la caduta subita. 

" E' davvero forte... ". Sussurra, per poi guardare l'avversario: si è ora avvicinato a Tea, che lo guarda un pò perplessa. 

" Si, sono io. Chi è che vuole saperlo? ". Chiede semplicemente dopo aver risposto alla sua domanda. Il ragazzo non risponde ma si limita a fissarla gelidamente. 

" Demetrios è il mio nome celeste, e sono un Ghost del divino Chrono ". Si presenta, per poi proseguire. " Quando il mio scontro con la Dea Athena sarà concluso, voglio che siate voi la mia avversaria. Sempre se accettate la sfida ". Tea lo guarda un momento, per poi sussultare: quello sguardo. Perchè lo riconosce? Dov'è che lo ha già visto? In seguito guarda Shura, poi ancora Demetrios. Improvvisamente pare sconvolta, per poi scuotere il capo: sicuramente si è confusa, la stanchezza le sta giocando dei brutti scherzi. Eppure... 

Al quinto piano intanto giungono Phoenix e Shun: i due fratelli hanno infatti proseguito il loro cammino, spronati dagli amici che li hanno invitati a proseguire mentre loro avrebbero affrontato i nemici ai piani precedenti. Il Cavaliere di Leo e quello di Virgo si affiancano, guardandosi intorno sospettosi. Il primo a prendere parola è il verde. " Fratello, non trovi che tutto ciò sia sospetto? ". Chiede, mentre l'altro annuisce per poi dargli una risposta. 

" E' vero: nessun nemico si è ancora palesato. Mi chiedo se il quinto piano non sia incustodito ". Fa semplicemente il maggiore. Improvvisamente tuttavia si volge come se avesse sentito qualcosa. " Giù, Shun! ". Grida, gettando a terra il fratello e gettandovisi a sua volta. Un potente fendente si scaglia su una parete, senza distruggerla ma lasciandovi un vistoso crepo. 

" Grazie, fratello! Mi hai salvato ancora una volta ". Fa il Cavaliere di Virgo. Phoenix annuisce, mentre entrambi si alzano da terra e si guardano intorno. 

" Non abbassare mai la guardia ". Fa il Cavaliere di Leo. Virgo sta per risponfergli, ma un secondo fendente viene lanciato nella loro direzione. Stavolta i due fratelli lo schivano con un abile salto, mentre il cavaliere dalla chioma blu prende parola di li a poco. " Fatti vedere! O dorse sei un codardo che attacca gli avversari rimanendo nascosto nelle tenebre? ". Lo provoca deliberatamente: sa che è l'unico modo per fare uscire allo scoperto l'avversario. Dei passi sono l'unica risposta alla frase del Cavaliere. 

" E' lui, il nemico? ". Chiede Shun, preparandosi alla difesa. Phoenix annuisce per poi dargli una risposta. 

" Si, è lui: avverto il suo vasto cosmo. Un cosmo nero come la notte più profonda. Può appartenere solo... ". Si ferma, mentre l'avversario prende finalmente parola. 

" Ad un Titano, si. Hai detto bene, cavaliere di Leo ". Capelli rosso scarlatto, occhi blu oceano. Tra le mani tiene la sua spada, che sembra essere quasi fatta di diamanti. Indossa la sua armatura divina, il suo mantello si muove a ritmo dei suoi passi. 

" Finalmente ti mostri ". Fa ironicamente Phoenix. " Sai, iniziavo a stancarmi di giocare a nascondino ". Continua con l'ironia tipica di lui, mantenendo quell'espressione beffarda come stesse prendendo in giro l'avversario. 

" Sai, vi sarebbe convenuto se fossi rimasto nascosto: con un colpo vi avrei eliminati e vi avrei risparmiato molte sofferenze ". Risponde con la stessa ironia il rosso, per poi guardare gelidamente il Cavaliere. Questi decide che combatterà lui per primo, e si pone davanti al fratello. 

" Saremo noi ad eliminare te, te lo assicuro ". Sentenzia risoluto. L'altro non si scompone e riprende parola, mettendosi a sua volta nella propria posizione d'attacco. 

" Non esserne tanto convinto, potresti rimanere deluso ". Impugna fiero la propria spada, per poi proseguire. " Io, Ponto, vi toglierò di mezzo una volta per tutte. Nel nome del mio signore ". Sentenzia, rivelando di essere niente poco di meno che Ponto, il Titano del Mare e del Destino. 

Salve amici, come va? Eccomi con un nuovo ( e purtroppo orto ) capitolo. Diciamo che è solo unpreludio alla prossima battaglia: Demetrios sta concludendo lo scontro con Athena ed ha sfidato Tea, ma tutti sembrano turbati da lui e dal suo sguardo. Come mai? Nel frattempo Shun e Phoenix incontrano il primo Titano: Ponto. Come se la caveranno contro il terribile fratello di Chrono, che risvegliò le sue memorie? Lo sapremo nel prossimo capitolo! Baci

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Capitolo 35
*** La vera identità di Demetrios ***


" Ne sei sicuro? Credi che questa sia la soluzione giusta? ". Chiede la donna. Lui la fissa un istante, per poi annuire. 

" Fidati di me: le cose andranno come previsto. Ma perchè il nostro piano funzioni, è necessario risvegliare anche lui ". Risponde risoluto. La donna scuote il capo con enfasi. 

" No! Sai bene com'è: potrebbe essere più dannoso che un bene, pensaci! Ricorda che senza di lui, sei tu a detenere il controllo sui Titani ". Sentenzia. L'uomo non dice nulla, ma osserva il corpo di un giovane dalla lunga chioma blu. 

" ci è voluto così tanto tempo per trovare il suo sigillo: credevo non ce l'avremmo mai fatta, invece... ". Si ferma un istante: posa la mano sul viso gelido dell'altro, che naturalmente non da segni di vita. In seguito prosegue la frase. " Eccolo qui, guardalo: ancora con quel perenne broncio, eh? ". Chiede con un pizzico di ironia. Lei gli si avvicina mentre lui riprende parola. " Come ti ho detto, lui è indispensabile per la riuscita del nostro piano. Devi fidarti di me ". Detto ciò si volta a fissarla intensamente, prendendole il mento tra le dita e costringendola ad alzare lo sguardo verso di lui. " Ti fidi di me? ". Chiede il fine. Lei pare completamente intontita da quelle parole, come fosse stata ipnotizzata. In realtà nulla di ciò è accaduto: con lei non userebbe mai certi sotterfugi. E' solo la devozione totale, un amore incondizionato ed assoluto, la fedeltà verso di lui che la portano automaticamrnte a pendere letteralmente dalle sue labbra e ad accettare questo suo folle piano. 

" Si. Si, io mi fido totalmente di te, mio sposo ". Sussurra arrossendo in viso la donna. Seguono attimi di interminabile silenzio interrotti solo da un bacio improvviso, che la fanciulla riceve e ricambia senza tanti problemi. Dopo un pò di tempo sono costretti a staccarsi per riprendere fiato, mentre lei annuisce ancora una volta. " Mi fido di te ". Conclude il suo discorso. Lui le posa una mano sul viso, per poi annuire. 

" Molto bene, sapevo che non mi avresti tradito. Vedrai, se tutto andrà come previsto, allora a quel punto per noi Titani sorgerà una nuova e gloriosa era ". Ride sadicamente mentre lei annuisce. 

" E con te come nostro leader sarà uno scherzo giungere a tale obiettivo ". Fa decisa. Lui punta nuovamente lo sguardo verso l'uomo addormentato per poi annuire. 

" Io finchè lui non si sveglia, mia cara. Dopo di che, prenderà il posto che gli spetta come nostro re. A meno che qualcosa non vada storto nella sua rinascita: a dofferenza nostra, per lui non c'è solo il sigillo di Zeus da distruggere ". Spiega brevemente. La sua sposa annuisce per poi prendergli il viso tra le mani. I due si fissano intensamente. 

" Ponto... ". Sussurra la donna dalla chioma color pesca, per poi riprendere parola di li a poco. " Porta i Titani alla vittoria. Fallo, con o senza di lui. Non permettiamo che la storia ripeta sè stessa ". L'uomo che si è rivelato essere Ponto annuisce, per poi posare le mani su quelle di lei. 

" Te lo giuro, Mnemosyne: stavolta andrà tutto bene ". I due si guardano intensamente per poi baciarsi nuovamente. Di che piano stiano parlando, non è dato saperlo. 


Chrono lascia cadere l'ultima sabbia adamantina: si è chiuso in camera sua da un pò, per poter osservare meglio quel ricordo che comunque non appartiene a lui. Appartiene infatti a suo fratello, Ponto. Colui che ora sta per iniziare uno scontro con Phoenix, cavaliere d'oro del Leone, e con Shun di Virgo: percepisce chiaramente i loro cosmi che stanno per scontrarsi. La sabbia di diamanti scivola a terra per poi in fine dissolversi, come non fosse mai stata presente. Il giovane dalla chioma blu riflette un momento. " Lo sapevo: non sei cambiato da allora, Ponto ". Ghigna quasi divertito. In seguito fa comparire nelle sue mani la Megas Drepanon, per poi decidere di uscire dalla stanza. " Bene bene, vediamo un pò come se la sta cavando il nostro signore del Destino ". La sua diabolica risata riecheggia in tutto il corridoio dell'ultimo piano, mentre lui pare dirigersi in una direzione ben precisa. 

Athena è esausta: sta consumando moltissimo cosmo contro Demetrios, crede di poter affermare con assoluta certezza che nessun avversario umano è mai stato così temibile: la potenza di quel Ghost è paragonabile a quella di un Dio, senza ombra di dubbio. Da parte sua anche il corvino pare risentire della stanchezza: inizia ad avere il fiato corto e sanguina in diversi punti del corpo. Tossisce nuovamente, notanfo sulla sua mano del sangue. Athena decide di prendere parola di li a poco, dopo essersi ripresa. " Demetrios... ". Lo chiama. Lui ansima per via dello sforzo, tuttavia trova la forza di alzare lo sguardo e puntarlo alla donna. " Ma perchè ti ostini a nasconderti dietro questa maschera? Tu non... oh miei Dei, per la prima volta non so cosa dire, io... ". Demetrios non attacca: Athena non è pronta a contrastare od incassare il colpo, è troppo impegnata in quella sorta di monologo anche se, a conti fatti si sta rivolgendo proprio a lui. 

" Cosa vi prende, Athena? Non avete più intenzione di sbaragliare il nemico e di passare questo piano? ". Chiede con finta calma il Cavaliere di Chrono. Saori lo guarda intensamente mentre lui ricambia lo sguardo, misto tra gelido e di sfida. La donna scuote il capo. 

" Non hai risposto alla mia domanda: perchè celi la tua vera identità? Cos'è a farti tanto paura? Se è vero che eri un Sacro Guerriero della Dea Demetra, allora perchè i tuoi occhi mi stanno dicendo un'altra cosa? Perchè il tuo sguardo è sempre, costantemente puntato su quel giovane? ". E guarda Shura, ovviamente incosciente. L'altro sussulta come fosse un bambino colto in flagrante con le mani nella marmellata, ma ancora una volta scuote il capo come a voler negare qualcosa. 

" Ve l'ho già detto: non vi intromettete. Noi due siamo nel belmezzo di un combatimento, e... ". Athena lo guarda per poi scuotere il capo. 

" Lo scontro è finito, e lo è dal momento in cui Tea e gli altri sono entrati nella stanza. Da quando ti sei ritrovato davanti al corpo di un giovane che sin dalla più tenera età ha dovuto affrontare un destino più grande di lui. Ma questo, tu lo dovresti sapere ". Tutti i presenti osservano increduli Saori, Tea per prima. Guarda la divina sorella per poi prendere parola. 

" Ma che cosa stai dicendo, Saori? Che cosa... ". Non riesce a terminare la frase. Athena si volta verso la giovane: è sicura, Demetrios non la attaccherà alle spalle.

" Purtroppo, ho avuto conferma di sospetti che già nutrivo. E se guarderai bene quel giovane, non avrò bisogno di spiegarti: il tuo cuore saprà la verità ". Tea scuote il capo e guarda la divina sorella. La donna capisce di aver meso in confusione la reincarnazione di Persefone, così le si avvicina ponendole le mani sulle spalle. " Ricordi la nascita di Shura? ". Chiede. Tea la guarda come se vedesse un fantasma.

" Cosa... che c'entra adesso la nascita di mio figlio? ". Chiede. Athena prosegue la frase di li a poco, sospirando pesantemente.

" Tu stessa mi hai rivelato che non partoristi un solo bimbo: che si era ripetuta la storia di Iris e Defteros. Con la differenza che quella volta, la cosa era vera: il gemello del tuo Shura nacque realmente morto, non ti fu solo fatto credere. Ricordi? ". Tea sbianca mentre il marito la guarda stupefatto. 

" Tea? Ma... perchè non me ne hai mai parlato? ". Chiede stupito. La donna lo osserva qualche istante, mentre inevitabilmente le lacrime pungono i suoi occhi.

" Perchè mio figlio è nato morto, Crystal: morto. Non c'era e non c'è spazio per i dubbi. Si, è vero: quella notte diedi alla luce due gemelli, esattamente come capitò con Iris e Defteros. Erano due maschietti, ed erano bellissimi. Ma solo uno di loro sopravvisse: non fui in grado di donare la vita anche all'altro piccolo, che nacque morto ". Ammette: è vero. Quando Shura venne al mondo non era solo. Aveva un gemello, che però nacque senza vita. 

" Sorella, non fu colpa tua ". Sentenzia Athena. L'altra la guarda sorpresa mentre la Dea della giustizia prosegue. " Fu Hades il responsabile della morte di tuo figlio ". Parole che lasciano shoccati tutti i presenti, la stessa Tea compresa.

" Come Hades? Ma... ". Non riesce a parlare, le parole le muoiono in gola. Crystal la vede sbiancare e la soccorre. Athena si volge poi verso Demetrios: stranamente il ragazzo pare interessato a ciò che dice la sua avversaria. 

" Si: uccise quella creatura, che non era suo figlio.Voleva che solo il suo futuro corpo ospite sopravvivesse, colui che aveva in sè una parte del suo immenso potere nonchè il suo sangue divino. Ma non aveva calcolato una cosa: insidiandosi in un umano, concependo suo figlio tramite Astraeus non pensò che avrebbero potuto nascere due gemelli. Ma solo uno di loro sarebbe stato il suo. L'altro... ". Si ferma. Tea è pallidissima: già tutto ciò che ha passato l'ha provata, e ora... 

" Athena, che diamine... cosa state cercando di dire? ". Interviene ad un certo punto Saga: è rimasto in silenzio fino a quel momento, ora però ha deciso di prendere parola. " Insomma, volete essere più chiara? ". Chiede. La donna annuisce. 

" Come Shura ha in un certo senso due padri, uno terreno ed uno divino, il suo vero padre, così nel momento in cui Astraeus venne posseduto dallo spirito di Hades per generare suo figlio, era come se due distinte persone convivessero in un solo corpo ". Inizia il discorso la Dea. " Shura è il solo ed unico figlio di Hades, ma quella notte vennero concepiti due gemelli: l'altro piccolo era il figlio di Astraeus, un bimbo umano dato che all'epoca Tea non era ancora cosciente della sua natura divina. E come potrete ben capire, questo bambino rappresentava un problema inatteso per il Re degli Inferi, un problema del quale decise di sbarazzarsi: come poteva permettere che suo figlio nascesse insieme al figlio dell'umano che lo ospitava? Come poteva rischiare che, nonostante la sua natura umana, involontariamente il fratello trasmettesse una parte del suo potere divino anche all'altro piccolo? Avrebbe rischiato di mandare all'aria tutti i suoi piani. Così... ". Si ferma: legge confusione, sconcerto e sgomento nelle espressioni di tutti i presenti. Nel sentire tutto ciò a Demetrios cade a terra la propria spada: sul suo viso l'unica cosa che si può leggere è lo sgomento più assoluto. 

" Come può essere? Due gemelli figli di due padri diversi, è assurdo! ". Risponde Saga, anche se forse sa già che poi così assurdo non è. Infatti Athena riprende parola di li a poco, spiegando tutto quanto. 

" Non è impossibile, se si tratta di una divinità insidiata nel corpo di un essere umano: ve l'ho detto, era come se ci fossero due persone distinte in quel corpo, in quei momenti. Ed il risultato... ". Si ferma. Demetrios pare quasi più shoccato di Tea. 

" Io sono... sono ... ". Riflette: lui ed Astraeus non sono mai andati d'accordo, anzi lo ha sempre detestato pur combattendo dalla stessa parte. Si è macchiato dell'atto più vile e meschino, abusando di una donna e non solo, ha anche cercato di rifarlo e non ha mai mostrato segni di pentimento. Da tempo il giovane Ghost nutriva dei sospetti, e Chrono gli aveva anche confermato parte di essi. Ma non aveva mai voluto credere di essere figlio di quell'essere. Invece, a quanto pare è così: nelle sue vene scorre il sangue di Astraeus e di Tea. E' loro figlio e gemello di Shura. Quel gemello che ha perso la vita proprio per mano di colui che tanto odia: suo... non riesce nemmeno a dirlo. No. No, non lo considera nemmeno suo padre, in fin dei conti. E lui? Astraeus saprà la verità, si chiede? Se ripensa alle loro precedenti conversazioni la risposta gli viene quasi spontanea: si. Si, sa tutto. E nonostante lo sappia, nonostante sia al corrente del loro legame di sangue lo ha trattato in quel modo. Il corvino alza lo sguardo verso tutti i presenti: uno sguardo che lentamente si sta velando di lacrime di rabbia e disperazione unite. Poi il suo sguardo si ferma su di lui: Shura. Il suo gemello. 


Ta daaaaan! Ed eccomi qui con un nuovo capitolo! Che ne dite? Abbiamo assistito ad un flashback su quando Ponto e Mnemosyne trovarono e distrussero il sigillo di Chrono. Ma come mai il signore del Tempo avrà sottratto il ricordo del fratello per poi asserire che non è cambiato? Cosa nasconde? O cosa nasconde il titano dai fiammeggianti capelli? Intanto Demetrios scopre la verità da Athena: lui è il figlio di Tea ed Astraeus, gemello di Shura ucciso alla nascita da Hades. Cosa farà ora? Continuerà la lotta, o si schiererà dalla parte della giustizia? A voi la parola :D baci

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Capitolo 36
*** Ponto ***


Qualche anno dopo la guerra contro Urano, Regno dei Cieli.

La giovane donna piange disperatamente, mentre il suo sposo guarda la fanciulla che giace tra le sue braccia, priva di vita. I lunghi capelli rosso chiaro della ragazza ricadono sul pavimento, gli occhi che un tempo erano di un bellissimo color celeste sono ora chiusi: quasi sembra addormentata. Quasi non sembra nemmeno che un colpo letale l'abbia raggiunta, stroncando la sua giovane vita. La donna cade in ginocchio per poi portarsi le mani al viso, piangendo. Lui fissa qualche istante ancora la fanciulla, per poi prendere parola. " Mnemosyne... ". La chiama semplicemente, quasi freddamente. Lei scuote il capo continuando a piangere.

" Non è possibile! Perchè?! ". Fa, incapace di smettere di singhiozzare nonostante le parole di colui che le è accanto. Lei lo costringe a voltarsi a guardarla, stringendo poi con forza la presa sulle sue spalle ed iniziando a gridare. " Dimmelo, Ponto! Perchè lei?! ". Sbrocca. Colui che si rivela essere il suo sposo, Ponto, la guarda intensamente. 

" Non lo so. Ma questa volta non la passerà liscia ". Sibila gelidamente. In seguito toglie la mano che teneva sul viso della fanciulla esanime, posandola su quello della sua sposa. " Te lo giuro ". Sussurra. Ma la donna non pare essere rassicurata, tutt'altro. 

" Euribia! La nostra Euribia! Come ha potuto farlo?! ". Grida tra l'infuriato e lo sconvolto. Ponto posa a terra il corpo della misteriosa ragazza di nome Euribia, per poi stringere a sè la moglie. 

" Pagherà per tutto quanto: sapevo che nostra madre aveva fatto una pessima scelta ad affidargli il regno che un tempo fu di nostro padre. Acciecata dalla vendetta e dal desiderio di libertà dalla tirannia di Urano, ha finito per cedere questo luogo ad un tiranno peggiore ". Stringe i pugni il rosso, per poi proseguire. " Ma non mi importava: non ho mai contraddetto nostra madre, la Divina Gaia. Almeno, fino a quando nostro fratello non ci ha privato di nostra figlia ". Lo sguardo ricade inevitabilmente sulla rossa che ancora pare dormire, la sua bellezza inalterata nonostante il sangue continui a sgorgare dalla ferita sul petto, che si è lentamente contornata di un vistoso livido viola.

" Cosa facciamo? ". Chiede semplicemente Mnemosyne. Lascia la presa sulle spalle del marito per poi togliere il proprio mantello, posandolo sul corpo della figlia. Ponto segue il suo esempio, per poi inginocchiarsi e prendendo tra le proprie la mano gelida di Euribia. 

" Speriamo, mia sposa. Speriamo che la maledizione di nostro padre lo raggiunga davvero ". Mormora, forse troppo a bassa voce: Mnemosyne non ha sentito quelle parole. In quel momento non è semplicemente una Dea, è una donna. Una madre che ha perduto la figlia per mano del fratello, salito al trono dopo la morte del padre. Ha colpito la nipote con la Megas Drepanon, ed ovviamente per una giovane Dea i cui poteri erano ancora fragili non c'è stato scampo alcuno, soprattuto considerate le doti particolari di quell'arma forgiata dalla stessa Gaia: una falce deicida pari alla falce della morte, che assorbe vita e potere di qualsiasi creatura. E d'altra parte, quale altra arma avrebbe mai potuto eliminare il sommo Urano, signore del Cielo e Dio primigenio? Una donna raggiunge improvvisamente la coppia: una giovane dalla lunga chioma turchina. Accanto a lei altre quattro donne: la prima ha i lunghi capelli verde chiaro raccolti in due chignon. Affianco ad ella vi è una fanciulla dai corti capelli viola, occhi del medesimo colore a differenza dell'altra che ha invece i gli occhi color oceano. La terza donna ha lunghi capelli argentei, occhi color ghiaccio ed espressione shoccata. In fine c'è una fanciulla dai corti capelli castani ed occhi scarlatti. 

" Cos'è successo? ". Chiede solamente l'argento. In seguito è la verde a farsi avanti. 

" Ponto, Mnemosyne. Chi ha fatto questo? ". Chiede sconcertata, ed impugnando tra le mani la sua arma, ossia una spada. " Chi è stato a colpire mia nipote?! ". Si arrabbia. La castana le pone una mano sulla spalla per calmarla.

" Sorella, placa la tua ira ti prego ". La ammonisce. La verde fa un passo indietro tornando nel gruppo, e cercando di recuperare la calma. La turchina si fa finalmente avanti. 

" Teia, Teti, Temi, Phoebe... vi prego, lasciatemi sola con nostro fratello e nostra sorella per qualche istante. Vi raggiungerò subito ". Chiede ad un certo punto la Titanide. 

" Ma Rea, sei sicura di stare bene? ". Chiede ad un certo punto la giovane dai capelli viola, preoccupata. La sorella le rivolge un sorriso per poi annuire. 

" Non temere, Temi. Ora andate, vi prego ". Le altre annuiscono per poi lasciare Rea sola insieme a Ponto e Mnemosyne. Il suo sguardo puntato inevitabilmente sulla nipote senza vita. 

" E' stato lui? ". Chiede. Mnemosyne annuisce mentre Ponto stringe i pugni. In seguito guarda con determinazione la sorella. 

" Certo che è stato lui, e chi altri? Lo sposo che tanto ami ha fatto questo. Ma sono sicuro che, ancora una volta, lo giustificherai e starai dalla sua parte. No? ". Chiede. Rea rimane in silenzio e questo per il fratello vale più di mille parole. Si china per poi prendere in braccio la figlia senza vita. " Guarda. Guarda cos'ha fatto! E la stessa cosa, la sta facendo ai vostri figli: li divora uno ad uno, senza darti neppure la possibilità di protestare o di opporti. Non conti nulla per lui, così come non contiamo noi altri ". A quelle parole Rea sgrana gli occhi, per poi voltarsi ad osservare alla sua destra.

" Mi dispiace davvero per ciò che ha fatto ad Euribia, e non ne capisco la ragione ". Inizia il discorso, ma il rosso la interrompe bruscamente. 

" Non mi importa delle tue scuse! Per quanto tempo gli consentirai di fare ciò che crede senza ribattere? Questo deve finire, non voglio che altri miei figli debbano rimetterci la vita. O altri vostri figli ". Precisa. A quella frase la Titanide pare scossa: sussulta per poi sgranare gli occhi. Posa una mano sul suo ormai evidente pancione: manca poco ed anche il suo prossimo figlio nascerà, pensa. Ma sarà destinato alla fine dei suoi fratelli, a meno che... è Ponto ad interrompere i suoi pensieri. " Rea, io ti voglio bene: sei mia sorella. Ma non posso perdonare chi resta dalla parte di chi uccise mia figlia. Quindi ti chiedo: scegli ancora una volta Chrono? Gli consentirai di divorare anche quel bimbo che porti in grembo, senza fare nulla? O finalmente prenderai una posizione? ". Chiede a bruciapelo. Rea riesce finalmente ad affrontare lo sguardo del fratello, ora determinata. Ponto sembra intuire la risposta della sorella ed annuisce semplicemente. " Ho capito ". Fa semplicemente. La Titanide annuisce a sua volta. 

" Immagino vogliate restare soli, per poter dare un ultimo saluto a vostra figlia. Mi congedo ". Fa semplicemente. Senza aspettare risposta da le spalle ai presenti, dirigendosi verso la porta. E' la voce del fratello a trattenerla ancora una volta. 

" Rea ". La chiama. La donna si ferma ad ascoltare ciò che ha da dirle, ed il discorso prosegue di li a poco. " Se la tua decisione è questa, allora ho bisogno che tu faccia qualcosa per me ". La donna si volta in sua direzione, ed i loro sguardi si incontrano per alcuni, interminabili istanti. 

Mnemosyne cammina nervosa: è al proprio piano in attesa di eventuali nemici, ma non può fare a meno di temere per il marito: ha percepito che Athena ed i suoi Cavalieri sono giunti già al quinto piano, e non è certo un'impresa comune sbaragliare tutti i Ghost di Chrono. Sicuramente sono avversari temibili, questi Cavalieri dello Zodiaco: posa la mano al muro. " Mio sposo, ti prego: non farti sconfiggere ". Mormora semplicemente la donna dai capelli color pesca. Tiene tra le mani la propria arma, ma un presentimento nefasto la pervade e non riesce a scacciarlo in alcun modo. Sa bene che il Gran Sacerdote possiede i sigilli di Athena, e se mai dovesse usarli per imprigionare Ponto? Quel vecchio è un avversario pericoloso tanto quanto i Cavalieri, riflette la Titanide. Presa dai propri pensieri non si accorge del suo compagno d'armi che la fissa con un ghigno. 

" Strano trovarti qui, Mnemosyne: ti avevo detto di raggiungere tuo marito ". Sentenzia, per poi proseguire. " Qui basto io alla difesa, in oltre non credo che quei bastardi arriveranno sin qua ". La donna si volta di scatto verso di lui, per poi prendere parola leggermente contrariata.

" Ti diverte rigirare il coltello nella piaga, Astraerus? ". Chiede gelidamente, per poi proseguire. " Sai bene che Chrono non me l'ha permesso. Ha detto che il mio piano è questo, e che non dovevo andare al quinto o l'avrebbe considerato un tradimento. Non posso disobbedire ai suoi ordini ". Ammette.L'altro non dice nulla ma mantiene quel ghigno di sfida rivolto alla fanciulla, che stringe la presa su quel tavolo. " Ponto... ti prego, esci vincitore dallo scontro ". Mormora senza farsi sentire. 

Intanto al quinto piano un nuovo componente si è unito alla battaglia: spinto da Athena, il Gran Sacerdote ha fatto la propria comparsa ed ha affiancato i Cavalieri di Virgo e di Leo. I due uomini lo guardano decisamente strabiliati: non indossa più il proprio elmo, il suo viso ed il suo sguardo carico di determinazione sono ben visibili. Tra le mani stringe tre talismani donatigli da Saori. La sua comparsa ha fermato lo scontro che si era scatenato tra Phoenix ed il Titano del Destino, che ferma la spada ad un millimetro dalla gola dell'avversario. Shun guarda con gratitudine il Gran Sacerdote: se non fosse intervenuto, forse persino suo fratello sarebbe stato eliminato. Ha infatti deciso di affrontare da solo Ponto, accettando la sua sfida. Ma quei Titano ha un potere troppo grande, non solo per uno ma persino per due Cavalieri. Spinto dalla preoccupazione per le sorti del congiunto anche Shun era entrato in battaglia, ma nonostante avesse scagliato i suoi più potenti colpi a nulla sono valsi. Lui ed il fratello sono a mala pena riusciti a distruggere il mantello dell'avversario! " Ponto! Sapevo che era tua, quest'aura immonda ". Ammette l'anziano. " Sono duecento anni che ti do la caccia, ed ora siamo finalmente faccia a faccia ". Duecento anni, pensano sbigottiti Shun e Phoenix? 

" Duecento anni? Ma... ". Non riesce a concludere la frase Shun, perchè l'avevrsario irride sarcasticamente il nuovo arrivato. 

" Incredibile: un sopravvissuto di quella Guerra, dunque? ". Constata Ponto senza mai perdere quel ghigno beffardo. Phoenix e Shun sgranano gli occhi per poi rivolgersi al Sacerdote. 

" Ma, Gran Sacerdote! Che storia è mai questa? ". Chiedono esterefatti. L'anziano si appresta a dar loro le dovute spiegazioni. 

" Dopo il conflitto sacro con Hades, circa duecentoquarantatre anni fa, una nuova minaccia incombeva sulla Terra: i Titani si stavano risvegliando. Il sigillo della Divina Athena, del Sommo Zeus e di altre due divinità del calibro di Hades e Nettuno, si stavano lentamente affievolendo. Molto presto avrebbero perso la loro efficacia, ed alcuni lo fecero effettivamente: Ponto e la sua sposa furono i primi a risvegliarsi, ed ovviamente il loro scopo era solamente ritrovare Chrono e dare inizio così ad una nuova guerra contro Athena e probabilmente, anche le altre tre Divinità che li avevano imprigionati ". Inizia a raccontare l'anziano, per poi proseguire il racconto. " Io ero appena stato nominato Cavaliere d'Oro: il conflitto con Hades era stato vinto, ma non per questo si poteva considerare la Terra fuori pericolo. La Divina Athena dell'epoca ricostituì attorno a sè una nuova schiera di Cavalieri, tra cui c'ero io: Hermas, il Sacro Guerriero dorato della Costellazione del Leone. Dopo quasi cinquant'anni dalla Guerra Santa contro Hades, ce ne fu un'altra contro i Titani, o meglio: con Ponto e la sua sposa, che lentamente stavano liberando i loro fratelli e sorelle. Ma per trovare tutti i sigilli, ci sarebbero voluti parecchi secoli. La Divina Athena mi fece dono del Misopethamenos, incaricandomi di rimanere nell'ombra a sorvegliare che i Titani non si risvegliassero. Ed io decisi di accettare: diedi la caccia a costui per molti decenni, in vano. Il resto, credo possiate immaginarlo ". I due uomini annuiscono ancora un pò sconvolti: non avrebbero mai pensato che, oltre al maestro di Sirio anche un altro Cavaliere della generazione successiva avesse ricevuto il sacro dono della divina Athena, il Misopethamenos. " Phoenix, Shun! ". Fa ad un certo punto l'uomo, preparandosi alla lotta. " Affronterò io costui! Voi andate immediatamente al sesto piano, i vostri amici vi raggiungeranno presto ". Sentenzia. Ponto si lascia andare ad una fragorosa risata, per poi impugnare la spada Adamantina. 

" Mi prendi in giro? Credi che un vecchio potrà contrastare me, il Titano del Mare e del Destino? Povero stolto! ". Detto ciò lancia un potente attacco in direzione dell'anziano che, colto alla sprovvista riesce si a spostarsi, ma ne viene parzialmente colpito seppur sia solo costretto ad indietreggiare ma non finisca a terra: pone il talismano di Athena come difesa, e da questo si sprigiona una potente luce che devia l'attacco avevrsario. A quella scena tuttavia, Phoenix decide di non restare con le mani in mano: affianca il Pstriarca risoluto.

" Phoenix! ". Lo ammonisce l'uomo, ma l'altro non pare voler sentire alcuna ragione. 

" Quel Titano mi ha sfidato. Si è beffato di me mettendomi in ridicolo. E' anche la mia battaglia, Gran Sacerdote! Concedetemi di restare al vostro fianco ed aiutarvi a dargli una lezione ". Il Gran Sacerdote guarda il giovane erede dell'armatura che molti secoli prima fu sua, ed annuisce con orgoglio. 

" E sia, combatteremo insieme ". Shun si allontana dallo scontro, decidendo di intervenire solo in caso di estrema necessità. La battaglia si rivela essere piuttosto cruenta: Phoenix ed il Sacerdote uniscono le forze per cercare di aver ragione di un avversario tanto forte. 

" Per il Sacro Leo! ". Tuona risoluto il Cavaliere dorato. Furioso Ponto scaglia un fendente con la propria arma. 

" Credi davvero che basti, maledetto?! ". Detto questo scaglia un secondo fendente pronto ad eliminare l'avversario. Phoenix viene colto di sorpresa, tuttavia in ultimo riesce ad evitare di essere eliminato: con un'abile mossa si scansa, ed il fendente fende in due la parete retrostante. 

" Sei acciecato dall'odio, Ponto: in queste condizioni, non vinceresti a prescindere ". Fa sicuro il Gran Sacerdote. " Phoenix! ". Chiama il Guerriero dorato che, accorgendosi della posa assunta dal Patriarca annuisce assumendola a sua volta. 

" Sono pronto! ". Sentenzia. Shun crede di intuire che cosa stia per accadere e ne rimane sorpreso: già è stato shoccante scoprire che il Gran Sacerdote è un sopravvissuto non della Guerra con Hades, ma dalla precedente con Ponto ed i Titani. Ma ciò che sta per accadere, di certo non si sarebbe mai immaginato di vederlo. Un cosmo dorato e molto potente circonda i due uomini, che sono ora l'uno di fianco all'altro. 

" Per il Sacro Leo! ". Gridano all'unisono: per la prima volta due Cavalieri di Leo lanciano contemporaneamente la tecnica caratteristica di quel guerriero dorato. Ponto se ne accorge, e tenta di difendersi. 

" Non mi avrete mai! ". Grida ponendo la propria arma come difesa, anche se l'attacco combinato dei due uomini gli sta dando delle inaspettate noie, facendolo indietreggiare di qualche metro e quasi gettandolo contro la parete. " Maledetti!! ". Grida aumentando il proprio cosmo ed avanzando a fatica. I due cercano di resistere quanto più possono, ma in fine il rosso riesce ad avanzare e, con tutta la rabbia che sente riesce ad aumentare ulteriormente il proprio cosmo per poi respingere l'attacco ai mittenti, che volano a qualche metro di distanza. 

" Fratello! Gran Sacerdote! ". Si preoccupa Shun. Sta per intervenire, ma i due sembrano non essersi feriti gravemente: si alzano da terra seppur sanguinando l'uno al fianco e l'altro alla spalla. 

" Non temere, Shun: stiamo bene ". Lo rassicura il fratello. Ponto si accorge di non essere riuscito a liberarsi dei due, ed inizia così a perdere le staffe.  Da parte loro invece, sia Phoenix che il Gran Sacerdote si preparano ad attaccare, l'uno con i sigilli di Athena e l'altro con la sua tecnica. Ponto si accorge dell'attacco e pone la propria spada come difesa. 

" Morirete tutti quanti, maledetti Cavalieri di Athena! ". Grida il rosso per poi scatenare la propria tencica contro gli avevrsari. Improvvisamente tuttavia, una potente oppressione lo costringe ad inginocchiarsi a terra. " Cosa... ". Sibila su tutte le furie. Il Gran Sacerdote lo osserva sorridendo compiaciuto. 

" Ti ho giocato, Ponto ". Il fratello di Chrono guarda a terra: ma da dove vengono quei sigilli? Quando sono stati posti? Non sta a domandarselo per troppo: ora deve pensare a liberarsi. Tenta di alzarsi, tuttavia ancora una volta è costretto ad inginocchiarsi. 

" Maledetto! Credi che dei sigilli potranno contenere la mia forza?! ". Tuona su tutte le furie, ma l'avversario lo irride. 

" Sarai costretto a subire passivamente: questi sigilli bagnati dal sangue della Divina Athena hanno un'efficacia assoluta. Tra poco ti priveranno del potere divino e ti sigilleranno corpo ed anima, impedendoti per sempre di rinascere ". Ponto cerca di alzarsi nonostante quella pressione, vanamente. 

" E dopo di te, toccherà a Chrono: è finita! ". Una voce femminile: Saori fa la sua comparsa dalle scale, stringendo lo scettro di Thoole che sta irradiando una potente luce dorata. La Dea sta dando man forte al Sacerdote: infatti solamente lei ha il potere di sigillare una divinità. 

" Divina Athena! Ragazzi! ". Fa Shun, felice di vedere che tutti quanti sono sani e salvi. Athena si avvicina ben decisa a terminare questo primo scontro. 

" Mi dispiace Ponto, ma non possiamo permetterci di restare troppo a lungo impegnati in questo scontro: il tempo scorre inesorabilmente, e noi dibbiamo assolutamente trovare e salvare Iris, prima che sia tardi ". Ponto alza lo sguardo all'avversaria, uno sguardo carico d'ira e rancore. Tuttavia la sofferenza seguente glielo fa abbassare. 

" Athena, tu...! ". La Dea fa per rispondere, ma improvvisamente nota del sangue a terra e la forza dei sigilli indebolirsi. 

" Ma che cosa... ". Mormora la Dea sconvolta: volge lo sguardo verso il proprio ministro terreno. " Gran Sacerdote!! ". Grida: ma cos'è successo? Il Gran Sacerdote ha una vistosa ferita dalla quale sgorga parecchio sangue. L'uomo si volge sbigottito verso chi lo ha colpito, così come Subaru, che è sopraggiunto dietro Athena seguito dagli altri componenti del gruppo. La persona in questione affonda la propria arma, per poi toglierla bruscamente e lasciando cadere a terra l'avversario. Ponto sente di essere nuovamente libero di muoversi, ma rimane in ginocchio alzando lo sguardo verso chi è improvvisamente intervenuto nello scontro. 

" Tu? Ma che cosa... perchè... ". Sibila. L'altro punta il suo sguardo scarlatto su di lui per poi rispondere. 

" Invece di rimanere a terra, alzati e da una lezione a costoro. Dimostra di essere degno di essere uno dei Titani ". Comanda sprezzante, per poi proseguire. " Eliminare quel vecchio era una mia incombenza, per questo sono intervenuto. Ora tocca a te: non deludermi nuovamente, fratello ". Ghigna come se avesse in mente un piano, il giovane dalla chioma blu. Subaru prende finalmente parola.

" Chrono! Finalmente ti fai vedere! ". Grida il Cavaliere di Scorpio. Il signore del Tempo si volta in sua direzione, riservandogli un ghigno di sfida e sprezzante. 

" Oh, guarda chi c'è: il piccolo bastardello ". Lo insulta nuovamente con quell'epiteto che manda il turchino in bestia. Fa per attaccarlo ma, non appena ci prova un solo spostamento della Megas Drepanon crea una potente sferzata d'aria, costringendolo ad indietreggiare. Un gelido tocco lo costringe ad aprire di scatto gli occhi, trovandosi ad un millimetro di distanza dall'avversario e la falce deicida puntata alla schiena. " Ho una gran voglia di farti a pezzi con questa mia falce. Ma non è questo il momento, quindi sta al tuo posto senza fare storie ". Lo prende in giro l'altro. Subaru si altera ancor più di prima. 

" Dov'è Iris?! ". Grida. Chrono lo osserva un istante per poi dare sfogo ad una fragorosa risata. 

" Sta bene, per ora. Il mio bambino cresce sano e, una volta venuto al mondo possiederà un potere immenso. E ti dirò di più: la tua preziosa Iris ha in fine deciso di restare con me. Non vuole più tornare da un rammollito come te, e d'altronde la posso capire ". Lo provoca. " Noi due abbiamo un legame che tu potresti solo sognare di avere con lei, e non parlo solo di nostro figlio ". Continua mentre l'ira di Subaru cresce, ma non può muoversi o la Megas Drepanon si pianterebbe dritta nella sua schiena. " Lei mi ama ". Conclude in fine Chrono, per poi gettare l'avversario a qualche metro di distanza, accanto ad Athena. " Puoi cercare di colpirmi quanto vuoi, non riuscirai mai nemmeno a scalfirmi. Rassegnati ". Subaru si mette seduto, soccorso dalla sua Dea. Athena lo guarda: il giovane è ferito nell'orgoglio e gli rode da morire sapere che è vero: Iris ama Chrono, non c'è posto per altro uomo nel suo cuore. Che sia buono o malvagio, la situazione non cambia: lei spera di salvarlo, lei lo ama e sarà sempre così. Da parte sua il signore dei Titani si volta verso Ponto, come se volesse dirgli qualcosa. In seguito prende parola. " Molto bene, voglio proprio vedere come te la caverai contro questi inutili. Voglio che li elimini tutti quanti, Ponto. Non mi deludere ". Lo fissa gelidamente, l'altro ricambia allo stesso modo rimanendo però immobile: ha osservato tutto. Ha osservato il modo in cui ha trattato Subaru, ha osservato e sentito come ha trattato Iris. Il ricordo di Euribia scorre nella sua mente come fosse in loop. Sa come ha manipolato Saga e Defteros, sa come in passato non esitasse a divorare i suoi stessi figli per impedire che la maledizione di Urano si compisse. Il Titano del Destino fa un passo avanti. Poi, la sorpresa è generale.

Salve a tutti: premetto una cosa da subito. Nella mitologia, Euribia è la figlia di Gaia e Ponto ma, per esigenze legate alla mia trama ho preferito cambiare la maternità della ragazza, dandola a Mnemosyne che è la legittima sposa del Titano del Destino e del Mare. Detto ciò, che vi pare del capitolo nuovo? E' il più lungo che abbia mai scritto, lo ammetto: Chrono è uscito allo scoperto! Ha ucciso il Gran Sacerdote, che si è rivelato essere niente poco di meno che il Cavaliere del Leone della precedente generazione, che ha ricevuto dalla precedente Athena il dono del Misopethamenos per sorvegliare i Titani. Subaru sembra non riuscire ad affrontare Chrono. Invece, che cosa farà Ponto? Dal Flashback abbiamo assistito alla morte di sua figlia per mano di Chrono. In seguito il rosso ha chiesto una cosa a Rea: diche si tratterà? Asperro i vostri pareri :D Baci, ci si vede al nuovo capitolo.

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Capitolo 37
*** Redenzione ***


Tutto attorno alla donna è nero pece. Eppure, pur essendo immersa nella totale oscuritàrisce a camminare, in una direzione precisa che probabilmente è il cuore a dettarle. Lei conosce bene quel luogo: ci è vissuta purtroppo per anni ed anni. " Madre ". Una voce: una voce l'ha chiamata con quell'appellativo che tanto vorrebbe le fosse nuovamente rivolto. Certo ha altri figli, ma anch'essi seguitano a restare imprigionati in qualche recondito punto di quel tetro luogo. " Madre, raggiungetemi vi prego ". Di nuovo. La fanciulla affretta il passo: i suoi lunghi capelli ed il suo mantello si muovono a ritmo dei suoi passi. La donna corre a perdifiato, fino a raggiungere una luce viola: avvolta in essa vi è una figura femminile. Ha le mani giunte come fosse in preghiera, gli occhi chiusi ed espressione afflitta. " Madre, siete finalmente giunta... ". Fa semplicemente la giovane mentre sul suo volto compare un lieve sorriso. L'altra donna le si avvicina incerta, senza ancora toccarla. 

" Sei davvero tu, figlia mia? ". Sussurra. L'altra annuisce per poi proseguire la frase di li a poco. 

" Sento un cosmo nero come la notte. Ne sono certa, è il cosmo di mio padre ". Ammette. " Un cosmo intriso di rabbia e rancore. Mi incute terrore ". Mormora la ragazza dai capelli rosso chiaro, tremando. La madre le si avvicina, prendendo le sue mani nelle proprie. 

" Non devi aver timore, Euribia ". La chiama mentre la fanciulla non apre ancora gli occhi e mantiene le mani giunte in preghiera. " Tuo padre ed io sappiamo cos'è giusto fare. Non temere, l'affronto che hai subito sarà presto vendicato ". Bacia dolcemente le mani della figlia mentre sul viso di ella iniziano a scendere silenziose alcune lacrime. 

" Vi supplico, basta. Rinunciate alla lotta e ricongiungiamoci: usate il vostro potere per riportare in vita me, invece di impegnarlo in scontri deicidi ". Piange la fanciulla. Ma la donna dalla chioma pesca scuote il capo. 

" Mia diletta, vorrei tanto poter esaudire questo tuo desiderio, ma purtroppo non è possibile: la battaglia è già in corso, e tuo padre è già sceso in campo. E molto presto, toccherà a me ". Ammette. Euribia apre gli occhi color mare: quello stesso mare che suo padre domina, al pari di Nettuno. 

" Allora vi prego, vi supplico: non permettete che combatta da solo. Non morite anche voi due, o io ne soffrirò immensamente ". Piange la giovane. La donna che si è rivelata essere Mnemosyne la stringe forte a sè, abbracciandola come non volesse più lasciarla andare via. 

" Ti voglio bene, figlia mia adorata. Tu sei il frutto del nostro amore, e chi ti ha fatto questo pagherà. A qualsiasi prezzo ". Sentenzia, mentre Euribia sgrana gli occhi. Si distacca dall'abbraccio e guarda la madre: una lacrima solitaria scende a bagnare il viso candido della Titanide, che lentamente si desta non potendo così udire le parole della figlia. 


Mnemosyne riapre gli occhi di scatto: si era sopita, seppur per qualche istante. Come le capia spesso, ha comunicato con lo spirito dell'amata figlia durante quei momenti. Ripensa un momento alle sue parole, poi avverte una cosa che la lascia a dire poco stupefatta, una cosa proveniente dal quinto piano. Il piano presidiato da suo marito. " Ponto! ". Si alza di scatto la giovane Titanide: senza badare a due paia di occhi celesti che la stanno scrutando da un pezzo, la donna afferra la propria arma per poi aprire la porta e precipitarsi alle scale: sa bene che il penultimo piano non rimarrà incustodito. C'è Astraeus a presidiarlo. Ora per lei, la priorità è suo marito. Deve aiutarlo a qualsiasi prezzo, non le importano le conseguenze: lui è il suo sposo, a lui solo deve devozione ed obbedienza. A lui, e nesusn altro. Astraeus ha fissato la scena: la Titanide non si è nemmeno accorta di lui, ed è corsa fuori dalla stanza dopo aver gridato il nome del marito. Sogghigna compiaciuto. " Sarà una cosa molto interessante ". Ride sadicamente, rimanendo in attesa di alcuni ed eventuali nemici. 

Un fendente squarcia per l'ennesima volta la parete retrostante, sfiorando di un soffio il destinatario: questo lo ha ovviamente intercettato ed evitato senza nemmeno doversi scomodare troppo. Il suo sguardo rimane sprezzante mentre viene puntato sull'altro uomo dalla chioma rossa. " Dunque è così? ". Ghigna: sospettava già questa cosa, ed ora ne ha avuto la conferma effettiva. Ha cercato di attaccarlo, colpendolo con il fendente della sua spada, anche se probabilmente si aspettava che l'attacco non sarebbe mai andato a segno. L'altro punta il suo sguardo celeste in quello scarlatto di lui. 

" Dimmi una cosa: ti ricordi di Euribia? ". Chiede gelidamente Ponto. Il giovane dalla chioma blu, ovvero Chrono, non perde quel ghigno: ora comprende. 

" Oh, a quanto pare non ti è ancora passata l'arrabbiatura per quella storia. Strano, credevo l'avessi superata ". Incrocia le braccia contrariato il Titano del Tempo. Seiya osserva sbigottito la scena, così come la stessa Athena ed i presenti. Credevano che Ponto li avrebbe attaccati ma così non è stato. Si è scagliato contro il fratello cercando di colpirlo con la spada Adamantina. 

" Ponto, ma perchè... ". Mormora incredulo il cavaliere di Leo, ossia Phoenix: ha davvero disprezzato quell'uomo, ma ora? Cosa dovrebbe pensare? Per quale recondito motivo sta agendo in tal senso, si chiede? La risposta pare arrivargli di li a poco. 

" Costui ha ucciso mia figlia, Euribia. E deve pagare per questo: ho atteso pazientemente che si risvegliasse, gli ho restituito i ricordi permettendogli di raggiungere il massimo della potenza. Ma ora sarò io, Ponto, ad impadronirmi di tale potere! Libererò i miei fratelli e sorelle dalla tirannia di costui, ma cosa più importante vendicherò la morte della mia amata figlia! ". E' determinato: quindi è così. Il suo era tutto un piano prestabilito: far risvegliare Chrono per poi sottrargli i poteri ed ucciderlo nuovamente o, punizione peggiore renderlo mortale in maniera definitiva. " Sarò io a condurre i miei fratelli verso un mondo diverso, sarò io a spezzare tutti i sigilli. La stirpe dei Titani vedrà finalmente la luce del mondo nuovo, o almeno quasi tutti ". Sentenzia poi. Chrono capisce a cosa si riferisca e si lascia andare ad una fragorosa risata.

" Parli di Rea, eh? La traditrice che non esitò ad ingannarmi, per permettere al parricida di uccidermi e di prendere il mio posto ". Ma nota solo ora che in quel momento è il fratello a sfoggiare un ghigno compiaciuto.

" L'anima di Rea grida vendetta, così come quella della mia amata Euribia. E' finita ". Fa, per poi proseguire mentre, forse per la prima volta legge sul viso del signore del Tempo un'espresione sorpresa. 

" Sei stato tu dunque... ". Mormora su tutte le furie, mentre Ponto annuisce.

" Si! Fui io ad aiutare Rea a salvare Zeus, fui io ad aiutare quest'ultimo a detronizzarti e a cacciarti nel Tartaro! Avresti dovuto saperlo, che non ti avrei mai perdonato! ". Detto questo si scaglia con tutta la forza contro il suo avversario. A quelle parole Chrono sembra perdere le staffe: richiama a sè la Megas Drepanon e para i colpi del fratello. Seiya vorrebbe intervenire, così come Phoenix. " No! ". Grida ad un certo punto Ponto, fermandoli. " Non spetta a voi questa battaglia. Mi occuperò io di costui. Voi... voi dovete vivere ". Mormora ad un certo punto il rosso, spiazzandoli letteralmente. " Ho visto il vostro destino. Ho visto le imprese di cui siete stati e sarete ancora capaci. Tra di voi c'è già il nuovo Gran Sacerdote, colui che guiderà voi tutti verso la luce della vittoria. Voi, guerrieri della speranza, non dovete perdere la vita contro costui ". Il cosmo di ponto e quello di Chrono sembra pari: lo scontro crea delle violente raffiche di vento che costringe per un istante i presenti ad indietreggiare. Phoenix riprende parola.

" Non possiamo andarcene e rimanere inerti come pupazzi di fronte agli eventi! Io non ti lascerò solo in questo scontro! ". Tuona il Cavaliere del Leone, seguito da un giovane dalla chioma turchina. 

" E nemmeno io! Questo bastardo ha molte cose di cui rendermi conto, e non solo: mi deve dire dove si trova Iris ". Commenta Subaru, affiancando Phoenix. Ponto li guarda qualche istante, ma la sua distrazione gli costa piuttosto cara: Chrono riesce a colpirlo e gettarlo contro la parete. La spada Adamantina vola ai piedi di Seiya mentre il signore dei Titani fa per avvicinarsi al fratello. 

" Peccato doverti uccidere: eri un valido alleato. Ma ho sempre saputo che, prima o dopo, mi avresti tradito ". Sentenzia, impugnando la Megas Drepanon e pronto a colpire. In difesa del rosso tuttavia, si parano Athena e Sirio: lui con l'excalibur insita nel proprio braccio, lei con lo scettro di Thoole. 

" Non ti permetteremo di fare ciò che credi! ". Tuona il Cavaliere di Libra, su tutte le furie e lasciando stupefatto persino lo stesso Ponto: fino a qualche momento fa erano nemici, ora invece lo proteggono? Una lacrima solitaria scende dai suoi occhi: anche loro Titani erano così uniti, anche loro non si sono mai abbandonati e sempre sostenuti. Tutto andò liscio, fino a quando, con la morte di Urano, Chrono prese il potere e non rimase letteralmente ossessionato dall'ultimo oracolo del padre, che gli predisse destino di morte per mano dello stesso figlio. Seiya lancia la spada al suo proprietario, che si alza in piedi per poi scambiare uno sguardo con Athena. Chrono decide di annullare la propria azione: con uno scatto all'indietro si scansa dai due avversari mentre il gruppo si riunisce attorno ad Athena, Sirio e Ponto, che si fa avanti di li a poco. 

" E così hai proprio deciso di tradirmi, eh? Che sciocco ". Mormora solamente il giovane dalla chioma blu. 

" Tu hai ucciso il frutto del nostro amore, la figlia mia e della mia sposa. E per il bene di mia figlia, io sarei pronto a lordare questa spada anche del tuo sangue, il sangue di colui che levò la mano su una creatura innocente! Non mi importa se sei il nostro re, non mi importa se hai ucciso il Sommo Urano: hai toccato il nostro bene più prezioso, e non te lo perdoneremo mai ". Punta la spada verso il fratello, per poi concludere. " Dico bene, Mnemosyne? ". Chiede. Dei passi precedono una voce femminile. 

" Si, mio amato: come un sovrano dovrebbe amare e proteggere il suo popolo, ugualmente è nostro dovere di genitori vendicare la morte della nostra amata figlia. Così si comportano un padre ed una madre ". Scende finalmente le scale la giovane donna dalla chioma color pesca, impugnando la sua arma, che punta a sua volta al signore dei Titani. In seguito affianca il marito, ed entrambi si scambiano uno sguardo complice. " Ti amo più di qualsiasi altra cosa al mondo ". Fa la donna, con lo sguardo della più innamorata delle spose. Lui ricambia il suo sguardo, annuendo. 

" Ti amo anche io, ma te lo devo chiedere: sei sicura? Sei sicura di voler andare fino in fondo? Di voler tradire Chrono ed abbandonare la tua posizione tra le sue schiere? ". Chiede. La donna si volta verso di lui, obbligandolo a fare lo stesso. In seguito posa una mano sul suo viso per poi dargli un bacio. 

" Non sono mai stata così sicura: non siamo giunti a questo punto per tirarci indietro proprio alla fine. Sottrarremo il potere a Chrono, e sarai tu la nostra nuova guida. E vedrai che gli altri nostri fratelli e sorelle capiranno ". I Cavalieri decidono di rimanere dietro a Ponto e Mnemosyne, in caso ci fosse bisogno di intervenire. Non lo avrebbero mai detto, ma ora loro ed i due Titani hanno un obiettivo comune: annientare Chrono. 

Demetrios giunge da Astraeus, infuriato: ricorda ben poco. Sa di aver scoperto di essere il gemello di Shura, e di aver permesso ad Athena ed i suoi Cavalieri di passare il piano da lui presieduto. Ha chiesto di essere lasciato solo, perchè vuole chiudere i conti con il passato in maniera definitiva. E lo farà: affronterà suo padre, o meglio l'essere che lo ha generato e che non ha esitato ad uccidere il suo gemello. A fatica giunge sino al piano presieduto dal capo dei Ghost. " Astraeus! ". Grida su tutte le furie. L'altro sembrava quasi aspettarsi tale visita. Si alza dalla propria sedia con un ghigno crudele. 

" Demetrios, ma che sorpresa. Ho saputo che ora sai la verità ". Fa ironicamente. L'altro lo guarda con disprezzo. 

" Non parlare come se non avessi pianificato tutto, schifoso. Ma sappi che ora pagherai tutto il male che hai fatto: a me, a Shura, a tuo fratello Saga, ma soprattutto a mia madre! ". I due si affrontano con lo sguardo: se si scatenerà o meno uno scontro, non è ancora dato saperlo. 


Salve amici, eccomi con un nuovo capitolo! Che ne dite? Abbiamo visto un'apparizione di Euribia, che supplicava la madre di ricongiungersi a lei assieme a suo padre e di abbandonare la lotta. In seguito al rifiuto di Mnemosyne, l'ha spinta ad andare ad aiutare il suo sposo, ed i due si sono inaspettatamente rivoltati contro Chrono. I Cavalieri decidono di dargli manforte, ma basterà? Sarà davvero questo lo scontro decisivo, o sarà solo un preambolo? Demetrios intanto ha deciso di affrontare Astraeus: cosa accadrà? Lo sapremo nei prossimi capitoli. Baci

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Capitolo 38
*** Corsa contro il tempo ***


La tensione al quinto piano è ormai palpabile: Mnemosyne ha affiancato il suo sposo, pronta a tradire Chrono per vendicare la morte dell'amata figlia, Euribia. Da parte loro, il Titano del Tempo e quello del Destino si affrontano con lo sguardo. Intanto Saga volge istintivamente lo sguardo al corpo senza vita del Gran Sacerdote, sospirando pesantemente. Si inchina accanto ad esso e rimane in silenzio, per poi coprirlo con il proprio mantello. " Non doveva finire così ". Mormora, scuotendo il capo. Crystal si accorge del suo gesto e gli si avvicina. 

" Lo so. Nè il Gran Sacerdote nè Shura meritavano una tale fine ". Ammette, per poi guardare i numerosi sigilli di Athena sparsi sul pavimento. Saga fa la stessa cosa, per poi guardare il Cavaliere di Aquarius. 

" Forse abbiamo ancora delle speranze per riavere Shura. Ma serve assolutamente il potere di Chrono, e della sua Megas Drepanon: la falce che può falciare e restituire il tempo ". Fa enigmatico. Crystal sta per chiedergli altro, ma un'intensa esplosione fa sussultare non solo loro, ma anche gli altri presenti: lo scontro tra Chrono e Ponto e Mnemosyne è iniziato, senza esclusione di colpi. " Ha una potenza devastante, ed un cosmo nero come la notte ". Sussurra l'ex Cavaliere della terza casa, osservando lo scontro: nessuno dei contendent pare aver ragione dell'altro, i loro poteri sono uguali almeno in apparenza. 

" Stolti, pagherete caro il vostro affronto ". Fa semplicemente il Re dei Titani, per poi attaccare con furia il fratello e la sorella. Mnemosyne pone la propria ascia come difesa, seguita dal marito che lancia la propria tecnica migliore in direzione del fratello. Riesce quasi a colpirlo ma, quando sembra che l'attacco lo raggiunga Chrono si scansa, evitandolo e facendolo infrangere contro la parete. Senza che da prima se ne renda conto un intenso raggio rosso è rivolto in sua direzione, ma anchequesta volta è il signore dei Titani ad avere la meglio: evita la Cuspide Scarlatta lanciatagli da Subaru con una velocità sorprendente. 

" Bastardo... di questo passo... ". Mormora solamente il turchino, senza accorgersi che il suo avversario si è spostato di fronte a lui. 

" Un debole come te, come pretende di rendere felice Iris? ". Chiede a bruciapelo il figlio di Urano e Gaia, per poi proseguire la frase. " Pagherai caro il tuo affronto: non ti è dato neppure di guardarla, figuriamoci di poter sognare di averla al tuo fianco come compagna ". Lo deride malignamente, per poi colpire il figlio di Tisifone con la propria falce. Subaru vola a qualche metro di distanza, una vistosa ferita si estende sul suo petto. 

" Maledetto! ". Grida su tutte le furie il Cavaliere dell'Ottava casa. Fa per alzarsi, ma il suo potere sembra represso da qualche strana forza. 

" Non disturbarti ad alzarti: per te è questione di tempo, poi raggiungerai Gemini ed il Gran Sacerdote ". Sentenzia Chrono, per poi proseguire. " Ho falciato il tuo tempo: il tuo corpo regredirà irrimediabilmente fino allo stato primitivo, ossia... ". Si ferma: è palese, ossia prima della sua esistenza. 

" No! ". Fa allarmata la Dea Athena, mentre Shun che gli era vicino afferra Subaru al volo: il giovane sanguina parecchio. Vecchie ferite stanno tornando sul suo corpo come se non fossero mai state curate, il cosmo del giovane sembra represso. " La Megas Drepanon ha falciato anche il Cosmo di Subaru, oltre al suo stesso tempo ". Sentenzia allarmata Saori. Shun prende il giovane tra le braccia prima che finisca a terra: Scorpio pare soffrire parecchio a causa degli indicibili dolori dati dal colpo della Megas Drepanon, senza contare che anche le vecchie ferite stanno ricomparendo, dieci volte più dolorose di quando furono fatte in origine. Ponto osserva la scena con sguardo colmo d'odio: è la stessa identica situazione. Anche la sua Euribia morì con quello stesso, letale colpo. Soffrì l'indicibile, prima che la sua anima fosse spedita nel Tartaro ed il suo corpo sigillato. Morì tra le braccia sue e della sua amata senza che loro potessero nulla, ed ora sta succedendo la stessa cosa con quel giovane Cavaliere. 

" Adesso basta... ". Commenta semplicemente il rosso: espande il proprio cosmo, vasto come il mare e potente esattamente come le acque in tempesta. La moglie lo affianca, espandendo a sua volta il proprio. 

" Se sigilleremo i ricordi di Chrono ed il suo potere, lui tornerà ad essere un umano ". Sussurra la Titanide. Il marito la guarda. 

" Te la senti di provarci? ". Chiede, e la donna annuisce determinata. 

" Come glieli abbiamo restituiti, possiamo anche cancellare i suoi ricordi: io amministro la memoria, non dovrebbe essere un problema ". Fa con un tono deciso che raramente ha sfoggiato. 

" Cavalieri, Athena! ". Fa ad un certo punto Ponto, richiamando l'attenzione degli interessati. " Preparate i sigilli: quando lo avremo umanizzato, spetterà a voi sigillare definitivamente i suoi ricordi ed impedire che se ne impadronisca di nuovo. E soprattutto, dovrete tenerlo lontano dalla Megas Drepanon, per evitare che possa colpirvi ". I Cavalieri ed Athena annuiscono. Tea guarda Shun, per poi fargli un cenno affermativo: può andare ad aiutare i compagni, starà lei insieme a Subaru. Virgo posa delicatamente il compagno a terra, per poi sorridere. 

" Grazie ". Fa solamente, mentre lei annuisce. 

" Non c'è bisogno di ringraziarmi. Ora, va ". Fa solamente, mentre il ragazzo annuisce per poi unirsi ai compagni. 

Ponto e Mnemosyne sembrano ormai pronti alla lotta: il loro piano deve assolutamente andare in porto, pensano. Non c'è tempo da perdere, devono agire quanto prima. Da parte sua la Dea della Memoria si scaglia con tutta la forza contro il fratello, impugnando la propria ascia. " Preparati, Chrono! ". Fa solamente. Lui pone la Megas Drepanon come difesa, ed immediatamente il cosmo suo e della sorella entrano in conflitto. Le lame delle due armi creano delle scintille, mentre lui la deride sarcastico. 

" Credi davvero che basti? Stupida! ". Fa per spingere all'indietro la donna, ma un fendente lo raggiunge alle spalle: la ferita non è ovviamente letale ed anzi, grazie al suo potere si sta già rigenerando. Si volta di scatto, accorgendosi che chi lo ha colpito è Ponto. 

" Basterà eccome: te l'ho detto, sarò io il nuovo re dei Titani! Sarò io a far rivedere ai nostri fratelli e sorelle la luce del sole, che tu ci hai sempre negato! ". Sentenzia con determinazione il rosso. Lancia in secondo fendente, e questa volta riesce a far volare Chrono a qualche metro di distanza. " Athena! Presto! ". Grida ad un certo punto il Titano del Destino. Chrono fa per alzarsi da terra, ma Mnemosyne lo attacca nuovamente e, essendo stordito dal precedente colpo subito, anche il padre del sommo Zeus si trova senza possibilità di ribattere il colpo. 

" Maledetti bastardi! Sono stato io a liberarvi dal buio del Tartaro! Io ho ucciso Urano, che ci confinò laggiù appena venuti alla luce! Ed ora osate ribellarvi?! ". Tuona su tutte le furie il giovane dalla chioma blu. Ma improvvisamente anche il suo potere sembra represso, tanto da obbligarlo a restare in ginocchio a terra. 

" Saga! I sigilli! ". Fa solamente Saori, mentre Saga pare aver capito perfettamente ciò che intendeva Athena, e prende i sigilli di Athena per poi passarli alla Dea. " Ora, sigilliamo una volta per sempre i poteri e le memorie di Chrono e poniamo fine a questa Guerra! ". Sentenzia la lilla. L'ex Cavaliere della Terza Casa annuisce: toccherà a lui fare le veci del Gran Sacerdote, che avrebbe dovuto aiutare Athena nell'impresa. Gli altri non possono sprecare le loro energie, ci sono ancora Astraeus e due Titani da affrontare. " Adesso! ". Sentenzia la Dea della Giustizia. Di riflesso Chrono grida di dolore e di rabbia: i suoi capelli stanno diventando corvini e lui si sente male, tanto da far cadere a terra la Megas Drepanon. 

" Bastardi! ". Grida, mentre lo stesso Tempio del Tempo trema risentendo di quanto sta accadendo. Seiya afferra l'arma del Signore dei Titani, per impedirgli di riprenderla e tentare un attacco. 

" Rassegnati, Chrono: sarà il tuo tempo a terminare, qui ed ora ". Fa risoluta Saori. I suoi sigilli iniziano a fare effetto, ma improvvisamente... 

La Dea Athena viene sbalzata a qualche metro di distanza. Ponto e Mnemosyne si voltano di scatto: anche loro iniziano a risentire della stanchezza, ma non possono cedere ora. Chrono si riprende un istante: aveva creduto che stavolta sarebbe giunta la sua fine, ma non è stato così. Qualcuno è intervenuto in sua difesa. " Divino Chrono, lasciate che li sistemi io, vi prego: lasciate che dia la giusta morte ai traditori, ad Athena ed ai suoi patetici Cavalieri ". Un cosmo paragonabile solo a quello di Chrono, senza dubbio. Lui ghigna mentre si rimette in piedi: il suo cosmo sta lentamente ritornando normale e, con un solo gesto della mano fa volare anche eiya accanto alla moglie mentre recupera la sua arma.

" Sapevo di poter contare su di te ". Ghigna compiaciuto il re dei Titani, per poi annuire. " E sia: lascerò a te il compito di punire i due traditori e di sbarazzarti di Athena e dei suoi Cavalieri. Io ho una persona che non vede l'ora di vedermi ". Si riferisce ad iris, senza dubbio. Nel sentire questo Subaru, nonostante le profonde ferite fa per anzarsi. 

" Aspetta, maledetto! Il duello non è ancora finito! ". Ma cade nuovamente in ginocchio, lasciando a terra una vistosa scia di sangue. L'altro rimane di spalle, voltandosi a guardarlo per un istante. 

" Ma tu sei già finito. Quindi, anche il duello lo è. Tranquillo, cercherò di riferire la notizia ad Iris senza essere troppo brutale ". Lo prende in giro e lo provoca, per poi proseguire. " Chissà che ne penserà, la Dea del nuovo mondo, quando saprà che il suo dorato Cavaliere è perito come uno sciocco? Forse verserà pure qualche lacrima per te ". Detto questo si avvia alle scale, mentre Mnemosyne, accortasi di ciò fa per seguirlo. Tuttavia il nuovo arrivato la blocca, sbarrandole il passaggio con il braccio. La sua spada è circondata di fiamme viola.

" Dove credi di andare? Non toccherete ulteriormente il Divino Chrono con le vostre sudicie mani ". Athena si riprende, dopo alcuni momenti di stordimento. In seguito guarda il nuovo avversario. 

" Tu... credevo presidiassi il sesto piano, era in quel luogo che sentivo la tua presenza ". Ammette la Dea della giustizia. 

" Non potevo certo restare inerte mentre voi mettevate in pericolo la vita del mio amato sovrano ". Sentenzia il giovane dalla chioma bionda. " Io, Giapeto delle Dimensioni, vi ridurrò in tanti mucchietti di polvere per l'affronto che gli avete fatto! Costringere il re dei Titani ad inginocchiarsi, è un atto oltremodo imperdonabile! Così come lo è il vostro tradimento. Ponto, Mnemosyne ". Ed osserva i due: sono stanchi dal precedente scontro, ma il rosso non esita di fronte a quella sfida.

" E va bene! Vorrà dire che prima faremo fuori te, poi penseremo a Chrono! ". Fa senza mostrare segni di cedimento il Titano del Destino e del Mare. Athena lo affianca, mentre Mnemosyne viene spinta indietro dal marito. " Sta indietro, mia amata: resta insieme ai Cavalieri ed intervenite solo se necessario. A lui penseremo io ed Athena ". I due si guardano: Athena non avrebbe mai pensato ad un'alleanza simile, e men che meno Ponto si sarebbe aspettato di combattere gomito a gomito con la divina nipote. 

" Ce la faremo ". Sussurra la Dea della Giustizia, e lui annuisce. Eppure, la stanchezza sta iniziando a farsi sentire per il rosso, anche se non vuole darlo a vedere. 


Salve amici, come va? Ed eccomi con un nuovo capitolo, anche se un pò corto. Cercherò di allungare il successivo, comunque: che ne dite? Ponto e Mnemosyne scendono in campo per vendicare la morte della figlia, tuttavia il potere di Chrono sembra essere troppo anche per loro da contrastare. Saga ed Athena gli danno man forte, assieme agli altri cavalieri, cercando di sigillare i ricordi ed il potere del signore dei Titani che nel frattempo ha colpito letalmente anche Subaru, che sta morendo lentamente a causa dell'effetto sortito dal colpo delle Megas Drepanon. Ma l'intervento di Giapeto rimescola le carte in tavola: uno dei fedelissimi di Chrono è finalmente sceso in campo, ma cosa succederà? Lo sapremo nel prossimo capitolo! Baci

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Capitolo 39
*** Il potere di Iris ***


Nello stesso istante, nelle profondità degli abissi del mare.

Il giovane dalla chioma turchina torna a sedersi sul proprio trono, sospirando pesantemente: pare aver compiuto un notevole sforzo. Al suo cospetto ed inginocchiato di fronte a lui vi è un altro giovane: la chioma è leggermente più chiara rispetto alla sua, tendente all'azzurro. Gli occhi del medesimo colore. " Mio signore.. ". Inizia il discorso, per poi interromperlo a metà ed aspettando che l'altro posi il proprio tridente. Così non è: colui che si è appena seduto tiene tra le mani la propria arma ed osserva l'uomo inginocchiato di fronte a lui, per poi prendere parola. 

" Dragone del Mare ". Lo chiama attirando così lo sguardo del primo tra i Marines su di lui. " Ti vedo contrariato: cos'è a turbare i tuoi pensieri? ". Chiede enigmatico. L'altro sussulta un istante: è così evidente? No: non è lui che non è in grado di mascherare le sue emozioni, sono i poteri di costui che sono veramente immensi. E' impossibile nascondergli qualcosa, e ne ha avuto l'ennesima prova in quell'istante. 

" No, mio signore: nulla tirba il mio animo ". Fa solamente Dragone del Mare, abbassando lo sguardo e ben consapevole di non poter nemmeno osare a guardare negli occhi la Divinità di fronte a sè. L'altro lo scruta per qualche istante, studiando la sua reazione. 

" Sai che mentire al tuo signore è una grave mancanza di rispetto? Potrei cacciarti per questo. Potrei pensare che mi stai nascondendo una tua alleanza con miei potenziali nemici ". Lo minaccia velatamente: o gli rivelerà cosa lo turba, o non esiterà a cacciarlo. L'altro è costretto così a rispondere. 

" Mi chiedo il perchè del vostro gesto: perchè riportare in vita quegli uomini? ". Chiede. Il giovane con indosso la divina armatura del signore dei Mari non risponde da subito, lo fa solo dopo un pò.

" Scoprirai tutto a tempo debito, Hektor ". Lo chiama con il suo vero nome, segno che i due erano piuttosto in confidenza anche prima di conoscersi come Generale Marino e Divinità. " Piuttosto, dimmi: cosa sta accadendo sulla Terra? ". Chiede enigmatico. L'altro lo informa subito. 

" Ecco, pare che Chrono e parte dei Titani sia tornato a nuova vita, dando battaglia ad Athena per poi passare al Sommo Zeus, una volta annientata la prima nemica. ". Spiega. L'altro sta per rispondere, ma una bellissima ed elegante figura femminile si fa avanti: non indossa più la propria armatura, solo un elegante abito di colore azzurro mare. I suoi lunghi capelli ricadono morbidamente sulle sue spalle ed i suoi occhi color mare scrutano i presenti. 

" Temo che, se mai Chrono scoprisse che vi siete destato sarete il suo prossimo bersaglio, Divino Nettuno ". Fa per inchinarsi, ma l'altro glielo vieta con un cenno della mano. 

" Hektor, lasciaci soli ora ". Comanda. L'altro obbedisce e, una volta solo il giovane osserva la donna di fronte a sè. " Mamma, sao che non voglio che tu ti inginocchi di fronte a me: sei colei che mi ha dato la vita, non potrei mai chiederti questo ". Sentenzia, seppur in tono gelido si evince l'affetto che nutre verso la madre la cui identità rimane avvolta nel mistero. La donna annuisce, per poi sorridere dolcemente. Si avvicina a colui che a quanto pare non è solo l'incarnazione terrena di Nettuno, ma anche suo figlio. Gli posa una mano sul viso e lo guarda, un pò malinconica. 

" Hai gli occhi di lui: il suo stesso sguardo tormentato di quando lo conobbi, anche se cercava di mascherarlo dietro una maschera di crudeltà ". Parole enigmatiche quelle della donna. Il ragazzo posa una mano su quella della madre per poi prendere parola, voltandosi a guardare altrove. 

" Io non ho mai conosciuto mio padre ". Sentenzia, rivelando che la madre sta parlando niente poco di meno che di suo padre, che a quanto sembra lui non pare aprpezzare molto. " Ha preferito andarsene via ed abbandonarti ancora incinta, come posso sentire la sua mancanza? Probabilmente... ". La madre sorride, per poi portargli un dito sulle labbra per farlo tacere. 

" Non disprezzarlo, tesoro mio: tuo padre non ha mai saputo della mia gravidanza, e le circostanze lo condussero lontano da questi luoghi. Ma credimi quando ti dico che ti avrebbe senza dubbio amato, se avesse saputo che era diventato padre sarebbe tornato ". Il giovane dalla chioma turchina scuote il capo, per poi alzarsi. 

" Ebbene? Ora, lui dov'è? Perchè non torna? Sono sicuro che avverte un cosmo simile al suo, anche se ora mi sono risvegliato come Nettuno dovrebbe percepire il cosmo di suo figlio ". La donna sospira pesantemente, per poi abbassare lo sguardo.

" Figlio mio, tuo padre è... ". A quella rivelazione, la reincarnazione del signore dei mari rimane shoccato e guarda la madre, scuotendo il capo. Forse e solo per un momento, la sua parte umana ha preso nuovamente il sopravvento: il tridente gli cade letteralmente a terra prima che lui corra fuori dalla sala del trono, come fosse inseguito dal diavolo in persona. La donna raccoglie l'arma di Nettuno e sospira pesantemente, guardando poi la direzione in cui il figlio è corso via.

Chrono rientra nella sala del trono, decisamente furioso: ci è mancato un soffio. Se non fosse intervenuto Giapeto, probabilmente sarebbe stato sigillato nuovamente esattamente come accadde nei Tempi del Mito. Preso dall'ira distrugge i vetri di uno specchio con un forte pugno, incurante del fatto che i vetri lo facciano sanguinare piantandosi nella sua mano. " Come ho potuto lasciarmi giocare da Athena e dai suoi patetici Cavalieri? ". Chiede più a sè stesso. " Perchè io, che amministro il Tempo e falcio ogni vita con la mia Megas Drepanon, non sono stato in grado di falciare il tempo di Athena ed eliminarla? ". Guarda il suo riflesso in quello che è rimasto dello specchio infranto, poi osserva le gocce porpora cadere a terra: si è ferito alla mano, sembra rendersene conto solamente adesso. In tutto ciò non si è reso conto che Iris lo sta osservando ed ha ascoltato il suo sfogo, assistendo al suo scatto d'ira.

" Te lo dirò io il perchè ". Sentenzia, alzandosi da dov'era precedentemente seduta e posando una mano sul ventre: è piuttosto affaticata ma deve rispondere a ciò che ha appena udito. Chrono si volta di scatto: sembra quasi stupito dalla presenza della giovane, come non ricordasse che lui stesso l'ha segregata in quella stanza. " Quanto può essere forte un Dio malvagio ed in cui nessuno crede? Tu combatti con l'odio, ma così finirai solo per distruggere te stesso ". Sentenzia la turchina. Quello sguardo, pensa il signore del tempo: dov'è che lo ha già visto? Non lo sa, ma lo irrita.

" Taci! Tu, che sei solo un'umana: cosa vuoi saperne di me e dei miei patimenti? Cosa puoi saperne di cosa si prova a passare la propria vita imprigionati da catene divine e folgori, in un luogo tetro come il Tartaro? Come puoi comprendere il mio desiderio di vendetta?! ". Chiede alterato. La ragazza si avvicina senza il minimo timore, anche se si trova al cospetto di una Divinità tanto pericolosa: non le importa. Lei rivuole il suo Chrono, non il suo fantoccio che ora si trova di fronte a lei. Vuole per il suo futuro figlio un padre come colui che ha amato e conosciuto, non questo mostro pieno di odio e rancore verso tutti quanti e pronto a distruggere tutto quanto. 

" Hai ragione: io non lo so. So solo che se agisci così, più nessuno crederà in te. Ti seguiranno solo per timore, o per vendetta! Proprio come hanno fatto Ponto e Mnemosyne: avevi due traditori tra le tue file, ma eri talmente acciecato dall'odio da non rendertene conto ". Ribatte finalmente la ragazza: il potere del bimbo pare stabilizzato almeno per ora, per questo riesce a ribattere e reggersi in piedi seppur si senta ancora spossata. " Te l'ho detto: nessuno crederà mai ad un Dio malvagio! Nessuno starà con te perchè lo vuole, ma perchè ti temono! Finirai per rimanere solo, se non poni fine a questa insensata guerra! Se non torni colui che tanto ho amato, che sono sicura è ancora li da qualche parte ". Lui la guarda per un istante per poi infuriarsi: quelle parole lo hanno colpito nel profondo e lo irritano parecchio. 

" Sta zitta!! ". Grida, per poi dare uno schiaffo alla ragazza che, presa di sorpresa finisce per cadere a terra. " Dici che nessuno crede in me? Dici che tutti mi seguono solo perchè mi temono?! ". Grida sempre più alterato. La ragazza ha portato istintivamente le mani al ventre, proteggendo così il bambino per poi portare una mano al punto dolorante, ossia la guancia. " Ma certo, deve essere così: non devono amarmi, ma solo temermi. Io sarò il re del nuovo mondo, e chi non mi obbedirà è destinato a morire sotto i colpi della mia falce. Umano o Dio che sia, non mi importa ". Ha una luce folle in quello sguardo, pensa la figlia di Saga e Tea. La ragazza si alza da terra e scuote il capo e, vedendo il suo gesto impallidisce. 

" Fermati! ". Sussurra, intuendo le sue intenzioni. Lui la guarda con un ghigno cinico per poi riprendere parola. 

" Non mi importa un bel nulla della Terra e dei suoi maledetti abitanti. Per me possono crepare tanto gli umani quanto le Divinità: il mio solo scopo è distruggere Zeus e coloro che tanto mi fecero patire. Non lascerò traccia alcuna nè di Zeus ed Athena, nè degli umani che tanto proteggono. E comincerò da ora! ". Con la Megas Drepanon lancia un forte fendente in direzione della Clessidra del Tempo: questa non sembra da prima subire l'attacco, in seguito si infrange ed il suo contenuto, la sabbia adamantina, si riversa sul pavimento. Iris rimane shoccata e porta una mano al petto mentre, con sua sorpresa la clessidra pare ripararsi da sola e, guidata dal cosmo del padrone anche la stessa sabbia torna al suo interno. Ma solo ora Iris nota una cosa shoccante: il lato infranto della clessidra è rivolto verso l'alto. In seguito il vetro si ricompone e la sabbia prende a scorrere a ritmo contrario, ossia dal basso verso l'alto. 

" Cos'hai fatto... ". Sussurra sconvolta la turchina. Chrono sogghigna compiaciuto.

" Ho falciato il tempo della Terra, facendolo irrimediabilmente regredire. La sabbia adamantina scorre al contrario, verso il passato. E la clessidra non è più rivolta al futuro, ma al passato. Sarà questione di tempo prima che l'umanità si estingua e la Terra torni allo stato primitivo ". Detto questo ride sguaiatamente mentre Iris si infuria. 

" Tu sei un mostro! ". Grida fuori di sè, e lanciandosi in un disperato tentativo di attacco: afferra la Megas Drepanon tentando di sottrarla al padrone, non sa nemmeno lei come mai. Forse, per evitare che faccia altri gesti folli. Non lo sa, sa solo che ora la sua presa è ben salda sull'arma di olui che tanto amò ma che ora, lo ammette, sta odiando. " Non sei degno di definirti Dio, tu! Un Dio ama il suo popolo e la sua gente, non li distrugge! ". Tenta di sottrargli la Megas Drepanon, ma lui non pare intenzionato a cedergliela.

" Lascia la mia arma, subito! ". Le ordina, ma lei scuote il capo. 

" No! Non ti permetterò di falciare altre vite innocenti, al costo di dover distruggere quest'arma a mani nude! ".Continua la fanciulla. Spazientito il signore dei Titani la spinge a qualche metro di distanza con il proprio cosmo, o meglio ci prova: un altro cosmo si oppone al suo e la Megas Drepanon si pone ancora in difesa di Iris. La ragazza capisce di non doverla distruggere, perchè, non sa nemmeno lei come ma l'arma di Chrono obbedisce anche a lei.

" Ridammela, per il tuo bene ". Sentenzia infuriato il giovane dalla chioma blu. Iris scuote il capo: non sa perchè, ma sente il potere scorrere in lei. E si sente perfettamente in grado di reggere il peso di quell'arma. 

" Ti ho amato più di chiunque altro, e ti amo ancora. Ma non posso perdonarti per ciò che stai facendo. Non posso farlo! ". Sentenzia la turchina, risoluta seppur le lacrime non vogliano smettere di scendere dai suoi occhi: riuscirà ad affrontare il suo innamorato? Questo non lo sa ancora, ma sicuramente ci deve provare. Per il bene di tutti quanti.

I presenti sono rimasti decisamente di sasso: Athena, Saga, Ponto e Mnemosyne stavano quasi per riuscire nel loro intento, porre fine alla guerra contro i Titani e sigillare per sempre i ricordi ed i poteri di Chrono, renderlo umano ed inoffensivo. Hanno inflitto un intenso dolore al Re dei Titani ma, proprio mentre il loro piano stava per andare in porto, ha fatto la sua comparsa Giapeto: terzultimo dei Titani da affrontare e custode del sesto piano del tempio di Chrono, è sceso al quinto quando ha sentito che il suo sovrano era in pericolo, aiutandolo prima che fosse troppo tardi. La Dea della Giustizia è ora affiancata dal Titano dei Mari e del Destino: mai nella vita avrebbero pensato di combattere fianco a fianco, eppure eccoli li pronti a fermare Giapeto e gli altri Titani rimanenti, e dopo di loro Chrono. " Non sarà facile ". Sentenzia semplicemente il signore del Destino, guardando la nipote. " Giapeto è uno dei fedelissimi di Chrono: lui, Crio ed Iperione si possono definire le sue guardie del corpo, ed anche i più spietati ". Mette in guardia i presenti. Mnemosyne lo guarda preoccupata. 

" Lascia che vi aiuti, te ne supplico ". Mormora preoccupata la giovane dalla chioma color pesca, ma il marito scuote il capo in segno di diniego. 

" No: ti ho detto che interverrete solo in caso di estremo pericolo. Ma saremo io ed Athena a combattere ". Sentenzia, mentre la lilla annuisce alle sue parole. 

" Ce la faremo: sconfiggeremo i nostri nemici, ed insieme salveremo anche Iris e Subaru ". E lancia uno sguardo al giovane: sta male. Il potere di Chrono è devastante e lo sta uccidendo lentamente ma inesorabilmente, il suo cosmo è sempre più basso e sta per spegnersi. Poi punta lo sguardo anche al nipote Shura, mentre una lacrima furtiva scende dai suoi occhi. In seguito torna risoluta. " Forza! Sconfiggiamo costui, per la pace e la giustizia! ". Giapeto la osserva quasi divertito, preparandosi alla lotta. 

" Fatevi sotto, vi farò vedere cos'è la vera forza. E brucerò anche l'anima dei vostri preziosi ideali ". Sentenzia mentre la sua spada si infiamma di nere fiamme: lo scontro sta per cominciare. 


Ciao miei cari amici, come va? Allora, intanto scusate il ritardo ma proprio non ce l'ho fatta ad aggiornare prima. Detto ciò, che ve ne pare del capitolo? Abbiamo conosciuto il nuovo Nettuno e sua madre, e pure il nuovo Dragone del mare. Chi pensate siano? Intanto Iris pare pronta ad affrontare Chrono, ed un nuovo potere si è manifestato in lei, tanto dda permetterle di impugnare la Megas Drepanon. Athena e Ponto si preparano ad affrontare Giapeto, che dite? Che accadrà? Seguitemi e lo saprete! baci

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Capitolo 40
*** Jareth e Carol ***


Lo scontro tra Giapeto ed Athena e Ponto è iniziato, più infuocato che mai: per la prima volta la Dea della Giustizia si trova a combattere fianco a fianco con uno dei fratelli di Chrono per uno scopo comune, e deve ammettere che le fa uno strano effetto. Da parte sua invece, Giapeto sembra essere parecchio potente: il Titano delle Dimensioni ha già lanciato un poderoso attacco in direzione dei due avversari e, se non fosse stato per Ponto che conosce le tecniche del fratello e sa come reagire, persino Athena ne sarebbe stata investita. Il rosso osserva lòa divina nipote, per poi prendere parola. " E' potente, ma non invincibile: ci deve essere un modo, un punto debole su cui fare leva ". Fa, mentre la lilla lo guarda per poi rispondere. 

" Tu ne sai qualcosa? sai per caso quali siano le sue debolezze? ". Chiede, ma il Titano del Destino scuote il capo senza mai abbassare la guardia. Infatti si trova costretto ad unire le forze ad Athena per contrastare un nuovo fendente della spada del biondo, mentre in fine lui risponde alla domanda di lei. 

" No, purtroppo... ". Interrompe la frase per poiscagliare a sua volta un attacco in direzione dell'avversario, usando la spada Adamantina. " ... purtroppo non conosco le debolezze di Giapeto, ma le troveremo ne sono sicuro ". Giapeto schiva l'attacco con una velocità sorprendente, per poi deridere sarcasticamente i suoi avversari. 

" E' tutto qui ciò che sanno fare il Divino Ponto e la potende Athena? Mi chiedo allora, come abbia fatto la Dea della Guerra a rendersi partecipe della sconfitta di Chrono nell'era del Mito, con  una tale ed effimera forza ". La prende in giro. Da parte sua Seiya, stanco dell'atteggiamento del Titano delle dimensioni vorrebbe intervenire. Ma Sirio lo trattiene scuotendo il capo, per poi guardare Subaru. 

" Ti prego, Seiya: hai sentito Saori e Ponto, no? Hanno detto che è la loro battaglia, non è giusto interferire senza una reale necessità ". Lo fa ragionare l'amico di una vita. Sagitter annuisce per poi posare lo sguardo su Subaru.

" E lui, come sta? ". Chiede. Shun, il quale tiene tra le braccia il giovane compagno d'armi, scuote il capo. 

" Sta peggiorando rapidamente: il colpo di Chrono sta avendo un effetto letale su di lui, la sua Megas Drepanon ha falciato irrimediabilmente il tempo di Subaru... ". Si ferma il giovane Cavaliere di Virgo: è sinceramente dispiaciuto. Non vuole certo che Subaru muoia, ma che cosa fare per evitarlo? Adirato per tutto ciò, Crystal da un forte pugno alla parete. 

" Perchè?! Perchè dobbiamo restare qui inerti mentre un nostro compagno muore?! Abbiamo già perso Shura... ". Detto ciò posa lo sguardo su Gemini: non gli sembra nemmeno vero che abbia perso la vita. Sin ora era riuscito a mascherare bene il dolore, ma ora la cosa gli si sta rivelando estremamente difficile. Poi posa lo sguardo sulla moglie: Tea ha deciso di rimanere in disparte ed isolata dal gruppo, ripensando a ciò che le è successo: presa dalla concitazione, non ci aveva pensato troppo. Eppure ora come ora, i ricordi sono più vividi che mai: ricorda cosa ha cercato nuovamente di farle Astraeus, ricorda di aver seppellito dentro di sè il dolore per la perdita di Shura, per mostrarsi forte. Certo, ora è felice che almeno Defteros sia tornato dalla loro parte, ma dall'altra Iris è tenuta prigioniera da Chrono, e potrebbe morire anche lei da un momento all'altro. Crystal si avvicina alla moglie, abbracciandola da dietro, cingendole la vita con un braccio e cercando di confortarla. " Tesoro, mi dispiace per il mio scatto d'ira. Sono solo preoccupato per Subaru, e... ". Ma lei scuote il capo per poi posare una mano sulla sua, che nel frattempo il cavaliere aveva posato sulla spalla di lei. 

" Comprendo il tuo stato, non temere ". Sussurra la Dea della Morte, per poi sospirare pesantemente. Le lacrime scendono involontariamente dai suoi occhi: deve confessare o meno cosa stava per accadere nuovamente con Astraeus? Questo è il tarlo che ora la tormenta: rivelare o no a suo marito cosa stava per farle il vice capo dei Ghost, o lasciare stare? " Crystal, io... ". Sta per dire qualcosa, ma viene interrotta improvvisamente: dopo averla fatta voltare verso di lui, Aquarius la abbraccia stringendola forte a sè. Lei scoppia in lacrime per poi ricambiare e decidendo: per ora non dirà nulla. " Mi sei mancato tanto! Ho avuto paura che non ti avrei più rivisto! Fin ora sono riuscita a mascherare i miei sentimenti, ma... ". Crystal non la lascia e continua a stringerla a sè. 

" Sta tranquilla: adesso siamo insieme, e non ci separeremo più. E se esiste anche solo una possibilità, ti giuro che ti restituirò tuo figlio ". E guarda Shura, per poi posare ancora lo sguardo a Subaru. Il Cavaliere dell'undicesima casa si allarma improvvisamente, correndo da lui. " Seiya, Shun, Sirio, Phoenix! ". Chiama gli amici, i quali si approssimano a lui seguiti da Kiki.

" Cosa sta succedendo? ". Chiede il Cavaliere di Aries. Crystal scuote il capo allarmato, notando solo ora cosa stia accadendo: le ferite di Scorpio si sono aggravate e grondano sangue. Defteros si accorge della confusione e si fa largo tra i presenti, per poi prendere parola. 

" Lo so io cosa sta accadendo: l'attacco di Chrono è entrato nella seconda parte. Le ferite si aggraveranno rapidamente, fino a diventare mortali. E solo Chrono potrebbe invertire il corso di questo fato terribile, solo lui con la sua Megas Drepanon potrebbe restituire il suo tempo a Subaru ". Sentenzia, ed è vero: come lo ha falciato, solo la Megas Drepanon può restituire il tempo a colui al quale lo ha sottratto.

Athena viene investita dall'attacco di Giapeto. Ponto se ne accorge, così afferra al volo la nipote prima che finisca contro la parete e si ferisca ulteriormente, in seguito lancia a sua volta un attacco con la spada Adamantina, riuscendo a distrarre il fratello ed allontanando così Athena dal suo raggio di attacco. " Grazie, mi hai salvato la vita ". Fa la Dea della Giustizia, mentre Ponto annuisce per poi posarla nuovamente con i piedi per terra. 

" Ti ha ferita gravemente? ". Chiede, e lei scuote il capo: no, non è ferita in modo grave. Solo il braccio sanguina un pò, ma poteva andarle molto peggio. Il Titano del Destino annuisce e, dopo aver capito che la Dea non è gravemente ingiuriata fa un passo per potersi mettere davanti a lei. " Ora penserò io a lui: tu coprimi le spalle, ed usa il tuo potere per impedirgli di attaccarmi ". Athena annuisce per poi guardare Ponto. 

" Cosa intendi fare? ". Chiede. Lui non risponde ma inizia ad espandere il suo cosmo. Giapeto se ne accorge, ed ovviamente si prepara a contrastarlo.

" Pazzo, se usi quella tecnica sarai anche tu a rimetterci la vita. E, ridotto come sei non puoi farmi che qualche graffio. Sarà un sacrificio inutile, il tuo ". Lo deride. Ma si zittisce quando si accorge che anche il fratello lo sta deridendo in modo sarcastico, per poi prendere parola. 

" Ma chi ti ha detto che userò quella tecnica? ". Chiede con un ghigno beffardo, compiaciuto dell'espressione shoccata dipintasi sul viso dell'altro. In seguito, da stupita l'espressione passa a furiosa mentre la spada del biono si circonda di fiamme viola. 

" No! Non ti permetterò di fare ciò che credi! ". Grida, avendo capito di che cosa si tratta e cosa voglia fare il fratello. Anche Mnemosyne se ne accorge.

" Ponto, non farlo! Nelle tue condizioni attuali, non hai abbastanza potere per sopportare una cosa simile! ". Ma la spada Adamantina sta già iniziando ad illuminarsi di un'intensa luce azzurra, mentre Athena para il fendente di Giapeto con lo scettro di Nike, ecitando così che possa fermare il fratello. Ponto sente le parole della moglie, e scuote il capo. 

" Va bene così, Mnemosyne. Va bene, perchè so che tu vivrai e vendicherai la morte di nostra figlia al mio posto ". Sussurra. La donna continua a scuotere il capo: cosa farà? Ha già capito che cosa voglia fare suo marito, ma sarà davvero intenzionata a permettergli una cosa simile?

"Ponto, no! ". Fa solamente la Titanide, ma non fa in tempo a dire altro perchè una potente esplosione fa ammutolire i presenti. 

Iris vola contro una parete, mentre la Megas Drepanon torna subito dal padrone: era ovvio che finisse così. La ragazza ha provato a contrastare Chrono usando la sua stessa arma, dopo essere riuscita incredibilmente ad impugnarla. Ma ciò non è stato sufficiente: pur disponendo del potere del bambino, che le ha permesso di impugnare l'arma di un Dio con estrema facilità, lei è solo una ragazza umana. Il potere del figlio è ancora instabile e, una volta che si è nuovamente abbassato, lei ha percepito nuovamente delle fitte al ventre ed è stato in quel momento che il signore dei Titani ne ha approfittato: solo con lo sguardo l'ha fatta volare contro la parete, recuperando poi la sua arma. Si avvicina alla turchina. " Ne hai di coraggio, ad affrontare il re degli Dei ". La deride malignamente, mentre lei si alza a fatica: si appoggia alla parete retrostante cercando di non finire a terra, posando le mani sul ventre. 

" Re degli Dei? Ma come, non era il Sommo Zeus il Re? ". Chiede: è arrabbiata e ferita. L'ha colpita! Prima con uno schiaffo, poi addirittura l'ha attaccata. Cosa sarebbe accaduto se avesse picchiato il ventre? Avrebbe fatto del male al bambino, e questo mai glielo avrebbe perdonato. Infuriato per le sue parole lui lancia a terra la propria arma, per poi afferrarla per il collo. 

" Non devi pronunciare il suo nome in mia presenza! Mai più! ". Le ordina, stringendo la presa. Stavolta tuttavia, la ragazza lo coglie di sorpresa e riesce a liberarsi con un calcio. Entrambi cadono a terra mentre lei cerca di invertire le posizioni ed afferrare lui per il collo.

" Sei un bastardo! Te la farò pagare per tutto il male che stai facendo! Hai ucciso mio fratello, hai soggiogato mio padre ed il mio gemello, ma ora è finita! ". Riesce a sua volta ad afferrare il signore dei Titani per il collo, così come lui dall'altra parte non molla la presa su quello della fanciulla. Ed è in quel momento che accade l'impensabile.


Devono essere trascorsi un pò di anni dalla battaglia contro Chrono, e la pace regna sovrana. 

Un bel bimbo dai capelli blu corre dalla madre, felice. La giovane tiene tra le braccia una piccola neonata di poche settimane, e sorride dolcemente. " Mamma! ". La chiama il piccolo. Lei si volta verso di lui e gli sorride nuovamente e con dolcezza. 

" Amore mio, vieni qui! ". Si inchina per arrivare alla sua altezza e, mentre l'altro braccio regge la piccola quello libero si avvolge attorno al piccolo. 

" Mi sei mancata tanto tanto! ". Fa il piccolino, riempiendo la guancia della mamma di baci. Lei sorride per poi baciargli la fronte. 

" Anche tu mi sei mancato. Ma guarda chi c'è qui con me ". E gli mostra la piccola: la bimba ha dei meravigliosi occhi color celeste ed un accenno di capelli color blu, ed osserva il fratellino con curiosità. " Lei è Carol, la tua sorellina ". Presenta la piccola la turchina, mentre il bimbo cerca di prenderla in braccio seppur spaventato all'idea che possa finire a terra. 

" E se la rompo e le faccio male? ". Chiede innocentemente, ma lei sorride per poi aiutare il piccolo. 

" Ecco fatto, la mamma ti aiuta. Puoi salutare la tua sorellina adesso, poi andremo a cercare papà ed il fratellino ". Il bambino scosta dal visino della sorellina la copertina rosa, per poi darle un bacino sulla guancia. 

" Ciao Carol, io sono Jareth! Il tuo fratellone ". La bimba osserva il piccolo per poi agitare le manine allegra e facendo alcuni versetti. " Mamma, mamma! Le ho fatto male? ". Chiede il piccolo, preoccupato. Ma la madre sorride per poi far cenno di no.

" Ma no, tesoro: ti ha solo risposto che ti vuole tanto bene, come tu ne vuoi a lei ". Il bimbo annuisce per poi riprendere parola. 

" Sai, ho trovato ancora quella bella sabbia di diamanti questa notte ". A quella frase la donna sussulta, per poi guardare il figlio e lasciare che prosegua. " Ho visto me, la sorellina ed il fratellino! Poi un'ombra nera mi portava via da loro, ma non ho capito cosa fosse ". La ragazza rimane un pò sconvolta alla notizia: sicuramente quella era la sabbia Adamantina, ma come ha fatto e per ben due volte, a finire sul comodino del figlio? E soprattutto, perchè? E cos'è l'ombra che dice di aver visto? Guarda Jareth ed in lui inevitabilmente vede suo padre. 

" Non ci pensare, amore della mamma. Era solo una cosa senza importanza, va bene? Godiamoci questa bella giornata di sole ". Sorride, e Jareth annuisce ricambiando il sorriso. In quel momento un'altra voce interrompe il dialogo tra madre e figlio. 

" Iris, Jareth ". Li chiama un giovane. il bimbo si volta e, riconoscendo di chi si tratta si precipita tra le sue braccia.

" Papà, papà! ". Grida felice. il nuovo arrivato si inchina per arrivare alla sua altezza, per poi prenderlo in braccio. 

" Ciao tesoro, hai fatto il bravo in mia assenza? ". Chiede, e l'altro annuisce.

" Si! Sono stato bravo! Ma dov'è lo zio...? ". Non fa in tempo a finire la frase: il cavaliere di Capricorn fa finalmente la sua comparsa, guardando il nipotino. 

" Mi cercavi, Cavaliere? ". E ride un pò. Jareth esulta felice mentre anche Iris si avvicina, per poi prendere parola.

" Sai se Kayuki e Violante sono rientrate? ". Chiede, per poi proseguire. " Devo parlare a Kayuki di una cosa importante ". Ammette, mentre il gemello scuote il capo. 

" Non lo so, ma che sta succedendo? ". Chiede, mentre lo sguardo di Iris si posa sul piccolo Jareth, ancora in braccio al padre. 

" Ecco... ". Fa, per poi iniziare a parlare. 


La visione si interrompe bruscamente: entrambi sembrano essere un pò spaesati. La turchina si alza in piedi di scatto, mentre Chrono si mette seduto per qualche istante, riprendendosi: deve ammettere che Iris ha una notevole presa, se non fosse stato un Dio se la sarebbe davvero vista brutta. In seguito sogghigna in direzione della ragazza. " Cosa c'è? Sembri turbata ". Ghigna, mentre lei scuote il capo e si alza.

" Non è possibile, sicuramente questo è uno dei tuoi trucchi ". Sentenzia. Lui si alza a sua volta per poi mettersi a ridere, divertito dalla risposta di lei.

" Non posso falsificare il futuro, posso solo manovrarlo a mio piacimento entro certi limiti: prima o poi, ciò che hai visto si avvererà e non potrai nulla per evitarlo ". Sentenzia. Iris avvampa di colpo per poi guardarlo, irritata. 

" E io ti dico che riuscirò a sconfiggere anche il destino! Non.. .non permetterò una cosa simile: questo piccolo crescerà sereno e senza turbamento alcuno ". Mormora, posando entrambe le mani sul suo ventre. Chrono la osserva, rimanendo in silenzio ma non perdendo quel ghigno strafottente. 

" Staremo a vedere, mia cara. Staremo a vedere ". Ghigna nuovamente, tornando poi a sedersi sul suo trono mentre lei lo guarda con ira.
 


Salve amici, come va? Ecco il nuovo capitolo, scusate se è corto ma rimedierò nei prossimi. Che dire? Abbiamo visto iniziare loscontro tra Athena e Ponto e Giapeto: il Titano delle Dimensioni pare essere molto forte, ma quello del Destino pare avere un asso nella manica. Cosa vorrà fare? Perchè questo sembra turbare Mnemosyne? Intanto Iris e Chrono hanno una visione in comune: vedono il piccolo Jareth e non solo. Iris tiene tra le braccia una piccola di nome Carol e menziona un altro fratellino. Chi sarà mai il padre di questi ultimi figli? Parla in oltre di Kayuki e Violante, e di una cosa che dovrebbe riferire alla figlia d

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Capitolo 41
*** Il sacrificio di Mnemosyne ***


Buio, è così che inizia il suo sogno. O forse è un incubo, chi può dirlo? Non lo sa, il giovane.

Il turchino si trova in un immenso ed imponente palazzo, che mai prima d'ora ha visto. Fa piuttosto freddo eppure non sembra dargli troppo fastidio: è come se il suo corpo vi fosse abituato. Il giovane si incuriosisce e, dopo i primi attimi di smarrimento avanzaq: tutto intorno a lui, le pareti ed il resto dell'arredamento, variano dal colore blu al colore oro: deve ammetetre di non aver mai visto tale e maestosa bellezza prima d'ora. Eppure non può fare a meno di chiedersi dove si trova e sopratturro, come vi è giunto? " Ricordo solo di essere stato colpito a morte, ma non so come sono giunto qui ". Sussurra il ragazzo dalla scintillante armatura dorata, avanzando di qualche altro passo. Giunge di fronte ad una porta di colore blu cielo, decorata con fini finiture dorate. La osserva un istante poi, forse mosso da istinto posa la mano sulla maniglia: è incredibile! La porta si spalanca al suo tocco, lasciandolo sbigottito ed incredulo. Ancora a bocca aperta per la sorpresa il ragazzo si guarda attorno, e la prima cosa che nota è una teca di cristallo, in cui giace il corpo probabilmente sopito di una meravigliosa donna: indossa un lungo abito bianco, lunghi capelli color giada e, nonostante gli occhi siano chiusi lui nota che sul suo viso vi è un'espressione triste. Arriva di fronte a quella teca per poi posarvi una mano, ed immediatamente una sensazione indescrivibile lo investe, scuotendolo fino nel profondo del suo essere. Poi un nome. " Gaia ". Sussurra solamente, riconoscendo che la donna che giace addormentata in quel probabilmente millenario sonno è la Dea Gaia, la Madre Terra. La Dea primigenia da cui tutto ebbe origine, sposa e madre di Urano e madre dei Titani. Mentre pronuncia quel nome al giovane ragazzo scende una furtiva lacrima, per poi percepire un forte vento dietro di sè. Non fa in tempo a voltarsi, perchè vede delle cose che lui non riesce a riconoscere. 

Vede la Dea Gaia, in attesa di un nuovo figlio. Percepisce che sta soffrendo perchè lo sa: il suo sposo imprigionerà anche quest'altro bimbo, impedendogli di nascere. La vede ritirarsi in un luogo sconosciuto, e sul tavolo di fronte a lei... 

" La Megas Drepanon! ". Fa in tono sbigottito il fanciullo, la visione ha bruscamente termine e lui ansima come se avesse corso mille miglia: cos'è quella rabbia improvvisa che sta ora crescendo in lui? Ha avuto origine da quando ha visto l'arma che in futuro sarebbe stata di Chrono, e che lo avrebbe aiutato ad uccidere il padre su richiesta della madre, stanca di perdere le sue creature a causa del marito tiranno. Lo sguardo del turchino si posa sul trono accanto alla teca di cristallo: è un trono bellissimo, anch'esso di colore azzurro ed oro. Gli ricorda in un certo senso la volta celeste con le stelle, la luna ed il sole. " Ma cosa faccio in questo luogo? E come ci sono giunto? ". Si chiede nuovamente il ragazzo. Una risata lo distrae dai suoi pensieri. 

" Nulla accade per caso, tutto ciò che avviene è per una precisa ragione. Così, tu sei qui per una ragione ben precisa ". E' una voce! Una voce che lui mai ha sentito prima d'ora, eppure non lo spaventa anche se lo mette in una certa soggezione: il suo cuore reagisce in modo strano, batte a ritmo più veloce. 

" Chi sei? Rivelati! ". Ordina il ragazzo. Alle sue parole una spada di colore blu compare nelle sue mani: è circondata di fiamme dallo stesso colore eppure le sue mani non subiscono la minima ustione. 

" Non ce n'è bisogno: tu sai già chi sono, perchè... ". Non sente più la voce, piuttosto l'ennesima visione si fa strada in lui.

Un uomo: è a terra, probabilmente al termine della sua vita. Sputa sangue, in più parti del corpo si possono notare vistosi fendenti dati da una falce contornati da lividi viola. Ormai è la sua fine, pensa colui che cerca di raggiungere la propria arma seppur vanamente. " Tu... tu mi hai ucciso, ma non è finita qui. Tornerò a vendicarmi di te, è un giuramento. Parricida... ". Sussurra ma, poco prima che il discorso abbia un seguito il turchino apre gli occhi.

" Non è possibile, no! Ma quello... ". Si porta le mani al capo, scuotendolo e sgranando gli occhi: quell'uomo era forse lui? Ha pochi dubbi in merito,  a giudicare dal suo aspetto. Ma allo stesso tempo, sembrava essere tutt'altra persona. Guarda quel trono mentre la voce riprende parola. 

" Siediti ". Gli ordina con tono risoluto, di chi non ammette repliche. Il ragazzo vorrebbe ribellarsi, ma una forza maggiore gli fa muovere le proprie gambe, che lo inducono a salire i pochi scalini per poter raggiungere il trono e sedervisi. Immediatamente la sua armatura dorata si stacca dal suo corpo mentre, al suo posto, ne compare una azzurro cielo. Tra le sue mani tiene la spada dalle fiamme azzurre mentre ora lo vede: è uno spirito quello che si sposta dietro di lui, per poi afferrargli il viso con entrambe le mani. " Ti ho aspettato a lungo, mio caro Subaru ". Lo chiama per nome ed il ragazzo sgrana gli occhi, incapace di sottrarsi a quella presa sul proprio viso. " Guarda ciò che sei. Guarda ciò che sei destinato ad essere, e accettalo ". Il giovane che si rivela essere Subaru guarda la spada dalle fiamme celesti, shoccato e non sapendo come agire. Poi, sangue seguito da uno straziante grido.


Shun si allarma: Subaru sta iniziando a sentirsi sempre più male, e si può evincere dal fatto che abbia iniziato ad agitarsi a causa di forti convulsioni. Accanto a Virgo sono rimasti Capricorn e Sagitter. " Che gli prende? ". Chiede preoccupato Shun, mentre Seiya scuote il capo. 

" Temo che sia a causa dell'attacco di Chrono. Maledizione! Se non troviamo il modo di annullarne gli effetti...". Si blocca: no. Non può pensare che perderanno così un altro compagno di battaglia. Ci deve essere un modo qualsiasi, una soluzione qualunque per evitare il peggio. Defteros da parte sua guarda il compagno per poi prendere parola.

" Te l'ho detto: non esiste soluzione, se non che Chrono restituisca a Subaru il suo tempo, usando la sua Megas Drepanon ". Risponde. Seiya abbassa lo sguardo, ed in quel momento il figlio di Milo e Tisifone inizia a stare peggio: il sangue defluisce rapidamente dalle sue ferite, la sofferenza di Scorpio è indicibile. Tutti si sentono impotenti mentre Shun scuote il capo. 

" Non è possibile che ci rimanga solo da attendere che... ". Si ferma a sua volta, non vuole nemmeno dire che Subaru morirà. Purtroppo nessuno fa in tempo a rispondere al Cavaliere della Sesta casa, men che meno a rassicurarlo: il cosmo di Subaru subisce unio sbalzo per un solo istante, in seguito si spegne in maniera definitiva. " Amici! Subaru... il suo cosmo... ". Inizia a piangere il Cavaliere. Tutti quanti i presenti sono a dir poco sconvolti: anche il Cavaliere di Scorpio ha lasciato il mondo dei vivi. Mnemosyne guarda il marito, e prende la sua decisione.

Ad Athene scoppia un violento temporale. 

Tisifone è rimasta al Gran Tempio esattamente come le altre donne, in attesa di aver notizie lei dal figlio loro dai mariti. L'ex Sacerdotessa del Cobra si desta di soorassalto, un fulmine illumina il suo viso mentre lei si porta una mano al petto: il cuore le duole. Eppure sa che è praticamente impossibile, dato che si tratta di un muscolo. Eppure la fitta è stata così violenta da farla destare dal suo sonno, che già di per sè aveva faticato a prendere in quanto preoccupata: come starà Sibaru? Lo ha visto  molto determinato nel voler affrontare Chrono, ma tale determinazione basterà a fargli raggiungere la vittoria? La donna prende tra le mani la foto del figlio, che era precedentemente posta sul comodino. La stringe forte a sè sospirando pesantemente. " Torna a casa in fretta, figlio mio. E sii vincitore ". Sussurra semplicemente, per poi guardare fuori dalla finestra. 

Il cosmo di Ponto sta salendo di potenza in modo esponenziale: nonostante le ferite procuratosi nello scontro con Chrono e con Giapeto, il Titano del Destino pare deciso a concludere quello scontro: spianerà la strada ai Cavalieri dello Zodiaco ed alla Dea Athena, anche se a prezzo della sua vita dato che non dispone della forza necessaria per compiere un tale attacco senza perire. Da parte sua Giapeto lo guarda: da prima sembrava non dare troppo peso alle azioni del rosso, ora invece inizia a preoccuparsi seriamente per la sua incolumità. " Sei finito, Giapeto ". Fa sicuro il Titano dai capelli rossi. Ma il biondo lo nota: più eleva il suo cosmo più suo fratello sta male, tanto da iniziare a sanguinare dalla bocca. " Ancora uno sforzo, Ponto... ". Mormora a sè stesso. Guarda con ira il fratello che invece pare ora sicuro di sè: forse non è perduto del tutto, si dice. Si prepara ad usare la spada delle dimensioni come difesa, assieme alle fiamme viola. " Ora... ora la farò finita con te, per sempre ". Fa determinato Ponto, ma una voce lo ferma di colpo. 

" No! ". E' una voce di donna. Dietro di lui, Mnemosyne lo stringe forte a sè per poi scuotere il capo. " No! Non ti permetterò di compiere un atto simile: io non potrei più vivere in un mondo in cui tu non ci sei ". Ammette. Lui la guarda un momento mentre la Titanide prosegue la frase. " Sarai tu a vendicare la morte di Euribia. Sarai tu a gridare vendetta a suo nome al cospetto di Chrono. Non io, ma tu ". Continua la donna, per poi posizionarsi davanti al marito e guardandolo intensamente. Lui scuote il capo con enfasi.

" Non capisci?! Solo bruciando il mio cosmo potrò... ". Ma lei scuote il capo: lo guarda con le lacrime che silenziosamente scendono dai suoi occhi, per poi prendere le mani di lui nelle proprie nonostante il marito stia ancora impugnando la spada Adamantina.

" Ponto, ascoltami bene: tu sei mio marito, il padre dei nostri amati figli. Sei uno dei Titani più forti, e credimi: restare al tuo fianco per tanto tempo, è stata la cosa migliore che mi sia mai successa ". Inizia il discorso, per poi proseguire. " Tu hai iniziato questa battaglia per uno scopo: risvegliare Chrono ed impadronirti del suo potere, per diventare il nuovo Re dei Titani. Per far vedere ai nostri fratelli e sorelle quella luce che gli è stata negata da anni. Per vendicare Rea ed Euribia. Non spetta a me tale compito, ma a te solo ". Alle parole della moglie lui sembra scosso: non vorrebbe, ma una lacrima furtiva si fa strada anche sul suo viso, dal suo occhio destro. 

" Mnemosyne... ". Fa per proseguire, ma lei scuote il capo per poi continuare a parlare. 

" Non è vero che non hai più energia: puoi ancora assorbire un cosmo, con la tua spada. Il mio cosmo ". Precisa, ed a quelle parole tutti i Cavalieri ed Athena stessa rimangono sconvolti. Ponto scuote subito il capo.

" No! No e poi no! Non ti consentirò di fare una cosa simile! ". Grida, ma lei sorride mentre le lacrime non smettono di rigarle il viso. Posa una mano sul viso di lui.

" Ti amo. Presto, io te ed Euribia saremo di nuovo insieme. Ma fino ad allora, ti prego: vivi e reclama la nostra vendetta. Dai ai nostri fratelli il futuro che si meritano, aiuta i Cavalieri dello  Zodiaco ed Athena a raggiungere Chrono ed a porre fine a tutto ciò. Ti prego, devi farlo per me e per nostra figlia ". I due si guardano un istante, poi è questione di un momento: nessuno può fare o dire alcun che. La Titanide afferra la lama della spada del marito, per poi trafiggersi al ventre con essa. Il suo sangue non cade a terra ma viene assorbito dalla lama della spada, che lentamente muta e diventa di colore rosso così come le fiamme che ora la circondano. Il Titano del Mare e del Destino rimane shoccato mentre lentamente la moglie perde la vita: estrae la spada dal suo corpo, prendendola tra le braccia. Sente il suo cosmo scorrere in lui ora, ma non sembra importargli: l'ha persa. Sua moglie è morta. Prima sua figlia, ora la donna che ama. Trema in preda all'ira: è tutta colpa di Chrono, pensa. E' tutta colpa sua se tutto ciò è iniziato, è tutta colpa sua se ha perso le persone che più amava in questo mondo. Il suo cosmo diventa oscuro come la notte più profonda mentre il suo sguardo colmo d'ira è puntato su Giapeto che, invece di dispiacersi per la morte della sorella sembra compiaciuto di aver eliminato almeno uno dei due traditori, anche se a conti fatti non è stata la sua amno a porre fine alla vita di Mnemosyne. Tuttavia il suo sguardo incrocia quello del fratello, che lo guarda in preda all'odio. 

" Ma tu chi diavolo sei...? ". Sibila solamente il biondo. Ponto si alza da terra, dove adagia il corpo della moglie. Il suo sguardo non muta, quelle fiamme che ardono sulla sua spada sembrano le stesse che bruciano nei suoi occhi.

" Hai detto bene: io sono il diavolo, e sono qui per prendere la tua vita ". Fa deciso. Athena stessa sembra preoccupata: quel cosmo è troppo oscuro, eppure non riesce a proferire parola alcuna. Si limita ad affiancare lo zio, per poi riuscire a parlare solo dopo alcuni momenti. 

" La vendicheremo ad ogni costo: il sacrificio di Mnemosyne non sarà stato vano, lo prometto ". Assicura. Giapeto da parte sua pare non essere più così spaventato, o forse è tutta apparenza: mai prima di quel momento ha visto Ponto in quello stato. E potrebbe rappresentare un reale pericolo per lui. 

" Avanti, fatevi sotto se avete il coraggio! ". Grida ma, senza che se ne renda conto, il fratello lo colpisce con un fendente della sua nuova e potente spada facendolo volare contro la parete. Il biondo rimane stordito qualche istante, per poi sputare sangue. " Tu... ". Mormora. 

" Eccoti accontentato, fratello ". Sibila il rosso, per poi proseguire. " Sappi che questo luogo sarà la tua tomba. Quindi ti conviene rassegnarti e prepararti alla fine che meriti ". L'altro si alza dopo alcuni istanti, recuperando la spada che gli era volata a qualche metro di distanza. 

" Forse, sarai tu a raggungere le tue amate Mnemosyne ed Euribia, mio caro fratello ". Minaccia. La battaglia finale tra Ponto e Giapeto è ormai alle porte. 



Ciao amici, come va? Intanto scusate il ritardo, ma in questi giorni non sono stata troppo bene e non mi sentivo di scrivere. Comunque sia, seppur corto ecco il nuovo capitolo! Che ne dite? Subaru è morto: il figlio di Tisifone e Milo ha avuto un'inquietante visione, che ne pensate? Chi è quell'uomo che pare aver causato la sua morte, unendo il suo cosmo agli effetti del colpo di Chrono? Sarà stato davvero lui, oppure è semplicemente il colpo del signore del Tempo ad aver posto fine alla vita di Scorpio? Che ne dite di quella visione e sul risvolto che ha preso la trama? Anche Mnemosyne si sacrifica, per permettere al marito di contrastare Giapeto utilizzando il proprio cosmo. Ponto sembra aver perduto la sua umanità, definendosi " il diavolo ". Cosa accadrà? Avrà ragione di Giapeto, aiutato da Athena? Aspetto il vostro parere, baci 

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Capitolo 42
*** Vision ***


Il giovane ha sentito un dolore lancinante: gocce porpora cadono a terra e formano un lago di sangue. Il ragazzo guarda con orrore quello spettacolo e sbianca in preda al panico. " Ma che mi è successo? Perchè non riesco più a svegliarmi? ". Chiede con orrore. Qualcuno gli risponde di li a poco. 

" Perchè sei morto ". Sentenzia. L'altro sgrana gli occhi e scuote il capo con enfasi.

" Non è vero! Non è vero, non può essere! Io devo svegliarmi, io devo combattere! Devo salvare Iris a tutti i costi, non posso permettermi il lusso di dormire! ". Tenta ancora una volta di svegliarsi, vanamente. Colui che ha parlato lo guarda qualche istante per poi prendere parola. Dal nulla fa comparire un filo spezzato per poi prendere parola. 

" Doveva asemplicemente accadere, la tua morte era già scritta nel destino. Un destino ineluttabile ". Sembra quasi intento in un monologo più che in un discorso vero e proprio, tanto da dare le spalle al ragazzo per qualche istante, senza degnarlo di un solo sguardo. In seguito prosegue il discorso voltando il capo in direzione del proprio interlocutore, che percepisce un moto di soggezione provenire da quegli occhi così belli quanto inquietanti. " La tua vita è stata falciata da Chrono. Ti ha sottratto il tuo tempo e tu sei morto: il tuo corpo è regredito alle vecchie ferite che, essendo dieci volte più gravi di quando sono state fatte per effetto del Theleos Horacle, hanno causato la tua morte ". Continua la frase colui che il turchino non conosce ma da cui sente provenire un cosmo di una vastità inimmaginabile. L'altro si volta finalmente verso di lui mettendo in mostra i due fili che teneva tra le mani. " Lo vedi questo filo? E' la tua vita, il tuo tempo: è falciato di netto, e solo Chrono potrebbe restituirteli. Ma so già che non lo farà mai: da colui che è stato capace di falciare il tempo del suo stesso padre, non puoi aspettarti pietà o salvezza ". Conclude la misteriosa entità. Il ragazzo di fronte a lui osserva incredulo il suo interlocutore, sul suo corpo ha ancora quell'armatura sconosciuta e tra le mani quella spada dalle fiamme azzurre. " Rimarrai qui con me per sempre. Qui, dove finisce chi è stato ucciso dalla Megas Drepanon ed ha abbastanza potere per mantenere integra la sua anima. Infatti, tra le tante vittime del Re dei Titani ci siamo solo noi due qui, faccia a faccia a parlarci ". Da le spalle al turchino che, preso dalla curiosità decide di prendere parola: a dire il vero avrebbe voluto stare zitto, ma non è riuscito proprio a tenere a freno la lingua.

" Ma tu chi sei? Come le sai queste cose? ". L'altro rimane nel più totale silenzio per qualche istante per poi lasciarsi andare ad una leggera risata.

" Io so tutto di te, Subaru ". Sentenzia chiamandolo per nome, rivelando che il ragazzo altri non è che Subaru di Scorpio. " E so che c'è un modo per farti rivivere. Ma devi dirmi una cosa: vuoi dare una lezione a Chrono? Sei disposto a qualunque prezzo per questo? ". Chiede, ed il ragazzo annuisce incerto. 

" Si, ma non hai risposto alla mia domanda: tu chi sei? Come fai a conoscermi, se io non ti ho mai visto? ". L'altro non dice nulla ma posa lo sguardo sul corpo addormentato di Gaia ed in seguito, dopo alcuni ed interminabili momenti si volta verso Subaru.

" Ti fidi di me? ". Gli chiede. L'altro sente una terribile morsa proprio accanto al cuore ed è costretto ad inginocchiarsi a terra, la spada gli cade come se non avesse più forza nemmeno per sollevare della cartapesta. " Ma certo, ti fidi. Anche se non mi conosci ti fidi di me e sai bene che sono l'unico in grado di aiutarti ". Subaru porta le mani al capo: gli fa male. E' come se la testa stesse per esplodergli, come se quelle parole misteriose fossero la causa di tale dolore. " Devi solo lasciar fare a me e far compiere ciò che deve essere ". Gli si avvicina la misteriosa entità della quale il figlio di Tisifone non conosce nemmeno il nome ma la cui sola presenza fa sussultare il suo cuore, come in un moto di nostalgia. " Alla fine tutto tornerà come deve essere. Resta qui e lascia fare a me ". Conclude la frase con un insano ghigno stampato in viso l'entità. Poi Subaru sente le forze venir meno, ed in fine sviene a terra incosciente. 


Lo scontro tra Ponto e Giapeto è iniziato più furioso che mai: il Titano del destino sembra aver perso ogni briciolo di umanità, dopo che la moglie si è sacrificata per lui e per permettergli di poter assorbire il suo cosmo.Da parte sua il Titano delle Dimensioni si difende magistralmente, tuttavia ciò non pare essere abbastanza: il fratello combatte ormai solo mosso dall'odio e dal rancore, ormai ha perso tutte le persone che ama e vuole punire il responsabile: Chrono. Non si fermerà fino a quando non avrà ucciso il fratello, poco importa se per arrivare a lui dovrà eliminare anche gli altri suoi fratelli. " Sei uno stolto! ". Grida il Titano delle Dimensioni poco prima di attaccare con un fendente della sua spada. Ponto se ne accorge immediatamente e lo para con la propria, ed i colpi dei due fratelli creano un vento di una potenza devastante oltre alla luce ontensa che abbaglia tutti quanti: il potere di Ponto e Mnemosyne è unito ma, a causa dell'ira e del rancore il rosso non riesce ad avere la meglio. 

" Devo aiutarlo! ". Fa semplicemente Athena, posizionandosi senza esitazione al fianco dello zio per poi unire al suo anche il proprio cosmo, aiutandolo con lo scettro di Thoole a contrastare la forza di Giapeto. 

" Athena! Spostati! ". Le ordina Ponto, ma Saori scuote il capo per poi prendere parola. 

" E' la battaglia di tutti, Ponto! Non è solo la tua, Chrono e costui non hanno ucciso solo la tua famiglia, ma anche le persone a noi care: il gran Sacerdote, Shura, Subaru! ". Saori ferma il suo discorso: avverte un altro potente cosmo accanto a lei. 

" Athena ha ragione: non possiamo rimanere inerti di fronte a costui, che protegge chi sta minacciando la sicurezza della Terra e di noi tutti ". Quella voce! La donna fa qualche passo avanti impugnando la propria arma, ed in seguito il suo Cosmo Divino si unisce a quello di ponto ed Athena. " Avrei voluto rimanere in disparte, ma temo non sia possibile: pur avendo il potere di due Titani e quello di Athena, il vostro avversario pare molto potente ". Nessuno l'ha mai vista così decisa, non c'è che dire. " Come Tea, detesto la violenza. Ma so anche che non c'è antra alternativa, se vogliamo avere qualche possibilità di vittoria è indispensabile che combatta anche io. E che lo faccia come Persefone, la Dea della morte! ". Saori si volta di scatto: è la prima volta che sente il vero potere di Tea, un potere quasi paragonabile a quello di Hades. Giapeto osserva la nuova avevrsaria mentre cerca di aver ragione di Athena e Ponto. 

" Oh, una nuova avversaria? Vuoi forse morire anche tu per mano mia? ". Chiede ridendo sadicamente. Sta per aver ragione degli avevrsari, ma l'entrata in scena di Tea cambia le cose per il Titano fedelissimo a Chrono: i cosmi di Athena e Ponto sono molto più potenti rispetto a prima. Tea si unisce a loro per poi prendere parola. 

" Dobbiamo arrivare da Chrono al più presto: sento che ha fatto qualcosa di irreparabile alla terra, e che se non lo fermeremo sarà la fine. La natura soffre, posso percepirlo chiaramente ". Ammette, per poi rispondere alle provocazioni dell'avevrsario. " E tu! Non ti conviene fare tanto il gradasso, perchè stai già iniziando a darmi sui nervi! E la cosa non ti conviene, nello stato emotivo in cui mi trovo! ". Commenta la Dea delle stagioni e della morte, per poi riuscire ad avanzare di qualche passo, spianando così la strada anche a Ponto ed Athena. Crystal rimane strabiliato: sembra che la moglie stia sfogando la sua ira per aver perso il figlio in quella battaglia, dopo diverso tempo di assoluto silenzio forse per elaborare l'accaduto. 

" Tea... ". Sussurra solamente il Cavaliere di Aquarius, per poi guardare il corpo esanime del Cavaliere di Gemini e reprimendo una lacrima. 

Intanto Tea sta combattendo con tutta la sua forza, e questo pare dare nuovo vigore anche ad Athena e Ponto. " Ragazzi, io cercherò di colpirlo con la falce della morte. Se il mio attacco fallisse, dovete essere pronti ad intervenire voi, va bene? La mia arma è la sola che può annullare i poteri di giapeto ed assorbirli, forse abbiamo una possibilità ". Fa determinata la bruna. 

" Ma così rischi di essere travolta dal suo colpo! Tea, non puoi farlo! ". Si allarma Athena. Ma la sorella scuote il capo. 

" Ci sarete?! Sarete pronti in caso io fallissi? Abbiamo una sola occasione, e rammentate che ci sono ancora due Titani ed Astraeus da affrontare, prima di arrivare a Chrono! ". Gli altri due annuiscono, Athena suo malgrado. Ponto pare invece aver fiducia nella Dea della morte, come se sapesse qualcosa che gli altri ignorano. " Adesso! ". Fa ad un certo punto la divina sorella di Athena. Giapeto si prepara alla difesa, lei all'attacco. Poi un'esplosione devastante travolge buona parte della stanza.

Tea è a terra: la Kamui di Persefone si è disposta sul suo corpo e l'ha protetta poco prima che l'attacco di Giapeto la raggiungesse, disintegrando così il suo corpo. Athena e Ponto si riprendono dopo essere finiti contro la parete, entrambi sconcertati: la falce della morte ha colpito Giapeto senza fallire, ed il suo potere sta andando lentamente sfumando. Il Titanod elle Dimensioni sputa sangue e fa per anzarsi da terra. " Maledetta... io... ti ucciderò! ". Fa per prendere la propria arma e togliere dal suo corpo la falce della morte, ma questa sta già assorbendo il suo potere e lo sta lentamente uccidendo, facendo a pezzi anche la sua anima. " No!! ". Grida il biondo, per poi cadere in ginocchio. " Divino... Chrono...! ". Pronuncia il nome del fratello prima di cadere a terra, esanime: anche lui è stato sconfitto. La falce della morte ritorna accanto alla padrona, che però non da segni di vita. 


Tea è ancora incosciente: è riuscita a colpire Giapeto, di questo è sicura. Ha dato fondo a tutte le sue energie per riuscire nell'impresa e porre fine ad uno scontro che da troppo si stava protraendo. - Oh... deve essere finita anche per me. Ho sconfitto Giapeto, ma non ho più forze per risvegliarmi -. Pensa la bruna: la sua Kamui continua a proteggerla, ma lei si sente tanto stanca. In fondo ne era consapevole: sapeva che dando fondo al suo potere avrebbe rischiato la sua vita, ma va bene così: almeno ha spianato la strada ad Athena ed agli altri per raggiungere Chrono, e vendicare così suo figlio. - Shura, bambino mio... -. Piange: ora è come se si trovasse in un'altra dimensione, non con il corpo ma con l'anima. 
Una figura rimane di spalle: ha un lungo mantello di colore bianco, la mano destra sorregge un maestoso scettro. La ragazza porta una mano al cuore percependo una forte sensazione nostalgica. " Chi sei? ". Chiede. La persona misteriosa non parla e lei, sempre più curiosa decide di avvicinarsi. " Dimmi il tuo nome! Dove siamo? ". Chiede nuovamente la bruna: ora che si avvicina nota la forma dello scettro e la lunga chioma dell'uomo misterioso, perchè è riuscita a capire che di un uomo si tratta. Egli non proferisce parola da subito nè si gira verso di lei. " Rispondimi! ". Fa la fanciulla. " Chi sei?! E dove siamo?! ". Ripete. L'uomo prende finalmente parola.

" Siamo nel luogo dove giungono le anime in bilico tra la vita e la morte. Non anime comuni, ma le anime degli Dei, come te mia cara Persefone ". La chiama con il suo nome divino e lei scuotr il capo con enfasi.

" Io sono Tea ". Precisa. L'uomo annuisce sempre rimanendo di spalle. 

" Lo so. Come so che ti devi svegliare, ora. Non è tempo per te di raggiungere i Campi Elisi e di riposare eternamente, hai un'importante battaglia da affrontare e due figli da salvare ". Sentenzia l'uomo dalla chioma lucente. Lei annuisce incerta.

" Ma non ho più forze per risvegliarmi: le ho consumate tutte nello scontro con Giapeto, come... ". Lo scettro dell'uomo si illumina improvvisamente mentre riprende parola, volgendo lo sguardo verso di lei come non ha mai fatto sin ora. Immediatamente la fanciulla percepisce un'aura dorata e rassicurante restituirle la forza necessaria a non morire, ma a risvegliarsi nuovamente.

" Certo che hai la forza di risvegliarti: te la concederò io stesso ". Sentenzia l'uomo, per poi guardare negli occhi la ragazza che, come se lo avesse riconosciuto sgrana gli occhi sconvolta. 

" Ma tu sei... ". Mormora, mentre l'altro annuisce.

" Torna sulla Terra, figlia mia. Torna sulla Terra e ferma Chrono, prima che sia troppo tardi ". Una luce abbagliante mette fine alla visione.


" Papà! ". Grida Tea, aprendo gli occhi di scatto ed allungando la mano come volesse afferrare qualcosa. Chi si trova davanti tuttavia, non è l'uomo di pocanzi. Crystal la guarda preoccupato, Atena lo stesso: Tea si accorge di avere il capo posato sul grembo della sorella. " Dove... ". Mormora. Athena la aiuta ad alzarsi, per poi prendere parola.

" Ce l'abbiamo fatta. Abbiamo sconfitto Giapeto, e lo dobbiamo solo a te ed al tuo potere ". Tea si accorge di indossare la sua Kamui, e capisce che qualcuno l'ha aiutata a richiamarla nel momento del bisogno. Una lacrima scende dai suoi occhi, per poi scuotere il capo: preferisce non approfondire l'argomento della visione, non ora almeno. Tuttavia è il marito a prendere parola.

" Hai chiamato tuo padre: cos'è successo? ". Chiede alla moglie, e lei sospira pesantemente.

" Non lo so, Crystal. Quando ero tra la vita e la morte, priva di forza per tornare e risvegliarmi, un'entità misteriosa mi ha spronato a tornare e mi ha dato la forza per farlo. Aveva una lunga chioma lucente ed uno scettro maestoso, le vesti bianche. E mi ha chiamata figlia mia: quell'uomo era mio padre ". Ammette. Athena sgrana gli occhi: dalla descrizione, ha forse intuito chi era l'uomo misterioso? I suoi pensieri sono interrotti dalla stessa Tea. " Ma ora, non è tempo per gli indugi: dobbiamo andare al sesto piano e sconfiggere gli altri nemici quanto prima ". Sentenzia, e gli altri annuiscono: hanno ancora delle dure battaglie da affrontare. Ma Athena pare turbata dal racconto della visione di Tea. 


Ciao amici! Come state? Io inizio a stare bene ora, infatti conto di riprendere più regolarmente gli aggiornamenti. Comunque, che ne dite di questo nuovo capitolo? Abbiamo visto tea affrontare finalmente una battaglia come Dea della Morte. Stava per arrendersi, ma per la prima volta suo padre ha fatto la sua comparsa e l'ha salvata. Chi sarà mai l'uomo che sin ora, è stato solo brevemente menzionato da Demetra nella prima parte della storia? Athena pare essere rimasta turbata dal racconto di tale visione. Intanto Subaru, o meglio la sua anima rimane prigioniera di un luogo sconosciuto, dopo la morte del corpo fisico del giovane Cavaliere di Scorpio. Una misteriosa entità si è nuovamente palesata al giovane, ma chi è? Cosa vorrà da lui? Per scoprirlo, continuate a seguirmi! Baci 

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Capitolo 43
*** Sorpresa al sesto piano ***


In un luogo sconosciuto, nelfrattempo. 

L'uomo misterioso torna a sedersi sul suo trono lucente, accanto ad esso ne è posto un altro su cui siede una splendida donna avvolta in un abito bianco. L'uomo sorregge il proprio scettro per poi guardare dritto davanti a sè e senza proferire alcuna parola. Solo dopo un pò si accorge che la donna lo sta osservando come fosse in cerca di una qualche spiegazione o delucidazione. Lui non posa lo sguardo su di lei, ma prende parola. " Se era ciò che stavi per chiedermi, si: ce l'ho fatta. L'ho riportata nel mondo dei vivi, il luogo a cui appartiene ". Sentenzia. La donna annuisce e, dopo alcuni momenti risponde a quella frase. 

" Si, era ciò che stavo per chiederti: se eri riuscito a portare quella donna nel luogo in cui deve restare ". Sentemzia, per poi prendere nuovamente parola. " E a dire il vero, non avevo dubbi in merito alla riuscita dell'impresa. Per te, davvero poche cose sono impossibili ". Ammette la donna dalla fiammeggiante chioma. L'uomo rimane ancoera una volta in silenzio qualche istante, come a cercare le giuste parole. In seguito sospira pesantemente e riprende parola, rispondendo alla rossa. 

" Si, ma una cosa lo sembra: porre fine in maniera definitiva alla vita di Chrono. Io ci ho provato, ma a quanto pare ho solo ritardato l'inevitabile: la distruzione della Terra ". Sentenzia, mentre in una misteriosa sfera di cristallo osserva la Terra: il tempo sta irrimediabilmente regredendo, e se continuerà così giungerà rapidamente ad una nuova era glaciale, estinglendo l'intera umanità. 

" Chrono è estremamente potente, mio sposo ". Sentenzia la donna che si rivela essere la sua consorte, per poi posare una mano sul suo braccio. " Tutti noi abbiamo fatto del nostro meglio, ora tocca ad Athena ed i suoi Cavalieri fermarlo una volta per sempre. A loro ed a tutti coloro che credono nella giustizia. Anche se... ". Lui la guarda: come mai si è zittita improvvisamente? La donna sospira pesantemente a sua volta, come fosse stanca di ripetere quella frase che sta per dire. Tuttavia la voce del suo sposo che la esorta a proseguire la desta dai suoi pensieri. 

" Anche se, che cosa? ". Chiede lui. La donna posa lo sguardo su di lui. 

" Perchè non interveniamo? Perchè rimaniamo inerti mentre Chrono distrugge la Terra? Quella terra che, in quanto Dei, abbiamo il dovere di proteggere assieme al nostro popolo, gli umani. Eppure, ad oggi non stiamo facendo null'altro che delegare il compito ad Athena: prima contro Nettuno, poi contro Hades ed ora Chrono. Non siamo mai stati presenti per la nostra gente... ". Ma le parole del consorte la interrompono bruscamente. 

" Basta! Ho detto che non interverremo: fu Athena a chiedermi di poter proteggere ella stessa la Terra, a chiedermi di concederle di rinascere come una donna umana. Come ti ho detto, non interverremo di persona: li potremo aiutare in caso di bisogno, ma nulla più ". Sentenzia risoluto. La donna sospira rassegnata mentre nello stesso istante un giovane dai riccioli biondi fa la sua comparsa, per poi inchinarsi in segno di rispetto. 

" Mio signore e signora, la donna è arrivata come mi avete ordinato ". Fa. La rossa guarda il marito: a dire il vero lei non sa nulla di questa storia, ha fatto tutto il marito da solo. Lo stesso marito che risponde a quelle parole di li a poco.

" Falla passare, Hermes ". Ordina risoluto. L'altro annuisce per poi alzarsi. Dopo qualche momento fa finalmente la sua comparsa una bella donna dai lunghi capelli corvini. Non indossa i suoi tipici abiti, piuttosto uno bianco ed oro. Tra le mani uno scettro che termina sovrastato da una spiga dorata. Hermes la affianca aspettando di ricevere istruzioni. L'altro uomo perde qualche istante ad osservare la nuova arrivata, per poi fare un cenno all'altro. " Puoi ritirarti. Io, la mia sposa e questa donna abbiamo molto di cui parlare ". Ammette. Anche la rossa tuttavia ha sul viso un'espressione sbigottita: tutto si aspettava, ma non di vedere quella donna. Stessa donna che, anche quando il messaggero degli Dei la lascia sola con questi ultimi, non perde la risolutezza insita nel suo sguardo. E' l'uomo a prendere parola di li a poco. " Così, dopo così tanti anni di assenza riprendi il tuo posto tra le schiere Olimpiche ". Sentenzia, e la frase non ha affatto il tono di una domanda bensì di un'affermazione. La donna punta lo sguardo dritto in quello di lui, senza paura alcuna. 

" Parla chiaro: che cosa volete da me? Perchè avete mandato Hermes sulla Terra a prendere proprio me, che avevo detto chiaramente di non voler più tornare in qesto luogo? ". Chiede: nelle sue parole non c'è rabbia o odio, solo disappunto. " Io non appartengo più a tali schiere Olimpiche, da tanti anni. Sono una semplice donna mortale ". Lui scuote il capo per poi rispondere a quelle parole piuttosto dure da parte dell'altra.

" Non sei una donna mortale, anche se per tanti anni ti sei divertita a fingerlo: tu sei una divinità, che si è abbassata a vivere tra gli umani. Ma non ti giudico per questo, in fin dei conti non sei nè la prima nè l'ultima. Io stesso ho trascorso lunghi periodi nel mondo umano. Ma non è della tua natura che voglio parlare ora ". I due si lanciano uno sguardo duro mentre la mora prende parola senza paura.

" E che cos'altro potresti volere da me? Non abbiamo altro di cui discutere ". Sentenzia. La rossa osserva in silenzio la scena anche se il suo sguardo si è fatto piuttosto duro tutto un tratto. 

" Voglio parlare di lei ". Sentenzia l'uomo misterioso. " Di tua figlia ". Conclude la frase mentre la donna dai boccoli neri stringe con forza l'impugnatura dello scettro.

" Non c'è niente di cui io e voi dobbiamo discutere, specialmente se la cosa riguarda mia figlia ". Sentenzia risoluta e piuttosto contrariata. " Se è per questo che mi avete portata sin qui, sarà bene che mi riportiate a casa immediatamente: non ho nulla da dire ". Prosegue il discorso. Lui non pare felice di quella risposta: nonostante la calma apparente pare allo stesso tempo pronto a scatenare la più devastante delle tempeste. 

" Questo non è un gioco, Demetra ". La chiama per nome e rivela che la donna in questione è niente poco di meno che Demetra, la mamma di Tea. " C'è un nemico molto pericoloso dietro, un nemico che non è paragonabile ad Hades o Chrono, o Nettuno. Nemmeno a me. Un nemico che sta già muovendo i fili per la sua rinascita. E tu sai che Athena da sola, per quanto potente, non riuscirà a fermarlo. Le servirà un aiuto ". Ammette. Demetra mantiene lo sguardo duro ed in fine riprende parola. 

" E come mai tu e la tua sposa non scendete sulla terra ad aiutarla? Come mai solo mia figlia si è dovuta sacrificare a vivere una vita piena di dolore e tormenti? Se è vero che questo nemico è così potente da mettere in ombra il potere dei tre Grandi dell'Olimpo, perchè non scendi in campo tu stesso? ". Chiede, per poi scuotere il capo. " Ah giusto: non lo farai. E' sempre più semplice delegare ad altri i compiti che spetterebbero anche a te ". Parole molto dure di chi non teme nemmeno le divinità, questo è certo. La rossa prende parola di li a poco, in difesa del marito. 

" Non è il momento di discutere, ma di agire. Non so cosa il mio sposo abbia in mente, ma tu Demetra, faresti bene ad accettre di tornare al luogo a cui appartieni come lui ti ha detto: gli Dei sono fatti per vivere sull'Olimpo, anche se a volte si concedono il capriccio di scendere sulla Terra e vivere come umani ". Demetra scuote il capo per poi prendere parola. 

" E generano dei figli, Hera ". Chiama per nome la Dea, rivelando che si tratta niente poco di meno che di Hera. " Generano dei figli, e si suppone che li amino. Io ho generato una figlia che ho amato e protetto sin da subito, a differenza di costui: lui permise per due volte che mia figlia cadesse nelle mani di Hades, non fece nulla per salvarla pur sapendo cosa l'avrebbe aspettata. Tu che sei Dea della famiglia, dovresti comprendere la mia ira ". E' risoluta, non c'è che dire. " Ed ora, Chrono è risorto. E' risorto e sta distruggendo la Terra, eppure nessuno di voi due si degna di intervenire e di aiutrare Tea, o Athena ed i suoi Cavalieri, a fermarlo. Sono queste le Divinità a cui gli umani dovrebbero rispetto? Me lo sto chiedendo da un pò ". Sentenzia in fine la donna dai boccoli ebano. L'uomo prende parola di li a poco in risposta alle parole della donna.

" Tutto accade per un motivo, Demetra. Noi non possiamo intervenire, ma possiamo dare aiuto ad Athena, a Tea ed ai Cavalieri dello Zodiaco. Ma non possiamo fare di più ". Hera lo guarda rassegnata, Demetra determinata.

" Molto bene, vedo che non sei cambiato da molto tempo fa ". L'uomo la interrompe con un cenno della mano. 

" Sei qui per un motivo che forse ben conosci, anche se fingi di ignorarlo ". Si alza dal dorato trono su cui era p0recedentemente seduto, per poi riprendere parola. " Il mondo è in disfacimento a causa di nostro padre, Chrono: ha falciato il tempo dell'umanità. Presto ci sarà una glaciazione completa e per l'umanità sarà finita, e Tea ed Athena da sole non possono sperare di fermare un nemico di tale portata. Tuttavia, se Tea conoscesse la verità sulle sue origini, in quel caso tutto cambierebbe. Finalmente capirebbe la natura del suo potere, capirebbe come mai Persefone la scelse come erede del suo potere, capirebbe come mai Hades volle lei come madre di suo figlio. Ma devi essere tu a rivelarle tutto ". Demetra scuote il capo con enfasi e decisamente contrariata. 

" Mai! Per Tea, il solo padre di cui le ho parlato e che lei ha amato era mio marito, Anfitrione. Un uomo magnifico che purtroppo, mi fu strappato quando mia figlia era solo una neonata. Ho sempre protetto io mia figlia, io e nessun altro può decidere cosa sia giusto o sbagliato per lei. Per ciò, se mi hai portata qui per questa ragione sarà bene che mi riconduci sulla Terra quanto prima: il mio compito è restare ad aspettare il ritorno di mia figlia e dei suoi compagni di battaglia, proprio come una donna mortale e priva di potere come me dovrebbe fare ". L'altro sta per irritarsi a tale risposta ma decide di mantenere il controllo, pur ammettendo che Demetra è decisamente testarda. 

" Io e Tea ci siamo già incontrati, e lei mi ha riconosciuto. Non so se abbia capito che non ero lui o se mi abbia scambiato per tuo marito Anfitrione, ma ha capito che è stato suo padre a portarla nel mondo dei vivi. Presto ti porrà delle domande, e volente o nolente le dovrai rispondere. Le menzogne non portano da nessuna parte, e lo sai. Guarda Tea, per esempio: ha mentito a Shura e quasi lo perse, ha abbandonato Iris e Defteros e si è ritrovata a dover lottare contro il suo stesso figlio. Vuoi la stessa sorte? Vuoi che il rapporto tuo e di tua figlia si incrini a causa delle tue menzogne? ". Chiede. La mora stringe con forza l'impugnatura dello scettro per poi abbassare lo sguardo. " Demetra, tu sei una Dea: quando ti deciderai mi chiedo, a comportarti come tale? Basta fingerti ciò che non sei: è stata una bella illusione, ma deve terminare qui ". Sentenzia l'uomo dalla chioma lucente. Demetra alza lo sguardo, risoluta. Cos'abbia deciso tuttavia, non è ancora dato saperlo. 

Lo scontro con Giapeto è volto al termine, ed è stata vittoria per Athena e sconfitta per il Titano delle dimensioni. Tuttavia la Dea della Giustizia pare piuttosto turbata: Tea le ha infatti rivelato che, quando era incosciente a causa dell'attacco del biondo e priva di ogni forza per reagire, suo padre le è comparso e l'ha esortata a reagire, dandole in oltre dell'energia per poter tornare sulla Terra. Seiya si accorge del turbamento della moglie, così le pone una mano sulla spalla. " Mia cara, cosa ti turba? ". Le chiede e la Dea, riscossa dai suoi pensieri fa un cenno di diniego con il capo.

" Come? Oh no mio caro, non temere: sono solo provata dallo scontro con Giapeto. Ammetto che, senza l'aiuto di Tea, non so se io e Ponto da soli lo avremmo sconfitto. E la cosa che più mi preoccupa è che ci sono altri due Titani ed Astraeus da affrontare, prima di arrivare a Chrono ". Ammette, ed in effetti è pur vero che la cosa la turba e non poco: se sconfiggere Giapeto è stata dura, come faranno con Iperione, Crio ed Astraeus? 

" Crio sarà il prossimo da affrontare ". Sentenzia ad un certo punto ponto, per poi riprendere il discorso mentre tutto il gruppo inizia a salire le scale che conducono al sesto piano. " Sicuramente troveremo il sesto piano incustodito: era giurisdizione di Giapeto, ma lo scontro con lui si è disputato al piano che presiedevo io, e quindi... ". Si ferma: non può non pensare alla moglie, ed Athena se ne accorge. Gli pone una mano sulla spalla per poi guardarlo. 

" Va tutto bene: la tua famiglia sta per essere vendicata, così come tutte le vittime di Chrono che ancora gridano vendetta ". Sentenzia. Il rosso annuisce per poi proseguire il discorso. 

" Non dovete sottovalutare gli ultimi fedelissimi di Chrono: Iperione e swoprattutto Crio non si faranno troppi scrupoli, dobbiamo essere molto prudenti ". Sentenzia mentre il gruppo annuisce. Una volta giunti al sesto piano i presenti si devono fermare, esausti: se vogliono affrontare al meglio i nuovi avversari devono quanto meno recuperare le forze. 

" Non sarà facile ". Fa ad un certo punto Saga, sospirando pesantemente. " Conosco Crio: non dobbiamo sottovalutare il suo fanatismo. Sarebbe capace di qualunque cosa ". Tea non riesce a tenere a freno la lingua e così prende parola. 

" Mi ricorda Astraeus, sotto certi versi. Almeno, da come lo descrivete ". Ammette, ed è vero pensano anche gli altri presenti. Quando Saga sta per rispondere alla ragazza tuttavia, dei passi lo fanno interrompere. 

" Non dovete affrontare Crio ed Astraeus... ". Sentenzia una voce maschile, per poi proseguire il discorso. " Quei due... quei due sono il male in persona, forse peggio dello stesso Chrono ". La misteriosa figura cade a terra esausto, mentre Saga pare riconoscerlo e per istinto lo soccorre. 

" Demetrios! ". Lo chiama afferrandolo prima che finisca a terra. Lui lo guarda qualche istante mentre Defteros, rimasto in silenzio fino a quel momento, prende parola. 

" Papà, che fai? Demetrios è un Ghost, perchè lo stai aiutando? ". Chiede. In quel momento Tea osserva prima il figlio, poi Saga ed il misterioso ragazzo.

" Perchè se è ridotto così, deve essere successo qualcosa nelle file di Chrono. Qualcosa che io intendo scoprire ". Sentenzia, per poi proseguire il discorso. " Nessuno di noi è arrivato al piano che presiede lui, per tanto non siamo noi gli artefici delle sue ferite. Intendo scoprire cosa sia accaduto, dargli la possibilità di spiagarci cosa significavano le sue parole contro Astraeus e Crio ". Ammette. Tea annuisce fidandosi delle parole del suo antico amore. 

" Saga ha ragione, ed io ho deciso di aiutarlo ". Sentenzia mentre si avvicina lentamente all'ex cavaliere della Terza Casa e posa le mani sulle sue, che a sua volta sono poste sulla ferita di Demetrios. Il ragazzo guarda entrambi e fa un lieve sorriso. 

" Finalmente ci vediamo, Divina Tea ". Fa con un pizzico di ironia, ma in seguito tossendo sangue. La ragazza scuote il capo. 

" Non parlare ora. Non devi sprecare le tue energie ". Fa, mentre Athena osserva la scena per poi fare un passo avanti. 

" Anche io voglio fidarmi di voi. Se dite che salvare quel ragazzo è una cosa giusta, allora collaborerò anche io ". Seiya e gli altri osservano la donna, mentre Saga e Tea annuiscono per poi congiungere le mani sulla ferita principale sul corpo del ragazzo: lo salveranno e scopriranno cosa c'è dietro le sue ferite. 

Chrono cade in ginocchio, tenendo una mano all'altezza del cuore. " No!! ". Grida per poi portarsi entrambe le mani alle orecchie, come se non volesse udire qualcosa. " No! No! No! Non è possibile!! ". E' furioso e questo è evidente. Ansima e, dopo qualche istante perso per riprendersi afferra la Megas Drepanon, per poi lanciare un potente fendente contro una parete e disintegrandola. " Maledetti bastardi! Me la pagherete cara! ". Grida, mentre la sabbia adamantina prende a scorrere in modo molto più veloce, rispecchiando l'umore del padrone. Dall'altro angolo della stanza invece, Iris osserva la scena sconvolta: sta seduta a terra e tiene le mani sul ventre, piangendo e parlando al piccolo che porta in grembo. 

" Buono piccolino, sta tranquillo. Vedrai che tutto andrà per il meglio e ci salveremo ". Si accarezza il ventre per poi cercare di calmarsi a sua volta mentre le lacrime scendono dai suoi occhi. " Jareth, non temere: la mamma è con te. Non temere ". Lo chiama già per nome, in quanto grazie alla visione ha già capito che si tratta di un maschio. " Subaru ce la farà, e verrà a salvarci. Tutte le persone che ci amano stanno combattendo per noi ". Sussurra la fanciulla dai capelli turchini. E' distrutta, rassegnata: credeva di poter salvare l'uomo che ama, credeva che ci fosse almeno un pò di umanità in Chrono. Invece nulla: ha capito che oramai non c'è più nulla da fare, e questo la sconvolge e dilania atrocemente. Sta per dire qualcosa, ma improvvisamente il signore del Tempo si volta di scatto verso di lei, per poi raggiungerla a grandi falcate. 

" Cosa c'è?! Perchè stai piangendo?! ". Chiede, gridando. La fanciulla reagisce affondando il viso nelle proprie ginocchia e piangendo, senza rispondere. A quel punto lui la afferra malamente per un braccio, obbligandola così ad alzarsi. " Hai paura di me? ". Chiede. A quella domanda Iris annuisce, sconvolta.

" Lasciami, ti prego. Lasciami stare ". Trema. " Mi chiedi perchè piango?! Perchè ormai ho capito che dell'uomo che amo non c'è più traccia! Ho capito di averlo perso per sempre, ho compreso che mio figlio saprà che suo padre è un Dio malvagio e spietato che non ha esitato a distruggere il mondo in cui avrebbe dovuto vivere, infischiandosene di lui e del suo destino! Ecco perchè piango! E si, ho paura! ma non di te: ho paura per il mio bambino, ho paura del futuro che lo attende! ". Quello sguardo e quelle parole: sembra una storia già vissuta. Il Re dei Titani molla la presa sul braccio di Iris, la quale rimane in piedi: si è sfogata di tutto quel dolore che aveva in sè, ora si sente meglio. Fa per dire qualcosa ma improvvisamente si ritrova la lama della Megas Drepanon puntata alla gola. La fanciulla trema ma non vuole più mostrare debolezza, non vuole più far vedere che ha paura. Da parte sua invece il signore del tempo pare innervosirsi: la Megas Drepanon rimane puntata al collo di Iris.

" Non costringermi a ripetere la storia, Iris. Non costringermi a fare ciò che non vorrei, non sfidare la tua sorte ". Sentenzia gelidamente mentre lei sbianca: la sta veramente minacciando nono stante sia incinta di suo figlio, di ucciderla? Lui ferisce leggermente il collo della ragazza per poi proseguire. " Tu e quella donna siete uguali: mi voleva cambiare anche lei, senza accettare la mia vera natura. Mi ha volgarmente tradito, così come te: te, che mi vuoi cambiare a tutti i costi. Potresti essere regina al mio fianco, se solo ti decidessi ad accettare chi sono ed il mio glorioso piano: creare un nuovo mondo per soli Dei. Un mondo per me, te e nostro figlio ". Fa risoluto. Iris cerca di indietreggiare: le pare di avere una sorta di de ja vù.  


Salve amici, come va? Ed eccomi al nuovo capitolo, perdonate il mostruoso ritardo. Avrei voluto aggiornare oggi, ma ho dovuto riscrivere il capitolo perchè è andata via la luce mentre lo stavo postando, e purtroppo non era salvato. Beh, che dire? Abbiamo scoperto che Demetra non è umana, ma chi è il vero padre di Tea? Cosa deciderà mai di fare la donna? Chi è il nemico di cui l'entità ha parlato? Intanto ricompare Demetrios, ferito in più parti del corpo. tea e Saga decidono di salvarlo, seguiti da Athena. Intanto Chrono ed Iris hanno un faccia a faccia, ed alla giovane pare di rivivere una cosa vissuta. Che cosa aspetterà la figlia di Saga e Tea? Quale destino per lei e per la creatura che porta in grembo? Coraggio, ditemi i vostri pareri! Ci si sente al prossimo capitolo, d'ora in poi cercherò di aggiornare più celermente. Baci baci. 

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Capitolo 44
*** Crio ***


Molti anni prima, città di Athene. 

Una bella donna dalla chioma corvina stringe tra le braccia un bel bimbo che avrà pochi giorni di vita. Un altro piccolo la guarda incuriosito, per poi allungare una mano come se volesse toccare il piccolo o la donna che, accortasi di ciò si volta verso di lui. " Bimbo mio, questo è il tuo fratellino ". Gli presenta la creatura che sta tra le sue braccia, mentre il neonato afferra una ciocca dei suoi lunghi capelli come volesse giocarci. " Su Astraeus, saluta il tuo fratellone: sarà lui a prendersi cura di te, in caso mi capitasse qualcosa di brutto ". Sussurra rivelandosi niente poco di meno che la mamma di Saga, Kanon ed Astraeus. Il piccolo che si rivela essere Saga osserva il fratellino mentre la madre si inchina per poter arrivare alla sua altezza, e poter così permettere ai due fratelli di conoscersi per la prima volta. Il piccolo Astraeus volta lo sguardo verso Saga che, dopo qualche istante in cui non sa esattamente che cosa fare, decide in fine di prendere tra le sue la manina del fratellino. A quel contatto lui inizia a ridere allegro, e la madre gli accarezza il viso. 

" Mamma! Ma se il papà è morto, chi è stato a portarti il fratellino? ". Chiede ingenuo il bimbo dalla chioma blu. La donna decide di non rispondere e di essere evasiva, in fin dei conti si tratta sempre di un bimbo, per di più suo figlio che deve proteggere ad ogni costo, esattamente come dovrà fare per il neonato. 

" Saga, non importa ora chi mi abbia portato il tuo fratellino. Ma mi prometti che gli starai sempre vicino e non lo abbandonerai per nessuna ragione? Mi prometti che se la mamma non dovesse più esserci, ci sarete tu e Kanon per lui? ". Chiede. Il bimbo annuisce mentre la donna si alza da terra. " Bravo il mio tesoro, la mamma è fiera di te ". Fa, mentre un altro bimbo si avvicina a lei e le abbraccia le gambe. 

" Mamma, non mi sento bene ". Borbotta. La donna lo guarda e, con la mano libera accarezza il capo del bimbo. " Sono inquieto, e non riesco a prendere sonno ". Ammette in fine l'altro piccolo dalla chioma blu. La madre gli sorride dolcemente. 

" Non temere Kanon, non hai motivi per essere inquieto ". Detto questo si inchina nuovamente per poi dare un bacio sulla fronte sia a Kanon che a Saga, accarezzando i visi di entrambi. " Forza, adesso andate a dormire: è stata una giornata ntensa per tutti noi ". Fa in fine la mora, ed i due bimbi le danno un bacio sulla guancia per poi annuire. Una volta rimasta sola la mora culla il piccolo tra le sue braccia, baciandogli la fronte. " Mio piccolo Astraeus, nessuno ti farà del male finchè sarò viva ". Sentenzia risoluta. In seguito va verso la finestra, guardando al di la di essa. Osserva il cielo ed un brivido freddo le corre lungo la schiena. Istintivamente stringe forte a sè il piccolo chiudendo le tende, come se le stesse stelle la turbassero e spaventassero. " So che sei qui... avanti! Esci allo scoperto, maledetto! ". Ordina come se avesse intuito qualcosa. Il piccolo inizia ad agitarsi e lamentarsi mentre lei lo culla, cercando vanamente di calmarlo. " Shhh.. sta tranquillo amore mio, sta tranquillo ". Continua a cullarlo mentre dal nulla, proprio come da lei previsto fa la sua comparsa una figura avvolta in un mantello, il cappuccio alzato ne cela totalmente i lineamenti. La donna arretra per istinto mentre il bimbo, come se avesse percepito il pericolo si aggrappa forte alla madre. " Immaginavo che il turbamento di Saga e Kanon fosse dovuto alla tua presenza ". Ammette risoluta la mora. La figura misteriosa avanza con un ghigno stampato in viso, per poi prendere parola. 

" A quanto pare i tuoi figli percepiscono la mia presenza. Devono avere un cosmo molto potente in loro, chissà a quali grandi imprese saranno destinati? ". Se sia ironico o meno non è dato saperlo, la sola cosa certa è che la donna tiene stretto a sè il piccolo. " Ma non è di Saga e Kanon che voglio parlare ora, Marlene ". Chiama per nome la donna, evidente segno che tra loro c'è diversa confidenza, almeno da parte di lui. " Sono qui per lui ". Il suo sguardo è ora puntato sul piccolo Astraeus che, avvertendo l'agitazione della amdre continua ad agitarsi. 

" No! Non ho niente da dire ad uno come te, specialmente non su mio figlio! Lasciaci in pace e ritorna da dove sei venuto ". L'ira della donna fa scoppiare in lacrime il figlio e lei cerca come può di calmarlo. " Shhh... buono amore della mamma, sta tranquillo ". Non fa in tempo a terminare la frase: una potente forza la immobilizza sul posto: con un solo gesto della mano l'uomo misterioso le impedisce ogni movimento per poi usare il suo potere per teletrasportare a sè la creatura che ancora sta piangendo. 

" I miei stessi lineamenti, anche se hai preso i capelli di tua madre. E gli occhi, oh si questi sono davvero identici ai miei. Farai strage di ragazze con questi occhi, mio caro ". Sogghigna sadicamente per poi puntare lo sguardo a Marlene, che ancora è immobilizzata da quell'arcano potere. Senza lasciare la presa sul piccolo e tenendolo con un solo braccio la misteriosa figura si avvicina alla donna: la afferra bruscamente per il mento obbligandola a guardarlo: negli occhi verdi di lei brucia tutto il risentimento che sente per quell'uomo che ha riconosciuto, malgrado il cappuccio. 

" Perchè non ti fai vedere?! Tanto so chi sei ". Sentenzia. Lui sogghigna ancora più malevolo per poi in fine usare il suo potere, facendo posare il piccolo sul divano li vicino. In seguito toglie il cappuccio e la prima cosa che la donna osserva sono i suoi occhi, tanto belli quanto crudeli e purtroppo, come ha detto lui, così identici a quelli del figlio. 

" Non credevo fossi così impaziente di rivedermi, mia cara ". La deride sarcastico quell'uomo che sembra essere eternamente giovane. La donna si infuria a quelle parole e fa la sola cosa che le è possibile, dato che gli arti sono completamente immobilizzati dal potere di quell'individuo. Uno sputo colmo di disprezzo giunge sul viso perfetto del giovane, che da prima ne è colto alla sprovvista. In seguito si rende conto di quanto accaduto e, con tutta l'ira che sente per essere stato oltraggiato in tal modo, afferra malamente il collo della donna e la getta contro il muro, sollevandola di qualche centimetro da terra. " Come ti sei permessa di oltraggiare un Dio come me? Pagherai cara la tua irriverenza ". Fa con tutte le furie. Lei ribatte con decisione a quelle parole.

" Sei stato tu il primo ad oltraggiare me, non dimenticartelo! Tu mi hai presa con la forza, hai ucciso mio marito! Mi hai distrutto la vita, ed ora non contento, vuoi portarmi via mio figlio! ". Grida furiosa la mora. Lui stringe la presa sul suo collo in un moto d'ira.

" E mio figlio! Mio! Ricorda che non lo hai generato da sola, e che sapevi che prima o poi me lo sarei ripreso ". Ghigna malefico, per poi proseguire. " In quanto a tuo marito, se se ne fosse stato al suo posto sarebbe probabilmente ancora in vita. Ha voluto sfidare gli Dei, ed ha avuto ciò che si meritava ". La donna non riesce a trattenere le lacrime: è ovvio che chi ha di fronte sia il padre di Astraeus, il suo ultimogenito. Così com'è ovvio che lei lo disprezza più di chiunque altro al mondo. 


Crio sogghigna compiaciuto, in attesa: ha avvertito il cosmo di Giapeto spegnersi e la sua ultima invocazione al loro signore, Chrono. La cosa tuttavia non pare turbarlo: il fratello è stato troppo impulsivo ed ha finito per farsi consumare dalla sua stessa ira, esaurendo i poteri e permettendo agl iavversari di aver ragione di lui. " Che ingenuo, fratello mio. Forse, qualche secolo chiuso nel Tartaro non ti farà così male ". Sogghigna parlando ovviamente a sè stesso, dato che di certo Giapeto non può sentirlo. Un' altra misteriosa figura fa la sua comparsa dietro il Titano delle Stelle, per poi prendere parola.

" Sei sicuro di poterli eliminare da solo? ". Chiede, e l'altro annuisce convinto. 

" Puoi considerarli già morti, anche se prima voglio divertirmi a giocare un pò con loro. Specialmente con quelle care, dolci fanciulle ". Ride sadicamente il Titano dai capelli azzurri. L'altro lo guarda con sguardo truce, per poi prendere parola. 

" Crio, non siamo qui per trastullarci con le fanciulle: abbiamo una missione da concludere. Dobbiamo proteggere Chrono, ora più che mai è vulnerabile ed esposto agli attacchi nemici. Ormai ci siamo solo io, te ed Astraeus a difenderlo, e Ponto ci ha traditi ". Illustra la situazione l'uomo dalla lunga chioma corvina. L'azzurro non pare turbato assolutamente, anzi: prende posto su una sedia li vicina come se nulla fosse.

" Credimi, avrò tutto il tempo per poter giocare con quelle care ragazze: eliminerò i traditori ed i Cavalieri dello Zodiaco in men che non si dica, non mi ci vorranno che pochi istanti ". E' sicuro delle sue parole, in seguito guarda l'altro uomo che continua a mantenere un'espressione truce. " Non fare quella faccia, Iperione. La vittoria è nostra ormai: non potranno nulla contro di noi ". L'uomo che si rivela essere Iperione non pare essere troppo convinto delle parole del fratello, ma annuisce. 

" E sia: voglio credere alle tue parole. Sperando di non dovermene pentire ". Commenta, per poi girarsi ed andare alle scale che inizia a salire lentamente, diretto all'ottavo piano, sua giurisdizione. Crio rimane solo al piano da lui presieduto, in attesa degli avversari. 

Avversari che non tardano a fare il loro ingresso: Saga, Tea, Athena, Aries, Leo, Virgo, Libra, Sagitter, Capricord, Aquarius e Ponto giungono finalmente al settimo piano, e con loro Demetrios: le sue ferite sono state rimarginate interamente dal potere di Saga, Tea ed Athena ed ora è pronto: desidera vendicarsi e lottare contro chi lo ha ridotto quasi in fin di vita, ossia Astraeus e Crio, il Titano delle Stelle. Questi non si scomoda nemmeno ad alzarsi dalla propria sedia, che a ben vedere sembra più un trono. Guarda di sottecchi i nuovi arrivati. " Oh, ma guarda: siete venuti a farvi eliminare? ". Chiede ironico. Seiya stringe i pugni infuriato ed in seguito prende parola. 

" Smetti di burlarti di noi! Sarai tu quello che sarà eliminato, a meno che non decida di arrenderti e lasciarci passare ". Kiki affianca l'amico: avverte in Crio un cosmo molto oscuro e pericoloso, e soprattutto molto vasto.

" In guardia Seiya, quel tizio è pericoloso ". Sentenzia. Seiya annuisce mentre Crio si alza finalmente dalla propria postazione. 

" Così, tu sei Seiya? Ho sentito parlare di te, e dei numerosi oltraggi che hai mosso agli Dei ". Commenta il Titano dalla chioma azzurra. A quella frase Seiya si deve trattenere: vorrebbe partire all'attacco ma sa che non è il momento, non ora: otterrebbe solamente di essere colpito e sbalzato alla parete, senza ottenere nessun effetto sull'avversario. Stesso avversario che ora punta lo sguardo sulle donne del gruppo. " E ci siete anche voi: Persefone, o meglio dire Tea. Ho sentito tanto parlare di te ". La donna impugna la propria falce ed il suo sguardo rimane determinato, mentre lo sguardo di Crio è ora puntato a Saori. " Ed Athena, la mia cara nipotina ". La deride sarcasticamente. " Devo ammetterlo: è uno spreco vero e proprio rovinare quei bei faccini che vi ritrovate, e la battaglia non fa per voi. Che ne dite di allearvi con me? ". Chiede come se stesse annunciando una portata di un pranzo. Le due donne lo guardano sconcertate, per poi scuotere il capo.

" Tu sei pazzo se credi che accetteremo una cosa simile. Ti conviene togliere quell'espressione beffarda, o te la toglierò io a suon di calci. Gli uomini come te mi danno i nervi ". Ribatte Tea, decisamente arrabbiata. Crio la osserva con un ghigno compiaciuto per poi prendere parola. 

" Devo dedurre che sarai tu la mia avversaria, dolcezza? ". La prende in giro o che cosa, si chiede Tea? Sta per ribattere ma è Athena ad affiancarla, risoluta. 

" Non lei, ma noi: io e Tea saremo le tue prime avversarie, Crio delle Stelle ". Sentenzia la lilla. Crio osserva la divina nipote per poi scoppiare a ridere, lasciandosi andare ad una fragorosa risata. 

" E credete davvero di poter annientare me, Crio? Il braccio destro di Chrono? Povere stolte... vi conviene arrendervi subito e piegarvi alla mia volontà! ". Detto questo e con un solo gesto della mano esercita il proprio potere. Tea ed Athena sono prese alla sprovvista: le loro armi non cadono a terra ma loro si sentono immobilizzate in tutto il corpo. 

" Non riesco a muovermi! ". Fa la lilla, guardando la sorella. 

" Nemmeno io. Sembra che il suo potere ci tenga immobilizzate ". Risponde Tea. Senza che se ne accorgano l'avversario si avvicina alle due e le osserva attentamente. In seguito arriva di fronte a Saori, per poi afferrarle il mento tra le dita ed obbligandola a guardarlo. 

" Questo sguardo mi piace così tanto... mi ricorda quello di Zeus, il mio caro nipote ". Commenta semplicemente. La Dea vorrebbe ribellarsi ma il suo corpo è ancora immobilizzato dal potere dello zio. Improvvisamente tuttavia, il fendente di una spada la divide dall'avversario e le due Dee ritornano libere di muoversi. 

" Lascia in pace Tea ed Athena, Crio ". Sentenzia il misterioso difensore delle due donne, che si rivela essere Ponto: approfittando della decisione del fratello lo ha attaccato. Ovviamente non gli ha prodotto alcun danno, è solo riuscito a deconcentrarlo per fargli mollare la presa su Tea ed Athena.

" Oh, Ponto! Quasi mi dimenticavo che ci sei anche tu. Traditore ". Commenta acido Crio, per poi far comparire la propria arma: una spada. Ponto non abbassa la propria che ora è circondata da fiamme rosse. 

" Non vedo l'ora di darti una lezione ". Commenta in risposta il rosso, affiancando le due nipoti. Anche i Cavalieri si fanno avanti a dar man forte: stavolta sarà la battaglia di tutti. 

" Allora venite avanti. Ma vi avverto: cadrete uno ad uno sotto i fendenti della mia spada ". Ribatte sicuro il fratello di Chrono, mentre il suo cosmo nero come la notte si espande rapidamente: una nuova battaglia sta per avere inizio al settimo piano.


Salve amici, come state? Ecco il nuovo capitolo, che ve ne pare? Abbiamo visto un flashback sulla mamma di Saga, Kanon ed Astraeus. Che ne pensate in merito? Intanto il nuovo nemico si è finalmente palesato: è niente poco di meno che Crio delle Stelle, braccio destro di Chrono che sembra aver messo gli occhi sulle ragazze del gruppo, ossia Tea ed Athena. Cosa accadrà? Continuate a seguirmi e lo saprete! baci 

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Capitolo 45
*** Dubbi ***


Seiya e Crystal si fanno finalmente avanti, alterati: hanno sentito le parole rivolte da Crio, il loro nuovo avversario, alle loro mogli. E la cosa non gli è per nulla piaciuta: il Cavaliere di Aquarius e quello di Sagitter lo guardano con ira ed affiancano Ponto, che ha difeso le loro donne allontanando il fratello da loro. " Tu... ". Sibila solamente Seiya, su tutte le furie: è raro vederlo perdere le staffe in battaglia tanto facilmente, ma quell'uomo gli da già sui nervi. " ... non osare toccare nuovamente le nostre mogli, o te la faremo pagare cara! ". Sentenzia risoluto. Da parte sua invece, il Titano delle Stelle non pare affatto turbarsi alle minacce dell'avversario: da prima lo fissa risoluto, sembrando serio. In seguito si lascia andare ad una fragorosa e cinica risata, sembrando quasi divertito da quanto udito.

" Ho detto che volevo combattere con quelle due belle fanciulle, e mi ritrovo davanti voi altri. Cos'è, avete tanta fretta di farvi eliminare di fronte alle vostre donne? ". Chiede prendendoli evidentemente in giro. I due uomini stringono i pugni in preda all'ira e, senza che se ne rendano conto sono le due sorelle divine a fare un passo avanti. 

" Ha ragione, la sua sfida è rivolta a noi, e non ci tireremo di certo indietro ". Sentenzia Athena mentre Tea annuisce. 

" E' vero: quest'uomo mi ricorda molto Astraeus, ha lo stesso comportamento: tratta le donne come fossero semplici soprammobili di sua proprietà forte del fatto che è un Dio, ed è una cosa che odio. Non vedo l'ora di dargli una sonora lezione ". Fa risoluta la Dea della Morte e delle Stagioni. Crystal tuttavia si fa avanti e scuote il capo. 

" Tea, ho rischiato già una volta di perderti. Athena è la Dea che ho sempre servito ed a cui ho votato la mia vita: pensi davvero che vi lascerò sole contro di lui? ". Chiede, e Seiya si fa avanti dopo l'amico.

" Crystal ha ragione: Saori, Tea, dovete permetterci di restare al vostro fianco e di aiutarvi. Siamo vostri cavalieri ma, prima di tutto, i vostri mariti: se è vero che quell'uomo è simile ad Astraeus, a maggior ragione permetteteci di prendere parte alla lotta e darvi una mano ". Le due sorelle si guardano per poi guardare i mariti, facendo un cenno affermativo con il capo. Anche gli altri vorrebbero intervenire, ma sanno che almeno per ora, è meglio se restano a coprire le spalle ai quattro e che intervengano solo in caso di bisogno. Ed hanno idea che ce ne sarà: Crio non è nemmeno paragonabile agli avversari affrontati sin ora. Ha un cosmo nero come la notte ed una forza strabiliante, e sicuramente Athena, Tea, Seiya e Crystal avranno presto bisogno di un aiuto.

" Perchè non alziamo la posta in palio? ". Fa crudele Crio, guardando gli avversari. " Se vinco io, la Dea della Morte e quella della Giustizia passeranno dalla parte di Chrono ed eseguiranno ogni mio ordine. Qualunque esso sia ". Specifica, provocando così l'ira degli avversari.

" Chiudi quella bocca! Mi dai la nausea con questi discorsi! ". Fa ad un certo punto Tea e, senza che i presenti se ne rendano conto parte all'attacco. Lancia un fendente in direzione dell'avversario, che prontamente para la propria spada a difesa. Le lame di essa e della falce della morte si scontrano creando qualche scintilla, mentre Tea riesce ad avanzare di qualche passo. " Ti toglierò quel ghigno dalla faccia, stanne certo ". Fa risoluta la donna. Lui continua a mantenere una salda difesa, avvicinando però il viso a quello di lei.

" Oh, e così sei tu: la donna che Hades ha scelto come madre di suo figlio ". Commenta, per poi ghignare. " La stessa donna che ha condannato all'eterna dannazione Astraeus, ma che non si è mai assunta la colpa di questo grave gesto! ". Detto questo contrattacca con la propria spada, riuscendo a buttare la suaavversaria a terra.

" Tea! ". Grida Athena, intervenendo per aiutare la sorella mentre Seiya e Crystal impediscono a Crio di sbarrarle la strada. La lilla soccorre la bruna, aiutandola ad alzarsi. " Ti ha fatto tanto male? ". Chiede, e l'altra scuote il capo. 

" No, non temere. Grazie dell'aiuto ". La ringrazia, mentre in quel momento i due uomini vengono sbalzati alla parete. 

" Maledetti, non osate mettervi contro un Dio del mio calibro! ". Grida il Titano delle Stelle: la sua spada è illuminata da una luce blu scuro, lo sguardo... difficile dirlo. C'è chi vi vede ira, chi follia. Nessuno riesce a ben decifrare cosa dicano gli occhi di Crio. " In quanto a te... ". Guarda nuovamente Tea: pare avercela in particolar modo con lei, questo è abbastanza evidente. " Sappi che è da un pò che ti osservavo, e non vedevo l'ora di darti una bella lezione per ciò che hai fatto ad Astraeus: lo hai ucciso e condannato a rinascere come Spectre. Lo hai condannato ad un'eterna follia, un tormento senza fine. E tutto perchè? Perchè gli preferisti un altro uomo ". E stavolta guarda in direzione di Saga, che ricambia lo sguardo senza paura ma si chiede: come fa quell'uomo a sapere tutto ciò? All'epoca dei fatti, non dovrebbe essere stato sigillato nel Tartaro? O il suo sigillo fu uno dei primi a spezzarsi? " Lo hai costretto a fare cose aberranti, e non contenta lo hai ucciso. Che ragazza cattiva. Meriti proprio una bella lezione ". L'ex Cavaliere della Terza Casa lo osserva, e più lo guarda più gli sembra che qualcosa gli sovvenga: una cosa dal passato, che per quanto si sforzi non riesce tuttavia a richiamare alla mente. 

" E tu come diavolo fai  a sapere queste cose?! ". Si innervosisce Tea, per poi proseguire. " Parla, maledetto! ". Continua, partendo nuovamente all'attacco e più infuriata che mai: detesta essere accusata di cose non vere, specie da chi presumibilmente non conosce nemmeno i fatti e nemmeno dovrebbe conoscere Astraeus. Da parte sua Crio continua a ribattere ai fendenti della ragazza con la propria spada, ghignando sadicamente. 

" So molto più di quanto tu creda! So quanto lo hai fatto soffrire, mia cara. Quanto gli abbia pesato il fatto che tu avessi preferito il suo fratellastro! Quanto gli sia persino costato separarsi da Shura, che in qualche modo era anche suo figlio ". Continua ad attaccare Tea, che ribatte ai colpi.

" Adesso basta! Non accetto giudizi da un Dio malvagio ed in cui non credo! E soprattutto che non conosce nulla di quanto accaduto! ". Con un fendente riesce finalmente a sbalzare l'avversario contro la parete, ma lo sforzo è stato notevole: la bruna ansima pesantemente, agrgappandosi alla falce della morte. Crio ride ancora una volta con fare sadico, per poi alzarsi da terra. 

" Sei forte. Mi piacciono le sfide, e credimi: tu sei una sfida dalla quale io uscirò vincitore, a tutti i costi ". Sentenzia. E per un solo istante, il suo sguardo si posa su Shura. 

Iris indietreggia, la Megas Drepanon sempre puntata al collo. Chrono la guarda con espressione del tutto fredda e priva di emozioni, ed alla ragazza pare quasi di vivere un de ja vù. Tuttavia trova la forza di rispondere alle sue provocazioni, come se ci fosse qualcun altro a sussurrarle le parole da pronunciare. " Saresti davvero capace di farlo? Saresti capace davvero di uccidermi mentre ho tuo figlio in grembo? A tal punto ti sei trasformato?! A tal punto sei diventato un mostro!? ". Sbrocca la turchina, senza più paura: arrivata a quel punto pensa, non ha più nulla da perdere ed è meglio che dica liberamente tutto ciò che pensa. Chrono non toglie l'arma dal collo di lei ma finalmente prende parola. 

" Si. Si, sarei capace di farlo se mi ci costringessi, anche se la cosa mi seccherebbe e non poco ". Sentenzia, e le sue parole agghiacciano Iris: si? Come sarebbe?

" Come?! Mi uccideresti ed uccideresti anche il bambino?! Ma che razza di Dio è un Dio del genere?! ". Chiede, per poi proseguire innervosita. " Ah si?! Vuoi che il bambino nasca, perchè?! Per divorarlo come hai fatto con gli altri tuoi figli?! I figli che alla fine ti si sono rivoltati contro?! ". Chiede: prima era disperazione, ora è rabbia. Rabbia per quelle parole, rabbia per aver perso per sempre colui che amava. Ed istinto materno: deve proteggere Jareth, deve proteggerlo ad ogni costo. Chrono non pare troppo scosso da quelle parole ma in risposta fa sanguinare il collo di Iris, avvicinando ulteriormente l'arma a lei. 

" Tu non sai quello che dici. Mi credi un mostro solo perchè divorai i miei figli? Oh, ma certo: non sai che ho dovuto farlo. Ho dovuto, o l'oracolo di mio padre si sarebbe avverato. E sarei riuscito a rimanere sul trono, se quella donna non mi avesse ingannato e liberato tutti i figli che avevo divorato. Se Rea non mi avesse ingannato mettendo in salvo Zeus, allora egli non sarebbe riuscito a liberare i fratelli ed io starei ancora sul trono dell'Olimpo. Invece ho dovuto restare per anni prigioniero di quelle dannate folgori! ". Lancia un fendente verso il muro, ma l'onda d'urto getta a terra Iris, che trema a quelle parole. " Quelle folgori che ogni giorno, ogni momento laceravano la mia anima ed il mio corpo, distruggevano il mio cosmo fino a disperderlo! hai una vaga idea di come mi sia sentito?! ". Chiede. Iris porta le mani al ventre per poi iniziare a piangere. 

" No! No, non lo so! So solo che la crudeltà non porta altro che altro dolore e sofferenze! Io non ce la faccio più! Voglio solo un futuro sereno per il mio bambino! E basta! ". Grida a sua volta, per poi sentire una forte fitta al ventre che la fa piegare di dolore: è evidente che lo stress non le stia facendo bene, nè a lei e men che meno al piccolo che ha in grembo. Inaspettatamente, a quella scena a Chrono cade a terra la Megas Drepanon per poi portare una mano sul viso, dopo essere caduto in ginocchio. Guarda la ragazza qualche istante mentre lei ricambia lo sguardo tra lo spavento e lo sgomento. " Chrono... ". Lo chiama semplicemente: strano. Per un solo istante le pare quasi di aver scorto quello sguardo che ha tanto amato, anche se si da mentalmente della stupida capendo che ciò non può essere. Eppure lui non risponde: si limita ad avvicinarsi a lei ed a posare una mano sul suo ventre e, come se il bambino avesse percepito quel tocco le fitte della ragazza si dissolvono. 

" Iris... Jareth... ". Mormora solamente il signore dei Titani mentre la ragazza lo guarda shoccata: non se lo è immaginato. Quello sguardo, lo riconosce.

" Cosa... ". Mormora. Lui pare riscuotersi: il suo sguardo torna malvagio come pocanzi, per poi alzarsi da terra. Richiama a sè la Megas Drepanon e da le spalle alla ragazza.

" Ti conviene stare buona, Iris: non vogliamo che al piccolo Jareth accada qualcosa, no? ". Chiede con quel ghigno crudele. Eppure lei continua a pensarci: no. No, non lo ha immaginato. Quello sguardo lo ha visto davvero, per ben due volte. La figlia di Saga e Tea riflette: che ci sia ancora una speranza? Che la sua visione non fosse così utopica, dopo tutto? Non lo sa. Si accarezza il ventre, sospirando.

" Piccolo mio... ". Mormora, per poi concludere la frase in maniera misteriosa. Cos'abbia detto, non è dato saperlo.

Salve miei cari amici, e benvenuti al nuovo ma purtroppo corto capitolo. Dunque, cosa mi dite? Lo scontro con Crio è iniziato, e pare proprio che il Titano delle Stelle non voglia lasciare in pace Tea e Saori, ma che tenga particolarmente a vendicare i torti subiti da Astraeus. Come mai? Intanto Iris e Chrono hanno l'ennesimo scontro, ma qualcosa di inaspettato è accaduto, dando una nuova speranza alla figlia di Saga e Tea. Che dire? Come sempre vi invito a lasciare un parere nelle recensioni e vi do appuntamento al nuovo capitolo. Baci

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Capitolo 46
*** Rivelazioni e segreti ***


Seiya e Crystal decidono di prendere il posto delle mogli in battaglia: le donne sembrano essere infatti piuttosto affaticate e invece il loro avversario pare essere nel pieno delle sue energie e più deciso che mai a vincere la battaglia. Eppur eil suo sguardo pare ora posato su Shura e Saga: li guarda per poi sogghignare. " Il figlio di uno dei tre Grandi dell'Olimpo ridotto in quello stato, e per colpa della sua stupidità: se solo avesse dato retta a suo padre invece che a quella sciocca di sua madre, allora... ". Si interrompe: ora il suo sguardo è puntato solo su Saga. " Tu invece sei Saga, vero? Il figlio di Marlene ". Fa enigmatico, e questo manda su tutte le furie il giovane dalla chioma blu: come osa quel bastardo nominare sua madre? Si fa avanti sorpassando Seiya e Crystal.

" E tu come ti permetti di nominare mia madre, che nemmeno conoscevi?! ". Chiede. Crio fa un ghigno poco rassicurante per poi finalmente decidersi a prendere parola.

" Fu così divertente, quella notte: sai, quella donna ha cercato di difendersi con le unghie e con i denti. Persino tuo padre provò a contrastarmi. Sciocco umano, aveva proprio una gran fretta di morire ". A quelle parole Saga non ci vede più: mentre la rabbia cresce in lui gli sovvengono le parole di Marlene, che la madre gli disse quando lui era solo un bimbo: suo padre fu assassinato da un Dio. Ora sa da chi: da Crio. Ciò significa che lui fu il primo a liberarsi, che rimase nascosto nell'ombra fino al risveglio di Chrono e compiendo indisturbato le sue malefatte. A quella consapevolezza nemmeno Saga riesce a contenere la sua rabbia: senza che nessuno se ne rendesse conto è partito all'attacco, riuscendo addirittura ad andare a segno. 

" Esplosione Galattica! ". Grida su tutte le furie e lanciando il suo colpo più potente contro l'avversario. Crio fa per contrastarlo ma questa volta non ci riesce: l'unico risultato che ottiene è di finire contro la parete e sanguinando al labbro. Seiya e Crystal rimangono sconcertati, tuttavia lo sconcerto passa nel giro di qualche istante. I due uomini affiancano l'ex cavaliere della Terza Casa. 

" Accidenti, non mi aspettavo che saresti riuscito a colpirlo ". Ammette Seiya. Saga sta per rispondere ma tutti sono di colpo ammutoliti: il cosmo di Crio si sta espandendo e sta divenendo sempre più aggressivo. Il Titano delle Stelle porta una mano al labbro che ancora sanguina, l'altra richiama a sè la sua spada che nel volo contro la parete gli è caduta a qualche metro di distanza. 

" Il suo cosmo si sta espandendo: sta iniziando a fare sul serio ". Sentenzia l'ex capo dei Ghost. Crio punta lo sguardo furente su di lui. 

" Tale padre, tale figlio. Due ingenui che hanno osato levare la mano su un Dio invece di piegarsi in silenzio alla volontà di chi è dieci volte più forte di loro ". Lo provoca deliberatamente. " Quello stolto pagò con la vita, ed ora tu seguirai la sua sorte! ". Detto questo lancia un potente fendente con la spada. Per un secondo anche a Saga pare di essere spacciato: poco prima è riuscito a tener testa a Crio, ma ora non potrà ripetere tale impresa. Pensa che la sua fine sia arrivata, ma qualcosa o meglio qualcuno si pone in sua difesa: una spada in grado di contrastare il fendente di quella dell'azzurro. 

" Non così presto, Crio: non cantare vittoria ". Sentenzia una voce. Saga guarda il suo difensore con una punta di orgoglio. 

" Defteros ". Lo chiama: il nuovo cavaliere della Decima Casa sfoggia un lieve sorriso compiaciuto mentre si alza nuovamente, mettendosi al fianco del padre. 

" Non ti lascerò solo a combattere quell'energumeno: se crede di essere il solo ad avere una spada invincibile si sbaglia di grosso. In me c'è la sacra spada Excalibur, proprio come quella di Sirio ". Dragone da prima rimane sbigottito, poi gli sovviene un dettaglio: ma certo! Il Cavaliere di Capricorn da sempre deteneva in entrambe le braccia la sacra spada Excalibur. Una è passata a lui, l'altra invece al nuovo custode della Decima Casa. Tuttavia a quella frase Crio si lascia andare ad una fragorosa risata. 

" Davvero credi di contrastarmi? Tu, che fino a ieri detestavi quell'uomo più di chiunque altro? ". Chiede con un ghigno malefico. Defteros non sta a dargli una risposta ma attacca per primo. Come prevedeva tuttavia, l'azzurro evita il colpo che finisce per infrangersi contro una parete. Saga decide di intervenire in difesa del figlio, prima che sia troppo tardi. Entrambi espandono il loro cosmo che immediatamente contrasta con quello ostile ed aggressivo del rivale. Crystal e Seiya decidono di dare man forte ai due, unendo ai loro i propri cosmi. Infastidito da tale interferenza tuttavia, il fratello di Chrono espande ulteriormente il proprio cosmo. " Dal figlio di quell'uomo e dal figlio della donna che rovinò la vita di Astraeus, proprio non accetterò mai una sconfitta! Vi farò vedere qual'è il vero potere di un Titano! ". Un violento terremoto inizia a scuotere il terreno mentre il nemico sfoggia un ghigno malefico e sadico. " Mi sono stancato di giocare, adesso si fa sul serio ". Defteros, Seiya, Saga e Crystal decidono di unire le forze: da soli o in coppia non potrebbero nulla, ma magari in gruppo avranno speranza. 

" Ha un potere impressionante! ". Commenta il Cavaliere di Aquarius mentre parte del soffitto inizia a crolalre. 

" Eppure, lo dobbiamo annientare! Anche se il suo colpo ha una potenza devastante, quasi pari all'urlo di Athena ". Commenta a sua volta Saga. Seiya sta per rispondere ma, purtroppo per loro l'attacco di Crio li investe in pieno e non solo, coinvolge anche il resto dei presenti facendoli cadere in punti diversi dopo un violento volo contro la parete. Crio guarda con soddisfazione il suo operato. 

" Bene, vediamo: da chi posso iniziare? Ho una gran voglia di assorbire tutti i vostri poteri e di governare sulla Terra e sull'Olimpo. Prenderò la mia vendetta per tutti quegli anni prigioniero del Tartaro, annientando anche lo stesso Zeus! ". Ride sguaiatamente, è folle pensa Seiya che è il primo che si riprende. L'uomo va subito a soccorrere le donne. 

" Tea! Saori! ". Le chiama. Saori si riprende seppur un pò stordita. 

" Seiya... ". Lo chiama, e l'uomo sospira sollevato. " Seiya, qualcosa non va... ". Mormora, ed è vero pensa Seiya: sembra che Crio combatta per sè stesso più che per Chrono. Causa il momento nessuno si accorge degli spostamenti di Crio: con una mossa piuttosto abile torna a dar fastidio a Tea, ancora stordita dal suo attacco. Riesce ad afferrarla per il collo, immobilizzandola a terra dopo aver allontanato da lei con un calcio la sua arma. 

" Ed eccoci qui, finalmente faccia a faccia ". Ghigna il Titano delle Stelle, stringendo la presa. " La donna che fece impazzire Astraeus: desideravo tanto incontrarti e vedere se eri proprio così bella da far perdere il controllo ad un uomo ". Il suo ghigno crudele e sadico ricorda immediatamente alla reincarnazione di Persefone quello di un altro uomo.

" Tu! Che legame hai con Astraeus?! ". Chiede senza troppi giri di parole. Senza troppe cerimonie lui le si avvicina, viso a viso in modo che solo lei lo senta. 

" Hai fatto del male a mio figlio, ed ora ti assicuro che sarò io a farne a te. ti pentirai delle tue azioni, stanne certa ". Tea sbianca di colpo e di certo non è per la presa sul suo collo: figlio? Ha capito bene? Astraeus è dunque figlio della madre di Saga e di un Titano? Adesso si spiega la loro impressionante somiglianza. " Prenderò il potere sulla Terra e sull'Olimpo, e tu e la cara Athena che avete osato contrastarmi, finirete per essere mie schiave così come gli Dei tutti! E chi oserà ribellarsi sarà gettato nel Tartaro, subendo la mia stessa sorte! ". Tea rimane ferma un momento e cerca di recuperare le forze, per poi richiamare a sè la falce della morte con la quale allontana il suo avversario seppur rimedi un graffio sul collo. 

" Non mi toccare, mostro ". Sibila infuriata. In seguito lei, Crystal e Saga si lanciano uno sguardo complice che anche Defteros e Seiya notano, annuendo. 

" Saori, voi recatevi all'ottavo piano ed affrontate Iperione ". Fa risoluto Sagitter, per poi proseguire. " A Crio penseremo noi: freneremo per sempre la sua vanagloria, rispedendolo da dov'è venuto ". Ammette, e Tea annuisce risoluta.

" Seiya ha ragione: lo spediremo nel Tartaro, ma stavolta per sempre. Concluderemo l'opera di tuo padre, il Sommo Zeus ". In seguito guarda Saga, annuendo. " E vendicheremo anche la madre ed il padre di Saga, per quello che questo demonio ha fatto a loro tutti ". Conclude, ben decisa a rivelare ciò che ha appena scoperto. " Sapete vero, che Saga ed Astraeus hanno padri diversi? ". Chiede. Tutti si guardano in viso sconcertati mentre Arthena è la prima a prendere parola. 

" Beh si, lo sapevamo già, ma... ". Si ferma un momento lasciando che la sorella prosegua la sua frase. 

" Avete davanti il padre di Astraeus ". Sentenzia, puntando lo sguardo carico di collera verso Crio. I presenti rimangono sconvolti da tale rivelazione mentre stavolta è Saga a concludere il discorso. 

" Si, Tea ha ragione: avete davanti colui che abusò di mia madre per avere d alei un figlio, proprio come in seguito fece quel meschino del mio fratellastro con Tea. E non solo: colui che uccise mio padre, colpevole di non essersi chinato obbediente di fronte a lui ma di aver cercato di combatterlo ". Rivela, per poi proseguire. " Questa è anche la battaglia mia e di Tea, che abbiamo subito in prima persona la crudeltà di questo individuo e di suo figlio. Non so cos'abbia in mente, ma una cosa è sicura: lo fermeremo al costo della vita! ". Il suo cosmo si espande nuovamente, mentre Tea gli da man forte. E' vero: oltre che una battaglia per la salvazza del mondo, questa è un pò la battaglia sua e di Saga contro quell'uomo. Una battaglia che contano di vincere. Eppure Athena continua a pensarci: non sembra che Crio combatta per Chrono, ma per sè stesso. Cosa starà mai tramando il padre di Astraeus però, non è dato saperlo.

Anche il Corpo di Subaru è volato contro una parete, rimanendo inerte a terra. 


Il ragazzo è ancora in quello strano luogo: gli mette agitazione e tranquillità allo stesso tempo. Agitazione per il fatto di non sapere dove si trova, tranquillità perchè gli pare che questo sia il luogo al cui appartiene. Si è ripreso dopo che le forze gli sono venute meno in seguito allo strano dialogo con quell'entità di cui nemmeno conosce il nome. Solo ora nota una cosa: è finito a terra accanto alla teca di cristallo in cui riposa il corpo di una bellissima donna, la stessa che vide prima. Si alza da terra e posa una mano sul vetro, per poi lasciarsi sfuggire un nome che pare quasi pronunciato da un'altra persona. " Gaia ". Sussurra: il corpo della primigenia Dea Gaia giace di fronte a lui e sopita in un millenario sonno, nessuno è in grado di risvegliarla. Il suo corpo è rimasto meraviglioso come ai tempi del Mito, in cui ella stessa decise di sopirsi in tale sonno dopo la sconfitta del suo figlio e sposo, Urano. Il ragazzo si accorge di stare indossando quell'armatura sconosciuta e di impugnare quella spada dalle fiamme blu. " Che cosa mi sta accadendo? Io vorrei tornare nel mio corpo, ma non ci riesco. Eppure, i miei amici mi aspettano. E devo fermare Chrono, devo salvare Iris... ". Mormora. Una risata poco rassicurante dietro di lui lo fa voltare di scatto. 

" Te l'ho detto che ti devi fidare di me: solo io ho il potere di aiutarti, ma sai bene che niente è gratis nella vita. Ti ho detto ciò che voglio, ora sta a te: vuoi fermare Chrono a tutti i costi, o sei solo un ragazzino egoista? ". Chiede enigmatico: non si sa cos'abbia chiesto a Subaru nè cosa gli abbia promesso, ma il ragazzo sbuffa per poi sedersi a terra abbracciandosi le ginocchia.

" E lasciami in pace. Guarda, preferisco rimanere qui piuttosto che assecondarti ". L'altra entità così simile a lui non perde il proprio ghigno per poi rispondergli. 

" Allora vuoi che il fato si compia ugualmente, ma che tutti quanti soffrano? Perchè è ciò che accadrà se continuerai ad essere così testardo ". Quasi lo minaccia: o accetta o le cose andranno comunque come devono, ma allo stesso tempo a suo discapito. 

" Sei un tormento ". Sbuffa il giovane mentre l'altro annuisce.

" Lo so, ma la cosa non mi turba minimamente ". Il suo ghigno rimane mentre guarda Subaru, per poi sparire istantaneamente quando si avvicina alla teca di cristallo e vi posa una mano. " Gaia... ". Sibila. La donna, pur sopita in quel sonno millenario pare avvertire quel tocco e lancia un grido di dolore e disapprovazione. " Brava, soffri ancora un pò. Ti farà bene, dopo che hai condannato il tuo stesso marito ad una morte orribile per mano del vostro stesso figlio ". Subaru avverte la sofferenza di quella donna e fa la prima cosa che l'istinto gli detta: allontana l'entità dalla teca di cristallo, ed immediatamente il grido di dolore di Gaia cessa. 

" Insomma! Si può sapere chi sei e perchè fai soffrire tanto questa donna?! E cosa vuoi realmente da me?! ". Si esaspera il figlio di Milo e Tisifone: esige di conoscere la verità, ora.


Salve amici! Come state? Io abbastanza bene, anche se mi scuso per il ritardo negli aggiornamenti ( ma è solo perchè sto preparando la terza parte di questa trilogia :D ). Che dire? Abbiamo visto Gaia soffrire a causa di quella misteriosa entità che parla a Subaru, ma chi è mai? E che cosa vuole dal figlio di Tisifone e Milo? Intanto lo scontro con Crio prosegue e riemerge una verità sconcertante: è lui il padre di Astraeus, che proprio come il figlio con Tea abusò della madre di Saga per avere da lei un figlio, e non solo: uccise anche il padre dell'ex Cavaliere della Terza Casa e di Kanon. Sarà davvero stato tutto detto o qualcos'altro dovrà emergere? Coraggio, ditemi la vostra :D. Ci si sente al prossimo capitolo, baci!

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Capitolo 47
*** Il ritorno di Astraeus ***


Il gruppo non si è ancora mosso di un millimetro: è vero che Saga, Crystal, Tea e Seiya hanno promesso di annientare da soli Crio, ma nè Saori nè il resto del gruppo è tranquillo: il Titano delle Stelle è molto, troppo potente. In oltre la sensazione non abbandona la Dea della Giustizia: quell'uomo non combatte per Chrono. Sta tramando qualcosa che nemmeno loro conoscono, e per questo va fermato quanto prima. Un solo componente del gruppo non ha ancora parlato, e quel qualcuno è Demetrios: rimane immobile e con lo sguardo puntato verso uno dei suoi ex signori, mille pensieri nella sua mente: così quell'uomo è il padre di Astraeus, colui che lo ha generato? Nota la somiglianza tra loro, e l'ira cresce sempre più nel giovane dalla chioma corvina. " So cosa provi ". Una voce lo distrae dai suoi pensieri, facendolo voltare verso il proprietario che riprende parola di li a poco. " So cosa significa essere stati sotto il controllo di quegli individui: i Titani ed il loro signore, Chrono. Ma ora è finita: siamo liberi fratello mio, non lo devi dimenticare. Riusciremo ad invertire gli effetti del Theleos Horacle al costo di trascinare qui Chrono con la forza, vedrai: molto presto nostro fratello e Subaru torneranno da noi ". Parole incoraggianti che hanno il potere di smuovere una lacrima persino dal giovane nipote del Titano delle Stelle. 

" Defteros, fratello... ". Mormora, per poi proseguire la frase. " Tu dici? Io non lo so: la battaglia sta mietendo vittime, e tanta sofferenza. Io sono rimasto per anni dalla parte di costoro, ed ho contribuito al risveglio di Chrono. Mi chiedo come abbiate fatto a perdonarmi? ". E' da un pò che sente tutto ciò, ma non si è mai sfogato con nessuno: la battaglia è in corso, non può caricare i combattenti dei suoi turbamenti. Eppure non sa perchè, con il fratello gli è venuto spontaneo parlarne. Defteros esita qualche istante per poi voltarsi, posandogli entrambe le mani sulle spalle. 

" Ascoltami bene, Demetrios: non conta il passato. La Dea Athena e noi tutti lo abbiamo perdonato, così come siamo stati perdonati io e mio padre. Persino Ponto, uno dei Titani, ha potuto unirsi alla nostra causa. Per ciò ora basta con questi pensieri: sei un guerriero di Athena adesso, proprio come me ". Demetrios annuisce per poi osservare la dorata armatura del fratello, posandovi in seguito una mano. 

" Che bella... ". Mormora, riflettendo: anche lui vuole allenarsi duramente per diventare un difensore della Dea Athena. Conclusa questa storia e se ancora sarà vivo, si recherà al Gran Tempio dove si allenerà per conseguire il titolo di Cavaliere D'Oro, sempre se ciò sarà possibile. Il maggiore sta per rispondergli ma un potente terremoto fa cadere entrambi a terra. " Ma che succede?! ". Fa ad un certo punto il figlio di Astraeus e Tea. Athena espande il proprio cosmo per creare una barriera, evitando che tutti siano investiti da un nuovo e tremendo attacco.

" Crio è passato al contrattacco! Ragazzi, state in guardia! ". Avverte la Dea della Giustizia. I presenti annuiscono ed uniscono il proprio cosmo a quello della divinità, aiutandola ed evitando di essere investiti dall'attacco dell'azzurro che li guarda alquanto furente. 

" Maledetti, voi... ". Sibila su tutte le furie il fratello di Chrono, mentre Seiya lo attacca di sorpresa. 

" Maledetto, non ignorare i tuoi avversari! Per il Sacro Sagitter! ". Grida. L'attacco sta per colpire Crio, che si sposta appena in tempo. Tuttavia il suo viso ne esce graffiato in più punti, così come il braccio con cui impugna la spada. 

" Come hai osato ferirmi?! Pagherai la tua insolenza, Cavaliere di Athena! ". Si infuria Crio: come si è permesso quel volgare Cavaliere di sfregiare il suo viso ed il suo corpo, deturpandolo con dei graffi e versando il suo sangue divino? E' una cosa intollerabile e che non resterà impunita. In pochi istanti Seiya e Crio intraprendono una violenta lotta: come previsto il Titano sembra in vantaggio, ma nonostante non riesca a colpirlo Seiya riesce a non farsi ferire gravemente. Riceve ferite in più punti del corpo ma non desiste: il Sacro Sagitter si infrange più volte contro la spada avversaria, ed in un momento il Cavaliere della nona casa vola a qualche metro di distanza, ai piedi di Saga. 

" E' così potente, eppure dobbiamo riuscire a sconfiggerlo! Come fu per Nettuno ed Hades, non sarà diverso per lui! Lo sconfiggeremo ad ogni costo! ". Cerca di alzarsi il cavaliere dorato. Crio si ferma qualche istante, riprendendosi: non lo aveva messo in conto ma sta anche lui iniziando a risentire della stanchezza dello scontro. Tuttavia ride malignamente all'affermazione di Sagitter, per poi rispondere a tono. 

" Nettuno ed Hades dici? Certo, Dei molto potenti, i bambini di Chrono. Tuttavia... ". Ghigna malignamente: pare già essersi ristabilito seppur i graffi sanguinino ancora. "... non li potete paragonare con me, Crio delle Stelle! Noi Titani, anzi io sono immensamente più forte di qualunque Dio! ". Sta per attaccare nuovamente ma questa volta è Ponto a reagire: solo lui ne è in grado, in quanto conosce la tecnica del fratello. Pianta la spada nel terreno per poi innalzare una potente barriera contro la quale l'attacco si infrange: è pur vero che la distrugge, ma il gruppo rimane illeso. 

" Tu non combatti per Chrono ". Sentenzia ad un certo punto il rosso. " Tu combatti per te stesso e ti stai servendo di lui, è così?! ". Lo smaschera apertamente, puntando il dito contro di lui. Crio rimane in silenzio, il volto livido di rabbia. " Vuoi il suo potere così come lo voglio io. Ma la tua non è una vendetta in seguito alla eprdita dei tuoi cari, no. No, perchè tu sei un egoista incapace di amare alcuna persona. Ma che dico? Tu non ami nemmeno te stesso! ". Continua il discorso il Titano del Destino. " Credi che non lo sappia? Il tuo solo interesse è salire al trono e spodestare Chrono, non ti importa un bel nulla di questa battaglia! ". I presenti rimangono sbigottiti mentre Athena annuisce: è vero, suo zio ha ragione. Erano sospetti che già lei nutriva, lui li ha solo ulteriormente confermati. Crio rimane in silenzio e scuro in volto qualche istante. In seguito da sfogo ad una sinistra risata per poi rispondere al fratello. 

" E' vero, si: mi hai smascherato, e quindi? ". Non ha il minimo timore! Anzi, prosegue nel suo folle delirio di li a pochi istanti. " Ponto, Chrono non è adatto ad essere re: è solo stato messo sul trono da nostra madre ai tempi del mito, in cambio del suo aiuto per uccidere nostro padre. Se affidò a lui quel compito non è perchè fosse il più forte tra tutti noi, semplicemente aveva abbastanza odio nel cuore per poter compiere la missione. Gli mise tra le mani un potere troppo grande, e presto noi tutti ne pagheremo le conseguenze se non prendiamo una posizione ". Rivela i suoi piani, sicuro che comunque eliminerà i presenti e che non avranno possibilità di rivelarlo ad alcuno. " E non sorprenderti: tu per primo hai tradito Chrono per alelarti a quei volgari Cavalieri e ad Athena, quindi... ". Lascia cadere la frase a metà e, senza ulteriori indugi parte all'attacco. Ponto para il colpo con la propria arma mentre Seiya, ripresosi dallo scontro precedente riesce ad arrivare alle spalle del Titano delle Stelle per poi colpirlo con la propria tecnica. Preso di sorpresa Crio incassa in colpo, iniziando a sanguinare. " Tu! Razza di... ". Si ferma mentre Seiya, seppur ansimante, si rimette in posizione di difesa. Dopo poco tempo anche Saga, Tea e Crystal lo affiancano. 

" Adesso basta: la tua follia deve essere fermata, e saremo noi a porvi fine quanto prima ". Fa risoluto Sagitter, stanco di parlare ma decidendo di agire. Guarda gli alleati e tutti quanti si scambiano uno sguardo complice. " Per il Savro Sagitter! ". Grida Seiya. Crio fa per scansarsi ma qualcun altro lo attacca da un'altra direzione. 

" Goddes Singing! ". Sentenzia determinata Tea, mentre la sua falce della morte si illumina di un'intensa luce viola. 

" Esplosione Galattica! ". Fa quasi contemporaneamente Saga, ed il suo attaccon confonde ulteriormente Crio: il Titano delle Stelle sta iniziando a perdere il controllo. 

" Bastardi!! Pensate di vincere contro di me?! ". Grida, mentre un quarto attacco arriva da un'altra direzione. 

" Per il Sacro Aquarius!! ". Conclude Crystal. Gli attacchi combinati dei quattro stanno per raggiungere Crio, e dopo un pò Tea lo percepisce: ha colpito qualcosa con la falce della morte. 

" Ragazzi! Ragazzi, è fatta! ". Fa la Dea della morte mentre gli altri stanno per rispondere. Athena invece si accorge di una cosa ed indietreggia sconcertata. La luce data dai quattro attacchi combinati svanisce ed i contendenti riescono ad aprire gli occhi: c'è del sangue a terra. Una chiazza piuttosto estesa. Crio è a terra: un vistoso livido viola sull'addome, eppure non è morto come invece dovrebbe. La falce della morte è ancora immobilizzata da qualcosa o qualcuno. " Cosa... chi... ". Mormora la reincarnazione di Persefone. Chi le si è ora parato davanti ha un'espressione seria e determinata: con le sole mani ha fermato la lama della falce della morte la cui lama ha colpito si Crio, ma non in maniera tale da ucciderlo o da assorbirne troppo potere. Il Titano delle Stelle è ancora a terra, per la prima volta sul suo volto c'è un'espressione sorpresa. " Tu! ". Fa ad un certo punto Tea, infuriata nel riconoscere il difensore di Crio. Lui la guarda per la prima volta senza uno dei suoi ghigni malefici: è serio, risoluto. Il suo cosmo è di una potenza inaudita e molto aggressivo, sulle sue mani ci sono dei lividi viola eppure, per il momento almeno, non molla la presa sulla falce divina. 

" Basta così: avete giocato anche troppo, è ora di fare sul serio. Non vi permetterò di ferire ulteriormente il Divino Crio e di insudiciarlo con i vostri attacchi ". La affronta con lo sguardo, lei stringe l'impugnatura della falce con rabbia. 

" Finalmente sei uscito dal tuo nascondiglio, vigliacco? ". Chiede sprezzante la Dea della Morte. " E proprio per difendere costui? Lo dovevo immaginare: solo per un mostro tuo pari ti saresti potuto esporre, vero? ". Continua il discorso al veleno mentre l'altro la guarda per poi sfoggiare un ghigno. 

" Sei brava a parole, eppure hai paura: stai tremando alla mia sola presenza, vero? ". La deride, ed è vero: la ragazza sta tremando, memore di quanto accaduto anni fa e qualche tempo prima, quando era prigioniera di Saga. Crio rimane a terra incapace di rialzarsi, almeno per ora: la ferita della falce deicida è comunque estesa e gli ha sottratto diverso potere. Il suo difensore molla la presa sulla lama della falce per poi avvicinarsi con scatto fulmineo alla sua proprietaria. " E' giunto il tempo di pareggiare tutti i conti, e a meno che non ti inginocchi ai miei piedi supplicando la mia pietà, stavolta sarai tu a morire ". Senza esitazione fa comparire nelle sue mani la propria spada. Da parte sua Tea fa per reagire, ma un dolore lancinante la fa quasi gridare. Porta le mani al ventre a cui sente un atroce dolore: sangue. C'è tanto, troppo sangue. La Dea della Morte sbianca di colpo e sta per cadere, ma chi l'ha colpita estrae la spada insanguinata dal suo corpo per poi afferrarla prima che cada, sussurrandole qualcosa all'orecchio. " Per il momento ho ucciso solo il bastardo che cresceva dentro di te, mia cara: la giusta punizione per tutto il male che mi hai fatto ". A quella frase Tea sbianca: ma di che bastardo sta parlando? Lei non è incinta! A meno che... un pensiero, un ricordo le attraversa la mente di colpo e capisce che non è una possibilità tanto utopica. " Se tu vuoi sopravvivere ti basterà supplicarmi di avere pietà, e forse potrò accettarti nuiovamente come mia compagna ". Ride malefico, per poi lasciarla cadere a terra. A quella vista sia Saga che Crystal non ci vedono più: non hanno sentito la frase ma hanno visto cosa costui abbia fatto a Tea. 

" Astraeus! ". Lo chiama ad un certo punto il suo fratellastro, su tutte le furie e rivelando che il nuovo arrivato è niente poco di meno che Astraeus: è intervenuto per difendere il padre e mettere in atto la sua crudele vendetta contro la donna per la quale ormai prova un'insana ossessione. Al punto di rivelare una cosa sconcertante: proprio come Iris, anche Tea era in dolce attesa seppur ne fosse ignara al momento. Ma lui l'ha colpita al ventre uccidendo così il figlio della ragazza che tanto ama ed odia allo stesso tempo, mettendo in atto una terribile vendetta. " Questa la pagherai cara! ". Conclude poi il giovane dalla chioma vlu, partendo all'attacco seguito da Crystal.

" Bastardo! Come hai osato!? ". Lo attacca a sua volta, ma Astraeus schiva sia lui che Saga: i due stanno combattendo acciecati dall'ira e non più lucidamente, e questo li pone in grave svantaggio. Athena si precipita dalla sorella e le fa posare il capo sul suo grembo, cercando vanamente di guarirne la ferita. 

" Resiste sorella mia, resisti... ". Sussurra, per poi trasalire: ha avvertito un'altra vita spegnersi. Tea però è viva, seppur in gravi condizioni. " Sorella, ma tu eri... sei... ". La Dea della Giustizia continua ad espandere il proprio cosmo per cercare di aiutare la divina sorella, mentre dagli occhi dell'incarnazione di Persefone iniziano a scendere alcune lacrime. Ed una promessa: non morirà. Non morirà prima di farla pagare ad Astraeus per ciò che le ha nuovamente fatto.

In un luogo sconosciuto, stesso istante.

L'entità misteriosa culla dolcemente un bimbo: è un maschietto ed ha gli occhi della madre. L'uomo dalla chioma bionda sospira amaramente. " Non doveva accadere, mia piccola ed innocente creatura: tu dovevi vivere ". Mormora. Una donna gli si avvicina e gli pone una mano sulla spalla. 

" Mio sposo, cosa sta avvenendo al Tempio del Tempo? Chi è questa creatura? ". Chiede. La terza figura, una seconda donna, si avvicina in apprensione. L'uomo guarda entrambe per poi prendere nuovamente parola. 

" Questo Demetra, è tuo nipote: il figlio che Persefone... che Tea avrebbe partorito, se quell'uomo non lo avesse ucciso con quel colpo di spada ". Demetra sbianca di colpo e guarda il piccolo: è bellissimo e così innocente, e nota l'impressionante somiglianza con la figlia. 

" Come? Vuoi dire che mia figlia era incinta? Ed ora che cos'è successo?! ". Fa una domanda dietro l'altra e comprensibilmente scossa. La sorella le pone le mani sulle spalle e cerca di calmarla, l'uomo parla di li a poco.

" Si: Tea aspettava un figlio, ma nemmeno lei era certa della gravidanza e non ne aveva piena consapevolezza. Ma il figlio di Crio, Astraeus, l'ha colpita a morte con la propria spada: ha ucciso il bambino, evidentemente ha percepito il suo cosmo ed ha saputo prima di tutti della gravidanza di Tea, persino prima di lei. Ma io non volevo che l'anima di questa povera creatura vagasse per gli Inferi in solitudine, e così l'ho accolto qui, nel regno dei Cieli. Almeno per il tempo che sarà possibile ". La rossa e la mora lo guardano, Demetra è sotto shock: la figlia non è morta, altrimenti lo avrebbe percepito. Eppure cade in ginocchio tenendo le mani al ventre, come se percepisse il suo dolore come proprio. 

" Oh figlia mia! Figlia mia! ". Scoppia in lacrime. La donna che si rivela essere Hera le si inginocchia accanto cercando di farla alzare, per poi guardare il suo sposo.

" Ti prego, Zeus! Dobbiamo intervenire! Quanti altri innocenti moriranno per mano dei Titani e di nostro padre, Chrono? ". Chiede. ma il Re degli Dei la guarda severamente per poi tornare seduto sul proprio trono e con il bimbo ancora tra le braccia.

" Ho detto di no: il nostro intervento non è necessario, Hera. Non insistere più ". A quel punto Demetra si alza di scatto, fuori di sè dalla rabbia. 

" Se non vuoi intervenire tu, allora lo farò io! Andrò a salvare mia figlia, come suo padre non è mai stato in grado di fare in nessuna occasione ". Ecoca la propria Kamui, per poi indossarla mentre il Re degli Dei la osserva severo. 

" Non ti consiglio di andare, Demetra: sai che non tollero le trasgressioni. Noi li aiuteremo, ma da qui. Quindi, ritorna al tuo trono ed attendi pazientemente ". Ordina. Demetra rimane di spalle e stringe il proprio scettro, sovrastato da una dorata spiga. Non avanza nè retrocede: cosa voglia fare tuttavia, non è dato saperlo. Il Padre degli Dei si limita a guardare il bambino, sospirando pesantemente. 

" Non dovevi morire, piccolo. Non dovevi morire in un modo simile ". Sussurra solamente, per poi attendere in silenzio la decisione di Demetra. 


Salve miei affezionati fans, come state? Scusatemi per il tremendo ritardo e se è corto, ma eccovi il capitolo 47 con una sconvolgente rivelazione: Tea era incinta ma Astraeus, per compiere la sua vendetta, l'ha colpita al ventre e ferita mortalmente. Riuscirà la Dea della morte a salvarsi? Che posizione prenderanno Zeus, Demetra ed Hera? Come mai il padre degli Dei ha accolto con sè l'anima del figlio di Tea? Saga e Crystal combattono con ira, ci sarà qualcuno in grado di riportarli alla ragione dopo aver visto la donna che amano in quello stato? Demetrios pare avere dei sensi di colpa, che comunque il fratello Defteros ha spazzato via con le sue parole. Riuscirà il gemello di Shura a diventare Cavaliere D'Oro come desidera? Seguitemi e lo saprete! Ci vediamo al prossimo capitolo, baci.

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Capitolo 48
*** Fino all'ultimo sangue ***


Tea cerca di mettersi in piedi: la Dea Athena ha cercato di curare la sua ferita, senza successo. " Tea... ". Mormora solamente Saori. La Dea della morte sanguina dalla ferita al ventre su cui tiene la mano. Il dolore è lancinante ma lei non si arrende: tra le mani tiene nuovamente la falce della morte, che ha richiamato a sè. 

" Bastardo... maledetto! ". E' rivolta ad un solo individuo: colui che le ha rovinato la vita. Lo stesso uomo che la guarda con un'espresisone indecifrabile. " Hai ucciso i miei figli, ed ora io ammazzerò te! ". La Dea espande al massimo il proprio cosmo, che comunque risulta molto più debole di quello di colui che la sta fissando. Astraeus tiene in mano la sua spada insanguinata, o meglio: quella di Hades che, non si sa come, è riuscito a richiamare a sè. 

" Vuoi uccidermi con quel ridicolo cosmo? Non pensavo che fossi diventata una comica, mia cara ". Sogghigna compiaciuto il vice capo dei Ghost. Tea fa per rispondergli ma sputa nuovamente sangue e si deve aggrappare alla propria falce, prima di finire a terra. Athena la guarda in apprensione. 

" Tea, ti prego! Allontanati da lui! ". Fa semplicemente la lilla. Ma Tea scuote il capo con enfasi.

" No! ". fa decisa, per poi proseguire. " Se devo morire, sarà combattendo! Vendicherò i miei figli, costi quel che costi! ". Ha una determinazione negli occhi che mai nessuno prima le ha visto, mista ad odio. L'odio verso quell'uomo di fronte a lei. Senza indugiare e tremando impugna la propria arma, anche se questo le costa un nuovo spasmo di dolore. " Se devo morire, trascinerò anche lui con me! ". Conclude, per poi fare per partire all'attacco. Riesce ad iniziarlo ma, come previsto, lui è più potente: con una sola mossa annulla il Goddes Singing ed atterra la sua avversaria. Tea sanguina ancor più di prima, ma il dolore aumenta quando è lui che, senza la minima premura la afferra malamente per il braccio e la fa alzare arrivando così faccia a faccia con lei.

" Guarda cosa mi hai costretto a fare. Guarda come sei ridotta: non sei nemmeno in grado di colpirmi con il tuo colpo, stai perdendo la vita tra atroci patimenti. E tutto perchè hai rifiutato di restare con me ". Tea non riesce a decifrare il tono con cui quelle parole vengono pronunciate. No, non è sarcasmo: è evidente che Astraeus pensa davvero queste cose, è convinto di essere nel giusto. 

" Piuttosto che restare con te, preferisco la morte ". Sibila infuriata lei senza riuscire a liberarsi da quella presa sul suo braccio. A quella risposta lui si infuria, afferrandola malamente per le spalle e stringendo così forte da farla gemere di dolore. 

" Basta! Basta, sta zitta! Tanto, ti obbligherò lo stesso a sottostare al mio volere, con le buone o con le cattive ti giuro che sarai mia! ". Si infuria sempre più, ora nel suo sguardo è tornata la pazzia tipica di lui. " Adesso basta giocare, sono tornato e non intendo arrendermi: stavolta ho il potere per vincere, siamo pari! Si può quasi dire che io stesso ora sono un Dio! ". Continua il suo delirio, mentre lei tossisce sangue per poi rispondere a tono. 

" No, Astraeus: tu potrai avere il potere di Hades, ma non sarai mai un Dio! Ed io non sarò mai tua, mai! Prima lo accetti e meglio sarà ". La sua affermazione le costa cara: con una forte spinta lui la fa volare contro la parete e le si avvicina infuriato. 

" E allora muori! Se non puoi essere mia, allora raggiungi il regno degli Inferi e restaci per sempre! ". Impugna la spada, pronto a colpirla. Lei lo guarda con disprezzo, poi punta lo sguardo al suo amato Crystal.

" Crys... tal... ". Sussurra solamente, fino a quando il suo cosmo non si abbassa ai minimi termini.


La giovane si guarda intorno, ma dov'è finita, si chiede? Avanza di qualche passo e porta le mani alle spalle, come a volersi proteggere. " Fa freddo... ho paura...". Mormora solamente: quello non è il luogo dello scontro ed è evidente. " Dove siete? Athena! Cavalieri! Crystal! ". Niente: nessuna risposta. E' sola. Improvvisamente una luce nelle tenebre attira la sua attenzione seguita da una voce. 

" Mamma! ". La voce di un bambino, non ha dubbi in merito. La giovane decide di dirigersi verso tale diezione. " Mamma! Da questa parte, vieni! Ti stiamo aspettando! ". Di nuovo, pensa la giovane Dea. Avanza fino a trovarsi di fronte ad una luce abbagliante, e dietro essa vede la figura di un bellissimo bambino.

" Tesoro, ma tu chi sei? ". Chiede la bruna. Il bambino la guarda per poi voltarsi ed iniziare a correre, diretto verso la luce. " Aspetta, torna qui! Non lasciarmi da sola! ". Fa solamente la Dea che si rivela essere Tea. " Torna qui! ". Continua a chiamarlo mentre il piccolo corre. Solo ora lei lo nota: sta correndo verso una misteriosa figura. Una figura che si inginocchia a terra di li a poco. 

" Ferith, non correre: lascia che Tea ti raggiunga ". A quelle parole il bambino arresta il suo passo e Tea può così raggiungerlo. La misteriosa figura di cui non si scorge al momento il viso prende tra le braccia il bimbo, per poi accarezzargli amorevolmente i capelli e notando che la ragazza è ora giunta di fronte a loro. " Oh! ti stavamo aspettando, Tea ". Fa poi: con un braccio sorregge il piccolo, con l'altra mano un maestoso scettro. 

" A... aspettavate me? Ma voi chi siete? Mi pare di avervi già visto, prima d'ora ". Mormora un pò intimidita la Dea della Morte. La figura misteriosa fa un lieve sorriso per poi prendere parola. 

" Certo che mi conosci, figlia mia: ricordi? Già una volta ci siamo visti e ti ho salvata ". Tea sente come se il suo respiro le fosse stato mozzato: è lui, non ha dubbi. L'uomo che vide precedentemente, in un'altra visione. Porta entrambe le mani alla bocca per poi pronunciare una singola parola.

" Papà...". Sussurra mentre alcune lacrime iniziano a pungerle gli occhi. " Papà, sei davvero tu? ". Chiede, e l'uomo annuisce. 

" Si: sono io, figlia mia. E colui che tengo tra le braccia è il tuo piccolo Ferith: il figlio che Astraeus ha ucciso con la spada di Hades ". Tea rimane sconvolta: le sue sensazioni sono miste. Nonostante il dolore e la rabbia per la morte del suo bambino non può fare a meno di essere emozionata: quell'uomo è dunque suo padre. Quello stesso padre che lei non ha mai conosciuto!

" Papà, ti prego: portami con te. Se davvero sono morta, non mi lasciare da sola. Sai, nonostante governi la morte ne ho così paura, e... ". L'uomo le si avvicina: il viso celato dalla luce dorata, ma Tea riesce a notare la sua lunga chioma. 

" No, figlia mia: non è il momento che tu ti lasci andare. Voglio che tu reagisca, voglio che torni sulla Terra. Non è la tua ora ". Ma Tea scuote il capo.

" No, ormai è la fine: sento le forze completamente risucchiate dalla spada di Astraeus. Quel bastardo ha ucciso mio figlio, ha ucciso i miei figli! Io non li ho protetti, mi merito questo destino ". Fa solamente la giovane. L'uomo la guarda per poi posare a terra il bimbo. Il piccolo rimane attaccato al mantello del nonno, che accarezza il viso della figlia. 

" Oh, mia adorata figlia. Perdona tuo padre per i suoi errori: non ti sonostato accanto come avrei dovuto fare. Ma so che Demetra ha fatto un ottimo lavoro: ha cresciuto una donna meravigliosa e forte. Hai affrontato tante battaglie in vita tua, e le hai vinte. Ora non sarà diverso, ne sono sicuro ". Tea guarda il padre con le lacrime agli occhi, e finalmente ne intravede il viso. A sua volta posa una mano sulla sua guancia.

" E' questo quindi, il tuo vero aspetto? ". Chiede, e lui annuisce. " Ah, la mamma aveva ragione nel descriverti: sei bellissimo come mi raccontava da piccola ". Sorride appena. Lui annuisce mentre posa la mano su quella della figlia.

" Anche tu lo sei: sei bellissima, sei forte e coraggiosa. Non puoi lasciarti vincere. Tu sei la Dea Persefone, non dimenticarlo mai. Hai la forza di sconfiggere la morte, perchè tu la governi ". Sentenzia in fine l'uomo dagli occhi azzurri, uguali a quelli della figlia che ricambia lo sguardo, senza sapere cosa fare. " Coraggio, figlia mia: ti stanno aspettando. Non li puoi deludere ". La incoraggia nuovamente suo padre. Poi un'intensa luce abbaglia tutto quanto.


Seiya si sta scontrando con Crio: il Titano delle Stelle non ha scordato l'affronto fattogli dal dorato Cavaliere di Sagitter, ossia ferire il suo viso. Dopo i colpi subiti da parte di Seiya, Tea, Saga e Crystal il fratello di Chrono si è alzato nuovamente da terra ed ha ripreso il combattimento: sa che suo figlio se la caverà anche da solo e lui ha ancora dei conti in sospeso con Sagitter e con un altro uomo presente in quella stanza. L'azzurro lancia una potente offensiva e riesce a scaraventare il marito di Saori a qualche metro di distanza: nonostante la ferita data dalla falce della morte e la conseguente parziale perdita dei poteri è ancora molto forte, ma soprattutto molto agguerrito. La sua rabbia ed il suo odio gli stanno dando la forza necessaria per non perire durante il combattimento. " Prima sistemerò i conti con voi due, poi prenderò il posto di Re dei Titani... ". Ghigna malignamente nonostante il forte dolore all'addome per poi proseguire la frase. " E una volta diventato il Dio più potente dell'intero universo, potrò finalmente distruggere la razza umana! ". Ride sguaiatamente per poi lanciare un nuovo attacco in direzione di una precisa persona. " Cominciamo subito a fare pulizia degli inutili! ". Lancia un potente fendente diretto verso il giovane dalla chioma blu, che non pare troppo preoccupato. 

" Sei un illuso se pensi di battermi in quel modo, combattendo con la rabbia e l'odio non andrai da nessuna parte. Lo so per esperienza, Crio: prima o poi la tua rabbia ti consumerà e tu sarai perduto. E se non succederà questo, sarà Chrono a toglierti la vita dato che sicuramente, è già a conoscenza del tuo folle piano. In entrambi i casi, sei perduto! ". Detto questo controbatte all'attacco avversario scagliando la propria tecnica che si scontra subito con il fendente dell'avversario.

" Saga, il figlio di Marlene ". Fa solamente il Titano delle Stelle, per poi proseguire la frase. " Di Marlene e dell'uomo che ho detestato di più al mondo! ". Cerca di colpire l'avversario, ma Seiya interviene lanciando la propria tecnica contro l'azzurro. 

" Ehi tu! Non credere di avermi battuto, la partita non è ancora chiusa! ". Fa con determinazione il marito di Saori, per poi affiancare Saga. " Sembra quasi assurdo, ma temo che dovremo unire le forze se vogliamo annientarlo ". Sentenzia Sagitter. Saga annuisce alle sue parole mentre entrambi rimangono in posizione di difesa. 

" Vero, è quasi assurdo dato che molti anni fa, eravamo acerrimi nemici. Ora invece, eccoci qui a combattere fianco a fianco ". Seiya sta per rispondere ma Crio, furioso per il ritorno in campo di Sagitter scaglia un fendente in sua direzione. 

" Ma che scenetta commovente! Vorrà dire che morirete entrambi e per mano mia! ". Grida fuori di sè. Saga non guarda il compagno di battaglia per non distrarsi, tuttavia prende parola di li a poco.

" Attento, Seiya! Questa volta ha messo tutta la forza nel suo attacco, non dobbiamo abbassare la guardia! ". Seiya annuisce mentre l'ex Cavaliere della Terza Casa fa comparire la propria spada tra le sue mani, contrastando il potere di Crio con il proprio potere residuo, quello donatogli da Chrono quando lo riportò in vita come capo dei Ghost. La lama si intride di luce viola. " Non l'avrai vinta, Crio! ". Fa con determinazione il giovane dalla chioma blu. L'altro non diminuisce la potenza del proprio attacco e ribatte con un ghigno folle sul viso. 

" Io dico che siete già sconfitti, invece! Guardati! Non sei in grado di contrastarmi, anche se sono al minimo dei miei poteri! ". E' vero, pensa Saga: a parole non vuole darlo a vedere, ma l'attacco di Crio stavolta è molto forte e persino lui fatica a contrastarlo. Ponto assiste alla scena e decide di fare qualcosa. Osserva un momento la sua spada. 

" Mnemosyne... ". Sussurra, memore del sacrificio della moglie per donare a lui il proprio cosmo. Poi guarda il Cavaliere di Sagitter. " Seiya! Usa questa, vi aiuterà! ". Detto ciò lancia la propria arma al giovane dalla chioma bruna, che seppur sbigottito la afferra saldamente.

" Grazie, Ponto ". Sussurra solamente mentre la lama si intride di una luce rossa. Seiya si volta in direzione dell'avversario e finalmente riesce a dare man forte a Saga: ora entrambi hanno una spada e possono contrastare quella del Titano delle Stelle. Crio continua ad innervosirsi: le sue ferite sanguinano copiosamente ed il dolore diventa atroce, ma lui non se ne cura. No, non vuole morire ora: non permetterà che un Cavaliere di Athena ed il figlio di Marlene lo sconfiggano: lui deve vincere, deve essere il nuovo signore dei Titani e prendere il posto che ha sempre voluto tra gli Dei, ossia il loro signore assoluto. 

" Non mi avrete mai, mai!! Io sono Crio delle Stelle, e sono il Signore degli Dei! ". Grida su tutte le furie. Tuttavia, grazie all'unione delle loro forze sia Seiya che Saga sembrano riuscire benissimo a contrastare l'attacco avversario. E senza parole alcune capiscono ciò che devono fare: unire i loro cosmi in un ultimo e devastante attacco, che rade al suolo il settimo piano del Tempio del Tempo: infatti i loro cosmi sembrano potenziati da quelle nuove armi, che possiedono il potere di due Titani: Chrono e Ponto. Una potente luce impedisce ai presenti di capire cosa sia successo, il solo che riesce a riaprire subito gli occhi è Astraeus, che si volta di scatto verso il padre.

Alla sala del trono Chrono sembra essere piuttosto serio: posa una mano sulla clessidra del tempo per poi parlare. " Il tempo di Crio è finito ". Sentenzia solamente mentre, inginocchiato quasi sembrando sdraiato a terra, un uomo dai capelli corvini prende parola. 

" Come? Perchè non lasci che intervenga io? Perchè vuoi permettere che Crio perda la vita in questo scontro? Abbiamo già subito diverse perdite, oltre al tradimento di Ponto, e... ". Ma si interrompe: il signore dei Titani si sposta dalla propria posizione per poi tornare al proprio trono. 

" Crio mi ha tradito, ed in modo ancor più meschino di come ha fatto Ponto: si è servito di voi altri per potermi risvegliare, ma il suo solo scopo è sempre e solo stato avere il mio potere e spodestarmi. Non è mai stato convinto che io fossi adatto ad essere il Re dei Titani, dopo tutto. Crede che nostra madre abbia commesso un errore dando a me questo potere ed il trono ". Spiega all'altro che, ancora piuttosto sconcertato alza finalmente il proprio sguardo. 

" Ha tradito? Ma... ". Si blocca un istante per poi riprendere parola di li a poco. " Se le cose stanno così, lascia che sia io a dargli una lezione, te ne prego! Non sopporto i traditori ". Sentenzia, ma Chrono rimane impassibile per poi sospirare pesantemente. 

" No ". Sentenzia solamente, per poi riprendere il discorso di li a poco. " Tu rimarrai in attesa, al tuo piano. Sei rimasto come mia sola difesa, insieme ad Astraeus. Sarete voi due ad impedire che Athena ed i suoi Cavalieri arrivino a me ". L'altro lo guarda un pò scettico.

" Astraeus? Ma, fratello io non mi fido molto di quell'uomo: dopo tutto, è il figlio di Crio. Chi ci dice che non vorrà vendicare il padre? ". Chiede. Chrono rimane in silenzio un istante mentre Iris, che sin ora era rimasta totalmente in silenzio sgrana gli occhi sconcertata: Astraeus, il padre terreno di suo fratello Shura, sarebbe il figlio di uno dei Titani? Non dice una parola mentre di li a poco il padre di Zeus risponde alle domande dell'altro.

" Iperione, non temere: quell'uomo ha un potenziale enorme. Sai, è questione di tempo e poi anche la Dea della Morte morirà, e questo grazie a lui. Sempre che non sia già accaduto: non avverto quasi più il suo cosmo ". Ghigna mentre a quella frase Iris non ci vede più: si alza di scatto furiosa. 

" Mia madre?! Mia madre è morta per mano di quell'uomo?! ". Chiede alterata. " Non ci credo: io lo so che è ancora viva. E' una menzogna! ". Si innervosisce mentre una leggera aura viola la circonda. L'uomo che si è rivelato essere Iperione, il Titano della Luce ed ultimo rimasto da sconfiggere, la guarda con sorpresa. 

" Ma questo potere... ". Sussurra mentre il fratello lo interrompe. 

" Questo mio caro Iperione, è il potere di mio figlio: un potere immenso, vero? ". Ghigna mentre l'altro rimane sconcertato a tale frase: quella ragazza è incinta del figlio di Chrono? Ecco allora, cos'era quel potere che ogni tanto avvertiva ma del quale non si spiegava le origini. " In quanto ad Astraeus, credimi: non ci darà noie. Se Crio perirà per mano dei Cavalieri e di Athena, il suo unico obiettivo saranno loro. Farà di tutto per annientarli. In ogni caso, tu vai e presiedi il piano che ti è stato affidato: impedisci con ogni mezzo che i nemici giungano in questo luogo ". Iperione annuisce e, sentendosi congedato si alza. Fa un ultimo inchino in segno dirispetto.

" Sarà fatto, mio signore ". Fa solamente. Si gira per poi andare alla porta ma, prima che possa uscirne il suo signore lo richiama. 

" Iperione ". Pronuncia solamente il suo nome, e lui si ferma senza tuttavia voltarsi a guardarlo. " Io ho una grande fiducia in te, non scordarlo: sei il mio miglior difensore, vedi di non deludermi anche tu ". Sentenzia. L'altro annuisce per poi voltarsi verso di lui. Porta una mano chiusa a pugno accanto al cuore ed in seguito prende parola. 

" Ve lo giuro sulla mia stessa vita, mio signore: farò di tutto per impedire loro di giungere alla sala del trono ed ostacolare i vostri piani. Al costo della mia vita ". L'altro lo guarda un momento per poi parlare nuovamente. 

" Non buttare via la tua vita, va bene? Rimani assolutamente vivo, costi quel che costi. Non voglio perderti, ci siamo capiti? ". L'altro rimane un pò sorpreso ma annuisce: no, lui non si farà sconfiggere per nessuna ragione.

Buongiorno fans, come state? Spero stiate bene e che vi piaccia questo nuovo capitolo: per farmi perdonare dell'attesa l'ho fatto un pò più lungo. Abbiamo visto Tea che, nonostante sia praticamente in punto di morte non vuole cedere e darla vinta ad Astraeus. Ha iniziato uno scontro ocn lui per poi perdere le forze, ed in seguito avere una sorta di visione: suo figlio assieme al suo vero padre, l'uomo che lei non ha mai conosciuto. Egli l'ha spronata a tornare nel mondo dei vivi, mentre la battaglia tra Crio e Saga e Seiya prosegue. Ponto ha dato la propria spada al Cavaliere di Sagitter, che insieme all'ex Cavaliere della Terza Casa è riuscito a lanciare un duro attacco. Abbiamo visto anche comparire il nuovo ed agguerrito avversario: Iperione, ultimo Titano rimasto da sconfiggere. Chrono intanto si è accorto del tradimento di Crio, ma sembra avere una grande fiducia nell'altro fratello e sembra anche fidarsi di Astraeus. Cosa succederà? Su, aspetto i vostri pareri! Ci si sente al nuovo capitolo, baci.

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Capitolo 49
*** Nettuno ***


Lo scontro con Crio pare essere finalmente volto al termine: il Titano delle Stelle è stato investito in pieno dagli attacchi combinati di Seiya e Saga e, essendo stato precedentemente indebolito dalla falce della morte è ormai questione di momenti prima che il suo cosmo si spenga in maniera definitiva. Astraeus si volta di scatto verso di lui, per la prima volta in vita sua sul suo viso si dipinge un'espressione shoccata. Anche Crio si volta verso di lui mentre la sua spada gli cade a terra per poi frantumarsi. " Astraeus... ". Sussurra solamente l'azzurro mentre l'altro lo guarda sconcertato: nonc redeva che al mondo esistesse un sentimento simile. Per la seconda volta in vita sua sente come se il cuore gli fosse stato strappato mentre l'odio prende sempre più il sopravvento. " ... sei stato bravo. Lascio tutto nelle tue mani, ora: vendicami. Diventa il nuovo re dei Titani, distruggi Athena e sigilla le memorie di Chrono. Rendilo umano e prendi il suo potere ". Si tiene una mano alla ferita all'addome, che continua a sanguinare copiosamente senza dargli tregua e facendogli tossire sangue. " Sii spietato, figlio mio: questa è la mia ultima lezione ". Fa, per poi cadere in ginocchio. Astraeus non riesce a stare fermo e corre vicino a lui. 

" Padre, reagite! Possiamo ancora compiere la nostra missione, insieme! Athena è qui di fronte a noi, ci basterà eliminarla ed il resto verrà da sè ". Come previsto la sua armatura si sporca completamente di sangue. " Io non posso farlo da solo! Non lo posso fare, non ne ho il potere! E... ". Lo sguardo di Crio lo ammutolisce: pare infuriato. Dai suoi occhi traspare ira mentre, con le sue forze residue da uno schiaffo al figlio. 

" Non dire sciocchezze! Tu ne hai il potere, tu sei mio figlio ed in te scorre il mio stesso sangue. Lo farai: prenderai il posto di re dei Titani e mi vendicherai ". Commenta solamente, poco prima di tossire altro sangue e guardando dritto di fronte a se. " Oh, le vedo: le ombre del Tartaro. Il luogo dove mandai anche lei alla sua morte ". Sibila come se stesse contemplando qualcosa che solo lui riesce a vedere. " Si, sto per tornare da te ". Continua il suo monologo e senza perdere quella luce folle negli occhi. " Mar... le... ne... ". Mormora, per poi svenire mentre il suo cosmo scompare, è finita: Crio delle Stelle ha lasciato il mondo dei vivi ed è tornato nelle profondità del Tartaro a scontare la pena per i suoi crimini. Astraeus rimane immobile per qualche istante, per poi posare il corpo di suo padre a terra ed alzandosi dando le spalle ai presenti: il suo cosmo è vasto e molto aggressivo e lui stringe i pugni in preda all'ira. 

" Lo avete ucciso... ". Commenta solamente prima di voltarsi verso gli avversari. " Avete ucciso mio padre, ed ora la pagherete cara! ". Una potente energia viola sta per investire tutti quanti, ma per fortuna Athena riesce a parare lo scudo in difesa riuscendo così a contrastare l'attacco del vice capo dei Ghost. L'unico immobile è Demetrios, che invece è accanto alla madre: non sente più il suo cosmo e, sentendo le parole di colui che lo ha generato anche in lui si accende la scintilla della rabbia. 

" Sta zitto! ". grida in preda all'ira. " Non hai il diritto di essere offeso per quanto è accaduto: tu per primo hai privato me ed i miei fratelli e sorelle di nostra madre, e non solo: hai anche ucciso Shura! Sei davvero l'ultima persona che può indignarsi per alcun che! ". Fa comparire la sua spada, su tutte le furie. " Smettila di agire come se io non ci fossi. Io, che sono il tuo vero figlio ma che ti odio con tutte le mie forze! Mi hai concepito in un modo orribile, facendo del male a mia madre, a tuo fratello ed a molte altre persone! Hai causato tu la mia morte, accettando in te lo spirito di Hades! E quando sono tornato in vita per volere di Chrono, mi hai manipolato, mi hai usato, mi hai maltrattato in ogni modo possibile pur sapendo chi io fossi! Ma adesso è finita, Astraeus! E' finita, perchè sarò io ad affrontarti ed ucciderti con queste mie mani! ". Athena ed i presenti rimangono sbigottiti da tale determinazione: credevano che Demetrios avrebbe esitato nel momento dello scontro con suo padre, ma così non è stato. La sua rabbia brucia nel suo sguardo e nel suo corpo e lo rende determinato e spietato: vuole uccidere chi lo ha reso orfano di madre ed ha distrutto la sua esistenza. All'affermazione del figlio tuttavia, anche Astraeus pare perdere le staffe come se la cosa lo infastidisse: credeva che sarebbe tornato dalla sua parte dopo quanto accaduto a Crio, credeva che ora vedesse lui come sua sola famiglia, invece gli si è rivoltato contro ancora una volta. 

" Sei proprio come tua madre, che non è stata capace di capire dove si trovava la sua vera famiglia! ". Grida mentre il suo oscuro cosmo si espande pericolosamente. 

" Non osare nominare mia madre, non ne sei degno! ". Grida a sua volta Demetrios scagliando un potente attacco con la sua spada, unica cosa rimasta intatta dalla sua vecchia armatura si Ghost. Astraeus para il colpo come d'altronde era prevedibile, pur essendo costretto ad indietreggiare. 

" Hai carattere, ma non basta a fermarmi! Pagherai cara la tua insolenza! ". Fa su tutte le furie il vice capo dei Ghost per poi attaccare il figlio con la spada di Hades e gettandolo a terra. Un cosmo dorato circonda improvvisamente il fanciullo. 

" Bastardo maledetto, cosa vuoi fare? Fare fuori anche me come hai fatto con Shura?! ". Grida alterato il giovane mentre il cosmo dorato pare volerlo proteggere. Athena osserva la scena sconcertata, per poi sorridere. 

" E' lui ". Sentenzia mentre i suoi cavalieri la guardano senza capire. Non hanno il tempo di chiedere niente: anche il Cosmo di Astraeus si sta pericolosamente espandendo ed entra in contrasto con quello dorato di Demetrios. 

" Smettila di rinfacciarmi quella storia! ". Si infuria il corvino. Sta per aggredire nuovamente il figlio ma lui si sposta, e la lama della spada si pianta nel terreno. Astraeus la estrae immediatamente per poi cercare nuovamente di colpire il ragazzo. " Cos'è, adesso vuoi scappare?! Dov'è la sicumera che ostentavi poco fa, eh?! ". Continua a cercare di colpire il giovane mentre lui riesce sempre ad evitare in tempo di essere colpito a morte. Eppure pensa, è piuttosto in svantaggio: riflette. Se solo avesse con lui un'armatura, le cose sarebbero diverse ma in quello stato... lascia il pensiero a metà. Suo padre fa per colpirlo, poi del sangue cade a terra. Sangue che proviene dalle mani di Demetrios, mani con le quali ha parato il fendente del vice capo dei Ghost.

" Non avrai ragione di me così facilmente, ricorda che io conosco le tue tecniche alla perfezione! ". Il cosmo dorato si espande fino a creare una scia luminosa, scia dalla quale si materializza un'armatura dorata. 

" Lo sapevo! Avevo percepito il suo cosmo mutare ed elevarsi, esattamente come quello di un Cavaliere D'oro ". Commenta Athena entusiasta, per quanto in una situazione simile lo possa essere. 

" Cavaliere d'oro? Ma come... ". Le parole non escono più dalla bocca del dorato Cavaliere di Sagitter, lo sbigottimento lo impedisce: davanti a Demetrios si è materializzata un'armatura d'oro che lo ha protetto dall'ultimo attacco di Astraeus. Il ragazzo è rimasto visibilmente shoccato, ma lo sente: è sua. Quell'armatura è li per lui, ora gli appartiene. Si avvicina cauto per poi posare una mano su essa. 

" La mia armatura... ". Sibila mentre questa si illumina di una luce dorata per poi disporsi sul corpo del nuovo padrone. 

" Athena! Ma com'è possibile? ". Chiede sconcertato Sirio alla sua Dea, che gli da una risposta di li a poco. 

" Semplicemente, Demetrios ha elevato il suo cosmo fino a sfiorare il settimo senso, seppur per un istante: è stato pari ad un Cavaliere d'oro, ed evidentemente ciò è bastato perchè l'armatura che comunque sarebbe stata sua lo raggiungesse e riconoscesse come legittimo padrone. Guarda, Sirio: hai di fronte a te il nuovo Cavaliere della costellazione del Cancro ". Fa con una punta di orgoglio Saori. La luce abbaglia anche Astraeus seppur per qualche istante e, quando questa scompare anche lui rimane sconvolto: davanti ai suoi occhi è avvenuta la nascita di un nuovo Cavaliere D'oro: Demetrios di Cancer. Ed il nuovo cavaliere dorato è più agguerrito che mai e determinato a dargli una sonora lezione. Una volta e per sempre. 

Altrove, in un altro luogo.

La bionda osserva fuori dalla finestra del Tempio, riflettendo: sono molti anni che non entra in azione come Cavaliere di Nettuno, in quanto il Dio è rimasto sopito nel sonno impostogli da Athena per molto tempo, almeno fino a quando il figlio che lei stessa ha dato alla luce non ha preso coscienza della sua vera identità ed ha spezzato il sigillo. Lei sa bene la verità: nella precedente battaglia il signore dei mari fu risvegliato in anticipo da Kanon, i suoi poteri non erano nella loro totalità attivi, e di conseguenza anche i Marine che dal loro signore dipendono avevano molta meno forza e sono stati eliminati dai Cavalieri dello Zodiaco mentre Nettuno, dopo uno scontro con Athena venne anch'egli sigillato nell'anfora sacra. Tuttavia la cosa fu solo temporanea: il signore dei Mari era destinato a risvegliarsi per conto poprio e per propria volontà e così fu: da prima il sigillo si indebolì solamente e consentì a suo tempo a Nettuno di possedere nuovamente il corpo di Julian Kedives  seppur temporaneamente e per brevi momenti, ed aiutare così i Cavalieri dello Zodiaco nella lotta contro Thanatoss mandando loro le armature d'oro. In seguito pensa la donna, fu proprio suo figlio a risvegliare il signore dei mari essendone la reincarnazione. Anche lei fu stupita dal risvolto che prese la situazione: non avrebbe mai pensato che proprio lei avrebbe dato alla luce colui che sarebbe stato destinato ad ospitare l'anima dell'Imperatore dei Mari. Sospira pesantemente: la parte umana è ancora presente in suo figlio ed ora, dopo che ha saputo la verità su suo padre è tornata a prevalere. Si è chiuso in camera sua e non vuole far entrare nessuno. " Se solo le cose fossero andate diversamente, se solo vi foste conosciuti. Se solo avessi saputo di tuo figlio, allora le cose sarebbero state diverse per lui ". Sussurra la bionda pur sapendo che non c'è nessuno che possa risponderle. " Prima di essere il Dio Nettuno è un ragazzo: un ragazzo che avrebbe avuto bisogno di conoscere suo padre, e invece... ". Si ferma improvvisamente: sente dei passi che precedono l'entrata in scena di un giovane dalla chioma azzurro scuro, tendente al blu. 

" Madre ". La chiama mentre lei si volta a guardare chi l'ha chiamata, sorridendo. 

" Mio signore... ". Fa per inchinarsi ma, ancora ina volta è lui a bloccarla con un gesto della mano. 

" Ve l'ho già detto, non voglio vedervi inginocchiata a terra quando siete in mia presenza: siete la donna che mi ha dato la vita, sono io che devo rispetto a voi prima di tutto ". La donna lo guarda per poi mettergli una mano sul viso, accarezzandolo dolcemente. 

" Ti senti bene? Sai, ti ho visto molto turbato da quando ti ho detto chi era tuo padre e che purtroppo, non ha mai saputo di te e non potrete mai incontrarvi ". Il ragazzo la guarda per poi sospirare pesantemente. 

" No, non sto bene: sono confuso ed ho mille domande. Mi avete descritto mio padre, e sapendo tutte quelle cose mi chiedo: se mi avesse conosciuto, mi avrebbe amato? Ha mai amato voi? ". Chiede. La donna annuisce sorridendo dolcemente. 

" Ma certo che ti avrebbe amato, non ho dubbi in merito. E credo che in fondo avesse amato anche me, anche se a suo modo ". Ammette. " Non mi avrebbe mai detto apertamente quelle parole, " ti amo ". Però sento che a suo modo, ero importante per lui. Il mio solo rammarico è di non avergli mai potuto dire della mia gravidanza e, quando avrei potuto, ho saputo che... ". Si ferma mentre il ragazzo annuisce, il tridente ancora in mano e dall'altro lato l'elmo dell'armatura. " Oh mio tesoro, non sai quanto me lo ricordi: più passa il tempo più gli somigli ". Fa con un velo di malinconia la bionda e ricordando colui con il quale concepì suo figlio.

" Madre ". Fa ad un certo punto il figlio, interrompendo i suoi pensieri. " Vi prego: ditemi il nome di mio padre. Ho bisogno di saperlo ". La donna esita un istante per poi prendere le mani del figlio nelle proprie.

" E va bene: hai tutto il diritto di saperlo, in fin dei conti. Tuo padre era... ". Il ragazzo la guarda sconvolto, e non solo lui: un antico Marine che ha da poco ripreso il suo posto osserva la donna che conosce da anni, in completo stato di shock. " Sorrento! Cosa fai qui? Non ti ho sentito arrivare ". Commenta la bionda mentre lui, ancora sgomento per aver udito tale nome le si avvicina.

" Lui? Q... quell'uomo era il padre del nostro signore, il Divino Nettuno? ". Chiede. La donna non può fare altro che annuire: mentire sarebbe ormai totalmente inutile. 

Salve carissimi! Allora? Come state? Allora: perdonate se il capitolo è un pò corto ma spero vi piacerà ugualmente. Abbiamo visto Crio morire dopo il colpo subito da Saga e Seiya ed invocando il nome di Marlene. Ha affidato ad Astraeus la propria vendetta per poi morire. Quest'ultimo sta intanto combattendo con il figlio che da subito gli dimostra tutto il suo rancore e disprezzo, e non solo: è diventato il nuovo Cavaliere di Cancer stupendo i presenti. Intanto abbiamo conosciuto meglio la madre del nuovo Nettuno e l'abbiamo vista ripensare al suo antico amore, il padre di suo figlio. Chi sarà mai? Come mai quel nome ha tanto turbato Sorrento, che scopriamo aver ripreso il suo ruolo di Generale Marino? Per saperlo bisognerà attendere un pò, intanto appuntamento al capitolo 50! Baci


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Capitolo 50
*** Tra rabbia e sentimento ***


In un luogo ancora ignoto, nello stesso istante.

Una bellissima giovane dalla chioma bionda varca la soglia di un imponente tempio: sembra in disuso da parecchio tempo eppure, a ben guardare si possono ancora notare i colori dominanti: il bianco, il blu e le finiture oro. La fanciulla indossa un lungo abito bianco e, accanto a lei vi è un'altra figura: un ragazzo. Un giovane dai capelli corvini che, esattamente come la fanciulla ha un paio di magnifici occhi del colore del cielo più limpido. " Demet ". La chiama semplicemente il ragazzo e rivelando che il nome della ragazza è Demet. " Demet, sei sicura che sia il momento? ". Chiede. La ragazza fa un cenno affermativo con il capo.

" Tu stesso lo dicesti, Hakan ". Fa semplicemente la bionda mentre arresta il proprio passo, guardando il compare. " Lui ha bisogno di noi: necessita del nostro aiuto e noi, che siamo i suoi angeli, i Sacri Guerrieri votati a lui ed alla sua protezione, gli daremo senza indugi il nostro aiuto ". Il fanciullo non pare troppo convinto ed incrocia le braccia, per poi riprendere parola di li a poco. 

" E' un'eresia e lo sai bene ". Demet si volta di scatto verso di lui facendo per parlare, tuttavia lui è più rapido e riprende il discorso. " Dissi quelle cose quando ancora ero inconsapevole della realtà dei fatti, ma così... ". Si blocca un momento: entrambi giungono a quella che doveva essere una sala del trono o una cosa molto simile: il trono oro e blu richiama immediatamente l'attenzione, una Kamui posta su esso come a volerlo proteggere, come se qualcuno vi fosse effettivamente seduto. 

" Anche così, noi... ". Ma fa la bionda, ma il moro la interrompe con un cenno della mano per poi riprendere il discorso.

" Anche così, che cosa? ". Chiede mentre la ragazza abbassa lo sguardo. " Non siamo sicuri che tutto vada liscio, non siamo sicuri che il nostro signore riuscirà a soggiogare il ragazzo. Non siamo certi di nulla, e tutto perchè non hai voluto usare me... ". La giovane scuote il capo per poi posargli una mano sul petto. 

" Non avrei mai usato te, mettendoti in pericolo. Mai ". Precisa risoluta mentre il moro la guarda senza proferire parola. " Tu sei una persona importante per me, Hakan. Sei il solo che mi è rimasto al mondo e non ti perderò mai. Non avrei nemmeno voluto che diventassi un Guerriero Divino, se è per questo ". Ammette con una punta di amarezza. Il giovane sospira pesantemente per poi accarezzare la Kamui, che non reagisce in alcun modo a quel tocco.

" Voglio che torni in vita quanto prima e che faccia piazza pulita di chi lo ha sempre ostacolato. Voglio che la faccia pagare a chi lo condannò a tale, infame destino. E voglio che in fine, riottenga ciò che gli spetta per regale diritto. Ecco ciò che voglio, Demet ". La ragazza guarda prima lui ed in seguito la maestosa Kamui. Chi siano e di chi stiano parlando tuttavia, non è ancora dato saperlo. Almeno, per il momento.

Demetrios ed Asrtraeus sono finalmente faccia a faccia: il primo indossa la divina armatura di Cancer, il secondo quella di vice capo dei Ghost. Tutti sono rimasti quanto meno sconcertati: mai si sarebbero aspettati che Demetrios fosse il predestinato, l'erede dell'armatura d'oro che un tempo appartenne a Cancer. E, cosa che lascia i presenti sbigottiti più di ogni altra nessuno si sarebbe mai immaginato che fosse già pronto ad indossarla e che potesse già combattere usando i poteri del Cavaliere di Cancer: solitamente ci vogliono anni di duro addestramento, lo sa bene Kiki, che dovette allenarsi parecchio prima di conseguire il titolo di Cavaliere di Aries ed ereditare così l'armatura dell'amato scomparso fratello, Mur. Ma allo stato attuale delle cose pensa, la cosa non è rilevante: l'armatura ha riconosciuto Demetrios come suo legittimo custode e come Cavaliere di Athena e la cosa non potrà che giovare loro, impegnati in quel terribile scontro con il padre terreno di Shura che ha già mietuto un'altra vittima: Tea. Kiki volge lo sguardo dispiaciuto verso di lei mentre, senza quasi che se ne renda conto sia Saga che Crystal le si avvicinano. Entrambi fanno per prenderla in braccio per poi guardarsi. L'ex Cavaliere della Terza Casa sospira pesantemente per poi annuire e, senza proferire verbo il Cavaliere dell'Undicesima Casa prende tra le braccia i lcorpo della moglie, che fino a quel momento era stata sorretta da Athena. La donna ha le lacrime agli occhi ed osserva i due: che cosa staranno provando i due uomini che hanno amato ed ancora amano Tea? " Me la pagherà... ". Sibila ad un certo punto Crystal: la voce sembra calma ma in realtà è colma d'ira e risentimento: sette anni prima aveva davvero creduto che Astraeus fosse cambiato, almeno in punto di morte. Ora si rende conto che non è così: è rimasto il solito bastardo senza scrupoli e anzi, se possibile è diventato ancor più maligno e privo di qualsivoglia umanità. " Me la pagherà cara, per ciò che ha fatto alla mia Tea! ". Si volta con sguardo furente verso l'avversario, che ricambia con uno freddo ed apparentemente privo di emozioni. 

" Pagartela? E tu, con quel misero cosmo che ti ritrovi pretenderesti di scalfire me, il vice capo dei Ghost di Chrono? Sei solo un illuso ". Fa semplicemente il corvino. Su tutte le furie Crystal guarda Saga risoluto, per poi prendere parola. 

" Puoi occuparti tu di lei? ". Chiede e, senza nemmeno aspettare la risposta gli si avvicina per poi posare Tea in braccio a lui. " Aiuterò Demetrios ad affrontare quella belva, tu tieni al sicuro Tea. Non voglio che i nostri attacchi la raggiungano, e so che con te è in buone mani ". L'altro lo guarda mentre il biondo riprende parola di li a poco. " Dopo tutto, entrambi proviamo gli stessi sentimenti per lei, no? In un certo senso, è come se la stessi ancora proteggendo io ". Saga non sa che dire e guarda la sua amata: in lui i sentimenti sono forti e contrastanti. C'è confusione per le parole di Crystal, ma anche gratitudine verso il biondo e felicità per la fiducia che egli ripone in lui. C'è rabbia e risentimento verso Astraeus per ciò che ha fatto alla sua amata, c'è tristezza ed ancora tanta, troppa rabbia: la voglia di gridare e maledire gli stessi Dei per ciò che è accaduto. Sta reprimendo quelle sensazioni ma, se deve essere sincero non s aquanto a lungo ci riuscirà prima di esplodere e partire a sua volta all'attacco del rivale. Una volta rimasto solo guarda intensamente la sua amata, poi la sua ferita: se non avesse in braccio Tea stringerebbe così forte i pugni che sicuramente, arriverebbe a farseli sanguinare. 

" Perdonami ". Sussurra senza mai distogliere lo sguardo da lei. " Perdonami, avrei dovuto vegliare su di te. Anche se hai deciso di restare con Crystal, non spettava solo a lui proteggerti: io per primo avrei dovuto starti vicino e proteggerti. Io mi sarei dovuto prendere questo fendente, non tu ". Mormora per poi posare a terra il corpo dell'amata e guardandola: a ben vedere pare quasi che stia dormendo, potrebbe sembrare così se non fosse per quella vistosa ferita al ventre. " Ti giuro che ti vendicheremo ad ogni costo: chi ti ha fatto questo la pagherà con la vita ". In quel momento gli sembra che esistano solamente lui e lei, nessun altro. Non è tipo da piangere in nessuna circostanza, tiene tutto il dolore dentro anche se questo potrà essere deleterio. Si limita a posare una mano sul viso della sua amata per poi chinarsi su di lei e sfiorando le labbra di lei con le proprie. " Addio, amore mio ". E' un sussurro quella frase, appena udibile: non si è mai lasciato andare eccessivamente ai sentimenti, se non in certe circostanze. Ma ora pensa, ora era necessario. Athena si accorge del suo gesto: anche lei è sconvolta per la morte della sorella e la tristezza la opprime, ma riflette sulle parole di Defteros: disse che Chrono poteva riportare da loro Shura e Subaru, e se fosse così anche per Tea? La Dea non fa in tempo a pensare altro: i cosmi di Crystal e Demetrios si stanno alzando e scontrando con quello nero ed opprimente di Astraeus. Il moro osserva l'addio del fratello alla sua amata ed una scintilla di rabbia passa nel suo sguardo mentre deride cinicamente Crystal. 

" Sei proprio uno stolto, Cavaliere di Athena ". Inizia il discorso per poi proseguire di li a poco. " Guarda: ti stai fidando del tuo peggior nemico, al tuo peggior nemico al quale hai addirittura affidato il corpo di tua moglie. Eppure dovresti saperlo: lui la ama ancora, fino a poco prima dell'inizio di questa battaglia ha cercato in tutti i modi di portarla a tradire te per restare con lui. E tu gliela affidi? Che stupido ". Continua a prenderlo in giro mentre Crystal risponde a tono e furioso. 

" Taci! Conosco bene i sentimenti di Saga per Tea, come conosco il loro passato e conosco lei! Non riuscirai a farmi dubitare di quanto successo prima della battaglia, così come non mi toccano le tue provocazioni assurde! Mia moglie ha deciso di restare con me, e tanto mi basta! ". Astraeus ghigna malefico per poi continuare a ridere. 

" Eppure, come mai non ti sei accorto del bastardo che portava in grembo? Perchè non ti ha accennato della presunta gravidanza, se aveva dei sospetti? ". Continua ad insinuare dubbi nel biondo che rimane sconvolto: di che bastardo va parlando quel folle? " Oh, non lo sapevi? ". Continua maligno il figlio di Marlene. " Tea era incinta, ed io ho ucciso il suo bastardo. Era lui il mio obiettivo, ma ho ucciso anche lei ". Lo dice come se avesse sbagliato una portata da pranzo! " Però dovresti ringraziarmi, e... ". Crystal si infuria come mai prima d'ora: stringe i pugni furioso mentre dopo alcuni istanti parte all'attacco. 

" Io ti ammazzo, bastardo! ". Grida per poi scagliarsi contro il rivale. " Per il Sacro Aquarius!! ". Lancia il suo colpo intriso di rabbia e risentimento. Astraeus si volta di scatto verso di lui, dopo che per un momento si era voltato verso il fratellastro pronto a provocare anche lui. 

" Fuoco della Corona! ". Fa a sua volta: in un momento il suo attacco e quello dell'avversario entrano in conflitto. Demetrios osserva la scena: coprirà le spalle a Crystal ma per ora non interverrà. E con sua sorpresa osservando Astraeus nota una cosa. 

" Non è possibile, ma lui... ". Mormora guardando per un momento ancora suo padre. Il ragazzo trasale per poi scuotere il capo: ma no, pensa. Sicuramente è in errore, ciò che ha visto è solo frutto della sua fantasia. E se così non fosse, si chiede? Dovrà attendere un pò per scoprirlo. 


Buonasera carissimi, come va? Perdonate se il capitolo è corto, recupererò nel prossimo. Cosa dire? Abbiamo visto due nuovi personaggi entrare in scena: Demet ed Hakan. Chi saranno? Compariranno solo ora, o anche nella terza parte avranno un ruolo rilevante? Intanto Saga si è congedato da Tea in un addio commovente, ma sarà davvero tutto perduto per la Dea della Morte? Intanto anche Crystal, carico di risentimento e delusione verso Astraeus decide di combattere ed affianca Demetrios, nuovo Cavaliere di Cancer, nello scontro: a cosa porterà ciò? Riusciranno i due ad aver ragione di un avversario così crudele, o ci saranno altre vittime? Vi aspetto al prossimo capitolo! Baci

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Capitolo 51
*** Il ritorno di un antico nemico ***


Crystal e Saga hanno deciso di affiancare Demetrios nello scontro con Astraeus e vendicare così la loro amata Tea. Athena è invece tornata al fianco della sorella e la guarda, incapace di credere che anche per lei sia giunta così una fine prematura. La Divinità non riesce a pensare ad altro: sente i cosmi dei suoi paladini e quello di Asrtraeus aumentare a dismisura, lo scontro è prossimo. Infatti un'intensa esplosione costringe la donna così come gli altri presenti a coprirsi il viso. Solo dopo alcuni istanti riescono a capire cosa stia succedendo: sia Crystal che Astraeus hanno lanciato le loro tecniche l'uno contro l'altro creando così un potente scontro tra fuoco nero e ghiaccio. Entrambi gli avversari sembrano riuscire a tenersi testa saldamente l'un l'altro mentre, con sua sorpresa Demetrios pare aver notato una cosa che però non dice a nessuno. Tuttavia in seguito vede il Cavaliere dell'undicesima casa in difficoltà e decide di unirsi a lui nell'attacco, tuttavia riflette: l'attacco frontale nonnservirebbe, bisogna cogliere l'avversario di sorpresa o per lo meno distrarlo in modo che interrompa la propria tecnica e non riesca a colpire Crystal. Infatti Demetrios lo ha notato: il biondo sta cedendo, nonostante in principio sembrasse riuscire a tener testa al nemico ora, a lungo andare sta risentendo dei prolungati contrattacco e difesa e sta iniziando ad indietreggiare: presto non riuscirà più a difendersi e verrà investito dall'attacco di Astraeus. Il neo Cavaliere di Cancer riflette: è vero che non si è mai allenato, ma è pur vero che da ciò che ne sa, le sue tecniche e quelle del Cavaliere di Cancer sono molto simili se non quasi uguali. Allora, perchè non tentare di utilizzarle? Cos'ha da perdere? La risposta è ovvia: nulla. Non ha più nulla da perdere ed ha un avversario da annientare. Senza dire nulla scompare dalla visuale dei presenti per qualche istante per poi comparire alle spalle dell'avversario che, essendo impegnato con rystal si accorge solo in seguito dello spostamento del nemico. " Tu! Cosa vuoi... ". Mormora ma, senza dargli il tempo di proseguire il ragazzo prende parola mentre si mette in posa di attacco. 

" Ho intenzione di toglierti quel sorriso beffardo dalla faccia. Ho intenzione di darti una memorabile lezione, di gettare la tua anima nel luogo che merita: gli Inferi. Proverai tu stesso ciò che hai fatto provare alle tue vittime! ". Astraeus si volta di scatto mentre il moro conclude la frase. " Sekishiki Maikai Ha! ". Lancia l'attacco principale legato alla sua costellazione mentre la stessa Athena rimane sconcertata: come fa Demetrios a conoscere quella tecnica e non solo, a saperla utilizzare come si fosse allenato per anni? Non sta a farsi troppe domande: si accorge subito che Astraeus si è accorto dell'attacco e, annullando lo scontro con Crystal si è spostato con un balzo poco prima di essere colpito da Demetrios. Il ragazzo ghigna compiaciuto mentre Aquarius si riprende e comprende: l'attacco non era al fine di colpire Astraeus, ma di difendere lui. Anche Saga non può fare a meno di osservare il nipote, riflettendo sulle sue grandi potenzialità e capendo perchè Chrono lo abbia voluto tra le sue file di difensori. Dopo alcuni momenti anche l'ex Cavaliere della Terza Casa si fa avanti e, non volendo sprecare l'occasione creata da Cancer attacca a sua volta il fratello. 

" Credi d essertela cavata con così poco? Ingenuo! ". Fa semplicemente, per poi prepararsi a lanciare la sua tecnica migliore. " Esplosione Galattica! ". Conclude la frase. Questa volta Astraeus non riesce a contrattaccare nè difendersi: l'attacco lo investe in pieno facendolo volare a qualche metro di distanza. La sua armatura si è danneggiata ma non la sua spada: questa è ancora intrisa di un'aura rossa e viola, oscura e molto forte. Il giovane capo dei Ghost rimane immobile qualche istante, viso al suolo e sanguinando in più punti del corpo seppur non siano ferite letali. Crystal affianca Saga mentre Demetrios non può fare a meno di guardare suo padre e pensare a ciò che ha notato prima.

" Arrenditi, prima che sia tardi: tu sei già sconfitto ". Suona quasi come un ordine quello del cavaliere di Cancer, mentre l'altro posa entrambe le mani chiuse a pugno a terra, ed in preda all'ira fa leva su esse per cercare di alzarsi dato che alla gamba sente un dolore atroce: probabilmente quella è la parte del corpo che si è più danneggiata dopo l'attacco di Saga. 

" Io non sono sconfitto! Non dire sciocchezze, microbo! ". Ribatte furioso il corvino. Demetrios lo guarda con pietà mentre lui riprende parola: i loro sguardi si incontrano. " Cos'hai?! Perchè quello sguardo pietoso?! Non mi odi?! Non mi disprezzi?! ". Chiede, ma il giovane scuote il capo. 

" Basta: non si può combattere con chi è già sconfitto, con chi è praticamente già morto ". Sentenzia il Cavaliere di Cancer per poi rispondere a quelle parole. " No: ti disprezzo, ma non posso odiarti fino in fondo perchè, nel bene e nel male sei pur sempre mio padre ". Sospira pesantemente per poi concludere il discorso. " Anzi, forse potrei odiarti se questa fosse la tua vera indole. Ma non lo è: tu non sei malvagio. Sei solo arrabbiato con te stesso prima di tutto, e la tua rabbia ha fatto si che il vero Astraeus morisse il giorno in cui si lasciò possedere dallo spirito di Hades ed ha fatto nascere il mostro che sei ora ". Astraeus cerca di alzarsi mentre ride sadicamente, sputando un pò di sangue e perdendone dalla ferita alla gamba. 

" Sta zitto! Sta zitto! ". Grida per poi portarsi le mani alle orecchie, esasperato. " Non ti basta sapere come ti ho concepito?! Non ti basta sapere che lasciai che Hades ti uccidesse senza battere ciglio, eh?! Devi stare zitto, o ti farò fare la stessa fine di tua madre e di Shura! Non esiterò anche se si tratta di te, capito?! ". Lo minaccia mentre afferra la propria o meglio, la spada di Hades e la punta al ragazzo che, senza intimorirsi afferra la propria arma a sua volta. 

" Proprio come pensavo: ciò che ho visto era giusto, solo che non lo volevo ammettere nemmeno a me stesso, non ci volevo credere. Ma ora ne ho avuto la conferma. Adesso so perchè puoi impugnare quella spada ". Sentenzia il Cavaliere della quarta casa mentre anche la sua spada si circonda di un'aura da prima nera, ma che in seguito si tramuta in una dorata e pregna della luce tipica dei Cavalieri di Athena. " Divina Athena, ho bisogno del vostro aiuto ". Chiede ad un certo punto Demetrios. La Dea annuisce mentre si alza da terra, dov'era precedentemente inginocchiata per accudire Tea e si avvicina al divino nipote. 

" Eccomi ". Fa semplicemente la lilla, per poi guardarlo. " Dimmi, cosa devo fare? ". Chiede mentre Cancer guarda prima lei, poi Astraeus. 

" Siete una divinità, quindi non serve che sia io a parlare: vi prego solo di guardare bene quell'uomo. Guardatelo con gli occhi di Athena oltre che a quelli di Saori, e scorgerete sicuramente ciò che ho scorto io ". La donna rimane da prima perplessa ma in seguito fa ciò che le ha detto il suo neo Cavaliere. Dopo alcuni momenti non può fare a meno di sussultare. 

" E' per questo che prima gli hai parlato in quel modo? E'... ". Si ferma la Dea della Giustizia, Demetrios annuisce risoluto.

" Mi aiuterete? So bene che quell'uomo non merita nulla, però... ". Athena annuisce e, senza la minima esitazione si avvicina mentre posa la mano sulla lama della spada di Demetrios. Immediatamente il suo divino sangue intride l'arma mentre il suo cosmo la circonda. 

" Lancia senza esitazione il tuo attacco, mio Cavaliere: questa volta andrà a segno ". Lo sguardo della Dea è carico di determinazione mentre i suoi Cavalieri la guardano sbigottiti: cos'hanno in mente di fare lei e Demetrios? Il ragazzo guarda sia Crystal che Saga. 

" Voi dovete recuperare le forze dopo i terribili scontri che avete sostenuto, specialmente quello con Crio è stato molto cruento. E ricordatevi che c'è ancora Iperione da affrontare, il più fedele tra i Titani. Saremo io e la Dea Athena a farla finita con costui ". I due annuiscono pur non allontanandosi dal ragazzo: in caso avesse bisogno d'aiuto, o ne avesse la Dea Athena vogliono essere li a sostenerli ed aoitarli, proteggendoli da un eventuale contrattacco del nemico. Da parte sua Astraeus avverte il potere del sangue di Athena ed inizia ad irritarsi. 

" Questo scontro è durato sin troppo! Non ho tempo da perdere con voi, quindi vi leverò subito dalla mia strada! ". Minaccia, i suoi occhi colmi di ira e di follia confermano i sospetti di Athena e di Demetrios che, accorgendosi dell'attacco mosso dal nemico lo parano con la spada intrisa del sangue della Dea. 

" Non avrai ragione di noi, rassegnati! ". Ribatte decisa Saori per poi guardare il suo Cavaliere. " Coraggio, Cancer! Toccaa te adesso, io lo terrò occupato! Non ti potrà attaccare nè potrà difendersi ". Sentenzia risoluta la Dea. Cancer annuisce mentre si prepara, per poi guardare Astraeus.

" Sekishiki Maikai Ha! ". Attacca con decisione il gemello di Shura. Astraeus fa per contrattaccare ma non ne ha il tempo: è come se il cosmo di Athena lo stesse indebolendo, il dolore alla gamba gli impedisce di spostarsi. L'attacco va a segno e lui inizia a soffrire parecchio. 

" Guardate, Athena! Avevo ragione! ". Fa semplicemente Demetrios mentre continua a mantenere attivo l'attacco, con l'intento di staccare l'anima dal corpo di Astraeus che tuttavia oppone resistenza: il suo stesso corpo si circonda di un cosmo rosso e viola, un cosmo sicuramente anomalo anche per un Ghost. 

" Ma che cosa sta accadendo?! Avverto un cosmo opprimente e potente, aggressivo oltre ogni limite ". Chiede in allarme Shun rivolgendosi al fratello, che non sapendo dare una risposta scuote il capo per poi osservare attonito la scena che gli si presenta davanti, così come gli altri presenti.

" Il Sekishiki Maikai Ha li sta separando ". Sentenzia enigmaticamente Cancer. Astraeus soffre eppure non si arrende: con la sua spada cerca di avanzare un attacco anche se il suo corpo ne sta parecchio risentendo. In questo pensano i presenti, è molto simile a suo padre, Crio: porterebbe il suo stesso corpo al limite, morirebbe pur di avere la soddisfazione di eliminare gli avversari nonostante in quel caso, non potrebbe più essere vivo a godere di tale vittoria. " Presto avremo le risposte che cercavamo ". Athena annuisce infondendo più cosmo nella spada di Demetrios, il giovane infonde più forza nel Sekishiki Maikai Ha. " Ora, lo vedo! ". Grida solamente Cancer e, senza esitare oltre afferra la spada lanciando un potente fendente. Il colpo va a segno, Astraeus cade a terra ma, a dispetto delle aspettative, l'anima è ancora li e non negli Inferi: è un'aura nera come la notte, aura dalla quale lentamente si delinea la figura del proprietario.

" Lo sapevo, non potevi che essere tu l'artefice di un piano tanto subdolo ". Sentenzia Athena: non si è stupita dato che aveva già in precedenza intuito cosa stesse accadendo. 

" Saori! Cosa sta accadendo?! ". Chiede in allarme Seiya. La moglie rimane insilenzio ma in seguito prende parola. 

" Fin ora Seiya, abbiamo combattuto contro un fantoccio: un burattino in mano al burattinaio. Un burattinaio che credevamo fosse definitivamente sconfitto, ma lo sarà solo quando avrò imposto un sigillo anche su questo frammento della sua anima ". Seiya non riesce a comprendere e così la moglie, capendo la sua e quella degli altri confusione decide di spiegarsi pur non abbassando mai la guardia. " Cancer ha diviso l'anima di colui che lo possedeva da Astraeus: solo ora potremo conoscere il vero padre di Demetrios, chi abbiamo combattuto fino a questo momento era un fantoccio la cui anima si era semplicemente arresa alla sorte: è vero, forse desiderava vendetta anche lui. Ma non sarebbe mai arrivato ad uccidere il figlio terreno e la donna che amava, no. Questa è la vendetta tipica di un Dio: un Dio al quale interessava la conquista della Terra, ma a cui la rinascita di Chrono ha messo i bastoni tra le ruote: secondo i suoi piani, il Re dei Titani non doveva rinascere, perchè rappresenta un grosso ostacolo da superare persino per lui, che è uno dei tre Grandi dell'Olimpo: anche con i pieni poteri, per lui sconfiggere Chrono sarebbe difficile se non quasi impossibile ". Seiya rimane a bocca spalancata: lui come i presenti iniziano a comprendere di chi si tratta, e le parole di Saori confermano i loro pensieri e paure. " Avanti! Fatti vedere... Hades! ". Lo chiama finalmente per nome e, come se l'avesse ascoltata, l'anima di Hades ricompare di fronte ai presenti dopo sette lunghi anni. Demetrios affianca la divina zia mentre Astraeus pare totalmente incosciente, libero dall'influenza del Dio ma con un cosmo molto basso e sul punto di spegnersi. " Hades, supponevo che ci fossi tu dietro al comportamento di Astraeus. A quanto pare, un frammento della tua anima era rimasto attaccato al corpo di cui ti impossessasti per generare Shura, ed ora hai deciso di sfruttarlo per cercare di rinascere ". La Dea non pare intimorita ma nemmeno il Dio lo è.

" Si, e ci sarei riuscito se quel ragazzino non si fosse intromesso! Quel bastardo che sarebbe dovuto semplicemente rimanere morto, senza crearmi problemi ". Si infuria l'anima del Re degli inferi, per poi proseguire. " Ma ora che è qui, potrà essermi utile nel solo modo possibile... ". Demetrios non riesce a spostarsi mentre sta per essere aggredito da quello spirito che mai aveva visto prima. Athena capisce al volo la situazione e si precipita in difesa del nipote, aiutandolo con il suo divino cosmo. Ma qualcun altro è stato più rapido: una spada ha trafitto quello spirito. 

" Lascialo... stare... ". Mormora qualcuno: sanguina parecchio ma ha trovato la forza di alzarsi e di difendere il giovane. " Lascia in pace mio figlio, mostro! ". Grida ad un certo punto il corvino: afferra un ciondolo del tutto simile a quello che un tempo possedeva Shura, per poi toglierselo e ridurlo in pezzi. Crystal rimane shoccato nello scoprire chi sia il misterioso difensore di Demetrios.

" A... Astraeus?! ". Chiede socnvolto. Ebbene si: il vice capo dei Ghost si è alzato nuovamente, ma stavolta per proteggere suo figlio dallo spirito di Hades.


Molti anni prima, regno sottomarino. 

La giovane dalla chioma bionda è seduta su uno scoglio a riflettere: lo scontro con i Cavalieri di Athena è iniziato, ed il suo dovere è quello di proteggere il suo signore ed aiutare i Generali Marini nel compito di difesa delle sette colonne, impedendo agli invasori di giungervi. Pensa ai Cavalieri che ha già dovuto affrontare: prima Shun e Seiya, poi Tisifone e, per concludere ha dovuto battibeccare con un ragazzino, Kiki. La donna sospira pesantemente: ha sentito diversi maremoti, segno che alcune colonne sono già cadute ed il regno sottomarino è in pericolo. Lei non può fare nulla: non è un generale e spetta solo a loro ora la difesa. Pensa in seguito all'uomo di cui si è innamorata e riflette: è l'ultima persona con la quale si sarebbe aspettata un tale risvolto, ma è accaduto. Lui non le ha mai detto apertamente " ti amo ", e d'altronde non crede che sentirà mai tali parole uscire dalla sua bocca. Tuttavia sente di essere importante per lui, nonostante la sua natura. In seguito la bionda scuote il capo per poi posare una mano sul suo ventre: per ora è un semplice sospetto e la battaglia in corso non le ha permeso di smentirlo o confermarlo, eppure... 


I ricordi della donna vengono interrotti: la voce di Sorrento la riporta alla realtà. " Ebbene? ". Chiede con espressione ancora sbigottita. " Ho udito bene e tue parole? Quell'uomo è il padre del nostro signore, il Divino Nettuno? ". Chiede. Lei sospira pesantemente per poi prendere parola di li a poco: il suo lungo abito di colore bianco è mosso dal fruscio dei suoi leggeri passi. 

" Era: purtroppo non c'è più, lo sai anche tu. E non gli ho mai potuto rivelare della mia gravidanza. Anche se sono sicura che avrebbe amato suo figlio ". Sorrento scuote il capo ancora incredulo: posa il proprio flauto sul mobile li vicino mentre si avvicina all'ex compagna di battaglia.

" Però, sai di chi stiamo parlando: come puoi essere sicura che avrebbe amato il bambino? In oltre... ". Ma si ferma: non sa più cosa dire nè come comportarsi.In oltre non vuole mettere ulteriormente in cattiva luce il padre di fronte al suo signore, che ancora lo guarda sconvolto. 

" Tu conoscevi mio padre? ". Chiede sconcertato il giovane dalla chioma azzurro/blu. Sorrento si inginocchia rispettoso per poi prendere parola, 

" Si, mio signore: conoscevo vostro padre molto bene, ho avuto modo di parlargli e di essergli vicino in molte occasioni, spiacevoli e non ". Ammette, ripensando al rapporto che aveva con il padre del ragazzo. 

" Allora parlamene! Parlami di lui, dimmi chi era, cosa faceva: mia madre non mi dice mai nulla, mi ha detto il suo nome ma a me non basta! Non l'ho mai potuto conoscere da vivo, almeno fatemelo conoscere parlandomi di lui! ". E' la parte umana del giovane che è tornata a prevalere su quella divina, la parte che desidera più di ogni altra cosa capire e conoscere le sue origini. 

" Tethys... ". La chiama con confidenza Sorrento, rivelando così che il nome della donna altro non è che Tethys: fu lei a dare alla luce la nuova reincarnazione del Dio Nettuno, anche se l'identità del padre è ancora ignota. " Credo che tuo figlio, il nostro signore abbia diritto di conoscere la verità. Ti prego, lascia che gli racconti la storia di quell'uomo e dell'epica battaglia con i Cavalieri di Athena. Lascia che gli spieghi il modo in cui perse la vita l'uomo che lo ha generato e che tu hai amato ". Tethys osserva il vecchio amico, ma cosa deciderà non è ancora dato saperlo.


Salve amici, come va? Ed eccomi qui con un nuovo e fiammeggiante capitolo! Allora, abbiamo visto Athena e Demetrios collaborare per la prima volta e liberare Astraeus da una vecchia conoscenza: Hades. Che cosa ve ne pare? Intanto la madre del nuovo Nettuno è stata rivelata: Tethys. Chi sarà mai il padre? Si accettano scommesse :D  ahaha scherzi a parte, spero che il capitolo vi piaccia e vorrete lasciare il vostro parere. Baci

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Capitolo 52
*** Pentimento e redenzione ***


Tutti i presenti sono stati gettati nella più totale incredulità: davanti a loro si è materializzata l'anima di Hades dopo che, grazie al suo potere ed alla spada intrisa del sangue di Athena, Demetrios è riuscito a separarlo dal corpo di Astraeus. Lo stesso Astraeus che non ha esitato a difendere suo figlio dall'attacco del re degli Inferi, pur essendo molto indebolito per via dello scontro e confuso: è come se si fosse risvegliato da un lungo sonno, è come se avesse dovuto assistere impotente allo spettacolo della sua vita senza poter mai intervenire per creare il suo happy ending. Da parte sua Saga stringe i pugni per poi distogliere lo sguardo: non può perdonarlo. Non può accettare ciò che ha fatto, seppur posseduto da Hades. Era perfettamente cosciente però, quando permise al re degli Inferi di usare il suo corpo, era cosciente quando abusò di Tea e la mise incinta dell'erede del re dell'Oltretomba, era cosciente quando, risorto a nuova vita grazie a Chrono cercò nuovamente di prendere la donna con la forza. L'ex cavaliere della Terza casa si volta dandogli le spalle, per poi prendere in braccio Tea mentre Athena aumenta il proprio cosmo: deve sigillare anche il pezzo rimanente dell'anima di Hades, ogni minimo frammento potrebbe in futuro costituire una grave minaccia ed un aiuto per un suo eventuale risveglio. Demetrios da parte sua è rimasto sconvolto: credeva che suo padre fosse un essere cinico e privo di qualsivoglia sentimento, senza un briciolo di umanità. Ora invce lo ha protetto nonostante sia indebolito. " ragazzi, state indietro: devo porre il sigillo all'anima di Hades ". Sentenzia risoluta Athena prendendo in mano la situazione. I Cavalieri obbediscono alla loro Dea e fanno un passo indietro restando comunque pronti ad intervenire in caso la Dea avesse bisogno di aiuto. L'unico che pare rifiutare tale ordine è Ponto: il titano del Destino si avvicina alla divina nipote per poi guardarla. 

" Non mi sono unito alla vostra lotta per rimanere inerte come un pupazzo mentre voi altri mettete a rischio le vostre vite: ti aiuterò a sigilalre l'anima di Hades ". Sentenzia senza mai togliere lo sguardo da quello di lei, che cerca di dire qualcosa. 

" Ma non puoi sprecare altre energie: ricorda, dobbiamo ancora affrontare Iperione e Chrono, e solo tu puoi aiutarci dato che li conosci meglio di noi e conosci i loro punti deboli ". Da semplicemente la divinità, ma lui non si allontana. 

" E tu sei la Dea Athena, la guida dei Cavalieri e la rappresentante della pace sulla Terra: sta tranquilla, nè io nè te perderemo la vita in questo scontro ". Athena rimane in silenzio ma riflette: forse è vero, unendo le forze potranno disperdere meno energie e riuscire sicuramente enlla loro impresa. " Lo faremo insieme ". Conclude in fine il rosso, prendendo la mano della divina nipote ed unendo il suo Cosmo a quello di lei, Cosmo che si concentra di li a poco nella spada di lui. Hades non pare essere colto di sorpresa e, pur non avendo un corpo fisico cerca di attaccare entrambi. 

" E va bene! Non avrò un corpo fisico, ma posso farla pagare a chi mi condannò all'oblio eterno! Athena, ti farò a pezzi! ". Grida su tutte le furie mentre, proprio come in precedenza ha cercato di fare con Demetrios ora prova a fare con Athena e Ponto. I due sembrano accorgersene in tempo. 

" Non finirà come credi, Hades! ". Sentenzia risoluta la lilla. La spada di Ponto si intride del divino sangue della fanciulla, che ne ha impugnato la lama. Guarda lo zio un istante e lui capisce cosa deve fare: senza esitazione lancia la sua arma in direzione dell'anima del signore degli Inferi. Da prima sembra che nulla accada, ins eguito i presenti si rendono conto che il colpo è andato a segno: l'avversario è stato colpito. 

" Athena, adesso! ". Le grida solamente il Titano del Destino. Saori annuisce mentre fa comparire i suoi sigilli. naturalmente lo spirito di Hades prova nuovamente a reagire ma, essendo indebolito e non avendo un corpo fisico gli è impossibile contrattaccare. Un'intensa luce abbagliante costringe i presenti a coprirsi il viso. 

Dopo il primo momento di smarrimento tutti i presenti possono togliere le braccia dal loro viso, increduli: l'anima di Hades è scomparsa. Di lui non è rimasto che il ricordo, il sigillo di Athena è stato posto correttamente. La divinità ansima affaticata, Ponto non pare in migliori condizioni: entrambi hanno affrontato un notevole sforzo, ed il rosso cade in ginocchio esausto. " Ce.. ce l'abbiamo fatta: Hades è stato definitivamente sigillato ". Fa solamente. Saori annuisce per poi porgergli la mano. 

" Si, e questo lo devo anche a te che mi hai prestato il tuo potere. Grazie ". Lo ringrazia sinceramente. Lui sta per rispondere, ma istintivamente tutti si voltano verso Astraeus: pare essere rimasto intontito e shoccato da quanto accaduto, l'unico accanto a lui è Demetrios. 

" Forza! Andiamo, devi reagire: ora sei libero ". Commenta solamente il Cavaliere di Cancer. " Non c'è tempo per indugiare, dobbiamo andare e sconfiggere i nostri nemici ". Astraeus si volta verso di lui decisamente sorpreso dalle sue parole. 

" Vuoi forse dire che mi perdoni, dopo quello che ti ho fatto? ". Chiede con tono spento, quasi stanco. Demetrios annuisce. 

" Si: mi è stato difficile, lo ammetto. Ma quando hai rischiato la vita per me, tutto il mio rancore si è dissolto. Sei mio padre, dopo tutto ". Sentenzia il moro. L'altro lo guarda con un lieve sorriso, per poi alzarsi con ancora in mano la spada di Hades. Si avvicina a Shura e Tea, guardandoli: è stato lui. Lui è l'artefice della loro morte, poco importa se era ancora posseduto da Hades. 

" E loro? Mi avranno perdonato, loro? ". Chiede più a sè stesso. Saga si accorge della sua vicinanza e per istinto si mette tra il fratello e Tea e Shura, ponendo la giusta distanza. 

" Cosa vuoi che facciamo, ora? Che ti perdoniamo e scordiamo le tue malefatte? Beh, mi dispiace: io non ce la faccio! Hai fatto troppo male perchè io riesca a dimenticare. Eri cosciente quando hai accettato di farti possedere dallo spirito di Hades, eri cosciente quando hai fatto quelle cose abominevoli! Non hai mai fatto nulla per opporti al re degli Inferi, nulla! ". Sa bene che anche lui, preda del lato oscuro ha commesso molte nefandezze. Ma sa anche che il fratello era cosciente di parte delle sue azioni, e ciò lo rende imperdonabile ai suoi occhi. Astraeus lo guarda qualche istante per poi sospirare pesantemente. 

" E' vero, ero cosciente: ma ti sei mai chiesto perchè sono arrivato a questo punto? ". Chiede, lasciando cadere la frase a metà. "Però sai, forse è meglio che tu continui ad odiarmi. Continuate ad odiarmi, così non soffrirete più per me e per ciò che sto per fare ". Saga fa per dire qualcosa mentre Demetrios lo guarda sconvolto, intuendo le sue intenzioni. 

" No, non lo fare! ". Si alza di scatto e fa per agire, ma suo padre è più svelto: rivolge l'ultimo colpo della spada di Hades contro sè stesso, scegliendo così di espiare le sue colpe con la morte, proprio come fece Saga anni prima. Il giovane dai capelli blu rimane scosso: credeva che ormai le sorti di Astraeus gli fossero del tutto indifferenti, ma non è così. Si alza di scatto per poi afferrare al volo il fratello, prima che finisca a terra. Lui lo guarda un momento. 

" Fratello? Credevo mi odiassi... ". Mormora solamente. Saga riesce a trattenere le lacrime eppure dallo sguardo traspare il suo dolore e la sua sofferenza: volente o nolente, Astraeus è suo fratello, sangue del suo sangue, e gli è impossibile rimanere indifferente e distaccato. 

" Sciocco! Perchè hai fatto una cosa del genere, proprio ora? Potevi guadagnarti il nostro perdono, potevi vivere! Potevi riscattarti da questi anni in cui la follia ha dominato su di te, ma così... ". Nonostante le sue parole non lascia un momento il fratello, stringendolo come a voler impedire alla morte di portarselo via. L'altro sospira pesantemente per poi chiudere gli occhi un momento. 

" La mamma ti vuole bene, mi ha detto di riferirti questo messaggio. E anche tuo padre ". Saga lo guarda mentre, quasi involontariamente una lacrima scende dai suoi occhi.

" Ti perdono ". Sussurra solamente. Astraeus lo guarda, pare essere quasi sollevato. L'ex Cavaliere della Terza Casa sta per dire qualcosa ma, all'improvviso il cosmo di suo fratello svanisce: è finita. Astraeus ha lasciato il mondo dei vivi in maniera definitiva. Demetrios cade in ginocchio in totale stato di shock, incapace di dire qualsiasi cosa.


Il giovane dai capelli corvini si trova in uno strano e sconosciuto posto: fa freddo, sono forse gli Inferi? Deve essere per forza così, pensa. In fin dei conti, lui è morto e probabilmente finirà in qualche girone infernale a scontare i suoi peccati. Sta per rassegnarsi al suo destino, ma una voce lo chiama. " Astraeus ". Sussurra solamente, per poi farsi più nitida. " Astraeus, figlio mio ". Il giovane si volta di scatto, e la vede: splendida figura avvolta in un abito bianco, i lunghi capelli corvini mossi da una leggera brezza mentre i suoi occhi smeraldo lo scritano. La donna allunga le braccia come ad invitarlo ad abbracciarla. " Vieni da me, figlio mio ". Continua, mentre lui la guarda nuovamente.

" M.. mamma? ". Chiede solamente mentre le lacrime scendono involontarie dai suoi occhi. Marlene sorride dolcemente. 

" Vieni: ti stiamo aspettando, manchi solo tu. Non permetteremo che la tua anima finisca nei gironi Infernali ". Un uomo affianca Marlene: è vestito anch'egli di bianco, i lunghi capelli blu mossi da una brezza. 

" Vieni da tua madre e da tuo fratello: ti stanno aspettando, così come io. Anche se non sei mio figlio biologico, sappi che ti amavo e ti amo come se lo fossi ". Astraeus lo riconosce, anche se probabilmente non lo ha mai visto da vivo: quell'uomo è il padre di Saga e Kanon. 

" Mio... mio fratello? ". Chiede il moro, capendo che sicuramente l'uomo parla di Kanon. L'altro annuisce per poi sorridere, imitando il gesto di Marlene. Astraeus sente che è la cosa giusta da fare: si avvicina alla madre ed al patrigno, che lo abbracciano. Improvvisamente l'ex Ghost percepisce una nuova presenza: suo fratello Kanon deve averli raggiunti, senza dubbio. " Finalmente vi ho ritrovati. La mia famiglia... ". Mormora solamente il corvino: adesso dopo tanto tempo, è realmente felice. 


Iperione è al piano da lui presieduto, e con lui c'è anche il fratello. " Chrono ". L ochiama solamente, guardandolo. " Dovresti andare alla sala del trono: ho percepito la sconfitta si Crio e di suo figlio, credo che ora i Cavalieri ed Athena giungeranno qui per affrontarmi: per te è pericoloso rimanere ". Lo ammonisce. L'altro tiene tra le mani la Megas Drepanon e prende parola di li a poco. 

" Non sono giunto qui in vano: avvicina la tua spada alla falce deicida ". Ordina. Iperione lo osserva un momento, ma in fine obbedisce senza alcuna replica. Appena le due armi entrano in contatto una potente luce viola le circonda mentre del sangue scorre sulle due lame. 

" Fratello! Non puoi sprecare il tuo divino sangue in questo modo! ". Fa il moro, ma lo sguardo dell'altro lo obbliga al silenzio: è uno sguardo gelido e che non ammette repliche.

" Non sono disposto a perderti, per ciò presta attenzione alle mie parole: il mio potere ed il mio sangue scorrono in te ora, grazie a questa spada che nostra madre forgiò ai tempi del mito, un'arma quasi pari alla Megas Drepanon. Con questa, nemmeno Athena potrà nulla contro di te, quindi Iperione, Titano della Luce, ascolta il mio ordine: portami la testa della Dea Athena e sbarazzati dei suoi cavalieri, ma non perdere la tua vita. E' troppo importante, ci siamo intesi? ". L'altro annuisce: capisce di dover obbedire e restare in silenzio.

" Farò come tu ordini, fratello ". Sentenzia. I due si guardano un istante mentre il moro riprende parola di li a poco. " Posso chiederti come sta la ragazza? ". Chiede. Il re dei Titani esita un istante per poi annuire. 

" Sta bene: mio figlio cresce in fretta. Dopo questa battaglia la Terra sarà già distrutta, l'effetto del Theleos Horacle si sta espandendo velocemente in tutto il globo. Presto degli umani rimarrà solo uno sbiavido ricordo, ed anche Iris sarà costretta ad accettare questa nuova condizione ". Iperione rimane in silenzio qualche momento per poi riprendere parola. 

" Tu la ami? ". Chiede a bruciapelo. " E se non è così, perchè incapricciarsi in questo modo con quella ragazza? Non potresti semplicemente prenderti il bambino una volta nato, lasciando lei alle sue sorti? ". Chiede. Chrono rimane in silenzio un istante per poi decidere di rispondere al fratello.

" Questi non sono affari tuoi, Iperione: tu pensa alla battaglia ed a conservare la tua vita. Niente altro deve occupare la tua mente ". Si gira per andarsene, ma l'altro Titano riprende il discorso di li a poco.

" Lei ti ricorda Rea, vero? ". Chiede nuovamente, senza peli sulla lingua. " Avere lei, per te sarebbe come riavere nostra sorella al tuo fianco. La sposa che uccidesti dopo aver scoperto il suo inganno, ma che non hai mai smesso di amare. La uccidesti perchè la amavi, ed il suo tradimento... ". Ma viene ammutolito dal fratello.

" Ora basta! Occupati della tua missione, e niente altro. Non perderti in assurde congetture, ci siamo capiti? ". Iperione rimane in silenzio mentre annuisce. Chrono esce dalla stanza e va alle scale, fermandosi a metà via ed appoggiando una mano al muro: le parole di Iperione ritornano nella sua mente.

" Rea ". Sussurra solamente, per poi stringere i pugni. " Non ti perdonerò mai per il tuo tradimento: la tua anima sarà dannata in eterno dalla mia maledizione, non ti darà requie nemmeno da morta. Questa è la tua punizione ". Detto ciò si incammina nuovamente per tornare alla sala del Trono, dove ancora c'è Iris. 


Ciao amici, come va? Eccomi con il nuovo capitolo! Astraeus è morto suicida, come anni prima fece il fratello. Dopo la morte ed aver ottenuto il perdono di Saga, finalmente si ricongiunge a Marlene e Kanon, oltre che al patrigno. Che ne dite? Intanto Chrono ha dato il suo potere ad Iperione, che sembra essere il prediletto del Re dei Titani. La penultima battaglia è imminente! Chissà cosa accadrà? Ci vediamo ai prossimi capitoli! Baci

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Capitolo 53
*** Iperione ***


Lo scontro con Astraeus ha dato un esito del tutto inatteso: dopo aver appreso che il vice capo dei Ghost era ancora posseduto da una parte dello spirito di Hades infatti, Athena e Ponto lo hanno liberato sigillando in modo definitivo anche quell'ultimaparte dell'anima del Re degli Inferi. Saga è ancora inginocchiato a terra: non ha versato altre lacrime eppure è evidente che stia soffrendo. Volente o nolente Astraeus era suo fratello, ed in un remoto angolo in fondoal suo cuore, sperava di poterlo redimere e cambiare anche se non ha mai ammesso tale speranza nemmeno a sè stesso. Invece ora è tutto perduto: suo fratello è morto, preferendo suicidarsi per espiare i suoi peccati esattamente come fece lui, molti anni prima. Il primo a fare qualcosa è Defteros: senza dire nulla si avvicina a suo padre per poi inginocchiarsi, posandogli una mano sulla spalla ma senza dire parole. In quel momento lo sa bene, non serve parlare: deve solo fargli sentire che lui c'è, che non è solo in quel momento così duro. Saga si accorge della presenza del figlio: da prima non dice o fa nulla, in seguito si volta verso di lui per poi abbracciarlo. " Ero suo fratello maggiore, eppure ho permesso che commettesse una tale stupidaggine ". Sussurra solamente il giovane dalla chioma blu, senza tuttavia versare una sola lacrima. Defteros ricambia il suo abbraccio, sospirando.

" Non avresti potuto fare nulla per lui, e anche se lo avessi salvato: credi sarebbe stata la cosa migliore? Farlo vivere con il rimorso delle sue malefatte? Per lui, la morte è stata la sola redenzione. Lo dovresti comprendere, no? ". Chiede. Saga annuisce ma non si distacca dall'abbraccio del figlio. Non fino a quando qualcuno non gli porge la mano. 

" Andiamo: grideremo vendetta per tutte le vittime che ha mietuto al cospetto di Chrono. Salveremo Iris e l'umanità, e lo faremo insieme ". Il giovane dalla chioma blu si volta verso chi sta parlando, un pò sorpreso ma lasciando che concluda. " Forza, andiamo: dobbiamo ancora sconfiggere Iperione prima di raggiungere Chrono. Siamo ad un passo dal traguardo, ed insieme ce la faremo ". Il biondo fa un lieve sorriso nonostante il dolore che ancora porta dentro a causa delle perdite subite. 

" Crystal... ". Mormora solamente l'ex cavaliere della terza casa. In seguito annuisce risoluto, prendendo la mano dell'uomo e rialzandosi da terra, seguito dal figlio. " Forza: dobbiamo sconfiggere Iperione ad ogni costo, se vogliamio giungere da Chrono. Uniti ce la faremo di sicuro ". Sentenzia, recuperando la propria grinta e determinazione: c'è il penultimo e decisivo scontro da affrontare, e loro ne usciranno vincitori a qualsiasi costo. 

Il gruppo sale gli ultimi scalini che conducono al penultimo piano del tempio del Tempo: all'apparenza non vi è nessun nemico da affrontare. Tutto pare essere totalmente immerso nell'oscurita. Il primo ad avanzare è Seiya, seguito da Crystal e dagli altri. " La cosa non mi piace ". Sentenzia risoluto il Cavaliere della nona casa, per poi proseguire. " Avverto il potente cosmo di Iperione, allora perchè non si palesa? A che gioco sta giocando? ". Mentre Phoenix sta per rispondergli tuttavia, dei passi contraddicono tali parole: qualcuno si è palesato dall'ombra. La sua Kamui è nera come la notte e sfoggia dei riflessi viola: è simile ma non uguale ad una Surplice, come d'altronde tutte le armature dei Titani. Si può notare che tiene tra le mani una spada intrisa di cosmo lucente, un colore simile a quello dei Cavaliere d'Oro. La sua lunga chioma corvina si muove seguendo il ritmo dei suoi passi, i suoi occhi color azzurro - verde scrutano i nuovi nemici con serietà: è come se in un certo senso, li stesse analizzando uno ad uno, prima i vivi ed in seguito chi ha perso la vita durante i vari scontri. In ultimo lo sguardo del più fedele tra i Titani si sposta su Ponto: non c'è sdegno o scherno in quello sguardo, solo un'infinita serietà che metterebbe soggezione a chiunque. 

" Fratello, mi hai deluso ". Sentenzia gelidamente Iperione, il nuovo arrivato in scena: è come se non avesse visto gli altri avversari, almeno per ora. " Credevo tu fossi fedele a Chrono ed alla sua nobile causa, invece ti ritrovo dall'altro lato: affianchi Athena con fare minaccioso, pronto a colpire i tuoi stessi fratelli ". Lo rimprovera duramente mentre l'altro si fa avanti, mettendosi al fianco di Seiya. 

" Ed io ti credevo un uomo giusto, Iperione: credevo detestassi le ingiustizie, e ciò che ha fatto Chrono è sin troppo ingiusto. Ha ucciso mia figlia senza pietà, ha divorato i suoi stessi figli alla nascita e non contento, quando si ribellò alla sua tirannia uccise Rea, nostra sorella. Non ti sembrano motivi sufficienti per odiarlo e disprezzarlo? ". Risponde per le rime il Titano del Destino, mentre quello della Luce scuote il capo come fosse rassegnato. 

" Se Chrono ha compiuto quelle azioni, è perchè Rea lo aveva tradito. On quanto ai suoi figli, sai bene perchè lo faceva: temeva la maledizione di nostro padre che in fine, purtroppo si è avverata anche se fa parte di certi la difesa è stata estrema. Ma mi chiedo se anche da parte di altri fosse stata la stessa cosa? ". Chiede senza peli sulla lingua. Ponto lo guarda qualche istante per poi riprendere la parola senza il minimo timore.

" Di che cosa mi stai accusando, fratello? Di aver tradito Chrono anche allora? Di aver permesso che Zeus ed i suoi fratelli lo rinchiudessero nel Tartaro? ". Iperione ricambia lo sguardo gelido del fratello: non hanno bisogno di parole per esprimere ciò che gli occhi già dicono. " Bene, sarò sincero: io odiavo nostro fratello. Lo odiavo da quando, senza ragione alcuna tolse la vita a mia figlia. Lo odiavo per la sua crudele tirannia, e detestavo vedere come Rea non si rendesse conto di che razza di mostro aveva sposato. E ancora oggi, detesto vedere quanto Iris lo ami nonostante ciò che le sta facendo passare, a lei ed al bambino che porta in grembo: il piccolo Jareth rischia di nascere in un mondo distrutto a causa della follia di suo padre, del suo desiderio di distruggere gli umani solamente perchè sono creature di Zeus. Quindi, si: si, quel giorno lo tradii anche se solo tu, probabilmente, lo capisti: non intervenni per proteggerlo e anzi, aiutai Rea a fargli sputare tutti i figli che aveva divorato. Fui io a darle quella pozione, fui io ad aiutarla ad ingannare Chrono. E non me ne pentirò mai ". Parla del piccolo di Iris, addirittura dicendone il nome: è evidente che non solo è al corrente della gravidanza della ragazza, e non solo: grazie al suo potere ha visto anche il piccolo ed il suo futuro, La confessione del tradimento lascia di sasso i presenti, ma non Iperione: lui lo sapeva. Sapeva ogni cosa, ma aveva bisogno di una conferma da parte del fratello. Voleva sentire dalla sua bocca che versione avrebbe dato dell'accaduto, se avesse smentito o confermato i suoi sospetti. 

" Bene ". Sentenzia in tono freddo il Titano della Luce mentre la sua spada rifulge di una nuova luce dorata. " Ora che so come stanno le cose, non ho più fubbi e posso punirti come il traditore che sei stato e che tutt'ora sei. E naturalmente... ". Finalmente il suo sguardo si sposta sugli altri avversari. " ... anche costoro pagheranno per il loro insolente ardire: sarà uno scontro leale. Niente colpi bassi o trucchetti, solo io contro voi altri. E sono sicuro, riuscirò ad annientarvi ed a proteggere il mio signore dalla vostra vile minaccia ". Seiya guarda Crystal e Saga: con il solo sguardo gli sta dicendo di rimanere indietro dato che sono ancora provati dal precedente scontro. Kiki invece, così come Sirio, Phoenix e Shun non si fa alcun tipo di problema: gli uomini affiancano il Titano del Destino e Sagitter decidendo di combattere al loro fianco mentre Athena eleva una barriera protettiva sui corpi della sorella e del nipote, oltre che su quello di Subaru e del Gran Sacerdote. Defteros e Demetrios decidono di non restare in disparte: Cancer è ancora piuttosto provato per la morte di suo padre da come si può evincere dal suo sguardo. A fargli coraggio è Crystal: quando il giovane gli passa accanto nota subito il suo sguardo spento e triste. Così, senza dire una parola gli posa una mano sulla spalla per poi annuire.

" Non essere in pena: sono sicuro che dovunque sia, tuo padre è finalmente libero dalla colpa che lo opprimeva ed ora sta meglio. Non lo hai perso: so che sta vegliando su di te, ovunque sia ". Demetrios annuisce mentre si asciuga alcune lacrime: lacrime che non avrebbe mai voluto versare, lui è un Cavaliere della Giustizia ora! Si, ma prima di tutto è un figlio: ha avuto un rapporto strano con suo padre, fatto di odio ed amore allo stesso tempo, amore che è sempre rimasto seppellito dalle azioni malvage del fratellastro di Saga, salvo poi scoprire che era ancora parzialmente posseduto dall'anima di Hades. 

" Grazie Crystal, per le tue parole e per il tuo incoraggiamento. Li terrò sempre a mente durante la battaglia ". Annuisce risoluto il bruno prima di affiancare gli altri, che si stanno preparando allo scontro con Iperione. Da parte sua anche lui si è perfettamente preparato: darà tutto sè stesso per proteggere il fratello, a qualsiasi prezzo.


La misteriosa entità ghigna sicura di sè: il suo potere sta aumentando sempre più, il giovane sta cedendo. Dall'altro lato uno sconvolto ragazzo dalla chioma turchina: sta cercando di resistere più che può, ma le sue forze sono praticamente nulle. " Mi dispiace, non volevo farti soffrire in questo modo. Ma se continui ad insistere nel difenderti... ". Lascia cadere la frase a metà l'uomo dalla chioma della stessa tonalità del giovane. L'altro lo guarda sconvolto.

" Hai detto che mi avresti aiutato a tornare in vita: perchè adesso cambi idea? perchè stai cercando di uccidermi? ". Chiede. L'uomo misterioso ghigna mentre gli si avvicina: lo afferra per il braccio costringendolo ad alzarsi.

" Ma io non sto cercando di ucciderti, mai di ucciderti: tu sei troppo prezioso per me ". Il giovane lo guarda con fare sconvolto: che cosa mai significherà quella frase? Mentre sta per parlare ode un grido: un grido di donna, un grido disperato. Si volta di scatto verso la teca di ghiaccio, lo stesso fa l'uomo misterioso. Subaru pare preoccupato. 

" Gaia! ". La chiama istintivamente: è come se la conoscesse da sempre, è come se la sua sofferenza lo colpisse e gli facesse male. " Basta! Basta, smettila! Non devi farla soffrire così ". Si dispera ancora una volta colui che si è rivelato essere Subaru. L'altro alza una mano e, al suo solo cenno la donna smette di gridare. Detto ciò si avvicina e posa una mano su quella teca, sospirando.

" Gaia, continuerò a sentire la tua voce per sempre? Fino a quando non giungerà il tempo in cui... ". Ma si blocca: avverte che Subaru è confuso, desidera spiegazioni. " A tempo debito saprai ogni cosa, mio prezioso. Saprai ogni cosa, ma ora ho bisogno di te, e volente o nolente tu ti piegherai alla mia volontà ". Sentenzia, per poi concludere. " Quel parricida di Chrono pagherà per ciò che ha fatto, se non per mano dei Cavalieri e di Athena, sarà per mano mia ". Sussurra: pare avere un conto aperto con Chrono, ma ciò che ha in mente non è ancora dato saperlo. Il suo sguardo gelido rimane puntato su Subaru, che arretra terrorizzato fino afinire con la schiena contro la teca di Gaia, debole e sfinito come avesse corso migliaia di kilometri. 


Ciao gente, come va? Scusate il ritardo: oggi vi regalo un capitolo corto, diciamo un preludio per quella che sarà la penultima battaglia. Iperione sembra intenzionato a difendere il fratello, nonostante Ponto l oconsiderasse un uomo giusto e leale. Intanto Subaru è ancora in compagnia della misteriosa entità: chi sarà mai? Cosa vorrà da Subaru? E perchè pare odiare Chrono o per lo meno, avere un conto in sospeso con lui? Lo scopriremo tra questa storia e la terza! Vi do appuntamento alla prossima! Baci

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Capitolo 54
*** Il dubbio ***


Ponto osserva gelidamente il fratello: anche la sua spada si è illuminata di un'aura rossa, mentre quella dell'altro Titano è circondata di una potente aura dorata. Il loro sguardo è quasi simile: freddo e colmo di ira verso l'altro. Il Titano del Destino è il primo a prendere parola. " Iperione, non voglio combattere contro di te: so che sei un uomo giusto e leale. Perchè continui ad ostinarti a rimanere dalla parte di Chrono? Perchè non ti rendi conto di ciò che sta facendo? ". Chiede ad un certo punto il rosso: nonostante siano avversari forse Ieprione è l'unico dei suoi fratelli che vuole provare a salvare. " Passa dalla nostra parte: salva la vita di Iris e quella del piccolo Jareth, nostro nipote! ". Priva a convincerlo Ponto. Da prima Iperione mantiene uno sguardo serio e freddo, per poi incrinare le labbra in una lieve smorfia che potrebbe paragonarsi ad un sorriso sarcastico.

" E dovrei farlo a prezzo della vita di Chrono? Del mio Re?! ". Chiede, per poi proseguire la frase. " Lui non vuole il male di Iris, nè del piccolo Jareth: quel bambino è suo figlio, non lo dimenticare ". Ma Ponto lo interrompe bruscamente.

" Anche Hades, Zeus, Demetra, Hestia, Hera, Nettuno e tanti altri erano suoi figli! Eppure che cos'ha fatto? Li ha divorati, Iperione! Li ha divorati senza pietà, ha costretto Rea a perdere i suoi figli appena li partoriva! E lei non si difendeva, lei lo amava! Lo amava nonostante la sua crudeltà, e come l'ha ringraziata? Quando si è ribellata ed ha rivoluto le sue creature, l'ha uccisa! Ha distrutto la sua anima in modo da non farla reincarnare, e questo ti sembra l'agire di un re giusto? No: questo è l'agire di un folle! Su una cosa Crio aveva ragione: Chrono non era adatto a diventare Re! ". Si sfoga il Titano del Destino. L'altro rimane in silenzio un momento ma, dopo alcuni momenti riprende parola.

" Taci, traditore! ". Tuona, puntando la spada al fratello. " Non parlare così del mio Re! Lui... ". Fa una pausa, per poi proseguire la frase dopo essersi un pò calmato. " E va bene: ammetto che ti ha fatto del male, uccidendo senza ragione Euribia. Ed ammetto anche che forse, uccidere Rea non era necessario. Ma io non sono nessuno per contestare le sue decisioni: il mio solo dovere è proteggerlo al costo della mia vita, e così farò! Nulla mi farà cambiare opinione! ". Detto questo e stanco di parlare si scaglia contro il rosso, pronto ad attaccarlo. Ponto se ne accorge e pone la propria spada a difesa: la lama dorata si scontra con la lama rossa, creando scintille. 

" Continui a non voler capire, dunque non mi lasci altra scelta: combatteremo con te, e ti sconfiggeremo, fratello! ". Sentenzia amaramente Ponto mentre Seiya, accorgendosi della sua difficoltà nel tener testa alla spada di Iperione decide di aiutarlo. Lancia un attacco in direzione del nemico. 

" Per il Sacro Sagitter! ". Grida. Nonostante l'attacco molto potente tuttavia, Iperione riesce ad evitarlo: si volta di scatto ponendo la spada a difesa. Il Sacro Sagitter si infrange contro una parete e lascia di sasso i presenti: senza dubbio, Iperione è la più forte tra le difese di Chrono e non sarà per nulla facile batterlo. Il Titano della Luce ghigna compiaciuto. 

" E' tutto qui ciò che i decantati Cavalieri D'Athena sanno fare? Non capisco davvero perchè il Divino Chrono vi tema così tanto: siete poco meno di minutaglia senza importanza ". Detto questo para un nuovo attacco: stavolta è proveniente da Kiki di Aries. 

" Taci! Ti mostreremo il potere della Giustizia, la vera Giustizia! ". Grida infuriato il Cavaliere della prima casa. " Non vincerai contro di noi! ". Iperione non pare temere le minacce di Kiki, nè quelle degli altri Cavalieri o di Athena: per il suo re, è pronto a tutto. E ben presto lo dimostrerà.

" Giustizia... ". Mormora il giovane dalla chioma blu: sta osservando lo scontro dalla clessidra del Tempo, accanto a lui Iris. " Che Giustizia è, la loro? ". Chiede forse a sè stesso. Iris lo guarda senza comprendere dove voglia andare a parare. In seguito riprende parola.

" E' semplicemente la vera Giustizia: quella che vuole pace ed armonia sulla Terra. Niente distruzione e lotte, solo la pace ". Sentenzia risoluta la turchina mentre si accarezza il ventre. Lui si volta di scatto verso di lei per poi rispondere alla sua affermazione.

" Tu dici che sia una Giustizia corretta, mia cara? Tu pensi che sia giusto seguire ciecamente Athena? ". Le chiede. Iris annuisce per poi prendere parola seppir un pò preoccupata della reazione che potrebbe avere lui. Eppure pensa, non si farà mai tappare la bocca da nessuno, nemmeno da un Dio.

" Athena è la giustizia reincarnata, certo che è giusto seguirla ". Sussurra la fanciulla. Lui la guarda: sembra quasi triste più che arrabbiato. Ma no, pensa Iris: è sicuramente una sua impressione.

" Sei così ingenua, Iris: ti sei lasciata abbindolare dalle belle parole di Athena, ma la realtà è differente ". Iris non riesce a controbattere: vuole sentire il prosequo di quel discorso. " E' la sua giustizia che ci tiene separati: il suo ideale di giustizia non ci permetterà mai di stare insieme, di crescere il nostro Jareth come meriterebbe: come un re ". Iris indietreggia per istinto quasi come fosse spaventata. Ma non sono quelle parole a spaventarla, ma il suo pensiero: riflette. E se Chrono avesse ragione? " Guarda questa battaglia, per esempio: lei combatte ostentando ideali di giustizia, additando me come il male assoluto ed un tiranno. Ma quante vite ha stroncato nel nome del suo ideale? Quante persone ha fatto soffrire? Guarda tuo padre: si suicidò in preda ai rimorsi, e se non fosse stato per me sarebbe ancora nel mondo dei morti. E tu? Il nostro amore non è scomparso, solo che non accetti la mia vera natura: non la accetti perchè lei ti ha riempito la testa con le sue menzogne e la sua finta giustizia. E così facendo, priverai te stessa e nostro figlio del mondo che meritate. Un regno solo vostro, un regno di Dei ". Iris non indietreggia più: si sente strana. Porta una mano sul ventre e riflette: e se Chrono avesse ragione? Se fosse Athena ad essere nel torto? " Iris, ascoltami ". Fa ad un certo punto lui, facendo solo un passo verso di lei e prendendole una mano nella propria. " Dimenticati di Athena ed unisciti a me: dai a nostro figlio il futuro che si merita. Diventa la regina del nuovo mondo: posso darti una Terra solo per te, se la vuoi. Basta, smettiamola di combatterci: uniamoci contro la sola responsabile del nostro male, la sola responsabile della morte di tua madre e di tuo fratello, e di Subaru ". Nomina il Cavaliere dorato con una nota malcelata di disgusto, che pare sfuggire ad Iris che lo guarda shoccata. Porta la mano libera accanto al cuore che sente battere nel suo petto all'impazzata.

" Ma cosa dici? Tu stesso hai ucciso Subaru... ". Mormora spaventata dalle sue stesse sensazioni la figlia di Saga e Tea: perchè improvvisamente si sente stanca di combattere e desidererebbe cedere a quelle parole, che suonano come una promessa di un radioso futuro per lei e Jareth?

" Si, l'ho ucciso. Ma chi lo ha coinvolto in tutto ciò? E' stata Athena. Quindi, se cerchi una colpevole è sempre e solo lei, assieme a quel parricida di Zeus che diede il via a tutto ciò ". Iris riesce finalmente a guardarlo, per la prima volta senza tutta quella paura che ha sempre avuto. " Mi ha rinchiuso nel Tartaro, assieme a quegli altri infami del suoi fratelli. Secoli rinchiuso laggiù, incatenato da folgori e catene divine forgiate da Efesto. Sofferenze indicibili, ma con una sola consolazione: quella che mi sarei vendicato su di loro per ciò che mi avevano fatto passare ". E' sincero, stavolta non pare esserci traccia di menzogna nelle sue parole. Solo ora Iris lo nota: sui suoi polsi sono rimaste delle cicatrici, probabilmente dovute alle folgori di Zeus. Le ennesime, se pensa a tutte quelle che ha visto sul suo corpo in quella notte in cui concepirono il loro Jareth. Posa leggermente la mano su una di esse ma, vedendolo cambiare espressione fa per ritirarsi. 

" Scusa. Fatto male? ". Chiede ma, poco prima che tolga la mano è lui a trattenerla. Non dice niente ma si limita a guardarla: per la prima volta da quando si è risvegliato, non legge odio e paura nello sguardo di Iris ma un sincero desiderio di aiutarlo. La ragazza sospira pesantemente e senza togliere la mano dal polso di lui, l'altra ancora trattenuta da quella del signore del Tempo. E per la prima volta in tutta la sua vita, un fubbio assale la giovane figlia di Saga e Tea: è davvero dalla parte giusta? E' giusto privare Jareth di suo padre e sè stessa dell'uomo che ama, solo per un ideale? La fanciulla alza di colpo lo sguardo, come se avesse appena trovato una risposta.


Ciao a tutti! Perdonatemi per il ritardo, ma eccomi con il capitolo 54! Bene, che ne dite? Lo scontro con Iperione è iniziato: il Titano della Luce è totalmente dalla parte del suo Re, nonostante egli stesso ammetta che ha compiuto delle nefandezze. In oltre troviamo Iris a confrontarsi nuovamente con Chrono. E per la prima volta, la ragazza è in dubbio: accetterà o meno la sua proposta? Se volete saperlo, non vi resta che continuare a seguirmi! Baci

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Capitolo 55
*** Nel nome di Chrono ***


Lo scontro tra Iperione e Ponto è appena iniziato, più infuocato che mai. A dar man forte al Titano del Destino è accorso Seiya, e subito dopo di lui Shun, Sirio, Phoenix e Kiki: non intendono lasciare solo l'amico e sono gli unici ancora un pò freschi di forze, o che comunque hanno avuto il tempo di riprendersi dallo scontro precedentemente affrontato. Crystal e Saga sono rimasti insieme a Defteros e Demetrios: non saranno in prima linea nello scontro, a meno che questo non si renda necessario: hanno deciso di guardare le spalle agli amici in caso di bisogno. Athena ha eretto una potente barriera per evitare che i corpi dei caduti vengano deturpati in qualche modo. 

Ed è proprio l'anima di uno di loro a trovarsi in uno strano luogo: sembra quasi essere una sorta di limbo. Lui si guarda intorno per poi portare una mano sull'addome: fa male. Ah si, deve essere quella: la ferita che ha provocato la sua morte. " Ah, ma allora è vero: sono morto ". Mormora solamente. " Però è strano: dove sono finiti tutti gli altri? ". Si chiede solamente. Improvvisamente una luce attira la sua attenzione: un'intensa luce, calda e che quasi ha l'aria di una tiepida culla. Incuriosito il giovane si alza per poi avanzare. " Dovrei davvero andare a vedere cosa si nasconde al di la di quella luce? E se fosse pericoloso? ". Chiede a sè stesso, ma una sorta di voce interiore lo incoraggia: deve farlo. ' giusto che veda cosa c'è dietro quella luce, e così farà. Dopo essersi alzato cammina per un tratto piuttosto lungo per poi accorgersi di essere arrivato al di là di tale luce: un momento, pensa. Ma quella è casa sua! Si, non ha dubbi in merito: quella è la casa dove vive assieme a sua madre, la sua famiglia. Il giovane Cavaliere d'Oro si strofina gli occhi un paio di volte ma lo scenario non cambia: tutto è stupendo, pensa. Il giardino fiorito e colmo di fiori, un cielo sereno e sgombro da nuvole la fa da padrone, il caldo sole illumina quella che probabilmente è una giornata estiva. Il ragazzo sorride appena mentre, quasi senza che se ne renda conto una piccola figura si avvicina a lui. Gli tira il mantello per attirare la sua attenzione per poi prendere parola. 

" Papà? ". Lo chiama. Il ragazzo si volta di scatto e sorpreso: di fronte a lui si trova una bella bimba dai lunghi capelli biondi, gli occhi che gli ricordano tanto quelli della sua amata. 

" C... come dici? ". Chiede solamente il ragazzo, confuso: lui non ha figli, non per ora almeno. La piccola continua ad osservarlo con un sorriso dolcissimo. 

" Papà! Che bello, sei venuto! ". Si attacca alle sue gambe la piccola, cercando di abbracciarlo. Lui le mette una mano sul capo per poi accarezzarle i capelli. 

" Tesoro, magari ti confondi: io non ho figli, ed ora che sono morto non credo proprio che potrò generarne. Magari tuo padre è un ragazzo uguale a me? ". Chiede: magari la bimba è la futura figlia del suo gemello, e per qualche assurda ragione si è messa in contatto con lui tramite il cosmo? Potrebbe essere, in fin dei conti nulla è impossibile. La bambina mette un broncio mentre lui si abbassa per arrivare alla sua altezza: quegli occhi, non lo ingannano. 

" Se ti riferisci allo zio Demetrios, no: non son osua figlia! Sei proprio sciocchino: tu sei il mio papà! Il Cavaliere di Gemini, Shura! ". Lo chiama per nome e lui non ha più dubbi: quella bambina deve essere in qualche modo legata a lui. " Io sono Beth! ". Si presenta, sfoggiando il più dolce dei sorrisi. Colui che si è rivelato essere Shura la guarda shoccato per poi scuotere il capo.

" Ma io sono morto, tesoro: non posso più avere figli ". Fa, con una nota di malinconia. La piccola Beth lo guarda con un broncio che a Shura ricorda inevitabilmente quello di Kayuki.

" Non è vero! Non sei morto! Tu e la mamma avete vissuto un periodo felice, in cui avete avuto me e le mie sorelle. Poi tu te ne sei andato e ci hai lasciate sole: la mamma dice che tornerai, ma secondo Kelly ci hai semplicemente abbandonate. Invece, io e Violante sappiamo che tornerai da noi! ". Fa tristemente e confondendo ulteriormente il Cavaliere di Gemini: lui è morto. Per tanto, è impensabile che abbia delle figlie. E poi, cos'è questa storia che lui avrebbe abbandonato Kayuki e le loro bambine? Per quale motivo? La bimba sembra essere sul punto di piangere. " Cattivo! Non mi vuoi bene? ". Chiede notando la diffidenza di Shura. Istintivamente lui la abbraccia, stringendola a sè per poi prenderla in braccio. 

" No tesoro, non ti lascio. Credo che avremo tutto il tempo di restare insieme, in questa strana dimensione ". Sussurra: beh, sarà pur morto ma almeno rimarrà accanto a questa dolce piccola che asserisce di essere sua figlia. Qualcosa in fondo al suo cuore, gli impedisce di andarsene e lasciarla sola. Da parte sua invece, Beth si stringe a lui per poi portare le mani dietro al suo collo posando il viso, simile a quello della nonna Fiore di Luna e a quello di mamma Kayuki, sulla spalla del cavaliere della Terza Casa. " Sta tranquilla piccola: rimarrò qui con te, non preoccuparti ". Continua a rassicurarla lui, accarezzandole la lunga chioma bionda.


Nel frattempo, al Gran Tempio.

Kayuki cammina nervosa su e giù per la stanza: è già il secondo vaso che rompe quest'oggi, e questo è nulla. E' da parecchio tempo che è distratta e non riesce a rimanere concentrata. Sente come una sorta di peso al cuore che proprio non riesce a far andare via in alcun modo. La madre e Tisifone notano il suo stato d'animo e così decidono di avvicinarsi. L'ex Sacerdotessa del Cobra è la prima a prendere parola. " Kayuki, va tutto bene? ". Chiede mentre, di li a poco, anche la madre le si avvicina per poi posarle una mano sulla spalla.

" E' vero: ti vediamo turbata, c'è qualcosa che non va? ". Chiede. Kayuki sospira pesantemente mentre porta la testa all'indietro: i suoi lunghi capelli corvini toccano il sedile della sedia su cui si era seduta ed il suo sguardo è vago.

" Non lo so: mi sento strana, come un peso accanto al cuore ". Ammette per poi portare una mano al punto nominato. " Ah, forse sono solo paranoica e mi devo dare una calmata: è che sono terribilmente in ansia per Shura, e non avere notizie mi mette ancor più in agitazione ". Ammette mentre Tisifone posa una mano sulla sua, guardandola per poi prendere parola.

" Non sei paranoica, anche io mi sento così e sono terribilmente in ansia per Subaru. E sono sicura che anche tua madre, Pandora e Nemes sono in ansia per i loro amati e si sentono esattamente come te. Ma non temere: sono sicura che torneranno sani e salvi, tuti quanti. Non devi preoccuparti ". La rassicura per poi stringerla in un abbraccio, seguita da Fiore di Luna che si unisce all'abbraccio delle due donne: inq uel periodo hanno avuto modo di legare molto e di fare amicizia, sostenendosi a vicenda e cercando di dissipare le loro preoccupazioni per la battaglia. Eppure, nonostante tutto Kayuki no riesce a stare calma. Improvvisamente un giovane dalla chioma corvina fa la sua comparsa nella stanza, incrociando le braccia in un modo che inevitabilmente ricorda il padre. 

" Insomma! La vuoi smettere di frignare? O vuoi che ti chiami frignona? ". Chiede con un pizzico di ironia e guardando la fanciulla, che a sua volta alza lo sguardo verso di lui.

" Sempre il solito simpaticone, eh Satoshi? ". Chiede leggermente scocciata da quella battuta. Lui la guarda con noncuranza per poi proseguire il discorso.

" Non è colpa mia se ti metti sempre a frignare per nulla, scusa. Che dovrei fare io? Ti ricordo che anche mio padre e mio zio sono in battaglia, ma non mi lagno come fai tu ". Continua a punzecchiarla. Questo però scatena l'ira di Kayuki, che si alza di scatto mentre nella stanza sta sopraggiungendo Pandora assieme a Nemes. 

" Forse perchè tu sei solo uno stupido insensibile, ma io no! Io ho paura! Ho paura che mio padre ed il mio amato, così come tutti gli altri, non tornino più! Forse non hai capito chi stanno affrontando! ". Fa alterata la mora. L'altro la fronteggia con uno sguardo strafottente.

" Si che lo so, ma certo non è frignando che li aiuteremo ". Commenta semplicemente, e questo fa alterare ancora la figlia di Sirio e Fiore di Luna.

" Sei proprio un idiota! ". COmmenta solamente per poi uscire dalla stanza e quasi travolgendo Kouga, che stava sopraggiungendo. Pandora osserva il figlio con un pizzico di severità.

" Ma che ho fatto? ". Si lamenta il neo cavaliere di Phoenix, mentre la madre sospira esasperata. 

" Sei stato molto insensibile con lei, Satoshi: Kayuki soffre moltissimo, e invece di confortarla hai finito per ferirla ". Il ragazzo osserva la madre come se davvero si ritenesse innocente da ogni accusa, e lei gli posa una mano sulla spalla. " Tesoro, so che il tuo scopo era solo spronarla ma il modo è stato totalmente sbagliato: così hai solo finito per farla arrabbiare ". Lo ammonisce sempre con calma. Satoshi si volta un istante, notando un giovane dalla chioma bruna correre nella stessa direzione di Kayuki. 

" Ah, non ti disperare, mamma: tanto, ha già chi la consola. Vedrai che presto recupererà il solito sorriso di sempre ". Scuote le spalle il nuovo Cavaliere della fenice per poi uscire dalla stanza. Sulla sua strada incontra il piccolo Saga che, vedendo Kayuki e Kouga correre fuori dal Tempio quasi travolgendolo ed ignorandolo totalmente, è rimasto un pò stranito. Satoshi sospira, per poi prenderlo in braccio. " Vieni con me, piccolo: che ne dici di allenarci un pò, solo io e te? ". Chiede. Il piccolo annuisce allegro mentre il Cavaliere della Fenice osserva per un istante fuori dalla finestra in direzione del Tempio del Tempo. - Papà... ti prego, torna presto e sii vincitore -. Pensa solamente, preoccupato per le sorti del padre e degli altri partiti in missione. 

Lo scontro con Iperione è finalmente entrato nel vivo: tutti i presenti hanno capito che lui è forse il solo avversario che sin ora hanno affrontato che abbia un minimo di morale, almeno tra i Titani ovviamente. Ciò che non capiscono è come mai sia così accanito nel proteggere Chrono pur sapendo delle azioni malvage che ha compiuto: perchè un uomo tanto fiusto e con dei valori serve un Dio tanto malvagio? Nessuno ha modo di proseguire i proprio pensieri: il potente attacco di Iperione sta per scagliarsi su Kiki e sul resto del gruppo. Athena se ne accorge e, insieme al Cavaliere d'Ariete erige una potente barriera: un muro di Cristallo invalicabile e pregno del cosmo della Dea. " Questo dovrebbe fermarlo per un pò ". Sentenzia Saori, per poi proseguire. " Ragazzi, dobbiamo unire le forze e cercare di contrastarlo. Non può essere invincibile ". Ammette che per un momento lo ha pure pensato, se deve essere sincera: la forza di Iperione è paragonabile solamente a quella di Chrono, nessun altro saprebbe tenergli testa. 

" Eppure, come possiamo fare? Le abbiamo provate tutte, ma a nulla è valso! Il nostro avversario è ancora di fronte a noi, che siamo indeboliti dai precedenti scontri. Lui invece è nel pieno delle forze ". Ammette Sirio, ed è vero: il loro avversario pare avere una forza fuori dal comune. Ponto si volta un momento verso i presenti pur non smettendo di aiutare Athena con la barriera. 

" Ha il potere di Chrono ". Sentenzia, per poi proseguire. " Dovevo aspettarmelo: non avrebbe mai lasciato indifeso colui a cui tiene di più. Ovvio che gli abbia ceduto un pò del suo potere per la battaglia con noi ". Conclude il discorso. Seiya annuisce per poi prendere parola. 

" Vorrà dire che questa battaglia sarà un banco di prova per ciò che ci aspetta in seguito ". Sentenzia solamente. Ponto lo guarda un istante per poi annuire.

" Banco di prova o meno, sono sicuro che riuscireste a fermare Chrono in ogni caso. Anzi, riusciremo ". Precisa, e questo non può che rallegrare Seita: ammette che gli fa piacere che Ponto sia passato dalla loro parte e, una parte remota del proprio essere vorrebbe che anche Iperione lo facesse. In quel momento la barriera inizia a cedere, ed il gruppo si prepara all'offensiva: i loro cosmi si uniscono, anche chi non è in battaglia collabora. Iperione riesce finalmente ad infrangere la barriera di Ponto ed Athena e si prepara ad attaccare.

" Pagherete per cotanto ed insolente ardire! Non leverete la vostra empia mano sul mio signore! ". Tuona il Titano della Luce. I Cosmi di tutti i presenti si congiungono in uno solo, assimilati poi nello scettro di Saori.

" Iperione, non avrei voluto levare la mano su di te ma non mi lasci altra alternativa! Preparati! ". Tuona la Dea della Giustizia per poi lanciare un'offensiva che, per la prima volta, sembra sortire effetti: colto di sorpresa Iperione finisce per volare a qualche metro di distanza mentre il suo elmo cade a terra. Il Titano della Luce cerca di rialzarsi seppur ancora stordito, poi porta una mano al labbro: sta sanguinando! Athena lo ha ferito. 

" Non posso, io non posso perdere! Sono l'ultima difesa rimasta al Divino CXhrono, e per nessuna ragione vi permetterò di raggiungerlo e fargli del male! ". Si infuria il corvino. A prendere parola è stavolta Ponto.

" Iperione, so che sei arrabbiato per cuò che successe a Chrono! Ma ricorda che lo ha voluto lui, e nesusn altro! Ed ora sta ripetendo lo stesso errore: se gli vuoi bene, dovresti cercare di fermarlo prima che faccia qualcosa di irreparabile ". Ma lo sente: il Tempo della Terra è stato falciato, è questione di tempo prima che il processo inizi e si torni allo stato primordiale. E solo Chrono stesso può fermare tale processo. " Santo cielo, pensa per un momento a nostro nipote! Jareth non merita il mondo che Chrono vuole, un mondo orribile e privo della luce! E nemmeno Iris lo merita, nessuno lo merita! ". Tenta ancora di far ragionare il fratello, che scuote il capo alterato.

" Adesso basta! Smettila di dire idiozie! Io devo solo obbedire al mio signore, continuare a servirlo e proteggerlo! Questo devo fare! ". Parte nuovamente all'attacco, Athena e Seiya si preparano a dar man forte a Ponto così come gli altri presenti: sanno che stavolta, non sarà una difesa facile.


Salve miei fans, eccomi qua con il capitolo 55! Cosa ne dite? Abbiamo cisto la devozione di Iperione verso il suo signore, la sua rabbia per quanto gli è successo e la sua immensa forza. ;a abbiamo anche visto che tutti lo considerano un uomo nobile e giusto, e sono ancora sconcertati dal fatto che rimanga dalla parte del suo signore, pur sapendo le colpe di cui si è macchiato. Ma le cose rimarranno così? Intanto Shura, o meglio la sua anima incontra la piccola Beth, che gli rivela di essere una delle sue figlie che lui ha abbandonato. Come mai? Cosa succederà in futuro? E come farebbe il Cavaliere della terza casa ad avere delle figlie, se è ormai morto? Nel frattempo Kayuki e Satoshi litigano, mentre il neo Cavaleire di Phoenix decide di allenare Saga Jr Kouga si precipita dall'amica a consolarla. Che dire? Spero che il capitolo vi piaccia, vi aspetto al capitolo 56! Baci 

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Capitolo 56
*** Arrivo da Chrono ***


Lo scontro con Iperione, ultimo dei Titani a difesa di Chrono, si sta protraendo da molto tempo: tutti i Cavalieri D'Oro presenti e la Dea Athena hanno innalzato una potente barriera mentre Ponto, unico in quel momento in grado di competere con il fratello, ha deciso di attaccarlo. Rurravia il Titano della Luce non è affatto sprovveduto e para la sua spada a difesa. " E tu credevi che con un attacco tanto mediocre avresti potuto anche solo ferirmi? Sciocco! A tal punto ti sei fatto plagiare da Athena e dai suoi Cavalieri?! ". Tuona il maggiore. L'altro mantiene la sua spada come difesa mentre questa si illumina di una potente luce rossa. 

" Iperione, ascolta... ". Inizia il discorso: entrambi cercano di atterrare l'altro, vanamente: è come se ira la loro forza fosse pari e nessuno dei due possa prevalere sull'altro. " Ho visto il tuo destino: hai due possibilità. O morire combattendo per Chrono, un Dio insano e corrotto, o vivere e cercare di salvare il futuro di nostro nipote e di Iris! Pensaci: quel bambino e quella ragazza non hanno colpa di nulla, ma porteranno sulle spalle il peso di un destino crudele! Il Tempo della Terra è già stato falciato, abbiamo veramente poco tempo! ". Iperione lo guarda con ira mentre continua a cercare di prevalere sul fratello, che prosegue il discorso. " Svegliati! Se continuerai così morirai, e noi arriveremo comunque da Chrono! E troveremmo il modo di sconfiggerlo in ogni caso! ". Seiya vede il Titano del Destino in difficoltà e decide di intervenire: non lo può lasciare solo. Non dopo che lui ha messo per più volte a rischio la vita per loro. 

" Non sei solo, Ponto! ". Commenta, per poi avvicinarsi e tendendo l'arco di Sagitter in cui ha già incoccato una freccia dorata. " Non ci arrenderemo all'ultimo momento, non ora che siamo così vicini al traguardo ".  Fa, per poi proseguire la frase. " Saga, Crystal: andate. raggiungete Chrono e salvate Iris. Qui ci penseremo noi ". Fa risoluto Sagitter. Iperione inizia ad innervosirsi: con l'entrata in scena di Seiya Ponto sembra aver acquisito rinnovato vigore. 

" Maledetti! Non leverete la mano sul mio signore! Voi... voi non sapete un bel nulla! ". Ribatte furioso mentre un flashback attraversa la sua mente. 


Tempi del Mito. Regno dei Cieli. 

" Fratello, ne sei sicuro? ". Chiede il giovane dalla chioma color ebano. L'altro lo guarda un momento per poi annuire risoluto. 

" Si, Iperione: questo è ciò che ha voluto nostra madre, ed io non potevo rifiutarmi. Le ho dato parte del mio potere ed ho congelato il suo tempo, così da poterle permettere disopirsi in quel sonno senza sogni, com'era suo desiderio e per evitare che quell'uomo possa farle qualcosa ". Sentenzia. Il Titano della Luce lo guarda stranito. 

" Ma se nostro padre è morto, non può più recare danno a nostra madre o a noi: perchè tutti lo temete così tanto, anche da morto? La battaglia è forse stata inutile? ". Chiede. Colui che si rivela essere Chrono si volta a guardarlo per poi scuotere il capo. 

" Non è stata inutile: è solo una precauzione, nulla di più ". Lo rassicura. " E poi, se mai dovesse tornare sarei io il suo obiettivo: io, che l'ho evirato ed ucciso, detronizzandolo e prendendomi il suo regno ". Ammette per la prima volta con un pò di malinconia. Iperione lo guarda per poi scuotere il capo con decisione: si inginocchia di fronte al fratello che lo guarda per un momento sorpreso. " Cosa stai facendo? ". Chiede. L'altro sguaina la spada per poi prendere parola.

" Io, Iperione, Titano della Luce, Giuro fedeltà a voi, Divino Chrono, e a voi soltanto. La mia vita è vostra ora, e vi assicuro che farò di tutto per proteggervi da ogni male, da qualsiasi parte provenga ". Giura risoluto. L'altro sorride malinconico per poi inginocchiarsi a sua volta, guardandolo. 

" Non voglio che mi giuri fedeltà: so già che non mi tradiresti mai, e per questo ti donerò un nuovo potere: il mio ". Inizia il discorso per poi afferrare la lama di quella spada: come previsto la sua mano si ferisce e su essa si crea un taglio, dal quale sgorga il sangue del neo re dei Cieli. Iperione lo guarda sconcertato 

" Ma cosa fai?! Fermati! ". Fa per togliergli la spada ma l'altro lo fulmina con lo sguardo, bloccandolo sul posto. 

" Fa silenzio! So io cosa devo fare, e sono il tuo Re: non puoi interferire ". Fa solamente il giovane dalla chioma blu. Il suo sangue sembra fare effetto su quella spada, che si impregna di luce viola. " Questa è una parte del mio potere, che ho deciso di cedere a te: con questo sarai la mia miglior difesa ". Lo guarda per poi posare una mano sul suo viso. " Anche se tutti venissero sconfitti, ci sarai tu a proteggermi ". I loro sguardi si incontrano ed il Titano del Tempo conclude finalmente il discorso. " Io ho una grande fiducia in te, lo sai, vero? Primo tra tutti, io ho scelto te: so che non mi deluderai ". Ammette mentre toglie la mano dalla lama e rimargina la sua ferita. L'altro lo guarda per poi annuire risoluto.

" Si, giuro sulla mia vita che non vi deluderò... ". Sussurra, ma Chrono lo interrompe dopo essersi alzato da terra. 

" E' un'altra la cosa che voglio che mi giuri ". Fa solamente il blu, per poi riprendere parola di li a poco. " voglio che me lo giuri: qualsiasi cosa accada, non dovrai perdere la vita per me. Mai. Sarai la mia difesa, ma per questo non voglio tu perda la vita. Avanti, giuralo ". E' quasi un obbligo, un obbligo al quale nemmeno Iperione potrebbe mai sottrarsi dato che proviene dal suo Re. 


Saga e Crystal decidono di ascoltare l'amico: sanno che Seiya non è uno sprovveduto, se ha detto loro di andare è perchè sa che se la caveranno anche senza loro due. Crystal guarda Subaru, Shura e Tea per poi guardare Saga. " Dobbiamo portarli con noi: solo Chrono può riportarli in vita ". Sentenzia, e Saga annuisce mentre Kiki si avvicina a loro. 

" Verrò anche io insieme a voi: non potete andare da soli, non sappiamo cosa troveremo una volta giunti da Chrono ". Fa risoluto. Saga e Crystal lo guardano per poi annuire: saranno loro tre ad arrivare per primi dal Signore dei Titani. Iperione se ne accorge e si volta di scatto verso di loro.

" Fermi! Non osate! ". Grida, ma Ponto riesce a lanciare il suo potente fendente grazie alla distrazione dell'altro. 

" Non abbassare mai la guardia, fratello! Nessuno te lo ha insegnato? ". Chiede. Iperione lo guarda con ira, il labbro e la spalla sanguinano. 

" E va bene, maledetti: tre di voi sono passati, ma sono sicuro che Chrono se ne libererà in un momento. In quanto a voi, non vi illudete: non vi lascerò mai passare ". Sentenzia: lo scontro finale è alle porte.

Saga, Crystal e Kiki riescono a sbaragliare gli ultimi Ghost nel giro di pochi istanti, mentre continuano a percorrere le scale che conducono all'ultimo piano del Tempio del Tempo: l'ex cavaliere dei Gemelli pare essere più agitato degli altri due: in fin dei conti, chi si trova prigioniera di Chrono è sua figlia, quella figlia che ha ritrovato da poco tempo e che rischia nuovamente di perdere. Il gruppo lancia un nuovo attacco combinato e sbaraglia gli ultimi due Ghost posti a difesa dell'entrata della sala del trono. Aquarius pone una mano sulla spalla di Saga capendo perfettamente la sua tensione. " Tranquillo: la salveremo ". Cerca di fargli forza mentre Kiki gli da man forte. 

" Si, e costringeremo Chrono a riportare in vita le sue vittime ". Conclude l'arancione. Saga annuisce riprendendo coraggio, per poi posare la mano sulla porta. 

" Allora forza: facciamolo ". Fa solamente l'ex Cavaliere della Terza casa. Crystal si fa avanti e, insieme a Kiki, lo aiuta ad aprire quella porta: incredibilmente non pare essere un'impresa troppo difficile, tanto è vero che i tre riescono ad entrare senza difficoltà. La prima cosa che notano è la clessidra del tempo: la sabbia adamantina scorre al contrario e parte del vetro è frantumato. " Oh no... ". Mormora solamente Saga, per poi proseguire. " La Clessidra del Tempo... ". Non fa in tempo a finire la frase: dei passi precedono l'entrata in scena di qualcuno che prende parola di li a poco. 

" Si, devo ammettere che sei perspicace: la clessidra è danneggiata e la sabbia adamantina scorre al contrario. Il tempo della terra è irrimediabilmente falciato ". I tre si voltano di scatto: ed eccolo li. Il loro nemico ha finalmente fatto la sua comparsa in tutta la sua crudeltà, sfoggiando un ghigno sadico. Crystal deve ammettere che gli fa uno strano effetto: lo ha conosciuto quando ancora era privo di memoria, ed in un angolo remoto del suo cuore credeva amasse sul serio Iris. A proposito: Iris dove sarà? 

" Dov'è Iris, maledetto? Che cosa le hai fatto? ". Fa infuriato il biondo. Fa per partire all'attacco ma, con la sola forza dello sguardo il suo avversario lo getta alla parete.

" Sta al tuo posto, microbo ". Lo schernisce il Titano del Tempo, per poi riprendere parola. " Mi hai chiesto di Iris? Come? Non vedi che è proprio qui, accanto a me? ". Chiede. Prima che Aquarius possa ribattere qualcosa anche Iris fa il suo ingresso nella sala, fermandosi proprio al fianco del re dei Titani. " Visto? Eccola qui ". Lo prende evidentemente in giro Chrono, mentre lei rimane inizialmente immobile come se nemmeno stesse assistendo a quella scena. Ma qualcosa cambia questa condizione: una voce.

" Iris! ". Grida il giovane dalla chioma blu. La ragazza sgrana gli occhi, sussultando. 

" Papà...! ". Mormora, facendo per avvicinarsi a lui. Tuttavia si ferma poco prima di muovere un passo. " Vi prego, state attenti. Non voglio che vi accada qualcosa di brutto ". Sussurra, posandosi una mano sul ventre. " Anche se siete nemici di Chrono, non ho smesso di volervi bene ". Quelle ultime parole sconcertano i presenti: cosa significano? Significa forse che Iris è passata dalla parte di Chrono?

" No ". Sussurra solamente Saga, iniziando ad alterarsi. " No! Non è come pensate voi! Lei non è passata dalla sua parte! ". Conclude mentre guarda la figlia, che ricambia lo sguardo mentre le lacrime iniziano a pungerle gli occhi: se abbia accettato o meno la proposta di Chrono, non è dato saperlo. Una cosa è certa: salvarla non sarà affatto semplice. 


Ciao miei cari amici, come va? Ed eccomi qui con il capitolo 56, che ve ne pare? E finalmente arriviamo alle stanze di Chrono! Lo scontro finale si avvicina! Che ne pensate? Cos'avrà deciso Iris? Avrà accettato la proposta di Chrono? Su, ditemi che ne pensate :D Spero che il capitolo vi sia piaciuto, ci si sente alla prossima! Baci

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Capitolo 57
*** Il cambiamento di Iperione ***


Lo scontro con Iperione si sta protraendo da molto oramai, e tutti quanti iniziano a risentirne: sia Athena ed i suoi Cavalieri che Iperione, che nonostante ostenti forza e sicurezza inizia ad avere il fiato corto. Ponto e Seiya sono ancora l'uno al fianco dell'altro: Sagitter ha l'arco teso e la freccia incoccata, Ponto è pronto a sferrare un altro attacco. Athena li raggiunge ed in seguito guarda lo zio, per poi prendere parola. " Iperione, ascolta le nostre parole: stai sbagliando! Difendere Chrono non significa essere sempre d'accordo con lui! Difendere Chrono significa anche proteggerlo da sè stesso! ". Le parole della Dea non sembrano da prima raggiungere il Titano della Luce, che punta la sua spada contro gli avversari.

" Tacete! Ora mi avete stancato, tutti quanti! Pretendete di sapere meglio di me cosa sia più giusto per la mia persona e per mio fratello?! Sciocchi! Voi non conoscete nulla di noi, come potete... ". Si ferma: Athena sta versando lacrime. Come mai? Perchè l'avevrsaria sta piangendo in un simile frangente? 

" Io so che sei un uomo giusto e leale, per tanto ti chiedo: ricorda la promessa fatta a tuo fratello. Gli giurasti che non avresti perso la vita in nome suo, ma se continuerai diquesto passo accadrà. Il tuo cosmo si esaurirà e tu morirai vanamente. Ed io non voglio questo, non per te che sei tutto fuorchè malvagio ". Insiste la Dea della Guerra. Iperione si prepara ad attaccarla. 

" Adesso basta con questi sproloqui! Porrò io stesso fine alla tua vita, Athena! Esattamente come vuole il mio signore! ". Grida attaccando direttamente a Dea. La fanciulla rimane immobile per poi porre lo scudo in difesa della sua persona: la spada di Luce si scontra con lo scudo di Athena, sia Iperione che Athena cercano l'una di contrastare l'altro anche se senza successo: è come se illoro potere fosse pari, in quel momento. 

" Svegliati, Iperione! Svegliati da questa illusione ed aiutaci! Se vuoi davvero essere leale a Chrono, devi aiutarci a salvarlo da sè stesso! Nessuno è perduto prima della fine di una battaglia, e forse vale anche per lui! Forse anche per lui c'è speranza, ma tu ci devi aiutare a farglielo capire! ". Fa la lilla. Ponto e Seiya rimangono l'uno al fianco dell'altro avendo capito che Athena desidera affrontare da sola Iperione, così come lo hanno capito gli altri Cavalieri.

" Sta zitta!! ". Ribatte infuriato il primo tra i difensori di Chrono. Un'intensa luce abbaglia tutti i presenti, poi il silenzio totale. 
Ponto e Seiya osservano l'avversario rialzarsi da terra: l'attacco di Athena ha sortito effetto su di lui e gli ha lasciato numerose ferite in tutto il corpo. Il secondogenito di Gaia ed Urano tossisce un pò di sangue mentre raccoglie la propria spada da terra, come fosse stato risvegliato da un sogno durato anni ed anni. Osserva i presenti per poi prendere parola. " Così è questo... il potere di Athena? ". Chiede più a sè stesso. Ride nervosamente qualche istante per poi lasciarsi andare ad una fragorosa risata. " Oh Dei, è così potente... ora riesco a capire come abbia fatto, ai Tempi del Mito, ad aiutare i tre Grandi dell'Olimpo a relegare il mio signore nel Tartaro! ". Continuaa  ridere anche se alcune lacrime scendono involontarie. " Perdonami, Chrono... ". Sussurra in fine, per poi far cadere la sua spada e volgersi verso Seiya e Ponto. " Avanti! Colpitemi con quella freccia! ". Sentenzia. Seiya rimane sconvolto e lo stesso gli altri presenti. 

" Iperione, ma cosa... ". Mormora il Cavaliere di Sagitter mentre il Titano della Luce riprende parola di li a poco, portandosi una mano accanto al cuore come a far intendere che è sincero. 

" Ti prego, voglio sentire il potere di questa luce, così diversa dalla mia. Voglio sentire io stesso, sulla mia pelle, se voi siete nel giusto o meno. Quindi: scocca quella freccia senza esitare, sono io che te lo sto chiedendo! ". Suona quasi come un ordine quella frase, Athena invece comprende: le sue parole hanno in fine agito sull'animo di Iperione e gli hanno fatto riconsiderare la sua posizione. " Forza, Sagitter: scaglia la tua freccia ". Dinalmente sorride il corvino, un sorriso sincero dopo tanto tempo. Seiya rimane sbigottito ma è Ponto questa volta che gli fa coraggio: posa una mano sulla sua per poi iniziare ad espandere il suo cosmo. 

" Io e Mnemosyne siamo con te: forza, Seiya! Fa capire ad Iperione qual'è la parte giusta da cui deve stare ". Lo rassicura seriamente, annuendo. Il suo cosmo si unisce a quello del dorato Cavaliere mentre lui annuisce. 

" E sia, dunque! In nome di Athena scocco questo dardo, intriso del nostro cosmo e delle nostre speranze! ". E dopo queste parole finalmente, il Cavaliere della nona casa scocca il fatidico dardo. 

Kiki, Crystal e Saga sono finalmente giunti da Chrono all'ultimo piano del Tempio del Tempo, per il fatidico e decisivo scontro finale. A sorpresa anche Iris ha fatto la sua comparsa e non pare fare nulla per tentare di fuggire, come ci si sarebbe invece aspettati. Crystal e Kiki sono increduli: sarà vero ciò che pensano? Iris è passata in fine dalla parte di Chrono? Il suo amore per lui l'ha condizionata a tal punto da accettarlo così, nonostante la sua crudeltà, come compagno di vita? L'unico che non pare credere a questa storia è proprio Saga: nonostante sia stato diviso dalla figlia in tutto quel tempo sa benissimo che non avrebbe mai potuto tradirli, non senza una valida ragione per lo meno. La giovane non li guarda con astio: è felice di vederli. Ma improvvisamente sospira pesantemente per poi posarsi una mano sul ventre. " Vi prego, se tenete a me ed alla salvezza del mondo dobbiamo deporre tutti le armi, sia voi che i Titani: basta lotte ". Sentenzia, per poi proseguire di li a poco. " La nuova Terra servirà proprio a questo: a dare un nuovo ordine, a creare un mondo unito in cui noi, voi, il mio bambino, tutti quanti potremo vivere felici ". Guarda poi i corpi della madre e del fratello e, quando lo sguardo si posa su quello di Subaru, una lacrima le riga il viso seppur involontaria. " Basta combattere, sono stanca: voglio un futuro di pace per il mio bambino ". Sentenzia continuando ad accarezzarsi il ventre, come a voler calmare il bambino: seppur sia solo al terzo mese e qualche giorno percepisce la sua agitazione come se fosse la propria, grazie al legame inscindibile che solo una madre ha con la creatura che porta in grembo. 

" Lascia perdere, non ne vale la pena ". Sentenzia ad un certo punto il Re dei Titani, impugnando la Megas Drepanon per poi riprendere parola. " Con loro e con Athena, servono solo le armi: non potranno mai comprendere il nostro grande sogno ". Crystal scuote il capo: accipicchia, avverte il cosmo di Chrono e deve ammettere che un pò lo spaventa: è vasto oltre ogni limite e non sa come riusciranno in tre soltanto a cavarsela, dato che gli altri sono ancora impegnati nello scontro con Iperione. A riscuoterlo dai suoi pensieri è proprio Saga che, stanco di tutto ciò decide di agire. 

" Tu hai plagiato mia figlia, ma ora la pagherai! Non ti è bastato ciò che hai fatto a me e Defteros? Adesso anche Iris? Ma quanti altri dovranno cadere vittima dei tuoi inganni, Chrono?! ". Grida infuriato l'ex Cavaliere della Terza Casa: il suo cosmo si sta rapidamente espandendo e, sentendosi minacciato anche il signore dei Titani espande il proprio pronto a difendersi. 

" Avanti! Vieni qui e mostrami la tua forza, Cavaliere! ". Lo sfida apertamente, sfida che Saga non può certo rifiutare. 

" Ti farò perdere all'istante quella strafottenza! ". Grida su tutte le furie, per poi lanciare la sua miglior tecnica contro il suo avversario. " Esplosione Galattica! ". Cnclude in fine il discorso. Chrono sogghigna sicuro di sè, come se avesse previsto ogni mossa dell'avversario. 

" Credi di potermi sfiorare con un attacco tanto mediocre? Non ti credevo anche uno sciocco, mi deludi! ". Ribatte deciso il padre di Zeus per poi porre la propria falce a difesa e preparandosi all'offensiva. " Non avresti mai dovuto ribellarti a me, preparati a pagarne le conseguenze! Theleos Horacle! ". Scaglia la sua tecnica contro il suo avversario ma, poco prima che venga colpito una spada si pone in sua difesa: è una spada dorata ed intrisa di luce dorata. Il misterioso difensore di Saga lo guarda per poi porgergli un aiuto per alzarsi da terra, dov'è finito a causa dell'onda d'urto data dall'attacco di Chrono e dal suo, che è stato respinto contro il muro. 

" Basta così, fratello: ti prego, poni fine a questa pazzia ed arrenditi "- Chiede una voce, che il re dei Titani riconosce bene: sul suo viso si dipinge un'espressione colma d'ira. 

" Iperione! Tu! Proprio tu sei al fianco di questa marmaglia contro di me?! ". Chiede infuriato: non può crederci, ma in fine anche il fratello Iperione si è schierato con i suoi nemici, lo ha tradito esattamente come ha fatto Ponto! 

" Non ti ho tradito ". Sentenzia solamente il secondo dei figli di Gaia ed Urano. " Sono qui per salvare Iris e mio nipote... e te stesso! ". Fa determinato per poi posarsi una mano accanto al cuore, dove poco prima ha ricevuto il dardo dorato di Seiya. " Ora so cos'è giusto fare, e lo devo a questi Cavalieri della Giustizia ". Iris osserva la scena mentre Saga osserva lei. La giovane ricambia lo sguardo quasi piangendo, come se fosse combattuta su cosa sia realmente giusto o sbagliato fare. Athena ed i suoi cavalieri giungono di li a poco a dare man forte ad Iperione, Crystal, Kiki e Saga. 

" Chrono ". Lo chiama risoluta la Dea della Giustizia. Lui si volta verso di lei guardandola altrettanto seriamente. 

" Athena ". La chiama a sua volta, pronto alla lotta ed impugnando la Megas Drepanon. A sua volta, Saori impugna lo scettro di Nike con fermezza, pronta alla lotta.


In una dimensione sconosciuta intanto, nello stesso istante. 

Subaru sta osservando con sbigottimento la battaglia: vorrebbe tornare nel suo corpo, ma chiaramente gli è impossibile dato che è morto. L'entità accanto a lui sogghigna mentre va a sedersi sul trono in cui ha in precedenza obbligato il ragazzo a sedere. " Oh, è dunque così: prima Ponto, ora Iperione. Non mi sarei mai aspettato che entrambi avrebbero tradito Chrono ". Commenta con un ghigno. " Ironico: credeva di avere molti alleati, ma in fine si trova solo: anche Crio era un traditore che mirava solo a detronizzarlo, e Giapeto è stato battuto per mano della Dea della Morte. Iperione gli era leale, ma ora p dall'altro lato del campo ". Subaru si volta verso di lui qualche istante, come fosse rassegnato. 

" Non mi dirai chi sei e cosa vuoi, dico bene? ". Chiede. L'altro si alza per poi avvicinarsi lentamente a lui. Senza indugio alcuno gli afferra il mento con due dita, costringendolo ad alzare lo sguardo in sua direzione. 

" Tu sai già tutto, mio prezioso: lo sai ma non accetti la realtà, la rifiuti. Ma verrà il momento in cui sarai costretto a farlo, sarai costretto a permettere che gli eventi seguano il proprio corso ". Subaru pare alquanto shoccato mentre l'altro lo guarda: incredibile il colore dei suoi occhi, incredibile e raro color celeste cielo. Così simili ai suoi occhi, se ci riflette. No: no, quello sguardo non gli è proprio: lui è un Cavaliere d'Athena, buono e leale alla Dea, fiero custode dell'armatura lasciatagli in eredità dal padre, Milo. L'altro invece ha lo sguardo malvagio e crudele come pochi ne ha visti, anzi si corregge: come mai ne ha visti. Nemmeno quello di Chrono potrebbe essere paragonabile, se ci pensa. 

" Mi stai spaventando, lasciami ". Comemnta solamente il figlio di Tisifone. L'altro lo fissa mentre Subaru inizia a sbroccare, esasperato. " Prima dici che mi riporterai in vita, ora parli di un destino, o di una cosa che devo accettare! ma io non ne so niente! Io voglio solo andare ad affrontare ed annientare Chrono, per ciò che ha fatto ad Iris! Invece sono qui a perdere tempo con te, e...". Ma si ferma: la misteriosa entità gli fa un sorriso la cui natura non riesce proprio a decifrare: la mano libera gli accarezza i capelli come fosse un bimbo in fasce ed incredibilmente, solo quel tocco ha il potere di calmarlo. L'altro continua ad accarezzargli il capo come ad un bimbo, la mano si sposta dal mento del giovane a dietro la schiena di lui, attirandolo a sè in un abbraccio che tuttavia, all'anima del povero Cavaliere di Scorpio pare tutto fuorchè rassicurante. 

" Tutto a suo tempo, mio prezioso. Ogni cosa a suo tempo. Ora dormi... dormi, e dimentica questo mondo e le sue sofferenze ". Sussurra solamente mentre improvvisamente, Gaia riprende a gridare come stesse soffrendo e nonostante il suo millenario sonno la ottenebri tutt'ora. 


Ciao amici, come va? Ed ecco un nuovo e scoppiettante capitolo! Iperione pare essersi schierato con i nostri protafonisti, ma Iris? Avranno davvero guadagnato un alleato per perderne un'altra? La ragazza pare molto confusa e combattuta: desidera il mondo di pace per il suo piccolo Jareth, ma sarà davvero convinta che questa sia la strada giusta? Intanto Subaru è nuovamente a confronto con la misteriosa entità, di cui non si sa nulla. Chi è? E cosa vuole dal giovane figlio di milo e Tisifone? Per saperlo, continuate a seguirmi! Baci

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Capitolo 58
*** Un ritorno inatteso ***


Finalmente Athena ed i suoi Cavalieri ce l'hanno fatta: dopo un difficile scontro con Iperione sono in fine riusciti a convincere il Titano della Luce a passare dalla loro parte, non senza difficoltà: il fratello di Chrono ha posto una valida resistenza e, dopo aver iniziato a dubitare di agire nel giusto a causa di Athena e delle sue parole, oltre a quelle del fratello Ponto e degli altri Cavalieri, ha in fine chiesto a Seiya di colpirlo con la freccia di Sagitter. Seppur un pò titubante, in fine questi accettò e scagliò il dardo dorato: come previsto  la freccia colpì il secondogenito di Gaia ed Urano, ma non al cuore bensì vicino ad esso, come se la volontà dello stesso Micene, precedente custode dorato dell'armatura e protettore del nuovo custode e della Giustizia, avesse percepito che quell'uomo non era malvagio ed avesse così voluto risparmiargli la vita. Ora eccolo li: questa volta è dall'altra parte del campo, come nemico del fratello che tanto ama e tanto ha desiderato proteggere. E desidera tutt'ora farlo: non lo ha tradito, ma ha capito che deve anzi tutto salvarlo da sè stesso. Sono proprio le parole di Chrono a spezzare quell'assordante silenzio: il Titano del Tempo guarda con ira i fratelli per poi proferire parola. " Ma bene ". Sentenzia senza mai allontanarsi dal fianco di Iris. " E così, vedo che alla fine vi siete lasciati corrompere da Athena e dalla sua parlantina. Ma che bravi:e voi sareste stati la mia miglior difesa? Ridicolo ".Scuote il capo mentre Iperione risponde di li a poco, impugnando la propria spada. 

" Noi non ti abbiamo tradito, sei tu che sei diventato cieco, al punto di non vedere che stiamo solo cercando di salvarti da te stesso! ". Sentenzia senza mezzi termini e con determinazione. A quel punto anche Iris fa per avvicinarsi al gruppo di Athena e dei suoi cavalieri: la divina zia infatti si è accorta del suo sguardo, uno sguardo di una fanciulla confusa e disorientata che non sa capire, a causa del forte amore che prova per lui, che anche se resterà dalla parte di Chrono non sarà un bene nè per lei e men che meno per il piccolo che porta in grembo. Di una giovane ormai acciecata da un'amore tanto oscuro, a tal punto da accettare di restare con chi ha privato della vita Subaru, sua madre e suo fratello, oltre al Gran Sacerdote. 

" Iris, ti prego ". La chiama Athena, porgendole la mano. " Vieni qui: torna da noi. Credimi, Iperione ha ragione: il mondo che Chrono vuole è un'utopia che non si realizzerà mai. In oltre, che mondo sarebbe uno governato dalla sola oscurità, senza nessuna stella? Su che popolo governeremo noi Dei, se gli umani muoiono? ". Chiede. La ragazza la guarda confusa e sbatte le palpebre un paio di volte. 

" Per favore, basta! Basta, io...! ". Si porta le mani alle tempie: la testa le fa malissimo, causa quei pensieri che la stanno tormentando praticamente da quando è prigioniera di Chrono: lo ha amato da umano, poi odiato da Dio ed ora è tornata ad amarlo da Dio, accettandolo così com'è, senza se e senza ma. 

" Sai com'era il regno dei Cieli, quando era lui a governarlo? ". Chiede ad un certo punto Ponto, vedendo la nipote agitata. Le si avvicina senza problemi dopo che lei è riuscita a fare qualche passo incerto verso il gruppo ma in seguito ha rrestato il suo passo, troppo confusa e forse spaventata non solo per lei, ma anche per il suo bambino. " Era oscuro, era un inferno: quest'uomo che tu tanto ami, quest'uomo che hai conosciuto come un dolce e gentile essere umano in realtà è sempre stato un mostro! ". Quelle parole sembrano scuotere profondamente Iris: è come se qualcosa in lei si fosse risvegliato, il suo cuore ha quasi perso un battito per poi prendere a battere fortissimo, tanto da farle quasi mancare l'aria e costringerla a portarsi una mano al petto. " Se è vero che hai dentro di te un pezzo dell'anima di Rea, allora lo dovresti sapere: lui era terrorizato dalla maledizione di nostro padre, Urano. Così tanto da sottrarre i figli appena nati e divorarli, pur di impedire che uno di loro lo detronizzasse! Era talmente ossessionato da questo, che nemmeno di fronte alle sue creature si fermò! Chi ti dice che non possa fare lo stesso con Jareth? ". Chiede, mentre la ragazza si volta sconcertata verso il suo amato per poi scuotere il capo. " Rea ha sofferto così tanto, ha patito così tante pene ma lo amava! Lo ha amato fino alla fine, gli è rimasta accanto e lo ha amato anche quando lui la uccise, dopo il suo tradimento e dopo che salvò Zeus, aiutata da me. E per punirmi, sai che cosa fece? ". Chiede stringendo i pugni al solo ricordo: è doloroso, ma se servirà a salvare Iris non esiterà più. Tutti lo guardano mentre Athena gli pone una mano sulla spalla, comprendendo quanto debba soffrire: in quella battaglia ha perso anche la donna che ama, oltre che a perdere la figlia molti anni prima: non lo ha mai dimostrato ma deve soffrire ancora moltissimo. Iris lo guarda mentre alcune lacrime scendono dai suoi occhi. " Ha ucciso mia figlia, Euribia: lei, che aveva la sola colpa di essere mia figlia, venne colpita dalla Megas Drepanon, la falce deicida. Soffrì... soffrì così tanto! Morì tra le mie braccia, chiedendomi non di vendicarla ma di riportare la pace tra Titani ed Olimpici! Voleva che questa Guerra avesse fine, proprio come ora lo vuoi tu! E così anche Rea... le somigli così tanto ". Ammette mentre la guarda con malinconia. " Già, non ho saputo proteggerle: nè Rea, nè Euribia e nè la mia amata, Mnemosyne. Ma almeno tu, ti prego: lasciati salvare da noi ". Quelle parole colpiscono la già fragile anima di Iris come fossero una freccia scoccata in pieno petto: la fanciulla sgrana gli occhi sconvolta per poi voltarsi verso il suo amato per l'ultima volta. Si avvicina a lui e finalmente lo guarda dritto negli occhi, riuscendo a sostenerne lo sguardo. 

" Mio amato... ". Sussurra mentre lui la guarda sogghignando, capendo che le parole del fratello non hanno agito su di lei. Athena guarda la nipote preoccupata: se nemmeno le parole di Ponto hanno avuto effetto, allora non sa davvero più cosa fare per riportare Iris dalla loro parte. La figlia di Saga e Tea sembra non ricordare di non essere sola e da un bacio al suo amato, e Chrono pare sempre più convinto che in fine Iris abbia accettato di restare dalla sua parte e di tradire Athena. Ricambia finalmente il bacio ma, dopo alcuni istanti la fanciulla si stacca da lui. " ... perdonami ". Sussurra per poi usare il potere datole da Jareth per afferrare la Megas Drepanon e, facendo un salto all'indietro allontanarsi dal signore dei Titani. Lui pare colto alla sprovvista e non riesce a fermarla. La ragazza va finalmente dal padre e dai fratelli, abbracciandoli e sfogandosi in un pianto liberatorio. " Sapeste quanto vi ho aspettato! Sapevo che in fine sareste arrivati! ". Continua a singhiozzare. Saga, Demetrios e Defteros non dicono nulla, ma la stringono come se volessero proteggerla da tutto quel dolore che sicuramente sta provando: ha fatto la cosa giusta ma resta pur sempre una donna innamorata. Tuttavia il suo potere oscilla nuovamente: per lei reggere la Megas Drepanon diventa impossibile. " Presto! Attaccatelo ora che è indifeso! Io non riuscirò a trattenere a lungo la falce Deicida! ". Fa semplicemente l'azzurra. Athena e tutti i suoi Cavalieri annuiscono per poi guardare Ponto ed Iperione. 

" Ragazzi, convoglieremo i nostri cosmi nelle vostre spade: credete di riuscire ad attaccare Chrono? ". Chiede la Dea della Giustizia. I due fratelli si guardano un istante per poi annuire, risoluti. 

" Si, ce la faremo: ma dobbiamo fare in fretta, prima che riprenda la sua arma ". Avverte Iperione. Ovviamente nessuno perde ulteriore tempo: entrambe le spade si illuminano ben presto di una luce dorata ed i due fratelli sono pronti: attaccheranno Chrono con tutte le forze. " Ora! ". Grida il Titano della Luce. Chrono sembra essere su tutte le furie per l'abbandono di Iris: alza lo sguardo dal quale traspare solo collera ed un odio infinito.

" Mi avete strappato il cuore, maledetti... ". Sibila infuriato, il suo cosmo si espande oltre ogni misura e persino Athena pare preoccuparsene. " .. maledetti! Ora me la pagherete! Nessuno mi può portare via ciò che mi appartiene e rimanere impunito! ". La Megas Drepanon emette un raggio viola che fa cadere a terra Iris, per poi ritornare nelle mani del padrone che si prepara ad usarla. " Morite! ". Conclude infuriato. I fratelli stanno riuscendo a fatica a tenergli testa, ma sanno anche che da soli non riusciranno a batterlo, nemmeno se Athena ed i Cavalieri tutti si unissero a loro: il potere di Chrono è troppo anche per loro, ed in fin dei conti pensano, nei tempi del Mito ci vollero i tre Grandi per annientarlo o anzi, imprigionarlo nelle oscure profondità del Tartaro. Ma una nuova e sfavillante luce dorata pare ribaltare il corso degli eventi all'improvviso.


Altrove, nello stesso momento.

" E' ora che tu torni da loro, mio prezioso. Tu, noi... dobbiamo fermare quel parricida, al resto penseremo dopo ". Sussurra l'entità misteriosa mentre accarezza il viso di Subaru. Questi lo guarda con lo sguardo di chi ormai è sfinito, stanco di lottare.

" Sono tanto stanco... ". Mormora il Cavaliere dell'Ottava casa. L'altro si inginocchia per poi fargli posare il capo sul suo grembo, come fosse un bimbo bisognoso di protezione.

" Lo so, ma non temere: adesso ci penserò io. Tu dormi, dormi e basta ". Sussurra per poi posare una mano sulla sua fronte. " Non temere, perchè noi due non ci separeremo mai ". Sussurra al suo orecchio dopo essersi chinato su di lui. Poi, l'urlo di Gaia è l'ultima cosa che il figlio di Tisifone riesce ad udire. 


I presenti sono rimasti sbigottiti: ad evitare che Chrono attaccasse e ferisse gravemente i fratelli è stata l'ultima persona che si sarebbero aspettati di vedere. Iris sbianca di colpo, sembra stia per svenire da un momento all'altro. Crystal si riprende dallo shock e finalmente prende parola. " Ma tu.. eri... cioè... ". Balbetta incredulo. Colui che è appena intervenuto indica una cosa che gli altri non avevano notato: dov'era il cadavere di quella persona c'è della Sabbia Adamantina. Questa è a sua volta intrisa del potere di Chrono, ma certo pensano i presenti!

" La Sabbia Adamantina ha annullato il potere del Theleos Horacle ". Sentenzia il ragazzo dalla chioma turchina. " Purtroppo tuttavia, ha avuto effetto solo su di me vedo ". Il suo sguardo si fa triste notando che Tea, Shura ed il Gran Sacerdote sono ancora privi di vita. Il fanciullo si volta verso Iris e le sorride. " Sono qui, Iris: non temere. Non eprmetterò più a nessuno di farti del male ". La ragazza porta una mano accanto al cuore mentre lo sguardo di Chrono si fa colmo d'ira, il suo sguardo sembra bruciare.

" Tu! Bastardo, ti avevo ucciso io stesso! Come hai fatto?! ". Chiede, per poi sussultare leggermente. " Ah... ora capisco. Ancora una volta, è stato lui ad ostacolarmi ". Il giovane è l'unico che sente quelle parole alle quali risponde di li a poco. 

" Adesso ti farò vedere l'ira di un Cavaliere d'oro! Sta in guardia, Chrono! ". Prepara la sua affilatissima e rossa unghia, mentre l'altro ride sadicamente. 

" Fatti sotto! Ti ucciderò una seconda e definitiva volta! ". Ride per poi lanciarsi all'attacco. 

" Questo lo vedremo! Cuspide Scarlatta! ". Ribatte l'altro, mentre i presenti rimangono shoccati: quel ragazzo è Subaru! Probabilmente grazie al potere della sabbia Adamantina è ritornato nel mondo dei vivi, ed è pronto a dar battaglia a Chrono per salvare Iris ed il piccolo Jareth! 



Salve miei cari, come state? Eccomi con un nuovo e purtroppo corto capitolo, ma non temete: recupererò nei prossimi, con l'incredibile battaglia finale con il Signore dei Titani! Subaru è tornato in vita, ma come sarà stato possibile? E' stato davvero grazie alla Sabbia Adamantina o c'è altro sotto, magari legato a quell'entità di cui, per ora almeno, non si sa nulla? Ne sapremo di più nella terza parte della storia ( di cui il prologo è già quasi fatto). Cosa accadrà nella battaglia finale? Coraggio, ditemi la vostra! Io vi do appuntamentoal capitolo nuovo, baci!

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Capitolo 59
*** Inizio della battaglia ***


La fanciulla dalla chioma bionda entra in una stanza che al momento pare buia, accanto a lei un giovane dalla chioma corvina. " Demet, hai sentito anche tu? ". Chiede il ragazzo. La fanciulla annuisce per poi prendere parola.

" E come non sentirlo? Lui è intervenuto, il piano si è finalmente messo in moto, secondo il nostro volere ". Ammette la giovane. Il ragazzo annuisce fino a quando una terza voce non prende finalmente parola. 

" Ma bene, allora ho fatto bene a fidarmi di voi ". Sentenzia, mentre gli altri due si voltano di scatto verso tale voce. E' il corvino a rispondere a quell'affermazione.

" Si, avevi qualche dubbio? ". Chiede con tono beffardo. L'altro lo scruta qualche istante per poi rispondere con lo stesso identico tono di sfida.

" Su di voi? Sempre ". Non lo nasconde di certo, non si fida dei due giovani di fronte a lui. Ad interrompere la discussione tra i due è proprio la fancuilla, che si pone tra i due.

" Ora basta discutere, vi ricordo che siamo sulla stessa barca, cerchiamo di remare tutti insieme ed in un'unica direzione ". Li rimprovera entrambi. Il moro smette di parlare mentre l'altro ragazzo le si avvicina, cingendole la vita con un braccio. 

" Oh si, Demet ha ragione: è meglio se la smettiamo di discutere e ci dedichiamo a qualcosa di meglio, eh? Tipo sapere come sta andando lo scontro tra quel ragazzino e Chrono ". Il corvino lo osserva un momento e nota subito il disagio della fanciulla, che tuttavia non pare volere o potere in alcun modo ribellarsi. 

" Puoi togliere le mani di dosso a Demet? Non vedi che la metti in imbarazzo? ". Chiede semplicemente il giovane, di li a poco e din tono freddo. L'altro per ripicca stringe maggiormente a sè la ragazza, ricambiando il suo sguardo con altrettanta freddezza.

" Pensa a fare ciò che ti ho detto e non perdere tempo nel dirmi come devo o non devo comportarmi ". Lo rimprovera. L'altro giovane non può fare altro se non annuire per poi girarsi, dando le spalle ai presenti: lancia un ultimo sguardo a Demet per poi uscire, sbuffando. 

" Mio Signore, vi prego: dovete assolutamente tornare, è indispensabile ". Sussurra, per poi dirigersi all'uscita.

Al Gran Tempio, nel frattempo.

Le donne sono riunite nella sala del Gran Sacerdote, piuttosto preoccupate per le sorti dei loro mariti. Kouga e Satoshi sembrano piuttosto schivi e non si guardano nemmeno, e nessuno riesce a spiegarsi come mai: che abbiano litigato? Il piccolo Saga si è seduto sulla poltrona del Patriarca fingendosi Gran Sacerdote e comandando a bacchetta Myloch, giunto per proteggere le fanciulle in caso di bisogno, e Cefeo il quale si finge un Cavaliere al servizio del bambino. Alcmena è seduta sul divano nella stanza accanto e, notandola sola e un pò afflitta, sia Tisifone che Nemes e Pandora decidono di avvicinarsi, seguite da Fiore di Luna. " Alcmena ". La chiama gentilmente la moglie di Sirio, facendo alzare lo sguardo alla donna. Ella sorride leggermente. 

" Ragazze, non vi avevo sentite entrare ". Ammette, il tono di voce è piuttosto malinconico. Tisifone le si avvicina ponendole una mano sulla spalla. 

" Sembrate turbata: cos'è ad ottenebrare i vostri pensieri? ". Chiede, mentre nota che tra le mani la donna stringe alcune fotografie. Nemes prende parola di li a poco, notando la stessa cosa.

" Chi è quel bel giovane in quelle foto? ". Chiede, ed Alcmena si riscuote un momento per poi prendere parola. 

" Era mio figlio, Galia ". Ammette, per poi mostrare le foto di un bellissimo giovane che deve assomigliare moltissimo al padre, in quanto della madre ha ereditato solo gli intensi occhi verde azzurri. Fiore di Luna si siede accanto a lei, Tisifone dall'altro lato. Pandora e Nemes invece si siedono sulle poltrone poste di fronte al divano, e la prima a prendere parola è proprio l'ex Sacerdotessa del Cobra, che guarda incuriosita le foto. 

" Era davvero un bellissimo ragazzo ". Ammette, per poi trovare una foto del giovane accanto ad un bell'uomo. " E questo deve essere stato vostro marito, immagino ". Fa, ed Alcmena annuisce. 

" E' così: questo era mio marito, il solo uomo che abbia mai amato ma che mi fu strappato troppo presto ". Ammette. A prendere parola è proprio Pandora, fino ad ora rimasta in silenzio. 

" Perdonate se sono indelicata, ma com'è successo? ". Chiede, mossa dalla curiosità che sicuramente la accomuna anche alle altre donne li presenti. Alcmena decide di parlare e di confidarsi, così pensa, forse dopo si sentirà meglio.

" Vedete, Galia e mio marito mi sono stati portati via... ". Si ferma un istante, per poi proseguire e trattenendo le lacrime. " Ufficialmente, la causa fu un grave incidente che li uccise entrambi. Ma la verità, è che fu un Dio a portarmeli via ". Le donne rimangono sconvolte a tale rivelazione. Nemes deglutisce un paio di volte per poi prendere parola. 

" Un... Un Dio? ". Chiede, mentre Pandora prosegue quella frase dopo che Alcmena ha annuito con il capo.

" Vi riferite forse ad Hades? O... ". Alcmena scuote il capoin segno di diniego, per poi dare una risposta che lascia le donne a dir poco di sasso.

" Non so chi fosse: so solamente che aveva dei lunghi capelli color cielo, ed uno sguardo malvagio. Non aveva un corpo fisico, questo mi è parso di capire. Eppure la sua potenza fu devastante: il suo obiettivo era mio figlio, e per proteggerlo anche il mio amato perse la vita. Quell'entità portò via il corpo del mio Galia senza nemmeno permettermi di dargli una degna sepoltura. Io rimasi pietrificata: credevo mi avrebbe uccisa, ma così non fu. Mi disse che avevo dato alla luce una persona molto importante per lui, per tanto mi avrebbe risparmiato la vita. Ed eccomi qui a raccontarvi quella brutta storia: io sopravvissuta, e loro... ". Le foto cadono a terra: Fiore di Luna e Tisifone stringono forte la donna in un abbraccio mentre di li a poco, anche Nemes e Pandora si uniscono a loro. Eppure rimangono assai sorprese: un Dio? Chi può essere stato? E perchè dire quelle parole ad Alcmena? Perchè uccidere suo figlio e trafugarne il corpo? Queste domande, al momento non hanno una risposta.

Lo scontro tra Subaru e Chrono ha avuto inizio, ed i Cavalieri e la Dea Athena sono rimasti increduli: il figlio di Tisifone ha una forza che non si sarebbero mai aspettati, specialmente dopo essersi risvegliato dalla morte. I due rivali si fronteggiano con lo sguardo mentre il turchino schiva un colpo della Megas Drepanon. " Bastardo... ". Sibila solamente Chrono, senza scomporsi eccessivamente: ha ancora i pieni poteri ed il suo cosmo è di una potenza a dire poco devastante, non deve temere un essere umano, pensa. Subaru lo guarda mentre si pulisce il sangue che gli esce dal labbro, dopo il pugno ricevuto dal Re dei Titani. Fa un ghigno soddisfatto. 

" Sei forte, Chrono: a quanto pare, vale la pena di confrontarsi con te ". Ghigna con sfida, cosa che manda a dir poco in bestia il re dei Titani. 

" Chiudi la bocca! ". Grida, scagliando un calcio al rivale e facendolo volare contro la parete. Iris sussulta, spaventandosi. 

" Subaru! ". Grida la fanciulla, facendo per correre da lui. ma un fendente improvviso la fa indietreggiare e facendola spaventare. 

" Dove credi di andare? Credi di poter fare ciò che vuoi, con mio figlio in grembo?! ". Commenta su tutte le furie il signore del Tempo, mentre Iris percepisce l'oscurità di quel cosmo e scuote il capo. 

" Nostro figlio non merita il mondo che tu vorresti dargli, ora lo so! Lui... ". Si porta una mano sul ventre, per poi proseguire la frase. " Lui merita di vivere circondato d'amore, non di morte! ". Controbatte decisa la figlia di Saga e tea. Subaru sembra essere stordito dal colpo che gli è stato inferto. 

" Iris... ". La chiama solamente e, accorgendosi di questo il Re dei Titani decide di porre fine alla sua esistenza in modo definitivo. 

" Stai zitto! Ora ti tapperò per sempre la bocca, e farò a pezzi anche la tua anima, maledetto! ". Fa solamente Chrono, per poi fare per colpire il rivale. Ma Iris intercetta il colpo e, facendo scudo a Subaru con il suo corpo riesce ad evitare che venga ucciso: le sue mani trattengono la lama della Megas Drepanon anche se lei sente un dolore atroce.

" No! ". Grida semplicemente la turchina. " Ora basta! Basta morte, basta guerra! Se vuoi uccidere Subaru, farai prima i conti con me! ". Invece di infuriarsi tuttavia, al Signore del Tempo pare sovvenire una cosa. Sussulta per un istante, guardando gli occhi della ragazza.
" Hai gli occhi di lei... ". Mormora, per poi proseguire. " Rea ". Pronuncia quel nome con una nota di rabbia, mentre Iris tiene ancora bloccata la lama della falce deicida e non distoglie lo sguardo. " Come osi ostacolarmi?! Tu, che dici di amarmi! ". Conclude il discorso il Re dei Titani, per poi attaccare a sorpresa anche Iris stessa. La ragazza non si sposta da davanti a Subaru, e solo grazie al provvidenziale intervento di Iperione non viene investita in pieno dalla sfera oscura lanciata da Chrono. Lui non pare sorpreso dall'intervento del fratello e guarda la ragazza. " Iris, te lo ripeto ancora una volta: unisciti a me. Dimentica Athena e le sue parole di menzogna, rimani con me. Dai a nostro figlio il futuro che si merita: un futuro da Re ". La ragazza lo guarda scuotendo il capo, accarezzandosi il ventre. 

" Shhh... sta tranquillo Jareth, la mamma sta bene. Sta tranquillo ". Sussurra solamente mentre le lacrime le rigano il viso. Iperione guarda prima lei, poi Chrono. 

" Come hai potuto? Come hai potuto attaccare la donna che ami? Non ti è bastato ciò che hai fatto a Rea? ". Chiede. In quel momento Subaru si alza da terra per poi porgere la mano ad Iris. La aiuta ad alzarsi per poi stringerla a sè.

" Sta tranquilla Iris, sta tranquilla: è passato ". Le accarezza dolcemente i capelli, per poi avvicinarsi ad Iperione e prendendo parola di li a poco. " Come hai osato? ". Sibila mentre Chrono lo guarda con altrettanto odio. 

" Leva quelle tue sudice mani da lei, maledetto ". Gli ordina. L'altro non pare dargli retta mentre, fuori dai gangheri alla vista di quella scena e stanco di questo scontro, Chrono afferra nuovamente la sua falce deicida pronto a scagliarsi contro il rivale. " Muori, e stavolta per sempre! Theleos Horacle! ". Grida fuori di sè, lanciandosi all'attacco. Subaru si accorge dell'attacco e prepara la sua affilatissima unghia, pronto a difendersi. 

" Cuspide scarlatta! ". Grida a sua volta. Tutto ciò che segue una forte esplosione, è una chiazza di sangue a terra. 


Ciao amici! Ed eccomi qui con un nuovo capitolo, che ne dite? Lo scontro è iniziato, più infuocato che mai. Intanto vediamo comparire un terzo misterioso individuo assieme ad Hakan e Demet, ma chi sarà mai? Alcmena ha raccontato la triste storia del figlio Galia e del marito, morti per mano di un Dio che a quanto pare, pur essendo sotto forma di spirito era così potente da uccidere il figlio della donna e suo marito. Di chi si tratta? Per saperlo, bisognerà ettendere un pò. Appuntamento al capitolo 60! Baci

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Capitolo 60
*** Una vittoria inattesa ***


" Cuspide scarlatta! ". Grida il figlio di Milo. Il suo attacco va a segno nonostante le proteste di Iris e riesce a colpire il signore dei Titani. 

Chrono e Subaru si sono attaccati a vicenda: è bastato un solo istante ed entrambi hanno scagliato i loro colpi più potenti l'uno verso l'altro con lo scopo di annientarsi a vicenda. C'è del sangue a terra: sangue che continua a gocciolare da una ferita. Colui che sta sanguinando porta una mano al punto dolorante, l'altro trattiene il fiato: se l'è vista brutta. Il colpo dell'avversario stava per raggiungerlo, la sua arma è a pochi millimetri dal suo viso. 

" Fermati, Subaru! ". Cerca di dire Athena, ma il Cavaliere non pare sentire la voce della sua Dea.

" Preparati! Cuspide scarlatta! ". Lancia un nuovo attacco che tuttavia, questa volta non va a segno: la Megas Drepanon si è posta a difesa del suo padrone così come la sua divina Kamui.


Le immagini scorrono nella mente di colui che è stato ferito, e la cosa pare davvero infastidirlo. " Ora... ora basta! ". Grida su tutte le furie ed espandendo il suo cosmo: Chrono sta sanguinando dalla ferita provocata dalla Cuspide Scarlatta, Subaru sanguina al viso dal taglio procurato dalla Megas Drepanon. 

" Non vincerai ". Fa con determinazione il figlio di Milo e di Tisifone, ansimando: la battaglia lo sta sfiancando ma lo sa, non deve assolutamente cedere, non può permettersi questo lusso. Gli altri Cavalieri osservano la scena sconcertati: cosa possono fare? Come faranno ad aiutare il compagno? Athena osserva i corpi di Shura e di Tea, così come quello del Gran Sacerdote: scuote il capo. Questa guerra ha portato davvero tante, troppe vittime. 


" Ti supplico, ho bisogno di te. Non ti attaccheranno più, vero? ". Chiede ad un certo punto la fanciulla dai capelli ora divenuti turchini, abbracciando il signore dei Titani e piangendo: non vuole gli facciano del male. 

" Ragazzi! Dobbiamo aiutare Subaru! ". Grida ad un certo punto la Dea della Giustizia. Iperione e Ponto osservano lo scontro stranamente senza intervenire. 

" Aspettate ". Sentenzia il Titano del Destino, per poi proseguire la sua frase. " Aspettate: non è ancora giunto il momento ". Sussurra mentre la nipote lo osserva sconcertata: cos'avrà mai visto Ponto nel loro destino, per essere così calmo?

" Ma, fratello! Di questo passo, Chrono ucciderà Subaru! E stavolta non sarà così fortunato da ritornare in vita, pensa bene a ciò che stiamo facendo! ". Fa Iperione, agitandosi: perchè Ponto è così calmo? Il rosso sbarra la strada al fratello, scuotendo il capo. 

" No! Ho detto che ora non è il momento: io so cosa c'è nel destino di quei due, l'ho visto proprio ora ". I terremoti stanno però scuotendo la Terra per effetto del colpo di Chrono: la distruzione sta avendo inizio, il tempo dei terrestri sta regredendo fino al punto di non ritorno. 


" Umana testarda che non sei altro... ti potevo fare davvero male,lo sai?! ". Sbrocca poi il corvino per poi non trattenere le lacrime: in quel momento sembra solo un bimbo che si è accorto di aver fatto una marachella troppo grande. " Scusa! Non so che avrei fatto se ti fosse successo qualcosa! ". Detto questo si getta a capofitto in un abbraccio, così improvviso che sia lui che Iris finiscono a terra. Lei ricambia l'abbraccio. 

" Calmo, è tutto passato adesso ". Sussurra cercando di calmarlo. " Andiamo, vieni via con noi ". Sussurra l'azzurra, accarezzandogli dolcemente i capelli. 


Un'altra, ennesima memoria si è fatta strada in lui: Chrono sembra su tutte le furie. Perchè? Perchè pensa, quelle memorie stanno tornando proprio ora? Perchè sta ricordando il tempo in cui fu umano? La sua distrazione gli costa piuttosto cara. 

" Cuspide scarlatta! ". Grida il Cavaliere dell'Ottava casa. Due, tre, quattro cuspidi una dietro l'altra riescono a raggiungere il Re dei Titani, che colto di sorpresa finisce contro la clessidra del Tempo creando una crepa nel vetro. Tuttavia riesce a tenere ben salda la Megas Drepanon tra le mani, guardando con furia il rivale. 

" Io ti ammazzo, maledetto mortale! Come osi?! Come osi versare il mio divino sangue?! ". La potenza del suo cosmo si espande ben presto in tutto il Tempio del Tempo, che trema mentre la stanza si distrugge parzialmente: più Chrono si infuria più il suo tempio ne risente, soggetto all'umore del Dio a cui appartiene.

" Farò molto più che versare il tuo sangue, Chrono! Io ti sconfiggerò! ". Ribatte il turchino. 

" Allora prova a venirmi a prendere! ". Ribatte deciso il signore dei Titani, mentre si prepara a colpire nuovamente. " Theleos Horacle! ". Grida infuriato. Come previsto Subaru non perde tempo e prepara l'affilata unghia.

" Cuspide Scarlatta!! ". Grida, mentre Ponto guarda i Cavalieri, il fratello e la Dea Athena.

" Ragazzi, ora! Infondiamo tutta la forza a Subaru! Dobbiamo fare il modo che colpisca Chrono senza che il Theleos Horacle lo tocchi! ". Avverte. Athena annuisce risoluta espandendo il suo cosmo. Lo stesso fanno Kiki, Demetrios, Ikki, Shun, Sirio, Seiya, Defteros e Crystal seguiti da Saga, che ha ancora in sè il potere di Chrono che il signore del tempo ha utilizzato per riportarlo in vita. 

" Prendi, Subaru! Prendi il nostro potere, è la tua occasione! Ora che è indebolito, puoi colpire Chrono! ". Lo avverte Athena mentre il Tempio del Tempo inizia a risentirne e crollare in vari punti. Chrono non pare spaventarsi e porta avanti il suo attacco.

" E voi credete davvero che i vostri ridicoli cosmi possano fare qualcosa a me, che sono il signore degli Dei?! Siete solo delle nullità! ". Controbatte acido. Iris assiste alla scena: Subaru è supportato da tutti i presenti eppure non sembra essere sufficiente: la forza di Chrono è troppa persino per la Dea Athena in persona e per i suoi fedeli Cavalieri. Hanno provato ma, pur riuscendo a tenergli testa non riescono a colpire in alcun modo Chrono. La fanciulla si alza da terra per poi avvicinarsi a Subaru. 

" Ti aiuterò anche io, anzi: lo farà il mio bambino ". Sentenzia risoluta. Il suo sguardo incontra quello di colui che ha sempre amato ma che ora si trova costretta ad affrontare in battaglia.

" Iris, non osare metterti contro di me ". Sibila acido il padre del Sommo Zeus. La ragazza scuote il capo finalmente risoluta, senza più lacrime.

" L'ho già fatto: ho scelto un mondo d'amore e pace per nostro figlio, quello che tu gli vuoi negare ". Detto questo il potere di Jareth pare attivarsi improvvisamente e la fanciulla si ritrova circondata di una luce viola. Pone una mano su quella di Subaru mentre gli altri uniscono in via definitiva il proprio cosmo a quello di Scorpio.

" Ragazzi, ce la stiamo facendo! ". Grida Athena notando che le difese di Chrono sono ormai cedute. " Arracchiamolo con tutta la forza, non avremo altre occasioni! ". Conclude la Dea Guerriera. Una potente esplosione spazza via buona parte della stanza e disintegra la clessidra del tempo: la sabbia Adamantina ne fuoriesce. Chrono se ne accorge.

" Oh no, no! ". Fa, oramai la rabbia pare acciecarlo. Poi il suo sguardo incontra quello di Iris mentre le sue memorie da umano si fanno nuovamente strada in lui. Tutto ciò che segue è una luce dorata di proporzione smisurata.

Tutti i componenti del gruppo sono stati sbalzati a terra in più punti di ciò che è rimasto della stanza: Subaru è riuscito ad afferrare Iris ma, per il grande sforzo compiuto il ragazzo inizia a tossire sangue. Iperione e Ponto si riprendono per primi, seguiti da tutti gli altri. Il Titano del Destino soccorre Subaru, aiutandolo ad alzarsi. " Fa piano, sei debolissimo: hai dato fondo a tutto il tuo potere per colpire Chrono ". Sussurra. Iris rimane a terra ed il suo sguardo puntato su di lui, su Chrono: è finito contro ciò che è rimasto della Clessidra del Tempo. La sua Kamui totalmente distrutta, la Megas Drepanon ha subito un grave danno. La ragazza pare stare bene nonostante lo sforzo: non è finita a terra e non ha picchiato il ventre, grazie al provvidenziale aiuto di Subaru che l'ha stretta a sè evitando il peggio. 

" Chrono... ". Mormora solamente la ragazza, riflettendo: che sia davvero finita? Che lo scontro abbia avuto finalmente termine?

Chrono è ancora a terra, colpito duramente dall'attacco combinato dei Cavalieri d'Oro, di Saga e di Athena, Ponto ed Iperione uniti ad Iris, che possiede il potere del piccolo che ha in grembo. Non riapre gli occhi nè da segno di vita, eppure il suo cosmo è ancora percettibile: è vivo. Eppure, nella sua mente scorrono i più disparati ricordi: ricorda di quando si risvegliò, di come fosse spaventato dai suoi stessi fratelli e di come Iris si fidò ciecamente di lui. Ricorda quando si scoprirono innamorati, così come ricorda la notte in cui concepirono il loro bambino, il loro Jareth: il bambino che più volte lui stesso ha messo in pericolo. La sua mente ripercorre tutte le battaglie dei fratelli, le loro morti. Ripercorre i momenti in cui tolse la vita al Gran Sacerdote, ricorda come korirono sia Tea che Shura e, precedentemente di come lui stesso tolse la vita a Subaru. Tutti i sentimenti e le sensazioni provate fino a quel momento sembrano averlo abbandonato per qualche istante: si sente come fosse vuoto. La sabbia adamantina è a terra, la lessidra del Tempo in frantumi. La Terra è scossa da violenti terremoti e maremoti, mentre i vulcani iniziano le proprie eruzioni. La sua mente torna poi al momento prima di cadere vittima dell'attacco combinato dei Guerrieri della Giustizia, della loro Dea e dei fratelli: ha percepito qualcosa in sè, una cosa che veniva solo da una persona: l'uomo che più ha odiato. Subaru di Scorpio: ha avvertito la sua immensa forza, la forza del suo amore, il suo coraggio, ha visto e percepito il valore di quel ragazzo. Poi ha percepito un'altra cosa: una cosa che per ora almeno, non vuole dire. Passati gli attimi di stordimento anche il signore dei Titani si rialza: ha ferite in tutto il corpo. I presenti si preparano a combattere, tutti ma non Ponto: osserva il fratello che, una volta rimessosi in piedi inizia a tossire sangue. A quella vista Chrono rimane quasi shoccato: è il suo sangue quello a terra. E' stato ferito da dei mortali, che lo hanno ridotto quasi in fin di vita ed hanno creato seri danni alla sua Kamui ed alla sua arma. Si porta una mano proprio accanto al cuore. per poi prendere finalmente parola.

" Ah.. è questo, dunque? Il potere di ciò che voi chiamate amore...? ". Sussurra, per poi proseguire dopo aver tossito altro sangue. " E' questo il dolore...? ". Chiede quasi più a sè stesso che ai presenti. Tutti lo osservano tenendo la guardia alta: cosa vorrà fare? Li attaccherà di nuovo? Non lo temono: sanno che stavolta vincerebbero in modo definitivo, sconfiggendolo per sempre. Lo sguardo di Subaru pare imperscrutabile così come quello di Chrono, che punta il proprio in quello del rivale. " Mi hai ferito,e non solo: mi hai quasi ucciso ". Sentenzia per poi fermarsi, come se dovesse riprendersi da una grande corsa. " Voi... voi siete riusciti dove nessuno è riuscito: non avete colpito solo il mio corpo, ma anche la mia mente e la mia anima ". Sibila, per poi avvicinarsi. Arriva ad un soffio da Subaru, per poi puntargli la Megas Drepanon. Lo guarda seriamente, l'altro ricambia lo sguardo allo stesso modo. " Trattali bene o tornerò per ammazzarti personalmente, hai capito? ". Chiede lasciando di sasso non solo Subaru, ma anche tutti gli altri. Il giovane Scorpio non riesce a proferire verbo mentre il Re dei Titani si avvicina lentamente a Tea e Shura, osservandoli. Guarda a terra, la sabbia Adamantina è sparsa ovunque ormai. Senza dire nulla cosparge i corpi dei due con la Sabbia, per poi alzarsi e guardando i presenti. " Torneranno in vita tra poco: ho ridato loro il loro tempo. Per il Gran Sacerdote invece, non si può fare nulla: il suo Tempo era ormai scaduto ". Seiya rimane incredulo così come la moglie ed i compagni. 

" Aspetta! ". Fa ad un certo punto Sagitter, sconcertato alla vista di quei fatti. " Cosa significa tutto ciò?! Fino ad un momento fa volevi la nostra distruzione, ora... ". Mormora in preda allo shock. Chrono lo osserva qualche momento per poi portare lo sguardo a Subaru, prendendo parola. 

" Il vostro attacco non è stato solo corporale: avete colpito anche la mia anima e la mia mente, avete risvegliato quelle memorie e quei sentimenti he cercavo di sopprimere a tutti i costi. Ma ho fallito: quando vi siete uniti in quell'attacco così forte, non ho potuto nulla contro di voi. Mi avete messo di fronte alla mia incapacità, e combattere ancora sarebbe equivalso ad un suicidio ". Ammette sbigottendo ancora più tutti quanti tranne Ponto: lui aveva previsto tutto, non fin dal principio chiaramente, ma dal momento in cui ha detto al fratello di aiutare Subaru al momento giusto e non prima. " Ponto, Iperione... ". Sussurra solamente Chrono, guardando i fratelli per qualche istante. I due ricambiano lo sguardo mentre il rosso prende finalmente parola. 

" Ti dovremmo odiare, lo sai? Però sei nostro fratello, e da ciò che ho visto nel tuo destino, non è tempo per te di morire ". Ammette per poi proseguire il discorso. " Io ti perdono, e credo che sia anche il volere di mia moglie e mia figlia ". Sospira pesantemente mentre Iperione annuisce, poggiandogli una mano sulla spalla. Chrono rimane in silenzio qualche istante per poi guardare una persona: la sola donna dopo Rea che abbia mai amato. 

" Iris... ". Sussurra mentre le lacrime rigano il viso della ragazza. Ora lo percepisce: il suo cosmo non è più ostile. E' come se fosse tornato colui del quale si era innamorata, solamente conservando poteri e memorie. Gli si avvicina lentamente, prendendogli la mano. 

" Resta qui... ". Sussurra la figlia di Saga, per poi stringere con forza la mano del suo amato. " Resta con me e Jareth: hai vissuto da umano, hai amato quella vita. Hai amato me. Puoi rifarlo, devi solo volerlo ". Le lacrime continuano a scendere dal viso della turchina mentre lui si volta verso di lei, stringendola improvvisamente in un abbraccio che la lascia a dir poco esterefatta ma che non esita a ricambiare. Lui la stringe forte, così forte che per un momento le toglie quasi il fiato, come se temesse che qualcuno gliela porti via. In seguito si stacca per poi risponderle.

" Non posso ". Sentenzia. La ragazza non trattiene più le lacrime e scuote il capo.

" Perchè no? Cosa te lo impedisce? Io... ". Lui non dice nulla, ma le asciuga le lacrime con un dito per poi portare la mano libera sul ventre di lei. 

" Proprio perchè ti amo, me ne devo andare: con me non saresti mai felice, ed io non voglio un futuro incerto per te e per il nostro Jareth ". Lei scuote il capo non accettando queste parole. 

" S.. Stupido Dio che non sei altro! Che ne sai tu, di cosa mi renderebbe felice?! ". Fa, per poi piangere a dirotto. 

" Ehi, sciocca umana ". Non c'è scherno in quelle parole, è solo il soprannome che le diede quando ancora era immemore. " Non temere, perchè noi due non ci separeremo mai: anche se non sarò qui fisicamente, sarò al fianco tuo e di Jareth, sempre ". Si volta poi verso Subaru, che si sta lentamente riprendendo dalla sorpresa. " Te l'ho detto, umano: se li fai soffrire ti ammazzo con le mie mani ". Detto questo il Signore dei Titani si allontana da Iris e si inchina a raccogliere altra sabbia Adamantina, tossendo altro sangue. Quando si volta la lancia in direzione dei presenti, i quali ne vengono tutti investiti, nessuno escluso. Tutti avvertono qualcosa in loro mutare: sembrano rinvigoriti.

" Che cos'hai fatto? ". Chiede sorpreso Sagitter. Chrono sospira pesantemente mentre con il suo potere inverte l'effetto del Theleos Horacle: la Terra sembra lentamente ritornare al suo stato originario, bella e rigogliosa. La clessidra del tempo si ricompone lentamente e la sabbia torna a fluire in essa. 

" Ho usato il Misopethamenos su tutti voi, ed ho rallentato il vostro tempo: in questo modo, l'invecchiamento sarà molto più rallentato, se non quasi impercettibile per parecchi anni ". Athena rimane sbigottita: non sapeva che anche Chrono potesse usare il Misopethamenos, e non solo: che potesse usarlo su un vasto gruppo di persone come sono loro. " Non crediate che sia finita qui: dopo dime, un altro potente nemico arriverà in questo mondo. Un nemico più forte di me: io non posso più aiutarvi, ora tocca a voi prepararvi ad affrontare questa nuova minaccia ". E guarda seriamente Subaru, che ricambia lo sguardo andando a stringere Iris a sè. Chrono gli si avvicina senza mai perdere il contatto visivo con il ragazzo. " Ricorda ciò che ti ho detto. Te li ho affidati, abbi cura di Jareth ed Iris ". Sussurra in modo che solo il turchino senta. Senza dargli tempo di rispondere posa una mano intrisa del propri osangue sull'armatura del giovane Scorpio. " Questo ti proteggerà da lui ". Gli sussurra all'orecchio per poi scostarsi, lasciando Subaru incredulo.

" Aspetta! Tu sai qualcosa su quell'entità che... ". Ma si blocca: Chrono gli da le spalle, sospirando pesantemente. 

" Credo sia ora per me, di tornare all'Olimpo e in seguito agli Elisi ". Sentenzia. Iris non riesce a smettere di piangere mentre i presenti notano che finalmente, anche Tea e Shura si stanno riprendendo: Chrono aveva dunque ragione, sono tornati in vita grazie al suo potere. " Non vi dimenticherò: queste ferite saranno un promemoria indelebile di questa battaglia ". Fa poi Chrono, espandendo il poco cosmo che gli è rimasto ed aprendosi un varco verso l'Olimpo. 

" Vengo con te... ". Mormora Iperione non riuscendo a trattenersi e sentenfo anch'egli le lacrime pungergli gli occhi. Chrono lo guarda per poi fare cenno negativo con il capo. 

" No, tu resterai qui: resterai a proteggere Athena ed i suoi Cavalieri, così come farà Ponto ". E guarda il rosso, che annuisce non potendo fare a meno di commuoversi. 

" Abbi cura di te ". Mormora ad un certo punto, sentendosi finalmente libero dopo aver perdonato il fratello. Iperione scuote il capo: non vorrebbe ma ancora una volta, obbedisce al suo signore e lo lascia libero di tornare all'Olimpo, senza seguirlo. E' dunque finita: lo scontro con Chrono è terminato e la Terra è salva. 

Olimpo, stesso istante. 

Un uomo dalla chioma bionda rimane sorpreso: il piccolo che aveva portato con sè pare essere tornato in vita misteriosamente, e con lui la madre. " Cosa... ". Sussurra il Padre degli Dei. La moglie lo guarda sorpresa, così Demetra: la donna è rimasta sull'Olimpo fino alla fine della battaglia, su richiesta dell'uomo dalla chioma bionda. 

" La battaglia è finita ". Sentenzia la Dea delle messi, sorpresa. " E' finita, e Chrono è ancora vivo ". Commenta incredula. L'uomo fa per risponderle ma la sua risposta è preceduta dall'arrivo di un'altra persona. 

" Voi? ". Chiede esterefatto il Dio mentre sorregge il proprio scettro. Il nuovo arrivato lo guarda, per poi parlare. 

" Credo che Demetra possa tornare sulla Terra, no? Non le piace molto restare qui, da ciò che sento ". Demetra sgrana gli occhi sorpresa così come Hera. " Ne è passato di tempo, non è vero, Zeus? ". Chiede il Signore dei Titani: le sue ferite si rimarginano lentamente ma la sua Kamui e la Megas Drepanon ci metteranno molto più tempo a rigenerarsi. 

" Padre ". Sentenzia solamente il Padre degli Dei, per poi riprendere parola. " Come mai questo cambiamento? Siete stato dunque voi a riportare in vita Tea e Shura, oltre al piccolo che Tea portava in grembo? ". Chiede, e Chrono annuisce mentre Zeus rimane stupito, anche se non più di tanto. " E siete sempre stato voi a donare una lunga vita ai Cavalieri e a tutti i presenti a quella battaglia, suppongo ". Chrono annuisce ancora una volta mentre sia lui che Zeus osservano nella sfera di cristallo in cui questi osserva un misterioso luogo, che pare essere il Tartaro. 

" Si. però non so se ho reso loro un gran servigio, ridandogli ed allungandogli la vita, caricandoli di una missione impossibile. Se penso a ciò che li attende ". Commenta. Padre e figlio osservano una misteriosa entità, che grida in preda alla rabbia in quel luogo sconosciuto, in un punto non preciso del Tartaro. Per scoprire chi sia, bisognerà attendere un pò.


Salve amici, come va? Ed eccoci al finale di " the awakening ", che ne dite? Chrono ha deciso di arrendersi, e la storia finisce con il suo ricongiungimento con il figlio: entrambi parlano di una nuova minaccia, chi sarà? Che ne pensate di questo ultimo ed intenso capitolo ( e devo dire, più lungo di tutti)? Aspetto di sapere che ne pensate, intanto vi lascio il link per la terza parte. Un abbraccio, spero continuerete a seguirmi! 

La via che conduce in Cielo - Nine years after: https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3855475

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