Una finta fidanzata

di saramik
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** arrivo a mode ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** arrivo a mode ***


Mode magazine, non era mai stata la mia passione la moda, ma mi serviva un lavoro e cercavano un assistente. La ragazza che mi aveva fatto il colloquio era stata molto carina con me, si chiamava Betty, era stata lei ad occupare quel posto per tre anni ma adesso era redattore associato, e poi si stava per sposare con Matt Hartley. Io sarei stata l’assistente di Deniel Meade.
Lei entrò nello studio del mio capo, e mi disse di aspettare. Dopo pochi minuti mi fece segno d’entrare.
Betty – Daniel lei è Andrea Wilson, è molto preparata…secondo me sarà un ottima assistente..- io in realtà avevo studiato economia e marketing ma quello passava il mercato.
Daniel – è un piacere conoscerti…- disse porgendomi la mano.
Andy – il piacere è mio signor Meade, può chiamarmi Andy se lo desidera..- io ero in imbarazzo.
Una stangona entrò come una furia in ufficio.
Alexis – cavolo Daniel è mezz’ora che ti stiamo aspettando….- disse.
Daniel – la riunione giusto arrivo subito, Betty ti ringrazio…Andy adesso ho una riunione con gli inserzionisti, tu sistemati e poi parliamo…-
Io feci come lui mi disse, sistemai la mia postazione, misi una foto dei miei.
Mark – o ma che carini, tu devi essere la nuova Betty…certo potevano avere un po' più di gusto…- disse un tipo strano.
Andy -  e tu saresti? – chiesi curiosa.
Mark – io sono Mark e lei è Amanda…io sono un redattore associato e lei l’addetta alla accoglienza…- disse lui, sorridendo.
Andy – è un piacere conoscervi, io sono Andrea Wilson ma tutti mi chiamano Andy…-
Mark – comunque per me non durerai, non sei il tipo di Daniel…e poi dai tra poco vesti peggio di Betty….- in realtà secondo me ero vestita sobriamente, avevo un maglioncino color carta da zucchero e un pantalone.
Amanda – peggio di Betty è impossibile, mi mancherà visto che adesso si trasferirà a londra…- disse la bionda.
Mark – per Daniel Betty era il top…quanti assistenti ha avuto dopo di lei? Tipo 20? E tu cara mia fammelo dire non hai proprio stile…per lavorare a Mode…-
Amanda – dovresti aprire di nuovo quel blog sulle assistenti di Daniel…forse puoi continuarlo visto che tanto lo stile è quello…- io non sapevo che dire, mi sentii estremamente a disagio e fuori luogo.
Nel pomeriggio svolsi i pochi compiti che mi aveva affidato Daniel, poco prima di andarmene andai nel suo ufficio per fare rapporto.
Daniel – dimmi Amanda…- disse sbagliando il mio nome, non lo corressi.
Andy – allora ho ritirato i suoi vestiti e il suo autista li ha portati nel suo appartamento, tranne il completo blu che le servirà per la cena di stasera…- dissi.
Daniel – la cena di stasera? – chiese sorpreso.
Andy – la cena per il compleanno di suo nipote Dj…La signora Meade mi ha detto di ricordargliela…- dissi rileggendo il promemoria.
Daniel – cavolo, me ne ero dimenticato….non ho neanche un regalo….- disse grattandosi la fronte.
Andy – se vuole posso pensarci io? – mi offri.
Daniel – si forse è meglio….vai avanti…- disse .
Andy – ha chiamato il signor Vincent Bianchi…vorrebbe vederla domani…ho visto che ha un ora prima di pranzo…- dissi io notando la sua agenda.
Daniel – perfetto, e chiama Betty…vorrei che ci fosse anche lei…- disse, lo annotai – e poi chiama l’Enfante e prenota li, non sia mai si prosegua con un pranzo…- disse.
Io tornai al mio lavoro, mi sbrigai a chiamare Betty e le comunicai della riunione, poi uscii di corsa per andare in un negozio di elettronica, presi l’ultimo videogioco e un paio di cuffie di ultima generazione, infondo compiva 14 anni. Tornata in ufficio di corsa, impacchettai il tutto e lo misi nell’ufficio di Daniel mentre non c’era.
Lui rientrò dopo un quarto d’ora, si cambiò e poi riuscii.
Andy – buona serata signor Meade…- dissi mentre lui stava andando via.
Daniel – buona serata anche a te Amanda…- e risbagliò il mio nome.
Io tornai in quel piccolo appartamento che una volta era stato dei miei, io ero nata e cresciuta in Italia, poi a 10 anni i miei si trasferirono qui per lavoro, mio padre era americano mia madre Italiana, e adesso loro erano tornati in Italia per stare accanto ai miei nonni.
La prima settimana passò cosi, con io rilegata a fare i compiti più stupidi di questo mondo, lui non si fidava di me e chiamava Betty mille volte al giorno.
Betty – allora Andy come sta andando? – disse lei mentre stava venendo all’ufficio di Daniel.
Andy – bene, sono appena andata a comprare dei calzini che si intonassero con il completo di questa sera…- dissi sbuffando.
Betty – lo so, all’inizio è dura ma vedrai che poi ti assegnerà compiti più importanti…- disse lei incoraggiandomi.
Andy – si lo so…- disse mentre entravamo nel suo ufficio.
Daniel – oh bene sei qui…- disse rivolto a Betty – Amanda adesso puoi andare…anzi portaci due caffè…- disse lui neanche guardandomi.
Betty – Daniel…- lo rimproverò lei.
Daniel – che c’è? – disse lui.
Betty – mi dispiace..- disse lei scusandosi per lui.
Andy – io vado…i caffè arrivano subito…- dissi uscendo. Presi i due caffè e glieli portai.
Betty era ancora nell’ufficio, parlavano dell’evento di quella sera. Avrei voluto andarci, erano settimane che non uscivo e volevo un po' di divertimento.
Betty – devi venire…è la festa di Wilielmina lo sai…- disse lei.
Daniel – ma starò da solo…- disse lui.
Betty – potresti chiedere ad Andy….Andy tu hai da fare stasera? – chiese lei.
Andy – io…non penso che sia il caso…- lui non mi voleva li.
Betty – su dai, e poi ci sarà molta gente di Mode…vorrei presentarti anche Vincent Bianchi secondo me adoreresti le sue foto…- disse lei.
Andy – non ho un abito o tempo…- dissi io notando il mio abbigliamento.
Betty – a quello ci penso io…tu alle 5 fatti trovare giu nel guardaroba…Daniel ci vediamo li allora..- disse poi uscendo.
Rimanemmo noi due da soli.
Daniel – allora alle 18 giu all’entrata…- disse tornando al suo computer.
Andy – signor Meade…davvero non è costretto…- dissi io.
Daniel – no va bene cosi, e poi non posso andare da solo…adesso torna alla tua scrivania…- poi alzò gli occhi e mi guardò – ma davvero ti chiami Andy? – disse lui, io uscii sorridendo.

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


Era la mia prima festa, cavolo ero emozionata.
Betty – eccoti finalmente…- disse spuntando da dietro uno scaffale.
Andy – scusami ma il signor Meade ha tardato alla riunione…- dissi scusandomi.
Cristina – ok, Betty non mi aveva detto che avesse questo corpicino…- disse una signora tastandomi.
Hilda – per i capelli penso di riuscire a fare qualcosa…io direi di accorciali o raccoglierli…- disse sentendo i miei capelli.
Betty – Andy loro sono Cristina, stilista e addetta al guardaroba e Hilda mia sorella…- me le presentò
Andy – è un piacere conoscervi..- ero nervosissima.
Cristina mi fece provare una serie di Abiti, finche non trovò quello adatto a me, un abitino dorato di Dior, mi fece anche mettere dei tacchi e Hilda mi fece uno chignon morbido.
Betty – cavolo, sembri una modella…- disse lei, anche lei stava benissimo.
Matt entrò proprio in quel momento.
Hilda – Matt sai che qui è vietato l’ingresso agli uomini? – disse ridendo.
Matt – wow Betty sei stupenda…-disse restando meravigliato dalla sua futura sposa.
Andy – io devo andare…il signor Meade mi starà aspettando…- dissi che ero in leggero ritardo.
Betty – vai…ci vediamo li…- disse passandomi la borsa e il soprabito.
Andy – domani lo porto in tintoria e poi lo riporto..- dissi a Cristina.
Cristina – tienilo, tanto dopodomani sarebbe stato buttato…- disse, io a quella frase sorrisi.
Arrivai all’entrata, e c’era il signor Meade fuori ad aspettarmi.
Daniel – ma dove si sarà cacciata..- disse guardando l’orologio.
Andy – mi scusi, sono in ritardo lo so…- dissi io avvicinandomi.
Daniel – Andy? – mi guardò spaesato.
Andy – signor Mead meglio andare…non vorrei che arrivasse tardi…- dissi, andando verso il lato passeggero. Stranamente andammo con la sua auto personale.
Lui si affrettò a seguirmi e mi apri lo sportello.
Saliti in macchina regnava il silenzio, ero nell’imbarazzo totale.
Daniel – allora hai sempre vissuto a New York…- mi chiese.
Andy – no sono nata in un piccolo paesino dell’Italia e poi sono venuta qui, mio padre è americano mia mamma Italiana…- dissi
Daniel – in cosa ti sei specializzata all’università? –
Andy – in contabilità e marketing…-
Arrivammo poco dopo in un lussuoso locale. Daniel fu investito dai fotografi.
Entrando mi accorsi che c’era più gente di quella che avevo pensato. Alexis si avvicinò subito a noi.
Daniel – Alexis, scusa il ritardo..- disse.
Alexis – anche io sono arrivata da poco, non mi presenti? – disse notandomi.
Daniel – vi conoscete gia…è Andy la mia assistente…- disse prendendo poi il mio braccio.
Alexis – bene…che cambiamento…stai benissimo..- disse lei.
Andy – grazie, anche lei signora Meade…il suo vestito è un sogno…- mi piaceva aveva un look classico ma sempre attuale.
Alexis – signora Meade? Chiamami Alexis…- mi sorrise.
Andy – va bene…vuole che le prende qualcosa da Bere signor Meade?- dissi.
Daniel – si grazie…- andai al bancone, e vidi che Mark e Amanda erano li con Betty e Matt.
Andy – ciao ragazzi…- ero felice di vedere almeno un viso conosciuto.
Mark – mi scusi ma non ho il suo nome sulla lista…lei è? – disse non riconoscendomi.
Betty – è l’accompagnatrice di Daniel…e poi la conosci Mark…- disse dandogli una gomitata.
Mark – ah si, ma me la ricordavo diversa non è la modella del servizio di beauty del mese scorso? – io e Betty scoppiamo a ridere.
Andy – Mark certo che sei uno spasso…cmq io sono Andy tu devi essere Matt…ci siamo visti prima al guardaroba…- dissi porgendogli la mano.
Matt – si giusto, tu sei la nuova assistente di Daniel…Betty mi aveva parlato di te…- disse stringendola.
Mark – tu sei Andy? Wow bel cambiamento…- disse sorpreso.
Amanda – ehi Tayler sono qui…- disse sbracciandosi.
Un ragazzo altissimo si avvicinò Amanda gli si appiccicò, sembrava un polipo.
Betty – Andy ti presento Tayler, è il fratello di Daniel e di Matt…e il ragazzo di Amanda come puoi vedere..- disse.
Il ragazzo di staccò dalla bionda, e mi guardò.
Tayler – tu sei?- chiese.
Andy – io sono Andy la nuova assistente di Daniel, cavolo…mi sono scordata di portargli da bere…- ordinai un Cocktail e glielo portai, stava parlando con la signora Sleiter e sua Madre.
Andy – mi dispiace signor Meade…- dissi porgendogli il suo cocktail.
Daniel – pensavo fossi scappata..- mi sussurrò all’orecchio scuro in volto.
Claire – non mi presenti la tua accompagnatrice? – chiese sua madre.
Daniel – mamma lei è Andy la mia assistente…- mi presentò cosi.
Claire – è un piacere conoscerti…spero lavorerete bene insieme…-
Willielmina poi presentò il suo libro, aveva scritto una sua biografia ed era andata a ruba gia prima di essere messa in vendita. Betty si avvicinò a noi con un ragazzo, mi sembra di averlo gia visto. Quando si avvicinò lo riconobbi all’instante era Vincenzo Bianchi, un ragazzo del mio paese, o per lo meno sapevo che era Americano ma i suoi genitori erano italiani, avevamo passato qualche estate insieme, lui era amico di mio cugino erano più grandi di me, io li seguivo sempre ero la loro mascotte.
Betty – ehi eccoti, Daniel…Vincent mi chiedeva del prossimo servizio, aveva qualche dubbio sulla location…- io non mi intromisi.
Daniel – bhe effettivamente anche io lo avevo, avevo in mente una riunione per Lunedi, mi farebbe piacere se fossi disponibile…- io presi l’agenda dalla borsetta.
Andy – ha uno spazio alle 11…- suggeri.
Vincente – sarebbe perfetto…allora lunedi alle 11…- disse lui, poi mi guardò meglio – scusa ma ci conosciamo? Sei per caso una modella con la quale ho lavorato…- disse.
Andy – no, o meglio diciamo che forse sono stata uno dei tuoi primi soggetti…avevi una macchinetta digitale e mi ricordo scattavi foto a chiunque in paese…- dissi ridendo.
Vincent – no non mi dire che tu sei la piccola Andrea…- mi abbracciò.
Daniel – vi conoscete?- chiese sorpreso.
Andy – è uno dei migliori amici di mio cugino, i suoi sono dello stesso paese di mia madre…ci conosciamo da piccoli…- dissi sorridendo.
Vincent – wow dopo tutto questo tempo, comunque che ci fai qui? – chiese.
Daniel – è la mia nuova assistente…- rispose al posto mio.
Vincent – allora sicuramente avremmo modo di rivederci, una sera di queste devo invitarti a cena…mi devi raccontare di tutti gli anni che non ci siamo visti…adesso vado, allora noi Daniel ci vediamo Lunedi alle 11, Andrea è stato un piacere rivederti…- mi diede un bacio sulla guancia.
Io stetti sempre al fianco del mio capo, non fu la serata che immaginavo, speravo di divertirmi un po' invece era solo lavoro. Mi domandai dove finesse il suo lavoro e iniziasse la sua vita privata.
A fine serata, decisi di congedarmi.
Andy – signor Meade se non le servo io andrei, si è fatto tardi..-
Daniel – si puoi andare, ci vediamo lunedi…- lui aveva puntato una modella, quindi non si preoccupò di riaccompagnarmi o di come io tornassi a casa.
All’uscita sentii due ragazze che parlavano, stavano anche loro aspettando un taxi.
Mod 1 – hai visto Daniel, è cascato nella rete di Giorgia….ma saprà che è ancora minorenne?- chiese una ragazza all’altra.
Mod 2 – bhe non penso, ma lei ha usato gia questa tecnica…li ricatta per farsi mettere in copertina, o per qualche servizio…si farà fotografare con lui all’uscita, poi gli dirà che se non vuole che dica che l’ha molestata allora deve dargli qualcosa…- risero.
Io non potevo crederci, il mio buon senso mi diceva di non impicciarmi ma era il mio capo. Rientrai di corsa, vidi che erano seduti mi avvicinai.
Andy – Daniel ma che fine avevi fatto? – dissi prendendo sotto braccio e sedendomi.
Daniel – mha…- mi sbrigai a sussurargli all’orecchio.
Andy – mi regga il gioco, dopo le spieghero…- poi feci finta di ridere.
Giorgia – allora Daniel non stavamo andando? – disse maliziosa.
Daniel – mi dispiace, ma avevo promesso ad Andy che la avrei riportata a casa..andiamo…- la poverina ci rimase malissimo.
Prendemmo i capotti e uscimmo dal locale, i fotografi erano ancora li. Salimmo in macchina, e partimmo.
Daniel – adesso mi spieghi il siparietto di prima? – era un po' nervoso.
Andy – mi dispiace, quando sono uscita ho sentito due ragazze parlare dicendo che Giorgia era minorenne e che voleva ricattarla per farsi mettere in copertina…ho agito d’istinto, mi dispiace..- forse avevo sbagliato.
Daniel – cosa minorenne??? – era incredulo.
Andy – si…- dissi con un filo di voce.
Daniel – allora è stato meglio che tu abbia agito cosi…- disse sospirando.
Andy – signor Meade, forse è meglio che mi lasci qui…c’è un parcheggio dei taxi posso prendere quelli –
Daniel – no, sicuramente dei fotografi mi staranno aspettando sotto casa…purtroppo dopo queste feste succede…ed è meglio che mi vedano salire con te, e che non pensino a Giorgia…- io rimasi in silenzio.
Scendemmo dalla macchina e infatti li vicino c’erano appostati due fotografi.
Daniel – che ti avevo detto….cercherò di coprirti, mi dispiace…- disse lui.
Entrammo in casa, il suo era il tipico Open space da uomo single.
Daniel – vuoi qualcosa da bere? – mi chiese.
Andy – no grazie sono a posto cosi…- dissi. I tacchi mi dolevano
Andy – posso? – dissi indicando le scarpe.
Daniel – ma certo…-
Andy – finalmente, io non so come facciano alcune donne a portarli tutti i giorni….- dissi liberando i miei piedi.
Daniel – dovresti chiedere a mia sorella, lei li porta ogni singolo giorno non so come faccia…- rise – accomodati, mi sa che dovrai dormire qui…quelli sono ancora appostati qui sotto…- disse affacciandosi.
Andy – dormire qui? – chiesi.
 
Daniel – si ti dò qualcosa da mettere…-
Andy – ok signor Meade…- dissi imbarazzata.
Daniel – chiamami Daniel..e dammi del tu…- mi sorpasso e poi spari dietro una porta, tornò qualche minuto dopo portandomi una maglietta e un paio di pantaloncini.
Andy – ok grazie, dove posso…- e guardai i vestiti.
Daniel – ma certo…- mi accompagnò in una stanza – questa è la camera per gli ospiti, li c’è il bagno, purtroppo dovremmo condividerlo… io sono nella stanza più in la…se ti dovesse servire qualcosa non ti preoccupare chiamami…e ancora grazie per stasera - ed entrai nella stanza.
Io non potevo credere alla piega che aveva preso quella serata, mi trovavo nell’appartamento dello scapolo più ambito di new york. Mi cambia velocemente, rimisi gli occhiali, per fortuna li avevo con me. Mi struccai, trovai per fortuna un buon sapone e con me avevo delle salviettine, in caso il trucco mi si fosse sbafato.
Mi misi in quel grande letto, mi resi conto che nel solo salotto di Daniel c’entrava tutto il mio appartamento, inclusa la stanza dei miei che adesso era diventata mia. Dormii poche ore, mi alzai perché la sveglia suonò era ora di prepararmi per andare a lavoro, mi rimisi il vestito, poi uscii piano dalla stanza Daniel sicuramente dormiva ancora. Gli scrissi un biglietto, presi un taxi e mi diressi in ufficio. Non avrei fatto in tempo a passare da casa, cosi prima di uscire avevo scritto a Cristina e lei mi disse di non preoccuparmi, che la sera prima aveva preparato dei vestiti da darmi, visto che poi sarebbero stati smaltiti, li avrei trovati su una rastrelliera con il mio nome scritto sopra. Sulla porta incontrai Betty.
Betty – Andy ma che…- disse vedendomi con ancora addosso il vestito.
Andy – coprimi ti prego…- la pregai.
Betty mi passo il suo soprabito io me lo infila e insieme andammo in sartoria.
Andy – meno male che nessuno mi ha visto…- dissi prendendo un vestito dalla rastrelliera e iniziandomi a cambiare.
Betty – ma che è successo? – mi chiese Betty che mi aveva seguito.
Andy – bhe ieri sera uscita dal locale…- e le raccontai tutto.
Betty – meno male che l’hai scoperto, ma farti dormire da lui bhe mi pare eccessivo….-
Andy – si l’ho pensato anche io, meno male che Cristina mi ha lasciato questi vestiti pronti…ma non saranno troppi solo per me…- dissi vedendo la quantità.
Betty – oh no figurati, e poi succede ogni stagione che ci siano miliardi di cose date via…- disse lei.
Il vestito che mi aveva lasciato era una maxi maglia a cui lei aveva abbinato degli stivali di chanel. Mi sembravo uscita da una rivista. Mi feci una treccia e mi rimisi gli occhiali. Scappai poi alla mia scrivania.
Daniel arrivò solo qualche ora dopo.
Andy – buongiorno..- dissi imbarazzata.
Daniel – Andy vieni nel mio ufficio un attimo…- disse lui e io lo segui.
Andy – mi dica signor Meade..- dissi aprendo l’agenda.

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