non siamo poi così diversi

di Francis Joy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** non più soli ***
Capitolo 2: *** La persona che fa la differenza ***
Capitolo 3: *** Skilja ***
Capitolo 4: *** Amami ***
Capitolo 5: *** Loki ***
Capitolo 6: *** Quello che abbiamo sempre voluto ***



Capitolo 1
*** non più soli ***


Non più soli
Frigga l’aveva presa sotto la sua ala protettiva. La figlia del generale Argus era per metà midgardiana e per metà asinia, un ibrido, considerato un abominio dalla maggior parte degli Asi. Anche Odino la pensava così, ma aveva accettato di tenerla ad Asgard sotto l’insistenza della regina e perché lo doveva ad Argus, che oltre a essere un amico era anche colui che gli aveva salvato la vita durante uno scontro bellico con i giganti di fuoco.

Frigga la teneva per mano mentre le mostrava i giardini, mostrandole i fiori più belli e strani della reggia. Nova, così si chiamava la piccola, fu attratta proprio da uno di questi, un fiore mai visto su Midgard: stelo dorato e grandi petali azzurri e verdi.
– Quel fiore si chiama “skilja” e come puoi vedere è un fiore piuttosto raro – era vero, uno solo in tutto il giardino. Spinta dal desiderio irrefrenabile di toccarlo Nova si avvicinò e non appena lo sfiorò delle scintille celesti avvolsero il fiore e ne fecero apparire accanto un altro identico per colore, forma e morbidezza.
– Non mi avevi detto di saper usare la magia. –
– Non l’ho fatto apposta – Nova rispose sentendosi in colpa, pensando di aver fatto qualcosa di sbagliato.
– Mamma, guarda cosa ti ho preso! – una terza voce raggiunse le due donne, quella di Loki, che stava porgendo un fiore alla madre. Aveva un sorriso dolce, ma lo sguardo di chi sta tramando qualcosa. Frigga fece finta di non aver notato quello sguardo, tipico del più giovane dei principi. Così pensò e non appena allungò la mano verso il fiore, Loki e la margherita che teneva in mano sparirono in un bagliore verde. A quella improvvisa scomparsa Nova sobbalzò andando a finire contro il piccolo Loki, che nel frattempo era arrivato alle loro spalle.
– Bravissimo figlio mio! Già che sei qui ne approfitto per presentarti Nova – un sorriso smagliante sul volto della regina di Asgard.
– Tu sei l’ibrido – a quelle parole Nova abbassò gli occhi triste, sapeva di non essere ben accetta in quel regno. Loki, seppur giovane, era già abbastanza acuto e perspicace e si rese conto della tristezza che aveva colpito la bambina che gli stava di fronte. Non voleva offenderla, così dopo aver lanciato uno sguardo di complicità alla madre parlò.
– Io sono Loki – il suo tono fu talmente amichevole che Nova non poté fare a meno di incontrare i suoi occhi cristallini e porgergli un sorriso.
– Loki, Nova sarà la tua compagna nell’apprendimento delle arti magiche – entrambi i bambini risposero con occhi stupiti.
– Coraggio Nova, mostra a Loki quello che hai appena fatto. –
– Io non so se… –
– Provaci! – nonostante Loki fosse un po’ geloso di dover condividere le lezioni di sua madre con la nuova arrivata, era molto curioso e voleva sapere cosa sapesse fare quella bambina disprezzata da tutti. Detto ciò Nova si fece coraggio e allungò di nuovo la mano verso lo skilja, chiuse gli occhi e si concentrò, ma l’ansia prese il sopravvento e invece di un altro fiore comparvero delle fiamme, che le bruciarono appena le dita.
– Aaahh! Io…mi dispiace…non volevo – e corse via.
– Non fa niente. Loki non lasciarla andare da sola, va’ con lei mentre io spengo il fuoco –

Loki era più veloce e la raggiunse in poco tempo, piazzandosi davanti a lei.
– Smettila di piangere, il giardino è grande - 
– Mi piaceva quel fiore…e poi tutti mi odiano – e senza sapere perché si sfogò.
– Io no – fece Loki, prendendole una mano imbarazzato, e approfittando del contatto la curò con un incantesimo che gli aveva insegnato Frigga. A quelle parole e a quel gesto i singhiozzi diminuirono e Nova si concesse un sorriso.
– Sai fare altro? – un sorriso curioso sul viso del giovane principe.
– Una volta credo di aver fatto piovere, tutta la gente ha iniziato a scappare e a gridare – i due bambini scoppiarono a ridere all’unisono.
– Ehi, che succede qui? – la voce di Thor, impiccione come al solito, li fece voltare.
– Fratello, questa è la mia amica Nova, la dea della natura – disse con orgoglio Loki. E Nova si sentì un po’ meno sola e un po’ più amata.

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Capitolo 2
*** La persona che fa la differenza ***


La persona che fa la differenza
Alcuni anni sono passati da quel primo incontro e l’infanzia sta lasciando il posto alla giovinezza. I due principi di Asgard diventano sempre più alti e iniziano a mettere su i primi muscoli. Allo stesso modo il corpo di Nova sta assumendo le forme femminili che caratterizzano le donne adulte. Ma a questi cambiamenti nessuno dei due principi sembrava averci fatto caso…fino ad ora.

Loki infatti la sta osservando mentre si allena al tiro con l’arco, la sua postura è perfetta: base d’appoggio solida, scapole abbassate e petto in fuori. La corda dell’arco adesso è tesa. Proprio in questo momento si accorge che Nova è cambiata: adesso gli abiti che indossa le scivolano in modo diverso, perfino gli abiti sono diversi. Sopra la casacca blu che usa per allenarsi indossa un corpetto azzurro decorato da fiori argentei, che prima non indossava e che le disegna perfettamente la linea del seno e del girovita. Un paio di pantaloni grigio ghiaccio le coprono i fianchi, mentre la treccia ormai spettinata le cade morbida lungo la schiena.

“Come ho fatto a non notarla prima”, Loki è sorpreso e incuriosito dalla nuova ragazza che ha davanti, la stessa bambina che arrivò da Midgard.

Nova centra i bersagli uno a uno senza mai sbagliare e avrebbe centrato anche l’ultimo se questo non fosse sparito nel solito bagliore verde. Un’illusione.
– A volte potresti anche salutare – Nova si volta e gli sorride. A lui sorride sempre.
– E tu potresti anche pettinarti ogni tanto –
– Mmh…sei venuto ad allenarti? – questa domanda coglie Loki alla sprovvista. Non sa bene perché si trovi lì, l’unica cosa che sa è che da quando Thor ha sollevato Mjolnir la cerca di continuo per allenarsi con la magia, ma adesso la magia non è il suo primo pensiero. Dato che non sa cosa rispondere decide di cambiare argomento. – Vedo che i lividi che ti ha procurato mio fratello durante l’allenamento di ieri sono già andati via –
– Sì, le guaritrici dicono che posso essere facilmente ferita come una terrestre, ma la mia natura asinia mi garantisce una capacità rigenerativa superiore sia ai terrestri che agli Asi, e per fortuna, dato che con la spada sono pessima, al contrario di Sif –
– A quanto vedo abbiamo tutti i nostri demoni – a queste parole Nova fa leva sull’aria intorno a sé e dandosi un slancio verso l’alto si solleva da terra e raggiunge Loki, atterrando delicatamente di fronte a lui. “Lei è quella che sa veramente volare” è il pensiero del dio.
– E chi sarebbe il tuo? Thor forse? – Loki non risponde, sposta lo sguardo per un secondo e si limita a un sorriso di circostanza, al quale Nova risponde.
– Tu sei fortunato: non hai bisogno di un martello qualunque per essere grande in ciò che fai – il sorriso è sincero, la dea della natura sta dicendo la verità e il suo non è un vano tentativo di consolazione.
– Non è proprio un martello qualunque –
– Tutti abbiamo un’abilità, forse quella di Thor è sollevare martelli – Nova ne parla come se non fosse importante e si accorge di non aver convinto il dio delle illusioni.
– Quando sono arrivata qui mi hai detto che tu, al contrario di tutti gli altri, non mi odiavi. Beh, io non amo di più Thor perché riesce a sollevare Mjolnir – anche queste parole non convinceranno il dio, ma la speranza di Nova è che almeno riescano a risollevargli l’animo.
– E il procurarti lividi non aiuta –
– No, infatti. – entrambi ridono. – Comunque gliel’ho fatta pagare: l’ho fatto sprofondare nel terreno davanti a tutti e l’ho lasciato lì finché non mi ha pregata di liberarlo –
– La prossima volta che hai intenzione di fare una cosa del genere fammi chiamare, non me lo voglio perdere –
– Va bene, ma adesso andiamo a rubare qualcosa dalle cucine, ché ho fame – e così dicendo gli prende la mano e lo trascina con sé iniziando a correre e Loki si sente davvero più leggero e...diverso, ma non sa bene il perché di questo suo stato d’animo. E allora, senza farsi troppe domande, ride, ride con lei, mentre escogitano un piano per non farsi scoprire dai cuochi troppo austeri di Asgard.

E per quanto stiano crescendo e inizino a provare cose nuove che ancora non capiscono, la spensieratezza dell’infanzia non gli ha ancora abbandonati del tutto.



nota dell'autrice: ciao a tutti! Questo è il secondo capitolo della raccolta (come potete ben vedere). Spero vi piaccia, io devo dire di non esserne del tutto convinta purtroppo. In effetti ho avuto qualche difficoltà nello scriverlo, ma ho già altre idee per i capitoli successivi. Quindi se non avete niente da fare e se ne avete voglia, recensite!

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Capitolo 3
*** Skilja ***


Skilja

Suo padre le aveva sempre negato di partecipare a occasioni mondane, dove era sempre presente l’alta società di Asgard, per paura che le grandi personalità potessero farla sentire a disagio. Ma quest’anno la regina aveva insistito, aveva detto che la voleva al suo fianco, che adesso Nova era abbastanza grande e aveva imparato a ignorare insulti e occhiatacce e che nessuno avrebbe osato offenderla in presenza sua o dei due principi.

In tutto il regno infatti era nota l’amicizia che legava i figli di Odino e l’Ibrido e l’immaginazione non mancava. Tra il popolo c’erano fanciulle che desideravano essere lei per poter passare del tempo con il “possente Thor”; donne più sagge, che vedevano bontà e dolcezza in lei, la ritenevano perfetta come futura Madre degli dei, accanto al Dio del Tuono; altri ancora, o per affinità di carattere o per la natura inferma, la vedevano al fianco di Loki.

Così Frigga lo aveva convinto e Nova le era grata per questo e per il fatto che la stesse aiutando a prepararsi.
– spero di non sbagliare i passi e di non fare figuracce, non vorrei metterti in imbarazzo, soprattutto il giorno del tuo compleanno –
– non potresti mai mettermi in imbarazzo e in ogni caso a me è stato detto che sei brava – afferma Frigga mentre le sistema il cerchietto, notando lo sguardo pensoso della giovane.
– grazie Frigga… di tutto, se tu non mi avessi accolta io non sarei come sono, non saprei gestire la mia magia e non sarei qui – c’e altro che vorrebbe dirle, ma è troppo timida per farlo, quindi tace.
Ma la sovrana di Asgard è sagace e la conosce fin troppo bene e con il suo tono gentile la invita a continuare.
– lo sai che alla regina non si può occultare nulla e sai benissimo che con me puoi parlare –
– ecco… mia madre mi manca sempre, in qualsiasi momento, e mi rende triste il fatto di non aver potuto passare più tempo con lei e di non aver vissuto momenti come questo, ma tu sei la donna migliore che potesse, e che può, in qualche sostituirla…quello che voglio dire è che sei come una madre per me, ma probabilmente non dovrei dirlo, inoltre sono felice di poter prendere parte ai tuoi festeggiamenti –
– Nova tu fai parte della mia vita e anch’io ti voglio bene come se fossi mia figlia e un giorno, ti assicuro, saremo ancor di più una famiglia – Nova non capisce il significato di quelle parole, ma si fida del sorriso di Frigga.

~~~

– figlia mia, sei un incanto! Assomigli proprio a tua madre – un sorriso dolce sul generale ase. Nova gli sorride, un sorriso fanciullesco, che per un attimo è in grado di demolire le paure di un padre.
– lo so che in genere spetta all’uomo l’invito, ma potrei avere l’onore? – un sorriso d’incoraggiamento mentre allunga la mano ad Argus.
– sì, tutta tua madre. Fammi vedere cosa hai imparato prima che la festa cominci – Iniziano a danzare e se Argus avesse saputo quanto potesse renderla felice un ballo avrebbe opposto meno resistenza in passato. E mentre la solleva per farla volteggiare e la vede ridere si ricorda di quando l’ha tenuta in braccio per la prima volta da neonata e di quando sempre con la stessa stretta l’aveva portata ad Asgard attraverso il Bifrost. Si rende conto che da allora l’ha presa in braccio raramente, mantenendosi quasi sempre distante con lei e di questo se ne pente.
– come sto andando? – la domanda lo riscuote dai suoi pensieri.
– l’insegnante dice che ho una marcia in più: nel caso stessi per cadere mi basterebbe fare leva sull’aria intorno a me –
– la regina dimostra sempre la sua saggezza –
– la regina? Il mio insegnante è Loki – una risata sorpresa risuona nella stanza.
– Loki? Ti sei preparata con lui? – Argus alza la voce con uno sguardo misto di paura e rabbia.
– la regina è bravissima, ma non potevo allenarmi con una donna! In ogni caso non capisco quale sia il problema – Nova si allontana da lui ferita e confusa.
– il problema è che non voglio che tu rimanga sola con lui! –
– perché? Ci conosciamo da secoli, da quando siamo bambini e non è mai stato un problema per te, perché adesso dovrebbe essere diverso? – forza nella sua voce, ma lacrime negli occhi scuri, troppo mortali per appartenere a una dea.
– il problema è che adesso non siete più bambini! Non sono né uno sciocco, né un ingenuo, so come vanno queste cose. Da adesso mi aspetto che tu faccia come ti ordino: non resterai mai più sola con lui! –
– io ancora non capisco, si tratta forse di gelosia paterna?perchè se così fosse allora non dovrei più frequentare neanche Fandral, Thor o qualunque altro Ase. Padre, dimmi il vero motivo – lo supplica.
– sai bene qual è la sua reputazione, non voglio che lo frequenti e la faccenda è chiusa –
– sì padre: farò come dici, non ti preoccupare – così dice, andandosene in lacrime.

~~~

Adesso Nova si trova su una delle torri più alte del palazzo, un colonnato circolare da dove può assistere a tutto lo splendore di Asgard. Quello è il luogo dove con Loki ha imparato i balli principali, dove ha passato del tempo con lui, nonostante la sua reputazione.
Ed erano rimasti soli e vicini e con Asgard ai loro piedi.
La luce del tramonto opacizza le lacrime, ma ormai Loki, silenzioso come un gatto, è arrivato e l’ha sentita piangere.
– le lacrime non si addicono a quel vestito –
– no, hai ragione. Immagino di non poter venire ridotta così – si avvicina a Loki e le sue lacrime stanno gradualmente diminuendo.
– no, infatti – Loki allunga una mano e le sfiora il viso, lasciando il passaggio della sua magia – adesso sei perfetta – le lacrime sono sparite, così come il trucco ormai rovinato, ma sono tornati gli occhi sorridenti che caratterizzano Nova.
– come sto? Non sono abituata a questo genere di abito –
– sei stupenda – la sicurezza con cui Loki le risponde la disarma: sa bene che il dio che ha davanti non è incline a esprimere ciò che pensa, o ciò che prova. Ma la trova davvero bellissima nel suo abito che sfuma dal bianco all’azzurro, con quelle spalline tenute insieme da spille a spirale, mentre sulle spalle le ricadono i capelli mossi, decorati da un cerchietto con rose argentee.
– non mi stai mentendo vero, Dio delle Illusioni? –
– non lo sai che da un po’ di tempo a questa parte sono diventato il Dio dell’Inganno? – Nova è sicura di poter leggere tristezza nei suoi occhi, più che la rabbia.
– non mi importa…non cambiare mai, ti prego…resta sempre così – queste parole invece disarmano Loki, che non può credere a ciò che gli sta dicendo. Si sente allo stesso tempo felice e impaurito, ma per fortuna il Caos è la sua specialità e riesce a uscirne, vincitore come sempre.
– ti ho portato un omaggio, affinché ti porti fortuna – e con la mano evoca lo skilja e con un sorriso furbo e affascinante glielo porge e lei lo accetta con lo stesso sguardo. – balliamo, ho ancora una lezione da darti – e mentre una melodia nasce dal nulla le cinge la schiena con un braccio, portandosela vicino, e con l’altro le prende la mano. – è un lento, non lo abbiamo mai ballato un lento –
– allora non sono stato un buon insegnante – sorride, facendole fare un giro – perché piangevi prima? – dice guardandola negli occhi.
– ho litigato con mio padre, ma non ne voglio parlare –
– lo immaginavo, ti conosco troppo bene – la guarda come se fosse un premio da vincere.
– non mi guardare in quel modo, smettila – Nova abbassa lo sguardo.
– chiudi gli occhi – a queste parole Nova rialza subito gli occhi e li incrocia con quelli di Loki. Si fida di lui e fa quanto dice.
Ormai sono quasi fermi, la musica non esiste più. Loki si prende il tempo di un secondo per guardarla e senza neanche accorgersene si avvicina il suo viso a quello di lei. Nova sente i loro respiri confondersi e i nasi sfiorarsi, e poi le labbra, e infine le anime.
Skilja.
Il bacio dura per un tempo che sembra troppo poco, difficile da calcolare. L’importante è che questo momento sia arrivato.
– finalmente, erano un paio di secoli che aspettavo –
– me ne sono accorto –
– come? – Nova non capisce cosa stia insinuando il dio, che in risposta guarda verso il basso, facendole capire a cosa si riferisce. La Dea della Natura infatti inconsapevolmente gli ha sollevati entrambi da terra, leggeri come l’aria.
– per le Norne! Non è possibile! – ride incredula, accompagnata dalla risata compiaciuta di Loki. Con la stessa leggerezza con la quale li aveva sollevati li riporta a terra con Loki che la guarda intensamente.
– voglio essere il tuo accompagnatore alla festa –
– lo vorrei anch’io, ma è meglio di no, i nostri padri non sarebbero d’accordo – lo guarda colpevole e un po’ delusa, ma Loki sa che è la verità e inoltre dal suo sguardo crede di aver capito il motivo di discussione tra lei e suo padre.
– sembra che d’ora in poi dovremmo nasconderci –
– per fortuna gli inganni sono la mia specialità – e a quanto pare la reputazione di Loki torna utile e il sorriso furbo di quest’ultimo basta a consolarla.



Angolo autrice: lo so capitolo un po’ lungo, ma essenziale per il continuo. So anche di averci messo un po’ di tempo ad aggiornare, ma lo studio purtroppo lascia poco tempo alla scrittura. Spero, come sempre, che il capitolo vi sia piaciuto, che la storia vi piaccia, se così per favore recensite! Ringrazio tutti coloro che leggono e seguono la storia. Un bacio, AryaCat

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Capitolo 4
*** Amami ***


Amami
– amici, diventerò Re! – così aveva esordito il Dio del Tuono entrando nelle sue stanze, dove li aveva fatti convocare, seguito da Loki, che sapeva ben fingere l’orgoglio per il fratello. Sif aveva alzato gli occhi al cielo a tutta quella esuberanza, ma trattandosi del principe prediletto aveva sorriso, forse anche troppo.
– mio Re… – Fandral, affascinante come sempre, si era esibito in un elegante, ma non umiliante inchino. Hogun si era limitato a un “congratulazioni”, una sola parola, ma ricca di significato.
– Nova! – vedendola avvicinarsi, Thor l’acclama e, quando è a pochi passi da lui, la solleva e la fa volteggiare, guadagnandosi un’occhiata di rammarico da Sif, che lui non nota.
– congratulazioni Thor – un sorriso sincero le dipinge il volto, anche se il suo pensiero è rivolto a Loki, infatti si volta e lo guarda con gentilezza. Ma lo sguardo viene interrotto da Volstagg.
– è il caso di festeggiare, voglio tutti nella sala da pranzo di Vostra Altezza, muoversi, muoversi – urla queste parole neanche fossero nel bel mezzo di una battaglia. Nova lascia che gli altri si allontanino prima di fermare Loki, che fino a quel momento neanche l’aveva guardata.
– va tutto bene? – e non lo chiede solo per l’incoronazione di Thor.
– a meraviglia – il Dio degli Inganni sfoggia un sorriso reale, che tuttavia lascia Nova confusa e incerta – hai sentito? È ora di festeggiare! – così dicendo si volta e segue gli altri, lasciandola da sola, senza neanche accompagnarla.

I festeggiamenti si sono dilungati fino a tarda notte, tra idromele e cibo di vario genere, tra risate e sguardi non ricambiati. Solitamente, quando sono insieme ad altri, Loki e Nova non fanno intendere niente del loro rapporto, per paura che il guardiano possa vedere e riferire a Odino, ma allo stesso modo non si ignorano: viaggiano nella stanza sguardi di complicità, l’azzurro ghiaccio che si incontra con il marrone della terra, e di sicuro non mancano le parole.
Ma questa volta qualcosa è diverso, Loki è distante e Nova non sa cosa sia cambiato. E proprio mentre sta per alzarsi e concludere la serata, un’ombra arriva da dietro le sue spalle, ricoprendola sua coppa, ormai abbandonata.
– qual è l’uomo che turba l’animo di questa bellissima fanciulla e non le permette di godersi il suo idromele in pace? Non sarò per caso io quell’uomo? – Fadral, che ha smesso di corteggiare una domestica le si è seduto accanto speranzoso e furbo, non può resistere alla tentazione di alleviare le pene di una donna dal cuore spezzato.
– Fandral, sei tu, non ti avevo visto arrivare… cosa ti fa pensare che ci sia un uomo, in realtà sono solo un po’ stanca – bugia.
– ehi! Così mi offendi, lo sai che sono un esperto in fatto di donne e di cuori: la riconosco subito una pena d’amore e, indovina, sono anche in grado di lenirla – aggiunge con occhi provocatori.
– oh, lo so, ho assistito molte volte a questo tuo talento, ma nel mio caso ti stai proprio sbagliando, mio caro, ma grazie comunque – in cuor suo Nova è costretta ad ammettere che quello scambio di battute l’ha fatta davvero sentir meglio, non come avrebbe voluto il biondo naturalmente, decide comunque di andarsene, ma se prima dell’intervento di Fandral sarebbe andata via senza dire una parola, adesso augura almeno la buonanotte.
– amici, io vi saluto vi auguro un buon proseguimento – dicendo ciò alza la coppa verso Thor, allora la svuota tutto in una volta e ride, l’unica vera risata di tutta la serata. Con lo sguardo cerca Loki, che questa volta ricambia, ma non come Nova vorrebbe, infatti il dio dai capelli corvini le riserva uno sguardo glaciale.

– Nova, aspetta! – Thor lascia passare un tempo non troppo sospetto prima di raggiungerla in uno dei tanti corridoi della reggia. La Dea della Natura si volta, sorpresa che abbia abbandonato i festeggiamenti.
– Thor, che ci fai qui? –
– Avete litigato? Tu e Loki, intendo –
– che io sappia, no. Non dirmi che hai lasciato la festa per chiedermi questo? –
– no, a dire il vero ero venuto perché volevo parlare con te da solo. Ci tenevo a dirti che quando sarò re la situazione cambierà: non sarai più considerata uno scherzo della natura, siederai al mio fianco durante le riunioni di…quello e quell’altro… insomma hai capito, senza considerare che è anche grazie a te se Asgard ha vinto le sue battaglie più gloriose –
– innanzitutto sarà meglio imparare a quali riunioni dovrai attendere e in secondo luogo non credo che tu possa cambiare millenni di tradizioni e leggende che vogliono gli ibridi come qualche specie mostruosa. Comunque grazie, apprezzo il pensiero, sono fortunata ad averti come amico – Nova deve alzarsi sulle punte dei piedi per abbracciare il Dio del Tuono, che in questo momento è solamente Thor.
– meglio ancora come cognato – le sussurra all’orecchio. La ragazza lo guarda negli occhi con uno sguardo che non lascia dubbi su quale sia la verità.
– sì, Loki me l’ho ha detto e sappi che dovrei ritenermi offeso dal fatto che non me lo abbiate detto prima. Abbiamo sempre fatto tutto insieme, potevate dirmelo –
– scusa, però sai, qua anche i muri osservano – dice, guardando verso una vetrata, dal quale si vede il meraviglioso Bifrǫst.
– adesso scusami, ma vorrei andare a dormire –
– ancora una cosa: per Loki, qualunque cosa gli stia passando per la testa, sono sicuro che non è niente, sta solo confabulando qualcosa… cioè, credo, suppongo…mi sa che ho bevuto troppo, meglio che vada. Buonanotte! –
“ cognato, l’idromele ti è sempre piaciuto”.

                                                                                                 ~~~

Nova entra nella sua camera da letto, chiedendosi se questa notte Loki la raggiungerà in sogno.

Questo era il sistema che il Dio degli Inganni aveva elaborato: serviva un modo per non farsi scoprire, un modo in cui il guardiano non avrebbe potuto sapere, serviva un modo, o meglio, un luogo. Nel mondo onirico nessuno avrebbe potuto osservarli o sentirli, un luogo tutto loro. Così ogni notte, salvo imprevisti di ordine superiore, i due si incontravano e rivivevano la giornata, ma senza segreti, mentre i loro corpi continuavano a dormire.

Dopo aver indossato la sua camicia da notte azzurra si mette a letto prendendo i semi di una pianta soporifera e si addormenta. Ovviamente i semi sono impregnati della magia di Loki, che le consentono di raggiungerlo in quel luogo che va oltre la realtà. Non sa se Loki ci sarà, ma deve tentare.

L’acqua del lago la bagna fino a metà gamba, inzuppando anche il vestito, lo stesso abito indossato per i festeggiamenti della regina, ma non si premura di sollevarlo. È una notte particolarmente calda, così crea una leggera e fresca folata di vento, lasciando che questo le scompigli i capelli sciolti.
– vuoi farti una nuotata? – la voce di Loki la colpisce da dietro, dandole sollievo e agitazione al tempo stesso.
– non pensavo che ti avrei visto –
– ma tu non mi stai guardando –
– già, e dimmi, come ci si sente? – Loki a quelle parole taglienti la raggiunge in acqua già scalzo e le appoggia le mani sui fianchi, dandole un bacio, quasi sussurrato, sulla nuca.
– non è piacevole, e ancora meno lo è vederti allegra dopo aver chiacchierato con Fandral – Nova a quelle parole scatta, voltandosi per guardarlo in faccia.
– Fandral? Sul serio? Non cercare di ribaltare le posizioni, se qualcuno deve essere arrabbiata, quella sono io. Sai non mi ero neanche accorta di esserlo fino ad ora, prima ero triste. Volevo starti vicina perché so quanto la notizia dell'incoronazione possa non esserti piaciuta del tutto – Nova vorrebbe allontanarsi, ma Loki è più veloce e la stringe più contro di sé, abbracciandola.
– lasciami – una supplica mal riuscita quella di Nova, che non prova neanche a liberarsi, la Natura è letteralmente ai suoi piedi, quindi non sarebbe un problema.
– l’ho detto a Thor, pensavo fosse importante che mio fratel… – non finisce la frase, interrotto dalla donna che tiene tra le braccia.
– io non ti capisco più: prima ritieni importante dire a tuo fratello di noi, poi però mi ignori del tutto. Prima se qualcosa ti turbava ero capace di farti sentire meglio, adesso invece non riesco neanche ad avvicinarmi a te. È frustrante! Adesso per favore parla e sii chiaro: spiegami perché fai così –
Questa volta Loki la lascia andare e la vede sedersi in riva al lago con le lacrime agli occhi; ciò lo porta ad arrendersi.
– Thor è già amato da tutti e adesso verrà celebrato ancora e sempre di più, nella migliore delle ipotesi a me resti tu, stavo solo cercando di proteggerci e, forse, accecato dal nervosismo, mi sono fatto prendere la mano – mentre le parla tiene lo sguardo basso.
Adesso Loki è seduto sul triclinio nella sua biblioteca personale e Nova è proprio dietro di lui e ora tutto le è chiaro e l’unica cosa che vuole fare è stare con lui per il tempo che rimane loro. Allora lo raggiunge sul triclinio, appoggiando la schiena contro il suo petto , lasciandosi abbracciare e stendendo le gambe.
– perché ci hai portati qui? –
– perché ti stavi rovinando l’abito – a Nova sembra una pazzia che Loki si preoccupi del vestito, in fondo sono in un sogno, dove tutto è possibile. Ma ora, che ci fa caso, il suo vestito è cambiato: è completamente azzurro, con spalline e cintura, entrambi a struttura ondulata e realizzati con diamanti. Un abito semplice, ma elegante.
– ti piace? Così è troppo serio, io ci aggiungerei questa – dice, mentre le allaccia un filo di cuoio sul collo, da cui pende un ciondolo verde a forma di quadrifoglio.
– sei l’uomo più contorto dei Nove Regni –
– e tu adesso hai l’abbigliamento che si addice a una principessa –
– ma io non sono una principessa – risponde lei, mentre si rigira il ciondolo tra le dita.
– sposami e lo diventerai – la dea si volta, lo studia: Loki ha il solito sorriso furbo, ma gli occhi seri.
Più si guardano negli occhi, più Loki si fa serio, pensieroso, preoccupato, e proprio mentre sta per perdere la speranza Nova gli si getta a cavalcioni e lo bacia, un bacio confuso, misto di risate.
– per questo lo hai detto a Thor, vero? Prima se lo stava facendo scappare di bocca –
– mi sembrava doveroso dirglielo, nonostante tutto è mio fratello. Ma adesso non parliamo più di lui –
– su Midgard dicono che porti fort… – adesso è Nova a venire interrotta e in un modo decisamente più piacevole. Loki ha iniziato a baciarla, a stringerla e non ha intenzione di lasciarla andare.
Stanno facendo l’amore, come se fosse la prima volta e allo stesso tempo l’ultima.

Si amano e, per il momento, questa è l’unica certezza che hanno, quello che non sanno è che presto la realtà prenderà il soppravvento e non lascerà più spazio ai sogni.



Nota dell’autrice: Beh, ci siamo quasi alla fine. Fatemi sapere cosa ne pensate. Ringrazio sempre chi legge, segue, preferisce e recensisce la storia. Un bacio grande!

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Capitolo 5
*** Loki ***


Loki
– Asgard necessita questo dal proprio re? – Loki aveva centrato il punto della questione con queste parole. Aveva ragione: Thor era davvero arrogante e sconsiderato, e gli aveva quasi fatti ammazzare.
– non ha tutti i torti, Thor è mio amico, ma questa volta ha davvero esagerato. È una fortuna che Odino non ci abbia esiliato tutti e ancor di più che sia intervenuto e ci abbia salvato la vita. Loki ha fatto bene ad avvertire quella guardia –
– può darsi che parli per il bene di Asgard, ma lui è sempre stato geloso di Thor – Sif parlò come se Nova non avesse proprio aperto bocca.
– almeno lui non ci ha fatto quasi morire – questa volta la guerriera più forte di Asgard l’aveva sentita e le aveva riservato un’occhiataccia.
– dovremmo essergli grati, ci ha salvato la vita – Volstagg concordava con Nova, e forse era l’unico.
– Laufey ha detto che ci sono traditori nella casa di Odino. Un maestro di magia potrebbe portare tre Jǫtnar dentro Asgard – dietro l’abituale silenzio di Hogun si nascondeva una mente dinamica, di cui Nova aveva paura, una parte di lei sapeva che l’Ase poteva… che aveva ragione.
– Loki ha sempre provato piacere dei guai altrui, ma tu ti riferisci a qualcosa di del tutto diverso –
– in ogni caso non potrebbe fare niente per riportare qui Thor, conoscete il re: è severo e intransigente –
– ma non ci sta neanche provando! –
– ma che ipocrita! Qual è il problema? Loki usa la magia per combinare uno dei suoi scherzi innocui e viene allontanato da tutti voi; Thor disubbidisce al proprio padre e Re, rompe la pace stipulata con uno dei Nove Regni e noi dobbiamo fare l’impossibile per evitargli un esilio che, sicuramente, non durerà in eterno. Io voglio bene a Thor, probabilmente più di chiunque altro in questa stanza, ma si merita una punizione –
Nova esce dalla stanza, delusa come sempre, per andare a cercare Loki, vuole affrontarlo e capire davvero cosa è successo, sperando di smentire quanto azzardato dalla voce profonda di Hogun.


“Questa è la fine, sarò esiliata anch’io…Loki”
Questo è stato il suo primo pensiero quando il re l’aveva fatta convocare. Mentre percorre il corridoio verso la Sala del Trono, scortata da una guardia reale, il suo sguardo incontra quello di Lady Sif e dei Tre Guerrieri, appena usciti dalla medesima stanza. I loro sguardi colmi di rabbia e umiliazione.
– cosa è successo là dentro? – Nova afferra Volstagg per un braccio. È convinta che siano stati convocati anche loro per ricevere una qualche punizione, e quindi, il fatto di essere stata chiamata a parte la mette in ansia, un’ansia troppo umana. Potrebbe giurare di aver sentito la terra sotto i suoi piedi tremare. Potrebbe giurare di essere stata lei a farla tremare.
“Loki”
– entra e guarda con i tuoi occhi – il guerriero dai capelli rossi riprende il suo cammino, dopo averle rivolto uno sguardo sospettoso.
– il re vi sta aspettando – conosce la guardia che la sta accompagnando, era stata scelta da suo padre, il generale dell’esercito ase. Per ovvi motivi era sempre stato gentile con lei per quelle poche volte in cui si erano incrociati nel palazzo. Qualunque altra guardia l’avrebbe trattata con disprezzo, avrebbero detto: “il re ti sta aspettando, ibrido!”, magari spintonandola anche un po’.
Tutta questa premura non faceva che alimentare le sue paure, entrando si aspettava di vedere suo padre, pronto a dirle addio.
Si fermò davanti al grande ingresso, chiuse gli occhi e aspettò che le porte dorate si aprissero.
“Loki”


Quando si aprirono, il rumore profondo delle porte rimbombò in tutto il palazzo dorato e la costrinse ad aprire gli occhi, e ciò che si aspettava di vedere, Odino seduto dall’alto del suo scranno con in mano Gugnir, alla sua destra la Madre degli Dei, a sinistra, collocato leggermente più in basso suo padre, forte e austero, la spada nel fodero e gli occhi tristi, che solo lei avrebbe potuto notare, semplicemente non lo vide.
– prego entra, figlia di Argus – Nova rimane a bocca aperta per un secondo, ma inizia a camminare, fino ad arrivare in prossimità dei gradini. Quello che si era immaginato, il discorso preparato per Odino, svaniscono come il fumo nell’aria. Loki è bellissimo, lui tiene Gugnir e questo puo’ significare solo una cosa. La sta aspettando, risplendente nella sua armatura, in cima a quei gradini, che adesso sembrano troppi. Potrebbe piegare chiunque da quella posizione tanto ambita e tanto potente. Ai lati delle scale ci sono due guardie in protezione del trono. Di suo padre neanche l’ombra, di entrambi i padri.
– cosa è successo? –
– inginocchiati di fronte al tuo re! – Nova aveva guardato la guardia che aveva osato urlarle in quel modo come se fosse il suo ultimo giorno ad Asgard. Vedere Loki in quello stato le dava una sicurezza inimmaginabile.
– mio padre è caduto nel sonno di Odino all’improvviso, finchè non si risveglierà il peso del trono ricade su di me – il Dio si spiega con voce mesta, guardandola negli occhi e con un altro peso nel petto: ferirla, lasciarla per sempre.
Solo allora Nova si rende conto di quanto accaduto, si dimentica di tutto; Jǫtunheim, Sif,le accuse di Hogun.
E con il pugno al cuore si inginocchia con devozione davanti al nuovo re di Asgard.
– lasciateci soli, voglio presenziare con la Dea della Natura in privato – Loki con tono altero, di re quale è, ordina alle guardie di uscire e inizia a scendere quei gradini lentamente, mentre Nova lo guarda con sorriso fiero, pensando che adesso tutto andrà come deve andare, come sarebbe sempre dovuto essere.





Angolo Autrice: ben ritrovati, passate bene le vacanze? Questo è il penultimo capitolo di “non siamo poi così diversi”. Inizialmente doveva essere il capitolo finale, ma mi sarebbe venuto troppo lungo, quindi ho deciso di dividerlo. In attesa dell’ultimo capitolo vi consiglio di leggere Sono Tuo fanfic di Crimson Peak.
Buon rientro e tanti baci!

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Capitolo 6
*** Quello che abbiamo sempre voluto ***


Quello che abbiamo sempre voluto
Appena le guardie escono l’Ibrido abbraccia il nuovo re, costretta ad alzarsi sulle punte dei piedi per baciarlo, incurante che qualcuno li possa vedere. Loki quasi non ricambia il bacio, il suo è un bacio sussurrato, quasi inesistente e l’unica mano libera è stretta a pugno, per soffocare la verità che lo sta consumando. Una volta, in un tempo che ormai sembra lontano, Nova gli aveva chiesto di non cambiare mai e adesso si ritrova a essere una creatura orrenda, che perfino suo fratello odierebbe.
– dimmi che questo significa che non dobbiamo più nasconderci, che possiamo fare tutto ciò che vogliamo – solo in questo momento Nova si accorge che qualcosa non va, guardandolo negli occhi, gli stessi occhi del bambino che aveva conosciuto secoli fa. Ma prima che possa aprire bocca, è Loki a parlare.
– no, tutt’altro. È per questo che ti ho fatto venire – dice, dirigendosi di nuovo verso il trono – tutto ciò che c’è stato, la nostra relazione, devi dimenticare ogni cosa –
– c..cosa? è un altro dei tuoi scherzi? –
– nessuno scherzo, non posso più rimanere legato a te,adesso che sono re di Asgard – mentre lo dice si siede sul trono dorato, da cui il Padre degli Dei tutto osserva. E spera che lei si arrenda presto, per non dover oltrepassare il limite, per non doverla ferire troppo.
– adesso che sei re? Prima eri principe e non ti è mai importato niente. Cos’è cambiato? – la Dea della Natura lo segue verso il trono, non si scomoda a chiedergli il permesso e d’altro canto lui non la ferma.
– è successo che sono diventato re. Avrei potuto anche non dirti niente, sai? Ignorarti. Invece ho scelto di darti una spiegazione, te lo devo, per tutto ciò che hai fatto per Asgard –
– ciò che faccio per Asgard non ha niente a che vedere con questa storia, e poi non mi hai dato nessuna spiegazione. Tu mi nascondi sempre qualcosa. Cosa mi stai nascondendo questa volta? Dimmelo… – si trova ai piedi del trono e cerca in tutti modi di trattenere le lacrime, mentre gli stringe la mano.
– basta! Non lo capisci? Una divinità non può essere legata a un mostro! Non mi toccare – lo dice con odio, mentre allontana la mano con esigenza, ma in fin dei conti ha esaudito la sua richiesta: ha rivelato il suo segreto.
– certo, avete ragione, vi chiedo perdono Altezza – Nova è sconvolta, da lui non se lo sarebbe mai aspettato. Lui non aveva mai creduto a quelle tremende leggende, che da sempre l’avevano resa un abominio. Perfino suo padre non ne era esente, l’amava, ma a volte era distaccato. Tremante si allontana lentamente dal dio e si dirige verso l’uscita. Ma la dea non ha ancora finito di combattere, infatti un pensiero si materializza nella sua mente all’improvviso. Quando è già a metà corridoio decide di chiedere.
– com’è successo? – domanda, dandogli le spalle.
– cosa? –
– se posso chiedere, a Vostra Maestà, come è successo che vostro padre cadesse nel sonno all’improvviso, di solito il sonno di un Padre degli Dei è programmato e dura solo ventiquattro ore e un principe non lo sostituisce per un così breve lasso di tempo – adesso lo guarda negli occhi e lo studia.
– dove vuoi arrivare…Ibrido –
– voglio dire che ci deve essere stata una causa esterna, qual è, Loki? – senza paura si rivolge a quello che era stato il suo compagno di giochi, e non al sovrano.
– non sono cose che ti riguardano e adesso, se vuoi scusarmi, avrei altre faccende di cui occuparmi – Nova annuisce ed esce senza aver ottenuto nessuna risposta, pertanto decide di indagare.


– lady Nova, la regina vi stava aspettando – le guardie le aprono le porte, pensava che sarebbe stato più difficile convincerle a farla passare.
– prima ancora che tu possa chiedere, ricordati che sono stata allevata dalle streghe –
“giusto”
– non ti voglio disturbare in questo momento così delicato, volevo solo sapere se posso fare qualcosa per aiutarti –
– avanti, siediti. Non c’è niente che tu possa fare, tranne dirmi le altre ragioni per le quali ti trovi qui adesso –
– si…io volevo sapere cosa è successo, perché così all’improvviso – le sembra strano trovarsi così vicino a Odino, seduta di fianco a lui.
– hai chiesto a Loki di dirti cosa ti nascondeva e, credimi, l’ha fatto – la donna non risponde a questa domanda, passa a quella che Nova non ha il coraggio di chiedere.
– si, lo so. Eppure sono qui –
– È stata una giornata movimentata, pensa bene a quello che è accaduto oggi e a ciò che ti ha detto mio figlio. La verità ha tante sfaccettature, Nova, e tu riuscirai a scoprire qual è solo se continuerai a confidare in lui. Non ti arrendere –
– mi sono sempre fidata di lui – “devo continuare a farlo”


“la verità ha tante sfaccettature”
“una divinità non può essere legata a un mostro”
“non voglio che lo frequenti!”
“Ibrido”
“non mi toccare”
“amici, noi andremo a Jǫtunheim”
I suoi pensieri le invadono la mente, proprio come lei e i suoi compagni d’armi avevano invaso il regno dei ghiacci. In modo confuso e caotico. La pace, non solo quella tra i regni, era stata spezzata. Tornati da Jǫtunheim tutti si erano comportati in modo glaciale, in fin dei conti ghiacciare ogni cosa è ciò che gli Jǫtnar sanno fare meglio.
"non fatevi toccare”
“non mi ha toccato quando l’ho baciato” se ne rende conto solo adesso. Ciò la conduce all’unico inverno che la città dorata conosce: alla camera delle armi, dove è custodito lo scrigno degli antichi inverni.


– non dovresti essere qui – Nova è vicino allo scrigno quando Loki la raggiunge.
– nessuno può entrare qui senza il consenso di un membro della famiglia reale, il Distruttore avrebbe potuto ucciderti –
– sono la protetta della regina: nessuno può toccarmi, neanche il Distruttore –
– che ci fai qui,o meglio, che ci fai lì? –
– sei uno Jǫtunn – la reazione di Loki è la risposta a tutte le sue domande, non le basta altro – a quanto sembra, non riesci a nascondermi la verità. Non volevi che ti toccassi e non ti riferivi a me quando parlavi delle relazioni tra mostri e dei. Se tu sei mostro, allora lo sono anch’io –
– tu non sai di che cosa stai parlando –
– una volta mi hai detto che non ci avrebbero mai accettati per quello che siamo, avevi ragione, adesso lo so, ma insieme non abbiamo bisogno degli altri, bastiamo noi due. Non fare con te stesso ciò che gli altri hanno fatto con te o con me, non odiarti, non reputarti un mostro.
Avvicinati, per favore – Loki fa quanto gli chiede, adesso che lei sa la verità è troppo vulnerabile per rifiutarsi.
– afferra lo scrigno –
– assolutamente no –
– io mi sono sempre fidata di te, nonostante tutto, adesso devi essere tu a fidarti di me –
Il figlio di Laufey, il figlio di Odino afferra lo scrigno, la sua pelle inizia a diventare blu, i suoi occhi rossi. Non vuole che lei lo veda così. L’Ibrido, metà umana, metà asinia, allunga le mani per raggiungere quelle di lui, che la intima con lo sguardo di non farlo.
– fidati – Nova appoggia i palmi delle mani su quelle, ormai blu, di Loki e assorbe la magia dell’inverno di Jǫtunheim, permettendo al suo corpo di mutare, diventando lei stessa blu.
La Natura è il suo dono e il ghiaccio è parte di Loki.
– visto? Non siamo poi così diversi – la dea lascia le mani del dio, e lo stesso fa Loki con lo scrigno. La pelle di entrambi muta, ritornando a essere diafana, quella di Nova leggermente più rosea.
– no, non lo siamo – il dio concorda e la sua bocca sottile le concede un sorriso – non ti sei tolta la collana –
– no e non ho intenzione di farlo neanche adesso –
– il mio Ibrido – Loki non ha più paura di toccarla e quindi la stringe in un abbraccio.
– noi due avremmo dovuto fare una cosa dopo l’incoronazione di Thor, vuoi ancora farla? – glielo chiede con un sorriso seducente, avvicinando i loro visi, come solo una donna sa fare. In tutta risposta Loki fa apparire uno skilja, il fiore che li ha fatti conoscere e innamorare.
– finché sarò re nessuno potrà ostacolarci – la pietra a forma di quadrifoglio che Nova porta al collo, sotto l’influenza della magia di Loki, si posa sul capo della dea e diventa un diadema. Un quadrifoglio verde, contornato da intrecci dorati.
– oggi diventerai regina –
– non dovremo più nasconderci d’ora in poi –
– è quello che abbiamo sempre voluto –

Loki la baciò con passione, con rabbia e con amore.


The End




Angolo Autrice:
eccoci alla fine di questa avventura, spero vi sia piaciuta. Fatemi sapere cosa ne pensate. Grazie per chi ha letto, recensito, seguito, preferito e ricordato questa storia. Dato che quest’ultimo capitolo parla anche di emarginazione e accettazione, vi rimando alla mia prima fan fiction lokison.
A presto!

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