Nonostante tutto

di piccola_Calliope
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Professionale ***
Capitolo 3: *** Ti odio e ti amo ***
Capitolo 4: *** Dimentica tutto ***
Capitolo 5: *** Questo ***
Capitolo 6: *** Me stesso ***
Capitolo 7: *** Solo tu ***
Capitolo 8: *** Si ***
Capitolo 9: *** Nonostante tutto ***
Capitolo 10: *** Non cambia mai ***
Capitolo 11: *** Pensando a te ***
Capitolo 12: *** Un giorno gioioso ***
Capitolo 13: *** Follemente innamorati ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo
POV. FIAMMA

Pochi secondi prima di bussare alla porta di Riccardo, guardo ancora quell’anello che quasi 3 mesi fa mi ha fatto avere il giorno della mia laurea. Lo accarezzo e sorrido.
Era stata una proposta di matrimonio decisamente singolare, nessun principe azzurro  in ginocchio, nessuna crisi di pianto della futura sposa, lui aveva lasciato un mazzo di rose e in mezzo a quelle con un biglietto la proposta…Non avevo risposto subito, volevo vincere la borsa di studio per iniziare la specialistica in Spagna prima di dire che si, lo avrei sposato mille volte. Non potevo desidera felicità migliore se non quella di vivere per sempre con lui, se non costruire una famiglia numerosa con lui…
Adesso ero qui con la valigia, una prestigiosa borsa di studio e tanto amore da donare solo a lui.
Riccardo apre la porta del suo appartamentino…E’ bello come sempre, questa barba che si sta facendo crescere lo rende ancora più affascinante ai miei occhi. Il mio cuore batte a mille, il mio cuore batterà così solo per lui, per sempre. Lui sarà per sempre il mio amore unico.
-Fiamma-è sorpreso di vedermi.
Io non riesco a dire nulla sorrido come una scema…Sono cosi follemente innamorata di lui.
Di slancio mi lancio fra le sue braccia, abbracciarlo, stringerlo a me è come tornare a casa, abbiamo affrontato vari ostacoli, il nostro amore però è sempre stato fortissimo e finalmente abbiamo la possibilità di viverlo.
-Come mai qui?-chiede…Sembra cosi…Distaccato, freddo.
Guardo dietro di lui nel suo appartamentino, è per lo più vuoto, se non fosse per vari scatoloni sparsi qua è là.
-Stai cambiando casa?-domando.
Lui in silenzio guarda gli scatoloni.
-E tu sei venuta in vacanza?-chiede lui fissando per un istante la mia valigia.
-No-affermo guardandolo in quegli occhi, che so, che stanno per pronunciare qualcosa che non mi piacerà, amo Riccardo, da sempre, conosco ogni sfaccettatura di lui e adesso i suoi occhi non mi comunicano nulla di buono.
Lui afferra la mano in cui si trova il suo anello.
-E’ un si?-chiede sorridendo, ma non è un sorriso felice, Riccardo è triste.
-Che succede?-chiedo staccando la mia mano dalla sua, in tutti questi anni era successo di tutto, ero pronta a qualunque cosa e non avrei pianto più, Riccardo ancora una volta stava per sbagliare qualcosa eh no, questa volta io non l’avrei perdonato. Era mai possibile che riuscisse costantemente a mettere il nostro amore in secondo piano?
-Ho vinto una borsa di studio…-inizia e si fissa le scarpe…Lo fa sempre quando deve dire qualcosa di scomodo.-Negli Stati Uniti-adesso mi guarda negli occhi.
-Io mi uccido di studio per entrare all’università di Madrid, perché si, volevo vivere con te e finiti i nostri studi avrei voluto sposarti, io come sempre mi sacrifico, lascio la mia famiglia, i miei amici, per un amore che non mi viene mai incontro…Quando hai fatto domanda?-chiedo.
-Il giorno dopo la tua laurea-ammette.
-Non pensando che io avrei voluto del tempo per rispondere alla tua proposta? Solo 3 mesi, sono passati solo tre mesi e tu stai facendo di nuovo le valige per andare via, come sempre mi lasci sola, mi ami cosi tanto da non esserti mai e dico mai sacrificato per me…Non sono nemmeno sorpresa, sapevo che non sarebbe andata bene, io lo sapevo, ci speravo però…Ma con te sperare è inutile…-affermo disgustata.
-Potremmo provare ad avere….-lo interrompo.
-Una relazione a distanza?-scoppio a ridere.
-Sono diverso-mi dice.
-Fino a un anno fa credevi di dover diventare padre…Tu sarai sempre quello Riccardo! Quello che combina cazzate e mi fa sentire costantemente insicura-affermo dura.
-Ah si?  Pensi questo di me? Chi volevi sposare esattamente  allora eh? Chi? Se sei incentrata ancora su quel errore, chi volevi sposare? Chi Fiamma? Non ti fidi di me…Mi ami, ti sacrifichi e me lo rinfacci, ma per chi lo fai? Per me o per te? Per mostrarti migliore?-lui ride di gusto.
-Sei cambiato, forse maturato…Ma anche io sono cambiata, ho pianto per te fino a non avere più lacrime e forze, mi sono distrutta e si Riccardo voglio rinfacciarti tutto questo, perché ancora una volta tu non hai scelto me!-affermo, molto amareggiata. Sento gli occhi pizzicare, ma no questa volta non mi vedrà piangere, questa volta non gli permetterò di vedermi ancora una volta distrutta per mano sua!
-Mi ami ancora?-domanda.
-Forse no hai ragione! Infatti mi sono trasferita a Madrid, perché non ti amo, coglione!-lo spintono.
-Io tra due giorni parto-afferma, è glaciale, glaciale come tutte le volte in cui mi ha allontanato o spezzato il cuore…Ha ragione…Chi amo? Chi ho amato? Un uomo che mi farà sempre del male!
Io mi sfilo l’anello e poco delicatamente glielo consegno.
-Buon viaggio-vado via, stavolta per sempre.
                                                   ***
5 anni dopo
POV. FIAMMA

Il divano di Lena e Andrea è decisamente scomodo, dormire qui nuoce gravemente alla mia schiena. Sono a Madrid da una settimana, primo perché a breve perché questi due si sarebbero sposati e secondo perché in Italia in questi anni non avevo trovato un lavoro che mi soddisfacesse pienamente, cosi Lena mi ha consigliato di mandare qualche curriculum qui, d’altronde ci avevo vissuto per quasi tre anni, sapevo muovermi bene.
Marco saputo del mio arrivo in Spagna mi aveva offerto ospitalità, ma vista la non migliore delle conclusioni della nostra storia qualche anno fa, ho preferito dormire su questo scomodo divano.
-Tesoro allora oggi qualche colloquio?-chiede Lena entrando in salotto.
-Nha-sbuffo, trovare lavoro è sempre sfiancante.
-Sicura di non voler lavorare nella mia fantastica pasticceria?-domanda il mio bellissimo migliore amico. Non potevo davvero credere che tra meno di un mese si sarebbe sposato, ne abbiamo passate cosi tante noi due, mi è sempre stato accanto, mi ha sempre aiutato, difeso…
-Sarebbe improduttivo anche per te, mangerei tutti i dolci-tutti e tre scoppiamo a ridere.
-Io corro in atelier, oggi è un giorno importante-afferma emozionata Lena, che è diventata una grandiosa disegnatrice di abiti da sposa.
-Come mai?-le domando.
-Un importante finanziatore vuole investire in lei, vuole farla entrare nel suo marchio-spiega Andrea sorridendo.
-Tesoro sono cosi felice per te-mi alzo e le bacio la guancia.
Lena ha fatto bene a non tornare in Italia con me, ha fatto carriera qui…
-Tu piccolina oggi cosa fai?-chiede Andrea.
-Provo a fare un giro, magari trovo un lavoretto, devo fare qualcosa, non posso restare ancora con le mani in mano-dico, voglio trovare un appartamentino per me, probabilmente dopo il matrimonio Andrea e Lena vorranno un bambino…Io in questa casa sono di troppo.
 -Io adesso vado in pasticceria e poi vado da Lena che sarà tesissima-sorride il mio biondo.
-A stasera allora-lo abbraccio.

POV.RICCARDO
Ore 5:00 la mia sveglia come ogni mattina suona, mi alzo, mi sciacquo il viso, indosso una tuta e mi dedico ai miei 45 minuti di corsa…
Rientrato faccio una doccia veloce e la mia cameriera/assistente/ mediatrice linguistica mi serve la colazione.
-Buongiorno signor Gucci, le ho sistemato per oggi il completo grigio-mi informa.
-Non mi va, prepara quella blu scuro, subito!-ordino.
Lei senza fiatare sale al piano superiore e sistema il mio abito, è la 6° che cambio in 4 mesi, si ho deciso di licenziarla, ho delle regole ferree che esigo siano rispettate e queste assistenti non mi soddisfano, ho spiegato mille volte che i completi chiari vengono indossati solo nel fine settimana.
Chiamo Simon, cugino della mia sorellastra Elisabetta, nonché mio socio.
-Buongiorno boss che succede?-domanda.
-Buongiorno socio, ho bisogno di un’altra assistente, occupati della liquidazione di questa qui, com’è che si chiama?-non ricordo nemmeno il nome di quest’incapace.
-Laura-risponde Simon.
-Licenziale e trovane una efficiente, ha uscito il completo grigio di Mercoledì te ne rendi conto?-sbuffo.
-Che sacrilegio-mi prende in giro.
-Ci vediamo in ufficio-riattacco.
Riccardo Gucci è un famoso stilista, proprietario di una delle più prestigiose case di moda in Spagna, ho negozi con la mia marca perfino a New York…Non mi sono mai fermato e sono diventato un grande, vivo per il mio lavoro, il mio lavoro è la passione che accende la mia vita.
-Signor Gucci ho preparato il suo completo-mi informa la tizia che tra tre secondi sarà licenziata.
-Sei licenziata-le sorrido.
-Come scusi?-chiede.
-Credo d’esser stato abbastanza chiaro, sei stata licenziata, il signor Pavel si occuperà della tua buona uscita,  ma non chiedermi referenze, non mi piace mentire-le faccio un occhiolino e salgo al piano superiore.
30 minuti dopo in perfetto orario sono nel mio ufficio.
Quando entro i borbotti tra i dipendenti si concludono, tutti si fingono impegnati, tutti mi temono, sono un tiranno qui dentro e me ne vanto! Il meglio non si ottiene con gentilezza e sorrisi.
-Buongiorno tesoro-Marta che lavora qui mi viene incontro.
-Elisabetta?-domando.
-Ha bucato la ruota, arriverà tra poco-anche Elisabetta lavora qui,ha un difettuccio la mia sorellina, è una ritardataria perenne.
-Mi auguro sia cosi-rispondo a Marta.
Lei mi segue in ufficio.
-Perché hai licenziato Laura?-domanda.
-Non ha rispettato le mie regole-sorrido.
-Regole ridicole!-mi rimprovera Marta.
-Regole necessarie, per continuare ad essere chi sono adesso sorellina-rispondo.
-Un essere glaciale-sbuffa.
-Lo sai che il ruolo di bestia mi calza a pennello-le faccio l’occhiolino.
-Tra dieci minuti chiama la mamma, cerca d’essere gentile almeno con lei-detto questo esce dal mio ufficio.
10 minuti esatti e squilla il telefono.
-Madre-rispondo.
-Tesoro come va?-domanda mia madre.
-A posto ho licenziato la figlia della tua amica, è inefficiente-le dico.
-Ma Laura è una cosi cara ragazza-dice.
-Si sarà cara, ma non rispetta o peggio non ricorda le regole che le ho imposto-dico.
-Non dirmi che anche lei ha uscito un completo chiaro-sbuffa mia madre.
-Esatto-rispondo.
-Riccardo questa regola dei vestiti…-la interrompo.
-Ho già sentito l’inutilissima opinione di Marta su questo, sono regole importanti mamma! Io sono Riccardo Gucci!-rispondo.
-Buon lavoro tesoro-riattacca.

POV. FIAMMA
Sto girando per delle allegre botteghe quando il mio telefono squilla, è Lena.
-Sono nella merda-urla.
-Che succede?-chiedo.
-La mia modella ha l’influenza, non può venire qui e provare l’abito che avevo preparato, non è della mia taglia-piange.
-Che taglia è?-chiedo.
-Fiamma-Lena urla tanto che devo allontanare il dispositivo dall’orecchio.
-Lena dannazione-sbuffo.
-Credo sia perfetto per te, ti scongiuro…-mi sta supplicando.
-Tesoro nessun problema-rispondo.
Arrivata al suo atelier, la trovo in lacrime.
-Io non posso-dice.
-Cosa?-chiedo scioccata.
-Non posso, devi andartene subito-mi spinge fuori.
-Lena venti minuti  fa mi hai scongiurato di venire qui, adesso mi cacci? Stai male?-rido di gusto, il matrimonio le ha dato alla testa.
-Non puoi restare qui e ho sbagliato, era meglio che non ti chiedessi nulla-dice.
-Pensi che io non sia brava a fare la modella?-domando ridendo.
-Saresti una modella perfetta e proprio per questo è meglio di no-mi carezza il viso, con un’espressione quasi preoccupata azzarderei…
-Hai paura che il boss si innamori di me?-chiedo ridendo.
Lei sbianca…
-Forza provo quest’abito e via, sono la tua testimone di nozze e devo quindi occuparmi del tuo patrimonio, questa proposta di lavoro è molto importante-le dico, che sarà mai provare un abito da sposa?...
In quel momento entra Andrea.
-Come mai qui?-domanda senza salutare nessuno.
-Non ho la modella, e l’abito è della sua taglia-Lena riprende a piangere.
Andrea mi osserva in silenzio.
-Lo stilista non arriverà a breve? Dai Lena aiutami a mettere questo dannato abito-dico, mi stavo innervosendo.
-Si Lena aiutala-afferma Andrea.
-Ma tesoro…-Lena cerca di obiettare.
-Aiutala a indossare l’abito-ripete lui.
Venti minuto dopo mi osservo allo specchio con indosso un bellissimo abito da sposa…
-Sei cosi bella-Lena tira su con il naso.
-Sei commossa?-le sorrido dolcemente.
-Mi vorrai sempre bene?-chiede.
-Lena ma che hai?-chiedo ridendo.
-Io ti voglio infinitamente bene, conoscerti è stata un regalo fantastico per me-mi carezza il viso.
All’improvviso sentiamo bussare.
-E’ qui-sussurra Andrea.
-Quando ti chiamo esci ok?-chiede e prima di uscire mi abbraccia.
-E’ fuori di testa-affermo tra me e me.

POV.RICCARDO
Non ho mai voluto trattare abiti da sposa, non ne ho mai disegnati, anzi se c’è una cosa che odio sono proprio questi, ma negli ultimi mesi, la moda nunziale ha ottenuto un discreto successo e quindi ho deciso di inserirmi nel settore, Riccardo Gucci non disegnerà mai un abito da sposa, ma Lena è bravissima, è da due mesi che lavora ad un modello, il modello di punta della prossima sfilata dalla ‘’Fuego style’’  probabilmente, ho intenzione di inserire lei nell’equipe dei miei stilisti, lei è il suo atelier saranno sulla bocca di tutti, solo ad una condizione questo modello deve lasciarmi senza parole…
-E’ agitata?-chiedo ad Andrea sorridendo.
-Parecchio-sorride lui.
-Sono cattivo lo so, ma sono convinto che Lena non mi deluderà, avvieremo una grande collaborazione-sorrido soddisfatto.
-Chiamo Lena-Andrea è fin troppo agitato.
-Andre qualcosa non va?-chiedo.
-No perfetto-sorride e corre nella zona camerini.
Due minuti dopo compare con Lena, Lena con gli occhi rossisimi e il viso bianco.
-Riccardo-mi sorride forzata.
Le vado incontro e le carezzo una spalla.
-Stai poco bene?-domando…Andrea e Lena sono stati un’ancora di salvezza per me, mi sono sempre stati vicini, anche in un periodo parecchio oscuro della mia vita.
-No a posto-sorride.
-Siete tesi per il matrimonio vero?-chiedo, si tra un mese si sposeranno e io sarò il testimone dello sposo.
-Eh certo-Andrea risponde.
-Allora? Questo modello mi lascerà senza parole?-domando facendo l’occhiolino a Lena.
-Fin troppo-si sventola.
-Mi accomodo, fammi vedere questa bella modella-sorrido.
-Stai calmo ok?-chiede Andrea accanto a me.
-Certo-sorrido senza ben capire la sua domanda.
-Puoi uscire-Lena chiama la modella.
Io rispondo ad un messaggio, alzo lo sguardo lentamente percorrendo i dettagli del abito e poi vedo il volto della modella…
La modella incontrando il mio sguardo smette di sorridere.
Io mi sento morire, guardo Andrea incredulo per un istante…
Sento il cuore scoppiare, non so se per dolore o altro…Io negli ultimi cinque anni non l’avevo sentito più il mio cuore, non batteva più…
-Fiamma-sussurro.
Lei si mette una mano sul petto…Sospira e due secondi dopo corre via…
-Andrea un  bicchiere d’acqua-sussurro prima di sentire le forze mancare.

POV. FIAMMA
Apro la porta di quel dannato atelier con ancora indosso questo dannato abito da sposa.
Lena mi rincorre.
-Mi sento soffocare-inizio ad allentare i bottoncini del corpetto.
-Mi dispiace-sussurra.
-Liberami da questo dannato abito!-urlo
-Mi dispiace-sussurra ancora.
-No Lena!-malamente strappo una parte del abito.
Due secondi dopo scoppio a piangere…
-Lena-sussurro tra le lacrime.
Lei corre ad abbracciarmi.
Angolo autrice
Partorire questo prologo è stato difficile, è passato davvero tanto tempo, ma fino ad oggi non ero soddisfatta di ciò che avevo scritto, ma posso finalmente affermare che Calliope, insieme a Fiamma e Riccardo è tornata.
Spero di leggere qualche commento in merito a questo prologo.
Tanti saluti piccola_Calliope

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Capitolo 2
*** Professionale ***


Professionale
POV. ELISABETTA

-L’ho vista-entro cosi in ufficio correndo incontro a Marta.
-Ti ho coperto con Riccardo, gli ho detto che hai bucato, non gli ho detto che ti sei trovata a casa di un tizio di cui non ricordi il nome, Elisabetta la devi smettere, io mi preoccupo davvero molto e se Riccardo lo scopre, ti becchi una bella ramanzina-Marta mi investe con le parole.
-Fiamma-affermo.
-Shhh sai perfettamente che Riccardo non vuole sentire quella parola, vuoi che ti uccida? Già è nervoso per il tuo ritardo-mi tappa la bocca.
-Fiamma è a Madrid, l’ho vista, l’ho sentita parlare al telefono con Lena, Fiamma proverà l’abito da sposa che Lena ha preparato per Riccardo-le dico.
-Fiamma? Quella Fiamma? L’ex di Rick?-Marta sbianca.
Io guardo l’orologio.
-Si saranno probabilmente appena rivisti-dico.
Riccardo in quei cinque anni non l’aveva più nominata…
Era stato per 2 anni pieni negli Stati Uniti, una volta tornato si è chiuso nel lavoro, viveva e vive solo di quello…E’ diventato freddo e severo, ha costruito intorno a sé una fortezza, fortezza invalicabile, con regole ferree che devono essere assolutamente rispettate. Non si è mai più avvicinato a una donna. La sua vita è cosi abitudinaria e fredda, priva d’emozioni…Gli unici con cui è un  po' meno algido sono Andrea e Lena.
-Secondo te cosa farà?-chiede Marta, che si siede con il viso preoccupatissimo, non sappiamo come Riccardo possa reagire.
-Spero solo che non ci litighi con lei, spero che la tratti bene, almeno cordialmente-mi auguro. La prima regola di Riccardo tornato dagli Stati Uniti è stata quella di non nominarla, a detta sua il loro ultimo incontro era stato burrascoso, lei aveva sottolineato ancora una volta i suoi errori, gli aveva rinfacciato la storia del bambino di Alexia e lui stanco dalle accuse aveva deciso di chiudere con qualunque donna e più di tutte con lei.
Riccardo aveva scelto di aprire la sua casa di moda in Spagna e non era mai più tornato in Italia, non voleva incontrarla, aveva chiuso il suo cuore. E adesso probabilmente si troverà davanti quel fantasma del passato con indosso un abito da sposa.
Il cellulare di Marta prende a suonare…
-E’ lui-afferma.
-Rispondi-le dico.
-Rick tesoro dimmi-Marta cerca d’essere il più neutrale possibile.
Due minuti dopo riattacca.
-Ha detto che ritarda-mi comunica.
-Il suo tono di voce?-le domando preoccupata.
-Freddo come sempre, Ely lo sai lui è bravo a nascondere le sue emozioni, ma il fatto che ritardi è indice del suo stupore, lui odia i ritardi-mi dice.
-Dovremmo andare da lui?-chiedo.
-Per farci chiudere la porta in faccia?-domanda lei.
-Perché deve fare cosi? Perché non si sfoga con qualcuno?-mi innervosisco, io voglio che mio fratello sia felice.
-Ely, Rick purtroppo è cosi, è cresciuto lontano dalla mamma e questo l’ha indurito e poi a causa di molti suoi errori ha perso Fiamma,  è diventato cosi freddo e anaffettivo, per evitare di commettere errori con gli altri, non vuole affezionarsi, non vuole illudere nessuno, lui ha sempre paura di sbagliare, inoltre sai bene cosa è successo i primi mesi negli Stati Uniti-mi dice.
-Si e proprio per questo io vorrei…-mi interrompe.
-Credi che io non voglia abbracciarlo, credi che io non voglia distruggere quella corazza? Ma Riccardo non lo permette a nessuno…O almeno l’unica che può farlo gli è appena comparsa davanti e lui è consapevole del fatto che questo cambierà molte cose, Riccardo ha preso Fiamma e come la polvere l’ha messa sotto un tappeto, con la speranza di non rivederla mai più...Lui per me non ha mai smesso di amarla, lui l’ha detto, lei sarà l’unica. Non ha mai avvicinato nessun altra, nonostante varie si siano buttate ai suoi piedi, lui si infligge l’infelicità perché non perdona gli errori che ha fatto con l’unica che ha amato, l’ultima volta che si sono visti Fiamma l’ha accusato, le ultime parole che si sono rivolti sono state d’astio e lui vive legato a quelle parole, si impegna così tanto, vive solo per il lavoro, per non pensare-mi dice asciugandosi una lacrima, lei ha sofferto molto l’allontanamento di Riccardo, lavoriamo con lui ogni giorno, spesso pranza o cena da noi, ma nostro fratello è andato via cinque anni fa senza tornare più…Marta è cresciuta con lui e questo sentirlo cosi gelido la fa soffrire tantissimo.
Io afferro il telefono e chiamo Andrea.
-Elisabetta è successo qualcosa a Riccardo?-domanda preoccupato.
-Che ci fai lei qui?-chiedo.
-Si è trasferita qui, ci dà una mano con gli ultimi preparativi del matrimonio e vuole trovare lavoro-mi spiega.
-Con chi parli?-Marta si avvicina.
-Riccardo come sta?-chiede Andrea.
-Ha chiamato poco fa, ritarda-gli dico.
-Ti ha detto di…-lo interrompo.
-No ho visto io Fiamma, l’ho sentita parlare con Lena del abito-gli dico.
-Si sarebbero dovuti rivedere prima o poi, sarebbe successo il giorno delle nostre nozze è vero a entrambi abbiamo mentito, riferendo dell’assenza dell altro…Ma sarebbe successo-mi dice.
-Come hanno reagito?-chiedo.
-Riccardo è tornato a vivere, sono stati venti secondi, ma il suo viso aveva un’espressione diversa dalla corrucciata, pensa che gli sono mancate le forze, Fiamma è scappata via in lacrime e anche lei…-sospira.-Anche lei ha reagito, quei due separati in questi anni sono stati come cadaveri, ma l’orgoglio, la paura, la delusione, hanno fatto si che non si cercassero eppure io li ho visti, li conosco bene, non è cambiato nulla-dice.
-Fiamma è ancora single?-chiedo.
-Fiamma non ha più voluto nessuno esattamente come Riccardo-mi spiega.
Marta accanto a me aveva ascoltato tutto sorridendo.
-Facciamola assumere-urla.
-Chi? Cosa?-chiede Andrea.
-Riccardo ha licenziato la sua assistente personale, Fiamma sta cercando lavoro e si è laureata in lingue a pieni voti, Riccardo cerca un’assistente con ottime capacità linguistiche, diamogli la possibilità di starsi intorno, di far scoccare la scintilla-Marta saltella.
-Fiamma non accetterà mai, dipendere da Riccardo?-Andrea scoppia a ridere.
-Se per questo dubito anche della collaborazione di Riccardo-rispondo scettica.
-Per me Riccardo l’assumerà e ci sarà anche grato-Marta fa l’occhiolino.
-E’ Fiamma l’osso duro della situazione-dice Andrea.
-Pensi davvero che sprecherebbe la possibilità d’averlo intorno?-chiede mia sorella.
-Chiamatela e fissatele un colloquio io e Lena, terremo nascosta l’identità del suo futuro capo-afferma Andrea, anche se non sembra pienamente convinto.

POV. RICCARDO
Entro in casa mia e mi accomodo sul divano.
Fiamma poco fa era davanti a me e indossava un abito da sposa…
Io odio gli abiti da sposa, proprio perché lei non ne ha mai indossato uno, odio i matrimoni, perché io volevo sposare lei, ma per l’ennesima volta ho messo davanti a lei altro…
Mi sono pentito ogni giorno d’esser partito per gli Stati Uniti piuttosto che rincorrere lei…La mia gattina, che tanto aveva fatto per me, mi aveva compreso dove gli altri nemmeno provavano a capire, aveva asciugato le mie lacrime, aveva lottato con il mio caratteraccio, mi aveva donato un amore immenso che mi aveva travolto, mi aveva donato tutta se stessa incondizionatamente, mi aveva perdonato dove altre avrebbero chiuso e io…Io le avevo sempre fatto male, l’ho tradita, umiliata, le ho mentito, l’ho sempre messa al secondo posto…Ho sempre pensato di non esser degno d’amore e continuo a pensarlo, perché ho distrutto l’unica che mi aveva dato tutto…Salgo in camera, apro la cassaforte e prendo quella scatolina che gelosamente custodisco, l’anello di fidanzamento che mi ha ridato cinque anni fa…
In questa cassaforte accanto a questo anello c’è il mio cuore, si l’ho chiuso e non a causa di Fiamma, ma a causa mia, il mio cuore non vale la pena, alla fine non sono cambiato molto in questi cinque anni, sono sempre la bestia che non sa amare…
Sono solo peggiorato…Tratto spesso male i miei dipendenti, sono freddo con le mie sorelle e i miei genitori, dedico poco tempo ai miei amici…
-Sono diventato una merda-affermo osservando quel anello.
Come sempre è colpa mia però, perché nessuno ha fatto nulla per deludermi…Fiamma ha sempre fatto il contrario.
Sono cosi freddo che a volte mi spaventa il non sentire nulla, non piango più, non mi emoziono più, i miei sorrisi sono cosi forzati…L’unica fonte di gioia è il mio lavoro, disegnare abiti mi rende soddisfatto, non felice, ma soddisfatto, ho studiato tanto, ho messo questo davanti a Fiamma e infine sono stato ripagato, ho una grande casa di moda, mi sono realizzato.
I primi tempi mi rattristavo nel aprire la porta di casa e non trovare nessuno, ad oggi nemmeno ci faccio più caso…Ma oggi, oggi dopo averla rivista ho tanta voglia di piangere e in maniera assurda vorrei lei che mi consolasse.

POV. FIAMMA
Sono stesa sul divano da un’ora a fare zapping alla tv, Lena ogni due minuti mi chiede come sto e io rispondo bene…
E’ vero sto bene, sono in salute, mi sento in forze, prima di venire in Spagna ho anche i tagliato i capelli in un corto e simpatico caschetto che mi fa sentire frizzante…Esternamente va tutto bene, ma il mio cuore, il mio cuore è rimasto lì in quel atelier, legato a quello sguardo, il suo…
Dio quanto è bello Riccardo, si è stato questo il mio primo pensiero, vederlo bellissimo come non mai.
Il mio secondo pensiero è stato quello di scappare via, perché se non fossi andata via, gli sarei corsa incontro e l’avrei stretto a me.
Il terzo pensiero è stato quello che mi ha fatto più male e mi ha fatto scoppiare a piangere, Riccardo è diventato un uomo di successo, bellissimo, sicuro di sé, proprio perché ha scelto la carriera e non me…
Non mi ha scelta.
Oggi era lì di fronte a me, sorpreso di vedermi...Ma quando poteva non ha scelto me…
Sono stati cosi infelici questi cinque anni, non mi sono realizzata dal punto di vista professionale e nemmeno sentimentale, qualcuno si è avvicinato a me, ma più di qualche notte a letto non ho concesso, non riesco più ad innamorarmi, non ci sono più riuscita, continuo a confrontarli con lui e adesso averlo rivisto mi renderà la cosa ancora più difficile perché belli come lui non ne troverò…
-Sei sicura di stare bene? Parlami Fiamma sei cosi persa nei pensieri-Lena si accomoda accanto a me.
-Mi spiace aver rotto il tuo abito-le dico
-Lo sistemerò, Fiamma come stai?-chiede ancora una volta carezzandomi il viso.
-Tutto bene tesoro, davvero-le sorrido, non voglio si preoccupi, Riccardo ha scelto di uscire dalla mia vita cinque anni fa, non cambierà nulla l’averlo rivisto.
Lena mi abbraccia.
-Mi sento cosi in colpa, non avrei mai dovuto chiamarti-afferma.
-Non devi dirlo, non devi sentirti in colpa-le carezzo la spalla.
-Mi ha spezzato il cuore vederti piangere così-afferma.
-E’ stato strano rivederlo, qualche vecchia ferita si è riaperta, ho pianto per il carico di emozioni, ma sto bene-le carezzo la guancia.
-Ti preparo una mega torta al cioccolato per farmi perdonare-corre in cucina.
Il mio telefono prende a squillare…
Qualche minuto dopo sono raggiunta da Lena.
-Chi era?-chiede.
-Fuego style, stanno cercando un’assistente personale per il capo, io non ho mandato il curriculum-sono sorpresa, strana quella proposta di lavoro.
-La torta, non voglio si bruci-Lena corre via.

POV. RICCARDO
Quella mattina sono parecchio nervoso, di notte non ho chiuso occhio, sono tornato dalla corsa senza trovare la colazione pronta, perché Simon non ha ancora trovato l’assistente, inoltre mi sono bruciato con il ferro da stiro per lo stesso motivo.
-Dannazione-urlo nervoso mentre mi allaccio una scarpa.
Arrivo alla casa di moda furioso.
-Dove si trova la mia nuova assistente?-chiedo senza salutare nessuno appena entrato.
-Ti sei svegliato male tesoro?-Marta mi corre incontro.
-Caffettino fratellino-Elisabetta mi passa un caffè.
-Hai messo zuch…-mi interrompe.
-Amaro come piace a te, esattamente come la tua vita-mi sorride quella rossa.
-Lingua lunga vuoi che mi arrabbi anche con te?-la fulmino.
-Tra poco avrai un colloquio-Marta sorride.
-Spera che quella ragazza sia fantastica od oggi sono pronto ad uccidere qualcuno-mi dirigo verso il mio ufficio.
Sono al computer quando due ore dopo qualcuno bussa alla mia porta.
-Avanti-urlo.
-Tesoro, la ragazza è qui-Marta è fin troppo sorridente per i miei gusti oggi.
-Si, è assunta, non voglio parlare con nessuno, spiegale tu le regole e ti prego dille di rispettarle-riprendo il mio lavoro.
-Signor Gucci preferirei che  me le spiegasse lei, in quanto sua sorella me ne ha detta qualcuna e le trovo cosi ridicole da non riuscire a capirle da sola-il mio cuore fa una capriola, quella voce…Le mani iniziano a sudare, alzo lo sguardo e me la trovo di fronte di nuovo.
-Marta-sussurro.
-Andrea ci ha detto che cercava lavoro-sorride contenta.
Mi allento il nodo della cravatta.
-E’ un problema per lei lavorare con me?-chiede Fiamma.
Fiamma vuole essere la mia assistente personale…
Fiamma, la mia Fiamma, la mia gattina, l’unica donna che amavo e amo alla follia.
-Partiamo male signorina Fumi, le mie regole non sono ridicole, si accomodi le spiegherò tutto-sorrido e non forzato…Sorrido perché sono felice. Lei è qui bella più che mai…E’ qui di nuovo qui, con me.
-Vi lascio soli-Marta con un sorrisetto malizioso si allontana.
-Io non le preparerò la colazione-inizia.
-Mi risulta che nel contratto ci sia questa mansione quindi dovrà rispettarla-affermo.
Mi perdo nell’osservarla, è molto molto donna, porta i capelli corti leggermente arricciati, una gonna decisamente corta, con dei tacchi che slanciano la sua figura…
-Nelle sue regole non c’è scritto nulla, riguardo al fatto che non è opportuno guardare le gambe ad una dipendente?-mi domanda.
-Guardo tutto ciò che è bello-le rispondo.
-La ringrazio per il complimento…Comunque davvero lei non mangia nulla che non abbia più di 50 calorie? Che razza di colazione è con centrifugato di cetriolo e due tristi fette biscottate?-domanda con la faccia schifata, resistere e non baciarla è davvero difficile…
-Una colazione salutare?-chiedo sarcastico.
-E questa cosa ridicola dei completi? Scuri durante la settimana e chiari nel fine settimana?-è indignata.
-Sono il proprietario di una casa di moda devo rispettare dell..-mi interrompe.
-Devo stirarle i vestiti?-scoppia a ridere.
-Non ho una donna delle pulizie e quindi…-mi interrompe ancora una volta.
-Riccardo tu ti sei bevuto il cervello, non mi sveglierò alle 5:00 per prepararti uno stupido centrifugato, non stirerò i tuoi vestiti e non li metterò mai in ordine di colore-il mio cuore esplode nel petto, mi ha chiamato per nome e mi investe di parole esattamente come cinque anni fa, come ho fatto a vivere senza tutto questo?
Io mi sollevo, le vado di fronte e la blocco tra il mio corpo e la poltrona…
Il suo profumo mi investe e non è cambiato.
-Signorina Fumi, non è perché io e lei ci conosciamo che può fare ciò che vuole, farà ciò che è scritto oppure per me è licenziata all’istante ancor prima di iniziare-le faccio l’occhiolino.
E’ tutto cosi strano e bello, mi sento vivo di nuovo…Solo perché ho lei di nuovo intorno…Le guardo un istante le labbra, lei si morde il labbro inferiore…
Immagini del nostro passato mi investono.
-Non farlo-sussurro.
Lei si solleva e i nostri corpi sono fin troppo vicini.
-Cosa?-chiede con quello sguardo malizioso che mi era mancato da morire.
-Lo sai-sussurro.
Lei poggia una mano sul mio petto all’altezza del cuore…
-Fiamma-sussurro ancora, solo lei può…Solo lei riesce a mandarmi il cervello in palla.
-Non sono qui per sedurti, nemmeno volevo venire, Marta mi ha detto vieni, lavora per lui, vendicati, trattalo male, sono stata tentata è vero…Volevo farti pagare ogni mia lacrima…Ma poi ho letto quelle stupidissime regole e ho visto che hai pagato da solo, costruendo una fortezza fatta di cosa? Di regole che devono rispettare per compiacere il signore?-si allontana da me.-Se vorrai assumermi, ne sarò lieta, necessito di un lavoro e lavorare qui è abbastanza prestigioso,mi conviene, si rispetterò le tue stupide regole, ti chiamerò signor Gucci e mai, mai andrò oltre il confine professionale, non voglio nulla da te, nessuna vendetta, nessuna relazione, niente…Sei passato per me Riccardo, ho un fidanzato in Italia che tra poco mi raggiungerà qui…Se sono qui è solo perché voglio lavorare! Quindi se vorrai assumermi, sarò la tua assistente fedelissima, altrimenti andrò via…-mi dice glaciale.
Sistemo la mia cravatta, mi accomodo alla mia poltrona e la osservo, è seria, fredda…Professionale.
-E’ assunta! Ma non si permetta mai più a offendere le mie regole o a darmi del tu, lei per me non è nemmeno passato, è semplicemente una mia dipendente-affermo più freddo di lei…
Ha un altro, un altro che verrà a vivere qui con lei.
-Il mio socio il signor Pavel si occuperà della parte economica, spero domani mattina di trovare la mia colazione! Sia puntuale, odio i ritardi e la prego di non bruciare nessuna mia camicia, sono costose, non vorrei doverla licenziare a breve! Rispetti ogni regola e parli poco, lavoreremo benissimo! Può andare-le indico la porta.
Lei non dice nulla ed esce.
Io do un pugno alla scrivania, mi sono sentito vivo, felice, speranzoso per nulla…
-Marta-urlo.
Lei subito mi raggiunge.
-Hai voluto giocare! Bhe volevo dirti una cosa...Enrique…-non posso continuare la frase che una cinquina mi arriva sul viso.
-Vuoi ferirmi perché lei ti ha ferito vero? Vuoi dirmi qualcosa che mi farà male su Enrique solo perché lei non ti vuole?-mia sorella ha gli occhi lucidi.
-Fuori!-urlo.
-Come potrebbe volerti?-chiede lei prima di uscire.
Angolo autrice
Salve care <3 ecco il nuovo capitolooo.
Fiamma e Riccardo lavorerranno insieme, ma come avete ben capito Fiamma, sotto sotto desidera un pò di vendetta per non essere stata scelta ai tempi, ecco perchè ha inventato un fidanzato...
Riccardo dal conto suo è sempre un pò bestia, le cose non sono cambiate molto al momento.
Ma siate fiduciose <3
Tanti saluti piccola_Calliope

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Capitolo 3
*** Ti odio e ti amo ***


Ti odio e ti amo 
POV. FIAMMA

Esco da quell’ufficio totalmente stravolta…
Averlo vicino, toccarlo, sentire il suo profumo, mi stordisce come sempre…
Non volevo venire, non volevo accettare, lavorare con lui è completamente da folli…D’altronde però da quando conosco Riccardo Gucci la mia ragione è andata a farsi fottere.
Marta mi ha convinto con una sciocchezza…’’Fiamma vendicati’’, ieri sera mi sembrava un’idea geniale, vendicarmi, trattarlo da schifo…Ma poi Marta mi ha parlato di quelle stupide regole e Andrea mi ha aggiornato su ciò che non hai mai voluto sapere, la sua vita, i suoi cinque anni senza di me, anni essenzialmente tristi…Un po' come i miei, con una differenza, lui era diventato un grande si, un professionista, ma a che costo? Ha perso la sua umanità, si è rinchiuso nel lavoro e in stupide regole…E’ stato tremendo anche per me e probabilmente non sono più quella di un tempo, ma Riccardo…Riccardo ha altri occhi e forse ad oggi non ha più un cuore…Si è vero si è avvicinato a me, ho sentito con ogni fibra del mio corpo, il desiderio, si i nostri occhi, i nostri corpi urlavano la voglia di appartenersi, l’ho visto essere fragile di fronte alle mie labbra, ma vederlo cosi ha riacceso una fiamma in me, una fiamma dolorosa, il non essere scelte, è inutile non riesco a soprassedere ed ecco che ho inventato un fidanzato, solo per farlo sentire per un istante non scelto…E poi ho accettato di lavorare con lui, da sciocca non riesco ad allontanarmi adesso che è di nuovo cosi vicino a me.
Elisabetta mi mostra il mio ufficio e mi spiega qualcosa sulla politica aziendale…
-Come stanno i tuoi?-chiedo, non ho avuto nessun contatto con i genitori di Riccardo, mi ero affezionata ad entrambi.
-Sarebbero davvero felici di vederti-mi sorride dolcemente.
-E tu? Tu cosa mi racconti?-Ho avuto poco tempo per conoscere Elisabetta, ma quel poco che ho potuto ammirare, mi ha lasciato senza parole, forte e ambiziosa, una ragazza d’oro.
Si accomoda di fronte a me e sospira.
-Sogno un principe azzurro che tarda ad arrivare e intanto vado a letto con spesso dei casi umani-ammette e io resto parecchio perplessa, d’altronde l’ho conosciuta quando aveva solo 16 anni e nessun esperienza amorosa.-Lo so, non condividi la cosa, Riccardo non sa nulla, se solo sapesse…-la interrompo.
-Si arrabbierebbe tantissimo e probabilmente ucciderebbe qualunque ragazzo presente su questa terra che sia stato con te-sorrido, Riccardo è rimasto il solito fratellone geloso.
-E ucciderebbe anche me, probabilmente licenziandomi anche, ci vuole bene si, tiene molto a me e Marta…Ma è meno…Ecco comprensivo rispetto al passato-mi spiega.-E’ freddo, lontano…Marta ne soffre davvero tanto-mi spiega.
-E lei? Nessun fidanzato?-chiedo.
-Lei ama Enrique, Fiamma, lo amerà sempre, anche se lui è lontano e si diverte a farsi fotografare con mille modelle diverse-mi dice.
-Marta ha perdonato Riccardo nonostante lui, abbia distrutto la sua storia…-ho odiato Riccardo quando in lacrime una notte mi ha chiamato raccontandomi tutto.
-In realtà lei non è arrabbiata con Riccardo, alla fine lui aveva dato il suo benestare ed Enrique era tornato da lei, ma Marta, testarda, orgogliosa e immatura è andata in Italia senza voler sentire ragioni, si è pentita amaramente di quella scelta, un po' come Riccardo con…-la interrompo.
-Io e Riccardo siamo un'altra storia-dico.
In quel momento una Marta in lacrime apre la porta.
-Tesoro-le corro incontro e l’abbraccio.
-Mi fa male-sussurra.
-Cosa è successo?-chiede Elisabetta preoccupata.
-Ha messo in mezzo Enrique solo perché ho chiamato te-dice.
-Hei piccola ci sono io adesso, ti prometto che Riccardo la smetterà-le bacio la fronte, ho sempre considerato Marta come una sorellina ingenua da proteggere, d’altronde è cosi che ci siamo conosciute, lei ‘’in pericolo’’ e io pronta a difenderla.
-Io ti chiedo scusa Fiamma, non avrei dovuto chiamarti, non avrei mai dovuto portarti qui, nella tana del lupo cattivo, ho solo pensato che tu, che voi…-balbetta fra le lacrime.
-A me questo lupo non fa assolutamente paura-le sorrido.
In quel momento qualcuno bussa alla porta del mio ufficio, in questa casa di moda non si può stare tranquilli…
-Avanti-affermo.
Marta si asciuga subito le lacrime, temendo sia il fratello.
-Hei bimbe-un ragazzo dai capelli ricci, gli occhi verdi e lo sguardo simpatico apre la porta e si rivolge ad Elisabetta e Marta.
-Simon-Elisabetta gli sorride.
Lui fissa Marta.
-Mmmm se questa bimba ha gli occhi rossi è perché ha litigato con il suo fratellone cattivo-questo Simon si avvicina a lei e l’abbraccia.-Cosa è successo?-chiede.
-Nulla tranquillo-risponde Marta.
Io mi schiarisco la voce, mi sentivo un tantino a disagio.
-Simon, lei è Fiamma la nuova assistente di quel demonio-afferma Elisabetta.
Simon si volta verso di me e mi sorride, oltre ad esser un gran bel ragazzo e ad avere lo sguardo simpatico, ha un sorriso bellissimo.
-Io sono il socio di Riccardo, mi occupo della parte economica, Simon Pavel, sono il cugino di Elisabetta-mi porge la mano.
-Fiamma Fumi-ricambio la sua stretta e il suo sorriso.
-Comunque non farti spaventare, Riccardo è un po' duro, si un tantino pesante con le sue assistenti, ma non terribilissimo, cioè me lo auguro-sorride ancora.
-Lei lo conosce-si intromette Marta.
-Sono una sua vecchia compagna di scuola-spiego.
-Vero? Com’era Riccardo al liceo?-chiede ridendo.-Ecco Riccardo in questo momento se dovesse vederci si arrabbierebbe moltissimo, lui ritiene che sia inutile simpatizzare con i dipendenti, ma tu sei una sua amica no? Non credo mi rimprovererà-sorride ancora una volta, non c’è che dire è un ragazzo davvero solare e trasmette un insieme di sensazioni positive.
In quel momento lo squillare del suo telefonino attira la nostra attenzione.
-Il demonio mi vuole nel suo ufficio-sbuffa.-Fiamma è stato un piacere-mi fa l’occhiolino e corre via.

POV. RICCARDO
Lavoro, devo pensare al lavoro, solo il lavoro, non deve pensare a nessun fidanzato italiano pronto a venire a vivere con lei qui e non devo pensare nemmeno a quanto sono stato stronzo con mia sorella.
Do un altro pugno contro la scrivania.
-Calmo calmo boss, le tue mani sono d’oro, senza i tuoi i disegni rischiamo il fallimento-Simon entra nel mio ufficio.
-Marta si è occupata dell’assunzione di una nuova assistente per me, ecco vorrei che ti occupassi del suo contratto, vorrei che le togliessi almeno 200 euro dallo stipendio-dico, che coglione…Le diminuisco lo stipendio con la speranza che quei 200 euro in meno le impediscano di trovare casa qui con quello…
-E per quale motivo?-domanda sorpreso Simon.-Le tue assistente ricoprono tantissime mansioni quello stipendio è meritatissimo, ti stirano anche i boxer-afferma.
-Voglio così, non ho chiesto il tuo parere-affermo.
-E’ una tua amica, perché la tratti così?-chiede ancora.
-L’hai conosciuta?-domando.
-Poco fa, è molto carina e la conosci…Non capisco perché farle questo disp…-lo interrompo.
-Non devi simpatizzare con i dipendenti, sono stato più volte chiaro su questo Simon! E poi fai quello che ti ho detto!-affermo, riprendendo a fissare il computer, per me il discorso era chiuso.
-Cos’è al liceo ti ha fatto qualche dispetto che non hai digerito?-chiede ancora.
-Vuoi che ti risponda male?-domando.
-Perché solitamente sei convinto di rispondere bene? Ho visto Marta in lacrime da lei…Non mi ha voluto dire cosa le hai fatto ma dovresti smetterla, io non conosco la stronza che ti ha ridotto cosi, ma se lei non ti ha voluto non ne vale la pena, non puoi rovinarti per una donna-mi dice, e vai via senza permettermi di replicare.
-La stronza che mi ha ridotto così tra poco grazie ai miei soldi andrà a convivere con un altro…-stringo i pugni.

POV. FIAMMA
Ha trattato male Marta, l’ha fatta piangere, non permette ad Elisabetta di raccontargli le sue cose, è freddo con i suoi genitori, è un capo che tutti temono…Bhe inizierà a pagarla per tutte queste cose.
Quella mattina alle 6:30 sono nella sua casa…Casa fredda ed infelice come lui, pareti scure, mobili scuri, elettrodomestici nuovissimi e poco utilizzati…Entro nella sua cabina armadio per preparare il suo abito…
Il suo profumo mi investe, tanto da provocarmi un giramento di testa.
Accarezzo i suoi abiti messi in perfetto ordine, osservo le sue scarpe lucide, le sue cravatte, ci sono pochissimi abiti sportivi e nessun paio di jeans, Riccardo Gucci non esce mai a divertirsi…Afferro un completo scuro e lo stiro, dopo di che lo posiziono sul suo letto, accarezzo il cuscino del fianco sinistro, chissà se dorme ancora da quel lato…Non ci sono foto solo premi e articoli di giornale che parlano della sua carriera…
-Quanto ti sei isolato dal mondo Riccardo?-chiedo osservando quella stanza, quella stanza poco vissuta.
Scendo al piano inferiore e mi dedico alla sua colazione, ho preparato una sorpresina, sorrido soddisfatta appena ho finito di apparecchiare.
Mi accomodo nel salotto e lo attendo, dieci minuti dopo completamente sudato con indosso una strimizita canottiera fa il suo ingresso.
-Si si signor Guc Gucci buo buongiorno-balbetto di fronte a tanta bellezza.
-Non credevo che iniziasse questa mattina, mi lavo e farò colazione mi auguro sia pronta, non la pago di certo per stare seduta sul mio divano-afferma acido.
-Certo-gli sorrido.
Venti minuti dopo con indosso il suo elegantissimo completo scuro si reca in cucina.
-Ottima scelta per quanto riguarda il completo-afferma.
-Sono felice d’aver fatto un’ottima scelta-sorrido, in realtà vorrei strangolarlo e mettere un sacco di macello in quella cabina armadio, ma poi che indivia lui ha la cabina armadio e io no…
-Mi serva la colazione e la smetta di sorridere-sbuffa.
-Il buon umore la fa innervosire signore?-domando.
-I sorrisi falsi si-mi fa l’occhiolino.
-Odioso-sussurro.
-Odio chi mi parla dietro, che mi trova odioso lo posso comprendere, lo sono, ma adoro l’onestà e il coraggio, se ha qualcosa da dire faccia pure-si accomoda al tavolino.
-Cosi che lei possa licenziarmi?-domando.
-Non la licenzierei, vivo in un mondo dove tutti provano a compiacermi riuscendoci malamente, non disprezzerei l’onestà-dice.
-Ti temono tutti, per questo provano a …-mi interrompe.
-Devo correggerla, avrebbe dovuto dire, la temono tutti-mi sorride, anzi mi regala un sorriso falso…Schiocca le dita.-La mia colazione-afferma.
-Subito-sorrido.
Gli porto le sue infelici fette biscottate, con il suo infelice centrifugato di cetriolo e carote…Ma…Ieri sera ho preparato una torta e ho deciso di portargliene una fetta…
-Ieri sera ho preparato una torta e l’ho pensata-su un piattino gli metto davanti agli occhi una fetta di torta…Alla Nutella.
-Non mangio dolci-risponde.
-Ma la mia torta alla nutella merita d’esser provata signor Gucci-sorrido.
-Io odio la nutella-sorride anche lui, spostando il piatto.
-Non è vero-rispondo.
-Il cioccolato non fa bene alla linea e vedendo i suoi fianchi azzarderei un uso eccessivo da parte sua-risponde bevendo il suo odioso centrifugato.
-Al mio ragazzo piacciono i miei fianchi-rispondo fulminandolo.
-Non si offenda, sono uno stilista, sono attratto da figure longilinee-sorride, ma il modo in cui stringe il bicchiere, rivela la sua non totale tranquillità.
-Quindi ritiene che io non possa attirare la sua attenzione?-chiedo provocandolo, quello che ieri era pronto a baciarmi era pur sempre lui.
-Il mio letto ha visto un susseguirsi di modelle signorina Fumi, si reputa tale?-sorride, ha un sorrisetto così odioso. E si vanta di quelle stupidissime modelle che l’hanno soddisfatto a letto…Ecco cosa faceva il signor Gucci nelle fredde notti d’inverno in cui io piangevo stringendo il cuscino-Vede signorina Fumi a me attira la finezza, l’eleganza…Una serie di caratteristiche che lei ad occhi e croce non possiede-afferma addentando la sua fetta biscottata.
-A me attirano i ragazzi che posseggono sangue in corpo, cosa che ad occhi e croce lei non possiede-affermo offesa da i suoi commenti.
-Non voglio piacerle, le ricordo che lei è una mia dipendente, io le pago lo stipendio, se può comprarsi quel orrida camicetta che indossa è grazie a me-mi dice, devo dare atto del fatto che negli ultimi anni è migliorato tantissimo con le offese.
Vorrei tanto strangolarlo! Questo Riccardo Gucci mi ricorda tanto il Riccardo Gucci dei primi tempi del liceo versione peggiorata!
-E’ un tantino acido, assaggi la mia torta-ci riprovo, voglio che mangi quella dannata torta!
-Odio la Nutella, non voglio ripeterlo più!-continua a bere il centrifugato.
Io mi spazientisco, gli stacco il bicchiere dalle mani…
-Cosa sta facendo?-è sorpreso.
-Ho pensato a lei facendo questa torta, voglio che la mangi!-ne prendo un pezzetto e a forza gliela infilo in bocca, sfioro le sue labbra  e mi sento mancare, vorrei assaporarle, vorrei assaggiare la mia torta dalla sua bocca!
Lui si divincola e mi spinge contro il tavolo, sono intrappolata dal suo corpo…Sono completamente drogata dal suo profumo.
-Ric-sussurro.
Lui appoggia la sua fronte contro la mia.
-Non deve fare cosi, non deve!-è sofferente...
Entrambi ci desideriamo…Potremmo anche cedere alla tentazione, ma poi cosà rimarrà? Sano sesso? Io non posso, e non voglio assolutamente cedere.
Lo spintono, ci vuole distanza tra di noi.
-E’ davvero difficile per lei mantenere un rapporto professionale?-chiede nervoso.
-Forse è meglio che io mi licenz…-mi interrompe.
-No-dice.
-Perché no?-chiedo.
Lui si fissa i piedi nervoso, sorrido, questa cosa non è cambiata…Questo che si osserva i piedi a disagio è il mio Ric, quello dolce, quello tenero che ha paura di dire qualcosa di sciocca, io lo odio, lo odio per gran parte del tempo…Ma adesso, adesso vorrei abbracciarlo per ore.
 Catullo esprime appieno la mia situazione ‘’Ti odio e ti amo, tu mi chiederai come questo sia possibile, ma accade ed è la mia croce.’’
-Il contratto, devi dare 15 giorni di preavviso-mi dice.
-Riccardo-lo chiamo.
Lui mi guarda negli occhi, sbuffando.
Vorrei avvicinarmi a lui, vorrei carezzargli il viso, vorrei abbracciarlo…Ma non riesco, riesco solo a fissarlo in silenzio. Brucia tutto troppo con lui, il dolore, l’amore, la passione, la rabbia, il rancore…
-Vada in macchina! Mi lavo i denti e la raggiungo-detto questo mi lascia sola in cucina.
Ora sola, guardando quella fetta di torta malamente tagliata mi viene da piangere.

POV. RICCARDO
Mi lavo il viso almeno 10 volte, io non riesco ad averla vicina, non riesco a sentire il suo profumo, non riesco a vedere i suoi sorrisi, non riesco a sentirla parlare del suo ragazzo, del suo ragazzo che apprezza l’accenno dei suoi fianchi, fianchi che io ho sempre adorato…
Vorrei baciarla per ore, vorrei fare l’amore con lei per sempre…Vorrei che il tempo non fosse mai passato che io non avessi commesso mai i miei errori…Vorrei che Fiamma fosse ancora mia.
Mi desidera, lo vedo, lo percepisco…Ma è un desiderio fisico, lei vuole un corpo, perché il suo cuore lo possiede il suo ragazzo italiano con cui conviverà a breve.
Finito di lavare i denti scendo al piano inferiore e quella fetta di torta attira la mia attenzione.
Quante domeniche i primi giorni in questa casa l’ho immaginata a preparare questa torta per viziare me e i nostri figli…
Io non voglio figli, ho sempre pensato che vista la mia storia familiare, e l’errore commesso con Alexia, se mai avessi avuto figli avrei commesso tanti errori, ma Fiamma, Fiamma mi ha sempre fatto desiderare questo, una famiglia numerosa, una casa chiassosa, una domenica in cui ci si sveglia tardi perché si è tutti insieme in un lettone.
Di pessimo umore raggiungo l’auto.
-Non mi permetterò mai più a fare aggiunte alla sua colazione-mi comunica subito.
-Questa volta è perdonata, voglio essere magnanimo per il suo primo errore, una seconda volta non sarà cosi-affermo duro, odio essere quest uomo freddo che sono diventato, ma ormai è più facile essere cosi che essere quello di un tempo.
Perso nei pensieri non mi rendo conto che squilla il suo telefono.
-Amore pronto-il mio cuore alle sue parole si ferma.
Prendo a battere nervosamente le dita sulla mia ventiquattrore.
-Si muoio anche io dalla voglia di vederti-afferma entusiasta.
Io preso dalla rabbia, dal enorme fastidio, dalla gelosia e le stacco il telefono…
-Sono il capo della sua ragazza e in questo momento lei si trova sul posto di lavoro e almeno che non voglia far perdere questo prezioso impiego alla sua dolce metà, le conviene riattaccare-affermo nervosissimo
-Ciao Riccardo-il ragazzo mi saluta.
-Con chi parlo?-domando.
-Sono Marco non ti ricordi di me?-chiede soddisfatto, il suo tono è più che soddisfatto…Ricordo bene il nostro incontro il giorno della laurea di Fiamma.
-Signorina Fumi riattacchi!-ordino e le passo il telefono.
-Amore ci sentiamo più tardi, ciao-lei riattacca.
-Sei tornata con lui?-chiedo fissando i suoi occhi nello specchietto.
-Mi ha sempre scelto, mi ha sempre amato-afferma.
-Alla prossima telefonata privata che riceve, la licenzierò! Non sono mai stato cosi magnanimo signorina Fumi, lo apprezzi!-affermo freddo e con un cuore dolorante.
Angolo autrice
Rieccomiiii :)
Nuovo capitolo sempre poco gioioso  ahahahah, lo so prima o poi mi ucciderete.
E' tornato Marco ve lo ricordate??? E di Simon che mi dite??
Attendo vostri commenti che sono sempre graditissimi anche se a volte mi minacciate ahahahahah
Tanti saluti piccola_Calliope
 
 

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Capitolo 4
*** Dimentica tutto ***


Dimentica tutto
POV. FIAMMA

Si l’ho fatto davvero, mi sono messa d’accordo con Marco…
Errore enorme probabilmente, Riccardo odia Marco e Marco ha sempre provato qualcosa per me…
Marco ne soffrirà e Riccardo si allontanerà ulteriormente da me, riesco sempre a combinare casini, ma…Riccardo mi fa totalmente perdere la ragione, compio atti per il quale successivamente mi pento.
Marco sarà il fidanzato perfetto, anche lui detesta Riccardo e più che il sentimento nei miei confronti l’ha mosso la voglia di fare un dispetto a lui.
Riccardo è teso, nemmeno mi guarda in ascensore, sta lì e fissa il telefono.
Entriamo in ufficio e ci scontriamo con Simon.
-Buongiorno-lo saluto sorridendo.
Riccardo mi fulmina.
-Buongiorno Fiamma, un caffè?-domanda Simon gentilmente.
-Non può!-risponde glaciale il mio antipaticissimo capo.
-Sempre di buon umore boss-Simon fa l’occhiolino a Riccardo.
-Il caffè fa male! Rende l’uomo pazzo, ti fa male socio!-afferma Riccardo.
-Tu lo sei senza berlo-sussurro, ma entrambi mi sentono, Simon scoppia a ridere…
-Non mi deve dare del tu! Signorina Fumi mi sta innervosendo e non poco! Sta sbagliando tutto se ne rende conto?-chiede acido.
-E come mai non devo già prepararle la buona uscita?-chiede Simon.
Riccardo si ammutolisce e si passa nervosamente una mano fra i capelli.
-Boss sei diventato buono?-Simon ride di gusto.
-La signorina rispetto alle altre è molto qualificata, cerco d’esser più tollerante solo per questo motivo-risponde serissimo…E’ cosi freddo.
-Buongiorno mondo-una voce squillante dietro di noi, urla questo.
Simon rotea gli occhi, Riccardo rimane impassibile.
Io mi volto e mi trovo di fronte una bellezza…Alta, gambe chilometriche, capelli rossi setosi, occhi verdi magnetici, sorriso smagliante.
-Mon cheriè-la rossa si avvicina a Riccardo e gli carezza il viso, che desiderio improvviso di spezzare quelle dita…
-Chi è lei?-chiedo.
La rossa si volta e mi fissa, guarda la mia camicetta ed emette un’espressione disgustata, che diavolo ha la mia camicetta? E’ una semplicissima camicetta rosa!
-Chi è la formichina?-domanda la rossa a Riccardo, evitandomi.
-Formichina?-chiedo acida.
-Florencia carissima, lei è Fiamma, la nuova assistente personale di Riccardo-risponde Simon.
-Niente d’importante allora, andiamo nel tuo ufficio tesoro?-domanda Florencia a Riccardo.
-Certo-Riccardo le sorride, le passa una mano attorno ai fianchi sottilissimi e si avviano verso il suo ufficio.
-E’ una strega cattiva, antipatica da morire, però la vedrai spesso qui, è la nostra modella di punta e musa ispiratrice di Riccardo-mi comunica Simon.
Musa ispiratrice…Chissà quale abito gli avrà ispirato mentre se la portava a letto.
-Buona giornata-Simon si allontana.
Raggiungo Marta ed Elisabetta.
-Sono stati a letto insieme vero?-chiedo.
-Buongiorno cara, esattamente chi?-domanda Elisabetta.
-Florencia?-domanda Marta.
-Ha delle gambe chilometriche e i suoi fianchi sono cosi sottili-sbuffo.
-La odio, odio il suo corpo mozzafiato-continua Elisabetta.
-Lei vorrebbe sposare Riccardo, una sera ad un galà si è resa ridicola, gli ha chiesto di sposarlo e lui, lui ha rifiutato-mi racconta Marta.
-E come mai ha rifiutato? Stamattina me l’ha detto è attratto da quelle come lei, non da quelle come me-sbatto i piedi per terra come una bambina dispettosa, non è giusto lui deve essere geloso, lui deve innervosirsi a causa di Marco, non io a causa di Florencia gambe chilometriche.
Le sorelline malefiche ridono di gusto.
-Vi prendete gioco di me?-le fulmino.
Mi suona il telefono.
-E’ quel idiota del vostro fratellone-sbuffo.-Pronto-rispondo scocciata.
-Un thè senza zucchero e un caffè macchiato con panna, subito!-ordina e riattacca.
-Io oggi lo strangolo, anzi peggio lo sbatto contro la sua scrivania di vetro-detto questo mi allontano.
-Lo sbatti?-afferma maliziosa Elisabetta.
-Elisabetta io e te dobbiamo parlare di questa tua malizia-la ammonisco e mi allontano.
Mi reco nella zona ristoro.
-Ci metterei il lassativo nel tuo thè signor Gucci-preparo l’ordinazione.
Li raggiungo e per poco il vassoio non mi casca…
Lei è sulle sue muscolosissime gambe.
-Con il prossimo abito dobbiamo lasciare tutti senza fiato-afferma carezzandogli il collo.
-Le vostre ordinazioni-mi avvicino per servirli, anche se vorrei staccare ogni minimo capello a quella rossa che tocca il mio uomo!
Se non son bionde, sono rosse…Io odio Riccardo Gucci!
-Hai messo tanta panna nel mio caffè  vermiciattola?-mi domanda l’odiosa Florencia.
-Vermiciattola?-chiedo alzando un sopracciglio.
-Passami il caffè veloce!-ordina, è l’anima gemella di Riccardo amano comandare senza un minimo di cortesia.
-Subito-ho il suo caffè in mano, faccio accidentalmente finta di inciampare e le verso  il caffè addosso.
Lei velocemente si alza, almeno non è più sulle gambe di Riccardo e inizia ad urlare, tanto che Elisabetta e Marta ci raggiungono, Riccardo se la ride di gusto.
-Tu ridi? Licenziala! L’ha fatto apposta-urla Florencia.-Questa camicetta vale più di te-mi spintona.
-Florencia smettila!-interviene Riccardo tornando serio.-Marta trova qualcosa per Florencia da indossare e consegna la camicetta sporca a Fiamma che farà di tutto per farla tornare come prima!-mi fulmina.
-Devi licenziarla! E’ una stupida! -urla ancora Florencia.
Riccardo scoppia a ridere di nuovo.
-Florencia licenzio te? Stai offendendo una mia dipendente e questo va contro la mia politica aziendale!-afferma.-Non farmi innervosire lo sai che non ti conviene-continua.
-Florencia tesoro vieni con me-Marta richiama la rossa.
Io cerco di uscire dietro Marta ed Elisabetta, ma Riccardo mi richiama.
-E’ stato un erro…-mi interrompe.
-Pensi davvero che io ti creda?-mi domanda con un sorrisetto malizioso.
-Io sono inciampata-spiego…Mentendo.
-Non ti credo, mi è difficile farlo-risponde.
-Mi deve dare del lei!-lo rimprovero come fa sempre lui con me.
-Sai cosa ho visto?-chiede.
-Cosa?-domando.
-Gelosia, ti conosco bene Fiamma e quando hai aperto la porta e hai visto lei sulle mie gambe, ho visto quella follia che ti acceca se qualcuno tocca qualcosa che è tuo, la stessa che in un pomeriggio di anni fa ti ha spinto a casa mia a fare macello nel mio armadio…La stessa gelosia accecante-mi dice non smettendo di sorridere maliziosamente.
Io mi avvicino a lui, lo blocco tra la sua poltroncina e il mio corpo.
-Ti rende felice questa cosa?-domando fulminandolo.
-Mi è indifferente, le migliori notti di passioni le ho passate con lei, Florencia è un amante unica…Soddisfa ogni mio desiderio, ogni mio volere, sa come darmi piacere, nessuna è come lei, il mio corpo freme solo nel averla di fronte-sorride.
-Non sarà così propensa a soddisfare le tue voglie, non mi hai licenziato, non hai soddisfatto tu un suo desiderio-dico, la gelosia mi sta corrodendo…
-Pensi che non ceda?-afferra una ciocca dei miei capelli e ci gioca.
-Donne deboli cedono-rispondo, stringo i braccioli di quella poltrona pur di resistere dal baciarlo.
-Tu non cedi mai?-mi chiede con uno sguardo dall’intensità indescrivibile, le mie gambe tra poco smetteranno di reggermi.
-In passato, in passato ho sempre ceduto, ho dato ascolto all’istinto tante volte, sbagliando…Non farò più lo stesso errore-mi allontano da lui.
-Peccato-risponde.
-Peccato? Cosa vuoi Riccardo? Portarmi a letto? Nha non sono il tuo tipo, ho i fianchi larghi, io mangio i dolci e ho sangue che scorre nelle vene, non faccio per te-affermo acida.
Lui sorride.
-Credi davvero che io non abbia sangue nelle vene? Comunque hai detto tante cose, ma non hai detto l’unica che davvero mi spingerebbe a non portarti a letto e cioè che sei fidanzata, non me lo scopo quelle impegnate-afferma glaciale.
Io alzo una mano pronta a colpirlo, gli occhi pizzicano, il cuore fa male…Non voglio più vederlo! Lo detesto con tutto il cuore quando fa cosi.
-Non mettere a repentaglio il tuo lavoro-dice bloccando il mio polso.
-Non voglio più…-mi interrompe.
-Smettila di provocarmi e io non farò nulla per offenderti-mi dice.
Una lacrima mi riga il viso.
Mi libero dalla sua presa e l’asciugo subito, uscendo dal suo ufficio.

POV. RICCARDO
Avrei voluto asciugare quella lacrima, carezzare il suo viso, rassicurarla e chiederle scusa per la testa di cazzo che sono, ma la telefonata con Marco mi brucia ancora, per non parlare di quel suo pentimento legato ai cedimenti del passato, quel pentimento fa ancora più male, il suo passato pieno d’errori sono io!
Cerco di concentrarmi sul lavoro…Fiamma mi distrae, mi fa arrabbiare, mi fa provare gioia nel averla attorno, nel vederla ancora gelosa, rabbia a causa della presenza di Marco nella sua vita, desiderio folle di possederla, mi fa provare cosi tanto da distrarmi totalmente.
Le ho mentito, non sono mai andato a letto con Florencia, io dopo lei e Alexia non ho avuto nessuna. Non ho voluto più nessuna, men che meno una ragazza fastidiosa come Florencia, mi ha chiesto di sposarla in ginocchio di fronte a tantissime persone…Ho odiato quel suo essere così plateale, per mesi sono stato sulle copertine dei giornali di gossip per il mio clamoroso rifiuto.
Nel pomeriggio chiamo Fiamma per uscire, abbiamo un incontro di lavoro con dei Turchi ho bisogno di un’ottima traduttrice e lei so non mi deluderà.
In ascensore lei non parla, si mangiucchia le unghie nervosa, in effetti prima sono stato davvero stronzo…
-Tutto bene signorina Fumi?-chiedo.
Lei annuisce.
Improvvisamente l’ascensore si blocca.
-Che succede?-domanda.
-Credo si sia bloccato-inizio a sudare freddo.
Io negli ultimi anni sono diventato claustrofobico…
-Speriamo riparta presto-mi allento la cravatta.
Lei mi osserva.
-Ha paura?-domanda.
-Sono claustrofobico-mi libero della cravatta. -Mi manca l’aria-sussurro.
-Siediti, fidati di me-afferra la mia mano.
Io mi siedo, lei si avvicina a me e stringe la mia mano.
-Pensa che siamo fuori, siamo nel parchetto che ci piaceva tanto a Roma, quello dove c’era la mia panchina, dove c’era inciso il mio nome, quella del nostro primo abbraccio-stringo forte la sua mano.
-Siamo lì?-domando.
-Si siamo lì, insieme, felici…-mi carezza il viso, il suo tocco mi fa sentire meglio.-Va meglio?-chiede.
Io annuisco.
-Da quando sei claustrofobico?-domanda.
Io riapro gli occhi e stringo ancor di più la sua mano, sono sicuro di farle male, ma ho bisogno di sentirla cosi vicina a me…
-Andrea non ti ha mai detto nulla?-chiede.
-Non ho mai voluto-risponde.
-Nemmeno io-sorrido amareggiato.
Lei mi invita a parlare con lo sguardo.
-Il primo mese in America è stato un mese orribile…Avevo preso malissimo quello che era successo tra di noi e cosi…Cosi mi sono lasciato andare all’alcool…Bevevo spesso ed ero sempre ubriaco…Una sera…Una sera mi sono messo alla guida, ho preso la patente sai?-chiedo sorridendo, lei voleva tanto che la prendessi…-Ero completamente ubriaco Fiamma, ho avuto un incidente…Io me la sono cavata con poco, ma nella macchina che ho colpito c’era una bambina di 7 anni che sognava di diventare ballerina…-le lacrime iniziano a rigarmi il viso.- Si chiama Zoe, adesso ha 13 anni e vive su una sedia a rotelle-piango a singhiozzi.
Fiamma mi stringe a sé.
-Ho smesso di guidare e ogni anno la vado a trovare, pago tutte le sue cure, ma non potrò mai farla ballare, lei mi vuole molto bene, è sempre felice di vedermi, è una ragazza dolcissima, le starò sempre accanto…Ma non mi perdonerò mai, ho distrutto il suo sogno…Da quel giorno sono diventato claustrofobico-dico carezzando la sua schiena, il suo abbraccio mi fa sentire cosi bene…
Erano anni che non riuscivo più a piangere.
-Voglio venire con te la prossima volta che la vai a trovare-mi dice.
-Non pensi che io sia una brutta persona?-le chiedo.
-No, hai sbagliato è vero, non dovevi metterti alla guida, ma Zoe ti vuole bene, Zoe ti ha perdonato, prova a perdonarti anche tu-mi carezza il viso.
-Non potrà più ballare-non riesco a smettere di piangere.
Lei non dice nulla si limita a coccolarmi.
-Sei l’unica su questa terra che vede del buono in me-dico.
-Non è vero, anche Zoe l’ha visto, nonostante tutto-continua a carezzarmi.
-Sai che mi ha detto la scorsa volta? Che vuole diventare una stilista come me-sorrido tra le lacrime.
-Avrà un ottimo maestro-Fiamma mi sorride teneramente.
-Avrei voluto che tu ci fossi stata-dico.
-Io avrei voluto esserci-mi bacia la fronte.
-Perché abbiamo fatto finire tutto Fiamma?-le domando.
In quel momento riparte l’ascensore.
-Eravamo stupidi e immaturi-mi risponde.
Io le carezzo la guancia…Forse adesso possiamo provare a recuperare.
Le porte dell’ascensore si aprano…
-Amore mio-sento di nuovo quella voce.
Mi volto e mi ritrovo di fronte Marco Maschio.
Veloce mi stacco da lei.
-L’ascensore si era bloccato-afferma lei.
Entrambi ci solleviamo, io mi ricompongo e Marco le bacia le labbra, il cuore fa paurosamente male!
-Mi trovavo nei paraggi e sono passato per un salutino veloce-l’idiota sorride.
-I miei dipendenti non possono ricevere salutini veloci da amici o familiari-affermo.-Non era in Italia lei?-chiedo, Fiamma ha sempre parlato di un fidanzato che sarebbe arrivato dall’Italia.
-Sono tornato oggi e può ben capire come volessi vedere la mia donna-mi sorride.
-La sua donna sta lavorando!-rispondo, trattenendomi dalla voglia di prenderlo a pugni.
Poco fa in quel ascensore eravamo ancora Fiamma e Ric, i ragazzi che 6 anni fa si sono innamorati follemente…Sono riuscito a condividere il mio dolore, mi sono sentito fragile, ma allo stesso tempo protetto come un tempo, gli abbracci di Fiamma hanno sempre avuto questo potere…Ma la magia apertosi le porte dell’ascensore è svanita.
-Tesoro ti passo a prendere dopo?-chiede l’idiota non smettendo mai di sorridere.
-Dobbiamo andare signorina Fumi!-mi sto innervosendo parecchio.
-Ci sentiamo dopo-Fiamma gli carezza la spalla e mi segue.
-Dimentichi ciò che le ho detto in macchina, è stato tutto dettato dalla situazione-ho bisogno di allontanarla di nuovo da me, lei sta con Marco, io non sono mai stato con Florencia e nessun altra, ma lei da oggi ogni sera dormirà con lui, ci farà l’amore, magari fantasticherà un matrimonio…
Fisso i suoi occhi dallo specchietto visto che lei si accomoda sempre accanto all’ autista, rimane impietrita.
-Devo dimenticare tutto?-si volta verso di me.
-Non avrei mai dovuto fare quelle confidenze ad una dipendente, ma immagino che lei sia abbastanza intelligente da capire che è stato a causa della mia claustrofobia che …-mi interrompe.
-Si dimenticherò tutto, si Riccardo, allontanami sempre, d’altronde non sei cambiato molto, hai sempre fatto questo e lo farai ancora per sempre, poi però non venirmi a chiedere perché è finito tutto, è colpa tua!-è molto dura nel pronunciare       queste parole…
Lei fino a qualche minuto fa mi stringeva a sé, mi cullava e ora mi colpevolizza ancora una volta…
-Non sei cambiata nemmeno tu, la solita bambina che dà sempre a me la colpa-affermo.
-Voglio scendere ora da questa macchina-afferma nervosa.
-Non puoi dobbiamo lavorare, Fiamma se davvero non puoi separare le due cose sei licenziata!-sono nervoso, in una sola giornata ha avuto mille sbalzi d’umore…Rende nervosissimo anche me, facendomi lavorare malissimo.
-Mi licenzio! Fammi scendere-dice.
-Cosa faccio signor Gucci?-domanda l’autista.
-La faccia scendere-rispondo.
Due secondi dopo lei esce dall’auto.
Angolo autrice
Salve bellezze <3 Nuovo capitolo, alloraaaa abbiamo gelosia da entrambe le parti e abbiamo una confessione di Riccardo, non se avevate notate che nei precedenti capitoli altri protagonisti hanno accennato a questo primo mese in America di Riccardo...
Spero che il capitolo vi piaccia, anche se lo so, non ci sono gioie.
Tanti saluti piccola_Calliope
 
 
 
 

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Capitolo 5
*** Questo ***


Questo 
POV. FIAMMA

Arrivata a casa sbatto il portone…
Riccardo Gucci non è per niente cambiato, riesce a farmi innervosire come nessuno, quello che ho di fronte è un ragazzino immaturo, intrappolato nel corpo di un uomo adulto.
-Avete litigato?-Andrea mi raggiunge in salotto.
-Non voglio più vederlo-sbuffando mi accomodo sul divano.
-Che è successo?-chiede sedendosi accanto a me.
-Mi allontana sempre-affermo, questo mi fa malissimo, in ascensore accoccolato a me, l’ho sentito così fragile e indifeso e l’ho sentito così mio e poi…E poi torna freddo, mi licenzia su due piedi e mi dice di dimenticare quelle quattro emozioni belle che riesce a darmi.
-Riccardo è diventato questo Fiamma-mi risponde.
-Non è vero Andrea e lo sai meglio di me, tu lo conosci, gli sei stato accanto quando non c’era nessuno, tu sai perfettamente che lui non è questo-dico.
-Fiamma è anni che allontana anche me, si scherziamo, con me rispetto ad altri è meno algido, mi vuole bene e me lo fa sentire, ma…Lui non è più lo stesso-continua.
-Avresti dovuto dirmi di Zoe-gli dico.
-E come avrei potuto? Fiamma in quei giorni tu nemmeno uscivi dalla tua camera, non ti sei nemmeno accorta che per più di una settimana io sono stato in America e quando ho provato ad accennare agli Stati Uniti ti sei innervosita, ti sei alzata e chiusa di nuovo in camera-mi spiega.
-Lui aveva…-una lacrima mi riga il viso.
-Si lui aveva bisogno di te, ma non farti una colpa per tutto questo, la situazione tra voi era davvero critica ai tempi-mi stringe la mano.-Ma scusa come hai saputo di Zoe? Sono state Marta ed Elisabetta?-chiede.
-E’ stato lui-rispondo.
-Te l’ha realmente raccontato?-è sorpreso.
-E poi mi ha detto di dimenticare-sbotto.-Ah sono anche licenziata-affermo.
-Ti ha licenziata lui?-chiede il mio migliore amico consapevole della mia impulsività.
-Non ha fatto nulla per fermarmi, come sempre del resto-affermo amareggiata.
-E quindi non vi vedrete fino al giorno del nostro matrimonio?-chiede.
-Io non ci torno da lui-incrocio le braccia al petto e non smetto di sbuffare.
-Sei così tenera-Andrea sorridendo mi da un pizzicotto sul naso.
-Comunque devo chiuderla con Marco-affermo, non è giusto prenderlo in giro…
-Marco è consono del fatto che non lo ami e ha voluto aiutarti-risponde Andrea.
-Ma Marco spera di riuscire a farmi innamorare di lui-dico.
In quel momento suona il campanello, Andrea va ad aprire e torna in salotto proprio con Marco.
-Volevo parlare con te-esordisco.
-Credo d’essermi innamorato-sospirando si butta sul divano.
-In che senso?-domando interdetta.
-Ieri sera sono stato con una ragazza, non so il suo nome, abbiamo parlato per ore e poi fatto il miglior sesso della mia vita, io voglio rincontrarla, secondo me non esiste un’atra così-Marco non la smette di sospirare.
-Esiste davvero questa ragazza? Non lo stai dicendo solo per farmi ingelosire vero?-chiedo.
-Sono stato molto innamorato di te e si avrei voluto sposarti un giorno, ma…Riccardo ha sempre vinto, ho capito e ti giuro Fiamma la ragazza che ho incontrato ieri sera mi ha letteralmente colpito, mi ha fatto trovare anche i pancake con la marmellata per colazione-sorride con aria sognante.-Però di lei nessuna traccia-sbuffa.
-Dove l’hai incontrata questa ragazza? Non è che Riccardo ti ha visto in qualche locale?-mi allarmo, non voglio scopra così la mia menzogna.
-Riccardo? Locali?-Andrea scoppia a ridere.-Riccardo vive di lavoro, uscito dall’ufficio si chiude in casa a disegnare altri modelli, la Fuego Style è una delle migliori case di moda non per caso, ma perché producono milioni di fantastici modelli-spiega il biondo.
-Aiutiamo Marco su, com’è questa ragazza? Almeno il lavoro lo sai?-domando.
-Non è molto alta, è magrolina, con un attraente terza di reggiseno però, ha i capelli rossi, lunghi e sottili…La pelle chiarissima, lavora con suo fratello, un coglione prepotente a quanto ho capito…Non so molto, non la troverò mai-si copre il volto con un cuscino.
-Segni particolari?-continua Andrea.
-Ha tatuata una ciliegina sulla coscia destra-dice.
-La troveremo sicuramente-Andrea ride di gusto.
-Andrea-lo ammonisco.
-Comunque hai visto Gucci quanto si è incazzato, è follemente geloso-Marco sorride soddisfatto.
-Io e lui non ci vedremo più-affermo.

POV. RICCARDO
Quella sera quando apro la porta di casa mi sento poco bene, ho dei forti giramenti di testa e un forte senso di nausea…
-Magnifico-borbotto tra me e me.
Mi butto sul divano e ripenso a quella giornata…Ripenso a quel momento nell’ascensore, avrei voluto fermare il mondo, io e Fiamma, insieme e uniti come un tempo, io potevo dirle tutto e lei era pronta ad ascoltarmi…
La mia casa è cosi fredda e silenziosa…Nessuno che con un sorriso ti attende, nessuno che ti prepara una deliziosa cena, nessuno che quando ti senti uno straccio si prende cura di te…
-Sei solo Riccardo Gucci, non c’è nessuno-affermo.
Mi sollevo pronto ad andare a fare una doccia, quando la nausea si fa sentire un po' di più e sono costretto a correre in bagno per vomitare…
Mi faccio una doccia, misuro la temperatura ed è parecchio alta…
Chiamo Marta.
-Che vuoi?-chiede fredda Marta, non mi ha ancora perdonata l’uscita dell’altro giorno su Enrique.
-Solo avvertirti che domani non verrò a lavoro, ho la febbre-affermo.
-La febbre? A quanto? Hai mangiato? Sei già a letto?-la versione mammina di Marta mi investe di domande e io sorrido.
-Tutto bene tranquilla, ci sentiamo domani-la rassicuro.
-Vuoi che venga lì?-domanda.
-No potrei solo immischiartela, tranquilla so badare a me stesso-queste parole mi sgraffiano la gola, da quando ho rivisto Fiamma questa solitudine mi pesa e non poco.
-Riposa, domani ci sentiamo, buonanotte-Marta è pronta a riattaccare quando io la richiamo.
-Marta scusami per la storia di Enrique dell’altro giorno, ero nervoso, non avrei dovuto menzionarlo-le dico.
-Va tutto bene, ti raccomando riposa-ripete ancora una volta, addolcendo il suo tono, credo che questa febbre mi faccia davvero male, sento gli occhi pizzicare.
-Ti voglio bene sorellina-erano anni che non riuscivo a dirlo, sento infatti lei singhiozzare…
-Anche io Ricky, anche io immensamente-risponde.

POV. FIAMMA
Credo sia piena notte quando sento squillare il mio telefono.
-Chi diavolo è?-borbotto nervosa.
E’ Marta, il mio cuore salta in gola…E’ successo qualcosa?
-Cosa è successo?-chiedo ormai pienamente sveglia e terribilmente preoccupata.
-Scusa l’ora, ma Riccardo dopo mille anni ha detto di volermi bene-la sento felice.
-Tesoro tranquilla puoi chiamarmi quando vuoi-sorrido.
-E volevo dirti anche che domani sei libera, Riccardo ha la febbre e non verrà a lavoro-mi comunica.
-Ha la febbre?-chiedo preoccupata.-Ed è solo a casa?-domando ancora.
-Si è messo a letto, tranquilla-Marta cerca di rassicurarmi.
-Va bene, buonanotte tesoro-la saluto.
Mi alzo velocemente dal letto, sono quasi le 4…Infilo una tuta qualunque, una maglia le scarpe da tennis, scrivo un biglietto ad Andrea e Lena ed esco di casa, d’altronde posseggo ancora le chiavi di casa di Riccardo visto che avevo libero accesso alla sua casa per sistemare i suoi vestiti e la colazione.
Quando entro salgo subito al piano superiore dove si trova la camera da letto.
Lo trovo steso e addormentato, il viso arrosato e l’espressione così dolce…
-Come sei bello amore mio-sussurro.
Bacio la sua fronte bollente, lui non si sveglia…
Vedo il termometro sul comodino e gli misuro la temperatura, 39….
Vado in bagno e torno con una bacinella e delle bende bagnate da applicargli sulla fronte.
Lui sussulta, apre per un istante gli occhi, sussurra il mio nome e poi si riaddormenta…
Io passo la restante parte della notte a cambiargli la benda, fin quando alle 8 e mezzo lui si sveglia e sembra stare meglio.
-Misurati la temperatura-gli ordino subito.
-Si chiama violazione del domicilio quello che hai commesso-dice lui, regalandomi il primo sguardo truce, figuriamoci se può essere gentile e carino.
-No si chiama preoccuparsi per un idiota ammalato che preferisce stare solo-rispondo.
Lui in silenzio osserva la bacinella.
-Mi hai cambiato la benda per tutta la notte?-chiede, io annuisco.-Grazie Fiamma-dice.
-Ti preparo una colazione abbondante-lo informo, non esiste beva il suo stupido centrifugato.
-Io non posso ma…-interrompo subito i suoi discorsi sulle calorie.
Quaranta minuti dopo torno con un vassoio con una calda tazza di latte e una fetta di torta di mele appena sfornata.
-La torta di mele l’ho fatta con la farina integrale visto che ho trovato solo quella-dico.
-Io ti ho trattato male, perché sei di nuovo qui? Perché sei stata sveglia tutta la notte per prenderti cura di me?-chiede.
-Non so, me lo sentivo e l’ho fatto-gli rispondo e mi perdo nell osservarlo, è cosi bello appena sveglio, con quei capelli tutti scompigliati, è bello anche con l’aria da ammalato.
-E’ buona la torta-accenna un sorriso.
-Come ti senti? Io starò qui fin quando non ti sentirai meglio-lo ammonisco.
-Cosi cosi, 37 e mezzo la temperatura-risponde.
-Magari più tardi ti fai una doccia, io ti preparo un bel pranzetto che mangerai e starai meglio-gli sorrido.
-Non hai paura che io ti mischi la febbre?-chiede.
-No è come se mi prendessi cura di mio figlio-continuo a sorridergli.
-Sono tuo figlio?-chiede con un accenno di sorriso…Io vorrei rispondergli che lui è l’amore mio e che mi prenderei per tutta la mia vita cura di lui.
-Finisci la tua colazione su-rispondo.
La mattinata passa tranquilla, io do una sistemata qua e là, lui si fa la doccia e riposa, cerca più di una volta di mettersi a lavoro, ma io lo rimprovero e alla fine si arrende, oggi deve poltrire.
Dopo pranzo e dopo aver lavato i piatti lo raggiungo per sapere a quanto ha la febbre…
-Mi sento poco bene, infatti guarda è quasi 39 di nuovo-mi passa il termometro.
-Stenditi io vado  a prendere la bacinella con l’acqua-dico.
Lui afferra il mio polso.
-Perché non ti stendi anche te? Sei stata sveglia tutta la notte ed hai pulito tutta la mattina-afferma.
-Non preoccuparti-cerco di liberarmi dalla sua presa.
-Dai Fiamma, riposa un po'-cerca di trascinarmi con lui a letto.
Ecco io non credo sia una buona idea, io e lui nello stesso letto? No è una cosa pericolosa…
-No dai le bende bagnate ti faranno abbassare la temperatura-che sta salendo a me se lui continua ad attirarmi verso il letto.
-Resta qui con me un po' ti prego-mette su un musino da cucciolo tenerissimo, chi sono io per dirgli no?
-Qualche minuto-io mi accomodo sul letto il più lontano possibile da lui…La febbre sta venendo a me, io percepisco il suo corpo aitante accanto al mio, il suo profumo non mi dà tregua…
-Perché non ti avvicini?-chiede.
-Non voglio prendere la febbre-mento.
-Io ho bisogno di coccole-afferma lui e io sbarro gli occhi.
-Cosa hai detto?-domando scioccata.
Lui si avvicina a me…
-Che voglio le coccole, sono ammalato-sussurra al mio orecchio.
Il Riccardo con la febbre è decisamente diverso dal Riccardo capo antipatico.
Lui strofina il suo naso contro la mia pelle.
-Gattina-sussurra…Non ha dimenticato il soprannome che mi aveva affibbiato anni fa.
-Vuoi le coccole?-chiedo e sto cedendo non è giusto…
-Tante tante coccole-mi sorride dolcemente.
Ha la febbre alta, dimenticherà l’accaduto…
Cedo, mi avvicino a lui, anzi mi ci spalmo sopra, prendo a baciargli il collo…
Lui mi carezza la schiena, che desiderio immenso di lui, delle sue labbra…
Gli lascio mille baci sulla guancia e amo il sentire la sua setosa e curata barba sotto le mie labbra.
Lui chiude gli occhi e mi sorride mille volte, è un sorridere continuamente, io mi fermo a fissarlo mentre disegno cerchi immaginari sul suo petto.
Lui apre gli occhi e mi sorride ancora una volta, si avvicina a me, e strofina il suo naso sul mio…
-Gattina mia-ripete.
-Ric-sussurro, le sue labbra sono così vicine…
-Dormiamo un po'?-domanda.
Io annuisco e mi allontano un po', lui però non è d’accordo mi abbraccia da dietro mi bacia la guancia e si accoccola stretto a me, io carezzo la sua mano ferma sul mio ventre.
Questa nostra vicinanza mi ricorda la nostra adolescenza e i nostri primi baci quando per un non nulla finivamo sul letto senza maglia a baciarci con passione, per poi passare ore abbracciati a chiacchierare.
Quando sento che lui si è addormentato, gli sussurro un dolce amore mio, prima di rubargli un castissimo bacio a stampo.

POV. RICCARDO
Sono un fottuto bugiardo, mi sono inventato una febbre quasi a 39 mettendo il termometro sotto una lampada mentre lei lavava i piatti, solo per averla nel mio letto pronta a farmi le  coccole…Non credevo cedesse e invece è successo, è stretta a me, come i vecchi i tempi, io mi sento così beatamente felice, è stata tutto il giorno a prendersi cura di me e ora, ora mi dorme accanto…
La osservo in silenzio, osservo la sua mano stretta alla mia…
Quando aprirà gli occhi dovrò trattarla male, dovrò allontanarla ancora una volta e questa è un ingiustizia perché io vorrei svegliarla ora per fare l’amore per ore e ore, quando ha preso a baciarmi il collo, quando le nostro labbra quasi si sono sfiorate è stato difficilissime per me resistere dal lasciarmi andare…
So che mi pentirò amaramente di queste coccole quando la vedrò stretta a Marco, ma non ho potuto resistere…
E poi lo ama davvero questo Marco? Non ci ha pensato due volte a stare con me…
Le sue coccole, il suo prendersi cura di me, mi hanno fatto sentire così amato, possibile che lei faccio lo stesso per Marco?
Anche adesso che è addormentata con questa espressione felice sono convinto che mi ami, lei è felice di stare con me.
Io nemmeno riesco a descrivere quello che provo.
Le bacio il collo e la stringo sempre più a me, vorrei non svegliarmi mai da questo meraviglioso sonno.
-Amore mi solletichi con la barba-sussurra ad occhi chiusi.
Io mi immobilizzo…Marco non ha la barba, io si e io le stavo baciando il collo…Io sono in questo letto con lei, non si sta riferendo a Marco, mi ha chiamato amore…
Si sta per svegliare, faccio finta di riaddormentarmi, non voglio svegliarmi ancora, voglio stare con lei ancora e ancora…
-Dormi ancora tesoro?-domanda carezzandomi il viso.
Mi bacia la fronte.
-La febbre ti sarà scesa-continua a carezzarmi il viso.
Io apro gli occhi.
Lei cerca di allontanarsi…
-Stai meglio, forse è meglio che io vada, si forse è meglio-cerca di alzarsi dal letto.
-L’hai fatto anche per Marco?-chiedo.
-Cosa?-domanda.
-Questo-dico.
Lei si zittisce poi sussurra qualcosa che non capisco.
-Cosa hai detto?-domando.
-Io e Marco non stiamo insieme-mi dice guardandomi negli occhi.
Io non capisco più nulla, mi avvento su quelle labbra che desidero riassaporare da giorni…Lei non sta con Marco, lei ama ancora me.
Angolo autrice
Salve dolcezze <3
La regina cattive delle storie oggi vi ha dato una gioia e basta non dico altro.
Tanti saluti piccola_Calliope

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Capitolo 6
*** Me stesso ***


Me stesso
POV. FIAMMA

Riccardo Gucci dopo cinque anni mi stava baciando.
E’ bellissimo, lui, il nostro bacio, l’amore che sento e non è mai svanito…
Ma..Non è giusto, non deve andare cosi, le donne deboli cedono.
Mi stacco da lui.
-Che stai facendo?-chiedo.
-Ci stiamo baciando?-domanda sorridendo e avvicinandosi di nuovo a me.
-E perché lo stai facendo?-mi alzo dal letto.-Credi forse che perché non ci sia Marco nella mia vita tu possa fare quello che vuoi? Bhe no, è vero io e Marco non stiamo insieme, ma sai perché l’ho fatto? Per farti sentire non scelto, come mi hai sempre fatto sentire tu…-gli dico e non mento, ho mille ferite ancora aperte che mi fanno male e non posso perdonare tutto con un bacio.
-Ti sei vendicata bene, adesso è finito tutto-dice.
-Riccardo hai mai lottato per me?-chiedo.
-Fiamma adesso che potrebbe andare tutto bene tu vuoi litigare?-domanda innervosendosi.
-Si, voglio fare di peggio, voglio ricordarti ogni ferita che sei riuscito a provocare, ecco vedi io ti ho scelto forse già il primo giorno in cui ti ho visto, quando come un uragano sei arrivato e mi hai spinto a terra, ti sono sempre stata vicina, ho lottato con ogni tua barriera e l’ho fatto per amore, mi sono donata a te la prima volta e il giorno dopo tu eri a chiacchierare  e scherzare con Ramona, per non parlare di quando hai definito il nostro fare l’amore una scopata, ma ho perdonato questo, si l’ho perdonato…Poi una sera geloso del mio ex sei venuto da me dicendomi d’amarmi, io ti ho cacciato perché ferita, ma poi sono venuta a riprenderti e ti ho trovato nudo dentro Ramona, ho dovuto vedere l’amore della mia vita a letto con un'altra, per mille notti ho sognato quella scena…Poi ci siamo allontanati il tempo è passato, sei andato a vivere lontano, mi convinco di non poter vivere senza di te vengo in Spagna e ti trovo pronto a diventare padre di un bambino di un'altra, ma pensa Riccardo ho perdonato anche tutto questo, torni da me il giorno della mia laurea, mi chiedi di sposarti, io ci penso, si e no 3 mesi, mollo tutto vengo a vivere in Spagna e tu cosa fai? Vai a vivere in America! Tu hai fatto tutto questo, tu non mi hai mai scelto!-dico tutto questo piangendo.
Lui si solleva e prova ad asciugare le mie lacrime, ma io lo allontano.
-Ti scelgo adesso-mi dice.
-E pensi che bastino due parole? Mi hai sempre regalato parole ‘’ ti amo’’, ‘’ non riesco a vivere senza di te’’, ‘’sposami’’, solo parole, perché a fatti hai sempre fatto altro…Io mi sono sempre sacrificata per questo amore, tu mai, perché Riccardo?-ormai sono un fiume in piena, tutto il mio dolore è stato liberato.
-Perché sono stato un coglione-sussurra.
-Hai sempre fatto così, hai cercato di eliminare i tuoi errori insultandoti, a me non basta questo e non mi bastano le tue parole-affermo.-Vuoi davvero stare con me? Voglio mille fatti! Voglio che lotti-gli dico.
-E cosa dovrei fare? Non so farti, mille regali?-domanda.
-Pensi davvero che io voglia i regali?-chiedo.
-Io non lo so fare-urla.
-Non sai fare cosa? Amarmi?-chiedo tra le lacrime.
-Io non sono fatto..-lo interrompe.
-Hai sempre detto anche questo e mi hai rovinato la vita Riccardo! Io ti ho sempre amato, anche in tutti questi anni, nessuno ha preso il tuo posto e forse nessuno mai lo farà…Mi hai sempre impedito d’esser felice-dico.
-Vuoi essere felice con un altro? Vai lì fuori e lo troverai-stringe i pugni.
-Lo vedi? Vedi quello che sei? Ti arrabbi mi urli contro cose senza senso per ferirmi- io sono stanca d’assistere a tutto questo, io voglio un amore vero, sincero, puro, pulito…La mia relazione con Riccardo è sempre stata tossica.
-Sono una bestia io, o cosi o niente-afferma.
Questa sua frase per l’ennesima volta mi ferisce…
-Ancora una volta hai messo al centro te stesso, ti è sempre piaciuto fare la vittima, ‘’ non sono fatto per le relazioni’’ ‘’ sono una bestia’’ ‘’non so amare’’, ti è sempre piaciuto tanto giustificarti, non hai mai alzato il culo! Mai…-sono esasperata.
-E cosa ami di me? Cinque anni fa l’ultima domanda che ti ho fatto è stata questa e tu non hai risposto, vorrei sentirmelo dire cosa ami di questo coglione a cui piace fare la vittima-mi fulmina con lo sguardo.
-Il tuo cuore buono, il tuo essere fragile, il tuo essere protettivo, il tuo essere geloso  e mille cose ancora amo di te Riccardo, ma sono stanca, perché qui amo solo io-dico, pronta ad andarmene, queste discussioni mi stancano enormemente.
-Fiamma io ti amo anche, sei l’unica che…-si interrompe perché i suoi occhi si riempiono di lacrime.
Io gli carezzo il viso.
-Ecco vedi, quando fai cosi io ti abbraccerei per ore, ma…-mi interrompe.
-Non vuoi farlo più, perché ho commesso tanti errori ora imperdonabili-dice.
-Ti sbagli ti ho perdonato tutto, sono qui Riccardo, ti sto dando un’altra possibilità, Riccardo amami con il cuore, non pensare, amami con il tuo cuore buono, lotta, se ti chiudo la porta in faccia mille volte, tu sfondala tutte e mille, non lasciarmi andare via, sceglimi Riccardo, ti prego-sussurro tra le lacrime mentre gli carezzo il viso.
Lui mi stringe a sé.
-Perdonami Fiamma-sussurra al mio orecchio.
-Io adesso vado-mi stacco da lui.
-E se dovessi sbagliare ancora?-chiede.
Lui si siede sul letto e io mi inginocchio di fronte a lui.
-Io non voglio nulla di più che te stesso, senza filtri o maschere, smettila di fingerti bestia, smettila di allontanare tutti, mostra al mondo intero il Riccardo che amo io…Con il tempo forse sistemeremo tutto, al momento io non mi sento di voler stare con te, le mie ferite bruciano ancora-gli comunico questo e non mento, ho bisogno di ricevere delle vere dimostrazioni da parte sua.
-Torna a lavorare con me-dice.
-Ci penso, se hai bisogno per la febbre, chiamami-detto questo senza permettergli di dire altro velocemente esco dalla sua casa.
Rientro a casa stravolta e trovo Marco.
-Che ci fai qui?-chiedo.
-Hai il viso scurissimo, hai litigato con Riccardo?-domanda.
-Gli ho detto tutto, gli ho detto che non stiamo insieme, mi ha baciato, ma io non lo voglio questo Riccardo è ancora il solito egoista, che fa la vittima e non lotta per me-spiego.
-Sei distrutta-mi carezza il viso.
-Io lo amo, lo amo nonostante i suoi immensi difetti, ma se lui…-scoppio a piangere.
-Riccardo in questi anni sarà maturato, sono convinto che questa volta si impegnerà per te, a me sta sempre sul cazzo, ma ti ama e sono sicurissimo che farà di tutto per te-mi stringe a sé.
-Io ho deciso, è l’ultima possibilità che gli do e se lui non dovesse riuscire a…Sono terrorizzata Marco, perché ho vissuto per anni senza di lui, avevo trovato un equilibrio, ma adesso l’ho rivisto e non posso ricominciare di nuovo senza di lui, non ci riesco-lo abbraccio in preda ad un attacco di lacrime.
-Piccola pensa positivo, almeno provaci-mi culla.

POV. RICCARDO
Una volta che Fiamma mi lascia da solo, mi butto sul letto e fisso il punto in cui poco prima lei era sdraiata…
Lei è stanca e ha ragione.
Lei dice che io le ho rovinato la vita e ha pienamente ragione, ho commesso così tanti errori che per anni mi sono rimproverato eppure invece di dirle che sono maturato, riesco ancora una volta a trattarla male e allontanarla, sono cosi bravo a cacciarla via e lei invece mi chiede di restare e trattenerla.
Non so da dove iniziare, non so cosa fare e ho paura di sbagliare, io so che questa è la mia ultima possibilità, dopo le mille che lei mi ha già dato, nessuna,  nessuna avrebbe perdonato tutto quello che io le ho fatto, ho distrutto tante volte i suoi sogni, mi ha visto guardare con gli occhi a cuoricino una tutina da bebè, un bebè che non sarebbe stato il nostro, io al suo posto avrei dato di matto…Mi ha visto tirarmi indietro dopo averle chiesto di sposarmi…Ne ho fatte così tante…
Ma io sono davvero fatto così e non so davvero da dove iniziare, come posso farle capire che l’amo immensamente, questa volta non la tradirei, non mi interessa il sesso, sono stato anni senza toccare una donna e posso continuare, io voglio solo lei!
Decido di chiamare Marta ed Elisabetta, loro sono donne e possono aiutarmi.
Mezz’ora dopo mi raggiungono.
-Quando mi hai telefonato mi hai fatto preoccupare-Marta nemmeno mi saluta.
-Sto bene, sedetevi in salotto, devo parlarvi-ordino…E questo è sbagliato.-Per favore-pronuncio quella parola e le mie due sorelle mi fissano sbigottite.
-Non lo dici mai-Elisabetta è totalmente incredula.
-Devo dirvi delle cose importanti-affermo.
-Secondo me la febbre ti ha fatto male-dice Marta.
-O forse bene-rispondo io.
Le ragazze si siedono di fronte a me e vedo sulla coscia di mia sorella Elisabetta un tatuaggio, una ciliegia.
-Quando diavolo hai fatto un tatuaggio?-urlo.
Lei veloce si copre.
-Quest’estate-risponde.
-E perché non me l hai detto?-domando calmandomi, non devo aggredirle, sono le mie sorelle, devono potermi parlare senza problemi, non devono temermi.
-Perché a te non si può dire nulla-risponde lei.
-Ecco, io vorrei che questo cambiasse, io vorrei sapere tutto di voi, come un tempo, sono stato un pessimo fratello in questi anni, il peggiore, ma ho capito, ho capito che è colpa mia, ma non voglio fare la vittima, ma assumermi le mie responsabilità, vi ho allontanate, perché odio me stesso, odio quello che sono e di conseguenza non voglio che le persone si avvicinino a me comprese le mie stesse sorelle-affermo.
-Io non ho nulla da raccontarti Ric la mia vita è molto noiosa e sai io sono un po' come te, non posso perdonarmi l’errore commesso con Enrique e questo mi logora l’anima, questo è quello che io ho da dire-inizia Marta.
Io le afferro la mano.
-Eri immatura ed impulsiva, non puoi farti una colpa per questo per sempre…Marta Enrique la prossima settimana verrà in Italia, era questo quello che volevo dirti giorni fa, lavorerà con me ad un servizio fotografico…-le comunico.
Marta si irrigidisce, sono anni che non si vedono, un po' come me e Fiamma.
-Posso non venire a lavoro?-chiede.
-Scappare ti sembra la strategia corretta?-domando.
-Proprio ora che torna Enrique dovevi tornare il fratellone saggio?-chiede sorridendo, mentre subito asciuga una lacrima.
Io mi alzo e l’abbraccio.
-Andrà tutto bene piccola-la stringo forte a me.
-Ric mi sei mancato tanto-sussurra  tra le lacrime.
-Anche tu, anche voi-carezzo il viso di Elisebetta, e lei viene a stringersi a noi.
-Forse a me dopo quello che ti racconterò non mi vorrai più bene-afferma lei.
-Cosa hai combinato lingua lunga?-chiedo sorridendo.
-Io ho paura di innamorarmi e quindi…Spesso mi capita di andare a letto con tizi da cui il giorno dopo scappo, tanti dei miei ritardi a lavoro sono dovuti a questo-mi dice.
-Fammi capire tu vai a letto con molti ragazzi?-sbianco.
-Non iniziare, ti giuro che la rimprovero tutti i giorni già io-Marta difende subito la sorella.
-Non voglio innamorarmi, l’amore fa male, Marta soffre come un cane, tu soffri come un cane, Fiamma soffre come un cane, solo Lena ed Andrea sono fortunati, però a me piace il se…-le tappo la bocca.
-Voglio essere buono e comprensivo oggi, ma taci Elisabetta-prendo a sventolarmi, non immaginavo che Elisabetta fosse cosi attiva dal punto di vista sessuale; le mie sorelle mi somigliano tanto, Elisabetta impulsiva e con la paura del amore, Marta riflessiva fin troppo, tanto da logorarsi l’anima anni per un errore.
-E’ successo qualcosa con Fiamma vero? Se tu sei tornato quello di un tempo o almeno ci stai provando è per lei-dice Marta.
-Lei mi ha dato l’ultima possibilità, vuole che io lotti per lei, ma io ragazze non so da dove iniziare, e non proponetemi regali perché li ho già proposti io e Fiamma si è arrabbiata-dico.
-Secondo me è molto semplice-Marta sorride.
-Cosa devo fare?-chiedo speranzoso, sapevo che le mie sorelline sarebbero state in grado di aiutarmi.
-Semplicemente essere te stesso, senza maschere e filtri, senza forzature, nel bene e nel male te stesso e in più organizzarle qualche bella sorpresa che venga dal cuore, darle qualche dimostrazione-dice.
-Si puoi aggiungere anche qualche regalo-afferma ridendo Elisabetta.
-Quindi ricapitoliamo, se voglio baciarla la prendo e la bacio? E se mi fa arrabbiare mi posso arrabbiare?-chiedo.
Le mie sorelle ridono ed annuiscono.
-Adesso io voglio vederla, quindi posso andare da lei giusto?-domando ancora.
-Devi-mi sorride Marta.
-Mi faccio una doccia e vado-affermo convinto.
Un’ora dopo sto suonando il campanello dell’ appartamento di Lena e Andrea.
-Che fai qui?-domanda Andrea.
-Nemmeno mi saluti?-chiedo.
-Riccardo hai una specie di radar? No dimmi ti prego-Andrea pronuncia frasi senza senso.
-Non capisco-affermo.
-Fiamma è stesa sul divano insieme a Marco, stanno dormendo, abbracciati-mi comunica.
Io mi fermo a riflettere.
-Le mie sorelle mi hanno detto che devo essere me stesso nel bene e nel male-dico.
-In che senso?-Andrea mi domanda interdetto.
Io lo sposto ed entro, osservo la scena, le viscide mani di Marco, stanno stringendo la mia Fiamma, che fino a qualche ora fa era stretta a me…
Mi schiarisco la voce, ma non si svegliano.
-Hanno il sonno profondo, non si svegliano-affermo sorridendo.
-Non fare cazzate ti prego-Andrea è preoccupato.
Vedo sul tavolinetto un bicchiere d’acqua, lo afferro e lo rovescio su quella faccia da coglione che ha Marco.
-Che cazzo…-esclama lui.
Finalmente si svegliano.
-Si sono svegliati i due zucchierini-affermo.
-Riccardo-Fiamma è sorpresa.
La mano di Marco sta scendendo verso il gluteo di Fiamma.
E’ un secondo lo afferro dal colletto dalla camicia e gli sferro un destro.
-Per anni ho sognato di farlo-affermo soddisfatto.
Marco è pronto a reagire, ma Fiamma si piazza davanti a me.
-No Marco, non è necessario-interviene.
-Vuole farsi vedere virile-affermo ridendo.
-Ma tu fino a poco fa non avevi la febbre?-domanda acida la mia gattina.
-Qualcuno mi ha coccolato e sto da Dio ora-le faccio l’occhiolino.
Lei mi sorride.
-Ah come sei fortunato-un secondo dopo mi sferra una gomitata nello stomaco, che mi fa accasciare sul divano.
-Chi è quello poco virile?-domanda ridendo Marco.
-Ti spacco il setto nasale se parli ancora-lo fulmino.
-Marco io penso che tu debba andare a casa-Andrea lo accompagna alla porta.
-Ti prego Andrea trova la mia ciliegina-dice il coglione un secondo prima di uscire.
-Ma che hanno tutti co ste ciliegie? Pure Elisabetta se ne è tatuata una sulla coscia-dico.
Andrea e Fiamma sbiancano.
-Tua sorella ha un tatuaggio a forma di ciliegia sulla coscia?-chiede Fiamma.
-Si è di pessimo gusto in effetti, ma a quanto capito lei è molto impulsiva-dico ripensando alle sue confessioni.
-Io morirò un giorno di questi, nemmeno riesco a sposarmi-Andrea si butta sul divano accanto a me.
-Che ha?-chiedo a Fiamma.
-No niente-anche lei si gratta nervosamente la fronte.
-Possiamo parlare in privato?-domando.
-Andiamo sulla terrazza-mi dice.
-Non puoi dormire con lui-dico appena siamo soli.
-Non sto con nessuno e faccio quello che voglio-risponde lei.
La solita…Ha sempre amato provocarmi.
Io mi avvicino a lei e lei indietreggia, fin quando non è bloccata tra me e il muro.
-Fai quello che vuoi?-ripeto.
-Certo-risponde.
-Anche io posso?-domando mentre strofino il mio naso sul suo collo.
-Certamente-sussurra.
-Sono liberissimo di fare ogni cosa?-chiedo mentre le bacio il collo.
-Libero arbitrio lo chiamano-Fiamma si sventola.
-Mi pare giusto-un secondo dopo catturo le sue labbra in un bacio tutt’altro che casto, passione ardente.
Andrea ci raggiunge.
-Di fronte vive una vecchietta di quasi 100 anni, smettetela-ci rimprovera.
Fiamma è rossissima, io sorrido soddisfatto.
-Io voglio te Fiamma e questa volta giuro che ti intrappolo-le faccio l’occhiolino e la lascio interdetta sulla terrazza.
Mi piace essere me stesso, si devo farlo decisamente più spesso.
Angolo autrice
Buonaseraaaaaaa.
Allora che dite? Qualcuno mi ha chiesto di mantenere l'euforia, siete euforiche? Si hanno litigato, ma rendiamoci contoooo di cosa sta facendo Riccardo Gucci suuu.
Ahhh ragazze avete capito chi è la ciliegina di Marco?? Ci sarà da ridere ;)
Tanti saluti piccola_Calliope

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Capitolo 7
*** Solo tu ***


Solo tu
POV. FIAMMA

Riccardo va via e mi lascia totalmente senza parole sulla terrazza.
Andrea mi raggiunge.
-Che succede?-chiede con sguardo malizioso.
-Il bell’ addormentato nel bosco si è svegliato-sorrido.
-Sei felice?-chiede.
-Deve impegnarsi, non bastano  due baci passionali, io voglio un amore pulito, sincero e senza mille litigi questa volta-dico.
-Riccardo è cresciuto, sono sicuro e mi auguro che questa volta andrà alla grande, io non riesco più ad andarvi dietro-mi sorride.
-Andre abbiamo un problema-affermo.
-Ciliegina vero?-lo vedo sbiancare.
-Marco e Riccardo si odiano-dico.
-Marco è stato a letto con te e con sua sorella-Andrea si sventola.
-Lo uccide-concludo io, Riccardo è gelosissimo.
-Magari puoi provare ad addolcirgli la pillola, non so una cena romantica a lume di candela, una notte di passione e tra un orgasmo e un altro puoi dirglielo-dice lui.
-Scemo-gli do un pugnetto sulla spalla.
-Marco, Elisabetta e Riccardo si troveranno nella stessa stanza il giorno del mio matrimonio, Fiamma  non voglio casini-mi dice.
-Devo assolutamente parlare con Elisabetta-affermo.
-E devi tenere a bada Riccardo-continua.
-Torno a lavorare lì-dico.
-Non fare la faccia di quella che si scoccia, tu non vedi l’ora d’essere sbattuta sulla scrivania-ride di gusto.
-Andrea è tanto che tra Lena non succede nulla vero?-chiedo.
-E’ tesa per il matrimonio-risponde lui e io scoppio a ridere.
-Povero il mio biondino-gli bacio la fronte.
Il mattino seguente sono a casa di Riccardo a preparargli il completo e la colazione, mentre sistemo il suo completo sul letto i ricordi di ieri riaffiorano insistenti, io e lui stretti a letto felici.
-Non credevo tornassi a lavorare-Riccardo mi sorprende mentre osservo il letto con aria sognante.
-Ho io, ecco, ho, ho bisogno dei soldi-dico innervosendomi, lui mi destabilizza, lui il suo profumo, i suoi muscoli, la sua voce, il suo sorriso, l’amore immenso che provo.
-Questo completo non mi piace-risponde fissando il completo nero lucido che ho scelto.
-Ne scelgo subito un altro-corro nella cabina armadio.
-Prendi qualcosa sul blu, io vado a farmi una doccia-mi dice.
-Una doccia, nudo-sussurro mentre afferro il primo completo blu che trovo, dopo il bacio di ieri sera lavorare con lui senza saltargli addosso è davvero difficile, io lo amo e lo desidero immensamente.
Sistemato il completo sono pronta a scendere al piano inferiore, quando in corridoio mi scontro con lui che ha indosso soltanto un telo nella vita.
Le mie mani sono sul suo petto scolpito.
-Bel petto-prendo a sventolarmi, in questa casa c’è decisamente caldo.
-La colazione è pronta?-chiede lui con assurda tranquillità, io sto morendo e lui è serenissimo, anzi mi chiede della sua dannata colazione.
-Certo-lo fulmino e scendo al piano inferiore.
Lui venti minuti dopo mi raggiunge.
-Posso aspettarla in macchina?-chiedo.
-No tienimi compagnia-ordina.
-No-mi impunto, non voglio sottostare ai suoi ordini, il Riccardo passionale di ieri che fine ha fatto? Passata la febbre è finita anche la magia?
-Sei arrabbiata?-mi domanda sorridendo, che faccia da schiaffi che ha.
-No-rispondo.
-Volevi il bacino del buongiorno?-si avvicina a me.
-No-lo allontano spintonandolo.
-Quanti no stamattina-sorride…Ed è bello da morire.
-Il nodo della cravatta-affermo notando che l’ha fatto male.
-Cosa?-chiede.
Mi avvicino per sistemarglielo, lui sorride dolcemente.
-Perché sorridi così?-chiedo.
-Sono uno stilista di fama mondiale, ma non ho mai imparato a sistemare la cravatta, ci ha sempre pensato Marta e ogni tanto in questi anni guardandomi allo specchio ho sperato lo facessi tu, oggi è successo e sono felice-se non la smette di sorridere lo prendo e lo bacio per ore.
-Felice d’averti dato una mano-mi allontano.
Lui prende una  mia ciocca di capelli tra le dita.
-Questo caschetto mi piace molto come ti sta, ma i capelli lunghi ti stanno decisamente meglio-dice.
-Posso andare in macchina?-chiedo ancora una volta.
-Vuoi scappare via?-domanda sorridendo.
Io annuisco.
-Ci vediamo in macchina-mi lascia andare.
Dobbiamo andare piano, non possiamo correre, se bruciamo le tappe poi finisce male e non deve succedere io voglio essere conquistata, corteggiata, amata…Riccardo deve impegnarsi, non può farmi sciogliere con due sorrisi e baci.
In macchina lui controlla l’ email sul tablet, ma è possibile che sia bello sempre? Serio, sorridente, incavolato? E’ sempre bello.
-Come mai mi fissa signorina?-domanda.
-Scusi non la stavo fissando, stavo pensando-arrossisco, l’autista sorride.
-Oggi passerà la signorina Florencia, deve provare dei modelli-afferma.
-Quella strega deve venire per forza?-chiedo innervosendomi.
Sono stati a letto insieme non so quante volte, è la sua musa ispiratrice ed è terribilmente bella, io in confronto sono un piccolo scarafaggio.
-Certo, a breve dovremo lanciare anche la linea di abiti da sposa, è giusto che provi qualche modello di Lena e comunque non la chiami strega-mi ammonisce serio.
-Certo ore pure con l’abito da sposa deve vederla-borbotto.
Lui mi sente e sorride, gli darei un pugno.
Io arrivati scendo velocemente dalla macchina e mi piazzo di fronte l’ascensore, lui mi raggiunge.
-Come mai è così nervosa?-chiede con il suo ghignetto malizioso.
Arriva l’ascensore e lui mi fa segno di salire.
-Non mi va più-sbotto e mi dirigo verso le scale.
Arrivata in ufficio vedo Riccardo già con Florencia.
-Oh l’incapace è qui-esclama quel odiosa ragazza.
Io sono pronta ad insultarla, quando Marta mi prende sotto braccio e mi allontana.
-Le strappo tutti capelli-sbuffo.
La vedo che accarezza la spalla di Riccardo.
Inizio a piagnucolare.
-Non può toccarlo-mi lamento.
-Riccardo è venuto da te ieri?-mi chiede lei con lo stesso identico ghignetto malizioso del fratello.
-Si-sorrido ripensando ai nostri baci.
-E pensi che sia interessato a Florencia?-chiede lei.
Io mi rabbuiò.
-Ho sempre creduto in lui, gli ho dato fiducia, poi ci sono state Ramona, Alexia…Vedi un po' tu-affermo.
-Lui con Florenci…-la interrompo.
-Devo parlare con Elisabetta-infatti la chiamo.
-Di cosa hai bisogno?-mi chiede sorridendo.
-Ma tra tutti i ragazzi con cui sei stata ultimamente nessuno ti ha colpito al punto di voler intraprendere una storia con lui?-chiedo.
-Perché questa domanda?-Elisabetta mi osserva perplessa.
-E se io conoscessi uno di questi ragazzi che è proprio molto affascinato da te, al punto da volerti rivedere?-chiedo.
-No ti prego a quello dell’altra sera puzzavano i piedi-Elisabetta fa una faccia disgustata.
Io e Marta scoppiamo a ridere.
-Il ragazzo che conosco io è bello, sicuro di sé, molto affascinante, simpatico e bravo a letto-affermo.
In quel momento Riccardo con miss gambe lunghe ci passa accanto.
-Signorina Fumi se ha smesso di chiacchierare di ragazzi affascinanti, dovrebbe seguirci in atelier-afferma, sono soddisfatta però sento un puntino di fastidio nel suo tono.
-Cosa deve venire a fare?-domanda Florencia.
-E’ la mia assistente-risponde il capo.
-Arrivo-affermo.
-Io comunque uno così non lo ricordo-dice Elisabetta.
Io non posso continuare a parlare, ma riprenderò presto il discorso Marco, seguo Riccardo e l’odiosa al piano inferiore dove si trova l’atelier.
Entro e rimango estasiata, non avevo mai visto un abito disegnato da Riccardo, sono così belli, fini, sensuali, sono abiti meravigliosi.
-Riccardo sono meravigliosi-esclamo.
-Ti chiama Riccardo?-chiede Florencia.
-Signorina Fumi, quante volte le ho detto di non darmi del tu?-Riccardo si schiarisce la voce, odio questo suo essere così serio e lontano da me sul lavoro.
Mi piacerebbe che dicesse ‘’Lei mi chiama Riccardo, perché è la mia donna, è l’amore della mia vita.’’
-Sogna Fiamma-mi ammonisco tra me e me.
Lui mi schiocca le dita davanti gli occhi.
-Deve aiutare la signorina Florencia ad indossare l’abito da sposa-mi ordina.
Io lo fulmino e raggiungo l’arpia nel camerino.
Sono furiosa devo aiutare questa strega ad indossare l’abito da sposa, lei è stata a letto con Riccardo.
-Spero che riuscirai a non combinare guai-mi ammonisce lei.
Io in silenzio la aiuto, attenta a non combinare pasticci cosi da poter andare via subito.
-Posso andare?-chiedo a Riccardo.
-No-risponde.
Ci raggiungono anche gli altri dipendenti, io mi accomodo accanto a Elisabetta e Marta.
-Ti ha trattato male?-chiede Marta notando sicuramente il mio volto.
-E’ uno stronzo-rispondo io.-Ma non c’è da sorprendersi-concludo.
Florencia sfila con l’abito da sposa addosso è cosi bella…
Riccardo applaude soddisfatto.
-Lena ha fatto un ottimo lavoro-afferma Elisabetta.
Io osservo Riccardo quando ha visto me in abito da sposa l’espressione era nettamente diversa…
Lui raggiunge Florencia e accarezza i suoi fianchi.
Stanca di quella visione salgo al piano superiore, mi scontro con Simon.
-Scappi dalla sfilata? Il grande capo si arrabbierà-mi sorride, io istintivamente ricambio, di fronte ad un sorriso cosi bello non si può rimanere impassibili.
-Mi fa male la testa-mi invento su due piedi.
-Se Riccardo si arrabbia vieni a dirlo a me, ti difenderò-mi fa l’occhiolino.
-Grazie-gli sorrido ancora una volta.
-Riposati pure-mi da una pacca sulla spalla e si allontana.

POV. RICCARDO
Mi volto verso Fiamma, ma Fiamma non c’è più…
Si è vero l’ho infastidita, l’ho fatto volontariamente, ma non riesco a non sentirmi lusingato nel vederla così gelosa, però certo non dovrei farlo,  dovrei comportarmi bene…
Quando stanno per uscire tutti dall’ufficio chiamo Fiamma in atelier.
-Non posso andare a casa?-domanda.
-No, ho bisogno di una mano qui-rispondo.
Qualche minuto dopo con un enorme broncio mi raggiunge.
-Sei arrabbiata?-chiedo sorridendo, vorrei baciarla per ore…
-Sono molto stanca signor Gucci-non c’è nessuno eppure continua a darmi del lei, è furiosa.
-Vieni siediti accanto a me-indico la sedia.
-Vorrei andare a casa-ripete.
-Sai perché la mia casa di moda si chiama Fuego style?-domando sorridendo.
-Potrà raccontarmela domani questa storia-afferma pronta ad andarsene.
-Volevo chiamarla Fiamma-lei si ferma.-Poi ho pensato che un giorno tu avresti acquistato un abito, un abito che ti sarebbe stato benissimo, ma io non te l’avrei visto addosso, l’avrebbe visto qualcun altro, magari un marito e non volevo che tu venissi a sapere ancora del mio sentimento per te, così l’ ho chiamata Fuego, in un modo o in un altro ti richiama-le spiego.- Ti ho sempre pensata costantemente, la mia musa ispiratrice non è mai stata Florecia, a lei piace pensarla così, tutti questi abiti li ho disegnati pensando a te, desiderando di vederteli addosso un giorno…Lo ricordo ancora il primo abito che ho disegnato, è stato l’abito di punta della prima sfilata…Varie notte ti sognavo con quel abito addosso-le racconto.
Lei viene a sedersi accanto a me.
Io mi sollevo e cerco quel abito.
-Indossalo-le consegno il primo abito; turchese con scollo a cuore e gonna in tulle.
-E’ bellissimo-ha gli occhi lucidi.
-Come te-le carezzo la guancia.
-Lo indosso-mi sorride di nuovo.
Io mi accomodo e  mi godo quella sfilata, una lacrima mi riga il viso nel vederla venirmi incontro proprio con quel abito.
Non si può spiegare cosa significhi per me e come il mio cuore batta a mille.
La raggiungo.
-Sei stupenda-le sussurro.
-Stamattina ti ho chiesto perché sorridevi e ora ti chiedo perché piangi?-chiede sorridendo carezzandomi il viso.
-Perché ti amo-ammetto.
Lei mi abbraccia.
-Non puoi vincere adesso-sbuffa.
-Cosa vinco?-chiedo ridendo.
-Non posso dirti che ti amo da morire, che sei e sarai sempre l’unico uomo della  mia vita, non posso dirti che desidero passare ogni giorno della mia vita con te, non posso dirti che voglio mille bambini con te, non posso dirti che ucciderei quella Florencia come tutte le donne che in questi anni sono state con te per la mia folle gelosia, non posso dirti che ogni volta che ti vedo mi sento svenire, io non posso dirti tutte queste cose-dice poggiando il suo naso sul mio.
-E’ giusto non dirle, devo fare di più-sorrido.
-Sei bello-mi carezza la guancia.
-Tu di più-le bacio la guancia.
-Sei stronzo-ride.
-Lo so, ma ti piaccio lo stesso no?-chiedo stringendola a me.
-Certo potresti…-la interrompo con un bacio.
Un bacio dolce, puro, pulito, come l’amore che sogna lei.
-Ma non la senti anche tu?-chiedo.
-Cosa?-domanda lei interdetta.
-La canzone di Vasco Rossi-affermo.
-Ma cosa?-Fiamma è perplessa.
-Io e te, io e te a crescere bambini, avere dei vicini…-canticchio.
-Cos’è una proposta indecente?-domanda ridendo.
-Mi piace come si fanno i bambini, peccato potrei fare cilecca considerando tutti gli anni di astinenza-ammetto.
Fiamma mi guarda ancora più perplessa.
-Astinenza? E Florencia?-domanda.
-Ma non l’hai ancora capito che per me esisti solo tu? Ho fatto mille cazzate Fiamma, ma ti amo, ti ho amato e sempre ti amerò, non sono stato con nessuna in questi anni, cosa me ne sarei fatto di qualche orgasmo? Io volevo e voglio solo te-dico.
Lei mi regala un sorriso meraviglioso, mi salta tra le braccia e mi bacia, ogni suo bacio è unico, mi sento felice, mi sento completo e follemente innamorato e lo so, non passerà mai tutto questo…
-Ora ho capito perché eri cosi acido-ride di gusto.
-Fiamma-sbuffo.
-Se fai il bravo, avrai modo di recuperare-mi sussurra al orecchio per poi lasciarmi un bacio sul collo.
-Adesso?-chiedo.
-Non correre signor Gucci, l’attesa aumenta il desiderio-mi regala un sorrisetto malizioso.
-Quasi sei anni d’attesa mi sembrano troppi, anche se ho paura di fare una figuraccia-mi fisso i piedi in imbarazzo.
Lei mi ribacia.
-Sei bello amore mio, bello da morire-sorride ancora e a quel amore mio sento il mio cuore riempirsi di gioia.
-Sto ricominciando a respirare-sospiro felice.
Angolo autrice
Buonasera, giuro che io volevo farli litigare in questo capitolo, non so come sono arrivata qui ahahahah saranno le vostre influenze.
Spero che questo capitolo gioioso sia di vostro gradimento.

 
 
 
 

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Capitolo 8
*** Si ***


Si
POV. FIAMMA

Riccardo lo si può detestare con enorme facilità, si lui è schivo, burbero…Ma tutto questo nasconde un cuore enorme, cuore che mi appartiene pienamente, si pochi minuti fa si è dichiarato; siamo in ascensore pronti ad uscire dall’ufficio e io non faccio che ripensare ai momenti appena trascorsi.
Non riesco a smettere di sorridere.
-Perché sorridi signorina Fumi?-mi chiede lui regalandomi uno dei suoi meravigliosi sorrisi.
-Mi sento…-mi interrompo per sospirare.
-Felice?-chiede.
Io annuisco.
-Io ho passati anni orrendi senza di te-mi dice carezzandomi la guancia.
-Posso dormire da te?-gli chiedo, lui è preso alla sprovvista.
-Vuoi dormire da me?-domanda decisamente sorpreso.
-Si passiamo da Andrea e Lena prendo qualcosa per la notte e vengo da te se mi vuoi-gli sorrido.
-Dovremmo dormire nello stesso letto?-domanda.
-Riccardo non ti salterò addosso-scoppio a ridere, mi fa tenerezza questo suo essere in imbarazzo.
Lui si apre in un dolce sorriso.
-Va bene-mi fa l’occhiolino.
-E domani pomeriggio esco prima da lavoro-dico, ho in mente in un idea.
-Non pensare che adesso che…-si interrompe.-Noi stiamo insieme?-chiede.
-No-rispondo io.
-Come no?-mi fissa interdetto.
-No, è presto ancora, io voglio i miei tempi-mento, per me non esiste nessuno all’infuori di lui.
-Però vieni a dormire da me, con me-dice mentre raggiungiamo l’auto.
-Mettiamola così, sono stanca di dormire sullo scomodissimo divano di Lena e Andrea-dico.
-Comunque non ti do il permesso per uscire prima-mi comunica serio.
-Voglio organizzare una bella cenetta per noi due a casa tua-gli sorrido e gli carezza il viso, cerco di corromperlo.
-E non stiamo insieme?-mi guarda male.
-No io sono liberissima di frequentare chiunque-lo provoco.
-Fiamma-mi fulmina.
-Sei geloso?-rido di gusto.
-Smettila di provocarmi-sbuffa.
-Posso baciarti di fronte al tuo autista?-chiedo.
-No-detto questo si avvicina all’autista.
-Pedro stasera torno a casa da solo-comunica l’autista.
-Signore è sicuro?-domanda l’autista.
-Puoi andare-Riccardo gli sorride.
-Accompagno la signorina Fumi?-chiede Pedro.
-Ci penso io, va’ pure-Riccardo gli sorride nuovamente e Pedro dopo averci salutati si allontana.
Io mi accomodo dal lato passeggero, Riccardo sbianca tenendo le chiavi in mano.
-Fiamma guida tu-mi dice.
Io immagino abbia paura a causa dell’incidente avuto.
-Riccardo sei sobrio e sono sicura guiderai benissimo-gli sorrido e lo incito.
-Ho paura-ammette.
-Ci sono io qui accanto-gli sorrido.
-E’  questo il problema, se ti dovesse succedere qualcosa a causa mia…-le mie labbra lo interrompono.
-Andrà bene, io mi fido ciecamente di te-gli carezzo il viso.
-Zoe…-lo interrompo.
-Va’ pianissimo se lo reputi necessario, sono sicura andrà tutto bene, devi combattere questa paura-gli stringo la mano.
-E se dovessimo scontrare un'altra auto con un bambino?-domanda con gli occhi lucidi.
-Riccardo non succederà-gli bacio la fronte.
Lui stringe il volante e pochi istanti dopo scoppia a piangere.
-Vieni qui-lo stringo a me.
-Mi sento cosi piccolo quando sono qui con te, tra le tue braccia-sussurra.
-Sei il mio piccolo grande amore-lo coccolo, è vero in questo momento Riccardo sembra così piccolo e indifeso, fa tanta tenerezza vedere un omaccione alto come lui in singhiozzi, è cosi ricco di umanità.
-Me lo giuri che non mi lascerai mai più?-domanda.
Io gli sorrido.
-Tu fa’ di tutto per non farmi scappare-gli carezzo il viso.
-Guidi tu?-chiede.
Io annuisco.
Dopo un’ora e mezza siamo nel suo bagno e ci stiamo lavando i denti contemporaneamente.

POV. RICCARDO
Due settimane fa immaginare Fiamma nel mio bagno che improvvisa un buffo balletto mentre si lava i denti sembrava quasi impossibile.
Oggi è ciò che sta accadendo, ha indosso un buffissimo pigiamino rosa di Titti, balla e canticchia mentre si lava i denti.
Mi sorride e mi fa fare la giravolta.
-Allora non sei cosi noioso-dice lei.
-In effetti ultimamente ho davvero lavorato poco-dico.
-A causa mia?-chiede.
Io annuisco.
-Ma io sono la tua musa ispiratrice, io ti ispiro-se la ride.
-Non montarti piccola nana-rido anche io.
-Dammi un bacetto a sapor dentifricio-viene da me e mi cattura le labbra.
-Sei completamente pazza ma mi rendi totalmente felice-le scompiglio i capelli.
-Andiamo a nanna signor Gucci-corre in camera, si butta sul letto e mi lancia il cuscino.
-Siamo tornati all’infanzia?-chiedo ridendo.
-Cerco di smorzare la tensione, non vorrei che ti venissero strani desideri-mi dice.
-Non potrei nemmeno volendo, sono stanco-mi butto sul letto accanto a lei.
-Nemmeno se io ti provocassi?-domanda passando un dito sul mio torace.
-Ma tu non sei una bambina dispettosa vero?-chiedo allontanando la sua mano.
-Sei noioso-sbuffa.
-E tu troppo maliziosa e monella-Fiamma non è mai stata così ai tempi del liceo.
-Sono cresciuta-mi fa l’occhiolino.
-Fiamma oltre Marco, sei…Stata con altri?-chiedo.
Lei prende a giocare nervosamente con una ciocca di capelli.
-Stai giocando con i capelli, lo fai sempre quando stai per dire qualcosa di spiacevole, quindi immagino di si-la cosa mi spiazza un po', credevo che dopo Marco visto le cose che mi ha detto non avesse avuto nessuno e invece…
-Sono stati passatempi-sussurra.
-Tu che fai sesso per passare tempo?-chiedo stupefatto, la serissima Fiamma…
-Non guardarmi con quel aria da rimprovero, non ti ho chiesto io di trasformarti in un santo in questi anni, non puoi rinfacciarmi una tua scelta consapevole-sbotta.
-Però se fossi stato con altre avresti avuto mille motivi per insultarmi-dico e lei si zittisce perché sa che ho perfettamente ragione.-Sono stati tanti?-la mia gelosia mi sta corrodendo l’anima, quanti uomini hanno sfiorato la mia donna?
-Non li ho mica contati-sbotta di nuovo.
-Sono stati tanti se hai perso il conto!-sono furioso, mi alzo dal letto e inizio a camminare per tutta la camera.
Lei mi fissa in silenzio, con un’odiosa aria colpevole.
-Dimmi che lo stai facendo per provocarmi-quasi la supplico.
-No Riccardo, sono stata con altri…Ma questo non toglie nulla a te, lo sai perfettamente-mi dice.
-Io non posso dormire sapendo che altri uomini ti hanno…-lei mi interrompe.
-Io dovevo dormire sapendo che tu avessii messo incinta un’altra!-mi fulmina.
-Hai pareggiato i conti?-chiedo acido.
-Sei tu a voler litigare in questo momento, potremmo essere su questo letto, stesi stretti l’uno nell’altra e tu pensi al passato, siamo qui adesso, abbiamo un'altra possibilità e se continuiamo a recriminarci il passato non riusciremo mai ad andare avanti!-mi dice lei.
Io mi metto a letto…Lei si avvicina, io mi scosto.
-Non mi va-sussurro.
-Bene-lei si volta di schiena e poco dopo sento un singhiozzo.
Il mio cuore si spezza…In una sola giornata riusciamo a litigare mille volte e io riesco sempre a farla piangere.
-Sono uno stronzo-la abbraccio da dietro.
-Si-sussurra lei.
-Scusa-le bacio la spalla.
-Scusa per quei ragazzi-dice lei.
-Proverò a dimenticarli ok?-la faccio voltare.
-Io voglio te Riccardo, solo te-mi carezza il viso.
Io le sorrido.
-Scusa amore mio, scusa-le bacio il naso.
-Stai migliorando, un tempo non mi avresti mai chiesto scusa…-sorride.
-Dormiamo abbracciati?-chiedo aprendo le mie braccia.
-E me lo chiedi anche?-si accoccola a me.
Il giorno dopo a lavoro non riesco a vederla un istante, ci sono tantissime cose da fare in vista della sfilata ed entrambi siamo impegnatissimi e inoltre le ho concesso il pomeriggio libero mentre questa mattina mi rubava baci al gusto nutella, quella donna sa come corrompermi.
Quel pomeriggio Andrea mi passa a trovare.
-Hai la faccia rilassata avete…-lo interrompo.
-Chiudi la porta-lo ammonisco.
-Allora su dammi i  dettagli piccanti-mi fa l’occhiolino.
-Abbiamo solo dormito abbracciati-spiego.
-Ma tu ti droghi? Tu dormi abbracciato tutta la notte con la donna che desideri da sei anni? Ti staranno esplodendo i pantaloni-afferma.
Io gli lancio una matita.
-Da quando sei diventato così scurrile?-domando.
-E tu da quando così puritano?-chiede lui.
-Tu sapevi dei ragazzi di Fiamma?-chiedo, lui ha sempre frequentato Fiamma in quegli anni.
-I ragazzi?-chiede alzando un sopracciglio.
-Si mi ha detto d’esser stata con altri oltre Marco, capisci? Dovrei uccidere milioni di uomini-stringo i pugni.
-Milioni? Mi sembrano un po' troppi-Andrea se la ride.
-Io credevo che dopo Marco…-sbuffo, proprio non riesco a digerirla questa storia.
-Senti una notte piangendo mi hai chiamato perché l’hai sognata sposata, metti il caso si fosse sposata pensi che il marito la contemplasse la notte? Fiamma è un bel bocconcino-dice lui.
Gli lancio una penna contro.
-Ti stai per sposare e Fiamma è mia-lo fulmino.
-Si anche al liceo volevi uccidermi solo perché ci dormivo insieme-sbuffa.
-Non me lo ricordare-continuo a guardarlo male.
-Dai Lena mi ha detto che Fiamma ha voluto una mano per una cenetta, magari stasera…-Andrea mi regala un altro sorrisetto malizioso.
-No-affermo.
-Non farete niente?-Andrea mi guarda a bocca aperta.
-Ho paura che vada male-ammetto.
-Ansia da prestazione?-Andrea ride come un matto.
-Lei è stata anche con altri, può fare il confronto-sbuffo.
-Tu hai paura di non farcela? Hai 28 anni non 60-Andrea non smette di ridere.
In quel momento entra Elisabetta.
-Ciao Andrea, come mai tutta questa ilarità?-chiede.
-Tuo fratello pensa di non…-sferro ad Andrea un calcio per interromperlo.-Niente ciliegina-Andrea ride con le lacrime.
-Ciliegina?-chiediamo in coro io ed Elisabetta.
Andrea ritorna serio.
-E’ un soprannome che va di moda-dice quell’idiota del mio migliore amico.
-Lo usa Marco-lo guardo male.
-Chi è Marco?-domanda Elisabetta.
-L’ex di Fiamma che è andato a letto con una ragazza…Si la chiama così, eh niente io vado-Andrea scappa via.
-Il matrimonio l’ha reso davvero strano-afferma Elisabetta interdetta.
A me viene un atroce sospetto.
Marco cerca una ciliegina, mia sorella ha il tatuaggio di una ciliegia, Andrea ha chiamato Elisabetta ciliegina, Andrea è appena scappato…

POV. FIAMMA
-Non credi sia troppo?-Lena osserva il mio completino di pizzo rosso sul letto.
-Nha-sorrido maliziosa.
-Tu hai perso la testa-Lena se la ride.
-Sono sempre stata innamorata di Riccardo, nulla di nuovo-rispondo mentre mi trucco.
-Sono sicura che questa Fiamma sfacciata piacerà parecchio a Riccardo-Lena mi regala un sorrisetto malizioso.
-Non so sai, Riccardo non sembra quello di un tempo, ho quasi paura che abbia perso totalmente quel suo essere passionale, è tutto carezzine tenere di qua e di là-ammetto.-Dico è anni che non va a letto con nessuna, io credevo che ieri sera…-la risata di Lena mi interrompe.
-Vi siete per caso invertiti? Al liceo tu scappavi e lui impazziva, adesso lui scappa e tu impazzisci-Lena si butta sul letto dalle troppe risate.
-Vorrei ricordargli la nostra prima volta con il completino rosso-dico.-Lena e se Riccardo a causa di tutti questi anni di astinenza si fosse asessuato? Io lo amerei comunque, io lo amo follemente e passerei comunque tutti gli anni della mia vita con lui…Però- mi interrompe.
-Però avere nel letto tutto quel ben di Dio e poterlo solo contemplare è un atrocità-Lena non smette di ridere.
-Hei hei miss mi sposo tra meno di un mese, Riccardo è mio, è il mio ben di Dio-le tiro una ciocca di capelli.
-Secondo me ieri non è successo nulla perché si è innervosito-afferma seria.
-E se non mi desidera? Ha tutte quelle modelle intorno-mi fisso allo specchio.-Ha detto che ho i fianchi-fisso i miei fianchi.
-Ma smettila, stasera andrà tutto magnificamente, sono convinta che perderai il conto degli orgasmi-Lena ride io le lancio un cuscino in faccia.
Mentre aspetto che Riccardo rincasi sono agitatissima…Ho organizzato tutto nei minimi dettagli, deve andare bene la nostra serata…
Sono in cucina quando lui mi raggiunge come una furia.
-La ciliegina di Marco è Elisabetta vero?-non mi saluta.
Poi mi osserva…
-Perché indossi un capotto in cucina? Te ne stai andando?-chiede.
Io mi avvicino a lui e gli lascio un bacio sulla guancia.
-Dimentica tutto, ci siamo solo io e te-dico spingendolo verso una sedia.
-No Fiamma io devo sapere che diavolo c’è tra mia sorella e quel verme viscido del tuo ex-è nervoso e non mi considera molto…
Io lo faccio accomodare.
Inizio a slacciare il cappotto.
-Che c’è ora senti caldo?-sbuffa.
-Vorrei che adesso lo sentissi anche tu-lascio cadere il cappotto e resto davanti a lui con indosso un completino intimo di pizzo rosso.
Lui resta a bocca aperta…
Il suo sguardo mi percorre. Poi i suoi occhi si proiettano nei miei.
Io non ho mai sedotto un uomo, di solito dopo qualche bacio un po' più passionale si finisce a letto…Con lui è sempre stato diverso, la prima volta gli ho fatto un impacciatissimo spogliarello e  adesso a distanza di anni sono di nuovo qui mezza nuda davanti a lui…
Mi avvicino e prendo a slacciargli la camicia…Lui è immobile.
-Che fai?-chiede.
-Mi prendo ciò che voglio-catturo le sue labbra, lui si stacca subito.
-E se io non volessi?-chiede serio…Io mi sento raggelare.
Mi allontano e afferro il cappotto, non mi sono mai sentita più ridicola nella mia vita, lui non mi vuole...Poi scoppia a ridere…
-Perché ridi?-domando, è ancora più umiliante.
-Volevo provocarti-sorride mentre in un sol colpo si libera di giacca e camicia.
-Sei un fottuto stronzo-sono pronta ad andare via…
Quando lui mi afferra e mi spinge contro il muro, le sue mani sono ovunque, smaniose, furiose, le sue labbra catturano le mie in un bacio ardente.
-Ti odio sei un bastardo-sussurro tra un bacio e un altro.
-Mi sento folle in questo momento Fiamma, sono pazzo di te, completamente pazzo-mi prende a cavalcioni, le nostre intimità si sfiorano ed entrambi emettiamo un gemito.
Io mi arpiono con le unghie alla sua schiena sgraffiandolo, lui sorride.
-Non sei cambiata nemmeno un po' gattina-cattura di nuovo le mie labbra.
In pochi secondi giungiamo in camera e lui mi butto sul letto, due secondi dopo e su di me.
-Mi hai fatto sentire umiliata-gli mordo il labbro.
-Tu mi hai fatto passare una pessima nottata e giornata immaginandoti con altri-morde il mio collo, sarò piena di segni domani.
-Ho creduto non mi volessi-lo fulmino con lo sguardo un secondo prima di catturare le sue labbra.
-Io voglio solo te e scusami se farò schifo adesso-afferma.
Io gli sorrido dolcemente…
-Ti amo Riccardo-erano anni che non pronunciavo più queste parole.
Poco dopo uniamo i nostri corpi ed è tutto magnifico come un tempo. Io e Riccardo siamo un corpo solo.
Il mattino seguente mi sveglio stretta a lui che ha un espressione beata sul viso.
Gli bacio il mento.
-Buongiorno gattina-sussurra lui.
-Buongiorno tesoro-gli catturo le labbra.
-Fiamma vieni a vivere con me?-mi chiede guardandomi negli occhi, il suo sguardo è cosi tenero.
-Solo per la notte che abbiamo passato?-lo provoco.
-No, solo perché ti amo immensamente e voglio vivere ogni secondo con te, voglio svegliarmi tutte le mattine stretto a te, voglio fare colazione con te, voglio cenare con te, voglio vederti improvvisare balletti mentre ti lavi i denti e voglio fare la doccia con te, anzi…-si solleva e mi carica sulle sue spalle.
-Non ti ho risposto-gli mordo il collo.
-Secondo me la risposta è si-sorride tutto contento.
-Montato-gli do un pugnetto sulla spalla.
-Ti amo-sorride ancora.
-Ti amo anche io e si voglio vivere con te-mi faccio mettere giù e lo stringo a me.
Angolo autrice
Ma salveeeee dolcezzeeee <3 dite dite quante di voi hanno pensato alla proposta di matrimonio leggendo il titolo di questo capitolo? Ahahahah eh niente, ora va bene regalare gioie, ma non esageriamo.
Mia dolci ragazze il prossimo capitolo sarà probabilmente tra 10 giorni, ecco perchè vi ho lasciato con questa gran gioia, spero che sia di vostro gradimento, sono curiosa di sapere cosa ne pensate.
Tanti saluti piccola_Calliope

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Capitolo 9
*** Nonostante tutto ***


Nonostante tutto
POV. RICCARDO

Io e Fiamma siamo in macchina insieme diretti a lavoro, siamo felici, le nostri mani si stringono e non smettiamo di sorridere.
-Voglio aggiungere delle piante-afferma lei all’improvviso.
-A cosa?-chiedo interdetto.
-A casa nostra, è troppo triste, sei stato parecchio triste senza di me signor Gucci e si vede dalla tua casa-mi da un giocoso pizzicotto sul naso.
Io mi apro in un radioso sorriso nel sentirle pronunciare quel nostra…E’ cosi bello.
-Ora sembri molto felice-mi fa l’occhiolino.
-Fino un mese fa tutto questo mi sembrava impossibile, adesso invece tu sei qui e noi siamo felici, noi saremo felici per sempre-le carezzo la guancia.
-Questa volta farai come al liceo? Mi terrai nascosta fin quando non arriva l’Emanuele di turno che vuole portarmi via da te?-chiede ridendo.
-Non esiste, sei mia e lo sapranno tutti-le rubo un bacio a stampo.
-Allora sei davvero maturato signor Gucci-mi sorride dolcemente.
Io mi perdo nei miei pensieri, pensieri caratterizzati da lei con indosso un abito bianco e io che agitato l’attendo all’altare…
-Ma come sorridiamo, stai esagerando-mi prende in giro.
-E tu sei diventata davvero fastidiosa-le faccio la linguaccia.
-Ma mi ami lo stesso no?-chiede ridendo, io annuisco.
Giungiamo in ufficio ed entriamo nella mano, io con un fischio attiro l’attenzione di tutti.
-Ho da fare un annuncio-affermo.
-Dicci capo-Elisabetta mi fa l’occhiolino.
-Conoscete Fiamma? Lavora da poco con noi, ecco Fiamma…-la osservo mentre lei mi regala un altro dei suoi dolci sorrisi…-Fiamma è l’amore della mia vita, è la ragione dei miei sorrisi, è la mia fidanzata e volevo comunicarlo a voi tutti, perché per me siete una seconda famiglia-affermo.
Un secondo dopo i miei dipendenti si aprono in un confuso stato di gioia, con applausi, urletti e fischi.
Marta corre incontro a Fiamma.
-Siamo di nuovo cognate-urla contenta.
Fiamma l’abbraccia. Anche Elisabetta le raggiunge.
Simon mi viene incontro e mi da una pacca sulla spalla.
-E io che quasi quasi mi ero preso una cotta per lei-ammette sorridendo.
-Vuoi che ti licenzi?-lo fulmino.
-Non puoi, sono un tuo socio-mi fa l’occhiolino.
-Simon comunque io avrei ricambiato-interviene Fiamma.
-Che significa scusa?-le domando.
-L’hai visto no?-chiede lei ridendo.
Elisabetta e Marta sghignazzano.
-Grazie-Simon sorride alla mia fidanzata.
-Vi tengo d’occhio-li fulmino.
Fiamma scoppia a ridere con gusto.
-Sei sempre il solito-afferma soddisfatta.
-Il solito folle geloso innamorato? Si lo sono-rispondo.
-Oh il nostro fratellone-afferma Marta con gli occhi a cuoricino.
-Ti amo amore-afferma Fiamma carezzandomi la guancia.
-Ruffiana-sbuffo.
-Noto con piacere che qui si respira un’aria meno pesante, la tirannia si è conclusa, potremmo organizzare qualche festa-afferma esaltata Elisabetta, ricordandomi una cosa importantissima…
-Sorelle pettegole e fidanzata ruffiana subito nel mio ufficio-ordino.
-Secondo me ci sono guai in vista-afferma Simon.
-Io devo ricopiare dei file importantissimi, proprio non posso-Fiamma è pronta a scappare.
-Subito ho detto!-affermo perentorio.
-Quanto siamo nei guai?-sento Marta che lo chiede a Fiamma.
Le tre signorine si siedono tutte di fronte a me.
-Con chi sei stata a letto questa settimana?-domando ad Elisabetta.
-Riccardo, potresti essere meno  diretto-mi ammonisce Marta.
-Fratellino ho capito che dobbiamo dirci tutto, però ecco…-la interrompo.
-Quanti?-insisto.
-Riccardo…-interrompo subito Fiamma.
-3-risponde Elisabetta.
-Solo 3?-domando.
Lei annuisce.
-Riccardo-Marta mi rimprovera ancora una volta.
-Chi erano?-chiedo ancora.
-Un veterinario a cui puzzavano terribilmente i piedi, un altro di cui non ricordo molto avevo bevuto un po' troppo e poi…-Elisabetta ha un’aria sognante.
-Poi?-chiediamo in coro io e Fiamma.
-Non so, un ragazzo bellissimo, gli ho preparato i pancakes-sorride.
-Chiami Marco?-mi rivolgo a Fiamma.
-Ma magari…-la interrompo.
-Chiama Marco-ordino.
-E se non lo faccio?-sbuffa.
-Ma chi è Marco?-domanda Elisabetta.
-L’ex di Fiamma-risponde Marta.
-E quindi?-domanda ancora la rossa.
-Marco è…-mi interrompo per fare un espressione un po' schifata.-Bellisimo-dico.
-Eh buon per Fiamma che è stata sempre con ragazzi bellissimi-risponde Elisabetta.
-Eli l’intelligenza l’abbiamo ereditata solo io e Marta?-chiedo.
Fiamma mi da uno schiaffetto sulla spalla.
-Lo hai chiamato?-chiedo.
-E’ nei paraggi, sta arrivando-risponde.
-Ma io non sto capendo-Elisabetta sbuffa.
-Ma nemmeno io-si lamenta Marta.
Due secondi dopo qualcuno bussa alla mia porta.
-Avanti-affermo.
Marco Maschio fa il suo ingresso, Elisabetta e Marta lo fissano, Elisabetta sbianca, Marta gli sorride.
-Ciliegina-afferma Marco sorpreso.
Elisabetta con gli occhi sbarrati si volta verso di me.
-Ciliegina?-chiede Marta interdetta.
-Fiamma l’hai trovata-Marco sorride alla mia fidanzata.
Io mi sollevo e gli vado incontro.
-Te la puoi scordare la tua ciliegina-affermo afferrandolo dal colletto della camicia.
-Ric non cominciare-Fiamma prontamente interviene.
-L’ex di Fiamma-sussurra Elisabetta scioccata.
-Ma cosa sta succedendo?-chiede Marta.
-Elisabetta è lui il ragazzo bellissimo dei pancakes?-chiedo.
-Cosa?-Marta urla.
-Senti passi che non vuoi che io stia accanto a Fiamma, ma Elisabetta non è una tua proprietà-Marco mi spintona.
-E’ mia sorella-affermo.
Marco sbianca.
-E tu sei un vecchio-continuo.
-Sei stata a letto con l’ex di Fiamma?-chiede Marta ad Elisabetta.
-Non lo sapevo-risponde mia sorella.
-Tua sorella, bhe e quindi? A me Elisabetta piace-risponde quel coglione, ho sempre trovato che fosse davvero cretino.
-A me non piaci-gli faccio l’occhiolino.
-Non devo stare con te infatti-risponde.
-Nemmeno con mia sorella-dico.
-Riccardo-mi chiama Marta.
Io la osservo è serissima.
-Vuoi commettere lo stesso errore di Enrique?-chiede.
Nella mente in un secondo mi ripassano le immagini di Marta che piange, di Marta che torna in Italia e non vuole sentire più nessuno, di Enrique che si butta nel lavoro e va a vivere in America…Ho impedito loro d’esser felici e ho commesso un gravissimo errore.
-Eli a te piace sto…Sto…Sta faccia da cavolfiore?-chiedo.
-Ma in che senso? Io non mi ci voglio mettere insieme-risponde e io mi apro in un radioso sorriso.
-Perché?-Marco si inginocchia di fronte ad Elisabetta.
-Io direi che Marco ed Elisabetta devono andare a prendere un bel caffè fuori-suggerisce Fiamma.
-Ma Elisabetta ha le idee abbastanza chi…-Fiamma mi interrompe.
-Taci-ordina.
-Non abbiamo nulla da dirci, io non sono fatta per l’amore o cose del genere-spiega Elisabetta.
-Giusto-affermo soddisfatto.
-Buon sangue non mente-Fiamma rotea gli occhi.
-Vai a prendere il caffè con Marco!-ordina Marta.
-Ma…-Marta interrompe Elisabetta.
-Ma nulla, non puoi  cambiare letto ogni sera, solo perché hai paura d’innamorarti, Marco ti piace, te lo si legge in faccia!-Marta è serissima.
-Prendiamo questo caffè!-Elisabetta sbuffa.

POV. FIAMMA
Quella sera dopo esser passati da Andrea e Lena per prendere alcune delle mie cose, torniamo a casa e mentre Riccardo si fa una doccia, io ordine le pizze…
E’ tutto cosi strano, questa quotidianità, questo riuscire finalmente a stare insieme senza troppi ostacoli.
-Sono arrivate le pizze?-Riccardo in pigiama mi raggiunge.
Io mi perdo nel osservarlo è bello anche così…Anzi cosi è ancora più bello.
-Sei così bello-gli carezzo la guancia.
-Non ci credo che stia succedendo davvero-sorride.
-Questa volta faremo di tutto per far si che niente e nessuno ci separi?-chiedo.-Non potrei ricominciare di nuovo senza di te-sento gli occhi pizzicare al ricordo del passato.
-Nessuno mi porterà lontano da te, sai cosa pensavo oggi in macchina, che sarebbe davvero bello un giorno entrare in locale e sentire ‘’ Il tavolo dei signori Gucci è pronto’’, io voglio vivere per sempre con te, voglio diventare il papà dei nostri bambini, voglio fare tutto con te e farò di tutto per tenermi questa felicità-afferma carezzandomi il viso.-Non verserai più lacrime se non di gioia amore mio-mi sorride e io gli catturo le labbra.
In quel momento suona il campanello.
-Pizza-afferma contento Riccardo.
Cinque minuti dopo siamo stesi sul divano a guardare la puntata di una serie tv e a mangiare le nostre pizze fumanti.
-Chiamiamo Elisabetta?-mi domanda all’improvviso.
Io sorrido.
-Ma dai lasciala stare-dico.
-A me Marco non piace-afferma.
-Il contrario mi sorprenderebbe notevolmente-rispondo.
-E’ il tuo ex-sbuffa.
-Pensa adesso potrebbe diventare tuo cognato-scoppio a ridere.
-Non prendermi in giro-mi fulmina.
-Onestamente parlando secondo me ad Eli piace, l’hai vista oggi mentre ne parlava-dico.
-E io dovrei accettarlo per la sua felicità-sbuffa.
-Magari alla fine diventati amici-sorrido.
-Mai, Fiamma io non posso diventare amico di chi ti ha anche solo sfiorato, Emanuele lo odiavo, Giuseppe il tuo ex mi irritava a non finire, Marco poi…C’è stato un breve periodo in cui ho odiato anche Andrea-risponde.
-Gelosia morbosa amore mio-lo prendo ancora in giro.
-Io?-lui scoppia a ridere.-Io non ho sfasciato nessun armadio-afferma soddisfatto.
-Siamo due gelosoni-sorrido accoccolandomi accanto a lui.
-Ti amo cosi tanto-dice sorridendo.
-Ma tu la ricordi quella volta in cui mi hai chiamato gattina per la prima volta?-chiedo.
-Certo, avevi litigato con Lorena, eri furiosa, poi sei scoppiata a piangere tra le mie braccia e mi hai sgraffiato, è stato uno dei momenti più belli quello, le ricordo ancora le sensazioni, sono le stesse che sto provando in questo momento, cuore a mille, mani che sudano-intreccia le nostre mani.
-Avremo una bella storia da raccontare ai nostri figli-dico e il solo pensiero di un mini Riccardo mi riempie il cuore di immensa gioia.
-Peccato i vari errori-afferma.
-Che però ci hanno portato qui, evidentemente quando l’amore è vero, supera ogni ostacolo, il dolore, la distanza, la rabbia, la gelosia, l’amore vero è vero ed eterno nonostante tutto-affermo sorridendo, non posso smettere di farlo, sono felice, immensamente felice forse come mai in vita mia.
-Nonostante tutto-sussurra lui sorridendo.

POV. ELISABETTA
Sono parecchio agitata, Marco nutre troppe aspettative, aspettative che mi mettono ansia.
-Il mondo è davvero piccolo, sei la sorella di quel cog…Cioè di Riccardo-afferma.
-Già-rispondo, io vorrei scappare via, mi sento a disagio.
-Non sembri la stessa ragazza che ho conosciuto qualche sera fa, sei cosi rigida adesso-mi dice carezzandomi la mano, mano che io scosto.
-Cosa vuoi da me Marco?-domando.
-Cosi diretta?-sorride.
-Io non ho tempo da perdere-rispondo.
-Mi piaci Elisabetta, io mi sono innamorato solo una volta e quella volta è successo con Fiamma, tu mi hai colpito tanto e non voglio sprecare forse la seconda possibilità che ho d’esser felice-mi sorride dolcemente, Marco è molto bello, ha un bel sorriso, è un ragazzo validissimo, una brava persona e proprio per questo deve lasciare perdere me e i miei casini.
-Non sai nemmeno chi sono e ti consiglio meglio lasciar perdere-gli dico.
-Hai paura d’innamorarti? Si in effetti prima di conoscere Fiamma anche io la pensavo così, ma poi è successo e nonostante tutto è stato bellissimo, provaci, lasciati andare, se va male, avremo rischiato-prova di nuovo a carezzarmi la mano, io mi alzo.
-Marco seriamente io non sono fatta per queste cose  e non voglio lasciarmi andare, troverai di meglio-detto ciò vado via mentre lui invano continua a chiamarmi.
Io non voglio perdere la testa per qualcuno che un giorno smetterà d’amarmi e si interesserà a qualcun'altra, io non voglio versare milioni di lacrime per un ragazzo, sono giovane voglio divertirmi senza impegno, l’amore è i masochisti, per quelli come Riccardo, Fiamma o Marta, io sto bene da sola e per nulla al mondo cambierei questa mia condizione.
Si Marco è sicuramente fantastico, il classico uomo che tra qualche anno vedi diventare padre di famiglia, ma io non voglio tutto questo e non sarà di certo lui a farmi cambiare idea.
Mi volto indietro e lui nemmeno mi ha rincorso…Forse in fondo non ci crede nemmeno lui tanto in me.

POV. MARTA
Rientro in casa e trovo in cucina i miei.
-Vi devo dire una cosa mega galattica-contenta faccio un saltello.
-Cosa succede piccola?-chiede mio padre.
-Riccardo e Fiamma sono tornati insieme e sono felicissimi-faccio un applauso.
-Fiamma è tornata?-mia madre è stupefatta.
-Si e sono bellissimi mamma, me lo sento questa volta si sposeranno e saranno per sempre felici e contenti e a breve diventerò anche zia-sono immensamente felice per quei due che per anni sono stati soli, tristi ed infelici.
-Sono cosi felice-mio padre si apre in sorriso radioso.
-Voglio organizzare una cena-anche mia madre è contentissima.
-Finalmente la coppia più bella del mondo si è riunita-faccio un altro applauso.
-A breve avremo un grande matrimonio allora-mio padre proprio come me non la smette di sorridere, ha visto anche lui Riccardo molto triste in questi anni.
-Ora che vi ho dato questa bellissima notizia, vado a farmi una doccia-salgo al piano superiore.
Do un’occhiata al telefonino e su facebook compare l’ennesima notizia di Enrique il bellissimo modello a letto con l’ennesima attricetta emergente.
Chiudo gli occhi e cerco in tutti i modi di non piangere…
Non se lo merita.
Leggo la notizia e lui parla del suo prossimo ritorno in Italia, al sol pensiero sento il cuore in gola, io non voglio vederlo…
Angolo autrice
Helloooo :D
nuovo capitolo forse un pò vi annoia perchè diciamo che i protagonisti non sono Riccardo e Fiamma, è un capitolo di passaggio, ma comunque carino da leggere.
Tanti saluti piccola_Calliope

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Capitolo 10
*** Non cambia mai ***


Non cambia mai
POV. ELISABETTA

Il mattino seguente fisso il computer senza capire ciò che leggo, sono totalmente distratta dai miei pensieri.
-E’ successo qualcosa patatina?-mi domanda Simon.
-No nulla-rispondo.
-Hai un musone poco convincente-dice lui.
-Posso farti una domanda?-chiedo.
-Tutte quelle che vuoi-mi sorride teneramente il mio cuginone.
-Perché non stai con nessuno? Sei un bravo ragazzo e mi hai sempre detto che sogni una famiglia numerosa…Perché non hai una ragazza?-gli domando.
-Non ho trovato quella giusta, quella che fa battere il mio cuoricino, non nego d’aver fatto un pensierino su Fiamma, ma rischio l’evirazione-Simon ride.
Io scoppio a ridere immaginando Riccardo pronto ad evirare Simon…
-Questa domanda a cosa la devo?-chiede.
Io sospiro.
-C’è un ragazzo che mi piace…Però ecco vedi ho paura-spiego.
-Paura di cosa esattamente?-insiste.
-Che finisca male tutto-dico.
-Secondo me questo è un rischio che bisogna correre, l’amore è un gran rischio è vero, ma pensa che brutto non provarlo mai…Se ne abbiamo la possibilità bisogna sfruttarla-afferma.
-Ma poi chi rimetterà i miei pezzi insieme se dovesse finire male?-chiedo ancora.
-L’amore dei tuoi cari e l’amore per te stessa-mi spiega.
-Ti sei mai innamorato?-lo interrogo.
-Una volta al liceo di una stronza colossale-ride.
-Ti ha rifiutato?-lo sollecito a parlare.
-Alla grande, umiliandomi davanti a tutti e io scemo le passavo tutti i compiti in classe-sorride.
-E non ti sei abbattuto?-continuo.
-No, io sono convinto che esiste da qualche parte qualcuno per me, esiste il pezzetto che completerà il mio puzzle e anche il tuo pezzetto è da qualche parte dolce Elisabetta-mi carezza la guancia.
-Pienamente d’accordo-esordisce Marta.
-Esiste un pezzetto anche per te piccola Marta-afferma Simon.
-Giusto-continuo io.
In quel momento un fattorino con un enorme mazzo di rose rosse fa il suo ingresso.
-Una consegna per Elisabetta Pavel-afferma.
-Dia a me-Simon prende le rose regalandomi un sorrisetto malizioso.
-Leggi il bigliettino-lo incita Marta.
-Ma la privacy?-sbuffo.
-Le ha mandate quel idiota di Marco?-interviene anche Riccardo che arriva mano nella mano con la sua Fiamma.
-Ti avrà scritto qualcosa di molto romantico-Fiamma mi sorride.
-Eh certo tu sei una grande intenditrice-sbuffa Riccardo.
-In effetti una volta ho ricevuto un mazzo di rose magnifico-Fiamma gli sorride teneramente.
-Ah si? Cosa diceva questo bigliettino?-continua a sbuffare il mio fratellone.
-C’era un anello e una proposta di matrimonio e non è stato Marco a mandarlo-lei gli bacia la guancia.
Lui le regala un sorriso dolcissimo.
-Mi sta soffocando tutto questo amore-afferma Simon.
-Sei geloso?-chiedo ridendo.
-Simon-lo richiama Riccardo.
-Andiamo in ufficio tesoro-Fiamma inizia a trascinarlo via.
-Voglio sapere cosa ha detto l’idiota-dice.
-Leggo io-Marta ruba il bigliettino a Simon.- Non faccio altro che pensarti ciliegina, sono sicuro capirai presto che siamo fatti per stare insieme-Marta legge.
-Romantico il tizio-afferma Simon.
-Frasi fatte, niente di fantasioso-dice Riccardo.
-Ma smettila-Fiamma gli dà un pizzicotto sul braccio.
Rimasta sola…Rileggo quel bigliettino varie volte…Non so davvero cosa fare mi sento così confusa e spaventata.

POV. RICCARDO
-Sicura di non voler venire?-domando a Fiamma mentre finisco di prepararmi.
-Mi fa male la pancia a causa del ciclo, preferisco stare a letto, lo so che non riesci più a fare nulla senza di me, ma stasera proprio non mi va di uscire-mi dice.
-In effetti non mi va di andarci da solo-metto su il broncio mentre la raggiungo a letto.
-Poi le cene di lavoro mi annoiano-mi dice.
-Quando torno mi fai le coccole?-strofino il mio naso sul suo collo.
-Tantissime coccole per questo bimbo bisognoso d’affetto-mi cattura le labbra.
-Se non ci vado nemmeno io?-chiedo tra un bacio e un altro.
-Che non sia mai, in questi anni ti sei impegnato tantissimo per ottenere la tua posizione, devi presentarti a        queste occasioni, quando tornerai io sarò qui pronta a coccolarti-mi carezza la guancia.
-Ti amo-sussurro mentre le catturo ancora una volta le labbra.
-Anche io bimbo-mi sorride dolcemente.
-Mi piace che mi chiami bimbo-le mordo la punta del naso.
-Ti amo bimbo-cattura ancora una volta le mie labbra.
-Devo andare-sbuffo.
Quella sera avevamo una cena con i nostri più grandi clienti francesi.
-Queste cene mi annoiano da morire-sbuffa Simon mentre entriamo nel locale.
-Riccardo tesoro-una voce femminile mi chiama.
Io e Simon ci voltiamo e ci troviamo di fronte Florencia con un abito succinto…La solita, gli abiti vistosi e troppo corti la contraddistinguono.
-Che ci fa qui?-chiedo sbuffando, Florencia è cosi fastidiosa.
-Lo sai i francesi l’adorano, l’avranno invitata-spiega Simon.
-Hei bei maschioni-Florencia ci fa l’occhiolino.
-Florencia carissima-Simon le fa il baciamano.
-Sarai il mio accompagnatore?-mi domanda afferrando il mio braccio.
-Non metterci in imbarazzo-la ammonisco.
-Sarò la donna perfetta-mi bacia la guancia.
Durante tutta la cena parliamo di affari mentre Florencia passa tutto il tempo a specchiarsi su ogni superficie, compresi bicchieri e posate…
-E’ una cretina-mi sussurra Simon.
-Dovremmo cambiare la nostra modella di punta-dico io.
-Non possiamo il mondo della moda l’adora-Simon le sorride.
-Allora Florencia cosa mi racconti?-le domanda la signora Morel, moglie di uno dei miei più grandi finanziatori francesi.
-Cosa vuole che le dica? Solita vita fatta di sfilate, i suoi nipotini invece? Stanno bene?-domanda Florencia sorridendo.
-Ha studiato a casa per fare bella figura-Simon se la ride.
-Oh cara grazie per il pensiero, si crescono bene, ieri la piccola ha perso il suo primo dentino-racconta la signora Morel.
-Oh che cosa dolce, non vedo l’ora d’avere dei bambini tutti miei-Florencia stringe la mia mano.
La signora Morel ci osserva, io mi infastidisco.
-E’ vero che vi sposerete a breve?-chiede, Simon si strozza con il vino.
-Oh si, vero tesoro?-Florencia mi sorride.
-Veramente…-mi interrompe.
-Lui è sempre cosi riservato, ma si ci sposeremo prestissimo, Simon sarà il suo testimone di nozze-racconta eccitata Florencia.
-In realtà…-sono interrotto ancora una volta.
-Ah signora Morel non ha idea di quanti bambini sogniamo, poco mi importa che si rovinerà il mio fisico-Florencia non smette di dire idiozie e sorridere.
Sto per ribattere…Ma questa volta è il signor Morel che me lo impedisce.
-Riccardo sono felice di sapere ciò, io credo molto nella famiglia e non mi andava di finanziare uno scapolo, una scapolo che aveva messo in imbarazzo la sua fidanzata rifiutando la sua precedente proposta di matrimonio-il signor Morel mi regala uno sguardo severo.
-Si è fatto perdonare signor Morel, mi ha fatto una proposta romanticissima al mare-Florencia stringe ancor di più la mia mano.
-Florencia è una bravissima ragazza, merita solo bene-continua il signor Morel.
-Lui è il regalo più bello della mia vita-detto ciò Florencia cattura le mie labbra.
Poco dopo la cena si conclude e io sono furioso…Florencia ha finto perché le conveniva, perché sapeva bene cosa pensasse il signor Morel essendo in grande confidenza con la moglie.
-Potrei licenziarti per ciò che hai appena fatto-la rimprovero appena siamo soli.
-Ti ho salvato Riccardo Gucci, avresti perso uno dei tuoi più grandi finanziatori se non mi fossi inventata la storia del matrimonio, anzi a questo punto faremmo davvero bene a sposarci-dice.
Io scoppio a ridere.
-Amo un’altra e sposerò quell’altra-la fulmino.
-L’insulsa segretaria? Sfigurerai-afferma.
-Simon prepara il prima possibile la buona uscita della signorina Hortis, la nostra collaborazione si interrompe qui-detto ciò vado via.
A casa trovo Fiamma addormentata sul divano…Aveva provato ad aspettarmi sveglia…La prendo in braccio e la porto in camera.
-Mi sono addormentata scusa-sussurra tra le mie braccia.
-Tranquilla, dormi pure-la sistemo a letto.
Io vado a letto in tarda notte, mi sento in colpa per ciò che è successo…

POV. FIAMMA
Quella mattina mi sveglio molto presto, mi volto e mi perdo nel osservare Riccardo…E’ cosi bello, cosi dolce, cosi tenero, cosi mio…
Se ripenso a tutti gli anni sprecati mi viene da piangere, saremmo potuti essere felici e invece abbiamo preferito farci del male, ma adesso siamo qui, siamo uniti e ci amiamo follemente.
Gli carezzo la guancia delicatamente…
-Sei il mio principe azzurro tu-gli sussurro.
Decido di uscire per comprare due bei cornetti fumanti, al liceo spesso capitava che facessimo colazione così…
Di rientro verso casa decido di passare anche dall’edicola per prendere il solito giornale che Riccardo legge durante il tragitto da casa a lavoro.
Un giornalino di gossip però attira la mia attenzione…
Lo afferro e riconosco il mio Riccardo con indosso il completo di ieri sera che bacia Florencia…’’Nozze a breve tra il grande stilista e la meravigliosa modella’’.
Leggo l’articolo in cui Florencia e Riccardo si mostrano più che eccitati mentre parlano delle loro imminenti nozze ai signori Morel…Addirittura Riccardo le ha fatto una romanticissima proposta al mare…
Decido di non tornare a casa, mi arrivano mille chiamate di Riccardo, decido di spegnere il telefonino…
Non smetto di fissare quell’immagine e i ricordi del passato riaffiorano, Ramona, Alexia…Lui che guarda con gli occhi a cuoricino una tutina per bebè, non il nostro bebè…Inutile dire che scoppio a piangere e sento allo stomaco quella fitta terribile che solo Riccardo riesce a provocarmi…
Amareggiata e furiosa decido di andare in ufficio…
Devo avere un aspetto pessimo, indosso una tuta, ho i capelli legati alla meno peggio e gli occhi gonfissimi a causa della lacrime. Marta mi corre incontro.
-Grazie al cielo stai bene, ci hai fatto preoccupare-mi stringe.
-Riccardo?-domando.
-Che succede tesoro?-mi chiede Marta.
-E’ in ufficio?-chiedo trattenendo le lacrime.
-Fiamma cosa sta succedendo?-domanda ancora Marta.
Io mi dirigo verso l’ufficio di Riccardo…
Apro la porta.
-Amore mio-lui mi corre incontro.
-Non toccarmi-sussurro.
-Fiamma-mi richiama.
Gli mostro la copertina.
-Ti sposi?-chiedo trattenendo con forza le lacrime.
-E’ una cazzata-inizia…
-Stai baciando un’altra qui, ancora una volta ti vedo baciare un’altra, dopo che hai detto di amarmi, lo fai sempre-non reggo più e scoppio a piangere.
-Fiamma ascolta…-prova a carezzarmi le guance, ma io mi allontano.
-Non devi toccarmi-urlo.
-Ha fatto tutto Florencia-mi dice.
-Si anche Alexia era rimasta incinta, anche Ramona era nuda sotto di te, si hanno fatto tutto loro-urlo amareggiata.
-Non sono più quello di una volta-cerca di avvicinarsi ancora.
-Chi me lo assicura? Chi? –lo spintono.
-I miei occhi-dice.
-Lo dici sempre, dici sempre che i tuoi occhi non mentono e poi puntualmente mi ferisci, lo capisci che qui c’è scritto che ti sposi con un’altra? E io che mentre ti compravo la colazione pensavo a quanto volessi un bambino con te, da te, Riccardo basta, non può sempre andare così-mi accascio esausta.
-Amore mio te lo giuro, non mi interessa Florencia, non ti lascerò andare, io sono qui e amo solo te-si inginocchia di fronte a me.
-Tu mi distruggi tutte le volte, passano gli anni, ma non cambia mai questo-non faccio altro che piangere.
-Tesoro io amo solo te-afferra la mia mano, ma io malamente lo allontano.
-Ho sbagliato a fidarmi di te-cerco di asciugare le lacrime.
-Fiamma io capisco che tu sia scossa però…-lo interrompo.
-Però cosa? Mi hai fatto vedere uno stupido vestito che hai disegnato per me e ti ho perdonato, sono una debole-sussurro.
-Fiamma…-lo interrompo ancora.
-Non voglio vederti più-dico.-Abbiamo riprovato e abbiamo fallito di nuovo, non siamo fatti per stare insieme, non funzioniamo, non andiamo bene, non andremo avanti…-gli dico.
-Fiamma ma che cazzo dici? Metti in dubbio il mio amore per una merdosa foto?-alza anche lui la voce.
-Se fossi stata io?-domando.
Lui non risponde.
-Ti saresti arrabbiato, mi avresti insultato, probabilmente dato della puttana e mi avresti lasciato…-bruciano ancora i ricordi delle nostre litigate in cui Riccardo ha sempre usato parole pesanti contro di me.-Mi licenzio e per me finisce qua, ci vedremo al matrimonio di Lena e Andrea, ma dopo di che mai più-affermo.
-Per una foto?-domanda lui.
-La foto è la goccia che ha fatto traboccare il vaso, non hai guarito le mie ferite, la foto le ha solo allargate-affermo.
-Fiamma resta, possiamo chiarire-cerca di carezzarmi il viso e io ancora una volta lo spintono.
-Sono stanca-detto questo apro la porta del suo ufficio.
Devono averci sentito tutti perché mi fissano…
In quel momento fa il suo ingresso Florencia.
-Oh la squallida segretaria è qui-esordisce.
-Ti strappo i capelli-Marta le si scaglia contro.
-Non mi sembra il caso nanetta-Enrique l’afferra.
Marta nel sentire quella voce sbianca…
Io non dico nulla e vado via.
Enrique mi rincorre.
-Ho scelto un pessimo momento per tornare-mi dice.
-Vorrei dirti che sono felice di vederti, ma sto una merda e quindi voglio andare a casa scusa-dico.
-E’ una copertina stupida-mi dice lui.
-Enrique lasciami andare-mi libero dalla sua presa.
Ho un assoluto bisogno di restare da sola.

POV. MARTA.
-Era…-non riesco a parlare.
-Si era Enrique, oggi è una giornata movimentata, decisamente-Elisabetta si accascia accanto a me.
-Riccardo…-Riccardo sta una merda, vorrei andare da lui, ma mi mancano le forze…
Ho rivisto Enrique, mi sono trovata improvvisamente tra le sue braccia…Mi ha chiamato Nanetta come se nulla fosse cambiato, come se gli anni non fossero passati…
-Come stai principessina?-mi domanda Simon inginocchiandosi davanti.
-Va’ da Riccardo-sussurro.
-Vado-Simon mi carezza il viso e corre in ufficio da mio fratello.
-Chi era quella ragazza?-Zoe che deve essere arrivata con Enrique si avvicina a noi e ci domanda di Fiamma.
-Piccola Zoe sei arrivata in una brutta giornata-Elisabetta le carezza il viso.
-E’ Fiamma vero?-chiede lei, evidentemente Riccardo deve averle raccontato qualcosa…
Io ed Elisabetta annuiamo.
-Non faranno pace?-chiede.
-Fiamma sembrava davvero stanca-dice Elisabetta.
-E lui come sempre è rimasto seduto-sospiro.
-Fiamma non vuole saperne nulla-è cosi che esordisce Enrique Rodriguez, l’amore della mia vita, il ragazzo per cui piango ogni notte, il ragazzo che mi fa andare il cuore a mille…
Io non dico mi sollevo e mi vado a chiudere in bagno, io non volevo vederlo, due secondi dopo scoppio a piangere.
-Mi apri piccola?-sento la voce di Simon.-Voi fratelli Gucci mi farete impazzire-sospira.
Angolo autrice
Ciao bellezze, non odiatemiii, si lo so mi odiate, ma troppe gioie avevo regalato e poi è vero Riccardo ha combinato troppo in passato per essere perdonato con questa gran facilità, suuuu pensate da donne ferite.
Ho una domandina, che ne pensate di Simon? Vi piace? Vi piacerebbe in futuro una storia tutta sua? Attendo le vostre risposte e i vostri insulti ahahahah
Tanti saluti piccola_Calliope

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Capitolo 11
*** Pensando a te ***


Pensando a te
POV. RICCARDO

Rientro in casa e la trovo completamente vuota…
Vuoto, si è cosi che adesso mi sento…Sono stremato.
Raggiungo la camera e nell’armadio in cui pochi giorni fa Fiamma aveva sistemato le sue cose queste erano sparite…
Afferro il telefono e non provo a telefonarle…Non risponde, ho provato più di cinquanta volte.
Chiamo Lena.
-Rick-riconosco il suo tono, non sta per dirmi niente di bello.
-E’ li?-domando.
-Credo che sia già arrivata in Italia-mi comunica.
Mi siedo sul letto e sospiro…Fiamma è andata via. Puff è sparita di nuovo…Cosa bisogna fare con questo amore?
-Dimmi cosa ho sbagliato-trattengo le lacrime.
-Vi siete fatti troppo male in questi anni e purtroppo le sue ferite sono ancora aperte, credo che sia scappata al momento non per mancanza d’amore, ma per paura, per un istante i ricordi del passato sono tornati e lei si è sentita allo stesso modo-mi dice.
-E cioè? Io la amo con tutto me stesso Lena-stavolta una lacrima mi riga il viso.
-Lei non si sente abbastanza per te-afferma.
Sospiro ancora.
-Cosa dovrei fare? Andare in Italia?-chiedo, io davvero non ho idea di cosa fare…Stamattina mi sono svegliato in un letto vuoto con il suo profumo che aleggiava per casa, poi qualche ora dopo in ufficio mi ha aggredito, mi ha lasciato ed è scappata via…Abbiamo 28 anni non più 18 eppure le cose non sembrano essere cambiate tanto.
-Falla sbollire, magari tornerà lei-mi consiglia Lena.
-O magari non tornerà più e se tornerà mi recriminerà il fatto di non averla inseguita-affermo.
-Fatti una doccia, mangia qualcosa e poi va’ a letto anche tu, riposa e domani mattina io e Andrea passiamo in ufficio e decidiamo cosa fare-mi dice.
-Ciao Lena-riattacco.
Mi distendo, ma sento sotto  la mia testa sento qualcosa di duro…
Mi volto e trovo un agenda un po' rovinata.
La apro, con un pennarello rosso nella prima pagina c’è scritto ‘’Pensando a te.’’
Cambio pagina e leggo…
‘’Ti penso costantemente, tanto vale scriverli nero su bianco questi pensieri…
Saranno tanti alcuni belli e altri no…
Perché dirti semplicemente che ti amo è falso. Io non ti amo e basta…
Io per gran parte del tempo ti odio, ti odio immensamente.
Anche se forse non vuoi, cosi farai parte delle mie giornate.
                          La tua gattina.’’
Sfoglio le pagine, è una specie di diario in cui Fiamma ha annotato vari pensieri che mi riguardano, controllando le date si riferisce a 4 anni fa…
‘’09-12-2015
Ciao amore mio, che bello poterti chiamare cosi, non dover fingere almeno per un momento che tu non sia quello che mi fa battere il cuore. Scusa se quest’agenda non sarà il massimo dell’ordine, ma sono una gran pasticciona, lo sai bene, detestavi copiare i miei riassunti, eri sempre lì a dirmi (gattina che diavolo c’è scritto qui?).
Fino a pochi minuti fa credevo che lo scrivere ogni mio pensiero fosse una grande idea, in realtà adesso mi sento una cretina che scrive idiozie su una serie di fogli che probabilmente non leggerai mai.
Vorrei impara a non amarti, però purtroppo sai imparare a non amare qualcuno è anche peggio che imparare ad andare in bici, perché lì cadi, ti fai male, ma alla fine impari, qui invece potrai cadere mille volte, soffrire da morir, piangere ogni notte sperando che quelle lacrime un giorno siano asciugate da una delicata mano e non da un cuscino, ma non puoi imporre ad un cuore di non battere sentendo una voce, un profumo, simile al tuo…’’
‘’10-12-2015
E’ straziante aspettarti, ma allo stesso tempo non trovo cosa migliore di questa; non posso sostituirti con chiunque, i tuoi occhi, il tuo sorriso, le tue espressioni stupide o il tuo modo di giocare con le orecchie non può essere oscurato da altri…Sbaglio, mi faccio del male, perché diavolo io merito d’esser felice e d’esser amata totalmente…Ma gli altri sono così insipidi ed opachi in confronto a te, il mio principe azzurro con il suo caratteraccio…Ti giuro ogni cosa riesce a parlarmi di te e tu forse nemmeno mi penserai…’’
‘’11-12-2015
 Buongiorno tesoro mio, oggi hai corsi da frequentare? Come sarebbe bello poter far parte della tua quotidianità, svegliarti con un caffè e un bacio…Mi prenderei cura di te, sarei premurosa.
Ho capito sai che l’ amore non si sceglie, l’amore ti travolge e ti cambia la vita…L’amore per me sei tu!
E per quanto io non ti debba amare, ti amo e posso anche permettermi di dire che nessuno ti amerà come ti amo io, si incontrerai qualcuna che starà al mio posto, incontrerai qualcuna che ti ama, ma questa lei ti amerà mentre tu le sei accanto, ma vedi io ti amo mentre non ci sei, ti amo anche quando ti odio…
Ti giuro che pagherei tutto l’oro del mondo per poterti accarezzare anche un solo secondo.’’
‘’16-12-2015
Ti sei mai visto sorridere? Ecco io vorrei che tu vedessi il tuo sorriso con i miei occhi, per me è la perfezione! Non credo che al mondo ci sia un sorriso più bello del tuo, gli occhi diventano due fessure, il viso ti si illumina e tu sei bello, bello da togliere il fiato…Ogni tuo sorriso faceva svanire il mondo intorno a  me. Forse è proprio questa una delle cose che amo e mi ha fatto innamorare follemente di te.
Io me lo chiedo sempre il perché…Il perché del nostro incontro, il perché il mio cuore in maniera cosi incondizionata ha scelto di appartenenti se poi tu sei cosi lontano da me, Rick perché devo lottare io ogni giorno con il desiderio d’averti accanto?

Nei miei sogni più belli io apro la porta di casa e trovo te che mi urli (Gattina sono qui e ti amo, ti amo immensamente), ma sono sogni e tali resteranno.
Scusa se ti amo cosi immensamente amore mio e non riesco ad andare avanti. ’’
‘’19-12-2015
 Mi hai stravolto la vita, so cosa significa amare grazie a te!
Il mio cuore batte come un matto per te, sai quando vado al supermercato per comprare una sciocchezza mi capita spesso di vedere una famigliola felice, mamma papà e il loro bambino, osservo questa scena e penso a te, a come sarebbe bello vederci cosi tra qualche anno, penso a come saresti bello tu tenendo tra le braccia nostro figlio …Non è giusto però che io pensi tutto questo, vorrei odiarti, anzi vorrei che tu per me fossi indifferente, sarebbe tutto più facile. Potrei cercare la mia felicità altrove…
A volte mi domando cosa avrei fatto se avessi avuto la possibilità di scegliere se incontrarti o meno…Sai la mia risposta qual è? Si Riccardo, vorrei conoscerti ancora e ancora…Perché per quanto io sia stupida nello sperare in un amore impossibile come il nostro, tu sei una delle cose più belle capitate in vita mia. E te lo giuro anche se un giorno dovessi smettere di sentire ciò che sento tu ci sarai sempre…Nonostante tutto per me rappresenti l’infinito.’’
‘’27-12-2015
Perché? Perché mi sono dovuta innamorare di te? Questo sentimento non rende felici, distrugge e basta, distrugge questo mio cuore provato…Vorrei smettere di amarti, ma la triste realtà è che ti amo troppo.
Ti strapperò dal mio cuore un giorno, te lo giuro andrò avanti, ti scorderò…’’
‘’04-01-2016
Oggi sono stanca di questo amore inutile Riccardo! Merito amore anche io, tu non sai darmelo e merito di incontrare qualcuno disposto a donarmene a palate… Ma come ho già detto tu ci sarai sempre e sai perché? Perché sei il mio primo amore Riccardo, probabilmente nell’uomo che forse un giorno mi starà accanto io cercherò sempre un po' di te, tu sei quel tipo d’amore che ti porti addosso per sempre , tu non meriti tutto questo però, tu non mi ami…Ma purtroppo non basta scriverlo su un foglio per far smettere al mio cuore di soffrire.’’
‘’08-01-2016
Sei speciale, riuscivi a farmi sorridere sempre anche quando era quasi impossibile, quando nessuno ci riusciva, venivi lì, dicevi qualcosa o mi abbracciavi e io tornavo a sorridere..
Vorrei odiarti e dimenticarti e mille volte ancora lo ripeterò, ma come si può però dimenticare chi ti ha regalato tanti bei momenti? Per me anche la minima cazzata, se vissuta con te diventava un piccolo tassello della nostra favola, tu eri la mia favola, nonostante tutto. Sei unico e so che un altro come te non esiste!’’
‘’16-01-2016
Devo dimenticarti amore o non sarò mai felice perché ti aspetterò per sempre, pur sapendo che non tornerai mai…Io spero che il mio pensiero ti giunga e cosi per caso anche tu pensi a me, ma una speranza cosi vana prima o poi mi ucciderà. L’amore è la cosa più meravigliosa e dolorosa che io abbia mai conosciuto…
Ti amo, ti amo tanto e so che se dovessi mai rincontrarti il mio cuore esploderà di gioia, ma devo pensare a me, devo dimenticarti, lo ripeterò all’infinito, ma devo riuscirci.’’
‘’27-01-2016
Sai credo d’aver capito d’esser follemente innamorata di te da un tuo sguardo…Era un giorno qualunque non so nemmeno dirti la data, però ricordo cosa indossavo un maglioncino nero e i jeans chiari, e visto che mi ero svegliata presto quella mattina ero riuscita anche a mettere un po' d’ombretto color oro sugli occhi prima di venire a scuola. Ricordo bene quel momento, entro in classe qualcuno pronuncia il mio nome, vedo te voltarti lentamente…Posi il tuo sguardo su di me e resto senza parole, con i tuoi occhi tu sei riuscito a farmi sentire davvero bellissima…Per la prima volta davvero mi sono sentita bella grazie a te…Mi hai guardato come nessuno mai e in quel momento mi sei scoppiato dentro al cuore!’’
‘’22-03-2015
Mi ero data del bravissima, quasi due mesi senza scrivere questa sciocca agenda, due mesi in cui il tuo pensiero non era stata cosi invadente…Due mesi in cui mi ero totalmente distratta…Poi per caso Andrea ti ha nominato ed eccoti qui come un mattone lanciato sul viso, si è una metafora di merda, ma io oggi così mi sento! Ho ricordato quanto fosse bello averti intorno…Oggi mi manchi davvero tanto. Ad oggi ho davvero realizzato che ti amerò per sempre.’’
‘’10-04-2016
 Sei una maledizione per me, non vai via mai dal cuore, tu non passi mai…La tua è un assenza fin troppo presente.
Vorrei staccare almeno per un po' testa e cuore, non staremo mai insieme, sono solo mie stupidissime illusioni; sai per ora mi sveglio sempre di malumore, la tua mancanza è assillante, ma se pensi cosi tanto ad una persona possibile che questo non senta nulla? Io ho la testa che scoppia a causa del tuo pensiero.
Riccardo ho amato da subito il tuo sorriso luminoso, quegli occhi un po' spenti, quella tua vocetta fastidiosa quando mi prendevi in giro, gli sguardi furiosi o quelli delicati, ho amato subito quel tuo essere curioso, spaccone, affettuoso e dolce al punto giusto, ho amato da subito ogni tuo singolo pregio e difetto, ho amato e amo ogni cosa di te e mi viene terribilmente da piangere perché fa malissimo non averti.
Vorrei amarti un po' meno, ma scusami ti amo più di ieri.
Però ho deciso, non ci scrivo più su questa agenda.’’

E poi da qui più nulla…
Finito di leggere ogni pagina mi ritrovo in lacrime.
Ho regalato a Fiamma degli anni terribili e forse lei ha deciso di lasciarmi questa agenda proprio per farmene rendere conto…
Accarezzo le sue parole e proprio non riesco a fermare le lacrime, esiste qualcosa di più forte? Esiste qualcosa di più immenso di quello che ci lega? Si è vero siamo due testacce dure, si è vero litighiamo come matti, siamo orgogliosi e siamo pieni di difetti, forse io ne ho qualcuno in più, ma ci amiamo, ci amiamo così tanto…Io la amo immensamente, lei è il mio amore vero, il mio amore unico.
-Piccola gattina-accarezzo ancora una volta quelle sue dolorose parole, ma ricche d’amore.
In quel momento suona il campanello, velocemente vado ad aprire sperando sia lei, invece sono Enrique e Zoe, la piccola Zoe che è venuta a trovarmi.
-Hei-cerco di sorridere.
-Vuole parlare con te a quattrocchi-mi dice Enrique.
-Che succede?-le carezzo il viso.
-Dobbiamo parlare seriamente-afferma.
-Io posso farmi una doccia nel frattempo?-domanda Enrique.
-Certo amico-gli do una pacca sulla spalla, sono felice di averlo qui.
Io e Zoe andiamo in salotto.
-Cosa devi dirmi piccola?-chiedo.
-Ho 13 anni, io sono ancora una bambina probabilmente, però ho qualcosa da dirti, ecco vedi quando ho scoperto che non avrei più camminato ho pianto per giorni, mi rifiutavo di mangiare…Aveva senso? Aveva senso che io vivessi? Per me no, volevo fare così tante cose e in quel momento ho realizzato che non avrei più potuto…Mi sentivo una bambina difettosa-alle sue parole le lacrime mi rigano il viso di nuovo, oggi è la giornata delle lacrime, sono io il colpevole, io e la mia incoscienza.-Poi ho conosciuto il ragazzo che aveva distrutto i miei sogni-sorride.-Sembravi un principe Riccardo, così bello e buono, ogni giorno eri lì per me, mi viziavi, mi accompagnavi alle visite, mi facevi divertire e cercavi di farmi sorridere ogni volta che una lacrima provasse a rigarmi il viso…Ti ho perdonato perché sai quando si è piccoli, quando si è bambini si riesce a leggere meglio gli altri e io ho letto tre le righe e ho visto quanto bontà tu avessi e quanto fossi pentito di quel errore, hai smesso di guidare, di bere, di frequentare donne a casaccio e sei diventato un uomo…Poi un anno fa mi hai parlato di Fiamma e io oggi l’ho vista e ora vedo te, Marta mi ha spiegato bene cosa è successo ecco vedi Riccardo, noi abbiamo solo una vita e tu forse più degli altri hai commesso vari errori-mi carezza il viso.-Però una cosa buona l’hai fatta, ti sei innamorato io non so niente dell’amore, ma vedo che tutti quando ne parlano sono felici e anche tu lo scorso anno mentre parlavi di lei avevi gli occhi che luccicavano…A quanto ho capito siete due teste dure e lei forse più di te, saranno stati anni orribili per entrambi, però avete un’altra possibilità e non dovete sprecarla, io voglio indossare il vestito da damigella per il tuo matrimonio, e sono tanto arrabbiata con lei, ti ha trattato male, ti ha reso triste perché non ha capito che tu hai occhi solo per lei-mi sorride teneramente.
- Non essere arrabbiata con lei, Fiamma è molto buona e ha ragione, mi sono comportato tante volte male con lei, le ho regalato tanti brutti momenti e tante mancanze. Fiamma è tornata in Italia-dico.
-Quella ragazza è folle-esordisce Enrique.
-Ha ragione-ribadisco.
-E tu cosa farai?-chiede Zoe.
-La sua migliore amica mi ha consigliata di lasciarla in pace qualche giorno-ripeto le parole di Lena.
-Tu cosa vuoi fare realmente?-chiede Enrique.
-Mi credi che non lo so? Sembrava che tutto si fosse risolto e poi improvvisamente siamo di nuovo in tempesta, Fiamma questa mattina era furiosa e addolorata, non ha mai superato Ramona e più di tutto Alexia-spiego.
-Non possiamo darle torto-mi dice Enrique.
-E’ questo il punto, non ha torto, lei ha ragione, il coglione sono sempre stato io-sospiro.
-Si ma a te Florencia non piace, lei lo sa-afferma Zoe arrabbiata.
-Non è pienamente convinta-dico.
-Non si fida?-chiede Enrique.
-No è questo un problema, come andiamo avanti?-sento gli occhi pizzicare di nuovo.
-Hai intenzione di andare in Italia?-chiedo ancora Enrique.
-Se ci vado si arrabbierà e se non ci vado anche-sorrido.
-Non hai sbagliato Riccardo deve tornare lei!-Zoe è furiosa, io le bacio la fronte, mi vuole terribilmente bene.
-Ha ragione la piccola a breve Andrea e Lena si sposeranno, lei tornerà vi vedrete e ne parlerete da persone mature, non siete più ragazzini da inseguimenti e cose cosi-afferma Enrique.
-Io in questo momento vorrei solo infilarmi a letto con lei accanto-sospiro.
-Non dire queste cose vicino alla bambina-mi ammonisce Enrique.
Io e Zoe ci osserviamo e scoppiamo a ridere.
-Tu quando parlerai con Marta?-domanda Zoe.
-Considerando che mi evita come la peste,mai probabilmente-dice.
-Considerando che lei vede continuamente copertine di te alticcio con una modella mezza nuda diversa ogni sera, ha ragione-lo ammonisco.
-Da che parte stai?-mi fulmina Enrique.
-E’ mia sorella Rique-dico.
-Siamo due coglioni-sospira Enrique.
-Tu lo sei di più di lui al momento-dice Zoe.
-Restate qui?-domando.
-Si-risponde entusiasta Zoe.
Dopo esserci sistemati tutti io mi ributto sul mio letto, rileggo quell’agenda e la richiamo.
Inaspettatamente Fiamma risponde.
-Pagherai tantissimo, sono in Italia-risponde.
-Poco importa, sono contento che tu mi abbia risposto-tiro un sospiro di sollievo.
-Vorrei mandarti di nuovo al diavolo-sbuffa.
Io sorrido mentre la immagino con il broncio.
-Sembri meno arrabbiata, sei un po' pentita d’esser scappata in Italia?-le chiedo.
Lei sbuffa sonoramente.
-Perché mi manchi?-chiede.
Il mio cuore si riempie di gioia.
-Non è giusto e non provare a sorridere traditore!-continua a sbuffare.
-Ti amo-le dico.
-Io no-borbotta.
-Per me esisti solo tu-sorrido.
-Sei un ruffiano, vuoi che torni presto-dice.
-Quando torni?-chiedo.
-Mai Riccardo-sbuffa.
-Ci vediamo tra una settimana per il matrimonio di Lena e Andrea?-domando.
-Non ci vengo se ci sei tu-afferma e io scoppio a ridere.-Sono stata molto triste quando ti ho visto baciare quella lì, ma poi sono arrivata in Italia, sono entrata nella mia stanzetta e nella parete appesa c’è quella nostra foto in spiaggia, ti ho visto, sorridevi in quella foto e se hai letto quell’agenda ormai lo sai, che quando sorridi non capisco più niente, mi sento malata e mi manchi tanto, ti voglio stringere e coccolare stronzo-sbuffa più volte.
-Vorrei baciarti per ore amore mio-non riesco a smettere di sorride.
-Io ti piaccio di più di quella?-chiede.
-Non esiste qualcuno che mi piaccia di più-le rispondo.
-Mi chiami domani?-domanda.
-Quando torni?-chiedo.
-Voglio passare qualche giorno con il mio nipotino-mi dice.
-Ti chiamo domani amore mio-sorrido.-Noi staremo insieme per sempre amore, te lo giuro-la rassicuro, si è cosi che finirà questa storia io e lei immensamente felici.
Angolo autrice.
Nulla io questi due litigati non li so più far stare :( sono triste non ci saranno drammi, che dolore per la cattiva Calliope, vi piace questo capitolo? Che ne pensate del diario di Fiamma e della simpatica chiamata finale? Zoe l'adorate pure voi vero?
Tanti saluti piccola_Calliope

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Capitolo 12
*** Un giorno gioioso ***


Nelle puntate precedenti: Riccardo e Fiamma si rivedono dopo 6 anni, finiscono per lavorare insieme e Fiamma riesce subito ad ammorbidire Riccardo, diventato ormai troppo freddo, inizialmente finge di stare con Marco, ma Marco si invaghisce di Elisabetta. 
Poi si mette tra di loro anche Florencia una modella innamorata da sempre di Riccardo, l'ultimo litigio è proprio lei che lo provoca e spinge Fiamma a tornare in Italia, ma Fiamma è troppo innamorata è arrivata in Italia sente subito la mancanza di Riccardo.
Lena e Andrea stanno per sposarsi.
Enrique e Marta si sono lasciati male e si rivedono.

Un giorno gioioso
POV. FIAMMA

Dopo la chiamata con Riccardo mi stendo a letto felice, Riccardo mi fa male è vero, riesce sempre a farmi piangere, a farmi arrabbiare, infuriare terribilmente, ma io lo amo, lo amo con tutto il  mio cuore, con tutta me stessa, il nostro amore è qualcosa di impossibile da spiegare. E’ cosi forte, che va oltre ogni cosa, ogni ostacolo, il nostro amore è la rappresentazione del nonostante tutto.
Mi stendo a letto sorridendo, Dio come vorrei che ci fosse lui accanto a me, vorrei accarezzarlo, baciare il suo viso, farmi solleticare dalla sua barba, perdermi nell’osservare i suoi occhi dolci…
Sospiro e stringo un cuscino.
-Stupida Fiamma, se avessi avuto la testa meno dura, avresti potuto stringere lui e non questo stupido cuscino-mi rimprovero.
Presa dalla rabbia, ho preso il primo aereo per l’Italia e il trovarmi nella mia cameretta rosa senza nessuna traccia del profumo del mio amato, mi sta facendo pentire terribilmente di questa mia scelta.
Il mattino seguente è mio padre che viene a svegliarmi, con un vassoio pieno di leccornie.
-Buongiorno principessa-mi sorride dolcemente.
-Ciao papino-gli bacio subito le guance.
-Stamattina sei di buon umore-mi sorride.
-Papà…-abbasso lo sguardo, mio padre non sa ancora nulla di me e Riccardo…E bhe lui non è un suo grande fan, d’altronde ha visto sua figlia in pessime condizioni a causa sua.
-Non mi hai mica parlato del tuo nuovo lavoro eh, allora di cosa ti occupi?-domanda curioso.
Mia madre ci raggiunge e ci osserva in silenzio di fronte alla porta…Lei sa…
-Il tuo capo è un brav’uomo, se già al primo mese di lavoro ti ha lasciato tornare in Italia da noi-lui sorride ancora.
Io guardo per un istante mia madre, lei viene a sedersi accanto a mio padre sul letto.
-Il mio capo in realtà non ti piacerà cosi tanto, quando ti dirò chi è-affermo.
Mio padre sorride e carezza la mano di mia madre.
-E’ Riccardo-afferma.
Io spalanco gli occhi per la sorpresa, sa chi è, e non sembra furioso come mi aspettavo…
-So anche che sei tornata qui perché lui si è fatto una foto con una modella, a me quella modella non piace proprio, troppo secca, Riccardo ha di sicuro dei gusti migliori-dice ridendo.
-Papà….-lui mi interrompe subito.
-Dobbiamo dirti noi una cosa-mio padre diventa improvvisamente triste.
-Che succede?-chiedo.
-Due mesi dopo la tua rottura con Riccardo, mentre tutti lo credevamo in America, ecco lui una notte…Lui è venuto qui, ricordo perfettamente quella notte, una fredda notte di Febbraio, io stavo guardando un film di Bud Spencer e Terence Hill, la mamma stava facendo una sciarpina per Andrew, fuori pioveva…-mio padre si zittisce.
-Qualcuno a gran voce ti chiamava, siamo corsi subito alla porta, c’era Riccardo totalmente ubriaco e fradicio a causa della pioggia che continuava ad urlare il tuo nome-mio madre fissa mio padre.
-Io l’ho colpito-afferma lui non riuscendo a guardarmi negli occhi.
-Subito dopo però l’abbiamo fatto entrare e io gli ho preparato un po' di latte caldo, lui si è accucciato sul divano e ha cominciato a piangere, ci ha raccontato di un incidente-mia madre trattiene le lacrime.
-Ha definito la sua vita un incubo…Ci ha detto che gli mancavi molto…L’abbiamo lasciato dormire qui, ha dormito nella tua cameretta, qui in questo letto, stringendo una tua maglia…-a queste parole scoppio a piangere…
-Ti ama tanto-mia madre non trattiene più le lacrime.
-Il mattino seguente mi sono scusato per il pugno e lui si è scusato di tutto il dolore che ti ha arrecato, ci ha chiesto di non dirti nulla di quella notte, perché lui non sarebbe tornato in Spagna, quindi per l’ennesima volta avresti sofferto…Riccardo ti ha fatto tanto male e io ho odiato le tue lacrime provocate da lui, però quella notte, ho visto un uomo fragile e innamorato…Ora siete di nuovo felici e sono sicuro che andrà bene e quindi piccola mia non devi preoccuparti del giudizio del tuo papà, perché accanto non potevi avere uomo migliore di lui-conclude il suo racconto carezzandomi la guancia.
Io in lacrime lo stringo a me.
-E’ tutto così assurdo-riesco a dire solo questo.
-E’ tutto cosi bello e forte, voi siete l’amore vero uno dell’altra-mia madre mi carezza il viso.
-Perché tra poco quando viene Andrew non fate una bella video chiamata? Andrew è molto geloso, merita di conoscere il fidanzato della zia-mio padre cerca di sdrammatizzare.
Dopo pranzo quando Andrew è nel lettone con me, gli accenno di Riccardo.
-Ma zia come sei fidanzata?-il mio ometto di ormai quasi 8 anni, mette su il broncio.
-E’ un bravo ragazzo Andrew-gli sorrido, il mio nipotino è sempre stato gelosissimo sin da bambino, ogni volta che Marco si avvicinava a me, gli correva incontro per dargli un calcio.
-Ma zia devi sposare me-si lamenta.
-Ma tu sarai sempre il mio amore-lo stringo a me.
-E’ più bello di me?-chiede.
-Assolutamente no, tu sei il più bello piccolo-gli bacio la fronte.
-E’ più divertente?-chiede ancora.
-No piccolo-gli sorrido.
-Mmmm, zia tu sei mia-mi ammonisce.
-Ti va di conoscerlo? Potremmo fare una videochiamata-gli propongo.
-Si, voglio proprio vederlo-sbotta.
Pochi minuti dopo sul monitor del mio pc compare il volto del mio bellissimo Riccardo.
-Zia è bello-Andrew mi dà un pizzicotto sulla coscia.
-Andrew-Riccardo gli sorride, il mio nipotino lo fulmina.
-Ciao amore mio-io lo fisso con gli occhi a cuoricino.
Lui mi sorride e io mi sciolgo come neve al sole, sospiro estasiata, Andrew mi colpisce con un cuscino.
-Andrew sei proprio un ometto-afferma Riccardo.
-Io sono un uomo, l’uomo di mia zia-afferma serissima Andrew e io scoppio a ridere.
-Ti infastidisco?-chiede Riccardo.
-Si, vorrei che lasciassi mia zia, lei sposerà me-Andrew gli comunica.
-Ti piace il calcio Andrew?-chiede Riccardo.
-Quindi?-domanda mio nipote guardandolo sempre male.
-Ho degli amici calciatori, magari qualche volta …-il volto di Andrew si illumina.
-Chi?-urla.
Io sorrido a Riccardo.
-La moglie di Beckham è una mia cliente-gli dice.
-Zia conosce Beckham-Andrew è in estasi.-Papà mi ha fatto vedere tutte le sue partite quando giocava nel Milan-Andrew saltella sul letto.-Ma perché lavori con sua moglie?-domanda a Riccardo.
-Sono uno stilista-risponde lui.
Andrew lo guarda disgustato.
-Fa’ un lavoro da femmine-Andrew è scioccato, io e Riccardo scoppiamo a ridere.
-Andrew se ti va, se qualche volta ci vieni a trovare in Spagna, potrei invitare anche David e organizzare una partitella-continua Riccardo.
-Davvero?-Andrew urla di nuovo.
-Posso essere il fidanzato della zia?-chiede lui.
-Zia ti piace?-mi chiede Andrew.
-Tantissimo-io sorrido a Riccardo che mi manda un bacetto.
-Non farai piangere mia zia vero?-chiede Andrew a Riccardo.
-Mai-Riccardo mi sorride dolcemente e io penso a quella notte in cui è venuto qui tanti anni fa…Quanto sarei voluta essere qui per consolarlo, in quel periodo doveva essere davvero distrutto.
-E David lo posso conoscere presto?-chiede speranzoso il mio nipotino.
-Certamente-risponde Riccardo.
-Allora accetto-Andrew gli fa l’occhiolino.
-Mi hai venduta per Beckham, piccolo mostro-gli do un pizzicotto.

POV. ANDREA
1 settimana dopo
-Sta succedendo davvero?-chiedo a Riccardo per l’ottantesima volta.
-Si, ti stai sposando-risponde lui, sistemandosi la cravatta di fronte allo specchio.
-Secondo te Marta ballerà con me oggi?-chiede Enrique a Riccardo.
-Io mi sposo-prendo a sventolarmi con un fazzoletto.
-Sembri una donna isterica,contieniti-Riccardo mi dà uno scherzoso pugnetto in viso.
-Voglio i dettagli del sesso matrimoniale-Enrique mi fa l’occhiolino.
-Per quale motivo i miei due testimoni sono degli idioti?-chiedo.
-Allora Marta ballerà con me?-chiede ancora Enrique.
-Secondo me no-risponde Riccardo.
-Non fate casini-li ammonisco.
-Ci sarà pure quel verme di Marco-sbuffa Riccardo.
-Non picchiarlo per nessun motivo al mondo-lo supplico.
Riccardo mi si piazza davanti e mi sorride.
-Sono felice per te Andrea, ti stai per sposare, con una donna fantastica, sarete felicissimi-afferma contento.
Io lo abbraccio.
-Sei troppo sentimentale però, questa cosa degli abbracci te la porti dietro dal liceo-dice ridendo.
-Pure io voglio un abbraccio amorini-Enrique ci raggiunge e tutte tre cadiamo sul letto come dei cretini.
In quel momento entra Marta.
-Che diavolo fate?-chiede spalancando gli occhi.
Enrique salta in aria.
-Marta ti giuro che io sono comunque virile, mi hanno costretto-afferma.
Io e Riccardo ancora stesi sul letto scoppiamo a ridere.
Marta lo guarda male e ci lascia.
-Non mi vorrà mai-piagnucola Enrique.
-Che tipo virile che piagnucola-Riccardo lo prende in giro.
Venti minuti dopo siamo in chiesa…Io mi fermo un istante a pensare, rivedo tutto…
Il primo giorno di scuola del quinto in cui ho conosciuto Riccardo, mi ha dato dello sfigato perché non ero andato a letto con Fiamma, rivedo me cotto di Carlotta che ora è lì che rimprovera i suoi due bambini, vedo Fiamma che mille volte corre da me piangendo, vedo Fiamma accanto a me su un letto a guardare un film comico, vedo le scazzottate con Riccardo, oggi lui è il mio testimone, sento ancora la voce di Fiamma che mi racconta di quella ragazza maldestra che il primo giorno di università le ha versato il caffè addosso, vedo Enrique che insegna a me e Riccardo a parlare in spagnolo, vedo me ed Enrique in un pub con ragazze e alcool, vedo la videochiamata con Fiamma in cui per la prima volta ho visto Lena, vedo il nostro primo abbraccio, il nostro primo bacio, il nostro appuntamento romantico dove io le ho preparato una torta…
Una lacrima mi riga il viso.
-Perché piangi?-chiede Riccardo.
-E’ il giorno più bello della mia vita, sposo la donna che amo follemente e sono circondato dalle persone a me più care, posso essere più felice?-chiedo.
Riccardo mi abbraccia.
-Sei un fratello-mi dice, anche la sua voce si incrina.
-I miei amorini-Enrique ci raggiunge nuovamente, ci abbracciamo e saltiamo, tutti e tre uniti in quel buffo abbraccio.
-Siete dei folli-afferma Elisabetta.
-Ci vogliamo tanto bene-risponde Riccardo.
-E Andreino si sposa-urla Enrique entusiasta.
-Rick vedi d’essere il prossimo-dico.
Lui si apre in un dolcissimo sorriso.
In quel momento entra Fiamma.
-Oddio c’è Fiamma-Riccardo pronuncia questa frase con una vocetta stridula.
-Chi è che sembra una donna isterica ora?-gli do uno scherzoso schiaffetto sul collo.
-Chi è poco virile in questo momento?-Enrique fa lo stesso e Riccardo ci fulmina.
Elisabetta e Marta ci osservano e scoppiano ridere.
-Il vostro rapporto è qualcosa di bellissimo-afferma Marta.
-Anche tu lo sei-afferma Enrique.
Lei rotea gli occhi, ma non si allontana, è un segno positivo, per ora si è impegnata tantissimo per evitarlo.
Fiamma mi raggiunge.
-Ti sposi-mi dice carezzandomi il viso.
-Vieni qui piccola-la stringo a me.
-Hei hei andiamoci piano-Riccardo mi dà un pizzicotto sul braccio.
Riccardo e Fiamma si sorridono, poi si sistemano in posizione…
Un secondo dopo parte la marcia nunziale.

POV. LENA
Oggi è un giorno gioioso, è il mio giorno, il giorno in cui sarò eternamente di Andrea…
-Sei bellissima amore-mio padre mi bacia la fronte prima di entrare in chiesa.
Qualche minuto dopo vedo Andrea, ha gli occhi lucidi, io non riesco a trattenermi, scoppio a piangere…
-Sei la cosa più bella che io abbia mai visto-mi sussurra, appena siamo uno accanto all’altra.
-Ti amo-gli sussurro io.
-Io di più-mi sorride e mi stringe la mano.
Non potevo chiedere di meglio o di più, Andrea è un uomo fantastico…
Mi sono innamorata di lui solo con uno sguardo tramite una videochiamata…
Andrea è bello, simpatico, dolce, attento, sensibile…Andrea è l’amore della mia vita, stringo ancor di più la sua mano.
Qualche minuto dopo il parroco ci pone la fatidica domanda.
-Lena Salvi vuole prendere il qui presente Andrea Ricci come suo legittimo sposo, amarlo e onorarlo per il resto della sua vita?-mi chiede.
Io sospiro e fisso gli occhini azzurri di Andrea.
-Non potrei rispondere diversamente, sono follemente innamorata di quest’uomo, si lo voglio-gli sorrido.
-Andrea Ricci vuole prendere la qui presente Lena Salvi come sua legittima sposa, amarla e onorarla per il resto della sua vita?-domanda il parroco ad Andrea.
-Assolutamente si-risponde lui.
-Bene, con il potere conferitemi vi dichiaro marito e moglie, lo sposo può baciare la sposa-ci dice.
Due secondi dopo le labbra del mio uomo sono sulle mie…
E noi veniamo investiti dalle urla felici e dagli applausi dei nostri amici e parenti.

POV. RICCARDO
Una settimana è composta da 7 giorni, 7 lunghissimi giorni, in cui non ho potuto minimamente sfiorare la mia donna…
La mia donna bellissima che al momento con indosso un fine abito viola, sta intrattenendo i parenti dei nostri amici…
Non sta però considerando il suo fidanzato.
Dovrei sentirmi terribilmente offeso.
-Pensi che mi cagherai prima o poi?-le chiedo mentre lei prende un bicchiere di vino al buffet.
-Ciao Riccardo-mi sorride maliziosamente.
-Se scappiamo?-domando.
-Non possiamo, siamo i testimoni-dice.
-Io voglio…-mi avvicino a lei, ma un’anziana donna ci interrompe.
-Zia Mariella-Fiamm l’abbraccia.
-Sei cresciuta così tanto, sei bellissima-la signora se la stritola.
-E lei è sempre giovanissima-Fiamme le sorride.
-Chi è questo signore?-domanda la zia Mariella.
-Il mio fidanzato, Riccardo, è il testimone di Andrea, Riccardo lei è la zia di Andrea, ma è un po' come se fosse anche la mia zietta-Fiamma l’abbraccia nuovamente.
-Hai cattive intenzioni con la mia Fiamma?-mi domanda la donna, puntandomi contro il suo bastone.
-Zietta non fare cosi-Fiamma lo abbassa di nuovo.
-Sono un bravo ragazzo signora-faccia il baciamano alla non tanto adorabile zia Mariella.
-Non mi convinci-si libera dalla mia presa e mi regala uno sguardo truce.
Fiamma trattiene le risate.
-Vieni con me Roberto su-la zietta mi tira.
-Riccardo-la correggo.
-Roberto o Riccardo è lo stesso, fammi ballare-la zietta mi trascina e Fiamma scoppia a ridere.
Dopo un tremendo ballo in cui la zia Mariella non ha fatto altro che pestarmi i piedi, mi avvicino di nuovo a Fiamma, diavolo è una settimana che non la bacio.
-Muoio dalla voglia di baciarti e lo farò in quest…-qualcuno trascina Fiamma.
-Scortese non presentarsi-è la voce di Zoe.
-Zoe, tesoro-mi trattengo dal urlare per la frustrazione.
-Zoe?-Fiamma le regala un dolce sorriso e due secondi dopo l’abbraccia.-Non immagini quanto volessi conoscerti, ma sei bellissima, che bei capelli hai-Fiamma, la mia dolce gattina la investe di complimenti.
-Fiamma sei molto bella anche tu, mi prometti che lo sposi presto Riccardo?-chiede.
-Sai io volevo…-Zoe mi interrompe.
-Vieni con me? Possiamo farci un selfie-Zoe tira via Fiamma.
Io mi prendo a schiaffi la fronte.
-Che hai?-mi domanda Enrique.
-Non bacio Fiamma da una settimana, io sto impazzendo Enrique-gli dico.
Lui se la ride.
Venti minuti dopo rivedo Fiamma libera e le corro, si corro letteralmente incontro…
Ma Enrique, quel gran bastardo, è più veloce di me, me la porta via…
-Balliamo principessa-se la porta al centro della pista, dove dopo Enrique è costretta a ballare con non so quanti zii di Andrea e Lena.-Ti staranno scoppiando le pa…-interrompo la sua battuta scurrile con un pugno sulla spalla.
Poco prima del taglio della torta, Fiamma e ferma in un angolo con i suoi tacchi in mano, io mi avvicino senza farle dire niente e senza permetterle di fare qualcosa, me la trascino via…
Entro all’interno del castello che Andrea e Lena hanno scelto per il ricevimento.
-Sei pazzo?-chiede Fiamma.
Apro la prima porta che trovo, uno sgabuzzino pieno di scope, spingo Fiamma contro la vecchia porta e catturo le sue labbra, lei ansima immediatamente…
-Dio mio-sussurro.
Fiamma è un fuoco devo esserle mancato…I suoi baci sono fiamme ardenti…
Siamo un gemere e baciarci con foga senza sosta.
Fiamma improvvisamente mette le mani sulla mia cintura.
-Fiamma-affermo sorpreso.
-Questa versione del Riccardo Gucci pudica è davvero noiosa…Non mi vuoi?-mi sussurra al orecchio.
-Pudico?-domando.
Lei annuisce.
Io la spingo contro il muro, alzo il suo vestito, scosto il suo intimo e senza troppo preavviso e con foga entro in lei, lei urla.
-Sei mio Riccardo-mi stringe.
-Per sempre-le mordo il collo.
-Mi rendi folle-sussurra lei.
-Ti rendo ninfomane-me la rido di gusto mentre sono dentro di lei e lei continua a gemere.
-Coglione-mi morde il labbro e fa uscire del sangue.
-Fiamma mi manderai al manicomio…-sospiro, Fiamma mi faceva impazzire al liceo con la sua ingenuità, ma adesso, adesso che è una donna che sa quello che vuole…E’ qualcosa di...Unico…
Il nostro amplesso si conclude con noi che urliamo i nostri nomi.
-E’ stato…-lei cattura le mie labbra, un nuovo bacio passionale.
-Stanotte non potrai muoverti dal letto-le sussurro.
-Tutti capiranno cosa abbiamo fatto-scoppia a ridere.
Io la osservo mentre si sistema…
-Mi sei mancata da morire-le dico.
Lei mi guarda e ha gli occhi lucidi…
-Che succede?-domando carezzandole il viso.
-I miei mi hanno raccontato della notte in cui sei andato lì-mi dice.
-E perché piangi?-le chiedo stringendola a me.
-Perché avevi bisogno di me dopo l’incidente di Zoe e non ci sono stata, avrei potuto coccolarti e farti sentire meno il peso del tuo dolore-mi carezza il viso…
-Ci sei ora e ci sarai per sempre-sorrido.
-Si amore mio-mi abbraccia.
-Ti amo-le dico.
Angolo autrice
Buonasera belle, non so quale miracolo sia avvenuto, ho scritto e quello che ho scritto mi piace, anzi vi dirò il Pov di Andrea mi ha anche commosso, si è sposato il biondino <3
Considerando il mio cinismo, questo capitolo è poesia, spero vi piaccia e mi auguro di non farvi più attendere tanto per il prossimo.
Tanti saluti piccola_Calliope

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Capitolo 13
*** Follemente innamorati ***


Follemente innamorati
POV. ELISABETTA

Ho sentito i suoi occhi su di me per tutto il tempo, in chiesa era sempre lì a fissarmi e anche adesso lo sta facendo.
-Ti vedo agitata sorellina, che succede?-mi domanda Marta.
-Marco mi dà i nervi-sbotto.
Lei lo osserva.
-Non fissarlo-l’ammonisco.
-E’ un bellissimo ragazzo, molto intelligente e non ha occhi che per te, io pagherei oro per trovarmi nella tua condizione-afferma amareggiata mentre osserva Enrique che scherza con una delle zie di Andrea.
-Enrique ti ama-le carezzo la spalla.
-Non ci credo-trattiene le lacrime, Marta in questi anni ha sofferto cosi tanto…
-Tu lo ami infinitamente, lui ti ama, meritate d’esser felici, finalmente non ci sono più ostacoli, siete nello stesso paese e Riccardo non vi intralcerà in nessun modo, Marta non essere orgogliosa, la vita è una e voi due vi volete troppo per passarla separati-le dico.
Lei mi sorride.
-A te Marco piace, buttati sorellina-mi dà un pizzicotto sul gomito.
-Io non sono fatta per queste cose, che schifo le smancerie, quei nomignoli odiosi che usano le coppie, Dio al sol pensiero, vomito-roteo gli occhi.
-Gli hai fatto i pancakes dopo averci fatto sesso, sotto sotto le smancerie ti piacciono-Marta se la ride di gusto.
Improvvisamente vedo Marco dirigersi verso di noi.
-Oddio vorrà ballare con me-mi agito.
-Bhe ballaci-risponde tranquillamente Marta.
-Non esiste-mi allarmo.
Grazie al cielo passa accanto a  noi Simon.
-Caro cuginetto concedimi un ballo-lo trascino a centro pista.
-Eviti Marco?-mi domanda.
-Ti prego-lo supplico di assecondarmi.
-Marco-Simon lo chiama.
-Simon sei un fottuto bastardo-lo fulmino.
Marco si avvicina immediatamente a noi.
-La mia adorata cuginetta vorrebbe tanto ballare con te-Simon sorride a Marco e si allontana.
-Non innamorarti mai caro cugino, renderò la tua storia impossibile-lo minaccio.
-Non puoi scappare per sempre Elisabetta-mi dice Marco.
-Non puoi lasciarmi perdere? Ti ferirò-gli dico.
-Correrò il rischio, mi concedi questo ballo?-sorridendo allunga la sua mano verso di me.
Io la osservo restia…Meno contatto fisico abbiamo meglio è, io sono fisicamente attratta da lui, ma lui vuole una storia d’amore io no…Dio mio è difficile da capire che non sono proprio fatta per queste cose?
-Marco…- cerco di spiegargli per l’ennesima volta le mie ragioni, ma lui mi interrompe attirandomi verso il suo corpo.
-Solo un ballo, niente di più-mi sorride dolcemente. Marco è molto bello, e il suo sorriso è cosi tenero…
-Potresti avere tutte quelle che vuoi-gli dico.
-Io voglio la ragazza impossibile-continua a sorridere.-E ti avrò-mi sussurra all’orecchio.

POV. MARTA
Osservo Elisabetta e Marco che ballano, sono proprio carini…
Elisabetta cederà prima o poi ne sono sicura.
Ci sono molte coppiette che ballano…Andrea e Lena sono davvero magnifici, si amano cosi tanto, mi sento triste e invidiosa…
-Cosa fa questa principessa qui sola soletta?-Enrique si accomoda accanto a me.
Io roteo gli occhi, non merita il mio perdono, è un viscido donnaiolo che si diverte a sedurre le modelle per poi abbandonarle da sole in un letto…E poi ai tempi in cui Riccardo l’ha minacciato, lui non ha lottato.
-Non  mi parlerai?-chiede ancora.
Io continuo ad osservare gli altri senza considerarlo, lui merita solo la mia indifferenza.
-Mi odi?-domanda e la sua voce si incrina…
Io lo osservo, è triste, si la conosco bene quel espressione.
-Enrique lasciami sola-gli dico.
-Non puoi provare a vedere cosa sono diventato? Non puoi provare a darmi una possibilità? Pensi di non potermi amare mai più?-mi chiede e cerca di afferrare la mia mano, ma io mi scosto immediatamente.
-E’ tardi-sussurro, queste parole mi graffiano la gola, Enrique riesce sempre a farmi male.
-Ti prego Marta-mi supplica.
-Ecco qua, che problemi abbiamo?-Simon si siede accanto a noi.
-Simon che vuoi?-chiedo.
-La ami ancora vero?-domanda Simon a Enrique.
-Da morire-afferma Enrique, io mi volto ad osservarlo e sorride…-Non ho smesso un solo istante di amarla, nonostante tutto-continua, io a quel commento roteo gli occhi, ci credo davvero poco viste le innumerevoli modelle con cui si è intrattenuto…
-Ecco Marta non ti crede, sei stato con troppe modelle amico-spiega Simon.
-Simon non intrometterti-lo ammonisco.
-Lei ti ama, ma vedi  hai avuto troppe modelle, devi impegnarti parecchio per riconquistarla e di sicuro evitare come la peste le modelle-continua Simon.
-Ho voglia di picchiarti-fulmino mio cugino acquisito.
-Siete tutti degli idioti qui, Elisabetta vuole intraprendere un qualcosa con Marco, ma ha paura, tu ami Enrique e si è vero ti ha ferito, però lo ami, quando ti concederai d’esser felice?-chiede Simon.
-Non ti conosco, ma sono perfettamente d’accordo con te-afferma Enrique.
-Mi hai spezzato il cuore e nessuno potrà ripararlo, io e te abbiamo chiuso Enrique-affermo trattenendo le lacrime.-Volevo che questa fosse una giornata felice, sei riuscito a rovinarla, non ti voglio Enrique-proietto i miei occhi nei suoi.
Detto ciò mi allontano…
Simon mi insegue.
-Forse sarei dovuto rimanere zitto-dice appena siamo soli, lontano da tutti.
Io scoppio a piangere, lui mi abbraccia.
-Simon proteggi il tuo cuore sempre, gli altri sanno solo farti del male-dico ciò mentre lui mi stringe a sé.

POV. FIAMMA
In piena notte apro gli occhi, mi giro e lo vedo, vedo Riccardo che dorme accanto a me…
Gli carezzo la guancia.
-Sei il mio amore-sussurro.
Mi sento felice, felice come non lo sono mai stata, mi sento completa, non ho nessuna paura, sono pronta a fronteggiare qualsiasi ostacolo, noi saremo felice, andrà tutto bene, avremo una famiglia numerosa come abbiamo sempre sognato
Chi l’avrebbe mai detto che sarebbe finita cosi? Che dopo tutti questi anni ci saremmo ritrovati per essere doppiamente felici?
Mi accoccolo di nuovo accanto a lui e mi addormento.
-Gattina-sento sussurrare.
-Voglio dormire-borbotto.
-Io devo andare a lavoro-afferma Riccardo.
Apro gli occhi e vedo i suoi bellissimi…
Lo bacio immediatamente.
-Che passione-sorride lui.
-Sei bellissimo e ti amo infinitamente-ricambio il suo sorriso.
-Domani tornerai a lavoro con me?-chiede.
Io annuisco.
-Voglio stare ogni secondo della mia giornata con te-lo bacio nuovamente.
-E allora adesso dormi un altro po', torno stasera, per pranzo non riesco, ho una riunione importante-mi bacia la fronte.
-Mi mancherai-piagnucolo.
-Tu di più-sorride ed esce dalla nostra camera.
Io abbraccio il suo cuscino.
Due secondi dopo Riccardo rientra.
-Che succede?-chiedo.
-Fiamma, ho dimenticato di dirti una cosa…Sei la mia vita, io vivo per te-dice.
Io mi alzo dal letto e gli salto addosso.
-Mi spiegazzi il vestito-se la ride.
-Poco mi importa-gli riempio il viso di baci.
-Fammi andare adesso-si allontana da me.
-Nessuna sveltina prima di andare a lavoro signor Gucci?-gli chiedo con tono malizioso.
-Dannata tentatrice, vai a dormire-mi lascia un tenero bacio a stampo e poi corre via.
In quella mattinata mi dedico alle pulizie di casa e mi metto a preparare una torta di mele, Riccardo la ama.
Poco dopo pranzo qualcuno suona il campanello…E’ Florencia.
-Non sei la benvenuta qui-sono pronta a chiuderle la porta in faccia.
-Ho il potere di rovinare Riccardo, forse dovresti ascoltarmi-mi sorride.
Io la fisso interdetta…
Lei entra in casa mia e si va ad accomodare sul divano.
Io continuo a fissarla senza però avvicinarmi a lei..
-Io amo Riccardo, è un uomo affascinante, carismatico, sicuro di sé…E’ l’uomo che qualunque donna vorrebbe accanto-sorride.
Mi siedo nella poltroncina di fronte a lei.
-Un uomo di cosi grande valore merita una donna di valore e non una…-mi osserva disgustata.
-Florencia ti pregherei di uscire da casa mia-le dico.
-Mio padre è un carissimo amico del più grande finanziatore di Riccardo…Mio padre mi ama,  per nessun motivo al mondo vorrebbe vedere la sua bambina stare male…Ecco vedi se io convincessi mio padre a parlare con quel finanziatore…Quel finanziatore lì potrebbe ritirarsi e procurare un danno enorme a Riccardo, ma non solo a lui, pensa quanti dipendente ingiustamente verrebbero licenziati-dice…
-Florencia stai delirando-inizio ad innervosirmi.
Mi mostra un foglio.
-Controlla con i tuoi occhi che perdite avrebbe Riccardo-sorride.
I numeri che vedo su quel foglio mi lasciano a bocca aperta, Riccardo rischierebbe la bancarotta.
-Se lo ami davvero lascialo, imparerà ad amarmi, saremo felici e la fuego style con tutti i suoi dipendenti sarà salva-dice.
-Non lo ami davvero se…-mi interrompe.
-Guarda qui lui è Lucas, un magazziniere, sua figlia ha la leucemia...Oppure guarda lui è Salvador la madre è ricoverata in una clinica privata a causa di una malattia rara, lavora anche di notte per non farle mancare niente-mi dice, mostrandomi foto e documenti…
Osservo la foto della figlia di Lucas…
-Io…-non so cosa dire e cosa fare.
-Non puoi essere egoista Fiamma-mi dice quella strega.-Riccardo merita me accanto a lui, non te, non sei valida…Pensa a Riccardo, pensa ai dipendenti alla piccola figlia di Lucas…-continua.
-Come posso lasciarlo?-trattengo le lacrime.-Ne morirà-dico, non morirà solo lui, ma anche io, non posso nuovamente ricominciare senza l’amore della mia vita.
-Ci sarò io a consolarlo…Fiamma tradiscilo e fai in modo che lui lo scopra, fai ciò che ti dico o lo rovino-mi dice.
-Florencia ti prego…-mi sembra un incubo tutto ciò.
-Hai una settimana di tempo-detto questo va via…
Si porta via tutto tranne la foto della figlia di Lucas…
-Cosa faccio?-scoppio in un pianto disperato.
Quella sera quando Riccardo rientra mi trova a letto…
-Hai fatto la torta di mele gattina?-viene a mettersi nel letto accanto a me.
-Ho mal di testa Riccardo, voglio dormire-gli dico.
-Vuoi che ti prepari un brodo caldo tesoro?-mi domanda,  perché deve essere cosi premuroso e amorevole?
-No, voglio solo silenzio-rispondo acida, il mio cuore mi fa malissimo.
-Ok mi faccio una doccia-c’è rimasto male, lo comprendo dal suo tono…
Io rimasta sola scoppio a piangere…
Decido di raggiungerlo in bagno con addosso il pigiama entro nella doccia con lui.
-Amore mio che succede?-mi chiede.
-Io ti amo Riccardo, ti amo cosi tanto, ti amo tanto da farmi scoppiare il cuore, io non posso-non smetto di piangere.
-Cosa?-chiede.
-Florencia mi ha minacciato mi ha detto che farà ritirare il vostro più grande finanziatore, che tanti dipendenti finiranno a casa, Lucas il magazziniere ha una bambina malata, tu rischi la bancarotta…Io non posso stare con te, non posso essere egoista-straparlo.
-Quindi tu vuoi lasciarmi?-chiede serio.
Io annuisco.
-E io dovrei lasciarti andare?-continua.
-Certo pensa alla bambina di Lucas…-io non riesco più a parlare per le lacrime.
-Non lavora nessun Lucas alla Fuego style-mi dice.-Il più grande finanziatore della Fuego style è Simon non capisco come Florencia possa convincerlo a ritirarsi-continua.
-Mi ha…-mi interrompe.
-Presa in giro, esci dalla doccia Fiamma-mi ordina Riccardo.
-Sei arrabbiato?-chiedo.
-Sono furioso, volevi lasciarmi…Ma grazie al cielo sei rinsavita e mi hai parlato-dice indossando l’accappatoio.
-Mi credi che ti amo e che…-mi interrompe ancora.
-Hai davvero mal di testa?-chiede.
-No, ma adesso cosa c’entra?-domando.
-Pure la sceneggiata del mal di testa-ride di gusto.
-Lei mi ha detto che t’avrei dovuto tradire-gli spiego.
-E tu l’avresti fatto vero?-chiede.
-Gli altri non mi piacciono-rispondo.
Lui non smette di ridere.
-Quanto sei buona e ingenua amore mio?-mi carezza il viso.
-Io la uccido quella strega-urlo.
Riccardo sorride.
-No amore mio staremo al suo gioco-afferma Riccardo.-Ci lasceremo, la illuderò e poi la distruggerò-sorride soddisfatto.
-E hai intenzione di barciarla?-lo fulmino.
-Se serve-dice.
-Ti lascio davvero poi-gli colpisco la spalla.
-Sarà divertente litigare con te, poi potremo fare pace in ufficio-si avvicina a me  e mi bacia il collo.
-Sono arrabbiata con te, vuoi baciare quella viscida di Florencia-lo allontano da me.
-E tu volevi lasciarmi-sbotta.
-Ho passato un pomeriggio a piangere disperata-urlo.
-Però avevi già scelto da sola, si ora lascio Riccardo, per il bene dei suoi dipendenti, ma al nostro bene ci pensi mai?-chiede alzando anche lui la voce.
-Scusa se vedendo la foto di quella bambina, ho messo davanti il suo bene, meritava d’avere un futuro felice-lo spintono.
-Tu mi avresti tradito perché Florencia l’ha ordinato-ride nervosamente.
-Non volevo farti andare in bancarotta, so quanto tieni alla Fuego style, l’avrei fatto per te-vado in camera, visto che sono completamente bagnata e devo assolutamente cambiarmi.
-Per me? Sarei stato da cani Fiamma, io ti amo da impazzire-urla anche lui seguendomi.
-Non potevamo essere egoisti-continuo.
-Tu lo saresti stata, avresti deciso per entrambi, una relazione non può andare cosi-Riccardo furiosamente chiude l’anta dall’armadio.
-Non so vuoi sfasciare l’armadio?-lo spintono.
-Sono egoista e lo sfascio, lo ricopro-urla ancora.
-Lo ricompri perché Florencia non ti ha ancora mandato in bancarotta-lo spintono ancora una volta.
-Devo ringraziarti se ti ho trovato ancora qui…Magari nel tuo folle piano con Florencia potevi scappare in Italia, beh sappi che io non ti avrei rincorso-dice.
-Perché quando mai l’hai fatto?-sbraito furiosa.
-Non ti ho mai rincorso?-chiede acido.
-Ti ricordo quella bella tutina da bebè che ho dovuto vedere tra le tue mani quando mi sono trasferita in Spagna?-lo fulmino.
-Ecco qui ti volevo, stai sempre lì a rinfacciarmi gli errori-Riccardo stringe i pugni.
-Oh vedo che certe abitudini non sono cambiate, vuoi dare un pugno a qualcosa e spaccarti una mano come ai tempi del liceo?-chiedo acidissima.
-Sei una stronza-lui esce dalla camera.
-Tu di più, ti odio Riccardo-urlo, sbattendo i piedi a terra.
Due secondi dopo Riccardo è di nuovo in camera e le sue labbra sulle mie, io immediatamente mi libero del suo inutilissimo accappatoio, lui in un nanosecondo mi spoglia…
Finiamo sul letto e un istante dopo Riccardo è dentro di me.
-Riccardo-urlo.
-Sei una stronza-sussurra lui.
Io scoppio a ridere.
-Ci stai facendo sesso con questa stronza-affermo.
Riccardo mi morde il labbro.
-Ti sbagli ci sto facendo l’amore con questa stronza-mi fulmina.
-Farà di peggio un giorno questa stronza, ti sposerà-gli sorrido.
-Siamo due pazzi-ride di gusto.
-E stiamo parlando troppo quando non si dovrebbe-gemo.

POV. RICCARDO
Fiamma giace addormentata accanto a me…
Questa folle voleva lasciarmi…
Voleva scappare di nuovo da me, sarei morto probabilmente, no io non posso più vivere senza Fiamma, mi è davvero impossibile, Fiamma è la mia vita…
Vivo per lei, per i suoi sorrisi, i suoi baci…
Se questa sera arrivato a casa non l’avrei trovata sarei impazzito…
Florencia pagherà caro ciò che ha fatto, si è approfittato della sua dolcezza, della sua ingenuità…
Lei ha passato tutto il pomeriggio a piangere, i suoi occhi gonfi ne sono testimoni.
-Piccola pazza io starò per sempre con te-sussurro carezzandole la fronte.
Siamo stati separati troppi anni, anni sprecati in cui siamo stati infelici, noi meritiamo di sentirci come poco fa, follemente innamorati, dobbiamo litigare per poi far la pace facendo l’amore per sempre.
Angolo autrice
Buonaseraaaaa e dopo tanto sono tornata anche qui <3
Cosa abbiamo in questo capitolo? Intanto vediamo cosa combinano le sorrile di Riccardo...E poi ritroviamo i folli innamorati, Riccardo e Fiamma. Vi siete spaventate quando ho messo la minaccia di Florencia vero? Aahahahah credevate che cattiva Calliope fosse tornata e invece no.
Spero con i capitoli di allietare queste giornate tristi <3
Tanti saluti piccola_Calliope

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