Attraverso le sbarre

di Ori_Hime
(/viewuser.php?uid=942609)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Kylo Ren ***
Capitolo 2: *** Poe ***
Capitolo 3: *** Ben ***
Capitolo 4: *** Rey ***
Capitolo 5: *** Daisy ***
Capitolo 6: *** Ben Solo ***
Capitolo 7: *** Leia ***
Capitolo 8: *** Chewbacca e C3PO ***
Capitolo 9: *** R2D2 e BB8 ***
Capitolo 10: *** Rose ***
Capitolo 11: *** Finn ***
Capitolo 12: *** Han Luke (Epilogo) ***



Capitolo 1
*** Kylo Ren ***


 
 

Attraverso le sbarre

 

Storia ambientata dopo “Connection” all'interno della raccolta “... But not to me” da me precedentemente pubblicata, anche se non è essenziale averla letta. Dopo qualche anno da “Gli ultimi jedi” la Resistenza ha vinto e Kylo Ren è prigioniero, mentre Rey cercherà il suo contatto dopo tanto tempo...

 

I – Kylo Ren

 

Tempo fa in una Galassia lontana lontana... la Resistenza aveva sconfitto finalmente i sith e la Galassia era di nuovo in pace. Era stata istituita una Repubblica e Leila ne era la presidente. Kylo Ren scontava le sue pene in cella, poiché la madre e Rey non avrebbero mai acconsentito a una condanna a morte del giovane che avevano amato. Rey si offrì di portargli i pasti: qualcuno avrebbe dovuto dargli da mangiare e lei era l'unica che desiderava vederlo almeno un po'.

-Sicura che questo non ti turberà? Sei ancora stravolta dalle battaglie, lo so, lo percepisco attraverso la Forza... è... traballante, instabile da quando sei tornata con la Resistenza, dall'addestramento di Luke. La visita al tuo nemico non ti aiuterebbe.- le si rivolse Leila in ansia per lei.

-Sto bene, non ti preoccupare. Kylo Ren non potrà più nuocermi, non ora che è in prigione. Fidati di me. - la rassicurò l'ultima jedi.

Prese dalla credenza della mensa della prigione una porzione di cibo e la mise su un vassoio con dell'acqua e un piatto. Cercando di mantenerlo in equilibrio, portò il pranzo al carcerato numero 1 che si trovava in una cella speciale in cui non poteva usare la Forza. Era buia nonostante fosse pieno giorno e Kylo Ren si mimetizzava perfettamente in quell'oscurità, ma appena vide Rey si illuminò. Lei era il suo sole e la sua presenza aveva dell'inimmaginabile: che ci faceva lì? Non la vedeva da anni e sul campo di battaglia era apparsa raramente, o così almeno gli avevano riferito. Le connessioni tra loro due erano sparite dopo quella in cui Rey gli aveva chiuso il portellone del Millennium Falcon in faccia, ma ogni tanto percepiva le sue emozioni: erano la sua unica fonte di gioia, anche se sentiva la sua sofferenza saperla in vita gli bastava.

Ora la jedi che aveva conosciuto era di fronte a lui, più bella che mai, splendente come un angelo e, avrebbe giurato, un po' più formosa di quanto ricordasse. I suoi occhi erano sfuggenti e tristi: che fine aveva fatto lo sguardo vivace da ragazzina?

-Sono cresciuta, Ben.- gli rispose, sorprendendolo, Rey.

-Ne è passato di tempo...- esclamò, ancora sconvolto da lei e come fosse riuscita a leggergli nella mente. -3 anni per l'esattezza.- completò la frase la giovane, appoggiando il vassoio a terra di fronte alle sbarre dove si trovava Kylo Ren. Aprì il pacchetto di cibo disidratato e infilò il contenuto nel piatto versandoci un po' d'acqua. Mescolò fin quando dal piatto non lievitò un panino e lo porse al detenuto. Le loro mani si incontrarono a metà strada, esattamente tra le sbarre e risentirono quell'emozione provata al loro primo sfioramento di dita: caldo, tensione, fuoco, desiderio. Nessuna parola rese speciale quel momento però, solo un breve incontro di sguardi che si separò subito, appena il contatto finì.

Era dimagrito, notò Rey, scrutando il suo viso nella penombra della cella, ma era bello come un tempo. Le sue cicatrici erano ancora lì, in memoria del loro primo scontro e i suoi occhi erano cupi, ma l'attraevano ancora.

Kylo Ren ringraziò appena, addentando il panino e divorandolo lentamente per poterlo gustare il più a lungo possibile. Era affamato, ma non sapeva quando ne avrebbe avuto un altro, ne quando avrebbe potuto rivedere Rey. A fine pasto gli passò un bicchiere d'acqua che lui bevve in più sorsi: voleva trattenerla il più a lungo possibile, ma più placava la sete più ne accresceva un'altra dal nome “Rey”. Gli era mancata come l'acqua, si era sentito sempre più arido dentro, senza vita. Ne voleva ancora, non poteva sopportare di perderla un'altra volta e restituendole il bicchiere le trattenne le dita il più a lungo possibile, cercando disperatemene il suo sguardo.

Rey lo resse pochi secondi e cercò di interrompere quel contratto dimenando le dita e, anche se la presa di lui era decisa, si staccò ritraendosi, per la delusione di Ben.

-So che lo vuoi anche tu.... e non è la Forza a dirmelo, non riesco a percepirla qui dentro ed è come se mancasse una parte di me...- spiegò Kylo Ren.

Questo attirò la curiosità della jedi che si voltò a fissarlo: era davvero così inerme? Il Kylo Ren che conosceva, che non aveva mai ceduto al bene, ora era lì, senza la sua arma, né il potere che aveva tanto bramato. Doveva sentirsi ancora più fragile di quando lo aveva conosciuto e gli fece un po' pena. Se non avesse avuto la Forza dalla sua parte, anche lei sarebbe stata nel suo stesso stato. Dovette ammettere che lui aveva ragione: anche lei fremeva per riavere un contatto con lui... ma a cosa avrebbe portato? Lui era in cella, ci sarebbe rimasto probabilmente per il resto della sua vita e lei non poteva permettersi di aspettare che le cose migliorassero. Non era più la ragazzina che aveva conosciuto, lui l'aveva cambiata nel profondo, più di quanto si aspettasse e, per dimenticarlo, raccolse il piatto e il bicchiere, posandoli sul vassoio e se ne andò. Vederlo e provare ancora quelle forti emozioni contrastanti le aveva fatto male.

Kylo Ren si chiese perché se ne fosse andata senza rispondere. Forse semplicemente non era degno di ricevere una risposta, in fondo cos'era lui? Un carcerato, un delinquente, un assassino, ed il bello era che lo era sempre stato. Sulla Starkiller la libertà era assai limitata, eppure aveva creduto di essere libero quando aveva deciso di seguire Snoke: libero di essere chi doveva essere. La verità era che non era mai stato libero di scegliere e si era sentito tale solo quando aveva conosciuto Rey. Lei lo aveva fatto sentire umano, non un mostro, né un assassino, nonostante inizialmente anche lei lo aveva reputato così.

Il suo abbandono lo aveva fatto ricadere nell'oscurità e lo aveva portato a stare lì, a marcire nella sua sofferenza.

 

 

A cena Rey non tornò da Kylo Ren, ancora sconvolta dal loro incontro, ma si era presa quell'incarico e sapeva che avrebbe dovuto portarlo avanti perciò, il giorno dopo, gli portò la colazione: del semplice latte con qualche pezzo di pane. Lui la guardò nuovamente con la stessa ammirazione del giorno precedente, ma non come quella che vedeva negli occhi di Poe o chiunque altro la lodasse per le sue capacità con la Forza, era quell'ammirazione di chi ti apprezza così come sei, di chi ha letto dentro la tua anima e non ti cambierebbe per nulla al mondo. Ben era l'unico a guardarla così, sebbene lei sfuggisse al suo sguardo.

-Temevo di non vederti più... A cena ieri è venuta una guardia che nemmeno ha osato parlarmi... per favore: dimmi qualcosa almeno tu!- la implorò Kylo Ren.

-Di che cosa vorresti parlare?- gli rispose Rey, temendo le potesse chiedere qualcosa a cui non avrebbe potuto o voluto rispondere.

-Che cos'hai fatto in questi ultimi anni Rey? So che non ti si è vista molto durante la guerra...O almeno, io non ti ho vista.- aveva quasi un tono indagatore, tanto che la giovane non seppe che rispondere: era uno di quegli argomenti di cui non voleva trattare.

-Ho avuto altro da fare. La Galassia non gira attorno a te, al Primo Ordine o alla Resistenza.- ribadì un po' scocciata e, forse, un po' crudele nei suoi confronti, visto che in realtà i suoi pensieri avevano continuato a ruotare attorno a lui.

-Non volevo sembrarti invadente. Scusa.- replicò un po' offeso. -Solo che... Non ti vedevo più attraverso la Forza, ma percepivo ogni tanto il tuo stato d'animo... hai sofferto terribilmente nemmeno un anno dopo il nostro ultimo contatto. Temevo stessi per morire. Ho pensato che forse eri stata ferita gravemente e per questo sei sparita per un po' dalla circolazione. Anche prima però non ho più avuto tue notizie da nessuno ed ero preoccupato, poi ho sentito il tuo dolore e il tuo sollievo e allora mi sono rasserenato perché eri viva. Ho percepito dopo quella volta la tua ansia, alternata a momenti di felicità, contagiando anche la mia. Da allora so, o almeno spero, di non essere stato io a ferirti... - rimase un attimo in silenzio prima di riprendere il discorso, un po' per rielaborare i pensieri e un po' per dare tempo a Rey di rispondere, ma lei non lo fece: stette con lo sguardo puntato verso il basso per tutto il tempo.

-Ho cercato di provocare danni il meno possibile, specialmente se percepivo la tua presenza o quella di mia madre in qualche maniera, mi rifiutavo persino di attaccare. Tutti presero ad odiarmi e a temermi ancora di più. Il Primo Ordine, già in decadenza dalla morte di Snoke, era sempre più scoordinato per colpa mia e sempre meno unito. Ognuno era diventato una pedina a sé stante, c'era chi seguiva me, chi Hux, chi faceva per conto suo: non eravamo più un'unica entità. Capisci che, in queste condizioni, la vostra vittoria era prevista, a mio parere.- Rey, incredula, alzò leggermente lo sguardo: era davvero successo tutto questo?

-Non dovrei chiedere altro che vederti in vita, effettivamente. Mi dispiace per la mia intrusione.- concluse abbassando il volto che era diventato ancora più cupo per i sensi di colpa. Rey invece era come rinata grazie a quelle parole: se avesse riferito a Leila che aveva fatto di tutto per mantenerle in vita, forse sarebbe stato scagionato, o almeno gli avrebbero ridotto la pena. Sarebbero bastate le loro vite salve contro l'omicidio del padre e di un numero spropositato di innocenti? Probabilmente no, ma Ben stava riaffiorando alla luce e questo le bastava. Doveva bastare a tutti.

Come ringraziarlo per il suo gesto? Non se la sentiva di parlare, non ancora, ma raccolse la ciotola del latte e si soffermò un attimo più a lungo del giorno precedente a contatto con le sue dita, sentendo le sue quasi ossute. “La prossima volta dovrò portargli qualcosa di più da mangiare o anche Ben sparirà dalla circolazione, magro com'è.” pensò preoccupata per la sua salute. Fu il tempo di un respiro quel semplice gesto, ma abbastanza per rimettere i loro cuori in subbuglio e calmarli appena il contatto terminò.

-Ci vediamo a pranzo, Ben.- lo salutò Rey, facendo sciogliere l'ex sith. Era la sola rimasta a chiamarlo così: quanto era dolce il suo nome, il suo vero nome, detto da lei e se glielo avesse sentito pronunciare ancora forse Ben avrebbe avuto una concreta possibilità di tornare.

 

 

Note:

Finalmente riesco a pubblicare il primo capitolo di questa storia iniziata a scrivere ancora nei primi mesi di quest'anno! In quel periodo mi sentivo veramente “cattiva”, un mostro, rispecchiandomi molto in Kylo Ren/Ben Solo, riversando letteralmente i miei pensieri sulla carta... e questo è ciò che ne è uscito. Spero non vi deprimerete nel leggerla!

I titoli dei capitoli avranno i nomi dei personaggi che compaiono nella storia, ma non per forza saranno i protagonisti dei capitoli stessi.

Cercherò di pubblicare appena la mia beta Flos Ignis mi invierà le correzioni dei vari capitoli, nel giro di una settimana da allora almeno, gli ultimi li devo ancora scrivere, ma so già come dovrà terminare la storia!

Grazie per l'attenzione e per essere passati,

a presto!

Baci,

Ori_Hime

Ps: vi aspetto anche su facebook per aggiornamenti sulla pagina “Fairy Floss”

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Poe ***


 

II - Poe

 

A pranzo Rey tornò con un vassoio con doppia razione di cibo e una scatola. Passò il piatto con una bistecca a Kylo Ren e l'altra se la mangiò lei, una di fronte all'altro. Curioso come, pensarono, non avevano mai mangiato insieme prima, eppure avevano conosciuto tutto dell'altro senza aver condiviso qualcosa di così semplice e quotidiano come un pasto. Entrambi si scrutarono in silenzio, inghiottendo un boccone dopo l'altro, cercando di non perdersi alcun movimento l'uno dell'altra, ma senza incrociare mai lo sguardo: non volevano farsi scoprire nell'atto di osservarsi.

Finito di mangiare, Rey riprese il piatto e lo ripose nel vassoio, infine aprì la scatola che aveva portato con sé: era di plastica quadrata e si rivelò essere una scacchiera con tanto di re, regine, cavalli, alfieri e pedoni.

-Che colore vuoi?- gli chiese coinvolgendolo nel gioco.

-Nero- rispose Kylo Ren, come se Rey potesse avere dubbi.

-Ok, comincio io!- esclamò la giovane spostando un pedone bianco in avanti. Kylo Ren le comunicò la sua mossa e Rey eseguì, continuando il gioco. La partita sembrò infinita e a scandirla c'erano solo gli ordini del giovane e i movimenti delle pedine. La tensione si percepiva nell'aria, erano perfettamente concentrati sulle mosse dell'avversario, questa volta si trattava solo di un combattimento tra cervelli, senza l'uso della Forza o delle armi. Ogni mossa era perfettamente calibrata e ragionata, nessuno dei due aveva fretta, nemmeno Rey di andarsene, pensò il prigioniero.

Mossa dopo mossa, cercavano di non essere scontati per l'altro, finendo per rimanere con poche pedine importanti. Chi dei due avrebbe vinto? Bianco o nero, l'eterna lotta era ora rinchiusa in quel gioco, in piccoli pezzi di plastica, in due re e due regine, che si spostavano e mangiavano gli altri pezzi, senza però far del male a nessuno, solo per gioco, innocentemente. Avanzare, retrocedere, incrociare scacchi bianchi con quelli neri: sembrava la metafora della loro vita: Impero e Resistenza, luce e oscurità, e non solo. Erano anche i loro personali incontri e scontri, riavvicinamenti e separazioni. Eliminare le resistenze verso l'altro: silenziosamente stavano combattendo la battaglia più dura tra loro, l'accettazione delle loro condizioni presenti e passate. L'essere separati dalle sbarre, il non riconoscere più l'altro pur essendo l'unica persona conosciuta nel profondo, il voler ricostruire un rapporto che era andato perduto e non sapere come fare. Ammettere di essere state delle pedine da parte del Primo Ordine e da parte della Resistenza ed esserlo state fino alla fine, quando il loro unico obiettivo era quello di voler stare insieme.

Rey si fermò a lungo a riflettere su cosa muovere, quando quello che per Kylo Ren sembrava il pilota che in passato aveva torturato per avere la mappa che portava a Luke Skywalker avanzò e la chiamò, dicendo che l'aspettava a casa. La giovane sobbalzò e gli urlò un “arrivo” e mosse una pedina per poi andarsene, lasciando la scacchiera lì. Ben rimase solo con il gioco in bella vista senza poterlo toccare o modificare: Rey aveva fatto scacco matto al re con la sua regina bianca.

Il suo raggio di sole e sua avversaria non si fece viva a cena e al suo posto tornò quell'uomo che l'aveva chiamata a sé. Il carcerato nelle ultime ore si era chiesto chi potesse essere per Rey, oltre a innervosirsi per l'odio profondo che provava ancora nei suoi confronti. Da quelle poche parole sembrava fosse in confidenza con lei, quasi intima, anche se il tono non era stato dei più affettuosi.

“Casa”: Rey aveva una casa e qualcuno che l'aspettava? Non si era mai posto il problema che potesse aver voltato pagina, l'avesse dimenticato e potesse stare con qualcun altro che non fosse lui. Che ne era stato dei loro sentimenti, delle loro parole d'amore, delle loro carezze, dei loro sguardi, dei loro abbracci, dei loro baci... del loro amore?! Lui non avrebbe mai potuto dimenticarli e pensava che anche per lei valesse lo stesso, ma ora l'unica certezza che aveva era crollata come un castello di carte. Poteva davvero aver rubato il cuore alla sua Rey quel damerino?!

Gli porse del pane e un po' d'acqua e rimasero in silenzio fino a quando Ben, impaziente di vedere la ragazza, gli chiese: - Dov'è Rey?-

-È occupata, oggi ha trascurato i suoi doveri troppo a lungo per poter venire, così ci sono io. - gli cadde l'occhio sulla scacchiera e notò che Rey l'aveva lasciata lì, perciò buttò giù i pezzi e li rimise nella scatola per riportarle il gioco. -Aspetta! E se Rey avesse voluto lasciarla per poter continuare a giocarci?- chiese Kylo Ren nel tentativo di avere qualcosa che le ricordasse la sua presenza e lo confortasse. -Cosa? Pensi che fosse quella la sua intenzione? Povero illuso, temo che per la fretta l'abbia dimenticata qui, ma la rivorrebbe a casa, dov'è giusto che stia. - e così facendo, dopo aver recuperato il piatto e il bicchiere dal carcerato, se lo portò via con sé. Ben rimase col dubbio che forse non era la scacchiera che l'uomo voleva a casa, quanto Rey stessa.. Come faceva Rey ad avere a che fare con un tipo così, o magari anche peggio: a stare con un tipo così? Come si permetteva di dargli dell'illuso? Una cosa era certa: la visita di quell'individuo così scortese non era stata per niente piacevole e avrebbe preferito di gran lunga rimanere da solo con i suoi dubbi. Aveva sottolineato ancora la parola “casa”... che abitassero assieme o meno non l'avevano specificato. Ma sicuramente conosceva bene la situazione famigliare o domestica di Rey, cosa che lui non sapeva più.

Era frustrante non essere più vicino a lei, non essere più legati nemmeno dalla Forza, non poter condividere i momenti di stanchezza o di dolcezza e scoprire, forse, di essere stati sostituiti, specie da Poe. Poteva avere di meglio, poteva avere lui. Ma poteva davvero essere migliore di quel Dameron? Lui era il famigerato Kylo Ren, sicuramente per nessuno sarebbe stato un buon partito. Poteva esserlo Poe? Oggettivamente sì, visto che aveva tutte le carte in regola per poter stare con lei: Resistenza, pilota, un viso niente male... Peccato fosse un po' troppo sicuro di sé. Ma se a Rey piacesse un tipo così? Poteva darle solidità e una famiglia, ciò che lui in carcere non poteva certo offrirle.

Si sentì un mostro, indesiderato da tutti e dal nervoso cominciò a prendere a pugni il muro, il pavimento e le sbarre della cella, facendosi male alle nocche fino a sbucciarsele. Alla fuoriuscita di sangue si leccò le ferite e si calmò: farsi del male fisicamente era inutile e non aveva niente per medicarsi. Nonostante la stanchezza improvvisa causata dallo sfogo non riusciva ad addormentarsi: i pensieri rimasero a tormentarlo per tutta la notte. Si rese conto che era mattina dal rumore di passi che percepì in lontananza: possibile che non avesse proprio chiuso occhio?!

Era Rey che, splendente come il sole, illuminò l'ex sith con la sua luce e gli porse latte e biscotti.

-Rey...- riuscì appena a dire Ben dal sonno.

-Hey, ti ho portato da mangiare: i biscotti li ho fatti io, spero siano buoni!- gli spiegò.

Era forse questo il motivo per cui era stata assente a cena? Biscotti?

-Grazie. Solo la tua presenza è già un conforto.- disse mangiando i suoi dolci, gustandoli per bene, uno ad uno. Non ricordava l'ultima volta in cui ne aveva mangiati di così buoni... o semplicemente era tanto tempo che non ne mangiava? O erano le mani di Rey a rendere tutto speciale?

-È passato Poe?- domandò la giovane timidamente.

-Se intendi quello sbruffone maleducato sì...- sentenziò Kylo Ren sgranocchiando.

-Non volevo venisse.. cioè sì, ma avrei preferito occuparmi io di te, mentre lui mi ha convinta a rimanere a casa, così ho pensato di farti i biscotti.- gli spiegò per scusarsi per quella situazione imbarazzante.

-Ti ha rispedita a casa per allontanarti da me e non ti ha fatto nemmeno tornare per cena... Cos'è? Tuo marito? Da quando sei sottomessa a qualcuno Rey?!- La jedi che voleva farsi perdonare per quella situazione sconveniente si ritrovò attaccata senza aver fatto realmente qualcosa di sbagliato e percepì le lacrime salirle agli occhi, ma le ricacciò dentro a forza: -Come ti permetti? Vengo qui a trovarti nonostante tutto e tu mi rispondi così?! Cosa ne sai di me?! Cosa ne sai di Poe?! Lui... mi sta solo dando una mano, come io la sto dando a te. -

Kylo Ren si sentì uno stupido: l'ultima cosa che voleva era non rivederla più. Riuscì a trattenerla per un soffio, prendendole una mano attraverso le sbarre, proprio quando se ne stava per andare. Colta dalla sorpresa si voltò: -Scusami Rey, ma la sua visita è stata davvero... sgradevole, diciamo. Non ce l'ho con te, assolutamente no. Sono solo stanco perché non ho dormito e ci tenevo a dirti che i tuoi biscotti sono i migliori della Galassia!-

La ragazza in quel momento notò le sue mani: -Ma che ti è successo?! Hai bisogno di fasciature!-

-Non ti preoccupare, sono stato io!.-

-Tu?-

-Sì, per il nervoso...-

Rey sparì di corsa e per un attimo Ben temette che non tornasse, ma presto ricomparì con del disinfettante e delle garze sterili. Gli medicò le ferite con cura e gli bendò la mano silenziosamente, concentrata a non fargli del male. Ben ringraziò e la giovane gli tenne ancora le mani a lungo, riappacificandosi a vicenda.

-Che ti ha detto Poe?- riprese dopo quella pausa Rey. L'ex sith si sciolse e le raccontò tutto, lasciandola senza parole.

-Io... Mi dispiace sia andata così. Non è quella persona spregevole che mi hai descritto... ma non voglio nemmeno difenderlo: non è stato carino con te, glielo riferirò.- cercò di recuperare la ragazza.

-Non ti preoccupare, sapere che ti dispiace mi basta. In fondo cosa posso pretendere stando qui dentro? Non certo compassione.-

-Non dire così: io ci tengo a te, altrimenti non sarei qui.-

-Infatti non mi merito questo trattamento speciale, tanto meno da te.-

-Smettila di fare la vittima: io so che sei buono, Ben, e lo sai anche tu, devi solo accettarlo. Non m'importa se il resto della Galassia pensa che tu non lo sia, io sono qui perché credo in te e, finché ci sarà anche solo una persona che crederà nella tua bontà, tu sei e sarai una persona buona. Credi in me, almeno.-

-Io credo in te, Rey. Non credo nella mia bontà... ma per te farei di tutto. -

-È già qualcosa... Allora comincia a volerti bene, perché io te ne voglio.-

Detto questo gli lasciò le mani e raccolse il vassoio e ciò che rimaneva e se ne andò. Ben rimase imbambolato: “Chi se ne frega di Poe, ha detto che mi vuole bene e finché me ne vorrà io sarò buono, buono per lei.” pensò innamorato. “E ora chi dorme più dopo questa dichiarazione?” si buttò sulla brandina, stanco, ma con mille pensieri positivi in testa.

 

Note:

Il dialogo tra Rey e Ben di questo capitolo lo adoro: è frutto della mia mente partendo da un dialogo con Manto che ha sopportato le mie paranoie a riguardo! Grazie ancora per avermi risollevato il morale, sei stata importante! E un grazie particolare va anche a Flos Ignis che mi sopporta e supporta correggendo i miei deliri: grazie per il tuo incentivo a continuare a scrivere!

Grazie anche a voi lettori che continuate a leggere di Ben e Rey, in particolare al mio “fan numero uno” che mi recensisce sempre IndianaJones25, a Sara Marie per aver aggiunto la mia storia tra le preferite, 19mina, EcateC e lalla07 per averla aggiunta tra le ricordate e evuzzola, Milah Darkice, MorganaRoisinDubh81 e Queen Elizabeth per averla aggiunta tra le seguite! Mi sento molto onorata e preoccupata allo stesso tempo nel leggere i vostri nomi perché penso di creare aspettative che magari non si realizzeranno, ma vi ringrazio per la fiducia che riponete in me! Spero di non essere troppo scontata e non annoiarvi!

Un bacione a tutti,

Ori_Hime

Ps: per una fan art a tema passate su https://www.facebook.com/fairyflossblog/

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Ben ***


 
 

III - Ben

 

Ben si era addormentato. Quando fu ora di pranzo si svegliò, sentendosi chiamare “Ben”; se fosse stato chiamato Kylo Ren, non sarebbe nemmeno valsa la pena alzarsi. Rey se ne stava già andando, dopo aver infilato il piatto con il pane, della carne secca e persino una mela tra le sbarre, quando il bello addormentato si alzò dalla brandina, ma era troppo tardi: lei era già lontana. Che avesse fretta? Gli dispiacque aver perso quell'appuntamento con lei, ma la sua voce angelica gli era parsa inizialmente un sogno... come le sue parole a colazione che l'avevano cullato fino ad addormentarsi.

-Aspettami Ben...- sentì poi improvvisamente da lontano e l'ex sith si preparò in un lampo, cercando di esser presentabile, sciacquandosi la faccia e pettinandosi i capelli, ma Rey non tornò. Forse si riferiva alla cena? Pensò deluso addentando il pranzo. Le ore del pomeriggio sembravano non passare più e si mise a giocare con il piatto, come se fosse un fresbee, per fortuna era di plastica. All'ora di cena si preparò in piedi, risistemandosi il vestito e i capelli appena sentì dei passi, ma erano pesanti, non leggeri e leggiadri come quelli del suo angelo, o almeno cosi gli sembravano. Arrivò ancora il pilota dalla divisa arancio che lo squadrò dalla testa ai piedi, sorpreso di vederlo così impalato.

-La stavi aspettando ancora, vedo- disse un po' scocciato il pilota, passandogli una zuppetta appena realizzata con acqua calda e una bustina di brodo liofilizzato. Kylo Ren cercò di essere gentile per Rey e lo ringraziò per la cena. -Ho saputo che le hai riferito della nostra conversazione... Beh, ci tiene a te, a quanto vedo, ma tu... potresti solo deluderla. Devi trattarla bene, hai capito?!- ringhiò muovendo le sbarre che aveva afferrato saldamente. -Non potrei mai farle del male e lei lo sa.- Rispose cercando di mantenere la calma Ben. -Se mai le farai qualcosa di brutto sei finito!- tuonò di nuovo, più inferocito di prima per la risposta inaspettata del carcerato.

-Stai pure tranquillo che non succederà.- cercò di essere superiore a quell'arrogante passandogli la ciotola e mettendosi in posizione di meditazione: a gambe incrociate e chiudendo gli occhi.

Poe stava per replicare, quando fu sorpreso da una piccola presenza: una bambina dai capelli neri acconciati con tre codini come quelli che portava Rey qualche anno prima e molto somigliante a lei nei lineamenti. Era corsa dal pilota per poi saltargli in braccio. Ben vide il suo cambiamento da duro a dolce in pochi secondi: che fosse sua figlia?

-Daisy, che ci fai qui?- le disse dandole un bacio sulla guancia destra. - Non uscivi più, io ho fame e voglio andare a mangiare!- brontolò la bimba mettendo il broncio, ma rimanendo comunque adorabile. -Hai ragione, non dobbiamo far aspettare la mamma... Adesso andiamo.- e senza salutare e lasciando le stoviglie per terra, uscì di scena con la mini Rey in braccio.

Ben rimase sconvolto da quella scena famigliare. La bambina era troppo simile alla jedi che conosceva! Poteva essere sua figlia? Era l'unica spiegazione che poteva darsi per quella somiglianza e si poteva dedurre il motivo per cui Rey non potesse essere presente sempre e perché Poe la volesse a casa: per occuparsi di lei. Non voleva però credere che l'avesse avuta da Poe: per quanto Rey gliene avesse parlato bene non poteva concepire l'idea di loro due insieme come coppia, specialmente a “fare quelle cose”, e se ci pensava si sentiva ribollire d'odio e gelosia verso di lui... e la meditazione poteva andare a quel paese.

Rey era stata solo sua: solo lui l'aveva l'aveva conosciuta profondamente ed amata, che sapesse. Purtroppo dovette tornare alla realtà: non erano mai stati insieme davvero, i loro ideali, le loro posizioni non avevano permesso loro di continuare a vivere il loro amore. Si erano separati pochi mesi dopo che quel sentimento era sbocciato, grazie alla Forza che li connetteva... e avevano perso anche quel legame che li aveva fatti incontrare. Si erano persino dichiarati il loro amore: poteva essersi fatta consolare da quell'uomo? Teoricamente ne aveva tutto il diritto, eppure lui sperava che non fosse così: non poteva averlo dimenticato così facilmente. O forse sì? Era stato davvero una nullità per lei? Le loro esperienze di coppia... non valevano nulla? Si era immaginato tutto? Eppure lei gli aveva detto che gli voleva bene, che credeva in lui... “Appunto: ti ha detto “ti voglio bene”, non “ti amo””, pensò frustrato. Questo continuo flusso di pensieri si spense solo a tarda notte, ancora troppo stanco da quella precedente trascorsa insonne.

Si svegliò solo a tarda mattinata e trovò altri biscotti: Rey era stata lì, ma non l'aveva svegliato. O forse lui non l'aveva proprio sentita questa volta. Forse era con Daisy, pensò ricordando la bimba che poteva rubargli il cuore dopo la madre tanto era uguale a lei. Mentalmente la perdonò per non essersi fermata e si immaginò Rey e Daisy preparare quei biscotti che gustava così volentieri. Cavalcò quella fantasia ancora un bel po', sognando di essere il padre di quella piccola... però doveva sapere assolutamente la verità su Daisy, per non illudersi ulteriormente.

 

Rey ricomparve fortunatamente a pranzo: aveva un vassoio con della verdura, cosa che Kylo Ren non aveva visto spesso. Era un misto grigliato e non seppe dire se fosse più sorpreso di vedere quel piatto o la ragazza. Mangiò desiderando di instaurare un dialogo, vedendo Rey un po' tesa, perciò aspettò d passarle il piatto per trattenerla, letteralmente, con le dita e con le sue parole: -Mi sei mancata... dove sei stata? Scusa perché mi sono addormentato, avevo dormito male....-

-Ti ho detto che ho una vita, vero?- scherzò lei, sperando non insistesse.

-Vorrei sapere di più: qui mi perdo tutto, dove vivi? Con chi vivi? Cosa fai tutti i giorni?- Rey comprese che doveva dargli delle risposte perciò iniziò con la descrizione della sua casa: -Abito in una capanna, simile a quella su Ach-To, ricordi? Solo... più grande e meno spartana. Diciamo che è un insieme di capanne comunicanti e la parte centrale è l'ingresso con soggiorno, poi si dirama in diverse stanze, ho persino un bagno con l'acqua calda! Per mantenerla ho iniziato a fare il meccanico, riparo navi spaziali, cambio pezzi... A fare la rottamaia ho imparato un sacco di cose che mi sono tornate utili!- Ben la vide soddisfatta di sé, realizzata di avere uno scopo nella vita e gli parve ancora più interessante. Le brillavano gli occhi quando parlava, avrebbe voluto che brillassero così anche per lui. -E poi? Continua!- insisté lui curioso.

-Beh.... non vivo con Poe se è quello che ti interessa, anche se è un mio vicino quando non è via per qualche missione nella Galassia e spesso lo invito a pranzo o a cena, così non perde tempo per i suoi incarichi.-

-Ultimamente è spesso a casa allora.-

-Sì, diciamo che ha più tempo libero da quando le battaglie sono concluse. Mi è sempre stato vicino comunque.-

-In che senso? E... ha una bambina?

-Perché?-

-L'ho visto con una bimba che ti somigliava e con i tre codini che portavi anche tu. Diceva che doveva andare dalla mamma... -

-E a proposito di questo, devo andare, scusami Ben...-

-Rey! Aspetta...- si avvicinò più che poté alle sbarre per scorgerla in lontananza e le sentì dire: -Che ci fai qui? Aspettami lì, Ben, arrivo!- verso qualcuno in fondo al corridoio che scorse solo come ombra: era piccola in confronto a quella di Rey, come quella di un bambino: era simile alla sua da piccolo.

Rey gli stava sicuramente nascondendo qualcosa: alla parola “bimba” si era insospettita parecchio e aveva lasciato tutto... Poi la visione di quel bambino... erano delle coincidenze? Ed era un caso che avesse chiamato quel bambino “Ben” e avesse il suo stesso profilo? Kylo Ren non poté più credere che fosse Poe il padre, nonostante Rey non negasse che fossero legati non aveva nemmeno detto che provasse altro per lui. Poteva essere per causa sua? Lo sperava tanto e quel bambino, Ben, gli faceva credere che potesse essere così. Notando la sua altezza e quella della bambina non potevano avere molti anni, e se lui avesse avuto dei figli dovevano avere circa tre anni: era del tutto plausibile che potessero essere suoi entrambi.

Realizzando questo si sentì improvvisamente responsabile per loro, avrebbe voluto conoscerli prima, averli cresciuti assieme a Rey, ma sarebbe stato un buon padre per loro? Proprio lui che aveva ucciso il suo e lo aveva odiato tanto... poteva essere un padre diverso dal suo, migliore? La sua vita era stata invasa dall'odio e dalla paura fino all'incontro con Rey: con lei stava riemergendo la speranza, l'amore, la fiducia, anche se solo verso di lei. Era ricaduto nel baratro quando si erano separati, ma era consapevole che quella parte di lui era più in evidenza ora, specialmente adesso che era in cella. A che cosa serviva essere cattivo se l'unica persona con cui aveva più spesso a che fare era la sua luce? Senza di lei il suo lato buono sarebbe scomparso per sempre, ma la sua presenza era confortante e la fiducia che gli riponeva gli permetteva di credere in se stesso, nella sua bontà. Forse era con lei e solo per lei che sarebbe stato un buon padre, ma una parte di lui continuava a ricordargli i motivi per cui era chiuso in cella. Aveva ucciso persone innocenti, a partire dai padawan, il proprio padre, diversi membri della ribellione, senza contare di aver provato ad uccidere suo zio e aver voluto uccidere anche l'ultima jedi. Questo era ormai impossibile, come gli era stato impossibile uccidere sua madre ed era certo, non avrebbe mai potuto uccidere i propri figli, tuttavia non bastava per renderlo un padre esemplare. Questa nuova realtà non gli permise di pensare ad altro, combattuto tra il nuovo istinto paterno che si faceva sempre più largo in lui e quel suo lato da carcerato che non gli permetteva di aprirsi alla bontà: solo Rey avrebbe potuto fermare il suo continuo tormento, ma non la vide fino al giorno seguente, troppo tempo dopo per lui, tanto che non sperava già più in un suo incontro.

------
Note: 
​Grazie per aver letto anche questo nuovo capitolo, in particolare ringrazio la mia beta Flos Ignis e rainrs per aver inserito le mie storie tra le preferite e chi mi ha recensito recentemente: Shaara_2, IndianaJones25 e 19mina! Alla prossima, 
 Ori_Hime
ps: vi aspetto su Fairy Floss su Facebook!

 


 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Rey ***


IV - Rey

 

-Rey!- esclamò Ben, sorpreso di vederla.

-Hey, ma guarda un po' chi c'è... non pensavo di trovarti qui...- rispose lievemente imbarazzata, ma anche in maniera ironica la giovane, cosa che meravigliò ancora di più il prigioniero: da quando Rey usava quel tono? Probabilmente non sapeva davvero che dire.

-Oh e nemmeno io di vederti! Sinceramente però.- Ben era serio: non sapeva mai se aspettarsi un suo ritorno e dopo quel discorso aveva temuto davvero di non vederla più.

Un silenzio imbarazzante riempì la scena, ma Ben, dopo aver preso un profondo respiro, decise di romperlo: -Rey, quei bambini che ho visto... sono i tuoi figli?-

-Mi somigliano tanto?- rispose ancora ironizzando nel tentativo di celare ogni imbarazzo, senza riuscirci. Sapeva che avrebbe dovuto prima o poi trattare quell'argomento e si era armata di coraggio prima di tornare da lui. Sospirò e rispose: - Comunque sì...-

-E hanno un cognome?- chiese Ben prontamente.

-Hanno il mio, cioè il nulla...- Rey era infatti cresciuta senza ricordare nulla della sua famiglia e Kylo Ren stesso gli aveva detto che era una nullità... ma non per lui.

-Mi dispiace, anche se pensavo avessero il cognome di quel Poe...- continuò senza farsi problemi Ben, in maniera schietta.

-No, anche se è la figura più vicina a quella paterna che abbiano mai avuto. C'era quando sono nati, quando hanno pronunciato le prime parole, quando hanno iniziato a camminare...- dovette ammettere Rey.

-E come mai allora non gli hai dato il suo cognome allora?- Kylo Ren stava diventando nervoso: doveva per forza ricordargli che era stato sostituito?

-Secondo te?!- rispose inacidita la giovane. Sapeva dove voleva andare a parare Ben, ma avrebbe aspettato che fosse lui a parlare.

-Quanti anni hanno?- continuò l'interrogatorio Ben, desideroso di far vuotare il sacco a Rey: questa domanda avrebbe finalmente svelato le carte in tavola.

-Tre.- ammise con un filo di voce l'ultima jedi. Ora Ben non poteva avere più dubbi, non era stupido, ci sarebbe arrivato...

-Sono i miei figli, vero? Hanno tre anni ed è stato quasi quattro anni fa che io e te... abbiamo trascorso la notte più bella della nostra vita. O almeno, la mia sicuramente...- Ben passò da serio a sognante, per poi tornare ad essere ancora serio con l'ultima frase. Forse era troppo immaginare che anche per lei quella notte fosse stata la migliore della sua vita, visto cosa ne aveva conseguito...

-Non potrei mai dimenticarla, specialmente perché è stata quella notte che li ho concepiti e me la ricorderò per il resto della vita. È stata speciale anche per me...- ammise abbozzando un sorriso ricordando gli avvenimenti di quella notte.

-Non la dimenticherò mai nemmeno io, ma perché chiamarlo Ben? Non c'è niente di peggio che fargli seguire le mie orme!- esclamò, curioso di sapere il perché di quella scelta.

-Non l'ho mica chiamato Kylo Ren... Tu sei buono, Ben, so che lo sei.- gli disse fissandolo negli occhi con determinazione, come quando gli aveva detto che credeva in lui.

-Rey... come posso essere buono se sono qui?- Nel carcere di certo non ci finiscono i buoni, pensava Ben.

-Sei lì come Kylo Ren, ma come Ben tu sarai redento.- rispose fermamente Rey.

-Dici davvero? E dici che potrei conoscere i miei figli? Potrei dare loro il mio cognome, lo avrei già fatto se avessi saputo che li aspettavi, mi sarei preso cura di voi.- la risposta del carcerato piacque molto alla ragazza, ma sapeva che quelle circostanze non erano delle migliori per loro due, perciò replicò: -Non te lo avrei concesso. Non era il nostro momento, tutto era più grande di noi e non sai quante volte ho desiderato lasciare la base della Resistenza per venirti a cercare e fuggire assieme da tutto questo... Magari su un pianeta sperduto, solo io, te e i nostri figli, come una famiglia normale e felice.-

-Possiamo ancora esserlo, Rey. Non sai tu invece quante volte ho sperato di scontrarmi con te in battaglia per lasciarmi convincere ad abbandonare il Primo Ordine...- ricordò a malincuore l'ex sith.

-Doveva andare così... E a proposito di Daisy e Ben, non so se sia giusto che ti conoscano.-

-E perché?- replicò Ben, frustrato.

-Perché sei in cella.- ribatté Rey, realista.

-Beh, sì, hai ragione, che padre potrei essere da qui? Che buon esempio potrei dare? Vostro padre è stato un bimbo cattivo...- ricominciò a fare la vittima Ben.

-Non è per questo: so che sei buono Ben e loro non ti vedrebbero come un cattivo, ma come potrebbero avere un vero rapporto con te se sei rinchiuso qui?- per quanto fosse fiduciosa nella redenzione di Ben, non se la sentiva di presentarlo ai suoi figli ufficialmente perché sarebbe stato un rapporto difficile da far crescere, un po' come il loro, quello tra lei e Ben.

-Davvero sono così innocenti da non sapere che sono il cattivo?- era sorpreso da questa dichiarazione di Rey. Forse i suoi figli non avrebbero preso dal padre...

-Sono bambini e, credimi, è affiorata anche la mia oscurità da quando... non ci sei più.- Rey a quelle parole si rabbuiò improvvisamente, sentendosi esattamente come Ben, emarginata, pericolosa.

-In che senso?- chiese lui, non comprendendo come Rey potesse considerarsi “oscura”.

-La gente ha iniziato ad odiarmi, quando sono rimasta incinta. Ero diventata più chiusa, non avevo detto pubblicamente chi era il padre, ma così facendo gli altri lo avevano compreso comunque. Mi temevano perché portavo in grembo il figlio, anzi i figli, del fatidico capo del Primo Ordine, Kylo Ren. Ti difendevo dalle accuse e presero a insultarmi, perciò ho iniziato a usare la Forza su di loro... Non ho ucciso nessuno, se è quello che pensi, ma hanno visto il peggio di me e da allora sono temuta.- raccontò quasi tutto d'un fiato, prendendo un bel respiro solo a fine discorso.

-Rey, sei ancora più affascinante ai miei occhi ora, sai?- le disse ammirato, tornando ad essere sognante.

-Smettila, così mi fai arrossire...- Rey si era portata una mano al volto per coprirsi e voltarsi un po', visibilmente imbarazzata.

-E allora? Mi piacerebbe molto rivederti ancora emozionare a causa mia...- la provocò lui, facendola arrossire ancora di più.

-Comunque, mi dispiace che tu non possa più sentire la Forza dietro quelle sbarre. Posso immaginare come ci si senta svuotati, come aver partorito e non avere più nel proprio grembo i tuoi figli, vederli giocando andare incontro a mille pericoli e non poter far nulla...- era andata fuori tema, ma finalmente Rey si sentiva libera di parlargli, di raccontare qualsiasi cosa le passasse per la testa...

-Sentono la Forza anche loro, vero? Non posso percepirlo, ma posso solo immaginare a che cosa abbiamo dato luce...-

-A proposito di luce: Ben è portato da quel lato, ma Daisy somiglia di più a te, in quel senso. Credo sia affascinata dal lato opposto.- La voce di Rey lasciava trasparire preoccupazione, tanto che Ben le disse: - Potrei aiutarti sai? Io ho conseguito tutto l'addestramento jedi, potrei insegnarlo loro.- nonostante quello che era diventato e il non aver apprezzato l'insegnamento di suo zio, poteva comprendere la preoccupazione di lei. Forse ora poteva anche comprendere la paura che avevano provato i suoi genitori nei suoi confronti: non avevano desiderato il suo male nel lasciarlo alle mani di Luke, ma speravano che potesse imparare a incanalare le sue energie, la Forza, per qualcosa di costruttivo. Lo stesso sentimento ora lo provava anche lui nei confronti dei suoi figli.

-Vorrei che tu potessi aiutarli, ma nel frattempo vorrei poterti vedere anche al di fuori del carcere... Chissà se la Forza mi aiuterà, se la nostra connessione potrà ripartire...- Rey a queste parole si stava rattristando. Ora che finalmente potevano essere sinceri avrebbe voluto che si ricreasse quel particolare legame tra loro, ma la Forza era davvero imprevedibile.

-Rey... piacerebbe anche a me, ma non sarebbe pericoloso se succedesse? Qualcuno potrebbe scoprirmi fuori posto con te e finiresti nei casini anche tu! Forse è meglio così...-

-Peggio di aver partorito i figli del cattivo non può succedermi nulla!- rise lei, fregandosene di qualsiasi cosa potesse capitar loro... era stata fin troppo attenta in passato, ora le interessava solo poter vivere come le pareva. Ben le prese la mano e Rey lo riguardò intensamente, mentre lui se la portava alle labbra, baciandola. -Allora, magari succedesse ancora...- disse appena Ben, lasciandole la mano. -O... ora dovrei andare.- tornò in sé Rey che si era sciolta per quell'improvviso gesto. -Che la Forza sia con te, Ben.- gli disse, prendendo la direzione dell'uscita. “Complimenti per la battuta Rey, augurare la Forza quando lui non la può più sentire” pensò correndo.

-Aspetta Rey, e il cibo?- le urlò il carcerato. Non si era nemmeno reso conto che era arrivata senza pasto. Forse non era nemmeno l'ora? Era venuta appositamente per lui, voleva vederlo e basta. Per la prima volta fu felice così, le aveva finalmente parlato senza problemi e questo era già tanto. Aveva ammesso che lui era padre, dandogli una nuova e straordinaria sensazione di speranza, affetto, maturità. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per i suoi figli, se solo non si fosse trovato dietro le sbarre...

Ancora non lo sapevano, ma presto la Forza li avrebbe riuniti come una volta, esaudendo il loro desiderio. Era bastato tornare a parlarsi davvero.

 

Scena ambientata prima che Ben scopra di avere figli

-Mamma, tu sei felice?- domandò improvvisamente Daisy alla madre, mentre stava preparando un bagno caldo ai figli.

-Certo che sono felice, perché me lo chiedi?- rigirò la domanda Rey, sfilandole la canottiera.

-E non ti manca papà?- Avevano da poco appreso che i bambini di solito hanno una mamma e un papà, che però non era Poe, nonostante passasse molto tempo con loro.

-Sì, mi manca, ma voi mi manchereste di più!- le rispose baciandole la fronte e prendendola in braccio per infilarla nella vasca.

-E come si chiamava papà?- chiese Ben incuriosito. Rey capì che la conversazione stava prendendo una brutta piega. Era giusto che sapessero tutta la verità sul padre? Non voleva che si facessero l'idea che tutti avevano di lui, ovvero quella su Kylo Ren... Ma non poteva nemmeno non raccontare la verità.

-Si chiamava Ben.-

-Come me!- esclamò il figlio sbattendo le mani sull'acqua, schizzando ovunque. Rey annuì sorridendo, anche se ora il padre sarebbe passato per un eroe per lui... ma è quello che tutti i bambini credono fin da piccoli no? Anche per lei i suoi genitori erano speciali, anche se poi l'avevano abbandonata. Era convinta che sarebbero tornati a prenderla... Non voleva dare ai suoi figli false speranze, perciò quando Ben le chiese com'era il padre lei rispose: -Era alto, dai capelli lunghi abbastanza da toccare le spalle, neri come quelli di Daisy e con il tuo stesso profilo, Ben.- descrisse oggettivamente.

-Era bello?- insisté Daisy incuriosita, dagli occhi sognanti. Rey dovette mandare a quel paese l'oggettività e si sentì quasi sciogliere ricordando il suo volto: -Sì, non di una classica bellezza, ma di una bellezza da scoprire a poco a poco.- raccontò la mamma, mentre bagnava loro la testa, la massaggiava con lo shampoo e infine la sciacquava. Era vero: lei lo considerava solo un mostro inizialmente, ma quando si tolse la maschera iniziò a vedere altro in lui, fino a conoscere davvero Ben.

-Ooooh che cosa romantica!- sospirò la bimba. -Non poi così tanto...- si lasciò sfuggire Rey, ridacchiando beandosi dei bei ricordi che tornavano a galla di quei tempi in cui lei e Kylo Ren erano legati dalla Forza, sebbene lo detestasse. -Come mai?- ci rimase male Daisy. -Perché non è facile andare d'accordo.- rispose la madre, tornando seria.

-È per questo che papà non c'è più?- si rattristò anche Ben. Rey sentì una fitta al cuore per i suoi figli: come poteva rispondere loro senza farli rimanere male? Si erano zittiti e calmati di colpo, perciò ne approfittò per aprire il rubinetto dell'acqua calda per rompere il silenzio, per poi rifare lo shampoo. Dopo aver preso tempo, raccontò che non sapeva della loro nascita, che si erano separati prima per diverse vedute, ma che sarebbe stato felice di conoscerli. I figli sorrisero, tornando felici e puliti. -E lo potremo mai conoscere?- ricominciò Ben, mentre la madre lo sollevò per farlo uscire per asciugarlo. -Lo spero, ma al momento non so se sarà possibile...-

-Perché?- replicò Daisy. -Perché... è difficile che torni.- e prese anche lei avvolgendola in un asciugamano. -Lo andremo a trovare noi!- continuò fiero della sua decisione il fratello. -Siiii!- confermò la sorella. Rey si sentì in trappola: che rispondere adesso? Non poteva non farglielo conoscere... -Non è così facile.- rispose sincera Rey. -Ma con una mamma come te ci riusciremo!- la lodarono i suoi pulcini mezzi bagnati, abbracciandola. Rey si abbassò, commossa da quella semplice dichiarazione d'affetto per stringerli a sua volta, sollevata dal fatto che i figli la considerassero una brava madre.

-E voi siete felici?- si rivolse ai figli mentre li vestiva.

-Sì, perché ce lo chiedi mamma?- chiese Ben.

-Siccome avete iniziato voi a chiedermelo... volevo sapere cosa ne pensavate.-

-È stata Daisy!- la incolpò il fratello, anche se quella della madre non era un'accusa. -Hey!- esclamò la bimba. -Sssh, buoni buoni, non sto incolpando nessuno, volevo solo chiedervelo!- riportò la calma Rey. -Io sono felice mamma!- sorrise la figlia, mentre si sedeva su uno sgabello, pronta a farsi pettinare i capelli. -Anch'io!- confermò Ben, passandosi il phon sulla testa. -Ti sembriamo infelici?- continuò poi facendo i dispetti alla sorella, spettinandola tutta con il getto d'aria calda. -No, ma magari vi manca il papà.- era questa la preoccupazione di Rey.

-Vorremmo conoscerlo, certo, ma visto che per ora non si può, intanto va bene così!- concluse Ben facendosi portavoce per entrambi. L'essere gemelli li rendeva due fratelli molto uniti di per sé, ma essere due figli di una jedi e di un sith molto forti permetteva loro di leggersi nella mente più di chiunque altro. Rey si tranquillizzò e fu felice di averne parlato con loro, senza nessun altro e il momento del bagno era uno dei pochi che avevano insieme, solo in famiglia. Pur avendoli cresciuti da sola era stata aiutata dai suoi amici: Poe era presente come un padre, Leia, quando c'era, era una nonna affettuosa con loro, anche se i bambini non sapevano che era la loro vera nonna. Finn e Rose amavano fare i baby sitter e grazie a loro sognavano un giorno di avere dei figli. Anche BB8, R2D2, C3PO e Chewbecca erano stati ottimi tutori in loro assenza. Erano stati una famiglia felice a modo loro e la conoscenza del vero padre avrebbe solo aumentato la loro felicità, ora lo sapeva.

-Come vuoi i capelli?- chiese alla figlia. -Voglio i tre codini!- saltò in piedi felice e, mentre Rey glieli faceva, pensò che si somigliavano davvero tanto, se la figlia non avesse avuto i capelli più scuri dei suoi, ereditati da Kylo Ren. Fu soddisfatta di com'era andata la serata e, dopo averli messi a nanna nei loro lettini, poté dormire in pace.

 

Note:
​Mi scuso per il ritardo con cui ho postato, spero di poter pubblicare i prossimi capitoli più rapidamente! Intanto vi ringrazio per aver continuato a leggere, in particolare LoveEverlack, Ghost07, Lilli_et_co e valedalma per aver aggiunto la mia storia tra le seguite! E un grazie va alla mia beta Flos Ignis che mi corregge i capitoli! Alla prossima! 
​ Buone feste a tutti!
​ Baci, 
  Ori_Hime

​ps: vi aspetto sulla mia pagina facebook Fairy Floss!


 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Daisy ***


V - Daisy

 

Era sera e finalmente Rey poté concedersi un momento di relax solo per se stessa e, dopo aver affidato i bambini a Poe, andò in bagno per farsi una doccia. Lì fece un lungo respiro di sollievo, amava i suoi figli, ma qualche volta non le sarebbe dispiaciuto avere un momento tranquillo solo per sè; avrebbe proprio bisogno di un padre per i suoi figli per quelle volte in cui non se ne poteva occupare, come in quel momento. Si stava togliendo i vestiti uno a uno lentamente, la stola grigia che portava sopra gli abiti, la tunica, i pantaloni, la canottiera, il reggiseno... quando sentì una voce conosciuta chiamarla incredula: -Rey?!- la giovane voltò la testa... e vide Ben! Lanciò un urlo e riprese la canottiera cercando di coprirsi il più possibile il petto.

-TU!!! Che ci fai qui?!- riuscì solo a dire imbarazzata Rey.

-Penso che si sia ristabilito il legame della Forza!- sorrise entusiasta lui.

-Ma... perché proprio adesso?!- esclamò l'altra frustrata. -Io volevo farmi una doccia in santa pace!-

-Puoi farla sai? Tanto ti ho già vista nuda...- le ricordò, arrossendo lievemente.

-Sì, ma non voglio farmi vedere così da te adesso!- Insisté premendo l'indumento ancora di più perché non potesse scorgere nemmeno un po' di di pelle nuda in più. -Dai, ma di che ti vergogni? Eri stata tu a volerlo quella volta... non pensavo fossi così pudica...- diventò un po' malizioso il carcerato. -Hey, parla quello che girava tranquillamente senza maglia!-

-Ah già, ricordo che mi avevi detto di vestirmi... Ma ricordo anche che non ti dispiaceva stare appoggiata al mio petto, anche se nudo...- la stuzzicò. -È diverso! Eri tu nudo, e non completamente, non io!- disse voltandosi di scatto, incrociando le braccia per un secondo, per poi risistemare la canottiera premuta su di sé.

-Tutte scuse per non lavarti..! Te l'ho detto: non è un problema per me e non posso nemmeno andarmene quando voglio, perciò...-

-Mi vergogno! Ma non posso nemmeno aspettare che la Forza ci disconnetta... non ho tempo da perdere. Dovrei poi cucinare...- sconfortata Rey non seppe più che fare e nel frattempo se n'era rimasta impalata mezza nuda. -E devi guardare i nostri figli...- tornò serio Ben. -Già, se prometti di non sbirciare puoi restare mentre mi lavo, ok? Ma nemmeno un'occhiata!- cercò questo compromesso per risparmiare tempo, parole e imbarazzo. Ben pensò che non aveva alternative, non potendosene andare quando voleva, perciò disse: -Va bene Rey, almeno forse ti darai una mossa, ora mi giro!- e come se non bastasse si tappò gli occhi, perché potesse avere maggior fiducia in lui. Rey si tolse finalmente la canottiera di dosso e gli slip, entrando nella doccia fumante, tanto l'acqua era calda, non sapendo se dargli le spalle, dimenticandosi perciò della sua presenza, o guardarlo per verificare che non si voltasse. Decise per una via di mezzo, così da poterlo vedere con la coda dell'occhio per eventuali mosse, ma non averlo nemmeno troppo in vista. Si rilassò a contatto con l'acqua che le bagnava i capelli e la pelle, sospirando chiudendo gli occhi.

Ben nel frattempo non poteva che continuare a pensare a quanto era bella la madre dei suoi figli, il suo corpo era davvero un po' più formoso di quanto ricordasse: la gravidanza le aveva donato femminilità, arrotondando i glutei e sviluppando il seno, almeno, per come gli era apparso da dietro la canottiera. Stare girato era una vera tortura, ma le doveva rispetto se voleva che il loro rapporto si ricostruisse. In fondo Rey aveva ragione nel volere la sua privacy, nonostante l'avessero annullata tre anni prima: si sarebbe imbarazzato anche lui, era passato troppo tempo dai loro ultimi contatti intimi e ricominciare così... non era il modo migliore. Dovevano andare con gradualità, il legame si era da poco ristabilito, non poteva certo approfittare così di lei, come lei non lo avrebbe sicuramente spinto a fare cose che non avrebbe voluto. Quanto lo torturava però quella situazione: stava diventando imbarazzante anche per lui perché sentire scorrere l'acqua e sentirla muoversi gli faceva immaginare la scena... quanto doveva essere eccitante vederla! “Sta' calmo, è solo acqua che scorre... con sotto la donna che ami, ma è solo acqua quella che senti!” cercava di convincersi.

Rey nel mentre si mise a fare lo shampoo alle erbe e il profumo arrivò alle narici di Ben, il quale inspirò a fondo, non riuscendo più a stare tranquillo: -Che buono...- disse per togliere la tensione, tanto ormai era impossibile scollarsi l'idea che lei era lì, nuda, sotto la doccia, perciò tanto valeva parlare. -Uh? Cosa?- domandò la ragazza che si era quasi dimenticata della sua presenza. -Il profumo, che cos'è?- specificò. -È lo shampoo, è alle erbe, mi ricorda che ce n'erano tante profumate sull'isola di Luke, quando ancora non avevo una doccia e mi lavavo nel mare, sperando che nessuno mi vedesse...- “E quando ancora ci stavamo conoscendo” omise lei.

-E ora sono io senza una doccia- replicò Ben. -Se vuoi puoi approfittarne e farne una anche tu... quando ho finito ovviamente! Lascio il bagno tutto per te!-

-Ma come faccio? Io sono dove sei tu... la Forza ci connette dove sei tu, non posso usare spazi dove tu non sei presente all'interno della tua vita, non in tua assenza. Non posso fare una doccia se tu non sei nella stessa stanza e rischio che qualcuno possa vedermi qui, mentre sono in carcere...- si rattristò il carcerato, eppure le sue parole avevano un qualcosa di romantico, come se non potesse esistere senza di lei.

-E chi? Scusa, ma posso vederti solo io e solamente io vengo a trovarti no?- gli ricordò. -Ok...- si convinse riempiendosi di imbarazzo lui. -Dai, aspetta che ho quasi finito, mi metto il bagnoschiuma, mi sciacquo e poi mi rivesto.- Furono i minuti più interminabili per Ben: parlare lo aveva distratto, rendendo quella situazione accettabile, ma immaginarla mentre si massaggiava creando la schiuma... poi si avvolgeva dentro un asciugamano morbido... era decisamente troppo! Avrebbe voluto abbracciarla bagnata, metterle lui il bagnoschiuma e rivestirla... -Fatto!- disse Rey risvegliandolo dalle sue fantasie, porgendogli un asciugamano pulito.

-Non ti volti, vero?- la supplicò.

-Ma tu guarda un po', quello che si faceva problemi... o non esistevano solo per me? Comunque tranquillo, come tu non ti sei mai girato non lo farò nemmeno io.- promise portando una mano sul cuore. -Grazie!- esclamò sollevato togliendosi subito la maglia precipitandosi verso la doccia.

-Aspetta almeno che mi giri!-

-E poi chi è che si faceva problemi qui?- scherzò Ben approfittando dell'acqua rigenerante. Rey avrebbe voluto fargli una linguaccia, ma si ricordò della promessa e non si voltò. Lo sentiva togliersi gli indumenti, lasciandoli cadere a terra dalla fretta e voglia di lavarsi, sentì lo scorrere della porta della doccia e Ben che vi entrava. Poteva immaginarlo: l'acqua che scorreva sui suoi capelli neri che li avrebbe fatti appiccicare alla nuca e poi correva lungo le larghe spalle, i pettorali possenti, gli addominali scolpiti rendendolo ancora più attraente... Dovette cacciare via quei pensieri e tornare alla realtà, ricordandosi che per come stavano le cose tra loro non avrebbe potuto fantasticare molto: lui non aveva certo libera uscita, sarebbero stati ancora divisi a lungo, molto a lungo, forse per sempre. Si sarebbero accontentati di vedersi attraverso le sbarre e nelle apparizioni che la Forza ogni tanto concedeva? Sarebbe bastato per vivere la loro storia d'amore? Era anche difficile non aspettarsi più nulla quando dall'altra persona avevi ricevuto tanto: tutto ciò che hai di più caro, l'amore, la speranza e due figli. Rey sapeva che non avrebbe voluto nessun altro futuro se non uno con lui al suo fianco.

-Rey...-

-Mmm?- mugugnò ancora intorpidita dai suoi sogni, tanto che la sua voce sembrava provenire da essi. -Cosa uso come bagnoschiuma? La saponetta o quest'altro flacone con scritto “per pelli sensibili” al profumo di camomilla?-

Rey si svegliò a quelle parole e rispose: -Quello che preferisci! Il boccettino lo uso per i bambini, ma puoi benissimo usarlo anche tu, così sentirai indirettamente che profumo hanno...- lo sentì stappare la bottiglietta e versare un po' il contenuto sulla mano, lieta di pensare che le persone che amava avessero lo stesso profumo, almeno per un giorno, di camomilla.

-Ehm, scusa se ti disturbo ancora... ma non è che avresti della biancheria pulita vero?- rimettersi dopo quella bella doccia rinfrescante la biancheria usata non sarebbe certamente stato ottimale, sarebbe stato come non essersi mai lavato. -Ma ti pare?! Che me ne faccio di un paio di boxer o slip da uomo?!- sbottò lei, questo era davvero troppo! -Non volevo offendere la tua casta purezza... sì, casta, come no!- ridacchiò lui ricordando com'era stata intraprendente a letto. -Hey! Avrò anche avuto dei figli, ma sei stato l'unico uomo che abbia mai visto senza un paio di mutande... di indumenti maschili ho solo quelli di Ben junior.- cercò di spiegarsi la giovane per via del suo imbarazzo sull'argomento. -Rey, non volevo insinuare nulla, tanto meno che tu avessi avuto altri uomini, solo che avrei voluto cambiarmi, ma hai ragione, come posso pretenderlo? Devo dire che mi conforta sapere che sei stata solo mia... - la tranquillizzò Ben, usando un tono più serio, un po' in colpa per averci scherzato su. Non aveva molte possibilità di ridere in cella e lei... sapeva tirar fuori il suo lato ironico, cosa che prima di lei non aveva mai avuto. Uscì dalla doccia cingendo attorno ai fianchi la salvietta e toccò la spalla di Rey che si sentì sciogliere a quel lieve tocco inaspettato. Si voltò arrossendo violentemente vedendolo così scoperto e Ben le sorrise ringraziandola per la doccia rigenerante e lei non poté che ricambiare con un sorriso timido. I capelli di entrambi erano ancora bagnati perciò la giovane prese delle salviette per asciugarli e iniziò con quelli di Ben: lo fece sedere glielo avvolse attorno alla nuca nascondendone la folta chioma. Si stava prendendo cura di lui e ogni attenzione che gli riservava le faceva dimenticare la seminudità del suo amato. “Come se poi non lo avessi mai visto nudo...” pensò per levarsi completamente di dosso l'imbarazzo. La nudità sua e altrui l'aveva sempre messa a disagio, probabilmente per la rarità con cui l'aveva provata. Era stato completamente diverso però quando era stato lui a spogliarla e lei aveva ricambiato: i vestiti sembravano scottare sulla pelle e non vedeva l'ora che lui la liberasse da quell'agonizzante tortura. Era stato molto più naturale di quanto si sarebbe aspettata e anche togliergli i vestiti era stato eccitante: anche lui fremeva sotto ogni suo tocco, facendola sentire sicura di quello che stava facendo. E Ben ancora rabbrividiva di piacere a sentire le dita di Rey massaggiargli la testa, anche se non lo lasciava trasparire.

Quando la ragazza finì, lui si alzò e prese il suo posto, facendole appoggiare la testa contro il suo petto nudo. Rey chiuse gli occhi, lasciandosi trasportare dal tocco del “nemico” che prima le passava la salvietta sui capelli e poi glieli pettinava accuratamente, ciocca per ciocca, aumentando in entrambi il desiderio dell'altro. La giovane si stava completamente rilassando nei suoi gesti, come non faceva da una vita, era beata tra le mani del ragazzo che amava, nonostante le idee che li avevano divisi: chi avrebbe mai immaginato che un giorno avrebbero avuto ancora dei momenti speciali assieme? Tutto sommato, pensò Rey, avevano più speranza adesso di quanta ne avessero avuta in passato e questo pensiero la rese felice.

-A che pensi?- la interruppe Ben vedendola improvvisamente sorridere. -Penso... che la Forza abbia avuto un pessimo tempismo oggi, ma anche perfetto, non ti pare?-

-Spero di riapparire ancora nella tua quotidianità, Rey.-

-Lo spero anch'io... e ora rivestiti, che hai fatto il nudista abbastanza!- scherzò lei gettandogli i vestiti addosso, colpendo il petto e l'addome. Si girò e Ben si infilò gli indumenti, prima i boxer sotto l'asciugamano, poi se lo levò e si infilò pantaloni e maglia. Appena terminò però si trovò di nuovo nella sua angusta cella, da solo, ma con il bellissimo ricordo di Rey e della doccia, dal quale avrebbe attinto serenità nei giorni a venire, o almeno fino al prossimo incontro.

 

Rey portò i bambini a nanna, coprendoli per bene nei loro lettini, ma proprio non ne volevano sapere di addormentarsi e chiesero una storia, la mamma allora iniziò a raccontare: -Tanto tempo fa, in una Galassia lontana lontana, c'era un principe che poteva avere tutto, ma non era felice. I suoi genitori erano troppo presi dal governare la Galassia, perciò decisero di farlo istruire dallo zio, in un pianeta sperduto. Lì crebbe assieme ad altri giovani come lui, speciali, ma senza affetto, perciò diventava sempre più cattivo. I suoi genitori si preoccuparono che potesse diventare pericoloso perciò gli impedirono di prendere un giorno il trono che gli spettava. Il principe non era cattivo di natura, nessuno lo è alla nascita, ma così facendo si sentì ancora più in collera verso i suoi genitori e un giorno il loro nemico lo chiamò dalla sua parte e il principe accettò. Si sentì per la prima volta accettato per com'era e desiderava ottenere un potere ancora più grande di quello che avrebbe avuto da re, così con il nemico conquistò nuovi pianeti e ne sterminò altri... fin quando non incontrò per caso una giovane fanciulla vestita di bianco. Percepiva in lei un immenso potere perciò la voleva per governare sull'intera Galassia e la rapì per portarla alla sua nave. Quando la ragazza si svegliò si innamorò del suo bel viso e non riuscì a farle del male. La liberò: le voleva troppo bene per tenerla per sempre con lui e costringerla a fare la sua volontà. Lei trovò rifugio presso lo zio del principe e venne istruita da lui, mentre il principe furtivamente l'andava a trovare. Inizialmente la ragazza lo odiava perché lui aveva voluto farle del male, ma poi ricambiò il suo amore perché percepì la dolcezza e comprese il suo passato tragico. Una guerra però li divise: il principe dovette tornare dal suo capo, mentre la fanciulla era stata addestrata per combattere dalla parte del re e della regina, perciò dovettero dirsi addio. I due provarono a portare l'altro dalla propria parte, ma non ci riuscirono. La battaglia durò a lungo e il principe fu fatto prigioniero e incarcerato, così la ragazza decise di andarlo a trovare: lo scoprì ancora più buono di quanto si aspettasse e aveva fatto in modo che lei e sua madre, la regina, non morissero. I due non avevano mai smesso di amarsi.-

-E si sposarono?- intervenne Daisy per nulla stanca.

-Ehm... è complicato. Come fanno a sposarsi se è in prigione?- Continuò Rey.

-Può sempre liberarlo!- insistette Ben. -Non può! Esiste la Giustizia.- cercò di spiegare la madre. -Ma non è così giusta questa Giustizia allora!- brontolò la figlia. -Ha ucciso numerose persone, deve pagare per le sue colpe, spesso però hai ragione, non è molto giusta. Ora dormite e sognate la fine della storia, così poi me la racconterete voi!- Concluse dando loro un bacio sulla fronte.

Andò in camera sua, si infilò nel letto e girandosi rimase senza parole: Kylo Ren era lì, accanto a lei. -Bella storia! A me piacerebbe che la giovane fanciulla salvasse il principe dalla prigione.- disse. -L'hai sentita?!- esclamò più preoccupata del fatto che lui avesse sentito che del fatto che fosse comparso ancora all'improvviso. Forse bastava pensare intensamente a lui per farlo apparire?

-Sì, ma sta' tranquilla, loro non mi hanno visto, anche se io ho visto loro... Quanto sono belli!-

-Lo penso anch'io, sono la mia vita!-

-E tu la mia!- lo squadrò sorpresa: non si sarebbe mai aspettata quelle parole in quel momento! -Ti ho messa in imbarazzo? Non provi lo stesso? Forse non avrei dovuto dirtelo, ma ho sentito la tua storia del principe e della ragazza che non avevano mai smesso di amarsi... Forse mi sono illuso, era solo una storia...- e si girò dall'altro lato, dandole le spalle nel letto, sperando potesse sparire e riapparire nel suo, anche se scomodo.

Rey lo scosse, facendolo voltare verso di lei: -Se l'ho detto è perché speravo fosse così anche per te...- rispose sorridendo, dopo quel momento di silenzio in cui aveva riflettuto profondamente su cosa dire. Le uscirono lacrime di commozione e Ben, sbalordito di vederla piangere, le prese il viso tra le mani e le asciugò le lacrime, stringendola poi forte a sé, accarezzandole i capelli. I loro cuori battevano a mille per quella confessione, ma appena si riguardarono con i loro occhi innamorati persero un battito perché il tempo sembrava essersi fermato in quell'istante. Ripartì quando si avvicinarono a tal punto da sfiorarsi i nasi e poi premere le labbra contro quelle dell'altro. Quel dolce e lieve contatto era mancato come la neve in inverno, lo si aspettava a lungo, ma non si sapeva se sarebbe arrivato, nonostante il clima fosse ideale. Quel bacio però non era neve, era sole che scioglieva e scaldava finalmente due cuori soli, che ormai soli non erano più: si appartenevano, in cuor loro lo sapevano, ma realizzarlo aveva reso tutto più speciale. Si attaccarono a quel bacio con questa nuova consapevolezza: niente e nessuno avrebbe potuto dividerli.

Si addormentarono assieme, come bambini stretti tra le loro braccia mentre sognavano. Più che sogni tornarono a galla ricordi, uno dopo l'altro, e quando riaffioravano venivano trasmessi anche all'altro, scambiandosi così i ricordi.

Ben poté vedere nascere i propri figli, come se fosse stato lui stesso a partorirli, avendo il punto di vista di Rey. Percepì ancora quel profondo e intenso dolore che aveva sentito tre anni prima e capì che il momento di sollievo che Rey aveva provato era stato vedere nascere prima Ben e poi Daisy. Ben provò immensa felicità in quel momento: mai e poi mai si sarebbe aspettato di veder nascere quelle due bellissime creature, il frutto del loro amore. Piangevano quando la neomamma li accolse tra le braccia, dopo essere stati lavati dall'infermiera. I due fagottini avevano fame, così li portò al seno per allattarli, cogliendo solo in quel momento il fatto di essere diventata madre. Infine la visione finì con Rey che si addormentava per l'enorme stanchezza provata e cambiò la scena.

Daisy e Ben junior stavano imparando a camminare, o almeno ci provavano. La sua amata e Poe stavano da un lato e l'altro di un piccolo prato in cui i bimbi gattonavano, si alzavano stando un po' in equilibrio e ricadevano. Daisy aveva in mano delle margherite e Rey le diceva di portargliele, di venire da lei, ma Ben lo stava per fare al suo posto. Daisy, anche se titubante, provò ad avanzare per superare il fratello e, come se fosse un miracolo, camminò. Le sue gambine fecero pochi passi e poi cadde a terra, allora Rey le venne incontro e la prese in braccio, baciandola per essere stata così brava. Ben, che non voleva essere meno della sorella, si alzò anche lui e partì determinato. Poe lo chiamava a sé, ma lui puntava la madre che riuscì a prenderlo al volo giusto in tempo, prima che cadesse e con Daisy accanto formavano un bel quadretto famigliare.

Kylo Ren poté vedere anche Leia che al secondo compleanno dei bambini, al quale erano presenti anche Poe, BB8, Finn, Rose, Chewbecca, R2D2 e C3PO tra quelli che conosceva, aveva portato un pacchetto regalo ciascuno e li aiutò ad aprirli. Le scatole avevano dei fori ed erano chiuse da nastri rossi e, nonostante si intravedesse il contenuto, i due bambini fremevano dall'entusiasmo per scoprirne il contenuto. I due bambini furono felicissimi di trovarvi un porg a testa e li misero in gabbiette dove poi inserirono del cibo, ammirandoli mangiare. Ben provò orgoglio per loro: erano così piccoli eppure già così premurosi verso i loro cuccioli! Improvvisamente vide una scia d'acqua venire dal ruscello fuori, per farla penetrare nelle gabbiette: era stato Ben junior con la Forza! Tutti gli invitati si sorpresero di questa sua capacità e non sapevano se esserne preoccupati o felici. Daisy, forse captando questa situazione imbarazzante, rispose al suo gesto facendolo rimanere per un attimo immobile: era il suo modo per dirgli di non farlo più in presenza di altri perché aveva ammutolito tutti, ma questo suo comportamento venne visto solo da Rey e ora da Ben senior che voleva rassicurare la jedi. Daisy non era cattiva, non ancora, era solo una bambina.

Mentre lui aveva queste visioni, anche Rey vide quello che era successo a Ben anni prima: mentre lei partoriva lui percepiva la sua sofferenza, tanto che dovette annullare un attacco perché si sentiva svenire. Si infilò nel letto, sperando che Hux e i suoi sottoposti non facessero nulla di azzardato senza dirglielo e cercò di rilassarsi, ma, senza comprendere cose le stesse accadendo, non ci riusciva. Poi improvvisamente riprese a respirare profondamente e regolarmente: Rey stava bene, era fuori pericolo. Finalmente riuscì ad addormentarsi con questa sicurezza, ma annullò qualsiasi attacco nei giorni consecutivi: aveva temuto troppo per la sua salute, che l'avesse colpita in qualche maniera...

La visione cambiò e Rey lo vide da solo, ancora, su Ach-To. Inizialmente si era solo sfogato impugnando la sua spada laser e si era allenato in solitudine, poi, liberato dallo stress, crollò a terra, stanco, ma i ricordi di lei non se ne andavano perciò si alzò e camminò per tutta l'isola, per rivedere i luoghi della loro storia. Voleva assicurarsi che fossero invariati, con l'illusione che anche i sentimenti di lei lo fossero. Rey visse quegli attimi con angoscia, e così in tutti quelli riproposti, simili tra loro. Mentre la sua vita era andata avanti grazie ai loro figli, lui era solo rimasto fermo con quei ricordi a tenerlo in vita. Si stava lasciando andare e questo permetteva a Hux di prendere il sopravvento, ma due personalità così diverse cozzavano tra loro, perciò si erano creati dei dissidi all'interno del Primo Ordine che avevano portato alla sua caduta grazie all'intervento della Resistenza e Kylo Ren si era arreso senza troppi problemi.


 

Note:

Ringrazio Ele De Jarjayes 2498 e mela 72 per aver aggiunto questa storia tra le seguite!

Spero vi sia piaciuto questo capitolo: mi sono divertita tanto a scriverlo! È anche uno dei più lunghi che abbia scritto per questa storia!

E buon anno a tutti! Spero possa essere un anno fruttuoso per voi lettori e scrittori, pieno di nuove storie entusiasmanti!

Alla prossima!

Baci,

Ori_Hime

PS: vi aspetto qui: www.facebook.com/fairyflossblog

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Ben Solo ***


 

VI – Ben Solo

 

Sentendosi morire con lui Rey si svegliò: non era più accanto a lei, la Forza l'aveva riportato nella sua oscura e squallida cella. Fece fatica ad addormentarsi perché non faceva che pensare a lui... senza che questo lo facesse ricomparire. Non aspettava altro che l'ora per andare da Ben a portargli la colazione e appena lo vide mollò il vassoio per terra e ricercò le sue labbra attraverso le sbarre. -Tu non sei solo Ben!- esclamò poi. -Nemmeno tu!- rispose con altrettanta enfasi a quell'improvviso “Buongiorno”.

-Rey, anche tu hai fatto degli strani sogni? Ovvero, hai visto il mio passato?-

-Sì, e farò di tutto perché tu esca da qui... Devi vivere Ben!- disse impaziente di vederlo libero la jedi.

-Io vivo già da quando sei tornata tu...- sorrise lui cercando di tranquillizzarla.

-Devi conoscere Daisy e Ben!- continuò Rey come se non lo avesse sentito.

-Li ho visti, sai? Nei miei sogni stanotte... e ho visto cosa sanno fare: sono davvero portati nel sentire la Forza! Ma non ti preoccupare, Daisy non è cattiva, è solo una bambina e ha tutta la vita per scegliere la luce...- ammise così anche la sua preoccupazione e comprese quella che avevano avuto i suoi genitori, non voleva che lei soffrisse come aveva sofferto lui, voleva che si sentisse amata.

-Anche tu però sei passato all'oscurità- replicò Rey.

-Perché non mi sentivo amato e l'unico appoggio che ho ricevuto è stato da Snoke... Che mi voleva sfruttare per i suoi piani e questo l'ho capito solo dopo molto tempo, ma quando hai uno zio che ti vuole morto non vedi molte alternative.- si rattristò nel dirlo.

-Sì che le avevi, potevi rimanere nella luce!- si arrabbiò lei nell'udire quelle parole.

-E come? Rimanere con Luke? E comunque Rey, tu mi hai redento e Daisy sarà salvata da due genitori, non cederà mai al male! È piccola, è logico che non sappia quello che fa, per questo motivo avrà bisogno di un addestramento, per avere maggior consapevolezza dell'uso della Forza. E poi Rey, non devi mostrarti spaventata verso di lei, altrimenti lo sentirà e si preoccuperà, a me era successo così...-

-Dovrai uscire di qui per aiutarmi, altrimenti non puoi percepire la Forza, ma troverò un modo, parlerò con tua madre e convincerò il consiglio.- mentre parlava prendeva sempre più coraggio e determinazione, Ben glieli poteva leggere nei suoi occhi e la cosa lo turbava, non poteva succedere, lo sapeva: -Sogna allora!- rispose ironicamente.

-Vedrai, diventerà realtà!- e con un ultimo bacio, lo lasciò con la colazione da gustare.

Rey riapparve a pranzo, con uno sguardo completamente diverso dal solito: era felice e per la prima volta si vedeva che non aspettava altro che incontrarlo, per questo motivo Ben fu veramente contento di vederla. Porse le labbra attraverso le fredde sbarre per ricevere il caldo bacio a schiocco di Rey. Mangiarono assieme un passato di verdure e del pane tostato, ma fu il miglior pranzo che passarono assieme, mangiandosi gli occhi, perdutamente innamorati. Se non avessero avuto quella barriera fisica che li divideva sarebbero stati abbracciati tutto il tempo. -Sono riuscita ad avere un appuntamento con tua madre!- disse a fine pranzo la ragazza, sprizzando felicità da tutti i pori.

-Che cosa? E perché?!- rispose Ben sconvolto da quell'affermazione.

-Per parlarle di te, per farti uscire di qui no?- per Rey era ovvio.

-E hai bisogno di un appuntamento per vederla? Come se poi bastasse per ricevere un permesso per uscire di prigione...- sull'argomento Ben non aveva certo cambiato idea dalla colazione.

-È grazie a lei, e a me, che tu sei qui e non sei morto, ci tiene a te, sai?- gli accarezzò il viso dolcemente.

-Se così fosse... perché non è mai venuta a trovarmi?- Ben si stava scaldando.

-È impegnata con la nuova Repubblica, è appena stata istituita... Per quello ho dovuto prendere un appuntamento.- rispose tristemente nella speranza che capisse.

-Non me ne frega niente della Repubblica, Rey! Se ci teneva a me sarebbe venuta a vedere come stavo, almeno una volta e invece sta facendo lo stesso errore del passato: vede dell'oscurità in me e mi manda da Luke. Divento la nuova minaccia della Galassia e quando mi sconfigge mi rinchiude in carcere, mandando altre persone ad occuparsi di me. Se fossi morto probabilmente sarebbe stata la stessa cosa per lei, anzi, le avrei fatto solo un favore!-

Rey, frustrata per via delle sue parole, gli tirò una sberla, piangendo: -Non osare nemmeno pensarlo! Se tu fossi morto non avresti mai saputo dei nostri figli... io... io ti voglio vivo! Chiaro?! Voglio una vita con te!- disse singhiozzando, nascondendo infine il viso bagnato dalle lacrime dietro le mani. Ben si sentì rinato dall'ultima frase, solo lei ci riusciva: Rey era la sua luce, la sua vita, il suo tutto. Come aveva potuto trattarla così? Si sentì nuovamente un mostro, come anche lei lo aveva definito più volte prima di conoscerlo davvero, ma doveva ricordarsi che lei aveva saputo guardare oltre la sua maschera come nessun altro e non voleva deluderla. Passò un braccio attraverso le sbarre e le sfiorò le mani, poi le strinse le dita che riuscì a prendere da quella distanza per staccargliele dal volto. -Anch'io voglio una vita con te, Rey, scusami. Fare la vittima purtroppo è l'unica cosa che riesco a fare qui... Ho bisogno di te, grazie perché ci sei!- le sussurrò piano abbassando lo sguardo senza lasciarle le dita. Rey tolse le mani dal volto e si avvicinò a lui stringendole forte le sue: -Ricordati che mi avevi promesso di volerti bene!-

-Hai ragione!- ammise sentendosi in colpa. Rey avvicinò il viso al suo e si baciarono intensamente: -Ricordati di questo bacio quando ti sentirai giù!- “Sicuro!” pensò Ben ancora beato dalle sue labbra, dalla lingua avvolta alla sua, dal suo sapore... era stato il bacio più appassionato che si erano scambiati da quando si erano ritrovati: non lo avrebbe certamente dimenticato da un giorno con l'altro, anzi, fu il ricordo al quale attingere nei momenti di solitudine, in attesa che la Forza li ricollegasse o che lei lo venisse a trovare.

 

Le connessioni e gli incontri continuavano e così anche la loro storia d'amore, anche se non nel più classico dei modi. Le sbarre li dividevano ancora, e non solo quelle fisiche, ma anche composte dai limiti che non permettevano loro di vivere troppo serenamente il loro rapporto, in quanto le visioni dovevano avvenire solo da soli, senza altre presenze, quindi solo la sera.

-Hey, bello addormentato, oggi non so quanto potrò esserci... è il matrimonio di Finn e Rose, ma se posso ti porto una fetta di torta!- gli disse Rey mentre Ben stava ancora dormendo. Era presto per la colazione, ma la ragazza non aveva molto tempo da perdere: doveva prepararsi e aiutare la sposa, oltre che ad occuparsi dei figli. -Mmm...- rispose Ben alzandosi, mentre lei stava già andando, ma lui la trattenne per un polso e l'attirò a sé: si scambiarono un lieve bacio a fior di labbra che per lei era un saluto, ma per lui era un modo per fermarla ancora: -Resta- la incoraggiò con un filo di voce. -Non posso, ho molto da fare... Magari provo a venire più spesso... Nessuno, spero, si accorgerà della mia assenza per un po'.- e gli lasciò la mano per andare.

Ben rimase solo, in attesa, e mangiò il pane con un bicchiere di latte che la sua amata gli aveva portato. Non poteva nemmeno sperare in una connessione improvvisa: sicuramente Rey aveva altro da fare che pensare così intensamente a lui da avvicinarsi, non era nemmeno la situazione giusta, sarebbe stato peggio di ritrovarsi sotto la doccia. Attese ogni giorno, ma senza avere la certezza dell'orario del suo ritorno. Il pranzo arrivò da una guardia: altro pane e acqua. “Che tristezza, né Rey, né del buon cibo.” pensò.

Alle quattro del pomeriggio, ormai arreso, vide una luce apparire dal fondo del corridoio: -Eccomi, ho cinque minuti!- urlò da lontano per far sentire la sua presenza. Lo raggiunse e lo baciò: “è bellissima”, pensò Ben, non solo per i vestiti che indossava, non l'aveva mai vista con un abito, ma soprattutto per il suo volto raggiante. Si stava proprio divertendo, però era venuta lo stesso da lui e questo lo rese felice e tranquillo. -Da quando ti vesti così elegantemente?- Le chiese con ironia guardandola dalla testa ai piedi. Il vestito era semplice, una tunichetta nera senza maniche che le arrivava alle ginocchia e la sua immancabile stola la decorava rendendo il tutto nel suo stile, pur rimanendo insolito. I capelli erano acconciati nei suoi tre codini e gli occhi erano leggermente truccati: portava un ombretto argentato, eyeliner, oltre al mascara e alla matita. Anche le labbra erano più rosse e lucide del solito: faceva venire ancor più voglia di baciarle.

-Dovresti vedere la sposa, lei sì che è elegante: ha un lungo vestito bianco a sirena, con tanto di scollo a cuore, e balze in fondo alla gonna.. Io non credo di essere fatta per i vestiti!- rispose la donna. -Perché? Ti sta bene!- replicò il carcerato che nel frattempo ringraziava mentalmente Finn e Rose per il loro matrimonio che gli aveva concesso di vedere la sua amata ancora più bella del solito. -Non mi sento molto a mio agio, la stola era un'aggiunta per sentirmi me stessa, ma a volte dimentico che non ho i pantaloni e di chiudere le gambe...- spiegò vergognandosi un po'.

-Quello te lo devi ricordare!- ridacchiò Ben, desiderando che la sua ragazza non mettesse in mostra “certe parti”, anche se non intenzionalmente. -Hai ragione, per di più non riesco a correre dietro ai bambini con questi ai piedi...- disse mostrandogli i tacchi, plateau neri non troppo altri e dal tacco spesso, ma comunque scomodi per lei che non ne portava mai, mentre li teneva in mano.

-Con il tempo ci riuscirai, devi solo portarli un po' più spesso!- la incentivò, sorpreso che portasse anche quelli. Chissà se sarebbe stato più facile baciarla se lei fosse stata più alta... -Ma chi ne ha voglia?! Comunque ora devo andare, ma tornerò più tardi con una bella fetta di torta, la tagliano a mezzanotte!-

-Volentieri, allora aspetto te e la torta, svegliami se dovessi addormentarmi e sarò felice di accoglierti!-

-Bene!- gli rispose solamente, scoccandogli un bacio prima di scappare.

Ben era già nel dormiveglia quando Rey tornò, ma al suono della sua voce si rianimò di colpo. La torta era buonissima, aveva più strati di pan di Spagna intervallati a strati di crema, decorata in superficie con fiorellini e pasta di zucchero bianchi. -Vedo che anche all'una di notte l'appetito non ti manca!- rise Rey. -Spiritosa!- le fece la linguaccia lui. -Allora? Che mi racconti?- incentivandola a parlare. -Sono stanca morta e ho mangiato tantissimo!- e dopo aver ricevuto un'occhiataccia da Ben cambiò argomento: -Ho dovuto badare a Ben e Daisy che non si cacciassero in qualche guaio e non dessero fastidio, ho aiutato la sposa, ho persino ballato sai?-

-Con chi?- non riuscì a trattenersi dal chiederglielo perché avrebbe voluto lui farla ballare, non lo avevano mai fatto assieme e sarebbe stato molto romantico.

-Tutti assieme, abbiamo fatto una danza mano nella mano formando una catena che girava attorno agli sposi, penso per portar loro fortuna. È stato bello! Ci siamo divertiti molto! Mancavi tu però! - concluse intristendosi un po'. -C'era anche una danza da fare in coppia per accompagnare gli sposi dopo il primo ballo, ma non potevo danzare da sola...-

-Mi sarebbe piaciuto esserci stato per te.- la consolò prendendole le mani. -Sarà una delle prime cose che faremo quando potremo stare assieme e fuori di qui.- le promise. Rey sorrise e gli occhi diventarono ancora più lucidi: -Esserci per ballare io e te... o da marito e moglie?- suggerì. -Da marito e moglie sarebbe ancor meglio!- confermò Ben, facendo scorrere le sue mani sulle sue braccia fino a raggiungere il suo viso per avvicinarlo al suo e scambiare un bacio appassionato. Rey finalmente si rilassò a quel contatto e si sentì sciogliere iniziando a sperare che anche quel giorno avvenisse: il loro matrimonio era qualcosa che non aveva mai immaginato prima, ma da quel momento sarebbe entrato senz'altro nei loro progetti per dopo la sua liberazione. Rimase a lungo da lui, mezza addormentata, appoggiata alle sbarre, mentre si sostenevano a vicenda, e solo verso l'alba Rey capì che era ora di tornare a casa.

Non era certo riposata per una nuova giornata, ma si poteva concedere un po' più di riposo, vista la tarda ora in cui era finita la festa. Quando si alzò si sentiva ancora tutta indolenzita e pensò che una doccia sarebbe stato un buon modo per tirarsi su. Improvvisamente si ricordò delle parole di Ben che avrebbe tanto voluto danzare con lei come marito e moglie. Sospirò a quel dolce pensiero e tolta la maglietta se lo ritrovò ancora davanti! Stava per urlare come la volta precedente dallo spavento, ma lui le tappò la bocca prima con una mano e poi per zittirla completamente con un bacio.

-Fortuna che dovresti essere abituata alla mia presenza qui...- scherzò quando si staccò da lei.

-Una volta non è abbastanza per quella che tu chiami “abitudine”!- rispose a tono Rey, dimenticandosi di essere quasi nuda, il bacio l'aveva distratta troppo, ma se ne ricordò appena vide lo sguardo di lui abbassarsi dai suoi occhi. -Hey!- esclamò coprendosi con le braccia.

Ben si tolse la maglietta a sua volta e poi disse: -Ora siamo pari! Puoi anche staccarti le braccia di dosso!- Rey rimase spiazzata da quel gesto: non era paragonabile, però apprezzò perché poté ammirare il suo fisico asciutto dopo tanto tempo... era dimagrito, ma non aveva perso di fascino! “In cella aveva sicuramente tempo libero per fare esercizio fisico, visto quegli addominali...” pensò. Lasciò cadere le braccia e Ben poté guardarla senza intralci: da ragazzina acerba come l'aveva conosciuta, ora l'aveva ritrovata come una donna che aveva allattato, con seni più tondi e più pieni.

Rey arrossì: -Ehm, io, come l'altra volta stavo per fare una doccia...- disse per distrarlo indicandogliela.

-G... Giusto.- tornò alla realtà Ben. -E se la facessimo assieme?- propose.

-Ok...- ebbe solo il coraggio di rispondergli.

Si tolsero gli indumenti inferiori con un velo di imbarazzo da parte di entrambi: la situazione cominciava ad essere bollente. Entrò Rey nella doccia finendo sotto il getto caldo, seguita da Ben. I momenti successivi furono pieni di silenzio interminabile: entrambi percepivano l'imbarazzo reciproco, non solo per la tensione, ma lo sentivano anche nei propri pensieri. “Perché ho accettato per questa stupida idea della doccia! Come se non fosse abbastanza imbarazzante rimanere senza maglietta...” “Perché mi sono lasciato trasportare dalla situazione? Stupidi ormoni... Ora la voglio solo di più, ma lei è restia. Anch'io in realtà. Non è così facile mettersi completamente a nudo, nè fisicamente nè emotivamente.” rifletté Ben, cercando di non fissarla troppo. “Non guardarlo troppo... Anche se ci siamo già visti così! Eppure perché è così difficile ricominciare da lì? Forse è passato troppo tempo, ma lo voglio. Tanto.” pensò Rey.

Improvvisamente incrociarono lo sguardo e i loro occhi crearono un dialogo senza parole: lessero il loro desiderio reciproco, si calamitarono l'uno vicino all'altro e finalmente si baciarono. Un bacio coinvolgente, bollente, non solo per l'acqua che li accaldava, ma per quel tipo di bacio che fa intendere altro, vuole altro. Ripresero fiato dopo... quanto? Un'eternità? E lì iniziarono a lavarsi a vicenda, rabbrividendo sotto il tocco dell'altro, mentre si accarezzavano, cercando di eliminare ogni imbarazzo assieme allo sporco. Si presero cura dell'altro finché la Forza a fine doccia, non li riportò ognuno alla propria realtà: nelle proprie barriere fisiche ed emotive. Rimasero ancora un po' intontiti dall'improvvisa assenza dell'altro e per quello che avevano appena vissuto, speranzosi che potesse continuare un giorno.

“Forse per il momento però è meglio così” pensò Ben Solo, “un passo alla volta...”

Invece Rey pensò che sarebbe bastato davvero poco perché potesse rimanere incinta una seconda volta ed era già tanto occuparsi di due gemelli di tre anni, ma quanto avrebbe voluto poterlo rifare con lui! Magari quando il tempo avrebbe concesso loro di stare assieme... chi lo sa... Intanto la vita ricominciava a scorrere come l'acqua sotto la doccia nella sua monotonia, in attesa di vivere un altro momento speciale con lui.

 

 

Note:

Finalmente ho riaggiornato: spero ne sia valsa la pena questa lunga attesa, ma la mia cara beta Flos Ignis lavora e non ha sempre tempo di leggere e correggere i miei scleri! Da domani comincerò anch'io a lavorare come servizio civile, perciò non sarò molto presente...

Tengo a precisare che questo capitolo è dedicato a Ben senior, mentre il precedente era per Ben figlio! ;-)

Nota che mi sono dimenticata di aggiungere lo scorso capitolo: camomilla significa "forza nelle difficoltà", secondo il linguaggio segreto dei fiori, ed è il messaggio che Rey vuole trasmettere ai suoi figli e in particolare a Kylo Ren.

Alla prossima! E come sempre vi aspetto anche su Fairy Floss su facebook dove pubblico aggiornamenti e fan art Reylo!

Baci,

Ori_Hime

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Leia ***


VII - Leia

 

Rey non lo aveva ancora raccontato a Ben, non se l'era sentita, ma aveva già avuto modo di parlare con sua madre e questo segreto era uno dei motivi per cui si era sentita ancora emotivamente lontana da lui. Aveva preso l'occasione al matrimonio di Finn e Rose e si era sentita una brava attrice per quanto era stata brava a non lasciar trapelare nulla quando aveva rivisto Ben.

Non era stata delicata: Leia aveva celebrato la cerimonia dei suoi amici nel palazzo di rappresentanza della Nuova Repubblica su Naboo e l'aveva fermata prima che se ne andasse: non aveva molto tempo per parlarle. Rey l'aveva seguita per diverse sale fin quando non furono abbastanza lontane dalla sala della celebrazione, ma non tanto da raggiungere l'altro lato del palazzo. La fermò semplicemente chiudendole le porte della sala successiva davanti con l'uso della Forza: Leia non avrebbe avuto via d'uscita e finalmente si sarebbe rivolta verso di lei.

-Cosa c'è, Rey? Parla, ora che mi hai praticamente incastrata, cosa ti tormenta?- le disse incrociando le braccia impaziente. -Volevo parlarti di tuo figlio..- rispose secca la giovane. -Immaginavo.- la interruppe Leia. Rey rimase a bocca aperta, ma l'ex generale Organa la incentivò a continuare. -Voglio che lo scagioni.- Leia alzò gli occhi al cielo, ben consapevole che quella sarebbe stata la sua richiesta, ma aveva sperato fino all'ultimo che non la facesse. Prese un enorme respiro e poi le rispose: -Rey, pensi sia semplice rilasciare il capo del Primo Ordine? Se si libera lui dovrei liberare tutti gli ex stormtrooper.-

-Ma Ben è stato traviato per essere quello che è.-

-E gli stormtrooper no? Rey, sono stati tolti dalle loro famiglie per diventare soldati del Primo Ordine, è l'unica realtà che conoscono, mentre Kylo Ren ha avuto scelta. Loro no.- replicò senza battere ciglio la presidente.

-Ben è tuo figlio!- la supplicò Rey.

-E tu lo ami, lo so Rey. È il tuo amore per lui che ti fa parlare e lo vuole libero, ma non puoi per amore di una persona cambiare la sostanza dei principi.* Se così non fosse non ti importerebbe di lui, immagino che tu lo voglia come padre per i tuoi figli, ma rimani oggettiva: è per causa sua che sono morte tantissime persone, Han incluso.- concluse Leia. -Ha ucciso, è vero, ma ha anche salvato e dato la vita. Un padre dovrebbe avere il diritto di conoscere i propri figli, ma, Leia, soprattutto ha fatto di tutto per limitare i danni, creando una situazione di disequilibrio all'interno del Primo Ordine che li ha portati alla caduta... Ci ha salvate.- L'ex generale la guardò interessata: questo sì che era un colpo di scena! Forse Kylo Ren era davvero recuperabile... In realtà ci aveva sempre pensato, ma doveva mantenere un certo ruolo e la ragione, senza lasciarsi trasportare dai sentimentalismi. Era però anche una madre e donna e Rey aveva riacceso la speranza di riavere suo figlio. -Hai delle prove?-

-Come?-

-Se non hai delle prove della sua “innocenza” nell'ultima guerra, con tutto l'amore che provo per mio figlio, non posso rilasciarlo. Sarebbe una mia scelta condizionata dal mio affetto per lui, come dal tuo. Inoltre, come posso sapere se la sua condotta cambierà? Immagino che con te e con me sia un'altra persona, ma con gli altri? Come reagirebbe?- cercò di ricordarle. Rey si rattristò ancora, proprio quando pensava di averla convinta. -Ti posso garantire che è così, Poe lo ha trattato male un paio di volte eppure non ha reagito.-

-Ti ricordo che non può usare la Forza all'interno della cella, sarebbe stato inutile.-

-Forse- rispose poco convinta Rey.

-Se mi dai delle prove di persone che lo hanno visto comportarsi in maniera civile posso procurarti un appuntamento per la Corte di Giustizia e forse potremo liberarlo.- arrivò a questo compromesso la presidente.

-D'accordo, ma tu vallo a trovare: non lo ammetterà, ma ti aspetta.-

-Lo farò, appena potrò...- rispose abbassando il tono man mano che pronunciava quelle parole, temendo di non trovare un momento. Lo voleva però, voleva accertarsi anche lei dei cambiamenti del figlio, perciò strinse un pugno per farsi coraggio perché, prima o poi, gli avrebbe fatto visita.

-Mi lasci riaprire la porta Rey?- disse accorgendosi che la ragazza non le permetteva ancora di andarsene.

-Ops, sì, scusa...- e lasciò la porta per permetterle di andare. -Ti rivedrò al ricevimento?- chiese Rey speranzosa. -Non lo so... Ho un po' di pratiche e accordi da fare con diversi pianeti... Ma vedrò di fare un salto!- le rispose. Essere la presidente era una vera scocciatura, tutti che esigevano la perfezione e la presenza... ma sei solo umana e limitata, pensò Rey che corse ad abbracciarla. Aveva bisogno anche Leia di un po' di affetto: ci sono gabbie fatte di mura e metallo e altre fatte di apparenze, Leia non era sé stessa da un bel po'.

 

Ben era impaziente di rivedere Rey, o magari di apparire improvvisamente accanto a lei, nei rari momenti di solitudine, quando a rompere la sua monotonia non fu la sua amata, ma Leia, sua madre. Diventò nervoso, che ci faceva lì? Non aveva niente da fare? Che cosa voleva da lui?

-Ciao Ben- Anni senza parlarsi nè vedersi e lei lo salutava semplicemente così, come se niente fosse? No, non lo poteva sopportare, perciò rimase in silenzio, facendo finta di niente. Nonostante l'età, Leia non si abbassò, né si sedette a terra come faceva Rey di solito, ma rimase in piedi, avvicinandosi a Ben, chiudendo i palmi attorno alle sbarre, per poter entrare in contatto con lui. Kylo Ren retrocedette, chiaro segnale che non voleva avere nulla a che fare con lei.

-Ben, so che hai tutti i buoni motivi di questa Galassia per odiarmi e non volermi più parlare... ma sono qui per te adesso.- rimarcò bene l'ultima parola per sottolinearla, ma sembrò che al carcerato non importasse. Perché doveva darle ascolto proprio ora? Quando lei si era mai preoccupata per lui? Era sempre stata una madre assente, che non lo comprendeva, perché ora sarebbe stato diverso? Dopo 32 anni? Un legame tra madre e figlio non si instaura, si vive, e Leia aveva sprecato ogni occasione, troppo impegnata a controllare la Galassia anziché il proprio bambino. Forse era per quello che fin da giovane Ben era stato affascinato dal potere: con quello avrebbe sovrastato anche la madre e lo avrebbe finalmente guardato. Ma ormai non era più un bambino e non era più alla ricerca di attenzioni da parte sua: Rey era la sola da cui le desiderasse.

Leia lo guardò con sguardo supplicante, ma il figlio non si schiodava dalla sua posizione. Rimase ancora un po' in silenzio, in attesa, fin quando si convinse che era inutile rimanere ancora e se ne andò salutando e promettendogli di tornare, cosa che non rallegrò Kylo Ren, ma che lo fece voltare per guardarla allontanarsi. Indossava ancora i pantaloni e il giubbino senza maniche che usava durante gli scontri, nessun abito che la potesse identificare come la nuova presidente della Repubblica o come ex principessa. Era rimasta la generale di una volta, vestita come una persona qualsiasi, come quando era bambino e la cosa, per quanto insignificante potesse sembrare, gli piacque.

 

-Ho incontrato mia madre.- raccontò Ben quando la sera si trovò tramite la connessione della Forza nel letto accanto a Rey. -Me ne vuoi parlare? Che ti ha detto?- si risvegliò da quelle parole, si stava per addormentare, e si appoggiò al suo petto, guardandolo negli occhi. Ben fissava il soffitto: -È venuta a trovarmi, ma io mi sono girato e ho fatto finta di niente. Ero furioso: perché adesso?! Non è mai stata una brava madre, perché provarci ora?!- non era più arrabbiato, era pensieroso. Rey allora gli prese il viso tra le mani: -Guardami!- gli disse e allora Ben la guardò negli occhi: -E perché non dovrebbe?- cercò di farlo ragionare -È tua madre... e le ho parlato io.- Ben cambiò espressione, gli occhi per un secondo sembravano uscire dalle orbite, tanto non poteva crederci.

-Al matrimonio di Finn e Rose... Non ce l'ho fatta ad aspettare di avere un appuntamento con lei. Non so se riuscirò a fare qualcosa per scagionarti, però... almeno è venuta a trovarti.-

-E tornerà, me lo ha detto prima di andarsene.- sospirò Ben. Gli sembrò di aver turbato la sua amata perciò la strinse forte a sé, dandole un bacio sulla fronte. Rey si rasserenò: pensava di aver agito male, ma Ben doveva solo abituarsi al fatto che la madre si interessasse a lui. Lo aveva sempre fatto, solo che lui non poteva capire in che modo, ma Rey ne era convinta: una madre non poteva mai dimenticarsi di un figlio e smettere di volergli bene. -Rey...- la richiamò alla sua attenzione Ben. -Sì?- mormorò appoggiando la testa al suo petto chiudendo gli occhi, cullata dal suo cuore pulsante.

-Io non voglio essere un padre assente per i miei figli. Voglio conoscerli.- la sua era una supplica perciò Rey riaprì gli occhi e lo guardò: -Farò di tutto perché tu possa crescerli Ben, ma ora non ti tormentare, cerca di vivere bene le visite di tua madre, accetta il fatto che abbia sbagliato, ma che ti vuole bene. Pensa un po': hai quattro persone che ti vogliono bene incondizionatamente!- Sorrise la ragazza. -Quattro?!- si sorprese Ben.

-Una è tua madre, due sono i tuoi figli che vorrebbero conoscerti e ti vorrebbero sicuramente bene... e l'ultima sono io.-

-È una dichiarazione?- sorrise lui-

-No, è una promessa.- concluse la giovane jedi baciandolo. -Ti amo e ti amerò sempre!- disse riprendendo fiato. -Anch'io ti amo e fino a poco fa non speravo nemmeno che così tante persone potessero tenere a me, né che tu me lo potessi ridire esplicitamente!-

-Finalmente ce lo siamo detti una volta per tutte decentemente, non ti pare?- scherzò lei ricordandosi i “ti amo” detti in passato.

-Hai ragione!- rise lui portandola sotto di sé facendole il solletico, tanto che lei non smetteva più di ridere e dimenarsi. Quando si fermò lo sguardo dell'uno penetrò quello dell'altra: ora nessuno dei due aveva paura ad aprirsi completamente. Si ribaciarono, ma questa volta non si fermarono, iniziando a spogliarsi poco alla volta, baciando la pelle scoperta. Non ebbero fretta, rimasero a lungo ad ammirarsi, accarezzarsi, a sorridere ad ogni gesto, lentamente, a partire dagli arti superiori a quelli inferiori. Se la prima volta erano stati impulsivi e passionali, questa ad ogni movimento erano dolci e delicati. Quando furono completamente nudi, Rey tirò fuori dal comodino una bustina quadrata, pregando Ben di indossare il contenuto.

-Che cos'è?- chiese incerto. Si erano appena tolti tutto, perché doveva indossare qualcosa?

-È per non avere figli.... Sai, l'ultima volta ne ho avuti ben due e non sarebbe il caso che rimanga incinta ancora, come potrei spiegarlo?- la sua espressione nascondeva timore.

-Cosa avevi detto quando avevi scoperto di aspettare Daisy e Ben?- non ne avevano mai parlato bene e se non glielo avrebbe chiesto in quel momento temeva di perdere un'occasione.

-Non dissi a nessuno a parole che tu eri il padre, ma tutti lo avevano capito. La prima che lo aveva percepito è stata tua madre.-

-Davvero? E ti è stata vicina?- questa affermazione aveva sorpreso molto Ben che divenne ancor più curioso. La risposta lo avrebbe più o meno reso disponibile nei confronti di Leia.

-Sì, è una brava nonna quando c'è.-

-Ma non facciamola diventare tale per una terza volta!- comprese Ben, sfilando il contenuto della bustina. -Esatto!- terminò la conversazione Rey. I due innamorati non ne potevano più di aspettare, si ribaciarono e poi oltre alle labbra unirono i loro corpi, emozionati come la prima volta.


----
Note:
*citazione da Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen
Rieccomi dopo tanto tempo, spero possa continuare a piacervi la mia fan fic, o per lo meno a non annoiarvi! :-)
Vi aspetto sempre anche sulla mia pagina Facebook Fairy Floss dove pubblico i link dei capitoli con fan art a tema!
 Bacioni,
 e che la Forza sia con voi, sempre!
  Ori_Hime

 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Chewbacca e C3PO ***


 

VIII – Chewbacca e C3PO

 

La mattina seguente si rividero senza bisogno di connessioni, anche se ancora divisi da quelle stupide, ma irremovibili sbarre. La prima cosa che fecero fu baciarsi, appoggiandosi il più possibile alla cella per avvicinarsi sempre di più, fregandosene del freddo metallo sui loro volti. L'intensa fame dell'altro che li aveva travolti la sera precedente stava tornando. Erano insaziabili, quasi non importava loro di far colazione, tanto desideravano ancora quel profondo contatto. Quando il dolore delle sbarre contro le guance fu insopportabile si dovettero staccare e sfogarono la loro fame sui panini dolci che Rey aveva portato. Erano morbidi e ancora tiepidi, la jedi si era alzata presto per prepararli, ancora sognante, e li aveva imbottiti con della marmellata. Ben ne fu entusiasta, quasi quanto per quei baci ardenti di poco prima, e rimase in silenzio estasiato a gustarseli fin quando Rey lo interruppe: -Perché tu possa essere liberato devo portare delle testimonianze che riportino il tuo cambiamento in meglio.-

-Che cosa?!- sobbalzò Ben. La mattinata stava prendendo una brutta piega.

-Hai sentito bene! Se vuoi che ti liberino devi dimostrare di essere cambiato... il che è vero, solo che altri testimoni devono accertarlo. Prometti che farai il bravo se verranno dei visitatori?- Lo pregò Rey.

-Ci proverò, ma è stato tanto che non abbia risposto male a Poe alla sua ultima visita.-

-E sei stato bravissimo!- gli confermò baciandolo a fior di labbra. -Vedi di esserlo ancora, penso che i prossimi ospiti che riceverai non saranno così male!- ammiccò Rey.

Ben rimase perplesso anche dopo la sua partenza, ma prese coraggio: chiunque avrebbe dovuto dire che non era violento, nè il vecchio Kylo Ren.

Nel pomeriggio sentì dei pesanti passi felpati e si domandò chi potesse essere inizialmente, poi fu riportato improvvisamente a quando era bambino e viveva, più o meno felicemente, con Han e Leia. Quei passi all'epoca erano pane quotidiano: erano di Chewbacca.

Il wookiee lo salutò come se non lo vedesse dal giorno prima (perché avevano tutti questo atteggiamento tranquillo?) e Ben alzò una mano per ricambiare, un po' indeciso su come accoglierlo. Da piccolo lo abbracciava spesso, ma non era più bambino ed erano cambiate tante cose da allora: aveva iniziato gli allenamenti jedi, poi era passato al Primo Ordine e infine aveva ucciso suo padre, il suo migliore amico. Solo allora ci arrivò: aveva ucciso la persona più vicina a lui che avesse mai avuto, eppure lui era lì, a trovarlo. Era anche grazie a Rey probabilmente, ma Chewbacca era sereno, non sembrava portar rancore: -Come stai?- chiese con i suoi strani versi. Ben alzò le spalle, non sapendo cosa rispondere e sentendosi sempre più in colpa per quanto l'altro fosse gentile e lui fosse stato stronzo. Dire che stava bene non era vero, ma non voleva nemmeno lamentarsi della sua situazione attuale: se l'era cercata e poteva trovarsi in situazioni ancora peggiori di quella. Scoppiò a piangere, come nessuno aveva mai visto prima da quando era diventato adulto, ma Chewbe era abituato a vederlo così da piccolo, visto che lo consolava ogni volta che lo sgridavano i suoi e, come allora, cercò di toccarlo attraverso le sbarre per dargli una pacca consolatoria. Ben era troppo distante per ricevere il suo gesto e cominciò a singhiozzare cercando di rispondergli. -M... m... mi... spiace...-

-Per cosa?- grugnì il wookie.

-P... p... er... cciso... gliore... mico...- balbettò tra le lacrime che scendevano a fiotti, ma Chewbacca capì comunque.

-È passato, Ben, ti perdono.- disse sinceramente. Entrambi vollero abbracciarsi e Ben si avvicinò alle sbarre, cercando di essere tirato su almeno dalle sue zampe che lo avevano cercato fino a quel momento. Come un bimbo si lasciò accarezzare come meglio poteva e sentì un po' di calore attraversargli il corpo. Pian pianino le lacrime smisero di uscire e chiuse gli occhi per lasciarsi andare.

 

Le visite a Ben si fecero frequenti: Rey gli aveva mandato tutte le persone, e non, di cui si fidava. I successivi che ricevette furono C3PO e R2D2, anche loro comportandosi come se nulla fosse, anche loro esattamente come quando vivevano assieme. Chissà cosa facevano adesso che non avevano più una famiglia, non ci aveva mai pensato, ma prima di loro C3PO aveva seguito suo nonno... Sembravano comunque sereni, nonostante la rottura dell'equilibrio famigliare... forse perché erano dei droidi e non provavano emozioni? No, sapeva che provavano sentimenti, erano molto premurosi e sapevano cosa significa la sofferenza, il dolore. Eppure come Chewbecca erano sempre andati avanti, nonostante tutto, a testa alta, se così si può dire. Erano ancora così cortesi... Non lo stavano trattando come un carcerato, ma come una persona qualsiasi. Gli raccontarono come il governo si era appena formato, i personaggi che si erano distinti durante la Resistenza, le elezioni aperte a chiunque, ai liberi e agli schiavi, perciò per la prima volta aperte anche ai droidi. Gli elettori accedevano alle cabine allestite nei centri abitati tramite la scansione degli occhi, umani o robotici che fossero e all'interno si poteva votare liberamente su di uno schermo il candidato prescelto. Ovviamente, ammisero entrambi, avevano votato sua madre. Stettero allora un attimo in silenzio, poi Ben intervenne, pur sapendo già la risposta: -Ed è una brava presidente?-

-Eccome! Beh, lo ha dimostrato anche in passato no? È la migliore che si possa desiderare: ferma, decisa, ragionevole...- la descrisse C3PO

-Combattente, leale, coraggiosa...- continuò R2D2.

-E una pessima madre.- terminò il carcerato.

-Non è così, padron Ben- Kylo Ren notò come C3PO lo considerasse ancora tale -Leia ha sempre tenuto a te, ogni sera prima di andare a dormire s'inginocchia e prega per te, sento solo supplicare il suo nome... Sei sempre nei suoi pensieri. L'avrebbe uccisa saperti morto, è grazie a lei che sei ancora vivo.-

Ben sospirò, sapeva di essere vivo grazie a lei, anche se lo aveva un po' sorpreso il fatto che pregasse per lui. Un pensiero però non giustificava i suoi comportamenti menefreghisti, rispose poi, allora R2D2 in modo molto colorito, gli fece capire che era un ingrato e che lei aveva rischiato il suo ruolo da presidente pur di salvarlo. Kylo Ren dovette calmarlo e capì che avrebbe dovuto star zitto e tenerseli stretti, se voleva conoscere i suoi figli. Loro erano lì per aiutarlo, non per farlo sentire il cattivo di turno e non doveva rispondere male, altrimenti sarebbe passato per tale.

-Probabilmente per comprendere i suoi comportamenti dovrei mettermi nei suoi panni...- concluse, trovandoli d'accordo con lui. Non disse loro che sapeva di avere dei figli, ma trovò quella frase il modo giusto per convincerli della sua bontà. Forse non era davvero sincero su questo punto... ma doveva comportarsi bene, no? Forse avrebbero trovato nella sua affermazione la motivazione giusta per fargli conoscere i figli. Il loro strano silenzio sorpreso gli disse che forse aveva funzionato.

Fu il droide dorato a rispondergli per primo: -Ha proprio bisogno d'aria aperta, padron Ben. Faremo tutto il possibile perché avvenga, giusto R2D2?- anche l'altro droide annuì, terminando così la conversazione.

Il giorno seguente ricevette la visita di due persone che non avrebbe mai pensato di vedere: FN2187 con una ragazza. L'aveva odiato tantissimo in passato, per il suo tradimento e poi per passare molto tempo con Rey... ma sapeva anche che non era un rivale e che la ragazza doveva essere Rose, sua moglie. “E lui si chiama Finn, non FN2187!” cercò di ficcarsi nella testa. Lo salutarono, al contrario degli altri, imbarazzati. Non avevano mai avuto un buon rapporto con lui, trovarlo buono doveva davvero essere strano per loro, al limite dell'assurdo, ma se questo avrebbe reso Rey felice...

Avevano portato un cestino dal quale estrassero il pranzo: c'erano tramezzini, del riso, del vitello tonnato... sembrava un pic-nic al chiuso. Apprezzò il pensiero e tutte quelle cose buone lo misero di buon umore. “Com'è facile apparire simpatici e gentili se si ha la bocca piena...” pensò. Si rese conto che aspettavano che fosse lui a parlare dalle occhiate che ogni tanto gli lanciavano, forse per comprendere se gradiva il pranzo? -È tutto molto buono, grazie, siete stati molto gentili. Sapete, qui non si mangiano molte cose buone...- provò ad intavolare un discorso.

-Immaginavo, per questo ho cucinato un po' di cosucce... So cosa vuol dire patire la fame.- rispose Rose abbassando lo sguardo, ma non per imbarazzo. Ben poté osservare come Finn si voltò premuroso verso di lei per accertarsi che stesse bene, che stupido era stato a credere fosse innamorato della sua Rey... Nel loro sguardo c'era l'Amore e gli sarebbe piaciuto poterlo vedere in ogni momento della giornata anche dalla sua amata verso di lui. Finn le chiese se era tutto a posto e Rose lo assicurò che era così, allora Ben le chiese del suo passato. Sapeva di poter risultare impertinente, ma Rose le sembrava simpatica e sicuramente aveva sbagliato nel giudicarli.

-Ero una schiava, da bambina, maltrattata e denutrita... fin quando non ho conosciuto la Resistenza assieme a mia sorella. Lei è morta nel tentativo di distruggere il Primo Ordine e se così non fosse stato probabilmente non avrei mai conosciuto mio marito.- raccontò girandosi verso di lui. Ben comprese che la sua storia era davvero triste, ma lei nel raccontarlo non lo era, consapevole che, se quegli eventi sarebbero anche solo leggermente mutati, non avrebbe mai avuto la felicità che finalmente aveva raggiunto. Ne aveva passate di tutti i colori, ma era sempre rimasta ferma alle sue idee, non aveva nemmeno mai sognato di passare al nemico e il destino, se esisteva, l'aveva ricompensata. Pensò se lo stesso sarebbe successo anche a lui, tutta quella sofferenza a cosa portava altrimenti? Rose gli stava dando dei profondi insegnamenti e fu grato che fosse venuta a trovarlo. Si fece pensieroso tanto che Finn si insospettì: -Tutto bene?- domandò per la prima preoccupato per lui. -Sì, sto bene, mi dispiace per quello che hai passato, e anche per quello che per colpa mia hai subito anche tu, Finn.-

Il ragazzo si sorprese della risposta dell'ex cattivo, specie nel sentirsi chiamare per nome. Era davvero sincero o erano tutte scuse? Come poteva capirlo? Era impossibile, si sarebbe dovuto fidare della sua amica... e delle parole di colui che credeva un mostro. Anche Rose si fidava di Rey e di Ben, lo aveva capito da come si era aperta nei suoi confronti. Prima gli aveva cucinato tutti quei piatti e poi aveva fatto quell'affermazione lasciando trasparire qualcosa di personale, non facendosi problemi a raccontare del proprio passato. Rose di solito non sbagliava mai i giudizi sulle persone, anche se su di lui si era fatta un'idea troppo romantica inizialmente. Avrebbe dovuto lasciarsi andare anche lui, ma il suo passato strettamente collegato a Kylo Ren non glielo permetteva. Eppure non era più quell'uomo possente che incuteva terrore... ora era solo un uomo spaventato. Cercò di cambiare atteggiamento nei suoi confronti, chiedendogli come si trovasse. “Che domanda stupida, è in carcere, come vuoi che si trovi?!” pensò poi.

Ben ci rifletté un attimo e disse che si trovava meglio di quanto meritasse, in fin dei conti Rey passava spesso a trovarlo portandogli qualcosa di buono da mangiare e ultimamente stava ricevendo molte visite, scoprendo di avere più amici di quanto pensasse. Rose gli sorrise e disse che meritava una seconda chance da parte di tutti e la risposta piacque molto pure a Finn, convincendosi che se la meritava. Non potevano che essere tutti soddisfatti da quella visita e Finn e Rose tornarono a casa più che convinti nell'aiutarlo ad avere una nuova vita felice assieme a Rey.

 

 

Note:

Aggiorno finalmente! Vi auguro anche se in ritardo buona Pasqua, spero stiate passando bene questo periodo di feste!

Ne approfitto per fare dei ringraziamenti perché è un po' che non ne faccio: grazie a Annalisaboom e starwarsfanreylo per aver inserito la mia storia tra le seguite e in particolare a Shaara_2 e a IndianaJones25 per recensire sempre i miei capitoli! Grazie per il vostro affetto che mi date anche con un semplice click! E un grande GRAZIE va a Flos Ignis che mi corregge tutti i capitoli: passate anche sul suo profilo efp e leggete anche le sue storie, è molto brava, davvero!

Che ne dite del primo trailer di Star Wars IX uscito? Cosa vi aspettate dal prossimo capitolo? :-)

Baci,

Ori_Hime

​Ps: vi aspetto anche su Fairy Floss su facebook! 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** R2D2 e BB8 ***


IX – R2D2 e BB8

 

Ben in quei giorni di visite non vide Rey e si chiese il perché. Forse era troppo impegnata ad organizzarle? Ma non era possibile che non avesse neanche un momento per connettersi con lui, nemmeno la sera. Era sempre un modo per metterlo alla prova? Tutto questo mistero lo faceva imbestialire, ma doveva portare pazienza, magari stavano portando le loro testimonianze alla Corte di Giustizia... Ma sapeva che queste cose non si sbrigavano velocemente. “Mi basta vedere Rey, non chiedo altro” pensò una sera, rattristato per non averla vista a cena, quando improvvisamente sentì la porta del lungo corridoio che portava alla sua cella speciale aprirsi. Numerosi passi che correvano si avvicinarono sempre più a lui e temette il peggio. Non si avvicinò alle sbarre nemmeno per dare una sbirciata.

E invece di guardie che venivano per ucciderlo, come aveva creduto nella sua mente, vide Rey, R2D2... e sua madre. Senza tante spiegazioni e giri di parole Rey gli disse: -Ben allontanati dalle sbarre!- in maniera così decisa che non poté far altro che obbedire. R2D2 sparò un raggio laser contro il metallo aprendo la cella poco a poco. Ben comprese che se dovevano aprire così la cella non era un'azione legale quella che stavano compiendo e stavano rischiando tutti la vita per lui. Si sentì in colpa, non meritava tutto ciò.

-Presto Ben, seguici!- gli ordinò Leia, e il figlio corse dietro di loro fino alla fine del corridoio, dove Leia aprì la porta poggiando la mano su un pannello speciale: se avessero scoperto la sua fuga avrebbero anche compreso chi era stato a liberarlo e avrebbero dato tutta la colpa alla madre. Con molta più attenzione passarono attraverso i districati corridoi della prigione della Repubblica, nascondendosi se passava qualche guardia, spesso spostando oggetti con la Forza per procurarsi un riparo. Finalmente anche Ben poteva risentirla, ma non mosse un solo dito, sarebbe stato ancora peggio per lui se lo avessero scoperto. Arrivati finalmente all'uscita principale, Leia parlò con le guardie distraendole, lasciando loro tempo per fuggire. Ad attenderli poco distante c'era il Millennium Falcon, pilotato da Chewbecca e la squadra corse velocemente a bordo della nave, partendo immediatamente. All'interno li attendevano Rose, Finn, C3PO, Poe e BB8.

Ben ancora non poteva credere a quello che era appena successo e, mentre stava riprendendo fiato, vide da una camera arrivare due bambini che abbracciarono Rey, Leia e R2D2. Completato il giro, si soffermarono di fronte a Ben ammutoliti, comprendendo l'importanza del momento: era loro padre, ma non sapevano come comportarsi. Rey si avvicinò e spiegò loro: -Ben, Daisy, lui è vostro padre, Ben Solo, figlio di Leia!- Grazie a quelle parole i bambini si lasciarono trasportare dalla felicità e gli saltarono addosso. Ben li strinse forte: ora che poteva abbracciarli la sua felicità era piena, non poteva desiderare di meglio. Gli altri abbandonarono la stanza, lasciando loro un po' di privacy, solo padre e figli per la prima volta insieme, creando un bel quadretto familiare.

 

-Avremo fatto bene a lasciarli da soli?- domandò Poe, un po' geloso dal fatto che non poteva più svolgere il ruolo di padre. -Devono conoscersi, rilassati Dameron, è tutto sotto controllo!- lo incitò Leia, dandogli una pacca sulla spalla. -Ma che faremo quando scopriranno della sua assenza? A questo non abbiamo pensato...- aggiunse ancora preoccupato.

-Cercheremo una soluzione, ma una cosa è certa: ci siamo uniti per liberarlo e insieme difenderemo la sua libertà, non sei d'accordo?- gli rispose tranquillamente Rose. -Il laser che C3PO mi ha aggiunto ucciderà tutti!- cinguettò R2D2 facendo ridere tutti i presenti, quando da dietro apparve BB8 e zittì tutti con un raggio doppio laser che tagliò in quattro la confezione di caramelle che Finn aveva appena aperto. -Droide antipatico, ti sei sentito offeso perché non ti abbiamo considerato?- gli rispose il giovane, cercando di recuperare le caramelle non bruciate cadute. R2D2 se la prese con C3PO per aver istallato anche a lui la stessa cosa, mentre Poe rimandò BB8 da Chewbecca per mostrargli la destinazione attraverso una mappa ad ologramma.

Rey fu felice di osservare tutti i suoi amici andare, più o meno, d'accordo e ora che sapeva di avere anche Ben al sicuro tirò un profondissimo respiro di sollievo, gustandosi il thé caldo che C3PO aveva preparato nel frattempo. Tutte le persone e droidi a cui teneva erano su quella nave, era riuscita a farle collaborare allo scopo di salvare la persona che amava e avrebbe voluto che quegli istanti di spensieratezza durassero per sempre, ma il piano era che ognuno tornasse alla sua vita, mentre lei, Ben e i bambini sarebbero andati il più lontano possibile con il Falcon per rimanere nascosti. Questo isolamento non la rendeva di certo entusiasta, ma almeno Ben era libero e finalmente sarebbero stati una famiglia felice e questa situazione sarebbe stata molto più gradevole degli ultimi anni trascorsi distanti. Rey abbracciò uno ad uno i suoi amici, quando per loro arrivò il momento di tornare alla propria casa, ringraziandoli per averla aiutata a realizzare il suo più grande sogno.

-È stato un piacere, grazie per aver creduto in noi e averci reso partecipi!- ricambiò abbracciandola a sua volta Rose. Pur avendola conosciuta dopo Finn, Rose era diventata presto la sua migliore amica e Rey era affascinata dalla bontà e ottimismo che trasmetteva sempre, specialmente quando le sembrava impossibile avere un po' di felicità. Aveva ammorbidito Finn e la sua sete di vendetta nei confronti del Primo Ordine, specialmente verso Kylo Ren e la jedi non poteva che esserle grata. Finn la salutò un po' più preoccupato per lei, così lo dovette rassicurare dicendogli che sarebbe andata tutto bene, che avrebbe mandato loro le coordinate non appena si sarebbero stabiliti e lo stesso fece anche con Poe. Prima di scendere dal Falcon però passò a salutare i bambini, rimanendo nell'altra stanza per un po', allarmando un po' Rey. Leia la fermò dal mettergli fretta, non avrebbe mangiato Ben, la convinse.

Quando anche Leia se ne andò con C3PO e R2D2 Rey andò da Ben e i bambini, lasciando solo Chewbecca e BB8, per cortese prestito di Poe, a pilotare.

 

-Tra poco atterreremo, siete pronti?- avvisò Rey. I loro figli risposero “sì” in coro, e Ben annuì, sorridente come Rey non l'aveva mai visto. Notò subito come si fossero trovati bene assieme, stavano giocando a prendersi e Ben senior stava correndo dietro a Ben junior assieme a Daisy, quando li aveva interrotti. -Mamma, vuoi giocare anche tu a rincorrersi?- chiese Ben junior, allora Rey senza nemmeno rispondere cominciò a inseguirlo e lo acchiappò al volo, prendendolo in braccio e sfregando il naso contro il suo. Kylo Ren li raggiunse prendendo in braccio Daisy e assieme si avvicinarono ad un finestrino, guardando l'immenso spazio aperto. La prigione e i ricordi della guerra ormai erano lontani, quel luogo a Ben familiare non poteva che trasmettergli affetto e l'avere vicina Rey e i suoi figli gli dava sicurezza: nulla li avrebbe più divisi e non vedeva l'ora di costruire con loro nuovi ricordi.

Ad un certo punto il Millennium iniziò le manovre di atterraggio: il pianeta era blu e verde e gli pareva di conoscerlo, ed era sicuro che almeno Rey ci fosse già stata. Quando BB8 e Chewbecca ebbero finito aprirono il portellone della nave e la famigliola felice poté scendere sulla terra ferma. -Ci troviamo su Ahch-To?- sospettò Ben senior. La giovane glielo confermò, lieta che si ricordasse del luogo in cui si erano allenati e scambiati i loro primi abbracci e baci. Presero con sé i pochi bagagli che la jedi e i due gemelli avevano portato e si incamminarono verso le capanne simili a trulli. Kylo Ren si bloccò: -Rey, ci sono ancora quelle strane creature che sorvegliano l'isola?- sarebbe stato un problema se lo avessero riconosciuto. -Non saranno un problema, non hanno contatti con la Repubblica e Leia le ha rassicurate che non farai a nessuno del male... Beh se non dai loro problemi ti ignorano pure!- rispose ricordandosi dei numerosi danni che aveva causato lei durante la sua permanenza. -È questa casa tua?- chiese l'evaso: la sua salvatrice gli aveva parlato della sua abitazione composta da più capanne.

-No, ma è simile su un altro pianeta. Ho voluto ricostruire la mia abitazione esattamente come queste per ricordarmi l'unico ambiente stabile che abbia potuto ritenere casa mia.- Parlando la famiglia era entrata in uno dei trulli, poggiando a terra i bagagli. La stanza era stata allestita come un soggiorno: aveva un divanetto in vimini, delle poltrone dello stesso materiale sul lato opposto e un tappeto in centro. I bambini cominciarono a svuotare le loro sacchette rovesciandole completamente sul pavimento per poi scegliere a cosa giocare, mentre i genitori si sedettero sul divano, un po' stanchi della giornata intensa. Rey appoggiò la testa sulla spalla di Ben che l'attirò a sé avvolgendole un braccio attorno alle spalle. Avrebbero voluto che quel momento non finisse mai: finalmente assieme, con i loro figli, lontani da tutto e tutti, solo loro.

Si alzarono solo quando calò il sole e Rey si era addormentata. Ben cercò di non svegliarla portando a letto i bambini, stanchi anche loro, nella stanza adiacente dove erano stati portati due lettini dando finalmente loro un bacio, il primo mai dato loro. Poi tornò dalla sua amata, la prese in braccio e la coricò nel letto matrimoniale che si trovava nella stanza opposta a quella di Daisy e Ben, per poi infilarsi anche lui sotto le coperte. Com'era bello trovarsi sotto lo stesso tetto delle persone che amava! Una felicità che non aveva mai provato prima! Si chiese se potesse terminare, se qualcosa avesse impedito loro di continuare a vivere assieme, riportandolo nell'oscurità della sua prigione... Non si meritava tutto ciò, questo era più di quanto potesse essere concesso ad un pluriomicida, ma una volta afferrata la libertà, anche se condizionata, è difficile tornare indietro.

-Questo non succederà mai, darei la mia vita pur di lasciarti libero.- Ben si voltò verso Rey: non aveva aperto bocca, eppure l'aveva sentita chiaramente. -Ora puoi usare la Forza, posso sentire tutti i tuoi pensieri e tu i miei.- gli spiegò a voce la jedi. Eccitato al solo pensieri e senza farselo ripetere due volte Ben la usò per avvicinarla a sé, abbracciandola, sentendosi improvvisamente forte, inarrestabile. La guardò così da vicino che Rey sussultò per la sorpresa quando con violenza lui la baciò e le sue mani si insinuarono sotto la maglietta della ragazza. Ovviamente lei ricambiò il bacio e si lasciò trasportare dai suoi gesti assecondandoli, si tolse la maglietta e lo lasciò esplorare continuando a baciarlo. Quando le mani di Ben si spostarono sul suo fondoschiena e le sfilò i pantaloni, fu la volta di Rey di spogliarlo e l'ex sith si lasciò tranquillamente liberare degli indumenti da lei, aiutandola solo a disfarsene completamente, fin quando le sue mani raggiunsero le parti intime e riprese il controllo della situazione portandola sotto di sé. Entrambi si ricordarono della loro prima volta, per via della posizione analoga, ma non diedero tempo ai ricordi di riaffiorare completamente perché entrambi ripresero a baciarsi così intensamente che l'unica cosa che ricordavano era il loro nome che sussurrarono appena nel momento del piacere.

 

Note:
Ringrazio Moon95 e Shaara_2 per aver aggiunto la mia storia tra le preferite e EternallySunshine per averla inserita nelle seguite, non finirò mai di ringraziare per l'attenzione e l'affetto che mi trasmettere voi lettori! Spero che anche questo capitolo sia stato di vostro gradimento... Stiamo giungendo alla fine, mancano solo 3 capitoli! 
Come sempre vi invito a trovarmi su facebook sulla mia pagina Fairy Floss dove pubblico gli aggiornamenti e ogni tanto fan art a tema Reylo! :-) 
 Bacioni, 
  alla prossima, 

   Ori_Hime

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Rose ***


 

X – Rose

 

Rey e Ben passarono la loro prima notte da conviventi completamente esuli da ogni pensiero negativo che potesse offuscar loro la mente, si erano addormentati l'uno accanto all'altra incuranti del fatto che i figli la mattina presto si potessero svegliare.

La piccola Daisy aveva avuto un brutto sogno ed era entrata nella camera dei suoi per avere un po' di conforto. Chiamò “mamma” sulla soglia della camera, ma fu Ben a risponderle, cercando di coprirsi e coprire Rey.

-Sssh, arrivo Daisy, dammi un secondo!- le sussurrò per rassicurarla della sua presenza e prendersi un attimo per cercare almeno la biancheria intima sotto le coperte. “Spero abbia visto ancora un uomo in mutande... Dove sono finiti i pantaloni?!” Daisy nel frattempo era rimasta sulla porta, guardandosi i piedini, sbadigliando di tanto in tanto, ancora un po' assonnata. Quando Ben senior riuscì a rendersi presentabile infilandosi dei bermuda e una camicia di lino trovata in un cassettone nella stanza che Rey aveva saggiamente riempito anche di vestiti maschili, la raggiunse e la prese per mano, portandola verso la capanna allestita come soggiorno. Vide solo allora che aveva gli occhi gonfi: aveva pianto. -Daisy, tutto bene?- le disse scostandole i lunghi capelli dal volto e facendola sedere sul divano. -Ho fatto un brutto sogno stanotte.- ammise facendo un lungo sospiro.

-Me ne vuoi parlare?- la incoraggiò guardandola preoccupato.

-C'era una persona con una maschera e aveva un mantello e vesti nere. Era... arrabbiata, e faceva del male a tante persone e... le uccideva anche.- raccontò con molte pause, ancora presa dalla paura.

Ben Solo cominciò a preoccuparsi, quello che aveva visto sua figlia... era lui fino a pochi anni prima: la sua percezione della Forza doveva essere molto potente se era in grado di vedere il passato. Improvvisamente si sentì inadeguato: come poteva consolare la sua stessa figlia quando il suo peggiore incubo era proprio incarnato dal padre?! Non si meritava assolutamente la sua bontà, lui non aveva nulla da offrirle. Divenne nervoso e distolse lo sguardo dalla bambina, non poteva reggerlo, non poteva raccontarle frottole: lui era stato ciò che di peggio potesse sognare.

-Poi quella persona cattiva, quando ha uccisi tutti, toglie la maschera...-

Kylo Ren si sentiva sempre più a corto d'aria, sotto accusa, senza via d'uscita. Cosa avrebbe fatto dopo che Daisy gli avesse detto di averlo visto nel suo sogno? Non poteva scappare da lei, non poteva scappare da Ahch-To, non poteva scappare dal suo passato. Ma non voleva nemmeno passare per un mostro, proprio per il sangue del suo sangue. Ma forse, dopo tutto se lo meritava... Anche le generazioni future dovevano sapere che cosa aveva combinato, per non farlo più...

-...E quella persona sono io, da grande.-

Nell'udire quelle parole, Ben rialzò lo sguardo: quello di Daisy era soltanto un sogno o una visione? La bimba era ancora più spaventata nell'avergli raccontato le sue paure, come se le avesse rese ancora più reali, e i suoi occhi si stavano gonfiando sempre più di lacrime. L'ex sith l'abbracciò prendendola in braccio. Voleva farla stare meglio, lei era amata e doveva sentirsi tale, altrimenti avrebbe seguito le sue stesse orme. -Daisy, tu sei tra le cose più belle e buone che mi siano mai capitate nella vita, non puoi diventare cattiva, non te lo permetterò, farò di tutto perché tu non compia i miei stessi errori: te lo prometto.- le baciò la fronte e poi con le dita le raccolse le lacrime che stavano per cadere. La bambina pian pianino riprese a respirare normalmente, ma Ben vedeva che non era ancora del tutto tranquilla, così si alzò e la portò fuori casa.

Il sole stava sorgendo proprio in quel momento e assieme lo ammirarono in silenzio, solo padre e figlia. -Senti che pace? Senti l'equilibrio?- respirò l'aria fresca mattutina a pieni polmoni Ben. Daisy lo imitò e si accoccolò a lui, sentendosi finalmente calma, pronta ad affrontare la nuova giornata senza altri pensieri negativi. Ben la strinse a sé e rimasero a godersi quei momenti, fin quando lo stomaco della bambina brontolò per la fame. -Che dici? Ci andiamo a procurare la colazione?- sua figlia gli sorrise e lo seguì.

Presero del latte da quelle strane creature dell'isola, uova e qualche frutto che Daisy diede ai loro piccoli porg. Rey e Ben junior si erano da poco alzati quando Ben Solo e la figlia tornarono a casa e furono sorpresi di vederli fuori, ma con la colazione già pronta. I due amanti comunicarono tra loro attraverso la Forza: -Ma dove siete stati?- Chiese lei preoccupata. -Ti racconterò più tardi, ora mangia qualcosa, poi penso che uscirò anche con Ben: voglio insegnare loro come usare la Forza.-

Rey lo guardò incuriosita, ma lo lasciò fare, gustandosi la prelibata colazione: era la prima volta che mangiavano come una famiglia tutti assieme e che si alzava con il cibo già pronto.

 

Il giorno su Ahch-To iniziò presto, Rey si sentì sollevata dalle preoccupazioni quotidiane, visto che Ben si era occupato dei bambini e li aveva portati con sé in giro per l'isola insegnando loro come diventare jedi, perciò si rilassò, fece colazione con calma, rifece i letti e sistemò un po' la casa in vista dell'arrivo di due amici. Finn era così preoccupato per loro che Rey aveva dovuto mandare subito le coordinate in modo che potesse raggiungerli appena si fossero stabiliti. Nel giro di qualche ora infatti, appena il sole fu alto in cielo, Finn e Rose arrivarono con una navicella, portando con sé cibi prelibati che sull'isola non era facile trovare, così che potessero averli di scorta. Rey li accolse nel soggiorno facendo particolare caso alla felicità della coppia, non sembravano in pensiero per lei, anzi, erano raggianti. Offrì loro una tisana calda, mentre raccontava come Ben si era ambientato facilmente sia sull'isola che con i bambini, poi improvvisamente, come se niente fosse, Rose posò la tazza dicendo: -Sono incinta!-

Rey rimase senza parole, con un'espressione ebete, poi piano piano iniziò a sorridere. Era sinceramente felice per loro, anche se non si era aspettata quella rivelazione in quel momento. Si alzò dalla poltrona e abbracciò i suoi amici congratulandosi con loro. Assieme piansero lacrime di gioia, fin quando Rose non prese la parola: -Sei la prima a cui lo diciamo, ma vorrei che potessi aiutarmi durante la gravidanza e con il bambino, o la bambina, che avrò!- L'ultima jedi annuì sorridendo, sentendosi importante per il futuro della coppia e in particolare per la sua amica: finalmente poteva restituire gli enormi favori che avevano fatto a lei: aiutarla con Daisy e Ben e salvare Kylo Ren, nonostante quello che aveva fatto loro. Finn le lasciò sole: avevano tanto di cui parlare.

-Allora? Come ti senti?- chiese Rey. -Elettrizzata all'idea di avere un figlio e allo stesso tempo terrorizzata. Non so come tu abbia fatto a crescerli da sola, senza Ben. Io ho Finn ma ci sentiamo entrambi non all'altezza di quello che ci sta accadendo, impreparati. Siamo cresciuti entrambi senza genitori, non abbiamo un esempio davanti... e lo stesso tu. Ora più che mai mi rendo conto di quanto sei stata coraggiosa nel portare avanti la gravidanza, gemellare per di più. Noi lo vogliamo questo bambino, tanto, ma ho anche molta paura...- Rey poteva benissimo comprendere le preoccupazioni dell'amica, anche se era più fortunata di lei, avendo un marito che poteva assisterla. Loro figlio aveva già tanto amore ancor prima di nascere e di questo era certa. Non avrebbe mai pensato che potessero aver paura per questo e si sentì davvero onorata per poter dar loro una mano, poterli aiutare in questa fase importante della loro vita. Era stata senza volerlo un esempio per loro e ora si rendeva conto dell'importanza che la sua esperienza poteva avere, ma Rose non si doveva scoraggiare: se lei da sola ce l'aveva fatta ad essere una madre accettabile, a suo parere, lei e Finn sarebbero stati due genitori fantastici e per questo motivo le prese le mani e le disse: -Il vostro amore è così grande che non potrà che aiutarvi e vi renderà dei genitori affettuosi, ma anche giusti verso il vostro bambino, visto come lo siete stati con me e con Ben. E se mai avrai bisogno di qualcuno che ti rassicuri... io ci sarò sempre per voi, come voi ci siete stati per me.-

-Grazie Rey, sapevo di poter contare su di te!- le due amiche si abbracciarono e poi uscirono da Finn. Rose lo richiamò a sé con un bacio e Finn la strinse, le insicurezze erano sparite.

 

Nel frattempo Ben aveva portato Daisy e Ben junior al punto più alto dell'isola dove li fece rilassare dopo lo sforzo e ammirare il panorama: si poteva vedere il mare che circondava l'isola, con le sue onde che sbattevano in continuazione contro la roccia e si poteva scorgere il villaggetto di case ai piedi del monte. Erano solo bambini ma erano stati davvero coraggiosi e forti nell'aver affrontato la fatica solo con le loro gambe, Ben junior in particolare non aveva mai dimostrato di essere stanco e non aveva mai fatto domande sul dove sarebbero andati. Kylo Ren lo ammirava molto e in quel momento gli ricordava suo zio Luke, forse ancor più di Rey: nonostante avesse il suo e lo stesso colore di capelli della sua amata, era determinato e ragionevole come lui. Il lato buono lo dominava e non traballava.

Quando ripresero respiro, disse loro che li aveva portati lì perché voleva essere un buon padre per loro e rassicurarli per via della Forza: l'aveva percepita in loro ed era già molto potente, ma non dovevano preoccuparsi perché avrebbe aiutato loro a gestirla.

-Ma che cos'è la Forza?- chiese Ben junior. Per quanto fossero già predisposti ad usarla, non sapevano cosa fosse e probabilmente Rey stessa li aveva scoraggiati a riguardo, come aveva visto nella visione, nonostante non esista solo il lato oscuro della Forza.

-La Forza è un campo di energia che proviene da tutti gli esseri viventi e alcune persone come voi riescono a percepirla sfruttandola a proprio favore: so che Ben, tu l'hai usata per dare da bere al tuo porg, mentre tu, Daisy per fermare Ben.- A queste parole i due gemelli si sorpresero che il loro padre fosse a conoscenza di questo episodio, ma incuriositi non dissero nulla: volevano che Ben continuasse a parlare. -Ognuno contiene dentro di sé delle particelle chiamate midichlorian e più si possiedono e più la Forza scorre all'interno.- continuò. -Come in noi!- si esaltò Daisy. -Esatto. Una volta la Forza veniva divisa da lato chiaro e lato oscuro, studiato prima dai jedi e poi dai sith, creando disequilibrio nella Galassia per via di scontri tra le due fazioni. Ora il lato chiaro sta dominando, ma io e vostra madre riteniamo che per portare l'equilibrio tra la Forza non dovrebbe esserci questa netta divisione: se i “cattivi” del lato oscuro detti sith si rafforzavano con l'odio e i jedi con la bontà, noi crediamo che entrambi i lati facciano parte della nostra vita, magari uno dei due più dell'altro, ma coesistenti. Non si può essere buoni al 100% e questo lo dimostra il vostro prozio... ma nemmeno cattivi al 100%...-

-Come chi?- domandò impaziente Daisy. -Come me.-

-Ma se tu sei nostro papà, sei buono!- esclamò la bimba, l'ex sith non dubitava che lo pensasse, ma era invece più preoccupato di come avrebbe reagito Ben. -Anche se sono stato dietro alle sbarre?- replicò. Daisy annuì, mentre il fratello finalmente parlò: -A tutti capita di sbagliare, ma l'importante è capire di aver sbagliato e dimostrarlo. Quando la mamma mi sgrida provo a farmi perdonare aiutandola!- Ben senior sorrise: erano bambini, ma erano molto saggi e le loro parole lo convinsero del loro affetto. Li abbracciò sentendosi in armonia con loro, in equilibrio con la Forza. In fondo per sentirsi in equilibrio con sé stessi basta sentirsi amati. Ben cominciò quel giorno a insegnare loro tutto ciò che sapeva riguardante la Forza impartendo l'insegnamento jedi, senza sapere che presto quell'allenamento sarebbe tornato utile.



----
Note: 
Mi scuso enormemente per il ritardo con cui continuo ad aggiornare, spero possa essere perdonata, questo capitolo mi è piaciuto molto scriverlo, al contrario del precedente... -2 alla fine!!!! 
Ringrazio Shaara_2 e IndianaJones25 per le loro bellissime recensioni che mi rincuorano sempre e un enorme grazie a Flos Ignis per la sua disponibilità nel correggere i miei capitoli! Grazie anche a EternallySunshine per aver aggiunto la mia storia tra le seguite, spero di non deluderti!
Come sempre vi aspetto anche sulla mia pagina facebook: Fairy Floss!
Un bacione grande grande!
 Ori_Hime

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Finn ***


 
XI – Finn

Qualche giorno dopo Ben senior sentì il bisogno di una spada laser, come poteva parlare ai suoi figli della Forza senza mostrargliene una? La sua non l'aveva più e quanto gli mancava! Sarebbe stata ancora così traballante la luce che fuoriusciva dall'impugnatura? Avrebbe voluto tanto accertarsene, ma non sapeva che fine avesse fatto: gliel'avevano requisita prima di entrare in carcere. 
Ne sentì l'urgenza però quando si vide arrivare le guardie del carcere in cima al monte dove faceva allenare i bambini. Cosa volevano da lui? In realtà lo sapeva benissimo, lui era fuori posto, ma come avevano fatto a scovarlo? Ahch-To non era una meta facile da trovare, in pochi conoscevano la sua esistenza. Daisy e Ben si nascosero subito dietro il padre, per farsi proteggere da lui, mentre Ben Solo avrebbe tanto voluto avere un'arma per difenderli. “Ma a che mi serve? Qui vogliono solo me, loro non c'entrano nulla. Non farebbero loro del male.” 
-Kylo Ren, sei in arresto! Seguici o potremmo usare la Forza a tuo sfavore.-
Ben non fiatò, temendo potessero fare del male anche ai due angioletti dietro di lui, si fece ammanettare e li seguì fino alla sua abitazione, dove vide anche Rey ammanettata e inginocchiata. Era sporca di terra e con alcuni lividi sparsi per tutto il corpo, segno che aveva provato a ribellarsi alle guardie. Ben avrebbe tanto voluto correre e abbracciarla per quello che aveva fatto per lui, ma la causa di tutto era proprio lui stesso e non poté muovere un muscolo. Si limitò a guardarla sofferente da lontano, lasciando cadere una lacrima di sconforto: tutto quello per cui la sua amata aveva lottato stava per sgretolarsi. 
Fu allora che Ben junior e Daisy provarono ad affrontare le guardie facendo rotolare un enorme masso nella loro direzione, ma queste prontamente estrassero le loro spade laser e i loro blaster e lo fermarono senza battere ciglio. Rey per distrarle dai suoi figli iniziò ad urlare, dicendo che Ben era buono e non era una minaccia, che era cambiato, che meritava di conoscere i suoi bambini... qualsiasi cosa le passasse per la testa pur di difendere il suo amato. Fu zittita con un calcio lungo le costole che le mozzò il fiato, con l'aggiunta di un insulto poco carino nei suoi confronti. Kylo Ren allora avanzò contro colui che l'aveva ferita, tirando un calcio a sua volta: non voleva fare nulla che potesse ritorcersi contro di lui, ma dal momento che avevano trattato male Rey davanti a lui e l'avevano chiamata “puttana”, non gli importava più nulla. Aveva capito con una sola parola come in realtà considerassero Rey da quando era rimasta incinta, ma lei lo aveva amato, loro si erano amati e quello era un insulto al loro amore, più vivo che mai nonostante tutto. Gli venne restituito il gesto colpendogli la pancia e fu costretto a piegarsi in due dal dolore. Anche i due gemelli reagirono correndo verso i loro genitori, due guardie li acciuffarono prendendoli in braccio, ma questi con la Forza riuscirono a liberarsi correndo in cerca di aiuto.
In quel momento atterrò con una navetta Finn: era stato avvertito da BB8 dell'arrivo delle guardie ed era giunto in loro soccorso, sconvolto dal fatto che li avessero scoperti. Sapeva che lo stavano cercando, perché ovviamente la fuga sarebbe stata scoperta in pochi giorni, ma aver scoperto subito il nascondiglio... qualcosa lo aveva insospettito. Scese con la sua spada laser, pronto a lottare da solo contro almeno una decina di guardie ben armate, mentre dall'altro lato apparve Chewbecca che lanciò un urlo di guerra, mandato da Daisy e Ben. Le guardie si divisero in due per affrontarli, facendoli dimenticare per un po' di Kylo Ren e Rey che, anche se a terra, si avvicinarono per sentirsi meno soli. I due bambini li accorsero con delle pezze bagnate da passare sulle ferite e, puliti un pochino e sollevati per il loro affetto reciproco, si alzarono e cercarono assieme di raggiungere il Millennium Falcon per fuggire da quella situazione.
Intanto Finn aveva già disarmato due di loro e lo stesso Chewbecca, quando una guardia si accorse dei movimenti dei due prigionieri e corse nella loro direzione, scagliando la spada laser contro Rey, più lenta perché ricoperta di ferite. Improvvisamente dalla nave delle guardie uscì Poe che si diresse verso la jedi, mettendosi in mezzo a lei e al raggio che la stava per colpire. I due amanti non compresero subito cos'era successo, sentirono solo il loro amico dire: -Perdonatemi...- spirando. 

Era stato Poe ad aver spifferato alle guardie il nascondiglio di Kylo Ren, ma la coppia lo avrebbe compreso solo più tardi dalle loro testimonianze. Poe era frustrato dalla nuova situazione che si era creata: si era innamorato di Rey fin dalla prima volta che l'aveva vista. Era una vera e propria eroina della Ribellione e il suo nome, ancor prima di conoscerla, l'aveva sempre affascinato. Non poté che starle vicino, nonostante l'avesse scoperta incinta... e sospettava anche di chi, ma ne ebbe la conferma solo quando nacquero i due gemelli e il maschio fu chiamato Ben. 
Poe rispettava il dolore di Rey e non le chiese mai nulla della sua “storia” con Kylo Ren, nella segreta speranza che un giorno si innamorasse di lui. Aveva amato i due bambini come se fossero stati suoi, comportandosi da padre surrogato, anche se sapevano tutti che non lo era. Era stato di supporto a Rey quando veniva mal giudicata dalle varie persone che la consideravano una poco di buono per essere stata a letto con il cattivo e perciò senza senno o traditrice. Poe la convinceva nelle sue crisi di pianto che non era così, che loro non potevano comprendere quello che passava e che comunque lei non era cattiva se non aveva mai lasciato il lato chiaro. Lei era la persona più buona che avesse mai incontrato, glielo ripeteva più e più volte, anche se Rey non ne era mai convinta. “E la più bella” pensava, senza avere mai il coraggio di dirglielo, ma forse avrebbe dovuto. 
Avrebbe dovuto dirle che l'amava quando ne aveva avuto l'occasione, prima che finisse quella dannatissima guerra tra il bene e il male e Kylo Ren fosse risparmiato per amore di Rey e di sua madre. Cercò di farsi andar giù il fatto che fosse ancora vivo, prendendo ogni tanto il posto della jedi e andando a dargli da mangiare, dimostrando a lei di essere ben disposto nei suoi confronti e accettare la cosa, ma quando lo vedeva non riusciva che a provare odio. Non meritava la vita per aver procurato a tutta la Galassia morte e sofferenza e non meritava l'amore di Rey perché non l'aveva seguita. Lo detestava anche perché improvvisamente sembrava un agnellino e Poe si sentiva un leone inferocito nei suoi confronti, nemmeno trattandolo male tornava il sith che conosceva e contro cui aveva combattuto. Aveva capito che per quanto potesse fare per Rey, l'amore non andava ai più meritevoli: come potevano due persone tanto diverse potersi amare? Kylo Ren poteva davvero amare il suo angelo? E Rey poteva essersi davvero innamorata del diavolo? Poe non poteva sopportare quella dura realtà e quando la donna che amava gli raccontò del suo piano per liberare Ben Solo, non poté che accontentarla. Questa nuova situazione che si andava creando però lo faceva morire dentro: come poteva vedere il suo grande amore vivere felicemente con i bambini che lui stesso aveva aiutato a crescere con l'uomo peggiore della Galassia? Si vide il posto rubato indegnamente e pensò che se Kylo Ren fosse stato scoperto avrebbe ripreso a vivere con Rey come prima, perciò arrivò a tradire la sua amata, rivelando le coordinate. 
Vederla maltrattata, ferita e in fin di vita gli aveva fatto cambiare idea, gli aveva fatto capire che mostro era stato nell'aver fatto la spia: lui non la meritava. Gli rimaneva solo una cosa da fare, salvarla dalla circostanza che lui stesso aveva creato e meditava le sue mosse rimanendo nella cabina della nave, in attesa del momento giusto che si rivelò essere proprio quello che lo aveva condotto alla morte, un ultimo estremo atto d'amore e di richiesta di perdono.

Rey non poté più scappare: uno dei suoi migliori amici era morto per salvarla e lei non avrebbe mai voluto nulla del genere. Ben si fermò perché non la sentiva più dietro di sé, si voltò e la vide straziata, in lacrime, con il cuore a pezzi. Le guardie si bloccarono: non avrebbero dovuto ucciderlo, non era nei loro piani. Quando anche Finn scorse la scena, si discostò dal combattimento e corse incontro all'amico accasciato, ormai senza respiro. Scoppiò in lacrime pure lui, continuando a non credere a quello che vedeva. 
La situazione si bloccò: nessuno più lottava, né cercava più di arrestare Kylo Ren, anche se erano ancora tutti diffidenti. Improvvisamente il silenzio venne interrotto dall'arrivo dei due gemelli che piansero anche loro a lungo la morte dello “zio”. Ben e Rey li presero in braccio per provare a confortarli, ma come si fa a consolare qualcuno per la perdita di una persona cara? Quali sono le parole giuste da dire? Non ci sono, così lasciarono che finissero le lacrime che cadevano a fontane. Li raggiunse BB8 e nel vedere il suo padrone senza vita cinguettò di tristezza, chiedendosi chi lo avrebbe mai più riparato. Poe era stato tutto per lui: il suo creatore e il suo amico. Daisy lo abbracciò dicendogli che sarebbe stato con loro e che la sua mamma lo avrebbe sicuramente riaggiustato. BB8 si lasciò abbracciare da lei, passando poi alle braccia di Ben junior, come un peluches conteso tra i due fratelli. L'ultimo ad arrivare fu Chewbecca: portava un messaggio importante. 
Da un'altra nave comparve Leia, vestita con un lungo abito bianco, così luminosa e pulita in confronto a tutti loro da sembrare una visione mistica. -Mamma?- sussultò Ben Solo incredulo. -Cos'è successo qui?!- esclamò preoccupata: sapeva che stavano tentando di riportare suo figlio in carcere perché era stata avvertita da R2D2 che era stato avvisato da BB8... E per di più sentiva tramite la Forza che qualcosa era andato storto. Poi scorse il corpo senza vita di Poe e si abbassò pure lei a terra per porgergli un ultimo saluto a testa bassa. Dopo un altro lungo momento di silenzio chiese quasi sottovoce: -Com'è morto?- le guardie cercarono delle scuse, non avendolo fatto apposta, ma Leia non se le beveva. 
-È morto per difendermi da un loro attacco.- si intromise Rey, alzando la voce a tal punto da sovrastare tutte le altre. -E perché avrebbero dovuto ucciderti? Cosa cercavate di fare?- chiese ulteriori spiegazioni Leia. Una delle guardie prese il coraggio e rispose: -Presidente, il famigerato Kylo Ren è evaso di prigione e vive tranquillamente su quest'isola con l'eroina della Ribellione e i suoi figli!- 
-Vedo, ma da quanto ho capito non ha fatto del male a nessuno di voi. Perché avreste dovuto attaccarlo?- le guardie rimasero senza parole. -Ma... Ma presidente, lui non dovrebbe essere qui... Era stata una decisione presa dal Parlamento della Nuova Repubblica quella di mandarlo in carcere...- 
-Garantirò io d'ora in poi della vostra incolumità: se mio figlio Ben Solo farà del male a qualcuno la colpa sarà solo mia. È chiaro?- affermò in tono autoritario l'ex principessa. Nessuno osò aggiungere nulla e Kylo Ren fu lasciato libero, ma non riuscì ancora a godere della buona notizia dato che un loro amico era morto, così si preoccuparono di trovare una degna sepoltura per Poe. 
Chewbecca scavò una buca vicino alla grotta e vi depositò il cadavere. Rey e i gemelli lo cosparsero di fiori e diedero l'ultimo addio assieme ad un cinguettante BB8 che incise con il laser il nome del suo padrone su una lastra di pietra che usarono come epigrafe in sua memoria, dopodiché rimasero tutti in silenzio e affrontarono quel tragico momento a modo loro, piangendo o ricordando episodi di quand'era in vita passati assieme. Nel frattempo sull'isola erano arrivate delle nubi scure che la coprirono poco a poco e, proprio nell'istante in cui i due piccoli Solo piansero iniziò a cadere la pioggia, bagnando tutti i presenti. Fu un chiaro segno a tornare ognuno alle proprie navi o abitazioni, salutando per sempre il loro amico.



Note: 
Finalmente dopo lunghi mesi mi accingo a pubblicare un nuovo capitolo, scritto ancora probabilmente all'inizio dell'anno, corretto un paio di mesi fa, ma che ho aspettato ancora di pubblicare perché... beh non è scritto bene. Per gli orrori grammaticali per fortuna ha sistemato Flos Ignis, ma per il resto non mi fa comunque impazzire. Le scene di azione non sono il mio forte, anche se questa è la prima che descrivo. È anche la prima morte di un personaggio che descrivo: nonostante non mi stia simpatico Poe mi è dispiaciuto farlo morire, ma volevo farlo riscattare. Ammetto di essermi sentita ancora come lui: messa da parte per qualcuno di speciale per il quale hai fatto/dato molto... Forse è per questo che l'ho voluto riscattare. 
Arriviamo al punto “scena d'azione”: Rey disarmata non si può vedere! Sì, l'ho pensato anch'io... Ma mesi dopo aver scritto la scena, quando ormai la fantasia in materia scarseggia e non riesco a vedere questa scena differente: volevo mostrare la fragilità dei personaggi che emergeva, perché, anche se sei un jedi, quando entrano in gioco i sentimenti.
Spero non mi odierete per questo pessimo capitolo e vi prometto che il prossimo sarà lungo e decisamente più carino!
Intanto vi ringrazio perché come sempre mi riponete tanta fiducia nel continuare a leggere: ringrazio Alessandro Medaina e Shaara_2 per le vostre recensioni affettuose! I primi ringraziamenti vanno a voi per il vostro supporto! 
Ringrazio inoltre ValeryVit per aver inserito la mia storia tra le preferite, seguite e ricordate!!! WOW!!! Doppio, anzi, triplo GRAZIE!!! 
E ancora grazie a Sakura1999 per averla inserita tra le preferite, a Mieleefiele per averla aggiunta alle ricordate e a PinaBT e ino_sa 98 per averla inserita alle seguite! 
 Spero ne valga ancora la pena... 
  Un grandissimo abbraccio, 
   Ori_Hime

Ricordo la mia pagina Facebook “Fairy Floss” se vi potesse interessare! Baci! 
  

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Han Luke (Epilogo) ***


XII - Han Luke (Epilogo)
 

Dopo la lunga riunione del parlamento dopo quanto accaduto su Ahch-To, Ben Solo poté finalmente essere libero, ma a una condizione, che assieme a Rey si occupasse dell'allenamento di una nuova generazione di jedi. Anche se così chiamati, i nuovi jedi non sarebbero cresciuti con le regole ferree del passato, ne avrebbero dovuto fare voto di castità: Rey e Ben avevano finalmente portato l'equilibrio nella Forza e questo equilibrio sarebbe stato quello che avrebbero insegnato.

Leia aveva lottato a lungo per donare l'immunità al figlio, aveva dovuto spiegare ciò che era successo durante la Guerra precedente, ovvero quanta poca influenza aveva avuto sulla battaglia Kylo Ren se non nel rendere il Primo Ordine più instabile, del suo cambiamento e del fatto che se non l'avrebbero ascoltata si sarebbe ritirata dalla presidenza. Leia era ancora ben vista dalla Nuova Repubblica e questo bastò per fidarsi di lei, nonostante le preoccupazioni iniziali.

Un'altra cosa che Leia fece fu far sposare suo figlio con quella che ormai era la sua convivente, una volta passato il periodo di lutto per Poe; le nozze si svolsero su Naboo non appena ripresero le forze Rey e Ben, esattamente dove il padre e la madre di Leia e Luke si sposarono. Tutti furono invitati a queste nozze dai due sposi tanto attese, e mentre gli invitati si posizionavano lungo le panche decorate con fiori, la sposa si sistemava l'abito per l'ultima volta con l'aiuto di Rose.

-Rose, sono così agitata! E se mi cade il bouquet? E se inciampo nel vestito?! E se a Ben non piacerà? Junior e Daisy dove sono andati?!- Rey parlava così a raffica che quasi non aveva più fiato.

-Per prima cosa calmati: ci sono io ad aiutarti! Il bouquet se lo tieni ben saldo non cadrà, il vestito ora te lo sistemo bene perché non faccia pieghe e non ci cammini dentro... e Rey: ma ti sei vista?! Sei bellissima, è impossibile che tu non piaccia a Ben! Lui ti ama no? Gli piaceresti anche con un sacco della spazzatura addosso! Ben e Daisy sono già pronti a uscire dal Falcon, manchi solo tu!- esclamò l'amica. Rey allora prese un bel respiro e uscì dalla camera, poi seguì i suoi figli vestiti bene per l'occasione con tunichette corte bianche e una stola brillantinata che cadeva come quella che portava tutti i giorni Rey per Daisy e che faceva da cintura per Ben junior.

Rose le porse il bouquet composto da gelsomini del Madagascar, fiori d'arancio e fiori di corniolo che si stringevano attorno a rose bianche, come a voler constatare la morte di un cuore che non conosce l'amore grazie alla futura felicità matrimoniale, alla purezza del cuore di Rey pari alla sua bellezza e al loro amore che sfida tutte le avversità.* Rey ricevendolo fece un profondo sospiro e si incamminò dietro ai suoi figli che lanciavano petali di rosa bianchi lungo la navata sul terrazzo della villa del governo. Era sotto gli occhi di tutti, Finn e Rose, R2D2, C3PO, BB8, Maz, la tenente Connix, alcuni membri importanti del Parlamento e altri conoscenti di pianeti vicini, e Rey nascose il proprio imbarazzo guardandosi le punte dei piedi, concentrandosi così sulla camminata a ritmo di marcia nuziale, suonata da un complesso proveniente dal locale di Maz.

Ben era vestito di nero in abiti simili alla sua classica divisa da Leader supremo, ma molto più eleganti e raffinati, oltre che a indossare il suo sorriso più raggiante, che gli illuminò il volto non appena vide arrivare Rey vestita di bianco: era un abito semplice ma di effetto, lungo come non le aveva mai visto indossare. Le spalle erano ricoperte da una seta argentata e brillantinata che si incrociava poi sul corpetto e cadeva poi lungo i lati del vestito, proprio come nel suo abito da jedi, ma in tessuto prezioso. Un velo lungo partiva dai capelli tenuti indietro da un fermaglio d'argento e due ciocche boccolose le incorniciavano il viso, oltre ad un leggero trucco che le conferiva una pelle ancor più luminosa. Sembrava una visione angelica e quando finalmente Rey gli rivolse lo sguardo arrivata di fronte a lui, quasi Ben si commosse da tanta bellezza. La sposa non ebbe nemmeno il tempo di realizzare quanto fosse elegante il suo fidanzato che Leia iniziò le classiche formule matrimoniali alle quali, entrambi, si giurarono amore e fedeltà eterna tenendosi le mani e fissandosi negli occhi, lasciando trasparire tutte le loro emozioni contrastanti: gioia, ansia, passione, timore... Quando queste terminarono Leia li rese ufficialmente marito e moglie e con un bacio suggellarono le loro promesse, accompagnati da scrosci di battiti di mani degli invitati.

La festa di nozze continuò nel cortile del palazzo dove era stato allestito un palco per la musica e tante tavole rotonde dove si svolse il banchetto nuziale, ma prima di sedersi Ben prese per mano la moglie e si avviò alla pista da ballo. Rey lo guardò stordita: -Dove mi stai portando? È ora di cena...-

-Ti avevo promesso un ballo appena fossi diventata la signora Solo, ricordi?- la sposa si sciolse a sentirsi chiamare con il suo nuovo cognome e non poté che accontentarlo: finalmente danzarono assieme, come avevano tanto desiderato. Lui le prese una mano e l'altra la portò lungo la sua schiena, improvvisando un valzer. Rey si lasciò condurre da lui, non sapendo nulla di quella danza, per poi vorticare tra le sue braccia, tenergli la mano e poi abbracciarsi, dondolando a ritmo di musica. Si baciarono e guardarono a lungo, incuranti delle altre coppie che si erano unite nel frattempo alla danza. La loro bolla scoppiò al termine della musica e iniziarono così il banchetto che terminò con il taglio della torta che avvenne con la spada laser di Kylo Ren: gli fu restituita come regalo di nozze, ma da usare solo per scopo difensivo. Le danze ripresero poi con lo scoppio di fuochi d'artificio che si specchiavano sul lago vicino. Una serata che nessuno avrebbe mai dimenticato.

 

A notte ormai fonda gli sposi lasciarono Naboo e salirono sul Millennium Falcon dopo aver salutato tutti e in particolare i due bambini che affidarono a Finn e Rose durante la luna di miele.

-Dove la porto, principessa?- le disse Ben prendendo in mano il comando della nave. -Su una stella...-*2 rispose lei sognante. Nonostante non avesse visto molto della Galassia, in quel momento non le importava poi tanto dove sarebbero andati: erano finalmente soli e liberi per un po' e voleva assolutamente godersi quegli istanti tra di loro così speciali. Si alzò dal suo posto e gli prese il viso tra le mani, baciandolo così intensamente che Ben decise di atterrare al primo pianeta che avrebbe trovato: non si sarebbe concentrato a lungo alla guida se la sua mogliettina lo distraeva già. Dopo un atterraggio, per colpa di Rey, un po' brusco, l'ex sith si alzò dal sedile e poté rispondere con passione al bacio per nulla casto della sposa. Lei nel frattempo gli aveva già tolto il lungo mantello nero che indossava sui vestiti e si stava dirigendo verso la camera da letto della nave, mentre lui la seguiva come incantato dalle sue movenze, sfilandole il velo nuziale. Nel soggiorno le labbra si ricatturarono vicendevolmente e le mani danzarono sui vestiti dell'altro, sfilando un capo alla volta e cercando di non rovinarli. Quando furono liberi da quegli indumenti così belli ma anche così scomodi, la signora Solo non indugiò oltre e saltò letteralmente in braccio al marito incrociando le gambe dietro la sua schiena e tenendosi con le braccia avvolte dietro la testa di lui, riprese a baciarlo. Ben la trattenne portando le sue braccia dietro la schiena della sua sposa e la portò in camera dove la fece adagiare sul letto e le baciò tutto il corpo, liberandola dalla giarrettiera che le sfilò dalla gamba con i denti e dalla biancheria candida e raffinata. In quel momento sembravano tutto fuorché due sposi novelli e quel bianco, le disse, non le s'addiceva più. In tutta risposta la sposa lo fece cadere di lato con un abile gioco di gambe e salì su di lui, sfilandogli i boxer neri che chiaramente volevano essere tolti. Ben rimase a guardarla in adorazione mentre si occupava di lui, ma non voleva che la passione finisse lì e l'afferrò per portarla sotto di sé. Quando fu pronta, lo sposo unì i loro corpi per poi muoversi su di lei in una danza primordiale, in cui però non fu l'unico a condurre: tutta notte si scambiarono di ruolo e ripresero a fare l'amore ancora e ancora, insaziabili, fin quando all'alba, ormai estenuati, si addormentarono l'uno tra le braccia dell'altro.

 

Un anno dopo...

Il sole stava calando su Ahch-To e Rey e Ben guardavano da lontano ciò a cui assieme avevano dato vita: tanti padawan di tutte le età si allenavano tra di loro in armonia, come una grande famiglia. Era con enorme sollievo che osservarono come loro, luce e oscurità assieme, avevano portato l'equilibrio nella forza ed erano riusciti a trasmetterlo anche ai loro giovani studenti e persino ai loro figli. Ben junior e Daisy in un anno di addestramento jedi erano già migliorati molto: avevano imparato a controllarsi, gestendo la Forza poco a poco. Nel frattempo iniziarono ad arrivare tante navette spaziali che si accostavano e ripartivano: i genitori venivano a riprendere i loro figli per il week-end, quando era possibile. I Solo avevano costruito delle capanne dormitorio per loro, una palestra per quando avesse piovuto e una sala mensa che gestivano le creature dell'isola, forse malvolentieri, visto il casino che i ragazzini avevano portato sull'isola, o forse ce l'avevano ancora con Rey per aver disturbato la loro pace durata secoli...

Appena tutti se ne furono andati, la famiglia Solo riprese le normali consuetudini: Ben iniziò a preparare la cena, mentre Rey andò dal terzogenito nato da pochi mesi di cui nel frattempo si era occupato Chewbecca: Han Luke. Biondo come lo zio, era stato concepito durante la luna di miele, finalmente in armonia tra luce e oscurità, si prevedeva che sarebbe stato un perfetto padawan di nuova generazione. Per ora la sua forza stava tutta nelle urla quando aveva fame, battendo persino i due fratelli.

-Mamma, mamma, quando verranno zia Rose e zio Finn con Violet? Chissà quanto sarà cresciuta dall'ultima volta che l'abbiamo vista!- esclamò Daisy. -Tesoro, Violet Paige Tico non sarà più grande di una settimana fa!- rispose Rey, portando Han Luke in cucina. -Sì, ma sarà sempre più grande di Han!- replicò Ben junior, desiderando qualcun altro con cui giocare oltre la sorella. -Hai ragione, ma non sarà più grande per sempre, ha solo qualche mese in più e, anche se sta iniziando a mangiare qualcosa che non sia latte, non significa che potete usarla come bambolotto!- ricordò loro il padre servendo la cena composta da minestra di verdure e carne alla griglia. I bambini storsero un po' il naso alla vista della minestra, ma dalla fame la mangiarono tutta. Dopo cena presero gli scacchi per giocarci, ma poco dopo crollarono assonnati con la testa sul tavolo: gli allenamenti del giorno li avevano sfiancati. I genitori allora li presero in braccio e li portarono nei loro lettini, rimboccando bene loro le coperte.

-Mi sembra di conoscerli da una vita sai? Non mi sembra sia passato solo un anno da quando ho scoperto di essere padre, abitiamo assieme e siamo sposati.- disse il papà avviandosi alla camera da letto con la moglie. -Ti sei perso la parte peggiore!- rise lei -Niente notti insonni, nè pianti per qualsiasi cosa, o cambi di pannolini!-

-Ma sto vivendo l'esperienza con Han Luke!- commentò Ben che stava ponendo nella culla il neonato. -Sì, certo, ma tu moltiplica questa esperienza per due e per giunta da solo! Voglio vedere se sopravvivesti dopo un anno!- gli fece l'occhiolino. -Hai ragione, come posso sdebitarmi per questa grave mancanza?- continuò il gioco.

-Baciandomi adesso!- gli suggerì maliziosamente, lui non se lo fece ripetere due volte e si fondò sul suo viso e avviandosi in camera, ma non appena toccarono il letto un pianto si levò dalla culla: -Tutto tuo, caro Ben!- gli ordinò Rey, che ormai sfinita si infilò sotto le coperte. Fin'ora fare il padre era stato ancora piuttosto semplice, pensò l'ex carcerato riprendendo il bimbo tra le sue braccia e portandolo con sé nel letto matrimoniale. Con il calore dei genitori a entrambi i lati Han Luke si calmò e si addormentò assieme al papà, che pur essendo alle prime armi con un bambino così piccolo, era già un padre migliore di quello che si sarebbe aspettato di essere, avendo come esempio genitoriale maschile le due figure di cui il figlio portava il nome. Erano come un monito per lui, ma aveva capito, forse prima di loro, che per crescere bene un figlio era necessario metterci tutto l'amore che aveva, dimostrandolo soprattutto, quando era necessario. Non lo avrebbe mai lasciato a qualcun altro, non lo avrebbe mai abbandonato alle sue ombre, non avrebbe fatto finta di nulla e non lo avrebbe mai trovato un mostro. Lo stesso valeva anche per Junior e Daisy che crescevano sempre più simili fisicamente ma anche caratterialmente ai loro genitori, ma che, al contrario di loro, non avrebbero avuto un'infanzia triste e vissuta in solitudine, perciò il rischio che potessero prendere una cattiva strada era molto basso. Rendendosi conto di questo si sentì orgoglioso della loro crescita e della sua, migliorando sempre più come persona poteva addormentarsi soddisfatto con il suo futuro davanti: il piccolo Han Luke e sua moglie Rey, ai quali sussurrò le parole: -Vi amo!- prima di abbandonarsi ai sogni.

 

 

 

* ovvero come il significato dei fiori: gelsomino del Madagascar = felicità matrimoniale, fiori d'arancio = la tua purezza è pari alla tua bellezza, corniolo = amore che sfida le avversità, rosa bianca = un cuore che non conosce l'amore (significato da Il linguaggio segreto dei fiori di Vanessa Diffenbaugh)

*2 citazione da Titanic

 

 

Note:

Finalmente, dopo una vita, e proprio nel giorno di uscita dell'episodio IX, finisco di pubblicare questa fan fiction! Mi ha fatto compagnia dall'uscita di The last jedi e mi ha fatto sognare che l'ultimo film della saga sia all'insegna della Reylo... Anche se probabilmente non sarà così, ma forse possiamo vedere un Kylo Ren redimersi... Fa' che succeda almeno questo! Voi cosa vi aspettate? Siete in trepidazione?! Io purtroppo mi sa che dovrò aspettare dopo le feste per vederlo...

Per concludere voglio ringraziare Flos Ignis per la pazienza con cui ha corretto i miei capitoli, anche se spera che non scriva più su Star Wars! Per ora non ne ho intenzione, ma mai dire mai... E ringrazio tanto Manto per avermi incentivato a scrivere ancora in un periodo in cui mi sentivo come Kylo Ren, diventando così la mia terapia.

Ringrazio in modo particolare Shaara_2 e a IndianaJones25 per le recesioni e il sostegno ricevuto!!!Senza di voi pubblicare non sarebbe stato così bello!

Grazie a chiaragefunden e per aver aggiunto la mia storia tra le seguite! GRAZIE MILLE PER IL SOSTEGNO!!!

E grazie a te che hai letto fin qui, sognando, soffrendo, e amando attraverso i miei personaggi! (Più che miei dovrei dire dell'universo di Star Wars... Ma diciamo che ho contibuito anch'io al loro sviluppo, a modo mio!)

Come sempre vi aspetto sulla mia pagina facebook Fairy Floss, se vi va di passare a dare un'occhiata, dove pubblico recensioni di film che vedo al cinema (perciò prossimamente anche quella dell'episodio IX), di libri, citazioni e collage (tra cui anche di Star Wars!). Inserisco anche link di nuove storie su Efp e aggiornamenti e sto pensando di fare prossimamente una cartella con le fan art che mi hanno ispirata per questa storia! Per il momento non ho altre storie da pubblicare su Efp, ne da aggiornare, ma spero di avere l'ispirazione anche solo per una one-shot!

Intanto vi mando un bacio e vi auguro buon Natale e un felicissimo 2020!

Che la forza sia con voi,

Ori_Hime

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3795069