Un divorzio doloroso.

di Fujiko91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6. ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7. ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8. ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9. ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11. ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13. ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14. ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 17: *** Epilogo. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Batato: ringrazio Ciuffettina per il suo aiuto nella correzione dei piccoli errori di battitura! :*





 

Draco se ne stava seduto davanti al camino, fuori pioveva e il suo quarto bicchierino di Whisky Incendiario era completamente vuoto.

 

Si sentiva di cattivo umore, nulla poteva andare peggio di così!

Quella sera sarebbero andati a prendere le ultime cose di Harry a casa sua, ma lui non avrebbe mai lasciato andar via il marito.

In una mano teneva la bacchetta, avrebbe ucciso quel Sirius!

 

Non sapeva com’era o quando fosse iniziata quella storia a sentire Harry era amore, ma l’amore non nasceva in quel modo così assurdo…

La sua mente annebbiata dall'alcol lo riportò a quel giorno di fine estate, quando erano andati tutti a festeggiare il loro anniversario a Villa Conchiglia, quando ogni cosa era bella e felice...

E la sua mente iniziò a ricordare anche il giorno in cui Sirius ritornò nelle loro vite e si portò via il marito...






Angolo dell'autrice:

ricordo che questo è solo il prologo! E quindi i prossimi capitoli saranno più lunghi e più dettagliati! 
E' una Drarry ma è una Sirry... ma non vi dirò come finirà! Perchè non voglio rovinarvi nulla! u.u

Ma il titolo aiuterà ognuno di voi a capire che non è facile da capire xD

Comunque avrete notato che ho inserito anche la coppia James/Sirius si perchè la storia avrà dei capitoli su di loro! u.u
Ci sarà un po di tutto e di più dovreste conoscermi e sapere che sono fatta così! *^*

Spero di non venir uccisa dalle fan Drarry xD

Ringrazio chiunque passerà a recensire o la aggiungerà tra le seguite ecc... grazie ! :*

A presto!
Fuji.

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1. ***


Betato: ringrazio Ciuffettina! Per le sue correzioni dei piccoli errori! :*

 

La pioggia l’aveva bagnato tutto, ma non gli importava, voleva solo andare a casa e prendere le ultime valigie per poi potersene tornare da Sirius.

 

Pensava solo a lui, finché non arrivò davanti alla porta della sua vecchia casa.

Ogni cosa era rimasta identica a come l’aveva lasciata, pensò di non bussare perciò sfoderò la bacchetta e pronunciò un piccolo incantesimo. La serratura si aprì e lui entrò.

All’interno c'erano varie foto sparse a terra e in salotto seduto sul divano l’ex marito sbronzo.

Occhi persi nel vuoto, capelli scompigliati e vestiti sgualciti.

Draco non alzò lo sguardo verso quell’amore che ora lo stava per abbandonare, ma lo mantenne fisso in un solo punto su di una vecchia fotografia che ritraeva quello che un tempo fu un grande affetto.

Non avrebbe mai fatto vedere ad Harry le lacrime che rigavano il suo viso.

Ma a Potter non sfuggirono gli occhi arrossati e gonfi, segno di un prolungato pianto, ma non gli importava: era una cosa che andava fatta per il bene di entrambi e così disse: “Perché dovremmo indugiare su di un amore che non c’è più?”

Di colpo Draco alzò lo sguardo e lo piantò su Potter e disse: “Perché io ti amo ancora! Non sono più quel ragazzino di un tempo, guardami ti prego! Non sfuggirmi, non abbandonarmi, soprattutto non per quel Sirius! Lui non ti ama…”

Harry non voleva ascoltare per l’ennesima volta quelle parole in cui Draco affondava sempre i suoi discorsi. Non sarebbe rimasto lì ad ascoltarlo mentre gli diceva del perché Sirius gli volesse bene, lui non era suo padre, non sarebbe mai stato James.

Abbandonò il salotto e andò al secondo piano prese le ultime valigie, scese e si voltò di nuovo solo per dirgli: “Addio.”

Questa volta Draco non disse nulla, non ebbe la forza di fare alcunché. Da buon Malfoy che era, sapeva quando non era il momento di parlare e in quello stato avrebbe di sicuro detto solo cose spiacevoli così lo lasciò andar via.


La casa, senza il marito, non era più nulla.

Aspettò un bel po’, ma poi salì le scale e andò un attimo in bagno, dove in un armadietto teneva le varie pozioni e dopo aver bevuto quella anti sbronza, scese le scale, afferrò il suo bastone da passeggio, il suo cilindro, indossò il suo mantello e uscì.

 

Non sapeva dove andare così alla fine decise di fermarsi in una locanda.

 

Si era appena seduto quando sentì una voce a lui familiare e, senza nemmeno che egli potesse presentarsi, Draco esclamò: “Ron! Da quanto tempo è che non ci vediamo?”

 

Per Weasley il tempo era passato in fretta dopo la morte del fratello, era invecchiato un bel po’, poi si era sposato con Hermione il matrimonio stava ancora perdurando e oltre tutto avevano dei bellissimi figli.

 

“Draco, sai non ti avevo riconosciuto! Sì insomma con gli anni assomigli sempre di più a tuo padre per via dei capelli lunghi color biondo cenere!”

“E tu al tuo! Sei un tantino ingrassato e un po’ stempiato… ma non ho voglia di litigare… Harry è venuto oggi ha riprendersi la sua roba!”

Scese un leggero, ma alquanto fastidioso silenzio. Ron sapeva che si sarebbe arrivati a un simile momento, ma non avrebbe mai pensato che Harry avrebbe lasciato per davvero Draco… sì insomma per lui e per molti altri erano la coppia modello!

Alla fine ruppe il silenzio dicendo: “Oh! Non lo sapevo, sì insomma lo pensavamo, ma voi siete la coppia…”

“Sì lo so bene!” lo interruppe Draco con rabbia. “Per anni le varie gazzette, tra cui quella del Profeta, parlavano di noi. Il grande Harry Potter si sposerà con l’ex mangiamorte Draco Malfoy!”

“Per Harry, tu non eri un mangiamorte non lo sei mai stato… per noi invece è stato un po’ più complicato, ma ora sei solo un buon vecchio amico. I nostri figli vanno a scuola insieme.”

“Già Scorpius e Albus… loro ci soffriranno! Scorpius ha già perso Astoria… non capiranno…”

“Se vuoi, può parlargli Hermione!Anche se immagino che Harry abbia ormai fatto la sua scelta…”

“Oh ma certo! Ha scelto un vecchio tizio dell’età di suo padre… ma in realtà Potter è sempre stato così… prima con Cedric una storiella durata poco, poi con Cho durata anch’essa pochissimo, poi con altri maghi e streghe di cui non voglio sapere nulla! Dalla tua faccia Ron comprendo che non ne sapevi nulla, ma questa è la realtà dei fatti!”

“Mi dispiace non lo sapevo, ho sempre pensato ch-”

“Tutti pensavano che fossi io il traditore! Sono un Malfoy è nella nostra natura, ma certo è ovvio. La colpa è tutta mia. Mi sono fidato di lui e questo è il risultato. Sono solo con due ragazzini!”

 

Alla fine Draco si era alzato e se n’era andato lasciando Ron lì da solo.

 

Ron non se la sentiva più di stare in quella locanda, doveva parlare con il suo amico Harry, voleva delle spiegazioni e delle risposte.

Perché non gli aveva detto della relazione con Cedric? E nemmeno degli altri maghi? Voleva sapere tutto, era o non era il suo migliore amico?

 

***

 

Alla fine Harry non era andato a casa di Sirius perché non si sentiva affatto sicuro di quell’amore, forse perché era nato troppo presto o forse perché in Black lui ci vedeva solo un padrino.

Ma non sarebbe tornato da Malfoy, no, avrebbe portato avanti quella relazione.

 

Si era seduto su di una panchina in quel parco, dove non c’era anima viva.

All’improvviso sentì un crac e vide Ron

“Che cosa ci fai qui?” gli domandò sorpreso.

“Sei davvero uscito con Cedric? E con chi altro?”

“Ho cinquant’anni!” si difese Potter. “Non vedo perché dovrei dirtelo ora!”

“Perché quel giorno su quel treno, pensavo che tu ed io fossimo amici! Sì insomma credevo di essere diventato il tuo migliore amico e invece scopro tutto questo…”

Harry non era stato ad ascoltarlo: ogni volta erano gli stessi discorsi. “Allora prima c’è stato Cedric, poi Cho. Altri maghi conosciuti delle varie case. E poi non t’importa!”

“Chi altro?”

“L’hai voluto tu! Sono uscito con tua sorella! Sì, è a causa mia se alla fine se n’è andata in Irlanda!”

Se qualcuno avesse visto quella scena, non avrebbe mai detto che Weasley e Potter erano stati amici, ma Ron sentendo quelle parole e capendo che il tizio, il bastardo che aveva spezzato il cuore della sua cara sorellina era Harry, gli aveva fatto salire una tale rabbia che alla fine era sfociata in quel pugno.

Potter era a terra e con una mano si teneva il naso dal quale fuoriusciva il sangue. “Ma sei impazzito, Ron!” strillò, guardandosi le dita sporche.

“Ginny piangeva ogni notte! Ed io non sapevo cosa dirle, credevo che fosse per la morte di Fred e invece era a causa tua! Tu, il mio migliore amico! Ti rendi conto, Harry?”

“Non era destino, Ginny era innamorata, ma io amavo Draco. Come ora non amo più lui, ma Sirius!”

“Tu non sai cos’è l’amore forse perché non hai avuto dei genitori!”

Si rese conto dell’errore solo una volta aver preso un pugno da Harry, ora erano entrambi con il naso sanguinante e alla fine ognuno prese la propria strada per tornare a casa propria.

 

Appena Ron aprì la porta di casa sua, venne assalito da mille domande di Hermione.

“Herm ti prego non voglio parlarne!”

“Non posso crederci che sia stato Harry!”

“Invece è vero! Ma è stato lui a iniziare… sai che Ginny piangeva per causa sua!?”

“Ginny non me l’ha mai voluto dire, ma non avrei mai pensato che fosse stato lui a ridurla così… e Draco?”

“Si sono lasciati, ma non ha causa di Ginny, ma perché ora Harry vuole stare con Sirius! Miseriaccia, che fine ha fatto l’Harry che conoscevamo, eh Herm? Dov’è finito il nostro amico? Quello del treno!”

“Non lo so! Non so cosa risponderti Ron. Questa volta sono davvero senza parole… mi dispiace.”

Ron la strinse forte a sé, per fortuna qualcuno di quella compagnia era rimasto com’era.

 

***

 

Sirius capì subito che era capitato qualcosa appena Harry tornò a casa e invece di salutarlo se ne andò al secondo piano.

“Harry! È successo qualcosa?”

Potter scese e in una mano teneva premuto un asciugamano sul naso. “Sì come vedi, ho avuto una brutta scazzottata! Alla mia età non avrei mai pensato di prenderle!”

“E posso chiedere da chi?”

“Da Ron! Ha scoperto di me e Ginny… non penserai di essere stato l’unico?”

“No! Non l’ho mai pensato, siamo entrambi abbastanza adulti da sapere che entrambi abbiamo avuto le nostre avventure!”

Harry non aggiunse altro e Sirius ne afferrò subito il motivo.

In alcuni casi sentiva che Harry era cambiato davvero molto in quegli anni e che quella guerra l’aveva cambiato, ma all’inizio non aveva afferrato bene il modo in cui lo era, ma poi un giorno capì ogni cosa.

 

Era un giorno come altri, lui e Harry se ne stavano nel letto avvolti dalle coperte, quando lui si era voltato e per un attimo in quel viso aveva rivisto un altro amore e senza volerlo aveva detto quel nome: “James.”

E lo sguardo di Harry cambiò, si alzò in piedi e iniziò a urlare, poi si avvicinò al suo lato del letto, lo afferrò per la gola e gliela strinse.

“Harry, ti prego, mi fai male!” rantolò Sirius.

Poi Harry mollò la presa e si alzò si rivestì e il suo sguardo era di nuovo tornato normale. Si voltò verso di lui e gli disse duramente: “Non devi paragonarmi a lui io non sarò mai James!”

 

Sirius fu riportato alla realtà dal primo schiaffo e poi dalle urla, Harry aveva un’altro dei suoi attacchi. E lui non si spostò da tale furia.

 

***

 

Draco era tornato a casa e aveva preparato la cena poi arrivarono Albus e Scorpius. Dopo un po’ Scorpius disse: “Sai papà, forse è molto meglio così…”

“Perché dovrebbe esserlo?”

“Abbiamo saputo che picchia Sirius…”

“Non mi ha mai picchiato! Non è da Harry! Chi ve l'ha detta questa cavolata?”

“A Hogwarts ne parlano tutti!”

“Domani andrò a parlarne con il signor Black!”

“E per quale motivo padre?” chiese Scorpius.

“Perché devo sapere cos’è successo all’uomo che ho amato e che ho sposato! Lui non è un tipo violento non ha mai picchiato nessuno. Non me! Quindi deve essergli capitato qualcosa di veramente terribile…”

Albus e Scorpius si guardarono e annuirono in direzione del padre per poi riprendere la cena.

Draco invece ora si sentiva davvero molto preoccupato per Potter. E soprattutto ora sarebbe dovuto andare a casa di Ron una cosa che se avesse potuto evitare l’avrebbe fatto volentieri…

Angolo dell'autrice:

i prossimi capitoli usciranno con più regolarità! Anche se la mia salute non sta tornando... la tosse continua , ma sopratutto la stanchezza ;.;
E pensare che ho grandi idee per questa storia! u.u
Inserirò delle coppie varie! Sarà interessante! *^*
Non so ancora come farla finire e con chi metterò Harry o Draco :3
Non so nemmeno quanto sarà lunga! In pratica non so nulla di queste cose xD

Spero che qualcun'altro mi faccia sapere cosa ne pensa! Ringrazio chiunque lo farà! Ma intanto io la continuerò ad aggiornare! :*
A presto!
Fuji.

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2. ***


Betato: ringrazio Ciuffettina per la correzione dei piccoli errori! :*



 





Il portone della villetta Weasley/Granger era davanti a lui, ma Draco non riusciva a trovare il coraggio di aprirla.

Il suo cuore non voleva dimenticare il dolore che Bellatrix, sua zia, aveva inferto a quella famiglia; no, lui non avrebbe mai dimenticato nulla di quei giorni.

Una parte di lui, in quel momento, si chiedeva se anche Harry si sentiva così ogni volta che incontrava qualche parente il cui figlio o figlia fossero morti durante la battaglia di Hogwarts.

Non voleva nemmeno pensare al dolore provato da quelle famiglie, quando fu loro recapitata la lettera che li avvertiva della morte prematura di un parente.

 

Si era così perso in quei pensieri che non si era nemmeno accorto che il portone si era aperto e davanti a lui c’era Hermione.

La quale semplicemente disse: “Draco! Entra pure che ti preparo un tè o un caffè caldo!”

A quell’ultima affermazione la sua mente tornò alla realtà. Si lasciò accompagnare all'interno e alla fine si accomodò su una delle poltrone.

Hermione si era accomodata sulla poltrona davanti, ma improvvisamente un ricordo la fece alzare immediatamente e chiedere: “Che cosa vuoi che ti prepari, Draco?”

“Un caffè andrà più che bene.”

Anche Malfoy aveva sentito una strana sensazione, ma pensò che la maga alla fine non era così felice che lui fosse lì e così disse: “Non sono venuto qui per parlare di ciò che avvenne tra di noi dopo il ballo del ceppo! Sono venuto per parlare con Ron. È in casa?”

“Oh! No, Ron è al Ministero, ma immagino che sia meglio che tu lo aspetti qui…”

“E perché mai? Contrariamente a ciò che i maghi comuni pensano, io posso entrare in quel luogo quando voglio!”

“Non intendevo nulla di simile! E comunque in realtà tu ed io ci siamo visti solo un mese fa…” disse una risentita Hermione.

Anche se non capiva perché si sentisse in quello stato confusionale, quella notte era avvenuta prima che lei e Ron si fidanzassero!

“Sentimi bene, Malfoy! Tra me e te, non c’è stato nulla oltre quella notte. Che oramai fa parte solo dei miei ricordi di gioventù!”

“Sì vero. Nessuno dice il contrario, se ti avessi voluto sposare, l’avrei fatto! Ma come vedi, ho scelto Harry anche se ora io e lui stiamo divorziando. Non sempre la vita è giusta.”

“Già… cos’è successo ad Harry?”

“Non lo so! È per questo che ne voglio parlare con Ron. Sai cosa dicono di lui a Hogwarts?”

“Hmm… sì… che picchia Sirius… non l’ho mai detto a Ron. Ci sono molte cose che Ron non sa…”

“Tipo?”

“Harry picchiava anche Ginny… Ron lo ammazzerebbe se lo venisse mai a sapere! Ginny mi fece promettere di non dirlo mai a nessuno… e poi con te sembrava così felice che me ne dimenticai.”

“Harry soffre come me? Ed io non me ne sono mai reso conto che marito sono…”

“Oh Draco! Mi dispiace davvero molto, magari se io te l’avessi detto prima! Forse tutto ciò non sarebbe capitato…”

“Pensavo che Harry l’avesse superato!”

 

Il portone che si apre e la voce di Ron fecero alzare Hermione.

“Caro sei tornato, c’è Draco. Sai è venuto qui per parlare un po’”

“Sì e ora che l'ho fatto, devo andare, grazie Hermione! Ora so cosa devo fare.”

“Bene te l’avevo detto che parlare con lei ti avrebbe fatto bene. Comunque se avrai altre preoccupazioni, vieni pure”

“Grazie! Ah Ron, sei un uomo davvero fortunato!” Detto ciò se ne andò via.

Appena fu fuori con un Crac andò in un luogo dove non avrebbe mai pensato di andare.

 

In Irlanda un luogo davvero molto freddo. Quel piccolo villaggio dove sapeva di trovarla era davvero un luogo piovigginoso.

Dal verde acceso si capiva subito che il sole non c’era e dal muschio si capiva che la pioggia ne era regina.

Era un villaggio di soli maghi non c’erano babbani, non avrebbe mai pensato che Ginny Weasley fosse così cambiata. Ma appena un distinto mago gli fece vedere la casa lui capì quanto lo fosse.

A un occhio non abituato a certi luoghi, quella grande casa poteva apparire come una normalissima villa, ma non al suo sguardo da vero Malfoy, figlio di Lucius, grande frequentatore di Case Chiuse.

Capì subito che Ginny ora era una prostituta…

 

Si tolse il cappello e tirò fuori una piccola mazzetta di soldi si avvicinò alla porta e dopo aver bussato, una mano prese i soldi e solo dopo averli contati la porta si aprì.

Un luogo d’alta classe sì proprio il luogo in cui suo padre sarebbe andato volentieri.

Ma quando la porta dell’ufficio della padrona si aprì: “Tu? Cosa ci fai qui? Ron lo sa?”

“No! Non lo sa nessuno!” Tirò fuori la bacchetta e con un semplice gesto chiuse la porta si voltò e disse: “Allora, Ginny, parlami della tua relazione con Harry!”

La stanza divenne improvvisamente silenziosa, mentre all’esterno i visitatori continuavano a divertirsi con le loro damigelle e il divertimento regnava sovrano…

 

***

 

Hermione era sollevata di averne parlato con Draco. Anche se si sentiva stupida per aver pensato che per lui avesse avuto un qualche valore quella notte.

Anche se per lei era stata la cosa più bella della sua vita.

Ma quando Draco scelse Harry… lei ripiegò su Ron. E con il tempo iniziò ad amarlo e ora non avrebbe potuto fare a meno di quel l’uomo meraviglioso che era suo marito.

 

***

 

Harry si svegliò di buon umore , ma le sue nocche gli dolevano. Gli bastò un solo sguardo per capire cos’era successo. E quando si voltò verso Sirius comprese che era vero.

L’aveva fatto. Aveva di nuovo picchiato qualcuno…

Però ringraziò il cielo che quel qualcuno non fosse Draco.

Si alzò andò in bagno e si fece una bella doccia, tornò in camera e si vestì e uscì.

Il cielo era di un azzurro terso. Camminò finché non raggiunse il posto che l’avrebbe condotto a Diagon Alley.

Una volta lì nel suo mondo, camminò finché non arrivò davanti a una porticina verde e la porta come riconoscendolo si aprì e lo lasciò entrare.

 

Salì delle strette scale ed entrò in un minuscolo studio la porta si richiuse alle sue spalle.

Un mago alto e magro se ne stava seduto su di una grande poltrona. “Signor Potter! Mi dica, è successo di nuovo?”

“Sì! Ho picchiato un’altra volta… qualcuno a me caro!”

“Si corichi sulla poltrona e mi racconti ogni sua angoscia.”

Harry fece come gli era stato ordinato, poi disse: “Se chiudo gli occhi, posso vederne le morti e sentirne le voci. Ognuno di loro è morto a causa mia, capisce sono morti per me! Se mi guardo le mani, le vedo rosse sangue… lui mi chiama James, ma è meglio stare con lui che con Draco. Dottore, io non voglio picchiare mio marito!”

Il dottore alzò lo sguardo dal suo taccuino. “Sì, comprendo perfettamente! Signor Potter, lei ha subito una grandissima fonte di stress è normale che si senta così. Ma ora le chiedo, le prende le erbe che le ho dato?”

“No! Mi annebbiano la mente… non riesco più a ricordare nulla, nemmeno chi sono…”

“È proprio ciò che deve fare! Lei deve dimenticarsi cos’è stato, cos’ha fatto e cos’hanno fatto per lei, signor Potter. O non potrà più tornare con il suo amato… in caso contrario, ahimè, penso che lei lo picchierebbe!”

“Mai! Draco non dovrà mai sapere nulla. Lui mi ama, lui pensa che io sia migliore di suo padre…”

“Mi deve credere quando le dico che la capisco. Ma deve permettermi di aiutarla! Si lasci aiutare da me, signor Potter!”

“Devo pensarci. Sa non è mica una cosa che si fa dall'oggi al domani… stiamo pur sempre parlando dell’incantesimo Obliviate, non è una cosa da poco dimenticare ogni cosa e dover ricominciare da zero…”

“Lo so, soprattutto alla sua età! Ma è proprio perché ha cinquant'anni che capirà che è l’unico modo per ricominciare da capo…”

“Ci penserò, dottore! Grazie.”

“Grazie a lei, signor Potter, che si fida di me.”

Lasciò quel luogo e andò verso casa sua.




Angolo dell'autrice:

allora si alla fine ho deciso la storia si baserà maggiormente sui personaggi di Harry e di Draco, andandone a raccontare ogni paura e pian piano la storia parlerà della relazioni avute da entrambi durante la loro vita! u.u

Come avrete potuto vedere la mia Ginny è un po diversa da quella che ogni fan di HP si possa aspettare! 
Ma al prossimo capire molte più cose sul perchè Ginny è ridoatta così! u.u

E poi scoprirete più cose ssia su Draco che su Harry! :*

Sirius sarà un personaggio secondario, ma capirete sempre più avanti perchè lui si è messo con Harry! ;3

Infine aggiungerò un nuovo personaggio! E qui in questo capitolo si sà solo che è alto e di bell'aspetto e che è una specie di dottore magico! u.u
Più avanti si sapranno più cose sul suo conto! Non so ancora quanto sarà lunga la storia!

Ringrazio chi la sta recensendo e chi lo farà in futurò e chi l'ha aggiunta tra le seguite ecc. Grazie! :*

A presto!
Fuji.

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3. ***


Betato: ringrazio Ciuffettina per la correzione dei piccoli errori! :*




 

Il silenzio all’interno di quella stanza lì stava soffocando.

A rompere quell incomunicabilità fu Ginny dicendo: “Sei venuto qui per giudicarmi?”

“Motivi per farlo ce ne sarebbero parecchi, ma credimi quando ti dico che non sono venuto fin qui per quello, bensì per sapere una cosa. Potter ti picchiava?”

Gli occhi della maga mutarono e si fecero tristi. Ginny avrebbe desiderato che quella domanda non fosse mai arrivata. L’aveva desiderato con tutta se stessa. Non sapeva cosa rispondere.

 

Prima della battaglia stare con Harry era stato un sogno che si era avverato, dopo non fu altro che sofferenza. Poi la gravidanza indesiderata e infine la decisione di abbandonare ogni cosa e di scappare in un luogo migliore con la consapevolezza di aver lasciato il figlio in mano ad Harry.

 

Draco l’aveva osservata, l’aveva scrutata e alla fine era riuscito a penetrare quel silenzio leggendo i soli gesti del viso e aveva appena sussurrato: “Mi dispiace”.

Ginny l’aveva udito, ma non desiderava la compassione di nessuno. Quindi si voltò e con durezza disse: “Non mi pento di nulla! Albus sta bene. Harry amava te. E ora è felice!”

“Non hai risposto alla mia domanda!”

“Ti ha mai picchiato, Draco? Ti ha mai schiaffeggiato, ti ha mai strangolato durante la notte urlando un qualche nome e piangendo? Se non l’ha mai fatto, ritieniti fortunato! Significa che lui ama solo te!” Ginny riprese controllo di sé. Si sedette e si accese una sigaretta. Alzò lo sguardo per incontrare di nuovo quegli occhi color azzurro. “Come dicevo, Albus sta bene ed io sto bene qui dove sono. Non tornerò con te, non tornerò da Potter. Io rimarrò qui! Puoi anche andartene, Malfoy. Ti ho detto ciò che volevi. Addio!” Si voltò per non far vedere quelle piccole lacrime che scendevano sulle sue pallide guance. Ma in cuor suo sapeva che quella era la soluzione giusta chiudere con quel passato troppo ingombrante e con quella nascita indesiderata.

Draco non disse nulla e uscì in silenzio. Con un Crac se ne tornò a casa sua per lasciarsi andare sul divano. Non si spogliò degli abiti si accomodò sulla poltrona. A un tratto un ricordo si fece largo nella sua mente:

“Era una giornata uggiosa il cimitero era gremito di gente. La metà di essi non li conosceva, l’altra metà non li voleva nemmeno vedere. La sua adorata Astoria se ne era andata per sempre, mettendo al mondo il loro unico erede.

A un certo punto una mano sulla spalla e una sola parola.

Draco riconobbe subito quella voce si voltò e lo vide: Harry Potter era lì davanti a lui.

“Appena ho saputo sono venuto da te” gli disse.

“Non so cosa dire. Lei è appena morta…”

“Non dire nulla. Ti porto in un posto”

Non sapeva perché, ma alla fine l’aveva seguito fin lì. La loro attuale casa. Dentro di sé sapeva bene che Potter ci abitava con Ginny.

“Non penso che lei mi voglia qui.”

“Non c’è, se n’è andata! Ma c’è lui”

Andò nel salone e tornò con in braccio un fagottino. Quello non era altro che Albus così poco somigliante a lei, ma così uguale ad Harry.

“Che ne dici? Vieni ad abitare qui. Con Scorpius. Così gli dai anche un fratello oltre ad una nuova famiglia!”

Malfoy non rispose si lasciò trasportare da un lungo bacio. Quello diceva tutto.

E il giorno dopo si trasferì lì con il suo bambino…”

 

Era un ricordo così dolce, così in contrasto con ciò che stava scoprendo del perché Ginny avesse lasciato Potter.

Non poteva sopportarlo. Si lasciò andare in un pianto liberatorio. E a delle urla così forti che se non avesse usato uno degli incantesimi silenziatori i vicini si sarebbero spaventati.

 

Alla fine si sentiva così stremato che si addormentò.

 

***

Dopo la visita, non sapendo dove andare, Harry era tornato a casa sua.

Aveva sentito le urla di Draco e ora si era seduto accanto a lui.

Gli stava accarezzando i capelli quella ciocca ribelle che gli cadeva sulla fronte.

Lesse senza permesso l’ultimo pensiero del suo amato e alla fine lui stesso fu riportato a un ricordo:

“Il sole splendeva dopo aver passato un’intera mattinata ad ascoltare Ron che parlava di Herm e di quanto quest’ultima fosse bella, si era deciso ad andare da Draco. Per fargli sapere la sua decisione che una volta finita la scuola si sarebbero potuti sposare.

Quando arrivò sulle sponde del lago nero, lo vide lì seduto su di un vecchio ceppo, sembrava un po’ sulle spine così gli andò incontro: “Draco! Ho ricevuto il tuo messaggio! Sai ti volevo dire che…”

“Potter! Ho deciso che sposerò Astoria! Sai per lasciare un erede!”

Harry si sentì morire dentro: ogni progetto era crollato.”

 

Un altro ricordò lo colpì immediatamente: “

“La consapevolezza di aver perso Draco. Il voler colmare quel vuoto lo portarono tra le braccia di Ginny.

Ma non era vero amore. Dopo la guerra quel vuoto tornò a farsi sentire, in più la consapevolezza che molti maghi e streghe fossero morti a causa sua, non fecero altro che trasformare quel non amore in odio.

E arrivarono i primi schiaffi, le prime urla seguiti da altro. Poi la gravidanza. Ginny non voleva quel bambino. Lei voleva abortire.

La proposta di farlo nascere e di lasciarglielo. Il suo annuire e accettare di potersene andare subito dopo. Tutto ciò lo condusse verso un baratro.

L’unica uscita era il divertimento, passare da un uomo all’altro pareva l’unica cosa buona da fare. Finché non gli giunse la notizia della prematura morte di Astoria.

Quella fu per lui la felicità e alla fine andò a riprendersi il suo Draco.

L’andare a convivere poi il matrimonio e infine stare insieme con i rispettivi figli era tutto così bello e felice.

Ma per lui non era abbastanza…

Il divertimento di andare con qualcuno di tanto in tanto gli faceva bene. Lo sfogarsi con qualcun altro che non fosse Draco, andava meglio.

Non avrebbe mai potuto picchiare Malfoy. Non poteva perché lui era la sua vera e unica metà!”

 

Dopo essere arrivato a un tale pensiero, Harry si sollevò dal divano e lasciò che Draco continuasse a dormire. Lui sarebbe andato a fare l’unica cosa che in quel momento gli pareva la cosa migliore per entrambi...





Angolo dell'autrice:

scusate per il ritardo, ma mia madre era all'ospedale! T.T

Ora cercherò di aggiornare con un po più i regolarità! Ma non prometto nulla in quanto mia madre è a casa ma non sta ancora del tutto bene ;.;

Ringrazio chi recensirà e chi l'ha sempre fatto grazie! Ogni consiglio è ben accetto! :*

A presto! Fuji.

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 4. ***


Betato: ringrazio la mia beta Ciuffettina per la correzione dei piccoli errori! :*



 






L’aria notturna che penetrava dalla finestra era semplicemente gradevole.

Le coperte calde le davano quasi fastidio.

Ad un certo punto si era messa su di un fianco e ora stava fissando Ron il quale se ne stava tranquillamente dormendo.

Hermione lo invidiava così tanto in quel momento, avrebbe voluto essere lui e non sapere nulla di Harry e di ciò che aveva fatto a Ginny.

Si sentiva terribilmente in colpa di non averlo detto a Ronald.

Alla fine prese la decisione di dirglielo, sperando solo che il marito non avrebbe fatto alcuna sciocchezza.

Gli si accostò e gli diede con delicatezza una leggera scrollata. “Ron svegliati ti devo parlare!”

“Non puoi dirmi ogni cosa domani…” gli rispose il poveretto con la voce impastata dal sonno.

“No! Ho rimandato fin troppo a lungo questa cosa. Si tratta di Ginny ed Harry… di quando stavano insieme…”

Appena sentì il nome della sorella, Ron si svegliò e si voltò verso la moglie, attraverso gli occhi si capiva la fretta di ascoltare ciò che la sua amata aveva di tanto urgente da dirgli su quel funesto rapporto. “Parla ti ascolto!”

Ma Hermione forse per la prima volta nella sua vita non riuscì a reggere quello sguardo su di sé e così si alzò e andò verso la finestra. Guardando dei bambini che si rincorrevano, sembrò tutto più semplice e così mentre il suo sguardo puntava su quella scena felice, iniziò a parlare. “Non è facile per me guardarti, Ronald… tua sorella mi fece promettere di non dirtelo, ma non posso tenermelo per me soprattutto ora, sapendo che Harry lo sta facendo ad un’altra persona…” Si voltò e andò di corsa dal marito e lo abbracciò forte e in un pianto liberatorio disse: “Harry picchiava Ginny, è per questo che lei se n’è andata! Oh Ron! Ti prego non far nulla di stupido!”

Ron si scostò da quell’abbraccio improvvisamente si sentiva soffocare la sua amicizia con Harry gli pesava come non mai.

Avrebbe voluto chiedere “ma com’è successo? o Perché solo lui è cambiato?”

Ma non lo fece, non era arrabbiato con Herm per non averglielo detto, ma non poteva prometterle che non sarebbe andato da Harry a pretendere la verità su ogni cosa.

Si alzò dal letto e si vestì usando la magia, si voltò verso Hermione la quale stava piangendo e chiedendo scusa le si avvicinò e con dolcezza le disse: “No, Herm, non fare così, io non ti odio. In fondo l’hai fatto in buona fede! Per Ginny” e l’abbracciò, le diede un dolcissimo bacio sulle labbra.

Uscì dalla stanza da letto, scese le scale e con un crac andò a casa di Harry e di Sirius.

 

Quando fu davanti alla porta, bussò e dopo solo un bel po’ arrivò Sirius.

Ron non l’avrebbe mai e poi mai riconosciuto le guance scavate e gli occhi erano solcati da delle profondissime occhiaie nere. “Sirius!? Sei proprio tu?”

“Sì! Cerchi Harry… lui non c’è ed è meglio che tu non entri…”

“Se no ti picchierà?”

“Immagino che girano delle voci sul conto di Harry… mi ricordo quando l’ho conosciuto, era un ragazzo in gamba! Ma era solo un ragazzo, il tempo cambia tutti.”

“Anch’io e gli altri abbiamo subito la guerra, ma non picchierei mai Hermione!”

“Harry non ha subito solo la guerra… quelle persone sono morte per lui! Lui si sente in colpa, non sempre un mago ha le qualità per reggere certe responsabilità! Non dico che Potter sia un debole, solo che non riesce a rassegnarsi alla morte di così tante persone innocenti…”

“Sono stufo! Ogni volta, per tutta la mia vita, Harry faceva una cosa sbagliata tipo lui stava con Draco, ma lo tradiva con Cedric e poi con Cho e alla fine quando lui è stato lasciato da Malfoy, veniva sempre rincuorato dagli altri che dicevano sempre la stessa frase “mi dispiace così tanto per il grande Harry Potter” Ma chissenefrega di Potter!” Ron si fermò un attimo, per riprendere fiato e ricominciò a parlare: “Guarda come sei ridotto Sirius! E guarda Ginny… se n’è andata chissà dove! Devo parlare con Harry. Sai dove lo posso trovare?”

“Penso che sia da Draco! Comunque, Ron, non puoi metterti nei suoi panni… sai che riceve ancora molte lettere… chiedigli di cosa parlano, ti prego, Ron, sii comprensivo con lui!”

Ron non gli rispose si girò e andò via in un crac.

 

Arrivato davanti a quella che un tempo era la casa di Ginny e di Harry, all'improvviso venne investito da un ricordo ma lo represse  e suonò al grande portone di legno di mogano. Ad aprirgli la porta venne proprio colui che stava cercando.

Harry gli stava davanti appariva un po’ pallido, ma a Ron non importava, appena la porta gli si richiuse alle spalle gli urlò: “So di Ginny! Ma come hai potuto!”

“Ron, ti prego, sveglierai Draco. Vieni con me nello studio al secondo piano. Lì parleremo di ogni cosa.”

A Ronald non importava nulla di ciò che gli aveva appena chiesto, ma per rispetto di Draco che ne stava passando di ogni tipo, accettò l’offerta e così insieme salirono e giunsero nello studio di Potter.

All’interno era pieno di scatoloni tanto che a Ron venne un dubbio e volle subito sapere e così disse: “Ma stai per partire?”

“Oh! No, queste sono lettere! In quello scatolone sono lettere di ringraziamenti! Invece in quelli sono lettere dei familiari che hanno perso un parente nella guerra e incolpano me!”

“Harry… vorrei dirti che mi dispiace, ma non ci riesco… cioè ma ti rendi conto? Hai picchiato Ginny!”

“Sì… non so cosa vuoi sentirti dire… non posso dirti che non è vero perché sarebbe una bugia. Ginny mi amava, poi mi odiava talmente tanto da detestare nostro figlio! Alla fine non l’ha abbandonato, lei non era una cattiva madre, solo che non lo voleva! Sai, avrebbe abortito…”

Tutte quelle cose fecero piombare il povero Ron in uno stato confusionale. Capiva che Hermione aveva tralasciato alcuni punti, o forse nemmeno lei sapeva quella parte.

Sicuramente Ginny non voleva che l’amica pensasse a lei come a una madre sciagurata che dava tutta la colpa anche al nascituro. Albus era diverso dal padre, non sarebbe stato mai e poi mai come lui.

Potter si lasciò cadere su di una poltrona. “Non ce l’ho fatta! Ha vinto lui.”

“Lui chi?”

“Voldemort! Sì è vero, la guerra l’ho vinta io, ma il resto se l’è preso lui. Si è preso tutto, quando finalmente avevo ogni cosa! Mi è crollato tutto come un castello di carte... tu non capirai mai, Ron! Io mi odio, per ogni cosa. Per me sono morte moltissime persone!”

“Ma non si tratta della guerra! Ma del fatto che picchiavi Ginny e ora picchi Sirius e poi forse un giorno picchierai Draco!”

“Mai! Non succederà mai più!”

Ron lo guardò con più attenzione: era pallido, sudorazione eccessiva e gli occhi erano quasi vitrei. “Oddio! Harry, cos’hai preso? Dimmelo!”

“No, Ron, non questa volta! Non puoi farci più nulla, puoi solo accompagnarmi in un luogo, te ne prego…”

“Perché? Perché proprio ora che volevo delle spiegazioni da te? Perché non riesco ad odiarti Harry Potter?”

“Perché siamo amici! Sapevo bene di dover venire da te e raccontarti ogni cosa, ma non potevo. Dentro di me avevo paura che anche tu mi odiassi e m’imputassi la morte di Fred…”

“Ma che stupidaggini, Fred era adulto! Sapeva benissimo a cosa andava incontro! George non ti odia e nemmeno la mia famiglia! Però per quanto riguarda Ginny è un’altra storia! Non so cosa dirti…”

Ron andò verso di lui e gli diede la mano e con un crac giunsero alla tomba dei genitori di Harry.

 

“Io non voglio e non cerco nessun tipo di perdono, sapevo che non c’era soluzione. Mi sentivo consumato dall’odio, sai quante volte meditavo di morire?”

“Non è una soluzione! Non puoi lasciare Draco in questo modo… lasciami andare, porto qui Herm, lei sa sempre cosa fare!”

“Hermione è una buona amica! Lei sapeva, però non mi tratta come un diverso, prendetevi cura di Draco e di Albus. Ron, per una volta ascoltami! Io voglio morire! Lasciami and-”

Ron si era voltato, dall’altra parte, ma quando senti la voce dell’amico spegnersi e la frase lasciata in sospeso, capì e immediatamente i suoi occhi si riempirono di lacrime.

Harry Potter giaceva morto sulle tombe della sua famiglia.

Non poteva lasciarlo lì e così prese il corpo e con un crac andò a casa sua alla Tana. Bussò e ad aprirgli la porta fu suo padre il quale lo vedendo il corpo di Harry Potter tra le braccia del figlio chiamò immediatamente gli altri parenti e una volta dentro chiese a Ron una spiegazione a quella situazione...




Angolo dell'autrice:
ecco cosa posso dirvi... non lo so! Prima di tutto mi scuso per l'enorme ritardo nell'aggiornare questa FF perchè sono stata e lo sono ancora influenzata.

La decisione di far morire Harry è un idea che poi capirete nei prossimi capitoli! Spero che non ce l'abbiate con me! u.u
Non posso svelarvi altro xD

Ringrazio chi la continua a recensire! E chi l'ha inserita tra le seguite, preferite ecc. Grazie! :*

Un grazie anche a chi la legge solo :3

A presto!
Fuji.



 

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Capitolo 6
*** Capitolo 5. ***


Betato: ringrazio Ciuffettina che mi ha aiutato con la correzione dei piccoli errori! :*




 

Hermione stava così in pensiero che alla fine decise di andare a casa di Draco.

Appena sentì il campanello, lui le aprì.

“Se sei venuta per Harry, è andato via con tuo marito! Se sei venuta per parlare, allora sappi che so ogni cosa… Ginny mi ha detto! Non so cosa dirti, Herm, vorrei dirti che lo odio, ma non sarebbe il vero. Io lo amo. Ma non so cosa fare, sai c’è Albus e Scorpius che sono le uniche due vittime innocenti di questa storia! Che cosa dovrei fare?”

Hermione avrebbe preferito essere ancora ad Hogwarts.

Quella scuola aveva il dono di aver fatto andare d’accordo persone così diverse tra loro eppure all’interno di quelle mura le cose andavano così bene. Perché una volta divenuti adulti ogni cosa era cambiata così tanto?

Forse non c’erano risposte, forse alla fine era il loro destino e forse non c’entrava nulla guerra. Sì sicuramente era l’ennesima scusa per riuscire a capire l’indole violenta di Harry.

“Non lo so! Per la prima volta nella mia vita, non ho alcun consiglio da darti, Draco!”

Mentre lo stava per abbracciare in un crac giunse Ron. “Ragazzi, entrate vi devo parlare…”

Era stato ridicolo usare la parola “ragazzi” quando era evidente che in quel luogo non ce ne erano più da molti anni.

Ma né Draco o Hermione avevano avuto la forza di controbattere, come gli occhi di Ron dicessero che c’era stato un evento terribile.

Weasley non sapeva cosa dire. Lui che parlava sempre ed era sempre stato forte, ora si sentiva così triste e vuoto. Harry gli mancava già così tanto.

Ma in quel momento dal camino arrivò una lettera la quale si aprì e ne fuoriuscì la voce di Potter:

“Cari amici e Draco mio unico,

se state sentendo questa lettera significa che alla fine ho fatto per una volta, forse la prima in tutta la mia vita, la cosa giusta.

Non odiarmi, Draco, se ho deciso di morire. Non odiare nessuno di loro. È stata la decisione più giusta della mia vita. Per non ferirti mai, come ho fatto con Ginny. Non chiedo il vostro perdono. Non voglio nemmeno comprensione. Ci sono maghi che riescono a convivere con gli spettri del loro passato, io non sono stato così forte da riuscirci

Vorrei che comprendiate il mio gesto, addio.

Il vostro Harry Potter”

A Draco tremarono le gambe tanto che dovette sedersi, Potter non c’era più. Lo capiva dallo sguardo di Ron, capiva che era stato l’ultimo a vederlo vivo.

Non voleva nemmeno sapere il perché non avesse fatto nulla per fermarlo. “Perché siamo giunti a questo? Perché! Datemi una spiegazione… non posso credere che Potter sia morto! Che cosa dovrei fare senza di lui? Prima Astoria e ora anche lui…”

“Draco, ti prego… Ron di’ qualcosa! Qualunque! Ma parla! Com’è successo? Dov’è il suo corpo?”

“Lui mi è morto davanti! Non ho potuto far nulla, mi dispiace. Il suo corpo è a casa mia alla Tana. Dove i miei e gli altri con Luna lo stanno preparando per il funerale…”

“Verremo con te! Draco, non osare dire che stai qui, perché io di andare anche al tuo di funerale non ne ho voglia! Ad Albus e Scorpius glielo diremo con una lettera. Ormai sono all'ultimo anno di Hogwarts, capiranno.”

Ron e Draco ringraziarono il forte animo di Hermione.

Meno male che c’era lei.

Appena giunsero alla tana, incontrarono Luna, la quale corse da Draco e se lo abbracciò forte a sé. “ Caro, non sai quanto mi dispiaccia! Nessuno di noi voleva o si aspettava una cosa simile! Vieni con me!”

Invece Ron bloccò Hermione: “Herm, l’ho visto morire, ma non l’ho ucciso io!”

“Non l’avrei mai pensato! Ma perché devi sempre pensare a cose così stupide. Nemmeno Draco ci aveva pensato.”

“Sì lo so! Ma mi sento in colpa, avrei voluto esserci. Cioè nella sua vita, avrei voluto essere più presente nella vita di Harry. Sai come da giovani!”

“Anch’io… ma è andata così… oh Ron! Cos’è che abbiamo sbagliato? Perché siamo qui per il funerale di Harry? Non dovevamo morire vecchi e circondati da dei bellissimi nipotini?”

“Sì! Dovevamo, anche Harry doveva, bastava solo che si facesse curare… non capisco, perché si era così chiuso in se stesso!? Il marito di Luna mi ha detto che andava da un mago dottore… ma che nessuno l’aveva mai visto! Dopo il funerale, vieni con me a Diagon Alley?”

“Sì! Dobbiamo capire perché di un gesto così estremo!”

“Un’ultima cosa. Luna non sa nulla di Harry… cioè non vuole credere a nulla di tutto ciò. E nemmeno i miei genitori o altri che incontrerai al funerale.”



 

Andare ad un altro funerale per Draco fu estremamente difficoltoso. Anche quel giorno pioveva. Sapeva che non sarebbe arrivato Harry dicendo che si era lasciato con Ginny e cose simili. No, questa volta era solo.

Anche se al suo fianco c’erano Albus e Scorpius. I due appena l’avevano saputo erano arrivati subito. Si erano abbracciati con Draco e poi si erano ricongiunti agli amici. Quella nuova compagnia era così unita proprio come lo erano loro da piccoli e poi da ragazzi.

Luna e gli altri amici durante i vari discorsi avevano parlato solo di Hogwarts e poi della vita dei loro figli all’interno di quella scuola. E se parlavano di Harry, nominavano solo tutte le cose buone che aveva fatto, nessuno ricordava o voleva parlarne del resto. Perfino Ron ed Hermione per rispetto e in fondo anche affetto non dissero nulla.

Qualcuno chiese di Ginny, ma Albus deviava la conversazione su altri argomenti più felici.

Invece per Draco non era l’inizio di nulla, era solo la fine di un amore bellissimo durato tantissimi anni e ora sfociato in quell'orribile fine.

Prima il divorzio e ora questo…

Non c’era nome per tutto quello.

Forse una punizione o forse qualcos’altro. Gli era giunta notizia di un dottore da cui andava Harry. Ma non voleva saperne. Qualunque cosa avrebbe detto sul suo amato, non sarebbe importato.

Finito il funerale, tutti erano tornati alla loro vita, invece lui non voleva farci ritorno e così decise di andare a Villa Conchiglia su indicazione di Albus e di suo figlio Scorpius.

Non era stata una così cattiva idea.

I figli di Bill e di Fleur erano bravi ragazzi che andavano a scuola con i suoi figli.

 

Una sera Bill gli si era avvicinato e iniziò a intavolare una specie di discussione sulle stelle, ma alla fine si era arrivati a parlare di Harry: “Non ci posso ancora credere che sia morto!”

“Nemmeno io, Bill! Sai, avevamo divorziato… possiamo dire che ora si tratta di un divorzio davvero doloroso…”

“Io non ce l’ha farei senza Fleur. Sai, lei è una ragazza così bella! E non penso che i suoi figli possano vivere senza la loro mamma.”

“Per me e per Albus è durissima senza Harry, ma per Scorpius è anche peggio, lui aveva perso anche la sua vera madre, Astoria la mia prima moglie. E ora ha perso anche Harry… è tutto davvero troppo per un ragazzo!”

“Sì vero, scusami Draco non mi ero ricordato del tuo primo lutto. Sai, c’eravamo anche noi… sì Harry l’aveva detto a tutti!”

“Non me l’aveva mai detto… e lui da chi l’aveva saputo?”

“Lui aveva detto che gliel’aveva fatto sapere il medimago! Aspetta un attimo che lo chiedo a mia moglie!”

Una sudorazione fredda s’impossessò del suo corpo. Un medimago sapeva di Astoria, come un fulmine a ciel sereno gli venne in mente che c’era solo una persona che sapeva ogni cosa e questa era Lucius...

“Sì, è come ti avevo detto, gliel'ha detto il medimago!”

“C’è un camino che posso usare con la metropolvere? Devo andare da Ron e da Hermione!”

“Ma certo che c’è! Vieni con me è da un bel po’ che non lo usiamo, ma tranquillo funziona bene.”

 

Bill non aveva capito nulla. Ma Draco sapeva ogni cosa. Sì ora sapeva cos’era successo ad Harry...





Angolo della scrittrice:

eccomi qui con questo nuovo capitolo! Draco alla fine ha capito qualcosa, chissà cosa? **

E sopratutto cosa centra Lucius? u.u
Lo scoprirete nel 2019! Cioè il prossimo fine settimana! *^*

Già che ci siamo auguri di Buon anno! E grazie a tutti quelli che la stanno continuando a recensire! Grazie! :*
A presto!
Fuji.

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 6. ***


Betato: ringrazio crazy lion per avermi fatto da beta provvisoriamente e di avermi corretto questo capitolo! :*




 

La Tana era vuota, erano tutti fuori ad ascoltare un mago che parla di come Harry Potter fosse un grande uomo.

Tutti ascoltarono molte volte, quando all’improvviso il discorso venne bloccato da un qualche pianto non trattenuto.

 

Hermione era seduta tra Ron e Draco. Mentre notava che il marito era assorto nella messa, la sua mano afferrò istintivamente quella di Draco.

Non voleva essere un segno d’affetto, ma solo di conforto per quel momento di tanto dolore.

Appena la sua mano toccò quella di Malfoy nella sua mente si fece largo un ricordo.

 

“Il Ballo del Ceppo si era appena concluso e lei aveva appena litigato con Ron ed Harry. Questi ultimi erano già andati nelle loro camere, mentre lei era uscita in cortile. Respirò a pieni polmoni l’aria fresca sperando che le desse sollievo. Non fu così, purtroppo. Si sentiva sempre sola e triste, ma le pareva che il peso che le gravava sul cuore fosse più sopportabile.

È già qualcosa pensò con un sospiro.

Ad un certo punto sentì dei rumori: era Draco che le si stava avvicinando.

“E’ una splendida serata, magari per fare un altro ballo che ne dici?” le propose, sorridendo.

“Sei sicuro? Sono una mezzosangue!?” rispose lei, incerta.

Non sapeva nemmeno se le andava di danzare visto quel che era appena successo. Draco se ne accorse ed esitò.

“Non vuoi?”

Hermione si prese qualche altro momento. In fondo ballare le avrebbe permesso di distrarsi, anche se forse solo per poco.

“Va bene” accettò.

“Comunque, questa sera non sei una mezzosangue! Sei solo la mia dama!”

Nella sala grande la ragazza notò gli sguardi sorpresi degli altri maghi e, per  non pensare al fatto che tutti la stanno osservando, ascoltò la musica facendosi trasportare. Il suono delle fisarmoniche e dei violini creava una melodia meravigliosa che la fece sentire, pian piano, più leggera, le svuotò la mente da ogni preoccupazione.

Per non parlare del profumo che emanava Draco.

La mattina dopo tutto tornò come prima, lei con Ron ed Harry e quella sera solo un ricordo lontano.”

 

Venne riportata alla realtà dalla voce di Ron che si era ripreso ed ora la stava osservando tra il perplesso e il preoccupato.

“Draco era così triste che volevo in qualche modo consolarlo!” esclamò la ragazza.

“Sì capisco… è solo che alcune volte sono un po’ geloso ecco tutto.”

“Ron non essere stupido, guarda Draco… è morto Harry…” cercò di farlo riflettere lei.

Non le pareva il caso di ingelosirsi appena dopo la morte di una persona.

“Lo so scusa! Comunque è finita l’omelia. Dobbiamo andare al cimitero!”

“Oh! Ma certo.” Si rivolse all’amico e si sentì male vedendo i suoi occhi pieni di un dolore intenso e profondo, che lei sperava di non dover provare mai. Era una sofferenza che la ragazza non poteva capire del tutto. Stava male nel sapere che l’uomo si sentiva così e avrebbe voluto aiutarlo, ma era consapevole del fatto che non poteva fare nient’altro se non stargli accanto. “Draco dobbiamo andare!” sussurrò con dolcezza.

“Sì…” La sua voce uscì roca, come se fosse stato in silenzio per giorni interi. “Da quanto tempo mi tenevi la mano Herm?”

“Dall'inizio… tranquillo era solo perché eri triste ecco tutto. Allora andiamo sì o no?”

Hermione andò avanti per non far notare a nessuno le sue lacrime.

Che stupida sono stata… mi vergogno di averlo solo pensato, però ad un certo punto mi sembrava che avesse contraccambiato la stretta…

 

Ron le passò accanto e andò a parlare con Luna e suo marito, mentre Draco rallentò un poco e le disse:

“Credevo che fosse Harry! Scusa se ti ho stretto la mano, non era mia intenzione crearti problemi con tuo marito!”

“No nessun problema!” rispose la maga mostrando il suo più bel e falso sorriso che mai avesse usato in vita sua.

 

Draco non ci badò. Aveva ben altre cose a cui pensare.

Per esempio a dov’erano finiti  Albus e Scorpius.

 

Scorpius non ce la fece proprio ad assistere ad un altro funerale.

Così era corso nella vecchia stanza di Fred e vi si era chiuso e lì era crollato in un pianto liberatorio.

Ma ad un certo punto fu raggiunto da Albus:

“Sai dovrei esserci io in questa stanza a piangere e invece non ci riesco…” gli confessò una volta entrato.

“Perché?”

“Odiavo mio padre… lì fuori non fanno altro che lodare le sue gesta, sai come fanno con gli eroi… ma lui era un violento. Ha fatto andare via la mamma, come posso non odiarlo?”

La sua voce era piena di un furore che il ragazzo riusciva a stento a trattenere. Avrebbe voluto rompere qualcosa ma sapeva che questo non l’avrebbe aiutato; e non pensò nemmeno per un momento di colpire qualcuno. Lui non era come Harry. Non lo sarebbe stato mai.

“Non lo so, ma la morte non la si augura a nessuno! Io stavo piangendo perché mio padre ora è triste”

“Sì lo so! Anch’io lo sono…” mormorò, mentre gli mancava il respiro.

Gli costò molto fare quella piccola confessione.

“Ma se hai appena detto che lo odiavi!”

“Già, ma lo amavo anche! Era pur sempre mio padre… una parte di me è triste l’altra prova solo odio… strano vero?”

“Sì molto strano, sai pensavo che noi maghi fossimo diversi dai babbani! E invece… in queste cose siamo identici a loro!”

 

Draco se ne stava dietro alla porta ad ascoltare in silenzio. Non voleva entrare e rompere l'atmosfera che si era creata all’interno di quella stanza. Anche se sapere che Albus sapesse di Ginny l’aveva turbato.

Alla fine decise di aprire la porta, ma si dimenticò di bussare e la scena che vi si trovò davanti lo lasciò senza fiato, tanto che visto che gli altri non s'erano accorti richiuse subito e si precipitò giù dalle scale.

 

Venne bloccato da Ron il quale vedendo l’amico così pallido disse:

“Cos’è capitato?”

“Erano in camera di Fred e si baciavano”

“Chi?”

“Scorpius e Albus! Com’è successo? Quando? E ora cosa faccio?”

Draco era fuori di sé, tuttavia non avrebbe saputo descrivere bene ciò che provava. Parlò tanto velocemente che a Ron ci volle qualche momento per capire il senso di quelle parole.

“Calmati Draco! Primo non sono fratelli e sono figli di due coppie differenti! Secondo non ci vedo nulla di male se si amano, meglio per loro. E credimi quando ti dico che la mela stavolta è caduta davvero lontano dall’albero. Albus non è Harry…”

Draco ci rifletté su e si disse che l’amico aveva proprio ragione, il suo comportamento era stato davvero stupido. Oltre tutto fu meravigliato da come Ron avesse risposto tanto che disse:

“Sei davvero cambiato! Ovviamente in meglio, quando hai beccato me ed Harry che ci baciavamo in quella stessa stanza non hai reagito così…”

“Miseriaccia! Era un'altra situazione! Non di certo così benevola come quella di Scorpius e di Albus!”

“Già! Erano altri tempi… ma lasciamo perdere, è meglio che io ritorni da loro e chieda spiegazioni.”

Mentre Draco risaliva le scale, Ron si morse la lingua. Gli era venuta in mente la scena e si era innervosito.

 

“Harry e Ginny si erano lasciati e i suoi genitori compreso lui volevano delle spiegazioni. Lo invitarono e, dopo cena, Harry salì in camera di Fred per dormire. Lui lo seguì, ma quando aprì la porta si ritrovò davanti Draco ed Harry che si baciavano sul letto del fratello morto. Ogni cosa fu davvero troppo e così perse il controllo di se, mentre la rabbia usciva come un fiume in piena.”

 

A quel pensiero anche ora si sentì in quello stato, ma alla fine aveva capito che Draco non era un cattivo ragazzo e che la colpa era solo di Harry.

 

Nel frattempo Albus e Scorpius non si erano accorti di nulla.

Appena sentirono un leggero bussare alla porta si divisero, ma quando Draco entrò disse loro:

“So tutto!”

“Oh! Papà ti prego non essere arrabbiato con Albus! Lui non ha colpa… è solo che ci amiamo…” si affrettò a spiegare Scorpius, pallido in volto.

Entrambi i ragazzi iniziarono a sudare mentre il loro cuore batteva all’impazzata.

“Non sono arrabbiato, solo che avrei voluto che la vostra fiducia in me fosse più forte! Ma comunque avete la mia approvazione. E sono sicuro che anche Harry ve l’ha avrebbe data.”

 

Mentre i due giovani maghi, dopo averlo salutato con un’ abbraccio, se ne andarono, Draco rimase solo in quella stanza e lì un piccolo ricordo fece capolino.

 

“Le mani di Harry sul suo corpo e i suoi baci che gli accarezzavano il collo, ogni cosa era così dolce. Poi le urla di Ron che avevano spezzato quel bel sogno… ma alla fine le parole dolci di Harry:

“Io lo amo! E se con questo gesto tu non mi vuoi più come amico, per me va bene!”

La risposta di Ron non venne com’era prevedibile”

 

Quella stanza non  era cambiata. Scese le scale e ritornò dagli altri.

 

Ron avrebbe voluto tornare da Hermione, ma non se l’era sentita.

Così se n’era andato nel bosco dove durante la coppa del mondo di Quidditch lui e gli altri avevano preso la passa porta.

Quello sì che era stato il più bel giorno della sua vita.

Finalmente aveva un amico - cioè Harry - con cui condividere la sua passione.

 

“Ma poi l’amico era andato da lui per dirgli una cosa…

“Senti Ron, tu cosa pensi degli uomini a cui piacciono altri uomini?”

“Penso che non ci sia nulla di sbagliato… perché?”

“Credo di essermi innamorato!”

“Di chi?”

“Di Cedric. E’ davvero bello non trovi? Ron cos’hai?” gli aveva chiesto, notando che l’amico era improvvisamente sbiancato.

“Nulla… vado un attimo nella tenda. Devo coricarmi un po’…”

Ron si era rintanato nel suo letto ed era così che si era conclusa quella che lui aveva creduto una piccola cotta.”

 

Ma in realtà era solo una forte ammirazione, per una persona che anche ora, dopo averne passate tante e sapute di terribili sul suo conto, non era scomparsa. A lui era bastato rimanergli accanto come amico, ma di tanto in tanto si era chiesto come sarebbe stata la sua vita se Potter si fosse innamorato anche di lui.

 

Anche Luna era immersa in altri tipi di ricordi, era la sua confidente. Harry le raccontava ogni cosa. Soprattutto quando qualcuno gli spezzava il cuore.

In particolar modo si ricordò un avvenimento di prima della guerra magica.

 

“Harry era ubriaco e appena la vide le si sedette vicino:

“Sai Luna, se non avessi così rispetto per te ti bacerei, solo perché assomigli così tanto a Draco… ma non lo farò, perché appunto ti rispetto! E sei la mia più cara amica”

“Grazie Harry” rispose la ragazza commossa, “pensavo che la tua miglior amica fosse Hermione.”

“Lo pensavo anch’io! Prima di stasera… Draco mi ha detto di aver ballato con lei la sera del ballo del Ceppo.”

“Capisco… ma non penso che ci sia stato altro…”

“Sì questo è vero, ma solo pensare che ci possa essere una ragazza che ama Draco, mi fa diventare pazzo!” esclamò lui, passandosi le mani sul viso in un gesto frustrato.

“Uhm, Harry è meglio che vai a dormire, sei leggermente sbronzo!”

“Sì, scusa Luna… per tutto.”

“Non preoccuparti, va tutto bene!” lo aveva rassicurò dolcemente accarezzandogli il volto.

Infatti fu così. Il giorno dopo e quelli avvenire tutto procedette per il meglio.”

 

Ma ora che si trovava lì al suo funerale non voleva credere a ciò che gli avevano detto alcuni ex alunni di Hogwarts. Harry per lei era stato un buon amico.

Non avrebbe dato peso alle parole maligne di molti.

 

Lei gli voleva bene come amico e per lui era valso lo stesso.

 

In altre parti c’erano vari brusii di quelle voci malevole,  non c’era alcun mago o strega che non sapesse dell’indole violenta di Harry Potter. Il mago che li aveva salvati dall’oscurità, alla fine dei conti ci era caduto dentro ed era divenuto un violento e un pazzo.

 

A qualcuno tale risultato degli eventi piacque molto.

Un uomo che ha prima vista pareva un mago sui quarant’anni e che mai nessuno avrebbe detto lo fosse grazie alla magia era davvero soddisfatto di tutto ciò. E dopo un po’ se ne era andato in un crack.

 

Quel mago giuse in una villa e dopo aver bussato alla grande porta vi ci entrò e andò nel salone e disse:

“Signor Malfoy, grandi notizie! Tutti credono che Potter sia un violento e nessuno se non a pochi manca! Il suo piano sta andando bene.”

 

Un uomo che pur avendo una bella età avanzata, grazie all’uso costante della magia nera ora pareva un cinquantenne o sessantenne, si girò e passò oltre l’altro. Salì gli scalini e andò in camera sua, aprì la porta e al suo interno in un angolo tutto raggomitolato c’era quello che pareva a prima vista un uomo ferito e impaurito.

“Nemmeno mio figlio, se ti vedesse ora, ti riconoscerebbe!  Guarda come ti hanno ridotto i Crucio e le altre torture è Potter? Tutti pensano che tu sia morto! Tutti pensano che sia stato tu a picchiare la povera Ginny, mentre lei era incinta! Ma non importa. Ciò che davvero conta è che io ti ho piegato!”

Poi gli si avvicinò e lo accarezzò.

“Non tremare! Questa era solo una parte della mia vendetta, per avermi tolto ogni dignità, ora arriva la seconda e vedrai quanto sarà bella.”

E uscì dalla stanza. Andò al piano terra e disse ad uno degli altri maghi:

“Preparatevi, dobbiamo far visita a mio figlio.”

 

Nel frattempo Draco si stava rilassando a villa conchiglia, quando ascoltando attentamente Bill un'idea tremenda si fece largo nella sua mente.

Mentre stava andando da Hermione e Ron, più ci pensava e più gli pareva assurdo che quella persona di cui gli aveva parlato Bill potesse essere suo padre anche se Harry lo aveva rovinato…





Angolo ell'autrice:
ringrazio chi continua a recensire la mia storia! E un grazie anche a crazy lion per l'aiuto che mi sta dando nella correzione dei nuovi capitoli! :*

Poi parlando del nuovo capitolo allora cosa ne pensate dei vari ricordi e della varie scene? *u*
E ditemi ve l'ho spettavate la scena di Harry? E sapevate già che il mio personaggio a sorpresa sarebbe stato proprio Lucius? Fatemi sapere nelle recensioni grazie! :*
A presto!
l Fuji.

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 7. ***


Betato: ringrazio Crazy Lion per il suo aiuto nella correzione dei vari errori! Grazie! :*




 

Arrivato alla Tana attraverso la metropolvere, si trovò davanti Hermione e Ron che stavano pranzando con tutti gli altri.

Non disse nulla, uscì dal camino e prese per un braccio Hermione e con lei si alzò anche Ron, appena furono nell’altra stanza:

“E’ stato mio padre!” esclamò agitando le mani. “Ha usato la pozione polisucco!”

Ancora non ci credeva, gli sembrava impossibile ed era sicuro che i suoi amici avrebbero avuto la sua stessa reazione.

“Aspetta Draco, tu stai dicendo che Ginny è stata picchiata da tuo padre?”

“No non penso che abbia fatto tutto da solo” rifletté.

“Ok, quindi tu pensi che tuo padre aiutato da altri abbia messo in piedi tutta questa storia? Ma è pazzesco!”

“Sì lo so, sembra assurdo ma…”

Non sapeva come convincerli, né come dimostrare la veridicità di quelle affermazioni.

“Draco, per una volta non sono d’accordo con te!” iniziò Hermione, cercando di farlo ragionare. “Cioè, capisco che tuo padre odiasse Harry, ma non penso che abbia mai avuto le risorse per fare tutto ciò!”

“Lo so anch’io, Herm, che è tutto molto campato in aria. Ma sono sicuro di ciò che sto dicendo.”

“Aspetta Herm, l’unica cosa da fare è andare al cimitero, aprire la tomba di Harry e vederlo con i nostri occhi” propose Ron. “Se poi non è vero almeno ci hai provato, Draco.”

Gli altri due maghi annuirono e così il gruppo con un crack giunse al cimitero. Il vento freddo soffiava trasportando alcune foglie secche. Camminandoci sopra i tre le facevano scricchiolare e ciò creava un’atmosfera ancora più sinistra.

E dopo un bel po’ essendo notte fonda trovarono finalmente la tomba.

Hermione fece un incantesimo alle pale e dopo un’oretta di scavi finalmente si vide la tomba.

“Ok ragazzi apritela! Così potrò fare il contro incantesimo e vedremo” disse Hermione con impazienza.

“Sì ma non è così semplice Herm… e se poi è lui? Avremmo profanato la tomba di un amico per nulla…”

“Ron, non è il momento per i ripensamenti. Ormai è tardi, dobbiamo continuare con questa cosa” gli disse seria Hermione.

Si voltò verso Draco e gli disse:

“Fallo tu. Aprila e vediamo!”

L’uomo eseguì in silenzio e, una volta fatto, i tre non poterono credere ai loro occhi. Per qualche secondo rimasero con la bocca spalancata, gli occhi sbarrati e il fiato sospeso.

“Non ci posso credere, guardate!” esclamò Draco con voce strozzata.

Per lo stupore gli si era chiusa la gola.

“Ma chi diavolo è?” chiese Ron.

“Non lo so, ma di certo non è Harry… dovremo indagare e scoprire chi è e per chi lavorava!” disse Hermione.

“Ma è ovvio, per mio padre…”

“Non possiamo andare da Lucius senza un minimo di prove” continuò la ragazza. “Prima di tutto chiudiamo la tomba e poi andiamo a Diagon Alley. Ron, cosa stai facendo?”

 

Si voltò verso suo marito il quale stava guardando un’altra tomba per poi dire:

“Miseriaccia! Qui c’è scritto “riposa in pace Sirius Black da Harry Potter” ma se lui è morto… chi era quello a casa di Harry?”

“Un altro mangiamorte!” rispose Draco, ma Hermione stava riflettendo sul mazzo di rose su quella tomba.

“Uhm… se quel mazzo di rose l’ha portato Harry, significa che lui è stato qui!

E non solo potrebbero averlo rapito qui… guardate la data della morte di Sirius”

“Oh! Ma è morto la settimana in cui mia sorella scoprì di essere incinta di Harry…”

“Già! Proprio quando tua sorella venne da me e mi disse che Harry era cambiato, non penso che sia una coincidenza. E’ ovvio che lui sia venuto qui disarmato senza bacchetta a portare quel mazzo di rose e poi è stato rapito da qualcuno… non sappiamo ancora se è stato tuo padre, Draco!”

“E chi altro potrebbe aver avuto un'idea così pazzesca?”

“Lo so. Ma ci sono ancora molti seguaci di Voldemort anche a così tanti anni di distanza! Me lo diceva l’altro giorno mia figlia… ad Hogwarts soprattutto tra i Serpeverdi ci sono ancora dei suoi seguaci.”

Era tutto così strano. Nessuno dei tre poteva crederci, eppure a volte le cose strane accadono.

“Sì lo so” disse Draco. “Me l’ha detto anche Scorpius, un paio l’hanno avvicinato credendolo un loro amico. Mi ero così spaventato che dissi ad Harry che avremmo dovuto toglierlo da quella Casa…”

 

Solo in quel momento con orrore si accorse che in realtà quel Harry non era lui e improvvisamente si sentì mancare e fu Ron ad avvicinarsi e prontamente a dire:

“E’ meglio tornare alla Tana, lì decideremo cosa fare!”

“Sì! Ottima idea, andiamo” rispose Hermione.

 

Appena arrivarono, Draco salì velocemente le scale ed andò nella stanza di Fred, venne seguito da Ron.

“Draco! Cos’hai?”

“Ho fatto sesso con uno sconosciuto… il vero Harry non avrebbe mai lasciato Ginny! Perché lei è la madre di suo figlio… cosa farò io?”

Ron non sapeva cosa dire, quindi optò per un abbraccio perché a volte i gesti valgono più di mille parole. Fu talmente strano abbracciare quell’uomo che, pur essendo così in età avanzata, ora era lì a piangere come un ragazzino.

“Harry tornerà, ma non da me, lui crederà di aver lasciato Ginny e non me. Ma poi come potrebbe mai tornare da uno che ha fatto sesso con un altro e non si è mai reso conto che non fosse il suo amore?”

“Non è colpa tua! La pozione polisucco funziona davvero molto bene! Se usata da grandi maghi poi può essere utilizzata davvero per scopi orribili come questi.”

Non sapendo cos’altro dire continuò ad abbracciarlo.

 

Ad interrompere il momento fu Hermione:

“Ma cosa diavolo state facendo?” chiese alzando la voce e guardandoli con gli occhi sgranati.

“Ecco non è come può sembrare, è solo che Draco forse è andato a letto con un altro e non era Harry, capisci Herm?”

“Oh! Ma certo, è solo che non possiamo perdere tempo… anche se ti capisco Draco. Se troviamo Harry è molto meglio non dirgli tutto in una volta sola, ma un po’ per volta… e poi bisognerà anche dirlo in qualche modo a Ginny e ad Albus. Insomma, ci servirà l’aiuto di Luna e di suo marito.”

“Sì, vero. Li vado a chiamare, resti tu con Draco?”

“Ok…”

Ma Ron se ne era già andato via e non aveva avvertito quella titubanza nella risposta data dalla moglie.

 

Per Hermione era tutto così strano e soprattutto scoprire che forse Draco sarebbe rimasto di nuovo solo la faceva star male.

“Herm… sei così fredda con me, dal funerale!”

“Davvero?”

La donna non se n’era nemmeno resa conto, o forse sì ma non voleva ammetterlo.

“Sì, stai ancora pensando a quella sera?”

“Ehm… ma no! Cosa dici?”

“Invece è la verità, anch’io ci penso sai. Sì ci ho pensato davvero molto. E’ stata una bella serata! Ma nulla di più. Anche se ora rimarrò di nuovo single…”

 

Hermione si tirò su e si mise davanti all'uomo biondo che le stava di fronte e disse con serietà:

“Harry ti amava già dal secondo anno! Chiedilo a Ron, o a me, o a Luna, o a tutti i suoi amici, sai quanto parlava di te? Sempre! Così tanto da farci venire la nausea. Uffa! Sei stato tu a dirgli che ti saresti sposato e così lui si è sposato con Ginny! Ma si sarebbero comunque lasciati. Era andato da un avvocato che conosce mio padre.”

“Cosa? Un avvocato babbano?” domandò, sorpreso.

“Sì! Diceva che nessuno del mondo magico avrebbe capito… aveva paura che ti facessero del male. Così aveva fatto tutto di nascosto, solo io sapevo.

Ma poi Ginny non voleva quel bambino già da prima del cambiamento di Harry.”

“Perché?”

“Perché lei non voleva rinunciare alla sua vita. O forse più semplicemente non voleva avere un figlio con uno come Harry sapendo che lui amava te… e lei era stata la seconda scelta, sai non è mai bello sapere una cosa simile…”

“Già! Allora pensi che lui tornerà da me?”

“Ma certo! Perché non dovrebbe?”

“Perché sono stato a letto con un altro…”

“Draco! Non dire stupidaggini, lui assomigliava ad Harry. Ci siamo cascati tutti io compresa… ed è una vergogna! Mi sento così stupida… scusa”

Divenne tutta rossa tanto che all’uomo scappò una mezza risata.

 

In quel momento tornò Ron.

“Ma come, ora stai ridendo. Cos’è successo?”

“Ho solo capito che Harry tornerà da me!”

“Oh! Lo sapevo che Herm era più brava di me in queste cose.”

“Già, comunque cosa ti hanno detto Luna e suo marito?”

“Che ci stiamo!” risposero loro che erano appena arrivati attraverso la metropolvere.


Dopo aver spiegato loro ogni cosa, Luna era così incavolata che se non l’avesse trattenuta Hermione forse avrebbe dato fuoco alla Tana.

“Ora si che si spiegano molte cose! Te lo dicevo, Rolf!”

Scamander si sentiva un idiota per essere cascato così facilmente in quel piano, sicuramente suo nonno Newt si sarebbe vergognato di suo nipote.

“Allora cosa facciamo? Andiamo a casa Malfoy e ci riprendiamo Potter?” disse il mago.

“Rolf, ma cosa stai dicendo? Non possiamo di certo andare alla Manor e suonare alla porta e magari chiedere “scusi è qui che tenete Harry Potter?” Ma ti pare che ci rispondano?” rispose Luna.

Ad Hermione venne un’idea.

“Ma certo! Dobbiamo usare il loro stesso metodo!”

“Noi non siamo bravi come loro nella pozione polisucco…”

“Ma allora eravamo al secondo anno… eravamo dei bambini! Ora siamo degli adulti e poi tu Rolf sei bravo, non è vero?”

“Sì è vero che sono il nipote di Newt Scamander… ma non fatevi strane idee.”

“Io non mi riferivo a quello, ma al fatto che tu sei un genio, Luna lo dice sempre e poi che altre idee avete?”

“Nessuna! Allora facciamolo!” esclamò Luna tutta entusiasta.

 

Newt ci mise esattamente un mese.

Alla Tana le cose si stavano facendo difficili, Draco non ne poteva più di aspettare. In più pareva che il falso Sirius rilasciasse delle fantasiose dichiarazioni alla Gazzetta del Profeta su di Harry.

“Non ne posso più! Quanto ci vorrà ancora?”

“Draco calmati! Rolf avrà finito, almeno spero…”

 

Passò un’altra settimana e finalmente arrivò Rolf con la pozione.

“Va bene, ora dobbiamo solo inserirvi i capelli di qualcuno, ma di chi?”

Hermione tirò fuori dei capelli.

“Draco non mi odiare… ma non c’era altro modo!”

Detto ciò li inserì nella pozione e la bevve. Dopo un po’ si trasformò in Narcissa Malfoy.

“Mamma? Oddio le assomigli così tanto… ma come facevi ad avere i suoi capelli?” domandò Draco stupito.

“Li avevamo in archivio… non posso dirti altro!”

“Capisco… non chiederò, ma ora pensi davvero che mio padre dirà qualcosa a lei?”

“Sì. Secondo i nostri dati, tuo padre le ha sempre scritto dalla prigione di Azkaban.”

“Non lo sapevo, comunque ora andiamo.”

“no, vado solo io!”

“Tu cosa? Non se ne parla!” intervenne Ron.

“Fidati, sono brava in queste missioni. Non preoccuparti, appena vedo Harry lo prendo e scappo attraverso la metropolvere” gli assicurò la donna.

 

E scomparve in un crack.




Angolo dell'autrice:

un capitolo forse un po breve, ma nemmeno troppo io lo trovo della lunghezza giusta! Come avrete capito Lucius l'ha combinata davvero grossa questa volta u.u

Lucius è uno dei miei personaggi preferiti, l'adoro *w*

E mi piace renderlo sempre più originale degli altri personaggi! u.u

Fatemi sapere la vostra opinione su tutti i personaggi che avete trovato nel mio nuovo capitolo e se non capite qualcosa non esitate a chiedermelo. 
Ringrazio Crys che continua a recensire i capitoli con vera e propria passione adoro! *^*
E anche chi l'ha inserita tra le seguite, preferite ecc grazie! :*
E infine i lettori silenziosi grazie anche a voi! :*

A presto!
Fuji.



 

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Capitolo 9
*** Capitolo 8. ***


Betato: ringrazio Crazy Lion per il suo aiuto! Nella correzione del capitolo :*
Avvertenze: la scena descritta su Harry Potter può sembrare Non con, ma non la è u.u
Leggerete tutto dopo il capitolo nell'angolo dell'autrice :3




 

La Manor era una delle Ville più belle di tutto il Wiltshire,  con il suo stile gentilizio e le sue vetrate a rombi. Era ora in uno stato di completo misfatto.

Le vetrate erano rotte, le pareti che un tempo erano di un bellissimo nero ora apparivano ancora più tetre. Le siepi di tasso ormai abbandonate a se avevano avuto il sopravvento sui roseti e sulla fontana. E i pavoni non c’erano più ad abbellire il parco. Ogni cosa appariva in stato d‘abbandono e così doveva apparire.

 

Lucius voleva che gli altri maghi o babbani che passavano da quelle parti non avessero alcun dubbio sul fatto che quella villa fosse abbandonata.

 

L’interno era tutt'altra cosa: ogni mobile veniva regolarmente spolverato, nelle cucine lavoravano gli elfi domestici e nelle camere al secondo piano i letti venivano rifatti una volta alla settimana.

 

Nel salotto accanto al camino acceso c’erano Lucius e un’altro mago.

Ad un certo punto Malfoy disse:

“Granger è stata la rovina di ogni famiglia purosangue! Ma la lasceremo fare.”

“Ma non possiamo! Se le facessimo prendere Potter. Il nostro piano andrebbe in fumo.”

“Al contrario, oramai non c’è più alcun mago che crederà a loro! Chi crederebbe mai ad una cosa simile?”

“Questo è vero, ma è pur sempre un rischio. Io dico di ucciderlo!” propose, convinto.

“E’ per questo che il capo sono io” gli rispose l’altro, perentorio.

 

Lucius non aggiunse più nulla e si ritirò nella sua stanza. Invece l’altro mago stava  ancora farfugliando qualcosa.


I purosangue dopo la morte di Voldemort avevano perso ogni avere e non solo, si erano visti portar via il loro stato sociale a causa della nuova legge dei C.R.E.P.A approvata da una mezzosangue. In altri tempi sarebbe stata considerata una rivoltosa quella Granger, ma ora con le nuove leggi poteva fare ciò che le pareva.

I tempi erano cambiati, ma molti purosangue non avevano accettato tale cambiamento e così erano andati a cercare Lucius, a parer di tanti l’unico abbastanza pazzo da mettersi contro Potter.

 

E infatti fu facile convincerlo. Lucius Malfoy, l’uomo che era sempre rimasto all’ombra di Voldemort, ora era il capo del nuovo ordine dei Mangiamorte.


Lui si era mantenuto il suo stato sociale, aveva mantenuto gli elfi domestici e, alla fine, aveva fatto il grande passo.

 

Un giorno di anni prima, si era ripreso il suo posto in quella società che l’aveva bandito. Con il semplice gesto di rapire e torturare Harry Potter.


Si aprì la porta di quella che un tempo era stata la camera sua e di Narcissa.

 

Si andò a sedere sul bordo del letto ed iniziò a parlare.

 

“Tu non sai che onore, Potter! Qui portavo solo i miei migliori amanti! Quelli sì che erano bei tempi! Prima della tua nascita” disse con voce dura.

 

Mosse una mano in direzione di un corpo inerme sulla sua destra e ne accarezzò la schiena. Il corpo si mosse solo per rannicchiarsi in posizione fetale.

“Sei così bello, il tuo corpo è così giovane. Anche se ai già la bellezza di cinquant’anni! Vorrei poterti toccare ancora e ancora” continuò, raddolcendosi un poco.

Harry però sapeva che lui non era affatto dolce.

Lucius gli passò le dita sul collo e sulla schiena. Harry cercò di divincolarsi, di scappare a carponi ma l’altro fu più veloce. Lo afferrò e lo strinse così forte da fargli mancare il fiato.

“Adoro vederti così spaventato” mormorò. “Non puoi scappare, capito? Sei mio e con te faccio quello che voglio!”

Ecco cos’era per lui, pensò Harry per la miliardesima volta in quegli anni: un oggetto, qualcosa di cui servirsi quando ne aveva voglia. E ogni giorno che passava lì, lui si sentiva morire dentro. Da tempo aveva iniziato a sentirsi sporco, come se fosse stato lui a fare qualcosa di male. Era una sensazione orribile che non sapeva per quanto sarebbe stato in grado di sopportare. Adesso non si muoveva e non parlava, Harry non aveva la forza per farlo.

Lucius si allontanò da lui e continuò:

“Un amante meraviglioso. Così silenzioso. Il mondo là fuori ti odia, non mio figlio no, lui ti ama ancora. Per ora, ma non sa che tu sei stato mio!”

 

Si alzò di scatto e tirò fuori la bacchetta. Costrinse Potter a guardarlo per poi scaraventarlo contro ad un mobile.

 

“Non ti permetto di mancarmi di rispetto! Un tempo uccidevo senza pensarci due volte gli amanti che lo facevano” proseguì, minaccioso. “Ritieniti fortunato, tu mi servi vivo!”

 

Con un flebile sussurro Harry parlò:

“Voglio morire!”

“Cosa sentono le mie orecchie? Il grande Harry Potter, colui che ha sconfitto il signore oscuro vuole morire? No mio caro, tu devi solo soffrire! Ed io sarò il tuo carnefice.”

Harry fu scosso da forti tremiti. Era stato potente, era vero, ma adesso si sentiva così piccolo e fragile. Si odiava per questo, pensava che avrebbe dovuto fare qualcosa, ma cosa se non riusciva quasi a muoversi? Era troppo debole, sia fisicamente sia psicologicamente. Lucius lo aveva distrutto.

“Sì, vorrei morire pur di non far sapere a nessuno ciò che è avvenuto qui in questa stanza…”

Non sapeva quante volte aveva desiderato e addirittura invocato la morte. Avrebbe voluto che Lucius lo ammazzasse o avere lui stesso la forza di farla finita, ma non era mai accaduta nessuna delle due cose. Non sapeva perché non aveva mai tentato il suicidio. Inconsciamente aveva ancora la speranza che qualcuno si ricordasse di lui, che venisse a cercarlo e a salvarlo. Tuttavia era una speranza così debole che lui non si rendeva conto di provarla. Nel suo cuore ardeva ancora una minuscola fiammella, ma  lui sentiva di star morendo dentro. Da anni provava solo terrore e sofferenza, tanto che a volte credeva di aver dimenticato ogni altra emozione.

“Non sei altro che un mero ricordo dell'uomo che tutti i tuoi amici ricordano” continuò Lucius. “Andrai a finire al San Mungo. Nessuno saprà ciò che ti è avvenuto qui. Non per ora, per te ho altri piani Potter!”

 

Detto ciò uscì dalla stanza. Quando la porta si chiuse, Harry scoppiò in un pianto quasi convulso. L’altro uomo scese le scale e andò dagli altri.

 

Seduti al grande tavolo c’erano moltissimi nuovi volti.

“Miei più grandi amici vecchi e nuovi! Potter non esiste più” annunciò.

“Non ci dica che l’ha ucciso!” esclamò uno di loro.

“Oh no! Peggio. L’ho distrutto psicologicamente. C’è un’altra cosa: sta per arrivare Hermione Granger. Sotto sembianze della mia ormai defunta moglie... Narcissa.”

Lucius si accostò alle labbra un bicchiere di vino rosso e ne bevve un sorso.

“Noi non dobbiamo far altro che lasciarle portar via Potter. Lui sarà ricoverato al San Mungo. A quel punto ricorderà ogni cosa che gli ho fatto qui. Ed impazzirà!” concluse con una risata malvagia.

A quel punto i maghi si alzarono e se ne andarono usando la metropolvere.


Lucius si ritirò nel suo studio dove ad attenderlo c’era un’altra persona.

Entrò il suo ospite era già seduto sulla poltrona, Malfoy non lo degnò di alcuna parola. Si andò solamente a sedere alla sua scrivania.

 

L’altro mago alzò lo sguardo da una rivista e parlò.

“Hermione sta venendo qui, nessuno sospetta di me. Nemmeno Draco… ed è un bene.”

“Uhm e dimmi Albus Potter sospetta?”

“No nemmeno lui! Perché mai? Nessun mago o strega sa di me, io sono il tuo asso nella manica.”

“Già, il mio miglior asso! Tu potresti far venire un colpo a tutti loro. Oh, sì! E sarà davvero molto bello vedere come la prenderanno… ma non ora! Ora io scenderò in giardino e tu torna alla Tana. Hai capito?”

“Sì!”

 

Il mago se ne andò in un

.

Ma prima di andare alla Tana fece una fermata in un altro luogo. Davanti a lui c’era una maga della sua età che lo stava attendendo con impazienza.

“Il piano di Lucius gli si rivolterà contro. Tutti sanno che è colpevole, ma non sanno di me. E se mai lo scoprissero penseranno che era un falso me!” le assicurò.

“Nemmeno lui sospetterebbe una cosa simile da parte tua, amore. Sei un suo parente… chi mai lo farebbe?”

“Lucius dovrà morire” sentenziò, serio.

 

Nel frattempo alla Manor tutti si stavano preparando per il siparietto. Tutti tranne Lucius, c’era una cosa che non gli andava proprio ed era liberarsi di Potter. Ora che era il suo nuovo amante, l’avrebbe voluto tenere per giocarci ancora un bel po’.


Bevve un lungo sorso del suo miglior Whiskey e poi scese e scale e si andò a riunire agli altri.


Ma in tutto ciò c'era una figura che nessuno aveva contato ed era quella della misteriosa maga che, dopo aver parlato con il mago, aveva attraversato un bosco ed era giunta davanti ad una casetta diroccata, all’interno enorme e ben arredata.

 

La maga vi entrò e si andò a sedere su di una poltrona, davanti a sé un gatto nero.

“I Malfoy stanno per farsi la guerra. Potter è fuori gioco. Il Ministero non sospetta nulla e nemmeno gli altri maghi oscuri. Nessun mago o strega potrebbe mai pensare una cosa simile. Non è vero mio Voldemort?” chiese la giovane al gatto, il quale non fece altro che andare sulle  sue ginocchia a prendersi la dose giornaliera di coccole.

 

Già, nessuno avrebbe mai e poi mai pensato che un gatto nero fosse la causa di tutto quel male. E ovviamente quel

di certo non l’avrebbe mai detto a nessuno se non a quell’unica maga che sapeva ogni cosa.

 

La giovane, che dopo la guerra aveva raccolto il suo potere racchiuso in quella bacchetta di Sambuco gettata nel burrone, aveva trasferito il potere in quel gatto. Era bastato a creargli un nuovo contenitore, ma ormai si sentiva troppo stanco per una nuova vendetta. No, lui stavolta non avrebbe fatto nulla su consiglio di Briana. Per ora si accontentava di muovere i fili di quel nuovo intrigo.

 

Oltretutto, qualcosa era cambiato in lui. E poi ora era il gatto nero della strega Briana.

 

Nel frattempo, dalla Tana Hermione era partita alla volta della Manor.



Angolo dell'autrice:

Harry Potter è sotto l'effetto dell'incantesimo Crucio quindi è molto vulnerabile per questa ragione! Solo nella mente perversa di Lucius lui è il suo amante u.u

Le vittime di questo incantesimo sono molto vulnerabili e manovrabili ecco perchè Harry stesso pensa che ci sia stato un qualcosa tra lui e Lucius , ma non è così. Questo è per chiarire il fatto che non ci sia nessun avvertimento Non con, perchè non ce ne bisogno! u.u

C'è un nuovo colpo i scena, l'ultimo di questa FF c'è una spia all'interno della Tana , poi un nuovo personaggio e il ritorno di un vecchio antagonista! Cosa ne pensate? *u*

Fatemi sapere! Ma sopratutto fammi sapere Crys cosa ne pensi e grazie per la tua recensione così emozionante e che fa davvero piacere ricevere ad ogni capitolo! :*

Ringrazio anche gli altri e chiunque recensirà in futuro! E anche quei lettori silenziosi grazie! :*

A presto! Fuji.

 

 

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Capitolo 10
*** Capitolo 9. ***


Betato: ringrazio Crazy Lion per il suo aiuto nella correzzione dei piccoli errori.
 

 



 

Ron rimase lì ad attendere, Draco invece pensava a cosa sarebbe capitato.

Ma ad un certo punto a rompere quel silenzio fu lo stesso Ron:

“Sai, ho sempre saputo che tu quella sera avevi danzato con Herm… ma lei non lo sa! So cosa passava e provava Ginny, perché io sono la sua seconda scelta…”

“Di cosa stai parlando Ron?”

“Lei amava te! L’ho sempre saputo.”

“Sì, ma era a senso unico! Ti giuro di aver sempre e solo amato due persone nella mia vita: una era Astoria e l'altro è Harry!”

“Di questo me ne sono convinto solo ora… sai prima non mi piacevi. Lo dissi ad Harry ciò che vidi quella sera…”

“Ecco chi era stato a dirglielo!” intervenne Luna.

“E tu cosa ne sai?”

“Harry venne da me quella sera… era ubriaco… e parlava di questo incidente! Sei stato tu Ron, tu l’hai ferito!”

Draco non aveva più voglia di ascoltare nessuno così uscì dalla stanza, venne raggiunto da Rolf.

“Ron non lo fece in cattiva fede! Eravate dei ragazzini, a quell’età si fanno delle stupidaggini…”

“Quella stupidaggine mi costò molto! Harry non accettò il mio invito ed io non capii. Credevo che lui si fosse innamorato di Cedric e io poi alla fine sposai Astoria.”

Sentendo quello Ron, che se ne stava sulla porta, capì che Draco non sapeva che in effetti Harry si era davvero preso una leggera cotta per il povero Cedric. Il quale per fortuna non aveva ricambiato e così tutto ciò era finito in una bolla di sapone.

“Ma non lo era! Non c’è mai stato nulla tra di loro!” disse alla fine Ron.


Mentre alla Tana si stava discutendo sui vari amori di Harry, alla Manor era appena arrivata una carrozza e la falsa Narcissa stava facendo la sua entrata. All’interno di quella villa ad attenderla c’era un elfo domestico.

“Buona sera signora!”

Hermione stava pensando:

Ma guarda un po’, questi si stanno beatamente fregano della legge C.R.E.P.A.

Ma venne riportata alla realtà da Lucius che le chiese con dolcezza:

“Cara, cosa ci fai qui?”

“Lo so che pensavi che fossi ancora in Cornovaglia! Invece sono qui e dov’è Potter?”

“Cosa?” A Lucius andò di traverso il whiskey incendiario.

“Ma certo! Solo una mezzosangue come quella Hermione poteva cascarci in un così banale incantesimo!”

“A dire il vero ci è cascato anche tuo figlio… ma non importa! Se vuoi seguirmi ti faccio vedere ciò che rimane di quel maghetto che ci ha rovinato l’esistenza!”

Ad Hermione venne voglia di incenerirlo all’istante, ma si trattenne.

Lo seguì al piano di sopra fino alla camera da letto e appena vi ci entrò provò un forte senso di pietà e al contempo di nausea per come Harry era stato ridotto.

Lucius andò verso l'uomo che stava rannicchiato in un angolo e lo sollevò.

Per poco Herm non si fece scoprire e in fretta disse:

“Voglio rimanere da sola con lui! Voglio fargliela pagare per averci fatto tradire da Draco!”

Lucius annuì e se ne andò.

Poi la ragazza si avvicinò ad Harry il quale tentò di scostarsi da quel tocco, ma senza riuscirci.

“Harry! Aspetta un secondo, devo fare una cosa!”

Tirò fuori un’altra pozione e gliela fece bere. Aspettò un secondo e vedendo che non aveva alcun effetto disse:

“Oh! Finalmente sei davvero tu! Ora non posso spiegarti dobbiamo sbrigarci, gli altri ci stanno aspettando. Per fortuna c’è il camino, speriamo solo che Malfoy non abbia bloccato la metropolvere!”

Harry capì chi era la persona che gli stava davanti e le sorrise , ma non riuscì a fare altro.

“Harry ora devi farti forza ed alzarti, io ti libero, ma devi camminare fin dentro il camino hai capito?”

“Uhm… Herm…”

Emise solo quel suono così flebile che Hermione faticò a sentirlo.

Per fortuna andò tutto liscio e riuscirono ad andarsene via.

 

Arrivati alla Tana, Ron fece immediatamente coricare Harry sul letto di Fred e poi mandò Luna a chiamare un medimago.

Nel frattempo Draco si avvicinò ad Harry.

“Potter… sei davvero tu?”

“Sì… sai stavo venendo da te, dopo il funerale di Sirius, ma dopo aver posato le rose sulla sua tomba… non ricordo altro che di essermi svegliato nella stanza di tuo padre incatenato… scusa, ma mi sento molto debole.”

Malfoy dovette uscire dalla stanza per farsi forza e non piangergli proprio davanti, non era il momento.

 

Arrivò il medimago e andò a visitare il paziente.

 

Tutti erano riuniti nel salotto anche i genitori di Ron i quali vennero informati di tutto da Rolf. L’uomo raccontò ogni cosa anche all’Ordine, che aveva provveduto ad avvertire Ginny.

Ma lei non era venuta dicendo che infondo non era un matrimonio felice. Anche se sapere che non fosse stato Harry quello che l’aveva picchiata la faceva sentire sollevata. Questo però non avrebbe cancellato il dolore psicologico per la violenza fisica che aveva subito. Non sarebbe mai scomparso, perché certe cose lasciano segni indelebili nell’anima e nella mente.

 

Dopo un po’ tutti vennero raggiunti dal medimago il quale si sedette su di una delle sedie e, dopo aver sospirato, disse:

“Non c’è altra soluzione che ricoverarlo al San Mungo!”

“Cosa? Ma lì ci vanno solo quelli che sono impazziti…” disse Draco agitando le mani, mentre il cuore gli scoppiava.

“Il signor Potter è stato sottoposto varie volte a troppe torture soprattutto alla maledizione Cruciatus, penso che ne abbiate sentito parlare.”

“Sì, i genitori di un nostro amico ne sono stati colpiti, ma dottore Harry si riprenderà?” chiese Draco.

“Solo il tempo risponderà alla sua domanda signor Malfoy… molti maghi sono stati spediti al San Mungo dalla sua famiglia… mi chiedo quando tutto ciò finirà.”

In sua difesa intervenne Ron che disse al uomo:

“Draco non ha alcuna colpa! Porteremo  il nostro amico al San Mungo, lei pensi solo a farlo guarire, dottore.”

“Ma certo! Io come molti altri dobbiamo tanto a quell'uomo! Il signor Potter è un grande mago!”

Il mago si alzò e se ne andò, mentre nella stanza scese il silenzio più assoluto.

“Andrò a preparare Harry, chi mi aiuta? Vieni tu Rolf?”

“Sì Luna, vengo subito.”

“Non ci posso credere, perché tutto questo? Perché si è innamorato di me?”

 

Draco si sentiva malissimo. Se ciò non fosse successo ad Harry non sarebbe accaduto nulla di male. E invece era stato torturato da suo padre per anni, interi anni che per lui dovevano essere stati interminabili. Draco si chiese se avrebbe mai superato il trauma psicologico che ciò gli aveva procurato e si rispose che no, cose del genere non passano mai. Ma forse con gli anni la sofferenza sarebbe diminuita.

“No Draco, tu non hai alcuna colpa, ci mancherebbe ancora!” esclamò Hermione.

“Lo so, ma… ovviamente gli rimarrò accanto! Voi non potete immaginare quanto io lo ami.”

 

Draco si era alzato in piedi ed era andato al piano di sopra ad aiutare Luna e Rolf con i preparativi e poi con Harry scese le scale, ad un certo punto lui disse:

“Mi lascerai… non è vero…”

“Dopo tutto quello che abbiamo passato, mai! Harry, sai che abbiamo due meravigliosi figli, siamo una famiglia. Sì insomma, l’ho fatta con uno sconosciuto, ma ora sei qui! Tu il mio amore e non ti lascerò, mai più!”

“Anche se sono diventato pazzo…”

“Non è detto, il medimago ha detto solo che è una precauzione! Non mi pare che tu sia come i genitori di Neville!”

“Già non sembra nemmeno a me… ora andiamo al San Mungo!”

 

Ma ad accompagnarlo al ricovero furono Hermione e Ron.

Draco decise che prima doveva andare in un luogo.



Angolo dell'autrice:
 capitolo breve di passaggio dove Hermione recupera Harry, Ron e Draco risolvono alcuni problemi legati al passato.
Infine Draco decide di andare da qualche parte...
Secondo voi dove andrà? *u*

Ringrazio Crys per le sue recensioni e tutti gli altri e tutti quelli che la seguono silenziosamente! :*

Alla prossima!

Fuji.

 

 

 

 

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***


Betato: ringrazio Crezy Lion per il suo aiuto nelle correzioni dei piccoli errori! :*

 




Draco non poteva perdonare suo padre per quello che aveva osato fare al suo amore.

Questa volta non c’era nessun mago dell’ordine della Fenice, nessun Potter o nessuna prigione ad impedirgli di ucciderlo.

No! Questa volta sarebbe arrivato fino in fondo!

 

Ciò che aveva fatto doveva pagarlo con la vita. Nessuno si poteva permettere di toccare Harry.

Lui l’aveva protetto molte volte. Mentre stava percorrendo il viale che l’avrebbe condotto davanti all’oscuro cancello della sua villa.

Un ricordo si fece largo nella sua mente.

 

“Harry lo stava rincorrendo, mentre lui aveva deciso il suo destino cioè di unirsi all’oscurità, ma soprattutto di proteggere il suo amato.

Ma Harry non voleva lasciarlo fare e così lo inseguì fin davanti alla casa di Hagrid dove, con un ultimo urlo lo miplorò:

“Draco ti prego non andare!”

“Ormai ho deciso! Questo è il mio destino. Da ora in poi siamo nemici!”

E dovette nascondere le lacrime che gli rigavano le guance, sia ad Harry che ai suoi nuovi compagni.”

 

Già in quell’occasione aveva preso una decisione difficile, ma per il bene del suo amore lo avrebbe rifatto mille volte.

Questa volta, però, aveva deciso che era semplicemente arrivato il momento di mettere fine alla vita del suo genitore, decisione che avrebbe dovuto mettere in pratica anni prima.!

 

Finalmente giunse davanti all'enorme cancello, non dovette nemmeno suonare il campanello che quello era già aperto.

Varcò l’ingresso e si diresse verso il portone di casa. Calpestò le varie rose della madre, passò dentro alla vecchia fontana e giunto davanti al portone lo aprì con un incantesimo.

 

Ne varcò l’ingresso e un brivido gli percorse la spina dorsale nel sentire la voce di Lucius dirgli:

“Draco! Non mi aspettavo che saresti venuto da me così presto. Spero che tu sia qui per chiedermi perdono, per aver abbandonato il nostro casato!”

“No! Sbagli, non l’ho mai abbandonato! E’ solo che io sono migliorato a differenza di te! Ma ora basta parlare, non sono venuto fin qui per questo.”

“Ah no? E per cosa, sentiamo.”

La tensione tra i due era palese, tanto che gli altri maghi non osarono interferire nella discussione, che pur essendo calma faceva paura.

“Sono venuto per ucciderti, padre!”

“Uccidermi? Tu? Non mi far ridere Draco, tu non potresti mai farmi del male. Anche perché se lo fai, puoi dire addio al tuo Potter! Già, cosa ne penserebbe lui di tutto ciò?”

“Non ha alcuna importanza! Harry sta male per causa tua, io ti odio con tutto me stesso!”

“Non capirò mai il vostro legame…”

 

A Draco non importava che il padre capisse o meno il legame che lo univa ad Harry. In quel momento esigeva solo una vendetta.

“Esci fuori! Non voglio ucciderti qui dentro!”

“Perché no?”

“Questa non è la tua casa, ma quella della mamma! Ci sono tutti i suoi mobili.”

“Tanto tra poco la raggiungerai!”

Il giovane mago si mosse velocemente e afferrò l’altro per la camicia.

“Cosa stai dicendo?”

“Sapevo che quella che è venuta a prendere Potter non poteva essere tua madre perché l’ho uccisa!”

“Tu cosa?”

“Hai sentito bene ho ucciso tua madre, molti anni fa! Eccoti un buon movente per uccidermi, altro che Potter!”

Draco si staccò da quello che un tempo era suo padre, si girò e andò verso il portone, Lucius lo seguì.

Ora i due maghi erano pronti per duellare, mentre il seguito degli altri maghi erano pronti ad intervenire se il duello non fosse finito con la vittoria del loro capo.

 

***

 

Mentre alla Manor i due Malfoy stavano per duellare, Ron ed Hermione erano appena tornati alla Tana.

“Miseriaccia! Io non ci capisco più nulla… eppure avrai sentito il medimago Herm?”

“Sì l’ho sentito! Ha chiaramente detto che Harry non ha subito alcun tipo di abuso, se non la maledizione Cruciatus…”

“Ma secondo Harry, Lucius lo teneva dentro alla sua stanza e beh, non c’è bisogno che ti racconti il resto no?”

“Già! Il medimago parla di tortura psicologica! E’ ovvio che prima che Harry torni in sé e capisca cos’è successo e cosa non lo è, passerà un bel po’ di tempo.”

“Ma dov’è Draco?”

Luna si era precipitata da loro in camera di Ron.

“Non è con voi?” chiese preoccupata Hermione.

“No! Non ditemi che è andato da suo padre?”

“Ron, dobbiamo andare subito alla Manor!” esclamò Rolf.

Ron non era proprio convinto, ma alla fine fece un cenno di assenso. Era meglio che ci fossero andati lui e Rolf.

Ed in un crack i due maghi partirono.

 

***

Draco era in posizione. Dopo aver fatto tre passi in avanti, si girò di scatto per lanciare un ben preciso incantesimo.

Stava per pronunciare le parole, quando da un posto lontano un lampo di luce verde  colpì in pieno petto suo padre.

Non c’erano dubbi, qualcuno nascosto dietro all’alta siepe di bosso aveva appena lanciato un Avada Kedavra.

Lucius cadde a terra. La morte se lo era già portato via.

Draco corse dietro alla siepe per vedere chi era l’assassino. Ma non ci trovò nessuno. Quando tornò dal cadavere, gli altri maghi l’avevano circondato ed erano pronti al contrattacco se non fossero arrivati in un Crack Ron e Rolf i quali, vedendo il corpo senza vita di Lucius e i mangiamorte intorno a loro, capirono che era meglio togliere le tende e tornare immediatamente alla Tana.

E così fecero, ma una volta al sicuro a parlare fu Ron.

“Come diavolo ti è venuto in mente di farlo?”

“Cos’ha fatto?” chiese Hermione.

“Ha ucciso Lucius!” disse deciso Rolf. “Dobbiamo andare a chiamare l’ordine della Fenice! Vieni con me, Luna. Voi rimanete qui con Draco.”

Appena Rolf e Luna lasciarono la stanza, l’ira di Hermione si scatenò su Draco.

“Avevamo salvato Harry! E tu cosa fai? Vai a cercare vendetta?”

“Non sono stato io ad ucciderlo… dovete credermi!”

“Se non sei stato tu, allora chi dovrebbe essere stato?” chiese scettico Ron.

“Non lo so! Ma non capite, siamo stati manovrati. Non credo più che lui abbia deciso di fare tutto ciò da solo…”

Hermione tirò fuori la bacchetta e la puntò su Draco.

“Mi dispiace… ma ti devo arrestare. E’ dura, ma devo farlo. Sono una auror, devo, è la legge.”

“Per una volta al diavolo la legge!” esclamò Ron. “Io voglio che questa benedetta storia finisca! Quindi cos’è successo alla Manor?”

Draco raccontò loro ogni cosa, soprattutto di come Lucius aveva ucciso anni prima Narcissa e sapeva che in realtà era Hermione.

“Allora in poche parole lui ci ha restituito Harry di sua volontà, ma perché?”

“Non ne ho idea Ron, io ne so tanto quanto voi!”

“Ma il lampo proveniva da dietro la siepe di bosso, no?”

“Sì. E con questo?”

“Non sono stati i mangiamorte, forse c’è qualcun'altro che stava operando alle spalle di tuo padre. Conoscendo Lucius, so che non avrebbe mai accettato se avesse saputo che il piano prevedeva la sua dipartita!”

“Vero! Tuo padre, Draco, teneva davvero molto alla propria miserabile esistenza. Ma chi può essere stato?” disse con nonchalance Ron.

Hermione ci pensò su un attimo. Si alzò e fece due tre passi nella stanza. Alla fine si andò a sedere sul letto e con la massima serietà disse:

“Abbiamo una talpa!”

“E chi potrebbe essere il traditore?” chiese Ron.

“Chiunque! Anche Luna o Rolf” rispose Draco.

“No, ma dai Luna e Rolf adorano Harry! E poi sono sempre stati qui con noi.”

“La vera domanda è chi non è mai stato con noi?” chiese Hermione.

Sia  a Ron che a Draco si sbarrarono gli occhi, e nella loro mente si fece largo con orrore il pensiero che gli unici due che non avevano partecipato molto alla situazione erano stati Scorpius e Albus.

“Ma dai Herm! Sono dei ragazzini… non possono essere stati loro!”

“Non loro, ma uno di loro sì!”

Uscì questa spiacevole esclamazione dalle labbra di Hermione.

“No! Scorpius non lo farebbe mai! Lui non è cattivo.”

“E come puoi esserne così sicuro?” chiese a Draco.

Nella mente dell’uomo si fece largo un nuovo ricordo così vecchio da essere stato rinchiuso in un cassetto della memoria.

 

“Era una splendida giornata di sole primaverile, il giardino della Manor era pieno di fiori. Lui e Astoria stavano prendendo il Tè, quando arrivò di corsa Scorpius con in mano qualcosa, corse dal tavolino e con voce preoccupata e rotta dal pianto e disse:

“Papà! Curala, le si è spezzata un’ala!”

Aprì le mani e ne venne fuori una meravigliosa farfalla. Il bambino lo guardava coi suoi occhioni azzurri e gli stava chiedendo aiuto. Lui lo accontentò: guarì l’ala alla povera farfalla e il piccolo era così felice.”

 

Ogni volta che aveva paura che il bimbo fosse come gli altri Malfoy Draco si ricordava: quello e altri piccoli episodi gli ricordavano di quanto fosse impossibile.

“No! Lui non è come me o come mio padre. E’ diverso!”

“Va bene, quindi rimane solo Albus?” chiese Ron.

“Già… Ron non fare quella faccia! Magari c’è una spiegazione logica… o più semplicemente noi ci siamo sbagliati.”

“quando mai ti sei sbagliata Herm? Dimmelo!”

La maga non sapeva cosa rispondere al marito.

***


Al San Mungo Harry si sentiva inquieto, il medimago gli aveva detto più volte che lui non aveva subito nessun abuso, solo torture di diverso tipo.

La testa gli doleva, ma alla fine fece su se stesso un legilimens e dopo vari tentativi andati male, ci riuscì.


“Ricordava della tortura, ricordava di essere stato indotto dallo stesso Lucius a credere di essere stato abbandonato e poi di aver subito certe attenzioni da lui. Ogni giorno Lucius lo chiamava amante.”


Ora sapeva per certo che tra lui e Lucius  non c’era stato nulla.

Si alzò dal letto, ma il medimago lo bloccò:

“Non posso lasciarla andare! Lei signor Potter è ancora molto anzi troppo debole!”

“Sento che i miei amici sono in pericolo, che potrebbe capitare qualcosa di veramente grave a Draco!”

“Non può davvero preoccuparsi di un Malfoy!”

“Draco non è come loro.”

“Mia figlia è morta ad Hogwarts! Non può venirmi a dire questo di Draco Malfoy. Quando tutti sanno da che parte decise di stare…”

“Sì, ma fa parte del passato!”

“Lo pensa sul serio?” chiese con sarcasmo il medimago.

“Sì! Mi creda, per me è stata dura dimenticarmi di tutti quei morti, ma la vita va avanti. Io ho un figlio e ho Draco e suo figlio. Lo so che non ho il diritto di chiederglielo, ma può per un attimo dimenticarsi ciò che è stato un tempo e ricordare solo ciò che è ora?”

Il medimago fece una smorfia quasi di disgusto, ma alla fine si alzò solo per dire:

“Può andare! Vada dove vuole, ma non mi faccia più certi discorsi!”

Harry lasciò il San Mungo e con un Crack  arrivò davanti alla Tana, vi entrò e sentì i discorsi degli amici.

E così alla fine irruppe nella stanza:

“Non ci posso credere! Non vi posso lasciare da soli, che guardate cosa succede!”

“Harry? Ma cosa ci fai qui?” disse con entusiasmo Hermione.

“Diciamo solo che il medimago mi ha cacciato via dal San Mungo. Secondo lui sono pazzo d’amore per la persona sbagliata. Ma parliamo dell’interessante discorso di cui stavate discutendo, allora cos’è successo?”

“Lucius è morto! Ora tutti pensano che sia stato Draco… Ma noi crediamo che ci sia una talpa.”

“E credete che questa talpa sia Albus?”

“Harry! Non penserai che sia stato Scorpius?” chiese con rabbia Draco.

Harry stava iniziando a pensare che forse era meglio rimanere al San Mungo.

 

***

 

In un altro luogo un giovane mago, dopo aver ucciso il nonno, era tornato dall’amica Briana.

“Bravo Scorpius! Nessuno sospetterà mai di te, anche se forse tuo padre lo capirà prima o poi, no?”

“No! Lui non lo penserà mai!”

 

“Lui era piccolo e stava giocando in giardino e una bellissima farfalla si appoggiò su di una rosa proprio lì vicino, così la prese con le ditine e dopo averle rotto un’ala, decise di andare dal padre per far vedere quanto fosse bravo.

 

Dopo essere entrato nei superverdi decise di andare da Albus per dirgli con gli occhi piene di finte lacrime:

“Non ci posso credere di essere andato a finire in quella casa… e ora come lo dirò a papà?”

“Tranquillo, glielo diremo insieme!”

 

Dopo essersi inserito alla perfezione nella Casa dei Serpeverde si era fatto il suo piccolo gruppo di prediletti che lo avrebbero seguito ovunque. E tra di essi c’era Briana. Una giovane e interessante maga. Ma per sviare la famiglia, aveva trovato il modo di raccontare che qualcuno aveva cercato di farlo entrare in gruppo a favore di Voldemort, e con l'aiuto dell’amata aveva anche creato false prove. Contro a dei suoi stessi compagni.

 

Poi aveva fatto in modo che Albus si fidasse di lui, tanto da fargli credere che tra loro ci fosse amore.

Ogni cosa era andata davvero bene.”

 

“Meglio! Sarebbe un vero peccato doverti uccidere!”

“Cosa? Stai scherzando, vero?”

“Forse… ma non mettermi alla prova. Non farlo mai Scorpius, tanto non puoi più tornare indietro, hai ucciso Lucius. Hai usato una maledizione senza perdono. Verrai rinchiuso ad Azkaban!”

Solo in quel momento si rese conto che Briana l’aveva incastrato, sì lei l’aveva usato, ma ora lui non poteva più chiedere aiuto a nessuno.



Angolo dell'autrice:
dite la verità non vi aspettavate la morte di Lucius vero? Ma molte cose si stanno sgarbugliando Hermione perchè alla fine è lei la mente del gruppo sta facendo luce su tutti i vari misteri! u.u

Ma ora Harry cosa farà con Draco, oltre tutto ora che loro pensano che sia stato Albus o Scorpius? Ricordate che solo voi lettori sapete che è stato Scorpius, ma i nostri amati maghi non lo sanno ancora :3

Voi cosa ne pensate di ogni cosa? Fatemelo sapere con le vostre recensioni! *^*

Grazie a _Crys_ per le sue meravigliose recensioni! :*
Grazie anche agli altri e ai lettori silenziosi! :*


A presto! Fuji.

 

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Capitolo 12
*** Capitolo 11. ***


Betato: ringrazio Crazy Lion per il suo aiuto nella correzione dei piccoli errori! :*




 

Scorpius sentiva di aver sbagliato ogni cosa.

Non avrebbe voluto uccidere suo nonno, non avrebbe voluto usare una maledizione senza perdono e soprattutto non voleva tradire così i suoi amici e suo padre.

Si sentiva solo. Terribilmente solo, la solitudine aveva preso il sopravvento su di lui. Avrebbe voluto prendere un giratempo e tornare indietro, ripetere ogni cosa e cancellare tutti quegli errori.

Ma non poteva. Così aveva fatto l’unica cosa che avrebbe messo fine ad ogni sofferenza. Era andato a costituirsi al ministero.

Era lì davanti all’entrata, non doveva far altro che entrare e andare dal ministro e dire com’era andata. Ma una mano lo afferrò per il polso

“Scorpius! Cosa stai facendo qui?”

Non voleva incontrare quegli occhi verdi, così abbassò lo sguardo. Sentiva di non avere il diritto di essergli amico.

“Ho fatto una cosa… non puoi capire, lei era così bella! E persuasiva. Mi sono lasciato manipolare, lasciami andare.”

“Non posso! Sei troppo importante per me. Dai, vieni via.”

Lo trascinò lontano. Per tutto il tragitto Scorpius tenne lo sguardo a terra e lasciò scendere le lacrime, non gli importava mostrare la propria debolezza ad Albus.

Arrivati a casa i due maghi si chiusero in camera e lì Albus gli pose una sola domanda.

“Scorpius! Perché?”

“Per Briana!”

“Oh! Te l’avevo detto che quella lì non mi piaceva! E di starle alla larga.”

“Se vuoi rimproverarmi allora, preferisco andarmene al ministero! Non voglio dover sopportare il tuo sguardo deluso!”

“Avresti dovuto immaginarti questa mia reazione, hai ucciso Lucius! E ora cosa pensi di fare?”

“E’ ovvio, mi costituirò!”

“Così ti uccideranno? No! Ora noi due andremo da papà e da Draco e tu dirai loro la verità!”

“E cosa dovrei dire, che sono io la talpa? Ho rovinato la tua vita, come puoi amarmi?”

“Non ti amo… non più. Ma sei come un fratello e quindi mi sento in dovere di proteggerti da te stesso.”

Scorpius si sentì male, aveva perso l’amore di Albus, ma come poteva biasimarlo. Per causa sua la madre se n’era andata via di casa, perché lui aveva aiutato il nonno nel suo piano. E poi ora aveva aiutato Briana ad uccidere Lucius. Il doppio gioco l’aveva solo portato a perdere l’amore della sua vita, chissà cos’altro gli avrebbe portato via.

Seguì Albus con in mente solo questa domanda.

Tra Harry e Draco le cose non andavano meglio. Solo quella semplice frase aveva rovinato tutto.

“Draco, io non volevo dire che sia stato Scorpius!”

“Invece l’hai detto. E questo mi spaventa.”

“Cos’è che ti sta spaventando?”

“La realtà! Quello che c’è stato tra di noi in questi anni era falso!”

“Ma possiamo ricostruirlo, io stavo davvero divorziando da Ginny e stavo venendo da te quel giorno.”

“Lo so, ma questo non cambia molto ciò che è avvenuto. Mi dispiace, ma è così” disse tristemente.

“Già, ma ora sei arrabbiato con me per quello che ho detto prima, vero?”

Draco ci pensò su prima di esporre la sua opinione a Potter.

“Pensa se fosse vero? Cosa faresti?”

Harry non aveva mai riflettuto su  una tale evenienza, ma ora messo alle strette doveva rispondere o avrebbe perso quell'antico amore.

“Vuoi la verità?”

“Sì.”

“Non lo so. E’ vero, io stavo lasciando Ginny, ma l’avrei fatto lentamente, sai c’era Albus piccolo… non fare così!”

“Così come? Oh, ti riferisci alla mia espressione? Non c’è alcun problema, stavamo divorziando! Basta portare avanti le pratiche!”

“No! Ho semplicemente detto che… lascia perdere! Vado da Ron!”

Harry se ne andò sbattendo la porta e Draco non ebbe nemmeno il tempo di piangere che entrò Hermione la quale si vergognava ad ammetterlo, ma aveva origliato la conversazione.

“Hai sentito tutto?”

“Beh ecco, sì! Scusami Draco. Quando ti dissi di Harry e di Ginny e del divorzio, giuro che non sapevo che l’avrebbe lasciata pian piano… anche se non capisco il suo comportamento.”

“Io sì. Harry non è più quel ragazzino. Non è più quello di Hogwarts, lui è padre. Credo che mi avrebbe tenuto come amante ed esserne consapevole fa davvero male! Cosa dovrei fare?”

Nella mente di Hermione si fecero largo un mucchio di idee, ma nessuna che potesse essere detta: lascialo, o picchialo, o non ti merita.

“Secondo me è solo stressato!”

“Stressato? Scherzi? Sono io quello che si sta rendendo conto di non sapere se Harry si sarebbe messo con me o no.”

“Ma sì che voleva, stava divorziando!”

“No, lui stava rimandando ogni cosa! E’ diverso…”

Intanto, in un altra stanza, Ron ed Harry stavano affrontando una discussione più o meno uguale.

“Non ci posso credere! L’altro me ha picchiato Ginny! E’ orribile. Ora Draco vuole cose da me che io non so se posso mantenere.”

“Cosa vuoi dire?”

“Io amavo ancora Ginny. Volevo divorziare, ma non del tutto. E’ la madre di Albus, e poi vorrei passare del tempo con lui… non so se voglio che Draco faccia parte del mio futuro…”

A Ron andò di traverso la burro birra. Ma come, dopo tutto ciò che avevano passato per rimetterli insieme ora lui non voleva più Draco?

“Non è il momento! Ma dai miseriaccia, Draco ne ha passate di ogni pur di riaverti al suo fianco e ora tu ti comporti così?”

“Vorrei solo raccogliere le idee. Amico, ho perso un mucchio di anni della mia vita! Non so più se lo amo, devo solo capirlo ecco tutto!”

Harry decise di andarsene e di uscire dalla Tana. L’aria fresca avrebbe aiutato.

Appena Ron uscì dalla stanza incontrò Hermione fuori dalla stanza di Draco.

“Come sta?” chiesero contemporaneamente i due maghi.

A rispondere per prima fu Hermione:

“Come vuoi che stia? E a te cos’ha detto Harry?”

“Che non lo vuole!”

“Cosa?” chiese sbigottita. “Ora lo seguo e lo uccido io!”

“No! Aspetta, non puoi intrometterti, anche perché bisogna capirlo…”

“E come?”

“Non lo so. Uffa non so più nulla, i-”

“Ron! cosa c’è?”

Hermione si girò e dietro di lei c'era Draco.

“E così vuole andarsene, bene! Perfetto!”

E se ne andò sbattendo la porta.

Ron e Hermione si sentivano così in colpa. Alla fine scesero le scale e andarono in cucina a prepararsi qualcosa da bere.

“Noi lo salviamo e lui vuole lasciarlo. Proprio un bel lieto fine!” esclamò ironico Ron.

In quel momento entrano in casa Albus e Scorpius.

“Scorpius deve parlare con papà e con Draco.”

Il giovane mago non tirava su lo sguardo da terra, Hermione corse fuori e chiamò Harry, mentre Ron andò a chiamare Draco.

Quando finalmente furono tutti e quattro da soli nel salottino Draco chiese, preoccupato:

“Scorpius, cos’è successo?”

Il giovane mago trasse un lungo respiro e raccolse tutto il coraggio del mondo per dire:

“Mi dispiace! Ho aiutato il nonno nel suo piano, poi l’ho tradito per dare una mano ad una maga di nome Briana che è a scuola con me. Scusami papà e scusa Harry… Poi ho fatto la cosa più terribile: ho ucciso il nonno usando quell’incantesimo senza perdono.”

Un silenzio tombale scese nella stanza. Nessuno osava parlare. Draco si sentiva terribilmente in colpa per aver fallito nella crescita del suo unico erede, Harry non sapeva cosa dire o fare, la litigata di prima gli apparve così banale.

Ad un certo punto a rompere il silenzio fu Albus.

“Ovviamente io e te, papà, li aiuteremo vero? Sì perché siamo una famiglia!”

“Non è del tutto vero… quella famiglia l’abbiamo fatta con un falso e prima io e tuo padre stavamo parlando proprio di questo, non è così Potter?”

Quella freddezza colpì Harry come un pugno in pieno stomaco, il quale parlò senza pensare.

“Vero! A tal proposito io e Malfoy abbiamo deciso di completare il divorzio! E per quanto riguarda Scorpius, farà la fine di tutti i suoi parenti!”

“Cosa? Ma non penserai mica di mandarlo ad Azkaban?”

“Sì! Forse è la soluzione migliore!”

Mentre i due maghi stavano litigando Hermione entrò nella stanza ed urlò:

“Basta! Scorpius ha sbagliato, proprio come te Draco. Ora che sappiamo che era lui la talpa, dobbiamo solo sapere chi è questa Briana. Qualcuno sa qualcosa su di lei?”

“No! E tu Scorpius?” gli chiese con occhi più dolci il padre.

“Diceva sempre che la madre aveva frequentato la stessa scuola e che era stata smistata nella stessa casa. Poi un giorno mi disse di avere un gatto nero. Ma ora che ci penso, una volta l'accompagnai al Lago Nero e stufo di aspettarla la raggiunsi. E lì la sentii parlare con il gatto e” il giovane mago si bloccò come terrorizzato, il padre gli si avvicinò e lo strinse a sé.

“Cos’hai sentito?”

“Il gatto si chiamava Voldemort! Sì lei l’ha chiamato così, non so perché, ma poi l’ho rimosso dalla mia mente.”


Hermione fece segno a Ron di portare via i ragazzi. Dopo che tornarono a essere soli:

“Harry tu pensi che in quel gatto ci sia ancora un frammento di anima di Voldemort?”

“Impossibile! Lui è morto! Forse e dico forse nella bacchetta di sambuco poteva esserci rimasto un frammento della sua anima…”

“Come fai a dirlo?” chiese serio Draco.

“Non dovrei dirvelo, ma me lo disse il capo degli Auror! Comunque lui pensava che non fosse vero.”

“E’ ovvio che lo era, ma se ci fosse lui dietro a tutto ciò?”

“Non può far nulla in quanto non ha più potere, ma è meglio trovarlo ed ucciderlo.”

“E Briana?”

“Credo che venga manipolata dal gatto!” rispose Hermione.

Decisero di tenere Scorpius al sicuro a Villa Conchiglia, mentre loro - Hermione, Ron, Harry e Draco - sarebbero andati da Briana e dal gatto per concludere una volta per tutte quella storia.



Angolo dell'autore:

Allora Scorpius si sente in colpa per ciò che ha fatto! Tra Harry e Draco le cose non vanno molto bene... secondo voi dovrei farli tornare insieme o no? Io non sono molto propensa di farla finire con il lieto fine, ma prima vorrei una vostra opinione! Fatemelo sapere nelle recensioni grazie :*

Ringrazio _Crys_ per le sue meravigliose recensioni :*
E ringrazio anche chiunque altro voglia recensire, poi ringrazio i lettori silenziosi e tutti coloro che l'hanno inserita tra le seguite ecc... :*

Al prossimo capitolo!
Fuji.

 

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Capitolo 13
*** Capitolo 12 ***


Betato: ringrazio Crazy Lion per la sua correzione dei piccoli errori! :*



 

Non aveva mai fatto parte di nessun gruppo. Non le interessava legare con gli altri maghi e streghe di quella scuola o della sua casa.

Voleva solo passare le sue giornate a creare nuovi incantesimi e a leggere libri magici nella sezione proibita.

Era orfana, non aveva mai conosciuto i suoi genitori. Era stata data in affido a molte famiglie magiche, ma non si era mai trovata bene.

Un giorno, mentre se ne stava in disparte, sentì alcuni studenti parlottare tra loro della Foresta Proibita, l’unico luogo loro vietato essendo pieno di insidie e di creature malvagie. A Briana piacque fin da subito e decise che si sarebbe costruita una casetta all’interno di quel luogo così temuto da tutti, un posto in cui trovare la pace che tanto agognava.

Aspettò le feste di natale e mentre tutti se ne erano andati dai vari parenti , lei si inoltrò nella foresta proibita.  Quel luogo era così bello! Ebbe il suo primo incontro con un unicorno, tanto da farle pensare che forse non fosse poi così oscuro come avesse immaginato. Ma dopo un paio di passi si ritrovò nel villaggio di alcuni Centauri i quali vedendola mostrarono i denti. Uno di loro le si avvicinò e domandò, minaccioso:

“Ma cosa abbiamo qui?”

“Il mio nome è Briana! Non sono venuta fin qui per cercare guai!” chiarì.

“Non solo abbiamo una strega, ma pure impertinente! Nessuno ti ha detto che noi Centauri non siamo amici di voi maghi?”

“Non mi importa nulla! Se non si sposta sarò costretta a usare le maniere forti!”

Il centauro fece un cenno di disgusto, ma alla fine la lasciò passare come intuendo il suo vero potere.

Dopo aver camminato un’oretta circa , finalmente giunse al centro di quella foresta, e capendo che quello era il luogo perfetto, con l’uso della sua bacchetta costruì la sua casa tra due querce secolari.

Non era troppo grande ed era fatta in pietra con due grossi camini alle due estremità, per tenerla calda.

Decise di ricoprirla di Edera così da mimetizzarla alla perfezione al resto della foresta.

Alla fine risultava perfetta. All'interno c’erano pochi mobili, un letto , una cucina e un bagno. Ma soprattutto calderoni, uno scrittoio e varie mensole piene di pozioni e di libri proibiti che Briana prendeva dalla scuola di Hogwarts.

Quella sarebbe stata la sua abitazione sicura.

Al mattino si alzava presto , faceva una piccola colazione a base di Tè  e biscotti, poi si vestiva e infine con un crack si dirigeva al suo dormitorio e da lì andava a lezione. Nessuno  mai se ne accorse.

Durante il secondo anno Briana se ne stava come al solito seduta al  grande tavolo ad ascoltare annoiata i nomi dei nuovi arrivati. Si stava per addormentare quando udì il cognome Malfoy. Si destò immediatamente  e con il suoi occhi scuri scrutò il giovane ragazzo biondo chiaro che si stava dirigendo verso quel tavolo, non riusciva a capire se fosse felice o meno. Ma lei lo era, finalmente avrebbe conosciuto un discendente di quella grande famiglia purosangue e oscura che erano i Malfoy!

Non si sentiva davvero attratta dal giovanotto che ora le si era seduto di fronte, ma dal suo cognome.

Quando il preside diede ordine di poter tornare nelle proprie case Briana si alzò per prima, fece il giro del tavolo e andò vicino al nuovo arrivato

“ciao! Io sono Briana. Potremo diventare amici se lo vuoi. A proposito, come ti chiami?”

“Io mi chiamo Scorpius! Scusa, ma ora devo andare a parlare con un amico, ci vediamo dopo” la liquidò.

Briana rimase immobile tra l’offeso e l’arrabbiato. Ma quando si voltò per guardare quell’amico così importante, la sua rabbia crebbe nel vedere un Potter! Non poteva crederci! Un altro di quei luridi che avevano portato alla morte l’oscuro… e per giunta un Malfoy ne era amico… inaccettabile.

Prese i suoi libri e se ne andò.

Decise di tornarsene nella sua casa nella foresta proibita. Intanto nessuno si sarebbe mai accorto della sua assenza.

Arrivata nell’abitazione, prese uno dei suoi libri d'incantesimi e si andò a sedere in poltrona.

Dopo un po’ si alzò e decise di farsi una bella passeggiata, sicuramente l’avrebbe rilassata maggiormente.

Alla fine giunse nei pressi di un ruscello e proprio lì, incastrata tra due rocce, una bacchetta.

Una qualsiasi maga non l’avrebbe mai riconosciuta, ma Briana la riconobbe e la portò subito all’interno della sua casa.

“Non ci posso credere… ho trovato la bacchetta di Sambuco. Devo subito controllare che non ci siano rimaste tracce del potere o dell’anima di Voldemort.”

Prese un pentolone, vi immerse la bacchetta e dopo un po’ si mise  a leggere degli incantesimi. E dopo aver estratto quello che le pareva proprio un frammento di quell’anima così oscura, decise di trovargli il contenitore.

“Cosa posso usare… Uhm, ma certo, il cadavere del gatto!”

Andò sul retro dove aveva ricavato un piccolo giardino, nel quale purtroppo un anno prima aveva dovuto sotterrare il suo amato gatto nero.

E ora finalmente aveva recuperato un’anima da inserirvi e avrebbe riavuto il suo micio. Portò il cadavere in decomposizione in casa e lo mise nel calderone, poi vi mise anche la bacchetta e dopo aver pronunciato delle parole, una nuvola nera uscì da essa ed entrò nel gatto.

Dopo un po’ l’animale uscì sulle sue zampe dal pentolone e si guardò intorno, poi vide Briana, ma prima che potesse parlare la strega disse:

“Sei debole, non hai recuperato nessuno dei tuoi poteri. Non sono ingenua, non sono al tuo servizio.”

“Come osi rivolgerti a me in quel modo? Tu non sai chi sono io.”

“Sei Voldemort! Ma non mi importa. Io sono Briana e sono molto più potente e oscura di te! Ora io posso ucciderti o posso farti vivere, ma tu sarai il mio gatto nero per sempre, ci stai?”

Quella ragazza non stava scherzando e Voldemort non si sentiva più così potente come un tempo, quindi accettò il patto.

Il giorno dopo Briana tornò ad Hogwarts e lì, durante la lezione, si andò a sedere vicino al nuovo arrivato.

“Ciao. Ieri non sono stata molto educata con te, ho visto che sei amico con Potter! Vi conoscete da tanto?”

“Sì, suo padre sta con mio padre.”

“Oh! Questa si che è una vera e propria sorpresa!”

In quel momento dovette interrompere la conversazione visto che era appena entrata la professoressa.

Tirò fuori il suo libretto degli appunti ed iniziò a disegnare dei pentagrammi, non aveva intenzione di scriverci quelle stupidaggini sulla protezione dei babbani e dei mezzosangue.

Finita la lezione, prima che Scorpius potesse andarsene, lei se lo era già preso a braccetto.

“Dobbiamo andare alla prossima lezione; e dimmi, qual è il tuo animale magico?”

“Un gufo reale, apparteneva alla mia famiglia da secoli. E il tuo?”

“Il mio è un gatto nero! Vieni con me e lo vedrai!”

Appena entrarono nell'aula un professore si avvicinò ad entrambi e disse:

“Signorina, avevo saputo che il suo gatto era morto! Ma invece vedo sul suo banco un nuovo gatto nero.”

“Già! Si vede che il gufo che le doveva consegnare la lettera si è perso!”

“Basta che non si ripeta più. Oh signorino Malfoy, visto che non c’è più posto si deve sedere vicino a Briana.”

Scorpius si accorse che la mano della maga stringeva con forza la sua e così annuì in assenso.

Appena si sedettero la strega chiese:

“Allora cosa ne pensi del mio gatto? Non lo trovi carino?”

“Sì… ma dal suo sguardo mi sembra di non piacergli molto…”

“Sciocchezze! Vero gatto?”

E si portò il felino davanti al viso come se le avesse potuto rispondere da un momento all’altro.

Scorpius ne rimase affascinato. Quella maga lo affascinava.

“Senti, che ne dici di venire a casa mia?” chiese così all’improvviso Briana.

“Aspetta, hai una casa tutta tua qui?”

“Sì! Nella Foresta Proibita.”

“Perché me lo dici?”

“Tanto anche se ti ci inoltri per cercarla , sicuramente verresti ucciso!”

Scorpius avrebbe dovuto preoccuparsi delle parole usate, e invece era così felice di aver trovato quella maga tanto simile a lui.

I due, finite le varie lezioni, andarono in un luogo tranquillo e alla fine con un crack arrivarono vicino alla casa.

“Eccola! Ti piace?”

“Sì, è carina.”

“Aspetta un attimo qui, devo mettere Voldemort nella sua cuccia.”

“Come si chiama il gatto?” chiese pallido il giovane mago.

“Si chiama Voldemort! Oh, credevo di avertelo detto!”

“Non fa nulla, tanto è solo un nome no?”

“Già.”

Briana entrò  e si richiuse la porta alle spalle.

“Allora ora, hai capito perché mi servi?”

“Credo di sì, quello là è il figlio di Draco e il nipote di Lucius, ma perché usarlo?”

“Per arrivare ad Harry Potter! Pare che Draco esca con lui. Sì lo so, è tutto molto interessante!”

“Oh sì, lo è” aggiunse il gatto nero.

La maga uscì e raggiunse il suo nuovo amico.

Erano passati quattro anni scolastici e mentre Briana stava per concludere i suoi studi in quella scuola, Scorpius no.

“Sai, penso di essermi innamorato di te… lo so sono uno stupido.”

“No, non lo sei! Anch’io penso di esserlo!”

E così facendo Briana venne messa a conoscenza del piano di Lucius dallo stesso Scorpius, poi un giorno disse al mago:

“Tuo nonno ti sta usando! Poi ti abbandonerà, non puoi permettergli di usarti!”

“E cosa dovrei fare…”

“Uccidilo! Usa la magia oscura. Levati il pensiero, aspetta che tuo padre vada da lui per vendicarsi e fallo!”

Scorpius annuì in assenso. All’epoca gli pareva un buon piano; non aveva letto tra le righe, non aveva compreso che Briana voleva solo sbarazzarsi dei Malfoy e dei Potter.

E c’era un motivo per cui lo voleva fare e quel motivo glielo aveva chiesto Voldemort.

“Tu ogni giorni mi dici che lo fai per te, ma poi vuoi liberarti di tutti coloro che io odio. Dimmi, perché lo fai?”

“Perché sono morti i miei genitori, erano nel tuo esercito. Se fossero morti in battaglia non sarei così piena d’odio. Ma sono stati venduti dai Malfoy per non venire condannati a morte. E sono stati catturati da Harry Potter!” esclamò furibonda e batté un piede a terra.

“Oh! Meraviglioso! Entrambi odiamo le stesse persone. Penso che tu abbia ragione, mi piaci Briana.”

“No gatto. Tu sei solo una delle mie pedine, ecco tutto.”

“Sì vero! Vedi che inizi a capire?”

Scorpius alla fine aveva portato a termine la sua missione.

“Ora che l’ho ucciso cosa facciamo?”

“Oh no, mio caro! La vera domanda è: cosa farai tu?”

“Come sarebbe a dire?”

“Hai usato un incantesimo senza perdono, nemmeno Harry Potter può salvarti dalla pena di morte!”

Scorpius scappò via lontano da quel luogo e  si ritrovò davanti al Ministero, dove venne raccolto da Albus.

***

E ora davanti a quella casa nel cuore della Foresta Proibita c’erano loro: Harry, Draco, Hermione e Ron, i quali desideravano sapere solo il motivo di così tanti dolori, anche se pensavano che fosse tutta opera di Voldemort.



Angolo dell'autrice:

ringrazio che sta continuando a recensirla! E mi scuso per il mio ritardo nell'aggiornarla, ma sono stata davvero molto occupata u.u
Comunque questo capitolo è interamente dedicato a Briana! Cosa ne pensate della villain di questa storia? *u*
Fatemelo sapere! Grazie! :*

Ringrazio _Crys_ e Allessandrodago_94 per le loro recensioni! :*
A chi segue e chi l'ha inserita nelle preferite ecc. grazie! E un grazie anche ai lettori silenziosi :*

A presto! Fuji.

 

 

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Capitolo 14
*** Capitolo 13. ***


Betato: ringrazio cussolettapink per la sua correzione! :*


 

Briana aveva visto attraverso la sua sfera, che il quartetto di maghi era diretto verso la sua casa così, il più velocemente possibile, aveva raccolto la sua roba.

Prese il gatto e gli disse: “ora tu fai il tuo dovere! Segui il piano, mi raccomando!” e in un crac se ne andò.

 

Le cose stavano andando secondo i piani e ogni cosa procedeva davvero per il meglio. Doveva solo morire ancora una persona e poi basta.

 

Nel frattempo Harry, Draco, Hermione e Ron stavano giungendo nella casa della giovane strega per chiedergli spiegazioni su tutta quella faccenda che ora appariva davvero oscura.

Bussarono alla porta, ma nessuno rispose loro. Così Hermione con un semplice incantesimo la fece spalancare.

La casa era tutta in ordine , ma al centro di essa c’era una gatto nero seduto su di una poltrona, sembrava un trono.

Il micio alzò il suo sguardo e lo puntò sugli intrusi dicendo “Potter non avrei mai voluto mostrarmi a te in questo stato! Guardami sono un lurido gatto senza poteri… anche se devi ammettere che sono ancora bravo a manipolare i maghi oscuri!”

Harry avrebbe voluto solo lanciargli un Avada Kedavra, non lo fece soltanto perchè intervenne Hermione che disse “dov’è Briana?”

“Oh lei l’ho uccisa non mi serviva più! Non ho un corpo da mostrarvi.”

Voldemort era convincente pur essendo in quella forma, che lui riteneva miserabile.

Ron fece comparire una gabbia per gatti e andò per prenderlo, l’avrebbe portato al Ministero e lì avrebbero deciso il suo destino. Ma appena vi si avvicinò e lo toccò, il mago oscuro prese fuoco.

Mentre stava morendo disse “ Harry Potter questa volta non sono io il tuo nemico! Briana è una degna erede non trovi?”

Di lui rimase solo cenere.

 

“Non capisco. Tutto questo è un piano di questa Briana? Perchè?” chiese Ron agli amici.

“Stando qui non lo scopriremo mai. Dobbiamo tornare a Villa Conchiglia!” rispose Hermione.

Harry invece stava pensando alle parole del gatto, aveva detto degna erede

“E se Briana fosse imparentata con Voldemort?”

“Abbiamo molte domande e troppe ipotesi ma nessuna risposta! Non sappiamo nemmeno cosa dovremo aspettarci, quale sarà la sua prossima mossa?” Draco era serio e davvero molto arrabbiato, si sentiva inutile.

Voleva solo che quella storia finisse per sempre per poi capire cosa farne del rapporto con il vero Potter.

 

Nessuno aveva una risposta e così a quel punto in un crac tornarono a Villa Conchiglia. Ad attenderli c’erano Rolf e Luna “allora? Avete scoperto qualcosa di utile?”

“Voldemort è morto! Pare che dietro a tutto in realtà ci sia Briana! Ma non ne sappiamo il motivo”

“Ma è pazzesco! E’ ovvio che questa maga cerchi vendetta” disse Luna.

 

Hermione si accorse di non averci minimamente pensato erano capitate così tante cose, che non ne aveva avuto il tempo. Ma Luna aveva ragione era un tipo di vendetta. Certo studiata nei minimi dettagli...

“E’ una vendetta e lei l’ha creata nei minimi dettagli”

“Sì, ma non aveva previsto Scorpius, insomma la sua coscienza!” esclamò Ron.

“E se invece facesse parte del piano? E’ assurdo lo so, ma pensateci bene: Briana ha studiato ogni cosa nei minimi dettagli. E’ ovvio che se avesse immaginato che Scorpius l’avrebbe tradita non l’avrebbe usato”

“Aspetta Herm! Tu stai dicendo che mio figlio è ancora manipolato da Briana?”

“Non sto dicendo questo Draco… sto dicendo che… aspetta dove vai!?”

Draco era corso fuori, aveva davvero bisogno di aria fresca visto che lì dentro si sentiva improvvisamente soffocare. Quando sentì dei passi che lo seguivano non si girò nemmeno “Harry non puoi davvero pensare che il mio Scorpius sia cattivo come i miei famigliari. Dimmi che è tutto un incubo, dimmelo!”

“Non posso, mi dispiace. Se pensi che per gli altri o per me sia più facile, non è così. Questa faccenda sta logorando tutti. Ma dimmi tu cosa pensi di Scorpius?”

“Che forse ho sbagliato ogni cosa con lui o forse pensavo davvero che il sangue dei Malfoy con me fosse cambiato e invece… certo Astoria non era di certo una santa! Ma ora mi sento così in colpa, abbracciami!”

L’ultima parola fu sussurrata come per paura di una reazione diversa, ma Harry la colse e così lo strinse forte a se dicendogli “supereremo anche questa!”

 

Nel frattempo Briana aveva raggiunto Scorpius alla Tana.

“Stai bene?”

“Si tranquillo! Ora dimmi dov’è?”

“E’ di là! Senti so che dobbiamo ucciderlo, ma non so se è davvero una buona idea. Tu sei sicura di ciò che stai facendo?”

“Sì. Lo farai tu! Sei o non sei un Malfoy?”

“Lo sono!”

“Allora uccidi Albus Potter!”

E gli porse una fiala.

Il giovane mago tornò nella cucina e mischiò quello strano liquido con una burrobirra, poi tornò nel salotto e la porse all'amico.

“non ci speravo più! Ma per fare una burrobirra ci dovevi mettere tutto questo tempo?”

“Sono un po agitato, scusa…”

“scusa tu, ora beviamo!”

Albus era così felice di stare con il suo amico , che la bevve senza accorgersi che Scorpius non stava bevendo nulla.

In quel momento un dolore forte si approprio di lui, lo stomaco gli si torceva, il cuore gli doleva “Scorpius cos’hai fatto?!”

“Lui nulla!” comparve Briana la quale stava ridendo compiaciuta che ogni cosa andava secondo i piani “nessuno avrebbe mai e poi mai pensato che il prossimo a morire saresti stato tu!” Albus non ascoltava più era già morto.

Briana afferrò Scorpius il quale era scioccato e i due in un Crac scomparvero.

 

Nello stesso istante comparvero nell’altra stanza Harry, Draco, Hermione e Ron.

“Secondo voi chi sarà il prossimo a morire?”

“Non lo so. A proposito non vi sembra che la casa sia davvero anzi troppo silenziosa?” chiese Hermione in tono preoccupato.

“Vero! Scorpius! Albus! Dove siete?” urlò Draco.

Hermione si diresse proprio verso il salotto e fu in quel momento che lo vide. Accasciato lì a terra con gli occhi vitrei e le labbra bluastre c’era il corpo senza vita di Albus Potter. Gli occhi gli si inumidirono, un’altra maga si sarebbe messa ad urlare, ma lei non lo fece. Con la massima calma, si chinò su di esso e lo raccolse con un crac andò nella camera di Ron al secondo piano e depose il corpo sul suo letto.

Poi scese le scale e prese per il braccio il marito “ mentre voi cercate i ragazzi io devo parlare con Ron! Magari Albus e Scorpius sono in giardino!”

Draco e Harry si diressero in giardino entrambi preoccupati per le sorti dei loro unici figli.

“Herm dovremmo andare con loro!”

Le lacrime tenute a stento fino ad all’ora scesero copiosamente “Oh Ron! Ho trovato il corpo senza vita di Albus! L’ho portato nella tua camera!”

Ron era scioccato, sicuro che quella notizia avrebbe distrutto ogni cosa, ogni rapporto tra i suoi due amici.

I due maghi si abbracciarono poi Ron disse:

“Allora ora tu vai a chiamare Luna e Rolf. Invece io mi occupo di Draco e di Harry. Per ora è meglio che ne rimangano all’oscuro. Soprattutto non prima che abbiamo ritrovato Scorpius!”

 

Hermione sapeva ciò che significava quella frase, era ovvio che a dare il veleno ad Albus era stato proprio Scorpius. Se ne andò immediatamente in un crac. Raggiunse la casa dei due amici e una volta lì davanti agli occhi irrequieti dei due maghi, non sapeva come dirgli dell’ultima morte.

Ma alla fine si fece coraggio “è successa una tragedia” non c’era altro modo per descriverla “è morto Albus! Per ora lo sappiamo solo io e Ron, perchè siamo quasi sicuri che sia stato Scorpius. Voi capite la gravità della faccenda vero?”

Si rese conto che era stata una domanda stupida, stava per chiedergli scusa, quando Rolf  parlò con la massima serietà

“Potter non deve scoprirlo, quindi il corpo del povero Albus dobbiamo portarlo qui. Dobbiamo trovare Scopius e quella Briana. Tu lo sai vero che la prigione di Azkaban sarà la fine inevitabile per entrambi?”

“ Lo sò! E il rapporto tra Draco e Harry si spezzerà! E così ogni sforzo che abbiamo fatto finora per evitare questo non sarà servito a nulla!”

Luna si strinse forte al marito sapendo che quelle parole erano vere, ogni cosa fatta era stata vana.

 

Dopo molti viaggi il corpo del giovane mago si trovava a casa dei due amici del padre.

 

Mentre Draco e Harry facevano un’altra terribile scoperta...


Angolo ell'autrice:

lo so! Sono in super ritardo per l'aggiornamento di questa FF xD Ma sono stata davvero occupata con il lavoro e poi ho avuto un piccolo blocco, non sapevo più come continuarla.
Ma ecco l'idea. Anche se è un idea triste , si è stato triste far morire Albus, ma poi leggendo il prossimo capitolo succederà una cosa che nessuno si aspetta u.u
Ho avuto parecchie idee e così alla fine ho già scritto tutti i capitoli dopo questo ce ne sono ancora tre e poi fine :3

Non sono molto sicura su una regolare uscita perchè sono sempre occupata con il lavoro scusate! ;.;

Ringrazio chi recensirà e quindi mi farà sapere la sua opinione! E chi semplicemente la segue, gli piace ecc. E i lettori silenziosi grazie! :*

Fuji.

 





 

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Capitolo 15
*** Capitolo 14. ***


Betato: ringrazio cussolettapink per la correzione dei piccoli errori! :*


 

Draco e Harry stavano cercando ovunque i loro figli. Ignari che il figlio di Potter era stato ritrovato privo di vita in casa.

 

In quel momento fu lo stesso Harry a rompere il silenzio:

“Questo è il luogo in cui ho conosciuto Cedric!”

“Non te l’ho mai chiesto, ma fra te e lui c’era stato qualcosa vero?”

“Io mi ero preso una piccola cotta ma lui amava Cho! Come tu avevi ballato con Herm la notte del Ballo del Ceppo, non è così?”

“Già immagino che da giovani si facciano dei piccoli sbagli!”

“Solo che noi abbiamo continuato a farli anche da adulti. Guardaci, dovremmo essere felici, ma il nostro passato tornerà per sempre a disturbare il nostro futuro insieme!”

“Forse sì o forse no. Non lo sappiamo se Briana è legata a quel passato, magari è solo un’altra pazza ecco tutto”

“Allora attraiamo pazzi!”

Ora si stavano tenendo per mano, non se ne erano nemmeno accorti ma si sentivano davvero a loro agio insieme.

Si stavano dirigendo verso la collinetta dove c’era il vecchio scarpone di Quidditch che molti anni prima aveva condotto Harry e gli amici alla partita nel mondo magico.

Appena vi giunsero “No! Scorpius!” Draco mollò di colpo la mano di Harry , corse verso quel corpo ricoperto di sangue e si accasciò su di esso “papà è qui, papà non ti lascerà più ma ti prego rispondimi!”

Harry corse verso il suo amore per consolarlo “Draco lascialo è morto!”

“No! E’ solo ferito!”

“Ti prego, non c’è più nulla da fare” staccò il poveretto dal corpo senza vita del figlio.

Poi prese quel corpo e insieme lo riportarono alla Tana.

Ron, Hermione e gli altri appena li videro corsero verso di loro “ cos’è successo?”

“Scorpius è morto! Herm ti prego prenditi cura di Draco.”

Hermione corse da Draco e lo strinse forte a sé. Harry invece era già entrato in casa.

Adagiò il corpo senza vita del giovane mago sul divano. Poi alzò lo sguardo su Ron il quale era senza parole e letteralmente scioccato e davvero molto provato

“se Scorpius è qui morto… questo significa che è stato Albus? Non so più cosa pensare!”

In quel momento entrarono Draco con Herm, lei aveva sentito il pensiero dell’amico e aveva capito che non poteva più tacere, non ora che era stato ritrovato anche il corpo del povero Scorpius.

Ma prima di poter rispondere Rolf  le fece cenno di non dire nulla, non ora.

 

Venne sera e Draco si era appena addormentato, quando Harry uscì e raggiunse Rolf “ Albus non ucciderebbe mai Scorpius. Quindi è morto anche lui”

“Da quanto tempo lo sai?”

“L’ho capito guardando Herm! Dov’è il suo corpo?” i suoi occhi erano colmi di lacrime, ma non voleva piangere. Si sarebbe limitato a vendicare entrambi.

“E’ a casa mia e di Luna!”

“Capisco, meglio così. E così alla fine abbiamo perso i nostri due unici figli. Sai quant’è dura?”

“No, ma se capitasse qualcosa ai miei cercherei solo vendetta!”

“Già!”

Ma Harry sentiva di dover tornare in camera da Draco e così tornò da lui.

“Harry dov’eri?”

“Qui! Come ti senti?”

“Male, vorrei morire. Stringimi a te, dimmi che era solo un incubo. Dimmelo!”

“Mi dispiace, non posso. Non lo era. Ho appena saputo che è morto anche Albus…” I due maghi si abbracciarono e piansero.

Briana aveva raggiunto il suo scopo e ora era scomparsa nel nulla.

 

***

 

In quel momento una voce davvero molto dolce lo svegliò.

“Oh! Finalmente! Ma si può sapere cosa pensavi è?”

“Dove mi trovo?”

“Come dove ti trovi?”

L’uomo corse fuori “Ron parlargli tu! Non si ricorda perchè si trova qui al San Mungo!”

“Draco è normale con tutto ciò che ha passato per causa di tuo padre! Ci parlo io!” concluse Hermione.

La maga entrò nella stanza, Harry si guardava intorno poi le disse “Briana ha ucciso Albus e Scorpius, aveva  anche fatto uccidere Lucius!”

“Non ti ricordi nulla?”

“Cos’è che mi dovrei ricordare?”

“Ti abbiamo salvato dalla casa di Lucius. Poi ti abbiamo ricoverato qui. Noi auror siamo tornati a casa Malfoy e abbiamo arrestato tutti anche Lucius!”

“E Scorpius e Briana?”

“Ecco vedete è uscito di testa! Parla di Scorpius come se fosse un criminale”

“ti ricordo che tuo padre l’ha torturato per molti mesi. Comunque no Scorpius è a scuola e sta bene. Per quanto riguarda la strega Briana è stata il tuo ultimo caso per conto del Ministero”

“E cosa le è successo?”

“Ecco, l’hai fatta rinchiudere ad Azkaban ed è ancora lì!”

 

Entrò il dottore, e li fece uscire.

“Non so se tornerà mai più quello di un tempo, dopo aver subito tutte quelle torture da suo padre… non so se Potter tornerà quel grande mago”

“prima parlava di un altro mondo. Crede che una certa Briana abbia ucciso i nostri figli! Si riprenderà mai?”

“Non le so dire nulla. Purtroppo dalla tortura Cruciatus in ben pochi si sono mai ripresi. In più ha riportato lesioni multiple in più parti del cervello. Non so quanti anni gli ci vorranno per riprendersi”

 

In quel momento a Draco crollò il mondo e tutta la fatica di quei mesi sulle spalle. Non poteva crederci non avrebbe mai più  riavuto quegli occhi color verde, così pieni di vita.

Ora sostituiti da uno sguardo perso in un’altro mondo.

Ron si sentiva più o meno nello stesso modo, l’unica che tentava di farsi forza era Hermione. Voleva credere a delle nuove cure magiche.

 

Tutti insiema uscirono al San Mungo

“Nel suo mondo questa Briana ha ucciso i nostri figli. Dimmi Herm, chi era questa maga?”

“ Una come tante. Solo che uccideva giovani maghi penso che lo shock per tutto ciò che ha passato abbia fatto in modo che nella sua mente lei apparisse in quel modo”

“Capisco. Tornerò ogni giorno, non lo abbandonerò!”

 

Hermione gli si era avvicinata “Non puoi fartene una colpa!”

“E invece si, non è solamente stato mio padre a ridurlo così, ma anche mio figlio. Come posso dirgli che centrava anche Scorpius?”

“Non lo so! E’ stato un colpo per tutti noi scoprire che persino tuo figlio era d’accordo con quelle torture. Immagino che per te sia anche peggio. Va bene, verremo anche noi ogni giorno!”

 

Draco si ricordava bene quando degli auror erano andati per dargli la notizia del coinvolgimento del figlio. Era stato un vero e proprio shock.

In cuor suo sapeva che Harry ne era a conoscenza di quel coinvolgimento forse era per quello che il suo cervello reagiva in quel modo tanto assurdo.

 

Ma ora ogni cosa pian piano sarebbe tornata a posto, in fondo Scorpius era stato arrestato e rinchiuso ad Azkaban. Sorprendentemente Albus andava quasi sempre a trovarlo e forse quell’amicizia avrebbe riportato sulla retta via il figlio, proprio come l’amicizia con Harry aveva riportato lui lontano da quel mondo.






 Angolo dell'autrice:

lo so ev'essere stato un vero e proprio shock per voi lettori scoprire che tutto ciò che avevte vissuto da dopo il capitolo in cui Harry viene salvato in realtà era frutto della sua mente malata e che Briana era creata da lui stesso! 
Tutto ciò che è capitato fin'ora faceva parte di un mondo che si trova nella mente provata di Harry. 

E così ora voi lettori scoprite questa realtà dei fatti! Scorpius era davvero coinvolto con il nonno... invece Briana non esisteva è diventato abbastanza psicologico! Spero che la mia idea finale vi piaccia! :*

Fatemi sapere nelle recensioni! Grazie a chi recensisce :*

A presto! Fuji.

 

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Capitolo 16
*** Capitolo 15 ***


Betato: ringrazio cussolettapink per aver corretto i piccoli errori! :*
 






Erano passati alcuni mesi. Hermione , Ron e Draco continuavano ad andare al San Mungo anche se non sempre Harry sapeva chi fossero.

Per Draco questo era un periodo davvero molto difficile.

In quello stesso momento venne rilasciato Scorpius, il quale con mal voglia dovette tornare a vivere sotto lo stesso tetto di suo padre.

Una sera “Figliolo non sfuggirmi! Dobbiamo parlare di ciò che è successo ad Harry!”

“Non ho voglia di parlare dei miei errori. So di aver sbagliato ma io credevo davvero nelle parole del nonno. Stavo delle ore con lui in camera sua a guardalo torturare Potter!”

“Capisco… è meglio che vai ora, c’è Albus che ti aspetta…”

 

Draco andò al San Mungo dal suo amore. Quel giorno Harry era in vena di parlare “Sai, mi ricordo che venivo tenuto legato nella stanza da letto di tuo padre. Poi ricordo che mi torturava, mi sono ricordato che c’era anche Scorpius. Nella mia mente ho iniziato ad elaborare una mia teoria. Scorpius lavorava per Briana!”

“Capisco e poi?”

“Poi Briana era la mente, e ha fatto uccidere Lucius da Scorpius! Nel mio mondo c’era anche un gatto con all’interno un'altra anima di Voldemort. Non lo trovi assurdo?”

“Abbastanza, il medico cosa ne pensa?”

“Draco non è colpa tua! Io non ti ritengo colpevole per ciò che mi ha fatto Lucius o per le scelte errate di Scorpius. Ma per favore dimmi cos’hai oggi?”

“Si capisce così tanto che ho litigato con Scorpius?”

“Oh! Vero è uscito da Azkaban. Non me lo ricordavo, scusa”

“Tu che chiedi scusa a me quando ti trovi qui per causa della mia famiglia?”

“Sì! Perchè mi rendo conto di essere un peso!”

“Per causa dei Malfoy. Avevano ragione quei maghi a dire che avremmo dovuto morire tutti! Almeno ora tu staresti davvero molto meglio.”

“No! Non dirlo mai” si era alzato dal letto e l’aveva raggiunto e ora gli teneva con entrambe le mani la testa “ io ti amo. Io ho scelto di stare con te. Anche prima del rapimento. Avrei lasciato Ginny e sarei venuto da te quel giorno!” e lo baciò.

Era un bacio nostalgico, ma anche dolce e che diceva ogni cosa e Draco ne sentì la passione.

Appena le loro labbra  si separarono a parlare fu Draco “Hermione mi ha detto che te e Ginny avevate divorziato! Cos’è quella faccia?”

“Nell’altro mondo era successa una cosa simile, ma poi abbiamo finito per litigare, perchè io ti stavo dicendo che ti volevo solo come amante. Cosa non vera. Tu sei sempre stato il mio unico amore. Motivo per cui Ginny non mi amava!”

“Non voglio più sentir parlare dell'altro mondo sia chiaro. Appena uscirai da qui, se parlerai di nuovo di quel mondo ti rinchiuderò in una stanza e butterò via la chiave! Capito?”

“Sì! Forte e chiaro! Comunque come sta Albus?”

“Lui sta bene, è un ragazzo forte. Si sta occupando di Scorpius e lo segue. Sai, come facevi tu con me!”

“E’ il destino di noi Potter. Ci dobbiamo occupare di voi Malfoy!”

Gli arrivò in pieno volto un cuscino “Ehi! Guarda che sono malato!”

“Tutte scuse! Non è vero, Ron?”

“Herm ! Ron! Che bella sorpresa ragazzi! Io e Draco parlavamo di come noi Potter rimediamo alle cavolate dei Malfoy”

“Oh! Ma davvero? Io invece sono d’accordo con Draco. E’ lui che deve rimediare alle tue cavolate Harry! Non è così Ron?”

“Lasciatemi fuori da tutta questa storia vi prego!”

 

La giornata proseguì tra risate e frecciatine. E tutti si dimenticarono di essere al San Mungo.



Angolo dell'autrice:

Harry pare che stia abbastanza meglio! Devo ammettere che la mia idea finale mi piace avvero molto! E mi pare che piaccia anche a voi lettori! *w*

Mi fa piacere u.u


E' vero che i Potter aiutano uasi sempre i Malfoy con questo intendo dire che Harry ha aiutato molto Draco :3

Ringrazio tutti coloro che la recensiscono! E che la leggono solo! :*

Fuji.

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Capitolo 17
*** Epilogo. ***


Betato: ringrazio cussolettapink per la sua correzione! :*





 

Erano passati alcuni anni, Harry era tornato a casa sua e ora abita di nuovo con Draco.

Abitare in quella casa con Draco era stato un nuovo inizio, di una nuova storia più bella e interessante.

 

Harry aveva raccontato ogni cosa del mondo creato nella sua mente, aveva persino voluto che Draco lo portasse ad Azkaban a vedere quella Briana.

La strega era davvero rinchiusa lì, non aveva l’età di Scorpius anzi aveva l’età di Lucius. Rivedendola la mente di Harry si sbloccò e capì che era per davvero tutta una storia inventata da lui stesso.

 

Arrivando a casa e rivedendo Scorpius si ricordò alcuni episodi brutti inerenti alle torture subite. Sapeva però che pian piano se ne sarebbe liberato.

Poi aveva rivisto Albus e quello fu un vero e proprio sollievo.

 

Infine c’era stato il passo peggiore ma che andava fatto: andò da Ginny. Scoprire che lavorava in una casa chiusa e ne era addirittura la direttrice gli fece anche capire che purtroppo l'altro lui aveva per davvero picchiato la sua amica.

Si perchè per lui Ginny era stata solo quello, Albus però era stato un piccolo dono, un altra cosa che era vera è che Ginny aveva voluto per davvero abortire in quanto tra di loro non c’era amore vero.

 

Ci mise un altro anno a capire per bene quali fossero le parti reali e quali le immaginazioni ma ora per fortuna sapeva ogni cosa.

 

Ginny rimase in Irlanda, lontano da tutti loro. Non voleva ricordare di essere sempre stata la seconda scelta, visto che Harry aveva sempre e solo amato Draco.

 

Harry e Draco decisero di sposarsi e di andare a vivere in una casa vicina a Villa Conchiglia.

Albus finì gli studi, anni dopo li concluse anche Scorpius il quale ora finalmente si era fatto una sua famiglia. Insegnava ai figli di stare attenti e di non fidarsi mai troppo di nessuno,visto che il male si annida dappertutto.

Anche Abus insegna le stesse cose, i due sono rimasti buoni amici come anche Ron e Hermione, Luna e Rolf, anche loro sono rimasti in ottimi rapporti e delle coppie solide.



Angolo dell'autrice:

finalmente l'ho finita! L'ho iniziata nel 2018 e lo finita ora nel 2019 xD

Mi ci è voluto un bel po di tempo devo ammettere che mi amncavano un po le idee e la voglia ;.;

Comunque ringrazio le mie tre bete che mi hanno corretto i vari capitoli!
- Ciuffettina
- Crazy Lion
- cussolettapink
Grazie ragazze grazie mille! :*

Ringrazio a chi l'ha recensita
- _Crys_
-Alessandroago_94
Grazie mille! :*

Ringrazio chi l'ha inserita tra le preferite:
-mistheart

E ringrazio chi l'ha inserita tra le seguite:
-ladymask2012
-LadyTsuky 

Grazie a tutti e grazie anche a chi l'ha letta o chi la leggerà in futuro! :*

Alla prossima storia! In qualsiasi fandom! :*

Fuji.

 

 

 

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