Cronache di un'infausta avventura

di Werewolf1991
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: La punizione ***
Capitolo 2: *** Capitolo I Incontri ***
Capitolo 3: *** Capitolo II Pianificazioni ***
Capitolo 4: *** Capitolo III Incubo e Memorie ***
Capitolo 5: *** Capitolo IV Di sorprese, dichiarazioni e scoperte ***
Capitolo 6: *** Capitolo V: L'Unione del Gruppo ***
Capitolo 7: *** Capitolo VI: Triste storia ***
Capitolo 8: *** Capitolo VII : Emergenza a Devil-Land ***
Capitolo 9: *** Capitolo VIII: Ritorno inaspettato ***
Capitolo 10: *** Capitolo IX: Shanna ***
Capitolo 11: *** Capitolo X La confessione ***



Capitolo 1
*** Prologo: La punizione ***


  

Prologo: La Punizione

 
 
Sulla vetta della montagna Spirale, negli oscuri meandri di un sinistro maniero, circondato da nubi nere, immerso nell’oscurità più totale, in una delle regioni più oscure e temute da qualsiasi Digimon, si udì un urlo di rabbia, seguito da un urlo di dolore, paura e disperazione. Il primo apparteneva al più misterioso , ambiguo e potente dei Digimon conosciuti a tutti come i Padroni delle Tenebre, l’Onnipotente Piedmon. Il secondo invece, apparteneva a colei che era stata la guardia del corpo personale di Piedmon, l’affascinante quanto letale LadyDevimon, la quale sembrava però in preda a una profonda sofferenza . Cosa poteva aver spinto Piedmon a reagire così violentemente, contro la sua più fedele servitrice? Per capirlo bisogna tornare al momento in cui LadyDevimon stava per essere cancellata da Angewomon:
 
“La partita è chiusa LadyDevimon!” Aveva esclamato Angewomon, avvolta da una sfavillante luce rosa, che aveva costretto la sua avversaria a coprirsi gli occhi, e che sembrava essere il preludio di un attacco dalla potenza devastante.
 
“No! Mai!” Era stata la decisa risposta della sua avversaria, che si preparava a sferrare il suo attacco ancora una volta, trasformando la sua mano sinistra nella sua “Lancia Malefica”. Ma non ne ebbe il tempo poiché Angewomon aveva rapidamente portato le braccia davanti a sé e muovendole di lato, gridando:
 
”CERCHIO CELESTIALE!” Aveva emanato dei fasci di energia che avevano colpito violentemente l’angelo oscuro.
 
LadyDevimon, disperata, e sul punto di  disintegrarsi, aveva  gridato, ”PADRONE!” prima di soccombere al dolore e perdere conoscenza.
 
Dopo quella che sembrò essere un eternità, LadyDevimon aprì gli occhi e fu sorpresa nel constatare di essere ancora viva. Di fronte a lei, con espressione fortemente contrariata e compiaciuta allo stesso tempo, stava il suo padrone, il potente Piedmon. 
 
LadyDevimon   non riusciva a crederci. Lui l’aveva salvata! Fece per inginocchiarsi di fronte a lui, ma scoprì con sorpresa di non riuscire a muoversi. Tentò più volte di farlo e nel frattempo notò che l’espressione sul volto del suo padrone era cambiata, dapprima era comparso un piccolo ghigno, che si era esteso fino a diventare un sorriso malefico, via via che la Digimon aveva tentato di muoversi. Lei inizialmente non capì la reazione del suo signore, finché non vide qualcosa che la fece impallidire. Scoprì con orrore di essere incatenata al tavolo su cui era sdraiata, e che quelle che la costringevano in quella posizione erano le sue stesse catene. Lanciò un’occhiata interrogativa a Piedmon,  alla quale egli rispose con un ambiguo sorriso che sembrava voler dire: “Non è ovvio?”.

Questo non fece altro che aumentare la confusione dell’angelo caduto. Si fece coraggio e aprì la bocca per parlare quando lui la zittì con un
gesto della mano.

“ Mia serva devota.” Iniziò con un tono pacato.” Devo dire che mi hai profondamente deluso.” Affermò.

” Ma io…” Iniziò lei, solo per essere interrotta nuovamente.

” Vedi, mia cara,” Proseguì lievemente irritato Piedmon” Come mia serva più fedele e mia guardia del corpo personale, mi aspettavo molto di
più da te.” Concluse, addolcendo il tono di voce verso la fine. La Digimon vi avvertì una punta di amarezza mista a delusione.” Invece” Riprese lui.” Ti sei lasciata battere da quella sciocca banda di bambini e da quella ancor più sciocca Angewomon. Se io non fossi intervenuto sarebbe stata la fine per te. Questo tuo fallimento mi addolora moltissimo, mia cara LadyDevimon! ” Dichiarò fissandola dritta negli occhi.
 Lei dovette abbassare lo sguardo, vergognandosi profondamente.
Lui si voltò e lei  con tono incerto e voce lievemente stridula balbettò: ” P-Padrone…” Ma non ebbe il tempo di continuare poiché egli riprese a parlare:

 “ No, mia cara, non dire nulla. Non rendere tutto più difficile!” Abbassando il tono della voce fino ridurlo ad un sussurro. Di solito era più distaccato, ma si accorse che, pronunciando quelle parole, una strana fitta di dolore lo aveva colto. Non riuscì a spiegarsene il motivo. Sperò che lei non se ne rendesse conto.

  LadyDevimon sentì un ondata di panico invaderla allora. Conosceva quel tono di voce. Era quello che preannunciava orrendi tormenti per il malcapitato di turno. Lei stessa l’aveva sentito innumerevoli volte, e aveva assistito, talvolta partecipando direttamente, alle indicibili torture inflitte dal suo padrone a tutti coloro i quali lo l’avevano deluso. Il suo padrone era esigente e non perdonava il più infimo degli errori. E soprattutto non sopportava quelli  che perdevano la dignità, arrivando a supplicare di essere risparmiati fino all’ultimo istante. Con loro era anche più crudele. Era  spietato e non aveva mai dimostrato un qualsiasi accenno di attaccamento ai suoi servi. Ricordava anche di come usava sedersi sulle ginocchia del suo padrone ghignando malignamente mentre Piedmon le massaggiava la schiena e talvolta le gambe, nel frattempo continuando a torturare i suoi servitori falliti. Ora però era lei a trovarsi in quella situazione. Oltre al panico, anche un estremo senso di inutilità la pervase, insieme a qualcosa che non riusciva bene a comprendere. Abbassò gli occhi, lottando per combattere un nodo alla gola che minacciava di farla scoppiare in lacrime di fronte al suo signore. Si vergognava di se stessa. Lei aveva fallito! Aveva deluso il suo Signore! Colui che aveva la massima fiducia in lei! Colui che l’aveva accolta quando tutti sembravano averle voltato le spalle. Tentò inutilmente di scacciare i ricordi, ma dovette arrendersi.
 

“Heilà! Guarda chi si vede! Ciao bel micetto!”

  Queste parole, pronunciate da una voce cavernosa erano rivolte ad un essere simile ad un gatto, che giaceva a terra ferito ed ansimante, ma il cui sguardo fiero e combattivo faceva intuire che non era ancora sconfitto” Fatti avanti!” Sibilò con voce femminile, all’altro essere, che assomigliava ad un ogre, dalla pelle color del ghiaccio, e dalla bocca irta di zanne e perennemente spalancata. La  pioggia battente colpiva i due avversari, che si sfidavano con lo sguardo, quello dell’ogre  sicuro e beffardo, quello della gatta fiero e ribelle. L’ogre levò la mazza che usava come arma ed esclamò :

”é la tua fine, micetta!”

E lei tentò di rialzarsi, ma le forze l’abbandonarono e cadde. Tentò di resistere all’improvvisa stanchezza ma si accorse di non riuscirci. Realizzò di essere perduta. Fissò lo sguardo sul suo avversario e si preparò a ricevere il colpo finale. L’ogre aveva quasi sferrato il suo attacco, quando si sentì una voce gridare:

”SORTILEGIO DEMONIACO!”

 L’urlo blocco l’ogre che si voltò per poi essere avvolto da un lenzuolo. Di fronte agli occhi della stupefatta gatta nera si presentò uno spettacolo sorprendente: l’ogre che fino a pochi istanti prima stava per distruggerla era diventato un portachiavi! Ancora incredula voltò la testa in direzione del misterioso essere che l’aveva salvata. Questi dall’aspetto ricordava un sinistro clown, con quattro spade dietro la schiena. La gatta temette il peggio e cercò di soffiargli contro, ma egli emise una breve risata, poi si avvicinò di qualche passo, s’inginocchiò di fronte a lei e le disse, con voce suadente e tonò divertito:

"No, non temere.  Io sono Piedmon. E tu come ti chiami?” E dicendo questo allungò una mano verso di lei La gatta dapprima esitante fissò prima la mano, poi gli occhi del suo interlocutore. Non appena li vide tutte le sue paure, incertezze e tutti i suoi dubbi sembrarono dissolversi.

Appoggiò una zampa sulla sua mano e con voce titubante rispose” Mi…mi chiamo BlackGatomon!”.

Lui la fissò con aria pensosa, poi sembrò riprendersi e replicò: “ Lieto di conoscerti, BlackGatomon!” Baciandole galantemente la zampa. Lei arrossì. Egli riprese a parlare” Sto cercando un Digimon disposto a farmi da guardia del corpo, qualcuno che sappia il fatto suo e qualcuno su cui possa fare il massimo affidamento. Sono rimasto colpito dal tuo sguardo!” Continuò, facendo arrossire ancora di più BlackGatomon.” È lo sguardo di una vera guerriera!” Proseguì eccitato. BlackGatomon iniziò a capire dove volesse arrivare” BlackGatomon…” Chiese lui con tono solenne” Vuoi essere tu quel Digimon?”

 Lei lo fissò negli occhi e raccogliendo le sue forze s’inginocchiò di fronte a lui: “Si!” Rispose convinta
.
 
 LadyDevimon non poté fare a meno di ripensare a quanto quell’ incontro avesse significato per lei. Da quel giorno il suo padrone  si era preso cura di lei e in cambio lei lo aveva difeso contro tutti. Ricordò la gioia provata al momento della sua digievoluzione nella sua forma evoluta, che sarebbe poi diventata la sua forma permanente. Fu la voce del suo signore a riportarla alla realtà, svegliandola dallo stato di trance in cui era caduta.

“Mia LadyDevimon!” Iniziò in tono solenne” Mi hai servito fedelmente e mi sei stata vicina più di chiunque altro. Hai condiviso con me gioie e dolori e hai affrontato rischi terribili per me. Ma purtroppo il giorno che più temevo è giunto. Puoi credermi se ti dico che questo farà più male a me che a te. “ Fece una pausa e si fermò a contemplare il corpo della donna incatenata di fronte a lui. Salì con lo sguardo fino al viso e notò che l’espressione fiera era svanita dagli occhi della sua serva e compagna. La donna appariva ora come nient’altro che l’ombra di se stessa. Ciò addolorò profondamente Piedmon e lo fece quasi ritornare sui suoi passi. Ma si riscosse, e riprese a parlare cercando con lo sguardo gli occhi di LadyDevimon. Me essi rifiutavano di incontrarlo.” Tu devi essere punita, LadyDevimon.” Sentenziò, tentando di mantenere la voce ferma. Era veramente frustrato e non riusciva a spiegarsene il motivo.

Poi fece qualche passo in direzione di un oggetto coperto da un telo. Tolse il telo rivelando una gemma, dalla quale si sprigionò una forte luce, che causò un urlo di dolore proveniente da LadyDevimon. Lui si nascose nell’ombra e osservo il viso della donna contorcersi in un espressione di dolorosa agonia. A quel punto si sentì quasi sul punto di scoppiare, ma si trattenne, costatando che la sua agitazione era aumentata, ancora inspiegabile all’apparenza. Osservo ogni istante di quella tortura contando mentalmente i secondi che passavano, mentre pensieri di una parte sconosciuta di lui gli affioravano alla mente.” Salvala!" Sembravano dire, ma lui non poteva ascoltare, non voleva, troppo orgoglioso per rimangiarsi la parola, anche solo per una volta, anche solo per lei. E scoprì di non riuscire a reggere quella situazione ancora a lungo.

 LadyDevimon  nel frattempo era in prenda ad un dolore profondo e incessante. Il suo corpo si contorceva in un vano tentativo di liberarsi e sfuggire alla luce che l’abbagliava, bruciandolo dall’interno. E lei urlava, senza riuscire a smettere, mentre sangue sgorgava dai suoi polsi e dalle sue caviglie, per lo sforzo di liberarsi. Le vene sul viso si erano fatte più evidenti e lei sentendo avvicinarsi la sua ora pensò” Addio Piedmon: perdonami se ho fallito, se ti ho deluso, se non sono stata all’altezza. Addio”.  Con le poche forze che le restavano tentò di sollevare la testa  per poter vedere un ultima volta il viso del suo salvatore e padrone.
 
Ma egli si allontanò , lasciò la stanza sbattendo la porta dietro di se non potendone più. Era la prima volta che non rimaneva ad assistere alla fine di un suo servitore fallito. Di solito questi spettacoli gli provocavano un grande piacere. Questa volta, però non fu così. Perché? Si chiedeva lui. Com’era possibile che ciò stesse avvenendo? L’unica spiegazione era che forse c’era qualcosa di diverso quella volta. Ma che cosa? Lei non era forse soltanto uno strumento come tutti gli altri? Si, avrebbe voluto dirsi, ma non ci riuscì. Dunque era diversa. Ma per quale ragione? Non lo sapeva. Ma di certo non poteva essere per paura di restare solo. Allora forse poteva trattarsi di qualcosa di più profondo? Lei era speciale, certo, ma valeva la pena tormentarsi così tanto per questo? Poteva essere che temesse non la solitudine ma il fatto che uccidendola non l’avrebbe più avuta al suo fianco? Che non avrebbe più potuto ascoltare la sua voce, minacciosa e dolce allo stesso tempo, che non avrebbe più potuto vederla volteggiare per il castello, indaffarata a eseguire un suo ordine? Ma soprattutto che non avrebbe più potuto perdersi nei suoi occhi., quei suoi meravigliosi occhi, rosso sangue, pieni di vita e di passione? E soprattutto, possibile che il solo pensiero di non trovarla accanto a lui il giorno dopo lo lasciasse senza fiato, tremante come un cucciolo indifeso, e sull’orlo delle lacrime? Era possibile che ciò lo facesse soffrire così? Era possibile che lui.. si fosse…Innamorato della sua Lady? Accelerò il passo tentando di scacciare questo pensiero.  

Ella ascoltò disperata il rumore dei suoi passi che si allontanavano. Non poté fare a meno di chiedersene il motivo. Perché se ne era andato così? Non la riteneva più degna di meritare la sua presenza nel momento della sua morte? Lo aveva deluso a tal punto? E perché, mano a mano che lui si allontanava, quella strana sensazione a lei sconosciuta s’era fatta più forte? Sentiva come se una strana creatura strisciante le si fosse lentamente avvolta intorno al corpo, lasciandole dentro un vuoto ed un freddo addosso mai provati prima. Perché provava ciò? Era forse perché aveva deluso il suo padrone? O era perché lui se ne era andato, senza neanche dirle addio, facendola sentire inutile e indegna di esistere? Forse era perché, involontariamente, aveva tradito l’unico essere che le fosse stato vicino, e questi, ferito nel profondo, aveva voluto punirla, abbandonandola nel momento della sua morte. Con  questa consapevolezza in testa, lei non poté fare a meno di pensare di esserselo meritato. Capì  di essere un fallimento, e desiderò di non essere mai venuta al mondo. Ora stava per lasciarlo e non si sentiva pronta. Ma se ne sarebbe andata comunque. Si sentiva debole e avrebbe voluto che il dolore cessasse. Avrebbe voluto un’altra possibilità.

 S’immaginò allora che Piedmon tornasse all’improvviso nella stanza, liberandola e dicendole che era stata perdonata. Poi lei lo avrebbe ringraziato e tutto sarebbe tornato a posto. Si diede della stupida. Sapeva benissimo che lui non l’avrebbe mai fatto, si convinse ancora di più che era meglio così, era meglio che lui non la vedesse ridotta in quel modo. Perché un essere debole come lei non si meritava un padrone come lui. Ne era semplicemente indegna e incapace di apprezzarne l’importanza. Eppure nonostante la consapevolezza di non meritarlo … avrebbe davvero voluto che lui fosse rimasto. Con lui si sarebbe sentita più forte.
 La luce brillò più intensamente.  A quel punto non ce la fece più. Le forze l’abbandonarono, il corpo s’irrigidì in maniera innaturale, ed ella lanciò un lungo, straziante grido di dolore e disperazione. Poi chiuse gli occhi. A quel punto la pietra smise di brillare e calò il buio nella stanza che ora si era fatta silenziosa.

Nello stesso istante un urlo di rabbia squarciò il silenzio, seguito da un rumore di passi lungo il corridoio. Piedmon entrò come una furia dalla porta dalla quale poco prima era uscito. Ansimante osservò ciò che rimaneva della sua compagna. Il corpo era irrigidito dalla morte, e si poteva notare lo sforzo che aveva fatto per tentare di liberarsi. Attorno ai polsi e alle caviglie della donna erano presenti dei rivoli di sangue, ormai annerito. Il volto appariva sereno, ma la sua espressione esprimeva una profonda tristezza. Piedmon si avvicinò al corpo della sua Lady e le sfiorò una guancia. Poi le sollevò le palpebre ed osservo i suoi occhi ormai spenti, vuoti e privi della scintilla della vita, della sua scintilla. Li richiuse, per poi posare un bacio sulla fronte di lei, avendo rimosso il suo cappuccio prima.

“ Mi dispiace!” Mormorò profondamente addolorato prendendo il suo corpo senza vita fra le braccia. “ Non temere, avrai un'altra possibilità!” Aggiunse con voce dolce, appoggiando la testa della Digimon sul suo petto.

Rimase lì per quella che sembrò un’eternità, osservando il corpo di lei frammentarsi in milioni di dati fino a scomparire. Poi lasciò il suo castello, per dirigersi da qualcuno al quale mai avrebbe pensato di doversi  rivolgere.
 La persona in questione fu sorpresa e si mise immediatamente in piedi, pronta a difendersi. Ma Piedmon non si scompose. “Ne è passato di tempo, vero, Gennai?” Chiese.

Lui lo squadrò con aria ostile poi sbottò:” Che cosa vuoi da me?”

“Vedo che non sei cambiato.” Replicò Piedmon, poi aggiunse :” Sono qui per chiederti un favore.”
il vecchietto si stupì di questa richiesta e con aria sospettosa lo fissò e chiese:” E perché dovrei aiutare uno come te?”

 Piedmon rispose:” Lo so che io sono l’ultimo essere sulla faccia di Digiworld al quale tu daresti una mano. Ma ti prego di considerarlo come l’ultimo desiderio di un condannato a morte” Fissando Gennai in maniera seria.
 Gennai  lo squadrò nuovamente, sorpreso, poi replicò “ Di che cosa vai farfugliando? Se è un trucco sappi che non ci casco!”
 
Piedmon scosse la testa e rispose con tono leggermente scoraggiato:” Nessun trucco. Io fra poco affronterò i bambini prescelti e  perirò nello scontro. Ma vorrei che tu esaudissi una mia richiesta!” Finì, con tono quasi supplichevole.
 
Gennai, colpito dalle parole del Digimon, decise di mettere da parte i suoi pregiudizi nei suoi confronti e di ascoltare la sua richiesta.” Parla, ti ascolto!” Affermò. Piedmon , al sentire quelle parole sembrò illuminarsi.
 
Raccontò brevemente ciò che era accaduto a LadyDevimon poi fece la sua richiesta:” Gennai, io vorrei che tu facessi rinascere LadyDevimon e che l’affidassi alle cure di un essere umana!”.
 
Gennai rimase stupito da questa richiesta e se ne chiese il motivo. Poi cominciò ad affiorare in lui un dubbio. E se avesse sbagliato a giudicarlo? Se, tutto sommato, Piedmon  non fosse così cattivo come pensava? E se anche lui avesse un cuore? Decise di rischiare e acconsentì. Avrebbe fatto in modo che LadyDevimon non ricordasse nulla di  Piedmon, come da lui richiesto.
 
 Il Digimon ringraziò il vecchio, dopodiché partì alla volta dei bambini prescelti. Poco dopo essi lo sconfissero, e, battuto Apokarymon, la pace tornò a regnare. Tempo dopo Gennai mantenne la sua promessa.
 
Quando ciò avvenne, lo spirito di Piedmon  si rallegrò di questo. Guardando la sua Lady tornare in vita egli disse: “Mia cara, perdonami se ti ho eliminata. Non ho avuto altra scelta. Ora hai un’altra possibilità. Goditela. Te lo meriti. E chissà, forse un giorno ci incontreremo ancora. Addio mia guerriera indomabile.”
 
Detto ciò si dissolse, attendendo il giorno in cui le loro strade si sarebbero incrociate di nuovo. Lei non avrebbe ricordato nulla e lui avrebbe potuto ricominciare nel modo giusto. Forse.
 
     

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Capitolo 2
*** Capitolo I Incontri ***


Capitolo I : INCONTRI

 
Passò il tempo. A DigiWorld ci fu un lungo periodo di pace, nel quale si cominciò un contatto tra il mondo reale e quello digitale su larga scala. Ora i Digimon potevano andare e venire per i due mondi, così come gli umani. Si svilupparono programmi in grado di modificare o creare i Digimon e le loro mosse speciali. Tutto andò bene finché non cominciarono a verificarsi degli strani fenomeni che costrinsero a ricorrere a nuovi Digi-Prescelti. Cinque ragazzi vennero scelti . E  così in un bel giorno di sole sul continente Giga-Byte si potevano vedere due figure che camminavano  fianco a fianco in una fitta foresta.  
 
 -Sono sicura che sia questa la direzione!-
 
 -No, secondo me dovremmo… -
 
- Ti ho detto forse che potevi parlare?-
 
-No ma…-
 
-Allora come devi stare?-
 
-Zitta, ma…-
 
-Niente “ma”, devo ricordarti chi comanda qui?-
 
 - No.-
 
 -Bene. Allora andiamo di qua!-
 
-Si.-
 
 -Si cosa?-
 
 - Si, oh grande Katrina.-
 
- Molto bene.-
 
 Queste parole venivano pronunciate de due misteriose figure che si muovevano silenziose nella foresta. La prima era una ragazza, che poteva avere al massimo vent'anni, portava un top rosa e un paio di pantaloncini corti dello stesso colore, ma leggermente più scuro, e un paio di scarpe bianche. Portava sulle spalle uno zaino con attaccato uno strano marchingegno , che emetteva dei bip di tanto in tanto. Aveva lunghi capelli lisci e  neri, che le ricadevano fin sulla schiena e aveva l’aria da snob.
 
La seconda era una figura dall’apparenza angelica, dotata di otto ali bianchissime, vestita con una tuta aderente che la ricopriva quasi per intero, lasciandole scoperta solo una gamba, e parte dello stomaco. Portava due cinture all’altezza dell’ombelico, aveva un nastro rosa intorno  e indossava degli stivali, uno lungo, collegato con la tuta, l’altro più corto, ricoperto di piume bianche. Indossava un guanto in una mano. Aveva lunghi capelli biondi e indossava un elmetto piumato, che le lasciava scoperta solo la parte inferiore del volto.
 
Aveva un espressione rassegnata. Il compito che le era stato assegnato si stava rivelando più difficile del previsto. Lei era, infatti, una creatura totalmente diversa da un essere umano. Era un Digimon, e Katrina, la ragazza che lei doveva proteggere, era la sua partner.
 
A DigiWorld negli ultimi tempi erano cominciati degli strani fenomeni, del tutto inspiegabili, dalla portata tale da richiedere l’intervento di esseri umani per rimettere le cose a posto. Angewomon, questo il nome del digi-angelo, sospirò, ripensando alla sua ex partner Kari.
 
 Di punto in bianco aveva chiuso i contatti con lei, e, quando Angewomon aveva tentato di riconciliarsi con lei, era stata trattata a dir poco malissimo dalla sua ex protetta. Scacciò quei pensieri, tornando a concentrarsi sul cammino da percorrere e su Katrina.
 
 Quella ragazza aveva un carattere davvero difficile, a volte ingestibile, tale da far esasperare a volte l’angelo. Una volta si era arrabbiata talmente tanto da perdere totalmente il controllo di sé. Aveva  gettato a terra la sua protetta con violenza e si era apprestata a scagliarle contro la sua Freccia Sacra. Si era riscossa solo quando il suo sguardo si era posato sugli occhi verdi della giovane. Vi aveva scorto sorpresa, senso di colpa e profonda  paura. Quello sguardo supplichevole aveva fatto irrigidire l’angelo, che si era calmata solo dopo aver  visto le lacrime che le rigavano il volto. Si era scossa e aveva immediatamente fatto sparire la freccia che stava per scagliarle contro. Ma cosa le prendeva? Non era da lei agire in quel modo! In tutta la sua vita non ricordava una sola occasione nella quale aveva perso il controllo di sé in quella maniera. Aveva cominciato a comportarsi come … no, non doveva pensarci.
 
In tutto questo la ragazza aveva temuto seriamente di aver passato il segno. Vedendo la violenta  reazione dell’angelo alle sue parole si era vista passare la  vita davanti, e non aveva potuto fare a meno di piangere. Dopo un po’ di tempo si era decisa a rialzarsi, tremando. Angewomon allora si era girata dall’altra parte e aveva abbassato la testa. Katrina si era scusata, ma non aveva avuto alcuna risposta. Credendo di aver definitivamente rovinato il suo rapporto con la sua compagna d’avventura si era allontanata tristemente verso la foresta. Angewomon l’aveva richiamata. Katrina, voltandosi, era rimasta scioccata nel vedere  lacrime scendere sul viso di Angewomon. Si erano abbracciate e avevano fatto pace, anche se la Digimon ancora oggi si sentiva terribilmente mortificata per il suo comportamento e per le conseguenze che avrebbe potuto avere. Katrina dal canto suo si era ripresa e aveva approfittato del senso di colpa della sua nuova “amica” per “schiavizzarla”.
 
E così si erano ritrovate a viaggiare insieme per DigiWorld. Persa nei suoi pensieri Angewomon non si accorse che Katrina la stava chiamando.
 
 –Hei, mi hai sentito, Spennacchiata?- Al sentire quel nomignolo Angewomon uscì dalla trance e rispose:
 
-Si cosa stavi dicendo?-
 
- Sveglia! Sono tre ore che ti ripeto che sento avvicinarsi qualcuno! Mi dici dove hai la testa? O forse hai l’elmo troppo stretto?- Sbottò, col suo classico tono da snob, e con una punta d’irritazione nella voce Katrina. 
 
Angewomon non  poté fare a meno di sorridere al notare l’espressione giocosa negli occhi dell’altra. – Chi pensi che sia?- Chiese.-
 
 Non lo so.- Rispose Kat- Ma credo che non mi piacerà!- Angewomon stava per chiedergliene il motivo, quando dagli alberi vide avvicinarsi una figura umana.
 
All’apparenza sembrava avere la stessa età di Katrina. Indossava dei jeans corti delle scarpe color blu con dei teschi stilizzati sul davanti e una maglia blu scuro a maniche corte, color oro e con un colletto simile a quello di una camicia. Sembrava avere uno zaino appeso su una  spalla. Mentre si avvicinava le due notarono che aveva dei capelli ricci che le arrivavano fino alle spalle. Era a testa china, aveva un’aria pensosa, e non si accorse di loro finché non arrivò nell’area dove erano quelle due.
 
Quando i suoi occhi si posarono su quelli di Katrina le due ebbero un sussulto, seguito da due sguardi infuocati. Si fissarono per qualche secondo.
 
Nel frattempo Angewomon avendo riconosciuto l’identità della misteriosa figura, aveva iniziato a farsi molte domande.
 
La tensione fra le due era palpabile.
 
 Fu Katrina a rompere il silenzio. – Ciao … Chiara!- Sibilò, con evidente disprezzo nel tono di voce. L’altra non si scompose e con lo stesso tono di voce le rispose:
 
-Ciao a te … Katrina. Ti trovo bene!- Continuò.
 
–Anch’io ti trovo bene!- Replicò sarcastica Katrina. - Che ci fa una perdente come te da queste parti comunque?- Chiese.
 
Chiara le rispose: - Non sono cose che ti riguardano. Tu invece perché sei qui?- Aggiunse.
 
– Prima ti rifiuti di rispondermi e poi vorresti impicciarti degli affari miei, sfigata?- Sbraitò Kat.
 
Chiara replicò: -Si, mi piacerebbe.-  
 
- D’accordo, allora. Oggi mi sento buona. Io e la mia amica Angewomon siamo qui per salvare DigiWorld. Ora che ci penso, non sarà che tu hai causato i problemi che si stanno verificando? Si, avrebbe senso!- Proseguì Kat, convinta di aver trovato la soluzione.- Scommetto che l’hai fatto perché sei talmente sfigata che non hai avuto uno straccio di Digimon! Ma io e Angewomon te la faremo vedere! Hahahahaha!- Concluse scoppiando a ridere. Sperava di suscitare in lei la voglia di scomparire.
 
Ma Chiara appariva impassibile. Allora Kat insistette:- Non rispondi eh? Allora sei colpevole!- Poi, rivolgendosi alla sconcertata Angewomon le ordinò: - Avanti, attaccala!- A quel punto la Digimon fece per parlare, ma Chiara fu più veloce:
 
-Vedo che non sei cambiata! La tua amica avrà un bel da fare con te! Sempre ammesso che tu non l’abbia già portata all’esasperazione!- Aggiunse con sarcasmo.- Per rispondere alle tue domande, sappi che primo, io non ho causato alcun problema, e, anche se non avessi avuto un Digimon, non l’avrei fatto comunque. Secondo,  non mi pare che Angewomon possa attaccarmi solo sulla base delle tue farneticazioni!-
 
 A quelle parole il viso di Katrina si fece scuro.- Che cosa hai osato dire?- Sbottò inacidita.
 
Chiara riprese a parlare.- Terzo, e ,per favore, non interrompermi, io ce l’ho un Digimon.- -E dove sarebbe?- Chiese Kat. – Per il momento è in giro.- Rispose Chiara.
.  
 – E tu ti aspetti sul serio che ci creda? Secondo me stai raccontando un mucchio di frottole!- Poi si voltò verso Angewomon che per tutto il tempo era rimasta in silenzio, e le ordinò nuovamente:- Forza Angy, catturala, così potremo costringerla a confessare!-
 
 Angewomon le rispose con tono calmo:- Katrina, so che non ti piace essere contraddetta ma, forse stai scendendo a conclusioni troppo affrettate. Credo che sarebbe opportuno  darle una possibilità, almeno. Se dimostrerà di essere colpevole allora la tratteremo di conseguenza.- Sperando di far ragionare la sua protetta.
 
Quella ci pensò su poi disse- E va bene ti daremo una chance. Mostraci il tuo Digivice.- Aggiunse rivolta a Chiara. Quella, che fino a quel momento era rimasta impassibile, fece un sorriso, poi si rivolse ad Angewomon, mentre frugava nel suo zaino, dicendole:
 
- Grazie per l’aiuto, Angewomon! – Quella rimase un po’ stupita dal fatto che lei le avesse rivolto la parola e anche dal tono di voce. Difatti fino ad allora si era espressa con tono freddo e distaccato, a volte sarcastico, ma oltre a quello, non aveva mostrato segno di emozione. Rivolgendosi a lei, invece aveva espresso sincera gratitudine e una punta di sollievo. L’angelo le sorrise e le rivolse un cenno affermativo, per indicare che accettava il ringraziamento. Chiara , intanto, era riuscita a trovare il suo Digivice e lo aveva mostrato alle due.
 
A differenza di quello di Katrina. che era di forma tondeggiante e di colore bianco con delle sfumature rosa, il suo era di forma rettangolare, di color nero con striature viola e blu scuro. Inoltre, aveva un simbolo color rosso acceso, simile ad un pipistrello. A questa vista Kat apparve sorpresa e contrariata, Angewomon sospirò, mentre sul viso di Chiara si dipinse una lieve espressione di trionfo, sostituita da una seria e composta subito dopo.
 
 –Bene.- Affermò Kat, ancora turbata dall’accaduto. -Ora mostraci il tuo Digi-Medaglione!-A quel punto Chiara estrasse de sotto la maglia un pendente di forma esagonale, contenente un simbolo simile a quello che c’era sul Digivice.
 
–Soddisfatta ora?- Chiese poi. Katrina per tutta risposta le mostrò il suo. L’unica differenza fra i due era il simbolo all’interno. Quello di Kat era un cerchio, con delle linee che andavano verso il basso.
 
- Bene, sembra che tu abbia detto la verità quindi.- Costatò poi. Stava per dire qualcos’altro quando si sentì riecheggiare nell’aria una risata malvagia, che fece voltare tutte e tre verso gli alberi.
 
 Katrina ebbe un sussulto e si avvicinò alla sua Digimon. Angewomon dal canto suo, era irrigidita di colpo.
 
Quella risata … non poteva essere … o si?
 
Intanto Chiara aveva dapprima sospirato, poi aveva abbassato la testa scuotendola leggermente. Era sempre la solita. Non che le dispiacesse di avere lei come partner ma… doveva per forza fare così tutte le volte? Scacciò quel pensiero poi, rivolgendosi all’atterrita Katrina e alla sconcertata Angewomon esclamò:- Ecco, la mia Digimon è arrivata. Angewomon, dato che tu la conosci già, potresti farmi  un piccolo favore?-
 
 -Quale? – Chiese l’angelo a denti stretti
 
- Potresti evitare di … ehm … innervosirti?- Le chiese Chiara, sperando di essersi fatta capire
 
- Ci proverò!- Le rispose Angewomon.
 
Poi Chiara si rivolse a Katrina e affermò:- Kat, non preoccuparti, non ti ucciderà… a meno che non glielo chieda io.- Katrina mandò giù a vuoto a quelle parole.
 
Poi finalmente la Digimon comparì. Era una figura dall’aspetto femminile, e terrificante. Indossava una tuta aderente di color nero, resa spaventosa da delle cuciture in varie parti di essa. Aveva un cappuccio, anch’esso con della cuciture, che le copriva la parte superiore del viso. Sulla tuta erano presenti degli occhi rossi, in varie parti. Inoltre, la tuta le lasciava scoperta una gambe e una parte del braccio sinistro. Aveva una catena intorno al corpo ed uno stano essere dell’aspetto maligno attaccato al collo. Inoltre  portava uno stivale attaccato alla tuta, ed un altro corto, con la parte interna color rosa. Aveva la mano sinistra ingigantita rispetto alla destra ed era dotata di lunghe unghie affilate, di color rosso sangue. La pelle era biancastra, aveva lunghi capelli argentati tendenti al bianco, canini sporgenti e appuntiti e due occhi rossi come il fuoco. Aveva inoltre due ali nere, all’apparenza rovinate.
 
Fissava le tre persone di fronte a sé con aria di sfida. Rivolse ad Angewomon un’occhiata glaciale, che l’angelo le restituì. Poi si soffermò su Katrina.
 
Al vedersi fissare da quegli occhi rossi, la ragazza sussultò e non poté non lasciarsi sfuggire un gemito. Indietreggiò impaurita verso la sua Digimon, che le poggiò una mano sulla spalla per tranquillizzarla.
 
La misteriosa Digimon a quella vista sembrò soddisfatta ed i suoi occhi emisero un luccichio inquietante.
 
Poi, con aria beffarda e finto scocciata, si rivolse a Chiara.- Che mi sono persa?-Le domandò con un tono di superiorità nella voce.
 
- Secondo te?- Le chiese l’altra, che per tutto quel tempo era rimasta in silenzio.
 
- Non lo so, dimmelo tu!- Fece quella allegramente.
 
- Mah … non so se mi va di farlo!- Commentò Chiara, con l’aria di chi non vuole vuotare il sacco.
 
Al sentirsi trattata in quel modo la Digimon ruggì, alzando minacciosamente la mano sinistra:- Bada, che perdo la pazienza! Porta rispetto o sarà peggio per te!- Chiara rimase impassibile, aumentando l’irritazione dell’altra.- Ah, è così dunque!- Ringhiò, con un tono di voce sinistro.- Bene, come vuoi tu allora!- E con quelle parole si avvicinò velocemente a lei, afferrandola per il colletto e avvicinando il viso a quello dell’umana.
 
La sua espressione trasudava rabbia e desiderio di uccidere. L’espressione di  Chiara, invece era perfettamente tranquilla, come se il fatto di essere sollevata da terra da un essere potente e arrabbiato che con tutta probabilità l’avrebbe uccisa da un momento all’altro, non la turbasse  minimamente. Ciò aumentò ulteriormente l’irritazione dell’altra, che emise un ringhio e strinse la presa. Chiara, per nulla impressionata la fissò con espressione di scherno, sfidandola quasi. Rimasero ferme in quel modo per un po’,suscitando la preoccupazione delle altre due.
 
Poi Chiara domandò:-Allora? Che fai? Cos’è, ti manca il coraggio di picchiarmi?-
 
-Io ti … io ti … - Cominciò lei, con un tono estremamente minaccioso e irritato, poi Chiara proseguì:
 
- Puoi anche farlo se vuoi, ma da me non otterrai nulla.- A quel punto l’altra sembrò riscuotersi.
 
 Abbassò lievemente il capo, lo scosse, e fissando la sua interlocutrice con espressione di rassegnazione mista a eccitazione, affermò:
 
- Hai veramente del fegato a parlarmi in questo modo, considerando che potrei ucciderti con un gesto.- Enfatizzando la parola ucciderti.- Credo che sia questo il lato di te che mi affascina maggiormente.- Detto ciò la rimise a terra e poi aggiunse:- Per questa volta passi, ma la prossima potresti non essere così fortunata mingherlina!- Col tono sarcastico che le era naturale.
 
Chiara sospirò. Decisamente era sempre la solita.- Hai finito con le sceneggiate, Caduta?-  Le rispose a tono lei. L’altra tacque, turbata.
 
- Bene, allora!- Proclamò, poi, rivolgendosi alle altre due, aggiunse: - Credo sia arrivato il momento delle presentazioni. Ragazze lei è LadyDevimon, la mia Digimon. – Concluse.
 
 Katrina prese la parola cominciando a dire: –Io mi chiamo Katrina, e lei …  -
 
-Lo so come si chiama, ragazzina! Infatti, la conosco molto bene!- La interruppe bruscamente LadyDevimon facendola trasalire.
 
 – O-Ok, scusami!- Balbettò Kat, intimorita.
 
– Lady ...- Iniziò Chiara, con l’intenzione di farle una ramanzina.
 
 -Si?-
Rispose l’altra, senza voltarsi, ancora intenta a fissare minacciosamente Katrina.
-
 Credo che basti adesso.- LadyDevimon si voltò furente, lanciando un’ occhiataccia che avrebbe fatto incenerire chiunque alla sua protetta. Quella rispose con un cenno che voleva dire: "Ci siamo intese?" LadyDevimon la fissò ancora per qualche secondo, poi annui.
 
 –Bene, adesso che ci siamo presentate sarà il caso di parlare un po’- Asserì Chiara, dopo aver atteso qualche secondo per far sbollire la tensione.
 
- Di che cosa?- Chiese Kat, sperando di non provocare ancora la Digimon dell’altra,
 
- Del motivo per cui siamo qui!- Spiegò Chiara.
 
 –Beh, a me sembra chiaro, siamo qui per salvare DigiWorld, no?- Affermò a quel punto Katrina.
 
- Si, ma da chi o che cosa? – Chiese Chiara
 
- Questo non lo so.-
 
 -Io non capisco una cosa!- S'intromise a quel punto Angewomon-
 
- Solo una? Ma che brava! Hai fatto progressi allora! Congratulazioni Biondina!- Replicò gelidamente LadyDevimon .
 
–Che cosa non hai capito Angewomon?- Chiese Chiara, sperando che così avrebbe evitato di avere problemi.
 
– Come mai tu hai un Digimon di tipo Virus come Partner?- A quel punto Chiara assunse un’aria molto seria, mentre Katrina , che si era ricomposta la guardava incuriosita.
 
 LadyDevimon si era avvicinata e sul suo viso si era dipinta un espressione furbesca che suscitò maggior curiosità da parte delle altre due.
 
- Hai fatto la domanda da un milione di euro, Angewomon!- Iniziò Chiara- Vedi, io mi sono fatta un’idea al riguardo, e tale idea si collega anche con quello che potrebbe essere il problema.-

Katrina a quel punto sbottò acidamente:-Attenta a non spremere troppo il tuo prezioso cervellino cara!-
 
Chiara le rispose:- Almeno io ce l’ho un cervello da spremere, al contrario di una certa persona qui presente, che con tutta probabilità, al momento della distribuzione era al gabinetto, impegnata in ben altri tipi di attività.-
 
-Quindi è così che la pensi? Io almeno sono capace di svolgerle certe attività, invece di passare il tempo ad inventare inutili e disgustose storie dell’orrore!-
 
 Chiara a quel punto replicò:- Sempre meglio che passare il tempo a leggere quegli smielatissimi e rivoltanti romanzi d’amore!-
 
 Katrina rispose:-Guarda in faccia la realtà: io sono sicuramente migliore di te!- Con aria di superiorità. - Ah, davvero? Provamelo!-La sfidò l’altra.
 
- è lampante. Basta pensare al fatto che IO ho ricevuto come Digimon un Angewomon, un angelo, mentre tu hai ricevuto quello scarto di una LadyDevimon!-
 
La Digimon in questione ringhiò furente, ma Chiara le fece un cenno con la mano per tenerla buona poi rispose a Katrina. - Bene. Se è così che la pensi, sappi questo: io posso tollerare che mi si insulti, che si insultino le mie passioni e i miei modi di fare. Ma non posso assolutamente tollerare che si insulti la mia Digimon!-
 
E , mentre parlava il suo tono di voce crebbe fino ad assomigliare ad un ruggito.
 
- Ahah, e dimmi, cosa pensi di fare per difenderla?- Chiese Katrina sarcastica.
 
– E va bene, adesso basta. Vuoi combattere? E sia!- Detto questo si tolse lo zaino dalle spalle e si mise in posizione offensiva
 
.- Tanto vinceremo noi!- Fece esultante Kat, poi rivolgendosi ad Angewomon  le ordinò:- Forza, vai a combattere!-
 
la Digimon avrebbe voluto evitare uno scontro ma sapeva che arrivate a quel punto non c’era più niente da fare. LadyDevimon nel mentre, aveva osservato lo scontro verbale, e fu sorpresa nel vedere che la sua partner fosse intenzionata a combattere per difenderla.
 
–Voglio proprio vedere come farà la tua perdente di Digimon a cavarsela!- Aveva detto Katrina, rivolgendo un’occhiata carica di disprezzo alla Digimon dell’altra.- Non ci pensare, preoccupati per te!- Le aveva risposto Chiara.
 
LadyDevimon però, non  avendo digerito di essere chiamata perdente aveva deciso di fargliela pagare. Vedendo che Angewomon sembrava intenzionata a battersi, raccolse la sfida e si preparò a dargliele per bene. Sapeva che vedere la sua partner battuta avrebbe fatto soffrire quella mocciosa.
 
 Katrina si voltò verso Angewomon e le si rivolse acida.- Ehi, Spennacchiata, vedi di vincere capito? Altrimenti non ti vorrò più come mia Digimon!- Il tono era freddo e indifferente, quasi crudele.
 
Chiara e LadyDevimon rimasero sconcertate al sentire quelle parole. Come si poteva parlare così alla propria partner?
 
 Angewomon ,dal canto suo, sentì un’ondata di dolore avvolgerla, e si ritrovò in prenda ad un profondo terrore. Non voleva restare sola di nuovo! Si ripromise che ce l’avrebbe messa tutta e si preparò allo scontro.
 
 Intanto Chiara e LadyDevimon, dopo essersi riprese dallo schock si scambiarono i rispettivi auguri.- Vedi di non fare una figuraccia, dagliele come si deve a quella presuntuosa!- Stava dicendo LadyDevimon a Chiara.-Bada che se ti fai battere da quella lì, ti finirò io personalmente, quindi ti conviene non perdere, se non vuoi passare il resto dei tuoi giorni come il mio amico!- Aggiunse con un tono semi-minaccioso, indicando l’entità attaccata alla sua spalla.
 
 Chiara sospirando le rispose:- Buona fortuna anche a te!- Aggiungendo poi:- Ah, LadyDevimon,- - Si?- Chiese quella, che già si stava levando in volo.- Solo una raccomandazione!-
 
 -Sarebbe?- 
 
-NESSUNA PIETÀ! –
 
Gli occhi di LadyDevimon scintillarono crudelmente- Pietà? Io non conosco il significato di tale parola!- Affermò. Poi si levò in volo fino a raggiungere Angewomon.  Lo  scontro ebbe inizio.
 
Da terra le due ragazze si erano gettate l’una contro l’altra, calciando, mordendo, graffiando e tirandosi i capelli, cercando di sopraffarsi a vicenda. In cielo le due Digimon non erano da meno.
 
 Si udivano solo urla di dolore e insulti, e rumore di schiaffi e calci. Dopo diverse ore, finalmente a terra sembrò giungere una conclusione dello scontro.
 
 Chiara era riuscita ad atterrare la sua avversaria, e la teneva schiacciata contro il suolo. –Hai perso!- Sentenziò trionfante, ansimando per lo sforzo. -Sei sicura?- La apostrofò l’altra.- Guarda di la!- Aggiunse, con un tono di voce che insospettì la riccia. Si voltò e quello che vide la fece impallidire.
 
 LadyDevimon era a terra, ansimante per la fatica e Angewomon le puntava alla gola una delle sue frecce sacre. A quel punto si infuriò.
 
- Allora?- Enunciò Kat, ormai sicura della sua vittoria. - Pensi di aver vinto?- Le chiese Chiara. - Si- Rispose lei. - Bene, stai a guardare!- le disse, poi si voltò verso le Digimon e gridò all’angelo caduto.- LadyDevimon! Ora!-
 
immediatamente quella reagì. Approfittando del fatto che la sua avversaria si era distratta per via dell’urlo della sua protetta, aveva usato la sua mano sinistra per distruggere la freccia che Angewomon le puntava addosso, poi l’aveva spinta con le gambe, facendola cadere a terra, e rialzatasi di scatto le saltò addosso tenendola ferma con la mano destra.
 
Angewomon non aveva avuto modo di reagire. Si era distratta un secondo, e, da che stava vincendo, si era ritrovata alla mercé della sua avversaria.
 
 –Bene!- Sentenzio Chiara.-
-ANGEWOMON!-Gridò angosciata Katrina, vedendola in balia dell’altra. Vide con orrore che LadyDevimon aveva alzato la mano sinistra preparandosi a finire la sua avversaria. Si dibatté disperatamente per sottrarsi alla presa dell’altra, ma Chiara era troppo forte perché ci riuscisse. Iniziò a piangere disperata, finché Chiara non le tirò uno schiaffo. Si bloccò di colpo.
 
Poi Chiara si girò verso LadyDevimon, che sembrava aspettare un suo segnale per finire il lavoro. Si sentì cogliere dalla disperazione e dal senso di colpa. Era colpa sua, si diceva, era solo colpa sua. Se solo non avesse provocato Chiara, se solo non avesse offeso la sua Digimon, forse tutto questo non sarebbe successo! Si  maledisse più e più volte, e si rese conto di essere stata crudele con la sua Digimon. Si vergognò, soprattutto pensando che forse non avrebbe avuto la possibilità di scusarsi. Ripensò alle parole che le aveva detto. Ma che le era preso? Possibile che la voglia di umiliare la sua rivale la portasse a perdere il controllo in quel modo? Che la portasse a dimenticare le cose davvero importanti? Spero che in cuor suo l’angelo se la sentisse di perdonarla. Poi  si voltò verso Angewomon e attese l’inevitabile.
 
L’altra dal canto suo si sentiva in colpa, forse anche più della sua protetta. Tutto questo era accaduto anche per causa sua, se fosse riuscita ad imporsi e a far smettere Katrina di parlare in quel modo, forse adesso non si sarebbe trovata in quella situazione! Pensò che aveva perso il suo tocco e che per questo ora molto probabilmente lei sarebbe morta e Katrina si sarebbe ritrovata sola alla mercé di entrambe. Le parole che le aveva rivolto non contavano. Katrina aveva un carattere per certi versi spigoloso, e questo la portava ad avere dei momenti in cui sembrava dimenticare le cose importanti. La perdonò e sperò che lei la perdonasse, in caso fosse morta, per non aver saputo proteggerla anche da se stessa.  Smise di pensarci e si voltò verso Chiara in attesa della sua decisione.
 
Anche  LadyDevimon fremeva per l’eccitazione e gioì ancora di più quando incontrò lo sguardo disperato di quella Katrina, al vederla tenere Angewomon  in suo potere. Si era voltata verso Chiara, attendendo il suo segnale, preparando la mano sinistra in anticipo. Per quanto potesse apparire strafottente nei suoi confronti in realtà a LadyDevimon piaceva la sua partner e voleva davvero accontentarla, anche se non l’avrebbe ammesso neanche sotto tortura.  
 
Chiara era molto soddisfatta di come erano andate le cose. Ora aveva in pugno Katrina in tutti i sensi. Si voltò e vide che la sua Digimon attendeva un suo segnale per finire il lavoro. Sotto di lei giaceva la sua nemica inerte, girata in direzione di Katrina, che ricambiava il suo sguardo, disperata. Si sentì pervadere dall’eccitazione, ma si trattenne. Considerò il da farsi: da una parte avrebbe potuto ordinare a Lady di finire Angewomon una volta per tutte, così da liberarsi poi di Katrina subito dopo. Dall’altra poteva sempre decidere di risparmiare le loro vite, in modo da poter spiegare loro quello che secondo lei stava accadendo e decidere da lì il da farsi. Non che ne avesse bisogno, avrebbero potuto benissimo cavarsela da sole lei e Lady, ma in fondo se fossero rimaste insieme avrebbero risparmiato tempo. L’idea di potersi sbarazzare di quella presuntuosa di Katrina era così allettante che fu sul punto di dare l’ordine, ma all’ultimo istante ci ripensò.
 
- LadyDevimon!- Iniziò con tono solenne- quella si preparò a colpire- Abbiamo vinto. Abbiamo mostrato di essere le migliori!- Proseguì.
 
- Già!-Esclamò Lady eccitata
 
-Visto che è così, credo che potremmo anche risparmiarle, non ti sembra?- Le chiese poi-
 
LadyDevimon si girò a guardarla sconcertata.- E perché?- Le domandò.
 
- Perché abbiamo fatto capire loro chi comanda. Ci siamo mostrate  superiori. Non vale la pena di eliminarle, visto che non hanno alcuna possibilità di batterci ora, né l’avranno in  futuro. – Concluse convinta.
 
La Digimon non sembrava d’accordo, poi ci pensò su, e le rispose:- è vero, hai ragione. E sia. Lasciamole vivere!- L’aveva fatto un po’ per accontentarla e un po’ perché in fondo, senza la sua rivale, si sarebbe divertita molto meno.
 
Chiara approvò , poi si voltò a guardare la sua prigioniera.
 
Il tempo era sembrato fermarsi per Katrina e Angewomon, ed aveva ripreso a scorrere solo quando avevano sentito che non le avrebbero uccise, Kat era scioccata. Chiara, nonostante gli insulti a lei e alla sua Digimon voleva risparmiarle?
 
Anche Angewomon non riusciva a crederci. Soprattutto non poteva credere che la sua arcinemica rinunciasse ad eliminarla semplicemente perché glielo aveva chiesto un’umana. Era proprio vero? Sembrava di si.
 
-Allora, possiamo finirla con le stupidaggini e comportarci da persone civili adesso?- Aveva chiesto Chiara, con un tono di voce sorprendentemente gentile, nonostante tutto. Kat era ancora più scioccata di prima. Non c’era traccia di arroganza o scherno nella voce dell’altra. Troppo scossa per fare altro, si limitò ad annuire. Poi Chiara allentò la presa, si alzò e le tese la mano per aiutarla ad alzarsi da terra. Lei la prese, accettando il suo aiuto con gratitudine. Con la coda dell’occhio vide che anche LadyDevimon stava aiutando Angewomon a rialzarsi.
 
Lady aveva allentato la presa che aveva sulla biondina che ne era rimasta sorpresa. Si era alzata e aveva allungato la mano verso la sua nemica sconfitta per “aiutarla” ad alzarsi, l’altra l’aveva afferrata senza pensarci, e a quel punto lei l’aveva tirata su con eccessiva forza, facendole fare un capitombolo, tanto per concludere in bellezza.
 
Si era guadagnata un occhiata sorpresa di Katrina una di mezzo rimprovero e mezza rassegnazione da parte di Chiara e una mezza occhiata di rabbia della Biondina. Ora lei la guardava con aria interrogativa, che si trasformò in un sorriso, non appena vide la faccia innocente che l’altra aveva messo su. Lady allora aveva allungato la mano normale e aveva tirato su l’altra, che si reggeva in piedi a fatica. L’aveva poi accompagnata dalla sua protetta. 
 
Chiara guardandola le chiese:- Era proprio necessario, eh?- E LadyDevimon rispose:
 
- Non ho saputo resistere!- Con finto tono mortificato, poi aveva aggiunto beffardamente:- E poi sei tu che hai detto nessuna pietà, no?-
 
 -Touché, - Aveva sospirato Chiara. – Non ti smentisci mai, vero?- Aveva aggiunto poi.
 
– Ho imparato dalla migliore!- Aveva risposto Lady, facendo commuovere Chiara che aveva replicato:
- Grazie mille!- Mettendo su un espressione davvero comica.
 
A quella vista Kat fu sul punto di scoppiare a ridere ma si trattene poiché LadyDevimon aveva cominciato a marciare verso di lei con uno sguardo a dir poco inquietante. Si fermò davanti a lei, e avvicinò il viso a quello della ragazza sibilando:- Qualcuno ti ha forse detto che potevi ridere?-
 
-No.- Aveva squittito lei. LadyDevimon aveva alzato la voce aggiungendo:
 
-E allora … - Kat temette il peggio, ma LadyDevimon avvicinò il suo viso a quello della ragazza e la fissò per qualche secondo.
 
Le altre trattennero il fiato, e Lady scoppiò in una fragorosa risata, per poi rivolgersi a Katrina e ridacchiare:
 
 – Dovresti proprio smetterla di essere così credulona!- Avrebbe voluto essere seria, ma a causa delle risate uscì in maniera talmente comica che le altre ammutolirono di colpo. – Che silenzio!- Commento Lady, sempre con quel tono comico, a quel punto scoppiarono a ridere tutte e quattro, dopo di che Katrina decise di controllare come era ridotta Angewomon.
 
Si scoprì che aveva una caviglia slogata. In quelle condizioni non poteva muoversi. Chiara suggerì di accamparsi e di curare l’angelo, e furono tutte d’accordo. Dopo aver acceso il fuoco si procurarono del cibo, e Chiara prese la parola.
 
- Allora, se non sbaglio eravamo rimaste alla mia teoria!-
 
 -Ancora!-Sbottò Katrina suscitando apprensione nelle altre tre.
 
–Hai qualcosa in contrario, Kat?- Chiese Chiara
 
- No, però secondo te non sarebbe meglio aspettare gli altri se ce ne sono?- Domandò Katrina,
 
- Mi sorprendi!- Esordì Chiara.- Era esattamente quello che volevo dirti io, quando mi hai interrotta!- Concluse compiaciuta
 
- Bene.- Affermò Angewomon- Ma come si fa a sapere se ci sono altri ragazzi?- Chiese dubbiosa.
 
 - Ho io la soluzione!- Esclamò Chiara. Poi, rivolgendosi a LadyDevimon le chiese:- Ti spiacerebbe portarmi il mio portatile?- Alla qual cosa l’angelo caduto rispose con una linguaccia, poi fece quello che le era stato chiesto, - Grazie!- Ringraziò Chiara, poi prese a ticchettare furiosamente i tasti.
 
Dopo un po’ sembrò essere arrivata ad una soluzione.- Guardate qui!- Esclamò girando lo schermo in modo che le altre potessero vederlo. Su di esso c’era una mappa digitale, che mostrava il punto in cui si trovavano e l’area circostante.
 
Oltre a quattro puntini luminosi che rappresentavano loro, ce ne erano altri tre poco distanti, più un altro di colore blu, un po’ più lontano. –Queste che vedete qui siamo noi!- Aveva spiegato Chiara alle altre tre.- Mentre questi altri sono i nostri futuri compagni di viaggio.-
 
- Come fai ad esserne sicura?- Aveva chiesto Katrina.
 
- Lo so perché io stessa ho sviluppato il programma che permette di avvertire la presenza di altri umani accompagnati da Digimon, attraverso l’analisi di particolari onde emesse dai Digivice.-
- Uau!- Commentò Kat sinceramente impressionata.
 
- Complimenti!- Le fece eco Angewomon.
 
- Non è niente, e poi devo ancora completarlo.- Borbottò Chiara nervosamente, abbassando la testa e grattandosi la nuca, imbarazzata.
 
- Ma va! Sei sempre la solita modesta. Hai fatto uno splendido lavoro invece.- Si complimentò LadyDevimon.
 
-  Perché dici che non è completo?- Chiese Angewomon a quel punto.
 
- Perché ancora non posso sapere quali sono i Digimon degli altri.- Rispose Chiara un po’ delusa. –
 
Stava per aggiungere che avrebbe avuto bisogno di più tempo, quando dai cespugli si udì un suono di passi in avvicinamento, seguito da una voce maschile profonda che proclamò:
 
- Se non ti dispiace, ci pensiamo da soli a presentarci.- Le ragazze e le due Digimon si girarono simultaneamente verso la direzione dalla quale proveniva la misteriosa voce.
 
Dal cespuglio s’intravide una figura umanoide, che avvicinandosi mostrava delle sembianze leonine. Si fermò a pochi passi da loro ed esclamò:- Io sono Leomon. Lieto di conoscervi.-
 
 -Sa-sa-salve a t-tutti!- Squittì una vocina timorosa, che sembrava provenire da dietro Leomon.
 
Le ragazze fissarono confuse l’uomo leone, che scosse la testa poi volgendo lo sguardo verso la sua gamba pronunciò esasperato:
 
- Suvvia ragazzo, non devi spaventarti!-
 
  -Ma –ma-i-io n-on s-s-sono f-forte come te!- Protestò  la vocina.
 
Le ragazze si scambiarono un’occhiata confusa, mentre Leomon scuoteva la testa. Ma di tanti umani che c’erano proprio a lui doveva capitare il più fifone? Sospirò poi replicò al ragazzo:
 
 – Essere forti non vuol dire tutto nella vita. Su, ora fatti vedere. Andrà tutto bene.-
 
 -Sicuro?- Insistette la vocina.- Si!- Lo rassicurò lui.
 
 Allora da dietro la gamba del Digimon sbucò la testa di un ragazzo. Dopo essersi guardato attorno abbandonò il suo rifugio per presentarsi alle altre. –Salve. Mi chiamo Timothy. Ma voi potete chiamarmi Tim.-
Le altre lo osservarono. Era magrissimo, portava un paio di occhiali tondi che gli davano un aspetto da secchione e indossava una maglia verde scuro e un paio di pantaloni corti neri. Aveva corti capelli neri, dei quali una ciocca gli ricadeva sul davanti e gli occhi color nocciola . Aveva un’aria spaurita, e la cosa si fece più evidente nel momento in cui il suo sguardo si posò su LadyDevimon.  
 
A quel puntò impallidì, assunse una posa che faceva trasparire tutto il suo terrore e cominciò a tremare vistosamente- . Poi balbettò con voce stridula:- Che-che ci f-fa q-qui quella strega?- Puntandole il braccio contro.
 
 A quel punto i presenti si prepararono al peggio. Un silenzio spettrale calò improvvisamente, e tutti si voltarono a fissare l’angelo caduto, attendendo una sua reazione.
 
 Quella intanto aveva assunto un’aria a dir poco furibonda, con uno sguardo che avrebbe fatto tremare anche Apokarymon.
 
– Come hai osato chiamarmi?- Sibilò fissando il suo sguardo sul ragazzo tremante.
 
Lui sussurrò:- Strega!- In preda al terrore.
 
Allora lei si scagliò sul ragazzo, protendendo la mano sinistra in avanti ruggendo:- ME LA PAGHERAI!!-
 
a quel punto Tim svenne, Leomon avanzò per fermare l’angelo oscuro ma non ve ne fu bisogno.
 
Lady era partita all’attacco, con l’intenzione di eliminare quello sgorbio ma quando fu sul punto di riuscirci, si senti trattenere.  Lottò  per liberarsi dai misteriosi aggressori, salvo poi scoprire che si trattava niente di meno che della sua partner da un lato e dalla sua rivale, e la protetta di quest'ultima ,dall’altro.
 
-Lasciatemi immediatamente!- Ruggì.- Devo eliminare quello sgorbio!  Lasciatemi! Lasciatemi ho detto!- Sbottò, tentando di liberarsi.
 
Le ragazze strinsero la presa, poi la bloccarono, tenendola per la vita, e stringendole i polsi dietro la schiena. Se non ci fosse stata Angewomon le due ragazze sarebbero state in seria difficoltà.
 
Fu Chiara a cercare di calmare la situazione.- Adesso basta LadyDevimon! Smettila! Non è così che si risolvono i problemi!- La riprese tentando di calmarla.
 
- Infatti!-
 
-Ha ragione!-
 
Le fecero eco Kat e la sua Digimon.
 
Lady però sembrava non voler sentire ragioni.
 
Allora Chiara affermò:- E va bene. Speravo di non dover arrivare a questo, ma mi ci stai costringendo tu.- Dirigendosi verso il computer .
 
Premette velocemente alcuni tasti e, subito dopo, una forte luce si sprigionò dal Digivice, formando una sfera luminosa, alla cui vista l’espressione di LadyDevimon mutò da una di furia ceca ad una di terrore allo stato puro.
 
 Ciò colpi profondamente sia Leomon, che nel frattempo aveva aiutato Tim a riprendersi sia Kat e Angewomon. Nessuno di loro aveva pensato che l’angelo caduto potesse avere paura e oltretutto mostrarla così apertamente. 
 
- No! NO! NO!- Strillò Lady tenendosi la testa fra le mani e cadendo in ginocchio. – No! Non di nuovo!- Riprese con voce isterica, singhiozzando.
 
Chiara nel mentre stava pigiando alcuni tasti, e la sfera luminosa si era avvicinata alla sua partner.
 
- No! Aspetta! Non farlo!- Aveva insistito lei, tremando e piangendo. Ma Chiara sembrava impassibile. Pigiò un ultimo tasto e la sfera di energia avvolse la sua Digimon. A quel punto lei tentò di uscirne, arrivando persino a tentare di lanciare il suo Stormo dell’Oscurità, cosa che risultò inefficace.
 
- è inutile, lo sai anche tu che da li dentro i tuoi poteri non funzionano, e che non puoi uscire.- Poi aggiunse:- Rimarrai li dentro per un po’. Ti converrà riflettere su quello che hai fatto.- Detto ciò premette un tasto e la sfera si mosse  risucchiando LadyDevimon nel Digivice.
 
Quella premette le mani contro lo schermo dell’oggetto, con uno sguardo disperato. Guardò la sua partner sperando che quest’ultima cambiasse idea.
 
Tutti gli altri la fissarono un po’ confusi dalla situazione. Leomon aveva preso da parte Tim e aveva tentato di calmarlo. Intanto Kat e Angewomon si erano avvicinate a Chiara un po’ sorprese che la ragazza avesse potuto fare una cosa del genere alla sua Digimon, della quale andava fiera.
 
–Scusa ma ...- Le chiese Angewomon a quel punto.- Non pensi di aver esagerato un po’?-
 
-Anche a me sembra un tantino eccessivo!- Aggiunse Kat aspettando una risposta da parte di Chiara.
 
- Non mi sembrava di avere  altra scelta!- Rispose lei freddamente.
 
- Come ci sei riuscita?- Chiese Kat, che già immaginava di fare la stessa cosa ad Angewomon.
 
- Un altro programma collegato col Digivice.- Aveva detto Chiara. Kat avrebbe voluto chiederle come funzionava, ma il tono di voce depresso dell’altra la fece desistere dal suo intento.
 
 Chiara aveva poi detto fra sé e sé:- Perché? Perché fa così? Se solo non fosse così testarda e permalosa.- Le altre al sentire questo rimasero un po’ confuse. Angewomon non capì a cosa si riferisse, però notò che qualcosa era cambiato in Chiara. Sembrava mortificata e arrabbiata allo stesso tempo.
 
Ci pensò su, poiché fino a quel momento lei si era sempre comportata in maniera calma, non mostrando alcun segno di debolezza o incertezza. Capì che evidentemente non avrebbe voluto fare ciò che aveva fatto.
 
Intanto Leomon si avvicinò con Tim al seguito. Il ragazzo fisso le altre, per poi voltare lo sguardo cercando evidentemente qualcuno. Chiara, afferrato al volo chi stesse cercando afferrò il Digivice e gli disse- è qui dentro.- lui vide la Digimon della ragazza fissarlo gelidamente. Ebbe un sussulto, poi si accorse dei segni evidenti di pianto della Digimon e dell’aria mortificata della sua partner.
 
 Chiara lo rassicurò:- Non ti preoccupare, non la farò uscire finché non si sarà calmata.-
 
 -Non è colpa tua!- Le disse lui gentilmente. -Sta avendo quello che merita- Aggiunse, e a quel punto Leomon gli diede una leggera pacca sulla spalla e lo riprese:
 
- Certo che se tu avessi evitato d’insultarla, questo non sarebbe successo!-
 
 Lui ci pensò un attimo poi mormorò- Hai ragione. È colpa mia e della mia paura di tutto.- Poi si rivolse a Chiara.- Ti spiace farla uscire?-
 
 -Perché?- Chiese stupefatta lei, credendo impossibile che lui le chiedesse una cosa del genere
 
- Voglio chiederle scusa!- Affermò il ragazzo convinto.-
 
 Chiara era un po’ dubbiosa, però decise ugualmente di tentare. Poteva sempre farla rientrare lì dentro se fosse stato necessario. Si rivolse alla sua Digimon dicendole:
 
- Adesso ti faccio uscire. Tu cerca di controllarti d’accordo?-  Lei la fissò a bocca aperta. Poi annui impaziente di uscire dalla sua prigione. Chiara premette un tasto, e subito dopo LadyDevimon si ritrovò fuori. Fece un paio di capriole a mezz’aria per festeggiare la libertà appena ritrovata, poi si fermò davanti a Chiara.
 
 Prima che potesse dire qualcosa lei esclamò:- Sei perdonata. Tim vorrebbe dirti qualcosa.-
 
- Chi? Quello sgorbio?- Sbottò Lady, ancora offesa , fissando minacciosamente il ragazzo in questione. A queste parole Chiara sollevò il Digivice guardando Lady in maniera minacciosa. Lei si calmò all’istante. Poi si avvicinò al ragazzo cercando di non lasciarsi prendere dall’ira.
 
 Lui aveva fatto un passo avanti. Quando furono faccia a faccia tutti trattennero il fiato. –LadyDevimon!- Iniziò Tim
 
- Si, ragazzo?- Chiese lei.
 
- Io … ti chiedo scusa.- Mormorò chinandosi  leggermente in avanti.- Non avrei dovuto offenderti in quel modo .- Lei fu tentata di colpirlo in quel momento, ma ci ripensò e gli rispose:
 
- D’accordo, scuse accettate.-
 
-Lady?- La chiamò Chiara
 
- Si che c’è?- Chiese lei voltandosi-
 
-Non dimentichi qualcosa?- Lady ci rifletté un attimo poi si voltò verso il ragazzo e bofonchiò:- Io … ti … chiedo scusa … per aver cercato di ucciderti.- In maniera lenta trascinando le parole, come se provasse dolore nel pronunciarle.
 
- Ok, anch’’io accetto le tue scuse!- Replicò Tim allegramente.
 
–Bah, sei contenta ora?- Chiese Lady, voltandosi a guardare la sua protetta con un espressione di disgusto dipinto sulla faccia. – Si. – Le rispose lei calma e un po’ divertita.
 
 Angewomon e Kat erano scioccate. LadyDevimon che chiedeva scusa? Questo era veramente impressionante. Angewomon fissò incredula l’angelo caduto. Non credeva che avrebbe mai chiesto scusa per qualcosa. E invece pareva essersi sbagliata.
 
Chiara intanto si era avvicinata alla sua Digimon che però si era voltata dall’altra parte incrociando le braccia sul petto.- Lady … - Iniziò
 
-Che vuoi?- La apostrofò Lady freddamente. Non le era bastato umiliarla di fronte a tutti? Che altro voleva adesso? Si chiese spazientita. Quello che successe dopo sbalordì l’angelo oscuro.
 
Chiara si era avvicinata a lei e le aveva avvolto le braccia intorno alla vita. Poi poggiandole la testa su una spalla le aveva detto:
 
- Grazie. So quanto ti è costato. Sei veramente la migliore. Sono orgogliosa di te. Non avrei potuto desiderare una Digimon migliore di te!-
 
Lady era rimasta scioccata da quelle parole, ma finse il contrario e non volle voltarsi.
 
Allora Chiara riprese a parlare: - Scusami per quello che ho fatto prima. L’ho fatto perché, anche se tu non ci credi, io mi preoccupo per te, e ti voglio bene davvero. Io ci tengo a te e non voglio che il nostro rapporto si rovini per una cosa del genere.- Mentre parlava il suo tono di voce era cambiato diventando più stridulo, quasi come se stesse per mettersi a piangere. -Ci tieni davvero così tanto a me?- Avrebbe voluto chiederle Lady, incredula, non riuscendo a credere alle proprie orecchie  ma non fece in tempo perché Chiara scoppiò a piangere dicendo:- Tu sei la mia partner, sei sempre con me quando ne ho bisogno, certo lo fai a modo tuo, ma a me piaci esattamente per questo. Io non ho mai avuto nessuno che si comportasse così con me fino ad ora. Quindi per favore perdonami. Non voglio perdere la mia migliore amica.- aAquel punto Lady si girò a guardarla, e vedendola in lacrime sbottò:
 
- Smetti di frignare come una poppante, se davvero ci tieni così tanto al nostro rapporto! Mi stai bagnando tutta e le tue lacrime mi disgustano!- A quel punto Chiara si asciugò le lacrime, guadagnandosi un segnò di approvazione da parte della sua Digimon.- Ti perdono, ma adesso basta coi sentimentalismi ok?- Lariprese poi col suo solito tono sarcastico.
 
 Chiara l’abbracciò di nuovo e Lady le diede un leggero schiaffo dietro la testa dicendo:- E basta con questo appiccicume!-  Chiara lasciò la presa e Lady si ripulì come se fosse stata sporcata da qualcosa.
 
Gli altri erano rimasti a bocca aperta, notando la reazione di Chiara e quella di LadyDevimon.
 
–Questa è la prima volta che la vedo piangere!- Aveva detto Kat agli altri
 
-Ed è la prima volta che vedo LadyDevimon reagire in maniera così insolita!- Aveva aggiunto Angewomon.
 
Si misero a ridere vedendo Lady impegnata a “ripulirsi” e borbottare qualcosa riguardo alle “disgustose dimostrazioni di affetto” degli umani.
 
Poi si udirono dei rumori e una voce allegra esclamare:- Hei, che ci siamo persi? Allora è qui la festa?-
 
Si voltarono tutti e videro apparire un Mammothmon con in groppa un ragazzo coi capelli castani arruffati e un sorriso enorme sul volto. Indossava  una maglia di colore blu scuro, pantaloni corti bianchi e aveva gli occhi azzurri.
 
 Subito dopo si sentì una voce flemme affermare:- Siamo arrivati in tempo-. Ciò che scioccò i presenti fu il vedere spuntare dagli alberi un Mummymon volante con sopra un ragazzo dai capelli scuri tirati verso il basso  dagli occhi verdi e con un insolita espressione fissa sul viso.
 
-Come mai Mummymon vola?- Si chiese Leomon  scioccato.
 
Chiara gli rispose:- Probabilmente ha usato il D-Modificator, detto anche D-Morpher.-
 
- Per gli esperti DMM- Confermò il ragazzo dallo sguardo fisso. Si voltarono confusi verso di lui. Lui fece cenno a Mummymon di atterrare, e dopo che fu sceso si poté vedere che aveva una maglia nera con un teschio sopra pantaloni corti fino al ginocchio stracciati e scarpe nere coi lacci grigi
 
- Io mi chiamo Rick, mentre il mio amico è Mummymon.- si presentò.
 
–E io sono Chris!- Esclamò sorridente il ragazzo dall’aria solare.- E lui è Mammothmon!- Aggiunse scivolando lungo la proboscide del suo partner.
 
 Le ragazze si presentarono- Io sono Katrina, mentre lei è Angewomon.- –Molto lieta di conoscervi!- Aggiunse Angewomon.
 
 –Il piacere è nostro!- Replicò Chris.
 
- Sono estasiato!- Rispose con tono piatto Rick. Poi si rivolse a Chiara- Tu conosci il DMM?-
 
-Si- Rispose lei- L’ho usato per creare dei nuovi attacchi per la mia Partner.- Rivelò.
 
- Umh, una LadyDevimon … interessante.- Commentò Rick. -  Dimmi il puntino blu sul tuo computer … -Continuò lui.
 
-Si?- Chiese Chiara
 
- Hai forse usato … -
 
 -La funzione speciale?- Lo anticipò Chiara intuendo dove volesse arrivare.
 
 -Si.- Confermò lui.
- L’ho fatto, si.- Ammise Chiara.
 
- Com’è andata?-
 
 -C’è voluto tempo ma il risultato è stato eccellente!- Asserì Chiara con tono soddisfatto. Poi aggiunse:-Immagino che tu abbia usato il DMM per modificare Mummymon.-
 
- Si, volevo che potesse trasportarmi in volo.- Replicò Rick.
 
 –Già. È fissato con il volo lui!- Gli fece eco Chris.
 
 –Scusate, qualcuno di voi ha visto Timothy per caso?- Chiese Leomon a quel punto. Si guardarono intorno ma non lo videro.
 
- Tim è sempre il solito!- Commentò Chris.
 
-Già.- Rispose Rick.
 
 Kat domandò:-Voi lo conoscete?-
 
I ragazzi annuirono. – Era con noi quando siamo arrivati qui. Siamo molto amici fra noi!- spiegò Chris.
 
- Si ma dov’ è? Dove si è cacciato?- Esclamò Leomon colto da un attacco di panico. Ad un certo punto notarono un cespuglio che tremava. Si avvicinarono tutti. Si misero tutti intorno ad esso.
 
 Poi Chris infilò la mano nel cespuglio. Si vide un’ombra uscire da quest’ultimo.
 
L’ombra fini dritta in braccio a LadyDevimon. Era Tim, tremante di paura con gli occhi chiusi. Senza accorgersene aveva appoggiato la mano sul seno di LadyDevimon. Sempre a occhi chiusi lo schiacciò leggermente. Lei intanto lo guardava tutt’altro che felice. Ad un certo punto lui sembrò capire e aprendo gli occhi di scatto, tolta la mano da li tentò di saltare  in braccio a Leomon. 
 
Ma era bloccato dalla paura. Fissò  LadyDevimon con le lacrime agli occhi e con tono supplichevole la imporò:
 
- Ti prego, non uccidermi!-Lei gli rispose:
 
- Per quanto io sia tentata di farlo sento che non varresti neanche la fatica che farei per ucciderti.- Poi lui scese e andò vicino al suo Digimon.
 
– Ci siamo tutti?- Chiese a quel punto Katrina.
 
- No- Risposero all’unisono Chiara e Rick.
 
– Chi manca?- Volle informarsi Angewomon.
 
Rick e Chiara si scambiarono un’occhiata complice. Gli altri s’incuriosirono. Poi Lady chiese:
 
- Scusa ma che cosa sarebbe la funzione speciale?- Ricordandosi di averli sentiti parlare di una cosa simile poco prima.
 
–La funzione speciale permette di creare da zero un Digimon.- Spiegò Chiara.
 
 – Davvero?- Chiesero gli altri. – Si, ma è un programma molto delicato e complesso da usare.- Aggiunse Rick.
 
–Sembra fatto apposta per te, allora!- Costatò Lady a quel punto, rivolgendo uno sguardo compiaciuto alla sua partner.
 
- Cosa c’entra questo con chi manca?- Chiese Angewomon
 
– C’entra, perché l’ultimo che deve arrivare è il mio secondo Digimon- Rivelò Chiara.
 
- Secondo Digimon?- Chiesero tutti tranne Rick.
 
- Si, esatto.- Rispose Chiara.
 
 Subito dopo si udì un rumore di passi veloci, segnale che qualcuno arrivava in tutta fretta. Dai cespugli sbucò una figura.
 
Era un Digimon dalle fattezze animali somigliante ad un grosso lupo di color grigio, alto quanto una persona , dotato però come gli umani di cinque dita sia sulle zampe anteriori sia su quelle inferiori. La  somiglianza con un lupo era talmente accentuata da far sembrare un WereGarurumon un cane più che un lupo.
 
- Ecco, è arrivato!- Affermò Chiara.
 
Pur non essendo molto alto il nuovo Digimon era molto muscoloso, e aveva lunghe zanne affilate che luccicavano, aveva due occhi scuri e minacciosi, ed aveva una coda che muoveva pigramente.
 
–Scusate il ritardo!- Pronunciò con una forte voce maschile.
 
- Io sono Werewolfmon- Si presentò poi.
 
 –E così questo è il tuo secondo Digimon?- Chiese Kat.
 
- Si!- Rispose Chiara, poi la provocò:- Invidiosa?-
 
-No di certo!- Replicò lei.
 
–A che livello sei?- Aveva chiesto Angewomon incuriosita.
 
- Mega.- aveva risposto lui.
 
- Cosa?- Aveva esclamato quella sbalordita.
 
- Già. Quando Chiara ci si mette fa le cose per bene!- Aveva commentato Lady mentre si era avvicinata per dare un’occhiata al nuovo arrivato.
 
- Lieto di conoscerti!- Gli aveva detto lui, allungando la zampa  come per invitarla a stringerla. Lei aveva dato la sua e se le erano strette.
 
 Poi Werewolfmon si era rivolto a Chiara dicendo:-Mamma, sono spiacente di non essere arrivato prima. È andato tutto bene?-  
 
 Chiara era arrossita poi aveva risposto:- Si, ma per favore evita di chiamarmi Mamma ok?-
 
 -D’accordo Mamma!- Aveva risposto lui suscitando l’ilarità dei presenti.
 
– Allora ci siamo tutti?- Chiese Kat.
 
– Si ma  dov’ è Tim?- Chiese Leomon preoccupato. Era sparito di nuovo.
 
I ragazzi si guardarono ed esclamarono in coro con rassegnazione- Di nuovo? Uffa!-
 
- è sparito per sempre?- Chiese LadyDevimon estasiata  dall’eventualità che lo sgorbio fosse sparito.
 
- No non credo.- Le rispose Chiara
 
- Bisogna trovarlo!- Affermò Chris-
 
 - Non contate su di me!- Esclamò Lady alzandosi in volo con noncuranza.  
 
-Si ma dove lo cerchiamo?- Chiese Katrina.
 
- Non lo so- rispose lui. Poi iniziò una discussione su dove e come cercare il ragazzo. Non si riusciva a trovare un accordo.
 
Nel frattempo Leomon era in preda al panico  e si guardava intorno istericamente, Angewomon era preoccupata, Mammothmon ,  Mummymon e Werewolfmon un po’ confusi e LadyDevimon volteggiava in aria festeggiando.
 
 Rick, che fino a quel punto era rimasto seduto ad osservare la scena si alzò e si avvicinò ad un albero. Tutti gli altri lo seguirono con lo sguardo in attesa. Si fermò e disse con tono piatto
 
- Esci di lì. Il nuovo arrivato non ti ucciderà!- Gli altri lo stavano ancora fissando sbigottiti quando da dietro l’albero fece capolino Tim, che cercò con lo sguardo Leomon.
 
Il Digimon fu lieto di vederlo.
 
 I ragazzi rimasero sorpresi dal fatto che Rick avesse risolto il problema così in fretta. Furono tutti felici del ritrovamento di Tim, tranne LadyDevimon  che aveva una smorfia di disgusto sul volto e sembrava molto delusa. Nessuno ci fece caso.
 
Poi  Chiara si mise di fronte a tutti, e, attirata la loro attenzione con un gesto spiegò loro la sua teoria. Era convinta che il motivo per il quale fossero lì era perché stavolta la minaccia era esterna a DigiWorld. Non poteva essere qualcosa ordito da un tipo Virus, poiché ne avevano due nel gruppo, gli Anti-Virus certe cose neanche le sognavano  e, a parte poche eccezioni, i Digimon di tipo Dati erano poco bellicosi. Aggiunse anche che molto probabilmente gli sconvolgimenti che erano accaduti di recente potevano essere stati causati solo dall’esterno. Quindi era probabile che la minaccia fosse un Hacker abbastanza in gamba da aver creato dei programmi in grado di sconvolgere gli equilibri di DigiWorld. Evidentemente stava preparandosi a creare un programma di portata devastante e questo spiegava la necessita dei Virus per eliminarlo.
 
Gli altri furono soddisfatti dalla spiegazione e si decise che il giorno dopo si sarebbe cominciato a cercare informazioni sul loro nemico. Scesa la sera i ragazzi, su consiglio di Chiara, cercarono un riparo. Poi Chiara propose di controllare  quanto cibo c’era per poter organizzare la futura raccolta di esso.
 
 Scese la notte ed i ragazzi si sistemarono per dormire.
 
-Ci vorrebbe qualcuno che facesse la guardia!- Stava dicendo Chris.
 
- Si ma chi?- Aveva chiesto Tim
 
- Mah, non saprei.- Aveva replicato lui.- Mammothmon è troppo lento , quindi non può andare. -
 
– Lo farei io- S'aggiunse Leomon.- Ma sono troppo stanco. Stare dietro a Tim mi prosciuga completamente!- Gli altri lo guardarono comprensivi.
 
- Potrei farlo io!- Propose allora Mummymon.
 
- Non puoi ancora combattere, ricordi?- Lo fermò Rick.
 
La mummia abbassò la testa imbarazzato.
 
- Perché no?- Chiese Kat incuriosita.
 
- Sto eseguendo un controllo, sarà fuori combattimento per un po’.- Spiegò Rick.
 
– Ah, ok.- Replicò Kat un po’ intimidita dal tono privo di emozione del ragazzo.
 
- Angewomon è fuori discussione!- Affermò poi.- Visto che ha una caviglia slogata!-.
 
Lanciò un occhiataccia a Chiara e a LadyDevimon. La prima non si scompose, la seconda ghignò perfidamente. Werewolfmon si grattò la testa confuso.
 
- C’è stata una breve lite!- Gli spiegò Chiara.- Niente di serio comunque non preoccuparti!- Aggiunse notando l’espressione corrucciata di lui.
 
- Sappiamo badare a noi stesse!- Le fece eco Lady, sicura di sé.
 
 –Quindi rimango solo io!- esclamò Werewolfmon.- Così sembra.- Confermò Chiara.
 
 Un secondo dopo il Digimon cominciò a brillare e rimpicciolì. Era tornato a livello intermedio.- Scusa, ma non ce la faccio proprio !- Ammise mortificato.
 
- Non preoccuparti Puppymon!- Gli rispose Chiara accarezzando la testa del piccolo cucciolo. Era molto simile ad un cucciolo di cane lupo, aveva dei denti piccoli e affilati, piccoli artigli ed un aspetto adorabile. Anche LadyDevimon guardandolo, non poté fare a meno di sorridere.
 
Chiara se ne accorse e la punzecchiò- Ma che fai?-
 
 -Io? Niente!- Replicò lei imbarazzata. –
 
 Si, si!- Aggiunse Chiara maliziosamente.- Raccontalo a qualcun altro.-
 
- Ti ho detto che non ho fatto niente!- Protestò la Digimon stizzita.
 
- Ok!- Le rispose Chiara.
 
- Allora chi fa la guardia stanotte?- Volle informarsi Chris.
 
Tutti si voltarono verso LadyDevimon, che li fissò incerta.
 
- Lady … - Iniziò Chiara. Quella la fissò infastidita.- Tu sei perfetta per fare la guardia stanotte!-
 
-E perché?- Volle sapere lei.
 
- Ovvio: puoi volare, vedi benissimo al buio e spaventi tutti quelli che ti guardano!- Affermò Chiara sperando di convincerla.
 
– Beh non posso darti torto!- Replicò.- Va bene ci vado io. Buonanotte a tutti!- Salutò. poi si alzò in volo.
 
Stava per mettersi di fronte all’entrata della grotta ,poi si fermò e voltandosi guardò la sua protetta con uno sguardo che non faceva presagire nulla di buono
 
-Oh, che sbadata quasi dimenticavo!- Pronunciò con finto rammarico. Poi si buttò addosso a Chiara la bloccò con la mano ingigantita, la fissò un momento negli occhi e fece  una cosa che nessuno si sarebbe mai sognato di vederle fare. Le diede un piccolo bacio sulla guancia.
 
- Buonanotte!- Le augurò poi, con un tono insolitamente affettuoso e andò a fare la guardia.
 
Tutti guardarono la ragazza stupiti, lei dal canto suo era scioccata e poi pensò "E così non ti fanno poi tanto schifo le disgustose dimostrazioni di affetto, vero Lady?" Poi si voltò e augurò la buonanotte a tutti.
 
 Tim si era appallottolato vicino a Leomon. Chris era sdraiato vicino a Mammothmon che gli aveva avvolto la proboscide in vita. Tutti e quattro erano sprofondati nel sonno.
 
Kat era sdraiata vicino ad Angewomon e le stava cambiando la fasciatura.
 
 -Bene allora.- Pronunciò Rick. Poi  rovesciò la testa all’indietro. Pochi secondi dopo si era addormentato. Le  ragazze risero.  Mummymon era sdraiato vicino a lui, russando sonoramente.
 
 Chiara stava per addormentarsi con Puppymon accucciato vicino a lei profondamente addormentato. Ripensò agli eventi della giornata. L’incontro con Kat, la rissa , l’arrivo degli altri. Erano sicuramente molto strampalati. Però in fondo non erano male. Si voltò e vide che Kat dormiva profondamente tra le braccia di Angewomon. L’angelo però non dormiva.  Girò  la testa per guardarla, poi le sussurrò con tono mortificato:
 
- A proposito di lui...-
 
Chiara la interruppe dicendo:-Ormai è acqua passata. Ora l’importante è che ci siamo chiarite.
 
–Ok!– Replicò l’angelo, sollevata dal costatare che la ragazza sembrava non serbare rancore, poi le chiese:- Come fai ad andare d’accordo con lei?- Riferendosi a LadyDevimon.
 
Chiara assunse un’ aria enigmatica e rispose: - Fa la sostenuta, ma in realtà credo che ci stia prendendo gusto a fare l’eroina. A modo suo ovviamente.-
 
 Angewomon sorrise sentendole dire ciò. Ripensò  al piccolo scontro  verbale che Chiara aveva avuto con Lady e chiese- Non ti spaventa quando fa così?-
 
Chiara aveva afferrato al volo quello che l’angelo intendeva dire e rispose:- Stavolta me la sono cercata. Comunque con me lo fa in maniera semi-seria.- L’angelo sembrò tranquillizzarsi a quelle parole.
 
Poi ripensò alla reazione avuta da Lady quando Chiara l’aveva rinchiusa nel Digivice.
 
- Le fa così paura per quello?- Domandò. Chiara all’ inizio non capì cosa volesse dire. L’angelo allora le indicò il Digivice e Chiara rispose:
 
- Si. Per questo mi dispiace doverlo fare, anche se a volte è necessario.- Tristemente. Anche Angewomon s’intristì per la cosa.
 
Poi Katrina si mosse e biascicò semi-intontita dal  sonno, ma con evidente disprezzo nella voce, velato di minaccia- Che hai da parlare tanto? Fai comunella col nemico? Devo considerarlo un tradimento?-  
 
Angewomon s'affrettò a replicare, preoccupata:- No, no è tutto ok. Ero solo curiosa riguardo a certi atteggiamenti di LadyDevimon tutto qui.-
 
- Ah, ok.- Borbottò Kat, per poi tornare a dormire. Poi Angewomon chiese:- Ma da quand’è che Lady mostra affetto per qualcuno?- Riferendosi al “bacio della buonanotte che aveva dato a Chiara.
 
- Non lo so. Credo che in fondo le piaccia avere un’umana a cui badare e che la consideri più di uno strumento …- Aveva risposto lei
 
-Che intendi dire?- Aveva domandato Angewomon a quel punto.
 
- Ma si, credo che sia perché finalmente ha qualcuno che si preoccupa per lei. Non credo che le sia mai successo prima.- Angewomon ci pensò su e capì che forse non aveva tutti i torti.
 
Poi decise di mettersi a dormire. Augurò la buonanotte a Chiara e si girò dall’altra parte, sprofondando nel sonno.
 
Chiara a quel punto sentì le palpebre farsi pesanti e si addormentò, stringendo più vicino Puppymon.
 

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Capitolo 3
*** Capitolo II Pianificazioni ***


Capitolo II Pianificazioni

 
 
 
La mattina dopo i ragazzi si svegliarono e si prepararono per la colazione. Ognuno di loro era indaffarato a sistemare o preparare qualcosa.  Intanto Kat era ancora addormentata, mentre di Angewomon non c’era traccia. Mancavano anche Chiara e Puppymon. 
 
Kat  era immersa in un sognò meraviglioso. Era già mezza sveglia quando sentì dei passi avvicinarsi. Era convinta che fosse Angewomon quindi, senza voltarsi le disse- Senti io ho ancora sonno. Vai a scocciare qualcun altro Spennacchiata-
 
-Spennacchiata? È così che la chiami? Mi sorprende che la biondina ti stia ancora dietro- disse la Digimon alle sue spalle.
 
Katrina si spaventò all’udire quella voce. Si voltò di scatto e si trovo davanti niente di meno che LadyDevimon che la guardava con aria malefica.
 
 Terrore si dipinse sul volto della ragazza. La Digimon aveva appoggiato un piede su un suo fianco, sempre fissandola. La ragazza voleva chiamare aiuto, sicura che la Digimon l’avrebbe uccisa. Tentò di farlo ma la voce non voleva saperne di uscire. Lacrime si affacciarono sui suoi occhi.
 
 L’altra inclinò il capo e disse- Sei veramente patetica- con un tono inquietante che spaventò ancora di più la ragazza.- Se ti uccidessi ora farei un favore alla biondina e mi toglierei una bella soddisfazione- disse meditabonda, mentre passava una mano sul viso della sua vittima tremante.
 
Kat non si era mai sentita così impotente. Era paralizzata dal terrore e si chiese se avrebbe rivisto Angewomon  almeno un ultima volta.
 
 Intanto Lady continuava ad accarezzare piano la sua vittima. Sollevò la mano sinistra come per volerla abbattere sul viso dell’altra. Quella chiuse gli occhi. Lady avvicinò la mano artigliata al suo viso, lo toccò e disse
 
- Vuoi sapere una cosa?- Kat aprì gli occhi e annuì- Bene, sappi che la tua Digimon mi ha chiesto personalmente di eliminarti.- disse Lady.
 
Lei non poteva crederci- Non è vero- sussurrò.-
 
Invece si- riprese Lady- Perché è esasperata dal tuo atteggiamento irrispettoso  nei suoi confronti. E ha ragione. Non sei che una piccola ingrata, è colpa tua in fondo se si è ferita ieri, no?-
 
- è s-stato un incidente- protestò debolmente Kat.
 
- No, non è stato UN INCIDENTE. Tu hai attaccato briga con Chiara, e TU hai ORDINATO alla biondina di attaccare e, se non ricordo male, sei stata Tu a minacciarla che non l’avresti più voluta con te se avesse perso.- proseguì l’angelo caduto.
 
- Si ma …  -  tentò l’altra
 
– E ieri sera l’hai quasi considerata una traditrice solo perché stava parlando con Chiara.- concluse.
 
Kat le disse- Beh si, ma che centra lei con voi?-
 
- Sono cose che riguardano lei e noi, e , se non fossi stata troppo impegnata a crogiolarti nella tua presunta superiorità forse lei te ne avrebbe parlato.- disse allora Lady gelidamente.
 
Kat era scioccata. Si arrese all’evidenza. Ciò che la Digimon le aveva detto era tutto vero. Si sentì in colpa e , abbassando la testa disse- Si hai ragione. Sono solo una presuntuosa. Avanti, fa di me ciò che vuoi.-
 
 - Ma come- chiese con sarcasmo Lady- non vuoi esprimere un ultimo desiderio?-
 
 -Perché, posso?- aveva chiesto sorpresa lei
 
- Certo, ai condannati a morte non si nega nulla- aveva detto in tono serio Lady.
 
Kat ci pensò su poi disse:- Vorrei solo che Angewomon mi perdonasse. Non me la sento di dirglielo però. Potresti farlo tu per me?- disse guardando la Digimon in modo supplichevole, con le mani giunte avanti a se.
 
- Potresti essere più precisa?- domando lei
 
- Io vorrei che mi perdonasse per essere stata presuntuosa e irrispettosa nei suoi riguardi per tutto questo tempo. Vorrei che sapesse che le sono grata per tutto quello che ha fatto per me e che, se potessi tornare indietro, non rifarei ciò che ho fatto fino ad ora.
 
- Molto bene- Sogghignò Lady facendo l’occhiolino alla ragazza di fronte a lei.- Kat non comprese il significato di tale gesto.
 
 Lady si voltò e disse , rivolta verso l’entrata della grotta- Allora Biondina hai sentito?-
 
-Si, certo- si sentì da fuori
 
- E allora che dici? La perdoni o devo finire il lavoro?-
 
- Non c’è più bisogno.-
 
-Peccato- disse Lady seccata.
 
 Intanto Kat era senza parole.
 
 Poi Angewomon apparve davanti all’apertura della grotta. Durante la notte, dato che le era stato applicato un farmaco la sua caviglia era guarita.
 
 - Allora, hai imparato la lezione?- chiese seria.  Gli occhi della ragazza  s’illuminarono di gioia nel vederla. Allungò le braccia verso di lei e con voce soffocata disse- Angewomon!-
 
 La Digimon si avvicinò a lei chinandosi per guardarla negli occhi. Poi si voltò verso l’angelo caduto e le disse:
 
- Grazie. Posso sapere come mai mi hai aiutata?-
 
 L’angelo caduto la fissò con espressione indecifrabile e disse- Perché, come Chiara dice spesso siamo tutti nella stessa barca.-
 
 A quel punto Angewomon sorrise, notando il calore col quale la sua rivale pronunciava il nome della sua protetta. Era davvero cambiata Lady. Si voltò nuovamente verso  Katrina la quale le gettò le braccia al collo  e  appoggiatale la testa sulla spalla disse, singhiozzando
 
- Grazie, grazie.- poi i singhiozzi si fecero troppo forti e non riuscì più a parlare.
 
- Per te questo ed altro – le disse dolcemente mentre la stringeva carezzandole i capelli e cullandola per calmarla dallo spavento
 
- H-ho avuto t-tanta p-paura- balbettò lei.
 
- Shh, sshh, è tutto finito ora-le disse Angewomon per calmarla.
 
- M-mi d-dispiace tanto- continuò Kat- i-io non pensavo… non volevo…-
 
 - Adesso basta. L’importante è che tu abbia imparato la lezione-
 
 - H-ho t-temuto di n-non r-rivederti più- disse Kat, dopo aver smesso di singhiozzare. Poi chiese- è vero che mi volevi morta?-
 
 - No, volevo solo farti capire che stavi sbagliando. Lady sa essere molto persuasiva, essendo più dura di me, perciò le ho chiesto di farti questo.-
 
 Disse dolcemente un po’ sorpresa di aver ammesso che Lady aveva qualcosa che la rendeva superiore a lei. La Digimon in questione a quel punto disse
 
- Si, ma tu sei fortunata, ragazzina. Se io fossi stata al posto di Angewomon non avrei avuto pietà di te. La biondina ha molta più pazienza di me-
 
Passando da un tono minaccioso ad uno serio seppure un po’ sorpreso. Non le era mai capitato di ammettere che Angewomon la superasse in qualcosa. Si ricordò che in questi casi Chiara diceva- C’è sempre una prima volta per tutto.-
 
-Allora grazie anche a te LadyDevimon- disse Katrina, che si era calmata. Poi disse- Senti, so di essere stata una pessima compagna di viaggio fino ad ora, ma pensi che sia troppo tardi per ricominciare da capo?-
 
Angewomon disse in tono insolitamente malizioso- Mmh, fammi pensare…-  Kat si sentì invadere dal panico a quel punto, e Lady fu sorpresa dal comportamento della Biondina.- D’accordo- concluse Angewomon sorridendo.
 
Kat tirò un sospiro, e Lady fece un lieve sorriso.
 
 Gli altri nel frattempo si erano nascosti ai lati della grotta e avevano osservato tutta la scena. Qualcuno cominciò ad applaudire.
 
Le tre si voltarono e videro i ragazzi in piedi applaudire fischiare e fare cenni di approvazione
 
-Lo sapevate?- aveva chiesto Kat sbalordita
 
- Certo- aveva detto Chiara. Poi si era avvicinata a lei e poggiandole le mani sulle spalle le aveva detto- volevamo che capissi quanto è importante il rapporto tra te e la tua Digimon.-
 
- Davvero?- aveva chiesto Kat incredula
 
- Ha funzionato Chiara, hai fatto un buon lavoro- aveva detto Rick con la sua caratteristica flemma.
 
 Kat si voltò a fissarla- Tu hai avuto l’idea?- le domandò incredula
 
- Si. L’ho fatto perché sapevo che Angewomon ne aveva bisogno. Ci tiene davvero tanto a te, lo sai?-  
 
- Adesso l’ho capito fino in fondo- aveva detto con tono sicuro lei. – Vi ringrazio per avermi fatto aprire gli occhi. Prometto che da adesso in poi mi comporterò meglio.- disse in tono solenne. Poi si rivolse a Chiara e le disse:
 
- Perché hai voluto aiutarmi? Insomma noi due ci detestiamo no?-
 
- Veramente sei tu a detestarmi. Io non ho niente contro di te. E poi se ti avessi lasciato fare saresti rimasta sola.—
 
-In che senso?- chiese Kat
 
- Prima o poi Angewomon credendo di non essere in grado di gestirti avrebbe gettato la spugna-
 
- Sul serio?-
 
 - Si, e a quel punto saresti rimasta completamente sola.-
 
 - Se lo dici tu- disse Kat poco convinta.
 
– La colazione è pronta- si sentì da fuori. Era Chris che aveva deciso di fare da mangiare per tutti.
 
 – Mamma, Lady, se non vi muovete si raffredda tutto.- aveva detto Puppymon.
 
- Semmai ti mangi tutto- aveva risposto Chiara avviandosi verso la tavola.
 
- Chi ha raccolto il cibo stamattina?- volle sapere Kat.
 
- Io e Puppymon-
 
- E tu ti saresti alzata presto stamattina solo per raccogliere del cibo? Incredibile! Perché di solito non ti alzi prima delle 10 del mattino- aveva esclamato lei, col suo solito tono strafottente.
 
- Si, mia cara, dato che Sua Altezza era troppo impegnata a ronfare come una motosega per preoccuparsi di cercare qualcosa da mettere sotto i denti per tutti.- le aveva risposto a tono Chiara.
 
- Che strano. Ero convinta che fosse Lady a fare tutto il Lavoro. Sai t’immaginavo con la frusta in mano a dirle: LadyDevimon portami la colazione! LadyDevimon, puliscimi la bocca!, LadyDevimon, Puliscimi il …- la mano di Chiara si rivelò provvidenziale per evitare che la situazione esplodesse.
 
Zittì Kat e tenendole la bocca chiusa disse.- Certe cose le fai tu con Angewomon forse. Io cerco di fare tutto da sola, non ho bisogno che qualcuno faccia tutto al posto mio. Però mi piace preoccuparmi degli altri e prendermi cura di loro. Semmai è Lady che da gli “ordini” e non il contrario.-
 
- Hey, io non do ordini!- protestò l’angelo caduto
 
- Era solo per dire Lady- le disse Chiara per calmarla.- E, visto che pensi di essere superiore a tutti perché non ci pensi tu alla raccolta del cibo. -
 
Concluse togliendole la mano dalla bocca
 
- Perché questo è lavoro per esseri inferiori- disse Kat con sicurezza.
 
- Non cambierà mai- Disse Angewomon rassegnata.
 
– Noi esseri inferiori vorremmo mangiare e poi decidere dove andare.- Disse a quel punto Chris un po’ seccato.
 
- Tutti a fare colazione- disse allora Chiara.
 
Mentre mangiavano e Puppymon si abbuffava , Chiara prese la parola.
 
- Dobbiamo decidere da che parte andare. Qualcuno ha qualche idea?-
 
- Non sei tu la cervellona?- domandò Kat sarcastica.
 
- Si, ma io rispetto gli altri e pertanto mi piacerebbe conoscere la loro opinione.- Rispose lei, non sorpresa dal fatto che Kat avesse ripreso a fare la sbruffona.
 
- Secondo me dovremmo prima cercare di conoscerci meglio- Propose Chris mentre mandava giù un sorso di latte caldo.
 
 – Io ci sto- gli fece eco Tim. Tutti si voltarono verso di lui sorpresi. Era la prima volta che parlava con voce sicura.
 
- Sono d’accordo anch’io- disse una voce profonda. Gli altri si guardarono intorno, cercando di capire chi avesse parlato
 
- Sono io, Mammothmon.- disse la voce.
 
 –Allora sai parlare!- esultò Chris.
 
 – Si certo che so farlo-disse lui.
 
- Perché dovremmo perdere tempo a conoscerci?- chiese  Kat poco convinta
 
- Perché solo in questo modo potremo sperare di avere una possibilità. Dobbiamo collaborare per debellare la nuova minaccia. Ciò significa che dobbiamo lavorare insieme, come una squadra. – le spiegò Chris.- Dobbiamo imparare a fidarci gli uni degli altri, perciò è importante che ci conosciamo meglio.- concluse sorridendo.
 
Kat a quel punto assunse un’aria stranamente felice e disse smielatamente- Hai ragione. Vorrei sapere come mai non mi è venuto in mente prima- .
 
- A parte il discorso disgustosamente da buoni, io sono d’accordo- disse Lady, assumendo un’aria stranamente seria.
 
- Ok allora, chi comincia?- chiese Chiara. Tutti gli occhi vennero puntati su di lei.
 
- Ok, allora comincio io- disse.- Il mio nome lo sapete. Ho 20 anni, sono una studentessa universitaria e mi piacerebbe fare l’insegnante. Adoro leggere storie dell’orrore, scriverle, il computer e mi piace pensare di riuscire a cavarmela in ogni situazione. Inoltre ho la tendenza a preoccuparmi per chiunque mi stia attorno, anche se non lo conosco o vuole farmi del male. Sono terribilmente possessiva, e odio essere presa in giro- concluse.
 
 –Adesso è il mio turno- disse Kat- Io sono Katrina, ho 20 anni, lavoro come aiutante in un asilo nido. Mi piacciono le storie d’amore, fare shopping e passerei giornate intere dipingendo. Tendo a considerare gli altri una mezza seccatura, ma generalmente cerco di non darlo a vedere. Inoltre adoro prendere in giro Chiara- concluse fissando la nominata con aria di sfida.
 
- Ok, io sono Chris, ho 19 anni e mi piace andare sullo skateboard. Mi piace uscire con gli amici, passare il tempo con il miglior amico che si possa desiderare, Rick e far spaventare Tim. Sono un tipo giocherellone, forse esagero è vero, però se c’è una cosa a cui tengo molto sono i miei amici. L’unica cosa che può davvero farmi arrabbiare è che qualcuno faccia del male a quelli a cui voglio bene.- concluse un po’ in imbarazzo per aver parlato in modo sentimentale.
 
- io sono Rick, ho 19 anni, mi piace volare, scrivere poesie dai temi insoliti, mi piacciono i miei amici, Chris e Tim e sono un tipo di poche parole.- concluse lui.
 
 Poi fu il turno di Tim- io sono Timoty, detto Tim. Mi piace usare il computer, stare coi miei amici e leggere riviste di scienze. Ho 17 anni. – disse lui
 
.- Hai dimenticato che sei un gran fifone- gli disse Chris scherzosamente.
 
- hey, ma nessuno di voi ha detto qualcosa di noi?- chiese a quel punto Mummymon.
 
- Ora è il vostro turno.- gli disse Chiara.
 
- Ah, ok- disse lui, serio.  Poi aggiunse, con tono galante- Prima le signore.-
 
- Prendo io la parola, tanto mi avresti ceduto il tuo turno no, Biondina?- disse Lady con aria maliziosa, fissando Angewomon, la quale annuì rassegnata.
 
-Io sono la Grande LadyDevimon , la spietata dama dell’oscurità. Questa scocciatura dell’umana da proteggere mi dava sui nervi all’inizio, e devo dire anche ora in certi casi, ma si sta rivelando più divertente del previsto dopotutto. Mi piace terrorizzare gli altri, tormentare le biondine sdolcinate e cercare di spaventare la mia partner. Naturalmente in senso “buono”.  - concluse fissando la sua partner.
 
- Anch’io ti voglio bene Lady.- le disse Chiara suscitando le risatine degli altri.-
 
Io sono Angewomon, sono l’angelo della luce. Ho passato un periodo difficile prima dell’arrivo di Katrina. Mi piace difendere i più deboli, proteggere Kat e rendermi utile in ogni modo possibile. Non sopporto Lady, anche se in questa situazione non ho alternative purtroppo.- concluse con un sorriso sul volto.
 
 Lady  le rispose- La cosa è assolutamente reciproca-
 
- Io sono Leomon, è la prima volta che mi viene assegnato un partner, e devo dire che il mio compito si sta rivelando molto difficile. Voglio bene a Tim e vorrei che smettesse di essere così timoroso. Sono pronto ad aiutare chiunque abbia bisogno d’aiuto.- concluse deciso.
 
- io sono Mammothmon, anche per me è la prima volta con un umano. Sono felice di essere stato scelto, mi trovo benissimo con Chris, è il ragazzo migliore del mondo. Sono pronto a combattere contro chiunque. Potete contare su di me.-concluse un po’ commosso.
 
- Io sono Mummymon, sono sorpreso di avere un partner umano, dopotutto sono un virus, ma la cosa mi rende molto felice. Rick è veramente incredibile. Farò del mio meglio per riuscire a salvare Digiworld. E poi forse Arukenimon mi noterà, finalmente.- disse con aria sognante.
 
- Rimango solo io quindi- disse Puppymon.- io sono Puppymon. Sono stato creato da Chiara. Sono felice di essere un suo Digimon. Le voglio bene e farei qualsiasi cosa per lei. Anche Lady mi piace molto. State tranquilli, io sarò sempre qui se sarà necessario.-
 
- Ok.- disse Chiara- adesso che ci siamo conosciuti meglio, avete qualche idea di dove dovremmo cominciare la ricerca?-
 
- Secondo me dove si sono verificati gli strani fenomeni ultimamente- suggerì Angewomon.
 
- Ok, adesso cerco di identificarli.- disse Chiara, accedendo ad  un programma che sembrava essere una mappa del continente.
 
 Sulla mappa apparvero dei punti lampeggianti.
 
- questi sono i posti dove si sono verificati gli strani fenomeni. Quello più vicino è …- Chiara si fermò sconcertata
 
-Allora?- Chiese Kat.- Il castello di Myotismon- disse Chiara con voce alterata.
 
- Che cosa?- dissero gli altri increduli
 
- Myotismon…- disse Angewomon con voce rabbiosa. Gli altri si voltarono un po’ confusi dalla sua reazione.
 
- è stata usata da lui, molto tempo fa.- Spiegò Kat- per questo non le piace parlarne.- Gli altri annuirono, comprensivi e un po’ rattristati dalla cosa.
 
- Allora abbiamo una meta?- chiese Tim.
 
- Ci sono altre località nelle vicinanze. –
 
- Io propongo di dividerci.- Disse Chris.
 
–Io vado con Rick e Tim, mentre le ragazze vanno per conto loro.-
-
 Vuol dire che dovremmo andarci insieme?- sbottò Kat infastidita.
 
 – Mi sembra una buona idea- disse Lady, in tono insolitamente convinto. Chiara fu sorpresa da questo suo comportamento, però decise di accontentarla.
 
 – Sono d’accordo.- disse.
 
 Si separarono dopo aver deciso di incontrarsi davanti alla grotta dopo tre ore. Presero del cibo e partirono.
 
Le ragazze andarono al castello di Myotismon, per il dispiacere di Angewomon. I ragazzi si avviarono verso l’altra località più vicina, il Crepaccio Oscuro, così chiamato perché si diceva fosse infestato da Digimon oscuri e sembrava essere senza fondo .
 
 Mentre camminavano Chiara decise di togliersi un dubbio.
 
–Kat…- le chiese
 
– Si- rispose l’altra mentre si sistemava le unghie
 
- Posso sapere perché mi odi così tanto?-
 
 - No- disse lei
 
 – Almeno puoi dirmi come mai non vuoi dirmelo?-
 
-Non te lo dirò neanche sotto tortura.- disse tentando di far innervosire l’altra.
 
Chiara decise di rimandare la discussione ad una altro momento.
 
Intanto le due Digimon erano rimaste in silenzio. Fu Lady a prendere la parola. -Biondina…- Le disse cercando di contenere il sarcasmo.
 
- Si?- chiese meravigliata Angewomon. Lady non aveva mai mostrato alcun rispetto per lei prima d’ora.
 
- Senti … ho saputo che tu e Chiara avete parlato, ieri sera. –
 
 -Si, ma … -
 
- Aspetta. Non interrompermi. Ho una cosa importante da dirti e te la dirò una e una sola volta. Quindi ascoltami bene.-
 
 Angewomon era sempre più sorpresa. Annuì per mostrare la sua attenzione
 
- Chiara è disposta a passare sopra a tutto quello che è successo. io rispetto la sua decisione. Ma io non sono come lei. Posso fartela passare liscia per questa volta, ma se dovessi anche solo far innervosire Chiara o Puppymon, sappi che non risponderei più delle mie azioni-
 
Aveva detto  questo tutto d’un fiato, fissando la sua rivale negli occhi, con uno sguardo che non permetteva obiezioni di alcun genere.
 
Angewomon le rispose.- D’accordo. Prometto che non tenterò in alcun modo di fare del male a te o alla tua protetta e al tuo amico. Ma … -disse poi, cambiando tono- Da quando in qua ti preoccupi di qualcun altro tranne te?-
 
 - Non sono affari che ti riguardano!- Disse Lady imbarazzata.
 
- Ah si? Perché si direbbe che tu ti stia affezionando alla tua protetta.- continuò Angewomon
 
- Ti ho detto che non ti riguarda.-
 
- Forse. Ma io non mi fido di te. -
 
- Ma che c’entra questo?- chiese Lady
 
- Lei si fida di te?- le chiese a sua volta Angewomon
 
- Io credo di si … - aveva risposto incerta l’altra.
 
- E tu ti fidi di lei?
 
-Si, certo-
 
-Non ti piacerebbe tornare a terrorizzare gli altri invece che dover badare ad un’insignificante piccola umana?- aveva detto l’angelo con fare provocatorio.
 
 Lady perse le staffe. Si lanciò contro Angewomon e le ringhiò contro-Non ti permetto d’insultare così la mia partner! Ascolta bene Biondina lei è tutto fuorché piccola e insignificante! Come osi dire questo? Tu non sai nulla di lei! Ritira quello che hai detto o giuro che non risponderò più delle mie azioni!- aveva detto Lady furente.
 
 Angewomon sembrava quasi convinta. Decise di fare un’ultima prova- No. Io  sono convinta di ciò che ho detto. Forse ti conviene calmarti Lady. Sai, gli incidenti accadono e possono avere brutte conseguenze … - disse Angewomon con un tono minaccioso.
 
- Tu non oseresti mai ?- disse Lady meno sicura di prima.
 
- Invece si- disse Angewomon gelidamente.
 
Lady iniziò a tremare. Lacrime affiorarono nei suoi occhi. Cercò di controllarsi. Da quando era diventata così sentimentale? Non poteva permettere alla Biondina di averla vinta.
 
- Non ti permetterò mai di toccarla! Lei è tutto quello che ho tu non me lo porterai via!- gridò Lady. Poi però delle lacrime uscirono, senza che potesse trattenerle.- Se ce l’hai con me, prenditela con me, ma lasciala fuori da questa storia hai capito?- le gridò con tono disperato e furente insieme.
 
A quel punto Angewomon sorrise.
 
- Va tutto bene.-
 
 -C-Cosa?- balbettò incredula l’altra
 
- Si, Non preoccuparti Lady- le disse una voce alle sue spalle. Lei si voltò e vide il suo compagno, Dogmon, a terra che la fissava con un sorriso. Era un Digimon rassomigliante ad un cane lupo adulto, più grande di Puppymon, ma che si muoveva su quattro zampe, come il suo stadio intermedio  ed aveva denti più grandi e artigli più sviluppati. Era però più simile ad un cane che ad un lupo. Aveva la parte inferiore del muso color bianco, la coda più lunga ed un aspetto muscoloso nonostante le dimensioni non troppo elevate .
 
 Lo sguardo calmo del suo compagno rilassò Lady, che si voltò fissando Angewomon. Quella riprese a parlare.
 
- Volevo solo sapere se ti preoccupi davvero della tua partner e del tuo compagno. Tutto qui. Scusa, credo di aver esagerato.- aggiunse chinando la testa.
 
- Ok, ma la prossima volta si meno minacciosa. Stai cominciando ad assomigliarmi, lo sai?- fece l’altra. Poi facendole l’occhiolino le disse- Facciamo una gara: chi raggiunge per ultima la sua partner salterà il pranzo. Ci stai? O preferisci arrenderti Biondina?- disse Lady con tono di sfida.
 
- Ci sto. Ma sarò io a vincere.- Detto ciò le due partirono velocemente per raggiungere le rispettive partner.
 
Nel frattempo i ragazzi si erano avviati verso la loro destinazione.
 
- Che ne pensi delle ragazze?- stava chiedendo Chris a Rick, mentre camminavano.
 
 – Katrina è una snob. - aveva detto con tono piatto lui.
 
– E Chiara?- aveva chiesto Chris
 
- Non è male. Si è perfino creata un Digimon per conto suo. Inoltre ha LadyDevimon come partner naturale. La cosa la rende interessante-
 
- E spaventosa- aveva detto Tim. Gli  altri avevano alzato gli occhi al cielo in segno di rassegnazione. Leomon aveva invece girato la testa dall’altra parte. Poi si era fermato.
 
 –Che succede?- gli aveva chiesto Tim
 
- Siamo arrivati.- aveva risposto lui.- E abbiamo compagnia.-  disse abbassando il tono di voce fino a ridurlo ad un sussurro.
 
- Ok, allora prepariamoci- aveva detto Chris
 
- Finalmente un po’ d’azione-disse Mammothmon allegro.
 
- Proprio quello che ci voleva -disse Mummymon.
 
- Si, ma cosa sono quelli?- aveva chiesto Leomon confuso.
 
Si stavano avvicinandosi degli esseri simile a dei fantasmi grigi fatti di gelatina. Avevano occhi tondi inespressivi. Avevano degli artigli, e le bocche cucite che gli conferivano un aspetto sinistro. Quegli esseri non avevano piedi ma delle strane protuberanze appuntite coniche con dei pezzi di metallo attaccati sopra. I ragazzi iniziarono a discutere su cosa potessero essere.
 
Poi Rick aveva detto- E se fossero scagnozzi del nemico?- sempre in tono flemme e piatto. Gli altri si dissero d’accordo.
 
Tim intanto era corso a nascondersi dietro una roccia, ma nessuno sembrava essersene accorto.
 
I tre Digimon si prepararono ad affrontare i nuovi arrivati. Le strane creature si avvicinarono a loro. Leomon stava per lanciarsi all’attacco quando uno di quegli esseri lanciò un forte grido, costringendo il Digimon ad arretrare.
 
 Anche gli altri avevano difficoltà a muoversi. Poi Mammothmon lanciò un forte barrito, facendo zittire i tre strani esseri. Poi si lanciò all’attacco seguito da Leomon e Mummymon. I ragazzi si erano ripresi dallo schock, e videro i Digimon sferrare i loro attacchi.
 
– PUGNO REGALE- tuonò Leomon
 
 - BENDE SERPEGGIANTI- Ghignò Mummymon
 
–RESPIRO CONGELANTE- disse Mammothmon.
 
I tre attacchi colpirono il bersaglio, che però inizialmente non sembrò risentirne. Poi si smaterializzò lasciando una strana capsula piena di un liquido scuro al suo posto. Gli altri esseri attaccarono con delle sfere di energia che sia Leomon che Mummymon riuscirono a schivare. Mammothmon invece  non potendo  schivare decise di usare il suo- COLPO DI ZANNA- per pararlo.
 
Poi i tre attaccarono nuovamente sconfiggendo l’altra creatura. Anche per questa avvenne lo stesso fenomeno della precedente. Tuttavia il liquido nella capsula era giallo. La terza creatura tentò di colpire Rick il quale la fissò senza mostrare paura o preoccupazione. La creatura avvicinò gli artigli al viso del ragazzo il quale lo fissò senza nemmeno un accenno di nervosismo. Subito dopo l’essere scomparve. Era stato distrutto dai Digimon dei ragazzi.
 
– Evvai, siamo stati grandi- esultò Chris, mentre al posto di quella strana creatura spuntava una capsula piena di liquido rosso.- Abbiamo vinto!- continuò abbracciando il suo Digimon.
 
 – Scusa Rick, ma non ti sei spaventato?- chiese poi al suo amico. Quello era intento a guardare le strane capsule. Si voltò e disse:
 
 -Nah. Il massimo che poteva fare era ferirmi.- Chris si grattò la testa un po’ confuso. Poi  si riscosse. Rick era sempre lo stesso.
 
- è finita? Posso uscire ora?- chiese una voce familiare da dietro una roccia. Si voltarono tutti in quella direzione. Era Tim tremante di paura.
 
- Ok, vieni fuori- gli dissero gli altri. Rick aveva raccolto le strane capsule.
 –
 Che te ne fai?- gli aveva chiesto Chris.
 
- Le porto con me. Potrebbero rivelarsi molto utili.- disse con tono risoluto. Gli altri acconsentirono. Poi ripresero l’esplorazione. Il  crepaccio era veramente enorme. Cercarono discoprire se potevano scendere. Si fece ora di pranzo e si misero a mangiare.
 
 Nel frattempo Angewomon e LadyDevimon avevano continuato la loro gara.
 
- Ascolta Biondina, aveva detto Lady
 
- Si, Caduta?- aveva replicato l’angelo
 
- Non permetterti di far uscire dalla tua boccaccia quello che mi hai sentito dire prima hai capito?- lei l’aveva fissata con aria di sfida
 
- Forse, dipende da come mi sentirò- le aveva detto
 
- Non oserai parlare?- aveva detto Lady preoccupata. Ne andava della sua reputazione!
 
L’altra non comprendeva la reazione dell’angelo oscuro. Che male c’era nel preoccuparsi della sua protetta? Poi si ricordò che Lady faceva finta che non le importasse nulla. Allora le venne in mente che forse non voleva passare per sentimentale.
 
- D’accordo, manterrò il segreto.- aveva detto poi.
 
Lady era sbalordita ma non volle darlo a vedere.- Farai meglio- disse. Poi accelerò.- Sbrigati, lumaca!- aveva detto mentre si allontanava- A meno che tu non voglia saltare il pranzo!-  Angewomon fece lo stesso.
 
 Intanto le ragazze avevano continuato a camminare in silenzio. Dogmon le seguiva poco distante.
 
- Uffa, ma quando arriviamo?- fece Kat con tono scocciato.
 
- Arriviamo quando sarà il momento. Non lamentarti e cammina.- aveva risposto Chiara leggermente irritata. Le piante non le erano mai piaciute e il fatto che fosse circondata da piante in ogni direzione la infastidiva. Se ci si fosse messa anche Kat sarebbe stata la fine! Finalmente scorse qualcosa poco lontano
 
.- Ci siamo!- esultò
 
- Finalmente! Non ce la facevo più!- sospirò sollevata Kat.
 
Chiara in fondo la capiva. Non era mai stata una fan delle lunghe camminate a differenza della riccia. Arrivarono di fronte ad un imponente maniero coperto da vegetali. Era il castello.
 
– Ora che si fa?- aveva chiesto Kat.
 
- Intanto aspettiamo che arrivino le altre.- aveva detto Chiara riferendosi a LadyDevimon e Angewomon.
 
- Chissà dove si saranno cacciate. Spero  che Angy si sbrighi ad arrivare. Comincio ad avere fame.- aveva detto Kat.-
 
-Si infatti. Spero solo che Lady non ne abbia fatta un’altra delle sue.-
 
- La cosa non mi sorprenderebbe.- era stato il commento acido dell’altra.
 
- Scusa se te lo faccio notare, ma se non sbaglio stamattina ti ha risparmiata, no?-
 
- Si, ma tanto Angy non le avrebbe permesso di farmi del male.-
 
- è vero, però se non fosse stato per lei saresti morta. E comunque Angy avrebbe potuto decidere di farti fare fuori.- le fece notare Chiara.
 
Kat ci rifletté. In fondo aveva ragione.- e va bene, ma questo no risponde alla domanda. Dove sono?- -Comincio ad essere preoccupata. Non è che quelle due si sopportino più di tanto. Ora che ci penso Dogmon poco fa si è allontanato.- disse Chiara meditabonda.
 
- Si, magari lui ne sa qualcosa.- aggiunse Kat.
 
–Sei d’accordo con me?- disse Chiara sorpresa- è un miracolo!- continuò sarcastica
 
- Si, ma non ti ci abituare ok?- poi si voltarono cercando il Digimon dell’altra. Lui le fissò incuriosito.
 
- Dogmon, senti … - iniziò Chiara- Non è che sai dove sono le ragazze per caso?- concluse Kat.
 
- Beh, veramente io … - cominciò lui , ma non fece in tempo a finire perché si accasciò a terra in preda a delle convulsioni. Le ragazze lo guardarono scioccate poi Kat disse:
 
- Molto divertente. Ora basta coi giochetti. Forza rialzati e parla.- ma lui non si mosse.
 
–Secondo me non sta fingendo.- disse Chiara preoccupata per poi correre verso di lui e accertarsi delle sue condizioni.- ma questa è … - disse poi notando una strana polvere giallognola sul corpo del Digimon.
 
– Che roba è?- chiese Kat meno sicura di prima.
 
- è una spora paralizzante. Blocca i movimenti di chiunque ne sia colpito, e ne impedisce la digi-evoluzione.- disse Chiara in tono rabbioso.
 
 -Vuoi dire che ? disse Kat adesso molto agitata
 
- Si. In queste condizioni non può combattere.-
 
- Oh, no!- strillò Kat- Siamo spacciate! Se le altre non tornano … - avrebbe continuato ad oltranza se Chiara non le avesse tappato la bocca.
 
 -Saremo spacciate di sicuro se continui a urlare così forte. Adesso calmati. Dobbiamo nasconderci e cercare di capire chi ha fatto questo.- aveva detto seria fissando l’altra dritta negli occhi.
 
Kat si era calmata e Chiara le aveva tolto la mano dalla bocca. Poi l’aveva portata dietro un cespuglio nascondendo anche Dogmon.
 
- Ora tutto quello che dobbiamo fare e aspettare. Sperando che quelle due arrivino presto. -Stettero appostate lì per qualche minuto. Poi sentirono dei rumori. Qualcuno parlò.
 
- Secondo te chi era quel tipo?- aveva detto una voce femminile un po’ stridula.
 
- Mah, non saprei. Non l’ho mai visto prima. Non importa, ora è fuori gioco e non potrà darci più fastidio.- aveva risposto un'altra voce maschile dal tono leggermente effemminato.
 
– Già. Chissà che ci faceva da queste parti- aveva replicato l’altra voce.
 -
 Non saprei. Ma l’importante è eseguire i suoi ordini e sigillare questo posto. Sai che lei non gradisce i fallimenti-
 
 Le ragazze si guardarono stupite. Lei? Decisero di continuare ad ascoltare.
 
- Perché vuole che questo posto venga sigillato?- aveva chiesto la voce stridula.
 
- Per via delle strumentazioni che si trovano al suo interno. Myotismon ci teneva un piccolo laboratorio. Lei non vuole che qualcuno possa utilizzarlo.- aveva risposto l’altro.
 
- Ma chi potrebbe farlo?- aveva chiesto allora l’altra.
 
- Ma come, non lo immagini, Floramon? Degli esseri umani e chi altri se no?- le ragazze erano rimaste sorprese al sentire quel nome.
 
- Si, ma secondo te ci sono davvero degli umani qui, Vegiemon?- aveva chiesto Floramon all’altro.
 
- Lei pensa di si. Comunque sbrighiamoci a portare a termine il lavoro. Questo posto mi mette i brividi.- aveva detto Vegiemon.
 
Le ragazze avevano osservato i due Digimon avvicinarsi al castello.
 
- Allora la nostra nemica è una lei.- aveva detto Chiara- Si, ma adesso che si fa?- aveva chiesto Kat a bassa voce.
 
- Dovremmo cercare di fermarli. Se riuscissimo ad entrare nel laboratorio di Myotismon potremmo scoprire molte cose. –
 
 - Si, ma ti ricordo che al momento siamo sole. Come facciamo?-
 
- Potremmo provare ad affrontarli. Solo che prima vorrei accertarmi di una cosa. - aveva detto con determinazione Chiara.
- Cosa? Noi affrontarli? Da sole? E di che cosa vorresti accertarti?- aveva chiesto Kat preoccupata.
 
- Vorrei controllare una cosa riguardo a Vegiemon. Vedi di solito hanno una piccola macchia rossa  triangolare sotto le liane che gli crescono sul davanti. Se così fosse correremmo  meno rischi ad affrontarlo.-
 
- Ma che c’entra?- protestò Kat non capendo ciò che l’altra stava tentando di dire.
- C’entra, perché se per caso la macchia fosse blu saremmo in pericolo.-
- E perché?- domandò Kat.
- Perché significherebbe che quel Vegiemon  può utilizzare un attacco chiamato “Polvere dell’Oblio”, che provoca la cessazione del funzionamento della memoria a lungo termine ed inoltre provoca la perdita della memoria. Ciò significa che chi ne viene colpito non solo perde la memoria ma anche la capacità di ricordare.- spiegò Chiara cercando di scorgere la macchia del Vegiemon.
- Ma allora come facciamo?- aveva detto a quel punto Kat.
 
- Aspettiamo di vedere quella macchia e poi decidiamo il da farsi.- aveva risposto Chiara.
 
- Ma perché decidi tutto tu?- protestò stizzita Kat.
 
- Tu hai un’idea migliore?- aveva chiesto allora Chiara.
 
- No, a dire il vero- aveva ammesso l’altra un po’ imbarazzata.
 
- Allora lasciami fare, ok?- aveva chiesto Chiara. Poi era tornata a spiare il Vegiemon. Nessuna delle due si era accorta che qualcun altro si stava avvicinando.
 
–Eccoci. Ho vinto!- aveva esultato Lady voltandosi verso la sua avversaria.
 
- Si, va bene questa volta mi hai battuta.- aveva ammesso tentando di riprendere fiato.
 
- Ma dove sono le ragazze?- aveva chiesto poi, preoccupata.
 
- Ah, non ti preoccupare. Sanno badare a loro stesse. O almeno Chiara sa farlo.-
 
 - Si, ma … - aveva insistito l’altra. Poi Lady le aveva indicato un cespuglio poco più avanti. Angewomon vi scorse le ragazze e sospirò sollevata. Avrebbe voluto avvicinarsi ma Lady la trattenne.
 
 – Aspettiamo- le disse. L’altra annuì e insieme a Lady si mise in attesa.
 
 Intanto le due ragazze erano immobili dietro al cespuglio. Finalmente Chiara scorse il simbolo del Vegiemon: era rosso. Si voltò verso Katrina segnalando che il momento di attaccare era vicino. L’altra annui. Poi si guardò intorno sperando di scorgere le loro Digimon. Non vide nulla. A quel punto Chiara si avvicinò ai due ignari Digimon, seguita a poca distanza dall’altra.
 
- Sei pronta?- aveva chiesto senza voltarsi.
 
- Si- aveva risposto l’altra.
 
- Bene. Al mio tre. Uno…due…TRE!- detto questo le due saltarono fuori dal cespuglio. I due Digimon furono sorpresi di vedersele comparire davanti.
 
- Bene ma guarda chi ha deciso di farsi vedere!- aveva detto Vegiemon-  Che cosa siete venute a fare qui?- aveva chiesto fissandole con ostilità.
 
 Kat si spaventò, invece Chiara rispose, impassibile:
 
- Siamo qui per cercare informazioni su gli strani fenomeni che si stanno verificando ultimamente. Voi ne sapete qualcosa?-
 
- Forse, ma non credo che parleremo.-
 
-Ah, si? Io invece credo che vi convenga sputare il rospo.-
 
 - Non vedo perché dovremmo- aveva detto allora Vegiemon.
 
–Ti avverto che la mia pazienza ha un limite, specie di melanzana, quindi farai meglio a parlare. Sai, io non ho molta simpatia per le piante.- aveva detto Chiara con tono velato di sottile minaccia.
 
Vegiemon era scoppiato a ridere allora.- E perché dovrei aver paura di un paio di sciocche umane? Sappi che farai meglio a non scocciarmi, se non vorrai fare una brutta fine.- aveva aggiunto sicuro di se.
 
- Sei certo che sarò io a fare una brutta fine, melanzana malriuscita?- aveva detto Chiara, con tono offensivo.
 
- E va bene. Se la metti in questo modo- aveva detto Vegiemon. Poi aveva sferrato il suo attacco. Chiara era stata veloce a schivalo, e Kat aveva fatto lo stesso. Era intervenuta anche Floramon per dar man forte al suo compagno.
 
Chiara si era gettata addosso a Vegiemon tenendolo bloccato a terra. Kat aveva tentato di fermare Floramon ma non ci era riuscita. Allora Chiara aveva colpito Vegiemon sulla testa stordendolo momentaneamente per poi attaccare Floramon. Aveva avuto la meglio grazie alla sua altezza. Kat intanto si era avvicinata a lei. Non si era resa conto che Vegiemon si stava riprendendo.
 
- Allora, Floramon, vuoi parlare o devo usare le maniere forti?- stava dicendo Chiara.
 
–Non parlerò mai!- aveva gridato Floramon.
 
Chiara si era voltata verso Kat per chiederle di darle una mano, e , notando che Vegiemon si era ripreso e stava per prenderla alle spalle, aveva colpito Floramon violentemente, era balzata in piedi e gridando-Attenta Katrina!- aveva spostato la ragazza prima che Vegiemon potesse afferrarla. L’altra si era accorta del pericolo solo dopo che Chiara l’aveva spostata da li. Chiara emise un urlo di dolore. Floramon l’aveva colpita e le aveva ferito una gamba.
 
- Come ti senti?- aveva chiesto Kat  ancora scioccata da quello che era successo.
 
- S-sto bene. È solo un graffio- aveva detto Chiara tentando di nascondere il dolore.
 
 Intanto Vegiemon si era avvicinato a Floramon e insieme a lei stava avanzando con aria minacciosa verso le ragazze. Chiara tentò di rialzarsi ma per poco non cadde. Katrina l’aiuto a reggersi.
 
- Non è andata esattamente come speravo.- aveva detto Chiara rivolta a Kat.
 
–Come ti senti?- le aveva chiesto poi.
- Io sto bene. Grazie per … insomma … - aveva risposto l’altra imbarazzata.
 
-Ok, ok  non c’è di che- aveva replicato Chiara.
-
 Perché l’hai fatto? Pensavo che mi detestassi.- aveva detto l’altra confusa.
 
- Te l’ho già detto. Io non ti detesto. E poi l’idea è stata mia, non potevo lasciare che ti succedesse qualcosa solo perché mi hai dato retta. Siamo compagne d’avventura, no? – aveva detto lei.
- Si, ma … - aveva protestato Kat.
 
- Niente ”ma”. Siamo compagne d’avventura e quindi dobbiamo aiutarci a vicenda. Dico bene?- aveva aggiunto.
 
-Si- aveva risposto Kat. Poi Chiara aveva emesso un gemito. Kat era impallidita. Dalla ferita usciva sangue.
 
- Chiara!-, aveva detto, ora sinceramente preoccupata.
 
- Sto bene. Sopravvivrò …  aaah!.- aveva risposto l’altra sentendo la gamba cedere.
 
Kat l’aveva fatta sedere.- S-scappa, vattene da qui.- stava dicendo Chiara.
 
- Ma che dici?- aveva protestato la mora.
 
 -Sei ancora in tempo per scappare. Io cercherò di trattenerli.- aveva Insistito la riccia.
 
- Scordatelo! Non puoi restare qui!- aveva protestato l’altra arrabbiata.
 
 
- Ma come, non avevi detto di detestarmi?- aveva risposto lei, cercando di suonare sorpresa, anche se il dolore era evidente.
 
- Si, cioè no, insomma adesso non ha importanza. È come hai detto tu. Siamo compagne e le compagne non si abbandonano. Adesso non metterti in testa di piacermi però. Lo faccio solo perché non me la sento di abbandonarti qui.- aveva detto l’altra, un po’ imbarazzata dal fatto di aver mostrato preoccupazione per la sua “rivale”.
 
 – Va bene.- si arrese Chiara- Però adesso siamo in un bel pasticcio.- aggiunse riferendosi ai due Digimon , che nel frattempo si erano avvicinati ancora.
 
- Non importa. Io rimango con te punto e basta. Succeda quel che succeda.- aveva detto Kat con convinzione.
 
- Non avrei mai pensato di doverlo dire ma …  grazie, Kat- disse Chiara commossa.
 
L’altra le sorrise poi le disse- Si, ma non ti ci abituare, ok?- facendo ridere l’altra.
 
 Poi si erano voltate verso i  loro avversari che le fissavano con aria di trionfo.
 
- Se non ne usciamo vive- disse Chiara- Sappi che io non ti ho mai detestata. Solo non capisco il tuo atteggiamento nei miei confronti. E un’altra cosa. Sono contenta che tu sia rimasta con me-
 
 L’altra le rispose- non mi sembra il momento di affrontare l’argomento” perché mi detesti”, comunque se proprio dobbiamo morire … - iniziò determinata.
 
- Cerchiamo di portarli all’Inferno con noi.- concluse Chiara.
 
Vegiemon scoppiò a ridere poi disse:
 
- Bene, bene, bene. A quanto pare non sarete voi a vincere. Siete pronte a lasciare questo mondo?- le ragazze lo fissarono con espressione sicura.
 
- Bene, allora- sussurrò lanciandosi all’attacco, seguito da Floramon.
 
Le ragazze si prepararono a riceverli. Ma non ci fu contatto tra loro. All’improvviso alle loro spalle si sentirono due voci molto familiari.
 
- STORMO DELL’OSCURITÀÀÀ!-
- FRECCIA SACRA!-
 
Le ragazze videro arrivare contro gli altri due una freccia ed uno stormo di pipistrelli.
 
I due Digimon vennero colpiti ma si salvarono evitando a fatica gli attacchi. Chiara e Katrina si voltarono. Entrambe fecero un profondo respiro di sollievo.
 
Davanti a loro stavano LadyDevimon e Angewomon .
 
La prima fissò la sua protetta e commentò- E meno male che sai badare a te stessa, eh?- poi aggiunse -Ti sono mancata?-con aria di superiorità.
 
 L’altra fissò Katrina e le disse- Possibile che se tardo cinque minuti ti ficchi in qualche guaio?- con aria di finto rimprovero.
 
- Tempismo perfetto, ragazze.- commentò Chiara, poi, rivolgendosi a Lady le disse- Be, certo che mi sei mancata. E comunque, se qualcosa va storto ci pensi tu a proteggermi, no?-
 
- Per mia grande sfortuna devo farlo- era stata la risposta dell’angelo caduto.
 
 Kat aveva detto- Grazie mille Angy. C’è mancato un pelo stavolta.- poi aveva fatto gli occhi dolci alla sua Digimon e, con tono supplichevole e sdolcinato, le aveva chiesto-Mi perdoni? Per favore?- Angewomon  , di fronte a quello sguardo, non era riuscita a dirle di no.
 
 – E va bene.- aveva sospirato rassegnata.
 
 – Grazie! Sei la migliore!- aveva detto Kat sorridendo. Angewomon aveva sospirato di nuovo. Non cambiava mai.
 
 Poi le due Digimon erano scese a terra andando ognuna dalla sua protetta.
 
Chiara si era avvicinata a Lady e le aveva detto:
 
- Grazie mille. Stavolta me la sono vista brutta-
Lady l’aveva guardata in modo strano poi aveva affermato:
- Ovvio. Non hai voluto aspettarmi. Ho avuto la tentazione di lasciarti lì. - aveva aggiunto poi, fingendosi seria.
 
- Sono così felice di sapere che mi vuoi bene. Nessuno ti ha costretta a salvarmi comunque- aveva commentato l’altra fingendosi offesa. Poi Lady aveva fatto una cosa decisamente inaspettata. Aveva abbracciato la sua protetta e le aveva detto- Sciocca. Credevi davvero che l’avrei fatto?-
 
 -Si, in effetti. Lo so che non ti piaccio.- aveva risposto quella tristemente.
 
Allora Lady le aveva mollato un ceffone e le aveva detto- Non dire assurdità! Non dico che ti adoro, ma come puoi pensare di non piacermi? Se così fosse credi che perderei il mio tempo con te?-era sincera, cosa che fece commuovere Chiara. Si voltò a fissare la sua Digimon e, dopo averle appoggiato la testa sulla spalla, le disse:
 
- Si, hai ragione. Scusami- Lady, a quel punto, aveva appoggiato la mano sui capelli della ragazza accarezzandoli piano. Poi si era riscossa  e, allontanandosi, aveva detto:
 
- Si, va bene però basta con tutte queste smancerie.-
 
  Dopodiché si era girata dalla parte opposta per nascondere l’imbarazzo. Subito dopo una voce disse con tono canzonatorio:
 
- Siamo ancora qui, noi!- le altre si voltarono e Chiara disse:
 
- Si, ma non ci sarete ancora per molto. A meno che non abbiate cambiato idea. –
 
- Non abbiamo intenzione di parlare!- disse Vegiemon con aria di sfida.
 
- D’accordo, ma sarà peggio per voi. Sappiate che abbiamo metodi di persuasione molto convincenti. Avete due possibilità: 1 ci dite quello che sapete con le buone e allora forse vi risparmieremo la vita, oppure 2 ce lo direte con le cattive e, credetemi, quando dico cattive intendo di quelle che scioglierebbero la lingua ai morti . E sappiate che, in caso non vogliate collaborare, avrete una morte lenta e dolorosa. Ragione per cui vi conviene riflettere attentamente su quello che vi conviene fare.- si voltò verso Lady e le due si scambiarono un’occhiata d’intesa.
 
 -Allora? Cosa rispondete?- chiese poi.
 Floramon stava per dire qualcosa ma Vegiemon la bloccò.
 
- Non possiamo tradirla!- disse.
 
- Ma se non parliamo … - protesto lei.
 
 - Ho detto no!- ruggì l’altro.
 
A quel punto Floramon tacque.
 
Le ragazze la fissarono e videro chiaramente il terrore nei suoi occhi. A quel punto Chiara disse - Bene. Ma l’avete voluto voi.- poi schioccò le dita e Lady si abbatté su di loro.
 
 Vegiemon fu veloce a schivare, Floramon, invece, non fu altrettanto fortunata. Lady la bloccò a terra e si preparò in attesa della reazione di Chiara. Vegiemon intanto stava tentando di prendere alle spalle Kat, ma Angewomon se ne accorse e lo bloccò prima che potesse nuocerle.
 
–Bene, e così speravi di squagliartela eh?- gli disse l’angelo irato.
 
– Beh, in effetti si. - rispose l’altro. Kat intanto si era appena resa conto del pericolo che aveva corso e si avvicinò a Chiara.
 
– Ok allora, posso cominciare?- aveva chiesto Lady a Chiara senza staccare gli occhi di dosso a Floramon.
 
– Aspetta. Mi è venuta un’idea- disse Chiara. Poi prese il computer e cominciò a premere velocemente dei tasti. Dal digivice si sprigionò una luce e apparve una sfera luminosa simile a quella che aveva usato per far entrare la sua Digimon all’interno dello strumento. Lady si bloccò incredula e poi disse:
- Che ho fatto stavolta?- con tono lamentoso.
 
- Niente. Non è per te- le rispose Chiara.
 
Lady ci rifletté un secondo poi capì. Sollevò da terra la sua prigioniera e la spinse verso la sfera.
 
 Non appena fu al suo interno Floramon venne avvolta da delle grosse catene che le impedivano qualsiasi movimento. La sfera si dissolse e la piccola pianta lottò per liberarsi. Dopo un po’ dovette fermarsi per riprendere fiato.
 
- Quelle catene sottraggono energia a chiunque le abbia addosso. Più ti muovi più ti indebolisci.- le disse Chiara.
 
- Accidenti, sei davvero sadica a volte.- le fece notare Lady.
 
- Grazie del complimento- replicò lei allegramente. Poi si voltò verso Vegiemon .
 
- Allora. Sei  ancora convinto di non voler parlare?- gli chiese.
 
Lui fissò la sua compagna  poi si rivolse a Chiara dicendo- Te lo puoi scordare-
 
 -Davvero non t’importa se muore?- gli domandò lei.
 
– Assolutamente. Tanto lei non saprebbe cosa farne di una piccola traditrice come quella.-
 
 - Ne sei davvero convinto?- insistette Chiara.
 
- Convintissimo- affermò sicuro l’altro.
-
Bene, se le cose stanno così allora…- iniziò Chiara- LadyDevimon, procedi pure quando vuoi- disse.
 
 A queste parola la Digimon mise su un ghigno che avrebbe fatto accapponare la pelle a chiunque. Si avvicinò a Floramon sollevando la mano artigliata sopra la testa della piccola pianta. A quella vista Floramon si spaventò ulteriormente.
 
- No, per favore! No!- gemette terrorizzata.
 
 L’altra non si scompose. Osservò la sua prigioniera indecisa sul da farsi. Poi si decise. Passò un artiglio su un fianco della pianta provocandole brividi di terrore. Uscì della linfa color sangue dalla ferita, la cui vista eccitò ulteriormente l’angelo caduto.
 
Si voltò verso Vegiemon per vedere la sua reazione. La pianta carnivora non sembrava minimamente turbata da quella vista. Anzi ne sembrava divertito.
 
Kat , Chiara e Angewomon sembravano scioccate dalla cosa. Lady dal canto suo era incredula a dir poco. Davvero a quella specie di melanzana non importava nulla. Chiara le fece cenno di continuare.
 
 Floramon intanto aveva continuato a tremare vistosamente. Lady riprese da dove aveva interrotto. Passò un unghia sull’altro fianco di Floramon, poi disse a Chiara:
 
- Secondo te dovremmo darle un’ultima opportunità?-
 
Chiara le rispose- Tentar non nuoce. Anche perché a me sembrava fosse lei quella più disposta a parlare.-
 
Lady si voltò e le disse- Allora, hai qualcosa da dire?- Floramon balbettò:
 
- I-io  … - ma non poté continuare perché Vegiemon scagliò un attacco contro di lei. La colpì in pieno provocandole un forte dolore. Sembrava essere in fin di vita.
 
 Lady s’infuriò a quella vista. Come osava quell’inutile melanzana privarla del suo giocattolo? Si voltò verso Chiara in attesa.
 
 Intanto le altre avevano guardato Vegiemon a bocca aperta. Come aveva potuto essere così crudele? Chiara allora gli disse:
- Allora è così?-
- Perché l’hai fatto?- le fece eco Kat sconcertata.
 
- Come puoi fare questo dopo che lei ha cercato di aiutarti in tutti i modi?- aggiunse.
 
- Chi, quella lì? Me la portavo dietro solo perché mi faceva pena. - disse lui.
 
Lady nel frattempo si era avvicinata per punirlo, ma non fece in tempo perché da dietro un cespuglio apparve Wolfmon.
 
 – Come ha fatto a riprendersi?- aveva chiesto Vegiemon, sorpreso.
 
- Semplice, l’ho aiutato io- aveva detto Chiara mostrando all’altro il suo digi-medaglione.
 
 Il nuovo arrivato era un Digimon somigliante ad un lupo grigio. Aveva delle striature nere sul muso e due occhi color argento. Fissò lo sguardo su Chiara e le disse- Che mi sono perso?-
 
Chiara gli disse- Soltanto una piccola scaramuccia con questi due.- disse indicando i due prigionieri.
 
- Scaramuccia?- strillò Lady- Per poco non ti facevi ammazzare!- proseguì sconcertata dall’impassibilità della sua protetta.
 
- Si, ma non è successo mi sembra, no?- disse l’altra fissandola con espressione scherzosa.
 
- I-io … T-tu … Grrr!- Lady digrignò i denti. Allora era così che la ringraziava? Dopo che l’aveva salvata per giunta! Bene, se le cose stavano così- Allora la prossima volta salvati da sola! Io me ne vado!- disse facendo l’atto di spiccare il volo e andarsene.
 
- Non vuoi prima finire il lavoro, Strega?- le disse Vegiemon. 
 
Lady si voltò di scatto lanciandogli uno sguardo assassino.- Oh, è vero quasi dimenticavo … - disse con voce melliflua e inquietante.
 
– Qualcuno pensa che sia il caso di fermarla?- disse Kat a quel punto.
 
– In genere lo farei, ma dopo quello che ho appena sentito per me va bene- disse Angewomon.
 
– Ok, allora tu che ne pensi?- chiese Kat fissando Wolfmon
 
- Io sono d’accordo. Il mio nome è Wolfmon.- aggiunse intuendo che Kat non lo sapesse.
 
– Aspetta un secondo- disse Chiara, ma Lady le rispose:
 
- Come osi pretendere qualcosa da me dopo avermi trattata in quel modo?-
 
- Stavo solo cercando di sdrammatizzare- replicò l’altra.
 
- A me è sembrato che mi stessi mancando di rispetto, invece- protestò Lady.
 
– No, cercavo solo di non far preoccupare Wolfmon. E poi mi diverte irritarti- ammise distogliendo lo sguardo.
 
Lady dapprima sembrò furente, poi sbalordita ed infine scoppiò a ridere. – Ahahaha …  tu … ahahaha … ti diverti a … ahahaha … irritarmi … - disse asciugandosi una lacrima e tenendosi lo stomaco. Era piegata in due dalle risate.
Le altre fissarono Chiara a bocca aperta.
 
Wolfmon invece sembrava impassibile. Era abituato a cose del genere fra quelle due.
 
 Intanto Lady aveva smesso di ridere e aveva detto- Ok, allora è per questo che ogni volta sminuisci quello che faccio per te?-
 
- Si, è poi c’è anche un’altra cosa-
 
- E sarebbe?- chiese Lady
 
- Vedi, ho detto così anche perché non mi piace apparire come la vittima della situazione. Però questo non significa che non apprezzo quello che fai per me. E poi anche a te non piace essere sentimentale, no?- concluse.
 
 Lady ci pensò un attimo e disse- Giusto. Ma adesso torniamo al lavoro- poi si voltò verso Vegiemon.
 
- Allora, specie di melanzana marcia, chi hai chiamato strega prima?- gli disse con un tono sinistro.
 
- Te, ovviamente.-
 
- Ah, allora avevo sentito bene- disse. Poi si avvicinò.
 
Ma Vegiemon si spostò da dov’era e balzò verso Chiara. La ragazza cercò di scansarsi ma la gamba le faceva troppo male. Vegiemon l’afferrò con una delle sue liane. Chiara lottò per liberarsi. Lui però strinse la presa e premette sulla ferita. Chiara urlò e smise di lottare. Vegiemon ne approfittò per avvolgerle una liana attorno al collo.
 
 Le altre erano rimaste pietrificate. Non si aspettavano che Vegiemon fosse così veloce. Wolfmon e Lady fecero per avvicinarsi ma Vegiemon aumentò la stretta. Chiara cominciò a fare fatica a respirare. Inoltre perse sangue dalla gamba. Questo fece infuriare i suoi Digimon. Anche Angewomon e Katrina si arrabbiarono. La mora fece cenno all’angelo di prepararsi ad attaccare. Ma non fece in tempo poiché Vegiemon disse:
- Non così in fretta ragazzi. A meno che non vogliate che lei si faccia davvero male- disse riferendosi a Chiara.
 
- Lasciala subito, Maledetto!- urlò Lady.
 
-Ahah, altrimenti che mi fai, Strega?- ghignò l’altro.
 
– Non azzardarti a toccarla!- aggiunse Wolfmon.
 
- Non preoccuparti lupacchiotto. Voi mi lasciate andare e lei è libera. Semplice, no?- disse lui.- Se cercate di colpirmi invece … - lasciò la frase in sospeso, ma tutti compresero cosa volesse dire.
 
Intanto Chiara aveva afferrato la liana che le stringeva il collo. Guardò Lady e le fece capire che doveva distrarre Vegiemon. L’angelo caduto annui, poi disse:
 
- Va bene, specie di melanzana. Però sono certa che non andresti lontano comunque- disse maligna.
 
- Come osi?- ruggì quello allentando leggermente la presa, inconsapevolmente.
 
- Infatti. Probabilmente inciamperesti sul primo sasso che troveresti sul tuo cammino- gli fece eco Wolfmon avendo intuito quello che Lady stava facendo.
 
 Kat e Angewomon nel mentre avevano osservato la scena confuse. Non capivano cosa stesse succedendo.
 
Intanto Chiara, approfittando della distrazione di Vegiemon aveva afferrato la sua liana. Poi l’aveva morsa più forte che aveva potuto. Quello aveva urlato di dolore sorpreso che quella tipa avesse potuto fare una cosa del genere.
 
 A quel punto Chiara cercò di allontanarsi, ma se non fosse intervenuto Wolfmon non ce l’avrebbe fatta. Lui, una volta allontanatosi con la sua protetta da Vegiemon, che aveva cercato di afferrarla di nuovo, solo per essere bloccato da Lady, la rimise a terra.
 
- Tutto bene?- le chiese preoccupato.
 
 
- Si. Ora vai- disse Chiara mentre riprendeva fiato nel mentre massaggiandosi il collo con una mano- Fai in modo che Lady non faccia sciocchezze- aggiunse dopo un po’.
 
 Lui la guardò preoccupato, lei gli sorrise per calmarlo. Lui allora si alzò incerto. Cominciò ad avanzare verso Lady e Vegiemon guardando Chiara con la coda dell’occhio. Si tranquillizzò vedendo che Kat e Angewomon le si erano avvicinate per vedere come stava. Sospirò poi si voltò verso Lady, appena in tempo per vedere che stava per uccidere Vegiemon. Lui allora le si avvicinò e le disse:
 
- Aspetta. Chiara lo vuole vivo.-
 
-Ma che dici?-ringhiò Lady, che sembrava avere tutta l’intenzione di spedirlo dritto all’inferno, trascinandocelo se necessario. Era ancora furente per quello che la melanzana aveva fatto a Chiara. Come aveva osato toccarla!
 
 – Ascoltami Lady.  Ci servono informazioni sui nostri nemici, lui può darcele. Quindi per il momento non possiamo ucciderlo.- lei voleva rispondere che non le importava ma si trattenne. In fondo aveva ragione.
 
- Per il momento- disse rivolgendo uno sguardo eloquente a Vegiemon.  Quello sembrava impassibile.
 
 Nel frattempo Chiara, aiutata da Kat e Angewomon si era rialzata. La ferità aveva smesso di sanguinare. Poi si era voltata verso Vegiemon e fissandolo aveva detto:
 
- Ora sei in inferiorità numerica. E non credere che te la faremo passare liscia se non parli. Floramon sta morendo per colpa tua. Non che m’importi particolarmente di lei, ma non mi sembra giusto che debba pagare per farti scappare. Allora?-
 
Lui la fissò con un’ espressione maligna e le disse- Ti ho già detto che non m’importa niente di lei. Potete anche uccidermi. Io non parlerò. Mai- concluse.
 
A quel punto Chiara disse- Va bene allora. Lady, potresti cortesemente toglierlo di mezzo?-  con tono mellifluo.
 
Lei le rispose- Non aspettavo altro- allungò la mano sinistra per colpirlo. Ma non fu Vegiemon a subire il colpo.
 
I presenti rimasero scioccati nel vedere Floramon pararsi davanti a Vegiemon.
 
Ormai Lady non poteva fermarsi. Tuttavia il colpo non fu particolarmente violento. La piccola pianta sembrava essere in fin di vita, eppure, nonostante l’ovvia non considerazione da parte di Vegiemon, l’aveva protetto senza esitazione.
 
Fissò gli altri con espressione determinata. Ansimava per lo sforzo. Poi, parlando con voce roca, tra un respiro e l’altro disse- Io … non … vi permetterò … di farlo-.
 
 Tutti erano rimasti scioccati dalla cosa. Chiara sembrava particolarmente colpita. La piccola pianta sembrava sul punto di morire e invece… guardò Lady che sembrava stupefatta quanto lei.
 
Floramon intanto era caduta in ginocchio per lo sforzo. Vegiemon era svenuto dietro di lei, forse perché, a dispetto della spavalderia che dimostrava, doveva essere terrorizzato. Chiara non sapeva che dire. Poi Floramon parlò con voce stridula e tono supplichevole:
 
- Vi prego … non uccidetelo!-
 
Gli altri rimasero sconcertati da questo- Scusa, ma sei sicura di stare bene?- aveva detto Lady incredula.- Quello ha cercato di ucciderti, ti ha praticamente detto che di te se ne frega e tu che fai? Lo difendi? Implori che lo risparmiamo?- proseguì in tono scioccato e furente allo stesso tempo.
 
Anche Chiara e le altre erano a dir poco stupefatte. Chiara non poté fare a meno di ammirare la devozione di Floramon nei confronti di Vegiemon. Si chiese se non dipendesse da qualcos’altro. Poi le chiese- Vuoi davvero salvarlo?-
 Quella rispose scoppiando a piangere e abbassando il capo-Si- poi , alzando la testa aggiunse-Vi prego! Uccidete me! Torturatemi! Fatemi quello che volete, ma risparmiatelo! Vi supplico!-
 
A queste parole tutti si voltarono verso Chiara. Lei le chiese- Ma vale davvero la pena di farti uccidere per lui?- con tono serio, cercando di far ragionare Floramon.
 
- Si! Io farei qualunque cosa per lui!- aveva detto quella convinta. – E perché mai?- volle sapere Kat che fino a quel momento non aveva parlato.
 
- Perché … io … lui non è sempre stato così. Era diverso prima. È cambiato dopo che ha conosciuto lei- disse la piccola pianta- Lei?-chiese Chiara- si, lei- rispose Floramon.
 
– E tu saresti disposta a parlare, pur di salvarlo?- le chiese Chiara.
 
- Si! Vi dirò tutto quello che so! Però risparmiatelo!- aggiunse accorata.
 
 Chiara si voltò a guardare gli altri- C’è qualcuno che ha qualcosa in contrario?- gli altri sembrarono pensarci su. Poi annuirono.
 
- Bene. Allora è deciso- disse Chiara.
 
 Floramon sospirò sollevata. A quel punto Lady avvicinò il viso a quello dell’altra e le disse:
 
- Ascoltami bene. Hai davvero un bel fegato, devo riconoscerlo, per difendere il tuo amichetto. Ma sai, lui ha fatto del male alla mia Protetta, quindi se non sarà lui a pagare, sarai tu. Posso anche sopportare di dover risparmiare quell’ inutile melanzana. Ma dovrò comunque farla pagare a qualcuno. Pensi di poter reggere la mia ira?- aveva chiesto, sperando d’istillare terrore nei suoi occhi.
 
 Floramon annuì convinta. Lady sembrò stupefatta, poi annuì compiaciuta mormorando-Hai del fegato, davvero sorprendente-
 
 – Molto bene. Ora dicci quello che sai. - incalzò Chiara- Ma ti avverto- aggiunse- Se dovessimo scoprire che ci stai prendendo in giro, sarà lui a subirne le conseguenze. Tutto chiaro?- terminò freddamente.
 
La piccola pianta annuì- Tutto quello che so è che questa tipa è sbucata dal nulla, accompagnata da uno SkullSatamon, e che ha cominciato a creare dei piccoli stravolgimenti. All’inizio non sembravano nemmeno tali. In fondo alle volte a Digiworld capitano delle inceppature. Poi però le cose sono peggiorate.-
 
 - In che senso?- chiese Chiara.
 
- E soprattutto come fai a sapere di questa persona sbucata dal nulla- s’intromise Lady con aria preoccupata. Chiara se ne accorse e le chiese:
 
- Scusa, ma come mai ti preoccupa tanto?- lei le rispose:
 
- Beh, è solo che trovo strano che lei sappia tutte queste cose- disse Lady in tono difensivo. Chiara non sembrò convinta ma fece finta di nulla.
 
- Beh, lo so perché questa tipa è sbucata nel posto dove io e Vegiemon vivevamo.- disse Floramon.
- Vivevate?- chiese Kat.
 
- Si. Perché dopo un po’ di tempo ci siamo trasferiti a vivere da lei. SkullSatamon ci faceva paura all’inizio, a me fa ancora paura a dire la verità, ma a Vegiemon  piaceva quella strana ragazza. Avevano cominciato a stare sempre più spesso per conto loro. Io avrei voluto saperne di più, ma SkullSatamon non me lo permetteva. Vegiemon non mi diceva granché. Non faceva altro che ripetere quanto fosse meravigliosa, splendida e intelligente questa Luna, o come accidenti si chiama.- disse Floramn con una punta di acidità nel tono.
 
- Diventava ogni giorno più strano. E, nello stesso tempo,  gli strani fenomeni s’intensificavano, e avevano cominciato ad apparire degli strani esseri mai visti prima. Lei li chiamava Ibridi.- terminò Floramon.
 
- Che cosa sarebbero esattamente?- chiese Chiara che fino a quel momento aveva ascoltato cercando di farsi un’idea della situazione.
 
- Non lo so esattamente. So solo che sembravano strani incroci di Digimon diversi. E soprattutto che non hanno un tipo definito. Possono rientrare in una qualsiasi categoria, ma hanno caratteristiche proprie a tutte e tre.- aggiunse Floramon.
 
 Chiara intanto aveva cominciato a passeggiare avanti e indietro riflettendo. Poi si era fermata dicendo- Bene. E dimmi, Floramon, che cosa c’è di così importante nel castello, da addirittura ordinare che fosse sigillato?-
 
Floramon rispose-   Myotismon aveva un laboratorio in cui faceva delle ricerche.-
 
 - Bene. C’è qualcos’altro che pensi che dovremmo sapere?- chiese Chiara.
- Beh, in effetti una ci sarebbe … - disse Floramon.
 
- Bene. Ti ascoltiamo-
 
- Ultimamente molti Digimon sono spariti.-
 - In che senso spariti?- chiese Kat.
 
- Beh, si spariti. Una attimo prima erano in giro e quello dopo … scomparsi. C’è chi attribuisce la colpa agli strani fenomeni verificatisi ultimamente. Ma  la verità è un'altra- disse Floramon.
 
- E sarebbe?- chiese Chiara.
 
- è lei, che li fa sparire. Manda alcuni dei suoi ibridi a prelevarli. Poi fa degli esperimenti su di loro. Non so di che genere. So solo che si sentono delle urla spaventose. E che tutti coloro i quali finiscono in mano sua non ritornano più-
 
 - Ma in teoria i Digimon morti tornano al villaggio della rinascita, no?- chiese Angewomon un po’ confusa.
 
- Si, ma evidentemente lei deve aver fatto qualcosa a quei poveretti. O forse al villaggio chissà.- disse Floramon.
 
- Bene. Ora sappiamo quello che ci serviva sapere- disse Chiara soddisfatta.
 
- Quindi di loro che ne facciamo?- volle sapere Lady  che già pregustava di vendicarsi su Floramon e su Vegiemon.
- Lui posso metterlo nel mio computer, così non darà fastidio. Lei invece … -  
A quel punto Floramon disse- Per favore non lasciatemi qui! Se lei scopre che l’ho tradita mi porterà dentro uno dei suoi laboratori! Io non voglio fare quella fine!- Le altre si guardarono cercando una soluzione.
 
Lady disse- Allora è perfetto. Sarà il caso di legarti, così non potrai scappare- disse avvicinandosi a lei. Quella tentò di allontanarsi, ma l’altra fu più svelta. L’afferrò e tenendola per le braccia la legò all’albero più vicino. Quella tentò di liberarsi ma fu tutto inutile. – bene. Possiamo andare- disse Lady allegra. Le altre la guardarono sconcertate. Wolfmon era incerto. Chiara invece si girò e disse.
 
–Bene. Allora andiamo.- e si mise in marcia. Le altre la seguirono poi le si avvicinarono per chiederle spiegazioni.
 
. Lady le seguì da dietro. Una volta arrivate di fronte all’entrata del castello sentirono Floramon urlare:
 
- No! Vi prego! Non lasciatemi qui! Aiutatemi!- ma loro sembravano sorde alle sue invocazioni.
 
 Poi Chiara aveva premuto alcuni tasti sul suo computer. Una strana luce aveva avvolto Vegiemon e lo aveva sollevato da terra portandolo verso di loro.
 
Floramon al vedere questo urlò- Ferme! Non portatelo via! Lasciatelo stare! Vi supplico! Lasciatelo!- mentre diceva questo lui si allontanava sempre più e lei cercava di liberarsi per fermarle. Ma non ci riuscì. Poi iniziò a piangere e disse tra le lacrime- Vi prego … Non fategli del male … io … io… -
Avrebbe voluto proseguire ma la voce le morì in gola.
 
Poi loro erano entrate  e Vegiemon era stato risucchiato nel computer. Lady era rimasta sulla soglia. Quando furono tutti dentro chiuse il portone.
 
Da fuori si sentì Floramon urlare- NOOOOOOOOO!-.
 
intanto Kat si preparò ad affrontare Chiara.
 
- Come hai potuto fare ciò? D’accordo che sono nostri nemici, ma alla fine lei aveva parlato. e oltretutto era stata trattata malissimo. non pensi che meritasse almeno di essere risparmiata?- le urlò contro.
 
- Rilassati. So quello che faccio.- aveva risposto calma l’altra.
 
Di fronte a questa reazione Kat s’infuriò- Non avrai certo intenzione di lasciarla li fuori a morire vero? Non puoi essere così crudele!-  insistette.
 
- Non ti preoccupare. Aspetta e vedrai-
 
 L’altra era sempre più esasperata. Si voltò verso Angewomon e le disse- Vai a salvarla.- Quella fece per andare fuori ma venne bloccata da Lady che la stese con un colpo alla testa .
 
Kat allora fece per uscire ma Wolfmon la tenne ferma. A quel  punto lei gridò tentando di liberarsi.
 
- Che cosa stai facendo? Digli di lasciarmi andare! Non puoi trattarmi così! Come hai potuto far … - Ma non poté proseguire poiché Wolfmon le mise una mano sulla bocca per zittirla.
 
- Grazie, amico mio- disse Chiara.
 
- Di niente. E comunque non la sopportavo più.-
 
 Kat nel mentre tentava di liberarsi. Sapeva di essere in pericolo. Angewomon era incosciente e non avrebbe potuto aiutarla. Era nelle mani di Chiara e dei suoi Digimon.
 
 Intanto l’altra si era accostata al portone premendovi contro un orecchio. Poi aveva detto:
 
- Bene. Inizia lo spettacolo. Tenetevi pronti.- aveva aggiunto rivolta ai suoi Digimon. Kat non capì di cosa stessero parlando. Poi sentì delle voci.
 
- Ehehehe, bene guarda chi c’è qui.- disse una voce cavernosa.
 
- Ma che bel fiorellino.- disse un’altra.
 
- Via, non tremare. Non devi aver paura. Vogliamo solo portarti in un bel posto- disse la prima voce .
 
- N-No …  a-aspettate … i-io- si sentì Floramon balbettare.
 
Chiara fece cenno a Lady e Wolfmon di prepararsi. Fra poco sarebbero dovuti intervenire. A quel punto Chiara si voltò verso Kat e le disse- al mio tre- gli altri annuirono. Lei iniziò a contare.
 
 Da fuori si sentivano le risate e i mugolii striduli di Floramon.
 
- Uno … - disse Chiara. Intanto Lady si era avvicinata alla porta- Due- Werewolfmon aveva fissato Kat e le aveva detto:
- Stai zitta che adesso ti lascio andare. Non interferire. Fra poco capirai.- cercando di essere rassicurante.
 
Quella annuì più per paura che per convinzione. Lui la lasciò e si mise accanto a Lady.
 
- TRE!- disse Chiara. I due uscirono dalla porta come fulmini.
 
 Intanto Floramon era terrorizzata. Quelli erano gli scagnozzi di Luna. Sicura di stare per morire aveva chiuso gli occhi. Implorarli non era servito. I due dissero:
 
-Dai, non fare quella faccia. Non farà molto male- poi uno aveva sollevato la mano artigliata sopra la sua testa. Lei a quel punto aveva urlato:
- NOOOOOOOOOOOOO!-.
 
Attese che gli artigli dell’ibrido le portassero via la faccia. Attese il dolore lancinante che le avrebbero inferto. Attese di sentirli passare attraverso la sua pelle. Ma non accadde nulla di tutto ciò. Dopo un tempo che le parve lunghissimo si decise ad aprire gli occhi. Quello che vide la lasciò a bocca aperta.
 
L’ibrido che aveva minacciato di colpirla ora era bloccato a terra, da uno dei Digimon delle umane. L’altro invece si era trovato davanti LadyDevimon. Subito dopo essere usciti i due, approfittando della distrazione dei loro nemici, gli si erano avvicinati silenziosamente. Poi lei aveva colpito il primo e Wolfmon si era gettato sul secondo.
 
 – Maledizione!- ruggì il primo.
 
- Come abbiamo fatto a non accorgerci di voi?- si chiese l’altro sbalordito.
 
 – Semplice specie di fantasma. Noi siamo molto più silenziosi e concentrati di voi.- sentenziò Lady con tono canzonatorio.
 
 I due esseri, dei quali uno rassomigliava ad un incrocio tra un dinosauro ed una gelatina, con al posto dei piedi una specie di coda simile appunto a quella di un fantasma, e che fluttuava facendo traballare la sostanza gelatinosa della quale appariva essere ricoperto, con la testa simile a quella di un velociraptor irta di denti aguzzi ma con gli occhi neri, senza pupille con delle piccole zampe dotati di piccoli artigli e l’altro rassomigliante ad un essere scheletrico con della pelle squamosa, e con una mano dotata di cinque artigli affilati e l’altra simile alla zampa di un Kuwagamon,  dotato di sei ali come Angemon e di una coda rassomigliante a quella di un Greymon e dagli occhi grigi, con dei piedi simili a quelli di un Ogremon sempre squamosi  sentendosi presi in giro dissero:
 
- Attenta a quello che dici Strega!-
 
- Possiamo essere molto cattivi con quelli che si credono superiori.-
 
- Secondo te cosa dovremmo fare di loro?- chiese l’essere scheletrico al suo compare.
- Lei non ha bisogno di un cane- rispose quello alludendo a Wolfmon- Ma l’altra … sono certo che noi sapremmo cosa farne, vero, vecchio mio?- disse fissando Lady con aria famelica .
 
L’altro rispose- Certo. Sono sicuro che ci divertiremmo molto con lei. Che ne dici Bambolina? Ci stai? Potremmo mettere una buona parola per te se decidessi di cooperare!-
 
 - Già. Sai, potresti anche fare carriera se volessi unirti a noi- disse il fantasma scoppiando in una risata rauca.
 
Lady, non digerendo di essere chiamata Bambolina, ne tantomeno, di essere considerata come un giocattolo, s’infuriò e disse- l’apocalisse distruggerà l’universo, prima che io possa decidere di unirmi a voi. E siete voi quelli che avranno bisogno di una buona parola, se non ritirerete subito quello che avete detto.- concluse gelidamente.
 
- Oh, suvvia non fare così. - disse il fantasma.
 
- A me piacciono quando fanno le difficili.- sghignazzò maleficamente l’altro.
 
- Già. Soprattutto quando alla fine implorano pietà, una volta sconfitte e piegate- gli fece eco l’altro. Poi disse- Oh, che sbadati. Ma dove sono le nostre buone maniere? Non ci siamo presentati, io mi chiamo SaurGhostmon, mentre il mio amico si chiama SkelCrossmon-  disse facendo un lieve inchino.
 
 Lady era furente e si lanciò all’attacco. Anche Wolfmon decise d’intervenire. Allora SaurGhostmon attaccò lanciando della gelatina addosso a Lady. Cercò di schivarla ma le si attaccò ad un ala atterrandola.
 
Intanto Wolfmon cercò di attaccare SkelCrossmon, il quale fece per colpirlo con gli artigli. Wolfmon lo schivò ma quello si alzò in volo senza scomporsi.
 
Intanto Lady tentava di togliersi la gelatina di dosso e SaurGhostmon le si era avvicinato. Poi aveva cominciato a muovere la coda da una parte all’altra ritmicamente. Poi aveva sussurrato:
- Addormentati-
Subito Lady aveva sentito una forte stanchezza. Le sembrava che il corpo si fosse appesantito improvvisamente e sentiva le palpebre farsi pesanti, non poteva addormentarsi! Lentamente portò la mano sinistra al fianco. Poi piantò le unghie nella carne. Il dolore la risvegliò immediatamente.
L’altro rimase sorpreso, poi disse- Sei più resistente di quanto pensassi. Ma ora vedrai-
 
 - Fammi vedere che sai fare, fantasmino!- lo schernì Lady. Lui s’infuriò e allontanatosi si lanciò verso di lei a bocca spalancata. Quella non si scompose. Non appena lui le arrivo vicino si appallottolò su se stessa e quello finì dritto nella gelatina che la bloccava, finendo per liberarla involontariamente.
 
 Lei spiccò il volo e si lanciò sull’altro che stava dando filo da torcere a Wolfmon.
 
 I due erano impegnati in una lotta serratissima entrambi cercavano di sopraffarsi a vicenda. L’altro però poteva volare, e questo rendeva le cose più complicate per Wolfmon. Lady allora decise di sfruttare la permalosità di SaurGhostmon per sbloccare la situazione.
 
 Si voltò verso il fantasma e gli disse- Allora, fantasmino, è tutto qui quello che sai fare? Fai davvero pena!- disse poi scoppiando in una fragorosa risata.
 
 Quello s’infuriò arrivo davanti a lei e si preparò a gettarle addosso altra gelatina.
 
- Sai, avevo intenzione di risparmiarti ma, visto che le cose stanno così, credo che mi divertirò di più ad imprigionarti nella gelatina per sempre! – ruggì.
 
 Lei attese l’ultimo istante per scansarsi. L’attacco colpì in pieno SkelCrossmon, che, impegnato a tentare di finire Wolfmon, dopo essere riuscito a bloccarlo, non si rese conto di quello che gli stava succedendo se non quando ormai era troppo tardi.
 
 Fece in tempo a girarsi e poi finì sommerso sotto una montagna di gelatina. Cadde a terra  formando un cratere nel punto in cui atterrò. Tentò di liberarsi ma non ci riuscì. Wolfmon tentò di rialzarsi ma le forze gli mancarono. Allora si rivolse a Lady dicendole:
 
- Adesso dipende tutto da te- poi svenne.
 
Lei allora si voltò verso l’altro che la guardava a dir poco furioso.
 
– Questa me la pagherai cara, Strega! Stanne certa!- ringhiò.
 
- Sto aspettando. O intendi uccidermi sommergendomi con le tue chiacchiere?- disse provocatoria lei.
 
Lui le si scagliò addosso e lei lo afferrò con l’intento di buttarlo a terra e finirlo. Entrambi erano determinati a distruggere l’altro. Nel frattempo Chiara e Katrina avevano osservato la lotta.
 
 Floramon era ancora legata all’albero e anche lei era rimasta sorpresa. Kat disse a Chiara:
- Ma allora avevate previsto tutto.-
 
- Si, certo. Non so ancora come faccia, ma so che lei sa tutto quello che accade. Quindi di certo sapeva quello che era successo. Quindi non ho dovuto fare altro che aspettare che arrivassero questi Ibridi. Se riuscissimo a raccogliere dati su di loro potremmo farci un’idea più accurata di chi dobbiamo affrontare. Bastava solo aspettare che ne arrivasse qualcuno per prendere Floramon. Io non avrei mai permesso che morisse in quel modo. Soprattutto dopo quello che ha fatto.- concluse fissando l’altra.
 
- L’avevate già fatto altre volte?- chiese lei ora cominciando a capire.
- Si. Una volta Lady mi ha usata come esca per … beh, ma questo non importa. Ora dobbiamo solo aspettare che Lady finisca.-
 
- Ma è da sola. E se quell’altro si libera?- chiese Kat.
 
- Ci sono io- rispose una voce alle loro spalle.  Era Angewomon che si era ripresa. Le altre la guardarono, Kat sollevata e Chiara un po’ mortificata.
 
- Scusami per prima. Non potevo lasciarti andare. Solo che non ho avuto il tempo di avvertirvi del piano- disse chinando la testa.
 
L’altra le rispose- Va bene, però ora non c’è tempo per questo. Guardate!- disse puntando a quello che stava succedendo fuori.
 
Si voltarono e Chiara impallidì. SaurGhostmon era riuscito a bloccarle Lady a terra, stordendola e ora stava per staccarle la testa.
 
 L’altro intanto stava quasi per liberarsi dalla gelatina. Wolfmon era a terra ancora svenuto.
 
Chiara urlò- LADY! RESISTI!- poi fece per andare ad aiutarla ma venne trattenuta da Kat.
 
- Aspetta. Non devi rischiare la vita così. - le disse.
 
- Ma io devo aiutarla! Lasciami! Non posso stare qui a guardare mentre la uccidono!- disse Chiara cercando di liberarsi dalla presa dell’altra.
 
 – Non devi preoccuparti. Ci penserò io ad aiutarla!- le disse Angewomon per calmarla.
 
Chiara non era sicura che ce l’avrebbe fatta da sola ma decise di aspettare. Smise di agitarsi e l’angelo si avvicinò a SaurGhostmon .
 
 Quello si voltò e disse- E tu da dove arrivi? Ma, fa niente. Distruggerò anche te!-
 
Nel mentre  Lady era ancora incosciente e l’altro era riuscito a liberarsi dalla gelatina.
 
Angewomon attaccò SaurGhostmon con la sua Freccia Sacra, ma questa venne assorbita dal corpo dell’altro. Lei allora tento di eseguire il suo Cerchio del Destino ma non appena sollevò le braccia qualcuno la bloccò.
 
 Era SkelCrossmon che ghignò soddisfatto. Lei tentò di liberarsi ma non ci riuscì.
 
Lady in quel momento aprì gli occhi. Tentò di liberarsi dalla gelatina ma era completamente bloccata. SaurGhostmon intanto aveva cominciato a sghignazzare dicendo:
 
- Bene. Adesso possiamo sbarazzarci di loro.- si voltò verso Lady e si preparò a finirla. Ma non ci riuscì.
 
Qualcuno lo colpì facendogli perdere l’equilibrio. Era Wolfmon che, stremato, si era gettato addosso a lui per fermarlo.
 
L’altro sorpreso gli disse- Bene. Vuoi essere tu il primo. Ti accontento subito.- ma l’altro fu più svelto. 
 
Attaccò gridando- ARTIGLI DEL LUPO! – riuscendo a tagliare le zampe al suo avversario. Quello allora tentò di morderlo ma lui lo schivò. Nel frattempo Angewomon faceva forza per liberarsi.
 
 SkelCrossmon la girò in modo da poterla guardare in faccia.- Sei davvero carina.- le disse- Vediamo com’è il tuo bel faccino senza l’elmetto.- Disse tenendola ferma con la mano artigliata mentre con l’altra stava per rimuovere l’elmo che le copriva gli occhi.
 
Ma non fece in tempo. Angewomon  aveva approfittato della sua distrazione per sferrare un calcio in mezzo alle gambe dell’altro. Questi si piegò in due dal dolore e lei eseguì il suo cerchio celestiale eliminandolo.
 
 Al suo posto apparve una capsula con del liquido color viola.
 
 Intanto Wolfmon dopo aver schivato l’attacco di SaurGhostmon si era parato davanti a Lady. Poi aveva detto. – Allora, ti decidi a fare sul serio o no? Io comincio ad annoiarmi- cercò di nascondere il suo sfinimento.
 
 L’altro sembrò cascarci e fece per attaccarlo. Ma all’ultimo istante cambiò direzione e si portò dietro a LadyDevimon. Poi aprì la bocca e la posiziono sulla testa dell’angelo caduto. Wolfmon fece per avvicinarsi ma l’altro iniziò a chiudere le fauci. I denti affilati scintillarono mentre si posavano sulla fronte e sulla gola dell’altra. Questo bloccò Wolfmon.
 
.- Non ti muovere. O la uccido- gli intimò l’altro sicuro di se.
 
 Intanto Chiara e Kat avevano assistito a tutta la scena. Chiara avrebbe voluto correre fuori ad aiutare Lady ma Kat glielo impedì. Scoppiò a piangere e le disse:
 
- Fermati. Non possiamo fare nulla per loro.-
 Chiara, anche lei sull’orlo del pianto disse:
 
- Ma perché piangi? Che t’importa di lei?-
 
 - Ma come, e me lo chiedi? Hai detto tu che siamo una squadra, no? E che dobbiamo stare unite. So come ti senti. Anch’io sarei voluta correre la fuori a salvare Angewomon, quando quella specie di scheletro l’ha presa. Ma non l’ho fatto. Se dovesse morire io morirei, e se avessi cercato di salvarla avrei aumentato la probabilità che ciò accadesse. Se ci esponessimo ora sarebbe peggio. Quelli ne approfitterebbero. Se i nostri Digimon dovessero pensare a salvare noi e se stessi nello stesso tempo sarebbero davvero spacciati. E sarebbe solo colpa nostra.- concluse.
 
 Chiara capì che aveva ragione. Poi le disse- Da quand’è che ti è tornato il cervello?- quella la fissò stizzita e stava per risponderle a tono. Poi però notando l’espressione buffissima dell’altra scoppiò a ridere. Poi tornarono a concentrarsi sulla lotta.
 
Wolfmon era ancora bloccato. Che poteva fare? L’altro intanto stava immobile. Ora lo aveva in pugno. Angewomon nel frattempo si era alzata in volo senza farsi notare. Poi si era portata alle spalle dell’altro. Wolfmon l’aveva vista e aveva cercato di attirare l’attenzione del Digimon su di lui.
 
- Ora lasciala e combatti da vero Digimon. O devo considerarti un vigliacco?- lo provocò.
 
Quello ebbe la tentazione di cedere ma si trattenne.
 
 Angewomon nel mentre si preparò ad attaccare con il suo Cerchio del Destino.
 
 SaurGhostmon decise di distruggere LadyDevimon per poi occuparsi dell’altro. Afferrò la testa dell’angelo caduto e fluttuando si allontanò da lì. Poi la gettò a terra e decise di finirla scagliandole contro la sua gelatina acida. Wolfmon cercò di avvicinarsi ma l’altro lo bloccò lanciando un urlo assordante. Anche Angewomon ne risentì.
 
SaurGhostmon rise soddisfatto. Poi tornò a concentrarsi sulla sua vittima. La colpì per stordirla nuovamente. Poi si preparò ad attaccare. Gli altri due erano ancora indeboliti dall’ attacco precedente.
 
– GELATINA ACIDA!- gridò lui. Ma l’attaccò non colpì Lady. Lui cadde a terra confuso.
 
 Angewomon  e Wolfmon ripresisi dallo stordimento rimasero a bocca aperta. Chiara si era gettata addosso a SaurGhostmon per fermarlo.
 
Kat le era corsa dietro e aveva gridato- Adesso Angewomon.-
 
L’angelo allora gridò:- Cerchio del Destino.- appena in tempo per salvare la situazione.
 
 Infatti SaurGhostmon si era gettato addosso a Chiara con l’intento di eliminarla definitivamente per aver osato interferire. Ma l’energia sprigionata dall’angelo lo bloccò.
 
 Subito dopo venne attaccato da Wolfmon che si era ripreso grazie all’intervento dell’altra- ZANNA DEL LUPO!- gridò, addentando la testa di SaurGhostmon sconfiggendolo. Quello sparì e al suo posto comparve una capsula piena di liquido nero.
 
 Poi Wolfmon si precipitò verso Chiara che nel frattempo era china su Lady intenta a toglierle di dosso la gelatina. Kat si era avvicinata ad Angewomon per vedere come stesse.
 
- Ti senti bene?- le chiese preoccupata.
 
- Questa mi giunge nuova, da quando in qua ti preoccupi se sto bene o no?- chiese quella sinceramente sorpresa.
 
- Smettila con le fesserie. Mi sono spaventata a morte. Non farmi mai più spaventare in quel modo, stupida!- la rimproverò lei gettandosi addosso all’altra e abbracciandola forte. Poi prese a strofinare la testa contro il suo petto piangendo- Saresti potuta morire- mormorò con voce soffocata un po’ per le lacrime un po’ perché aveva la testa appoggiata contro di lei.
 
Angewomon a quel punto non poté fare altro che sorridere nel constatare che, in fondo, a dispetto del suo carattere, Kat ci teneva davvero molto a lei. Le poggiò una mano tra i capelli e glieli carezzò leggermente dicendo- Va bene. La prossima volta starò più attenta. Non preoccuparti.-
Quella le disse:
- Non lasciarmi sola. Non voglio che tu muoia-. L’altra allora l’abbracciò per calmarla. Poi si voltarono verso gli altri.
 
 Chiara era ancora intenta a togliere la gelatina di dosso a Lady, aiutata da Wolfmon. Dopo aver finito prese a scuoterla per cercare di svegliarla.
 
- Lady! Lady svegliati! Lady, apri gli occhi!- disse con voce stridula- Andiamo, se è uno scherzo non è divertente! Andiamo rispondi!- insistette.
 
 Ma non ottenne risposta. Anche Wolfmon era preoccupato. Chiara temette il peggio. Iniziò a piangere e a scuoterla più forte.
 
- Lady! Ti prego rispondi! Non morire! Non morire!- ormai era disperata . tremava violentemente. Alla fine appoggiò la testa sul petto della sua Digimon e la strinse forte. – LADY! LADYDEVIMON! NOOO!- singhiozzò.
 
Wolfmon le si avvicinò piangendo e l’abbracciò. Rimasero lì per un po’. Poi lui tentò di allontanare Chiara da li dicendole- Non possiamo farci nulla. Vieni via!- ma lei non ne volle sapere.
 
 - NO! Non possiamo lasciarla qui! Dobbiamo fare qualcosa! Non possiamo … non … poss  … - la voce le morì in gola.
 Lui cercò nuovamente di allontanarla. Intanto Kat e Angewomon si erano avvicinate.
 – Mi dispiace tanto.- aveva detto Kat.
 Poi Chiara si era girata a aveva abbracciato forte  Wolfmon piangendo disperatamente. Lui la strinse forte sperando di calmarla.
Poi lei si allontanò da lui e si appoggiò sul corpo di Lady. Aveva deciso che sarebbe rimasta con lei fino alla fine. Gli altri si erano avvicinati. Wolfmon piangeva e anche Kat. Persino Angewomon stava piangendo. Per quanto sembrasse strano anche se lei e Lady si detestavano, aveva cominciato a rispettarla, se non altro perché sembrava tenere davvero a Chiara.
 
Poi la ragazza aveva smesso improvvisamente di piangere e aveva appoggiato la testa sul petto di Lady.
 
- è viva. È viva!- aveva sussurrato.
 
 Gli altri avevano trattenuto il respiro. Poi l’angelo caduto aveva cominciato a muoversi.
 
Chiara aveva alzato la testa e l’aveva abbracciata di nuovo.
 
Lady aprì gli occhi lentamente. Sbatté la palpebre un paio di volte. Aveva la vista appannata e la testa le girava. Poi vide Chiara sopra di lei che la fissava con espressione sollevata e spaventata allo stesso tempo. La guardò con aria interrogativa. Ma che le prendeva? Notò che aveva gli occhi arrossati.
 
– Come ti senti?- le chiese.
 
- Io sto benissimo. Tu piuttosto che cos’hai da frignare tanto?- l’apostrofò l’altra. Ma Chiara non ci fece caso  e la strinse più forte.
- Credevo di perderti- le disse.
 
 Lady si grattò la testa confusa. Si guardò intorno e vide che gli altri sembravano sollevati nel vederla. Cercò con lo sguardo i nemici ma non li vide. L’ultima cosa che ricordava era il fantasma che la colpiva alla testa violentemente. Fu Wolfmon a parlare:
 
- Ci abbiamo pensato noi. Sono morti- le disse. Poi le si avvicinò e le chiese- Stai bene? Niente di rotto?-
 
 - Qui gli unici che stanno male siete voi! Si può sapere che diamine vi prende a tutti quanti?- sbraitò Lady che non capiva.
 
Gli altri si guardarono. Decisamente Lady  stava benone. Intanto Chiara la teneva ancora stretta. Lady allora le disse:
 
- Ti vuoi togliere? Mi stai mettendo in imbarazzo! Si può sapere che cos’è successo per ridurti ad una poppante frignona?- Chiara alzò la testa sollevata nel sapere che Lady stava bene. Le sorrise e le diede un bacio sulla guancia, per poi allontanarsi.
 
Quella spalancò gli occhi stupefatta. Era la prima volta che Chiara faceva una cosa del genere.
 
 Chiara si era alzata ed era andata a vedere come stessero le altre. Wolfmon intanto si era avvicinato per permettere a Lady di appoggiarsi a lui e rialzarsi. Lei ci era riuscita un po’ a fatica. Poi Wolfmon le aveva detto:
 
- Mentre eri svenuta quel  Saurghostmon stava per ucciderti.-
 
 - E allora?- chiese Lady- Beh, allora Mamma gli si è gettata addosso per fermarlo. Poi io e Angewomon l’abbiamo distrutto.-
 
 - Aspetta. Vuoi dire che Chiara si sarebbe gettata addosso a quel coso per salvarmi?- domandò incredula Lady.
 
- Si. La cosa ci ha sorpresi, ma in fondo c’era da aspettarselo. Lo sai com’è fatta, no?-
 
 - Si, ma da qui a pensare che avrebbe rischiato di farsi ammazzare per me ce ne passa!- aveva risposto lei, ancora profondamente colpita.  Era la prima volta che qualcuno rischiava la vita per lei. Sentì un misto di vergogna, senso di colpa e una strana sensazione mai provata prima farsi strada in lei. Le prime perché oltre a non essere stata in grado di salvarsi da sola aveva anche rischiato di perdere Chiara, l’altra perché il sapere che qualcuno teneva a lei al punto tale da rischiare di morire per salvarla la faceva sentire … bene. Cercò di non darlo a vedere poi si avvicinò alle altre seguita da Wolfmon.
 
Chiara si era avvicinata alle boccette contenenti lo strano liquido.
 
 – Chissà cosa sono. Sarà il caso di tenerle, così potrò analizzarne il contenuto.- si disse.  Poi si era voltata. Vedere Lady in piedi la fece sentire meglio.
 
 – Scusa, ma … adesso che facciamo?- le chiese Kat.
 
Subito dopo il suo stomaco brontolò.- Ops  … - disse imbarazzata.
 
– Beh, direi che potremmo anche metterci a mangiare- disse Chiara. Gli altri si dissero d’accordo. Poi si sentì una voce dire, timidamente:
 
– S-Scusate … - era Floramon che si era ripresa.
 
- Oh, giusto. Prima sarà il caso di liberarti- disse Chiara. Poi le si avvicinò e la slegò.
 
 Quella si alzò e si sgranchì. Era tutta indolenzita. Poi  fissò le ragazze e i Digimon di fronte a lei.
 
– Ma, allora … voi non volevate …?- chiese sorpresa.
 
- No di certo. Soprattutto dopo quello che hai fatto- le disse Chiara.
Gli altri si dissero d’accordo tranne Lady che esclamò- Io ho ancora voglia di farla fuori!- fissandola gelidamente. L’altra si spaventò e fissò Chiara in attesa. La ragazza assunse un’aria pensosa poi disse:
 
- Non preoccuparti. Non lo farà. - poi allungò una mano verso di lei.
 
- Io mi chiamo Chiara- si presentò- Quelle sono Katrina e Angewomon- continuò. Le due fecero un cenno di saluto- Questo è Wolfmon.-
 
 Il nominato sorrise- E questa è LadyDevimon. Lady per fare prima- concluse. Floramon era un po’ incerta poi allungò la mano e gliela strinse.
 
– Allora, adesso che ne sarà di me?- chiese poi.
 
- Non so. Tu cosa vorresti fare?- le chiese Chiara. Quella ci pensò su e poi disse
 
- Ecco, io … se non è di troppo disturbo … vorrei venire con voi.- disse lei
 
- E perché mai?- le domandò l’altra
 
- Voi mi avete salvata. Quindi sono in debito. Voglio ripagarvi.-
 
Chiara ci pensò su, poi chiese- Qualcuno ha qualcosa in contrario?- gli altri si dissero d’accordo. Lady scosse la testa. Poi disse:
 
- Di solito non sarei d’accordo. Ma date le circostanze particolari va bene. Ma ti avverto: una sola mossa sbagliata e … -
 
 - Farò una fine lenta e molto dolorosa, lo so- rispose meccanicamente l’altra.
 
Lady sembrò compiaciuta da questo. Si, hai capito tutto- le disse. Poi aggiunse- Hai veramente un bel coraggio a parlarmi così tranquillamente.-
 
 Chiara le disse- Quando dice così vuol dire che chi ha davanti le piace.- Floramon sorrise soddisfatta.
 
Poi Kat disse- OK. Allora adesso possiamo metterci a mangiare, giusto?- le altre dissero di si.
 
 Poi Lady si voltò verso Angewomon e le disse- Se non sbaglio avevamo fatto una scommessa, mi pare. - l’altra annuì. – Allora sei pronta a subirne le conseguenze?- disse chiese lei maliziosa.
 
- Si. - rispose l’altra.
 
 – Scommessa? Che genere di scommessa?- chiese Kat.
 
 – Vorrei saperlo anch’io- disse Chiara. Anche Wolfmon e Floramon si chiedevano di cosa stessero parlando.
 
- Beh, mentre  venivamo abbiamo fatto una gara. La perdente avrebbe saltato il pranzo.- spiegò Lady. – e dato che io ho vinto … - continuò.
 
- Io devo saltare il pranzo- concluse l’altra.
 
– Ma, come farai a combattere senza mangiare?- si chiese Kat preoccupata.
 
– Non preoccuparti per me. Io me la caverò.- disse l’angelo.
 
Poi Lady le si avvicinò con in mano la corda con la quale aveva legato Floramon.
 
– Che devi farci con quella?- chiese Chiara- Dato che la biondina salterà il pranzo, voglio costringerla a guardarmi mentre mangia.-
 - Ma non è giusto!- protestò Kat.
 
 Allora Lady le disse- Vuoi farle compagnia?-
 
Kat a quel punto indietreggiò.- No, ma … -
 
 - Va tutto bene, Kat. Fa parte della scommessa- la rassicurò la bionda. Lei annuì poco convinta.
 
Chiara era un tantino sorpresa, ma in fondo c’era da aspettarselo. Lady adorava questo genere di sfide.
 
Lei, Kat Wolfmon e Floramon seguirono con lo sguardo l’angelo caduto mentre accompagnava la bionda vicino ad un albero e la legava ad esso. Poi era tornata.
 
Floramon si era offerta di apparecchiare la tavola. Avevano mangiato in silenzio. Ogni tanto Kat si voltava a guardare Angewomon, che sembrava molto affamata e provata dalla battaglia. Fece per alzarsi e portarle qualcosa ma si fermò. Lei non avrebbe voluto. Se l’avesse fatto sarebbe passata per quella più debole. Gli altri notarono la preoccupazione di Kat, ma si astennero dal farglielo notare.
 
Dopo pranzo Floramon si addormentò. Chiara le avvolse una coperta intorno.- è sfinita. Ha avuto una giornataccia- commentò. Poi lei, Kat e Wolfmon andarono a riposare. Kat avrebbe voluto avvicinarsi ad Angewomon, ma non ce la faceva . prima di chiudere gli occhi vide Chiara addormentata vicino al suo Digimon e LadyDevimon avvicinarsi ad Angewomon. La mora si chiese che cosa potesse volere da lei. Sperando che andasse tutto bene si addormentò.
 
 Intanto Lady aveva slegato Angewomon e le si era seduta vicino. Poi aveva detto:
 
- Angewomon…-
 
 L’altra era rimasta sbalordita. Da quando in qua LadyDevimon la chiamava per nome? Poi le aveva detto
 
- Si, Lady?-
 
- Ecco … io … devo chiederti una cosa- disse l’altra a bassa voce per non disturbare gli altri.
 
- E sarebbe?- chiese la bionda.
 
- è vero quello che Wolfmon ha detto poco fa?  Cioè, e vero che Chiara … avrebbe …- non le riuscì di proseguire.
- Si. È tutto vero. Ma perché t’interessa tanto?- disse l’altra.
 
- Beh, ecco, il fatto è che … è la prima volta che qualcuno fa una cosa simile per me … insomma Chiara ha la tendenza a fare cose del genere per i suoi amici … ma farlo per me è così … -
 - Così cosa?- chiese Angewomon.
 
- Così … strano. Insomma, avrei potuto capire se si fosse trattato di Wolfmon o di te o di Kat, ma … di me? Davvero non posso crederci-
 
 
 - E perché no?- le domandò l’altra.
 
 
- Ma insomma … parliamo di me … perfida, spietata, crudele e senza cuore. Non sono esattamente l’essere più meritevole del mondo. Non ha senso- concluse lei
 
- Capisco quello che pensi. Ma a Chiara non sembra importare più di tanto.- le fece notare Angewomon
 
- Dici?- le chiese l’altra insicura.
 
- Certo. Credimi, non l’avevo mai vista così preoccupata prima d’ora.- la rassicuro la bionda.
 
- Dici sul serio? Era davvero preoccupata per … me?- chiese l’altra.
 
- Immensamente. Puoi chiederlo a lei se non ci credi.-
 
 L’altra sembrò confusa. Angewomon le disse- Adesso non ci pensare. Hai affrontato una dura battaglia. Riposati, poi potrai parlarne direttamente con lei.- disse poggiandole una mano sulla spalla.
 
L’altra le disse- Ho un’ultima cosa da chiederti. Quando ho saputo che Chiara aveva rischiato di morire per salvarmi mi sono sentita in imbarazzo, in colpa e anche … bene. Non so esattamente come spiegarlo, ma ho sentito una strana sensazione di calore in tutto il corpo. Mi sono sentita … al sicuro. Che cosa significa?- chiese.
 
L’altra la fissò e disse- Quello che hai provato, è gratitudine e soprattutto gioia. Ti sei sentita amata in un certo senso.- le disse sperando di non offenderla.
 
L’altra sembrò rifletterci. Poi annuì. Le due si separarono e andarono ad appoggiarsi vicino alle rispettive partner.
 
Prima di addormentarsi Lady disse- Angewomon?-
 
 - Si?- rispose l’altra.
 
- Grazie-
 
Quella rimase un po’ sbigottita poi le disse- Non c’è di che-. Probabilmente  subito dopo sarebbero tornate nemiche come prima, ma, in quel momento la bionda si sentì soddisfatta di se. In fondo l’altra aveva bisogno di un consiglio ed era venuta a chiederlo a lei. Questo significava che era cambiata davvero tanto.
 
L’altra stava riflettendo su quanto le era stato detto. Amata. Lei non era mai stata neanche desiderata figuriamoci amata. Eppure questo pensiero la fece sentire bene. Per la prima volta sentì di aver trovato il suo posto. Decise di avvicinarsi alla sua protetta. Vide che dormiva profondamente. Poi la sentì sussurrare nel sonno:
 
- Lady … non morire … - a quel punto l’abbracciò dicendole:
 
- Va tutto bene. Sono qui.- Chiara si era girata nel sonno  e l’aveva abbracciata a sua volta.
 
- Ti voglio bene … non lasciarmi- aveva mormorato.
 
 Allora l’altra l’aveva stretta più forte e, avvolgendole le ali intorno al corpo per coprirla le aveva detto- Anch’io ti voglio bene.-  anche Wolfmon si era girato e aveva appoggiato la testa vicino a lei.
 
L’angelo caduto si addormento serena per la prima volta nella sua vita. Non avrebbe mai ammesso a Chiara di volerle bene comunque. Ma per quella volta poteva fare un’eccezione.
 
 Intanto i ragazzi stavano tornando indietro. Chris  e Tim si erano calati nel Crepaccio oscuro aiutati da Leomon. Una volta scesi avevano visto Rick tranquillamente seduto a gambe incrociate ad aspettarli. Con lui c’erano Mummymon e Mammothmon
 
- Come avete fatto?- avevano chiesto in coro i tre.
 
Rick aveva risposto flemmatico- C’era una scala.- gli altri erano rimasti a bocca aperta.
 
Avevano esplorato il crepaccio per un po’ ma non avevano trovato tracce di niente d’insolito. Poi però Mumymon aveva messo un piede in una strana pozza di liquido nerastro. Esso gli si era avvolto intorno al corpo. Solo l’intervento di Mammothmon e Leomon l’aveva salvato.
 
 – Che accidenti è questa roba?- aveva chiesto Chris.
 
- I-Io ho paura!- aveva detto Tim.- Andiamocene- aveva aggiunto aggrappandosi a Leomon.
 
- No, voglio sapere che cos’è. E poi siamo stati in grado di fermarla no?- disse Chris ottimista.
 
- S-Si, ma se stavolta n-non ce la facciamo?- aveva balbettato Tim.
 
- Ah, di che ti preoccupi! Dobbiamo solo prenderne n po’.- poi il ragazzo si era avvicinato  alla pozza e aveva preso un po’ di quella sostanza con le mani.
 
 All’inizio non accadde nulla, ma poi quella roba cominciò a muoversi e si avvinghiò a Chris. Lui cercò di toglierla ma se non fosse intervenuto Mammothmon non ci sarebbe riuscito. Chris tirò un sospiro poi sorrise e disse- L’ho scampata bella. Grazie amico. Ma comunque questa roba cos’è?- si domandò.
 
- Un mostro!- disse Tim tremando dalla paura stringendo ancora più forte Leomon che gemette per il dolore.
 
- E se invece fosse una trappola?- chiese Rick. Gli altri si dissero d’accordo.
 
Poi Rick prese dalla tasca dei pantaloni una boccetta, si avvicinò alla strana pozza e ne prelevò un po’. – Ci sarà utile.- disse semplicemente.
 
Chris annuì convinto, e Tim fissò tremante la boccetta. Poi decisero di tornare indietro. Erano arrivati nel punto in cui dovevano incontrarsi con le ragazze  si erano riposati.  
 
Le ragazze si erano svegliate e  si erano apprestata  a tornare indietro. Chiara era rimasta sorpresa dal fatto che Lady avesse dormito con lei. Quando l’aveva vista abbracciata a lei, quella si era rialzata di scatto bofonchiando qualcosa sul fatto che lei tremava per il freddo e che batteva i denti tanto forte che avrebbe svegliato mezzo continente. Chiara non ci aveva creduto ma non aveva voluto indagare. Poi si erano incamminate.
 
 Ad un certo punto sia Lady che Angewomon erano tornate Gatomon e BlackGatomon. Chiara aveva  preso in braccio la sua Digimon dicendole che ne aveva bisogno. Lei aveva fatto la scontrosa ma si era comunque lasciata  portare. Floramon invece era stata portata in groppa da Wolfmon.
 
Kat aveva commentato- Certo che sei proprio una schiappa, Gatomon. Un paio di attacchi e ti riduci in questo modo. Che roba. - col suo solito tono sarcastico.
 
L’altra era indecisa se risponderle o graffiarla. Alla fine scelse di non reagire. A che sarebbe servito? Quindi proseguirono in silenzio.
 
 Arrivate al punto d’incontro le ragazze raccontarono l’accaduto ai ragazzi e loro fecero altrettanto. Poi Chiara disse loro che nel castello di Myotismon c’era un laboratorio, con il quale avrebbero potuto analizzare i fluidi contenuti nelle strane capsule. Si diressero tutti là.
 
Poi Chiara cominciò ad analizzare le varie capsule. Gli altri avevano approfittato di quei momenti per rilassarsi.
 
Kat chiacchierava con Chris. Tim stava seduto vicino a Leomon tentando di non tremare ogni qual volta il suo sguardo incontrava quello di BlackGatomon. Wolfmon era accucciato vicino a quest’ultima e Gatomon era accucciata vicino a Kat. Mammothmon era di guardia fuori. Rick era vicino a Chiara e l’aiutava con l’analisi mentre Mummymon    dormiva sdraiato vicino a un muro.
 
Floramon era seduta accanto a Chiara e la osservava curiosa. – Molto interessante … - mormorò Chiara mentre analizzava una sfilza di dati sul suo computer.
 
-Di che si tratta?- chiese Rick.
 
– Sembra che questi Ibridi siano stati creati in parte da dati di Digimon già esistenti, in parte da altri dati. -
 
 - Probabilmente ha usato il DMM e la funzione speciale- concluse Rick.
 
 Poi s’incamminò in direzione di Mummymon si sdraiò e, appoggiata la testa contro di lui disse- A dopo.- subito dopo cominciò a russare.
 
 Chiara si voltò incredula e vide che anche gli altri condividevano la stessa impressione. Fece un’alzata di spalle, imitata dagli altri, poi ritornò al suo lavoro.
 
Gli altri chiacchieravano. Chris tentava di allontanarsi da Kat senza riuscirci. Lei non aveva smesso un minuto di parlare.
 
 Leomon intanto parlava con Tim
 
 
- Senti, non si può andare avanti in questo modo. Non puoi avere paura di tutto. Prima o poi avrò bisogno di arrivare al livello Evoluto e se tu continui così non ce la faremo mai- lo stava rimproverando.
 
 
Tim aveva abbassato la testa mortificato
 
- Mi dispiace moltissimo. Non so davvero come superare questo problema.- aveva detto.
 
- Dai, non ti preoccupare. Prima o poi sono sicuro che ci riuscirai.- aveva detto Chris per incoraggiarlo.
 
- Si,  e comunque non sei solo. Ti aiuteremo noi- disse Gatomon.
 
Kat non sembrava essere d’accordo. – Mah, secondo me è una perdita di tempo- commentò.
 
Chris, Leomon e Gatomon la fissarono scioccati. Stavano per dirle qualcosa quando BlackGatomon disse
 
- Sai, Gatomon, mi dispiace per te. –
 
L’altra le chiese- Come scusa?-
 
- Ma si. Ti è capitata una partner veramente insopportabile. E lunatica- disse l’altra con nonchalance.
 
Gatomon non sapeva che rispondere. Si scambiò un’occhiata con gli altri che sembravano d’accordo con la gatta nera.
 
– Non capisco di che accidenti parli- disse Kat intenta a limarsi le unghie.  Floramon si allontanò e una volta arrivata di fronte alla mora le disse:
 
- Come sarebbe a dire che non capisci? Secondo te dovremmo lasciare le cose come stanno anziché aiutare Tim a superare le sue paure?- chiese stizzita.
 
- Esattamente- fece quella senza scomporsi. Floramon avrebbe voluto insistere ma BlackGatomon fu più svelta.
 
 Le arrivò davanti e le disse- Io non so davvero come faccia Gatomon a sopportarti. Ma una cosa la so. Che non è giusto abbandonare qualcuno solo perché è un po’ fifone.-
 
 Gatomon la guardava scioccata come tutti gli altri del resto. Tim era a bocca aperta. Lo stava difendendo? E lui che credeva che lo detestasse.
 
- Vedi?- gli disse Chris - Anche lei è dalla tua parte amico- sorridendo allegramente.
 
- E se dovessi scegliere qualcuno che dovrebbe andarsene, mi dispiace per Gatomon, ma saresti tu. – proseguì l’altra seria.
 
Gli altri annuirono. Gatomon suo malgrado le diede ragione. Kat sembrò turbata da questo. Fissò la gatta bianca.
 
- Anche tu?-  chiese scioccata. Quella annuì. – Quindi secondo voi dovremmo andarcene?- chiese rivolta agli altri.
 
– Non  dovreste, dovresti tu. Da sola- disse BlackGatomon freddamente.
 
Allora lei fece per protestare ma gli altri la circondarono quasi come dei lupi contro una preda. Lei allora si sentì offesa. – E va bene. Se la mettete così, IO me ne vado- e così dicendo si allontanò verso la porta.
 
 
Nel mentre Chiara aveva osservato tutta la scena.  Quando Katrina fu a due passi dalla porta la richiamò- Dove vai?- le chiese.
 
- Me ne vado. Visto che sono così INSOPPORTABILE tolgo il disturbo-  disse secca l’altra.
 
– Ma smettila di dire stupidaggini- le disse la riccia.- Forse è vero che sei un tantino irritante a volte ma … non sei completamente da buttare via.- - Ma loro … - mugolò l’altra.
 
Gli  altri scoppiarono a ridere. Lei si voltò  e  vide Gatomon avvicinarsi.
 
Chiara disse- Se tu andassi via lei rimarrebbe di nuovo sola. E comunque  non sarebbe lo stesso senza di te-  
 
- Davvero?- le chiese la mora.
 
- Certo. Se tu non ci fossi, con chi litigherei?- le disse scherzosamente la riccia. Gli altri risero. Lei si arrabbiò poi però si unì alla risata. Poi abbracciò Gatomon dicendole:
 
- Scusa se a volte dico stupidaggini. Ho veramente un caratteraccio.-
 
—Scuse accettate amica mia- le disse l’altra.
 
 Poi BlackGatomon sbuffò e disse- Possiamo smetterla con queste smancerie?-  con tono lievemente disgustato. Gli altri ridacchiarono leggermente. Poi Chiara si alzò e si avvicinò alla sua Digimon.
 
- Gelosa?- le disse.
 
- Giammai.- rispose   l’altra.
 
- Ti andrebbe una grattatina dietro le orecchie?- le chiese Chiara mentre allungava una mano per toccarla.
L’altra si finse scocciata però la lasciò fare. Chiara la prese in braccio e la portò con se vicino al computer. Dopo un po’ gli altri sentirono uno strano rumore. Poi si resero conto che proveniva da BlackGatomon. Stava facendo le fusa. Gli altri stavano per commentare quando quella alzò la testa e, dopo averli fissati minacciosamente, disse:
 
- Non una parola! –
 
 Gli altri deglutirono e annuirono. Lei si rimise giù soddisfatta e riprese a fare le fusa.
 
Gli altri ripresero a parlare. Kat si scusò con Tim e gli disse che anche lei avrebbe cercato di aiutarlo. Gli altri le dissero che sarebbe bastato che lei agisse in modo meno irritante. Lei acconsentì.
 
 Si fece scuro. Gli altri dissero che sarebbe stato meglio andare. Allora Chiara spense il computer e si allontanarono per cercare un riparo. Trovarono una radura poco distante.
 
Dopo essersi sincerati che non ci fosse pericolo si accamparono li. Dopo cena Chiara li informò su quello che aveva scoperto.
 
- A quanto pare la tipa ci sa fare. Sembra che riesca a modificare l’ambiente circostante oltre che i Digimon. Probabilmente è riuscita a modificare il DMM in modo da renderlo abbastanza potente da cambiare a piacimento tutto ciò che c’è a Digiworld. Questo spiegherebbe gli strani fenomeni avvenuti di recente.-  gli altri erano impressionati.
 
- Quindi che cosa dobbiamo fare?- chiese Kat
 
- Dobbiamo stare in guardia e cercare qualcuno che possa dirci dov’è in questo momento. Dobbiamo scoprire cos’ha in mente e fermarla.- disse Chiara.
 
- E anche perché lo fa- aggiunse Chris.
 
 -Si, anche quello.-
 
 - Gli unici a sapere queste cose sono i suoi Ibridi più forti- disse Floramon- ma non so dove possiamo trovarli.- ammise tristemente.
 
- Non importa. Ragazzi, a qualcuno di voi manca il Digi-medaglione?-  chiese Chiara
 
- A me- disse Tim.
 
– Bene. Allora la prima cosa da fare è trovarlo- concluse Chiara.
 
- Poi ci occuperemo di scovare qualcuno di questi Ibridi.- aggiunse Kat.
 
- Bene. Allora è deciso- disse Chris col suo solito tono allegro.
 
- Chissà, forse se lo troverò diventerò meno fifone- disse Tim.
 
- Mah, secondo me sei senza speranza- scherzò Leomon.
 
Lui abbassò la testa rassegnato. Gli altri cercarono di tirarlo su. Poi si decise che a fare l guardia sarebbe stato Mummymon. Wolfmon era esausto e si ritrasformò in Puppymon.
 
- Accidenti, hai resistito parecchio, considerate le tue condizioni-
 
Disse BlackGatomon che era appoggiata vicino a Chiara.
 
- Già. Ma ora sono distrutto- disse lui. Allora Chiara si sdraiò dicendogli- Forza piccolo vieni. Se dormiamo insieme starai al caldo.-
 
Lui si mise dall’altro lato rispetto a BlackGatomon, così Chiara si ritrovò in mezzo a loro.
 
 Gli altri si erano sdraiati vicino ai rispettivi Digimon. Anche Rick stava dormendo sotto a Mummymon.
 
Floramon non sapeva con chi dormire. Fissò Chiara per qualche secondo. Quella capì e le disse:
 
- Se vuoi puoi dormire vicino a me.-
 
 - Aspetta- disse Kat- Perché invece non la fai dormire con me?-
 
 - D’accordo.- rispose Chiara.
 
 Allora Floramon si appoggiò vicino a Kat e Gatomon. Poi si addormentò.
 
Chiara rimase sveglia. Ancora non sapeva che fare con Vegiemon. Decise di pensarci la mattina dopo. Strinse forte Puppymon che uggiolò soddisfatto e BlackGatomon che si finse infastidita. Poi si addormentò.

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Capitolo 4
*** Capitolo III Incubo e Memorie ***


Capitolo III Incubo e Memorie
 

 


-E così sono loro-
 
-Già-
 
 - Quella ragazza … mi preoccupa-
 
- Non temete, mia signora. Non potrà farvi nulla-
 
 - Lo spero. Sembra molto scaltra.-
 
 - Ma è umana, mia signora. Ed è anche piuttosto ingenua-
 
 - Forse hai ragione. Hai notizie da chi-sai-tu?-
 
- La vedrò stamattina.-
 
- Sei certo che sia la persona giusta?-
 
- Certissimo, mia signora-
 
- Non si starà … come dire … rammollendo?-
 
- No. Non c’è da  temere per questo. Il buffo della cosa è che l’umana si fida cecamente di lei. Davvero un’ingenua, non vi sembra, mia signora?-
 
 -è nella natura umana sbagliare.-
 
 - Già. Ma dare fiducia a qualcuno può rivelarsi molto pericoloso, non credete?-
 
- Si. Ma tu, invece, dimmi … faccio bene a fidarmi di te, SkullSatamon?-
 
- Assolutamente. Non sono uno che passa il suo tempo con persone che non ritiene meritevoli. E voi lo siete, mia signora.-
 
 - Staremo a vedere … ho in mente un piccolo regalo per quella ragazza, SkullSatamon.-
 
- Lo ritenete necessario, mia signora?-
 
 - Si. E sarà molto divertente.-
 
 - Bene. Come volete, Lady Luna-
 
- Aspetta e vedrai.-
 

 
Era buio. Sentiva freddo. Si sentiva debole e sofferente. Aprì gli occhi a fatica, ma non le riuscì di vedere molto. Cercò di alzare la testa ma un dolore acuto glielo impedì.
 
Dov’era? Che stava succedendo? Cercò nuovamente di capire dove fosse.  L’unica illuminazione di quel posto sembrava essere la luce di alcune candele.
 
Davanti a lei c’era un muro di pietra. Più in su si poteva scorgere una finestra chiusa con delle sbarre. Cercò di muoversi ma qualcosa la trattenne. Guardò alla sua destra e vide che la sua mano era incatenata su una specie di tavolo. O almeno così sembrava. Un’ondata di panico la travolse insieme ad una forte rabbia. Si girò dall’altra parte e vide che anche l’altra mano era bloccata. Guardò verso i suoi piedi e scoprì che anch’essi erano bloccati. Si guardò intorno ma non vide nessuno. Cominciò ad agitarsi per liberarsi dalle catene. Continuò per un po’ senza riuscirci, poi sentì un rumore di passi in avvicinamento che ormai conosceva alla perfezione. Guardò verso la direzione dalla quale provenivano.
 
Non fu sorpresa di vedere apparire dalla porta la figura slanciata di una certa Digimon di sua conoscenza. Stava per aprire la bocca per parlare, quando, una volta che lei le arrivò davanti, notò qualcosa di strano. Le sembrava diversa. Aveva una strana espressione sul volto, come se stesse godendo di vederla in quello stato. Pensò che fosse per via della scarsa illuminazione ma dovette ricredersi quando lei disse con voce gelida e tono gongolante:
 
 
- Bene, bene, bene … guarda chi ha finalmente lasciato il mondo dei sogni.- poi aveva aggiunto falsamente melliflua- Dormito bene?-
 
Chiara non volle credere che Lady le avesse parlato in quel modo. Pensò ad uno scherzo e attese la reazione dell’altra. Quella si voltò, apparentemente rivolta a qualcuno che non le riuscì di scorgere.
 
– Allora, che ne faccio di lei?- disse. Chiara era ancora più scioccata. Non poteva essere vero!
 
Poi una voce rispose- La nostra signora non la vuole viva. Fanne quello che vuoi.- al sentire questo Chiara si spaventò. Ma la cosa che più l’ atterrì fu la reazione di Lady a quelle parole. Si voltò verso di lei con la stessa espressione che aveva quando torturava qualcuno, poi le disse:
 
- Molto bene. Siamo arrivati al capolinea mi sembra. Non è stato così male in fondo. –
 
 Poi, notando l’espressione scioccata di Chiara le disse- Come? Non mi dirai che avevi creduto sul serio che io mi fossi affezionata a te? Chiara, Chiara, Chiara. Sciocca, ingenua, piccola Chiara. Non sai che io non mi affeziono a nessuno? Io non ho ne cuore ne sentimenti. Quindi non prendertela.-
 
 Chiara a quel punto stava cominciando a perdere il controllo. Aveva un nodo alla gola e lottava per non piangere. Ma non era ancora finita.
 
- Oh? Che succede? La piccola Chiara ha scoperto di essere rimasta sola? Non preoccuparti, fra poco passerà tutto.- dicendo ciò le carezzò una guancia. Chiara stava cominciando a tremare leggermente. – Non vorrai metterti a piangere, vero? Non sarebbe da te. - disse Lady continuando ad accarezzarla.
 
 Chiara a quel punto stava per scoppiare.- Sai, mi piacerebbe dirti che è stato un piacere conoscerti, ma non sarebbe vero.  Non farne una questione personale. È solo il mio lavoro. E un’altra cosa. Non sei poi un granché come amica, sono sicura che il mondo sarà un posto migliore senza di te. Non penso che sentirò la tua mancanza. E non preoccuparti per Werewolfmon. Sono certa che non mancherai neanche a lui Addio.-
 
Queste parole diedero il colpo di grazia a Chiara. Mai nella sua vita aveva provato un dolore più grande. Lei si fidava di Lady. Cecamente. Non si era mai sentita al sicuro con nessuno prima di conoscerla. E ora era in procinto di essere uccisa dall’essere del quale si fidava di più al mondo. Non poteva essere vero. Non doveva esserlo. Chiuse gli occhi e li riaprì dopo qualche secondo. Lady era ancora lì, stava preparandosi a finirla.
 
– Che ironia, eh? Uccisa dalla persona della quale ti fidavi di più. Come ci si sente, Chiara?- le chiese con tono gelido e scoppiando in una risata perfida e fredda.
 
 Chiara dovette arrendersi  alla realtà. Lady l’aveva tradita. E adesso l’avrebbe uccisa. La guardò, ormai  in preda alla disperazione. Una sola domanda la tormentava. Perché? Da fuori si sentì una voce dire
 
- Sbrigati-
 
Lady allora avvicino la testa a quella di Chiara e sussurrò:
 
- Mi dispiace-
 
Con tono mortificato. Era talmente basso che Chiara si chiese se l’avesse sentito o se fosse solo un frutto della sua immaginazione.
 
Poi Lady aveva rialzato la testa e aveva alzato la mano artigliata come per prepararsi a strapparle via la faccia. La guardò con espressione malefica.  Chiara, ancora insicura di quello che aveva sentito balbettò debolmente:
 
- L-Lad…-
 
 Ma non poté dire altro poiché in quel momento la mano della sua ex-amica, ora sua assassina si abbatté su di lei. L’ultima cosa che sentì fu la risata di Lady, prima che tutto divenisse buio.
 

 
Si svegliò di soprassalto, sudata e col cuore in gola. Si guardò intorno e fu sollevata nel costatare che fosse tutto come era la notte precedente. Voltò la testa e vide Puppymon che dormiva tranquillo. Dall’altra parte c’era BlackGatomon anche lei immersa in chissà quali sogni. I ragazzi ancora dormivano. Si voltò di nuovo e vide BlackGatomon che la fissava con un occhio aperto.
 
– Buongiorno- disse Chiara con voce scossa, cosa che venne notata dall’altra.
 
- Nottataccia?- s’informò con una punta di ironia.
 
 Chiara annuì. – Ho avuto un’ incubo.- disse.
 
L’altra allora si stiracchiò lentamente poi, guardando Chiara con aria saccente, le disse- L’hai detto tu che gl’incubi non possono uccidere.-
 
il tono di voce dell’altra fece scattare un campanello d’allarme nella testa di Chiara. – Che cos’hai sognato?- chiese BlackGatomon.
 
- Non me lo ricordo.- mentì Chiara sperando di suonare convincente. Non sapeva perché ma sentiva che non doveva raccontare nulla a BlackGatomon.
 
L’altra la guardò sospettosa poi distolse lo sguardo e le disse- Cos’è, non ti fidi più di me?-  sembrava turbata.
 
- No, non è questo … solo non mi va di parlarne. In fondo non è reale, quindi non devo preoccuparmene.- disse tentando di convincere se stessa più che la sua amica.
 
 L’altra comunque sembrò convinta e decise di lasciare cadere l’argomento. Poi si alzò e le disse- Adesso io dovrei andare. Sai ho un appuntamento con un amico.-
 
 Chiara la derise dicendo- Amico? Non sarà mica il tuo Digi-ragazzo?- quella le lanciò un’occhiata assassina e soffiò  per poi rendersi conto di stare esagerando e darsi un contegno.
 
- Non è affatto come pensi tu. E ora, se non ti spiace, io andrei. – così dicendo si voltò e fece per andarsene. Ma subito dopo Chiara la richiamò.
 
- Non vuoi la colazione, prima?- quella ci pensò su poi accettò. Quindi attese che gli altri si svegliassero.
 
 La prima a svegliarsi fu Katrina. Si alzò lentamente e svegliò Gatomon in maniera poco carina. Poi le disse- Allora, Chiara dov’è la colazione?- col suo solito tono sarcastico.
 
In un altro momento la ragazza le avrebbe risposto per le rime ma quell’incubo ancora la tormentava. Quindi disse semplicemente: - Stavo aspettando che vi svegliaste per darvela.- la bruna corrugò la fronte. Di solito quando la trattava così la riccia le rispondeva a tono. Quella mattina invece sembrava immersa in chissà quali pensieri. Decise di fare un altro tentativo.
 
 -Sempre con la testa fra le nuvole eh? Che c’è, qualcosa non va? Il gatto ti ha forse mangiato la lingua?- queste parole scatenarono una reazione imprevista.
 
Chiara si voltò a guardarla sconcertata quasi come se le avessero detto che stava per morire. Poi l’espressione mutò in una seria e irritata- Risparmiati le battute infelici. E pensa alla tua, di gatta- disse poi riferendosi a Gatomon che era ancora infastidita dal comportamento di Kat.
 
La bruna si grattò la testa. Da quando in qua Chiara le rispondeva in tono così arrabbiato? Smise di pensarci quando Floramon le si avvicinò e le disse:
 
- Buongiorno. Hai dormito bene?-
 
Kat le rispose – Si. E tu? Stavi comoda o il pelo di Gatomon ti dava fastidio?-
 
- No, affatto. Ho dormito magnificamente, grazie- fu la risposta di Floramon.
 
Gatomon era sempre più offesa dal comportamento di Kat.
 
Dopo un po’ anche Chris e gli altri si svegliarono. Nessuno sembrò fare caso allo strano comportamento di Chiara.
 
Dopo colazione BlackGatomon si avviò dal suo amico, e gli altri cominciarono a discutere sul da farsi. Chiara allora decise che era necessario stabilire delle priorità.
 
– Per prima cosa dobbiamo fare in modo che Tim trovi il suo Digi-Medaglione. Poi dovremmo cercare di farci dire quello che sa Vegiemon che potrebbe rivelarsi utile per noi. In particolar modo vorrei tentare di scoprire come è organizzatala nostra nemica, chi sono i suoi alleati più forti e dove si trovano, e come fare a raggiungerla. Siete tutti d’accordo?-
 
 - Io ci sto.- disse entusiasta Chris –
 
 Anche noi- disse Rick parlando a nome suo e di Mummymon
 
– E n-noi- balbettò Tim un po’ timoroso parlando anche da parte di Leomon.
 
 – E ancora una volta decidi tutto tu. - disse Kat scocciata.
 
Allora Chiara le disse – Tu hai un’idea Kat? Se così avanti, faccela sentire.-
 
- Beh, effettivamente un’idea ce l’avrei.-
 
- Allora diccela!- chiese Chris.
 
- Se convincessimo  Vegiemon a farci da infiltrato, potremmo scoprire molte più cose, e potremmo scoprire i piani della nostra nemica in anticipo-
 
 -Non dubito che sarebbe un’ottima idea, ma credo che per il momento sia più prudente aspettare. Hai visto anche tu che razza di testardo insensibile è, no?-
 
- Effettivamente hai ragione- disse scoraggiata la mora.
 
 – Però comunque l’idea è buona.- concesse Chiara Forse dovremmo trovare qualcun altro.- aggiunse con aria riflessiva.
 
– Si, ma chi?- domandò Chris
 
- Mmhh, non saprei. Tieni presente che è un lavoro piuttosto rischioso, il minimo errore potrebbe essergli o esserle fatale, quindi dobbiamo pensarci con molta attenzione. E poi, la priorità principale è trovare il Digi-Medaglione di Tim. - affermò con convinzione Chiara.
 
– Senza contare che … - cominciò Rick con tono leggermente inquietante.
 
- Che cosa, Rick?-
 
 - Che potrebbero stare spiandoci, in questo momento.-
 
 - Hai ragione!- esclamò Chiara preoccupata. Ma come aveva fatto a non pensarci prima?- D’accordo, allora non appena BlackGatomon tornerà ce ne andremo!- esclamò, cercando di calmare la tensione che si era creata tra i suoi compagni, al pensiero che in quel momento qualcuno avrebbe potuto essere lì spiandoli e complottando contro di loro.
 
 Era abbastanza logico, dopotutto. Se la loro nemica era così potente da poter creare sconvolgimenti in varie parti di Digiworld, come avrebbe potuto non essere in grado di spiarli? Il pensiero di aver totalmente trascurato un fatto così importante portò dubbio e paura sui ragazzi, specialmente su Chiara. Lei, in fin dei conti, era quella che fino ad allora aveva, in un certo senso, ”guidato” gli altri. Era stata lei a suggerire la teoria dell’hacker , lei aveva organizzato la spedizione per raccogliere informazione e lei aveva ottenuto per prima dei risultati. Eppure, nonostante il suo ingegno si era lasciata sfuggire questo particolare. Come aveva potuto essere così superficiale? In quel modo aveva messo in pericolo la vita di tutti quanti. Che sarebbe successo se la loro nemica avesse deciso di attaccarli quando erano separati? Sarebbero certamente stati spazzati via! E lei , con la sua leggerezza, avrebbe potuto metterli tutti in pericolo! Tale scottante rivelazione portò un enorme senso di colpa su Chiara. Adesso era sicura che gli altri l’avrebbero senz’altro cacciata via. In fondo se lo meritava. Non aveva fatto attenzione.  E, se questa volta se l’erano cavata, la volta successiva avrebbero potuto non farcela. Con questi lugubri pensieri in testa la ragazza si preparò ad affrontare l’ira più che legittima dei suoi compagni.
 
 Si guardò intorno aspettando che qualcuno parlasse. Gli altri erano preoccupati per quello che Rick aveva detto. Chris e Mammothmon erano un po’ nervosi al pensiero che qualcuno potesse spiarli così facilmente. Così anche Tim e Leomon.  Mummymon si era unito al nervosismo generale, mentre ne Kat ne Rick sembravano essere troppo preoccupati. La prima perché era troppo indaffarata a chiacchierare con Floramon , il secondo perché era nella sua natura. Gatomon invece si stava avvicinando a Chiara con aria un po’ di rimprovero un po’ di preoccupazione. Chiara fece viaggiare lo sguardo su ognuno di loro. Si erano messi tutti intorno a lei, con aria arrabbiata e timorosa. Ma ciò che colpì più di tutto la riccia fu l’espressione di  Puppymon. Il cucciolo aveva assunto un’espressione talmente triste che la ragazza si sentì mancare il fiato.  Un profondo senso di colpa s’impossessò di lei. Sentì l’improvviso desiderio di andare a nascondersi. Ma sapeva di non poterlo fare. Così attese l’inevitabile.
 
 La prima a parlare fu Gatomon.
 
– Chiara … - la ragazza fisso i suoi occhi marrone scuro in quelli azzurri della gatta. Credeva di trovarci rabbia o delusione, invece, sorprendentemente, vi scorse solo un lieve rimprovero misto a comprensione. Ciò la stupì. Ma quello che la fece realmente sbalordire furono le parole che seguirono.
 
– Ascolta … adesso non preoccuparti. Va tutto bene. Non credo che qualcuno di noi possa essere arrabbiato con te ora.-
 
 Chiara allora le disse – Ma che dici? Ho rischiato di farvi ammazzare!- con voce stridula.
 
– è vero, hai commesso un piccolo errore … - ammise la gatta con tono tranquillo seppur irritato- Ma in fondo chi non ne fa?-
 
 - Errore? Errore? Altro che errore! Poteva costarvi la vita!- sbraitò Chiara ormai imbestialita. Era talmente arrabbiata con se stessa che iniziò a tremare violentemente, senza rendersene conto.  Gatomon allora le sorrise e le si avvicinò.
 
 – Forse è vero. Ma non è successo. e poi, se non fosse stato per te, non avremmo saputo da che parte cominciare.- lei era ancora troppo sconvolta, quindi si limitò a fissarla. – E poi, sei stata tu a salvare Kat dalle grinfie di Vegiemon. E non dimentichiamoci che hai salvato la tua Digimon da morte certa. E non sei tu quella che ha stabilito quali fossero le priorità?- proseguì la gatta cercando di calmarla.
 
Lei scosse la testa e le disse – Questo non significa nulla. Sono un totale disastro. Ho rischiato di farvi ammazzare. Forse dovrei lasciar perdere tutto e andarmene. Insomma, che sarebbe successo se lei avesse deciso di attaccarci? Sarebbe stata solo colpa mia.- dopo aver terminato abbassò la testa e tutti poterono vedere delle lacrime scendere dai suoi occhi.
 
 Gatomon allora le si avvicinò ancora di più e le posò una zampa sulla mano. Chiara la fissò con gli occhi lucidi e tirò su col naso. – Non devi dire queste cose. Tu hai fatto tutto il possibile. Non devi colpevolizzarti.- disse con dolcezza.
 
– Ma non capisci che sareste potuti morire? Se vi fosse successo qualcosa non me lo sarei mai perdonato. Forse sarebbe stato meglio se quel SaurGhostmon mi avesse uccisa.- insistette.
 
– Non dire assurdità!- esclamo Gatomon, ora davvero arrabbiata. Quell’improvviso cambiamento provocò paura in Chiara.- Nessuno di noi è arrabbiato con te. chiunque avrebbe potuto commettere lo stesso sbaglio. E non devi desiderare di morire solo per questo.-
 
- Ma io … insomma io … mi sono lasciata trasportare dal desiderio di sapere di più sulla nostra nemica e ho rischiato di farvi uccidere tutti. Non avrei dovuto coinvolgervi. Né voi né Lady né Werewolfmon.  Invece col mio comportamento ho messo tutti in pericolo. Sono una stupida. Sono una persona orribile. Merito di morire per questo.-
 
 - Non è vero. Non sei stupida, né orribile e assolutamente non meriti di morire.-
 
- Ah, si? E tu come fai ad esserne così sicura?- sbottò Chiara infastidita dall’essere stata contraddetta.
 
 L’altra assunse un’espressione furbesca e divertita poi disse – Se tu pensi che una persona che si preoccupa di chiunque altro prima che di se stessa, che cerca sempre di aiutare e incoraggiare gli altri e che è disposta a rischiare il tutto per tutto per difendere chi le sta intorno e che addirittura prende su di sé tutta la colpa di quello che succede o anche di quello che non succede sia così, allora hai ragione. Ma a mio avviso le cose non stanno così. - Chiara era senza parole. Gatomon riprese – Se pensi che tutto quello che hai fatto sia un errore allora non so più cosa non lo è. Comunque sappi che non devi prendere tutto il peso di quello che avviene solo sulle tue spalle. Ci siamo anche noi. Abbiamo le stesse responsabilità. E non dirmi che davvero vorresti andartene abbandonando sia noi che i tuoi Digimon?-
 
Lei annui. – Ne sei davvero sicura?-
 
 - Certo. Non ho altra scelta. La mia superficialità li ha messi in pericolo. Non posso più stare con loro.-
 
A quel punto intervenne Puppymon che disse – Mamma, vuoi veramente andartene?  Non ci vuoi più bene forse?- quel tono disperato fece cadere in ginocchio Chiara.
 
- Non è questo, piccolo. È solo che sono sicura che sia tu che BlackGatomon potrete senz’altro fare a meno di me. E anche tutti gli altri.- disse con un tono patetico e sconsolato.
 
 A quel punto Chris  si avvicinò insieme a Tim e Rick. Anche i loro Digimon si erano avvicinati. Si erano stretti intorno a lei. Poi Chris le aveva appoggiato una mano sulla spalla e le aveva sorriso. Chiara aveva sollevato la testa e li aveva guardati con gli occhi arrossati dalle lacrime. La guardavano tutti sorridendo. Stavano davvero cercando di confortarla?  Stava per rialzarsi in piedi e ringraziarli quando Chris le parlò.
 
– Non dire così. Noi siamo una squadra. E tu sei una di noi. E poi, senza di te non avremmo cavato un ragno dal buco. – disse grattandosi la testa nervosamente.
 
Mummymon non ne sembrava felice. Lui allora gli disse – Scusa, mi è scappato.- poi fu il turno di Tim di dire qualcosa.
 
 – Ha ragione Chris. Insomma, nessuno prima d’ora si era mai preoccupato di aiutarmi a superare la mia paura. Quindi secondo me non devi andartene.- Leomon aveva annuito mostrandosi d’accordo.
 
 Chiara era rimasta scioccata da quello che gli altri stavano dicendo. Anche Rick volle esprimere la sua opinione – Senza di te ci mancherebbe qualcosa.  Sei la prima ragazza che mi ha accettato come persona.- queste parole stupirono ulteriormente la ragazza.
 
Mummymon le disse – O addirittura me. Insomma , io sono una mummia in fondo.- il Digimon arrossì leggermente rendendosi conto di essere stato sentimentale.
 
 Poi fu Katrina a parlare. – Per quanto io ti detesti, non posso negare che sia tutto vero. E comunque mi hai salvato la vita. E anche se mi pesa ammetterlo mi hai aiutato a capire che i rapporto che lega me e Gatomon è importante, soprattutto  per lei. Quindi, forse non sei così male-
 
Chiara non si aspettava che anche Kat non fosse arrabbiata con lei. Gatomon invece era sorpresa. Forse aveva male interpretato l’atteggiamento di Kat nei confronti di Floramon.
 
 Fu Chris a concludere il discorso. -Hai visto? Nessuno di noi è arrabbiato con te. Qualunque cosa accada la affronteremo insieme a testa alta.- poi anche Puppymon le disse – Io la penso esattamente come loro mamma. Non voglio che tu vada via.- Chiara annuì ora più convinta.
 
Poi, però, rispose- Vi ringrazio molto ragazzi. Però io non so se … insomma, forse sarebbe comunque meglio che me ne andassi-. Aveva appena finito di parlare quando si sentì un rumore proveniente da dietro di loro. Si voltarono.
 
 
 Era BlackGatomon. La gatta nera aveva un’espressione indecifrabile in volto. Poi disse:
 
– Allora è questo che pensi? Vorresti davvero mollare tutto e andartene?  Non pensavo che fossi così arrendevole.  Davvero non t’importa di quello che pensano gli altri? O di quello che pensa Puppymon?- durante questo breve discorso gli occhi di BlackGatomon si erano velati di lacrime ma la sua espressione esprimeva rabbia.  Chiara ne rimase profondamente colpita. Poi la gatta aggiunse – Davvero non t’importa di quello che penso io?-  a quel punto Chiara la fissò confusa. Il suo tono sembrava … ferito. Poteva davvero essere … preoccupata per lei?
 
– Io … - iniziò Chiara. Ma l’altra non la lasciò proseguire. – Tu non hai la minima idea di quello che ho passato prima che arrivassi tu. Hai idea di cosa significhi dover passare le giornate a scappare e a nascondersi e a dover stare sempre sul chi vive?- a quel punto la voce di BlackGatomon si era fatta più stridula. Chiara si era rialzata e l’aveva guardata con aria stralunata.
 
– Black…-
 
- No, non dire nulla. Io non sono una sentimentale. Non ci so fare con le parole d’incoraggiamento e detesto dimostrare attaccamento a chiunque. Però, da quando ci siamo conosciute, persino quando ancora non sapevo che saresti entrata permanentemente a far parte della mia vita, io mi sono sentita diversa. Non completamente, soltanto un po’. Nessuno mi ha mai voluta. Io non ho mai voluto nessuno. Poi sei arrivata tu. Allora qualcosa è cambiato. Non so nemmeno io che cosa. So solo che da quando siamo diventate compagne non sento più il bisogno di nascondermi.  E credo che dipenda dal fatto che tu sei con me. –
 
Le parole della Digimon avevano lasciato tutti a bocca aperta. Soprattutto Chiara. Ma ciò che seguì fu la cosa più sconvolgente di tutte – Quello che sto cercando di dirti è che … insomma … tu sei molto importante per me. E anche Puppymon. Se però preferisci andartene, sappi che non ti tratterrò.  Comunque spero che ci rifletterai bene prima. E sappi che … anche se io detesto queste smancerie … se ti serve una spalla su cui piangere … io ci sono.-
 
Detto questo la gatta assunse un’espressione seria. Tutti gli altri attesero la reazione di Chiara.
 
 Lei, dal canto suo era rimasta sbalordita dalla confessione di BlackGatomon. Qualunque altra persona avrebbe considerato quelle parole come false o ipocrite, o poco sentite, ma per Chiara erano la più grande ammissione d’affetto che avesse mai ricevuto. Soprattutto dato che venivano da BlackGatomon.
 
Stette per alcuni istanti in silenzio. Poi si riscosse e si voltò verso i ragazzi.
 
- Grazie a tutti per il vostro sostegno. Scusatemi, mi sono lasciata un po’ andare. Avete ragione. Non devo lasciarmi abbattere da un piccolo errore.  Da adesso m’impegnerò ancora di più.- gli altri ne furono sollevati.
 
Puppymon le saltò in braccio e prese a leccarle la faccia entusiasta.- Evviva! Come sono contento! Non farmi più uno scherzo del genere, d’accordo Mamma?-
 
Chiara ridacchiò a causa del solletico provocatole da Puppymon – Ok, ok … adesso basta. Me la sono già lavata la faccia stamattina!-
 
 Al sentire questo gli altri risero. Poi Chris disse – Abbraccio di gruppo!- e, prima che Chiara potesse protestare, gli altri le si strinsero intorno abbracciandola. Persino Kat. Poi Mammothmon aveva avvolto la sua proboscide intorno a loro, strizzandoli leggermente.
 
– è una cosa così commovente!- aveva detto mentre li teneva stretti. Chris a quel punto aveva detto con voce strozzata
 
- Ok … adesso basta … -
 
- Tutto questo affetto … Brucia!- aveva esclamato Mummymon con voce alterata dal panico.
 
Allora gli altri erano scoppiati a ridere. Poi Mammothmon li aveva lasciati. Dopo un paio di minuti avevano ripreso fiato. Poi Chiara si era voltata verso BlackGatomon che era rimasta in disparte. Le si era avvicinata e le aveva detto:
 
– BlackGatomon  … senti … riguardo quello che hai detto prima io … -
 
- Risparmiati la sviolinata. Ne ho più che abbastanza di queste scene strappalacrime da soap opera.- aveva detto lei con voce disgustata incrociando le zampe sul petto e girando la testa da un’ altra parte ad occhi chiusi.
Chiara aveva fatto una breve risata allora. Poi si era rivolta ai ragazzi.
 
 
 – Ok. Adesso però dobbiamo muoverci. Non è prudente restare nello stesso posto troppo a lungo.-
 
 
 Gli altri si erano messi in riga e le avevano fatto un saluto militare. Poi avevano esclamato tutti in coro.
 
– Sissignora!-
 
La scena era talmente comica che Chiara per poco non scoppiò a ridere. Si trattenne e si voltò verso BlackGatomon e le disse:
 
– Soldato! In riga!-
 
 Quella l’aveva fulminata con lo sguardo, poi si era diretta verso gli altri imitando goffamente l’andatura dei soldati. Si era messa vicino a Puppymon e aveva fatto anche lei il “ saluto” aggiungendo un “marameo” con una zampa però.  Poi aveva detto “ Sissignora” con tono finto infastidito.
 
Chiara aveva sorriso poi aveva detto. – Bene truppa, adesso in marcia!- e poi si erano allontanati dalla caverna. Chiara non aveva più pensato all’incubo avuto quella notte, e la strana sensazione di pericolo era svanita.
 
 
Avevano marciato per diverse ore. Gatomon aveva parlato con Kat  chiedendo spiegazioni circa il comportamento avuto nei suoi riguardi quella mattina. La bruna aveva detto che stava solo cercando di far sentire Floramon la benvenuta. Gatomon le aveva spiegato poi che il suo atteggiamento l’aveva fatta sentire rifiutata. Katrina allora le aveva detto che non se ne era resa conto e si era scusata con lei.
 
Tim parlava con Leomon riguardo a dove e come cercare il Digi-Medaglione.
 
Chris stava vicino a Mammothmon e lo punzecchiava riguardo alla sua sensibilità. Rick invece stava dietro a Chiara con la sua solita aria assente. Ma in realtà la sua mente era in fermento.
 
 Finalmente Chiara aveva deciso che avrebbero potuto riposarsi. Si erano accampati e divisi.
 
Chiara si era raccomandata che facessero molta attenzione e che se qualcosa fosse andato storto avrebbero dovuto chiamare aiuto. Durante il tragitto avevano incontrato un paio di Digimon insetto poco amichevoli.
 
 A quel punto BlackGatomon era Digi-evoluta nuovamente e, con l’aiuto di Angewomon e Wolfmon li aveva scacciati. Ragione per cui era importante che stessero attentissimi.
 
Dopo un po’ si erano divisi. L’area in cui si trovavano era sufficientemente riparata. C’era un fitto bosco che si estendeva per chilometri intorno a loro. In lontananza si poteva notare una catena montagnosa. Inoltre al centro della vallata c’era un bellissimo lago. Kat , Angewomon e Floramon si erano sedute sulle sue sponde. Chris e Rick si erano allontanati verso la parte opposta, avendo scorto un sentiero vicino alla foresta. Tim era vicino a Leomon e si stavano riposando.
 
Chiara invece era intenta ad analizzare dei dati sul suo portatile. Wolfmon era intento a sorvegliare l’area. LadyDevimon invece stava seduta sul ramo di un albero a sistemarsi le unghie.
 
Chiara aveva smesso per un momento di lavorare e aveva guardato Lady. Aveva ripensato a quello che le aveva detto. Aveva notato che dopo si era comportata in maniera diversa dal solito. Per esempio durante la strada si era accorta che le si era avvicinata un po’ di più. Solitamente stava a distanza di almeno un paio di metri da lei. Invece stavolta aveva camminato a pochi centimetri di distanza e, quando pensava che lei non potesse vederla, aveva addirittura tentato di sfiorarle la mano. Questo l’aveva lasciata a bocca aperta. Lady che cercava di toccarla? Le uniche volte che  l’aveva fatto erano state quando stava male o quando  era costretta dalle circostanze. Cominciò a chiedersi cosa le fosse preso. Oltretutto le aveva dato diverse volte dei piccoli colpi con un fianco. E ogni volta che Chiara si era voltata per chiederle spiegazione aveva alzato le spalle o ridacchiato. Ma non era una delle sue solite risatine malefiche. Sembrava più giocosa. E poi quando la guardava, sempre convinta di non essere vista, sorrideva. Ma era un sorriso vero, non il solito ghigno.  Chiara era davvero perplessa. Comunque aveva deciso di ignorare quel suo comportamento fino a quel momento. Si riscosse da quei pensieri quando si rese conto che Lady si era accorta che la stava fissando.
 
 A quel punto era rimasta in silenzio per un po’. Non sapeva che fare, il che le capitava di rado.
 
– Devi dirmi qualcosa, Chiara?- le aveva chiesto in tono gentile.
 
 Si, avete capito bene. Gentile. A quel punto Chiara aveva seriamente cominciato a preoccuparsi. Quando mai Lady si era rivolta a lei con quel tono di voce?  Poi lei aveva proseguito.
 
– Lo so cos’hai fatto.- con lo stesso tono.
 
– A che ti riferisci?- aveva chiesto Chiara.
 
 
 – Cos’è, soffri di perdita della memoria a breve termine? O ti vergogni così tanto di averlo fatto?-
 
 - Si può sapere di che accidenti stai parlando?- aveva chiesto a quel punto la riccia un po’ innervosita.
 
– Andiamo.  Lo sai. Mi hai salvato la vita. - cantilenò lei.
 
A quel punto Chiara fu sicura di essere arrossita fino alla punta dei capelli. Aveva abbassato la testa di scatto imbarazzata e aveva mugugnato- Io … ehm … ecco … cioè … insomma … -
 
Lady a quel punto era rimasta sorpresa. Non si aspettava che la sua partner s’imbarazzasse per una cosa del genere. Scese dall’albero e le si avvicinò.
 
– Ecco … senti … dunque … so che non avrei dovuto, ma … quello stava per farti fuori e … - Chiara stava per dirle che non voleva assolutamente che le accadesse qualcosa quando Lady le posò un dito sulla bocca zittendola.
 
- Accidenti … se avessi saputo  che il fatto di riconoscerti una buona azione ti riducesse in questo stato l’avrei  fatto parecchio tempo fa. - commentò  con tono giocoso. Poi le poggiò la mano sulla testa e le  arruffò i capelli.
 
 Chiara era ancora imbarazzatissima. – E poi, chi ha detto che non avresti dovuto?- le chiese poi.
 
 – Ma come, se tu mi dici sempre che non vuoi che qualcuno interferisca quando combatti? – le rispose Chiara
 
– E tu, allora, che vorresti sempre fare tutto da sola? Anche quando avresti davvero bisogno d’aiuto?- le disse Lady seria.
 
 
– Che c’entra, io sono io e tu sei tu e … -
 
- E cosa? Non mi dirai che tu sei perfettamente in grado di cavartela da sola? Sappi che con me non funziona.-
 
 - Non è questo. E che io cerco di non coinvolgere nessuno nei miei problemi, e tu invece … -
 
 - Io invece cosa?-
 
 - Beh, tu lo fai perché vuoi far vedere a tutti di essere la più forte. E che non hai bisogno di nessuno. Quindi ho supposto che non avresti gradito.-
 
- Invece ti sbagli. Non è per questo.- aveva replicato Lady.
 
 Chiara allora le aveva chiesto – E allora per che cos’è?-.
 
 - Io … lo faccio solo perché… se mostrassi agli altri qualcos’altro … se ne approfitterebbero. Ma questo non significa che io non abbia voluto che tu mi aiutassi.- Chiara era rimasta sorpresa da quest’ammissione di paura dell’angelo caduto. – La verità è che… per quanto io voglia apparire forte e distaccata e non curante …  io … in realtà non sono così. è solo che non sono abituata a mostrarmi sentimentale, e sinceramente non mi piace mostrare questo lato di me. Ma c’è una cosa che devo farti sapere.-
Chiara avrebbe voluto replicare ma decise di lasciar parlare Lady.
 
 – Io sono sempre stata sola. Sempre e comunque. Nessuno mi voleva e io ho reagito di conseguenza. Dato che tutti mi consideravano un mostro ho fatto in modo che vedessero solo questo di me. E ho nascosto la parte più vulnerabile di me dove nessuno avrebbe potuto nuocerle. Le poche volte che ho provato a mostrarmi diversamente sono stata tradita. Ormai avevo perso la speranza che le cose potessero cambiare. Poi sei arrivata tu -
 
 - E con ciò?- aveva chiesto Chiara –Se non mi sbaglio non mi sembra di essere sulla lista delle tue persone preferite.-
 
 - Si, in effetti all’inizio è stato così. Non potevo sopportare di dover stare a stretto contatto con qualcuno e per giunta di dover mostrare a quel qualcuno la parte migliore di me. Ma le cose sono cambiate. Non subito, gradualmente. Tu, fin dal nostro primo incontro ti sei mostrata diversa da tutti gli altri. Ma sto divagando. Quello di cui volevo realmente parlarti è il fatto che dopo che mi è stato detto che mi hai salvato la vita ho parlato con Angewomon e … -
 
 - E cosa?- le chiese Chiara ora sinceramente incuriosita.
 
 – Ho provato una strana sensazione quando ho saputo che mi avevi salvata. E lei mi ha detto che … poteva significare che … mi sono sentita amata. Io non so niente dell’amore. Non lo conosco minimamente. Quindi ho bisogno di sapere se … quello che ha detto è vero.-
 
 - E vorresti saperlo da me?-
 
 - Si. In fondo siamo insieme, che lo vogliamo o meno, giusto?- aveva detto Lady in tono scherzoso.
 
Chiara aveva sorriso – Già. Proprio così. Sai, anch’io ho una confessione da farti.-
 
 - E sarebbe?-
 
 - Beh, ecco io … credo che tu sia la cosa migliore che mi sia mai capitata nella vita … e l’unico motivo per il quale non te l’ho detto prima è che credevo che mi detestassi.- aveva pronunciato queste parole con tono a metà tra l’imbarazzato e il triste.
 
 Lady a quel punto provò lo strano desiderio di abbracciarla e di confessarle tutto quello che provava realmente per lei. Ma sentiva che quello non era il momento. Optò quindi per una reazione meno emotiva. – Grazie. Allora è proprio vero che tu … - - Si. È così. - aveva risposto Chiara.- Ora non prenderla nel verso sbagliato eh!- aggiunse poi arrossendo pensando alle possibili implicazioni.
 
 – Ok, rilassati. E un ultima cosa-
 
-Sarebbe?- - Che non ti salti in testa mai più e dico mai più di deprimerti in quel modo per niente è chiaro? Altrimenti ti assicuro che trasformerò tutta la tua vita in un incubo! E ti farò fare la morte più orribile che si possa concepire!- stavolta aveva usato il suo tono più minaccioso. E l’aveva fatto in  modo serio.
 
  Chiara , che sapeva che quel tono voleva dire che lei avrebbe messo in pratica quelle minacce, sorrise al costatare che in fondo, ma davvero molto in fondo , Lady le voleva bene. Anche se aveva un modo alquanto … inquietante di dimostrarlo. Ma a Chiara andava bene così. Non avrebbe cambiato la sua Digimon per nulla al mondo. Ragion per cui le disse:
 
 – Ok, messaggio ricevuto. Anche se ancora non capisco come mai te la sei presa tanto.- la stuzzicò lei.
 
Allora Lady le disse – Perché, come ti ho già detto prima, tu sei molto importante per me. - detto questo si allontanò leggermente.
 
Chiara le disse – Lady, aspetta. Se … se ti fa piacere … o meglio, se non ti da fastidio … quando siamo sole puoi anche toccarmi, ok?-
 
 Lady era rimasta sorpresa da quello che Chiara le aveva detto. – E a te? Non da fastidio?- volle sapere.
 
– No. Anzi. Ne sarei felice.- aveva ammesso lei.
 
– Allora va bene!- aveva esultato Lady. E, per la prima volta da quando si conoscevano, l’aveva toccata volontariamente, senza forzature.
 
 Chiara era rimasta sorpresa dall’improvviso gesto della sua Digimon. Lady era intenta ad accarezzarle una guancia, dolcemente. Non c’era niente di minaccioso nel suo modo di fare. Poi le aveva giocosamente tirato il naso. E sorrideva. Si fermò un momento come se stesse attendendo la sua reazione. Allora Chiara allungò una mano e le restituì la carezza. Quello fu una specie di segnale.
 
Lady cominciò ad accarezzare i capelli di Chiara, con delicatezza quasi inumana, studiandoli, come per imprimere dentro di sé la sensazione che provava sfiorandoli. C’era una grande curiosità nei suoi occhi scarlatti.
 
Ciò fece pensare a Chiara che adesso Lady sembrava una bambina intenta a toccare un qualcosa di magico e misterioso. Tale pensiero le fece tenerezza in un certo senso. Quella era la prima volta che erano così vicine l’una all’altra. Certo c’erano stati dei segnali, come per esempio  l’abbraccio che le aveva dato qualche giorno prima. O il bacio della buonanotte. O anche il fatto che avesse deciso di dormire con lei dopo che avevano sconfitto SaurGhostmon e SkelCrossmon.  Ma non potevano essere comparati con quello che stava accadendo in quel momento. Era come se la sottile barriera che le aveva divise per tutto quel tempo fosse stata improvvisamente abbattuta, permettendo loro di stabilire un contatto.
 
 Ad un certo punto, Lady aveva preso in braccio Chiara e lei, come se fosse stata in trance l’aveva lasciata fare. L’aveva messa a sedere sulle sue gambe e da quella posizione aveva potuto osservarla più da vicino. I suoi occhi rossi si fissarono su quelli marroni della sua partner. Chiara la osservò a sua volta. E per un  momento si perse in quel rosso, lasciandosi andare e quasi perdendo contatto con la realtà.
 
 Lady intanto aveva allungato la mano artigliata e l’aveva poggiata sulla schiena di Chiara. La ragazza si stupì della delicatezza di quel tocco. Si aspettava che le avrebbe fatto malissimo, invece non sentì dolore. Allora Chiara decise di fare una cosa che desiderava da molto tempo. Sperando di non interrompere quella strana atmosfera che si era creata allungò una mano verso una delle ali di Lady. Lei non smise di fissarla neanche per un istante. La punta delle sue dita sfiorò l’ala. Era lisca, come seta. Guardò Lady aspettando di vedere come si sarebbe comportata. Lei annui come per invitarla a continuare. Allora Chiara passò il palmo della mano sull’ala. La carezzò lievemente. Poi l’afferrò con decisione ma senza stringere con le dita.
 
 Lady invece decise di carezzarle la schiena. Rimase sorpresa dalla sensazione che le provocava la sua pelle, anche se attraverso la maglia, sotto le dita.
 
 Rimasero così per un po’. Chiara era stupita dalla sensazione di calore che si stava espandendo in lei mentre Lady le massaggiava la schiena.  Chiara allora prese a carezzarle nuovamente l’ala.
 
Passò un po’ di tempo. Nessuna delle due avrebbe saputo dire esattamente quanto. Ma a loro non interessava. Rimasero lì in silenzio a toccarsi e a guardarsi negli occhi. Chiara ad un certo punto aveva cominciato a carezzare i capelli di Lady. A dispetto del loro colore così comunemente associato alla malvagità, a Chiara sembravano meravigliosi. Lady ad un certo punto aveva avvicinato a sé Chiara sorprendendola dato che era ancora impegnata ad accarezzarle i capelli.
 
 Le aveva fatto appoggiare la testa sul suo petto, all’altezza del cuore, e lei l’aveva ascoltato per qualche secondo. Poi Chiara aveva rialzato la testa e aveva permesso a Lady di fare lo stesso. Non capiva perché, ma sentiva di doverlo fare.
 
Quello che stava avvenendo tra di loro non aveva niente di contorto. Non c’era malizia in quel contatto, o secondi fini di alcun genere. Era semplicemente un’ esplorazione reciproca, appena accennata, scaturita da un forte desiderio represso da molto tempo di entrambe di conoscersi meglio.
 
E dato che per l’appunto era represso da molto tempo, ora la sua intensità si era fatta più decisa. Sia Chiara che Lady avevano segretamente aspettato un’occasione simile da molto tempo, anche se la prima fin dall’inizio, mentre l’altra più gradualmente.
 
Lady aveva dunque appoggiato la testa sul petto di Chiara e , dopo aver ascoltato il suo battito cardiaco per un po’, si era spostata e aveva rivolto la sua attenzione al corpo della ragazza. Si stupì di quanto la sua partner fosse magra.
 
– Sei veramente scheletrica.- commentò seria. Chiara alzò gli occhi al cielo a quel punto. Lady la ignorò poi le disse – Forse dovresti mangiare di più.-
 
- Non ti preoccupare. Io mangio più che abbastanza. E tu allora, con quella pelle color morto?- la canzonò Chiara.
 
Lady non sapeva se risponderle male o lasciar perdere.  Decise di non risponderle e poi tornò a guardare la sua partner. Poi le disse – Come va la gamba?-
 
 A quel punto Chiara sembrò riscuotersi. Se n’era completamente scordata. Si batté una mano sulla fronte abbassando leggermente la testa. Poi la sollevò un tantino, temendo la reazione di Lady.  Era sicura che non l’avrebbe presa bene. Difatti lo sguardo della sua Digimon era cambiato. Definirlo agghiacciante sarebbe stato riduttivo. Poi le disse:
 
– Chiara … tu HAI CONTROLLATO la ferita VERO?- il tono di voce di Lady era falsamente mellifluo ma trasudava minacciosità. Chiara conosceva quel tono di voce. E di solito, quando Lady lo usava, voleva dire che era VERAMENTE ARRABBIATA. E quando si arrabbiava davvero diventava estremamente pericolosa. Adesso Chiara stava seriamente cominciando ad agitarsi. Fece un respiro e pregò che quello che era successo fino a quel momento fosse abbastanza da tenere a freno gli istinti omicidi che LadyDevimon avrebbe scatenato su di lei di solito.
 
– Beh, veramente non ci ho pensato. Ho avuto parecchio da fare e quindi mi è sfuggito.- disse con tono mortificato e voce tremula.
 
A quel punto calò un silenzio di tomba. Poi, scoppiò l’inferno. Lady si alzò di scatto facendo cadere Chiara sulla schiena. Poi la Digimon assunse un’aria omicida e le disse:
 
 – E così, ti sarebbe sfuggito, eh?- il tono che aveva usato era solo apparentemente  mellifluo.  Solitamente Chiara non  aveva alcun timore della sua Digimon. In quel momento però provava un forte desiderio di scappare da lei. Era davvero ironico, dato che fino a pochi minuti prima avrebbe voluto restare con lei anche fino alla fine del mondo. Annuì, deglutendo nervosamente.
 
– Chiara … lo sai cosa significa questo … vero?-  le disse Lady fissandola minacciosamente. Ancora una volta annuì temendo il peggio.
 
 Abbassò la testa e chiuse gli occhi. Il ricordo dell’ultima volta che aveva trascurato di prendersi cura di se e soprattutto della reazione della sua Digimon la terrorizzò. C’erano molte cose che irritavano Lady, ma , inspiegabilmente, ciò che la irritava maggiormente era appunto che Chiara non si curasse delle sue ferite o del suo stato di salute.
 
Tutte le volte che capitava la ragazza veniva sottoposta a orribili “torture”.  La peggiore fino a quel momento era stata l’ultima. Chiara si era accidentalmente ferita ad un braccio tempo prima, ma non se ne era preoccupata un granché. Quando Lady l’aveva scoperta però, le aveva medicato la ferita e subito dopo l’aveva incatenata all’albero più vicino, dopo aver arroventato la sua catena. L’aveva lasciata lì per tutto il giorno, nel mentre facendole una sorta di “ramanzina” sul fatto che doveva smetterla di trascurarsi.
 
 Ce ne erano state altre , come per esempio la volta in cui Lady l’aveva lasciata dentro un ghiacciaio a congelare per averle nascosto di aver preso un’insolazione.
 
O la volta in cui l’aveva appesa a testa in giù sopra la bocca di un vulcano per non averle detto di aver preso il raffreddore.
 
 Dati questi presupposti Chiara si immaginava già che stavolta avrebbe sicuramente fatto una brutta fine, dato che Lady sembrava avere tutta l’intenzione di punirla. Soprattutto perché avevano cominciato a stabilire un contatto. Per un momento Chiara fu tentata di mettersi in ginocchio e pregare Lady di perdonarla e di risparmiarle il castigo ma si trattenne. Sapeva che la sua Digimon era irremovibile. E comunque sarebbe stata davvero patetica. Attese dunque l’inevitabile.
 
 – Chiara … - iniziò Lady. Lei abbassò la testa un altro po’ – Mi sembrava che avessimo chiarito questa faccenda l’ultima volta. Possibile che devi essere sempre così testona?- il suo tono era stranamente diverso dalle altre volte. Ciò insospettì la ragazza che comunque non si mosse. – Sei sempre la solita. Adesso facciamo i conti … - dopo quelle parole, Chiara si preparò a subire qualunque punizione che la mente perversa della sua Digimon avesse elaborato.
 
 Ma quello che avvenne dopo sbalordì completamente Chiara. All’improvviso si sentì sollevare da terra. All’iniziò pensò che Lady volesse appenderla da qualche parte per poi fare solo lei sapeva cosa, ma poi si rese conto che il modo in cui la teneva era quanto meno … bizzarro.  Aveva un braccio di Lady sotto le gambe ed l’altro dietro la schiena. Non sapeva se aprire gli occhi o aspettare ancora.
 
 – Adesso dovrei punirti … - aveva mormorato Lady. Poi Chiara aveva sentito il caratteristico rumore che faceva Lady quando si alzava in volo. Chiara non sapeva più cosa pensare. Stavano davvero … volando? Si fece coraggio e tentò di aprire un’occhi per guardare ma l’altra la bloccò.
 
– Non ancora. Ti dirò io quando.- dopo di che Lady accelerò. Dalla sua posizione Chiara sentiva un forte vento che le scompigliava i capelli e la faceva rabbrividire. Si sentì stringere più forte da Lady. Si concentrò sui suoni che sentiva. Le ali di Lady che sbattevano di tanto in tanto. Gli uccelli che cinguettavano. I ragazzi che parlavano. Lady ad un certo punto si fermò.
 
 Poi le disse – Adesso apri gli occhi e guarda- Chiara lo fece. Erano molto in alto, esattamente sopra al centro del lago. Rimasero ferme lì per un po’. Poi Lady la lasciò. Per un momento solo. La cosa stupì Chiara. Subito dopo Lady iniziò a “cullarla”, come se fosse una bambina.
 
Poi le disse –Paura eh?-  le carezzò una guancia e le disse – Sono un po’ indecisa. Ti butto o non ti butto?- intanto aveva preso a camminare avanti e indietro sospesa in aria. La guardava con aria maliziosa, ma meno minacciosa del solito. Chiara a quel punto le disse:
 
 – Lady … senti … mi dispiace di essermi trascurata. Fa quello che devi.- con tono mortificato. Non voleva ritardare l’inevitabile.
 
 – Davvero vuoi che lo faccia? E dire che stavolta volevo lasciar perdere … ma se proprio insisti … - detto ciò Lady lasciò la presa e Chiara cadde giù a occhi chiusi, maledicendo la sua boccaccia.
 
- Ma perché non sono stata zitta?- si disse.
 
 Anche se effettivamente non si aspettava che Lady avrebbe fatto un’eccezione quella volta.  Quando stava per finire in acqua si senti riafferrare da Lady. Riaprì gli occhi e la fissò confusa. Questo fece apparire un ghigno divertito sulle labbra dell’altra. Subito dopo fece una linguaccia. Chiara ancora non riusciva a capire.
 
Lady le disse –  Andiamo, possibile che non ci arrivi? Ma per una con la tua intelligenza dovrebbe essere un giochetto!- con aria semi-seria. Chiara a quel punto rifletté un momento poi ci arrivò. Ma non era possibile che fosse per quello … o si? – Ah. Vedo che ci sei arrivata. Come ti ho detto, DOVREI punirti- dopo questo Lady pronunciò le tre parole che Chiara non si sarebbe mai sognata di sentirle dire – Ma non lo farò. Il perché lo sai-
 
Chiara a quel punto si sentì invadere dal sollievo. Senza rifletterci gettò le braccia al collo della sua Digimon, con tanta forza che quasi la fece cadere. Ma a lei non importava. Prese a strofinare la testa sotto al suo mento, nel mentre esclamando – Grazie! Grazie! Sei la migliore. Ti prometto che non mi trascurerò mai più.- Lady guardò la sua protetta con espressione divertita, mentre lei era intenta a dimostrarle la sua gratitudine. Poi le venne un’idea un po’birichina.  
 
Si allontanò da lì, portando con se Chiara. poi le lasciò le gambe e la prese per la vita, senza che Chiara smettesse per un attimo di strofinarsi contro di lei. – Ehi, adesso basta, smettila, o ci vedranno.- a queste parole Chiara si bloccò e si girò. Quello che vide la lasciò a bocca aperta. – Vista mozzafiato, eh?- le disse Lady.
 
 Lei si limitò ad annuire, troppo concentrata a godersi la vista. Aveva spalancato la bocca e aveva gli occhi che quasi le uscivano dalle orbite, ma anche se la sua espressione avrebbe potuto essere fonte di ilarità da parte degli altri, a lei non interessava minimamente. Quello che stava accadendo era stupendo per lei, per due motivi. Il primo era la vista spettacolare, il secondo il fatto che era la prima volta che Lady la portava in volo. Mentre erano intente a volare in alto fra le nuvole Chiara cominciò a ripensare a come aveva scoperto che Lady era la sua Digimon. L’altra stava facendo la stessa cosa.

 
Era a Digi-World da circa un  paio di settimane. Ogni tanto le capitava di ripensare a quella strana avventura che le era capitata con LadyDevimon.
 
Si chiese come se la stesse passando. Le venne da ridere al pensiero della sua espressione quando doveva mangiare il brodo. Comunque quel giorno stava finalmente per andare a prendere il Digi-Uovo contenente il Digimon che lei stessa aveva creato. Si era avviata verso il villaggio della rinascita, pregustando il momento in cui avrebbe avuto fra le mani il suo uovo. Ci aveva lavorato per settimane ed ora finalmente il grande giorno era arrivato. Canticchiò strada facendo, felice come non lo era mai stata prima
 
. Al suo arrivo, però le cose non andarono esattamente come voleva lei. Infatti, ad attenderla c’erano Gennai, Angewomon e Lillymon, con aria piuttosto preoccupata. Lei si avvicinò, mentre un brutto presentimento si faceva strada in lei .
 
– Che succede? Qualcosa non va?- domandò. I tre si guardarono, indecisi su cosa dire. Gennai fu il primo a parlare
 
– Figliola, senti … so che attendevi questo giorno con ansia, ma … -
 
 
- Ma cosa?- chiese Chiara, avendo intuito dal tono mortificato di Gennai che qualcosa non andava.
 
– Non possiamo affidarti il Digi-Uovo.-  
 
- Come? E perché?- chiese lei sconcertata.
 
– Vedi, il fatto è che … -
 
- è forse successo qualcosa all’uovo? È stato infettato da un virus?- chiese Chiara preoccupata di aver potuto causare guai inavvertitamente.
 
– No, non è così … è solo che … -
 
 
- Che cosa?- chiese la ragazza con voce lievemente isterica.
 
– Chiara, vieni un secondo con me. Preferirei parlarne con te in privato.- le disse con tono comprensivo Angewomon. Chiara annuì e si allontanò con la Digimon Angelica ansiosa di scoprire cosa fosse successo.
 
Nel frattempo le disse:
 
– è da un po’ che non ci vediamo, come va la vita?-
 
 A quella domanda il volto di Angewomon si oscurò. Le disse – Non molto bene, purtroppo-
 
- Come mai?- le chiese Chiara.
 
 -Vedi io … sono stata abbandonata dalla mia partner- le rivelò l’angelo, con un tono di voce profondamente triste.
 
Chiara rimase scioccata dalle sue parole. Com’era possibile ? le poggiò una mano sulla spalla e le disse – Mi dispiace. Ma com’è successo?-
 
L’altra le disse – Non me la sento di parlarne. Mi fa troppo male ripensarci-
 
 Chiara si sentì in colpa e le disse – Scusami tanto. Non sono affari miei, non dovevo chiedertelo. È solo che mi sembra davvero impossibile. Comunque ti auguro ogni bene. Non ti meritavi di essere abbandonata. –
 
A queste parole Angewomon sorrise e disse – Non ti devi scusare. E grazie per l’augurio. Comunque riguardo al tuo uovo, il motivo per cui ancora non possiamo dartelo è che … sai, la faccenda del predatore di Digimon vegetali … -
 
- Ah, si è vero. Beh, questo vale per gli altri, non certo per il mio- le disse Chiara cominciando a capire quale fosse il problema.- Questo l’avevo immaginato, ma purtroppo Lillymon è molto spaventata. Lo sai che quelle come lei sono il piatto preferito di quelli la. –
 
- Si, lo so, ma ti assicuro che il mio non lo farebbe mai.-
 
 - Già. Solo che per il momento lei non si fida. Temo che dovrai aspettare che le passi la paura.-
 
- Non c’è un’altra soluzione?-
 
 - Si, in effetti una ci sarebbe. Devi trovare il tuo Digimon naturale, ossia proprio quello che dovresti avere come compagno. Poi nessuno potrebbe dirti più nulla.-
 
 - Capisco. Il guaio è che ancora non ho neanche il Digivice. Comunque d’accordo, aspetterò.- disse Chiara in tono sconsolato.
 
Salutò Angewomon e si allontanò tristemente. Non le era andata un granché bene. Non poteva sospettare che di lì a poco le cose sarebbero andate anche peggio.
 
Stessa cosa poteva dirsi per un certo angelo caduto che , da quando aveva avuto lo strano incontro con quella ragazza, si era sentita stranissima. Non le riusciva più di fare niente. Le sembrava di essere impazzita. Lei, la grande LadyDevimon, il terrore di tutta Digi-World, non riusciva neanche più a spaventare il più fifone dei Koromon.
 
Insomma era davvero un bruttissimo periodo. Ogni tanto pensava a quella strana ragazza e , per qualche misteriosa ragione, le veniva voglia di andare a cercarla, cosa che la sorprendeva e la faceva infuriare. Da quando in qua lei cercava la compagnia di qualcuno? Lei, che odiava qualsiasi forma di vita esistente, che desiderava avere a che fare con un’inutile e insignificante essere inferiore come quella? Forse aveva bisogno di qualche stimolo. Magari se avesse provocato la Biondina si sarebbe ripresa. Così andò a cercarla per tormentarla un po’. Non poteva immaginarsi che questa sua decisione avrebbe cambiato per sempre la sua vita.
 
Chiara  nel frattempo aveva preso a camminare sconsolata. Non si era mai sentita così abbattuta in tutta la sua vita. Aspettava da settimane quel momento, dopo aver lavorato fino ad esaurirsi completamente, fantasticando sul momento in cui avrebbe avuto fra le mani il suo Digi-Uovo. Non vedeva l’ora di poter stringere tra le braccia il suo piccolo amico. E invece … sospirò, cercando di non farsi prendere dalla rabbia. Era infuriata con Lyllimon come non lo era mai stata prima. Quasi quasi le venne la tentazione di tornare indietro a suonargliele, ma si trattenne. A che sarebbe servito? Come a confermare la sua ipotesi da dietro di lei si sentì una voce.
 
– Fai bene a ripensarci. Lo sai che non te lo permetterei.- si voltò.
 
 Era Angewomon, che la guardava con aria di rimproverò. Lei abbassò la testa, per nascondere gli occhi ormai velati di lacrime.
 
– Hai ragione. Non dovrebbero venirmi in mente queste cose. Però … -
 
- Lo so che ci tenevi tantissimo. Ma non è questo il modo giusto per risolvere i problemi. –
 
- Lo so, ma … se penso che mancava così poco alla realizzazione del mio sogno … e che  per colpa di quella fifona adesso dovrò rinunciarci io … io … mi sento esplodere dalla rabbia.- aveva detto questo fissando Angewomon e tremando dalla rabbia, coi pugni serrati ed un’espressione feroce in volto.
 
– Mi dispiace molto. Vedrò che posso fare, però tu cerca di calmarti, d’accordo? So che adesso ti sembra difficile ma … -
 
 - Ma cosa, Angewomon? Ma cosa? Che cosa ne sai tu di come sto? Che cosa ne sai tu della mia vita? Hai davvero idea di che cosa significasse questo per me?  No, non ce l’hai. Quindi adesso apri bene le orecchie e ascolta. Non permetterò a quell’inutile fiorellino in gonnella di mettersi tra me e quello che è MIO. Ho aspettato troppo tempo per questo, e non intendo arrendermi. Quindi sappi che o io avrò il mio Digi-Uovo, o ti assicuro che questo posto diventerà un’ inferno!—
 
-Ascolta, hai ragione a dire che non so nulla di te, ma qualunque cosa tu abbia passato non giustifica questa tua reazione!-
 
 - Si, invece. Se tu avessi passato un  decimo delle cose che ho passato io, non solo capiresti, ma probabilmente faresti o stesso!-
 
A quel punto Angewomon si alzò in volo e puntò una delle sue frecce su Chiara. la ragazza la guardò con indignazione – Adesso basta. Non volevo arrivare a questo, ma se insisterai, mi vedrò costretta ad adottare misure drastiche!- disse l’angelo con voce dura.
 
 Chiara si sentì ribollire dalla rabbia. Ma come osava? Stava per gridarle contro che non aveva alcun diritto di trattarla in quel modo quando lei le disse:
 
 – Adesso tu ascolta me. O ti calmi immediatamente, o non mi lascerai altra scelta che quella di colpirti. Decidi tu. –
 
Chiara a quel punto avrebbe voluto poterla fare a pezzi. Non solo non le era permesso di avere quello che era suo, ma ora la si minacciava di morte, solo perché aveva espresso la sua opinione. Certo, l’aveva fatto in maniera notevolmente più violenta del solito, ma questo non dava il diritto ad Angewomon di minacciarla in quel modo. Purtroppo però, nonostante lo desiderasse con tutte le sue forze , sapeva che non avrebbe potuto far nulla contro di lei. A quel punto oltre alla rabbia, un profondo senso d’impotenza la prese. Ma non avrebbe mai permesso a quell’angelo di averla vinta. Decise che gliele avrebbe cantate tutte, morte o non morte.
 
– Oh no, cara. Non ti permetto di minacciarmi in questo modo. Non ne hai alcun diritto! E sappi che non ho intenzione di ritornare sulla mia posizione! Ho ragione io, che ti piaccia o no!- le gridò contro.
 
A quel punto l’altra parve intristirsi. – Molto bene, allora. Mi spiace molto.- detto ciò scagliò la sua freccia. Chiara attese che le fosse vicina, poi si scansò.
 
– Dovrai fare meglio di così, se vorrai colpirmi- la schernì maligna. Non sapeva perché, ma  il fatto di averla messa in difficoltà la faceva sentire meglio. Ma la sua gioia durò poco, perché l’altra le disse:
 
– Va bene, visto che non t’importa di quello che ho detto, suppongo che non t’importerà neanche se ti proibirò di avvicinarti al tuo prezioso uovo. - a queste parole Chiara impallidì. Si sentì quasi svenire, ma si riprese subito e le disse:
 
– Non oserai?-
 
L’altra le disse – Lo farò se mi ci troverò costretta. E forse dovrei impedirti di avere un Digivice, visto che molto probabilmente non t’importerebbe neanche di quello.-
 
- Questo non puoi farlo!- le sibilò contro Chiara.
 
 – E come pensi d’impedirmelo?-
 
- Io … io … - Chiara non sapeva più che fare. Non era sicura che Angewomon stesse bluffando solo per farla smettere.
 
L’altra le disse – Allora? Cosa decidi?-  l’unica risposta che ottenne fu un ringhio.  – Devo dedurne che ancora non ti vuoi calmare?-
 
- Allora è così che funziona da queste parti … se avessi saputo prima che sarebbe andata così non avrei neanche cominciato. Va bene. Vuoi prenderti il mio uovo? D’accordo, fallo pure. Vuoi prendermi il mio Digivice? Tanto meglio, visto che non mi servirebbe a niente. Ma non pretendere che mi calmi, visto quello che mi stai facendo.- mormorò Chiara a testa bassa.
 
L’altra non aveva sentito, quindi le chiese – Scusa, che cosa hai detto?-
 
 Lei  riprese a parlare – Certo che sei davvero una delusione … -
 
L’altra rimase sorpresa da questo – Che intendi dire? –
 
- Si, ero convinta che tu avresti capito, invece come al solito mi sbagliavo. E poi, tu non dovresti essere quella buona?- aveva proseguito Chiara fissando Angewomon con espressione furente. Tuttavia nei suoi occhi era visibile un accenno di lacrime.
 
– Non riesco a capire … - disse Angewomon, profondamente colpita. Non aveva idea di quello che intendesse l’altra.
 
– Si, insomma, da una come te ci si aspetta un minimo di comprensione, e invece … sembra che t’importi di più di far rispettare le regole, piuttosto che di aiutare gli altri.-
 
- Ma di che accidenti stai parlando?-
 
- Adesso non fare la finta tonta! Lo sai benissimo di che parlo! Non hai fatto altro che minacciarmi, solo perché mi sono permessa di esprimere la mia opinione!-
 
- Non l’avrei fatto, se tu non avessi minacciato tutti noi!- ribatté l’angelo a quel punto.
 
– Non mi dirai che ti sei spaventata! Andiamo, che cosa credi che avrei potuto fare più di lamentarmi?- le disse Chiara.
 
– Non so cosa avresti fatto, ma visto quello che è successo l’altra volta con quella strega di LadyDevimon, io … -
 
- Allora è di questo che si tratta! Ce l ‘hai con me perché ho voluto aiutarla a tutti i costi! Lo sapevo che ci doveva essere sotto qualcosa.- disse Chiara con tono di trionfo.
 
L’altra le rispose – Non è questo. È solo che so quanto sei testarda, è vorrei solo assicurarmi che tu non commetta sciocchezze per questo.- Le disse l’angelo con tono serio.
 
– Quindi adesso cosa dovrei fare? Chiederti scusa? Per una cosa sulla quale HO RAGIONE IO?-
 
 - No, vorrei solo che mi promettessi che non farai qualcosa di cui potresti pentirti per sfogare la rabbia.-
 
 - Certo, adesso vorresti anche impedirmi di sfogarmi. E la prossima volta che farai? Cercherai d’impedirmi di provare rabbia? Smettila! Tu non capisci niente!- le disse Chiara con tono furioso. Subito dopo iniziò a piangere. Avrebbe voluto fermarsi, ma ormai era troppo tardi.
 
A quella vista Angewomon le si avvicinò per cercare di consolarla, ma lei l’allontanò e le disse – Stai … lontana … da … me. –
 
- Voglio solo aiutarti- le disse la bionda, con tono preoccupato.
 
L’altra emise una risata sarcastica e le disse – Se questo è il tuo modo di aiutarmi lascia stare. Mi sembra che tu abbia fatto anche troppo. Comunque non preoccuparti. Me ne vado. E sta tranquilla, non farò stupidaggini. Ne ho già fatta una e mi è bastata. –
 
- E quale sarebbe?- volle sapere Angewomon .
 
- Venire qui oggi, mi sembra ovvio.- Detto questo fece per andarsene, ma l’altra la trattenne. – Che cos’altro vuoi?- Sbottò Chiara inacidita. – Non t’è bastato quello che hai già fatto? Che cosa vuoi ancora da me?-
 
- Senti, so che adesso ti sembra tutto sbagliato, ma ti assicuro che io volevo solo … -
 
- Smettila. Non voglio sentire nulla. Ti ho già detto che me ne vado. Non intendo mettere più piede qui, quindi non preoccuparti.-
 
- Tu non capisci. Io sto solo cercando di … -
 
- No, sei tu che non capisci. Questo doveva essere il giorno più bello della mia vita. E invece siete riusciti a rovinarmelo. Perciò grazie per aver cercato di consolarmi, scusa se mi sono arrabbiata, e addio!- Disse Chiara, cogli occhi colmi di lacrime, ormai incurante del fatto che l’altra l’aveva vista piangere. L’unica cosa che le importava era che il suo sogno era distrutto. Poi senza aggiungere altro prese a correre nella foresta.
 
 L’altra la stava seguendo, ancora preoccupata, ma Chiara non se ne accorse.
 
Non riusciva a smettere di piangere e soprattutto non era mai stata tanto arrabbiata in vita sua. Perché? Perché? Non faceva che chiedersi questo. Perché quello che doveva essere la giornata perfetta si era trasformata in un’ incubo.  Ad un certo punto, quando fu sicura che Angewomon non la seguisse più, si fermò a riprendere fiato. Il silenzio che si sentiva tutt’intorno la calmò.
 
Decise che avrebbe dovuto tornare a scusarsi con l’altra. Dopo tutto non era certo colpa sua se le cose erano andate così. Poi ripensò a quello che aveva detto di LadyDevimon. Era vero che era malvagia, ma in fondo le aveva risparmiato la vita, quindi non poteva essere del tutto cattiva. E soprattutto la bionda non pareva aver digerito che lei avesse voluto aiutarla.  Decise quindi di aspettare di aver trovato il suo Digimon naturale per poi andare a prendersi il suo Uovo. Riprese a camminare nella foresta pensando a una soluzione.
 
Nel frattempo LadyDevimon era arrivata al Villaggio della rinascita. Sapeva che la biondina sarebbe accorsa in difesa delle Digi-uova, non appena lei avesse cominciato a fare danni. Così si avvicinò e prese a giocare con alcune delle uova. I piccoli appena nati fuggirono terrorizzati da quello che stava succedendo.
 
 Lei allora disse con voce falsamente dolce:
 
– Tranquilli piccolini. Venite da zia Lady, così giochiamo.-
 
- Non azzardarti a toccarli!- Disse una voce alle sue spalle.
 
Lei si voltò dicendo:
 
 – Alla buon’ora…- Credendo che si trattasse della Biondina, ma rimase delusa nel costatare che si trattava di Lyllimon.
 
 – Oh, accidenti, sei solo tu … - Mormorò in tono deluso .
 
L’altra le si avvicinò e le disse – Perché, che ti aspettavi?-
 
 - Speravo in una vera sfida- La canzonò Lady, ridendo al vedere l’espressione furente che si dipinse sul volto dell’altra.
 – Non ti preoccupare. Per te sono molto più di una sfida. E adesso preparati!- le disse Lyllimon furiosa.
 
L’altra si limitò a ridere e le disse con aria di superiorità – Speravo che ci fosse la Biondina, ma suppongo che un po’ di riscaldamento mi farà bene.-
 
- Oh, non ti preoccupare, non ci sarà bisogno di scomodare Angewomon. Basto io per te!-
 
- Ma per favore!- Rise Lady. – Tu sei buona solo come ornamento. Rassegnati, non sarai mai alla mia altezza.-
 
- Risparmiati le battute e dimmi che cosa stai facendo qui!-
 
 
- Se proprio t’interessa, stavo solo giocando un po’- Disse malignamente. Poi aggiunse – Ma visto che sei qui, credo che mi divertirò un po’ con te. - Detto questo partì all’attacco, e Lyllimon si preparò a riceverla.
 
 Lady ebbe la meglio fin da subito. In realtà si stava trattenendo, dato che voleva conservare le energie per la Biondina.
 
 Durante la lotta Lady scagliò un attacco che colpì accidentalmente una colonna di un tempio costruito lì vicino.
 
Lei non se ne curò, e, una volta gettata a terra la sua avversaria si preparò a finirla dicendo:
 
 – è stato divertente giocare con te, ma adesso è finita!- Si scagliò su Lyllimon, ma prima che potesse avvicinarsi sentì una voce alle sue spalle urlare in tono fermo:
 
– Fermati immediatamente strega!-
 
Quella si voltò furente e sorrise quando vide che chi l’aveva insultata era niente di meno che colei che stava aspettando.
 
 – Alla buon’ora, Biondina! Sai, io e la tua amichetta stavamo facendo un giochino.- Disse allegra.
 
– Stai lontana da lei, maledetta!- Le rispose la bionda avvicinandosi con fare battagliero.
 
 – Oh, sto tremando di paura … - La canzonò Lady.
 
 L’altra le disse – Ti conviene lasciarla in pace, altrimenti … -
 
- Che cosa farai, angioletto?- La schernì Lady, poi aggiunse, notando che la sua avversaria stava per colpirla con un pugno. – Ah, vedo che non perdi tempo. Sei così ansiosa di finire spiaccicata per terra? Bene, ti accontento!- E detto questo le si avvicinò con l’intenzione di ridurla a brandelli.
 
Ma non fece in tempo ad avvicinarsi perché  una forte luce la costrinse a schermarsi gli occhi – Ma che diamine …?- Sbottò con voce distorta dal dolore. Quella luce la stava bruciando.
 
 Pochi secondi dopo scomparve. Quando ciò avvenne LadyDevimon rimase sbalordita da ciò che vide. Davanti a lei stavano una schiera di Digimon angelici, la più forte dei quali era una Ophanimon. Lei non sapeva che fare.
 
Ophanimon e si avvicinò e le disse con voce calma e tono rabbioso – Essere malvagio, come hai osato turbare la pace del villaggio? E , soprattutto, come hai osato danneggiare il Sacro Tempio?-
 
Lady le rispose – Quante storie, solo perché stavo giocando un po’!- L’altra allora proseguì,
 
 
 - Per il tuo crimine, sarai condannata a passare il resto della tua vita nelle prigioni di Digi-World! Non ti sarà concesso di uscirne mai più!- Sentenziò l’angelo, per poi voltarsi verso due Angemon e dire
 
 
– Arrestatela!- Quelli fecero per obbedire, ma lei disse con tono mellifluo:
 
 
 – Mi piacerebbe restare a chiacchierare con voi, ma ho affari più urgenti da sbrigare.- Poi, rivolgendosi ad Angewomon disse, stavolta in tono di superiorità – Questo posto è un po’ troppo affollato per i miei gusti, ma la prossima volta  sono sicura che potremo risolvere la questione tra noi! Addio!- E detto ciò scomparve.
 
Ophanimon allora disse – Cercatela, non possiamo permetterle di farla franca.- e detto ciò i Digimon angelici si divisero e presero a cercare l’angelo caduto.
 
Rimasero solo Ophanimon e Angewomon. La prima si avvicinò alla bionda e le domandò:
 
– Come ti senti?- Notando l’espressione truce che aveva in volto.
 
– Io sto bene. Solo avrei voluto arrivare prima. – Rispose Angewomon in tono rabbioso.
 
– Dove sei stata?- Chiese Ophanimon .
 
– Ho parlato con quella ragazza, Chiara.-
 
- E cos’è successo?-
 
- Non l’ha presa bene.- Disse Angewomon preoccupata.
 
Ophanimon allora le disse in tono sicuro, ma con voce dolce. – Va a cercarla, allora. Non temere, penseremo noi al resto.-
 
 Angewomon rimase interdetta – Ma … - Disse, ma venne interrotta da Ophanimon.
 
– Ascolta,  se quella ragazza ti preoccupa tanto c’è un motivo.-
 
 - L’hai sentito anche tu?- le domandò la bionda.
 
 – Si. Per questo è necessaria la nostra massima attenzione. Dobbiamo evitare che quello che accadrà si trasformi in tragedia. Per questo è essenziale che tu vada, per monitorare la situazione. Non possiamo permettere che  ci sfugga di mano. Sai bene quanto tempo è passato dall’unica volta in cui è successo. e conosci le conseguenze della nostra disattenzione. Quindi sai meglio di me che non possiamo permetterci di ripetere lo stesso errore. Adesso vai.- concluse l’angelo.
 
 La bionda annui, poi si mise alla ricerca della ragazza.  
 
 
Nel frattempo Chiara stava ancora chiedendosi come avrebbe potuto trovare il suo Digimon, e mentre camminava  le parve di sentire un rumore. Si avvicinò e vide due Digimon che combattevano.
 
 Uno era un Leomon, solo che il colore della sua pelliccia era rosso invece che arancione. L’altro invece era uno Hyogamon , un ogre di ghiaccio.
 
I due contendenti erano completamente assorbiti dallo scontro. Leomon era molto forte, ma Hyogamon non era da meno. In più era molto scaltro.
 
Chiara era rimasta affascinata dalla lotta.  Si era acquattata dietro un cespuglio per evitare di restare coinvolta nella battaglia. Oltre ai poderosi colpi che  si scagliavano contro con ferocia, i due si insultavano a vicenda, e lo Hyogamon non si risparmiava anche commenti piuttosto volgari.
 
Ad un certo punto uno degli attacchi di Hyogamon le arrivò molto vicino. Fu colpita da un frammento di ghiaccio e trattenne a stento un imprecazione. A quel punto cominciò a desiderare che Leomon distruggesse quell’ ogre sotto-ghiaccio.
 
Ad un certo punto lui saltò controluce, mettendo in difficoltà il suo avversario. Questo cercò di scorgere l’ogre ma l’altro lo colpì  alle spalle, cogliendolo di sorpresa, mandandolo a rovinare vicino ad un albero. Prima che potesse rialzarsi lanciò un forte attacco, che ferì molto gravemente il suo avversario.
 
 L’attacco,  che consisteva in un raggio ghiacciato, fu talmente forte che congelò l’aria per alcuni secondi. Sicuro della sua vittoria, Hyogamon rise sguaiatamente, aprendo a più non posso la sua enorme bocca sempre aperta. Poi disse beffardo, con voce cavernosa:
 
 – Bene. A quanto pare ho vinto. e ora ti saluto, Leomon- Detto questo se ne andò .
 
Chiara  si avvicinò di corsa a Leomon , per cercare di aiutarlo. Il colpo era stato più forte del previsto, dato che il Digimon leone non sembrava avere nemmeno la forza di respirare. Il suo corpo possente era scosso da forte tremore e gocce di sudore gl’imperlavano la fronte.
 
Chiara s’inginocchiò vicino a lui, coprendosi di cristalli di ghiaccio, che erano rimasti a testimonianza dell’attacco dello Hyogamon.
 
Gli sollevò la testa e lui aprendo gli occhi a fatica le disse – Chi … sei … tu?-
 
- Sono un’amica. Voglio aiutarti.- Rispose frettolosamente Chiara mentre era intenta a controllare le ferite dell’altro.
 
 Lui allora le disse – Ti ringrazio. Ma ormai è troppo tardi.-
 
- No, posso ancora fare qualcosa. Tu cerca di resistere!- gli disse lei, in tono ansioso.
 
 Lui allora, facendo un grande sforzo, poggiò una delle sue zampe sulla sua mano e le disse – No. Ormai è finita per me. Mi spiace solo … che quel dannato ogre … l’abbia fatta franca.-
 
 Chiara a quel punto si ricordò di aver sentito Leomon accusare Hyogamon di furto. Allora gli disse – Che cos’ha rubato di così importante?-
 
- Qualcosa … che se finisce nelle mani sbagliate … scatenerà una catastrofe … - rispose quello debolmente.
 
 Chiara si accorse che stava peggiorando. La ferita che l’ogre gli aveva inferto era mortale. Non poteva fare più nulla. Leomon cercò di mettersi a sedere. Lei allora lo aiutò, non sapendo che cosa avesse in mente. Lui a quel punto pronunciò alcune parole che Chiara non comprese. Subito dopo si sprigionò una forte luce dalla zampa di Leomon.
 
Poi lui si accasciò al suolo esausto. Il suo respiro si era fatto più laborioso. Il petto si alzava e si abbassava frenetico.
 
Chiara gli strinse la mano. Lui la guardò negli occhi e le disse  - Grazie per essere rimasta.  Addio- Detto questo chiuse gli occhi e si dissolse svanendo in milioni di dati.
 
Chiara era rimasta immobile e silenziosa tutto il tempo. Si chiese che cosa avesse fatto Leomon e cosa significasse quella forte luce. Era talmente presa da quello che era successo da non accorgersi che qualcuno l’aveva seguita.
 
Si mosse da lì solo quando sentì il sibilo di una freccia vibrarle nelle orecchie. Si rialzò e quello che vide non la sorprese.
 
Era Angewomon. La bionda aveva un’espressione dura in volto. Prima che potesse parlare l’angelo le disse:
 
– Mi meraviglio di te , Chiara. non mi aspettavo che arrivassi a questo punto.-
 
Chiara le chiese, sbigottita, - Ma di che parli?-
 
L’altra le disse – Vorresti negare l’evidenza? Non è da te! lo sai di che parlo.-
 
 Chiara allora scosse la testa confusa. – Non posso credere che tu sia così insensibile!-
 
- Ma di che stai parlando?- Sbottò a quel punto Chiara.
 
 – Mi sembra ovvio. Di Leomon. O vuoi negare di averlo ucciso?-  A quel punto Chiara era indecisa se scoppiare a ridere o arrabbiarsi con lei
 
– Io non ho ucciso nessuno!- Le disse.
 
– Oh, certo, quindi quello che hai addosso non l’hai usato tu per ucciderlo?- Disse sarcastica la bionda.
 
Lei si guardò confusa. Poi comprese. Era ricoperta di ghiaccio, e sangue di Leomon. E l’area in cui si trovava ne era piena. Si rese conto quindi che evidentemente Angewomon l’aveva vista vicino a Leomon  e aveva creduto che fosse stata lei ad ucciderlo!
 
Lei allora disse – Senti, so che le apparenze  facciano presupporre il contrario, ma ti assicuro che io non … - Ma la bionda non le diede tempo di parlare.  
 
Infatti scagliò un’altra freccia, stavolta verso il basso, che provocò una forte luce, e la costrinse a coprirsi gli occhi. Dopo che la luce fu scomparsa se la ritrovò davanti. Angewomon le disse – Adesso non cercare scuse, e arrenditi. Non ci sono giustificazioni per il tuo comportamento!-
 
Chiara le rispose – E secondo te perché avrei dovuto ucciderlo?-
 
 - Forse per sbollire la rabbia?- Le disse Angewomon sicura di sé.
 
Allora Chiara le disse – E secondo te dove lo trovavo tutto quel ghiaccio?-
 
 - Questo ancora non lo so, ma tanto sono sicura che un modo l’avresti trovato.- Detto ciò fece un passo avanti e allungò una mano verso di lei.
 
Chiara si allontanò e le disse – Tu devi essere completamente impazzita! Forse il fatto di essere stata abbandonata ti ha dato alla testa.- L’altra allora le sferrò un calcio, che la mandò a terra. Chiara non si scompose. Appoggiò un gomito a terra per sorreggersi e con l’altra mano si massaggiò il mento. Poi le disse – Sai, avevo intenzione di scusarmi con te, ma visto come stanno le cose, non vale la pena. E soprattutto penso di capire perché Kari non ti ha più voluta.- la derise.
 
A quel punto il volto dell’angelo si fece scuro. Si chinò fino ad arrivarle a pochi centimetri dal viso e le disse – Adesso stai esagerando. Tu non sai quello che è successo, quindi ti conviene zittirti se non vuoi peggiorare la situazione.- detto questo l’afferrò per un braccio e la rialzò.
 
Poi le disse – Sei in arresto per aver ucciso Leomon.-
 
- Io NON HO UCCISO Leomon!- insistette Chiara.
 
– Forse. Ma forse si. - le disse l’angelo.
 
 – Per accusarmi ci vogliono le prove.-
 
- Le hai addosso.- commentò l’altra.
 
– Si, ma sono un’umana, e gli umani non fanno apparire ghiaccio dal nulla!- disse seccata Chiara.
 
– Si, hai ragione. Comunque, fino a che non saprò come sono andate le cose tu sei in arresto. Se scoprirò che hai detto la verità sarai libera e mi scuserò per tutto, comprese le minacce. Ma se scoprirò che sei colpevole, farò in modo che tu non possa più nuocere a nessuno.-  detto questo prese a trascinarla via.
 
Chiara avrebbe voluto protestare ma sapeva che sarebbe stato inutile. E comunque la verità sarebbe venuta fuori molto presto. Quindi non oppose resistenza.
 
Venne portata in una regione semi- deserta, dove erano ubicate le prigioni. Erano molto simili a quelle del mondo reale. I corridoi erano pieni di celle all’interno delle quali erano rinchiusi molti Digimon, dall’aria feroce. Venne portata in una cella vuota, lontana da tutti.
 
Quando la lasciarono sola si mise a ripensare a quello che era avvenuto. La giornata era stata perfetta fino a quando non le era stato detto che non poteva avere il suo uovo. Che ironia, pensò. Tutto quello che desiderava era poter avere il suo Digimon a farle compagnia. E invece ora si ritrovava in una cella accusata di omicidio. O meglio di Digi-cidio. All’improvviso si sentì prendere dalla stanchezza, quindi si appoggiò alla parete e si addormentò.
 
 
Passò qualche ora. Ad un certo punto si sentì un’esplosione. Chiara si svegliò di soprassalto. Nella sua cella c’era un’apertura, causata dall’esplosione, che portava fuori. Chiara era tentata di scappare. Ma se l’avesse fatto avrebbe dato ragione ad Angewomon. Però  riflette,  magari poi sarebbe riuscita a dimostrare la sua innocenza. Rimase ferma a pensare per un po’.
 
 Nel frattempo i Digimon rinchiusi si rovesciavano fuori attraverso altre uscite. Alcuni di loro vennero nella sua direzione. Lei si scansò giusto in tempo per non finire travolta da un’ondata di Digimon euforici. Si mise davanti all’apertura ancora indecisa.
 
Nel frattempo vide che diversi Digimon di tipo Anti-Virus, molti dei quali Digimon angelici, si erano lanciati all’inseguimento dei fuggiaschi. Qualcuno , Chiara non vide chi , lanciò un attacco verso di lei. Questo la fece scattare in avanti.
 
 Si ritrovò fuori senza neanche rendersene conto. Fu tentata di tornare indietro, ma ormai era tardi, giacché l’apertura era satura di Digimon che cercavano di evadere, e da altri che cercavano di tenerli a bada. A quel punto lei decise di allontanarsi dalla confusione. Non voleva scappare, solo togliersi da lì fino a quando la situazione non fosse tornata normale. In fondo lei era innocente, quindi l’unica cosa che  doveva fare era aspettare che se ne accorgessero.
 
Purtroppo le sue intenzioni vennero nuovamente fraintese da Angewomon che le disse:
 
– Fermati immediatamente! Dove credi di andare?-
 
Chiara avrebbe voluto spiegare come stavano le cose ma quella non le lasciò il tempo di farlo. infatti iniziò a scagliarle contro delle frecce.
 
Nel mentre le diceva – Non ti permetterò di scappare. Ne tantomeno di fare ancora del male a qualcuno. Volevo darti una possibilità , ma non mi stai lasciando scelta.-
 
Chiara a quel punto cominciò a correre, per evitare che le frecce dell’altra la colpissero.
 
Mentre correva ad un certo punto scorse un buco nel terreno.
 
Senza esitazione s’infilò nel buco e scivolò per diversi metri. Quando atterrò si ritrovò all’interno di quella che sembrava una caverna. O meglio, un insieme di caverne sotterranee, costatò guardandosi intorno. Si fermò a riprendere fiato, ma sentì qualcuno avvicinarsi, quindi riprese a correre infilandosi in un tunnel.
 
Dato che era molto buio Chiara faceva fatica a vedere dove stava correndo, ma in quel momento non le importava. Tutto quello che voleva era allontanarsi il più possibile da Angewomon.
 
 La bionda era furibonda e sicuramente l’ avrebbe giustiziata se fosse riuscita a trovarla. Corse fino  a quando le gambe la ressero. Poi si accasciò vicino ad una parete e si addormentò.
 
La mattina dopo si mise a camminare per trovare un’uscita. Non sapeva se Angewomon la stesse ancora cercando, ma sapeva che non era il caso che la trovasse.
 
Passò un po’ di tempo, e, mentre camminava in quell’apparentemente infinita massa di cunicoli bui sentì un rumore, come un battito d’ali in lontananza.
 
Si mise in ascolto e poco dopo sentì una voce che diceva – Adesso basta nascondersi. Vieni fuori e affrontami.- Era Angewomon.
 
Chiara rimase in assoluto silenzio, tentando di capire da dove stesse arrivando, cosa resa difficile dal rimbombo che si sentiva.
 
– Andiamo, non puoi restare qui per molto. Prima o poi dovrai uscire. Se non ti farai vedere, da sola non troverai l’uscita.- Proseguì Angewomon.
 
Il battito d’ali s’era fatto più vicino ma ancora non era abbastanza per capire da dove provenisse.
 
– Su, fatti vedere. Se rimarrai qui dentro potresti anche morire, lo sai? Se almeno venissi fuori ti salveresti.-
 
 Adesso Chiara aveva capito da dove proveniva la voce. Era da davanti a lei. Quindi si allontanò infilandosi all’entrate di un tunnel lì vicino e si nascose nell’ombra.
 
 Aveva notato mentre camminava che le pareti delle caverne erano molto friabili, quindi bastava poco per provocare un crollo. Lei stessa per poco non ci aveva rimesso le penne mentre camminava. Il terreno aveva improvvisamente ceduto e lei si era spostata appena in tempo.
 
 Osservò la zona circostante. Davanti a lei c’era il cunicolo dal quale sarebbe sbucata la binda. Ai lati c’erano altri cunicoli. La sua attenzione venne attirata da una crepa che si era formata sul soffitto, esattamente a metà strada tra il punto in cui era lei e l’entrata del tunnel dal quale sarebbe uscita Angewomon.
 
 “ Se riesco a far crollare una parte del soffitto su di lei, forse posso guadagnare un po’ di tempo e farla ragionare.” Pensò.
 
 Infatti la Digimon non sembrava affatto di buon umore anzi sembrava anche più arrabbiata del giorno prima. Perciò era molto probabile che se ne avesse avuto l’occasione l’avrebbe tolta di mezzo. O almeno così sembrava. A Chiara non interessava saperlo in quel momento. Doveva trovare qualcosa per far crollare il soffitto.
 
Si guardò intorno e vide un sasso piuttosto grande lì vicino. Forse con quello ce l’avrebbe fatta. Lo raccolse e attese l’arrivo dell’altra.
 
– Allora, dove sei? Su, non fare storie e fatti vedere!- stava dicendo. Intanto si stava avvicinando al punto in cui avrebbe dovuto crollarle addosso il soffitto.
 
Chiara lanciò il sasso e questo sortì in parte l’effetto desiderato. Infatti delle grosse rocce si staccarono, ma l’angelo le schivò.
 
Chiara fece per ritentare, ma, proprio mentre stava per avvicinarsi all’altra che era intenta a guardarsi intorno confusa qualcosa la tirò indietro. Si sentì avvolgere la caviglia da qualcosa di freddo e duro. A quel punto si voltò di scatto e quello che vide la lasciò interdetta.
 
LadyDevimon era rimasta sorpresa dal vedersi comparire davanti quella ragazza. Soprattutto era rimasta sorpresa dal vedere che apparentemente se la stesse prendendo con la Biondina. Lei era scappata dal villaggio e si era rifugiata lì per non farsi arrestare.
 
La cosa che più stupì l’angelo caduto fu il costatare che la Biondina stesse cercando quella ragazza come se fosse una criminale. L’aveva osservata per tutto il tempo da quando era capitata nello stesso punto in cui era nascosta. La ragazza non sembrava essersi accorta di lei era troppo presa a cercare di far cadere in trappola la bionda.
 
Lady era incuriosita dalla situazione e voleva saperne di più Così, quando questa tentò di avvicinarsi per tentare nuovamente di far crollare delle rocce addosso ad Angewomon la prese per una caviglia con la sua catena, per evitare che restasse schiacciata sotto la sua stessa trappola. E fu così che si trovò faccia a faccia con lei. Sorrise al vedere l’espressione sbigottita dell’umana.
 
Chiara era incredula, non riusciva a capire come fosse possibile quello che stava vedendo. Davanti  lei stava infatti LadyDevimon che la guardava con un sorrisino di scherno.  Non si aspettava di rivederla in quella situazione. Si chiese cosa stesse facendo da quelle parti, poi la sua attenzione ritornò alla sua situazione. Da principio rimase in silenzio poi la sua espressione passò da una incredula a una irritata. Ciò provocò una risatina da parte dell’altra.
 
 Chiara a quel punto si girò in direzione di Angewomon e ringhiò – Dannazione!- costatando che quella era sparita. Si voltò verso LadyDevimon e le disse arrabbiata:
 
– Si può sapere perché l’hai fatto?- l’altra si limitò a indicarle il soffitto. Lei si voltò e vide che questo stava crollando. Allora capì. Si sentì in colpa per essere stata maleducata con l’altra. Si voltò e fece per chiederle scusa, poi si chiese che cosa avesse spinto l’altra a salvarle la vita.
 
– Scusami se me la sono presa con te.  Come mai mi hai salvata?- chiese sperando di non provocarla. L’altra si passò la lingua sulle labbra per inumidirle poi le rispose :
 
– Non so se ti perdono. Forse avrei dovuto lasciare che ti riducessi in poltiglia sanguinolenta.-  con tono freddo. Poi disse:
 
– Ero curiosa di sapere che cosa fosse successo tra te e la Biondina. Sembrava davvero arrabbiata con te. -  con tono interessato.
 
 La spiegazione lasciò un tantino perplessa Chiara, che disse – Grazie mille.-
 
Poi pensò che visto che l’aveva salvata si meritava una spiegazione. Tanto anche se gliel’avesse detto che sarebbe potuto succedere? Al massimo si sarebbe fatta due risate. E poi a dir la verità Chiara sentiva il bisogno di parlarne con qualcuno.
 
 Così le raccontò per filo e per segno le circostanze che l’avevano portata lì a quel punto.
 
L’altra l’ascoltò attentamente, ridendo quando la ragazza le diceva che la Biondina si era infuriata quando lei le aveva detto che forse non era poi tanto buona. Alla fine commentò.
 
 – Hai capito la Biondina? Certo non può definirsi uno stinco di santa, non trovi?- detto questo scoppiò a ridere.
 
Chiara la imitò. Poi le chiese – E tu, come ci sei finita qui?-
 
A quel punto Lady s’irrigidì. Era il caso di raccontarglielo? Ripensò all’ultima volta che si erano viste. Era passato un po’ di tempo, e stranamente nessuno l’aveva presa in giro. Quindi forse non aveva parlato. Perciò forse avrebbe potuto provare a confidarsi. Decise di rischiare.
 
– Io te lo dico. Ma sappi che se dovesse arrivarmi all’orecchio che tu hai parlato, verrò a cercarti fino in capo al mondo e ti ucciderò. È chiaro?- minacciò, e, per farle capire che non scherzava la prese per il collo con la mano artigliata.
 
– Ok. Prometto che terrò la bocca cucita.- disse la ragazza.
 
– Farai meglio.- sibilò Lady poi la rimise giù e le raccontò quello che era successo.
 
– Insomma, anche tu non te la passi bene.- fu il commento dell’altra.
 
 – Sicuramente meglio di te, assassina.- la canzonò Lady.
 
 Chiara le disse – Bada a come parli. E comunque abbiamo qualcosa in comune.-
 
L’altra rimase sorpresa  poi le chiese – E sarebbe?-
 
- Problemi con una certa Biondina.- le rispose lei.
 
L’altra a quel punto scoppiò a ridere. Rise tanto forte che a Chiara venne il dubbio che potesse soffocare. Dopo un po’ smise e le disse –Hai perfettamente ragione.- poi sembrò ricordarsi di qualcosa e le disse – Non mi hai ancora detto come ti chiami.- Chiara ci pensò un attimo e si rese conto che in effetti era vero. Allora allungò una mano verso di lei e le disse:
 
– Il mio nome è Chiara.-
 
Lady fissò la mano che le era stata tesa. Decise di farle uno scherzo. Allungò la mano ingigantita, aspettandosi che l’altra saltasse via terrorizzata.
 
Invece Chiara non si scompose e stette al gioco. E fu così che Lady strinse la mano minuscola dell’altra nella sua enorme e artigliata. La cosa la sorprese a tal punto che la graffiò senza accorgersene.
 
Quando quel contatto terminò si sentì una voce familiare alle loro spalle – Arrendetevi subito!-
 
Non ci fu bisogno di girarsi per capire che si trattava di Angewomon. Subito dopo una freccia si conficcò sul terreno a pochi centimetri da loro. E stava arrivandone un’altra.
 
Chiara si alzò di scatto e, afferrata la mano ingigantita di Lady, prese a correre dall’altra parte. Lady avrebbe voluto protestare ma ormai era tardi.
 
Corsero per un po’ si fermarono solo quando furono certe che la bionda non fosse nelle vicinanze. Non avevano fatto caso alla direzione e così rimasero sorprese dal costatare di essere finite in un vicolo cieco.
 
 Fecero per tornare indietro ma in quel momento ci fu una frana che fece crollare la parete bloccandole all’interno della grotta.
 
– Maledizione!- sbraitò Chiara cercando una soluzione.
 
 Lady le si avvicinò e le disse – Accidenti a te! Che t’è saltato in mente di metterti a correre in quel modo!-  con tono furente .
 
La riccia le rispose – Scusa, se sto cercando di salvarci la vita!- con tono anche più furente.
 
– Oh, certo, ottima idea! Restiamo pure qui a morire come topi in trappola!- la rimbeccò Lady.
 
Chiara a quel punto assunse un ‘aria maliziosa e con tono sarcastico- Perdona la stoltezza di questa misera mortale, so di non poter competere con una creatura superiore quale sei tu. Il mio misero intelletto non può cero paragonarsi al tuo.  E dimmi, o potente dama demoniaca, dall’alto della tua profonda saggezza , che cosa avresti fatto?- inchinandosi come a voler “rendere omaggio” alla Digimon che aveva di fronte.
 
L’altra non parve affatto divertita dalla cosa inizialmente. Poi decise di stare al gioco. – Hai perfettamente ragione, misera umana, a definirmi superiore.  La mia rabbia incontenibile preme per poterti dilaniare, ma, dall’alto della mia grande magnanimità, ho deciso che non mi abbasserò al tuo livello, e ti risparmierò. Inoltre , sempre perché mi sento particolarmente di buon umore , e ho pietà di te, t’illuminerò, illustrandoti quello che avrei fatto al tuo posto.-
 
Allora Chiara, rimanendo sempre inginocchiata le disse abbassando lievemente il capo: - Ti ringrazio infinitamente, o creatura sublime.  Sono consapevole di non essere degna di ricevere un simile privilegio. Farò tesoro di ogni parola che uscirà dalle tue labbra.-
 
 - Ora basta con le lusinghe. Se tu non avessi deciso di scappare, avrei potuto affrontare quella Biondina, strapparle via le piume e sottoporla alle più indicibili torture esistenti.- affermò con aria di superiorità.
 
Allora Chiara sollevò la testa e le disse: - Sono perfettamente d’accordo, ma c’è solo  un piccolo particolare che è sfuggito alla tua attenzione.- con tono sottomesso, quasi come se si stesse rivolgendo alla sua “padrona”.
 
L’altra a quel punto inarcò un sopracciglio e con tono irritato le disse – Non è possibile!- Allora Chiara le disse:
 
– Non adirarti, o potente creatura, non intendevo offenderti. Potrei avere il privilegio d’illustrartelo?-
 
L’altra ci pensò un momento, poi le disse – Ti concedo la mia autorizzazione. E basta con tutti questi epiteti altisonanti. Se non fossi dannatamente certa che non ne sei capace, mi verrebbe da pensare che tu stia cercando di corrompermi! E rialzati forza. Non sono la tua padrona!-
 
Allora Chiara si alzò e le disse – Quello che è sfuggito alla tua attenzione è che le pareti di questo posto sono molto fragili. Ragione per cui se tu avessi combattuto ci sarebbe stata la possibilità di restare schiacciata sotto di esse.-
 
Lady ci riflette poi le rispose – Già. Ma questo non significa che ora siamo al sicuro. Siamo bloccate qui. A meno che tu non abbia un’idea. E francamente io non credo.- fissandola con aria di superiorità mista a dispetto.
 
Chiara le disse – Forse non ti sembrerà possibile, ma io un’idea ce l’ho. –
 
- Ah, davvero? Ce l’hai?- chiese incredula l’altra.
 
– Si. Queste pareti sono estremamente cedevoli. Ragion per cui non è difficile distruggerle. Quindi penso che se riuscissi a romperne una potrei trovare una via d’uscita.-
 
- Si, dal vicolo cieco senza dubbio. Ma da questo labirinto?-
 
- Beh, a quello non avevo pensato in effetti. Però forse tu potresti … - lasciò la frase in sospeso conscia che quello che stava per dire avrebbe potuto avere brutte conseguenze.
 
L’altra le disse – Mi sembra strano che tu mi chieda aiuto, ma sfortunatamente neanche io so come uscire di qui.-
 
Chiara a quel punto le disse – Ok. Allora l’unica altra soluzione sarebbe … -
 
- Seguire la Biondina- concluse Lady.
 
 – Ma per far questo dovremmo aspettare che si stufi di cercarci. Poi aprire un varco nella direzione in cui si dirige e seguirla a distanza. Sperando fra le altre cose che ci cerchi anche qui.-  disse Chiara.
 
 – Perciò questo che significa?- Chiese Lady.
 
– Che dovremo aspettare che arrivi da queste parti.-
 
- E nel frattempo?-
 
- Restiamo qui in silenzio- concluse Chiara sedendosi con la schiena appoggiata ad una parete, facendo attenzione a non andarci di peso.
 
– Si, ma potrebbe metterci molto tempo prima di trovarci. O darci per morte.- disse preoccupata la Digimon demoniaca.
 
Chiara le disse – Aspetteremo un po’, poi cercheremo di attirare la sua attenzione, senza farci scoprire.- cercando di tranquillizzarla.
 
L’altra allora si sedette dall’altra parte con aria scontrosa.
 
Passò un po’ di tempo. A loro sembrò un’ eternità. Nessuna delle due aveva parlato fino a quel momento. Tuttavia Chiara aveva cominciato a notare segni di nervosismo da parte dell’altra. Era molto che aspettavano e non si sentiva alcun rumore. Ciò poteva significare che
 
Angewomon era ancora lontana. O forse le rocce che ostruivano il passaggio erano abbastanza spesse da bloccare i suoni.
 
Comunque stessero le cose, la verità restava che quel silenzio prolungato le stava facendo innervosire. Ma non era l’unica cosa, a quanto pareva.
 
Chiara pensò che fosse per la fame, dato che presumibilmente Lady non aveva mangiato nulla prima di essere sfuggita all’ arresto. Poi c’era il timore di restare intrappolate in quel labirinto per sempre. Chiara non era una stupida. Sapeva bene che dal momento che né lei né Lady conoscevano la strada se la bionda non si fosse fatta viva sarebbero potute morire. Si sentì in colpa per aver coinvolto la Digimon in quella situazione. Poi le venne in mente che forse un altro modo c’era. Ma non osava chiederglielo. Poi cominciò a notare un cambiamento nel comportamento dell’altra.
 
Si guardava intorno con aria terrorizzata. E tremava. Stava seduta abbracciandosi le ginocchia, dondolando leggermente. Chiara allora le chiese preoccupata
 
– LadyDevimon … che ti succede?-
 
L’altra la guardò con aria stralunata e le chiese con tono lievemente isterico. – Non sembra anche a te che le pareti … si stiano … richiudendo su di noi?-
 
Chiara rimase stupita dalla domanda. Decise di prendere quella situazione con tatto. Un minimo errore e sarebbe potuto succedere un disastro – No, a dire la verità a me sembra tutto a posto.- rispose cautamente.
 
L’altra riprese – Strano. Perché a me sembra di sì. E comincia a mancarmi l’aria. - confessò con voce tendente allo stridulo.
 
Chiara le si avvicinò un po’ e le disse – Secondo me è tutto in ordine.- Poi pensò a quello che l’altra le aveva detto. Si sentiva mancare l’aria e aveva la sensazione che le pareti si stringessero attorno a loro. Le venne un sospetto. In fondo i Digimon erano molto simili agli umani, se non esteriormente, interiormente, perciò poteva essere , giusto?
 
Si avvicinò all’altra che continuava a fissarla spaventata. – Lady … ascolta va tutto bene. Non sta succedendo nulla, te lo assicuro.- disse cercando di calmare l’altra.
 
La Digimon le disse – Questo posto diventa sempre più piccolo.- con voce stridula e tono assente.
 
Chiara ebbe la conferma dei suoi sospetti allora. LadyDevimon soffriva di claustrofobia. Probabilmente non ne aveva risentito subito perché prima aveva più possibilità di uscire, dati i tanti cunicoli che formavano quel posto. Ma adesso …
 
La ragazza allora poggiò una mano su una spalla dell’angelo caduto. Quella la fissò sconvolta, ma non si oppose. Rincuorata da questo le disse:
 
– Lady, adesso cerca di calmarti. Non sta succedendo niente. Le pareti sono esattamente al loro posto. È tutto nella tua testa.-
 
L’altra ripeté – è tutto nella mia testa?- con tono insicuro
 
 – Esatto.- le disse Chiara.
 
Lei allora si rannicchiò a terra in posizione fetale e disse – V- Voglio uscire da qui. Le pareti finiranno per … schiacciarmi.-
 
- No, non succederà nulla. Le pareti rimarranno dove sono e noi usciremo da qui molto presto.-
 
- E come fai ad esserne sicura?- sbraitò Lady spaventata e arrabbiata.
 
 – Lo so perché sento qualcuno avvicinarsi.- le disse l’altra
 
– Io non sento nulla!- protestò Lady, poi riprese – Siamo bloccate qui. Nessuno ci troverà. Stiamo per morire!- stavolta con tono disperato.
 
 – I-Io non voglio … non voglio morire così! Non posso permettere alla Biondina di averla vinta! Voglio uscire da qui!-
 
A quel punto Chiara le si avvicinò ancora e le avvolse le braccia intorno cercando di calmarla – Va tutto bene. Usciremo di qui molto presto. Andrà tutto bene, fidati-
 
L’altra sembrava toppo sconvolta per arrabbiarsi. O forse non le importava. Fatto sta che si lasciò cullare da Chiara.
 
Alla ragazza ad un certo punto sembrò di avere le mani bagnate. Se le guardò. Erano impiastricciate di … lacrime. Le asciugò con le dita poi disse con finto rimprovero
 
– E adesso che fai? Piangi? Non mi dirai che la grande e potente LadyDevimon ha paura? –
 
 - Cosa vorresti insinuare, ragazza?- Lady aveva recuperato il suo tono maligno.
 
 Ciò incoraggiò Chiara a proseguire – Oh, adesso va meglio. Non vorrai certo che la Biondina ti veda in questo stato , no?- l’altra si rimise a sedere di scatto ora più tranquilla, sebbene irritata dal comportamento di Chiara.
 
– E a proposito della Biondina … - da fuori si sentiva uno sbattere d’ali.
 
Era Angewomon. – Venite fuori. Dove vi siete nascoste?- disse – Chiara, puoi uscire. Non ho più intenzione di arrestarti. Un tuo amico mi ha raccontato come stavano le cose. Dai, esci. Devo parlarti di una cosa importante.- il tono di voce era molto più calmo, e si avvertiva una certa preoccupazione.
 
– E adesso che si fa?- chiese LadyDevimon.
 
– Visto che sono stata ufficialmente scagionata dovrei chiamarla. Ma se lo faccio poi ti arresterà.- le rispose Chiara
 
– Si, ma a te che importa?- chiese l’altra confusa.
 
– Beh, diciamo che non mi va che ti arrestino- rispose Chiara un tantino imbarazzata.
 
 – E perché mai?- volle sapere Lady curiosa.
 
– Sai, ecco … insomma …  tu mi hai aiutata, in un certo senso. –
 
 - In che modo?-
 
- Mi hai salvata dal crollo del soffitto, e poi mi hai anche ascoltata in un momento in cui ne avevo bisogno. Magari per te non è importante, ma per me conta moltissimo.- aveva detto con la testa abbassata sicura di essere arrossita.
 
L’altra l’aveva fissata con aria confusa, poi era scoppiata a ridere. Si era fermata ripensando a quello che quella ragazza aveva fatto per lei. L’aveva curata quando ne aveva avuto bisogno. L’aveva difesa contro la Biondina e non si era vantata di questo. Inoltre l’aveva ascoltata apparendo davvero interessata a quello che aveva da dire. E aveva cercato di proteggerla dalla Biondina quando questa aveva cercato di acciuffarle. E l’aveva addirittura calmata quando si era spaventata poco prima. Ed ora non voleva farsi vedere per non metterla nei guai. Pensò che o quella ragazza era strana o era davvero inumanamente  buona. O forse entrambe le cose. La cosa la disgustava in un certo senso e la faceva sentire bene in un altro. Si sentì in colpa, cosa insolita per lei.
 
 Si avvicinò alla ragazza che sembrava essere rattristata dal suo comportamento. Le poggiò una mano sulla spalla e le disse cercando di suonare il meno minacciosa possibile : - Scusa se ho riso. Non pensavo che questo potesse essere di una qualche importanza. Comunque è meglio se la chiami. Potresti restare bloccata qui per sempre se non lo fai.-
La ragazza allora le chiese:
 
– Scusa ma, a te che importa?-
 
- Beh, ad essere sincera non lo so con certezza … però anche tu mi hai aiutata,  e io l’ho apprezzato molto, anche se non sembro il tipo … quindi mi dispiacerebbe molto se ti capitasse qualcosa per colpa mia.- concluse l’altra e arrossì imbarazzata.
 
 Chiara a quel punto sorrise e le disse – Grazie mille LadyDevimon. Davvero. È la prima volta che qualcuno si comporta così con me, da quando sono qui.-
 
L’altra sorrise a sua volta per poi fare una smorfia. Ma per cosa stava sorridendo? Non lo sapeva. Ma per qualche motivo a lei sconosciuto quella ragazza aveva il potere di farle fare cose che neanche si sognava.
 
L’altra si avvicinò alle rocce che chiudevano il tunnel. – Sei sicura …?- chiese un’ultima volta.
 
Lei annuì.
 
 Allora Chiara disse – Angewomon! Sono qui! Da questa parte!-
 
All’iniziò si sentì solo silenzio. Poi la bionda rispose – Chiara? Va tutto bene?-
 
- Si, tutto a posto. Solo che sono bloccata. Puoi tirarmi fuori?-
 
- Si. - disse  la bionda – Stai indietro!- aggiunse.
 
Chiara indietreggiò, così come LadyDevimon.
 
Chiara si sentiva sollevata in parte, ma preoccupata dall’altra. Sarebbe stata libera certo , ma LadyDevimon?
 
Ad un certo punto la parete di roccia che le intrappolava comincio a creparsi. Dopo pochi secondi crollò del tutto sollevando un gran polverone.
 
Dopo che si fu dissolto le due videro Angewomon davanti all’apertura. Si avvicinò a Chiara sorridendo e le disse:
 
– Tutto bene?-
 
- Si, io sto bene … -
 
- Ok, allora. Su vieni via. Dobbiamo parlare. Mi dispiace per quello che ti ho fatto. Ero troppo arrabbiata per poter ragionare lucidamente.- proseguì poi vide LadyDevimon e la sua espressione cambiò – Ci si rivede, a quanto pare- le disse fredda.
 
– Ti sono mancata?- chiese scherzosamente lei in tono malvagio.
 
– No, mia cara. Ma capiti a proposito. Così sistemerò le cose on te una volta per tutte- disse l’altra con tono di sfida.
 
– Non vedo l‘ora. Quando cominciamo?- disse Lady.
 
 A quel punto Chiara si mise in mezzo e disse – Angewomon aspetta…-
 
- Non metterti in mezzo per favore-  disse la bionda
 
- Si, togliti da lì. Possiamo sbrigarcela da sole.- aggiunse Lady.  
 
Chiara si voltò verso l’angelo caduto e le disse – No. Non ho intenzione di stare a guardare mentre rischi di farti ammazzare da lei.- con tono serio.
 
 L’angelo fu stupita da questa sua reazione.  Guardò la ragazza negli occhi e le disse:
 
– Non ti preoccupare. So badare a me stessa.-
 
- Lo so. Ma io rimarrò qui comunque. Non voglio che tu faccia stupidaggini.-
 
 - Non sto facendo stupidaggini. Sto solo risolvendo le cose con lei-
 
- Si, ma potresti morire!- protestò caparbiamente l’altra.
 
– E allora? A chi interesserebbe se morissi?- disse Lady, con tono  strafottente. In realtà c’era una punta di tristezza nella voce.
 
– A me, per esempio.- le disse Chiara.
 
Sia lei che Angewomon la guardarono a bocca aperta.
 
 La bionda si riprese subito, in fondo era così che doveva andare.
 
L’altra invece era sorpresa. Quella ragazza le aveva appena detto che le sarebbe dispiaciuto se  fosse morta? Allora le importava davvero di lei? La determinazione nel suo sguardo le diceva di sì. A quel punto parve interdetta. Di solito avrebbe affrontato la Biondina fino alla morte. Tanto nessuno s’interessava a lei. Ma stavolta era diverso. C’era una persona, Chiara, alla quale importava. E anche molto a quanto pareva. Allora LadyDevimon decise di fare una cosa che non si sarebbe mai sognata fino a quel momento.
 
– E va bene. Biondina, io e te risolveremo la questione. Ma prima accompagna fuori Chiara.- disse rivolta all’altra Digimon che la fissava sbigottita.
 
Anche Chiara era sorpresa. L’aveva chiamata per nome. – Dopo che l’avrai portata fuori, potrai arrestarmi. Non opporrò resistenza.- proseguì l’angelo caduto, aumentando lo sconcerto delle altre due.
 
 – Lady … - iniziò Chiara, ma venne interrotta.
 
 – Non tentare di dissuadermi. Ormai ho deciso.-
 
 Chiara, che sapeva quanto la Digimon fosse testarda, abbassò la testa arrendendosi.
 
Angewomon disse – LadyDevimon, lo sai che per aver resistito alla cattura rischi la pena capitale?-
 
 - Pena capitale?- mormorò incredula Chiara. Era impallidita ed aveva un’espressione terrorizzata in volto, come se fosse stata lei a dover morire.
 
 – Ne sono consapevole- disse l’altra senza scomporsi.
 
– Non si può fare niente per evitarlo?- chiese Chiara, sperando ci fosse un modo per aiutarla.
Angewomon le disse:
 
– Questo tuo atteggiamento nei suoi confronti non finisce mai di stupirmi. Comunque non credo che potrai fare molto.-
 
 - Ne sei sicura? Non posso fare proprio niente?-  
 
- Adesso basta, Chiara. Hai fatto più che abbastanza.- le disse l’angelo caduto.
 
Chiara si voltò e le disse – Ma … -
 
L’altra la interruppe dicendo – Senti, non so cosa ti spinga a comportarti così nei miei riguardi. Ma vorrei che tu sapessi che , per quanto insolito sia, è stato bello sapere che qualcuno mi considera importante.-
 
 Chiara a quel punto sentiva un nodo in gola. Ma si trattenne. – Allora io vengo con te. Voglio restare con te finché posso.-
 
- Sei certa di questo?-
 
 - Si. - disse quella con decisione. L’altra allora annuì. Poi si voltò verso Angewomon e le disse:
 
 – Allora possiamo andare.-
 
Stavano per avviarsi quando una strana luce proveniente da sopra di loro le bloccò. Sotto gli occhi delle tre un oggetto luccicante scese fino a depositarsi fra le mani di Chiara.
 
– Ma questo è … - disse la ragazza sorpresa – Un Digivice?-
 
La bionda le disse – Quello è il tuo Digivice-
 
- Si ma … - lo guardò meglio. Aveva un simbolo molto somigliante a quello di … - LadyDevimon … -
 
- Si?-
 
- Guarda qui … - così dicendo la ragazza glielo mostrò.
 
 
Era identico a quello che aveva sulla mano ingigantita. – Ma non può essere …?- fece stupita la Digimon.
 
 – E invece si. - disse l’ angelo.
 
 Le altre la guardarono stupite. – Tu lo sapevi?- domandò Chiara, sorpresa.
 
- In un certo senso lo sentivo.- spiegò lei. – Comunque dato che le cose stanno così, non è più necessario arrestarti.- disse rivolta all’angelo caduto.
 
 Poi le tre si avviarono fuori. Una volta uscite la bionda si allontanò.
 
Allora Chiara avvicinò il Digivice all’altra. Lei lo fissò un momento poi disse: – Che dovrei fare ora?-
 
- Toccalo- le disse Chiara.
 
 – A che serve toccarlo?-
 
- Per vedere se quello che ha detto Angewomon è vero.- spiegò Chiara.
 
 Allora Lady allungò la mano verso lo strumento. Sia lei che Chiara trattennero il respiro. Una volta che la mano di Lady sfiorò l’oggetto da esso si sprigionò una luce. Durò appena un attimo. Ma quell’attimo cambiò tutto.
 
– Allora è proprio vero … - disse LadyDevimon ancora incredula.
 
– Già. Tu sei davvero … la … la mia Digimon … - disse Chiara un po’ agitata.
 

 
Già. Era proprio così che era iniziata. Dopo lo sbigottimento iniziale era subentrato un senso d’irrealtà che era stato lentamente sostituito da una consapevolezza che aveva avuto effetti imprevedibili. Il primo periodo era stato di adattamento.
 
Ci era voluto un bel po’ per entrambe ad abituarsi all’altra e non era stato facile. Una cosa erano gl’incontri occasionali. Altra era la permanenza forzata. C’erano stati dei giorni in cui erano state davvero molto distanti l’una dall’altra. Il carattere di Lady certo non facilitava le cose. Eppure, cosa davvero insolita per una come lei, nonostante le litigate pazzesche, la Digimon aveva svolto il suo ruolo con zelo quasi ossessivo.
 
Era davvero inquietante a volte. Ma Chiara lo sapeva che in realtà lei lo faceva solo perché non riusciva a dimostrare i suoi sentimenti in un altro modo. E soprattutto sembrava aver paura di perdere il controllo della situazione. Un po’ come Chiara in un certo senso.  Quindi si assomigliavano molto.
 
Perciò quello che era successo in quegli ultimi giorni aveva significato molto per lei. Soprattutto perché adesso lei e Lady sembravano più vicine che mai. E questo  rendeva felici entrambe.
 
Chiara si riscosse dalla trance quando sentì qualcosa che veniva avvolto intorno alla sua gamba. Si guardò intorno e vide che Lady le stava fasciando la ferita.
 
– Accidenti a te. Ma guarda come ti sei ridotta, dico io, ma ti sembra questo il modo  di … ah, lasciamo stare.- borbottò rassegnata.
 
Chiara rise. – Che accidenti hai da ridere? Guarda che ti resterà sicuramente una cicatrice.- le disse Lady, passando da un tono irritato ad uno calmo.
 
– Bene. Così almeno avrò un segno indelebile di quello che è accaduto.- le disse Chiara seria.
 
– In che senso, scusa?-
 
 - Servirà a ricordarmi che ti ho salvata.- spiegò Chiara.
 
L’altra la guardò confusa. Allora Chiara le disse – Sai, almeno mi ricorderò che a qualcosa sono servita almeno. Così saprò come tirarmi su se mi verrà nuovamente lo sconforto.-
 
L’altra la fissò dapprima stupita, poi la sua espressione mutò in una divertita. – Ma smettila. Non hai bisogno di qualcosa che te lo ricordi. E poi non vorrai dirmi che sei ancora convinta di essere inutile?-  la stuzzicò.
 
 Chiara le disse – No. Ma lo sai che mi viene da pensarlo di tanto in tanto, o mi sbaglio?-  
 
Lady annuì. Sapeva bene che i periodici mutamenti d’umore della sua protetta la portavano spesso a deprimersi. E a lei toccava l’ingrato compito di tirarla su di morale. A lei, che di queste cose non sapeva nulla.
 
Eppure, nonostante la su totale inesperienza in questo campo, le riusciva di farla stare meglio, cosa in cui  non aveva successo , incredibilmente ,  nessun altro. Nemmeno  Wolfmon.
 
 – Beh, se questo può farti stare meglio allora va bene… però per me non ti serve. A me basta la tua presenza.- si portò una mano alla bocca, stupita. Aveva davvero detto quelle parole? Si voltò verso Chiara che la guardava stupefatta.
 
 Poi la sua espressione cambiò. Nei suoi occhi si poteva vedere l’immensa gratitudine e la profonda sorpresa che stava provando.
 
 Senza preavviso, Chiara le gettò le braccia al collo e la strinse forte. – Grazie. Grazie mille. Per tutto.- le disse. Poi si soffermò ad osservarla – Sei davvero buffa, adesso!- commentò giocosa.
 
 L’altra la guardò con aria irritata e le disse – Senti chi parla! Miss Depressione Periodica!- Chiara sorrise al nomignolo, poi, notando l’espressione interrogativa di Lady, che probabilmente si aspettava che lei si offendesse, le disse :
 
– Almeno questo nomignolo è appropriato.-  l’altra ci pensò un attimo, poi rise. Anche Chiara scoppiò a ridere.
 
Le loro risate arrivarono fino alle orecchie di un trio di curiosone, che le stavano osservando dalla riva del lago.
 
– Ma secondo voi che hanno da ridere?- Chiese Katrina, mentre le osservava.
 
– Mah, non saprei. Secondo te , Angewomon ?- disse Floramon.
 
– Non lo so, ma è davvero strano che LadyDevimon rida così. -
 
 - La conosci da tanto?- chiese a quel punto Kat.
 
– Altroché. È la mia acerrima nemica.- rispose seria la bionda.  
 
– E Chiara?- le chiese la mora.
 
 
– Conosco anche lei, è stata a Digi-World per un po’, prima che cominciassero questi strani fenomeni.-
 
- Puoi dirmi che cosa sai di lei? Insomma, esattamente come vi siete conosciute?-
 
- Si, ma, cosa sono tutte queste domande?- chiese Angewomon sospettosa.
 
 – Beh, sai … da quando siamo qui non ti ho mai chiesto nulla di te, ma ultimamente sono successe diverse cose e ho cominciato a riflettere … -
 
- Su cosa?- domandò l’altra.
 
– Su quello che significa essere qui , sul mio comportamento nei tuoi confronti, sul nostro legame e, sul mio atteggiamento in generale.-
 
 - E a quali conclusioni sei giunta?-
 
 Kat le disse – Ho cominciato a capire che essere qui non è solo un gioco. E soprattutto che forse mi sono comportata male, non solo con te, ma anche con gli altri. Credo che sia importante che impariamo a conoscerci meglio. All’inizio pensavo che fosse una gran stupidaggine, ma mi sto accorgendo che non è così. -
 
- E da quand’è che ti saresti accorta di questo?- le chiese la bionda sinceramente sorpresa dalle parole della sua partner e soprattutto dalla profondità delle stesse.
 
– Beh, un po’ da quando mi hai dato la prima lezione. Anche se ancora non mi era entrato in testa.  Quando poi ti ho vista in pericolo mi sono sentita malissimo. Ho avuto paura di perderti. È da lì che ho davvero iniziato a capire. Ma quello che mi ha aperto gli occhi ancora di più è stato vedere Chiara che si gettava addosso a quell’affare.-   
 
- E come mai? Scusa ma tu e lei non vi potete soffrire, mi sembra?-
 
- Si, ma … quando ho visto quello che lei ha fatto per la sua Digimon io … mi sono sentita inutile. Avrei voluto fare anch’io la stessa cosa per te. -  
 
- Davvero?- le chiese Angewomon che adesso era letteralmente sbalordita.
 
– Si. E quando ho visto che LadyDevimon non si riprendeva mi sono sentita malissimo.-
-
 Ah, si? E come mai?-
 
- Perché …  perché … potevi esserci tu al suo posto!-
 
 - E allora?- le chiese la bionda.
 
 – Come allora? Cosa credi che avrei fatto senza di te?- disse Kat scoppiando a piangere. Angewomon l’abbracciò per calmarla.
 
– Io … io … ti voglio bene. Non voglio che ti succeda qualcosa!- balbettò fra i singhiozzi Kat.
 
– Davvero?-
 
 - Certo, anche se non ci credi.-
 
- Io si. - disse a quel punto Floramon allegramente.  Poi si unì all’abbraccio. Kat la strinse forte così come fece Angewomon .
 
– Ah, basta, basta. Mi sento male. Mi stringete troppo.- si lamentò la piccola cercando di districarsi dall’abbraccio. Le altre risero.
 
 -AAAAAAAHHHHHHHH!-
 
 Quell’urlo fece voltare le tre verso la direzione da dove proveniva. Arrivarono anche Chiara e Lady.
 
– Che succede?- volle informarsi la riccia.
 
– Non lo so- disse Kat.
 
– Sembra uno strillo da femminuccia impaurita.- commentò Lady.
 
 – Andiamo a controllare.- suggerì Chiara.
 
– Ma i ragazzi non tornano più?- chiese Kat.
 
– Sei preoccupata?- le domandò Chiara mentre correvano.
 
 - In effetti se fossero qui sarei più tranquilla. Non si sa mai-
 
- Si, ti capisco. Comunque non c’è pericolo. Ho controllato poco fa. Non sono molto lontani.-
 
- Ok. Chissà cosa sarà successo.-
 
 - Speriamo nulla di grave- disse Angewomon nervosa.
 
 – Cosa altamente probabile di questi tempi.- Disse Lady.
 
 E così dicendo le due ragazze e le tre Digimon si avviarono verso il punto da dove era partito l’urlo, per scoprire cosa fosse successo.
 
Nel frattempo i ragazzi proseguivano l’esplorazione. Erano troppo lontani quindi non sapevano nulla. Le ragazze erano sole, e dovevano fare più attenzione.
 
Wolfmon era ancora intento a fare la guardia, ma pronto ad intervenire. Le ragazze arrivarono nel punto in cui era partito l’urlo. E quello che trovarono le sconvolse.

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Capitolo 5
*** Capitolo IV Di sorprese, dichiarazioni e scoperte ***


Capitolo IV Di sorprese, dichiarazioni e scoperte


Lo spettacolo che si parò di fronte a loro fu sconvolgente, ma non certo perché spaventoso. Difatti, a mandare quell’urlo era stato niente di meno che… Tim! E il motivo per cui l’aveva fatto era… un piccolo e innocuo Wormmon, che gli si era avvicinato, forse spinto dalla curiosità. Una volta ripresasi dallo stupore, le ragazze s’infuriarono. Chiara si avvicinò a Tim, con fare rissoso, seguita a ruota da Lady, Kat ed infine Angewomon. Il ragazzo nel mentre era terrorizzato e fissava il piccolo Digimon tremando dalla paura, cosa che sembrava dispiacere molto al piccolo insetto. – Si può sapere, in nome del cielo, che cosa accidenti è successo per farti urlare in quel modo?- chiese Chiara, a quel punto Tim puntò un braccio contro il Digimon e disse con voce stridula e tono lamentoso – H-Ha c-c-cercato d-d-di u-u-uccidermi!- a quelle parole Chiara rimase di sasso, Floramon scoppiò a ridere, Kat si batté una mano sulla fronte mentre Angewomon guardava il ragazzo con aria sconcertata.  LadyDevimon invece si avvicinò a lui e gli disse – Si può sapere da dove ti è venuta quest’idea, di grazia?- cercando di trattenersi dallo scoppiare a ridere e nel frattempo di sopprimere la voglia di schiaffeggiarlo con la mano artigliata. Lui la fissò e le disse in tono piagnucoloso – Mi si è a-avvicinato di soppiatto! E mi guardava storto!- a quel punto l’angelo caduto provò un forte desiderio di alzare gli occhi al cielo e pregare. Ma lasciò perdere. Tanto nessuno l’avrebbe ascoltata. Soppresse l’impulso di strozzare il ragazzo, ricordandosi che in fondo aveva deciso di aiutarlo e gli disse – Quello che tu consideri guardare storto è solo una reazione normale all’improvviso incontro con degli esseri umani. Da quando sono accaduti quegli strani fenomeni i Digimon sono diventati molto guardinghi.- - Quindi che cosa voleva?- gli chiese con voce più calma e tono più sicuro lui – Voleva solo sapere chi fossi e cosa stessi facendo lì.- concluse LadyDevimon soddisfatta di non aver dovuto insistere troppo. Le altre erano rimaste sorprese dal suo comportamento. Specialmente Chiara e Angewomon. La prima perché non si aspettava che la sua Digimon tentasse di calmarlo, considerato che non andavano molto d’accordo tra loro, la seconda perché la sua rivale mostrava sempre più di essere diversa da quello che lei pensava. Floramon invece era ancora intenta a ridere a crepapelle. Kat si era ripresa e poi si era accorta della mancanza di Leomon – Ragazze, dov’è Leomon?- chiese preoccupata. A quel punto Tim si voltò verso di lei e le indicò un punto poco distante . La ragazza si voltò, così come fecero le altre e videro il povero Leomon a terra in una posizione piuttosto buffa. Era sdraiato sulla pancia, con un braccio sotto di essa e uno sopra, rigirato, e le gambe divaricate con la coda schiacciata sotto. Si avvicinarono per controllare come stesse – Che cos’ha?- volle informarsi Chiara. –Credo sia stata colpa mia…- ammise Tim, leggermente più calmo, con tono imbarazzato. – E come avresti fatto a ridurlo così?- domandò Lady incredula. – Ho urlato parecchio forte, e lui era molto vicino, quindi…- - Il tuo acuto l’ha stordito- concluse Kat sarcastica. Lady alzò gli occhi al cielo, Chiara scosse la testa, mentre Floramon e Angewomon si erano avvicinate al povero Digimon per tentare di svegliarlo. Anche Tim si era avvicinato. Leomon aprì gli occhi e sbatté le palpebre lentamente, per vedere meglio. Poi si mise a sedere e si guardò intorno, constatando che era tutto a posto. Rimase sorpreso nel vedere le ragazze chine su di lui che lo guardavano con aria sollevata. Cercò con lo sguardo Tim, poi, una volta che il ragazzo si accorse che lo fissava, gli disse in tono di rimprovero – Senti, io ce la sto mettendo tutta ma, se continui così, lasciatelo dire, mi troverò costretto a gettare la spugna. Insomma , non puoi avere paura sempre di ogni minima cosa! Come pensi di poter dare il tuo contributo se continui così? Di questo passo finirà che dovrò lasciarti solo.- concluse. L’aveva detto sperando di spronare il ragazzo a mostrare un po’ di grinta. Ma le sue parole non sortirono l’effetto sperato. Difatti il ragazzo ebbe una reazione che nessuno avrebbe potuto prevedere. Fissò Leomon con espressione furiosa e gli disse – Se è così che la pensi, a me sta bene! Tanto a me neanche piace combattere! Lo sai che detesto la violenza! E se lo vuoi sapere, io stavo benissimo prima di conoscerti, perché non dovevo preoccuparmi di dover affrontare una cosa completamente al di fuori della mia portata. Io sono così, che ti piaccia o no! E visto che non ti piace, me ne vado!- detto questo si avviò dalla parte opposta senza degnare le altre di uno sguardo. Le ragazze rimasero scioccate. Tim aveva parlato con tono sicuro e rabbioso. Guardarono un po’ lui che si allontanava, un po’ Leomon. – Non dici niente? Non vuoi fermarlo?- chiese Kat, dando voce a quello che pensavano tutte. L’altro, per tutta risposta si girò dall’altra parte, incrociando braccia e gambe e rispondendo con tono di non curanza – Faccia come crede. Io non lo fermerò di certo.- a quel punto le altre rimasero ferme a fissarsi l’un l’altra, senza sapere che fare. A dire la verità a Leomon dispiaceva di essere stato così duro con Tim, ma voleva che il ragazzo tirasse fuori le unghie, non si aspettava di certo che gli dicesse quelle cose. Nonostante questo, ora sapeva come stavano le cose e non intendeva tornare sulla sua posizione. Ad un certo punto dopo qualche minuto di silenzio, sorprendentemente, fu LadyDevimon a fare qualcosa. Si allontanò nella direzione nella quale era andato Tim.- Chiara, non ti sembra il caso di fermarla?- chiese Kat preoccupata. –No. Non è necessario. - - Ne sei sicura?- insistette la mora fissando la Digimon dell’altra allontanarsi. Quello che la preoccupava era il non sapere quali fossero le intenzioni di Lady. La stessa cosa preoccupava Floramon e Angewomon. Chiara invece sembrava perfettamente calma, anzi addirittura sollevata, come se sapesse con certezza che sarebbe andato tutto bene. – Tranquille, Lady sa quello che fa.- rispose per calmare le altre. In tutto questo Leomon non aveva dato segni d’interesse a quanto stava accadendo.

Nel mentre, Tim stava seduto fra l’erba con la testa fra le mani, e un’espressione corrucciata in volto. Alcune cose che aveva detto al suo Digimon erano vere. Lui odiava la violenza, e si sentiva davvero troppo debole per la responsabilità che aveva. La sentiva gravare sulle sue spalle, come un macigno che minacciava costantemente di schiacciarlo. Mentre gli altri, come Chris e Rick, o Chiara e Kat sembravano perfettamente a loro agio nelle vesti di eroine ed eroi, lui si sentiva spaesato e fuori posto. Si sentiva inutile e inferiore rispetto agli altri. E rispetto a Leomon. E dopo quello che gli aveva detto era sicuro di averlo deluso definitivamente. Mentre questi, ed altri lugubri pensieri si accavallavano nella sua mente, sentì un rumore di passi proveniente da dietro di lui. Si voltò cautamente, pronto a saltare via al minimo segno di pericolo. Si calmò leggermente quando vide che si trattava di LadyDevimon. La sua presenza lo spaventava, ma non sembrava avere cattive intenzione. E poi si era offerta di aiutarlo, quindi meritava un trattamento migliore. – Ciao- le disse con tono sconsolato – Sei venuta a dirmi che faccio schifo? Perché se è così non ce n’è bisogno. Lo so già.- lei gli disse – No. In realtà sono venuta per parlarti.- questo stupì il ragazzo. Che cosa poteva avere da dirgli? – Di che cosa?- le domandò, ancora confuso. Lei allora si avvicinò di un altro passo e gli chiese – Posso sedermi qui?- lui allora le rispose – D’accordo- per poi spostarsi leggermente e lasciarla sedere vicino a lui. Lei si sedette sull’erba con le ginocchia all’altezza del viso, e lo guardò negli occhi con aria tranquilla. Ciò stupì il ragazzo, che si ritrovò a pensare che in quel momento la Digimon sembrava molto meno pericolosa del solito. Se non fosse stato per i vestiti e la mano ingigantita sarebbe sembrata pressoché innocua. Lei iniziò a parlare, con voce stranamente calma. – Sai, ho l’impressione che tu stia nascondendo qualcosa.- - In che senso?- chiese Tim – Nel senso che sono sicura che c’è dell’altro oltre a quello che hai detto a Leomon poco fa. E sono sicura che in realtà non pensavi davvero tutto quello che gli hai detto- - Ah, si? E cosa te lo fa credere?- - Mah, chiamala intuizione, o semplicemente esperienza…- rispose enigmatica lei. – Che cosa intendi dire?- - Sai, anch’io ho avuto problemi simili con Chiara- queste parole stupirono il ragazzo, che disse – Davvero? Perché a me sembrate molto unite.- Lady fece una smorfia, poi riprese – Forse può sembrare così adesso, ma ti assicuro che non è stato sempre così. Ho avuto anch’io i miei screzi con quella testona. Non che io sia da meno.- - Già. Soprattutto perché sei permalosa.- disse Tim, per poi tapparsi la bocca con le mani, rendendosi conto di essere andato troppo oltre. L’espressione dell’altra si rabbuiò improvvisamente. Lui si vergognò di quello che aveva fatto, soprattutto perché la Digimon era  venuta lì con l’intenzione di parlargli. Decise di rimediare. – Scusami, non volevo offenderti nuovamente. Sono proprio uno stupido.-  l’altra si calmò dopo quelle parole e gli disse – No, scusami, sono io che me la prendo troppo su tutto. Chiara me lo dice sempre.- a quel punto Tim si rilassò un po’ e le disse – Comunque posso sapere esattamente cosa volevi dirmi?- - Si. Quello che volevo dirti è che anche se io e Chiara spesso litighiamo, lei non mi abbandona mai, e io cerco di fare lo stesso.- - Davvero, anche se litigate?- - Si, anche se io ero un po’ restia a fidarmi all’inizio.- - E cosa ti ha fatto cambiare idea?- - Beh, è una storia un po’ lunga. Ti va di sentirla?- gli chiese lei, sperando di convincerlo – Si, certo.-  allora Lady iniziò a raccontare:

-È successo parecchio tempo fa, quando io e Chiara ancora non ci conoscevamo più di tanto. Eravamo state attaccate da un gruppo di Shellmon infuriati, e io ho dovuto eliminarli, per evitare che facessero del male a Chiara. Non è che m’importasse molto, o almeno non quanto ora, però avevo deciso di provarci, dato che lei era stata rispettosa nei miei confronti . Dopo però, mi son allontanata e le ho detto di aspettarmi dove eravamo . Le ho promesso che sarei tornata nel giro di un paio d’ore, e le ho fatto promettere che non si sarebbe mossa da lì. In realtà volevo vedere se l’avrebbe fatto davvero. Ho gironzolato a vuoto per un po’ e poi sono tornata da lei. Ma lei non c’era.- -E suppongo tu abbia creduto che se ne fosse andata senza di te.- le disse Tim, molto interessato – Già. Allora me ne sono andata, convinta che lei non mi volesse. Ad un certo punto mentre cercavo di sbollire la rabbia e la delusione, l’ho vista su un albero. A quel punto le sono arrivata davanti, cogliendola di sorpresa o così credevo. Infatti lei mi ha vista arrivare e mi ha detto – Scusa se non ero dove ci eravamo messe d’accordo ma…- infuriata com’ero non le ho dato il tempo di continuare e le ho detto – Allora è così che mantieni le promesse, eh? Ed io che pensavo di potermi fidare di te. O addirittura che mi accettassi così come sono. Che stupida.-  Allora lei mi ha detto – Se la pensi così te ne puoi anche andare. Tanto io non ho bisogno di te. Sono io la stupida. Ma come mi è venuto in mente che le cose potessero funzionare? Non avrei mai dovuto provarci. Visto che pensi che la colpa sia mia, senza neanche darmi  il tempo di spiegarti…- - Che cosa c’è da spiegare? Mi sembra chiaro che te ne sei andata senza di me! Scommetto che non vedevi l’ora, così te ne saresti stata tranquilla per conto tuo!- la interruppi a quel punto. Lei mi disse – Se è così che la pensi, allora possiamo anche chiuderla qui. Tanto non vale la pena perdere  il mio tempo con una che non ha un briciolo di fiducia in me.-  dopo queste parole io mi allontanai e lei scese dall’albero con aria irritata. A me in quel momento non importava. Poteva cavarsela da sola? Bene, facesse pure. Poi però non si sarebbe dovuta permettere di chiamarmi, se qualcosa fosse andato storto.- - Perché mi suonano come le “ultime parole famose”?- commentò Tim con aria retorica – Perché effettivamente lo sono state.- riprese Lady – Io me ne ero andata arrabbiatissima e delusa. Solo che non sapevo neanch’io perché. In fondo quella era solo un’umana no? Nulla di straordinario. Però nonostante questo continuava a farmi male. Riflettendo su questo, mi sono avventurata nella foresta, senza curarmi della direzione. Mentre camminavo ad un certo punto, il terreno mi è mancato da sotto i piedi. Ho provato a spiccare il volo, ma una misteriosa forza me lo impediva. Così sono caduta dentro una specie di fosso. Che non c’era prima. E la cosa peggiore è stata che questo si è richiuso sopra di me. Ho tentato nuovamente di muovermi ed uscirne, ma non ce l’ho fatta. - - Brutta storia- disse Tim – Si. Sono rimasta lì per un po’, non so esattamente quanto, poi qualcun altro è caduto nella buca. Indovina un po’ chi?- - Chiara, scommetto.- - Già. Proprio lei. Allora io mi sono girata dall’altra parte e le ho detto – Ma guarda chi si rivede. Che fai da queste parti?- con tono finto disinteressato – Niente, passavo di qui seguendo una certa scapestrata, e all’improvviso sono caduta qui.- mi ha risposto con lo stesso tono. Siamo rimaste in silenzio per un po’. Poi qualcuno si è avvicinato da sopra di noi. Si trattava di una Babamon .-Babamon?- domandò Tim – Si. È una Digimon di livello Mega . Non si vede molto in giro.- - Ok. Poi cos’è successo?- - Per fartela breve  ci ha detto che eravamo entrate nel suo territorio senza permesso. Io a quel punto le ho ringhiato contro che non poteva tenermi lì contro la mia volontà e lei per tutta risposta mi ha colpita.- - Poi cos’è successo?- - Beh, il colpo mi ha ridotta piuttosto male. Dopo averlo fatto Babamon se ne stava andando, ma Chiara l’ha fermata. Io non credevo che l’avrebbe fatto, ma mi sbagliavo. Le ha urlato contro che non le avrebbe perdonato il fatto di avermi colpita. Io sono rimasta sorpresa, d’altronde  non mi aspettavo che non fosse più arrabbiata con me. Babamon ha riso, dicendole che sapeva cos’era successo tra noi. Poi mi è successo qualcosa di strano. Ad un certo punto la mia mano è diventata rigida. Stava diventando di pietra. Chiara a quel punto si è spaventata. Ha detto a Babamon che non poteva farmi questo. Lei allora le ha detto che l’unica che poteva fare qualcosa era proprio lei. - - Che cosa devo fare?- le aveva chiesto prontamente lei. Io ne ero rimasta sorpresa. Ma in quel momento la mia principale preoccupazione era il fatto che stessi diventando di pietra. Babamon le ha detto – L’unico modo per salvarla è trovare un antidoto nascosto nella foresta. Ma questo può funzionare solo se entrambe vi fiderete l’una dell’altra.- - In che senso?- le chiese Chiara – Se tu non avrai  fiducia nella tua Digimon o se lei non l’avrà in te non funzionerà.- - Non capisco che intendi dire. - - Quello che intendo dire è che tu devi andare a cercare l’antidoto, mentre la tua Digimon rimarrà qui.- - Quanto tempo ci vorrà prima che LadyDevimon sia pietrificata del tutto?- - Hai tempo fino al tramonto. Quindi sbrigati.- le disse Babamon –E ricordati quello che ti ho detto prima- Chiara a quel punto partì alla ricerca dell’antidoto, e io rimasi sola con Babamon. - -Poi cosa è successo ?- - Da quello che so Chiara trovò l’antidoto, ma Babamon lo distrusse- - Perché?- - A quanto pare non sopportava gli umani. Quando mi risvegliai la megera mi disse che Chiara aveva approfittato della storia dell’antidoto per svignarsela. - - E tu le hai creduto immagino.- disse Tim, intuendo che la storia si stava avvicinando al termine – Già.- - E scommetto che dopo te ne sei pentita - - Si. Quella maledetta mi aveva preso in giro per sottrarmi i poteri. Quando me ne resi conto però era troppo tardi. Tra l’altro Babamon aveva convinto Chiara che io me la fossi svignata mentre lei cercava l’antidoto.- - Ma non l’aveva distrutto?- - Si, infatti , però Chiara non sapeva che fosse stata lei. O almeno così credevo. Insomma, per fartela breve stavo per essere privata di tutti i miei poteri e distrutta definitivamente, e non avevo nessuno che potesse aiutarmi. L’unico modo per fermare Babamon era distruggere il calderone col quale faceva i suoi incantesimi.- - Poi cos’è successo?- - Proprio quando ormai mi ero rassegnata alla fine, è arrivata Chiara. Mi ha detto che si sarebbe occupata del calderone, e che non dovevo preoccuparmi. Io ero scioccata, perché pensavo che mi detestasse a causa di quello che le aveva detto Babamon. Lei invece mi ha detto – Figurati se davo retta ad una vecchia megera come quella. Dopo quello che ti aveva fatto, sicuramente non potevo fidarmi.- io sono rimasta colpita da quello che aveva detto. Lei aveva proseguito dicendo – Ho capito subito che c’era qualcosa che non andava. Ha detto che era arrabbiata perché eravamo entrate nel suo territorio senza permesso, ma  poi ha detto che sapeva cosa era successo fra di noi. All’inizio non c’ho pensato, ma era un controsenso, non ti pare? Che le importava di quello che facevamo? Avrebbe potuto semplicemente scacciarci non appena arrivate. Invece ha aspettato tutto quel tempo solo per sgridarci. C’era qualcosa sotto. Ho cominciato ad intuirlo quando mi ha detto che te l’eri svignata mentre non c’ero.- - E come hai fatto?- - Mi sembra ovvio. Eri pietrificata e i suoi poteri t’impedivano di muoverti. Quindi o ti eri messa d’accordo con lei, cosa improbabile o mi aveva  mentito. - - E come facevi a sapere che ero qui?- - Il Digivice serve anche a quello. Ma adesso basta con le chiacchiere. Quello che conta è che io ti salverò. Non preoccuparti.- io non sapevo che fare. Potevo fidarmi di lei? Intanto Chiara, approfittando del fatto che Babamon, sicura della mia fine stesse schiacciando un pisolino, si era avvicinata al calderone. Poi però era stata catturata da Babamon che si era svegliata. Io non potevo aiutarla, e Babamon volle approfittarne per cercare d’istigarla ad abbandonarmi. – Lasciala perdere. In fondo ti ha tradita no? Quindi perché adesso non te ne vai e non lasci che la uccida come merita?- io pensai che avrebbe accettato. Ero convinta di essere una fonte di stress per Chiara. - - Davvero?- - Si. Certo non lo davo a vedere, ma lei si svegliava spesso la notte ed io credevo fosse colpa mia. E poi me l’ero presa con lei senza darle una possibilità. Quindi a che pro salvarmi?- - Ma scommetto che lei non la pensava così.- disse Tim . –Esatto. Solo che io non lo sapevo. Difatti rimasi sconcertata quando Chiara le rispose – Potrei anche farlo, in effetti. SE fosse vero che mi ha tradita.- - E allora?- le disse Babamon -Ho detto SE. Ma non è il nostro caso. E anche se fosse, io non la tradirei mai.- - E perché? A che ti serve?- - Non si tratta di servire, Babamon. Si tratta di dimostrarle che può fidarsi di me. Perché se non glielo dimostro, lei non vorrà mai aprirsi con me. Ed io non potrò aprirmi con lei. Voglio dimostrarle che invece io non l’abbandonerò mai. Accada quel che accada. Perché le voglio bene.- - Immagino che tu sia arrossita quando l’ha detto- Tim disse a Lady, giocosamente. – Si, in effetti. A quel punto dal Digivice si sprigionò una forte luce che costrinse Babamon a mollare la presa. Io mi sentì molto più forte. Non appena ciò avvenne, Chiara distrusse il calderone e venne a liberarmi. Dopo di che scappammo entrambe da lì.- - E Babamon?- - Lei perse gran parte dei suoi poteri e regredì al livello campione.- - Poi cosa successe?-   - Dopo esserci allontanate abbastanza ci ritrovammo sole in mezzo alla foresta. Io ero ancora incerta, però mi decisi a chiederle cosa l’avesse spinta a salvarmi.- - Ma non te l’aveva già detto?- - Si, ma per me non poteva essere vero. Lei allora si è dapprima scusata per essersi arrabbiata con me, poi mi ha detto che mi voleva bene, anche se io non ci credevo. E che non mi avrebbe mai tradita. Io però non volevo cedere. Decisi di metterla alla prova. - - In che modo?- - Le dissi che doveva andarsene e che  non sarebbe più dovuta tornare.- - Ma scusa, a cosa sarebbe servito?- - Lei se ne sarebbe andata, poi io sarei andata a cercarla. Se mi avesse accontentata avrei saputo di potermi fidare.- - Ma scommetto che non le dicesti che saresti andata tu da lei.- - Già. Tuttavia, lei mi accontentò lo stesso.-  - Bene, se vuoi che me ne vada lo faccio. Non voglio disturbarti oltre con la mia presenza.- detto ciò si allontanò da me.- - Quanto tempo passò?- - Un paio di giorni.- - E lei non tornò?- -No. Mi aveva presa in parola. Certo, le avevo chiesto qualcosa di davvero difficile, adesso me ne rendo conto, tuttavia era necessario. Perché più avanti ci saremmo trovate in situazioni nelle quali sarebbe stato essenziale che lei si fidasse di me. Ed io di lei.- - E poi cosa avvenne?- - Andai a cercarla e la trovai impegnata ad aiutare alcuni Digimon in difficoltà. Uno di loro le disse che doveva essere molto triste, dato che il suo Digimon non era con lei. – Sai, in effetti un po’ mi manca. Però è stata lei a volerlo e  a me non dispiace stare sola.- a quel punto io mi avvicinai a lei e dissi – Ma tu non sei sola.- Chiara si girò e mi disse – Sei qui. Bene, allora io me ne vado…- e fece per allontanarsi. Io la trattenni e le dissi – Non è necessario. Adesso so quello che mi serviva.- - Cosa?- - Non preoccuparti. Sappi solo che intendo rimanere con te.- - Va bene. – mi disse lei, un po’ confusa. – Mi sei mancata.- aggiunse imbarazzata, girandosi. Io sorrisi, ma lei non poteva vedermi. Poi le dissi – Comunque… questo non significa che mi piaci.- lei ci rimase male, allora io le tirai un leggero schiaffo dietro la testa, per farle capire che scherzavo.- - E poi?- - E poi mi decisi a restare con lei.- - Ok. Ma  questo che c’entra con me e Leomon?- - C’entra, perché è importante che lui sappia che può contare su di te.- - Ma io sono un fifone patentato. Non credo di poterlo aiutare…- - Io invece penso di si.- - Ma come?- - Dovresti cercare di essere un po’ meno fifone. E ricordati che lui è qui per te e ci sarà sempre.- - O-ok. - - Su, ragazzo, un po’ più di convinzione. - - N-non ci riesco.- - Tu vuoi bene a Leomon?- - Certo!- - E se dovesse succedergli qualcosa come ti sentiresti?- - Male.- - E se fosse in pericolo?- - Farei di tutto per aiutarlo.- - Bene.  Ma non avresti paura?- - S-si, o-ovvio.- - E come faresti ad aiutarlo allora?- - B-beh, se lui fosse in pericolo credo che metterei da parte la paura.- - Davvero? E perché?- - Perché lui è mio amico e se lo merita.- - Bene. Adesso voglio che ti concentri. Respira profondamente e chiudi gli occhi.- Tim fece quello che Lady gli aveva detto. – E ora ripeti dopo di me: “ La mia paura non m’impedirà di aiutare Leomon”- Tim lo ripeté, e dopo un paio di volte, suonò molto convinto. Lady parve soddisfatta della cosa e gli chiese – Ora come ti senti?- - Meglio grazie.- - Bene. -  Tim si rialzò con un’aria molto più sicura di prima. –Grazie mille LadyDevimon. Adesso so quello che devo fare.- - Lieta di esserti stata utile.- Tim, preso dall’entusiasmo abbracciò Lady, la quale contò mentalmente fino a dieci per evitare di schiaffeggiarlo, poi lo allontanò da lei, cercando di  essere il meno brutale possibile. Lui allora si diresse a passo spedito verso le ragazze e il suo Digimon, il quale era ancora a braccia conserte.
Nel frattempo le ragazze erano rimaste sole. Chiara sembrava molto interessata a quanto stava accadendo. Kat e Angewomon erano molto preoccupate. Non sapevano di cosa avessero parlato quei due, ma speravano che fosse tutto ok.  Floramon era intenta a guardare nella direzione in cui si erano diretti i ragazzi. Erano via da un bel po’ di tempo.
 
 Ad un certo punto Chiara e le altre videro tornare Tim, con aria insolitamente sicura. Erano rimaste sorprese dal fatto che avesse abbracciato Lady, figuratevi quando lo videro saltare addosso a Leomon e soffocarlo In quella che a prima vista sembrava una presa da lottatore di Wrestling. Il Digimon leone ne fu sorpreso. Il ragazzo a quel punto disse – Leomon, scusa per quello che ti ho detto prima, non dovevo essere così scontroso. Ti prometto che da adesso in poi cercherò di essere meno fifone. Tu però non mi lascerai solo, vero?- - Beh, ragazzo, certo ma…- rispose Leomon un po’ affaticato, come se stesse soffocando – Ma cosa?- chiese Tim con voce stridula, temendo che il suo Digimon fosse ancora arrabbiato con lui. – Ma adesso lasciami, o finirò per soffocare! Accidenti, e dire che sembri così deboluccio…- fece Leomon, cercando di riprendere fiato. Tim a quel punto mollò la presa. Il Digimon lo fissò un momento, con aria determinata, per poi sorridergli. – Sei davvero strano a volte.- commentò costatando che adesso il ragazzo sembrava molto meno fifone. Lui arrossì violentemente.
 
-Però, certo che non ci ha messo molto a riprendersi.- costatò Katrina  osservando i due da una certa distanza.
- Già. Chissà cosa gli avrà detto Lady.- disse Angewomon. Si poteva avvertire una punta d’invidia nella voce.
- La storia di Babamon?- chiese Chiara, rivolta a Lady, in tono retorico.
- La storia di Babamon.- rispose Lady, confermando i sospetti della riccia.
-Babamon?- domandarono Kat e Angewomon.  Floramon era ancora intenta a guardare verso il punto dove erano andati i ragazzi.  Ad un tratto la piccola pianta scorse un movimento tra le foglie. Credeva fossero i ragazzi, invece si trattava solo di un paio di innocui Pandamon.
 
Nel frattempo, i nostri ragazzi stavano attraversando un sentiero in mezzo agli alberi. Mentre camminavano Chris chiese a Rick
-Fratello, qualcosa non va?-
-No.- rispose lui.
-Non ti credo- insistette Chris.
-Perché?- domandò Rick
-Conosco quello sguardo. – disse Chris, con tono di chi sa qualcosa di grosso.-Tu stai tramando qualcosa.- proseguì, aspettandosi di sentirlo vuotare il sacco. A quel punto Rick disse :
- Effettivamente hai ragione. Si vede che mi conosci.- a quelle parole Mummymon si spaventò
- Non sarà che…?- domandò con voce tremula.
-No, non questa volta.- disse lui, e i presenti si guardarono sollevati.
- Allora, di che si tratta stavolta? Su, vuota il sacco!- chiese Chris, che conosceva le stranezze del suo amico meglio di chiunque altro.
- Sono innamorato- disse lui, col suo solito tono fiacco.
- Di chi?- domandò curioso Mummymon
- Su diccelo!- gli fece eco Mammothmon anche lui molto curioso di saperlo.
- Mi spiace, ma preferirei che restasse un segreto.- disse Rick. Dopo quelle parole rimase in silenzio. A nulla valsero le preghiere degli altri, lui non avrebbe mai parlato. Ad un certo punto decisero che sarebbe stato meglio tornare. Stava facendo buio ed era il caso di essere tutti insieme prima di allora. Non avevano trovato nulla d’interessante purtroppo, ma avevano fatto una bella passeggiata almeno. Chris era particolarmente allegro perché per un po’ non aveva dovuto sorbirsi quel gran tormento di Katrina.  Rick invece era abbastanza soddisfatto della passeggiata ma sentiva la mancanza di Chiara. Non che le piacesse in quel senso, ma le stava simpatica. Naturalmente questo non l’avrebbe mai detto a nessuno. I loro Digimon erano solo contenti di aver passato un po’ di tempo in tranquillità assieme ai loro partner.
 
Da un’altra parte, in un luogo completamente diverso, molto lontano, ma anche molto vicino alle ragazze qualcuno soffriva di solitudine. Si trattava di Vegiemon, naturalmente, che da quando era stato rinchiuso non aveva fatto altro che piangersi addosso. E, se da una parte sentiva una gran rabbia per aver fallito la missione, dall’altra sentiva qualcosa di molto strano, quando gli capitava di pensare a Floramon. Non sapeva neanche lui che cosa fosse. Sapeva solo che in qualche modo… forse… gli mancava? Non lo sapeva neanche lui. Decise che l’unica maniera per scoprirlo era uscire dal portatile. Non che si stesse male in quel posto. Era davvero rilassante, ma sentiva che mancava qualcosa… e quando ci pensava gli veniva in mente Floramon, inspiegabilmente. Naturalmente si rendeva conto di essersi comportato da vigliacco, anzi peggio, da verme, ma aveva solo fatto quello che lei gli aveva ordinato. Già, ma ora che ci pensava, valeva la pena sacrificare il rapporto con la sua amica? Non lo sapeva. Magari stare con quegli umani l’avrebbe aiutato a capire. Si decise ad attendere la prima occasione buona per cercare di farsi liberare.
 
In un altro luogo, inaccessibile alla maggior parte dei Digimon, e probabilmente da qualsiasi essere che non ne conoscesse l’esatta ubicazione, del quale non si sapeva quasi nulla, eccetto le orribili urla che provenivano dal suo interno, che tenevano i curiosi alla larga, e dal quale si poteva vedere un continuo via vai di strane e inquietanti creature, tra le quali ne spiccava una decisamente bizzarra ( questa era infatti, un incrocio tra un maiale ed un demone, di color rosso, non troppo alto e piuttosto grassottello e tozzo) che si dirigeva a passo svelto dentro quello che sembrava essere l’entrata dello strano luogo, del quale era visibile solo un’immagine distorta, come un’ombra scura dai contorni sfocati, complice anche il fatto che fosse avvolto da una fitta nebbia che sembrava ricoprirlo completamente, e che dava al tutto un aspetto lugubre e surreale, e l’aspetto più curioso era che questa nebbia sembrava provenire da quel luogo, come se ne fosse parte integrante,  qualcuno urlò. Lo strano essere , addentrandosi in degli strani cunicoli fatti di un qualcosa che ricordava spaventosamente viscere organiche, dalle quali occasionalmente colavano strani fiotti di color rosso sangue,  come se li conoscesse a memoria, arrivò in una sala, che era fatta da un materiale completamente diverso da tutto il resto.  Mentre di fuori le “pareti” erano appunto composte di un qualche strano materiale organico, questo immenso salone le cui pareti apparivano lisce e lucide, era nero più della pece, più di qualsiasi altro materiale esistente al mondo. Nere le pareti, nero il pavimento e il soffitto. Dovunque si fosse posato lo sguardo non si sarebbe incontrato altro che nero. Un’immensa desolata nicchia di nero. Sembrava che in esso si fosse concentrata tutta l’oscurità dell’universo, e che nessun tipo d’illuminazione potesse penetrarla, ma che fosse, anzi, destinata a soccombere. A chiunque fosse entrato avrebbe probabilmente dato un senso di oppressione e disperazione, ma a quella strana creatura sembrava non fare alcun effetto.  Forse perché vi era abituato o forse, cosa più probabile, perché più concentrato a cercare di calmare la rabbia di un altro essere  al cui confronto lo strano essere appariva insignificante. L'altro essere camminava avanti e indietro, i muscoli, se tali potevano essere definiti, dato che l’essere in questione era scheletrico, tesi, il volto indurito e una smorfia di rabbia malcelata sul volto,coperto da una specie di strano copricapo nero, nei cui occhi vuoti si poteva scorgere odio a non finire e anche una grande rabbia, ad un tratto si fermò, dando le spalle all’altro essere.–E così, sono morti.- disse con tono piatto. – S-s-si P-padron SkullSatamon.- Rispose, anzi grugnì, con voce tremula l’altro. – E come fai ad esserne sicuro?- chiese SkullSatamon  - Perché li ho v-v-visti mentre li uccidevano, P-Padron SkullSatamon- balbettò l’altro, a testa china. – E sei sicuro che non ti abbiano visto?- domandò SkullSatamon con tono velatamente minaccioso. – S-s-si P-padron SkullSatamon . N-n-non mi hanno visto, P-padron SkullSatamon.- rispose.  SkullSatamon fece un pausa, riflettendo. – E così li hanno battuti… poco male, quei due erano sacrificabili, in fondo non ci servivano. - disse  SkullSatamon, giratosi verso PigDemon il quale si affrettò ad annuire.  Soddisfatto, Skullsatamon si voltò nuovamente e riprese a parlare. – Non sappiamo ancora molto di loro, ma Lady Luna mi ha rivelato di essere preoccupata riguardo una di essi in particolare.- fece un’altra pausa.


-V-volete che la elimini?- domandò PigDemon, tremando dalla paura, sperando di non aver corso troppo.-Si, sarebbe l’ideale…- disse SkullSatamon, con tono vagamente sognante, con una punta di delusione – Sfortunatamente, lei  la pensa diversamente. La vuole viva.- gli disse poi. – E qui, entri in gioco tu…-  A quelle parole PigDemon  s’illuminò. Finalmente anche lui avrebbe avuto un’occasione! Era da quando era stato creato che aspettava il momento di entrare in azione e dimostrare il suo valore! E soprattutto non avrebbero mai più potuto permettersi di prenderlo in giro! Si alzò, mettendosi sull’attenti, e preparandosi ad eseguire gli ordini.  – La tua missione PigDemon sarà quella di scoprire quanto più possibile sui ragazzi,  eliminarli, o comunque impedirgli con qualsiasi mezzo di interrompere il nostro progetto, e catturare quella che chiamano Chiara. E ricordati che è essenziale che sia viva, hai capito?-

Lui annuì, cercando di assumere la sua aria più attenta e concentrata. SkullSatamon  ne sembrò soddisfatto e poi gli disse, guardandolo dritto negli occhi: - Bene. Allora vai e rendila orgogliosa!-
 Dopo queste parole, PigDemon lasciò la stanza andando a preparare i suoi piani.
 
 
I ragazzi finalmente tornarono dalle ragazze, e furono accolti con molto entusiasmo, specialmente da parte di Floramon, la quale era molto preoccupata. Dopo un rapido resoconto, i ragazzi si sistemarono per la serata. Accesero un fuoco e si misero tutti intorno ad esso. Tutto sembrava procedere con tranquillità, finché…
 
-Scusa ma…- chiese Angewomon, rivolta a LadyDevimon che se ne stava placidamente seduta scaldandosi le mani ( e occasionalmente avvicinando una delle ali dell’altra al fuoco, nel tentativo di bruciarla) – Si può sapere che cosa hai detto oggi a Tim?- con tono lievemente irritato
-Niente di che.- rispose lei tranquilla – Gli ho solo suggerito di non mollare.-
- Davvero? Tu?- chiese l’altra, incredula. Lady annuì.
-Ma dai! Non è possibile!-
-E perché no?- chiese Lady.
-Ma perché tu sei malvagia.- disse Angewomon col tono di chi la sa lunga.
-Ah- disse Lady, con lo sguardo di chi ha capito qualcosa – ma certo… sei gelosa!- esclamò  con tono di trionfo. A quel punto Angewomon arrossì e prese a balbettare incoerentemente.
-Ma che dici!- le riuscì di dire poi.
-Se così non fosse non saresti arrossita!- insistette Lady, avendo intuito di aver toccato un nervo scoperto.
-Tu non sai di che parli! Ritira quello che hai detto!- fece Angewomon, ora molto innervosita.
-Se non è così, allora spiegami com’è!- disse allora Lady.
-È che… è che…- fece Angewomon – che di solito sono io a fare quello che hai fatto tu, e non mi aspettavo che ne fossi in grado, tutto qui.- disse poi.
-Ah, e allora perché stavolta non l’hai fatto?- le disse l’altra. La bionda ci pensò su, ma scoprì di non sapere cosa risponderle. Lady ne approfittò per darle il “colpo di grazia”. – A quanto pare, questa volta ho vinto io… ti ho battuta sul tuo stesso terreno! Ormai è ufficiale… sei completamente inutile!- rise sguaiatamente subito dopo. A quel punto la faccia di Angewomon cambiò completamente. Cominciò a tremare impercettibilmente e sembrava essere sul punto di piangere. Ma invece schiaffeggiò Lady, la quale cadde a pancia all’aria per la sorpresa. Si rialzò lentamente e le disse – Oh, poverina… ti ho colpita nel profondo eh?- godendosi l’espressione furiosa di Angewomon, che, ormai su tutte le furie , le mollò un altro schiaffo, più forte del primo. A quel punto Lady s’infuriò. Fu un attimo. Due sguardi infuocati e iniziò la lotta.
Chiara e Katrina nel mentre avevano osservato tutta la scena, senza commentarla. Le due si odiavano è vero, ma, incredibilmente e con grande rammarico di Kat andavano d’accordo su una sola cosa: la loro passione per gli scontri tra le loro Digimon. – Ci risiamo.- commentò stancamente Kat. – Già.- rispose Chiara.
-Secondo te chi vince?- chiese la mora.
- Lady è agguerrita, ma Angewomon è molto convinta.- rispose Chiara.
-Comunque di che parlavano?- Chiese Kat, non avendo ascoltato la conversazione, perché troppo impegnata a fissare Chris, che stava sdraiato vicino a Tim, con Mammothmon vicino a Leomon, e Rick sdraiato con la schiena appoggiata ad un albero vicino a Mummymon.
- Sinceramente non saprei. Comunque credo che Lady abbia esagerato stavolta.- rispose Chiara, mentre guardava le due intente a riempirsi di botte e insulti.
- Dici?- fece Kat, con lo sguardo su Angewomon, che aveva afferrato Lady  in modo da poterla frustare con la catena che aveva intorno al braccio.
- Si, ho questa sensazione- le rispose la riccia, mentre Lady cercava di scrollarsi di dosso la bionda che per mantenere la presa si era aggrappata alla catena che Lady aveva attaccata alla gamba.  L’altra però non smetteva di agitarsi e ad un certo punto la catena si staccò. LadyDevimon ruggì dal dolore, mentre un piccolo fiume di sangue usciva dalla gamba. A quel punto le due ragazze scattarono in piedi. Con un gesto deciso attirarono l’attenzione delle due, appena in tempo, poiché stavolta Angewomon sembrava intenzionata ad eliminare la sua nemica. Quando le due atterrarono, Chiara si precipitò a controllare come stesse Lady, che nel frattempo cercava di tamponare la ferita con un lembo strappato dal pantalone. Chiara accompagnò la sua Digimon al lago lì vicino, nel mentre cercando di capire cosa fosse successo. Kat fece lo stesso con Angewomon. Dopo aver fasciato la ferita di Lady, si rimisero sedute e Chiara disse – Ascolta Lady, abbiamo una missione molto importante da svolgere. Perciò vorrei che per un po’ la smettessi di tormentare continuamente Angewomon. Dobbiamo lavorare insieme se vogliamo sperare di farcela ed è importante cercare di collaborare. Per far ciò bisogna anche fare dei sacrifici. Ragion per cui adesso vorrei che tu ti scusassi con lei per quello che le hai detto.- Kat intanto aveva detto ad Angewomon che non doveva prendersela con Lady per averla in qualche modo “usurpata” – Scusa, ma non mi dici sempre che c’è del buono in tutti? Allora perché te la prendi tanto?- a quelle parole l’angelo sembrò  riscuotersi. – Hai ragione…- mormorò, imbarazzata. – Credo di essermi…ingelosita. Ma è vero, in fondo non devo prendermela.- disse, accarezzando la testa della sua partner, come era solita fare quando si sentiva stressata o in imbarazzo. La ragazza non l’avrebbe mai ammesso, ma trovava il tocco delicato di Angewomon molto rilassante. – Ok. Allora adesso vedi di fare pace con lei.- le disse. Lei annuì e si voltò verso la sua “rivale”  che la stava fissando. A pensarci bene, considerati gli ultimi eventi  non potevano più considerarsi acerrime nemiche come prima. Angewomon aveva molto più rispetto per Lady, da quando avevano cominciato a viaggiare insieme. Anche Lady stava cominciando a tollerare l’altra un po’ di più, specie da quando si era offerta di aiutarla con la sua partner. Non avrebbe mai pensato che potesse essere così dura.  – Bene, Biondina…- cominciò Lady, con uno sguardo malizioso. – Dato che dovremmo restare insieme per un bel pezzo, credo sia meglio evitare di cercare di ucciderci a vicenda. Perciò suppongo che dovrò chiederti scusa per prima… per questa volta.- disse, in tono giocoso. L’altra le rispose – Beh, sembra che per una volta nella tua vita, tu abbia detto una cosa giusta.- con lo stesso tono dell’altra, che fece una smorfia – E suppongo di dovermi scusare anch’io. Per stavolta.- concluse, riprendendo le parole di Lady. Dopo di che si strinsero la mano. Le ragazze furono sollevate da questo ma un po’ sorprese che le due avessero sotterrato l’ascia di guerra con così tanta facilità.
 
Si fece buio e i ragazzi si prepararono per la notte. Lady era intenta a studiarsi le unghie con fare assente, mentre Angewomon stava aspettando che Katrina finisse di pettinarsi i capelli, perché doveva farlo anche lei. Non che fosse vanitosa, solo che non voleva apparire disordinata. Mentre Tim e Chris parlottavano tra di loro del più e del meno, e i loro Digimon sonnecchiavano tranquilli vicino a loro, Rick si alzò e si avvicinò a Lady. Nel mentre Chiara era intenta a coccolare Wolfmon, ridendo del fatto che, grande e grosso com’era, non riusciva ad addormentarsi se prima non veniva accarezzato un po’. Lady non prestò attenzione a quello che stava succedendo, quindi non si accorse della presenza del ragazzo.
-Lady…- cominciò Rick.
-Si, Rick?- fece Lady, senza distogliere lo sguardo dalle sue unghie. Il ragazzo si inginocchiò, non visto e le disse in tono stranamente melenso – Sin da quando ti ho incontrata… la tua malvagità mi ha sciolto il cuore… vorresti dunque farmi l’onore di… diventare la mia ragazza?- Lady ci mise un po’ a registrare il significato di quelle parole e quando lo fece, s’irrigidì e sbarrò gli occhi. Rimase ferma così per qualche secondo poi biascicò – Si…ehm… ecco… oh, Chiara mi sta chiamando. Devo andare ciao.- e con questo si allontanò velocemente verso la sua partner, tappandole la bocca prima che potesse protestare. Rick allora si rivolse ad Angewomon che si stava pettinando i capelli. – Angewomon…- disse. – Si, Rick?- disse l’altra intenta a districare un nodo particolarmente coriaceo – Ho bisogno del tuo aiuto…- cominciò lui, con lo stesso tono melenso di prima – Cosa posso fare per te?- chiese la bionda, ancora cercando di districarsi i capelli. – Ho commesso molti errori nella vita… vorrei che mi aiutassi a redimermi… ti prego, permettimi di tornare sulla buona strada, diventando la mia ragazza…- disse lui. A quel punto Angewomon si bloccò interdetta e arrossì. Alla fine le riuscì di dire – Oh…uhm… Scusami, Katrina mi sta chiamando… ciao.- e volò a rifugiarsi dalla sua partner, che la guardò confusa. Rick, nel mentre, sorrise fra se compiaciuto – Sono pazze di me.- commentò soddisfatto. Poi andò a dormire.
 
La mattina dopo, i ragazzi andarono a preparare la colazione e dopo, Chiara andò a controllare se ci fossero  Digimon ostili presenti in zona. Non ne trovò e così decise di aspettare ancora un po’, prima di ripartire. E così cominciarono a chiacchierare. Ad un certo punto  Mammothmon chiese – Se poteste scegliere un altro partner tra i ragazzi, chi vorreste?- - Perché questa domanda?- chiese Chris, curioso. Anche gli altri ragazzi erano molto interessati. – Solo curiosità. Tutto qui.- disse lui. A quel punto Angewomon disse – Spero che non ti offenderai, Katrina, ma … se potessi scegliere… mi piacerebbe tornare con Kari.- Figurati. So che eravate molto legate voi due.- - Così credevo… ma evidentemente per lei non era lo stesso.- disse l’altra tristemente. Kat appoggiò una mano sulla spalla della bionda, per confortarla. Lei allora l’abbracciò, scoppiando a piangere. Gli altri attesero silenziosamente che si sfogasse. La bionda pianse per qualche minuto, poi si asciugò le lacrime e disse – S-scusate ragazzi… è solo che…- - Non preoccuparti.- disse Chiara – Ti capiamo.- - A proposito… non ci hai mai detto cosa ti è successo.- le fece notare Kat – Si, lo so. Se vuoi ne parliamo più tardi, ok?- disse le bionda. – Certo. Non voglio forzarti.- - Ok, avanti il prossimo.- disse a quel punto Mummymon . – Beh, io sono contento del mio partner…- disse Leomon – ma non mi dispiacerebbe se fosse Chris.- Tim a quel punto s’intristì. Subito dopo Mammothmon disse – Io sono contento di stare con Chris. Però credo che mi troverei bene anche con Chiara.- quel commento scatenò una reazione imprevista – Tieni lontane quelle tue zanne mosce dalla MIA PARTNER, è chiaro, inutile pachiderma?- sbottò Lady, suscitando le risatine del gruppo. Chiara era rimasta scioccata. Non si aspettava che Lady reagisse così duramente. Anche Wolfmon appoggiò Lady. A quel punto Mummymon disse – A me sta bene Rick. E credo che non mi troverei bene con nessun altro, ma non perché non mi piacciate, solo perché Rick è unico nel suo genere. – dopo aver finito sorrise un po’ imbarazato. A quel punto si voltarono tutti verso Lady, attendendo la sua risposta. – Beh, che ci crediata o no, io non cambierei Chiara con nessuno al mondo.- - Perché?- chiese Katrina un po’ delusa. – Perché è l’unica persona che mi abbia mai trattata con un minimo di rispetto fin dall’inizio.- gli altri si voltarono verso la ragazza, che aveva gli occhi lucidi per la commozione – Io pure sto bene con mamma. Ma non è solo perché mi ha creato. È perché mi piace davvero.- concluse Wolfmon.
-  La domanda vale anche al contrario?- volle sapere Rick. Mammothmon annuì. – Beh, in questo caso… io avrei preferito Kuwagamon.- disse Rick in tono piatto. Mummymon strabuzzò gli occhi – Perché?- chiese quasi piangendo. – Per sperimentarci su.- fu la risposta. I ragazzi rimasero un po’ interdetti dalla cosa. – Tu hai fatto degli esperimenti su Mummymon?- chiese incredula Chiara – Si. L’ho anche aperto in due.- rispose Rick con tono piatto. A quella risposta sia i Digimon che i ragazzi si guardarono. Per un po’ rimasero in  silenzio. Poi Katrina, alla quale brillavano gli occhi dall’eccitazione disse -Davvero?-  - Si.- rispose lui come se fosse la cosa più ovvia e normale del mondo. Chiara aveva cominciato a fregarsi le mani, e sia Lady che Angewomon si spaventarono a quella vista. Rick si avvicinò a Lady e, vedendola preoccupata le disse – Non dirmi che sei preoccupata.  Sai che non potrei mai fare nulla di simile ad un fiore come te, vero?- gli disse. A lei venne in mente quello che era successo la sera prima. Guardò il ragazzo. La sua espressione la terrorizzò – Credo proprio di si, invece.- disse – Vedo che mi conosci- fece lui compiaciuto. A quel punto sia lei che Angewomon sudarono freddo. La prima si rivolse alla sua partner e le disse – Senti, tu non mi faresti una cosa simile, vero?- - A dire la verità…- cominciò la riccia- Credo di sì.- - Ma come- protestò Lady – Quello che ti ho detto prima non conta niente?- con tono supplichevole Chiara allora le disse – Ma dai, stavo scherzando, sciocca! Come credi che potrei andare avanti senza di te?- Lady sospirò sollevata.
 
 – Katrina?- chiese Angewomon – Tu non pensi di farmi qualcosa del genere… vero?-
-Io? Ma come ti viene in mente?- disse Kat innocentemente. Angewomon non poté indagare oltre, perché Lady la prese da parte e disse – Dobbiamo parlare.- detto ciò si allontanarono.  Mentre erano via, Chiara e Kat decisero di chiedere a Rick come facesse ad aprire in due i Digimon, cosa che lui fu lieto d’insegnare loro.
 
-Ok, bionda, qui dobbiamo fare qualcosa. Non so se l’hai notato, ma quando Rick ha parlato degli esperimenti alla mia partner brillavano gli occhi dall’eccitazione!- disse Lady, preoccupatissima.  – La tua? TU ti preoccupi della TUA? Pensa alla MIA, che si sarà fatta già non so quante seghe mentali!- quasi urlò Angewomon, terrorizzata. – Seghe mentali?- ripeté incredula Lady, alzando un sopracciglio. – Non credevo che potessi essere così volgare.- disse. L’altra le disse – Ma ti sembra il momento di pensare a questo?!- con voce isterica – Senti, secondo me dobbiamo parlare con loro e trovare una soluzione…- propose Lady – No, secondo me dovremmo squartarlo!- fece Angewmon. – Come scusa?- disse Lady, sempre più incredula – Di solito sono io quella d’azione tra noi due- proseguì. – Oh, smettila! Non capisci che se non facciamo qualcosa siamo spacciate!?!- fece Angewomon ormai sull’orlo di una crisi – Ma dai, sono sicura che la cosa non è poi grave come sembra…-  - NON È COSÌ GRAVE!?  NON È COSÌ GRAVE!?- urlo la bionda – Usa il cervello…- proseguì abbassando la voce – Dammi un momento… fece stizzita Lady, mal sopportando l’attegiamento isterico dell’altra, che sbottò, evidentemente infastidita dalla troppa calma di Lady – Usa quel c***o di cervello! MUOVITI!- a quelle parole, Lady ammutolì. Non aveva mai sentito Angewomon dire parolacce. Mai. La situazione era davvero seria. A quel punto si mise a pensare e le venne in mente un’idea. La comunicò all’altra che l’approvò.
 
Tornate dagli altri, misero in atto il loro “piano”. Lady si comportò in maniera particolarmente gentile, evitando accuratamente di prendere in giro Chiara. Si offrì anche di portare le sue cose. Chiara a quel punto si sentì in dovere di lasciarglielo fare, considerata la sua insistenza. Angewomon invece aveva lasciato che Kat le desse ordini senza lamentarsi, eseguendoli alla lettera e facendole un mucchio di complimenti.  All’iniziò la ragazza trovò strano l’atteggiamento di Angewomon, ma la lasciò fare. Tim e Chris se la ridevano sotto i baffi e Rick invece era tranquillo e indifferente come al solito. Si erano rimessi in marcia in silenzio. Poi a Chiara venne in mente una cosa – Senti, Angewomon…- chiese  Quella le disse – Si, dimmi?- - Non mi hai mai detto chi fosse il mio amico che ti aveva detto che non ero stata io ad uccidere quel Leomon…- Katrina a quelle parole strabuzzò gli occhi e disse – Sei stata accusata di Digi-cidio?-  - A dirla tutta sono anche stata in prigione.- rispose Chiara. – Davvero?- chiese Kat. – Si.- rispose Lady. – E tu che ne sai?- chiese di rimando Kat.  –Beh.- umana e Digimon si fissarono un momento – Forza, sputate il rospo!- fece Chris, col suo solito tono allegro. Allora Chiara raccontò quello che era successo. Arrivate alla fine Angewomon disse – A dirmi che non eri stata tu è stato un Devimon.- - Ah, si?- fece Kat curiosa. Gli altri erano rimasti sorpresi dal racconto, che era stato integrato da Chiara per la parte che riguardava Lady,omettendo naturalmente la claustrofobia, ed erano tutti curiosi. Chris aveva commentato che l’importante era che fosse finito tutto bene e che comunque si fidava ancora di lei. Lo stesso valeva per Tim e Leomon. Anche gli altri si dissero d’accordo. Chiara allora chiese alla bionda – E come mai gli hai creduto?- - Beh, lui mi ha mostrato una foto del combattimento tra Leomon e Hyogamon. È da lì che ho capito che non potevi essere stata tu. Ha fotografato il momento esatto in cui è stato inferto il colpo finale a Leomon.- Chiara, avendo capito a chi si riferisse annuì.
 
Non appena Angewomon ebbe finito di parlare dai cespugli sbucò una figura. Era PigDemon, solo che i ragazzi non potevano saperlo. Lo guardarono un momento, poi ripresero a parlottare tra di loro. L’ibrido allora si accorse di essere rimasto scoperto e temette il peggio. Sospirò di sollievo quando si accorse che i suoi nemici non sembravano dargli importanza. Si nascose nuovamente e dopo aver squadrato per bene i ragazzi e i Digimon ed essersi assicurato di ricordare le loro facce a memoria, si allontanò pensando a come fare a dividerli.
 
-Scusate ma…- disse Chiara – Quello chi era?- ci fu uno scambio di occhiate confuse. – Mah, - fece Katrina – Non lo so. Era brutto, ma non sembrava pericoloso.-
-Già, effettivamente sembrava piuttosto patetico.- osservò Chris
-Era s-s-spaventoso- fece Tim.
-Può darsi che fosse una spia del nemico.- disse Rick. I ragazzi ci rifletterono su.- Nah.- disse Chiara.- Non credo. Se così fosse si sarebbe nascosto meglio.- Gli altri concordarono

– Scusate, ragazzi ma…- disse Chiara con tono preoccupato – Dov’è Floramon?- i ragazzi e i rispettivi Digimon si resero conto che non c’era. Si guardarono intorno smarriti, senza trovarla. Alla fine notarono uno strano movimento proveniente dallo zaino di Chiara. La trovarono lì, vicino al portatile con aria triste. – Che ti succede, piccola?- le chiese Kat, che ormai si era affezionata alla piccola pianta.- Mi manca Vegiemon.- fece lei con voce triste.-Capisco…- disse Kat. I ragazzi si voltarono verso Chiara che acconsentì a liberare Vegiemon una volta arrivati in un posto sicuro. Floramon ne fu entusiasta e gli altri furono contenti per lei, chi più chi meno. Durante la strada ad un certo punto Leomon  cadde in una  voragine che si aprì dal nulla.

Inaspettatamente, Tim accorse in suo aiuto. Dopo aver tirato su Leomon, con l’aiuto dei ragazzi, una forte luce si sprigionò dal terreno e finalmente anche la Digi-Pietra di Tim andò al suo posto.
- E bravo il nostro Tim!- si complimentò Chris felicissimo per il suo amico.
-Ce l’hai fatta- fu il commento piatto di Rick.
-Era ora!- disse Leomon.
-Bravo, hai visto? Non è stato difficile no?- disse Chiara.
-Infatti- concordò Katrina. Le due avevano deciso di dare il “buon esempio” alle loro Digimon mettendocela tutta per andare d’accordo. Complice il fatto che a entrambe piaceva “torturare” quelle due non era stato poi così difficile.
- Beh, se ce l’ho fatta, lo devo anche a voi, che mi avete spronato a non arrendermi alla mia paura.- disse Tim un po’ imbarazzato – E, soprattutto, a LadyDevimon, che mi ha fatto capire che se voglio aiutare Leomon  devo mettercela tutta.- l’ultima parte della frase fece arrossire visibilmente l’angelo caduto – E brava Lady…- le disse Chiara, dandole una leggera gomitata – Non sarà che ti piace?- aggiunse maliziosamente sottovoce, in modo che gli altri non potessero sentirla. Lei le rispose – Assolutamente no. Non in quel senso almeno.-


Ad un certo punto l’attenzione dei ragazzi si concentrò su un punto di fronte a loro, che s’illuminò improvvisamente. Lo guardarono tutti e dopo un po’  esso cominciò a cambiare aspetto. Quando smise di brillare, di fronte agli sguardi increduli dei ragazzi e cauti e sorpresi dei Digimon c’era niente di meno che…
-Gennai.- mormorò Chiara.
-Questo è Gennai?- chiese sottovoce Katrina.
Il vecchio osservò i ragazzi e, dopo essersi schiarito la voce disse – Benvenuti, Digi-Prescelti. È tempo di parlare un po’.  
 
   
 
 
    
  
                                  
 
 
                                               
                  

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Capitolo 6
*** Capitolo V: L'Unione del Gruppo ***


 
Capitolo V : L’Unione del gruppo


Dopo alcuni istanti di silenzio, dovuti più alla sorpresa che alla paura, i ragazzi si apprestarono a sentire ciò che aveva da dire Gennai.

Ognuno di loro provava sentimenti contrastanti. Rick era quello meno propenso a mostrarli, ma ,sotto quella scorza da indifferente si poteva scorgere un’intensa curiosità. Mummymon era molto agitato. Non avrebbe potuto essere diversamente, considerando quello che avevano combinato lui e Arukenimon. Già, la sua Arukenimon…sospirò ripensando a lei. Si riscosse e tornò a concentrarsi su Gennai. Katrina era molto eccitata. Non aveva mai visto di persona Gennai, ma da come glielo aveva descritto Angewomon, era la massima autorità di DigiWorld, specie durante le emergenze. La sua Digimon era anch’essa piuttosto ansiosa, principalmente perché sperava che Gennai potesse spiegarle qualcosa che l’attanagliava da un po’, ma soprattutto perché sperava che la sua partner non combinasse qualche disastro. Timothy era molto curioso, ma anche agitato. Temeva che la sua paura fosse motivo sufficiente per farlo separare da Leomon. Si riscosse rammentando la sua chiacchierata con LadyDevimon e soprattutto quello che era avvenuto poco prima. Leomon era piuttosto preoccupato, anche se la sua aria fiera lo nascondeva  bene. Non si sentiva tranquillo perché era convinto che Gennai avrebbe avuto qualcosa da ridire per via del suo protetto. Gli venne in mente poi che ancora non aveva ringraziato Lady per l’aiuto che aveva dato a Tim.

Quella, in quel preciso istante era impegnata a muovere nervosamente le dita, cercando con lo sguardo la sua partner. Sapeva bene che l’ultima volta che Chiara e Gennai si erano visti, non si erano lasciati certo in maniera serena. Cercava di non darlo a vedere ma era preoccupata che cercassero di separarla dalla sua partner… ”Che ironia…si sorprese a pensare “Io che non ho mai avuto paura di nulla, adesso mi ritrovo a pregare che non mi separino da un’umana?”ci rifletté, poi si disse No… lei non è unasemplice umana… lei è la mia amica.”Ciò la lasciò un po’ stupefatta. Fino a qualche tempo prima non le sarebbe importato molto di queste cose. Si rese conto di essere cambiata, pur essendo rimasta la solita dark lady. Anche Chiara sembrava essere molto preoccupata. Lanciò un’occhiata veloce a Lady, e si sorprese nel vederla nervosa. Non le ci volle molto per capire il motivo di quel nervosismo, comunque  tantomeno per condividerlo con lei. Wolfmon era consapevole della preoccupazione delle sue amiche, e la condivideva ma era anche curioso di sapere qualcosa di più su Gennai.  Chris, invece sembrava perfettamente tranquillo, col suo sorriso a trentadue denti e la sua aria solare, che contrastava con l’atmosfera carica di tensione che c’era in quel momento.  Mammothmon era invece immobile e composto vicino al suo partner. Era molto ansioso di sapere che cosa avesse da dire Gennai al gruppo. Floramon era a bocca aperta. Non aveva mai visto Gennai di persona, prima d’ora. Le sembrava che fosse tutto un sogno. Era molto curiosa di sapere che cosa dovesse dire ai ragazzi, e sperava che potesse aiutarla a far rinsavire Vegiemon. E così i ragazzi e i rispettivi Digimon attesero con ansia che Gennai iniziasse a parlare.


-Bene, ragazzi. Come vi dicevi, è arrivata l’ora di parlare un po’.- cominciò il vecchio. Posò lo sguardo su ognuno di loro, sorridendo. Gli venne quasi da ridacchiare quando scorse Lady che allungava furtivamente una mano verso la sua partner, che l’altra le strinse senza esitazione, subconsciamente. Notò con un certo piacere che tutti i ragazzi sembravano molto interessati a quanto avesse da dir loro.

– Cominciando da…- fece poi. Facendo vagare lo sguardo fino a soffermarsi su Tim e Leomon – Voi.- i due ebbero un sussulto. – Timothy  Quercia.- a sentire pronunciare il suo cognome il ragazzo impallidì. – Su, adesso non svenire…- gli disse Gennai scherzosamente – Ho solo detto il tuo nome. Non c’è ragione di  allarmarsi.- gli altri risero a queste parole, smorzando la tensione almeno un po’. – Tu sei il possessore del medaglione della Protezione.-  P-Protezione?- domandò lui – Si. Il perché ti sarà più chiaro in futuro. Comunque sappi che è un valore molto importante.- disse Gennai.

Poi si rivolse a Chris e gli disse – Tu, Christopher Latini sei il possessore del medaglione dell’Ottimismo. Credo che tu sappia già perché.- il ragazzo rispose alzando il pollice.

Gennai allora si rivolse a Rick. I ragazzi lo fissarono. Erano tutti curiosi di sapere che medaglione avesse – Rick Spencer, tu possiedi il medaglione della Fiducia.- i ragazzi rimasero a bocca aperta. Non se l’aspettavano di certo una cosa del genere. Specialmente considerato il carattere eccentrico del loro amico. Gennai disse – So che sembra strano ma è così. Più avanti vi sarà tutto più chiaro.- poi si rivolse a Katrina. – Katrina Esodo.- disse, guardandola dritta negli occhi – Tu possiedi il medaglione della Luce. Tienilo bene a mente.- pronunciò quelle parole quasi come un ammonimento. Katrina annuì, agitata.

Poi fu il turno di Chiara. Era davvero agitata in quel momento. Non sapeva cosa aspettarsi. – Chiara Ritorno.- Chiara era talmente sotto pressione che sarebbe voluta scomparire. Ma non poteva certo scappare in un  momento del genere, giusto? Quindi rimase immobile attendendo quello che gli avrebbe detto Gennai – Tu hai il Medaglione dell’Oscurità. Non è necessariamente un male. Bisogna solo fare attenzione all’uso che se ne fa.- le disse calmo – So che tu hai già preso confidenza con i tuoi poteri. Non abusarne o potresti fare una gran brutta fine.- lei annuì. – Vorrei che insegnassi agli altri come gestire i propri, ma prima di questo…- così dicendo si avvicinò a Chiara e Lady e le colpì in testa con il suo bastone. Lady fece per afferrare Gennai, ma Chiara fu lesta  a fermarla. Lanciò un’occhiataccia a Katrina, che quasi si strozzò ridendo, salvo poi ricevere lo stesso trattamento da parte di Gennai. – Questo è per l’altra volta.- disse fissando Chiara – E se la prossima dovessi farlo di nuovo, giuro che ti porto via la tua Digimon!-  aggiunse col tono più minaccioso che potesse fare. Chiara resistette alla tentazione di stringersi a Lady, un po’ perché sapeva che non avrebbe gradito, un po’ per evitare di suscitare altre risatine da parte di Katrina.  Si astenne anche dal ringhiargli contro un “Provaci!” perché sapeva che non era il caso di dare sfogo alla sua possessività. Rimase immobile in silenzio non sapendo che rispondere. Anche Lady non sapeva che fare. Il caro vecchietto le osservo ancora per qualche secondo, poi riprese a parlare –Bene. Detto questo, adesso dobbiamo concentrarci su qualcosa di più importante… a differenza delle altre volte, voi mi sembrate piuttosto affiatati, ma vorrei che trascorreste un po’ di tempo insieme, per conoscervi meglio. E ciò non è possibile se dovete pensare a salvare Digi-World. Ritengo dunque che dobbiate fermarvi da me per un po’.-


-Ma scusa, Gennai- lo interruppe Chiara che si era ripresa dalla “sgridata” e ora era più tranquilla – Così facendo perdiamo tempo prezioso e se il nemico dovesse attaccare potrebbe coglierci impreparati!-
-Il tuo discorso non fa una piega, ma c’è una cosa che non hai considerato…- disse Gennai  sibillino
-E sarebbe?- chiese Chiara. Gli altri erano d’accordo ma nessuno di loro aveva aperto bocca. Ancora una volta era Chiara a prendere le redini della situazione.
-Sarebbe, che anche noi ci stiamo dando da fare!- disse Gennai, con una punta d’orgoglio nella voce – Un mio agente è impegnato nel tenere d’occhio la situazione, e ci farà sapere più in là se succede qualcosa.- I ragazzi erano un po’ perplessi, ma allo stesso tempo, sollevati nel sapere che anche Gennai li avrebbe aiutati.
- Perciò, abbiamo tempo per cercare di conoscerci meglio e magari toglierci qualche dubbio?- concluse Chiara, un po’ stupita dalla piega che avevano preso le cose.
-Visto che non c’è bisogno che ti convinca di avere tutto il peso di Digi-World sulle spalle?- le disse Angewomon, con aria saccente, cosa che irritò Chiara. Si ripromise che alla prima occasione gliel’avrebbe fatta pagare. Non ebbe il tempo di pensarci, però che Gennai disse – Bene, per prima cosa vi converrà mangiare.- si dissero d’accordo e si avviarono tutti a casa di Gennai.


- E così, voi siete a Digiworld da parecchio eh?- stava dicendo Chris a Chiara, mentre mangiavano. Lei annuì, avendo la bocca piena. Accanto a lei stava Katrina, dopo di lei c’era Tim, seguito da Rick. Dall’altra parte stavano i Digimon, ognuno seduto di fronte al proprio digi-prescelto. Per l’occasione, Mammothmon era regredito a livello campione, Boarmon.  Se fosse rimasto a livello evoluto avrebbe avuto serie difficoltà a sedersi, d’altronde. – Si, da diversi mesi.- rispose Chiara, mentre assaporava un pezzo di bistecca. Lady era intenta a sgranocchiare una costoletta. Angewomon la guardava schifata, poiché a quanto pareva, perdeva totalmente il controllo quando mangiava carne, il che la portava a regredire mentalmente a livello di un cane bavoso. Chiara scoccò un’occhiata carica di rimprovero verso la sua Digimon che la fissò confusa per un attimo, per poi tornare a concentrarsi sul cibo. La ragazza scosse la testa, delusa. Chris commentò – Bah, in fondo non c’è nulla di male! Almeno sa come godersi la vita!- cosa che rincuorò Chiara.

Tim era intento a mangiucchiare  uno spiedino, e Rick invece mangiava, apparentemente con gusto, quelle che sembravano essere patate, solo di color verdognolo fosforescente. – Tu, invece da quanto tempo sei a Digiworld? E come hai conosciuto Angewomon?- chiese Chiara, riprendendo il discorso di prima – Beh…- cominciò l’altra guardando un momento la sua Digimon, come a voler chiedere il suo consenso. Lei annuì, nel mentre assaggiando un’insalata. – Ero a casa mia- iniziò Katrina. – E stavo dipingendo. Ero sola in casa in quel momento. Ero completamente assorta nella realizzazione del mio quadro, quando il mio Computer si è illuminato. Poi è apparsa una strana finestra, sulla quale era scritto “consegna importante”. Da principio ho cercato di chiuderla. Mi stava distraendo e comunque credevo si trattasse di una qualche pubblicità. Solo che questa tornava a ricomparire. Ho tentato diverse volte di sbarazzarmene, ma niente. Allora, ormai al limite, ho cliccato su “ritira” e subito dopo una forte luce mi ha accecata.-

 
-E poi, che cosa è successo?- chiese Chiara, mentre si serviva un’altra bistecca,  aggiungendo un po’ di sugo, tanto per poter fare la scarpetta col pane. Si voltò un momento verso Lady, che era intenta a rubacchiare qualche foglia d’insalata dal piatto di Angewomon. “ Almeno ha smesso di sbavare- pensò rassegnata Chiara riportando la sua attenzione a Katrina
- Beh, dopo mi sono ritrovata a terra, con in mano il mio Digivice. Sapevo cosa fosse perché ormai Digi-World lo conoscono tutti.-
- Immagino che tu abbia fatto i salti di gioia, a quel punto.- disse Chiara con evidente sarcasmo nel tono di voce.
- Beh, in effetti…- disse la mora, non rendendosi conto della presa in giro -Comunque, non appena mi fui ripresa mi rialzai, e sentì bussare alla finestra. Andai ad aprire e… –
- E vedesti Gatomon per la prima volta, giusto?- concluse Chiara.
- Si. Quello è stato uno dei momenti più belli della mia vita!-
-Ed uno dei peggiori della mia!- fece Angewomon, sorprendendo Chiara.
Prima che la riccia potesse chiedere spiegazioni, Katrina ribatté innocentemente – Dai, lo sai che non l’ho fatto apposta… ero solo presa dall’entusiasmo.-
  -Non ha fatto apposta cosa?- s’intromise Lady, avendo compreso che ad Angewomon non era piaciuto
  - Scusa, ma a te che importa?- chiese di rimando Chiara, un po’ sorpresa dall’improvviso interesse di Lady dato che fino a quel momento non era sembrata affatto interessata a quello che stava dicendo Kat. Si guardò in giro e costatò che tutti gli altri parevano molto interessati a quanto stavano dicendo le ragazze. Avevano lo sguardo fisso su di loro e le loro espressioni sembravano molto concentrate.
- Scusate, posso riprendere?- fece Katrina, attirando la loro attenzione.


-Prima vorrei sapere perché Lady è così interessata!- disse stizzita Angewomon. L’altra allora assunse un’aria da sapientona, cosa che fece quasi scoppiare a ridere Chiara e disse, come se fosse la cosa più ovvia del mondo –Semplice, Biondina…qualunque cosa ti provochi sofferenza, mi provoca una grande gioia!- subito dopo ghignò malignamente, e ci fu un coro di “Ohhh!”, risatine varie ed un “Figuriamoci, non si smentisce mai…- da parte dei ragazzi e di Chiara. Rick come al solito non reagì. Poi passò le strane patate verdognole a Lady e le disse – Ne vorresti un po’?- con la solita voce neutra. Lei annuì, senza pensarci e subito Rick le riempì il piatto. La Digimon  ne mise una manciata in bocca e iniziò a masticare. – Scusa, Rick… ma da dove provengono quelle patate?- chiese Chiara, molto incuriosita dallo strano aspetto dei tuberi


- Da Chernobyl.- rispose piatto Rick. A quel punto i ragazzi ammutolirono e si guardarono un po’ confusi. Lady si voltò verso Chiara con aria confusa. – Shhscusha, ma, qual è il problema?- riuscì a biascicare, avendo ancora la bocca piena. Chiara era impallidita e non sapeva che dire. Più che altro avrebbe voluto urlare. Però cercò di controllarsi – Ecco…sai…- cominciò incerta – Il fatto è che… sai, quando ti ho parlato delle centrali nucleari e di quello che può succedere quando una di esse non funziona?- Lady annuì, ancora non comprendendo dove l’altra volesse arrivare – Beh, si da il caso che quelle patate vengano da un posto in cui c’è stato un incidente causato da un guasto di un reattore nucleare… e quindi… quelle patate sono…radioattive- riuscì a finire, rischiando di andare in iperventilazione per lo spavento. Lady rimase un momento interdetta, poi, una volta realizzato il pericolo che stava correndo, impallidì e sputò in maniera indecorosa il boccone che aveva masticato nel piatto di Angewomon. L’angelo lanciò un’occhiata schifata al suo piatto, poi però si ricompose, costatando che Lady sembrava essere terrorizzata. Chiara si alzò e andò a cercare di calmarla. A quel punto Tim prese la parola – Scusa Rick… ma com’è possibile che quelle patate vengano da Chernobyl, se quel posto è disabitato da anni?- ma non appena finì di parlare comprese. Anche Chris aveva capito.
 
-Calma, calmati adesso…- stava dicendo Chiara, dando dei lievi colpetti sulla schiena di Lady, ce sembrava stesse per avere un infarto – Ma n-non c-capisci? Q-quelle c-cose p-potevano…- balbettava istericamente – D’accordo, adesso cerca di darti una regolata! Non è successo nulla! E poi non vorrai metterti a piangere davanti a tutti, no?- le disse Chiara con tono di rimprovero, seppur ansiosa. – O-ok, adesso mi calmo…- fece Lady, per poi fare un respiro profondo. Una volta fatto questo, i suoi occhi si accesero di una luce maligna – Adesso lo disintegro!- ringhiò a bassa voce. Chiara stava per ribattere, quando si sentì una voce alle loro spalle.


–Rilassati. Rick stava solo scherzando.- era Chris, che le guardava con aria mortificata. Sia Chiara che Lady assunsero un’aria confusa. – Come scusa?- chiese quest’ultima, al che Chris rispose – Beh,  ha pensato che sarebbe stato divertente spaventarti un po’. Però forse ha esagerato, vero?- Lady ci pensò un attimo, poi scosse la testa – No, anzi, si è anche dato una regolata rispetto al suo solito.- Chiara annui, e anche Chris. Ormai avevano capito che Rick era davvero un tipo strano, perciò uno “scherzo” di questo genere era nulla in confronto a quello che poteva fare. – Quindi lo perdonate?- domandò il ragazzo speranzoso. Le altre due annuirono. Poi tornarono a tavola.
 
-Dove eravamo rimasti?- chiese Kat, una volta che si fu ristabilito l’ordine – Stavi per dirci che cosa hai fatto che ha terrorizzato a morte Angy- fece Lady, storpiando il nomignolo dell’altra. Nei suoi occhi si leggeva una grande eccitazione. Chiara la guardava rassegnata, ma in realtà anche lei fremeva dalla curiosità. E poi aveva ancora da risolvere il conto in sospeso con l’altra. Aveva già in mente un’ideuzza, ma non era ancora venuto il momento di metterla in pratica. – Ah, si- riprese Kat, ignara delle intenzioni dell’altra. I ragazzi erano in ascolto. Nel frattempo stava venendo servito loro del gelato. – Beh, quello che ho fatto è stato semplicemente abbracciarla moooltooo forte.- disse la ragazza innocentemente, ignorando il modo in cui Angewomon si portava una mano al collo, facendo il gesto di strozzarsi. Lady ridacchiò divertita, immaginandosi la sua rivale che soffocava. Chiara avrebbe volentieri riso, ma, per salvare le apparenze decise di tirare una lieve gomitata alla sua Digimon, che la fulminò con lo sguardo, salvo poi comprendere quando Chiara le fece un occhiolino e la fissò con sguardo complice. I ragazzi risero di gusto, tranne Rick, che si limitò a fissare gelidamente Katrina, ma lei non parve accorgersi di nulla. Gli altri Digimon si scambiarono delle occhiate divertite, e Leomon guardò la bionda comprensivo. – Dopo quello, la prima cosa che Angy fece, fu darmi il Digi-Medaglione. Che io utilizzai per farla evolvere al livello attuale. Mi spiegò brevemente che a Digiworld era in corso un’emergenza, e che io ero stata scelta per salvarlo. Subito dopo si aprì un varco che ci condusse qui. Da lì ci siamo messe in cammino, per cercare l’origine del problema. Ed abbiamo incontrato voi.- disse, rivolta a Chiara e alla sua Digimon– Disgraziatamente, aggiungerei.- disse Lady, memore di quello che era successo subito dopo.  -Beh, in fondo è stato un bene no?- disse Kat, cercando di essere positiva – Già. in fondo- cominciò Chiara. – Peccato solo che ancora non abbia capito dov’è.- queste parole furono seguite da uno scroscio di risate. Poi i ragazzi presero a mangiare il gelato. I Digimon lo osservavano incuriositi. Solo Angewomon pareva apprezzare.


- Cos’è questo?- chiese Leomon, non sapendo di cosa si trattasse. – Èun gelato, Leomon- gli spiegò Tim. – È un dolce freddo che si mangia sulla Terra.- aggiunse, per cercare di far capire a Leomon cosa fosse quella pietanza che agli occhi dell’uomo-leone, appariva quanto mai bizzarra. – Assaggialo. È molto buono- gli propose poi. L’altro fissò la coppetta che aveva davanti e lo assaggiò,  gustandolo lentamente. – Mmh- fece pensieroso – In effetti è buono.-


- Lady? Qualcosa non va?- chiese Chiara, vedendo che la sua Digimon pareva restia ad assaggiare il gelato che aveva di fronte. – No, niente- disse quella – Solo che…- così dicendo, il suo sguardo si posò su Rick. Chiara comprese e le disse – Se non ti fidi, lo controllo io per te, va bene?-  l’altra annui. Allora Chiara procedette all’ispezione della pietanza. – Mh…- cominciò in tono serio – Odore…- disse, dopo aver annusato – Normale- disse poi- Consistenza…- fece, affondando il cucchiaino dentro, e girandolo, per riscontrare l’eventuale presenza di sostanze nocive all’interno. – Normale- disse poi. – Sapore…- disse, prendendo un boccone e avvicinandolo alla bocca. Tirò fuori la lingua cautamente, poi prese una piccola quantità di gelato con la punta di essa e lo mise in bocca.  Lo passò sul palato, prima da una parte, poi dall’altra, gonfiando comicamente le guance, nel mentre mantenendo un’espressione di assoluta serietà e concentrazione che contribuivano a rendere la sua faccia divertente. Passò qualche secondo. Lady iniziò a preoccuparsi – Allora?- domandò, impaziente – Normale. Molto gradevole, sia come temperatura che come gusto. Anche la consistenza è perfetta. Non mi risulta che il sapore sia alterato da qualche sostanza estranea.- -In altre parole?- chiese Lady, che di quel discorso francamente non aveva capito molto. – In altre parole, mia cara, è tutto a posto. Puoi mangiare tranquilla.- così dicendo, passò la coppetta alla Digimon, che appariva molto sollevata, poi aggiunse – Ma se non lo vuoi, posso sempre mangiarlo io!- guardandola, sperando di poterne approfittare – Sarei tentata di dartelo… -disse Lady, maliziosamente.- Ma per averlo dovrai passare sul mio cadavere!- aggiunse minacciosamente. – Un sacrifico che farei molto volentieri!- fece Chiara, ridendo. Anche Lady scoppiò a ridere.


- Mummymon, che hai?- domandò Rick al suo Digimon, che aveva un’aria sognante e fissava il gelato con occhi distanti – Arukenimon…- sospirò con tono dolce. Il ragazzo comprese e gli disse – Coraggio, amico mio. Un giorno potrete mangiare insieme un gelato come questo.- l’altro a quel punto fece per mettersi a mangiare. – Grazie, amico mio.- gli disse. Era davvero contento che Rick lo capisse.
 
Boarmon aveva qualche difficoltà in quanto non avendo mani per poter prendere il cucchiaino non sapeva come fare. Chris, avendo notato la sua difficoltà, gli disse – Senti, se vuoi ti posso imboccare io!- l’altro lo guardò incerto per un paio di minuti. – Scusa, ma…- cominciò. – Dimmi, qualcosa non va?- - farsi imboccare è da femmine, o mi sbaglio?- al che il ragazzo rispose con una punta di divertimento – Mi permette d’aiutarla a mangiare, bella signorina?- l’altro lo guardò con aria assassina, al che Chris riprese – Via, non si preoccupi… non sono certo un malintenzionato!- - Chris…- cominciò Boarmon con fare minaccioso. L’altro lo ignorò e disse – Forse è preoccupata per la sua linea? Non c’è n’è bisogno. Ma non si preoccupi, ci penserò io a farla stare meglio!- - E come? Smettendola con questo giochetto?- fece sarcastico Boarmon – No. Sono pronto all’estremo sacrificio. No, non tenti di dissuadermi, ormai ho deciso.- nel mentre Boarmon stava seriamente considerando l’ipotesi di buttare Chris giù dalla sedia. Lui adorava quel ragazzo, ma alcune volte gli avrebbe fatto…- Mangerò anche il suo gelato!- concluse teatralmente Chris, alzandosi e battendosi “eroicamente” una mano sul petto. Poi allungò una mano per prendere il gelato dell’altro, ma quest’ultimo glielo strappò da sotto al naso. Da lì i due cercarono di portarselo via, giocosamente.
 
Gli altri avevano assistito alla scena divertiti.
-Forse dovrebbero smetterla!- disse Kat, preoccupata
-Ma dai, lasciali divertire, finché possono- le rispose Leomon, che avrebbe voluto che anche Tim fosse un po’ più sciolto.  
-Il gioco è divertente finché nessuno si fa male- puntualizzò Chiara – Comunque, se succede qualcosa siamo qui.-
-Oh, no! Aiuto! Si salvi chi può! È arrivata mamma chioccia!- fece drammaticamente Lady, alzando le braccia al cielo, con tono lamentoso. Chiara roteò gli occhi, mentre gli altri ridevano. Lady avrebbe proseguito, se Chiara non le avesse tirato una gomitata ben assestata al fianco. – Oh, quanto sei noiosa, mammina!- fece Lady, al che Chiara rispose – E tu sei troppo spensierata! Ma guarda che razza di “figlia” mi doveva capitare!- a quelle parole Lady diede un lieve spintone a Chiara che le rese la pariglia. Proseguirono in quel modo per un po’, finché non persero l’equilibrio e caddero una sopra l’altra. La scena naturalmente suscitò  l’ilarità generale, compresa quella di Chris e Boarmon che avevano smesso di giocare.


Chiara era finita addosso a Lady, e l’aveva abbracciata per cercare di reggersi, manovra che era risultata inutile. Stava sopra di lei e le punte dei loro nasi quasi si toccavano. Lady, a quel punto, le disse, con tono provocante – Oh, scusa, non pensavo che tu… avessi… certe tendenze… ma se proprio vuoi, possiamo trovare un luogo più adatto…- Chiara divenne rossa in viso, sbarrò gli occhi è s’irrigidì – Tu…Bhu… No… Ch…- fece, completamente incapace di formare frasi coerenti. Allora Lady avvicinò la testa a quella di Chiara, e sussurrò, con fare giocoso e sensuale – Se non ce la fai ad aspettare, basta dirlo…- così dicendo, fece per baciarla. A quel punto Chiara si bloccò. Non aveva mai avuto simili intenzioni! Gli altri erano tutti col fiato sospeso, quasi ipnotizzati da quanto stava accadendo.
Lady avvicinò le labbra a quelle della sua partner, le carezzò i capelli dolcemente con una mano e disse – Chiara…- con fare decisamente seducente. La ragazza era a dir poco impietrita. Avrebbe voluto allontanarsi, ma si sentiva paralizzata. Passò un secondo. Poi due. Al terzo, ormai si sentiva scoppiare la testa. Il cuore le martellava nel petto, e le sembrava di sentire un ronzio fortissimo nelle orecchie. Le sembrava quasi di galleggiare in aria, quasi come se fosse stato tutto un sogno. Avvertiva quel forte senso d’irrealtà, misto ad una specie di torpore e tutto le sembrava stranamente ovattato e rallentato. Un dolore improvviso da dietro la testa la riscosse – Scusa, ma non sei il mio tipo!- fece scherzosa Lady, ridacchiando.
A quel punto Chiara sembrò tornare in se. Emise un lungo e profondo sospiro di sollievo. Poi prese a dire imbarazzata – Sai… per un attimo ho pensato che…-   al che Lady scoppiò a ridere. – Oh, Chiara… insomma,  io ti adoro, lo sai, ma non fino a questo punto!- Chiara si rialzò lentamente, poi aiuto Lady a rimettersi in piedi. Entrambe erano consce che quella scenetta avrebbe causato parecchie chiacchiere. A Lady non importava. Ma sapeva bene che a Chiara avrebbe dato fastidio.


-Beh, è un peccato che le cose non possano funzionare tra voi.- Parlando di questo, Kat iniziò. Lady le sorrise, con una punta di superiorità. Chiara invece provava il forte desiderio di seppellirsi viva dalla vergogna. Ma non era finita – Sai, mi dispiace per te. Se non ti ama lei, finirà che resterai completamente sola.- -E perché pensi questo?- domandò Chiara ancora piuttosto imbarazzata. – Ma perché chi altro potrebbe amare una come te?- a quelle parole, tutti gli sguardi furono indirizzati su Katrina. Angewomon era scioccata. Non immaginava che la sua partner potesse arrivare a tanto. Chris, Tim e i loro Digimon erano rimasti a bocca aperta, ed erano molto contrariati. Stavolta Katrina aveva davvero esagerato. Nessuno osò proferire parola.


Chiara era rossa in viso, un po’ per la vergogna un po’ per la rabbia. Ma la cosa peggiore era che una vocina nella sua testa continuava a ripeterle che aveva ragione lei. Chiara non voleva crederci. No, non era possibile. Non avrebbe permesso a quella gallina di Kat di rovinarle la giornata. Ammesso che fosse seria. Con lei non si può mai sapere. Lady appoggiò una mano sulla spalla di Chiara, per darle conforto. Wolfmon era accanto a loro, pronto a tutto per difenderle.


Nessuno si accorse di Rick, che si avvicinò, seguito ad una certa distanza da Mummymon. Arrivò di fronte a Kat e la fissò col suo solito sguardo distaccato. – Molto divertente, ma forse un po’ esagerato, come scherzo.- disse alla mora, poggiandole una mano sulla spalla – Mi compiaccio che tu sia capace di questo, tuttavia, devo dirti che non mi piace che si trattino male i miei amici. Anche solo per gioco. Ti consiglio di moderarti, in futuro. Non si sa mai.- aveva detto queste parola come di suo solito, ma c’era qualcosa, nella sua voce, che aveva fatto venire i brividi ai ragazzi. Una nota inquietante, in un certo senso, ed un accenno di minaccia. Katrina deglutì. All’improvviso non si sentiva più tanto compiaciuta di se stessa – Intesi?- le chiese Rick. Lei non poté far altro che annuire. – Bene.- disse Rick, poi se ne tornò al suo posto.


I ragazzi e rispettivi Digimon erano rimasti sorpresi, i ragazzi per la reazione di Kat, e Chiara perché Rick l’aveva difesa. Dopo un attimo di smarrimento, erano tornati tutti a sedere. Kat si era avvicinata a Chiara, guardandola con aria mortificata – Senti, io…- cominciò a dire tristemente – Non fa niente. Lo so che stavi scherzando.- le disse Chiara, per cercare di recuperare l’aria distesa che c’era fino a qualche minuto prima. – Si, ma ho esagerato. Perdonami, se puoi.- - Sogno, o son desta?- fece Angewomon, stupita. – Aspetta, fammi sentire…- disse Chiara, toccando la fronte dell’altra, per poi dire – No, non ha la febbre.- - Allora sta succedendo davvero? Stai chiedendo scusa?- fece la bionda, ancora scioccata. – Si, si lo sto facendo! Adesso basta!- fece Kat, imbarazzata. – Bisogna scriverlo sul calendario!- esultò Angewomon.  Ignorando l’ultimo commento della bionda, Katrina allungò una mano verso quella della riccia. L’altra la strinse. – Pace?- chiese Kat, un po’  nervosa – Pace.- confermò Chiara. poi le due tornarono a sedersi.

-Sentite, ragazzi…- disse Chris, costatando che adesso la situazione era più tranquilla – Che ne direste di scambiarci il gelato? Così potremmo assaggiare tutti i gusti!-
-Ottima idea, Chris. Stavo per proporlo io!- disse Chiara. e così i ragazzi si passarono le coppette ed ognuno mise un po’ del suo gelato in quelle degli altri. Una volta finita questa operazione i ragazzi presero a mangiare il loro gelato in pace.


Angewomon era intenta ad aiutare Floramon, che non riusciva a prendere il cucchiaio, quando si accorse che Kat era pensierosa. – Che cos’hai?- le chiese, preoccupata. Anche Floramon se ne accorse. – Niente…pensavo…- rispose Kat, con aria triste. A quel punto Floramon e Angewomon si scambiarono uno sguardo d’intesa. Si avvicinarono a Katrina e la bionda le chiese – Va tutto bene? Se qualcosa ti preoccupa puoi parlarmene, lo sai.- - Puoi parlare anche a me!-aggiunse Floramon. La ragazza si voltò verso di loro, una forte indecisione dipinta sul suo volto. – Beh, io…- cominciò – Sapete, è che… ho osservato un po’ gli altri, ho visto come si comportano fra di loro, ho notato una forte complicità, e questo mi ha spinto a riflettere.- - Su cosa?- chiese Angewomon – Se ci pensi, io e te siamo… diverse dagli altri.- le rispose Kat – Cosa intendi con diverse?- -Beh, vedi… al contrario degli altri noi siamo più… distaccate l’una con l’altra… e credo che sia colpa mia…-


-Perché pensi questo?- chiese Floramon. La ragazza guardò la piccola pianta negli occhi e le disse – Perché  da quando ho conosciuto Angewomon non mi sono mai soffermata a pensare a come si sentisse, nonostante fossi al corrente del fatto che era stata abbandonata.- E allora che aspetti? Chiediglielo!- fece Floramon con convinzione. – Beh… io…- fece Kat, guardando la sua Digimon. Sua. In realtà non le sembrava che lo fosse. Si, la proteggeva e stava con lei, ma in realtà la cosa finiva lì. Non c’era un gran rapporto tra le due. Aggiunto al fatto che lei era parecchio snob e che l’aveva addirittura schiavizzata certo non si prospettava una situazione idilliaca per un’amicizia. Ma Kat voleva provarci. Doveva. Come avrebbe potuto farcela, senza di lei? Col carattere che aveva, sarebbe stata già sbranata da qualche Digimon inferocito, magari per qualcosa che proprio lei aveva detto o fatto, se Angewomon non fosse stata al suo fianco. Ammirava la pazienza della sua Digimon. Chiunque altro l’avrebbe piantata in asso molto prima! E nonostante questo lei l’aveva comunque trattata male senza neanche provarci a conoscerla. A capirla. Insomma, era stata davvero una pessima compagna di viaggio, su questo non c’erano dubbi. Non osava neanche pensare di considerarsi sua amica. Non avrebbe potuto. Ricordava ancora la volta in cui Angewomon aveva perso completamente la pazienza. Era stata un’esperienza orribile. Ma non ci aveva pensato più di tanto ed anzi se ne era approfittata. Ma dopo aver visto come stavano le cose con gli altri aveva capito di non poter continuare in quel modo. Fece un respiro profondo. Si. Aveva deciso. Era ora di cambiare.


-Senti…io… non so da che parte cominciare ma… ecco… insomma… quello che sto cercando di dirti è che… io vorrei cercare di conoscerti meglio. Mi sono resa conto che non posso continuare a considerarti come una cosa che sta lì e basta. Non avrei mai dovuto farlo, lo so. Perché tu meriti di essere trattata come la Digimon speciale che sei ed io invece ti ho trattato come uno straccio, tutto questo tempo. Lo so che forse è troppo tardi, ma, ti prego, dammi una possibilità.- aveva detto questo guardando la sua Digimon dritta negli occhi, con un tono tra il disperato e il dispiaciuto. C’era però una piccola traccia di speranza nella sua voce.
 Angewomon era rimasta sorpresa da questo discorso. Non si aspettava che Kat potesse arrivare a quel punto. Era felice di essersi sbagliata. Il suo silenzio parve spaventare Kat che disse – Credi che sia troppo tardi?- chiese, e un luccichio tradì le lacrime che stava trattenendo. L’altra si riscosse  e si affrettò ad abbracciare la mora. – No, no… non preoccuparti… sei ancora in tempo… e poi non mi sono arrabbiata… ormai so come sei.- le disse con voce dolce. – G-grazie. S-sei una vera a-amica- balbettò Kat, al colmo della gioia. Poi abbracciò l’altra e si lasciò coccolare da lei per qualche minuto. Poi si calmò e le disse – Senti, so che per te è un argomento piuttosto delicato, ma se non lo affrontiamo adesso che siamo relativamente in pace, forse non avremo più occasione di farlo.-  la convinzione con cui pronunciò queste parole sembrò scuotere profondamente la bionda. – Bene, allora.- disse – Da dove devo cominciare?- si chiese poi. – Ma dall’inizio, no?- fece Kat, ovviamente scimmiottando Chiara. Questo causò una risata da parte di tutte e tre.


-Era ora- fece Chiara, sollevata dal vedere quelle tre ridere come matte. – Scusa, ma perché t’interessa così tanto?- chiese Lady, mentre le osservava. – Beh, sai, visto che abbiamo un dovere da svolgere, dobbiamo cercare di essere più uniti possibile. E quelle due non lo erano un granché.- - Stai sempre a preoccuparti degli altri tu.- fece Lady, suonando piuttosto infastidita dalla cosa –Lo dici perché non ne capisci il motivo, o perché pensi che preoccupandomi degli altri non lo faccia per te?- - Entrambe- rispose semplicemente Lady. – Ah, si?- le disse Chiara, alludendo a qualcosa che a Lady sfuggiva in quel momento. L’altra annui. Allora Chiara si avvicinò a Lady e l’abbracciò. – Adesso vedi di non morire però!- disse scherzosamente, vedendo che la faccia già pallidissima di Lady era diventata ancor più bianca. L’altra si sentiva strana. Quel contatto fisico di norma l’avrebbe disgustata, ma c’era qualcosa di diverso. Forse era perché proveniva dalla sua partner e lei ormai si fidava di Chiara a tal punto da permetterle di prendersi un bel po’ di confidenza. Decise di ricambiare. Si guardò intorno e, quando fu sicura che nessuno la stesse guardando, abbracciò Chiara. – Brava…- mormorò lei – Dopotutto, un abbraccio non può uccidere… o si?- chiese fingendosi dubbiosa. Lady si irrigidì e sbarrò gli occhi. Chiara a quella vista rovesciò la testa all’indietro e rise. Lady era contenta di sentirla ridere, nonostante lo stupido scherzo.  Non capitava spesso che Chiara fosse così di buon umore, quindi era meglio approfittarne. Rimasero strette così per un po’. Poi si aggiunse anche Wolfmon. – Evviva, ci mancava il terzo incomodò.- commentò acida Lady. – Si, si, fai pure l’acidona… tanto sappiamo benissimo che non potresti vivere senza di noi!- rise lui. – Sciocchezze. Io starei benissimo senza voi due seccatori.-  fece lei, alzando il viso con aria di scherno. In realtà, non era vero, ma aveva ancora una reputazione da difendere. – Mah… sarà come dici tu, allora- disse Chiara, stringendola un po’ più forte a se.
 
-Si, godetevela finché potete- bisbigliò PigDemon, da dentro il suo rifugio. Aveva osservato i ragazzi per tutto il tempo, grazie ad uno speciale specchio che gli aveva dato SkullSatamon, che era stato costruito dalla sua creatrice, Luna. Già. L’aveva creato lei, e lui l’aveva sempre ammirata. Tutti quelli che lei aveva creato l’ammiravano molto, ma lui di più. Era stata la prima persona che aveva visto quando era nato. A differenza di tutti gli altri Digimon, lui era nato e cresciuto con quelle sembianze. Così come tutti gli ibridi, del resto. A lui piaceva essere così, agli altri invece veniva da ridere, quando lo vedevano. Lui non aveva mai capito perché. Ma non li sopportava più


 – Ehy, guardate che c’è, ragazzi! Il prosciutto indemoniato ambulante!- - Oh, no! Secondo me è più una porchetta demoniaca!- questi ed altri insulti, erano la causa del suo essere escluso e  allontanato dagli altri. Ma finalmente con questa missione, avrebbe dimostrato di essere come tutti gli altri. L’avrebbero rispettato e avrebbe dimostrato tutto il suo valore! Non più prese in giro! Non più maltrattamenti. E così facendo, avrebbe reso felice lei. Luna. L’unica persona che l’avesse mai trattato con rispetto. Lui adorava la sua creatrice. Il suo sorriso così luminoso e dolce gli scaldava il cuore, perché anche lui ne possedeva uno. E questo compito era la realizzazione del sogno di tutta la sua vita. Loro avevano una missione importantissima da compiere, per la loro creatrice. Non sapevano neanche loro i dettagli, ma era qualcosa che riguardava la famiglia di Luna. Tutti loro sarebbero andati all’inferno e ritorno, se necessario. E adesso toccava a lui. Quei ragazzi erano il suo portone. Tutto quello che lo separava dal rispetto di tutti gli altri erano loro. E lui avrebbe compiuto la sua missione. Per se stesso e per Luna.


-Allora, è così che stanno le cose…- disse Katrina, incredula. Angewomon le aveva appena raccontato tutto. La sua ex-protetta Kari, stando alle parole della Digimon, si era comportata in maniera davvero bizzarra.
Era accaduto diverso tempo prima. Un bel giorno Angewomon aveva cercato di contattare Kari, per chiederle se poteva venire a farle visita. La ragazza non aveva risposto. L’altra aveva provato più e più volte a contattarla, sempre col medesimo risultato. Poi era stata chiamata all’improvviso e si era precipitata da lei, preoccupatissima. Ed era stato allora, che il mondo le era crollato addosso. Letteralmente.
-Io non ti voglio più.- aveva detto Kari, guardando freddamente Angewomon.
-Ma perché?- aveva chiesto l’altra, sconvolta
-Non ho più bisogno di te.- era stata la sua risposta
-Ma che cosa dici!- aveva esclamato Angewomon, disperata
-Mi hai sentito benissimo. Ormai ho capito che non posso più dipendere dagli altri. Sono cresciuta. È ora che cominci a proteggermi da sola. Quindi, possiamo risolvere la faccenda con le buone, o con le cattive…-
- Non dire così! Non capisco, credevo che fossimo amiche!- piagnucolò Angewomon, sconvolta e sull’orlo del pianto.
   
-Lo hai detto. Credevi. Io non più. Ormai ho capito che tu sei solo una guardiana. Non puoi essere mia amica. È stato bello finché è durato. Ma adesso basta. Allora, cosa decidi?- aveva chiesto, ovviamente riferendosi a come doveva andarsene. Quando la bionda tentò di risponderle, lei aggiunse – Ti consiglio di rifletterci bene, non vorrei essere costretta a farti del male. Mi dispiacerebbe molto.-
Queste parole, così fredde e così minacciose, fecero crollare del tutto Angewomon, che cadde in ginocchio scossa da singhiozzi. Aveva sofferto orribili torture e aveva dovuto servire un suo nemico, e adesso che finalmente sembrava che la sua vita avesse un senso, le succedeva questo. Non poteva essere vero. Non poteva accettarlo. Alzò gli occhi verso Kari, sperando che fosse solo uno scherzo. Magari si sarebbe messa a ridere, poi si sarebbero abbracciate e tutto sarebbe tornato a posto. Si convinse di questo e attese. Ma quello che avvenne dopo distrusse totalmente la sua flebile speranza.
-Devo dedurre che non vuoi andartene da sola? Mi spiace molto, ma mi ci stai costringendo tu.- detto questo, la ragazza si voltò guardando un punto non precisato davanti a se.
Angewomon non ebbe neanche il tempo di realizzare cosa stesse succedendo. Un dolore fortissimo la colse, e prima che potesse muoversi, qualcosa calò su di lei, immobilizzandola, completamente.
-Kari! Kari fammi uscire! Ti prego! Ti prego Kari!- da dentro tutto quel bianco, la povera Digimon non poteva far altro che gridare. Si dibatteva per cercare di liberarsi, ma invano. Da fuori si sentivano, attutite dal sacco in cui era stata chiusa, le voci degli altri – Dai, ci hai provato no? Lo sai com’è fatta.- Tai – Si, ma avrei voluto evitare di ricorrere a questo- -è un bene che TK non sia qui. Sono sicuro che ci sarebbe rimasto male- Matt – Già. Vorrei che ci fosse un’altra scelta, però, non c’è.- di nuovo Kari. – Chissà, forse le cose si aggiusteranno. Magari così andrà meglio. Soffrirà di meno- Izzy.

  
Angewomon non capiva di cosa stessero parlando. Sapeva solo che la sua Kari l’aveva fatta portare via, in un modo oltremodo umiliante, senza un’apparente motivazione valida. E non poté far altro che piangere, mentre veniva trascinata via, da quelli che credeva fossero suoi amici.
-Kari…- mormorò tristemente, prima di soccombere al torpore improvviso che l’aveva presa.


-Poi cos’è successo?- chiese Katrina, che aveva ascoltato il racconto della Digimon con incredulità sempre crescente – Quando mi sono svegliata ero al villaggio della rinascita. Non ho idea di quello che può aver spinto Kari a farmi questo, o gli altri a darle retta, ma mi sento ancora male al solo pensiero…- fece lei, con voce tremula, visibilmente scossa.
- Questa davvero non me la sarei mai aspettata. E dire che sembravate così in sintonia voi due- disse Chiara, facendo voltare di scatto le altre due – Ma come fai a…?- domandò Katrina, che non si spiegava come Chiara facesse ad aver sentito. Si accorse poi che anche gli altri le stavano ascoltando.

-Siamo allo stesso tavolo, quindi si sente tutto- puntualizzò Chiara – A proposito di questo…- cominciò una voce alle spalle di ragazzi.

-Gennai!- esclamarono in coro, alzandosi per salutarlo. Il vecchio fece cenno di sedersi poi disse – So che adesso non capite cosa significhi. Ma vi assicuro che c’è una spiegazione. Ma per il momento non posso dirvi nulla.- riferendosi a quello che era capitato ad Angewomon. – Vedo che andate abbastanza d’accordo- aggiunse compiaciuto – Cercate di non esagerare col cibo. Avete gradito il pranzo, vero?-
-Si. Era tutto squisito- disse Chiara, soddisfatta. Lady annuì, seguita da Wolfmon. Gli altri si profusero in ringraziamenti e complimenti vai. Rick si limitò ad un – Non era male- piatto.  Il vecchietto allora riferì ai ragazzi che avrebbero dormito da lui quella notte e che la mattina dopo sarebbero ripartiti. Si dissero tutti d’accordo, poi sparecchiarono la tavola e misero tutto in ordine. Fatto ciò andarono a sdraiarsi in un prato poco distante.


-Ragazzi, voi ancora non ci avete detto come siete arrivati a Digiworld, o mi sbaglio?- chiese Chiara, voltandosi verso Tim, Chris e Rick. Il secondo prese la parola:
-Stavamo facendo una ricerca sul computer, quando si è aperta una finestra che diceva “Consegna speciale”. Normalmente non apriamo certe cose, potrebbero contenere dei virus, ma visto che non se ne andava l’abbiamo aperta.-
-E ci siamo ritrovati a DigiWorld.- aggiunse Tim.
-E abbiamo conosciuto i nostri Digimon- disse Rick, piatto.
-Tu hai subito sperimentato sul tuo amico. Mentre Tim…- cominciò Chris, indicando il ragazzo che arrossì vistosamente
-è svenuto dalla paura?- intervenne Lady, sarcastica.
-Esattamente- confermò Chris
-Non c’erano dubbi- commentò Chiara.
-Io avrei una domanda- intervenne Kat. Gli altri si voltarono curiosi verso di lei – Voi avevate già i Digi-medaglioni?-
-No. Li abbiamo dovuti recuperare. Io sopra un albero piuttosto alto, Rick dentro una grotta e Tim, beh, lo sapete.- disse Chris.
-Io invece mi sono dovuta infilare nella bocca spalancata di un DarkTyrannomon- disse Chiara, che ancora tremava di disgusto al ricordo di quante volte aveva dovuto lavare il suo medaglione. E soprattutto al ricordo della sfuriata di Lady.
-Ovvio. Solo a te può succedere.- fece Kat, sarcastica. Poi scese un breve silenzio.


-Se domani fosse il vostro ultimo giorno di vita, che fareste?- Chiese Chris. Gli altri ci pensarono su. Era davvero una domanda difficile.
-Io credo che farei altri esperimenti su qualche Digimon. Una bella vivisezione, almeno mi tolgo o sfizio. Poi me ne andrei in giro con Mummymon, per ricordare com’è volare. Poi forse potrei anche passare un po’ di tempo con voi.- rispose Rick.
-Sono d’accordo- disse Mummymon.

-Io credo che finirei quel percorso difficilissimo con lo skate, farei prendere l’ennesimo colpo a Tim, e forse assisterei Rick nella vivisezione.-
-Ed io? Non t’importa di me?- piagnucolò Boarmon. Il ragazzo lo abbracciò per tirarlo su di morale – Ma dai, è ovvio che ti porterei con me.- l’altro parve sollevato dalla cosa.
-I-io credo che starei con i miei amici e con Leomon. Potrei anche finire di scrivere quel libro che ho lasciato in sospeso da un bel po’ di tempo. Magari raccoglierei dati sulla vivisezione di Rick.-
- Dovreste anche ricordarvi di dire “ti voglio bene” ai vostri genitori- propose Leomon. Gli altri si dissero d’accordo.


-Io sfotterei Chiara il più possibile, poi magari finirei il ritratto di famiglia ce ho cominciato un bel po’ di tempo fa, e passerei il resto del tempo con Angy.- disse Katrina.
- Forse dovresti evitare lo sfottimento, ma a parte questo non ho  nulla da dire, a parte che mi piacerebbe vederti dipingere- le rispose la bionda.

-Io credo che finirei di scrivere qualche storia lasciata in sospeso, e forse potrei anche dire a Lady tutte quelle cose che uno non dice mai perché crede di avere tempo dopo. Poi passerei a salutare i nonni, gli zii e tutti i parenti, ed il resto della giornata lo passerei magari facendo da spettatrice alla vivisezione di Rick. E mi farei dire da kat perché mi odia tanto-  la mora fece una linguaccia a Chiara, seguita da un’occhiata di rimprovero di Angewomon.

-Io credo che mi piacerebbe dire a Chiara quello che penso di lei. Poi credo che mi dedicherei all’ultima rissa con la biondina, e dopo mi piacerebbe mangiare una crema al limone con i biscotti.- l’ultima frase lasciò sorpresi i ragazzi. In risposta Lady disse – Beh? Che c’è? Non posso neanche mangiare dei dolci adesso?- i ragazzi si affrettarono a annuire, per calmare l’altra.

- Adesso ce l’ho io, una bella domanda.- disse Kat. – Qual è stata la prima cosa che avete fatto, una volta arrivati qui a DigiWorld?-
-Beh, per quanto riguarda me, ho subito abbracciato Boarmon. Ero troppo felice di avere un Digimon per pensare ad altro!- disse Chris, sorridendo, ripensando a quel momento.
-I-io sono svenuto.- ammise Tim, vergognandosi un po’
- Io ho cominciato a sperimentare su Mummymon- disse Rick, col suo solito tono flemme. Si poteva notare un accenno di eccitazione nel suo sguardo.
-Io invece ho cominciato a correre in giro, rischiando di farmi ammazzare da un Monochromon, fortuna che Angy mi ha presa!- fece Katrina  ridacchiando. La bionda scosse il capo, sconsolata.

-Io invece ho toccato un Kuwagamon.- disse Chiara, con voce rapita dal ricordo. Gli altri la fissarono a bocca aperta. – Stava venendo dritto verso di me, con le fauci spalancate, ed io ho allungato la mano, per toccarlo. Dovevo assolutamente assicurarmi che non fosse tutto un sogno.- fece una breve pausa – Ero convinta che mi avrebbe staccato la testa, ma, arrivato a pochi millimetri da me, si è fermato e si è lasciato accarezzare. Mentre lo toccavo, mi sembrava di sentire qualcosa dentro. Ho capito solo dopo che erano le sue emozioni- rivelò Chiara, al che gli altri rimasero scioccati. – Fa parte dei poteri che ciascuno di noi ha. Ognuno di noi ha dei poteri che influenzano determinati Digimon. O addirittura tutti i Digimon, senza alcuna distinzione.- gli altri erano concentrati su quello che Chiara aveva da dire. – Come si fa ad usarli?- chiese prontamente Kat. – Devi concentrarti su quello che senti quando usi il digi-medaglione. Una volta che avrai captato la strana energia che hai dentro, potrai usarla per farci molte cose. Ci vuole molta concentrazione, ma una volta fatto, diventerà istintivo.- così dicendo, Chiara diede una dimostrazione. Si concentrò su quello che provava quando faceva digi-evolvere Lady. Sentì l’energia che scorreva dentro di lei. Accanto ad essa, sentì l’energia di Lady. Si concentrò sulla sua, e bloccò l’altra. Poi la proiettò verso l’esterno. Dal suo petto scaturì una forte luce rossa, che prese la forma del simbolo dell’oscurità. Esso era a sua volta avvolto da un’aura nera. –Dai, provateci. Non è così difficile!- li incoraggiò Chiara.

Gli altri erano rimasti a bocca aperta, specialmente Kat. Non si aspettava ce Chiara sapesse fare una cosa del genere. Dopo un primo momento di stupore, i ragazzi cercarono di imitare la riccia.

-Si fa così, giusto?- chiese Chris, e subito dopo dal suo petto si sprigionò una forte luce arancione, contornata da un alone bianco. Chiara annui, approvando.

 Kat tentò d’imitarlo. Dopo un po’, anche dal suo petto si sprigionò una forte luce, bianca, circondata da un’aura color rosa. – Non ci posso credere!- disse, colpita dall’entità del suo stesso potere.

Rick si alzò calmo e  fece sprigionare il suo potere, la sua luce era d’un blu elettrico, circondato da un’aura nera. La cosa curiosa fu che lo fece con una tale naturalezza che spinse Chiara a domandargli – Lo avevi già fatto altre volte?- -No. È la prima.- fu la sua risposta.

L’ultimo a tentare fu Tim. Ci mise un bel po’, poi sembrò volersi arrendere – Non ci riesco…- mormorò sconsolato. Inconsapevolmente  voltò lo sguardo su LadyDevimon, e non appena i suoi occhi incrociarono quelli della Digimon, riprese coraggio e riuscì nell’intento. La sua luce era di color marrone, contornata di un arancione chiaro, tendente al giallo. – Pazzesco!- fu il suo commento.

-Bene. E adesso che si fa, cervellona?- chiese Kat, curiosa di sapere cosa poteva fare coi suoi poteri. Anche gli altri sembravano piuttosto curiosi. La strana luce era svanita, ma loro sentivano distintamente i loro poteri.


-Potete fare molte cose. La prima secondo me è cercare di stabilire un contatto col vostro Digimon. L’avete sentita la loro energia, giusto?- domandò la ragazza. Gli altri annuirono. – Bene. Concentratevi su di essa, allora. Una volta fatto questo, potrete arrivare a sentire le loro emozioni, vedere i loro ricordi e anche vedere le cose dal loro punto di vista. Potreste anche arrivare a sentirvi un tutt’uno con loro.-


Chiara osservò gli altri che mettevano in pratica ciò che gli aveva detto. Le loro espressioni mutarono in qualcosa di indescrivibile. Solo Rick sembrava impassibile. Anche i loro Digimon avevano cambiato espressione, sentendosi in comunione coi loro partner come mai prima.

-è davvero incredibile!- fece Katrina, il viso rapito ed estasiato da quello che sentiva.
-Una forza!- esultò Chris, ancora più allegro del normale.
-S-si! Mi sento benissimo!- disse Tim, suonando sconvolto da quello che sentiva.
- Niente male- fu il commento sibilino di Rick.

Chiara avvertì un certo nervosismo in Lady, in risposta alle parole dell’eccentrico ragazzo.
-Ok. Ma che altro si può fare?- chiese Kat,  avendo preso confidenza coi suoi poteri e volendo saperne di più.
-Beh, prima vi ho detto che i nostri poteri influiscono sugli altri Digimon, no?- i ragazzi annuirono. – Tutto quello che bisogna fare è concentrarsi sull’energia degli altri Digimon che sentite, ogni volta che vi concentrate sui vostri poteri. Adesso che siete consapevoli di averli, vi basterà concentrarvi sull’energia che avete sentito scorrervi dentro per poter poi sentire quelle degli altri Digimon e magari soffermarvi su di esse.-
- Tu l’hai mai fatto?- chiese Chris, sorridente volendo sapere che effetto faceva, sperando che non ci avesse ancora provato e quindi di poter essere il primo a farlo.
-No, non ancora. Però mi piacerebbe poter trasmettere le mie emozioni agli altri Digimon.-

- Possibilmente non quando ti deprimi- commentò Lady, ancora incredula da quello che aveva sentito. Questo suscitò l’ilarità generale. –Grazie mille, ha parlato Miss Ottimismo!- fu la risposta di Chiara, cosa che fece irritare la sua Digimon. –Si possono fare un mucchio di altre cose coi nostri poteri. Ad esempio possiamo usare la nostra energia per attaccare i nemici e difenderci, se la situazione lo richiede.-
-In che modo?- chiese Tim, sperando che potendo utilizzare i suoi poteri in quel modo avrebbe potuto superare la sua paura.

-Devi concentrarti sul tuo potere, poi proiettarlo verso l’esterno, magari come una fiamma…- disse Chiara, facendo apparire una piccola fiammella oscura, sul palmo della sua mano. Ci fu un coro di –Ohhh!- e –Uuuhh!- provenienti dal gruppo.- O un raggio.- e così dicendo ne formò uno, che scagliò contro un albero. Questo venne bruciato e si sollevò un filo di fumo nel punto in cui era stato colpito. – o come uno scudo.- e così dicendo formò un campo di forza intorno a se. –Inoltre si può trasferire la propria energia ai Digimon sui quali il proprio potere ha influenza. O anche su tutti gli altri, ma i risultati possono cambiare.-
-Quindi dipende tutto dalla volontà e dall’immaginazione, giusto?- chiese Kat, rimasta scioccata dalla dimostrazione. –Esatto.- confermò Chiara. – Però bisogna sempre allenarsi, o si perderà il controllo.- gli altri annuirono, convinti. –è necessario che impariate ad utilizzare i vostri poteri al meglio, il prima possibile. Sono certa che ci serviranno, in un prossimo futuro.- dichiarò Chiara seriamente.

-Ottimo discorso.- disse Gennai, apparso alle loro spalle all’improvviso.- Ricordate che il nemico può colpire in qualunque momento, quindi è meglio essere preparati.- i ragazzi annuirono rispettosamente. Poi decisero di trascorrere il resto della giornata allenandosi nell’uso dei loro poteri.

Scese la sera. I ragazzi si prepararono per andare a letto, dopo aver mangiato. I ragazzi dormivano in una stanza, le ragazze in un’altra. – Se per te va bene, domani posso provare a far uscire Vegiemon dal computer. Ok?- stava dicendo Chiara a Floramon. – Certo! Non vedo l’ora!- la piccola pianta ne sembrava entusiasta. Chiara poteva sentirlo. Dopo queste parole la Digimon andò ad accoccolarsi vicino a Kat e Angewomon.  Wolfmon era di guardia fuori, mentre Lady era immobile vicino al letto di Chiara. – Che ti prende?- sussurrò, per non svegliare le altre tre, che dormivano già profondamene.

Kat e Angewomon avevano parlato di quello che era successo alla bionda e la mora aveva promesso che non l’avrebbe cacciata senza alcun motivo. Erano rimaste male sapendo che c’era lo zampino di Gennai, ma non avevano fatto domande.

Mentre era ancora intenta a riflettere sugli avvenimenti della giornata  ad un certo punto Chiara sentì qualcosa poggiarsi vicino a lei. Si voltò di scatto e si trovò faccia a faccia con Lady, che la guardava maliziosamente. La ragazza pensò che volesse provarci, poi però Lady le si strinse più vicino e le diede un veloce bacio sulla fronte. –Buonanotte, Chiara- disse, poi appoggiò la testa al cuscino, l’abbracciò e si addormentò sorridendo. Chiara rimase per qualche secondo confusa a grattarsi i capelli. Poi però sorrise e si sdraiò vicino a Lady. Si addormentarono così, strette l’una all’altra, mentre la notte trascorreva silenziosa.

Nell’altra stanza i ragazzi discutevano animatamente su quello che era successo quel giorno.
-Vi rendete conto? È una cosa assolutamente strepitosa!- disse Chris, al colmo dell’entusiasmo
-S-si, ma potrebbe essere molto pericolosa!- ribatté prontamente Tim, ancora un po’ insicuro.
- è senz’altro molto interessante. Ma dobbiamo fare attenzione- fu il commento di Rick.
-Già. ma almeno adesso sappiamo di poter aiutare concretamente i nostri Digimon!- riprese Chris
- Non ce n’è bisogno!- disse Boarmon, un po’ stranito dalla faccenda.
-Non è che non ci fidiamo di voi, è che vogliamo essere attivi in battaglia!- insistette il ragazzo – Non è giusto che voi dobbiate combattere mentre noi stiamo lì a guardare!- a quelle parole i Digimon parvero comprendere.
-D-dobbiamo ringraziare Chiara per questo!- aggiunse Tim – se non fosse stato per lei, a quest’ora ancora non sapremmo neanche di avere questi poteri!-
- Già. E suppongo che tu debba ringraziare LadyDevimon, visto che lei ti ha convinto ad essere più coraggioso…- iniziò per poi insinuare maliziosamente –Non sarà che ti piace?- lo disse con tono scherzoso, ma nessuno dei presenti si accorse del luccichio di rabbia che per un momento attraversò gli occhi di Rick.
-N-non dire sciocchezze! N-non mi piace in quel senso! Mi sta simpatica, si ma non c’è altro!- protestò caparbamente il ragazzo.
-Ooh. Pardon! Non volevo offenderti! – si scusò Chris, alzando le braccia come gesto di scuse
-Finalmente stai tirando fuori le unghie! Così mi piaci, ragazzo!- si complimentò Leomon, sorridendo orgoglioso. Tim arrossì.
-Buonanotte- proferì Rick, per poi chiudere gli occhi e cominciare a russare. Gli altri si sorrisero rassegnati. Oramai erano abituati alle stranezze del loro amico, ed erano proprio questi suoi atteggiamenti strampalati a renderlo interessante. Rick era unico. Non c’era altro da dire. Si augurarono la buona notte e si addormentarono profondamente.


Nessuno si accorse che nell’ombra, due occhi demoniaci erano fissi su di loro. – Ci siamo. Domani farò la mia mossa- disse PigDemon, già pregustando l’agognata vittoria. Si crogiolò al pensiero degli altri che si complimentavano con lui per la sua vittoria. Già immaginava di tornare alla fortezza con i ragazzi in catene, seguiti dai loro Digimon. Poteva  già vedere le facce dei suoi persecutori che si scusavano per tutte le prese in giro e per averlo sempre escluso. E poteva già immaginare la faccia estasiata della sua Luna. E soprattutto il lauto banchetto che sarebbe seguito. Se tutto fosse andato bene il giorno dopo avrebbe avuto il rispetto, la gloria e la consapevolezza di avere aiutato Luna a portarsi più vicina al suo obbiettivo. La sua signore era stata chiara: se possibile, evitare spargimenti di sangue, ma se necessario… il demone maiale aveva osservato quei ragazzi per tutto il giorno. Non sembravano male, dopotutto, ma erano d’ostacolo alla missione.


 Si era domandato più e più volte perché la sua signora volesse a tutti i costi parlare con quella Chiara. sapeva che in fondo Luna era magnanima e gentile con tutti, aveva il cuore tenero, quindi forse voleva cercare di spiegare loro le motivazioni che la spingevano a fare quello che stava facendo. A lui quella Chiara suscitava emozioni contrastanti. Sentiva che era buona e comprensiva, ma anche molto testarda e convinta, proprio come Luna. Ma allo stesso tempo, era anche in contrasto con loro ed era quindi molto pericolosa. Lui comunque voleva solo portare a termine la sua missione. Il resto non aveva importanza. Rimase nascosto in attesa dell’alba, la sua eccitazione aumentava di secondo in secondo.
 
-Buongiorno a tutti, ragazzi. Dormito bene?- pronunciò calmo Gennai, una volta che i ragazzi e i loro Digimon si presentarono per la colazione. –Si. Magnificamente.- rispose Chiara, prendendo la parola per tutti. –Bene. Siete pronti a ripartire, dunque?- chiese il saggio – Prima vorrei estrarre Vegiemon dal portatile, se per te non è un problema.- disse la riccia. L’altro annui e Chiara si mise al lavoro.
-Vegiemon!- urlò euforica Floramon, saltandogli addosso e quasi stritolandolo dalla contentezza. L’altro all’inizio apparve sorpreso dalla cosa, ma poi le restituì l’abbraccio. – Mi sei mancato!- disse Floramon, con voce incrinata dal pianto. L’altro non riuscì a trattenere le lacrime – Anche tu.- rispose felice di riabbracciarla.

La scena venne osservata da tutti, un po’ con diffidenza un po’ con gioia. Lady faceva i versacci, fingendosi disgustata, ma Chiara poteva sentire che era contenta per loro. Kat era commossa, così come Angewomon. I ragazzi erano contenti, Tim forse un po’ timoroso, mentre Rick era indifferente, e Mummymon condivideva la commozione.

Vegiemon si staccò da Floramon e andò a parlare con Chiara. – Sentite io… non so come scusarmi con voi, per quello che ho fatto. Ho riflettuto molto su quello che stavo facendo, e ho capito che non stavo facendo la cosa giusta. Per me è più importante stare con Floramon, piuttosto che fare quello che mi ha ordinato Luna. Quindi magari potrei venire con voi! Così potrei stare vicino a Floramon ed aiutarvi! Io conosco molte cose di quella tipa, e mi farebbe piacere aiutarvi, per farmi perdonare!- le parole del Digimon suscitarono dubbio. Chiara si concentrò sulla sua energia. Essendo un tipo Virus, era uno di quei Digimon sui quali aveva maggiore influenza. Sentì che diceva la verità. – Bene. Se gli altri sono d’accordo, per me puoi restare.- disse – Sei certa, che dica la verità?- domandò Kat, incerta. – Si. L’ho sentito chiaramente.- -Ok, allora va bene!- approvò. – Strano che tu mi dia ragione!- disse Chiara – Non ti ci abituare!- rispose l’altra. Le loro Digimon rotearono gli occhi simultaneamente. – Non cambieranno mai- dissero all’unisono, per poi bloccarsi e fissarsi negli occhi. –Queste due che vanno d’accordo su qualcosa? Non c’è che dire, l’Apocalisse si avvicina!- commentò Chiara – Spero proprio di no!- disse Kat. – Non dirmi che ti sta a cuore il destino del pianeta?- fece Chiara scettica. – Ma no! È che fra un mese iniziano i saldi! E ho visto un paio di scarpe che devo assolutamente comprare!- i ragazzi risero, Chiara sospirò rassegnata e Lady quasi si piegò in due dalle risate. Wolfmon era scioccato mentre Angewomon disse indignata – Non ti smentisci mai.- - I saldi sono un ottimo modo per fare soldi in poco tempo!- fu il commento compiaciuto di Vegiemon. Gli altri lo fissarono increduli. – Ma il miglior affare della mia vita è stato incontrati!- proseguì lui, facendo arrossire Floramon, ignorando completamente gli altri. Kat allora disse, con tono sdolcinato – Oh, com’è romantico!- Chiara tossichiò, leggermente schifata, Lady le diede una pacca sulla spalla, con comprensione, i ragazzi si riunirono – Attenti, allontaniamoci! È un mostro!- fece Chris, con fare teatralmente drammatico, mentre i loro Digimon ridacchiarono sotto i baffi.

Pochi secondi dopo, la terra prese a tremare violentemente. I ragazzi presero a guardarsi intono freneticamente. – Che diavolo succede?!- sbottò Chiara, indispettita dal fatto di non essersi accorta di nulla. – Il terremoto! Aiuto!- gridò Kat in preda al panico. –State attenti! La terra si sta aprendo!- fece Chris allarmato. Tim era terrorizzato, e Leomon cercava di calmarlo. Rick era indifferente, mentre Mummymon correva di qua e di là come una trottola impazzita. Boarmon si era avvicinato a Chris, cercando di tenerlo fermo. Kat era impallidita e stava vicina ad Angewomon, che la teneva stretta. Lady cercava di mantenere l’equilibrio, aiutata da Chiara e Wolfmon. Vegiemon era abbracciato ad una spaventatissima Floramon, che lo stringeva forte.
Una profonda voragine si aprì sotto i piedi dei ragazzi, che si spostarono appena in tempo ai lati della stessa. La terra smise di tremare ed i ragazzi fissarono il profondo crepaccio, confusi.
Chiara era vicina al bordo del crepaccio, ed osservava on attenzione. Non sapeva cosa fosse ma non era certo una cosa naturale. –Forse è un attacco nemico.- pensò. Ma non poté comunicarlo agli altri, poiché qualcosa la spinse all’interno del baratro.

Gli altri la videro cadere, ma non capirono cosa fosse accaduto. –Chiara!- Lady scattò in avanti, cercando di afferrarla, cosa che si rivelò inutile.
 Mentre gli altri erano distratti, qualcosa spinse Tim all’interno del crepaccio. Il poverino non se ne accorse neanche. –Oh, no!- sbraitò Leomon, non riuscendo ad afferrarlo.
 –Stanno cercando di dividerci!- fece Chris. – Cerchiamo di stare vicini!- suggerì Kat. – Maledizione! Se solo Chiara fosse qui…- aggiunse, arrabbiata. Ad un certo punto, Chris urlò. Gli altri si voltarono di scatto, ma del ragazzo non c’era più traccia. –No, Chris!- urlò Boarmon.

-Siamo rimasti solo in due…- costatò Kat, sconsolata. Fissava l’abisso nero, spaventata. Intanto Lady, Wolfmon, Leomon e Boarmon stavano chiamando a gran voce i ragazzi, sperando che gli rispondessero. – Ma perché non rispondono?- sbottò Lady, suonando preoccupata come non l’avevano mai sentita. – Forse non possono.- suggerì Leomon – Speriamo che siano ancora vivi!- aggiunse Boarmon, aumentando la preoccupazione degli altri, che ripresero a chiamare con maggior forza.

 Di tutti, Lady sembrava essere quella più preoccupata. Non voleva pensare che Chiara potesse essere morta. Non avrebbe potuto sopportare la sua mancanza. Il pensiero di perderla la terrorizzava, e la cosa la sorprese perché non avrebbe mai pensato che si sarebbe mai affezionata a qualcuno in quella maniera. Il pensiero che non avrebbe più potuto averla con se le lasciava un tale senso di angoscia e freddo addosso da lasciarla quasi senza fiato. Si sentiva schiacciare da un macigno, enorme e cercava disperatamente di non pensarci. Wolfmon era nella sua stessa situazione. Ma anche gli altri non erano da meno.

Ad un certo punto, Rick si avvicinò al crepaccio e disse –Io vado- -Ma sei matto!?- urlò Kat, cercando di fermarlo. – No, aspetta, Rick! Non andare!- lo supplicò Mummymon, terrorizzato. Ma ormai era troppo tardi. Anche lui scomparve, inghiottito dal buio.

-No! Ragazzi!- gridò Kat, chiamandoli a gran voce. Subito dopo, anche lei cadde nel vuoto. Angewomon fece di tutto per fermarla, ma non appena sembrò essere riuscita ad afferrarla una misteriosa forza la respinse, facendola cadere a terra. E l’angelo non poté far altro che guardare impotente la sua partner sparire nell’ombra.
 
-Chiara! Chiara! Rispondi! Chiara!- gridò Lady, in preda al panico. Non ottenne alcuna risposta. Allora cadde in ginocchio, con un’espressione di puro terrore in viso. –No! No! NOOOOOOOOO!- urlò, sbattendo i pugni a terra con tutta la forza che riuscì a trovare. Poi  rimase lì, accasciata a terra, incapace di risollevarsi. Wolfmon accanto a lei, ululò disperato.

Angewomon era sconvolta. Non sapeva che cosa fare. Era stata avvolta da un’intensa ondata di gelo, quando Katrina era finita nel vuoto. Calde lacrime le rigarono il volto, e ance lei cadde in ginocchio, disperata.
Mummymon non sapeva che fare. Il suo amico era scomparso e lui non aveva potuto fare nulla per aiutarlo. Forse non l’avrebbe più rivisto. A quel punto si fece vicino a Boarmon, che era paralizzato dallo schok, e a Leomon, che inevitabilmente era infuriato con se stesso. Si strinsero intorno a Lady e Angewomon, per un po’.

-F-forse… forse sono ancora vivi- mormorò incerta Lady, cercando di calmarsi. A quelle parole, gli occhi di tutti si accesero di speranza.- Hai ragione- asserì Angewomnon, offrendole una mano, perché si rialzasse da terra.

Uno strano movimento, proveniente dal crepaccio, attirò la loro attenzione. Si voltarono tutti verso di esso. Fu un attimo. Degli strani fili di una sostanza nera uscirono a velocità pazzesca da esso, simili a serpenti, ed andarono ad avvinghiarsi su di loro. I Digimon cercarono con ogni mezzo di contrastarli, ma fu tutto inutile. E così, urlando e dibattendosi , furono trascinati nel nero abisso.


Floramon e Vegiemon, rimasti paralizzati dal terrore, non poterono far altro che assistere impotenti alla scomparsa dei ragazzi e dei Digimon. Quando anche l’ultimo di essi fu scomparso, la terra si richiuse su di loro e tornò intatta. Niente avrebbe potuto far sospettare che fosse avvenuto qualcosa, pochi secondi prima.
 
-Uuhhmmm…- mugolò Chiara, mentre riprendeva conoscenza. I suoi ricordi erano confusi e sfocati. Poi tutto prese forma, e si svegliò. –Lady!- fu la prima cosa che disse, rialzandosi. Guardandosi intorno, si rese conto di non essere più vicino all’abitazione di Gennai. Si trovava in un’ambiente cavernoso, sottoterra.

Cercò con lo sguardo i ragazzi e i Digimon, ma non li trovò. Si guardò intorno ancora una volta, poi si accorse di Angewomon. La bionda era stesa a terra, ancora svenuta. Chiara si precipitò da lei, sollevandola leggermente e scuotendola, cercando di svegliarla. –Angewomon! Rispondi! Andiamo!- fece, e dopo poco la bionda sembrò riprendersi. – K-Katrina…-sussurrò. Poi si riprese del tutto. Scattò in piedi, facendo quasi cadere a terra Chiara. La prese per le braccia e le chiese in tono concitato – Chiara, stai bene? Dov’è Katrina? Dove sono gli altri?- - Non so dove siano gli altri. Mi sono svegliata qui e ho visto te, ma degli altri non so nulla.- disse la ragazza – Come avete fatto ad arrivare qui?- chiese poi ricordando che quando lei era stata spinta dentro la buca, loro erano ancora fuori. – Siamo stati attaccati da dei fili di energia oscura, che ci hanno trascinati qui, dopo che siete spariti.- spiegò la bionda. –Ok. Ma dov’è qui?- disse a quel punto Chiara. –Non so. Comunque dobbiamo trovare gli altri- disse Angewomon
-Assolutamente. Da soli siamo bersagli facili. Specialmente se siamo con i Digimon degli altri.- disse Chiara – Non te la sei presa vero?- domandò rivolta all’altra – No, figurati. So cosa intendi.- poi le due si misero alla ricerca di un’uscita. Chiara notò l’imboccatura di un tunnel, che rima non c’era. Decisero quindi di andare in quella direzione.
 
Da un’altra parte di quel posto, anche lady si era svegliata. Guardandosi intorno si accorse di essere sola. Dopo aver chiamato un paio di volte Chiara, si era accorta della presenza di Katrina. L’idea di essere rimasta sola con la rivale di Chiara non l’allettava ma forse lei sapeva che fine avessero fatto gli altri. Quando la ragazza si svegliò, saltò via terrorizzata e le disse, in tono supplichevole – s-senti, facciamo così…io sto zitta e buona e tu mi proteggi, se succede qualcosa, d’accordo?- quella non poté far altro che accettare. Sarebbe stata disposta persino a rinunciare alla sua rivalità con la biondina, pur di riavere Chiara. E così avevano preso a camminare cercando di trovare gli altri. E soprattutto sperando di non fare brutti incontri. Era chiaro che quello era un piano architettato dai loro nemici. Separarli in quel modo avrebbe dato loro campo libero per distruggerli.


-Certo che vestita in quel modo sei veramente fuori moda…- fece Kat in tono sarcastico. Lady si bloccò.
-Scusa, come hai detto?- fece in tono sinistro.
-Ma si. Per non parlare di quegli artigli. Ma non ti sembra il caso di spuntarli un po’?- proseguì l’altra, del tutto ignara della reazione di Lady.
-E quei denti! Santo cielo! Farebbero concorrenza a quelli di un vampiro! Dovresti farteli sistemare!- a quel punto Lady stava per esplodere. Ma come si permetteva quella…quella… dalla rabbia non riusciva neanche ad insultarla come si deve.
-Hai mai  pensato di cambiare colore? Io ti vedrei bene vestita di rosa!- disse poi Kat. – E dovresti anche dare una sistematina a quelle sporgenze mosce che hai dietro la schiena…- continuò.
Lady si bloccò del tutto. –Beh, che ti prende, adesso? Qualcosa non va?- chiese la mora innocentemente. Lady si voltò meccanicamente verso l’altra, una maschera di pura cattiveria sul volto. –Qualcosa non va?- fece di rimando –Dunque, vediamo… hai insultato il mio modo di vestire…hai ridicolizzato i miei artigli e i miei denti… ti sei permessa di consigliarmi di vestire di rosa… e hai osato INSULTARE le mie ali… a parte questo va tutto a meraviglia! Come ti è venuto in mente che ci potesse essere qualcosa che non va?- Kat era sbiancata di colpo. Non sapeva proprio che fare –Stavolta l’ho fatta grossa.- si disse, maledicendosi. -Angewomon me lo dice sempre di tenere a freno la lingua- pensò sconsolata. – Mi dispiace?- disse con tono incerto. L’altra le si avvicinò fino a che non furono abbastanza vicine da quasi sfiorarsi. Kat si sentiva svenire. –Adesso capisco, perché Chiara ti detesta tanto!- disse la Dark Lady demoniaca, poi ai allontanò. Kat sospirò scioccata ma lieta di essersela cavata.
-Non voglio più sentire  una sola parola su di me, fin quando non raggiungiamo gli altri. Intesi?- le disse Lady, riprendendo la marcia. Quella si affrettò ad annuire e la seguì.
 
-Sei sicuro che stiamo andando nella direzione giusta?- chiese Chris a Leomon. Si erano svegliati insieme, qualche tempo prima, in quella strana grotta, che sembrava non finire mai. – Si. Non ho dubbi. L’odore della paura di Tim è inconfondibile.-
-Bene. Spero che ne usciremo presto. Questo posto mi mette ansia.- confessò il ragazzo, guardandosi intorno con circospezione.
-Spero solo che Tim stia bene-. Aggiunse Leomon.
-Vedrai che è tutto a posto. Il vecchio Tim sa sempre come nascondersi, in caso di bisogno.- ridacchiò Chris. Leomon non poté far altro che dargli ragione. Il suo ottimismo era contagioso. E forse era la cosa migliore, in quel momento. –Se scopro chi è stato, gli faccio un occhio nero.- promise risoluto.
-Già. E io gli spezzo le gambe.- aggiunse Chris. – Che poi sarebbe sempre poco.- disse sibillino.
-Perché?- s’informò Leomon
-Pensa se finisse in mano a Rick!- disse Chris. A quel pensiero Leomon rabbrividì. –Decisamente sarebbe meglio che finisse in mano a noi. Credo che neanche LadyDevimon  sarebbe capace di tanto…- Chrsi annuì. poi cominciò a correre. – Aspetta, Chris, dove corri?-
-Dai, muoviti, lumacone! Perfino un Numemon corre più veloce di te!- lo sfidò Chris. A quel punto l’altro gli corse dietro, agilmente. Una bella sfida lo avrebbe aiutato a distendere i nervi.
 
  -Tu non parli molto, vero?- stava chiedendo Boarmon a Rick. Era da un po’ che camminavano e quel silenzio stava cominciando ad innervosire il Digmon. –No. Di solito è Chris il chiacchierone. Io preferisco pensare in silenzio.- disse.  Era la prima volta che si dilungava così tanto. –Senti, so che non ti piace molto farlo, ma potresti per favore parlare un po’ con me? Questo silenzio m’inquieta molto- confesso il cinghiale, un po’ imbarazzato.
-D’accordo.- disse Rick – Tu e Chris sembrate molto affiatati.-
-Si. È veramente il migliore!- disse allegro Boarmon. – Mi ha detto he scrivi poesie bizzarre. Ti andrebbe di dirmene qualcuna? Sai, è che sono curioso di sapere di più sugli esseri umani!- disse lui speranzoso.
-Te le dico se prometti di mantenere il segreto. Mi piacerebbe recitarle davanti a tutti, capisci?-
-Certo!- disse lui, entusiasta. E così Rick prese a recitare le sue poesie. Boarmon decise di portare in groppa il ragazzo per fare prima.
 
-S-stammi vicino, ok? H-ho p-paura!- balbettò Tim, aggrappato a Mummymon, che era intento a cercare di capire da che parte dovessero andare. Ad un tratto scorse un’ombra, terribilmente somigliante a…- Arukenimon!- gridò, rincorrendola.
-A-Aspettami! Ed ora chi mi protegge?- gridò terrorizzato Tim, gettandosi all’inseguimento della mummia con una velocità invidiabile.
 
-Senti, Chiara…-  disse Angewomon, mentre la ragazza camminava guardandosi attorno, sperando di scorgere i suoi amici da qualche parte. –Si, dimmi…- disse poi. – Ho sentito dire parecchie cose su di te…- cominciò Angewomon
-Se è per la storia dell’affogamento posso spiegarti tutto…!- disse Chiara, temendo il peggio. L’altra la squadrò in maniera strana, poi disse – Non mi dirai che tu c’entri qualcosa, vero?- sul volto di Chiara si dipinse un’espressione colpevole, e l’altra le disse – Vabbè, lasciamo stare. In realtà volevo dirti che so che te ne vai in giro a fare buone azioni. Quindi mi stavo chiedendo se…-
-Se cosa?- domandò Chiara, un po’ più tranquilla.
-Se non ti piacerebbe…avere me come Partner…- quest’affermazione lasciò spiazzata Chiara che non sapeva come risponderle. Non le era mai passato neanche per l’anticamera del cervello un pensiero simile. –In fondo se quello che si dice in giro è vero, sarebbe più logico che tu avessi un Digimon angelico come partner, no?- proseguì l’altra sperando di convincerla.
-Mi sta benissimo Lady, comunque grazie per l’offerta.- rispose Chiara.
- Ma perché? Insomma, è una piantagrane, no?- insistette l’altra
- Ne sei sicura?- chiese Chiara, cosa che lasciò interdetta la bionda. – Quanto la conosci in realtà?- le chiese poi lei, e l’altra non seppe che cosa risponderle. –Per esempio…- iniziò l’altra – Sai qual è il suo colore preferito? Sai quali sono le cose che la irritano? O quelle che le piacciono? Sai perché le piace spaventare gli altri Digimon? Sai se davvero le piace fare cattiverie? O sai se le piace davvero stare lontana da tutti? Sai cosa le piace mangiare, o in che posizione preferisce dormire? Sai se preferisce una certa ora del giorno o della notte? E sai il perché di questo? Sai se è sempre così acida o se magari lo è solo a volte? Sai forse come le piace sistemare le sue cose? Ti sei mai chiesta che cosa fa quando non combatte contro di te, e non le va di spaventare nessuno? Lo hai mai fatto?-
L’altra era rimasta a bocca aperta. Non si era mia fatta tutte quelle domande in effetti. Si era accontentata di sapere che LadyDevimon ce l’aveva con lei ed era malvagia. Ma non si era mai chiesta il perché. – Hai ragione. Io non l’ho mai fatto.- ammise. – Ma , sai, non mi era sembrato importante, fino ad oggi. E comunque tu sei così dolce e buona…-
-Tutti quanti hanno un lato oscuro…- rispose Chiara.
-Bah, d’accordo allora. Sapevo che sarebbe finita così. ma dovevo provarci.- disse scherzosamente l’altra.

-Aiuto!- si sentì un  grido da davanti a loro. Corsero in quella direzione e quello che videro le lasciò interdette.

Davanti a loro stava un Angemon, intento a cercare di colpire un Gigimon, che piangeva disperato. – Smettila! Ormai il tuo destino è segnato!- pronunciò Angemon con voce profonda e tono duro.
-Ma che cosa è successo?- s’intromise Chiara. L’altro allora gli disse- Questo Gigimon ha fatto amicizia con un Devimon! Ormai è contaminato! L’unica cosa da fare per salvarlo è ucciderlo!-
-E perché pensi questo?- chiese Chiara.
-Perché Devimon è malvagio, e ha sicuramente portato qusto cucciolo sulla via del male!-
-E tu come puoi esserne così sicuro? C’eri quando Devimon lo ha fatto? Lo hai visto coi tuoi occhi?- insistette la riccia. –No. Non ce n’è bisogno. Devimon è malvagio. Punto e basta.- disse Angemon
-  Ne sei davvero convinto? E quanto sai di lui?- chiese nuovamente Chiara, riprendendo le parole dette ad Angewomon qualche istante prima.
-So che usa poteri oscuri. Quindi è malvagio. Ciò è sufficiente, per me.- disse Angemon, la cui superficialità fece infuriare Chiara. angewomon la comprese. Anche ei era caduta in quell’errore.
-E sai anche perché lo fa?- chiese Chiara, volendo dare un’altra chance all’altro. – Non ha importanza. È male e deve essere fermato.- a queste parole, chiara esplose. – Tu non vuoi capire, allora? Bene. Anch’io uso poteri oscuri. Quindi per te sono malvagia?-
-Non so. Voi umani siete indecifrabili- rispose Angemon.
-E non potrebbe essere lo stesso anche per Devimon, ad esempio?-
-No. Non credo. Lui non ha più un cuore.- disse l’altro.
- Ho capito. Con te è inutile discutere.- disse Chiara. Poi utilizzò i suoi poteri. L’altro si era voltato e stava per colpire Gigimon, ma Angewomon glielo impedì. –Fermo!- gli disse – Anche tu cerchi di fermarmi? Devi essere stata contaminata! Bene, dovrò purificare anche te allora!- disse l’altro.
Chiara a quel punto indirizzò un fascio di energia contro l’altro. Lui reagì cercando di contrastarla, ma lei fece in modo da convertire la sua luce in altra energia che poi fece penetrare nel suo corpo, in modo che lo convertisse in Devimon. – Angemon, per la tua superficialità, stavi per uccidere un Gigimon colpevole solo di aver parlato con un Devimon! Per questo, l’unica cosa che posso fare per te, è farti capire esattamente cosa vuol dire essere un Devimon!- l’altro tentò di ribellarsi, ma non ci riuscì. – Rimarrai così per un mese. Passato tale periodo, verrò a cercarti e se lo vorrai, ti farò ritornare com’eri prima, ma solo dopo che mi sarò assicurata che tu abbia capito!-  l’altro, oramai completamente trasformato, annui, per poi allontanarsi, con aria confusa.


-Chiara! ma come hai potuto!- le disse Angewomon, con tono sconcertato.
-Avrei preferito evitare ma… hai visto anche tu che razza di testone era, no? Voleva “purificare” anche te, del resto. O sbaglio?-  la bionda sembrò rifletterci. Era vero, ma ancora non riusciva ad accettarlo. –Senti, non ti chiedo di darmi ragione. Vorrei solo che tu capissi. Pensi di poterlo fare?-l’altra annui. Era ancora un po’ risentita, ma in fondo si era resa conto che anche lei era stata troppo superficiale. Così volle dare a Chiara il beneficio del dubbio.

-E adesso io che faccio?- disse Gigimon, un po’ pensieroso, attirando l’attenzione delle due. Chiara si avvicinò al piccolo e gli disse – Dimmi, Gigimon, tu sai come si esce da qui?- -Io no, ma Devi-fratellone si.- disse il piccolo. –Fratellone?- Chiara sollevò un sopracciglio, sorpresa. Anche l’altra era rimasta scioccata. –E dov’è il tuo fratellone?- domandò Chiara, al che il piccolo rispose –Non lo so. Era andato a cercare del cibo, poi è arrivato l’angelo cattivo.- Chiara accarezzò il piccolo per calmarlo. –Come facciamo a trovarlo?- domandò Angewomon.
-Cercherò di sentire la sua presenza.- disse Chiara. poi si concentrò, e, una volta localizzato disse –Eccolo. L’ho trovato.-
-Dov’è?- chiese Gigimon. – Da quella parte- rispose Chiara, indicando il Nord. Allora Angewomon prese Gigimon in bracci e disse –Io lo accompagno, tu resta qui.- - No, è una pessima idea. Non dobbiamo separarci. Se lo facessimo, diventeremmo bersagli facili.- protestò Chiara. l’altra allora le disse – Quindi cosa suggerisci di fare?- -Ci penserò io. Stabilirò un contatto con lui, e lo farò venire da noi.- l’altra annui.
Chiara si mise all’opera. Si concentrò sull’energia emanata dal Devimon ed entrò in contatto con lui. L’altro avvertì la sua presenza e una volta compreso chi fosse, si lasciò guidare da lei. Poco dopo arrivò nel punto in cui si trovavano. Stava per raggiungerli, quando qualcosalo bloccò. Fece per girarsi, ma venne colpito violentemente.

Chiara si accorse di quello che era successo. –Fa attenzione, Angewomon!- sussurrò allarmata in direzione dell’altra. –Che succede?- chiese lei. – Sta arrivando.- -Chi?- -Che succede? Dov’è Devi-fratellone?- chiese preoccupato Gigimon.  


-Lui in questo momento è un po’…bloccato…ma non temere, piccolino, adesso ci sono io!- fece una voce gutturale con tono falsamente dolce. Subito dopo seguì una risata terminante in un grugnito.
-Chi sei tu?- scattò Chiara, parandosi di fronte ad Angewomon e Gigimon. Se le cose si fossero messe male, avrebbe cercato di farli scappare.
-Io sono un emissario di Lady Luna…- riprese la voce –E sono qui per te, Chiara- aggiunse. La ragazza allora gli disse –Come sai il mio nome?- un po’ sorpresa che i loro nemici sapessero già così tanto.
-Luna? Se non sbaglio è la ragazza di cui parlava Floramon!- disse la bionda, stringendo forte a se il piccolo.
-Devi chiamarla LADY Luna, insolente!- sbraitò la voce, per poi indirizzare un colpo contro di lei. Chiara cercò di fermarlo, ma non riuscì ad evitare che venisse colpita di striscio. Gigimon scoppiò a piangere, terrorizzato. –Tutto bene?- chiese Chiara, rivolta alla bionda. –Si, solo un graffio!- disse lei, per poi cercare di calmare Gigimon.
La riccia rivolse nuovamente la sua attenzione al nemico. –Fatti vedere! Non è educato parlarsi senza guardarsi in faccia! E poi, tu sai il mio nome, ma io ancora non so il tuo. Puoi dirmelo, o la tua Lady ti ha proibito di farlo?-

-Oh, che sbadato! Ma dove sono finite le mie buone maniere? Oh, aspetta… io non ce le ho!- dopo questo rise sguaiatamente. –Comunque se proprio ci tieni, mi mostrerò.- detto questo finalmente l’intruso si mostro alla ragazza ed ai due Digimon. – Aspetta… tu sei quello di ieri, se non mi sbaglio.- disse Chiara, riconoscendolo.
-Il mio nome è PigDemon, faccio parte dell’esercito di Lady Luna. Il mio compito è impedirvi di ostacolare il suo progetto, e soprattutto, portarti al suo cospetto!- disse il Demone-Maiale, con tutto l’orgoglio che poté, gonfiando il petto e assumendo un’aria  distinta, o comunque quello era l’intento.
-PigDemon, dici? Ammesso che io voglia venire con te, per quale motivo la tua Lady vuole parlarmi?-
-Questo non lo so. So soltanto che devo portare a termine la mia missione! Dunque , mi seguirai con le buone, o dovrò usare le cattive?- disse lui, assumendo un’aria sinistra, alludendo a qualcosa che sembrava sfuggire alla sua interlocutrice.

-Chiara, non puoi andare con lui!- disse Angewomon, preparandosi a colpirlo. L’altro allora fece per parlare, ma Chiara fu più veloce. Alzò una mano, segnalando alla bionda di fermarsi. – Se andassi con lui, potrei scoprire molto sul nostro nemico. Ma potrebbe anche trattarsi di una trappola. Senza contare che così facendo, gli altri rimarrebbero svantaggiati. Potrebbe essere un pretesto per eliminarci tutti.-pensò.
- Allora, che cosa decidi?- chiese impaziente PigDemon. La sua coda saettava da una parte all’altra come impazzita, tanta era l’eccitazione.

-Per quanto sia tentata di accettare, temo che dovrò declinare l’offerta. Non puoi certo pretendere che mi fidi di te, sbaglio?- rispose Chiara, guardando il suo interlocutore dritto negli occhi.
-Beh, speravo proprio che decidessi di seguirmi con le buone… mi sembri una tipa sveglia… ma forse hai bisogno di essere…stimolata…- disse lui, mentre Angewomon si preparava ad attaccare nuovamente. –Fermati lì, cara. Non te lo consiglio…- cominciò il demone, la cui espressione era mutata in una di malvagio divertimento. Questo insospettì sia la bionda che Chiara.

-Non vorrei dover essere costretto a – iniziò, e fece apparire una sfera luminosa, dall’aspetto liquido, muovendo le mani che erano piccole e rosse. Portava un mantello color nero, con l’interno rosso, un paio di pantaloncini, che gli arrivavano fin sopra al ginocchio, molto sfilacciati, e sulla pancia, piuttosto evidente e tondeggiante, spiccava il simbolo dell’oscurità, lo stesso che stava sulla mano di LadyDevimon.  La sua faccia era molto simile a quella di un maiale, con tanto di grugno al posto del naso, la sua bocca era contorta in un’espressione di pura malvagità e si potevano vedere due canini sporgenti e ricurvi. Le gambe di PigDemon terminavano in due zoccoli, neri come la pece, mentre dalla sua schiena spuntavano due ali da pipistrello, piuttosto piccole e forse non molto utili al loro scopo. La coda ricurva e lunga, terminava con un punta simile a quella di una freccia. Proprio come quella di un demonio. Se anche tutto questo non fosse bastato, i suoi occhi gialli, simili alle pupille di un gatto, avevano uno scintillio tanto sinistro da dissipare ogni dubbio riguardo la natura dell’Ibrido.

Dalla sfera luminosa, dapprima completamente scura, cominciò ad apparire qualcosa. Quando l’immagine fu più visibile, Chiara e Angewomon non poterono trattenere un’esclamazione di sgomento. Difatti, all’interno della sfera, si potevano vedere chiaramente Katrina e Lady camminare dentro un’altra zona di quel labirinto sotterraneo.

-Katrina!- urlò la bionda, facendo un passo avanti. L’altro allontanò la sfera poi disse –Mi spiacerebbe molto doverle fare del male…- così dicendo si soffermò sulla ragazza, il suo sguardo pareva volerla divorare. – Katrina… ha davvero un bel caratterino, quella ragazza… sarebbe davvero un peccato se dovesse ferirsi accidentalmente, non trovi?- disse questo volgendo lo sguardo ad Angewomon. Il volto dell’angelo era una maschera di furia ceca. Se si fosse tolta l’elmo, molto probabilmente avrebbe fulminato sul posto.

-Tu, sporco farabutto…maledetto… se solo osi toccarla io ti- ringhiò l’angelo, con fare minaccioso. L’altro non si scompose, anzi, sembrò divertito dalla sua reazione.
-Via, non c’è bisogno di scaldarsi- ridacchiò con quella voce grufolante.
-Calmati, così non risolviamo nulla.- le disse Chiara.
-Non ti conviene avvicinarti troppo- aggiunse PigDemon, crogiolandosi nella sensazione di averle in suo potere.
-Tu sai dove sono tutti gli altri, non è vero? Sei stato tu a portarci qui.- disse Chiara, cercando di stare calma. Il solo pensiero di quelle che PigDemon avrebbe potuto fare l’atterriva e la faceva infuriare, soprattutto considerando che non poteva fare nulla. L’altro annui.
- Ti consiglio di riflettere meglio sulla mia richiesta. Non sia mai che una decisione affrettata possa… restringere la loro possibilità di salvezza.- fece l’altro, soffermandosi con lo sguardo su Lady. La bionda non comprese, ma Chiara sbiancò all’ipotesi che si andava formando nella sua mente. Se PigDemon fosse stato in grado di modificare quell’ambiente a suo piacimento, gli altri sarebbero stati spacciati. Soprattutto Lady.


Nel mentre PigDemon aveva mostrato anche dov’erano tutti gli altri. Angewomon era preoccupata a morte per Katrina, Chiara lo era per Lady, Wolfmon e tutti gli altri. A quel punto la riccia decise di prendere tempo.
-Se io accettassi la tua proposta…- cominciò, e subito PigDemon fissò i suoi occhi su di lei, con bramosia. –Tu saresti disposto a darmi la tua parola che agli altri non accadrebbe nulla?- -Forse.- disse l’altro. Chiara si morse il labbro, tesa. –Ammettiamo che voglia venire con te. Hai detto che Lady Luna vuole parlarmi, giusto?- l’altro annui, sempre più concentrato. Poteva quasi sentire il sapore della vittoria.- Se dovessi accettare, e magari trovassi un accordo con lei, se fosse possibile, non ci sarebbe bisogno di coinvolgere gli altri, giusto?-
L’altro rispose – Certo, se si potesse fare credo di si. Lei stessa mi ha detto che vorrebbe evitare inutili conflitti.-

A quel punto Chiara si fermò a riflettere un’istante. Valeva la pena di provarci, almeno per salvare gli altri. Se anche non avessero trovato un accordo, avrebbe almeno cercato di evitare che questa Luna facesse del male agli altri. E poi era davvero curiosa di sapere che cosa avesse in mente. La passione con cui PigDemon parlava di lei, le faceva capire che per lui doveva essere molto importante. Nel mentre stava utilizzando i suoi poteri per cercare di sentire come stava Lady, ma senza successo. Forse erano troppo lontane, o forse PigDemon interferiva.

Tutto a un tratto sentì l’energia del Devimon di poco prima.
Questo gli comunicò che avrebbe cercato di aiutarla, dato che loro stavano proteggendo il suo fratellino. Chiara sentì distintamente l’affetto che legava i due, e quindi accettò di buon grado l’offerta del diavolo.
 
-PigDemon- pronunciò in tono solenne –Ho preso la mia decisione-
-E sarebbe?- chiese lui, con tono carico di aspettative.
-Ci hai pensato bene?- chiese Angewomon, preoccupata.
-Si.- rispose convinta lei.
-Allora?- esortò PigDemon, sprizzando eccitazione da tutti i pori.
-Verrò con te.- disse Chiara, guardandolo dritto negli occhi.
-Davvero?- chiese lui, dubbioso. Chiara annui. Allora il Demone cominciò a sghignazzare felice come una Pasqua, e disse –Siiiii! Ce l’ho fatta! Finalmente!- dopo si ricompose e disse –Possiamo andare, adesso. Vieni.- porgendo la mano a Chiara.
-Chiara, non farlo!- pregò Angewomon, cercando di trattenerla.
-Non tentare di fermarmi. Ormai ho deciso.- disse, facendo un occhiolino, per far capire all’altra di avere un piano. Poi si avvicinò a PigDemon ,lentamente. –Confido che adesso lascerai andare gli altri.- disse, retorica, al che l’altro rispose –Certo. Naturalmente per sapere cosa ne sarà di loro dovremmo aspettare la decisione di Lady Luna, ma per il momento saranno liberi.- -Bene.- disse Chiara. PigDemon la prese per mano. Stavano per allontanarsi, quando...

-Scusa, ma…- si sentì da davanti a loro. – Prima di portarla con te…- la voce si era fatta più vicina. Chiara sorrise, e questo preoccupò PigDemon, che cercò di vedere chi fosse l’intruso.
-Dovrai fermare me!- concluse la voce. PigDemon  allora strinse più forte la mano di Chiara, per tenerla ferma. Poi cercò di capire chi avesse parlato.

Angewomon si era voltata di scatto, una volta sentita quella voce. Quando vide di chi si trattava, non poté far altro che emettere un profondo sospiro di sollievo.  Stava per correre incontro alla nuova arrivata ma questa le fece cenno di non muoversi.

-E me!- si sentì un’altra voce, diversa dalla precedente. PigDemon era sempre più infuriato, ma deciso a non mollare. Ce l’aveva fatta ormai, non avrebbe permesso a quegli insulsi umani di fermarlo. Chiara appariva sempre più compiaciuta e questo non faceva altro che aumentare l’irritazione dell’altro.
–E anche me- un’altra persona si aggiunse al gruppetto, anche se la sua voce era più piatta rispetto a quelle precedenti.
-E-e a-anche m-me- quest’altra voce stridula trasudava paura ma allo stesso tempo convinzione.
-Dannazione!- proferì rabbiosamente PigDemon, stringendo più forte Chiara. –Ormai ha deciso, non intromettetevi!- grugnì rivolto ai ragazzi. Difatti, Kat, Chris, Rick e Tim avevano fatto il loro ingresso, ed ora stavano tutti intorno ad Angewomon, decisi a salvare Chiara.

-Io non ne sarei così sicura.- fu la risposta decisa di una figura che emerse dalle ombre, poco dopo i ragazzi. Questa fu seguita da altre cinque, che andarono a posizionarsi vicino ai ragazzi.
-Prima di portarla via, dovrai fermare tutti noi!- aggiunse LadyDevimon, puntando un indice accusatore verso il Demone, che non si lasciò intimidire e grugnì ferocemente – Non ti avvicinare! Ho ancora io il controllo! Un solo mio gesto e sarete tutti condannati!-


I ragazzi e i Digimon si guardarono un momento, per poi scrollare le spalle, con noncuranza.
-A questo si può sempre rimediare- disse Chiara con un tono che non faceva presagire nulla di buono. –Non so che gioco stai giocando, ma non vincerai!- fu la risposta del Demone. Subito dopo, però, qualcosa lo colpì, distraendolo e facendogli mollare la presa. Chiara ne approfittò per scattare in avanti e raggiungere il resto del gruppo. Intanto PigDemon si guardava intorno furibondo cercando di scoprire che l’avesse colpito.
-Grazie mille, Damien- disse Chiara, rivolta al misterioso assalitore di PigDemon. –Chi è Damien?- chiese Lady, col tono canzonatorio che alludeva a cose poco pulite. –Un mio amico.- rispose semplicemente lei.

-Devi-Fratellone!- chiamò Gigimon, allegramente. Gli altri sorrisero, essendo a conoscenza dei fatti, dato che erano stati informati dallo stesso Damien della situazione.
-Tutto a posto?- s’informò Chiara, mentre suddetto Devimon si avvicinava a loro e prendeva in braccio un euforico Gigimon.

-Si. Non ci ho messo molto a convincerli. C’è voluto un po’ per trovare Tim, comunque…- Chiara si voltò verso il ragazzo in questione, con aria interrogativa, ma Damien gli disse – Non è colpa sua. Stava correndo dietro a Mummymon, che non so chi stava rincorrendo.- -Ah. Ok.- disse Chiara.

Poi tutti gli sguardi si concentrarono su PigDemon, che era furioso, a dir poco. Non solo non era ancora riuscito a portare a termine la sua missione, se l’era fatta scappare da sotto al grugno e addirittura lo ignoravano. Ciò era intollerabile! Raccolse nelle mani tutta l’energia che poté, e urlando –Per Lady Luna!- la scagliò contro i ragazzi. I digimon fecero per pararsi di fronte a loro, ma Chiara fece cenno i non muoversi. Poi utilizzò i suoi poteri per creare uno scudo elastico.

 Quando la sfera entrò in contatto con esso, si piegò, per poi tornare al mittente a velocità raddoppiata. Questo stava sghignazzando come un matto, così, quando si rese conto dell’accaduto, cominciò a dimenarsi comicamente, terrorizzato. Il suo terrore era tale da impedirgli di scappare. Venne investito in pieno e il colpo causò un’esplosione piuttosto forte,  tanto che PigDemon venne sbalzato in aria come un fuscello. – Me la paghereteeee!- fu la sua promessa, mentre si allontanava sempre di più. –Ma perché? E dire che ci sono andato così vicino… ma aspetta… forse… ci sono! Questa volta non fallirò!- sul grugno di PigDemon si disegnò una smorfia di vittoria.
 
Gli altri osservarono la scena divertiti per un po’, poi rivolsero la loro attenzione a Damien. Il diavolo li guidò fuori dalla grotta, ringraziando animatamente Chiara per l’aiuto dato al suo fratellino. Chiara gli disse di stare attento a dove andava e di non perderlo mai di vista.

-Kat…-chiamò la riccia, una volta che si furono un po’ calmati tutti. – Si? Che c’è?- -Damien ti ha detto che cosa ho dovuto fare per salvare Gigimon, giusto?- la mora annui – Bene. Quado quel Devimon tornerà, sarai tu a purificarlo, se lo vorrà.- -E come?- chiese Kat. – Coi tuoi poteri. Una volta che avrai imparato ad utilizzarli, sarai in grado di farlo.- le disse   incoraggiante Chiara.

-Quello era davvero un nostro nemico!- commentò Chris. –Già. e pensare che non sembrava – aggiunse Chiara. – comunque dobbiamo stare attenti. Chissà che altro combinerà…- disse Chiara, un po’ inquieta.
-Chiara…- la chiamò Lady. L’altra si voltò verso la Digimon – Che c’è?- domandò, stupita, al vedere l’espressione della sua amica che sembrava sul punto di piangere. L’altra sorprese tutti quanti quando abbracciò Chiara e le disse –Scusa se non sono riuscita a prenderti. Ero preoccupatissima. Credevo che fossi morta…- ammise, non senza imbarazzo. I ragazzi non commentarono, avendo ricevuto simili ammissioni da parte dei loro Digimon, poc’anzi. E poi erano ancora abbastanza scioccati dal comportamento di Lady. Di solito non era così emotiva.

Chiara abbracciò Lady, per calmarla e le disse – Tranquilla, non devi scusarti. Piuttosto sono io che devo scusarmi con te. Ero preoccupata anch’io.-
-Mi dispiace… mi dispiace…- prese a dire Lady. Poi cadde in ginocchio e con le mani giunte davanti a se supplicò –Ti prego scusami! Non succederà più, lo prometto. Ti prego non aprirmi in due!- a quel punto Chiara rimase bloccata. Passò qualche secondo  completamente immobile. Poi rovesciò la testa all’indietro e rise di gusto. Gli altri ridacchiarono tranne Angewomon, che segretamente temeva di subire una tale sorte, qualora Katrina si fosse arrabbiata. Fortunatamente non era stato così. perciò la bionda capiva perfettamente cosa stesse provando in quei momenti Lady.

Chiara rise per diversi minuti, piegandosi in avanti e battendosi una mano sulle ginocchia. Poi si riprese, e poggiò una mano sulla testa di lady. – Ma dai, non avrai pensato sul serio che volessi farlo…?- l’espressione dell’altra le comunicò che era proprio così. – Te l’ho già detto, non farei mai una cosa simile. Ti voglio troppo bene, davvero troppo, perché mi possa venire in mente di farti del male.- l’altra parve sollevata da questo. Si rialzò da terra, poi si allontanò dalla sua partner.

-Ragazzi! State bene?- si voltarono tutti verso il punto da cui provenivano quelle voci. Erano Floramon e Vegiemon, che correvano trafelati verso di loro. – Si. Tutto ok-confermò Chiara.
Allora i due si fermarono, ansimando, davanti ai ragazzi. –Quando siete spariti siamo corsi subito da Gennai. Non abbiamo potuto aiutarvi, ci spiace molto- disse in tono mortificato Vegiemon. – Tranquilli, ora è tutto risolto. Comunque adesso sarà il caso di rimetterci in marcia. Non è prudente restare qui. Voi che volete fare? Venite con noi o…?- domandò Chiara. i due si guardarono un momento –Verremo con voi. Così potremo aiutarvi- disse risluto lui, parlando per entrambi.

-Allora sarà meglio muoversi. Fra poco sarà buio.- asserì Kat, rabbrividendo. Si stava alzando un vento freddo. Gli altri approvarono e ilgruppo si rimise in marcia.
-Che giornata pazzesca- fu il commento di Chris
-Allucinante- gli fece eco Angewomon
-Infernale- fece Lady, sentendo i brividi lungo la schiena, al ricordo delle ore passate in compagnia di Katrina. Non si era zittita un momento.
-Insolita- disse Rick, -Ma tutto sommato, cosa è normale qui?-
  -Nulla, in effetti- disse Chiara – comunque è stata una giornata massacrante, almeno per me.-
-No comment- disse Mummymon
-È stato orribile!- piagnucolò Tim.
-Cosa non lo è per te?- gli disse Leomon. Questo causò le risatine degli altri.
-Per me è stata un’esperienza interessante- disse Boarmon, causando occhiatine curiose da parte del gruppo.
-Comunque speriamo che non succeda più- disse Wolfmon – la tensione non la reggo per niente- su questo furono tutti d’accordo.
- Possiamo fermarci a dormire in casa nostra- suggerì Floramon, al che gli altri furono un po’ sorpresi
-Sei sicura? Siamo undici, più voi due tredici, non vorremmo disturbarvi- disse chiara, intuendo le preoccupazioni di tutti.
-Certo, non preoccupatevi- confermò Vegiemon. – Casa nostra è abbastanza grande per tutti. Vero, tesoro mio?- quel commento suscitò un altro coro di risatine. – Innamorati. Puah.- fu l’aspro commento di lady. Floramon rispose. – Ma certo, amore!-

E così arrivarono tutti insieme a casa di Vegiemon e Floramon. Era effettivamente molto spaziosa.
Fu deciso che a fare la guardia quella notte sarebbero stati in tre, non si poteva mai sapere. Furono scelte Lady, Angewomon e Rick.

Nessuno si accorse dell’espressione compiaciuta del ragazzo o di quelle terrorizzate delle due Digimon.
Queste fissarono Rick per qualche secondo. La sua faccia le riempì di un terrore mai provato prima. Sospirarono. Sarebbe stata una lunga notte, quella.
 

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Capitolo 7
*** Capitolo VI: Triste storia ***




Capitolo VI: Triste storia


La mattina dopo, i ragazzi si svegliarono ben riposati. Chiara e Kat erano talmente di buon umore che dimenticarono persino di litigare.

-Buongiorno a tutti!- disse allegramente Chris, sorridendo, seguito da un Tim ancora assonato e dai loro Digimon. Ultimo a presentarsi fu Mummymon, che sembrava stranito.

Chiara accompagnata da Wolfmon stava vicina a Kat, che aspettava di veder arrivare Floramon e Vegiemon. –Ciao ragazzi- disse Chiara, rivolgendo un cenno di saluto ai ragazzi. Poco dopo, la coppietta vegetale uscì dalla stanza. Vegiemon aveva poggiato una delle sue liane attorno alle spalle dell’altra, che aveva la testa appoggiata al suo petto, sorridente. La scena era davvero molto dolce.

-Dov’è Leomon?- chiese  Kat, notando la sua assenza –Eccomi- gli rispose il Digimon, facendo capolino da un’altra stanza, con quella che sembrava una frusta per dolci in mano. Aveva persino un cappello da chef in testa. Gli altri ridacchiarono a quella vista. – Ridete, ridete, tanto so che poi vi leccherete i baffi- disse Tim, con un’espressione sognante in viso. –Dai, non te la prendere.- intervenne Chiara – Non volevamo prenderlo in giro- - Noooo!- disse Boarmon, sarcastico. – Solo che ci sembra insolito vedere Leomon alle prese con pentole e padelle- concluse Chiara, ignorando il commento del Digimon cinghiale.

-Hei, Lady! Stanotte ho avuto mamma tutta per me!- disse Wolfmon, vicino all’entrata. Questo ricordò a Kat e Chiara che dovevano andare a chiamare le loro Digimon e Rick. –Non provocarla!- disse Chiara a Wolfmon mentre uscivano per andare a controllare la situazione. –Scusa!- disse lui, andando dietro a Chiara. Anche Mummymon le seguì. –Andate, qui ci pensiamo noi!- disse Chris, che con Tim e Boarmon, aveva raggiunto Leomon nella cucina, e lo stava aiutando a preparare la colazione.

Arrivate fuori, però, le ragazze e i Digimon ebbero una brutta sorpresa. –Lady!- disse Chiara, preoccupata, correndo dalla sua Digimon.

-Angy!- esclamò Kat, precipitandosi dall’angelo.

Le due Digimon sembravano essere traumatizzate.

LadyDevimon era intenta  a sbattere la testa contro un albero, ripetutamente.

 Angewomon, invece, stava rannicchiata in posizione fetale, abbracciandosi le ginocchia e ripetendo, quasi in trance – Non è vero… non è vero…-

-Lady, adesso basta! Smettila!- disse Chiara, tentando di fermare l’angelo caduto. Anche Kat stava tentando di aiutare la sua Digimon a riprendersi. Le ragazze si scambiarono uno sguardo preoccupate.

-Ma cos’è successo?- chiese infine Chiara, dopo essere finalmente riuscita a calmare Lady.

 - Vorrei saperlo anch’io- disse Kat, rivolta alla sua Digimon. L’angelo e la demone allora, in allarmante unisono, puntarono il dito verso un punto poco distante ed esclamarono –NON LASCIARMI MAI PIÙ DA SOLA CON LUI!-  al che le loro partner si scambiarono un’altra occhiata confusa e si voltarono nella direzione da loro indicata.

-Ciao ragazze- disse Rick, con il suo solito tono flemme. –CHE COSA LE HAI FATTO?- stavolta fu il turno delle ragazze di parlare all’unisono, puntando il dito contro di lui. La sua risposta fu un’alzata di spalle ed un – Abbiamo solo parlato- neutro.  Alle ragazze non sfuggirono i brividi che percorsero le loro Digimon. Avrebbero indagato oltre, non fosse stato per Chris – La colazione è pronta!- disse.  Al che le ragazze si avviarono verso la casa di Vegiemon, mentre Mummymon si attardava con il suo partner.

-Che cosa ti ha detto?- stava chiedendo Chiara a Lady – Preferirei non parlartene, ok? È… è… -

-Semplicemente troppo- concluse Angewomon, seduta vicino a Kat.  Le due Digimon avevano insistito per sedersi il più lontano possibile dal ragazzo. Le loro partner, dopo quello che avevano visto, avevano acconsentito.

- Ohohohoho! A quanto pare la nostra Grande e Potente Lady ha paura di un ragazzino alle prese con delle crisi ormonali!- ridacchiò Wolfmon, al che Lady rispose – Le crisi ormonali ce le avrai tu! Non hai la più pallida idea di quello che ho passato!- -Ah, lo posso immaginare!- riprese scherzosamente l’altro. –Oh, mio caro Rick, sapessi quanto ti amo!- disse, imitando malamente Lady, in tono stucchevole. Poi arricciò il muso, e le mandò dei bacetti. Fortunatamente per Lady gli altri non si accorsero della scena.  In quel momento Chiara e Kat non erano presenti, quindi non potevano sapere cosa stesse succedendo.

Una volta tornate dalla cucina, con due tazze di latte caldo ciascuna, le ragazze presero posto accanto alle loro Digimon. –Lady, ti ho portato un po’ di latte caldo. Prendilo, così magari ti riprendi.- detto questo, Chiara poggiò una delle tazze di fronte all’altra, per poi chiederle – Ci vuoi anche dei biscotti?- l’altra era rimasta un po’ sorpresa dal comportamento di Chiara, però poi le aveva detto – No, va bene così.-

-Angy, sei davvero sicura di non volermene parlare?- stava domandando Kat  all’altra, che sembrava essere più tranquilla. –No, non me la sento. Scusami, davvero non ce la faccio- -Ok, non preoccuparti.- rispose Kat, per poi aggiungere – Ti va una fetta di torta?- l’altra la guardò stupita poi rispose – Si, grazie- Kat allora si apprestò a prendere la torta che aveva preparato Leomon.

 Oltre a quella, a tavola erano presenti vari tipi di biscotti, succhi di ogni tipo e colore, dolcetti dalle forme stravaganti, ed ogni tipo di crema e marmellate. Per ognuna di esse era presente un diverso tipo di pane. Questo, insieme ai biscotti, dolcetti vari e la torta, era appena fatto, e nell’aria si espandevano dunque dei meravigliosi profumi, che contribuivano molto a rendere l’atmosfera molto rilassata e accogliente.
Una delle cose di cui Leomon andava più fiero, era una sua creazione chiamata “Sapore a sorpresa.- esso consisteva in una sorta di tortino, fatto con una ricetta particolare e segreta, la cui particolarità era per l’appunto, che il sapore variava a seconda di chi lo mangiava.

Mentre i ragazzi mangiavano allegri, e Chiara e Kat cercavano in tutti i modi di far riprendere le loro Digimon dallo schock , Floramon e Vegiemon stavano per conto loro, imboccandosi a vicenda, teneramente.

-Bene. È l’ora della mia specialità.- disse Leomon, una volta che tutti ebbero terminato. Distribuì i suoi dolcetti ad ognuno dei presenti, e si sedette vicino al suo partner, in attesa.

- Il mio sa di…- cominciò Chris, prendendo un boccone dal suo dolce. Per l’occasione Leomon li aveva preparati seguendo la forma dei simboli dei medaglioni dei ragazzi. Chris aveva un simbolo di forma tondeggiante, con dei complessi motivi all’interno che somigliavano ad un sorriso. I colori, bianco per l’esterno, arancio l’interno, ricordavano quelli della luce che era scaturita dal petto del ragazzo quando aveva utilizzato i suoi poteri per la prima volta. – Lasagne!- disse sorridente, dopo averlo morso. –Caspita, era proprio quello che avrei voluto mangiare!- disse, sorpreso.

Chiara aveva preso il suo, che era identico per forma e colore al simbolo dell’oscurità. – Il mio invece sa di… cioccolata!- esultò, con un’espressione deliziata in viso.

-Il mio invece sa di- iniziò Kat il cui dolce aveva la forma del simbolo della luce. – Tortino di verdure!- questa risposta lasciò un po’ spiazzata Angewomon. Non si aspettava che alla sua partner piacessero così tanto.

 -Sanguinaccio. All’antica- disse Rick, soddisfatto. Il suo dolce era a forma di quella che sembrava essere un’ insieme di piccole linee, che si incontravano al centro, tenute insieme da un reticolo di fili. Era davvero un simbolo molto elaborato, quello della Fiducia.

- Paella!- disse entusiasta Tim, assaporando con gusto il suo dolce. Il suo dolcetto era somigliante ad uno scudo, con una testa leonina al centro.
 
-Spero che vi piaccia quello che ho preparato!- disse Leomon, con fare serio e composto.

-Il mio sa di miele e arancia!- disse Floramon, divorando il suo dolcetto, seduta accanto a Vegiemon.  -Il mio sa di cocco… ma personalmente, trovo che la dolcezza del miele svanisca, se confrontata con la tua, tesoro mio!- le disse lui, sorridendo. Floramon arrossì.

- Il mio sa di crema al limone- disse Lady, visibilmente più tranquilla. Il suo dolce rassomigliava ad un pipistrello.

-Il mio di patatine fritte- disse Angewomon, il cui dolce somigliava ad una delle sue frecce. A queste parole gli occhi di tutti vennero rivolti all’angelo, che arrossì, imbarazzata.

- Non pensavo ti piacessero!- disse Kat, che si stava sforzando vanamente di non scoppiare a ridere.

-Dovresti fare attenzione, Biondina! Non sai che le cose fritte fanno male alla salute?- disse Lady, con tono saccente. A quell’affermazione Chiara non poté fare a meno di replicare – Parlando di questo, dovreste fare attenzione entrambe… sai, il nero sfina, ma se continui così, dubito che tu riesca ad entrare nei tuoi vestiti ancora a lungo…-
-Stai forse insinuando che sono grassa?- sibilò l’altra, alterata. Chiara sollevò le mani come a chiedere scusa – No, no… volevo solo avvertirti di non esagerare, tutto qui.- a quel punto Lady si calmò.

I ragazzi avevano assistito alla scena divertiti, tranne Rick che aveva fulminato con lo sguardo Chiara, senza che la ragazza se ne rendesse conto.
-Il mio sa di… pizza!- esclamò a quel punto Mummymon, con aria tranquilla, nonostante la tensione che si era creata pochi secondi prima. Il suo era a forma di mummia.
-Il mio sa di… carciofi e gorgonzola!- disse Boarmon, suscitando disgusto nei presenti. Il suo dolce sembrava una delle sue zanne.
-Leomon, il tuo di cosa sa?- chiese Tim, mentre Leomon si apprestava a mangiare il dolce che aveva preparato. – Marmellata di arance- rispose il Digimon dopo aver mangiato ed aver bevuto un po’ di latte per mandarlo giù. Il suo era una testa di leone.

Finita la colazione, dopo aver fatto i complimenti a Leomon, ed aver risistemato le cose, i ragazzi si apprestarono a lasciare la casa di Vegiemon.

-Senti Chiara…- stava chiedendo Kat , mentre si allontanavano, diretti verso il Villaggio della Rinascita. Avevano deciso di fare una capatina da quelle parti perché erano preoccupati per le Digi-Uova, in quanto ogni volta che a Digiworld succedeva qualcosa, quel posto subiva molti danni. Inoltre avevano bisogno di rilassarsi e pensare bene alla prossima mossa. L’attacco di PigDemon li aveva colti alla sprovvista e Vegiemon aveva promesso loro di parlare di lui e degli altri Ibridi che si sarebbero trovati ad affrontare.
-Se tu sai usare i tuoi poteri da un bel po’ di tempo, perché non l’hai fatto prima?-

-Beh, sai, dato che probabilmente, anzi, sicuramente il nemico ci spia, volevo prima trovarmi in un posto in cui non potesse vederci, per mostrarveli, così avrei potuto sfruttare l’elemento sorpresa. E credevo che dove abita Gennai fossimo al sicuro, invece…-

-Dai, non te la prendere, è stato fichissimo lo stesso! Hai visto la faccia che ha fatto quando il suo attacco l’ha fatto volare via? Trooppo forte!- disse Chris, allegro come al solito.

-E si può sapere dov’era Wolfmon  quando ci siamo incontrate?- chiese ancora Kat

-Lui veramente…- iniziò Chiara – Ero in arrivo, poi però sono stato attaccato da uno sciamo di Okuwamon e così ho dovuto digi-evolvere.- disse lui.

-E perché Lady sembrava non conoscerlo?-chiese a quel punto Angewomon

-Perché non aveva  ancora visto la sua forma a livello mega.- rispose Chiara. – E tu perché sembravi sorpresa quando Lady ha fatto la sua… chiamiamola, “entrata in scena teatrale”?- chiese poi.

-Credevo si fosse ribellata.- rispose l’angelo, al che Lady disse – Ti piacerebbe, vero?-

-Abbiamo finito con le domande?- chiese Chris, impaziente. A quel punto le ragazze annuirono. – Bene allora. In marcia!- disse Chiara, e tutti la seguirono senza esitazione.
 
-Uffa! Non è giusto! Mancava così poco! Maledetti umani! Me la pagherete cara!- borbottava PigDemon, mentre ripassava per l’ennesima volta il suo nuovo piano – Mi spiace di aver fallito, ma stavolta vincerò!- a quelle parola si fermò un attimo, ripensando a quanto era accaduto dopo il suo fallimento e successivo rientro alla base.
 
-Hehehehe! Sembra che qualcuno abbia avuto problemi! Questi miseri umani sono forse troppo forti per te, Piggy?- sghignazzò  con la sua voce robotica Armymon, un Ibrido dalle sembianze di una macchina da guerra.
 Tutto il suo corpo era costituito da armi. La sua testa, dalla buffa forma molto allungata, aveva come unica conformazione umana due occhi di forma rettangolare, molto stretti e di color rosso.

 Sulle spalle aveva dei mini lancia missili, e sulle braccia aveva dei piccoli laser, che poteva utilizzare a suo piacimento. Possedeva svariate armi da fuoco su ogni parte del suo corpo, di color grigio scintillante a causa della sua mania di lucidarsi.

 Era alto all’incirca il doppio del compagno, ed era simile ad un androide. Era privo di una vera e propria bocca, quando parlava c’era una luce lampeggiante nel punto in cui avrebbe dovuto averla. Nonostante la massiccia presenza di metallo, era molto agile e veloce. La sua determinazione non era inferiore a quella del compagno, tuttavia era incapace di mostrare pienamene le sue emozioni.

-Taci, ammasso di ferraglia! C’ero andato molto vicino. Ho sottovalutato quella Chiara… credo di capire perché Lady Luna voglia sbarazzarsi di lei per prima… ma stavolta il mio piano funzionerà… e sarà proprio quella Chiara a soffrire maggiormente… me la pagherà molto cara!- disse PigDemon, fregandosi le mani con aria compiaciuta.

-Come vuoi. Ma ricordati che se dovessi fallire, io prenderò il tuo posto.- disse Armymon, per poi allontanarsi.

 Il fastidioso rumore che producevano i suoi passi fece irritare PigDemon, ma subito dopo si calmò. Non avrebbe fallito, questo era certo. –Lady Luna, non temere. La tua missione sarà un successo, e non dovrai più preoccuparti di quei ragazzi.-

Nel frattempo, SkullSatamon decise che era venuto il momento di mettersi in contatto con una sua conoscenza.

-Senti Chiara…- disse Lady, mentre si dirigevano verso il Villaggio della Rinascita - Il mio amico sai, quello con cui ho parlato qualche giorno fa, mi aveva dato appuntamento per oggi. Ti spiace se vado?-

-Vai pure, non c’è problema- rispose la riccia –Ci vediamo dopo.- disse allora la Digimon, per poi allontanarsi.

-Perché l’hai lasciata andare? Non è meglio se restiamo tutti insieme?- chiese Kat, un po’ scettica.

-Non so cosa le sia successo con chi-sappiamo-noi, ma siccome mi sembrava molto scossa, non me la sono sentita di rifiutare. Tu capisci, no?-  rispose l’altra, al che la mora comprese. Si voltò verso la sua partner, che sembrava molto più tranquilla, sebbene ogni tanto gettasse uno sguardo preoccupato, o almeno l’espressione del viso era quella, verso Rick, che come sempre manteneva la sua aria neutra ed eccentrica.

Nel mentre Tim, Chris, Leomon e Boarmon chiacchieravano tra loro, ed ogni tanto anche Mummymon si univa alla conversazione. Wolfmon non perdeva di vista la sua partner nemmeno un’istante.
Vegiemon e Floramon camminavano insieme, stretti l’una all’altro, come una qualsivoglia coppietta d’innamorati.

-Allora? Come la mettiamo?- disse SkullSatamon, con tono duro, rivolto ad una misteriosa figura davanti a lui.

-Non capisco a che ti riferisci- gli rispose l’altra, con aria indifferente.

-Certo, come no…- disse SkullSatamon, con evidente irritazione – Non vorrei che tu fraintendessi. Non sto cercando di accusarti in alcun modo. Vorrei solo assicurarmi che tu sappia da che parte devi stare, tutto qui- proseguì poi, cambiando tattica.

 L’altra allora gli rispose con tono freddo e finto melenso –Ma certo che so da che parte devo stare, sciocchino. Non mi dirai che dubiti di me?-

-No, certo che no. Ma vedi, negli ultimi tempi mi sembra che tu ti stia…come dire… addolcendo un po’ troppo, nei confronti di chi-sai-tu.- le rispose lui.

-Ahahahaha. È solo questo il problema? E io che pensavo si trattasse di qualcosa di serio- rise l’altra, per poi proseguire, incrociando lo sguardo contrariato dell’altro – Sto agendo in  questo modo solo perché non s’insospettisca, tutto qui.-

-lo capisco, ma vedi, questo potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio- disse allora SkullSatamon.

-Ma per chi mi hai presa? So fare bene il mio lavoro, io!- sbuffò indignata l’altra, lanciando un’occhiata assassina al demone.

-Via, via, non c’è bisogno d’arrabbiarsi!- disse allora, per calmarla. – Sarà bene che non ci si veda per un po’, noi due. Sarebbe troppo rischioso per la missione, se tu sparissi troppo spesso. Lei potrebbe cominciare a sospettare qualcosa. Quando arriverà il momento farai ciò che abbiamo stabilito. Ti avvertirò io. Ma per ora, torna indietro e continua così. Cerca solo di non cadere in quella trappola, mi raccomando.- detto questo, l’altra figura si allontanò, sparendo nella foresta.

-Spero che non ci deluderai… Lady Luna non è affatto gentile coi traditori.-
 
-Bene, ci siamo quasi!- disse Chiara. in lontananza si potevano scorgere delle sagome vagamente somiglianti a dei cubi colorati. –Chiara, ma quando torna LadyDevimon? È già via da un po’.- osservò Tim, sorprendendo tutti.

-Non ti preoccupare, sgorbio. So badare a me stessa io!- rispose la nominata, sbucando alle spalle del ragazzo,  a testa in giù, il quale, nello stupore generale,  si voltò e le disse –Lo so. Sei una tosta.- per poi fare un breve inchino e dire – Spero di riuscire a diventare coraggioso come te, un giorno.- inutile dire che quest’affermazione suscitò grande sorpresa in tutti. Tim se ne tornò al suo posto, vicino a Leomon, lasciando una basita LadyDevimon a bocca aperta, per non parlare di Chiara. Comunque la reazione della riccia non tardò ad arrivare –E brava la mia ruba-cuori! Pare che tu abbia fatto colpo, eh?- disse, dando una leggera gomitata alla sua Digimon, che la guardò stizzita, mentre Wolfmon sghignazzava compiaciuto –Oh, non t’immagini neanche quanto, Mamma!- disse poi, mentre l’altra Digimon lo fulminava con lo sguardo, causando altre risate – Che vuoi dire?- domandò Chiara confusa – Niente! Quella palla di pelo non sa di che parla!- sbottò acidamente Lady, per poi dire – dai, sbrighiamoci! Abbiamo perso anche troppo tempo dietro a queste sciocchezze!- e con queste parole passò in testa al gruppo. Wolfmon le disse –La verità fa male, vero?- per poi andarle dietro. Chiara davvero non riusciva a capire.
  
-Ma secondo te Tim…?- stava chiedendo Kat ad Angewomon – No, non credo.- rispose la bionda, trattenendo a stento un risolino divertito. –Credo che sia solo ammirazione.- -Si, forse hai ragione.- disse Kat.
Chiara aveva notato che il timoroso ragazzo aveva cominciato a comportarsi in  maniera diversa da quando Lady gli aveva fatto quel discorso d’incoraggiamento. Si era accorta che, ogni qual volta si sentiva spaventato, la cercava con lo sguardo. L’aveva fatto sia quando si erano trovati davanti a Gennai, sia quando avevano provato a usare i loro poteri, ed in entrambi i casi lui si era calmato. – Chissà se questo non possa aiutare sia lui che Lady…- si disse poi, accelerando il passo. La ferita che aveva alla gamba si era rimarginata, ma le era rimasta una cicatrice, così come a Lady, dopo la rissa con Angewomon.
I ragazzi intanto parlottavano tra di loro su quanto era appena successo –Tim, sei sicuro di non esserti innamorato di Lady?- chiese Chris, stavolta in tono serio –No, a-assolutamente no! Solo che da quando abbiamo parlato ecco…io… ho deciso di…prendere esempio da lei… ecco tutto.- disse, rosso in volto. Leomon pensava che questo avrebbe potuto fargli bene. Si ripromise di ringraziare la Digimon appena se ne fosse presentata l’occasione.

--Rick?- chiese Mummymon, vedendo il suo amico sospirare di sollievo – Tutto ok?-
-Si, tranquillo, amico mio. Sono solo contento che non dovrò combattere contro Tim per il mio amore.-
 disse il ragazzo, col solito tono neutro. Anche Mummymon era contento. Rick non era il tipo da farsi scrupoli, se c’era da competere per amore… magari fosse stato così duro anche lui.

-Eccoci arrivati!- esultò Chiara, sorridendo. Il Villaggio della Rinascita era davanti a loro, pieno di colori e giochi, ma soprattutto di piccole digi-uova e Digimon appena nati. – Sentite, sparpagliamoci, e godiamoci un po’ di riposo. Poi Vegiemon ci racconterà quello che sa!- disse Chiara, con tono allegro
-Chi sei tu? Che ne hai fatto della vera Chiara?- chiese Lady, in tono incredulo –Perché ti sembro diversa?- domandò la riccia, alzando un sopracciglio. – Certo che si! Credevo che saresti passata subito alle cose serie e invece adesso sembra che t’interessi più divertirti, che fare altro!-
-Ma che hai capito! Cerco solo di fare le cose con calma! E poi dobbiamo ancora riprenderci dalla giornataccia che abbiamo passato ieri! O mi sbaglio?- chiese di rimando lei. Gli altri, che inizialmente avevano trovato strano il comportamento di Chiara compresero e si dissero d’accordo. E così ognuno di loro si allontanò, chi prendendo un Digi-Uovo da far schiudere, chi andando a giocare coi piccoli appena nati.
 
Dopo aver visto che tutti si stavano divertendo, Chiara si apprestò a realizzare uno dei suoi sogni nel cassetto. Non vedeva l’ora di prendere in braccio uno di quei cuccioli, che le erano sempre sembrati dolci e carini.
 –Ah ha! Adesso capisco!- disse Lady in tono trionfante – Era questo il tuo scopo, eh?- Chiara si bloccò di scatto, mentre era ancora intenta a guardarsi intorno per cercare qualche Digimon appena nato da prendere in braccio. –Si, e allora? Non sarai gelosa, vero?- le rispose, con una punta di malizia girandosi a guardarla con un ghigno in volto. – Sciocchezze.- disse Lady, e si allontanò dicendo – Questo posto è troppo sdolcinato per i miei gusti. Bleah!-

Quest’ultimo versaccio fece scoppiare a ridere i piccoli che la stavano seguendo di nascosto. –Che c’è?- ringhiò Lady, girandosi verso di loro, sperando di spaventarli. Ma quelli ridacchiarono e si avvicinarono ancora –Sparite!- insistette lei. I piccoli si guardarono un momento. Poi si voltarono verso di lei, fissandola testardi. –No! Non ci provate!- disse lei, avendo intuito quello che quei piccoli mostriciattoli stavano tentando di fare. Per tutta risposta, i piccoli fecero gli occhi dolci, tutti insieme.

Quello sguardo stava per far soccombere l’angelo caduto, che stava già allungando la mano normale verso di loro, quando in suo “aiuto” accorse Angewomon. A quella vista i piccoli si avvicinarono alla bionda, che sorrise. Lady si allontanò in fretta da lì. – Non badate a lei. Zia Lady non ha voglia di giocare, oggi!- disse la bionda. L’altra si bloccò, per poi fare la linguaccia ed andare a sdraiarsi vicino ad un albero.

I ragazzi si stavano divertendo un mondo, coi piccoli. Mummymon all’inizio era un po’ impacciato, ma poi aveva improvvisato una specie di danza strampalata che li faceva ridere.

 Leomon raccontava loro delle storie, mentre Chris insieme a Boarmon, si divertiva a fare una specie di “corrida” usando il povero cinghiale come toro.

Rick era intento a fissare un Klimon, dall’aria piuttosto turbolente. Il piccolo ricambiava lo sguardo dell’umano con interesse.

 Tim, invece era un po’ intimorito da tutti quegli occhioni che lo fissavano, poi si fece coraggio e si fece inseguire da una trentina di piccoli  tra cui Punimon,  Poyomon, Nyokimon , Missymon e Botamon.

Chiara nel mentre era impegnata a cullare dolcemente un Puttimon, dall’aria molto dolce. – E pensare che questo piccolino potrebbe diventare Lucemon…- si disse, solleticandogli dolcemente il corno che aveva sulla fronte.

 Katrina intanto stava badando a uno Zerimon, che si divertiva a girarle intorno, spruzzandole addosso delle bolle di sapone. Da dietro di lui, un piccolo Conomon dall’aria timida osservava l’umana con sguardo dolce.

Floramon e Vegiemon intanto si erano appartati in un angolo. Pensando di non essere notati stavano per scambiarsi un bacio quando…
-Che schifo!- fece una vocetta infantile.
I due si voltarono imbarazzati e si trovarono faccia a faccia con un Punimon dall’aria disgustata. A quella vista i due scoppiarono a ridere, per poi mettersi a parlare con lui.

LadyDevimon, pensando di non essere vista, aveva preso in braccio un uovo e lo stava sfregando dolcemente, per farlo schiudere. Dopo un paio di minuti, finalmente si schiuse.

Dal suo interno fece capolino un piccolo Digimon rassomigliante ad un bruco, o meglio, alla testa di un bruco, che aveva un ciuccio rosa in bocca e una foglia sulla testa. Era un Leafmon. Lady lo guardò per un paio di secondi, poi il piccolo disse, con voce squillante

-Mamma!-

 al che Lady s’irrigidì. Lui non parve accorgersene, e si strofinò felice contro il petto di quella che riteneva essere sua madre. Lei rimase imbambolata per qualche attimo, al che Leafmon disse – Mamma non vuole Leafmon?- e la fogliolina che aveva sulla testa si affloscio. –Se mamma vuole, Leafmon se ne va.- aggiunse, e i suoi occhioni tristi luccicarono, traboccanti di lacrime.

Quello sguardo avrebbe sciolto persino un cuore di pietra, e, per quanto si ostinasse a volerlo far credere, quello di lady era ben lungi dall’essere così duro. Indi per cui, a costo di essere presa in giro a vita, decise di accettare di diventare la mamma di quel cucciolo. D’altronde la cosa le procurava anche un certo piacere, nonostante tutto. Ragion per cui, si affrettò ad abbracciare il piccolo e gli disse – Ma certo che mamma ti vuole! Vieni qui, piccolo mio!- lui allora si riprese immediatamente. Saltò in braccio a Lady e disse –Evviva! Leafmon promette che sarà bravo, così la mamma sarà orgogliosa di lui!- Lady accarezzò la testa del Digimon, sorridendo.

-Ah, è poi sarei io, vero? Mammina?- disse scherzosamente Chiara, avendo sorpreso Lady con suo “figlio” tra le braccia. Lei allora si voltò e fece per rispondere ma Leafmon fu più svelto – Ciao! Leafmon  è contento di vedere signorina! Leafmon  è Leafmon e questa e la sua mamma!  – disse, indicando LadyDevimon con la foglia che aveva sulla testa.  Lady a quel punto non sapeva che fare – Io sono Chiara, e la tua mamma è la mia Digimon.- gli disse la ragazza, tentando disperatamente di sopprimere il suo bisogno di ridere e contemporaneamente l’impulso di abbracciare il cucciolo.

 –Davvero?- chiese lui, eccitato – Si. Lo sai che sei proprio carino?- proseguì, allungando una mano per toccarlo. A quel punto Lady allungò la mano artigliata verso Chiara, per bloccarla – Non- toccare-il-mio- bambino!- sibilò minacciosamente, al che Chiara si bloccò –Ma che ti prende?- disse a Lady, che si riscosse sentendosi una stupida. – Scusa, non so cosa mi sia preso…- biascicò imbarazzata, al che Chiara disse – Credo si tratti di un eccesso d’istinto materno. Non ti preoccupare, non c’è niente di male- la rassicurò l’altra.

-E così questo posto era troppo sdolcinato per i tuoi gusti eh?- disse Angewomon, che aveva assistito alla scena sorridendo. - è vero, l’ho pensato. Ma ho cambiato idea!- rispose Lady, stringendo a se Leafmon, che ridacchiò allegro.

-Che cos’è tutta questa confusione?- proferì una voce alle spalle delle due Digimon e dell’umana. Le tre si voltarono di scatto e quello che videro le lasciò a bocca aperta.

Dietro di loro, con aria piuttosto contrariata, stava la figura angelica di Ophanimon. Sia Lady che Angewomon la riconobbero. Era la stessa che comandava la schiera di angeli che avevano bloccato Lady, poco tempo prima che diventasse partner di Chiara.

-Beh, qualcuno di voi mi vuole rispondere? O avete perso la lingua?- insistette l’angelo, fissando lo sguardo nascosto dall’elmo che portava su ognuna di loro. Lady stava per aprire bocca, ma Chiara la bloccò. A quel punto fu Angewomon a parlare- Ophanimon, ecco noi, siamo qui perché volevamo controllare che fosse tutto a posto. Lei è Chiara- disse indicando la ragazza, che si sentiva piuttosto a disagio in quel momento.
-Chiara? Quella Chiara?- domandò l’altra al che Angewomon annuì. La nominata sembrò sorpresa.

-Ragazza, avvicinati. Desidero parlare con te- disse l’angelo, dopo un minuto di silenzio.
-Ok.- disse Chiara, nervosamente. Non aveva idea di che cosa potesse avere da dirle, ma visti i suoi trascorsi con Lady, era molto probabile che volesse farle una ramanzina.
- Se sopravvivo Angewomon mi sentirà- si disse, irritata, avvicinandosi ad Ophanimon. L’altra allora le disse –Per quale motivo sei qui?-

-Per controllare la situazione, tutto qui.- disse Chiara, guardando la Digimon, la cui espressione era indecifrabile – E tu saresti venuta qui a controllare la situazione, pur sapendo quello che la tua Digimon ha fatto?- il tono di Ophanimon parve strano a Chiara, come se la domanda non fosse rivolta a lei, ma fosse una semplice costatazione dell’altra. Annui, attendendo la reazione dell’angelo.

Il silenzio durò qualche minuto, tempo sufficiente a far innervosire Chiara non poco. L’espressione di Ophanimon, seria e composta, ma con un che di pensieroso, lasciava alla ragazza un profondo senso d’inquietudine. 
- Dammi la mano- disse l’altra, finalmente rompendo il silenzio, richiesta che lasciò la ragazza molto perplessa, cosa resa evidente dal sopracciglio alzato della stessa. – Beh, che aspetti?- domandò impaziente l’altra, al che Chiara allungò meccanicamente la mano verso Ophanimon, trattenendo il respiro.

Ophanimon strinse la mano di Chiara nella sua. Il calore emanato dall’angelo contrastava con il freddo che i guanti metallici della Digimon lasciavano supporre.

 Il contatto durò circa un minuto, e durante tutto quel tempo, Chiara sentì come una presenza entrare dentro di lei, e scavarle dentro fino sondarle l’anima, quasi fosse alla ricerca dei suoi segreti più profondi. Ciò che la stupì, fu il non sentirsi affatto violata o minacciata in alcun modo. Difatti, la presenza che sentiva era dolce, quasi timorosa, come se non volesse arrecare disturbo, il che era in contrasto con quello che Chiara credeva fosse il suo obbiettivo.

Ophanimon annuì compiaciuta, dopo essersi allontanata da Chiara. lei a quel punto espirò, rendendosi conto di aver trattenuto il respiro per tutto il tempo. Notò che l’espressione di Ophanimon era leggermente diversa.
All’inizio era sembrata indignata e sorpresa della loro presenza lì. Adesso invece, incredibilmente, sembrava quasi contenta. Un lieve sorriso le increspava le labbra e questo si allargò maggiormente quando, spostato lo sguardo verso Chiara, la vide arrossire, imbarazzata.

L’imbarazzo di Chiara, provocò una reazione imprevista. Il simbolo dell’oscurità prese a brillare forte sul suo petto, cosa che le provocò ulteriore imbarazzo, e un aumento dell’intensità del luccichiò. –Accidenti…- borbottò indispettita Chiara, fissando accusatrice il suo simbolo, che continuava a brillare con ancor più forza, a dispetto del dispiacere della sua portatrice.

Questo causò una risata argentina di Ophanimon. Chiara a quel puntò voltò di scatto la testa verso l’angelo, fissandola con astio, cosa che fece ridere ancora di più l’altra. Dopo un po’, il simbolo smise di brillare e Ophanimon smise di ridere.

-Bene. Devo confessare che ero molto preoccupata , quando ho saputo di te e di quello che avresti dovuto fare…- cominciò a dire, con fare solenne , una volta che si fu ricomposta. Chiara a quel punto si mise in ascolto, sperando di sapere che cosa volesse Ophanimon da lei e perché le avesse sondato l’anima poco prima.

Intanto i ragazzi si erano riuniti intorno ad Angewomon e Lady, così come i loro Digimon. La bionda aveva dato una rapida spiegazione, al che Chris aveva riso, Kat avrebbe sfottuto Lady a più non posso, se non fosse stato per Angewomon che le aveva tappato la bocca all’ultimo momento. Tim era apparso un po’ sorpreso da quanto accaduto, ma aveva accettato la cosa, mentre Rick si era offerto di fare da padre al piccolo, al che Leafmon era scoppiato a piangere.

Nonostante un vano tentativo di convincere tutti che il piccolo era molto felice, da parte di Rick, gli altri si erano mostrati inflessibili e l’eccentrico ragazzo era finito a testa in giù , colpito da due ceffoni, rispettivamente della bionda e di Lady, con una certa soddisfazione di entrambe. Dopo che la situazione si calmò, complice Mummymon che aveva fatto calmare il cucciolo, tutti stavano col fiato sospeso, attendendo quello che sarebbe successo a Chiara.

 Naturalmente, i due più coinvolti erano Lady e Wolfmon, per ovvi motivi. Ma anche tutti gli altri erano molto interessati, d’altronde Chiara era una di loro.
 
-Vedo che i tuoi compagni sono preoccupati per te!- riprese Ophanimon, osservando il gruppo di umani e Digimon che stavano li vicino. -Comunque, la cosa importante è che finalmente io sia riuscita ad incontrarti di persona. È da tanto, tantissimo tempo che non è presente a Digiworld un portatore del simbolo dell’oscurità. – Chiara annuì, nella testa mille domande, alle quali sperava di trovare presto una risposta. Anche se generalmente i Digimon come Ophanimon tendevano a non darne. – Adesso non c’è tempo per raccontarti tutta la storia, ma sappi che colei che ti ha preceduta non ha potuto portare a termine la sua missione. Anzi, non ha neppure potuto iniziare a svolgerla.- 

-Davvero? E come mai?-  domandò Chiara, in parte intuendo la risposta.
-Beh, lei… è morta.- disse Ophanimon  tristemente.

Questa notizia sconvolse il gruppo, in particolar modo Chiara. voleva assolutamente saperne di più, così come tutti gli altri, ma lei in particolar modo, dato che era la portatrice del simbolo incriminato.
-è successo molto tempo fa. È stata uccisa dalla sua Digimon.- disse l’angelo, avendo intuito i pensieri della ragazza.

-Uccisa dalla sua Digimon?- ripeté esterrefatta Chiara, incapace di immaginare anche lontanamente un eventualità del genere. Se si fosse voltata, avrebbe visto nei volti di tutti la sua stessa incredulità. Anche se in una di essi era stata presente, per un brevissimo attimo, l’ombra della paura. Ma questo la riccia non poteva saperlo, in quanto incapacitata a muovere un muscolo, dopo la macabra scoperta.
-Si- riprese Ophanimon, con tono ancor più triste. – Non ha avuto pietà di lei. Nonostante avesse solo 6 anni all’epoca.-

Quest’altra informazione provocò un’ondata di rabbia, paura e incredulità da parte del gruppo. I Digimon e i ragazzi si guardavano l’un l’altro, incapaci di concepire una simile crudeltà. Perfino Rick che era un tipo piuttosto appassionato di questo genere di cose, parve profondamente adirato da questo, tanto da dichiarare
-Mi piacerebbe sapere chi è. Le farei volentieri un’ispezione accurata col bisturi.-

Questo commento suscitò una certa inquietudine, ma non rimprovero, perché seppur in maniera esagerata, aveva espresso il desiderio di tutti di punire chiunque avesse compiuto una simile atrocità.

Chiara era quella che senz’altro era rimasta più scossa da tutto questo. Per lei, che voleva fare l’insegnante, non c’era nulla di più puro e innocente di un bambino. Certo, anche i bambini, nella loro sincerità, sapevano
essere cattivi, ma il più delle volte non erano consapevoli di esserlo, o tuttalpiù non comprendevano le emozioni degli altri. Per cui la notizia che una bambina innocente era stata uccisa per aver cercato di svolgere il compito che ora era stato affidato a lei, la riempì di una determinazione mai sentita prima. Avrebbe fatto quello che era suo dovere, anche per quella bambina. Così la sua morte non sarebbe stata vana.

-Tutto apposto, Chiara?- le chiese Ophanimon, accortasi del suo turbamento. Lei annuì, attendendo che l’altra continuasse.

- C’è da dire però, che la sua Digimon fu costretta dalle circostanze ad agire in quel modo.-

-Ma che dici? Non starai difendendo l’assassina?- ruggì Chiara, sconvolta da quest’affermazione.

-Non ha alcun senso! Che significa “costretta dalle circostanze”? Era la sua Digimon, avrebbe dovuto proteggerla, punto e basta!- disse a quel punto Chris, anche lui sul piede di guerra.

-Quella povera bambina…- gemette Kat, scoppiata in lacrime sorretta da Angewomon, che piangeva anche lei, commossa e rattristata.

- I-infatti! Bisogna essere p-proprio dei m-mostri per fare una cosa s-simile! E non si può difendere una creatura così!- balbettò Tim, arrabbiato e allo stesso tempo spaventato. –N-no è che questa t-tizia è a-ancora i-in giro, vero?- disse poi, accucciandosi dietro a Leomon, che era a dir poco spiazzato dal comportamento dell’angelo.

- Calma, lasciate che vi spieghi…- disse Ophanimon, visibilmente a disagio, muovendo le mani davanti a sé per placare gli animi.

-Spero che la spiegazione sia convincente, almeno!- disse Chiara, fissando la Digimon con diffidenza, giustificata dal fatto che sembrava aver preso le parti dell’assassina.

-Lei ha dovuto farlo. e la colpa in parte è stata  anche mia.- disse Ophanimon, sconvolgendo ulteriormente le idee ai ragazzi e ai loro Digimon.

-Hai detto che non c’è tempo per tutta la storia, giusto? C’è per un riassunto veloce?- disse Chiara, avendo intuito che la situazione fosse più intricata di quanto apparso all’inizio.

-Suppongo di si.- disse l’altra, al che gli altri si avvicinarono e si misero seduti tutt’intorno, per ascoltare.

-è successo tantissimi anni fa. Sono stata io a portare la piccola Leah dalla sua Digimon.-

-Che Digimon era?- s’intromise a quel punto Chiara, al che Ophanimon  rispose

-Una Lilithmon. Ma per favore, non interrompetemi finchè non avrò finito, d’accordo?- gli altri annuirono.

-Bene. Una volta che Leah arrivò da me, le consegnai personalmente Digivice e Digi-Medaglione, ed andammo a cercare Lilithmon, poiché insieme a quest’ultima avrebbe dovuto parlare con tutti i Digimon che avevano a che fare col suo simbolo. Non sono soltanto di tipo Virus, ma anche di tipo Dati.

Quello che però non avevo preso in considerazione, scioccamente, era il fatto che suddetta Lilithmon in quel periodo lavorasse per Lucemon, il quale non ammetteva che si disobbedisse agli ordini per nessun motivo. Pretendeva assoluta lealtà nei suoi riguardi e lei non faceva eccezione.

Perciò quando Leah ed io arrivammo, una volta date le dovute spiegazioni, Lilithmon e la piccola si allontanarono dirette al covo di Lucemon. Speravo che essendo la sua partner, Leah sarebbe stata salvata dalla Digimon, ma Lucemon scoprì come stavano le cose e ordinò a Lilithmon di uccidere la bambina.

Costei inizialmente si rifiutò, dicendo che non avrebbe potuto fare molto, vista l’età, ma Lucemon non volle sentire ragioni. Le disse che era l’unica maniera per  essere sicuro che lei gli fosse davvero fedele. A quel punto anche Leah s’intromise, dicendo a Lilithmon che non voleva crearle problemi e che se ucciderla era l’unica maniera di evitarglieli, allora poteva procedere.

 A quel punto, Lilithmon dovette eseguire l’ordine. Uccise Leah, passando la sua Unghia rasoio attraverso il suo stomaco.  Io ero partita non appena saputo quello che stava avvenendo, ma arrivai tardi. Quando giunsi sul posto il corpicino di Leah era immerso in un lago di sangue. Lucemon e Lilithmon erano già spariti. Mi affrettai per tentare di salvare la bambina senza riuscirci. Avrei voluto davvero poter intervenire ma, non ho fatto in tempo.

Se solo fossi arrivata prima… se solo non l’avessi lasciata andare da sola… non c’è giorno in cui il senso di colpa non mi tormenti… ogni sera rivedo quella bambina sorridente, e subito dopo il suo corpicino straziato. Ogni volta che ci penso mi sento morire. Non sono stata capace di salvarla…-

Ophanimon aveva preso a singhiozzare violentemente. La sua espressione tormentata non lasciava dubbi sulla sua sincerità.

A quel punto i ragazzi poterono vedere chiaramente quanto l’angelo stesse soffrendo.

-L’unica cosa che ho potuto fare, una volta portato via il corpo di Leah, è stato mettermi alla ricerca di Lucemon e Lilithmon per fermarli una volta per tutte. Quando sono arrivata nel luogo in cui si nascondevano,  ho trovato lui che si crogiolava nel suo folle piacere. Lo affrontai con tutta la rabbia che avevo in corpo e riuscì a sconfiggerlo.

Trovai Lilithmon in un sotterraneo, attaccata ad un tavolo delle torture, e fu li che mi bloccai. Le chiesi spiegazioni e lei mi rispose che era stato Lucemon a lasciarla in quelle condizioni, perché si era inizialmente rifiutata di uccidere Leah. Non potevo credere alle sue parole e così sondai la sua mente e  la sua anima, come ho fatto con Chiara poco fa, e scoprì che diceva la verità. E che stava soffrendo terribilmente, ma non soltanto per le torture, ma anche e soprattutto per Leah. A quel punto non me la sentii  di ucciderla. Stava soffrendo troppo.-

Ophanimon si fermò a riprendere fiato, studiando le facce dei ragazzi. Se prima vi era solo rabbia e disprezzo nei confronti della Digimon, misti ad una tristezza infinita per la bambina, ora vi era anche comprensione per Lilithmon che si era trovata ad essere davvero una vittima delle circostanze, dopotutto.

-Come fai a sapere che anche Leah si è messa in mezzo?- chiese Chiara, non comprendendo chi fosse stato a dirglielo.

-Me lo disse proprio Lilithmon, una volta che ci fummo allontanate da li. Era sconvolta.-

- Ma dov’è adesso?- chiese Chiara adesso più calma. Era sempre triste per quello che era successo alla bambina, ma adesso sentiva di avere un’idea più completa della situazione.

- Lei adesso si trova…- cominciò Ophanimon per poi essere interrotta da una voce squillante che proveniva da poco lontano da lì.
 
 

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Capitolo 8
*** Capitolo VII : Emergenza a Devil-Land ***


Capitolo VII: Emergenza a Devil-Land
 

- Chiaraaaaaaaaaaaaa!- un improvviso urlò causò l’interruzione brusca della conversazione. La nominata si voltò nella direzione dalla quale proveniva, così come tutti gli altri. Una  piccola palletta con le ali si stava avvicinando. Una volta che fu abbastanza vicinosi scoprì che si trattava di un Demidevimon

- Chiara! Chiara! uff… finalmente…ti ho… trovata…- disse  il piccolo Digimon, respirando affannosamente, dopo essersi accasciato al suolo. La ragazza, dopo un paio di occhiate confuse con gli altri membri del gruppo, si avvicinò al piccolo, che sembrava essere esausto ma che allo stesso tempo pareva essere anche molto agitato.

Chiara si chinò vicino al demone e gli poggiò una mano sulla testa – Che c’è, piccolino? Devi dirmi qualcosa?- domandò con voce dolce. Poi lo guardò meglio e lo riconobbe.

-Si…- rispose con un sussurro lui, rosso in volto.  Si rialzò a fatica e poi disse – C’è un’emergenza.- a quel punto Chiara si allarmò. Poteva trattarsi di un attacco di quel PigDemon forse. – Devi venire con me.- riprese Demidevimon – Dovete venire tutti- si corresse avendo visto i ragazzi – ma soprattutto tu!- riprese. Chiara voleva assolutamente saperne di più, quindi disse:

-Che cosa è successo? Dove dobbiamo andare?-

-Dovete venire a Devil-Land. È successa una cosa molto grave. Serve che tu venga insieme agli altri Digi-Prescelti. Dobbiamo fare in fretta.-   disse lui tutto d’un fiato, alzandosi in volo.

- Ma cos’è successo?- s’intromise a quel punto lady, essendosi avvicinata anche lei a Chiara, così come stavano facendo tutti gli altri.

- Non ho tempo per dirvelo adesso. Dobbiamo sbrigarci!- riprese il demone con voce rotta dal nervosismo. Poi si voltò verso Angewomon. Un attimo dopo, i suoi occhi si accesero di una luce rivelatoria e un’espressione divertita si dipinse sul suo volto.

- Ci si rivede, micetta!- esordì con una punta di dispetto, avvicinandosi alla bionda, che all’inizio parve confusa, poi sembrò capire.

-Sei tu!- disse con voce acida. L’altro ridacchiò divertito finendo per aumentare l’irritazione dell’altra.- Il tuo padrone ti ha tolto il guinzaglio?- disse con tono finto dolce la bionda per tentare di mettere in difficoltà l’altro.

- il mio caro amico Myo mi ha gentilmente permesso di andare a vivere per conto mio.- disse l’altro, al che i ragazzi rimasero a bocca aperta. Angewomon sembrò stupita da questa rivelazione. –E non dovresti trattarlo così male, visto cos’è successo l’ultima volta che vi siete visti- disse poi il demone, con un ghigno che fece irritare oltremodo Angewomon, che cercò con lo sguardo la sua nemesi, preoccupata che lasciasse trasparire qualcosa.

Quella mattina non era stata solo la Dark Lady ad assentarsi per un po’. Anche la bionda si era allontanata, senza dire niente però, finendo col fare un incontro molto poco piacevole per lei, ma che si era risolto in maniera inaspettatamente positiva, nonostante tutto.  Lo sguardò della demone fece tirare un sospiro di sollievo all’angelo, perché significava che non avrebbe parlato. Aveva nascosto l’accaduto dicendo di essersi appisolata, ma Lady doveva aver visto qualcosa, perciò adesso tutto dipendeva dal suo silenzio. E da quello di Demidevimon. Sulla prima poteva stare sicura, sul secondo invece…

Fece appello a tutta la sua forza mentale e a tutta la sua pazienza, e sperò con tutto il cuore che il demone si fermasse lì. Sperò soprattutto che gli altri non facessero domande.

-Myotismon è vivo?- domandò incredula Chiara, distruggendo inesorabilmente tutte le sue speranze. A quel punto le rimaneva un’unica soluzione. Una cosa che mai avrebbe voluto trovarsi costretta a fare in tutta la sua vita.

 Sapeva bene che quello che stava per fare avrebbe comportato un enorme sacrificio da parte sua e che il demone non attendeva altro che una simile occasione per tormentarla, e che ne avrebbe approfittato il più possibile. E questo avrebbe comportato la compromissione del suo segreto.

E proprio lei gli stava servendo una tale occasione su un piatto d’argento! Purtroppo però, non poteva più tirarsi indietro. Dire la verità a quel punto, avrebbe significato un mucchio di domande, alle quali non voleva e non sapeva come rispondere.  Auto-maledicendosi mentalmente per l’ennesima volta, prese un lungo respiro e sorprendendo tutti, compresa se stessa, Angewomon si avvicinò a lui cercando di essere il più gentile possibile nonostante tutto
    
 Si-disse Demidevimon, e sembrava essere sul punto di vuotare il sacco, per poi interrompersi vedendola avvicinarsi. Lei gli disse  –Demidevimon, posso parlare un attimo con te? In privato?-

L’altro la guardò un momento stupito, poi disse – Veramente sono sicuro che gli altri vorranno saperne di più, tu non credi?- a quel punto i ragazzi che già erano sorpresi dal fatto che Myotismon fosse tornato e adesso dal fatto che Angewomon volesse parlare col suo antico rivale,  dato che ormai era ovvio fosse lui, cominciarono ad insospettirsi.

-Per favore!- insistette la bionda, agitata. Se quella piccola canaglia avesse parlato chissà come sarebbe finita.

Kat si avvicinò ad Angewomon, confusa. Era sicura che la sua Digimon le stesse nascondendo qualcosa, e già scoprire che Myotismon era ancora vivo l’aveva scioccata, ma soprattutto ora che ci rifletteva la reazione della sua amica a quella rivelazione non era stata quella che ci si sarebbe potuti aspettare visti i suoi trascorsi col vampiro, e adesso voleva addirittura parlare col suo rivale ai tempi in cui era schiava dello stesso, e sembrava essere molto decisa in questo. Come se avesse paura di qualcosa.  Adesso era davvero molto preoccupata. Che Angewomon sapesse di più di quanto volesse far credere? La ragazza voleva disperatamente convincersi che la sua Digimon non sapesse nulla di questa storia, ma le circostanze la stavano portando a ritenere il contrario.

-Angy? C’è qualcosa che dovremmo sapere?- avrebbe voluto chiedere, ma Chiara s’intromise dicendole – aspetta.  Lasciamola fare- cercando di essere rassicurante. Kat avrebbe voluto strozzarla in quel momento, tanta era l’angoscia che l’attanagliava, e per cui l’irritazione per la sua intromissione, ma la riccia la prese da parte e le disse:

-Questa storia non piace neanche a me. Credo che anche Lady sia coinvolta in qualche modo.-

-Che c’entra lei? È della mia Digimon che si tratta, non della tua!- disse stizzita la mora, gettando uno sguardo preoccupata verso la Digimon, che stava ancora davanti a Demidevimon. Gli altri guardavano ora loro, ora la bionda, confusi. Chiara fece cenno ai ragazzi di avvicinarsi. Disse a Wolfmon di restare lì con Lady, e poi riprese a parlare

- Sentite ragazzi, questa storia mi puzza. C’è qualcosa sotto. Non so di che si tratti ma se Angewomon sembra non volercene parlare c’è sicuramente un motivo.-

-Già. Sono sicuro che sia così.- asserì Chris, sorridendo per cercare di calmare Kat, che sembrava sull’orlo di una crisi isterica.

-Sono d’accordo anch’io- disse Boarmon, dando il suo pieno appoggio al suo partner.

-E anche noi!- dissero Tim e Leomon all’unisono.

-E così anche gli angeli hanno dei segreti da nascondere. Chi se l’aspettava?- commentò Mummymon, con fare cospiratorio.

-Diamole fiducia- disse Rick, come al solito flemme.

-Dite che dovremmo lasciar stare per adesso?- chiese Kat con voce lievemente stridula. Chiara annui.

-Se c’è qualcosa che non va, sono certa che Angewomon ce lo farà sapere. Magari non ha detto nulla per non allarmarci.- in realtà anche lei era molto dubbiosa ma cercava di calmare la mora. – Comunque più tardi cercherò d’interrogare Lady per saperne di più.-

-Scusate se m’intrometto…- disse Ophanimon, che si era avvicinata senza che se ne accorgessero. I ragazzi sussultarono sorpresi.

-Ophanimon!  Ci hai fatto prendere un colpo!- la rimproverò Chiara, che aveva tempestivamente tappato la bocca di Kat, prima che la mora potesse emettere un grido proveniente dalla tensione che aveva in corpo.

-S-scusate- balbettò un po’ sorpresa la dama angelica, per poi riprendere il discorso di prima – Comunque pensavo che forse dovreste lasciarla fare.-

-Tu dici, Ophanimon?- domandò Kat, non appena Chiara le tolse la mano dalla bocca.

-Si. Mi sembra già molto preoccupata, se doveste insistere troppo potrebbe sentirsi peggio. Lo dico soprattutto a te, Kat, dopo quello che ha passato con Kari, sono certa che rimarrebbe scossa se anche tu cominciassi a dubitare di lei-

La mora sembrò profondamente colpita dalle parole della creatura celeste e disse – Hai ragione, non voglio che passi qualcosa di simile a quello che le è già successo. non sarebbe giusto. Non conosco nessun altro che abbia avuto tutti questi problemi e che si comporti ancora così bene con tutti. Lei non merita la mia diffidenza.-

-Hai pensato tutte queste cose da sola?- chiese Chiara, scherzosamente, guadagnandosi una mezza occhiata di rimprovero dalla seppur in parte divertita Ophanimon. La riccia sfoderò un sorriso a trentadue denti allora, con tutta la faccia tosta che non credeva neanche di possedere.

-Allora è deciso. Lascerò che faccia come crede!- affermò convinta Kat, riportando l’attenzione del gruppo alla conversazione che stava svolgendosi poco distante da li.

-Bene. Questo vuol dire che dobbiamo prepararci ad andare via.- esordì seria Chiara, richiamando l’attenzione di tutti – Mi raccomando, non lasciate nulla qui, perché non credo che torneremo tanto presto. A proposito, ma come mai Elecmon non è qui?- domandò ricordandosi di non aver visto nessun altro a parte l’angelo.

-Per il momento sto badando io al villaggio- rivelò Ophanimon per poi spiegare – Dopo l’incidente avvenuto con Lady, abbiamo deciso che sarebbe stato meglio che ci fossi io a guardia del posto.- disse l’angelo scuotendo la testa, al vedere la nominata alla quale la riccia aveva fatto cenno di avvicinarsi, insieme a Wolfmon, ghignare fiera del suo operato. Chiara le diede una bella gomitata ad un fianco, al che la demone perse l equilibrio, cadendo di sedere, causando uno scroscio di risate da parte di tutti.

- Mamma!- disse Leafmon spaventato per poi mettersi a piangere. Gli altri guardarono ora Lady ora il cucciolo insicuri di cosa fare. Alla fine Chiara ridacchiò divertita, per poi aiutare Lady ad alzarsi da terra e dire
-Non temere, piccolo. La tua mamma è a prova di bomba!- il piccolo parve sollevato al sentire questo. Chiara aggiunse con un sorrisino di scherno – Lo stesso non si può dire per il suo lato B!- guardando la sua Digimon intenta a massaggiare il punto dolorante.

Inutile dire che questo causò un’altra cascata di risate, stavolta anche di Ophanimon, che di conseguenza spinse Lady a fulminare Chiara con lo sguardo, causando un improvviso calo del silenzio.

Lo sguardo raggelante che le stava dando Lady fece quasi tremare la ragazza e i ragazzi si prepararono al peggio. Ma, inaspettatamente non fu Lady a reagire.

-Ahia!- strillò Chiara, cadendo anche lei a gambe all’aria, tenendosi il naso.

-Tiè! Così impari- disse Leafmon, gonfiandosi e guardando male Chiara –Hai fatto male a mamma! Non si fa!  Sei cattiva!- aggiunse con la sua vocetta infantile, ma con tono serio.

 Gli altri erano rimasti a bocca aperta. Il piccolo, dopo aver rivolto un’ultima occhiataccia alla riccia, saltò in braccio a Lady, guardandola con adorazione e le disse – Non ti preoccupare mamma! Ti difende Leafmon da quella cattivona!-

Sotto gli occhi esterrefatti e increduli del gruppo, Lady fece la faccia più impensabile che si potesse concepire. I suoi occhi brillarono di una strana luce e le sue labbra si dischiusero in un sorriso incredibilmente tenero. Poi prese a coccolare il cucciolo con una delicatezza quasi inumana e sussurrò amorevolmente – Grazie, piccolo mio! Ti voglio tanto bene!- poi si voltò versò gli altri e riprese un’espressione acida – Beh?- li apostrofò rabbiosamente – Che avete da guardare? Circolare! Non c’è niente da vedere! Sciò!-

I ragazzi e i Digimon si guardarono negli occhi per poi alzare le spalle all’unisono, come a dire “è sempre lei”

-Degno figlio di sua madre!- fu il commento piatto di Rick, che rivolse un’occhiata compiaciuta a Lady, la quale sibilò minacciosamente verso di lui, e strinse ancora più forte a se Leafmon.

Intanto Chiara, aiutata da Wolfmon si era rialzata in piedi e ripulita. Poi si era avvicinata a Lady e le aveva detto – Scusa per la battuta di prima. Ho esagerato- l’altra l’aveva guardata male per un po’, poi le aveva detto –Almeno adesso siamo certi che tu sia umana!- gli altri ridacchiarono alla battuta. Chiara ci rifletté un attimo, poi ci arrivò e rise anche lei.

-Bene. Sarà il caso di mettersi in marcia. Non appena Angewomon avrà finito di parlare con Demidevimon!- riprese Chiara, al che gli altri annuirono e si prepararono ad andare via. Salutarono Ophanimon, che augurò loro buona fortuna e si avviarono verso il punto in cui i due ex-nemici stavano discutendo. Rimasero ad una certa distanza, per non intromettersi, anche se erano tutti molto curiosi di sapere che cosa si stessero dicendo.

Mentre succedeva questo, Angewomon, preso da parte Demidevimon aveva esordito dicendo

-Ascolta, Demidevimon…-

-Sono tutto orecchi, bionda!- aveva risposto scherzosamente lui

-Ho un grosso favore da chiederti…- proseguì la bionda incerta.

-Davvero?- chiese Demi, che già pregustava di prendersi una bella rivincita su di lei. Anche se la sua vita era cambiata parecchio da un po’ di tempo  a quel momento, ma lei non lo sapeva, quindi che male c’era?

-Si. Vedi, il fatto è che io… non ho detto nulla di quanto è successo stamattina e così…-aveva detto nervosamente la bionda, sperando che il demone non se ne approfittasse ma sapendo che con tutta probabilità sarebbe stato così.

-E questo significa che… tu vuoi che io mantenga il segreto, giusto?- disse lui, con un tono che fece venire i brividi alla bionda. Inorridì al pensiero di quello che la sua nemesi potesse avere in mente in quel momento, ma cercò di mantenere un contegno.

-Ma, non saprei…- cominciò con tono malignamente incerto lui. – Non capisco perché tu non abbia detto nulla. Soprattutto considerando che prima o poi l’avrebbero scoperto lo stesso. E soprattutto, perché mai dovrei fare qualcosa che tu mi stai chiedendo. E non credo che sia carino, nascondere questo alla tua partner-

Quella parola fece sbiancare la già nervosissima Angewomon e Demi non mancò di notarlo. Decise dunque di continuare il suo gioco. Sapeva perfettamente di averla in pugno, ma non sapeva ancora esattamente perché. Questo glielo fece capire.

-Non vorrei certo perderla di nuovo. Sai, se io fossi la tua partner e tu mi avessi nascosto una cosa simile molto probabilmente come minimo mi sarei arrabbiata. Magari avrei anche cominciato a dubitare di te…- s’interruppe volutamente, studiando la reazione dell’altra. Aveva cominciato a tremare, senza rendersene conto. Aveva fatto centro.

-…oppure, potrei addirittura decidere di…- proseguì, pregustando la reazione della bionda alle sue parola. -…cacciarti!- aveva detto questo con indifferenza, ma nella sua voce si poteva avvertire chiaramente una punta di piacere. La reazione dell’altra non si fece attendere.

-No!- gemette, sottovoce. Non voleva e non poteva pensare ad un’eventualità simile. Si sentiva le gambe molli come gelatina, sudava freddo, il cuore aveva preso a batterle all’impazzata, mentre le parola di Demidevimon riecheggiavano in maniera sinistra nella sua mente. Specialmente l’ultima ipotesi addetta da Demidevimon, si era materializzata nella sua mente in maniera spaventosamente realistica.

Il demone in quel momento provava una gioia immensa mista a qualcosa di diverso. Stava effettivamente godendo nel vederla in quello stato, però una parte di lui sentiva qualcosa di molto strano e molto fastidioso. Cosa poteva essere? Era simile a quella sensazione che provava quando  non riusciva a portare a termine un compito assegnatogli dal suo ex-padrone, ora sua amico. Che si stesse… sentendo in colpa? Guardò verso la bionda e si rese conto che, si, effettivamente si sentiva un pochino in colpa.

-Demidevimon! Per favore! Non dire niente!- implorò Angewomon, trattenendo a stento le lacrime. Dopo un po’ non le riuscì più e dovette abbassare leggermente la testa per nasconderle –Ti prego! Non posso permettere che lo sappiano! Non ancora!- ormai le lacrime colavano copiose dalle sue guance, gocciolando dal mento della Digimon.

-S-se dovessero saperlo in questo modo…se davvero Kat dovesse cacciarmi…io…io…- sussurrò, con la voce rotta dal pianto. Si bloccò scossa dai singhiozzi e non le riuscì di spiccicare parola. Boccheggiò nel tentativo di dire altro, ma dalla sua bocca uscì solo qualche verso strozzato.

Il demone decise di godere ancora per qualche istante della sofferenza di Angewomon. –mah, non saprei… in fondo che cosa ci guadagno a tenere la bocca chiusa?- disse, in tono indifferente, ma nei suoi occhi si leggeva il piacere che provava nell’infliggere ulteriore sofferenza nella povera Digimon già tormentata e scossa.

-Io… farò qualsiasi cosa… ti prego!- insistette, con aria sconfitta la bionda, alzando lo sguardo. I suoi occhi, scoperti, perché aveva dovuto rimuovere l’elmo, a causa delle lacrime, lucidi e arrossati dal pianto, insieme alla pelle chiara delle guance rigate di lacrime, e il suo mordersi il labbro tremante, davano all’angelo un aspetto ancora più fragile ed etereo, oltre che disperato, contribuendo a suscitare in chiunque l’avesse vista, un’immensa tenerezza per quella povera creatura sofferente.

Tanta fu la sorpresa che il piccolo Digimon provò nel vedere l’espressione fortemente addolorata della sua ex-rivale, che di colpo, tutte le espressioni appositamente studiate per far aumentare la pena dell’altra, svanirono all’istante, come spazzate via dal vento. Subito dopo il piccolo sentì una stretta al cuore e quell’ opprimente sensazione di colpa si fece ancora più forte. Tanto da sommergerlo e bloccarlo.

Stette ancora qualche secondo immobile, ma, quando vide che l’altra stava portando le mani al viso, in procinto di scoppiare in un pianto disperato, s’affrettò a dire, cercando di suonare il più confortante possibile.

-Ok, ok… non c’è bisogno di piangere! Mi hai convinto! Terrò la bocca chiusa, ok? Ma soltanto perché sei tu!- nel dire questo, aveva sorriso cercando di essere incoraggiante.

L’altra era rimasta a bocca aperta, non si aspettava certo he lui avrebbe accettato. Si era già preparata psicologicamente, per quanto possibile, a dover dire addio a Kat, e invece…

-D-davvero? Lo farai?- aveva chiesto, incerta.

-Si. Ma ci sarebbe una condizione. Ne parleremo più tardi, d’accordo?-rispose lui, calmo.

-Oh, grazie! Grazie! Grazie mille, Demidevimon!- disse la bionda, sollevata.

-Ugh! Ok, ok! Adesso basta! Così mi strozzi!- si lagnò lui, stretto nell’abbraccio di Angewomon, la quale presa dall’entusiasmo aveva gettato le braccia al collo (si fa per dire) del suo antico rivale e ora lo stava stringendo forte a se, colma di gratitudine.

-Scusa! – disse, allentando la stretta e posandogli un bacio sulla guancia. Il piccolo arrossì, mentre la bionda si allontanava leggermente da lui. Una volta ripresosi dallo stupore disse –Shalla, Sorellina!-

Angewomon, che stava per avviarsi verso gli altri, si bloccò di scatto, voltandosi verso di lui. –Come, scusa?-

-Sorellina!- ripeté con ovvietà Demidevimon, sorridendo. – Come credevi che ti considerassi, prima?- le chiese, osservando l’espressione stupita dell’altra.

Sorellina! Angewomon era scioccata. Rivale, odiosa, ostacolo, palla di pelo irritante, troppo saccente e chi più ne ha più ne metta, ma … sorellina?!

-Tutto tranne questo!. Rispose infine la bionda.

-Beh, adesso lo sai…- disse il demone, per poi avvicinarsi in volo e dire –Riguardo a quella condizione… vorrei che mi portassi in braccio!-

Lei, che si aspettava qualcosa di estremamente umiliante, si stupì maggiormente quando sentì la richiesta del diavolo. Comunque, visti i presupposti, non poté far altro che acconsentire. Ma sentiva che qualcosa non andava.

-E un’altra cosa…- aggiunse Demidevimon. –Ecco, mi chiedevo dove fosse la fregatura- pensò la bionda, guardando il piccolo che gongolava come un bambino che l’ha fatta franca dopo aver rubato delle caramelle

–Potresti restare senza elmo?- l’altra stava per replicare, quando lui riprese –Stai benissimo senza. Hai due occhi bellissimi. Perché nasconderli?- con assoluta sincerità.

A quelle parole, qualcosa scattò in Angewomon. Quel commento così inaspettato, scatenò in lei una reazione imprevedibile. Specialmente i suoi occhi, che tante pene le avevano causato tempo addietro, ora venivano definiti bellissimi, proprio da colui che credeva la odiasse maggiormente.

A quel punto la bionda rimise meccanicamente su un fianco la mano con la quale intendeva rimettersi l’elmo, e, preso tra le braccia Demidevimon, s’incamminò verso gli altri, dicendo –D’accordo, allora, fratellone!-

Gli altri, che erano voltati di spalle, non si erano accorti di quanto fosse avvenuto poc’anzi e così, quando videro arrivare Angewomon con in braccio Demidevimon e senza elmo, rimasero scioccati.

-Ma, che significa questo?- domandò esterrefatta Kat, quando si vide riconsegnare l’oggetto dalla sua Digimon

-Tienilo tu, per favore.- domandò tranquilla l’altra. – Non mi dici sempre che ogni tanto dovrei prendere un po’ di sole? Adesso ne ho voglia.-

L’altra sbatté le palpebre, ripetutamente, per qualche secondo poi disse –Mi riferivo a D…-

-abbiamo chiarito alcune cose!- s’affrettò a dire Angewomon, capendo al volo. Poi aggiunse, guardando il nominato, sorridendo – Vero, fratellone?- questa affermazione lasciò tutti a bocca aperta. Perfino Chiara, che di solito passava il tempo ad immaginare ipotesi incredibili, rimase di stucco. Quello che più sbalordì i presenti, però fu la replica del demone –Certo, sorellina!- ma il “colpo di grazia” che distrusse definitivamente l’ultima speranza che fosse tutto un sogno, fu LadyDevimon, che si avvicinò ai due e disse, guardando Demidevimon

-Così adesso anche lei fa parte della famiglia, cugino?-

Chiara era sotto schock. Gli altri la guardavano increduli. Di solito non si scomponeva di fronte a situazioni bizzarre, proprio perché cercava sempre di considerare tutte le possibili variabili, ma questa volta pareva proprio che anche lei avesse raggiunto il suo limite. Dopotutto, si dissero, anche lei era un’umana, ed aveva dei limiti, come tutti. Solo che essendo stata la loro guida fino a quel momento, avevano quasi dimenticato che, sotto tutta la sua fermezza, c’era una ragazza normale, come loro.

Perfino Kat, che aveva sognato a lungo un momento simile per metterla in imbarazzo, si sorprese a capirla. Forse dipendeva dal fatto che anche lei era scioccata dall’evolversi degli eventi. Così, si avvicinò e appoggiò una mano sulla sua spalla, così come aveva fatto Chris, del resto. Chiara si voltò, fissandoli, con una certa dose di sorpresa e gratitudine. Sorrise ad entrambi, poi si voltò verso Lady e le chiese

-Voi siete parenti?- la sua voce suonò strana e incerta, perfino a lei, ma non poteva essere diversamente, del resto.

Lady, in parte divertita dall’inaspettata reazione della sua partner, quasi cercò di farle uno scherzo. Ma subito dopo si fermò. Sentiva una profonda tenerezza verso di lei, in quel momento. Le venne voglia di abbracciarla. Sembrava così fragile, così indifesa, così…umana. Quasi una bambina, si disse. Scosse da se il pensiero di andare ad abbracciarla e nasconderla al resto del mondo, e nascose quell’immagine nella sua mente, in modo da farsela venire in mente, in caso avesse nuovamente dimenticato che la sua partner era comunque e sempre un’umana, con tutti i limiti che la sua condizione comportava.

-Certo. Non hai notato la somiglianza?- disse, con tutta la sfacciataggine che riuscì ad imprimere nella voce, cercando di farla ridere. Funzionò, perché un secondo dopo, Chiara disse –Beh, ora che mi ci fai pensare… si!- e subito dopo scoppiò a ridere. Anche gli altri lo fecero, tranne Rick, che si limitò a sorridere.

-Va bene, adesso vi siete chiariti?- domandò poi, quando si furono zittiti tutti. Era di nuovo la solita Chiara. sempre pronta e sicura, per quanto possibile, sempre con in mente l’obbiettivo da raggiungere. Gli altri stentarono a riconoscere, nell’espressione seria e determinata presente sul suo volto, la ragazza sorprendentemente e genuinamente incredula di poco prima.

-Si!- risposero in coro i due.

-Bene. Allora, ragazzi, andiamo a salutare Ophanimon, recuperiamo i due piccioncini e si riparte!-

-D’accordo!- dissero in coro tutti quanti.

-Bene, Ophanimon, noi siamo pronti ad andare!- disse Chiara, estendendo una mano verso l’altra, che gliela strinse, senza esitazione. –Grazie di tutto!- disse la riccia, al che l’altra rispose –Grazie a voi di essere venuti.-

-Mamma!-gridò una voce infantile rivolta a LadyDevimon. Era Leafmon.

-Shh, piccolo mio, shhh! Mamma deve andare via, ma tornerà presto, vedrai!- le disse lei, per calmarlo. Lui allora le si accoccolò addosso, e le schioccò un bacio sulla guancia. Gli altri guardarono inteneriti la scena.

-Dai, sono certa che andrà tutto bene!- disse incoraggiante Chiara, abbracciandoli. Lady si asciugò una lacrima, e lasciò il piccolo a terra. Leafmon posò gli occhi su Chiara

-Tranquillo. Penserò io alla tua mamma.- gli disse lei.

-E anch’io!- le fece eco Wolfmon, facendo un’ occhiolino complice al piccolo. –Dopotutto, sono uno zio, per te!-  disse, per poi voltarsi un momento verso Lady e Chiara che annuirono. Lui era sempre stato una sorta di  fratello per Lady e dal momento che Chiara aveva creato lui e modificato Lady, poteva considerarsi una sorta di madre per loro. Quindi il piccolo era una specie di “nipote” per lei.

-Caspita, non ho neanche 21 anni e già sono nonna!- commentò divertita. Gli altri ridacchiarono.

-Attenta a non perderti la dentiera, nonnina!- disse Kat, ridendo. Chiara, anziché prendersela, le sorrise amabilmente, per poi dire –Tranquilla, per quello c’è il Kuckident. Tu , piuttosto, attenta a non dimenticarti il pannolone, cara.- a questa risposta, il viso della mora si fece rosso come il fuoco. Gli altri scoppiarono a ridere. Perfino Angewomon, che per ovvi motivi di solito si sarebbe trattenuta, non poté fare a meno di lasciarsi andare a una risata di gusto.

-Sentite, ragazzi!- disse Ophanimon, dopo essersi ripresa dall’attacco di risate che l’aveva colta. –Se volete, posso occuparmi io di Leafmon! Qui sarà al sicuro, visto che sono in grado di rendere invisibile questo luogo, tramite una speciale barriera che ho creato appositamente per questo!- gli altri si dissero d’accordo.

-Bene, allora! Possiamo ripartire!- disse Chiara, per poi rivolgersi a Demidevimon e dire – fai strada, ti seguiamo!-

-Si, però la strada è lunga. Forse vi conviene farvi portare!- disse lui, sempre in braccio ad Angewomon.

-Beh, certo, capisco…- disse Chiara, pensosa. –Solo che è un bel problema. Ammettendo che Angewomon porti te, ci sono sempre da sistemare Tim, Katrina, Vegiemon e Floramon.-

-Io posso portare quei due, insieme a Chris!- disse Boarmon, convinto.

-Si, ma Tim? E Leomon?-

-Se de-digievolvo a livello intermedio, forse potrebbe portarci Wolfmon?-

-Si. Ed io dovrei stare con Lady, quindi…- disse Chiara, che ricevette un’occhiata di rassegnazione, seguita da una scenetta degna delle migliori sceneggiate napoletane da parte della sua Digimon

-Oh, me misera e tapina… cosa ho fatto di così male, per meritarmelo?- domandò fingendo di soffrire terribilmente.

-Veramente sarebbe ancora meglio se poteste volare, tutti!- puntualizzò Demidevimon a quel punto.

-E questo ecslude automaticamente Wolfmon…- disse Chiara. –Però forse…- riprese poi, in tono riflessivo- Ci sono!- disse,, poi si voltò verso gli altri – Ascoltate ragazzi! Ho un’idea!-


-Sei sicura che funzionerà?- domandò incerta lady, dopo che Chiara ebbe finito di esporla.

-Certo! Non ti preoccupare! Andrà tutto a meraviglia!- disse lei felice.

Il piano era il seguente: dato che dovevano arrivarci tutti in volo, i Digimon che non erano in grado di farlo, dovevano regredire di livello e farsi portare dagli altri. Questi erano Leomon, Wolfmon e Boarmon. E poi c’erano anche Vegiemon e Floramon. E poi c’erano da considerare i ragazzi. Dal momento che solo Lady, Mummymon e Angewomon erano in grado di volare, e che la bionda poteva portare al massimo una sola persona, avendo già da portare Demidevimon, rimaneva comunque qualcuno fuori. Se Rick stava in braccio al suo Digimon, e portava per esempio Puppymon, Lady non poteva certo portare da sola Chris, Tim e Leormon!  Anche perché così facendo Chiara restava fuori. E anche Vegiemon e Floramon!

-Ok. Siete pronti, ragazzi?- chiese Chiara, fremendo dall’eccitazione.

-S-scusa Chiara!- disse tim, cme al solito terrorizzato

-Dimmi.- gli disse lei.

-Se cado, poi che succede?- domandò il ragazzo, tremando.

-Ti prendo io!- annunciò decisa Lady. Il ragazzo si rasserenò all’istante.

-Ok! Sarà fichissimo!- esultò Chreis, sorridente. Saltellava da una parte all’altra, con impazienza.

-Il sogno della mia vita si realizzerà, finalmente- disse Rick, con voce atona, ma i suoi occhi luccicavano dall’emozione.

-Ok! Si parte!- disse Chiara. subito dopo, si concentrò. Sentì il suo potere scorrerle dentro e decise di utilizzarlo su se stessa. lo concentrò, in modo che formasse una sottile membrana intorno al suo corpo, che vi aderì in maniera elastica e lasciò tutt’intorno un luccichio piuttosto piacevole alla vista. Esso er stato pensato per opporsi alla gravità e permettere alla sua utilizzatrice di…

-Funziona! Funziona!- esultò Chiara, librandosi in aria, seppur un po’ a fatica, dato che non lo aveva mai fatto prima. All’iniziò ebbe un po’ di difficoltà, non tanto per mantenersi in aria, quanto per muoversi, per poi decidere di provare a nuotare.

Dopo un po’ di tempo, e delle grasse risate di LadyDevimon, che le disse –Scusa! Non riesco a trattenermi! Sei uno spasso!- per poi alzarsi in volo, ed aiutarla, finalmente le riuscì di muoversi con una certa fluidità. Una volta soddisfatta del risultato ottenuto, disse- Forza, ragazzi, raggiungetemi!-

I ragazzi, increduli e allo stesso tempo ansiosi, si affrettarono ad imitare la loro compagna, chi come Chris, dopo un paio di giravolte. –Ehi, ragazzi! Ho capito come funziona! Dobbiamo usare la testa, per darci la forza! Avete presente quanto ci sporgiamo dalle finestre e ci dicono di non farlo, perché potremmo cadere? Ebbene, è proprio quella che dobbiamo usare! È la parte più pesante! Se la giriamo abbastanza forte, il resto del corpo le viene dietro!-

A dimostrazione di quanto appena detto, il ragazzo fece due capriole a mezz’aria, e gli altri a quel punto si gettarono anche loro.

Kat riuscì quasi immediatamente, ma, disorientata momentaneamente dal cambio di prospettiva, o così affermava, quasi cascò addosso a Chiara. fortunatamente Angewomon fu lesta ad afferrarla.

-Graize. – disse lei, dopo essersi raddrizzata –è meraviglioso!- aggiunse, felice come non lo era da molto.

Poi fu il turno di Rick. Arrivò dritto vicino a Mummymon, e , una volta lì, disse – Non male.- La sua fluidità stupì molto  ragazzi. Era come se lo avesse sempre fatto. Dimostrava una naturalezza ed una spontaneità invidiabili.

L’ultimo a lanciarsi nell’impresa fu Tim, che fece ridere tutti, perché aveva cominciato a nuotare a rana, lentamente.

-Ti conviene nuotare a stile libero! A dorso, sarebbe meglio!- suggerì Chiara, cercando di mantenere un tono dignitosamente gentile, nonostante le risate. Tim allora ci provò e finalmente si unì alla truppa. Si avvicinò a Lady, guardandola speranzoso.

-Beh, come ranocchio non saresti male…- fu il suo commento, che fece quasi intristire il ragazzo. Subito dopo Lady aggiunse –Ma in fondo, anche Chiara ha avuto difficoltà all’inizio, quindi tutto sommato, te la sei cavata bene!- detto questo gli arruffò i capelli, in maniera insolitamente affettuosa. Il ragazzo rimase a bocca aperta e le guance gli si imporporarono.

Chiara sorrise, non vista, e disse –Dai, adesso facciamo come vi ho detto prima!- subito, ognuno dei ragazzi prese in braccio un Digimon. Chiara aveva Puppymon, Chris Bakumon, Tim Leormon, e Rick Vegiemon. Floramon era in braccio a Kat.

-Siamo pronti!- asserì Chiara, rivolta a Demidevimon, che era alla testa del gruppo, in braccio ad Angewomon.

-Bene! Allora si parte!- disse il diavolo, per poi dire –Verso Nord-est! Arriveremo prima del tramonto, se ci sbrighiamo!- i cinque ragazzi e gli otto Digimon si avviarono nella direzione indicata dal diavolo.

-Lady? Come mai non mi hai mai detto che tu e Demi eravate cugini?- chiese Chiara, curiosa.

-Tu non me lo hai mai chiesto.- rispose semplicemente lei.

-Si. Hai ragione. Solo che non pensavo che i Digimon avessero parenti. Una famiglia, come la intendiamo noi umani.- aggiunse Chiara.

-Beh, non tutti ce l’hanno. Io si. E Demi ne fa parte. Tu non mi hai mai parlato della tua famiglia, a proposito.- disse Lady, guardando Chiara, che sorrise per poi dire

 –Hai ragione. Però pensavo che avrei potuto portarti a casa e presentartela direttamente nel mondo reale-  Lady si sentì lusingata a quel punto. E anche un po’ triste. Chiara se ne accorse e le disse – Dai, è tutto ok. Dovremmo soltanto posticipare le presentazioni a quando l’emergenza sarà rientrata. Questo ci darà il tempo di prepararci alla riunione di famiglia. Credimi, ne avremo bisogno entrambe-

-Ok.- disse Lady, un po’ confusa dal tono di voce di Chiara. Sembrava un misto tra rassegnazione timore. Chiara si voltò e le disse – A proposito di prima…sai, con Tim…-

-Non ricominciare!- disse, in tono di avvertimento Lady. Chiara si limitò a sorridere e disse – Volevo solo dirti che… sono proprio orgogliosa di te!- a quel punto Lady si sentì strana. Sentiva uno strano calore invaderle il corpo, e questo la faceva sentire tranquilla. Era come quando l’aveva abbracciata mentre dormiva. Era come se tutte le sue ansie, paure ed insicurezze fossero svanite senza lasciare traccia. Era bellissimo.

-Sei stata brava, davvero.- le disse Chiara, poi si voltò verso Demidevimon, per controllare che stessero andando dalla parte giusta. Lanciò uno sguardo sui ragazzi che stavano tutt’intorno. Ognuno di loro sembrava assolutamente entusiasta dell’esperienza. Perfino Tim era più allegro di come lo avesse mai visto.

Puppymon dormiva fra le braccia di Chiara. la ragazza lo carezzò lievemente. Si voltò verso Lady, che aveva messo il broncio. Stava per avvicinarsi a lei, per abbracciarla, quando si accorse che c’era qualcosa di strano.

-Lady? Perché sei senza cappuccio?- domandò, costatando che la Digimon lo aveva tolto e che adesso lo aveva appoggiato dietro la schiena, per non esserne intralciata mentre volava. I capelli ora svolazzavano ancora più forte, non avendo più un freno a coprirli.

-Beh, che c’è? Devo fargli prendere un po’ di sole, no?- rispose scherzosamente Lady, accennando con la testa al punto in cui era Angewomon. al che Chiara comprese. A quel punto, dato che la Dark Lady aveva rimesso il broncio, che senza cappuccio faceva ancora più effetto, per la cronaca, Chiara le si avvicinò e le stampò senza alcun preavviso, un grosso bacio in fronte.

-è una forza, vero Rick?- stava dicendo Chris, felice come una Pasqua, mentre i suoi capelli ribelli danzavano nel vento. Bakumon, meravigliato, sporgeva dalle sue braccia, ridacchiando, perché il vento gli faceva il solletico al pancino.

-Si.- fu la risposta dell’eccentrico ragazzo moro, che si rivolse a Mummymon dicendo –Forse dovrei togliertele- riferendosi alle ali, al che il Digimon fece un’espressione rattristata –No, tienile. Farai colpo su Arukenimon, con quelle!- disse poi, al che la mummia rispose –Mmhhh… non ci avevo pensato! Hai ragione! Evvai!- subito dopo, si produsse in una grottesca quanto divertente imitazione di Superman. Questo causò una risata divertita da parte di Vegiemon, che comunque subito dopo tornò a fissare Floramon, che stava ammirando il panorama in braccio a Kat.

-Tim, potresti andare un po’ più veloce, per favore?- chiese Leormon al ragazzo, che aveva rallentato momentaneamente –Si, certo!- rispose e poi accelerò.

-Angy!- chiamò Kat, felicissima. –Dimmi!- le rispose la bionda – Non credevo che volare fosse così fantastico!- le disse la mora, sorridendo. L’altra annuì, ridendo, al vedere l’espressione di felicità infantile dipinta sul volto dell’altra, che, indispettita, le fece una linguaccia, dopo averla guardata male. Poi, mettendosi le dita sui lati degli occhi, tirando i lati verso l’alto, restando sempre con la lingua di fuori, che ondeggiava a causa dello spostamento d’aria, facendo una smorfia che causò l’ilarità generale.

Mentre i ragazzi si avvicinavano al luogo in cui era in atto l’emergenza, dalla boscaglia li intorno diverse paia d’occhi li osservavano.

Chiara sentì distintamente delle presenze ostili, ma non fece in tempo ad avvertire gli altri che subito una voce femminile, dall’accento molto duro intimò

–Altolà! Siete circondati! Atterrate e arrendetevi senza opporre resistenza!-  

Questa voce fece bloccare i ragazzi che presero, dapprima a guardarsi intorno confusi, poi tutti gli sguardi furono puntati su Demidevimon. Il povero diavolo, aveva una faccia talmente sconvolta, che non era possibile fosse stato lui ad architettare tutto.

Subito dopo, gli sguardi si posarono su Chiara, che disse – Non è stato lui! Siamo circondati, ragazzi. Sono molti. Credo che ci convenga fare come dicono loro, per il momento!-

-Sei sicura?- domandò Kat, incerta. Chiara annui.

-Siamo d’accordo con te.- disse Chris, determinato, sempre sorridente. Nonostante tutto, voleva mantenersi ottimista. C’era però un’evidente traccia di preoccupazione sul suo volto.

-Non serve spaventarsi- aggiunse Rick, piatto.

-I-io h-ho p-paura!- disse Tim, stringendo forte Leormon.

-Atterriamo!- disse Chiara.

C’era una forte tensione nell’aria, mentre i ragazzi atterravano. Si strinsero tutti attorno a Chiara. la ragazza in quel momento era molto agitata. La situazione era molto strana e pericolosa. Si chiese se non ci fosse lo zampino di PigDemon. Sapeva che era un tipo molto risoluto quindi era molto probabile che il “comitato d’accoglienza” fosse opera sua. Per non parlare del resto. Perché, Chiara ne era certa, quello non era che l’inizio. Si voltò, facendo scorrere lo sguardo sui ragazzi e sui Digimon.

Kat stava stretta ad Angewomon, che aveva in braccio un impaurito Demidevimon. Il diavolo gettò uno sguardo di scuse a Chiara, che annui.

Floramon era stretta a Vegiemon, e tutti e due tremavano come foglie.

Rick stava ritto vicino a Mummymon, impassibile, al contrario della mummia che tremava vistosamente.

Chris stava vicino a Kat, con Bakumon in braccio, cercando di mostrarsi sereno nonostante tutto.

Tim stava vicino a Lady e stringeva convulsamente a se Leormon.

La dark Lady si era parata di fronte a Chiara, all’inizio, per poi  decidere di stare alle sue spalle e avvolgere le ali su lei e Puppymon, con la mano artigliata pronta a scattare al minimo segno di ostilità.

La ragazza in quel momento era tesa come una corda di violino. In quel momento sentiva più che mai la responsabilità che aveva nei confronti di tutti gli altri. La vicinanza di lady la confortava, ma non poteva fare a meno di essere preoccupata. I ragazzi e i Digimon che erano con lei, avrebbero dato la vita per loro, e lei era la loro guida. In quel momento, più che in qualsiasi altro, si rese conto che le loro vite dipendevano da lei. Le avevano affidato il comando, se non esplicitamente, per via implicita, perciò, se fosse accaduto loro qualcosa, sarebbe stata sua la colpa. Fece un solenne giuramento, in quel momento

-Le vite di tutti loro, dipendono da me. Non permetterò in alcun modo che succeda loro qualcosa! Li difenderò con tutta me stessa!- con questa risoluzione, nello spirito, e sopprimendo con tutte le forze le immagini dei ragazzi e i Digimon orrendamente mutilati che la sua mente aveva creato, guardò il gruppo sorridendo, per infondere in loro tutta la forza possibile. I ragazzi e i Digimon ricambiarono il sorriso, speranzosi.

Subito dopo, si guardarono intorno, chiara lanciò uno sguardo di sfida allo squadrone di Digimon che, nel mentre, erano emersi dai cespugli e che li avevano circondato.

Si trattava di un gruppo di Devimon e IceDevimon, capitanati dalla LadyDevimon, che, Chiara notò, era leggermente più bassa e più in carne della sua e che, evidentemente, era colei che aveva intimato loro la resa, pochi minuti prima.
 
Aveva, oltre alla normale tuta della sua specie, diversi ornamenti tra i quali spiccavano delle medaglie, molto simili a quelle di un generale, e soprattutto un ciondolo con scritto qualcosa che non si riusciva a leggere, per via della distanza. Era comunque un linguaggio particolare che possedevano solo due specifiche specie di Digimon: quelli angelici e quelli demoniaci.
Chiara avvertì una forte ostilità proveniente da tutti loro, mista ad un forte dubbio, e anche una parte di rispetto che pareva essere rivolto a lei, in particolare. Non se ne spiegò il motivo, ma decise che questo giocava a loro vantaggio. Lei e la LadyDevimon si guardarono negli occhi. La tensione salì alle stelle.

Da poco lontano da lì, qualcuno osserva i ragazzi con un’espressione a metà tra il compiaciuto e l’incerto.

Questi. altri non era che PigDemon. Da una parte era compiaciuto perché il suo piano stava dando i suoi frutti, dall’altra incerto, perché se questa volta avesse fallito, sarebbe finita male per lui.

-PigDemon, mio caro- chiamò una voce a lui ben nota. –Si, cara?- rispose lui, guardando colei che possedeva la voce con bramosia. –è lei, vero?- chiese l’altra, indicando Chiara, con un dito, coperto da un guanto d’oro.

-Si. Proprio lei.- disse. – Non ti cruciare! Fra poco la riavrai indietro!-aggiunse notando l’espressione triste dell’altra.

-Lo spero, mio caro, lo spero proprio.- disse con voce triste l’altra. Poi si voltò verso il muro. –Oh, Leah…- sospirò.

PigDemon tornò a guardare i ragazzi, concentrando lo sguardo su Chiara. stavolta sarebbe riuscito a prenderla. E avrebbe pagato a caro prezzo l’umiliazione che gli aveva inflitto. Pensando questo, i suoi occhi si accesero di desiderio e crudeltà. Poi, il suo pensiero volò alla su Lady, e un sorriso sognante si dipinse sul suo grugno.

-Presto, mia adorata…presto sarò da te- sussurrò sottovoce, per non farsi sentire dall’altra occupante della stanza, che in quell’istante lo chiamò, con voce suadente.

Lui si voltò e non si sorprese nel trovarla intenta a spogliarsi. Lui amava Luna, certo, ma nel frattempo… per il bene della missione si poteva fare tutto. Pensando ciò, si avvicinò all’altra, lasciandosi abbracciare e avvolgendo la coda intorno a lei, mentre le loro labbra s’incontravano e lui si lasciava trasportare dal calore del loro bacio.

 




Finalmente mi decido a pubblicare! Per farmi perdonare ho scritto ben 2 capitoli, anziché uno! E ho deciso che i ringraziamenti sono d’obbligo:

Grazie a Kymyt, che ha messo la storia tra le preferite e che recensisce sempre con tanta costanza e soprattutto in maniera molto approfondita. Grazie di cuore, cara! Non so come farei senza le tue splendide recensioni che mi riempiono sempre di gioia!

Grazie a Lyu-Chan, che ha messo la storia tra le preferite e le seguite e che mia ha addirittura aggiunta tra i  suoi autori preferiti, cosa della quale mi sento molto onorata. Grazie mille anche a te!

Grazie a Mars-16. Ciao Cugino! Alla fine ho seguito il tuo consiglio, e ho deciso di dividere il tutto in due capitoli! Grazie di aver messo la fic tra le preferite e le seguite. Ti voglio bene. Un bacio.

Grazie anche a Ren92 che ha messo la storia tra le seguite. Sei stato molto gentile, davvero.

Grazie anche a tutti coloro che si limitano a leggere o anche solo che danno una sbirciatina, tanto per curiosare!
 

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Capitolo 9
*** Capitolo VIII: Ritorno inaspettato ***


Capitolo VIII : Ritorno inaspettato
 

Dopo gli sguardi infuocati, un ghigno apparve per un’istante sul volto della LadyDevimon, la quale subito dopo riprese un’espressione seria.
-Il mio nome è Roxanne. Generale Roxanne.- pronunciò, tenendo lo sguardo fisso su Chiara. la ragazza annui, stupita dal fatto che la demone avesse un grado.
-Il mio compito è di portarvi al cospetto della nostra signora. – continuò Roxanne, sempre con tono serio.
-Per quale motivo ci avete bloccati?- volle sapere Kat. I ragazzi la fissarono nervosi. Uno dei Devimon fece per avvicinarsi a lei, ma la voce del suo Generale lo bloccò.
-Fermati! Non è il momento di ricorrere alla violenza. Per ora dobbiamo solo eseguire gli ordini!- il tono perentorio fece desistere il diavolo, che ritornò al suo posto in silenzio.
- Per quanto riguarda la tua domanda, portatrice dellaluce – disse poi la demone, pronunciando l’ultima parola con astio – Siete stati bloccati perché la nostra signora ha qualcosa da dirvi. Qualcosa che la riguarda personalmente e della quale voi siete da ella ritenuti colpevoli!-
I ragazzi si guardarono l’un l’altro confusi. Tim, Chris e Rick si erano avvicinati e stavano vicini a Chiara, insieme ai loro Digimon. Kat stava vicina a lei, insieme ad Angewomon, e la riccia era al centro, con ancora in braccio Puppymon che dormiva beatamente, e Lady dietro.
-Di che cosa si tratta, generale?- domandò Chiara. L’espressione di Roxanne cambiò notevolmente.
-Non so neanch’io di cosa si tratti esattamente, e mi dispiace di questo, onorevole portatrice dell’Oscurità!-
-Onorevole?- ripeté incredula Chiara, mentre Tim, Chris e i loro Digimon erano rimasti a bocca aperta, Rick invece aveva detto -C’era da aspettarselo-. E Kat guardava la riccia come se le fosse spuntato un terzo occhio.
Dopo un primo momento di smarrimento, Chiara si rivolse sia a Kat che a Lady e disse loro – Avete sentito, voi due? Ha detto “onorevole”! Badate a voi!- Kat fece una boccaccia, mentre Lady la guardava storto.
-Suppongo che dovremmo seguirvi per saperne di più, giusto?- domandò Chiara, dopo essersi voltata nuovamente verso Roxanne. Lei annui.
Intanto DemiDevimon si era avvicinato al generale e le aveva detto:
-Loro stanno con me! Non credo sia necessario seguire la procedura alla lettera!- al che l’altra annui.
-Bene. In marcia!- ordinò decisa. I ragazzi all’inizio furono un po’ restii a eseguire l’ordine.
-Ragazzi, andiamo. Non possiamo fare altrimenti. Non abbiamo altro modo per sapere che sta succedendo.- disse Chiara, al che gli altri si convinsero.
-Magari si tratta soltanto di un malinteso! Dai, sono sicuro che dopo che si sarà risolto tutto, ci faremo su quattro risate!- disse allegro Chris, il quale non pareva intaccato dagli eventi che stavano accadendo.
-Meno male che ci sei tu, Chris!- disse Chiara, con una nota di sollievo nella voce, mentre proseguivano scortati a distanza ravvicinata dai diavoli, che ogni tanto li guardavano curiosamente.
-Speriamo che tu abbia ragione!- disse Kat, un po’ preoccupata. Aveva capito che in quel posto, né lei, né la sua Digimon, erano ben accette, e cercava di non farsi notare.
-Indubbiamente sarà un’esperienza interessante!- commentò Rick, decidendo che quella Roxanne era troppo algida per i suoi gusti.
La Digimon non aveva più detto una sola parola da quando si erano rimessi in marcia.
-Qual è la normale procedura che si segue in questi casi?- s’azzardò a domandare Tim, tremando come una foglia.
Un IceDevimon, alla sua sinistra, gli rispose
-Di solito, i prigionieri vengono messi in catene, e trascinati a forza fino all’arena. Da lì si decide che fine fargli fare. Se tentano di scappare, vengono incatenati a dei pali, come quelli che voi umani usate per il trasporto della selvaggina.-
Questa spiegazione provocò in tutti un misto di sollievo e mortificazione.
-In altre parola, siete stati molto fortunati- fu la conclusione, proveniente da Roxanne, che squadrò i ragazzi con eloquenza.
-Quando DemiDevimon ci ha chiamati, ci ha detto che c’era un’emergenza in corso.- disse Chiara, rivolta a Roxanne, la quale le disse
-Si, è vero.-
-Di che si tratta?- chiese allora la riccia. La demone si morse il labbro inferiore, per poi rispondere nervosamente:
-Non so se posso dirvelo…- allora Chiara le disse – Se ce lo dicessi, forse potremmo intervenire. Demidevimon  ha accennato al fatto che era importante che io venissi.-
-Beh, in effetti è così… forse, sarebbe il caso che te lo dicessimo.- disse Roxanne, un po’ impacciata. Chiara allora utilizzò i suoi poteri per cercare di capire cosa stesse provando in quel momento. Sembrava terribilmente a disagio, come se si sentisse…in colpa.
Gli altri diavoli fissarono la scena increduli, dato che non avevano mai assistito a qualcosa del genere. Chiara era tutta illuminata, e anche Roxanne.  
-Generale, non è il caso che vi sentiate in colpa. Dopotutto, ancora non sappiamo di che si tratta, quindi non si può correre a conclusioni affrettate.- l’altra a quel punto parve sorpresa.
-Non so che cosa dire…- disse sorpresa, mentre i suoi compagni mormoravano, anch’essi sbalorditi.
-Ho forse detto qualcosa che non va?- domandò preoccupata Chiara. I ragazzi la guardarono straniti.
-Spero per te di no!- la apostrofò nervosamente Kat.
- A me non sembrano arrabbiati- commentò Chris.
-Sembrano più…- cominciò Tim
-Stupiti- concluse per tutti Bakumon.
-Non fraintendete, è solo che…- cominciò Roxanne – Insomma, noi vi stiamo trattando come dei criminali, compresa la portatrice del simbolo che ci riguarda, e lei invece di prendersela, cerca di farci stare meglio!-
-Ah, è solo questo! Non c’è molto da dire a riguardo! È proprio fatta così!- commentò a quel punto Lady, causando un’alzata di sopracciglia generale da parte di tutti tranne lei, Kat e Angewomon.
-Potresti spiegarti meglio?- domandò allora Roxanne, incuriosita dall’ovvietà con cui l’altra aveva pronunciato quelle parole.
-Chiara si comporta così con tutti. Figuriamoci se non lo faceva con voi, che siete quelli che deve difendere!- spiegò allegra Lady, al che Chiara le disse –Lady, a proposito di loro… non dimenticare che ne fai parte anche tu!- con un sorriso dolce, che fece ridacchiare i presenti. Uno degli IceDevimon  cadde a pancia all’aria dalle risate.
-Ricomponetevi! Non siamo ad una gita di piacere, per Infermon! Siamo in missione!- tuonò a quel punto Roxanne, con il cipiglio militare che la caratterizzava. Subito dopo, prese a borbottare sconsolata – Perché? Perché a me? Proprio oggi che la signora è di malumore poi…- 
Intanto Lady aveva tentato di strozzare “amichevolmente” Chiara, ma si era fermata, quando aveva sentito l’ordine dell’altra. Subito, lo squadrone si rimise sull’attenti.
-Beh, comunque…- disse poi Roxanne, con tono più gentile –Grazie mille, onorevole Chiara- detto questo, fece un lieve inchino.
-Possiamo riprendere da dove avevamo interrotto?- propose la riccia, per nascondere l’imbarazzo.
-Certo. Tanto più che ormai si sta facendo notte. Suppongo che sarà il caso di aspettare almeno domattina, per capire cos’è successo.- le rispose Roxanne. –Abbiamo avuto notizia che un MadLeomon si aggira dalle nostre parti. E sono spariti alcuni cuccioli-
-Sempre con i più piccoli, da bravo vigliacco!- fu l’aspro commento di Chiara. L’altra annui, per darle ragione.
-E quindi, sarebbe opportuno che qualcuno ci aiutasse a scoprire se le due cose sono collegate o no.- concluse Roxanne, seria.
-Non ditemi che adesso …- cominciò con tono sconsolato Kat. Gli altri annuirono, in maniera eloquente.
-Bene. Non so cosa sia accaduto con la vostra signora. Ma suppongo che di qualunque cosa si tratti, possa aspettare fino a domattina, no?- disse Chiara, col tono di chi, indipendentemente dalla risposta, aveva già deciso.
Roxanne sembrò rifletterci un momento. Gli sguardi di tutti, ragazzi e Digimon, alleati o meno, erano colmi di attesa.
-D’accordo. Però, ci sarebbe un problema…- affermò decisa Roxanne, sotto gli sguardi increduli dei suoi soldati.
-Oh, no!- sbuffò Kat, girandosi sconsolata verso gli altri.
-Su, in fondo lo sapevamo!- disse Chris cercando di consolarla.
-E sarebbe?- disse Chiara, non prestando attenzione alla reazione della mora.
-Non possiamo fidarci del tutto di voi. Mi rincresce dovervelo dire, ma…- cominciò Roxanne, passando da un tono diffidente ad uno dispiaciuto. –Uno di voi dovrà restare a Devil-Land, sotto custodia.- concluse, con un filo di voce.
A quel punto gli sguardi dello squadrone si fecero palesemente compiaciuti. Alcuni dei Devimon iniziarono a bisbigliare tra loro, indicando i ragazzi e i Digimon. I loro occhi erano fissi in particolare su Kat, e il luccichio sinistro emanato dagli stessi, non lasciava dubbi sulle loro intenzioni.
La ragazza si spaventò, e, non riuscendo a sostenere lo sguardo eloquentemente eccitato dei diavoli, indietreggiò impaurita, fino a perdere l’equilibrio.
Gli altri erano furiosi, e fissarono minacciosamente i demoni. Anche i Digimon erano a dir poco disgustati dall’atteggiamento dei loro nemici. Ma la cosa ovviamente, non si fermò li.
Uno dei diavoli, il più sfrontato, evidentemente, si avvicinò lesto alla ragazza, prendendola fra le braccia, un attimo prima che Angewomon potesse intercettarla.
-Non temere, bambolina…- sussurrò, eccitato, il demone, mentre Kat cercava di non tremare. –Ci penserò io, a farti compagnia… - l’ultima parte della frase, terrorizzò la ragazza, conscia di cosa l’altro implicasse. La voce dell’altro trasudava letteralmente eccitazione. La povera ragazza a quel punto non riuscì a trattenersi dal tremare.
Intanto, dal resto della compagnia, si udivano risolini divertiti e fischi, ed un IceDevimon disse – Ehi, Bob, vacci piano! Ci siamo anche noi! –
Un altro ancora, stavolta un Devimon disse –Ronny ha ragione! Non vorrai godertela solo tu?-
I ragazzi, all’udire tutti quei commenti, s’infuriarono. Angewomon fremeva letteralmente di rabbia. Come osavano quei…quei… maledetti parlare in quel modo della sua partner?  
-Si, cribbio, amico! Hanno ragione! Cavolo, non vedo l’ora di potermi divertire un po’! è una vita che non lo faccio!-
-Infatti! Su, non essere egoista!-
-Dai fratello! Guarda che un bocconcino simile, non capita spesso da queste parti!-
-Infatti! Dai, non ti preoccupare, non te la sciupiamo!-
-E puoi avere il primo turno! Sono sicuro che basterà per tutti!-
A turno, ognuno dei demoni aveva espresso la sua opinione sulla faccenda. Ai commenti erano seguiti dei fischi o dei segni d’approvazione.
Roxanne nel frattempo, aveva un’espressione tra il rassegnato e il furioso. Non sembrava voler intervenire nella questione, comunque.
-Smettila, Skully sappiamo benissimo che per te ci vorrebbe ben altro!- riprese un Devimon, apparentemente rivolto all’ultimo che aveva parlato poco prima.
-Infatti! Non durerebbe neanche un secondo, con te!- si aggiunse un altro.
-E noi sappiamo cosa combini a quelle povere sfortunate che non riescono a soddisfarti!- aveva concluso uno, scherzosamente.
A quel punto, i ragazzi stavano seriamente pensando di intervenire. Soprattutto Angewomon, che ora aveva assunto un’espressione furente. I ragazzi stentavano a riconoscerla.
-C-cosa succede se quel tipo non è soddisfatto?- pigolò tremante Kat, ancora stretta fra le braccia di Bob. Il diavolo la strinse più forte a se e le sussurrò qualcosa all’orecchio.
La sua faccia a quel punto, mutò nel più indescrivibile terrore. L’altro allora le disse, per consolarla:
-Tranquilla, piccolina, c’è qui il tuo Bob che ti protegge!- quelle parole, anziché suonare rassicuranti alle orecchie della malcapitata, le causarono un aumento esponenziale del terrore che stava provando.
-Beh, io avrei preferito qualcuno più maturo…- disse a quel punto Skully, guardando bramoso Roxanne, la quale storse il naso e scosse la testa, disgustata.
-Bada, sai! Non la chiamano ammazza-demoni per niente!- gli rispose Bob, ridendo. Il generale parve non aver gradito l’allusione.
Intanto, i ragazzi avevano dapprima cercato con lo sguardo Chiara, il cui volto ora era irriconoscibile. Non esisteva al mondo nulla di più spaventoso di quello. I suoi occhi brillavano di una rabbia incontenibile. Era irrigidita, le mani strette a pugno, il corpo percorso da scosse, come se fosse attraversato da elettricità, e un’aura nera e rossa, che la circondava, spandendo scintille tutt’intorno.
-Hei, ricciolina, che ne diresti di fare un giro con me?- domandò uno di loro alla ragazza.
-Certo, volentieri…- iniziò lei, con un tono dolce, che sorprese incredibilmente i ragazzi, anche loro furiosi, e per questo non lucidi. Solo Rick parve accorgersi di qualcosa di sinistro in quelle parole.
L’altro allora ghignò, compiaciuto, già pregustando la realizzazione di chissà quali fantasie, quando Chiara riprese, glaciale come un Iceberg  e dura come un diamante.
-Il giorno in cui gelerà l’Inferno!-
I ragazzi saltarono, momentaneamente atterriti da quel tono. Perfino Lady fece un passo indietro, lievemente intimorita. Chiara sembrava in procinto di esplodere.
A quel punto, Bob avvicinò il viso a Kat, e fece per leccarle il collo. La ragazza tentò di opporsi, ma il demone strinse la presa, fino a causarle dolore.
Quando la sua lingua arrivò a pochi millimetri di distanza da lei, però…
-MALEDETTO BASTARDO!- l’urlo di Chris fece sussultare i presenti e bloccare momentaneamente Bob, il quale, sorpreso, non ebbe neanche il tempo di spostarsi che la sua faccia si trovò in rotta di collisione col pugno del ragazzo.
 Bob mollò la presa, Kat venne presa al volo dal ragazzo e consegnata ad Angewomon e subito dopo Bob si voltò verso di lui, tenendosi il naso, sanguinante, con una mano.
La tensione a quel punto era alle stelle. I ragazzi stavano stretti intorno a Kat, che aveva preso a piangere disperatamente fra le braccia della sua partner. Tim era spaventato e tremava aggrappato a Leormon, che soffiava minaccioso contro i demoni. Rick era serio e composto, ma il suo sguardo luccicava di rabbia. Anche Mummymon condivideva la rabbia generale e con lui Bakumon, Floramon e Vegiemon, che si era parato protettivamente di fronte a lei.
Lady era intenta a fissare minacciosamente gli altri demoni, mentre Puppymon ringhiava il più ferocemente possibile e Chiara… beh, diciamo solo che se qualcuno l’avesse anche solo sfiorata, sarebbe finito male.
Quando sembrava che la rissa fosse ormai inevitabile, però, fu Roxanne ad intervenire, fermando così Chris e Bob che stavano per fare a botte.
-Fermi tutti! Non è il momento di lasciarsi andare ad emozioni passeggere! Siete dei soldati, non un branco di debosciati che non sanno nemmeno tenere a bada i propri bassi istinti! Non tollererò altre esternazioni simili, è chiaro?-  
Queste parole ebbero l’effetto di una doccia fredda, per i soldati. Si guardarono l’un l’altro, come degli ubriachi che avessero appena smaltito la sbornia. Subito dopo si ricomposero.
L’unico a non eseguire l’ordine fu Bob, che sembrava intenzionato a fare a pezzi Chris. Prima che Roxanne o chiunque altro potesse intervenire, fu Chiara a risolvere la situazione.
Con un cenno, fece capire a Roxanne che non doveva interferire, poi si avvicinò a Bob e Chris, sempre con quell’aura minacciosa intorno.
-Che vuoi?- l’apostrofò Bob, guardandola male. Lei, per tutta risposta, sollevò una mano, e la poggiò sul petto dell’altro. L’aura che la circondava fremette e cominciò a ruotare, mentre la ragazza attirava a se l’energia dell’altro.
-Che stai…?- domandò sbigottito lui, per poi illuminarsi e regredire di livello, sempre di più, fino a che di lui non rimase che un uovo.
I ragazzi erano rimasti a bocca aperta, e sui loro visi apparvero delle espressioni di trionfo.
Roxanne e i suoi soldati erano scioccati da quanto appena successo.
Dopo aver terminato, l’aura sinistra si ritirò fino a scomparire e Chiara, avvicinatasi a Roxanne, dopo aver raccolto l’uovo, glielo porse dicendo –Spero che questo non pregiudichi la mia offerta di prima.-
Roxanne sembrava essere impressionata dalla ragazza specie dopo quello che aveva visto. Si riprese dallo stupore e le disse –No, certo che no. Comunque c’è ancora da decidere chi…-
-Lo farò io!- annunciò decisa la riccia. A quel punto Roxanne le chiese
-Ne sei sicura?-
-Certo.- fu la sua risposta.
Dopo di che, tornò dai ragazzi, che subito le si affollarono intorno. Ma Chiara non aveva occhi che per Katrina.
-Come ti senti?- le chiese, una volta arrivata abbastanza vicina.
-S-sto meglio adesso…grazie- le disse la mora, guardandola con gratitudine. Chris era rimasto protettivamente vicino a lei e ad Angewomon, che aveva fatto calmare l’altra.
-Chiara? Non esiste che tu faccia da ostaggio! È chiaro?- sbottò acida Lady, guardando male la sua partner. La ragazza si limitò a sorriderle e poggiarle una mano sulla spalla, dicendole:
-Sta tranquilla. Andrà tutto bene. So quello che faccio!-
-Ma non puoi lasciarci soli proprio adesso!- fu la protesta di Puppymon, che la guardò con gli occhi lucidi.
 -Non si può fare altrimenti, piccolo! Non posso chiedere ad uno dei ragazzi di fare da ostaggio al mio posto! Chris è fuori discussione, sono sicura che adesso vuole stare vicino a Kat. Lei non se ne parla, avete visto cos’è successo prima, no?  Potrebbe farlo Tim, ma credo che sarebbe più al sicuro lontano da qui. Rick invece, credo che abbia voglia di menare le mani. -
Concluse, facendo vagare lo sguardo sui ragazzi e sui Digimon.
-Ma ci sono anche Vegiemon e Floramon! E Demidevimon!- protestò caparbiamente Lady.
-Quei due ne hanno passate abbastanza. E non vorrai far fare l’ostaggio a tuo cugino, vero?- la riprese dolcemente Chiara.
A quel punto Lady sentì un forte desiderio di mettersi a piangere. O urlare. O spaccare qualcosa. O tutt’e tre.
-Allora lo faccio io!- disse subito dopo, sperando di convincere Chiara a cambiare idea , cosa che si rivelò inutile.
Chiara allora la abbracciò forte. Era tanto tenera, in quel momento.  
-Grazie mille.- le sussurrò dolce – Ma ormai ho deciso. Non devi preoccuparti. Starò bene. So badare a me stessa.-
-Ma…- fece piano l’altra, al che Chiara la baciò sulla guancia e le disse –Niente “ma”. Adesso ci facciamo dire di che si tratta, poi andate senza di me. E non voglio sentire ragioni a riguardo, è chiaro?-
A malincuore, Lady dovette cedere. Si avvicinò agli altri, sconsolata, poi cercò di darsi un contegno.
-Allora hai proprio deciso, eh?- domandò Angewomon, che, come gli altri, aveva assistito alla scena, un misto di preoccupazione e tristezza nella voce. La riccia annui.
-Almeno fammi Digi-evolvere!- domandò Puppymon saltellando per attirare l’attenzione.
-D’accordo. – acconsentì lei, e prendendo in mano il suo Digi-Vice s’accinse a farlo trasformare.
In pochi istanti il piccolo cucciolo lasciò il posto al potente licantropo, che lanciò un lungo ululato, prima di pronunciare a gran voce il proprio nome.
-Wow!- fu il commento di Roxanne a quella vista. Anche gli altri ragazzi fecero digi-evolvere i loro Digimon. E così anche Mammothmon e Leomon erano pronti ad entrare in azione.
-Ok! Adesso seguitemi! Abbiamo già perso fin troppo tempo, qui!- sentenziò il generale e tutti si affrettarono a rimettersi in marcia.
Dopo un po’ di tempo, si cominciarono ad intravedere delle case in lontananza. Erano piuttosto strane .in effetti, tutta la zona era alquanto inquietane.
 
C’erano delle capanne, o almeno lo sembravano, triangolari, che davano l’impressione di essere fatiscenti. Pezzi di muri e legno spiccavano, penzolando dalle pareti, e, nelle abitazioni più elevate, anche pezzi di finestre.
 
Tutto questo, unito alla luce del tramonto che contribuiva a proiettare sul terreno polveroso e ingrigito grandi ombre, insieme al vento, che le faceva muovere lentamente, dava l’impressione di trovarsi, complice anche il vento freddo e lievemente stridulo, che faceva sbattere di continuo le finestre, in una città fantasma.
 
Il tutto era completato, come se ciò non fosse stato abbastanza, da una miriade di occhi scrutatori, alcuni ostili, altri famelici, che sembravano osservare ogni mossa ei Digimon e dei ragazzi in arrivo.
 
Insomma, un’ambientazione da film dell’orrore!
 
Tutto questo, naturalmente, non sfuggi ai ragazzi ed in maniera particolare ad una certa mora, che, cogliendo l’attimo disse:
 
-Fammi indovinare, Chiara: casa tua, vero?-
 
 A quel punto, la riccia, per nulla sorpresa o irritata, si voltò, sopprimendo una risatina e nel mentre facendo un gesto a Lady, discretamente, e, con un mezzo sorriso di scherno disse:
 
-Vedo che ti sei ripresa!- poi, con un’espressione finta delusa aggiunse, maliziosa –Perché sai, ormai ti davo per non-morta!- 
 
A quel punto gli altri fecero per scoppiare a ridere, soprattutto per la faccia che aveva fatto Kat, ma ancora non era finita.
 
-Comunque, rilassati, siamo quasi arrivati alla tua, di casa!- le disse puntando il braccio verso un sentiero che si separava dalla strada principale.
 
Seguendolo con lo sguardo, i ragazzi rimasero dapprima stupiti, per poi scoppiare in una grossa, grassa e fragorosa risata, che coinvolse, loro malgrado, i soldati del plotone e la stessa Roxanne.
 
Seguendo il sentiero fino al punto indicato dalla riccia, infatti, si arrivava ritti dritti ad uno spiazzo il cui terreno aveva un colore cinereo, e in cui spiccavano mute e portatrici di timore reverenziale antico delle lapidi.
 
-Tu…Tu…- cominciò Kat, gonfiando le guance in maniera comica, e pestando i piedi per terra.
 
Angewomon, santa Digimon, dovette provvedere a tenerla, tra le risate generali, per evitare che si scatenassero altre risse.
 
-Roxanne, bene arrivati!- disse una voce, rivolta al generale, che, ripresasi dalle risate si voltò verso i soldati ed i ragazzi, che, incrociando il suo sguardo si zittirono immediatamente.
 
Una figura incappucciata stava di fronte a loro.
 
-Ah, Jack, è molto che non ci si vede.- rispose prontamente la demone, avvicinandosi al misterioso personaggio.
 
I ragazzi si guardarono confusi, così come i loro partner. Nessuno sapeva chi fosse il nuovo arrivato, ma sembrava che i soldati lo conoscessero, poiché si erano disposti sull’attenti e lo stavano tributando col saluto militare.
 
Dopo che Roxanne si fu avvicinata abbastanza i due presero a parlare tra loro nella lingua particolare che conoscevano solo i demoni o gli angeli di Digiworld.
 
Le uniche due persone a capire ciò che i due si stavano dicendo erano, per ragioni legate ai loro simboli, Chiara e Katrina.
 
-Chiara…- domandò la mora, suonando  sconvolta, probabilmente perché quella doveva essere una cosa nuova per lei.
 
Mi è stato detto che quando la riccia le spiegò come riuscisse a capirli, quasi svenne.
 
-Si, Kat?- le disse la riccia, non distogliendo lo sguardo dai due. In particolare, era affascinata dal modo calmo con cui Roxanne si rivolgeva al nuovo arrivato. Sembravano essere molto intimi.
 
-Shh, mia cara. Qualcuno potrebbe sentirci-  stava dicendo l’incappucciato, a Roxanne, che gli aveva avvolto le braccia intorno alla vita, in un gesto profondamente intimo.
 
-Beh, allora? Tanto, nessuno di loro può capirci- gli disse, sicura si sé.
 
-Se la metti su questo piano allora … - e, detto questo le chiese con voce suadente –Mia piccola gattina, dove sono i tuoi artigli?- e la baciò. Il generale rispose al bacio.
 
I ragazzi non avevano capito un’acca di quel che si erano detti i due, mentre Kat era sconvolta, e Chiara e Lady si sbellicavano dalle risate. Angewomon invece era sbiancata e Demidevimon  le svolazzava intorno con aria comprensiva.
 
-Ehm ehm … - si schiarì la voce Chris, per attirare l’attenzione.
 
Subito i due Digimon si separarono, e dopo aver recuperato un po’ di contegno, ripresero ognuno il suo posto.
 
L’incappucciato, dunque svelò la propria identità.
 
Era un Digimon dalle fattezze diaboliche, che indossava un’armatura provvista di spuntoni in varie parti, nera e una specie di maschera in cui erano presenti diverse paia di quelli che a prima vista apparivano essere degli occhi rossi.
 
-Il mio nome è Jack- si presentò –E sono il Vice-Generale dell’esercito di Devil-Land.- a quelle parole i ragazzi si guardarono l’un l’altro, per poi concentrare l’attenzione sul  Vice –Generale. Nessuno aveva osato fare commenti su quanto accaduto poco prima.
 
-Sono un Neo-Devimon- proseguì il discorso, rispondendo alla domanda che i ragazzi si stavano facendo da un po’.
 
-Roxanne mi ha spiegato la situazione. Dunque, adesso, voi mi seguirete, mentre l’onorevole portatrice del simbolo dell’oscurità dovrà seguire Roxanne, per essere messa in custodia in attesa dell’incontro con la nostra signora.-
 
I ragazzi, a quelle parole annuirono, tristemente. Dunque si divisero e si apprestarono a seguire il Vice-Generale, mentre Chiara restava sola con Roxanne e i soldati che per tutto il tempo non avevano detto una sola parola.
 
-Bene.- iniziò Roxanne. –Mi sembra che ormai sia tardi, non intendo disturbare la mia signora, tanto più che è in compagnia- disse Roxanne.
 
-Compagnia?- domandò Chiara, incuriosita, mentre s’incamminavano lungo un sentiero buio. Nel mentre diverse paia di occhi scrutavano e si udivano bisbigli di vario genere.
 
-Si. - iniziò a dire Roxanne. – Si tratta di un tipo strano. Personalmente non so cosa ci trovi la nostra signora in lui ma…se va bene a lei, va bene anche a noi, suppongo.-
 
Chiara annui, per dimostrare la sua attenzione.
 
-è arrivato poco tempo fa. È stato lui a dire alla mia signora quello di cui vi accusa.-
 
-Ah, davvero?- domandò Chiara. L’altra annui –Potresti dirmi esattamente di che cosa si tratta?-
 
L’altra sembrò rifletterci. Poi disse –Temo di no, purtroppo.- Chiara annui, delusa, poi le chiese –Puoi descrivermi il tipo?-
 
-Si, certo- le disse la Digimon –Sembra uno strano incrocio tra un demone ed un maiale- a quelle parole Chiara sbiancò. Poi, sul suo volto si dipinse un’espressione di furia mista a comprensione.
 
-Avrei dovuto immaginarlo- disse, senza rendersi conto di aver parlato nella lingua dei demoni e angeli digitali.
 
Roxanne la fissò sbigottita.
 
-Tu…- iniziò, sconvolta –Parli l’Antica Lingua?- a quel punto Chiara comprese di aver parlato inavvertitamente in quel modo e annui.
 
-Allora prima…?- domandò ancora la Digimon, sbiancata. Chiara annui nuovamente.
 
-Tranquilla. Manterrò il segreto- disse la ragazza, per tranquillizzare la Digimon spaventata. L’altra prese un respiro e si calmò.
 
-Comunque, conosco il tizio con cui si accompagna la tua signora- disse poi Chiara, stavolta parlando nella sua lingua.
 
-Davvero?- domandò Roxanne, squadrando interessata la giovane.
 
-Mhm mhm.- disse la riccia. –Non è un tipo raccomandabile. E non mi sorprende che ci sia il suo zampino sotto questa storia.-
 
-Beh, comunque … - sentenziò la demone – Qualsiasi cosa tu sappia dovrà attendere fino a domattina. – e detto questo portò Chiara fino ad un cancello sorvegliato da due Devimon.
 
Disse loro qualcosa, ma la voce era troppo bassa perché Chiara potesse comprendere. I due le fecero passare.
 
Oltre il cancello c’era quella che sembrava una statua gigantesca. In realtà, mano a mano che si avvicinavano si scoprì che si trattava di un’intricata fortezza più simile ad una prigione, la cui disposizione dava l’impressione che si fosse di fronte ad un’immensa statua, appunto. Era costruita su vari livelli, ed era cosparsa di grate e sbarre, più un’infinità di scalette, porte e corridoi. La Digimon condusse Chiara lungo svariati corridoi bui e desolati, fino a fermarsi davanti ad una porta.
 
A guardia della stessa c’erano due LadyDevimon, che, alla vista del Generale si misero subito sull’attenti.
 
-Agli ordini, Roxy!- disse allegramente la prima, sorridendo. L’altra fece una boccaccia.
-Ehi! Ma guarda un po’!- disse la seconda, fissando lo sguardo su Chiara –Chi è?  Una tua nuova amica, RoRo?- e scoppiò a ridere.
 
-Frena la lingua, Fra’!- sbottò Roxanne - E anche tu, Lena! Non siete divertenti!-
 
A quelle parole le due, dopo essersi scambiate  un’occhiata complice, assunsero un’aria mortificata e dissero –Oh, potente Generale! Perdona queste tue umili sottoposte! Avanti, uccidici, se devi!- e, detto questo, s’inchinarono a terra, mettendo le mani avanti.
 
-Siamo pronte per la Corte Marziale!- dissero poi. Chiara vide Roxanne roteare gli occhi, ed emettere un sospiro rassegnato. Evidentemente, la Digimon col grado più alto doveva essere abituata a quelle scene.
 
-Su, adesso basta! Abbiamo una sorvegliata speciale! Non fatevi riconoscere!- a quel punto le due si rialzarono da terra. La seconda si avvicinò e disse:
 
­-Già, Roxy, non ci presenti la tua nuova amichetta?- e fece per afferrare Chiara,  ma Roxanne la bloccò, stringendole il polso.
 
-Lei è Chiara- disse in tono gelido –L’onorevole portatrice del simbolo dell’Oscurità!- concluse fissando dritta negli occhi la sua sottoposta.
 
L’altra, sbiancata per la forza di Roxanne, si ritrasse, e si mise a fissare incredula Chiara.
 
-Davvero? Davvero Roxy?- domandò la prima delle due guerriere, sbigottita, squadrando Chiara come se credesse di essere impazzita. L’altra annui in maniera grave.
 
-Aprite le orecchie. L’onorevole Chiara dovrà rimanere in custodia per questa notte. I suoi compagni si occuperanno di quello che sta succedendo ultimamente qui.-
 
Le due Digimon annuirono, attente, e nel frattempo spostavano lo sguardo su Chiara, di tanto in tanto. La ragazza arrossì, non essendo abituata a quel genere di reazione.
 
-Quindi, voglio che voi due la sorvegliate attentamente. Jack si occuperà di tenere d’occhio gli altri Prescelti. Domattina verrò a prenderla, per portarla dalla nostra signora. E, spero, ci saranno anche gli altri Prescelti. È tutto. Avete capito quello che dovete fare?-
 
-Sissignora!- risposero risolute le due Digimon. Dunque, Roxanne si voltò verso Chiara e le disse:
 
-Onorevole portatrice dell’Oscurità, queste due sono Lena e Frannie. Si occuperanno loro di tenerti d’occhio. Posso stare tranquilla?- Chiara annui, un po’ perché non aveva alternative, un po’ per non causare problemi al Generale.
 
-Bene. Allora io vado.-  e fece per allontanarsi.
 
-Buona fortuna con Jack!- le disse Chiara, al che l’altra si bloccò imbarazzata e poi riprese la marcia, in maniera quasi comica.
 
Le altre due, al sentire quel nome, scoppiarono a ridere come matte. Poi, una volta che si furono calmate, Frannie si avvicinò a Chiara e le disse:
 
-Bene. RoRo  ci ha chiesto di tenerti d’occhio, ed è esattamente quello che faremo. Per favore, adesso entra lì dentro. – a quelle parole, Chiara si voltò e vide che Lena aveva aperto la porta che sorvegliavano. La ragazza si avvicinò e scorse al suo intorno una sorta di botola, all’apparenza piuttosto piccola e buia.
 
La ragazza si avvicinò e, lentamente, si calò nella buca. Non c’era molto spazio e Chiara si ritrovò costretta a sedersi, riuscendo a stento a stendere le gambe.
 
-Se ti serve qualcosa chiamaci, d’accordo?- le disse Lena, poco prima di chiudere la botola e lasciare la riccia sola, in quel posto buio e stretto.
 
-Lady non avrebbe retto un secondo, qui dentro.- penso con una punta di divertimento Chiara. Subito dopo, chiuse gli occhi.
 
Si stava rilassando e nel mentre rifletteva su quanto era avvenuto in quelle ore, e soprattutto si preoccupava per i ragazzi, quando, all’improvviso, il suo medaglione s’illuminò. La prima cosa che le venne in mente fu che fosse successo qualcosa a Lady o Werewolfmon, ma, subito dopo, sentì una voce che la chiamava.
 
-Chiara… Chiara… vieni a cercarmi, dai!-
 
Era una vocetta  infantile, palesemente femminile, che era macchiata da una nota  di paura. Chiara prese a guardarsi intorno confusa.
 
Attese di sentirla di nuovo. Quando stava per convincersi che fosse solo la sua immaginazione, però, la vocetta tornò a farsi sentire.
 
-Chiara … vieni …  ti aspetto … sono tanto sola … -
 
A quel punto la ragazza non sapeva più che pesci prendere. Il medaglione si sollevò leggermente, sempre brillando, e le indicò un punto nell’oscurità.
 
-Ma che significa?- si chiese la ragazza, alla quale sembrava di ritrovarsi in una di quelle pellicole spaventose che tanto le piacevano. Nel punto indicato dal medaglione, c’era solo buio ed una parete della piccola botola.
 
-Non c’è nulla qui. - mormorò la riccia, fissando pensierosa il muro.
 
-L’oscurità Chiara … fonditi con l’oscurità … e trovami.- di nuovo, la vocetta tornò a farsi sentire.
 
-Fonditi … con l’oscurità?- ripeté Chiara, tentando di capire.
 
Mentre rifletteva, il medaglione prese a brillare più intensamente.
 
Chiara rimase immobile per qualche minuto, cercando di capire. Fu proprio fissando il medaglione che le venne l’idea. E se …?
 
La ragazza  decise di tentare. Per quanto potesse apparirle assurdo sentire voci nell’oscurità, l’idea la intrigava.
 
E comunque, era a DigiWorld. In un posto del genere non c’era da stupirsi troppo se avvenivano cose simili.
 
Così, chiusi gli occhi, concentrò nuovamente il suo potere su di se. Stavolta lascio che la pervadesse, fino a unirsi il più possibile ad esso. Dapprima sentì come un manto leggero avvolgerla. Poi, mentre aumentava si senti pervadere da esso, come se stesse penetrando a fondo nel suo essere.
 
Chiara si sentì completamente costituita di oscurità. Allora aprì gli occhi. Il paesaggio che le si prospettava di fronte era cambiato. Non c’era più il muro della cella.
 
C’era una specie di strano labirinto oscuro, o così sembrava. Guardando meglio, Chiara si rese conto che, in realtà, era solo un’enorme distesa scura, completamente nera, avvolta da una strana nebbia. Il medaglione brillava, indicando una direzione.
 
Sempre più intrigata, Chiara si alzò in piedi, scoprendosi leggerissima, quasi immateriale, e si apprestò a seguire il medaglione.
 
Nel frattempo, i ragazzi, scortati da Jack, erano  arrivati nel folto di una foresta. Il diavolo accese il fuoco, e i ragazzi ed i Digimon si sedettero intorno ad esso.
 
-Bene.- iniziò il Vice-Generale –S’è fatta notte. Tra poco apparirà MadLeomnon.- i ragazzi presero a guardarsi intorno, intimoriti, mentre i loro Digimon si appostavano in posizione difensiva vicino a loro.
 
-Io starò nelle vicinanze e interverrò se dovesse servire.-  li informò il Vice-Generale. I ragazzi annuirono, per poi tornare a concentrarsi sulla boscaglia circostante.
 
-Ragazzi … - domandò all’improvviso Tim – Chi comanda, adesso che Chiara …?- non aveva nemmeno concluso che tutti gli sguardi vennero puntati su Lady e Werewolfmon che se ne stavano l’uno vicino all’altra, con aria abbattuta.
 
-Potrebbe farlo Lady- propose Rick – Io la seguirei anche in capo al mondo.- mormorò poi sottovoce.
 
 La demone parve rifletterci, poi scosse la testa. –Nah … pensare non è il mio genere … di solito è Chiara che se ne occupa … -
 
-Forse può farlo Chris!- propose allora Kat, che stava seduta vicino al ragazzo. Angewomon era seduta poco distante e DemiDevimon era  appollaiato sulle sue ginocchia.
 
I ragazzi e i Digimon si scambiarono occhiate indagatrici poi, ognuno di loro espresse il suo consenso. Con voto unanime Chris fu eletto capo del gruppo, fin quando fosse stato necessario.
 
-Mi sorprende che tu non ti sia candidata- osservò Angewomon, alla qual cosa la mora rispose facendo spallucce.
 
Intanto Chris, si era portato al centro del gruppo, poi, dopo aver attirato l’attenzione di tutti, disse
 
-Ascoltatemi attentamente. Abbiamo dalla nostra l’effetto sorpresa. Il nemico non sa che siamo qui, così potremo sorprenderlo e vincerlo facilmente, se restiamo uniti!- gli altri annuirono entusiasti.
 
-Bene.- e, detto questo, Chris estrasse dalle tasche una fascia. –Miei prodi guerrieri!- disse, con fare da comandante –E guerriere!- s’affrettò ad aggiungere, nel mentre legandosi la fascia sulla fronte – C’apprestiamo a combattere contro  un nemico forte, agguerrito e molto pericoloso.- e prese a gesticolare con foga, per dare più enfasi al suo “Discorso da Leader”- Per tanto, dovremmo restare uniti e non perderci d’animo. La battaglia sarà dura, ma, tutti insieme vinceremo. Siete con me?-   e portò il pugno davanti a se.
 
Gli altri, allora, fecero lo stesso e, tutti insieme urlarono a gran voce –SIIIIIIIII!-
 
Poi, per meglio prepararsi alla battaglia, decisero di farsi delle pitture di guerra.
 
Fecero  dei colori pestando e riducendo in polvere alcuni fiori. Poi, presi con due dita, se li spalmarono sulle guance, e sulla fronte.
 
-Sembriamo indiani d’America vero?- osservò Tim, ridacchiando.
 
Lady e Werewolfmon fecero di tutto per sembrare seri. ma,vedendosi così conciati, finirono per scoppiare a ridere.
-Sembrò ridicola, vero Chia- … - iniziò Lady, per poi interrompersi e bloccarsi. Assunse un’espressione triste, a quel punto. Werewolfmon tentò di consolarla.
 
Solo Angewomon  parve accorgersi della cosa, e si allontanò dagli altri, seguita da DemiDevimon.
-Lady … - iniziò, poggiandole una mano sulla spalla. – Cugina, tutto bene?- chiese DemiDevimon, preoccupato.
-S-si, sto bene … - mormorò la demone, per poi voltarsi e asciugare furtivamente una lacrima che le era scivolata sulla guancia. –Non è niente. Allora, adesso che cosa facciamo?- Disse poi, cercando di riprendere il controllo.
 
Angewomon, DemiDevimon e Werewolfmon, scambiandosi un’occhiata complice decisero di non fare commenti. Sapevano che la demone era molto scossa dalla mancanza della sua partner.
 
-Credo sia il caso di cominciare a mettere giù un piano d’azione!- disse Chris, attirando l’attenzione di tutti. Werewolfmon e DemiDevimon fecero per avvicinarsi agli altri, mentre Angewomon  decise di restare con Lady, per cercare di tirarla su di morale.
 
-Lady … - iniziò, poggiandole una mano sulla spalla – Senti … - cominciò, cercando le parole per affrontare l’argomento. Non voleva che la demone si chiudesse in se stessa, rendendo la  cosa troppo sentimentale, pertanto era essenziale che scegliesse le parole giuste.
 
-Si, che c’è Biondina?- domandò l’altra, mostrando un pizzico di curiosità, nonostante il suo tentativo di apparire disinteressata.
- So come ti senti … - iniziò, osservando l’espressione di Lady farsi più guardinga. – Ci sono passata, sai?- continuò, e sul viso della demone si dipinse un ghigno compiaciuto.
 
-Si, ricordo perfettamente …- iniziò  Lady con aria sognante – Non facevi altro che venire da me a lamentarti- disse con sarcasmo, poi, assumendo un’aria da angioletto sperduto disse, imitando malamente la bionda – “ Oh, Kari … quanto mi manca la mia Kari …”- e, dicendo questo,  aveva osservato l’espressione della bionda farsi scura. Ciò le causò un risolino.
 
Angewomon stava per perdere le staffe.  Ma come, lei aveva deciso di parlare con Lady, per cercare di aiutarla a stare meglio e lei …? Poi, poco prima che la mano che aveva alzato entrasse in contatto con la guancia dell'altra ricordò. E un ghigno mefistofelico le si dipinse in volto.
 
-Veramente … iniziò col tono più dolce che le riuscì di tirare fuori, -Se non ricordo male, cara la mia Lady,   eri TU che venivi a cercare ME, dicendo “ Dai, andiamo! Combatti con me! Mi annoio! Perfavoreperfavoreperfavore!- imitando l’altra alla perfezione, al che Lady risentita, allungò la mano artigliata verso l’altra che, con molta nonchalance, la schivò, spostandosi di lato e afferrandola.
 
-Si, lo so! Erano bei tempi quelli, per te, non è vero?- proseguì, trattenendo il braccio dell’altra , che cercava di liberarsi, - Non avendo io nulla da fare, e tu nemmeno, mi cercavi in continuazione! –
 
-Beh, se ti fosse scocciato, me lo avresti detto! Ma non ti ho sentito lamentarti! Anzi, mi sembrava che di divertissi! O, forse, erano le tue grida di dolore a confondermi le idee!- disse Lady, che, vedendo che il suo fisico non l’aiutava, provò ad averla vinta con le parole.
 
-Mmhhh… hai le idee un po’ confuse, diavoletta… semmai erano le tue grida di dolore!- e, detto questo, lasciò la presa, al che Lady si sbilanciò all’indietro, ,ma poco prima di cadere, si bloccò e, come su un invisibile elastico, si slanciò a tutta forza verso la biondina, che, non aspettandosi una simile prontezza di riflessi da parte dell’altra, se la ritrovò addosso.
 
Caddero una sull’altra, e , dopo essersi guardate, risero di gusto.
 
-Hahahahaha … proprio come ai vecchi tempi, eh, Biondina?- domandò Lady, da sopra l’angelo. L’altra annui, dopodiché si alzarono da terra sempre ridendo.
 
-Ascolta, Lady…- disse poi Angewomon in tono più serio  - So che adesso probabilmente ti senti sola, ma non devi preoccuparti. L’hai detto tu che Chiara sa badare a se stessa, no?-
 
-Si, certo ma … - disse la dark lady, rattristata – è la prima volta che ci separiamo, dopo quello che è avvenuto con Babamon, e… e-
-Babamon? Quella di cui hai parlato a Tim, giusto?- chiese Angewomon, incuriosita.
 
-Si quella. – confermò Lady – Io … non so che fare!- ammise infine Lady, guardando a terra, con espressione sconsolata.
 
-Su, sta tranquilla! Quando avremo finito qui andremo a riprendercela, d’accordo? Andrà tutto bene!- cercò di tranquillizzarla Angewomon, poggiandole una mano sulla spalla, al che l’altra si voltò verso di lei e, riprendendo un po’ di contegno, le disse – Spero che tu abbia ragione! Se così non dovesse essere, me la pagherai molto cara!- dopodiché, aggiunse –DemiDevimon ha detto  che ti considera una sorella, no?-
 
L’altra s’insospettì per il cambiamento improvviso del discorso, ma annui, aspettando la reazione dell’altra.
 
-Buono a sapersi … -  fu il commento ambiguo della dark lady, che subito dopo disse – Dai, raggiungiamo gli altri! Stanno aspettando solo noi!- e si avviò senza aggiungere altro.
 
La bionda rimase basita per qualche secondo, chiedendosi dove volesse andare a parare con quel commento, poi si affrettò a seguirla, ansiosa di scoprire che cosa avevano deciso i ragazzi.
 
-Mmhh … Pig? Pig? Dove sei, mio caro?- domandò suadente la donna oscura, sdraiata su un lato dell’enorme letto a baldacchino, ancora stravolta e scompigliata. L’altro si avvicinò silenzioso e le disse:
- Sono qui, mia diletta … - poi, sorridendo le disse:
 
-Abbi ancora un po’ di pazienza. Presto tutto andrà a posto!- e, detto questo, avvolse la coda intorno al corpo dell’altra, come avevano fatto tante e tante volte, da quando era lì.       
Le loro labbra si cercarono, affamate e lui la mordicchiò, sorridendo al sentirla mugolare di piacere.
 
-Hai avuto un’ottima idea, mia cara, quando hai ordinato ai tuoi soldati di andare a prendere quegli sciocchi umani al tramonto. Così prenderemo due piccioni con una fava!- si complimentò il demone suino, sogghignando. L’altra sorrise compiaciuta dalle parole di lui.
 
-Lo so…- disse, o meglio, mugolò la donna, allo stesso tempo appoggiando una mano sul petto di lui, facendola scivolare lentamente fino a poco sopra la cintura, sorridendo nell’osservare il corpo del suino demoniaco sussultare preda di un fremito di piacere.
 
-Una volta che i prescelti si saranno sbarazzati di MadLeomon, saprò come accoglierli!- promise crudelmente la demone, mentre lui con la coda scivolava fino ad arrivare in mezzo alle gambe, per poi risalire, piano piano.
-Già. E, soprattutto, io porterò a termine la mia missione! E facendo il minimo sforzo!- disse fra sé e sé PigDemon, stringendo l’altra ancora di più.
-Quei ragazzi non hanno scampo! Questa volta vincerò!- questo fu il suo ultimo pensiero coerente, prima di lasciarsi andare al tocco esperto di lei, contraccambiando con lo stesso impeto.
-Che ne diresti, se dessimo uno sguardo ai ragazzi?- propose maligno dopo essersi ripreso dalla loro ultima unione.
-Volentieri… -disse Lilithmon, allusiva, con un tono che faceva intendere ben altro. Il demone suino annui e, insieme, i due utilizzarono i loro poteri per controllare come procedeva la missione dei prescelti.
 
 
-Ma dove devo andare?- si domandò Chiara, proseguendo in quel luogo spettrale e oscuro. Non sapeva da quanto tempo era lì ma sembrava non arrivare mai da nessuna parte. Poi, all’improvviso, s’accorse di un paio di occhi che la fissavano.
 
-Oh? E tu chi sei?- domandò cauta.
 
-Ciao!- le rispose la voce di bambina che l’aveva chiamata fino a poco prima.
 
-Io sono Leah! Piacere di conoscerti!-
 
Chiara sbiancò in viso. Era davvero possibile? Rimase immobile fissando quegli occhi, così vivaci mentre mille e più domande le si affollavano in testa.
 
-Ok, ragazzi! Tutti in posizione!- disse Chris, al che i ragazzi e i rispettivi Digimon si prepararono al combattimento, ognuno mettendosi nel posto che gli era stato assegnato.
 
Jack li osservava incuriosito. Il moro, Chris, sembrava sicuro di se, per quanto riguardava la riuscita del loro piano. Si domandò se non fosse il caso d’intervenire. L’ora in cui MadLeomon solitamente faceva la sua apparizione era vicina.
 
Era tutto silenzioso e immobile, nella foresta in cui erano accampati. Solo il vento sembrava spezzare il silenzio, creando un suono ululante e contribuendo a rendere l’atmosfera già carica di tensione, spettrale e quasi eterea, dando un senso di irrealtà al tutto.
 
Dopo lunghi minuti in cui nulla sembrò muoversi, all’improvviso, quasi come se evocati dalla notte stessa, si udirono due suoni.
 
Il primo, più acuto e penetrante, che  comunicava un terrore immenso, unito ad un pizzico d’isteria.
Il secondo, più forte e fastidioso, con un’ accenno di metallico, che  faceva vibrare l’aria e smuovere il fogliame tutt’attorno, trasmettendo un senso di paura e confusione.
 
Dai cespugli sbucò una figura che si muoveva velocemente, come in preda al panico. L’urlo acuto che emetteva non lasciava adito a dubbi sulla sua natura.
 
La figura si gettò senza esitazione tra le fronde, tremando convulsamente.
 
-State pronti- bisbigliò la voce di Chris, da poco distante.
 
Poco dopo, con un possente ruggito il rumore di poco prima ancora più intenso, dal punto in cui era sbucata la figura emerse in tutta la sua folle possenza  MadLeomon.
 
Questi era del tutto simile ad un Leomon, solo di color nero, e con un aspetto ben più feroce e selvaggio di quest’ultimo, ancora più accentuato dall’aria folle e dallo sguardo sanguinario che ben si addiceva alla sua natura di Berserker.  Il corpo possente ma cosparso di cicatrici, sproporzionato e a tratti, in decomposizione, davano al Digimon un aspetto rivoltante e spaventoso. Ma il peggio era vedere la follia riflessa in fondo ai suoi occhi rossi come il sangue.
 
Brandiva  una motosega, fusa con un braccio,  la quale produceva un suono talmente assordante da far tremare ogni cosa si trovasse nelle sue immediate vicinanze.
 
 
 Emise un forte ruggito e  si slanciò all’attacco senza neppure guardare.
 
A quel punto, dai cespugli si udì un grido:
 
-ORA!-
 
Dopodiché, fu il caos.
 
Subito Mammothmon partì alla carica del Digimon guerriero indemoniato, che non ci pensò due volte a tentare di afferrarlo per scaraventarlo contro un albero.
Ma non ne ebbe il tempo, poiché da dietro di lui LadyDevimon attaccò, utilizzando il suo Stormo dell’oscurità, che, però, ebbe solo in parte l’effetto sperato.
Difatti, l’indemoniato, svanita la sorpresa iniziale, si riprese, e, in un inaspettato gesto d’acume, afferrò la catena che pendeva da un lato della dark lady e, dopo averla fatta roteare, la sbattè violentemente contro il terreno.
Poi, sollevata la motosega a fatica, ruggendo di dolore, le si slanciò addosso, pronto a tagliarla a pezzi.
 
Fu la prontezza di riflessi di Angewomon a salvare l’angelo caduto che, stordita in parte dalla botta, in parte dello stupore, non era riuscita a risollevarsi da terra.
 
-Sta in guardia!- le raccomandò la bionda, prima di attaccare anche lei.
 
Nel frattempo anche Mummymon aveva fatto la sua mossa, anche se non era servita a molto. Tuttavia, MadLeomon era sempre più furibondo.
 
  -Perfetto! Funziona!- osservò Chris, felice come una Pasqua.
 
-Credi che sia ora d’intervenire?- domandò Rick, impaziente.
 
-No, non ancora. Aspettiamo che perda totalmente il controllo, poi lo colpiremo tutti assieme!- fu la risposta del ragazzo. Tim, Kat e Rick annuirono, tornando ad osservare il combattimento.
 
Werewolfmon aveva tentato di cogliere di sorpresa l’avversario, ottenendo come unico risultato di essere afferrato e sbattuto contro Mammothmon. 
-Dannazione! Ma come diamine fa ad essere così forte?- si lamentò il pachiderma, rialzandosi mentre l’altro gli rispose:
 
-Ci riesce perché purtroppo ha assorbito molti dati. È forte quanto me, più o meno. Sarà difficile batterlo se non stiamo attenti!-
 
L’altro annui, e, insieme, tentarono di aggredire il Digimon ormai  totalmente fuori controllo
  Quest’ultimo era impegnato nel tentare di afferrare Angewomon che gli svolazzava intorno, tentando di farlo infuriare ulteriormente.
Gli si parava davanti per poi spostarsi all’ultimo istante. La manovra le riuscì per diverso tempo, ma, nonostante gli attacchi simultanei di Mummymon, Leomon e LadyDevimon, ad un certo punto l’angelo sbagliò a calcolare i tempi e si ritrovò la gola stretta in una presa d’acciaio.
 
Tentò disperatamente di liberarsi mentre il berserker stringeva sempre più la presa, nel mentre tentano con la zampa libera, di staccare la testa all’angelo.
 
La povera Digimon non ce la faceva quasi più e, nonostante scalciasse freneticamente e cercasse di allontanare la mano enorme dell’altro da se, stava cominciando inesorabilmente a perdere le forze.
 
A nulla valevano gli attacchi di tutti gli altri digimon, il loro nemico sembrava totalmente indifferente a qualsiasi colpo, perso nel suo folle abbandono sanguinario.
 
Ad un tratto, un raggio di luce bianca colpì il leone indemoniato che, allentando la presa si voltò con aria feroce verso il punto da cui era arrivato il colpo.
 
Anche gli altri Digimon e i ragazzi rimasero sorpresi dal costatare che l’autrice del colpo non era altri che…
 
-Katrina!- fece sbigottito Chris. Tim la fissò con tanto d’occhi e Rick alzò un sopraciglio, sorpreso.
 
-Lasciala stare, bastardo!- urlò la ragazza, scagliando un altro colpo contro il loro avversario.
 
Dalla sua mano spuntava quella che sembrava essere una sfera di energia, bianca contornata di rosa e il suo medaglione brillava più che mai.
 
L’altro fissò perplesso la persona che aveva osato interromperlo, poi la sua espressione si fece truce e, ringhiando selvaggiamente, si slanciò verso di lei, e, dopo essersi messo in spalla la ormai incosciente Angewomon , l’afferrò per la vita, fissandola con un’espressione tra il confuso e il furioso.
 
La ragazza non si rese neanche conto di quello che  le stava succedendo troppo concentrata sulla sorte della sua partner. Vedendola in quello stato miserevole, col petto che si alzava e si abbassava lentamente e la pelle di un color violaceo, la ragazza sìinfuriò. Colpì nuovamente l’artefice di quello scempio coi suoi raggi, ma fu tutto inutile.
 
A quel punto, i ragazzi si erano ripresi dallo schok, ma nessuno di loro osava intervenire. Avevano trutti paura che accadesse qualcosa a Katrina, se si fossero avvicinati troppo, ma, allo stesso tempo, non potevano lasciare le cose come stavano.
 
Inaspettatamente, fu Leomon a risolvere la situazione. Si slanciò su MadLeomon, atterandogli dritto in faccia, e, mentre questi tentava di scacciarlo, gli altri si occuparono del recupero di Angewomon e di Katrina.
 
   L’angelo, ancora svenuto, fu portato poco lontano dal combattimento da Werewolfmon, accompagnato da Chris, che fu subito al fianco di Katrina.
 
La ragazza si rialzò, e, quando sembrava che ce l’avessero fatta ad allontanarsi, videro Leomon volare via come un fuscello, per poi atterrare malamente contro un cespuglio.
 
Subito dopo, la motosega di MadLeomon, ora più infuriato di prima, si abbatté sul terreno. In un primo momento sembrò che tutti stessero bene, ma, pochi secondi dopo, si udì un urlo.
 
 
 
-KATRINA!-urlò Chris, in preda al panico, gettandosi verso di lei.
 La ragazza aveva i capelli impigliati nella motosega del loro nemico, che ruggendo, aumentò la velocità della stessa. In pochissimi secondi la ragazza sarebbe stata maciullata, e Chris sperava di riuscire ad impedirlo.
 
Rick, Tim e gli altri Digimon, eccenzion fatta per Leomon e Angewomon, entrambi incoscienti, fissarono col fiato sospeso quello che stava accadendo.
 
I digimon tentarono coi loro attacchi di distrarre MadLeomon, ma i loro sforzi risultarono vani.
 
-Oh, no!- mormorò Tim, terrorizzato. –Leomon ….- disse poi, guardando il suo partner a terra privo di sensi. –Kat … Chris … - aggiunse poi, tremando al vedere l’enorme mano di madLeomon pronta a calare sui due ragazzi, mentre Chris lottava disperatamente per cercare di liberare Katrina dalla motosega del  Digimon.
 
-Devo fare qualcosa … - si disse disperato Tim – Ma cosa?-  si chiese, mettendosi le mani nei capelli.
 
Rick, in quel frangente, cercava di utilizzare i suoi poteri per distrarre MadLeomon. Aveva creato un mazzafrusto d’energia, e stava per lanciarlo contro di lui, quando questi se ne accorse e, afferrato Chris, sollevando la motosega e con essa Katrina, sferrò un calcio nella direzione del ragazzo che per spostarsi perse la concentrazione e sbagliò mira.
 
MadLeomon distrusse l’arma di energia calpestandola, poi torno ad occuparsi degli altri due.
 
-Ma certo!- esultò Tim, quando finalmente ricordò di poter anche lui usare i suoi poteri. Tuttavia, lo sguardo folle che MadLeomon gli indirizzò fu sufficiente per bloccarlo.
 
Il Digimon inferocito fece nuovamente l’atto di schiacciare Chris, che ancora tentava di liberare Katrina, ormai vicinissimo all’essere uccisa.
 
-NOOOOO!- urlò la ragazza terrorizzata, anche Chris urlò spaventato.
 
MadLeomon  evidentemente non ancora soddisfatto, fece per avventarsi su Leomon, e, a quel punto, Tim reagì.
 
Gli altri Digimon si erano posti a difesa di Angewomon e Leomon, cercando di farli riprendere e tentando allo stesso tempo di fermare l’altro, ma inutilmente.
 
MadLeomon si sbarazzò di loro con la stessa disinvoltura con la quale si scaccia una mosca.
 
Tim vedendo che il suo partner sembrava essere il prossimo sulla lista, e che, nonostante tutti i loro tentativi, nessuno degli altri era riuscito a fermare l’avanzata di MadLeomon, si parò di fronte al nemico e gli disse:
 
-Adesso basta! Non ti permetterò di fare del male ai miei amici!- e, mentre pronunciava queste parole, s’illumino, della stessa energia che lo aveva avvolto la prima volta che aveva usato i suoi poteri.
Rick e gli altri Digimon rimasero a bocca aperta nel vedere il fifone del gruppo comportarsi in maniera così spavalda, tutto a un tratto.
 
Werewolfmon cercò nuovamente di attaccare l’altro, ma questi strinse la presa su Chris, usandolo come scudo, e il licantropo dovette ritrarsi, ringhiando frustrato.
-Lasciali stare!- urlò Tim e una forte luce si sprigionò dal suo medaglione.
-HO DETTO LASCALI STARE!- urlò Tim, e la luce si fece ancora più forte, avvolgendo l’area tutt’intorno a loro.
 
Jack che aveva cercato di intervenire dovette fermarsi accecato da tutta quella luce.
 
La luce avvolse Leomon che riprese le forze e ne ricevette di nuove, e, grazie a queste, si scatenò la trasformazione:
 
-LEOMON SUPERDIGIEVOLVE!- pronunciò il Digimon con voce forte ma atona
-GRAPLEOMON!-
 
Al posto dell’uomo leone, apparve un Digimon dalle fattezze simili a lui, ma con un armatura metallica e un’aria combattiva con in più un’aria di furbizia.
 
Il Digimon si mise subito in posizione d’attacco.
Rick e gli altri Digimon rimasero a bocca aperta di fronte a quello che era appena successo. Nessuno di loro si aspettava una cosa simile.
 
GrapLeomon si rivolse a Tim, dicendo:
 
-Bravo, ragazzo mio! Sono orgoglioso di te!-
 
A queste parole il ragazzo ridacchiò nervosamente e sorrise dicendo:
 
-Oh, non ho fatto davvero niente! Eh Eh!-
 
Poi, il Digimnon  si voltò verso MadLeomon, il quale sembrava essere rimasto pietrificato. Senza ulteriori indugi, si scagliò addosso al berserker , liberando Chris e Katrina dalle grinfie dell’altro.
 
-Tutto ok, Kat?- domandò il moro alla ragazza, che, ancora scossa, lo fissò spaventata e gli disse:
 
-Si! Grazie mille, Chris! Non so come avrei fatto, senza di te!- poi, con aria di rimprovero, aggiunse: -Visto che quella broccola della mia Digimon è svenuta e ancora non da cenni di ripresa!- poi, vedendo l’espressione corrucciata di Chris, s’affrettò ad aggiungere – Naturalmente scherzo, eh!-
 
-Sei stata molto coraggiosa a cercare di aiutarla!- le disse Chris, guardandola con orgoglio. Kat arrossì vistosamente.
 
-Scusate se v’interrompo, piccioncini…- fece a quel punto Rick, da dietro di loro. I ragazzi sussultarono, e, dopo essersi rialzati da terra, si apprestarono a sentire ciò che l’eccentrico ragazzo avesse da dir loro.
 
-Non credi che adesso dovresti dare l’ordine?- fu la sua domanda. Il castano annui, mentre Katrina correva da Angewomon che nel frattempo si era ripresa.
-Stai bene, amica mia?- le domandò la mora, prendendole le mani. La bionda annui, rassicurando la sua partner.
 
Chris fece un cenno e tutti si avvicinarono a lui, mentre GrapLeomon spingeva via MadLeomon, aiutato da Werewolfmon.
 
 -Siete tutti pronti?- domandò il ragazzo, al che sia gli umani che i Digimon annuirono e, al segnale di Chris, circondarono il nemico, che si guardò intorno confuso.
 
Jack si era ripreso dall’improvvisa evoluzione di Leomon ed ora appariva indeciso se intervenire o no.
 
-ORA!- a quella parola, i ragazzi e i Digimon attaccarono tutti insieme madLeomon, i Digimon cisacuno con le proprie tecniche speciali, i ragazzi con i loro poteri.
 
Kat coi suoi raggi di luce, Chris con dei coltelli fatti di energia, Rick col mazzafrusto, che aveva modificato in maniera tale da poterlo lanciare mentre Tim si occupava di difendere i suoi amici creando una barriera protettiva, cosa che aveva scoperto di poter fare poco prima, quando l’aveva usata per proteggere tutti loro durante l’evoluzione del suo Digimon.
 
Il leone impazzito, confuso, non riuscendo a parare tutti quegli attacchi, non sapendo da quale parte cominciare, cercò di evitarli saltando, ma il campo di forze creato da Tim glielo impedì, rispedendolo a terra. La motosega del Digimon s’impigliò al terreno ed egli tentò con tutta la sua rabbia di liberarsi, ma, proprio quando gli riuscì, gli attacchi lo raggiunsero, tutti assieme.
 
Dapprincipio sembrava che ancora non fosse bastato, ma, dopo un ultimo forte ruggito, MadLeomon scomparve scomponendosi in milioni di dati.
 
I ragazzi dapprima si guardarono incerti, ancora convinti di vederlo sbucare all’improvviso ma poi, visto che non accadeva nulla, esultarono, abbracciandosi a vicenda.
-Ce l’abbiamo fatta!- gridò Chris, al colmo dell’ entusiasmo.
 
-Si, ci siamo riusciti!- aggiunse Kat, poi, avvicinandosi a lui aggiunse –Mio eroe! Hai rischiato la vita per me!- e, a queste parole, Chris arrossì, ma non ebbe neanche il tempo di accorgersene che subito Kat lo abbracciò e lo baciò, lui ne fu sorpreso, ma non la respinse.
 
La ragazza si bloccò allora, e si ritrasse.
 
-Sc-scusami…- balbettò incerta. Lei provava qualcosa di molto forte per il ragazzo, fin da quando si erano conosciuti, ma lui?
 
-MMhhh… no, non devi scusarti!- le disse, per poi prenderle il viso fra le mani e baciarla a sua volta. Chris si era reso conto di provare qualcosa per lei, qualcosa che, inaspettatamente andava al di là della semplice simpatia, quando aveva visto come la stavano trattando quei Devimon. Non aveva capito subito il perché ma, una rabbia profondissima lo aveva colto quando quei balordi l’avevano toccata. Non tollerava che le si mettessero le mani addosso! Era più forte di lui.
Lo stesso era avvenuto quando MadLeomon l’aveva presa. Gli era come scattato qualcosa dentro, che lo aveva spinto a tentare in tutti i modi di salvarla.
 
All’inizio non aveva capito cosa gli stesse succedendo. Sapeva che la mora era molto attratta da lui, lo aveva capito dal modo in cui si comportava quando le capitava di restare da sola con lui, il che non era avvenuto molto, ma quelle rare volte era stato palese il suo interesse nei suoi confronti.
Ne aveva parlato con Rick, mentre aspettavano che arrivasse MadLeomon e il suo amico, senza mezzi termini gli aveva detto:
 
- Secondo me, tu ti sei innamorato, amico mio!-
 
All’inizio ci aveva riso su, ma, riflettendoci, capì che l’amico non aveva tutti i torti. In un primo momento il ragazzo non aveva gradito le attenzioni della mora, soprattutto per l’atteggiamento che aveva avuto nei confronti di tutti loro, ma, negli ultimi giorni, si era dimostrata migliore di quanto si aspettasse.  
Ragione per cui, il moro l’aveva fortemente rivalutata. E, se ci rifletteva, mettendo da parte l’atteggiamento snob, Kat era, almeno a suo parere, piuttosto attraente.
 
-Scusate se vi interrompo, piccioncini, ma si da il caso che stiano tornando gli altri…- ancora una volta la voce atona di Rick distolse i due ragazzi da quello che stava avvenendo loro.
 
Arrossendo vistosamente, si separarono, andando a riunirsi al resto del gruppo.
 
Katrina si avvicinò ad Angewomon, che, con aria innocente, le disse:
 
-Allora, hai fatto colpo, eh?- al che la mora arrossi, diventando color pomodoro maturo e, fissando truce la sua partner le disse:
 
-Non sono affari tuoi! E poi, non è come sembra!-
 
La bionda sorrise indulgente, per poi dire –Ok, non insisterò! Comunque, anche se fosse, non c’è nulla di male, ok?-
 
La mora guardo sospettosa l’altra per qualche secondo, poi, preso un profondo respiro, annui, tornando a concentrarsi su quanto stava accadendo.
 
-Sei stato fortissimo!- stava dicendo Tim a GrapLeomon, che fissava il suo protetto con orgoglio.
-è tutto merito tuo, ragazzo! Sei stato in gamba!- si complimentò il leone cibernetico, al che Tim sorrise, felice di essere stato d’aiuto.
 
-Cugino, ce ne avete messo di tempo!- stava dicendo Lady, rivolgendosi ad un punto oltre gli alberi dai quali era apparso MadLeomon. Da quel punto, infatti, stavano arrivando DemiDevimon , Floramon e Vegiemon, seguiti da un vociare come di bambini.
 
Rick, insieme ad un esausto Mummymon, stavano a guardare la piccola processione di cuccioli in avvicinamento. Li vicino stavano Chris insieme a Mammothmon, nonché LadyDevimon e Werewolfmon. Tim, Grapleomon insieme a Katrina e Angewomon stavano poco più in là, e osservavano con una certa soddisfazione la scena che si parava di fronte ai loro occhi.    
  Difatti, i due Digimon vegetali, insieme col diavolo, avevano ritrovato i cuccioli smarriti, e li stavano accompagnando verso il resto del gruppo.
 
-Hai avuto un ottima idea, Chris, davvero!- si complimentò Rick, osservando i nuovi arrivati con la sua solita espressione assente.
-Infatti! È stato davvero brillante, mandare a cercare i cuccioli da Demi e la nostra coppietta vegetale!- aggiunse Mummymon, strizzando l’occhio ai due, che, abbracciati, arrossirono per l’imbarazzo.
 
-Già! In più, così non si sono feriti nello scontro!- commentò Katrina, avvicinandosi a Floramon, e abbracciandola.
 
-State bene?- domandò poi, rivolgendosi a tutti e tre. I Digimon annuirono, poi DemiDevimon si avvicinò ad Angewomon e LadyDevimon, sorridendo soddisfatto.
 
-Vi sono mancato, vero?- disse sornione, mettendosi in quella che per lui doveva essere una posa irresistibile. Le due interessate si scambiarono un cenno d’intesa e dissero, tono melodrammatico:
 -Oh, si terribilmente!-   
-Non sapevamo cosa fare senza quella tua faccia da schiaffi nei paraggi!-
 
Il piccolo demone s’incupì a queste parole, mentre l’angelo e la dark Lady scoppiarono a ridere di gusto, per poi baciare il piccoletto ognuna su una guancia.
 
-Lui si che è fortunato …- osservò Rick, nel vedere il piccolo demonio arrossire, per le attenzioni ricevute dalle due Digimon.
-Ehi, musone! Bisogna festeggiare!- dichiarò Chris, distogliendo l’attenzione dell amico dalla scena che aveva appena visto.
 
-Si, hai ragione, Chris!- lo appoggiò Mammuthmon. Gli altri si dissero d’accordo. Quindi, si disposero tutti in cerchio, facendo in modo da mettere al centro i cuccioli scomparsi e ritrovati dai tre Digimon di ivello inferiore.
 
-Voglio congratularmi con tutti voi per l’ottimo lavoro svolto, prescelti!- intervenne a quel punto Jack, avvicinandosi con fare rigido. 
-Innanzitutto, desidero lodare l’ottima strategia che il qui presente Chris, Onorevole prescelto dell’Ottimismo ha messo in campo. Davvero notevole, complimenti!- disse. E, a quelle parole, l’interessato prese a grattarsi la testa, imbarazzato.
 
-Io non ho fatto un granché…- disse, arrossendo.
 
-In secondo luogo desidero lodare i tre coraggiosi che, a rischio di perdersi, hanno rintracciato i cuccioli smarriti! Davvero, molte grazie!-
 
I tre nominato ridacchiarono nervosamente poi Vegiemon disse:
 
-Non è stato poi così difficile! Era impossibile sbagliare, il caos lasciato da MadLeomon era una tracia piuttosto semplice da seguire!-
 
-Un'altra persona che vorrei lodare e che mi ha sorpreso è Tim, l’onorevole prescelto della Protezione, che, questa notte, ha agito secondo la sua qualità, superando se stesso, e salvando la situazione! Quindi, merita davvero molti complimenti!-
 
Tim arrossì, poi cominciò a tossire nervosamente e disse:
 
-Si, bene… però, questa è l’ultima volta che faccio da esca!- gli altri ridacchiarono, poi, inaspettatamente, LadyDevimon si avvicinò al ragazzo e, chinatasi leggermente, gli schioccò un bacio sulla guancia.
 
Rimasero tutti a bocca spalancata, e Tim arrossì ancora più di prima.
 
-Bravissimo … sono fiera di te!- gli disse Lady, prima di tornare al suo posto, accanto a Werewolfmon, che la guardò con aria cospiratrice. Lei si limitò ad alzare le spalle, mentre gli altri si riprendevano a fatica dallo schock.
  
-Ah, a proposito, Lady?- s’intromise Grapleomon. La dark lady lo guardò con aria interrogativa. –Grazie per quello che hai fatto per Tim! Davvero, te ne sono molto riconoscente!- la demone annui,  sorrise, poi l’attenzione tornò su Jack, che sembrava confuso, sebbene soddisfatto da quanto era appena avvenuto.
 
-Bene! In ultimo, vorrei lodare tutti voi per lo sforzo che avete fatto, e per il servizio che ci avete reso!- concluse il demone, e i ragazzi ringraziarono a loro volta, soddisfatti di essere stati d’aiuto.
-Spero che questo possa giocare a vostro favore davanti agli occhi della nostra signora, domani!- aggiunse il demone e tutti, pensando a cosa li aspettava il giorno seguente, annuirono, consci di non essere ancora del tutto fuori pericolo.
 
-Lady, tutto ok?- domandò Angewomon alla dark lady che si era incupita di colpo. L’altra annui, per poi voltarsi verso la sua rivale e dire:
 
-Sono solo preoccupata   per Chiara!- la bionda annui comprensiva. Demidevimon a quel punto si appollaiò su una spalla della dark lady e le disse, incoraggiante:
 
-Vedrai, sono sicuro che si aggiusterà tutto!- lei annui, poi Angewomon aggiunse:
 
-Sono d’accordo! Non preoccuparti, sono sicura che andrà tutto bene!- a quel punto la dark lady abbracciò entrambi e disse:
 
-Ok. Grazie mille. A tutti e due.-
 
Demidevimon sorrise e Angewomon ricambiò timidamente la stretta dell’altra.
 
-Ehi, voi!  Da quand’è che andate così d’accordo?- s’intromise semi-seria Kat.
 
-Cerchiamo solo di tranquillizzare Lady! Si tratta di Chiara, capisci?- le disse Angewomon. La mora annui, e sorrise a sua volta. Era molto preoccupata anche lei, nonostante cercasse di nasconderlo. Ognuno di loro lo era, a modo proprio.
 
-Credo sia il caso di mettersi in marcia!- proclamò jack, spezzando la tensione che si era creata fino a quel momento. I ragazzi e i Digimon si alzarono da terra e, senza aspettare anora, si misero in marcia, seguiti dai cuccioli che avevano salvato.
 
-Mmhhh… e così, ce l’hanno fatta, eh?- commentò Lilithmon, osservando i ragazzi tornare verso il villaggio, scortati da Jack, e notevolmente rinvigoriti dalla vittoria e dal recupero dei cuccioli.
 -lo spettacolo è stato di tuo gradimento, mia diletta?- domandò PigDemon, sornione. La donna annui, compiaciuta, poi disse:
 
-Peccato solo che l’Angewomon non sia stata strapazzata un altro po’!- PigDemon annui e le disse:
 
-Bene! Allora per domani è tutto pronto, mia cara?- la demone lussuriosa annui, ed un’espressione crudele si dipinse sul suo volto.
 
-Sei felice, adesso, mia cara?- domandò il demone suino, avvicinandosi  all’altra, ancora spogliata che lo abbracciò.
 
-Si. Ma lo sarò ancora di più quando riavrò indietro la mia Leah!- aggiunse, baciando poi PigDemon, che sorrise, pregustando già la sua schiacciante vittoria.
 
 
-Tu… sei … Leah?- domandò stupefatta Chiara, fissando gli occhi di quella misteriosa presenza.
 
Lei si avvicinò, mostrando il suo aspetto. Era una bambina, o almeno lo sembrava, che non poteva avere più di sei anni. Due occhi color nocciola, un visino tondo e pieno di lentiggini, una folta chioma di capelli nero corvino, e, addosso, quella che sembrava essere una vestaglia color azzurro chiarissimo. Era a piedi nudi, e sorrideva, mostrando una bocca da qui mancava qualche dente.
 
-Si! Sono proprio io!- annunciò cordialmente la piccola , per poi aggiungere – Sono così contenta di vederti!- e, a queste parole, si avvicinò fino ad abbracciarla. Chiara rimase sbalordita da quel contatto inaspettato.
 
-Ma… io, non riesca a capire…- cominciò la riccia, in tono incerto –Tu…Ophanimon aveva detto che…-
 
-Oh, lascia perdere quella vecchia spennacchiata!-  disse con tono di scherno Leah – in fondo, anche gli angeli possono sbagliare, no?  Lilian me lo diceva sempre…-
 
-Lilian?- domandò confusa Chiara. Leah annui, con convnzione.
 
-Mhmh. La mia Digimon!- spiegò sorridendo – In realtà è una Lilithmon, ma io le ho dato questo nome!- aggiunse, con orgoglio. Poi, gli occhi le si fecero lucidi e iniziarono a tremarle le labbra.
 
-Mi manca tanto!- e, detto questo, cominciò a piangere. Chiara, intenerita, si chinò per poterla guardare meglio e le carezzò la testa, dolcemente. – Vorrei tanto riabbracciarla!- singhiozzò Leah, stringendo forte Chiara.
 
-Sai, sono stata tanto sola. E ho avuto tanta paura!-  proseguì sempre in lacrime la piccola. –ma, adesso tu sei qui. E mi aiuterai a tornare da lei, non è vero?- le chiese con tono supplichevole.
Chiara annui, ancora incredula da quanto era appena successo.
 
-Puoi spiegarmi una cosa, piccolina?- le domandò, ancora stentando a credere ai suoi occhi. L’altra annui.
 
-Come mai sei ancora viva? E come faccio ad aiutarti?-
 
La bambina assunse un’aria furbesca e maliziosa a quel punto, poi le disse:
-Io te lo dico, però  dovrai mantenere il segreto, d’accordo?- Chiara annui, sorridendo. A quel punto, Leah le sussurrò qualcosa all’orecchio. L’espressione dapprima confusa di Chiara, si trasformò in una di stupore e comprensione, in una soddisfatta poi.
 
-Allora siamo intese eh? Sarà una sorpresa!-
Chiara annui, poi le chiese:
 
-Sicura che funzionerà?- riferendosi a quello che le aveva detto riguardo al modo di aiutarla. La bambina annui convinta.
 
-Dai, proviamoci subito!- disse poi, saltellando. Chiara annui, poi fece ciò che la bambina aveva detto. Il medaglione e il digivice della giovane s’illuminarono, poi, scomparvero sia Chiara che Leah.
 
La riccia si ritrovò dopo alcuni istanti, in quel buco in cui era stata chiusa e, dopo essersi ambientata nuovamente, osservò il suo digivice. Era caldo e, osservando lo schermo, vide che al suo interno era racchiusa la miniatura di Leah, ce sorrideva soddisfatta.
 
-Ora fa quello che ti ho detto, dai!- la incitò eccitata la piccola.
 
-Non posso crederci,ha funzionato davvero!- disse incredula la ragazza.
 
-Allora, adesso mandami dove ti ho detto!- disse la bimba, sovreccitata. La riccia annui, ancora un po’ incerta.
-Sei sicura di riuscire a tornare da sola? Non vuoi che mandi qualcuno?- domandò la ragazza preoccupata. L’altra annui insistente.
Dunque, la riccia fece ciò che le era stato chiesto. Con un ultimo guizzò luminoso, il digivice s’accese di luce, per poi spegnersi e, una volta che gli occhi di Chiara si furono adattati nuovamente al buio del piccolo spazio in cui era, rimase a fissare lo schermo ormai vuoto del piccolo oggetto, chiedendosi se fosse tutto vero, o solo un frutto della sua immaginazione.
 
-Onorevole Chiara? Tutto bene?- da fuori si sentì la voce di Frannie, che sembrava preoccupata.
 
-Si, tranquille, tutto ok!- s’affrettò a rispondere la riccia, per tranquillizzarle. –Stavo riposando!- aggiunse.
 
-Bene, allora è tutto apposto, scusa il disturbo!- aggiunse Lena.
 
Chiara approfittò del silenzio che c’era per riflettere su quanto era appena avvenuto. Sperò che l’indomani sarebbe riuscita a prendere tempo e a chiarire la situazione che la Signora di Devil-Land. poi, il suo pensiero andò ai ragazzi, sperava che ce l’avessero fatta e che stessero tutti bene. Si chiese quanto tempo ci volesse ancora prima dell’alba, poi, si decise a chiederlo alle sue guardiane.
 
-Scusate? Posso farvi una domanda?-
 
-Si, di che si tratta?- disse guardinga Frannie.
 
-Se vuoi sapere se Fran’ ha addosso la biancheria, sappi che è Top Secret!- aggiunse scherzosamente Lena, per poi aggiungere – Hei! Mi hai fatto male!-
 
Chiara ridacchiò, avendo sentito lo schiocco come se fosse avvenuto a un centimetro dalla sua faccia. Poi, dandosi un contegno disse:
 
-I miei compagni stanno tornando? Sapete qualcosa?-
 
-No, mi spiace! Comunque, appena succederà, te lo diremo, ok?- disse Frannie, rassicurante.
 
-Grazie mille!- le disse Chiara, poi sospirò e tornò a riflettere, pensando che quello che le era successo avrebbe certamente cambiato le cose in loro favore, o almeno ci sperava.
 
Nel frattempo, PigDemon stava osservando i ragazzi ed i digimon che tornavano dallo scontro con MadLeomon.
 
-Bene. Fin qui sta andando tutto secondo i piani! Domani, finalmente, avrò la vittoria, e potrò consegnare Chiara alla mia amata Luna!- sogghignò mentre si fregava le mani.
 
-Venite, venite miei cari prescelti! Domani sarà il giorno della vostra più grande sconfitta! E per quanto riguarda Lilithmon…- disse, volgendo lo sguardo alla donna oscura con aria di sdegno –Beh, mi è stata davvero utile! Ma , io amo solo la mia dolce Luna … oh, Luna … finalmente, domani sarai orgogliosa di me!-
 
E, mentre diceva queste parole, sul viso del demone suino si dipinse un’espressione di giubilo misto  a frenesia.
 
I ragazzi, nel frattempo erano sempre più vicini al villaggio. Diverse paia d’occhi li osservavano con interesse e stupore. Tutti loro erano consci che il giorno dopo sarebbe stato cruciale, ma cercavano di restare tranquilli.
 
Arrivarono che i primi raggi di sole illuminavano fiocamente il villaggio dei demoni.
Per ciascuno di loro, quell’alba era carica di aspettative, per alcuni positive, per altri meno. I ragazzi speravano di risolvere il malinteso creatosi con la signora di quel posto, mentre, nell’ombra c’era chi tramava per distruggerli.
 Insomma, nel bene o nel male, quell’alba sarebbe stata decisiva, e l’atmosfera stessa era permeata di quel particolare fremito, di quella tensione che si spandeva tutt’intorno, facendo vibrare gli animi, d’un inquietudine eterea eppure quasi palpabile.
 
Quella sarebbe stata una giornata piena di avvenimenti, per tutta Devil-Land.
 
Nel mentre, un paio di occhi color nocciola fissavano un oggetto luccicante posato su una piccola zolla di terra, al cui centro era una croce.
 
Esso s’illumino, rischiarando di un alone biancastro la zona circostante, quando cinque piccole dita entrarono in contatto con la sua fredda superficie. La risata allegra di una bambina si perse nell’aria, portata via dal vento leggero.

 
 
 



N. d A.: Sono passati quasi 14 mesi da quando ho aggiornato l’ultima volta! Accidenti! Mi dispiace per l’attesa, ma ho avuto molti impegni tra l’Università e altre questioni familiari che hanno distolto la mia attenzione da questa storia, che per me significa davvero molto! Mi dispiace! Cercherò di recuperare in questo periodo e di arrivare a buon punto! Spero che questo capitolo possa piacervi, e, intanto, inizierò a scrivere il prossimo, chissà, magari riuscirò a postarlo prossimamente!
 
Un saluto e un abbraccio
 
Werewolf1991

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Capitolo 10
*** Capitolo IX: Shanna ***


 

Capitolo IX: Shanna

 



-Ragazzi, che nottata … - Commentò stancamente Katrina, mentre i ragazzi si avvicinavano all’entrata del villaggio. Nel mentre, uno dei cuccioli, precisamente un piccolo Zurumon, si avvicinò e le mordicchiò la caviglia.
-Già. È stata davvero incredibile!- Esclamò Chris, riferendosi particolarmente a quello che era avvenuto tra lui e la mora.
- Quando pensate di fidanzarvi ufficialmente? – Domandò semi-seria Angewomon, ma, contrariamente alle sue aspettative, Katrina la ignorò, sbadigliando e strofinandosi un occhio, distrattamente.
-Mmhh… dev’essere davvero esausta, se non mi guarda nemmeno!- Commentò l’angelo, rivolta a DemiDevimon, che scoprì con sorpresa essersi addormentato sulla sua spalla.
 
-Sshhh… lascialo dormire, poverino!- Mormorò comprensiva Lady, nel mentre tenendo d’occhio la marmaglia di cuccioli che la osservavano intimoriti. Uno di loro si azzardò a farle la linguaccia, ma lo sguardo assassino che la dark lady gli indirizzò fu sufficiente a spedirlo impaurito nelle retrovie.
 
-Hai ragione. Credo non sia abituato allo stress!- Confermò Angewomon, nel mentre osservando i suoi compagni.
 
Tim e GrapLeomon si sorreggevano a vicenda, stanchi ma apparentemente soddisfatti da quanto era avvenuto poche ore prima.
Rick invece sembrava tranquillo, anche se con lui non si poteva mai dire e camminava vicino ad un Mummymon dall’aria assonnata. L’angelo pensò che, nonostante fosse una mummia,  fosse quasi carino, così stanco.
 
Mammothmon  stava vicino a Chris, e, ad un tratto, sbadigliò aprendo la sua bocca enorme, cosa che causò uno spostamento d’aria non indifferente. I cuccioli ridacchiarono divertiti.
 
Vegiemon era intento a trasportare sulla schiena una sfinita Floramon, che dormiva stringendosi a lui.
 
Poi c’era Werewolfmon, che stava vicino a LadyDevimon, cercava di  non mostrarlo, ma si vedeva che era esausto.
-Mi spiace molto, ma credo non ci sarà il tempo per farvi riposare!- Affermò in tono di scuse Jack, mentre entravano nel villaggio. Una discreta folla si era radunata ed osservava incuriosita gli umani. Alla vista dei cuccioli, tutti presero a bisbigliare, e, alcuni Digimon si avvicinarono ai ragazzi, e presero a dire:
 
-Grazie, grazie mille!-
-Non ci speravamo più!-
-Ma come ci siete riusciti?-
-Avete avuto difficoltà? MadLeomom è stato difficile da battere?-
-I cuccioli stanno tutti bene?-
Ad un certo punto, Jack si parò tra la folla di curiosi e i ragazzi dicendo:
 
-Ascoltatemi tutti! I prescelti dovranno essere portati al cospetto della nostra signora, pertanto, tutte le domande riguardanti quello che è avvenuto stanotte,dovranno attendere! Se le cose andranno per il verso giusto, avrete tutto il tempo per parlare con loro, ma solo dopo che la nostra signora li avrà giudicati!- Queste parole, pronunciate in tono duro, fecero ammutolire di colpo la folla. Ci furono vari segni di assenso, e i Digimon si ritrassero, formando due ali, in modo che i ragazzi e i loro partner si trovarono a passare in mezzo.
 
-Ora, dobbiamo preparavi per l’incontro con la nostra signora!- Proclamò poi Jack, rivolto verso i ragazzi. Essi annuirono, attenti a seguire ogni gesto del Digimon demoniaco.
 
-Per prima cosa, però … - Aggiunse il Digimon: – Qualcuno porti questi cuccioli nella zona a loro riservata!- Immediatamente, due BlackGatomon si avvicinarono e, una volta radunati, condussero via i cuccioli.
-In quanto a voi, Prescelti … -Proseguì il demone. – Venite, dobbiamo avviarci verso l’Arena! Sarà li che la nostra signora vi riceverà, quando sarà pronta.
I ragazzi ed i Digimon, sentendo quelle parole, provarono un forte senso d’inquietudine. Da quell’incontro, infatti, dipendeva il proseguimento della loro missione.
Così, col cuore pieno di ansia si avviarono seguendo il demone, ognuno tentando si scacciare la paura.
 
-Hei, Frannie! Lena!- La voce di Roxanne si udì forte e chiara, nel silenzio del primo mattino.
 
Sentendosi chiamare, le due Digimon si misero sull’attenti, salutando il loro Generale e attenendo le sue prossime mosse
 
-I Prescelti sono tornati!-
 A quelle parole, Chiara chiese:
 
-Stanno bene? Ci sono tutti?-
 
-Si, Onorevole Prescelta dell’Oscurità!- S’affrettò a risponderle Roxanne, placando la sua preoccupazione. La ragazza emise un sospiro di sollievo a quel punto.
 
-Dunque, hanno trovato i cuccioli? E MadLeomon? Cos’è successo, RoRo?- Chiese Frannie, curiosa.
 
-Dai, non tenerci sulle spine, Roxy! Dicci tutto!- Aggiunse Lena.
 
-Per la verità non so molto! Però, i cuccioli sono ritornati sani e salvi, e mi risulta che MadLeomon sia stato eliminato!- Rispose vaga Roxanne.
 
-Oh, dai, andiamo! Dovrai pur saperne di più, no?- Incalzò suonando delusa Frannie.
 
-No, purtroppo. Adesso però, scusatemi! Devo andare dalla nostra signora, e vedere se è pronta ad incontrare i Prescelti.-
-Uff! D’accordo, RoRo! Fai come vuoi! Noi saremo qui e… aspetteremo… tristemente…-
Aveva iniziato a dire Frannie, in tono drammatico. A quel punto Roxanne roteò gli occhi e sbottò, in tono  tra lo sconsolato e il perentorio:
-Va bene! Se proprio non riuscite a restare tranquille, vi dirò che, stando a quello che mi ha detto Jack…-
 
-Oh, la cosa si fa interessante!- Commentò giocosamente Lena al che Roxanne rispose con un’occhiataccia.
-Stando a quanto mi ha detto Jack, il Vice-Generale, nel caso voi due scansafatiche l’abbiate dimenticato, i ragazzi hanno dato prova di grande coraggio, forza e strategia!-
 
-insomma, mi sono persa una gran bella battaglia!- Fu il commento di Chiara, che suonava un po’ delusa.
 
-Si, in effetti. Comunque, adesso io vado dalla signora e voi due-Sibilò, puntando il dito verso le sue sottoposte. – Preparate l’Onorevole Chiara all’incontro! Non fatemi pentire di considerarvi le mie migliori collaboratrici!- E, detto questo, il generale si allontanò con aria infastidita.
 
-Oh, hai sentito? RoRo ha detto che siamo le sue migliori collaboratrici!- Gongolò Frannie, con tono commosso, seppur giocoso.
 
-Si oh, per Infermon! Fran’, non so tu , ma io mi sento così emozionata che potrei anche …- E detto questo, finse di svenire.
Poi, le due scoppiarono a ridere e Chiara commentò, ironica:
 
-Certo che, se voi siete le migliori … non oso davvero immaginare come siano i peggiori!- A quelle parole le due smisero di ridere e si ricomposero.
 
-Bene! Sarà il caso di cominciare a comportarci come tali, non credi, Lena?- Dichiarò Frannie, con tono serio.
 
-Mah… non saprei … ma, un momento, non lo stavamo già facendo?-
 
-Devo picchiarti di nuovo, Lena?- Domandò  con aria irritata Frannie.
 
-Ok, scusa … era solo per dire!- Ribatté, con aria semi-seria. Poi, volsero la loro attenzione alla botola in cui era chiusa Chiara.
-Allora, ragazze, dobbiamo andare o no?- Domandò la riccia, ansiosa di uscire dalla botola e sgranchirsi le gambe.
-Si. Aspetta un secondo!- Le rispose Frannie. Chiara sentì armeggiare con la serratura poi, finalmente, vide la botola aprirsi. Dall’alto fecero capolino le facce di Frannie e Lena. Chiara non si fece attendere ed uscì dalla botola, finalmente riuscendo a sgranchirsi.
 
-Bene, Chiara! Posso chiamarti per nome, vero?- Domandò Lena avvicinandosi.
-Certo! Comunque, detto fra noi, mi imbarazza molto essere definita “Onorevole”! Voglio dire, non ho ancora fatto un granché!-
 
-Invece si!- Replicò Frannie.
-E sarebbe?- Domandò curiosa la riccia.
-Hai resistito a noi due! Puoi considerarti già un’eroina solo per questo!-
-Pfui!- Sbuffò Chiara, stando al gioco, fissandole con sufficienza – Credetemi! Ho a che fare ogni giorno con la peggiore di tutti! Quindi, mi spiace dirlo ragazze, ma voi, al confronto, svanite del tutto!- Poi, sempre con quell’aria da superiore, aggiunse: - Adesso andiamo! Sbrogliamo questa faccenda così ognuno di noi potrà tornare a vivere tranquillamente la sua vita!- Lena e Frannie rimasero di sale a quelle parole. Poi, le due Digimon si avviarono insieme alla ragazza per prepararla ad incontrare la loro signora.
 
 
-E così, finalmente, avrò il piacere di incontrare i Prescelti di persona!- Commentò Lilithmon, osservando come i ragazzi ed i Digimon venivano scortati nell’arena, dove avrebbero dovuto aspettare il suo arrivo.
 
-Già. Mi raccomando, mia cara, non farti incantare da loro, mmhh? Ricordati quello che ti ho detto!- Si raccomandò PigDemon, massaggiando le spalle della donna oscura, che intanto si sistemava i capelli.
-Sta tranquillo, mio caro! So io come accoglierli!- E un sorriso crudele si dipinse sulle sue labbra.
Poi, qualcuno bussò alla porta della camera.
-Mia signora? È permesso?- Domandò una voce femminile.
-Ah, Roxanne! Entra pure!- Esclamò gioviale la demone.
A quel punto la figura della Digimon fece capolino nella stanza. Rivolse uno sguardo di rispetto alla sua signora. Poi, quando incontrò lo sguardo di PigDemon, sul suo volto si dipinse una maschera di sospetto. Poi, la Digimon si rivolse alla sua signora, dicendo:
 
-Nell ‘arena è tutto pronto. Volete venire?-
Lilithmon fece un gesto d’assenso e replicò:
-Naturalmente. Andiamo! – Dopo di che, si avviarono verso l’arena.
 
-Secondo voi, quanto ci vorrà?- Stava chiedendo Katrina, mentre i ragazzi aspettavano seduti al centro dell’arena di Devil-Land. Era una costruzione circolare, formata da diversi gradoni di roccia, in cui erano state scolpiti sedili e anche ringhiere, e al cui centro era presente quello che sembrava un podio.
Nella parte più alta vi era un trono, anch’esso di pietra, molto elaborato e dipinto con colori varianti dal viola al rosso acceso. Era lì che la signora di quel luogo avrebbe fatto il suo ingresso. C’era una porta, poco distante, e due Devimon stavano a guardia di essa.
 
-Non so. Comunque, spero solo che Chiara arrivi prima di Lilithmon! – Proferì preoccupato Chris.
-Credo sia l’unica che ascolterebbero!- Spiegò il castano. Gli altri annuirono.
-Dai, sono sicura che arriverà presto!- Affermò Kat, posandogli una mano sulla spalla.
- Mi s-sento c-così p-p-piccolo!-  Balbettò intimorito Tim. Nonostante quanto era accaduto durante la notte era ancora lui.
 
-Manteniamo la calma!- Suggerì Werewolfmon, guadagnandosi l’approvazione di tutti.
 
-Rick, qualcosa non va?- Domandò Chris, costatando che lo sguardo del ragazzo era fisso su un punto lontano.
 
-Eccola!- Fu la sola risposta del ragazzo. A quel punto, gli sguardi di tutti si concentrarono su quel punto.
 
-Chiara!- Esclamò entusiasta Lady, correndo incontro alla ragazza, che stava entrando in quel momento da una porta nascosta, scortata a breve distanza da due LadyDevimon.
 
-Ehilà! Vi sono mancata?- Chiese allegramente Chiara, sorridendo, mentre Lady la raggiungeva.
 
-Mah, neanche più di tanto! Ce la siamo cavata benissimo senza di te!-Ribatté lei sarcastica, mentre da poco lontano i ragazzi, che si erano mossi per raggiungerla, ridacchiavano divertiti.
 
-Oh, davvero?- Domandò Chiara, fingendosi delusa.
 
-Si! E a me sei mancata meno che a tutti!- Asserì Lady, ostentando sicurezza.
 
-Certo!- S’intromise sarcastica Angewomon – Talmente poco che ho dovuto consolarti io!- A quelle parole, il gruppo scoppiò a ridere, e persino le due guardie non poterono fare altro che unirsi a loro.
 
-Stai zitta! Nessuno te l’ha chiesto!- Sbottò infastidita Lady, andando incontro all’altra con fare minaccioso.
-Oh, ma davvero? E allora com’è che non ti sei lamentata?-
La cosa sarebbe anche finita male se Chiara non avesse detto:
-Dai, adesso non litigate! Dovete raccontarmi come sono andate le cose stanotte! E… wow, quello è Leomon?- Domandò poi la riccia, squadrando GrapLeomon incredula.
 
-Adesso è GrapLeomon, se non ti spiace!- Puntualizzò Tim.
-Avanti! Sputate il rospo!- Incitò Chiara, non stando più nella pelle dalla curiosità.
-Voglio sapere tutto!- Proseguì, mentre i ragazzi si avvicinavano e Werewolfmon l’abbracciava.
-Ehm Ehm!- Frannie si schiarì la voce, attirando l’attenzione dei ragazzi.
 
-Oh, scusate! Ragazzi, queste sono Lena e Frannie!-Le presentò Chiara indicandole. – Mi hanno tenuto d’occhio stanotte!-
I ragazzi osservarono le due Digimon sospettosi.
 
-E così, siete state con Chiara, giusto?- Domandò Lady, tono sospettoso, ma si sentiva chiaramente un sottotono di minaccia. Le due interessate annuirono.
 
-Spero che questa testona non vi abbia dato noia!- Cominciò fissando con finto rimproverò Chiara. – Ma, soprattutto, spero per voi che l’abbiate trattata come si deve!- E, dicendo questo la sua espressione s’indurì. Le due, al vedere il suo sguardo assassino, indietreggiarono, lievemente intimorite.
 
-Puoi stare tranquilla! È andato tutto bene!- S’affrettò a dire Frannie, mentre Lena a gesti le diceva: “Io sono innocente! Prendi lei!”
-Mmhhh…- Fece Lady, con gli occhi ridotti a due fessure. – Vedremo…- Poi, tornò a concentrare la sua attenzione sui ragazzi.
 
-Allora com’è andata?- Chiese di nuovo Chiara, avvicinandosi e sedendosi al centro del gruppo.
 
-  Abbiamo passato una lunga notte!- Cominciò a dire Chris. – Hanno deciso che io dovevo essere il capo!-
-Pensi di restare tale?- Domandò Chiara, mentre gli altri si preparavano a dire la loro.
-No, è stato veramente faticoso! Ma se dovesse capitare un’occasione, potrei rifarlo!-
 
-  Ok, come vuoi…- Rispose Chiara, poi Chris riprese il racconto:
 
-Mentre il Vice-Generale ci scortava nella foresta, ci ha spiegato che, prima dell’ arrivo di MadLeomon , i cuccioli giocavano proprio in quella zona!- Chiara annuì, ascoltando attentamente.
-Per questo credeva che fosse stato lui a prenderli.-
-Ed era così?- Chiese Chiara. Chris scosse la testa. Intanto la riccia notò che Kat era seduta vicinissima a lui, e si tenevano la mano.
-Ci siamo riuniti e abbiamo anche deciso di farci delle pitture di guerra!- Proseguì Chris, orgoglioso.
-Già. Lo vedo!- ridacchiò Chiara, fissando i disegni sui volti di ragazzi e Digimon.
-E anche Tim è stato straordinario!- Aggiunse GrapLeomon, al che il ragazzo arrossi.
-Abbiamo pensato di usare Tim come esca, poiché è il più veloce a scappare!- Chiara annuì, costatando che in effetti era una buona idea.
-Nel mentre, abbiamo deciso di mandare DemiDevimon, Floramon e Vegiemon a cercare i piccoli!-
 
-Ma come avete fatto a capire dov’erano?- Chiese Chiara, al che Chris rispose:
-Sono stati proprio i cuccioli a dircelo!- Enigmatico.
-Cioè?- Domandò Lena, seduta a gambe incrociate vicino a Frannie.
-Mentre ci avvicinavamo, ne abbiamo scorti un paio che si avvicinavano alla chetichella al luogo da dove sarebbe poi apparso MadLeomon!-
-Davvero?- Domandò Chiara, sorpresa.
-Abbiamo pensato quindi, di farli seguire da Demi e i nostri due innamorati vegetali, e abbiamo fatto centro!- Esclamò sorridendo il castano.
-Abbiamo scoperto in seguito che i piccoli, attirati dalla forza del bestione, lo seguivano per dimostrarsi a vicenda di essere coraggiosi!- Spiegò DemiDevimon.
-Ma non si erano fatti male?- Domandò preoccupata Chiara. Chris scosse la testa.
- No. MadLeomon non li vedeva neppure.-
-Comunque…- Prese la parola Kat – Non ti dispiace se continuo io, vero, Chris?- il ragazzo sorrise e scosse nuovamente la testa.
-Chris aveva deciso che il miglior modo per affrontare MadLeonon era farlo arrabbiare fino a fargli perdere il controllo per poi colpirlo tutti insieme!- Chiara annui, riflettendo che, essendo MadLeomon quasì del tutto senza testa, portarlo oltre il limite avrebbe facilitato la questione, dato che lui non faceva caso ad eventuali trabocchetti.
-Solo che, ad un certo punto, il balordo aveva preso Angy per il collo, e stava per strangolarla!-
-Accidenti!- Fece Chiara, immaginandosi la scena.
-Già. Ma Katrina mi ha salvata!- Rivelò poi Angewomon, sorridendo. La mora arrossì.
-Già. Però, poi MadLeomon se l’è presa con me! Ho cercato di scansarmi, ma i miei capelli sono rimasti impigliati nella sua motosega!- Asserì Kat,rabbrividendo al solo ricordo.
-Allora Chris è intervenuto per cercare di salvarmi!-  
-Già. Ma ho rischiato grosso!- Aggiunse il ragazzo, ancora furioso per quello che era avvenuto a Katrina.
-Se non fosse stato per Tim, infatti, non ce l’avrebbe fatta!- Puntualizzò Lady, sorridendo orgogliosa al ragazzo, che arrossì, al ricordò del bacio ricevuto dalla dark lady e dei complimenti del suo Digimon.
-Ah, davvero? – Chiese Chiara, fissando con ammirazione il suo compagno di avventura.
-Si. Ha fatto evolvere Leomon e ha bloccato la fuga di MadLeomon!- Esclamò con enfasi Chris.
-Quindi, poi l’avete sconfitto, giusto?-
-Si.- Mormorò Rick, concludendo il resoconto.
-Naturalmente questo è un riassunto veloce! Ci abbiamo messo tutta la notte per batterlo! Quel maledetto era diventato forte quasi quanto me!- Proruppe Werewolfmon.
-Sono orgogliosa di voi, ragazzi! Di tutti voi!- Si complimentò Chiara, sorridendo felice.
-Accidenti! Siete davvero in gamba, ragazzi!- Esclamò Frannie, sorpresa.
-Già. È un peccato che ci troviamo in circostanze avverse, altrimenti avremmo potuto festeggiarvi!- Aggiunse Lena.
-Dai, non è ancora detta l’ultima! Chissà, magari alla fine si risolverà tutto!-
-E potremo farci una bella dormita!- Sbadigliò Mammothmon, in risposta al commento di Chris, cosa che fece ridacchiare tutti.
-Sarebbe bello! Io sono esausto!- Aggiunse Mummymon, mentre Rick gli dava una pacca sulla spalla, comprensivo.
-Beh, adesso dobbiamo solo aspettare, giusto?- Domandò Floramon, rivolta a nessuno in particolare. Vegiemon la teneva amorevolmente stretta a sé.
  -Chiara, tu che cosa hai fatto?- Volle sapere Kat, vedendo che la riccia sembrava inquieta.
 
-Frannie, Lena? Vi spiacerebbe lasciarci un po’ da soli? Vorrei parlare in privato coi miei compagni!-
Le due LadyDevimon si scambiarono occhiate sospettose poi dissero:
-Ok. Ma non fate scherzi!- I ragazzi annuirono, poi si disposero tutti vicini a Chiara che esclamò:
-Ragazzi, ho delle notizie sconvolgenti da riferirvi!- A quelle parole i ragazzi s’incuriosirono. Poi, però, Lady le fece cenno di avvicinarsi.
-Chiara? Posso parlarti un momentino da sola?- E la riccia, vedendo lo sguardo supplichevole della sua Digimon,  annuì e si avviò poco lontano da li.
-Senti … riguardo quello che ho detto prima … non è vero eh, che non mi sei mancata!- E inaspettatamente, Chiara vide che la sua Digimon sembrava sul punto di scoppiare a piangere.
 
-Tranquilla. Avevo capito benissimo che scherzavi … - le rispose per tranquillizzarla. – Anche tu mi sei mancata tanto!- Aggiunse poi e l’abbracciò. Lady ricambiò l’abbraccio e le accarezzò i capelli.
 
-Sono felice che tu stia bene!- Le mormorò la demone, commossa.
Chiara a quel punto ribatté:
-Dai, andiamo dagli altri, così ti racconto tutto.-
-Ehi, voi due! Che avevate da dirvi?- Domandò Kat, ridacchiando.
-Affari nostri! E adesso, se non vi spiace, riprenderei da dove ci siamo interrotti!-
Sbottò la riccia. -Ok, scusa!- Replicò Kat, per poi tornare a concentrarsi su Chiara.
-Bene. Mi hanno chiusa dentro una botola piccola e stretta.- Cominciò e non le sfuggì l’espressione sollevata di Lady. – Poco dopo mi sono sentita chiamare.-
-Davvero? E da chi?- Chiese Chris, incuriosito.
-Non ci crederete mai! Si tratta di Leah!- Asserì Chiara, suonando ancora incredula.
-Aspetta … stai parlando di … quella Leah?- Volle sapere subito Kat.
-Si. Proprio lei- Confermò Chiara.
I ragazzi e i Digimon a quel punto si scambiarono sguardi confusi.
- Ero incredula quanto voi … ma era proprio lei! E mi ha chiesto aiuto!-
-Per fare cosa? – S’intromise Tim, cercando di capire.
-Per tornare!-
-Tornare!?!- Fecero tutti insieme sia i ragazzi sia i Digimon.
 
-Ero sorpresa anch’io, quando me l’ha chiesto … - Riprese Chiara. – Ma, quello che proprio non mi aspettavo e, probabilmente non sapeva neanche Ophanimon è che Leah…-
 
-Ehm Ehm Ehm!- Una voce alle loro spalle li fece sussultare.
-La nostra signora, è finalmente arrivata! Alzatevi e rendetele omaggio!- Proclamò un IceDevimon,  entrato dalla porta dietro il trono. Subito dopo i due Devimon a guardia della porta si fecero da parte e tra squilli di trombe, fiera e di una bellezza da mozzare il fiato fece il suo ingresso la tanto attesa Lilithmnon.
 
I ragazzi si rimisero in piedi e si radunarono al centro dell’arena. Nel mentre, dalle entrate laterali, una vera folla di Digimon dei più svariati livelli stava entrando e prendendo posto sugli spalti, per assistere all’incontro.
La signora di Devil-Land era molto differente da una qualsiasi Lilithmon. La sua acconciatura, tanto per iniziare, la faceva assomigliare ad una bambola di porcellana tanto era elaborata e sofisticata. Poi, c’era da considerare il suo abbigliamento. Invece della normale tenuta di pelle, infatti, la Digimon indossava un vestito dalle tinte varianti tra il rosa e il rosso, e, sopra di esso quello che sembrava essere un copri spalle di color bianco con sopra ricamate delle farfalle di un color cremisi.
Nell’insieme la sua figura era imponente e a tratti inquietante. Aveva un ghigno crudele e sprezzante sulle labbra, coperte da un rossetto di color rosso acceso, che, in contrasto con la pelle diafana, faceva risaltare enormemente la lucentezza dei suoi occhi di color verde chiaro.
 
-Così, questa è Lilithmon…? -  Emise Chiara sottovoce, osservandola prendere posto elegantemente sul suo trono. La Digimon assunse una posa a metà tra l’annoiato e l’irritato, squadrando il gruppo con sufficienza. Il suo sguardo si posò, accendendosi di disgusto, su Angewomon e Katrina, per poi divenire incuriosito quando arrivò su Chiara.
 
 
 
-Benvenuti, Prescelti! Vi stavo aspettando con ansia!- Il tono che aveva usato trasudava irritazione e questò preoccupò molto i ragazzi, tranne Chiara, che sembrava appena nervosa.
 
-Veniamo al dunque … - Iniziò senza preamboli la donna oscura. – Mi è stato riferito, innanzitutto, che avete provveduto ad eliminare MadLeomon, e di questo, mio malgrado, devo ringraziarvi. Se non foste intervenuti, sarei stata costretta a prendere la situazione in mano ed intervenire personalmente per debellare la minaccia … quindi, di questo, mi trovo costretta ad esservi riconoscente.-
I ragazzi fecero un cenno d’apprezzamento, attendendo che l’altra continuasse.
-Tuttavia … mi trovò costretta a non potervi riconoscere del  tutto i vostri meriti, in quanto mi avete fatto un torto enorme … -
E qui, sia i ragazzi che i Digimon, trattennero il fiato, ansiosi di sapere finalmente di che cosa li si accusasse.
-In particolar modo, colei che si chiama Chiara, è chiamata a rispondere dell’atroce delitto!-
A quel punto tutti gli occhi vennero puntati sulla riccia che, per nulla offesa, anzi quasi tranquillizzata dalle parole dell’altra lasciò che un sorriso le si dipingesse in volto, spiazzando i suoi compagni, e facendo incuriosire Lilithmon.
 
-Perdonami, mia cara, ho forse detto qualcosa che ti diverte?- Domandò con un sorriso falso quanto la falsità stessa Lilithmon.
-No.- Rispose Chiara, tranquillamente – Ma prosegui pure, e dopo ti spiegherò!- Reiterò, invitandola a proseguire. Una smorfia d’irritazione comparve sul volto della donna, ma subito dopo scomparve, sostituito da un’espressione di rabbia.
 
-Il delitto di cui accuso voi, e soprattutto Chiara, è il rapimento della mia partner!-
 
A quelle parole, sul viso dei ragazzi si dipinse un’espressione di sgomento mista a comprensione.
-Ma allora tu sei … ?- mormorò incredula Katrina, mentre tutti gli altri tornarono a fissare Lilithmon con rinnovato interesse.
Chiara, a quelle parole, per poco non si lasciò scappare un risolino. Poi, cercò di ricomporsi e ripensò a quanto era accaduto la notte precedente. Decise che doveva guadagnare tempo.
 
-Fonti certe mi hanno informata che Chiara, che è la portatrice del simbolo dell’Oscurità, ha rapito la mia partner, Leah e che adesso la tiene nascosta insieme a voi altri Prescelti, per evitare che possa riprendere il posto che le spetta! – Concluse il discorso Lilithmon, fissando con astio i ragazzi ed i Digimon che stavano nel frattempo tentando di capire.
 
Chiara si voltò verso di loro e dichiarò:
-Ascoltatemi, ragazzi! Adesso parlerò con Lilithmon e cercherò di convincerla che noi non c’entriamo nulla col presunto rapimento di Leah! Voi abbiate fiducia in me, e ce la caveremo! O almeno lo spero!- I ragazzi, ricordando il discorso che Chiara aveva iniziato a fare poco prima decisero di darle fiducia.
-Mmhhh… la cosa si fa interessante …- Commentò ambiguo Rick, poi le suggerì:
-Vai! Mi raccomando, cerca di convincerla, ma senza esagerare!-
 
-Oh,  potente signora di Devil-Land… - Iniziò Chiara, facendo un passo avanti. La nominata, sentendosi chiamare a quel modo, si sentì in parte divertita ed in parte lusingata dal modo di fare di quell’umana, tanto che la lasciò proseguire.
 
-Io sono Chiara, la portatrice del simbolo dell’Oscurità, colei che hai accusato del rapimento della tua partner.-
-Hai un bel coraggio a rivolgermi la parola, allora, considerando quello che hai fatto!- Le sibilò contro Lilithmon.
- Ed è proprio di questo che volevo parlare!- Continuò Chiara, per nulla impressionata dalle parole e dal tono furente dell’altra. Sapeva perfettamente che convincerla non sarebbe stato affatto semplice.
 
-Di che cosa vorresti parlare, tu? Cosa sai di me e di Leah?- Sbottò la demone, agitandosi. Sembrava che ogni sua parola fosse volta ad avvelenare l’aria e soprattutto, ad eliminare l’essere che lei riteneva responsabile del rapimento della sua adorata bambina.
 
-So abbastanza, credimi … Ophanimon …-
A quella parola il viso dell’altra si contorse in un misto tra incredulità e odio.
 
-Ophanimon cosa?- Sibilò scandendo le parole, quasi che le costasse sforzo pronunciarle.
 
-Ophanimon ci ha raccontato tutto, di te e di Leah!- Proseguì tutto d’un fiato Chiara, per evitare di essere interrotta. La Digimon sembrava letteralmente sul punto di esplodere.
 
-Lei … quella … vecchia spennacchiata!- Sbraitò la demone inveendo contro la creatura celestiale. – Ma come ha osato? Oh, aspetta che mi capiti tra le mani e … - Stava per aggiungere altro ma, accorgendosi che i ragazzi la fissavano con aria incuriosita, si diede un contegno.
 
-Non so se posso crederti!- Replicò poi, tornando a fissare Chiara con odio.
-Puoi almeno darmi una possibilità? Se quello che avrò da dirti non ti soddisferà, allora potrai fare di me quello che vuoi!- APregò Chiara, sperando di convincere la Digimon, in modo da spiegarle la situazione e allo stesso tempo, guadagnare del tempo. Non sapeva esattamente quanto gliene occorresse, ma più era meglio sarebbe stato. Pregò che tutto andasse bene, mentre attendeva impaziente la risposta della Digimon.
Intanto, i ragazzi stavano col fiato sospeso, pensando che la Digimon demoniaca avrebbe potuto ordinare la loro uccisione da un momento all altro, se non fosse stata convinta da Chiara.
Nel frattempo, l’arena andava riempiendosi sempre più. Pareva che tutta Devil-Land si fosse presentata li, ad attendere di conoscere le sorti di quegli umani la cui presenza tanto infastidiva la loro signora.
 
La demone assunse una posa annoiata mentre ponderava attentamente la sua decisione. Sarebbe bastato un semplice schiocco di dita, e l’umana sarebbe stata trascinata in catene fino al vulcano, che si trovava proprio dietro all’arena, di cui solo lei e pochi altri erano a conoscenza. Mentre rifletteva su questo, arrivò di soppiatto PigDemon, che le si avvicinò e le disse:
 
-Non penserai di credere alle sue parole, vero? Ricordati cosa ti ho detto di loro!-
-Non temere, mio caro!- Rispose la demone, sorridendo maligna.
Intanto, al veder comparire il demone suino, i ragazzi si erano molto agitati.
 
-Eccolo! Ci mancava solo lui!- Stava dicendo Kat.
- Ma che ci fa qui?- Domandò Chris.
-Non lo immaginate?- Commentò Rick a quel punto.   
-C-che c-cosa i- i- intendi dire?- Balbettò intimorito Tim.
-Mph … oh, beh, suppongo che lo capirete.-
Gli altri a quel punto si scambiarono sguardi confusi. Ancora una volta Rick si dimostrava essere pieno di sorprese.
-Maledetto! Sicuramente dev’esserci il suo zampino dietro tutto questo!- Sbottò LadyDevimon  irritata, ricordando il tentativo del suino di portarle via la sua partner.
-Visto? Lei c’è arrivata!- Esclamò neutro Rick. Poi, sottovoce aggiunse: – La amo proprio per questo!-
-Dunque, credete sia stato lui a far credere a Lilithmon che Chiara abbia rapito Leah?- Domandò Angewomon.
-Avrebbe senso. Ricordatevi che sicuramente sarà ancora furibondo per la batosta che gli abbiamo affibbiato giorni fa. - Commentò Leomon,che ancora non era abbastanza forte per mantenere la sua forma evoluta, poi aggiunse: - Non mi sorprenderebbe se dovesse tentare di nuovo di portare via Chiara.-
-Questo è tutto da vedere!- Ringhiò Werewolfmon, fissando lo sguardo sul suino demoniaco. –Aspettate che mi capiti fra le mani e vedrete!- Promise irato.
-Hei, frena i tuoi bollenti spiriti e lascia qualcosa anche a noi!- Commentò Mammothmon, agitando la proboscide.
-Infatti! Sarei ben lieto di sistemarlo per bene! È ora che qualcuno gli insegni come si tratta una signora!- S’aggiunse Mummymon.
-E naturalmente, tu sei un esperto in questo campo, vero, vecchio cadavere?- Commentò ridacchiando Leomon. A quel punto Mummymon s’irritò, ma, inaspettatamente, fu Katrina a calmare gli animi.
-Certo che si! Lui si che sa come ci si comporta col gentil sesso!- Esclamò avvicinandosi alla mummia, che sorrise e arrossì.- Peccato solo che la persona alla quale ha rivolto le sue attenzioni non abbia saputo apprezzare!- E detto questo la mora gli si avvicinò, guardandolo con aria sognante. – Io, se fossi stata in lei, me lo sarei tenuto ben stretto!- Subito dopo schioccò un  bacio sulla guancia della mummia, per poi tornare vicino ad Angewomon e Chris, che la fissava imbronciato.
 
-Che cos’hai?- Gli domandò lei, fingendosi confusa. In realtà, sperava di provocare il castano.
 
-Spero che tu non voglia posare quelle labbra sulle mie, dopo che hai baciato lui!- Proruppe il castano, fingendosi scocciato.
 
-Mmhhh… forse … - Replicò la mora. Un attimo dopo, i due ragazzi erano abbracciati stretti e si stavano baciando.
Mummymon, nel mentre, era rimasto imbambolato. A quel punto Rick commentò:
-Vecchio mio, vedi che non hai nulla che non va?- La mummia annui, contenta e sollevata dalla consapevolezza di avere buone chance di conquistare la sua Arukenimon.
-Scusate, ragazzi?- Domandò ridacchiando Angewomon. – Possiamo tornare a PigDemon,  o ne avete ancora per molto?- A quelle parole i due interessati arrossirono e si separarono.
Gli altri Digimon stavano tutti col fiato sospeso, in attesa di sapere che cosa sarebbe successo.
 
-Va bene, Chiara! Ti concedo la possibilità di spiegarmi! Tuttavia, sappi che, se non mi riterrò soddisfatta, sarai punita duramente!- A quel punto, l’interessata sorrise, mentre gli altri si agitarono ulteriormente.
 
-Ti ringrazio infinitamente, mia signora!- Ringraziò la riccia, inchinandosi.
-Vedi, il fatto è che, giorni fa, io e i miei compagni siamo passati per il Villaggio della Rinascita, e Ophanimon ci ha raccontato quello che avvenuto tra te e Leah!-
A quelle parole, l’espressione di Lilithmon mutò in una addolorata. Chiara non poté fare a meno di intristirsi a sua volta. Dopo un po’, la demone riprese la sua espressione dura.
-Dunque, mentre i miei compagni  si occupavano di MadLeomon, io mi sono sentita chiamare … - Proseguì, poi, notando l’espressione incredula della demone, s’affrettò ad aggiungere: – Lo so che sembra assurdo, ma è la verità! E, quando mi sono resa conto che non era la mia immaginazione, ho cercato di capire chi potesse essere. A quel punto, il mio medaglione si è illuminato. La voce che mi chiamava, mi ha spiegato cosa fare. Seguendola, mi sono ritrovata in un labirinto oscuro, alla fine del quale, ho incontrato Leah!-
 
Lilithmon sembrava essere molto contrariata. A quel punto, Chiara decise di giocare la sua ultima carta, dopo aver terminato il suo resoconto degli avvenimenti.
I ragazzi erano sbalorditi, e soprattutto, incuriositi, adesso che si avvicinava il momento in cui Chiara avrebbe spiegato la verità su Leah.
 
-Dopo averla trovata, io, naturalmente ero incredula tanto quanto te, devi credermi! Lei stessa mi ha spiegato come fosse possibile, e, ha aggiunto anche che la vecchia spennacch-  pardon, volevo dire Ophanimon.- Si corresse la riccia, quasi scoppiando a ridere. – Ophanimon neanche sapeva, ed in effetti, la spiegazione mi ha lasciata molto perplessa!- Poi, ripreso fiato continuò:
-Tu conosci Gennai, non è vero?- La demone squadrò la ragazza per qualche secondo poi rispose:
-Si, certo che lo conosco! Che cosa c’entra?-
-Dunque, saprai anche che, in quanto nato a Digiworld, è interamente composto di dati, giusto?-
-Si, mi sembra ovvio!- Replicò la Digimon, non comprendendo dove Chiara volesse andare a parare.
-Bene! Quello che non sapevamo, e, a quanto mi sembra di capire, non sapevi nemmeno tu è che Leah è esattamente come Gennai!-
-Cosa?- Esclamò esterrefatta la Digimon.
-Si! È fatta di dati, esattamente come lui! È la controparte digitale degli umani sulla Terra, in un certo senso! Anche Gennai è la stessa cosa, in fin dei conti! I Digimon nacono da dati che prendono dalla rete, giusto? E lo stesso  discorso vale per Gennai e Leah!-
Sia Lilithmon, sia i ragazzi rimasero scioccati da questa spiegazione.
-I Digimon nascono, volendo andare nello specifico, attraverso gruppi di dati che si riuniscono, dati presi in parte da informazioni su animali, piante e tutto ciò che ha a che fare col mondo umano. Bene, gli “umani” di Digiworld, nascono quando dati che trattano la nascita e la vita degli esseri umani, che, evolvendosi, finiscono per avere una sorta di coscienza, ed assumono una forma del tutto simile a quella di un qualsivoglia essere umano.-
 
-Mi stai dicendo che Leah sarebbe parte di Digiworld, e non proveniente dalla Terra?- Domandò allora Lilithmon, incredula. Chiara annui.
-Ed è per questo motivo che ho potuto, una volta ritrovata, riportarla indietro da quella specie di limbo oscuro in cui era finita!- Affermò la riccia, osservando la reazione dell’altra.
-Una volta fatto questo, l’ho mandata in un luogo che lei stessa mi ha indicato! E, mentre parliamo, è sulla via del ritorno!- Concluse il discorso, aspettando la reazione della Digimon.
 
-Ma è davvero così?- Chiese Kat, guardando mistificata Chiara. Anche gli altri a dire il vero, erano piuttosto increduli.
-No! Non è così!- Sibilò Lilithmon. –Certo, la mia Leah è tornata! Ma tu … - e dicendo questo, puntò il braccio verso la riccia. – Tu me l’hai portata via, per impedirle di riprendere il suo posto! Non pensare che io non abbia capito il tuo gioco! Restituiscimela, altrimenti …-
 
-No, Lilithmon! Io non l’ho rapita! Non avrei mai fatto una cosa del genere!- Insistette Chiara.
 
-Adesso basta!- Tuonò a quel punto la demone, sollevandosi e attirando l’attenzione di tutti. – Ho ascoltato abbastanza! Non credo affatto che Leah stia tornando da me! E tu sarai punita, insieme ai tuoi compagni, per quello che mi state facendo!-
 
-Dunque, ordino che questi umani, insieme ai loro Digimon, vengano condotti in catene fino al vulcano!- E detto questo, attese.
I ragazzi, sentite quelle parole, si spaventarono.
-Vulcano? Quale vulcano?- Domandò Katrina, spaventata. Chris l’abbracciò.
-Non ti preoccupare, andrà tutto bene!- Dichiarò il castano, accarezzando i capelli della ragazza, ce si sentì subito meglio. Tim, Rick, Chiara e gli altri Digimon, nel frattempo, erano intenti a riprendersi dallo schock.
 
-Maledizione! Speravo di riuscire a convincerla, e invece … - Sbottò la riccia, tra il furioso e lo sconsolato.
-Dai, ce la caveremo!- Affermò Rick, poggiandole una mano sulla spalla.
 
-Beh? Avete sentito i miei ordini? Forza, preparate i prigionieri!- Sbottò Lilithmon, squadrando i presenti con astio.
A quel punto, due figure si fecero largo tra la folla, fino ad arrivare fino al centro dell’arena.
-Ragazzi! Guardate!- disse Vegiemon, mentre li indicava. I ragazzi, al vedere chi stava arrivando fecero tutti un profondo respiro di sollievo. Floramon e DemiDevimon, che fino ad allora avevano taciuto, esclamarono:
-Fiuu! Stavolta l’abbiamo scampata!-
-Non è ancora detto!- Replicò Chiara, preoccupata.
 
-Generale Roxanne! Oh, c’è anche il Vice-Generale Jack! Bene, adesso eseguite gli ordini!- Cinguettò compiaciuta la donna oscura, rivolta ai due Digimon, che si erano avvicinati fino a inginocchiarsi al cospetto della loro signora.
 
-Temo che ciò non sia possibile, mia signora!- Rispose Roxanne, alzando la testa. La demone a quel puntò s’incupì e sibilò minacciosa:
-Come sarebbe a dire?-
-Concordo con la Generale, mia signora!- Aggiunse Jack risoluto.
-Cosa? Anche tu, osi disubbidirmi?- Sbottò oltraggiata la demone.
-Per favore, mia signora! Lasciatemi spiegare!- Chiese Roxanne, quasi implorando. Lo sguardo di Lilithmon s’addolcì e replicò all’altra:
-D’accordo. Spero per voi che ci sia un motivo valido per il vostro comportamento, altrimenti mi vedrò costretta a considerarvi dei traditori!-
I due demoni annuirono, e, mentre Roxanne cominciava a parlare, i ragazzi notarono che PigDemon pareva essere molto innervosito dalla piega che stavano prendendo le cose. Faceva avanti e indietro, con la coda che saettava da una parte all’altra ed aveva un’espressione furente sul volto. I Prescelti e i Digimon non poterono fare a meno di provare soddisfazione per questo, poi tornarono a concentrarsi su quello che i due demoni avevano da dire.
-Vedete, mia signora … - Cominciò Roxanne. – Il fatto è che io non credo che questi ragazzi meritino di essere uccisi! Soprattutto, la portatrice dell’Oscurità!-
-Io confermo quello che ha detto la mia collega e superiore aggiungendo che sarebbe disonorevole e un ingiustizia oltre ogni limite, se questi ragazzi dovessero essere uccisi, specie dopo quello che hanno fatto per noi!-
-E chi vi dice che non abbiano finto solo per abbindolarci?- Sentenziò Lilithmon indispettita.
-Io sono convinta che non ci stiano ingannando! Sono pronta ad assumermi la piena responsabilità delle mie affermazioni, mia signora! Ho assistito coi miei occhi insieme ai soldati del mio plotone al comportamento straordinario di Chiara! All’inizio credevo di essere impazzita, ma ho saputo poi che si tratta della sua stessa natura! È stata lei stessa a offrirsi di aiutarci, nonostante il modo discutibile con cui abbiamo trattato lei e i suoi compagni, ed ha inoltre evitato che io dovessi ricorrere alla violenza durante il loro arrivo qui. Uno dei miei sottoposti si era lasciato un po’ andare e l’Onorevole Chiara è intervenuta per fermarlo, senza ucciderlo!-
-Inoltre, si è immediatamente offerta come ostaggio, per consentire ai suoi compagni di compiere la missione che ha portato alla sconfitta di MadLeomon e al salvataggio dei cuccioli, mettendo le esigenze dei suoi compagni prima delle sue, dimostrando una grande nobiltà d’animo ed un profondo spirito di sacrificio!- Concluse Jack.
Entrambi erano assolutamente convinti di quanto affermavano, notò Lilithmon. 
-Voi siete davvero convinti della buona fede di questi umani e dei loro Digimon?- Domandò loro, ancora dell’idea che ucciderli sarebbe stato meglio, poi le venne in mente che PigDemon aveva detto che Chiara gli serviva ancora viva.
-Si. I ragazzi hanno dimostrato delle doti strategiche senza pari, nell’affrontare MadLeomon, in particolar modo Chris…- Rivelò Jack indicando il castano – E Tim, che si è rivelato decisivo per la riuscita della missione!- Concluse, osservando i due chiamati in causa arrossire.
 
-Molto bene.- Affermò la Digimon, seria. Dopo alcuni minuti di silenzio, carichi di tensione, la demone riprese la parola dicendo:
-Dunque. In considerazione di ciò che i miei più fidi sottoposti hanno riferito, ho deciso di mettervi alla prova!- E a quelle parole, un ghigno satanico si dipinse sulle labbra della donna.
 
-Esiste una legge qui a Devil-Land, predisposta appunto per casi come questi!- Proseguì eccitata la Digimon. – Qualcuno dei presenti vuole dirmene il nome?- Domandò, rivolgendosi alla platea che, sentendosi chiamata in causa proruppe in un solo grido:
 
-DUELLO MORTALE!-
La demone sorrise crudelmente mentre i presenti cominciavano ad eccitarsi. I ragazzi ed i Digimon a quel punto furono assaliti da mille paure.
 
-Roxanne… - Chiamò Chiara, dovendo alzare la voce a causa della confusione. Quella si voltò, con espressione mista tra l’addolorato e l’inquieto.
-Innanzitutto, grazie per aver preso le nostre difese…- Iniziò Chiara, al che sia Roxanne che Jack risposero con un lieve inchino.
-Ma, soprattutto… che cos’è  questa legge?- Domandò, attendendo con ansia la risposta.
-La legge che la mia signora ha chiamato in causa, consiste nel far combattere un Digimon, accusato di un qualche crimine, contro il campione di Devil-Land! Il duello non ha regole, tranne una: se l’accusato viene sconfitto viene ucciso, e viceversa.-
-Ho capito.- Rispose Chiara preoccupata.
-Chiara, e adesso?- Domandò Katrina, avvicinandosi.
-Questa non ci voleva proprio!- Sbuffò Chris.
-Oh, no! E a-a-adesso che f-facciamo?- Balbettò spaventato Tim. Il suo partner cercò di calmarlo.
-Questa cosa potrebbe giocare a nostro vantaggio!- Commentò Rick, avvicinandosi.
-Si, in un certo senso … - Confermò Chiara. – O potrebbe condannarci tutti!-
-Che cosa facciamo?- Domandò Angewomon, che si era avvicinata, seguita da Mummymon, Mammothmon e gli altri Digimon.
-Aspettiamo, e poi, temo che non abbiamo altra scelta se non quella di assecondare Lilithmon.- Rispose sconsolata la riccia.
 
-Allora, Prescelti, che cosa ne dite? Vi sembra una soluzione ragionevole?- Domandò Lilithmon attirando nuovamente l’attenzione su di sé.
 
Dopo un rapido consulto, Chiara rispose dicendo:
-Si! Siamo pronti!-
-Molto bene.- Replicò Lilithmon. –Preparate i Prescelti per il sacrifico!- Esclamò poi e i ragazzi si guardarono confusi.
 
-Non è come pensate!- S’affrettò a spiegare loro Roxanne. –Fa parte delle regole! Prima di tutto, dovrete indossare le vesti sacrificali- Spiegò loro la demone. – E, cosa ancora più importante, verrete messi in catene!- A quel punto i ragazzi fecero delle espressioni contrariate.
-Ci spiace, ma le regole sono queste!- Aggiunse Jack, avvicinandosi.
-Per favore, adesso sbrigatevi a decidere chi sarà a combattere per voi!- Aggiunse Roxanne.- Poi, dovrete consegnarci i vostri Digivice e i Medaglioni!-
-Cosa? Non se ne parla nemmeno!- Sbottò Katrina, indietreggiando.
-Infatti! Non abbiamo intenzione di restare disarmati!- Aggiunse Chris.
-Ragazzi, per favore! Non peggioriamo le cose! Dobbiamo collaborare, non abbiamo scelta!- Puntualizzò Chiara,  al che i ragazzi annuirono, seppur riluttanti.
-Allora, chi mandiamo?- Domandò Chris, passando alle cose serie.
-Vuoi andare tu, Angy?- Domandò Kat speranzosa.
-Non so. Se per voi va bene …-
-Forse sarebbe meglio se ci andassi io!- Si propose Werewolfmon. Gli altri parvero rifletterci su. In effetti era il più evoluto, quello con maggiori possibilità di vittoria. Stavano appunto per dirgli che accettavano quando LadyDevimon s’intromise proclamando:
-Neanche per idea! Devo farlo io!-
-Tu?- Domandò Chiara, costatando che la sua partner sembrava convintissima di quello che stava dicendo.
-Assolutamente!- Asserì con convinzione la dark lady. – Nessuno mette in dubbio le tue parole e la passa liscia, almeno finché io posso dire qualcosa a riguardo!-
  Chiara arrossì, costatando la devozione che la sua Digimon aveva nei suoi confronti.
-Grazie, ma…-
-Niente ma! Ormai ho deciso! Sarò io a combattere! È una questione personale! E poi, non potrei più meritarmi di essere la tua partner se non lo facessi!-
-Sei sicura di sentirtela?- Domandò dubbiosa Chiara. La demone annui.
-Non ti preoccupare! Andrà tutto bene!-
-Speriamo …- Mormorò la ragazza, preoccupata.
-Lady…- Fece Angewomon, guardando la sua rivale con aria di preoccupazione mista a orgoglio.
-Buona fortuna!-
-Pfui. Tu sei quella che ne ha bisogno! Io so già che vincerò!- Le rispose ostentando superiorità.
-Ragazzi, voi siete d’accordo?- Chiese a quel punto Chiara ai suoi compagni.
-Io si!- Dichiarò Chris, sorridendo.
-Anch’io!- S’aggiunse Kat.
-E anch’io… anche se sono preoccupato!- Rispose Tim, guardando verso Lady, che gli sorrise incoraggiante.
-Ce la farà.- Commentò semplicemente Rick.
-Allora noi restiamo qui senza far nulla?- Protestò Mammothmon, un po’ deluso.
-Verrà anche il tuo momento, sta tranquillo!- Promise Chris al pachiderma, che si calmò.
-Fiuu! Sono lieto che non tocchi a me, per stavolta!-Sospirò sollevato Mummymon.
-Non fraintendete! È solo che, insomma… - E detto questo, inaspettatamente, regredì di livello, diventando Candlemon.
-Oh! Eri così stanco?- Gli domandò Rick. Il piccolo candelabro annui.
 
-Allora è deciso! Adesso dipende tutto da te, Lady!- Affermò Chiara, al che gli altri tornarono a concentrare l’attenzione sulla demone.
 
-Avete preso una decisione?- Volle sapere Roxanne. A que punto, la stessa LadyDevimon si fece avanti ed esclamò:
-Naturalmente. Sarò io a combattere per i prescelti!- Sorridendo maligna. L’altra la fissò con espressione indecifrabile, poi rispose:
-Sia come vuoi. Sapevo che la partner di Chiara non poteva essere da meno! Buona fortuna!- Al che Lady arrossi, per poi cercare di riprendere il controllo.
 
-I prescelti sono giunti ad una decisione?- domandò Lilthmon, già pregustando la vittoria e il sacrifico che le sarebbe conseguito.
-Si. Sarà LadyDevimon a combattere!- annunciò Jack, avvicinandosi.
-Ah!- fece Lilithmon a quel punto.- Questo renderà le cose più interessanti!-
Dopo queste parole, i ragazzi vennero condotti via, per essere preparati per la battaglia che avrebbe avuto luogo di li a poco.
-Certo che, se ci avessero spogliati del tutto, quasi quasi, saremmo sembrati più vestiti!- osservò Kat, mentre, dagli spalti, osservavano i preparativi per la battaglia.
LadyDevimon era già al centro dell’arena seria e composta, ma con un che di minaccioso nella sua postura.
-Già. –costatò Chiara, osservando con un misto di rassegnazione e dispetto le pesanti catene che aveva intorno ai polsi. Aveva indosso una veste bianca molto leggera, così come gli altri del resto. I lor Digimon erano li accanto, ma non potevano intervenire in alcun modo, poiché guardati a vista da due Devimon ciascuno.
-Ecco! La nostra signora sta per annunciare con chi si scontrerà la vostra compagna!- disse Roxanne, puntando lo sguardo sul trono.
 
-La nostra campionessa, colei che combatterà per noi, è…- i ragazzi trattennero il fiato. Era giunto il momento decisivo.
 
-SHANNA!-    
A quella parola, l’arena divenne un putiferio. I Digimon accorsi per assistere alla battaglia s’infervorarono cominciando ad acclamare questa misteriosa guerriera in coro.
-OH, no!- mormorò Roxanne, sbiancata.
-Perché dici questo, Roxanne?- domandò Chiara preoccupata.
-Lo capirai, purtroppo!- mormorò la Digimon, avvicinandosi alla ragazza e poggiandole una mano sulla spalla.
 
Poco dopo, la terra iniziò a tremare. O così sembrava.
-Guardate, eccola!- disse qualcuno tra la folla.
I ragazzi fissarono lo sguardo su punto indicato dal demone. E, quello che videro, li lasciò esterrefatti.
Da una gigantesca porta, scavata nella roccia,stava facendo il suo ingresso la misteriosa guerriera chiamata Shanna.
Appena si fu avvicinata abbastanza, i ragazzi si resero conto di due cose:
la prima era che quella era la LadyDevimon più grande che avessero mai visto. La seconda, era che viste le sue fattezze, era probabile che la Digimon di Chiara se la sarebbe vista davvero brutta.
-Quella è una LadyDevimon?- domandò scandalizzata Chiara.
La Digimon in questione era alta almeno due volte quella di Chiara, e il resto del suo corpo era proporzionato alla sua altezza smisurata. Aveva addosso delle catene adattate alle sue dimensioni, e gli artigli della mano ingigantita raschiavano il terreno, provocando un forte stridio.  
-Quella è Shanna!- disse Roxanne –la nostra campionessa.-
-Oh, mio Dio!- sussurrò terrorizzata Kat.
-Siamo spacciati!- disse Tim, piagnucolando.
-Certo che deve averne mangiati di omogeneizzati, per diventare così grande!- cercò di scherzarci su Chris.
-Mmhh … non sopravvalutiamola!- disse Rick, osservando attentamente le movenze dell’altra.
-Lady … - mormorò Chiara, bianca come un lenzuolo.
 
-Bene! Adesso che entrambe le contendenti sono arrivate, direi che possiamo dare inizio allo scontro!- proclamò Lilithmon, evidentemente soddisfatta.
-Ricordatevi! La prima delle due che riuscirà a sopraffare l’altra, avrà vinto! Non sono ammesse intromissioni di alcun genere, e non ci saranno interruzioni!- poi, dopo alcuni secondi, per rendere la cosa più teatrale disse, con evidente compiacimento:
-Iniziate!-
 
-Speriamo bene!- disse Angewomon, mentre osservava dall’alto le due Digimon cominciare a girarsi intorno, per poi fare la prima mossa.
-Avanti, Lady! Falle vedere chi sei!- strillò Chiara, saltellando, con aria eccitata.
Intanto, LadyDevimon osservò la sua avversaria. Era davvero gigantesca, ma questo non le sarebbe bastato!
Si alzò in volo, mentre l’altra la osservava divertita.
-Allora, ragazzona, sei pronta per subire la più umiliante delle sconfitte?- la provocò, al che l’altra rispose facendo spallucce.
-Sei di poche parole, mmhhh?- commentò, poi si lanciò all’attacco.
L’altra attese senza muoversi, poi, dopo essersi scansata di lato, fece per afferrare Lady, che riuscì a schivarla. Poi, senza perdere tempo, attaccò usando lo Stormo dell’oscurità. L’altra, a quel punto, lo spazzò  via come niente e rispose facendo lo stesso. LadyDevimon contrattaccò con la stessa tecnica, ma l’attacco della sua avversaria era di dimensioni enormi, cosa che la mise in seria difficoltà.
L’altra si portò alle sue spalle e, senza preavviso, la colpì, facendole perdere la concentrazione abbastanza affinché parte dell’attacco la colpisse. Lady, a quel punto, cadde a terra, con un sorriso divertito sul volto.
-Così abbiamo la mano pesante, eh?- poi, come se nulla fosse, si avvicinò all’altra, e cominciò a girarle intorno.
Shanna, all’iniziò tentò di afferrarla, in modo da poterla poi stringere fino a stritolarla, ma l’altra dide prova di una prontezza di riflessi e di una velocità invidiabili.
-Ahahahaha! Credi di farcela, a starmi dietro?- domandò Lady, continuando a girarle intorno sempre più veloce. L’altra, a quel punto, si alzò in volo. Le sue ali provocarono uno sbalzo di corrente che Lady non riuscì ad evitare. L’altra, a quel punto, pensò di utilizzare la sua catena per prendere Lady.
La manovra parve riuscirle ma l’altra, più piccola, si liberò facilmente dalle sue spire.
Ma, inaspettatamente, l’altra si avvicinò a lei, e, per la sorpresa di LadyDevimon, la leccò.
Questa, disgustata, fece per rimuovere la saliva dell’altra, e le disse:
-Questo è davvero disgustoso! Cosa credi che sia, una torta, forse?- ma, inaspettatamente, l’altra non si offese. Si limitò a guardare dietro di se. Lady comprese un secondo troppo tardi ciò che l’altra voleva fare. Quello dopo, la mano ingigantita dell’altra l’aveva già catturata.
-Oh, no! Lady! – strillò Chiara,agitandosi. Fino a quel momento la situazione era stata stabile. Eppure c’era qualcosa che non andava, nel comportamento di quella Shanna.
-Speriamo che riesca a liberarsi subito!- disse Kat, preoccupata.
Intanto, Shanna stava stringendo forte Lady, convinta di essere ormai la vincitrice. Inaspettatamente, però, sentì un dolore bruciante alla mano. A quel punto, sbattè violentemente la sua prigioniera a terra, e si fissò la mano. Sanguinava.
-Stavi quasi per farmela complimenti!- disse Lady, asciugandosi un rivolo di sangue dal mento – Ma dovrai fare di meglio, se vorrai battermi!-
-Evvai!- esultò Chiara al vedere la sua Digimon rialzarsi da terra, e continuare a combattere.
-Caspita, che entusiasmo!- commentò divertita Roxanne, mentre gli altri, dopo un sospiro di sollievo,  tornarono a concentrarsi sulla battaglia.
-Lancia Malefica!- proruppe Lady, lanciandosi contro l’altra che rispose con la stessa tecnica. Per un po’, le due furono impegnate nel cercare di sopraffarsi a vicenda. Poi, Shanna ritrasformò la lancia in mano, e Lady si scansò dicendo:
-Eh, no, stavolta non mi freghi!- poco dopo, però, un forte dolore alla testa, le fece perdere l’equilibrio. Prima che potesse riprendersi, le arrivò una forte ginocchiata che la fece urlare di dolore.
Shanna, approfittando dello stordimento dell’altra, la prese con la mano artigliata e, invece di stritolarla, pensò bene di torcerle il collo, tentando di spezzarglielo.
Lady, che cominciava a vedere tutto nero, lottò con tutte le sue forze per non perdere i sensi. Non poteva perdere!
Shanna, visto che non riusciva a spezzare il collo della Digimon avversaria, prese a sbatterla a terra, da una parte all’altra, ridendo al sentirla urlare di dolore.
-N-Non … p-posso … perdere … - disse Lady, a fatica, stringendo i denti.
 
Tutto questo i ragazzi non potevano sentirlo, perché le ovazioni della folla coprivano ogni suono. I ragazzi erano angosciati da quanto stava accadendo.
Chiara era ammutolita. Il resto del mondo aveva cessato di esistere. Tutto ciò che i suoi occhi registravano erano gli spasmi e le convulsioni del corpo di Lady che veniva sbattuto da una parte all’altra, e tutto ciò che le sue orecchie sentivano erano le sue grida di dolore.   
-No … NO!- bisbigliò Chiara, atterrita.
 
Shanna aveva smesso di sbattere LadyDevimon, costatando che non bastava ad ucciderla.  Prese a calpestarla ripetutamente, poi, vedendo che non reagiva, abbassò la testa, e, dopo aver preso un’estremità della sua catena, fece l’atto di frustarla. L’altra era stesa a terra, immobile, apparentemente svenuta.
Ma, all’ultimo secondo, proprio quando la catena di Shanna stava per abbattersi su di lei, Lady si mosse fulmine e, afferratala, fu lesta a girare intorno al collo dell’altra, stringendo.
La Digimon smisurata cadde in ginocchio, portandosi le mani alla gola, tentando di liberarsi. Lady continuò a stringere, anzi, ci mise ancora più energia.
-Però… che l’avrebbe mai detto! – disse Lilithmon, divertita –Quella sbarbatella ha davvero grinta!-
Nel mentre, Chiara, ripresasi dallo spavento, stava mettendo in atto un comportamento a dir poco sanguinario.
-Brava, Lady! Così! Stringi di più! Spremi la vita via da quel donnone!- e, mentre diceva questo, senza accorgersene, era saltata addosso a Roxanne e le stava stringendo il collo con le manette.
-Ehm … C-Chiara….- rantolò l’altra.
-Silenzio! Non interrompere!- sbraitò la riccia, gli occhi accesi d’ira.
-M-Ma…- disse Roxanne, la voce ridotta ad un filo.
Intanto, la donnona, costatando che non riusciva a far allentare la presa dell’altra, decise di tentare di togliersela di dosso, cominciando a scuotersi. Per un po’ Lady resistette, ma alla fine dovette cedere.
Dunque, Shanna, dopo essersi voltata, si lanciò addosso a Lady.
L’altra tentò di allontanarsi, ma non fu abbastanza svelta, e si ritrovò schiacciata sotto l’altra.
Shanna assunse un’espressione crudele, poi, preparata la lancia, afferrò saldamente Lady, che si dimenava tentando di liberarsi.
Con studiata lentezza, Shanna iniziò a far ruotare la lancia, posizionandola sopra la testa di Lady, appena qualche centimetro sopra. Poi, parve ripensarci e la spostò verso il basso.
 
-Oh! Maledizione!- sbraitò chiara, sempre stringendo Roxanne, che, alla fine, dato che stava per soffocare, punse Chiara con la sua lancia, facendola saltar via e dire:
-Ma hei?-
-Scusami tanto, ma mi stavi strozzando!-
  -Oh!- disse la ragazza imbarazzata – Scusami tanto! Mi sono lasciata prendere la mano!- disse, poi Chris attirò la sua attenzione dicendo:
-Ehi! Guardate! Si mette male!-
Subito, tutti gli sguardi vennero indirizzati alla lotta.
Shanna stava per ridurre Lady ad una chiazzetta sul campo di battaglia.
Poco prima di attaccare, la guerriera abbassò la testa e sussurrò qualcosa all’orecchio dell’altra.
Il boato che si era creato impedì di sentire, ma l’espressione di LadyDevimon permise a tutti di capire che doveva trattarsi di qualcosa di davvero oltraggioso.
-Oh! Bene, finalmente lo spettacolo sta per concludersi!- cinguettò Lilithmon, fissando con attenzione le due contendenti.
Shanna alzò il possente braccio e lo abbatté con tutta la forza contro Lady.
-Oh no! Non posso guardare!- gemette Katrina, coprendosi gli occhi.
-Credo che ormai sia finita!- disse Tim, terrorizzato.
-Andiamo! Reagisci!- sbottò Chris, infuriato.
-Non è detto!- disse Rick,
-LADY!- urlò Chiara, frustrata dall’impossibilità d’intervenire.
I Digimon dei ragazzi, d’altro canto, ebbero un bel da fare nel cercare di trattenere Werewolfmon che non si dava pace per quello che stava avvenendo.
Si sollevò un gigantesco polverone, mentre Shanna attaccava. Tutti presenti rimasero in silenzio, mentre aspettavano di vedere l’esito del potente colpo.
Una volta che il fumo e la polvere furono scomparsi, la folla esultò, al costatare che sembrava non esserci più traccia di LadyDevimon.
A quel punto Chiara, per la prima volta nella sua vita, si sentì svenire. Roxanne e Katrina dovettero sorreggerla.
Anche gli altri sembravano sconvolti da quanto accaduto. L’unico ad essere tranquillo per qualche ragione, era Rick.
Lilithmon sorrise soddisfatta. Poi, inumidendosi le labbra, aprì la bocca per dare l’ordine di procedere al sacrifico, quando, dal pubblico, qualcuno disse:
-Guardate!-
Sul campo di battaglia, stava accadendo qualcosa.
Shanna era ancora china sul punto in cui aveva attaccato.
Ma, inaspettatamente stava … sanguinando?
Si, la demone si teneva lo stomaco, dal quale usciva copioso del sangue.
Dapprincipio, nessuno seppe spiegarsi il perché di questo avvenimento. Tutti credevano che ormai l’altra Digimon fosse spacciata ed invece era Shanna ad essere stata colpita.
Ma le sorprese non erano finite. Difatti, da poco lontano, la terra cominciò a sollevarsi. Tutti gli sguardi vennero puntati su  quel punto, in cui si stava formando una piccola montagna di terra.
La piccola montagna tremò, poi smise di muoversi. Poi, come se un’enorme trivella stesse scavando a gran velocità, esso si mosse e si portò sotto a Shanna.
La demone, che ora aveva il respiro affannoso, e sembrava sul punto di crollare, non riuscì a muoversi, e dal terreno, si mosse come un’ombra nera, che attaccò la demone. Questa cercò di difendersi, e risollevarsi, puntando la mano ingigantita a terra, ma esa affondo nel terreno. Poi, l’ombra nera colpì. Un lampo rosso, o almeno lo sembrava attaccò Shanna, nello tesso punto in cui sanguinava. Poi, fulminea, afferrò la catena della demone e la legò strettamente, bloccandola a terra.
Finalmente, mentre Shanna cercava di liberarsi, l’ombra si avvicinò abbastanza per poter essere vista. Essa, dopo essersi avvicinata alla gola dell’altra, si fermò, chinandosi e puntando quello che era sembrato un lampo, ma che in realtà era l’estremità acuminata di una lancia, proprio sulla gola.
-Scusami, credo di essere diventata sorda. Potresti ripetermi l’ultima frase che hai detto?-
Disse l’altra, ghignando crudelmente.
-LADY!- gridò, tra l’incredulo e l’entusiastico Chiara, improvvisamente ripresasi dallo stato in cui era.
- Evviva!- esultò Kat, abbracciando Chris, che disse incredulo:
-Non ci posso credere!-
-Ce l’ha fatta!- gridò Tim saltellando sul posto.
-Ovvio.- disse Rick, con tono inespressivo. Tuttavia i suoi occhi scintillarono di gioia.
-Vai, Lady! Finiscila! Contorcile le budella, cavale gli occhi e faglieli mangiare!-  
-Oh, accidenti! Siamo sanguinarie eh?- commentò Roxanne, osservando incredula la riccia infervorarsi ed assumere un’espressione  quasi famelica.
-Oh!- fece incredula Lilithmon. Poi, inaspettatamente, la signora di Devil-Land si alzò in piedi e batté le mani compiaciuta.
-Brava! Meraviglioso!- disse eccitata.
 
La demone, al sentirsi fare i complimenti, fece un lieve inchino, per poi tornare a concentrarsi sull’avversaria. Shanna era esausta e sbigottita, il petto che si alzava ed abbassava affannosamente, e i sangue che fuoriusciva copioso dalla ferita. I suoi occhi trasmettevano una profonda incredulità, cosa che non sfuggì alla demone più piccola, che disse, schernendola:
-Cosa c’è? Sei sorpresa? Non te l’aspettavi, vero?-
 
-E adesso, che succede?- chiese Chiara, mentre i ragazzi e i loro Digimon erano letteralmente in estasi.
-Dobbiamo aspettare la decisione di Lilithmon!- disse Roxanne, non nascondendo il suo entusiasmo. –La tua Digimon è davvero forte!- costatò poi, e aggiunse – Non mi spiacerebbe averla fra le mie fila! Sarebbe una guerriera formidabile!-
Nel mentre, PigDemon si torceva le mani esterrefatto, chiedendosi come avrebbe potuto risolvere la questione a suo vantaggio. Fino a quel momento era stato così sicuro di riuscire a farcela, e invece …
Mentre faceva girare lo sguardo tra una parte e l’altra dell’arena, vide qualcosa, in lontananza. Qualcosa che gli fece venire un’idea. Si allontanò furtivamente, mentre Lilithmon si rivolgeva alla folla, dicendo:
 
-Complimenti vivissimi, alla vincitrice!- e la folla proruppe in una marea di applausi e ovazioni.
-Devo ammetterlo, erano anni che non assistevo ad uno scontro così entusiasmante!- aggiunse volgendo lo sguardo verso i ragazzi e fermandosi poi sulle due contendenti.
-Secondo le regole del Duello Mortale, ora accadranno due cose: la prima, le accuse nei confronti dei prescelti cadranno. – e, a queste parole, i nominati sospirarono di sollievo e sorrisero felici.
-La seconda … bisogna decidere cosa fare della nostra campionessa sconfitta!- disse, volgendo uno sguardo di sdegno nei confronti della Digimon.
-Che i Prescelti siano liberati e che Shanna venga messa in catene!- ordinò poi la demone, al che Roxanne e Jack procedettero a liberare i ragazzi che furono molto felici di non dover portare le catene. Una volta che gli vennero restituiti i Digi-vice e i Medaglioni, s’affrettarono a scendere e cambiarsi i vestiti, per poi raggiungere i loro Digimon.
Nel frattempo, Shanna era stata messa n ceppi e portata al cospetto di Lilithmon, dopodiché era stata fatta inginocchiare.
La Digimon dalle fattezze  così imponenti, sembrava aver perduto quell’aria di sicurezza e adesso tremava, raccolta su se stessa, al cospetto della sua signora.
 
-Ragazzi, che lotta eh?- stava commentando Chris, mentre i ragazzi raggiungevano il punto in cui Lilithmon si trovava.
-E che paura!- aggiunse Tim, ancora spaventato al pensiero di quello che sarebbe potuto accadere a Lady.
-Accidenti, certo che Lady se l’è vista brutta, vero?- disse Katrina, mentre Rick si limitava a fare spallucce.
-Già. Per un attimo ho pensato che fose finita per lei!- disse Angewomon, mentre Chiara si affrettava a raggiungere la sua partner, seguita a ruota da Werewolfmon.
-Caspita, se è stata forte! Non credevo ce la facesse, e invece!- dise Vegiemon, abbracciando Floramon che si era spaventata molto, al vedere la fine che stava per fare Lady.
-Già. Ha dimostrato di essere davvero forte e molto determinata! Ha combattuto in maniera ammirevole!-
-Ed in più ha avuto classe!- s’aggiunse Candlemon, guardandola ammirato.
-L’ha scampata bella, però!- disse Mammuthmon, poi aggiunse – Sono così felice!- e scoppiò a piangere. Chris scosse l testa. Il suo Digimon era tanto grosso quanto sentimentale.
-Cugina! Tutto bene?- chiese DemiDevimon, preoccupato, volandole incontro. L’altra mise su un’espressione sfacciata e disse:
-Ovvio. Siamo parenti, che ti aspettavi?-
Poi, vedendo che Chiara stava avvicinandosi le disse:
-Ah, eccoti qui! Mi hanno detto che ti sei davvero scatenata lassù!- a quelle parole la ragazza arrossì, poi si riprese e disse:
-E tu per poco non mi facevi morire d’infarto!- poi, si avvicinò, osservandola. Era piena di graffi e ferite, più o meno gravi, e la sua tuta era tutta sbrindellata.
-Ci hai spaventati, lo sai? Non farlo mai più!- le disse Werewolfmon, prima di abbracciarla.
-Ehm Ehm!- Disse a quel punto Lilithmon attirando l’attenzione.
Tutti si voltarono verso di lei, in trepidante attesa. Erano passate poco più di tre ore da quando la demone si era presentata ma ai ragazzi queste erano sembrate un’eternità.
-Scusate s v’interrompo ma abbiamo una questione in sospeso da risolvere!- disse poi, mentre Chiara e Lady si avvicinavano, seguite a breve distanza da Werewolfmon, e da tutti gli altri, e scortati da ambo i lati da Jack e Roxanne. Ogni tanto i due diavoli si scambiavano occhiate complici.
 
-Bene. Innanzitutto, devo dire che non mi aspettavo un simile risultato. La nostra campionessa non aveva mai perso prima d’ora! – iniziò il discorso Lilithmon, fissando lo sguardo su Chiara e su Lady, che sorridevano orgogliose.
-Secondo le regole, adesso si dovrà decidere cosa fare di lei.- cinguettò indicando la demone sconfitta.
Roxanne si avvicinò a Shanna, e le parlò. L’altra la fissò mortificata.
-Dato che la vincitrice è la qui presente partner della portatrice dell’oscurità- proseguì Lilithmon incurante – Sarà proprio Chiara a decidere le sue sorti!- e, detto questo, tutti gli sguardi vennero puntati sulla riccia.
La ragazza, sentendosi chiamata in causa si avvicinò a Lilithmon e le disse:
-Bene. Prima di prendere una decisione, vorrei parlare con la sconfitta, se non hai nulla in contrario!- la donna demoniaca annui, sorridendo. Era evidente che il combattimento l’aveva messa di buon umore.
Dunque, Chiara si avvicinò a Shanna, che guardava la ragazza minuscola al suo confronto, con mortificazione e paura.
-Salve. Ho bisogno di chiederti una cosa, prima di prendere una decisione. Rispondimi  sinceramente, ok?- la demone, sentendo la ragazza parlare nell’Antica Lingua, rimase di stucco, poi si riprese e le disse, chinando la testa fino a toccare il suolo:
-Naturalmente, onorevole portatrice dell’ Oscurità!-
La sua voce, contrariamente a quanto Chiara si aspettasse, era molto sottile e, in quel momento, anche incrinata dalla paura. 
-Vorrei sapere che cosa hai detto alla mia partner poco prima che ti sconfiggesse, se non ti dispiace!-
Le disse Chiara, attendendo con ansia la risposta dell’altra.
-Le ho detto che … mi sarei occupata io di te, dopo averla eliminata e che non doveva più preoccuparsi … e, soprattutto, le ho detto che non era ala’altezza, o onorevole Chiara.-
Chiara, al sentire queste parole, comprese. In un rimo momento ebbe l’impulso di picchiare la Digimon che aveva di fronte, poi, guardandola negli occhi, si calmò. Prese un respiro profondo, ricordandosi che la Digimon che aveva di fronte stava solo eseguendo gli ordini dopotutto, quindi non era colpa sua e poi aveva perso, quindi poteva lasciargliela passare per quella volta.
-Cosa ti ha detto la Generale?- domandò poi, e a quel punto l’altra le disse:
-La Generale mi ha riferito come ti sei comportata con i suoi soldati quando hanno aggredito la tua compagna. E di come ti sei offerta volontaria per permettere ai tuoi compagni di aiutarci con MadLeomon.-
Chiara a quel punto annui e si mise a riflettere. Poi, fu Shanna stessa a parlare dicendole:
-Potrei dire una cosa,prima che tu decida?- sentendo il tono supplichevole della Digimon Chiara l’accontentò.
-Indipendentemente da quale sarà la mia sorte, desidero dirti che è stato un onore battermi con la tua partner. Puoi essere orgogliosa di lei.-
Chiara, non aspettandosi un simile atteggiamento da parte della sconfitta, annui e le disse:
-Lo so. Grazie.-  
 Poi,disse, a voce alta, stavolta parlando nella sua lingua,:
-Ho preso una decisione.-
A quel punto,i ragazzi che fino a quel momento avevano usato Katrina come interprete, fissarono lo sguardo  su Chiara.
-Bene! Allora, come vuoi che la uccidiamo? Oh, possiamo buttarla nel vulcano? Possiamo, vero?- disse Lilithmon, eccitata al solo pensiero.
Shanna tremò di terrore a quel punto. Persino gli altri Digimon demoniaci presenti all’interno dell’arena assunsero un’espressione terrorizzata. Quando la loro signora faceva così… brrrr! Qualcuno ci lasciava la pelle.
-No. A dire la verità, io … -
-Oh, ho capito! Vuoi smembrarla, e lasciarla ad essiccare al sole!- esclamò allora Lilithmon.
A quel punto, prima che potesse interromperla di nuovo, LadyDevimon si avvicinò a Lilithmon e le disse:
-Non m’importa un’accidenti se sei in crisi d’astinenza! Chiara sta parlando, ed io esigo che tu chiuda quella ciabatta e apra le orecchie, una buona volta! Alla prossima interruzione giuro che ti… ti… ti cucio le parti intime! E intendo in senso letterale!-
Dopo queste parole, si scatenò un putiferio. La folla vociferava spaventata, i ragazzi rimasero scioccati e  si preoccuparono, mentre Roxanne e Jack si prepararono al peggio.
Lilithmon assunse un’espressione indecifrabile. Poi, inaspettatamente, scoppiò in una fragorosa risata e disse, con voce dolce:
-Oh, ma che carina! Sei veramente adorabile sai, sbarbatella? Va bene, chiudo la bocca- e detto questo, fece l’atto di chiudere una cerniera invisibile, cosa che causò l’incredulità generale.
-Ma … non può essere!- sussurrò Roxanne, sbigottita.
-Bene. Posso concludere? -  riprese Chiara schiarendosi la voce. –Volevo dire che ho deciso di graziarla.-
A quelle parole tutti si voltarono sbigottiti verso Chiara. Quella che sembrava più sorpresa era proprio Lilithmon.
-Non ci posso credere! Ma davvero vuoi risparmiarla?- Chiara annui, e poi le disse:
-Stava solo ubbidendo agli ordini. Non merita di morire per questo.-
Lilithmon apparve fortemente impressionata dalla ragazza, poi le disse:
-Io … non … - e si bloccò, come se fosse stata colpita da un’improvvisa illuminazione.
Intanto, i ragazzi erano rimasti sbalorditi dalla piega che avevano preso le cose. Ma, dopotutto, se ci riflettevano, era quasi   ovvio che Chiara non l’avrebbe uccisa.
-Visto, fifona? È tutto apposto!- disse Lady rivolgendosi ad una scioccata Shanna che, per tutta risposta e disse:
-Sei davvero fortunata! Trattala bene, capito?-
-Non ho certo bisogno che me lo dica tu!- rispose con superiorità Lady, poi tornò a concentrarsi su Chiara e Lilithmon.
La donna oscura fissò la ragazza come se la vedesse per la prima volta. Poi, senza preavviso, scoppiò a piangere e disse:
-Tu … tu … non posso crederci!-
I ragazzi e gli abitanti di Devil-Land erano sconvolti e sbigottiti da quanto stava accadendo.
Intanto, Frannie e Lena avevano raggiunto Roxanne che stava raccontando loro gli ultimi sviluppi.
-Fiuu! Meno male è LeLe?- stava dicendo Frannie alla sua compagna.
-Già. Roxy, grazie mille! Non so come avrei fatto se tu non mi avessi fermata!- stava dicendo Lena rivolta alla Generale.
-Semplice: ti saresti fatta uccidere! Vero, RoRo?- domandò Frannie.
-Si. Beh, te l’avevo detto no, che l’onorevole Chiara  era incredibile?- disse la Generale, cercando di rassicurarla. Lena annui.
-Tu … hai usato …  le sue stesse parole!- proseguì Lilithmon.
-Le sue stesse parole?- chiese Chiara, non comprendendo a cosa la Digimon si riferisse.
-Si. Le stesse parole di Leah.-  affermò commossa la Digimon.
-Davvero? E quando le avrebbe dette?- chiese la riccia, incredula.
-Quando Lucemon mi ordinò di eliminarla. Mi disse che mi perdonava, che stavo eseguendo gli ordini e che non meritavo di morire per quello che stavo per farle! –
Dopo queste parole cadde in ginocchio, sempre in lacrime. Chiara allora l’abbracciò, cercando di consolarla.
-Oh …  Leah … - singhiozzava Lilithmon.
-Sshh … sta tranquilla, Lilian …. Tornerà presto … -la rassicurò Chiara.
-C-Come  … come mi hai chiamata?-
-Lilian. Non è questo il tuo nome?-
Lilithmon o meglio, Lilian annui. Poi si asciugò le lacrime e disse, in tono solenne:
-Ascoltatemi! Shanna è stata graziata da Chiara! Sia liberata immediatamente!-
E così fu fatto. E, quando la donnona si ritrovò libera, la prima cosa che fece fu ringraziare Chiara, che arrossì imbarazzata.
-Shanna! Oh, sorellina! Gridò Lena, gettandole le braccia al collo.
-Oh, sorellona! Mi sono spaventata tanto, sai?- le rispose Shanna, con le lacrime agli occhi.
-Quelle due sono sorelle?- domandò stupita Chiara. Lilian annuì.
-Bene. Adesso che questa è fatta, che cosa facciamo?- chiese a quel punto Chris, mentre osservava le due LadyDevimon abbracciarsi. Poco dopo, a loro si unirono Frannie, Roxanne e Jack.
 
-Beh, io direi che possiamo aspettare che Leah torni!- propose Chiara, avvicinandosi con Lilian al seguito.   
 - Quanto ci vorrà?- s’intromise Lilian sorridendo.
-Non saprei. Quanto è lontano da qui il posto in cui era stata sepolta?- chiese Chiara. Lilian ebbe un fremito quando sentì quelle parole.
-In teoria da lì sarebbero un paio d’ore!- rispose scossa.
-Mmhhh… ma allora dovrebbe essere arrivata da un pezzo!- costatò Chiara, turbata.
-Ma dov’è andato a finire PigDemon?- chiese Katrina, cosa che fece sconvolgere tutti.
-Voi conoscete PigDemon?- domandò Lilian a Chiara.
-Si. È un nostro nemico.- iniziò a spiegarle la ragazza.- Ci ha attaccati recentemente e ha cercato di portarmi dalla sua signora, una certa Luna-
-A me non ha mai menzionato una cosa simile!- le fece presente Lilian – Da quando lo conosco, ed è da diverso tempo, ormai,non mi ha mai accennato di lavorare per questa Luna!-
-Ti ha nascosto molte cose, Lilian!- le disse Chiara, aspettando la riposta dell’altra.
-Si è ripresentato qui un paio di giorni fa dicendo di essere di ritorno da una missione importante e di aver scoperto quello che vi ho detto su Leah!-   disse Lilian, passando da un tono meditabondo ad uno irato.
-Lo frequentavi da molto? Se non sono indiscreta!- disse Chiara, aspettando la risposta dell’altra.
-Da diverse settimane, si!- ammise la donna oscura, poi, guardando la ragazza e facendo vagare lo sguardo sui suoi compagni disse:
-Vi chiedo scusa. Io, davvero non so cosa pensare!-
-Su, non preoccuparti! Capita a tutti di sbagliare!- le disse la riccia incoraggiante.
-Beh  ma io … - iniziò Lilian, per essere poi interrotta da un’osservazione di Rick.
-Credo che la situazione si sia complicata ulteriormente.-
Queste parole fecero slittare l’attenzione da quello che stava dicendo Lilian al punto in cui stava guardando Rick.
-Ma quello non è … ?- domandò Tim, osservando la figura chi si stava avvicinando a gran velocità.
- PigDemon!- sibilò Chiara, fissando lo sguardo sul suino demoniaco che stava arrivando.
-E adesso? Che cos’altro si sarà inventato stavolta?- chiese Katrina avvicinandosi. Angewomon le si mise accanto, scrutando preoccupata la figura all’orizzonte.
-State attenti! Non si sa mai!- raccomandò Chris, facendo cenno ai Digimon di mettersi in posizione d’attacco, cosa che peraltro avevano già provveduto a fare.
-Pig! Mio caro, dove sei sparito?- cinguettò Lilian, scoccando uno sguardo d’intesa a Chiara, che annuì.
-Ho avuto da fare!- disse evasivo il demone. Dietro la schiena pareva che avesse un fagotto. – Allora, che ne hai fatto della tua campionessa?- domandò sarcastico il demone, con aria innervosita.
-Le ho dovuto risparmiare la vita,poiché l’Onorevole prescelta dell’Oscurità lo ha ritenuto opportuno!- disse la demone, studiando, dietro l’apparente noncuranza, ogni gesto compiuto dal demone.
 
-Onorevole?- domandò sornione lui, fissando lo sguardo sulla riccia, che lo fulmino con un’occhiataccia degna di Apokarimon. – Strano che tu abbia cambiato idea su di lei, mia diletta. Se non sbaglio, mi sembrava che avessi detto di volergliela far pagare cara. O hai forse già dimenticato quello che ti ho detto su di loro?-
-Ma no, mio caro, non l’ho dimenticato affatto!- disse Lilian con fare gioviale. –Ricordo perfettamente ciò che mi hai detto.-  poi, assumendo una posa rilassata disse, e la sua voce divenne puro ghiaccio:
-Ma mio caro, hai dimenticato di dirmi un paio di cosette, se non sbaglio.-
PigDemon, al sentire quel tono, indietreggiò intimorito.
-Qu-Quali cose, mia diletta?- domandò, facendo un passo indietro.
-Ma, non so … forse il fatto che lavori per il nemico? O magari che, in realtà, non è affatto vero che Leah è stata rapita d Chiara?-
-Mmhh … suvvia, mia diletta, ma cosa ti viene in mente? Sai che non potrei mai mentirti, no?- disse  in tono stucchevole PigDemon. Poi, la sua espressione mutò in una di scherno.
- Se tu contassi qualcosa per me, naturalmente! – poi scoppiò nella sua caratteristica risata grufolante.
-Sai, in fondo mi sono divertito con te … Ma adesso è ora di finirla!- e, detto questo, si alzò in volo e svelò ciò che portava sulla schiena.
Quello che a prima vista era sembrato un fagotto, altro non era che ….
-LEAH!- urlò Lilian, al colmo della sorpresa e dello spavento.
La bambina penzolava, apparentemente incosciente, su una spalla del demone suino.
-Maledizione! Allora l’ha presa lui!- sbottò Chiara, infuriata con PigDemon e con se stessa per essersi lasciata convincere dalla bambina che sarebbe potuta tornare da sola.
-Oh no! Dobbiamo fare qualcosa!- disse Katrina, in tono concitato.
-Maledetto! Questa volta ha passato ogni limite!- sbraitò Chris furioso.
-I-I-Infatti!- balbettò Tim, per poi farsi avanti e dire:   
-Dobbiamo salvarla!-
-Lo faremo, sta tranquillo!- lo rassicurò Leomon.
-Infatti!- s’aggiunse Mammuthmon.
Candlemon, Werwolfmon e Angewomon si fecero avanti, insieme a LadyDevimon.
Persino Vegiemon e Floramon si avvicinarono.
-Ah ah ah, non così in fretta! Questa volta non permetterò a nessuno d’intralciarmi!- e, dicendo questo, sistemò la bambina in modo che fosse a portata dei suoi poteri – Una sola mossa falsa, e questo tesorino scomparirà e stavolta, definitivamente!-
-PigDemon … tu … maledetto ….- iniziò Chiara, infuriata. L’aura scura che l’aveva avvolta la prima volta che si era arrabbiata davvero era tornata, e, stavolta la ragazza oltre ad esserne avvolta pareva fosse parte integrante di tutta quell’energia. Persino i suoi occhi ora erano diventati neri come l’abisso più profondo. Se la prima volta era stata terrificante, stavolta sarebbe stata l’Orrore personificato.
-No! Fermati, Chiara!- le disse Lilian, bloccandola. La ragazza si voltò a fissare la Digimon, e, quei suoi occhi completamente neri atterrirono la demone, che però insistette:
-Per favore! Se lo colpisci, potresti fare del male a Leah!- a quel puntò la riccia dovette fare forza su se stessa per riprendere il controllo di sé.
-Molto bene!- fece compiaciuto PigDemon. – Adesso, se non vi spiace, dovreste seguirmi!- disse, rivolto ai ragazzi, che erano a dir poco furibondi col demone suino.
-Lilithmon, mia diletta, vorresti essere cosi gentile da far comparire il vulcano, per favore?- chiese poi il demone, ghignando compiaciuto. Si sentiva elettrizzato al solo pensiero di essere a un passo dalla vittoria. Stavolta nulla poteva andare storto! Il pensiero del suo trionfo lo mandò letteralmente in estasi, e la sua coda che vorticava come impazzita era un chiaro segno del suo stato d’animo.
La demone, a quel punto, non aveva scelta. Prima di compiere ciò che il demone chiedeva, però, decise di congedare la folla che era ancora all’interno dell’arena.
-Miei sudditi! Tornate alle vostre dimore! Quando questa situazione sarà risolta ve lo farò sapere prontamente!-
I Digimon, comprendendo che la loro presenza fosse solo d’intralcio, s’affrettarono a lasciare l’arena. Rimasero dunque solo i prescelti e PigDemon, insieme a Jack, Roxanne, e le sue sottoposte.
Poi Lilian, pronunciate alcune parole, fece apparire agli occhi di tutti l’enorme vulcano che, gettando il suo fumo nero, era portatore di tristi presagi.
-Bene! Ed ora, avvicinati, mia cara!- disse il demone suino, suadente, facendo segno a Lilian di raggiungerlo. La demone sconvolta si mosse a passo lento verso di lui.
Una volta che gli fu accanto, egli iniziò a dirigersi verso il vulcano.
I ragazzi, dopo essersi scambiati delle occhiate incerte, si misero in marcia, seguiti da i loro Digimon, più Roxanne e compagnia.
 
-Eccoci arrivati! Signori, da qui si gode un’ottima vista, non è vero?- disse allegro PigDemon, una volta arrivati sul bordo del cratere fumante. La lava ribolliva e schiumava sotto di loro, ed il calore che si sentiva era quasi insopportabile.
 
-Ora, il patto  è questo … - iniziò il maiale demoniaco, fissando lo sguardo su Chiara – Tu vieni via con me, ed io restituisco questo fiorellino alla sua partner!-
-PigDemon … non sei altro che uno sporco vigliacco!- gli sibilò contro la riccia, disgustata.
-Forse … ma sono io ad avere la situazione in mano! E devo ringraziare proprio te, per questo, mia cara prescelta!- disse il demone, gustandosi l’espressione sbigottita e furente insieme dell’umana.
-In fondo, sei stata tu, indirettamente, a fornirmi la maniera per catturare la mocciosa!- disse, indicando la bimba ancora svenuta, che stringeva forte a se.
-Mi è bastato semplicemente dirle che l’avrei riportata dalla sua Lilian ed il gioco è stato fatto!- e rise nuovamente. Lilian digrignò i denti.
-Come hai osato sfiorare la mia bambina? Sei solo uno sporco bastardo!- urlò la demone furibonda. Il solo pensiero di quello che quell’essere disgustoso poteva aver fatto alla sua bambina la riempiva di una rabbia che mai prima di allora aveva sperimentato.
 
-Oh, e che dire di te, Lilian? Sei stata così ingenua da fidarti di me! E mi sembra che, quando le mie mano ti toccavano, ti piacesse, no?- e, a queste parole, il volto di Liliam si contorse in un’espressione tra il disgusto e la vergogna.
-Mmhhh … Lilian  … - mormorò Leah, sul punto di svegliarsi.
-Ora basta! – disse a quel punto PigDemon – Avanti Chiara! Vieni con me, o preferisci che spedisca questa bella bimba nel vulcano?-
- Oh! Lilian!- chiamò la bimba, dopo essersi svegliata, e aver visto che la sua Digimon era lì. – Ehi, signore? Ora posso andare da Lilian?- domandò la bimba, confusa.
-Chiudi la bocca, mocciosa!- sbraitò il demone maiale, al che la bambina si spaventò e cominciò a scalciare.
-Lasciami, lasciami! Voglio andare da Lilian! Lasciami ho detto!-
A quel punto, il demone spazientito, schiaffeggiò la bimba, che smise di agitarsi e gemette, terrorizzata:
-Ma me lo hai promesso! Lilian!- singhiozzando voltò lo sguardo verso la sua partner.
-Fermati! – disse Chiara, dopo aver visto il demone allungare le mani sulla bambina.
-Maledetto!- sbraitò Katrina, rischiando di cadere nel vulcano, non fosse stato per Angewomon.
-Adesso ne ho abbastanza!- sbraitò Chris, imbestialito. Avrebbe voluto ordinare a Mammuthmon di attaccare, così come ognuno degli altri, ma che sarebbe successo se cos’ facendo, Leah fosse caduta nel vulcano?
Mentre dunque i ragazzi e i Digimon  non sapevano che cosa fare, e Lilian guardava atterrita la sua bambina che veniva maltrattata da quel viscido traditore, fu DemiDevi mon a dare una svolta alla situazione.
Si avvicinò di soppiatto a PigDemon che, nel frattempo, aveva passato Leah sulla coda, e ora la teneva sospesa sul cratere del vulcano.
-Signore! Signore voglio scendere!- stava dicendo Leah, piangendo spaventata.
-Frigna finché vuoi,mocciosa! Ancora non hai capito che io non sono tuo amico? Ti ho mentito, piccoletta! Ed ora sta un po’ ferma, che ho ancora bisogno che tu sia viva!-
A quelle parole, la piccola, dapprima assunse un’espressione traumatizzata, poi, ripresasi, si voltò verso i ragazzi e verso la sua Digimon e disse:
- Lilian! Chiara! AIUTO!-
-Allora, che cosa pensi di fare? Vuoi salvarla o…?- e, detto questo, allentò la presa che aveva su Leah, srotolando una parte della sua coda, facendo si che la piccola si sbilanciasse in avanti.
-NO!- gridò terrorizzata Lilian, facendo un passo avanti, per poi bloccarsi all’occhiata datale dal demone.
-Aspetta! Non farla cadere! Verrò con te!- s’affrettò a dire Chiara,  sperando di poter salvare la bambina.
-Molto bene!- disse PigDemon. – Ottima scelta!- poi, quando stava per ndare a prendere Chiara si senti gridare:
-VELENPUNTURA!-
Il demone suino, colto alla sprovvista dall’attacco improvviso, perse la presa su Leah, che lanciò un grido.
I ragazzi e i Digimon si mossero simultaneamente per cercare di prenderla, ma non ci riuscirono.
-Ah, maledetto microbo!- sbraitò PigDemon all’indirizzo di DemiDevimon, che però non lo ascoltava. L’attenzione di tutti era rivolta ad un misterioso figuro comparso all’improvviso, che, non appena PigDemon si voltò, riconobbe immediatamente.
 
-Bene, Prescelti, finalmente c’incontriamo!- disse il losco personaggio.
-SkullSatamon! Mio signore! I stavo per … - iniziò solo per essere interrotto PigDemon.
I ragazzi rimasero sconvolti nel vederlo comparire così all’improvviso. Ma tutti gli sguardi e la preoccupazione erano per Leah, che lo scheletro demoniaco teneva con noncuranza per un piede. La bimba era in lacrime ma sembrava pietrificata dal terrore.
-Sta zitto! Adesso ti faccio vedere io come si fa!-e, pronunciate queste parole, gettò Leah dritta nel cratere del vulcano.
-Vedi, PigDemon…- iniziò il demone scheletrico  mentre riacchiappava al volo Leah, con la stessa disinvoltura con cui un giocoliere fa roteare i strumenti in aria.
-Tu sei arrivato al capolinea. Ho sempre pensato che fossi un fallimento totale, e questo ne è stato la prova! Adesso non ci servi più!- e, detto questo, lanciò nuovamente in aria Leah.
I ragazzi e i Digimon avrebbero voluto fare qualcosa ma avevano paura che se avessero fatto un passo falso, Leah sarebbe stata uccisa. Allo stesso tempo erano sorpresi dall’arrivo di SkullSatamon.
 -Ho sempre detto a Luna che tu eri un buono a nulla, e adesso ne ho avuto la certezza! –
Continuò il demone,riafferrando Leah, che piangeva disperata.
-Come vedi, adesso sei perduto. Non potresti mai vincere contro i prescelti.- dopo aver detto ciò, fece apparire sulla sua mano uno strano oggetto non completamente visibile ai ragazzi.
-E ora di farla finita, con te! Per fortuna, laddove tu così come sei non ci sei servito, sarai utilissimo in un'altra forma!-
Detto questo, lanciò Leah dritta nel cratere pieno di magma bollente.
-Ho no!- urlò Katrina, terrorizzata. Chris le si avvicinò per consolarla. Era troppo veloce perché uno di loro la raggiungesse.
-Dannazione!- sbraitò Chiara, costatando che in nessun modo avrebbero potuto salvarla.
-NO! LEAAAAAAAHHHHHHH!- l’urlo straziante di Lilian fece stringere il cuore di ognuno di loro.
I Digimon si sentirono particolarmente impotenti mentre guardavano la bambina cadere sempre più verso il magma bollente.
PigDemon, nel mentre, avendo riconosciuto lo strumento che SkullSatamon aveva fra le mani, cominciò a tremare spaventato. No, non poteva finire così!
-AIUTO! AIUTATEMI!- strillò Leah, ormai quasi in fondo al cratere.
Nel sentire quella voce terrorizzata in PigDemon scattò qualcosa. Sapeva perfettamente che, ormai, per lui era finita, che lo volesse o no. Ma, quella bambina, così piccola non meritava di finire in quel modo solo per colpa sua.

Così, in un gesto che sorprese tutti i presenti, si precipitò a salvare la bambina, afferrandola all’ultimo istante con la coda.
I ragazzi e i Digimon presenti rimasero scioccati da quello che era appena avvenuto.
-S-Signore,  perché lo hai fatto?- chiese meravigliata Leah, guardandolo da sottosopra.
-Non posso crederci!- mormorò Chiara fissando allibita la scena che aveva di fronte. Lo stupore era condiviso da tutti. Nessuno si sarebbe aspettato un gesto simile dal demone suino.
-G-grazie!-aggiunse Leah, arrossendo, ricordandosi solo in quel momento dell’esistenza delle buone maniere. Il demone sorrise alla bimba e le disse:
-Non c’è di che, piccola.- la bimba sorrise e questo fece ricordare a PigDemon il motivo per cui l’aveva salvata.
-Tu somigli tanto … alla mia Luna!- mormorò, con voce appena percettibile.
-Troppo facile!- sussurrò SkullSatamon arrivando alle spalle dell’altro e piantando l’oggetto misterioso sulla sua schiena.
L’altro s’irrigidì e , sapendo di avere i minuti contati disse, rivolto a Lilian:
-Prendila, svelta!-
Poi, con le forze che l’abbandonavano, lanciò la bimba oltre il cratere, e, immediatamente, LadyDevimon la prese in braccio, al volo.
-PigDemon… perché?- domandò incredula Chiara, dopo che Lilian venne a riprendersi la bimba da LadyDevimon.
Il demone suino allora sorrise debolmente e le disse:
-Perché … lei mi ricorda tanto … la mia Luna!- e, detto questo, chiuse gli occhi e si dissolse. Al suo posto apparve una fiala, contenente un liquido color cremisi, che venne subito preso in consegna da SkullSatamon. Poi, il demone scheletrico fissò lo sguardo sui prescelti che, attoniti, avevano assistito allo svolgersi degli ultimi eventi senza spiccicare parola.

-Per questa volta ci salutiamo, prescelti! La prossima non sarete così fortunati!- poi, rivolgendo lo sguardo su Chiara, disse- Ti suggerisco, portatrice dell’Oscurità, di guardarti le spalle! Il tuo nemico potrebbe essere più vicino di quanto pensi!-
Poi, dopo aver lanciato un altro sguardo enigmatico ai Prescelti, scomparve così com’era apparso, lasciando un silenzio irreale carico di domande.
Chiara davvero non sapeva cosa pensare di ciò che il demone gli aveva detto
-Che significa?- si chiese, pensosa.
-Non ci pensare, piuttosto, andiamo via da qui! Fa un caldo insopportabile!-le disse LadyDevimon.
Lei annui e si avviarono tutti silenziosamente verso terra.
Una volta arrivati, praticamente tutta Devil-land li aspettava. Quando poi videro la loro signora con la bambina in braccio, rimasero di sale. Erano comunque molto felici di vedere la loro signora finalmente felice.
-Lilian! Mi sei mancata tanto, sai?- stava dicendo la bimba, abbracciata alla sua Digimon, che le accarezzava i capelli con fare materno.
-Anche tu mi sei mancata tanto!- disse commossa. Poi si rivolse al resto dei prescelti e disse loro:
-Grazie! Grazie infinite per avermi restituito la mia bambina!-
-Non abbiamo fatto un granché!- disse Chiara –E comunque, siamo stati molto fortunati!- proseguì,riferendosi a quello che era accaduto con PigDemon.
-Toglimi una curiosità.- volle chiedere Lady a Lilian.
-Come mai dopo che ho sconfitto Shanna, hai cambiato atteggiamento nei nostro confronti?-
-Sai, in parte ho cominciato a rivalutarvi quando ti ho vista combattere!- disse la demone dagli occhi verdi, sorridendo – E poi, il modo in cui mi ha parlato la tua partner, mi ha convinta  definitivamente!-
-Propongo di festeggiare!- proclamò poi la demone, mentre i ragazzi commentavano l’accaduto.
E, mentre i ragazzi ed i loro Digimon venivano acclamati come ereoi di Devil-Land, ed un sontuoso banchetto veniva preparato per loro, Chiara si ritrovò a parlare con Roxanne.
-Grazie mille, per tutto quello che hai fatto per noi!-
-Non ho fatto nulla più del necessario!- disse la demone imbarazzata.
-Comunque sia, sono contenta che anche questa sia finita! Guardate come si divertono tutti!- osservò la ragazza, guardandosi intorno.
Rick, col suo fascino misterioso era letteralmente circondato di LadyDevimon e altre Digimon demoniache femminili, che non lo lasciavano solo un attimo.
Chris e Tim si stavano dando alla pazza gioia così come i loro partner e si stavano rimpinzando di cibo.
 Intanto, LadyDevimon e Werwolfmon stavano chiacchierando con un gruppo di demoni dall’aria piuttosto incuriosita.
-Oh, eccovi qui ragazze!- disse Lilian, con fare gioviale, sorridendo, con Leah che le saltellava intorno tutta contenta.
-Vi state divertendo?- volle sapere la demone, al che la riccia rispose:
-Si, direi proprio di si. – poi si voltò e vide che, inaspettatamente, persino Katrina e Angewomon sembravano essere a proprio agio in mezzo a tutti quei Digimon così diversi dal loro simbolo.
-Sappi che, da adesso in poi, potrai contare sul nostro appoggio, per  qualunque cosa!- e detto questo, accarezzò la testa di Leah, che le sorrise.
-Grazie, lo apprezzo molto! Fa sempre comodo sapere di poter contare su qualcuno, specie in tempi come questi!- disse la riccia con gratitudine.
-Bene. Pensate di fermarvi a lungo?- domandò soddisfatta Lilian.
-No. Domattina presto ripartiremo. Non sappiamo cos’abbia in serbo per noi la nostra nemica e non possiamo fermarci troppo a lungo nello stesso luogo.-disse Chiara, guadagnandosi uno sguardo d’approvazione da parte di Lilian e Leah.
 
La giornata passò tra balli, canti intorno al fuoco e scorpacciate. Ci fu anche una piccola rissa tra Angewomon e LadyDevimon che però fu stroncata sul nascere dalle rispettive partner.
La mattina dopo, di buon’ora, i ragazzi, fatte un po’ di provviste e salutati tutti erano pronti a lasciarsi alle spalle Devil-Land.
-Allora sei sicuro, Demi?- stava chiedendo Lady al cugino, che le aveva appena fatto sapere che intendeva fermarsi li. Lui annui e la demone parve soddisfatta.
Chiara stava salutando Roxanne e Jack, augurando loro di essere felici insieme, mentre tutti gli altri attendevano pazientemente che finisse.
Poi, conclusi i saluti si avviò all’uscita di Devil-Land, fermandosi a salutare Damien, il Devimon che li aveva aiutati durante il primo attacco di PigDemon e che avevano ritrovato lì. Si era trasferito da quelle parti proprio per potere stare in pace col fratellino.
-Bene. Noi ci salutiamo, Lilian! Alla prossima!- disse la riccia, sorridendo.
-Buona fortuna per tutto!- fu l’augurio della demone.
Chiara e gli altri stavano per ripartire quando Lilian aggiunse:
-Mi raccomando, sbarbatella, prenditi cura di lei! E anche tu fai lo stesso eh Chiara!-
LadyDevimon, al sentirsi chiamare così, quasi si strozzò per la sorpresa e Chiara, ridacchiando le disse:
-Forza, andiamo sbarbatella!- tra le risate generali.
 
Nel mentre, lontano da lì, nella fortezza oscura, qualcuno si preparava ad attaccare. L’essere disse, con voce metallica:
-Finalmente è arrivato il mio momento! Ora la vedrete, Prescelti!- e si sentì nell’aria una risata fredda e metallica, che avrebbe fatto rabbrividire chiunque l’avesse sentita.
Poco   lontano da dove l’Ibrido metallico si trovava, SkullSatamon era a colloquio con Luna.
-Mia Signora, qualcosa ti turba, forse? Tutto sta procedendo bene, posso fare qualcosa per te, forse?-
La ragazza disse di no con la testa, mentre osservava la fiala color cremisi inserita al suo posto ed in attesa delle altre. Una lacrima scivolò su una sua guancia,ma lei l’asciugò.
-Sai, SkullSatamon?- disse poi, freddamente – Ho voglia di divertirmi di nuovo.-
E, su uno schermo, apparve l’immagine di Katrina. Una risata forte e maligna riecheggiò nella stanza buia di quella sala della fortezza, mentre gli occhi di Luna scrutavano pensierosi il vuoto davanti a loro.

 









FIUU! Finalmente si conclude anche questo capitolo! Spero che possa piacervi! Nel frattempo, ringrazio Kymyt per aver recensito quello precedente e tutti coloro che seguono preferiscono o ricordano la mia storia!
A tutti un saluto affettuoso.
 
Werewolf1991
 

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Capitolo 11
*** Capitolo X La confessione ***


                                                                                                                         Capitolo X: La confessione
 
 
"Ne sei davvero sicuro, straniero?"
"Naturalmente, eccellentissimo. Non lo starei dicendo se non lo fossi. Quale pazzo oserebbe venire qui a disturbarvi se non fosse importante e, soprattutto, vero?"
"Se è dunque così, non mi resta che avvertire gli altri, e prepararci all’attacco!"
"Con tutto il dovuto rispetto, eccellentissimo, avrei una proposta da fare al riguardo!"
"Di che si tratta?"
"Lasciate che mi occupi io dell’accoglienza dei nostri “stimati ospiti”. Perdonate la poca modestia, ma mi considero un esperto di tecnologia, e so come creare un’intera città, piena di trappole naturalmente, in un battibaleno! Una volta che saranno inseriti in un ambiente da me controllato, tutto ciò che resterà da fare sarà dividerli, e il resto sarà un gioco da ragazzi!"
"Dividi et Impera! Ingegnoso, semplice e anche molto divertente!"
"Esattamente, Eccellentissimo!"
"Mi hai convinto! Ma, se dovessero mostrarsi più forti del previsto?"
"Non temete, ho pensato anche a questo. Se così fosse, sarò io stesso a prendere in mano la situazione! Allora non avranno scampo! Posso dunque contare sul vostro appoggio, Eccellentissimo?"
"Certamente! Coloro che si sono macchiati di questo orrendo crimine, dovranno pagare!"
 
"Benissimo. Concedetemi ventiquattr’ore a partire da questo momento. Poi, faremo in modo che i nostri “stimati ospiti”, vengano nel luogo stabilito!" 
"Bene. A domani a quest’ora, dunque."
 
Era maledettamente buio in quel posto. Non capiva perché ma si sentiva gelare. Cercò di muoversi, ma sentiva come se ci fosse qualcosa ad impedirglielo.
Tentò di parlare, ma non le riuscì di emettere alcun suono. Poi sentì dei passi in avvicinamento, e la paura che aveva preso ad attanagliarla fece spazio ad una flebile speranza.
Dunque, aprì di nuovo la bocca per parlare, ma l’altra fu più veloce:

“Bene. Era ora che ti svegliassi!” Pronunciò con un tono strafottente, che non si addiceva affatto alla padrona di quella voce.
“Angy!” Esclamò, cercando di muoversi, senza riuscirci. Da dov’era riusciva a vedere che la sua partner era li fuori da qualunque fosse il luogo in cui si trovava.

“Oh, ecco che ricomincia a lagnarsi!” Fu l’espressione esasperata che uscì dalla bocca di Angewomon, mentre osservava, apparentemente soddisfatta la sua partner.
Dunque, prima che la ragazza potesse fare altro, la bionda s’illuminò a giorno, accecandola, e costringendola a chiudere gli occhi.
La ragazza era sempre più sconvolta dal comportamento della bionda. Non capiva cosa le prendesse.

“Ora ascoltami attentamente, signorina, perché non te lo ripeterò!” Sbottò la bionda, con tono di chi non ammette repliche. La mora si trovò a rabbrividire, ma non per il freddo, bensì per il tono gelido che l’altra le stava riservando.
“Da questo momento in poi, io e te abbiamo chiuso!” La mora non poté trattenere un singhiozzo, cosa che fece irritare maggiormente la bionda.

“Ah, adesso ti permetti anche di piangere? Allora, lascia che te ne dia un motivo valido!” E a queste parole, un dolore lancinante avvolse completamente la ragazza. Le sembrava che tutto il suo corpo andasse a fuoco. Urlò, disperatamente, cercando per l’ennesima volta di muoversi, ma questa volta poté finalmente capire il motivo per il quale non le riusciva. Era legata da delle spesse corde, che le impedivano qualsiasi movimento.

“Oh, finalmente te ne sei accorta!” Fu la costatazione dell’angelo, che la fissava con uno sguardo divertito, come se il vederla contorcersi dal dolore le provocasse piacere.

“A-Angy, aiutami!” Biascicò implorante, sperando con tutto il cuore che la bionda sospendesse qualsiasi cosa avesse fatto per provocarle tutto quel dolore.
Angy aiutami!” Le fece il verso l’altra, sogghignando. Poi, con tono furioso, alzando d’improvviso la voce le sbraitò contro:
“Non osare mai più invocare il mio soccorso, miserabile insolente!”
A queste parole, le ulteriori suppliche che la mora aveva intenzione di rivolgerle le morirono in gola, sostituite da un crescente terrore.

Intanto, la ragazza ancora risentiva degli effetti dell’attacco dell’altra e calde lacrime scorrevano copiose dal suo viso.
La bionda, vedendo che la mora era ammutolita, torno ad assumere quell’espressione compiaciuta che aveva fino a poco prima, poi riprese a parlare, stavolta con un tono di voce apparentemente dolce:

“Adesso tu ti farai un bel viaggetto! Perdonami se non ti accompagnerò, ma non temere! Ho provveduto ad affidarti un’ottima scorta!” La ragazza allora tentò nuovamente di parlare, cosa che le valse un ceffone, che le fece perdere il respiro per qualche secondo.
“Smettila di farmi arrabbiare!” La sgridò in tono quasi materno l’angelo. “Non voglio dover ricorrere alle maniere forti!” Poi aggiunse, voltandosi verso un punto imprecisato accanto a lei:

“Ora puoi venire, mio caro!” Sorridendo. Poi fece un passo indietro e, solo allora la mora scorse la porta che la separava dal mondo esterno. Essa venne però chiusa dall’angelo, e la ragazza costatò con orrore che sembrava quella di un trasportino per animali.
Non fece in tempo a fare molto però, perché poco dopo udì una voce che la fece quasi svenire dal terrore. Dovette fare forza su se stessa per non perdere i sensi. Era LUI. Era tornato.

Lo vide, con quel suo colore inconfondibile, e le sue membra così impossibilmente distorte e fuori misura.
Poi, egli parlò e la sua voce fu sufficiente a riportarla con la memoria ad un tempo ormai passato da un pezzo.
“Ciao, piccolina mia! Ti sono mancato?”Pronunciò compiaciuto e la ragazza quasi urlò, mentre lui proseguì, dicendole qualcosa che la portò oltre il limite del terrore che un essere umano è in grado di sopportare.
“Da adesso saremo sempre insieme!”

A questo punto, l’unico pensiero della mora fu quello di volersi salvare la vita a tutti i costi. In questi casi, cose come l’orgoglio e la dignità perdono d’importanza, sostituite dal solo ed unico istinto di sopravvivenza.

Dunque, cominciò ad urlare, implorando con tutto il fiato che aveva in gola:
“No! No! Non voglio! Aiuto! Aiutatemi! Non voglio essere portata via!” A quel punto egli rise, ma la ragazza lo ignorò, voltandosi disperatamente verso colei che sola avrebbe potuto salvarla da quel mostro.
“Angy! Ti prego no! Non farmi portare via! Ti supplico, no!” Poi, vedendo che la bionda non aveva reazione, insistette implorando:
“Ti prego! Farò qualunque cosa! Per favore!” Ma, a questo punto, l’altra le rispose, sogghignando malevola.

“Io non posso fare più nulla per te!” Al sentire questo la mora sbiancò. “Ma, forse, qualcun altro potrebbe!” Aggiunse, per poi leccarsi lentamente le labbra, come se stesse pregustando chissà quale leccornia.

 “Perché non provi a chiedere aiuto a loro?” Suggerì poi, puntando il braccio verso qualcuno che la mora non aveva notato prima.

“Chiara! Chris! Per favore! Aiutatemi!” Tentò, aggrappandosi disperatamente alla speranza che almeno loro potessero evitare che venisse portata via.
Nel mentre, lui si era avvicinato e aveva fatto l’atto di sollevare qualcosa da sopra di lei. La maniglia del trasportino in cui era rinchiusa, probabilmente.
La ragazza allora tentò nuovamente di chiedere aiuto, terrorizzata al solo pensiero di dover passare l’eternità in compagnia di quell’essere.

“Chiara, ti prego! Ti prego! Aiutami! Non lasciarmi portare via! Ti supplico! Non abbandonarmi!” Ma la riccia non si mosse. Lei aguzzò la vista, e solo allora si rese conto che, sia lei che il castano di cui si era innamorata, erano immobili e avevano lo sguardo fisso. Ma la cosa che più atterrì la ragazza fu che entrambi presentavano delle cuciture che apparentemente erano tutt’intorno alle loro teste, come se gliele avessero mozzate e poi ricucite.

A questo punto, perse ogni speranza, mentre lui si avvicinava con la faccia alla porta della gabbia, dicendole:
“Non temere! Sono in un posto migliore adesso!” Poi, snudando i denti, aggiunse: “ E anche noi presto lo saremo!”

A quel punto ella urlò, ma non furono parole, bensì semplicemente un urlo quasi animalesco, quello che solo un essere al colmo della paura e della disperazione può emettere, mentre le figure di Angewomon, Chiara e Chris si facevano via via più lontane. Poi, il suo mondo fu invaso da quella orrenda sfumatura di viola.


“Aiuto Chiara!”
Si udì nella notte la voce di Katrina,che si era alzata a sedere dal suo giaciglio, e si guardava intorno freneticamente, mentre il suo corpo era percorso da tremori.
Angewomon, all’udire quell’urlo si era svegliata anche lei, e aveva fatto l’atto di avvicinarsi a Kat, che però era ancora presa a cercare la riccia, che per altro si era svegliata anche lei di soprassalto, così come tutti gli altri.

“Ohi, ma ti sembra questo il modo di svegliare la gente che dorme?” Fu l’aspro commento di LadyDevimon, irata perché era stata appena disturbata mentre dormiva accanto alla sua partner.

“Che c-cosa s-succede?” Era stata l’esclamazione di Tim, che era abbracciato stretto a Leomon, che fissava la mora alquanto indispettito.
“Brutto sogno?” Fu il commento di Rick, che si stava sistemando il ciuffo, mentre Mummymon osservava insonnolito la scena.
“Tesoro, va tutto bene?” Fu la domanda di Chris, che si era avvicinato alla mora, premurosamente. Lei scosse la testa, cercando con lo sguardo l’unica persona che potesse darle un minimo di conforto. Si era rasserenata in parte quando aveva visto Chris vivo e vegeto, ma la paura di quello che aveva visto, ancora la tormentava.
“Kat, che ti è preso?”  Domandò Floramon, sinceramente preoccupata per la sua amica.
“Ma che ha, non ci sente?” Stava chiedendo Mammothmon, avendo costatato che neanche agitarle la proboscide davanti agli occhi sembrava aver sortito qualche effetto su di lei.
“Mamma, Katrina è impazzita o che?” Fece Werewolfmon alla sua partner, mentre la stessa era intenta a strofinarsi gli occhi ancora intontita dal sonno.
Quando Kat finalmente si rese conto di dove fosse, fece per gettarsi tra le sue braccia, salvo essere intercettata da LadyDevimon, che sembrava essere davvero molto infastidita dall’atteggiamento della mora.

“Aspetta, Lady!” La bloccò Chiara, per poi avvicinarsi alla mora, che si era paralizzata sul posto, quando l’angelo caduto le si era parato di fronte. A quel punto, la ragazza abbracciò forte la riccia e prese a piangere disperatamente, mentre gli altri osservavano la scena preoccupati.

“Che hai Kat? Cosa ti è successo?” Chiese poi, non sapendo se ricambiare l’abbraccio o meno. La risposta della mora la fece sussultare, riportandole alla mente ricordi della sua infanzia.
“È stato lui! È t-tornato a prendermi!”
“Chi è tornato?” Volle sapere la riccia, ancora non completamente certa di aver compreso a chi si riferisse la mora.
“L-Lui! Il coso variolato!”
E, a quel punto, Chiara fece una cosa che non faceva da anni, come presa da un istinto sopito che si era improvvisamente risvegliato.
Abbracciò Kat e prese a dirle:
“Va tutto bene, non devi preoccuparti! Sei qui con noi, nessuno ti porterà via!” Poi aggiunse, vedendo che le sue parole sembravano aver sortito un qualche effetto, visto che i singhiozzi della mora si erano affievoliti:
“L’abbiamo scacciato da anni, ormai! Come avrebbe fatto a trovarti?” In tono scherzoso, sperando di riuscire a calmare l’altra.

In tutto questo i ragazzi ed i Digimon erano rimasti colpiti, ma in particolar modo quelli più sorpresi furono Chris, Angewomon e LadyDevimon.
“Angy!” Stava dicendo ora Kat, con voce rotta dal pianto. “ Angy l’ha fatto venire, per portarmi via!” E quando Chiara stava per replicare, la mora aggiunse, con voce isterica: “E- E tu e Chris eravate morti e… e…!” E dopo questo non le riuscì più di spiccicare parola.

Chiara si voltò verso gli altri allora, notando le loro espressioni, tra lo sconvolto e l’incredulo. Angewomon pareva fosse quella che l’aveva presa peggio, tanto che la povera bionda sembrava sul punto di scoppiare a piangere. La riccia fece per dire qualcosa, ma fu preceduta inaspettatamente da LadyDevimon, che appoggiò una mano sulla sua spalla e commentò:

“Non so cos’ abbia mangiato Kat, ma di sicuro non le ha fatto bene!” Il suo intento parve avere successo, perché alla bionda scappò un sorriso. Chiara rivolse a Lady un pollice in su, per ringraziarla, alla qual cosa lei esclamò, in tono falsamente modesto:
“Vi prego, contenete gli applausi!” Questo suscitò le risate di tutta la compagnia.
Poi Chiara prese la parola, rivolgendosi agli altri:
“Qui ci penso io, voi tornate pure a dormire!”
“Sei sicura?” Chiese Chris, con aria preoccupata, spostando lo sguardo sulla mora, ancora aggrappata alla riccia con tutte le sue forze. Allora lei annui, poi si rivolse ad Angewomon, che sembrava volesse intervenire dicendole:
“Non preoccuparti! Questa faccenda so come risolverla! Tu riposati, e vedrai che domattina sarà sempre la solita snob insopportabile!” Facendole l’occhiolino. L’altra annui, e, seppur con una certa esitazione, fece per rimettersi a dormire.

Dunque, Chiara si alzò, facendo alzare con lei anche Katrina ed insieme si allontanarono, quel tanto che bastava per avere un po’ di privacy.
Quando si furono allontanate abbastanza, mentre gli altri si risistemavano per rimettersi a dormire, due Digimon ed un umano rimasero fermi a guardare la scena.

Chris, preoccupato, si passò una mano fra i capelli, mentre Angewomon continuava a fissare il punto in cui Chiara aveva portato Katrina e pareva che le due stessero parlando di non si sa bene che cosa.
LadyDevimon le si avvicinò e volle rassicurarla:
“Su, adesso non ti preoccupare! Ormai dovresti conoscerla, la mia chiavica!” Facendole l’occhiolino.
“E immagino che lei conosca bene anche la mia, sbarbatella?” Le rispose a tono, sinceramente grata all’altra per il sostegno che le stava dimostrando, a modo suo.
L’altra arrossì vistosamente, poi però replicò:
“Certo che si! Vedrai che tutto si sistemerà!” Poi aggiunse furbescamente: “In fondo, se ne sta occupando la Mia partner, che è un’esperta di queste cose, forse anche più compassionevole di te!”
“Vuoi vedere quanto so essere compassionevole, sbarbatella?” La sfidò allora l’altra, sollevando un pugno, al che la demone sogghignò sgranchendosi la mano artigliata.

Nel frattempo, la riccia aveva cercato di farsi raccontare che cosa avesse sconvolto tanto la mora. Quando lei finì di spiegarle l’accaduto, Chiara cercò di rassicurarla:
“Non devi preoccuparti di questo! Figuriamoci se Angewomon potrebbe mai farti una cosa del genere!” Al che la mora ribatté, in tono più tranquillo:
“ Però mi sembra che ti abbia fatta arrestare, cara la mia assassina!”
La “pericolosa criminale” sorrise rispondendole:
“Beh, questo è vero, ma tu sei la sua partner, a te sicuramente non potrà mai fare del male!”
“E tu come fai ad esserne così sicura?” La apostrofò l’altra, poco convinta.
“Beh, quando ancora lavorava per Myotismon ed ha incontrato Kari, non le è riuscito di farle del male, ed ancora non aveva idea che fossero partner, quindi con te il problema non sussiste!”
A queste parole, la mora si rese conto che la riccia aveva ragione, poi rispose:
“Giusto. Comunque non so come lui abbia fatto a tornare! Non hai idea del terrore che ho provato!”
La riccia le sorrise comprensiva, e replicò:
“Lo immagino. Comunque, secondo me, è solo una conseguenza di quello che ti è successo a Devil-Land.”
E la mora non poté far altro che annuire, nuovamente.
“Si, probabilmente hai ragione!” Poi, abbracciò nuovamente la riccia e le chiese, con un filo di voce:
“ Però, per farmi stare tranquilla, potresti farlo di nuovo? Dai, solo per questa volta!”
E la riccia, capendo a cosa si riferisse, prese un bel respiro ed iniziò a cantare, cosa che di norma non avrebbe mai fatto in presenza di testimoni.
La mora sembrò rilassarsi al sentire la voce della sua amica intonare la stessa canzone che aveva usato le prime volte per scacciare il mostro da lei tanto temuto.

Intanto, le due Digimon, che ancora stavano osservandosi giocosamente, ebbero un sussulto quando sentirono la voce di qualcuno che cantava provenire dal punto in cui si trovavano le loro partner.
Anche Chris sembrava fosse sbalordito.
“Toh, chi l’avrebbe mai detto?” Fece Lady osservando la sua partner accarezzare i capelli della mora mentre cantava.
“ Questa non me l’aspettavo proprio!” Fu il commento sorpreso di Angewomon.
Ad un certo punto, la demone le scoccò un’occhiata furba, e le fece cenno di avvicinarsi alle due, ma Chris le bloccò dicendo:
“Lasciamole stare, ok?” Ma, quando Lady stava per protestare aggiunse: “Avrete tempo domani per le spiegazioni! Almeno per adesso preferirei che non le disturbaste.”
A quel punto Angewomon annui comprensiva, e LadyDevimon dovette cedere, ma si ripromise che non avrebbe perso l’occasione di prendere un po’ in giro la sua partner per le sue insospettabili doti canore.

Quando la riccia ebbe finito di cantare, Katrina si rialzò sbadigliando, e, lentamente si riavvicinò al punto in cui stava Angewomon, che la guardava con aria preoccupata. Lei allora, per tranquillizzarla mormorò:
“ Sto bene adesso! Su, andiamo a dormire! Non vorrei che mi si formassero delle rughe per mancanza di sonno!” E a quel commento, l’angelo scosse la testa, anche se in cuor suo era davvero felice che la sua partner stesse meglio. Dunque, dopo aver fatto sdraiare Katrina, ringraziò silenziosamente LadyDevimon, che intanto aspettava che la sua partner le dicesse qualcosa.

“Andiamocene a dormire!” Fu la prima cosa che le uscì di bocca, seguita da uno sbadiglio che non si premurò di nascondere con la mano.
L’altra allora, stava per farle una battutina su quanto aveva appena sentito, ma si trattenne ricordandosi di quello che aveva promesso al ragazzo che adesso si era sdraiato vicino al suo partner, ma che fissava insistentemente il punto in cui la sua fidanzata stava dormendo.
“Ok! Buonanotte, chiavica!” Non resistette alla tentazione di stuzzicarla.
Chiara dal canto suo, rispose senza batter ciglio:
“ Anche a te, sbarbatella!”
E, finalmente tornarono tutti a riposare.
 
Da dentro una fortezza, lontana dai prescelti, una ragazza osservava la scena, con uno sguardo che faceva trapelare un certo dispiacere, ed anche una punta di interesse, soprattutto verso la ragazza riccia che adesso si trovava coricata vicino alla demone con la quale sembrava avere un rapporto sempre più stretto. Questo normalmente l’avrebbe contrariata, visti gli accordi presi con la Digimon demoniaca, ma in un certo senso la ragazza non riusciva a fargliene una colpa. Dopotutto, la sua avversaria si stava rivelando di giorno in giorno sempre più interessante.

“Chissà.” Pensò Luna, osservando il gruppo dei suoi avversari dormire placidamente, del tutto ignari di cosa li attendesse il giorno successivo. “ Forse io e lei potremmo anche diventare amiche, se tutto andrà a buon fine!”
 

Intanto, a Devil-Land, e più precisamente nella stanza di Lilian, che adesso era anche di Leah, le due erano impegnate nella visione di un film, il preferito della bambina.
La piccola aveva preso a cantare a squarciagola la canzone che la protagonista intonava con gusto, cosa che fece sorridere la sua partner, anche se a lei, quella canzone richiamava alla mente ricordi ben poco gradevoli.

Che cosa vuoi da me, vecchia spennacchiata? Non vedi che ho da fare?” Sbottò inacidita la demone, quando si vide comparire davanti quella sua controparte così dolce ed armoniosa che il solo pensiero le provocava un fortissimo disgusto, quando non si soffermava a pensare a cosa avrebbe voluto farle se fosse riuscita a sfilarle di dosso l’armatura, ovviamente.
“Sono qui per fare il mio dovere!” Rispose la donna angelo, indicando una figura minuta dietro di lei. A quella vista, Lilithmon sgranò gli occhi,e subito dopo scoppiò in una grossa risata.
“E quella sarebbe la tua partner? Ma non sarà un po’ troppo piccola? Attenta sai, mia cara, qui rasentiamo lo sfruttamento minorile! Non mi sembra la condotta adeguata per una persona del tuo calibro!”
A quel punto, la sua controparte sembrò interdetta, e la bambina scoppiò a ridere. Lilithmon si trovò costretta ad ammettere che la risata di quella sgorbietta lentigginosa era inaspettatamente molto piacevole all’udito.
Dopo essersi ricomposta, la dama angelica pronunciò delle parole che fecero trasecolare letteralmente la demone.
“No, mia cara! Vedi, Leah è la tua partner!”
All’udire ciò, la demone dapprima fissò la sua controparte con scetticismo, poi però, fu la bambina stessa a confermarle che effettivamente ciò che l’altra aveva proferito fosse vero.
“Ciao! Io sono Leah! Posso venire con te? Ophrah non mi fa fare mai niente di divertente!”
La demone alzò un sopracciglio, mentre la sua controparte, arrossita vistosamente notò con un certo piacere, rispose alla bambina:
“Tesoro, lo sai che io voglio solo proteggerti!”
“Ma io voglio ammazzare qualcuno!” Ribatté prontamente la piccola, fissando la dama angelica con sfacciataggine.
Lilithmon a quel puntò scoppiò a ridere, salvo poi doversi fermare perché un fascio di energia la colpì in pieno viso, tramutandosi in liquido al contatto con la pelle.
“E tu non ridere!” Riprese la piccola, mettendo il broncio  con le mani sui fianchi. “Sei la mia Digimon, no? Quindi si fa come dico io! Ed io voglio ammazzare qualcuno!” Aveva concluso, sorridendo alla fine del suo discorso.
Lilithmon dal canto suo ancora non riusciva a credere che un esserino tanto piccolo potesse sfoderare un simile lato omicida. Trovò la cosa assolutamente adorabile. Quindi, decise di stare al gioco, dopotutto non c’era nulla di male, anche se era altamente improbabile che la bambina fosse davvero la sua partner. Pensò che non le sarebbe dispiaciuto se effettivamente le cose fossero andate così.
Quindi, si inchinò leggermente e disse, con un tono servile, seppur divertito:
“Va bene, signorina Leah! E dimmi, su quale povero, miserevole, indifeso essere si scatenerà la tua ira?”
“Su di te, se non la smetti di fare l’occhio da triglia alla nostra nemica!”

 Sbottò la bambina, facendo trasalire sia la demone che l’angelo, la quale si voltò per evitare di mostrare il suo imbarazzo. La demone, comunque, annusata l’aria, si rese conto di non essere poi tanto indifferente, a miss perfezione celestiale. Cercando di nascondere la sua scoperta, replicò:
“Va bene, va bene, la smetto! Non c’è bisogno di scaldarsi!” Al che Leah rispose:

“Meglio per te! Non si fa comunella con la nemica! A meno che tu non l’abbia fatta prigioniera!” Asserì la piccola. A quelle parole,  a Lilithmon apparve nella mente la nitida immagine di Ophanimon, privata della sua armatura e legata sul suo letto, pronta perché lei la facesse sua.
Scacciò quel pensiero allettante, e decise di parlare di nuovo con quella che stava ormai diventando una fonte inesauribile di divertimento.

La sua controparte ora sembrava scandalizzata, anche se alla piccola sembrava non importare più di tanto, a giudicare dalla linguaccia che le dedicò quando la donna angelo fece per rimproverarla.
“E quindi, che cosa suggerisci per risolvere questa impasse?” Al che la piccola la fissò confusa, per poi chiederle:
“Che vuol dire quella parola?”
La demone si soprese non poco all’udire quel cambio di tono della piccola, e senza accorgersene nemmeno, si chinò fino ad arrivare al suo livello, le poggiò una mano sulla spalla e le spiegò, addolcendo il tono di voce:
“Significa situazione di stallo, in cui non si riesce a trovare una soluzione ad un problema, e non si può andare né avanti né indietro!”
“Ah, ho capito!” Esclamò la piccola, sorridendo. “Come quella volta che Ophrah doveva andare al bagno, ma allo stesso tempo doveva badare a me, e quindi era bloccata sul posto! Avresti dovuto vederla, sembrava veramente buffissima!”
A quel punto, Lilithmon scoppiò nuovamente a ridere divertita, mentre la donna angelo, notò con soddisfazione la demone, sembrava volersi sotterrare dalla vergogna.
“Allora, forza, combattete no?” Suggerì  la bambina, interrompendo i pensieri delle altre due.
“Come scusa?” Chiese esterrefatta Ophanimon, guardando la piccola peste con aria confusa.
“Ma, si! Combattete! Così, quando Lilithmon avrà vinto, dovrai venire con noi!” Affermò convinta Leah con un sorriso che non faceva presagire nulla di buono alla dama angelica. Ecco, le era tornata l’emicrania! E pensare che doveva essere tutto così semplice. Doveva solo portare la bambina a Lilithmon, sperando di convincerla a passare dalla parte del bene, e invece adesso si ritrovava a rischiare di dover combattere! Che giornata!
“In che senso, tesoro?” Domandò Lilithmon, molto interessata, sempre china vicino alla bimba, nel mentre,senza accorgersene, avendo  preso ad accarezzare la testa della piccola con la mano.
“Come in che senso? Ma come bottino di guerra, no?” Replicò  la piccola con ovvietà, cosa che suscitò l’ilarità di Lilithmon, nonché anche una certa dose di desiderio di mettere in pratica quanto suggeritole, un po’ per potersi divertire con Ophanimon, un po’ e questo la sorprese non poco, perché desiderava ardentemente accontentare la bambina che aveva di fronte.
“Sarebbe un’idea davvero carina, tesoro!” Rispose poi la demone, fissando lo sguardo sulla sua controparte che impallidì, al pensiero che Lilithmon potesse effettivamente cercare di mettere in pratica quanto suggeritole da quella piccola canaglia.
“Ma, sfortunatamente adesso non c’è tempo! Devo tornare da Lucemon!” E a quel punto il viso della bambina si rattristò. Lilithmon la strinse a sé, istintivamente, per consolarla.
“Uffa! Che scalogna! Non me ne va mai bene una!” Mormorò tristemente, poi guardò la sua Digimon, perché ormai aveva deciso che lo sarebbe stata, che l’altra lo volesse o no e domandò a bruciapelo:
“Secondo te gli piacerò?”

A quelle parole, la demone assunse per un millisecondo un espressione quasi spaventata, ma la mascherò subito, usando un tono di voce controllato, ma dolce: “Non lo so, tesoro! Ma una cosa è certa! Piaci a me!” Il viso della bimba si illuminò. Le strinse il collo ed esclamò, felicissima:

“Evviva! Anche tu mi piaci un sacco! Sei bellissima, e profumi di pesca!”Al sentire questo  la demone assunse un’espressione confusa, mentre Ophanimon ridacchiava divertita.
“Beep! Beep! Beeeep! L’abbiamo persa!” Fece Leah, fingendo che fosse morta sul colpo.
“Un infarto per le troppe emozioni?” Domandò  divertita Ophanimon.
“No, le è imploso il cervello, per i complimenti, credo!” Rispose la bambina, e la dama angelica non poté fare altro che ridacchiare ancora, per la fantasia della bimba e perché l’immagine di Lilithmon che subiva un implosione cerebrale per una cosa del genere le sembrava assolutamente spassosissima.

“Ahaha, signorina!” Si riprese prontamente la demone per poi ribattere: “Per tua norma e regola qui l’unica con il cervello imploso è la mia controparte!” E a queste parole la dama angelica assunse un’espressione risentita, ma Lilithmon proseguì a parlare come se nulla fosse.
“E anche se fosse, non è molto carino prendere in giro così gli altri, capito?”
“Ma io non dicevo sul serio!” Protestò la bambina, con tono triste.
“Lo so! Ma è sempre meglio fare attenzione, anche quando si scherza! Non si sa mai se qualcuno dovesse prendersela!”
“Ok! Farò come vuoi tu! Ti voglio bene, mamma!”

A quelle parole, la demone assunse un’espressione stranita, mentre la dama angelica quasi cadde a terra dalla sorpresa.
“Scusa, tesoro, come mi hai chiamata?” Domandò la demone, non nascondendo il suo sbigottimento.
 “Mamma!” Rispose prontamente la piccola.” A proposito, mamma, ma tu come ti chiami?”
“Lilithmon, tesoro!” Rispose la demone, ormai conscia di avere tra le braccia un tesoro di bambina.
“ Lo so come si chiama la tua specie! Intendo dire proprio il tuo nome!” Insistette la piccola, per poi proseguire con: “ Per esempio lei è un’Ophanimon, però si chiama Ophrah!” Concluse, attendendo la risposta dell’altra.
La demone allora assunse un’espressione triste e pronunciò con tono lievemente malinconico:
“Io non ho un nome, in realtà!”
A questo punto la piccola ribatté prontamente:
“Potevi dirlo subito! Te ne troverò uno io, allora!” Poi si mise un ditino sotto il mento e, dopo pochi secondi, si batté un pugno sull’altra mano e pronunciò soddisfatta: “ Ecco, ho trovato! Il tuo nome sarà Lilian!”
E, a quel punto, gli occhi della neo-battezzata Lilian si riempirono di lacrime. Prese in braccio la bimba e la strinse forte per nasconderle, e le rispose:
“Grazie! È bellissimo!”
Al che la bambina replicò, con aria da sapientona:
“Ovvio! L’ho scelto io!” Poi aggiunse: “ Adesso mi porti da Lucemon?  Oh, lui ce l’ha un  nome? Se non ce l’ha posso sceglierlo io?”
Alla menzione del nome del suo signore Lilian ebbe un sussulto. Il cuore le si strinse e inconsciamente si ritrovò a stringersi la sua bambina al petto, per poi tentare di darsi un contegno e replicare:
“Non so se abbia un nome o meno, ma lo scopriremo, suppongo!” Poi  rivolse la sua attenzione  alla dama angelica, e dapprima le sorrise poi, fulminea, le si avventò addosso, abbracciandola con forza e piantandole un bacio sulle labbra. Subito dopo si allontanò, senza dare il tempo all’altra di fare alcunché.

Nel frattempo, tentava disperatamente di scacciare la strisciante sensazione che alla sua bambina sarebbe potuto accadere qualcosa di terribile se il suo signore si fosse alterato. Non per la prima volta, maledisse il giorno in cui aveva cominciato a lavorare per quel maledetto egocentrico con la faccia da bambino innocente.

“Mamma, ma ti sei incantata? “ La voce squillante di Leah la riportò alla realtà, anche se per poco non scoppiò a piangere al ricordo del momento in cui, costretta da un crudele ordine del suo signore, aveva dovuto fare del male alla sua bambina. In realtà l’aveva colpita il meno violentemente che le riuscisse, tenendo presente che non doveva far insospettire il suo padrone.

Quando poi era tornato, dopo averla torturata per aver mostrato esitazione nell’eseguire i suoi ordini, le aveva riferito furente che della piccola non vi era traccia. Per un momento i suoi occhi si erano accesi di viva speranza, ma poco dopo apprese da Ophanimon la triste notizia.

“Scusa, tesoro! La mamma stava pensando ad altro! “
“Guarda! C’è la nostra parte preferita!” Esclamò Leah, indicando col ditino lo schermo del televisore.
Ed in effetti, era proprio così, sullo schermo vi era l’immagine della mamma della protagonista intenta a cantare esprimendo le speranze che sua figlia tornasse a casa e che tutto andasse a finire bene nonostante tutto.
Inconsciamente Lilian si trovò a pensare a quanto questo racconto rispecchiasse, almeno in parte la sua vita, e quindi, senza quasi rendersene conto prese anche lei a cantare, sovrastando la voce proveniente dallo schermo con la sua:

Presto qualcuno, come, dove, ti troverà lo so!” E, a quelle parole, il suo sguardo si posò su Leah, che aveva preso a guardarla con aria sognante. Lilian aveva una splendida voce quando cantava, ma lo faceva troppo poco, secondo la bambina. Quindi, quando capitava le dedicava tutta la sua attenzione.
“L’arcobaleno, il sereno per me verrà, lo so!”  Proseguì a cantare Lilian, accarezzando la testolina della su bambina.
La mia angoscia fine avrà! Tu sarai felice! Il mio dolore puoi guarire! Tornerai presto ed io lo so!”
Concluse, mentre Leah le asciugava una lacrima che le era uscita furtivamente dagli occhi.

“Mamma, ora che ci penso, non abbiamo ancora detto alla vecchia spennacchiata che sono tornata!” Esclamò la bambina, cercando di far calmare l’altra. Lei allora le rispose:
“Sarà il caso di rimediare, mia cara Pollicina! Ma, prima, dobbiamo prepararci ad incontrare il tuo principe!” E le fece l’occhiolino.
Lei allora mise su il broncio, mentre Lilithmon riprendeva divertita:
“Oh! Sapessi come siete carini, insieme! Due piccoli semini d’amore che germogliano a Digiworld!”
E, a questo punto la piccola sbottò:
“Si, si va bene, Zazu dei miei stivali! Però adesso sbrighiamoci o faremo tardi!” Detto questo le due si prepararono ad incontrare un certo Digimon ed il suo partner, per poi fare una visita di cortesia ad Ophanimon.
 
Il Digimon in questione, nel frattempo era assorto nei suoi pensieri, mentre stringeva fra le mani una piuma che aveva raccolto poco dopo il suo rientro al castello. Essa apparteneva senz’altro alla Digimon che gli aveva rubato il cuore. Non avrebbe mai ammesso che, dopo averla trovata, per la felicità di avere qualcosa che le apparteneva, aveva dormito con la stessa nella sua bara, vicino al punto in cui stava il suo cuore immobile.
 
Sospirò, pensando al fatto che, forse era arrivato il momento di affrontarla. Dopotutto, da quando era tornata in missione, con quella sua nuova partner, che avrebbe volentieri dissanguato in certe occasioni, lui non aveva fatto altro che seguirla di nascosto, cercando soprattutto di evitare di trovarsi abbastanza vicino perché la sua presenza potesse essere percepita da una certa riccia che aveva fama di essere decisamente spaventosa, se si arrabbiava. Aveva saputo da fonti certe che era decisamente meglio evitare di provocare la nuova Prescelta dell’Oscurità.
 
Tuttavia egli nutriva anche una forte curiosità nei riguardi della stessa.
 
Perso nei suoi pensieri non si accorse che il fidato Phantomon stava arrivando.
 
“Signore! Ho una cosa urgente da riferirvi!” Cominciò con tono preoccupato. “Si tratta del signorino Pierre!” Proseguì e a quel punto Myotismon si allarmò. Fece per aprir bocca ma Phantomon lo precedette dicendogli:
“Mio signore, il giovane padroncino asserisce di avere un dente che balla!” A quelle parole, il vampiro decise che doveva assolutamente chiedere aiuto.
 
Fece mandare un messaggio alle due ospiti che sarebbero dovute arrivare a breve, in modo che sapessero dell’emergenza, poi fece preparare la carrozza, e preso con sé Pierre, partì alla volta dell’accampamento provvisorio dei Prescelti, sperando che lei lo lasciasse quantomeno parlare, o che la Prescelta dell’Oscurità riuscisse in qualche modo a contenere la situazione.
 
Nel mentre, nel punto in cui si trovavano i ragazzi, il Digivice di una certa mora  s’illuminò, e da esso provenne la voce di Ophanimon, con delle grosse novità. I ragazzi ed i Digimon stettero tutti intorno a sentire ciò che l’angelo aveva da dire loro. A  quanto sembrava infatti, Lilian e Leah si erano presentate da lei, quella mattina. E la demone aveva baciato Ophanimon, molto appassionatamente.
“Devo venire li ad accroccarla di mazzate?” Domandò Chiara, sperando in una risposta affermativa. LadyDevimon scosse la testa rassegnata, i ragazzi assunsero un’aria confusa, e Kat ridacchiò divertita.      
No, non sarà necessario!” Asserì Ophanimon con convinzione. “ Comunque grazie per il.. ermh… gentile pensiero!”
A questo punto tutti gli altri presero a sghignazzare, poi Kat prese la parola e chiese:
“Ma quindi ti piace?” Con tono malizioso.
“In effetti si, ragazzi!” Ammise Ophanimon e dal tono trapelava chiaramente il suo imbarazzo per quell’ammissione.
“Beh, ma allora non devi concederti subito!” Ribatté decisa la mora, causando un’alzata di sopracciglia ed un” Proprio tu lo dici a lei?” Da parte della sua Digimon.
“Si, certo!” Reiterò la mora “Deve farsi desiderare!” A quel punto una vocina  che i ragazzi conoscevano bene si fece sentire pronunciando un:
“Eh no! Non voglio aspettare chissà quanto per avere due mamme!”
E, a queste parole, ci fu un lieve scroscio di risate, e poi Kat esclamò:
“Ciao Leah, come stai?” La bambina allora rispose:
“Io sto bene! E voi?”

A turno i ragazzi ed i Digimon risposero alla bambina che sembrò assolutamente felicissima di parlare di nuovo con loro.
Poi Leah diede loro una notizia che li fece sussultare:
“Ah, ragazzi! Myotismon sta venendo da voi! Attenta Kat! Non sia mai che voglia riprendersi Angewomon!” Il tono malizioso che la piccola usò non lasciò molti dubbi su cosa avrebbe preferito avvenisse. Detto questo, le due salutarono in tutta fretta, lasciando il gruppo avvolto in un silenzio carico di tensione.

La mora, quasi trasecolata, si voltò verso la bionda allora, e senza darle il tempo di reagire, la rassicurò:
“ Non ti preoccupare, non glielo permetterò!”Con convinzione.
“Brava, ben detto!” Si unì a lei Chris.
“ Se quello si avvicina, lo stendiamo, vero Leomon?” S’aggiunse Tim, fissando il suo partner che ricambiò lo sguardo con determinazione.
“Proprio così ragazzo!”
“Siamo tutti d’accordo!” S’aggregò Mammothmon, appoggiato da Werewolfmon ed infine fu Mummymon a parlare:
“Non temere, quell’ infingardo non ti sfiorerà più neanche con un fiore!” E questo causò una serie di esclamazione che stavano a significare che la dolcezza della mummia aveva fatto centro.

Anche Chiara volle dare il suo contributo:
“Se fosse sul piede di guerra, stai sicura che lo sistemerò io! Vedrai se non gli strappo i denti!” Promise, e sul suo volto si dipinse un’espressione quasi famelica.
“Ma vuoi sempre menar le mani, tu?” Chiese divertita Katrina, mentre la bionda sorrideva, commossa dal modo in cui tutti volevano difenderla da qualcuno che consideravano una minaccia, anche se lei sapeva che forse non lo era più tanto quanto prima.
“No! Solo un giorno si e l’altro pure!” Rispose Chiara, per poi aggiungere: “ E comunque, voi avete combattuto contro MadLeomon, ed io sono rimasta a bocca asciutta, quindi se permettete, vorrei rifarmi!”

“ D’accordo allora, chiavica, perché non fai vedere a questi dilettanti come si fa?”
S’intromise LadyDevimon, che nel mentre si era avvicinata ad Angewomon, posandole una mano sulla spalla, in un gesto di conforto.

La riccia non se lo fece ripetere, e, mentre il suo Digivice s’illuminava, in testa le calò un cappuccio nero che le copriva i capelli e metà del viso, mentre dalla sua mano emerse una falce, con una lunga catena, che la ragazza provvedette a legarsi in vita.

“Ma allora sei tu, la Clemente Mietitrice!” Esclamò la bionda, fissando la ragazza con stupore.
“Clemente Mietitrice?” Domandò Chris. Gli altri rimasero stupiti dal nomignolo della ragazza, e si chiedevano che cosa stesse a significare.

“Si, esatto!” Rispose la riccia. “Ve l’avevo detto no, che ho una certa dimestichezza coi miei poteri?” Poi, come se si fosse ricordata solo in quel momento di una certa cosa, aggiunse:
“Ah, adesso voglio provare una cosa, vediamo se mi riesce!”Si concentrò e, dalla sua mano emerse quello che sembrava un mitragliatore, anche piuttosto grosso.
“Oh, solo adesso tiri fuori l’artiglieria pesante?” Domandò divertita LadyDevimon, mentre Chris, Tim, Leomon , Mummymon e Mammothmon si avvicinavano e toccavano l’oggetto, sbigottiti.
“Naturalmente! Il caro Orlock non merita di meno!”

Al sentire il nomignolo affibbiato dalla ragazza al vampiro che tanto male le aveva provocato, la bionda scoppiò a ridere, molto divertita.
“Ah, vedo che stai meglio, cugina!” La apostrofò Lady, facendole un occhiolino complice,  al che i ragazzi rimasero un po’ sorpresi, ma poi fecero spallucce tornando a concentrarsi su Chiara.
 
Rick allora si avvicinò, ma, invece di parlare indicò alla sua amica un punto dietro di loro. La ragazza si concentrò e si rese conto che colui del quale stavano parlando era lì e quando scoprì che cosa stesse facendo, si voltò, stringendo la falce a sé e puntato il mitragliatore verso i cespugli dichiarò, suscitando in parte lo sgomento, in parte l’ilarità generale:

“Comunicazione di servizio! Il conte Orlockmon è gentilmente invitato a venire fuori e smettere di fare l’occhio da triglia ad Angewomon! Ripeto, comunicazione di servizio, il conte Orlockmon è gentilmente invitato a venire fuori e smettere di fare l’occhio da triglia ad Angewomon, altrimenti si ritroverà sdentato!”

E, a queste parole, mentre i ragazzi ed i loro Digimon ridevano come pazzi, Kat strinse ancora più forte la bionda, mentre Rick fissava oltraggiato il punto in cui presumibilmente il vampiro si trovava.

Tra l’altro, il vampiro ricambiava apertamente l’astio nei confronti del ragazzo, che apparentemente aveva anche lui delle mire sulla sua Angewomon! Ma non si sarebbe lasciato intimidire!

Dunque, si alzò da terra, e con tutta la sua compostezza, uscì dal suo nascondiglio.

Al vederselo comparire davanti i ragazzi ed i Digimon assunsero delle espressioni determinate, mettendosi in cerchio attorno alla sua bella. Una precauzione assolutamente encomiabile,anche se non necessaria. Ma perché loro se ne rendessero conto lui doveva fare la sua parte.

“Finalmente ci incontriamo, Prescelti!” Iniziò, col suo solito tono da seduttore, mentre si avvicinava. Arrivato a metà strada, la Prescelta  dell’Oscurità fermò la sua avanzata, facendo girare a vuoto il suo mitragliatore in segno d’avvertimento.

Quindi lui si fermò e, dopo aver posato lo sguardo sulla bionda, fece per parlare, ma questa lo zittì, portandosi un dito alla bocca.

“Che cosa vuoi?” Lo apostrofò subito dopo la Prescelta della Luce.
“Solo parlare! Ho un problema, e mi servirebbe una mano per risolverlo! Tutto qui!”
Cominciò a dire il vampiro.  

“Papà! Ma quanto ci metti!” Si sentì da dietro il Digimon. Prima che chiunque potesse reagire, dal cespuglio dal quale era uscito, fece capolino un bambino biondo, con gli occhi azzurri che portava dei vestiti molto simili a quelli dell'altro.

“Papà?” Fece sbigottita Chiara, per poi aggiungere con tono irato: “Che cosa significa, Myotismon?” A quelle parole, aggiunse quello che sarebbe dovuto essere un colpo mandato a vuoto, ma in quel momento accadde una cosa che mandò letteralmente a farsi friggere tutto ciò che i ragazzi credevano di sapere sul vampiro. Difatti, il bambino andò a pararsi di fronte a lui, dicendo:

“Non puoi colpire papà!”

Al che la riccia volle rettificare ma ormai era tardi. Solo che il colpo non arrivò mai a destinazione, poiché il vampiro lo bloccò con un gesto della mano, per poi sibilare minaccioso rivolto alla ragazza:
“Attenta a dove miri! Stavi per colpire Pierre!”

Lei allora cercò di darsi un contegno, anche se era effettivamente molto confusa dall’atteggiamento del suddetto Digimon, il quale ora stava chiedendo al bambino se stava bene, alla qual cosa il piccolo aveva risposto con una linguaccia.

“Scusami, ma questo bambino chi sarebbe?” Domandò Chris, facendosi avanti.
“Questo è Pierre!” Rispose il Digimon mentre il piccolo sorrideva. “Il mio partner!”
“Il tuo che?” Esclamarono in coro sia i ragazzi, sia i Digimon. Nessuno di loro si sarebbe mai aspettato una cosa del genere, considerando chi si trovavano di fronte.

Pierre allora si fece avanti e si avvicinò a Chiara, che era rimasta immobile a riflettere, e si accorse di lui solo quando lo sentì afferrare la manica della sua maglia.
“Ciao, sono Pierre! Vi cercavamo perché ho un dente che balla!” Dichiarò il bambino, per poi mostrare ai ragazzi suddetto dente passandovi sopra la lingua. La riccia costatò che effettivamente dondolava parecchio.

“Starà bene? È grave?” Chiese a quel punto il vampiro, e dall’espressione contrita del suo volto i ragazzi intuirono che sembrava davvero molto preoccupato.

Kat scoppiò a ridere allora, seguita a ruota da Chris, insieme a Mammothmon, Leomon e Mummymon, mentre Chiara si sforzava di contenersi, e Rick continuava a lanciare sguardi di odio al suo rivale in amore, per poi avvicinarsi di soppiatto all’angelo, che fino a quel momento era rimasta in silenzio, senza sapere che fare, e allungare una mano per poi posarla su quella dell’altra.
 
 La bionda si voltò e, non appena si rese conto di cosa stava facendo il moro, si affrettò a ritrarre la mano, stringendosi di più a Katrina, e indirizzando al Prescelto della Fiducia un’occhiata carica di tanto orrore, che suscitò nel vampiro due reazioni contrastanti ma ugualmente forti. La prima era una certa soddisfazione perché apparentemente la sua amata non ricambiava le attenzioni di quel ragazzino, la seconda invece un desiderio fortissimo di andare ad abbracciarla, facendole un po’ da cavaliere.

Si riscosse da questi pensieri quando vide che la Prescelta dell’Oscurità si era inginocchiata davanti a Pierre e gli stava parlando:
“Non ti preoccupare, tesoro! Quanti anni hai?”
“ Sette e mezzo!” Proclamò orgogliosamente il bambino.
La riccia gli sorrise e gli arruffò i capelli, che il piccolo provvedette a rimettersi a posto sbuffando contrariato.
“Allora sei un ometto!” Asserì dunque per poi aggiungere: “Non devi preoccuparti per il dente che balla! È una cosa che succede a tutti i bambini! Serve perché così poi possono spuntare quelli dei grandi!”
Spiegò, e buttato un occhio al vampiro vide la sua espressione rasserenarsi.
“Mi stanno venendo i denti dei grandi? Quindi avrò anch’io i canini super grandi come papà?”
A questa domanda i ragazzi sbiancarono. Kat si avvicinò e rispose:
“No, tesoro! A te non succederà! A meno che tu non sia stato vampirizzato!” Detto quello il suo sguardo si posò sul vampiro:
“Ma tu non sei stato vampirizzato, giusto?” Sibilò a denti stretti la mora.
“No, assolutamente!” Replicò il vampiro per tranquillizzare i ragazzi che sembravano essere sul piede di guerra, a quell’ipotesi.
“Comunque, quando il dentino ti cadrà, non buttarlo!” Riprese a dire poi Chiara a Pierre, che la guardò con’ aria interrogativa.
“Se lo metterai sotto al cuscino, la notte passerà il topolino dei denti, e ti lascerà una mancetta!” Proseguì, sorridendo.
“Davvero?” Domandò il piccolo, eccitato all’idea di questa misteriosa creatura.
“Si, ha ragione la mia amica!” La appoggiò  allora Chris, sorridendo.
“ Succede per tutti i bambini!” S’aggiunse Tim, avvicinandosi al bambino, gettando delle occhiate preoccupate al vampiro, che per il momento se ne stava in attesa, sorridendo al sentire quello che questi umani stavano dicendo al suo Pierre. Lanciò uno sguardo fugace alla bionda e le fece un occhiolino. LadyDevimon allora diede una leggera gomitata all'angelo, per poi lanciarle uno sguardo di pura malizia, al quale l'altra rispose facendo spallucce.
“E questo avverrà fino a quando non avrai perso tutti i denti da latte!” Concluse per tutti Katrina. Il bambino allora chiese:

“E invece che succede se sotto al cuscino c’è una piuma?”

“Una piuma?” Domandò confusa Kat, mentre Myotismon per poco non urlò, poiché il piccolo infingardo era andato a colpire proprio lì dove non avrebbe dovuto. Ah, ma gliel’avrebbe fatta pagare! Poteva scordarsi di giocare a nascondino con Pumpkinmon e Gotsumon per almeno un mese!

“Si! Una piuma!” Insistette il bambino. “ Papà dorme tutte le notti con una piuma che ha trovato per terra!” Proseguì, e, a queste parole, i ragazzi cominciarono a sospettare qualcosa, mentre LadyDevimon dovette far forza su se stessa per non scoppiare a ridere al vedere l’espressione impagabile sul volto della sua bionda controparte.

“Che tipo di piuma?” Volle sapere allora Chiara, anche se il suo tono divertito non lasciava adito a dubbi sul fatto che avesse compreso benissimo di chi fosse la piuma misteriosa.
“Una  delle piume di Angewomon!” Ammise candidamente il bambino, sfoderando poi un sorriso a trentadue denti che indirizzò al Digimon in questione, che adesso appariva trasecolato. “E adesso deve confessare per forza!” Pensò il piccolo, tornando a concentrarsi sui ragazzi.

“Ma davvero?” Replicò Chiara, stavolta in tono palesemente malizioso, per poi sfregarsi le mani e aggiungere:
“E come mai, se è lecito chiederlo?” E stavolta si voltò verso il vampiro, il quale non sapeva proprio come risolvere la situazione.
“Dai, papà! Confessale tutto!” Lo incitò Pierre, suscitando una serie di risatine quando il vampiro al sentire queste parole, rispose al piccolo:
“Tesoro, mi sembrava di averti detto che avrei fatto io la prima mossa!”
“Allora forza! Apri la bocca e parla! Vedrai che qualcosa uscirà!” Insistette allora lui.
A quel punto, Kat si avvicinò e domandò:
“Che cosa intendi con “confessa”?”

“Ma come, non lo immagini, Kat?” Si intromise a quel punto Chiara, sfoggiando un ghigno per poi aggiungere, al vedere gli occhi di Kat accendersi una volta che ebbe compreso tutto.
“Paga, mia cara!” Allungando una mano verso la ragazza. La mora allora sospirò rassegnata poi le chiese:
“Si, va bene avevi ragione! Accetti sempre pagamenti in cioccolata? Sono un po’ a corto di contanti al momento!”
“Scusate, ma di che state parlando?” Chiese Tim stupito dal comportamento delle due ragazze.

A quel punto le due interessate si scambiarono un cenno di intesa e cominciarono a cantare.
Io l’ho già capito!” Iniziò Chiara, sorridendo.
“Ma loro ancora no!” Fece di rimando Katrina, mentre sia i Digimon che gli altri le fissarono a bocca aperta.
“Orlock si è innamorato, e il loro duo, diventerà un trio!” Riprese Chiara, nel mentre scoccando un’occhiata alla bionda che all’inizio sembrava divertita poi però si voltò imbarazzata.
“E lui non ha che lei, ormai, nei pensieri suoi!” Continuò poi Katrina. “ La nostra mission, è un’altra storia!” Le fece eco Chiara, per poi avvicinarsi a Kat. Le due si posarono un braccio intorno alle spalle e conclusero all’unisono: “ Non resterà con noi!”

Da dietro di loro si udirono degli applausi. La prima ad applaudire fu LadyDevimon, che si complimentò con la sua partner dicendole:
“Però, non credevo sapessi cantare così bene!”
Al che la ragazza le rispose con un lieve inchino:
“ Solo uno dei miei  mille talenti, mia cara!”
“Complimenti davvero ragazze!” Aggiunse Chris, poi si avvicinò a Katrina per dirle: “ E dove la tenevi nascosta quella voce da angelo?”
 “Beh, non è che avessi molte occasioni per usarla!” Gli rispose sbattendo le ciglia la mora. I due si baciarono.

“Allora, vecchio mio, anche tu in pena per amore?” Chiese Mummymon, avvicinatosi con aria complice al vampiro, il quale emise un sospiro per poi annuire.
Tim, nel frattempo aveva cominciato a ridere divertito dalla scenetta alla quale aveva assistito, così come stavano facendo Leomon e Mammothmon.

“Dai, adesso diglielo!” Insistette poi Pierre. Subito, tutti gli sguardi furono indirizzati verso il vampiro, mentre Chiara passava a riscuotere il “compenso” da Katrina.

“Scusate, ma cos’è questa storia della scommessa?” Chiese poi Angewomon, avendo trovato il coraggio di rompere il silenzio, a causa di quello strano comportamento delle due ragazze. Al che, le due interessate si scambiarono uno sguardo d’intesa e risposero:
“Non spetta a noi dirtelo! Deve farlo lui!”

Al che la bionda si voltò verso il vampiro, per poi quasi paralizzarsi sul posto, quando se lo trovò davanti, inginocchiato, con la fronte a terra.
Poi, si mise su un ginocchio e, esitante allungò una mano verso di lei. La bionda non seppe che fare allora, ma Pierre si intromise, prendendo la mano guantata della bionda e poggiandola su quella del vampiro.

Egli dunque, scoccando un’occhiata carica di gratitudine al bambino, spostò nuovamente l’attenzione sulla sua bella si schiarì la voce e aprì la bocca per parlare. Il momento era giunto, finalmente! Non poteva permettersi errori di alcun genere!

“Io devo confessarti una cosa, Angewomon!” Cominciò solenne:
“Avrei dovuto farlo molto tempo fa ma ero troppo orgoglioso, troppo preso dai miei piani di conquista per permettermi quella che ritenevo essere una debolezza.” Proseguì, poi, notando che la bionda stava per prendere la parola aggiunse accorato:

“Aspetta! Fammi finire di parlare, per favore!”

Sentite quelle parole, la bionda ammutolì di colpo. Intanto sia i ragazzi che i Digimon erano molto curiosi di sapere dove il vampiro volesse andare a parare con quel discorso. Le uniche persone ad aver effettivamente capito qualcosa erano le due complici canore, e Rick, nonché LadyDevimon e Mummymon, che osservava la scena con aria sognante e prendeva appunti mentalmente per quando sarebbe arrivato anche il suo turno.

“Io ti amo!” Ammise poi il vampiro. I ragazzi emisero delle esclamazioni di sorpresa, mentre Chiara e Kat fecero un “AAWWW!” all’unisono, LadyDevimon indirizzò un’occhiata maliziosa alla bionda e Mummymon si commosse.

“Ti ho sempre amata!” Riprese il vampiro “Sono stati i tuoi occhi a farmi innamorare di te! Li odiavo, ma in realtà non era perché tu volevi ribellarti al mio volere, no, avevi tutte le ragioni per volerlo fare. Era perché in essi ho visto qualcosa di speciale, che non ho trovato mai in nessun'altra  prima di te! E avrei voluto che tu mi appartenessi, ma non potevo accettare che invece ce l’avessi con me! Ti odiavo perché ti amavo, insomma!

Ti chiedo perdono per tutto il male che ti ho fatto, a causa della mia sciocca ostinazione! So che molto probabilmente non potrai concedermelo, so che non proverai mai la stessa cosa per me, ti ho fatto troppo male per meritarmelo! Ma io ti amerò sempre, succeda quel che succeda!

Quando ti ho vista evolvere per la prima volta, mi sei sembrata quasi una Valchiria, che stava venendo a punirmi, ma, dopo che mi hai ucciso, ho immaginato che invece se le cose fossero andate diversamente, saremmo potuti stare insieme!”

Udendo ciò, Kat finse di svenire dall’emozione, e Chiara ridacchiò. Chris commentò con un: “Certo che ci sa proprio fare con le parole, vero?” Al che Leomon rispose: “ Sicuramente sa come affascinare, ma d’altronde è un vampiro! Fa parte del pacchetto!”

Nel frattempo, Myotismon, senza staccare gli occhi di dosso alla bionda, sfilò il guanto alla stessa e ne baciò in maniera quasi reverenziale la mano, proprio nel punto in cui stava la cicatrice.

“Non devi nascondere questa mano, mia adorata!” Riprese poi con impeto “ Questa mano, è la stessa che io ho ferito, ma con la quale tu mi hai inferto il colpo decisivo! Questa cicatrice è il simbolo della tua rivalsa su di me! Devi andarne fiera!”

Poi, dopo aver posato un altro bacio sullo stesso punto riprese a parlare :
“Sono lieto di averti finalmente potuto parlare! Ma capirò se il tuo cuore dovesse appartenere già a qualcun altro!”

Poi concluse dicendo:
“Ti chiedo nuovamente perdono anche per la sua morte!”

E, a queste parole, un singhiozzo sfuggì alla bionda. Katrina allora, le si avvicinò, ma prima che potesse sfiorarla, la stessa le fece cenno di non avvicinarsi.
Poi si asciugò le lacrime, e affermò, con voce forte anche se lievemente incrinata dall’emozione.

“Veramente per me Wizardmon è stato il fratello che non ho mai avuto!” Dopo che la bionda ebbe pronunciato quelle parole, tutti poterono notare il viso di Myotismon illuminarsi.
“Ed io … “ Riprese esitante la bionda “ Anch’io provo qualcosa per te! Credo di averlo sempre provato, ma mi sono sempre sforzata di reprimerlo, per paura!” Ammise, lievemente sopraffatta dall’emozione.

Chiara e Kat si scambiarono occhiate complici, quasi trionfanti.
LadyDevimon disse “Era ora, cugina!”
Mentre i ragazzi emisero delle espressioni di apprezzamento. Ma la bionda riprese a parlare:

“Solo che, ancora non so esattamente cosa sia! E poi, adesso siamo in missione!” Aggiunse impacciata per poi concludere:
“Quello che sto cercando di dirti è che … ho bisogno di un po’ di tempo, Myotismon!”

E, dette queste parole, tacque attendendo il responso del suo ex-Maestro. Temeva che lui mettesse mano alla frusta, in caso di rifiuto, ma, inaspettatamente egli si limitò a rialzarsi e sorridendo le rispose, raggiante:

“Non temere, mia adorata! Prenditi pure tutto il tempo che ti serve! Io saprò aspettare!” Poi aggiunse, stavolta rivolto ai ragazzi:
“Contate pure su di me, se dovesse servirvi qualunque cosa!”   

 Tutti si riscossero da quanto appena accaduto, poi, Chiara e Kat, dopo essersi scambiate un altro sguardo complice, ripresero a cantare:
E l’amore avvolgerà i sogni e la realtà!Fra tutti c'è perfetta armonia, e ognuno incanterà!”
Poi scoppiarono a ridere, divertite, sotto lo scrosciante applauso del resto della compagnia.

 La mora si avvicinò alla sua partner e le chiese:
“ Non è che questo c’entra qualcosa con quello che ti è capitato l’altro giorno?”

 Al che la bionda arrossì imbarazzata, poi fece un colpo di tosse ed attirò l’attenzione di tutti gli altri, che le si sedettero intorno. Nel frattempo arrivarono anche i due innamorati vegetali, che si erano appartati già da quella mattina, per dedicarsi completamente a loro stessi. Chris riassunse loro la vicenda, e i due rimasero letteralmente a bocca aperta.
Quando poi la bionda concluse il racconto, la mora la abbracciò forte, mentre Chiara si alzò ed, avvicinatasi a Myotismon, gli chiese:

“Alla fine ti è entrato in quella tua capoccia dura, eh?” Dandogli una lieve gomitata ridacchiando divertita.
“Già! Ci ha messo solo ventordicimila anni!” Aggiunse Pierre, poi domandò:
“ E adesso che facciamo?”
Al che la riccia sbottò:
“Io sono molto contrariata! Mi sono persa la lotta con MadLeomon, non ho potuto combattere contro Lilian, non posso neanche prendermela con Myotismon, vorrei almeno un po’ di soddisfazione!”
“Ma tu hai proprio il chiodo fisso, comunque!” La rimbeccò LadyDevimon, mentre la riccia si apprestò a far scomparire falce, cappuccio e mitragliatore.
“Non è questo! È che insomma, voi tutti vi siete dati da fare, ed io mi sento esclusa, ecco tutto!”
La dark lady allora la consolò dicendo:
“Tranquilla, sono certa che avrai molte occasioni per rifarti, amica mia!” Ed a quel punto, Chiara sorrise.

Myotismon, al vedere questo, cominciò a riflettere sul da farsi. In quel momento gli si avvicinò Rick, tendendo una mano davanti a sé e si raccomandò: “ Congratulazioni, Myotismon! Trattamela bene, capito?”
Al che il vampiro strinse la mano del ragazzo, che forse aveva giudicato male, dopotutto.

Pierre nel frattempo, si era avvicinato alla chetichella alla bionda e, una volta arrivato abbastanza vicino, la abbracciò e le chiese:
“Fammi sapere quando posso iniziare a chiamarti mamma, d’accordo?” Per poi tornare saltellando da Myotismon, il quale gettò uno sguardo di scuse alla bionda che aveva la bocca spalancata per la sorpresa.

“Certo che è intraprendente, il piccoletto, non trovi?”Fece Kat, ridacchiando.
“Direi che sa esattamente quello che vuole!” S’aggiunse Chris.
“In fondo è un bambino, è normale che voglia una famiglia!” Costatò Tim intenerito.
“E sarebbe anche giusto che l’avesse!” S’aggiunse Chiara. “ Ma senza fretta!”  Emise  poi, all’indirizzo della bionda, che ora aveva un sorriso dolce stampato in viso.

“Ragazzi, ho avuto un’idea!” Esclamò Myotismon. “ Perché non venite a trascorrere la giornata da me? Così potremo parlare un po’ delle cose che stanno avvenendo ultimamente! Sapete, sono stato molto impegnato con Pierre, e vorrei saperne di più, così da potervi aiutare!”

I ragazzi allora decisero di fare una riunione di gruppo per discuterne tutti insieme. Ciascuno espresse la sua opinione, e, dopo aver costatato che effettivamente era una buona idea, si erano detti tutti d’accordo.
Dunque, si erano recati al castello di Myotismon, chi volando, chi in groppa al proprio Digimon, mentre Pierre aveva insistito affinché Angewomon stesse in carrozza con loro. Quindi, la bionda Katrina e Chiara erano andate col vampiro, le due ragazze per controllare che quest'ultimo non avesse comportamenti inappropriati, a loro dire, mentre gli altri li avevano seguiti a distanza.

Una volta arrivati, spiegarono a Myotismon quello che si sapeva fino a quel momento, per poi aggiungere che la loro nemica sembrasse interessata a prendere Chiara. Il vampiro le disse che, probabilmente la tipa in questione non sapeva ancora con chi aveva a che fare.

Dato che Chiara aveva ancora voglia di menare le mani, comunque, Myotismon organizzò un piccolo torneo tra i suoi servitori, in modo che lei potesse sfogarsi ed i ragazzi potessero impratichirsi con l’uso dei loro poteri.

Lo scontrò più interessante fu senza dubbio quello tra Chiara e Phantomon, che si concluse con la vittoria sofferta della riccia, che riportò un paio di tagli, cosa che le costò una ramanzina da parte di LadyDevimon.

 Arrivata la sera però, accadde qualcosa che fece ricordare ai ragazzi che nonostante il loro nuovo alleato, la situazione di fuori ancora non era affatto tranquilla.
Un Bakemon portò infatti un messaggio, sul quale stava scritto che erano stati accusati da alcuni Digimon del rapimento di una di loro.

“Ma che cos’è questa fissazione coi rapimenti? Ma c’abbiamo stampato in faccia “Sequestratori”?” Sbottò inacidita Chiara, mentre gli altri ridacchiavano, e a quel punto LadyDevimon le rispose:
“Beh, tu hai l’aria di una criminale incallita, senza dubbio!” Cosa che suscitò l’ilarità generale.
“Comunque questo significa che dobbiamo ripartire!” Pronunciò secca Chiara, al che i ragazzi si dissero d’accordo.
Dunque, salutato il vampiro tutti presero la porta, tranne Angewomon che si trattenne un momento a parlare con il suo ex- Maestro.

“Sono contenta che tu sia uno di noi, adesso!” Stava dicendo la bionda. Il vampiro si limitò a sorriderle. Lo aveva osservato per tutto il tempo, Angewomon e si era resa conto che lui era davvero cambiato molto.
“Ci rivedremo, Myotismon!” Aggiunse per congedarsi, ma lui la trattenne dicendole:
“Darren!”
“Cosa?” Chiese lei, sbigottita. Possibile che … ?
“Tu sei la mia amata, e come tale, l’unica che meriti di conoscere il mio nome!” Rispose il vampiro confermando i suoi sospetti.
“Allora arrivederci, Angewomon!” Aggiunse poi, baciandole nuovamente la mano in cui era ben visibile la cicatrice.
“Soleil!” Rispose di rimando la bionda. Il vampiro allora sorrise in una maniera tale da mozzare il fiato all’ angelo il cui cuore perse un battito.
Stette un momento a pensare, poi si sbilanciò in avanti e, rapidissima, diede un bacio a fior di labbra al vampiro, che ricambiò il fugace tocco.

Poi lei si allontanò e lui rimase a fissare il punto in cui era stata per un bel pezzo.

I ragazzi dunque si incamminarono per raggiungere il luogo indicato loro dalla lettera, mentre Chiara stava dicendo che quella volta non si sarebbe persa neanche una lotta e che se fosse stato necessario, qualcun altro avrebbe potuto offrirsi come ostaggio, ma non lei. 
 
 
Nota dell'autrice; Finalmente ritorno con questa storia! Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento! Un bacione a tutti ed alla prossima!       
 

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