Hey, stupid! I love you.

di Meli_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1- Stupido cane! ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2- Stupido Kris! ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3- Mi cacceranno a calci nel sedere ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4- Oro, argento e pirla ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5- I four caz di Chanyeol ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6- Insulti e macchine galattiche ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7- Pegicorni ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8- Film e pop corn ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9- Torte e ossimori ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10- Kyungie cattivo. ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11- Cene e Strani rumori ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12- Esplode la cucina ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13- Grrr ***
Capitolo 15: *** capitolo 14- Corpo ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15- Sono appena uscita con Kim Jongin ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16- Il secondo è quello buono ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17- un orango balla meglio ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18- ***
Capitolo 20: *** Capitolo 19- Assassino di pulcini ***
Capitolo 21: *** Capitolo 20 - Mia ha le tette! ***
Capitolo 22: *** Capitolo 21- what are you then? A potato? ***
Capitolo 23: *** Capitolo 22 - A monkey named Kris ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


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Grazie unnie, lo amo, ti sarangho ❤️

Prologo ∞

 
 
 

 


Era una notte buia e tempestosa...
No, ho detto una fesseria enorme, non era notte.
E non c'era nemmeno una tempesta in corso.
Insomma, era una grande grande giornata, con il sole che brillava alto nel cielo e gli uccellini che cinguettavano allegri sui rami degli alberi dalle foglie verdi come le caccole che mio fratello minore Josè aveva nel naso.
Sì, era proprio una bellissima mattina di primavera.
Ma non per una povera anima come me, quel giorno volevo solo sparire dalla circolazione, magari andare a vivere in Antartide e chiedere asilo ai pinguini imperatore (sono animali dannatamente carini, aww). Che stavo dicendo? Ah, sì.
Quello stesso giorno, tornava dalla Spagna mia zia Clementina, l'individuo più strano del pianeta: viveva con quarantesette gatti in una capanna vicino al mare e voleva sposare una scatola di fiammiferi, o meglio, la presunta persona che viveva nella scatola dei fiammiferi: diceva che lì dentro abitava un Angelo bellissimo. Chi la capisce è bravo.
Vabeh, nella mia famiglia italo-spagnola nessuno è normale, a parte la sottoscritta.
Oh, non mi sono presentata. Mi chiamo Mia, ho sedici anni, capelli rossi e lunghi, corpo da modella ed un innato senso dell'umorismo che mi scorre nelle vene... ma mia madre dice che sono una maleducata di prima categoria. Bah, l'ho detto che la mia famiglia non è normale.
Insomma, vi stavo parlando di mia zia.
Quella donna strana venne a casa nostra sventolando uno scialle di pizzo nero e quando vide Josè gli gettò le braccia al collo singhiozzando «Oh, mi pequeño José! Como creciste, te ves como un príncipe.»
Sì, il principe di Idiotilandia, che in quel momento stava soffocando.
La mamma, che stava sulla porta con in mano un vassoio di tartine con accanto una salsa misteriosa ed identificabile, mi fece segno di salutare zia Clemmy assicurandomi che se non l'avessi fatto mi avrebbe mandato a spalare letame su Marte. E lei era capace di fare qualsiasi cosa.
Mi appiccicai sulle labbra un sorriso tirato e cinguettai «Zia! ¿Cómo estás?» la abbracciai e lei fece lo stesso, sporcandomi la maglietta di lacrime e mascara.
«La mia piccola princesa. Sei davvero hermosa, mi querido.» mi accarezzò la guancia con l'indice e sorrise mostrandomi una quindicina di denti d'oro.
Lo dicevo che era strana, lo dicevo.
I capelli neri erano raccolti in una crocchia elegante, ma qualche ciocca le fuggiva dalle forcine a forma di fiore; gli occhi erano azzurri e grandi, incorniciati da ciglia scure come la notte (l'unica cosa bella che aveva) e le labbra erano dipinte di rossetto rosa shocking. Il viso era segnato dalle rughe, ma comunque si vedeva che la zia non era molto anziana, doveva avere sì e no una cinquantina d'anni.
Indossava un vestito pieno di perline di colore diverso e una quantità scandalosa di collane le avvolgevano il collo magro. Ma la cosa più strana erano i tatuaggi che aveva sulle braccia flaccide: su quello destro c'era un delfino, su quello sinistro troneggiava uno scorpione. Che bello, uno scorpione.
«Gracias, tìa.» sussurrai con lo stomaco stretto in una morsa.
Le volevo bene, per carità, ma era stramba. Mi faceva paura.
«Tengo un regalo para ti, Mia.- si sfilò una collana e me la consegnò- E' magica. Esprimi un desiderio stringedo questa collana ed esso si avvererà.»
Sì, e io sono la regina d'Inghilterra.
Per gentilezza, non replicai e sorrisi ancora di più.
Lo dicevo che era strana, lo dicevo.
Quella sera, dopo cena, una volta essermi rintanata in camera mia (fortunatamente lontana dalla stanza degli ospiti), presi la collana e la guardai controluce. Era orrenda! Tipo quelle collane per bambini fatte con le caramelle alla frutta e zucchero. Orribile. Oscena. Terrible.
«Esprimi un desiderio.»
Nah, non può succedere davvero.
Sbuffai, mia zia era strana mi stava contagiando con la sua stranezza.
Però... Volevo comunque provare.
Così presi un bel respiro e dissi «Voglio andare nel dormitorio degli EXO. Adesso.» sottolineai l'ultima parola con uno strillo più acuto e attesi. Gli EXO erano i miei cantanti preferiti, la band sudcoreana che amavo di più insieme a quei sei gorilla dei BAP.
Quindi fare un salto a casa loro non mi sembrava una cattiva idea.
Apparire nei loro letti mentre dormono... Uuh, interessante.
Non successe nulla, così alzai le spalle e mi misi a dormire pensando a quel gran bel pezzo d'uomo che avevo scelto come bias, il grande e potente Kris.

 

 


 

Annyeong, people! Sì, sono sempre io, l'autrice rompi xD 

Beh, ieri mi è venuta in mente questa cosa e l'ho scritta Iccsdì. Spero vi piaccia *^*

Ora corro a mangiare la cioccolata ♥

Kisses to everyone!

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Capitolo 2
*** Capitolo 1- Stupido cane! ***


Capitolo 1 ∞


 
Note inizialih: Cielo, grazie a tutti! Allour piccola premessa: nella storia gli EXO sono 11 perché manca Baekhyunnie, che fa un'altra cosa heheh.
Buona lettura!

 
 
Sentii un forte odore di acqua sporca e aprii piano un occhio per mettere a fuoco quello che stava succedendo. All'inizio vedevo tutto sfocato, poi un volto apparve davanti ai miei occhi, vicinissimo, troppo vicino: occhi a madorla incorniciati da eyeliner nero come la pece, pelle di porcellana, labbra non molto carnose ma belle e un sorrisetto stampato sul volto. Ma che cos...?
Strillai, spaventata a morte, e mi alzai di scatto. Grosso sbaglio, Mia: infatti sbattei la fronte contro una specie di mobile e così mi feci un grosso bernoccolo in testa.
«Ahi!» mi accarezzai il punto dolorante e guardai il ragazzo che mi stava davanti; indossava un paio di pantaloni a cavallo basso color crema, una cintura dorata e una specie di gilet in pelle marrone scuro e, cosa più importante, era a torso nudo. Ai piedi calzava un paio di scarpe strane, che finivano in un ricciolo alla punta.
«Scusa, è che ho avuto paura che fossi morta! Eri immobile.» disse alzando le braccia in segno di resa.
«Ma che... No... Senti, cosino, ora mi spieghi che sta succendendo?!»
Ero arrabbiata nera, in un posto che non era camera mia e un idiota mi aveva quasi fatto prendere un infarto.
«Sì, ma calmati... Aveva ragione Clementina, sei un'urlatrice folle.»
Sbarrai gli occhi, incredula e scossi la testa dandomi un pizzicotto: tutto quello era solo frutto della mia pazza immaginazione.
«Io sono Baekhyun! Mi hai chiesto di andare nel dormitorio degli EXO ed eccoti qua!»
Mi pizzicai ancora più forte, ma non mi svegliai.
Che stava dicendo questo pazzoide?!
«Mi prendi in giro?!» sussurrai appena, non credendo alle mie orecchie e inziando ad ansimare pesantemente.
Io. Nel. Dormitorio. Degli. EXO. Nemmeno nei miei sogni più reconditi mi sarei mai immaginata di entrare lì dentro! Vabeh, nei sogni forse sì, ma...
«Certo che no, me l'hai chiesto!» replicò il ragazzo come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
«Io non ti ho chie...- mi bloccai, forse stavo riuscendo a capire qualcosa; così mi girai verso di lui e gli puntai contro l'indice curatissimo della mia mano destra- tu eri la collana?!»
Era la frase più sciocca che avessi mai detto.
«Err, no. La mia casa è la collana.» sorrise e prese il gioiello da terra rigilandoselo tra le dita affusolate «Bella, vero?»
Feci una smorfia alzando impercettibilmente il labbro superiore e scossi la testa «E' la cosa più brutta che abbia mai visto.»
Baekhyun si rattristò per un momento e poi sbuffò, infastidito «Ehi, anche nel mio mondo c'è crisi.»
Inarcai le sopracciglia e incrociai le braccia senza smettere di fissarlo «Il tuo mondo?» chiesi, sorpresa. Quanti mondi esistevano?!
Il ragazzo si mise sull'attenti ed esclamò con voce rotta dall'emozione «Sono un aiutante dell'Angelo del Desiderio!» portò una mano al petto e fissò un punto vuoto. Seguii il suo sguardo, che buffo, stava scrutando uno spazzolone sporco.
«Angelo del Desiderio?! Aiutante? Aiutami, non ci capisco più nulla.»
Mi sedetti a terra e invitai il mio strano interlocutore ad imitarmi. Il pavimento era lindo e pulito (stranamente), ma accanto a me c'erano un'infinità di scope luride e secchi d'acqua putrida... Giuro di aver visto nascere un insetto da quel liquido stagnante.
«Sì. Devi sapere che esistono diversi tipi di Angeli... L'Angelo del Desiderio, l'Angelo dell'Amore, l'Angelo della Passione, l'Angelo della Felicità... Insomma siamo tanti. Ognuno di essi ha molti aiutanti che fanno sì che gli umani stiano bene.
Io sono stato mandato sulla Terra anche se sono un po' inesperto- si avvicinò a me e sussurrò- ho solo trecento anni.»
Non sapevo se essere scioccata perché era un angelo o perché manteneva bene i suoi trecento anni «Che crema idratante usi?» domandai con gli occhi fuori dalle orbite. La sua pelle era perfetta!
«Non te lo dirò mai.» rispose facendomi la linguaccia.
Oh, ma che carino.
«Antipatico. E quindi sei una specie di Genio?» Ho sempre amato il cartone animato “Aladdin”, mi piaceva molto la principessa... Okay, ho detto una cosa idiota. Dimenticatevi di questa squallida frase.
«Ehm... No. I Geni nono sono angeli, sono solo maghi in cerca di uno scopo.»
«In poche parole sono sfigati che si annoiano tutto il giorno?» domandai con una punta di sarcasmo nella voce.
«Esattamente.» sorrise e si alzò spolverandosi i pantaloni, per poi tendermi la mano per aiutarmi a mettermi in piedi.
«Ora sono nel dormitorio degli EXO.» dissi dopo un minuto di silenzio «Che faccio? Esco da qui dicendo “Yah, salve a tutti! Un Angelo mi ha appena teletrasportato dall'Italia alla Corea! No, aspetta... Ma io non parlo coreano!» Mi stavo facendo prendere dal panico... E ora chi spiega a mia madre questa cosa? Mh? AIUTO.
«Tranquilla, Mia. Ho tutto sotto controllo: loro capiscono te e tu capisci loro. Ora stiamo parlando in coreano per esempio, è una magia semplice.»
«Sì, ma c'è ancora il fatto che non posso spuntare dal nulla!» agitai le braccia.
Porca mazurca, che fatica.
«Ci penso io!» con uno schiocco di dita, si trasformò in un cane minuscolo e batuffoloso e abbaiò scodinzolando.
Facciamo finta che io sono entrato dalla finestra e tu sei la padrona che mi deve rincorrere. Ci stai?” La sua voce mi esplose nella testa, tanto che dovetti serrare gli occhi per calmare il dolore a quei pochi neuroni che avevo nel cervello (sì, mi do della stupida da sola).
«Okay... Però aspetta...»
Niente, parlai al vento.
Baekhyun aprì la porta con una zampata e corse fuori, verso un corridoio illuminato dal sole. Cosa non si fa per amore dei propri idoli...
«BAEKHYUN! FERMO!» urlai e cominciai a seguirlo per tutta la casa, gridando come una pazza e sbracciandomi di qua e di là.
Il cane stava salendo le scale che portavano alle camere da letto, non potevo lasciarlo libero; con un salto degno di Bruce Lee atterrai sull'ultimo gradino e gli afferrai la coda «Ti ho preso, sacco di pulci.»
No, non è vero.” sgusciò fuori dalla mia stretta e avanzò saltellando verso una porta, la aprì con la magia e si infilò dentro la stanza, da cui proveniva una voce che cantava a squarciagola:
 
AIM SECSI AND AI NOU IT! AIM KAI AND AIM DE SECSIEST MEMBAH OF EXO!
 
Curiosa, seguii Baekhyun e quello che vidi mi lasciò sconcertata: Jongin stava nella vasca da bagno, con i capelli coperti da una cuffia trasparente con i cuoricini e una paperella di gomma in mano, intento a strofinarsi il corpo con il sapone alla vaniglia.
«AIM BIUTIFUUUUUU... » appena mi vide, si coprì con le mani i capezzoli e strillò.
Io urlai di rimando, viola per l'imbarazzo.
«AAAAAAH! Una sasaeng nel mio bagno!» lanciò in aria la paperella e si nascose dietro la schiuma profumata.
«AAAAH! Kim Jongin nudo!» mi battei una mano in fronte, presi in braccio Baekhyun che se ne stava fermo al centro con gli occhi sbarrati e mi fiondai all'esterno chiudendomi la porta alle spalle. Scesi di sotto rossa come un peperone e con el guance in fiamme.
Mi ci volle qualche secondo per realizzare che avevo appena visto Kai nudo nella vasca da bagno.
Kai. Nudo. Nella vasca da bagno.
Kai. NUDO.
Un sorriso da sadica mi apparve sul volto e ridacchiai come una pazza sfregandomi le mani, non accorgendomi che il cane era corso di nuovo via, verso la cucina.
L'urlo di Kyungsoo mi riscosse «ANIMALI NELLA MIA CUCINA!»
Baekhyun uggiolò e schizzò via mancando per un pelo un cucchiaio di legno sporco di salsa barbecue. Uuh, il cuoco è all'opera.
E' troppo divertente! Sei una lumaca, una grossa lumaca!
Alla fine persi la pazienza, non mi piaceva correre. Per niente «BAEKHYUN QUANTO E' VERO CHE MI CHIAMO MIA TI METTERO' UNA MUSERUOLA SE NON VIENI SUBITO QUI!» ansimai e con la coda dell'occhio lo vidi entrare nel soggiorno, che stranamente aveva le luci spente.
Piano piano mi accostai alla porta e vidi Sehun, Kris, Tao e Luhan che guardavano un film horror. Sentii Kris borbottare «Horror is not my style» e per poco non scoppiai a ridere, ma fortunatamente mi fermai in tempo.
Sehun era bellissimo, con quei capelli biondi, quegli occhi scuri, quelle labbra... La pelle chiara e curata e quel fisico mozzafiato; Tao era un cucciolo biondo, rannicchiato accanto a Kris e con gli occhi neri velati dalle lacrime; Luhan non si vedeva perché era nascosto dietro un cuscino e Kris... Dio buono. Avevo letto che era più bello nella realtà che in foto, ma quel ragazzo non poteva essere umano! Quanto sei bello, leader...
Erano tutti e quattro seduti sul divano davanti alla tv, con i piedi posati sul tavolo... E sotto al tavolo, un po' più avanti, c'era Baekhyun che mi mostrava il sederino.
La rabbia mi fece scattare in avanti, spiccai un balzo alla “I believe I can fly” e atterrai sulle gambe dei ragazzi che ulularono spaventati e cercarono di togliermi di dosso.
In altri momenti sarei caduta in uno stato vegetativo, ma il quel preciso istante volevo solo acchiappare Baekhyun «Stupido cane! Vieni qui!» Lo dissi con lo stesso tono che usa Giustino nel cartone animato “Leone il Cane Fifone”.
Tirai un calcio nello stomaco a Luhan, che iniziò a lamentarsi, e schizzai via verso Baek che era entrato in un'altra stanza, afferrandolo poi per la coda (di nuovo).
«Ti ho preso!» esultai.
Qualcuno tossicchiò.
Alzai lo sguardo e vidi Suho che si stava radendo le gambe, con a fianco JongDae che si faceva fare la manicure da Xiumin.
Silenzio, non si sentiva volare una mosca.
Mi appiccicai sulla faccia un sorriso e indietreggiai, scioccata. Sconvolta. Sconcertata.
Suho, che mi combini?!
Sei nei guai, Mia...
Stavo per chiedergli il perchè, ma la risposta mi era già davanti: tutti gli EXO mi guardavano con le braccia conserte e Luhan aveva in mano il telefono.
«Tu chi sei? E che ci fai in casa nostra?» Kris usò un tono duro come il ferro.
Tao si era appiccicato a Sehun e piagnucolava «Vuole il mio Gucci!»
Che imbarazzo, gente...
La prima cosa che dissi?
Eccola «YEHET!»



Angolo della malata: Eccomi con il primo capitolo, spero di avervi fatto ridere! 
Che ne pensate? Mi raccomando, recensite in molti (?) 
Intanto vi invito a passare alla storia scritta a quattro mani da me e _Cl is the way : We got married!!
 E anche alla storia che sto scrivendo io forevah alonah : Never Give Up 

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2- Stupido Kris! ***


Capitolo 2


 
«Si può sapere chi diamine sei?!» urlò Kris con le mani sui fianchi, squadrandomi da capo a piedi con occhio critico.
In altri momenti sarei morta agonizzante a terra a chiedere aiuto agli angeli del Paradiso, ma quello non mi sembrava il caso: Luhan aveva in mano il cellulare e minacciava di chiamare la polizia e Tao stritolava Sehun in un abbraccio mortale mormorando di tanto in tanto «Vuole il mio Gucci, vuole il mio Gucci
Io stavo per dire con un bel sorriso da maniaca sfregandomi le mani manco fossi una mosca «Il tuo Gucci è al sicuro, prega invece per te.» ma la mia coscienza mi suggerì che forse era meglio evitare di fare altre figure di cacca.
«Beh...» iniziai con fare teatrale, mettendomi dietro l’orecchio una ciocca di capelli «Sono una ragazza...»
Il lidah degli EXO M incrociò le braccia e si sporse in avanti con espressione di finta sorpresa «No, ma dai! Credevo che fossi un cactus.» disse come se avesse a che fare con un’idiota. E no, questo non doveva nemmeno pensarlo.
Baekhyun si agitò “E tu sei innamorata di questo tipo? È simpatico come un dito nel...
Voi angeli siete così maleducati?!” lo interruppi guardando i miei idoli rossa come un peperone.
Che cosa dovevo dire?
Allora ragazzi, provate a mettervi nei miei panni: un cane fatato, angelico o quello che diamine è ti porta in Corea a milioni di chilometri da casa tua, stai a casa dei ragazzi più fighi del pianeta che ti guardano come se fossi un’evasa dal manicomio e il tuo bias ti prende per il culo. Cosa fareste?
Io non lo sapevo proprio.
Mi veniva solo da buttarmi sulle piastrelle urlare anche in aramaico “GRAZIE DIO!”, ma preferii non farlo perché mi avrebbero presa per matta ancora di più.
Solo che non mi piaceva il tono che aveva usato quel bestione, così sbottai con voce tagliente egli occhi ridotti in due fessure «Guarda, la tua battuta è talmente divertente che sto morendo dalle risate. Hai il senso dell’umorismo pari a quello di un cavolfiore, mio caro Yifan.» Nessuno e ripeto nessuno deve osare a prendermi in giro.
Quando Mia è arrabbiata, si scatena la terza guerra mondiale.
«Come?!- fece quello, indignato- Come ti permetti a parlare ad un tuo oppa in questo modo?!»
Prego?! Cosa avevano udito le mie orecchie?!
«Tu mi hai mancato di rispetto e io ti ripago con la stessa moneta, caro mio.»
Fuori ero tutta scazzosa, ma dentro ripetevo infinite volte “Oddio, sto parlando con il mio bias e lo sto facendo infuriare, che bello!”
«Vedo che non possiamo andare d’accordo. Prima di tutto devi parlare in modo formale, poi devi usare l’onorifico “Oppa” con me e poi devi uscire subito da casa mia.»
«Allora- mi preparai per bene, posando delicatamente Baekhyun a terra, anche se avrei voluto prenderlo a calci- Sentimi un pochino, carissimo Galaxy boy. Ti devo dare un paio di dritte. Dritta numbah uan» gli sventolai l’indice davanti al viso parlando con il mio inglese perfetto (si fa per dire, diciamo che la mia pronuncia avrebbe fatto venire un colpo di cuore alla regina Elisabetta I).
«Ho sedici anni e faccio quello che mi pare. Dritta numbah ciu» pestai un piede per terra e mi feci pure male «Non ti chiamerò mai e poi mai Oppa, voglio colpire e affondare il tuo fragile ego del caz... cardine.»
Meno male che mi ero corretta in tempo.
«Dritta numbah fri!- aprii le braccia e colpii accidentalmente il naso di Kyungsoo- Tu non puoi trattare una tua fan in questo modo, ti rendi solo insopportabile!»
Sehun si scrollò di dosso Tao e chiese con gli occhi che brillavano in modo anormale «Sei una nostra fan?»
«YEHET, mio caro maknae.» risposi senza staccare gli occhi dalla faccia inorridita di Kris.
Scommetto che nessuno gli aveva mai risposto in quel modo.
Scommetto che in quel momento stava progettando qualcosa per uccidermi con il suo soffio del dragone.
«Oh, ma insomma! Questa ragazza è una sasaeng malata!» riprese il dolce Yifan alzando gli occhi al cielo.
Okay, d’accordo. Mi imbestialii non poco quando quel cretino disse quella frase.
Possono dirmi che sono bassa, possono dirmi che ho una piantagione di carote nel cervello, possono dirmi anche che sono una cretina ninfomane, ma nessuno si deve permettere di accusarmi di essere una sasaeng. È un’offesa alla mia persona.
Divenni rossa, viola, verde, gialla, sembrava che avessi ingoiato un arcobaleno «Lo sai che sei proprio un &£§#¥Жи₤!» urlai incazzata come non mai.
Avete presente quella sensazione di voler dire un’infinità di insulti pesanti come un’incudine? Quando qualcuno te li tira proprio fuori con le pinze? Ecco, questo è quello che accadde a me: mi misi a gridare parolacce a non finire mentre quegli undici ragazzi per bene erano a dir poco scioccati.
«Allora, mio caro! Io sono entrata qui dentro solo perché il mio STUPIDO CANE [Giustino, ti ho sempre amato] è scappato! Ti faccio una leggera differenza tra me e una sasaeng: ho visto Jongin, il ragazzo più sexy del mondo, nudo nella vasca da bagno- lo indicai e quello sorrise aggiustandosi la cintura dell’accappatoio- Invece di buttarmi su di lui e stuprarlo senza pietà me ne sono andata via!»
Anche se l’idea di saltargli addosso mi aveva attraversato la mente, ma questi sono solo inutili dettagli senza importanza.
«Poi- proseguii andando avanti e indietro nel soggiorno sbuffando come un toro- ho visto Suho che si faceva la ceretta. Gli ho fatto una foto? L’ho derubato dei suoi jeans o delle sue mutande?! NO!»
Ma che stavo dicendo? La rabbia mi fa parlare a vanvera, non è certo colpa mia se ho un carattere così.
«TU- strillai puntando il dito contro Kris- MI HAI FERITO PROFONDAMENTE.»
Optai per far finta di piangere, ma poi ci ripensai. Non volevo certo farmi vedere come una debole. No, no.
«Non mi sembri coreana.» insistette lui come se il mio discorso illuminante non gli avesse spiegato nulla. «Di dove sei?»
Di ‘fanculo, vuoi venire a farti un giretto lì con me? Magari ti lascio in quella bellissima città e a mai più rivederci.
La risata di Baekhyun mi riempì la testa e mi lasciai sfuggire un sorrisetto.
«Sono italo-spagnola.»
«E che ci fai qui?»
Gli altri guardavano la scena come se stessero assistendo ad una partita di ping pong.
«Mi stai facendo il quarto grado?»
«Rispondimi.»
Dio, quanto lo odiavo.
Psst, Mia! Tra un po’ c’è il concerto dei BAP qui, in Corea.” Mi suggerì Baek, e ne approfittai per dire «I BAP faranno un concerto e volevo vederli. Problemi? Devo pure dare conto a te di dove vado?!»
«E si può sapere perché sei qui e non nel dormitorio dei BAP?» proseguì Kris, implacabile.
Oh Gesù, Giuseppe e Maria.
«Il mio cane.- lo indicai- è scappato. Vuoi che te lo ripeta più lentamente? Il. Mio. Cane. È. Entrato. In. Casa. Vostra.»
Luhan ridacchiò e Sehun mi guardò ammirato.
Un punto per Mia.
«Va bene, ora che l’hai preso... Perché non te ne vai?» Il lidah mi indicò la porta con il gomito.
Che bas- cattivo.
Nonno Yeollie intervenne per salvarmi la pelle, spuntando da dietro un Lay leggermente confuso «Non possiamo mandarla via, tra poco farà buio...»
«Sarà venuta con i genitori.»
«HO CAPITO.» dissi, irritata e presi in braccio Baekhyun che guardava Chanyeol con gli occhu sgranati «Non sarò mai più una vostra fan per colpa di questo cretino.»
Dopo aver detto queste parole, mi avviai verso la porta, la aprii e la chiusi sbattendola con tutta la forza che avevo in corpo.
Mi aspettai di sentirlo venire e chiedermi scusa, ma ciò non avvenne.
Sbuffai e mi incamminai verso una meta sconosciuta, mentre Baek si ritrasformava in umano e mi svolazzava attorno senza curarsi delle persone che potevano vederlo. Molto probabilmente era dotato di un marchingegno che lo rendeva invisibile agli occhi della gente.
Riportami a casa.” Ordinai incrociando le braccia.
Subito, bambolina.” Detto questo schioccò le dita, ma non successe nulla.
Invece si aprì un varco giallognolo nell’aria e qualcuno prese Baekhyun per l’orecchio urlando «I D I O T A!» per poi portare il ragazzo con sé attraverso quella specie di portale.
Fantastico.
Ero sola.
Stupido Kris, la colpa è solo tua.


 


 

Angolo autrice ♣: Grazie mille a tutti per il boom di visualizzazioni e recensioni che sta avendo questa storia *w*
Nel capitolo 2 non succede nulla di interessante, solo Mia e Kris che litigano come pazzi HEHE. Col passare del tempo ne vedremo delle belle. 
Intanto fatemi sapere cosa ne pensate, non mordo mica /? 
Anyway, vi invito a passare qui (non mi va di scrivere il titolo completo, zorry.) E' una ff che parla di amore e odio tra vampiri e licantropi (rispettivamente BAP  ed EXO c':) 

Grazie ancora! Vi sarangho tutti /? ♥

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Capitolo 4
*** Capitolo 3- Mi cacceranno a calci nel sedere ***


Capitolo 3 ∞
 
Mentre io ero seduta su una panchina del parco a maledire l’universo conosciuto sconosciuto, Baekhyun era alle prese con qualcuno che l’aveva rapito e portato via attraverso un portale color formaggio.
Perfetto, ora non sono soltanto sola, ho pure fame!” pensai prendendomi la testa fra le mani alla ricerca di una soluzione.
Soluzione numero uno: avevo bisogno di cibo. Il cibo è importante, il cibo iz mai laif.
Mi guardai attorno alla ricerca di una bancarella, ma non c’era nulla, solo bambini in sella alle loro biciclette e piante fiorite che si muovevano ondeggiando a causa del vento.
Okay, ero affamata e non c’era nessuno ad aiutarmi.
Quell’idiota di Baekhyun era sparito senza lasciare tracce.
E, cosa più grave, non avevo ancora fatto una foto con Xiumin vestito da baozi gigante. 
 
Meanwhile, in  Paradiso...
 
«Ahio, ahio, ahio, ahio...» JiYong, il Messaggero Celeste, trascinava Baekhyun per tutto il corridoio del castello dell’Angelo del Desidero, tenendo il poveretto per l’orecchio e lanciando di tanto in tanto sbuffi esasperati al cielo.
«I D I O T A.» sillabò Ji con la voce maledettamente acuta per la centosettantasettesima volta consecutiva, stringendo ancora di più la presa su Baek.
Quello strillò come un’aquila e disse «Mi fai maleeeee. Se perdo l’udito do la colpa a te!» aveva le lacrime agli occhi e il suo orecchio era diventato color fragola.
«AH, QUINDI LA COLPA E’ MIA?!» muggì l’altro fermandosi di botto e guardando Baekhyun con una furia omicida negli occhi a mandorla, incorniciati come sempre da un filo di eye-liner «LA COLPA E’ MIA SE SEI SCAPPATO DALL’ACCADEMIA PER SCENDERE SULLA TERRA E FARE QUEL CASINO?! HAI ANCORA TRECENTO ANNI PER LA MISERIA! NON SEI IN GRADO DI ESPRIMERE UN DESIDERIO!»
Le pareti tremarono, riconoscendo anche loro la furia di JiYong. Quando si arrabbiava, le cose si mettevano molto –troppo- male per tutti quelli che avevano a che fare con lui.
Baekhyun si fece piccolo piccolo e pregò tutte le creature del Paradiso di alzare una folata di vento e portare via quel pazzo maniaco. Un po’ come Mary Poppins. JiYong Poppins. 
«Mi annoiavo- si giustificò Baek- avevo bisogno di scoprire il mondo.» mentre diceva queste parole, strinse le mani a pugno e guardò un punto lontano con un sorriso da ebete stampato in faccia.
«Scoprire il mondo, dici?!- lo strattonò per guardarlo bene in faccia- A CAUSA DI QUESTO HAI MODIFICATO IL CONTINUM SPAZIO DESIDERIUM E ADESSO QUELLA POVERA CREATURA E’ SOLA IN COREA, LONTANA DA CASA SUA!» Ji sembrava un lupo mannaro in quel momento. JiYong mannaro.
Baekhyun sbottò «Stavo per portarla in Italia, quando tu sei venuto e mi hai rapito. Lo sai che posso denunciarti alle autorità?! E non parlare in spagnolo, non ti si addice.»
«E’ LATINO, IGNORANTE.»
«Latino, spagnolo, inglese, francese, canino, gattale, parlare diverse lingue non ti si addice lo stesso.»
«ACCIDENTI! Non posso ucciderlo, calmati, non posso ucciderlo.» JiYing respirò con forza dal naso con gli occhi chiusi, per calmare la crisi di nervi causata da quel piccoletto senza cervello.
«Perché mi hai portato qui?» chiese Baek tra un  lamento e l’altro.
L’orecchio gli faceva un male cane.
«E HAI LA FACCIA TOSTA DI CHIEDERMELO?!»
«Dovresti prendere un calmante, sei un po’ troppo stressato.» disse tranquillamente Baekhyun, ma subito dopo se ne pentì amaramente: infatti l’altro divenne viola per la rabbia e del fumo gli uscì letteralmente dal naso e dalle orecchie «TUUUUU-»  il suo viso si deformò in una smorfia tutt’altro che angelica e lo indicò storcendo la bocca di lato.
Per tutte le nuvole, che brutto...
«JiYong, per l’amor della Pasqua!» intervenne ChaeRin, l’ aiutante dell’Angelo della Passione, uscendo da una stanza alla destra dei due ragazzi «Vuoi smetterla di gridare?! I Cherubini stanno dormendo.» si mise le mani sui fianchi come per dire “ora te la vedrai con me”.
La donna era bellissima, in tutto e per tutto: capelli biondi e lunghi fino alla vita, occhi grandi e scuri incorniciati da matita nera e mascara color pece, labbra rosee e carnose, pelle di porcellana... Insomma, un vero e proprio angelo, il sogno di tutti i giovani Apprendisti.
«Hai sentito, JiYong?- fece Baekhyun con aria innocente- Non urlare, i Cherubini stanno dorme-aaaaaaaaaaah.» non completò la frase perché Ji, senza aggiungere altro, tirò ancora più forte l’orecchio della sua povera vittima.
«Dov’è l’Angelo del Desiderio, ChaeRin?»
«E’ nel suo studio...»
«Perfetto!» JiYong si incamminò verso una rampa di scale alta quasi quanto un grattacielo e sorrise diabolicamente.
Baekhyun invece ripeteva a macchinetta «Ahio, ahio, ahio, ahio...»


 
***


 
Okay, stavo perdendo la pazienza.
Dove diamine si era cacciato Baekhyun?! Volevo tornare a casa ed esigevo un panino enorme alla nutella, per affogare tutti i miei pensieri macabri nel cioccolato.
Avevo visto Kai nudo, gente.
E avevo litigato a morte con Kris, andando via da casa sua sculettando come una papera per dare un tocco di enfasi alla mia stupenda uscita di scena. Certo, avrei potuto concludere in bellezza dicendogli che era bbbbbbono (sì, con sei “b”) e che lo amavo anche se aveva il quoziente intellettivo pari a quello di un cetriolo, ma ehi: sono una tipa orgogliosa.
Non volevo certo dargli la soddisfazione di sapere che sarei potuta anche morire per lui.
No, esagerato, morire no.
Svenire al massimo.
Insomma, lo stavo odiando con ogni cellula del mio organismo, fino all’ultima particella di DNA, fino all’ultimo nanometro di desossiribosio e fino all’ultima base azotata. Evvai, grazie a lui ho ripetuto tutti gli argomenti del compito di scienze!
A proposito del compito di scienze... Dovevo tornare subito in Italia.
Dov’era finito Baekhyun?! Iniziavo seriamente a preoccuparmi.
Ehm, Mia...” la voce dell’angelo mi esplose in testa e per poco non mi misi a ridere istericamente per il sollievo.
Finalmente! Ma che caaaaavolo è successo?!” chiesi, guardando il cielo, pronta a vedermelo spuntare davanti in ogni momento.
Senti, quello che sto per dirti non ti piacerà... Quindi, per evitare che le persone ti prendano per pazza, parla con me attraverso questo cellulare speciale- un telefonino nuovo di zecca mi cadde sulle ginocchia e lo presi alzando un sopracciglio- bene... Ahi ahi ahi. Ora rispondi.
Portai l’apparecchio all’orecchio e dissi, titubante «Pronto...?»
«Mia! Che bello sentire la meravigliosa voce dell’umana che mi ha fatto esprimere il suo primo desiderio!» la sua voce era più acuta del normale. La cosa non andava bene.
«Smettila e dimmi.» sbottai.
«Ahahah, non ci crederai mai, una storia troppo buffa. Ahahaha. Allora, siccome sono un angelo giovane, dovevo andare in Accademia per seicento anni, ma io sono fuggito perché mi annoiavo! Così mi sono rifugiato da tua zia Clementina e lei mi ha regalato a te! Ahahah, che storia buffa- non stava ridendo davvero, lo si capiva anche a un miglio di distanza. Secondo me stava piangendo per la disperazione- Quindi, ho combinato un casino! UN CASINO, TE NE RENDI CONTO?! Non posso portarti a casa, Mia. Devi restare in Corea per due mesi a causa della mia inesperienza con i desideri. Ahahahaha, non è una storia buffa buffissima
Sì, buffa.
Buffissima.
Due mesi.
Corea.
Sola.
Ci misi parecchi secondi a captare i diversi segnali della conversazione, un po’ perché Baekhyun aveva detto troppe volte la parola “buffa”, un po’ perché non riuscivo a credere a quello che avevo appena sentito.
Alla fine capii.
Capii che Baekhyun sarebbe morto per mano mia.
«COOOOOOOOOOSAAAA?! MI PRENDI IN GIRO, IDIOTA?! E io ora dove vado?! Dove vivrò per questi due mesi?! AH?! E i miei genitori?! ESIGO UNA SPIEGAZIONE E LA ESIGO A QUATTR’OCCHI COSI’ TI POSSO UCCIDERE CON LE MIE STESSE MANI.» scattai in piedi rossa come un peperone, tanto da sembrare la bambina indemoniata de “L’Esorcista”.
«Non ti arrabbiare con me.» pigolò Baek con un tono terrorizzato.
Questo fece aumentare la mia incazzatura.
«E CON CHI MI DOVREI ARRABBIARE, CON IL CACTUS?!»
«Non sapevo ci fossero cactus a Seoul.»
«BAEKHYUN!» strillai, attirando su di me lo sguardo scioccato dei passanti.
«Sorry, sorry, sorry.» ripeté milioni di volte.
Mi ricordò la canzone dei Supah Juniah e nella mia testa, malgrado la situazione drammatica, esplose la coreografia di quei bei ragazzuoli.
SORRI SORRI SORRI SORRI NECCA NECCA NECCA NECCA.
Okay, torniamo seri.
Mh, dicevo?
Giusto, stavo andando in ebollizione, ancora una parola da quel cretino e sarei esplosa come il Vesuvio «Mi puoi spiegare tutto dal principio, per tutti i cioccolatini ripieni?» domandai, cercando di calmarmi.
«Allora, in principio Dio creò il cielo e la terra.  La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: “Sia la luce!”. E la luce fu...»
«Non parlo della Creazione, Baekhyun!» sbuffai, in preda ad un attacco di nervi improvviso «Dimmi perché non posso tornare a casa!»
«Perché sono stato inesperto con il desiderio, è stata colpa mia... La cosa più grave è che tu hai chiesto di andare nel dormitorio degli EXO. Quindi DEVI vivere per forza nel dormitorio degli EXO, altrimenti...» Pausa d’effetto.
Altrimenti cosa?!
Mi sarei trasformata in spuma di mare come La Sirenetta?
«Altrimenti...?»
«Io perderò tutti i miei poteri e sparirò.»
Non sapevo proprio cosa pensare, rimasi sconcertata e con un’espressione idiota sulla faccia per Dio solo sa quanto tempo.
«Mia, sei viva?»
«E ora come faccio a tornare lì? Mi cacceranno a calci nel sedere...» mormorai, sconsolata.
Baekhyun in fondo (ma molto in fondo) mi stava simpatico, anche se aveva sconvolto tutta la mia breve vita di sedicenne, quindi dovevo aiutarlo in un modo o nell’altro.
«Beh...» iniziò il ragazzo, ma fu bloccato da qualcuno che stava urlando nella mia direzione.
«Ehi, tu, Exotic pazza!» Quella voce che mi stava chiamando l’avrei riconosciuta fra mille.
Luhan. 

 

 

Angolo autrice: Sì, eccomi \(*^*)/ 

Ho deciso di postare prima il capitolo perché me l'avete chiesto e quindi... Eccolo qui! 

Che ve ne pare? MI RENDETE DAVVERO FELICE, PIANGO. 

Giuro, se arrivo a dieci recensioni a questo chappy, vi faccio un regalo wfwhefeh. 

HAHAHAH, scusate ma sono felishe. 

E sono più pazza del solito, DOH. 

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Capitolo 5
*** Capitolo 4- Oro, argento e pirla ***


Capitolo 4


 

Sbarrai gli occhi fino a farli diventare delle dimensioni di due palle da bowling e mi irrigidii tenendo le braccia mollemente abbandonate lungo i fianchi, mentre i passi del mio idolo si facevano sempre più vicini. Sentii Baekhyun ridacchiare e repressi l’istinto feroce di ammazzarlo senza pietà e di buttare il suo cadavere angelico nel fiume.
No, okay, mettiamo un attimo insieme tutti i tasselli di questo drammatico puzzle: Luhan stava camminando nella mia direzione e stava cercando proprio me.
E mi aveva chiamato Exotic pazza! Non è di certo il più bello dei complimenti ma ehi, tutti i migliori sono pazzi [tentativo di autostima parte 1]
Mi girai verso di lui appiccicandomi un sorriso da ebete sulle labbra e gettai il cellulare nell’aiuola che c’era accanto alla panchina su cui ero seduta con un movimento brusco del braccio.
Ma lo sai quanto ci ho messo a creare quel coso?!” mi rimproverò Baek con un’antipatica aria da professore sottopagato “Ho speso ben dieci minuti della mia vita.
Ti ricordo che mi hai segregata in Corea per i prossimi due mesi.” Ribattei senza staccare gli occhi sognanti da Luhan.
Touché
«Uff, finalmente ti ho trovata!» disse il ragazzo rivolgendomi un sorriso dolce.
Aria, ho bisogno d’aria.
«M-mi cercavi?» balbettai avvampando di colpo, sentendomi una sciocca.
No, Mia, sta soltanto vomitando caramelle e cagando cioccolatini.
«Beh, sì. Come ti chiami?» chiese sedendosi accanto a me e guardandomi con curiosità.
«Mi chiamo Mia- risposi viola come una melanzana; ma a causa del nervosismo, dell’agitazione e del fatto che stavo rischiando una sincope, decisi di dire tutto il mio nome per intero- Mia Brigidia Buena Calandria Calida Consuela Ursulina Muñoz»
Cosa passò nel cervello di mia madre quando venni al mondo è ancora un mistero.
«Oh. Ti posso chiamare Mia? Mia e basta?» Luhan stava facendo di tutto per non scoppiare a ridere, si vedeva chiaramente.
«Certo.» mormorai torcendomi nervosamente le mani.
«Mh.»
Scese un silenzio imbarazzato, molto –troppo– imbarazzato, rotto soltanto dagli schiamazzi dei bambini.
Avanti, dì qualcosa di intelligente!
Me ne uscii con un «Cetriolini.» e dopo mi morsi la lingua a sangue, dandomi della stupida un milione di volte.
Cetriolini? E questa sarebbe una cosa intelligente?!” sghignazzò Baekhyun facendomi arrossire ancora di più.
«Cosa?!» fece il poveretto.
«Cosa?!» ripetei con voce insolitamente acuta.
Luhan ridacchiò «Sei divertente- si accarezzò la fronte continuando a ridere- Sono venuto fino a qui per chiederti scusa a nome di Kris e di tutti noi.»
«Veramente avrei preferito le scuse da quell’antipatico, ma... mi ha fatto davvero piacere la tua visita.» manco fossi a casa mia in accappatoio intenta a divorare un barattolo di Nutella extralarge.
«Beh... Kris è un tipo molto orgoglioso e...»
«Me ne sono accorta» lo bloccai sbuffando.
«... e soltanto Tao riesce a tirare fuori un po’ della sua umanità. Comunque, ti prego, non smettere di amare gli EXO. Per noi le fans sono come ossigeno.» lo disse quasi con le lacrime agli occhi e mi sciolsi come neve al sole.
Letteralmente.
Dentro ero tutta un “Oh mio D.O! Per tutti i Kim Himchan nudi del pianeta! Per mille Kim Jongin spogliarellisti! LUHAN MI HA APPENA PREGATO –beh, non proprio pregato- DI RESTARE UNA EXOTIC! Oh mamma. Oh San Crispino. Oh Sehun.” Ero incerta se urlare come una pazza o continuare a guardarlo con un’espressione alla Kyungsoo, quindi per non peggiorare la situazione mi morsi le labbra e non parlai.
«Allora... Ci perdoni?»
«... Beh, non saprei, Kris mi ha appena ferito e...» fare la preziosa mi ha sempre aiutata, forse mi avrebbe, che so, permesso di andare a vivere nel dormitorio con tutti.
«Ti dedicherò ‘Baby Don’t Cry.’» mi interruppe alzando un sopracciglio.
«Ti amo Oppa!» strillai gettandogli le braccia al collo, felicissima.
«Okay, okay...- rise, accarezzandomi la testa- Dove sono i tuoi genitori?»
Mia Ursulina sei nei guai˜” canticchiò Baekhyun.
Ursulina è un nome che ho sempre odiato, mi ricorda la strega della Sirenetta.
Baekhyun idiota, anche tu lo sei. Se ti metto le mani addosso ti taglio la testa e te la attacco al contrario.
Uuuh, così vedo le persone da un’altra prospettiva.
Battuta pessima.
Non hai un briciolo di umorismo.
Tu invece non hai nemmeno un cervello.
Oh, fantastico, stavo litigando con una voce nella mia testa.
«Ehm... Non ho nessuno in realtà. Dovevo venire a stare con mia zia Consuela in vista del concerto dei BAP, ma lei è andata a fare un safari in Australia lasciandomi sola. I miei genitori sono in Alaska per motivi di lavoro e non possono venire a prendermi e... E non lo so! L’ho scoperto adesso, non posso andare da nessuna parte e sto morendo di fame.» risposi mettendomi le mani nei capelli.
Non sono per niente brava a mentire, proprio no.
«Beh... Potresti venire a stare da noi. Che ne dici?»
Luhan, sei un raggio di sole nella mia oscurità perenne. «Ringrazio il dottore, accetto l’offerta.» sorrisi a trentadue denti.
«Ahahah. Fantastico, benvenuta! Però dovremmo chiamare i tuoi genitori per avvertirli. Mi dai il tuo cellulare? Ci parlo io.» tese la mano aspettando che gli dessi il telefonino.
Pppporca mmmiseria. Baekhyun, che faccio?!” pensai, spaventata, cercando l’apparecchio nella tasca dei pantaloni. Lo presi e lo consegnai al ragazzo, che mi sorrise ancora una volta causando un evidente calo di zuccheri alla sottoscritta.
Ci penso io, bambolina! Non ti preoccupare, ho tutto sotto controllo.
Ecco, ora sono ancora più terrorizzata.
Zitta.”
«Mia, puoi comporre il numero di tua mamma?»
«Veramente lei non lo usa molto, il cellulare e...» mi grattai la nuca, a disagio, quando la voce delicata come una motosega di Baekhyun mi esplose nella mente “DIGITA QUEL DIAMINE DI NUMERO!
Obbedii sperando che l’angioletto avesse un piano, guardando Lulù che avvicinava il telefonino all’orecchio.
«Pronto? Signora Muñoz?» disse il ragazzo mangiucchiandosi le unghie.
«PPPRONTOO? MIA?»
Spalancai gli occhi e la bocca, optando l’ipotesi di buttarmi a terra e morire. Quella non era la voce di mia madre, ma di un Baekhyun effemminato.
«No, sono Lu Han. La chiamo dalla Corea.»
« E’ SUCCESSO QUALCOSA AL MIO PICCOLO CIOCCOLATINO?!»
Abbassai il capo con le guance color porpora. Ma che aveva nel cervello? Piume?
Dov’era quando il buon Gesù distribuiva l’intelligenza?
A fare la fila per la stupidità? AISH.
«No, stia tranquilla. Solo che sua figlia ha appena scoperto che sua zia Consuela non è qui e... Non ha un posto dove andare. Per lei andrebbe bene se venisse a vivere con me?»
«CONSUELA MARIA ERNESTA ERMENEGIBALDA SI E’ DIMENTICATA DELL’ARRIVO DEL MIO PASTICCINO?!» Baekhyun  si finse addolorato, cosa che gli riuscì benissimo.
Unica cosa che non ho sopportato: il nome Ermenegibalda. Sono sicura che nemmeno esiste.
«Beh, sì. Sono un cantante di successo e lei è una mia grande fan, quindi mi sento in dovere di aiutarla.» rispose Luhan, pacato.
«Madre de Dios! Se prendo quella donna la uccido! LASCIARE L’AMORE DELLA MIA VITA DA SOLA IN COREA, NO, NO! QUESTA ME LA LEGO AL DITO! Aspetta che prendo il laccio delle scarpe...»
Baekhyun voleva farmi fare una figura di cacca, ne ero certissima.
«Allora…E’ un sì?»
«Va bene, ma solo fino a quando non sapremo i giorni dei voli Corea-Italia. Ti ripagherò in oro, argento e birra!»
Birra?!
BAEKHYUN!
«No, non era birra. Ah, sì! Oro, argento e pirla!»
Mi battei una mano in fronte.
«Di pirla ce ne sono già troppi, ma grazie lo stesso.» disse Luhan, divertito e con le lacrime agli occhi per il troppo ridere.
«Mi raccomando, tieni quelle mani a nord dell’Equatore e a sud del Meridiano di Greenwich.»
Presi il cellulare e lo lanciai all’indietro rossa come il sedere di un babbuino «Ooops, è caduta la linea...»
Lui rise di cuore gettando la testa all’indietro mostrandomi quel collo perfetto e facendomi fare non pochi sogni erotici «Quando saranno i voli Corea-Italia?» domandò asciugandosi una lacrima formatasi all’angolo del suo occhio.
«Fra due mesi. Ho già controllato.» dissi, sentendomi un genio.
Rendilo reale, Baek.
Qual è la parola magica?!” fece l’angioletto con un’aria da superiore.
Fallo o ti defenestro.
... Okay.
«Oh, mamma. Va bene, non ti preoccupare.- mi prese per mano- vieni con me. Saranno tutti felici di rivederti.»


 
***


Saranno tutti felici di rivederti, ha detto.
Non ti preoccupare, ha detto.
Appena mettemmo piede nel dormitorio dando a tutti la bella notizia, Kris grugnì dopo aver urlato tutto il suo sconforto e lasciò la stanza senza dire una parola, solo guardandomi in cagnesco manco fossi un’appestata.
Iniziamo bene questi due mesi di convivenza.
Tao invece disse solo «Non toccare il mio Gucci.»
Ero tentata da gridare «NON ME NE FOTTO UN CAZZO DEL TUO GUCCI, IO VOGLIO SOLO CHE KRIS NON MI TRATTI MALE.» ma pensai che fosse stato meglio tacere.
Suho mi mostrò la camera da letto, posta accanto a quella di Kyungsoo e Chanyeol, e mi aiutò a mettere a posto il letto e a spolverare. Che brava mammina.
Nessuno degli EXO, eccetto Kris, si era lamentato della mia presenza, anzi, sembravano gradire la mia bella personcina in giro per casa; anche perché li aiutavo a mettere a posto il macello che avevano combinato, quindi...
Ero in camera ad autocommiserarmi quando Chen mi avvertì che la cena era pronta.
Corsi in cucina e mi sedetti felicemente tra Sehun e Kai, che mi lanciò un’occhiata sesky facendomi diventare non rossa, color prugna.
O Gesù, Giuseppe e Maria. Datemi voi la forza, fate in modo che i miei istinti da fangirl non mi suggeriscano di lanciarmi addosso a lui e stuprarlo.
Kyungsoo alzò le bacchette e urlò «Buon appetito!» per poi divorare tutto quello che aveva nel piatto.
Guardai le mie mani.
Lanciai uno sguardo alle posate.
Mi misi le mani nei capelli: io NON sapevo mangiare con le bacchette! Sapevo a malapena impugnare una forchetta, figuriamoci queste cose!
Kris alzò gli occhi dal cibo e sbottò «Qualcosa non va? La principessa vuole dei Tacos?»
Mi salì il sangue al cervello «I Tacos sono messicani, ignorante.»
Chanyeol scoppiò a ridere e l’acqua gli uscì dal naso, bagnando completamente Lay, che era seduto accanto a lui.
«Vuoi una forchetta, Mia?» domandò Sehun, gentilmente.
Scossi la testa, decisa ad imparare a mangiare come loro.
Sentii addosso gli occhi di tutti quando impugnai a mo’ di spada le bacchette e cercai di iniziare a mangiare quello che, almeno in apparenza, era un pezzo di carne ed ero convinta di esserci riuscita prima che, incrociando le bacchette, il pezzo di cibo non identificato schizzasse in faccia a Xiumin.
Per lo spavento, lui fece un salto all’indietro colpendo Chen con il gomito, che lanciò un urlo soffocato portandosi dietro la tovaglia e tutto quello che c’era sul tavolo.
Intanto, svolazzando allegramente per la casa, Baekhyun se la rideva, che carino.
YiFan mi guardò malissimo «Se me l’avessi chiesto, ti avrei dato coltello e forchetta, non c’era bisogno di combinare questo casino.»
Deglutii, con il viso color papavero.
Avrei voluto avere quella falce che usano gli Shinigami, solo per tagliarlo in due parti perfettamente uguali.
Vuoi che lo trasformi in un protozoo?” chiese Baekhyun continuando a ridere come un idiota.
E dannare con la sua presenza quei poveri organismi unicellulari?
Sorrisi nervosamente e mi alzai «Dov’è lo spazzolone?»
Sarebbero stati due mesi mooolto lunghi.

 

 

 

 

Angolo autrice: Beh, non so proprio che dire. 

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto HEHEEH. 

KRIS NON PUO' ANDARSENE. *piango tutto* Guardate quanto è bello in quella gif ;-;

Qualunque cosa accada, io lo appoggio *si nasconde in un angolino a piangere* 

Beh, ora bast. 

Beh (Pt2) ci si sente /?

Aspetto un vostro parere U.U 

Un grosso kiz. :* 

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 5- I four caz di Chanyeol ***


Capitolo 4 ∞


 
Quando tornai in camera da letto, ero ancora rossa in viso e con lo sguardo perso nel vuoto. Baekhyun invece rideva svolazzandomi intorno come una zanzara fastidiosa, avrei voluto tanto avere un repellente per insetti.
Mi buttai sul letto a peso morto, affondai la testa nel cuscino e gridai.
«MIAAA! Ti calmi?!» strillò l’angioletto con un’antipatica aria da fratello minore scassangurie (perché non mi va di essere volgare).
Lo guardai con un’espressione da maniaca, alzando la testa lentamente «Come faccio a calmarmi?! A mia madre verrà un colpo quando noterà che sono sparita!»
Lui sorrise nervosamente «Beeeeeeeh- iniziò con voce talmente acuta da spaccare la lampadina- In realtà, per questi due mesi, la tua famiglia si è dimenticata della tua esistenza...» si torturò le mani continuando a mostrarmi quel sorriso impertinente.
Cosa?
Non ci potevo credere.
No.
NO.
Enne-o.
Sbarrai gli occhi e strinsi il cuscino fra le mani «MI PRENDI PER IL SEDERE, BAEKHYUN?!» esplosi urlando come una pazza/menomata fuggita dal manicomio.
«Sarebbe un po’ impossibile prenderti per il sedere, anche perché se provassi a toccarlo mi uccideresti e...» balbettò facendosi piccolo piccolo. Nel vero senso della parola.
«E’ un modo di dire! Significa: mi stai prendendo in giro?» cercai di colpirlo saltellando su un piede, ma lui si scansò con un urletto isterico.
«Scusa! Non è stata colpa mia!» piagnucolò.
«E di chi è stata la colpa?!» sbraitai lanciandogli la scarpa, che mancò per un soffio.
«Tecnicamente mi hai chiesto tu di andare nel dormitorio degli EXO, quindi...»
«Tecnicamente un corno, Baekhyun! VIENI QUI, COSI’ TI UCCIDO CON LE MIE STESSE MANI!» il ragazzo si era rimpicciolito fino a diventare delle dimensioni di una falena e fluttuava accanto al lampadario pregandomi di lasciarlo stare.
«Mi dispiaceeee!»
«PENSI CHE MI BASTI SOLO UN “MI DISPIACE”?! HAI COMPLETAMENTE STRAVOLTO LA MIA VITA! PORCA MAZURCA.»
Ah, un po’ di sano sfogo ci vuole sempre.
Mi tolsi l’altra scarpa e gliela lanciai, colpendolo in pieno. Lui tornò ad altezza naturale in un batter d’occhio e cadde a terra con un lamento che lo faceva sembrare ad una cavalla che partorisce e accarezzandosi la natica destra in preda a Dio solo sa quali dolori atroci.
«Tu sì che mi hai preso per il sedere, Mia Ursulina, aaaaah.»
Malgrado la situazione, scoppiai a ridere e lui mi imitò tenendosi la pancia.
«Perché sto ridendo?» chiesi gettandomi a peso morto sul letto «In teoria dovrei odiarti.»
Baekhyun si mise seduto «In realtà mi adori, Mia Ursulina.»
«Smettila di chiamarmi così.» lo ammonii agitando un dito.
«Kyaaah, mi è venuta in mente una cosa. Tu hai bisogno di vestiti.» scattò in piedi e mi tese la mano, la afferrai con riluttanza e mi alzai pregando tutti gli altri angeli che non combinasse guai come al suo solito.
Agitò il braccio e un portale color porpora si aprì al centro della stanza, mostrando l’interno di un armadio; dove c’era una quantità scandalosa di scarpe, giacche, vestiti, top, pantaloncini... BORSE.
Cacciai un urlo disumano e sparii lì dentro, saltellando manco fossi la piccola Heidi. Era un paradiso! Gli scaffali rosa fucsia attaccati alle pareti erano colmi di accessori firmati e altre cose che mi sarei solamente sognata di indossare; al centro vi era una specie di puff viola pallido su cui era posata –udite udite-  una sciarpa Gucci che avevo visto in un negozio e che volevo assolutamente.
Sentii un coro di angeli di sottofondo.
«Ti piace?» fece Baekhyun venendomi incontro.
Gli occhi mi brillavano come quelli di Spongebob.
Se promettete di non prendermi in giro dopo aver raccontato questa storia, vi farò entrare qui dentro.  
Inutile dire che spesi tutta la serata a fare shopping gratuito, costringendo l’angioletto a guardarmi provare circa un centinaio di capi diversi.
Oh, che cosa bella.
“Tao, non ho bisogno del tuo Gucci.”


 
***


Il mattino dopo, mi svegliai grazie al buon odore che aleggiava in casa, molto probabilmente Kyungsoo si era messo a preparare la colazione.
Scesi al piano di sotto sbadigliando ed entrai in cucina dando il “buongiorno” a tutti, a cui nessuno rispose.
Chen dormiva sul tavolo con il toast burro e marmellata appiccicato alla guancia, Tao chiudeva gli occhi e poi li riapriva a scatto mormorando frasi sconnesse, Sehun aveva le testa poggiata sul frigorifero e sembrava addormentato, Xiumin era steso a terra con il sedere all’aria e diceva di tanto in tanto “mimimimimi” dopo aver russato, Chanyeol leggeva un giornalino con la penna tra i denti, Kris bevevo il suo the con eleganza e Kyungsoo si dava da fare ai fornelli.
Gli altri stavano ancora dormendo della grossa. Nel soggiorno, però, sbavando sul tappeto.
«Buongiorno, Mia.» disse DO con un sorriso, mettendomi sotto al naso un piatto fumante contenente frittelle al cioccolato.
«Questa volta vuoi la forchetta? » mi schermì il lidah degli EXO M, senza degnarmi di uno sguardo. Per ripicca, presi una frittella con le mani e la addentai «Non ne ho bisogno, grazie.» risposi con la bocca piena.
Kai fece la sua assonnata entrata canticchiando “Wolf” e si accomodò accanto a me «BuonMia, Giorno.» biascicò poggiando la testa sul tavolo.
«Anche a Kai, Te.» ridacchiai, continuando a divorare la colazione.
Chanyeol chiese «Mi aiutate con questa domanda in inglese?»
Kris annuì, era l’unico cosciente lì dentro, anche Baekhyun dormiva «Sì, dimmi.»
Nonno Yeollie iniziò «Du iu hev eni pez?» tirò fuori il labbro inferiore e poi aggiunse, scrivendo con attenzione «Ies, ai hev four caz.»
Kai alzò impercettibilmente lo sguardo «Four caz, Chanyeol? Non te ne basta solo uno?»
Sehun aggiunse, svegliatosi improvvisamente «Se contiamo anche la testa di caz, sono due.» sbadigliò rumorosamente e prese il cartone di latte dal frigorifero.
Kris scosse la testa e ordinò, con voce autoritaria «Yah, finitela di pensare a queste cose.» portò la tazza alle labbra e bevve con gusto.
«Siete solo una mandria di pervertiti.» brontolò Luhan, spuntando da sotto al tavolo.
Per poco non mi misi a gridare per lo spavento.
«Prossima domanda.» si affrettò a dire Chanyeol, rosso come un peperone «Ora sto facendo un cruciverba. Una cosa fastidiosa, cinque lettere.»
«YiFan» dissi senza riflettere e d’un tratto sentii tutti gli sguardi degli EXO addosso, chi era divertito, chi era infuriato [tirate ad indovinare] «Mi è venuto spontaneo.» mi giustificai alzando le braccia in segno di resa.
«Molto divertente.» sbottò Kris assottigliando gli occhi.
«Però... Mo che ci penso... Come sarebbe avere four caz?» domandò Jongin bevendo un sorso di latte.
«Devi comprare mutande più grandi.» disse Sehun «E il quadruplo dei preserv-»
Suho bloccò quella patetica discussione entrando in cucina feel like a super eroe gridando come un pazzo «YAH, MALEDUCATI! Cosa deve pensare Mia?!»
L’altro lidah brontolò «Siamo in casa nostra, facciamo quello che ci pare.»
Feci una smorfia.
«Sì, Kris. Ma Mia è una nostra ospite e dobbiamo trattarla bene.»
«Oh, hyung. Ti dovrebbero fare Suhora.» mormorò Chanyeol con sguardo sognante.
Silenzio.
Toh, guarda, una palla di fieno che rotola sul pavimento.
E tu sei innamorata di questi tizi?!” chiese Baekhyun inorridito.
Yeollie stava con la bocca aperta in un sorriso aspettando di sentire le nostre risate «Andiamo, era carina.» sbottò quando vide le facce sconvolte dei presenti.
«Come il culo di una babbuina.» completò DO con la bocca piena.
«Le mie battute sono belle!» ringhiò il gigante, offeso.
«Come i peli sotto le ascelle.» continuò Kyungsoo come se niente fosse.
«Yah! Questa di “Suhora” era simpatica!»
«Come una lezione di matematica.»
«Smettila, Kyungsoo da strapazzo!»
«’N culo te-» fortunatamente Suho bloccò le parole di DO coprendogli la bocca con la mano prima che potesse dire qualcosa di veramente volgare.
«Vi farò ridere, promesso!» Chanyeol si alzò, fiero, e si diresse in bagno senza aggiungere nulla.
«Io riderò alle sue battute solo quando vedrò un unicorno.» sghignazzò Kai.
Yixing barcollò verso di noi biascicando qualcosa in cinese e Chen lo indicò «L’hai visto, ora devi ridere, mio caro.»
«MADDAI!»
«Ragazzi, dove andrete oggi?» chiesi per bloccare quella patetica conversazione.
«Dobbiamo andare alla SM per provare il ballo del nostro nuovo singolo, “Overdose” e poi... Facciamo un salto in qualche negozio per comprare dei vestiti.» rispose Luhan con un bel sorriso rassicurante.
«La cosa dei vestiti non la sapevo.» intervenne Suho a braccia conserte.
«Infatti l’ho aggiunta ora, beibe.»
Ripeto la domanda, sei innamorata di questi tizi?!” Baekhyu aveva una faccia proprio scioccata, ma dannatamente dolce.
Solo della torre canadese.
Te li scegli proprio bene, Mia.
«Vieni con noi, ti divertirai... Ora, chi va a svegliare Tao?» domandò Suho guardando i presenti con una speranza di trovare un volontario.
«Ah, io no.» fece Kai, scuotendo vigorosamente la testa «Quello si arrabbia da matti quando lo destiamo dal suo magico sonno.»
«Passo.»
«Sono troppo giovane per morire a colpi di wushu.»
«Voglio vivere.»
«E’ già mattina?» la domanda di Xiumin stonava con tutte quelle affermazioni imbarazzanti.
«Mia perché non vai tu?» mi spronò Sehun indicando le scale «Tao non può picchiare una ragazza, è contro i suoi principi.»
Abbandonata al mio destino, annuii.
Il livido sul sedere provocato da un bastone di arti marziali  me lo ricorderò per tutta la vita.
Note per me: Mai e sottolineo mai andare a svegliare Tao.
Ne vale della mia salute.
GOSH. 


Angolo autrice: Boh, solo mi sento ispirata con questa storia *^*
Anche perché ci metterò tutta la mia demenza qui  dentro, quindi HAHAAH. 
Spero vi piaccia rhfreh.
Grazie per il BOOOM di visualizzazioni/recensioni hefujerbg BABAMM. 
Se volete passare alle mie song-fic ---> Una. Due <--- 

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Capitolo 7
*** Capitolo 6- Insulti e macchine galattiche ***


 

Capitolo 5

 

«Baekhyun, come sto?» chiesi facendo una giravolta davanti allo specchio della camera e infilandomi un paio di stivaletti a pois bianchi e neri. Indossavo una gonna corta color pece, una canottiera dello stesso colore e una maglietta corta trasparente con il simbolo dello Ying e dello Yang stampato sopra.
Sorrisi alla mia immagine riflessa sentendomi adorabile.
«Sembri una zebra.- fu l’adorabile commento di Baek, che si accarezzava il mento soprappensiero e mi ronzava attorno come una zanzara fastidiosa- E comunque, anche vestita così, resti sempre brutta.»
Lo guardai in cagnesco e gli tirai uno scappellotto dietro la nuca.
Mi dava davvero sui nervi, avrei voluto ucciderlo «Vorrei avere una mannaia.» sibilai a denti stretti ed incrociai le braccia.
«A che ti serve?» fece quello alzando le braccia in segno di resa.
«A chiuderti il becco una volta per tutte.» spostai lo sguardo sull’angioletto e sbattei le ciglia ripetutamente con un sorriso infantile stampato sul volto.
«Non sono incline ad ottemperare alla sua richiesta.»
«Oh, ma smettila.» sbuffai roteando gli occhi e aprendo la porta della stanza.
Mi trovai davanti Sehun che stava per bussare «Sei pronta? Andiamo a fare shopping!» disse congiungendo le mani e fissandomi con gli occhi che brillavano.
«Amo fare shopping!» saltellai «E me ne intendo di moda, vi aiuterò io ad acquistare quello che fa per voi.»
«Fenomenale! Scendiamo, a Kris non piace aspettare.» mi prese per mano e cominciò a scendere le scale parlando del più e del meno su quanto fosse adorabile Luhan con il nuovo taglio di capelli.
«Adoro Luhan, è il mio hyung preferito.»
Nella mia testa ronzava solo una parola, o meglio, uno stile di vita: “HunHan.”
«Anche a me piace.- intervenni- La sua voce è stupenda.»
«Luhan è il tuo bias?» domandò Sehun bloccandosi di colpo e squadrandomi da capo a piedi con occhio critico.
Mi affrettai a scuotere la testa «Certo che no, il mio bias è Kris.»
Il maknae sospirò, sollevato, e poi scoppiò a ridere «Buona fortuna allora.»
«Ne ho bisogno, grazie.» sbottai mettendo il broncio.
Entrammo nell’ingresso dove ci aspettavano tutti e YiFan borbottò comodamente appoggiato alla porta con le braccia incrociate al petto «Ce ne hai messo di tempo, ragazzina.»
Mi salì nuovamente il sangue al cervello e ringhiai digrignando i denti «Prima di tutto non sono una ragazzina, ho sedici anni.»
«Wow, io te ne avrei dati quattordici.»
Cosa?  Come aveva osato dirmi una cosa del genere?!
Okay, Kris è bello, dannatamente attraente, sexy e mille altre cose positive messe insieme, ma è anche un idiota tutto muscoli e niente cervello,in poche parole è insopportabile!
«Io te ne do cinque, solo per il cervello.» ribattei assottigliando gli occhi.
Chen fischiò e Chanyeol si fece improvvisamente attento.
La situazione si stava facendo interessante.
«Per tua informazione ho vent’anni e dovresti portarmi rispetto.» mormorò Kris avvicinandosi sempre di più a me e guardandomi attentamente dall’alto al basso.
E ci credo, mi supera di dieci centimetri buoni.
Vai Mia! Io tifo per te! Fallo a polpette, sì!” questo era l’inutile tentativo di Baekhyun di sostenere la mia battaglia contro YiFan, ma devo ammettere che l’avevo apprezzato.
«Non porterò MAI rispetto ad un tizio che ha il quoziente intellettivo pari a quello di un pesce rosso.» esclamai sbarrando gli occhi più del normale.
«Come prego?!» la voce di Kris salì di un’ottava.
«Ah, è vero, i pesci ce l’hanno un minimo di cervello. Ma se ingoiassi un moscerino, ci sarebbero più neuroni nel tuo stomaco che nella tua testa.» detto questo gli accarezzai i capelli tirando fuori il labbro inferiore.
«Wooo, questa brucia!» Jongin mi diede il battipugno.
«Kai, smettila!» muggì il lidah con uno sguardo carico d’odio nei miei confronti.
«Hai esaurito le scorte di sarcasmo? Perché io potrei andare avanti all’infinito.» gli feci sapere annuendo ripetutamente.
«A te il cervello serve solo per impedire al cranio di accartocciarsi.» disse dopo un secondo di silenzio, facendomi restare a bocca aperta.
Questa era bella!” ridacchiò Baekhyun tenendosi la pancia.
Esilarante.” Biascicai nella mia mente, alla ricerca di un insulto sepolto nei meandri oscuri della testa.
Ne trovai uno che calzava a pennello.
«Al posto della lingua hai un aero porto da cui decollano solo cazzat- cavolate.» mi corressi in tempo, meno male che mi ero accorta della parolaccia che stavo per dire.
«Ah, sì? Se la metti così anche io giocherò pesante da adesso, chiaro piccoletta? Hai il cervello così piccolo che quando due idee s'incontrano devono fare manovra.»
Ahi, ahi, come reagirà Mia a questa provocazione?!
«La tua zucca è così vuota che ci puoi mettere la candela per Halloween.» sorrisi.
Nessuno può battermi.
Gli EXO ridevano come lama impazziti, Suho stava facendo pure un video da postare su instagram.
«Di solito si dice "Scusate le spalle"… tu invece devi dire "Scusate la faccia!".» Kris ricambiò il sorriso.
Eravamo vicinissimi, quasi respiravamo la stessa aria: la sua sapeva di menta e colonia per uomo,  la mia invece sapeva di ansia e sudore.
Avanti, Mia! Puoi fare di meglio!
«Ma quando Dio ha donato il cervello all' umanità.. tu dov'eri? in bagno?» questa battuta è un classico, mi complimentai con me stessa.
«Madre natura quando ti ha fatto era stata arrestata per possesso di exstasi. »
Ora dì la battuta più cattiva che ti viene in mente!
La più cattiva? Va bene.
Mi schioccai le dita, girai la testa a 360 gradi e dissi atteggiandomi a fighetta «Sai perchè non si crede all'amore? Perchè esisti tu a rovinare tutto.» BABAM! Grande Mia, sei una grande.
Kris esitò per un attimo, poi sbuffò infastidito e aprì la porta senza aggiungere altro, invitando gli altri a seguirlo.
Un punto per Mia.
Mi sistemai i capelli con aria da superiore «In questo sono imbattibile.» detto questo Jongin mi porse il braccio e uscimmo tutti insieme appassionatamente.
La giornata era iniziata in modo fenomenale.
Vicino al vialetto, accanto alla limousine che ci doveva portare alla SM, c’era una macchina bellissima, nera, lucida, senza tettuccio e con una grossa G luccicante stampata sul lato destro. La indicai con un dito tremante «Di chi è quella bellezza?»
Jongin rispose ridacchiando «Quell’auto è di Kris hyung. Tiene più a lei che alla sua stessa vita.»
«E quella G?» domandai alzando il sopracciglio, confusa.
Luhan intervenne, passandosi la mano tra i capelli rossi «La G sta per “Galaxy”.»
«Galaxy? Mi state prendendo…?»
«… In giro? Per niente, Kris dice che la macchina è come una galassia: brillante, sfavillante, stellare.» mentre diceva queste parole, Luhan guardava il cielo con aria assente e un sorriso da ebete stampato sul viso.
«Questa è la cosa più idiota che io abbia mai sentito.» scoppiai a ridere insieme ai due ragazzi.
«Lo sappiamo, Kris fa davvero pena a volte…»
«Di che state parlando?» Come si suol dire, quando si parla del Diavolo spuntano le corna. Dietro di noi c’era il lidah che batteva il piede a tempo sul terreno.
«Di niente.»
«Della causa del surriscaldamento globale.»
«Del nome ridicolo che hai dato alla tua auto.» risposi tranquillamente, tirandomi dietro Luhan e Jongin ed entrando nella limousine facendo di tutto per non ridere.
Se ti piace Kris non dovresti trattarlo in questo modo.
Baekhyun, ai ragazzi piacciono le tipe come me.
In che mondo sono capitato, madre de Dios!” Baekhyun scosse la testa, leggermente scioccato.
YiFan entrò nella macchina sbuffando come un toro e, senza darmi il tempo di allacciare la cintura, disse all’autista di partire veloce come un razzo. Il risultato? Caddi in avanti a faccia in giù.
Uno ad uno.
Alzai il viso e ringhiai infastidita, mentre Lay mi aiutava.
Arrivammo alla SM in estremo ritardo e, ovviamente, Kris diede la colpa a me.
«La smetti di usarmi come capro espiatorio?!» gli urlai in faccia, una volta chiusi nella sala da ballo con il maestro di danza.
«Capro espiatorio? Esiste anche un pecoro espiatorio?» chiese Chanyeol sorridendo subito dopo.
«Pessima.»
«Orrenda.»
«Chanyeol, finiscila, non rideremo mai alle tue battute.»
«Questa era più brutta delle altre.»
«Mio Dio, perché vivo con questo essere?»
La mia risposta fu plateale «Era carina… Solo che dovresti fare lezioni di sarcasmo, poi saresti perfetto.»
Mia, ti adoro.
Anche io ti adoro, Baek caro.
 
Dopo tre ore di prove estenuanti, gli EXO erano sfiniti e grondanti di sudore, questo implica che erano ancora più sexy, soprattutto Tao che mostrava quegli addominali con i percing.
Stavo sbavando come un dobermann e, per evitare eventuali figuracce, corsi in bagno. Però c’era un minuscolo problema: io non avevo la minima idea di dove fosse il bagno.
Quindi credo che sappiate cosa successe. Mi persi come una cretina.
E Baekhyun era rimasto lì a fissare Chanyeol con aria sognante.
AIUTAMI.
Sto studiando storia dell’arte.
Mi sono persa!
Tatuaggi.
BAEKHYUN!”
Tatuaggi.
Niente da fare, era morto. 

 

 

Angolo autrice: ZIAO PIPPOL, MaryMangiaBiscotti is here... E mi resi conto che il mio nick name fa pena. HEHEHE.  
Allora, non so che dire, se non... GRAZIE per il vostro supporto, vi lovvo tantissimo ♥
Spero che questo capitolo vi piaccia gefwyerg ;-;
Ho un sonno bestiale. GNE. 
Vado a mangiare nutella, neh. 
RYUGRYF GRAZIE ancora. LALALALA. 
Vi aspetto qui ---> Cliccate, cuoricini ♥ <--- maboh, amo farmi pubblicità. 
Regalino  Regalino 2


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Capitolo 8
*** Capitolo 7- Pegicorni ***


Capitolo 6


 
Baekhyun.” Strillai nella mia mente, con il cuore che batteva a mille e le mani rigorosamente affondate nei capelli. Mi ero persa come una completa imbecille, che finora era la cosa migliore che mi fosse successa.  
Camminavo velocemente per i corridoi della SM alla ricerca della palestra dove stavano lavorando quegli undici ragazzi svenevoli, ma niente, non riuscivo a trovarla!
E per di più l’angioletto non mi rispondeva.
Baekhyun!” ululai, con le guance in fiamme. Iniziavo davvero a preoccuparmi, non solo per il fatto che sarei stata in quell’edificio fino alla fine dei miei giorni, ma anche perché la vista di nonno Yeollie con i tatuaggi avrebbe ucciso una mandria di mucche. Quindi, per proprietà transitiva, Park Chanyeol aveva appena ammazzato il povero Baekhyun.
Okay, pensai, questa me la lego al dito.
Salii le scale che portavano da qualche parte a me sconosciuta e mi fermai di fronte ad un portone dall’aria sospetta.
All’improvviso mi ricordai del film horror che avevo visto con la mia migliore amica un anno prima, “Non aprire quella porta”, e l’idea che un pazzo con la maschera e una motosega potesse spuntare dal nulla per tagliarmi in due mi attraversò la mente. Me la feci quasi sotto per il terrore, dato che sono una tipa che si impressiona facilmente davanti ai film di ogni genere.  
Baekhyun, o mi dai segni di vita, o quando ti vedo ti faccio divorare vivo da Scatman.” Balbettai nella mia testa.
E chi è Scatman?” fu la risposta di quel pezzo di cretino.
Ora mi rispondi?! Mi sono persa.”  Piagnucolai sentendomi una poppante e, vinta dalla curiosità e dal gran caldo che c’era nel corridoio, aprii la porta aspettandomi di vedere il signor tale con la motosega e la maglietta sporca di sangue.
Non c’era nessuno.
Mh, buon per me. Feci un passo in avanti e inspirai a pieni polmoni l’odore di gelsomino che aleggiava nell’aria.
Mi ritrovai sul terrazzo, dove spirava una  brezza leggera e fresca, che mi fece sentire molto meglio [capitemi, dopo aver perso circa mille litri di bava per colpa di quei bravi ragazzi, un po’ di riposo me lo meritavo].
Era uno spazio maledettamente grande, con il pavimento di pietra e una grossa antenna satellitare posta al centro.
Mi stesi per terra appoggiando la schiena al muro bianco come la neve e sospirai chiudendo gli occhi e mettendomi le mani dietro la nuca: quella sì che era vita.
Certo che sei proprio scema a perderti.” Commentò Baekhyun con un tono di voce davvero irritante.
Beh, sai, non sono mai stata nella SM!” ribattei imitandolo.
Si può sapere perché sei andata via?!” chiese l’angioletto quasi urlando.
Una ragazza non può incipriarsi nemmeno il naso in santa pace di D.O?
Che poi non dovevo andare in bagno, ma questi sono solo inutili dettagli senza nessuna importanza.
Dovevo fare pipì.”
La prossima volta, sii più esplicita.” Notai una nota di sarcasmo nella sua frase.
Dovevo andare al ces-
L’AVEVO CAPITO!” mi bloccò lui velocemente e scommetto tutto quello che volete che in quel preciso momento era diventato color melanzana. Una Baekzana.
Ora vieni e mi mostri la retta via per tornare in palestra?” domandai.
Nel mezzo del cammin verso Mia, decisi che era meglio abbandonarla al suo destino e andare via...” recitò Baekhyun con enfasi, facendomi venire un attacco di nervi.
Non fai ridere.” Sbottai incrociando le braccia.
E allora perché sto ridendo?” in effetti, il ragazzo stava sghignazzando allegramente alle mie spalle. Beh, non proprio alle mie spalle, ma il senso era quello.
Perché sei una checca isterica alla ricerca del magico mondo di Oz intrappolata in un corpo da ventunenne, ecco perché.” Replicai prontamente.
Veramente ho trecento anni.
Ancora peggio. 
Senti, Kris e company stanno impazzendo perché ti credono dispersa.
Un momento.
Kris stava impazzendo perché ero scomparsa nel nulla? Oh, allora per lui valgo qualcosa, che cosa bella.
Nel mio stomaco le farfalle avevano organizzato un pigiama party con gli pterodattili e il cuore batteva a velocità supersonica come se volesse vincere una gara di Formula 1. Eh, sì: ero proprio andata.
Anche il signor Galaxy?” domandai quasi balbettando.
Soprattutto il signor Galaxy. Dovresti vederlo: sta camminando per tutta la palestra urlando come un pazzo ‘Dov’è finita quella rompiscatole?! Dov’è Mia?’ E Suho risponde ‘Non lo so!Sono preoccupatissimo! E se fosse nei guai?!’
E Chanyeol sta cantando ‘Mia non c’è! È andata via~’ e ora Sehun gli ha tirato una sberla in fronte, che scena esilarante.” All’improvviso Baekhyun scoppiò in una risata isterica e acuta che mi fece venire non la pelle d’oca, ma quella di uno struzzo.
Ti senti bene?” volli sapere, immaginandomi l’angioletto che rotolava a terra tra le sue interiora.
Sì, sì… Dove sei? Vengo a prenderti.
No, non venire. Voglio farli crepare ancora un po’.” Dichiarai, fiera di me, sbarrando gli occhi facendo fatica a credere a quello che avevo appena detto.
Te l’ho mai detto che ti adoro?
No, mai.
Beh, te lo dico ora. Ti adoro! Voglio ancora vedere le loro facce… E ti dirò tutto in tempo reale.” M’informò con una punta di orgoglio nella voce alzatasi di circa cinque ottave.
Che sta succedendo?”pretesi di sapere.
Oh, beh… Tao si è messo a piangere perché nessuno ti trova, Kai sta cercando di uccidere Sehun a colpi di bastone di wushu, il maestro di danza sta chiamando le forze dell’ordine e Kris ha perso la testa. Stanno uscendo tutti a cercarti.” Rispose prontamente Baekhyun nascondendo una risata. Cosa che non gli riuscì benissimo.
Ma Tao che piange a causa mia? No, povero piccolo…
Mi sentii terribilmente in colpa, non volevo che uno di loro soffrisse per una deficiente come me.
Stavo per chiedere a Baekhyun di teletrasportarmi con la bacchetta magica nella palestra, quando vidi un rampino spuntare dal nulla e conficcarsi nel terreno.
Un rampino.
Mi alzai lentamente, troppo lentamente, con la sensazione di aver perso il colorito sulle mie guance e il sudore che mi colava lungo le tempie.
Ecco, lo sapevo: il tizio con la maschera e la motosega era venuto a tagliarmi in due parti perfettamente uguali.
Deglutii, incerta su come comportarmi. Dov’erano le spranghe di ferro quando servivano?!
Una ragazza dalla testa piena di capelli neri come la pece spuntò dal vuoto e si aggrappò al bordo del terrazzo lanciando un urlo di battaglia manco fosse una Valchiria. Le sue mani erano strette alla corda legata al rampino e sul suo viso c’era una espressone alla “mo ti mangio”.
A lei seguirono ne seguirono altre, con lo stesso sorriso da maniaca dipinto sul viso.
Saltarono sul terrazzo con un salto degno di un canguro, davanti a me.
«Oh. Mai. Gawd.» sillabò una masticando rumorosamente una gomma da masticare e indicandomi «Chi diavolo è quella? Cioè, noi siamo arrivate per prime, cioè, cioè, cioè.»
Nella mia mente, solo una domanda: Perché diamine ripete sempre la parola “cioè”?!
«Non lo so, ma una cosa è certa: non le lasceremo via libera con gli EXO.»
Erano appena entrate in scena le Sasaengs, e non sarebbe stata l’ultima volta che le avrei viste.
Cominciai a sudare freddo e alzai la mano in segno di saluto, appiccicandomi sulle labbra un sorriso nervoso a trentaquattro denti; indietreggiai verso il portone con il cuore in gola.
«Ciao… Mi chiamo Mia…» iniziai con una lentezza esasperante.
«Oh, io mi chiamo Cho-Hee!» intervenne una dai lunghi capelli biondi, rivolgendomi uno sguardo amichevole.
«Dongsaeng, non parlare con gli sconosciuti, cioè!» la rimproverò la Signorina Cioè, tirandole una sberla dietro la nuca
«Wow, Mia, mi piacciono molto i tuoi vestiti… Il mio nome è MiCha.»
«Io sono ChaeRin!»
«Mi chiamo SeungJin!»
«RAGAZZE, NON PARLATE CON LE SCONOSCIUTE!» squittì Cioè pestando un piede per terra, incavolata nera.
Mia, Kris è inciampato sulle scale! Ahahahah!
BAEKHYUN, LE SASAENG!” urlai nella mia testa, spaventata a morte.
«Yah, quella ragazza è apparsa nel video che ha messo Suho Oppa su instagram!» muggì una, che era rimasta dietro le compagne.
«E’ vero! Quella che litigava vicinissima a Kris Gege!» si lamentò MiCha incrociando le braccia al petto e mettendo il broncio.
«Che ci facevi nel dormitorio dei nostri Oppa?!» Tutte si avvicinarono pericolosamente a me.
Alzai le braccia in segno di resa «Io vivo con loro.» risposi, ma subito dopo mi morsi la lingua e mi maledissi per la mia stupidaggine.
«Tu vivi con i nostri Oppa?!» si sgolarono quelle pazze e cominciarono a correre verso di me con una furia omicida negli occhi.
Mi misi ad urlare, aprii la porta con uno spintone e corsi sulle scale invocando l’aiuto di Krisus.
Agitai le braccia in aria continuando a strillare come un’ossessa e inciampai nei miei stessi piedi, finendo spiaccicata a terra come una stella marina. Se qualcuno avesse filmato la scena, sarebbe stata una cosa davvero epica: io che fuggivo a gambe levate, che mettevo un piede in fallo, che urlavo un “no” e che finivo con la faccia a terra scuotendo la testa. Se fosse stato a rallentatore, ancora meglio; immaginatevi la scena.
«Oh, santo cielo! Mia! Thai bene?» Sehun si precipitò nella mia direzione e mi aiutò a mettermi in piedi prendendo delicatamente la mia mano piegata in una strana angolazione.
[Nota per me: MAI correre gesticolando, MAI.]  
«Sehun…» dissi ansimando pesantemente «Le sasaengs mi vogliono friggere nell’olio bollente!»
«C-ci sono le s-s-s-sasaeng?!» balbettò il maknae sbiancando di colpo.
«Sì!» risposi e nello stesso momento si udì l’urlo malato di una di quelle fans scatenate «OPPA!»
«SCAPPA!»
«E’ QUELLO CHE STAVO FACENDO, GENIO!»
Cominciammo a correre verso il seminterrato, a volte abbracciandoci in preda al panico, a volte abbracciando noi stessi alla forever alone.
Entrammo nello sgabuzzino male illuminato e ci avviammo verso la fine, convinti che ci fosse un’altra porta, ma vi era solo un vicolo cieco. Eravamo circondati da scatoloni e barattoli di vernice, che emanavano una puzza di alcool incredibile «Siamo morti.» piagnucolò Sehun cominciando a succhiarsi il pollice.
«Il mio eroe.» commentai con sarcasmo.
Lo fissai con tanto d’occhi, quando mi resi conto che 1) era a petto nudo, 2) era sudato come un bisonte, 3) aveva un percing a forma di croce sul capezzolo destro, 4) era maledettamente sexy.
I capelli umidi e biondi gli incorniciavano il viso rosso per la corsa e deformato dal terrore, ma era comunque di una bellezza devastante, soprattutto per gli occhi scuri e brillanti che facevano sciogliere le ragazze come il burro sul toast… Alt, Mia, contieniti.  
«Ho qualcosa che non va? Perché mi fissi?»
«Mettiti una maglietta addosso, le sasaengs ti attaccheranno in massa.»
«E’ vero.- si passò la mano sulla fronte atteggiandosi a divah- è un male essere così attraenti.»
«Oppa!» strillò una ragazza, forse quella che si chiamava ChaeRin, spuntata dal nulla, tenendo fra le dita il cellulare.
Sehun si avvinghiò a me «Sono troppo figo per morire!»
«Sono troppo vicina al ragazzo figo per morire!» frignai ricambiando l’abbraccio con le lacrime agli occhi.
«So cosa devo fare…» mormorò ChaeRin avvicinandosi a noi con una lentezza che farebbe concorrenza ad un bradipo.
«No, ti prego…»
«Prendi lui, è per lui che sei venuta!»
«Grazie, Mia, sei davvero d’aiuto.» mugugnò Sehun roteando gli occhi.
«Sono molto eccitata per quello che sto per fare…»
Si posizionò accanto al maknae, mise il cellulare davanti a noi e disse facendo una faccia strana «But first, let me take a selfie!» dopo di questo cominciò a scattare una ventina di foto.
Ditemi che è solo un incubo. Pensai alzando un sopracciglio.
Vidi Sehun che sorrideva, tirava in fuori la lingua, faceva aegyo al suono di ogni scatto.
Mia, che succede?!” domandò Baekhyun.
Sehun si sta facendo dei selfie con una fan scatenata.” Risposi, ancora scioccata.
Non è all’altezza di quello che sto vedendo io. Kris e Chanyeol stanno litigando per chi deve andare di sopra e chi deve andare di sotto. E sta vincendo Chanyeol. Ma quanto può essere sexy quel ragazzo?
«Oppa, sei veramente carino!» cinguettò ChaeRin sbattendo le lunghe ciglia piene di mascara.
«Io sono figo, non carino.» ribatté Sehun chiudendo gli occhi.
«E’ vero!»
«Forse dovremmo andare dagli altri…» intervenni timidamente «Scommetto che Suho è molto preoccupato per te.» in realtà volevo tornare lì e prendere in giro Kris per il resto dei miei giorni.
«Anche per te, Mia-ssi. Mi ha fatto molto piacere fare delle selca con te… Come ti chiami?»
«ChaeRin!» rispose prontamente quella sull’orlo di una sincope.
«Ora noi dobbiamo tornare dai nostri Hyungs… Verrai al concerto?» domandò Sehun sorridendo in modo tutt’altro che dolce.
Wow, lui sì che ci sa fare!
«Sì, sì, sì! Verrò anche in Alaska con te, anche al polo Sud, anche su Marte!»
«Allora ti aspetto, ChaeChae.» le fece l’occhiolino e la povera ragazza svenne sul pavimento con un’espressione da ebete dipinta sul volto.
Guardai prima la ragazza, poi Sehun che si leccava le labbra soddisfatto.
Voleva far svenire anche me, il signorino.
«Sei crudele.» mormorai.
«Sssh, ora andiamo.»
«Non la aiutiamo?»
«Ora si sveglia, tranquilla.»
Mi prese per mano e andammo verso la porta, per poi aprirla di colpo.
Non l’avessimo mai fatto: colpimmo qualcuno in piena faccia e ci mettemmo le mani nei capelli quando scoprimmo che si trattava di Kris.
Il Galaxy boy giaceva a terra con gli occhi chiusi, svenuto, e con un grosso bernoccolo sulla fronte.
Accanto a lui, tutti gli EXO urlavano il nome del leader, preoccupatissimi e pallidi come fantasmi.
«Oh, santo cielo! Kris Gege!» squittì Tao con le lacrime agli occhi.
«Kris! Wu Yifan!» strillai cadendo in ginocchio accanto al ragazzo.
«Kris Hyung! Chiamate un dottore!» urlò Chanyeol.
Jongin si tolse una scarpa e disse, atteggiandosi «Lasciate fare a me.» si sgranchì il collo, fece spostare tutti e, sorpresa delle sorprese, mise la scarpa sul naso di YiFan senza aggiungere altro.
Quello scattò in piedi urlando come un matto e con il viso deformato in una smorfia di disgusto e sbraitò «CHI E’ STATO?!» guardò tutti noi come se fossimo dei pazzi evasi dal manicomio.
«Non c’è di che, Hyung. Tsk, non lo salverò mai più.» borbottò Jongin incrociando le braccia, offeso.
Vi risparmio l’episodio di Kris che prende a calci nel sedere il povero Kai, è stata una cosa davvero scioccante.
Mentre correva per dare la giusta punizione alla Dance Machine, scivolò sul terreno lucido e gli vedemmo le mutande con gli unicorni.
Unicorni?!
Scoppiammo a ridere come iene in calore e, quando lui si girò nella nostra direzione rosso come il sedere di un babbuino, sbottò «Che avete da ridere?!»
«Le tue mutande sono… Wow. Unicorni, scherziamo?!» risposi con le lacrime agli occhi per le risate, asciugandomi le guance.
«Sono Pegicorni. E sono cool.»
E’ un caso perso.
Sono d’accordo con te, Baekhyun.” 

 


Angolo pazza: Okay, salve pippol.
HAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA, no, okay, mi sono appena resa conto che J-Hope è un completo idiota e sto crepando HAHAHAHAHAH --> cliccami, beibe 
Sto ridendo come una cretina HAHAHA.
Va bene, basta. 
Beh, che dire, grazie a tutti per il supporto eurgugfyfr. 
Se questo capitolo arriva a 10 recensioni, scrivo una OS dove spiegherò per filo e per segno cosa è successo nel capitolo 5 quando Mia è andata in camera di Tao. 
Voi giustamente direte: e che me ne fotte?
Io invece dico: boh, ho la fissa per le OS. 
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e che vi abbia fatto ridere almeno un pochino. HEHEHEEH. 
Ciauuz. 

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Capitolo 9
*** Capitolo 8- Film e pop corn ***


Capitolo
 
 


 
Appena tornammo al dormitorio, i ragazzi andarono a farsi la doccia mentre io preparavo la cena a base di pop corn, patatine, snack di cioccolato e bibite gassate di tutti i tipi: avevamo deciso, durante il tragitto, di guardare un bel film tutti insieme appassionatamente come una grande famiglia felice.
Quando finii di decidere cosa sgranocchiare, andai in salotto e posai il tutto sul tavolo, per poi sedermi sul divano e iniziare a guardare tutti i DVD a disposizione.
La vetrina dove erano posizionati i dischetti era enorme… Questi ragazzi possedevano un cinema, diamine.
Mia, ti consiglio di vedere un film horror!” suggerì Baekhyun svolazzandomi attorno e sorridendo come un malato mentale.
Perché? Così mi uccidi una volta per tutte?” ribattei incrociando le braccia e continuando a fissare la vetrina alla ricerca di un bel film da vedere in compagnia di quei gran fusti.
Andiamo, questa volta ti sto dando una mano! Che cosa fanno le ragazze quando vedono un horror?” insistette quello con un’antipatica aria da saputello.
Muoiono?” azzardai con un sorriso tirato.
No, scema. Madre de Dios, devo sempre spiegarti tutto!” alzò le braccia e continuò “Abbraccia il suo fidanzato! E il suo fidanzato che fa? La coccola! Ora, ascolta il saggio Baekhyun: sei da sola con undici macho men che darebbero un braccio per aiutarti – forse il Galaxy Kris meno degli altri, ma questi sono solo dettagli-e se ti vedono spaventata…” l’angioletto prese un gran respiro dalla bocca strabuzzando gli occhi e proseguì “… Ti prendono tra le braccia e ti cullano.
Annuii soprappensiero, forse aveva ragione.
Perché non ci avevo pensato io? Boh, forse ero troppo occupata a pensare a YiFan per preoccuparmi di queste cose. Non riuscivo a spiegarmi il motivo di tanto odio… Tsk, uomini!
«Mia, hai deciso cosa vedere?» la voce di JonDae mi riscosse e mi girai verso di lui: tutti i ragazzi gli erano accanto e profumavano di shampoo Garnier (perché loro valgono). Si sedettero chi sul divano, chi sul tappeto e mi fissarono in attesa di una risposta.
Mi morsi il labbro inferiore, a disagio, e risposi «Un film horror. Che ne dite di- aprii la vetrina, presi un DVD a caso dalla categoria “Paura” e lessi il titolo con la consapevolezza di aver fatto un’enorme c a z z a t a- Paranormal Activity?» quando pronunciai queste due parole, ci mancò poco che mi mettessi a piangere dal terrore: avevo già visto quel film e mi ero leggermente pisciata addosso.
«Mia, stai bene?» chiese Luhan, vedendo la mia espressione.
«Certo, magnificamente! E’ che amo questo film e il fatto che ce l’avete mi rende davvero- quante cavolate stavo sparando in quel momento- felice.»
«Quindi l’hai già visto. Scegline un altro.» ordinò Kris accomodandosi al centro del divano, tra Sehun e Tao.
«Sì, hai ragione, dovrei sceglierne un altro…» tornai a guardare la vetrina e per poco non mi venne un infarto: tutti e ripeto tutti i DVD erano diventati “Paranormal Activity”. Quello sì che era paranormale.
Spiacente, bambolina, hai fatto la tua scelta.” Baekhyun mi dava veramente sui nervi.
«Ho cambiato idea, lo voglio rivedere.»
«Perché invece non ci vediamo- Tao tirò fuori dalla tasca della felpa che aveva indossato un DVD dall’aria sospetta- “Frozen, Il Regno di Ghiaccio”?» sorrise a trentadue denti, ben consapevole che nessuno avrebbe accettato.
«Tao, non vedremmo mai quel film per bambini.» disse Sehun alzando gli occhi al cielo.
«Ma è dai 10 anni in su…» mormorò il panda mettendo su un adorabile broncio.
«No. Mia, metti “Paranormal Activity” nel lettore.» ordinò nonno Yeollie prendendo una manciata di patatine dalla busta.
Obbedii con le lacrime agli occhi.
Io odio i film dell’orrore.
Andai a sedermi vicino a Sehun e Kris e iniziai a stritolare un cuscino, nervosissima.
Dopo mi ringrazierai.
Stà zitto, Baekhyun! È già un miracolo che non ti abbia strozzato.” Sibilai coprendomi la faccia quando sentii la musichetta.
Il maknae sussurrò «E’ soltanto il titolo…»
«Mi sto preparando psicologicamente.» gli feci sapere, mordendomi le labbra a sangue.
Lui annuì e sussurrò con un sorriso da bad boy «Se hai paura, non esitare e abbracciami.»
«Oh, certo che sì.» lo guardai con aria sognante e sono sicura che avevo la bava alla bocca.
«AH! È una cosa orribile!» Chen si coprì gli occhi dopo aver lanciato quell’urlo che avrebbe fatto invidia ad una cantante lirica.
«E’ apparsa solo la protagonista…» sussurrò Lay con aria smarrita.
«Ma hai visto come era vestita? Era una cosa OR-RI-BI-LE!» JongDae scosse energicamente la testa.
It’s not be called gay, It’s only FABULOS!
Non sono sicura che la frase fosse proprio così, ma il senso era quello.
Dopo circa un’ora, qualcuno disse «Horror it’s not my style.» Kris bevve un sorso della sua coca-cola (come un perfetto ragazzo freddo) e posò il bicchiere accanto alla mano di Tao, che saltò su come una molla e si avvinghiò a Sehun.
«Ahi, mollami!» biascicò Hun cercando di scrollarsi il panda di dosso.
«Che cos’era? C’è un demone qui in casa?»
Una figura coperta da un lenzuolo di lino emerse da dietro il divano e lanciò un urlo lacerante; Tao si mise a strillare come una ragazzina di dieci anni e corse via agitando le braccia e invocando l’aiuto della sua mamma. Kai si tolse la coperta di dosso e scoppiò a ridere con gli altri.
Solo io e Kris rimanemmo seri.
Io perché mi ero veramente spaventata e stavo per mangiare anche l’osso della mano, il Galaxy perché era infuriato.
Forse faceva più paura lui del film.
«Jongin, vai a scusarti.» ordinò YiFan senza guardare in faccia nessuno.
«Ma mi perdo il film…»
«Ho detto vai
A questo punto, a Kai non restò che obbedire.
Diamine, fece paura a tutti il tono autoritario e freddo di Kris.
Mettemmo in pausa e aspettammo il ritorno dei due senza fiatare; era ovvio che eravamo spaventatissimi a causa della storia e dei fatti inspiegabili che succedevano a quella giovane coppia protagonista nel film «E’ bello, giusto?» domandò di punto in bianco Minseok torturandosi le mani e guardando la televisione con uno strano tic all’occhio.
«Bellissimo. Talmente bello che mi sta per venire un infarto.» mormorò Kyungsoo ansimando pesantemente.
«Con permesso, devo andare a vomitare.» Suho tossicchiò e corse via soffocando un conato.
Vedi che cosa hai fatto?!” urlai a Baekhyun abbracciando il cuscino.
Io? Mi dirai ‘grazie, sei il mio salvatore.’ Quando Kris ti abbraccerà” replicò lui sedendosi sul lampadario “Voglio stare seduto anche io su quel divano…
Mi faceva tanta tenerezza… In fondo, cercava solo di aiutarmi.
Sbaglio, o non eri il mio cane?” sorrisi “Vieni qui, cagnolino.
Mia, se non ci togliessimo duecentottantasei anni, ti sposerei.” Detto questo, si trasformò nella piccola palla di pelo che mi aveva fatto patire le pene dell’Inferno e mi saltò in grembo fissandomi con i suoi grandi occhioni neri.
«E il tuo cane da dove spunta?» chiese YiFan alzando un sopracciglio.
«E’ sempre stato qui.» risposi accarezzando Baekhyun e cercando di non puntare gli occhi su quel viso perfetto.
«Non l’ho proprio visto.»
«La vista è la prima cosa che se ne va quando si invecchia.» sbottai e Sehun ridacchiò coprendosi la bocca con la mano.
Kris sbuffò, infastidito, e si guardò attorno «Dov’è Suho?»
«Si è sentito male ed è andato in bagno.» rispose Luhan ficcandosi in bocca una manciata di pop corn.
All’improvviso, sentimmo un urlo acuto e Kai scese di sotto correndo alla velocità della luce tenendosi il sedere «Quello è un mostro! –indicò Tao che fece la sua imponente entrata in salotto stringendo tra le mani l’immancabile bastone da Wushu- Mi ha fatto male! Dov’è Suho hyung?» Jongin aveva le lacrime agli occhi e faticava a camminare.
Tao, che mi combini?
«Provate a spaventarmi, e nessuno vi salverà dalla mia furia.» ci indicò uno ad uno con il bastone e poi fece un sorriso da bimbo che non vede l’ora di vedere Peppa Pig «Allora, a che punto eravamo?» si sedette al suo posto e nascose il viso nell’incavo del collo di Kris, che sospirò e lo abbracciò teneramente.
«Qualcuno deve andare a vedere come sta Suho…»
«Voglio Suho hyung!» si lamentò Kai incrociando le braccia.
Baekhyun si agitò e spiccò un balzo atterrando sulle gambe di Chanyeol, che scoppiò a ridere e iniziò ad accarezzarlo.
Yah! Traditore!” feci finta di offendermi.
Wow, le mani di Chanyeol sono musica per la mia pelle…
Ma che diamine stai dicendo? Aish, zitto, non lo voglio sapere.
Scossi la testa alquanto divertita e Sehun sussurrò «Dì la verità, non hai mai visto “Paranormal Activity”, volevi solo una scusa per stare appiccicata a noi.»
«Sì, l’ho visto.» replicai, sulla difensiva.
«Allora che succede alla fine?»
Oh, mom. TOP, aiutami tu.
«Ehm…- cominciai a balbettare- cose. Succedono. Delle. Cose.»
What I can do? Seungri, ti prego, dammi un consiglio.
«Beh, certo, questo lo sapev-»
Lay ci bloccò «E’ tornato Suho hyung, zitti tutti, stiamo per far continuare il film!»
«Unicorno boy, ti piace davvero?» volle sapere Xiumin, nascondendosi dietro al divano.
«Sì.» e premette il tasto PLAY.
Fu la mezz’ora più lunga della mia vita.
Quando finì il film, mi ritrovai non so come appiccicata a Kris, intenta ad abbracciarlo in una stretta mortale; e lui ricambiava battendo i denti.
Tao si era rintanato sotto il tavolo e tremava come una foglia, Luhan batteva le mani, Lay urlava «VEDIAMOLO ANCORA UNA VOLTA!», Suho era corso di nuovo in bagno a vomitare, Xiumin era pallido come un cadavere, Kai voleva vedere di nuovo la scena dove c’era il demone che s’impossessava della donna, Sehun abbracciava un piangente Kyungsoo, JongDae non vedeva l’ora di guardare il secondo e Chanyeol dormiva della grossa russando come un trattore.
Baekhyun si era nascosto sotto la felpa di nonno Yeollie e guaiva, terrorizzato.
E ora chi dorme?
Io no di sicuro.
Appena entrai in camera, mi buttai sul letto e caddi in un sonno profondo popolato da tanti omini di zucchero a forma di Kris che cavalcavano pony arcobaleno con la faccia di Lay.
 
«Mia!»
Con la testa affondata nel cuscino, mi rifiutavo categoricamente di rispondere.
«Mia!»
Mugugnai un “sì, arrivo!” e mi girai dall’altro lato.
«Mia!» Baekhyun mi buttò giù dal letto e caddi sul tappeto a faccia in giù. Alzai lo sguardo e chiesi, con la voce roca «Che vuoi?!»
«Scendi di sotto, hanno tutti una cosa importante da dirti!»
Mi misi a sedere e mi stropicciai gli occhi «E tu la sai questa cosa importante?»
«Sì.- si grattò la nuca- mi piace origliare e guardare Chanyeol.»
Sorrisi «Ti sei preso una cotta per nonno Yeollie~ Ma ora dimmi che sta succedendo, poi provvederemo a questo.»
«Le Girls Generation vengono a cenare con noi! Non è stupendo?! Un attimo… Ma chi sono le Girls Generation? Ho sentito Kyungsoo che si agitava e ordinava a tutti di andare a fare la spesa… SI è messo a urlare contro il manager perché gliel’ha detto in ritardo… Sembra indemoniato! Yah! Non è che il demone l’ha posseduto, vero? E poi Sehun sembra il più eccitato: non fa altro che dire di voler vedere Jessica e Kris baciars-» si bloccò vedendo la mia espressione confusa e deglutii il vuoto quando sentii l’ultima frase.
«Ho sentito dire che Kris e Jessica stanno insieme…» continuò abbassando lo sguardo.
Come posso competere con una gnocca da paura come quella? Aish, ora sì che sono davvero triste…
«Mia! Terra chiama Mia!»
«Voglio diventare una gnocca.» borbottai.
«Subito, bambolina!» Baekhyun scoccò le dita e… guardandomi allo specchio, vidi che ero diventata uno gnocco di pasta.
BAEKHYUN!

 

YO, GENTE, LA MARY E' QUI PRESENTE!
*squillano le trombe*
Ah, che bella giornata. 
Beh, spero che il capitolo vi sia piaciuto *^* non è niente di che, ma mi sono divertita molto nello scrivere questo tipo di situazioni HEHEHEHE.
Spero vivamente in un commento anche mini /?
ah, e per chi non l'avesse letta, questo è il Missing moment /? che avevo promesso: Non svegliar Tao che dorme. Sono tanto felice *w*
Grazie millissime a tutti ♥ 

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Capitolo 10
*** Capitolo 9- Torte e ossimori ***


Dopo che Baekhyun mi ebbe fatto tornare un normale essere umano, mi lavai e andai di fronte allo specchio appiccicato alla parete della camera da letto indossando una salopette di jeans e un paio di infradito color fragola. Mi legai i capelli in una treccia laterale che mi arrivava al fianco destro e passai sulle labbra un velo di lucido per non sembrare una morta vivente in vacanza.
E’ inutile che ti trucchi, rimarrai sempre brutta.” fu l’acido commento di Baek, che mi trotterellava accanto sottoforma di cane. Mi fermai di botto lasciando andare il pennellino e abbassai lo sguardo su di lui, i miei occhi diventarono delle dimensioni di due fessure e feci il broncio  “Trasformati in una zanzara e dammi una racchetta ammazza-zanzare.” Sì, per vostra informazione, io amo uccidere gli insetti. Sono terrorizzata da quelle bestioline volanti che ti lasciano pizzichi ovunque e alla fine devi grattarti come una scimmia malata d’orticaria. Mi ricordo che quando andavo a casa di mia nonna e dei miei cugini, a mare, mi divertivo con la racchetta a friggere le zanzare e lanciarle in aria come coriandoli. Agitavo quella cosa in aria cantando “Power” dei miei adorati BAP, perché avevo il potere di non farmi pungere da quelle sanguisughe in miniatura.
E i miei cugini mi guardavano malissimo, un po’ perché mi davano della matta, un po’ perché volevano usare anche loro la racchetta e non glielo permettevo. Ah, quelli sì che erano bei tempi… Anche se lo faccio tutt’ora, alcune cose rimangono le stesse nella vita.
Stavo scherzando, bambolina!
Qualcuno bussò alla porta della camera di letto e Sehun entrò sfoggiando un sorriso smagliante «Buongiorno, Mia! Kyungsoo ha bisogno di tutto il nostro aiuto per preparare una cena coi fiocchi per le SNSD – prese dalla tasca dei pantaloni di pelle neri un foglietto di carta tutto appallottolato e lesse, con enfasi – Tu e Kris dovete preparare la torta, una grossa Cheese Cake.»
Sbarrai gli occhi «Ma io e Kris non ci sopportiamo!» incrociai le braccia, anche se l’idea di stare in cucina appiccicata al Galaxy non mi dispiaceva per niente.
«Non sembra, ma Kyungsoo è davvero un tipo sveglio. – continuò a leggere mordendosi il labbro inferiore quando all’improvviso lanciò un gridolino da donna e mi guardò con gli occhi che brillavano di gioia – Io e Luhan dobbiamo andare a fare la spesa dal fruttivendolo! Ed è dall’altra parte di Seoul! Staremo da soli~» si portò il foglio alle labbra e cominciò a fangirlare peggio delle HunHan’s shippers.
Sorrisi «Kyungsoo è davvero sveglio. Sehun – lo feci sedere accanto a me sul letto e chiesi, curiosa – ma ti piace Luhan?»
No, ma dai! Ma non si sapeva!” replicò Baekhyun spiccando un salto e atterrando in grembo al maknae.
Lui sospirò e disse «Se te lo dico, vuol dire che mi fido di te. Non lo dire ad anima viva.»
Hai sentito, Baek?” chiesi incrociando le dita e baciandomele come per dire “giuro che non lo dico a nessuno.”
Che c’è? Pensavo di dirlo a Michael Jackson, lui è un’anima morta e qualche volta facciamo qualche chiacchierata a ritmo di ‘Thriller’.” Mormorò l’angioletto posando il capo sulla coscia di Sehun.
Dopo un paio di minuti, il ragazzo si decise a parlare accarezzando il dorso di Baek «Mi piace molto il mio hyung. Con lui mi sento bene, sorrido sempre e… Mi fa sentire speciale. Credo proprio di essermi innamorato di Luhan; ma lui mi vede solo come un fratello minore. – tirò in fuori il labbro inferiore – e questo non mi piace.» prese in braccio Baekhyun e lo mise di fronte a sé «Tu mi capisci, vero?» domandò al cagnolino.
Ma che vuole questo?” chiese Baek con un antipatico tono da divah.
Mi lasciai sfuggire una risatina e gli accarezzai il braccio con fare fraterno (o sorerno? Esiste?) «Che cosa dolce, Sehunnie! Perché non lo dici a Luhan? Magari anche tu a lui piaci!»
Sehun scosse la testa «Non se ne parla. Quando ho provato a farlo ho iniziato a balbettare e sono corso in bagno a vomitare per la tensione.»
Che sfigato.” Commentò Baekhyun leccando la mano al maknae e infilando la testa sotto il suo palmo per farsi accarezzare ancora.
«Ma come, sei così play boy con le fans! E poi negli show ti diverti tanto a prendere in giro gli altri!» alzai un sopracciglio, confusa.
«Beh… quando si tratta di Luhan hyung, mi agito e non riesco a fare nulla, divento rosso come il sedere di un babbuino malato di orticaria e… Non lo so!»
«Sei cotto di Luhan! Ma è fantastico!» battei le mani come una foca «Se non ti fai avanti, non saprai mai se piaci pure tu al cerbiatto.»
«Non gli piaccio, è evidente…» borbogliò Sehun, sconsolato.
«Se vuoi glielo chiedo io. – mi sfregai le mani. C’era un motivo per cui mi chiamavano “la donna che sussurrava agli uomini”- stà sicuro che nei prossimo giorni vi farò mettere insieme.»
«Mia. No.» Il tono con cui lo disse mi fece sparire il sorriso dalle labbra e sbuffai alzando gli occhi al cielo.
Ti chiamavano davvero ‘la donna che sussurrava agli uomini’ ?” chiese Baekhyun, alzando impercettibilmente la testolina pelosa.
Sì.” Risposi posando il mento sulla mano e guardando il bel viso di Sehun.
«Chi lo sa oltre me?» domandai.
«Nessuno, ho evitato di dirlo a Jongin perché se lo farebbe sfuggire in qualsiasi momento e non l’ho detto a Tao perché non capirebbe. Per lui la parola “amore” non esiste, è ancora troppo innocente.» spiegò il maknae sorridendo tristemente.
Dovevo aiutarlo.
«Okay, ora scendiamo di sotto ad aiutare Kyungsoo. Master Chef è un angelo in confronto a lui, sembra indemoniato! Se mettiamo un pizzico di sale in più nella pasta, si mette a fare acuti ancora più alti di quelli di Chen!» mi prese per mano e mi condusse alla porta, si fermò allo stipite e mi diede un bacio sulla fronte «Posso reputarti la mia migliore amica. Anche se ci conosciamo da poco, sento che mi posso fidare di te.»
Sentii gli angoli della bocca che si sollevavano in un sorriso largo come quello dei clown «Ma sei troppo carino.» gli pizzicai una guancia.
«NON SONO CARINO, IO SONO FIGO!»
Scoppiai a ridere e scendemmo le scale saltellando come Heidi e cantando “Gee Gee” delle Girls Generation.
Kyungsoo ci aspettava in cucina in compagnia di Kris, Luhan e Kai brandendo un cucchiaio di legno «Ce ne avete messo di tempo, eh?! Gli altri sono andati a comprare le cose per la cena. – prese Kai per il polso e disse, indicandoci – io e Jongin-ah andiamo a cucinare al ristorante qui accanto, dato che ci hanno prestato la cucina; Sehun, Luhan, andate a comprare le verdure scritte sul post-it; Kris, Mia: preparate la torta e non fate casino.»
Detto questo si avviò a grandi falcate verso il portone d’ingresso tirandosi dietro i tre malcapitati lasciando me e il Galaxy da soli in cucina. In casa. Soli soletti.
YiFan, dopo aver rimproverato a vuoto Kyungsoo per non averlo chiamato “hyung”, sbuffò sonoramente ed io incrociai le braccia assottigliando lo sguardo.
Mi guardò.
Lo guardai.
Baekhyun abbaiò e saltò sul tavolo con la lingua penzoloni e i piccoli occhi vispi che brillavano.
«Mia.» disse Kris con la sua voce fredda, profonda e suadente.
«YiFan.» replicai abbassando il tono per far somigliare la mia voce da Chipmunk alla sua da essere umano.
Baekhyun!” cinguettò Baek scodinzolando.
Alzai gli occhi al cielo e gettai all’angioletto uno sguardo ammonitore, facendogli segno di scendere dal tavolino, cosa che lui non fece.
Mr. Galaxy sbuffò esasperato e prese un vecchio libro di cucina dalla credenza «Manda via il tuo sacco di pulci e iniziamo a cucinare, non voglio che Kyungsoo mi lanci una maledizione.» detto questo lanciò uno sguardo agli ingredienti che D.O aveva gentilmente preparato sul piano di lavoro sopra il forno e poggiò il grosso tomo sul muro aperto sulla pagina dedicata alle Cheese Cake.
Sbaglio, o mi ha chiamato sacco di pulci?! No, questo non lo accetto! Mia! Posso trasformarlo nel Pegicorno che ha stampato sui mutandoni?!” L’irritazione nella voce di Baekhyun era più che evidente.
No, mi serve da umano.” Risposi affiancando il lidah, che stava armeggiando con la ciotola ed il sacco della farina.
Mi accorsi che non stava seguendo le istruzioni, infatti la farina non ci doveva andare nell’impasto «Che stai facendo?» chiesi, inorridita «Non puoi fare di testa tua, devi seguire le istruz-» mi bloccò alzando un dito e disse, senza guardarmi negli occhi «Io so cosa faccio. Non rompere, Mia.»
Sbarrai gli occhi e spalancai la bocca.
Come si permetteva?!
Quel tizio sa cucinare come una scimmia sa prendere il the con la Regina Elisabetta!
Ora posso trasformarlo in PegiKris?” chiese Baekhyun, speranzoso, ringhiando contro il ragazzo.
«Tu – gli presi il sacco dalle mani e lo tirai verso di me – non sai quello che fai.»
Lui scosse la testa sorridendo senza allegria, anzi quasi ghignando come uno dei cattivi dei cartoni animati, e strattonò la sacca nella sua direzione «So quello che faccio, ti dico.» replicò stringendo i denti.
Tirai nuovamente la farina dalla mia parte «Non stai seguendo le istruzioni, per preparare la base ci vogliono i biscotti!»
«Con la farina è più buono!»
«Kyungsoo ti frigge in padella se cambi gli ingredienti!» Continuammo quel tira e molla lanciandoci occhiate velenose e urlando i peggiori insulti, fino a quando lui non disse con cattiveria «Da quando sei apparsa tu, la mia vita si è completamente stravolta!»
Potevo considerarlo un complimento, oppure come un’offesa soprattutto detta da lui in quel modo così malvagio; fatto sta che mi  rbbuiai di colpo e lasciai la presa sul sacco: Kris cadde all’indietro rovesciandosi tutto il contenuto addosso e sporcandosi di farina dalla testa ai piedi. Era bianco!
Scoppiai a ridere indicandolo con le lacrime agli occhi «O mio Dio! Scusa!» biascicai tra una risata e l’altra, tenendomi la fronte con la mano.
L’abominevole Kris della cucina!” sghignazzò Baekhyun facendomi ridacchiare ancora più forte di prima.
YiFan si rialzò barcollando e sospirò, sputando in aria frammenti di farina. Pensai che volesse pulirsi, dato che aveva aperto il rubinetto del lavandino, invece mise la mano aperta sotto l’apertura e mi schizzò dalla testa ai piedi rendendomi un irrigatore umano.
Ero fradicia.
E sorpresa.
In quel momento era lui che se la rideva, che bello.
«Che diamine ti salta in mente, spilungone!» urlai strizzandomi i capelli e agitando le mani per rimuovere le gocce d’acqua.
Devo ammetterlo, però: mi è piaciuto da matti.
«Che diamine salta in mente a te!» gridò lui, di rimando «Lo sai quanto ci metto a togliere la farina dai capelli?!»
«Povero piccolo Kris! Se mi becco una broncopolmonite, l’ospedale me lo paghi tu!»
«Tsk, al massimo uso i soldi di Joonmyeon!»
«Tirchio!»
«Balena nana!»
«Gallino!»
«Gallino? E che cos’è?!»
«Il maschio della galla!»
No, aspettate, c’è qualquadra che non cosa…
Kris cominciò a ridacchiare e urlò, rosso in viso «Sei una tora!»
«Tora?» alzai un sopracciglio, cercando in tutti i modi di non ridere.
«La femmina del mucco.» rispose lui come se fosse ovvio. Ci guardammo per un minuto buono e ci mettemmo a ridere come stupidi, incapaci di smettere; prese la salsa al cioccolato dal frigo e me la spruzzò addosso, mentre io mi armai della panna a spray e gliela versai sui vestiti senza curarmi delle sue urla di protesta.
Quando stavamo per sporcare anche il soggiorno, il telefono squillò. Kris andò a rispondere ansimando pesantemente «Sì, pronto?»
«Hyung, ho quasi finito di preparare la carne. A che punto siete con la torta?» la voce di Kyungsoo era talmente alta e incazzata che mi spaventai.
«Ehm… La torta, sì, la torta. Lo sai che sta venendo proprio buona? La torta, intendo – balbettò il lidah – resterai a bocca aperta, Kyungie… Dì a Jongin di smetterla di essere così pervertito, santo cielo! Sì… Stai arrivando?!... Ah, ancora dieci minuti… Ancora dieci minuti?! Dieci?!... No, non ti nascondo nulla, Kyungsoo – guardai la cucina in disordine, i muri cosparsi di cioccolato, panna e farina e il forno spento. Deglutii - … Cooosa? Certo che mi sono messo a cucinare!... Scusa, devo andare, ciao!» chiuse la chiamata e lanciò il cellulare dalla finestra.
«E ora che facciamo? D.O mi aprirà il culo in due parti perfettamente uguali!» si lamentò sbattendo la testa contro il tavolo.
«Ti rendi conto di quello che hai appena detto, vero?»
No, non sono pura e casta, sì, amo leggere fanfictions.
«Non c’è tempo per i doppi sensi, Mia! Mi ucciderà, mi squarterà, poi mi…»
«Kyungsoo ti arriva alle ginocchia, Kris, cosa vuoi che ti faccia?!»
Mi guardò come se avessi detto che Babbo Natale non esiste «Quel piccolo è una bestia.»
Ah, vedi il dolce Kyungsoo…
 
Meanwhile, Chen e Chanyeol…
 
«Sì, sono molto specializzato in poesie» stava dicendo il vocal a due fans che avevano incontrato per strada «Soprattutto mi piacciono gli ossimori.»
«Ossimori? – fece una ragazza, con gli occhi sognanti – e cosa sono?»
Chen fece un sorriso smagliante «E’ quando accosti due parole di significato opposto, tipo neve bollente, fuoco gelido – lanciò uno sguardo a Yeollie che aveva messo un paio di bacchette ai lati della bocca e stava imitando un tricheco – Chanyeol intelligente.»
Il gigante lo guardò per un minuto buono e poi sorrise agitando le mani.
Wow, questa sì che era bella. 

 

Angolino: Salve, gente. 
Beh, sono sparita, ma ora eccomi qui ; A ;
Spero che questo capitolo vi faccia ridere almeno un pochettino.
LALALALALALA. 
Grazie mille a tutti quelli che leggono questa storia, vi sarangho con tutto il mio cuore dolcioso ♥
Se volete passare alla mia nuova long, eccola qui ‹Clicca› Mi farebbe molto piacere un vostro parere u.u
Beh, buona giornata a tutti.

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Capitolo 11
*** Capitolo 10- Kyungie cattivo. ***


 

Capitolo 10

 

Kris, dopo circa due minuti dalla chiamata di Kyungsoo, si era messo in uno degli angolini della cucina e dondolava avanti e dietro abbracciandosi le ginocchia con uno strano tic all’occhio.
Ma perché era così spaventato? Okay, stavamo parlando di D.O.
Quel batuffolo di dolcezza che ha un sorriso da coniglietto.
Quel ragazzo bassino dalle labbra morbide come zucchero filato.
Quel giovane con uno sguardo… uno sguardo maligno che ti fa accapponare la pelle; va bene forse sapevo perché era terrorizzato da lui.
Mi avvicinai al Galaxy e mi sedetti accanto a lui «Invece di sembrare un topo in gabbia, perché non pensiamo ad una soluzione?» chiesi con la mia dolcezza disarmante.
Una soluzione? Kyungsoo vi frigge in padella e vi presenta come portata principale questa sera.” Il commento di Baekhyun calzava proprio a pennello e mi fece venire un attacco improvviso di panico. Panico, pa-panico, pa-panico, paura.
«Soluzione… Soluzione. SOLUZIONE?! Sembra che sia esplosa una bomba atomica in cucina, non abbiamo concluso nulla, Kyungsoo sta tornando incazzato come una belva e tu mi parli di una soluzione?! – Kris agitò le braccia in aria e si portò la mano in fronte con fare teatrale – Sono morto, sepolto, agonizzante…» in effetti era parecchio pallido e respirava a fatica.
«Potresti andare a ballare “Zombie Party” con gli SPEED. Sei perfetto, non c’è nemmeno bisogno che ti truccano.» gli feci notare facendo le spallucce. Lui mi lanciò un’occhiataccia.
«Non vuoi? Allora vai a recitare per “Warm Bodies”, anche lì ci sono i morti vivent-» mi bloccai vedendo la sua espressione omicida come quella della mia prof di inglese che mi riprende quando sbaglio qualcosa (narici dilatate, occhi sbarrati e labbra strette fino a farle sembrare una corda tesa, un po’ tipo la faccia di Piton) e mi affrettai ad aggiungere «Guarda che sono tutti dei complimenti. Gli SPEED sono maledettamente fighi e il tipo di “Warmi Bodie” è così, così... – così? Quell’attore era più che bono, complimenti alla mamma – così mmmmh,» Così Mh. Nessuna persona sana di mente avrebbe detto una cosa del genere. “Nicholas Hoult, ti prego, se mi senti, perdonami per quello che ho detto.”
Era un complimento?” chiese Baek.
Dovrebbe esserlo.” Risposi con il viso color papavero.
Kris si lasciò sfuggire un debole sorriso «La tua pazzia a volte aiuta.» si rialzò e si spazzolò i pantaloni dai residui di farina.
Lo guardai inclinando la testa di lato, analizzando ogni singolo aspetto del suo viso: le labbra carnose e rosee, gli occhi a mandorla ma molto grandi e incorniciati da ciglia scure, il naso regolare, la pelle diafana, quella perfezione che si vede solo nelle sculture greche…  Oh Madonna.
Oh D.O padre di Jisu. [Cit. la mia bellissima Raffy Unnie e la mia amata Saengie Claudia]
Scossi la testa un paio di volte e poggiai i gomiti sul tavolo, pensando a qualcosa, mentre YiFan iniziava a mettere a posto l’enorme macello che avevamo combinato facendo gli idioti.
Era necessario un miracolo.
O… Un desiderio.
Sorrisi e mi immaginai la canzone di Frenkistein di sottofondo.
«Kris, vai a lavarti che sei in uno stato pietoso, sembri il fantasma di Canterville. Ci penso io qui.»
Non mi trasformerò mai in una domestica.”disse risoluto Baekhyun con la voce da bambino.
Oh, lo farai. Con tanto di vestitino nero, tacchetti e grembiulino bianco ricamato.” Ribattei aprendo un cassetto a caso e prendendo uno strofinaccio con sopra degli unicorni.
Il Galaxy mi guardò malissimo «Da sola qui non ti lascio.»
«Hai paura che qualcuno possa aprire la porta, rapirmi e vendermi a diecimila Won al chilo?»
«Certo che no, non voglio che tu dia fuoco alla cucina. Anche se quelli che ti rivenderanno a diecimila Won al chilo, farebbero un gran bell’affare…» borbottò pensieroso, analizzando il mio fisico con occhio critico.
Un attimo.
Aveva appena detto in maniera implicita che ero grassa?!
Sì, l’aveva fatto.
«Prego?» sbattei le ciglia con fare civettuolo «Cos’hai detto?!»
Lui non si scompose, anzi, scoppiò a ridere.
Che risata sexy, mamma santa.
Che Dio ti benedica, Canada.
Gli lanciai lo strofinaccio sulla spalla con tutta la forza che avevo e il ragazzo alzò la gamba come per proteggersi, cominciando a gridare come una femminuccia «Ahia!» strillò.
«Abbassa quella gamba, scostumato! Sembri un cane che sta pisciando!» urlai di rimando, colpendolo ancora una volta.
Kris si nascose sotto il tavolo «Fa male quella cosa!»
«Esci, culitorto!» continuai a tirare lo straccio a destra e a manca, colpendo a volte qualcosa di solido, probabilmente la sua testa vuota.
Culitorto.
Mia nonna mi passa delle perle di saggezza che non scorderò mai.
«Tregua! – squittì – ti prego. Facciamo una cosa.»
Lo lasciai passare ammonendolo con un dito alzato.
«Io vado a lavarmi, non posso presentarmi in questo barbaro modo alle nostre ospiti, tu cerca di pulire. Ora, prima, passami il telefono.» indicò l’apparecchio che giaceva mollemente abbandonato sul tavolo, a dieci centimetri dalla sua mano.
Gli fissai le dita come se volessi tagliarle e metterle nell’impasto per la torta «Mi prendi in giro?»
«E’ troppo lontano.»
Alzai gli occhi al cielo e gli passai il cellulare maledicendolo in tutte le lingue del mondo.
Che sfaticato.” Commentò Baekhyun scodinzolando ai miei piedi “Ora sono proprio curioso di sapere che cosa combina.” Lo presi in braccio e gli accarezzai la testolina pelosa.
Te l’ha mai detto nessuno che le tue tette sono morbide?” sbarrai gli occhi, diventando rossa per la vergogna, e mollai Baek sul tavolo senza aggiungere altro, solo fissandolo come si fissa un pervertito ubriaco.
Come si era permesso?!
Perché? Guarda che era un complimento.” Si rabbuiò il cagnolino e nascose la testa tra le zampe.
Fui distratta da Kris che rispondeva al telefono.
«Pronto? Parlo con la pasticceria?... Sì? Ho una grande ordinazione da fare.» Mi sorrise e mise in viva voce.
Sorrise. A me.
Non a Jessica, che non era nemmeno lì, ma chi se ne importa.
A me.
Quanti unicorni che stavo vedendo in quel preciso momento.
«D’accordo, signore, cosa possiamo fare per lei?»
«Una Cheese Cake per ventuno persone. Entro … - Guardò l’orologio, che segnava le cinque e mezza – le sei meno un quarto.»
«… Mi scusi, ma non possiamo cucinare una torta in così poco tempo, signor… Come si chiama?» il pasticcere sembrava davvero irritato, ma mai quanto Kris.
«Sono Wu YiFan.»
«Quello degli EXO?!»
«Esatto.»
«Il leader degli EXO-M?!»
Kris gonfiò il petto «Proprio lui, cioè, io.»
«Ma lo sai che mi stai proprio sui coglioni?»
Cercai di bloccare la risata che mi nacque in gola, con il risultato che sputacchiai in giro come un lama; ma lo stesso mi misi a ridere fino ad avere le lacrime agli occhi. Kris, invece, era rimasto a bocca aperta.
«Come?» gli era ritornato il tic all’occhio.
«La mia ragazza ti adora, non fa altro che parlare di te, e questo mi da fastidio.»
«Fammi quella cazzo di torta e le mando una mia foto autografata con la dedica dicendo che è tutto merito tuo se so della sua esistenza. Ora, fammi. Quella. Torta. E se ci metti del veleno, tornerò dall’aldilà e ti perseguiterò per tutta la vita.»
Ero praticamente a terra dalle risate, un misto tra una foca e una iena.
«Okay... Cercherò di fare del mio meglio. E… Davvero, se scrivi quella dedica, Cho-Hee mi pregherà di sposarla!»
«Sì, gliela scrivo, solo per te. Ciao.» Il Galaxy chiuse la chiamata e guardò il cellulare con odio «Brutto deficiente disgraziato.» e corse di sopra a lavarsi senza degnarmi di uno sguardo.
Ti calmi, Mia? È mezz’ora che ridi.” Mi fece notare Baek con la lingua penzoloni.
Lo so, sto morendo.” mi asciugai una lacrima formatasi all’angolo dell’occhio e lo guardai con tanto d’occhi “Baekhyun, puoi pulire la cucina?
E trasformarmi in Biancaneve? No.
Chiama gli animali del bosco se hai bisogno di aiuto.” Sibilai, assottigliando gli occhi, mentre si leccava il dorso manco fosse un gatto “Baekneve.
Lui alzò la testa e ringhiò. Stava per rispondermi, quando sentii la voce di Kyungsoo sul pianerottolo.
Oddio.
Ommamma.
Addio, mondo, ci sono stata.
Cominciai a saltellare a destra e a sinistra e ad emettere dei versi simili a dei guaiti, seriamente terrorizzata; corsi alla porta e la aprii prima che lo potesse fare lui mettendomi in posa con il gomito poggiato sulla parete e la mano sulla testa.
Kyungsoo mi guardava con una teglia enorme tra le braccia.
Io lo guardavo con il cuore che mi martellava nel petto.
Jongin spuntò da dietro la schiena del suo Hyung e mi chiese «Che stai facendo, Mia? Sei tutta bianca e coperta di farina…»
«Abbiamo cucinato. Tanto. Tanto. Tanto.» Sembravo un giradischi rotto.
Kyungie alzò gli occhi al cielo e fece per entrare, ma mi piazzai davanti a lui mordendomi le labbra.
Si spostò a sinistra.
Feci lo stesso.
A destra. Lo imitai.
«Mia, fammi passare.» ordinò con un tono che non ammetteva repliche.
«Non puoi!» strillai in preda al panico più totale, lo sguardo di D.O avrebbe messo paura anche a Samara.
«Perché no?»
«Perché… Perché… Perché Jongin ti vuole rubare la teglia dalle mani!» risposi senza pensarci due volte.
Il main dancer si indicò e mimò con le labbra «Io?»
Quando Kyungsoo si girò a fissarlo con gli occhi sbarrati, annuii un paio di volte e indicai il vocal ripetutamente.
Kai deglutì e urlò «E’ vero! Voglio assaggiare le cotolette di carne!» detto questo, sfilò la padella dalle mani dell’altro e corse via ridendo come un matto e gridando “SONO LIBERO!”
Il viso di Kyungsoo si colorò di viola «TORNA INDIETRO, KIM JONGIN, SE NON VUOI CHE TI STACCHI LE GAMBE E TE LE FACCIA INGOIARE!» e si lanciò all’inseguimento roteando una spatola presa dalla tasca dei pantaloni.
Cose da fare se Kyungie non mi uccide prima:
1) Ringraziare Jongin.
 
Meanwhile, Baekhyun…
 
Non sapevo che pulire la cucina fosse così – Baek spiccò un salto dal lavello e atterrò sul tavolo piroettando come una ballerina – divertente!
La stanza era linda e pulita, non un capello fuori posto.
Davvero Baekhyun si era trasformato in Baekneve nel giro di qualche istante.
Era troppo preso a canticchiare come la principessa e a sorridere al mondo per non accorgersi che Kris era sceso e lo stava contemplando con la bocca spalancata «E tu chi diavolo sei?!» ululò indicandolo come se fosse un insetto gigante.
Baek si bloccò e deglutì.
L’angioletto girò la testa a 360° con il cuore stretto in una morsa e fece un sorriso nervoso spalancando le braccia «Io zòno il mag-nifico Baekinì! – volò verso le padelle e ne prese una – Tu devi ezzere bravo ragazzo. E bravo ragazzo deve avere… RIFLEZZI!» nello stesso momento in cui urlava l’ultima parola, sbatté la padella sulla faccia di Yifan, che cadde all’indietro, svenuto e con un grosso bernoccolo in testa.
E ora che faccio?
Baekhyun, cos’era quel rumore?!” corsi in cucina, dopo aver chiuso a chiave la porta e aver messo un divano davanti ad essa, spaventata dal rumore assordante.
Quando vidi il Galaxy a terra privo di sensi, mi misi le mani nei capelli.
CHE. HAI. FATTO.” Urlai. Scommetto che avevo urlato anche nella vita reale.
Mi aveva visto.” Si giustificò l’angelo “Non può vedermi!
Che bernoccolo, oddio…
Brava, pensa a quel misero bernoccolo e non notare che la cucina è pulita come non lo era mai stata.
Non è il momento, Baekneve.
Presi un po’ d’acqua gelata dal frigo e gliela buttai sopra, pregando che si svegliasse, per poi intimare a Baekhyun di trasformarsi in un cane.
Per fortuna, Kris aprì gli occhi con fatica e si tastò la fronte. «Dov’è?!» scattò in piedi e mi spinse dietro di lui mulinando le braccia «Dov’è quel ladro?!»
«Qui non c’è nessuno – mormorai – sei scivolato sulle scale e hai battuto la testa. Stà più attento la prossima volta.»
«No, Mia, qui c’era un tizio che mi ha dato una padellata in fronte!»
Scossi la testa reprimendo l’impulso di scoppiare a ridergli in faccia «No, caro, ti ho visto cadere.»
«Ma… Ma…»
Lo lasciai da solo in cucina e andai sopra a lavarmi, con Baekhyun che scodinzolava allegro e lo prendeva per il culo davanti e di dietro.
 
La cena con le GG percorse in modo normale.
Se per “normale” intendete che quelle ragazze hanno flirtato con tutti gli EXO a parte Tao che giocava con il toast a fare l’aereoplanino in compagnia di quel bambino troppo cresciuto di nome Chanyeol.
Jessica si era piazzata accanto a Kris e non perdeva occasione per accarezzargli il braccio o prendergli la mano o sorridergli.
Faceva caldo. Forse se le avessi buttato addosso la caraffa d’acqua, le avrei fatto un favore.
Okay, forse esagero un po’.
Un po’.
Anche se il colore dei suoi capelli stava benissimo con la salsa barbecue… potevo risparmiarle la tinta dal parrucchiere.
Mi sentivo davvero altruista quella sera, il mio buon cuore stava uscendo allo scoperto.
Vuoi che la trasformi in un Yorkshire?
Magari dopo.

 

Angolo: SCIAO. 
Beh, sono vivah. Pronta a rompere le scatole. 
GNE.
Grazie a tutti per il vostro sostegno, mi rendete davvero felice ;;;
Vi amo, davvero. 
Scusate per il ritardo, ma ero partita per Londra con la scuola *-*
E non c'era internet. BUAAAAAH. 
Anyway, ora sono qui. 
E non me ne vado. 

E se la Claci si sbriga, forse pubblico anche WGM. CLACI, MUOVITI. ♥ 

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Capitolo 12
*** Capitolo 11- Cene e Strani rumori ***


Capitolo 11

 

Passò circa una settimana dalla fatidica cena con le GG, e l’animo tormentato da Master Chef di Kyungsoo si era finalmente placato.
Durante questi giorni stancanti dove ho praticamente perso litri e litri di bava per colpa di quegli undici ragazzoni che provavano bagnati come degli irrigatori, Sehun non faceva altro che parlare di Luhan e del suo sorriso. Arrivavo a sognare il cerbiatto anche di notte, con un sorrisetto sadico e una mannaia in mano.
E, puntualmente, Baekhyun rideva come un matto quando mi svegliavo urlando “I CERVI NON UCCIDONO LE PERSONE!”
D’altro canto, Luhan era geloso delle attenzioni che mi prestava il maknae; infatti venerdì mi chiese se ci fosse del tenero tra noi due. E io, come una brava HunHan’s shipper, gli domandai se provasse qualcosa per Apatic Boy. Lui, ovviamente, rispose con un cenno d’assenso.
«E che aspetti a baciarlo?!» avevo praticamente urlato, mentre eravamo soli sul divano, agitando le braccia come se fossi un polpo umano.
Il ragazzo aveva abbassato la testa, con un colorito violastro stampato sulle guance paffute tutte da spupazzare «Perché non so se lui… Prova le stesse cose che provo io…»
«Ma lo sai quante ragazze e ragazzi vorrebbero essere al tuo posto? Non  lasciarti sfuggire Sehun, insomma, guardalo: è una bomba sexy! Io, se fossi in te, me lo farei.» m’ero morsa la lingua dopo aver pronunciato quella frase.
Luhan aveva alzato un sopracciglio, confuso e divertito allo stesso tempo «Fare cosa?» il ghigno sulle labbra non mi era piaciuto per niente.
«Un pensierino, su Sehun. Sì. Luhan, per l’amor di Cristo, va da lui e dichiarati se non vuoi ritrovarti il cavo della tv nel naso.» l’avevo minacciato, andando a prendere il filo, ma ero inciampata malamente nel cuscino a forma di unicorno di Yixing.
Maledetti unicorni.
E ora, le due e mezza di notte di un Sabato qualsiasi, mentre stavo nel letto a lottare contro me stessa perché non mi andava di fare mezzo metro per camminare verso la porta del bagno in fondo al corridoio, pensavo a quanto fossero fortunati Sehun e Luhan ad aver trovato l’amore. L’amore che aveva come simbolo il cuore. Il cuore pompa sangue. Il sangue è liquido, come l’acqua.
Devo andare al gabinetto! Aish, ma questo letto è così comodo…
Restare sotto le lenzuola al calduccio e quindi rischiare di farsi la pipì addosso come una bimba, o andare in bagno rischiando di incontrare gli EXO in boxer? Mh.
Scalciai via le coperte e aprii la porta.
Mi diressi verso la porta della toilette quando sentii dei rumori molesti provenire dall’interno.
Sbiancai.
No, no. D’accordo che vi shippo tutti, ma non alle due di notte! In bagno!
Jongin mi seguì a ruota grattandosi la testa, mormorando qualcosa simile a “adesso me la faccio sotto”. Anche lui udì i rumori e divenne bordeaux, mentre l’eccitazione cominciava a farsi strada nei suoi occhi scuri. Evidentemente sospettava qualcosa.
«Ah! Mi fai male!» squittì qualcuno dal bagno, indubbiamente Sehun.
Sehun?!
«Calmati, non lo sentirai neppure.» replicò una voce molto simile a quella di Luhan.
Spalancai la bocca, scioccata.
Non mi accorsi che tutti gli EXO, eccetto Kyungsoo, mi stavano dietro, svegliati dalle urla. La faccia di Kris era di marmo, mentre quella di Suho era il ritratto della preoccupazione.
Possibile che non posso dormire in pace perché due tizi si stanno dando alla pazza gioia in bagno?” mormorò Baekhyun, facendo un sonoro sbadiglio e appendendosi al lampadario del corridoio.
Deglutii, ripetendomi all’infinito che non poteva essere vero.
«Ehm… Sicuro di volerlo fare?» fece Luhan,  in tono relativamente ansioso.
«Sì, l-lo voglio, Hyung…» rispose flebilmente il maknae.
«E se ti faccio male? Meglio farlo tutto in un colpo?» domandò il maggiore, con affetto. Troppo affetto.
Suho si portò le mani alla bocca.
Kris sbiancò di botto.
Chanyeol chiese se fosse già mattina e Tao si lamentò che la vescica stava per scoppiare.
«Tutto in un colpo, hyung. Solo che... E se ti esce sangue?»
«No, non ti preoccupare. Sono forte!»
La faccenda si fa interessante.” Commentò Baekhyun ridacchiando e sfregandosi le mani “Posso aprire la porta con una folata d’aria?
Non. Ti. Azzardare.” Dissi, sul punto di svenire e farmela sotto.
«D’accordo, mi fido… Aspetta, spostati a destra, no, un po’ più a sinistra… Perfetto. – passò un secondo, si sentiva solo il frusciare dei vestiti – Ma Sehun, stà fermo! Così non posso farlo entrare!»
«Scu-scusa Hyung…»
In quel momento, un assonnato Kyungsoo andò di fronte alla porta e prese la maniglia con gli occhi semi chiusi. Non stava capendo un cazzo di niente, il poveretto.
«No, no! Kyungie, non aprire!» urlammo in coro, ma ormai era troppo tardi: D.O sbarrò gli occhi, il colore defluì dalle sue guance quando vide l’interno del bagno, i bulbi oculari erano talmente spalancati che ebbi paura che si staccassero.
Rovesciò gli occhi all’indietro e svenne, come se avesse visto un fantasma. In teoria, tutti noi avremmo preferito che fosse un fantasma.
Kris scavalcò il corpo del cuoco addormentato e urlò «Si può sapere che state facendo?!» infilai la testa nella porta e seguii tutto il discorso.
Luhan stava sopra Sehun, sul pavimento, con in  mano un orecchino d’oro e un’espressione sorpresa; solo io però mi accorsi che aveva la maglietta al contrario. Eh, galeotto lui «Mettevo un orecchino a Hunnie.»
La vena sulla fronte di YiFan si gonfiò innaturalmente «Alle due di notte?!»
«Esatto. Ha perso una scommessa con il sottoscritto.»
«Perché nel bagno?!»
Questa volta fu Sehun a rispondere, con un tono antipatico che avrebbe fatto venire un’ulcera anche all’uomo più buono del mondo «Forse perché in camera o sul divano qualcuno avrebbe pensato male?»
Kris fece per ribattere, poi ci ripensò e tornò in camera sbuffando come un torno, con il fumo che gli usciva dalle orecchie.
«Pst, Mia… Secondo te se l’è bevuta?» sussurrò Luhan, appena il lidah se ne fu andato.
Arrossii di botto e balbettai «Ceh, voi, stavate veramente… Oh. Oh. OH.» mi morsi le labbra, con il calore che mi faceva lacrimare gli occhi e chiusi la porta con lentezza.
Da quel giorno, imparai che era meglio farsela addosso, nel letto.
 
Domenica mattina, mentre facevamo colazione allietati dalla presenza di Sehun e Luhan che si sbaciucchiavano sul divano, arrivò una videochiamata al portatile di Suho.
Ci radunammo attorno al pc e Kris accettò la richiesta, masticando rumorosamente una mela manco fosse un cavallo.
Il viso sorridente di Jongup dei BAP apparve al centro del computer. Indossava una canotta molto aderente che metteva in risalto i muscoli, aveva i capelli viola spettinati e tirati su col gel allo stesso tempo e le labbra incurvate all’insù, cosa che lo rendeva davvero carino.
No, un momento.
JONGUP?!
Per poco non mi misi a gridare.
«Jongup-ah!» lo salutò Kai, sbracciandosi.
Il ragazzo rispose con un inchino «Sono felice di vederti, Jongin hyung. E sono felice di vedere anche tutti voi Subaenim, ci siete mancati tanto. – il suo sguardo si fermò su di me “oddio adesso svengo” e mi chiese – tu chi sei? Io sono Moon Jongup, un amico degli EXO
«Jongup. Sei. Figo. Accidenti, smettila di essere così bello!» strillai coprendomi la bocca con la mano e soffocando un urlo isterico.
Il main dancer dei BAP sorrise ancora di più «Grazie dei complimenti. Come ti chiami?»
Stava parlando con me?
«Mia.» risposi facendomi aria con la mano.
«Perché ci hai chiamato, Jongup?» domandò Kris, gelido.
«Himchan hyung aveva qualcosa di importante da dirvi, ma è dovuto scendere di sotto a rimproverare Youngjae Hyung perché è andato a sbattere con la macchina di Yongguk hyung contro un albero.» rispose il ragazzo scuotendo la testa, mentre si sentivano le urla soffocate di BugsChan (andiamo, Channie sembra un coniglietto adorabile. Bugs Bunny + Himchan= BugsChan).
«Forse è meglio che vada a chiudere la porta.» detto questo si alzò dalla sedia e s’incamminò, ma arrivato a metà strada qualcuno coperto da un lenzuolo spalancò le ante dell’armadio e si catapultò fuori urlando come un forsennato. Jongup gridò dal terrore fece un salto enorme, finì sul letto e fece una capriola all’indietro, cadendo subito dopo a terra.
Il tizio infantasmato si tolse il cappuccio e lo indicò, con le lacrime agli occhi per le troppe risate: Daehyun era ancora più bello quando si prendeva gioco degli altri.
Tao era sbiancato, mentre gli altri ridacchiavano, me compresa.
Himchan era sulla soglia, braccia conserte «Daehyun, che cavolo fai
Jongup si alzò e corse dal suo hyung materno, nascondendosi dietro di lui «n-non si può nascondere nel mio armadio.» balbettò, pallidissimo.
Daehyun era piegato in due e rideva.
Chan sbuffò e sbottò «Niente Cheese Cake per un mese. Ora scendi di sotto e aiutami con la cena.» il suo tono era identico a quello di mamma, tanto che mi fece paura.
Dae cominciò a protestare «Eddai, stavo solo scherzando…»
«Obbedisci, paboo. – la Umma dei BAP, quando il lead vocal se ne fu andato mogio mogio e a testa bassa, si rivolse a Uppie – Va di sotto anche tu e mangia l’ultimo pezzo di torta davanti a Daehyun.»
Il main dancer battè le mani e obbedì, felice di poter dare fastidio a Daehyun come aveva sempre sognato.
Himchan si sedette di fronte alla Cam e sospirò «Scusate, Daehyun è in overdose da zuccheri ed è iperattivo. Comunque, salve a tutti. Spero che stiate passando bei momenti. Ciao, Joonmyeon-ssi. – Suho divenne color papavero e agitò la mano – Volevo dirvi se vi va di venire a cena da noi, questa sera. È da tanto che non ci vediamo.»
Kai fece un salto «Sìììì!  Così io, Uppie, Sehun e Zelo facciamo una gara di danza come l’altra volta!» era euforico, non vedeva l’ora di andare nel dormitorio dei BAP. E non vedevo l’ora pure io.
Cavoli, anche questo Himchan è bello… Posso… Posso portarlo a casa?” Baekhyun-cane saltò in grembo a Chanyeol, che cominciò ad accarezzarlo.
«Ci piacerebbe molto. » Sorrise Kris, in tono molto educato.
«Perfetto, venite qui alle sette?»
«Sì, penso si possa fare.» convenne Suho, ansimando pesantemente. Grondava di sudore, forse era nervoso?
«D’accordo, non vedo l’ora di vederv-» Himchan fu bloccato da un boato dal piano di sotto e darle urla dei membri, quali Daehyun, Jongup, Youngjae e per ultima la vocina di Zelo.
«NON PUOI MANGIARE LA MIA TORTA!»
«ME L’HA DETTO HIMCHAN HYUNG, E IO LA MANGIO! E’ COFI’ FUONA E FALEFEFFAMENTE DOLFE!»
«VAI JONGUP! MANGIA!»
«YOUNGJAE HYUNG, DOV’E’ IL TELECOMANDO?!»

Poi, all’improvviso, il vocione di Yongguk ebbe il potere di zittirli tutti «Fate silenzio, io sto cercando di dormire. Se sento volare una mosca, vi stacco i capelli uno ad uno.»
Silenzio.
Himchan sorrideva, soddisfatto.
Gli EXO erano divertiti dal caos, ma comunque stavano con la bocca chiusa.
In seguito, in corridoio, vedemmo Daehyun che correva con le braccia protese in avanti intento a fare il verso del moscone.
Okay, sì, non vedevo l’ora di andare a mangiare con quei sei degenerati. 

 

Angolo: Oh, yeha.
Sì, sono viva, sono pazza e vi rompo. 
YESH. 
Comunque. Grazie a tutti per il vostro supporto, davvero, mi rendete felicissima ;; 
Piango e mi commuovo, non pensavo che questa ff potesse risultare leggibile HAHAHA. Okay, basta.
Eniuei, vi amo tutti. ♥
Passate qui? o Qui?
Grazie mille se lo farete ♦

 

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Capitolo 13
*** Capitolo 12- Esplode la cucina ***


Capitolo 12


«Sono davvero curioso -disse Kyungsoo di punto in bianco, seduto accanto a me nel furgoncino che ci avrebbe portato nel dormitorio dei BAP- di come cucinerà Himchan hyung.»
Suho rispose con la voce più acuta del normale «E’ molto bravo, sua madre è un’ottima cuoca e ha imparato tutto da lei.» cominciò a ridere istericamente e si grattò la nuca con uno strano tic all’occhio, simile a quello di Kris. Dev’essere una cosa da leader.
Siccome era seduto dietro di me, mi girai lentamente come se fossimo in una scena da film horror e gli mostrai il sorriso più creepy del mio repertorio «Come fai a sapere queste cose?» chiesi ridacchiando tra me e me. “Himchan e Suho appollaiati sotto a un pino, si guardano negli occhi e si danno un bacino.” Canticchiava Baekhyun svolazzandomi attorno con il corpo rimpicciolito.
Baek, posso schiacciarti contro il finestrino?” avevo la mia occasione per vendicare il fatto che aveva svegliato Tao con la trombetta.
Che?! E perché vorresti farlo?!” si lamentò l’angioletto volando a distanza di sicurezza dalla mano della sottoscritta, già pronta a scattare.
Devo proprio elencarti tutte le cose che hai combinato?
Mmmmh, no. Lo sai che sono io la causa del surriscaldamento globale?” anche se era parecchio lontano da me, potei vedere i suoi occhietti vispi brillare orgogliosi.
Strabuzzai gli occhi manco fossi un gufo, o meglio, Kyungsoo “Che cosa?!” strillai.
A causa della mia perfezione il mondo va in iperventilazione.” Strinse il pugno e guardò un punto lontano con un’espressione da ebete.
Esibii il faceplam più bello che ebbi mai fatto in tutti i sedici anni della mia vita.
Tornando a noi, Joonmyeon divenne viola «Ho tirato a… indovinare?» si morse le labbra e abbassò la testa.
«Lo dici come se non guardassi ogni giorno le sue foto…» iniziò Jongin con un sorriso malevolo. Era ancora più attraente quando faceva il cattivo, madre de Dios.
«… Leggessi tutti i suoi stati su Twitter…» continuò Kyungie guardandosi distrattamente le unghie.
«… Indossassi quasi ogni giorno la maglietta che ti ha regalato al compleanno…» fu la volta di ChenChen, che in quel momento aveva la sua simpatica espressione alla “trollollol”
«… Annuthatthi la sua sciarpa che ti ha prestato e che non gli hai più ridato…» Sehun si staccò per dieci secondi dalle labbra di Luhan per prendere beatamente in giro il suo Leader [che cosa gli è passato per la mente in quel momento è ancora un mistero: lasciare un Lulù eccitato all’ennesima potenza per ridere di Suho innamorato!]
«Sehun-ah, riesci a dire questo scioglilingua senza creare uno tsunami e allagare tutta la macchina? “Se gli assassini assassinassero sessantasei…”» Kai scoppiò a ridere quando il maknae gli lanciò un’occhiataccia che avrebbe messo a posto anche Chucky, la bambola assassina.
«The gli atth… Smettetela, voi! Le fans lo reputano carino e adorabile!»
Luhan scosse la testa e gli diede un bacio sulla guancia.
Ma sono così carini. È come guardare il film romantico più bello del mondo!” Baek si asciugò una lacrima inesistente all’angolo dell’occhio.
Stavano facendo sesso nel bagno e l’hanno mascherato con la scusa dell’orecchino. Ti sembra romantico?” sbottai trattenendo a stento una risata.
Tu non sai nulla di romanticismo, sta zitta.
«Ragazzi. Ma se uniamo un drago e un unicorno, esce fuori un “dragorno” o un “unicago”?» domandò Lay senza staccare gli occhi dal suo cellulare.
Silenzio.
Chanyeol gli batté una mano sulla spalla «Quando sarai più grande te lo spiegherò, non mi pagano abbastanza per fare questi discorsi.»
«-Non ti pagano affatto, Chanyeol.» mormorò Yixing, più confuso che mai.
Kris alzò un sopracciglio.
«Dettagli. Comunque sei ancora troppo piccolo.»
«Sono più grande di te.»
«Dettagli.»
Calò un silenzio rotto solo dal rumore dei baci di Hun e Han che, seduti comodamente nel bagagliaio, si davano alla pazza gioia.
«Non sembra un rubinetto che perde?» domandò Minseok indicando con il pollice la coppietta felice.
«Yah, voi, Romeo e… Giulietto. Quando arriveremo, non fate effusioni davanti ai BAP, il maknae ha solo quindici anni, chiaro?» ordinò Suho con un tono che non ammetteva repliche.
«Altrimenti Himchan spacca il culo prima a voi e poi a Joonmyeon.» commentò Kyungsoo coprendosi la bocca con la mano subito dopo.
«Anche se a Suho hyung piacerebbe essere spaccato da Himchan…» intervenne Sehun ridacchiando come una checca isterica e schivando prontamente una manata da parte del leader degli M, che era rimasto fermo e zitto per tutto il tempo.
 
--
 
Suonammo il campanello.
Era una struttura molto grande, quella del dormitorio dei BAP, sembrava quasi un grattacielo dipinto di bianco.
«Jongup-ah, puoi andare ad aprire? Io non posso!» la voce ovattata di Himchan era carica di preoccupazione.
«Hyung, sono in boxer!» replicò l’altro.
Per l’amor del Messia, apri la porta.
«E mettiti qualcosa addosso! Prenderai un raffreddore!»
O rischierai che una fan malata ti salti sopra” No, Mia, non andare in escandescenze, non ora.
«Va bene… Ma se apro così si scandalizzano?»
Cristo, quanto poteva essere innocente quel ragazzo?
«Ma che cosa-? Controlla la carne, vado ad aprire io. E vatti a vestire, devi perdere la brutta abitudine di gironzolare mezzo nudo nel dormitorio!»
Ti prego, non la perdere.” Pensai, mangiucchiandomi nervosamente l’unghia del pollice. Troppo BAP ed EXO in un colpo solo.
La porta si spalancò e Mamma-Orso-Channie ci rivolse un sorriso spacca ovaie «Ciao, sono così felice che siate venuti! Entrate!» si spostò di lato per farci passare e s’inchinò, dandomi la perfetta visuale della sua nuca sexy. Indossava una camicia nera sbottonata all’altezza del torace (oddio), dei pantaloni di jeans aderenti e le scarpe da ginnastica. I capelli neri e a spina erano perfettamente ordinati.
Mia, dico davvero, possiamo rapirlo e portarlo a casa?” chiese Baekhyun posandosi sulla mia spalla.
Lo chiedi pure?
Dopo aver salutato tutti, Himchan si rivolse a me «Ciao! Joonmyeon mi aveva accennato che c’era un invitato in più. Come ti chiami? Io sono Kim Himchan.»
Sbarrai gli occhi e boccheggiai «Mi chiamo Mia. E tu sei wow.»
Tu sei Wow. Miaaa, sei ridicola! Quell’uomo è un triplo wow!” strillò Baek con un sorriso da canaglia.
Channie sorrise ancora di più «Grazie mille -mi fece l’occhiolino e indicò l’enorme divano di pelle su cui si erano già posizionati gli altri- siediti pure.»
Obbedii rigida come un palo e diedi una veloce occhiata in giro: il soggiorno era abbastanza grande. Al centro c'era un tavolo apparecchiato amorevolmente con diciotto sedie di legno sedie e alla sinistra vi era il grande divano. C’era anche una grande finestra a vetri che dava su un giardino curato e pulito, e accanto ad essa c’erano due bellissime piante. Sulla destra della stanza c'era un armadio a parete piena di bicchieri di cristallo, set di piatti, e souvenir provenienti da tutto il mondo. Accanto alla finestra, la porta dava direttamente sulla cucina da cui proveniva un buon odorino.
«Sbaglio o ne mancano quattro?» domandò Xiumin cercando di trattenere una risata.
Himchan rispose «E’ troppo tranquillo, vero? Yongguk si sta facendo una doccia, Jongup è in cucina e Daehyun, Youngjae e Zelo sono andati a comprare il dolce, dato che quel cretino di Dae l’ha spiaccicato contro il muro.»
«Come ha fatto?» chiese Kyungsoo, scioccato.
«E’ inciampato nei suoi stessi piedi ed è andato a sbattere.» il visual dei BAP non riuscì a fermare un sorriso beffardo, un sorriso beffardo che fece sciogliere Suho sul posto.
«Devo dire che hai molto da fare, qui.» commentò Kris accarezzandosi il mento, probabilmente stava meditando sulla difficile vita di Himchan.
Jongup, spuntato da chissà dove con addosso una felpa e un paio di pantaloni di pelle, intervenne «E’ vero, soprattutto quando Daehyun hyung e Youngjae hyung cercano di spiegare a me e Zelo come nascono i bambini.*»
Scoppiai a ridere «E che vi hanno detto?» volli sapere.
«Ci hanno fatto una dimostrazione illuminante con il teatro dei burattini.» rispose prontamente il main dancer. Intanto, Hicmhan si era coperto il viso con la mano.
«Davvero? -Lay spalancò la bocca- E come funziona?»
«Praticamente hanno fatto vedere come la femmina mangia il maschio e non viceversa.» spiegò Jongup gesticolando, con un sorriso innocente stampato sul volto.
«Che cosa?!» dodici occhi si puntarono sui due ballerini ingenui, persi nel loro mondo unicornoso.
«Lasciate stare, quando quei due tornano gliela farò pagare cara -Channie sbuffò, poi il colore defluì dalle sue guance- Jongup-ah… Non ti avevo detto di controllare la carne?»
Up gli rispose con uno sguardo preoccupato.
«Jongup, sai che il forno non funziona bene…»
I due si guardarono per due minuti buoni, in silenzio, poi corsero come delle saette in cucina, un attimo prima che un boato assordante scuotesse i muri del dormitorio: dalla cucina si levò un fumo nero e l’allarme antincendio cominciò a suonare, impazzita.
Eravamo a bocca aperta.
Tao si nascose dietro a Kris.
«JONGUP-AH, PRENDI L’ESTINTORE!»
«DOV’E’?!»
«DIETRO DI TE! AAAH, SBRIGATI!»
«HYUNG, E’ ESPLOSO IL POLLO! STA VOLANDO!»
«MA CHE-»
«HYUNG, IL POLLO SI E’ APPICCICATO AL SOFFITTO!»
Mentre quei due poveretti erano alle prese con il pollo volante, noi ce la ridevamo fino ad avere le lacrime agli occhi.
Sehun e Luhan si contorcevano a terra, Chanyeol sembrava posseduto da un virus letale, Kai batteva le mani sul divano e noialtri stavamo per perdere la milza.
I nostri eroi uscirono dalla cucina tossendo e sventolando un tovagliolo, perlomeno erano riusciti a spegnere l’allarme e a domare il fumo «Non ci crederete mai. Il pollo morto è vivo!» se ne uscì Jongup, un attimo prima che Chan gli tirasse addosso il fazzoletto.
«Mi dispiace tanto, è la quinta volta che esplode il forno.» si giustificò Himchan «Non importa, ho cucinato anche altre cose.»
«Vi aiuto a preparare altra carne? Sono bravo.» Kyungsoo schioccò le dita e rivolse al ragazzo uno sguardo alla “sono migliore di te”.
«Meglio di no, Kyungsoo-ah. Quella stanza è una trappola  mortale.»
«Abbiamo apprezzato lo stesso lo sforzo.» dissi, viola come una melanzana a causa del troppo ridere.
La porta si aprì e Daehyun e Youngjae fecero la loro entrata tenendo tra le mani un’enorme torta alla crema; urlarono una serie di “pistaaa” e la posarono sul tavolo per poi asciugarsi il sudore dalla fronte.
Oddio.
Daehyun era di una bellezza sfolgorante: quei capelli neri, quelle labbra carnose… Mamma, aiuto. E Youngjae non era da meno.
Solo che ne mancava uno.
«Ragazzi, dov’è Junhong?» chiese Himchan.
«Ah?» Dae sbiancò di botto e ridacchiò nervosamente «Chi è Junhong?»
Chan gli rivolse un’occhiata spaventosa da mamma-dinosauro «Capelli ricci, biondi, viso da angelo, alto, più maturo di te e Youngjae messi insieme, dov’è il maknae del nostro gruppo?!»
«Ah… Ah… Ah…» Youngjae cercò aiuto cercandoci con gli occhi con sguardo implorante «AH…»
«YONGGUK, DAEHYUN E YOUNGJAE HANNO PERSO ZELO, DI NUOVO!» Himchan si mise le mani nei capelli e corse a prendere il cappotto dall’attaccapanni; acciuffò le chiavi della sua auto, spalancò la porta e corse fuori armeggiando con il cellulare.
Il leader rispose stancamente dal piano di sopra «Uffa, non mi sembra così difficile badare a un ragazzino di quindici anni.»
Certo, era una situazione critica, ma gli EXO non facevano altro che ridere come iene in calore.
Si preannunciava una bellissima cena.
Perché gli idol sono così scemi?
Me lo chiedo pure io, Baek.


 

* Quando ero ancora una ragazza innocente e giovane, ho scritto una raccolta di OS demenziale sui BAP, dove ce n'è una che spiega per filo e per segno la spiegazione /? dei due: cliccah

Angolo: ed ecco che entrano in scena i BAPpini!
Beh, spero che questo capitolo vi abbia fatto ridere lalala. 
I BAP devono per forza esserci nelle mie storie, sks.
PS: stanno preparando un comeback, non vedo l'ora di sapere il loro concept *w* se per "escuse me" erano dei ladri sexy.... Waaaa, mi immagino una cosa tipo "One Shot" *grida forevah* 
Communque, sono contentissima di tutto l'affetto /? vi sarangho ♥
Se volete leggere il regalo di compleanno che ho fatto alla mia amicherrima Claci: Cliccami, peipah
Poi se volete passare qui. Gne. 
Mi faccio pubblicità da sola ogni volta, devo smetterla :')  

 

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Capitolo 14
*** Capitolo 13- Grrr ***


Capitolo 13

 
 
Meanwhile, Himchan e Zelo…
 
 
«Si può sapere dove diamine eri, Junhong?!» strillò Himchan con la voce maledettamente acuta, stringendosi nel cappotto per evitare di catturare l’attenzione di qualche fan malata. I due stavano camminando per le strade di Seoul a braccetto, come madre e figlio.
Il ragazzino gli mostrò una busta di cartone con gli occhi che brillavano in modo anormale «Ho comprato i pomodorini ciliegina!» cinguettò prendendone uno e facendolo rigirare tra il pollice e l’indice.
Channie si portò le mani alle tempie «Daehyun e Youngjae dov’erano in tutto questo?»
Zelo fece per mangiare il pomodoro, ma la Umma lo fermò in attesa di una risposta guardandolo con gli occhi stralunati «Uh, ah, ih, eh, gli hyungs mi hanno fatto promettere che non te l’avrei detto.» mormorò il ragazzino mettendo su un adorabile broncio.
«… Che. Hanno. Fatto.» sillabò Himchan a denti stretti.
Junhong scosse la testa, ma sul suo viso si formò un ghigno antipatico «Non te lo posso dire, hyung~ A meno che tu non abbia qualcosa da darmi in cambio~» cominciò a dondolare avanti e indietro con le mani dietro la schiena.
«… Choi. Jun. Hong. -Him si avvicinò pericolosamente al maknae con il volto di una strana colorazione rossastra- O mi dici che hanno fatto quei due pezzi di idioti, o ti faccio diventare delle dimensioni di quel pomodorino ciliegina.» Zelo si era piegato all’indietro e guardava il visual con puro terrore.
«Mi hanno lasciato da solo mentre mangiavo un gelato e loro erano andati a baciarsi in un vicolo, poi io mi sono spaventato perché non li ho visti più, li ho cercati e li ho sorpresi a “slinguazzarsi” -dopo aver calmato il suo hyung che aveva iniziato a gridare su dove avesse imparato quella parola, continuò il suo racconto- Loro mi hanno detto “non dirlo a Himchan hyung!” e io “Ma lo sapete che ci trovo gusto a mettervi nei guai e a vedervi pulire il bagno come Cenerentola” e Daehyun “Ti do un calcio che ti mando le palle a far salotto con le tonsille” e allora io…»
Himchan divenne rosso, poi viola, poi blu, si vedeva che stava facendo di tutto per non mettersi ad urlare anche in aramaico. Stava per rispondere con una minaccia degna di questo nome rivolta a quei due, quando una ragazza strillò con voce acuta manco fosse un delfino «OMMIODDIO, MA QUELLO E’ ZELO OPPA!»
Le sue compagne la seguirono poco dopo «SI’, E’ ZELO OPPA! OMO! E CHI E’ QUELLO ACCANTO A LUI!»
«Lui non è Himchan Hyung come pensate!» gridò Junhong, credendo di aver fatto una cosa buona per l’umanità.
Le ragazze urlarono ancora più forte e cominciarono a correre nella loro direzione sbracciandosi come pazze «OPPAAAA!»
«CORRI! CORRI ZELO!» Channie gli prese il polso e filarono via sgolandosi fino a perdere la voce.
«Hyung, voglio vivere diligentemente gli ultimi anni di vita che mi restano!»
«Hai solo quindici anni!»
«E beh, che c’entra!»
Pensarono intelligentemente di tornare a casa.
E, altrettanto intelligentemente, le fans li seguirono.
Da noi.
 
Yongguk era sceso mentre indossava una maglietta aderente color prato, quindi potei vedere in diretta il suo bellissimo tatuaggio sui pettorali; cosa che mi fece sbavare come un dobermann assetato.
«Ciao a tutti, scusate per l’enorme ritardo, ma Youngjae aveva finito l’acqua calda. -aveva salutato tutti con un inchino e mi aveva teso la mano mostrandomi un bellissimo sorriso gengivale (ommioddio, la cosa più bella di questo mondo)- tu chi sei?»
Sono un cactus ambulante.
«Mi chiamo Mia e sono un’amica degli EXO, ecco, sì. -il suo sorriso si era aperto ancora di più, facendomi perdere circa dieci anni di vita- Smettila di uccidermi con le tue gengive, Bang Yongguk!» avevo strillato.
Daehyun e Youngjae si erano messi a ridere in sincronia e Jongup li aveva guardati come si guarda un maniaco di mente depravato. Kris invece aveva storto il naso e aveva sbottato «Ma insomma, non potresti contenere i tuoi ormoni invece di fare figure stupide, Mia?»
Mia Ursulina~” aveva canticchiato, naturalmente, Baekhyun.
Zitto, BaekNeve.” Avevo borbottato.
Il lidah mi stava prendendo per il culetto di fronte a tutti, questa volta gliel’avrei fatta pagare cara, molto cara.
«Devi sempre intervenire nei momenti meno opportuni, Kris?» avevo sibilato alzando gli occhi al cielo.
«Ti ho detto di chiamarmi Oppa
«E io ti ho detto che non lo farò mai e poi mai.»
«Tsk, razza di maleducata senza cervello.»
Come prego?
«Quando ho finito di prenderti a schiaffi manco la scientifica ti riconosce.» avevo ringhiato a denti strettissimi.
«Mi minacci, ragazzina? Ma per favore, tu in realtà mi veneri.»

«Io non capisco se sei cretino di tuo oppure ci hai studiato per esserlo.»
Kris aveva scosso la testa alquanto divertito «Non rispondo al tuo insulto perché sono un uomo maturo e responsabile.»
«Questa è una battuta, vero?» era intervenuto Sehun soffocando un risolino «E’ la più grande cazzata che tu abbia mai detto. E ne hai dette tante!»
«Stà zitto, Sehun, solo io ti posso autorizzare a dire le parolacce.» aveva borbottato Suho incrociando le braccia, rosso per la vergogna.
uuuuuh, qui le cose si fanno molto interessanti. E io che avevo paura di annoiarmi!” ovviamente, Baekhyun non poteva non commentare quello che stava accadendo.
«Mi puoi autorizzare a mandare Kris a fanculo?»
«Ovvio.»
«Kris, vaffanculo.»
Mi ci era voluta tutta la mia forza di volontà per non ridere sguaiatamente, la faccia che aveva fatto il lidah era una cosa E-PI-CA. Immaginatevi l’espressione di uno struzzo a cui hanno rubato le uova: uguale.
Proprio mentre stava per replicare,  la porta si spalancò e Himchan se la richiuse dietro appoggiandosi su di essa come una stella marina, mentre Zelo si dirigeva saltellando in cucina per poggiare sul tavolo una busta di carta.
Channie era pallido e sudato «Ragazzi, abbiamo un piccolo problema tecnico…» mormorò il visual ansimando pesantemente. Si avvicinò a noi torcendosi le mani «…. Voglio dirvi che…»
In quel momento, una folla di ragazze impazzite si spiaccicò contro la finestra del soggiorno urlando come squilibrate e qualcuna cercò anche di aprire la porta, che alla fine cadde a terra con un tonfo. L’avevano scardinata e buttata giù con un calcio.
Eravamo gelati sul posto, sconvolti.
Zelo, che stava mangiando un pomodorino, rischiò di collassare sul posto.
Ma che hanno?! Una gamba bionica?! Ma come diaaamine hanno fatto?!” Baekhyun era più scioccato di noi tutti messi insieme.
Non si sentiva volare una mosca, le ragazze ci guardavano in silenzio con gli occhi che brillavano in modo innaturale e noi ricambiavamo l’occhiata con il terrore che si impossessava dei nostri corpi.
«Non fate movimenti bruschi.» sussurrò Yongguk senza nemmeno muovere le labbra.
Non si sentiva volare una mosca, fino a quando…
…Daehyun, che era andato in bagno dieci minuti prima, sentendo le urla delle fan e il rumore della porta gettata a terra, non uscì dalla stanza gridando manco fosse Hyuk dei VIXX e correndo alla massima velocità consentita dai pantaloni calati giù verso il piano di sopra, dandoci la bellissima visuale dei boxer con gli orsacchiotti. Mi ricordò Patrick Stella di Spongebob.
«Al mio tre, scatenate l’inferno!»
«Tre!»
Le ragazze si lanciarono in casa emettendo urli acutissimi che spezzarono le lampadine del lampadario e agitando cellulari nuovi di zecca iniziando a fare foto e video a raffica. Noi invece corremmo via tentando di non farci prendere da quelle malate.
Avete presente i cartoni animati dove ci sono i tizi che si rincorrono in un corridoio con ai lati delle porte che si aprono da sole mentre quelli filavano via veloci come il vento? Bene, era quella stessa identica situazione, solo che le porte non si spalancavano animate dallo spirito santo permettendo a noi poveri spiriti di nascondersi; quindi molti sbattevano contro di esse rischiando di rompersi il naso.  
Il fuggi fuggi generale proseguì per circa una mezz’oretta, durante la quale perdemmo molti dei nostri soldati per strada.
Io, Himchan, Kris, Zelo e Chanyeol, gli unici superstiti (per quanto riguarda gli altri… Pace all’anima loro) entrammo in un’ ascensore dalla porta a vetri e Channie si affrettò a premere l’ultimo pulsante ripetutamente quando vide una sasaeng fiondarsi da noi «OPPAAAAA!»
«Chiuditichiuditichiuditichiu-» le ante si serrarono e la poveretta andò a sbattere contro di esse per poi cadere all’indietro svenuta.
L’ascensore si mosse e iniziammo a scendere al piano di sotto.
Non sapevo che sfiorare la morte come in quel momento mi avrebbe fatto sentire così viva: sentivo l’adrenalina scorrere nelle mie vene.
Oddio, ma quelle sono MAT-TE!” sillabò Baekhyun.
Ma lo so! Dove sei?” domandai, sinceramente preoccupata per la sua salute.
Ehm… Sto mangiando la cheese cake. Tanto non mi possono vedere… oh, una ragazza mi sta fissando… O meglio, sta fissando una fetta di torta che apparentemente si sta mangiando da sola. E ora è svenuta. AH AH AH è stato esilarante… un attimo, che ha in mano? Oh… un paio di boxer. Ma dove li ha presi?!” lo sentii ridere, ma per poco non si soffocò con la fetta di cheese cake. Rabbrividii al pensiero di quello che erano in grado di fare quelle ragazzine arrapate.
La musica che proveniva dagli altoparlanti dell’ascensore era una canzone della serie tv “Phineas and Ferb”, tanto che Chanyeol si mise a canticchiarla e ballarla con un sorriso da ebete stampato sul viso, come se il fatto che c’erano una decina di fans impazzite che cercavano di rubargli le mutande non lo preoccupasse per niente.
Lo guardammo malissimo e lui si affrettò a smetterla «Non volete ballare, vero? No? Okay.» Arrivammo in una specie di garage dalle pareti blindate con sei letti accostati ad esse e un armadio enorme dall’altra parte della stanza.
«E questa sarebbe?» domandò Kris alzando un sopracciglio.
«E’ un luogo di ritrovo in caso di bombardamen-.» rispose Himchan, ma le parole gli morirono in gola quando vide chi c’era oltre noi lì dentro.
Luhan e Sehun non potevano assolutamente usare la scusa dell’orecchino in quel momento, potevamo vedere tutti molto chiaramente cosa stessero facendo sul pavimento, al centro della stanza. Sbarrai gli occhi e mi battei una mano in fronte, con le guance accaldate.
Kris scosse la testa e Chanyeol si grattò la nuca, in imbarazzo. Junhong se ne uscì con un «Zelo Battery dead!*» e crollò a terra viola come una melanzana, ancora troppo innocente in questo mondo di creature perverse.
Himchan tossicchiò «A-almeno potevate far uso dei letti… Ce ne sono sei...» era rosso come un peperone.
I due innamorati si staccarono per un momento e Luhan ridacchiò in modo civettuolo «Noi siamo trasgry e lo facciamo per terra, vero Sehunnie?» si rivolse al suo amato continuando a sghignazzare.
Okay, Luhan si drogava e noi non lo sapevamo.
«Ma che ha?» chiese Channie, quello alto e con le orecchie a sventola.
«Una fan gli ha dato da bere un dolcificante strano -spiegò Sehun- ora sembra un incannato cronico, ma è così adorabile~» pizzicò il naso del suo hyung e gli diede un bacio sulla fronte.
Han si rivolse a noi «Ommioddio, Kris, sei cooooosì bello oggi. Veramente sei bello sempre, ma oggi hai un fascino misterioso. -rise gettando la testa all’indietro- Oh, Mia! Sei la ragazza più carriiiiina che io abbia maaaai conosciuuuto~, Himchan-aaaaaaah, sei dannaaatamente seeexyyy! E Chanyeol…»
«Sì, hyung?» fece il ragazzo, speranzoso.
«…. Ho visto una foto dove sembri un… criceto. Ahahah, uno Yeoleto! Oppure un Criyeol? Ahahahahah!» crollò all’indietro continuando a ridere tenendosi la pancia e scalciando in aria.
Sehun divenne una maschera di marmo «Luhan hyung, mi tradisci con loro?!»
Uh, la faccenda si faceva scottante. Eravamo passati da “Luhan-schianto” a “Luhana dall’alzabile sottana” [cit. la mia figlioletta Michi].
«Ma ceeerto che no, tesoro mio, io ti aaaaaamooo~ Ma poi… Che nome è “cerbiatto del mattino”?! Io non sono carino come Bambi! Io voglio ispirare sesso violento!»
Oh, tu lo ispiri, bello di mamma.
«E poi sono un lupo. Gggrr.» aggiunse facendo una smorfia e arricciando le labbra. Ecco, immaginatevi un bambi che ringhia: la stessa identica cosa.
«Luhan, ti prego, stenditi e dormi.» Kris lo accompagnò ad uno dei letti e lo fece adagiare lentamente sul materasso. Appena il ragazzo mise la testa sul cuscino, cadde in un sonno profondo.
Ci sedemmo a cerchio sul pavimento e Himchan si accarezzò le tempie per poi prendere il cellulare dalla tasca e digitare il numero di Yongguk; Zelo si unì a noi dopo essersi ripreso dallo shock iniziale.
«Pront- Hyung! Dove stai?» chiese BugsChan.
«Kkk, nella stanza antipanico.» rispose il lidah a voce bassissima.
«C’è qualcuno con te?» domandò Kris.
«Sì, ci sono Kyungsoo, Jongin e Lay.»
«Ah, se Guk ha fatto entrare qualcuno nella sua stanza antipanico la cosa deve essere veramente grave! Nessuno può entrare lì dentro, è una cosa che non si fa.» spiegò Himchan impallidendo di colpo «Dove sono gli altri?»
«Non ne ho idea…. IIIIH, sento dei passi, devo andare, ciao!» Yongguk chiuse la chiamata facendo sprofondare il garage in un silenzio pesante.
Oddio, manco fossimo in guerra.
All’improvviso, l’ascensore si aprì e vennero fuori un Daehyun e uno Youngjae con i vestiti a brandelli e i visi talmente bianchi da sembrare cadaveri: a stento si reggevano in piedi.
Jae arrancò nella sala e disse, barcollando come un ubriaco e agitando il dito «Youngjae battery dead.» e svenne lungo disteso.
Daehyun lo scavalcò «Hyung, mi hanno tirato addosso dei tanga! Dei tanga! -prese Himchan per la collottola e gli urlò in faccia- DEI TANGA!» lo lasciò andare e si mise in un angolino a dondolare avanti e indietro.
«Jung. Dae. Hyun. Io e te dobbiamo fare un discorsetto. -UmmaChan gli fece segno di raggiungerlo e il vocal ubbidì ancora tremando- “Ti do un calcio che ti mando le palle a far salotto con le tonsille”, Daehyun?! Mi prendi in giro, signorino?!» si mise le mani sui fianchi.
Dae lanciò uno sguardo di puro odio a Zelo «Maknae infedele, ti avevo detto di non dirgli nulla!» l’altro alzò le braccia in segno di resa «Ho più paura di Himchan hyung che di te.»
«Sì. -Kris sorrise- anche io avrei paura di Himchan.»
«Ah, grazie. -poi lo fissò malissimo, rendendosi conto di quello che aveva detto- ehi!»
Baek, tu stai bene?
Uh, cosa? Io? Certo. Wooooow, Yongguk ha una collezione inestimabile di pupazzetti a forma di Tigro qui dentro.
Alzai gli occhi al cielo e sorrisi, immaginando quanti peluche nascosti avesse in casa.
Himchan svegliò Youngjae schiaffeggiandogli forse in modo troppo rude la guancia, che divenne rossa come il famoso sedere di babbuino malato di dermatite (sempre lui,  il mitico), e lo fece sedere accanto a lui, il più lontano possibile da Daehyun: “per loro, questa è una punizione esemplare” ci disse.  
«Ragazzi, per passare il tempo, facciamo un gioco.» propose Chanyeol dopo qualche minuto di silenzio «Io dirò una parola e voi dovrete continuare la frase dicendo una parola soltanto. Okay? Inizio io! Questo.»
«Gioco.» continuai.
«Fa» disse Sehun, apatico.
«Cagare» completò Daehyun.
«Il…» proseguì Youngjae.
«… D’accordo, basta così!» ci fermò Kris gesticolando e arrossendo di botto.
Baekhyun, mi annoio.
Io mi diverto a far svenire di paura queste ragazze. BULABULABULAAAAA!
Passò un’altra ora prima che la polizia arrivasse a casa e portasse via quelle matte che cercavano in tutti i modi di sgusciare via dalla presa di quei piedipiatti e rubare qualche altro vestito.
Tornammo al dormitorio decisamente distrutti, ma vivi.
Era un grande passo avanti.


 
***


 
Dopo tre giorni, alle dieci di sera di un mercoledì come tutti gli altri, mi ritrovai chiusa in camera a maledire quella torre canadese di nome Kris che aveva osato offendermi di nuovo davanti a tutti: aveva avuto l’ardente coraggio di dire che ero bassa.
Tsk, era lui ad essere esageratamente alto.
«Stupido, stupido, stupido! Vorrei tanto essere lui per qualche giorno, così, giusto per vedere quanto si sente alto!» sbottai a voce alta, ovviamente per modo di dire, e mi infilai sotto le coperte.
Detto fatto, bambolina!” squittì Baekhyun.
 
Oh, cazzo. 

 

 

*Per chi non conoscesse i BAP: 
Quando debuttarono nel 2012, fecero uno show di 10 episodi intitolato "Ta dah, it's BAP", dove loro erano degli alieni provenienti dal pianeta MATO. (guardatevelo perché vi farete un saaacco di risate)
Insomma, Zelo era un robot creato da Yongguk e, ogni volta che c'era qualcosa di imbarazzante, diceva "Zelo battery dead" e cadeva. 
AWW, era così carino! Cliccah. <--- Qui dice un'altra cosa, ma il significato è lo stesso. LOL. 

 

Angolo me: Okay, ce l'ho fatta.
Okay, questo capitolo è idiota.
Okay, non ce la posso fare e ora me ne vado perché sono un concentrato di demenza allo stato puro HAHAHAHA. 
Comunque spero che vi piaccia C': 
E poi........ I NUEST IN ITALIA IL 30 NOVEMBRE ejeijiurgubeygbywvfyegiotghuewbgg. *sviene* 

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Capitolo 15
*** capitolo 14- Corpo ***


-Capitolo 14-

 


Il mattino dopo mi svegliai di buon’ora, sentendo il dolce cinguettio degli uccellini fuori dalla finestra. Mi stiracchiai mettendomi a sedere sul letto come nelle pubblicità (solo che a differenza dei tizi bellissimi e sorridenti io ero uno zombie) e repressi uno sbadiglio che mi avrebbe fatto assomigliare a Cariddi.
Buongiorno, bamboli- Mia.” Baekhyun mi fluttuava attorno con aria visibilmente preoccupata ed era rosso come un peperone.
Alzai le spalle senza rispondergli, dato che ero ancora mezza rincoglionita, e andai in bagno. Ma appena passai davanti allo specchio…
BAEKHYUN!” urlai con tutto il fiato che avevo in testa (?). Perché avevo la faccia, il corpo, i capelli, gli occhi, le labbra di quel cretinetti di Kris?! Perché quando mi accarezzavo la faccia vedevo la torre canadese imitare i miei movimenti?! E perché i miei leggins con gli orsacchiotti stavano meglio a lui che a me?!
L’angioletto apparve magicamente accanto a me, a distanza di sicurezza, avvolto da una nube di brillantini “Mi hai chiesto di diventare Kris, e io ti ho fatto diventare Kris. Non ringraziarmi.” Sorrise nervosamente agitando le mani come un mago che ha appena finito un numero.
Io non te l’ho chiesto.” Muggii “Io non ti ho mai chiesto di diventare quello scimmione canadese di nome Wu YiFan!” strillai, forse anche nella realtà, guardando il viso del mio bias divenire sempre più rosso.
Oh, mio dio, ero fa-vo-lo-sa. Favoloso, pardon.
Ma c’era un problema più grave. Un problema di proporzioni colossali: dovevo per forza fare la, come dire, pipì. La mia vescica stava per scoppiare, non riuscivo più a resistere, ma… Come diamine avrei fatto?! Guardai Baekhyun con lo sguardo addolorato alla Edward Cullen “Baek…” sussurrai, cominciando a ballare per affievolire lo stimolo.
Sì? Mi perdoni, balliamo la macarena?” e anche lui provò a saltellare in aria come me.
No! Devo… Incipriarmi il naso.
Siamo uomini, Miris, puoi tranquillamente dire ‘pisciare’”
Ti uccido ora o più tardi?” lo fulminai con lo sguardo e lui abbassò la testa soffocando una risata. Quanto avrei voluto ucciderlo.
Comunque…  tu sei un uomo, giusto?” domandai senza peli sulla lingua. Il poveretto balbettò “Eh? Sì, ne sono sicuro.”
Bene. Come diamine si usa questo coso?” indicai il cavallo dei leggins e mi morsi le labbra a sangue perché sì, diamine, due secondi e me la facevo letteralmente addosso.
Baekhyun scoppiò a ridere e rispose “Non vado in bagno, non posso mollare il mio protetto solo perché devo correre al gabinetto. Uh, ho fatto la rima!” batté le mani ridacchiando come una checca isterica.
Quindi… Non sai come si usa.” Conclusi maledicendolo mille volte.
Mia, vai di fronte alla tazza, abbassati i pantaloni, le mutande e… liberati. Ma centra per bene il water, capito?” disse congiungendo le mani e facendo apparire sul suo naso un paio di occhiali stile Harry Potter.
Era la conversazione più folle che avessi mai fatto. Andai di fronte al gabinetto e seguii le istruzioni dell’angioletto fino a quando non arrivai alla fase “abbassamento mutande”. Guardai Baekhyun con sguardo supplicante “Aiuto.
Avanti, Mia! Non è così difficile!
“Parla per te. Anzi, lo sai cosa voglio?! Voglio che tu diventi una donna.” Conclusi, soddisfatta del mio pensiero. E senza accorgermene, avevo finito di liberarmi. Wow, allora non era così difficile come pensavo.
Vidi Baekhyun sbiancare “Cosa?! E perché?!
Fallo e basta. Ah, e per quanto tempo resterò nel corpo di Kris?” andai a lavarmi le mani e continuai a guardare il mio/suo viso perfetto e senza un’ombra di brufoli. Era stupendo anche di prima mattina, mannaggia a lui.
Ah, uh, eh, tre giorni.” Sentii indistintamente la vena della fronte pulsare e feci di tutto per non mettermi a sbraitare anche in aramaico “Allora tu sarai una donna fino a quando non tornerò nel mio fottutissimo corpo.” Decisi con un tono che non ammetteva repliche e incrociai le braccia aspettando nel vederlo tramutarsi in Trilly da un momento all’altro.
Baek sospirò e, con uno schiocco di dita, i suoi capelli color caramello si allungarono fino ai fianchi, i tratti divennero ancora più delicati e femminili, il suo petto si ingrossò e i fianchi si modellarono “Contento?! Ora sono una donna… Anche se…” ci pensò un po’ “avere una vagina non è niente male (cit. Una OS sui BAP che mi ha fatto crepare dalle risate)”
Sbarrai gli occhi “Spero che tu stia scherzando.”
Certo che no” cominciò a toccarsi le tette con gli occhi che brillavano “Oddio, sembrano palline anti stress.” Disse ridacchiando come un pazzo.
No comment.
Scossi la testa e feci per uscire, quando un urlo da ragazza mi fece venire un infarto: Kris doveva aver scoperto che era bloccato nel mio corpo. Nonostante la situazione tragica, mi misi a ridere a crepapelle e spalancai la porta fingendomi preoccupata.
Tutti gli EXO erano davanti alla porta della mia camera e Chen bussava incessantemente su di essa «Mia? Stai bene?» chiese.
Aw, che carino, si preoccupava.
«Portatemi Kris, VOGLIO KRIS.» ringhiò la me posseduta da YiFan con voce roca. Deglutii ed entrai, facendomi strada tra i ragazzi semiaddormentati e soprattutto sorpresi, e mi chiusi la porta alle spalle: Kris era seduto sul letto e fissava lo specchio come se volesse distruggerlo con lo sguardo.
«Tu sei Mia, giusto?» domandò, duro come il ghiaccio. Sentirmi parlare così mi fece venire la pelle d’oca.
«No, sono la signora Chiappa Rosa.» e quando qualcuno te le tira, te le tira.
«Sì, sei tu.» commentò scuotendo la testa «Ora. Spiegami che cacchio è successo. Perché sono nel tuo corpo?!»
Mi indicai e scrollai le spalle come per dire “che cazzo ne so io” «Lo chiedi proprio a me? Mi sono svegliata e mi sono ritrovata in questo organismo alto quanto la Tour Eiffel.» cominciai a gesticolare.
Mi bloccò alzando un braccio, sembrava molto pallido e preoccupato «Va bene, va bene. Ora però spiegami perché sta uscendo del sangue dalla tua vagina.- il suo tono era diventato improvvisamente isterico- perché. Esce. Del. Sangue?»
Oddio… Mi ero dimenticata che una volta al mese noi donne avevamo le mestruazioni… Ma la sua domanda mi fece scoppiare a ridere di cuore,  completamente indifferente al suo dolore, non riuscivo a respirare per quanto stavo morendo. Mi buttai a terra tenendomi l’addome e rolling sul tappeto like a buffalo, giusto per essere in tema.
«D’accordo, ora smettila! Non è che hai qualche strana malattia mortale e non ce l’hai detto, vero?!» cominciò a mangiarsi l’unghia del pollice «Perché ora mi sta facendo malissimo la pancia.»
Okay, Mia, calmati.
Mi alzai ancora sotto shock per tutte quelle domande imbarazzanti e mi decisi a spiegare «Mai sentito parlare di ‘ciclo mestruale’, Kris?» mi asciugai le lacrime che mi rotolavano sulle guance per il troppo ridere.
Lui/lei mi guardò con sguardo da drogato/a «Il cosa?»
«Mai studiato scienze in tutta la tua vita? Le mestruazioni, Kris caro, mestruazioni.» sottolineai l’ultima parola come la mia prof di inglese metteva in risalto il termine “Ignorant”
All’improvviso sembrò capire «Ah. È quando le donne sono incazzate con tutto e tutti?» quando mi vide annuire, sorrise «Perfetto, anche se non riesco a capirne il motiv-» le sue parole furono stroncate da un gemito. Si tenne la pancia piegandosi in avanti «Cristo, che dolore.»
Ridacchiai «Ecco il motivo.»
“Ma come fa a sapere del ciclo? Oddio, Mia, s’è abbassato le mutande! Mia, è uno sporco pedofilo! AAAH!” l’intervento di Baek mi fece defluire tutto il colore dalle guance, così mi affrettai a chiedere «Come fai a sapere che mi esce sangue dalla vagina?»
Okay, forse avrei dovuto esprimermi meglio.
«Perché l’ho visto  sulle lenzuola e sul pigiama, non ho visto le mutande, tranquilla -alzò la testa e urlò, rosso come un peperone- CHE FAI LI’ IMPALATA?! VAMMI A COMPRARE UN PANNOLINO PER DONNE!» Iniziava lo scazzamento dovuto al ciclo.
Alzai le braccia in segno di resa «Si chiamano “assorbenti”.»
«BENE, VAMMELI A COMPRARE! STA USCENDO UNA CASCATA DI SANGUE DALLA MIA VAGINA, AIUTO!» si mise le mani nei capelli e affondò la testa nel cuscino.
«Okay, ti prendo anche qualche… Pillola per calmare il dolore?»
«NO, VAMMI A COMPRARE ‘STI PANNOLINI, MUOVI IL CULO!» Uscii con la coda fra le gambe e mi trovai davanti i membri con i visi stralunati «Che ha?» domandò Kyungsoo, preoccupato.
«Oh, è solo il ciclo.» risposi con una scrollata di spalle.
 
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Jongin ispezionò lo scaffale dove erano esposti i prodotti igienici. Al suo fianco,  io stavo selezionando quale pacco di assorbenti fosse stato in grado di soddisfare il gusto di Kris.
«Hyung,» mi sussurrò Kai, indicando due pacchetti di colore diverso, «Che differenza c’è fra quello con le ali e quello senza?» aveva preso un mano un pacco che apparentemente sembrava fosse adatto alle “perdite notturne”.
Cercai in tutti i modi di non scoppiare a ridergli in faccia «Quello con le ali è più adatto all’inizio delle mestruazioni, quello senza  è invece per le perdite meno frequenti, non so se mi spiego.» gettai nel carrello quelli che mi porgeva uno scioccato Jongin e soffocai una risata.
Il main dancer si mordicchiò le labbra  «Secondo te Mia morirà dissanguata durante la notte?» era seriamente preoccupato, il poverino. Scossi la testa «Certo che no, è riuscita a sopravvivere fino ad oggi con il ciclo che le viene ogni mese…» possibile che fossero così ignoranti in materia di donne?
Un altro silenzio imbarazzato cadde fra noi, quando Jongin cominciò a tirarmi il braccio con una certa urgenza  «Guarda qui,» tartagliò con un tono indignato, indicandomi un pacchetto di cartone color fucsia che conteneva i suddetti “assorbenti interni” «Cosa sono questi qui, hyung?»
Avvampai «Uh… Le nuotatrici se li mettono dentro per… per bloccare l’afflusso del sangue… Non guardarmi così, io non sono pratico di queste cose, devi chiedere a Mia.» Quanto mi sarebbe piaciuto vedere la faccia di Kris al momento della domanda… Una cosa che non aveva prezzo.
«Oh. Capisco. Perché è tutto così complicato? Esistono i pannolini, perché non usano quelli?» borbottò, come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Dolce, incantevole, puro Kai… Non capisci un beato caz- Modera i termini, signorina.
«non ne ho idea. Vai a pagare tu?»
«Perché io?» fece lui, indicandosi e scuotendo ripetutamente la testa.
«perché tu sei più innocente.» fu la mia risposta.
Madonna, Mia, sei un’idiota.
 
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Quando tornammo a casa con le scorte di “pannolini per donne”, Kris sparì in bagno per circa tre quarti d’ora e non uscì prima dell’ora di pranzo. Fece la sua entrata in salotto camminando con le gambe divaricate, una scena a dir poco imbarazzante.
«Sembri l’incrocio tra una papera e un pinguino.» se ne uscì infatti Tao sgranocchiando una barretta di cioccolato cercando di nascondersi da mamma Suho che stava aiutando Kyungsoo a preparare il pranzo.
Mia/Kris gli lanciò un’occhiataccia «Smettila se non vuoi che mi metta a sanguinare su tutti i tuoi amatissimi bastoni di wushu.» e si sedette sul divano incrociando le braccia.
«Calmati, Mia, stava solo scherzando.» ridacchiò Chen.
«Provate a non scherzare su di me, chiaro?!» muggì il Kris mestruato alzando impercettibilmente il labbro superiore in una smorfia di puro odio.
Scrollai le spalle «Le ragazze quando hanno il ciclo sono intrattabili.» e mi sistemai la giacca di pelle con fare da figone. Ehi, dovevo pur calarmi nel personaggio.
Sehun volle sapere «Come lo sai, Hyung? Hai avuto tante ragazze?» il suo sguardo malizioso mi fece capire che non lo pensava davvero.
«Certo che le ho avute! In Canada, ero il più desiderato del mio liceo.» alitai sulle unghie della mano destra e le strofinai sulla spalla chiudendo gli occhi e gonfiando il petto.
Forse esageri un po’.” Commentò Baekhyn… o meglio, Baekhyuna “Ma ripensandoci… Mi ha chiamato sacco di pulci… Fagli fare figure di cacca, YEHET!” mi svolazzò accanto indossando un vestitino verde attillato e una collana di fiori; con le ali trasparenti dietro la schiena e i capelli raccolti in uno chignon, poteva essere confuso benissimo per Trilly. “Essere donna non è mica male! Ti sistemi i capelli, ti tingi le unghie, puoi metterti quanto eye-liner vuoi… Mi piace~” cominciò a saltellare come Heidi.
Scossi la testa e alzai gli occhi al cielo.
«davvero, quante fidanzate hai avuto, hyung?» domandò Kai.
«Smettetela di parlare, le vostre voci mi stanno disturbando.- sibilò Kris digrignando i denti e chiudendo gli occhi ermeticamente. Diamine, facevo davvero paura, peggio di Kyungsoo- portatemi invece un panino.» mi battei la mano in fronte.
«Mia, è quasi pronto il pranz-» tentò di replicare Yixing, a disagio, ma l’urlo da Valchiria della me posseduta lo inchiodò sul posto «NON M’IMPORTA FAMMI UN PANINO E METTICI DENTRO TUTTO QUELLO CHE TROVI IN FRIGORIFERO, ANCHE I CETRIOLINI E LE CAROTE.» era rosso/a come un peperone.
Okay, per evitare di confondere i lettori che leggono la mia pazza autobiografia, chiamerò Kris intrappolato nel mio body “Miris”
«Ma… Ma…» Lay era pallidissimo di fronte a tanta veemenza.
Kai era divertito all’ennesima potenza «Nel frigo c’è anche la panna.» ma aveva fatto un errore madornale, il problema fu che se ne accorse troppo tardi.
«PANNA, TUTTO QUELLO CHE TROVATE. FATEMI IL PANINO, IO VOGLIO IL PANINO E LO VOGLIO A D E S S O!»
Tao scattò in piedi, paonazzo, e fece per sparire in cucina, ma lo presi per il colletto della maglia «Mia. No. Punto.» dissi con la sua voce bassa e sexy allo stesso tempo.
Miris si alzò «Va bene, io soffro e voi ve ne fottete. Begli amici che ho.» agitò le braccia e cominciò a salire le scale alla massima velocità consentita dall’assorbente, sprizzando irritabilità da tutti i pori.
Sentii indistintamente Xiumin borbottare un “donne, pft”.
Ommioddio. Perché si comporta da checca isterica? Dovrebbe essere un virile uomo di successo.” Fu il commento di Baekhyuna.
Solo che è intrappolato nel mio corpo da sedicenne in pieno ciclo mestruale.” Borbottai accomodandomi accanto a Jongin, che rideva come una iena mista ad una foca.
Anche tu sei così quando hai le mestruazioni?” volle sapere cominciando a contornare il profilo degli occhi con l’eye-liner dorato.
Ho imparato a domare i bollenti spiriti.” Dissi, fiera di me, e mi appoggiai al cuscino, esausta.
 
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Avevamo appena finito di ballare l’ultima parte di “Overdose” ed eravamo sfiniti e sudati come maiali mandati al macello; ma comunque la coreografia era venuta benissimo ed eravamo tutti soddisfatti del risultato. Il maestro di fece i complimenti per come ballavo, diceva che ero molto migliorato rispetto a prima.
Eh, modestamente parlando, faccio danza da dieci anni e sono brava.
Mi stesi e poggiai la schiena al muro tentando di calmare i battiti furiosi del mio cuore, dato che fino a quel momento non avevo fatto altro che danzare mettendoci tutta la mia energia. Non mi accorsi che Jongin si era seduto accanto a me sfoggiando i suoi addominali intrisi di sudore con attorcigliato attorno al collo un asciugamano rosa con gli unicorni. Probabilmente l’aveva rubato a Lay.
I suoi capelli castani erano scompigliati, bagnati, e gli conferivano un’aria sexy da cattivo ragazzo. Stavo per morire sul posto.
«Hyung, devo dirti una cosa.» esordì.
Annuii come in trance «Dimmi tutto, Jonginnie.» quanto amavo dirlo, forse era la cosa migliore di essere nel corpo di Kris. No, c’era anche un’altra cosa… Ma lascio spazio alle vostre menti di indovinare a cosa stavo pensando.
«Siccome tu passi molto tempo con Mia… mi chiedevo… Se le chiedessi di uscire… Accetterebbe?» domandò, arrossendo di colpo e fissandomi con gli occhi sgranati.
No, aspetta.
Un attimo.
KIM JONGIN CHE VOLEVA USCIRE CON ME?! Ma certo che avrei accettato, come no! Solo che… Io ero innamorata cotta di Kris, l’avevo scoperto dal primo momento che avevo litigato con lui e non volevo che Kai… Insomma… stesse male per colpa mia.
Deglutii «Uh… Certo che sì! Lo farebbe di sicuro. Però… perché non glielo chiedi fra tre giorni? È sabato, così avete la serata più libera.» balbettai con il viso di una strana colorazione rossastra.
Gli occhi di Jongin si illuminarono innaturalmente «No, hyung, Mia mi piace tanto. Voglio chiederglielo sta sera.» e, prima che potessi fermarlo, si alzò e corse  a farsi la doccia.
Mia Ursulina…” cominciò Baekhyuna “Ora che fai?
Scossi la testa e mi morsi le labbra.
Kris, quanto è vero Iddio, se fai qualche macello ti tiro uno schiaffo e ti mando sulla luna. 

 

   

Angolo: Ssssssalve pippol. 
Siccome lunedì non si va a scuola (yeeeeeh), ho tempo per aggiornare tutto ciò che voglio. LOL. TROLLOL. 
Anyway, con questo chappy mi sono sbizzarrita e soprattutto divertita un po' HAHAHHAHA. 
Lo dico chiaramente: per la faccenda del ciclo ho preso spunto da una OS e, ovviamente, ho cambiato moooolte cose. 
Gne. 
Secondo voi cosa succederà? spazio alle ideeeeee! Perché io ancora non lo so xD
Se avete qualche ideuzza, ditemelo! E la inserirò nella storia, ovvimente mettendo i crediti *faccina pervy* 
Beh, spariso. 
Ah, e vi invito ancora una volta a passare a questa ff (ci sto mettendo anima e corpo, vorrei davvero che fosse seguita e amata come questa *^*): CLICCAH 

Bonus, Baekhyuna. Ce ssi bbeddhra (che sei bella in dialetto salentino xD): GNE

Io vado. BYE LADIES AND GENTLEMAN *da un bacio come Seungri* 

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Capitolo 16
*** Capitolo 15- Sono appena uscita con Kim Jongin ***


 

Capitolo 15

 

 

«Non. Se. Ne. Parla.» dichiarò Miris quando gli dissi del suo imminente appuntamento con Kai, o meglio, della proposta che il dolcissimo main dancer aveva intenzione di fargli. Farle. Insomma, avete capito.
Lo guardai con un’espressione di pura supplica «Andiamo, ti prego, ti supplico, ti invoco, ti imploro… Io vorrei davvero uscire con Jongin!»
Lui incrociò le braccia e si sedette su quello che doveva essere il mio letto, dato che eravamo tornati al dormitorio comportandoci come una mandria di mucche «Non è certo un mio problema.» e si tirò indietro una ciocca di capelli.
Avvedi sto stronzo.
Decisi di passare alle maniere forti, così mi rimboccai le maniche e finsi un sorriso di accondiscendenza «Senti, cosino, fino a prova contraria sei tu ad essere intrappolato nel mio corpo e quindi si fa cosa dico io, okay? IO VOGLIO USCIRE CON KAI! QUINDI TU USCIRAI CON KAI!»
Ma che diavolo stavo dicendo? Tutta la mia pazzia era nata per colpa di Baekhyun. Gliel’avrei fatta pagare, oh se gliel’avrei fatta pagare.
Lui mi guardò come se fossi un millepiedi gigante «Ma se vuoi uscire tu con Jongin, perché devo farlo io?!»
Beh, in effetti aveva ragione.
«Perché tu stai nel mio corpo, e… Eddai, così me lo richiede quando torneremo alla normalità.»
«Se torneremo alla normalità.»
«Dobbiamo tornare alla normalità, non ce la faccio ad essere te. Sei troppo alto e sbatto contro le porte, puntualmente.»
Miris ridacchiò «E’ perché non sai dosare bene la mia altezza.»
«Giuro che ti abbasso con il martello de ‘schiaccia la talpa’.» borbottai incrociando le braccia al petto e mettendo su un adorabile broncio (o almeno, sperai che risultasse adorabile ai suoi occhi) «Ti prego, ti prego, esci con Kai!»
«Anche se dicessi di sì -disse, alzando gli occhi al cielo- non saprei cosa dire! Jongin è un mio dongsaeng, non saprei proprio come comportarmi!» mi guardò con tanto d’occhi, aspettando una risposta. Mi morsi le labbra e nella mia testa si accese una luminosissima lampadina, manco avessi la fabbrica dell’Enel trapiantata in testa «Ti consiglio io! Tu devi solo farti bella e metterti nell’orecchio un auricolare. Io intanto ti suggerisco cosa dire tramite un microfono, nascondendomi da qualche parte!» battei le mani e saltellai sul posto.
Miris mi rivolse uno sguardo schifato «Smettila di fare così, rovini la mia immagine di cattivo ragazzo.»
Sbarrai gli occhi e mi finsi sorpresa posando la mano sul cuore e sporgendomi in avanti «Tu hai l’immagine di cattivo ragazzo? Non lo sapevo! Oh, che novità!» sbattei le ciglia come una dodicenne innamorata.
«Prendimi ancora in giro e puoi scordarti che io esca con Jonginnie.»
«Chiamalo Oppa, ragazzina!» strillai facendogli l’occhiolino. Mi stavo divertendo un casino.
Mi parve di vedere l’ombra di un sorriso sul viso di Miris, o meglio, sul mio viso «E poi… Dove prendi auricolari e microfono?» domandò stringendo le mani in grembo.
Sistemai il colletto della giacca con fare da figo e gli inviai un’occhiatina che avrebbe dovuto essere sexy «Relax, bimba. Sono Wu YiFan, ottengo quello che voglio, quando lo voglio.» feci per appoggiarmi alla spalliera del letto facendo una ridicola posa seducente, ma calcolai male la prospettiva e finii con le gambe all’aria.
«Chiamate un esorcista, non posso lasciare che questa tizia mi faccia fare figure di cacca.»
«Sei antipatico.» borbottai tirando in fuori il labbro inferiore.
«E tu sei odiosa. -scattò in piedi e andò a sistemarsi i capelli di fronte allo specchio- quando dovrei uscire con Jongin?» chiese a voce talmente bassa che all’inizio ero convinta che me la fossi immaginata.
«Quindi… è un sì?» domandai, speranzosa.
«Mh. -si girò a guardarmi con gli occhi fuori dalle orbite- Mi devi un favore, signorinella.»
Quella frase mi spaventò non poco, ma decisi di lasciar correre, felice com’ero «D’accordo, d’accordo, farò quello che vuoi! A parte legarmi sui binari e lasciare che un treno mi passi sopra.» annuii ripetutamente e sorrisi a trentadue denti.
Miris era deluso «Oh, accidenti.»
«Fingerò che tu non mi abbia offeso. -brontolai- Comunque. Kai te lo chiederà tra poco. Io intanto scelgo il vestito che dovrai indossare per forza, quindi non fare storie, e poi ti trucco.»
«Voglio un pollo gigante dopo questo.»
«Temo che i polli giganti non esistano, tu intanto chiedilo a Kyungsoo. Però quando tornerai nel tuo corpo.»
Mi diressi verso l’armadio e lo aprii, deliziandomi della vista di tutti quei vestiti alla moda. Presi un abitino corto che arrivava un po’ sopra al ginocchio, azzurro, senza spalline con la scollatura a cuore e stretto al busto. Mi girai sorridendo come Jeff the Killer e glielo mostrai «Questo.»
Lui scosse energicamente la testa «Non se ne parla nemmeno! Se fossi in te, mi metterei un bel burqa argentato, che ne pensi?»
«Mi prendi in giro?»
«Mia, non indosserò mai quel cosino striminzito.»
«Non lo indosserai tu, lo farò io! Il tuo corpo è ermeticamente protetto da felpa e pantaloni, tranquillizzati.» guardai ancora una volta il vestito, desiderando ardentemente di mettermelo addosso.
«Ma è troppo corto!» protestò pestando un piede per terra.
«Kris, sembri mia nonna quando parli così.» mormorai alzando gli occhi al cielo «Nessuno mi/ti stuprerà questa sera, rilassati.» allargai le braccia e lanciai l’abito sul letto.
In quel momento, qualcuno bussò alla porta «Mia! Sono Kai! Posso entrare?» la sua voce era carica di nervosismo.
Miris sbiancò e io sussurrai «Non deve vedermi qui,» abbracciai con lo sguardo tutta la stanza e mi buttai a pesce sul letto, per poi rotolare di lato e nascondermi sotto di esso. Mi sentivo una spia.
La dancing machine entrò e Miris, completamente rosso, si finse indifferente appoggiandosi sulla scrivania e mettendo una mano dietro la nuca.
Jongin entrò in camera e chiese con gentilezza, vedendolo in quella posa ridicola  «Che stai facendo, Mia?»
La me posseduta balbettò con un finto sorriso «Niente, stavo solo...» gesticolò e poi schioccò le dita«Provando ad essere un modell- una modella.» annuì ripetutamente e ridacchiò attorcigliando una ciocca di capelli attorno all’indice.
Kris, smettila.
Kai lo guardò e poi sorrise «Contenta tu...» abbassò lo sguardo e inchiodò gli occhi a terra, con le guance color porpora. Aw, era così carino.
«Cosa volevi, Jonginnie? Cioè -rise nervosamente quando il ragazzo gli rivolse un’occhiata stranita- Jongin Oppa?»
«Ehm… Volevo chiederti di… Uscire, sta sera. Andiamo a mangiare qualcosa al ristorante giapponese qui all’angolo. Ti va? Però siamo solo… noi due… Sì…» dondolò sui talloni avanti e dietro, rosso come un peperone «Ovviamente se non vuoi… io lo capisco…»
Avanti. Sì, Jongin, lo voglio.
«Beh…»
Sì, Jongin, lo voglio.
«Io…»
Sì, Jongin, lo voglio.
«Me medesima…»
Ma cos-? Sì, Kim Jongin, lo voglio cazzo.
«D’accordo, ci sto.» Miris stava sul punto di vomitare.
«Evvai! Ci avviamo tra un’ora?» Kai aveva gli occhi che brillavano e un sorriso che andava da un orecchio all’altro.
Miris prese la maniglia della porta e si appiccicò sul viso un sorrisetto falso che rendeva la situazione ancora più drammatica «Per me va benissimo. Ora devo prepararmi, ciao!» chiuse la porta e si appoggiò su di essa ansimando pesantemente.
Intanto si sentiva l’urlo di vittoria da parte di Kai.
Scattai in piedi «Solo un’ora?! Ma devi farti i capelli, truccarti… -guardai con occhio critico le sue/mie gambe dove avevano iniziato a crescere i peli da scimmione- farti assolutamente la ceretta! Okay -battei le mani- siediti sul letto, io torno subitissimo.»
Uscii di corsa dalla stanza e mi chiusi in bagno.
Baekhyun, dove sei?
Lui apparve in una nuvola di brillantini e si sedette sul water sistemandosi i lunghi capelli castani “Sono qui, tesorah.
«Dove sei stato?» domandai, curiosa.
«Oh, stavo… Ammirando Chanyeol. Comunque, di cosa hai bisogno?» balzò in piedi portandosi sull’attenti.
«Vorrei una di quelle strisce depilatorie che si scaldano sfregando le mani. Riusciresti a procurarmele?» chiesi, osservandomi attentamente allo specchio.
«A che ti servono?»
«A coltivare i pomodori, Baekhyun.» risposi, roteando gli occhi e chiedendomi perché fosse così idiota.
«Non lo sapevo che i pomodori si coltivassero con le strisce depilatorie, ma va beh. -fece schioccare le dita e in cielo apparve una scatola con il disegno di una gamba liscia e rasata, che presi al volo- divertiti! Io torno a guardare Chanyeol, con permesso.» si librò in volo e sparì in una nube arcobaleno.
E comunque ispiri troppo gheiume, Mia.” Mi fece sapere, mentre mi dirigevo verso la camera di Miris.
Entrai senza bussare e lo vidi steso sul letto a guardare il soffitto, depresso come pochi «SBABAM!» strillai, e mi sedetti accanto a lui.
Presi una striscia dalla scatola e la sfregai con energia, con gli occhi di Miris addosso; poi la divisi e poggiai un pezzetto sulla mia gamba, il quale si attaccò subito per via della cera calda. Siccome indossava un paio di pantaloncini, tutta la faccenda risultò più semplice «Che vuoi fare?» domandò, allarmato.
Sorrisi e presi un lembo di carta «Tieniti a qualcosa di solido.» lo avvisai.
«Cosa?! No…» parve capire e sbiancò tutto d’un tratto.
Ridacchiai malvagiamente «Oh, sì.»
«No, no, nonononononononono!» cercò di scappare via, ma tirai la striscia con quanta forza avevo in corpo. Guardai i peli sulla cera e sorrisi, soddisfatta, mentre Miris imprecava in tutte le lingue del mondo «Ahia, cazzo, ahia! Ma perché?! I PELI TI TENGONO CALDA! PERCHÉ TOGLIERLI?! C’E’ UN MOTIVO PER CUI DIO CE LI HA DONATI! AHIAAAA!»
Avevo ancora in mano la striscetta pelosa e lo fissavo con curiosità e un sorriso sadico stampato sulle labbra «Preparati. C’è ancora mooolta strada da faaaare~» cinguettai.
«NOOOOOOOOOOOOOOO!»
 
Mezz’ora, molti strappi e tante urla dopo….
 
Miris e Jongin si erano appena accomodati al loro tavolo, mentre io ero un po’ più lontana con il menu davanti alla faccia e il microfono in mano, pronto all’uso.
Fortunatamente sentivo tutto quello che dicevano e potei suggerirgli senza problemi. Waa, che bello, ero appena uscita con Kai! Beh, non io… Ma tecnicamente era come se ci fossi.
«Sei bellissima questa sera, Mia.» disse Jongin, sorridendo.
«Grazie, Jongin. Anche tu sei molto carino.» replicò Miris, trattenendo a stento un conato di vomito. Kai era veramente stupendo, con la maglietta aderente che metteva in risalto i muscoli e i jeans stretti, per non parlare dei capelli biondi spettinati e quelle labbra carnose. Oddio, avrei voluto essere lì…
«Grazie mille» arrossì violentemente e guardò le pietanze sul menu «Cosa prendi, Mia? Tranquilla, pago io.» si mordicchiò il labbro inferiore con trepidazione, cosa che lo rendeva molto carino.
Miris alzò un sopracciglio «Tu?» ridacchiò.
Io non gli avevo suggerito niente.
Kai scoppiò a ridere e scosse la testa «Va bene, ho preso la carta di Joonmyeon hyung. -si avvicinò al mio viso e sussurrò- ma tu non glielo dire.» tornò al suo posto e sorrise.
Avrei davvero voluto essere lì.
Baekhyun, questa me la paghi.” Sussurrai, arrabbiata.
Sono al verde al momento, bambolina.”
«No, non glielo dico, tranquillo.» lo obbligai a sorridere con dolcezza.
«Quindi… tu sei italiana? Da quale parte dell’Italia vieni?» domandò, interessato, accarezzandosi il mento.
«Vengo dal sud, più precisamente dalla Puglia. Però sono nata in Spagna, a Madrid, perché mio padre è spagnolo.»
«Mi piacerebbe tanto venire in Italia! Ti piace Seoul?»
«Certo che mi piace! Anche se le usanze sono molto diverse, tipo in Italia non ci sono gli onorifici come in Corea… o forse sì?»
Oh, sì, gli onorifici ci sono. Solo che sono parecchio offensivi.
Kai annuì e disse «Credo che prenderò il sushi. Tu?»
Miris diede un’occhiata al menu e cominciò a sudare, non ricevendo nessun suggerimento da parte mia «Io il…  dobin mushi. Sembra buono… Dal nome, intendo.» balbettò, chiudendo velocemente il menu e posandolo al centro del tavolo.
Jongin annuì «E’ una famosa zuppa, la più buona. Viene servita in una teiera, credo che sia la cosa più figa di questo mondo.»
«E poi come facciamo a bere? Dal beccuccio della teiera? -Miris sbarrò gli occhi dopo aver ripetuto le mie parole assolutamente senza senso- Mia, come fai ad essere così stupida?! È naturale che non si beve da là!»
Non rovinare tutto, torre.
Kai scoppiò in una risata liberatoria «Sei buffa.»
«Grazie! E tu sei adorabile quando ridi.»
Sentii indistintamente qualcuno dietro di me dire questa frase «Grazie mille. Ti trovi bene con noi?», per poi venire ripetuta da Kai. Un attimo. Mi girai a rallentatore e vidi Sehun che si nascondeva dietro il vaso con i fiori, intento a spiare i due con un auricolare all’orecchio e il microfono sulle labbra.
Mi alzai lentamente e mi sedetti di fronte a lui, facendolo spaventare, tanto che lanciò un urletto e urtò il vaso, che cadde a terra rompendosi in mille pezzi «Che ci fai qui?!» gridò, pallido come un fantasma.
«Tu che ci fai qui!» risposi.
Allontanò il microfono e sussurrò a voce bassissima «Suggerisco a Kai cosa dire.»
«E io lo suggerisco a Kri-Mia!»
All’improvviso squillò il cellulare di YiFan, lo presi e risposi con un tono tremendamente scazzato «Chi è?!»
Mi rispose la voce ovattata di Yixing «Hyung, sei un minchia!», seguito subito dopo dalle urla disumane di Chen e dalle risate di Chanyeol «No! Lay! Che cazzo fai?!» sbraitò il primo, andando in panico.
«Ma che…?» mi grattai la nuca, confusa.
«Hyung, ma quando due  uomini gay si sposano, chiedono la comunione dei peni?» questo era indubbiamente Tao.
Ero scioccata da quella domanda.
«Chi ti ha detto questa cosa?» domandai, cercando di mantenere la calma.
«Chen hyung!»
Lay prese in mano la situazione «Ci ha insegnato un mucchio di cose! Dopo aver parlato con Daehyun hyung, è venuto e ci ha detto taaaante realtà oggettive. Tipo che i bambini nascono sotto una pianta di cavolfiori e se questa viene annaffiata-» qualcuno chiuse la chiamata prima che potessi incazzarmi sul serio.
Sehun mi guardò con gli occhi fuori dalle orbite «Sparisci, hyung!»
Come si permetteva? «Come osi parlarmi così?! Io sono Wu YiFan, porta rispetto, ragazzino!»
«Che?! Io ti porto rispetto! Ma ora stai rovinando tutto!»
Kai, che aveva sentito, ripeté l’ultima frase che aveva detto Sehun, solo che non ce ne accorgemmo all’inizio.
«Io sto rovinando tutto?! Sei tu che non fai altro che dire sciocchezze!» replicai, furiosa. E Miris ripeté feel like a pappagallo.
«Come?! Ora la smetti di urlarmi contro?! Stava andando tutto alla grande, che ti succede adesso?!»
«Tu mi manchi di rispetto, ragazzino! E io esigo rispetto, chiaro?! Sono una ragazza perbene, io!» mi morsi la lingua.
«Sei una ragazza?!» fece Sehun, sgomento, con la voce acutissima.
«Certo che no! Lavati le orecchie prima di uscire!» gli tirai uno scappellotto dietro la nuca e lui rispose all’attacco sferrandomi uno schiaffo in pieno viso. Cominciammo a tirarci sberle sulle mani, allontanando i nostri visi e muovendo le braccia come i cani; urtammo i microfoni e un ‘bip’ assordante per poco non ci fece perdere l’udito a tutti e quattro.
«Che cosa…? -Jongin ci indicò con la mano posata sull’orecchio- che ci fa qui Kris hyung?!»
«Potrei fare la stessa domanda a Sehun…» borbottò Miris incrociando le braccia al petto.
«D’accordo… Sehun mi suggeriva cosa dire… Mi dispiace, ma ero davvero agitato!» Kai avvampò e sembrò sul punto di scoppiare in lacrime.
«Tranquillo, anche Kris mi stava aiutando… E’ evidente che non potrebbe funzionare tra noi, Kai.» borbottò, scuro in viso.
Cosa?! Come?! Tu, piccolo essere inferiore, ti strappo le braccia a morsi!
«F-forse hai ragione… M-mi dispiace tanto, M-Mia…» Jongin tirò su col naso e si coprì gli occhi con la mano.
No, Kai, non piangere… Mi sentii terribilmente male guardando il viso triste della dancing machine, un nodo mi si formò in gola e gli occhi mi pizzicarono: non poteva stare così per colpa mia! O meglio, di Kris. Ma era comunque mia! Decisi di rimediare al disastro con una delle mie uscite alla Wonder Woman.
«Fai bene a dispiacer-» bloccai Miris prima che potesse dire qualcosa di cui si sarebbe pentito «Non lo dice sul serio, Kai. Lei… A lei tu piaci tanto, vero?» sottolineai l’ultima parola con un ringhio.
Lui sbuffò «Sì…» mormorò guardandosi le unghie e tirando in fuori il labbro inferiore.
«Davvero? Pensi che potremmo uscire un’altra volta, Mia?» chiese il ragazzo con un sorriso smagliante e gli occhi che brillavano. Annuii ripetutamente «Rispondo io per lei: sì! Uscirete sabato sera, okay? Okay.» battei le mani e saltellai sul posto.
«Per te va bene, Mia? Andiamo in discoteca sabato sera?»
Miris deglutì «Ve-veramente no, perché -vide il mio sguardo alla Kyungsoo e roteò gli occhi- va bene, diamoci una seconda possibilità.»
EVVAI. SEI STATO BRAVO, LIDAH. 

 

 

 

 

Angolo: Allora. Non so che dire, se non un... KRIS QUANTO SEI FIGO! 
Beh, spero che questo capitolo vi piaccia, a me non convince molto .-.
Commentate in tante/i, mi date una ragione in più per continuare. MUCHO SARANGH. 
Ppppppoooi. Un'altra cosa: io e Claci abbiamo iniziato una nuova ff, se volete leggerla ---> FANFISCION
E poi, ho aggiornato --->qvesta <---
Beh, ciao a tutti, evaporoh. 


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Capitolo 17
*** Capitolo 16- Il secondo è quello buono ***


Capitolo 16

 
 
Finalmente arrivò sabato mattina.
E sottolineo mille volte la parola “Finalmente”. L’incantesimo di Baekhyun era finito ed ero tornata nel mio bel corpicino alto un metro e tanta voglia di crescere.
«Mia! Svegliati, è sorto il soleee!» la voce di Baek mi perforò le orecchie e mi tirai il piumone fin sopra la testa grugnendo un sonoro “chiudi quella ciabatta o ti taglio la lingua con uno dei coltelli di Kyungie”.
Lo sentii sedersi sul letto e strisciare sotto le coperte accanto a me in un silenzio inquietante (io intanto tenevo gli occhi ostinatamente chiusi); poi cominciò a cantare a squarciagola ad un palmo dalla mia faccia «Wake up in the morning feeling like P Diddy!»
Sbarrai gli occhi.
Siccome non era ancora tornato alla normalità per qualche arcano motivo sconosciuto al genere umano, mi ritrovai un paio di tette ad un palmo dal naso. Probabilmente aveva pensato che sarebbe diventato di nuovo un uomo e aveva indossato il gilet senza maglietta di sotto, come al solito.
Lanciai uno strillo acuto manco fossi un delfino e gli tirai un centinaio di cucinate sul viso «Ma… che… cacchio… fai… IDIOTA!» sottolineavo ogni parola con un colpo, mentre lui rideva come un cretino e cercava di ripararsi come meglio poteva.
«Mettiti una cosa addosso, nudista!» incrociai le braccia e mi appoggiai alla parete.
Si guardò il petto per cinque minuti buoni ed emise un grido acutissimo coprendosi le sue tette «Perché sono ancora una donna?! Perché?!» e scomparve in una nuvola di brillantini color oro borbottando chissà quali maledizioni contro la sottoscritta.
Scossi la testa reprimendo una risata e presi il cellulare dal comodino, quello che mi aveva “regalato” Baekhyun tre giorni prima come segno di scusa per tutte le cose che mi aveva fatto passare.
Quando avevano visto il mio nuovo cellulare (fortunatamente nessuno si era fatto domande a riguardo), tutti gli EXO mi avevano dato il loro numero di telefono, a parte YiFan, che non voleva avere niente a che fare con me. Antipatico. Successivamente quell’angelo di Suho lo aveva convinto promettendogli un giorno al Luna Park.
Torniamo a quel famoso sabato mattina. C’era un messaggio da parte di Kris. Kris. KRIS. K R I S. Quale magico essere fatato gli aveva donato la voglia di contattarmi? Oddio, oddio, stavo per andare in iperventilazione.


 
To: Mia
From: Antipatica-torre-canadese
Sono tornato nel mio corpo.
(ore 07:50)


 
Wow, ha fatto la scoperta dell’acqua calda.
Sentii gli angoli delle labbra sollevarsi in un sorrisetto e digitai velocemente la risposta tornando sotto le coperte.


 
To: Antipatica-torre-canadese
From: Mia
Sei così intelligente, Kris
 (ore 07:51)
 
 
 
 
To: Mia
From: Antipatica-torre-canadese
Chiamami “Oppa”
(07:53)
 


 
 
Non aveva ancora capito che non l’avrei mai chiamato in quel modo, nemmeno per tutto il pollo del mondo.
 Stavo architettando un modo simpatico per rispondere senza finire per litigare, quando sentii un Sehun selvatico sbraitare con tutto il fiato che aveva in corpo «INVIALE QUEL MESSAGGIO O TI FACCIO INGOIARE IL BASTONE WUSHU DI TAO!»
Il grido di protesta del panda profondamente incazzato non si fece attendere «NESSUNO TOCCA IL MIO BASTONE!»
«… MA CHE CAZZO AVETE DA URLARE IN QUESTO MODO, MANDRIA DI MUCCHE?! TACETE E TORNATE A DORMIRE, IN NOME DI ONEW E DEL SUO POLLO!» Quello era indubbiamente YiFan: la sua voce ovattata, sexy e carica di rabbia riuscì a penetrare anche le pareti spesse della camera in cui mi trovavo. Aw, che poetessa.
Joonmyeon, da brava mamma, dovette rimproverare il bimbo cattivo che aveva detto una brutta parola «KRIS! CHE SONO QUESTE PAROLE! MODERA I TERMINI, SIGNORINO!» e scoppiai a ridere come una iena in calore.
In quel preciso momento, mentre stavo per morire a causa delle troppe risate, qualcuno mi inviò un messaggio misterioso:


 
To: Mia
From: Kim-è-figo-Jongin
Buongiorno, Mia!
Dormito bene? ^^
Senti… è ancora valido l’invito di andare
in discoteca, questa sera.
Ti andrebbe? ^^
(08:20)


 
Oddio, poteva essere più carino di così? Certo che volevo uscire con lui, come potevo dirgli di no! Jongin era (e lo è ancora) uno dei ragazzi più dolci di questo pianeta, sempre pronto ad aiutare gli altri e a far sorridere le persone tristi con la sua risata contagiosa. Avremmo di sicuro passato una piacevolissima serata, ridendo, scherzando e ballando a ritmo di musica. Ma… c’era qualcosa di sbagliato in tutto quello.
Io ero innamorata di Kris, quello stupido senza cervello che mi odiava, non di Kai: lo avrei di sicuro fatto soffrire se gli avessi dato delle false speranze. Scacciai quel pensiero e sorrisi mentre scrivevo velocemente il messaggio in risposta:
 


To: Kim-è-figo-Jongin
From: Mia
Certo, mi piacerebbe molto andare
in discoteca con te!
A che ora? ^^
(08:28)

 


«HA DETTO SÌ! KYAAAAAAH! MIA USCIRÀ CON ME QUESTA SERA! EVVAI! SHISUS ESISTE!» alzai un sopracciglio e andai ad aprire la porta, solo per vedere un Jongin felicissimo correre per tutto il corridoio urlando e sbracciandosi. Sehun lo guardava appoggiato al muro, con la testa fra le mani «Ho creato un mostro…» borbottò scuotendo la testa.
Ridacchiai e tornai in camera sedendomi lentamente sul letto.
Baekhyun riapparve davanti a me circondato da una nuvola di brillantini, manco fosse Magnus Bane di “Shadowhunters” «Esci con Kai questa sera?» volle sapere.
Lo fissai per un minuto buono «Vedo che sei tornato un maschio», dissi, alludendo ai suoi capelli corti e al petto privo di tette.
Lui annuì «Già già. Ora rispondimi», mi scrutò con i suoi grandi occhi scuri e le mani sui fianchi come se mi avesse sorpresa a commettere chissà quale crimine contro l’umanità. Mi mordicchiai le labbra e sussurrai «S-sì, lui me l’ha chiesto e-»
«Mia Brigidia Buena Calandria Calida Consuela Ursulina Muñoz!» mi bloccò, agitando le braccia in aria e urlando manco fosse una pecora (sì, le pecore urlano, e sono capaci di distruggere l’udito degli umani, posso provarlo) «Cosa ti salta in mente?! Tu non ami Kai! Tu ami Kris!»
Gli tappai la bocca «Non urlare, plis, gli EXO non ti vedono e non ti sentono, ma io sì! E non sono sorda!» lo pregai, parlando a bassissima voce «Io non amo Kris! E vorrei provare a stare con Kai, perché è un dolcissimo ragazzo!» borbottai, decisa.
Baekhyun non sembrava convinto, tanto che incrociò le braccia e alzò un sopracciglio «Questa storia andrà a finire moooolto male, Mia Ursulina. Ascolta Baek tuo e non uscire con Kai»
«Ormai gli ho detto di sì -gli lanciai il cuscino con fare giocoso- e potrebbe nascere qualcosa tra me e Jongin dopo questa uscita», roteai gli occhi e andai vicino allo specchio per vedere in quali condizioni pietose erano i miei capelli. Sembravo Einstein.
Baekhyun sospirò rumorosamente e si portò il dorso della mano alla fronte «Ah, l’amor. Madre De Dios, tutti possono innamorarsi e un povero angelo come me… no! Ah, cosa darei per restare al fianco di Chanyeol per tutta la mia esistenza angelica…» aveva un tono disperato alla Edward Cullen e giaceva a terra in posizione “stella marina”.
Mi inginocchiai accanto a lui «Aw, che carino, ti piace Yeollie» cominciavo a shippare una nuova coppia, la BaekYeol. O ChanBaek. Insomma, sempre che ci sono quei due che si amano alla follia.
«Quell’uomo è il mio sogno erotico, Mia. Aigo, quanto vorrei…»
«No, non lo dire! Ti prego, non voglio sentire» mi coprii le orecchie con le mani e ridacchiai: anche Baek faceva pensieri poco casti su quei sei undici bei fusti.
All’improvviso il ragazzo scattò a sedere «Gli angeli se si innamorano di un essere umano, diventano umani a loro volta… Ma solo se l’amato ricambia quel sentimento… Mia! -mi prese il viso tra le mani- e se diventassi il dodicesimo membro degli EXO?»
Sbarrai gli occhi «CHE?!»
«Io amo Chanyeol… Tipregotipregotiprego! Sono disposto a perdere la mia natura immortale per quel gran pezzo d’uomo! Aish…» cominciò a torturare la mia povera faccia allungando le guance e lasciandole andare «Lo spio da un mese e ogni volta che lo vedo… Mi batte forte il cuore, non so se mi spiego! Il suo sorriso è bellissimo, sembra un po’ idiota, ma è così carino! E poi quegli occhi, quelle mani, la sua risata, le sue battute che fanno cagare, mi piace tutto! Da quello che ho potuto vedere, è una bravissima persona… Io… Piango» mi diede un buffetto sullo zigomo e crollò di nuovo all’indietro coprendosi il viso con le mani.
Ero shockata, ma apprezzavo il fatto che l’angioletto si fosse aperto con me «Sei cotto come una pera matura, Baekkie. Potresti diventare un membro degli EXO, ma poi? E se Chanyeol non ti amasse come lo ami tu?»
Lui non rispose subito «Oh, non divento umano, resto angelo. In pratica tutto ciò che devo fare per diventare uno di voi è farmi amare da nonno Yeollie», portò le mani dietro la nuca e chiuse gli occhi «Potrebbe amarmi? O il mio carattere da VIP lo farà scappare a gambe levate?»
«VIP? Vipera Iper Presuntuosa?» insinuai incrociando le braccia.
Baekhyun ridacchiò prima piano, poi più forte tenendosi la pancia e scalciando in aria come un cavallo in presa ad una crisi epilettica.
Risi anche io «Ovvio che si innamorerà di te, sei adorabile! Quando non combini guai e capisci una cosa per un’altra»
«Okay. Domani entrerò negli EXO. Prostrati ai miei piedi, plebea»
«Smettila o ti castro»
«Gne»
 
--
Ero appena entrata nel magico mondo dei sogni, quando qualcuno osò inviarmi un messaggio. E quando scoprii di chi si trattava, lo perdonai subito:


 
To: Mia
From: Antipatica-torre-canadese
Esci con Kai questa sera?
(09:30)
 
To: Antipatica-torre-canadese
From: Mia
Sì. Sei stato bravissimo l’altra
volta, grazie mille Galaxy man!
*cuore*
(09:33)
 
To: Mia
From: Antipatica-torre-canadese
Capisco. Non fate tardi e non
vi azzardate a bere.
(09:34)


 
Mi aveva presa per un’alcolizzata?
Erano le nove passate e nessuno ancora si era svegliato: siccome era Sabato, non dovevano andare alla SM per provare; era un giorno di meritato riposo.
 
 


 
To: Antipatica-torre-canadese
From: Mia
Sì, mamma.
(09:35)
 
To: Mia
From: Antipatica-torre-canadese
Ho deciso: oggi tu e Kai non uscite.
(09:40)


 
«COOOSA?!» Kai sembrava indemoniato, il suo grido disperato si sentì in tutta la casa; secondo me anche i pinguini al Polo Nord avevano avuto il piacere di udire la voce di Jongin.
Appena lessi il messaggio inviatomi da Kris, vidi tutto rosso. Come osava dirmi una cosa del genere?! Non ero mica di sua proprietà! Non poteva impedirmi di uscire con la dancing machine, non poteva e non doveva.
Uscii dalla camera da letto con Baekkie che mi svolazzava attorno e mi fermai di fronte alla stanza del lidah affiancata da un Kai incazzato all’ennesima potenza, mentre YiFan ci fissava appoggiato mollemente allo stipite della porta «Perché io e Mia non possiamo uscire?!» squittì Jongin.
Kris ci guardò «Perché ho deciso così. Suho voleva fare una di quelle -mimò le virgolette con le dita- riunioni di famiglia entro la settimana. E io lo voglio accontentare» si concentrò sulle unghie della mano destra come se la cosa non lo importasse.
«Va bene, -constatò Kai, poi si rivolse a me mostrandomi uno dei suoi sorrisi assassini- Allora usciamo domani sera, che ne dici?»
Annuii «Mi sembra perfetto!»
«No!» YiFan scosse ripetutamente la testa con il viso di una strana colorazione rossastra «Ma non se ne parla neanche!»
Qualcuno è geloso, Mia!” mi fece sapere Baekhyun facendo uso del suo tempismo perfetto “Geloso marcio del rapporto che hai con Kai. Sembra la scena di un Drama, io amo i triangoli amorosi
Questo non è un drama, Baek. [infatti è una fanfiction, ma okay]” ribattei incrociando le braccia al petto «perché no?» chiesi al lidah assottigliando lo sguardo.
Kai annuì «Già, perché no?» e gettò un braccio sulle mie spalle.
La vena sul collo di Kris si gonfiò innaturalmente «Perché lunedì abbiamo le prove e non potete fare tardi, okay?» strinse i pugni e digrignò i denti.
Accidenti, questo è ge-lo-sis-si-mo!” Intanto Baek se la rideva, dolce lui.
Jongin sorrise in modo preoccupante e affermò in modo deciso«Kris hyung, tranquillo: nessuno ci ucciderà e ruberà gli organi. Staremo attenti. -mi guardò con tanto d’occhi, e il sorriso malvagio di prima si tramutò in uno dolce come lo zucchero filato- Mia, alle sette e mezza fatti trovare davanti alla porta del dormitorio. Passeremo una bellissima serata!» e se ne andò trotterellando.
Mia! È il Drama pià bello che abbia  mai visto, OMO!”
Kris sbuffò sonoramente e mi chiuse la porta in faccia.
Suho, spuntato da chissà dove come un fungo, mi accarezzò la testa con fare paterno «Wooow. A quell’antipatico non sono mai interessate le mie -mimò anche lui le virgolette con le dita- riunioni di famiglia. Strano che voglia farne una proprio quando tu e Kai avevate intenzione uscire e spassarvela» mi prese dolcemente per il polso e cominciammo a scendere le scale «Evidentemente è geloso che una ragazza gli porti via il suo piccolo Kai. O forse che il suo Kai gli porti via la piccola ragazza?» abbozzò un sorriso e mi lasciò andare.
Restai ferma in salone, mentre lo vedevo andare in cucina a preparare qualcosa per la colazione.
Kris era geloso? Di me? Ma se non mi sopportava!
Sei un po’ dura di comprendonio. Lui. È. Fottutamente. GELOSO!” mi urlò Baekhyun nelle orecchie.
Bah, chi capisce gli uomini è bravo.
Mi sedetti sul divano del soggiorno e mi presi il viso tra le mani “Cos’hai, tesorino?” mi chiese Baekhyun con uno stranissimo tono di voce.
Niente…
Ora sei pentita di aver accettato di uscire con Kai, vero? So che non dovrei dirlo perché ti farebbe incazzare, ma… Io te l’avevo detto!
Dio, che nervoso.
Presi il cuscino e lo lanciai alla mia destra, non accorgendomi che Sehun si era accomodato proprio accanto a me e che l’avevo preso in pieno sul naso «Ahi! Ma che ti ho fatto?!» brontolò accarezzandosi il punto dolente.
Tirai in fuori il labbro inferiore e spostai lo sguardo su quel povero cristiano che aveva avuto la sfortuna di essere mio amico «Scusa, Sehun. È che sono un po’… Nervosa», dissi.
Lui sorrise «Ah-ah. È per sta sera? Tranquilla, andrà benissimo», si appoggiò allo schienale del divano e portò le braccia dietro la nuca, stiracchiandosi «Se c’è una cosa che odio più del fatto di Zhang Yixing che non lava i calzini, è proprio Jongin quando è innamorato», mormorò con un risolino.
Alzai un sopracciglio e scoppiai in una risata indelicata «Poverino! Perché?»
Sehun rispose gesticolando come un pazzo «Perché non fa altro che parlare di te, accidenti! Ventiquattro ore su ventiquattro! “Oddio, Mia oggi è bellissima!” “Perché guarda sempre Kris?! Ah?! Sehun, sei il suo migliore amico, scopri di più!” “Ma se mi metto una calamita al collo, divento attraente?!” -aveva gli occhi fuori dalle orbite e ansimava pesantemente, sembrava un evaso- “Che indosso questa sera?!” “Sehun, mi stai abbandonando” “E’ così che tratti un membro della tua stessa Patria?”»
«Ma che…» stavo per morire dalle risate, sembravo una iena mista ad una foca con il verso del gatto a cui hanno schiacciato la coda nella porta. Jongin era adorabile.
«Mia, un giorno di questi comincio a sbatterlo sul pianoforte e lo forzerò a lasciar perdere questa storia», dichiarò, mordendosi le labbra a sangue «Non credo di riuscire a sopravvivere»
Ew, non si è nemmeno accorto di quello che ha detto” commentò Baek-Pervy tramutandosi nel famoso cagnolino e saltando in grembo al maknae in preda ad una crisi isterica.
«Comunque, Mia -esordì-  nonostante l’interminabile lista dei catastrofici difetti che gli appartengono, nonostante sia probabilmente l’ottava piaga d’Egitto, lui è uno dei miei migliori amici ed una delle poche persone che riesco a sopportare. Quindi non farlo soffrire, Mia», mi rivolse uno sguardo eloquente e cominciò ad accarezzare Baek-cane stringendoselo al petto.
Sentii un colpo al cuore e sbiancai «Per chi mi hai preso, per Wu YiFan?» feci una pernacchia e risi nervosamente, anche se mi sentivo morire all’interno.
Come se non mi avesse sentito, Sehun continuò a parlare incessantemente «Jongin si ammala facilmente e ama il cioccolato. Quindi se vuoi che diventi il tuo schiavetto personale, preparagli una cioccolata calda e cucigli una coperta di lana», mi mostrò un sorriso a trentaquattro denti e lanciò un grido quando scoprì che Baekhyun gli aveva fatto la pipì addosso.
Mi stringeva troppo forte” si giustificò in seguito “E ho bevuto un sacco di acqua. Fai due più due, Mia
 
--
 
Indossai un paio di pantaloncini di jeans, una maglietta larga che mi lasciava la spalla scoperta con il simbolo della pace stampato sopra e un paio di scarpe da ginnastica. Legai i capelli in una treccia laterale, misi un po’ di matita nera attorno agli occhi e passai sulle labbra un velo di rossetto: ero pronta. Sospirai rumorosamente ed uscii dalla camera.
Sei un vero schianto, Mia” si complimentò Baekhyun “Farai cadere ai tuoi piedi sia Kris che Kai
Stavo per uscire con Jongin.
Stavo. Per. Uscire. Con. Lui.
E’ la prima volta che mi fai un complimento” commentai, rivolgendogli un sorrisetto beffardo.
L’angioletto era proprio accanto a me, vicino allo specchio, e aveva le braccia incrociate mentre mi scrutava con occhio critico “Mmmmh… Aspetta, do più colore alle tue labbrucce spente” detto questo, schioccò le dita e sentii un leggero pizzicore sotto il naso.
Ops…
«Cosa op-» lanciai un urlo quando vidi che avevo un paio di baffoni color pece e la barba lunga fino al petto «TOGLIMELA! Toglimi. Questa. Cosa», strillai cercando di strapparmi quella peluria.
Scuuuuusa, mi dispiaceee
Gli puntai l’indice contro e ringhiai «La mia vendetta sarà molto cattiva. E mi liscerò parecchio i baffi mentre penso a come vendicarmi»
Baekhyun alzò le braccia “Scusa, ora provo a rimediare
«FERMO!» lo bloccai «VADO A RADERMI COME GLI UOMINI NORMALI», e, scostandomi una ciocca di capelli dal viso con fare da divah, andai in bagno sbattendomi la porta alle spalle. 

 

 

 

Sssssssssalve pippol ♥
Beh. Non so che dire, per la prima volta sono senza parole. 
Non per il capitolo, che sarà di sicuro una schifezza dato che ho la testa fra le nuvole, ma per quello che è successo ai BAP. 
Hanno denunciato la TS perché erano sottopagati (la TS aveva guadagnato 9 milioni dollari in due anni e i nostri ragazzi 16.000 da dividere in sei) e... Da molti stati che ho letto su fb erano anche sfruttati. 
Io non so... 
Ma la cosa che mi rende davvero fiera di loro è che se ne sono andati tutti insieme, come una famiglia. Hanno aspettato che Zelo compisse 18 anni per fargli firmare il contratto. E beh... Ora speriamo che vincano la causa *dita incrociate* e speriamo che continuino a cantare.
Bah, dopo questo papiro... me ne vado.
Vi sarangho e grazie per il vostro appoggio, 
Ora vado a piangere in un angolino. 


Yessir.♥
 


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Capitolo 18
*** Capitolo 17- un orango balla meglio ***


 

Capitolo 17

 

Dopo aver preso in prestito il rasoio di nonno Yeollie (ma ssh, è un segreto) ed essermi tolta quella barba e quei baffoni da tricheco, uscii dal bagno fresca come una rosa e andai in soggiorno, dove mi aspettavano gli EXO e soprattutto Jongin.
Il ragazzo indossava un paio di jeans aderenti che gli fasciavano le gambe magre e muscolose, e una canottiera che metteva in risalto i suoi addominali perfetti e scolpiti -pensieri perversi: mode On-. I capelli erano pettinati all’indietro e le labbra carnose (oddioddioddioddio) incurvate in un dolce sorriso.
Per poco non collassai sul posto.
Dio, Jongin, tu non puoi farmi questo.
«Potresti fargli una foto invece di fissarlo in quel modo inquietante», disse Kris alzando un sopracciglio, acido come uno dei limoni che pianta mio nonno in giardino. Anzi, peggio di un limone.
«Sì, sono d’accordo», dissi, nel mio stato di trance.
Ehi, il main dancer era di una figaggine assoluta, dovevo ritenermi fortunata di non essere crollata a terra in preda ad una sincope acuta.
«Mia, stai sbavando», mi fece notare Tao.
«Sì, hai ragione»
«Mia, che ne diresti di adottare un elefante e fargli ballare la conga?», domandò Chen mostrandomi uno dei suoi sorrisetti beffardi. E io mica avevo sentito quello che aveva detto, ero troppo concentrata su quel gran bel pezzo d’uomo di nome Kai.
«Ah-ah, mi sembra un’ottima idea», mormorai, affiancando Jongin e guardandolo come si guarda un piatto di ravioli. Sì, diavolo, i ravioli sono buonissimi e sono amati da tutti.
Jongin, sei il raviolo più bello del mondo.
Sentii Baekhyun che ridacchiava e lo vidi svolazzare attorno a noi con le sembianze di una piccola e adorabile apetta a righe blu e nere  “Ziete proprio una bellizzima coppia. Anche ze la noztra Urzulina è cotta di quello zpilungone antipatico”, ronzò attorno a Kai per qualche secondo e poi andò a posarsi sulla spalla di Tao.
Il dolce panda, appena si accorse di avere un insetto sulla maglietta, si mise a strillare con quanto fiato aveva in corpo «AAAH! UNA BESTIA! UN ANIMALE FEROCE MI HA APPENA ATTACCATO! VUOLE PUNGERMI! AIUTO, AIUTO!», e si mise a correre per tutta la stanza gesticolando come un pazzo.
Mi viene la nauzea, zta fermo, MOCCIOZO!”, sbraitò Baekhyun con voce incredibilmente acuta.
Lay prese un giornale dal tavolo, lo arrotolò come se fosse un cannolo e cominciò ad inseguire il maknae degli M dandogli violenti colpi sulla schiena «Lo sto uccidendo, lo sto uccidendo!»
«Mi fai male, Yixing!»
«Fermo! E’ un’ape! Ora ti punge! Ora la uccido e diventerò il tuo eroe!» e il dolce unicorno continuò a prenderlo a giornalate sulle spalle nel vano tentativo di spiaccicare Baek, che era volato via in preda al panico più totale e si era appostato sul soffitto “Questi sono pazzi”, si lasciò sfuggire un gemito “Mi hanno rovinato il trucco. Che dici, Mia? Mi devo vendicare?
Te la sei cercata, ape fastidiosa che non sei altro”, ribattei, scoppiando a ridere.
Kris intervenne con la sua voce bassa e da cavernicolo «Basta, ragazzi! Finitela, per l’amor di Shisus!», e si mise le mani sui fianchi stile nonna stanca.
Intanto, Tao era caduto a terra e Lay lo colpiva sempre più forte. Sembrava che stesse adorando il fatto di aver trovato un pretesto per picchiare in quel modo il piccolo KungFuPanda «Uomo a terra, aiuto, uomo a terra!», urlò Zitao sull’orlo di una crisi isterica.
Il lidah degli M prese Yixing per le braccia e lo staccò da Tao, che strisciò in un angolino, abbracciò le ginocchia e cominciò a maledire i giornali, le api e gli unicorni in tutte le lingue del mondo. Kris si rivolse a Lay scoccandogli un’occhiata furente «Si può sapere che ti ha preso? Sembravi un indemoniato»
Yixing scrollò le spalle e disse «Lui ha rubato i miei cereali. Non si scherza con Zhang Yixing», ammonì i presenti alzando un dito e andò in cucina.
Silenzio.
Oddio, non è che il “fluffy unicorn” del gruppo mi diventa un “Dark Unicorn”, vero? No, Lay non può perdere la sua aria innocente da My Little Pony, non potrei sopportarlo.
My Little Lay.
Rimani Little per favore.
Jongin mi prese dolcemente per il polso e fece scivolare le sue dita nelle mie; poi sorrise nervosamente «Ci muoviamo? Così ti porto a casa alle undici, come vuole Kris Hyung», e lanciò un’occhiata al Galaxy Boy che fissava il vuoto, sconcertato.
«D’accordo» cinguettai, con un sorriso che andava da un orecchio all’altro. Saremmo stati… vicini vicini.
Sehun gridò con uno strano sorriso «Mi raccomando, fate i buoni!»
Manco fossimo i biscotti del signor Balocco.
Kai avvampò fino alla radice dei capelli e scosse la testa, per poi aprire la porta e farmi passare «Scusalo, è un idiota: penso proprio che Yixing lo abbia drogato con il Nesquick come l’altra volta» il suo tono era talmente serio che… gli scoppiai a ridere in faccia.
Come faceva uno a drogarsi con il Nesquick?
Bah, sono cose da Sehun.
 
--
 
Arrivammo in discoteca verso le nove e mezza ed entrammo nella grande sala da dove proveniva della musica sparata a tutto volume. Io e il ragazzo eravamo minorenni, ma il buttafuori, appena ha visto il main dancer, era andato in iperventilazione e ci aveva lasciati entrare.
Ero con Jongin, uno dei ragazzi più sexy di questo pianeta, quando c’erano migliaia di fans in tutto il mondo che potevano solo sognare di uscire con lui. Mi sentivo davvero potente, mentre le ragazze che erano lì mi guardavano malissimo e lanciavano nella mia direzione chissà quante maledizioni in cinese, eschimese, giapponese e chi più ne ha più ne metta.
«Forse avresti dovuto indossare una maschera stile Batman», dissi a Kai, mentre ci dirigevamo nella pista da ballo e cominciavamo a danzare a ritmo di musica.
Di nuovo, uomini e donne (mi sa tanto di Maria De Filippi), cercavano di distruggermi con la forza dello sguardo.
Rosicate.
Lui scoppiò a ridere «Forse avrei dovuto», convenne. Mi prese per mano e mi fece fare una giravolta, per poi stringermi i fianchi attirandomi a sé. Oh, Dio, Jongin, non puoi farmi questo. Disgraziato.
Vi state abbracciando, che carini! Anche se poi non mi va di guardare un porno in diretta, mi raccomando”, disse Baekhyun con un che di irritante nella voce “Mia, ti devo dire una cosa
Dimmi”, mormorai, mentre tentavo di eseguire un passo di hip hop alla perfezione e far vedere alla Dancing Machine di che pasta ero fatta.
Domani entrerò negli EXO, e mi sa che il dolce Jonginnie dovrà avere l’ardente piacere di conoscere il ragazzo più bello e talentuoso dell’universo”, detto questo, ridacchiò come un pazzo e lo sentii schioccare  le dita.
Per poco non caddi lunga distesa come una stella marina.
Cosa?
Che aveva in mente quel cretino?
Voleva mettermi in imbarazzo come al solito? Davanti a Kai? Il giorno del nostro primo appuntamento?
Mi immaginai di vedermelo sputare davanti con addosso un vestito di pelle in stile Niki Minaj, il frustino e i guanti a forma di zampa di ghepardo.
«Mia, tutto bene?», domandò Jongin, preoccupato, aiutandomi a mettermi in piedi.
«Eh? Ah, sì. È che… Ehm… Ho avuto un calo di zuccheri, voglio mangiare, ho fame», dissi, veloce come una saetta, con le guance che diventavano sempre più rosse.
Certe volte mi chiedo come mai io sia così stupida.
Il ragazzo ridacchiò e mi prese dolcemente per mano «Allora andiamo al bar e ordiniamo qualcosa da bere, va bene? Qualcosa di dolce, così non avrai un altro calo di zuccheri», mi fece l’occhiolino, facendomi perdere non so quanti anni di vita, e creammo un varco tra la gente per andare verso la terra promessa: il bar.
Mi sedetti ad una delle sedie girevoli (ero tentata da giocarci per tutta la sera come se stessi su una giostra, ma meglio sorvolare l’argomento) mentre Jongin si appoggiava mollemente al bancone e agitava la mano per ottenere l’attenzione del barman. Quello alzò svogliatamente gli occhi dal cellulare e chiese, con voce priva di emozione «Cosa volete ordinare?» sembrava che ogni cosa lì dentro lo scocciasse.
Viva la vita.
«Due bicchieri di Insam Cha per favore», disse il ragazzo, sedendosi accanto a me e rivolgendomi un sorriso da cucciolo «E’ un tipico the coreano a base di ginseng», mi spiegò.
Aw, era un amore.
Non-mi-va-di-sorridere-perché-è-troppo-faticoso gli lanciò un’occhiata stranita «Insam Cha? In una discoteca? Amico, dovresti prendere per te e la tua bella due bei bicchieri di Soju», e incrociò le braccia.
Soju? Sbarrai gli occhi fino a farli diventare delle dimensioni di due palline da tennis. Non avevo mai bevuto alcool, ed ero sicura di non riuscire a reggere praticamente nulla di alcolico. Una volta, a Natale, avevo scambiato il liquore con la Coca cola e avevo cominciato a cantare a squarciagola per le strade “E’ Natale a casa miaaa!”.
Quindi non sapevo proprio cosa fare.
«S-soju?» balbettai, sbiancando di colpo.
«Grazie per il tuo consiglio, Hyung. Ma noi prenderemo il the, grazie mille», replicò Kai, con un sorriso di pietra. Si vedeva che cercava in tutti i modi di non prendere quel tizio a calci nel didietro.
Vuoi che gli strappi la spina dorsale e ce lo frusti?” domandò Baekhyun. La proposta sembrava allettante, ma scossi la testa e risposi “Meglio di no. Jongin sembra avere la situazione sotto controllo”.
Okay. Preparati, Mia. La divah sta per entrare in scena.
Il barman alzò le spalle e si girò per preparare le nostre ordinazioni.
All’improvviso, sentii delle risate provenire dalla pista da ballo e osai voltarmi per controllare. Per poco non mi misi a gridare: Baekhyun era lì, in carne ed ossa, che ballava come un orango che cerca di salire su di un albero. Anzi, penso che quell’orango balli pure meglio.
L’angioletto sembrava essere davvero soddisfatto e orgoglioso di sé, mentre scuoteva il sedere a destra e a sinistra e saltellava come un canguro.
«Ma chi diamine è quello?», fece Jongin, inorridito.
Non riuscivo ancora a credere ai miei occhi. Mi veniva voglia di strapparmeli, pulirli con uno di quel fazzoletti per gli occhiali e poi rimetterli a posto «Ah… lui… Mai visto in tutta la mia vita», risposi, prendendomi la testa fra le mani e scuotendola nervosamente.
Dio, Baek, che combini?” praticamente urlai.
Faccio vedere al mondo che so ballare da urlo
Penso proprio che ‘L’urlo’ di Munch sia stato dipinto mentre un povero tizio ti guardava danzare
Ma zitta!” replicò lui, e si mise a fare la mossa dell’irrigatore.
Oddio…” dovevo fermarlo, assolutamente. Ne valeva della salute dei miei poveri occhi.
Ti stanno prendendo in giro tutti quanti.”
E’ solo perché… non vedono oltre
Alzai un sopracciglio “Io penso che il problema sia perché vedono”
Baekhyun ci vide -finse di accorgersi di me per la prima volta nella sua vita- e agitò la mano in aria, urlando come un ossesso «Mia ssssi, da quanto tempo!», si avvicinò trotterellando e mi strinse in  un abbraccio stritolatore. Per poco non mi si spezzarono le costole.
Quando sciogliemmo l’abbraccio, sentii l’angioletto che diceva “Noi siamo vecchi amici, okay?” annuii.
«Ehm, se non sono indiscreto… Tu chi diavolo sei?», domandò Kai.
Baek ridacchiò, giulivo, e diede uno schiaffo all’aria «Che sciocchino, non mi sono presentato. Il mio nome è Baekhyun e sarò il nuovo membro degli EXO a partire da domani!»
Mi battei la mano sulla fronte.
Jongin sbiancò «C-cosa?!»
«Vi dirà tutto il vostro manager. È un piacere conoscerti -diede un pugno sulla spalla della Dancing Machine- nuovo compagno di band». Poi tornò a concentrarsi su di me e si finse sorpreso «Sono anni che non ti vedo… Qual buon -e bellissimo- vento ti porta qui?»
Lo guardai come se volessi tagliargli le gambe ed usarle come bastoni per il mini golf. Sì, mini, perché è basso «Un concerto. E la zia che si è dimenticata del mio arrivo», risposi, ancora sotto shock.
Sarebbe stata una luuunga serata.

 

 

 

Mary's space:
SONO VIVAAAAAH! *esce dalla tomba*
Sono finalmente riuscita a pubblicare questa cacchina di capitolo. 
Non mi piace per niente, ma il mio cervello è riuscito a produrre questo HAHAHAHA. Beh, spero che vi piaccia! E che vi abbia fatto ridere almeno un pochettino. 
Well, ora vado a nanna. 
Notte lovesss.
Tatata pubblicità (spero che ci facciate un salto efgry): 
From Ghosts to Angels
The wolf boy
I fell in love with a jerk 

 

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Capitolo 19
*** Capitolo 18- ***


Capitolo 18


 

 

Kai lanciò uno sguardo prima a me e poi a Baekhyun, confuso all’ennesima potenza. Povero, quanto lo capisco. «Ma… Voi due… Vi conoscete?», domandò, grattandosi la nuca.
Mi mordicchiai nervosamente il labbro inferiore, alla ricerca di una risposta convincente e, soprattutto, credibile.
Mia”, mormorò l’angioletto. “Posso dirgli che ci siamo conosciuti quando ti ho salvato da un attacco alieno?
Per poco non caddi dalla sedia. “Ma che dici?!”, sbraitai.
Eravamo ancora in un silenzio quasi religioso, Kai aspettava solo una nostra risposta e ci fissava come se fossimo travestiti da salsicce giganti.   
Mia, guarda che gli alieni esistono! E sono anche ottimi attori, basta guardare quel film, ‘E.T’!”, protestò Baekhyun, incrociando le braccia. Una sola domanda: perché?
Lascia parlare me”, dissi, esasperata.
«Baekhyun ed io siamo amici d’infanzia, i nostri genitori stavano sempre insieme! –esordii, con voce incredibilmente sicura. Potrei fare l’attrice di Telenovelas, stile “Il Segreto”– Però, dopo un paio d’anni, io son dovuta andare in Italia con la mia famiglia per motivi di lavoro. E… Non vedo Baekhyun da allora. Certo, siamo rimasti in contatto, ma non mi aveva detto che sarebbe entrato negli EXO», borbottai l’ultima frase digrignando i denti e fulminandolo con lo sguardo.
Giuro, nemmeno Zeus sarebbe stato in grado di inviare le folgori divine dirette a quell’idiota.
Jongin annuì. «Capisco… Quindi tu sei nata qui, Mia?»
Oh, mamma. Mi sono scavata la fossa da sola. «No, no. Sono arrivata qui quando avevo tre, o quattro anni più o meno», dissi. Stavo iniziando a sudare freddo.
Baekhyun intervenne, cercando di sovrastare il volume altissimo della musica con i suoi acuti da cantante lirica. «Certo, mi ricordo ancora quando ci siamo conosciuti! –“e ora cosa si inventerà? Ho paura”– Io e mio padre stavamo costruendo una casetta sull’albero e tu sei venuta ad aiutarci. Vero?»
«Sì!», squittii, forse un po’ troppo velocemente. Avvampai e abbassai lo sguardo sulle mie bellissime scarpe. Che situazione, gente.
Sul viso di Kai apparve un meraviglioso sorriso che avrebbe fatto strage degli innocenti. «Sono davvero contento che vi siate incontrati! Spero di diventare tuo amico, Baekhyun-ssi, dato che entrerai nel mio gruppo», prese il suo bicchiere di the e bevve un lungo sorso.
«Tesoro, sono più grande di te. Chiamami “Hyung”»
Mi battei una mano in fronte.
«Davvero?», fece Jongin, alzando un sopracciglio.
«Certo, ho trecent- diciannove anni». Meno male che si era corretto in tempo, altrimenti lo avrei castrato di brutto.
«D’accordo, Hyung», Kai sorrise e tornò a concentrarsi su di me. «Ti stai divertendo? Ti piace questo posto?», sembrava molto nervoso. Accidenti, quanto era carino e cuccioloso; stavo per perdere una quantità industriale di sangue dal naso. Possibile che avesse la capacità di essere sia adorabile che sexy? Ma io non so.
Gli angoli della mia bocca si incurvarono verso l’alto. «Certo che mi sto divertendo, e poi sei davvero simpatico!», risposi, raggiante.
Baekhyun trascinò una delle sedie e si accomodò tra di noi. Proprio in mezzo. Kai si limitò a sbuffare debolmente, ma sicuramente lo stava uccidendo con le più infami torture cinesi nella sua testa, proprio come me. «Non vi dispiace, vero? Dopo aver ballato così tanto, ho davvero bisogno di un drink. BARISTA! –Non-mi-va-di-sorridere-perché-è-troppo-faticoso (sempre lui, il mitico), alzò lo sguardo dalla rivista che stava leggendo e roteò gli occhi–  Vega qui, buon uomo!... Aspettate… Ma ha appena alzato gli occhi al cielo? A me?! Non si deve permettere, questa non è educazione!», l’angioletto scattò in piedi proprio quando quel tizio era pronto a prendere la sua ordinazione.
Io e Jongin ci fissammo, preoccupati.
Qui stava per scoppiare la terza guerra mondiale.
«Senti un po’, bello mio», iniziò, schioccando le dita. «Non puoi essere così maleducato. Tu non devi osare –divise in sillabe l’ultima parola– mancarmi di rispetto in questo modo. Okay? Okay. Ora, chiedi perdono. Anche a questi due poveri ragazzi che hanno dovuto sopportare il tuo umore nero. Avanti, sbrigati», incrociò le braccia, alzò il mento e chiuse gli occhi.
Quello sollevò un sopracciglio. «Ma chi ti credi di essere?», domandò, sempre con quella sua aria apatica.
Baekhyun aprì un occhio e il suo viso si colorò di rosso. «Io?! Chi ti credi di essere tu. Hai idea di chi sono, ometto?»
«No, chi sei?», domandò il tizio masticando svogliatamente una cicca.
La situazione non mi piaceva per niente. L’angioletto sembrava sul punto di esplodere da un momento all’altro, e a me serviva tutto intero. No, non fraintendete: avrei potuto desiderare un barattolo di Nutella extralarge e lui avrebbe potuto procurarmene uno con uno schiocco di dita. Non si scherza con la Nutella, la Nutella è il nettare divino di cui ha bisogno ogni essere umano.
«Dai, Baek, calmati», lo presi per un braccio e cercai di allontanarlo dal bancone. «Non vorrai dar fuoco a questo bel locale, vero?»
«Certo che no, —disse l’angioletto con un sorriso preoccupante— Io voglio solo dar fuoco al faccino di questa testa di…», gli coprii la bocca con la mano prima che potesse dire qualcosa di volgare.
Stare ventiquattro ore su ventiquattro con me lo aveva reso simile ad uno scaricatore di porto.
«Lo perdoni, —ridacchiai, tentando tenerlo fermo accanto a me. Si dimenava come se stesse per essere squartato vivo da un dinosauro.— E’ in piena crisi amorosa ed è un po’ intrattabile»
Kai, intanto, se ne stava buono buono nel suo angolino.
«Un po’? Metti il guinzaglio al tuo amico, tesoro», sbottò il barman. Cielo, se era antipatico. Ero quasi tentata da sguinzagliare Baekhyun e lasciare che lo trasformasse in un krapfen fumante.
«Prego?!», squittì Baek. «Eh, no, eh. Mia. Lasciami. Ora. Quando Baekhyun si arrabbia, si scatena la Quarta Guerra Mondiale»
Alzai un sopracciglio. «E la Terza?», chiesi.
«Oh, la Terza è fra me e l’eye-liner. Finisco sempre con l’accecarmi, non riesco a mettermelo da solo. Ho sempre bisogno dei Cherubini. Anche se loro in realtà sono le Guardie che proteggono il Paradiso dall’attacco dei demoni; ma io sono più important—», il mio sguardo ebbe il potere di tappargli la bocca solo per qualche minuto, poi sbottò: «Mia, dovresti mettere un po’ di collirio, hai uno strano tic all’occhio», mi diede uno buffetto sulla guancia.
Possibile che fosse così cretino?
Kai e Apatic-tizio ci guardavano con la bocca spalancata e la mascella che rischiava di staccarsi e rotolare per terra. Oh, avevano sentito tutta la brillante ed interessante spiegazione di Baek… E ora? «E’ un nostro… gergo. L’abbiamo inventato noi, parliamo sempre in codice. —mi appiccicai in faccia un sorriso esagerato e diedi una gomitata all’angioletto— vero, Baekhyunnie?»
Lui si massaggiò il punto dove l’avevo colpito. «Veramente no», disse.
«Baekhyun, ci sei o ci fai?», sibilai a denti stretti.
Non aveva capito, l’idiota.
«Ci sono, non mi vedi?»
Mi colpii la fronte con la mano e decisi di spiegare, con o senza il suo aiuto. «Non se lo ricorda, non ci vediamo da anni… —ApaticUomo corrugò le sopracciglia e Jongin socchiuse gli occhi— P-perché mi guardate così?», sentii il calore aggredire le mie guance e temetti di essere sul punto di fondere.
«C’è un centro psichiatrico —il barman si batté il palmo della mano destra sulla tempia— qui vicino, —indicò il pavimento— vuoi farci un salto?», fece il gesto di un tuffatore che sta per buttarsi a pesce.
Ce l’aveva con me?
Kai lo guardò malissimo. «Non prenderla in giro!», esclamò.
«Vero, non prenderla in giro!», muggì Baekhyun, rosso come un peperone, e si lanciò sul tizio con incredibile agilità. Come se avesse delle ali. Certo, era un angelo…
Entrambi caddero al di là del bancone ed un paio di bottiglie colpirono il pavimento frantumandosi in mille pezzi.
«Tu pagherai per quello che hai fatto!», sbraitò Baekhyun ad un millimetro dalla faccia del tale. Quello tossì e si coprì il naso con il braccio. «Io mi comprerei delle mentine, ma non ho soldi qui con me…», disse con voce ovattata.
Scorsi gli occhi di Baek diventare color oro acceso e trattenni il respiro.
Cosa voleva fare? Trasformarlo in un water? In un mucchio di cenere? In una statua di ghiaccio? Lanciai un’occhiatina a Kai e lui fece altrettanto. Pregai tutti gli altri angeli del Paradiso che non avesse visto le iridi di Baekhyun cambiare colore.
L’angioletto si mise in piedi ed indicò il tizio. «Tu, alzati», ordinò con un tono che non ammetteva repliche. Quello obbedì, con uno strano sorriso da ebete appiccicato sulle labbra.
Gli stai controllando il cervello?”, domandai, con il cuore che batteva furiosamente nel petto. Non poteva essere vero.
Risposta esatta, bambolina”.
Gli angeli possono farlo?!
Sì. Lo sto facendo ora”, Baek mi lanciò un’occhiata eloquente e sbiancai.
«Abbraccia la tazza del cesso e cantale: “non sono degno di te”», impose Baekhyun con un tono duro come l’acciaio.
«Ora abbraccerò la tazza del cesso e le canterò: “non sono degno di te”», ripeté il poveretto fissando un punto lontano. Scavalcò il bancone e corse a tutta velocità verso la toilette, urlando a squarciagola: «Non sono degno di te, signora Cesso!», spiccò un salto degno di un canguro e cominciò a gesticolare a destra e a manca.
Jongin deglutì e domandò a Baekhyun, bianco come un lenzuolo: «Come hai fatto a-»
«A fargli fare tutto quello che voglio? È un trucco abbastanza semplic-», gli ficcai in bocca una manciata di stuzzichini prima che potesse commettere uno sbaglio irrecuperabile.
«Baek è un ipnotizzatore. È molto bravo, lo invitano sempre alle feste. È anche un mago. Vero, Baek?», intervenni, cercando in tutti i modi di non balbettare come il professor Raptor in “Harry Potter e la pietra filosofale”.
«Cefto, poffo confinfere una fofmica a fidanfaffi con un efelante», dichiarò l’angioletto, masticando nervosamente gli snack.
Kai sorrise. «Puoi convincere Chen a travestirsi da cammello?»
«Certo! Posso anche ordinare a Kris di imitare una scimmia tutte le volte che sale sul palco, chi lo sa!», Baekhyun fece le spallucce.
Davvero?”, gli domandai via pensiero.
Oh, sì”, rispose lui, e mi fece l’occhiolino.
Gli angoli delle mie labbra si sollevarono in un ghigno malefico e mi strofinai le mani come un’invasata. Mi parve di sentire la musichetta dello “Squalo” in sottofondo.
 
 
Meanwhile, in Paradiso…
 
«Non ci posso credere!», sbraitò JiYong alzando le braccia al cielo… o meglio… alla luce divina. Era veramente incavolato, e quando JiYong era incavolato voleva dire solo una cosa: Baekhyun aveva fatto qualcosa di stupido.
Si trovava in una sala abbastanza grande e spaziosa, seduto attorno ad un tavolo circolare rigorosamente bianco.
«Che succede?», domandò pacatamente Gabriel. «Sbrigati, devo andare a prelevare i Mezzi Angeli dalla Terra. Uno di loro ha appena compiuto sedici anni e deve completare l’Addestramento»
Dovete sapere che Gabriel aveva un compito molto importante: ogni volta che nasceva un Mezzo Angelo (un ragazzo avente una madre umana ed un padre angelo, o viceversa), doveva andare a prenderlo e portarlo all’Accademia, affinché imparasse a controllare i suoi poteri. Successivamente, quando veniva ritenuto “pronto”, il ragazzo poteva proteggere il Paradiso dagli attacchi dei demoni al fianco dei Cherubini. Di solito i Mezzi Angeli possedevano solo il controllo di dominare uno dei quattro elementi della natura, ma una volta ogni un milione di anni, uno di essi nasceva con poteri sconfinati.
Sì, avete capito bene: Baekhyun era colui che nacque con quei poteri.
Il destino del mondo poggia sulle sue spalle.
È l’unico che può proteggerci dai demoni.
Sì, siamo destinati all’estinzione.
«Baekhyun, ecco che succede», sbottò JiYong.
«Che ha combinato?», volle sapere Anael, l’Arcangelo che insegnava la padronanza del Fuoco.
«Vuole diventare un umano», rispose Samael, il maestro che educava il dominio dell’acqua. «Ho avvertito i suoi pensieri. Si è innamorato di un umano ed è intenzionato a stare con lui»
«Ma non può, —sussurrò Uriel— Lui… Insomma… E’ la nostra unica speranza di contrastare i demoni!»
JiYong si massaggiò le tempie. «Abbiamo riposto il destino dell’umanità nelle mani di un completo idiota»
La voce di Dio riempì la sala. «JiYong, non insultare i tuoi fratelli»
«Ma Baekhyun lo sa? Insomma, è stato addestrato per diventare un Angelo Custode, non un Angelo Guerriero…», mormorò Sachiel grattandosi nervosamente la nuca.
«No, volevamo tenerlo nascosto agli occhi dei demoni», rispose Michael con la voce ridotta ad un sussurro.
«E ora che facciamo? Deve rimanere sulla Terra a proteggere l’umana»
«Proteggere?»
«Sì»
«Povera creatura… Come mai?»
«Perché lei è…»
 
Torniamo con i piedi per Terra…
 
Mia…”, mi chiamò Baekhyun. Si muoveva a ritmo di musica proprio accanto a me.
Mhnghuegdb?”, gli risposi. Stavo ballando un lento con Kai, non ero in grado di formulare una frase di senso compiuto.
E se ti dicessi che c’è Kris che vi sta spiando?”, sbarrai gli occhi e mi irrigidii impercettibilmente, mentre la rabbia cominciava a scorrermi nelle vene. Come osava?! Quella Torre Canadese voleva rovinarmi l’appuntamento con la dolce Dance Machine, me lo sentivo.
«Qualcosa non va, Mia?», domandò Jongin, preoccupato.
Mi guardai attorno, alla ricerca di BuffaloBoy, ma non vidi nessuno di sospetto. “Mia, è quel tizio che sta leggendo il giornale -pure al contrario- al bancone dove eravamo noi qualche minuto fa”, mi avvisò Baek, per poi scoppiare a ridere sguaiatamente.
Lanciai un’occhiata al punto che mi aveva indicato l’angioletto e scorsi un tale in impermeabile che nascondeva il viso dietro una rivista di moda, al contrario. Assottigliai lo sguardo ed emisi un ringhio. «Kai, c’è Kris», soffiai.
Non potevo credere che ci avesse seguiti per spiarci. Che cosa pensava?! Che saremmo entrati in una gang di malviventi che passavano il loro tempo a stuprare vergini?! Che avrei fatto ubriacare Jongin per poi violentarlo senza pietà?! Oh, certo, non si fidava proprio di me. Anzi, mi odiava. Ma in quel momento anche io lo stavo odiando con l’intensità di un migliaio di soli: Kris non doveva osare mettersi in mezzo tra me ed il secondo maknae. Sì, perché il primo era Sehun, in quanto Hunnie era più piccolo… Oddio, stavo vaneggiando a causa della collera, ed era tutta colpa di quella Torre.
Kai si rattristò di colpo, poi la furia prese il sopravvento. «D-dove?», domandò, con le guance che si coloravano di un rosso acceso.
Lo indicai. Cazzo, se ero arrabbiata. «E’ lì»
Senza pensarci due volte, mi diressi a grandi falcate verso YiFan e gli strappai la rivista di mano.
Il lidah mi fissò con tanto d’occhi, stupito.
Io lo fissai, incazzata nera. Percepivo il fumo che mi usciva dalle narici.
«Kris», dissi.
«Mia», mormorò lui, con un sorriso tirato.
Si stava cagando in mano, il ragazzo. E faceva anche bene, con la bottiglia di wisky che stavo per ficcargli nel sedere non sarebbe stato in grado di espellere feci come una volta.  
«Che ci fai qui?», domandai, incrociando le braccia.
Lui fece una smorfia. «Ora non posso neanche uscire a bere un goccetto?», ribatté, con un antipatico tono da saputello.
Dio, se mi prudevano le mani. «Non me la racconti giusta, coso. Che sei venuto a fare? Vuoi rovinare il mio appuntamento con Kai?!», strillai.
«Veramente, —si sporse verso di me— sei tu che stai rovinando tutto con questa sceneggiata. Dato che “sbagliando si impara”, tu hai passato tutta la tua vita a studiare»
Sentii il sangue arrivare al cervello. «Ma sentitelo! Bello, le pause tra i tuoi discorsi sono le cose più interessanti che dici», esplosi.
«Hai solo due neuroni in testa, e stanno pure morendo di solitudine»
Mi stava salendo il “porca puttana”. «Parla quello che ha una testa solo per sprecare shampoo»
«Quanto vorrei che tu sparissi dalla mia vita»
Dovetti fare appello a tutta la mia buona volontà per non assestargli un violento calcio nei gioielli di famiglia. Strinsi le braccia lungo i fianchi e serrai i pugni fino a far sbiancare le nocche. «Dì la verità e facciamola finita», ringhiai.
Lui ignorò la mia domanda. «Questo mi fa capire che non sei la ragazza giusta per Kai. Un’altra non sarebbe venuta dritta da me, sarebbe rimasta appiccicata a lui», detto questo, YiFan incrociò le braccia, soddisfatto.
Quella frase mi colpì in pieno come una coltellata. Sentii gli occhi riempirsi di lacrime. «Brutto idiota! —urlai con quanto fiato avevo in corpo— Lo so che mi odi, lo so che non sopporti di stare in una stanza con me per più di dieci minuti, ma ora hai superato il limite! Lo sai perché sono venuta qui “dritta da te”?! Per chiederti gentilmente di toglierti dalle palle e tornare al dormitorio, dato che io e Jongin non abbiamo bisogno di una guardia del corpo!»
Mi ero sfogata.
E quando ci vuole, ci vuole.
Nel pieno di quella sfuriata, non mi ero manco accorta che un branco di Sasaengs malefiche circondavano me, Kai, Baekhyun e l’altro con una luce folle negli occhi.
Baek sorrise e aprì le braccia. «Ciao! Non fateci del male! Noi siamo vostri amici!»
Quella che doveva essere il capo ghignò. «PRENDETELI!»
 
No, non di nuovo.

 


Angolo me: Ciaooone! Allora, chiedo venia per l'enorme ritardo, ma la scuola mi ha tenuta ancorata ai libri .-.
MA ORA SONO IVIVAH E AGGIORNERO' SEMPRE YEHET. 
Inoltre, sto scrivendo una storia comica (demenzialmente simile a questa) sui BAP; spero che poi le diate un'occhiatina *^*  Quando la posterò tra 58653743756 ere giurassiche. 
Inoltre (pt2), avevo in mente una ff sui bts che si allaccia a questa (tutta la storia dei Mezzi Angeli e roba varia HAHAHAHA) 
Sì, dovrei smetterla di seminare fanfiction. 
Eniuei. Un enorme GRAZIE è d'obbligo. Siete fantastici, vi adoro *^*
Prometto che tornerò con un chappy ancora più demenziale di questo HAHAHAHAHAHA. 
Un grozzo kiz. :* 


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Capitolo 20
*** Capitolo 19- Assassino di pulcini ***


Capitolo 19 — Assassino di pulcini
 
Ci mettemmo a correre come forsennati, diretti verso la porta a vetri che ci avrebbe condotto nelle braccia della libertà. Baekhyun lanciò un urlo da Valchiria mestruata e si gettò ˗ letteralmente ˗  sull’entrata, che esplose in una miriade di schegge appuntite.
L’angioletto giaceva sul marciapiede e si lamentava di tanto in tanto. Kai e quell’altro erano immobili, sgomenti, soprattutto il leader. Avrebbe dovuto pagare il conto dei lavori di ristrutturazione, ma questa è un’altra storia.
Ero senza parole. Anzi, c’era una dolce parolina che lampeggiava nel mio cervello: “cretino”. «Bastava aprire la porta, stupido!», ululai, con le mani affondate nei capelli.
Baek si mise a sedere, gemendo come una pecora che veniva castrata. «Mi piace vivere pericolosamente», disse, guardando le stelle con un sorriso da ebete stampato sul viso. Indicò una nuvola, mormorò un flebile: «Vedo Dio», e poi svenne.
«E’ fin troppo facile», sghignazzò una di quelle pazze, avanzando verso di noi con incredibile lentezza. Sembrava di essere capitati in un film apocalittico di serie Z, dove gli zombie cercavano di divorare gli ultimi umani rimasti. Umani con il cervello grande quanto una nocciolina, ma pur sempre umani.
YiFan ci sussurrò, abbassandosi alla nostra altezza: «Quello che dovete fare è molto semplice: non urlate, non scappate e state calmi.» Come se fosse facile mantenere il controllo quando un branco di ragazze matte vorrebbe mangiarti il cervello.
Gli lanciai un’occhiata di traverso. «Sembra che tu sia molto pratico di queste cose», sibilai, gelida, per poi puntare gli occhi sulle sasaengs. Davanti ai loro sorrisi maniaci, mi sentii mancare. «Dobbiamo sacrificare qualcuno per sopravvivere, è la legge naturale. ˗ mormorai, con un po’ troppa enfasi. Cercai di posare la mano sulla spalla di Kris, ma era davvero troppo alto per me. Così lo guardai e sbattei le ciglia con fare innocente: «Ci mancherai, YiFan.»
«Come?!», muggì lui, indignato.
«Sacrificati per la patria! In fondo, è solo colpa tua se siamo finiti in questo casino», strillai, gesticolando come una pazza. Kai si nascose dietro di me quando una sasaeng gli mandò un bacio volante.
Il leader si portò una mano al petto. «Colpa mia?!», fece, sbarrando gli occhi.
Okay, erano due le cose: o era un pessimo attore, o era stato punto da una zecca.
«No, colpa di mia nonna!», ribattei, sarcastica. Proprio non capiva, la torre qui presente: stavamo così bene senza di lui, ma ovviamente doveva rovinare tutto! Quando stavo iniziando a provare qualcosa per Kai, eccolo che ritornava a scombussolare il mio cervello.
Forse era anche lui uno zombie proveniente da un film apocalittico.
Si sentì l’urlo strozzato di Baekhyun: «Chiedi scusa, nonna di Mia!» Mi girai a rallentatore, con le labbra serrate in una linea retta, pronta a suonargliele; ma l’angelo era di nuovo svenuto.
«Non so di cosa stai parlando, Mia. Io me ne stavo tranquillo˗»
«˗ Nel locale dove sapevi che saremmo andati noi due», continuai al suo posto, indicando prima Jongin e poi me. «Si sono fermate…», sussurrò il main dancer, ma lo ignorai. Ero troppo occupata a litigare con un cretino.
«A leggere il mio giornale˗», soffiò Kris, incazzato.
Alzai le braccia in aria, spazientita. «Era al contrario, genio!» Kai mi toccò la spalla «Mia…», mormorò, a voce più alta. Sembrava terrorizzato.
Né io né YiFan lo degnammo di uno sguardo. «Stavo leggendo la soluzione di un test, che, guarda caso, era al contrario!», si giustificò l’Empire State Building come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
Mi credeva così scema? «Tu sei la persona più- più stupida che io abbia mai conosciuto!» Non sapevo proprio che insulti usare, quel tizio rappresentava l’emblema dell’idiozia.
«Io?!» Ridusse gli occhi in due minuscole fessure ed incrociò le braccia al petto. «Al massimo lo sei tu!» Jongin tentò nuovamente di avvertirci ma, come prima, non venne cagato da nessuno dei due: «Ehm… Ragazzi…»
«Oh, sì, certo. Sono io quella che si è imbucata, ovviamente», ribattei, sarcastica.
Kris era più che incazzato. Sembrava Crono di Percy Jackson. «Possibile che devo dare conto ad una bambina su quello che faccio?», sibilò a denti stretti, con quanta cattiveria possibile.
Saltai. «Ti strozzerei, se… ˗ saltai di nuovo, più in alto. ˗ …arrivassi. ˗ agitai le braccia come una matta. ˗ Al tuo collo!», detto questo, gli tirai un poderoso schiaffo sul braccio. Scommetto che ci ho lasciato le cinque dita.
«Davvero?! Mi strozzeresti?! Bella battuta, nana!»
«Ehm… Ragazzi…»
«Sì, ti strozzerei, e poi ti caverei gli occhi con un cucchiaino da the. Poi te li ficco in culo e vediamo!»
«Ragazzi!», gridò Kai, pestando un piede a terra.
Ci girammo verso di lui, infuriati, rossi in viso e con una voglia matta di ucciderci a vicenda. «CHE C’E’!», urlammo all’unisono. Sembravamo due orsi.
Il main dancer indicò davanti a sé. Seguimmo la traiettoria del suo dito e vedemmo che solo un palmo ci divideva dalle sasaengs. Feci una smorfia, che all’inizio doveva essere un sorriso, e mossi la mano. «Ciao», dissi, con il cuore in gola. Il capo di quelle mi fissava con astio. Solo allora mi accorsi che in mano aveva un coltello. Un coltello. Un coltello. Un fottuto coltello.
«Tesoro, che ne dici se ne parlassimo con calma? Davanti a una tazza di latte? Senza armi? Per favore?», pigolai. Non avevo nessuna intenzione di morire per colpa di Kris. Dovevo prima prenderlo a schiaffi.
«Jongin, perché non ci hai detto prima che erano vicine a noi!», soffiò YiFan, facendo un mezzo passo indietro.
Il viso di Kai si deformò in una smorfia. «Ma sei serio?»
«Sì!», rispose il Leader, come se fosse ovvio. Ma dov’eri quando il buon Dio distribuiva l’intelligenza?
Jongin ed io ci guardammo, poi lui si inginocchiò, incrociò le dita e aspettò che posassi i piedi sulle sue mani intrecciate; poi mi sollevò, abbastanza in alto per tirare uno scappellotto dietro la nuca di YiFan.
La sua testa volò in avanti, ed il ragazzo andò a finire con la faccia tra le tette di una fan. Inutile dire che quella, invece di tirargli un calcio, emise una serie di strilli acuti.
Quando scesi con i piedi per terra, non riuscivo a smettere di ridere.
Kris si staccò dalla tizia e annaspò alla ricerca d’aria. «Ossigeno! Ossigeno, ho bisogno di ossigeno!» Si buttò a terra, con la mano premuta sul petto. «Ho visto tutta la mai vita passare davanti agli occhi. Aveva la forma di un reggiseno di pizzo nero», sussurrò, sconvolto. Si rannicchiò a terra, portò il pollice alle labbra e cominciò a dondolare.
«LUI E’ MIO!»
«KAI E’ MIO!»
«SONO NOSTRI!»
Una serie di urli di battaglia si levarono dalle bocche delle ragazze; e quella armata fece per affondare il coltello nel mio stomaco. Fortunatamente ero abbastanza elastica, così mi piegai all’indietro formando il ponte con il mio corpo. Mi diedi la spinta giusta con le gambe, per tornare in piedi, e le tirai un paio di calci sotto il mento.
Quando tornai in posizione eretta, quella giaceva a terra semisvenuta. Potevo vedere chiaramente una serie di cazzi volanti che le giravano attorno alla testa, come nei cartoni animati. «Sei grandiosa», disse Kai, e mi diede il cinque.
Le sue compagne guardarono prima me, poi Kris, poi di nuovo me e infine la loro amica perduta. «L’hai uccisa!», ulularono.
Ma davvero fanno?
«Cosa? NO!», protestai. «E’ solo svenuta!» La mia fine era vicina, me lo sentivo. Dovete sapere che, quando sono nel panico, mi metto a parlare con me stessa. In quel caso, stavo sciorinando il mio testamento: A mia madre lascio tutti i miei libri, a mio fratello tutti i miei fazzoletti per il naso, a mia zia le mie collane decenti, a mio padre i miei premi di danza, a Baekhyun un cervello, a Kris… A Kris devo ancora dare uno schiaffo, non posso morire senza aver compiuto la mia missione!
All’improvviso, sentimmo un clacson. Ci girammo e vedemmo Baekhyun a bordo di Galaxy, la bellissima auto di YiFan. Aprì lo sportello del passeggero e ci fece cenno di salire, per poi mostrarmi il pollice alzato.
Ti sto salvando la vita, Mia!”, urlò nella mia testa.
Aiutai Kris ad alzarsi e schizzammo nella macchina, veloci come ghepardi, prima che si potesse compiere l’inevitabile. Non ero mai stata così felice di vedere Baekhyun.
«Parti, parti!», ordinò Kai, con la voce ridotta in un rantolo. Io ed il main dancer eravamo seduti sui posti di dietro, mentre Baek era alla guida e Kris giaceva accoccolato sul sedile del passeggero.
L’angioletto premette l’acceleratore e sgommammo via. Alcune pazze ci stavano inseguendo a piedi, mentre altre avevano preso le loro auto. Ma stiamo scherzando?, pensai, mentre il cuore mi batteva furiosamente nel petto.
YiFan si stava riprendendo piano piano dallo shock. Non spiccicò parola, si limitò soltanto a fissare Baekhyun di tanto in tanto. Poi, decise di spaccarci i timpani con un urlo: «Ancora tu!» Si sporse verso di me ed indicò l’angioletto. «Dimmi che lo vedi anche tu, Mia! Non sono pazzo!»
Alzai un sopracciglio. «Certo che lo vedo, non hanno ancora inventato il dispositivo per rendere invisibili le persone», risposi, scrollando le spalle.
«E’ lo stesso che ho visto in cucina! Quello che mi ha dato la padellata in fronte! Io l’ho visto, io c’ero!», insistette il Leader, senza smettere di fissare Baekhyun con puro odio.
«Io no, invece», replicò l’angioletto, tranquillo. Diede un’occhiata allo specchietto retrovisore e premette ancora di più sull’acceleratore. Come spinta da una forza invisibile, la macchina schizzò in avanti ad una velocità supersonica. Io e Kai eravamo praticamente schiacciati contro i sedili, mentre Kris stringeva la cintura di sicurezza e strillava: «Rallentaaa!»
Baek obbedì. A causa dello sbalzo di velocità, andai a sbattere contro il sedile davanti, mentre YiFan colpì il parabrezza con la fronte. «Che giornata di merda», fu il suo unico commento.
«Scusate, non volevo. Colpa mia.»
Kris gli lanciò un’occhiata feroce. «Tu chi sei.» muggì, accarezzandosi la testa.
«E tu chi cinque?» Ma che cazz.
La mia mascella si staccò. Controllai che le sasaengs ci stessero seguendo e dissi, ancora scossa da quella battuta orribile: «Io vado a farmi mangiare viva, con permesso.» Aprii lo sportello, ma Kai mi fermò appena in tempo.
«Ora chiamo la polizia.» Il Leader prese il cellulare dalla tasca dei jeans ma, ovviamente, era scarico. Lo lanciò sul sedile in un moto di stizza. «Hai pure rubato la mie chiavi della macchina!»
«Ma erano nell’auto, le chiavi, non si possono definire “rubate”. E poi io sono Baekhyun, il nuovo membro degli EXO!», accennò ad un piccolo inchino e svoltò bruscamente a destra.
«Il nuovo membro di cosa?», domandò Kris, con gli occhi fuori dalle orbite. Kai era girato di spalle e controllava gli spostamenti delle matte.
«Non sai nemmeno il nome del tuo gruppo, che razza di Leader sei?», sbottò Baek, inarcando le sopracciglia. Dovevo seriamente strappargli la lingua.
Tempo tre secondi, e YiFan esplose: «Tu sei pazzo! Oddio, sei un sasaeng anche tu, non ci posso credere! Ci stai portando nel tuo covo, vero? Aiuto, aiuto! ˗ abbassò il finestrino e sporse la testa. ˗ AIUTO! AIUTOOO!», urlò con quanto fiato aveva in corpo.
Baekhyun lo prese per la maglietta e lo costrinse a tornare al suo posto; gli diede un paio di schiaffi e squittì: «Calmati, coso! Non sono uno di quei pazzi! E sono serio, domani il vostro manager vi dirà tutto!» Scosse la testa e strinse con forza il volante. «Incredibile, davvero incredibile.»
«Già. ˗ la voce di YiFan era simile al ringhio di un lupo. ˗ È incredibile che nessuno mi abbia detto niente!» Detto questo, si rivolse direttamente a me. Come se la colpa di tutto ciò fosse mia.
«Prenditela con il tuo manager», dissi, chiudendo gli occhi per un secondo. Dovevo calmarmi e fare in modo che la voglia di prenderlo a calci scemasse. Le mie mani ed i miei piedi erano attratti dalla sua faccia come fossero calamite.
«D’accordo. Allora dove siamo diretti?», volle sapere Kris, prendendosi la testa fra le mani.
Improvvisamente, Baekhyun frenò di colpo. Kai cadde all’indietro e soffocò un urlo; mentre io sbattei di nuovo contro il sedile di Kris. Che palle.
«Perché ti sei fermato.» Non era una domanda, ma un invito a correre via il più velocemente possibile. Mi accarezzai il naso dolorante e Jongin emise una serie di lamenti soffocati. «BAEKHYUN, RIPARTI, CI STANNO INSEGUENDO, HAI TENDENZE SUICIDE?!», tuonai.
Lui pigolò: «Ci sono dei pulcini che stanno attraversando la strada.» Aprì lo sportello e si chinò sulla strada, proprio davanti alla macchina.
«Non ci posso credere», diedi un calcio al battente e corsi accanto all’angioletto, con il fumo che usciva dalle orecchie. Dio, c’erano davvero dei pulcini. E zampettavano allegramente in fila indiana.
Questo è un complotto.
«Baekhyun, entra in macchina e parti», ordinai. «C’è qualcuno, tipo me, che vuole vivere.» Indicai la macchina ed i due altri uomini che tremavano come foglie. Kris aveva iniziato di nuovo a ciucciarsi il pollice.
Le sasaengs si stavano avvicinando, potevo sentire i loro schiamazzi.
I pulcini erano dannatamente lenti. Carini, dolcissimi, ma lenti. «Ma guarda quanto siete carini, eh sì, eh sì!», mormorò Baekhyun, raccogliendo uno dei cuccioli e accarezzandogli il capo con l’indice. Quello gli beccò il dito ed il ragazzo lo lasciò andare con un grido.
Il pulcino si spiaccicò sul terreno e smise di muoversi all’istante. «NNNOOOOO!», urlò l’angioletto, chinandosi sull’animale. «L’ho ucciso! Sono un assassino! Un assassino di pulcini! Nooooooo!», gridò, con grossi lacrimoni che gli solcavano le guance.
«Non volevo! Aveva una vita così lunga davanti a sé, sarebbe diventato un gallo e avrebbe dato alla luce a tanti altri bellissimi pulcini…», piagnucolava, con il corpo scosso dai singhiozzi.
«Le galline depongono le uova», gli feci sapere, alzando un sopracciglio.
«Sarebbe diventata una gallina e avrebbe dato alla luce tanti bellissimi pulcini…»
Mi prendi in giro? Sospirai e mi inginocchiai accanto a lui, mettendogli un braccio attorno alle spalle. «Baekhyun, dai… Non fare così… Conosco un modo per rimediare al tuo errore», sussurrai, con voce bassa e pacata.
«Davvero? E quale?» Lui mi guardò con gli occhi pieni di speranza.
«Sali su quella cazzo di macchina e salva le nostre vite!», ululai, indicando l’auto più e più volte.
Baekhyun si alzò, raccogliendo il corpicino del cucciolo, asciugò le lacrime e disse, in tono solenne: «Prima devo dargli una degna sepoltura.» Intanto, la fila di pulcini era finita e non c’era traccia di altri animali.
Gli diedi un violento scappellotto sulla nuca. «Vuoi svegliarti? Ci sono delle pazze che vogliono ucciderci e tu˗» Iniziavo piano piano a prendere in considerazione l’idea di unirmi alle sasaengs. Sentivo che stava per venirmi un forte mal di testa. Cosa ho fatto per meritarmi questo.
«Almeno posso portarlo con me?»
«Vuoi portare un pulcino morto a casa!?»
Baekhyun soffiò dolcemente sul corpo dell’animaletto e quello si mosse. E, come per magia, si mise dritto sulle zampette ed emise una serie di dolcissimi pigolii. Era vivo! «T-tu…», mi portai una mano alla bocca.
«Già!», fece lui, orgoglioso.
«Ma-»
«E’ il primo pulcino zombie della storia, non è vero Mr. Zombicino?» Accarezzò l’animaletto con un sorriso enorme stampato sulle labbra. Temetti di aver visto male; volevo staccare i bulbi oculari, immergerli nell’acqua santa e poi rimetterli al suo posto.
«Z-Zombicino?» Perché ho l’impressione che questa storia andrà a finire male?
«Sì.» Baekhyun si diresse verso il posto del guidatore, aprì lo sportello e nascose il pulcino nel vano portaoggetti. Scossi la testa ed entrai anche io nel veicolo, appena in tempo per evitare un coltello lanciato da un’auto proprio dietro di noi.
Partimmo.
«Qualcuno mi spiega che cosa è successo?», si decise a domandare Kai. Era pallido, stanco e con gli occhi lucidi.
Scrollai le spalle. «L’animo animalista di Baekhyun è finalmente emerso», sibilai, incrociando le braccia al petto. Lui mi lanciò un’occhiataccia dallo specchietto retrovisore.
Il tuo pulcino zombie non mangia umani, vero?” chiesi, apprensiva. Non volevo che un cosino cannibale girasse indisturbato per il dormitorio.
Certo che no. Al massimo mangia altri pulcini”, rispose allegramente l’angelo. Tutto ciò era fuori di testa.
Ci fermammo di nuovo. «Che c’è ora?», ringhiai. «Sai, sono molto affezionata alla mia vita, Baekhyun!», gli feci notare, assottigliando lo sguardo. Kai annuì. «Sai, ho tutta una carriera davanti a me», mormorò, tremante.
Lui mi indicò il semaforo con un cenno del capo. «E’ rosso.»
Il sangue iniziò a ribollirmi nelle vene. «Io ti˗» Tutti e tre, io, Jongin e YiFan, gli demmo una serie di sberle sulla testa. «CONTINUA, CI STANNO INSEGUENTO, NEL NOME DI GIUSTINO!», strillò Kris, afferrando il volante e allungando una gamba per premere sull’acceleratore. Per un momento guidammo tutti e quattro, urlando come forsennati; poi, finalmente, Baekhyun prese il controllo dell’auto.
«Calmiamoci tutti», sentenziò.
«Siamo calmi!», gridammo noialtri all’unisono.
«Dove stiamo andando?», domandò Kai, dopo un minuto di sano e delizioso silenzio. Alzai le spalle e mi abbracciai le ginocchia, affondando tra di esse il naso ghiacciato.
«Non lo so, per il momento pensiamo a seminare quelle donne», rispose prontamente Baekhyun. «E allora pensa a guidare, invece di fermarti sempre! Non osare frenare per nessun motivo al mondo, chiaro?», abbaiò YiFan, con un tono che non ammetteva repliche.
«Ma le regole della strada dicono che˗»
Il leader sembrava posseduto. «Non mi interessa cosa dicono le regole della strada! Ci tieni alla pelle?! Osa fare uno dei tuoi scherzetti e giuro che ti abbasso ancora di più», lo minacciò, con una voce da brivido. In senso negativo, ovviamente.
Baekhyun, se possibile, si fece ancora più piccolo. «Ho capito, non farmi del male, signor YiFan signore!», piagnucolò, con una vocina appena udibile.
«Bravo.»
Continuò a girare in tondo per qualche ora, ma le sasaengs non osavano demordere. Se solo applicassi la loro testardaggine a scuola… Ero con gli occhi chiusi, addormentata e accoccolata tra le braccia di Kai, tranquilla.  Fino a quando, la dolcissima voce di Kris non ebbe il potere di svegliarmi. «Stiamo per schiantarci, Baekhyun! Fermo!»
Cosa?
Sbarrai gli occhi. Effettivamente, stavamo per schiantarci contro un muro di mattoni. «Baekhyun, fermo!», gridai, con il cuore in gola. Mi staccai da Jongin e affondai le unghie nella pelle del sedile. Il main dancer mugugnò qualcosa nel sonno e si girò dall’altra parte.
Ma l’angioletto continuava ad avanzare, imperterrito. «FERMO!»
«FRENA! NON VOGLIO MORIRE!» Proprio mentre stavamo per andare incontro al nostro fatale destino -letteralmente-, serrai gli occhi e lanciai un urlo disperato.
«Mia, basta.» Continuai a gridare con quanto fiato avevo in gola.
«Mia.» Non avevo finito.
«Mia, cazzo, le mie orecchie.» Stavo per morire, volevo ascoltare un’ultima volta la mia voce, non potevano togliermi anche l’ultimo desiderio. «Mia!» Il tono austero di Baekhyun mi distrasse. Aprii piano un occhio e notai una cosa: non eravamo morti. Eravamo passati attraverso il muro.
Okay, erano successe molte cose strane quel giorno: Baekhyun aveva riportato in vita un pulcino e noi avevamo attraversato un fottuto muro come se fossimo fantasmi. Ora capite perché sono così schizzata?
Kris era sbiancato e balbettava una serie di: «Che. Cazzo. È. Successo.»  L’angioletto si sporse verso di lui e gli soffiò dritto in faccia; e YiFan crollò sul sedile, addormentato.
«Non potevi farlo prima?», domandai, incrociando le braccia.
«Sì, avrei dovuto.»
«Che cosa è successo?», volli sapere, accarezzandomi le tempie. Non ne potevo più, davvero. «E perché la torre è svenuta? Ecco cosa si dice quando “hai il male dentro”…»
«Ho fatto una magia, ed il muro è scomparso per qualche secondo. Oh, e ho usato il fiato “Dimenticami” su Kris», rispose Baekhyun, con una punta di orgoglio nella voce.
«Il fiato che cosaNo, ti prego.
L’angioletto si guardò le unghie. «Sì, per dimenticare le ultime due ore.»
«Useresti il fiato “Dimenticami” anche su di me? Però che abbracci tutta questa giornata, ti prego», mormorai, congiungendo le mani. Solo allora mi accorsi che eravamo fermi, in mezzo alla campagna sperduta, al buio.
«Non posso, sono stanco. Fare tutte queste magie mi ha sfinito.» Si lasciò cadere sul sedile e chiuse gli occhi per qualche secondo.
Lo imitai e, in men che non si dica, crollai nel sonno. 

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Capitolo 21
*** Capitolo 20 - Mia ha le tette! ***


 

Capitolo 20 Mia ha le tette!   

 

Mi svegliai con la sgradevole sensazione di essere fissata. Aprii piano un occhio e lo puntai con una lentezza paragonabile a quella di un bradipo sul finestrino. Avevo ragione: c’era qualcuno che si era appiccicato al vetro ed osservava l’interno della macchina come se ne dipendesse la sua stessa vita. E sorrideva in modo inquietante.

Ci misi un secondo a metabolizzare il tutto.

Lanciai un urlo disumano e feci un enorme salto all’indietro, andando a finire sul povero corpo stanco di Kai. Iniziai a scalciare come un’ossessa e a gridare come se non ci fosse un domani: «Va via! Va via, non ho niente, sono povera, non ho i big money, vattene!»

Quel tizio non si muoveva. Neanche un muscolo. Continuava a guardarmi con lo stesso sorrisetto alla “ti svergino su un tavolo da ping pong”; cosa che lo rendeva ancora più inquietante. E poi era buio e qualche lupo ululava di tanto in tanto. Cosa avreste fatto al posto mio? Fu un miracolo se non morii di infarto.

 «Prenditela con Kris, è lui che è il capo, ‒ indicai la torre, addormentata sul sedile del passeggero, ‒ ha anche i soldi. Sono troppo giovane per morire! E poi non sono brava a letto!»

Silenzio. Il solo rumore che si sentiva era il vento ed il russare rumoroso di YiFan. Intanto, lo sconosciuto non osava muoversi di un millimetro. «Ehm… ha sentito che ho detto? Ora se ne va?» Niente. «Che ne dice di… ‒ mi guardai attorno, alla ricerca di qualcosa che potesse allontanarlo dall’auto. Trovai una caramella alla menta incastrata fra i sedili. Meglio di niente; gliela mostrai, ‒ questa buonissima caramellina! È… ‒ la rigirai fra le dita, ‒ è stata toccata dagli EXO.» Sorrisi a trentadue denti, anche se il mio cuore stava per esplodere dalla paura. «Può venderla su e-bay. Può diventare ricco», insistetti.

Niente. O era sordo, o si era addormentato, o era in stato di trance avanzata. Sì, con gli occhi aperti. Magari gli avevano tagliato le palpebre, che ne potevo sapere. Ero troppo occupata a non svenire per preoccuparmi di quello. «Signore, si sente bene?» Mi avvicinai allo sportello.

«Mia… che diavolo fai?», domandò Kris con la voce impastata dal sonno. Lo vidi mentre si stiracchiava e stropicciava svogliatamente un occhio.

Per la prima volta fui felice di essere in sua compagnia. «Torre!», ansimai. «C’è qualcuno che mi fissa.» Indicai lo sconosciuto inquietante.

«Molto probabilmente è il tuo riflesso», ribatté lui.

Tacqui per un minuto buono. «Mi credi così stupida?», abbaiai.

Sbadigliò rumorosamente. «Devo proprio rispondere? Aspetta, ‒ cominciò ad agitarsi e mi lanciò un’occhiata terrorizzata, girando la testa a centottanta gradi come i gufi. ‒ Dove sono?! Mi hanno rapito! Aiuto!»

«Zitto…» lo pregai. Avevo paura che il tizio si infuriasse e cercasse di stuprarmi lì, sui sedili di Galaxy.

«Ci sei anche tu! E anche Kai! Ci hanno rapito! E c’è anche… ‒ fissò intensamente Baekhyun, addormentato sul posto di guida. ‒ E lui chi cavolo è!»

Oddio, allora il “fiato dimenticami” di Baek funzionava davvero! «Non ricordi niente?», insinuai, confusa.

«Cosa dovrei ricordare?» Emise un verso strano, un misto tra un sospiro ed un grugnito. «Mi sono ubriacato?! Ho fatto sesso con qualcuno?! Con te?! Sei incinta?! Quanto tempo è passato, giorni, mesi, anni…» Ma che cazz- Kris guardava troppi film.

«Tre ore, idiota», sbottai, anche se non ero sicura di quanto tempo fosse passato. Ero troppo occupata a controllare il maniaco che sorrideva stile “joker”. «Hai rovinato il mio appuntamento con Kai; delle sasaengs stavano per ucciderci ed il mio amico Baekhyun ci ha aiutati a fuggire.»

«Cosa…»

«Ora, per favore, dì a questo tizio di sparire!», ululai.

«Ma perché glielo ordini tu?», replicò lui con un antipatico tono da saputello.

Dio santo, avevo voglia matta di prenderlo a calci in culo fino a quando non fosse stato neanche in grado di sedersi. La mia pazienza si esaurì, mentre il livello del terrore arrivò a toccare il picco; così strillai: «Perché si da il caso che tu abbia le palle, mentre io no! Quindi, smettila di fare la femminuccia e tira fuori gli attributi, porca troia!»

Kai si agitò nel sonno e Baekhyun mormorò qualcosa di sconnesso. Qualcosa tipo “vedo volare tanti unicorni”.

Il leader sospirò rumorosamente e si alzò, per poi piazzarsi accanto a me, proprio davanti allo sportello monopolizzato dal tizio. Mi mostrò un ghigno beffardo, «Allora, chi dovrei mandare via?»

Indicai il tale alle sue spalle. Lui si girò. Tempo cinque secondi e YiFan si mise ad urlare come una ragazzina in preda ai dolori mestruali. «Chi sei! Cosa vuoi! Va via, non ho niente, sono povero, non ho i big money, vattene!» Andò a finire su di me e mi schiacciò con il suo peso piuma; poi diede il via ai calci scoordinati, come se fosse una tartaruga spiaggiata al contrario.

«Il mio eroe», borbottai con sarcasmo. Mi rivolsi direttamente a lui: «Sei utile come un paio di mutande in un porno.»

Ma Kris non mi ascoltò minimamente. Cronometrai i millisecondi tra un urlo di terrore e l’altro. 0,1.  «Prenditela con Mia, è lei che ha le tette, ‒ lo guardai scioccata, ‒ ha anche la vagina! Sono troppo giovane e bello per morire!»

Un attimo… cosa? «Prego?», feci. «Non hai niente di meglio da dire?»

Si voltò nella mia direzione. «Mi dispiace se la mia voglia di vivere ti da così fastidio», sbottò.

«Mi hai appena venduta!», ululai, rossa in viso. Tralasciai il fatto che avevo fatto la stessa identica cosa qualche minuto prima.

In tutto questo, il tizio era rimasto immobile.

Kris stava per ribattere, quando glielo feci notare con voce tremante. «Ehm… ti sei accorto che questo… coso… è rimasto fermo per tutto il tempo? Sempre con lo stesso sorriso? Senza sbattere le palpebre? ‒ Gli occhi mi si riempirono di lacrime ed il cuore iniziò a fare salotto con le tonsille. ‒ Sempre con lo stesso sorriso

Kris mi prese dalle mani la caramella. Gliela mostrò. «La vuoi?»

Il tizio si animò improvvisamente e cominciò a dare pugni al finestrino. YiFan lanciò in aria il confetto ed urlò come un invasato: «VA BENE LA CARAMELLA È TUTTA TUA NON UCCIDERMI TI PREGO!» Si allontanò il più possibile dallo sportello ansimando come se avesse corso una maratona.

Anche io persi completamente la testa. «NOOO! VA VIA NON ABBIAMO NIENTE STAVA SCHERZANDO NON HO LE TETTE SONO SOLO PUSH UP!» Ero talmente terrorizzata che non sapevo nemmeno cosa stessi gridando. «TI PREGO È LA VERITA’ SONO PIATTA COME UNA TAVOLA DA SURF.»

Quello continuava a sferrare colpi a più non posso. Io e Kris ci abbracciammo, sconvolti, terrorizzati, e per poco non ce la facemmo addosso.

Kai si stropicciò un occhio. «Che avete da urla-» Quando anche lui notò il mio presunto stupratore, andò di matto. «AAAAAAAAAH! CHI SEI TU COSA VUOI PRENDI MIA LEI HA LE TETTE!»

Gli rivolsi uno sguardo addolorato. «Anche tu mi tradisci così…», pigolai, con tanto di naso che colava e lacrimoni che mi scendevano fino al mento.

Jongin mi rivolse un’occhiata sconvolta. «Non volevo, ma sono terrori- NO, VA VIA, NON ABBIAMO SOLDI!»

L’allegra voce di Baekhyun si unì ai nostri strilli di paura: «Avete disturbato il mio sonnellino di bellezza, ‒ si voltò nella nostra direzione con gli occhi che lanciavano fuoco e fiamme; poi notò il tipo inquietante. ‒ Chi diavolo è quello», volle sapere, indicandolo con il dito tremante.

Il “quello” si bloccò. Poi riprese a bersagliare il povero sportello di percosse. Forse fu la presenza dell’angioletto che mi salvò dal secondo attacco di cuore della giornata.

«Non lo so», ansimai. «Vuole entrare.»

Anche Baek attaccò: «AAAH! VA VIA, PRENDI-»

«Giuro sulla luce divina che se gli dici di rapirmi in quanto in possesso di un bel paio di bocce, ti taglio le palle e le uso come concime per le piante, chiaro?!», muggii, incazzata come una belva.

Silenzio. Dopo tre secondi, l’angelo continuò a dare in escandescenze: «-NON TI DICO DI PRENDERE MIA, MA PRENDILA PERCHE’ HA LE TETTE!»

Ci rinuncio. Dobbiamo fare sempre tutto noi donne.

«Volete finirla?!», sbottai. «Ne ho fin sopra i capelli!» Scavalcai il corpo del tremante Wu YiFan e dichiarai: «Ora esco e cerco di contrattare. ‒ Mi rivolsi direttamente a loro tre, ‒ Sì, ho le tette, ma il lavoro sporco lo devono fare coloro che hanno le palle. Voi non avete manco quelle.»

Quell’uomo insisteva con il dare manate al vetro. «E tu smettila, per l’amor di Dio!», urlai. Aprii lo sportello con un poderoso calcio e quello cadde all’indietro, come se fosse un oggetto inanimato. Il leader, intanto, aveva chiuso il battente inserendo anche la sicura.

Uscii nella notte e mi avvicinai al corpo inerme del tipo. Mi chinai, rabbrividendo.

Un attimo.

Uno spaventapasseri! Ecco dimostrato il sorriso inquietante ed il fatto che non si muoveva di un millimetro. Il vento doveva averlo portato verso la nostra macchina e aver spinto le braccia di pezza contro di noi. «Tutto apposto, è un manichino», dichiarai, dando un colpetto al pupazzo con la punta del piede.

«Un manichino posseduto», esalò Baekhyun.

«Un manichino che ci odia», continuò Kai.

«Un manichino che per poco non ha rotto il finestrino della mia Galaxy», pigolò Kris, accarezzando il vetro con puro amore. «Tranquilla, bimba, non è niente…»

Questo è il colmo, pensai. Aspettai che mi aprissero e salii di nuovo sul veicolo; spinsi YiFan di lato in malo modo. «Siete i miei eroi», dissi, incrociando le braccia al petto e chiudendo con forza lo sportello.

Per un minuto ci fu un silenzio d’oro.

«Sì, ma… non ci sono spaventapasseri a Seoul», rifletté Jongin, mangiucchiandosi nervosamente un’unghia.

«Ne hai uno qui davanti», fu il mio acido commento, indicando la Torre Canadese Cagasotto. «Yah, come osi!», scoppiò lui lanciandomi un’occhiata di fuoco.

Baekhyun prese la cartina stradale dal cruscotto. «Secondo i miei calcoli…», iniziò, guardando attentamente le varie linee colorate sul foglio. «Noi dovremmo essere…», spiegò per bene il pezzo di carta e lo girò un paio di volte. «Qui!», indicò un luogo indefinito e ci sorrise.

«È al contrario», gli fece notare YiFan con un fil di voce.

Baek gettò un’occhiata prima a lui, poi alla cartina. Emise un “oh” di sorpresa e la roteò; poi puntò il dito sullo stesso identico punto: «Qui!», e ci mostrò lo stesso sorrisetto.

Non ci posso credere.

«Vuoi dire che… ci siamo persi?», balbettò Kai.

«No, non ci siamo persi, è tutto sotto controllo!», si ribellò l’angioletto con il tono più alto di un’ottava. «So esattamente dove siamo.»

Annuii. «Anche io lo so», dissi con calma, sull’orlo di una crisi di nervi, «in mezzo al nulla, in cui gli spaventapasseri cercano di violentare la gente!» Alla fine proruppi in un urlo battagliero, tanto che mi cominciò a far male la gola. 

«Ehm…» Kai ebbe la nostra completa attenzione quando notammo che stava controllando la nostra posizione sul telefonino. «Promettete di non urlare?»

«Non posso prometterti niente adesso», abbaiò Kris.

«Siamo a Jeonju.»

Sbiancai. Come diavolo era possibile?! Jeonju era molto lontana da Seoul! A meno che Galaxy non fosse un tappeto volante, Jongin aveva deciso di farci uno scherzo di cattivo gusto.

Baekhyun si fece piccolo piccolo, mentre YiFan restò completamente muto intento a fissare qualcosa a noi sconosciuto.

«Dimmi che non è vero», sussurrai.

Per tutta risposta, il main dancer mi mostrò la posizione. Oddio.

«COME È POTUTO ACCADERE», Kris emise uno urlo paragonabile agli acuti di Chen. «COME CI SIAMO ARRIVATI A JEONJU PORCA PUTTANA.»

Non potei fare a meno di balbettare un flebile: «Calmo…»

«CALMO?! COME FACCIO A STARE CALMO?!»

Baekhyun intervenne: «Sono sicuro che il satellite si sta sbagliando…»

«TU ZITTO, ‒ ululò il lidah con un tono che avrebbe messo paura anche a Jack lo Squartatore. ‒ ORA MI DEVI SPIEGARE COME CAZZO È SUCCESSO. CI HAI RAPITI, NON È COSI’?!»

Kai scosse violentemente la testa. «No, no, lui ci ha salvati dalle sasaengs! E poi è il nuovo membro degli EXO!»

«IL NUOVO MEMBRO DI COSA?!», squittì l’altro. La vena sul suo collo pulsava in modo inquietante. Cronometrai anche questo: dopo circa due virgola tre secondi, Kris crollò svenuto sul sedile.

«Bene, ora che facciamo?»

«… Che ne dite di scambiarlo con lo spaventapasseri?»

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Capitolo 22
*** Capitolo 21- what are you then? A potato? ***


Capitolo 21 – What are you? A potato?
 
La prima cosa che Kris disse, una volta che si fu ripreso dal decimo svenimento della giornata, fu: «Siamo a Jeonju.»
Kai si passò una mano sul viso. «Sì.»
«In piena campagna, lontani dalla civiltà.»
«Esattamente.»
«E quella specie di criceto è il nuovo membro degli EXO.» Il leader indicò l’angioletto con il capo.
«Certamente.»
«E siamo anche senza benzina.»
Silenzio. «… Okay, chi di voi due mocciosi gliel’ha detto?!», abbaiò Baekhyun dopo qualche secondo.
Io e Jongin ci guardammo e scrollammo le spalle. «Tu adesso, genio», dissi, con il tono più calmo del mio repertorio. Certe volte la sua stupidità ha il potere di sorprendermi, pensai.
Baekhyun sbiancò. «Oh…» Si grattò la nuca. «La prossima volta che volete che YiFan mi ammazzi, avvisatemi.»
Kris tacque e rimase immobile sul sedile del passeggero. Fissava il vuoto con un’espressione da morto dipinta sul viso pallidissimo. Inutile dire che era più inquietante dello spaventapasseri che per poco non ci aveva fatto venire uno di quegli infarti di proporzioni bibliche.
«Non dovete preoccuparvi», esordii. «Possiamo chiamare gli altri e farci venire a prendere.» Tutta convinta, estrassi il cellulare dalla tasca dei pantaloncini. Premetti qualche tasto, ma era spento, morto, kaputt. Ovviamente, la batteria era completamente scarica.
Devo smetterla di scaricare foto di Zelo da Twitter per tutto il giorno, borbottai tra me e me, mentre un sorriso finto affiorava sulle mie labbra. «Eh, eh, eh.» Ridacchiai. «Mi sa che il mio telefonino è inutilizzabile al momento.»
Menomale che esisteva Kim Jongin. «Il mio funziona! ‒ Agitò il suo Samsung di ultima generazione in aria e poi cominciò a smanettarci. ‒ Oddio, ci sono anche cinque tacche! Questo posto è fantast-», si bloccò di colpo ed emise un lamento prolungato, come quello di una pecora che viene castrata.
«Che succede?!», domandò Baekhyun, tenendosi a distanza di sicurezza da Kris. A proposito, non si era ancora mosso. Probabilmente era ancora sotto shock, oppure era stato punto da una zecca.
«Ho appena perso l’occasione di catturare Pikachu», rispose Jongin con le lacrime agli occhi. «Era in macchina, sul naso di Kris Hyung! Ma è sparito!»
Stava davvero giocando a Pokemon Go in una situazione critica di questo genere?! La mia stima per lui cresceva a dismisura. «Se trovi Ponyta, dimmelo», esclamai, saltellando sul sedile.
«La farò catturare a te!»
Emisi una serie di uggiolii. «Ahw, che dolce!»
Kris mimò un conato di vomito. «Che cosa romantica», brontolò. A quanto pare si era appena svegliato dallo stato catatonico in cui era caduto.
«Buongiorno, Bell0 Addormentato», sghignazzai.
Lo sguardo che mi lanciò ebbe il potere di farmi scorrere un brivido lungo la spina dorsale. «Non sei nella posizione di poter scherzare. È tutta colpa tua», sibilò, con quanto più veleno possibile.
«Colpa mia?!», urlai. «Come potrebbe essere solo lontanamente colpa mia?!» Ero indignata. Voleva cercare un fottutissimo capro espiatorio, il signorino.
YiFan ridacchiò e si sistemò meglio sul sedile. «Se tu non fossi mai venuta  nel nostro dormitorio, non saresti mai uscita con Jongin, e non ci saremmo mai trovati in una campagna sperduta nel mondo.» E sembrava proprio convinto di quello che stava dicendo.
Assottigliai lo sguardo. Voleva la guerra? E guerra avrebbe avuto. «E se tu non ti fossi intromesso nel nostro appuntamento, attirando l’attenzione di quelle pazze scatenate, non saremmo stati costretti a scappare con la coda tra le zampe.»
Sicuramente aveva fiutato l’aria di una sfida all’ultimo insulto. «Se tu non avessi fatto una scenata vedendomi lì, non saremmo stati nella merda fino al collo come adesso.»
«Se tu non fossi così idiota-»
«Se tu non fossi così acida-»
«Se voi due non foste così dannatamente rompicoglioni…», si intromise Baekhyun, roteando gli occhi. «Così non si può continuare, sembrate dei bambini!» Incrociò le braccia al petto e ci guardò come una madre che aveva sorpreso i suoi figli a rubare i biscotti.
Jongin, intanto, cercava di accendere il suo telefono. Era scarico anche quello. Lo sapevo che la sfortuna prima o poi ci avrebbe trovato e ci avrebbe inculato davanti, di dietro e di lato.
«Cosa dobbiamo fare, allora?», sbottò Kris.
«Ve lo dico io cosa dovete fare. Intanto, Jongin ed io andiamo a cercare aiuto e altre forme di vita umane, ‒ rispose prontamente l’angioletto, con fare da saputello, ‒ voi resterete qui a urlarvi tutto ciò che non sopportate l’una dell’altro.» Kai sollevò la testa e si indicò, poi scosse il capo.
Sollevai un sopracciglio. «E questo dovrebbe aiutarci a superare le nostre divergenze?», domandai, confusa. Sembrava più un modo per giungere piano piano all’omicidio.
«… no. Voglio solo che litighiate quando non ci sono. Siete abbastanza fastidiosi, per i  miei gusti.» Detto questo, aprì la portiera con un poderoso calcio. «Jongin, andiamo.»
Il main dancer mi lanciò un’occhiata supplice. «Non vogl-», iniziò; ma l’urlo isterico di Baekhyun lo fece saltare sul posto: «KIM JONGIN!»
Il ragazzo uscì dall’auto e si fiondò fuori, chiudendosi lo sportello alle spalle.
Kris fece per lanciarsi all’inseguimento, ma lo fermai con tre brevi, dure e coincise parole. «Dove diavolo vai.» La mia voce sembrava quella di Gandalf durante un colloquio con Saruman.
Lui si voltò verso di me, guardandomi come se fossi pazza. «Non mi fido di quel tizio. Farà del male a Kai.»
«La tua aria da saputello mi da sui nervi. Sai, ho controllato, il tuo nome non è Google, quindi non pensare di sapere tutto», sibilai a denti stretti. «Consegnerei la mia vita nelle mani di Baekhyun.»
Che carina che sei, ma nemmeno io metterei la mia vita nelle mie mani.” Disse l’angioletto con una risatina.
Così non mi aiuti.” Sbottai.
«Io non lo conosco!», sbottò il leader, scuro in volto.
Le mie mani imploravano di schiaffeggiare Kris dritto in faccia. «Ma io sì, e se non mi fidassi di Baek, non avrei mai lasciato Jongin da solo con lui!», replicai, sull’orlo di una crisi di nervi.
YiFan roteò gli occhi. «Certo, come no.» Il suo tono di voce non mi piacque per niente.
Strinsi i pugni e dissi a denti ermeticamente stretti. «Francamente, sei la persona più insopportabile che io abbia mai conosciuto.» Combattei contro me stessa per non uscire, staccare un braccio allo spaventapasseri e prenderlo a bastonate sulla testa.
«Senti chi parla», ribatté lui, senza degnarmi di uno sguardo.
Silenzio. «Sei… ‒ mi morsi la guancia per non urlare una parolaccia talmente brutta che anche il capo della triade cinese sarebbe impallidito  ‒ … prepotente!»
«E tu sei viziata.»
«Maleducato!», gracchiai. «Presuntuoso!» Gli lanciai il mio telefonino in un impeto di rabbia, ma lui abbassò la testa appena in tempo. «Pomposo, ingrato, impossibile, fastidioso!»
Il viso del ragazzo aveva assunto una strana colorazione di rosso. «Se tutte le donne che ragionano sono come te, meglio nascere acefala.»
Ero stanca di tutta quella cattiveria gratuita. «Quando ti guardo negli occhi, mi rendo conto che è più facile parlare ad una trota lessa nel piatto, che cercare di farti capire anche il più elementare dei concetti.»
«La smetti di insultarmi?!», ululò Kris.
Le mie labbra si mossero da sole. «Non ti sto insultando. Ti sto descrivendo.»
«Io ti…», cominciò lui.
«-odio!», completai io.
Non seppi come, ma mi ritrovai a guardarlo dritt0 in viso. Non riuscii  a trovare un altro pretesto per litigare, perché mi persi nel suo sguardo sexy e accattivante.
Forse fu per colpa della gravità, o della quantità di testosterone nell’aria, paragonabile a quello degli ippopotami nella stagione degli amori, ma Kris si avvicinò a me e premette con forza le labbra sulle mie.
Sbam.
Erano così soffici e dolci, sapevano quasi di miele…
No, okay.
Il cuore mi batteva velocemente nel petto, avevo gli occhi sbarrati e non riuscivo a respirare, un po’ perché ero praticamente schiacciata contro YiFan e un po’ perché non mi aspettavo di baciarlo dopo una violenta discussione come quella.
Ora, ero davanti a due opzioni: staccarmi di scatto prima di lui e far finta di essere disgustata (sì, il leader baciava davvero bene) oppure chiudere gli occhi, lasciarmi andare e fare la figura dell’idiota innamorata. Pensa, Mia, pensa. Optai per la prima. Di sicuro mi stava prendendo in giro sfruttando l’amore infinito che provavo per lui, e non potevo permetterlo. 
Feci un salto enorme e mi pulii la bocca con il dorso della mano. «Come ti permetti?!», strillai, viola come una melanzana.
Lui sorrise. «Che c’è?», chiese leccandosi le labbra.
Questo è un colpo basso, idiota!
«Mi hai baciata!» urlai, fuori di me, incazzata nera con lui perché sì, diamine, ho amato quel debole contatto.
«Ma ti è piaciuto, vero? Zitta, che si vedeva da lontano un miglio che stavi per svenire dalla felicità.» Dio, come mi prudevano le mani.
Avrei voluto cancellargli quel sorrisino beffardo dalla faccia una volta per tutte, magari premendo la sua faccia contro la grattugia.«No, ma che dici!»
YiFan non demorse. «Dimmi, hai mai baciato qualcuno in vita tua? Sei più inesperta di quanto pensassi…» Scosse la testa e ridacchiò, come se avesse sentito una così divertente barzelletta.
«Beh… Se le mie labbra non sono state di tuo gradimento, potevi fermarmi! Perché non l’hai fatto?!» replicai, incrociando le braccia, offesa a morte.
«Forse perché, ‒ si indicò, facendo una ridicola posa sexy, ‒ sono un ragazzo?»  
Questa volta fu il mio turno. «O forse perché, ‒ mi scostai i capelli dal viso con fare da sassy queen, ‒ non hai saputo resistermi.»
Il sorrisetto gli morì sulle labbra. Avevo colpito nel segno? «Io? Te? Lo sapevo che desideravi quel bacio più di chiunque altro.»
«No, tesoro, è qui che ti sbagli, ‒ lo indicai, ‒ a me piace Jongin, ecco perché sono uscita con lui! E tu, oddio! ‒ Scoppiai a ridere fino alle lacrime, ‒ Eri geloso! Ecco perché ti sei intromesso! Io ti piaccio!»
«N-non dire cavolate!», balbettò Kris, rosso in viso. «T-tu non mi piaci, okay? Volevo solo baciare un essere umano di sesso femminile, dato che vivo con dieci maschi!»
Annuii, al settimo cielo, e mi morsi le labbra. «È vero, non ti piaccio», esordii, congiungendo le mani. Poi emisi un urlo da valchiria. «Ti piaccio da impazzire!» E gli diedi un pugno scherzoso sulla spalla.
«Sei impossibile», brontolò. 
«Non neghi~», canticchiai.
YiFan alzò gli occhi al cielo, ma le sue guance erano porpora. «Senti, bella, ti ho baciata soltanto perché sei una ragazza!»
Che cosa? «Una ragazza?» Corrugai la fronte.
«Certo. Cosa sei allora, una patata?»
Serrai la bocca in una linea retta. «Ti rendi conto che se lo dovesse sapere Jongin, ci resterebbe malissimo?», chiesi, lanciandogli un’occhiata omicida.
Lui incrociò le braccia. «Basta dire che hai fatto tu la prima mossa. Kai si fida di me.» Che grandissimo pezzo di cretino. Per un momento, ho pensato di non essergli più antipatica! E invece… farebbe di tutto per farmi soffrire ed allontanarmi dagli altri ragazzi.
«Tu… Io…», balbettai; ma, siccome la furia aveva preso il sopravvento ed il mio cervello si rifiutava di produrre una frase di senso compiuto, lanciai un grido esasperato ed aprii lo sportello.
«Dove stai andando? Baekhyun ha detto di rimanere qui dentro e dire cosa odiamo di più l’uno dell’altra!»
Uscii dall’auto e gli chiusi la portiera in faccia. «Ovunque, basta che sono lontana da te.»
«Ma-», protestò la Torre.
Non riuscivo più a stare calma e controllata (quel ragazzo urtava il mio sistema nervoso come pochi); perciò mi misi ad urlare. «Senti, caro, se ti caghi in mano mentre stai un secondo da solo, non è certo colpa mia! Devo pensare, devo fare una passeggiata da sola, devo fare in modo che il mio istinto omicida non prevalga; tutto chiaro?!»
Lui fece una cosa molto stupida. Abbassò il finestrino e si sporse verso di me. Ma cosa non aveva capito del fatto che non scherzavo quando dicevo di voler porre fine alla sua vita? «Sei davvero arrabbiata!», fu tutto ciò che disse.
«No, no, ‒ scossi la testa, sarcastica, ‒ mi sta solamente uscendo il fumo dalle orecchie e vorrei metterti un cactus nel naso, ma non sono arrabbiata. Tranquillo.»
Mi girai e cominciai a camminare. Era buio, quel posto faceva paura, ero senza luce e tutta la campagna era pervasa da suoni inquietanti.
Ma non volevo assolutamente che quell’idiota mi vedesse piangere. 

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Capitolo 23
*** Capitolo 22 - A monkey named Kris ***


 

 

Capitolo 22 – A monkey named Kris

 

Che idiota.
Incrociai le braccia al petto e pestai i piedi per terra con tutta la forza che avevo. Le erbacce alte quanto un hobbit mi pungevano le gambe e le braccia, ma non me ne curai. Volevo mettere quanta più distanza possibile tra me e la Torre.
Ignorai di proposito l’ululato del vento ed il fatto che non vedevo nulla. Non scherzo, era buio pesto e la luna era stata coperta da una nuvola passeggera. Vedete? Nemmeno i fenomeni atmosferici sono a mio favore.
«Voglio tornare a casa mia», singhiozzai, asciugandomi una lacrima con il dorso della mano. «Voglio stare nel mio letto e dimenticare questa merdosa avventura. ‒ Tirai su col naso. Mi sentivo così umiliata, così offesa, che… mi misi ad urlare con quanto fiato avevo in corpo.  ‒ MI HAI SENTITA, BAEKHYUN?! FAMMI TORNARE SUBITO A CASA!»
Lo vuoi sul serio?” La voce dell’angioletto era colma di paura. “Ti ricordo che io… potrei sparire dalla faccia della Terra. E del Paradiso. Insomma, cesserò di esistere. E noi non vogliamo che questo accada, vero?
Mi bloccai e sbarrai gli occhi. Aveva ragione, cavolo. Non potevo permettere a quel Coso di far scomparire Baekhyun (perché era solo colpa sua se in quel momento stessi desiderando disperatamente di tornare in Italia); in fondo, l’angelo non se lo meritava. Non aveva fatto niente di sbagliato. A parte trasformarmi in uno gnocco di pasta. E farmi crescere dei baffi. E farmi fare una figura di cacca davanti ai ragazzi. E farmi prendere una serie prolungata di infarti con le sue apparizioni improvvise. E…
D’accordo, ho capito. Anche per questa notte, vivrò!” Baekhyun gridò nella mia testa e dovetti sostenermi la fronte a causa del dolore.
Ah, e come dimenticare le gustose emicranie dovute alle sue urla disumane nella mia testa.
Ho capito.
Ed i suoi sbalzi d’umore da donna in menopausa.
Basta!
E le sue urla da checca.
“MIA!”
Non urlare!”, replicai, stringendo i pugni contro le meningi. Scivolai a terra e mi abbracciai le ginocchia, poggiando la fronte su di essa.
Neanche lo sopportavo, quello scimmione di Kris. Perché stavo così male, allora? Perché sentivo come se il mio cuore si stesse accartocciando su se stesso?
Le mie spalle erano scosse da singhiozzi violenti e sentivo le lacrime bollenti rigarmi le guance. Mi sentivo così… patetica. Una stupida eroina di uno stupido film romantico. Ma che film romantico. Ma che film. Ma che cazzo!
Non dovevo piangere per lui! Mi alzai di scatto e serrai gli occhi, respirando con forza dalla bocca.
Non si meritava le mie lacrime! Alzai la maglia e mi asciugai il viso completamente bagnato; per poi sorridere al buio davanti a me. 
Non merita neanche che gli rivolga la parola, per le corna di Lucifero!
«Mia!»
Che c’è, Baekhyun?! Non vedi che sono occupata a darmi forza?!”, sbraitai nella mia mente.
Non ero io”, squittì lui.
Mi voltai verso la fonte della voce. Vidi due occhi gialli molto distanziati accendersi nella notte, seguiti subito dopo da un ringhio che mi fece accapponare la pelle. «Mia!», ripeté quel mostro, con più insistenza.
Latrò di nuovo e cominciò ad avvicinarsi, accorciando la distanza tra noi con una velocità sorprendente.
Ero gelata, atterrita, sconvolta, spaventata a morte. Spalancai la bocca, ma non fui in grado di emettere nessun suono. Indietreggiai piano piano e boccheggiai alla ricerca d’aria.
Una persona normale sarebbe scappata a gambe levate con tanto di nuvola sotto i piedi. Io, invece, emisi un piagnucolio che mi fece somigliare ad un delfino: «SA IL MIO NOME!» E fuggii.
Non restai per scoprire cosa fosse quel coso. Nossignore, scappai e basta.
Il cuore mi batteva forte nel petto e la paura mi faceva correre più veloce di Flash. Era come se un interruttore fosse scappato e le mie gambe si stessero muovendo da sole, magari girando in tondo come le zampe di Beep Beep.
«Mia, ferma!», insistette il demone.
Non è ancora giunta la mia ora! «NON PRENDERO’ ORDINI DA TE!», squittii, gesticolando in aria e falciando le erbacce con le unghie.
Tutta la faccenda avrebbe avuto un lieto fine, con la mia salvezza e la mia futura vita felice, invece non andò così. Perché, giustamente, dovetti incontrare una radice troppo cresciuta ed inciampare rovinosamente per terra. Con la faccia nel fango ed il culo all’aria. Il massimo dell’eleganza.
Sentii indistintamente il demone che rideva. Feci leva sulle mani per alzarmi e sputai residui di terra ed altra roba non identificata (che non ebbi intenzione di indentificare, aggiungerei). Mi misi in ginocchio e guardai le mie braccia scorticate e sporche di… non sapevo manco dove diavolo fossi caduta. Con la mia fortuna, di sicuro in un letamaio per mucche.
Il mostro continuava a ridere sguaiatamente, come se avesse visto qualcosa di enormemente divertente. «Mia, tutto bene?», chiese, tra un grugnito e l’altro. Uno sportello sbatté, ed io capii all’istante chi fosse il demone che mi stava inseguendo. Non sapevo che Belzebù avesse una macchina.
Mi girai a sedere e chiusi gli occhi. «Non portarmi all’Inferno, ti prego, sono stata una brava ragazza!», piagnucolai, congiungendo le mani al petto. Avvertii una goccia di fango gelido che colava lentamente lungo il profilo del mio viso. Che schifo.
«Hai sbattuto la testa più forte di quanto temessi.» Un paio di mani ruvide mi presero per le spalle in modo non troppo delicato ed ebbero la forza di sollevarmi. «Mia, sono Kris.»
Sbarrai gli occhi e mi trovai ad un palmo di mano dal suo volto. Sorrisetto sarcastico, sguardo idiota, capelli perfetti, denti perfetti, faccia di schiaffi… era lui. «BELZEBU’, HO CAMBIATO IDEA, VIENI!», gridai, divincolandomi come un animale in gabbia. Gli pestai il piede e lui cominciò a saltellare, prendendosi l’arto colpito tra due mani. «Ehi, che fai?!»,domandò il leader, stranito. «Ti ho salvato la vita!»
Cosa odono le mie orecchie? Gli diedi uno spintone e sporcai la sua maglietta di fango e foglie. «MI HAI SPAVENTATA A MORTE!», ululai, fuori di me dalla rabbia. «ERA BUIO, CAZZO, E VOLEVO STARE DA SOLA. MI HAI SPAVENTATA DA MORIRE, RAZZA DI SCIMMIONE IDIOTA!» Pestai un piede per terra e sentii nuovamente gli occhi riempirsi di lacrime.
Kris smise di saltare e mi fissò, inclinando la testa di lato.
«NON GUARDARMI COME UN PESCE LESSO! NON SEI DEGNO DI RAPPRESENTARE I PESCI LESSI! ‒ Iniziò a farmi malissimo la gola, ma proprio non riuscivo a fermarmi. ‒ MI HAI SPAVENTATA A MORTE! NON MI SONO MAI SENTITA COSI’ UMILIATA IN TUTTA LA MIA BREVE VITA. CONTENTO?!» Non mi riferivo affatto allo scherzetto con la macchina. La mia furia repressa collegata al bacio si abbatté su di lui tutta in una volta. Il risultato? Piansi di nuovo, con tanto di moccio che colava dal naso e singhiozzi rumorosi.
Kris, d’altro canto, sembrava davvero sconvolto. Si rattristò per un minuto, e parve anche preoccupato per me. «Scusa, non volevo… ‒ La sua espressione mutò in 0,2 secondi. ‒ Ma sei tu che mi hai scambiato per un mostro! Io volevo solo raggiungerti per evitare che ti facessi male!»
Spalancai la bocca, indignata, ferita. Assottigliai lo sguardo e rischiai di non vederci una mazza, dato che era appannato a causa delle lacrime. «Io ti avevo detto di voler stare, ‒ feci una pausa d’effetto, ‒ DA SOLA!», muggii subito dopo. «DOVEVI, ‒ gli sferrai un pugno sulla spalla,  ‒ LASCIARMI, ‒ altro pugno ‒ DA SOLA!» Spintone finale con tanto di ringhio. Anche lui scivolò e cadde di culo nel fango, sollevando uno spruzzo marrone e puzzolente.
Mia, calma…”
«Voglio tornare a casa», piagnucolai infine, crollando a terra e scoppiando a piangere ancora più forte. «Voglio tornare a casa», ripetei a voce più bassa, stropicciandomi gli occhi (e mi sporcai la faccia ancora di più, grandioso).
Mia…”, sussurrò Baekhyun, rattristato. “Ora che torno, ti riporto indietro. Lo prometto.
Una lucina si accese nel mio cervello ed andai nel panico più totale. “NO! Non dico sul serio. Non voglio che tu sparisca. No. Promettimi solo che mi starai vicino. Promettimelo.” Il mio corpo fu scosso da incontrollabili tremiti e cominciai a battere i denti. Non volevo perderlo.
«Mi dispiace.» La frase non suonerebbe tanto strana, se fosse stata pronunciata da un’altra persona. Ma furono le labbra di YiFan a muoversi.
Eh?
Cosa?
Come?
Kris mi ha chiesto scusa?! È come vedere Voldemort che implora perdono ad Harry Potter. «Mh?» Alzai lo sguardo e sbattei le palpebre più volte per scacciare i lucciconi.
Si accarezzò la nuca. «Non farmelo ripetere, hai sentito», borbottò. Detto questo, si alzò e mi tese la mano completamente sudicia per aiutarmi a mettermi in piedi.
La afferrai e mi tirai su. «Baciami i piedi.» E gli misi il collo del piede sotto il mento.
«Ora esageri. ‒ Abbassò la mia gamba con sorprendente delicatezza. ‒ Sali in macchina e cerchiamo quei due.»
Ma, quando ci girammo, lo spettacolo che si trovò davanti ai nostri occhi ci fece gelare sul posto, soprattutto Kris. Galaxy era a metà tra il mondo esterno ed il fango, e si abbassava sempre di più. Le luci sfarfallarono e ci fu un inquietante rumore di risucchio.
«Quelle sono-», balbettai, indicando la macchina.
Il viso del ragazzo aveva perso tutto il suo colore. «Sabbie mobili.»
«E Galaxy…», continuai, tremante.
«Sabbie mobili.»
«Sta affondando.»
«Sabbie mobili.»
«Kris…?» Lo guardai.
Mi guardò. «Sabbie mobili», fu tutto ciò che disse. Aveva ingoiato un giradischi rotto o cosa?
Un attimo di silenzio permeò nell’ambiente, seguito subito dopo da un urlo disumano: «NOOOOOOOOOOO!» Il ragazzo si precipitò alla sua macchina e cercò di tirarla fuori con tutta la forza che aveva in corpo. «NO! GALAXY!!» Più urlava e si contorceva, più la povera auto andava a fondo.  «NON LASCIARMI, NOOOO!»
Il tergicristallo si azionò di punto in bianco. «NOOO, non piangere, non piangere, ti salverò, TI SALVERO’!» 
Dio.
Baekhyun, questa la devi vedere.

 

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