My first kiss || He Tian x Mo Guanshan

di zetastories
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mo Guanshan ***
Capitolo 2: *** 𝕍𝕒𝕥𝕥𝕖𝕟𝕖 𝕧𝕚𝕒. ***
Capitolo 3: *** He Tian ***
Capitolo 4: *** Mo Guanshan - Parte 2 ***
Capitolo 5: *** 𝚃𝚑𝚎 𝚗𝚎𝚡𝚝 𝚍𝚊𝚢 ***
Capitolo 6: *** δράση ***
Capitolo 7: *** Sɪʟᴇɴᴄᴇ ***



Capitolo 1
*** Mo Guanshan ***


Era un normalissimo pomeriggio, o almeno credevo. 
Stavo sorseggiando dell'acqua -l'unica cosa fresca che mi stava salvando da quella terribile afa pomeridiana- dalla mia bottiglietta, per i fatti miei, ovviamente. 
Improvvisamente si avvicina quel bastardo rompicoglioni di He Tian. 
Quello mi sta proprio sul cazzo, continua a mettermisi tra le balle e a volersi fare i cazzi miei. Lo stavo squadrando, per capire come diavolo facessero le ragazze ad impazzire per uno come lui. Dunque, mi guarda e si avvicina, salutandomi. Come al solito, ho risposto con un verso imbronciato -cosa di cui dovrebbe essermi grato, visto che non lo mando a fanculo-.
Poco dopo mi ha fatto una domanda idiota che nemmeno ricordo e, onestamente, nemmeno ricordo la mia risposta. Fatto sta che se n'è uscito con una qualunque frase filosofica sulla mia indisponenza verso il mondo; e fin lì era anche tutto abbastanza sopportabile, qualche momento dopo però mi ha preso la bottiglietta dalle mani.
« Ehi! »
Ho alzato la voce. Che schifo, non volevo assolutamente che appoggiasse le sue disgustose labbra sulla mia bottiglietta. 
Lui però se ne fregava... anzi, si è pure messo ad ironizzare su baci indiretti e cazzate varie. Che fastidio che mi è salito.
Beh, in effetti non avevo ancora mai baciato nessuno, ma a lui non doveva importare e nemmeno io ne facevo una tragedia. 
Sfottendomi, mi ha chiesto se non avessi ancora baciato qualcuno... beh, se anche fosse?! Non erano affari suoi. Che imbarazzo, che fastidio quando He Tian non si fa i cazzi suoi! Ero irritato. 
« Smettila di prendermi in giro! » dissi, infastidito.
Non so dire con chiarezza cosa successe in quel momento, so solo che mi afferrò per il mento, mi girò con forza il viso verso il suo e me lo trovai davanti con la lingua di fuori.

 

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Capitolo 2
*** 𝕍𝕒𝕥𝕥𝕖𝕟𝕖 𝕧𝕚𝕒. ***


Il tutto avvenne in un istante, fino all'ultimo ho pensato che quel coglione volesse farmi qualche disgustoso scherzo.
E invece no, mi ha ficcato la lingua in bocca quello stronzo! 
 

La sua disgustosa lingua che si muoveva sulla mia. Mi teneva il viso con una mano e non riuscivo a tirarmi in dietro, ero letteralmente traumatizzato, e anche parecchio incazzato. Iniziai a sudare freddo. Persi il controllo delle mie mozioni.
Non dovevo piangere, non volevo piangere. Nessuno deve mai vedermi piangere. Nonostante mi stessi sforzando di non farlo, i miei occhi iniziarono a bruciare e una lacrima si fece avanti, andandomi a sfocare leggermente la vista e successivamente a solcarmi la guancia.

 Nonostante mi stessi sforzando di non farlo, i miei occhi iniziarono a bruciare e una lacrima si fece avanti, andandomi a sfocare leggermente la vista e successivamente a solcarmi la guancia

Quel brivido freddo che aumentava via via che la lacrima percorreva la sua strada sul mio viso era diventato insopportabile, volevo nascondermi, volevo smaterializzarmi all'istante.

Non so quanto tempo rimanemmo in quel modo. So solo che mi sembrò un eternità e che i miei muscoli non riuscivano a muoversi.
Appena ripresi controllo del mio corpo lasciai cadere la mia bottiglietta d'acqua a terra, afferrai una spalla di He Tian con la mano sinistra, per non farlo allontanare, e con la mano destra cercai di colpirlo allo stomaco; ovviamente lui, dato che se ne intende di risse, sapeva cosa fare e mi afferrò per un polso. Allora provai con un montante al viso, lo evitò e mi afferrò anche il secondo braccio, tenendomi in pugno. Pensavo mi avrebbe colpito allo stomaco con una ginocchiata o un calcio, come avrebbe fatto di solito, ma non lo fece... allora iniziai ad urlare.
« Bastardo! AHHHHH! »

Per farmi smettere si buttò su di me con tutto il suo peso, facendomi cadere all'indietro

Per farmi smettere si buttò su di me con tutto il suo peso, facendomi cadere all'indietro.
« Ehi, non perdere la testa. Non serve prendersela, un bacio non ti ucciderà »
Esordì con il suo solito tono beffardo. Era un fottuto scherzo per lui una cosa del genere?
Stavo ancora lacrimando, subito dopo mi sono liberato dalla sua presa e, mentre ancora singhiozzavo, mi sono coperto il viso con le mani. 
Provò di nuovo a dirmi qualcosa con la sua schifosa ed arrogante voce, ma non lo stetti a sentire.

« Non mi toccare, pervertito bastardo! Fottiti, stammi lontano cazzo! » urlai.

Non era già abbastanza disgustoso che qualcuno a caso mi rubasse il mio primo bacio, ovviamente no, sarebbe stato troppo poco pessimo. A farlo era stato proprio He Tian! Un altro dannato ragazzo. E come se non bastasse era proprio lui. Un tale schifoso viziato pervertito.

Non disse una parola mentre mi stavo rimettendo in piedi. 
« Ti disgusto così tanto? » domandò, con fare estremamente serio, quasi deluso. 
Gli stavo dando le spalle, mi girai a guardarlo, con gli occhi ancora pieni di lacrime, e gli risposi con un secco « Sì ».

Il moro stendette le bracca lungo i fianchi, restando fermo, senza proferire parola

Il moro stendette le bracca lungo i fianchi, restando fermo, senza proferire parola. 
Il suo viso aveva un espressione dannatamente seria, ma si intravedeva anche una certa malinconia e, sopratutto, sembrava offeso dalla mia risposta. Beh, meglio così.
« Sbrigati e sparisci dalla mia vista », aggiunsi. Lui rimase fermo.

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Capitolo 3
*** He Tian ***


Onestamente, nemmeno io avevo capito cosa era successo. 
Volevo far incazzare il rosso, era divertente, ma non sapevo mi sarei spinto a tanto. 
Non ha tutti i torti ad essersela presa, ripensandoci. Sono rimasto fermo a guardarlo mentre scappava via, camminava davvero veloce, devo dire. 
Non ho detto una parola, mi sono acceso una sigaretta, avevo bisogno di un po' di nicotina. 

Ne fumai mezza e dopo non molto la buttai a terra. Non mi andava più di fumare. Sospirai. 
« Non ho proprio voglia di andare a lezione » dissi tra me e me, e mi recai in infermeria. 
Non mi ero fatto niente, ma dissi di sentirmi la testa scoppiare. Non ero realmente malato, ma sentivo come una pressa alla bocca dello stomaco. Il cosiddetto "magone".
Mi coricai sul lettino e vi rimasi fino alla fine delle lezioni, fissando un punto indeterminato del muro, senza pensare a nulla. 

« Ma perchè l'ho fatto? Insomma, 'sta volta ho davvero esagerato. Non sono gay, io. No, assolutamente no. Volevo solo farlo incazzare, non pensavo che lo avrei fatto. Il mio corpo si è... come mosso da solo. Cioè... non posso essere gay, sicuramente no, andiamo! » continuavo a ripetermi, con una certa decisione. 
La campanella che indicava la fine delle lezioni suonò, così presi il mio zaino e mi avviai verso casa. 
« Ho deciso, se rivedo Mo faccio finta che non sia successo nulla » pensai, e nello stesso istante mi voltai e trovai il rosso che stava uscendo di scuola. 
I nostri occhi si incrociarono per un momento, lui abbassò lo sguardo, improvvisamente imbronciato, e accelerò il passo, sorpassandomi. 
Avevo intenzione di dirgli qualcosa come « Hey, ma dove scappi? » oppure « Hey, tu, ho un compito per te » come facevo di solito, ma non riuscii a dire nulla, non mi mossi. Restai a guardarlo scappare via. Che cosa diamine stava succedendo?
« Chissene frega. »
Accesi un'altra sigaretta e la fumai velocemente, poi presi un taxi e mi feci portare a casa: non avevo la minima voglia di camminare.

Arrivato a casa trovai il solito silenzioso buio deprimente, mi tolsi la maglia e mi buttai sul letto. 

Ero stanco, mi addormentai dopo poco e finii per dormire tutto il giorno, saltando anche la cena -ma tanto mangiavo sempre le solite porcherie surgelate-.

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Capitolo 4
*** Mo Guanshan - Parte 2 ***


« Quello era il mio primo bacio, dannazione. Ed è stato con un uomo, porcaputtana! » 
pensai, mentre me ne tornavo rapidamente in classe. 
Nel viale che portava all'entrata della scuola incrociai una mia vecchia nemesi, ma ero talmente sconvolto che finsi di non vederlo. 
Dovrebbe chiamarsi Jian Ji, o qualcosa del genere; una volta volevo pestarlo, ma il suo amichetto del cazzo con la faccia depressa si è messo in mezzo e mi ha fatto passare dei guai. Oggi non ho voglia di problemi, quindi meglio filare dritto.
Una volta in classe mi sedetti al mio posto e non prestai la minima attenzione al professore, che mi lanciò la solita occhiata scocciata. Come biasimarlo? 

Le lezioni sono sempre una noia mortale, ma chi cazzo riusciva a seguirle fino alla fine? Ovviamente nessuno.
Pensai di fingere di star male ed andare in infermeria, ma non appena aprii la porta, vidi quel bastardo di He Tian, che probabilmente aveva avuto la stessa idea. 
Sbuffai e me ne tornai al mio posto. Dopo una ventina di minuti mi ricordai che avevo le cuffiette, perciò, senza farmi vedere, mi feci passare il filo per una manica e appoggiai la testa sulla mano, iniziando ad ascoltare la musica.

Al suono della campanella andai rapidamente verso l'uscita, tutto ciò che volevo era tornare a casa. 
Ancora una volta He Tian e io avevamo avuto la stessa idea, dato che lo vidi a pochi passi davanti a me. Abbassai lo sguardo, fingendo di non averlo visto. 
Mi guardò come se aveva qualcosa da dirmi, così accelerai il passo. Non avevo un cazzo da dirgli e men che meno avevo voglia di ascoltare le sue stronzate.

Una volta fuori mi rimisi le mie cuffiette, 'sta volta in modo normale, e camminai velocemente verso casa.

Mia mamma non era in casa -come al solito-, probabilmente era andata a fare la spesa o qualcosa di simile. Mi buttai sul letto, stanco e ancora sconvolto dalla giornata.

« Non capisco


« Non capisco... 
Quello che è successo oggi è assurdo. 
Però è strano... è tutto fottutamente strano...  »

Sussurrai tra me e me, dopo aver alzato leggermente il viso dal cuscino.
Sospirai e rimisi la testa su di esso, e dopo poco mi addormentai.

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Capitolo 5
*** 𝚃𝚑𝚎 𝚗𝚎𝚡𝚝 𝚍𝚊𝚢 ***


Il giorno dopo Mo Guanshan si recò a scuola, come tutti gli altri giorni, anche se si sentiva ancora estremamente scosso e confuso dagli avvenimenti del giorno prima, e non era sicuro di volersi ritrovare He Tian per i corridoi della scuola. 
Avrebbe dovuto fare una verifica, ma dal momento che aveva passato il pomeriggio a dormire era totalmente impreparato; come lo era He Tian, per il medesimo motivo.
« Forse è meglio balzarsela » pensarono entrambi.

Il rosso prese il pullman che andava nella direzione opposta alla scuola, facendosi portare in quel parco dove, tempo prima, si era pestato con He Tian, che gliele aveva date.
« Che ricordo di merda, ma era meglio farsi prendere a ginocchiate che la roba di ieri... 
Diamine, perchè sto andando proprio lì? »
Si domandò, per poi autoconvincersi che era il miglior posto per "marinare la scuola".

He Tian, una volta arrivato davanti ai cancelli dell'istituto, si ricordò della sua verifica.
Si limitó a mettersi le mani nelle tasche dei pantaloni, fare spallucce, girare i tacchi e fare per tornarsene a casa, tanto non ci sarebbe stato nessuno a sgridalo. 
Mentre andava pensò che avrebbe voluto una giornata di tranquillità e, istintivamente, gli venne in mente il parchetto dove aveva pestato il rosso, così anche lui si recò in quel posto.

Mo Guan Shan si sedette su una panchina, sospirando e buttandosi all'indietro, fissando il cielo, che quel giorno era piuttosto nuvoloso. 
Fece per chiudere gli occhi e appisolarsi quando sentì un rumore, repentino si rimise dritto, vedendo He Tian che stava entrando nel parco. 
« Che cazzo di sfiga. » pensò.

He Tian non disse nulla, si limitò a sedersi affianco al rosso, e ad accendersi una sigaretta come se nulla fosse, e come se nulla fosse stato.
« Mi stai prendendo per il culo?! »
Esclamò con rabbia Mo, facendo per alzarsi, quando He lo prese per un braccio e lo tirò indietro, facendolo tornare al suo posto.
« Taci. »
Disse con nonchalance He Tian, espirando una nube di fumo.
 Aveva preso la sua decisione, spense la sigaretta e si fece improvvisamente serio. 
Il rosso dimenò la mano, senza riuscire a liberarla, e senza riuscire a capire costa stava accadendo. Sentiva il suo battito aumentare sempre di più e i suoi pensieri affievolirsi.
« E ora che cazzo sta succedendo? Ci picchieremo di nuovo? Vuole risolverla così? »

He Tian lo stava fissando, Mo Guan Shan abbassò leggermente lo sguardo, non riusciva a capire ed iniziava ad essere inquieto.
He afferrò entrambe le mani di Mo e gli si avvicinò velocemente. 
L'ultimo iniziò a irrigidire i propri muscoli, avvampando.
« M-ma che cazzo sta facendo questo? »

I loro volti erano molto vicini ormai, il moro esitò un attimo, ma poi chiuse gli occhi e le loro labbra si toccarono. 
In tutto ciò Mo Guan Shan era rosso come una fragola, e aveva iniziato a dimenare le mani. 
« Ghhh..! »

Il moro afferrò con forza entrambe le mani del rosso nella sua mano sinistra e con la destra prese dolcemente, ma allo stesso tempo saldamente, il viso di Mo, tenendolo attaccato al proprio. Anche Mo chiuse gli occhi.

 Anche Mo chiuse gli occhi       

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Capitolo 6
*** δράση ***


Poco prima di decidersi a fare quel che aveva appena fatto, He Tian aveva pensato che sarebbe stato utile baciare nuovamente Mo, così da capire se le sensazioni che aveva provato a scuola, con quel bacio dato per gioco, sarebbero tornate. 
Voleva comprendere a pieno la natura di ciò che da quel giorno gli si agitava dentro.

« C-cosa? » balbettò Mo, imbarazzato, non appena il moro si staccò dal suo viso.
Aveva sentito sussurrare qualcosa, ma non ne era sicuro.

«  Hai sentito bene. Tu mi piaci. Non mi interessano le dinamiche o altro, mi piaci. Ti voglio, voglio stare con te. Voglio passare il mio tempo con te. E' chiaro? » disse il moro, arrossendo anch'egli per ciò che aveva appena detto, non era ancora abituato alla situazione, ma non intendeva tirarsi indietro. 

Mo non rispose, tutto ciò su cui era concentrato in quel momento era il suo battito, che copriva ogni pensiero. 

« Tum. Tum. Tum. » e così via, all'infinito.

L'imbarazzo di Mo si trasformò in rabbia, il tutto sotto quell'incombente sensazione di confusione.
Era come se avesse perso il controllo delle proprie azioni. Alzò un braccio e colpì con forza He Tian al viso, il quale rimase fermo senza proferire parola. 
Un altro pugno andò a segno. Ancora nessuna reazione. 
Nemmeno Mo parlò, stava agendo senza il minimo controllo.
Dopo il terzo pugno He Tian scosse il capo e, anche lui senza dire nulla, sferrò un forte calcio al fianco del rosso, che si piegò emettendo un verso di dolore.

Dopo il terzo pugno He Tian scosse il capo e, anche lui senza dire nulla, sferrò un forte calcio al fianco del rosso, che si piegò emettendo un verso di dolore

Il moro lo afferrò per i capelli e gli diede un pugno nello stomaco, poi un altro, e andò avanti finché Mo non iniziò a perdere grinta. 
A questo punto, con una gomitata alla schiena, lo fece cadere a terra mentre lo guardava senza proferire parola. 
Mo tossí, strinse i pugni e cercò di rialzarsi, ma un altro calcio di He lo colpì allo stomaco, facendolo ricadere. 

Il moro lo afferrò poi per i capelli e, con un pugno al viso, gli fece perdere i sensi. 

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Capitolo 7
*** Sɪʟᴇɴᴄᴇ ***


Solo dopo aver constatato il risultato delle proprie azioni, He Tian tornò a pensare lucidamente.


L'inaspettata reazione del rosso aveva scatenato in lui una certa furia incontrollabile, che si era placata solo causando ciò che aveva davanti: un ragazzo svenuto. Il ragazzo di cui era innamorato, per giunta. 
I suoi occhi divennero lucidi, anche lui era ormai in preda alla confusione e alla delusione. 
« Cosa diamine ho fatto? » si passò una mano sul viso.

Raccolse dolcemente il ragazzo, tenendolo in braccio fino all'uscita del parco, dove un taxi lo aspettava.

Non pensò a nulla per tutto il viaggio, la sua mente era un'infinita distesa bianca

Non pensò a nulla per tutto il viaggio, la sua mente era un'infinita distesa bianca. Candida e silente.
Una volta giunti a destinazione pagò il tassista e portò Mo fino alla propria camera, dove poi lo adagiò dolcemente sul letto. 
Poco dopo prese il kit medico che aveva in casa e disinfettò con calma le piccole ferite che aveva in volto e sulle mani il rosso, gli alzò la maglia per controllare di non avergli rotto nessuna costola. Sospirò, sollevato: nessun danno grave, solo qualche livido. 

Coprì il ragazzo con la propria giacca, ed iniziò a guardarlo.
Era sempre stato così carino?
Nonostante i suoi tentativi di omologarsi con i "tosti" della scuola per sembrare anche lui uno di loro, era così delicato, specialmente in un momento simile, sembrava che dormisse beato.

Non poté fare a meno di allungare la mano e accarezzargli i capelli dolcemente. 
La tentazione di baciarlo era elevata, ma non poteva farlo, non di nuovo e non senza il permesso di Mo.

Mo era già sveglio da tempo, aveva finto di essere ancora svenuto per evitare situazioni spiacevoli, in fondo non sapeva che dire -non ancora, almeno-. 
Alle carezze del moro inizió ad arrossire leggermenre, sperando di non farsi notare. 
« Cazzo, cazzo, cazzo! »

In quel lasso di tempo Mo aveva avuto modo di pensare. 
Forse...forse ricambiava i sentimenti di He. Il bacio lo aveva davvero disgustato? Inizialmente sì, ma ora non riusciva a togliersi dalla testa quella sensazione.
Era certo di non voler smettere di vederlo, ma non sapeva come si sarebbe potuta sviluppare l'eventuale relazione. Erano entrambi ragazzi, erano studenti, erano ...erano innamorati?

Aprì gli occhi, il moro lo notò e tolse di scatto la mano dai suoi capelli, arrossendo leggermente. 
« Scusami. »

Mo Guan Shan rimase in silenzio per una manciata di secondi e poi afferrò timidamente la mano di He Tian, rimettendola sulla sua testa. Per entrambi, la situazione era chiara. Tutti e due arrossirono senza dire nulla.

Fine.

 

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