Austin

di GoroMajima
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Au ***
Capitolo 2: *** ST ***
Capitolo 3: *** IN ***



Capitolo 1
*** Au ***


La falena fa il solletico ad Austin. Le si posa sull'avambraccio nudo e lei strofina appena l'indice sulle ali colorate di onde grigie e marroni.
"Ciao bellezza", dice alla falena. L'insetto vola via. Su, su, su, fino a essere inghiottita da una lama di sole tra il fogliame verde lucido, sei metri sopra il nascondiglio di Austin in mezzo alle radici.
Uno spago risso rame spunta da un incavo buio al centro del tronco e si insinua tra le crepe della corteccia. Austin non si fida del serpente, certo che no. Ha già avuto problemi con lui. La sua falena e diecimila altre si sollevano dalla cima dell'Albero in una scoppietante nuvola grigiastra. Lo sciame si muove in cielo verso i pini malaticci di nuova crescita sul lato opposto del prato. Austin si alza a seguirlo. Gli steli scricchiolano sotto i suoi passi e l'erba alta fino alla cintola le graffia la pelle nuda. Mentre raggiunge il povero boschetto costellato di tronchi abbuttuti,avverte i primi odori di sostanze chimiche, ammoniaca, benzine, petrolio e molti altri, come milioni di graffi su una sola striscia di pelle, e abbandona la speranza che non si era accorta di covare.

Ragnatele traboccano dalle sue orme e brillano alla luce del mattino.


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Angolo GoroGoro!
Ho deciso finalmente di inserire la mia trilogia su uno degli oc che adoro di più. Austin! (Òstihn) spero vi piaccia questa trilogia fatta da me, prima messa su wattpad ora anche qua su efp :3! La mia povera bambin- oh. Sul suo sesso è parecchio complicato :'D forse un giorno deciderò di mettere pubblica anche la sua reale backstory! Buona serat-
Austin: tsk tsk, hai una falena sulla spalla. Oh. grazie Austin :D

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Capitolo 2
*** ST ***


    *WITHERED*

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L'odore del capanno era insopportabile.
Austin sentì accaponarsi la pelle nuda e si sforzò di non vomitare. Il puzzo era un misto di sostanze chimiche bruciate, fumo stantio di maria e cibo avariato. In testa le si era nascosta una falena che pulsava rassicurante contro il cuoio capelluto. Austin si guardò intorno con il più flebile dei respiri. Il capanno prefabbricato serviva per la produzione di metanfetamina. Al centro, una cucina a gas attacata a dei tubi ingialliti e due bombole bianche. Sul bancone contro la parete, boccioni d'acqua, vaschette, una confezione aperta di sacchetti a chiusura ermetica, provette, pezzi di sughero, cumuli di rifiuti e un lavello portatile collegato a una manichetta che si snodava all'esterno, passando sotto una zanzariera che Austin aveva scostato per entrare. Sul pavimento, bottiglie vuote e lattine schiacciate. Una sedia da giardino dall'aria traballante con il logo di Dale Earnhart Jr stampato sul retro dello schienale. Appalottolata in un angolo, una camicia grigia a scacchi. Austin la scosse per pulirla, poi se l'infilò. I lembi le sfioravano sedere e cosce. Fino a non molto tempo prima, l'indumento era appertenuto a qualcuno di disgustoso. A giudicare dall'enorme macchia a forma di California che si allargava sul torace, la persona in questione adorava la maionese ed era  maldestra.
Austin si accovacciò vicino alle bombole e strattonò via i tubi ingialliti. Poi ruotò di mezzo centimetro le manopole del propano. Uscita dal capanno, con la zanzariera riaccostata alle spalle, si fermò a respirare a pieni polmoni quell'aria meno viziata. Un centinaio di metri giù dalla scarpata boscosa, una roulotte con un camioncino e due auto parcheggiate nello spiazzo di ghiaia sul davanti. Tre conigli sbudellati, di cui uno gocciolante, penzolano da un filo per il bucato insieme a slip sbiaditi e un giubbotto di jeans. Sbuffi di fumo di legna salivano dal comignolo della roulotte.
In lontananza, verso la pineta spoglia e il lato opposto del prato da cui Austin era arrivata, L'Albero non era più visibile. Però non era sola; le falene ricoprivano il tetto del capanno muovendosi e sbatacchiando le ali. S'incamminò giù per la scarpata. Ramoscelli secchi le si conficcarono nei piedi e un sasso le tagliò il calcagno ma lei proseguì. Sentì la risata di un uomo, il rumore della tv e diecimila vermi del fazzoletto di terra circostante, occupati a concimare il suolo.
Il coniglio che ancora sanguinava alzò lo sguardo offuscato su di lei. Austin gli chiese come buttava la situazione.
"Tre uomini e una donna", rispose il coniglio. Una mosca gli uscì dalla bocca nera e lacera, ronzò e poi si tuffò nella cavità di un orecchio floscio. Lei l'ascoltò rimbalzare là dentro. Non la incolpò di nulla jn fondo faceva quello che un insetto doveva fare, però si rammaricò per il coniglio, che non si sarebbe meritato un destino così tremendo. Anche se Austin amava tutti gli animali, aveva un debole per quelli più piccoli, che strisciavano nel prato o salvatano nel sottobosco, zampettavano frenetici o si libravano su ali delicate. Appoggiò una mano a coppa dietro la testa del coniglio agonizzante e avvicinò con garbo le labbra alla bocca dell'animale, scura e incrostata di sangue. "Grazie", gli sussurrò, per poi lasciarlo in pace.

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Yooo! Ho deciso di non inserire l'angolo autore in questo e nel prossimo capitolo, perché da spiegare ci sarebbero solo qualche domanda che se volete, potete fare! Grazie bois, e buona giornata! Scusatemi per gli errori :'(

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Capitolo 3
*** IN ***


*DREAM*

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L'odore di propano aumentava a ogni passo, finchè l'aria non puzzò di marcio. Lei si lasciava dietro piccole orme bianche e delicate, che sembravano spuntare dal nulla e somigliavano ai fiori dell'albero della seta. I lembi della camicia presa in prestito le svolazzavano intorno alle lunghe cosce. Davanti al capanno raccolse un pezzo di carta intrappolato in un cespuglio. In cima, un annuncio in enormi caratteri blu:"TUTTO SCONTATO TUTTI I GIORNI!" Sotto, foto di frigoriferi e surgelatori grandi e piccoli, lavatrici, lavastoviglie, forni a microonde, scope elettriche, bidoni, aspiratutto, compattarifiuti, frullatori e altro ancora. Su una fotografia, una donna giovane e snella con un paio di jeans sorrideva ammicante alla figlia, bionda, come la madre. La graziosa marmocchia fissava con la stessa espressione il bambolotto che teneva in braccio. Su televisori mastodontici, uomini che giocavano a calcio e a baseball e non mancavano immagini di uomini che badavano al barbecue con gigantasche forchette e pinze da grill. Il messaggio dell'opuscolo pubblicitario era evidente, anche se non espresso a chiare lettere: Le donne si occupano del focolare e della prole mentre gli uomini arrostiscono il bottino di caccia.
Austin arrotolò il volantino su sè stesso e cominciò a schioccare le dita della sinistra sotto un estremità del tubo di carta. Una scintilla brillò a ogni schiocco. Alla terza, il volantino s'incendiò. Anche Austin era brava ad arrostire le cose. Sollevò il tubo, ne fissò la fiamma e la scagliò dentro al capanno. Se ne andò alla svelta, tagliando il bosco in direzione della statale 43, nota alla gente del luogo con il nome di Ball's Hill Road.
"Una giornata ricca d'impegni" disse alle falene tornate a volteggiarle intorno. "Ricca, ricca d'impegni."
Nel momento in cui il capanno saltò in aria, lei non si voltò, e non trasalì quando un pezzo di lamiera ondulata le sibilò sopra la testa.


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FINE

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