Maximum

di lagertha95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parte prima ***
Capitolo 2: *** Parte seconda ***



Capitolo 1
*** Parte prima ***


Maximum

Parte prima

 

Il sangue, il dolore, i crampi e improvvisamente il vuoto.
Poi il freddo, un gelo terrificante che mi avvolge completamente e inesorabilmente.
Mi accascio sul pavimento in pietra grigia di Villa Conchiglia. Non emetto neanche un suono.
Le lacrime scivolano lungo le mie guance, poi lungo il mio collo affusolato e si infrangono sul colletto della mia camicetta in seta color carta da zucchero.

Bill mi trova così, seduta per terra, la schiena poggiata al muro grezzo, le conchiglie incastonate nella parete che feriscono la mia schiena con i loro margini taglienti.
La stanza è permeata da un odore ferroso che provoca conati. Intorno a me solo silenzio e un’enorme pozza di sangue che sembra continuare ad allargarsi.

Non dice niente, il mio William.
Si limita a prendermi in braccio, per non lasciarmi neanche una volta entrati nella grande vasca da bagno a forma di conchiglia di Saint-Jacques.
L’acqua calda rilassa i miei muscoli e lenisce il dolore fisico che mi ha stretta fino a questo momento.
Per il dolore mentale, invece, e per il mio cuore spezzato, ci vorrà molto, molto più tempo.

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Capitolo 2
*** Parte seconda ***


Maximum

Parte seconda

 

Il sangue, il dolore, le contrazioni e improvvisamente il vuoto.
E poi il calore e la felicità più totale e pura che si allarga intorno a me.
Lacrime calde e gocce di sudore solcano il mio viso, scivolano lungo le guance e il collo affusolato e si infrangono sul colletto della camicia da notte rosa cipria.

Ho gridato. Ho gridato per ore, la bocca spalancata, i denti digrignati. Ho temuto di rompermeli tanto li stringevo.

Il pianto di un neonato si libra, leggero e squillante, nella stanza e a quel suono argentino segue il mio pianto rumoroso e sgraziato.

Tiro su col naso, mi asciugo le lacrime e stringo delicatamente al petto il fagottino che la magiostetrica del San Mungo mi porge.

Bill, in piedi dietro di me, si china a baciare i miei capelli madidi color del grano bagnato e allunga una mano piena di cicatrici per scostare la copertina dal dolce e rotondo viso della nostra bambina.

“Victoire, sei meravigliosa” sussurra a mezza voce e io sento il cuore riempirsi di gioia nonostante non creda sia possibile dal momento che lo sento già traboccare.

Il dolore di un tempo si è fatto sordo e il suo suono è sovrastato da quello di questa nuova felicità, cresciuta giorno dopo giorno insieme alla creatura splendida che ho appena partorito.

“Vi amo, Fleur”

“Vi amo, Bill”



E così il cerchio si chiude.
Il dolore più brutto e il dolore più bello per una madre si uniscono tenendosi per la punta delle dita.

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