Tutto molto bello, ma...

di Giulia1098
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La lunga notte ***
Capitolo 2: *** Gli Ultimi degli Stark ***



Capitolo 1
*** La lunga notte ***


Ciao a tutti. Ovvero ciao a me. 
Sono cosciente del fatto che in pochi leggerano questo mio "Tutto molto bello, ma..." e forse solo un centesimo di quel millesimo di utenti che concorderà a pieno con me, ma ho bisogno di dire quello che penso, perchè di fronte alla cecità di così tanti commenti, ho bisogno di dire anche io la mia. 
Innanzi tutto se non si ha ancora visto il 3° episodio dell'ottava stagione di GoT conisglio di non leggere nulla, perchè ovviamente gli spoiler fioccherano in ogni dove, per cui siete stati tutti avvertiti. 
Partiamo dal pressupposto che sto leggendo i libri e sono praticamente quasi alla fine e che ho visto tutta la serie due volte, tranne ovviamente per l'ottava stagione, per cui ho maturato una serie di riflessioni relative a GoT che penso mi diano la capacità di ragionarvi su andando oltre ai miei gusti personali.
Premetto che queste sono le mie opinioni, espresse si in modo forte, ma sono sempre e solo opinioni, che possono essere condivise e non, per cui stiamo tutti molto calmi, perchè tutto quello che scrivo ha valore pari a zero. 
Parliamo ora dell'episodio più chiacchierato di sempre, di cui tutti hanno decantato le lodi prima che uscisse, che avrebbe mostrato la battaglia più epica della storia del cinema, al di sopra del fosso di Helm del Signore degli Anelli: "La Lunga Notte".
L'episodio in sè risulta, a mio avviso, molto bello e godibile.
Personalmente ho apprezzato il fatto di far fatica a vedere quello che succedeva per il buio e la nebbia, perchè questo a accresciuto le mie ansie, già ingigantite da tutte le morti chiamatissime dell'episodio precedente (spoiler non muore quasi nessuno, tranne Jorah, ma, come tutti sappiamo, mai una Jorah no?).
Bellissime le mani tremanti di Sam che aprono le danze, i Dothraki in fiamme che si spengono nel silenzio, le scene di Sansa e Tyrion e di Theon e Bran. Tutto davvero molto bello, ma... dov'è GOT? 
Penso che da parte dei fan ci sia un tantino di ottusità nel difendere tutto con la frasetta del "Ma GoT è imprevedibile, mai banale" perchè questo non è in realtà lo spirito della Serie. 
"Il trono di Spade" è invece realistico, talmente tanto realistico da risultare spietato ed allora non banale, ma semplicemente perchè lo spettatore è messo davanti a qualcosa che è sì costruito, ma che risulta essere quanto mai vero e possibile (insomma il Black Mirror delle saghe fantsy)
Quando Ned Stark muore nella prima stagione, quella non è stata una scelta fatta casa e non suffragata da altri elementi nella storia, solo per fare il colpaccio, ma in realtà ampiamente motivata dal personaggio di Joffrey, un bambino piagnucoloso, sadico e malvagio, il quale ha così tanto potere nelle mani che la sua parola è già un comando compiuto, al di là di quello che persone più sagge potrebbero consigliargli. Realistico, spietato ed allora non Banale. 
Ora, sediamoci tutti quanti e guardiamoci nelle palle degli occhi, perchè sappiamo tutti dove sto per arrivare. Arya. 
Arya Stark perde la sua famiglia dalla prima stagione, chi muore o chi semplicemente segue altre strade, e dalla prima stagione il suo obiettivo è vendicarsi, uccidere chi le ha fatto del male o ne ha fatto hai suoi cari. 
Se avessero costruito fin dal primo momento il suo personaggio come quello che avrebbe dovuto uccidere il NK, allora questo suo atto avrebbe avuto senso, sarebbe stato in linea con la sua storia, ma purtroppo non è così (premetto che adoro Arya). 
E Jon? L'uomo che è morto e risorto per questa causa, quello che è andato ad Aspra Dimora apposta per salvare i bruti e togliere forze agli estranei? Jon a cosa serve? Davvero il Signore della Luce l'avrebbe resuscitato solo per farlo sedere sul trono di Spade, che comunque lui rifiuterà? Un po' forzato no? Adesso arriverà chi sostiene che il ruolo di Jon sia stato quello di riunire tutti sotto un'unica bandiera, ma allora il piano non è riuscitissimo dato che il sud ancora ride delle follie dei pazzi del nord che, ottusi come sono, credono davvero ai morti viventi. 
Insomma un'unità un po' maccheronica. 
A mio avviso hanno voluto per forza fare il colpo di scena, senza pensare che i colpi di scena devono avere delle basi sotto, perchè ok la daga data da Bran ad Arya (Tutto molto toccante), ma la profezia di Lady Melisandre sugli occhi poteva essere riferita a chiunque della sua lista, e la citazione del "Cosa diciamo alla Morte? Non oggi" poteva esser inserita in qualsiasi suo combattimento mortale; non mi sembrano elementi sufficienti a sorreggere una trama che, da quello che hanno detto i registi, era stata immaginata solo negli ultimi 3 anni. Cosa vuol dire? Vuol dire che allora tutti i riferimenti alle serie precedenti la settima, sono solo stati adattati perchè, per l'appunto, generici e vuol dire anche che tutto il personaggio di Arya ha subito una brusca virata all'alba delle ultime due stagioni, in cui, guarda caso, Martin non era più alla scrittura. 
So che sarete già pronti a dirmi "Ma nessuno può sconfiggere la morte ed Arya è Nessuno" ma in realtà vi sbagliate, perchè per quanto lei si sia addestrata dal Dio dei Mille volti non è Nessuno, anzi a Jaqen H'ghar alla fine di tutto lei ribadisce di essere proprio Arya Stark. Altrimenti avrebbe gettato via Ago. Ah, non l'ha fatto?
Insomma, non dico che non avrebbe dovuto tentare di uccidere il Re della Notte, dico che non sarebbe dovuta riuscirci (o sopravvivere) e non in base a quello che piace a me, ma in base ai passi che hanno fatto fare a lei e Jon nel corso della serie. 
Altro punto debole a livello di trama, anche perchè di cinema non ne so nulla per cui non posso parlare di sceneggiatura, regia o recitazione, è proprio il fatto che il re della notte muoia nel 3° episodio. 
Lo so che sono solo 6 episodi, ma questa battaglia epica poteva essere collocata verso la fine e credo che avrebbe avuto senso. Il problema principale è che se si colloca lo scontro tra la Vita e la Morte a metà serie, questo vuol dire che lo scontro con Cersei sarà più importante, ma io mi chiedo: qual è il soldato che, avendo visto letteralmente la morte in faccia, ora sarebbe disposto a prendere e combattere un esercito di uomini, ricordiamo vivi e che possono morire per sempre, per un futile trono? Penso sia un impasse proprio nella trama. 
Perchè diciamocelo, al di là delle simpatie e della cazzutaggine di Cersei, un uomo può essere più pericoloso della Morte stessa? Sono d'accordo con tutti quelli che ribadiscono che in realtà in GoT i veri nemici siano gli stessi uomini, assolutamente corretto, ma per come hanno mosso anche i primi due episodi e tutta la settima stagione il punto era il seguente (sostenuto a più riprese da Jon, poi Tyrion ed a sprazzi di intelligenza anche da Daenerys): Mentre noi ci occupiamo di queste lotte per avere 15 minuti di potere, c'è un pericolo che incombe e che sfrutterà proprio il nostro essere divisi. Dobbiamo unirci, gli uomini, i vivi devono combattere per la Vita contro la Morte. 
Così invece gli estranei sono esistiti solo per il nord e, come ho letto in altri commenti, i Maestri della cittadella staranno ancora ridendo di Sam, come se nulla fosse accaduto perchè di fatto non sono stati nemmeno scalfiti un minimo dal problema. E' sì il gioco dei troni, ma il gioco dei troni che cela lo scontro della vita contro la morte, lo scontro che unirà sempre tutti, anche i nemici tra loro. 
Qualcuno ricorda le primissime scene della serie tv? I bruti smembrati dagli Estranei? Qualcuno ricorda il nome del libro, a cui la serie tv si è appoggiata per tutta la sua metà, "A Song of Ice and Fire"? 
Ma in fondo spero che Bran, nelle sue paralisi misticheggianti con i corvi, in realtà nasconda qualcosa e che il tutto non sia ancora finito. 
Anche perchè, fighissima la scena di Arya che ammazza in NK, ma come è possibile che un cattivo così oscuro, potente e millenario, venga ucciso da una ragazzina che, per l'amor del cielo, si sarà anche allenata per un anno con il dio Dei Mille Volti, ma rimane una ragazzina (Forel non lo conto neanche perchè le ha insegnato per troppo poco tempo e lei può anche essere una bimba prodigio, ma mi sembra un po' forzato che diventi la spadaccina più brava del mondo, anche perchè Syrio le stava insegnando la danza dell'Acqua, che è un modo di usare la spada, non l'arte degli assassini)
E' per questo che serve una profezia, è per questo che serve una predestinazione e delle circostanze che accompagnino il momento della vittoria (mi riferisco a cosa come la morte di Nissa Nissa, non per forza questa, ma di questo calibro sacrale), perchè anche Jon o Daenerys, papabili predestinati, non avrebbero potuto sconfiggere il Dio della morte da soli, se non essendo appunto "prescelti" e con sacrifici necessari all'adempimento della profezia stessa. Quindi o Jon o Daenerys o entrambi sarebbero dovuti morire contro il NK, non certo contro Cersei. 
Anche perchè le visioni avute da Daenerys nella casa degli Eterni? Approdo del re ricoperta di Neve è solo un riferimento a Jon Snow sul trono? Mi pare un po' forzato. La regia mi ricorda che è un Tragaryen. 
Ed in ultimo luogo, ma è sempre un po' la litania che sentiamo dalla settima stagione, sono morti davvero troppi pochi personaggi stando a tutti i commiati dell'episodio precedente ed alle occasioni a disposizione per dar loro una morte eroica. 
Insomma Podrik, Sam, Verme Grigio, Missandei, Gilly e bimbo assortito, Davos, il Mastino, Birenne e Tormund saranno dopo tutti, ma proprio tutti necessari? No. 
E di nuovo non è questione di imprevisto, perchè effettivamente sì, è assolutamente non scontato che in una battaglia del genere in cui si è in svantaggio numerico, personaggi impacciati come Sam sopravvivano, ma non è realistico, per cui stona. Molto. 
Ripeto tutto quello che ho detto non l'ho detto perchè a me sarebbe piaciuto che andasse a finire così, perchè amo il personaggio di Arya, mi sono goduta la scena in cui uccide il NK, mi sarebbe dispiaciuto per la morte di Sam se fosse morto ed ho versato una valanga di lacrime per Jorah, ma tutto questo l'ho scritto cercando di essere il più lucida possibile e osservando tutto quello che in 8 stagioni è successo, tutte le storie che sono state aperte e come le hanno mosse nel corso della serei tv.
Anche perchè nei miei sogni di fan ci sarebbero Jorah e Daenerys che fanno tanti bambini ma non è così ed a questo punto mai lo sarà. 
Tutto però dipende da come saranno i prossimi tre episodi, hanno ancora la possibilità di sorprenderci in maniera Realistica ed in linea con la storia finora, o quasi, scritta, non a caso giusto per avere il colpo di scena, come hanno ancora la possibilità di ridurre tutto ad una semplice corsa al trono, priva di spessore morale e, dopo questo scontro, anche di valore per chi la combatte. 
Detto ciò non odiamoci, ma volemose bene. 

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Capitolo 2
*** Gli Ultimi degli Stark ***


Non so se qualcuno leggerà anche questa mia opinione, perché alla fine questo episodio è stato più soft del precedente, con meno aspettative considerando che le avevano già disilluse tutte nello scorso, ma in ogni caso eccomi qui.
Partiamo dal presupposto che non mi aspetto più nulla, che dalla "Lunga Notte" hanno completamente cancellato tutte le strade plausibili fino ad allora tracciate, per cui io non mi aspetto nulla e loro hanno totale carta bianca sul come portare avanti la storia.
Con questo non voglio dire che io sia soddisfatta di quello che vedo, perché per quanto possa rivelarsi in linea con i colori di GoT, non sarà più lo stesso, ma mi sono già lamentata a sufficienza nello scorso capitolo e ho già dato le mie motivazioni.
Se dovessi dare un nome a questo episodio direi "Nuovo giro, nuova corsa" perché sembra davvero essere un episodio centrale di un'altra stagione.
Nel complesso, date le precedenti precauzioni nel leggere il mio commento, l'episodio mi è piaciuto.
Ho trovato commovente la scena iniziale in cui si bruciano i cadaveri dei morti e sensata la scena in cui festeggiano di essere vivi, ho temuto sia con la scena di Gedrey che chiede la mano di Arya, che grazie a Dio rifiuta, che con quella della storiella d'amore di Jaime e Brienne, che però hanno salvato all'ultimo con la partenza di lui, non credo per amore di Cersei, ma per dipendenza da lei come da una droga e quindi volontà di estirparla alla radice.
Oltretutto mi è sembrato che lui abbandoni Brienne perché non può cancellare il suo passato e perché, finché esiste Cersei, lui non potrà essere veramente un uomo buono, per cui deve estirpare questo male e non vuole contaminare un'anima così pura come Brienne con le sue colpe passate e con quest'ombra che si staglia su di lui costantemente.
Ma scriverò questo commento per difendere un personaggio che apprezzo a momenti, ma che mi sembra che in pochi abbiano capito a fondo (oppure sono io che non ho capito nulla, vi lascio e mi lascio il beneficio del dubbio): Daenerys.
Molti la stanno dipingendo solo come la Regina Pazza, ed effettivamente è quello che ci è stato mostrato nei primi due episodi, ma in questo mi sembra che il suo personaggio stia raccogliendo sempre più motivazioni valide, che eliminino il crimine di pazzia.
Partiamo dall'inizio.
La vediamo piangere per Jorah ed essere veramente afflitta per la sua morte, sia nello scorso episodio che in questo, quindi dovremmo chiederci il perché: Che ruolo aveva Jorah nella vita di Daenerys?
Certamente sappiamo che ruolo aveva lei, ma lui?
Per come ho letto io il personaggio (mia idea, nessuno l'ha confermato e nella serie non viene mai detto) mi sembra che lui per lei fosse quasi la figura di un padre che non aveva mai avuto e forse per questo il suo amore non poteva essere ricambiato allo stesso modo.
E' l'unico personaggio che ascolta sempre, di cui si fida ciecamente e, nonostante il tradimento, di cui non può fare a meno e che non può smettere di amare, anche se in un modo diverso da lui.
Per cui, stando alla resa dei conti, Daenerys in quella battaglia ha perso un padre; forse solo Sansa ha perso qualcuno di altrettanto importante.
Per ciò siamo alla festa per la vittoria, dove tutti bevono, si divertono e gioiscono perché sono ancora vivi, mentre lei è seduta da sola e non riesce a essere veramente parte di questa gioia e frenesia, rimane sola e nessuna la considera o le riconosce pienamente il merito delle sue azioni.
Davvero toccante il momento prima che lei se ne vada in cui osserva la sala e vede tutti che si divertono ed elogiano Jon perché ha cavalcato un drago e combattuto da vero eroe (ricordiamo ai telespettatori che l'utilità di Jon nella battaglia è stata pari a zero, forse anche meno dato che pensava di poter fermare il drago di ghiaccio urlandogli addosso, ma va be'…), quando invece c'era lei al suo fianco, quando ha combattuto con lui, gli ha offerto i suoi draghi, insomma, era artefice della vittoria tanto quanto Jon, se non di più. Ma il Nord ama il suo re ed è diffidente nei confronti di lei, qualunque cosa faccia solo perché è una straniera. Vi ricorda qualcosa?
In una scena successiva abbiamo invece Jon e Daenerys nella camera di lui (se ricordo bene) e il momento tanto atteso dello scontro sulla questione del trono.
Quella scena l'ho trovata molto bella e toccante, se si era disposti a guardare.
Se anche all'inizio lei gli chieda o imponga di non dire nulla a nessuno, nel corso della conversazione quella che era una domanda diventa una supplica, quasi una preghiera. Perché Daenerys Targaryen dovrebbe supplicare? Perché lei che è così fiera e regale, che richiede agli altri di inginocchiarsi, ora dovrebbe supplicare qualcun altro come una persona qualunque? Perché, soprattutto dopo la morte di Jorah, forse l'unico che l'abbia sempre amata incondizionatamente e in maniera abbastanza forte da tenerle testa, si è resa conto di essere tremendamente sola.
Nelle terre Orientali era acclamata e chiamata madre, era amata e benvoluta, ora invece è sola, nella terra che dovrebbe essere casa sua, ma che la giudica straniera, che non la ama e non si fida di lei, che non le riconosce i suoi meriti anteponendole un uomo, una terra nella quale ora non ha neanche più Jorah ad affiancarla e che non esiterà un secondo ad acclamare Jon sul trono, non perché sia il diretto erede, ma solo perché è Jon Snow, il fatto di essere Aegon Targaryen è solo una scusa in più.
Daenerys ha paura di perdere tutto e di rimanere del tutto sola senza niente, il trono è l'unica certezza che le rimane ed a cui aggrapparsi. Il trono è l'unica garanzia che ha per essere legittimata a chiamare le terre Occidentali "casa" e per non essere chiamata Straniera a prescindere, perché almeno sarebbe la loro Regina. Quello che otterrebbe dall'avere Jon sul trono sarebbe il nulla più totale perché: lui non siamo sicuri che la sposerebbe dal momento che, pur essendo un Targaryen, rimane anche uno Stark cresciuto a Grande Inverno, e rimane uno Stark di Grande Inverno agli occhi di tutto il Nord (Che abbiamo notato non essere proprio apertissimo di mente) ed oltretutto rimarrebbe per i suoi sudditi come la straniera che loro non hanno voluto, ma che solo Jon ha scelto, per cui si troverebbe in una casa in cui l'unico ad amarla sarebbe suo marito, ed in ogni caso tutti, resa nota la sua sterilità, non avrebbero approvato un matrimonio regale che non desse frutto (Infatti non capisco perché Tyrion e Varys diano così per scontato che un unione dei due sia la scelta politicamente vincente, dato che, per come stanno le cose ad ora, Daenerys non può avere figli e ci sarebbe bisogno di un erede al trono, se si vuole evitare che si riapra il gioco)
Nel corso dell'episodio i motivi che la fanno diventare una bomba ad orologeria aumentano: muore un altro drago e Missandei viene uccisa.
In sostanza perde un altro dei suoi figli e quella che era la sua unica amica, e non una schiava o una semplice ancella, viene assassinata da Cersei.
Insomma a montare in lei non è follia, ma rabbia e la comprendo. Sta diventando una persona spaventata ed arrabbiata, per questo pericolosa, non perché sia pazza.
Perché se si è pazzi non si ha un motivo logico per le proprie azioni e i propri impulsi, si è semplicemente pazzi, ma lei ha delle motivazioni molto presenti e vive.
Cosa resta le resta? Chi le era stato a fianco fin dall'inizio è morto, per una guerra di cui non le viene riconosciuto il merito, o ucciso da una donna che dovrà uccidere a sua volta per lasciare il trono in mano a chi non lo ha mai voluto e non ha mai combattuto per averlo, se facciamo i conti ci sono più uscite che entrate.
Perché alla fine Daenerys non è Cersei, non è incattivita come lei, ma, accanto alla volontà di comandare, è anche un personaggio clemente e buono, che soffre, ha paura ed è arrabbiato, ma non pazzo.
E' venuta fuori una sorta di apologia di Daenerys, ma penso che ce ne fosse bisogno, perché tutti la stanno additando come pazza, solo perché magari a loro non piace come personaggio e gli farebbe comodo, o perché semplicemente non vogliono vedere, ma questo è quello che ho letto io invece da questo episodio.

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