E se...? di SherryKyuubiNoYoko (/viewuser.php?uid=26354)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
E
Se...
Prologo
-HARRY POTTER!- ed ecco che la quiete viene spazzata via da suo zio che
lo chiamava per la centesima volta in quel giorno.
Lentamente scese le scale ed entrò in cucina.
-Cosa succede?- chiese per nulla interessato.
-IL TELEFONO. QUEL DANNATO TELEFONO NON FA CHE SQUILLARE TUTTO IL
GIORNO.- esclamò, Vernon Dursley, nervoso.
-E quindi?- chiese Harry.
-QUINDI RISPONDI AI TUOI SIMILI E DIGLI DI SMETTERLA DI SCOCCIARE!-
-Come se mi ascoltassero.- rise sprezzante.
-FA SUBITO QUALCOSA, RAGAZZO!- trillò.
-Esco!- rispose a Vernon. -Torno più tardi. A dopo.- si
diresse all'uscita e si chiuse la porta dietro sbattendola.
Harry si diresse al parco, dove si sedete sull'altalena e rimase
lì a riflettere.
Verso sera decise di rientrare ma si ritrovò spalmato a
terra con due ragazzi sopra di lui.
-Ahi, ahi. stai bene, Siri?- chiese una voce.
-Sì, tu?- rispose un'altra voce.
-Bene! Fortuna che siamo caduti sul morbido.- affermò la
prima voce.
-Io non direi...- rispose Harry. -Vi dispiacerebbe alzarvi? Non siete
leggeri.-
I due si alzarono velocemente e puntarono la bacchetta su Harry, che
fece altrettanto.
-Lumos.- sussurrò il ragazzo dagli occhi verdi e
puntò la luce verso i due nuovi arrivati.
Spalancò la bocca stupito.
-E' impossibile.- subito un'idea gli si formò in testa.
Potevano essere mangiamorte?
-Chi siete?- abbaiò arrabbiato.
-Chi sei tu?- rispose quello che doveva essere Sirius Black. -E dove
siamo?-
Harry scoppiò a ridere e un lampo di comprensione si fece
largo nella sua mente. -Non ci posso credere. E' incredibile, alla fine
siete arrivati come aveva predetto Silente. Tu sei veramente Sirius
Black, vero? Mentre tu sei James Potter.-
-Sì e tu chi sei?- chiese quello che doveva essere suo
padre, diciassettenne.
-Oh, dunque... Prima di tutto, da che anno venite?-
I due si guardarono confusi. -1978, perchè?-
Il sorriso di Harry si allargò. -Ben venuti nel 1997. Mi
presento: il mio nome è Harry. Harry James Potter!-
James spalancò la bocca stupito e sbiancò.
-N-no-n di-dirmi che... che tu... sei...-
-Proprio cos'...- rise il ragazzo. -...sono tuo figlio.-
Il ragazzo del passato lo abbracciò, ed Harry
scoppiò a piangere.
-C-cre-dev-o che non...- singhiozzò.
-Shh, calmati. Coraggio Harry devi spiegarci molte cose.- disse James e
Sirius annuì.
Il ragazzo con la cicatrice si calmò poi chiese -Avete con
voi il mantello dell'invisibilità?-
-Certo...- disse Sirius.
-...Sai com'è... eravamo fuori dai nostri letti di notte...-
spiegò James imbarazzato. -...stavamo andando nella Stanza
delle Necessità, ma siamo stati beccati da Silente in
persona e...-
-...e poi vi siete ritrovati qui.- completò Harry per lui.
-Lo so, Silente aveva detto che sareste venuti... Be', mettetevi sotto
il mantello che devo tornare a casa poi vi spiego meglio cosa
è successo.-
-Perchè siamo in quartiere babbano?- chiese James da sotto
il mantello.
-La casa dei miei zii è qui. Io vivo con loro.- e un ombra
di malinconia passò nei suoi occhi verdi.
In poco giunsero in Privet Drive n°4 e Sirius e James lessero
il nome della targhetta posta sulla porta. "Vernon e Petunia Dursley"
Harry entrò e fece entrare anche i due malandrini.
-Eccoti qua, Potter. Mi sono stufato della tua disobbedienza... oggi a
letto senza cena.-
James strinse la bacchetta furioso. -Come si permette di affamare mio
figlio?- chiese sottovoce.
-Sta calmo, Ramoso.- rispose Sirius, anch'egli arrabbiato.
-Zio Vernon...- cominciò Harry ma l'uomo lo
bloccò.
-No, Potter. Ti abbiamo accolto in casa nostra quando i quei dementi
dei tuoi genitori hanno deciso di saltare in aria, ti abbiamo dato da
mangiare e la seconda camera da letto di Dudley. Esigo un po' di
rispetto, Potter. Tua zia ed io ti abbiamo chiesto di fare solo una
piccola cosa... ma tu niente.-
-Lascia che ti risponda, zio. 1) I MIEI GENITORI NON SONO DEMENTI E NON
HANNO DECISO DI SALTARE IN ARIA MA SONO STATI ASSASSINATI. 2) MI AVETE
ACCOLTO IN CASA VOSTRA SOLO PERCHE' AVEVATE PAURA DI SILENTE. 3) NON VI
E' BASTATO TRATTARMI COME VOSTRO SCHIAVETTO DA QUANDO SONO QUI?-
La mano di Vernon Dursley si chiuse attorno alla gola di Harry.
La bacchetta tremò nella mano di James.
-Chiedi subito scusa e domani starai tutto il giorno senza cibo.-
James non ce la fece più ed uscì da sotto il
mantello. Puntò la bacchetta su Vernon ed esclamò
minacciosamente -Giù le mani da mio figlio Dursley o
rimpiangerai di essere nato.-
Petunia vedendo il ragazzo così somigliante al nipote,
svenne.
-Chi sei tu? Come sei entrato a casa mia?- chiese l'uomo coi baffi da
tricheco.
-Glielo ripeto un'ultima volta, Dursley. Giù le mani dalla
gola di Harry.-
-Ah Ramoso, Ramoso... Non ti sembra azzardato uscire allo scoperto?-
chiese Sirius togliendosi il mantello.
-Stava strangolando MIO FIGLIO, Felpato.- rispose il ragazzo.
Petunia tornò in se, poco dopo. Quando vide James
cominciò a tremare.
-Non è possibile. Vernon togli le mani dal ragazzo.- disse
spaventata la donna.
-Qualcuno che ragiona.- fece sarcastico Sirius.
-Chi siete? E cosa ci fate in casa mia?- chiese di nuovo Vernon
togliendo le mani dalla gola del nipote.
-Io sono James Potter, mentre lui è il mio migliore amico,
Sirius Black.-
Gli occhi porcini di zio Vernon si spalancarono dal terrore e dal
disgusto.
-James Potter è morto così come Sirius Black. Lo
so bene, mio occupo del figlio di Potter da quando aveva un anno.
Sirius Black è morto qualche mese fa.- replicò
Petunia Dursley.
James la guardò. Gli sembrava di conoscerla. -Noi... ci
siamo già visti?- chiese.
Petunia assunse una faccia disgustata. -Sì, sfortunatamente.
Come potevo non vedere il marito di mia sorella?-
-Adesso, ragazzi... calmiamoci, accomodiamoci e parliamo civilmente.
Non c'è bisogno nè di strangolare qualcuno
nè di torturare qualcun altro.- propose Sirius passandosi
elegantemente le mani tra i capelli.
-Giusto.- disse James ed abbassò la bacchetta. -Harry, vieni
accanto a noi.-
I tre si sedettero sul divano mentre i tre Dursley guardavano con tanto
d'occhi quei due che facevano come se fossero a casa propria.
-Dunque, noi veniamo dal 1978.- esclamò Sirius. -Siamo stati
mandati qui da Silente, presumibilmente. Non sappiamo nè
come nè perchè, perciò
finchè non ci mettiamo in contatto con il preside, credo che
abuseremo della vostra ospitalità per qualche tempo.-
-Mai.- abbaiò Vernon. -Andatevene da casa mia.-
-Mi dispiace Dursley, davvero. Ma se pensate che lascerò mio
figlio qui da solo vi sbagliate.- fece James
-Giusto e se vi vedo trattare male il mio figlioccio vi affatturo.-
disse calmo Sirius in modo da rendere la minaccia più
inquietante.
- Perfetto, ora che siamo d'accordo direi di spedire un gufo al
preside, Harry e poi di metterci tutti a tavola per cenare...-
esclamò James.
Zio Vernon stava per aprir bocca e dire che Harry non avrebbe mangiato
quando un'occhiataccia dal Potter del passato lo fece desistere. -Forse
non ci siamo spiegati, Dursley, Siri ed io non scherziamo. Affamate
ancora mio figlio e vi assicuro che desidererai non essere mai nato, e
con te i due babbani della tua famiglia.-
Continua....
Eccomi con una
nuova fanfiction su Harry Potter... Lo so che ne ho già
un'altra ma l'ispirazione per questa mi è venuta
così ed ho colto l'occasione.
Spero di poter
aggiornare più frequentemente, adesso. Ma non assicuro
niente.
Al prossimo
capitolo.
Un bacio
AmyGoku
|
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Capitolo 2 *** Capitolo 1 ***
Capitolo
1
Harry si rigirò nel letto. La luce del mattino non gli dava
tregua, così si alzò e dopo essersi lavato e
vestito scese giù per le scale proprio nel momento in cui i
Dursley uscivano di casa.
-Allora, ragazzo, conosci le regole: non toccare niente che sia di
nostra proprietà; non rubare cibo dalla dispensa; rimani
chiuso in casa.- fece zio Vernon.
Il ragazzo si limitò ad annuire distratto.
I tre uscirono ed Harry rimase da solo.
Si diresse in salotto dove trovò due ragazzi diciassettenni
dormienti sul divano letto.
Harry sorrise. Allora non era stato un sogno. Aveva suo padre e Sirius,
vicini.
Andò in cucina e preparò la colazione per tutti
poi andò a svegliare i due dormiglioni.
-Ehi, Sirius. James.- provò a scrollarli ma niente,
continuavano a dormire beati.
-Sirius? Svegliati. Eddai, fratellone. James? Papà?-
provò di nuovo.
Harry si tirò su ed afferrò il lenzuolo per
scoprirli poi andò alla finestra e spalancò le
tende. La luce filtrò e i due ragazzi nascosero la faccia
sotto il cuscino per fuggire a quei raggi maledetti.
-Dai, Sirius, svegliati. Papà.- si lamentò Harry.
Poi decise di affrontare la questione da un altro lato. -Ho preparato
la colazione. Uova al bacon, toast alla marmellata e ci sono anche i
muffin. Succo di zucca e succo di dente di leone. Qualche biscotto e
una torta preparata dalla signora Weasley qualche giorno fa.-
I due malandrini sentendo quello che c'era da mangiare si alzarono e si
fiondarono in cucina calpestando il povero Harry.
-Grazie.- disse sarcastico, gemendo, osservando le impronte dei piedi
dei due sul suo stomaco.
James tornò da Harry con la bocca piena di muffin. -Scusa,
figliolo.- bofonchiò, poi lo aiutò a rialzarsi.
-Grazie!- disse.
Si diressero in cucina e con calma fecero colazione poi dopo aver
ripulito la cucina si sedettero in salotto dove il letto fu sostituito
dal divano.
-Allora, Harry. Prima di tutto vogliamo sapere cosa ci è
successo e perchè vivi con i tuoi zii.- esclamò
James deciso.
Harry sospirò. Sapeva di dover far i conti con questa storia
prima o poi.
-Vivo con i Dursley da quando avevo un anno. Mi hanno sempre
maltrattato e patire la fame per me non è un problema, ci
sono abituato. Spesso mi lasciavano senza cibo anche per tre giorni di
fila.-
James strinse i pugni infuriato. Come si permettevano di trattare
così, suo figlio?
-Comunque... Voi sapete già di Voldemort, vero? Be' quando
sono nato voi, tu e la mamma, vi siete nascosti, solo che Codaliscia vi
ha traditi e ci ha venduti a Voldemort. Così lui venne a
cercarci a causa della profezia fatta dalla professoressa Cooman.- e si
mise a raccontare della profezia. -Così, Voldemort
naturalmente ci trovò e avete cercato di proteggermi, ma lui
era forte...- cominciò a piangere. -...troppo forte e vi
uccise. Cercò di uccidere anche me ma l'anatema che uccide
gli rimbalzò addosso e finì per distruggere lui.-
cercò di asciugarsi le lacrime ma quelle scorrevano. -Fui
accompagnato da Hagrid, qui con la tua moto, Sirius. Ad undici anni
Hagrid venne a prendermi e mi spiegò tutto su Hogwarts e
sulla magia. Fino ad allora non sapevo di essere un mago ne tanto meno
che voi foste stati assassinati. Così eccomi al primo anno a
scuola. Incontrai quelli che sarebbero divenuti i miei migliori amici,
Ron ed Hermione. A quel tempo ad Hogwarts era nascosta la
pietra filosofale...-
-Vuoi dire quella che apparteneva a Nicolas Flamel e che l'ha reso
immortale?- chiese Sirius con gli occhi spalancati.
-Sì, proprio quella e be'... Voldemort la cercava.
Così successe che lo scontro fu inevitabile e per la seconda
volta il vostro sacrificio mi salvò la vita. Al mio secondo
anno venne aperta la camera dei segreti...-
-La camera leggendaria?- allibì James.
-Be'... dicevo. La camera fu aperta di nuovo e tutti i ragazzi che
avevano i genitori babbani venivano pietrificati. Scoprimmo che dietro
ciò c'era un Basilisco e Voldemort anche se era uscito da un
diario era per così dire un ricordo.
Uccisi il basilisco ed impedii di nuovo a Voldemort di riavere un corpo
e così giungiamo al terzo anno. Tu eri ad Azkaban, Sirius.
Non so cosa successe ma in qualche modo Minus riuscì ad
incastrarti e tu finisti in prigione. Dopo dodici anni riusciti a
fuggire e cercasti di uccidere Peter Minus insieme a Remus ma io...-
scosse la testa e singhiozzò. -...vi impedii di eliminarlo.
Non volevo. E poi era l'unico modo per farti scagionare. Purtroppo, era
una notte di luna piena e Remus si trasformò. Noi dovevamo
proteggerci ma quel vigliacco scappò sottoforma di topo.
Fummo circondati da migliaia di Dissenatori ed evocai un Patronus. Il
professor Lupin me lo aveva insegnato per affrontarli. Così
dopo averti liberato ti sei dato alla fuga. Così giungiamo
al quarto anno. Qualcuno mi iscrisse al torneo tre maghi ed io dovetti
partecipare insieme al mio amico Cedric. Durante l'ultima prova fummo
catapultati in un cimitero dove Codaliscia lo uccise...-
singhiozzò più forte.
James non disse niente. Mentalmente cominciò ad insultare
Codaliscia per aver fatto del male a suo figlio. Per la prima volta, lo
odiò.
Sirius non era da meno. -Vigliacco, bastardo traditore.-
urlò nervoso. -Come hai potuto tradirci così,
Codaliscia?- era fuori di se.
-Ehi Sirius. Il linguaggio.- esclamò James. -Davanti a mio
figlio?- cercò di sdrammatizzare anche se era ancora molto
nervoso.
-Harry, vai avanti.- disse Sirius.
Il ragazzo con la cicatrice prese un respiro profondo poi
continuò. -Codaliscia riuscì ad imprigionarmi e a
prelevare qualche goccia del mio sangue e a far risorgere
così, Voldemort. Cercai di combattere contro di lui e quando
le nostre bacchette entrarono in contatto ti ho visto, papà.
Te, la mamma e anche Cedric. Mi diceste che dovevo tornare a casa e
così presi il cadavere di Cedric e tornai indietro.
Nessuno credette alla mia storia. Nessuno voleva ammettere il ritorno
di Voldemort tranne Silente e l'Ordine della Fenice. E così
giungiamo al quinto anno. Voldemort scoprì che avevo accesso
libero alla sua mente quando perdeva il controllo e capì che
poteva usare il sistema per attirarmi e così fu. Non volevo
che un'altra persona a me cara se ne andasse così, credendo
che Sirius fosse prigioniero di Voldemort andai da lui al ministero
della magia. Più precisamente nell'ufficio misteri. Non
potevo perdere colui che per rappresentava un incrocio tra un padre ed
un fratello così mi precipitai e finii in trappola. Stavamo
per essere uccisi ma i membri dell'ordine arrivarono e ci salvarono, ma
tu... Sirius mi dispiace... Bellatrix riuscì a colpirti con
un anatema che uccide poi fuggì, la inseguii per vendicarti
ma l'arrivo di Voldemort complicò le cose. Silente ci
raggiunse e lottò contro di lui e così mi salvai.
Gli sono sfuggito di nuovo-
James abbracciò suo figlio. -Harry so cosa pensi, credi che
sia tutta colpa tua ma non è vero...-
Il ragazzo singhiozzò. -Se io non fossi mai nato tu e la
mamma sareste ancora vivi. Sirius non sarebbe finito ad Azkaban e tutti
voi avreste vissuto meglio.-
-Harry James Potter!- lo riproverò James arrabbiato. -Per
quanto mi riguarda la colpa è solo di Voldemort e di
Codaliscia dì di nuovo di non voler essere mai nato e ti
pesto, ok? E non mi importa se sei mio figlio.-
-Già, Ramoso a ragione. Non è colpa tua. Non lo
penso ora e sono sicuro che anche il me che è morto non lo
pensa. Harry, tu non hai colpe. Ah, ma se beccò Peter lo
faccio fuori con le mie mani. Sporco traditore, figlio di...-
-Sirius.- lo sgridò James. -Ti sembra il modo? Poi che vado
a raccontare in giro? Che insegno mio figlio ad imprecare?-
-Ma dai Ramoso, non dirmi che non odi Codaliscia perchè non
ci credo.-
-Oh certo che lo odio e se mi capita tra le mani lo disintegro. Come ha
potuto fare questo a me? E ad Harry? E a mia moglie? A proposito chi
è tua madre Harry?-
Harry, con gli occhi ancora arrossati, sorrise. Corse in camera e
tornò giù con un album di foto e una cornice.
Gli mostrò prima la cornice e James spalancò la
bocca stupito, poi un ghigno si fece largo tra le sue labbra.
-Allora, Felpato?- chiese facendo vedere la foto all'amico/fratello.
-Ok, ok. Avevi ragione tu. Perseverare serve.-
Trionfante, James, alzò la cornice. -Riuscirò a
conquistare Lily Evans. E avrò un figlio da lei. Ah Peter,
ti ucciderò.- concluse minaccioso.
Sirius ghignò. -Ed ora che facciamo?-
-Aspettiamo Silente e...- ancor prima di poter terminare la frase
suonò il campanello.
Harry andò ad aprire e si trovò davanti tante
persone. Silente, la professoressa McGranitt, i signori Weasley, Ron,
Fred, George, Ginny, Hermione Granger, Remus Lupin, Ninfadora Tonks,
Kingsley Shacklebolt e Alastor Moody.
-Che ci fate tutti qui?- chiese stupito.
Continua...
Eccomi con il nuovo
capitolo. Spero che vi piaccia.
Questo è
per così dire transitorio. Mi serviva ricapitolare i cinque
anni precedenti per i prossimi avvenimenti della storia.
Di solito rileggo
due volte prima di postare ma spesso dimentico di correggere certi
errori. Se ce ne fossero vi pregherei di avvertirmi.
Bene, il prossimo
aggiornamento sarà per Lunedì 27 luglio o al
massimo Martedì 28
Lasciatemi qualche
commentino.
Passiamo a ringraziamenti:
GinnyPotter93; emogirl in pink; Lars Black (hai ragione, non ci ho
fatto caso ma ora l'ho corretto); Hillian93; LyndaWeasley; Shingo_Chan;
Shirin; Finleyna 4 Ever.
E tutti quelli che mi hanno messo tra preferiti e seguiti.
Un
bacio AmyGoku
|
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Capitolo 3 *** Capitolo 2 ***
Capitolo
2
-Possiamo entrare Harry?- chiese Silente gentile. -Preferirei che
nessuno ci veda, soprattutto qualche mangiamorte di troppo.-
-Oh, certo. Scusi la mia maleducazione sono sorpreso. Accomodatevi.-
Uno ad uno, tutti i maghi varcarono la soglia.
-Harry...- Hermione lo soffocò in un abbraccio. -Eravamo
tutti in pensiero. Non ci hai mai chiamato e non rispondevi al
telefono. Harry, non devi pensare a Sirius. Lo sai che non vorrebbe che
tu...-
-Qualcuno ha fatto il mio nome?- chiese una voce interrompendo la
Granger.
Due ragazzi diciassettenni guardavano i maghi uno ad uno.
Remus sgranò gli occhi stupito. -N-non può
essere.-
-Che c'è Lunastorta, hai visto un fantasma?-
sogghignò James.
-Io credo proprio di sì, Ramoso. Non si vedono tutti i
giorni due maghi come noi.- fece Sirius ghignando a sua volta. -I due
malandrini di Hogwarts, quelli più casinisti sono qui,
davanti ai suoi occhi, cosa dovrebbe fare?-
James guardò prima la McGranitt, poi Tonks, poi Hermione ed
infine Ginny.
Si avvicinò alla McGranitt ed esclamò. -La trovo
in splendida forma, professoressa McGranitt.- e la guardò
maliziosamente.
-La sua sfacciataggine non ha limiti, signor Potter.-
-Oh, la prego professoressa, mi chiamo James, mi fa sentire vecchio se
no.-
La McGranitt abbozzò un piccolo sorriso ma decise di
rispondergli per le rime.
-Lei e il signor Black siete pregati di non combinare guai. Facevate
letteralmente impazzire tutti i professori di Hogwarts e scommetto che
il professor Piton sarebbe felice di rivedervi.-
James, spalancò la bocca e Sirius sbiancò.
-NOOOOOOOOOOO!- l'urlo di rifiuto dei due fu talmente forte che i vetri
minacciarono di esplodere.
Subito dopo un sorriso da malandrino trasfigurò il loro bel
volto e una risata sadica si liberò nell'aria.
-Felpato, abbiamo ancora Mocciosus da torturare.-
-Oh, non vedo l'ora.-
Lupin guardò i due divertito. -Ma da dove venite?- chiese.
-Dal 1978, amico. Se sai dov'è Codaliscia mi faresti un
ottimo favore.- disse James.
-Già, se lo troviamo lo uccidiamo. Così, impara a
trattar male il mio figlioccio.-
Il preside si schiarì la gola rumorosamente per attirare
l'attenzione.
-Ragazzi, state tutti calmi. Ora accomodiamoci, abbiamo molte cose da
chiarire.- il preside evocò altre poltrone e quando tutti
furono seduti cominciò. -Harry vi ha raccontato tutto,
immagino. Hogwarts, Voldemort ed il fatto che voi due siete entrambi
deceduti.-
-Sì, lo sappiamo. Harry ci ha raccontato tutto stamattina.-
fece James.
-Perfetto, prima di tutto... Un avviso. James, Lord Voldemort vuole
uccidere Harry e se avrà te tra le mani gli sarà
molto più facile, capisci quello che voglio dire?-
-Certo, se mi uccidesse adesso, Harry non nascerebbe più.-
-Ecco. Quindi cerca di non farti uccidere amico, i tuoi salmoni sono
importanti- commentò Sirius facendo sbiancare il compagno.
-Esatto, perciò devo chiederti massima discrezione e
naturalmente non andare ad urlare ai quattro venti di essere il padre
di Harry.- continuò il preside fingendo di non aver udito il
commento del giovane Black.
-Ovviamente.- rispose.
-Seconda cosa, voi non potete assolutamente rimanere qui o andare da
qualsiasi altra parte, percui voi verrete ad Hogwarts ed affronterete
il settimo anno insieme a Harry e a tutti gli altri. Naturalmente
sarete assegnati alle vostre case. Quindi entrambi a Griffondoro. Il
professor Piton sarà felice di rivedervi.- sorrise Silente.
-Mai quanto noi, preside.- rispose Sirius con un ghigno da malandrino
stampato in faccia.
-Conosco quello sguardo, Sirius.- affermò Remus. -Non
combinate guai.-
-Oh, non ti preoccupare Rem, ce ne staremo buoni, buoni e non
attaccheremo briga con Mocciosus.- fece James con una faccia da
angioletto e un tono che esprimeva tutt'altro.
-Signor Potter e signor Black devo informarvi le regole sono sempre le
stesse, vero? E che noi esigiamo da voi il massimo rispetto per queste.-
-Oh, certamente. Non vogliamo che il professor Piton si arrabbi e ci
metta in punizione. Ci teniamo molto a lui.- cantilenò
Sirius.
-Certo, non ci permetteremmo mai di offendere il nostro professore.-
fece eco James.
-La scuola inizierà l'1 di settembre e quest'oggi verrete
trasferiti al Quartier Generale. Dove sarete tenuti d'occhio da Artur e
Molly Weasley e da Remus e Ninfadora.-
-Per favore, professor Silente, non mi chiami Ninfadora.- si
lamentò Tonks.
-A scuola vi presenterete come i gemelli Evans, cugini di Harry.-
spiegò Silente. -Ora, Harry... perchè non vai a
preparare il baule mentre scrivo una lettera ai Dursley?- propose il
preside.
Harry annuì e salì le scale.
Ron ed Hermione vollero salire con lui e lo raggiunsero in camera.
-Harry?- chiamò, Ron.
-Ehi, ragazzi. Avete visto mio padre?- sorrise. -Sono felicissimo.-
-Sei sicuro di quello che fai?- chiese Hermione. Non voleva che il suo
miglior amico soffrisse. Prima o poi quei ragazzi se ne sarebbero
andati.
-Sì.- rispose deciso. Infilò tutto nel baule e
poi lo chiuse tenendo fuori il mantello dell'invisibilità.
Scesero tutti e tre e trovarono gli altri all'ingresso.
-Benissimo. Ora direi... Harry, James, Sirius, nascondetevi sotto il
mantello dell'invisibilità. Sapete tutti dove
smaterializzarvi vero?- chiese.
Ci fu qualche mormorio di assenso.
-James, Sirius. Aggrappatevi a me. Harry, aggrappati ad Alastor.-
I tre ubbidirono e si ritrovarono sulla strada di Grimmauld Place.
Harry, udì Sirius sbuffare scocciato
Sapeva esattamente dove fosse. Ad uno ad uno tutti i maghi entrarono
nel numero 12.
-Fate silenzio, nessuno deve sveglia...- sussurrò Tonks. Ma
ancora prima che potesse finire la frase inciampò sul
portaombrelli e si ritrovò stesa per terra.
Subito il ritratto della signora Black si spalancò e
cominciò a strillare. -SUDICI MEZZOSANGUE, FECCIA, TRADITORI
DEL PROPRIO SANGUE, CANAGLIE-
-Sta zitta, vecchiaccia.- urlò Sirius uscendo da sotto il
mantello.
-TU? COME OSI TORNARE QUI? INFANGARE LA CASA DEI MIEI PADRI! AH,
FECCIA, MACCHIE DI DISONORE-
Sirius puntò la bacchetta sul ritratto e con un scoppio le
tende si chiusero e tornò il silenzio.
Tutti sospirarono di sollievo.
-Andiamo in cucina. Tonks, sta attenta.-
Arrivarono in cucina senza intoppi ma lì, i due malandrini
trovarono qualcosa di veramente sgradevole. Severus Piton, infatti, era
seduto su una sedia insieme a altre due persone: Bill e Charlie Weasley.
I due poveretti sbiancarono. -Certo che è diventato
più brutto di quello che ricordavo- sussurrò
James.
-Già, le uniche cose che non sono cambiate sono il suo
lunghissimo naso adunco e i suoi capelli unti.- fece in risposta
Sirius.
Poi a voce normale James disse -Guarda, Felpato. Rincontriamo
Mocciosus. Certo che non assomiglia per niente a quello che ricordavo.-
-Ma cosa dici Ramoso, non vedi? Stesso unto, stessa faccia da fesso.-
I due malandrini si guardarono con sguardo da chi la sapeva lunga.
-Dai ragazzi, piantatela. Avrete tutto il tempo dopo.- gli riprese
Remus.
-Ehi, Lunastorta, da quando porti rispetto a Mocciosus? La nostra morte
non ti ha fatto per niente bene.- disse James con un ghigno.
-Non è questo.- scosse la testa l'uomo. -Severus mi prepara
la pozione anti-lupo.-
-Ramoso, è una mia impressione o, il nostro migliore amico
Remus si è consegnato al lato oscuro?-
-Già, ma non parlarmi di lato oscuro che mi ricorda
Codaliscia. Oh, non vedo l'ora di ucciderlo con le mie mani.-
-Potter, Black... Siete due degli esseri più disgustosi che
io abbia mai avuto la sfortuna di incontrare. Non so cosa abbia fatto
di male per meritarmi di nuovo la vostra presenza ma vi avverto... Sono
direttore della casa di Serpeverde e come insegnante non ci metto molto
a togliervi punti.-
-Dici che Mocciosus...?- chiese Sirius guardando il compagno.
-Non è in grado di affrontarci. Dopotutto noi siamo i
gemelli malandrini, no?-
-Giusto James.- e si scambiarono il cinque.
Harry li guardò con un misto di soddisfazione e
felicità. Sembrava che non conoscesse dolore e sofferenza.
E così presto avrebbe iniziato un nuovo anno ad Hogwarts con
suo padre e il suo padrino.
Continua...
Eccomi con un altro capitolo. Spero che vi sia piaciuto.
Ora purtroppo non ho il tempo di ringraziare tutti voi personalemente
ma prometto che lo farò nel prossimo capitolo.
Un grosso bacio. AmyGoku
|
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Capitolo 4 *** Capitolo 3 ***
Capitolo
3
Binario 9 e 3/4 ore 10.50
Tutta la famiglia Weasley più Remus e Moody era riuniti sul
binario per dare l'ultimo saluto a Ron, Ginny, Harry, Hermione, James e
Sirius.
-Ehi mi raccomando non combinate guai.- fece Lupin. -Soprattutto voi
due, Felpato e Ramoso.- ed indicò i due.
Salirono tutti sul treno. Ginny esclamò -Io vado da Dean,
Seamus, Neville e Luna. Ciao ragazzi.-
Fecero un cenno della testa poi anche Ron ed Hermione dissero. -Noi...
dovremmo... ecco... andare nella carrozza dei prefetti.-
-Oh...- Sirius spalancò gli occhi dallo stupore e James
ghignò. -Non c'è niente di più noioso
che avere delle responsabilità. Fortuna che mio figlio non
è stato nominato prefetto, altrimenti...-
I due prefetti se ne andarono ed Harry, James e Sirius andarono a
cercare uno scompartimento. Ne trovarono uno vuoto e si sedettero dopo
aver issato i bauli.
-E' incredibile. Non avrei mai pensato di poter andare a scuola con mio
figlio.- fece James contento.
-Sì, potremo essere ancora i malandrini in tre. Ora che
Remus non c'è e Pet ci ha traditi.- propose Sirius.
-Ehm..- tossì, Harry imbarazzato. -N-no-n credo che sia
possibile. Io... non sono una persona che segue le regole...-
arrossì ancora di più -Ecco... non ho mai passato
un anno ad Hogwarts senza aver infranto almeno una cinquantina di
regole.-
-Allora non hai neanche bisogno di fare la selezione.- disse suo padre,
compiaciuto.
-Ha ragione Ramoso. E poi dobbiamo anche farti trasformare in Animagus
e...-la porta dello scompartimento si spalancò,
interrompendo il discorso di Sirius.
Draco Malfoy insieme a suoi tre seguaci, Tiger, Goyle e Zabini
sogghignò.
-Guarda, guarda. C'è Potter. Dove sono i tuoi amichetti? Gli
hai rimpiazzati con altri due sfigati?-
Sirius sorrise malandrino. -Guarda Ramoso, un viscido Serpeverde
è tra noi. Tu che dici? Gli laviamo la bocca?-
James tutto contento alzò la bacchetta ed esclamò
-Gratta e netta.-
Dalla bocca di Malfoy uscì schiumoso sapone rosa.
I seguaci di Draco alzarono la bacchetta ma i due malandrini furono
più veloci e pure loro fecero la stessa fine del giovane
biondo.
-Mai mettersi contro i gemelli Evans.- ghignò Felpato.
Blaise Zabini riuscì a pronunciare il contro incantesimo e
lo fece anche sugli altri.
-Gemelli Evans?-
-Siamo cugini di Harry. Io sono James, chiamato così in
onore di mio zio, mentre lui è Sirius chiamato
così in onore del padrino di Harry.-
-Non bastava un Potter ad Hogwarts?- chiese Draco, dopo essersi ripreso.
I due risero mentre i Serpeverde se ne andarono.
-Chi erano quelli?- chiese James.
-Draco Malfoy insieme a Vincent Tiger, Gregory Goyle e Blaise Zabini.
Sono Serpeverde e Malfoy è il pupillo di Piton.-
Nella mente di Sirius e James comparve l'immagine di un secondo
Mocciosus.
-Un altro Piton, come lo chiamiamo?-
-Chiamatelo Malfrett. E' peggio di Piton e di molto.- fece Harry.
-Sbaglio o noto una certa fifa nei confronti di quel ragazzo,
figlioccio caro?- fece Sirius in tono minaccioso.
Harry arrossì. -N-no, non è quello! Giuro.-
cercò di discolparsi.
L'arrivo della donna dei dolci lasciò cadere il discorso
appena intrapreso.
-Grazie per aver pagato Harry.- esclamò Sirius.
-Figuratevi tanto sono i vostri.-
James rise. -Già. Scommetto che Siri ed io ti abbiamo
lasciato un mucchio di soldi.-
Harry ghignò. -Abbastanza.-
-Comunque, continuiamo il discorso di prima. Devi imparare tutto sui
malandrini. E oltretutto devi imparare ad usare questa.- fece Sirius
tirando fuori la mappa del malandrino.
Harry scoppiò a ridere.
Tirò giù il baule estrasse la stessa mappa poi
rimise il baule a posto.
Alzò la bacchetta e disse -Giuro solennemente di non avere
buone intenzioni.-
Sirius e James scoppiarono a ridere. -E così, tuo figlio ha
ereditato la mappa del malandrino. Eh?-
Un'ombra passò negli occhi verdi di Harry.
-Me l'hanno data Fred e Sorge al terzo anno. L'hanno fregata da Gazza.
E il mantello dell'invisibilità me l'ha dato Silente.-
James fece un sorriso triste.
Come aveva potuto vivere quel ragazzo? Perchè non era potuto
crescere come un ragazzo normale? Strinse i pugni e si ripromise di
uccidere Codaliscia se mai lo avesse incontrato.
Verso sera, cominciarono a mettersi la divisa poi quando il treno si
fermò furono i primi a scendere.
Harry sentì il grido famigliare di Hagrid che diceva. -PRIMO
ANNO, PRIMO ANNO DA QUESTA PARTE!- Ron ed Hermione arrivarono e presero
tutti e cinque una carrozza.
Giunti all'ingresso del castello Harry, Ron ed Hermione varcarono
l'ingresso della sala grande mentre James e Sirius dopo aver fatto
l'occhiolino al ragazzo con la cicatrice andarono dalla professoressa
McGranitt.
-Oh, Potter, Black eccovi qui.- fece lei. -Verrete con me ad accogliere
gli studenti del primo anno e poi verrete presentati dal preside.-
I due seguirono la vicepreside.
Harry, Ron ed Hermione si andarono a sedere vicino Ginny, Dean, Neville
e Seamus.
-Ehi, ciao ragazzi!- salutò Dean Thomas contento.
-Ciao a tutti!- rispose Harry. -Passato belle vacanze?-
-Niente male. La nonna ha detto che incomincia ad essere fiera di me e
che sto dimostrando di essere coraggioso.- rispose Neville Paciock.
Seamus si lanciò in un lungo resoconto su ciò che
era successo durante l'estate.
Poco dopo si zittì perchè la McGranitt fece il
suo ingresso insieme agli studenti del primo anno.
Sistemò lo sgabello poi ci mise sopra il cappello parlante.
Tutti rimasero con il fiato sospeso e il cappello parlante
cominciò a cantare:
Quand'ero assai un giovan berretto
costruito per uno smistamento corretto
Messer Griffondoro disse:
culla dei coraggiosi di cuore accetterò
nessun di loro negherò.
Cosetta Corvonero decantò
solo quelli che prediligono l'intelletto accetterò
Messer Serpeverde fu più rigido
solo coloro con il sangue puro terrò
E la buona Tassorosso disse:
accudirò gli altri, i più buoni
cercherò
e ora lo smistamento comincerò.
Tutto tacque poi gli studenti applaudirono il cappello. La
professoressa McGranitt si schiarì la gola e
cominciò a chiamare il primo nome della lista.
Appena concluse lo smistamento, Silente si alzò. -Prima di
iniziare il nostro ottimo banchetto... Ho delle informazioni da darvi.
La prima è che si è unito a noi un nuovo
insegnante. Il professor Lumacorno infatti ha accettato di riprendere
il suo vecchio ruolo di insegnante di pozioni mentre il professor Piton
insegnerà Difesa Contro Le Arti Oscure...-
James gemette e guardò Severus con odio.
-...Secondo abbiamo qui due nuovi studenti che frequenteranno l'ultimo
anno. Purtroppo non hanno potuto finire la scuola e noi gli abbiamo
dato un'altra possibilità. Date il ben venuto ai gemelli
Evans cugini del signor Potter.-
Dopo questo annuncio la sala venne percorsa da un certo mormorio. Non
solo per la scoperta di due nuovi studenti che accederanno direttamente
al settimo anno ma anche a causa del legame di parentela dei due con
Harry Potter. Infatti, Silente gli aveva presentati come cugini di
Harry.
-James e Sirius Evans sono stati già smistati e naturalmente
rientreranno a far parte della loro casa. Andate a sedervi al tavolo
dei Griffondoro.-
I due ubbidirono e il preside riprese parola. -Ora... Buon appetito.-
Ci fu un mormorio di assenso mentre i cinque tavoli della sala grande
venivano imbanditi di cibo.
James si avvicinò al figlio e gli sussurrò. -Se
non mangi fino a scoppiare ti imbocco io stesso, capito?-
Harry lo guardò scioccato.
-E non guardarmi così... Quei Dursley non ti davano da
mangiare abbastanza il minimo che tu possa fare è mangiare
tanto.-
-Ma...- provò a protestare il ragazzo.
-Harry James Potter, non provare a disubbidire a tuo padre.- gli
sussurrò minaccioso.
Harry deglutì ed infine capitolò. -V-va b-bene.-
bisbigliò in risposta.
-Ramoso, sei troppo apprensivo.- lo derise Sirius. -Harry,
probabilmente se James non fosse morto non ti avrebbe mai fatto fare
cose pericolose e per pericoloso intendo gli incantesimi, la forchetta,
il coltello, la scopa. Ti avrebbe anche tenuto lontano dalla tua
bacchetta per paura che tu potessi cavarti un occhio.-
James sembrava scandalizzato. -Cosa hai detto? Harry avrebbe imparato
ad andare sulla scopa ancor prima di poter dire "mamma"o
"papà".-
Risero tutti e tre facendo voltare molte teste nella loro direzione.
Harry era felice come non mai. Aveva suo padre accanto ed anche il suo
padrino. Non aveva sua madre però era contento lo stesso.
poteva stare con uno dei due genitori e il suo padre/fratello, Sirius.
Dopo aver finito di cenare, Silente si alzò di nuovo.
-Bene, ora che abbiamo tutti la pancia piena direi di cominciare con le
raccomandazioni. Il primo anno prenda nota che l'accesso alla foresta
è severamente proibita e farebbero bene a ricordarlo anche
quelli più grandi...-
Harry, Ron ed Hermione arrossirono mentre James e Sirius sghignazzarono
guardando il preside.
-Il signor Gazza mi chiede di rammentarvi che è proibito
fare duelli di magia fuori dalle aule ed anche altre cose che troverete
nell'elenco affisso sulla porta del suo studio.
Inoltre, ricordiamo che nessun studente può stare fuori dai
propri letti durante la notte. Bene, per ora è tutto.
Buonanotte.-
Tutti si alzarono e Ron ed Hermione andarono a fare il loro dovere di
Prefetti, mentre Harry, James e Sirius si diressero nella torre di
Griffondoro. Dopo aver varcato la soglia della sala comune i tre si
diressero nei dormitori dove scoprirono di avere una stanza tutta loro.
Cioè per Harry, James, Sirius e Ron.
I tre si tolsero la divisa e misero il pigiama poi si fiondarono sul
letto e si addormentarono.
Continua...
Eccomi con un nuovo
capitolo. Spero che anche questo vi sia piaciuto. Grazie a tutti voi
che avete recensito e che avete aggiunto questa fanfiction tra i
seguiti e i preferiti. Grazie a tutti. Un bacio. AmyGoku
|
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Capitolo 5 *** Capitolo 4 ***
Capitolo
4
Harry si svegliò di soprassalto. Dalla luce che filtrava
nella stanza doveva essere l'alba.
Era tutto sudato e le lenzuola sembravano strangolarlo. Aveva appena
avuto in incubo, non si ricordava di cosa trattava ma gli aveva
lasciato in corpo una certa inquietudine. Si districò dal
groviglio di coperte e provò a riprendere sonno, ma
continuò a tremare. Dopo vario tempo si alzò dal
letto e si diresse in quello del padre dove si accoccolò
accanto a lui e finalmente riuscì ad addormentarsi.
James Potter aprì gli occhi. Era ancora in stato di
dormiveglia ma riuscì a notare un ragazzo dormire accanto a
lui. Appena si mise a sedere riconobbe il viso di suo figlio.
Sorrise, accarezzandogli la cicatrice sulla fronte e
cominciò a pensare.
Non avrebbe visto crescere suo figlio, non avrebbe potuto consolarlo
nei momenti in cui era triste, non avrebbe potuto accoglierlo tra le
sue braccia e tranquillizzarlo se avesse fatto un incubo, si sarebbe
perso la sua prima parola, non avrebbe mai provato la gioia di sentirsi
chiamare, papà. Tutta colpa di Codaliscia e Voldemort.
Perchè il destino doveva accanirsi, così, su
Harry? Era soltanto un ragazzo e le sue esperienze erano pari ad un
mago adulto. Il sorriso che aveva sulle labbra si spense. Suo figlio,
aveva dovuto vivere una vita difficile senza di lui, senza sua madre.
Lily sarebbe stata un'ottima mamma per Harry. Gli avrebbe insegnato
tutto ciò che sapeva sulla magia. Lo avrebbe aiutato durante
gli anni ad Hogwarts, invece, tutto questo non era successo. Lily
sarebbe morta lasciando da solo il piccolo Harry.
Diciassette anni insieme a quei babbani che lo trattavano come pezza
per le scarpe. Diciassette anni, in cui aveva sofferto le pene
più atroci senza essere considerato. Passò ad
accarezzargli i capelli.
-Ti voglio bene, Harry!- sussurrò al vento.
-Mamma, papà. Vi voglio bene!- parlottò nel sonno
il ragazzo con la cicatrice.
James sentì qualcuno tirar su con il naso e si
girò.
Il suo migliore amico faceva finta di piangere anche se si vedeva che
era commosso.
-Che fai, Felpato? Piangi? Basta un ti voglio bene per aprire il
rubinetto?- lo provocò James.
-Ma come ti viente in mente?- cercò di far finta di nulla.
-Non ci posso credere. Il grande Sirius Black che si commuove, sono
esterrefatto.- sogghignò.
-Ah sì?- Sirius balzò fuori dal letto con i pugni
stretti davanti al viso. -Fatti sotto...-
James non se lo fece ripetere e alzatosi dal letto cominciò
a pestare il suo amico scherzosamente.
Harry si risvegliò dal suo sonno. Era molto calmo rispetto
al suo primo risveglio e felice si girò per cercare il corpo
del padre.
Ciò che si ritrovò davanti fu un groviglio di
vestiti ed altro ed imprecazioni di vario tipo da parte dei due
lottatori.
Faticò a trattenere il sorriso tanto che alla fine cedette e
scoppiò a ridere di cuore.
I due ragazzi sentendo la risata smisero subito di combattere e si
unirono ad Harry.
Ron fu ridestato dal suo sonno e scattò seduto sul letto
guardandosi intorno.
Era confuso e spaesato, tipico atteggimento da appena svegliati.
-Cosa, ci fate lì per terra?- sbadigliò
individuando i due ragazzi.
I quattro ragazzi indossarono la divisa poi scesero in sala comune dove
si unì a loro, Hermione.
La Granger prese per un braccio il ragazzo Weasley e precedette gli
altri in sala grande.
Il nuovo trio, composto da Harry, James e Sirius, fece il suo ingresso
in sala sotto lo sguardo di tutti.
Draco Malfoy sogghignò a Blaise indicando Potter e i cugini.
Gli altri, sorpresi, guardavano quello strano fenomeno in cui il grande
Harry Potter non stava insieme ai suoi "compagni di avventura".
I tre 'cugini' ridevano e scherzavano a volte spintonandosi.
Si sedettero per la colazione mentre la McGranitt distribuiva gli orari.
Giunta da James e Sirius gli guardò con un mezzo sorriso.
-Voi due, vedete di comportarvi bene, almeno quest'anno.-
James fece una faccia scandalizzata. -Che un troll possa pestarmi se
non mi comporterò bene con lei.-
-Certo...- rincarò la dose Sirius. -...Ramoso ha ragione,
che il troll ci possa pestare entrambi. Non oseremo mai offenderla
professoressa.-
La vicepreside alzò gli occhi al cielo poi passò
oltre.
E così, Harry, James, Sirius, Ron ed Hermione si diressero
alla prima ora della giornata: pozioni con il professor Lumacorno.
Si diressero nei sotterranei ed aspettarono che la porta si aprisse.
Appena il pancione del Horace Lumacorno fece il suo ingresso tutti
smisero di parlare.
-Prego, tutti dentro.- disse gioviale.
Uno ad uno tutti gli studenti entrarono in classe.
Sirius, James ed Harry presero posto uno accanto all'altro, mentre Ron,
Hermione e Ernie Macmillan si misero in un tavolo accanto.
-Salve a tutti.- sorrise il professore.
-Avete tutti la vostra copia del testo di pozioni?-
Ci fu un mormorio di assenso.
-Benissimo, allora come prima cosa, andate a pagina 10 e preparate il
distillato della morte vivente.-
Tutti si misero al lavoro e neanche a dirlo alla fine della lezione la
migliore fu Hermione seguita da Sirius e James.
Lumacorno definì la pozione di Harry 'passabile' e quella di
Ron 'accettabile'.
Alla fine dell'ora uscirono dall'aula.
-Cosa abbiamo, adesso?- chiese Ron.
-Difesa Contro Le Arti Oscure.- rispose Harry mentre un ghigno da
malandrino si formò sul bel volto dei due "ex-compagni di
classe" di Mocciosus.
Si diressero nell'aula di difesa.
Sirius e James fecero un occhiolino ad Harry poi si allontanarono da
lui con uno sguardo che la diceva lunga sulle loro intenzioni.
Poco dopo, Piton entrò. Non si prese nemmeno la briga di
salutare e disse -Andate a pagina 105 e cominciate a leggere.-
Tutti ubbidirono tranne, ovviamente, Sirius e James che si misero
stravaccati sulla sedia e con i piedi sul tavolo.
Piton fece una faccia disgustata poi si avvicinò ai due con
poche falcate.
-Come mai voi due non leggete?- chiese con voce che metteva i brividi.
I due non si scomposero nemmeno, non sembravano per nulla intimoriti.
-Professore,
non le abbiamo detto che a noi non piace, per niente, difesa contro le
arti oscure?- cantilenò James fingendosi preoccupato.
-Oh, è vero. Mi sa che abbiamo scordato di informare il professor Piton.-
rispose Sirius.
Severus gli guardò con astio. -Aprite subito il libro e
cominciate a leggere.- sussurrò con gli occhi ridotti a due
fessure.
James sbuffò infastidito.
-Vada a scocciare a qualcun altro, professore.- canticchiò
Sirius.
La classe guardò, i due fratelli, raggelata.
-Adesso, basta. Dieci punti in meno per Griffondoro, signori Evans. Ed
ora che tutti voi avete finito di leggere, vi dividerete a coppie.
Signor Potter...- esclamò, fissando con un ghigno James il
quale smise subito di far finta di niente e guardò Piton in
modo di avvertimento.
-...si sieda accanto al signorina Parkinson, Weasley vada vicino al
signor Malfoy, Granger, vicino alla signorina Bullstrode, Paciock
vicino al signor Goyle e Finnegan, si sposti accanto al signor Zabini.-
Un sorriso di vittoria si fece largo tra le labbra di Piton.
James lo guardò malissimo poi sussurrò piano.
-Attento a te Mocciosus, nessuno può osare fare qualcosa ad
uno dei malandrini e si da il caso che Harry, ora, sia uno di noi.
Levicorpus.-
Piton si ritrovò appeso per la caviglia con la veste che
scendeva verso la sua testa e lasciava scoperte le gambe. Velocemente
estrasse la bacchetta ma Sirius lo disarmò. -Expelliarmus-
Tutta la classe guardò i due, che avevano osato affrontare,
Piton sconvolti.
Hermione tremò. -Mettetelo giù.-
strillò.
-Dai Hermione, divertiti un po'...- cercò di dire Felpato ma
la Granger lo fulminò con lo sguardo.
James scoppiò a ridere. -Ehi Felpato, sai chi mi ricorda?-
Sirius spalancò la bocca in un ghigno. -Certo, la cara e
dolce Lily.-
-James, Sirius state esagerando, mettetelo giù.-
ordinò Hermione.
-Agli ordini, mademoiselle. Liberacorpus.-
-Cinquanta punti in meno per Griffondoro.- esclamò Piton
dopo essersi liberato. -Parlerò con il preside ed avrete una
punizione.- la campanella suonò. -Ora andate, signor Potter
la voglio subito nel mio ufficio.-
James sbiancò e Sirius si bloccò sulla porta. Si
girarono verso Piton e una volta rimasti soli James esclamò
duramente. -Non toccherai mio figlio, Mocciosus.-
Severus guardò James e ghignò -Non ho tempo da
perdere con te Potter. Quindi, ora porto tuo figlio dal preside poi mi
occuperò di voi due. L'era in cui tu e Black avevate il
controllo della scuola è finito.-
-Tu non punirai, Harry. I malandrini vengono puniti insieme- fece
Sirius. -Percui se vuoi punire il mio figlioccio dovrai punire anche
noi. Giusto, Ramoso?-
-Niente di più vero, Felpato.-
-Perfetto, Potter, Black seguitemi.-
James si avvicinò a Harry. -Stai bene?- chiese.
-Sì, mi sa che avete esagerato.-
-Nessuno si può permettere di mettersi contro i malandrini e
si da il caso Harry, che tu lo sia diventato.-
-James ha ragione, Harry. Ora che Lunastorta non c'è
più dobbiamo formare un nuovo gruppo di malandrini. E
siccome tu sei il figlio di James, nessuno è meglio di te
per prendere quel posto.-
-Stanotte andremo nella stanza delle necessità.-gli
informò James. -Dobbiamo farti diventare un animagus e da
lì trovarti un soprannome...- fu interrotto da Piton che
disse. -Il preside vi sta aspettando. Sorbetto al limone.-
Il gargoyle di pietra si spostò mostrando una scala mobile a
chiocciola.
Continua...
Ciaoooooooooo, scusate per il ritardo del capitolo. Spero che vi
piaccia come a me è piaciuto.
Naturalmente l'anno ad Hogwarts si prospetterà interessante
e pieno di avventure... Forza James, Sirius fatela vedere a Piton...
(anche se Piton è uno dei miei personaggi preferiti)
Vabbè... Dunque ringrazio tutti coloro che leggono senza
recensire e tutti voi che avete messo la FF tra preferiti e seguiti.
Grazie sono commossa.
Ora le recensioni: iaco (molto presto vedrai ciò che ho in
serbo per i due... tre malandrini e Piton); Marty4ever (anche tu vedrai
quello che voglio fare); Haibara88 (grazie per la recensione);
Shingo_Chan (anche te grazie); GinnyPotter93 (ciao, spero che ti sei
divertita in vacanza e grazie per aver recensito)
I vostri commenti mi rendono molto felice. Un bacio a tutti.
AmyGoku
|
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Capitolo 6 *** Capitolo 5 ***
Capitolo
5
Su, nell'ufficio del preside, Harry, James e Sirius aspettavano che il
preside dicesse qualcosa.
-E così...- cominciò congiungendo le mani davanti
e fissandoli attraverso gli occhiali a mezzaluna -...voi due avete
fatto entrare Harry nei vostri piani.-
James rise. -Certamente professor Silente, dopotutto Harry è
mio figlio se non ha lui il diritto di diventare un malandrino, chi ce
l'ha?-
Sirius fissò il preside con un ghigno di approvazione
stampato sul volto.
Silente, sorrise. -Ho scordato quanto facevate disperare i professori.
Siete anche peggio dei gemelli Weasley che hanno messo a dura prova la
pazienza di Dolores Umbridge e di Argus.-
-Noi siamo i malandrini, e questo dice tutto. Sirius ed io dopotutto
siamo i gemelli Evans no? Siamo i migliori. Nessuno può
batterci, esasperare i professori della scuola è una nostra
specialità.- James guardò Silente soddisfatto.
Il preside guardò il ragazzo.
-Bene, alla luce di quel che avete fatto al professor Piton direi che
voi due...- ed indicò James e Sirius -...Siete in punizione.
Metterete a posto gli archivi delle punizioni per nome in ordine
alfabetico ed Harry si unirà a voi per far felice Severus.
Vero Harry?-
Potter grugnì qualcosa in risposta.
-Benissimo, il signor Gazza vi sta aspettando. Potete andare- concluse
il professore.
I tre uscirono dall'ufficio del preside e si diressero nello studio di
Gazza.
-Ah, Potter, Evans entrate e mettete a posto tutti questi archivi. Se
non riuscite a finire entro l'ora di pranzo mettete un segno dove siete
arrivati e tornate sabato alle 10.30.- fece il custode, poi
uscì.
Rimasti soli, Harry, James e Sirius guardarono la pila di scatoloni sul
tavolo.
I tre gemettero disperati, poi si misero all'opera.
-Mocciosus, questa volta ce la paga.- disse Sirius.
-Ovviamente, Felpato. Scoprirà cosa vuol dire mettersi
contro i malandrini soprattutto se sono due Potter e un Black.-
replicò James.
-Non credete di aver fatto abbastanza danni?- chiese Harry, ma se ne
pentì all'istante.
I due 'gemelli' lanciarono un'occhiataccia al ragazzo che
deglutì.
-Harry, sei o non sei un malandrino?- chiese Sirius scandalizzato.
-Giusto se sei mio figlio devi avere un certo talento per i guai. I
Potter ce l'hanno nel sangue!-
-Sì, ma io... Mi caccio nei guai già da solo...-
-E' per questo che ti vogliamo nella nostra squadra. Se un Potter,
combina guai immagina cosa combinerebbero, due.- sogghignò
James.
-Ah, Ramoso... Lascialo stare, non ha il coraggio di far parte del
nostro club. Non è mica come te.- esclamò facendo
l'occhiolino all'amico.
-Probabilmente hai ragione tu. Non ne è in grado.- lo
provocò il padre.
Harry, si sentì punto nell'orgoglio ed esclamò
-D'accordo, che devo fare?- si arrese.
Sirius sussurrò un qualcosa che sembrò -Fesso-
poi lo guardò con una luce furba negli occhi. -Appena tutti
andranno a dormire, Ramoso, tu ed io andremo nella stanza delle
necessità, come stabilito, e lì, provvederemo
alla tua trasformazione in animagus.-
Dopo questo continuarono il lavoro.
All'ora di pranzo, misero via tutto e si diressero in Sala Grande, dove
Ron ed Hermione gli attendevano con ansia.
Il primo si stava ingozzando di patatine fritte mentre la seconda,
appena gli vide, lasciò andare la forchetta e
lanciò un'occhiataccia ai 'gemelli Evans'. -SIRIUS, JAMES-
tuonò. -Si può sapere che cosa avete in quel
cervello? Avete appena aggredito un'insegnante.-
-Ma dai, Hermione. E' pur sempre Mocciosus.- cercò di dire
James.
-E allora? Ora è un NOSTRO insegnante, dobbiamo portargli
rispetto...-
-Senti che cosa credi...? Ha osato mettersi contro i malandrini e
nessuno può farlo, men che meno Mocciosus.- disse Sirius
dando manforte all'amico.
-STATE METTENDO HARRY NEI CASINI!-
-Se non te ne sei accorta, stava facendo il furbo con noi e se te lo
sei scordato ti rinfresco la memoria: Harry è MIO figlio.-
-E QUESTO TI DAREBBE IL DIRITTO DI...-
-...di cosa, per l'esatezza?- chiese, interessato, Ramoso.
-...DI METTERLO NEI GUAI?- strillò.
-Esattamente, Hermione. Forse c'è una cosa che ti
sfugge... i Potter hanno un talento naturale per attirare i
guai. Non siamo noi che andiamo a cercarli sono loro che ci trovano.-
ribattè, James, calmo.
La Granger fece un respiro profondo e si mise a ringhiare contro quelli
che non si facevano gli affaracci propri. -Ascoltatemi bene, voi due.
Se Harry finisce nei guai per colpa vostra vi metterò in
punizione da qui fino alla fine dell'anno. Ci siamo capiti?- chiese
minacciosamente.
-Sei troppo stressata, Hermione. Di questo passo diventerai una zitella
scorbutica.- osò Sirius.
Un tic, alquanto preoccupante, prese l'occhio destro della ragazza.
-Spera solo di non far finire Harry in un qualche vostro losco piano
perchè se no, mi occuperò personalmente della
vostra punizione e vi farò passare l'anno a far compagnia a
Mirtilla Malcontenta.-
I due sbiancarono a quella prospettiva. -Non oseresti mai...-
boccheggiarono.
-Mettetemi alla prova- esclamò soddisfatta. -E ora mangiate
e filate a lezione. Quanto a te Harry il discorso vale anche per te. Ed
ora muovetevi.- ordinò.
Dopo aver finito di pranzare si diressero in aula di trasfigurazione
dove la professoresa McGranitt gli attendeva. Appena varcata la soglia
gli fece un piccolo cenno con la testa. James e Sirius si sedettero
vicini in un banco in ultima fila, Harry e Ron si misero nei banchi
accanto mentre Hermione finì accanto a Susan Bones davanti
ai due malandrini.
-Buongiorno ragazzi.- cominciò la vicepreside. -Oggi ci
metteremo a ripassare tutto ciò che abbiamo imparato in
questi sei anni. Cominciamo con trasformare un calice in un vassoio.-
Dopo due ore di trasfigurazione finalmente la giornata finì
e tutti si ritrovarono nella Sala Grande per cenare.
Proprio mentre i Griffondoro stavano mangiando Draco Malfoy
passò di lì insieme a Blaise Zabini, Pansy
Parkinson, Vincent Tiger e Millicent Bullstrode.
-Cos'è questa, una riunione di fessi?- chiese Draco.
-Che succede Malfoy? Geloso del nostro affiatamento?- chiese Sirius.
-O ti brucia il culo per non avere amici migliori di quelli che ti
porti appresso?- finì James.
-Chi vi credete di essere?- chiese Pansy infervorata.
I due malandrini presero la mano della ragazza ed esclamarono. -Noi
siamo i gemelli Evans.-
-Io sono Sirius mentre mio fratello nonchè miglior amico
è James. E poi chi credono di essere loro, bellezza?- disse
Black.
Zabini e Tiger estrassero la bacchetta puntandola verso i due.
-Pensate di essere divertenti?- chiese, Draco Malfoy, infuriato.
-Oh, non hai ancora visto nulla, piccolo viscido Serpeverde. Non
abbiamo ancora dato il meglio di noi.- sogghignò James.
-Andiamocene Ramoso, il nostro tempo è finito.-
esclamò Sirius. -Ehi, Harry ti aspettiamo in sala comune e
sta attento al piccolo prefetto, Hermione. Lei ci può punire.-
cantilenarono poi in coro.
I due se ne andarono via e Draco guardò Harry. -Ora ti fai
proteggere da quei due, Potter? Non basta la mezzosangue accanto a te?
Ah, giusto il grande Harry Potter ha bisogno di cinquanta uomini per
essere protetto dal mago cattivo.- sussurrò maligno.
-Sai, Draco... Dovresti aprire la bocca per cose importanti non solo
per darle aria, qualcosa potrebbe infilarsi dentro.- rispose, Harry, a
tono. Malfoy se ne andò più infuriato che mai.
Dopo aver completato il loro pasto, il trio si diresse alla torre di
Griffondoro.
-Ehi, ragazzi!- gli salutò Seamus. -Dean ed io vogliamo dare
una festa per sabato prossimo non è che avete fondi da
darci? Anche qualche zellino.-
Hermione entrò in modalità prefetto e fece una
lunghissima ramanzina al ragazzo sulle regole di Hogwarts. Harry e Ron
cercarono di defilarsi, l'ultimo con scarsissimo successo e
subì una lunga conferenza sul fatto che come prefetto
dovrebbe dimostrarsi all'altezza di quel ruolo.
Harry riuscì a fuggire.
Entrato nel dormitorio trovò suo padre e il suo padrino
chini sulla mappa del malandrino proggettando chissà quali
piani per poter esasperare fino allo stremo i professori.
-Cosa state combinando voi due?- chiese sospettoso con le mani sui
fianchi ed un tono agghiacciante.
I due si voltarono verso di lui con sguardo colpevole.
-Ehm... Harry- cominciò Sirius.
-Non lo dirai ad Hermione, vero?- chiese James, preoccupato.
-Ma dai Ramoso, penso che preferisca chiudere entrambi gli occhi e
girarsi a guardare da un'altra parte pur di non metterci nei guai, no?-
Harry scoppiò a ridere. -Non contarci molto, Felpato.
Assomiglierò molto a James ma come carattere sono uguale a
mamma. Tranne, ovviamente, la passione per i guai. Quella è
ereditaria da lui.- ed indicò James.
-Ehi, Ramoso. Senti mi dai il mantello? Vado a fare un giro e vado a
controllare se ci sono altre uscite ancora non scoperte.
Così possiamo aggiungerle alla mappa.-
James capì subito che il suo migliore amico voleva lasciarlo
solo con il figlio e gli fu davvero grato. Senza farselo ripetere gli
consegnò il mantello dell'invisibilità e la mappa
del malandrino e gli sorrise.
-Felpato, non farti beccare dal professor Piton. Potrebbe metterti in
punizione.- disse con fare, volontariamente, petulante.
L'amico gli fece l'occhiolino poi sparì sotto il mantello
dell'invisibilità.
Rimasti soli, James si sdraiò sul letto. -Vieni accanto a
me, Harry.- disse.
Il ragazzo ubbidì e si sdraiò accanto a lui.
-Mi dispiace- cominciò.
Harry lo guardò confuso. -Di cosa?-
-Di non esserci stato. Non ho mai potuto prendermi le mie
responsabilità, verso di te. Non ho potuto sentirti
pronunciare la tua prima parola o non ho mai potuto insegnarti ad
andare sulla scopa...-
Harry lo interruppe. -Non è stata colpa tua. E' stato
Voldemort. Se lui non ci fosse stato tu e la mamma sareste stati
accanto a me.-
-Spero di poter ricordare tutto questo una volta tornato nel mio tempo.
Così da poter cambiare il futuro. Di una cosa sono certo,
non mi fiderò di Peter.-
Harry si sentì schiacciare dal peso della separazione.
Sapeva che prima o poi sarebbe successo e lui sarebbe rimasto solo.
Senza accorgersene cominciò a singhiozzare.
-Ehi, perchè piangi?- chiese James accarezzandogli la testa.
-Perchè tu non potrai stare qui per sempre ed io, ho paura
di rimanere solo di nuovo.-
-Una cosa è certa, se non torno indietro tu non verrai al
mondo.- cercò di sdrammatizzre.
Harry fece un sorriso. -Forse sarebbe meglio.- sussurrò
piano.
-Cosa devo fare con te? Sono sicuro di non essermi pentito di averti
messo al mondo così come sono sicuro che Lily non si
è pentita a darti la vita. Da quel che mi ha raccontato
Silente noi lo sapevamo a cosa andavamo in contro. Il preside mi ha
detto che Lily ed io lo avevamo capito ed Harry, anche se tu non sei
ancora mio figlio, sono sicuro che rifarei la stessa scelta un millione
di volte visto come sei cresciuto. Se Lily fosse qui ti direbbe le
stesse cose.- esclamò deciso.
Restarono in silenzio per dieci minuti buoni poi ad un tratto -Posso
chiamarti papà?- chiese Harry imbarazzato. -Non l'ho mai
potuto fare e...-
-Certo che puoi.- lo interruppe lui, commosso.
I due si abbracciarono. -Che dici... andiamo a cercare Sirius?-
-Sì.- sorrise il ragazzo con la cicatrice. Presero l'altro
mantello e l'altra mappa del malandrino e diventarono invisibli.
Attraversarono il buco del ritratto il più silenziosamente
possibile poi James sussurrò -Giuro solennemente di non
avere buone intenzioni.-
Consultò per un po' la mappa. -Felpato si trova al settimo
piano.-
Continua...
Eccomi con il nuovo
capitolo. Spero che non siate delusi da questo nuovo chappy A me
è piaciuto molto la mia parte preferita è la
conversazione tra James e Harry. Adoro questi due insieme.
Non so quando
posterò il prossimo capitolo perchè domani parto.
Tornerò il 28 quindi non so. Forse riuscirò a
postare se riesco a trovare il tempo.
Grazie a tutti voi
che mi seguite anche senza recensire, grazie a coloro che hanno messo
la FF tra i seguiti e i preferiti e un saluto speciale a coloro che
hanno recensito lo scorso capitolo: GinnyPotter93 (ancora non sono
riuscita a trovare un soprannome per Harry ma ci sto lavorando); Ms
Montana (grazie per il complimento); brando (si in effetti ho voluto
far rivivere a Piton questa esperienza per farli ripensare a
quest'episodio del GUFO); Marty4ever (presto saprai in quale animale si
trasformerà); IRE89 (grazie mille per i complimenti mi hanno
fatto molto piacere. Grazie davvero *me arrossisce); Shingo_Chan (mi fa
piacere che ti sia piaciuto lo scorso capitolo) Haibara88 (si anche a
me è piaciuto il pezzo in cui Harry andava a dormire con il
padre. Spero che uesto nuovo chappy non ti abbia deluso); alida (mi
dispiace che il comportamento di James e Sirius ti abbia contrariato ma
i due Malandrini volevano far capire a Piton ce con loro non si
scherza. So che Severus è un professore e che quindi come
tale deve essere rispettato ma per loro due Piton non è
altro che il loro compagno di scuola. Non so se mi spiego...)
Comunque, grazie
infinite a tutti e al prossimo capitolo.
Baci
AmyGoku
|
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Capitolo 7 *** Capitolo 6 ***
Capitolo
6
Il mattino ad Hogwarts era piuttosto calmo.
Ma quel giorno era speciale. A salutare il nuovo sole c'erano James
Potter e Sirius Black. I due malandrini per eccellenza.
-Ehi Felpato, svegliamo Harry e portiamolo giù nell'aula di
trasfigurazione.-
-Lascialo dormire. Ricordi quando ti sei trasformato per la prima
volta? Deve riposare se vuole arrivare intero alle lezioni.- rispose
Sirius.
I due, tirarono fuori la mappa del malandrino e la studiarono.
-Guarda James, Mocciosus è nel suo ufficio e sta facendo su
e giù per la stanza. Comunque, ho fatto bene a fare
quell'uscita ieri. Ho trovato un nuovo passaggio che porta fuori dal
castello. Hai presente la casa di Hagrid? Proprio lì dietro
c'è un passaggio che porta direttamente all'entrata di
Hogsmeade. Dobbiamo aggiungerlo alla mappa.-
-Ottimo lavoro, amico mio. Hai pensato ad un soprannome da dare a
Harry?-
-Oh, Merlino. Te sei fissato. Harry, di qua. Harry di là. Se
non avessi davanti gli occhi il frutto dell'amore tra te e una donna
penserei che tu sia gay.-
James gli tirò un pugno, per scherzo. -Sei un'idiota,
Felpato. E' ovvio che mi preoccupi di Harry. Ha vissuto da solo la sua
intera esistenza posso fargli da padre almeno ora?-
Sirius sorrise. -Se ti vedesse la Evans stenterebbe a riconoscerti. Hai
perso la tua aria da sbruffone presuntuoso. Ora capisco
perchè alla fine ti ha sposato.-
James si scompigliò i capelli. -Oh, mi farai arrossire.-
sogghignò sarcastico.
-Comunque tornando a noi. Tuo figlio si trasforma in una renna percui
dovremmo trovargli un nome che possa combaciare con quel tipo di
animale.-
-Uhm.. non lo so. Credo che ci verrà naturale. Per ora
andiamo giù a fare colazione? Se non possiamo svegliare
Harry...- grunì James.
-Muoviti Ramoso e smettila di brontolare.-
I due uscirono dalla stanza e si diressero a fare colazione.
Appena giunsero a tavolo di Griffondoro vennero accolti con un boato.
I due ghignarono e fecero un inchino. -Grazie, grazie... I malandrini
sono sempre qui ad intrattenere il pubblico.-
Lanciarono uno sguardo in direzione di Piton che distolse lo sguardo
fingendo disinteresse.
I due giovani si sedettero a tavola facendo un'abbondante colazione.
La McGranitt si avvicinò a loro. -Voi due, cercate di
coportarvi meglio oggi. Ho saputo dell'incidente con il professor
Piton. Non vorrete costringermi a mettervi in punizione, spero...-
-Ci ha già pensato Mocciosus.-
-Comunque, Potter.- bisbigliò la vicepreside. -Si
è deciso che tu e il signor Potter farete da cercatore alla
squadra di Griffondoro. Farete una partita a testa per conoscere il
vostro gioco ed elaborare tattiche efficenti.-
A James brillarono gli occhi. Poteva vedere suo figlio in azione e far
vedere a tutti che i Potter avevano il Quiddich nel sangue. Sorrise.
-Allora ci vediamo in aula...- gli salutò la McGranitt.
I due cominciarono a fare colazione.
Poco dopo gli raggiunsero Hermione, Ron ed un esausto Harry.
-Tutto bene, ragazzi?- chiese Sirius.
Hermione lo fulminò con lo sguardo. -Preparatevi voi due.
Dopo faremo i conti!- esclamò la Granger.
James fece una faccia da angioletto. -Perchè? Che abbiamo
fatto?- chiese fingendosi confuso.
-Ne riparleremo dopo. Ora finite la colazione e andate in classe.
Subito!-
I cinque mangiarono velocemente poi si diressero verso la prima ora di
lezione: incantesimi.
Il professor Vitious li aspettò davanti alla porta dell'aula.
-Salve a tutti, ragazzi!- li salutò, allegro. -Forze,
dentro!-
La lezione era in comune con i Tassorosso ed infatti alcuni si
sedettero accanto all'amico o all'amica dell'altra casa.
James, Sirius ed Harry presero posto vicini aspettando che tutti si
accomodassero e che la lezione cominciasse.
Harry aveva l'aria molto stanca e gli occhi erano rossi contornati da
occhiaie violacee che sembravano ustioni.
Hermione lanciava sguardi all'amico facendo smorfie di disapprovazione
e lanciando ai due 'gemelli' Evans occhiate di fuoco.
Ron tremava preoccupato dallo sguardo della compagna. Era spaventato a
morte: Hermione l'avrebbe punito anche se lui non aveva fatto nulla.
James e Sirius parlottavano allegramente tra di loro, progettando il
loro prossimo piano per "umiliare Mocciosus".
-Bene! Ora che ci siamo tutti cominciamo con il ripasso di alcuni
incantesimi facili facili: la levitazione e l'appello. Poi cominceremo
con la lettura del libro degli incantesimi ed impareremo un nuovo tipo
di incantesimo.-
Dopo questo la classe cominciò a ripassare i due incantesimi
e poi a leggere il libro.
L'ora passò veloce e le due case si divisero.
I Griffondoro raggiunsero l'aula di trasfigurazione per due ore
consecutive con la McGranitt.
-Preparatevi perchè oggi inizieremo con il far evanescere un
ranocchio, poi man mano useremo animali più complessi.- la
professoressa fece vedere come dovevano agire poi gli disse di provare.
Hermione, James e Sirius padroneggiarono l'incantesimo velocemente
mentre Harry non riuscì a farcela perchè era
stato colto da una fitta alla cicatrice.
-Bene, mettete via! Riprenderemo la prossima volta. Potete andare!- li
congedò la McGranitt.
Harry si alzò e velocemente si diresse a mettere via il
ranocchio con cui si stava esercitando poi schizzò fuori
dall'aula alla velocità della luce.
James, Sirius, Hermione e Ron rimasero ad occhi sgranati a fissare il
ragazzo scappare via.
Intanto Harry raggiunse il bagno dove si accasciò accanto al
lavandino tenendosi la fronte con le mani cercando di darsi un po' di
sollievo.
-Non è possibile!- camminava su e giù per la
stanza.. -Chi è andato a tirarla fuori?-
-Q-qualcuno d-dell'o-ordi-ne d-del-la f-fenice, si-si-signore!- rispose
l'omino tutto tremante.
-Codaliscia!- esclamò.
-S-sì, m-mio s-si-signore?- chiese.
-Vai a chiamarmi Rookwood ed Every! Abbiamo bisogno di loro. Ci
servono. L'ultima volta ne hanno convinti pochi ma questa volta...
Devono essere tutti dalla nostra parte!-
-V-va-va-do su-su-bito m-mio s-signo-re!- balbettò Minus.
Rimasto solo, Voldemort, si guardò attorno, era furioso.
Come erano riusciti a liberarla? Come avevano fatto ad averla? Avrebbe
dovuto ucciderla subito.
Era troppo arrabbiato per pensare lucidamente e troppo frustrato per
essersi fatto scappare l'occasione per uccidere il ragazzo.
La porta si aprì rivelando Rookwood ed Every.
-Ci ha fatto chiamare, signore?-
-Esattamente. Dovete convincerli tutti questa volta... Non tollero
fallimenti!-
-Partiamo subito, signore!-
I due uscirono e Voldemort si sedette su una poltrona accarezzando
distrattemente la testa del suo serpente. -Nagini, uccidi il babbano
che sta venendo qui!-
Ed anche il serpente uscì dalla stanza lasciando da solo il
Signore Oscuro.
Harry ritornò in sè e corse verso il gabinetto e
vomitò.
-Si sta muovendo!- sussurrò a se stesso.
Si sciacquò il viso poi uscì dal bagno
dirigendosi nella sala comune.
Giunse davanti al quadro della signora grassa. -Parola d'ordine?-
-Gobbiglie vincenti!- rispose.
Il ritratto si aprì ed Harry oltrepassò la
soglia. Velocemente si diresse nella stanza che condivideva con il suo
miglior amico ed i due malandrini e si buttò sul suo letto
cercando di ottenere, in qualche modo, del sollievo.
Intanto James si sentiva molto inquieto, cosa che fece preoccupare
Sirius. Di solito quando l'amico era in quelle condizioni c'era qualche
catastrofe in arrivo.
-Siri... sono preoccupato. Ho una brutta sensazione. Non mi piace per
niente!-
-Di che tipo?-
-Sta per accadere qualcosa di bello ma che porterà qualcosa
di assolutamente orribile.-
I due stavano mangiando nella Sala Grande aspettando l'arrivo di Harry,
cosa che non avvenne.
Poi un ragazzino del primo anno si avvicinò ai due e li
consegnò una lettera.
I due l'aprirono e cominciarono a leggerla: era di Silente.
Vi aspetto nel mio ufficio alle 15:00! Portate anche Harry
Silente
p.s: Ape frizzola
I due si guardarono per un attimo confusi poi si alzarono lasciando a
metà il piatto e si diressero nella sala comune per prendere
la mappa per rintracciare Harry.
Quando però giunsero nel dormitorio trovarono il ragazzo
pallido come un lenzuolo sdraiato sul letto che stringeva i denti per
non urlare dal dolore.
Infatti dopo quella piccola visione ne erano seguite altre, una
più orribile dell'altra.
- Harry? Harry?- lo chiamò, James preoccupato.
Il moro spalancò le iridi smeraldine riprendendo conoscenza
di sè.
-Tutto bene, Harry?- chiese Sirius.
Il ragazzo si portò la mano sulla cicatrice. Non bruciava
più come prima ora pizzicava un poco, ma avvertì
un senso di nausea che lo costrinse a spintonare James e vomitare per
terra.
Quando si riprese li guardò. -Sto bene, mi capita spesso!
Non sto male, davvero!- cercò di convincerli.
-Stai bene sul serio?- chiese Sirius.
Il ragazzo annuì.
-Sicuro, sicuro?- fece James.
Il moro fece un sorriso. -Certo, sto bene!-
-Silente ci vuole vedere, dobbiamo andare!-
Harry si alzò in piedi avvertendo delle vertiggini che
passarono subito.
-Possiamo andare!- disse dopo essersi asciugato il sudore con un
asciugamano e aver ripulito il pavimento dal suo vomito.
In poco raggiunsero il gargoyle di pietra che stava all'entrata
dell'ufficio del preside.
-Ape frizzola!- esclamò Sirius e il gargoyle si fece da
parte rivelando una scala mobile a chiocciola.
I tre salirono poi bussarono alla porta.
-Avanti!- sentirono.
Fecero il loro ingresso guardando il preside.
-Ci ha fatto chiamare, professore?- chiese James.
-Voi?- esclamò una voce nota ai due malandrini.
I tre ragazzi si voltarono e...
Continua...
Scusate il ritardo
ma ero e sono tutt'ora molto impegnata con lo studio e ho anche un po'
di problemi di salute.
Mi dispiace tanto
che non possa aggiornare spesso ma i momenti in cui posso stare al pc
sono pochi. Ho scritto questo capitolo con 38 e mezzo di febbre quindi
se ci sono errori vi prego di perdonarmi.
Spero tanto di
poter aggiornare velocemente anche perchè questa storia
è stata pensata in 20 capitoli.
Come avrete capito
la FF è sottoforma cartacea e il tempo per scriverla a
computer è limitato.
Ho scritto questo
chappy modificando quasi interamente il capitolo che avevo scritto
precedentemente quindi scusatemi tanto ma quella di prima non mi
convinceva.
Chi saranno mai i
misteriosi personaggi nominati da Voldemort? Chi sta cercando? Chi
è riuscito a fuggirli? Che cosa sta facendo quello
psicopatico? (Ti voglio tanto bene, Voldy sei uno dei miei personaggi
preferiti... ndme) Chi è questo misterioso personaggio
nell'ufficio di Silente?
Per la terza e per
l'ultima domanda lo saprete nel prossimo capitolo, comunque provate ad
indovinare!
Passiamo ai
ringraziamenti, grazie a coloro che hanno messo questa FF tra i
preferiti e i seguiti e grazie a chi legge solamente e grazie per le
recensioni mi fanno molto piacere ^___^
Un bacio.
AmyGoku
p.s: Donate l'8% del vostro tempo per scrivere una recensione, farete
felici tantissimi autori!
p.p.s: Quanto è bella questa frase.... XD
|
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Capitolo 8 *** Capitolo 7 ***
Capitolo 7
I tre ragazzi si voltarono e guardarono la persona davanti a loro,
sconvolti.
-Cosa ci fai tu qui?- chiese James, preoccupato.
-No, cosa ci fate VOI qui?- rispose la ragazza.
-Su Lily, non fare così...- esclamò James,
sbuffando.
-Faccio quello che mi pare, Potter! Non ho bisogno ne di te, ne del tuo
compare!-
Harry guardò, sua madre, con occhi lucidi. Ora aveva
entrambi i genitori, accanto a se.
Sorrise felice. Tutte le brutte cose che aveva visto a causa di
Voldemort erano sparite come neve al sole, alla vista della donna che
lo aveva messo al mondo.
Troppe emozioni forti in un lasso di tempo troppo breve ed Harry non
resse. Le sue gambe cedettero facendolo cadere a terra come una pera
cotta.
L'incontro ravvicinato del terreno con il suo coccige non fu, per
niente, dolce.
-Ahi, che male!- disse massaggiandosi la parte lesa.
La scena era alquanto comica e James e Sirius avrebbero sicuramente
riso se non fossero stati troppo preoccupati per la salute del giovane.
-Stai bene, Harry?- chiese James.
-Sì, sì, sto bene. Troppe emozioni!-
esclamò facendo un sorriso gioioso, al quale James rispose
con uno malizioso. -Ma che combini? Guarda che i Potter non cadono come
se le loro gambe fossero fatte di gelatina. Noi abbiamo classe!-
-Mi dispiace per te, ma io sono un Potter solo per metà,
avrò preso questa caratteristica dalla mamma?- rispose
stando al gioco.
James si voltò verso la ragazza -Uhm... Forse!- disse poi
scoppiò a ridere seguito a ruota da Harry e Sirius.
Un colpo di tosse riportò l'ordine nell'ufficio.
-James, Sirius, Harry...- cominciò Silente. -...Lily era
nelle mani di Lord Voldemort e...-
Harry sussultò. Poi fece un ringhiò che
spaventò tutti. -Non di nuovo!- sussurrò.
-Tranquillo, Harry. Fortunatamente Kingsley, Mundungus e Dedalus sono
riusciti a liberarla e così eccoci qui. Affido a voi tutte
le dovute spiegazioni alla signorina Evans e mettetela in guardia su
Lord Voldemort. Harry, ti consiglio di portarli tutti alla Stamberga
Strillante e li di spiegare tutto. Questa volta però non
potrai dire nulla al signor Weasley ed alla signorina Granger, se
cadessero nelle mani di Lord Voldemort scoprirebbero tutto,
già è stato un rischio spiegarli di James e
Sirius. Ora andate pure, avvertirò la professoressa
McGranitt della vostra uscita. Potete andare!-
I quattro ragazzi uscirono e si diressero verso il Platano Picchiatore.
-Immobilus!- sussurrò Harry, guardandosi in torno come un
ladro, poi a turno scesero nel passaggio.
In poco giunsero alla Stamberga Strillante.
-Bene. Harry a te l'onore di raccontare tutto!-
Il poveretto sbiancò. -Non ci penso nemmeno, fallo tu!-
disse rivolto a James.
-Mi dispiace ma non ci tengo a finire all'altro mondo a causa tua!-
scherzò.
-Causa mia? Sei tu che mi hai messo al mondo!- rispose scherzando anche
se per lui un fondo di verità c'era. Alla fine erano morti
entrambi i suoi genitori a causa sua. Si sentiva uno schifo.
Fece un sospiro poi si arrese. -D'accordo, lo faccio io!-
Il padre ghignò. -Coraggio, Harry. Ti proteggo io dalla sua
furia!-
Il moro deglutì.
-James così non l'aiuti!- sogghignò Sirius.
-Piantatela e ditemi cosa sta succedendo!- urlò Lily Evans
con le mani sui fianchi e con uno sguardo omicida che avrebbe
spaventato Lord Voldemort in persona.
-Ehm... cominciamo dall'inizio!- fece un colpo di tosse per schiarirsi
la voce poi esclamò. -Mi chiamo Harry James Potter e sono il
figlio di James Potter e Lily Evans!-
La ragazza guardò prima lui, poi James, poi ancora lui ed
ancora James poi lui ed infine arrossì. -COSAAAAAAA?-
-Ehehehe!- Harry fece un risolino nervoso ed imbarazzato. -Ehm...
beh... sì... I-io so-sono t-tuo fi-figlio!-
La ragazza era sconvolta. –Cosa? Non ho capito… Tu
vuoi dirmi che… tu sei… mio figlio?-
-Esatto. Sai di essere nel futuro, no? Bene io sono tuo figlio del
futuro. Ho 16 anni e diciamo che sono perseguitato da un pazzo
psicopatico di nome Voldemort!-
La ragazza lo fissò con le guance rosse poi
spostò lo sguardo verso James e la sua faccia divenne viola
non si sapeva bene se per imbarazzo o per rabbia.
-Ehm… pa-papà io… credo che ti
convenga co-cominciare a s-scappare!- soffiò Harry piuttosto
in ansia dalla reazione della ragazza.
-Tranquillo Harry, risolveremo la questione da persone mature!-
Sirius si avvicinò cautamente a Harry e lo
trascinò lontano dalla faida. –Ehm…
credo che dovremmo lasciare i due futuri sposini a parlare da soli!-
Non fecero nemmeno in tempo a dileguarsi che una voce vagamente
familiare gridò –C’è
nessuno?-
Tutti e quattro s’irrigidirono.
-Shh!- fece Harry mentre James si avvicinava a lui per fargli scudo con
il suo corpo se fosse stato necessario, cosa che colpì molto
la dolce e bella Lily.
-Aspettate… questa voce…- cominciò
Harry. -…E’ Lupin!- sgattaiolò via
dalle braccia del padre e lentamente si avvicinò alla porta.
Questa si spalancò mostrando la figura di un uomo
dall’aria trasandata e stanca. –Remus!-
-Harry, santo cielo. Silente mi ha detto che eravate qui! Vi ho perso
di vista un attimo e mi sono preoccupato.-
-Ehi, Lunastorta! E a noi non ci degni di uno sguardo? Sei o non sei
uno dei malandrini!- fece James.
-Mi dispiace Ramoso ma credo che Lunastorta si sia dimenticato di noi
poveri comuni mortali. Dopotutto noi in questo tempo siamo
già morti!-
-Non me lo ricordare Felpato! Ah… ma se incontro Codaliscia
sul mio cammino sta sicuro che mi vendicherò. Come ha osato
venderci a Voldemort? Dopo tutto quello che abbiamo passato insieme!
Harry non si merita una vita così!- ringhiò James
furioso.
-Dovete tornare al castello. E’ pericoloso stare qui fuori,
soprattutto per te Harry! Silente mi ha spiegato la situazione ed anche
Lily studierà qui con voi.-
I tre ragazzi annuirono. Poi James si avvicinò a Lily
prendendole la mano e dirigendosi verso la porta.
Tornati al castello si diressero nella Sala Grande per cenare.
-Harry!- fece Hermione, trafelata. –Dov’eri finito?
E’ tutto il pomeriggio che ti cerchiamo!-
-Scusa, Hermione! Ero solo un po’ stanco e sono andato a
riposare da Hagrid! Dov’è Ron?-
-In punizione con Piton! Senza farlo apposta Ron ha fatto cadere tutte
le provette piene di pozione che Goyle stava portando
nell’aula del professor Lumacorno. Piton l’ha visto
e gli ha ordinato di ripulire tutto il pasticcio senza usare la magia.-
James sbuffò. –Sempre il solito, Mocciosus!-
-Forse dovremmo dargli un’altra lezione!- suggerì
Sirius.
Hermione gli incenerì con lo sguardo. –Se vi becco
a fare incantesimi sul professor Piton, vi metto in punizione ed
andrò a parlare con Silente! Avete capito? Non mi interessa
se siete James Potter e Sirius Black!- terminò sussurrando i
due nomi. –Quanto a te Harry Potter, spero che tu abbia una
giustificazione valida per non aver dormito sta notte. Ron mi ha detto
che non eri a letto!-
Hermione si erse in tutta la sua statura, mettendosi le mani sui
fianchi.
Lily guardò la ragazza, compiaciuta. Le assomigliava
moltissimo ed inoltre era molto in confidenza con Harry. Sperava che
suo figlio non avesse ereditato il carattere del padre…
James stranamente sembrava aver captato quei pensieri e ghignando
sussurrò –Mi dispiace per te ma Harry non ha solo
ereditato il mio aspetto fisico! Beh… posso solo dirti che
non è arrogante come il sottoscritto, ma i guai gli attira
come il miele attira gli orsi-
La ragazza rabbrividì.
-Ciao!- disse Hermione rivolta a Lily. –Io sono Hermione
Granger!-
-Ciao Hermione, io sono Lily. E’ un piacere conoscerti!-
rispose la rossa.
-Ti va di tenere a bada quei tre con me?-
Subito le due fecero amicizia confabulando sul modo più
efficace per calpestare ogni iniziativa di James e Sirius, mentre i
ragazzi si sedevano e mangiavano scherzando tra di loro.
Qualche minuto più tardi anche Ron fece la sua comparsa in
Sala Grande riempiendo il piatto con tante leccornie cominciando a
divorare il tutto velocemente sotto lo sguardo disgustato della
sorella. –Mangia bene, animale!- lo sgridò.
Continua...
C'è nessuno... (tipo particella di sodio)
Vi prego scusatemi. Dopo mesi eccomi finalmente ad aggiornare! E'
finita la scuola ragazzi percui credo che potrò aggiornare
molto più frequentemente adesso. Ho già molte
idee sul proseguimento di questa FF ed alcuni capitoli sono
già pronti in forma cartacea. Spero di non farvi attendere
così tanto per il prossimo aggiornamento.
Ecco che compare Lily. Probabilmente il prossimo capitolo
sarà dedicato alla Potter Family quindi non perdetevelo.
Dunque grazie a tutti voi che mi seguite e che ogni giorno aggiungete
questa FF tra le seguite e tra i preferiti mi commuovete.
Un grazie speciale a coloro che hanno recensito lo scorso capitolo:
GinnyPotter93; Pecky; Marty_youchy; MissGiu; Lily Potter 97;
Mudblood_Princess; Mary Evans
Ciao a tutti e al prossimo aggiornamento. Baci.
AmyGoku
p.s: Donate l'8% del vostro tempo per scrivere una recensione, farete
felici tantissimi autori!
Chi vuole aderire può copia-incollarlo dove vuole.
|
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Capitolo 9 *** Capitolo 8 ***
Capitolo 8
Severus Piton se ne stava bloccato sulla soglia della Sala Grande con
sguardo scioccato. Lily Evans era di fronte a lui, mani sui fianchi e
sguardo che, se avesse potuto, lo avrebbe ucciso.
Chiuse gli occhi cercando di allontanare la visione della donna che
aveva amato fin da quando era bambino, e oltrepassò la
soglia della Sala Grande.
-Ehi, dove credi andare?- chiese la ragazza. –Non provare ad
ignorarmi!- sbottò offesa.
Il professore, credendo di avere le allucinazioni, la ignorò.
-Ehi, Piton!- ringhiò un’altra voce.
–Non ignorare la mia Lily!-
L’insegnante fissò James e lo aggredì
-Che vuoi, Potter? Perché non mi lasci in pace? Ho detto
addio a Lily il giorno in cui il Signore Oscuro l’ha uccisa.
Niente la potrà riportare indietro. Niente!
Perché dovrei dare ascolto ad una stupida visione, eh?-
Lily lo fissò stralunata. –Sei più
scemo di quanto ricordassi!- disse. –Sono io, razza di
microcefalo senza cervello. Come Potter e Black, sono qui dal passato.
Mi ci ha spedito Silente. A quanto pare dovevo andare a riprendere i
due cretini.-
-Ehi!- si intromise un’altra voce. –Io non sono
cretino! Sono solamente un genio incompreso!- fece Sirius Black.
-Piantatela!- ordinò Harry con voce fredda. –State
dando spettacolo! Non voglio che qualcuno si accorga della presenza di
mamma e lo vada a dire a Voldemort!-
Piton fece un ghigno. –Per la prima volta devo dire di essere
d’accordo con te, Potter!-
Harry prese per mano Lily e si diresse verso il tavolo di Grifondoro.
-Ehi Jamie… ho come l’impressione che il moccioso
stia cercando di soffiarti la ragazza!- sogghignò Sirius,
mettendogli un braccio sulle spalle.
-Sono talmente orgoglioso del buon gusto di Harry che non riesco
nemmeno ad arrabbiarmi. Almeno so che h preso qualcosa da me, oltre
all’aspetto fisico-
Sirius ridacchiò. –Sai una cosa, fratello? Penso
che al nostro Lunastorta sarebbe piaciuto conoscere Harry. Intendo
quello del nostro tempo…-
-Forse hai ragione, ma credo che non voglia avere un altro malandrino
di cui occuparsi. Già bastiamo tu ed io, Siri!- disse,
sghignazzando.
-Andiamo, compare! Voglio far colazione, poi testare uno dei prodotti
“Weasley” su Mrs. Purr.-
-Tu sei tutto matto, fratello!- replicò James.
–Spera solo che il prefetto Hermione non ti trovi,
altrimenti…-
Sirius sogghignò. –Giusto! Quasi dimenticavo il
prefetto. Non importa… andiamo, James!-
Si avviarono verso il lungo tavolo di Grifondoro sedendosi poi di
fronte ad Harry e Lily.
I due stavano discutendo sul modo più efficace per
respingere la maledizione Imperius.
-Ti dico che è così. Fidati, ho una certa
esperienza…-
-C-co-cosa h-hai d-de-detto?- chiese Lily impallidendo.
Harry aggrottò la fronte confuso. –Per resistere
all’Imperius basta avere un quantitativo di
volontà e non cedere alla sensazione di benessere e...- la
sua voce scemò vedendo il volto della ragazza diventare
cadaverico.
-No, non quello… Come sarebbe che hai respinto
la… la m-mal…?-
-Dopo l’anatema che uccide l’Imperius è
l’ultima delle mie preoccupazioni! Non preoccuparti.-
-Come sarebbe che non devo preoccuparmi?- chiese mettendosi una mano
sul cuore.
Harry si mosse a disagio. –Possiamo parlarne dopo?-
-No!- rispose Lily cocciuta. –Parliamo adesso!- disse
alzandosi in piedi. –E voi due muovetevi e filate in classe!-
-Lily…-
-Filate in classe!- strillò irritata.
James deglutì –Ehm… prometti che non
scandalizzerai nostro figlio, vero?-
Lily gli lanciò uno sguardo inceneritore poi prese Harry per
mano e lo trascinò fuori dalla Sala Grande sotto allo
sguardo incuriosito di tutti gli studenti.
James prese un altro toast e si alzò. –Siri,
fratello… se entro la prossima ora non mi sono ancora fatto
vivo significa che ho incontrato la morte per mano della mia dolce
Lily. In quel caso, lascio a te mio figlio. Sono sicuro che sarai un
ottimo padre e… ah… e prenditi cura anche di Lily-
Sirius sogghignò. –Non credo che oserà
ucciderti qui ad Hogwarts. E’ più probabile che tu
muoia soffocato da un pezzo di toast di traverso che per mano della
Evans.-
James scosse la testa e si affrettò ad uscire dalla Sala
Grande. Prese la mappa del malandrino dalla tasca interna della divisa
e sussurrò –Giuro solennemente di non avere buone
intenzioni!-
Fissò le varie impronte con le targhette dei nomi poi
identificò quelle che gli interessavano. Ghignò
poi colpì la mappa e disse –Fatto il misfatto!-
rimise a posto la pergamena poi raggiunse la sua
“futura” famiglia nella torre dei Grifondoro.
Varcò il buco del ritratto e si nascose dietro una colonna,
prima che uno dei due lo vedesse.
Harry era seduto su una poltrona accanto al camino mentre Lily
troneggiava su di lui con le mani sui fianchi.
-Esigo una spiegazione da te, giovanotto!-
Harry deglutì spaventato. –Co-cosa vuoi s-sapere?-
balbettò terrorizzato dall’aspetto…
ehm… materno… della donna.
-Harry… cosa ti ha fatto quel mostro?-
Il ragazzo sospirò –Mi dispiace… non te
lo dirò!-
-Ho il diritto di sapere quello che ti succederà!-
replicò lei.
-Sì, ce l’hai ma io non dirò niente. Ti
proteggerò… Quando avevo un anno non ho potuto
farlo ma ora… ora non ho scuse. Ti proteggerò al
costo della vita!-
James sorrise orgoglioso. Suo figlio era un vero Grifondoro.
Uscì dal suo nascondiglio e si diresse verso i due. Aveva
capito perché Harry non voleva raccontare la sua storia a
Lily. Lei era troppo apprensiva, sapeva che se avesse saputo di tutti
gli orrori che Harry avrebbe dovuto sopportare non l’avrebbe
lasciato nemmeno per un attimo.
-Lily, non puoi costringere Harry a rivelarti il suo passato!-
esclamò prendendo coraggio.
La ragazza sobbalzò, si voltò verso James e lo
aggredì -Ho il diritto di saperlo. E’ di mio
figlio che si sta parlando. Voglio sapere cosa lo fa
soffrire… voglio sapere cosa si aspetta da me. Io non sono
sua madre… O almeno non ancora! Non so come comportarmi!-
James sogghignò –Guarda che se ce l’ho
fatta io per te deve essere un gioco da ragazzi.- poi si fece serio
–Non è vero che non sei sua madre. Lo sei
diventata dal momento in cui sei arrivata qui nel futuro. Nel momento
in cui hai incrociato i tuoi stessi occhi replicati sul viso di tuo
figlio.- la prese per le spalle e la fece voltare verso Harry.
–Lo vedi? Lo vedi, Lily? Vedi questo ragazzo che somiglia
così tanto a me ma che comunque ha alcune delle tue
caratteristiche? Li vedi i suoi occhi uguali ai tuoi? Non sei
orgogliosa di vedere tuo figlio così ammirato e rispettato?
Non sei orgogliosa di sapere che tuo figlio è destinato a
sconfiggere Voldemort? Io sì, Lily. Sono dannatamente
orgoglioso di lui. Sono orgoglioso di come è cresciuto.
Guardalo Lily, lo vedi? E’ cresciuto senza di noi. Senza
sapere niente dei suoi genitori. Abbiamo la possibilità di
farci conoscere. Abbiamo la possibilità di vedere il futuro.
Possiamo notare che nonostante tutto Harry è felice. Vuoi
davvero sprecare il tuo tempo senza provare a conoscerlo? Sei disposta
a tornare nel 1978 senza approfittare del tempo qui per stare accanto a
tuo figlio? Lily, non sei stupida. Hai solo questa
possibilità, non potrai più comportarti da madre,
dopo. Harry ne ha il diritto. Se Silente ci ha spedito qui significa
qualcosa, no? Certo, è vero che è un vecchio
bacucco ma… ci ha dato questa possibilità. Non
sprecarla-
Lily lo fissò a lungo poi si voltò verso la sua
futura prole e si inchinò ad abbracciarlo. –Va
bene, Harry! Se non vuoi dirmi niente, mi va bene. Sappi solo che se
hai bisogno di sfogarti… io ci sono!-
Harry le circondò la vita e sussurrò
–Grazie. Ti voglio bene, mamma!-
James tornò in se tappandosi la bocca schifato.
–Un discorso serio… ho davvero osato fare un
discorso serio. SIRIUS!!- strillò correndo fuori dal buco
del ritratto. –SIRIUS!! PREPARA ACQUA E SAPONE!! HO FATTO UN
DISCORSO SERIO!-
Harry ridacchiò –Dovremo andare a ripescare
papà e andare a lezione.-
La rossa annuì poi gli sfiorò la fronte con le
labbra.
Continua..
Ed eccomi qui con
un nuovo capitolo.
Grazie a tutti voi
che seguite questa fanfiction. Sono davvero commossa.
Il prossimo
capitolo è pronto quindi non dovrebbe volerci molto per
l'aggiornamento. Sono sicura che nessuno di voi si aspetta quel che
succederà nel prossimo capitolo.
Grazie a tutti voi
che avete messo questa FF tra i preferiti, le seguite e le ricordate.
Un saluto speciale a coloro che hanno recensito lo scorso capitolo:
Pecky, MissGiu,
Ika90, Erika 97 (questo capitolo ti ha soddisfatto? Spero di
sì, ho aggiunto un po' di James/Lily e anche il prossimo ne
avrà un pizzico), JuliaSnape, Dakota, Lupagic,
lunadistruggi, Nessie BE (Di solito non è da me lasciare
incompiuto qualcosa, quindi non preoccuparti... Ci metto un po' ma alla
fine la porterò a termine), goku 10
Grazie mille a
tutti voi, al prossimo capitolo.
Baci.
SherryKyuubiNoYoko
|
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Capitolo 10 *** Capitolo 9 ***
Capitolo 9
-Posso farti una domanda?- chiese Lily Evans seduta sul divano
accarezzando i capelli di suo figlio.
Harry annuì, rilassandosi sempre di più.
-Come sta Petunia?-
Il ragazzo spalancò gli occhi. –Sta bene!
E’ sposata e ha un figlio della mia età. Vivo con
loro da quando… Beh… da quella notte!-
Lily annuì –Ce l’ha ancora con me?-
-Non lo so. Non vuole mai parlare di te! Quando ero più
piccolo le chiedevo spesso di raccontarmi qualcosa sui miei genitori e
l’unica cosa che ottenevo era solo la solita bugia: tu e
papà eravate due ubriaconi senza un soldo in tasca morti in
un incidente d’auto-
-Non è cambiata… io non volevo ferirla. Io le
volevo molto bene. Credo che fosse gelosa. Tunia ed io eravamo felici
prima che arrivasse la lettera da Hogwarts. Credo che si sia sentita
inferiore a me quando Silente ha respinto la sua richiesta di poter
frequentare la scuola.-
-Non è colpa tua, mamma! Zia Petunia non ha una
mentalità molto aperta… papà
può confermare. Tu non devi sentirti in colpa… I
babbani hanno paura di ciò che non comprendono.- poi
sussurrò tra se -Almeno su questo Voldemort ha ragione!-
*****
Sirius ghignava compiaciuto verso Mrs. Purr. Il suo diabolico sorriso
teneva alla larga chiunque si trovasse davanti, dietro o di fianco a
lui. Beh… tutti eccetto una coraggiosa Hermione Granger e un
orgoglioso James Potter.
-Sirius, James!- cominciò imbufalita.
Il sorriso sul volto del giovane Black si ampliò.
–Modestamente questo è stato uno dei miei
capolavori, migliori!-
-Dieci punti in meno a Grifondoro- sibilò la Granger.
-Dai Hermione, non puoi fare sempre così!- disse James in
tono conciliante.
-No, James!- replicò infuriata. –Voi non potete
continuare così! Siete già stati messi in
punizione per tutto l’anno con Piton e per due settimane con
la professoressa McGranitt, per due giorni con Hagrid. Con Hagrid che
non si sarebbe mai sognato di darvi una punizione!-
-Ma…- cominciò James.
-Lasciali a me Hermione, ci penso io- fece una voce dietro i due
malandrini.
-Ciao Lily!- fece la ragazza sorridendole.
-Ciao Hermione!- rispose. Prese i due malandrini per le orecchie e
ridacchiando sadicamente esclamò –Aspettavo questo
momento da così tanto tempo! In questo tempo non sono un
prefetto quindi… oh… la mia punizione
sarà così lenta e dolorosa…-
I due ‘gemelli’ rabbrividirono terrorizzati.
–Aspetta Evans, possiamo parlarne!- disse Sirius cercando una
via di fuga. –Promettiamo di fare i bravi per il resto della
giornata…- tentò.
Lily li trascinò in un’aula vuota e chiuse la
porta dietro di se. Lanciò un incantesimo di privacy e li
fissò. –Potter, Black… questa
è l’ultima volta che tiro fuori dai guai i vostri
culi da malandrino, mi sono spiegata? La prossima volta mi
occuperò personalmente della vostra punizione e vi assicuro
che non mi limiterò a sottrarvi punti o a mettervi in
punizione.-
I due la fissarono con un ghigno stampato sul volto. –Dici
sempre così ma alla fine ci tiri sempre fuori da guai!-
disse Sirius. –Comunque Evans, grazie!-
-Non l’ho fatto per voi questa volta! L’ho fatto
per Harry. Che razza di padre sei, James?-
-Che vuoi dire?-
-Stai insegnando tuo figlio a diventare un malandrino!- chiese
socchiudendo gli occhi.
James si mordicchiò il labbro inferiore.
–L’ho già fatto!- ammise nascondendosi
dietro Sirius. –Harry è diventato da poco un
animagus!-
Lily gli puntò la bacchetta contro. –Cosa hai
detto?- chiese con una nota d’ira nella voce.
-Aspetta Lily… Harry è un Potter e come tale ha
un talento per i guai. Hai mai sentito parlare di un Potter che segue
le regole? Noi i guai li abbiamo nel sangue.-
Lily lo fissò. –Non mi piace vederti corrompere
mio figlio. Aggiusta il tiro James Potter!- lo avvisò.
*****
Harry scivolò all’interno del bagno del secondo
piano. Mirtilla Malcontenta non c’era così
tirò un sospiro di sollievo. Si avvicinò al
lavandino toccando il rubinetto con il disegno di un serpente poi
esclamò –Apriti-
Ormai da tempo, la Camera dei Segreti era diventata la sua stanza
segreta. La stanza in cui poteva rimanere da solo o in compagna
di…
Si lasciò cadere nel tunnel esclamando –Chiuditi-
Tocco elegantemente la terra ricoperta da numerosi scheletri di animali
morti. Attraversò tutta la caverna poi finalmente raggiunse
la Camera.
-Sei venuto!-
disse una voce dietro di lui.
-E’ da tanto
che non venivo a trovarti!- sussurrò in
risposta. –Mi
sono successe così tante cose…-
-Cominciavo a dubitare
che ti saresti fatto vivo, dopo quello che è successo
l’anno scorso!-
-Mi dispiace così
tanto!- esclamò voltandosi verso la voce.
–Ero
così arrabbiato per la Umbridge…-
-E’
stata anche colpa mia… Avrei dovuto dirtelo…-
-Non avrebbe cambiato le
cose- rispose Harry.
–Forse no, ma
avrebbe potuto salvare il tuo padrino se te lo avessi detto!-
-Non importa…
non sei stato tu ad ucciderlo. E’ stato Voldemort.
E’ stata Bellatrix.-
-Mi dispiace!-
-Devi stare attento!-
sussurrò Harry. –Se
Silente scopre che sei qui… che non sei scomparso come
credeva…-
-Non preoccuparti. So
difendermi. Voldemort può avermi tolto la bacchetta e aver
preso il mio corpo ma io… io sono legato alla Camera. Fuori
da essa io non esisto!-
-Tu sei
l’unica cosa che mi resta della mia famiglia.-
-Lo so! Lo stesso vale
per me. Ce lo siamo promessi… Almeno finchè non
lascerai Hogwarts io sarò sempre con te-
-Già che
stiamo parlando di promesse io non ho ancora mantenuto la mia.-
disse il Potter.
-Non importa!-
-Ma importa a me. Ti ho
promesso che ti avrei ridato un corpo e lo farò-
-Silente non ne
sarà soddisfatto.- sogghignò
l’altro. –Silente
mi odia!-
-Non è
Silente quel che conta, lo sai-
-Già!-
replicò con un sorriso amaro. –A proposito di Silente, cosa si
è inventato il vecchio per sconfiggere Voldemort?-
Harry ridacchiò. –Mi sta insegnando come
distruggerlo.-
-Oh…
distruggere i Tu-Sai-Cosa!-
-Già! Crede
che sia sufficiente ad eliminarlo definitivamente.-
-Tentar non nuoce!-
rispose la voce.
-Speriamo di no-
fece Harry –Anche
se chiamarsi Harry Potter non da la garanzia di sopravvivenza.-
-Non preoccuparti Harry.
Tempo ancora qualche mese e diventerai abile quanto se non
più di Voldemort.-
Harry rise –Non
ne dubito… Dopotutto avrò il miglior insegnante
che Hogwarts ha mai visto-
-Mi stai adulando,
Potter?-
-Forse!-
Una risata si espanse per tutta la Camera dei Segreti. –Va bene… Ora torna
alla tua vita di Grifondoro. Ci vediamo domani.-
Harry annuì –A
domani. Mi raccomando fai attenzione, Tom.- corse verso
l’uscita con un sorriso rilassato sulle labbra.
Dentro la Camera dei Segreti Tom Riddle sorrise. –Buona fortuna, Harry Potter.
Solo Dio sa quanto tu ne abbia bisogno-
Continua...
Ed ecco qui il
nuovo capitolo. Sorpresi vero? Non vi immaginavate questo risvolto...
strano, vero? Cosa posso dire... Sono una fan di Tom Riddle quindi...
alla fine compare spesso nelle mie storie. Beh... posso dirvi solo una
cosa... Tom Riddle e Lord Voldemort sono due entità
differenti. Questo Tom è più umano,
può provare sentimenti. Harry lo considera la sua famiglia.
Fra un paio di capitoli probabilmente capirete come sono giunti ad
essere così uniti.
Beh... credo di non
aver tralasciato nulla ma in caso potete farmi tutte le domande che
volete.
Ringrazio coloro
che hanno messo questa FF tra i preferiti, le seguite e le ricordate.
Grazie infinite... sono davvero commossa.
Un saluto speciale
a coloro che hanno recensito lo scorso capitolo sperando di non aver
deluso nessuno con questo chappy. Grazie infinite a: BabyRiddle; kury;
Erika 97; lilly146; lunadistruggi; Lupagic.
Al prossimo
aggiornamento.
Un bacio.
SherryKyuubiNoYoko
|
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Capitolo 11 *** Capitolo 10 ***
-E’ ufficiale! Chiamarsi Harry Potter equivale a
iella perenne! Com’è possibile essere
così sfigati?- piagnucolò Harry sedendosi su una
poltrona vicino al fuoco della Sala Comune dei Grifondoro.
-Dai… non prendertela. Non è colpa tua.- lo
consolò Hermione poggiandogli una mano sulla schiena.
-E’ Piton, quello ingiusto!- fece Ron.
–Non è assolutamente colpa tua!-
esclamò Sirius fissando con un ghigno da malandrino il suo
figlioccio.
-Già!- gli diede man forte James. –La colpa
è di Mocciosus che non è in grado di stare in
piedi da solo!-
-E naturalmente, voi due, non centrate nulla, vero?- chiese Hermione
sarcasticamente. –Piton è caduto da solo, no?-
-Che tu ci creda o no…- cominciò Sirius.
-…questa volta non c’entriamo niente- concluse
James lasciando il trio d’oro a bocca aperta.
-E ti aspetti che noi vi crediamo?- intervenne una voce dietro i due
Malandrini.
-Certo!- rispose Sirius indignato. –I Malandrini hanno un
codice d’onore. Non avremmo mai fatto uno scherzo simile a
Mocciosus. Non siamo noi gli artefici di quello scherzo. Noi non
avremmo mai messo un Molliccio in aula e poi chi se lo aspettava che si
sarebbe trasformato in quella cosa!- esclamò sogghignando.
-Sono assolutamente d’accordo. Quella cosa era…-
James non riusciva a trovare un termine adatto.
Prima…
Harry Potter, Hermione Granger, Ronald Weasley, Sirius Black e James
Potter entrarono nell’aula di pozioni dove il professor Piton
fissava con un ghigno predatorio tutti gli studenti.
Harry decise saggiamente di ritirarsi nell’angolo
più remoto dell’aula non sapendo che presto si
sarebbe pentito di tale scelta.
-Andate a pagina 280 e cominciate a leggere. Voglio una relazione su
come affrontare un Dissennatore-
Ogni studente cominciò a leggere il capitolo mentre
l’ex insegnante di pozioni si sedette a correggere alcuni
compiti.
Il professore sentì un movimento sotto la cattedra ma non ci
diede peso.
Si sedette e cominciò a leggere alcuni compiti.
Harry stava fissando fuori dalla finestra assorto nei suoi pensieri e
si riscosse solo quando udì un urlo femminile.
Suddetto urlo femminile proveniva dal professor Piton che girovagando
per la stanza si era ritrovato ricoperto di piume di gallina
provenienti da un molliccio trasformato in un pennuto.
-POTTER IN PUNIZIONE!- gridò.
Il ragazzo sopravvissuto si imbronciò. Perché tra
tutti doveva punire proprio lui? Era ingiusto!
La campanella suonò e tutti uscirono dall’aula
tranne Harry, James e Sirius.
-Ehi, Mocciosus!- esclamò James. –Harry non
c’entra niente con questa storia e se per questo nemmeno
noi!- disse indicando prima se stesso poi Sirius. –Questa
volta siamo innocenti!-
-Potter è in punizione. Non mi interessa!- rispose
l’uomo senza inflessioni nella voce.
Sirius aprì bocca per replicare ma Harry lo fermò
–Andiamocene!-
-Ma Har…!-
-Non fa niente. Ci sono abituato!-
-Alle 20.00 in punto nel mio ufficio signor Potter!-
-Sì, professore!- esclamò apatico.
Dopo la fine delle lezioni aveva dovuto abbuffarsi in tutta fretta per
raggiungere l’ufficio di Piton e scontare così la
sua punizione che consisteva nel riordinare
un’infinità di prodotti da bagno di Piton di cui
la maggior parte mai utilizzata.
-Beh… c’è un lato positivo,
però- fece Hermione. –Piton non ti
prenderà più di mira per qualche giorno!-
Il moretto sbuffò. –Bell’affare!-
James e Sirius ghignarono poi si guardarono in faccia mentre le loro
face assumevano due identiche espressioni da
“Malandrine”
-Stai pensando a quello che sto pensando io, Felpato?-
-Ci puoi giurare, fratello!- ridacchiò l’altro.
-Allora… ANDIAMO!- gridò James gasato, correndo
insieme a Sirius verso il buco del ritratto.
Vennero però fermati da Lily che li fissava con un
sopracciglio inarcato davanti all’uscita della sala comune.
-Dov’è che vorreste andare voi due? Da qui non si
esce più, fino a domani mattina!- ordinò con voce
seria.
-Ma… ma…- balbettò James.
–Di qualcosa anche tu, Tárandos!-fece rivolto
verso il figlio.
-Tárandos?- chiese curioso.
-Significa renna in greco!- rispose Sirius. –Ci abbiamo
pensato per un po’… eravamo indecisi tra il greco
e il latino ma…-
-Capisco!- rispose il giovane. –Comunque sono
d’accordo con ma… ehm… Lily…
Niente punizione a Piton e... non datemi quello sguardo!-
*****
Lord Voldemort sedeva sul suo trono ascoltando le varie relazioni
annoiato.
-Severus, come vanno le cose ad Hogwarts?- chiese interrompendo il
balbettio insensato di un Mangiamorte della cerchia inferiore.
L’uomo si inchinò e sospirò
–Niente di davvero rilevante, mio Signore. Attualmente Lei
è sotto custodia del preside a Hogwarts!-
Voldemort sibilò infastidito. Era ancora furioso per aver
lasciato fuggire la ragazza. –Rookwood, Avery come vanno le
cose con i nostri piccoli amici?-
-Mio Signore…- cominciò Rookwood -…ci
vorrà ancora un po’ di tempo. Dopo quello che
successo durante la prima guerra sono riluttanti ad aiutare qualsiasi
delle parti in conflitto!-
-Una buona parte però è già propensa a
seguirci!- informò Avery velocemente vedendo il disappunto
nel viso di solito inespressivo del Signore Oscuro.
-Crucio!- Voldemort puntò la bacchetta verso Avery e si
perse nelle urla di dolore del seguace. –Non state facendo
abbastanza. Li voglio tutti sotto il mio controllo entro la fine di
questo mese, Rookwood, Avery. Se entro la fine del mese non ottengo
ciò che voglio ve la farò pagare molto cara!-
-Sì, Signore!-
-Tutti fuori!- ordinò.
Rimasto solo Lord Voldemort si alzò e cominciò a
passeggiare per la stanza rigirandosi la bacchetta fra le mani.
-Sssssembra preoccupato,
Maesssstro!- fece una voce sibilante.
-E’
perché lo sono, Nagini! Harry Potter sta diventando
più di una semplice spina nel fianco. Silente lo sta
trasformando nella sua piccola arma per fermare la mia ascesa. Se tutto
va secondo i piani entro la fine dell’anno mi sarò
sbarazzato del vecchio e quindi potrò farmi strada verso
Harry Potter e la sua amata madre mezzosangue-
Nagini ridacchiò –Maessssstro, è
osssssessssionato dal ragazzo?!-
-Probabilmente!-
sibilò con un ghignò malvagio.
Continua...
Ecco il nuovo
capitolo. Mi dispiace avervi fatto aspettare così tanto ma
non ho avuto molto tempo per scrivere.
Ringrazio tutti voi
per la pazienza. Grazie per coloro che hanno aggiunto la stoia tra i
preferiti, seguiti e ricordate. Un saluto speciale a tutti coloro che
hanno recensito. Alla prossima.
Baci.
SherryKyuubiNoYoko
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