Ralph e Vanellope nella terra del Regno dei Funghi

di lmpaoli94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una nuova avventura in una terra inconsueta... ***
Capitolo 2: *** Un mondo di pericoli ***
Capitolo 3: *** Un fantasma dispettoso e l'entrata delle tenebre ***
Capitolo 4: *** Un inquietante segreto ***
Capitolo 5: *** Sfuggire alla morte ***
Capitolo 6: *** Lo specchio del drago ***
Capitolo 7: *** La nave volante ***
Capitolo 8: *** Bowser nell'alto dell'oscurità ***
Capitolo 9: *** Missione finale ***



Capitolo 1
*** Una nuova avventura in una terra inconsueta... ***


< Calmati, Ralph. Non è la fine del mondo se non torni nel tuo gioco > gli sussurrò Vanellope mentre stavano passeggiando.
< Non ce la faccio! È più forte di me… Tu che cosa faresti in questo frangente? >
< Vieni con me. Ho un idea. >
Ralph non stava più nella pelle.
Non riusciva a capire che cosa stesse pensando la sua amica Vanellope.
< Stiamo ormai camminando da molto, Vanellope > fece il gigante impaziente come non mai < Mi dici che cosa hai in mente? >
< Zitto e mantieni a freno la tua curiosità. Ormai ci siamo quasi… E poi non è vero che stiamo camminando da molto. >
< Lo dici tu. Ho i piedi che mi fumano. >
< Sei il solito scansafatiche. >
Ad un certo punto, Vanellope e Ralph si ritrovarono dinanzi ad un portale che il gigante non aveva mai visto.
< Che strana entrata è questa? > domandò Ralph guardando lo strano passaggio.
< Non lo so. L’ho trovato per caso ieri durante la mia passeggiata quotidiana…Un’entrata misteriosa, non è vero? A me attira molto quell’immenso castello. >
< Come fa ad attirarti un posto misterioso che non hai mai visto prima? >
< Non lo so. Forse perché sono curiosa. >
< Meglio tornarcene via, altrimenti scommetto che passeremo un sacco di guai. >
< Tu dici? Io invece credo che ci divertiremo un mondo. >
Ma Ralph non era del tutto convinto delle parole della sua amica.
< Avanti Ralph, mica vorrai farmici andare da sola. >
< No, però… >
< Vedrai che non ci succederà niente di male. Ti fidi di me? >
Vedendo lo sguardo dolce e innocente di Vanellope, alla fine Ralph acconsentì alla sua richiesta.
< Grande! Ero convinta che alla fine avresti accettato! > gridò la bambina al settimo cielo.
< Spero di non pentirmi di questa scelta… Allora, che cosa dobbiamo fare? Dobbiamo entrare in questa specie di tubo? >
< Sì. Questa è l’entrata del Regno dei Funghi. >
< Regno dei Funghi? Che strano nome. Non ho mai sentito niente del genere. >
< Nemmeno io. Ed è per questo che è così divertente. Sono convinta che conosceremo altre creature molto interessanti. >
< Spero davvero che tu abbia ragione. >
< Se può farti stare meglio vuoi che entri prima io? >
< No, tranquilla. Tocca a me proteggerti. >
< Grazie mille. Che cavaliere che sei. >
< Dovere > replicò Ralph smorzando un sorriso < Anche se a dirla tutta me la sto facendo addosso dalla paura. >
< Ma un uomo forte e grasso come te non può avere paura! >
< Grasso?! A chi hai dato del grasso?! >
< Ahahah stavo scherzando. Camminiamo fianco a fianco insieme. >
Percorrendo il percorso dell’entrata del Regno dei Funghi, sembrava che per Ralph non finisse mai.
< Quanto sarà lungo questo tunnel? > domandò l’uomo.
< Ecco l’uscita! Vedo una luce spuntare all’orizzonte. >
< Molto bene, era ora… Fermati! Non correre! >
Ma Vanellope era tremendamente curiosa di scoprire chi e che cosa ci sarebbe stato dall’altra parte.
< Vieni, Ralph. Muovi quelle chiappette. >
< Ci sto provando! Sai che non sono agile come vorrei! >
< Almeno ti tieni un po’ in movimento. >
Arrivati in fondo al tunnel, Ralph e Vanellope furono inondati da un raggio di sole che li accecò all’istante.
Ma appena la luce si dissolse, i due compagni d’avventura poterono vedere un meraviglioso giardino che si perdeva a vista d’occhio e un immenso castello che ne faceva da cornice.
< Bello! Non ho mai visto niente di simile! > gridò Vanellope rotolandosi nell’erba < Che cosa stai aspettando lì imbambolato, Ralph? Vieni anche tu a rotolarti. >
< Non credo che sia una buona idea. I proprietari di questo castello potrebbero vederci e prendersela con noi. >
< Ma se non c’è nessuno nei paraggi! >
< Per ora… Ma se dovesse comparire qualcuno all’improvviso? Che figura ci faremo? >
< Sei il solito guastafeste. Guarda che non stiamo facendo mica niente di male. >
< Ok, va bene. >
Anche se inizialmente Ralph era titubante nell’ascoltare Vanellope, alla fine acconsentì alla sua richiesta rotolandosi nell’erba e rincorrendola tra gli immensi alberi che contornavano il castello.
< Accidenti. Non sono più giovane come una volta > fece il gigante con il fiatone.
< Secondo me dovremmo provare ad entrare nel castello. >
< Ma sei impazzita? Non se ne parla nemmeno! >
< Perché? Solo per dare una sbirciatina. >
< Ho detto di no! Non siamo nel nostro mondo e di conseguenza non siamo a casa nostra. Potrebbe essere molto pericoloso. >
< Un enorme castello in mezzo ad un giardino gigantesco e rigoglioso… Che paura! >
< Adesso sfotti pure? >
< Perché non vuoi divertirti con me? >
< Perché so che finiremo in guai molto seri. Me lo sento. >
< Vedrai che non sarà così. Promesso. >
< Perché devi essere così insistente? >
< Perché so di non sbagliarmi. Avanti, gigante puzzone. Fai contenta la tua bambina. >
< Odio quando mi guardi con quegli occhi da pesce lesso > ribatté Ralph scocciato.
< Ascoltami bene: preferisci rimanere da solo qua fuori? >
< No, preferirei tornare nel mio gioco. >
< Lo sai che in questo momento non è possibile… Avanti, Ralph. Non farti pregare. >
< E va bene! Entriamo nel castello. >
< Fantastico! Se può farti stare meglio possiamo entrare insieme. >
< Non ce ne sarà bisogno. >
Quando si ritrovarono dinanzi al portone del castello, il timore e l’inquietudine di Ralph aumentarono sempre di più.
< Spero tanto di non trovarmi dinanzi a creature maligne o sputafuoco. Non saprei come difendermi. >
< Sei pronto, Ralph? >
< Pronto o no, non ho nessun’altra scelta. >
Ma prima che potessero entrare, una voce le loro spalle attirò la loro attenzione.
< Che cosa ci fate dinanzi al castello della principessa Peach e di Mario? >
Vedendo che era un omuncolo a forma di fungo, per poco Ralph e Vanellope non si misero a ridere.
< Che strana creatura… >
< Qui quelli strani siete voi > ribatté il funghetto risentito < Allora? >
< Siamo entrati in questo regno dopo che siamo rimasti fuori dai nostri mondi > gli spiegò Ralph.
< Quindi siete stranieri? >
< Esatto… Però non siamo delle creature maligne. >
< Sì, veniamo in pace > ribatté Vanellope < Volevamo solo dare un’occhiata nei dintorni di questo meraviglioso edificio. >
S’eppur inizialmente titubante, alla fine il funghetto credette alla versione di Ralph e di Vanellope.
< Per caso sei parente dei proprietari di questo posto? >
< Parente io? Assolutamente no. Sono solo il servitore. >
< E dove possiamo trovare i reali che alloggiano qua dentro? >
< Purtroppo non so darvi una risposta… La principessa Peach è stata rapita da Bowser, un terribile drago che si vuole impadronire di questo Regno… >
< E questo Mario? Chi è? Suo marito? >
< Non ancora… Ma quando riuscirà a salvare la principessa, i due si sposeranno e il Regno dei Funghi tornerà ad essere in pace fino alla fine dei tempi. >
< Dove possiamo trovarlo? >
< Purtroppo non lo so. È scomparso nel nulla. >
< Quindi la nostra visita si sta trasformando in una missione di salvataggio! >
< Coosa?! Non metterti strane idee in testa. >
< Ma così rischiate di scomparire anche voi! >
< Non ti preoccupare, funghetto. Noi sappiamo benissimo badare a noi stessi. >
< E’ la stessa cosa che ha detto anche Mario… Comunque il mio nome è Toad. >
< Senti Toad, dov’è l’ultima volta che hai visto Mario? >
< Era in compagnia di sua fratello Luigi. Credo che lo troverete in compagnia del dinosauro domestico Yoshi. >
< Un dinosauro domestico? Oh cavolo. >
< Ma non vi preoccupate. È una creaturina innocua… Eccoli! Stanno ritornando! >
Vedendo che si stavano avvicinando, Vanellope rimase spiazzata dalla bellezza e dalla tenerezza della strana creatura.
< Che carino! Possiamo portarlo nel nostro mondo, Ralph? >
< Non ci pensare nemmeno! È fuori discussione. >
< Guastafeste. >
< Toad, chi sono questi due individui? > domandò l’uomo in groppa all’animale.
< Non vi spaventate, Luigi. Non sono nemici di Bowser come potevamo pensare… Vogliono aiutarci a ritrovare Mario e la Principessa. >
< Purtroppo non c’è nessuna speranza per loro… Sono scomparsi nel nulla. >
< E come fai a dire questo? > domandò Vanellope.
< Ho guardato in ogni singolo centimetro di questo regno, ragazzina. >
< Sei sicuro di aver guardato a fondo? >
< Insolente che non sei altro! Come ti permetti di parlarmi così! In assenza di Mario e della Principessa, sono io il nuovo padrone del Regno dei Funghi. >
< Non finché non li ritroviamo… E qualcosa mi dice che sono ancora vivi > rispose Vanellope stizzita < Caro Toad, puoi farci da guida in questo meraviglioso castello? >
< Non so se è una buona idea… >
< Perché dici questo? Che succede? >
Ma Toad non rispose, limitandosi a distogliere lo sguardo dai due per fissare in maniera timida Luigi.
< Questi non sono affari vostri > mormorò adirato Luigi < Andatevene finché siete in tempo. Questo posto non è adatto per voi. >
< Questo lascialo decidere a noi… Toad, perché non vuoi aiutarci? Che succede? >
< Volete che questo castello sia la vostra tomba? Accomodatevi pure. Ma non dite che non vi avevamo avvertiti. >
< Da quando la Principessa è scomparsa, anche i miei simili hanno fatto la stessa fine… Credo che questo castello sia infestato in qualche maniera. >
< Le streghe e i maghi non ci fanno paura > ribatté Vanellope coraggiosa < Non è vero, Ralph? >
< Non so cosa dire… Secondo me è meglio ascoltare baffettino e andarcene finché siamo in tempo. >
< Ma Ralph… >
< Non avrei mai creduto che un individuo grande e grosso come te fosse così intelligente > rispose Luigi smorzando un sorriso.
< Ed io non avrei mai creduto che tu fossi un codardo… Non vuoi aiutarmi? Benissimo. Allora entrerò da sola. >
< Non se ne parla nemmeno, Vanellope. >
< Io non ho paura come te… Ti rendi conto che la Principessa e il suo futuro marito insieme agli altri funghetti sono spariti? >
< E con ciò? >
< Visto che siamo qua non possiamo andarcene come se niente fosse… Perché non riesci a capirlo, Ralph? >
< Ma io veramente… >
< Avanti Ralph, dobbiamo farlo. Per il bene di questo bellissimo posto. >
Alla fine Ralph acconsentì per l’ennesima volta ai consigli della sua compagna d’avventure.
< Va bene. Andiamo a salvare questo Regno! >
< Bravissimo! Ne ero certa che avresti capito… Toad, tu cosa fai? >
< Non ho altra scelta che seguirvi e… spero che non ci succeda niente di male. >
< Certo che vi succederà qualcosa di male… Avete firmato la vostra condanna a morte. Andiamocene, Yoshi. Ormai non abbiamo nient’altro da fare > disse infine Luigi scomparendo al trotto con il suo animaletto Yoshi.

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Capitolo 2
*** Un mondo di pericoli ***


< Che sfacciato quel Luigi > mormorò indignata Vanellope < Non capisco perché non abbia voluto aiutarci. Ha così paura d’incorrere nella morte? >
< Luigi, il fratello di Mario, è molto intimorito nell’entrare qui dentro in questo castello… Purtroppo per lui questo posto gli ricordano troppo la Principessa Peach, suo amore proibito e mai confessato. >
< Ma se è il suo amore proibito, perché non ha intenzione di salvarla? > domandò intelligentemente Ralph.
< Perché sa di non avere nessuna speranza. >
< Che uomo poco interessante > ribatté Vanellope.
< Mi scuso per i suoi modi bruschi, ma in verità lui non è così. Da quando è successo tutto questo, il Regno dei Funghi è diventata una landa desolata piena di tristezza. >
< E tutto per colpa di uno stupido drago… Ma quando me lo ritroverò dinanzi, farà bene a scappare.
< Vorrei proprio vedere come ti comporterai quando ti ritroverai quel famelico drago di fronte. >
< Lo affronterò senza paura. Semplice. >
< Lo spero tanto… Entriamo? >
< Sì, venite con me. >
Appena Ralph e Vanellope entrarono nell’immenso castello, furono impressionati dalla bellezza e dall’architettura che costituivano l’edificio.
< Wow. Non ho mai visto niente di simile. >
< Bello, vero? Nessuno sa chi l’abbia costruito > spiegò Toad.
< La cosa più curiosa sono queste moltitudine di porte. Che cosa ci potrebbe essere là dentro? >
< Dei quadri. >
< Che genere di quadri? > domandò confuso Ralph.
< Quadri raffiguranti ogni tipo… Volete vedere la prima stanza? >
< Volentieri > ribatté Vanellope sprizzante di gioia < Ma questo misterioso tappeto raffigurante il sole? >
< Che cosa c’è di misterioso, Vanellope? >
< Ma non lo vedi, Ralph? Non è un tappeto come tutti gli altri… Almeno penso… >
< Lascia stare. Piuttosto è meglio se seguiamo Toad, non trovi? >
< Va bene. Vengo con voi. >
Quando il funghetto aprì la prima stanza del castello, Ralph e Vanellope furono sorpresi nel vedere il dipinto che costituiva la stanza.
< Che cosa raffigura questo quadro? >
< Ma sei cieco, Ralph? Sono delle piccole bombette che camminano. >
< E’ qui l’ultima volta che ho visto Mario > ribatté tristemente Toad < Non vorrei, ma secondo me è stato risucchiato da questo quadro. >
< Addirittura risucchiato, dici? >
< Sì… Ecco perché non riusciamo a trovarlo da nessuna parte. >
< A me sembra un quadro normale. Per te, Vanellope? >
Ma la bambina non si fidava dell’apparenza, dando ascolto a Toad.
< Ralph, e se Toad avesse ragione? >
< Cosa? Andiamo, è ridicolo. Non sì può essere risucchiati da un quadro… Aaah! >
Goffamente, il gigante buono inciampò su se stesso venendo catapultato dentro il quadro.
< Ralph! Ralph! >
Disperata, Vanellope chiamò a gran voce il gigante, ma costui non poté rispondergli.
< E’ come pensavo io allora… Questi quadri catapultano in altri mondi. >
< Dobbiamo recuperarlo, Toad. >
< Mi dispiace, ma ho troppa paura. >
< Non possiamo lasciarlo da solo al suo destino. Dobbiamo salvarlo. >
< Io… io… Non me la sento. Addio > disse infine il funghetto correndo spaventato fuori dalla stanza.
< Aspetta, Toad! Non te ne andare! >
Ma ormai era troppo tardi.
La bambina era rimasta da sola.
“Non posso abbandonarlo… La nostra missione è appena iniziata e non posso lasciarlo da solo. Spero di ritrovarlo dall’altra parte di questo quadro, altrimenti sono spacciata.”
Senza pensarci due volte, la bambina fece una grande rincorsa gettandosi a capofitto nel quadro misterioso con la speranza di ritrovare il suo gigante buono.
“Aspettami, Ralph. Sto arrivando.”
 
 
Quando Vanellope riaprì gli occhi, vide un’enorme vallata completamente verde che si perdeva a vista d’occhio.
“Ma dove sono? Ralph…”
Più si guardava intorno, più diventava sempre nervosa e irrequieta.
Anche se era una bambina molto forte, non avere il suo gigante come guardia del corpo la faceva divenire inoffensiva.
“Deve essere qui da qualche parte. Lo sento.”
Andando avanti senza curarsi delle strane creature a forma di bombe che popolavano quel luogo, Vanellope correva indisturbata come una bambina felice.
“In fondo questo posto sembra magnifico… Che cosa mi potrà mai succedere?”
Vedendolo come un paradiso e un parco giochi, la bambina si avvicinò ad una delle creature a forma di bomba accarezzandola come se fosse un animale inoffensivo.
< Ciao, piccolino. Hai per caso visto un omuncolo alto e muscoloso? >
Ma la creatura non rispose, rimanendo impassibile e fissandola con occhi stralunati.
< Che cos’hai? Non parli? Non ti preoccupare di me. Non ti farei mai del male. >
Ma improvvisamente la bombetta cominciò ad accendere la miccia che aveva dietro il suo corpo e a rincorrere la povera bambina.
< Oh no! Stai per esplodere! >
Spaventata, Vanellope iniziò a correre più veloce che poté voltandosi varie volte per non farsi prendere.
< No! Non farmi del male! >
Fortunatamente però, Ralph riuscì a salvare la bambina prendendo la bomba e facendola esplodere il più lontano possibile.
Con la paura di morire senza potersi difendere, Vanellope aveva mantenuto gli occhi chiusi.
< Che succede? Sono ancora viva? >
< Sì. Però te la sei vista molto brutta. >
< Ralph! Ma allora stai bene! > esclamò la bambina abbracciando il gigante.
< E certo che sono vivo. Avevi forse qualche dubbio? >
< Dopo che sei entrato in quel quadro credevo che ti fosse successo qualcosa di grave… >
< Fortunatamente no… Però non posso dire lo stesso di te. Stavi per saltare in aria insieme a quella bombetta. >
< Che ci posso fare? Sembrava una creatura talmente carina e inoffensiva… >
< Sai cosa c’è? È meglio se ce ne andiamo prima che ci possa succedere qualcosa di irreparabile. >
< E come facciamo a tornare indietro? Qui non vedo nessuna via d’uscita. >
< Eppure… >
Alzando lo sguardo, Ralph riuscì a vedere una creatura gigantesca che sovrastava l’intera vallata delle bombette.
< Vanellope, vedi anche tu quello che vedo io lassù in cima? >
< Sì. Una gigantesca bomba. Secondo te può esplodere come le altre? >
< Non lo so… e sinceramente non voglio saperlo. >
< Sai che c’è? Secondo me dobbiamo sconfiggere quella creatura se vogliamo uscire vivi da qui. >
< E come possiamo fare? >
< Con il gioco di squadra, stupidone. Vieni con me. >
Con l’adrenalina che gli scorreva nelle vene, Vanellope iniziò a correre fino in cima alla montagna.
< Vanellope! Fermati immediatamente! >
Ma la bambina non aveva nessuna intenzione di ascoltare il suo compagno, arrivando a decidere che avrebbe sconfitto il nemico anche senza l’aiuto di Ralph.
Una volta arrivata in cima, l’enorme bomba che portava una corona in testa fissò la bambina con sguardo impassibile.
< Caro Re delle bombe, sei pronto a fare una brutta fine? Stai in guardia. >
Ma Vanellope non aveva nessuna idea di come combattere il suo nemico.
Con lo sguardo minimamente spaventato, il Re delle Bombe si diresse verso di lei molto lentamente con l’intenzione di fargli del male.
< Bravo. Avvicinati. Non ho paura. >
< Vanellope! Che cos’hai in mente? >
< Aiutami, Ralph. Ho bisogno di te. >
< E cosa posso fare per aiutarti? >
< Proteggermi, sciocco che non sei altro. >
“Voglio proprio vedere come.”
Evitando di pensare alle conseguenze, Ralph si diresse verso il nemico assestandogli una moltitudine di pugni che però non lo scalfirono minimamente.
< E’ troppo forte > fece Ralph con il fiatone < Non riesco a contrastarlo. >
< E se il suo punto debole fosse dietro di sé? >
< Che cosa vuoi fare? >
< Io lo distraggo mentre tu lo prendi dal dietro, ok? >
< E come faccio? >
< Fidati di me. Vedrai che funzionerà. >
Fidandosi di Vanellope, Ralph si posizionò dietro il nemico in attesa di colpirlo.
< Ehi, stupidone! Sono quaggiù! Prova a prendermi se ci riesci! >
Non essendo per niente veloce, il Re delle bombe corse dietro la bambina, senza pensare che la sua mossa gli sarebbe costata molto cara.
Senza accorgersi di nulla, fu sollevato da Ralph e sbattuto violentemente a terra.
Il duro colpo rimbombò in tutta la vallata.
< Adesso che succederà secondo te? > domandò Vanellope.
< Sta per esplodere! > gridò Ralph < Via di qui! >
Dopo pochi secondi, il Re delle bombe scoppiò in mille pezzi senza colpire i due guerrieri.
< Ralph, che cos’è quella stella? >
Una stella brillante si era manifestata al posto del Re delle Bombe, suscitando in Ralph e in Vanellope una sensazione d’incomprensione.
< Forse quella è la chiave della nostra uscita da questo mondo… >
< Sì, hai ragione Vanellope. >
Senza pensarci due volte, i due avventurieri l’agguantarono al volo per poi ritrovarsi subito dopo all’infuori del quadro in cui erano stati risucchiati.
< Ralph! Ce l’abbiamo fatta! > esclamò Vanellope vittoriosa.
< Ma cos’è successo? >
< Siamo tornati al castello! E questo è il salone principale. >
< Ma come diamine… >
< Ralph! Vanellope! Meno male che siete salvi > fece Toad accorrendo verso di loro < Allora? Avete trovato Mario? >
< Mi dispiace Toad, ma di Mario nemmeno l’ombra > spiegò la bambina < Però siamo capitati in un mondo dove le creature ero delle bombette molto simpatiche. A parte quando decidevano di esplodere… Allora lì è stato terribile. >
< L’importante è che sia andato tutto per il meglio… >
< Dopo che siamo stati catapultati in un’altra dimensione, sono arrivato alla conclusione che Mario potrebbe essere davvero ancora nel castello… Toad, ci sono altri quadri simili a questo? >
< Purtroppo sì… >
< Ma Ralph, come faremo a capire in che altra dimensione di può trovare Mario? >
< Ancora non lo so, Vanellope. >
Improvvisamente però, a Toad balenò un’idea.
< Perché non ci ho pensato prima! >
< A cosa, Toad? >
< Forse so io chi può aiutarci. >
< Davvero? Bene! >
< Sì, ma vi avverto: non sarà molto facile. È una creatura molto intrigante e dispettosa. >
< Che vuoi dire? > domandò confuso Ralph.
< Tra poco lo scoprirete. Venite con me. >

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Capitolo 3
*** Un fantasma dispettoso e l'entrata delle tenebre ***


Una volta lasciato il salone principale del castello, Toad condusse i due avventurieri verso un salone interno che avrebbe portato nel giardino sul retro.
< Che corridoio lungo > fece Ralph sospirando < Dobbiamo ancora camminare per molto? Sono sfinito. >
< Ma come, Ralph? La nostra avventura è appena iniziata. Non puoi essere già stanco. >
< E invece è così… >
< Fate un attimo silenzio, per favore > replicò Toad serio.
< Scusa. >
Rimasto immobile per guardarsi intorno, Toad capì che sarebbe successo qualcosa da lì a poco.
< Toad, perché ti sei fermato? > gli domandò Vanellope.
< Perché qualcuno ci sta spiando… Lo sento… >
< Come può spiarci qualcuno? Non c’è nessuno in questo corridoio. >
Improvvisamente però, un fantasma a forma di palla con i denti appuntiti e la lingua di fuori sbucò all’improvviso facendo spaventare tutti i presenti.
< Lo sapevo che eri tu, Boo! >
< Bene arrivati nel mio castello, giovani esplorato curiosi. >
< Questo non è il tuo castello, fantasma da strapazzo. E tu lo sai bene… >
< Dopo che la principessa Peach è scomparsa da questo regno sono divenuto io il rivendicatore di questo castello. >
< Nessuno l’ha deciso. >
< Silenzio, funghetto da strapazzo. Io non prendo ordini da te. >
< Ehi ehi, cerca di avere più rispetto per le creature più piccole di te > replicò Vanellope infuriata.
< E tu chi saresti? >
< Mi chiamo Vanellope e questo gigantone è Ralph. >
< Estranei nel mio regno… Come ho fatto a non sapere niente del vostro arrivo… >
< Si vede che non hai il totale controllo di questo castello > rispose Ralph stuzzicandolo < Altrimenti ci avresti fermati appena avessimo varcato il tunnel che ci ha condotto fino a qui. >
< Sei stato tu, non è vero Toad? Come hai osato portare estranei nel mio regno?! >
< Io non ho fatto niente! >
< Il nostro amico ha ragione > mormorò Vanellope difendendolo < Sono stata io insieme a Ralph e varcare questo regno. >
< E allora tornatevene da dove siete venuti. Non siete i benvenuti. >
< Non ce ne andremo di qua finché non avremo ritrovato Mario e la principessa Peach. E tu non potrai fare niente per metterci i bastoni tra le ruote. >
Irritato dalle parole della bambina, Boo si avvicinò a lei con sguardo serio e irrequieto.
< Tu non sai minimamente che cosa sia la paura, stupida ragazzina… Entra nel mio mondo. Vedrai cose che non hai mai visto prima d’ora. >
< Grazie per l’invito, ma non ci tengo minimamente. E poi non abbiamo tempo da perdere… Toad, spero che non sia questo fantasma la tua buona idea. >
< Invece è così, Vanellope. >
< Che cosa potrebbe fare un fantasma irritabile come Boo a parte farci perdere del tempo prezioso? >
< Perché io conosco passaggi in questo castello che voi non immaginate minimamente. >
< E’ vero quello che sta dicendo, Toad? >
Ma il funghetto non rispose, limitandosi a tacere e a distogliere lo sguardo.
< La verità fa male, non è vero Toad? Sai bene di essere la creatura più inutile di questo regno ma tu non fai niente per confessarlo. >
< Adesso basta parlare così di Toad! > replicò indignato Ralph < Tu non sei nessuno per offenderlo. >
< Questo lo dici tu, gigante puzzone. >
< Come mi hai chiamato? >
< Non hai capito? Emani un tanfo talmente insopportabile che dovrei tapparmi il naso che non ho… Comunque, tornando a noi, vorreste fare un viaggetto nel mio mondo oscuro e tetro? Sono convinto che lo trovereste… interessante. >
< Volevi dire pauroso… Comunque grazie, ma non ci teniamo proprio > rispose Vanellope declinando l’offerta.
< Magari potreste trovare la Principessa Peach in compagnia di Mario. >
Sentendo quelle parole, Vanellope si bloccò di colpo.
< Non è vero. Tu stai mentendo per farci perdere tempo. >
< Non è assolutamente vero… Venite con me. Vi faccio strada. >
Ascoltando le parole del fantasma, Ralph e Vanellope decisero di seguirlo, Ma Toad non era del loro stesso avviso.
< Toad, che cosa ti prende? Non vieni con noi? >
< Non credo che sia una buona idea > rispose il funghetto con la voce che gli si rompeva in gola
< Lo sappiamo. Però non abbiamo altre alternative… >
< Ci sono sempre nuove alternative. Però Boo ha ragione. Non sono la creatura più adatta nell’aiutarvi. >
< Non dire così. Sei molto più utile di quello che pensi > rispose Vanellope cercando di risollevargli il morale < Allora, vuoi venire con noi? >
< D’accordo. >
S’eppur contrariato, alla fine Toad acconsentì alla richiesta di Vanellope.
< Bravo funghetto. Ci voleva quella piccola omuncola per farti desistere? > fece il fantasma stuzzicandolo.
< A chi hai dato dell’omuncola? Non sai chi sono, stupidello di un fantasma. >
< Adesso basta parlare. Dobbiamo ritrovare Mario e Peach… Fantasma Boo, dove si trova questo tuo castello? >
< Dovete solo entrare in questo carion > rispose il fantasma trasformandosi in un oggetto comune ma allo stesso tempo misterioso.
< Ma come facciamo ad entrare qua dentro? > domandò confusa Vanellope.
< Basta avvicinarsi e verremo risucchiati… Però non voglio essere il primo ad entrare. >
< Questo non è un problema. Possiamo entrarci assieme. Datemi la mano > replicò Ralph < Allora, siete pronti? >
< Sì. Speriamo che non sia una trappola come crediamo. >
< Vedrai che non sarà così… Uno… due… tre… >
Dopo essere saltati sopra il carion, Toad, Vanellope e Ralph si ritrovarono in un luogo talmente oscuro e buio che faceva accapponare la pelle.
< Ma dove siamo? >
< Benvenuti nel Regno di Re Boo. Dove tutte le anime perse non tornano mai più indietro. >

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Capitolo 4
*** Un inquietante segreto ***


< Che cosa vorresti dire con queste parole, Toad? > domandò spaventata Vanellope.
< Quello che ho detto… Non riesci a capire? Nessuno torna indietro da questo mondo in vita… >
< Cosaaa?! Perché non ce l’hai detto prima?! >
< Abbassa la voce, Ralph. Vuoi farti sentire da tutti i fantasmi? >
< Non m’interessa! Voglio tornare immediatamente al castello! >
< Lo sai che non possiamo, Ralph. Abbiamo una missione da compiere… Toad, che missione dobbiamo fare per uscire vivi da qui? > domandò confusa Vanellope.
< Non ne ho la più pallida idea. >
< Forse per prima cosa dobbiamo rintracciare Re Boo. Sono sicuro che potrà aiutarci. >
< Voglio proprio vedere come, Vanellope. >
< Tu hai un’idea migliore, Ralph? >
< Sì. Suicidarmi. >
< Smettila di fare lo sciocco ed entriamo nel castello. Questo cortile non fa che mettermi i brividi. >
< Più che altro sto morendo di freddo vestito così e senza scarpe. >
< Ma quello è il tuo abbigliamento, Ralph. >
< Sì Vanellope… Nel mio mondo. Non qui. >
< Va bene, hai ragione. Se torniamo vivi ti prometto che ti comprerò un paio di scarpe. >
< Grazie mille, sei un tesoro > replicò Ralph smorzando un sorriso finto.
< Avete finito di chiacchierare di cose inutili? Se rimaniamo qui senza fare nulla è peggio per noi. >
< Hai ragione, Toad. Chi entra per primo? >
< Posso farlo io. Non ho paura di un gruppo di fantasmi. >
< Allora vai pure, Ralph. Accomodati pure. >
< Ok. >
Ma mentre si avvicinò al portone d’entrata, Ralph sentì un groppo in gola.
La paura si stava impadronendo di lui, facendolo divenire sempre più nervoso.
“Ok. Vedrai che andrà tutto bene” pensò il gigante dandosi forza.
Una volta dentro, sembrò tutto normale.
Il salone del castello era molto vasto ed in mezzo alla stanza una scalinata che portava dritto al piano di sopra.
“Bene. Facevo male a preoccuparmi” fece Ralph tirando un sospiro di sollievo.
Ma appena si girò per richiamare l’attenzione di Vanellope e Ralph, una decina di piccoli fantasmi con il ghigno malefico e i denti aguzzi, si avvicinarono a Ralph mettendogli paura
< Aaah!!! > gridò il gigante < Lasciatemi in pace! >
Chiudendo gli occhi, per poco Ralph non sfondò il portone ritrovandosi nel cortile del castello.
< Che cos’hai visto, Ralph? Perché stai piangendo? >
< Non sto piangendo! > gridò irritato il gigante < E’ solo che non mi aspettavo di ritrovarmi un’orda di fantasmi dinanzi a me. >
< Voi tre! Che cosa ci fate nel castello di Re Boo! >
< Scusaci, piccolo fantasma. Non volevamo entrare senza permesso > replicò immediatamente Ralph con la voce che gli si rompeva in gola.
< Eppure l’hai fatto, stupido gigante… Allora? >
< Scusateci ancora per l’irruzione, ma siamo ospiti di Re Boo. Dobbiamo ritrovare la Principessa Peach e Mario > gli spiegò Toad.
< Non si trovano qui! > disse uno di loro < Andatevene finché siete in tempo. Non vorrete che la nostra collera sia incontenibile. >
< No no, assolutamente. Facciamo subito quello che ci dite. >
< Mi dispiace per voi, ma purtroppo non possiamo. Abbiamo bisogno di Re Boo per tornare indietro. >
< Re Boo non perderebbe mai tempo per tre creaturine insignificanti come voi, stupido funghetto. >
< Come hai detto, scusa? > replicò irritato Toad.
< Osi sfidarmi? Ti vorrei ricordare che io sono vivo, mentre tu… >
< Che cos’è tutto questo baccano?! >
Una voce fragorosa riscosse in tutto il castello e in tutto il cortile.
< Allora?! Nessuno mi risponde?! >
Spaventati dalla voce, le decine di fantasmi che avevano spaventato Ralph si dispersero in pochi secondi.
< Dalla voce perentoria credo che sia Re Boo… >
< Il nostro Re lo potrete trovare in biblioteca. Vi sta aspettando. >
< Grazie mille… Ci voleva tanto? > replicò risentito Toad < Avanti, entriamo. >
Una volta ritrovatasi nel salone centrale, Ralph, Vanellope e Toad si guardarono intorno.
< Secondo te che stanza dobbiamo prendere? >
< Salite le scale e prendete la prima porta a destra. Mi troverete lì > rispose Re Boo con tono grave.
< Grazie mille per, l’aiuto… Non avrei mai pensato che Re Boo fosse così gentile. >
< Non fidarti mai di un fantasma, Ralph. Sono crudeli per natura. >
< Ma veramente… >
< Non è colpa mia se in passato ti abbiamo fatto qualche scherzo, funghetto. >
< Come fai a sentire quello che dico? >
< Ti voglio ricordare che ti trovi nel mio castello… Qui i muri hanno anche le orecchie, sai? >
< Odio quando hai ragione. >
< Allora? Come vi sembra il mio castello? > domandò Re Boo piombando all’improvviso spaventando i presenti.
< Dannazione Re Boo! >
< Vedevo che non stavate arrivando quindi ho deciso di venirmi incontro… Allora, tutto bene? >
< Ho avuto giorni migliori > rispose Ralph.
< Credo anch’io… Venite con me. Ho trovato una cosa in biblioteca che può interessarvi. >
Incuriositi, i tre avventurieri seguirono Re Boo senza paura.
< Ecco, questa è la mia biblioteca. Attenti a dove mettete i piedi. >
< Perché? >
Ma senza attendere la risposta, Vanellope azionò un marchingegno di difesa che per poco non colpì il povero Toad.
< Meno male che l’ho visto all’ultimo. >
< Altrimenti avresti preso un libro in faccia, funghetto… Ahahah mi sarei scompisciato dalle risate > replicò divertito Re Boo.
< Non è per niente divertente… Allora? Questa cosa? >
< Calmati. Siamo quasi arrivati. >
< Dovremmo schivare nuove trappole? >
< No, se guardate avanti a voi. >
Ma Ralph non faceva altro che guardarsi intorno incuriosito.
< E tutti questi libri di pozioni e incantesimi? >
< Non sono affari tuoi, gigante da strapazzo. >
< Scusa, non volevo. >
< Diciamo che mi piace molto il mondo magico. Ed ora, visto che sono morto, ho tutto il tempo per leggere queste cose. >
< E le trovi interessanti? >
< Diciamo di sì… Ma la cosa più interessante delle ultime settimane è la lettera che voglio mostrarvi. >
< Quale lettera? >
< Ecco qui, Toad. Questa è una lettera scritta dalla principessa Peach in persona. >
< Com’è possibile? Vuoi forse dirmi che Peach è stata qui? >
< Sembrerebbe proprio di sì. >
< Che vuol dire sembrerebbe? Tu lo sapevi! >
< Mi dispiace ma non so cosa dirti… >
< Tu menti! Che cosa gli hai fatto?! >
< Niente! >
< Bugiardo! >
Vanellope e Ralph non avevano mai visto Toad così furibondo e arrabbiato.
< Sono convinto che è stata qui e tu l’hai torturata con degli stupidi giochetti allucinanti! >
< Ti stai forse riferendo alla trottola di legno che ho nei bassi fondi del castello? Non sono così crudele come pensi. >
< E allora come spieghi questa lettera che tengo in mano? >
< Lei aveva un assoluto bisogno di aiuto… Aiuto che gli ho generosamente offerto senza pensarci due volte. >
< Ed io ti dovrei credere? Che cosa dice questa lettera? È scritta con parole incomprensibili. >
< Quando ho visto Peach nella mia biblioteca intenta a scrivere su questo foglio di carta, ho notato che c’era subito qualcosa che non andava… Stava scappando da qualcuno… Ma non avrei mai pensato che fosse il drago Bowser. >
< E tu che cos’hai fatto? >
< Gli ho detto che l’unico posto sicuro era la nave volante che si trova nel Regno dell’arcobaleno… Ma lei non sapeva come arrivarci.
Voleva ritrovare Mario, colui che l’aveva sempre protetta in ogni occasione… Ma in quel momento stava soffrendo la sua lontananza… >
< La sua lontananza? Ma cosa stai dicendo? >
< Sì. Peach era alla ricerca di Mario. >
< Non è vero. Stai dicendo un sacco di bugie. >
< Sei libero di non credermi, Toad… Io non ho niente da perdere a differenza tua e dei tuoi amici. >
< Dopo che la principessa ti ha confessato le sue sofferenze, che cos’è successo dopo? >
< L’ho fatta uscire da questo mondo e l’ho vista che stava prendendo il piano sotterraneo del castello… >
< E poi? >
< Da quel momento non h più saputo niente di lei. >
< Perché dannazione non ce l’hai detto prima?! > gridò furibondo Vanellope.
< Perché raccontarvi questa storia nel castello della principessa non era un’idea geniale… E’ sotto il totale controllo di Bowser e di… >
Ma Re Boo si bloccò di colpo, non finendo la frase.
< Di chi? A chi ti stavi riferendo oltre che al drago? >
< Devo riportarvi nel nostro mondo. È meglio per tutti noi. >
< No, aspetta… >
Ma magicamente, Toad, Vanellope e Ralph si ritrovarono nel giardino esterno del castello che si fissavano con sguardo allibito.
< Re Boo! Re Boo! >
< E’ inutile gridare. Quando non vuole farsi trovare scompare all’istante. >
< Deve dirci chi è l’alleato di Bowser. Chi ha il controllo del castello oltre a lui? >
< Non lo so, Vanellope… So soltanto che ogni minuto che passa, questo edificio diventa sempre più pericoloso. >
< E adesso che cosa facciamo, secondo te? >
< Dobbiamo prendere le scale sotterranee del castello. È l’unica maniera per scovare delle tracce della principessa. >
< E se arrivassimo ad un punto morto? >
< Qualcosa mi dice che non sarà così, Ralph. >
< Ne sei sicuro? >
< Teniamo bene gli occhi aperti. I sotterranei del castello possono nascondere insidie di creature che nemmeno voi immaginate. >
< Niente ci fa paura > replicò coraggiosamente Vanellope < Ormai dovresti conoscerci, Toad. >
< Sì. Avete ragione. >
< Dobbiamo camminare ancora per molto? >
< Vedrai che camminare sarà il tuo ultimo problema, Ralph. Venite con me. >

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Capitolo 5
*** Sfuggire alla morte ***


Mentre i tre avventurieri stavano avanzando verso i piani sotterranei del castello, Vanellope non poté notare che Toad non faceva altro che guardarsi intorno.
< Toad, hai forse paura di un’imboscata? >
< Non si può mai sapere… Adesso aprirò il portone dei sotterranei con questa chiave magica. State indietro. >
Per paura che gli potesse succedere qualcosa, Vanelope e Ralph si girarono senza guardare.
< Oltre ad essere un servitore sei anche un custode di questo castello, Toad? >
< Questa chiave ha una lunga storia… E’ grazie a Mario se l’ho con me. >
< A Mario? Che cosa centra lui? >
< Dovete sapere che il nostro coraggioso guerriero, oltre ad essere innamorato della principessa, ha sconfitto varie volte il drago Bowser… Ma purtroppo è sempre tornato in vita minacciando tante volte il Regno dei Funghi… Ma questa volta sembra tutto diverso… Il nostro nemico è divenuto molto forte ora che Mario non è più un suo problema. >
< Però ci siamo noi, Toad. Non scordartelo > replicò Vanellope facendogli l’occhiolino.
< Lo so. È per questo che mi sento molto tranquillo. >
Una volta entrati nel sotterraneo del castello, Ralph e Vanellope furono attratti dal labirinto che giaceva in quella parte dell’edificio.
< State dietro a me, mi raccomando. È facile perdersi qua sotto. >
< Spero tanto di non trovare creature spaventose. >
< Lo spero tanto anch’io, Ralph > replicò Toad timoroso.
Avanzando per le strette vie del labirinto, ad un certo punto i tre avventurieri furono sorpresi dal pavimento completamente bagnato.
< E quest’acqua? Da dove proviene? >
< Dal lago che sta sopra di noi, Vanellope. >
< Stiamo camminando sotto il lago. Fico! >
< Non sarei così entusiasta se fossi in voi… >
< Perché? Ci potrebbe essere la possibilità di affogare? >
< Può succederci di tutto. Non ve lo scordate. >
< Oh cielo… Ma questo labirinto è così vasto? >
< Non lo so. Non sono mai arrivato in fondo. >
< Che cosaaa?! >
< Cercate di mantenere la calma e state dietro a me. Vi giuro che non vi succederà niente di male. >
Ma mentre continuavano ad avanzare nelle strette vie dei sotterranei, Ralph si bloccò all’istante.
< Ralph, che cosa ti succede? >
< Non lo so… Non mi sento molto a mio agio qui… >
< Nemmeno io. Però non possiamo mollare proprio ora. >
< Ecco io veramente… >
Cercando di riscuotersi dalla paura, un forte acuto attirò l’attenzione dei tre avventurieri mandando in confusione il povero Ralph.
< Ralph! Dove stai andando?! >
< Devo uscire da questo posto. Mi sento oppresso e impaurito! >
Ritornando indietro e staccandosi di conseguenza dal gruppo dei suoi amici, Ralph cercò di trovare un’insperata via d’uscita.
< Aaah! Stai lontano da me! >
Ma la sua corsa s’interruppe di colpo quando s’imbatté in quadro raffigurante la faccia di Bowser completamente infuocata.
< Ti prego, non farmi del male. >
< Ralph! Ralph! >
< Vanellope, sei tu? >
< Ma che cosa ti è preso? Perché sei fuggito? >
< Ho sentito un forte boato… e per paura d’incorrermi in un drago sputafuoco, sono corso a gambe levate. >
< E’ stata la tua immaginazione, Ralph. >
< Toad ha ragione. Io e lui non abbiamo sentito niente. >
< Davvero? Eppure sembrava così reale… >
< Cerca di calmarti adesso, ok? È tutto apposto. >
Ma nel mentre Ralph si era convinto che era tutto un sogno, un forte terremoto scosse l’intero labirinto.
< E questo? L’avete sentito anche voi, vero? >
Toad, immobile, fissava Ralph e Vanellope con sguardo scioccato.
< Dobbiamo uscire immediatamente da qui. >
< Perché? Che succede? >
Rimanendo in silenzio, Ralph e Vanellope udirono uno scroscio d’acqua dirompente che si stava avvicinando a loro.
< Qualcuno ha aperto la diga sotterranea che tiene l’acqua del lago > spiegò Toad irrequieto < Dobbiamo uscire di qui prima di venire affogati. >
< Oh cielo! Adesso come faremo a trovare l’uscita di questo labirinto? Siamo spacciati! >
< Zitto! Riusciremo a trovare l’uscita anche tornando indietro. State tranquilli. >
< Va bene, Toad. Ci fidiamo di te. >
< Parliamone, Vanellope. Io non so più a che santo votarmi. >
< Smettila di fare lo stupido e fai quello che ti dice Toad. >
< Va bene. Tanto ormai sono spacciato. >
< Ralph! >
< Avanti, seguitemi. >
Mentre il labirinto si stava riempiendo d’acqua velocemente, Toad continuava lo stesso a mantenere la calma.
< Siamo quasi arrivati all’uscita, ragazzi. Adesso però dobbiamo immergerci per alcuni secondi. >
< Va bene > rispose Vanellope.
< Va bene per te! Ma non per me. >
< Che cosa scegli di fare? Stare qui ad affogare oppure andare sott’acqua per salvarti? >
< Nessuna delle due. Voglio solo tornare indietro. >
< Non possiamo tornare indietro, testone! Lo vuoi capire? >
< Non avrei creduto che il tuo compagno d’avventura potesse essere così problematico > replicò Toad un po’ scocciato.
< Se tu fossi nato nel mio mondo non avresti mai visto l’acqua e ti spaventeresti come faccio adesso, funghetto. >
< L’acqua non è pericolosa come il fuoco. >
< Su questo avrei da ridire… >
< Comunque non hai altra scelta… Ti consigliamo di seguirci. >
< Io veramente… >
< Vuoi andare prima tu? > fece Vanellope.
< Potrebbe cambiare qualcosa? >
< Non lo so… Forse ti sentiresti più tranquillo. >
Alla fine Ralph fu convinto dalle parole di tutti e due.
< Va bene, Toad. Facci strada. >
< Bene. Cercate di non perdermi di vista, ok? >
< D’accordo. >
Appena Toad si immerse sott’acqua, fu la volta di Ralph di seguirlo.
Il gigante non aveva mai toccato l’acqua prima d’ora e tutto questo per lui era una sensazione molto strana.
Nuotando e cercando di tenere l’attenzione verso il funghetto, sembrò che quel tragitto potesse non finire più.
Ma dopo pochi secondi, Ralph riemerse insieme a Toad seguito da Vanellope.
< Hai visto? Ce l’hai fatta! > gridò la bambina dandogli una pacca sulla spalla.
< Ancora non riesco a capire come ho fatto. >
< Hai avuto fiducia in te stesso. Tutto qui > replicò Toad.
< Sarà… Adesso dove siamo? >
< Siamo tornati fuori il castello. Adesso ci basta rientrare per ricominciare la nostra ricerca. >
< Allora andiamo. Non c’è tempo da perdere. >
Ma quando i tre avventurieri si ritrovarono nel salone del castello, notarono con grande sorpresa che l’acqua stava continuamente salendo verso il soffitto inondando tutta l’area.
< Adesso che si fa’? > domandò Ralph spaventato.
< Per andare ai piani di sopra ho bisogno di una chiave che si trova nella camera da letto della principessa. >
< E la sua camera da letto è molto lontana? >
< No. Venite con me. >
Una volta giunti dinanzi alla sua stanza, Toad si bloccò di colpo.
< Sapete, non sono mai entrato nella sua stanza prima d’ora… Vi confesso che ho un groppo in gola invadere la privacy della principessa. >
< Toad, pensa che lo facciamo per il suo bene. >
< Sì, hai ragione Vanellope. >
Una volta entrati, i tre avventurieri notarono che non era una camera da letto come tutte le altre.
< Ma il suo letto? Dove si trovano gli armadi? > domandò confuso Ralph.
< Ralph ha ragione, Toad. Puoi darci una spiegazione? >
< Non so che cosa dirci ragazzi… >
< Meglio trovare questa benedetta chiave prima di essere spacciati. >
Ma la chiave non voleva essere trovata, suscitando nei presenti un senso d’inquietudine e di nervosismo.
< Accidenti! Anche se questa stanza è piccolissima non riusciamo a trovare quello che cerchiamo! > tuonò Ralph.
< Mantieni la calma, puzzone… Se fossimo una principessa, dove deciderei di nasconderla? >
< Io la nasconderei sotto il letto. Peccato che qui letti non ce ne sono… Altre idee, Vanellope? >
< E se fosse… >
Fissando una vetrata in cristallo raffigurante la principessa, Toad riuscì ad adocchiare la chiave.
< L’ho trovata ragazzi! >
< Bravissimo Toad! >
< Però c’è un problema: la chiave si trova oltre la vetrata… Per prenderla dovrei rompere il vetro. >
Intanto l’acqua continuava a salire sempre di più nel castello, mettendo in pericolo i tre avventurieri ogni secondo che passava.
< Non c’è tempo per pensare! Rompi la vetrata! >
< Ma io… >
< Muoviti, Toad! >
Senza nessun’altra possibilità, Toad ruppe la vetrata prendendo con sé la chiave.
< Ragazzi, purtroppo siamo in trappola. L’acqua ci tiene prigioniera in questa minuscola stanza… >
< … E quando sfonderà la porta, moriremo affogati > mormorò Vanellope.
< Non tutto è perduto, ragazzi. >
< Che cosa vorresti dire, Toad? >
< Ricordo che una volta la principessa mi disse di alcuni passaggi segreti di questo castello… E uno di questi passaggi si trovava proprio qui. >
< Allora bisogna trovarlo assolutamente! >
< E se fosse questa entrata… >
Spostando uno dei numerosi quadri della principessa, Toad riuscì a trovare il passaggio segreto che li avrebbe portati in salvo al piano superiore.
< Bravissimo, Toad! Sei un genio. >
< Fortuna spacciata… Andiamo, ragazzi. La nostra missione continua. >

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Capitolo 6
*** Lo specchio del drago ***


Una volta giunti nel salone al secondo piano, la corsa dell’acqua si arrestò incredibilmente.
< Toad, sei sicuro che adesso non corriamo nessun rischio? >
< Stai tranquillo, Ralph. Questi mattoni tratterranno l’acqua al piano di sotto facendo continuare la nostra ricerca in maniera tranquilla. >
< Ma dopo come faremo a tornare di sotto? >
< Non lo so, Vanellope… Ma in questo momento non è un problema che ci riguarda, non trovi? >
< Sì, hai ragione. >
Nel mentre i tre avventurieri contemplavano i numerosi quadri della sala, Ralph fu attirato da una porta semiaperta.
< Ragazzi, secondo voi che cosa ci potrebbe essere là dentro? >
< Non lo so, Ralph. Andiamo a vedere? >
< Sì, andiamo. >
< Ehi, ragazzi! Non è consigliabile muoversi nel castello se non sapete dove andare. >
< Non ti preoccupare, Toad. Non ci succederà niente di male. >
“Spero che tu abbia ragione, Ralph” pensò il funghetto correndogli dietro per non perderli di vista.
Una volta entrati nella stanza socchiusa, Ralph fu attratto dall’enorme specchio che riempiva tutta la parete.
< Non ho mai visto uno specchio così grande > mormorò il gigante allibito.
< E’ un normalissimo specchio, Ralph. Perché deve essere così bello? >
< Non lo so… La cosa più sensazionale è che un oggetto simile possa farci raffigurare… >
Ma appena il suo sguardo divenne fisso, qualcosa cambiò improvvisamente la sua immagine.
Non riusciva più a vedere lui, bensì la Principessa Peach in compagnia di Mario.
< Vanellope! >
< Che cosa succede, Ralph? >
< Vedi anche tu quello che vedo io? >
< Vedo io, te e Toad… >
< Io invece… sto vedendo tutt’altro… >
< Ma cosa stai dicendo? >
< Un enorme nave volante sta solcando un magnifico cielo blu… E non è una nave volante qualsiasi. A bordo ci sono Mario e la Principessa Peach. >
< Ralph, come fai a vederli insieme se non hai mai visto le loro facce? > domandò Toad serio.
< Sto tirando ad indovinare, Toad… Tu non li vedi? >
Ma il funghetto non rispose, rimanendo serio e muto.
< Toad, che cosa sta accadendo a Ralph? Secondo me sta impazzendo. >
< Usciamo immediatamente da questa stanza. >
< Perché? >
< Non fare domande, Vanellope. Porta Ralph fori di qui. Alla svelta. >
< Mi stai facendo preoccupare, sai? >
< Anch’io vorrei essere a bordo di quella meravigliosa nave volante. Secondo te in quale mondo potremmo trovarla, Toad? >
Ma dopo aver visto raffigurata la misteriosa nave, le visioni di Ralph divennero più oscure e tetre.
< Ma dove sono finiti tutti? >
< Immaginavo che sarebbe successo. >
Improvvisamente, davanti a lui si ergeva un grandissimo essere ricoperto dalle fiamme che fissava il povero Ralph con sguardo guardingo.
< Che cosa stai vedendo adesso, Ralph? >
< Non lo so, Vanellope. Le immagini sono molto confuse. >
< Andatevene immediatamente dal mio castello > fece una voce tetra che risuonò in tutta la stanza.
< Lo sentite anche voi questa voce? >
< Chi è che sta parlando, Toad? > domandò Vanellope spaventata.
< E’ Bowser. >
il gigantesco drago aveva preso il posto della misteriosa nave, fissando con sguardo minaccioso i tre avventurieri.
< Ascoltate le mie parole se volete aver salva la vita, stupide creature. >
< Dove si trovano Peach e Mario? Parla! >
< Nessuno mi da degli ordini, stupido gigante… Non riuscirete a trovare i sovrani del Regno dei Funghi da nessuna parte. >
< Non è vero. Tu ci stai mentendo. >
< Questo è il mio Regno! Ed io esigo rispetto! >
< Andremo fino dritto alla morte se sarà necessario per trovare Mario e Peach, Bowser. Non scordartelo. >
< Che cosa ti è successo, funghetto da strapazzo? Sei diventato più coraggioso del solito? Ahahah non credere di farmi paura. Se voglio posso farti fuori anche immediatamente. >
< Allora perché non lo fai? >
< Devi ancora continuare a vivere nel terrore insieme ai tuoi simili e amici… Presto la mia oscurità avanzerà fino a questo castello e non potrete fare nulla per fermarmi. >
< Questo lo vedremo > replicò piccata Vanellope.
< Ci stai forse lanciando una sfida? Anche se siamo molto piccoli rispetto a te, siamo molto agguerriti > fece Ralph.
< Esatto. Vorremo incontrarti e combattere. Ma non in questo castello… Dove possiamo trovarti? >
< Volete morire prima del previsto? Molto bene. Andate al piano di sopra del castello… Ci sarà un tunnel che vi porterà dritti ad una nave volante. Salpate e raggiungetemi nei cieli più oscuri. Sarà lì che mi troverete e mi potrete sfidare. >
< Molto bene. Non vediamo l’ora. >
< Sapete? Non ho mai incontrato delle creaturine così stupide come voi… Ma fa lo stesso. Sarà un sommo piacere per me incenerirvi. Ahahah > disse infine Bowser prima di scomparire nel nulla.
< Quel maledetto drago! Non lo sopporto! >
< Abbiamo appena lanciato la sfida al più temibile nemico del Regno dei Funghi… Non potevamo fare cosa più sciocca > ribatté Toad rassegnato.
< Non puoi non avere fiducia in noi, Toad! >
< Vanellope ha ragione. Ormai ci siamo dentro fino al collo e nessuno potrà fermarci. >
< Spero vivamente che voi abbiate ragione. >
< Devi essere più positivo. >
< Lo vorrei tanto… Ma forse so le reali capacità del nostro nemico e vi avverto che non sarà così facile come sembra. >
< Noi questo non l’abbiamo mai detto, vero Vanellope? >
< Assolutamente… Allora Toad, vuoi farci strada? >
< Sì… senz’altro. >

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Capitolo 7
*** La nave volante ***


Dopo aver lasciato la sala degli specchi, Toad condusse Ralph e Vanellope al piano più alto del castello.
< Bella questa sala! > fece Vanellope estasiata dalle piastrelle disegnate con stelle e nuvole < Sembra quasi una stanza da letto. >
< Cosa che non è, Vanellope. Io vedo solo un enorme orologio di cattivo gusto. Senza offesa, Toad. >
< Nessuna offesa. Questo enorme orologio è un passaggio per un nuovo mondo. >
< Davvero? Perché non proviamo ad entrarci. >
< Non credo che sia una buona idea > ribatté piccato Toad < Dobbiamo trovare la nave volante. >
< E dove possiamo trovarla? >
< Non lo so… Bowser ha parlato di un tunnel… Però io non ne vedo in giro… >
< Secondo voi che cosa ci potrebbe essere là sopra? >
< Non lo so… Non so nemmeno come arrivarci. >
< Sì, è troppo alto… Non c’è un modo per arrampicarci, Toad? >
< Purtroppo no… >
< E quella porta a forma di stella dove conduce? > domandò Ralph curioso < Porta ad un altro piano. >
< Non credo. Io so che la parte più alta del castello è questa qua… >
< Perché non proviamo ad entrare? >
< Perché non è una buona idea Vanellope. Non siamo a casa nostra > ribatté Ralph risentito.
< Il solito guastafeste > rispose Vanellope scocciata.
< Però potremmo lo stesso dare una controllata. >
Appena Toad si mise davanti alla porta, un senso d’inquietudine s’impadronì del povero funghetto..
< Ma è aperta… >
< Ragazzi, secondo me è meglio stare alla larga da questa stanza. >
< Perché? Che cosa succede? >
< Non lo so… Non vorrei che fosse la stanza segreta di Bowser. >
< Una stanza segreta? >
< Non ho mai visto niente di simile… è incredibile. >
< Magari se arriviamo fino in cima potremmo incontrarlo di persona? > domandò la bambina.
< Non vorrei avere questo piacere > ribatté Toad smorzando un sorriso.
< E allora secondo te che cosa facciamo? >
< Proviamo a salire… Se vediamo che la situazione peggiora, torniamo subito indietro ok? >
< E se non ce la fremo a tornare indietro? >
< Non farmi pensare al peggio, Ralph > rispose Toad su di giri.
< Va bene. Scusami. >
Mentre i tre avventurieri cominciarono a salire le scale, un senso di fatica s’impadronì di loro.
< Sembra che stiamo camminando da ore > mormorò Ralph affaticato.
< E’ vero. Eppure abbiamo salito pochi scalini. >
< E se fossimo caduti in un tranello? > domandò Toad anch’egli affaticato.
< Che genere di tranello? Non capisco… >
< Sembra che questi scalini non finiscano mai… Dobbiamo tornare indietro. >
< Ne sei sicuro, Toad? >
< Sì, Vanellope. >
Appena i tre avventurieri si girarono per uscire dalla stanza misteriosa, notarono che erano ancora al punto di partenza.
< Ma come? Non abbiamo salito nessun scalino? >
< E’ tutto un trucco. Ve l’ho detto. >
< Questo castello ci sta facendo impazzire tutti > rispose Ralph sbuffando < Adesso che cosa facciamo? >
< Usciamo immediatamente da qui. >
Quando si ritrovarono dinanzi al grande orologio, Vanellope notò uno spiraglio di luce che non aveva mai visto prima.
< Ragazzi, state vedendo quello che vedo io? >
< Quella luce… Dove può condurre secondo te, Toad? >
< Forse la nostra nave ci sta aspettando. >
Toad stava cominciando a pensare che le loro illusioni erano frutto di Bowser.
< Quel drago… ci sta mettendo alla prova. >
< E con ciò? Noi non abbiamo paura. >
< Lo so, Vanellope. Dobbiamo lo stesso stare attenti. >
< Che cosa facciamo? Entriamo in questo tunnel di luce? >
< Ormai non abbiamo altra scelta > rispose il funghetto < Vado io per primo. >
< Assolutamente no. Entriamo assieme. >
< Ok. >
Una volta intrapreso il tunnel di luce, i tre avventurieri si ritrovarono dinanzi ad una maestosa nave volante che era pronta per salpare verso il cielo immenso.
< Abbiamo trovato la nostra nave! Ci condurrà da Bowser? >
< Credo proprio di sì. >
< Allora salpiamo senza problemi? >
< Sì, venite. >
Appena Toad, Ralph e Vanellope salirono a bordo, la nave cominciò a volare verso l’infinito cielo azzurro che si perdeva a vista d’occhio.
< Bello. Non ho mai visto niente di simile > fece Vanellope estasiata.
< Goditi questo panorama, ragazzina. Stiamo per entrare nella dimensione oscura di Bowser. >

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Capitolo 8
*** Bowser nell'alto dell'oscurità ***


Erano passate molte ore da quando i tre avventurieri erano salpati con la nave volante ed erano continuamente circondati da un cielo azzurro e limpido.
< Toad, ma tra quanto arriveremo? > domandò Vanellope annoiata.
< Non lo so. Non sono mai stato nel Regno di Bowser. Potrebbero volerci anche giorni. >
< Che cosaaa? Ma così rischiamo di morire di fame visto che non abbiamo scorte a bordo. >
< Di questo non vi dovete preoccupare > mormorò il funghetto < Ho intravisto alcune casse di frutta nell’avamposto della nave. Potremmo rinfocillarci con quello. >
< Ma Vanellope, siamo dei personaggi di videogame. Come possiamo avere fame? >
< Non lo so. Ogni tanto mi prende qualche languorino alla stomaco. Si chiama fame, no? >
< Tu sei molto strana, sai? >
< Ha parlato quello normale. >
< E comunque non penso che manchi ancora molto. >
< Da cosa lo intuisci? > domandò ralph.
< Da quelle nuvole nere. >
Improvvisamente, il cielo dinanzi a loro stava divenendo più tetro e scuro.
< Ci siamo ragazzi. Tra poco saremo faccia a faccia con il nostro nemico. Non sto più nella pelle > fece Vanellope elettrizzata
< Ma dopo come faremo a sconfiggerlo? >
< E’ un drago, Ralph. Non è un essere invincibile. >
< E tu che cosa ne sai, Vanellope? >
< Ogni nemico ha i suoi punti deboli. Non scordarlo. >
< Bisogna però trovarli… > ribatté Toad
< Tu hai qualche idea a riguardo? >
< Purtroppo no. L’ho visto una volta quando ha fatto visita a Peach molti anni fa’ e devo dire che è un essere mostruoso. >
< Non quanto me. Aaargh! > gridò Vanellope.
< Non mi fai per niente paura > rispose Ralph sbadigliando.
< Solo perché mi conosci non vuol dire che io non sia pericolosa. >
< Certo che sei pericolosa! Con il tuo kart puoi uccidere chiunque. >
< Mi prendi in giro? >
< Ahahah sì. >
< Scherzate finché potete, ragazzi. Stiamo ormai entrando nell’oscurità più totale. >
< Molto bene… A proposito di una cosa, Toad: chi sta pilotando questa nave? >
< Un mio vecchio amico che non vedevo da tempo. >
< Quella bombetta rosa carina è un tuo vecchio amico? >
< Esatto, Vanellope. >
< Non l’avrei mai detto… Secondo voi lui lo sa quanto manca ad approdare nella Tana del drago? >
< Puoi sempre domandarglielo. >
< Va bene. Aspettatemi qui. >
Una volta che Vanellope scese in coperta per cercare il capitano della nave, stranamente non trovò nessuno.
“Non ho visto nessuno sul ponte… Credevo che ci fosse qualcuno qui…”
< Stai cercando qualcuno? > domandò la bombetta spaventando la ragazza.
< Aaah! >
< Scusami. Non volevo spaventarti. >
< Non fa niente. Volevo sapere quanto manca per arrivare. >
< Non manca molto. Stai tranquilla… Posso offrirti qualcosa? >
< No, grazie. Sono apposto così. >
Nel mentre Vanellope stava discutendo con il Capitano della nave, vide un cassone di esplosivo nascosto sotto coperta.
< Scusami Capitano, ma che cosa c’è l’ha sotto? >
< Niente d’importante. >
< Sicuro? Allora non hai niente in contrario se provo a vedere? >
< Non credo che sia una buona idea, ragazzina. È roba pesante e potresti farti male. >
< So benissimo badare a me stessa > ribatté piccata Vanellope.
< Non puoi vedere! >
< Che cosa stai nascondendo? >
< Non ti deve interessare. Mi hai capito? >
< Nessuno mi da ordini. Anche se questa è la tua nave. >
< Adesso basta! Mi hai stancato. >
Improvvisamente, la bombetta rosa iniziò a gonfiarsi per poi assumere un aspetto tetro e pericoloso.
< Oh cavolo! >
< Hai osato disubbidire ai miei ordini e adesso ne pagherai le conseguenze. >
Visibilmente spaventata, Vanellope risalì sul ponte per avvertire Ralph e Toad.
< Ragazzi! Il nostro capitano… Non è quello che credevamo chi fosse… >
< Che cosa? >
< Non arriverete mai nel Regno di Bowser. Essendo suo alleato, gli ho giurato fedelmente che vi avrei fermato uccidendovi all’istante. >
< Non ci fai paura! Aaah! >
Il primo che cercò di attaccare il nemico fu Ralph.
< Nessuno è più forte di me! >
< Questo lo vedremo. >
Cercando di prenderlo dal dietro per buttarlo di sotto, per poco il gigante non inciampò rischiando di cadere.
< Che cosa pensavi? Io non sono così stupido. >
< La nostra lotta sarà molto interessante. >
Mentre Ralph cercava di distrarre il suo nemico per coglierlo alla sprovvista, Toad e Vanellope stavano facendo di tutto per dargli una mano.
< Ragazzi! Statene fuori! È pericoloso. >
< Ma Ralph… >
< Ho detto statene fuori… Piuttosto cercate di pilotare questa nave. >
< La nave va da sola, Ralph. >
< Ormai sei finito! >
Cercando di farsi esplodere per uccidere tutti e tre gli avventurieri, la bomba inciampò su un pezzo di legno sporgente distruggendo gran parte del ponte.
< State attenti, ragazzi! Rischiamo anche noi di cadere come quel traditore! >
< Non ce ne sarà bisogno… Cari ragazzi, benvenuti nel Regno oscuro di Bowser. >

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Capitolo 9
*** Missione finale ***


Ralph E Vanellope non avevano mai visto così tanta oscurità prima d’ora.
< Sembra quasi di essere in un’altra dimensione > fece il gigante esterrefatto.
< In effetti è proprio così > rispose Toad.
< Ma Toad, dove possiamo trovare il drago? >
< Dobbiamo proseguire per questo sentiero stando molto attenti ai nemici che incontreremo. >
< Va bene. Ci fai tu strada? >
< Non sono mai stato qui prima d’ora e quindi non conosco il posto… >
< Ok. Quindi dobbiamo contare sulle nostre forze. >
< Andrò io per primo > si propose Ralph.
< Non ce ne sarà bisogno. Andremo insieme > ribatté Vanellope senza paura.
Guardando attentamente dove stavano andando, i tre avventurieri continuavano a proseguire senza però vedere la meta.
< Secondo voi manca ancora molto? >
< Ti prego, Ralph. Non dirmi che sei già stanco. >
< E se succedesse di non arrivare mai come è accaduto nella stanza segreta qualche ora fa’? >
< La vedo molto difficile… >
< Guardate lassù in cima > fece Toad richiamando l’attenzione dei suoi compagni.
< Che cos’hai visto? >
< E’ un tunnel. Forse è quello il passaggio che ci porterà dritti dal nostro drago. >
< Allora andiamo. Non c’è tempo da perdere. >
Scalando una piccola montagna che sembrava invalicabile, Vanellope incorse in una trappola.
La giovane pilota di kart era circondata da molti nemici che si apprestavano a colpirla a tradimento.
< Vanellope! Stai attenta! > Gridò Ralph.
Ma la bambina non sembrava minimamente spaventata, anzi…
< Attaccatemi pure tutti assieme se avete il coraggio > mormorò Vanellope con sguardo serio < Non avrete nessuna possibilità. >
Non riuscendo a capire la lingua della loro nemica, la flotta di creature comandate da Bowser attaccò tutta assieme.
Con lo sguardo attento, Vanellope riuscì a sfuggire ad ognuno di loro e a ritrovarsi dinanzi al tunnel che molto probabilmente l’avrebbe portata dritto da Bowser.
< Ce l’ho fatta, ragazzi! > gridò la bambina.
< Bravissima! Adesso però tu vai. Ci pensiamo noi alle creature di Bowser. >
< Che cosa? >
< Ma Toad, come può sconfiggere il drago da sola? >
< Non abbiamo nessun’altra possibilità, Ralph. Dobbiamo distrarli. >
< Ralph! Che cosa faccio? >
Ma il gigante non sapeva come comportarsi.
Doveva lasciare la sua compagna e combattere le creature di Bowser insieme a Toad oppure rischiare di morire andando incontro a Vanellope?
< Mi dispiace Toad, ma non posso lasciare da solo la mia compagna. >
Correndo a gran velocità, Ralph combatté contro tutti i nemici prendendoli a pugni.
< Lasciatemi passare! > tuonò il gigante.
< Ralph! Sto tornando da te! >
< No, Vanellope! Tu vai avanti… Ti prometto che ti raggiungerò subito. >
< Ma Ralph… >
< Fai come ti ho detto! >
Non avendo nessun’altra possibilità, alla fine Vanellope fu la prima ad entrare nel tunnel.
Una volta sbucata in fondo al passaggio, intuì subito che si trovava in mezzo ad un campo di battaglia.
< Finalmente ce l’hai fatta ad arrivare fin qui, ragazzina. >
Sentendo una voce dietro le sue spalle, Vanellope si girò di scatto.
< Chi sta parlando? Sei tu, Bowser? >
< In carne ed ossa > replicò il drago uscendo dall’ombra per mostrare tutta la sua malvagità.
< Accidenti. Non ti facevo così grosso > replicò la bambina con voce ferma.
< Hai forse paura? >
< Ti piacerebbe. >
< Dovresti averne, sai? Non riuscirai mai ad uccidermi. Soprattutto adesso che non sei insieme ai tuoi compagni. >
< I miei compagni stanno per raggiungermi. >
< Ne dubito fortemente… Ma anche se fosse, non riusciranno ad arrivare in tempo. Ti ridurrò in cenere. >
< Provaci, se ci riesci. >
Correndo a gran velocità verso di lui, Vanellope dovette stare attenta a non essere bruciata dalle fiamme del drago.
< Non puoi continuare a correre in lungo e in largo! Anche se sono molto lento posso essere molto imprevedibile. >
< Non mi fai paura. Ricordatelo bene. >
Ma nel mentre Vanellope cercò di agguantargli la coda, quest’ultima fu sorpresa dal suo nemico e presa per i capelli.
< Lasciami! Così mi fai male! >
< Che cosa ti ho appena detto? Sono una creatura prevedibile… Credevi forse di sconfiggermi? Ci ha già provato Mario, ma con scarso successo. Ahahah. >
< A proposito, dove si trova? >
< In un nascondiglio che non ti dirò mai. >
< Quindi è ancora vivo? >
< Sì… Ma non per molto. Preparati ad essere incenerita. >
Non avendo nessuna speranza, Vanellope si limitò a chiudere gli occhi e a gridare dallo spavento.
Ma qualcuno prese alla sprovvista il drago, rendendolo improvvisamente inoffensivo.
< Che cosa credi di fare, stupido funghetto?! > gridò il drago.
< Ralph! Allontana subito Vanellope da qui! >
< Ma cosa… >
< Vieni con me, Vanellope. Stiamo il più lontano possibile. >
< Ralph! Che cos’hai in mente di fare, Toad? >
< Non ne ho la più pallida idea. >
< Maledetto fungo! Non riuscirai a buttarmi contro quelle bombe! >
< Questo è tutto da vedere. >
Con tutta la forza di cui poteva disporre, Toad fece roteare il suo nemico il più veloce possibile per poi farlo piombare contro una bomba uccidendolo all’istante.
Il povero drago giaceva morente sotto gli occhi dei tre avventurieri mentre il campo di battaglia si stava sgretolando molto velocemente.
< Andiamocene da qui prima di finire nell’oscurità! >
< Ma come faremo ad andarcene? >
< Guarda la nave volante! >
Grazie al mezzo di trasporto che avevano usato per arrivare nel mondo di Bowser, i tre avventurieri poterono tornare indietro e avere salva la vita.
 
 
La nave volante scaricò i tre avventurieri nell’enorme giardino del castello ancora increduli per il successo della missione.
< Non ci posso credere. Ce l’abbiamo fatta > fece Ralph.
< Sììì! E anche molto in fretta. Non credevo che fossimo così bravi. >
< Già… Ma purtroppo non è servito a nulla > replicò Toad sconsolato.
< Perché dici questo, Toad? >
< Non sappiamo dove si trovino Mario e la Principessa Peach… Questa missione è stata un totale fallimento. >
< Bowser mi ha rivelato che sono nascosti da qualche parte… >
< Il problema è proprio questo! Non sappiamo dove. >
< Dobbiamo controllare ogni singolo centimetro di questo regno. Vedrai che poi riusciremo a trovarli. >
< Tu la fai facile, Ralph… Questo Regno è talmente vasto che non so nemmeno io quanto. Sarà come cercare un ago in un pagliaio. >
< Non perdiamoci d’animo, Toad. Ormai la nostra missione si è quasi conclusa. Vedrai che andrà tutto bene > replicò Vanellope cercando di tirare su di morale il funghetto.
< Vorrei tanto che tu avessi ragione, Vanellope… >
< Ehi ragazzi, qualcuno si sta avvicinando. >
Vedendo quattro figure all’orizzonte, Toad non riusciva a credere ai suoi occhi.
< Mario… Peach… >
I due sposi stavano giungendo dritti verso i tre avventurieri con a seguito Luigi e Yoshi.
< Toad… E’ bello rivederti > fece la principessa abbracciando il suo servitore.
< Questa sì che è una grande sorpresa! >
< La sorpresa ce l’hai fatta tu sconfiggendo Bowser e liberando il Regno dei Funghi > replico Mario.
< Non sono stato solo io… E’ grazie anche a Ralph e Vanellope se sono riuscito in questa impresa. Senza il loro aiuto a quest’ora non ci saremmo ritrovati più qui… Ma adesso parlatemi di voi. Dove eravate imprigionati? >
< Nella stanza nascosta dietro le pareti della nostra camera > ripose Peach < E’ lì che Bowser ci ha rinchiuso. >
< Ma grazie a Luigi e Yoshi sono riusciti a trovarci > ribatté Mario.
< Anch’io non riesco a capacitarmi… Li abbiamo trovati per puro caso > mormorò Luigi.
< Forse so io chi può avervi aiutato… Ancora non capisco perché non ce l’abbia detto prima. >
< Ti stai riferendo a Re Boo? >
< E a chi sennò? >
< Ragazzi, comunque l’importante è che tutto si sia risolto per il meglio > rispose Vanellope.
< Grazie ancora per tutto. Vi devo la vita >
< Oh, andiamo! Non lo dire nemmeno per scherzo, Toad. Siamo stai molto fieri di averti aiutato > fece Ralph.
< Cari avventurieri provenienti da un altro mondo, io e il mio Mario saremmo molto contenti di avervi qui nel nostro Regno per tutto il tempo che volete > fece Peach.
< Sì. La nostra casa è divenuta la vostra. Possiamo essere una grande famiglia. Che ne dite? >
Guardandosi a vicenda, alla fine Vanellope declinò l’offerta.
< Vi ringraziamo molto ma dobbiamo tornare nel nostro mondo. >
< Ma Vanellope, non volevi… >
< I bambini della sala giochi ci stanno aspettando. Non possiamo abbandonarli. >
< Vi capisco… Allora buon rientro nel vostro gioco. >
< Grazie mille, principessa. Addio Toad… Non vi dimenticheremo mai > disse infine la bambina abbracciando tutti i personaggi del Regno dei Funghi insieme a Ralph prima di prendere il tunnel di ritorno.
< Vanellope, io credevo che tu avessi bisogno di nuove avventure. Perché hai declinato l’invito della principessa? >
< Caro Ralph, abitare in un castello con dei quadri animati non è il mio più grande desiderio… E poi so bene qual è il mio posto. È rendere felice ogni bambino che si cimenta al mio videogioco. Ed io non posso mancare. >
< Parole sante, ragazzina. >
< E poi mi saresti molto mancato se io fossi rimasta nel Regno dei Funghi, sai? >
< Sarei potuto venirti a trovare ogni volta che potevo. >
< Sì, è vero… Però se non ti vedo tutti i giorni mi annoio a morte. >
< Ahahah… Adesso però quale sarà la nostra prossima avventura? >
< Magari potremmo correre insieme sul mio kart… Sarebbe emozionante. >
< Io sul kart con te? la vedo molto difficile. >
< Difficile ma non impossibile. >

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