Sfida ad alta velocità

di lmpaoli94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un mondo sconosciuto ***
Capitolo 2: *** Riccio contro volatile ***
Capitolo 3: *** Nostalgia ***
Capitolo 4: *** Arrivederci alla prossima sfida... o no? ***



Capitolo 1
*** Un mondo sconosciuto ***


Road Runner e Speedy Gonzales riaprirono gli occhi senza riuscire a capire dove si potessero trovare
Erano circondati da una strada asfaltata e completamente vuota che si perdeva in mezzo al deserto.
< Mai visto niente di così strano > fece il topo toccandosi la testa perplesso < E tu che cosa mi dici, Road Runner? >
< Almeno non c’è quel dannato coyote a darmi la caccia. >
< Cosa? Tu stai parlando? >
< Che cosa credevi? Che solo tu e gli altri personaggi del nostro mondo sapevate parlare? Ecco svelato il mio segreto. >
< Incredibile… Nascondevi la parola per timidezza? >
< Speedy, ma mi hai visto? Con la mia velocità io non ho paura di niente. >
< Forse perché fino ad ora non ti sei misurato con me > replicò Speedy con tono di sfida.
< Vuoi forse mettermi alla prova? >
< Mi piacerebbe molto… Allora, sei pronto? >
< Io sono sempre pronto. >
< Dove preferisci andare? Avanti o indietro. >
Guardando la strada che si perdeva a vista d’occhio, a Road Runner non gli interessava minimamente la metà.
Per lui contava solo correre e battere il suo sfidante.
< Per me possiamo andare avanti. Poi dove arriveremo vedremo dopo. >
< Bene. Mi piace il tuo spirito! >
Ma prima che i due animali potessero sfrecciare in mezzo al deserto, due enormi fari attirarono la loro attenzioni.
< Svelto! Dobbiamo nasconderci! >
< Di cosa hai paura? > gli domandò il pennuto.
< Non voglio farmi vedere da nessuno! >
< Perché? Hai paura di incontrare un gatto che ti mangi? >
< Ma non riesci a capire che questo non è il nostro mondo? >
< E con questo? Magari mi potrei trovare più a mio agio qui che nella mia vecchia casa. >
< Ascolta, fai come ti pare. Io mi rintano dietro quella roccia. >
Appena i due fari si fermarono dinanzi al pennuto, Road Runner rimase immobile a contemplare la scena.
“Fari… Quello stupido topo ha paura di un automobile.”
< Hai intenzione di rimanere in mezzo alla strada per molto? >
< Stai forse parlando con me? >
< Sì, parlo con te pennuto. Levati immediatamente di mezzo! >
< Nessuno mi da ordini. >
< Tu devi essere uno di quegli strani animali che si aggirano nei dintorni di questo deserto… Ebbene, io sono un cacciatore e non ho paura di niente! >
< Allora siamo in due, vecchio mio. >
< Mi prendi forse in giro? Ti avverto stupido pennuto, non ho tempo da perdere. >
< Nemmeno io. Infatti stavo facendo una sfida ad alta velocità con il mio amico Speedy ma tu sei piombato all’improvviso interrompendoci. >
< Non sono affari miei questi! >
< Ma visto che adesso ti trovi dinanzi a me, che ne dici di sfidarmi con il camioncino scassato? >
< Io non ho un camioncino scassato! > gridò il cacciatore spazientito.
< Allora mettimi alla prova. >
< Adesso mi hai stancato. Quando ti avrò battuto ti cucinerò in forno! >
< Sempre se riuscirai a prendermi. >
Appena il cacciatore montò sul suo camioncino, Road Runner partì alla velocità della luce sparendo nel freddo buio di quella notte piena di stelle.
“Esseri umani… A me fanno solo ridere.”

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Capitolo 2
*** Riccio contro volatile ***


Road Runner non si era mai sentito così vivo prima d’ora.
Il pianeta reale l’aveva completamente trasformato in una creatura diversa.
“La velocità… Per me è l’unica cosa che conta veramente” pensava mentre continuava a sfrecciare nel deserto sotto un cielo pieno di stelle.
< Aspettami! > gridava Speedy Gonzales che a malapena riusciva a stargli dietro dopo averlo raggiunto.
< Sei molto lento, topo. >
< Perché tu sei molto più snello e alto di me. >
< Sì, certo. Tutte scuse. >
< Puoi fermarti anche per un solo minuto? >
< Che cosa vuoi? > domandò Road Runner bloccandosi di colpo.
< Oh, finalmente… Voglio parlare con te una volta per tutte. >
< Io e te non abbiamo niente da dirci. Io sto da solo o al massimo con quelli della mia specie. Ma visto che in questo mondo di esseri umani non ce ne sono, allora vuol dire che rimarrò in solitaria. >
< Sì può sapere che cosa ti ho fatto? Ti sto forse antipatico? >
< No. È solo che non voglio avere un amico veloce come me. >
< Accidenti, mi dici che cos’è tutta questa supremazia? Non ti facevo così… pavoneggiante. >
< Pavoneggiante? Esiste questa parola? >
< Non lo so e comunque mi hai capito… Non riesco a capire che cosa tu ci trovi in questo mondo completamente desertico. Almeno nel nostro mondo potevamo divertirci fuggendo dai nostri nemici, no? >
< Divertimento? Per me divertirmi è correre in completa libertà e qui posso farlo senza problemi. >
< Ti reco così tanto disturbo? >
< Te l’ho spiegato poco fa’… Adesso lasciami in pace. >
< Aspetta ancora un attimo. >
< Che cosa vuoi, adesso?! >
< Non so dove andare e sto cominciando ad avere fame. Potrei rimanere con te? >
< Se hai fame non è un problema mio… Perché non decidi di rubare come hai sempre fatto? >
< Ma io veramente… >
< Sentimi bene topo, non voglio alcun tipo di rottura ok? Quindi tu vai per la tua strada ed io vado per la mia. Spero un giorno di rivederci in giro. Addio. >
Ma prima che Road Runner potesse ripartire per un orizzonte sconosciuto, una voce attirò la sua attenzione.
< Sei molto cattivo a parlare così del tuo amico, sai? >
< Chi ha parlato?! >
< Uno che ti darà del filo da torcere. >
< Ma che cosa… Fatti vedere! Codardo! >
< Codardo io? Non è una parola che mi si addice… Tu piuttosto, avrai il coraggio di sfidare me ad una corsa? >
< Non sfiderò nessuno senza aver visto in faccia chi mi sta parlando. >
< Eccomi, sono qui > replicò la creatura misteriosa uscendo allo scoperto.
Fissandolo con sguardo curioso, Road Runner e Speedy Gonzales vide che si trattava di un riccio blu con le scarpe da tennis.
< Saresti tu il mio sfidante? >
< Hai indovinato. Il mio nome è Sonic. Sonic il riccio. >
< Non ho mai sentito nessuno prima d’ora con questo nome… Dovresti essere famoso? >
< Non lo so… Però solo la creatura più veloce di questo mondo. >
< Ancora per poco, vecchio mio. Sono pronto ad accettare la tua sfida. >
< Bene. Questa è musica per le mie orecchie. Percorreremo questo sentiero fino ad arrivare alla prima città del deserto. La corsa durerà 150 km. Ci stai? >
< Affare fatto. >
< Se vuole può partecipare anche il tuo amico topo. >
< Speedy Gonzales è il mio nome > ribatté risentito l’animale.
< Non ci pensare nemmeno. È una faccenda tra me e te > replicò Road Runner serio.
< Va bene, come vuoi. Partiamo? Chi da il via? >
< Speedy, tocca a te dare il via alla partenza. >
< Ma io… >
< Smettila di discutere una buona volta. >
< Ok… Mettetevi in posizione. >
Dopo essersi scrutati per alcuni secondi, Road Runner e Sonic si misero perfettamente allineati.
< Molto bene… Via! >
Con uno scatto fulmineo, i due animali partirono alla velocità della luce sotto lo sguardo incredulo di Speedy.
“Spero davvero di stargli dietro.”
 
 
Correndo già da alcuni minuti, Road Runner e Sonic erano stati testa a testa fin dall’inizio.
“Ci siamo. Vedo la città” pensò il pennuto “Adesso mi basta fare uno scatto e la vittoria sarà mia.”
< Io non ci giurerei, caro pennuto. >
< Cosa? >
< Da quando abbiamo iniziato questa corsa, sto mantenendo la tua solita velocità. >
< Non è vero. Tu stai mentendo. >
< Tu dici? Ormai manca poco alla fine della nostra sfida… Stai a vedere. >
Con uno scatto fulmineo, Sonic si staccò dal suo sfidante per percorrere gli ultimi chilometri in solitaria in prima posizione e vincere la corsa.
Road Runner non riusciva a credere ai suoi occhi.
Aveva perso la corsa e per di più non era lui la creatura più veloce mai esistita.
< E’ stato bello. Davvero… Mi è piaciuta la nostra sfida. Spero di incontrarci ancora per una nuova corsa. Se hai bisogno di me mi troverai in città fino a domani. Ci vediamo… Ah, un’ultima cosa: visto che hai perso la corsa desidererei che tu non abbandonassi il tuo amico. Lui tiene molto a te… Beh, buonanotte > disse infine Sonic lasciando Road Runner completamente esterrefatto per la bruciante sconfitta.

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Capitolo 3
*** Nostalgia ***


Road Runner non si era mai sentito così sconfitto e frustrato prima d’ora.
< Non sapevo che perdere con Sonic ti avesse afflitto così tanto > fece Speedy riscuotendolo dai suoi pensieri < Oppure c’è qualcos’altro? >
< Sei sempre qui? Non lo capisci che non ti voglio d’intorno a me? >
< So che in questo momento ti senti arrabbiato, ma vedrai che domani passerà tutto. >
< No! Non passerà proprio niente! >
< Vuoi forse parlarmene un po’? >
< Di cosa? >
< Della tua sconfitta. Magari ti potrebbe far sentire meglio. >
< Ho perso. Non c’è niente da dire. >
< Lo sai? Secondo me questa sconfitta ti servirà a molto… Almeno puoi migliorarti. >
< Sai cosa ti dico io? Mi hai rotto con le tue lamentele. Se non mi lasci immediatamente in pace, ti ucciderò con il mio becco disintegrandoti. >
< Va bene, la finisco. Volevo solo aiutarti. >
< Non ho bisogno di alcun aiuto. Soprattutto da uno come te che non capisce la mia reale situazione. >
< Allora perché non me ne parli? >
< Perché non ne ho voglia! > gridò il pennuto spazientito.
< Vuoi aspettare domani? >
< Non ci sarà nessun domani tra noi due. Cercherò in tutti i modi di tornare nel mio mondo ma senza di te. >
< Ah ah! Quindi adesso il tuo problema è la nostalgia, vero? >
< Non ho detto questo. Sto solo dicendo che questo mondo mi ha completamente stancato. Punto. >
< Oppure perché non vuoi più vedermi in giro > fece Sonic piombando nella conversazione.
< E tu che cosa ci fai in giro a quest’ora della notte? > domandò Road Runner.
< Potrei dirti la stessa cosa… Sono un riccio a cui non piace dormire molto. >
< E per passare il tempo vuoi disturbarmi? >
< Perché? Non è colpa mia se casa mia è in questa direzione. >
< Sì, certo. Raccontalo a qualcun altro. >
< Road Runner, devi sapere che non si può sempre vincere in questa vita. Alcuni momenti si può anche perdere. >
< Ma cosa vuoi da me? Vuoi farmi la paternale? Non sei mio padre e nemmeno un mio amico! >
< Ma potrei diventarlo, no? >
< E’ assolutamente fuori discussione. Sto bene da solo. Perché tu e il topastro non riuscite a comprenderlo? >
< Perché siamo molto più duri di te. >
< Questo l’ho notato… Ma dovete anche capire che la mia pazienza ha un limite e questo limite state per superarlo. >
< E che cosa puoi fare per vendicarti? Ci prenderai a beccate? >
< Non osare sfidarmi, riccio. >
< Ti sfido perché so che non riusciresti mai a prendermi. >
< Lasciami in pace! >
< No. È troppo divertente prenderti in giro. >
< Sonic, secondo me stai esagerando. >
< E’ l’unico modo per fargli capire che non è una creatura onnipotente… E poi mi sto seriamente divertendo. >
< Tu non sei mai stato sconfitto? >
< Credo di no… Sinceramente non ricordo… >
< Allora non puoi capire come io possa sentirmi… >
< Ti capisco eccome. >
< Non è vero! >
< Smettila di mentire a te stesso. Tanto è inutile. >
< Questa conversazione si è dilungata fin troppo > replicò Road Runner sbuffando < Potrei per favore essere lasciato solo? >
< E che cosa farai una volta da solo? Speri che la situazione si risolva così senza fare niente? >
< Tu fatti gli affari tuoi… Anzi, vuoi farmi un favore? Prendi con te questo topo. Mi urta il sistema nervoso nel sentirlo parlare. >
< E’ proprio vero che non ti meriti gli amici. >
< L’unica cosa che non mi merito è la sconfitta. >
< Non è colpa mia se ti hanno disegnato così lento. >
< Hai intenzione di stuzzicarmi ancora per un po’? >
< Se me ne dai l’occasione, sì. >
< Accidenti! Non vedo l’ora di tornarmene a casa! >
< Non ricordi come sei piombato in questo mondo? >
< No. È successo tutto troppo in fretta… In un momento mi ritrovavo ad essere inseguito da quel dannato coyote, poi subito dopo mi sono ritrovato su questa strada che sembra interminabile. >
< Non hai notato niente di strano? >
< Non riesco a ricordarlo… >
< Ma io sì! > rispose Speedy < Road Runner, devi essere caduto in un buco tridimensionale. >
< In un buco che cosa? >
< Hai capito bene. Non fare lo sciocco. >
< Perché tu lo ricordi ed io no? >
< Perché magari non sono stato colpito da un’amnesia. >
< Io non ho… Accidenti! >
< Hai visto? Hai trovato il tuo problema > replicò Sonic.
< Anche se fosse come ha detto questo topo, come faccio a tornare nel mio mondo? >
< Mediante una macchina per il teletrasporto… Oppure devi ritrovare quel buco tridimensionale che ti riporterà nel tuo mondo. >
< Tu la fai facile, riccio blu. >
< Non è vero… Non è colpa mia se queste sono le uniche soluzioni. >
Road Runner era molto riflessivo.
< Vuoi davvero aiutarmi, riccio blu? >
< Altrimenti che cosa ci sto a fare con te? >
< Che ne so… Magari stai continuando a prendermi in giro senza che io me ne accorga. >
< Fidati. Non è nel mio stile… Se vuoi posso farti conoscere il nonno del mio amico Chris. Lui è un genio in questa materia. Potrebbe aiutarti senza problema. >
Ma Road Runner non era molto convinto a farsi aiutare da un essere umano, al contrario di Speedy Gonzales che approvò la soluzione di Sonic.
< Abbiamo altra scelta? >
< Credo proprio di no, Road Runner > rispose Speedy.
< Il tuo amico topo ha risposto per me >
< Molto bene. Allora facci strada, Sonic. Siamo tutti e due nelle tue mani. >

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Capitolo 4
*** Arrivederci alla prossima sfida... o no? ***


< Manca ancora molto per arrivare a casa di quel tuo amico professore? >
< Perché sei così impaziente? > domandò Sonic stuzzicando l’uccello.
< Mi sono già stancato di rimanere in questo mondo umano. >
< Come mai? Non riesci a mandar giù la sconfitta? >
< No. È solo che questo mondo mi annoia. >
< Non sei molto convincente nelle parole, sai? >
< Smettila di parlare e facci strada, riccio blu. >
< Mi sarei davvero divertito uno spasso con te… Ancora non riesco a comprendere come fai a sopportare questo pennuto, Speedy. >
< Non lo so nemmeno io. Ma certe volte sa essere molto gentile. >
< Vorrei proprio vederlo > rispose Sonic sottovoce.
< Si può sapere di cosa state parlando? >
< Niente d’importante. Non ti preoccupare. >
< Sì, certo. >
< Ecco, siamo quasi arrivati > fece Sonic indicando l’immensa villa.
< Finalmente! >
Sfrecciando a tutta velocità, Road Runner si ritrovò dinanzi al cancello della villa.
< Perché non vedo nessuno? >
< Ehi! Sono a casa! > gridò Sonic < Ehilà! C’è qualcuno? >
Ma niente, nessuno rispose.
< Sonic, credo che l’abitazione sia completamente disabitata. >
< Allora non ci resta altro che attendere il loro ritorno. Sono sicuro che sono andati a fare un giro in città. >
< Come no… Secondo me ci hai presi in giro fin dall’inizio. >
< E perché avrei potuto fare una cosa del genere? Sentiamo. >
< Semplice. Perché volevi burlarti di noi. Non mi sono mai andati a genio i ricci parlanti. >
< E tu che prima di venire in questo mondo non parlavi e venivi inseguito da un coyote? Credi di essere più intelligente di me? >
< Come cavolo… >
< Quando volevo riposarmi da un lungo viaggio mi mettevo sempre a guardare i cartoni animati dei Looney Tunes. >
< Questa sì che è bella… Non credevo di essere una celebrità. >
< Già. Però il mio personaggio preferito rimane Bugs Bunny. >
< Il coniglio parlante? Non l’ho mai incontrato di persona. >
< Io sì. Una volta. >
< Nessuno ha chiesto il tuo parere, topo. >
< Quando la smetterai di trattarlo male? >
< Non è colpa mia se mi diverto troppo > rispose Road Runner con ghigno malefico.
< Allora questo vuol dire che ti diverti proprio male. >
< Non ci posso fare niente. >
< Tornando a noi, che cosa possiamo fare nel mentre stiamo attendendo la famiglia del tuo amico? > domandò Speedy.
< Potremmo andare a fare un giro in città. Che ne dite? > propose Sonic.
< Non ci pensare nemmeno. Io rimango qui… Voglio arrivare fino in fondo a questa storia. >
< Che noia mortale non fare niente. >
< Vattene pure se vuoi. Sai bene che preferisco rimanere da solo. >
< Non posso lasciarti qui come se niente fosse. >
< Perché scusa? Non ho bisogno di una balia. >
< Accidenti! Faresti perdere la pazienza pure a me! >
< Che ci posso fare? >
< Sai cosa potremmo fare? Una nuova corsa. Così magari potrei darti una rivincita. >
Sentendo la richiesta di Sonic, Road Runner lo fissò con sguardo serio.
< Allora? Cosa mi dici? >
< Perché no? Accetto volentieri. >
< Benissimo. Mettiamoci in posizione… Speedy, tu ci darai il via. >
< D’accordo. >
Ma improvvisamente, dei nuvoloni neri coprirono il cielo pieno di stelle.
< Questi nuvoloni non sono normali… C’è qualcosa che non va’. >
< Non dirmi che vuoi tirarti indietro. >
< Assolutamente no. Non ho mai visto cambiare tempo così repentinamente. >
< Può succedere, sai? I fenomeni atmosferici sono molto strani. >
< Sarà… E che cosa mi dici di quello strano buco nero che sta scendendo verso terra? >
Speedy non credeva ai suoi occhi.
< Ecco il portale tridimensionale che ci riporterà a casa, Road Runner! >
< Che cosa? >
< Sì. Dobbiamo prendere questo passaggio se vogliamo tornare a casa. >
Ma Road Runner non voleva fidarsi.
< Che cosa mi garantisce che questo buco nero non sia un passaggio di una dimensione senza via d’uscita? >
< Hai ragione. Ci potrebbe essere anche questa possibilità… >
A quel punto Road Runner non sapeva cosa decidere.
Intraprendere il suo ritorno verso casa rischiando di non arrivarci mai, oppure rimanere nel mondo reale con Sonic e Speedy?
< Road Runner, non hai molto tempo per pensare. Il buco nero si sta per chiudere. >
Guardando attentamente il buco nero e pensando a tutte le volte che doveva scappare dal suo inseguitore Willy, alla fine Road Runner decise di rimanere nella dimensione con Sonic.
< Speedy, sei libero di andartene se vuoi. Io rimango qui. >
Ma nemmeno il topo aveva intenzione di tornare indietro.
< Non ci tengo proprio > rispose il topo < Questa dimensione mi comincia a piacere. Con o senza di te. >
< Molto bene. Allora abbiamo deciso. >
Dopo alcuni minuti il buco nero scomparve come era riapparito, lasciando Sonic interdetto e confuso.
< Ma allora… >
< Caro Sonic il riccio… Non troverò pace finché non sarò riuscito a sconfiggerti. Hai la mia parola. >
< Molto bene. Mi piacciono le rivincite. >
< E questa volta non sarete soli > s’intromise Speedy < Voglio partecipare pure io. >
< Credi di essere abbastanza veloce? >
< Certo, caro Road Runner. >
< Mi dispiace, ma non riesco a crederti. >
< Solo perché non mi hai mai visto all’opera non puoi giudicarmi… Ti darò del filo da torcere. >
< Non vedo l’ora > rispose Road Runner accogliendo la sfida < Tu sei pronto Sonic? >
< Mai stato pronto! > gridò il riccio incominciando a correre a gran velocità inseguito dagli altri due sfidanti in una corsa che sarebbe durata tutta la notte.

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