GrUvia Week 2019

di Ella1412
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Surpise! ***
Capitolo 2: *** Devotion ***
Capitolo 3: *** Sport ***
Capitolo 4: *** Heartache ***
Capitolo 5: *** Comfort ***



Capitolo 1
*** Surpise! ***


GrUvia week 2019
Pella1412

Sono in ritardo ma non fa niente, dai

 
 
Giorno 2 – Surprise
 
Era il tramonto, fuori la gilda di Fairy Tail.
Gray uscì dalla gilda dopo una lotta con Natsu.
Quel giorno Juvia era andata via prima di lui, mormorando qualcosa a Lucy e Lisanna. Basandosi sulla sua circospezione, direbbe che aveva qualcosa in mente.
Sbuffò e lasciò perdere, quella ragazza aveva delle fantasie molto strambe.
 
Camminando, il mago arrivò fuori la sua abitazione. Juvia era in attesa del mago della creazione. Aveva le guance arrossate, il cappello blu a coprirle il capo e i capelli turchini le scendevano morbidi sulle spalle, incorniciandole il volto.
«Che ci fai qui?» chiese il moro, vedendola alzare lo sguardo verso di lui. La turchina sorrise felice, avvicinandosi al ragazzo. La gonna che indossava ondeggiava ad ogni movimento della portatrice, mettendo in mostra le gambe toniche e il marchio azzurro della gilda di appartenenza.
«Juvia non crede di poterlo dire, però vorrebbe che Gray-sama la seguisse.» rispose lei, senza lasciare che il sorriso le abbandonasse le labbra.
In realtà, il moro voleva andare a casa. Però la turchina sembrava tenerci molto alla sua compagnia. Come, a conti fatti, ogni cosa che lo riguardasse.
Sbuffò e acconsentì, sapendo che non avrebbe avuto altra scelta.
«Dove vuoi andare?» chiese, in attesa che la ragazza gli rispondesse. Intanto mise le mani nelle tasche dei pantaloni scuri, una volta abbinati ad una maglia grigia.
Infatti, Juvia gli fece notare l’assenza dell’indumento per poi farsi seguire.
Arrivati nella piazza centrale di Magnolia, Juvia fece bendare il ragazzo.
«Juvia, che stai facendo? Già è tanto che sia arrivato fin qui.» sbuffò annoiato il mago, lasciandola però finire il nodo dietro la nuca.
La ragazza notò il comportamento del moro e sorrise «Juvia assicura che ne vale la pena.» rispose lei.
Prese, rossa, la mano di Gray. Era calda, a dispetto della magia che utilizzava. Cercò di condurlo in quel modo ma, data la via stretta che avrebbero dovuto percorrere, si fece mettere il suo braccio sulle spalle. Il moro sbuffò nuovamente, sapendo che il leggero rossore era nascosto da quella fascia che aveva sugli occhi.
«Siamo quasi arrivati.» spezzò il silenzio la turchina, guardandosi intorno.
Gray sentì la ragazza fermarsi e la imitò. Poi la sentì sgusciare via dalla sua presa e allontanarsi. Si sentì improvvisamente perso e non nascose l’espressione crucciata che assunse.
«Gray-sama, ora Juvia ti toglie la fascia, però devi tenere gli occhi chiusi.» spiegò la turchina, avvolgendo le braccia dietro la nuca del moro. Mentre trafficava con il nodo per scioglierlo, si strinse al corpo del mago, facendo sentire il respiro caldo sul collo. Gray le cinse la vita, poggiando il volto sulla spalla.
«È per essere più stabile, non farti strani pensieri.» bofonchiò lui nascosto tra i capelli profumati della ragazza. Lei gli tolse la fascia in silenzio, concedendosi una carezza sul capo del ragazzo. Al tocco leggero, sussultarono entrambi.
«SORPRESA!»
Gray alzò la testa, occhi e bocca sbarrati. Juvia si allontanò da quel goffo abbraccio a cui l’aveva costretta, unendosi alle grida degli altri. Si ritrovò al centro della gilda, con intorno i suoi compagni. C’erano tutti, nonostante fosse sera inoltrata. Sorrise, felice di trovarsi in compagnia di tutti e non da solo nel suo appartamento.
Juvia gli aveva fatto fare una strada diversa per non fargli capire il posto della festa.
La cercò con lo sguardo e la trovò a parlare con Lucy e Lisanna. Fece per avvicinarsi ma Natsu gli si parò davanti. «Gray, combattiamo prima della mezzanotte!» aveva urlato il rosato. Intervenne anche Gajeel, per fortuna, riprendendolo sul fatto che non potesse invitare a combattere tutti ogni volta che ne avesse voglia. La litigata sfociò nella rissa tra loro.
Juvia approfittò del chiasso degli altri per avvicinarsi al mago e tendergli un pacchetto. Gray le diede tutta la sua attenzione, sorridendo leggermente alla frase della turchina: «Buon compleanno, Gray-sama».

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Capitolo 2
*** Devotion ***


GrUvia week 2019
Pella1412
 
Giorno 3 – Devotion
 
«Gray-sama!» urlò Juvia, la maga dell’acqua di Fairy Tail, la gilda più forte di Fiore. Aveva il corpo fasciato nel suo solito cappottone blu e gli stivali alti. A coprirle il capo aveva il cappellino in tinta con una farfalla gialla attaccata al lato sinistro.
Il mago, sentendosi chiamare, si girò verso di lei con la sua solita faccia annoiata.
Juvia era davvero molto legata a lui perché le aveva fatto vedere il sole per la prima volta. O almeno così diceva lei e lui, anche se di nascosto agli altri, credeva davvero in ciò che la turchina diceva. Infondo, perché avrebbe dovuto mentirgli? Era una ragazza pura e cristallina, come l’elemento della sua magia. Per questo non poteva che essere così. E poi era stata l’unica a scalfire quel suo comportamento freddo con la sua acqua a volte calda e calma, altre fredda e agitata, altre ancora calda e avvolgente.
Ero questo Juvia per lui.
Se ne accorgeva ogni giorno di più e iniziava a non riuscire più a nascondere la felicità di vederla ogni giorno, ogni volta che ne aveva voglia.
La ragazza gli si lanciò addosso e lui per poco non cadde all’indietro. Ormai si conoscevano da anni ed era abituato a certi comportamenti. Alzò lo sguardo e incontrò i suoi pieni di gioia e amore nei suoi confronti. Non faceva niente per nascondere quei fortissimi sentimenti che, ormai, erano noti anche alle pietre. Non lo aveva mai lasciato da solo, neanche quando era il suo unico desiderio. Era come se lei sapesse cosa gli servisse in ogni momento e in ogni circostanza.
‹‹Juvia non vedeva l’ora di vedere Gray-sama, oggi.›› squittisce lei, felicissima.
Il mago la tiene saldamente tra le braccia, nascondendo il sorriso spontaneo nella sua espressione più annoiata. Lucy guarda la scena con un sorriso sornione.
 
A quanto pare il mago non è poi tanto bravo a nascondere le sue emozioni.

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Capitolo 3
*** Sport ***


GrUvia week 2019
Pella
1412
 
Quarto giorno – sport
 
‹‹Juvia, cosa fai vestita così?›› chiese Erza, seduta ad un tavolo della gilda con il team Natsu.
La turchina si mise un asciugamano di spugna attorno al collo, i capelli chiari erano legati in una coda alta. Le gambe toniche erano lasciate scoperte dai pantaloncini scuri che le fasciavano i glutei. Indossava poi una maglietta aderente che le lasciava in bella vista il seno prosperoso e le spalle. Il moro la fissava apatico, internamente curioso di sapere cosa avesse in mente di fare quella maga bizzarra.
‹‹Juvia va ad allenarsi. Ha avuto un invito da Lyon-sama e, una volta tanto, Juvia ha pensato di accettare.›› spiegò la ragazza, sorridendo all’intero gruppo. Spostò lo sguardo su Gray e sorrise mestamente. Non gli aveva detto niente perché, per chissà quale ragione, ultimamente era più scorbutico con lei. Quindi aveva deciso di ritirarsi un po’, almeno un minimo. In attesa che tornasse sì scocciato ma più accondiscendente nei suoi confronti.
Dopo un sorriso regalato ad Erza e Lucy uscì, pronta per andare ad allenarsi. Appena uscita, Erza scoccò un’occhiataccia al mago del ghiaccio, accompagnato da quello di Lucy.
‹‹Cosa è successo?›› chiese la rossa, minacciosa. L’armatura brillò sotto un raggio di luce, rendendola ancora più minacciosa agli occhi del moro.
‹‹Nulla, che io sappia.›› rispose lui. Ed in effetti, davvero non sapeva nulla. L’unica cosa di cui era a conoscenza era che ultimamente lo infastidiva parecchio. Quindi, da sola, aveva deciso di allontanarsi un po’.
Lucy lo osservò. Sapeva fosse sincero, però c’era sicuramente qualcosa sotto. Decise di fare in modo che Erza si allontanasse, cercando di dare del tempo al compagno. Natsu la seguì come al solito, curioso.
Stranamente ci riuscì, lasciando che Gray uscisse dalla gilda indisturbato.
 
Si ritrovò a vagare per le vie di Magnolia, da solo. Era strano, non aveva nemmeno la sensazione dei suoi occhi sulla schiena.
Non era liberatorio come credeva.
Si fermò di colpo. Alle orecchie le arrivò la risata di Lyon. Decise di nascondersi dietro una bancarella presente in mezzo alla strada. Perché?
‹‹Wow Juvia, sono così felice che abbia deciso di passare del tempo con me. E poi vestita così stai molto bene!›› si complimentò l’albino, sorridendo gentile.
La maga sorrise mestamente, non era neanche arrossita. Se lo avesse detto lui – cosa che non avrebbe mai fatto – lei sarebbe svenuta dall’imbarazzo.
‹‹Grazie, Lyon-sama.›› rispose gentile, anche se a lui sembrava fosse una risposta forzata.
Questa situazione lo metteva ancora più in agitazione. Non sopportava l’idea che Juvia non lo seguisse per passare il suo tempo con quel damerino di Blue Pegasus. Assolutamente no.
 
‹‹Serve qualcosa, ragazzo?››
Gray si voltò. Alle sue spalle, c’era la proprietaria della bancarella e lui era accovacciato proprio avanti alla cassa.
Sbiancò. La gentile signora disponeva di un pesante mattarello tra le mani.
‹‹Mi scusi non volevo!›› spiegò velocemente, issandosi all’istante. Mise le mani avanti il petto, facendo vedere che erano pulite. Però decise lo stesso di andare via da lì il prima possibile, giusto per evitare qualunque reazione.
‹‹Gray-sama?›› chiamò Juvia, sorpresa della presenza del mago.
Lui iniziò a correre e le prese il polso. La strattonò verso di sé ed iniziò a scappare dalla donna e da Lyon che reclamava la compagnia della turchina.
Corsero a perdifiato, senza mai sciogliere il contatto.
Una volta seminati entrambi gli inseguitori, Gray le lasciò il polso.
‹‹Juvia crede di aver fatto abbastanza sport, per oggi.›› disse rossa e affannata, però con un sorriso ad illuminarle gli occhi.
Sorrise anche il mago, finalmente tranquillo.







Per farmi perdonare dello scorso capitolo moooolto corto, ne posto uno molto più lungo. Non so quanto possa seguire il tema, però spero vi piaccia!

 

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Capitolo 4
*** Heartache ***


GrUvia week 2019
Pella1412

 
Quinto giorno – angoscia
 
‹‹Juvia…?›› chiamò il ragazzo. La vide lì, stesa.
In una pozza di sangue.
‹‹Juvia!›› Gray corse verso la turchina, senza sensi. L’abbracciò, stringendola al petto nudo. Singhiozzò, portando una mano al viso della ragazza e spostandole i capelli dal volto. Lei strinse gli occhi.
‹‹Juvia, cosa è successo?›› chiese il moro.
Sentiva il magone, aveva quasi difficoltà a parlare. Come era possibile? L’aveva persa di vista per così poco tempo!
‹‹Juvia…›› la richiamò, sentiva le lacrime agli occhi.
‹‹Gray-sama…?›› chiamò la maga, gemendo a causa del dolore.
‹‹Juvia! Ti porto via da qui, non chiudere gli occhi!››
 
 
 
‹‹Gray…››
Il mago si voltò al richiamo di Porlyusicha. Aveva portato la maga da Edo-Grandine, sperando potesse fare qualcosa. Qualunque cosa.
Erano partiti due team dalla gilda per sconfiggere una gilda oscura che stava causando molti problemi al Concilio. Non avrebbe dovuto assecondarla. Non avrebbe dovuto portarla con sé. Ma era così felice di accompagnarlo, di fare il viaggio insieme. Ed era così bello il sorriso dedicato tutto a lui. Voleva solo vederlo, continuare a vederlo.
Si alzò, avvicinandosi alla donna. Aveva la mascella contratta, preoccupato.
Lei, invece, non lasciava cadere il contatto visivo.
‹‹Ha riportato delle ferite molto gravi. Al petto, sugli arti e alla testa. Ho fatto quello che ho potuto ma…››
Gray sbiancò.
Cosa avevano fatto a Juvia.
Era colpa sua se ora lei era lì.
Solo colpa sua se lei, forse, non sarebbe andata avanti.
Se l’era strappata dalla sua vita. Lui che la voleva lì. Al suo fianco, come voleva anche lei.
Ora che lo aveva capito e glielo aveva detto.
 
 
 
 
‹‹Gray!›› lo chiamò Lucy. Gli occhi speranzosi gli fecero male e li evitò. Come se bruciassero, si coprì gli occhi con una mano. Il viso era umido a causa delle lacrime.
Gli si avvicinarono tutti, accerchiandolo.
Si sentiva soffocare, troppa gente intorno a lui e per quanto cercasse non scorgeva quella chioma turchina sempre avvinghiata al suo braccio.
‹‹Come sta Juvia?›› chiese Gajeel, afferrandolo per la spalla.
Se la scostò bruscamente, creando uno scudo di ghiaccio attorno a sé. Tutti si allontanarono per non venir trafitti dalle sporgenze appuntite del ghiaccio.
‹‹È morta.›› sussurrò.
Calò il silenzio. Un silenzio assordante.
Juvia era morta tra le sue braccia, sorridendo.
Era felice, lei. Era felice di poter passare i suoi ultimi attimi tra le sue braccia, vedendolo in volto. Era felice di poter dire un’ultima volta quel “Gray-sama, Juvia ti ama”. Non voleva nemmeno vederlo piangere e l’ultima cosa che sentì, prima di spirare, erano le labbra del mago sulle sue. La amava. Amava ormai tutto di lei.
E lei non c’era più.
Juvia Loxar lo aveva lasciato solo.








E niente, l'ultima parte la stavo scrivendo con il magone.

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Capitolo 5
*** Comfort ***


GrUvia week 2019
Pella1412
 
Sesto giorno – comfort
 
 
Gray prese dal fornello il latte caldo e lo mise nel biberon. Lo portò alle labbra, testando che non fosse troppo caldo, poi lo avvicinò al viso del moro tra le sue braccia. Con le manine, il piccolo provò ad afferrare il contenitore del latte e intanto Gray gli mise il contenitore in bocca.
Mentre il piccolo beveva, lui si mosse verso la camera da letto dove c’era la sua sposa ad aspettarlo. Erano le tre di notte e lui aveva abbandonato il letto caldo per preparare il cibo a quel figlio che aveva tanto desiderato.
Entrò e la trovò stesa, coperta fino al bacino formoso. Era poggiata sul lato e i capelli turchini le incorniciavano il viso stanco. Il piccolo si agitò, voglioso di andare vicino alla madre.
‹‹Ciao, piccolo.›› sorrise Juvia, accogliendo il figlio così simile al suo Gray-sama.
‹‹Non dovrebbe dormire con noi, lo sai?›› chiese Gray, sedendosi di fronte alla madre di suo figlio. Intanto il moro stava gattonando verso la turchina, volendo stringersi a lei.
‹‹Una notte non farà la differenza.›› rispose lei, regalandogli un sorriso.
Adorava la sua nuova famiglia composta da lui, sua moglie Juvia e il nuovo arrivato, Cris Fullbuster.
Si stese vicino ai due e si girò sul fianco per osservarli meglio. Il componente più giovane giocava con la madre, toccandole il volto sorridente con la sua manine. Sorrise, avvolgendo i due con un braccio e stringendoli a sé. Nonostante fosse un mago del ghiaccio e avesse caldo ovunque andasse, non credeva potesse mai sentire troppo caldo vicino a loro.
Cris si voltò verso di lui, sorridendo senza denti. Aveva il pancino verso l’alto e, poco dopo, si addormentò beato.
Juvia ricambiò l’abbraccio prima di sprofondare nel sonno anche lei.
Nonostante non fosse una posizione troppo comoda, non si sarebbe mai spostato perché con i suoi cari tra le braccia era a suo agio.






Allora, per essere chiari ho deciso di prendere la traduzione "agio" invece che comodità. Magari più in là posso scrivere un'altra versione con la seconda traduzione invece della prima, chi lo sa!
Magari, però, dopo gli esami. 
Con questo finiamo qui la raccolta, ho deciso di non scrivere del primo e ultimo giorno perché sono letti e riletti, quindi mi limito alla mia fantasia. Grazie per avermi accompagnato fino alla fine!
Alla prossima *^*

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