Infinity

di AryaDream
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: Sisyphus & Rhadamanthys ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: Sogno ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4: Hestia ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5: Incontri ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6: L'inizio ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7:Legame ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8: Sensazioni ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9: Ricordi ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10: Il momento della verità ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11: Direzioni ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12: La forza di Athena ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13: Il palazzo di Cnosso ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14: La forza di Rhadamanthys ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15: Scontro tra fratelli ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16: Il re di Atlantide ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16: Divisi ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18: Sorelle Diverse ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19: Il continente di Mu ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20: Dura realtà ***
Capitolo 21: *** I pensieri di Sisyphus ***
Capitolo 22: *** Un nuovo nemico ***
Capitolo 23: *** Confidenze ***
Capitolo 24: *** Eroi maledetti ***
Capitolo 25: *** Lite ***
Capitolo 26: *** Contrasti ***
Capitolo 27: *** Re Minosse ***
Capitolo 28: *** La città sotterranea ***
Capitolo 29: *** Incubi ***
Capitolo 30: *** Un nuovo pericolo ***
Capitolo 31: *** Naufraga ***
Capitolo 32: *** Il piano di Pallas ***
Capitolo 33: *** Gelosia ***
Capitolo 34: *** Il viaggio continua ***
Capitolo 35: *** Ricordi di un passato lontano ***
Capitolo 36: *** Telepatia ***
Capitolo 37: *** Amore e pericoli ***
Capitolo 38: *** Complicazioni ***
Capitolo 39: *** Pallas & Pandora ***
Capitolo 40: *** Chrysos Synagein ***
Capitolo 41: *** Decisioni e chiarimenti ***
Capitolo 42: *** Profezia di Morte ***
Capitolo 43: *** Le Terre Del Fuoco ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: Prologo ***



 
Il mito vuole che i Titani erano contrari al nuovo dominio di Zeus: ne nacque una guerra che durò dieci anni, detta Titanomachia. Zeus si alleò con i Ciclopi e i Giganti dalle cento mani contro i Titani.
I Cicolpi fabbricarono per Zeus la folgore, per Hade l’elmo che rende invisibili, per Poseidon il tridente. La guerra divenne accanita e violenta.
Alla fine, Zeus colpì Chronos con la folgore e i Titani ribelli furono sconfitti.
Quest'ultimi i vennero gettati nel Tartaro luogo di pena e di supplizio dell’Ade.
Zeus, divenuto signore del cielo e della terra, riservò per sé questo dominio; diede a Poseidon il regno delle acque e a Hades il mondo sotterraneo.
Da allora tutti rispettarono questa irrevocabile decisione.
Il mito racconta ciò che avvenne in un'era lontana, ma ciò che nessuno ha mai raccontato è il ritorno dei Titani e la devastazione che hanno lasciato sul loro cammino.
Tutti i regni degli Olimpici furono conquistati: Tutti furono imprigionati nelle prigioni segrete del Monte Olimpo e privati dei loro poteri divini, ma prima di essere rinchiuso il Signore degli inferi insieme a Zeus e Poseidon liberarono l'anima dal corpo della sacerdotessa colei che era la custode del leggendario vaso e da quella di Athena, in modo tale che le due donne potessero allearsi e salvare cosi i regni in mano ai Titani.
Passarono secoli e le anime della dea della Giustizia e della sacerdotessa degli inferi vagarono per il mondo, osservando le epoche passare.
Le gesta di Zeus e degli olimpici erano leggende fino a quando le anime di Athena e della sacerdotessa infernale trovarono il modo di tornare nel corpo di due bambine.
Alle due bambine venne dato il nome di Pandora e Sasha.
Le due crebbero nella stessa città e diventarono amiche, ma erano molto diverse tra loro.
Frequentavano lo stesso liceo e la stessa classe ed entrambe avevano delle caratteristiche speciali.
Sasha, ma il suo vero nome è Alexandra è è una ragazza molto dolce e molto gentile ed è una delle prime della classe preferendo le materie scientifiche.
Pandora invece è il suo esatto opposto è una ragazza dai lunghi capelli neri e la pelle liscia bianca.
A differenza di Sasha ama la letteratura e i miti ed è anche una sportiva.
Le due ragazza oltre che essere amiche, erano diventate anche sorellastre, infatti il padre di Sasha uno stimato professore universitario di matematica, aveva sposato la madre di Pandora anch'essa molto stimata nel suo campo infatti era un'archeologa.
La mattina del loro ritorno a scuola per l'ultimo annoi il cielo era sereno il sole era fermo in un punto, tra due colline, ed i suoi raggi scivolavano sui pendii e inondavano di luce la valle.
Soffiava un leggero venticello che giocava tra le frondose chiome degli alberi più alti.
Le loro foglie cominciarono a tingersi di giallo segno che l'autunno stava arrivando.
Quella mattina Pandora, si alzò presto e cominciò a prepararsi, per poi scendere in cucina dove sua madre aiutata dal suo patrigno stavano preparando la colazione.
-Buon giorno-
-Buongiorno Pandora...Già in piedi?-
-Mamma lo sai che il primo giorno di scuola, mi agita sempre specie questo che è l'ultimo anno-
-Stai tranquilla andrà tutto bene...Tua sorella Sasha sta ancora dormendo?-
-Penso di si, ma lei è molto più calma di me. Papà, ci accompagni tu?-
-Si, cosi dopo devo andare ad un appuntamento con un cliente e il vostro istituto e di strada-
-Grazie-
Poco dopo anche Sasha si presentò e si sedette vicino a Pandora, per fare colazione e entrambe parlarono di come sarebbe stato il nuovo anno scolastico.
Frequentando un istituto privato dovevano frequentare corsi.
-Sasha hai deciso che corsi frequentare?-
-Si, penso che mi dedicherò alla scienza e alla matematica avanzata e poi chissà vedrò cosa ci sarà di nuovo e tu Pandora?-
-Sarò impegnata con lo sport la squadra di basket e poi frequenterò alcuni corsi sui filosofi antichi e suonare l'arpa-
-Saremo molto impegnate-
-Cosi papà potrà stare tranquillo sapendo che saremo molto impegnate con lo studio-
Tutti presero a ridere sapendo che il loro padre era molto geloso delle figlie e anche se Pandora era sua figlia adottiva, non permetteva a nessun ragazzo che non era alla sua altezza di non uscire con lei.
-Ragazze tra poco dovete uscire quindi finite in fretta la colazione.
Comunque fateci sapere come saranno i vostri due nuovi professori-
-La mamma ha ragione...Mi ero dimenticata che quest'anno avremmo due professori, ma non ho capito di quale materia-
-Sasha oggi lo scopriremo-
Le due ragazze non sapevano bene cosa aspettarsi, sapevano però che tutto sarebbe stato diverso.

Note Autrice: Questo primo capitolo è stato scritto dopo aver visto un documentario su Zeus e la lotta contro i Titani
Cercherò di inserire i capitoli ogni Venerdì salvo imprevisti.
Disegno: 
https://www.deviantart.com/saintjune/art/Lost-canvas-Sasha-and-Pandora-104553625

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Capitolo 2
*** Capitolo 2: Sisyphus & Rhadamanthys ***


Non appena le due sorelle misero nell'androne della scuola, la preside convocò tutti gli studenti nella sala teatro per comunicazioni di inizio anno.
Cominciò a parlare delle attività scolastiche e delle gare che si sarebbero dovute affrontare con gli altri istituti, per poi presentarci i due nuovi professori.
Erano incredibilmente belli con un portamento quasi regale, persino la preside continuava a fissarli e balbettava mentre parlava e tutti ridevano per via di quella scena divertente.
Dopo questa presentazione Pandora e Sasha, presero i loro orari e li confrontarono.
-Sorellina, abbiamo orari diversi-
-Io comincio con il nuovo professore che dal quel che leggo insegna letteratura-
-Anche io, ma da quel che leggo dovrebbe insegnare materie scientifiche e educazione fisica-
-Per fortuna ancora non ci hanno dato gli orari extra. Ci vediamo per pranzo?-
-Certo! A dopo.-
Una volta entrata in classe, Pandora, si trova davanti una scena divertente: La maggior parte delle sue campagne erano già in classe totalmente prese dal nuovo professore, mentre i suoi compagni erano indifferenti.
-Mi scusi il ritardo professore-
-Nessun ritardo-
La ragazza prese posto e tutti aspettavano che il nuovo professore, prendesse parola.
-Buongiorno a tutti io sono il vostro nuovo professore è il mio nome è Sisyphus-
Molti ragazzi cominciarono a ridere per via del nome strano.
Intanto Pandora era incuriosita dal nome che senza pensarci parlò.
-E' un nome appartenente alla mitologia greca e ci sono molti miti riguardanti il personaggio di Sisifo o Sisyphus-
-Mi fa davvero piacere che in questa classe ci sia una persona amante della mitologia. Qual è il tuo nome signorina?-
-Il mio nome è Pandora-
Per un attimo lo sguardo del professore cambiò e la ragazza rimase molto affascinata da quel professore alto con i capelli corti castani e gli occhi azzurri e un particolare che Pandora, notò subito:Indossa una fascetta rossa tra i capelli
-Anche tu hai un nome mitologico molto importante-
Intanto anche Sasha era alle prese con il nuovo professore.
La giovane Sasha, ascoltava in modo interessante le parole di quell'uomo alto, biondo, con gli occhi castani è affascinante, ma con un nome interessante: Rhadamanthys.
Durante l'ora di pranzo le due sorelle si incontrarono e cominciarono a parlare di quei professori e Pandora, rimase molto sorpresa di sapere il nome del secondo professore.
-Hanno due nomi appartenente al mito greco-
-Saranno fratelli-
-Probabile, ma tanto lo scopriremo presto. Molte studentesse sono incuriosite dai due professori-
Infatti poco dopo le due sorelle, vennero a sapere che i due erano fratelli.
-Sono molti diversi per essere fratelli-
Le due non parlarono le ultime ore di lezione dimenticando le chiacchiere che circolavano riguardanti i due professori.
Il primo giorno di scuola era giunto a termine e le due sorelle stavano tornando a casa, ma in una delle finestre della scuola Sisyphus e Rhadamanthys osservavano le due ragazze.
-Sono loro?-
-La ragazza dai capelli corvino si chiama Pandora ed assomiglia molto alla tua sacerdotessa e penso che questo lo sai anche tu-
-E solo una somiglianza, ma non possiamo sapere se è lei, anche l'altra ragazza si chiama Alexandra, ma ho sentito che gli amici la chiamano Sasha, ma non ho percepito nulla di particolare stando vicino a questi ragazzi che che ci porti a trovare la sacerdotessa degli inferi e la reincarnazione di Athena-
-Teniamo sotto controllo quelle due ragazze-
Una volta a casa volevano solo riposare, ma come avviene sempre qualche cosa disturba il loro riposo.
-Pandora...-
-Dimmi, mamma-
-Ha chiamato la nonna e mi ha chiesto se puoi andare a darle una mano al negozio questo fine settimana-
-Nessun problema-
-Sasha, naturalmente sei stata invitata anche tu-
-Mi fa davvero piacere andare-
 
Sulle pendici nascoste del Monte Olimpo ormai in schiavitù dei Titani, i tempi erano stati distrutti e al loro posto Efesto fu costretto di costruire nuovi dimore, ma queste volte per i nuovi proprietari.
Intanto nel tempio più alto quello che doveva appartenere a Zeus, vi era Chronos, signore del tempo che da millenni ormai governare sugli olimpici.
Non sapeva però che presto il suo dominio sarebbe stato messo in pericolo da due fanciulle.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3: Sogno ***


Il monte Olimpo è la cima più alta della catena di monti che divide la Macedonia dalla Tessaglia. La vetta dell'Olimpo è coperta d'inverno dalla neve; più sotto crescono cupe foreste di abeti, dopo le quali si estendono fitte macchie mediterranee. La cima è spesso nascosta dagli sguardi umani da un denso strato di nuvole, squarciate ogni tanto, dal bagliore dei lampi, seguiti dal rumore dei tuoni.
Secondo i Greci, sopra queste nuvole vi erano le dimore degli Dei, con porticati e splendidi giardini: profumi di fiori, nessun vento osava penetrare nel sacro recinto e sopra vi era un cielo sempre azzurro, luminoso e sereno. In questo bellissimo posto, Zeus aveva costruito il suo palazzo d'oro, dove viveva con la sua sposa Hera; nella vasta sala del trono si radunava quasi ogni giorno il Concilio degli Dei, per governare il mondo. Attorno al palazzo di Zeus si ergevano le dimore di altre divinità, che insieme a Zeus, formavano il Concilio degli Dei, conosciute meglio come Divinità Olimpiche: Zeus,Hera, Afrodite, Athena,Demetra, Hestia, Artemide, Apollo,Hermes,Dioniso, Ares e Efesto. Hades raramente si recava sull'Olimpo: Le varie volte era per incontrare i suoi fratelli.
Ciascuna di queste divinità non abitava sola nel proprio palazzo ma come ogni re aveva a seguito dei cortigiani; così ogni divinità maggiore aveva una corte di divinità minori.
Tutto quello che gli Olimpici, avevano creato fu distrutto dai Titani, che riuscirono ad uscire dalla loro prigionia nel Tartaro e sconfissero gli Olimpici incatenandoli nelle prigioni all'interno dell'imponente montagna con delle catene d'oro.
Il regno del Mare, il regno degli inferi e il Grande Tempio, furono conquistati ed ogni cavaliere venne schiavizzato.
Due di loro un giudice degli inferi e un gold saint riuscirono a sopravvivere per portare a termine la loro missione.
L'errore di Chronos, fu credere che i due uomini fossero morti senza protezione delle loro divinità, ma fu grazie al potere donato loro dai tre fratelli olimpici, prima che i titani conquistassero gli olimpici, gli diedero la possibilità di allearsi e sopravvivere per portare a termine la loro missione.
Seduto sul trono dorato che osservava con sguardo fermo l'enorme porta come se aspettasse qualcuno.
Erano giorni che qualcosa lo tormentava: Non doveva temere nessuno, si era vendicato degli Olimpici e governava tutti i regni, ma qualcosa lo tormentava, fino a quando delle voci attirarono la sua attenzione.
 
“Noi siamo la sapienza.
Siamo sempre presenti nella vita e nella morte.
Custodiamo nel tempo segreti.
Conosciamo ogni cosa”
 
Le tre Parche comparirono nella sala del trono, ognuna di loro possedeva un filo: La prima filava il filo della vita; la seconda dispensava i destini, assegnandone uno a ogni individuo stabilendone anche la durata; la terza, l'inesorabile, tagliava il filo della vita al momento della morte.
Le loro decisioni erano immutabili: neppure gli dei potevano cambiarle.
-Il grande Chronos, richiede i nostri servigi?-
La voce possente del Titano del tempo rimbombava per tutta la stanza.
-Si! Il mio regno durerà in eterno?-
-Avrà vita breve-
-COSA? HO IMPRIGIONATO TUTTI GLI OLIMPICI E DEI MINORI NON C'è NESSUNO CHE Può SCONFIGGERMI-
-Vi sbagliate. Due fanciulle una reincarnazione di Athena e l'altra della sacerdotessa di Hades-
-Quindi sono vive, ma Athena non può fare nulla e la sacerdotessa senza il signore degli inferi non ha poteri-
-Sbagli-
-Cosa volete dire?-
-Athena è una dea potente, ma anche la sacerdotessa di Hades è una dea.
In passato erano nemiche, ma in questo secolo sono sorelle e come Athena è Dea della Giustizia, colei che è stata al fianco di Hades è colei che controlla i mali dell'umanità e della speranza.
Divinità che non va sottovalutata.-
-Dove si trovano?-
-Non possiamo rivelarti la loro posizione, ma possiamo dirti che presto giungeranno sull'Olimpo per distruggerti-
Con quelle parole, le tre Parche, presero a ridere, per poi scomparire, lasciando il Titano del tempo, solo e in preda alla sua ira e cercando un modo di trovare e eliminare la minaccia che avrebbe potuto distruggere il suo nuovo regno.
 
 
 
È notte fonda, tutto tace.
Una luce proviene da una stanza, dove Pandora, stava finendo di studiare.
La scuola era cominciata da pochi giorni, ma per gli studenti dell'ultimo anno le lezione era iniziate già dal secondo giorno.
La stanchezza cominciava a farsi sentire e lentamente le suepalpebre cominciarono a chiudersi e senza rendersene conto era nel mondo dei sogni.
Si trovava in una spiaggia e vide un'onda gigantesca correre verso di lei, il suo istinto è quello di scappare, ma la spiaggia è ripidissima e fa molta fatica a scappare.
Angoscia e paura invadono Pandora, ma la ragazza era troppo stanca per continuare a scappare.
L'onda gigantesca era vicina, ma si fermò prima di travolgerla: Pandora rimase immobile e non riusciva a capire il motivo per cui l'onda aveva fermato la sua corsa.
Dalle acque emersero due oggetti uno era uno scettro e l'altro uno scrigno e la ragazza allungò la mano, per prenderli, ma si svegliò di scatto.
-Pandora stai bene?-
Sasha aveva sentito sua sorella lamentarsi nel sonno ed era entrata nella stanza.
-Era solo un sogno-
-Dovresti smetterla di studiare fino a tardi, non ti fa bene-
-Hai ragione-
-Cos'hai sognato?-
-Un'onda che all'inizio voleva travolgermi, ma poi si è fermata e dal suo interno sono comparsi due oggetti-
-Sorellina dovresti chiudere il libro sui miti greci e andare a letto. Ti ricordo che dopo la scuola dobbiamo partire per andare dalla nonna-
Le due sorelle, andarono a letto e la mattina dopo come ogni giorno andarono a scuola, e durante una di queste lezioni, mentre la professoressa stava spiegando, Pandora, stava disegnando sul quaderno gli oggetti del suo sogno e anche sua sorella si rese conto, ma la lasciò fare tanto sapeva che sua sorella era molto brava nello studio e le serviva solo leggere per assimilare.
Durante l'ora che riguardava il pranzo Sasha doveva vedersi con delle compagne del club delle scienze, mentre Pandora, andò in biblioteca.
Prese dei libri e cominciò a sfogliarli, per trovare qualche informazione sugli oggetti che aveva trovato e dopo circa dieci minuti riuscì a trovare qualcosa di interessante.
L'immagine dello scettro uguale a quello del suo sogno e del suo disegno, ma la spiegazione del libro era molto vaga.
“Scettro di Nike, appartenuto alla Dea Athena.
Si dice che sia riposto al Grande Tempio di Atene protetto dai cavalieri d'oro”
Poco dopo trovò anche la spiegazione per lo scrigno.
“Scrigno di Pandora”e spiegava il moto del fantomatico vaso.
Durante le ultime ore di lezione pensò a quello che aveva visto in biblioteca e cosi decise di chiedere consiglio all'unico professore che sapeva moltissimo di mitologia greca.
-Sasha, appena finisce quest'ultima ora, vieni con me in sala professori?-
-Perché?-
-Dovrei chiedere una cosa al nuovo professore e non mi va di andarci da sola-
-Va bene-
Alla fine delle lezione, le due sorelle si recarono nella sala professori.
In quell'aula ben illuminata vi erano pochi professori tra cui Sisyphus e Rhadamanthys: Le due sorelle entrarono e si avvicinarono nella scrivania.
-Professore disturbo?-
-No, Pandora, dimmi pure-
Le due sorelle notarono che anche Rhadamanthys, stava ascoltando e poco dopo Pandora, prese a raccontare a Sisyphus del suo sogno e gli mostro il disegno dei due oggetti, per poi spiegare di ciò che aveva letto in biblioteca.
-Si ritiene che questi oggetti siano esistiti, ma nessuno sa con certezza se esistono oppure no. Devi sapere che ciò che hai visto nel libro, sono solo immagini costruite al computer.
Anche i cavalieri d'oro che hai citato rimangono una leggenda.
La tua curiosità è soddisfatta?-
-La ringrazio professore, per la sua gentilezza-
Le due uscirono dalla stanza, mentre Sisyphus, prese tra le mani il disegno fatto da Pandora e continuava a fissarlo.
-Cosa stai pensando?-
-Pandora sta cominciando ad avere sogni premonitore.-
-Se è lei la mia sacerdotessa, dobbiamo dirle la verità-
-No, cosi la metteremo in pericolo, dobbiamo proteggerla e controllarla da lontano-
-Cosa mi dici di sua sorella?-
-Lei è Athena, ma i suoi poteri di Dea, ancora non si sono manifestati, al contrario di Pandora, che lentamente li sta acquisendo-
-Non appena Chronos, verrà a saperlo , darà la caccia alle due ragazze e non possiamo permettergli di catturare le due ragazze-
Sisyphus e Rhadamanthys, stavano discutendo su cosa fare, Pandora e Sasha giunti a casa, si stavano preparando per la partenza che le avrebbe condotte a passare il fine settimana con la nonna.





Note Autrice: L'immagine è stata creata da me prendendo immagini di google.
Per lo scrigno di Pandora cercavo qualcosa di diverso, ma nessuno mi soddisfaceva.

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4: Hestia ***


Le due sorelle si stavano preparando per la partenza che le avrebbe condotte dalla nonna.
Sasha stava aiutando suo padre con le valigie da mettere in macchina, mentre Pandora, stava preparando dei panini per il viaggio.
Alle due ragazze piaceva viaggiare in aiuto.
C’è la strada sotto i loro piedi e davanti a loro occhi.
Chilometri di asfalto scorrono via veloci verso un orizzonte che si colora di chiaro ed un sole che fa capolino da dietro le montagne.
E i primi raggi del sole che illuminano il loro visi e poi c’è il rumore della macchina che respira, che sfreccia inarrestabile sulla strada e che sembra non voglia fermarsi mai.
Sasha stava scherzando con suo padre che le stava accompagnando, mentre Pandora era con la testa appoggiata sul finestrino silenziosa e pensierosa.
La ragazza continuava a pensare a quel sogno che ormai faceva ogni notte e non riusciva a togliersi dalla testa l'onda e gli oggetti che voleva prendere.
Anche la spiegazione del suo professore, non riusciva a convincerla.
-Hey Pandora tutto bene?-
La voce di sua sorella fece tornare per un attimo Pandora alla realtà.
-Tutto bene-
-Dimmi cosa ti preoccupa-
Pandora, raccontò alla sorella che ormai da giorni faceva lo stesso sogno e non riusciva a capire il significato.
-Sorellina, devi esserci qualche spiegazione-
-Tu cosa pensi Sasha?-
-Per me potrebbe essere un sogno premonitore, non è affatto normale fare lo stesso ogni per giorni-
-Per fortuna mi credi, stavo pensando di essere pazza-
-Non puoi essere pazza e poi ci sono persone che fanno questi sogni e penso che quel sogno ti stia dicendo qualcosa che ancora non riesci a comprendere e io cercherò di aiutarti-
-Grazie Sasha-
Il viaggio fu lungo e piacevole quando arrivarono nel piccolo paese dove abitava la nonna di Pandora.
Il paese era molto antico e ben conservato e gli abitanti erano tutti molti gentili e sempre disponibili.
-Ragazze siamo arrivate-
La nonna era una donna di nobili origini che viveva in un castello antico che era appartenuto ai suoi antenati.
-Questo castello mi mette sempre un po' di ansia-
-Ci credo bene Sasha è enorme-
-Pandora tu sei abituata a questo castello, da piccola trascorrevi le vacanze in questo castello-
-E' vero e mi piacevano le storie della nonna-
-Sai sono contenta che la nonna mi abbia accettato come sua nipote-
-La nonna è severa, ma non cattiva e tu le piaci Sasha come le piace nostro padre.-
Le due ragazze ridevano, mentre il genitore continuava a guidare e rispondeva alla figlie.
-Quando ho chiesto a tua madre di sposarmi pensavo che tua nonna, non mi avrebbe dato il permesso, ma poi è andata bene.
E' una persona molto fortunata vive in un castello con servitori ed ha due nipoti tra cui una acquisita che le vogliono bene-
Le due osservavano l'imponente castello e entrambe ricordavano le storie sull'origine del castello che le erano state raccontate dalla nonna.
Sorrisero sapere che quel castello è il compimento di un sogno di un uomo strambo o squilibrato. Un progetto ambizioso con cui un sovrano voleva rendere omaggio non alla più bella del reame ma a un musicista che ammirava profondamente.
Un castello meraviglioso, frutto della follia di un re considerato ufficialmente pazzo, anche se forse matto non lo era per davvero. Era un uomo che voleva rimanere un enigma anche da morto, come lui stesso spesso dichiarava. Un eccentrico, un appassionato di arte e di musica. Una figura storica carismatica di quelle che stuzzicano la nostra curiosità.
Si diceva che re che aveva ampliato e ristrutturato il castello fosse il cugino della famosa Sissi, l’imperatrice d’Austria, con cui condivideva moltissime cose. Tra cui, forse, l’essere diversi dagli altri.
-Mi chiedo il motivo per cui la mamma non abbia voluto vivere in questo posto-
-Mi ha sempre detto che si sentiva in trappola e poi voleva la sua indipendenza e la nonna in qualche modo ha assecondato mia madre, ma ha voluto essere sempre presente.-
-Presente in che senso?-
-Lo studio ad esempio e quando si è sposata la prima volta con mio padre le ha comprato la cosa dove ora viviamo e quando sono nata io, non mi ha mai fatto mancare il suo affetto di nonna-
-E' una donna in gamba-
Dopo circa mezz'ora arrivarono davanti all'entrata dove vi erano il personale del castello che presero le valigie.
-Ragazze vi verrò a prendere insieme a vostra madre tra due giorni-
-Non ti fermi papà?-
-Mi piacerebbe Sasha, ma il lavoro non si ferma...Divertitevi-
Arrivarono nella sala da pranzo, dove la nonna stava facendo colazione.
Il suo viso si illuminò alla vista delle nipoti e andò ad abbracciarle.
-Sono felice di vedervi ragazze-
-Anche noi nonna...Come stai?-
-Bene, anche se indaffarata. Come ben sapete come proprietaria di questo castello devo svolgere molte funzioni.-
-Cosa vuoi che facciamo per aiutarti?-
-Sasha potresti aiutarmi al castello e tu Pandora, potresti andare al negozio di antichità per catalogare dei nuovi arrivi per la mia collazione-
-Va bene-
Risposero entrambe.
La donna possedeva molte proprietà nel paese che aveva affidato agli abitanti come lavoratori ed era per questo che era molto amata.
Se qualcuno aveva un problema, lei faceva quello che era in suo potere per aiutare.
-Pandora ti farò accompagnare in paese-
L'autista aiutò la ragazza che doveva raggiungere il paese, mentre Sasha rimase sola con la nonna.
-Sasha tesoro, come sta andando questo inizio scolastico?-
-Molto bene, nonna, anche se abbiamo ancora dobbiamo entrare nel vivo dell'anno scolastico-
-Vieni con me-
-Va bene-
Sasha segui la nonna fino alla stanza dove vi era il suo studio e le chiese di mettersi a seduta, dove la proprietaria del castello si mise dietro la scrivania.
-Qualcosa non va nonna?-
-Volevo parlarti.-
-Di cosa?-
-Come ben sai Pandora erediterà tutto questo essendo mia nipote, ma sei anche tu mia nipote e mi piaci molto come persona sempre disponibile e sincera e la cosa che mi piace e il tuo rapporto unico con Pandora che oltre che sorellastre siete migliori amiche ed è per questo che ho deciso di inserti nel testamento e lasciarti alcune mie proprietà, ma devi promettermi che tratterai i chi lavora per te con rispetto come io sto facendo con chi lavora con me-
-Nonna io ti ringrazio e sono molto felice che mi consideri una nipote e ti prometto che non deluderò le tue aspettative.-
-Ora aiutami con questa contabilità che mia figlia, mi ha riferito che sei brava con i conti-
Pandora intanto arrivò in paese dove entrò nel negozio che aveva voluto il suo defunto nonno, amante di antichità di tutto il mondo.
Era da lui che aveva imparato ad amare la mitologia e dentro il negozio si poteva respirare quell'aria antica e ricca di storia.
-Signorina Pandora benvenuta, sua nonna, mi ha riferito che sareste venuta a darmi una mano con i nuovi oggetti rari-
-Che tipo di oggetti sono?-
-Ci sono vari oggetti antichi che sono stati ritrovati in fondo al mare e che vostra nonna ha acquistato e da quel che mi ha detto siete molto brava con la mitologia e oggetti antichi da capire da dove provengono -
-Non sono cosi esperta-
-Secondo vostra nonna avete preso da vostro nonno-
La ragazza venne portata in un'altra parte del negozio dove erano catalogati ogni oggetto raro.
-Vi lascio sola signorina...Io torno nel negozio per servire i clienti-
Pandora rimase sola e cominciò ad osservare gli oggetti che si trovavano in bella vista.
Osservandoli attentamente si rese conto che erano quattro oggetti molto antichi: Una spada, un mantello,un tridente e una folgore.
Sui primi due vi erano una scritta in greco antico che Pandora riuscì a leggere come Hades, mentre il tridente aveva una scritta dorata con il nome Poseidon e la folgore con la scritta Zeus.
-Hades, Poseidon e Zeus, i tre fratelli, le divinità degli inferi, del mare e dei cieli.-
Non riusciva a capire come questi oggetti fossero capitati in quel luogo e come sua nonna li avesse trovati, ma erano molti antichi e ben conservati.
Prese in mano la spada di Hades e osservava la lama che nonostante fosse stata in mare era brillante come se i secoli, non l'avesse per nulla arrugginita.
Si specchiò sulla lama e notò uno sguardo che la fissava, si voltò, ma non c'era nessuno e torno ad osservare la spada: Un uomo dagli occhi azzurri come il cielo, la fissava, posò la spada sul tavolo e stropicciò gli occhi e la riprese, ma vedeva solamente i suoi occhi se si specchiava sulla spada.
-Su Pandora è solo stanchezza-
Si era messa seduta e stava scrivendo una specie di relazione per sua nonna, riguardo quegli oggetti e doveva ammettere che stare in quel luogo con tutti quegli oggetti antichi, la faceva stare bene.
Mentre scriveva delle vibrazioni prima piccole e poi sempre più forti attirarono l'attenzione della ragazza.
Pandora, credette che fosse un terremoto, ma durò pochissimo, per poi udire delle urla da fuori e la ragazza corse fuori e quello che vide la lasciò senza parole.
Un mostro il cui corpo di donna terminava con una coda di serpente al posto delle gambe stava distruggendo una parte del villaggio.
-Signorina Pandora scappate-
Cercò di correre lontano da quell'essere e mentre cercava di fuggire, vide un bambino piangere che si era perso.
Le urla e grida di quell'essere si facevano sempre più vicine, cosi decise di prendere il bambino e portarlo continuare a correre per cercare di nascondersi.
La ragazza stava scappando insieme ad altri abitanti del paesino, fino a quando quel mostro non li raggiunse.
Si avvicinava sempre di più quando qualcuno si mise in mezzo tra quel mostro e gli abitanti.
-Echidna, prenditela con qualcuno che può batterti-
Aveva sentito bene il nome di quel mostro e non poteva essere un mostro mitologico, ma la realtà era diversa.
Davanti a lei vi era una creatura antica che credeva esistesse solo nella mitologia greca.
Lo sguardo di Pandora passò su quel cavaliere che indossa un'armatura di color nero e hanno un aspetto demoniaco.
Notò che l'armatura indossata da quell'uomo sembrava quella di un drago.
-Ragazzina vuoi rimanere qui insieme a questi idioti o vuoi scappare?-
Il tono di voce le dava molto fastidio, ma aveva ragione.
Prese per mano il bambino e insieme agli altri abitanti fuggì via, ma prima di allontanarsi del tutto, notò che quel cavaliere o qualunque cosa era, la guardava per assicurarsi che fosse abbastanza lontana.
Pandora, non ebbe modo di assistere allo scontro, ma quel mostro, venne sconfitto e da alcuni voci che giravano in paese, si diceva che quel cavaliere da poteri straordinari, polverizzò quel mostro.
Il paese in parte era distrutto e Pandora raccontò alla nonna e Sasha tutto quello che aveva assistito.
Stranamente il piccolo negozio di antichità era intatto e anche il bambino era riuscito a unirsi con i genitori e questo rendeva felice la ragazza.
La notte ormai era giunta e le due ragazze stanche andarono a dormire, ma mentre le due fanciulle erano tra le braccia di morfeo la proprietaria del castello raggiunse una piccola casetta abbandonata poco distante dal castello.
-Cosi Chronos ha inviato Echidna, per trovare Pandora e Sasha-
Sisyphus e Rhadamanthys si voltarono verso la signora che li aveva ospitati e la guardarono confusi.
-Non guardatemi cosi so chi siete: Un cavaliere di Athena, il cavaliere del sagittario e uno specter di Hades, il giudice della Viverna-
-Voi chi siete?-
-Strano che non avete riconosciuto il cosmo di una dea-
-Una dea? Quindi voi siete...-
-Sono Hestia o Vesta dea della famiglia e del focolare, chiamatevi come volete-
I due rimasero sorpresi di vedere una dea olimpica davanti a loro.
-Pensavo che Chronos, avesse schiavizzato tutti gli dei-
-Rhadamanthys ti sbagli. Io lasciai l'Olimpo secoli fa e decisi di vivere con gli umani e anche se per qualcuno sono la dea vergine, io lasciai l'Olimpo a favore di Dionisio, ma mio fratello Zeus, decise che io dovevo rimanere comunque una dea-
-Sapevate sin dall'inizio chi erano quelle due ragazze?-
-Si. Sasha è Athena e Pandora oltre essere la sacerdotessa di Hades e anche la dea della distruzione-
-COSA?!-
I due uomini rimasero senza parole nel sentire le parole di Hestia.
-Pandora come proprietaria del mitico vaso è una dea estremamente potente e fu Hades a rinchiudere i suoi poteri troppo pericoloso anche per gli dei, ma molto efficaci contro la battaglia contro i titani-
-Come fa a sapere tutto questo.-
-I miei fratelli prima di essere imprigionati, nascosero le loro armi che sono arrivati fino a me e ora che Chronos sa dell'esistenza delle ragazze bisogna proteggerle-
-Divina Hestia è quello che stiamo facendo-
-Non state facendo abbastanza...Chronos ha inviato Echidna a cercarle e anche se non sa la vera identità delle ragazze sente che i loro poteri si stanno risvegliando e prima o poi le troverà-
I due cavalieri, rimasero in silenzio, mentre Hestia osservava il fuoco che scoppiettava e sapeva che era solo l'inizio e che presto Chronos, avrebbe inviato qualcun altro a cercare di eliminare le sue nipoti.

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5: Incontri ***


Una tempesta imperversava sulla cima del monte Olimpo dove il titano Rhea, osservava il mondo degli umani.
Avvolta nella sua lunga veste, la Titana Rhea cercava di trovare una risposta che potesse confortare il suo cuore.
Le mani di Rhea, sfioravano, i candidi fiocchi di neve che lentamente scendevano e chiedendosi cosa fare per aiutare suo marito visto che il regno che avevano conquistato dopo secoli era minacciato.
In quello stesso momento, grida di rabbia, si sentirono dalla sala del trono.
Suo marito era in preda alla rabbia.
Echidna, era stata battuta e questo voleva significare che la guerra era iniziata, anche se nessuno sapeva la vera identità di Athena e Pandora.
-Mia regina-
Esclamò una voce maschile, mentre Rhea, fissò un suo servo vicino a lei.
-Il divino Chronos vuole vederla-
Rhea senza dire una parola al servo si avviò verso la sala del trono pronta per incontrare suo marito.
 
Una figura solitaria vagabondava per le strade deserte, non ricordando nulla del proprio passato e visto da tutti come una minaccia.
Tutti lo evitavano perché possedeva strani poteri e veniva considerato da tutti un pericolo.
-Tifone-
Una donna avvolta da un mantello comparse davanti al ragazzo, che prese ad osservare la donna con curiosità.
-Tu chi sei?-
-Il mio nome è Rhea e sono giunta qui sulla terra per te-
-Per me?-
-Esatto...Tu sei Tifone un potente mostro che ora si è reincarnato in te-
I suoi occhi color blu zaffiro si volsero alla minuta donna davanti a lui e una parte di lui credeva alle sue parole cosi poteva spiegare i suoi poteri.
-Cosa dovrei fare?-
Rhea prima di rispondere alle parole del giovane ricordò le parole del marito ed era Tifone, il motivo per cui l'aveva fatta chiamare.
-Il signore dei dei Chronos, ti vuole nel suo esercito per combattere due potenti nemiche che vogliono prendersi il nostro regno-
-Io cosa ci guadagno?-
-Gloria e potere e il potere di vendicarti su chi ha osato prendersi gioco di te e umiliarti-
Ormai il ragazzo, non aveva nessun dubbio e guardando la donna divina davanti a lui non ebbe esitazione nel rispondere.
-Accetto-
 
 
Era notte fonda e Pandora e Sasha erano nelle rispettive stanze a dormire profondamente.
Nel sonno i sogni prendono vita, ma i sogni non sono sempre belli. Ci sono anche gli incubi. Quelli che ti fanno svegliare nel cuore della notte, sudato e con la tremarella. Quelli che non riesci a capire se sono veri o solo immaginazione. Quelli che speri non si avverino mai.
Pandora aveva fatto di nuovo lo stesso sogno, ma questa volta non era sola vicino a lei c'era sua sorella Sasha e dietro di loro due figure che non riusciva a distinguere.
La voce di Sasha che le diceva che solo lei aveva il potere di prendere i due misteriosi oggetti.
Come ogni notte la reazione di Pandora, fu la stessa si svegliò di soprassalto.
-Possibile che il sogno e l'apparizione di quel mostro al villaggio siano collegati?-
Le domande di Pandora erano molte, ma ormai doveva scoprire il significato di quel sogno.
Si alzò e andò vicino alla finestra, tirò le tende e osservò il panorama notturno cosi silenzioso e tenebroso, ma allo stesso tempo affascinante e misterioso.
Anche se buio il giardino era leggermente illuminato da delle lanterne e mentre la ragazza osservava, la sua attenzione venne catturata da qualcosa o meglio qualcuno che si trovava nel maestoso giardino.
Assomigliava molto al ragazzo che il giorno prima l'aveva aiutata contro quel mostro, ma aveva un'armatura dorata.
Pandora aprì la finestra.
-Hey tu?-
Il cavaliere dall'armatura dorata si voltò e vide Pandora sulla finestra e rimase al buio per non far vedere il suo volto, ma la ragazza poteva vedere bene la sua armatura dorata.
-Tu chi sei?-
-Io sono il cavaliere d'oro della costellazione del sagittario-
-Cavaliere d'oro? -
Pandora ricordò le parole del suo professore riguardo i cavalieri d'oro di Athena, ma sempre secondo lui era una leggenda.
-Posso sapere il tuo nome?-
-Mi dispiace Lady, ma è ancora presto per sapere il mio nome-
-Non puoi dirmi il tuo nome, ma posso sapere se sei la stessa persona che mi ha aiutata contro quel mostro-
-Non sono io, ma conosco chi ti ha salvata-
-Puoi ringraziarlo da parte mia per avermi salvata-
-Certamente-
Nella stanza poco dopo entrò Sasha che si era svegliata sentendo delle voci.
Si avvicinò a Pandora e vide anche lei quello strano cavaliere e vedendolo capì che tutto quello che sua sorella le aveva raccontato era vero.
-Posso chiederti un ultima cosa?-
A quella domanda Sisyphus alzò lo sguardo verso le ragazze: Una era la sua dea e l'altra la sacerdotessa di Hades e la dea della distruzione, ma Pandora in quel momento aveva attirato la sua attenzione.
-Dimmi pure?-
-Perché tu e il tuo amico siete qui?-
-Per proteggervi-
-In che senso?-
-Tu e tua sorella siete molto importanti e avete una missione da compiere, ma non siete ancora pronte per sapere tutta la verità.-
Pandora non fece in tempo a dire altro che il misterioso cavaliere sparì.
Le due sorelle si sedettero sul letto e si guardarono, ma fu Sasha a prendere parola.
-Se quello che ha detto quel cavaliere è vero probabilmente la chiave per risolvere questo mistero è il tuo sogno-
-Come fai a saperlo?-
-Ogni notte fai lo stesso sogno e quindi bisogna capire il significato-
-Il problema è che non so da cosa iniziare-
-I disegni che hai fatto degli oggetti che sogni-
-Non ti seguo-
-Abbiamo visto nella biblioteca della scuola che non è molto rifornita su libri antichi, mentre la bottega di tuo nonno possiede molti manoscritti antichi-
-Hai ragione-
-La mamma e il papà verranno a prenderci nel pomeriggio e domani dobbiamo andare al villaggio con la nonna cosi che possa aiutare nella ricostruzione e noi possiamo andare a controllare i libri...-
-Ottimo piano Sasha-
-Fammi posto che rimango a dormire nella tua stanza-
Le due ragazze parlarono dell'incontro con quel cavaliere e delle avventure che avrebbero vissuto andando a caccia di tesori, ma non sapevano che la loro missione era diversa e pericolosa.
Le due sorelle si addormentarono serene inconsapevoli che ben presto le loro vite sarebbero cambiate per sempre.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6: L'inizio ***


La biblioteca del castello era grandissima: Corridoi stracolmi di libri, luce tenue e tanto silenzio.
L’odore della carta e il profumo di manoscritti antichissimi trasportano Sasha e Pandora in un viaggio nel tempo.
-Sono ben cinque ore che esaminiamo i libri sulla mitologia greca, ma non c'è nulla che parla dei cavalieri d'oro-
-Forse agiscono nell'ombra oppure non dobbiamo cercare sui libri, ma bensì andare alla ricerca degli oggetti che vedo in sogno-
-Come intendi agire?-
-Non ho idee, ma anche tu hai visto quel cavaliere, ci ha parlato e questo significa che qualcosa di bellissimo e pericoloso ci aspetta-
-Io ti credo Pandora, ma non capisco perché proprio noi-
-Probabilmente tu sei Athena e devi salvare il mondo-
-Pandora non prendermi in giro e poi sai che non amo la mitologia e poi la dea della giustizia non mi è tanto simpatica.-
-Perché? Ci sono tanti bei miti su di lei-
-Diciamo che predica bene e razzola male-
Le due ragazze presero a ridere e continuare a sfogliare altri libri.
Dovevano sbrigarsi, anche perché quella sera sarebbero tornate a casa, ma un terribile senso di oppressione invadesse Pandora.
Dalla fronte piccolissime gocce di sudore scendevano lentamente, lasciando un senso di gelo sulla sua pelle.
La due ragazze non si trovavano più nella biblioteca.
Davanti a loro uno scenario terrificante: la terra spaccata da profonde ferite da cui uscivano lingue di fuoco che avvolgevano corpi martoriati.
Il respiro delle due ragazze divenne corto, ormai i sensi erano offuscati e le mani tremanti.
-Cos'è questa visione...Pandora?-
-Non lo so Sasha, ma penso che sia tutto collegato al mio sogno-
-Questo è il futuro? Qualcuno lo deve impedire-
In quel momento le due sorelle aprirono gli occhi.
Sasha si toccò la pelle del viso: ancora fredda; ancora addosso il ricordo di quelle sensazioni dolorose; ancora il cuore che non riusciva a riprendere il suo ritmo normale.
-Tutto questo non è normale Pandora, perché proprio noi?-
-Vorrei tanto avere le risposte alle tue domande...L'apparizione di quei cavalieri e dell'attacco e i miei sogni ed ora questo sono collegati e dobbiamo trovare gli oggetti del sogno-
Le due uscirono dalla biblioteca e mentre Sasha, si stava preparando per tornare a casa, sua sorella Pandora, camminava per il castello quando vide sua nonna nel suo studio pensierosa.
-Nonna tutto bene?-
-Tutto bene Pandora stavo solo pensando a quanto tempo ci vorrà per costruire il villaggio-
-Ha creato tanti danni quella creatura?-
-Non tantissimi, ma ha abbattuto molte casa che bisogna essere ricostruite e intanto ho dato alloggio agli sfollati, nelle case che tuo nonno ha fatto costruire per emergenze-
Intanto che la padrona del castello spiegava alla nipote quello che doveva fare, la vide preoccupata.
-Pandora cosa ti preoccupa?-
-Posso confidarmi con te?-
-Certo cara-
Pandora raccontò alla nonna dei suoi sogni e di quello che era accaduto in biblioteca insieme a Sasha.
-Era un semplice sogno a occhi aperti...Leggendo tutti quei libri mitologici può succedere-
-Ora vado a prepararmi prima che arriva la mamma-
-Va bene-
La ragazza non si era mai soffermata a riflettere sulla parola sogno che normalmente era usata per indicare qualcosa di bello e desiderato.
-Chissà perché…in fondo quelli brutti possono lasciare un senso di dolore e di sgomento come quello che ho appena fatto…e quelli belli ti danno un attimo di finta felicità, ma che ti lascia l’amaro in bocca quando ti rendi conto che era solo un sogno -
Intanto che le due sorelle si stavano preparando, la vecchia proprietaria del castello entrò nella piccola casa di legno dove Rhadamanthys e Sisyphus stavano conversando.
-Divina Hestia-
-I poteri di Pandora si stanno risvegliando-
-Com'è possibile?-
La dea spiega cosa le aveva raccontato la nipote.
-Sono stati i poteri assopiti di Pandora a creare quel sogno-
-Esatto...mentre Sasha, non ha ancora risvegliato i suoi poteri di Athena-
-Mi chiedo il motivo per cui la sacerdotessa di Hades, li stia risvegliando cosi presto-
-Mia nipote Pandora è più forte di Sasha e crede in quello che vede, mentre sua sorella è scettica anche se crede alle parole di Pandora e penso anche che Chronos stia cominciando a reclutare i suoi vecchi alleati e questo ha fatto in modo di amplificare il risveglio dei poteri di dea della distruzione-
-Cosa ci consiglia di fare?-
-Sorvegliatele e proteggetele da lontano e osservate bene i loro movimenti e fate in modo che le due non si mettano nei guai non sono ancora pronte per la lotta contro Chronos-
-Conti su di noi-
 
Olimpo:
Nel palazzo d'oro Chronos seduto sul trono che aveva rubato a suo figlio Zeus pensava a come poter trovare le due fanciulle che l'avrebbero spodestato.
Non sapeva che aspetto avessero o il luogo dove abitavano e fu cosi che decise di inviare sulla terra ogni suo servo donando dei poteri speciali in gradi di percepire un cosmo divino.
Lo stesso compito fu affidato a Tifone che doveva essere seguito da Rhea.
Il signore del tempo aveva localizzato delle zone dove poter cominciare le ricerche.
Aveva ordinato a sua moglie e allo stesso Tifone di vivere come esseri umani ed era l'unico modo per scoprire la vera identità delle loro nemiche.


Note Autrice: 
Questo capitolo è un pò corto, ma è solo per far capire lo svolgimento e dal prossimo capitolo si entrerà dal vivo.
Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7:Legame ***


Vi era un tempo in cui gli dei vegliavano sul genere umano, in cambio di riverenza e adorazione. Gli emissari dell'Olimpo vagavano tra le terre dei mortali a raccogliere proseliti, diffondendo sapienza e garantendo il giusto equilibrio tra le umani genti. Grandi templi vennero eretti, sontuosi edifici che gloriavano il rispettivo dio e la sua onnipotenza. Nessun dio avrebbe mai prevaricato sull'altro, né avrebbe mai smesso di aiutare l'uomo finché la fede vigeva nei loro cuore.
Questo è ciò che è stato, secoli fa.
Questo è ciò che sarebbe dovuto continuare a essere.
Fino a quando non furono sconfitti.
Presto i veri valori della vita andarono perduti e nella mente di ognuno cominciò ad albergare con prepotenza solo il desiderio di ricchezza. Delle vecchie religioni non rimasero che pagine sbiadite e ruderi destinati a essere abbattuti.
Il signore dei Titani osservava soddisfatto il suo operato e tutto quello che era stato creato dagli Olimpici stava andando in frantumi, non si sentiva minacciato dalle due misteriosi fanciulle che secondo le Parche erano la reincarnazione di Pandora e di Athena.
 
“Svegliati Sacerdotessa...Svegliati Distruzione...
In passato Sacerdotessa di Hades con poteri nascosti.
Sei stata protetta dal Signore degli Inferi oradevi essere tu ad aiutarlo e salvare gli Olimpici con l'aiuto della dea della Giustizia.
Il potere della distruzione ti aiuterà, tu ne sei la legittima custode. Tu sei la sola capace di utilizzarlo.
Trova Athena solo così potrai vincere il tuo nemico, quel nemico che brama il tuo potere e quello della giustizia.
Vendica la tua divinità e tutti gli olimpici.
Il tuo nemico ti cerca, ma ricorda quando il sole verrà oscurato dalla luna dovrai essere capace di controllare i tuoi poteri.”
 
Si svegliò di soprassalto e si guardo attorno riconoscendo la sua stanza: Guardò fuori dalla finestra ed era ancora notte.
Si sedette sul letto e quei sogni non riuscivano a farla riposare bene.
Quel sogno era diverso da quello che aveva fatto nelle ultime settimane.
La voce di una donna e non riusciva a vedere il volto, ma le sembrava qualcuno di familiare, la sua voce era triste e piena di disperazione che in qualche modo risvegliava in Pandora sensazioni assopite, come se appartenessero ad un tempo passato che aveva dimenticato.
Si volto verso la sveglia ed erano già le sei di mattina, anche se voleva dormire un altro po' decise di alzarsi e andò in bagno.
Riempì la vasca con acqua calda, un bagno caldo e rilassante le avrebbe fatto bene o almeno era quello che pensava.
Legò i lunghi capelli corvini in una cosa di cavallo, si tolse il pigiama e si immerse: Poggiò la testa sul bordo della vasca e cercò di rilassarsi, lasciò vagare la mente e respirava lentamente per cercare di allontanare quel senso di oppressione che da giorni non voleva lasciarla.
-Ho come la sensazione di aver dimenticato qualcosa di molto importante e che questi sogni siano la chiave per scoprirlo.
Come vorrei parlare con mia sorella Sasha, lei mi crede, ma non so fino a che punto-
Cercò in qualche modo di pensare a altro e si soffermò a riflettere sui corsi dell'ultimo anno di scuola, ai suoi familiari e alle amicizie, ma sopratutto ai nuovi professori che anche se strani li aveva presi in simpatia.
Uscì dalla vasca, prese l'accappatoio e tornò in camera, mancavano venti minuti alle sette e anche se era stata un po' troppo a farsi in bagno era nei limiti del tempo.
Prese dall'armadio dei vestiti a caso e quando si guardò allo specchio vide delle occhiaie che coprì con un po' di trucco leggero anche perché Pandora odiava truccarsi troppo.
Prima di uscire dalla stanza si soffermò ad osservare delle fotografie che erano incorniciate sul comodino.
Prese la cornice tra la mano e la foto raffigurava Pandora da bambina con suo padre e sua madre, mentre si trovavano in Grecia per degli scavi.
I suoi genitori, si erano conosciuti all'università nella facoltà di archeologia.
Suo padre e suo madre erano molto famosi e partecipavano a molti programmi televisive durante le varie scoperte, ma mori durante un crollo.
Fu doloroso sia per lei che per sua madre, ma andarono avanti e dopo qualche anno ci fu l'incontro con il padre di Sasha.
Posò la piccola cornice e scese per andare a fare colazione.
Mentre camminava per il corridoio passò davanti alla stanza di Sasha che trovò in piede che camminava avanti e indietro.
-Sasha qualcosa non va?-
Nel sentire la voce della sorella Sasha sobbalzò: Si voltò verso Pandora e le fece un bel sorriso.
-Sono preoccupata per i corsi che cominciano questa settimana e per te-
-Per me?-
-I tuoi sogni?-
-Cosa centra tutto questo con i corsi?-
-Pandora tu riesci sempre a incoraggiarmi, ma da quando siamo stati dalla nonna sei sempre distratta...-
-Ascolta bene Sasha, io non sono cambiata e se ti serve aiuto io ci sono sempre per te per incoraggiarti e per quanto riguarda i miei sogni, non ti devi preoccupare...So che tu mi credi e non appena riuscirò a trovare una spiegazione sarai la prima con cui mi confiderò...Ora andiamo a fare colazione-
I nostri genitori erano già usciti per lavoro e noi le due ragazze erano sole in case, mentre stavano facendo colazione accesero la televisione: Asoltarono diverse notizie e ogni tanto commentarono alcune delle notizie. Poco dopo venne data una notizia di astronomia e Sasha essendo appassionata alzò il volume.
-Pandora hai sentito questa sera potremo assistere ad un evento davvero molto raro: La terra si verrà a trovare interposta tra la luna ed il sole, così i tre corpi celesti si troveranno sullo stesso asse. -
Sasha era entusiasta, mentre sua sorella era in silenzio e le tornarono in mente le parole della donna del sogno. Resto immobile ad osservare il televisore senza prestare molta attenzione a quello che era trasmesso.
Fino a quando il tocco di Sasha non la fece tornare in se.
-Pandora stai bene?-
-Tutto bene, ma ora è meglio che andiamo altrimenti faremo tardi-
Improvvisamente prima che le due uscissero da casa Sasha abbracciò la sorella.
-Per qualsiasi cosa io ci sono sempre per te Pandora...-
-Lo so...Questa sera andremo a vedere questa eclissi-
Uscirono di casa e notarono che la piccola villa vicino a casa loro che era disabitata da molto tempo, era stata comprata e mentre passarono vicino una donna di bell'aspetto con un ragazzo si avvicinarono a loro e le due ragazze sorrisero, ma fu Sasha a prendere parola.
-Benvenuti-
-Vi ringrazio care, ci siamo appena trasferiti da molto lontano e lui è mio figlio e spero che diventerete amici-
-Sasha strinse la mano al ragazzo e lo stesso fece Pandora e le due ragazze nel stringere la mano ebbero una strana sensazione che non riuscivano a capire.
-Ora noi dobbiamo andare, ma ci vedremo molto presto-
-Buona giornata ragazze-
Non appena le due ragazze si allontanarono la donna si rivolse al ragazzo.
-Diventa amico di quelle due ragazze e scopri se tra le loro conoscenti sono presenti le nostre nemiche-
-Va bene e penso di sapere come fare-
-Hai carta bianca Tifone e non appena trovi le nostre nemiche uccidile senza nessuna pietà-
La situazione per le due ragazze si stava facendo sempre più complicata anche se ancora non lo sapevano.



Note Autrice: Autrice del disegno L
adyHeinstein.deviantart.com
Nei prossimi capiroli si entrerà nel vivo della long

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8: Sensazioni ***


Pandora e Sasha camminavano per le strade della città.
Le due ragazze erano un po' in ritardo, ma volevano prendersela con molta calma.
Pandora prese il cellulare in mano e prese ad inviare un messaggio a Violate una sua compagna di classe per informarla che avrebbe fatto tardi.
Violate una cara amica, anche se non è allo stesso di livello di Sasha, ma pur sempre amica.
Solare, divertente, allegra e sempre disponibile, ma non è mai riuscita a confidarsi come faceva con Sasha.
Violate non è mai stata molto invadente, ma pretende di sapere sempre cosa non va.
Delle volte nemmeno la stessa Pandora riusciva a capire a cosa era dovuto il suo cattivo umore che da giorni le faceva compagnia.
Una folata di vento improvvisa, fa tremare le ragazze: Ottobre era iniziato da qualche giorno ed era stranamente freddo.
I capelli corvini di Pandora finiscono davanti agli occhi e per toglierli non si accorge della persona davanti a lei andando a scontrarsi e cadendo con sedere a terra.
-Pandora stai bene?-
Sasha si inchinò per aiutare la sorella, ma lei alzò lo sguardo e vide uno dei nuovi professori Rhadamanthys.
-Mi spiace. È stata tutta colpa mia. Spero che non si sia fatto male?-
Gli sguardo di Pandora e di Rhadamanthys si incrociarono e la ragazza ebbe la sensazione di conoscere quell'uomo.
-Lady Pandora-
Lady? Perché l'aveva chiamata in quel modo?
-Scusi come mi avete chiamata?-
L'uomo sembrava essere come in trans, ma poco dopo sembrò riprendersi, sorrise e aiutò Pandora a rialzarsi.
Non appena le loro mani si sfiorarono percepì un'infinita tristezza e le due ragazze lo guardano andare via.
-Cos'ha? Sembrava essere in un altro posto?-
-Non saprei Sasha forse non sta bene-
Continuarono a camminare e intanto nella sua testa risuona il nome Lady Pandora.
 
In aula la professoressa era più noiosa del solito e stava sostituendo la lezione che avrebbe dovuto fare Sisyphus.
Aveva quel tono monotono che aveva fatto cadere tutti i presenti in un dormiveglia e per Pandora quella situazione e molto piacevole.
Si chiedeva il motivo per cui i due nuovi professori fossero assenti infatti Sasha le inviò un messaggio dove le diceva che anche Rhadamanthys era assente.
La ragazza sbadigliò e Violate al suo fianco prese a sorridere.
-Sarà il sesto sbadiglio da quando sei arrivata...Non hai dormito?-
-Lezione noiosa-
-Quel gran fusto del nuovo professore l'avrebbe fatta diventare una lezione molto piacevole-
Pandora sorride quando la voce della professoressa attirò l'attenzione di tutti.
-Bene ragazzi per oggi è tutto. La prossima volta parleremo dei miti dell’antica Grecia.
I vostri nuovi professori saranno assenti per un po' di tempo quindi farete lezione con me-
L'insegnante stava sistemando i suoi libri, mentre Pandora stava sistemando le sue cose nello zaino e voleva andare a parlare con Sasha dell'assenza dei due professori.
-Sei impegnata Pandora?-
-Si, ho appuntamento con mia sorella-
La guardò e notò che dalla sua espressione ci era rimasta malissimo: ogni volta che Violate le chiedeva di uscire, Pandora aveva sempre qualcosa da fare.
-Ti prometto che la prossima volta usciremo, ma io e Sasha abbiamo molte cose da fare.
Ci vediamo domani-
-A domani Pandora-
 
Le due sorelle avendo finito prima le lezioni andarono a pranzare in un ristorante
Il locale era molto carino ci andavano spesso in compagnia dei loro genitori.
Presero posto e poco dopo arrivò il cameriere.
-Cosa posso portarvi?-
-Il solito-
Risposero insieme le due ragazze.
Intanto Pandora guardava fuori dalla vetrata e osservava i bambini allegri, fidanzati che passeggiano insieme.
Poteva percepire la loro felicità, mentre lei si sentiva triste.
-Pandora cosa ti preoccupa?-
-A volte ho la sensazione che il mio posto non è qui. Sembra che la mia vita sia incompleta. Mi manca qualcosa, o qualcuno-
-Tutto è cominciato da quando ai quei sogni e chissà cosa vogliano dire?-
-Lo scopriremo-
-Tutti si chiedevano dell'assenza dei due nuovi professori e tu questa mattina hai sbattuto contro uno di loro-
-Avranno i loro motivi.-
Una sensazione di dejà-vu attraversa la mente di Pandora quando alzò lo sguardo e si vide davanti Rhadamanthys e Sisyphus.
-Tutto bene ragazze?-
-Si-
Risposero entrambi, ma Pandora notò che gli occhi di Sisyphus erano fissi su di lei, come se volesse leggere dentro di lei.
Non riusciva a sostenere quello sguardo, cosi abbassò gli occhi.
Si sentiva in imbarazzo e mai le era capitato una cosa del genere.
-Per quanto tempo sarete assenti?-
La voce di Sasha attirò l'attenzione di Pandora che alzò di nuovo lo sguardo e notò che Sisyphus questa volta era rivolto verso sua sorella.
Stava aspettando la risposta di uno dei due e fu Rhadamanthys a rispondere.
-Saremo assenti per un po' dobbiamo fare delle ricerche molto importanti-
Videro i due professori allontanarsi e poi le due ragazze pranzarono e quando si alzarono per pagare il conto quando la loro attenzione andò su un volantinò attaccato vicino alla cassa.
 
“STASERA DALLE ORE 21, NEL PARCO DEL QUARTIERE, SARA’ POSSIBILE AMMIRARE L’ECLISSI DI LUNA GRAZIE AI TELESCOPI MESSI A DISPOSIZIONE DALL’ OSSERVATORIO E, INOLTRE CI SARANNO ESPERTI PRONTI A RISPONDERE ALLE VOSTRE DOMANDE. INGRESSO LIBERO.”
 
Pandora guardò il il volantino con aria scettica. L’eclissi di Luna. Ancora quelle parole che le tornano alla mente.
“Quando il sole verrà oscurato dalla luna dovrai essere capace di controllare i tuoi poteri.”
Perché quelle parole tornarono nella sua mente?Proprio in quel momento che era riuscita a nasconderle in un angolo della sua mente.
-Vieni con me stasera?-
-Si-
Voleva rifiutare, ma non voleva deludere sua sorella, ma sapeva che quella stessa sera sarebbe accaduto qualcosa di terribile.


 

Note Autrice:
Ed eccomi tornata con un nuovo capitolo. Lo ammetto è un po’ noioso solo che mi è servito per introdurre Violate e per far capire bene come si svolgeranno le cose.

Autore Fanart: ClauFreddy


 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9: Ricordi ***


Le due sorelle tornarono a casa e durante tutto il tragitto Sasha non ha fatto altro che parlare dell'eclissi.
Una volta entrate a casa Sasha decise di andare a farsi una doccia, mentre Pandora andò nella sua stanza.
Una volta entrata notò qualcosa di strano come se la sua camera fosse diversa dal solito: Percepiva qualcosa di diverso, camminò lentamente per la stanza si accorge che delle sagome cominciano ad apparire davanti a lei.
Pandora poteva sentirli parlare, ma quelle persone non riuscivano a vederla.
Si rese conto che stava sognando ad occhi aperti.
Sente il mormorio alcune persone che parlano di strategie di guerre e di come affrontare dei nemici molto forti, ma lo sguardo della ragazza va ad una fanciulla dai lunghi capelli corvino e si rese conto che le assomigliava molto.
Si avvicinò a lei che era molto preoccupata.
La fanciulla si girò di scatto avvertendo forse qualcosa che Pandora non riusciva a percepire.
Un uomo che indossava un armatura scura si avvicinò.
Pandora riconobbe quell'uomo era lo stesso che l'aveva salvata quando era ospite da sua nonna.
-Cosa sta succedendo?-
La ragazza vide i due allontanarsi e li seguì: Arrivano fino ad un grande giardino dove si fermarono e restarono in silenzio, fino a quando il cavaliere non prese parola.
-Presto attaccheremo i nostri nemici-
Vede la fanciulla irrigidirsi di colpo e Pandora in qualche modo provava la sua tristezza e dolore in quel momento.
Gli occhi si inumidiscono, ma non pianse, voleva essere forte davanti a lui, ma era difficile.
-Il Sommo Hades mi ha avvertito del vostro attacco combinato insieme ai Gold Saint e i Marine-
Si sforzò di essere forte, ma si vedeva che soffriva, ma il suo ruolo non le imponeva di farsi vedere debole.
Pandora notò ancora di più la somiglianza con quella strana fanciulla, ma era anche interessata alla conversazione che stava ascoltando.
-Torna vincitore per il Regno degli Inferi-
-Lady Pandora voi promettetemi che farete attenzione-
-Non sono avventata e difenderò il Sommo Hades e me stessa da questo castello e poi sono protetta non solo da Hades.-
-E' vero, ma io mi preoccupo per voi-
-Non devi preoccuparti-
Tutto sembrava strano e Pandora si sentiva molto in imbarazzo e non solo per quello che stava ascoltando, ma anche per il nome di quella ragazza che aveva il suo stesso nome.
Poco dopo un forte esplosione fece tremare tutto e non riuscì a vedere nulla: Poteva udire urla e rumore assordanti, ma non riusciva a vedere nulla.
Quando riuscì di nuovo a vedere Pandora si trovò nella sua stanza e in quel momento ricordò ogni cosa.
Uscì di corsa di casa e prese a correre per le strade della città.
I ricordi di una vita passata invadono la sua mente, mentre le lacrime le offuscano la vista: Tutto è tornato alla memoria, lentamente, ma inesorabilmente come dei flash.
Un passato dimenticato, doloroso e anche felice.
Adesso ricordo tutto e il suo passato: Lei è Pandora la sacerdotessa del signore dell'oltretomba e non solo...
Corre verso il parco dove tra qualche ora la gente si riunirà per assistere all'eclissi ed li che sente un cosmo una forza negativa che in qualche modo la spaventa.
Una volta arrivato al parco tutto sembra surreale, come se qui il tempo si fosse fermato., l'eclissi era iniziata in anticipo.
Poco dopo vide anche sua sorella Sasha arrivare al parco.
-Pandora perché non mi hai aspettato?-
-Non ti avevo vista e pensavo fossi già uscita-
Stava mentendo a sua sorella, ma non voleva metterla in pericolo.
-Hai visto l'eclissi è iniziata in anticipo-
-Si ho notato-
-Stai cercando qualcuno sorellina-
-Si, i nostri due professori-
-Come mai?-
-Se vieni con me e non farai domande capirai una volta che li ho trovati, se ti fidi di me-
-Certo che mi fido di te-
Si concentra e cerca di percepire i cosmi dei due e quando li trova insieme a sua sorella prende a camminare velocemente.
I due uomini si trovano in una parte isolata del parco e le due ragazze li raggiungono e Pandora non è di buon umore quando si rivolge a loro.
-Io voglio delle spiegazioni-
-Pandora stai parlando con i nostri professori-
-Professori questi due? Sasha questi due sono uno un cavaliere d'oro e l'altro un Giudice degli Inferi-
-Di cosa stai parlando?-
Pandora racconta tutto ai due uomini e a sua sorella che rimane a bocca aperta.
-Quindi la sacerdotessa degli inferi a recuperato i ricordi?-
-Esatto Sisyphus-
-Ed ora manca solo Athena-
-Athena?-
In quel momento Pandora si volta verso Sasha e capisce che lei è Athena.
-Mi state facendo capire che mia sorella Sasha è Athena?-
-Si, Lady Pandora-
-Non è possibile io non posso essere Athena-
-In realtà lo siete: Non è un caso che voi due siete sorelle c'è un legame molto più profondo.
Pandora è riuscita a recuperare i ricordi, ma voi Athena ancora no-
-Sasha stai tranquilla faremo tutto insieme come abbiamo sempre fatto se questi due cominciano a dirci come stanno le cose-
A quel punto Rhadamanthys si inchinò davanti alle due ragazze e poco dopo fece lo stesso anche Sisyphus.
Il Giudice infernale in quel momento prese parola.
-Siamo qui per proteggervi: Chronos ha preso il controllo dell'Olimpo e voi siete le uniche che possono fermarlo-
-E' stato lui a inviare quel mostro-
-Si e vuole uccidervi-
-Ora siete in pericolo-
I due si alzarono e presero ad osservare attentamente l'area circostante, mentre la surplice della viverna e la gold cloth del sagittario coprivano i colpi degli uomini.
-Voglio aiutarvi-
-Lady Pandora non siete ancora pronta-
Cercò di tagliare corto che non poteva permettersi di perdere tempo in inutili spiegazioni in quel momento.
In quel momento un ragazzo e una donna si avvicinano e le due ragazze riconoscono quelle persone che avevano incontrato la stessa mattina.
-E' stato facile trovare i due cavalieri e le due ragazze-
-Chi sono?-
Chiese Sasha preoccupata da tutta quella situazione.
-Lui è Tifone, mentre lei è Rhea la moglie di Chronos-
Nessuno si aspettava l'attacco di Tifone che arrivò violento: L’onda d’urto causato dall'attacco del nemico fu molto violenta. Rhadamanthys con le ali della sua surplice cercò di attutire il colpo frapponendosi tra il colpo e le due ragazze.
Pandora e Sasha si ritrovarono avvolte dalle possenti ali del drago mitologico e la sua surplice ha resistito al colpo.
La Viverna liberò della protezione le due ragazze cercando di proteggerle ancora se ci fosse bisogno, anche se era difficile combattere con la paura che possa succedere qualcosa alle loro protette.
-Sisyphus portale via a Tifone ci penso io-
-Sei sicuro?-
-Si-
-Rhadamanthys non puoi farcela da solo-
-State tranquilla Lady Pandora, mi rivedrete presto e con Sisyphus sarete al sicuro.
Non posso dare il massimo sapendo che voi e vostra sorella la dea Athena potete rimanere ferite-
Il cavaliere del sagittario prese le due e cominciarono a correre, mentre il duello tra Rhadamanthys e Tifone era cominciato.
Erano abbastanza lontani dallo scontro e Sasha si accasciò a terra piangendo, mentre Pandora, prese a consolarla.
-Avevi ragione ed io non ti ho creduta-
-Andrà tutto bene Sasha-
Nella voce di Pandora c'era molto dolore e ansia, ma cercò la forza negli occhi di Sasha. Le asciugò le lacrime e sembrò calmarsi.
-Sisyphus come procede lo scontro?-
-Tifone è molto forte, ma vedrai che Rhadamanthys tornerà...Devi avere fiducia in lui è un Giudice degli inferi.-
Intanto lo scontro si fa sempre più cruento e dalla mano sinistra di Tifone si forma una sfera, carica di energia che scaglia contro il giudice della Viverna colpendolo in pieno.
-Sommo Hades ti supplico non abbandonarlo-
Intanto Tifone per concludere il duello vuole lanciare un'altra sfera di energia, ma questa volta più potente.
Rhadamanthys a terra esausto ha dato tutto se stesso.
-Non posso abbandonarlo-
-Pandora non lo fare-
Prese a correre verso il luogo dello scontro e una volta raggiunto vide il giudice a terra e il suo avversario pronto ad attaccarlo.
-Farò fuori il giudice degli Inferi e la sua sacerdotessa-
Sasha intanto vicino a Sisyphus era preoccupata per la sorella e cercava un modo per salvarla non voleva lasciarla.
Aveva lo sguardo basso e per un breve istante il suo cosmo divino circondò la zona circostante facendo comparire tra le sue mani lo scettro di Nike e creando cosi una barriera che permise di proteggere Pandora e Rhadamanthys e facendo rimbalzare l'attacco di Tifone contro di lui.
-Athena-
Disse Rhea, intanto Tifone fu ferito dal suo stesso attacco e il Titano non ebbe altra scelta di ritirarsi cosi da cercare un modo per poter eliminare le due ragazze.
Una volta fuori pericolo Sasha cadde a terra priva di sensi e lo scettro sparì dalle sue mani.
Sisyphus la prese tra le sue braccia e andò verso il luogo dello scontro, mentre Pandora aiutava Rhadamanthys ad alzarsi.
-Cos'è successo?-
-Per un breve momento Sasha ha usato i suoi poteri divini-
-Com'è stato possibile?-
Pandora aveva la rispostae guardando lo specter e il Gold pronunciò un solo nome.
-Hades-
-Com'è possibile? Il sommo Hades è prigioniero di Chronos-
-Questo è vero, ma ha ascoltato la mia richiesta. Sarà anche prigioniero di Chronos ed ha i suoi poteri diminuiti, ma è pur sempre una divinità.-
Pandora vide i due cavalieri leggermente confusi.
-Non fate quella faccia ora portiamo Sasha in un posto sicuro e vediamo di fare il punto della situazione.-
I due obbedirono a Pandora e si allontanarono dal parco e per capire come fare.
Intanto sul Monte Olimpo Chronos era furioso per la sconfitta che sua moglie e Tifone aveva subito per mano di quelle due ragazze.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10: Il momento della verità ***


La sconfitta subita da Rhea e Tifone aveva fatto infuriare Chronos.
La moglie del nuovo sovrano dell'Olimpo aveva portato in salvo il suo protetto sulla sua nuova dimora e li aveva dovuto subire la furia di suo marito.
Quelle due ragazze avevano dimostrato di essere davvero molto potenti, ma lui aveva altro in mente per poterle eliminare.
Tifone in quel momento non era in grado di combattere, ma per lui aveva un'altra missione, anche perché sapeva che le due fanciulle dovevano riprendere le forze e doveva agire subito.
Con passo veloce raggiunse la stanza dove si trovava Tifone.
-Hai subito una sconfitta, ma la guerra non è ancora persa-
-Cosa volete che faccia per rimediare al mio errore? Voglio vendicarmi per l'affronto che ho subito...-
-Avrai tempo per vendicarti, ora devi recarti in un luogo ostile per portare un messaggio ai giganti-
-Giganti?-
-Esatto. I giganti hanno avuto uno scontro con gli dei olimpici e al termini dello scontro sono stati imprigionati sull'Etna-
-Come volete-
Passarono settimane e una volta che Tifone si era ripreso si diresse verso l'Etna.
I giganti non potevano essere visti dai comuni essere umani, ma dal racconto di Chronos il re dei Giganti Encelado, ridotto a pezzi, restò sepolto sotto l'Etna.
Era ancora vivo, ma non poteva muoversi, né riusciva a scuotere la montagna che gli stava sopra: aveva di colpo perduto la sua forza e sentì ardere nel petto la sua furia repressa. Cominciò a buttare fuori dalla bocca fiamme, faville, fumo e brace, che salirono fino al cucuzzolo dell'Etna, da cui uscirono emettendo un rombo violentissimo. La lava fusa dal respiro di Encelado cominciò a scendere lungo i pendii dei monti distruggendo ogni cosa, praterie, case, fienili e costringendo la gente a fuggire. Poi Encelado improvvisamente si calmò. Ma la rabbia del gigante, rimasto immobile sotto la montagna, non si è ancora placata e di tanto in tanto esplode emettendo colate di fuoco.
Raggiunto il suo obiettivo Tifone vide Encelado che aveva mani grandissime, barba incolta, sopraccigli folti e grossi come cespugli, una bocca interminabile che pareva una fornace. Quando si arrabbiava, buttava fuori scintille di fuoco, le quali gli bruciacchiavano la barba e i capelli, che però ricrescevano dopo un momento più folti di prima.
-Chi mi disturba?-
-Il mio nome è Tifone è sono giunto fin qui per ordine del divino Chronos-
-Cosa vuole da me il signore che ha conquistato gli olimpici?-
-Vuole che ti unisci a lui per eliminare Athena e Pandora-
Il gigante prese ad osservare Tifone, il nome Athena gli ricordava la sua lotta contro gli olimpici, mentre il nome di Pandora le ricorda la sacerdotessa di Hades che in passato ha usato il vulcano come l'entrata del regno degli inferi.
-Il signore dei Titani è nei guai per essersi lasciato scappare due donne? Ahahahahahahaha sarà molto divertente tornare a caccia.
Puoi dire a Chronos che accetto di unirmi a lui, ma non prenderò ordini da lui agirò da solo-
Tifone rimase in silenzio, ma non gli piaceva il modo di fare di quel gigante.
Il volere di Chronos era legge e lui non poteva fare nulla, l'unica cosa che poteva fare era tornare sull'Olimpo e riferire la risposta del Gigante.
 
Dopo lo scontro avuto con Tifone e Rhea, le due ragazze furono portate al sicuro da Sisyphus e Rhadamanthys.
Sasha stremata era svenuta e riposa tranquillamente, mentre gli altri tre si trovavano in un'altra stanza in silenzio, fino a quando Pandora, non prese parola.
-Chronos ci sta dando la caccia, mentre noi che siamo solamente in quattro dovremmo liberare gli dei olimpici e sconfiggere i Titani...Mi pare una missione davvero molto semplice-
Rhadamanthys e Sisyphus volevano rispondere quando improvvisamente la porta di entrata si aprì e entrò la nonna di Pandora.
-Nonna?-
-Pandora, mia cara stai bene.-
-Sto bene e anche Sasha, anche se sta riposando, ma tu come facevi a sapere che mi trovavo in questo posto?-
-Piccola mia oltre tua nonna io sono Hestia ed è giunto il momento di rivelarti alcune cose, ma prima devo raccontarti la mia storia e anche voi due dovete ascoltare...-
Pandora era confusa, ma si fidava di sua nonna cosi decise ascoltarla.
-Io come dea avevo un posto sull'Olimpo, ma decisi di vivere con gli uomini e nei secoli avevo visto cambiare il mondo e sono rimasta nell'ombra.
Nei secoli la sacerdotessa di Hades è stata sempre protetta dal signore degli inferi, ma anche come dea della distruzione ed è per questo motivo che Hades, mi ha affidato la collana della morte. Un dono di mio fratello Hades per salvare la sua sacerdotessa ed è la chiave dei suoi poteri-
Hestia fece comparire tra le sue mani una collana dove al centro vi era incastonato un diamante nero.
La donna si avvicinò alla nipote e le fece indossare al collo la collana. Non appena Pandora ebbe al collo quella preziosa pietra si sentì strana, ma non sapeva spiegare cosa stesse accadendo.
-Ora che hai con te la collana della morte è giunto il momento di rivelarti altre cose: Ho portato al sicuro i tuoi genitori in questo momento sono addormentati in un luogo sicuro finché Chronos non sarà sconfitto.
Tua madre non ha nessun tipo di potere sono stata io a chiedere a Zeus di renderla umana per farla crescere al sicuro, ma tu invece come tua sorella Sasha sei speciale e il vostro incontro è stato voluto dagli dei.
Ora è giunto il momento di parlarti di Chronos e questo interessa anche a voi due Rhadamanthys e Sisyphus: Il signore del tempo ha messo gli occhi su una reliquia che si trova sull'Olimpo, ma questa reliquia non può essere sottratta perché i suoi poteri sono molti potenti.
Chronos ha usato tutti i suoi poteri senza riuscire a impossessarsi del potere che si racchiude in esso.
Dobbiamo fermare i Titani e impedire che prendano quel potere-
-L'unico modo è andare sull'Olimpo, ma non abbiamo armi-
-Prima dovete recuperare la spada, il tridente e le saette-
-Sono gli oggetti che ho visto quando ero nella bottega dell'antichità del nonno-
-Sono le armi dei Hades, Poseidon e Zeus che prima di essere imprigionati, hanno fatto sparire e arrivati a me, ma oltre quelle armi dovete recuperare lo scettro di Nike di Athena e il tuo tridente Pandora-
-Dove sono?-
-Un tempo un popolo prosperava, ma la collera degli dei ha fatto sparire ogni cosa-
-Non capisco-
-Risolvi l'indovinello Pandora, ora devo andare...Vi affido le mie nipoti abbiate cura di loro-
-Nonna un ultima cosa...Il nonno sapeva chi eri in realtà?-
-Si-
Prima che Hestia lasciasse quella piccola dimora, Sasha uscì dalla stanza, aveva uno sguardo assente e tutti erano in silenzio a fissarla.
-Chronos dalle profondità del Tartaro si era liberato insieme agli altri Titani, ed aspirava al potere assoluto per divenire la divinità più potente.
Ha sottomesso gli olimpici ed ha ridotto ogni cosa che intralciava il suo cammino in cenere.
Il cielo si è tinto di rosso sangue e i suoi poteri oscuri stanno conducendo il mondo alla distruzione.
In ogni parte del mondo terremoti, maremoti stanno facendo scomparire ogni cosa.
Il destino di tutti sembra essere segnato, ma nel momento più buio una luce può donare speranza e distruggere cosi Chronos-
Dopo aver pronunciato quelle parole Sasha, perse i sensi, ma Sisyphus la prese prima che potesse cadere a terra.
-Cosa significano le parole che ha pronunciato?-
-Tu e Sasha siete la luce che porterà di nuovo la luce in questo mondo, ma la strada sarà lunga Pandora.-
La sacerdotessa di Hades guardò sua sorella addormentata e decise che non appena sua sorella di sarebbe stabilità sarebbero partiti alla ricerca delle armi dei fratelli olimpici, ma intanto doveva risolvere l'indovinello di sua nonna.


Nota Autrice: Sono tornata anche se con un pò di ritardo con il nuovo capitolo.
Mi sono divertita a giocare un pò con la mitolgia greca inserendola in un contensto moderno.

 

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Capitolo 11
*** Capitolo 11: Direzioni ***


Passarono diversi giorni dall'attacco di Rhea e Tifone.
-Pandora perché siamo al parco?-
le due sorelle si trovavano nello stesso luogo dove era avvenuto l'attacco che aveva messo in pericolo le loro vite.
Il sole è alto nel cielo e sembrava un tipica giornata primaverile, ma in realtà erano in novembre.
-Sasha volevo solo controllare che tutto fosse a posto dopo l’attacco-
Le due camminano lentamente per il parco guardandosi intorno e poco dopo Pandora osserva Sasha.
-Dimmi Sasha, hai per caso parlato con Sisyphus? Se non sbaglio è da quando ti sei ripresa che stai cercando di evitarlo-
Lei guardò Pandora e la sua espressione diventa seria.
-Perché dovrei parlargli?-
-Beh sei la reincarnazione di...-
-Non pronunciare quel nome-
-Dovrai conviverci sorellina-
-Con tutte le divinità esistenti sull'Olimpo proprio la dea della giustizia o dovrei dire la dea che si caccia sempre nei guai da quello che ho sentito-
Pandora la guardò, per poi sorridere divertita alle sue parole.
-Capisco il tuo punto di vista, ma il cavaliere del sagittario non ha colpe quindi dovresti parlargli e dirgli le stesse parole che mi stai riferendo-
-Ci proverò-
Camminarono ancora un po' fino ad arrivare vicino al laghetto.
-Aspettami qui, devo controllare una cosa e torno subito da te-
Fece l'occhiolino alla sorella e cominciò a correre nella direzione opposta, poco dopo Pandora si scontra con qualcuno, sarebbe caduta se due braccia forti, non l'avrebbero afferrata.
-Lady Pandora a quanto pare noi due ci scontriamo spesso-
-Sisyphus-
La sacerdotessa degli inferi rimase per qualche minuto a fissare gli occhi azzurri del cavaliere del sagittario, per poi tornare alla realtà.
-Vai da mia sorella Sasha è vicino al laghetto-
-Lei non vuole parlarmi o ascoltare le mie parole.-
-Devi capirla e devi avere molta pazienza con lei, anche perché lei è un tipo molto razionale e deve vivere determinate cose altrimenti non crede.-
In quel momento Sisyphus la guardava in modo strano, come se Pandora gli avesse detto qualcosa di strano.
La ragazza lo spinge per il braccio, oltrepassando la sacerdotessa di Hades barcollante.
Pandora fa cenno al cavaliere d'oro di proseguire e in qualche modo sapeva che Sisyphus avrebbe fatto molta fatica.
Sasha era al sicuro con lui cosi lei decise di allontanarsi.
-Divina Athena-
-Il mio nome è Sasha-
-Volevo farvi sapere che potete fidarvi di me e il motivo per cui provate questo odio per Athena...Voi siete la sua reincarnazione.-
-Stando a contatto con mia sorella Pandora che adora la mitologia, mi sono spessa imbattuta in alcune letture e di certo Athena sarà anche la dea della giustizia, ma per i suoi scopi ha fatto cose poco consone al suo ruolo-
-Del tipo?-
-Guerre ad esempio dicono che lei è anche la dea della guerra giusta, ma da quando è giusta? I miti che raccontano di lei, non è di certo cosi buona come la vogliono far descrivere.-
In quel momento Sisyphus non sapeva cosa dire, lei stava combattendo contro il suo essere la reincarnazione della dea e la paura di essere come i miti.
-Voi potrete essere una dea diversa.-
-In che senso?-
-Io, Pandora e perché no anche Rhadamanthys potremmo aiutarvi a capire anche se ci vorrà del tempo e nel corso di questa vostra battaglia contro il titano del tempo potrete capire che tipo di divinità volete essere-
Le parole del cavaliere d'oro erano le stesse di Pandora anche se dette in modo diverso e non poteva far altro che mettersi nelle loro mani e in quelle del destino.
 
Pandora si trovava in una caffetteria e aveva ordinato una cioccolata calda.
Non poteva gustarsi in pieno la bontà di questo nettare degli dei a causa del suo umore cubo a causa delle rivelazioni di sua nonna e di ciò che lei e sua sorella devono affrontare.
Portò le mani tra i capelli e li lascio cadere e tiro in dietro tutti i ciuffi che coprivano i suoi occhi.
-Pandora qualcosa non va?-
Alzò lo sguardo e vide Rhadamanthys che si era seduto vicino a lei.
-Niente di particolare, pensavo da dove cominciare per risolvere i nostri problemi, ma ora è inutile pensarci. Vuoi una cioccolata calda?-
-Preferirei un bicchiere di Whiskey, ma va bene anche della cioccolata.-
Pandora sorrise a quell'affermazione e poco dopo arrivarono anche Sasha e Sisyphus.
I quattro cominciarono a parlare di ciò che stava avvenendo, ma nessuno riusciva a trovare una soluzione.
Improvvisamente Sasha alzò lo sguardo e sua sorella e i due cavalieri erano spariti: Non riusciva a capire dove si trovava.
Si guardò intorno e sembrava un luogo conosciuto, ma allo stesso tempo lontano di secoli.
In lontananza sentiva dei bisbigli e andò nella direzione di dove sentiva quelle voci.
Oltrepassò una porta dorata e si trovò in un'immensa sala dove vi erano delle persone che non potevano vederla, ma lei poteva sentire ed osservare ogni loro movimento.
-Athena cosa stai pensando?-
Una donna con una lunga veste bianca sembrava riflettere su qualcosa di importante, fino a quando non prese parola.
-I Titani hanno cominciato il loro attacco e non penso che riusciremo a resistere.-
-Cosa proponi di fare?-
-Le armi più potenti ovvero il tridente di Poseidon, la spada di Hades e la tua Zeus devono essere nascoste in modo che Chronos, non possa trovarle-
-E' una buona idea Athena, ma hai tralasciato qualcosa-
-Cosa?-
-Pandora-
-Dobbiamo fare in modo che lei si possa reincarnare-
-Hades, sarà sicuramente d'accordo, ma la mia idea è un'altra e ci sei anche tu-
-Cosa vuoi dire?-
-Se l'attacco dei titani andrà bene, per noi non ci sarà scampo e tu non potrai essere catturata.
Se Pandora si reincarna dovrai fare lo stesso anche tu per aiutarla e tu sai come...-
La dea rimase in silenzio per un paio di minuti a pensare alle parole di Zeus quando con la testa annui.
-Tornando al discorso precedente dove hai intenzione di nascondere le nostre armi in caso che Chronos ci conquisti?-
-Atlantide.-
-Sei sicura che non le troveranno?-
-Fidati di me-
Dopo aver sentito quella conversazione Sasha si ritrovò nella caffetteria e nessuno si era accorto di nulla.
La ragazza si alzò improvvisamente dalla sedia che cadde e tutti presero ad osservarla in modo strano.
-Atlantide-
-Cosa?-
-Pandora le armi che stiamo cercando si trovano li-

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Capitolo 12
*** Capitolo 12: La forza di Athena ***



 
Il potere dei Titani andava avanti da moltissimo tempo e gli effetti del loro potere si stavano facendo sentire anche sulla terra.
Mostri mitologici si aggiravano per la terra portando terrore.
Pandora e Sasha insieme al Gold Saint e il Giudice infernale, assistevano impotenti a quello che stava accadendo, ma sapevano da dove partire: Cercare Atlantide.
Per non mettere in pericolo gli abitanti della città, le due ragazze si erano “nascoste” nel castello di Hestia.
Dalle grandi finestre il panorama era sempre il solito. Le nuvole coprivano il sole, le strade erano deserte, le case grigie erano chiuse e il massimo che potevi incontrare erano dei mercanti che cercavano di vendere la loro merce.
La nebbia era ancora fitta in quel giorno e Pandora stava seduta sulla panchina in giardino.
-Spiegami di nuovo perché lo stiamo facendo?-
La voce voce di Sasha attirò l'attenzione di Pandora.
-Lo sai che non abbiamo scelta-
-So che hai ragione, Pandora, ma mi manca casa, mi manca la nostra vecchia vita-
-Lo sai che non avremmo più la nostra vecchia vita?-
Sasha non rispose a quella domanda, ma poi guardò la sorella e vide un velo di tristezza sul suo volto.
-Sai come trovare Atlantide? Pandora tu sei esperta su queste cose e io posso solo aiutarti come posso.-
-Hai fatto tantissimo e sei stata tu a scoprire dove si trovano le armi degli dei, ma sto aspettando la nonna per chiedere qualche informazione-
-Rhadamanthys e Sisyphus-
-Il loro compito e proteggerci e quindi si trovano nei dintorni per fermare eventuali attacchi.-
Un vento gelido cominciò ad alzarsi facendo tremare le due ragazze.
-Possiamo dividerci i compiti: Io andrò a cercare qualche indizio, mentre tu Pandora andrai dalla nonna-
-Va bene-
Le due si avviarono nelle direzioni opposte del castello: Pandora andò nella stanza in cui era solita stare sua nonna, ma quella volta percepiva qualcosa di diverso e molto potente.
-Entra Pandora-
La sacerdotessa poteva avvertire una forza straordinaria della dea del focolare ed era la prima volta che la vedeva cosi combattiva e determinata
-Scusa, non volevo disturbare la tua meditazione. –
Hestia la guardò in modo enigmatico cercando di leggere nell'animo della nipote e lei a sua volta si aprì mostrando tutto quello che provava.
Non ha mai avuto segreti con sua nonna e anche se avesse voluto averne, lei sarebbe riuscita a scoprirmi subito.
Hestia è sempre stata molto intuitiva almeno con Pandora.
Gli occhi della dea fissarono la nipote, mentre quest'ultima rimaneva in silenzio.
Con lei non bisogna mai essere aggressive, altrimenti si rischia moltissimo.
Pandora sorride e fa un passo verso sua nonna, mentre due corvi si posano sulle spalle della ragazza.
-Voi due siete in ritardo-
-Stai parlando con i corvi?-
-Si, tesoro...Ti presento Phobos e Deimos-
I due corvi restano vicino a Pandora nella loro posizione e mia nonna sorride vedendo negli occhi della nipote molta confusione.
_ Phobos e Deimos figli di Ares e della dea Aphrodite e sono stati trasformati da Chronos in corvi-
-E la pagherà molto cara-
Pandora fece un salto all'indietro nel sentire le voce dei due corvi.
-Ti sei spaventata Sacerdotessa-
-Potevate dirlo prima che potevate parlare-
Hestia cominciò a ridere ed osservava la scena dei due corvi e di sua nipote che interagivano e fu molto divertente quando Pandora, prese per il becco uno dei due per farlo stare zitto.
-Cosa ci fanno qui questi due fastidiosi pennuti-
-Saranno utili per la vostra missione e vedo che sei riuscita già a addomesticarli. In quanto a voi due avete il compito di riferirmi ogni cosa, mentre sarete in viaggio-
-Come facciamo a raggiungere Atlantide?-
-Ci arriverete tesoro-
Improvvisamente le porte della stanza si aprirono e Sasha entrò di corsa aveva delle informazioni utili per raggiungere la loro destinazione.
-Per raggiungere il regno perduto di Atlantide, bisogna andare nell'isola di Creta-
Sasha passò alla sorella un libro antico dove vi erano alcuni scritti che parlavano della città perduta.
-Il palazzo di Cnosso è la nostra destinazione-
-Come ci arriviamo a Creta?-
La risposta venne data da Hestia che guardò le due nipoti.
-Via mare...Lasciate fare a me...-
Mentre stavano discutendo sui preparativi, Pandora presentò a sua sorella i due corvi che non smettevano mai di parlare, ma improvvisamente videro il cavaliere del sagittario che veniva sbatteva contro le mura del castello.
Hestie e le nipoti uscirono fuori e aiutarono il cavaliere d'oro, mentre osservavano in alto la viverna che stava combattendo.
-Encelado-
-Chi sarebbe?-
-Il capo dei Giganti che voleva conquistare l'Olimpo-
-Provo a fare un'ipotesi: Chronos gli ha chiesto di combattere per lui-
-La dea Athena è una ragazza sveglia-
Disse uno dei corvi, mentre osservavano lo scontro, ma anche Rhadamanthys, finì a terrà.
Il gigante voleva vendicarsi di Athena e Hestia che sferrò un primo colpo, causando un gran polverono.
La dea del focolare creò una barriera, mentre i due cavalieri presero di nuovo a combattere.
Sasha si sentiva inutile e voleva fare qualcosa per aiutare, ma non sapeva cosa.
All'improvviso una luce abbagliante, costringe Sasha a chiudere gli occhi.
-Dea Athena-
-Chi sei?-
Una fanciulla bellissima appare davanti a Sasha:
porta tra i capelli una corona d'oro e in mano ha uno scettro e sulla schiena due ali.
-Sono Nike dea della Vittoria-
La giovane ricordò le parole di sua sorella Pandora di come Athena, fosse legata alla dea della Vittoria.
-Perché mi hai portata in questo luogo?-
-Per consegnarti la tua arma: Lo scettro di Nike-
Sulle mani di Sasha comparve il maestoso scettro che emana una forza straordinaria.
-Questo ti aiuterà-
-Hai tenuto tu lo scettro?-
-Sono stata io a crearlo per te come simbolo di vittoria: Sei una dea a cui non piace combattere, ma ci sono dei momenti che è giusto farlo ed io sono al tuo fianco, anche se lontana-
-Dove ti trovi?-
-Chronos, mi ha rinchiuso nel suo spazio tempo, ma sono riuscita a usare i miei potere per consegnarti lo scettro-
-Ti prometto che ti salverò-
-Sono sicura che lo farai, ma ora vai e combatti è questo il tuo compito-
La luce che aveva avvolto Sasha sparì e la fanciulla si trovò in mezzo al campo di battaglia.
Superò la barriera di Hestia andò verso il gigante: Un ghigno malvagio compare sul volto nel nemico, non appena vede Athena avvicinarsi.
La dea stringe lo scettro di Nike e ricorda il passato da dea e di tutte le persone che sono morte e che tutt'ora stanno soffrendo per colpa di Chronos.
Il nemico attacca e Sasha, sente la voce di sua sorella che la chiama, ma la fanciulla riesce a bloccare l'attacco.
Encelado rimane sorpreso dalla forza di quella fanciulla cosi fragile che in realtà nasconde un potere incredibile.
-Ti farò a pezzi-
La voce gelida del gigante raggiunge Sasha che prova paura.
Quell'essere che si trova di fronte a lei, potrebbe ferire sua sorella e sua nonna, ma anche Sisyphus e Rhadamanthys che stanno combattendo per lei e Pandora.
Lo guarda negli occhi senza timore.
-Secoli fa ti ho sconfitto è sarà cosi anche questa volta.-
Encelado ghigna in modo malefico.
-Athena che scende in battaglia, ma che onore-
Di nuovo il gigante prese a ridere e subito dopo partì nella direzione di Athena, pronto a colpirla con le sue potenti armi.
Istintivamente la giovane alzò una mano, con una freddezza ed una tranquillità che di solito non appartenevano a Sasha, e il colpo del nemico i infrange in una barriera invisibile.
Il gigante sembrò impreparato alla risposta della de che approfittò della situazione.
Scattò verso di lui e con lo scettro di Nike colpì la mano destra tagliando la mano del gigante.
Urla di dolore si udirono per tutta la zona circostante, mentre tutti i presenti osservavano lo scontro.
Il gigantesco nemico, si prepara all'attacco, ma prima che potesse colpire la giovane dea, lo scettro di Nike lo colpì in pieno petto, facendolo cadere a terra privo di vita.
Tutti rimasero in silenzio come se aspettavano che il gigante si rialzasse, ma dopo un paio di minuti Pandora corse verso sua sorella facendole i complimenti.
I due cavalieri, si avvicinarono al corpo del gigante e videro che la ferita causata dall'arma di Athena, non avrebbe lasciato scampo.
-Farò in modo che ritorni nella sua dimore nelle profondità dell'Etna, mentre voi dovete riposare visto che vi aspetta un lungo viaggio e altri pericoli.-
Tutti annuirono alle parole di Hestia, ma la battaglia era appena cominciata e Chronos, avrebbe inviato altri sicari a vendicarsi e uccidere le due ragazze.

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Capitolo 13
*** Capitolo 13: Il palazzo di Cnosso ***


I quattro accompagnati dai due corvi divini arrivarono a destinazione: Davanti a loro si erigevano le rovine del palazzo di Cnosso.
Hestia aveva usato i suoi poteri divini in modo che potessero girare per le rovine senza essere disturbati.
-Il palazzo di Cnosso è immenso-
Disse Sasha girandosi intorno con aria curiosa.
Aveva sentito spesso parlare di quel luogo da sua sorella e dalla sua matrigna.
Tutti i presenti percepivano un alone di mistero e una strana energia circondava con quel luogo mitologico.
-Si suppone che gli antichi abitanti abbiano scelto quella posizione per la vicinanza al monte Ida, luogo sacro dove, secondo il loro culto, Zeus fu nascosto da sua madre Rhea per non farlo divorare dal padre, il titano Chrono. -
Pronunciò Pandora avvicinandosi alle antiche colonne e sfiorarle.
Intanto i due corvi volavano per osservare le rovine dall'alto fino a quando non trovando nulla tornarono uno si posò sulla spalla di Pandora, mentre l'altro su quella di Sasha.
-Trovato nulla voi due?-
-Si vedono solo rovine-
-Non abbiamo altra scelta che dividerci cosi avremo più possibilità di trovare qualcosa-
-Di preciso cosa stiamo cercando-
-Un'entrata che ci conduca direttamente ad Atlantide o qualche indizio.-
Annuirono alle parole di Pandora e i quattro seguiti dai due corvi si divisero per le rovine.
Pandora era insieme a Phobos e Sasha con il fratello, mentre Rhadamanthys e Sisyphus erano nelle vicinanze, ma in quel momento non correvano rischi essendo protetti dai poteri di Hestia, ma ora che anche i poteri di Athena era tornati, potevano contare su un altro potere divino.
Pandora camminava tra le rovine e provava una forte emozione e infondo si trovava in un luogo magico.
Sulle mura vi erano molti disegni raffiguranti sacrifici di animali, ma poi posò lo sguardo sul Minotauro.
-La leggenda del Minotauro narra che il labirinto fu progettato dall’architetto ateniese Dedalo aiutato dal figlio Icaro, i quali vi si trovarono prigionieri una volta terminata la costruzione. Dedalo allora costruì delle ali che attaccò con la cera alle loro spalle ed entrambi ne uscirono volando. -
-Credi che la leggenda del Minotauro possa essere collegato con la nostra ricerca?-
-Non lo so Phobos-
Un 'immagine su una parete descriveva molto bene come nacque la leggenda del minotauro: Il labirinto fu commissionato dal Re di Creta, Minosse, per rinchiudervi il mostruoso Minotauro, dal corpo umano e testa taurina, nato dall’unione della moglie del re, Pasifae, con il bianchissimo toro inviato al re da Poseidon affinché fosse sacrificato in suo nome. Questi però offese il dio: ritenendolo troppo bello e sacrificando un altro toro scatenò la vendetta di Poseidon che indusse nella regina una passione folle per l’animale.
Atene, sottomessa a Creta, aveva l’obbligo di inviare sette ragazzi e sette ragazze ogni nove anni da offrire in pasto al Minotauro. Questo tributo fu imposto dal re Minosse per vendicare la morte del figlio Androgeo, assassinato da alcuni ateniesi.
Anni dopo, Teseo, eroe e figlio del re ateniese Egeo, s’imbarcò infiltrandosi tra i giovani destinati al sacrificio e una volta arrivato a Creta, corteggiò e fece innamorare di sé Arianna, la figlia di Minosse e Pasifae, che dopo aver consultato Dedalo, aiutò il ragazzo a ritrovare la via d’uscita dal labirinto con la speranza di fuggire con lui, dandogli un gomitolo di lana rossa da srotolare durante il tragitto e permettendogli così di seguire a ritroso il percorso.
Teseo uccise il Minotauro e guidò gli altri ragazzi ateniesi fuori dal labirinto, ma non mantenne la promessa fatta e abbandonò la ragazza. Il tradimento non restò impunito: Teseo dimenticò di innalzare la vela bianca come aveva promesso al padre in caso di vittoria, così egli quando vide all’orizzonte la vela nera sinonimo di sconfitta e morte del figlio,si buttò in mare uccidendosi e dando così nome al mar Egeo.
Pandora in compagnia del corvo camminava per il palazzo e notava ogni dettaglio.
-La struttura del palazzo è molto intrigata-
-Cosa vuoi dire con questo?- Rispose il corvo che si trovava sulla spalla della ragazza.
-Secondo alcune teorie la leggenda del Minotauro è nata proprio da questo palazzo e alcuni sono convinti che la leggendaria creatura venisse impersonato da un sacerdote con in testa un elmo a forma di toro. -
-Questi umani studiano tantissimo e le loro teorie per quanto realistiche sono false-
-Phobos devi sapere che in questo tempo è difficile credere che qualcosa di mitologico esista e poi...-
-E poi cosa Sacerdotessa?-
-Se scoprissero che tutto questo esiste realmente finiresti in una gabbia a essere studiato-
-Io sono un Dio-
-Ora sei un corvo-
La sacerdotessa prese a ridere fino a a quando non vide un altro dipinto che raffigurava re Minosse.
Rimase a fissarlo per alcuni minuti restando in silenzio a pensare e improvvisamente.
-Rhadamanthys....-
Al suo richiamo non solo il Giudice Infernale arrivò, ma anche Sasha e Sisyphus.
-Cosa succede?-
-Vedendo questo ritratto del Re di Creta mi è venuta in mente una cosa-
-Cosa?-
-Che fine hanno fatto gli specter e gli altri cavalieri appartenenti ad altri eserciti-
In quel momento Sisyphus e Rhadamanthys si guardarono e vide anche sua sorella curiosa di sapere la risposta.
-Dopo che Chronos ha conquistato ogni cosa ha trasformato tutti i cavalieri in pietra e sparsi nel mondo. Abbiamo cercato di rintracciarli, ma non abbiamo avuto fortuna.
Il motivo di questa curiosità sacerdotessa?-
-Semplice curiosità.-
Rhadamanthys sapeva che Pandora stava architettando qualcosa, la conosceva fin troppo bene, ma non riusciva a capire cosa stesse pensando.
La sacerdotessa di avvicinò al ritratto e allungo la mano verso il ritratto del sovrano di Creta e non appena lo sfiorò sentì un “tic” e si aprì una porta che risucchiò la sacerdotessa e si richiuse.
I due cavalieri cercarono di aprirla, ma senza successo.
Pandora insieme al corvo si trovarono davanti a unlabirinto gigantesco.
Il cielo si fece scuro e la luca scomparve, arrivò anche la nebbia e Pandora non riusciva a capire che cosa stesse succedendo.
Si trovò di fronte ad un'altra porta e subito dopo che la sacerdotessa l'oltrepassò e la porta si richiuse alle sue spalle.
Da li si poteva distinguere perfettamente come si snodava l' intricatissimo labirinto posto all'esterno del palazzo.
Camminò per molto in silenzio fino a quando non arrivò al centro del labirinto.
Si guardò intorno fino a quando non notò una ragazza.
La prima cosa che colpì Pandora furono gli occhi occhi color ambra intonati ai suoi capelli ricci raccolti e portava sulla testa una coroncina.
Portava una bellissima veste bianca e portava sulle braccia e sul collo dei gioielli.
-Chi sei?-
-Il mio nome è Arianna-
-Colei che ha aiutato Teseo a entrare nel labirinto-
-Mi sono pentita di averlo fatto...mentre tu sei la Sacerdotessa degli Inferi.-
-Cosi sembra. Quindi questo è il famoso labirinto?-
-Esatto Sacerdotessa, ed io sono secoli che sono rinchiusa qui-
-Il motivo per cui mi ha condotto al tuo cospetto?-
-Stai cercando la famosa città di Atlantide e sono qui per aiutarti-
-Perché lo fai?-
-So perfettamente cosa sta succedendo ed il potere di Chronos, sta distruggendo anche questo palazzo ed io non posso permetterlo.
Ora ascoltami bene Pandora: A est del palazzo di Cnosso vi è una grotta conosciuta come il cimitero di Cnosso li avvenivano i sacrifici per Poseidon.-
-Grazie Arianna-
La ragazza sorride e scomparve e Pandora rimase da sola e improvvisamente la sacerdotessa degli inferi si trovò davanti al ritartto di Minosse e vide Sasha abbracciarla..
-Stai bene?-
-Si-
-Rhadamanthys era pronto a distruggere la parete-
-Non vi era bisogno di arrivare a tanto...-
-Cosa vuoi dire?-
-Ora so dove dobbiamo andare-
Pandora sorrise ai presenti e inviò i due corvi per osservare l'entrata della grotta.

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Capitolo 14
*** Capitolo 14: La forza di Rhadamanthys ***


Non appena arrivarono davanti all'entrata della grotta si trovarono davanti ad un luogo che trasmetteva una sensazione di mistero che attirava specialmente Pandora e Sasha.
Era una grotta stretta, lunga, simile a un corridoio, illuminata solo da una tenue luce azzurrina che si scorgeva lontano.
Era talmente bassa che i quattro dovevano camminare curvati per evitare di sbattere la testa contro il soffitto pieno di fori rocciosi nei quali si nascondevano neri pipistrelli, che di tanto in tanto aprivano i loro occhietti rossi e spiegavano le ali in un breve volo.
C' era un silenzio quasi innaturale,l' unico rumore che ogni tanto si udiva era quello delle gocce che cadevano nelle numerose pozze d' acqua stagnante.
Pandora e Sasha avevano l'idea che in quella grotta in passato nelle notti di luna piena si riunivano per dei riti sacrificali o per quelli funebri.
-Cosa stiamo cercando in questa grotta?-
Chiese Rhadamanthys con nervosismo lui odiava non fare nulla, era più un tipo fisico a cui piaceva combattere.
-Stai tranquillo Rhadamanthys avrai modo di mostrare la tua forza, ma non penso che in questo luogo dove potrai scontrarti con qualche pericoloso nemico.-
Il giudice degli inferi non risponde, ma poi fu Sasha a parlare e si rivolse a sua sorella.
-Cosa sappiamo di Atlantide?-
-Atlantide era un impero meraviglioso esteso più della Libia e dell’Asia messe insieme, ma violentissimi terremoti e maremoti avevano devastato il regno, l’isola era sprofondata nelle acque e gli Atlantidi sopravvissuti avevano viaggiato verso l’Egitto.
Platone descrive i palazzi, le ricchezze, le piante, gli animali e i minerali di Atlantide, aggiungendo dettagli fiabeschi che sono rimasti nel mito.
A un certo punto, però, gli Atlantidi diventarono pieni di ingiusta, superbia e potere e Zeus, decise di infliggere loro una punizione perchè fossero più ragionevoli e moderati. Riunì tutti gli dei sull'Olimpo e insieme decisero di far sprofondare Atlntide...Sasha tu sei la reincarnazione di Athena e come tale hai dei poteri straordinari cosi da aiutarci-
-Ci sto pensando Pandora davvero-
-Lo so-
Dopo qualche ora che camminavano nella grotta uscirono, ma Rhadamanthys si guardava intorno come se sentisse qualcosa.
Avanzava correndo, una misteriosa creatura tra il fitto fogliame, schivando rami spezzati e rocce nascoste sul percorso che, dopo i quattro videro non appena uscirono dalla grotta.
La lancia salda nella mano destra e uno scudo per proteggersi dagli attacchi.
-Sisyphus porta Pandora e Sasha al sicuro a quest'essere ci penso io-
-Sicuro?-
-Sicurissimo-
Il giudice degli inferi indossò la sua surplice, mentre il sagittario aveva portato le due ragazze lontano dietro un grande masso, ma Sisyphus osservava il giudice degli inferi e se fosse stato necessario sarebbe intervenuto.
La creatura era veloce, furba, forte di un istinto impareggiabile tra tutte le creature che fossero esistete.
Pandora pensava che quel mostro fosse il custode che proteggeva l'ingresso ad Atlantide e che l'unico modo che avevano per accedere al mitico regno era sconfiggerlo e l'unico che poteva farlo era proprio Rhadamanthys.
I nervi del giudice degli inferi rano tesi, la concentrazione emanava da lui in ondate crescenti di tensione; un misto di emozioni tra le quali non c'era la paura.
Lui era Rhadamanthys della Viverna e come tale i suoi avversari dovevano aver paura di lui.
Improvvisamente, silenzio. La creatura si era fermata.
In un istante i suoi passi si arrestarono, le orecchie tese e gli occhi immobili a cogliere ogni minimo cambiamento dell’ambiente circostante, i sensi affinati si posarono come un manto ovattato su tutto ciò che lo circondava, una tecnica imparata dopo anni di addestramento.
Sentiva il ferino respiro della creatura, ne percepiva lo sguardo furente e sfrontato che lo scrutava con un intensità tale che il solo rimanere immobile era per lui uno sforzo indicibile; ne percepiva i lineamenti, il ghigno terribile del muso, le orecchie reclinate e le zampe possenti.
I muscoli vibranti tradivano un irrequietezza particolare, preludio dell’attacco che, da li a momenti, avrebbe segnato l’inizio della lotta.
Sulla pelle sentiva il battito del suo cuore, un fascio di muscoli di una forza rara, l’ambito premio al termine della lotta sarebbe stato vedere la sua sacerdotessa orgogliosa di lui e forse l'entrata nel regno di Atlantide.
Accadde in un istante, la creatura scattò quasi turbata dall'atteggiamento di Rhadamanthys, ma lo specter era abile e schivò tutti i suoi colpi.
Lo stava facendo stancare fino a quando non decise che era giunto il momento di farla finita.
-Greatest Caution-
Urlò Una sfera potente di energia che prese la forma di una Viverna colpì in pieno la creatura che venne sbalzata lontana per molti metri, ma il giudice degli inferi non aveva finito: Voleva farla finita alla svelta e vedendo quella creatura in fin di vita decise di dargli il colpo di grazia scagliando di nuovo un colpo potente.
Non appena vide che non si muoveva più si avvicinò e notò sul terreno una specie di chiave o una specie Marchingenio che poteva essere usato in qualche modo per aprire una porta.
Intanto sisyphus, Pandora e Sasha si avvicinarono.
-Ti avevo detto che avresti usato la tua forza e avevo ragione-
-Come sempre Lady Pandora...Quella creatura aveva questa chiave che sembrerebbe aprire una porta-
-Allora troviamo l'entrata per Atlantide...Phobos, Deimos, potete osservare dall'alto la zona dall'alto e non appena trovate qualcosa tornate-
-Va bene-
Dissero i due corvi, mentre prendevano il volo per perlustrare quella nuova area sconosciuta e inaccessibile agli uomini.

Nota Autrice: 
Il Greatest Caution: La tecnica di Rhadamanthys che in italiano sarebbe Castigo infernale.

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Capitolo 15
*** Capitolo 15: Scontro tra fratelli ***


Dopo aver sconfitto il guardino la vegetazione diventò molto fitta e il gruppo dovette fare molta fatica ad attraversarla.
Erano stanchi e affaticati, ma con le ultime forze rimaste raggiunsero una grande porta.
La porta era davvero molto strana con una struttura in pietra con diverse iscrizioni di carattere esoterico.
Nella parte esterna erano incisi dei simboli alchemici al fine di attirare l’attenzione di chi potesse decifrarne i segreti.
In alto, invece, c’è un disegno con due triangoli sovrapposti, che vanno a formare una stella.
Pandora che aveva tra la mano l'oggetto torno che avrebbe aperto la porta si avvicinò e incastonò quella chiave.
All'inizio non successe nulla, ma poco dopo la porta cominciò ad aprirsi: Verde fogliame, rami resistenti e flessibili, fiori e spore: la vegetazione vivente è la linfa pulsante di boschi, foreste e ombrosi passaggi naturali.
Rimasero a bocca aperta nel vedere con i loro occhi quel luogo leggendario e mentre camminavano i loro sguardi si perdevano in quella meraviglia.
Sembrava di essere in un giardino incantato pieno di fiori colorati, un posto speciale, la cui magia era racchiusa nelle piante che lo componevano. Un tappeto di profumi, colori e suoni che avvolgeva chiunque lo attraversava.
Una parte era coperto da mille fiorellini colorati di colore azzurro-violetto.
Accanto a questi colori e questi profumi, convivevano in questo giardino i suoni magici della natura, che creava incantevoli melodie capaci di rapire chiunque lo attraversasse.
Così i voli degli insetti andandosi a comporre con il fruscio delle foglie degli alberi apparivano tutt’altro fastidiosi, suoni di archi sembravano le foglie dell’erba strofinata dal vento, e tutti i pistilli dei fiori campanelli che insieme creavano armonie mai ascoltate.
Mentre camminavano notarono qualcosa di strano.
Una parte di quel luogo che nascondeva la leggendaria Atlantide era avvolto dall'oscurità.
Il terreno sembrò spaccarsi, tagliando il giardino a metà.
Sasha camminava osservando quella desolazione ed era tutto diverso dal paesaggio di prima era come se fossero due luoghi diversi.
-C'è qualcosa che non va...-
-Cosa vuoi dire Sasha?-
-C'è una presenza che sento familiare, ma allo stesso tempo ostile-
-Non può essere un divinità-
-Infatti non sembra avere un potere divino, ma qualcosa di potente che è in contatto con la natura di questo luogo.-
Rhadamanthys e Sisyphus stavano ascoltando la conversazione delle due ragazza quando improvvisamente il loro sguardo andò su una persona che stava andando verso di loro.
Cambiarono subito espressione.
-Non ci possono credere dovresti essere morto-
Disse Rhadamanthys, mentre il sagittario guardava quell'uomo con espressione seria.
Le due ragazze osservarono in silenzio la scena attendendo un segnale dai due cavalieri.
-Mio fratello Ilias-
-Mio fratello Sisyphus e Rhadamanthys della viverna...Cosi siete giunti in questo luogo non credevo...-
Ilias passò lo sguardo verso le ragazze.
-Athena...Lady Pandora quale onore-
-Perché sei qui Ilias-
Pronunciò Rhadamanthys con tono di sfida.
-Io proteggo questo luogo e per poter proseguire verso la destinazione finale di Atlantide, dovete battermi con me-
In quel momento Sisyphus fece un passo avanti.
-Ora ti chiedo io di proteggere Athena e la sacerdotessa...A mio fratello ci penso io...-
Rhadamanthys annuì, ma lo specter ricordava molto bene quel giorno che l'aveva sconfitto e non solo.
Il cavaliere d'oro del leone, non aveva combattuto al massimo della sua forza a causa di una malattia, ma ora sembrava perfettamente in forma.
La Viverna si scansò e si posizionò vicino alle due ragazze con le braccia conserte aspettando l'inizio dello scontro tra i due fratelli.
-E cosi Sisyphus mi sconterò contro di te-
-Avrei preferito non combattere contro di te, ma per proseguire il nostro cammino non ho altra scelta-
Ilias non sembrava lo stesso, ma era come se qualcuno gli avesse ordinato di proteggere quel luogo.
Il suo legame con la natura è sempre stato molto forte, anche grazie alla sua amata Arkhes.
Sisyphus si trova dinnanzi suo fratello, Ilias del Leone, il più forte e rispettato Cavaliere del Santuario.
Il sagittario non può crederci: suo fratello, nonché suo maestro, voleva impedirgli di passare, ma già una volta con lui aveva usato lo stesso stratagemma.
Sisyphus lo attacca, ma Ilias respinge facilmente l’attacco con il suo Lightning Plasma, scaraventando il sagittario a terra.
-Sisyphus-
Gridò Sasha, ma Rhadamanthys la bloccò per un braccio.
-Nessuno deve aiutarlo e se tu vai li, non farai altro che rendere il suo combattimento più difficile.
Deve combattere senza pensieri.-
Sasha non aveva altra scelta che obbedire a Rhadamanthtys e continuare ad osservare il duello.
Il sagittario ricordò di quando suo fratello gli aveva proposto di lasciare il santuario, ma lui si rifiutò ed ora si trovava nella stessa situazione, ma con la differenza che Ilias difendeva il regno di Atlantide.
-Lightning Plasma-
Questa volta Sisyphus riesce a bloccare l'attacco, ma il colpo del leone dorato devasta la foresta.
Ilias, nuovamente addosso a Sisyphus, gli intima di seguirlo abbandonando Athena e la sua missione, ma Sisyphus non vuole cedere: Ha fatto una promessa alla giovane ragazza reincarnazione di Athena e alla sacerdotessa degli Inferi.
Avrebbero sconfitto l'invasore e riportato l'equilibrio fa i regni.
-Io come Rhadamanthys abbiamo un compito e quello di proteggere quelle due ragazze in modo che possono sconfiggere Chronos.-
-Sei solo ingenuo Sisyphus come pensate voi quattro di poter configgere tutti i Titani?-
Biasimandolo per la sua scelta, Ilias scatena tutto il potere scaraventando gli spiriti della foresta su suo fratello dilaniandogli l’armatura.
Sisyphus subisce in pieno , ma non ha intenzione di cedere e, scorgendo una via come fece in passato quando Arkhes aveva creato alter ego oscuro, la imbocca attaccando il fratello.
Ilias bloccò l'attacco di Sisyphus, ma sorrise.
-Sono orgoglioso di te fratellino...Volevo solo metterti alla prova e la tua devozione verso la dea Athena non ha mai vacillato e devo dire che nutri un profondo rispetto anche verso Pandora.
Ora potete passare e raggiungere il vostro obiettivo-
-Tu che farai? Vieni con noi?-
-No, io resterò qui con la mia Arkhes.
Ci è stata donata un'altra possibilità in questo luogo per stare insieme.-
In quel momento Ilias si avvicinò verso Sasha e Pandora.
-Divina Athena il vostro potere sta crescendo in voi...
Tu Lady Pandora hai un potere immenso derivato dalla leggenda che circonda il tuo nome.-
Un passaggio si aprì improvvisamente nella zona dove prima sembrava tutto morto.
-Quella è la strada che vi condurrà nella città perduta di Atlantide e in quel luogo troverete ciò che cercate, ma avete un altro compito trovare i cavalieri che il Signore del tempo ha tramutato in pietra.-
-Come faremo?-
-Lo scoprirete man mano che proseguirete il vostro viaggio verso la sconfitta di Chronos.
Ora andate...-
Erano pronti a proseguire e Sisyphus guardò suo fratello che sorrise lievemente, ma quando i quattro presero a camminare, Ilias, fermò la sacerdotessa di Hades.
-Perché non hai detto nulla?-
-Di cosa stai parlando?-
-Ti sei già accorta dei tuoi poteri da molto tempo-
-Non credo sia ora di parlarne-
-Sai bene a cosa è legato il tuo nome-
-Allo scrigno dei mali e alla distruzione è per questo che insieme ad Athena devo eliminare i titani.-
-C'è molto di più in te e lo sai-
-In realtà Ilias non sono più sicura di quella che sono-
Il cavaliere del leone non disse più nulla, ma percepiva in Pandora molta tristezza e fragilità che sapeva nascondere molto bene.

Note Autore: Per la porta di Atlantide mi sono ispirata: Alla porta alchemica o magica che si trova a Roma.
In questo capitolo compare Ilias del leone e lo scontro con Sisyphus è ispirato al Gaiden  che ha come protagonista il sagittario 

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Capitolo 16
*** Capitolo 16: Il re di Atlantide ***


Avevano rischiato molto per arrivare fin li e finalmente avevano raggiunto Atlantide.
C’erano delle rondini in quel cielo turchino ingombro di nuvole, che lanciavano i loro richiami e che affollavano la valle di fronte a loro, che si era aperta come un foglio di carta vellutato in un libro. Quei piccoli uccelli sembravano nugoli di polvere che girava come impazzita tra le colline boscose che circondavano la vallata.
Fiumi azzurri e sottili si srotolavano come strisce di seta, piegandosi e brillando, fino a raggiungere la pianura al fondo della conca dove si ergeva la leggendaria Atlantide.
Raggiunsero dei ponti d’avorio e di perla che scavalcavano i corsi d’acqua.
Camminavano lungo le strade che da sterrate diventavano piastrellate di marmo lucentissimo.
Osservarono tra le case dai tetti azzurri e turchini e dalle mura bianche o grigie e si immaginavano alla popolazione che abitava quel luogo svolgere le proprie attività.
Attorno a loro crescevano giardini e locande, con prati che sembravano piccoli brillanti di smeraldo in un mare di cristallo.
Ogni tanto la loro strada era diretta verso una delle innumerevoli fontane che erano messe a disposizione dei cittadini le loro acque limpide.
Addentrandosi nella città, i due fiumi, così come gli occhi dei quattro viaggiatori, vedevano cambiare le abitazioni, ora più alte e imponenti; le strade erano più larghe e curate e i giardini più splendenti che mai.
Mano a mano che si avvicinavano al centro di Atlantide, scendendo per il sentiero, il castello reale si ergeva e si mostrava in tutta la sua imponenza.
Aveva molte torri, puntute e sottili come aghi d’osso, dalla punta così azzurra da rendere difficile capire dove finisse il tetto e dove iniziasse il cielo. Il mastio era esattamente al centro della città; sembrava appeso alle torri ed era del colore della neve appena caduta; innumerevoli vetrate si aprivano sulla sua superficie che, come le radici di un albero, si divideva in più tronconi, ali, sale, camere, scale, che terminavano ognuna in una torre.
Al centro del castello di ergeva il torrione più alto e maestoso, di un brillante azzurro chiaro.
Fu proprio dal castello che cominciarono la ricerca delle armi divine.
I quattro si erano separati per cercare meglio, anche perché non c'era pericolo e anche se ci fosse stato i due corvi Phobos e Deimos, avrebbero avvertito i due cavalieri.
Pandora camminava nelle segrete del castello. Si trovava a suo agio in quei luoghi oscuri che in qualche modo trasudavano violenza e morte.
Continuò a percorrere le segrete immersa nei suoi pensieri fino a quando non si fermò di colpo,inspiegabilmente si trovava immersa fino alla vita in una grande vasca marmorea; in quel momento non aveva più la percezione di se stessa ma solo del buio e del silenzio che la circondavano.
Cosa stava accadendo?
Rimase inizialmente immobile poi sentì una goccia cadere nell’acqua e una potente luce la inondò.
Lentamente, di fronte a lei, delle figure assumevano consistenza;All'inizio non riuscì a riconoscerli, ma poco dopo grazie alle loro armature riuscì in qualche modo a riconoscerli.
Erano gli specter e i cavalieri d'oro.
Nonostante non riuscisse a percepirne il cosmo di ognuno di loro, li osservava, non sapendo né cosa fare nè cosa pensare.
Dopo un breve ma intenso istante, sentì delle voci che chiedevano di liberarli dalla prigionia di Chronos con il suo potere e quello di Athena avrebbero potuto essere liberi e combattere insieme quella battaglia.
Come spesso accadeva nelle situazioni assurde, Pandora fece un gesto assurdo: si portò le mani alla gola.
O almeno, portò quelle che pensava fossero le sue mani a quella che riteneva fosse la sua gola.
Le mancava la percezione del proprio corpo ma, era sicura di avvertire
una sensazione ben distinta: non respirava, aveva bisogno di aria!
Uscì dall’acqua e, finalmente, riuscì a riprendere fiato.
L’oscurità l’avvolgeva e, tastando intorno a sé, avvertì una superficie
liscia e fredda.
Rimase immobile, ansimante e bagnata.
Chiuse gli occhi e, quando li riaprì, notò una stanza ottagonale, senza porte. Le pareti erano d’argento e tutt’intorno vi erano delle armature. Pandora si guardò ancora intorno fino a quando i suoi occhi non si fermarono su un trono dove era seduto un uomo dalla folta barba che teneva, nella mano destra una specie di tridente dorato.
La sacerdotessa non credeva ai suoi occhi:si trovava davanti ad al re di Atlantide, ma che era anche una suo nonno, il marito di Hestia.
-Nonno?-
-Benvenuta piccola mia-
-Cosa ci faccio qui?-
Il tono della voce della Sacerdotessa era alto.
-Ti ho fatto arrivare fino a me grazie a mie poteri di Atlantideo.-
Seduto sul suo trono, suo nonno osservava incuriosito la sacerdotessa;Pandora era disorientata nel trovarsi davanti alla re di quella mitica terra che si era rivelato essere suo nonno.
--Non ti aspettavi di arrivare qui? Credo che, ormai,non ti aspettassi di andare più da nessuna parte, non è cosi Pandora, sacerdotessa di Lord Hades?Devo ammettere che ho avuto una buona intuizione a farti raggiungere la fonte, anche se non tutti possono dirsi così fortunati;tu sei una delle poche persone che è riuscita a raggiungere il mio palazzo.
In fondo sei mia nipote ed hai dei poteri straordinari, ma ora sembra che hai perso la lingua e una cosa che ho sempre apprezzato di te mia cara è che dici sempre ciò che pensi e non t'importa se, di fronte, hai un semplice cavaliere o una divinità-
Suo nonno sembrava divertito dall'atteggiamento di Pandora, mentre continuò a fissare sua nipote.
Si avvicinò davanti a lei.
-Sei diventata bellissima Pandora, hai preso da tua madre che a sua volta a preso da Hestia, ma ora dobbiamo parlare.-
-Di cosa nonno?-
-Sei confusa per ciò che ti ho mostrato e anche per aver scoperto che tu per metà sei un'atlantidea.-
-In effetti saperlo cosi è molto strano-
-Non hai perso il tuo dell'umorismo. Prima di tutto io dopo aver lasciato il mondo terreno sono tornato ad Atlantide la mia torre dove ero il sovrano, ma penso che tu la storia la sia. Fu tua nonna a chiedere a Zeus di liberarmi dalla prigionia in cui mi aveva rinchiuso e cominciai a vivere come un mortale sulla terra, ma ora passiamo ad altro: Hai visto dei cavalieri quelli sono tutti i cavalieri che proteggevano le divinità.
Specter, gold saint e marine.-
-Cosa dovrei fare?-
-Tu hai un potere speciale non solo per il nome che porti, ma anche per essere una mia discendente.
Hai il potere sulla rinascita e la distruzione che deriva dal leggendario scrigno.-
-Io non possendo lo scrigno dei mali come posso aiutare quei cavalieri?-
Il nonno sorride e tra le sue mani comparve una collana con un ciondolo dove all'interno vi era una sfera.
L'uomo chiese a Pandora di permettergli di aiutarla a indossarlo e cosi fece.
La sfera al centro cominciò a brillare di una luce colorata.
-In questa collana Hades ha fatto rinchiudere il potere dei mali e delle speranza, ma ha anche un'altra particolarità.-
-Quale?-
-Non potevi andare in giro con uno scrigno cosi Hades aiutato da Persephone ha fatto in modo che questo oggetto diventasse ancora più speciale per occasioni come queste.
Come ben sai Chronos ha trasformato i cavalieri in pietra e ogni volta che ti troverai nei pressi di uno di loro il ciondolo emetterà una luce.
Nera per gli specter, dorata per i cavalieri d'oro e blu per i marine.
-Ho capito, ma come faccio a liberarli?-
-Con questi?-
Davanti a Pandora comparvero le armi di Hades, Zeus e Poseidon, ma vide anche uno scettro.
-Quello deve essere di Sasha-
-Esatto.-
Le armi delle divinità maggiori divennero delle luci che danzavano per la stanza fino a quando non si lanciarono all'interno del ciondolo di Pandora, tranne per lo scettro di Nike, che si posizionò vicino a Pandora.
-Tutto questo ha dell'incredibile-
-Lo so, tesoro mio, ma tu hai dei poteri molto forti e penso che avrai già capito di cosa parlo.-
-Si, lo stesso Ilias ha capito cosa mi turbava-
-Non aver paura di ciò che sei Pandora...I tuoi poteri ti aspettano di diritto e tu li conosci, ma non vuoi usarli per non creare nessun tipo di problema.-
-Come fai a sapere tutto questo-
-Sei mia nipote-
-Mi manchi nonno-
-Potrai sempre parlare con me tramite la tua collana, ma ora vai-
La giovane non fece in tempo ad abbracciare suo nonno che si ritrovò nelle segrete del castello, con lo scettro di Nike, nelle mani.
Posò la mano sulla collana e sospirò.
-Ora devo raccontare tutto agli altri..-

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Capitolo 17
*** Capitolo 16: Divisi ***


Due figure incappucciate conducevano una piccola barca di legno su una spiaggia fangosa.
Rallentarono, uno dei due scese e trascinò l’imbarcazione fino a nasconderla nel fitto di alcuni cespugli.
L'altro si affiancò rapido: Camminavano veloci e silenziosi, neri come le ombre degli alberi alla chiara luce della luna l'unica luce che illuminava la notte.
Giunsero a destinazione un luogo isolato.
Ad attenderli un uomo di statura bassa e teneva tra le mani un bastone.
-Ci siamo-
Quando furono vicini allo strano uomo il primo uomo incappucciato si tolse il cappello mostrandosi per Tifone seguace del Titano del Tempo.
-Ecco qui i seguaci di Chronos...Cosa vi porta nelle mie umili terre?-
-Il Signore del Tempo ci ha detto che voi potete aiutarlo a contrastare Athena e Pandora e i loro seguaci-
-Quindi è vero quello che si dice-
-Cosa si dice?-
-Chronos teme quelle due ragazze-
-Probabile, ma voi potete aiutarci?-
-Dipende da cosa mi offrite-
In quel momento l'altra figura uscì allo scoperto era Rhea, moglie di Chronos che osservava.
-Voi siete un potente mago e sciamano ed è per questo motivo che mio marito, vuole il vostro aiuto.
Può donarvi quello che volete, anche diventare il re potente di qualche nazione o fare vostra schiava una delle due fanciulle-
La proposta di Rhea allettava molto il mago che cominciò a camminare pensando a cosa chiedere come ricompensa per il suo aiuto.
-Aiuterò Chronos, ma voglio dei poteri ancora più forti-
-Sarà fatto, ma spiegatemi cosa avete in mente?-
-Beh quelle fanciulle vi fanno cosi tanta paura insieme, ma sole non possono fare molto.
Userò i miei poteri legati alla natura per separarle in modo e poi potrete attaccarle.-
Rhea e Tifone si guardarono, per poi annuire dare confermare al mago di prepararsi.
Si allontanò, camminando per quel luogo e parlando con quello che lo circondava chiedendo dove erano le ragazze.
Passarono diversi minuti e gli venne detto dove si trovavano le fanciulle cosi cominciò i preparativi.
Intanto Pandora con lo scettro di Nike in mano stava cercando gli altri.
Li trovò che si erano radunati vicino ad un piccolo tempio.
Appena videro Pandora tutti rimasero in silenzio e lei si avvicinò a Sasha consegnandosi il suo scettro e poco dopo prese a raccontare cosa era accaduto.
-Quello è lo scettro di Nike e ti aspetta di diritto Sasha-
-L'avevo già usato contro il Gigante, ma poi era sparito-
-Vero, ma penso che ora i tuoi poteri divini sono fondamentali-
-Lady Pandora ora che abbiamo le armi divine sapete qual è la nostra direzione?-
-Da quello che ho capito noi quattro, non siamo abbastanza per sconfiggere Chronos, visto che dobbiamo vedercela anche con gli altri Titani e loro alleati.
Dobbiamo trovare e liberare prima gli altri cavalieri e poi dirigersi sul Monte Olimpo per la battaglia finale-
-Come faremo a raggiungere il Monte Olimpo?-
-Athena ovvero tu Sasha con il tuo scettro potrai condurci all'interno della dimora divina.-
Improvvisamente tutto cominciò a tremare. Un terremoto scosse la terra fin nelle viscere e il terremo cominciò a spaccarsi.
I quattro cominciarono a scappare per mettersi in salvo.
Tutto stava crollando quando la terra cominciò a sgretolasi sotto i piedi di Sasha che stava rischiando di cadere nel vuoto, ma in quel momento Rhadamanthys, la prese la portò in alto al sicuro, ma poco dopo si rende conto che i quattro erano separati.
Pandora e Sisyphus erano fermi su un precipizio, mentre Sasha e il giudice infernale dall'altra parte.
-Pandora dobbiamo andare e unirci di nuovo ad Athena e Rhadamanthys-
-Va bene-
In quel momento Sisyphus urlò contro Rhadamanthys in modo che lo sentisse.
-Per il momento dobbiamo separarci, ma cerchiamo di arrivare nel punto esatto da dove siamo giunti-
La viverna annuì.
-Proteggi Lady Pandora-
-Lo farò e tu tieni al sicuro Sasha-
-Phobos-
Disse Pandora
-Vai con Sasha e Rhadamanthys, mentre Daimos rimarrà con noi in caso che ci siano dei problemi, voi due sarete la nostra unica via di comunicazione-
-Va bene Pandora.-
I quattro compagni di viaggio si divisero, mentre il potente mago era orgoglioso di ciò che aveva creato per separare Pandora e Sasha.

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Capitolo 18
*** Capitolo 18: Sorelle Diverse ***


Sasha era disperata è lanciò sconsolata la borraccia vuota a terra.
Erano ore che lei e Rhadamanthys camminavano cercando una via per ritrovare Pandora e Sisyphus.
Stava perdendo ogni forza e si stava rendendo conto che tutto quello che stava vivendo e passando andava ben oltre le sue capacità.
Si erano inoltrati verso l’entroterra, dove l’isola diventava un groviglio sempre più fitto di alberi. Marciavano in silenzio.
La notte stava ormai giungendo e Rhadamanthys capì che era giunto il momento di far riposare la giovane Sasha.
Trovò un piccolo rifugio abbandonato e accese un fuoco.
Lui era tipo di poche parole, ma doveva proteggere quella ragazza anche se avrebbe preferito stare vicino a Pandora, il destino aveva deciso diversamente.
-Come ci riesci?-
A quella domanda Rhadamanthys si voltò verso la giovane Sasha.
-Cosa?-
-Come riesci a nascondere i tuoi sentimenti?-
-Sono un giudice degli inferi è il mio ruolo difendere la sacerdotessa di Hades-
-Il tuo ruolo ti impone di non rivelare i tuoi sentimenti a Pandora?-
-Io mi sono risvegliato quando i poteri di Pandora e anche i tuoi hanno cominciato a manifestarsi e dai ricordi passati mi sono reso conto che è sempre esistito un legame tra la Viverna e la sacerdotessa.-
-Allora cosa aspetti a rivelargli quello provi?-
-Non posso farlo? E invece tu giovane dea?-
-Io?-
-Si, da quando ti sei allontanata da tua sorella sembri persa.-
La vita di Sasha prima di incontrare Pandora era ordinaria, forse monotona ma certamente tranquilla, ma da quando lei era diventata sua sorella la sua vita era diventata diversa.
-Da quando mio padre si è sposato con la madre di Pandora, lei è diventata non solo mia sorella, ma anche la mia migliore amica.-
Rhadamanthys non disse nulla, ma prese ad osservare la ragazza come se volesse capire cosa stesse pensando in quel momento, ma non ci riusciva.
 
Sasha era immersa nei suoi pensieri e ripercorreva la sua vita prima di scoprire di essere la reincarnazione di Athena.
Per la giovane quel giorno si era conclusa un’altra pesantissima giornata di studio.
Si stava recando a casa quando la sua attenzione venne catturata da una ragazza seduta ad un tavolo, mentre gustava una cioccolata calda.
I capelli corvini ricadevano sulle spalle assumendo con la luce dei riflessi violacei.
Lei era la sua sorellastra Pandora e da quando i loro genitori si erano sposati, Sasha non aveva mai avuto il coraggio di parlare per tanto tempo con lei.
Poco dopo la ragazza alzò lo sguardo e incontrò quello di Sasha e sorrise.
Non si sarebbe mai immaginata che quella volta il suo rapporto con la nuova sorella cambiasse.
Lei aveva ripreso la via di casa quando sentì una voce chiamarla.
-Ciao Sasha-
-Ciao Pandora-
-Stai tornando a casa?-
-Si-
-Allora possiamo fare la strada insieme-
Le due in silenzio presero a camminare e nessuna delle due voleva cominciare un discorso, fino a quando Pandora, non deciso che era giunto il momento di dire ciò che pensava.
-Non ti sono molto simpatica-
Sasha si fermò improvvisamente, restando qualche passo indietro a Pandora.
-Non è cosi...-
-Spiegati-
-Tu sei cosi irraggiungibile-
-Stai dicendo sul serio?-
-Sei popolare e brava in ogni cosa, mentre io sono la tipica secchiona-
Pandora in quel momento prese a ridere divertita.
-Ti voglio confidare un segreto: Quando mia madre mi disse che si sarebbe risposata ero felice.-
-Perché?-
-Perché non sarei stata sola: E' vero che ho molte amici e sono popolare, ma mi sento sola e avere una sorella mi ha reso felice-
-Pensavo che non mi volessi tra i piedi-
-Se l'avrei pensata come dici, non starei parlando con te-
Fu da quel momento che le due oltre che sorelle, divennero migliori amiche e ora stavano condividendo separate un destino identico.

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Capitolo 19
*** Capitolo 19: Il continente di Mu ***


Sisyphus e Pandora si erano addentrati in una foresta: camminavano e osservavano il paesaggio quasi magico e misterioso.
Si fermarono quando si accorsero che vi erano tre vie che si potevano seguire.
Due si trovano a nord-est rispetto al palazzo reale di Atlantide, mentre il terzo si trova nella parte completamente opposta, a sud-ovest.
I primi due non sono adiacenti o vicini l'uno all'altro, ma sono posti a circa un centinaio di metri. Per accedere e trovare il primo sentiero, si percorre una fitta zona di pini ed abeti, disposti ordinatamente ed attraversati da una fitta nebbiolina, in cui i raggi solari filtrano ad intermittenza, creando meravigliosi giochi di luce con la vegetazione del luogo. Questo sentiero non è molto lungo e nemmeno troppo insidioso.
L'ultimo sentiero era quello che piaceva di meno alla sacerdotessa e al cavaliere d'oro essendo molto diverso rispetto agli altri due.
Mentre stavano decidendo quale strada percorrere i due sentirono dei ruggiti e il rumore di passi pesanti che si stavano avvicinando.
Da lontano potevano vedere una mostruosa creatura: gigante ricoperta di pelo, ma sembravano spuntoni.
Un enorme occhio in mezzo alla testa li stava cercando e quando li trovò li scrutò.
La pupilla era rosso sangue.
Le lunghe braccia si muovevano velocemente distruggendo tutto ciò che incontravano e dalle grandi spuntavano grandi artigli.
Sisyphus prese Pandora per mano e prese a correre, una battaglia in quel luogo sarebbe stata in favore di quelle creatura.
Non potevano fermarsi in quel momento e non potevano arrendersi.
Le gambe dopo una lunga corsa per la foresta cominciarono a fare male.
Il cavaliere d'oro stringeva la mano alla sacerdotessa degli inferi e la prima cosa che doveva fare era metterla in salvo.
La bastia era dietro di loro: I suoi passi erano pesanti, forti, irregolari.
Urlava, impazzito, furioso, ma non erano semplici urli.
Voleva eliminare i due intrusi.
Arrivarono fino ad una rupe e al di sotto vi era il mare: Non avevano altra scelta che saltare.
Prese la sacerdotessa tra le sue braccia.
-Tieniti forte e non lasciarmi-
Pandora annui fino a quando non saltarono.
I due riemerso e osservavano la creatura arrabbiata perché non era riuscita ad eliminare i due intrusi.
-Per ora siamo salvi, ma dobbiamo tornare a riva e trovare un riparo.-
-Va bene-
Nuotarono per molti metri fino a quando qualcosa intorno a loro cominciò a muoversi.
Un enorme gorgo prese a formasi nel punto in cui si trovarono e il gold saint, tenne stretta Pandora e si rese conto che non potevano andare da nessuna parte.
Era come se qualcuno stesse comandando quel vortice marino per farli arrivare in una destinazione già programmata.
I due vennero inghiottiti nelle profondità marine.
Sisyohus e Pandora si ritrovarono in un regno dimenticato: Quando ripresero conoscenza notarono un regno diverso da quello di Atlantide.
-Dove siamo?-
Chiese Pandora guardandosi intorno ed osservando quel luogo ricco di vegetazione tropicale, fiumi, laghi e grandi animali. Era una sorta di grande giardino.
-Questo è il continente di Mu-
-Cosa?-
-Sisyphus non può essere-
-Oltre Atlantide abbiamo scoperto anche questo nuovo continente.-
-Mi chiedo perché siamo qui..-
-Scopriamolo-
Quel continente in un passato era abitato da milioni di persone divise in tribù e governati da un unico re.
Il regno di questo monarca venne chiamato impero del Sole.
Arrivarono davanti ad una grande porta con delle incisioni in oro e vi entrarono.
Si trovarono davanti qualcosa di fiabesco che non avevano mai visto prima.
-Sisyphus cosa conosci di questo popolo?-
-Nel continente Mu non c’erano mai state violenze e si viveva nel benessere e nella prosperità. Mu, popolata da diverse razze, era dominata dalla razza bianca; le altre genti non avevano posizioni politiche rilevanti. La navigazione era una delle attività principali, ma erano anche ottimi scultori e usavano la pietra e l'oro-
-E' un posto stupendo, ma non capisco perché siamo qui-
-Vedi Pandora questo è il luogo che secondo la leggenda furono nate le prime armature d'oro prima che gli dei distruggessero questo popolo come avvenne con Atlantide. I superstiti si rifugiarono nelle montagne tibetane.-
-Pensi che troveremo qualcosa riguardante gli abitanti che hanno vissuto in questo luogo-
-Questo non lo so, ma ora è meglio trovare un riparo si sta facendo notte e accendere un fuoco.
Non vorrei che Rhadamanthys possa dire che non mi sia preso cura della sacerdotessa.-
Pandora prese a ridere e il cavaliere d'oro dovette ammettere che la sacerdotessa del signore degli inferi era bellissima ed aveva una bellezza rara proprio come quella di Athena che si era reincarnata in Sasha.
Trovarono riparo in un piccolo tempio dove poter passare la notte.
Potevano stare al coperto, anche se Pandora stava tremando: Il sagittario decise cosi di andare in perlustrazione per il tempio e si rese conto che erano in una delle sale del palazzo reale. Trovò dei vestiti e li portò a Pandora.
-Non sono comodi, ma per il momento non abbiamo di meglio.-
Sisyphus si voltò e diede a Pandora la possibilità di cambiarsi, ma di fare anche conversazione.
-Non sei preoccupato solo per la nostra situazione?-
-Cosa vuoi dire?-
-Non sei riuscito a legare con Sasha e questo ti infastidisce-
-Non mi infastidisce e solo che non riesco a capirla-
-Dalle tempo, Sisyphus non è facile accettare di essere una dea...Puoi voltarti ho finito di vestirmi.-
Non appena il sagittario si voltò rimase incantato da Pandora e di come quella tunica le stesse bene.
-Preferisco i miei vestiti sono più comodi, li metto ad asciugare almeno potrò rimetterli...Comunque Sisyphus fidati di me, dai tempo a mia sorella.-
-Mi fido delle tue parole.-
La notte era ormai scesa e Pandora stava tremando per il freddo, fino a quando il cavaliere d'oro non si avvicinò a lei e le mise una mano dietro la schiena in modo che il calore del suo corpo la facesse smettere di tremare.
-Grazie-
-Ho promesso a Rhadamanthys di proteggerti e mantengo la parola data.-
Intanto comodamente seduto sul suo trono Chronos era soddisfatto di ciò che il mago aveva fatto dividere le due ragazze ed era certo che molto presto sua moglie Rhea e Tifone sarebbero tornati con la notizia delle morte di Athena e Pandora.

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Capitolo 20
*** Capitolo 20: Dura realtà ***


Sasha camminava tranquilla sul bagnasciuga, mentre i piedi nudi venivano inondati a intervalli regolari dall’acqua fredda e salata del mare. Il vestito bianco candido le svolazzava intorno e i capelli lilla ne seguivano i movimenti.
Seppur fosse la reincarnazione della dea Athena, per lei non era del tutto normale essere sola o essere seguita da uno specter.
Doveva ammettere che la compagnia di Rhadamanthys non le dispiaceva: Parlava il necessario ed era un bravo osservatore e sapeva perfettamente sentire il pericolo.
Con lui, neanche una persona avrebbe provato a farle del male.
Arrivarono poco dopo sopra un'altura che dava proprio sul mare e li si trovava un tempio.
L'unico modo che avevano per raggiungerlo era attraversare la spiaggia, per poi salire una rapida scalinata nascosta che portava all'entrata del tempio.
Sasha affianco il giudice degli inferi all'entrata di quel tempio abbandonato: su una delle grande porte vi era inciso un messaggio.
 
“Non so cosa ti abbiano detto per venire fin qui, ma qualunque cosa fosse non ne vale la pena. L’unica cosa buona che puoi combinare qui è diventare carne da macello per i simpaticoni là fuori. E non sto parlando solo di creature leggendarie, ma delle Bestie mercenarie al servizio degli dei”
 
-Prepariamoci a combattere-
-Non mi sembra una cosa saggia Rhadamanthys-
In quel momento il giudice degli inferi, si voltò verso Sasha è la guardò con occhi colmi di rabbia.
Per lui andava bene che lei non sapeva controllare i suoi potere, ma che si comportasse come una codarda questo non lo poteva sopportare.
-Stammi bene a sentire: Tu sei la reincarnazione della dea della giustizia e della guerra quindi non puoi avere paura di alcuni mostri che potremmo attaccare-
-Io non ho mai combattuto e non ho voluto tutto questo-
-Comincia ad accettare quello che sei, altrimenti non rivedrai più tua sorella Pandora e tutto quello che conosci verrà conquistato da Chronos-
Le parole di Rhadamanthys in qualche modo avevano fatto colpo sulla giovane reincarnazione di Athena che camminò in silenzio.
Lo specter sapeva di essere stato duro, ma non aveva altra scelta che dire ciò che pensava per riuscire a smuoverla.
Superarono il tempio e si fermarono al limitare di un piccolo bosco; dopo qualche passo lo videro riverso in una pozza di sangue e con un profondo taglio lungo la schiena. Il corpo era rannicchiato con braccia e gambe strette al petto come se riposasse.
Sasha chiuse gli occhi per non guardare quella scena, mentre Rhadamanthys sapeva che molto presto un nemico sarebbe comparso e lui era pronto ad affrontarlo.
Sasha fece qualche passo in avanti per proseguire, ma Rhadamnathys la fermò e poco dopo sentirono dei passi pesanti avvicinarsi a loro e un istante dopo dopo un nuogolo di frecce avvelenate stavano volando nella loro direzione.
Rhadamanthys prese in braccio Sasha e schifò abilmente le frecce, non appena mise di nuovo con i piedi a terra la ragazza continuò a fissare in un punto ben preciso.
-Rhadamanthys cosa succede?-
-Abbiamo compagnia, preparati a combattere.-
-Secondo te come combatto?-
-Mi pare che hai un arma.-
In quel momento Sasha si ricordò dello scettro di Nike: Allungò la mano e il prezioso scettro comparve tra le mani della ragazza.
In quel momento una forte esplosione distrusse una zona circostante e tutto quel baccano causato da quella catastrofica esplosione raggiunse Pandora e Sisyphus che erano molto distanti da dove stava iniziando la battaglia.
-La resa dei conti è arrivata Athena-
-E' quello che pensi tu Kratos: Il tuo destino si compie oggi e io Rhadamanthys della Viverna ti distruggerò.-
-Non è uno stupido specter il mio obiettivo, ma la dea Athena e devo portare la sua testa a Chronos.-
Veloce come un fulmine Kratos si lanciò verso Athena, brandendo le sue lance, ma la viverna si mise in mezzo e fermò il primo attacco del guerriero di Chronos.
Una delle spade che teneva in mano Kratos cadde a terra e la Viverna la raccolse.
-Pensi che non sia in grado di usare questa?-
La lame si incrociano; scambiando diversi fendenti, senza che l’uno abbia il sopravvento sull'altro.
La Viverna era un tipo che si stancava subito del proprio avversario specie se non era alla sua altezza.
-Preparati a ricevere il mio attacco: Greatest Caution-
L'attacco di Rhadamanthys investì in pieno.
Kratos cadde a terra gravemente ferito, ma ancora in vita.
Con le ultime forze che gli erano rimaste il servo di Chronos si fiondò verso Athena, ma una luce avvolse la ragazza e investì la zona circostante.
Lo scettro di Nike colpì il suo avversario lasciandolo a terra privo di vita.
-Cosa facciamo del suo corpo?-
-Sei tu la Dea, ma io qualcosa avrei in mente.-
-La tua idea sarebbe Rhadamanthys?-
-Mandiamo il corpo di questo schiavo direttamente al suo padrone, cosi manderemo un messaggio chiaro ai Titani specialmente a loro sovrano.-
Sasha in qualche modo sapeva cosa fare: usò il suo scettro e sfiorò il corpo senza vita di Kratos che scomparve da quel luogo finendo direttamente nella stanza del trono di Chronos.
Il signore del tempo nel vedere quella scena rimase immobile colmo di rabbia, si era reso conto che pur separate quelle due ragazze erano pericolose.
Intanto Pandora e Sisyphus si trovavano ancora nel continente di Mu e in qualche modo avevano assistito alla battaglia e sapevano che Rhadamanthys e Sasha avevano vinto la battaglia.
-Dobbiamo muoverci Pandora-
Dette quelle parole i due continuarono i loro cammino per raggiungere i loro compagni.

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Capitolo 21
*** I pensieri di Sisyphus ***


Il vento soffiava forte e impetuoso, mentre Sisyphus e Pandora si trovavano in un luogo senza via d'uscita.
Le serate cominciarono ad essere sempre più fredde e nessuno dei due aveva idea di come uscire da quel posto.
L'unica via d'uscita era per via mare.
Durante una delle sue perlustrazioni Pandora trovò vari libri che leggeva, mentre il cavaliere del sagittario perlustrava il luogo che ormai conosceva a memoria, per trovare una via di fuga e trovare Rhadamanthys e Sasha.
-Sono giorni che cerco di trovare una soluzione, ma nulla...Mi dispiace Pandora.-
-Perché ti stai scusando? Non è colpa tua se siamo in questa situazione io direi che dietro a tutto questo ci sia Chronos.-
-Pensava che separarti da tua sorella potesse in qualche modo mettervi in difficoltà.-
-In parte ha raggiunto il suo piano: noi siamo qui che non riusciamo ad andarcene da questo posto e non sappiamo dove sono Sasha e Rhadamanthys-
Il cavaliere del sagittario stava accendendo il fuoco, per poi notare Pandora intenta a leggere un libro antico.
-Trovato qualcosa di interessante in quel libro-
-Ho trovato la storia di questa terra tra cui alcune leggende molto interessanti-
-Che tipo di leggende?-
Pandora cominciò a raccontare delle terre maledette.
-Nel corso del tempo molti intrepidi e valorosi avventurieri hanno raggiunto questa terra, ma senza più fare ritorno-
-Stai cercando di dirmi che siamo finiti nel continente di Mu e precisamente nelle terre maledette-
-Qualcuno ha fatto in modo che noi finissimo qui.-
Era notte fonda e Sisyphus era sveglio osservando ciò che lo circondava, mentre la luna faceva brillare la gold cloth.
Si girò ad osservare Pandora che dormiva: Pensò che essere li con lei era opera di qualcuno di divino e pensò ad Hestia.
Rhadamanthys era molto più duro e forse sarebbe riuscito a smuovere Sasha, ma la sacerdotessa di Hades era consapevole del suo ruolo, forse era lui che aveva bisogno di Pandora per capire qualcosa su se stesso o qualcos'altro che non riusciva a capire.
Era passata una settimana da quando si trovavano nel continente di Mu e più vedeva Pandora e più si rendeva conto che non era indifferente alla sua bellezza.
-E' una ragazza di rara bellezza, ma meglio tenere per me determinati pensieri, altrimenti chi lo sente Rhadamanthys-
Disse parlando con se stesso, per poi sorridere.
Improvvisamente avvertì una presenza e anche Pandora si svegliò di soprassalto avendo anche lei percepito una presenza avvicinarsi.
Una misteriosa figura avanzava correndo, fulmineo tra il fitto fogliame, schivando rami spezzati e rocce nascoste sul percorso che, negli anni, aveva imparato a conoscere a memoria.
La lancia salda nella mano destra, la cui presenza all’inizio gli era sembrata una tortura, ora era la sua migliore amica.
Intanto i due uscirono dal nascondiglio e si guardavano intorno, mentre Sisyphus cercava anche di proteggere Pandora da eventuali attacchi.
I nervi del giovane sagittario erano tesi, la concentrazione emanava da lui in ondate crescenti di tensione; un misto di emozioni tra le quali per sua somma vergogna svettava la paura.
Sapeva che qualcuno era vicino a loro e non voleva che Pandora corresse pericoli, anche se aveva notato che si sapeva difendere molto bene.
Improvvisamente, silenzio.
In un istante i passi del guerriero si arrestarono, le orecchie tese e gli occhi immobili a cogliere ogni minimo cambiamento dell’ambiente circostante, i sensi affinati si posarono come un manto ovattato su tutto ciò che lo circondava, una tecnica imparata anni prima grazie a suo fratello Ilias.
Improvvisamente sentì il nemico e uso il Cheiron Light Impulse per colpirlo, cosi da far uscire fuori il nemico.
Il guerriero era in realtà una donna che sembrava essere stata imprigionata in quell'isola da molto tempo e corrotta da Chronos stesso.
Senza dire nulla la misteriosa guerriera iniziò il suo attacco, ma verso Pandora, ma Sisyphus fu più rapido e prese la sacerdotessa di Hades, portandola nella direzione opposta.
In quel momento il ciondolo che le era stato donato dal re di Atlantide si alluminò e tra le mani della sacerdotessa comparve il suo tridente.
La lancia della guerriera senza nome si conficcò sul terreno creando una specie di terremoto che non provocò nessun danno, ma era come una specie di richiamo e subito dopo comparvero delle ombre di coloro che aveva raggiunto quel luogo segreto per rubare i tesori e si erano infine trasformati in ombre nere in grado di eliminare chiunque si mettesse sul loro cammino.
-Sono troppe-
-Come possiamo battere delle ombre?-
Sisyphus non risponde, ma pensò ad un modo e doveva essere rapido, ma la risposta arrivò da Pandora.
-Sei un cavaliere d'oro e emani una luce speciale quella di Athena giusto?-
-Esatto! Pensi che i miei colpi possano distruggerle?-
-Si...Mentre tu pensi alle ombre, io penso a quella guerriera-
-Sei sicura?-
-Sicurissima-
I due cominciarono una lotta senza tregua: Sisyphus usò i suoi attacchi che eliminarono gran parte delle ombre, ma comparivano altre ombre non appena quelle che aveva eliminato scomparivano.
Pandora osservò e capì che l'unico modo per farle sparire era quella di eliminare la guerriera e in quel momento il suo tridente si scontrò con la lancia emanando scintille.
La sacerdotessa di Hades era molto abile e poco dopo Pandora grazie ai poteri della sua arma che poteva emettere delle scariche elettriche riuscì nel suo intento di ferite la guerriera.
Non aveva nessuna intenzione di ucciderla, ma quando vide che le ombre cominciarono a sparire notò che avevano vinto.
Si voltò verso Sisyphus e sorride, ma in quel momento il sagittario prese a correre verso di lei.
-Pandora attenta.-
Si voltò e vide la guerriera con la lancia che stava per colpirla, ma Pandora decise di attaccarla a sua volta.
La sacerdotessa colpì la guerriera con il tridente ferendola mortalmente, mentre Pandora, venne ferita alla spalla, ma era ancora viva.
Sisyphus la prese tra le braccia, ma prima di voltarsi guardò la figura di quella guerriera scomparire e i due notarono che il bosco che circondava la zona cominciò a sparire mostrando un sentiero.
-Qualcuno voleva metterci alla prova-
-Penso che abbiamo superato questa sfida a pieni voti, ma ora ti devo medicare la ferita e appena sarà guarita del tutto partiremo.-
-Paura di Rhadamanthys?-
-Ho promesso che ti avrei protetto e poi ha un pessimo carattere.-
Portò la sacerdotessa dentro il castello in rovina che era diventato il loro rifugio.
Le curò la ferita con delle erbe mediche che aveva trovato, per fortuna suo fratello gli aveva insegnato a riconoscere le erbe medicinali a quelle velenose.
-Grazie Sisyphus-
In quel momento gli occhi azzurri del sagittario osservavano Pandora e sorride.
-Dovere sacerdotessa-
Il cavaliere del sagittario non conosceva il motivo ma si sentiva molto vicino a Pandora, ma non comprendeva la ragione.
Rilegò quei pensieri in una parte remota della sua testa e pensò che ora potevano andarsene da quel posto non appena Pandora si sarebbe ristabilita.

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Capitolo 22
*** Un nuovo nemico ***


Tutto inizia con quella gigante esplosione, che risuona per chilometri intorno a Sasha, e che svanendo in una coltre di fumo nero, lascia dietro a se solo terra bruciata, formando un grande cratere.
All'interno di esso, il corpo esangue di un giovane ragazzo , completamente pieno di cicatrici a dorso nudo e con solo in dosso un paio di pantaloni laceri. Apre gli occhi , un forte mal di testa lo attanaglia, colpa della forte esplosione o di qualcos’altro ?
Sasha non riusciva a capire cosa fosse successo: l'unica cosa che ricordava era che si era addormentata e ora si trovava in quel luogo.
Mentre osservava la scena si diceva che era inutile farsi domande che da quando aveva scoperto di essere Athena le capitavano di tutti i colori.
Tornò a guardare quello strano ragazzo, mentre l’odore del fumo nero era talmente pungente che al solo respirarlo cominciò a tossire.
Proprio in quel momento un voce avvolse la sua mente.
-Non stai già perdendo troppo tempo? Devi trovare tua sorella e recarti sul monte dolore.-
Mentre ascoltava queste parole , quasi come se qualcuno gliele avesse bisbigliate all’orecchio , quasi come se fosse stato solamente un suono un po’ particolare provenire dal vento che per uno scherzo del destino avesse assunto forma di parole: Parole troppo precise perché fossero solo opera del vento.
Intanto Sasha tornò a fissare quel ragazzo e senza pensarci e facendo molta attenzione si avvicinò a lui per aiutarlo.
-Chi sei?-
Il ragazzo non rispose era come se non vederla e sentirla.
-Devo capire perché capitano tutte alla sottoscritta.-
Il ragazzo si guarda intorno e poi quasi spinto da un forza misteriosa si incammina alla sua destra verso quella che sembra la giusta direzione.
Egli cammina a lungo con Sasha che lo segue non capendo dove si stesse dirigendo, ma intanto nella sua testa risuonava ancora quella voce.
Trovare Pandora e dirigersi verso il monte dolore.
Mentre seguiva quello strano si chiedeva dove potesse essere quel luogo con quel nome inquietante e cosa nascondeva.
Improvvisamente il misterioso ragazzo di fermò, forse era arrivato a destinazione e Sasha era curiosa di capire cosa stesse succedendo.
La dea della giustizia non dovette aspettare tanto: un uomo di bell'aspetto comparve davanti al ragazzo malconcio.
-Ciao Atlante ci rivediamo-
-Chronos?-
-Sono passati secoli dall'ultima volta che ci siamo visti, ma ora vedo che sei tornato e stavolta non sorreggi il cielo-
-La punizione divina di Zeus si è spezzata come ma?-
-Sono riuscito ad avere la meglio sugli olimpici, ma ho un problema-
-Quale sarebbe?-
-Athena e Pandora sono da eliminare?-
-Tu non riesci a sbarazzarti di due fanciulle indifese-
-Sono potenti e con loro ci sono uno specter e un gold ed è per questo che devi eliminarle e ora che sono separate sono più deboli, devi agire prima che si riuniscono.-
Il ragazzo accettò e il quel momento Sasha capì che non aveva altra scelta di trovare Pandora.
La voce che aveva invaso la mente tornò all'improvviso.
-Hai capito ora il motivo per cui devi trovare Pandora e recarti nel luogo che ti ho indicato?-
-Si, ma non so dove si trova mia sorella-
-Sei una dea, usa il tuo potere-
Sasha chiuse gli occhi e si concentrò, lo scettro di Nike comparve nelle sue mani e cominciò a brillare.
Vide Pandora e Sisyphus che si stavano avvicinando a delle terre desertiche e in quel momento si svegliò.
Rhadamanthys stava facendo la guardia e quando la ragazza si svegliò chiamò il giudice degli inferi, che corse verso Sasha.
-Qualcosa non va?-
-In che direzione si trovano le terre desertiche?-
-Dovremmo arrivarci con tre giorni di cammino e posso sapere il motivo per cui sei interessata a quelle terre?-
-Pandora è diretta li e dobbiamo sbrigarci-
Sasha spiegò del suo strano sogno alla Viverna che prese a camminare avanti e indietro pensando.
-Ci metteremo troppo tempo a piedi-
-Cosa proponi?-
-Ci andremo volando, ma io a differenza di Sisphus non sono molto gentile-
-Cosa vorresti dire?-
Rhadamanthys prese Sasha in braccio e spiccò il volo in direzione delle terre desertiche.

Note Autrice: Quando ho scritto questo capitolo non mi convinceva per nulla e anche ora devo dire che non mi soddisfa anche se avevo fatto delle motifiche.
Grazie a chi è arrivato fin qui

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Capitolo 23
*** Confidenze ***


Lo sguardo di Pandora vagava tra quella landa desertica che scorreva davanti ai suoi occhi.
Il gold saint e la sacerdotessa camminavano lentamente, persi ognuno nei propri pensieri; il tempo passava senza che se ne accorgessero.
Poco dopo i loro sguardi si incrociarono.
-C'è un silenzio spettrale-
-Si vedono delle rovine Pandora, qui probabilmente vi era una città-
Poco dopo la sacerdotessa si fermò era come se avesse percepito qualcosa di negativo.
-Dobbiamo nasconderci-
I due corsero verso le rovine e si nascosero, per poi osservare ben nascosti: Una bufera di sabbia cominciò a soffiare violenta.
-Le bufere nel deserto sono frequenti, ma questa è strana-
-Ho percepito qualcosa poco fa, ma non sono riuscita a capire se fosse un nemico-
-Questo posto per noi è sconosciuto e per il momento ci conviene stare qui, almeno finché questa tempesta di sabbia, non finirà.-
Il sagittario osservava Pandora e in quelle settimane che era stato in sua compagnia, aveva imparato molto, ma aveva quell'alone di mistero che l'affascinava .
Si sedette vicino a lei.
-Dopo tutto quello che hai affrontato e scoperto non sei crollata e questo non è da tutti-
-Ho paura Sisyphus, ma non posso mostrarlo-
-Non è debolezza dire che si prova paura.-
-Qual è invece la storia del grande cavaliere del sagittario?-
Sisyphus posò gli occhi azzurri su Pandora ed era curioso che avesse chiesto qualcosa su di lui, mai nessuno si era cosi tanto a lui.
-Cosa vuole sapere la sapere la sacerdotessa di Hades?-
-Quello che vuoi.-
-Sulla mia vita c'è poco da dire: Da quando mi sono svegliato dal mio sonno il mio unico obiettivo era trovare Athena e la sacerdotessa del signore degli inferi.-
-Non deve essere stato facile-
-Il mio compito come quello di Rhadamanthys era quello di risvegliarci non appena i vostri poteri si stavano per risvegliare.-
La ragazza non si era mai chiesta fino in quel momento quanto fosse stata dura sia per il sagittario che per la Viverna tutto quello e non appena avrebbe ritrovato sua sorella con il giudice avrebbe voluto ringraziarlo.
Non ha mai avuto molto tempo per conversare con lo specter e voleva sapere molte cose, mentre sua sorella Sasha avrebbe dovuta aprirsi di più con il cavaliere d'oro.
-Grazie Sisyphus-
Nel sentire quelle parole il cavaliere, rimase senza parole e non capiva il motivo per quel ringraziamento.
-Perché mi stai ringraziando?-
-Stai rischiando la tua vita non solo per proteggere mia sorella, ma anche nel proteggere la sacerdotessa di Hades e non sarebbe un tuo compito.-
-Ti ricordo che ho promesso a Rhadamanthys ti proteggerti e poi non sei affatto male sacerdotessa-
Pandora in quel momento sorrise, ma poco dopo Sisyphus si alzò e osservò fuori la tempesta che non voleva smettere.
-Il mio ruolo di cavaliere mi impone di sacrificare me stesso per la mia missione-
Nel sentire quelle parole Pandora si alzò e si avvicinò al cavaliere, per poi abbracciarlo.
Quell'abbraccio fu strano per entrambi, ma la dolcezza della sacerdotessa fece tenerezza la gold del sagittario che alzò una mano per accarezzarle i lunghi capelli corvini.
Sisyphus poco dopo con la mano alzò il viso di Pandora e i loro sguardi si incrociarono e lentamente i loro viso si avvicinarono sempre più.
Le loro labbra si stavano sfiorando, ma un vento di sabbia sempre più forte, fece tornare i due alla normalità.
Il sagittario strinse Pandora in modo che non potesse correre pericoli, mentre Sasha e Rhadamanthys stavano per raggiungere le terre desertiche.



Note Autrice: Mi dispiace tantissimo che sia il precedente capitolo che questo non siano lunghissimi, ma quando li avevo scritti si adattavano perfettamente alla storia che avevo in mente.
Questa long è AU quindi non rispecchia gli standart che troviamo nella saga originale che io adoro.
Grazie a coloro che sono arrivati fin qui.

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Capitolo 24
*** Eroi maledetti ***


Non appena la tempesta di sabbia si placò, davanti agli occhi dei due si presentò una vasta valle: una strada sterrata l’attraversa sinuosa, un bosco di querce dalle foglie verde smeraldo la circonda ai lati, prati verdi e cespugli di more e lamponi.
Una leggera brezza spira verso nord scompigliando i capelli corvini di Pandora, mentre sentiva un delicato aroma di fiori e frutta.
-Il paesaggio è cambiato improvvisamente-
-Come se qualcuno si stia divertendo a prendersi gioco di noi-
Disse infine Pandora guardandosi intorno.
Camminarono sul sentiero, in silenzio guardandosi intorno e in silenzio, come se entrambi sapevano che qualcosa stava per accadere.
-Pandora volevo scusarmi per quello che stava accadendo-
In quel momento la sacerdotessa degli inferi si fermò e prese ad osservare Sisyphus negli occhi azzurri come il cielo.
-Non devi scusarti, non è successo nulla e poi è anche colpa mia-
Il loro discorso venne interrotto quando notarono poco distante da loro un uomo giovane, molto alto, che aveva capelli corti e neri, con leggere striature color cenere, occhi neri molto profondi.
Marciava svelto e deciso, tenendo le mani chiusi a pugno e quando si avvicinò ai due, mentre il cavaliere del sagittario si mise davanti a Pandora.
-E' una bella sorpresa trovare il cavaliere d'oro del sagittario e la sacerdotessa degli inferi.-
-Tu sai chi siamo, mentre noi non abbiamo idea di chi tu possa essere-
-Io sono Atlante uno dei generali di Chronos-
-Ci mancava solo un altro pazzo che segue l'imperatore dei pazzi-
A quell'affermazione di Pandora, il sagittario si voltò verso di lei sorridendo, in qualche modo apprezzava quel sarcasmo della sacerdotessa.
-Noto che la lingua non ti manca Pandora e in fondo è sempre stato cosi-
-Con me questo gioco non funziona quindi dimmi cosa vuoi da noi.-
-La vostra missione è raggiungere l'Olimpo per sconfiggere i titani, ma anche salvare i cavalieri tenuti prigionieri.
Penso che sapete che Chronos ha trasformato tutti in statue, ma se quelle statue venissero distrutte-
-Ogni cavaliere che verrebbe distrutto non avrà la possibilità di tornare in vita, cosi la sua anime verrebbe distrutta-
Disse Sisyphus con un filo di voce e in quel momento Pandora capì quello che aveva in mente lo scagnozzo di Chronos.
-Ora che ci hai illustrato il tuo brillante piano cosa dovremmo fare?-
-In fondo al sentiero vi è una grotta dove vi è un cavaliere prigioniero e sono giunto fin qui per distruggerlo, ma se voi arriverete prima di me, sarò clemente.-
-Tu che risparmi un nemico, sono sicura che ci sia un doppio fine in tutto questo-
Non ebbe il tempo di dire altro che il loro nemico sparì.
-Chronos si circonda di alleati idioti-
-Cosa pensi di fare?-
-Non abbiamo altra scelta Sisyphus-
 
 
Intanto Rhadamanthys e Sasha arrivarono a destinazione: Si aspettavano di trovare un deserto, ma vi era una valle.
-Pandora e Sisyphus sono passati di qui-
-Sei sicuro di quello che dici?-
-Percepisco la loro presenza, ma anche la presenza di un nemico e dobbiamo sbrigarci-
I due s'incamminarono per cercare i loro compagni di viaggio.
 
Quando si addentrarono nella grotta si resero conto che era completamente ricoperta di ghiaccio, con alcune lastre e blocchi che impedivano il passaggio in alcune zone.
Non avevano altre scelta che proseguire: Non pensavano che un tal posto potesse incutere tanto terrore.
Non trovarono molte difficoltà, ma quando arrivarono al centro, , sopra un altare che sembrava nato dalla terra stessa, un grosso globo nero brillava di luce propria, tuttavia essa era fredda e pulsante: Pandora avvicinandosi ad essa, avvicinò la mano per toccarlo e quando lo sfiorò comparve una statua che raffigurava un cavaliere.
Pandora non riusciva a capire chi fosse lei non conosceva nessun altro cavaliere a parte Sisyphus e Rhadamanthys.
-E' un cavaliere d'oro-
-Cosa? Chi sarebbe?-
-Il cavaliere dello scorpione.-
-Sisyphus abbiamo un piccolissimo problema-
-Quale sarebbe?-
-Io non posso salvarlo, io possiedo le armi delle divinità maggiori, ma i cavalieri d'oro può salvarli solo Athena-
 
Fuori intanto, Rhadamanthys e Sasha raggiunsero l'entrata della grotta e vi entrarono non sapevo cosa li aspettasse una volta dentro.
Intanto Atlante comparve difronte al cavaliere del sagittario e Pandora, pronto a distruggere la statua che imprigionava il cavaliere dello scorpione.
-Lui sapeva perfettamente che solo Athena può salvarlo-
-Non possiamo permettere che lo distrugga-
-Cavaliere d'oro fidati di me-
Pandora sorrise a Sisyphus e quel sorriso era rassicurante: La sacerdotessa degli inferi si ricordò le parole di suo nonno sulla collana che portava al collo.
Infatti la collana cominciò ad emettere una luce dorata: Ogni volta che si sarebbe trovata vicino ad una statua essa si illuminava in base al cavaliere che si trovava davanti.
-Io non posso salvarlo, ma posso proteggerlo...Tu cerca di tenere occupato quel pazzo di Atlante-
Sisyphus anni e cominciò uno scontro contro Atlante, mentre Pandora cercava di creare una barriera intorno alla statua usando il potere della collana.

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Capitolo 25
*** Lite ***


-Allora, Atlante hai intenzione di far saltare tutto in aria?-
Sisyphus stava cercando di far perdere tempo al suo nemico, mentre Pandora usando il potere della sua collana, creando uno scudo intorno alla statua di pietra.
Lo scudo non aveva una propria forma, ma era a più strati di colore viola e nero.
La sacerdotessa degli inferi, era concentrata sullo scudo, essendo la prima volta che utilizzava un potere simile.
Il cavaliere del sagittario intanto aveva iniziato il duello contro Atlante.
Le due immani energie si scontrarono in tutta la loro potenza scatenando un'onda d'energia che si espanse per l'intera grotta, facendo far crollare molte rocce e fu proprio cosi che Rhadamanthys poté capire il luogo esatto dove si stava svolgendo lo scontro.
Sia Sisyphus che Atlante sentivano i loro corpi indebolirsi ad ogni colpo ed usavano tutte le energie che avevano cercando di prevaricare sull'altro.
Per un po' si equivalsero, poi Atlante sembrava prendere il sopravvento, ma Sisyphus continuava a tenere duro.
-Rassegnati cavaliere del sagittario-
-Io non mi arrenderò mai-
Il sagittario sapeva di poterlo battere, sapeva e non doveva arrendersi, ma sentiva che le sue forze venivano a mancargli.
-Lascia che ti aiuti-
In quel momento lo sguardo dei tre, andarono verso l'entrata della grotta che era stata sommersa dai massi giganti e improvvisamente vennero sbriciolate e comparvero la Viverna e Sasha.
-Rhadamanthys...-
Dissero insieme Pandora e Sisyphus, mentre il drago degli inferi, camminava a passo lento seguito dalla reincarnazione di Athena.
-Ci hai messo un po' di tempo-
-Sono arrivato al momento giusto.-
-In altre circostanze circostanze, non sarei stato felice di vederti, ma ora che siamo alleati e uniremo le forze saremo invincibili.-
Rhadamanthys prese ad osservare Atlante che in quel momento si rese conto che non poteva sconfiggerli entrambi.
In quel momento Atlante sorrise e con le mani creò un tornado che l'avvolse e sparì.
-Vigliacco-
In quel momento Pandora fece sparire la barriera e cadde a terra, ma in quel momento Rhadamanthys corse per aiutarla.
-Bentornato-
-Ti vedo bene, Pandora-
-Sisyphus mi ha protetto-
La viverna aiutò la sacerdotessa ad alzarsi e in quel momento il suo sguardo andò verso sua sorella Sasha.
-Sono contenta di rivederti, ma dovresti far tornare un tuo cavaliere-
-Questa statua è un cavaliere d'oro?.-
Sasha si avvicinò e fece comparire tra le sue mani lo scettro di Nike che cominciò a brillare.
Posò delicatamente la sua arma sulla statua che lentamente si sgretolò lasciando comparire il cavaliere d'oro e lo scrigno contenente la sacra armatura.
-Kardia-
-Abbiamo trovato il più rompi scatole dei dodici-
All'affermazione di Rhadamanthys, la sacerdotessa prese a ridere divertita, ma poco dopo la sua collana cominciò di nuovo a brillare e davanti a loro comparve la dea Hestia.
-Nonna?-
-Siete riusciti a salvare uno dei cavalieri d'oro, ma ancora non sarà in grado di combattere, lo porterò con me, in modo tale che riprenda le forze che gli sono state sottratte da Chronos.-
-Non riesco a capire...Pensavo che ci avrebbero aiutato.-
-Vi aiuteranno Sasha, ma non in questo stato, non appena troverete gli altri cavalieri, vi basterà usare le armi divine e i corpi dei cavalieri verranno teletrasportati nel mio palazzo in modo che io come dea, possa aiutarli.-
-Va bene-
-State facendo un buon lavoro ragazze e anche voi due.-
Dette quelle parole Hestia e il corpo del cavaliere d'oro comparvero.
In quel momento Sisyphus si avvicinò a Sasha inchinandosi e cercare di essere un fedele cavaliere, ma la ragazza non accettava quel modo di comportarsi in quel mondo.
-Perché ti comporti cosi?.-
-Sei la reincarnazione di Athena ed è il mio compito proteggerti.-
-Io non ho bisogno di nessuno.-
Pandora in quel momento si avvicinò e allungò la mano verso il viso di sua sorella colpendola.
-Ti rendi conto di quello che stai dicendo? Sono settimane che siamo separati e l'unica cosa che sai fare è attaccare un tuo cavaliere? Era preoccupato per te, come lo era per me Rhadamanthys e tu cosa fai? Lo attacchi senza motivo.-
-Scusa Pandora-
-Le scuse non le devi a me.-
In quel momento lo sguardo di Sasha andò verso il cavaliere del sagittario.
-Scusami Sisyphus.-
-Non importa.-
Sia Pandora che il drago degli inferi, avevano percepito lo stato d'animo del sagittario, ma in quel momento decisero di stare in silenzio.
-Usciamo da qui e troviamo un posto dove poter passare la notte-
Una volta fuori, trovarono riparo in una capanna abbandonata, ma videro Sisyphus e Sasha molto distaccati.
-Mi dispiace per il sagittario.-
-Devo dire che tua sorella non aiuta.-
-Non riesco a capire, cosa le prende.-
-Vuoi una mia opinione?-
-Si.-
-Penso che Sasha, non riesce ancora ad accettare il suo ruolo e non le piace Sisyphus.-
-In che senso non le piace?-
-Non riesce a sopportare il suo essere un cavaliere cosi protettivo.-
-Noi siamo diverse dalle precedenti reincarnazione che avete conosciuto, ma bisogna dare tempo ad entrambi.-
La situazione era molto tesa, ma la sacerdotessa degli inferi, sperava che in qualche modo la situazione si potesse risolvere, anche perché se Chronos venisse a conoscenza di questa specie di lite tra Sasha e Sisyphus sarebbe un bel problema.



Note Autrice: Finalmente nella mia long AU sono ruscita a far schiaffeggiare Sasha da Pandora, cosa che non avviene nel Canvas.
Grazie per essere arrivate fin qui.

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Capitolo 26
*** Contrasti ***


Sisyphus camminava lentamente, misurando ogni passo.
Subito dietro di lui Sasha e ancora di dietro Pandora e Rhadamanthys che camminavano vicini.
-C'è troppa tensione.-
-Non capisco cos'ha Sasha contro il sagittario.-
-Mia sorella non si fida di lui.-
-Cosa vuol dire? Sisyphus è un cavaliere d'oro devoto ad Athena.-
-Lei non si fida di lui e non ha ancora accettato di essere la reincarnazione di una dea.-
-Immagino che ci sia altro?-
-Entrambi devono collaborare e imparare ad andare d'accordo, altrimenti non supereremo mai le sfide che ci attendono.-
-Dicono che i problemi ci sono solo negli inferi.-
In quel momento Pandora sorride e la Viverna fu davvero felice di vederla sorridere e si ricordò della precedente sacerdotessa degli inferi molto simile a colei che lo era diventata in quest'epoca.
Intanto Sisyphus pensava al suo passato ormai lontano:
Ricordava perfettamente le sue valli ricoperte da erba e papaveri, i villaggi più piccoli accesi dalle luci delle feste e dai clamori delle danze, il profumo di resina e muschio che aleggiava nelle foreste, le ninfe degli alberi che ballavano sotto la luna, e gli spiriti dell’acqua che correvano sulla superficie dei laghi.
Gli mancava tutto, ma il suo dovere di cavaliere veniva prima di tutto: La nuova reincarnazione di Athena, non lo sopporta, ma invece Pandora è completamente diverso, si fidava di lui al contrario di sua sorella Sasha.
Improvvisamente si fermò e davanti a lui vi erano campi distrutti e incendiati, boschi di alberi da frutto abbattuti, distese di terra arida e cadaveri a terra.
La Viverna si avvicinò al sagittario per osservare attentamente quello che aveva davanti.
-Opera dei sottoposti di Chronos.-
-Tifone o Atlante-
-Oppure entrambi...Il problema che se continua ad eliminare esseri umani per divertimento, non potranno mai raggiungere il loro luogo dopo la morte.-
-Cosa vuoi dire?-
-In questo momento il regno di Hades è senza nessun specter quindi le anime che raggiungono il regno, rimangono intrappolate nel limbo.-
-Oltre tutti i problemi che abbiamo da affrontare ci mancava solo questo.-
-Sisyphus la nostra missione si sta facendo più complicata, non solo per quanto riguarda i nostri nemici, ma anche riguardo alla reincarnazione di Athena.-
-Cosa dovrei fare secondo te? Obbligarla a farsi proteggere?-
-Il problema non è solamente l'antipatia che prova verso di te e credo che tu abbia capito a cosa mi riferisco.-
-Non ha accettato completamente il suo ruolo.-
Dopo quella breve conversazione ripresero a camminare in silenzio.
Il sagittario non sapeva cosa pensare, procedeva come un morto vivente sul sentiero, perché era così che si sentiva: era come se gli avessero scavato nel petto, gli avessero strappato il cuore.
In più aveva iniziato a piovere e non aiutava, cadeva fitta e impediva di vedere bene.
Si fermarono in un piccolo villaggio incassato ai piedi di grandi montagne.
Era abbandonato quindi non avevano avuto nessun problema a trovare un riparo, ma i due cavalieri decisero che dovevano andare in perlustrazione.
-Non possiamo lasciarle sole, potrebbe essere una trappola.-
In quel momento Rhadamanthys si avvicinò alle due ragazze e prese parola.
-Dobbiamo dividerci, per perlustrare il villaggio.
Pandora se non è un problema verrete con me, mentre...-
Non riuscì a finire la frase che Sasha interruppe Rhadamanthys.
-Per me è un problema invece.-
Pandora posò lo sguardo verso il cavaliere del sagittario, ma era anche stufa di quell'atteggiamento di sua sorella e si stava innervosendo.
In quel momento il ciondolo della sacerdotessa prese a brillare e un cosmo potente proveniva dalla fanciulla infernale. In pochi secondi una cosa vicina andò distrutta.
-Questo potere è pari a quello di una divinità-
-Sai Sisyphus io ora penserei a calmare la sacerdotessa visto che conosco la sua ira quando è di pessimo umore.-
-Pandora va tutto bene, se Sasha vuole andare con Rhadamanthys nessun problema, sarà al sicuro lo stesso.-
La sacerdotessa con un cenno del viso disse alla Viverna di andare e di non preoccuparsi.
-La lasci andare cosi?-
Disse quando erano sua sorella e il giudice degli inferi erano lontani.
-Cosa dovrei fare?-
-Farle capire che sta sbagliando? Non si sta comportando come una dea, ma come una bambina viziata.-
-Tu cosa mi consigli.-
-Capire che tutto questo non è gioco e che tu vuoi difenderla.-
Intanto Rhadamanthys camminava avanti ignorando completamente Sasha che camminava di dietro.
-Non capisco come Athena ti abbia scelto.-
-Cosa vuoi dire?-
-Se solo una ragazzina che cerca attenzione e lo sta facendo nel modo sbagliato.-
-Non è vero.-
In quel momento Rhadamanthys si voltò e il suo volto era colmo di rabbia.
-Io non sono qui a difendere Sisyphus, combattiamo per due divinità differenti, ma il nostro obiettivo è uno solo: Difendere e proteggere le nostre divinità e nel mio caso è Pandora.
Tu invece tratti il sagittario in questo modo, se fossi in lui ti lascerei sola a cavartela da sola.-
-Non voglio aiuto e Sisyphus non mi lascia spazio.-
-Stammi bene a sentire ragazzina, non mi importa se sei la reincarnazione di Athena, ma in questa situazione ci siamo tutti quanti e devi accettarlo.
Il tuo problema non è il sagittario, ma sei tu.
Un'altra cosa se Chronos scopre questo tuo problema con un tuo cavaliere puoi star certa che il mondo come lo conosci finirà presto sotto il controllo del Titano.-
In quel momento Sasha si sentiva come se il problema di tutto fosse lei e che tutti compresa sua sorella si fidava di Sisyphus.
Era vero che era un cavaliere di Athena, ma voleva essere lasciata libera di prendere le sue decisioni, non solo come dea, ma anche come essere umano.


Nota Autrice: Siamo arrivati in un momento dove Sasha deve prendere una decisione.
Rhadamanthys non è tipo di essere dolce e coccoloso e quindi ho cercato di renderlo aggressivo con Sasha.
Grazie per essere arrivati fin qui

 

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Capitolo 27
*** Re Minosse ***


L'aria diventò improvvisamente fredda e pungente, il vento soffiava sulle vette delle cime innevate delle montagne, quasi volesse preannunciare qualcosa di terribile.
La catena montuosa s’innalzava verso il cielo cupo, orgogliosa, sfidando le terribili folate provenienti da nord. Lampi si stagliavano in lontananza, illuminando una volta scura per nulla rassicurante. Soffi d’aria scivolano come centinaia di spade invisibili sulla pallida superficie di roccia, sollevando piccole quantità di neve che andavano a mulinare in alto formando concentrici vortici innaturali.
In quel momento Pandora e Sisyphus che fino a poco prima stavano parlando si fermarono di colpo.
Entrambi capirono che qualcosa non andava.
Fu il rumore di un tuono che fece sussultare Pandora, uno squarcio così potente da far tremare persino la terra.
Anche Sasha e Rhadamanthys percepirono che qualcosa stava per accadere e si affrettarono nel tornare indietro.
Sisyphus si accorse che quella specie di temporale era solamente in quella zona dove si erano fermati, mentre nelle altre direzioni il era solamente nuvoloso.
-Eccolo.-
Un uomo camminava verso di loro: I pochi capelli bianchi rimasti coronavano un volto segnato dalle rughe, mentre i suoi occhi erano spenti e in testa portava una corona dorata.
Magro e apparentemente debole, il vecchio si fermò davanti a Sisyphus e Pandora.
Si resero subito conto che quel vecchio era uno spirito.
Improvvisamente una trasformazione avvenne e quello spirito apparve come uno ome uno scheletro, dotato di sei braccia.
In quel momento anche Rhadamanthys e Sasha tornarono e si trovarono davanti quell'essere.
-Chi sei?.-
Chiese il sagittario con tono tranquillo, anche se sapeva che la risposta di quel mostro non sarebbe stata amichevole.
-Re Minosse-
Il sagittario e la Viverna rimasero immobili nel sentire quel nome, mentre Sasha osservava in silenzio, mentre la sacerdotessa degli inferi osservò i due cavalieri.
-Minosse il re di Creta?-
-Esatto, Lady Pandora?-
-Sono stato riportato in vita dal Cosmo dei Titani-
-Ci mancava solo lui.-
In quel momento le sei braccia cominciarono a muoversi e dal terreno comparvero altri scheletri.
-Questi chi sono?.-
-Coloro che nutrono astio nei confronti della Grecia.-
-E' in grado di resuscitarli e questo è un bel problema?-
-Qualche idea Pandora?-
-Voi due occupatevi del Re e io e Sasha di questi scheletri.-
I due cavalieri, iniziarono lo scontro con quel mostro, mentre Pandora cominciò ad eliminare con il potere della sua collana gli scheletri riportati in vita dal re di Creta.
Sasha combatteva contro voglia, ma più li sconfiggevano più ritornavano.
-Ti pare normale tutto questo?-
-Sasha parla chiaro.-
-Che il nostro destino sia questo? Stiamo combattendo con mostri mitologici, inviati da un titano pazzo.-
-Se Athena ti ha scelta ci sarà un motivo.-
-Mi ha scelto, ma Sisyphus?-
Le due si fermarono a parlare, mentre Pandora distrusse uno scheletro che si era avvicinato troppo.
-Cos'ha che non va?-
-Troppo protettivo?-
-E' un cavaliere devoto alla dea Athena, cosa ti aspettavi indifferenza?-
-Questo no è solo che vorrei non essere sempre sotto controllo.-
-Parla con lui.-
In quel momento Sasha con lo scettro di Nike, fece fuori altri scheletri.
-Cosa gli dico?-
-Sisyphus vorrei un po' di spazio-
-Puoi parlarci tu?-
-Sasha, dovresti farlo tu.-
-Per favore solo accennarlo, per il resto ci penserò io.-
-Va bene, ma questa è l'ultima volta.-
Facendo cosi, forse i due avrebbero appianato le loro divergenze, ma in quel momento erano leggermente occupati ad affrontare un nemico alleato di Chronos che sembrava imbattibile.


Nota Autrice:
In questo capitolo c'è molto di Episode G infatti lo spirito di Re Minosse (Da non confondere con lo specter) è preso dal manga.
Mi piaceva molto il personaggio com'è stato concepito in Episode G è ho voluto inserirlo nella mia long.
Grazie per essere arrivati fin qui.

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Capitolo 28
*** La città sotterranea ***


Il combattimento contro il re Minosse si faceva sempre più acceso.
Il potente re di Creta venne catapultato a terra: rimase immobile, ma lucido.
D'un il cavaliere d'oro e lo specter sentirono dei rumori sopra di loro, alzarono gli occhi e figure nere decine di scheletri che si stavano calando, veloci verso di loro.
Non ci fu tempo per pensare; e i due cavalieri usarono i loro poteri per distruggerli.
Pandora e Sasha andarono in loro aiuto, ma per fermare l'ondata di scheletri, dovevano distruggere Minosse.
-Sono stanco di questo re idiota-
-Hai qualche idea Rhadamanthys?-
-Si...Io lo distraggo e tu lo colpisci con la freccia del sagittario e una volta sconfitto anche questi scheletri scompariranno.-
In quel preciso momento, la Viverna si lanciò contro il nemico, mentre Sisyphus si preparò a scagliare la propria freccia verso il loro nemico.
La freccia dorata del sagittario colpì in pieno lo spirito del re di Creta facendolo dissolvere: poco dopo anche ogni scheletro scomparve, facendo tornare tutto alla normalità o almeno cosi sembrava.
Poco distante dai quattro si estendeva una città molto strana.
 
Rhadamanthys era seduto su una roccia liscia. Le mani erano saldamente ancorate alla pietra, mentre gli occhi vagavano, esplorando quella strana città dall'alto.
Si trattava di una città sotterranea estremamente vasta e circondata dalle Quattro Pareti, altissimi muri in pietra che la cingevano in un freddo abbraccio.
-Qualcuno ha costruito questa città per nascondersi e quando abbiamo sconfitto il re di Creta è tornata alla luce.-
-Credi che sia un posto sicuro-
-Questo non so dirlo Lady Pandora, ma dovremmo stare comunque in guardia...Chronos manderà altri sue sottoposti per fermarvi.-
Le strutture di edifici ed abitazioni non erano poi così diverse da quelle delle case che avevano visto quando si erano fermati nel villaggio abbandonato, i colori erano più tenui, e monumenti e piazze decisamente meno sfarzosi.
La loro attenzione andò su una statua che teneva in mano una pergamena con una scritta in greco antico.
-Le terre dell'oscurità.-
-Che nome tenebroso-
-Sai Sasha, penso che il nome di questo posto sia azzeccato.-
-Pandora perché dici cosi?-
-Perché in questo luogo non arriva la luce del sole.-
-Una specie di inferno?-
-Ti sbagli Rhadamanthys questo è un luogo per nascondersi o per studiare qualche piano di battaglia e tenerlo nascosto.-
Sasha invidiava la sicurezza di Pandora, ma non sapeva che anche sua sorella mascherava bene la paura.
Tutti abbassarono lo sguardo sulla città, ma sembrava che nascondesse un grande segreto.
Sia Sisyphus che Rhadamanthys erano stanchi per la battaglia che da poco era terminata contro un nemico molto difficile.
-riposiamoci per un po' e poi andremo ad esplorare questo posto.-
Disse per Pandora, per poi avvicinarsi a Rhadamanthys.
-Posso parlarti?-
-Qualcosa ti preoccupa, anche se penso di sapere di cosa si tratta.-
-Mia sorella, mi ha chiesto di parlare con Sisyphus-
-Cosa hai deciso di fare?-
-Di chiedergli di parlare con Sasha, almeno cercheremo di appianare un po' le cose.
Chronos ci sta inviando contro nemici ogni volta sempre troppo forti e in giro ci sono ancora Tifone e Atlante, per ora le cose ci stanno andando bene, ma per quanto? Se solo quei due continueranno cosi, non andremo molto lontano e per ora abbiamo liberato solo un cavaliere.-
-Sai non è da me dire certe cose, ma non stiamo andando poi cosi male...Nel senso che fin'ora avremmo trovato solo un gold, ma ci è stato detto che non sarebbe stato facile, per non contare che man mano che sconfiggeremo i nemici che si metteranno sul nostro cammino, saremo più vicini a Chronos.
Per quanto riguarda il tuo dilemma, puoi provarci a parlare con il sagittario, ma poi dovrà essere tua sorella a parlare con lui e chiarire.-
-Grazie Rhadamanthys, non ti facevo cosi saggio.-
Pandora sorrise per poi allontanarsi.
-Neanche io sapevo di esserlo, ma mi basta vederti sorridere.-
Pandora non poteva sentire le parole della Viverna, si era allontanata per raggiungere il sagittario.

Nota Autrice:
Non sono molto soddisfatta del capitolo, ma comunque mi serviva per andare avanti con la storia.
Grazie per essere arrivati fin qui.

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Capitolo 29
*** Incubi ***


Sisyphus sedeva con le gambe oltre il muretto più basso del piccolo cimitero di quella misteriosa città sotterranea.
Il vento che proveniva nord, rendeva l'aria molto fredda.
-Pandora.-
-Ti disturbo?-
-No!-
-Volevo parlare con te, anche se non sarebbe mio compito farlo.-
-Penso di aver capito di cosa si tratti, ma ti ascolto, fin'ora non mi hai mai dato consigli sbagliati.-
-Ho parlato sul Sasha sul suo comportamento e le ho detto che non mi piace e mi ha detto che vorrebbe spazio che non ha bisogno di essere aiutata come una fanciulla in pericolo.-
-Capisco...Penso di poter fare questo sforzo e incoraggiarla nel suo ruolo e lasciare che sbaglia e riesca da sola nelle cose.-
-Appena si sentirà pronta verrà lei a parlare con te...-
-Le darò tutto il tempo e intanto farò il mio dovere di cavaliere d'oro e seguirò il tuo consiglio.
 
Dopo la conversazione i quattro decisero di riposare e l'indomani avrebbero perlustrato la misteriosa città.
Rhadamanthys e Sisyphus si davano il cambio per la guardia, mentre le due ragazze presero sonno quasi subito.
Qualcosa cominciò a disturbare Sasha nel sonno: avanzava lungo il sentiero che dal vecchio cimitero scendeva in città e, d’un tratto, il cielo stellato diveniva intonaco e si ritrovava a percorrere un corridoio dalle pareti chiare. In fondo al corridoio una porta rossa con due oblò, uno su ogni battente; due tondi ciechi oltre cui era impossibile scorgere qualcosa. Poi, da dentro, flebile come il respiro di un cardellino, arrivava la voce di Pandora che la chiamava.
Sasha tentava di scorgere l’interno del vano, frugava il buio oltre la porta e mentre era intenta a fissare il nulla avvertiva una presenza, si voltava e si trovava di fronte il viso di Sisyphus che prese a sussurrare delle parole.
-Perché hai lasciato che catturassero tua sorella?-
In quel preciso momento si svegliò, completamente sudata, con la sensazione che qualcosa non tornasse, che ci fosse un senso in quel sogno strano, ma allo stesso tempo terrificante, dove tutto sembrava mettere paura.
-Va tutto bene?.-
Sasha si voltò e vide Sisyphus che si avvicinava a lei.
-Ho fatto solo un brutto sogno-
-Penso sia normale con tutto quello che stiamo passando...Ti conviene riposare che domani avremmo molto da camminare.-
Il cavaliere del sagittario si stava allontanando quando Sasha prese parola.
-Ho sognato una porta e dietro essa Pandora prigioniera e la tua voce che diceva che avevo fatto catturare mia sorella.-
Il cavaliere d'oro incrociò le braccia e prese a pensare a ciò che la reincarnazione di Athena gli stava dicendo.
Poteva essere un sogno premonitore, come un semplice sogno, ma a quel punto era inutile spaventarla.
-Sarà stato un semplice incubo, nessuno porterà via Pandora, specie con Rhadamanthys nei paraggi.-
Non appena Sasha tornò a dormire, il gold prese a pensare alle parole della ragazza.
Avvertì Rhadamanthys di ciò che Sasha gli aveva raccontato e non avevano deciso di stare molto più attenti alle due ragazze.


Note Autrice:
Ho scritto questo capitolo con la febbre, ma ho deciso di pubblicarlo lo stesso.
Troviamo Sasha alle prese con un incubo.
Grazie per essere arrivati fin qui.

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Capitolo 30
*** Un nuovo pericolo ***


Il vento soffiava violentemente e onde enormi inondavano la spiaggia.
Pallas correva sulla sabbia bagnata più veloce che poteva.
I lunghi capelli biondi smossi dal vento le coprivano gli occhi, ma questo non la fermava.
Il potente Chronos aveva chiesto di lei e come al solito era in ritardo.
Arrivò al ponte che l'avrebbe condotta sull'Olimpo, un tempo antica dimore degli dei guidati da Zeus.
Sapeva che vi era una guerra: era venuta a conoscenza che le reincarnazioni di Pandora e di Athena si stavano avvicinando e che Atlante e Tifone avevano cercato più volte di fermarle, ma senza successo.
Si chiedeva se Chronos l'avesse fatta chiamare proprio per quel motivo.
Poco dopo arrivò davanti al grande portone dorato dove un tempo Zeus regnava, ma ora sul trono vi era il titano del tempo.
Una folata di vento la fece rabbrividire, si accorse subito che aveva cominciato a piovere e si affrettò ad aprire l'enorme portone.
Appena Pallas entrò Chronos e Rhea insieme a Tifone e Atlante si accorsero subito di lei.
-Che fine avevi fatto?- Gridò Rhea con le braccia incrociate.-
-Ero in spiaggia ad osservare il mare ed ho perso la cognizione del tempo.-
Si giustificò la ragazza, ma poco dopo fu Chronos a prendere parola.
-Sei perdonata per il tuo ritardo.-
-Vi ringrazio Chronos...Posso sapere il motivo per cui mi avete fatto chiamare?.-
-Ho una missione per te: come ben sai Pandora e Athena si stanno avvicinando e sono molto potenti e in loro aiuto ci sono un giudice degli inferi e un gold saint-
-Cosa dovrei fare?-
-Far innamorare uno dei due-
-Chi?-
-Scegli tu...Hai dei poteri molto potenti e non sarà problema avere la fiducia delle due e in più capire chi dei due uomini usare.-
Pallas rimase in silenzio, ma aveva una mezza idea di come fare per avvicinare i nemici di Chronos.
-Fidatevi di me.-
Quando uscì dalla sala del trono, non pioveva più e sembrava che il cielo si stesse aprendo, peccato che quella che si era chiusa era proprio lei.
Il suo non era di certo un compito facile.
Gli altri due idioti di Atlante e Tifone potevano rapire le due fanciulle, ma le sembrò di capire che i due cavalieri erano forti e non le perdevano mai di vista.
Cominciò a correre verso la spiaggia, era l'unico posto in cui si sentiva libera.
Si avvicinò al suo scoglio pensatore appoggiando la schiena alla roccia ruvida e si sedette sulla sabbia, si prese le ginocchia con le mani e ci appoggiò il mento. Sospirò
Guardando il mare blu che si stagliava davanti a lei, mentre una leggera brezza riempì l’aria scompigliandole i capelli.
-Cosa posso fare?-
In quel momento le venne l'idea di farsi trovare svenuta in una spiaggia a causa di un naufragio e poi da li avrebbe potuto capire chi erano quei due cavalieri e chi usare e in più avrebbe dovuto conquistare la fiducia delle due fanciulle.
Il piano era perfetto, ma Pallas aveva dentro di sé una tristezza che non poteva interpretare in alcun modo.
Lei non aveva mai lasciato la sua spiaggia, ma poteva contare sui suoi poteri legati al mare.


Nota Autrice:
Avrei dovuto aggiungere questo capitolo una settimana fa, ma ho avuto dei problemi.
Il capitolo non è lunghissimo, ma fa la comparsa un'altro nemico.
Per questo personaggio mi sono ispirata a Pallas di Saint Seiya Omega. (Uno dei pochissimi personaggi che mi ispira di quella serie)
Avrà dei poteri totalmente diversi e un ruolo molto fondamentale, visto che creerà molti danni.
Grazie per essere arrivati fin qui.

 

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Capitolo 31
*** Naufraga ***


I quattro stavano proseguendo il loro viaggio e tutto sembrava andare molto a rilento: Erano riusciti a trovare solo un cavaliere e non erano vicini al signore del tempo che teneva imprigionate tutte le divinità olimpiche.
Si erano fermati ad osservare il mare in burrasca.
L'aria si riempie di un intenso profumo di salsedine, mentre il vento solleva folate di sabbia che impastate alla brezza delle onde giungono sul viso con un forte effetto graffiante.
Più il vento cresce, più le onde si innalzano e avanzano verso quella città ormai abbandonata.
Le onde si fermano sull'asfalto roccioso, la mareggiata con il suo cupo e spaventoso suono di onde distruttive penetra in ogni angolo di quella città suonando una triste melodia, in un'atmosfera di bianca e fitta salsedine che impregna ogni cosa.
Le raffiche di vento si intensificano fino a strappare e a disperdere nel cielo la coltre nuvolosa che poco prima aveva dato luogo a piogge battenti.
Sotto le potenti raffiche di vento anche il mare comincia a diventare più violento.
Le onde si fanno sempre più minacciose innalzando le loro creste verso il cielo e abbassando le loro valli sull'abisso.
Si inseguono a gruppi di onde altissime fino ad infrangersi sugli scogli con molta violenza.
In lontananza videro una piccola imbarcazione con una persona che alzava le mani chiedendo aiuto e poco dopo sparì.
Senza pensarci Sisyphus andò a soccorrere chi era in balia delle onde.
 
Il piano di Pallas era molto semplice, farsi salvare e poi avrebbe deciso su quale due due cavalieri avrebbe usato il suo potere.
In quel momento doveva far finta di essere in difficoltà.
La naufraga si trovò in acqua quando improvvisamente non venne salvata dal cavaliere del sagittario.
La portò nel posto sicuro dove si trovavano e per fortuna era solo svenuta.
-Dobbiamo aiutarla e aspettare che si svegli e capire se possiamo fidarci di lei.-
-Non è meglio lasciarla qui? Potrebbe essere una nemica che sta facendo il doppio gioco-
Disse Rhadamanthys agli altri.
-Probabile, ma dobbiamo rischiare, non possiamo lasciarla qui...-
Rispose Sisyphus...Le ragazze rimasero in silenzio, ma in fondo era solo una ragazza salvata dalla violenza del mare.
La portarono in una delle case abbandonate, dove accesero un fuoco e le due ragazze si prendevano cura di lei.
Solo quando ebbero finito di toglierle i vestiti bagnati e fatto indossare quello che avevano trovato, l'avevano adagiata vicino al fuoco e fatto rientrare i due cavalieri.
Dopo qualche ora la naufraga si svegliò.
-Ben svegliata.-
La voce di Pandora fu la prima cosa che quella giovane udì.
-Voi chi siete?-
-Io sono Pandora, mentre lei e mia sorella Sasha, mentre questi due loschi figure in armatura sono Sisyphus che ti ha salvata e Rhadamanthys.-
-Possono farmi del male?-
-No...Possono sembrare minacciosi, ma in realtà non lo sono.
Posso sapere il tuo nome?-
Pallas sapeva che doveva inventarsi un nome, non poteva rischiare che la sua identità potesse essere scoperta, ma poi le venne un'altra idea.
-Non ricordo chi sono.-
Tutti si guardarono e capirono che la ragazza aveva perso la memoria, forse a causa dello spavento e non potevano lasciarla sola.
Intanto Pallas osservava i due uomini e voleva incominciare a provare i suoi poteri su Rhadamanthys, ma non riusciva: Lui non poteva essere corrotto dai suoi poteri da incantatrice per farlo innamorare, perché il suo cuore apparteneva ad un'altra persona ovvero Pandora.
Con Sisyphus era più o meno la stessa cosa, ma lui aveva incominciato a provare dei sentimenti per Pandora, ma provava anche per Sasha e quindi non aveva altra scelta che usare il sagittario, anche se le piaceva molto di più Rhadamanthys, ma con lui non avrebbe funzionato nulla.
I pensieri di Pallas, vennero interrotti dalla voce di Sasha.
-Dovremo darle un nome almeno finché non ricorderà il suo... Ti va bene Phan?-
-Si, mi piace.-
Sasha era rimasta con la nuova arrivata, mentre Rhadamanthys prese la sacerdotessa e il sagittario da una parte.
-Cosa vogliamo fare di lei?-
-Non possiamo lasciarla qui...Dovremo portarla con noi?-
-Sisyphus ti rendi conto che dovremmo sopportare molti pericoli, non penso che riuscirà a stare dietro a tutto quello che dovremmo passare per arrivare da Chronos...Pandora?-
-Sono d'accordo con te Rhadamanthys, ma è anche vero che non possiamo lasciarla qui...La porteremo con noi e al primo villaggio con abitanti la lasceremo e se durante il tragitto incontreremo pericoli, faremo come abbiamo sempre fatto.-
La proposta di Pandora convinse i due, ma non si erano resi conto che il pericolo era vicino a loro.



Nota Autrice:
In questo capitolo Pallas incontra i nostri eroi e comincia a tastare un po' la situazione del gruppo. 
Per lei non sarà affatto facile anche perché ha già deciso su chi usare i suoi poteri, ma il nostro cavaliere non vacillerà tanto facilemente.
Grazie per essere arrivati fin qui.

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Capitolo 32
*** Il piano di Pallas ***


Pallas aprì gli occhi e nella sua mente iniziò a formasi ciò che avrebbe potuto fare per mettere contro uno dei cavalieri contro il resto del gruppo.
Tutti gli altri erano addormentati e l'alleata di Chronos, aveva scelto il suo bersaglio: Sisyphus.
Le tenebre avvolgevano ancora tutto e lei aveva tempo per agire, doveva allontanarsi, ma nessuno doveva accorgersi della sua assenza e per questo motivo crea una sua esatta copia.
Dopo essersi tolta quegli orrendi abiti, indossò il suo elegante abito nero e raggiunse il suo covo segreto.
Era lì che elaborava i suoi piani più oscuri, dove non doveva più fingere di essere la perfida Pallas, colei che avrebbe sconfitto quelle due ragazze grazie alla suo potere ammaliante.
Scese ancora una rampa di scale e finalmente entrò in un ampia stanza, con le pareti coperte da scaffali colmi di libri dai titoli veramente cruenti e pozioni che contenevano liquidi dai colori vivaci.
Nascosto tra le mensole, c’era uno specchio.
Era bellissimo: la cornice d’ossidiana pareva splendere di luce propria, scolpita nei minimi dettagli nella pietra nera, era decorata da rovi che s’aprivano in boccioli di rosa, dei quali petali erano così accurati da sembrare reali; la superficie levigata rispecchiava ogni cosa, non un minimo granello di polvere la copriva.
Lo specchio aveva un grande potere magico, poteva vedere l'animo delle persone grazie all'aiuto del prezioso oggetto, Pallas poteva portarlo dalla sua parte.
-Vediamo...Voglio informarmi su quel cavaliere d'oro che accompagna le due ragazze.
Rhadamanthys era interessante, ma molto difficile da corrompere, mentre Sisyphus sembra tutto l'opposto.-
Non appena pronunciò il nome del cavaliere d'oro, lo specchio mostrò la sua figura.
La sua anima era tormentata perché la reincarnazione di Athena, non lo accettava e aveva stretto un legame con la sacerdotessa degli inferi.
Persino Pallas si era sbagliata nella sua iniziale valutazione: Sisyphus credeva di provare qualcosa per Pandora, ma si è reso conto che prova un affetto fraterno e l'avrebbe protetta allo stesso modo in cui avrebbe protetto Sasha, ma quest'ultima aveva preso in antipatia il cavaliere del sagittario.
Sapeva come agire mettere ancora più odio tra i due, cosi da portare Sisyphus dalla sua parte.
Ora poteva tornare.
Prese il posto della sua copia e osservò attentamente il cielo e l'oscurità lentamente stava lasciando posto alla luce.
Il suo piano sarebbe cominciato ed era sicura che in pochi giorni avrebbe potuto portare buone notizie a Chronos.
Intanto Tifone e Atlante dovevano stare di guardia alle prigioni degli dei Olimpici e non capivano il motivo per cui il signore del tempo gli avesse affidato quel compito.
Pensava che in qualche modo gli dei imprigionati potessero mettersi in contatto con le due ragazze o indirizzarle fino a raggiungere l'Olimpo.
In quel momento Sasha e Pandora si trovavano in pericolo: Pallas aveva scelta il suo bersaglio e non avrebbe fallito la sua missione per non subire le ire di Chronos.





Nota Autrice:
Il capitolo non è lunghissimo, ma mi serviva per far capire il piano di Pallas.
Mi sono leggermente ispirata ad un classico Disney ovvero " Biancaneve" per lo specchio, ma con potere molto diversi.
Il prossimo aggiornamento sarà più lungo dove la nuova nemica comincierà a far danni.
Grazie per essere arrivati fin qui :)

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Capitolo 33
*** Gelosia ***


Il sole era ormai alto nel cielo e il gruppo aveva camminato per molto tempo senza mai fermarsi.
A guidare il gruppo c'era Rhadamanthys seguito da Pandora e Sasha, mentre chiudevano il gruppo il cavaliere del sagittario e la nuova arrivata.
Pallas nei panni della povera naufraga ora poteva fare la sua mossa.
-Volevo ringraziarti per avermi salvato.-
-Non devi ringraziarmi è dovere di un cavaliere salvare chi si trova in difficoltà.-
Poco avanti ai due Sasha sentì la loro conversazione e si rese conto che il modo di quella giovane le stava dando fastidio e non riusciva a capire il motivo.
Sisyphus poteva fare ciò che vuole e non stava facendo nulla di male, ma non comprendeva quel tremendo fastidio che stava provando.
-Possiamo fare una pausa?-
Chiese la reincarnazione della dea Athena.
-Va bene, ma cerchiamo di non aspettare tanto prima di ripartire, dobbiamo arrivare al prossimo villaggio e poi cercare un modo per raggiungere la nostra meta.-
-Agli ordini Rhadamanthys.-
Disse Sasha divertita, mentre anche sua sorella Pandora prese a ridere.
Lo sguardo della giovane dea era fisso sul sagittario e su Phan che si era seduta vicino al cavaliere.
-Siete in viaggio da tanto?-
-Si...-
-Mi dispiace di esservi d'intralcio.-
-Non ti devi preoccupare, non abbiamo nessuna intenzione di lasciarti sola.-
-Io non faccio parte del vostro gruppo, ma ho notato un certo astio tra te e la ragazza di nome Sasha.-
L'espressione di Sisyphus era cambiata ed era evidente che Pallas aveva centrato il problema, nel frattempo, Pandora si era accorta che sua sorella stava osservando i due conversare, ma non disse nulla voleva osservare come si evolveva la situazione.
-Ho toccato un argomento che non dovevo Sisyphus?-
-Non è questo...Tra me e Sasha ci sono solo delle incomprensioni che pian piano stiamo risolvendo-
-Con Pandora?-
-Lei mi è molto cara...Pensavo di provare qualcosa per lei, ma mi sono reso conto che è come una sorella minore da difendere.-
-Mentre per Sasha provi un sentimento diverso...Perdonami la mia curiosità, ma hai un'espressione cosi triste quando la guardi...-
In quel momento Pallas posò la sua mano su quella del sagittario e Sasha nel vedere quella scena provò una sensazione strana e si allontanò.
-Cosa sta succedendo?-
Chiese Rhadamanthys avvicinandosi a Pandora...
-Penso che la nuova arrivata provi una simpatia per Sisyphus e penso che mia sorella sia gelosa.-
-Ripeto quello che ho detto la scorsa volta....-
-Non ti fidi di lei...Sai Rhadamanthys penso che ci stia mentendo, ma non voglio arrivare a conclusione troppo affrettate.-
Le iridi violacee della sacerdotessa e quelle color oro di Rhadamanthys si incrociarono e per qualche secondo rimasero in silenzio, ma poco dopo la sacerdotessa raggiunse sua sorella.
-Stai bene?-
-Non lo so...-
-Perché non ammetti di tenere a Sisyphus e di provare qualcosa per lui.-
-Non provo nulla per lui...-
-Sasha non mentire con me, ti conosco troppo bene e non sei in grado di dire bugie.-
-Quando ho visto Sisyphus parlare con Phan ho provato fastidio.-
-Se posso darti un consiglio cerca di risolvere con lui e dargli la fiducia che si merita.-
Dette quelle parole Pandora lasciò sua sorella sola a riflettere, mentre Pandora aveva capito di provare qualcosa per la Viverna, ma non voleva in quel momento rivelare nulla, anche perché la loro missione era importante che non poteva farsi vedere debole.
Pandora tornò vicino a Rhadamanthys e mentre si stavano preparando a mettersi in viaggio, videro Sasha avvicinarsi a Sisyphus, ma prima che lei potesse parlare Pallas posò le sue labbra su quelle del cavaliere del sagittario.
Nel vedere quella scena i presenti rimasero pietrificati, per poi posare lo sguardo su Sasha: la fanciulla abbassò lo sguardo, ma non appena Pallas si staccò da Sisyphus, la mano della dea Athena si posò violenta sulla guancia del cavaliere, per poi fuggire via...
-Sasha.-
Gridò Pandora, ma Rhadamanthys la fermò facendole capire che era meglio lasciarla sola.
Intanto Pallas era riuscita nel suo intendo di dividere il gruppo.








Note Autrice:
Eccomi qui con un nuovo capitolo dove troviamo Sasha molto irritata.
Mi piace mettere un po' di litigi cosi da rendere la storia molto movimentitata.
Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento e grazie per essere arrivati fin qui...

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Capitolo 34
*** Il viaggio continua ***


Pandora alzò lo sguardo, distogliendolo subito.
Davanti a lei Rhadamanthys faceva avanti e indietro in modo nervoso, dopo quello che era successo voleva che quella nuova arrivata venisse lasciata in quel luogo senza aspettare che si arrivasse in un villaggio.
In un giorno che era con loro aveva creato confusione.
-L'avevo detto che quella ragazza avrebbe combinato solo guai...-
-Nessuno si sarebbe aspettato che baciasse Sisyphus.-
-Con quel bacio ha creato solamente una frattura ancora più profonda tra Sasha e il sagittario.-
-Dobbiamo fare il modo che i due possano riappacificarsi, visto che mia sorella voleva in qualche modo voleva risolvere i suoi problemi con Sisyphus-
-Purtroppo non è andata cosi...-
Mentre Pandora e Rhadamanthys cercavano una soluzione, il cavaliere del sagittario stava cercando Sasha per chiarire, mentre Pallas osservava con molta attenzione quello che succedeva per fare la prossima mossa.
Le ricerche della reincarnazione di Athena non avevano dato risultati e l'infiltrata nel gruppo era felice di questo perché era riuscita a dividere Sasha e Sisyphus e doveva ammettere che era stata molto semplice.
Quando il cavaliere d'oro tornò si avvicinò allo specter e alla sacerdotessa.
-Non sono riuscito a trovarla...-
-A questo punto dobbiamo muoverci e trovarla...-
-Sono d'accordo, ma cosa facciamo di quella ragazza?-
Chiese Pandora, mentre i due uomini rimasero in silenzio fino a quando non fu la stessa sacerdotessa degli inferi ad avere l'idea.
-Non mi fido di quella ragazza dopo quello che ha fatto, ma non possiamo lasciarla qui...-
-Cosa intendi fare?-
-Studiare le sue mosse...Io so che Sisyphus non ha colpe, ma evidentemente quella ragazza ha qualcosa in mente, ma non riesco a capire se sia amica oppure no.-
Si stavano preparando per ripartire, ma Pandora era preoccupata, anche se non lo dava a vedere, perché in quel momento non poteva farsi vedere debole.
 
 
 
La vita è difficile.
Questo fu il primo pensiero di Sasha, mentre camminava dopo essere fuggita, dopo lo schiaffo al sagittario.
Ogni volta che la sua mente le fa rivivere quel bacio, la fanciulla viene pervasa da vari sentimenti come la rabbia, la delusione e lo sconforto.
Voleva chiarire con lui, ma quella nuova arrivata aveva rovinato tutto.
Una lunga strada grigia serpeggiava a perdita d’occhio.
L’unica luce che illuminava quella strada in una notte così buia era la luce della luna.
Sasha si guardava intorno cercando di scorgere ogni piccolo movimento: ora era sola e doveva cavarsela da sola.
Improvvisamente vide una sagoma davanti a lei.
Cercò nel buio di distinguere chi fosse, ma non vi riuscì.
L'uomo lentamente si avvicinò a Sasha che guardandolo non faceva per nulla paura.
Era un uomo alto e grosso con una lunga barba nera.
-Non dovresti andare in giro da sola Athena.-
-Cosa? Chi sei tu? Come fai a conoscermi?-
-Sono fedele ad Hestia e mi ha affidato il compito di vegliare su di te e su tua sorella Pandora.-
-Per il momento non ho nessuna voglia di tornare indietro.-
-Capisco perfettamente ed è per questo che sono qui per proteggerti.-
-Posso sapere il tuo nome?-
-Non ho un nome, ma la mia signora mi chiama Theo il gigante buono.-
-Puoi chiamarmi Sasha.-
La reincarnazione di Athena, non sapeva cosa fare, ma non voleva tornare indietro e per questo tornò a camminare seguita dal gigante mandato da Hestia.
-Hai qualche idea di dove andare...-
-Vorrei andare ad Atene...Fin'ora mia sorella mi ha aiutata e incoraggiata e voglio fare qualcosa anche io per dimostrare a Sisyphus che posso farcela e per aiutare Pandora che ha fiducia in me.-
-Cosa pensi di trovare...-
-Non lo so, ma Atene è la città che fin dai tempi antichi è stata protetta da Athena ed io sono la sua reincarnazione, sono sicura che ci saranno delle indicazioni per sconfiggere Chronos o trovare i cavalieri che lo stesso signore del tempo ha trasformato in pietra.-
Il gigante accettò e prese la mano di Sasha e poco dopo usò i suoi poteri e in pochi secondi si trovarono su una collina, dove in lontananza si poteva vedere la città di Atene, illuminata dalla luna e dalle luci delle strade.
Pandora e Athena era divise, ma nessuna delle due sapeva che era stato proprio Chronos, con l'intervento di Pallas a far in modo che le due si separassero per renderle deboli.






Note Autrice:
Eccomi tornata con un nuovo capitolo: Finalmente Sasha comincia a capire l'importanza del suo ruolo e per dimostrare di essere forte decide di continuare il viaggio da sola.
Ora il gruppo è di nuovo diviso...
Grazie per essere arrivati fin qui.

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Capitolo 35
*** Ricordi di un passato lontano ***


I lamenti dei morti arrivavano fino alle stanze di Hades, ma in quel momento il signore degli inferi era preoccupato per ciò che stava accadendo.
-Convocate Pandora in Giudecca.-
Le guardie fuori dal palazzo corsero immediatamente a convocare la sacerdotessa del signore degli inferi.
Poco dopo una fanciulla di nero vestita fece ingresso nel palazzo della Giudecca.
-Mio signore perdonate il mio ritardo...Per quale motivo mi avete fatto chiamare?.-
-Cosa sta accadendo nel tribunale del silenzio?-
-Il numero di anime è stranamente superiore al normale, sulla terra sta accadendo qualcosa di molto strano.-
-Spiegati...-
-Ci sono troppe morte sospetti e sulla terra si è presentata una malattia che ha aumentato di molto l’afflusso di anime e molte sono ferme sulle rive del fiume Acheronte, ma nessuno riesce a dare una spiegazione.-
-Immagino che non sia opera degli Olimpici, ma bensì di qualcun altro.-
Mentre Pandora riprendeva parola qualcuno comparve nella stanza e per Hades era un ospite poco gradito.
I capelli sparati in alto, il chitone bianco, il bastone con i serpenti e i sandali alati sono portatori di parecchie grane per il dio dell’Oltretomba.
-Salve nipote, qual buon vento ti porta nella mia umile dimora?-
-Divino zio...Sacerdotessa Pandora, porto un messaggio da parte di Zeus.-
-Perché Zeus mi vuole?-
-Ordini dell’alto. Sono solo il messaggero, non so altro. Ora se non ti dispiace, devo ancora portare il messaggio agli altri. Nella lettera c’è scritto tutto.-
Hermes consegnò la lettera a Pandora e come era arrivato sparì.
A quel punto la sacerdotessa consegnò la lettera al suo sovrano e entrambi rimasero a fissarla e Hades aveva voglia di distruggerla e ignorare completamente suo fratello, ma sa bene che è meglio non contraddirlo:troppi mortali sono finiti nel suo regno perché lo hanno infastidito e non aveva altra scelta che leggere la lettera.
-Pandora fai preparare tutto per la mia partenza e ti affido il comando.-
-Mio signore ci sono problemi?.-
-Si, ma ti spiegherò tutto al mio ritorno...-
Pandora rimase con la sua divinità fino a quando non partì in direzione dell'Olimpo.
La biga i ferma sul verde prato e Hades osserva dopo millenni il regno di Zeus.
Quanti anni erano passati da quando i suoi fratelli scelsero quel monte come loro base nella guerra conto i Titani? Non lo ricorda. Oltre le nuvole e salde sui versanti, le dimore degli dei si ergono maestose e brillanti; nemmeno i Campi Elisi emanano una simile lucentezza.
Hades sbuffò mentre scese dalla biga e impugnò il suo bastone divino e si incamminò...
-E' da tanto che non ci vediamo...-
-Salve Hestia-
Ella lo guarda dalla cima di una scalinata e lui si muove per raggiungerla.
-Sono felice di rivederti Hades...Ti va di fare una passeggiata?-
Il signore degli inferi sorrise leggermente.
-Perché no? Non credo che ci siano altri che mi farebbero un’offerta simile.-
Mentre passeggiavano i due rimasero in silenzio fino a quando Hestia non prese parola.
-Sei felice di essere qui?-
-Sono stato obbligato a giungere sull'Olimpo, ma non sono più abituato ad uscire dagli inferi.-
-Hai lasciato il tuo regno in mani sicure.-
-La mia sacerdotessa è un ottima comandante e sa gestire gli inferi quando io non ci sono...Piuttosto, tu sai qualcosa di questa riunione?-
-No. Come ben sai io ora vivo in mezzo agli uomini, ma Zeus ha voluto anche me.-
Non appena entrarono nella stanza presero posto e in fondo Hestia era l'unica con cui poter parlare.
Intanto Athena non era nello spirito per stare a discutere troppo con le altre divinità aveva un gran mal di testa.
Ares le procurava sempre molti problemi, ma per fortuna Zeus lo aveva calmato.
-Zeus perché ci hai fatto chiamare?-
In quel momento il signore degli dei che era seduto sul suo trono, si alzò.
-Abbiamo un problema...I Titani si stanno risvegliando-
Per Hades quella riunione poco prima poteva essere una perdita di tempo, ora si stava trasformando in qualcosa di davvero importante, non solo per lui , ma per tutti gli dei.
 
In quello stesso momento Pandora e Sasha si svegliarono e si resero conto entrambe di aver sognato una cosa accaduta nel passato prima che i Titani conquistassero gli olimpici, ma entrambe ora che erano separate non riuscivano a capire il motivo di quel sogno.
Quelle specie di visioni servivano a mostrare qualcosa di importante, ma per le due ragazze ora era importante andare avanti.
Sasha si trovava ad Atene aiutata da un servitore di Hestia, mentre Pandora era con il gold del sagittario, il giudice della viverna e la ragazza di cui non sapeva nulla, ma sapeva che portava solo guai.
In qualche modo le due sorelle erano pur sempre vicine, anche se in quel momento erano distanti.





Note Autrice:
Questo capitolo doveva essere aggiunto prima, ma per via della trama che ha preso una piega diversa da quella che avevo immaginato ho cambiato.
Sasha e Pandora sono lontane, ma prima di cominciare la seconda parte della storia ho voluto farle partecipe di una riunuione avvenuta secoli prima.
Spero che il capitolo sia di vostro gradimento e grazie per essere arrivati fin qui.

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Capitolo 36
*** Telepatia ***


Non appena Sasha mise piede su una collina dove si intravedeva la città di Atene percepì un senso d’ inquietudine.
Improvvisamente il cielo si coprì di nubi, le nuvole si confluirono tra loro in un turbinio caotico, cadendo dal bianco al viola ed un boato altisonante e funesto precipitò dal cielo e infine una luce abbagliante colpì un punto ben preciso.
-Theo dobbiamo andare in quella direzione-
-Va bene, ma lascia che vada avanti io.-
Sasha sapeva che in quella direzione avrebbe trovato il Santuario dove vi erano le dodici case zodiacale.
Lo scettro di Nike comparve alla ragazza e lei afferrò il bastone e continuò a camminare.
-Siamo arrivati...-
Quello che vide lo sguardo si Sasha, fu solamente distruzione.
Tutto il santuario era un cumulo di macerie: qualcuno che immaginava fosse Chronos, aveva distrutto tutto.
Le case zodiacale erano distrutte e anche le scalinate che conducevano alle stanze della dea Athena, non erano agibili.
Senza pensarci la giovane reincarnazione di Athena, prese a camminare con fatica in mezzo alle macerie,ma in suo aiuto andò il servitore di Hestia che la prese in braccio.
-Ti aiuto io...-
-Grazie Theo.-
-Non devi ringraziarmi è il mio dovere.-
Ad ogni passo che faceva il gigante, lei osservava quelle macerie e si sentiva triste e impotente in mezzo a quella distruzione.
-Non potrò mai tutto da sola.-
-Cosa vuoi dire?-
-Ho bisogno di mia sorella e dei cavalieri d'oro, ma fin'ora sono riuscita a trovarne solo uno, anzi è stata Pandora con l'aiuto di Sisyphus.-
Non appena aveva pronunciato il nome del cavaliere del sagittario, abbassò lo sguardo, non aveva dimenticato il bacio tra lui e quella ragazza che avevano salvato.
-Ho bisogno di parlare con mia sorella.-
-Come pensi di fare?-
-Non lo so...-
Arrivarono davanti alla grande statua di Athena e stranamente era l'unica cosa intatta in mezzo a tanta distruzione. Poco dopo lo scettro di Nike prese a brillare e in quel momento Sasha capì che poteva contattare Pandora tramite il suo scettro.
-Pandora...-
 
Intanto la sacerdotessa di Hades stava continuando il suo cammino che non terminava mai.
Pensava a quello strano sogno che aveva avuto sulle divinità olimpiche, ma non aveva raccontato nulla, anche perché se è vero che la sconosciuta che avevano salvata era una nemica, non voleva darle informazioni.
Poco dopo una voce familiare la fece fermare...
-Sasha..-
Disse a voce alta senza pensarci e fece fermare gli altri.
-Per fortuna mi senti, ma per favore non far capire nulla dove mi trovo.-
-Va bene.-
In quel momento la sacerdotessa di Hades, chiuse gli occhi e vide sua sorella, vicino alla statua di Athena.
-Sei ad Atene?-
-Si.-
-Cos'hai scoperto?-
-Il santuario è completamente distrutto a parte la statua della dea, ma ho bisogno del tuo aiuto.-
-Sai molto bene che puoi contare su di me...Cosa dovrei fare?-
-Come hai ben capito, mi trovo al santuario e sono sorvegliata da un servitore di Hestia, ma non è questo il problema. Mi chiedevo se il tuo ciondolo anche da lontano può localizzare gli altri cavalieri.-
-Non lo so, ma ci possiamo provare...-
In quel momento Pandora si sentiva molto sollevata, nel sapere che sua nonna aveva inviato qualcuno per sorvegliare Sasha, ma ora doveva aiutarla.
Con una mano prese a stringere il ciondolo e anche i presenti poteva osservandola, anche se non capivano bene, cosa stesse succedendo.
L'unica cosa che sapevano era che Pandora era in contatto con sua sorella.
-Aiutami...-
Disse Pandora rivolgendosi al prezioso oggetto. Proprio in quel momento un fascio di luce nero prese ad andare in direzione del Grande Tempio.
La sacerdotessa vide ben cinque statue di pietra.
-Sasha avevi ragione ci sono ben cinque cavalieri.-
-Riesci a capire se sono cavalieri d'oro oppure cavalieri fedeli ad altre divinità?-
Pandora notò ben due cavaliere con un armatura d'oro e ben tre cavalieri con un'armatura nera.
-Due cavalieri d'oro e...-
-Pandora cosa succede?-
-Penso che ci sono anche tre specter-
-Pandora devi raggiungermi al santuario.-
-E' quello che avevo intenzione di fare, ma dobbiamo verificare se la ragazza che abbiamo salvato è una nemica oppure no.-
-Portala con te...Lo verificheremo, non appena avremmo salvato i cavalieri e per farlo mi serve il tuo aiuto, solo tu puoi localizzarli.-
-Tu devi metterti al sicuro...Spostati dal santuario trova un luogo sicuro in città.-
-Farò come dici.-
In quel momento la telepatia tra le due svanì e tutti stavano osservando Pandora.
-Ho avuto una conversazione con mia sorella.-
-Sta bene?-
-Si, Sisyphus è con un servitore di Hestia.-
-Cosa si fa?-
Chiese Rhadamanthys.
-Si va ad Atene.-
La sacerdotessa prese ad osservare il sagittario e la Viverna che in qualche modo capirono, per poi prendere a osservare la ragazza che si era unita al loro gruppo.
-Non possiamo lasciarti e non ho altra scelta che portarti con noi.-
Dette quelle parole Pandora riprese a camminare, mentre Rhadamanthys non riusciva a capire cose le passasse nella mente, ma sicuramente aveva un piano, ma non poteva sapere che in quel momento la sua sacerdotessa stava provando molta paura.
Sembrava forte e non voleva mostrarsi debole, ma la sua fragilità e le sue paure stavano venendo fuori.




Nota Autrice:
Come ogni settimana eccomi tornata con un nuovo capitolo della long.
Ho voluto dare spazio a Sasha che raggiunge il santuario ormai distrutto, ma poi si rende conto che non può fare le cose da sola.
Mi scuso se non sono capitoli molto lunghi.
Nel prossimo capitolo ci sarà una parte romantica tra Pandora e Rhadamanthys
.

 

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Capitolo 37
*** Amore e pericoli ***


Il passato, per alcuni, è qualcosa di chiuso, una scatola che non potrà più aprirsi, nel bene e nel male.
Era questo quello che pensava Pandora che in quel momento era stanca di camminare.
Insieme agli altri doveva raggiungere Sasha, ma più continuavano il loro cammino più quello che vedevano i suoi occhi era qualcosa di orribile.
La morte domina lo scenario, investe gli occhi, uccide l’anima.
Lei nonostante fosse la sacerdotessa degli inferi, non era abituata a quello scenario, mentre gli altri si...Persino la nuova compagna di viaggio sembrava non essere turbata da ciò che vedeva.
Il sangue versato si è mescolato con la terra arida creando una nauseante melma e si chiede chi fosse il colpevole che aveva causato quella carneficina, ma la risposta arrivò subito. Chronos.
Quanto costa la giustizia? E perché si definisce giustizia un massacro tale?si domandava, mentre nell'osservare ancora quella scena raccapricciante inciampa su una radice, ma Rhadamanthys l'afferra prima che potesse cadere.
Sisyphus si rese conto che dovevano trovare un riparo, specie per Pandora che era terrorizzata da quella visuale.
Camminarono per molto, fino ad arrivare in un villaggio abbandonato, ma in quella zona Chronos e gli altri titani avevano distrutto tutto.
-Per questa notte ci accamperemo qui...Domani raggiungeremo il porto cosi potremmo raggiungere Atene.-
Disse il sagittario, mentre Pallas era silenziosa ed osservava attentamente ciò che accadeva.
Pensava che nessuno sospettasse di lei, ma in realtà, non era cosi, ma tutti si comportavano come se niente fosse.
Entrarono in una grande villa che incuteva un certo terrore, ma dopo quello che aveva visto, delle crepe sul muro e delle ragnatele non facevano paura alla sacerdotessa.
Da dentro la casa faceva ancora più paura che da fuori: c’erano quadri ovunque che ritraevano persone morte e, misteriosamente, su una trasandata scrivania, c’era un vecchio candelabro e dei libri, alcuni sparsi a terra.
Salirono al secondo piano, dove trovarono molte stanze.
Pandora senza dire nulla entrò in una stanza per poi chiedersi dentro.
-E' di cattivo umore?-
Chiese Pallas, ma né il sagittario né la viverna risposero, ma entrambi sapevano che tutto ciò che stava vivendo non era facile e lo stesso valeva per Sasha.
Passarono molte ore e la sacerdotessa di Hades non riusciva a dormire e non sapeva cosa fare, ma l'unica cosa che sapeva e che non voleva stare sola.
Aprì lentamente la porta che però fece dei cigolii sinistri, ma questo non le importava.
Percepiva il cosmo di Rhadamanthys nella stanza vicina alla sua e cosi si fece coraggio e bussò alla porta.
-Rhadamanthys...-
-Entra pure Pandora.-
Per Rhadamanthys era strano dare alla sua sacerdotessa del “tu”, ma lei voleva cosi e non poteva farci nulla e non voleva contraddirla.
-Qualche problema?-
-Non volevo stare sola.-
-Sai non sei molto brava a mentire...-
Rhadamanthys si appoggiò al muro vicino alla finestra, mentre Pandora si sedette sul letto mal ridotto.
-forse tutto questo e’ successo per una ragione sola, ovunque mi giri, ovunque mi trovi, qualsiasi cosa io veda, dovunque ci sono segreti, alcuni orrendi e altri belli…ma forse tutte e due taglienti-
-E' il destino di colei che è la sacerdotessa di Hades, ma vale lo stesso per Sasha la reincarnazione di Athena.-
-Non sono sicura di essere cosi forte come credete.-
-Era il momento giusto che ammettessi questo...-
Pandora alzò lo sguardo verso il giudice degli inferi che riprese parola.
-Ho sempre saputo che era solo finzione il tuo essere forte. Volevi che tua sorella in qualche modo prendesse coraggio ed è quello che ha fatto.-
In quel momento la sacerdotessa si alzò e si avvicinò a Rhadamanthys che in quel momento non indossava la surplice e posò la mano sulla maglia blu, mentre posò la testa sul petto, mentre i lunghi capelli corvini le coprivano il volto.
-Aiutami...-
-Sono qui per questo.-
In quel momento Pandora alzò lo sguardo e per un breve istante si fissarono negli occhi, fino a quando la sacerdotessa, non alzò i piedi per cercare di arrivare all'altezza del giudice degli inferi e posò le sue labbra su quelle di lui.
Rhadamanthys rimase immobile quasi pietrificato da quel gesto che non si sarebbe mai aspettato, ma quando Pandora si staccò da lui e prese ad allontanarsi, l'afferrò per il bracciò per farla voltare verso di lui.
Fu un istante e in quel momento fu la viverna a prendere l'iniziativa e non lasciare andare Pandora baciandola con passione e non lasciarla andare via.
 
 
Lontano la dea Hestia si stava prendendo cura del cavaliere d'oro dello scorpione che lentamente si stava riprendendo.
Si fidava molto di sua nipote Pandora e di Sasha e si stavano comportando bene, ma dovevano fare in fretta, cosi da attaccare al massimo delle forze Chronos.
In quel momento il titano del tempo pensava di avere la vittoria in pugno essendo riuscito a dividere il gruppo e Pallas faceva parte ancora del gruppo e poteva tenerli sotto controllo.
Non aveva intenzione di eliminarle in quel momento, ma aspettava che le due si sarebbero presentate al suo cospetto, ma Rhea sapeva bene che suo marito stava sbagliando, ma in fondo la regina dei titani voleva che suo marito venisse sconfitto.




Note Autrice:
La storia sta prendendo una piega che non avrei mai pensato. Ogni volta che scrivo cambio di continuo trasformandola ulteriormente e per questo delle volte ho davvero paura di sbagliare.
Finalmente ecco il bacio tra Rhadamanthys e Pandora ed ho voluto inserire a fine capitolo una parte con Hestia e di Chronos.
Nel prossimo capitolo si arriva ad Atene.
Grazie per essere arrivati fin qui.

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Capitolo 38
*** Complicazioni ***


Paura. Vi era uno strano odore nell'aria. Solo il sangue riusciva a coprirlo, creando a tratti un miscuglio acre e pungente.
Pandora sente incredibilmente caldo, mentre il pavimento si sta riempiendo di sangue.
Non vi sono suoni, eccetto il sangue che sgocciola sul pavimento in metallo.
Nel punto da cui origina la pozza, vi è il cadavere di tre persone.
Due uomini e una donna erano a terra privi di vita e la sacerdotessa degli inferi li aveva riconosciuti.
Si avvicina, sperando che ciò che vede era solo frutto della sua fantasia, ma invece Rhadamanthys, Sisyphus e Sasha erano a terra privi di vita.
Osserva ancora i loro visi e la loro espressione di terrore.
-E' quello che succederà se non adempi al tuo compito Pandora.-
-Chi sei?-
In quel momento Ilias fratello del cavaliere del sagittario fa la sua comparsa.
-Era dal nostro primo incontro che volevo parlare con te e l'unica occasione che avevo era attraverso i tuoi sogni.-
-Cosa volevi dire adempiere al mio compito?-
-Il tuo potere legato al regno degli inferi e alla distruzione...Tu non riesci a controllarlo e per questo che dovrai lasciare il gruppo dopo la tua missione ad Atene.-
-Sarà leggermente complicato non trovi Ilias? Rhadamanthys è la mia ombra e poi vorrei sapere qualcosa su questi misteriosi poteri di cui parli.-
-Tua nonna può aiutarti a lasciare Atene e giungere l'entrata di Atlantide dove ci siamo incontrati e li potrò spiegarti bene in cosa consiste i tuoi poteri e poi un'altra cosa?-
-Cosa?-
-Tua sorella-
-Cosa centra Sasha?-
-Lei dipende da te e se la lasci sola dovrà imparare a cavarsela da sola, non solo come Sasha, ma anche come Athena e poi avrà Sisyphus e se le cose si metteranno male può contare sulla Viverna.
Il loro compito e proteggervi-
-Va bene Ilias farò come dici, tanto non ho altra scelta, altrimenti mi perseguiterai nei sogni.-
Dopo aver pronunciato quelle parole, Pandora si svegliò e l'unica cosa che aveva in testa era il sogno che aveva fatto e le parole con Ilias.
Si trovava ancora nella stanza di Rhadamanthys e il solo stava sorgendo.
Ricordò poco di quello che era successo qualche ora prima a parte il bacio con la Viverna, ma poi nulla.
L'unica cosa di cui preoccuparsi era contattare sua nonna una volta raggiunta Atene.
 
 
La completa oscurità attanagliava la stanza del signore del tempo.
Unico bagliore quello di una pallida candela posta al centro di un ampio tavolo rotondo che era situato al centro della stanza e che riempiva un quarto di essa. Attorno ad essa, seduti vi erano gli altri Titani.
al centro del semi cerchio vi era Chronos, tetro e pensante con il mento poggiato su un pugno chiuso e ai sui due lati vi erano i suoi fratelli e sorelle.
Tutti loro erano intenti a osservare qualcuno o qualcosa che si trovava di fronte a loro dall’altro lato della stanza . Esso era inginocchiato e parlava con parole rotte dall’affanno.
L’interlocutore altri non era che l'ombra di Pallas che stava facendo rapporto.
-Quindi la loro destinazione è Atene.-
-Ma il santuario di Athena è stato distrutto, non corriamo pericoli.-
disse uno dei Titani.
-Non possiamo attaccarla, ma dobbiamo capire cosa hanno in mente e tu Pallas che fino a questo momento sei stata brava, scopri cosa hanno in mente e solo allora potremmo attaccarli.-
-Come volete Lord Chronos.-
Rhea in quel momento sapeva che era meglio attaccare, ma dopo la distruzione del santuario secoli prima la dea Athena aveva posto dei sigilli in modo che nessun titano entrasse e l'aveva vista lei stessa.
Chronos stava sbagliando e quelle due fanciulle molto presto avrebbero manifestato tutto il loro potere e quella sicurezza che suo marito aveva sarebbe scomparsa.
-Lasciamoli complottare quanto vogliono. Quando si sentiranno sicuri di se stessi allora saranno loro ad uscire allo scoperto e servirmi la vittoria su un piatto d’argento-
Furono le ultime parole di Chronos.





Note Autrice:
In questo capitolo si doveva arrivare ad Atene, ma ormai la storia sta prendendo una piega molto diversa da come l'avevo immaginata ed ecco quello che succede che ho inserito un capitolo che non era previsto e che ha cambiato totalmente il corso degli eventi.
Grazie per essere arrivati fin qui.

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Capitolo 39
*** Pallas & Pandora ***


Pandora faceva fatica a tenersi in equilibrio, la nave ondeggiava spinta dalla corrente e tenersi su due gambe era un’impresa assai ardua.
In qualche modo Hestia aveva fatto arrivare una nave solo per loro e ormai erano due giorni che stavano navigando per Atene.
Si trovavano in una grande nave
simile a quella dei pirati. Vari marinai facevano avanti e indietro trasportando barili e sembravano non curarsi molto dei loro ospiti.
Rhadamanthys non capiva il motivo perché si erano dovuto portare dietro la ragazza che aveva causato solo problemi, ma Athena sicuramente aveva qualche piano in mente o scoperto qualcosa.
L'attenzione della Viverna e anche di Sisyphus andò su Pandora.
-Sono giorni che è silenziosa e non è un buon segno.-
-Dovrebbero inventare qualcosa per capire le donne e di certo Pandora, non è facile da capire.-
-Non sei un suo specter.-
-Preferisco combattere con tutti i Titani che capire cosa le passa per la testa.-
In quel momento il sagittario prese a ridere, ma Rhadamanthys ripensava a quel bacio e quello che era successo tra loro, ma non sarebbe stato lui a cominciare quel discorso specialmente ora che non sapeva cosa passasse per la testa alla sua sacerdotessa.
Doveva pensare ad altro e decise di dare un occhiata in giro.
Ne sapeva abbastanza sulle navi da sapere che se voleva ricevere delle informazioni in più doveva incontrare il capitano.
Si avvicinò ad un marinaio che trasportava una botte.
-Sai dirmi dove posso trovare il capitano...-
-Stella nera-
terminò il marinaio pronunciando il nome della nave.
-Il capitano è colei che ci ha inviato a prendervi e non la troverai sulla nave. Il nostro compito è quello di portarvi fino ad Atene ed è un ordine che rispetteremo.-
Il marinaio continuò a trasportare la sua botte, mentre lasciò Rhadamanthys solo immobile.
Intanto Pallas si diresse verso Pandora.
-Stai bene?-
A quelle parole la sacerdotessa non rispose, ma Pallas era un osso duro.
-Si vede da chilometri che sei triste e pensierosa.-
In quel momento Pandora la guardò dritta negli occhi e non si trattene più.
-Sei mai stata innamorata?-
Non sapeva cosa rispondere, quella domanda l'aveva spiazzata, aveva baciato Sisyphus per un piano, ma nulla di più.
-Non posso risponderti a questa domanda, ma da quel che ho potuto capire si tratta di Rhadamanthys.-
Non si fidava di Pallas e avrebbe voluto parlare con sua sorella, ma non aveva altra scelta.
-Ho sempre cercato di essere forte, ma ora mi sento come se non potessi fare nulla e in più...-
-Hai scoperto di essere innamorata ed hai paura di perderlo e questo non vale sono per Rhadamanthys, ti sei affezionata anche Sisyphus-
-E' come un fratello maggiore.-
Pallas in quel momento provava molta tenerezza per Pandora e cominciò a capire il motivo per cui Chronos temeva quelle ragazze.
Anche lei stava sbagliando a dar retta al titano.
-Se lui prova i tuoi stessi sentimenti allora capirà e ti lascerà agire senza ostacolarsi, anche se non è il tipo da stare fermo e zitto.-
La seguace del Titano in quel momento capì che Pandora aveva una qualche missione da svolgere e che Chronos sarebbe stato sconfitto sia dalla sacerdotessa di Hades che da Athena.
Mentre le due parlavano qualcosa di molto grosso colpì la nave.
Pallas prese Pandora per il braccio per non farla cadere, mentre una grande sagoma si vedeva sul pelo dell'acqua fino a quando non emerse.
Era un drago marino che cominciò ad attaccare la nave per farla affondare, per poi avere un pasto ovvero chi fosse sopra la nave.
Quando la viverna e il sagittario si avvicinarono, Pallas, spinse la sacerdotessa verso i due.
-Proteggetela.-
In quel momento una luce blu cominciò a invadere il corpo di Pallas e prima di attaccare il mostro marino si voltò verso Pandora.
-Sei forte e mi è bastato solo pochi minuti a conversare con te che ho capito che ciò che stavo facendo è sbagliato...Sconfiggi Chronos e voi due evitate che le succeda qualcosa.-
-Aspetta..-
Disse Pandora sperando che Pallas si fermasse.
-Il mio nome è Pallas e ero stata inviata da Chronos per dividervi, ma ora so che è inutile che il Titano sbaglia, ma ora devo rimediare.-
Si tuffò in mare e usò i suoi poteri divini per combattere quella creatura.
-Dovete aiutarla...-
Lo sguardo di Pandora incrociò quello di Rhadamanthys e capì.
-Sisyphus ti affido Pandora.-
La surplice della Viverna coprì il corpo dell'uomo che andò a combattere contro il mostro marino.
Era potente e riusciva a respingere tutti gli attacchi e aveva colpito sia Pallas che Rhadamanthys.
-Sisyphus mira al cuore.-
L'arco e la freccia dorata comparvero nelle mani del cavaliere del sagittario e si preparò all'attacco.
Tese la corda dell'arco e poco dopo la freccia venne scoccata e a gran velocità colpì il mostro marino al cuore, ma era ancora vivo, anche se debole.
In quel momento Rhadamanthys lanciò il suo attacco più forte annientando la creatura.
Sia Pallas che il giudice infernale tornarono sulla nave.
-Era comandato da Chronos?-
-Non lo so, ma lui sottomesso tutti i regni e anche le creature.-
In quel momento Pandora si avvicinò a Pallas.
-Sei con noi?-
-...Si...-
-Dovrai chiedere scusa a Sasha e se solo verrò a sapere che mi stai prendendo in giro facendo il doppio gioco sarò io stessa a eliminarti.-
Con quelle parole Pandora si voltò e lasciò i tre diretta in quella che era la sua stanza in quella nave, sperando di arrivare presto ad Atene, svolgere la sua missione, per poi raggiungere Ilias.
-Posso farcela.-
Disse mentre nessuno poteva sentirla.



Nota Autrice:
Questo capitolo è noioso e il prossimo sarà meglio.
Sono in viaggio verso Atene e Pandora è turbata anche per le parole dette da Ilias nel precedente capitolo, sia per i suoi sentimenti.
Grazie per essere arrivati fin qui.

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Capitolo 40
*** Chrysos Synagein ***







 
L'arrivo al porto di Atene fu abbastanza tranquillo. La rivelazione di Pallas in qualche modo, non aveva colto di sorpresa nessuno, ma Rhadamanthys ancora continuava a non fidarsi di lei.
Pandora in qualche modo voleva dare a quella donna il beneficio del dubbio anche se il giudice infernale, non era assolutamente d'accordo.
Il tragitto verso il santuario fu abbastanza complicato, ma avevano un ottima guida e questo era Sisyphus.
Arrivarono nei pressi nel villaggio di Rodorio nei pressi del Grande Tempio, i cui abitanti hanno il compito di custodire il passaggio tra il Santuario e il mondo esterno.
-Venite.-
Disse Sisyphus, mentre lo seguivano. Una volta raggiunto il Grande Tempio, ciò che si presentò alla vista fu solo detriti.
-Pandora.-
La sacerdotessa degli inferi si voltò e si vide sua sorella Sasha che l'abbracciò.
-Sono felice di sapere che stai bene.-
L'attenzione di Pandora andò sul gigante che lei conosceva benissimo.
-Theo?-
-Signorina Pandora è un onore rivederti.-
-Vi conoscete?-
Alle parole di Sasha, la sacerdotessa sorrise.
-Quando ero piccola e passavo le estati da mia nonna, Theo giocava sempre con me, ma non sapevo che fossi un gigante al servizio di Hestia.-
-Dovevo mantenere il segreto.-
Passarono gran parte del tempo a parlare e Pandora raccontò di quello che era successo sulla nave e di come Pallas l'avesse salvata e in quel momento lo sguardo della dea Athena, andò verso la donna e sorrise.
Non era ancora pronta per parlare con lei, non in quel momento, prima dovevano salvare coloro che era imprigionati.
Improvvisamente la collana di Pandora prese a brillare.
-Andiamo a salvare quei cavalieri.-
Mentre camminavano Pandora si fermò e con lei il cavaliere del sagittario.
-Cosa ti preoccupa?-
-Sasha mi aveva detto che il tempio era completamente distrutto, ma quella meridiana è ancora in piedi.-
-Vuoi forse dire che avverti qualcosa all'interno della meridiana?-
-Evidentemente c'è stato qualcosa che ha impedito di distruggerla.-
I due restarono in silenzio a fissare la meridiana, fino a quando Rhadamanthys non li fece tornare alla realtà, vedendo che la collana di Pandora si illuminava sempre di più.
Anche lo scettro di Nike che teneva Sasha prese a brillare.
Le due si guardarono, per poi cominciare. Fu Sasha che posò lo scettro sulle due statue di pietra e li iniziò di nuovo la magia: una luce invase la zona circostante e lentamente la pietra, iniziò a sgretolarsi.
Due cavalieri con un armatura dorata caddero a terra privi di forze.
-Shion...Aldebaran...-
-Sono il cavaliere d'ariete e il cavaliere del torno.-
-Esatto Rhadamanthys.-
I due cavalieri erano come morti, ma in realtà erano avvolti in un sonno profondo. In quel momento fu la volta.
Nella sua mano comparve la spada del signore degli inferi e la puntò sulle altre tre statue rimanenti.
Ci fu una sensazione strana come se in quel momento l'oscurità fosse scese in terra. Le statue lasciarono spazio ai tre specter e questa volta fu Rhadamanthys a prendere parola.
-Minos...Aiacos e Valentine.-
-Se erano qui dovevano sicuramente fare sicuramente qualcosa.-
Disse Pallas, ma fu Pandora a prendere parola.
-Oppure partecipare a qualche consiglio tra cavalieri per poter combattere contro il nemico.-
-Come fai a dire questo.-
-Guarda bene dove si trovano tutti i cinque.-
In quel momento fu Sisyphus a capire.
-Si trovavano tutti e cinque a pochi passi dalla meridiana.-
In quel momento un cosmo divino comparve ai presenti.
-Ciao nonna.-
-Pandora tesoro come stai? E tu Sasha?-
-Stiamo bene...Sei venuta per loro.-
-Esatto. Lo scorpione ha quasi recuperato del tutto le forze e presto potrà darvi una mano nella vostra missione.-
Con un tocco della mano i cinque sparirono. Hestia prese ad osservare Pallas.
-Cosi sei tornata in te...Vuoi aiutare le mie nipoti o vuoi tornare da Chronos?.-
-Aiuterò le tue nipoti.-
-Bene...Ora entriamo all'interno della meridiana che devo parlarvi.-
All'interno vi era una grande sala che in passato veniva usata dai cavalieri d'oro e dal gran sacerdotessa, ma durante le unioni tra divinità potevano partecipare, anche cavalieri fedeli ad altre divinità.
La sala del Chrysos Synagein sembra essere una vasta stanza circolare, priva di pareti ma delimitata da numerose colonne, se ne possono contare almeno didici.
Tra queste, dodici, disposte in cerchio, sono alte quasi fino al soffitto e portano in cima delle grosse statue che raffigurano i dodici segni dello zodiaco, disposti in senso orario e rivolti verso l’interno. Ciascuna statua è particolarmente realistica e scolpita sin nei dettagli, con un aspetto e pose che ricordano quelli dei totem delle armature d’oro senza tuttavia copiarli. In particolare la statua dei Gemelli raffigura i due fratelli Castore e Polluce a figura intera, fusi per il torso ed armati rispettivamente di una lancia ed una lira.
Le statue di Ariete, Toro, Cancro, Leone e Pesci raffigurano i rispettivi animali. Quella dell’Acquario una fanciulla con anfora, quella del Capricorno l’animale come descritto nel mito, ovvero con coda di pesce e corpo di capra. Le statue di Bilancia, Scorpione, Vergine e Sagittario in qualche modo sono andate in parte distrutte.
Le statue non hanno solo valore estetico ma servono ad indicare la presenza alla riunione dei Cavalieri d’Oro, con i cui cosmi potrebbero essere in risonanza. All’arrivo di ciascuno di loro nella sala del Chrysos Synagein infatti si illuminano di una luce dorata, apparentemente senza bisogno di gesti o azioni particolari da parte del guerriero. Sul corpo dei dodici pilastri si trova inciso il simbolo del segno zodiacale corrispondente, lo stesso riprodotto poi sulla Meridiana e sull’ingresso dei templi.
A parte Sisyphus tutti rimasero a bocca aperta.
-Theo tu rimarrai con il gruppo e li aiuterai dov'è possibile.-
-Come volete mia signora.-
-Intanto voi state facendo un buon lavoro e ora che in qualche modo anche Pallas è tornata in se potete infastidire ancora di più Chronos e i titani.
Sasha cara, tu devi risolvere i tuoi problemi con Sisyphus e parlare anche con Pallaa altrimenti ci sarà sempre uno spaccamento e questo potrebbe favorire i vostri nemici.-
In quel momento Hestia guardò Pandora.
-Sei pronta piccola mia?-
-Si-
Rhadamanthys in quel momento capì che vi era qualcosa che non andava e si mise in mezzo.
-Pronta per cosa?-
-Devo lasciare il gruppo per un po' di tempo.-
-Voglio venire con te.-
-Non puoi Rhadamanthys. Devi restare qui...La tua forza e il tuo essere istintivo è fondamentale e non devi preoccuparti per me.-
-Avevo promesso di proteggerti.-
-Ed è quello che stai facendo e vuoi continuare a farlo devi lasciarmi andare.-
La viverna non era assolutamente d'accordo, ma quello era un ordine.
-Rhadamanthys.-
In quel momento alzò la testa verso la sacerdotessa.
-Controlla che tutto vada bene, senza nessun intoppo e aiuta Sisyphus a proteggere mia sorella.-
-Come vuoi Lady Pandora.-
Dette quelle parole Hestia e Pandora sparirono, lasciando tutti i presenti compresi la viverna e Sasha con molte domande che non avrebbero trovato risposta fino al ritorno di Pandora.






Nota Autrice:
Ecco il nuovo capitolo. Non succede nulla di particolare a parte il salvataggio di altri cavalieri e l'arrivo di Hestia che porta via Pandora.
Nel prossimo capitolo ci saranno dei chiarimenti che vedranno protagonista Sasha.
L'immagine rappresenta la sala del 
Chrysos Synagein.
Grazie per essere arrivati fin qui.

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Capitolo 41
*** Decisioni e chiarimenti ***


Un giorno come tutti gli altri. Al Grande Tempio tutto procedeva normalmente e Chronos non aveva fatto ancora la sua mossa.
Fuori piove, e i quattro componenti del gruppo cercavano di pensare a cosa fare, tranne Rhadamanthys che stava pensando a Pandora e il motivo per cui li aveva abbandonati e sopratutto perché aveva abbandonato lui.
La viverna camminava sotto la pioggia battente, immerso nei suoi pensieri fradicio come non mai, noncurante degli altri intorno a lui Sembrava essere un essere a se stante, senza una ragion d’essere.
completamente solo quasi senza nessuna voglia di reagire. Ciò che lo fece fermare fu la voce di Sasha che lo chiamava.
-Sono alcuni minuti che ti seguo e che provo a chiamarti, ma non c'era verso che mi ascoltassi.-
-Ero immerso nei miei pensieri.-
-Pensieri che riguardano mia sorella Pandora.-
-Già.-
-Non dovresti preoccuparti per lei.-
-E' normale che mi preoccupo lei è la sacerdotessa degli inferi.-
-La sacerdotessa di cui sei innamorato...Rhadamanthys conosco mia sorella e se ha ci ha lasciato ci sarà un motivo, ma tornerà e sapremo il motivo per cui è andata via.-
-Non ho altra scelta che obbedire ai suoi ordini e tenerti d'occhio.-
-Se non vuoi essere punito.-
In quel momento Sasha sorrise, ma fu Rhadamanthys a riprendere parola.
-Hai parlato con Sisyphus?-
-Ancora no.-
-Fammi indovinare non hai ancora avuto modo di parlare con Pallas.-
-Infatti...Tu non riesci a fidarti di lei.-
-Non mi fido, ma a quanto pare la dea Hestia si fida e poi ha salvato Pandora, ma dovresti almeno chiarire o avere un confronto con entrambi, ma ora è meglio che ti porti al riparo che non voglio correre rischio che la reincarnazione della dea Athena si prenda il raffreddore.-
-Sarebbe un raffreddore divino.-
quella conversazione ha fatto alla Viverna che accompagnò Sasha nell'unico posto dove poteva stare al sicuro all'interno della meridiana.
Quando entrarono videro Pallas che stava osservando le statue.
-Tutto bene?-
Disse Sasha, mentre si avvicinava alla donna.
-Si, osservavo queste imponenti statue...-
-Sono maestose.-
In quel momento Rhadamanthys si allontanò cosi che le due potessero chiarire, ma in modo che poteva osservare la scena, aveva promesso alla sua sacerdotessa che avrebbe protetto Sasha e cosi avrebbe fatto.
-Mi dispiace per quello che è successo.-
-E' colpa solo di Chronos, ma per fortuna sei tornata in te.-
-Tutto merito di tua sorella Pandora.-
-Lei è speciale.-
-Lo sei anche tu e lo pensano tutti da tua sorella al sagittario.-
-Sisyphus è fin troppo protettivo.-
-Perché tiene a te ed è stato il motivo per cui ho scelto lui per il mio piano.-
-Si nota cosi tanto?-
-Che sei innamorata? Diciamo che lo sappiamo in due: Io e Pandora.-
-Non voglio che lo venga a sapere almeno non in questo momento.-
-Puoi stare tranquilla non lo verrà a sapere e poi sia il cavaliere d'oro che lo specter sono un po' tonti per capire certi argomenti.-
Le due presero a ridere ed era evidente che avevano chiarito le loro divergenze, ma nonostante tutto sasha era preoccupata per sua sorella Pandora anche se non lo faceva vedere come lo specter.
Anche Sisyphus era preoccupato. La partenza della sacerdotessa degli inferi aveva in qualche modo indebolito il gruppo e si chiedeva il motivo di questa decisione, ma anche il motivo per cui il Titano non stava facendo nessuna mossa.
L'importante ora era difendere Sasha ovver Athena e poteva contare su validi alleati.
 
 
 
 
-Forse tutto questo e’ successo per una ragione sola, ovunque mi giri, ovunque mi trovi, qualsiasi cosa io veda, dovunque ci sono segreti, alcuni orrendi e altri belli…-
Furono le parole di Pandora dirette verso sua nonna che in quel momento stava curando i cavalieri che erano stati salvati.
Anche il cavaliere di scorpio di stava riprendendo.
-E' il tuo destino Pandora come lo è per Sasha, ma il tuo compito è ancora più arduo.-
-Ho già accettato il mio destino, ma mi chiedo quante cose ancora dovremmo sopportare-
-Sei una ragazza forte e supererai molti ostacoli.-
Tutti le ripetevano che era una ragazza forte persino sua sorella compresi Rhadamanthys e Sisyphus, ma quanto poteva esserlo? Sapeva di essere fragile e che la sua forza era per dare coraggio non solo agli altri, ma anche a se stessa, ma sua nonna e anche Ilias dicevano che in lei vi era in grande potere.
-Mio fratello Hades si fida di te. Ti ha dato il comando del suo esercito e per proteggerti ti ha rinchiuso i poteri del vaso nella collana che hai al collo, ma devi saperli controllare, non solo facili da gestire.-
-Ed per questo che Ilias mi è apparso nel sogno.-
-Lui è l'unico che può aiutarti.-
-Quando lo raggiungerò?-
-Questa notte ti condurrò da lui.-
In quel momento Pandora non poteva tirarsi indietro e doveva fidarsi delle persone che volevano aiutarla.






Note Autrice:
Questo capitolo è nato per far chiarire Pallas e Sasha, ma anche per mostrare i sentimenti contrastanti di Rhadamanthys e spero di esserci riuscita.
Anche se questa è una long AU cerco di rimanere abbastanza fedele ai personaggi, anche se spesso non è affatto facile.
Grazie per essere arrivati fin qui.

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Capitolo 42
*** Profezia di Morte ***


Aprì gli occhi e non sa cosa sia successo, né come. Aprì gli occhi, e tutto è ancora buio.
Tutto era in silenzio.
Pandora contrae le dita delle mani, muove i piedi, poi il collo, flette le ginocchia.
È viva. Perché non dovrebbe esserlo?
Fa caldo, c’è odore di salsedine, ma si chiedeva il perché era buio.
Ricorda sua nonna, l’ombra verde delle piante che coprivano il grande giardino che circondava l'intero palazzo di Hestia.
Chiuse gli occhi, radunando i pensieri, ricordando un istante sospeso nel tempo e nell’aria, quando il mondo ha trattenuto il fiato. E poi le urla, mentre tutto diventa buio.
Le sembra che manchi l’aria. Mossa dall’istinto, striscia verso lo spiraglio di luce che ora riesce a intravedere davanti a sé. Le sue mani toccano la stoffa ruvida di un sacco pieno di qualcosa che non riesce a riconoscere. Vi affonda le unghie, lo sposta di lato e all’improvviso è libera.
La nausea l’assale e quasi la spinge a tornare nell’oscurità asfissiante da cui è appena uscita.
È strano, per prima cosa nota un silenzio spettrale, poi improvvisamente vede i corpi a terra.
Le gambe si muovono da sole e lei si accuccia accanto a Rhadamanthys. Ne ha già visti, di morti, ma quello che vede è colui che ama privo di vita.
Più avanti ci sono altri corpi che riconosce: Sasha, Sisyphus e Pallas.
Pandora si alza, non abbassa più lo sguardo sugli altri corpi che giacciono sul terreno polveroso della strada, mentre prosegue conta i corpi di altre persone che indossavano un'armatura dorata e altri nere.
Mentre Pandora guarda quei corpi sul terreno, davanti a lei appare una vecchia signora.
La vecchia Signora la sta fissando anche ora. Non dice niente, ma fa un sospiro tremulo. Lentamente, la sua mano si muove prendendo la mano di Pandora.
La sacerdotessa di Hades non capisce, ma l'anziana signora fa fatica a parlare.
-Controlla i tuoi poteri Pandora, altrimenti moriranno tutti.-
Non fece in tempo a risponderle che la vecchia chiuse gli occhi, lasciandosi cadere sul terreno priva di vita.
Chi era quella donna pensò la sacerdotessa e che cosa stava succedendo?
Non poteva credere che tutte le persone che amava erano morte, eppure li aveva lasciati vivi quando era tornata nel palazzo di sua nonna.
I suoi pensieri vennero interrotti da un’ombra che le si accosta all’improvviso.
Pandora l’ignora, ma la presenza non si allontana. Sente che la guarda, e poi sente la sua voce.
-Bella collana, quella che cerchi di nascondere, ma tu sacerdotessa siete ancora più bella.-
La fanciulla trattiene il fiato, per poi alzare lo sguardo.
-Chronos-
-Sono onorato di fare la tua conoscenza.-
-Non posso dire lo stesso.-
-Hades ha perfettamente ragione, la sua sacerdotessa ha un pessimo carattere.-
-Cosa vuoi?-
-la collana che hai al collo-
-Non sono cosi idiota da consegnarla ad una divinità pazza.-
-Facciamo cosi, se mi darai la collana, risparmierò la vita ad Athena e ai vostri cavalieri.-
In quel momento un sorriso comparve sul volto di Pandora e il Titano del tempo rimase sbalordito dalla determinazione che possedeva la sacerdotessa degli inferi.
-Mettiamo il caso che ti dia la collana, non ho nessuna certezza lascerai in vita Sasha e gli altri, anzi sono sicura che faresti una strage.-
-Stai andando incontro alla morte Pandora.-
-Ti ricordo che sono la sacerdotessa del signore degli inferi, secondo te temo la morte?-
Lo stava sfidando e di questo Chronos ne era consapevole e si rese conto che non era affatto facile avere ciò che voleva.
-Avrò quella collana Pandora a costo di ucciderti.-
-Allora provaci.-
In quel momento il titano del tempo si avvicinò alla sacerdotessa, ma la collana iniziò a brillare e Chronos venne sbalzato all'indietro, ma non riuscì a capire cosa l'abbia allontanato da Pandora.
Quando alzò lo sguardo sulla fanciulla dietro a Pandora comparvero due occhi dorati e una sagoma di un drago proteggeva la sua padrona.
Nonostante fossero lontani Rhadamanthys proteggeva Pandora.
-Questo è solo l'inizio sacerdotessa.-
Pronunciate quelle parole, il titano scomparve e la fanciulla si svegliò urlando e fu sua nonna Hestia a tranquillizzarla.
-Nonna...Devo raggiungere Ilias, non abbiamo tempo di rimandare.-
In quel momento Pandora raccontò di quello strano sogno. Hestia non avrebbe mai permesso che Chronos potesse far del male a sua nipote.
-Non devi preoccuparti...Sasha e gli altri sono al sicuro, non devi farti soggiogare da lui, devi essere più forte.-
Pandora annui e continuava a percepire la presenza di Rhadamanthys che la proteggeva.
Intanto Chronos sapeva che prima o poi avrebbe fatto cedere Pandora.




Nota Autrice:
Questo era l'ultimo capitolo che avevo pronto e con cui termino la prima parte.
La long avrà più di ottanta capitoli almeno dalla scaletta che mi sono fatta.
Grazie per essere giunti fin qui.

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Capitolo 43
*** Le Terre Del Fuoco ***


Hestia accompagnò Pandora all'entrata della foresta. La dea non poteva andare oltre: L'unica che poteva raggiungere Ilias era sua nipote.
A quel punto Pandora prese coraggio, ma prima di incominciare il suo viaggio, si voltò verso sua nonna che le sorride, per poi entrare.
La foresta le si presentò nel suo aspetto più tetro. Ciò che vide era solo il buio che la inghiottiva, né un albero, né un fiore, forse proprio questo vi entrò. Mosse qualche passo ed ecco che il paesaggio si aprì davanti ai suoi occhi. Gli alberi cupi si chiudevano su di lei, con i loro rami aridi e secchi, le foglie scure, prive di sfumature, segno che il sole non riusciva a fargli visita. Ad ogni suo passo le foglie morte scricchiolavano come se urlassero per il dolore, mentre i cespugli ai lati si muovevano mossi dal vento che entrava. Gli uccelli notturni cantavano una canzone lugubre, il loro canto era un avvertimento per coloro che entravano in quel luogo oscuro. Camminò per ore fino a quando non sentì lo scorrere dell'acqua di un fiume o di un torrente. Affrettò il passo e più lo scroscio dell'acqua si faceva più forte.
Si sentii più sollevata nel lasciarsi alle spalle quella foresta, il fiume scorreva lento,mentre lo sguardo di Pandora, ammirò il sole sbucare da dietro una collina, dopo tante ore di buio, a luce fa quasi male agli occhi e si riescono a cogliere i profumi mischiati di rugiada e il fresco calore mattutino.
I colori opachi diventano più splendenti man mano che il sole lentamente si sveglia. Pandora deve socchiudere gli occhi per la troppa seppur meravigliosa luce. Si sedette sulla riva del fiume per il rosa, l'arancione ed infine l'azzurro che segna il risveglio del sole.
Pandora sta facendo ogni cosa per cercare di evitare la visione del suo sogno. Il cuore della sacerdotessa era dilaniato da un vortice di sentimenti contrastanti. C'è stato un tempo in cui amava il mondo in cui viveva e credeva che non esistesse posto migliore, ma ora quel mondo era compresso dalla minaccia di Chronos.
Socchiuse gli occhi ed un ricordo del suo passato le ritornò alla mente: Si
trovava nell'immenso giardino del suo palazzo ad osservare la barriera oscura quando accanto a lei apparve lui...Rhadamanthys.
-Credi sia giusto il modo in cui è strutturato il regno di Hades?- La domanda di Pandora suonò molto strana alla Viverna che subito chiese...
-Pandora che vi succede?-
-Rispondi alla mia domanda Rhadamanthys- Gli occhi della celebrante di Hades si fecero lucidi.
-Io non ci ho mai pensato. So che ognuno degli specter deve la sua fedeltà al Sommo Hades e a voi
sacerdotessa...-
-Nessuno di voi si è mai chiesto se io sia felice...Nessuno ha pensato a quanto devo rinunciare per essere la sacerdotessa di Hades?-
-Pandora, cosa vi turba?Lo sapete che farei qualsiasi cosa per voi, parlate ed io eseguirò ogni vostro
desiderio.-
-Non ho ordini da assegnarti Rhadamanthys, ti chiedo solo si essermi fedele sempre, qualsiasi cosa accada-
-Non dovete mai dubitare della mia fedeltà.-
Pandora in quel momento si posò le mani sulle tempie per massaggiarle e scacciare via quei ricordi di quel passato dimenticato, ma che faceva parte di lei.
Dopo aver ripreso le forze si rimise in cammino. Le ore passarono velocemente, non si era mai fermata e la stanchezza si faceva sentire, strinse i denti e continuò il suo il suo cammino. Un forte vento cominciò ad alzarsi e il cielo prese a dipingersi di nero, ma per sua fortuna era molto vicina alla sua destinazione.
Raggiunse il luogo del suo incontro con Ilias. Era notte fonda e un diluvio cominciò ad abbattersi, cercò di andare avanti, ma cadde a terra, anche la vista cominciò a farsi appannata e poco dopo il buio avvolse Pandora.
 
Una bambina dai lunghi capelli corvini se ne stava in piedi in un angolo della strada ad osservare Pandora, tra le braccia teneva qualcosa sembrava un bambino in fasce. Nel suo sguardo poteva leggere odio e disperazione.
La piccola si avvicinò a Pandora e la donna, poté osservare l’assomiglianza tra lei quella misteriosa bambina. La reazione della sacerdotessa nell’accorgersi che la piccola bambina che la stava osservando in realtà è lei stessa, ma non riusciva a capire chi o casa portava tra le braccia.
Pandora, cercò con la mano di prendere quella della piccola, ma quando sta per raggiungerla la bambina si trasformò diventando Chronos.
 
 
Si svegliò di soprassalto e prese a respirare affannosamente, cercò di calmarsi e si rese conto di essere sdraiata su un comodo letto.
L’ultima cosa che ricordava era di aver perso i sensi e poi più nulla. La stanza sembrava accogliente, si alzò dal letto e si avvicinò alla finestra e ciò che vide fu una terra arida.
Mentre osservava quel posto ostile e pensava a Chronos e perché entrava nei suoi sogni.
L’aprirsi della porta la fece tornare alla realtà si voltò e notò Ilias entrare.
-Finalmente ti sei svegliata...-
-Ti ringrazio per avermi salvata cavaliere.-
-Noto con piacere che la febbre è scesa...Ho promesso a tua nonna che mi sarei preso cura di te e non potevo lasciarti sotto quella pioggia battente.-
-Pensavo di raggiungere l'entrata di Atlantide, ma questo luogo è completamente diverso.-
-Sei giunta nelle terre del fuoco, Pandora...-
 
Nel frattempo lontano da quelle terre, Rhadamanthys osservava la città di Atene, mentre pensava alla sua sacerdotessa, ma lei le aveva dato un compito e fino al momento del suo ritorno avrebbe obbedito.




Note Autrice: 
Eccomi tornata con un nuovo capitolo.
Da questo capitolo in poi ho modificato una vecchia storia che ho riadattato.
Grazie per essere arrivati fin qui.

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