The Odd Lawyer Catress

di DANYDHALIA
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ciao, io sono Alice Mewny(si pronuncia elis) ***
Capitolo 2: *** Alice, Ben, Judy e Nick ***
Capitolo 3: *** Avvocato, Capitano.. Colleghi ***
Capitolo 4: *** Intervista all' Accusato ***
Capitolo 5: *** Conosciamoci Meglio (Prima Parte) ***
Capitolo 6: *** Conosciamoci Meglio (Seconda Parte) ***
Capitolo 7: *** Conosciamoci meglio(terza parte) ***
Capitolo 8: *** Conosciamoci meglio ( Quarta Parte) ***
Capitolo 9: *** UNA SCOPERTA PER NICK (PRIMA DELL’INSEGUIMENTO) parte 1 ***
Capitolo 10: *** UNA SCOPERTA PER NICK ..e non solo lui - parte 2. ***
Capitolo 11: *** Indagando in Centrale..quante cose si scoprono ancora- PARTE PRIMA ***
Capitolo 12: *** Indagando in Centrale quante cose si scoprono ,ancora. PARTE SECONDA ***
Capitolo 13: *** Indagando in Centrale quante cose si scoprono. PARTE TERZA ***
Capitolo 14: *** Indagando in Centrale quante cose si scoprono. PARTE QUARTA.(Le rivelazioni di Alice) ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 A CASA di ALICE ( dopo altre condivisioni) Parte 1. ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 A CASA di ALICE Parte 2(Uscendo dalla Centrale della ZPD ) ***
Capitolo 17: *** CAPITOLO 17 – A Casa di Alice Parte 3 ***
Capitolo 18: *** CAPITOLO 18 - A casa di Alice Parte 4 ***
Capitolo 19: *** Due dialoghi ed un monologo.. a casa di Alice parte 5 ***
Capitolo 20: *** A casa di Alice e intanto non solo lì - PARTE 6 ***
Capitolo 21: *** Vecchie e Nuove Conoscenze ***
Capitolo 22: *** Squadre al completo ***
Capitolo 23: *** Lo schema, il nemico, condivisioni ***
Capitolo 24: *** Holyrocks ***
Capitolo 25: *** Le Origini del Caos - Capitolo Flashback e Forward ***
Capitolo 26: *** Non.. Inerzia ***



Capitolo 1
*** Ciao, io sono Alice Mewny(si pronuncia elis) ***


Dopo la risoluzione del caso degli ululatori notturni, la vita a Zootropolis era tornata “serena” (come solo una megalopoli può essere) più aperta ed unita di prima.
Il coraggio e il buon esempio degli ultimi membri della ZPD, gli agenti Hopps e Wilde, aveva infuso nuova speranza e certezze alle nuove specie che desideravano una vita differente e migliore, senza temere il diverso, proposito in passato abbandonato per colpa di quelle ombre chiamate "pregiudizio" e "timore".
Tra questi animali vi era una gattina, all'apparenza di 26 anni circa, avvocato di professione (attrice per passione) che stava cercando di cogliere tal messaggio facendone tesoro, il più che poteva .
Ora che finalmente aveva trovato un esempio tangibile che l’ avrebbe guidata in questa nuova fase della sua vita, non avrebbe più lasciato a nessuno di rabbuiare né il suo futuro né il suo cuore.
<< Mewny, il capo vuole vederla!  >>
<<  Arrivo  >> disse alla svelta la gattina sbattendo le palpebre dei suoi occhioni azzurri, distogliendo lo sguardo dal pc che trasmetteva l’ultimo video del discorso dell’ agente Judy Hopps..la conferma ufficiale della risoluzione del caso e della nomina del suo collega a Nicholas Piberius Wilde ad agente operativo. 
Mise in pausa, si sistemò giacca e camicetta, una veloce pettinata con la lingua al pelo ed ai capelli, e poi si diresse verso l’ufficio del suo principale.
Nonostante lavorasse in quello studio legale da ormai 5 anni, per Alice Mewny, attraversare il corridoio che portava all’ ufficio del suo principale era sempre causa d’apprensione per lei. Essendo l’unica gatta in uno studio di soli grandi felini aveva faticato molto ad essere presa seriamente,  cercava di non fare mai errori notabili (cosa non semplice per una personalità come la sua. Ma avrete modo di notarlo più avanti) ed ogni volta che il capo la convocava temeva sempre una revoca o spostamento ad incarichi più ingrati.
Fortunatamente per lei, con pazienza impegno ed un po’ d’intuito, era riuscita a farsi affidare negli ultimi tre anni casi d’una discreta importanza, che all’ 80% erano finiti con la vittoria sua e dei propri assistiti.
Ma se all’inizio un ostacolo poteva essere "l’essere sottovalutata", un altro adesso era  l’invidia dei colleghi (di pochi Alice poteva fidarsi), per cui l’avvocato Mewny temeva ogni momento un possibile sabotaggio.
Giunta a destinazione Alice prese un respiro profondo ed entrò nell’ ufficio, si sedette sulla sedia di fronte alla scrivania del suo capo e aspettò.
Una femmina di puma, dallo sguardo gelido e penetrante, si girò verso di lei (era posta di spalle su una sedia girevole) e cominciò a parlare.
<<  Miss Mewny >>
<<  Mrs Lynce  >>
<<  Da quanto tempo lavora qui?  >>
<<  Cinque anni..e mezzo Signora  >>
<<  Vedo, e negli ultimi tempi è migliorata molto. I casi che le abbiamo affidato, che le "ho" affidato, sono stati quasi sempre conclusi da lei alquanto..brillantemente  >>.
<< Bhe .. ho fatto il mio dovere, anche se il mio meglio non è sempre stato.. fruttuoso >>
<<  Non dica così. Semplicemente era alle prime armi, inesperta ma col tempo ha acquisito esperienza e sta migliorando ancora.Questo le fa onore. Ora se le dicessi che ho in mente di affidarle un caso molto più delicato, d’una importanza notevole, ossia lievemente più alta di quelli da lei affrontati fin ora..se la sentirebbe di accettare?  >>
<<  Uh! Certo, non vedo perché no..cioè perché non dovrei, come ha detto poc'anzi sto migliorando. Questa sarebbe una buona occasione per collezionare un esperienza in più!  >>  disse Alice, più per convincere sé stessa che la sua interlocutrice.
<<  Bene. Allora le espongo i fatti. Come ben sa il periodo di terrore a Zootropolis sta finendo, tutti stanno cercando di ricominciare con le loro vite, sia prede che predatori. Ma c’è ancora molto lavoro da fare.
Le prossime elezioni sindacali sono alle porte, tra due mesi soltanto, e l’ ex-sindaco Lionheart sta terminando di scontare la sua pena. Tuttavia egli dovrà affrontare un processo, che determinerà, in caso di riuscita, una sua eventuale rielezione..sempre che l’opinione pubblica lo rivoglia di nuovo come sindaco. Per farla breve Mewny, vorremmo che 'lei' sia il suo avvocato >>               
<<  Quindi, volete che io vesta i panni della difesa in un processo che decida la sua idoneità a ricoprire il suo vecchio incarico. Ma.. perché proprio me.. voglio dire..si ho fatto parecchia strada da allora, ma se il caso è così delicato come dice, Mrs Lynce, forse è il caso d’affidarlo ad una figura legale più esperta.  >>
<<  Non è il caso Miss Mewny. Lei è “perfetta per questo incarico.”        Gli ultimi tempi sono stati duri..per i predatori, soprattutto per noi felini, dopo che il nostro sindaco, in quanto leone, è stato arrestato.          Certo.. il fine era ammirevole, ma i suoi “drastici mezzi” hanno inquadrato la metà di noi, lui compreso, sotto una luce..opportunistica, per così dire.                     Tuttavia se si guardasse al caso più a fondo e si parlasse meglio, con dettagli “a lui favorevoli” e lei a dirigere il tutto, acquisteremmo di nuovo maggiore credibilità, fiducia e spessore. Così noi felini verremo riscattati e ci sosterremo nuovamente a vicenda, forse anche meglio di prima  >>                                        
<<  Adesso faccio un po’ fatica a seguirla Mrs Lyns  >>
<<   Le cose a Zootropolis stanno cambiando, e verso coloro che in passato non hanno ricevuto un opportunità “adeguata” ora bisogna offrire più apertura e ri-considerazione. Il suo profilo,inoltre, per esperienza e casuali caratteristiche, è risultato quasi simile a quello dell’ agente Hopps. Unito al caso di cui si occuperà, sia che vinca sia che fallisca, garantirà alla nostra specie una certa popolarità e credibilità non indifferente , che gioverà anche a lei Miss Mewny. Perciò il fatto di aver pensato a lei è solamente segno di quanto la consideri. Ha ancora dei dubbi? >>
<<  No, ora che me lo ha spiegato meglio no. Però..siamo certi che questa linea d’azione sia..giusta? Cioè..voglio dire..va bene riscattare la mia specie ma..il tutto mi suona così..come di.. complotto  >>.
<<  Complotto?! Ma dai, non si tratta di un “complotto”, quanto più un “piano per sostenersi vicendevolmente”. Il nostro ex-sindaco dovrà pur ricominciare da capo, da qualche parte, quando sarà fuori, e “noi” non possiamo sottrarci alla responsabilità in cui ci ha coinvolti non dandogli una zampa. Una volta tra felini vigeva il detto “SE UN FELINO SI MACCHIA D’UNA COLPA..ANCHE GLI ALTRI SONO MACCHIATI”, i tempi sono cambiati ma fra la maggior parte di noi questo pensiero vige ancora >>
<< ..Capisco  >>
<<  Bene, adesso il suo compito sarà monitorare il caso Lionheart da ogni angolo, anche all’interno della ZPD  >>
<<  Come prego?!  >>
<<  Dovrà entrare in contatto con tutti i membri che hanno contribuito alla risoluzione del caso degli Ululatori Notturni..e carpire ogni informazione utile a riscattare l’immagine di Lionheart e di conseguenza..noi felini. Si guadagni la loro fiducia e faccia si che in futuro il nostro studio possa lavorare per casi ancor più importanti e degni di nota. A quel punto almeno noi, saremo sempre al sicuro negli anni a venire. Un punto di riferimento per ogni leopardo, ghepardo,leone, puma, tigre, giaguaro e gatto che in futuro giungerà a Zootropolis per far carriera in questa sede. Si assumerà questo incarico?  >>
<<  Va bene..lo farò  >>
<< Ottimo, può cominciare da domani, ho già avvisato il Capitano Bogo e qualche membro della Centrale di Polizia. Mi raccomando..dia il suo massimo  >>
Alice, un poco turbata, si diresse a casa, e per tutto il tempo il suo dispiacere non accennava a diminuire: non le avevano assegnato un caso delicato in merito alle sue qualità di avvocato, ma per far pubblicità e buona impressione alla sua specie come se fosse una specie di Mascotte da Stadio.
Anche qualora avesse rifiutato, il capo-procuratore Lynce, le aveva fatto intendere leggendo tra le righe delle sue melliflue tonalità di voce, che non sarebbe stata licenziata..molto peggio: sarebbe stata messa al bando dal suo intero staff dietro suo ordine.                                                                                                

Non era neanche obbligata a vincere l’arringa, doveva solo  “farsi notare” dalla polizia, stampa e telecamere ed essere “carina” e  “disponibile”.
Quando finalmente i membri della specie del suo staff l’avrebbero trattata come un felino uguale a tutti gli altri? Quanto ancora avrebbe dovuto aspettare..e cosa sopportare?
Poi..se pensava che diventare avvocato non era mai stato il suo vero sogno..ce l’aveva ancora di più con sé stessa.
A metà strada prese il portafogli dalla tasca interna della giacchetta e lo aprì a due vecchie foto: osservò quella a sinistra che raffigurava un' Alice liceale con la coda di cavallo(per così dire) tra i suoi due migliori amici di allora; una gazzella ed un lupo, chiedendosi dopo un triste sospiro e un sorriso amaro << Cosa fareste voi al mio posto? >>. Poi guardò la foto di destra, più vecchia, di lei bambina fra le braccia dei suoi adorati nonni (formidabili ex-attori, illusionisti e medium. << Cosa diresti tu, nonno lo so bene, “non ti prendono sul serio, vogliono uno spettacolo, allora tu fai ciò che da te non si aspettano: stupiscili, sorprendili e non scordare la pockerface..stellina ”>>
Poi come se avesse ritrovato la sua grinta nascosta, quella che i suoi colleghi non notavano mai, aggiunse <<  Hai ragione, molto bene..da domani si va in scena!  >> Note d'autore: scusatemi ancora, anche per coloro che in futuro avranno la pazienza di seguirmi nonostante tutto. Farò del mio meglio per migliorare ortograficamente. Nel frattempo posso solo compensare con il contenuto, e che tutto sommato vi affezionate ad Alice. Grazie per il supporto

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Capitolo 2
*** Alice, Ben, Judy e Nick ***


Il mattino seguente  alle 7.30 Alice era già fuori, stava facendo colazione in un Burbukes* a fianco ad un hotel davanti alla centrale della ZPD, poi sarebbe entrata esponendo la sua causa e sperando che la polizia avrebbe collaborato senza problemi, così da velocizzare le cose e terminare quella farsa il più in fretta possibile.

Mentre sorseggiava un soiaccino alla cannella, Alice d’istinto cominciò a canticchiare seguendo il ritmo di una canzone appena trasmessa alla radio, a dispetto delle occasionali occhiate perplesse che le avrebbero lanciato (lo faceva sempre sin da piccola per infondersi il giusto grado d’entusiasmo per affrontare la giornata, soprattutto quelle che si prospettavano dure o sgradevoli per lei).  Ormai quell' abitudine era radicata in lei e anche se infantile, le aveva sempre portato fortuna (dagli esami all’ assunzione) e almeno in quel lasso di tempo le aspettative e le opinioni degli altri non contavano, c’era solo Alice Mewny e nessun altro.

Ad interrompere il flusso dei pensieri di Alice fu il trillo del campanello della porta del bar che annunciava l’arrivo di un altro cliente: un ghepardo poliziotto in procinto di ritirare la scorta quotidiana di ciambelle per il distretto. 
E in quell’ istante Miss Mewny ghignò compiaciuta pensando = Bene, questa giornata non poteva cominciare meglio = . 
Finì in un sorso la bevanda, si sistemò la camicetta, la gonna e la giacca(era un riflesso condizionato), con due leccate lustrò il pelo, il cerchietto tra i curati capelli castani medio lunghi scalati, e si diresse  verso il grande felino che aveva appena finito di pagare, stava per prendere le confezioni  quando  
-Salve- .. all’inizio il ghepardo si girò intorno e non vide nessuno poi, intuendo che quel saluto rivolto a lui venisse dal basso, chinò la testa e un po’ sorpreso ma comunque cordiale rispose altrettanto..    
-Ehm..Salve- . 
-Una fortuna aver certi bar, per ricaricarsi, vicino a dove si lavora. Peccato non valga anche per me-.
Oh..già-
-Tutte quelle scatole sembrano un pò troppe per un agente solo. Posso portarne la metà?-
-No, dai, non è il caso che si disturbi-

-Nessun disturbo, mi fa piacere rendermi utile. Dal momento che devo andare comunque nella sua stessa direzione..quindi non vedo perché no. -
Il poliziotto maculato fu un po’ perplesso, ma quando Miss Mewny alzò la sua 24h con aria complice, allora comprese.

-Oh ho capito, lei è quell’ avvocato che è stato convocato!-

-Precisamente, Alice Mewny, avvocato  “avvocatessa”,se preferisce, al vostro servizio.    
Ora se mi passasse un pò di quelle scatole le verrebbe più facile stringermi la zampa.-

- In effetti..ecco a lei. Benjamin Clawhauser, agente ZPD. Piacere-  fece lui porgendone tre alla gattina sorridente.
-Piacere mio, andiamo-.  

Una  volta usciti dal bar e attraversata la strada, l’avvocato Mewny e l’agente Clawhauser iniziarono a conversare amichevolmente. 

-La ringrazio proprio dell’ aiuto, normalmente le ciambelle ce le fanno arrivare in centrale direttamente dal bar, ma oggi avevano poco personale e così hanno mandato me, per rifornire 6 uffici-.

-Capisco-

-Tornando a lei..la aspettavamo per le 9.00, come mai così presto?-

-In vista di un caso non riesco a stare troppo tranquilla nelle ore vuote, di mattino presto mi sento più invogliata a cominciare la giornata con zelo, e poi è in questi momenti che succedono cose interessanti (e quasi nessuno ci bada)-. 

-Mm.. e sarebbero?-                                                                                                                                  

-Okay, forse non proprio "interessanti" ma se non altro "originali", o come le chiamo io “impercettibilmente carine”: vede poco più in là, l’aurora si sta si sta schiarendo,il violetto e l’arancio del cielo diventano azzurro,o la rugiada del mattino fa brillare le piante delle aiuole’.        
I negozianti aprono le botteghe: chi cantando, chi borbottando bruscamente, chi litigando in maniera comica..il gusto della sorpresa del giorno che inizia cancella le preoccupazioni della sera precedente-

-Wow, è una descrizione bellissima, per caso scrive poesie o cose simili nel tempo libero?-

-Dai, per così poco..anche se facevo un corso di recitazione al liceo,e nel tempo libero amo  leggere all’ aperto-

-Io non so stare senza musica anche quando lavoro-

-A volte neanche io, specialmente quando sono sola in studio e lavoro fino a tardi-

-A chi lo dice-                                                                                                                                        
I due risero insieme salendo le scale, ormai erano già entrati alla ZPD.       Sistemata una scatola alla reception si occuparono delle altre 5 stanze e poi tornarono all’ ingresso.

- Lo sa Clawhauser, un'altra ragione che mi’invoglia a presentarmi presto sul posto di lavoro è avere l’occasione di riempire il tempo libero conversando amichevolmente tra colleghi-

-Davvero!? Anche qui!..se chi arriva si è alzato girato dalla parte giusta del letto-

-Nel mio ufficio invece è l’opposto! Nessuno vuole mai parlare con me, se non per lavoro,mi interpellano solo lo stretto necessario possibile.. e mi presento quando non sono ancora arrivati per evitare i loro sguardi-

- Oh. Mi dispiace –

-A me no, peggio per loro: non sanno che si perdono!-

-Umf- fece lui trattenendo una risatina con la zampa sulla bocca. Quella gatta continuava a stargli simpatica ogni minuto che passava. Poi lei sbottò all’ improvviso

-Tornando alle chiacchiere ed ai colleghi.. per ordine dei miei superiori dovrei cominciare a lavorare affiancata ad una delle vostre “nuove reclute” diciamo così.
L’agente..Hopps se non sbaglio, sapreste dirmi dove posso trovarla?–

-Oh, di solito è già qui, molto più presto di lei. Alle 7.00 in punto è già in Centrale, anche se ultimamente viene qualche minuto dopo per arrivare insieme al suo nuovo partner –

-Ah si, ne ho sentito parlare ai notiziari, l’agente Wilde.. un accoppiata molto originale-

- E affiatata per giunta, vanno alla grande-

-Ottimo, allora se sono fortunata perché avrò modo di conoscere entrambi in un colpo solo.Deve essere proprio la mia giornata-

-Suppongo di si- asserì Benjamin addentando la sua "prima ciambella della giornata".                                                
 -Vuoi?-  chiese poi gentilmente, indicando la confezione rosa a quella che forse era diventata la sua nuova amica.

-Oh, beh, in teoria avrei già fatto colazione, ma in fondo ho bevuto solo un cappuccino.Inoltre mi hanno sempre insegnato che è maleducazione rifiutare i regali, specie se a farli è un ghepardo così carino –

-Ma dai-

-No sono seria. Allora..quale mi consigli?-

-Direi questa, assaggia- e gli porse una pasta senza buco glassata giallo pulcino alla crema di limone.

- Wow è ottima, non le avevo mai provate a questo gusto!-

-Ho pensato fosse adatta a te perché s’intona al colore del tuo pelo-

-Oh.. in realtà è biondo grano, ma grazie del pensiero- fece lei un po’ imbarazzata.

-Di nulla-
In quello stesso istante una volpe ed un coniglio che stavano “discutendo” animatamente, fecero il loro ingresso alla centrale di polizia.

-Cosa ti costa abituarti ad un orario diverso!-

-Faccio già tanto venendo qui partendo dalle 6.00. Non puoi pretendere che cominci dalle 5.30!-

-Ma così facendo risparmieremmo più tempo e arriveremmo insieme in orario e non trafelati! –

-In orario! Ma se anche così siamo sempre in anticipo e puntuali e cominciamo esattamente con tutti gli altri!-

-Si, col fiatone addosso. Lo faccio solo per aspettare te-

-Vuoi dire che ti rallento e te la prendi per una cosa simile?! Scusa Carotina ma non tutti hanno dei trampoli al posto delle zampe o un orologio biologico da marines!-

-E’ solo un abitudine che mi porto dietro da quando vivevo in campagna, e credimi non è così difficile..se ogni tanto andassi a letto un po’ più presto invece di fare le ore piccole!-

-Sono un animale notturno e lo sai!-

-Basta, riparliamone dopo, non voglio stressarmi oltre-

-Finalmente, non vedevo l’ora-

Per tutto il tempo Benjamin ed Alice erano rimasti a fissarli con sguardi complici,sorpresi e divertiti, nessuno disse niente per non interrompere quel buffo teatrino. Poi la micetta, ritenendo che i divertimenti potevano finire lì, lasciò il suo simpatico neo conoscente alla sua postazione con un sorriso di arrivederci e un saluto reciproco agitando la zampetta, e si diresse verso la coppia di agenti.                                                    
Tuttavia anche lei voleva prendere parte ai giochi
- E’ bello una volta tanto osservare un coniglio e una volpe andare cosi d’accordo. Non credo di averne mai visti più affini ed affiatati-                                                           Era sbucata così silenziosamente e di sorpresa che neanche Judy, col suo sensibile udito si era accorta di lei, tanto che a quella frase le prese un leggero colpo.

-AH, ma cosa, oh scusi non l’avevo vista-

-Scusi me, forse ho usato un passo troppo felpato, ma dopotutto le vostre chiacchiere erano così alte che avrebbero coperto qualsiasi altro suono. Almeno per me, sa anche noi godiamo d’un udito fine- fece lei sorridendo compiaciuta indicandosi le orecchie ed alimentando un momento di silenzio imbarazzante.

-Oh si immagino- fece Judy provando a romperlo.

Dal canto suo Nick, stanco di quella conversazione che a detta sua sembrava un po’ troppo invadente prese la parola. -Scusi e lei chi sarebbe? -

-Giusto, non mi sono ancora presentata, almeno non a voi. Alice Mewny, avvocato. Da oggi lavoreremo insieme fianco a fianco.Piacere di fare la vostra conoscenza, Agente Wilde, Agente Hopps –     disse loro porgendo la zampa sinistra, che all’ inizio non fece stringere a nessuno dei due, ma gesticolandoci avanti e indietro lasciando i diretti interessati momentaneamente spaesati, quando poi le zampe di Judy Nick(destra di lei e sinistra di lui) si toccarono, Alice le prese entrambe in unica stretta e le agitò. 

-Pia..piacere- fecero in coro poco convinti sforzandosi di capire cosa esattamente lei stesse facendo.
Quasi indovinando i pensieri dei due Alice si affrettò a dire

-Era un “tiro mancino” ma solo per essere più alla zampa.Cri, cri- fece lei cercando di imitare un grillo.                        
Gli occhi di Nick e Judy erano sempre più spalancati dallo sconcerto.

-Dai, era solo per sottolineare la freddura. Vogliate perdonare la mia intrusione di prima, forse sono stata troppo invadente, ma proprio non so resistere alle battute..e alla vista di due partner “fuori dalle righe” non ce l'ho fatta. Sapete nel mio centro non si respira un aria tanto leggera e frizzante come quella che ho avvertito con il vostro collaboratore dietro di me e fra di voi. Essa è talmente densa e pesante che si potrebbe tagliare con la lama di un coltello -  

(Noi saremmo quelli fuori dalle righe! Pensarono insieme) 

-E tu portati del pane e del burro!- fece all’improvviso Nick, ed Alice scoppiò in una risata.

-Ah Ah Ah. Già hai ragione, così l’atmosfera sarebbe sicuramente più dolce- un poco divertita anche Judy ridacchiò. 
Calmati i bollenti spiriti i tre cominciarono a dirigersi verso l’ ufficio del capitano.

-Ho visto al TG il vostro capo. Ditemi, è davvero così “massiccioso”  come sembra?-

-Eh!?- / - Cosa?(ma che parola è?)-

 -“Massiccio” e “Minaccioso” come un sergente militare?- spiegò lei

-O si, ma sta tranquilla, non morde- proferì Nick accettando la spiegazione della gatta come se fosse normale. 

-Una volta che lo avrai conosciuto a fondo non te ne pentirai- aggiunse Judy cordiale 

-Lo spero. Oh agente Hopps, prima di entrare c’è una cosa che vorrei dirle, dopo potrebbe non fare più lo stesso effetto-

-A si..e che cosa- chiese Judy senza capire

-Ha davvero dei bellissimi occhi. Un ametista d’una rarità incredibile, e d’una grandezza pari alla mia. Semplicemente Splendidi- aggiunse la gattina ad una distanza incredibilmente minima dal naso della coniglietta. Ad annullarla fu proprio Judy, con uno scatto fulmineo si ritirò indietro per l’imbarazzo.

-..Grazie, anche i suoi sono molto belli. Uno zaffiro notevole-

-Prego-

Nick aveva osservato la scena tutto il tempo, combattuto tra il divertito e l’infastidito: da una parte trovava divertente la comicità della gatta e il suo modo di mettere in contropiede la collega, dall’altro la trovava inopportuna. Senza conoscerli si era presa già troppe confidenze con loro e non gli piaceva come avesse messo a disagio Judy seppur lievemente. Per gioco ormai aveva assimilato che fosse un diritto solo suo, qualcosa tra loro e nessun altro e dove sempre solo lei poteva rispondere a tono.           Così mostrò il suo leggero disappunto nel tono di voce e in una breve occhiataccia di sbieco rivolta all’ avvocatessa quando pronunciò..               – Vogliamo entrare! Prima le “signore”-  

Alice intuì subito i pensieri della volpe e con un sorrisetto ancora più birichino di prima rispose                                                                                                               -Se insiste tanto ,“Signor Wilde”.

Judy dopo di lei- imitando il teatrale gesto di galanteria che si confaceva a quelle circostanze.
Ma Judy sempre più perplessa rimase ferma dov’era.

-No . Okay,allora prima io! -  finì Alice con improvviso tono infantile.
Una volta che la micia fu abbastanza lontana dai due Nick bisbigliò alla coniglietta

-Ma siamo sicuri che sia davvero un avvocato e non una cabarettista in incognito!? -  e prima che lei avesse il tempo di dire la sua..
-Ti ho sentito sai- fece all’improvviso Alice senza voltarsi a bassa voce imitando Nick, e sempre con lo stesso tono
 - ma forse lo farò la settimana prossima-
Mentalmente Nick aggiunse ‘ A ogni secondo che passa sembra diventare più strana’, mentre Judy adesso un po’ preoccupata ‘Chissà cosa farà davanti al Capitano Bogo?’.



*Starbucks di Zootropolis
 
 



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Capitolo 3
*** Avvocato, Capitano.. Colleghi ***


Normalmente chi aveva l’ “onore” di vedere in persona il capitano Bogo veniva colto da una sorta di solenne timore reverenziale. Nel caso di Alice la reazione fu di lampante stupore e ..pensieri del tipo  (Però, è molto meglio visto dal vivo. E che bicipiti poi, chissà com’è sotto la camicia!).. pensieri che le infusero un aria compiaciuta con le sopracciglia lievemente alzate e un sorriso che il capitano ebbe difficoltà a decifrare. A prendere la parola fu nuovamente lei. 

-Mewny Alice, Avvocato, piacere di fare la sua conoscenza Capitano Bogo, e che questo sia l’inizio di una buona permanenza accanto a ogni membro della ZPD-     
Terminò lei porgendogli la zampa destra, per tutta risposta, e cortesia il ricambiò la stretta con

-Capitano Bogo, lo stesso vale per me-  in tono altrettanto professionale, suo solito indifferente,rude,lapidario e altrettanto neutrale, pensò Alice                                 (Non poteva essere più Macho >^^<) aggiundo mentalmente compiaciuta. A risvegliarla dal suo sogno a occhi aperti fu sempre la voce del capitano

-Il suo capo mi ha spiegato il ruolo che dovrà ricoprire all’ interno della Centrale. Vedo che ha già fatto conoscenza degli agenti Hopps e Wilde, molto bene.C'è altro che devo sapere?-                                                                 
(Se potessi ti direi tutto di me seduta stante) pensò Alice ancora trasognate ma all'esterno nessuno ci sarebbe arrivato.                                                                                                                                      
-Soltanto che non vedo l’ora di poter sistemare la questione del “Caso Lionheart” il prima possibile, quanto prima dell’ inizio delle elezioni. Ci tengo quanto voi a riportare la nostra città ad un clima più sereno e conviviale. Agevolare un istituzione come la vostra, specialmente dopo il coraggio dimostrato durante gli ultimi avvenimenti, è motivo di grande vanto per me. Prima d’ora non mi era mai stato affidato un caso d’una portata simile e voglio dare il massimo e il meglio che ho per darvi tutto il mio sostegno.D’altro canto avrò bisogno di accurati dettagli inerenti al vecchio caso,per preparare adeguatamente la mia arringa  ed esporre una linea di difesa efficace per il nostro ex-sindaco. Posso contare sulla vostra totale collaborazione e sulla disponibilità di ogni agente?–

-Certo, può contare su ciascuno di noi a partire da ora Miss Mewny, io e la mia squadra saremo ben lieti di supportarla-

-La ringrazio Capitano-

-Gli agenti Wilde e Hopps la scorteranno alla cella in cui Lionheart è stato temporaneamente trasferito per l’occasione. Le forniranno tutti i dettagli del caso che le occorrono, se le serve altro mi trova nel mo ufficio. Faccia un buon lavoro-

-Certamente-
Per tutto il tempo Judy e Nick erano rimasti muti ed esterrefatti dal repentino cambio d’atteggiamento assunto dalla gattina in quei pochi minuti, specialmente per Nick che con una punta d’invidia(considerando i suoi trascorsi) doveva ammettere che era piuttosto brava, una vera attrice, chissà se lo era quanto lui? Una volta usciti dall'ufficio del capitano, ad interrompere il silenzio fu Judy.
-Caspita. Prima..dentro, devo ammettere che sei stata.. sorprendente. Sembravi diversa da com’eri poco fa, come mai..o meglio, perché hai fatto così?-                                                                                 
Con aria altrettanto sorpresa ed interrogativa Alice guardò Judy e dopo Nick, come se lui sapesse la risposta, e poiché non arrivava parlò

-Ma non è ovvio?! Non puoi cominciare a lavorare ad un caso senza prima fare buona impressione al principale. Bisogna essere seri in questi casi, per quanto noioso. E poi sapersi adattare all’ ambiente in cui ci si trova è una peculiarità di noi gatti, così per semplificare le cose mi mostro diversa a seconda di quale persona o situazione lo richieda. Anche in tribunale lo faccio, e ha funzionato sempre, diciamo che sono una specie di “Uno,Nessuno e Centomila” -  

ma Nick e Judy non avevano capito di cosa  Alice stesse parlando (almeno il titolo finale del discorso) con suo sommo disappunto.

-Come? Non vi dice niente!? E’ un romanzo italiano e trasposizione teatrale dei primi del ‘900! Nulla..Vuoto!? Ah, da non credere, se gli autori fossero i Fitzgerald sapreste di cosa si tratta. Mamma mia, come sono ignoranti i giovani d’oggi!-

-Cosa!? Guarda che ho 27 anni io! Non parlarci come se fossi più grande di diritto!- sbottò Nick

-Ed io sarò si e no più giovane di te di due anni!- ribatte Judy

- See.. e diviso x 2 il vostro QI sommato all’ età mentale, riportato a 1 quanto è : 17 – 18?

Sui volti di entrambi si dipinse un colossale broncio rosso notabile all’interno delle rispettive orecchie

-Dai scherzavo, Dio quanto siete carini, per non dire teneri da imbronciati, sembrate quasi una coppia di fratellini-
A quel punto Judy si fece avanti, puntò un indice contro Alice e disse

– Scherza ancora così e non vorrai mai voluto aver a che fare con noi –

-Ooh ne dubito, e da un sacco che sogno di lavorare con voi.. ma se proprio ci tieni..Judy Dudy ..Ok. Farò la Brava-                                      
 e senza neanche il tempo di accorgersene Alice diede un sonoro bacio con schiocco sulla guancia di Judy.
-Coraggio Rock’n Rabbit e Foxtrot, il lavoro ci aspetta. Avanti tutta-

Per due minuti Judy rimase impietrita sotto lo sguardo d’un altrettanto sconcertato Nicholas che rimase basito quanto lei, quando poi anche lui si risveglio dal torpore e le si avvicinò un poco per dire qualcosa lei scattò subito con - Non ..Dire ..Niente -  così fece , raggiungendo a passo spedito e uno sguardo ancora più truce la gatta davanti a lui e lei.

Appena le due furono affianco Alice sorrise ancora alla coniglietta, lievemente sta volta, ma lei per tutta risposta, roteò gli occhi.                                         Per quindici minuti buoni non ci furono altri scherzi o battute da parte della gattina, con grande sollievo di Judy mentre a un passo dietro di loro Nick non la perdeva d’occhio, cercando d’anticipare la sua prossima mossa (nel caso avesse davvero in mente qualcos'altro).
La volpe stava dietro alla gatta con li muso proprio sopra la sua testa. Dato il suo fare guardingo aveva iniziato un respiro pesante, il cui fiato ora muoveva o spettinava i ciuffi della frangetta della gatta, coprendole per una frazione di pochi istanti la visuale per poi coprirla di nuovo (alla velocità di un bambino che gioca ad apri e chiudi con le tende). Nick si accorse che quell'involontario “giochetto” le dava fastidio, quindi cercò d’insistere per renderle le cose ancora più insopportabili. Sotto lo sguardo circospetto d’una poco contrariata Judy, che per quanto volesse che sciocchezze infantili terminassero, non poté far a meno di lasciarsi sfuggire qualche risatina (la resa dei conti stava arrivando).
Ma Alice, con un sorriso a mezzaluna all'ingiù esageratamente allungato e gli occhi ridotti a due fessure, decise di averne avuto abbastanza. Con un colpo di frusta della coda, la gatta acchiappò un mucchietto di polvere appena adocchiato in quel momento, lo posò prontamente sul naso della volpe e questi non poté fa altro che starnutire con un sonoro boato:

-Etchuuuu!!!!!- il boato era così forte che fece eco per tre corridoi ad un incrocio del palazzo, disturbando non poco gli altri agenti 
 -SMETTETELA CON QUESTO CHIASSO!!!- 

e i detenuti nelle loro celle al momento della siesta -FINITELA DI FARE CASINO, SIAMO STANCHI, ALMENO LASCIATECI DORMIRE!!!SBIRRI DELLA MALORA!!-  a cui Judy e Nick reagirono con piccole smorfie di un leggero imbarazzo.

Leggero imbarazzo che rischiò di trasformarsi in sonore risate appena videro Alice, se con i palmi delle zampe non si fossero tappati la bocca: lo starnuto di Nick era stato così forte da lasciare una considerevole quantità di muco sulla testa della gattina, che con un espressione schifata e un tic all'occhio sinistro e l’altro spalancato, cercava di trattenere la calma e il sangue freddo necessari per non dare in escandescenza.                                                                                                                 Con un sibilo di voce disse infine
-..Vado..in bagno..i miei..capelli..hanno..bisogno..di una..ripulita-
Aprì la porta del bagno vicino, ma prima di entrare si girò guardando entrambi, ma soprattutto Nick, con sguardo assassino come per dire “NON RIDETE NEL FRATTEMPO”, e pietrificati da esso i due fecero esattamente così. Si udì solo lo scroscio dell’acqua, lo spruzzo del sapone, un altro scroscio e il rumore dell’ asciuga zampe elettrico ora divenuto il temporaneo fon di Alice. Una volta uscita, asciutta e pulita, ma con pelo e capelli leggermente spettinati, la gatta avanzò con fare solenne verso entrambi gli agenti, poi alzò la testa verso Nick e disse

- Ho provato di tutto: semi di lino, gli oli alle mandorle, la birra..ma il muco di volpe li ha battuti tutti! E’ il balsamo ammorbidente più efficace che abbia mai visto. Quanto credi mi frutterebbe rivendendolo in bottiglia flacone per flacone?-

Il tono usato da Alice era talmente privo d’inflessioni che per un attimo al coniglio e alla volpe sembrò che stesse parlando seriamente, quando poi realizzarono che stava scherzando di nuovo si misero a ridere tutti e tre.

-Suppongo di essermelo meritato. Vi ho fatto saltare un po’ troppe mosche “al naso” da sta mattina- disse poi la gattina sorridendo umilmente

-No dai, giusto un paio- fece Nick con il pollice e l’indice in tono leggermente strafottente, che però Alice apprezzò ridendo ancora.

-Vogliamo proseguire adesso- fece notare Judy sorridendo cordiale.

-Agli ordini Agente – fecero in coro Alice e Nick, e infatti proseguirono.

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Capitolo 4
*** Intervista all' Accusato ***


Lionheart stava seduto nella sua cella in attesa dell’avvocato che avrebbe dovuto rappresentarlo.
Indossava ancora la divisa celeste chiaro del carcere di minima sicurezza da cui era stato trasferito, in seguito alla scoperta dell’assenza di un suo coinvolgimento nel caso degli ululatori notturni.                                    

Per ingannare il tempo nella sala interrogatori si era messo a sfogliare un numero arretrato della rivista THE FANCY CAT*, che ancora doveva finire, in seguito avvertì un rumore di passi e chiacchere che si avvicinavano proprio nella sua direzione. Mise la rivista da parte in angolo del tavolo a cui era poggiato e si preparò alla visita degli “attesi”.

Alice fu la prima ad avanzare con passo fermo, poi si fece rilassato, prese la sedia più vicina e vi si “posò” in punta di zampe, dopo un breve balzo trovandosi faccia a faccia con l’ ex-sindaco (per fortuna era abbastanza in alto grazie ad un cuscino). 
A quel punto sfoderò il sorriso più cordiale che aveva e prese la parola, mentre Judy e Nick dietro di lei, mossi dalla curiosità di vederla nelle sue “vesti abituali”, non fiatarono.

-Vedo che il servizio carcerario si prende davvero cura dei suoi detenuti per reati “minori”(come se il rapimento fosse minore..ma lascia correre Alice, concentrati),sa.. la trovo decisamente meglio di tutte le volte che mi è capitato di vederla-                                                                     
partì lei informale, pensando che mantenere un atteggiamento troppo formale avrebbe solo reso tesa la situazione e quindi senza creare il clima adatto  per reperire eventuali informazioni preziose. 

-Se lo dice lei, io ci provo- rispose lui stando al gioco                                                                      

-Per questo legge FANCY CAT anche qui, tra una futura seduta ed intervista all'altra, per tenersi pronto? A proposito..non ho fatto a tempo a comprare quel numero il mese scorso, quando ha finito me lo da?-

L’innocenza e l’umorismo che adottò quel particolare personaggio colpì il leone così tanto da lasciarsi trasportare in una sonora risata, donandogli una tranquillità che da mesi non provava.

-Bene, lo prendo per un si, a P.S. se vuole tenerlo ancora per finire le parole crociate ve lo lascio ma.. passando ad argomenti più seri..è pronto a cominciare?-

-Certamente, quando vuole..-

-Alice Mewny, il suo legale da oggi, ma non per sempre: altri casi futuri chiamerebbero-

-Non mi permetterei mai. Allora, come procediamo?-

-Felice che lo abbia chiesto. Nel caso non lo avesse già capito, ma ne dubito, questo non sarà un tester condotto usando metodi tradizionali però si fidi quando le dico che so quello che faccio. Ora lascio la parola a lei per sentire la sua versione dei fatti, ma per conoscerla meglio, la esporrà secondo la sequenza delle domande che le farò. Capito?-

-Em.. Si..- 

-Accetta queste condizioni?- 

-Non mi sembra che abbia molta scelta, poi cos’ho da perdere..-
-Su non faccia così, non è poi così male. Ovviamente se non è davvero come sembra. Me lo dica lei.              
In primis..quando ha visto che i casi di “epidemia del selvaggio” si stavano diffondendo a macchia d’olio prima ancora della “grande rivelazione”, fra tutte le temporanee soluzioni che poteva adottare ha subito pensato che il sequestro e il rapimento fossero la migliore delle idee?-

-Mi creda, non è stata una decisione facile da prendere: all’ inizio pensavo sarebbe bastato un periodo di  risanamento in privato con familiari e conoscenti delle.. “vittime delle circostanze” come uniche persone al corrente della situazione, inclusi me e i dottori che li avrebbero visitati è ovvio. Io stesso avrei  contribuito a velocizzarne la convalescenza con tutti i mezzi che avevo a disposizione..e finché si fosse trattato di 4 o 6 casi isolati avrebbe anche potuto funzionare. Avevo anche pensato all’eventualità d’una campagna di sensibilizzazione come trovata pubblicitaria per la mia immagine..-

- Quindi.. “uscire allo scoperto” ma in maniera contenuta in modo che nessuno da ambo le parti ne fosse danneggiato. Sinceramente l’avrei preferito..però su riprenda-

-Ma il numero di selvatici continuava ad aumentare, una cura non si trovava e..se devo essere sincero quella che sembrava una strana forma di epidemia aveva cominciato a terrorizzare anche me..e temendo che prima o poi avrebbe colpito pure me e che l’immagine stessa della nostra città ne avrebbe risentito..ho preso una decisione scomoda, almeno per un po’ gli altri civili sarebbero stati al sicuro.-

-Comprendo, “la classica decisione sbagliata in nome di una ragione giusta” come ha pubblicamente detto; non c’è molta scelta quando si ha le zampe legate e non si riflette abbastanza sulle conseguenze delle proprie azioni. Ma d’altro canto lei è un politico e scendere a compromessi fa parte del suo mestiere- concluse Alice con una punta di stizza nella voce sta volta, che però si affrettò a spiegare subito.

-Mi scusi, ma avevo assolutamente bisogno di questa piccola valvola di sfogo, o avrebbe condizionato negativamente la mia arringa in sua difesa. Sa, se non trovo il mio cliente simpatico almeno un po’ non mi riesce di difenderlo a dovere e di conseguenza potrei perdere la causa.  Perciò la invito ad essere ancora più sincero con me..Lio, è sempre un punto a favore.  Quindi mi dica, è stata tutta sua l’idea di sequestrare degli animali in un asylum iper tecnologico di massima sicurezza all’oscuro di tutti i loro cari?–                          
Dopo un attimo di silenzio che parve infinito, in cui Lionheart guardava a faccia in giù le sue zampe sul tavolo con aria pensierosa e triste, alzò il muso e disse  

-In verità..no non fu tutta mia l’idea. Fu una decisione che alla fine presi in base ad un suggerimento..una specie di soffiata-.

Questo nuovo elemento venuto fuori nel discorso fece spalancare gli occhi non solo ad Alice ma anche a Nick e Judy, che fino a quel momento erano rimasti sempre in silenzio, assorti dal modo in cui Alice stava conducendo il tutto e presi dalle novità che il loro vecchio caso stava mostrando. 

-Interessante..e chi sarebbe la Seconda Mente del Piano che avrebbe suggerito e soffiato nell’ orecchio tutto ciò?-

-Non saprei dire, non so chi sia, né dove sia o cosa sia, la sua identità mi è rimasta sconosciuta fin’ora. Non ho detto niente prima perché temevo che esterni interpretassero ciò come un disonesto tentativo per sviare l’attenzione sulle mie azioni ed ottenere un non-meritato dimezzamento della pena-

-Wow..e cosa le ha fatto cambiare idea proprio “ora” che effettivamente affronta una causa che potrebbe portare alla riduzione di una pena? Il mio bel discorso?-

-Riflettendoci, in questi giorni, mi è sorto il dubbio che questo fantomatico informatore fantasma potesse essere pericoloso.. anche se non ha fatto nulla di concreto a parte ricattarmi con la minaccia di rivelare tutto sull’ Asylum ,come lo ha chiamato lei, in cambio delle informazioni mediche nelle cartelle cliniche degli animali. Ora penso che sia il caso di saperne di più-

-Ha lasciato informazioni personali su animali indifesi a una fonte non attendibile e forse pericolosa in cambio della quiete pubblica?!!- si alterò Alice, e per poco anche Judy le fece coro.

-Purtroppo si..allora ero disperato e qualsiasi soluzione avesse portato alla cura di quegli animali senza che nessuno ne fosse al corrente mi sembrava l’idea migliore. Ammetto che all’inizio fossi sospettoso e reticente anch’io, ma non divulgò mai quelle informazioni e..non chiese mai altro-

-..Non chiese mai altro, nel senso di soldi,azioni, titoli..qualsiasi cosa eccetto i dati medici degli animali?-

-Esattamente-

-Mi scusi un attimo!-

Alice si alzò di scatto, scese dalla sedia ed uscì dalla stanza..Judy e Nick sorpresi da quella reazione la seguirono, cercando di capire cosa avesse in mente adesso e la trovarono appoggiata al muro con le braccia conserte e la zampa posteriore sinistra piegata appoggiata alla parete. Stava fumando una sigaretta elettronica con un aria un po’ seccata; da quella mattina era la prima volta che il coniglio e  la volpe avevano visto la gatta corrucciata per davvero. 

-A quanto pare non potrò concludere il tutto brevemente  come speravo- 
disse tra sé ad alta voce meditabonda. Quando poi alzò la testa notò gli sguardi di Hopps e Wilde su di lei e aggiunse 

 - Le nuove pieghe che un caso prende all’improvviso mi fanno sempre questo effetto, quelle ambigue, e tranquilli non c’è nicotina qui, solo erba gatta..per rilassarmi-       Prese un'altra boccata d’aria e poi disse                  
-Fatto, possiamo tornare -  
Di nuovo dentro, con un altro scatto la gatta saltò sulla sedia e poi sul tavolo sta volta, seduta ma in modo da avere il viso del leone esattamente davanti al suo, poi asserì                      

-Riprenda da dove ci siamo interrotti. Cosa le ha fatto esattamente questo fantomatico individuo e cosa lei ha fatto con lui?- 

Lionheart preso in contropiede dai continui escamotage del suo avvocato continuò ad esporre i fatti con un velo di perplessità nella voce

 – Ecco..la sera che venni a sapere di lui avevamo recuperato il 7° animale, non sapevo ancora come muovermi, finché non ricevetti una telefonata dal mio ufficio, dicendomi di scendere, che sapeva degli animali e di continuare la conversazione in una cabina telefonica dietro al municipio.
 Ero spaventato e feci come mi disse. Entrai nella cabina e presi la cornetta del telefono che stava squillando, mi rispose una voce profonda e contraffatta..prima ho detto lui,ma non so se sia proprio un lui o una lei. Replicò che stava dietro al caso degli animali selvaggi prima di me e che sapeva tutto, e se non volevo problemi avrei dovuto tenerli al sicuro in un luogo segreto da lui indicato e che in cambio avrei dovuto prendermi cura di loro sempre in segreto finché non avremmo trovato una cura, ed in cambio avrei dovuto fornirgli via mail i dati dei pazienti ad un indirizzo privato ogni volta diverso che mi dava. Poi tutto si auto-cancellava dopo l'invio-

-Quindi fu sempre questo Anonymous ad indicarle l’ Ospedale Segreto nel Distretto Foresta Pluviale.Ecco un motivo in più per non fare troppe domande in cambio di un aiuto prezioso. Ma scusi..fino a quel momento i poveretti dove li aveva tenuti, nel suo scantinato?..Vabbè proseguiamo..non le ha detto proprio altro, magari un piccolo indizio tale da farle capire almeno cos’era?-

-No al momento non mi viene in mente altro. Crede che questo possa essere grave?-

-Nella sua posizione..tutto sommato no! Un sequestro non è grave quanto un omicidio, e non era neppure a scopo di estorsione nel suo caso, se poi salta fuori che non era il vero mandante..ammesso che la giuria le creda potrebbe uscire tra qualche anno per buona condotta, invece di farle scontare almeno una decina. Non faccia quella faccia da funerale, so che abbiamo pochi elementi ma le ho appena detto che non è così grave, dopotutto è un personaggio pubblico: dovrebbe esserci abituato allo scandalo. E se non ci saranno incidenti di percorso questa potrebbe essere un esperienza formativa che le cambierebbe la vita, magari farà di lei un animale migliore di quanto non sia. Se c’è un pazzo che l’ha portata fino a questo punto lo troveremo, in caso contrario cercherò di farle più bene possibile- 
  
La comprensione che Alice mise in quelle parole un po’ sollevò Lionheart e con ritrovato coraggio proseguì  

-Grazie, è molto gentile, e sento che lo è non solo perché è il mio avvocato, deve essere una sua caratteristica –

-Bhe.. “ci provo”- fece lei riprendendo le prime parole dette dal suo cliente all’inizio del loro incontro.

-Certo, a tenga: ora che abbiamo finito..- fece lui porgendole la rivista

-Oh Grazie, ma è proprio sicuro che oggi possiamo finirla qui per oggi?-

-Purtroppo come le ho detto poc'anzi non ricordo altro da aggiungere ma almeno abbiamo un punto in più da cui partire-

-Ne confido anch'io, questo è il mio numero, nel caso le venisse in mente altro a qualunque ora lo passi agli agenti e dica loro di mettersi in contatto con me. Poi nel caso lo considerino non inerente alla procedura (come sicuramente sarà) vedrò di rifarmi viva il prima possibile. Adesso annoto un attimo le ultime informazioni..si c’ è tutto. Posso cominciare una trascrizione- 

-Bene, sono lieto di vedere che non perde tempo-

-Non sarei un buon avvocato se lo facessi. E grazie ancora per la rivista, la prossima volta le porto il nuovo numero..magari due a testa così non faremo troppi turni di lettura, magari un club della rivista e ci commenteremo le parti che ci piacciono di più e quelle di meno –

- Perché no, senza tralasciare il tribunale ovviamente-

-Ovviamente..Lio. Alla prossima-

-Alla prossima Alice-

Una volta uscita Alice cominciò a sfogliare la rivista, sotto il leggero sguardo di disappunto di Nick e Judy, e alla fine prese lui la parola.

- A meno che in quel giornale non ci sia un indizio rilevante non pensi sia giunto il momento di affrontare la cosa un po’ più seriamente, e meno alla leggera!?-

- Ammetterai quanto sembri una storia campata per aria. Sei davvero disposto a credergli così? Incondizionatamente.. e tu?!- fece rivolgendosi a Judy, poi riprese.

-Il fatto che sembrasse sincero o che tutto quello che ha detto sia la verità, prima di stabilire se effettivamente lo sia, per me può solo voler dire che “creda di dire la verità”. Non è il primo caso che riscontro: può essere dovuto allo stress o a un sovraccarico emotivo per il senso di colpa per essersi comportato in quel modo, e il suo inconscio si sia inventato un mandante immaginario per giustificarsi. O più semplicemente che menta e basta. Perciò fintanto che non esamineremo “tutte” le prove sul nostro caro ex-sindaco prenderò alla “leggera” qualsiasi situazione non ritenga rilevante! Quando poi avremo trovato delle linee di collegamento con la sua intrigante storiella procederemo “seriamente” quanto volete. Per voi ha abbastanza senso?-

Judy si fece avanti verso di lei con uno sguardo severo e imperscrutabile

-L’unica cosa che con ha senso è la tua impercettibile titubanza! Specialmente dopo che hai detto davanti al Capitano,Nick e me che avresti dato il massimo e tutta te stessa in questo caso pur di portarlo a termine. Hai detto che ti sarebbe servito il nostro aiuto, ed io sin da quando sono stata informata delle condizioni ero più che pronta e felice di farlo, ma dopo quello che ho visto non intendo prestare il mio aiuto ad una che si comporterebbe da avvocato solo a parole. Se non vorrai lavorare come si deve lo faremo anche senza di te, ma  non pensare che ti lasceremo prendere il merito per quello che non hai fatto a causa della tua negligenza. Non so come svolgi il tuo mestiere, cosa rappresenti per te o quale valore abbia per te la legge, ma se per te è un gioco  dove poterti mettere in mostra sotto “riflettori immaginari”solo per compiacere te stessa caschi male!! Inoltre non basta qualche scherzo o battuta divertente per guadagnarsi fiducia, rispetto e poi fare come se niente fosse-                                                                                    
Terminò un secondo per riprendere fiato e prima ancora che Alice potesse controbattere         

-Se quell'animale là dentro ha anche solo l’1% di possibilità di essere innocente è tuo preciso dovere scoprirlo e difenderlo, non nostro, hai capito?! Mentre ti osservavo sentendoti parlare mi ero fatta l’idea che fossi un tipo stravagante, che si atteggiasse soltanto ad essere irresponsabile, ma che tuttavia al suo lavoro ci tenesse e che nonostante tutto sapesse dare il giusto valore alla vita di chi si prende carico, e che tutto sommato avesse solo bisogno di qualcuno che la supportasse, desse fiducia..credesse in lei. Ma se la tua unica preoccupazione è trovare cavilli mentali sfogliando una rivista come scusa per non affrontare un caso come si deve e che dovresti eseguire comunque, solo quando ti fa comodo è chiaro che ho sbagliato su tutti i fronti! Francamente credevo fossi migliore di così-

Le parole di Judy pesarono ad Alice come un macigno, se non fosse stata in grado di controllarsi in quel momento si sarebbe messa a piangere. Senza volerlo aveva deliberatamente deluso il suo idolo e aveva perso la sua fiducia in un momento cruciale, ironicamente nel tentativo d’essere professionale evitando di peccar d’eccessiva credulità. In fondo sondava sempre i suoi clienti per accertarsi della loro effettiva innocenza prima di procedere, come aveva fatto a fare brutta figura, dove aveva errato? O quella minaccia misteriosa aveva confuso nel profondo gli animi? Con aria affranta guardò sia lei che Nick e la pressione fu tanta, al punto tale che Alice sbottò

-Non è così! Non sai proprio niente di me! Ho i miei motivi per agire in questo modo! L’atteggiamento di quel leone non è diverso da quello di altri imputati, sia miei che di altri, se li avessi seguiti anche tu in tribunale sapresti di cosa sto parlando! E se immaginassi il motivo per cui hanno affidato proprio a me questo caso sono certa che non mi parleresti con quel tono!!- 

Aggiunse alla fine la gatta, pentendosene subito, consapevole di essersi lasciata trasportare e aver detto fin troppo.. “troppo tardi”, cosa che rese ancor più palese quando di scatto si tappò la bocca con le zampe.
Judy e Nick sospettosi adesso si avvicinarono ulteriormente mettendola letteralmente con le spalle al muro.

-Di cosa stai parlando Alice?- chiese secca Judy intuendo d’aver scoperto un punto forte

-Si, spiegaci visto che siamo così lenti a capire- incalzò Nick

-Ma..ma niente: ho solo avuto un lapsus..causato da un moto di rabbia.. rattristata- provò inutilmente a coprirsi Alice.

-Lapsus?! Lapsus è dire “aglio” quando intendi “cipolla”; quello era chiaramente uno sfogo autentico.Di quelli che si fanno quando si tiene nascosto qualcosa di scomodo o segreto che fai fatica a mantenere perché ti pesa troppo..come un macigno. Non è così..Alice?- finì Nick con occhi e muso puntati su di lei.

-Allora. Ti decidi a dirci cos’è che non va?! Possiamo stare qui anche tutto il giorno se non lo fai- aggiunse Judy.

Alice trattenne il fiato ancora per 4 secondi, poi non resse più  

-Va bene vi dirò tutto, anche “cos’è che non va”, so quanto possiate essere persuasivi, anche se non lo avessi detto io lavorando fianco a fianco prima o poi lo avreste scoperto comunque da soli-

-Ottimo, sento che adesso stiamo entrando in sintonia. Non vedo proprio l’ora di farci questa lunga chiacchierata- disse Nick ironicamente sarcastico e felice di avere finalmente il coltello dalla parte del manico contro la gatta.   

Un gorgoglio interruppe il phatos del momento: era lo stomaco di  Alice che brontolava.. Imbarazzata lei tentò

 -..vi dispiace se vi dico la verità in un luogo più allegro e.. possibilmente dove si mangia pure? Ormai è 12.37, è ora di pranzo..se dite di si offro io anche per voi-  con un tirato sorriso speranzoso alla fine.
E “ormai” Judy e Nick che si stavano abituando alle sconclusionate uscite di Alice, intuendo che non ci sarebbe stato altro modo per farla parlare, non poterono che accettate (naturalmente alle loro condizioni).


* THE FANCY CAT era in una scena tagliata di pochi secondi nella cassetta delle lettere di Manchas, poi inserita durante i titoli di coda, con Lionheart che effettivamente la legge quando è ancora in prigione. Prova vivente (assieme a Mewoana - imitazione di Moana) che anche nell’ universo di Zootropolis i gatti esistono.

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Capitolo 5
*** Conosciamoci Meglio (Prima Parte) ***


Le condizioni di Judy e Nick che Alice avrebbe dovuto rispettare erano semplici; pranzare sul tetto della Centrale di Polizia, in modo da non allontanarsi dal posto di lavoro, adesso che il caso stava prendendo una nuova piega. 
 
In qualunque modo la si vedesse, a detta di Judy, rispettavano perfettamente le richieste della gatta:  
• il tetto era coperto di prati e aiuole e c’era un bel panorama, quindi era allegro 
• Alice aveva offerto il pranzo anche a loro (come aveva proposto); chiamando il numero di una catena da asporto che Nick e Judy adoravano : un bugeburgher per Nick e del sushi vegetariano per Alice e Judy (aveva iper convinto la coniglietta a provarlo con lei in cambio di più informazioni).
 
La tensione era sparita e tutto si era fatto tranquillo intorno a loro ed Alice cominciava a sentirsi pronta a parlare, anche se una punta di vergogna un poco la bloccava ancora.
 
-..A..Allora è buono?- chiese subito a Nick al terzo morso del panino
 
-Oh si! E il tuo? Visto che sono tanti piccoli pezzi..non è che potrei..- fece lui mentre allungava a la zampa verso il suo bento.                             Alice scattò, tramutando le sue bacchette dalla modalità “posata” a quella di “frustino” in segno di minaccia. 
-Non ci provare nemmeno! Aggiungili all’ ordinazione la prossima volta-
 
-Eh eh..okay okay, dai non fare la preziosa- fece lui ridacchiando. 
 
- O..io non faccio la “preziosa”, ma tieni a mente una cosa “rosso”, MAI METTERSI TRA ME E UN MIO PASTO. Risultato = “Portami via qualcosa che mi  piace..porterò via a te qualcosa che ti piace”-
Aggiunse infine con lo sguardo più minaccioso e sbieco che poteva venirle, pur di rendere seria una situazione che non lo era. Col risultato di far ridere Nicholas ancora di più, e anche Judy se non avesse finito di ingoiare il suo boccone, ma per non strozzarsi, invece di ridere, sorrise.
 
Assorbita l’ilarità del momento Alice si sentì finalmente pronta a raccontare tutto (male che vada mi sarò tolta un peso come ha detto lui, pensò).                                                                     -Bene è arrivato il momento. Però qualsiasi cosa riveli, promettetemi di non giudicarmi troppo male.  Per favore-
 
-Si si, lo faremo, tranquilla-  fece Judy amichevolmente ora che aveva perso quella punta di collera 30 minuti fa. 
 
-Dunque..(prese fiato e parlò più veloce) ‘mandarmi qui è stata un idea del mio capo. Crede che mettermi alla difesa d’un personaggio del calibro di Lionheart sia una mossa vincente, perchè sulla base di chissà quale confronto statistico, pensa che il mio profilo corrisponda anche al tuo(indicando Judy)e ciò avrebbe portato prestigio al nostro studio legale. Inoltre questa pubblicità avrebbe attirato nuove matricole giuridiche di specie felina, rialzando un po’ quella fascia di reddito e credibilità che alcuni della nostra “tipologia” avevano perso a causa dei fiori blu  (dopo una pausa riprese a parlare normalmente) ’. Ed eccomi qui, a fare comunella con voi  e forse , sperando che  le fonti siano attendibili, e a risolvere un nuovo caso collegato al processo che devo terminare.- 
La micetta proseguì poi con tono triste.
 -Tutto sommato mi è andata bene, dovrei essere contenta, eppure qualcosa mi tiene ancora giù di morale. Sarà che non sopporto i politici e difenderne uno per obbligo m’indispone..ma ci tenevo davvero a conoscervi. Quando mi sarebbe ricapitato?-
 
Entrambi gli agenti avevano capito che sin dall’inizio quel piccolo avvocato aveva agito preso da un entusiasmo tale di conoscerli, da farle quasi dimenticare il motivo spiacevole che l’aveva condotta da loro, quando forse invece, avrebbe preferito essere vista facendo il suo dovere e basta! Possibilmente sotto una luce migliore.
 Nick riprese la parola..
 
-Risollevalo tranquillamente il tuo morale, non è la fine del mondo. La ragione per cui sei qui non è né per semplice lavoro o filantropia legale, e allora? In quasi il 65% di ogni ambiente di lavoro accade (o quanto meno penso che accada). Non sei la prima né l’ultima a cui succede; inoltre che male c’è se ti è stato affidato un caso nell’ interesse del tuo studio, dalla quale chiunque nella tua posizione ne gioverebbe?        
Non devi mica uccidere qualcuno. Quindi su con la vita! – 
terminò infine la volpe dando una leggera pacca sulla spalla  della gattina.
 
- Grazie Nick, questo mi rincuora. Evidentemente mi sono fatta troppi crucci, ma odio sentirmi usata. Tu..cosa ne pensi invece?- Si rivolse a Judy con occhi speranzosi e quasi lucidi.
 
- Bhe..innanzitutto è stata un idea del tuo 
superiore, non tua, quindi non sei responsabile di niente..e anche se il tutto è stato pensato per attirare l’attenzione sulla tua compagnia legale, stai comunque aiutando un animale in difficoltà. Questo ti fa onore, e se i doppi fini ti mettono tanto a disagio vuol dire che infondo hai dei principi e che sei sensibile..non così male come ho azzardato prima, perciò scusa. Man mano che ti conosco tutto sommato.. mi sei simpatica-
 
 A quelle parole, dopo un largo sorriso, Alice saltò addosso a Judy abbracciandola e baciandola (sulle guance) a più non posso, travolgendola di innumerevoli grazie. Sempre più divertito, Nick riprese tutto sul cellulare. 
 
-Grazie xxx, Grazie! Grazie xxx*! Grazie-
 
- Va bene..Alice..ci siamo chiarite..dai..SMETTILA!!!..Per favore-
 
-Certo, certo ogn’uno i suoi spazi-
Nick ridacchiava ancora con la bocca coperta dalla zampa mentre finiva di riprendere, attento a non farsi notare, poi azzardò..
 
-E a me? Non mi dai un abbraccio, un bacetto..- facendo finta di essere offeso.
 
-A te ti ho già detto grazie prima. E poi non mi piace abbracciare e baciare i maschi- 
 
Questa nuova rivelazione fece sbattere gli occhi ai due poliziotti, ma Judy preferì sorvolare.
 
-Allora Alice..come intendi procedere adesso che hai più elementi su cui lavorare?-
 
-Grazie per avermelo chiesto Judy, e ti garantisco che finché lo vorrai, vedrai di me solo la MODALITÀ SERIA. E seriamente ti rispondo..:   A. Continuerò con la bozza della mia arringa più motivata che mai.         B. Stilare una lista di tutti i sospettati che avrebbero tratto vantaggio dalle cartelle cliniche degli animali e dal ricattare l’ex-sindaco.                 C. Indagare sul posto per stabilire se ciò che Lionheart ha detto corrisponda a verità.                   D. Trovare un agente all’interno della Centrale esperto d’informatica che possa risalire alle mail spedite dal fantomatico ANONIMOUS, anche dopo averle cancellate. Perfino da un computer rotto si possono risalire ai dati che conteneva, se si è esperti. Che te ne pare ?–
 
-Wow, complimenti, hai elaborato tutto adesso?- chiese Judy impressionata.
 
-Si!- rispose compiaciuta di sé stessa Alice.
 
-Ottimo, però conviene seguire questa lista in un altro ordine per risalire alle prove che ci servono-
ripropose Judy.
-Bene! Elenca, sono pronta a riscrivere tutto secondo le tue indicazioni capo!-  fece Alice, pronta con penna e cartelletta.
 
-Ah, tanto per cominciare Alice non chiamarmi capo, non ce ne bisogno- riprese Judy sorridendo.
 
-Infatti, la chiamo già io così di tanto in tanto- intromettendosi Nick spiritosamente, ma nessuna delle due ci badò.
 
-Secondo partirei dal trovare l’agente esperto d’ informatica adesso che siamo ancora qui. Poi stilare la lista dei sospettati e da lì indagare su tutte le piste a poco a poco, assieme a quelle di cui disporremo..-  proseguì Judy
 
-..e infine scriverò l’arringa per il processo, una volta risolto il caso e aver ottenuto così tutti gli elementi che serviranno per un ottima difesa.- terminò Alice
 
-..no.., e nel  frattempo tu lavorerai contemporaneamente alla tua arringa, aggiungendo ogni volta un elemento importante che ti sarà utile in vista del processo.- obiettò Judy con un sorrisetto finale.
 
-Oh..giusto, così mi tengo sempre aggiornata e non perdo colpi. Grazie Judy. –
 
-Di niente Alice –
 
-Adesso sì che lo spasso siete voi due. Però se mi è permesso dire la mia, proporrei di fare “la lista veloce”adesso, così quando avremo trovato “l’agente hacker” avremo già un tassello mancante che ci indirizzi sul movente.. e con questa scusa continuare a conoscerci- fece Nick unendosi alla conversazione.
 
-Idea grandiosa! Non vedo l’ora di ascoltarvi e farvi domande su come avete condotto la vostra “indagine di svolta”..sempre che a Judy faccia piacere procedere così-
 
-No, va bene, lavorando insieme qualcosa salterà fuori comunque-
 
-EVVIVA!! Mm ragazzi, già che ci sono avrei un’altra proposta, verreste a stare da me per un po’? –
 
Nick rimase indifferente pensando che un’idea simile sarebbe campata per aria subito, così come Judy, ma lei preferì approfondire.
 
-Come prego?-  
 
-Si a casa mia. Rammento bene la vostra discussione di ’sta mane, e per facilitarvi gli impegni, con i turni di guardia, il fatto che probabilmente non abitate nella stessa zona, mentre io vivo a pochi isolati dalla Stazione di Polizia si può fare- 
 
-Ti ringrazio Alice ma.., le metropolitane sono veloci e anche se dobbiamo farci ancora l’abitudine “entrambi”,  la cosa a suo modo funziona. Potremmo considerarlo un’altra volta.. che avremmo visto come procedono gli eventi. Inoltre, non per offenderti, ma non credo che usufruire della nostra presenza “tutto il tempo”..ti renderebbe abbastanza.. “obiettiva” – rispose Judy.
 
-Certo, capisco. Suppongo che dovrete rinunciare alla possibilità di una sveglia alle 7.45 oppure 8.00, nonostante l’appello della polizia cominci alle 8.35 o giù di lì. Evitando masse strette nei vagoni pieni di zamponi, rumori e odori di dubbia provenienza, sederi enormi..e per quello, essere di taglia piccola, giova molto poco. Per non parlare del traffico pedonale nelle ore di punta e l’incognita della puntualità del proprio partner- fece Alice velatamente infastidita obiettando con argomentazioni “allettanti” mascherate da opzioni “ragionevoli”. 
 
E infatti davanti a quelle “proposte allettanti” e “pratiche” Nicholas iniziò a ripensarci, ma preferì vedere cos'altro Alice avrebbe.. “offerto”, e guardare come la collega avrebbe ribattuto. Ma Judy stava zitta, ascoltando, sorpresa dal nuovo tono della micia che proseguendo..
 
-..Inoltre dall'atteggiamento che ho visto appena siete entrati, nonostante abbiate la patente (come potreste guidare le auto vetture altrimenti), non sembrava quello di chi ha auto privata per spostarsi liberamente. Infine..da come vi atteggiate, mi avete dato l’impressione di chi non abbia ancora considerato l’ipotesi di passare la notte nella casa del compagno che abita più vicino. Perché? -
 
L’imbarazzo stava per calare di nuovo sia su Judy che su Nick, ma lei non demorse, rispondendo
 
-MA NON CI ARRIVI DA SOLA!? Non sono..siamo tenuti a dirtelo!..Ma se ci tieni il mio domicilio non è abbastanza grande per tutti e due! E poi ho dei vicini..- cercò Judy di finire la frase imbarazzata.
 
-Scommetto che non sono tipi tranquilli. Fammi indovinare : rumorosi?- azzardò sardonica la gattina.
 
-..Si- rispose la coniglietta seccata.
Alice prese un respiro, scrisse qualcosa sulla cartelletta del suo notes e poi riparlò.
 
-Senti, non voglio litigare con te o te, ed avere altre divergenze d’opinione su come lavorare, adesso che ci siamo riappacificati. Ma sappilo, le cose che mi toccano non le lascio passare: prima non mi è piaciuto come mi hai dato addosso, sei stata esagerata e affrettata!                                 Posso non essere la creatura più facile del mondo, ma deve ancora nascere chi sottovaluta i miei metodi. Sono seria nel dirlo..e farlo, “il mio lavoro”, a modo mio ma lo sono! Tutto quello che voglio è svolgere il mio dovere e supportare nella maniera più piacevole e stimolante possibile tutti e tre.Credi che si possa fare?-     
C’ era del sottile astio all’inizio nelle parole della gatta, sostituito sul finale da una sincera voglia di concordia, Judy l’ avvertì e rispose con un cenno affermativo del capo. Alice riprese.. -Lo apprezzo molto, e tengo a precisare che lavoreremo unendo anche il vostro modo. Non ho mai voluto che mi seguiste alla cieca senza obiettare mai. Che sono, un dittatore? “Più rotte da seguire alla fine tracciano la mappa”- Impressionato Nick domandò – Bella questa, e a quale intellettuale a noi sconosciuto appartiene sta volta?- -Solo io- -Ma non mi dire, poi me la scrivo. Tornando alla tua proposta, io sono a favore, e..Carotina, capisco i tuoi dubbi ma infondo nessuno corre rischi e abbiamo solo da guadagnarci.. e sinceramente.. penso che del sonno e “silenzio” in più farebbe bene anche a te. Il tuo udito e il nostro umore ne gioverebbero.- -Si lo so ma..- provò Judy ancora con qualche dubbio. -Non preoccuparti dei dettagli, da quanto ho capito Alice vi provvederà senza indugio, e credo che abbia qualcos'altro da dirti per tranquillizzarti del tutto. Credo di aver indovinato..ma voglio sentirlo dire da lei-
 
-Grazie Nicholas, volevo dire che nel caso vi sembrassi troppo inopportuna, da rasentare la molestia, potete anche arrestarmi, non temo di assumermi le mie responsabilità- fece lei con un sorriso lieve .
-Dai no, non ci sarà bisogno di arrivare a tanto. Comunque va bene, prendiamo in considerazione la tua offerta- disse Judy allegramente allarmata un poco. 
 
-Stupendo, firmate il verbale che ho appena scritto dopo il tuo “si” seccato! Ma prima..ce lo giochiamo alla morra cinese?- concluse Alice col tono come di chi avesse concluso un buon affare.
-Cosa?/Cosa?- Chiesero entrambi, Nick ridendo,  Judy con la bocca e occhi spalancati.
 
-Avete sentito bene: non vi voglio imporre niente, questo è solo un permesso di residenza temporanea che firmerete totalmente consenzienti, ma giustamente sarebbe irresponsabile accogliere degli “estranei” così in casa propria, polizia compresa, senza un test- spiegò Alice come se fosse la cosa più logica del mondo. -Test, ma quale?- chiese Judy di nuovo disorientata. -Prima hai detto che “vi state abituando” “le cose vi vanno bene così”. Quindi sta notte ognuno al proprio letto dopo aver lavorato ed essersi portato il lavoro a casa; se tutto “va bene” si segue la tua routine, se notate che qualcosa non va, domani o dopodomani verrete a casa mia per una notte. Nel caso vi trovaste a vostro agio, prenderete in considerazione di venire a trovarmi quando in futuro il lavoro si farà troppo pesante. Non è onesto forse?- -Insomma, e la clausola nel caso facessi l’assillante.. possiamo, non arrestarti, ma ammanettarti per un po’.. è vera?- chiese Nick  per constatare se veramente Alice faceva sul serio.  
 
-Si, nero su bianco- confermò Alice sempre sorridente mostrando il "contratto", anche Judy sorrideva a quella specie di gioco, ma accettò con Nick.  Fecero insieme carta forbice sasso; al terzo tentativo Alice vinse e la coniglietta e la volpe firmarono “il verbale”. -Sai cos’ho pensato quando ho accettato?- disse Judy ad Alice adesso che si stavano incamminando dentro l’edificio ed aver ritirato in ordine le tracce del pranzo.
 
-Cosa, ti ascolto- fece interessata la gatta. -“Sembra così assurdo che potrebbe funzionare”- rispose la coniglia. 
 
-Mi fai felice, solitamente è questo il mio piano d’azione, dopo aver vagliato le ipotesi scontate.Tranne nella fase d’archivio e documentazione: lì non bisogna scherzare!-  spiegò Alice.
 
-Come è vero. Alice posso farti un ultima domanda, in merito al “tuo modo”? Poi smetto- chiese Judy.
 
-Certamente Judy.. è più veritiero, poi smetto, "per adesso”, fa pure- sottolineò Alice.
 
-Ecco, hai detto che i politici non li sopporti. Per questo ti sei rivolta a Lionheart in quel modo e gli hai fatto quelle domande?-
 
-Anche. Come saprai raramente si può difendere un cliente totalmente innocente, ho cerato d’essere obiettiva liberandomi del mio astio parlandoci; cercando di conoscerlo meglio e ho posto domande riflessive per farlo riflettere sulle gravità dei fatti. Se dal tribunale non esce un cliente innocente almeno voglio che ne esca uno che si assuma la responsabilità delle proprie azioni. Cerco di fare appello al loro buon senso e ..cuore, o anima.. se preferisci; insomma ammortizzare i danni e avere la certezza di non aver fatto un errore facendoli uscire di prigione. Se voi, la polizia, fate bene il vostro lavoro odio quando gli avvocati arrivisti (di cui non faccio parte) intralciano un sistema che può funzionare. Lo pensavo ancor prima che entraste in servizio voi due e mentre mi stavo formando come legale.-
 
-Davvero, ma allora perché hai scelto di fare proprio la penalista?– chiese Judy. -Me lo chiedo spesso anch'io, la ragione credo sia..perché ognuno merita un'altra occasione: tutti sbagliano, ma chi può dire se ci si corregga meglio davanti o dietro le sbarre? Sta tutto nella tua testa, come affronti la realtà e con quanta forza hai. Poi..temevo che se mi fossi concentrata troppo sulla parte burocratica della legge, come giurista ad esempio..mi sarei allontanata troppo dalla gente. Devi  far capire alle persone che devono affrontarle le cose o non si va avanti .–  -Comprendo perfettamente, grazie per esserti confidata, scusa nuovamente per averti torchiato.- fece Judy comprensiva. -Scusa tu per averti fatto imbarazzare. Ma non ti garantisco che non ci riproverò in futuro.. con entrambi- disse Alice nuovamente sorniona.
 
-Non saremo impreparati. Vero Nick?- rinfacciò tosta e sorridendo la coniglietta al suo collega.
 
-Puoi contarci, sarai sorpresa micetta da quanto siamo bravi a precedere i piani di qualcuno- fece la volpe altrettanto. -Stai forse parlando del filmino che hai fatto col tuo cellulare di me e della tua partner,mentre la tempestavo di gratitudine? Lo so già, ma tu Judy lo sapevi?- controbatté nuovamente la gattina, Alice nel dirlo era divertita, Judy contrariata e Nick.. molto colto in flagrante.
 
-Come..Di che parli? – provò a divagare lui ,ma non servì fingere. -Come me ne sono accorta? Non digiti così silenziosamente grazie alle tue unghiette, inoltre non hai tolto la suoneria dalla tastiera- puntualizzò la gattina ignorando la “banale finta domanda”. - Nick , fammi vedere il cellulare!-  incalzò Judy, sta volta era pronta lei a saltare addosso a qualcuno, ossia lui,e non certo per gratitudine.
 
-Buona idea Judy, più tardi mostralo anche a me Nick, intanto vi lascio soli a discutere. Mi raggiungerete dentro – 
 
..Era vero, Alice Mewny non passava sopra a niente.. quando voleva^^. 
 
[NOTE D'AUTRICE:*XXX nel linguaggio epistolare indicano i suoni dei baci. 
Non vi dico la mia immensa gioia nel poter pubblicare di nuovo dopo tanto tempo. So che ci saranno tante osservazioni di grammatica, ma prima che corregga ciò che spero davvero e che ridiate molto e vi divertiate. 
P.S. Questa è la ripubblicazione del capitolo 5 per la giusta richiesta di una lettura più leggibile. Il 6 è in fase di trascrizione quindi poter attendere sereni.A presto]

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Capitolo 6
*** Conosciamoci Meglio (Seconda Parte) ***


Rientrando alla centrale con passo lento, per gustarsi in proprio l’ennesimo siparietto tra i due agenti, Alice dentro di sé sperava che Nicholas avesse spedito il video con le sue “effusioni gratuite rivolte a Judy”a qualche amico; prima che lei glielo avesse, giustamente, fatto cancellare.                                                                          
 Infatti, non le sarebbe dispiaciuto guardarselo in tutta tranquillità più tardi.. anche in compagnia dei due poliziotti, perché no? Ridendoci sopra tutti assieme magari.
Il siparietto,intanto, si faceva bello animato: forse ci  avrebbero messo di più prima di raggiungerla.                               
 Quindi  Alice  si appoggiò al centro della rampa circolare delle scale come fosse uno schienale, e si mise a scrivere pensando ai possibili sospettati da stilare.. lasciando che la sua fantasia un poco corresse.
Quando poi vide Judith e Nicholas rientrare esclamò 
– Ragazzi, ho già abbozzato la lista, mi dite la vostra!? Così la confrontiamo!- alzando la zampa esultante.
 
Nicholas continuava a cercare di calmare la collega, ben sapendo che il suo broncio sarebbe sparito presto. Vedere lui, alto ma impacciato, grattarsi la nuca con una zampa, e  l’altra protesa verso la coniglietta ancora torva, era proprio buffo. Considerando poi, che scusarsi era un abitudine che Nick stava acquisendo da poco, il suo atteggiamento risultava ancor più comico.                                                                                          
Ad ogni modo rispose alla, del tutto immotivata, gioia gaudio di Alice con un..                                                                  

 -Certamente, ma puoi farmi il piacere di smetterla di seminare zizzania e poi fare come se niente fosse! Sei esasperante!- 
 
Senza scomporsi Alice replicò, sentendosi incalzata.                                                                
-D'accordo Nicole, lo farò quando la smetterai anche tu! Per qualche ora, ammesso che tu ne sia capace!
 
- Nicole? Non sono una donna? Guai a te se mi chiami così un' altra volta!-.
 
-E dai su.. Nickél, che male c’è?   Ammetterai che il senso dell’umorismo non è una prerogativa di una specie sola: anche i gatti sono stanchi d' esser considerati (da una percentuale ignorante) un’elite d’intellettuali saccenti e polemici. Ogni tanto anche noi vogliamo essere gli immaturi della situazione e farci due risate in compagnia.- disse Alice facendo le spallucce. Poi continuò
 
- Inoltre quando uno fa ridere, spesso, l’altro accanto a lui si responsabilizza, e qualcosa mi dice che tu come in questo caso, ne hai molto bisogno.. Nicci - fece Alice sollevando la zampina cercando d'arrivare alla spalla sinistra di Nick per scuoterla, ma arrivando alla scapola scosse quella delicatamente, come a commiserarlo per finta. Cosa che infastidì la volpe ancora di più, facendole pentire di essere stato gentile con lei sul tetto un attimo fa. Dando inizio a un tira e molla di battute. 
 
-Cosa né è stato della “Alice in modalità seria” che ti eri riproposta?-
 
-E’ stata rimpiazzata dalla “Alice in modalità serio-protettiva/Anti – divulga video delicati per non compromettere amici”-
 
-Non lo avrei mai fatto! Lo avrei tenuto per me!-
 
-Davvero? E per farne cosa agente?-
chiese lei con aria sorniona.
 
-Ma..ma niente! Non penserai davvero che lo avrei messo on-line o cose simili? Ne sarei stato danneggiato anch’io!-
 
-Um..No! Non lo avrei saputo, e penso..di pensare ciò che penso : ossia che non puoi pensare quello che penso io – terminò la gattina con un sorrisetto.
 
Judy osservava quieta e incuriosita: non le capitava spesso di vedere Nick preso in contropiede, tranne quando era lei a farlo. Stranamente il fatto che lo facesse Alice non la irritava, anzi, diversamente da Nicholas la cosa divertiva pure lei: non era gelosa sotto quell’aspetto, a differenza del collega. Forse era solo un’impressione ma Judy sentiva di aver trovato un’alleata.                                                   
Intanto la Gatta e la Volpe si scambiarono le ultime battute. 
 
-Finiscila di provare a confondermi Alice!-
 
-CON-FONDERE, fondere con cosa? Non sono un fabbro!-
 
-Grr!! L’hai sentita Judy? Non fa la seria per niente! E dire che lo aveva promesso!-
 
-A Judy l’ho promesso! Con te è tutto un altro paio di maniche-
 
-AH..Per favore almeno tu dì qualcosa- fece Nick rivolto a Judy.
 
-“Qualcosa” Nick – fece Judy ironica volendosi unire un attimo alla "buffa baruffa".
 
-Ma siete contro di me oggi?- fece Nick esasperato.
 
-Con-tro..Sai che diventa l’anagramma di T R O N C O se giochi con le lettere?- azzardò ancora Alice, presa dall’atmosfera scherzosa.
 
-Ti prego Alice.. smettila!- disse lui,arrabbiato ma supplicante. 
 
A quel punto Judy sentì che era il momento d’intervenire.                                                           
 
– Okay, abbiamo riso abbastanza. Torniamo alla lista. Alice a chi hai pensato? –
 
-Dunque..al I° posto ho pensato alla Bellwether: mi è venuto in mente che avrebbe potuto essere stata lei, sin dall’inizio, ad aver preparato l’ospedale, fatto impazzire le vittime, telefonato al Lionheart per poi ricattarlo, e suggerirgli il Cliff Side che aveva per l’appunto tenuto pronto per l’occasione.                                          
 Così lui avrebbe avuto il posto e dove trattenerli, lei le prove costruite per la sua colpevolezza. La bomba mediatica da sganciare, e la sua automatica nomina a sindaco di Zootropolis. Che te ne pare?-
 
-Che effettivamente non fa una grizza- ammise Judy.
 
-Lo so, poi però mi sono detta.. “che farsene delle cartelle cliniche di animali che lei stessa ha fatto ammalare?” Perché  preoccuparsi delle loro condizioni di salute? Sapeva che non sarebbero rinsaviti-  aggiunse Alice interrogativa.
 
-Giusto, anche se come ipotesi continua a calzare: dalla sua posizione avrebbe potuto sondare la situazione, sapere dove erano tutti..ed usare chi avrebbe scoperchiato il vaso di pandora per lei..come me – pensò Judy tristemente, ricordando come la pecora avesse cercato di manipolarla sin dall’inizio facendole ottenere l’affidamento del suo primo caso, per usarla a suo vantaggio. Fortunatamente era stata scoperta.
 
-Può darsi..che avrebbe usato le cartelle per distribuirle in forma anonima alla stampa. Così facendo  i giornalisti avrebbero dilagato più panico tra i cittadini, dimostrando e comprovando la teoria che “scientificamente” non c’era nessuna cura per quel “ritorno alle origini”- ipotizzò Nick.
 
-Ma senza “la fonte”, i fiori tossici, che una volta sparati non lasciano tracce sul corpo (e quindi un indizio per un antidoto) ci sarebbero arrivati comunque a quell’ipotesi, con o senza le cartelle. E probabilmente il corso degli eventi sarebbe stato lo stesso- ribatte Judy.
 
-Allora cosa faccio? La depenno dal “registro dei sospettati” sì o no? – domandò la gattina dopo aver finito di ascoltare i suoi idoli dedurre sui retroscena del loro I° Caso.
 
-Mettici un punto di domanda Alice: potrebbe non essere stata Bellwether ma uno dei suoi complici. Si sarà voluto divertire a minacciare Lio, non venendo “rimproverato” perché tale iniziativa non nuoceva al piano originale del capo..avrà voluto ricavarci qualcosa come la soddisfazione personale di tormentarlo, per poi cancellare i file che gli spediva alla fine, non lasciando tracce a suo carico- suggerì Nick
 
-Già! Ha senso! E’ talmente contorto! Il che ci porta al secondo nome- proseguì Alice.
 
-E quale sarebbe?- chiesero i due agenti in coro.
 
-Complice 1, seguito da Complice 2, seguito da Complice 3..e , c’è ne un quarto per caso?- chiese Alice
 
-Alice..i sospettati indicati con un nome vero!- sollecitò Nick leggermente seccato guardando Alice con le fessure degli occhi.
 
-Aaa .. ma io non conosco i loro nomi, e poi.. i successivi non-complici, ma sospettati lo stesso, sono fuori dalla “cerchia lanosa”. Ma potrebbero anche non essere pecore,giusto?- spiegò e chiese Alice. 
 
-Giusto ma..posso continuare a leggere io? Ti spiace?- fece la volpe con sorriso forzato reclamando il notes della gatta.
 
-Certo che no, fa pure. Mi sarebbe dispiaciuto di più se non lo avessi chiesto- rispose Alice porgendogli la lista, e Nick cominciò a leggere.
 
-IL?  1) Il VICE-VICE SINDACO ORA IN GARA PER LE ELEZIONI Edward Grasshoods (un cervo);                                     
 2)Il SUO AVVERSARIO POLITICO IN GARA, CONSERVATORE E IGNORANTE, Berth Gramp Hamsteram (un criceto col riporto patinato);         3) UN MILITARE ESPERTO DI BIOINGEGNERIA  IN COMBUTTA PER UN PIANO IRRAGIONEVOLE, FINTAMENTE MASCHERATO DA “NECESSITA’ ECOLOGICA EVOLUTIVA”?;                              
4)UN GRUPPO TERRORISTICO FILO-SELVATICO E ANTI-MODERNISTA’ AGENTE IN INCOGNITO SU SCALE GLOBALE?;          
5) UN GRUPPO CRIMINALE TRAFFICANTE DI ANIMALI PER I COMBATTIMAENTI ILLEGALI TRA SELVAGGI ALL’ULTIMO SANGUE?;                                                   6) CASO ISOLATO:  UN ANARCHICO ECO-SCHIZZATO FILO-SELVATICO ANCHE LUI, AGENTE IN PROPRIO!?-
 
Ogni sospettato, era affiancato da un emoji che lo rappresentava, come quelle del cellulare. Una volta terminata  la lista Nick restò 3 secondi in silenzio, mantenendo lo sguardo a occhi semi aperti su Alice.              
Poi riprese la parola.
 
-Alice.. A parte i primi due, e il quinto forse, LE TUE IPOTESI SONO FUORI DAL MONDO! Ma ci sei o ci fai!?-
 
- Nicholas..da questa città, ho imparato ad aspettarmi di tutto : è imprevedibile, molto più di quanto non sembri..ma non mi aspetto che tu capisca..giovinetto- rispose Alice convinta, senza farsi minimamente sfiorare dal tono alterato di Nick.
 
-Si, certo. Come se tu fossi mia nonna! Ma per favore, non fare la parte della gatta di mondo, non ti si addicie proprio. Anzi! Ne ridicolizzi il concetto!- sentenziò Nick con un sorrisetto finale.   
Alice non ebbe il tempo di controbattere che Judy la fermò, prendendo lei la parola sta volta.
 
-Okay, Stop! Stiamo divagando, anche troppo! Ma almeno abbiamo un punto plausibile da cui partire.                     
Se davvero Dawn c’entra anche sta volta, o chi per lei, possiamo confrontare il suo computer con quello di Lionheart e costatare se i codici corrispondono. Dovremmo aver entrambi gli apparecchi nel “deposito prove”. Andiamo? - propose Judy cercando di far tornare i due “battibeccanti” sui loro passi.
 
-Potrebbe essere un buco nell’acqua, il che ci porterebbe via più tempo per esaminare altri indizi più.. plausibili– fece la volpe rivolta alla gatta con enfasi nelle ultime parole, per tutta risposta Alice rispose all’agente con una linguaccia. 
Nick la ignorò e proseguì. 
 
-Inoltre non abbiamo ancora trovato chi potrebbe darci una mano a farlo: l’agente hacker è ancora in lista d’attesa-
 
Allora Judy si avvicinò per proporre un’idea,che già dal tetto, le ronzava in testa per velocizzare le indagini e non “rivoltare” tutto il reparto informatico "database e archivi della ZPD" per trovare l’agente adatto a “tale incarico”. Perché in realtà, lei, lo aveva già trovato (pensato, per esser più precisi).
 
-Prima non ho detto nulla, ma forse so chi potrebbe fare al caso nostro- annunciò Judy.
 
-Davvero, e chi?- chiese Nick.
 
-Clawhauser*-
 
-Davvero? Lui potrebbe unirsi a noi? Che bello! Posso andare a chiederglielo adesso?- fece esultante Alice all’idea del nuovo amico, conosciuto quella mattina, messo a collaborare con loro.
 
-A NO! TU BASTI E AVANZI!  Anche lui NO!-  fece Nick  sconcertato rivolto ad Alice.
 
-Perché, che hai contro Benji? Lo hai mai visto lavorare male a un computer per affermarlo?! – chiese Alice arrabbiata.
 
-Mh..No! Come non l’ho mai visto “non farlo”, e solo che..- rispose Nick pensando a una buona ragione di estromissione.
 
-..E’ solo che  visto che non corrispondendo all’immagine dell’ "agente tipo” tu hai pensato fosse solo un bamboccione buono a nulla, vero!?- azzardò Alice sempre più stizzita verso Nick.
 
-Non l’ho mai detto!- ribatte Nick.
 
-Allora l’hai pensato! Non avresti esitato altrimenti!- puntualizzò Alice.
 
- Senti..Clawhauser può avere 1000 qualità, ma se l’hanno messo alla reception..evidentemente il “settore investigativo” non è tra queste! E scusa per il termine che userò ma.. probabilmente, proprio su quel piano, potrebbe essere..che so..un po’ idiota- spiegò Nick dopo un profondo respiro.
 
-Io preferisco sempre un”idiota gentilmammifero”. A volte ho una tale predilezione per l’idiozia, forse anche per..solidarietà- ribatte Alice, fingendo di nuovo di compatire Nick.
 
-Mi stai dando dell’ Idiota adesso?! Sai che ciò può tramutarsi in "insulto a pubblico ufficiale"? –
 
-Si ma..secondo te com’è che non mi hanno ancora ripreso? Evidentemente non si è sentito nulla per i corridoi, quindi  nulla è stato detto.
“Come fai a dire che un albero caduto faccia rumore, se tu per primo non senti niente?*”-  terminò Alice compiaciuta sorridendo sotto i baffi. Poi riprese..
 
-Per me gli individui che sottovalutano i colleghi sul posto di lavoro, o gli altri in generale, per pura faccia di bronzo ..non sono degni di attenzione, né che gli si dia retta! E’ una mancanza di rispetto e responsabilità che non tollero!- spiegò la  gattina. 

A quel punto, Judy s’intromise, stanca della piega che nuovamente stavano prendendo Nick ed Alice, così li fermò con:
 
-Volete finirla di comportarvi entrambi come foste una coppia di ragazzini litigiosi scemi!? Dobbiamo portare avanti un’indagine e non stiamo al passo delle piste da seguire! E Nick.. finiscila di rispondere alle sue provocazioni: tanto non porta a niente!-
 
-Io non dovrei..?  Ma se fin’ora è lei che..-
 
-Infatti, la smette anche lei! Ci siamo capiti?-
 
-si..-  -si..- fecero entrambi volpe e gatto seccati, senza guardarsi negli occhi a braccia conserte.
 
-CI SIAMO CAPITI!?- tuonò Judy rincalzando la frase, sta volta con occhi inviperiti e voce alta,tanto che sia  gatto che volpe balzarono quasi sull’attenti.. e per poco non si abbracciarono dallo spavento.
 
-SI! /SI!-  fecero in coro intimoriti tutti e due.
 
-Bene. Vogliamo continuare, come intendete procedere?- chiese Judy ricomponendosi.
 
-Ecco..io penso che..scenderò tutti e tre questi piani e..andrò fino alla reception per chiedere se Benji è d’accordo a collaborare con noi e..anzi! Chiedeteglielo voi, siete suoi colleghi e forse è meglio. Non scordate il permesso da chiedere al capitano, così tutto è più in regola. Intanto io..mi troverò un angolino tranquillo e scriverò il mio discorso, no la mia arringa..ogni elemento che servirà.                                                  
Fatemi sapere come va, vi raggiungerò  a stesura conclusa. A più tardi! – e la gattina si dileguò tra le scale, trafelata e ancora intontita dall’ uscita di Judy.                                                                                  
Una volta soli, rivolto alla collega, Nicholas le chiese..
 
-Credi davvero sia una buona idea coinvolgere anche..lui (riferendosi a Clawhauser) in un gruppo di tre con una che è già matta di suo?-
 
-Se non altro a un certo punto Ben la terrà impegnata, anche dopo il turno, e noi potremo lavorare seriamente. Ho come l’impressione che se non la coinvolgeremo abbastanza nella sua preparazione al processo..troverà sempre e comunque il modo di fare il clown, o rimamdare.                        
Piuttosto tu. Come mai non riesci ad ignorarla? Ti facevo più distaccato - spiegò Judy e chiedendo al collega per curiosità.
 
-Non saprei. Anch’io sono sorpreso di me stesso. Forse è  una sensazione a pelle ma..quel gatto sotto certi aspetti sembra un po’..simile a me credo(più che a te ). L’ho avvertito e ciò m’infastidisce- disse Nick.
 
-A si? Anch’io per un attimo l’ho pensato. “Ha trovato il suo alter ego donna interspecie” mi sono detta. Ma tranquillo, non dirò niente che possa "nuovamente usare contro di te”. E poi tu sei molto meno invadente e più discreto di lei..quando vuoi- apostrofò Judy ironica.
 
-Grazie Carotina. Quando sei in vena di complimenti, ti adoro ancora di più. Ma tornando a.. lei, cos’altro ne pensi?-
 
-Se davvero Alice è un po’ come te.., forse cela anche lei qualcosa di..doloroso che la spinge ad essere così aitante in modo teatrale sempre e comunque. Sento che vorrebbe essere naturale, ma ho l’impressione che più ci provi più risulti forzata.  Il suo stesso mostrarsi strana, lì per lì ingenua e distratta (fino a rasentare l’incoscienza) per poi improvvisamente farsi consapevole, schietta ed equilibrata (a modo suo come direbbe lei)..mi dà da pensare. Tuttavia spero non nasconda nulla in realtà, che questo sia il suo vero carattere e sia davvero come sembra– disse Judy.
 
-Anche io..un po’. Ma come lei stessa ha detto "questa città è imprevedibile", niente è ciò che sembra. Alice non farà eccezione, ma se davvero ha un problema tranquilla, la aiuteremo. Però ora non parliamo più, torniamo al lavoro come giustamente hai rammentato. Okay?- propose Nick alla fine.
 
-Si giusto. Andiamo ad informare il capitano delle novità e chiedergli il permesso d’includere Clawhauser nelle indagini, e speriamo non abbia troppo da ridire. D’altronde ha garantito piena collaborazione da parte di “ogni singolo agente della ZPD”, il che comprende anche lui.-
 
-Eh già, l’ha detto. Se non sono troppo curioso..cosa ti ha suggerito il suo nome?-
 
-Una volta mi ha detto che per pagarsi gli studi riparava computer, insieme al programmatore informatico, e che di tanto in tanto lo fa ancora. Quindi ho pensato che se era vero avremmo accorciato i tempi, e che ci avrebbe portatoi ai file che ci servivano più facilmente- spiegò Judy.
 
-Però, hai capito Benjamin. Chi l’avrebbe detto! Okay, allora tentiamo anche questa, solo perché di te mi fido– disse Nick dopo averla ascoltata, prendendo con lei la strada per l’ ufficio del loro capo. Una volta arrvati alla porta però, Judy notò che il collega aveva svoltato diretto verso l'ascensore, così domandò..
 
-Non entri nell’ufficio di Bogo con me?-
 
-No Carotina, ti precedo: se bufalo muschiato da l’okay tu mi fai uno squillo, mentre dopo essere sceso,io sarò intento a cercare il materiale nel deposito. Porteremo tutto a Clawhauser, e insieme gli comunicheremo la bella notizia. Voglio giocare d’anticipo; ho come l’impressione che se non lo facciamo passeremo gli anni con questo.. “caso legale”. Avrai capito quanto gli avvocati amino tirarla per le lunghe –
 
-A, va bene Nick.  Allora ti terrò aggiornato. A più tardi-
 
E salutandosi con un cenno d’intesa i due amici si avviarono alle rispettive mete.            
Nick però, non era diretto solamente al deposito prove come aveva detto: prima voleva seguire Alice, per togliersi un leggero dubbio, che la breve conversazione su di lei con Judy gli  aveva risvegliato.                          
Alice era un adorabile stravagante o era una mitomane?  
Sul tetto, durante la chiacchierata, non gli era sfuggita la frase “..e dato che non vivete nelle stesse zone..” .                       
Come era arrivata la gatta a quell'informazione, e com'é che ne sembrasse certa? Li aveva pedinati? Poteva essere un’aspirante stalker. In più, nonostante fosse una civile, si rivolgeva con troppa nonchalnce alle autorità (loro due);solo perché era una loro fan? Ma sembrava esserlo più di Judy che sua.  E perché correre il rischio di farsi arrestare mettendo per iscritto un proprio verbale di ammonimento per molestie?                                            
 Per un attimo Nick pensò di preoccuparsi troppo, ipotizzando d’esser condizionato dall'intenzione di farla pagare alla gatta per le sue invadenze.  Ma quando vide Alice terminare le scale e girare per la centrale,una volta sceso fuori dall'ascensore, senza chiedere a nessun poliziotto informazioni per una stanza in cui lavorare, il sospetto tornò e la volpe la seguì, senza farsi notare. 
 
Fine della corsa..I BAGNI?!
 
“CHE SCEMO!” disse a sé stessa la volpe, doveva solo fare le sue cose. Ma poi dalla porta dei servizi udì degli strani rumori, e la voce di lei che diceva –Nessuno in vista! Bene, cominciamo!-.
“COSA?! HA DAVVERO INTENZIONE DI METTERSI A LAVORARE LI’ ?!” pensò ancora Nick allibito.
Già, proprio così, la piccola avvocatessa stava per mettersi a lavorare nei bagni della stazione si polizia!          
 A confermarlo furono il rumore, come di un pc, che si accendeva per l’avvio e di fascicoli che si aprivano.                  
Poi udì di nuovo la voce della gatta: lo avrebbe atteso un lungo discorso.
 
-Signori e Signore, Membri della Giuria, Vostro onore. Oggi mi trovo qui per rappresentare e difendere Theodor Lionheart, ex- sindaco della città imputato per un caso di sequestro di animali.                                             
Chi di voi ha seguito il caso degli Ululatori Notturni, saprà a quale sequestro mi riferisco.                                                            
Molti si chiederanno come sia opportuno giudicare quest’animale, cari giurati.                                                        
Egli è colpevole per rapimento o “innocente per protezione non-richiesta? Vi semplifico le cose disimpegnandovi dall’onere della prova * rispondendo che.. ebbene si: il mio cliente è colpevole!”                            
 ..So cos’ho appena detto, ma in questo modo la mia controparte accusatoria resterà zitta per un po’.            
 Il mio cliente è colpevole dell’atto che ha commesso; ma prima di condannare forse è meglio capire le dinamiche, le ragioni che lo hanno spinto a questo gesto estremo. E vi chiedo di tralasciare i motivi di carriera: ci svierebbero soltanto. Forse la maggior parte di voi saprà quanti, ancor prima del fattaccio, potevano avercela con lui. E’ un mammifero di una specie feroce, un ex-dominatore, e per giunta famoso e pieno di successo. Dunque è facile prendersela con un leone prepotente e arrogante, che per anni ha promosso progetti integrativi tra specie, portati avanti da altri prima di lui..per poi non mantenere lo stesso atteggiamento nel lavoro,verso i propri dipendenti. Mettendo così, senza accorgersene, le basi di un clima d’ufficio ostile, scompensato, degenerato poi in un ‘orribile cospirazione a suo danno e di tutti i predatori. Diciamoci la verità: ha lasciato in giro il fiammifero acceso, dando modo alla miccia di arrivare alla dinamite, e per questo almeno un po’ si vuole che paghi, perché egli è sia una vittima che un attizzatore.
Teniamo a mente però, che a non tutti l’integrazione piace, e nonostante tutto questo progresso, l’evoluzione e l’integrazione,  vi sono minoranze che godono a stare nel conflitto, dando luogo a contrasti pseudo naturalistici e antisociali come: "questo progresso favorisce solo le prede in realtà!" " Esso è un benessere obbligato dalla presunzione di chi si sente migliore perché in passato non ha mai dovuto uccidere per sopravvivere!" o ancora "Torniamo tutti selvatici ma con il controllo di pochi fidati, perché tale progresso sfavorisce la nostra vera casa, la natura!"
Se ne dicono di stupidaggini in giro! Per lo più assolutismi manipolabili dettati dalla frustrazione e dalla sete di sangue repressa. Triste!..quasi quanto essere costretti a mettere nei documenti “preda” da una parte e “predatore” dall'altra. Sono dell’ idea che se si togliessero dalla burocrazia questi epiteti.. si smetterebbe inconsciamente, almeno un poco, di guardarci in fazioni e vederci semplicemente come animali e basta.                                            
Perché è questo quello che siamo, e la verità è che non esiste una specie migliore di un'altra.                          
Presi singolarmente siamo tutte creature inutili, ma ammetterlo ci spaventa perché equivarrebbe a rinnegare la combattività, lo spirito di sopravvivenza, la forza di andare avanti che ci hanno contraddistinto nel tempo. Il filosofo Sartre ne “La Nausea” scrisse che “ogni esistenza nasce senza ragione, si procrea per debolezza e muore per combinazione”..aveva ragione.                                                                                          
Poi in fondo, nel lavoro come in natura vi sono eccezioni..ma tornando al lavoro, la corsa verso un successo non condiviso naturalmente genera conflitti, ma in realtà vogliamo poche semplici cose: apprezzamento, dignità, merito per diligenza, dinamicità, serenità, rispetto. E quando esse vengono meno, vengono a mancare anche i migliori dipendenti..diventando mostri. Alcuni dicono siano i più buoni ad impazzire per primi, come i migliori che per primi sene vanno.                                                           Sapete  cosa cela questa frase? Che pochi individui altruisti dovrebbero sopperire ad una maggioranza di egoisti, evolutivamente parlando. E per l’appunto nel lavoro come nella vita capita spesso oggi giorno.  Capita alle prede come ai predatori, ma gli ovini di cui la nostra ex-vice, poi sindaca, e di nuovo ex-sindaca faceva parte..hanno recepito tale concetto come una verità assoluta, a cui non volevano più sottostare.              
Si sono stancati di subire, sentirsi umiliati ed umili per forza, e per sentirsi importanti hanno deciso di creare un modo per mettersi nella posizione di chi stava meglio di essi (per loro s’intende).                                                                
Davvero deprimente sentirsi realizzati solo dopo aver trovato qualcuno con cui prendersela! Ma dopo tutto..questa è l’America.
Tornando a noi..possiamo dire che “l’epidemia di ululatori notturni” non è stata provocata da un unico animale, due o anche tre (sappiamo chi), ma da una somma di più azioni negative, scatenanti una terribile causa effetto: maltratta qualcuno sarai maltrattato.                                                                                                                  
Nel corso della mia carriera mi sono fatta un nome e guadagnato con  cause  “datore di lavoro VS dipendente” per migliorare le condizioni di lavoro, e a favore dei diritti civili, contro il razzismo e lo specismo. Guardando le inchieste del mio assistito, prima che scoppiasse l’inferno, sospettavo che con la sua vice non andasse qualcosa, osservandone gli atteggiamenti.                            
Dentro, se i miei sospetti erano fondati, non vedevo l’ora che mi chiamasse e mettere così “in riga” anche lui..in un certo senso.                                                                                                                                                              
Poi.. quando nella parte della vittima ci è finito lui, anziché lei, ho provato vergogna di me stessa e nei confronti di Dawn Bellwether, perché aveva ceduto al sadismo o terrorismo.                                                        
Ero ferita nell' orgoglio, perché sentivo che se si fosse rivolta a me prima..forse si sarebbe evitato quell'orrore. Ma lei scelse la vendetta credendo di legittimare una distorta giustizia sopita da anni.  Theodor Lionheart è punibile per non essere stato abbastanza accorto da non capire che sbagliava comportamento nei confronti della sua..futura aguzzina. Nell'aver fatto si che solo a metà i suoi propositi integrativi si realizzassero verso i suoi cittadini e rispettivi dipendenti.                                                   Perciò un periodo di riflessione in carcere sarebbe l’ideale anche per dargli un po’ della tranquillità che il clima politico gli ha sottratto, non giovando al suo benessere psicofisico.                                                                        
Ma non è più così giovane; potrebbe passare un po’ troppo tempo, e coloro che gli vogliono bene  per  davvero ne risentirebbero, suo figlio in primis. Si è anche padre! Nutro che stare a contatto diretto, dal vivo, con la propria città farà più che bene al mio assistito oltre che alla sua famiglia. Non diventiamo dei “burocrati carnefici” e non accanitevi contro chi ha compiuto un gesto estremo per proteggerci. Quanti di noi sanno cosa vuol dire gestire una città e come far si che funzioni?                      
 E’ facile giudicare i politici, ma in quanti hanno davvero la capacità di mettersi al loro posto e comprenderli davvero? Quanti di voi sarebbero riusciti a gestire una catastrofica verità come quella senza piombare nel caos? Avete ascoltato le mie ragioni, spero anche abbiate riflettuto a dovere, riponiamo la spada di Damocle, siate clementi e andiamo avanti. Qui ho finito- .

Al termine della lunga arringa declamata da Alice, Nicholas iniziò a ricredersi su di lei, ma preferì ascoltare ancora un po’ prima di pronunciare un parere definitivo. Tese l’orecchio di nuovo e..

-Bene ora stampa tutto- esultò la gattina.
 
Dalla fessura della porta Nick vide Alice che collegava il cellulare a quella che sembrava una stampante sottile portatile (ricordava un trita carte con il toner al posto delle lame).
 
“HA UN MACCHINARIO CHE CONVERTE DIRETTAMENTE I FILE AUDIO IN DOCUMENTI SCRITTI? MA DOVE LO HA PRESO?!” pensò Nick esterrefatto.
 
-Fatto! Sono riuscita a concludere! Ora mettiamo tutto in valigetta e raggiungiamo gli altri- fece Alice entusiasta per aver finito e soddisfatta di sé stessa per il contenuto. 
 
Poi ripose i documenti e la “mini stampante” nella 24h, si diede una rinfrescata e fece per uscire dalla toilette. 
Nick si nascose immediatamente dietro una delle grandi felci che ravvivavano gli angoli della struttura. Proprio in quell'istante il cellulare di Alice squillò la musichetta della Strega dell' Ovest del musical “Il Mago di Oz” rimbombando tra le pareti: era il capo di Alice, Miss Lynce. 

                                 -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
 
 - Pronto ?– rispose Alice
 
-Salve Mewny,disturbo? Ho chiamato per sapere come sta procedendo il suo..piano d’intervento, non che linea di difesa. -  
 
-Oh, benissimo! Ho finito la bozza iniziale e tutta la mia “aringa” proprio ora, capita?. Inoltre non sto entrando in sintonia solo con l’imputato, ma anche con la squadra Hopps – Wilde, come la chiamo io.                             
Abbiamo qualche vivace scambio d’opinione ma niente di che, tanto che hanno detto che mi trovano simpatica. Non potrebbe andare meglio!-
 
-Lieta di sentirlo; ma le ricordo che..deve lavorare stando focalizzata sull’obiettivo di mettere la nostra specie su di un gradino più alto, non fare amicizia con la polizia o l’imputato. Fraternizzare va bene, ma si dia un contegno per favore: i suoi gridolii mi fischiano nelle orecchie. –
 
-Certo..smetto, scusi, ma si fidi: nessuno adesso ha a cuore più di me le sorti di questa vicenda, e il contegno saprò mostrarlo come si deve in tribunale.
Da quello che è saltato fuori mi creda, è l’ultima cosa che serve-
 
-Oo, ne deduco che è già arrivata ai “dettagli importanti” per aiutare il nostro ex-sindaco, ottimo!                      
I miei complimenti, ha fatto più presto di quanto pensassi. Immagino che l’influenza dell’Agente Hopps stia dando i suoi frutti, come supponevo la vostra unione è un mix vincente. Ma per il bene dell’opinione pubblica futura(perché la stampa non tarderà ad arrivare quando le elezioni saranno vicine) si affianchi maggiormente all’ Agente Hopps, come era da programma:non penso gioverebbe alla sua, ergo nostra immagine, farsi vedere in giro con un canide.Quindi, pure nel privato, si tenga alla larga dall'Agente Wilde, lo dico per lei. Detto ciò..cosa ha scoperto?-
 
-Con tutto il rispetto parlando, Miss Lynce, cosa “ho scoperto” per il momento sono informazioni riservate alla polizia. Dunque se vorrà saperle attenda il processo, oppure che lo chieda al capitano, poi le riferirò a lei. Sono informazioni delicate, che possono compromettere un’altra volta la tranquillità della nostra città. Poi le garantisco che Wilde è fondamentale quanto Hopps, sono certa che non screditerà proprio nessuno visto come la sua presenza ci ha già salvati una volta. Facendo un paragone dubito che il nome del nostro studio valga altrettanto.                                  
Noi amministriamo la legge ma non siamo al di sopra della legge. Comunque le basti sapere che ciò che è saltato fuori scagionerebbe Lionheart ulteriormente, ma dobbiamo confutarne la veridicità.                                                                
Ha affidato a “me” il caso, e non ho intenzione di manipolare il tutto su voci infondate: ne saremmo solo screditati, non le pare? Con chi deciderò di affiancarmi poi, sarà l’ obiettività a vincere in favore del caso per stabilirlo. Abbia più flessibilità, le farebbe bene di tanto in tanto-
 
-Mia cara Mewny, se mancassi di flessibilità..avrei troncato questa telefonata sul nascere dalla sua battuta sulle aringhe/arringhe..e l’avrei sollevata dal suo incarico a tempo debito. Ma trovo la sua prestanza..intrigante, non ci prenda troppo la mano con me però. So che “difendere animatamente a spada tratta” è il suo marchio di fabbrica, ed è commovente il suo partire in quarta verso un canide estraneo..il mio voleva solo essere un ammonimento: faccia attenzione!  So del suo debole per i canidi, ma a tendere troppo la zampa ci si ritrova morsi per abuso di fiducia. Non c’entra la specie dell’ Agente Wilde, se è quello che pensa; ma il suo passato.                                              
Non esattamente limpido-
 
-Ha indagato sul passato di Nicholas Piberius Wilde!? Ma a che pro? Perché?-
 
-Nella politica del nostro studio non c’è spazio per i segreti Mewny. Tracciare un buon profilo psicologico richiede qualche passo più lungo della zampa per la riuscita di ogni causa. Anzi..mi sorprende che non l’abbia già fatto lei stessa! Se  può tranquillizzarla non è emerso nulla di compromettente ad alti livelli, solo prove che confutano la tendenza all’inadempienza ed inaffidabilità di un tale individuo.  Entrambi difetti inammissibili all’interno della nostra struttura: minano alla professionalità.-
 
-Miss Lynce! “Tutti hanno un passato”, anziché distrarsi su ciò che l’Agente Wilde faceva, non sarebbe più consono focalizzarsi su ciò che fa adesso?! Poi, a caso chiuso, mi parli pure della sua vita –morte-miracoli: sarò ben lieta di rappresentare anche lui davanti a un giudice-.
 
-Veramente Ammirevole. Non la vedevo così convinta da mesi. Era ora che tirasse fuori gli attributi, in una causa simile poi non vedrei l’ora di vederla. Quasi quanto in uno scenario analogo a seguire anche il suo complice..con cui l’abbiamo vista intrattenersi qualche volta-
 
-Cosa, a chi si sta riferendo? Non avrà fatto pedinare anche me spero!?-
 
-Certo che no: semplicemente..ogni volta che entrava e usciva dallo studio, di tanto in tanto era accompagnata da quello che a prima vista mi è parso un chihuaua, poi ho capito trattarsi di un fennec.Ora le dice qualcosa?-
 
-Lo lasci stare! Lasciate in pace anche me e facciamo tutti il nostro lavoro. Siamo Avvocati non Spie! Non voglio mettermi contro nessuno, men che meno con lei, quindi la prego di smetterla con questi trucchi-
 
-Allora sia più collaborativa e si ricordi per chi lavora. Per quanto piacevole è stressante e faticoso ricorrere a “certi mezzi” per mettere in riga i propri sottoposti. Quindi non renda lei per prima le cose difficili.-
 
-Miss Lynce..mi ha dato un incarico che riportasse prestigio allo studio,alla specie felina, e attirasse nuovi legali, quindi la mia risposta è No. No ad un comportamento che ci danneggerà socialmente e moralmente. Non esistiamo solo noi; forse le migliori generazioni della Lynce & Co. saranno canidi, ovini, leporidi, roditori e quant'altro. Sarebbe ora di vagliare anche questa ipotesi! Se poi non le sta bene, cerchi qualcun altro per perseguire questa Pubblicità Ingannevole, se io non vado più come mascotte! Ma finché sono qui porterò a termine il mio incarico, anche se fosse l’ultimo-
-Mm..INCORRUTTUBILE, IRRICATTABILE, INTRANSIGENTE, PEDANTE, non scende a compromessi pur rischiando il posto. Sapevo di aver fatto centro con lei. Allora..attenderò la telefonata del Capitano  o direttamente la sua dopo il permesso, come preferisce. A presto Mewny– e Lynce chiuse la chiamata.
 -Strega- sibilò Alice dopo il bip di chiusura.
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 Infastidita ma non preoccupata, la gattina tornò in bagno per recuperare la 24h che aveva lasciato sulla soglia, esternando ad alta voce il suo disappunto, trattenuto durante l’arco della telefonata.
-Se credi di ricattarmi, anche solo per scherzo ti sbagli di grosso, PUMA ATTEMPATA! Dopo questa anche tu sei tra i sospettati! ASPETTA SOLO CHE LO RIFERISCA A NICK E JUDY!.. Respira, calma, non perderti in monologhi Alice. Preparati che staranno arrivando: ho sentito l’odore di Nicholas molto forte, segno che lui e lei si staranno dirigendo qui. Ma quello di dov’è? Perché sento solo lui!?-
Poco  prima Nick era sgattaiolato fuori  dalla felce e si era piombato nel bagno dei maschi.                        
Mentalmente si era chiesto “Ma questo gatto lavora per uno studio legale o per la Z.I.A*? E da quando conosce Finn?..No non può essere lui, o si? ”. Preso dal dubbio Nick, controllò le tacche sul cellulare accertandosi che la connessione fosse buona, mise il silenziatore, attaccò l’auricolare(memore del fine udito di Alice) andò nell’ultimo cubicolo in fondo chiudendovisi, e infine fece partire la chiamata.

-Finn, dai rispondi..- attese ansioso.

Dall’altro capo del telefono Finnick Fennec, stava facendo un po’ di manutenzione al suo furgone.                      
Quando finalmente sentì il cellulare, per quanto seccato, rispose. 
 
-Che c’è!? Avrei da fare adesso!-
 
-Anche io se per questo, ma saltiamo i convenevoli. Ho bisogno che tu tenda le orecchie, non faccia domande, risponda e basta!-
 
-Nick, non è un po’ tardi per giocare a guardie e ladri, non dovresti essere in servizio? E perché parli così piano?- fece Finnick tra il sarcastico e l’ironico.
 
-Cos' ho appena finito di dirti? Rispondi e basta per favore. Non è il momento di fare battute e in servizio ci sono già. Per questo ti ho chiamato. Dimmi, hai bazzicato coi gatti ultimamente?-
 
-Gatti? Mah, se ne incontrano tanti in giro: sanno essere come il prezzemolo e spuntare fuori nei momenti meno opportuni-.
 
-Sarò più specifico. Il nome Alice Mewny ti dice niente?-
 
-Alice!? Cosa ha fatto?-
 
-Niente, sta lavorando con noi a un nuovo caso, e a quanto pare il suo capo ha indagato su di noi, per ragioni che ancora dobbiamo scoprire. Devo preoccuparmi?-
 
-Quindi è così..Ah Ah Ah. Questo deve essere il mio anno!  Alice crede molto nel Karma, e a quanto pare fa bene: tutte le rompiscatole di questo mondo sembrano attaccarsi a te come calamite per una raddrizzata. 
     
-Ma come fai a essere così calmo!? Hai sentito cos’ho detto?! Hanno indagato su di noi!! E quella.. “strega del suo capo” come l’ha chiamata lei, per telefono ha messo molta enfasi su di te nel finale!-
 
-Dio..un’altra delle sue cadute di stile: quella svampita ha lasciato il viva-voce acceso durante la conversazione così hai sentito tutto vero?-
 
-..Si, ma come ‘hai capito?-
 
-Come avresti potuto riferirmelo altrimenti?! Inoltre Alice fa spesso così: quando si dimentica a casa le “cuffie da chiamata”(non usa auricolare perché le escono dalle orecchie) nella fretta di parlare e crede di essere sola, mette il viva-voce, per non prendere radiazioni dice lei. Certe manie la rendono proprio scema..molto spesso- spiegò Finn.
 
-Ne deduco che il suo capo, per quanto si atteggi a spaventoso, è come il fumo senza arrosto se ti preoccupi di descrivere le "scemenze della tua gattina” piuttosto che agitarti. Siamo in una botte di ferro allora? – azzardò Nick perplesso dopo aver ascoltato.
 
-Lieto di sentire che non perdi colpi. Ma bada a quello che dici in sua presenza, se non vuoi ritrovarti chiuso da qualche parte dopo un pedinamento. I felini di quello studio fanno sul serio..quando qualcuno gli da noie. Con Alice siamo al siamo al sicuro perché è un eccezione, e se fa il suo dovere la rispettano: è come un  cane con l’osso quando si butta in una causa. Potrei definirla un ..“difensore patologico”, ed è piena di risorse, anche molto “ingegnose” direi. Sai perché in questi ultimi 7 anni non siamo mai stati intercettati nonostante possediamo un cellulare? Ebbene, proprio 9 anni fa, mi regalò un telefonino anti intercettazioni fatto da lei, poi ne chiesi un altro per un “amico”, alias tu ed il resto è storia. Perché lo fece, pur non sapendo ancora nulla dei miei trascorsi? Perché temeva che il governo ci stesse spiando. Fortuna che non ha mai visto un analista in vita sua..che io sappia. Perciò stai sereno, ed anche trovassero qualcosa per cosa ci metterebbero dentro (a parte la tua evasione fiscale), “simulazione di reati”? Anche questo termine l’ha inventato lei sai?-
Nick pensò alla stampante sottile-portatile che aveva intravisto nel bagno, ed ancora più sorpreso chiese
 
-Ma è un avvocato o un agente segreto? Davvero quei gadget li ha fatti lei? –
 
-Chiediglielo. Io non ho detto NIENTE, ergo non so NIENTE, e NIENTE voglio sapere. Se centra davvero col governo non voglio rogne, vedi di non andartele  a cercare pure tu!-
 
-Okay, ricevuto “tomba in miniatura”, ma se Alice sa costruire apparecchi elettronici allora sarà anche un po’ genio dell’ informatica, per caso?- 
 
-E qui casca l’asino;  Alice è davvero tarda nel digitale! Bazzica qualche regola qua e la, tipo “bug” o cos'è un codice binario, ma è una testa vuota nel creare programmi/virus, o annullare file. Al massimo se si da una ripassatina decripta, ma è più “analogica” che “virtuale” , come le prime macchine fotografiche. O a proposito, quando avete finito con lei ditele di passare da me, così mi da un mano per qualche revisione al furgone –
 
Molto incuriosito Nick chiese.. 
–Cosa c’è esattamente tra voi? Non hai mai fatto toccare il tuo furgone a nessuno in vita tua-  ed il Fennec rispose
 
-Niente di diverso da ciò che potrebbe esserci tra te e..la “tua carotina”, semplicemente conosco “lingua pelosa” da più tempo te. Questo è quanto-
 
-Wow, non ti facevo TIPO DA GATTI Finn, se poi era Lei..mi scuso per averti tartassato in passato tutto il tempo: non deve essere stato facile sopportare prima me e poi quella tra.. “una pausa di lavoro e l’altra”.  Almeno  adesso so che la ragione della tua “torvaggine" permanente”non ero solo io-
 
Ma il fennec controbatte..
 
-SONO COSI’ DI MIO IDIOTA! E fidati, tutto non ruota attorno a VOI DUE ALLAMPANATI! E se proprio vuoi saperlo ..lei è meno insopportabile di te quando vuole: non mette il dito nella piaga (non con me almeno) e se non fosse per lei sarei già morto tempo fa di rabbia repressa, ulcera isterica e stress aggravato-
 
-Sembrate molto affiatati! E per caso..le hai mai raccontato qualche particolare, aneddoto mio e di Judy..tipo dove abitiamo o giù di lì? Visto  che sembrate andare tanto d’accordo? Se lavora in un posto tanto ambiguo forse..qualche pedinamento segreto l’ha fatto, e sono certo che fosse fuori servizio. Hai detto che è un eccezione, ma per tutto il tempo ha avuto atteggiamenti da FANATICA FAN DILUITA, per poi esplodere da un momento all'altro come una groupy davanti a una rockstar!-
 
-DIO, QUANTO AVREI  VOLUTO VEDERVI! Comunque No, non so dove abita la tua coniglietta, e manco per le palle mi sogno di spiattellare dove stai, ho di meglio da fare che stare appresso a voi. Anche se..un involontaria uscita su di un incidente col cemento..mi è scappata, senza entrare nei particolari però.           E’ intuitiva  e non ci metterà molto a fare 2+2, ma se non sei ancora finito legato a un palo in un campo di grano..puoi la stare tranquillo. Credimi non avrebbe perso tempo, ma è anche una vendicativa patologica, quindi non abbassare la guardia. Se non vuoi guai con lei comunque.. "evita" di "evitarla", chiedile direttamente cosa vuoi sapere o ti turba o le darai l’impressione di tramare alle sue spalle e non sarà clemente. Ora ti lascio devo andare. Ciao-  spiegò Finn alla fine chiudendo all’ improvviso.
 
Nick sembrò cadere dalle nuvole, rielaborò mentalmente le informazioni ricevute e sempre dentro di sé ebbe un sussulto:
• UNA GATTA AVVOCATO TECNOPATA, CHIARAMENTE PSIOLOGICAMENTE INSTABILE;
• UN CAPO MANIPOLATORE PARANOICO CON MANIE DI CONTROLLO SPIONISTICHE;
• FINNICK PER NIENTE PREOCCUPATO DI VENIRE SCOPERTO E COINVOLTO IN UN INDAGINE CONTRO ENTRAMBI..
 MA CHE DIAMINE STA SUCCEDENDO!!!? LA TERRA SI STA APRENDO!!?? 
 
La Volpe mise il cellulare in tasca ancora scossa, si risciacquò il viso e  uscì dai sanitari. Alice stava fiutando l’aria percorrendo il corridoio in cerchio, quando poi vide Nick esclamò sorridente..
-Ah, allora eri lì! Ecco perché non capivo bene dove fossi, gli odori erano confusi in bagno..Che c’è Nick, perché quella faccia? E’ successo qualcosa mentre ero via? Mi sono assentata si e no 20 minuti-
Nick prese un respiro profondo e poi guadò Alice dritta negli occhi.
 
-Alice..te lo chiederò una volta sola. SEI UNA STALKER?-
 
-Eeh?- fece la gattina come se le avessero detto "ho scoperto l'acqua calda!".
 
-Non mi convinceva la tua frase “giacché non vivete nelle stesse zone”. COME FACEVI A ESSERNE CERTA? CHE  ALTRO HAI OMESSO SUL TETTO? A..e ho anche sentito la conversazione col tuo principale- buttò Nick in un colpo, normalmente sarebbe stato più cauto ma tutte quelle assurdità in una sola giornata avevano scombussolato il suo modus operandi. E alimentato le precauzioni per Judy.
Alice prese fiato e poi..                                                                                                                          

-Se per stalker intendi seguire qualcuno per cui temi l’incolumità, dopo che questi ha detto una sciocchezza che può costarle la vita durante una conferenza stampa, allora si: sono una stalker. (Minuto di silenzio)  Ho sempre amato le novità, sapere che finalmente ci fosse un agente coniglio nella polizia mi rese il gatto più felice del mondo. Sapevo che per Judy non sarebbe stato facile, ma la luce che vedevo nei suoi occhi mi dava forza. Sentivo di aver trovato..la mia contro parte preda, io che per molto tempo mi sono sentita una “mezza preda” per sentirmi completa: lei aveva determinazione, coraggio, sete di cambiamento, voglia di fare la differenza..e quando si lasciò sfuggire che i predatori fossero biologicamente predisposti alla violenza selvatica mi crollò tutto addosso. Avevo paura,  mi chiedevo “ci crede davvero a quello che ha detto o le telecamere l’hanno fatta agire così perché era sotto ansia da prestazione?/ Crederà che le prede siano migliori? La sua era solo una facciata?”. Poi temevo che l’avrebbero uccisa, o ferita per vendicarsi, ormai era un bersaglio, ma prima che accadesse l’inevitabile dovevo capire cosa ci fosse dietro: non volevo morisse inutilmente per un errore mediatico. Così, a lavoro finito, presi l’abitudine di usare le sue stesse linee ferroviarie, ore di punta e tutto il resto..fin dove abitava. Ma non trovavo mai il coraggio di parlarle; mi sono detta “adesso che ci ri-attribuiscono tanta pericolosità se mi avvicino penseranno voglia aggredirla”. Fortunatamente  non ce ne fu bisogno: un giorno eravamo sullo stesso vagone, verso il tramonto, la vidi lì..mentre osservava triste una mamma coniglio allontanare il suo piccolo da una tigre che si stava sedendo. Nello sguardo di Judy ho visto il mio stesso incommensurabile dolore di quei giorni, lo stesso rammarico di chi sa d’aver sbagliato senza sapere come rimediare.                                                      
Tornai a casa sollevata dopo settimane, se non sapeva che fare avrei potuto guidarla. Ma nei tre giorni seguenti, dalla finestra di casa mia, non la vidi più entrare alla stazione. Temetti il peggio, ma non osavo entrare in commissariato, così andai direttamente al suo complesso residenziale: chiesi all’amministratrice che fine avesse fatto l’inquilina coniglio e mi disse che era tornata a casa. Ero delusa, proprio quando c’era ancora bisogno di lei..si era arresa, ma ero anche sollevata; forse lì sarebbe stata al sicuro per un po’.  Tutto qui! Non ho altro da dire, se non che fui nuovamente felice e fiera di lei quando cambiò idea e tornò.                                        Guardo ancora il suo discorso pronunciato durante la tua cerimonia d’ammissione sai!? – finì Alice in un tono misto tra l’entusiasta e il malinconico.
 
Colto alla sprovvista, Nick era incerto su come procedere alla luce di quelle nuove confidenze, ma riprese lo stesso.  
 
-Oh..beh..non so cosa dire a questo punto. Ma cosa ti ha spinto ad arrivare a tanto? Non eri arrabbiata con lei per averti..averci messo in cattiva luce? Come hanno fatto a prevalere in te tristezza e ammirazione a dispetto della collera? Al posto tuo.. confesso di non esserci riuscito: non le ho parlato per un bel po’ e per un attimo è stato come se non ci saremmo più rivisti. Ancora me ne rammarico-
 
-Era un periodo difficile per tutti, non rammaricartene. In quanto a me che posso dirti, forse so gestire meglio le situazioni critiche di quelle tranquille. Più ci ripenso più mi rispondo che non volevo arrendermi al peggio anche io- fece Alice comprensiva.
 
-E..cosa intendi con “mezza preda”?-
 
-Facciamo che per oggi terminiamo con le confidenze, è un argomento alquanto delicato. Possiamo rinviare?-
 
-Certo, anche per me può bastare per oggi. Raggiungiamo il deposito prove prima che me ne dimentichi.  Mi daresti una mano a cercare?- fece Nick cordiale di nuovo.
 
-Va bene, anche se è un compito che avresti dovuto fare tu dall’inizio “caro”- ironizzò Alice nuovamente.
 
-See , non costringermi a fare la parte del tuo capo per sveltirti, “cara”.  Ti informo che quando staccherai, qualcuno di nostra conoscenza vorrebbe che dessi una sistematina al suo furgone con lui, quindi ciarla di meno se non vuoi farti strigliare- disse Nick alludendo a Finnick.
 
- Finnick? Come sta? Ha chiesto di me?- fece Alice raggiante 
 
-Sta come al solito: facilmente irritabile. E se non vuoi offenderti meglio se non chiedi cosa ha detto di te- esaustì Nick. 
 
-Si ho capito. Come vuoi- concordò Alice ridendo.
                
Intanto nell’ ufficio di Bogo, Judy stava spiegando a che punto erano giunti gli eventi durante la collaborazione con il piccolo avvocato.
 
-..e quindi le ultime rivelazioni hanno portato ad un ricattatore misterioso, di cui dobbiamo accertarne l’esistenza attraverso il confronto coi pc di Lionheart e Bellwheter, decriptandone i codici e i contenuti- terminò Judy di spiegare e prendendo respiro.                                                                                                        
Ovviamente la coniglietta non aveva fatto cenno alle “uscite di Alice” davanti al capitano, che per tutto il tempo era rimato silenzioso e imperscrutabile. Quando poi la sua sottoposta finì prese la parola.
 
-Se non fossi stato toccato da un’ anarchia come quella scatenata dagli ululatori notturni direi che tutto ciò ha dell’incredibile: ha tutta l’aria di essere una strategia legale orchestrata male col solo intento di prendere tempo. Ma lei, Hopps, mi conferma che l’avvocatessa Mewny ha dubitato per prima della versione di Lionheart, preferendo tentare di farla cadere e sottolineare invece il suo coinvolgimento nel sequestro degli animali? Pur sapendo che questa, nuova linea di difesa, lo avrebbe scagionato più facilmente facendole vincere la causa con altrettanta facilità’?- riassunse Bogo perplesso
 
-Si Capitano, sotto quell’aspetto Mewny sembrava più interessata ad una “lezione sociale” da impartire al suo cliente, più che al prestigio del suo studio- asserì Judy. 
 
-Sconcertante, non mi fraintenda Hopps per quello che sto per dire ma..ma in un felino un simile comportamento non me lo sarei mai aspettato. Specialmente da uno proveniente dalla Lynce&Co.                      
Da quando il socio-rappresentante Lynce mi ha telefonato, per non dire tentare di coinvolgerci con la forza in questo caso, ho subito avvertito dei brividi lungo tutta la schiena- disse Bogo.
 
-Davvero? Ma.. –
 
-“Ma come mai?” stava per chiedere Hopps? Perché da quando è stato fondato quello studio, esso si è sempre battuto per fare al suo interno quasi esclusivamente gli interessi dei felini.                                                      
Ha sempre agito come una “società segreta”, usando ogni mezzo degno dei servizi segreti lungo il suo percorso. Circolano voci, non tanto infondate, che molti dei loro membri vengano proprio da lì, agiscano in incognito come “agenti inattivi” facendo un lavoro comune, per poi essere “richiamati in servizio” quando dall’ Alto li si richieda. Poi di loro non si sa più nulla- rivelò il capitano.
 
-Ma è così assurdo! Come potrebbe passare tutto inosservato? Se è trapelato qualcosa sarebbero un po’.. scarsi come agenti, non trova? – fece Judy sempre più incredula.
 
-Infatti fanno passare la procedura sotto forma di “trasferimento in sedi affiliate”. D' altro canto..la si adotta come “balla di reclutamento” per avere più soci, cancellieri, segretari, giudici e avvocati in erba. Sa quanto fanno gola gli agenti segreti ai giovani, no?- spiegò Bogo
-Si, lo posso immaginare. Però Alice..cioè Mewny, non ha affatto l’aria dell’agente segreto, e ha ammesso di non approvare i metodi del suo capo. Se sapesse qualcosa non credo vorrà prenderne parte, dal suo comportamento sembra incapace di mantenere un segreto..la turberebbe parecchio. Ma.. non credo che ciò mini alla sua competenza come avvocato- puntualizzò Judy, facendo riflettere il suo superiore che riprese la parola.
 
-Dev’essere un soggetto in crisi con quello che il suo ruolo comporta, nonostante la proficua seppur breve, esperienza di cause vinte. Il fatto che per questa peculiarità non l’abbaiano ancora trasferita è ancora più sospetto. Mewny ha fatto “la professionale” quanto ha voluto in mia presenza, ma ho capito subito di avere davanti una mina vagante. Il fatto che lei e Wilde le stiate attorno però mi tranquillizza..e agita al contempo- chiarì alla fine il bue muschiato. 
 
-Faremo attenzione signore! Detto questo abbiamo l’autorizzazione da parte sua di coinvolgere Clawhauser nell’indagine? Almeno per il raffronto informatico?- chiese Judy sempre sull’attenti.
 
-Guardi Hopps, vi do carta bianca. Ma solo perché non voglio perdiate tempo stilando i nomi di altri agenti forense, e perché Clawhauser al computer è più veloce di quanto dovrebbe esserlo correndo: se non lo avessi visto in accademia all’opera non ci avrei scommesso neanche fra un milione di anni. Procedete e sbrigatevi! O non solo quella Puma ci divorerà, e non metaforicamente! -  disse Bogo lapidario.
 
-Certo Signore, ma perché tanta fretta, Lynce ha chiamato di nuovo?- chiede Judy preoccupata.

-No, ma la stampa arriverà, loro hanno chiamato! E quando pretenderanno un'altra versione dei fatti, più accurata, l’ultima cosa che voglio è parlare di un terrorista invisibile, vero o finto che sia. Assicuriamoci che sia falso, ma se non lo è trovatelo, sappiate dove cercare e non dite a nessuno dove lo state cercando: non voglio si ricrei panico, vedete di non dargli questa soddisfazione! Non sottostiamo più a nessuno in questa struttura intesi!? – ordinò il capitano avvicinandosi all’agente.
 
-Si Signore, conti su di noi!- assicurò Judy tutta eccitata.
Così più motivata che mai la coniglietta lasciò l’ufficio di Bogo e raggiunse la reception, dove di lì a poco anche Nick ed Alice l’avrebbero raggiunta.
 
 NOTE D’AUTRICE:                                                                                                                                                                  
Eccoci qui finalmente. Ho riscritto questo capitolo due volte su due quaderni nella speranza di renderlo corretto; spero non risulti troppo incomprensibile e che tutto sommato vi sia piaciuto. Per altre curiosità contattatemi pure alla mia pagina.P.S. ho ricorretto la punteggiatura ed eliminato gli errori, spero sia più scorrevole da leggere adesso.
Ho separato la conversazione telefonica tra Miss Lynce ed Alice dalla parte narrativa per non creare incomprensioni di  lettura tra un personaggio e l’altro, per distinguerli di più visto che in passato per alcuni non era chiaro, e in corsivo il l’arringa di prova che Alice a declamato nel bagno per prepararsi per lo  stesso motivo (sempre che l’html del sito li abbia visionati/l’ho scritto tra parentesi perché non si sa mai).
 * In Wild Times Clawhauser era un esperto d’informatica. Perciò ho pensato fosse adatto inserirlo a i fini di trama.
* Parla del comune indovinello senza risposta “se un albero cade e nessuno lo sente ha fatto rumore?”  usato qui da Alice come paragone per paragonare l’impossibilità di essere imbeccata per adesso all’infuori di Nick e Judy.
* Termine legale che, per farla breve, vuole dire che tutti i fatti provano un dato capo di accuse.
*Z.I.A – versione zootopiana della CIA.

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Capitolo 7
*** Conosciamoci meglio(terza parte) ***


Benjamin stava seduto alla sua postazione alla reception, aveva appena finito di dare le ultime delucidazioni a due civili sulla pericolosità del cyber bullismo quando le sagome di Nick ed Alice gli si pararono all’ improvviso, entrambe con due computer tra le zampe.                                                                   
La volpe teneva un pc di fianco e aveva un aria leggermente perplessa, la gatta invece era eccitata e sorridente a più non posso tenendo l’apparecchio dietro la schiena, come fosse un regalo in attesa di essere consegnato.

- Ehm, ragazzi,tutto bene? Cosa sono quelle facce? E perché andate in giro con dei computer!? -  azzardò il ghepardo spaesato.

-  Glielo dico io o glielo dici tu ?! Posso? -  chiese Alice a Nick.

- Tu..tu, parla pure: io devo ancora capacitarmene- concesse la volpe senza cambiare espressione.

A consenso ottenuto la micia fece due passi e senza troppi complimenti salì sulla scrivania dell’agente riportando le “news” della centrale:

-  Ben, t’informo che oggi la tua routine prenderà,forse, una svolta. Spero proprio consideri la cosa positivamente - disse Alice sempre sorridente con ancora il computer dietro la schiena.

- A..Alice, che stai dicendo?- chiese Ben continuando a non capire.

-Te lo dico io “cosa sto dicendo”: BUONE NOTIZIE e..CATTIVE NOTIZIE; le buone notizie sono che da oggi, e per la durata della mia permanenza in Centrale a lavorare sul caso Lionheart, sei nella squadra anche tu!!  In veste di “ausiliare informatico”,si suona bene, (disse pensando a voce alta il termine appena coniato) – e a quel punto gli mostrò il computer.                                                                                                                                                                                                                                             – Le cattive notizie sono che non sappiamo se il vostro capo ci darà il permesso a collaborare tutti assieme..Judy glielo sta chiedendo proprio ora..e non è ancora tornata – proseguì Alice terminando la sua spiegazione con una leggera punta di preoccupazione sul finale, poi rivolgendosi a entrambi gli agenti chiese..                                                                                                                                                                                          
-Voi lo conoscerete da più tempo (disse riferendosi a Bogo), credete che sarà a favore di questa proposta oppure se la prenderà?-

Ben rispose..- E’..difficile a dirsi; il capo ha le sue idee e raramente le cambia, ed in generale a lui non piace quasi niente..però con le giuste argomentazioni potrebbe..- provò a spiegare il ghepardo cercando di essere obiettivo ed eventualmente non ferire la sensibilità della gattina (aveva capito quanto tenesse a quella svolta) o del suo capo, in caso qualche voce di corridoio fosse giunta sino a lui.

Fortunatamente non vi fu alcuna reazione o scenata da parte di nessuno, perché ormai anche l’agente Hopps era giunta. Alice scese e si affrettò ad andarle incontro.

- Judy!  Allora, abbiamo il permesso di procedere come pianificato?!- 

-Beh, tutto quello che posso dirle avvocato Mewny è..AFFERMATIVO SIGNORA!- proclamò Judy sorridendo sul finale dopo un iniziale finto tono mesto.

-Evviva!! Possiamo procedere!! Sei contento Nick?- chiese lei cercando di coinvolgerlo nel suo giubilio.

-Certo che sono contento, non si vede?- rispose lui facendo il passivo-agressivo ma attento a dissimularlo.

-Grande! Adesso..- fece la gattina saltando nuovamente sulla scrivania rivolta al ghepardo -..abbiamo bisogno di risalire,grazie alle tue doti informatiche, all’indirizzo di un presunto “ricattatore misterioso” che per un po’ ha tenuto in ostaggio il nostro ex-sindaco. Guardando la cronologia nel cestino dovrebbe saltare fuori qualcosa, poi allo stesso tempo..puoi controllare se la fonte viene da quest’altro computer per confrontarli?- disse velocemente e porgendo il secondo pc.

Le cose per Benjamin Clawhauser avevano preso una piega talmente veloce, quella giornata, che a stento riusciva a capire o seguire il rapido filo del discorso di Alice. Vedendolo disorientato Judy decise di rispiegare la situazione in modo più calmo e chiaro.                                                                                                                

- Basta solo che controllando l’Hard Disk o la memoria interna salti fuori un indizio, come un codice sorgente, che ci aiuti a risalire ad un altro o più codici come una “mappa del web” confrontabile con la mappa della città, non troppo a banda larga, avendo così un punto da cui partire -

-Oh, certo, si non è un problema: vedrò subito cosa posso fare. Serve altro?- chiese Benjamin.

-Solo la scansione delle memorie di entrambi gli apparecchi, e vedere se salta fuori un codice analogo- finì Judy entusiasta.

-Bene, li avvio immediatamente e vedo cosa salta fuori. Se non ci sono virus o password troppo elaborate non dovrei metterci molto- informò Clawhauser.

E mentre il ghepardo cominciò a “smanettare”, l’avvocato Mewny rivolgendosi all’ agente Hopps..  – Per la cronaca..Judy..cosa non andava,esattamente, nella mia spiegazione?-

 e l’agente, calma, rispose – Niente Alice, forse dovevi semplicemente scandirla poco più lentamente-

-Uff. Va bene lo terrò a mente. E tu non sghignazzare!- finì Alice rivolgendosi a Nick, che per tutta risposta..

-Si, si okay. Perfetto, tutto a posto, appena trovi qualcosa faccelo sapere Ben, saremo nel nostro ufficio..-

Nick stava per andare quando entrambe, coniglietta e gattina, lo fermarono tenendolo da ambedue le braccia. Judy fu la prima a parlare.

-Penso che invece sia meglio aspettare e vedere sul posto come le “net-indagini” procedano-

-Infatti, senza contare che siamo a un passo dall’ uscita, quindi “pronti per il via” appena esce una traccia, risparmiando fatica e secondi- terminò Alice sorniona.

-OH ma dai! Come se dopo soli 10 secondi dall’accensione Clawhauser sia già risalito ai dati che ci servono. Vero Clawhauser?- chiese Nick convintissimo di avere ragione.

-Eh? Scusa Wilde, ero assorto nella ricerca, che hai detto?- si affrettò l’agente a chiedere al collega sollevando lo sguardo dallo schermo.

-Nulla nulla, solo sapere a che punto sei-

-Direi..buono: ho quasi completato la scansione e lo scambio dei file. Li ho trasferiti in queste tre penne USB, nel caso raccogliate altri dati informatici da fornirmi e ricontrollare quando uscirete per le indagini sul campo. Mi manca solo il raffronto tra i pc, la stampa della mappa e ho finito- concluse il ghepardo, contento di esser stato utile ai membri della sua squadra.

-Che bello,perciò ci manca poco, il capo aveva visto giusto allora!- fece Judy altrettanto contenta ripensando a quanto detto da Bogo su Clawhauser  prima nel suo ufficio, ma soprattutto perché di lì a poco un’altra indagine d’azione sarebbe partita..il suo parthner e collega volpe non tanto, essendo stato smentito troppo in fretta, ma si sforzò di sorridere; ormai quello era il suo lavoro e fece buon viso a cattivo gioco.

- Si, Splendido! Possiamo partire subito, yiùhù!- fece Nick con finto entusiasmo e quando guardò Alice lei scoppiò a ridere.

-Ah ah ah, credevi..che avrebbe risposto il contrario..ah ah..ma non l’ha fatto!! Era così comico..sembrava il clichè di una sit-com..ah. Ma è sempre così divertente da voi in questo Distretto? – chiese Alice cercando di ricomporsi e asciugandosi gli occhi mentre ancora si teneva la pancia.

-No..oggi sembra un eccezione in tutti i sensi, da quando sei entrata!- asserì Nick infastidito sta volta.

- Nick calmati, ricordi cosa ci siamo detti? Per favore, stavamo procedendo bene e siamo anche in largo anticipo sui tempi di un indagine ordinaria. Non roviniamo tutto litigando- provò a sedare Judy.

-Certamente, hai ragione, finché questa sta zitta non c’è niente da rovinare- concluse Nick rivelando la sua recondita opinione in merito.

Judy non fece in tempo a dire qualcos’altro che Alice, con aria confusa e un po’ triste disse..
-Ma..cosa ho detto esattamente, oppure fatto? Mi sono limitata a sottolineare un fatto divertente, pensavo ne avrebbero riso tutti, tu per primo. Non era mia intenzione arrecare disagio a qualcuno-

-Ma infatti non ne hai arrecato Alice,è solo che Nick oggi..è un po’ stressato, niente di che, normalmente non è così- disse Judy provando a rassicurarla.

Clawhauser dal canto suo, osservando quella scena mezzo tesa, si sentì in dovere anche lui di dire qualcosa                                                                                                -Ha ragione! A dire il vero..oggi mi siete parsi un po’ strani tutti e due, già da stamane quando siete entrati  stavate litigando tra di voi, eri presente pure tu Alice- aggiunse il ghepardo scambiando un veloce occhiolino di intesa a Judy che,fortunatamente, solo lei colse, rispondendo a sua volta con un grato sorriso.

-Hai visto Alice, tutti noi eravamo un po’ concitati da prima che arrivassi, ed essere coinvolti in un altro “delicato caso” ci ha evidentemente fatto prendere un po’ la mano. Così il nostro senso dell’umorismo un po’ ne ha risentito. Solitamente poi è proprio Nick a fare battute di continuo su tutto e tutti, anche quando non dovrebbe; ed il più delle volte ride solo lui. Perciò non farne un dramma..almeno alle tue battute invece ride più di uno (aggiunse Judy sottovoce)-

-..grazie Judy, ma non serve che lo dica, mi rendo conto di avere esagerato. Ecco perché evidentemente non piaccio a nessuno nello studio..comunque voglio farmi perdonare. Benji, è quasi pronta la mappa?-

-Aspetta un momento..si adesso è pronta! Tenete- e l’agente Clawhauser pose la stampa della mappa del territorio con la legenda dei codici sorgente, più i luoghi da setacciare, alla gattina che.. a sua volta la porse proprio a Nick.

-Mi sono presa fin troppe libertà con voi e neanche mi conoscete. Fino ad ora nessuno mi ha mai sopportata così tanto e tu..sei chiaramente quello che ha subito di più senza motivo. Quindi ritengo sia doveroso che tu..conduca l’indagine per il momento. Cioè..voi, voi seguite l’indagine, io non ne ho l’autorità, ma con te a dirigere intendevo..dopotutto sento che te lo meriti, da adesso si fa a modo tuo. In fin dei conti voi siete la polizia, io..sono solo di passaggio. Sempre che a Judy vada bene-

-Ma certo che mi va bene, a lui affiderei anche la mia vita; non m’importa chi conduce l’indagine, noi collaboriamo sempre insieme e in men che non si dica tutto a poco a poco diventa più chiaro lo stesso-  disse la coniglietta sinceramente, e se Alice non fosse stata assorta da quelle belle parole, come Benjamin, avrebbe notato le orecchie di Nick arrossire ed abbassarsi per un istante. Egli commosso, o quasi, dal repentino cambio d’ atteggiamento di Alice stava per scusarsi..quando Clawhauser all’improvviso disse..

-Oh! ECCO! Forse questo vi interesserà: confrontando gli hard disk e la cronologia mail cancellata, pare che nessuno abbia spedito email pirata o di ricatto da questo computer a quest’altro, ma a quanto sembra..entrambi i proprietari degli apparecchi ricevevano, chi con maggior frequenza (Lionheart in questo caso), lo stesso tipo di messaggio!-

-Cosa?!!- esclamarono in coro tutti e tre i due agenti e l’avvocato. Poi fu Judy a proferire per prima.

-Stai dicendo..che Bellwheter non ha mai spedito quelle mail di ricatto, ma che invece, lei stessa ne riceveva a sua volta, seppur con minor frequenza rispetto a Lionheart?-

-Precisamente. Questo lo avreste scoperto comunque indagando seguendo la mappa, ma ho preferito fosse meglio dirvelo subito prima che usciste, per facilitarvi le cose, in più c’è altro che dovreste sapere: chiunque abbia spedito quelle mail era certamente una persona esterna, al di fuori del personale del database del Municipio. Non poteva trattarsi di un loro dipendente o almeno non chi stesse lavorando all’interno dell’edifico in quei momenti. Tutti i codici sorgente non provengono dai file del comune, bensì da connessioni wireless provenienti da, sentite questa, INTERNER CAFE’ sparsi un pò in tutta la città; ed ogni volta sempre fuori dall’orario di lavoro di un comune segretario,assessore o dipendete pubblico del Municipio- dopo quella sconcertante rivelazione sta volta fu Nick a proferir parola..

-Perciò..chiunque fosse, deve aver spedito ogni volta da un caffè diverso, a un’ora diversa, magari per non essere rintracciato in caso di “avvistamento” e venire scoperto nel medesimo luogo: ha abbastanza senso- disse la volpe spiegando la sua deduzione ai colleghi.

-Da non credere però!..Quanti caffè sono segnati sulla mappa Nick?- chiese Alice scombussolata dalla scoperta.

-Allora..sarebbero..WOW! Direi..QUASI TUTTI QUELLI DELLA CITTA’..ed in ogni uno dei cinque settori, compreso il centro. Ce ne sono 8 per Sahara Square, 10 per Savanna Centrale, 12 per Tundra Town, 5 per il Distretto Foresta Pluviale e..17 per Little Rodentia?- finì di elencare Nick con tono alquanto perplesso leggendo l’ultimo punto.

-Cosa? Così tanti? Ma allora è impossibile che un solo animale si sia mosso indisturbato in ogni distretto! Benjamin, sei riuscito a risalire anche agli orari di connessione dei clienti?- domandò Alice allarmata con Judy accanto.

-..Non a tutti, c’è chi aveva un account temporaneo, come ospite, e la sua cronologia veniva cancellata automaticamente dagli utenti successivi per fare spazio, mentre altri erano definitivi..una procedura per i clienti abituali a quanto pare. Ma ad alcuni sono riuscito a risalire, perfino ai nickname degli utenti: mi sono permesso di segnare anche quelli, per gli altri ci vorrà più tempo, mi spiace- si scusò il ghepardo.

-Non scusarti Ben, in poco tempo hai già fatto tantissimo, è encomiabile- disse Judy

-Già, ti faccio i miei complimenti anch’io..e le mie scuse se inizialmente ne ho un pò dubitato- aggiunse Nick, poi continuò a leggere – Dunque..stando a quanto segnato sulla mappa, i codici degli internet caffè con tanto di orari di connessione per utente.. in tutto sono 5, 5 clienti per caffè e per distretto. Beh molto meno di quanto pensassi, forse riusciremo a restringere il campo-

-Già, ma anche se sono meno dei numeri dei punti ristoro da controllare ..credete riusciremo a vederli tutti entro oggi?- domandò Alice dubbiosa.

-Alice, non è una gara o una corsa contro il tempo come il nostro primo caso: abbiamo tutto il tempo che ci serve sta volta, questi numeri possono spaventare ma io sono fiduciosa, ogni giorno Ben ci fornirà nuovi indizi da cui partire finché non arriveremo alla verità e se noi quattro non dovessimo bastare tutti gli altri agenti della centrale faranno la loro parte se occorra. Mentre tu nel frattempo potrai proseguire liberamente con la tua preparazione per il processo- fece Judy rassicurante.

-Si questo è vero..però..adesso che sappiamo che Bellwheter non era coinvolta in quelle minacce.. vuol dire che dopo i controlli dovremo, cioè dovrete.. interrogarla per forza! In prigione!- disse Alice un poco allarmata, e prontamente Judy..
-Lo so..ma non temere, siamo più forti di lei adesso, inoltre da dove è non può più farci niente ormai-

-Posso comunque venire con voi quando lo farete? Non mi fido lo stesso a lasciarvi soli con “quella”, sarei più tranquilla e poi..devo decidere se usarla o meno come elemento testuale nel mio intervento in ogni caso. Ti va bene Judy? Nick?-

-Okay, va bene- rispose la volpe alla gatta.

-Grazie infinite, inoltre (lo dico solo a voi) ho già in mente un piano per distrarla semmai dovesse..evadere: mi renderò talmente insopportabile in sua presenza così da farle “totalmente” dimenticare di voi, dissuadendola così da probabili piani di vendetta a vostro danno- rivelò la gattina che adesso aveva ritrovato il suo solito brio.

-Ah, ah, se la mente dietro a questo piano sei tu potrebbe anche funzionare!- commentò Nick con ilarità, poi proseguì
-Tornando al caso..il primo bar in zona più vicino che potremmo controllare è l’Hard Rock Zoo Cafè tra la II° e la III° Avenue. Wow, è anche un internet caffè adesso!?- commento Nick sorpreso alla fine.

-In realtà..è solo una trovata aziendale temporanea, ma se ci saranno percentuali d’affluenza abbastanza alte diverrà definitiva e la effettueranno in ogni Hard Rock della città- spiegò Benjamin.

-Incredibile: un bar, una boutique per articoli punk/rock ed internet nello stesso negozio, cos’altro s’inventeranno? Una biblioteca per studenti e non solo? Dio sarebbe un sogno che si avvera- disse Alice trasognante.

-Certo, certo ma ora ALL’AUTO DI PATTUGLIA! – disse Nick di colpo con effetto teatrale e tutti e tre si affrettarono ad uscire diretti ai parcheggi spinti dall’adrenalina del momento.

Judy salì per prima mettendosi alla guida, Nick accanto avrebbe fatto da navigatore, mentre Alice non sapeva ancora quale posto scegliere.

-Alice dai Sali!- la sollecitò Judy.

-Lo sto facendo ma..se mi sedessi vicino a lui secondo voi commetterei una violazione?- azzardò la gattina.

I due animali si guardarono esterrefatti.

-Ecco..il sedile è grande e potremmo occuparlo entrambi, ma in teoria io dovrei sedermi dietro al posto dei civili..-si affrettò a spiegare Alice.

-E quindi? Cosa ti cambierebbe?- domandò Nick.

-Beh..che non potrei vedere niente,perché da seduta fissata alla cintura di sicurezza non riuscirei ad alzare neanche la testa, non avendo a disposizione la visuale di fuori. Il finestrino è troppo alto, mentre davanti il problema non c’è-  fece notare Alice terminando la spiegazione.

-Uff..va bene puoi stare davanti di fianco a me, ma a patto che continui a non dire idiozie per tutto il tempo, e se proprio devi parlare fallo solo per argomentazioni pertinenti al caso, oppure osservazioni correlate. Ergo niente divagazioni!- sentenziò Nick facendo spazio alla nuova passeggera, che non se lo fece ripetere due volte.

-Bene! Ora si parte- esclamò Judy girando le chiavi e ingranando la marcia, così l’auto partì per il nuovo giro di pattuglia con un membro in più a bordo.

Una volta partita alla guida, Judy ebbe modo di riflettere meglio sulle ultime novità rivelate dal loro collega maculato, assieme alla presa di coscienza di quanto quella situazione fosse sconcertante: metà della popolazione della city poteva esser stata,telematicamente, coinvolta nel caso dei predatori scomparsi e nonostante ne fossero al corrente, nel momento in cui la situazione degenerò, neppure in forma anonima avevano mosso un dito per impedire che tutto ciò peggiorasse. Da una parte si sentiva sollevata nel sapere di non esser stata l’unica causa scatenante (ripensando a quell’orribile periodo della sua carriera appena avviata), ma dall’altra era abbattuta nell’apprendere che ancora un volta, la città che sin da piccola le aveva insegnato l’impegno nel realizzare un sogno e l’importanza della solidarietà, avesse scoperto un altro dei suoi spiacevoli altarini. Non era facile da digerire e non riuscendo a tenerlo per sé, la coniglietta preferì discuterne coi suoi “passeggeri” immediatamente.

-Assurdo! Tutto questo ha dell’ assurdo. Come ha potuto così tanta gente sapere dal principio una mezza verità di quel che stava accadendo e non fare niente! Perché limitarsi a minacciare “i piani alti” senza un movente più che valido? Che senso ha tutto questo?- sbottò lei sommessamente con amarezza nella voce.

Nicholas rivolse il suo sguardo verso la propria parthner, mentre ella non cessava di distogliere il proprio dalla strada. Aveva percepito come Judy avesse cercato di dissimulare le proprie tensioni con il precedente entusiasmo, evidentemente sperando che esso prendesse il sopravvento durante il lavoro. Ma chiaramente tutto quell’insieme d’ eventi aveva riportato alla luce vecchie ferite non ancora rimarginate, che la volpe ben comprendeva, per questo non si attardò a risponderle.

-Tutti hanno un movente, evidente o nascosto. Ma bisogna accettare il fatto che al mondo, in “qualsiasi luogo”, ci sono individui che non agiscono secondo logica sociale, che con tutta probabilità non possono essere né comprati né vogliono essere compresi; preferiscono rimanere nel caos, muoversi in esso o lasciarvisi trasportare guardando il mondo sfracellarsi o bruciare. Se poi accade perchè ne godano o perché lo giudicano inevitabile..non lo capirò mai fino in fondo- concluse la volpe laconica.

-Io..Io invece proprio non lo capisco affatto! Neanche un po’!- ribadì Judy con un velo di tristezza nel tono accompagnato da una sottile lacrima che sia la volpe che la gatta notarono immediatamente.                        

Allora Nick, facendo attenzione a non distrarla dalla guida, gli e la asciugò delicatamente con un dito della zampa. Alice tacque per tutto il tempo, non mostrando alcuna espressione restando neutrale, poi con altrettanto tono neutrale parlò col sol proposito di consolare ma restando nell’analisi dei fatti.                    
Ormai quel caso riguardava tutti e tre da vicino, chi per un motivo chi per un altro.

-Più ci penso, più noto che da quando questo caso mi è stato affidato..termini come “pubblicità”, “notorietà”, “audience”, “visibilità” e adesso “rete” ritornano un po’ troppo frequentemente perseguitandomi. Per ora è solo un’impressione, ma se nel caso degli Ululatori Notturni l’obiettivo era dividere in due la metropoli per convergere il potere nelle zampe di una specie sola..adesso pare che il fine sia portare alla luce tutto ciò che non va nella sua..sfera quotidiana, amministrativa e personale. Indipendentemente dalla responsabilità di una particolare specie a cui attribuire la colpa sta volta.         
Come se in qualche modo tutti coloro che ci hanno guidato sin ora fossero colpevoli, e tale denuncia avverrebbe attraverso la connessione multipla della rete, poi successivamente dai media televisivi e radiofonici.                                                                                                                                                                                 
Se durante quella guerra fredda c’era qualcuno che non rischiava di restare escluso e senza lavoro, a dispetto della specie,  questi erano proprio giornalisti e conduttori televisivi. E ora proprio all’inizio delle neo elezioni sindacali, rimarcano il terreno minando alla già compromessa credibilità di un ex-senatore non ancora scarcerato e senza aver fatto domanda di rielezione, ma perché?- si domandò Alice alla fine.

-Incredibile, sai dedurre proprio bene quando ti limiti ad analizzare i fatti, credo d’aver capito dove vuoi arrivare..stai dicendo..- fece la volpe, dopo essersi complimentato, lasciando la frase volutamente in sospeso per far proseguire la gatta.

-Sto dicendo che chiunque ci sia dietro ha tutta l’aria di voler abbattere o mettere in dubbio “l’Immagine di Zootropolis” così come la conosciamo e cosa essa rappresenti.  A cominciare dall’ accanimento, tramite minaccia, verso le sue precedenti figure politiche n.1 e n.2 di riferimento, essendo stati  sia Bellwheter che Lionheart deludenti in entrambi i casi- terminò la gattina.

Judy, che assieme al collega era rimasta ad ascoltare con interesse le deduzioni di Alice, ebbe un illuminazione aiutata da quei ragionamenti.
– Adesso che ci penso, il capitano mi ha avvertito che la stampa non avrebbe tardato a mostrarsi alla centrale pretendendo una versione sullo svolgimento del caso.         Ma come avranno fatto a saperlo ed essere informati prima ancora che..-

A quel punto fu Nick a terminare la frase lasciata a metà dalla collega 
-Evidentemente Carotina..le case giornalistiche, le stazioni televisive e la nostra cara Centrale di Polizia hanno delle spie, che si saranno messe d’accordo per manipolare l’informazione in attesa del fattaccio. Ed anche se la maggioranza l’abbiamo arrestata qualche “pecorella non tornata all’ovile” ne sarà rimasta fuori, poi per astio nei confronti di entrambi avrà deciso di portare a termine il lavoro incompiuto, ma per ragioni personali sta volta. Quando un impero crolla ed entrambi i leader perdono, chi ti ha seguito fino in fondo dopo non ce l’ha solo col tuo avversario, ma anche col tuo capo che non ha saputo vincere e “farti vincere attraverso di lui”; di “lei” in questo caso- finì Nick.

-Già..poi tutt’al più i giornalisti si saranno untiti per mero interesse- concluse la coniglietta con astio nella voce e nello sguardo sulla strada.
Avvertendo pure Alice quell’astio nell’aria, prese parola, sperando che quanto avrebbe detto portasse ad un discorso, che lei sperava avrebbe ridato a Judy coraggio nel migliore dei modi, e che se Nicholas lo avesse saputo avrebbe parlato per primo.

-Beh, speravo di riferirtelo alla fine della mia arringa in tribunale, ma sento doveroso informarti che..sfogliando gli ultimi sondaggi d’opinione, rivolti a te, ci sono ancora pareri contrastanti: ho osservato che da una parte c’è una percentuale di animali che ti è eternamente grata per averli salvati, ma il restante 50% è risentita profondamente contro di te per averli resi “i nemici pubblici N.1” della situazione(predatori e pecore insomma), specialmente chi è rimasto ferito, attaccato, menomato, licenziato o trasferito durante le “settimane degli scontri”..- informò Alice rivolta a una sconvolta Judy.

-Oh mio Dio..-

-No..tranquilla, la maggior parte sta bene tutto sommato, fa solo fatica a ripartire da 0, ecco tutto.              
Lo so perché buona parte di quella gente è stata nostra cliente durante quei giorni, e scartoffia dopo scartoffia siamo riusciti a tutelarli.
Ogni volta che la società attraversa una crisi penso alla filosofia del Tao che il mio maestro di karate mi ricordava quando mi sentivo persa e non avevo più fiducia nel mondo; vuoi che te lo dica per farti star meglio?- domandò Alice a Judy, e questa con un cenno acconsentì.

- “Yin e Yang rappresentano due parti interconnesse di un insieme, ognuna delle quali racchiude entro i propri confini le qualità del suo complementare. Il principio bianco Yang rappresenta la positività,la mascolinità,la luminosità, il giorno e il caldo – Il principio nero Yin rappresenta la negatività, la femminilità,l’oscurità, la notte e il freddo. La teoria alla base di Yin e Yang afferma che non vi è nulla che non sia soggetto a cambiamento(quindi anche i tempi critici delle società). In altre parole, quando l’attività di Yang raggiunge il punto estremo, diviene inattività che da luogo a Yin; allo stesso modo l’inattività portata all’estremo ridiventa attività, che è Yang. Così l’attività diviene causa dell’inattività e viceversa.Si può vedere come le due forze, apparentemente in conflitto , siano in realtà reciprocamente dipendenti: invece di opposizione, vi è cooperazione e alternanza. Nel simbolo Yin-Yang agli opposti vi è un punto bianco ed uno nero, illustrano l’equilibrio nella vita, in quanto nulla potrebbe sopravvivere a lungo arrivando a uno dei due estremi, sia che si tratti di puro Yin che di puro Yang. Il calore estremo uccide, e così anche il freddo estremo; gli estremi violenti non possono durare a lungo, ma una sobria moderazione può. Quindi la positività è sempre nascosta nella negatività e viceversa. Buono e Cattivo, piacere e dolore, non esistono..se non in funzione reciproca. Più che opposti sono complementari e ognuno dei due esiste in quanto esiste l’altro. Innanzi tutto, se non ho mai provato dolore, come posso concepire la gioia,il piacere ed il contrario? Guardando il cielo, riesco a distinguere una piccola stella da quelle più grandi, ma se non ci fosse un cielo nero a fare da sfondo, non ci sarebbero  affatto stelle(così vale per le persone). Non si tratta di lottare tra bene e male, ma di fluire come onde sull’acqua; quando uno si espande l’altro deve contrarsi, quando uno vuole prendere l’altro deve dare. Ogni cosa in questo mondo rivela l’alternanza tra esistenza e non esistenza. NOI siamo una cosa sola”.
Perciò Judy, quando attraversi un brutto momento sappi che è passeggero e che gli sbagli di uno sono sempre gli sbagli di tutti. Esperienza è il nome che diamo ai nostri errori. terminò Alice con un confortante sorriso.

-Mmf- fece la coniglietta senza parole, commossa dal discorso esistenziale di Alice che subito riprese..

- Judy..so cosa ti ha portato a parlare in quel modo quel giorno (riferendosi alla rassegna stampa dopo il ritrovamento), eri mossa dalle migliori intenzioni e ribadisco che le tue paure erano esattamente le stesse di tutti gli altri, l’unica cosa che hai fatto è stato sottolinearlo. Il resto poi è stato strumentalizzato per far scandalo e dare spettacolo, e non serve essere prede per provare certi sentimenti; io li provo quasi sempre a giorni alterni. Neppure li vado a cercare, sono loro che mi prendono all’improvviso e mi attaccano, condizionando le azioni che compio durante la giornata- finì Alice con un velo di tristezza anche lei sta volta.
A quelle parole Nick, già colpito dal discorso del Tao, si fece ancora più attento e Judy con lui.

-Alice..cosa vuoi dire..?- domandarono quasi all’unisono impercettibilmente.

-Voglio dire che..come c’è chi teme per la propria vita, pur conducendone una normale, non avendo nessun motivo di possedere timori primitivi..ha lo stesso paura di essere cacciato, attaccato, allontanato, stigmatizzato o escluso..io invece temo di essere presa,braccata,rinchiusa,controllata e giudicata continuamente anche solo passeggiando. Certi giorni mi sento così: mi sveglio, svolgo le mie mansioni di sempre, faccio la spesa, sono al lavoro, fuori o a casa mia, poi come dal niente sento una pressione mentale talmente forte da tramutarsi in tensione, così forte che persino il mio corpo si blocca e resta paralizzato per pochi istanti ma sono intensi al punto tale da sembrarmi ore. Quando se ne vanno..a quel punto vengo attaccata da quelle che sono di certo manie di persecuzione: tutto, dall’atmosfera ai rumori urbani, dai palazzi alle case, perfino i passanti, si deformano comprimendosi attorno a me come a formare una gigantesca gabbia, che diventa sempre più piccola rinchiudendomi fino a farmi soffocare..poi tutto finisce. Come se niente fosse accaduto ogni cosa torna normale, migliore..il mondo è migliore..così vengo colta da un euforia profonda, una pazza gioia che fa apparire tutto più bello perché ho superato quelle orribili crisi. Ma non so mai quando possono tornare ..e così..cerco di mostrare alla gente quello che penso sia il “meglio di me”, prima che quelle dannate sensazioni tornino rovinando tutto, sperando che almeno quelli a cui tengo ne abbiano un bel ricordo..se non posso fare di più – concluse la gatta malinconica alla fine della sua rivelazione.

I due agenti furono commossi e sconcertati più che mai da tanta intima sincerità tutta in una volta; nuovamente Alice si era messa a nudo dinnanzi a loro. Nick, che le era vicinissimo, non sapeva bene cosa fare, l’unica cosa che gli parve più sensata in quel momento, obbedendo all’istinto, fu essere sincero a sua volta.

-Lo sai..nonostante tutto..credo che tu..sappia essere molto forte Alice. Riesci a dire cose incredibilmente profonde ad estranei senza vergognartene solo per consolarli, sembri non temere affatto il giudizio altrui quando assumi atteggiamenti stravaganti, pur avendo un lavoro con una certa reputazione e modus operandi non ti lasci coinvolgere dal suo sistema mantenendo un’integrità ferrea senza lasciarti comprare,corrompere o usare. Qualunque sia la causa di quei malori..nel tuo caso non mi sembrano una ragione sufficiente per rovinarti la vita, tu ti rialzi sempre e difendi il tuo diritto ad essere felice.           
Credimi, tanti non hanno neanche il coraggio di provarci, e sono sani! Ne ho visti migliaia- concluse la volpe, mentre la gattina che lo aveva ascoltato iniziava sorridere dolcemente senza smettere di rimirare il paesaggio fuori dal parabrezza.

-Grazie Nicholas, però scusami, no scusatemi: volevo provare a consolarti Judy, ma avrò finito con l’intristirvi di nuovo..e per di più divagando parlando ancora di me-

-Alice, non dirlo neppure. Sono felice che tu ti sia confidata, ed anche Nick lo è, te l’ha appena detto- confermò Judy dolcemente.

Ritrovando un poco di forze Alice parlò di nuovo.

– Ne sono lieta. Quello che però ci tenevo a dirti era..voglio davi forza e consolarvi come si deve! Quando sarò assente e avrete dei dubbi..Judy voglio che tu sappia che non c’è mai un'unica ragione che scatena il terrore negli altri.                                                                  
Tutti noi ci portiamo dentro paure che non sempre riusciamo a gestire, allora cerchiamo rifugio in ideali come fondamenta per un posto sicuro che è sempre perfetto e immutabile, perché non ha bisogno di cambiare. Poi capiamo che non è così e cadiamo nello sconforto, la nostra sicurezza vacilla ed i sentimenti negativi poi fanno tutto il resto. Nel vostro lavoro, Nick Judy, lo proverete sempre più spesso e non voglio che la vostra luce si affievolisca col tempo solo perché non avete saputo come fare a resistere. Perciò sappiate che un Mondo Migliore non ci sarà mai! E’ un “Mondo che gira venendo cambiato ogni giorno” da persone come voi che invece esiste, e sempre esisterà, finché chi come voi non si arrende, perché come ho detto prima è questo movimento a far sì che la complementarietà tenga vivo tutto il resto.
Facendo quel che fate agite per il mondo migliorandolo continuamente, e così migliorandovi, non per voi ma per coloro che dopo di voi lo abiteranno; se cedeste al pessimismo fatalista assieme a tutti gli altri non otterreste un mondo peggiore da uno migliore, ma un mondo inesistente, perché sarebbe subito estinto! 
E’ il movimento, l’entusiasmo, il confronto a dare vita a tutto.                                                                              
Poi bene, male, buono o cattivo non sono assoluti..sono solo parole, aggettivi per un atteggiamento giudicante perché la gente ha continuamente bisogno di esempi per dimostrare cosa è da cosa non è, per capire cosa sia opportuno fare quando non sei in grado di decidere da solo.                                                                 
Tu non sei una brutta persona Judy, se è quello che hai pensato per un istante in passato, ma neanche bella. Sei l’insieme di una somma di forze che ti hanno portato ad assorbire la spinta dinamica che muove la sorte in maniera luminosa a fare di te quella che sei, così allora sei bella.                                                                                       Lo stesso vale per te Nick; nella complementarietà del tuo rapporto con Judy hai ritrovato te stesso quando ti sentivi perso dopo aver anestetizzato il tuo vero io per paura di essere ferito. Non sei mai stato sbagliato, hai sempre cercato di vivere solo per te stesso, ma non “attraverso te stesso”, bensì attraverso una vita che non era tua. Poi hai capito per cosa valeva la pena tornare a “muoversi” e ti sei ritrovato.Sono davvero felice per te- ed anche quell’inaspettato discorso terminò.

-Però..Alice..da dove hai preso eventuali dettagli su di me per preparare un simile monologo? Non avrai mica..- ma la volpe, a metà tra l’inquieto e il divertito per quella soave lettura del proprio animo, non ebbe modo di finire la domanda né ricevere risposta, poiché la gatta si era assopita dolcemente.                                            Il ragazzo rosso non poté far a meno di ridacchiare piano, asserendo alla collega..

-Neanche a farlo apposta “il gatto si è addormentato”. Quasi mi dispiace, proprio adesso che starla a sentire non mi dava fastidio; se non altro lo ha fatto non prima di averci suggerito un’altra pista da seguire.. nel caso i bar non ci dessero indicazioni sufficienti per non perdersi nella “trafficata autostrada del crimine mediatico”- commentò Nick.

-Ah, ah. Hai ragione, in quel caso basterà provare ad andare alle stazioni radio o televisive più “gettonate” in quel periodo e fare il punto. Non sarà facile risalire a tutte le menti che ci saranno state dietro..ma con Ben dalla nostra e ora Alice quando si concentra ho più fiducia, senza contare che ci sei anche tu- constatò Judy ritornata positiva.

-No Carotina, “meno male che tu ci sei”-  proferì Nick e Judy sorrise.

-Sai, non credo sia grave non sapere molto di Alice dopotutto. Qualunque cosa abbia, sia stata o sia, si fida talmente di noi da darci modo di saperlo di sua spontanea volontà. Nell’arco di poche ore, stiamo scoprendo più cose di lei di quante su noi due “nell’arco di 48 ore” – disse Judy quasi ridendo al ricordo delle circostanze che avevano spinto i due animali ad incontrarsi.

-Oltretutto, non pare solo una fan; ci sono ammiratori che non vogliono andare oltre l’immagine conosciuta dei loro idoli e dopo averli visti fino in fondo se ne vanno, lei invece vuole conoscerci per davvero, noi come persone..ed è chiaro che per farlo prima deve condividere ciò che è suo. Alice non vuole ammirarci, vuole essere nostra amica, lo sento- concluse Judy riflessiva.

-..Comincio anch’io a pensare sia così, ciò non toglie che dovrebbe smetterla di atteggiarsi come se sapesse tutto di noi: mi da i brividi, è adorabile ma inquietante. Sempre che anche questo non rientri nei piani del Cosmo. Sai poco fa,  quando eravamo ancora in Centrale e ci eravamo lasciati un attimo, ho fatto una chiacchierata con Finn al telefono(sembra che la gatta* conosca pure lui) dopo aver origliato una conversazione tra lei ed il suo capo. Ti assicuro che avevo buoni motivi per farlo. Insomma lui ha detto che la “sua* presenza” e la “tua” fossero in qualche modo opera del karma, e mentre lo diceva ne parlava come fosse una punizione. Mi viene da ridere,ma ripensando alla massima decantata prima da lei, inizio a credere che ci sia un fondo di verità: se avessi incontrato anni prima qualcuno come te, o lei,..mi sarei risparmiato tante seccature e stupidaggini che mi sono deliberatamente attirato, per dimostrare chissà cosa non lo ricordo neppure.“Questa qui” mi ha pure difeso quando il suo capo voleva strumentalizzare “le vostre immagini pubbliche” a processo avviato ma senza che la mia presenza si notasse troppo; quel “capo di una strega di capa” ha avuto la faccia tosta d’ asserire che ciò fosse indipendente dal fatto che fossi una volpe ma perché ero un canide, e perché il suo dannato staff aveva indagato su di me ed ero risultato un tipo non sufficientemente “coerente e responsabile” per affiancarmi al nome del loro studio del cavolo o a quello di un loro legale- terminò sta volta Nick con tono indispettito.

-Davvero, roba da matti! Ed Alice come ha risposto?- chiese Judy incuriosita.

-Che non era professionale agire così, che era irrilevante concentrarsi sul mio passato anziché sul mio presente ed ,in caso d’altre accuse contro di me, che mi avrebbe rappresentato in tribunale più che volentieri.. sottolineando con molta enfasi che erano avvocati, non spie o agenti pubblicitari, ma amministratori della legge e non tipi al di sopra di essa. Se non avessi voluto farmi scoprire l’ avrei applaudita! Poi quella tipa, anziché prendere seri provvedimenti contro Alice, si è complimentata del fatto che dopo chissà quanto aveva tirato fuori gli attributi! Da non credere, non saprei se compiacermi o imbarazzarmi di un superiore così,fortuna che non l’ha licenziata, la mia stima di Bogo è salita alle stelle in quel momento.- commentò Nick alla fine.

-Già, me lo immagino, ed Alice deve sopportarla tutti i giorni. Un momento..hai proprio sentito spie?- domandò Judy all’improvviso.

-Si l’ho appena detto,perché quel tono?- domandò Nick, e Judy spiegò..

-No niente, è che..quando discutevo con Bogo nel suo ufficio per ottenere il permesso d’includere Clawhauser nelle indagini, lui mi parlò d’una voce circa la Lynce & Co. secondo il quale la maggior parte dei suoi legali siano ex agenti dei servizi segreti-

-Caspita..perchè non sono sorpreso? Perciò Alice non sarebbe un “adorabile stalker(o aspirante tale)” ma “un adorabile ex-spia”..come mai non sono più tranquillo? Per di più ho avuto la stessa impressione parlando con Finn – disse Nick con una punta di ironia.

-Suvvia Nick, Alice non è una stalker..è solo..molto attenta a noi perche in qualche modo le stiamo a cuore- provò a giustificarla Judy.

- Carotina,quando sarà sveglia evitale di minimizzare i suoi difetti, o sarà capace di non scollarsi più da noi, “lo sento”- controbatté Nick usando scherzosamente le stesse parole usate poc’anzi da Judy.

-Okay, qualunque sia la verità ritengo sia meglio tornare a indagare, se poi queste voci sono vere di certo ci darà una mano in più, se invece sono false per me non cambia nulla. Non credo che Alice lo nasconderebbe di proposito e neanche che userebbe ciò che ha imparato contro di noi; non ne ha motivo ed in ogni caso sappiamo come difenderci.- ribatté Judy convinta delle sue ragioni.

-Per me le hanno fatto dimenticare la sua vita precedente coi loro diabolici aggeggi, ma possiede come riflesso condizionato i modi di fare,le tecniche di raccolta dati, e forse pure di difesa, per istinto di conservazione, ciò spiegherebbe molte delle sue stramberie.- ipotizzò Nick per scherzo, poi sempre rivolto alla collega.. 

–Ti dirò,anche se dici così, deduco dal tuo tono che vuoi difenderla comunque, e anche se sotto sotto certi suoi modi danno fastidio pure a te (e starai ipotizzando una punizione eventuale) pensi prima al suo benessere. Ti sta proprio simpatica ormai.- proferì Nick in conclusione.

-Beh, come non potrei Nick: ha fatto anche troppo per cercare di esserlo- sorrise Judy, poi fermò la macchina e parcheggiò,
alla fine erano giunti all’ Hard Rock Zoo Cafè.

-Alice..Alice? Siamo arrivati, su sveglia..Alice, guarda che ti lasciamo qui..Alice..- ma la volpe non ebbe il tempo d’aggiungere altro che ..“Agh!”, fece il rosso con un singulto strozzato, poiché una semiaddormentata Alice gli aveva bloccato il petto e le braccia sulla testa spingendolo contro lo schienale del sedile, tutto nell’arco di un rapido scatto senza mai aprire gli occhi. Vedendo che la spinta contro il petto stava leggermente soffocando Nick, pronta all’azione, Judy diede uno strattone alla giacca di Alice; talmente forte che questa finalmente si svegliò.  

-Eh, um, dove siamo? Che succede?- chiese Alice assonnata e ancora intontita.

-Ehm, come stavo dicendo prima..Saremmo Arrivati Alice!! Puoi levarti di dosso?- fece notare Nick alquanto seccato.
-Benissimo, allora scendiamo, ma..perchè ero di fronte a te?..Oh, ho capito, scusa! A volte mi succede Nick: soffro di sonno agitato e..anche di “risveglio agitato”..a volte, se non sono io a svegliarmi da sola ma a farlo è una persona esterna. Da qualche parte ho letto che è un meccanismo di difesa innato.                                  
 Spero di non averti fatto male, o si?- si affrettò Alice allarmata.

-No tranquilla, sono più resistente di quel che sembro- rispose Nick ancora indispettito.

-Confermo, e t’informo che non avresti avuto il tempo di fargli altro: sarei intervenuta io a placcarti- asserì Judy con una punta di sfida nello sguardo.

-Davvero? Che peccato, allora ho perso una bella occasione per un confronto corpo a corpo! Possiamo fare per un’altra volta Judy? A e tranquillo Nick, per la tua incolumità avverrà in tua assenza, certamente- disse poi la micia gentile.

-Si, si Alice, un giorno ci confronteremo ma ora entriamo- disse Judy non curante e sbrigativa,

mentre Nick si ricomponeva riflettendo tra se e se “Ma ha delle tenaglie al posto delle zampe quella?Per me non soffre di sonno agitato, l’hanno sottoposta ad un addestramento speciale per davvero! Boh, se non altro è perfettamente in grado di difendersi se la colgono di sorpresa. Dai basta, entriamo e indaghiamo! Inoltre ho bisogno di un cappuccino, sarò anche in servizio ma almeno quello lo posso bere!”

-Fermi dove siete voi due! Stiamo entrando in un internet caffè che è anche un locale musicale!- tuonò Alice di colpo.

-E allora?- fece Judy ; -Già e allora?- fece Nick;

-Allora? Allora là dentro sarà pieno di hacker, di broker, in incognito! E se vedono due agenti di polizia si allarmeranno, approfitteranno della confusione e se ne andranno
via! Così bye bye informazioni e testimoni!- spiegò animatamente Alice gesticolando.

-In effetti, non ha tutti i torti Carotina -  considerò Nick dopo averci riflettuto un attimo.

 -Quindi che proponi di fare Alice? Come dobbiamo muoverci?- chiese Judy incuriosita dalla prossima mossa.

-Semplice: entreremo.. agendo tutti in incognito anche noi: in breve tutti saremo in borghese! Avete degli out fit in borghese  per le indagini in incognito?- chiede la gatta dopo aver spiegato quella che interpretava  una mossa ovvia.

-Vuoi dire dei vestiti normali? Veramente quelli..non li abbiamo, non avevamo in programma quel “genere d’indagine”, inoltre se indagassimo in incognito sarebbe la prima volta, ufficialmente- confessò Judy.

Alice sgranò gli occhi incredula, lasciandosi sfuggire a voce alta “MI PRENDETE IN GIRO? NON NE AVRESTE?!” poi si massaggiò la fronte a occhi chiusi, prese un respiro profondo e disse..

-Va bene..tutto a posto, si può rimediare..dunque, che taglie portate?- chiese Alice improvvisamente.

I due agenti ne furono sconcertati, ma mentre Judy restò a bocca aperte ammutolita, Nick imbarazzato esplose domandando..

-Ma..Ma che domande fai?!- arrossito sin dentro le orecchie e sotto il pelo.

-Devo saperlo: per entrare dentro e comprarvi i vestiti, così passerete più inosservati e non vi riconosceranno subito. O preferite che tiri a indovinare?- spiegò Alice come se avesse proferito la cosa più chiara del mondo a dei duri di comprendonio.

-No, no va bene, te le diciamo. Anzi te le scrivo qui! Queste sono le mie misure e quelle di Nick sono..em.- si affretto Judy a rispondere con carta e penna, ma accorgendosi che le misure di Nick non le sapeva si bloccò ancora più imbarazzata.

-Non mi sono mai sognato di dirtele, dallo a me, te le scrivo io!- disse la volpe imbarazzata anche lui prendendo il taccuino con fare seccato, ma più verso la gatta che verso la coniglietta.

-Ecco, tieni e sbrigati!- disse Nick strappando il foglietto e porgendolo a Alice senza garbo.

-Sarete anche maggiorenni, ma così sembrate proprio due cuccioli. A dopo- osservò Alice neutra.

-Ehi, non vuoi parte dei nostri soldi per il pagamento?- domandò Nick, e voltandosi Alice rispose..

-Sono un avvocato, ho molte carte di credito e non ho nessun problema nel decidere come amministrare il mio denaro. Inoltre non mi dispiace spenderne un pò per voi,
davvero, mi fa piacere. Consideratelo come un regalo- finì Alice compiaciuta una volta tanto della sua professione.

-Ok (antipatica stipendiata il doppio), ma vedi di non farci sembrare degli idioti- l’ammonì Nick dopo il suo commento interiore non esattamente gentile.

- Nicholas Wilde, tutto mi si può dire, ma che non abbia buon gusto non esiste!- e la gattina entrò sculettando per le “compere d’indagine”.

-Dal tallieur che indossa..le credo eccome - commentò  Judy al collega.

Dopo neanche 15 minuti Alice uscì con due borse di carta tra le zampe ed una più piccola(evidentemente per gli accessori).

-Fa vedere; pure una collana, un bracciale, una spilla, un paio di occhiali e un cappello? Ma dai non ce ne era bisogno- esclamò Nick dopo averle preso le buste ed esaminato il contenuto.

- Claro che si! Se si vuole fare un out fit come di deve anche gli accessori fanno la loro parte! Adesso ognuno preda il suo, apra il cofano dell’auto e si cambi- disse Alice prontamente.

Anche Judy prima di fare gli onori volle esaminare i vestiti che avrebbe indossato: una camicia lillà di seta a mezza manica, un paio di jeans grigio scuro con due strisce di pizzo bianco ricamate ai lati delle gambe e un gilet nero, il tutto completato dalla collana fatta di nastro di velluto con una perla a goccia ed il lungo bracciale intarsiato di gemme d’opale e onice bianchi e neri. La coniglietta ne fu talmente colpita da dire..

-Grazie Alice, sono bellissimi! Non vedo l’ora d’indossarli appena Nick finisce- disse lei entusiasta.

-Pure io, e detto fra noi..lui sarà anche entrato senza dire nulla, ma secondo me il solo fatto d’essersi cambiato per primo sta ad indicare che pure al volpotto sono piaciuti-  disse la gattina all’orecchio di Judy maliziosa.

-Ah, già! Nick è fatto così, una delle sue caratteristiche è non dire sempre apertamente quello che pensa- disse Judy.

-Dici? Eppure da sta mattina non mi ha dato l’impressione di trattenersi troppo con me- constatò Alice.

-Ecco, vedi..- ma Judy non ebbe il tempo di finire, che la volpe uscì dal retro dell’auto come da un camerino, con  fare plateale.

-Stavate parlando di me?- chiese lui con addosso un paio di pantaloni neri, una camicia bordeaux, una cravatta viola e un gilet grigio foderato anch’esso di viola, mentre una spilla smeraldo a quadrifoglio splendeva sulla sinistra di esso e gli occhiali appesi nel risvolto a v della camicia.

-Certo che si Nicky, di chi se no, e adesso posso completarti il look con questo!- e prima che potesse dire bah, Nick si ritrovò con un cappello grigio con la striscia nera sul capo, a falde strette, da suonatore di swing, in testa. Alice era stata velocissima.

-WOW, SEI PERFETTO! Facevi il tuo figurino anche in uniforme, ma ora guardati! Se non fossi tu ti potrei anche baciare da quanto sei bello! Non trovi anche tu sia bello Judy?- chiese Alice presa dall’entusiasmo dei complimenti, cogliendo la coniglietta alla sprovvista.

-Io, eh..STA BENISSIMO, ORA TOCCA A ME!- si affrettò a dire Judy, cercando di nascondere l’imbarazzo per quella domanda improvvisa salendo a cambiarsi, e mentre
lo faceva Alice la osservava con Nick a fianco, lasciandosi sfuggire un commento un pò..inopportuno..

-Ha proprio un bel culetto a mandolino dietro. No Codino?!- fu questo che la maliziosa disse al momentaneo sprovveduto.

-Si, si lo ha. EH!! Ma cosa diamine dici?! Che mi fai dire?! Pervertita!- sbottò Nick quando si rese conto di quel che aveva detto. 
Ma Alice non si scompose, sorridendo soddisfatta.

Quando anche Judy fu pronta sta volta, se fosse stato Nick a farle i complimenti per primo,ad Alice non sarebbe dispiaciuto, ma siccome “imbarazzo nell’aria volava” l’agente Hopps preferì saltare i convenevoli esortando ad entrare tutti e tre nel locale.

-Quando saremo dentro come procediamo?- chiese Nick.

-Um, forse è meglio dividerci: chiederemo a turno il link per accedere alla rete, poi a un certo punto avvicinerò di nascosto uno dei dipendenti ammonendolo di portarmi dai membri della direzione, poi chiederemo loro di mostrarci i database dei clienti sperando corrispondano ai codici sorgente che possediamo. Sediamoci in tre postazioni differenti fornite di computer, ma entro un raggio d’azione che ci permetta di vederci a qualunque distanza, e appena sarà il momento vi manderò un sms e mi raggiungerete- disse Judy terminando l’esposizione del suo piano.

-Ricevuto- disse Nick prontamente.

-Ricevuto, solo un piccolo particolare: non ho i numeri di nessuno dei due- fece notare Alice.

 -Non pensarci neanche! Non ti daremo i nostri numeri! Tu ti siederai poco di stante da me e appena riceverò l’sms di Judy ti farò un segnale! E questo è quanto! – la fulminò Nick.

- Roger, Agente Wilde – rispose Alice un po’ seccata.

Così i tre “amministratori della legge in incognito”(come avrebbe potuto suggerire Alice) entrarono nel locale.Vennero subito investiti dalla musica di sottofondo, dalle soffuse luci al neon e da un sottile aroma di caffè aromatizzato proveniente dal centro del salone. L’interno era strutturato così: il primo ed il secondo piano nel mezzo delle stanze adibiti come sala brindisi,per cocktail e aperitivi, e pareti con vetrine contenenti i vesti e gli oggetti di scena delle rock star più famose, mentre ai lati si trovavano due file di tavoli con i computer e la zona bar, terminando con i negozi d’abbigliamento da cui Alice era uscita poco prima.

Il gruppetto rimase pochi istanti a rimirare l’ingresso, poi procedette seguendo il piano di Judy; quindi si separarono, aspettarono cinque clienti prima di arrivare alla cassa quando era il loro turno, per non far capire di essere venuti insieme, chiesero la password WIFI, e scelsero le loro “postazioni” dinnanzi ai pc. Avevano scelto una postazione a triangolo (con Judy come punta, Alice a sinistra e Nick a destra, formando i rispettivi angoli) così che anche da lontano potessero vedersi. Poi come da copione orinarono una bevanda calda da perfetti clienti, ma al contempo raccoglievano dati nelle USB di Ben sperando ti trovare qualcosa d’importante sugli utenti precedenti. Quando fu il momento di ritirare le tazze giunse un cameriere che si rivolse a Judy.

-Allora? Spero abbia gradito il nostro cappuccino alla vaniglia con scaglie di carota e cannella, signorina-     s’informò il cameriere.

-Oo , l’ho gradito molto signore, ho solo qualche problema di connessione: è lenta, forse la banda non è abbastanza larga. Potrebbe sedersi e farmi vedere dove sbaglio..se non le rubo troppo tempo?- chiese Judy totalmente immedesimata nella sua copertura. Fu così convincente che il cameriere caracal prese subito una sedia accanto a quella di Judy dopo aver poggiato il vassoio su un tavolino vuoto.

-Allora mi dica, cosa c’è che non va?- chiese il caracal.
E la coniglietta rispose- A dire il vero..ho ragion di credere che negli ultimi tempi il vostro sistema sia stato violato più volte da un gruppo di hacker, e che tutt’ora lo stiano sfruttando..- sempre calma.

-Come?..ma cosa..- e prima che potesse aggiungere altro lei gli mostrò cautamente il distintivo.

-Agente Hopps, ZPD. Le chiedo cortesemente di collaborare, continui a far finta di nulla, non è mia intenzione creare scompiglio nel vostro locale. Perciò se vorrà condurre me e i miei colleghi dal suo capo, e fornirci tutte le informazioni di cui necessitiamo, gli e ne sarò molto grata. Sono certa non ci vorrà molto e in men che non si dica avremo già condotto la nostra indagine, noi saremo già fuori e lei potrà tornare al suo lavoro- espose Judy autorevole ma mai brusca o minacciosa.

-D’accordo mi segua, avviserò il capo e la direzione. Il suo ufficio è al secondo piano, prima porta con scritto “ONLY STAFF”, ci vediamo lì. Mi dia solo il tempo di sistemare..agente- disse il cameriere non avendo altre opzioni.

-Certamente, grazie per la collaborazione- e così dicendo Judy inviò l’sms a Nick, lui fece il segnale ad Alice e anche la terza parte del piano stava per procedere.

La volpe stava per alzarsi, quando sentì due zampe stringergli forte sulle spalle. Nick si girò e fu sorpreso nello scoprire di non conoscere i due individui dinnanzi a lui e qualcosa gli diceva non avrebbero portato a nulla di buono.

-Salve signore, o dovrei chiamarla.. Agente Wilde? L’Agente Hopps è con lei?- chiese sorridendo trionfante, ma per nulla amicale, la prima della coppia di puzzole che aveva di fronte.

-Non so chi voi siate, e neppure chi siano i tizi a cui vi riferite. Ed anche se fosse chi li cercano?- disse Nick per nulla spaventato con tono di sfida, sapeva non avesse senso portare avanti la copertura, ma se solo quei due lo avevano sgamato non voleva cedere.

-Solo due tranquilli giornalisti di celebrità. In vero è solo l’agente Wilde che staremmo cercando: vorremmo parlare con lui in merito ad un opportunità di lavoro molto remunerativa, con tanto di soffiate scottanti- spiegò l’altro.

-Ah si?! Bene vi ascolto, ma sono certo che l’agente W. gradirebbe di più soffiate attendibili, anziché scottanti, e non gli serve nessunissima offerta remunerativa: ha già un lavoro che lo soddisfi- rispose Nick a tono.

-Tranquillo, non gli ruberemo minuti preziosi. Venendo al sodo, l’opportunità consiste in un vero e proprio ricatto!-

-Che?!-

-Inutile dire che sarebbe una vergogna se queste “presunte foto”ritraenti un “presunto coinvolgimento” con il Boss Mr Big, in una tacita collaborazione d’aiuto per il vostro I° Grande Caso venissero diffuse.Non solo per voi due, ma per l’ intero Distretto di Polizia sarebbe un disonore. Per fortuna tutto questo si può evitare..semplicemente riconoscendo a me e al mio socio la modica somma di 250.000 $- espose il primo.

-A testa- e sottolineò il secondo.

-Altrimenti vi occorrerà trovare un buon avvocato- sentenziò il primo nuovamente.

La bile di Nick si stava riversando tutta nello sguardo d’odio rivolto a quei due paparazzi ricattatori dal fetore a comando, credeva di avere le zampe legate, ma come un fulmine a ciel sereno Alice, che aveva sentito tutto di nascosto, fece il suo ingresso.

-Sono io l’Avvocato del Signor Wilde, e anche dell’ Agente Hopps. Non scomponetevi, prendo il libretto degli assegni- disse Alice calma e stranamente raggiante cercando nella tasca interna della giacca, mentre le due puzzole gongolavano, ma poi la gattina con tono innocente..

-Oh, solo che a Zootropolis vigono le leggi dello stato di New York e della California, secondo cui è proibito scattare foto in una proprietà privata senza autorizzazione. Ma naturalmente..voi l’avevate, dico bene?-

-Eh, ecco noi..- biascicarono i paparazzi pensando a una scusa qualunque, ma Alice proseguì..

-E che l’ESTORSIONE è un crimine di CLASSE E, con una pena minima di 4 anni di prigione, e se aggiungiamo contro di voi quelli che hanno tutta l’aria di essere reati di diffamazione e d’insulto a pubblico ufficiale ..beh allora arriviamo a 6 anni per un totale di 10 anni di carcere. Sembra davvero un bel mucchio di tempo?- concluse Alice soddisfatta e sempre sorridente.
Adesso erano nel panico, ma i paparazzi puzzole tentarono comunque di difendersi.

-Questo è chiaramente abuso d’ufficio. Stiamo parlando di Mafia, associazione a delinquere- sbotto uno.

-Ed io del mio lavoro, senza nessun abuso di alcun genere, e dei reati che avete appena commesso ed elencato: le telecamere a gran d’angolo del locale lo proveranno. Quanto alle vostre foto..non mi sembrano molto attendibili, paiono un fotomontaggio a regola d’arte marca Photoshop, volete davvero sollevare un polverone per queste? Poi..questo “Big” sarà stato un informatore come un’ altro, in una situazione disperata, ma se davvero c’entra con i miei clienti come dite..con qualche vostra chiacchiera di troppo potrebbe infuriarsi e decidere di farvela pagare- disse Alice con occhi di sfida semi aperti.

Per tutto il tempo ella non aveva smesso di sorridere, e quando terminò le puzzole spaventate provarono ad alzare i tacchi.                                                                                                                                                                     
 -Credo, sia arrivato per noi il momento di andare..a arrivederci -

-Non così in fretta! Scordavate queste- e così dicendo Nick li ammanettò uno di fianco all’altro, ma senza farsi vedere dalla clientela. Poi porse ad Alice le chiavi dell’auto.

-Vogliate scusarmi, signori, ma devo raggiungere la mia collega al più presto: mi sono trattenuto sin troppo con voi. Alice, puoi gentilmente accompagnarli alla macchina e poi tornare dentro?- chiese Nick gentile.

-Certamente, così prima di lasciarli liberi si ricorderanno cosa vuol dire intralcio alla giustizia- rispose lei gioiosa.

-Eh, eh, non demordi proprio dal proposito di farmi ridere appena puoi. Vero? Ma esattamente..quando saresti diventata il “nostro avvocato”- domandò Nick sottovoce dopo aver riso.

-Sta mattina sul tetto, quando..oltre alla firma di consenso per un mio eventuale arresto da parte vostra in caso di molestie, avete firmato senza saperlo anche un contratto d’assunzione in cui acconsentite a far di me il vostro tutore legale a tutti gli effetti. Credevi che in una città, divisa tra i vostri simpatizzanti e non-simpatizzanti, non avrei preso le dovute precauzioni? Sono una professionista, tutelo sempre i miei clienti ed amici, che lo vogliano o no- spiegò Alice sottovoce sorridendo ancora di più.

Colto da una strana ilarità, prima di andarsene, Nicholas P. Wilde professò

- Alice Mewny, tu sei veramente un adorabile demonio di avvocato- con un sorriso complice.

-Questione di pratica Agente Wilde, questione di pratica- rispose lei lusingata mentre accompagnava i due disturbatori dove meritavano di stare.
 
 
 
 
 
 
 
 
  

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Capitolo 8
*** Conosciamoci meglio ( Quarta Parte) ***


Il direttore dell’Hard  Rock  Zoo Cafè era anch'egli un caracal, di nome Ely, Ely Rubcchips,un felino 47 enne ma rampante come uno yuppie* dell’ultimo ventennio, in quel momento impegnato in una conversazione d’affari.

- Si, hai capito bene: gli internet mode sono un successo, come avevo previsto. Mm..bhe che devo dire!?  Ho intuito per le nuove tendenze, un’ altro lancio potrebbe essere..-  

Ma  il signor Ely non ebbe modo di riferire la propria idea ai suoi dirigenti, né di soffermarsi sull’impennata ottenuta grazie all’introduzione  dell’accesso alla rete presso i locali, perché il cameriere avvicinato in precedenza da Judy fece la sua comparsa.

-Signore, la disturbo? C’è la polizia: vorrebbe parlarle!-

-“La polizia! E che vorrà mai!?”(disse piano tra sé, lontano dalla cornetta) ..Scusate ma dovrò riparlar vene un altro momento. Ah .. Ehampton ci sentiamo dopo - fece Ely
chiudendo la comunicazione.

-D’accordo, falla entrare- concessè il capo.

I due agenti stavano per varcar la soglia dell’ufficio del direttore però  Judy, accompagnata dal giovane cameriere, bussò comunque  alla porta per educazione.

-Avanti - rispose come da circostanza Ely, il coniglio e la volpe avanzarono ed appena li vide il caracal più anziano rivolto a quello più giovane  disse..

- Grazie puoi lasciarci soli adesso- poi rivolto alla coppia di poliziotti..

-Ordunque dite, cosa vi porta qui?- chiese Ely costernato dal fatto di poter,forse, essere sotto un’ eventuale indagine.

-Solo ricerche in verità. Stiamo indagando su un possibile furto di traffico dati, effettuato all’interno di diversi locali pubblici della città, e purtroppo il suo Hard Rock  è nell’ elenco – spiegò Judy immediatamente.

-COSA! Ma..ne siete certi?!-  chiese shoccato il direttore.

-Purtroppo si ed i responsabili non si sono limitati a furti informatici, ma anche alla minaccia della diffusione di dati compromettenti a danno delle cariche pubbliche: uno dei nostri ha tracciato una mappa con una lista di codici, corrispondenti agli account dei vostri clienti o comunque sia.. chiunque abbia usato un profilo scelto come utente virtuale  qua dentro, vi è riportata persino la cronologia.  La maggior parte sono codici cifrati e nickname, ma sarebbe in grado di riconoscerli se gli e li porgessi?-  domandò  Judy alla fine mostrando la webmappa e la lista dei file al felino.
Ely Rubcchips era ancora più confuso e turbato, ma trovò la forza di rispondere.

-Io..no, non saprei, è Quentin.. l’addetto al personale.. lui che si occupa di fornire il wifi di collegamento ai clienti e.. creare per loro un account a seconda dei gusti- spiegò egli a fatica.

A quel punto fu Nick a fare domande.

 -Scusi se glie lo chiedo signor.. Rubcchips (leggendo il nome riportato sulla targa sopra alla scrivania) ma che bisogno c’è  che qualcuno dello staff fornisca un account personale  a chi  si collega? Se lo vogliono i clienti possono farlo da soli. Non è sufficiente consegnare loro la chiave WIFI e poi lasciare che ognuno si connetta?- chiese la volpe.

- Questa è ..una trovata a cui abbiamo pensato per creare, in aggiunta, una pagina online personale, riservata ai nostri clienti più datati e affezionati all’interno delle nostre catene di locali: una pagina dove puoi accedere al merchandising, articoli preferiti dalle star, il modello stylist di quello che indossano durante gli spettacoli, oggetti da collezione, cd ed ipod,cuffie da dj e gadget o  prevendita dei biglietti e dei posti a sedere per ogni  concerto. Comprese le domande per articoli autografati, le recensioni su ogni HRZ Cafè* o  la qualità del personale, incluso il servizio completo con scambio d’opinione sulla hit del momento- spiegò Ely.

-WOW, notevole  come trovata- commentò Nick sinceramente colpito .

-Già, ma non così geniale se ha prodotto una falla di tale portata. Avrei dovuto prevedere una simile eventualità..- asserì il caracal scoraggiato.

-Su non faccia così, demoralizzarsi non porterà a nulla. Ci dica dove possiamo trovare questo Quentin, prima capiremo questa faccenda prima la potremo chiudere- propose Nick comprensivamente, ma senza divagare dalle indagini.

-Lui..lo troverete giù alle casse n. 6 e 7, vicino al palco per le band dal vivo ed il karaoke-  rispose il direttore a testa bassa tenendosi la fronte con le zampe coprendosi la faccia.

-La ringraziamo della collaborazione, ci faremo risentire più tardi. Se le servisse il nostro aiuto o per qualsiasi altro dettaglio ci tenga informati contattando questo numero- disse Judy porgendo il foglietto con il contatto.

Judy e Nick erano pronti a procedere, diretti di nuovo al piano terra, poi il cellulare di lei squillò, era Clawhauser.

-Pronto Ben- rispose Judy.

-Ciao ragazzi, scusate se mi faccio vivo cosi all’improvviso, ma avevo scordato un  dettaglio tecnico da riferirvi una volta arrivati. A che punto siete, avete già visionato gli account? – chiese il ghepardo leggermente di fretta.

-Non ancora, eravamo sul punto di farlo proprio adesso, abbiamo ottenuto il permesso dal direttore poco fa- lo informò Judy.

-Bene, ho fatto in tempo allora: per farla breve dopo aver controllato a chi dovessero corrispondere i profili..  dovrete chiedere di confiscare il router del locale; solo esaminandolo  potremo avere le prove per confermare le identità di ogni’uno, e gli effettivi coinvolgimenti, la base di tutto sta lì- informò Benjamin.

-Capisco, però così facendo fino a che lo esamineremo, o lo terremo come prova, il locale sarà senza internet?- rifletté Judy.

-Si purtroppo, è la parte del lavoro che meno apprezzo, considerando che ne risentirà anche chi non c’entra nulla e lavora lì. Almeno..potrò sempre suggerire loro un modello più forte e difficile da craccare -  osservò Ben.

-Cosa? Craccare?- chiese Judy non avendo capito.

-E’ il termine esatto che spiega l’azione del furto dati, da cracker, “loro” sono “i veri pirati informatici”. Gli hacker in realtà sono esperti informatici quanto loro ma senza commettere illeciti online,però non sapendolo la gente equivoca e li confonde- spiegò Ben.

-Ah ecco, va bene, grazie della dritta Ben, passo e chiudo- e Judy chiuse la chiamata, mentre Nick che aveva ascoltato bene grazie all'alto tono di voce del collega, attese di poter proferire.

-Credi sia il caso di tornare su e riferirlo al direttore?- chiese Nick dubbioso.

-Per ora no, non nello stato in cui è, aspettiamo che si calmi. Intanto risaliamo ai clienti segnati ed operiamo fin dove potremo, quando poi avremo materiale a sufficienza torneremo da lui. Magari riuscirà ad affrontare il tutto sotto un tono migliore-  propose Judy.

-Si concordo, ma chi può dirlo; certi animali d’affari sono volubili e meno d’un pezzo di quanto vogliano far credere- commentò Nick.
 
Intanto, fuori nell’ autopattuglia, Alice conduceva un interrogatorio molto.. passionalmente.

-Allora chi vi ha mandati? Quale rete!? Quale giornale!?  Quale Boss!? Oppure siete solo dei morti di fame bastardi che non hanno niente di meglio da fare che ricattare i miei amici?!- faceva Alice concitata ormai in modalità furiosa.

Le due moffette* per timore di farla infuriare ulteriormente, a stento, riuscivano a dire qualsiasi cosa passasse loro nella testa, anche solo metter insieme le parole, ma non avendo molta scelta si esprimevano a monosillabi e balbettii.

-…Ecco noi..noi..noi..-  tentennavano a turno.

-Voi ,Voi, Voi Cosa?!- ribeccò Alice spazientita.

-In proprio! Abbiamo deciso da soli di ricattarlo - disse di botto la moffetta uno che si chiamava a Lance.

-..Siamo stati licenziati l’altro giorno! Eravamo disperati!- spiegò tra i lamenti la moffetta due di nome Higghins.

-Poi una sera  al Pub..abbiamo sentito di una volpe diventata agente di polizia..ma con degli strani trascorsi in fatto di truffe, e allora.. abbiamo pensato che come scoop sarebbe bastato per farci riassumere- riprese  Lance ora più calmo.

- Mm.. e come avete ottenuto “queste foto”!? E come facevate a sapere che l’agente Wilde era proprio in “questo Hard Rock”  “oggi”?- domandò Alice incisiva senza mai cambiare l’espressione di sbieco.

-Abbiamo deciso all’ultimo momento di dirigerci proprio in questo Hard Rock ..e l’abbiamo visto- tentò Higghins.

- Ah si!? Mi sembra un po’ troppo forzata come coincidenza per essere un fatto “puramente casuale”.  Inoltre cos’ era quel tono subdolo e lascivo di prima, mentre lo minacciavate? Vi siete espressi come se non aveste nulla a che vedere con lui davanti a me,adesso, ma là dentro sembravate anche fin troppo coinvolti: le parole che ho sentito andavano “molto” sul personale.. “sembra così ironico detto su di te ”.                  
Secondo me siete stati “pagati”,per ricattarlo, da un agente esterno, fornendovi determinati dettagli in più da usare contro di lui. Oppure.. avete sparato balle e lo conoscevate eccome! Altrimenti come l’avreste riconosciuto così facilmente, travestito, e di schiena? Avrebbe potuto essere una volpe qualunque – ribeccò la gattina esplicando la sua teoria.

Le puzzole riprovarono a spiegarsi.

-Ehm..Va bene, d’accordo, Nick Wilde non ci conosce, ma noi conosciamo lui.. solo per nome: un’ anno fa, quando era ancora nel traffico delle merci di “dubbia provenienza”..non si sa come.. ma è riuscito a procurarsi una considerevole quantità di pelo dei nostri simili, per farci un tappeto, un tappeto! Che a quanto pare ha venduto proprio a Big..perciò.. si!..Siamo stati mandati da qualcuno..e quando l’affare ci è stato proposto..abbiamo pensato di unire oltre all’utile il dilettevole- rivelò Lance.

-Per vendicarvi (sottolineò Alice) .Bene, bene, così tutto ha più senso, ma ad ogni modo come facevate a sapere che ci trovavamo qui?-

-E’ stato realmente per caso- tentò Lance nuovamente.

-Non- riesco- proprio - a crederci- cantilenò Alice.

-Mmh..VA BENE! Ci hanno detto di pedinare entrambi gli agenti! Di seguire le loro mosse ed appena venuto in momento buono approfittarne! Nessuno ci aveva parlato di una terza persona- confessò Higghins, con una punta di fastidio alla fine.

-Grazie non c’è di che, felice di avervi scombussolato. Ma le foto?! Non mi avete ancora risposto! Come le avete avute e da chi? Sento che non le avete scattate voi- nonostante l’attimo d’ironia fugace, Alice era sempre furiosa, e la faccia tornava ad essere spaventosa; le due puzzole erano di nuovo impietrite ma temendo conseguenze peggiori tornarono a rispondere.

-Noi, non lo sappiamo!-  buttò giù Higghins. 

-Le abbiamo avute quella sera al bar, al pub, era tutto confuso! C’eravamo mezzo ubriacati per non pensare al licenziamento! Lo giuriamo signora, dopo, ci hanno avvicinato, ma realmente non sappiamo chi sia stato! Non ci faccia del male?-  terminò Lance piagnucolando a occhi chiusi mettendosi quasi in ginocchio.

Alice non sapeva se sentirsi più impietosita o disgustata davanti a tanta mancanza di dignità, ma il controllo della rabbia prevalse.

-Non vi farò “del male”, se continuerete a rispondermi senza filtri e non temete di collaborare..ma veramente non sapreste distinguere o riconoscere chi vi ha dato.. o detto tutte quelle cose? Neanche un particolare stano stanino? Difficile da scordare, o notare,pure da brilli? - tentò lei elencando.

-Bhe..era..no erano..due, forse tre..avevano cappellini da baseball ed occhiali scuri, e pensandoci meglio è piuttosto strano di notte ed al chiuso..ma erano sfuocati e lì per lì non ci abbiamo badato- rifletté Lance.

-E voi vi siete fatti incantare dalle chiacchere di un gruppo di sconosciuti per qualche spicciolo ed un incarico rischioso? Non dovevate essere solo ebbri  ma del tutto fuori di zucca! Di senno..di rapa! Non dico testa perché è chiaro che non la avete, se non per esposizione.  Poi c’è gente che dice che “io” sarei matta!- asserì Alice guardando dall'altra parte sul finale.

-Le ragioni saranno tante- si lasciò sfuggire sotto voce il primo paparazzo.

-Che cosa hai detto?- chiese Alice con gli occhi a fessura.

-Niente, niente, non ho parlato, sarà stato lui-  fece subito Lance incolpando Higghins.

-Che stai dicendo brutto stronz..-  urlò Higghins di rimando, ma non finì la frase perché Alice lo zittì.

-Ssh! Sorvolerò, ma niente parolacce, in mia presenza..se non sono pertinenti, o dette a vuoto. Intesi?- fece la gattina con tono incisivo.                                                                    
Poi la piccola avvocatessa felina, iniziò a sfogliare le foto; dopo la prima volta lo fece altre quattro volte solo per gioco, poi parlò di nuovo.

-Immagino abbiate “capito”  come “ho capito” che non siete stati voi a scattarle, ma lascerò siate voi a dirmelo, se ne avrò voglia; non vedo l’ora di sentire se stavolta, almeno, mi farete ridere-  fece lei in tono di sfida.

-Come..come avremmo potuto? La villa dei Big è immersa nella neve, a Tundra Town, nessuno di noi avrebbe retto tutto quel freddo, e la sorveglianza..- riprese Higghins, ma Alice..

-Boo, ovvio,  mi avete già stancato! Ve lo dico io; queste foto sono state scattate, a giudicare dalla luce che filtra da fuori e che è presente dentro, dai vestiti che Judy indossa, o la posizione in cui si trovano lei e Nick,  in ben due momenti diversi. Una serie di notte ed una di giorno.                                                                     
 Poi c’è il problema della sorveglianza..nessuno di voi è così in gamba da eluderla, come  stavi dicendo prima che ti interrompessi. Ma ti ho fatto un favore sai- espose Alice come suo solito ora che un po’ la rabbia si stava scemando. 

-Comunque  è tutto, per il resto signora..Mewny, ne sappiamo quanto lei - fece Lance provando ad ignorare l’atteggiamento di ella.

-Ne dubito, e “signorina” prego: lo preferisco se vuoi essere formale. Perché “ne dubito” poi? Perché non credo abbiate fatto abbastanza caso al fatto che nessuna di esse è stata scattata dall’esterno, bensì dall’interno, in entrambi i frangenti! Eravate arrivati a capire cosa significa?- rivelò Alice nuovamente, tenendo due foto davanti ai paparazzi.

-Che le hanno fatte dentro e basta?- azzardarono.

-Noo. Le hanno scattate perché hanno trovato la cosa interessante! Chiunque fosse, non doveva aspettarsi che Mr. Big ricevesse visite, due volte per di più, ed indisturbato, quindi qualcuno che godeva della medesima protezione, senza contare che tutte sono state scattate dal basso, lo si vede no?!                                       
Il misterioso fotografo potrebbe essere un animale molto piccolo,anche più di me..o di voi due. – terminò Alice.

Alla fine di quel ragionamento, improvvisamente, si accese qualcosa nella mente dei paparazzi moffette, dopo aver sentito la parola “piccolo”.

-Un momento, adesso che ci penso..quella sera.. chi indossava il berretto e gli occhiali non erano animali piccoli, lo ricordo vagamente, ma le sagome erano di animali grandi, almeno di due - ripensò Lance.

-Due? Non avete detto che potevano essere tre, e la terza? Se non eravate troppo ciucchi per non vederne quattro o sei il numero doveva essere quello!- sottolineò Alice.

-Il terzo, il terzo.., non lo abbiamo visto bene, ma abbiamo notato una parte del suo corpo, pensavamo fosse quello il suo corpo, la sagoma, ma era la sua coda!- capì alla fine Higghins.

-La sua coda?- osservò Alice sorpresa.

-Si , sbucava da sotto il tavolo!- aggiunse Higghins.

-Una coda..e che genere di coda? La sapreste identificare?- chiese Alice.

-Ecco, si, era una coda..spumosa, un po’ castana e rossa, sembrava quella.. di uno scoiattolo..credo- suppose Lance.

-Uno scoiattolo?! Mm, bene, forse ho capito..- disse Alice riflessivamente toccandosi il mento seguiva il filo dei suoi pensieri con sguardo in sù. Poi, rivolgendosi ancora ai paparazzi..

-E ditemi, a voi trafficare col computer piace, o coi codici per rubare i dati degli altri? Così da rendere i vostri articoli più.. succosi?-  azzardò Alice sta volta.

-Noi? No, ci limitiamo ad usare power point e ad inoltrare le mail al nostro staff. Mettiamo i like, ma è tutto. Anche per questo motivo siamo stati sollevati dall’ incarico, vogliono tipi più “aggiornati” che sanno stare al passo- disse Higghins.

-E poi guardi: sono anni che non cambiamo cellulare- ed entrambe le puzzole mostrarono due modelli samsung del 2010.

-Quindi siete davvero un contrattempo e basta, una doppia storia come sottotrama, bhe.. me ne occuperò io se rallenterà i ragazzi- commentò Alice ad alta voce.

-Sottotrama, ma cosa.., comunque dato che è chiaro che non siamo immischiati in altro..potremmo anche andare.. - tentarono i fessi. Alice li fulminò di nuovo.

-Credete che sia scema?! Siete sotto osservazione, in manette, e dopo quello che avete fatto non vi lascerei mai andare. Se provaste a corrompermi vi rivolterei la 24 h col denaro, ed userei la facciata a scatto, per sbattervela sul muso.Sapete almeno la procedura?! Prima i miei amici, migliori agenti in circolazione, devono tornare.. poi vi porteranno in centrale per gli identikit e gli interrogatori e “dopo” aver considerato che non centrate “niente” vi lasceranno andare.                                                               

Una volta finito là dentro, ci occuperemo comunque di voi. O devo tirare fuori ciò che vi ho letto prima per intrattenervi di più?-  questionò con ilarità Alice sul finale.

-No, non serve- risposero in coro.

-Ottimo! Perciò gli aspetteremo buoni, buoni qui! ( però vi prego ragazzi, fate in fretta! Non voglio fare pure l’appostamento: le cosce e le gambe mi si stanno intorpidendo, non posso stiracchiarmi davanti a questi! O lo scoop scadente lo fanno con me)- pensò Alice nascondendo la propria impazienza, ed “astinenza d’azione” .   
 
 
* Per yuppies si intendeva l’ abbreviazione di Youngs Urban Professionals, era il termine inglese diffusosi internazionalmente a partire dagli anni ottanta che stava proprio ad indicare i giovani professionisti "rampanti" che abbracciano la comunità economica capitalista ed in essa trova realizzazione tra i 25 ed i 35 anni.

*Acronimo di Hard Rock Zoo Cafè per semplificare.

*Altro termine per indicare le puzzole, da me usato per evitare ripetizioni ed alternare le parole.

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Capitolo 9
*** UNA SCOPERTA PER NICK (PRIMA DELL’INSEGUIMENTO) parte 1 ***


Lo scoiattolo a cui Alice pensò, era Russell Andrew Nobkins, un giornalista reporter amico anch'egli di lunga data della micia, tanto quanto Finn (l’unica differenza era che si conoscevano a malapena tra loro). Russell preferiva lavorare come reporter free lance; piuttosto che lavorare per una sola casa editrice, per non correre il rischio che una fonte non attendibile manipolasse l’opinione pubblica inducendo le folle verso un’azione sbagliata. Per questo egli era stato uno dei rari giornalisti, durante la pandemia mediatica Ululatori Notturni, a non schierarsi da nessuna delle due parti messe in causa.
Ogni tanto faceva finta di fare ancora la gavetta spacciandosi per cameraman per leggere meglio le espressioni facciali di chi aveva davanti, se avrete prestato attenzione alla conferenza stampa tenutasi quel fatidico giorno alla ZPD..avrete certamente notato qualche scoiattolino che le reggeva, ebbene Russell era uno di quelli.
Egli non aveva ascoltato solo le dichiarazioni di Judy Hopps, ma anche la discussione che avrebbe posto fine ad un’ amicizia preziosa se nessuno dei due futuri colleghi si fosse impegnato a salvaguardarla.

I° Regola del Buon Reporter: accertarsi  sempre che  “la tua fonte” sia “attendibile” e Russell lo faceva con grande rigore e sommo piacere. 
Russell credeva in quello che faceva; aveva persino raccolto l’adesivo buttato da Nick quando stava uscendo arrabbiato, mentre gli altri si accanivano su Judy a forza di domande (troppo inopportune persino per un cronista in quel momento).  Lo scoiattolo l’aveva aperto, stirato ed attaccato al proprio taccuino, nella speranza di restituirglielo un giorno, tanto si commosse.
Ora, agli occhi di un giovane millennials( ragazzi nati tra gli anni fine 80 e 2000) capace di reperire grazie ai social network informazioni personali su tutti alla velocità del suono, un reporter all'antica come Russell,seppure ancora giovane, appare insolito. Visto il lavoro che lo scoiattolo svolge ancora di più, persino ricorrere ad ogni strumento per divulgare la tua fonte fa parte col confrontarsi con la realtà del tuo lavoro dopotutto.
Ma in verità questa è una cosa a cui Russell non tiene affatto, se il soggetto della tua indagine o pista rischia di divenire indifeso, un soggetto come Nicholas Piberius Wilde.             

Questo perché Nick Wilde era un elemento fuori da tenere dall'ambito lavorativo per lo scoiattolino e da riporre invece nella sfera privata; non da qualche giorno, mese o anno, da sempre.

INIZIO FLASHBACK
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Precisamente da ben vent'anni, da quel giorno lontano..lontano in cui per uno scherzo crudele, il piccolo Nick decise di abbandonare gli scout.
Nella truppa Russell svolgeva il ruolo del rifornitore ed addetto ai rinfreschi, essendo nuovo, ma aveva già guadagnato parecchi distintivi.   Grazie al suo buon cuore, buona volontà e vero spirito di collaborazione scout (cosa che quei bulletti avevano dimenticato) perché la cosa che rendeva Russell uno scout speciale era fare buone azioni non tanto per un distintivo da ricevere, ma proprio per il semplice gusto di farle.
Un’altra cosa che Nicky cucciolo non sapeva (o più semplicemente non se n’era accorto) fosse il fatto che erano nella stessa classe a scuola e che lui piaceva tanto al piccolo Russell: voleva diventasse il suo “migliore amico”.
Purtroppo il piccolo scoiattolo era timido, in più svolgeva tante attività insieme per trovare il tempo di provarci, i suoi genitori non erano semplici scoiattoli rossi, erano uno scoiattolo rosso ed uno giapponese striato (ma per non creare conflitti di genere non vi dirò chi dei due sia la madre e chi il padre..per adesso) il che la diceva lunga sulla rigorosa educazione che aveva ricevuto.
Così quando finalmente anche Nick si unì alla stessa truppa e Russell lo venne a sapere era al VII° cielo.
Mentre Nick avrebbe terminato il giuramento, Russell sarebbe sceso una volta concluso ed avrebbe invitato tutti a salire, per la festa che di solito organizzava per i nuovi membri nella sala di sopra. Anche Russell aveva fatto lo stesso giuramento dopo tutto.                                           

Quell'evento era talmente importante che fuori dalla porta volle provare a registrare la voce di Nick mentre lo diceva, a Russell piaceva il suono della sua voce inoltre sapeva incidersi le proprie cassette da solo col suo mangia nastri da solo.  Ma quando sentì quello che avvenne dopo..anche il mondo di Russell crollò in una sola sera.
Quando vide Nick uscire correndo, piangendo e spaventato con una museruola alla bocca, anche solo di sfuggita, per poco non svenne.                                          
Russell avendo prontezza di riflessi si era spostato dalla porta prima che Nick lo notasse, ed in quello stato anche vedendolo non avrebbe saputo badarci. Il piccolo Russell dovette attendere 20 minuti prima di riprendersi, mentre i cretinetti coglioni di sotto continuavano a ridere, quando  poi finalmente si riprese decise di scendere, accese la luce e disse:

-VI SIETE DIVERTITI ADESSO?!- sbottò il piccolino.

-Cosa? A sei tu Russell, si abbastanza avresti dovuto esserci- disse sorpreso il piccolo wombat che poco prima aveva retto la torcia.

- Ooh ma io c’ero, proprio fuori dalla porta e ho sentito tutto. E sapete una cosa, non mi sono divertito affatto!! – disse ancora lo scoiattolino sempre più inviperito.

- Ehi calmati! – fecero i due puledrini di zebra e di cavallo.

- Ah io dovrei calmarmi? Lui non vi ha fatto NIENTE! Siete stati cattivi! Il fatto che Nick sia una volpe non vi da il diritto di essere dei pessimi scout..o dei pessimi amici- concluse fermo nel tono Russell.

- Pessimi Amici?! Pessimi Amici?! E’ così che ci vedi dopo quello che abbiamo fatto per te? Non saresti qui se non fosse per noi!- esplose il piccolo wombat adesso.

- NON ME NE IMPORTA NIENTE!! Se fossi stato al posto di Nick mi avreste trattato allo stesso modo! – urlò Russell.

Prima di riprendere il discorso tutti tacquero, lo scoiattolino riprese fiato e proferì.

- Ecco appunto! Ora capisco cosa vuol dire mio padre quando dice “chi tace acconsente”. Cosa direbbe il capo truppa se sapesse del vostro stupido scherzo? E’ un cervo ma non credo che condividerà quello che avete fatto! – riprese con una punta di tristezza ma senza far attenuate la rabbia.

- Cosa c’è coda a ricciolo spumosa? Ne vuoi anche tu?– osarono quelli provando a schernirlo.

- Volete picchiarmi? D’accordo, fatelo! Ma sicuri che dopo non sarete voi a piangere!- asserì Russell convinto.

- Cosa vuoi dire? – chiesero i cinque in coro.

- Se mi picchiate, graffiate, mordete o ferite in altro modo.. mi rimarranno delle cicatrici ben visibili e quando mi cureranno non ci metteranno molto a capire che si tratti di zoccoli di equini, morsi o dita di wombat e tutti gli altri! Poi Nick mi darà ragione e saranno guai per voi- spiegò logicamente il piccolo senza timore.

- Già..ma solo se riuscirai ad andare da lui– disse il wombat mellifluo come pochi minuti fa quando disse “anche se sei una volpe”.

Ed i cinque si misero in cerchio attorno a Russell, per fortuna lo scoiattolino era agile ed in quel momento la rabbia era più forte della paura . Così saltò addosso  al piccolo wombat che aveva ideato lo scherzo coprendogli gli occhi con le dita, poi si mise dietro il collo slacciandogli la cintura con i distintivi  e lo sculacciò, così forte che le urla  impietrirono gli altri.

 -Ne volete anche voi?- chiese Russell con sguardo minaccioso.

-No! No!- risposero a voce alta i quattro rimasti spaventati.

-Allora, se ci tenete a questa truppa e a restare qui domani andremo da Nick, a casa sua ! E vi scuserete?!Capito! – sentenziò Russell con la forza d’un incorruttibile giudice.

Quanto sarebbe stato bello se fosse accaduto, purtroppo per una circostanza di eventi, fuori dalla portata per qualsiasi bambino anche se sveglio come il piccolo Russell..tutto ciò non avvenne mai. Una volta tornato a casa il solo desiderio del piccolo Nick era dimenticare e ricominciare da capo, sua madre dopo un’ attenta riflessione provvide immediatamente facendolo trasferire in un’altra classe e limitare il più possibile eventuali rapporti con ogni membro di quella truppa ( in quel quartiere gli incontri si svolgevano proprio nella scuola di Nick e Russell ).

Lo scoiattolino dal canto suo, non aveva detto niente a nessuno del registratore, per timore di perdere le prove. Quando il giorno dopo vide che Nick non era più in classe il piccolo Russell ebbe un brutto presentimento. Chiese al maestro perché e quando seppe che Nicholas Piberius Wilde era stato trasferito in un’altra aula, durante la ricreazione chiese anche agli altri maestri e maestre, e quando finalmente lo trovò la campanella era già suonata.
Tuttavia volle provarci lo stesso, bussò, chiese se poteva parlare con lui un momento e per magnanimità della maestra lei lo concesse, peccato che ormai il piccolo Nicholas non fosse più lo stesso.

- Cosa c’è? Chi sei? -  chiese il volpino dopo aver scrutato lo sconosciuto.

Russell era ancora titubante, dopotutto era la prima volta che parlavo direttamente con lui, nonostante si fosse spinto già abbastanza oltre più di quanto nella sua infante vita non avesse già fatto.

-..Ecco, mi chiamo Russell..e sono venuto a chiederti scusa, da parte della truppa, ..tranquillo non sono qui e.. volevo solo dirti che..mi dispiace, per come ti hanno trattato e che..-

-  .. e che magari tu non ne sapevi nulla?! O che ora sei qui perché vuoi chiedermi di tornare come nulla fosse accaduto ?!- ribatté Nick semi inespressivo con una punta d’amara ironia.

Russell ci provava a tenere lo sguardo fisso anche se a stento, ma tutta la sua titubanza traspariva dalle parole e per il cucciolo di volpe pareva artefatto, cosa che lo fece ribattere con sarcasmo per la prima volta e senza neanche sapere cosa fosse, ma dopotutto certi atteggiamenti sono sempre involontari a seconda di come la situazione ti spinga a sopravvivere, sin dalla più tenera età, ma anche nella sopravvivenza s’incorre molto spesso in fraintendimenti.

-No! Certo che no..non tutto almeno..ma nell'essenziale si: chiaro che non lo sai ma vorrei.. essere tuo amico. Eravamo in classe assieme prima e.. ma questa è la prima volta che trovo..il coraggio di parlarti, in più..se vuoi so come aiutarti e a “loro” ciò che meritano: ho registrato tutto e nessuno potrà dire che non sia colpa loro – e Russell mostrò il suo registratore giocattolo col microfono per cantare, posandolo a Nick pieno di fiducia.

- Hai registrato tutto qui? – chiese sempre impassibile.

- Si - accertò Russell felice.

Ma quando anche Nick lo prese, il volpino lo scaraventò contro il muro rompendolo!

- No! Perché l’hai fatto? – chiese Russell che per poco non pianse.

- Credi sia scemo!? Come hanno detto quelli? O sono un divertimento solo per te?- rispose Nick  alternando domande piene di rabbia.

-No..non ho..– provò Russell piangendo davvero sta volta.

- Perché mi hai registrato?!! Per ridere di me di nascosto anziché davanti a tutti? Facendo meglio la parte del bravo bambino?- continuò Nick dando sfogo a tutto il dolore ed alla rabbia non ancora smaltite dalla sera prima.

-NO! Questo mai, io..l’ho fatto solo perché volevo esserti amico, a me..piacevi ancor prima di decidere..che entrassi negli scout, e speravo che forse..– provò a spiegarsi il piccolo sempre piangendo, ma Nick non si fece intenerire comunque.

- Allora forse ci saremmo presi la mano felici e contenti vero? Ma lo sai cosa sei? - azzardò sogghignando Nick con una punta di crudeltà sta volta.

- C..cosa? – chiese Russell che per un attimo aveva smesso piangere.

- Una femminuccia ecco cosa!– disse Nick sta volta senza sorridere.

- Che..che vuol dire?- chiese Russell confuso.

-Senti..ora devo rientrare, lasciami stare. Tu e tutti gli altri!- disse Nick stufo di quella che credeva essere l’ennesima commedia a suo danno, o per meglio dire.. si sforzava a crederlo.

-No! Per favore..non rientrare- disse Russell prendendolo per un braccio, abbracciando visi, quando Nick si girò, gomito a gomito, zampina a zampina.

La cosa triste era che dentro di sé Nick sentiva che lo scoiattolino non stava mentendo, ma ormai la piccola volpe aveva troppa paura di soffrire per rischiare di nuovo che ..non voleva più correre rischi. Anche a costo di sbagliarsi. Così disse solamente..

- Lasciami..per favore- sussurrando.

Russell piangeva silenziosamente sta volta, ma lo accontentò.

- Va bene..ti lascio- e così fu.

Non si sarebbero visti né parlati per anni, se non di sfuggita, senza mai che Nick col tempo lo riconoscesse ,una volta cresciuti anche i cuccioli più familiari diventano uguali.
Non sempre, ma accade quando adotti un’ occhio superficiale e stereotipato per proteggerti dal mondo.
Cosa che però Russell da allora non avrebbe mai fatto a dispetto di Nick. Quello stesso giorno abbandonò gli scout, denunciò comunque la truppa che ovviamente truppa non fu più (il registratore era rotto ma la cassetta no, e con nuove prove ottenute grazie alla sua amichetta Alice il piano partì, ma questa è un’altra storia).
Lo scoiattolo decise che da grande avrebbe fatto il giornalista, integro ed integerrimo per far si che nessuna voce o malalingua avrebbe più fatto soffrire un altro cucciolo o animale in futuro, se lui sarebbe arrivato per primo a smentirle.
Abbandonato lo scoutismo si unì al giornalino scolastico, concluse le elementari, alle medie ne fondò uno suo, poi concluso il liceo s’iscrisse all’ Università di Scienze della Comunicazione di Zootropolis e dopo la laurea divenne Reporter Free-lance.
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FINE FLASHBACK

Il destino aveva voluto che durante una delle sue indagini di routine, per qualche nuovo articolo, avesse intercettato coloro che per l’ennesima volta volevano nuocere a Nicholas Wilde, ancora una volta sarebbe intervenuto ma con una differenza: lui non se ne sarebbe andato e il signor volpe sarebbe rimasto a sentirlo fino alla fine.
Perché? Perché dopo tanto tempo la volpe si sarebbe accorta di una scoperta ancora più sorprendente del fatto che avrebbe potuto essere una buona persona attraverso un lavoro ritenuto improbabile per esso da una massa d’ignoranti; ossia che qualcuno lo aveva sempre amato. Questo qualcuno era Russell.
Ebbene si, Russell era cresciuto e non essendo più un cucciolo nel tempo aveva capito, che il desiderio d’amicizia nei confronti di Nick, celasse un sentimento più profondo e complesso: l’amore.

Si! Lui amava un maschio, di un’altra specie, predatore per giunta. Ma platonicamente, come un mentore sociale segreto che indirettamente non aveva mai scoraggiato Russell nella sua scelta di carriera ed accettazione della propria condizione.
Poiché anche in una vita mezzo dissoluta, il giovane reporter aveva sempre intravisto nell'interiorità dell’ex-truffatore il “probabile amico di un tempo” in attesa solo d’essere riportato alla luce (il fatto che Nick cercasse spesso e volentieri un’alternativa alla violenza diretta o coinvolgimenti in affari più remunerativi ma troppo illeciti erano indizi più che sufficienti a confermare tale convinzione per Russell).
La sola cosa che “gli” dispiacque fu il non essere stato “lui” quella  persona speciale e che ad averlo tirato fuori dai guai fosse stata Judith Laverne Hopps, cosa che rendeva lo scoiattolino geloso, invidioso ed ipercritico nei confronti del neo-agente leporide.
Non tanto come una rivale da abbattere per contendersi Nick come un premio, il suo Nick era un essere vivente con una sua dignità e volontà, non un trofeo impellicciato.

Che cos’era, una vanitosa donna di altri tempi avvolta in lussuose code rosse?! Assolutamente NO!(sapeva pure che Nick era etero e non gl’importava).
Russell vedeva Judy più come una persona da mettere alla prova di continuo, per capire se fosse degna di fiducia dell’amicizia di Nick, dal momento che Russy ( come Alice amava chiamarlo ) non ebbe modo di goderne..e forse mai.
Anche se tutta la sua vita sentimentale sembrava simile ad un passaggio di testimone degno per il rosso, prima con Finnick e adesso con Judy.

Così pensava il giornalista, poi come Nicholas e Finnick si conobbero è un’altra storia ancora e Russell non c’entra.

Posso solo dirvi, tornando alla storia lineare che..avendo conosciuto i due paparazzi fetenti, in una delle case editrici per cui lavorava temporaneamente, anche lui quella sera si trovò nello stesso BAR-PUB (i proprietari erano inglesi italo-americani e per scherzo chiamarono il locale così, cosa che confuse Lance ed Higghins da ubriachi).
Lo scoiattolo sentì menzionare il nome di Nick ad un certo punto, così pensò bene d’approfondire per saperne di più:
si mise sotto il tavolo come un razzo silenzioso, pagò i due energumeni anonimi per farli stare zitti in caso di rimostranze. Eccitato rimase fino alla fine per vedere fin dove la conversazione si sarebbe spinta e a cosa avrebbe portato. Così eccitato che lo scoiattolino non si accorse di tenere la coda alzata mentre scriveva sul suo taccuino.
Ma le foto?..anche quelle non c’entravano con Russell?          
Per esserne sicura Alice lo chiamò, in quel preciso istante.
Russell se ne stava seduto su di un albero, tranquillo, poco lontano dall’ Hard Zoo Rock Cafè e dall'autopattuglia con Alice ed i paparazzi dentro, cercando di capire a quale articolo lavorare in quel momento, quando il suo cellulare squillò.
 
-Pronto- rispose lui.

- Ciao Russell. Quello sull'albero sei tu?- chiese Alice.

- A..Alice, ciao, da dove mi chiami?- chiese lui leggermente sorpreso guardandosi attorno.

- Credo tu lo sappia..ma siccome voglio fidarmi, gradirei me lo dica tu - rispose lei ritrovando la sua vena ironica.
Silenzio, poi Russell riprese.

- Alice non giocare con me a fare la vaga, sai che non so come prenderti quando lo fai – rispose lui un po’ indispettito.

- Come vuoi, anche perché ti vedo benissimo, in questa auto della polizia, da questo binocolo da appostamento che funzione perfettamente: adesso sei agitato e ti stai grattando dietro l’orecchio sinistro, è quando ti gratti al destro che c’è da preoccuparsi. Quindi che devo fare? Vengo io o vieni tu da me?- terminò lei compiaciuta.

- Umf..non credo proprio che tu possa fare tutto come vuoi,  come cerchi di far intendere, guarda: anche il mio cellulare ha un valido “obiettivo”, di quelli che si attaccano alla fotocamera dell’ iphone, e non sembri proprio nella “posizione” di abbandonare la tua..come devo chiamarla? Postazione? O sei sul serio in arresto?- concluse lo scoiattolo divertito.

- Sono in semplice “attesa istructoria”, ma tu chiamala come ti pare, vieni tu qua e ne saprai di più, mostra i tuoi “articoli”-  concluse Alice con un’ allusione che Russell colse immediatamente senza scomporsi.

- Ne deduco che né tu né io potremo muoverci finché chi stai attendendo non si farà vivo- fece lui maliziosamente sibillino sta volta.

- Già! Vediamo chi aspetta meglio dei due. Ti dico solo che è anche per noia che ti ho chiamato, non solo per interesse professionale + affettuoso. Adesso è per tutti e tre questi motivi e non mi annoio più- provò a concludere.

- Sempre col binocolo e gli obiettivi puntati immagino. Bene!- concluse Russell.

- Benissimo!- concluse Alice con un rafforzativo sperando che ciò troncasse meglio la conversazione senza smettere di sorridere come anche l’amico stava facendo.
Ed i due piccoli testardi mammiferi cominciarono il loro gioco-lavoro (l’equivalente di una vacanza-lavoro ma senza vacanza, perché lo fai tutti i giorni con entusiasmo come se giocassi). 

Vi sarete chiesti il perché della comica conversazione o il perché Alice abbia introdotto la parola “affettuoso” nel dialogo, ebbene perché; essendo amici cresciuti che lavorano, Alice e Russell avevano un’ ora precisa di  chiamata, per scambiarsi lamentele personali ed incoraggiamenti finali. Il genere di conversazione che non sempre riesci a dire ai tuoi genitori/parenti per non farli impensierire o preoccupare, arrabbiare o peggio..deludere.
Di solito era Russell a chiamare la sera per puro piacere narrativo, Alice preferiva la mattina come sveglia e dose di buoni propositi per cancellare le brutture della sera precedente o preparazione per una nuova “battaglia lavorativa”. Viceversa se uno dei due fosse sfinito, emotivamente o fisicamente.
Quella mattina, prima che Alice uscisse di casa, Russell non aveva risposto per niente. Cosa che fece intuire alla micina un brutto presentimento( perciò nel primo capitolo vi è parsa un po’ giù sulle prime), distraendosi solo grazie all'adrenalina del caso affidatole.
  Ad ogni modo, solo quando Nick e Judy si sarebbero fatti vivi “il gioco dell’attesa a chi fissa di più” sarebbe terminato, ma che fra i due ci fosse anche Nick, ci crediate o no..Russell non lo sapeva! Diciamo che ci sperava..indovinando e tirando nel segno.

ANGOLO DELL' AUTRICE:
ciao ragazzi. Ecco una delle new entry che ho ideato, lo scoiattolo giornalista Russell. Era da quando vidi i dvd taroccati di Mewoana e Giraffic (parodie di Moana e Gigantic) sul banco di Donnolesi, che avevo pensato ad una contro parte amica del cuore maschio di Alice in veste di scoiattolo. Chi meglio di un piccolo giornalista che sembra la sintesi di Tin Tin, Spirou&Fantasio(fumetti che anche la stessa Alice ama quanto me) ed un integro passato scout per rappresentare una contro parte degna anche della stessa Judy? Anche per colmare il paragone per chi ha visto Alice come un semi-equivalente femminile di Nick.
Poi credetemi se vi dico che fu solo dopo 4 secondi che realizzai di aver ripreso in parte il piccolo Russell di UP della Pixar, però in effetti se il piccolo eroico scout (anche in versione animale) ci fosse stato si stato non avrebbe permesso un simile scempio.  Più avanti capirete anche il perché della scelta di questo nome.
Per il fattore omosessualità.. è del tutto separato dal contesto del personaggio Pixar, è un bambino dopotutto. L’ho inserita come frutto d’una attenta riflessione e su ispirazione di un vecchio compagno di danza di mio fratello, che era giapponese ed amava come lui e me gli scoiattoli rossi e giapponesi. Da lì l’idea per uno scoiattolino figlio d’entrambi. Senza contare che è un’ottima scusa per inserire le citazioni su manga ed anime che conosciamo e che la gatta e scoiattolo hanno usato sin dall'infanzia come mezzo di lettura delle dinamiche relazionali ed esistenziali (sono un po’ otaku, con la piccola precisazione che Alice predilige maggiormente i fumetti europei ed è più selettiva e severa con quelli della sua terra e del sol levante).
Poi per chi si è fatto domande sul vero orientamento di Alice..lo saprete anche questo nelle prossime pagine. Tuttavia vi lascio indovinare nelle domande che mi porrete, e se la percentuale sarà alta vi risponderò.
Spero anche in queste righe di non avervi annoiato, ed emozionato. A presto.  

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Capitolo 10
*** UNA SCOPERTA PER NICK ..e non solo lui - parte 2. ***


Judy e Nick erano arrivati alle casse 6 e 7 vicino all’angolo karaoke con palco per le esibizioni: dove Quentin, l’addetto al personale (che era un tapiro), segnava il numero di persone per l’ingresso alla zona insonorizzata, in cui i clienti avrebbero cantato senza disturbare o essere disturbati.
Una volta che i paganti si dileguarono, i due agenti si avvicinarono all’addetto, gli mostrarono i distintivi e lo invitarono a seguirlo altrove. Quentin chiamò un collega per farsi sostituire e condusse i due poliziotti in una delle sale insonorizzate indicate poco prima.
Ignari che una giovane leonessa adolescente li seguiva con fare guardingo, seduta ad uno dei tavoli ben nascosta dallo schermo del Mac dinnanzi a sè.

-Allora ditemi agenti, cosa vi porta qui?- fece Quentin con tra l’ ironico e il rilassato.

-Come mai non sembra spaventato? O almeno titubante- chiese Judy sorpresa e circospetta.

- Dovrei temere le autorità che ci hanno salvato da una minaccia terroristica letale? Se siete qui suppongo vogliate prevenirne un’altra. O sbaglio?- suppose il tapiro laconicamente soddisfatto.

- Oh, bhe, non sbaglia signor Quentin. Ma come ci sarebbe arrivato? Si aspettava di venire arrestato per qualcosa?- chiese infine Nick facendo più lo spiritoso che il minaccioso.

-La mia fedina penale è pulita quanto i piatti che lavo con la mia lingua, non ho niente da nascondere e..ho immaginato che il motivo della vostra indagine sia delicato se state indagando senza le uniformi d’ordinanza per non farvi notare. Perciò vi ho condotto qui, nessuno può sentirci e possiamo parlare liberamente. Adesso ditemi agenti, di che si tratta?- chiese il tapiro a braccia conserte e gambe incrociate, il tutto sempre in maniera rilassata. Come se ne traesse piacere da quella conversazione, simile ad una pausa lavoro.

La coniglia e la volpe diedero le stesse informazioni basilari che avevano dato poco prima al capo caracal, ed una volta finito il tapiro sbuffò in segno di disappunto, ma sempre pacatamente.

-Uff. Sapevo che Ely era un mezzo deficiente per quanto bravo negli intuiti di marketing, ma dando per scontato che basti dare lavoro ad altri su conoscenze che a mala pena  capisce..fanno di lui un vero babbione- terminò indicandosi la tempia sinistra.

-Quindi, secondo la sua esperienza, la falla informatica..come si sarebbe potuta evitare?- chiese Nick incuriosito facendo un cenno anche a Judy che condivideva il medesimo interesse.

-Ma creando una “rete ospiti” naturalmente, dedicata agli “amici”o “clienti” in questo caso; anziché farli connettere alla linea privata dell’ intero locale si sarebbe evitato così d’infettarla con software malevoli presenti a nostra insaputa. Però non avendo rilevato nulla d’insolito, come furti di conto corrente, codici bancari, manipolazione degli apparecchi a distanza.. tutto ciò mi lascia basito- spiegò Quentin.

- E come mai non è stato fatto da subito? Cioè “fatta” da subito questa “rete per gli ospiti”?- azzardò ancora Nick.

- Ci vogliono consensi e permessi anche per queste cose: l’idiota con le idee frettolose ma all’antica è il mio capo, non capendo che una linea protetta ma frequentata da poche persone (comunque con soldi) è migliore rispetto ad una non protetta ad ampio raggio con affluenze maggiori..può solo raccogliere i pezzi della sua cecità.
Come ho detto è all’antica, anche se si atteggia a moderno: il genere d’animale che se non lo metti a danno fatto crede di avere sempre ragione e che le questioni informatiche siano come quel casinò legale che chiamano “Borsa di Wall Street”- finì Quentin sperando d’esser stato abbastanza chiaro.
Judy allora si avvicinò al divano dove il tapiro era seduto e tranquillamente le porse la lista dei codici.

-Allora..potrebbe cortesemente decifrarci queste password e ricollegarle ai clienti che si sono collegati in questa sede fin’ora? – disse lei in tono interrogativo.

-Mm, posso dire che non sono stupidi e sembrano anche istruiti questi “scambia dati”- osservò il tapiro.

- Davvero? Come l’ha capito?- chiese Judy.

-Primo bisogna aver studiato per avere conoscenze di hacker aggio, secondo queste password sono davvero benfatte, lo so.. ammetto che le ho suggerite io ma la maggior parte o alcune..sono state chiaramente cambiate una volta fornite da me medesimo- spiegò il commesso.

- Cosa? Allora siamo al punto di partenza?- chiese Judy per un attimo allarmata.

- No, non esattamente, dal momento che gli orari d’accensione sono gli stessi e corrispondono ai miei orari di registrazione clienti durante il mio turno e..di qualche altro mio collega. Chiunque sia l’ho visto in faccia, ho una buona memoria fotografica e..le telecamere (se non sono state hackerate anche loro), ci forniranno “un’ulteriore lista visiva”- rivelò rassicurante lui.

-Davvero?- chiese Judy speranzosa.

-Certo, e decriptando alcuni di essi potrei osare dire che..non sono insiemi di date o numeri a caso, ho già visto una successione simile: si tratta di frasi di senso compiuto. Come dei..versetti poetici, i più difficili a cui risalire. Che ci crediate o no una password come “FOxU5-d0i9” è meno sicura di “Domani è un’ altro giorno e si vedrà”- rivelò il tapiro.

- Wow. Perciò i responsabili potrebbero essere tutti, se non la maggior parte..degli studenti! Ma si! Anche con gli orari di connessione ai file del Municipio.. rientrano nella pista. “Chiunque sia stato ha agito al di fuori dei turni di lavoro di un qualsiasi dipendente o datore del comune”. Come aveva detto Ben!- disse Judy eccitata dalla propria deduzione e rivolta a Nick, che aggiunse altrettanto entusiasta..

- O comunque dotti pensionati che, sorpresa , sorpresa sanno barcamenarsi nella rete – ipotizzò Nick.

- Signor Quentin, potrebbe fornirci da adesso la lista “totalmente decifrata” dei clienti, se ne è in grado, oppure nomi e foto di tutti coloro che si sono rivolti a lei negli ultimi 10 mesi (da prima e durante la pandemia Ululatori Notturni) dal suo telefono, senza correre il rischio che anche esso sia rintracciato a distanza?- chiese Judy.

- La totale decriptazione immediata di tutte queste pw* non posso fornirvela seduta stante(ci vorrebbero come minimo 4 giorni), ed occorre il controllo del router per farlo. Ma i nominativi dei clienti posso fornirveli. Il mio cellulare è protetto, e fortunatamente il mio archivio di lavoro lo separo dalla posta elettronica del mio pc di postazione, quando sono fuori per impegni. Ma per sicurezza..questa è la sim esterna coi dati che cercate: se è compatibile col suo smartphone, agente Hopps, copi ed incolli i file, poi la tolga e me la ridia. Ma mentre lo fa si scolleghi dalla rete, così non la raggiungeranno, se hanno preso di mira anche il suo- spiegò nuovamente il tapiro.
Judy ubbidì, mise la modalità aerea sullo smartphone, inserì la sim, con l’aiuto di Quentin andò sull’app degli office file e prese tutte le informazioni che le occorrevano.

-Grazie per la collaborazione signor Quentin, ora se non le crea disturbo..potremmo accordarci sulla..consegna di un’ altra prova: il router per l’appunto, se non le crea disturbo?- aggiunse Judy.

- E sempre che ciò non destabilizzi  il suo “delicatissimo capo” e non le crei eventuali contrasti col resto del personale sul posto di lavoro. O riduzioni di stipendio. In quel caso come ci potremmo accordare?- avanzò Nick tra il serio e lo spiritoso.
Cosa che fece ridacchiare il signor Quentin.

-Eh, eh. Suppongo che una tale notizia, “il mio delicatissimo capo” debba saperla da me, ma francamente..vi consiglio di prenderlo subito come prova: se aspettiamo ancora temo che la cosa degeneri, ed allora il problema non saranno le riduzioni salariali ma della “sanità umorale del personale”.
Vedrò di tranquillizzare anche loro, per un po’ sapremo andare avanti anche senza internet con le altre entrate del locale; se siamo usati come “porto dati illeciti”..preferisco aspettare e riavere il nostro router pulito e a prova d’intruso.
Ely è meteopatico, emotigeno* ed apprensivo quando va incontro a tutto ciò che non sa gestire, ma so come prenderlo. Ed ora se volete seguirmi, agenti, vi conduco all’apparecchio. Si trova dietro la mia cassa- finì Ely con una bella notizia, anche troppo bella per l’agente coniglio, che non mancò di condividere con l’agente volpe sottovoce.

- Ottimo, fin qui tutto bene, così pare- fece Judy dietro il tapiro che faceva loro strada e Nick sempre al suo fianco.

-Che vuoi dire Carotina? -  chiese il suo parthner.

- Ecco, di solito non è così facile trovare indizi o prove evidenti che si collegano tra loro (lo so, suona strano se lo dico io), e.. se si stesse ripetendo la stessa storia capitataci con Bellwheter? Se ci stesse fornendo deliberatamente prove costruite a tavolino per poi condurci da tutt’altra parte? Coprendo un progetto più ampio?- espresse meglio i suoi timori la coniglietta.

- Ho capito? Le cose ti sono parse fin troppo tranquille,facili, e ti sembrano sospette, senza l’imprevisto mancante che confermerebbe il contrario che ti rende più sospettosa. Due cose posso dirti Carotina: complimenti per il tuo acume in allenamento e poi..tranquillizzati, anche le indagini quotidiane sono un po’ “così” e non sempre “così-così”.. nell’altro modo che sai insomma. Tanto sono certo che qualcosa capiterà comunque- spiegò la volpe con non chalnce.

I tre erano a dieci metri di distanza dalla cassa, quando videro la leonessa adolescente che prima li aveva osservati di sbieco senza che se ne accorgessero, con in mano.. proprio il router staccato e tenuto a mezz’aria in una zampa. La ragazza stava per metterlo dentro una borsa nera a tracolla rigida quando Quentin urlò..

-EHI TU FERMA!!!- correndole incontro.

-Ecco appunto- sottolineò Nick, ed entrambi partirono all’inseguimento.
La giovane leonessa era corsa fuori come un razzo, facendo roteare la porta girevole. Judy e Nick avevano fatto in tempo ad uscire ma lei, a quattro zampe, si stava già allontanando per fare prima, con la borsa chiusa sempre attaccata.

 -Cosa dici, di corsa o in auto?- chiese Judy.

-Me lo stai chiedendo davvero? Sono certo che la raggiungeresti, ma le sirene ci spianerebbero di più la strada- sottolineo Nick un po’ seccato.

 -Giusto. Saltiamo su!- tagliò corto lei. E si precipitarono sull’auto.

- Ciao ragazzi, finalmente!Sapete..- fece allegra Alice ma..

-Alice devo chiederti di scendere, dall’auto!- disse secca Judy.

-Cosa? Ma..- provò a chiedere la gattina.

-Ora siamo nel bel mezzo d’un inseguimento. Dobbiamo prendere quella leonessa e tu, sei una civile: devi stare al sicuro. Grazie per l’aiuto fin’ora ma da qui in poi ce ne
occupiamo noi. Ci vediamo in centrale!- spiegò Judy repentina, mentre si metteva al volante ed allacciava le cinture facendo scendere la micia nolente con l’aiuto del collega.

- Non prenderla male, ma è per il tuo bene infondo- la lapidò Nick chiudendo lo sportello e con lei sul marcia piede.

-Em, Nick, chi sono questi due ammanettati dietro?- chiese Judy notando le puzzole paparazzo.

-Due scocciatori, ma ti spiego dopo, ora parti!- tagliò lui veloce.

Nello stesso istante Alice sbottò, dopo che l’auto era partita..

-E AL VOSTRO BENE CHI CI PENSA PERO!?- gridò Alice concitata e offesa.
Allora la gattina si guardò intorno, vide un cavallo dall’aria frustrata ed annoiata e.. – Giusto, sono una civile e da civile vi verrò a cercare- ma prima di agire chiamò Russell.

-Ehi Russy, hai visto tutto e..ripreso tutto?- chiese.

-Quanto basta, vuoi che venga con te o aspetto ancora un po’?- chiese lo scoiattolino.

-Con me, ma un po’ più avanti, per ora scendi, fai foto e domande a quelli del locale che hanno visto tutta la scena ed appena raggiungo Judy e Nick ti chiamo. Raggiungici solo allora- spiegò lei.

-Ricevuto. Ma adesso cosa hai intenzione di fare?- domandò Russell un poco agitato per averlo chiesto.

-Lo vedrai- disse la gatta chiudendo la chiamata sorridente.

Avvicinandosi all’equino fece un balzo, gli volò in testa con le gambe tenute fisse alla nuca e..

-Segua quella leonessa!- disse lei imperativa indicando la fuggiasca ancora visibile. E con sorpresa il cavallo, da prima intontito, chissà come obbedì alla micia.

-Okay- con sguardo deciso e l’adrenalina che saliva, si mise a quattro zampe e galoppò rapido, semi incurante dello sguardo di tutti. Furono così veloci da sorpassare di poco l’auto pattuglia.

-Ma che diamine..- fece Judy perplessa.

- Ciao raga, ci si vede dopo in centrale. O forse no- fece lei, continuando a cavalcare, per fortuna senza provocare danni ai passanti..stranamente.

Una volta vicini  anch’essi alla fuggitiva, la giovane leonessa, stupefatta, urlò senza fermarsi al cavallo..

-Perché mi sta inseguendo?!- rivolta al cavallo.

-Non lo so!- realizzò lui galoppando ancora.

- Perché è chiaramente colpevole d’intralcio alla giustizia e forse più. Si deve fermare! E lei, signore, mi sta “aiutando” “ad aiutare” la polizia inseguendolaaa!!- rispose Alice gridando euforica, tenendosi stretta alle orecchie dell’equino come fossero redini. La risposta eccitò ancora di più il cavallo, al pensiero di poter essere definito un quasi eroe.

-Ma smettila!- urlò la leonessa da dietro.

- Smetti tu di correre e smettiamo insieme!- sentenziò Alice

-Giusto!- confermò il cavallo.
La leonessa non voleva perdere altro tempo con quei due, che nella sua mente aveva definito stramboidi, dal momento che fra poco anche la polizia l’avrebbe raggiunta.

-Alice! Fermati! Se ci intralci nel corso d’un operazione rischierai molto! Non vogliamo arrivare questo! Trova il modo d’isolarla e poi lascia fare a noi!- gridò Judy dal megafono dell’autopattuglia mentre guidava.

-Ehm, Carotina, non per puntualizzare, ma non sarebbe stato meglio rivolgersi alla fuggitiva piuttosto che ad Alice?- puntualizzò per l’appunto Nick.

-Mmh, lo so! Ma..- sospirò Judy che al momento non riusciva a trovare una spiegazione valida per il suo gesto. Così riprese comunque il microfono rivolta alla leonessa sta volta.

-La leonessa che sta correndo! Smetta d’opporre resistenza dandosi alla fuga. Si fermi! Oppure saremo costretti a dispiegare tutti i membri delle forze dell’ordine contro di lei, se sarà necessario!!- disse Judy nella speranza d’intimidirla.

Ma la fuggitiva non intendeva demordere. Erano quasi arrivati ad uno dei punti più trafficati di Zootropolis, per affluenza faunistica ed ora di punta. Il luogo era circondato anche da insegne, semafori,alberi e cartelloni pubblicitari.
Per tutto il tempo Alice aveva pensato ad un modo per bloccare la sospettata, uscendone indenne però, per poi lasciare che Judy e Nick la arrestassero. Sperava che il cavallo s’avvicinasse abbastanza da permetterle di saltarle addosso, scombussolandola e cogliendola di sorpresa.
Ma il cavallo non poteva più di tanto, per timore d’urtare qualche passante. Fortunatamente un varco senza gente tra la folla si aprì, lasciando la pista libera alla leonessa ma anche all’equino, la gatta sopra di lui e l’auto della polizia.

Distavano  solo un  metro ormai, Alice capì che era quello il momento buono, raccolse tutto il suo coraggio..saltò giù dalla nuca del cavallo..e con una gomitata(rinforzata dall’angolo acuminato della sua 24h) mirò alla spalla sinistra della ragazzona felina arrestandone la corsa. Mentre essa si contorceva per il dolore, la gattina ne approfittò per legarle le zampe col laccio della sua stessa tracolla, una volta strappato.
In quel momento anche Nick e Judy giunsero e rincararono la dose con le manette.

-Alice controlla il contenuto della borsa! Dovrebbe esserci il router, e deve essere intatto!- disse Judy rivolta alla micia.
Svelta lei obbedì, scassinò la chiusura blindata con gli artigli e poi disse – Sta bene! Cioè non è rotto!- correggendosi immediatamente.
Nick a quel punto si fece avanti con il “blocchetto dei reati” e penna in zampa, pronto ad elencare i diritti dell’arrestata con fare teatrale: non vedeva l’ora di farlo da giorni.

-Lei signorina è accusata d’ intralcio alla giustizia, furto di beni di proprietà pubblica e prove indiziarie, presunto hackeraggio o crackaggio informatico comunque esso suoni, ed istigazione ad inseguimento non richiesto da “parte civile equino - felina”. Ha diritto di tacere immusonita come adesso e di guardare stilettatando* chi vuole, altrimenti ciò che sbraiterà sarà usato contro di lei in tribunale. Ha diritto a un avvocato, d’ufficio se non può permetterselo, come la gatta che l’ha appena sgomitata nel caso quest’ultima sia d’accordo. Ma non gli e lo posso confermare!- terminò Nick senza smettere di sorridere, ed Alice a fianco che non la finiva di ridere. Mentre Judy trattenendosi, chiudeva dentro all’auto pattuglia la leonessa.
Una volta eseguito il tutto, il telefono di Alice squillò: era Russell.

-Pronto Alice, come state? L’inseguimento è andato bene?- s’informò cercando d’assumere un tono neutro.

-Abbastanza: l’abbiamo presa, legata ed ammanettata. Se ti va puoi venire adesso!- disse Alice contenta.

-Benissimo!  Farò in un lampo! – rispose Russell in tono felice sta volta.

-WO! WO! Scusa, ma con chi stai parlando? A chi altri hai riferito dell’indagine?!- chiese Nick sospettoso.
Dall’altro capo del cellulare Russell decise di partire all’azione.

-Mettimi in videochiamata Alice. Vorrei scambiare due chiacchiere con chi ben sai!- disse sicuro lo scoiattolo.

 - Salve Agente Wilde,come sta? La trovo bene. Non se la prenda con la mia amica. Entrambi facevamo il nostro dovere, pur non scordandoci d’aiutare anche voi.
Mi presento, sono Russell Sakamoto Nobkins, e sono un reporter. Sono nei pressi dell’ Hard Rock dove prima stavate svolgendo le vostre indagini suppongo. Caso volle che anch’io mi trovassi lì per lavoro.  Alice mi ha solo raccomandato di starmene buono, affinchè non corressi rischi in prima persona. Mi ha semplicemente, tenuto al corrente del fatto..che tutto è andato a posto- espose lui senza scomporsi.

Ma Nick non aveva ancora esaurito la sua dose di sospetti.

-Voglio sperare, signor reporter, che nel frattempo non abbia inquinato una scena del crimine, in nostra assenza- disse Nick rivolto allo scoiattolo nello schermo del telefono.

-Bhe, non vedo come avrei potuto, agente: non c’era il nastro della polizia alle porte, nessun’altro tutore dell’ordine era presente a raccogliere eventuali deposizioni.. e quelli della scientifica non c’erano a raccogliere prove o impronte digitali.Sembra proprio che prima di questo arresto non sospettaste neanche un crimine,quindi avevo tutto il diritto di starei lì quanto lei. E mi risparmi la sua parlata da poliziotto: ho  seguito troppi arresti e telefilm di Miami VICE per non conoscerla- ne uscì Russell con quella che sembrava una battuta finale.  

Judy suonò il clacson, come segno ai due d’avvicinarsi, e Nick capì che era meglio chiuderla lì e riprendere il corso delle indagini.

-Come le pare, Nobkins. Ci vediamo tra poco- fece lapidario il canide.

-Non vedo l’ora.. agente Wilde- chiuse allusivo Russell, ma in modo che Nick non se ne accorgesse troppo.

L’agente Wilde, l’avvocato Mewny ed il civile misterioso si avvicinarono all’auto pattuglia. Una volta vicina Alice fu la prima a proferire parola, dinnanzi ad una contrariata Judy.

-Aaallora, non si può dire che non torneremo a mani vuote in centrale. Credi che quando dovrete preparare il verbale..potrei darvi una mano con qualche riga? Magari io metto le parti in cui non indagavo in vostra presenza, voi le vostre e..poi le uniamo- propose lei cercando d’attenuare lo sguardo fermo della coniglietta con scarsi risultati.
Judy Hopps si limitò ad afferrare il microfono della radio e..

-A tutte le autopattuglie: urgono rinforzi e agenti all’ Hard Rock Zoo Cafè della II° e III° Avenue del distretto Down Town , si tratta d’un sopralluogo, ma sembra esserci molto di più dietro. Preparate un mandato di perquisizione, noi porteremo dei sospettati alla Stazione. Passo- e l’agente leporide chiuse la radio. Una volta finito diretta ad Alice..

-Alice..dopo questa trovata, ringrazia solo che non metto agli arresti per reati minori anche te! Nessuno dei cittadini si è fatto male, d’accordo, ma avrebbe potuto, ed hai messo a repentaglio la vita di quel cavallo usandolo come fosse un taxi! Se vi fosse successo qualcosa avremmo dovuto rispondere per l’incolumità di ben due civili!- finì Judy severa.

Sentendosi interpellato, l’equino si fece avanti. Era un mustang color nocciola chiaro, una lunga striscia bianca su tutto il muso e delle folte chiome bionde(contando anche la coda), non aveva pancia e dimostrava si e no 38 anni scarsi. Una volta davanti agli agenti..

-Ammetto che è stato un pomeriggio particolare, ma tutto sommato è stato eccitante; un bel modo di passare un pomeriggio dopo una giornata soffocante. Premetto che la signorina qui presente avrebbe dovuto aver più riguardo per la mia persona ma è stato a fin di bene infondo; e poi fa sempre piacere dare una mano ai propri colleghi, anche quelli non facenti parte del proprio reparto- concluse il cavallo sorprendendo tutti.

- Cooosa?! – esclamò Nick non credendo alle proprie orecchie.

- Come ha detto scusi?!- chiese stupefatta Judy credendoci a stento anche lei.

-Già. Mi spiace, non abbiamo avuto modo di presentarci perché sono tornato da poco dalle mie ferie. Detective Oteas*, capo del reparto polizia investigativa della ZPD. Piacere di fare la vostra diretta conoscenza agenti Hopps e Wilde-  si presentò ai piccoli mammiferi porgendo loro lo zoccolo da stringere.

Una volta stretto in segno di cortesia la volpe si rivolse alla gatta con tono esasperato..

-Tu..tu lo sapevi!- disse Nick a pugni ed occhi chiusi.  

-Di certo non mi sarei messa a rischiare la vita di un cittadino indifeso: non sono un’incosciente sapete- si limitò Alice ad affermarlo con ironica supponenza.

-Ma co..co..come!?- tentò Nick di chiedere ancora.

-Sono un’ otaku della ZPD. E ho detto tutto- disse secca la gattina.

Il detective Oteas spiegò che il giorno prima aveva ricevuto i documenti inerenti i nuovi casi e le nuove reclute della ZPD, il bagaglio da preparare per tenersi pronto al rientro era stato talmente pesante per lui da occuparlo ieri ed oggi, finché sfinito, avendo bisogno d’un po’ di ossigeno uscì fuori. Nel momento esatto in cui Alice lo intercettò per la corsa, proprio quello di cui l’investigatore equino aveva bisogno per recuperare le forze. Per questo il cavallo non si rifiutò d’unirsi alla fuga. A volte è proprio vero, come puoi essere tutto ciò che vuoi puoi allo stesso modo essere ciò che sei.
Ma dubito fortemente che in questo frangente Nicholas Wilde ne avrebbe riso.
In quel momento in cellulare della micia legale squillò; era Finnick Fennec.

-Pronto- rispose Alice.

-Ciao Alice. Dimmi, Nick ha fatto cenno a me? A proposito di me che chiedevo a te una mano per chi sai tu?- chiese il fennec.

-Si, si lo ha fatto: da questo primo pomeriggio mi pare- rispose pronta l’abissina.

-E allora dimmi..perchè cazzo ho dovuto chiamarti io se dovevi farlo tu!?- continuò lui con un tono un po’ più alto.

- Perché io a differenza di te non sono il capo di me stessa sul piano di lavoro, la cosa si è protratta ed ho bloccato una fuggitiva con la polizia in groppa ad un cavallo!
Screanzato!- rispose lei, infastidita ma divertita nel rispondergli a tono, come sempre quando c’era Finn di mezzo.

-Ad ogni modo, “signorina faccendina oberata”..sei libera adesso? Il mio furgone ha bisogno d’una piccola manutenzione alla carrozzeria- spiegò il fennec senza cambiare tono.

-Volentieri, ma devo chiedere ai miei amici/colleghi di lavoro temporanei prima. E poi scusa..non potevi portarlo da un carrozziere,un’officina?- chiese lei ragionevole.

-Perché non cago soldi, sai che non faccio mettere a nessuno le zampe sul mio furgone dove posso sistemarlo io e non mi va buttare nel cesso contante che posso risparmiare per una banalità come le tinta per auto quando con te posso ottenerla gratis- sentenziò la volpe del deserto dall’altro capo dello smartphone.

-Ceeerto. E’ per quello. Non perché dopo il mio “aiuto” dooopo.. “necessiti” di quel genere di compagnia..che tra le coperte..qualcuno altro..tipo Nick, non può soddisfare- fece lei maliziosa, centrando in pieno il secondo fine che coi suoi modi bruschi il fennec voleva celare. Ogni volta che Finn chiama per una piccola manutenzione al suo automezzo..non era mai solo per il signor 4 ruote.

-Eeeh, risparmia la tua prontezza di lingua per i riflessi di sotto. O “il tocco d’artista” si scema tutto in una volta- disse lui dopo una breve risata.

-Certo, puoi giurarci. Chiedo subito che piani hanno le giubbe blu per la serata e..vediamo cosa possiamo inventarci dopo. Credi di poter fare il bravo per un po’ e non farmi preoccupare?- chiese lei..sensualmente sotto voce.

-Certo che si. Ma tu..non “protrarti” nuovamente. Va bene?- disse lui con fare mellifluo.

-Ovviamente. A dopo- e la micia chiuse la chiamata.

Per fortuna, prima di rispondere a Finnick, Alice si era allontanata abbastanza da orecchie indiscrete, risparmiandosi battute non richieste.
Adesso restava solo una cosa da fare: terminare quella fase del lavoro bene, al più presto e ritagliarsi una serata libera di puro piacere consensuale..dopo una serata con gli amici prima. L’agenda di Alice doveva seguire sempre una precisa linea di successione: lavoro – amici – sexy private time. E difficilmente una trascurava l’altra. Perché, perché la gattina si metteva d’impegno in..tutte..e..tre!
 
ANGOLO DELL’AUTRICE: Finalmente ho potuto aggiungere la scena dell’inseguimento che tanto desideravo, spero non siate rimasti delusi e che vi siate divertiti ridendo come matti. I prossimi cap. potrò dedicarli con zelo agli altarini da scoprire e al passato delle nostre care new entry. Posso solo dire con voi tutti “era ora”. A presto, e state pronti.
DD

*abbreviazione di password.
*induttore d’emozioni forti, contrastanti o delicate, ma anche colui che è facilmente manipolabil emotivamente a propia volta.
*Sguardo minaccioso, con occhi che lanciano stilettate appunto.
*Il detective Oteas l’ho scoperto sfogliando i disegni dei fan di Zootopia sul sito devianart, compresi i personaggi che nel film i disegnatori non avevano potuto inserire.

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Capitolo 11
*** Indagando in Centrale..quante cose si scoprono ancora- PARTE PRIMA ***


Una volta lanciato l’allarme alle altre squadre della ZPD, i poliziotti si precipitarono immediatamente all’Hard Rock Zoo Cafè del Distretto di Down Town.
Judy e Nick si premunirono di tenere aggiornati i colleghi una volta venutigli incontro a metà strada, il detective Oteas fece altrettanto, dopodiché proseguirono in autonomia.
Alice nel frattempo attendeva Russell in disparte, nella speranza che anche le sue foto potessero aggiungere un’ulteriore prova da usare per l’ arringa.
Anche se non sembrava, la gattina era stanca di temporeggiare (dopotutto la sua dose di adrenalina l’aveva ricevuta ), poiché riprendere la linea di difesa nei confronti di Lionheart avrebbe significato chiudere il caso e di conseguenza, più tempo da dedicare ai suoi cari e ai nuovi amici, il tutto condito dalla consapevolezza di aver liberato un’animale più o meno innocente; non esattamente immacolato ma sempre meglio della clientela vista in passato alla Lynce & CO.
Intanto i due poliziotti conversavano col detective, mentre al contempo la volpe teneva la coniglietta al corrente delle vicissitudini che lo avevano coinvolto assieme ad Alice ed ai paparazzi Higghins e Lance quel pomeriggio, ma attento a non menzionare gli scatti che li ritraevano in villa Big dinnanzi al collega più anziano, che tra una frase e l’altra rideva di sincero gusto delle loro rocambolesche avventure. Pareva un tipo decisamente più “alla zampa” del capitano Bogo. In quell’istante, al semaforo verde tra una marea di passanti, una voce familiare alle orecchie della micia fece capolino: Russell era giunto.

-Russy!-  esclamò Alice precipitandosi verso di lui per abbracciarlo.

-Felice di rivederti anch' io Alice. Ma a dopo i convenevoli, ora pensiamo al resto- disse lo scoiattolo con finto distacco ironico, dopodiché il piccolo reporter fece due passi in direzione dell’agente Wilde, e di nuovo proferì..

- Lieto d’incontrala di persona finalmente, spero che la mia amica non vi abbia scombussolato  e..complimenti per i vestiti agente Wilde, sa che se non fosse per il gilet sarebbero di poco simili ai miei?- aggiungendo infine.

- G..grazie signor Nob..ch-  provò Nick cercando di ricordare.

-Nobckins- puntualizzò Russell.

- Certo, Nobkins, ma sorvolando sul mio abbigliamento cosa, esattamente, l’ha spinta a venire qui? Il lavoro o è stata la sua amicizia con Alice? Ha avuto una soffiata? Perché se è così certo saprà che non possiamo, ancora, far trapelare nulla d’effettivo a riguardo, e lei potrebbe intralciarci- espose Nick categorico.

-Intralciarvi!? Non è mia intenzione, anzi, credo di potervi solo agevolare invece- rispose con un sibillino sorriso il giornalista.
La volpe allora guardò in direzione di Alice ed esclamò..
-Guardi di agevolazioni, per oggi, ne abbiamo avute fin troppe!Non ci occorre pure un’ giornalista d’assalto dell’ ultim'ora – spiegò Nick facendo intendere di essere stanco d’ulteriori novità per quel giorno.

- Okay, come vuole. Vorrà dire che aspetterò qui che Alice mi tenga al corrente di quello che non so e poi manderò tutto per iscritto alla centrale in un bel verbale solo per voi. Sono sicuro che apprezzeranno anche “le mie” prove- disse lo scoiattolo sicuro.

-Ecco bravo, faccia così! Ora mi scusi ma devo tornare dai miei colleghi- fece per girarsi Nick sbrigativo.

-Ah, agente Wilde, non si scordi questo..- e Russell diede alla volpe il foglietto piegato con dentro “l’adesivo distintivo” che egli aveva raccolto quel fatidico giorno, sotto il sommo stupore di Nick quando lo aprì capendo  di cosa si trattasse.

-Dietro c’è anche il mio numero se le interessa: il “settore informazioni” rimane un fattore agevolante per il futuro “agente”, sempre che lei sia d’accordo, ed in tal caso..a più tardi- e così dicendo lo scoiattolino si allontanò spavaldo in direzione della gattina, mentre Nick continuava  a guardare il foglietto senza parole e senza vederlo realmente.
Quasi meccanicamente si voltò in direzione dell’autopattuglia dove Judy si era rimessa al posto di guida.
                                                          -Rieccoti  fra noi Nick! Il detective Oteas è davvero simpatico sai. Chi era  quel tipo là?Un amico di Alice? – chiese curiosa la coniglietta.

-Ehm.. si, così pare, è un  giornalista per giunta. Guarda un po’ che mi ha dato..- disse Nick porgendo il foglietto a Judy sempre con gli occhi fissi sul parabrezza.

-Ma..questo è..- provò a parlare Judy senza riuscire a finire la frase, poiché colta dallo stupore anche lei.

-Proprio quello, e dietro sai cosa c’è? Il suo numero di cellulare. Se ciò che penso è corretto, ossia se anche quel tizio è come lei, non credo di riuscire a sopportarne un’ altro. Credo proprio ci convenga, Judy, prendere in considerazione di tenere un mandato d’arresto pronto per davvero, rivolto ad entrambi..per sicurezza..a questo punto – propose Nick dopo aver confermato le reciproche supposizioni continuando a non guardarsi in faccia.

-Normalmente Nick..ti direi che stai esagerando..ma dopo aver visto fin dove Alice può spingersi..ed ora questo..tizio..inizio a pensare che sarebbe un’idea più che sensata e..ragionevole- disse Judy tenendo anch'ella lo sguardo fisso.

-Voi due! Volete muovervi, non verrei che questi qua durante il tragitto ne mollassero una!- urlò la ragazza leonina da dietro.

-Non siamo spaventati* anche se siamo in arresto! Sappiamo trattenerci sai!- dissero Higghins e Lance urlando a tono all'arrogante signorina.

-Se non la piantate vi metto nella stessa cella una volta a destinazione!- minacciò Judy voltandosi dopo aver ritrovato la sua solita “zampa ferma”, e quelli naturalmente si acquietarono.
 
 
Una volta in Centrale, con sufficiente materiale effettivo su cui lavorare, vi era un gran fermento.
Benjamin, dalla solita postazione alla reception, fu spostato alla zona investigativa per lavorare sull'analisi dei dati contenuti nel router sotto la supervisione di Judy e Nick, mentre Alice in un’altra stanza deponeva le proprie deposizioni a degli altri agenti, in compagnia di Oteas, preparatele apposta per il suo lavoro per quando avrebbero concluso.
Invece Russell in attesa del suo turno, senza fretta, osservava la scena seduto alle panchine interne vicino all’ ingresso, scrivendo tutto ciò che sarebbe potuto tornagli utile per i propri articoli (nonché le proprie deposizioni da  consegnare) con a fianco i due paparazzi moffetta e l’indiziata felina, sorvegliati dall'agente Fangmayer. Quando poi se la sentì, il giovane scoiattolo decise di rompere il ghiaccio.

-Ciao, chi si rivede eh?! Forse  vi ricordate di me.  Se prima del vostro licenziamento avete prestato un po’ d’attenzione. So bene quali fossero i vostri propositi  perciò..ecco cosa ho da proporvi: scriverete un’ articolo sull'esaltante giornata di oggi, dimenticatevi dei ricatti (da come siete messi vi danneggerebbero soltanto) e proponete il tutto ad un buon redattore capo! Altrimenti..che ne direste di diventare soci? Noi tre? Vi garantisco che è molto meglio che correre in continuazione dietro a VIP di certo o dubbio talento coi capelli sparati o mentre si grattano il sedere uscendo dall'ultima tresca. Ci state? – chiese Russell conciliante porgendo loro la zampa.

-Oh! E..ehm..e quanto ne ricaveremmo?- chiese Lance cercando di capire se fosse il caso di accettare.

-Di solito? Bhe dipende, dalla buona qualità degli articoli, dalle informazioni raccolte, dalle foto- rispose Russell, -Voi a quanto vendete i vostri?- chiese lo scoiattolo di nuovo.

-Mai fisso, era il nostro capo di solito a trattare; come un giorno ti ritrovavi con 1000 $ il giorno seguente potevi averne 400$. Sembrava più una giocata alla lotteria che l’incasso di un regolare stipendio-  spiegò Higghins.

-Va bene, cominciamo con quello che abbiamo a disposizione..-disse Russell guardandosi attorno, poi si rivolse alla leonessa accanto.

 – Lei signorina, che effetto le fa essere stata arrestata, forse per la prima volta, dalle prime reclute di piccolo taglio della città e per giunta con l’aiuto di un legale delle medesime dimensioni?- domandò lo scoiattolo indicando con lo sguardo la felina e poi Lance ed Higghins come segno suggeritore per delle successive domande da porgere alla ragazza.

-Odio le interviste, lasciatemi in pace!- rispose fredda, se li avesse guardati li avrebbe stilettati tutti e tre. Già dal tono Russell capì che era meglio non insistere, ma Lance se ne uscì con uno stupido commento che avrebbe fatto meglio a risparmiarsi, per il suo bene.

-Credo sia meglio partire su di un’ altra linea “Schiaccianoci” e, a parte questo, perché vorresti aiutarci?- domandò sospettoso Lance, e Russell rispose..

-Sinceramente? Per controllarvi meglio, ma “a parte questo” credo veramente che un pò di aiuto non vi faccia male, perciò voglio essere magnanimo e.. sapete che non ci siamo mai presentati direttamente?- fece notare Russell.

-Lance, lui è Higghins, e tu- chiese Lance sbrigativo perché non voleva perdersi in convenevoli, ma tanto..non ne avrebbe avuti.

- Russell, piacere. Ad ogni modo, Higghins e..Lance, vieni più vicino- disse Russell dopo essersi presentato e quando si fu avvicinato Lance venne preso a forza dallo scoiattolo che lo teneva con entrambe le zampe per il bavero della camicia. Poi quando ebbe la puzzola faccia a faccia..

-La ragione più profonda è state lontani da Nicholas Piberius Wilde e tutti coloro a cui tiene! : non mancherò mai di ricordarvelo, donde evitare ricadute dettate da una bella mazzetta facile. Spero però lo abbiate capito grazie alla mia amica: parlo di Alice Mewny sapete? So che vi ha detto due parole..ebbene io vene dirò quattro ogni volta che occorra, se non collaborate.
Ah e.. Lance, NON-CHIAMARMI-PIU’-SCHIACCIA-NOCI, o sarai tu a non arrivare a fine mese “con le tue” per le schiacciate che ti darò io là sotto! INTESI?! - disse Russell più minaccioso sul finale mentre costringeva Lance a guardarlo muso contro muso negli occhi.

-Umf..Deficienti- pensò la leonessa sbuffando con sarcasmo, anche se dentro di sé si sentiva agitata, per il timore che durante l’interrogatorio qualcosa avrebbe potuto sfuggirle: era solo questione di tempo prima che la polizia scoprisse chi fosse, ma finché non avrebbero saputo niente..lei avrebbe sempre negato. C’era una percentuale bassissima che ciò l’avrebbe protetta o indotto gli agenti a rilasciarla, era troppo coinvolta, ma se non altro poteva temporeggiare dando modo ai suoi compagni di organizzare il tutto, doveva solo resistere ed aspettare.
In quello stesso istante l’agente Fangmayer si fermò dinnanzi a lei e disse

-Signorina, dovrà seguirmi in un’altra stanza per essere interrogata, veda di non opporre resistenza stavolta- sciorinò lapidario il leone.

-Certo, come no, dopo una lussata del genere alla spalla sono io a non dover opporre resistenza! Il casino maggiore l’ha provocato quella schizzata d’una gatta.  Sarò anche una sospettata ma qui, la vera parte lesa, sono io!- disse lei concedendosi almeno un momento per sfogarsi prima della parte più dura.

- Con tutto il dovuto rispetto  la sua spalla è stata cautamente medicata e fasciata, un pò di giorni e starà bene, e se ha delle lamentele meglio per lei che le inserisca solo durante la sua deposizione, al di fuori di essa potrebbero venire interpretate come minacce, le consiglio di non peggiorare la sua situazione – espresse il poliziotto con sincero riguardo, non era mai piacevole quando si aveva a che fare con indiziati così giovani.

-D’accordo, “collega”, la seguo- fece lei sempre sarcastica.
Dal canto suo, invece, anche in una situazione del genere Russell, come avrebbe fatto la sua amica, non riuscì a trattenersi dal fare una battuta.

-Mi raccomando agente, non per disturbare, ma voglio darle il consiglio di non sottoporle le domande come fosse un’intervista: lei non lo sopporta, quindi il risultato sarebbe solo renderla più reticente- finì lo scoiattolo sorridendo.

-Molte grazie, giovanotto, lo terrò a mente- e Fangmayer proseguì.

-Non credo che dopo torneranno e..addio alla nostra prima fonte d’informazioni- constatò Lance anch'egli sarcastico.

-Dubito anch'io che la rivedremo- rincarò Higghins.

-Sempre che qualcuno non la reclami. Io sono ottimista e dico invece sì che la rivedremo, la rivedremo eccome- proferì sicuro Russell.

-Ah si?! E cosa te lo fa pensare?- domandò Lance curioso ma sempre dubbioso.

-Non ve ne siete proprio accorti? Non lo avete ancora capito?! Quella è Abigail Lucy Lionheart, ovvero la figlia del nostro ex-ex sindaco, barra divorziato, Lionheart – rivelò Russell sorridente.

-Cosa?!- fecero in coro i due paparazzi bianconeri esterrefatti, ora che la osservarono meglio dopo averci fatto caso, l’avevano riconosciuta anche loro.

- E credo proprio che se si ostinerà a fare scena muta con gli agenti..dovrà comunque spiegarne altrettante di cose, o a suo padre o a noi, e quando dico “noi” non mi riferisco solo a noi tre, se capite cosa voglio dire- finì il suo pensiero Russell sorridente rivolto ai due accanto mentre guardava un’istantanea ritraente una cabina telefonica poco distante dal municipio di Zootropolis, e  dentro alla cabina vi era un’ individuo in jeans, felpa con cappuccio sulla testa e delle grandi zampe color biondo sabbia: il tipico colore del pelo dei leoni, ben illuminato dalla luce a led dell’abitacolo telefonico.
 
 
Intanto in un'altra stanza, quella investigativa anche conosciuta come “area della revisione dati della ZPD”, Benjamin Clawhauser analizzava il router scandagliando un file dietro l’altro, sotto il vigile ed impressionato sguardo di Judy e Nick, nell'attesa che il ghepardo terminasse così di passare al confronto dei nomi forniti in precedenza nel locale all'agente Hopps da parte del formichiere Quentin.
Il contenuto sembrava non terminare mai: composto in prevalenza da chat, sms, e-mail, fakenews (e vere notizie ma montate in modo da sembrare cruente), fan-fiction a luci rosse con protagonisti personaggi pubblici e notizie su eventi pubblici. Singolarmente davano l’aria di essere dati innocui, ma se osservati attentamente ognuno di essi era un messaggio con commenti ed opinioni poco lusinghiere nei confronti di membri del governo, dell’ordine pubblico, dello spettacolo e perfino di comuni cittadini il cui unico tratto distintivo era aver interessi inter speciali o coni problemi comportamentali (i comuni cittadini non gli altri).                                            
Ogni twitt sembrava la tessera di un puzzle e quando Judy fornì al collega la lista degli account ormai decriptata tutto parve più chiaro: erano progetti per una sommossa di massa da divulgare prima via web in segreto,  come fosse un reclutamento on-line, poi come fosse una rivelazione pubblica tramite rete nazionale.
Ma perché? A che scopo?!
Un’ altro dato fece capolino ad alimentare lo stupore misto a sconcerto negli animi dei tre agenti, forse l’indizio decisivo che avrebbe chiarito il caso; un allegato con la lista dei nomi dei predatori sequestrati presso il CLIFFSIDE con relativo commento inerente ad essi:

E’ bastato minacciarlo un po’ e con le parole giuste ha ceduto, d'altronde non poteva fare altrimenti . Come sospettavo non si trattava di soggetti B.W. altrimenti non sarebbero divenuti selvaggi, il siero non avrebbe sortito alcun effetto. Tuttavia incontrandoli se li terremo al corrente dell’esistenza di individui che possano proteggerli ci torneranno utili, sarà facile convincerli a stare dalla nostra con questo pretesto. Se poi dovessero opporre resistenza pagateli! Saranno anche tornati al “mondo civile” ma simili ferite non si dimenticano, dubito fortemente che tutti continueranno a considerarli gli animali che hanno conosciuto dopo i graffi e i morsi che gli avranno gentilmente regalato: non importa come, questi animali faranno di tutto per ripartire da zero!

-Alquanto sospetto ed anche sinistro- pensò Ben.

-Ma che vuol dire B.W.?- chiese Nick a voce alta.

-Non ne ho la più pallida idea- rispose retoricamente Judy.

-Di centro non è un acronimo informatico,anche se dal contenuto del messaggio potrebbe trattarsi di qualcosa che ha a che fare con la medicina o biologia, può essere?- osservò di nuovo Clawhauser domandando ai colleghi.

I tre agenti rimasero pensierosi per un po’, finché Benjamin ebbe un illuminazione, prese il pc dell’ex-sindaco ponendolo a fianco al suo e poi smanettò con le dita delle zampe velocemente su entrambi.                                      
 Atteggiamento che attirò l’attenzione dei due colleghi più piccoli.

-E adesso?- chiese Nick di nuovo

-Provo a rintracciare l’esatta ubicazione di questa conversazione, così da sapere l’ora e la data in cui è partita ed anche a “chi” era rivolta, o quanto meno il soggetto della conversazione- spiegò il ghepardo

-Penso proprio di sapere chi sia il soggetto anonimo, se l’hai intuito anche tu Ben e stai usando anche il computer di chi sappiamo noi: tutto, dal contenuto ai particolari elencati, fa supporre che stiano parlando di Lionheart -  disse Judy dopo qualche secondo di riflessione.

-Infatti, e se questo messaggio è stato digitato poco dopo la telefonata minacciosa o lo stesso giorno in cui la ricevette abbiamo un elemento in più da confutare- disse Ben ragionevolmente soddisfatto di sé.

-Giusto..l’estorsore misterioso che chiamò nel cuore della notte e che in cambio chiese i nomi dei pazienti al posto del contante-  disse anche Nick per non esser da meno quando l’illuminazione balenò anche a lui.

-Wow,  come sono eccitato. Ehi! A questo punto dobbiamo dirlo ad Alice, questo avvalorerà la sua difesa!- propose Clawhauser solidale.

-Lo faremo Ben, ma non subito, anche se è una coincidenza più che lampante è solo una supposizione. Dobbiamo esserne sicuri al 100/100 se vogliamo dirlo ad Alice: in tribunale le prove incomplete non sono ben viste quanto quelle false o fittizie, volendola aiutare rischieremo solo di danneggiarle la reputazione- spiegò Judy.

-Perciò..immagino che quello che proporrai, Carotina, sarebbe tornare da Lionheart o confrontare meglio la cronologia della sua posta o segreteria telefonica, rianalizzarne i contenuti assieme ai dati raccolti e se faremo 2+2 lo diremo ad Alice e lei, con noi, sarà di nuovo “a cavallo”- azzardò sorridente Nick sicuro della sua intuizione e con la sua sana dose d’ironia alludendo all'episodio del cavallo di poche ore fa.

- Perfetto ragazzi, vi aspetto qui, voi procedete col confronto diretto, io con quello informatico- disse Ben sempre più entusiasta della svolta che la sua giornata stava prendendo.

-A dopo Ben- dissero in coro i due amici ora diretti alla cella del cliente imputato.
 
 
Anche dentro all'ufficio del capitano Bogo si discuteva delle novità che quello strano caso stava prendendo tra i membri senior della centrale, ma con toni un pò meno gioviali dei membri junior presenti nelle altre stanze.
Il capitano Hector Martin Bogo era stato informato via dossier, via ZNN ed ora via orale anche dal suo collega investigativo Oteas della modalità alquanto “particolare” che aveva preso quello strano arresto, e faceva il possibile per controllarsi.

-Un’ inseguimento davvero notevole per inaugurare il tuo ritorno dalle ferie Oteas, davvero, ma una scorribanda spericolata non è esattamente il corrispettivo di una procedura affidabile. Almeno tu dovresti arrivarci – disse Bogo in tono franco. Per niente intimorito Oteas replicò calmo finendo di girare lo zucchero nelle due tazze di caffè che porse a entrambi prima di parlare.

-Questo è vero, ma dal momento che non ci sono stati né feriti, né incidenti, né danni da ricostruire di nessun tipo..almeno per una volta potresti rilassarti un pò e prenderla con più filosofia. La tua milza, il tuo fegato ma soprattutto la tua faccia ne gioverebbero Hector. (Pausa sorso di caffè e poi riprende) Sono certo che ciò non ti distrarrebbe dall'essere un capo attento e vigile come temi, solo un pò meno teso ecco tutto- disse Oteas.

-Mhf, ha parlato quello che era così frustrato da non poter resistere alla tentazione di una corsa rigenerante a quattro zampe sotto gli occhi di tutti. Sul serio, solo tu potevi essere tanto avventato da accettare che qualcuno potesse cavalcarti. Fosse stato per migliorare l’inseguimento va bene, ma da ciò che mi hai riferito e che ho visto dai notiziari, non sapevi chi o perché ti avesse spinto a farlo: una tizia è salita su di te, ti ha detto di partire e lo hai fatto! Solo dopo hai saputo che era un legale che lavorava con noi- disse Bogo un po’ meno brusco ma sempre un poco torvo.

-Che tu ci creda o no non è stato solo l’istinto o l’adrenalina a farmi partire, ma anche la statistica- disse Oteas sempre sorridendo piano.

-Statistica? Spiegati meglio- chiese Bogo che non capiva.

-Penso e ragiono velocemente lo sai, ed in quel momento ho pensato; “quanti sono ,statisticamente, gli animali di taglia piccola che ti saltano addosso e chiedono di inseguirne un’ altro allarmati?”, te lo dico io “nessuno” e “perché un’onorevole cittadino dovrebbe prendersi la briga di catapultarsi così in un indagine rischiando tanto?”, semplice “vuole aiutare”, ed è lo stesso motivo che mi ha spinto ad aderire alla prima ragione prima ancora di sapere la seconda- rispose Oteas serafico, poi proseguì.

-Il nostro lavoro si basa sull’ “aiuto”, forniamo “aiuto”, diamo “aiuto” ma quasi mai all'infuori della squadra “riceviamo aiuto”: quella gatta aveva un motivo più che valido per intervenire così, se poi si fosse rivelata una scocciatrice qualunque l’avrei arrestata per ostruzione all'indagine o disturbo/insulto a pubblico ufficiale. Ma poi vedendo quello che ha fatto non me la sono sentita. Se hanno ripreso bene quelli della ZNN ammetterai anche tu che è stata spettacolare, ma più di tutto provvidenziale-   terminò Oteas con un altro sorso di caffè.

-Provvidenziale..certo, ma non richiesta si, quello che ha fatto quella gatta sono certo avrebbe potuto farlo un membro qualunque della mia squadra al momento della messa in servizio. Non lo dico per denigrarla ma per il suo bene, se capitasse qualcosa di grave a un civile saremmo noi a doverne rispondere, anche se è un civile stranamente ben preparato per essere un semplice gatto- osservò Bogo pensieroso.

-Lieto di sentire che la tua stima nei confronti delle nuove reclute si sia alzata: da quanto ho letto nei dossier sulle vicissitudini iniziali dei casi dei “mammiferi scomparsi”e “degli ululatori notturni”..ho visto che hai accolto il nostro primo membro leporide allontanandolo dal primo caso sopracitato e mettendolo a “dirigere il traffico” e poi quando il giorno seguente ti ha presentato la refurtiva contenete i boccioli dei pericolosi fiori.. tu non li hai riconosciuti, forse analizzandoli si sarebbe risolto il caso più in fretta, lo stesso se le avessi assegnato “il caso della lontra scomparsa dal giorno prima” e senza una..ingiusta minaccia di licenziamento dopo neanche un giorno dall'essere in servizio presso di noi, per “insubordinazione”, solo perché non resistette dal promettere il suo aiuto a una moglie disperata in cerca di suo marito- disse ora Oteas con un tono un po’ più secco sta volta.

-Me ne rendo conto, ma se hai letto bene i dossier come dici, saprai che il giorno dopo per inseguire una donnola ha fatto più danni che buoni risultati nel quinto distretto. Avrei dovuto agire come se niente fosse e farla procedere come se le sue azioni non avessero avuto alcun peso?- disse Bogo.
 
-Fossi stato più comprensivo, fiducioso e meno specista con lei son certo che non l’avresti spinta a tanto. Tu per primo ti sei mostrato come un nemico o un’ ostacolo da superare. L’agente Hopps ha agito di conseguenza quella volta, e guarda un po’: li ha superati- controbatte calmo Oteas versandosi un altro po’ di caffè.

-Credi non lo sappia, adesso me ne rendo conto, ci insegnano dai fondamentali del metodo investigativo ad intuire le mosse di chi abbiamo davanti, ma non posso prevedere tutto. Ci sono troppi elementi che entrano in gioco nel quadro generale in cui sto. Lo capisci questo? Credi che se non avessi un sensore o più di uno, su questa scrivania, che oscilla ogni volta che sbaglio o che sto prendendo una decisione giusta, non seguirei quel consiglio?- chiese Bogo sinceramente provato dagli eventi passati.

Fernández Oteas allora si avvicinò al capo, collega ed amico, gli posò uno zoccolo sulla spalla e disse.

-Hector, non ti servono quei sensori, tu hai già noi. E’ naturale non riuscire ad accettare o vagliare tutte le ipotesi da una postazione o posizione delicata, ma su di noi e tutta la squadra puoi contare. Ognuno dei nostri membri possiede dei punti di forza ed è tuo dovere in quanto capitano non scordarlo mai e sfruttarli al meglio, solo così si raggiunge un’ obiettivo condiviso. Me ne dai atto?- disse il cavallo comprensivo rivolto al bue mischiato.

-Si..ne prendo atto- rispose Bogo ora più calmo.

-Poi..non preoccuparti per la signorina Mewny, se credi sia troppo “espansiva” per i tuoi gusti la sorveglio io, anche se sono fiducioso del fatto che gli agenti Clawhauser, Hopps e Wilde bastino allo scopo, se poi ti fa stare più tranquillo puoi staccare dal tuo ufficio e unirti a noi per vedere come la gattina proceda, una pausa da qua dentro non potrà che farti bene- disse Oteas allegro.

-Onestamente non credo che stare dietro ad una così si possa definire una pausa- disse Bogo in pò più ilare anche lui adesso.

-Immagino, ma sono certo che se ti fai promettere da lei di non fare sciocchezze ella ti obbedirà senza discussioni. L’ho osservata da poco ma ho già capito che è sinceramente fedele al nostro nome. Aveva capito chi ero prima ancora di venirmi su e farmi correre e sai come ha risposto ai tuoi? “Sono una otaku della ZPD, ho detto tutto!” ci credi?- chiese Oteas.

-Se sapessi cosa vuol dire “otaku” ci crederei meglio- rispose Bogo.

-Nulla, solo un simpatico termine giapponese che indica un’ ammiratore fedele di qualcosa o qualcuno, nel caso della signorina Mewny noi, nel tuo caso ad esempio..per Gazelle – spiegò Oteas prendendo un po’ in giro sul finale Bogo.

-Grazie, ora si che ho capito, ci penserò sù ad ogni modo- disse il capitano che non voleva stizzirsi per quella volta e decise di sorvolare.
Era bello non sentire urla provenire da quell'ufficio una volta tanto.
 
 
 Intanto nella “stanza delle revisioni”, il dormitorio vuoto della ZPD arrangiato a studio dove Alice si era messa a lavorare quella volta, la gattina oberata ricevette una chiamata improvvisa.

-Pronto? Russell, perché mi hai chiamato? Siamo praticamente nello stesso posto- disse l’ abissina.

-Si ma nella stanza di prima non c’eri e ho chiamato per trovarti e darti qualcosa d’importante, dove sei ora?- spiegò Russell prima di chiedere. All’inizio la micina esitò poi rispose..

-Nel dormitorio della ZPD, a revisionare la mia arringa- disse Alice alla fine.

-Davvero? E perché proprio lì?- chiese Russell divertito dalla trovata dell’amica.

-Quando mi ricapiterà l’occasione di visitare la ZPD e le sue stanze in futuro? Finché sono qui devo cogliere ogni frutto finché è maturo- spiegò Alice.

-E non pensi che farlo senza chiedere possa essere un’effrazione interna o qualcosa del genere ed i tuoi/barra nostri amici potrebbero offendersi?- constatò Russell ragionevole ma sempre divertito.

-Sei qui per darmi una zampa o criticarmi? Inoltre questa è comunque una struttura pubblica al servizio dei cittadini, sto lavorando e non sto facendo nulla di male, senza contare che sono seduta proprio sul letto dove abitualmente Judy e..Nick dormono quando fanno gli straordinari. Non vorresti salirci anche tu e sederti dalla parte di “lui” sai..il suo odore è piacevolmente “penetrante”- disse Alice maliziosa alla fine.
*Russell avvampò per un attimo e poi disse

– Sono subito da te- nel tono più controllato che riuscì a proferire.

-Voi aspettatemi qui, prendete un caffè se volete, ma non date fastidio a nessuno, intesi?!- ordinò a Lance ed Higghins categorico.

-Certo che non lo faremo, ci credi idioti?- chiede Higghins contrariato.

-Um, no affatto- disse Russell dopo una pausa, poi si diresse da Alice.

-Ha esitato, lo pensa eccome- disse Lance.

-Ormai..- finì Higghins, come a dire “ormai siamo in ballo, balliamo”.
 
Una volta bussato alla porta del dormitorio Russell fu accolto da Alice.            
-Allora, cosa hai per me?-

-Ecco a te, indovina cos’ è?- disse Russell mostrando ad Alice la foto istantanea della chiamata misteriosa.

-Un..indizio o prova per confutare maggiormente la mia difesa?- azzardò a indovinare speranzosa.

-Proprio così- confermò lo scoiattolo.

-Russell..fatti abbracciare- e così fece.

Poi dopo un lungo abbraccio l’amico propose all’amica..

-Ora che abbiamo fatto un salto in avanti..che ne dici se ne facciamo qualcuno sul “loro letto” per un pò prima che ci chiamino?So cosa ho detto prima ma..neanche io so quando mai tornerò qui perciò..approfittiamo di tutto ciò di cui di può usufruire finché possiamo- propose Russell gioioso.

-Assolutamente! Potrebbero non invitarci mai a casa loro, quindi il letto su cui dormono entrambi è già tanto. Sposto i miei documenti e lo facciamo!- e dopo aver sistemato ed al 3 della micia e dello scoiattolo e così fecero(ossia saltare come due ragazzini come se il letto fosse un tappeto elastico).
 
FINE PRIMA PARTE.

NOTE AUTRICE:CIAO RAGAZZI, FINALMENTE HO POTUTO PUBBLICARE DI NUOVO. * PERCHE' LE PUZZOLE EMETTONO IL FAMOSO FETORE COME ARMA DI DIFESA,QUIDI SOLO QUANDO HANNO PAURA. *QUI RUSSELL AVVAMPA PERCHE' STA PENSANDO ALL'INEBRIANTE PROFUMO DI NICK. IL NOME PER IL DETECTIVE OTEAS L’HO INVENTATO IO, PENSAVO LO RENDESSE MENO RIDUTTIVO AI FINI DELLA TRAMA, MENTRE QUELLI DEL CAPITANO BOGO LI HO MESSI PERCHE’ TROVATI IN ALTRE FICTION. SPERO VI SIA PIACIUTO E FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE. ALLA PROSSIMA CARI ZOOTROFILI, DD VI SALUTA.
 
 
 

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Capitolo 12
*** Indagando in Centrale quante cose si scoprono ,ancora. PARTE SECONDA ***


Lionheart era tranquillo nella sua cella, non si aspettava di ricevere visite dalla polizia così presto (a riprova del fatto che la ZPD sapeva fare il suo lavoro quando lasciavi agire i membri giusti, in parte non poté che esserne orgoglioso).
Le sagome di Wilde ed Hopps si fecero avanti dinnanzi al leone, invitandolo a seguirli nuovamente nella stanza degli interrogatori, dove gli avrebbero mostrato le prove raccolte e confrontate con le informazioni che egli avrebbe fornito loro, nella speranza che ne fosse davvero in possesso.
Dopo essersi salutati e messi comodi fu Nick il primo a parlare sta volta.                                                 

- Dunque, lei conferma di aver ricevuto la telefonata da una cabina e che fosse la sera del 6 maggio, sera in cui lei e la sua scorta personale sequestraste il 7° animale? Lo conferma? –

-Lo confermo – ribadì il leone.                              

-E da quella volta non ha ricevuto altre minacce. Man mano che i mammiferi da contenere aumentavano  le venne più chiesto di spedire altre cartelle cliniche riguardanti le loro condizioni, sempre con lo stesso metodo [mail preceduta da una telefonata] o quella fu proprio l’unica occasione in cui il ricattatore misterioso si fece sentire?  Riconferma anche questo?- richiese Nick.

-Almeno telefonicamente..si, fu solo in quell’ occasione, da quella cabina, lo confermo – disse Lionheart.

-Okay. Ma..si fece mai sentire in un altro modo, al di fuori delle mail in cui spediva un indirizzo  diverso per ogni animale che via via “recuperavate”?- chiese l’agente Wilde nuovamente.

-Um..No, non si fece più sentire ne si espose in altro modo- rispose certo l’ex sindaco.

-Capisco e mi dica, la sigla B.W. o il termine soggetto B.W. le dice niente? Saprebbe spiegarcelo?- chiese sta volta l’agente Hopps dopo aver preso il posto del collega mentre faceva ordine con gli appunti raccolti e ricontrollati per verbalizzarli.

-B.W.!? Ammetto di averne sentito parlare, ma solo di nome, nessuno mi spiegò mai di cosa si trattasse. Ricordo..risale ai tempi dei miei primi giorni di governo, non ne seppi più nulla da allora. Mi sorprende sia saltata fuori adesso- ammise il leone tranquillamente anche se colto alla sprovvista.

-Davvero? Prego, continui allora-  invitò Judy con cortesia.

-Poco dopo il mio passaggio in carica, l’ex sindaco di allora, mi faceva visita per tenermi aggiornato sui progetti e le iniziative che eravamo d’accordo a mantenere o scartare durante il mio nuovo mandato: fra questi vi era un fascicolo, a detta sua, ereditato da sindaco a sindaco donato direttamente dalle forze armate.  Si trattava, sempre a suo dire, di un progetto di difesa e contenimento che la città avrebbe dovuto attuare in caso di “crisi regressiva”.                                     
Non mi era permesso, tuttavia, consultare tale fascicolo prima della “suddetta crisi”, neppure mi spiegarono cosa intendessero per "crisi regressiva": disse solo che nel caso si fosse manifestata “loro” se ne sarebbero accorti, allora avrei ricevuto una telefonata dai federali dopo un’adeguata  segnalazione e da lì avrei saputo cosa si celasse dietro a quel progetto; dato che essendo il nuovo sindaco sarei stato nella condizione di dirigerlo-  rivelò Lionheart spiegando lentamente in modo chiaro, affinché i neo agenti comprendessero senza perdere il filo conduttore.

-Wow. Sembra una faccenda alquanto delicata. Dopo gli eventi che hanno scosso la città ha mai ricevuto quella..chiamata d’emergenza, quell'avviso?- chiese di nuovo Nick riprendendo a domandare, credendo che il suo turno per verbalizzare fosse tornato, ma poi si corresse. -Oh, giusto mi scusi; non poteva riceverne essendo qui agli arresti. Non ho soppesato le mie parole sta volta.-

-Non fa niente, si figuri agente, ad ogni modo vedendo gli animali inselvatichirsi ebbi come un presentimento..una sorta d’intuizione; ossia che per crisi regressiva intendessero proprio un episodio simile a quello: una fase di regressione a livello primitivo che tuttavia poteva essere contenuta. Ma quando andai negli archivi per cercare il fascicolo.. era sparito, e non potevo denunciarne la scomparsa perché la polizia..voi,  sareste certamente risaliti a me e agli animali che tentavo di curare nascondendoli. Quella chiamata non giungeva, non avevo  istruzioni chiare su come agire, ho dovuto prendere l’iniziativa di conseguenza e usare i soli mezzi di cui disponevo per non peggiorare le cose. Almeno così credevo. Poi col tempo la preoccupazione perché non si scoprisse niente aumentò sempre più fino a farmelo dimenticare- confessò il leone.

-Incredibile, e a questi “archivi” poteva accedervi solo lei o altri di una certa posizione all’interno del municipio? Immagino che documenti di una tale portata non fossero accessibili a tutti- ipotizzò ad alta voce Judy.

-Infatti si trattava dell’ “Archivio Blindato”, riservato ai documenti top secret per le manovre d’emergenza che i federali ci spediscono, ma solo io, il mio vice e l’archivista possono accedervi- spiegò egli.

-Molto interessante. Potrebbe “rinfrescarci” il nome “dell’allora sindaco prima di lei”? Sa, so che non è carino dirglielo ma è passato un po’ di tempo da quando la politica m’interessava – ironizzò Nick nella sua spiegazione.

-Certo, Swington, il suo nome era Gizelle Swington I°- rispose Lionheart.

-Molte grazie, le faremo sapere come procedono le indagini tramite l’avvocato Mewny.Nel frattempo si riguardi- fece Nicholas cordiale.

-Prego, anche lei agente- fece il leone cordialmente anche lui.
   
Di nuovo  soli nel corridoio.. Judy proferì
– Bene, ora ci serve solo un mandato per il municipio per procedere. Se quell'archivio non è molto trafficato, anche se sono passati quattro mesi, qualche indizio potrebbe essere rimasto-

-Potrebbe.. o potrebbero aver fatto le pulizie, non ci pensi Carotina?- puntualizzò Nicholas.

-Lo so, ma potrebbero esserci delle telecamere nascoste, o a norma, ed aver registrato le ultime persone che in quei giorni hanno ritirato i documenti dall'archivio. Oppure, e sarebbe meglio; il fascicolo conteneva davvero un progetto di contenimento in caso di animali selvaggi ed è possibile che sia stata Bellwether a farlo sparire, così da non ostacolare i suoi piani alla radice nel caso Lionheart avesse tentato di metterlo in atto- spiegò Judith.

-Già, ma se così fosse, dubito che lo abbia conservato, l’avrà gentilmente fatto passare nel tritacarte e tanti saluti FASCICOLO FEDERALE! A .. a meno che..?-

-A meno che cosa?- chiese Judy.

-A meno che anche “qui” in centrale non vi sia una copia: in casi di contenimento anche le forze dell’ordine dovrebbero essere tenute al corrente di progetti simili. Bogo avrà più o meno la stessa età di Lionheart, magari lo stesso ex-sindaco avrà dato lo stesso progetto anche a lui.- espose Nick.

-Già, ma se così fosse un tale piano d’azione lo avrebbe già attuato- ribatté Judy.

-Si ma..avendo Lionheart, tenuto nascosto il fatto che gli animali predatori stessero inselvatichendo, Bogo non poteva attuare il piano e quindi il fascicolo non è mai stato aperto neanche qui!- avanzò allora Nick con più enfasi.

-E quando la faccenda ormai era venuta fuori?- ribatté Judy di nuovo.

-Giusto..ma allora il sindaco era Bellwheter, magari lei ha ricevuto la telefonata! Ma non essendo intenzionata a cambiare i suoi piani non ha demandato l’ordine alla ZPD. Ciò spiegherebbe tutto il quadro d’insieme (poi Nick guardò l’amica che aveva qualche dubbio sul volto)una parte  quadro?!- chiese alla fine lui.

-Infatti, perché se non si ha una visione chiara del quadro d’insieme, non si hanno tutte le prove e di conseguenza neanche tutta la verità. Ma allora perché..perché quando hanno notato che l’ordine era stata ignorato non sono intervenuti se veramente è successo? Una tale calamità avrebbe coinvolto pure la Z.W.A.T!- fece notare Judith ora leggermente allarmata al solo pensiero.

-Vero.. ora non so più cosa inventarmi. Ridicolo! Stiamo girando intorno ad una supposizione- disse Nicholas giustamente stanco a quel punto.
 
-Però..magari non è così! Una simile scoperta avrebbe messo maggiormente in buona luce le manovre di Bellwether ed aumentare il numero dei suoi sostenitori, perché non sfruttarla a suo vantaggio?-  fece la coniglietta sempre più interrogativa.

-Cosa proponi di fare, come agiamo?- domandò il volpotto più per sicurezza intuendo l’intenzione dell’amica.

-Chiediamo comunque un permesso per un’ interrogatorio, ed un mandato.. e lasciamo che sia la nostra ex-sindaca detenuta a dircelo- propose Judy una volta recuperata la sua intraprendenza.

-Ti senti pronta a correre il rischio? Veramente?- chiese Nick per accertarsi  

-Prima o poi avremmo dovuto affrontarla comunque, di nuovo, no?- minimizzò con tono secco Judy.

 -Come preferisci, ma se c’è la possibilità di evitare lo scontro diretto con “la pecora dell’ Anticristo” ancora per un po’ io la coglierei. Quindi ti prego, incrocia le dita con me affinché il nostro capo abbia quel “sacrosanto documento”- fece Nick prima condiscendente per forza e poi drammaticamente ironico.

- Accelera il passo intanto – disse  Judy sorridendo.

Intanto nel dormitorio Alice guardava le foto datele da Russell disposte a semicerchio, seduta per terra, con fare meditabondo, come se stesse cercando interpretare dei tarocchi, senza parlare ma riempiendo il silenzio con profondi “MMH!”.. “Mhm!?”, “mmh!”.
 
-Se condividessi il filo dei tuoi pensieri riusciresti a formulare qualcosa di concreto, sai?- fece notare Russell con leggera ilarità, divertito e al contempo seccato dai modi dell’ amica.

-Sarebbe solo un susseguirsi di frasi lasciate a metà e monosillabi a non finire. Te lo risparmio- e così dicendo Alice si mise a testa in giù dopo aver correttamente eseguito una verticale.

-E ora cosa fai?- chiese Russell sul punto di ridere.

-Lascio che il sangue defluisca meglio al cervello così che il ragionamento futuro mi aiuti a far coincidere i punti che non capisco- spiegò Alice con una serietà che contravveniva alla stravaganza della posizione assunta.

-Posso elencarti io i punti in questione, girandoti attorno senza il rischio di farti vomitare?- chiese Russell sorridendo senza più l’ombra di un fastidio.

-Fa pure, tanto appena me ne accorgo mi risiedo- concesse Alice.

-Uno: Abbiamo capito che l’esistenza del ricattatore del tuo cliente è reale! Giusto?- cominciò ad elencare Russell.

-Giusto! Ma forse è meglio “chiaro”- suggerì lei dopo la sua secca affermazione.

-Perché?- chiese Russell perplesso.

-Boh! Sento che suona meglio- spiegò Alice con tono ovvio.

-Va bene..okay, “Chiaro?”- asserì Russell di nuovo un po’ seccato.

-Chiaro!- fece eco lei.

-Due: che egli o ella ha chiamato da una delle tre cabine telefoniche che circondano il municipio nel cuore della notte invitando il nostro ex-sindaco leone a fare
altrettanto la prima sera; CHIARO!?- fece lui cercando di non cedere al piccolo secondo di furia momentanea.

-Chiaro!- continuò la gattina

-Tre: è altamente probabile che il ricattatore sia nientedimeno che la figlia del tuo cliente, purtroppo. Chiaro?- ri elencò con tono retorico interrogativo lo scoiattolo.

-Idem!- buttò improvvisamente Alice.

-Quindi..cos'è che ancora ti confonde?- domandò Russell ignorando volutamente il cambio d’esclamazione.

- Esattamente quando hai scattato quelle foto? Sono gli orari, i giorni, i tempi che ci occorrono- spiegò calma lei.

-Il 2 Maggio alle 9.30 di sera- rispose Russell.

-Il 2 Maggio alle 9.30 di sera del..?- riprese Alice facendogli notare che non aveva detto l’anno.

- Ed dai Alice! Lo sai in che anno siamo, non è necessario specificare ogni singola frase che dici!- rispose Russell.

-Il -2- Maggio- alle- 9 e 30- di – sera- deeel?!- fece di rimando Alice con le sopracciglia leggermente incrinate e insistendo nella sua scansione.

-..Va bene. Il 2 Maggio alle 9.30 di sera del 2016!- rispose Russell dandola vinta ancora una volta all'amica solo per andare avanti, dato che controbattere sarebbe stato
inutile.

-Grazie, però non trovi che sia veramente, ma veramente presto come orario per un  ricatto? Considerando che la sospettata in questione è un’ adolescente?- chiese cortesemente Alice.

-Alice..la metà degli edifici pubblici del comune della città chiudono verso quell'ora!- ricordò Russell alla gatta con leggero disappunto per la sua occasionale sbadataggine.

-..Oh si è vero hai ragione!- disse lei sorridendo sinceramente divertita al pensiero di essersene dimenticata. Ciò le fece ricordare il punto che ancora non le tornava, e non se lo fece ripetere due volte a dirlo prima di scordarlo nuovamente -Infatti..infatti! Il municipio avrebbe dovuto essere chiuso da un’ora, ma chi ha chiamato l’ha fatto sapendo di essere nella condizione di allungare i tempi senza che nessuno se ne accorgesse..o che ci facesse caso. Saranno menefreghisti? Bhe comunque tutto questo fa supporre che sia proprio la figlia in fondo, ma allora perché chiamare da una cabina? Da quella cabina!? Presto o tardi la polizia avrebbe rintracciato la fonte della chiamata proprio da quel punto se avessero indagato..ma..o già: nessuna soffiata, nessuna indagine breve o entro i due giorni richiesti dal decreto legislativo della polizia come vuole la prassi- espose tutto alla fine.

-Pensi che abbiano voluto far partire un’indagine in ritardo a posta? Che il tutto rientrasse nei loro piani?- domandò Russell per ipotesi anche lui.

-Ma allora perché quella ragazza sta mattina è scappata? Uscire allo scoperto così, credi volesse solo far parlare di sé distraendoci dal resto?- domandò Alice per ipotesi anche lei per avere una conferma da Russell.

-Prima non mi ha dato questa impressione dato che era fin troppo sulle sue, ma è probabile che stesse solo fingendo.Quello che è certo però è che non sta agendo da sola e se così è chi sta o la sta supportando?- si chiese lo scoiattolo.

-Penso..che prima di aggiungere altri tasselli alla mia arringa debba andare nel reparto archivi e sfogliarmi un pò dei file sui casi degli Ululatori di Notte, degli Animali Scomparsi  o direttamente dai nostri capi  barra agenti preferiti per constatare a che punto siamo, tanto per essere sicuri- esclamo la gatta.

-E pensi che ti daranno il permesso?- chiese Russell non tanto convinto.

-Ceeerto che si, Russy, da stamane il capitano stesso mi ha dato parola di totale collaborazione per il caso da tribunale che sto preparando, anche da parte di tutti gli altri agenti. Parole sue e non può rimangiarsele- rispose sicura Alice.

-Anche dopo il “modo” in cui hai dato una “zampa” in grande “stile” all'arresto di poche ora fa?- chiese Russell con tono lievemente curioso evidenziando le virgolette in aria.

-Bhe, non mi ha detto nulla per ora, ma se dovessi avergli creato dei dubbi o dei problemi sarò ben lieta di parlarci, non mi manca di certo l’abilità di persuasione, né la capacità di ammettere quando sbaglio e scusarmi!- esclamò Alice sicura rivolta alla finestra e con le zampe sui fianchi.

-Siii..hai ragione Alice, proprio non ti manca (disse Russell con lieve sarcasmo). Va bene, come credi, ma c’è un altro motivo che ti spinge a non includere quella “leoncina”, nel tuo bel discorso di difesa? Posso sapere quale?- domandò infine Russell.

-Semplicemente voglio essere certa al 100/100 che sia lei, lo voglio sentire dalla sua voce e se c’è un piano terroristico di mezzo in cui sia coinvolta, non voglio discostarmi troppo dalla mia linea iniziale per non fomentare una nuova era di panico. In più..voglio capire cosa possa aver spinto una giovane donna a dichiarare guerra contro suo padre in un modo tanto subdolo, passivo-aggressivo,e poi attivo come questo. Chi ha dei contrasti coi genitori a quell'età compie atti di ribellione differenti, non cospira alle loro spalle.Tu hai notato niente?- espose Alice con domanda finale.

-So solo che è da un po’ che non vivono più insieme come una vera famiglia da sei anni, da quando i coniugi Kadigia-Lionheart hanno divorziato, e che una volta al mese la giovine sta con l’uno e l’altro a turno- rispose Russell.

-C’è altro?- chiese la micia.

-Non tanto: ha tutta l’aria di una ragazza che non ama far parlare di sé. Credo che dovranno sforzarsi parecchio per farla interloquire di più oppure dovremmo iniziare ad indagare anche su di lei marcandola stretta- spiegò Russell.

-Capisco, ovviamente la soluzione più rapida è questa: allora metto questo post-it col suo nome ed il suo presunto coinvolgimento nella vicenda nella mia arringa, proprio in questo punto. Andiamo dai ragazzi e capiamo a che punto sono, così trascrivo il tutto a seconda del responso- espose Alice.

-Vuoi che venga con te?- chiese Russell speranzoso.

-Certo che si, perché no? Tanto “lui”(riferendosi a Nick) lo hai già visto e ci ha parlato, non vorrai sottrarti all'occasione di vederlo in azione, o pensi sia troppo presto? Altrimenti, così facendo non lo conoscerai mai a fondo come desideri- rincarò la gatta allo scoiattolo.

-…Va bene, tanto..cioè..grazie- così Russell recuperata la sua sicurezza in quell’ultimo uscì dal dormitorio seguendo l’amica.
Una volta fuori fu un pò difficile rintracciare i loro “super aspiranti migliori amici”, dato che ogni agente in centrale o era occupato o più semplicemente non si ricordava o sapeva dove fossero.
Capendo che ci sarebbe voluto più tempo, Alice tentò la via più rapida che conosceva; risalire alle loro tracce attivando tutti i suoi sensi.

-Uffa, dovremmo spostarci da un bel po’ di punti per capirci qualcosa, è come “l’ora di punta delle indagini” il che è un bene perché dimostra che tutti i nostri poliziotti preferiti  non stanno qui a pettinare le bambole, ma al con tempo ci dona una miriade di odori e rumori che ci confondono- osservò Alice.

- “Ci” confondo? - disse di rimando Russell in tono contrariato ma basso.

-D’accordo va bene, confondono me dato che a seguire le tracce sono io mentre tu..sei bravo in altro. Come vogliamo procedere?- chiese lei.

-Per esempio mettendoci in quel punto lì al centro vuoto, così che tu possa fare la tua “magia sensoriale predatoria”- rispose Russell con un sorriso ironico.     

 -Se proprio devi scherzarci sopra chiamali “superpoteri da predatore naturale” sai che lo preferisco. Ma grazie del consiglio longitudinale comunque, “mettiamoci” lì- rispose Alice mettendo anche lei le virgolette nell’accento sta volta.

-Allora mettiamoci in quel punto o preferisci continuare a sciorinare parole ricercate tanto per far vedere che sotto sotto sei intelligente quanto stravagante?!- fece lui sbrigativo.
Alice non disse niente preferendo non obiettare alla verità, così si diresse nel punto indicato da Russell, attese un po’ entrando in quella sorta di trance che le permetteva di ascoltare,annusare e vedere allo stesso tempo e poi esclamò..

- Scale che conducono al terzo piano, direzione..sicuramente l’ufficio di Bogo al 100/100. Se prendiamo l'ascensore dovremmo arrivare prima di loro- disse Alice fiera di sé stessa per il risultato sensoriale ottenuto e l’intuizione ipotetico deduttiva finale.

-L’ascensore più vicino è da quella parte, sarà meglio sbrigarci prima che si affolli. Se non l’hanno preso loro una ragione ci sarà- propose Russell.
Si diressero velocemente alle porte dell’ascensore che si aprì e..trovarono un mucchio di agenti come volevasi dimostrare.

-Per l’appunto, su dai facciamoci spazio- disse Russell per niente sorpreso con tono e sguardo impassibile, lo stesso di Alice quando entrarono.

Intanto nell’ ufficio di Bogo, il suddetto capitano bufalo africano* e il mustang, avevano terminato di scrivere i rispettivi verbali sugli ultimi fatti verificatisi in quelle poche ore, ottenendo il tempo libero necessario a montare una “loro” lavagna investigativa alla destra della stanza: Fernández aveva proposto ad Hector d’investigare un pò tra loro come ai vecchi tempi, sia perché era un valido modo per scaricare lo stress essendo più produttivi sia per rendere più leggero il lavoro con qualche fascicolo in meno e non essere colti alla sprovvista, restando al passo dei propri colleghi sottoposti e anticipare così eventuali..sorprese (tanto per essere sicuri a detta di Bogo, tanto per non creare incomprensioni sul posto di lavoro a detta di Oteas), ovviamente con ragionevole consenso per fortuna.

 -Non si può dire che non ci abbiano messo impegno in tutto questo pandemonio- osservò Hector guardando la piantina della città e gli schemi circolari ottenuti col pennarello rosso.

-Già e le forme a cerchio che segnano i punti in cui si sono verificati i fatti sai cosa mi ricordano? Quegli stravaganti design digitali che si vedono sui tablet che vanno tanto in voga adesso, tipo MAPS o le indicazioni colorate per le allergie e intolleranze sui menù dei ristoranti- osservò Fernández.

-Anche se suona ridicolo..devo darti ragione e quel che è peggio, lo schema sembra indicare la nostra centrale, in un nucleo di eventi assurdi. Quale sarà l’obiettivo di questo tipo..o tipi? Se penso che potrebbe essere davvero una manica di adolescenti dietro le quinte di tutto questo ho i brividi solo a pensarci: come se non ci dessero abbastanza problemi ogni anno ad Halloween, il 4 Luglio o nei pressi dei College nelle confraternite!- disse Bogo sinceramente costernato.

-Vero, per non parlare di quando non si capisce bene per cosa protestino e noi dobbiamo comunque appianare le acque coi black block nonostante non siano armati di niente, tranne che di caschi, bombe carta e tutto il loro rancore verso uno stato che li ha delusi e che controbatte attraverso di noi, che ci pagano per proteggerlo come dei cretini- rispose sornione Oteas con ironica filosofia sociale veritiera.

- Fernández, lo sai che mi piace quando ragioni a tutto tondo sul nostro ruolo nella società. Mi aiuta a trovare 1001 ragioni valide per cui stia ancora qui e non andare in pensione prima del tempo; come ringrazio il fatto che il più delle volte sia tu a suggerirmi le risposte valide per restare, ma adesso questo tuo tono finto pessimista disfattista non mi aiuta- disse Bogo.

-Okay, come vuoi, sicuro che quanto ho detto però non ti faccia penare a niente?- chiese Oteas ridendo piano.

-No, certo, mi fa pensare a..come era il concetto? Il suo nome? Aveva a che vedere con la rete..-disse Bogo riflessivo con lo zoccolo che gli teneva il mento con gli occhi fissi sulla mappa sempre più meditabondo.

-Rete da pesca?- azzardò Oteas spiritoso pur sapendo che non c’entrava niente.

-No, Fernández, non rete da pesca, rete informatica semmai. Del web ed aveva un nome preciso.. “World Wide Web”, W3,WWW..l’aveva fondata Tim Berners Lee! Aveva realizzato il primo server nel 1989..ne avevano parlato i giornali in continuazione allora..era svizzero, ed era il 6 Agosto 1991 che la WWW diventò nota- espose il capitano sempre senza voltarsi.

-Wow complimenti per le nozioni di storia moderna, non credevo la sapessi così bene. Hai guardato il tuo cellulare a velocità della luce cosicché io non me ne accorgessi?- domandò il detective della polizia.

-Non ne ho avuto bisogno:  sono tutte nozioni che ho imparato da mio nipote, è studente alla Facoltà di Scienze Informatiche e Ingegneria di Zootropolis. Alle cene di famiglia a cui mi invitava mio fratello, ogni tanto mi ha parlato di qualche nozione per essere più tranquillo in vista di un esame..anche se non sempre afferravo quello che diceva, la parte storica era la più facile..e comprensibile- spiegò Hector.

 -Ottimo! Questo vuol dire che i tizzi che hanno architettato il piano,  devono chiaramente essere insegnanti o studenti dei licei e delle facoltà politecniche d’informatica della città più vicine alle altre scuole e locali con WIFI in cui hanno fatto lo scambio dati! E quante ce ne sono in città vicini a quei punti?- disse Fernández  ora che il pallino investigativo era collegato ed in funzione, ed Hector rispose con un sorriso d’intesa come a completare la frase dell’amico..

-Tre, ai confini dei distretti di Sahara Square, Little Rodentia e  Downtown- eloquente.

-Bingo- fece il mustang.
 
 
In quel momento fuori dalla porta Alice, Judy, Nick e Russell s’incontrarono faccia a faccia essendo arrivati a destinazione entrambi.

-Che ci fate qui?- chiese Judy per prima, sorpresa e senza stizza nella voce.

-Vi stavamo cercando per delle informazioni preziose e delicate, che urgono un confronto- rispose pronta Alice.

-Bhe anche noi! Ma dovremmo trovarle dentro l’ufficio del nostro capo, quindi se non vi dispiace dovremmo bussare ed entrare!- disse Nick sbrigativo, nella speranza di non incappare nell'ennesimo scontro con Alice.

-Si! Mi dispiace..o “ci dispiace”, non ho ancora capito..come te lo sentiresti Russell, plurale o singolare?- domandò la gatta allo scoiattolo.

-Ininfluente, non mi cambiano nulla due minuti fuori se non entro pure io-rispose Russell.

-Oooh! Ad ogni modo, credo dovremmo entrare tutti! Sento che le risposte che cerchiamo siano le stesse e che solo entrando insieme oltre questa porta, le troveremo- esplicò Alice agli agenti dopo la sonora esclamazione di ammirazione per i distaccati modi dell’amico.

-Sicura? Non hai idea di quello che potrebbe aspettarti se entri con noi; fin’ora lo hai visto contenuto nella sua forma migliore(riferendosi al suo capo) ma dopo la tua bravata volante non credo sarà felice di vederti adesso. In passato ha redarguito Judy per molto meno, figuriamoci con te- disse serio Nick in tono di sfida.

-Sono qui anche per questo: per farmi un’idea, e me la farò!- rispose calma Alice con tono di sfida anche lei.

-Come preferisci, ma se poi ti lamenti non prendertela con me, perché io ti ho avvertito- disse Nick un’ultima volta prima di bussare.

-Ciao- salutò Russell, Judy nel frattempo per educazione e per “passare il tempo^^”.

-Ciao- rispose la coniglietta al saluto, notando, senza aggiungere altro, che avvertiva qualcosa di familiare in lui.

Tutti e quattro comunque erano sul punto di bussare attendendo sull'uscio il permesso per entrare.

-Quindi chi bussa per primo?- chiese Alice.

-Direi noi, perché in questa sede ci lavoriamo?- espose Judy in tono ovvio e retorico, come se Alice avesse chiesto “come si bolle l’acqua?” in un momento di amnesia.

-Giusto..ma..se invece lasciassimo alla “nostra ospite” “l’onere di bussare?”- propose Nick alla collega con un espressione che lasciava ad intendere “ci ha rotto un pò troppo i cocci ed ora che ne paghi le conseguenze per una volta” sperando che anche la collega fosse d’accordo.

-Nick..no! Non sei spiritoso, non credo cambierebbe la situazione, inoltre è la terza volta che entriamo qua dentro (anzi lo è per me)cioè la seconda per tutti ma il punto è che nessuno sarà la vittima di nessuno. Voglio che siamo tutti professionali e collaborativi, va bene?!- specificò Judy al collega facendo intendere che non fosse il caso di “giocare a chi diamo una strigliata” come i bambini.

-Per quanto l’idea possa essere divertente..sono d’accordo con lei(riferendosi alla coniglietta); nelle sue vesti ufficiali, agente Wilde, non ci farebbe una bella figura se lasciasse che una civile che collabora con la polizia si prendesse una ramanzina dal suo capo- disse Russell solidale con l’agente Hopps e l’amica, facendo lo spiritoso con l’agente Wilde avendo capito anch’egli le sue intenzioni dai suoi gesti. Dopotutto era un reporter investigativo molto attento.

-A si? Era questo che volevi mi accadesse?! Devi proprio volermi tanto male se scateno in te simili intenzioni- disse Alice con gli occhi semi aperti puntati su Nick ed un tono impassibile.

-Cosa?! Ma..ma è ridicolo! Io non ti voglio male..io..-  esclamò in risposta la volpe ma senza sapere come giustificarsi: non si aspettava una frase del genere.

-Allora devi avere qualche dissapore con il tuo capo se non vedi l’ora di vederlo sgolare. Con tutto quello che fa quel santo animale ogni giorno per voi e per noi, l’ultima cosa che gli serve è una laringe lacerata- disse Alice sicura di ogni parola detta.

-Per..per te Bogo, il nostro capitano Bogo..sarebbe un santo?!- chiese perplesso Nick ad Alice come conferma di aver sentito bene.

-Certo! Ripeto, con tutto quello che ha fatto per questa megalopoli da quando è a capo, che sopporta tutti i giorni e lo stare dietro a voi, chiunque sarebbe definito santo. Non sarà un campione di pazienza e qualche cantonata l’avrà presa, ma dentro, scommetto, anche lui avrà i suoi pregi- spiegò Alice convinta.

-Ma..ma..ma!- biascicò Nick provando a ribattere che invece con la pazienza che lui e Judy dovevano raccogliere per sopportare lei, e adesso pure Russell, avrebbero dovuto fare santi loro, ancora prima di Bogo.

-Ma se ti costa  tanto busso io- disse Alice senza timore ripescando la congiunzione della volpe per usarla nella sua frase. Dopodiché sia Judy sia Nick si unirono a lei per forza.

Non si aspettavano anche il detective Fernández nell'ufficio, forse era meglio  così, nella stanza si poteva percepire meno tensione del solito.                                                                       
La parte divertente fu che sulle prime, sentendo bussare, il commissario non seppe se fosse stato meglio mandarli via o dire “avanti” a chi stava per entrare. Tuttavia, volendo sperimentare “l’approccio alternativo” intuendo che il collega mustang di fianco avrebbe tirato fuori una frase del tipo “Potrebbero avere delle novità da aggiungere al filo delle nostre ipotesi” con uno sguardo eloquente..il bufalo africano decise di optare per un “SI?!” al terzo tocco e in risposta ebbe..

-Salve!Siamo noi, potremmo cortesemente entrare?- era Alice.

-“Noi” non è una risposta. Se permettete potreste “cortesemente” identificarvi, di norma è così che funziona quando si richiede di entrare qui- spiegò Bogo repentino.

-Te lo dicevo io che era meglio far bussare solo me- rimbeccò Nick da dietro la porta ad Alice.

-Ha solo detto d’identificarci, mica di andare a quel paese. Inoltre credo fosse riferito a voi- rispose lei con nonchalance.

-Stop, Okay. Identifichiamoci tutti, entriamo e basta- disse Judy e così fecero.

Tranne Russell che preferì restare fuori di fianco alla porta. Prevedendo che se il commissario avesse saputo che un giornalista era nel suo ufficio avrebbe ricevuto "lui" una scenata delle sue, compromettendo in tal modo la riuscita di una buona intesa sul posto di lavoro. Non per paura, semplicemente perché il giovane scoiattolo non sopportava gli animali che urlano o perdono le staffe facilmente, soprattutto i maschi, grandi o piccoli che fossero.
Una volta dentro…

-Bene, siete qui, grazie per il divertente siparietto da dietro la porta- disse Bogo con quel genere di ironia personale che solo i suoi collaboratori capivano..e infatti..

-Grazie!- rispose Alice convinta che in quel frangente parlasse seriamente, contenta al pensiero di aver fatto divertire un pò il bufalo.

-EH!..M…prego- disse il commissario ingoiando il rospo per sta volta, biascicando quel “prego” tornando a guardare la “piantina/lavagna delle prove”, confuso se la gatta intendesse sul serio o lo stesse prendendo in giro. In entrambi i casi pensava solo che quell'attimo fosse imbarazzante.

-Presumo abbiate scoperto qualcosa d’interessante se siete giunti fin qui. Di cosa si tratta?- chiese Fernández inginocchiandosi  su di una zampa posteriore per mettersi alla loro altezza e guardarli negli occhi.

-Di questo signore- disse Judy e mostrò ai suoi superiori i tabulati e la copia cartacea della conversazione nella quale i B.W. venivano menzionati e le novità sapute dall'ultimo interrogatorio con Lionheart pochi istanti prima.

-B.W. ..in effetti..mi ricorda qualcosa- fece Bogo pensieroso.

-Quindi si ricorda di avere un file simile anche lei?- chiese Judy speranzosa.

-Fatemi controllare e ve lo dico- e così dicendo il bufalo africano andò dietro la sua scrivania, s’inginocchiò per aprire la cassaforte adibita ad archivio per i DOC più importanti e dopo aver sfogliato vari fascicoli e dossier trovò quello in questione.

-Deve essere per forza questo:  “Piano d’Azione e Contenimento in caso di collaborazione di Soggetti B.W. con le forze dell’ordine ed i servizi segreti, e la sigla B.W. starebbe per..Born Wild: soggetti animali immuni ai mindicampum holicithias* aventi il ruolo di vigilanti federali sotto copertura e preparati a 360°gradi, in quanto possessori degli istinti,riflessi e sensi di sopravvivenza mai attenuati di tutte le specie del passato nonostante l’evoluzione globale ma in possesso della lucidità dell’animale medio - odierno?! Essi sono definiti anche col nome in codice di  Biological Organic Weapons*?!- lesse Bogo tutto d’un fiato dopo aver compreso a pieno il contenuto del fascicolo esterrefatto, non riuscendo a capacitarsene.                     
Nell'ufficio regnò il più solenne silenzio, accompagnato dagli occhi spalancati ed il respiro bloccato di tutti i presenti.
 
 
*A quanto pare sulla funivia Nick scherzava quando aveva definito Bogo “capitan bufalo muschiato”,forse era il suo profumo, comunque sia è invece un bufalo africano, meglio tardi che mai a saperlo.
*Nome scientifico degli Ululatori Notturni per chi non se lo ricordasse.
*Traduzione inglese di Armi Biologiche Organiche.
 

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Capitolo 13
*** Indagando in Centrale quante cose si scoprono. PARTE TERZA ***


La notizia di un’entità nascosta, così particolare, addirittura sostenuta dal governo, all'insaputa dei cittadini di Zootropolis, scioccò non poco i membri all’interno della stanza. Perfino Bogo, avendo cominciato lui stesso la lettura del dossier, ma necessitava di qualche minuto per riprendersi e continuare, intervallato dai commenti e le esterrefatte esclamazioni di tutti i presenti.
-Uhm?! C’è una serie di pagine scritte a mano all’interno del fascicolo- osservò il capitano.                 

-Ed  ha tutta l’aria di essere una specie di diario, meglio così: una testimonianza diretta, forse, ci aiuterà a capire meglio- e così dicendo il capitano Bogo continuò a leggere; fortunatamente la calligrafia era riportata seguendo un corsivo leggibile e di facile interpretazione..una scrittura quasi “elementare” all'apparenza;

Caro capo delle forze dell’ordine di Zootropolis.                                                                                                    
Se stai leggendo le pagine del dossier che ti è stato consegnato sarai già venuto a conoscenza della nostra esistenza, ossia dei Soggetti Born Wilde e delle nostre peculiarità basilari,ma senza essere ancora entrato nel particolare della nostra tipologia.                                                                                
Ti scrivo in primis per rassicurarti ed accertarti che non siamo individui pericolosi, né per te né per la nostra gente, il mondo, i nostri simili di tipo ANIMALUS ANTROPHPMORFUM MODERNUM SAPIENS*.                                                                                                                                                             
 Siamo animali comuni, composti sia da prede che da predatori, nati con questa peculiarità: possedere dei geni immuni al processo di reversione selvatica causata dal fiore Mindicampum Holicithias, noto comunemente con il nome di Ululatore Notturno. Comincio con l’informarti che dagli anni 30 fino ai tempi della “Guerra del Golfo”* nei paesi sottosviluppati dell’Asia e dell’ Africa ancora da risanare a causa delle loro guerre civili interne, compresi il Vietnam, il Tibet, il Siam ma anche nel nostro paese in alcune zone del Messico e dell’America Latina, l’Ululatore Notturno è stato usato per sette decenni come prodotto e moneta di scambio sul mercato nero dei signori della guerra. Poiché esso rende gli animali selvatici garantisce schiavi da usare come manodopera gratis, soldati sicari senza bisogno di addestramento o paga, macchine da guerra senza l’ausilio di armi, foraggio nelle zone che ancora praticano la caccia preda VS predatore e viceversa o come pratica di cannibalismo giustificato, schiave e schiavi sessuali che nel periodo del calore non obiettano per i servizi resi e non necessitano di droghe per lo stupro. Altre volte ancora, l’ululatore notturno è usato come forma d’intrattenimento illegale per chi organizza combattimenti clandestini in cui gli animali si combattono fino alla morte, ed una volta morti prendono le loro teste, pellicce, piume o scheletri come trofei privando i loro simili di quell’ ultimo barlume di animalità* che li caratterizzava.

Per bloccare questa ondata di crimini feroci, contro l’animalità, sono stati creati vari organi governativi mondiali e federali per combatterli e prevenirli, tra questi il più recente di cui adesso faccio parte anch’io; il GSD ovvero il Global Security Department (Dipartimento per la Sicurezza Globale)* . Non entrerò nei particolari del nostro dipartimento, poiché confido che uno dei nostri membri sia lì presente per uscire allo scoperto e informarti come di dovere.  
Continuerò parlandoti di noi, per aiutarti a capire chi siamo e cosa siamo davvero: ho elaborato, ultimamente, una lunga teoria  che spiegherebbe la nascita di un fiore come gli ululatori notturni ed altre piante a esso simili; ossia che per combattere la sovrappopolazione di 6 milioni di animali sul pianeta e l’eccessivo modernismo scatenante i fenomeni dell’inquinamento che ne conseguono..la natura per vendetta o per semplice risposta alla sua difesa e sopravvivenza, abbia creato questi fiori che ci riconducono alla primitiva essenza del nostro essere per ricordarci che la terra, la nostra casa è una sola, e se non siamo attenti la perderemo per sempre e noi con lei.                    
Quindi sempre in risposta alla mia teoria, ho supposto che fosse per questo che siamo così: per reagire e proteggere i nostri simili indifesi dai suoi effetti(a quel fiore) nel corso delle varie evoluzioni che negli anni ci hanno cambiato rendendoci più intelligenti, coscienti e consapevoli oltre i nostri istinti, pur rimanendo gli stessi e cambiando solo nella testa, nelle capacità di apprendere, parlare e conoscere come tutti gli altri”.                                                                                    
Apparentemente nessuno ci distinguerebbe da “un qualsiasi altro animale tipo” del ventesimo secolo, o ventunesimo, ventiduesimo?Di che secolo sei tu che leggi?

Le differenze che possediamo sono minime, ma sufficienti per proteggervi: il nostro udito è alto come quello di 10.000 anni fa. Il nostro olfatto e senso tattile sono altrettanto sensibili, la potenza della nostra vista poi..cambia a seconda della specie a cui apparteniamo: c’è chi mantiene la visione periferica e indossa speciali lenti a contatto per vedere con la visuale diretta che tutti i mammiferi di oggi hanno sviluppato, chi vede ancora con pochi colori e non distingue il rosso (ai suoi occhi saturato fino ad apparire arancione o giallo) e rischia di essere investito quando attraversa se non si somministra quotidianamente un collirio speciale che glie li fa vedere tutti oppure particolari occhiali che fungono al medesimo scopo.                                         
  Oppure cuccioli che negli anni faticano ad apprendere particolari materie perché troppo difficili per loro e necessitano di ripetizioni o Piani Didattici Personalizzati(PDP) per essere al passo dei compagni e non restare indietro; alcuni cuccioli dal momento della nascita non parlano e si esprimono in versi fino al sesto anno di età. Io ho imparato a parlare ad otto anni, ma dai cinque anni almeno capivo ciò che mi si diceva e con “il linguaggio dei segni” me la sono cavata.                    
Poiché con le mie zampe faticavo ad imparare a scrivere. Fortunatamente con la pazienza e l’amore dei miei cari ho imparato anche a fare questo, altrimenti, amico caro, non potresti leggere le mie pagine.  Una volta adulti, però,superate le difficoltà del lavoro e del vivere in città troppo rumorose o con luci abbaglianti, ritmi di vita veloci e “disanimali per noi” (infatti molti di noi preferiscono la periferia, la campagna o i luoghi isolati di mare e montagna, perché più tranquilli) dobbiamo affrontarne altre per le nostre esigenze poiché altrimenti soffriamo di DISTURBO DELL’ ADATTAMENTO* senza una dovuta guida.

Un ulteriore problema è la socializzazione con gli altri animali sul campo amoroso: anche se vorranno essere monogami ed amare la o il partner con il quale passare tutta la vita, nel periodo della stagione degli amori, cederanno ai propri istinti di accoppiamento, e non possiamo usufruire delle vostre medicine che ne acuiscono gli effetti perché ne siamo allergici e ne moriremmo. Possiamo solo lasciarci andare, è piacevole all’inizio, perché dimentichiamo tutto in quel momento ma una volta finito, se siamo con un altro che non è la nostra unica dolce metà la sofferenza è immane. Quanti cuori ho visto spezzarsi nella stagione che dovrebbe essere la più bella del mondo, quanti figli ho visto senza padre o madre perché non erano in condizioni di crescerli e quante lacrime ho visto negli sguardi di quei genitori che non volevano lasciare i loro piccoli così presto ma costretti all’adozione per un futuro normale, tranquillo e sereno.  E sì perché non tutti i figli BORN WILD nascono tali, vi sono parecchi salti generazionali da nonno a nipote o da madre all’ultimo figlio di una nidiata di più di 10 a 100 piccoli e così via.
Ogni Born Wild è diverso a modo suo, per grado di immunità e peculiarità nei geni.                                      
Lo schema adottato dai nostri amici scienziati è il seguente:

c’è l’animale  MODERNUM TIPUS (che diviene selvatico);
- IL BORN WILD di TIPO C (immune agli U.L. e con sensi non particolarmente sviluppati);
-IL BORN WILD di TIPO B (immune e con i sensi sviluppati);
-IL BORN WILD di TIPO A(immune, coi sensi sviluppati, ma che vivrà come minimo fino a 10, 20 o 30 anni come se ne avesse vissuti 80 come in passato, in natura è così).
Sono Born Wild di TIPO A anch’io, oggi compio 30 anni e tra qualche giorno morirò per cause naturali, perché sono come un anziano al suo 94° esimo compleanno. Ho vissuto una vita piena e felice comunque a parer mio e non mi pento di nulla. Anzi, ne approfitto col terminare la lista dei segreti che ci caratterizzano per facilitarti il lavoro.  
Se da un lato gli ululatori notturni non ci rendono selvatici, dall’altro se ne entriamo in contatto epidermico o ce lo iniettano in una parte del corpo che non sia la nuca, ci darà una scarica di adrenalina talmente forte per pochi istanti da renderci delle Armi Biologiche a tempo determinato, perfettamente sincronizzati, ma non perdiamo mai la nostra volontà.
Tuttavia se dovessero iniettarci un dardo o una siringa nella nuca contenente un siero di concentrato di Mindicampum Holicithias, anche noi diverremmo selvatici, oppure entriamo in coma.
C’è un antidoto per ovviare all’effetto, solo che su di noi funziona più lentamente, se tocca o arriva a parti delicate del cervello: i più veloci e più fortunati o forti di noi ci mettono un anno e mezzo a guarire, altri ci hanno impiegato anni a riprendersi. Altri ancora, “rari casi per fortuna”, non si sono mai ripresi . Se non altro a livello affettivo e psicosomatico, una volta abituatisi alla nuova casa fra mura sicure ed amichevoli, era come se non se ne fossero mai andati.
Se studiati e lavorati correttamente, almeno per noi, gli ululatori notturni possono essere una valente medicina: somministrato un po’ alla volta e fatto ingerire nel cibo ai cuccioli che non parlano fin dalla tenera età, in dosi minime, esso permette loro di apprendere normalmente e sviluppare l’intelligenza al passo dei loro coetanei. 
Se usato come profumo per ambienti o schermo barriera dagli agricoltori nelle loro piantagioni resta il più forte antiparassitario del mondo. Poiché il Mindicampum Holicithias debella perfino ogni tipo di zanzara, dalla tigre responsabile della malaria, fino alla più comune che provoca morte per Filariosi Cardiopolmonare* riempiendoci le arterie di larve. Perciò se ben usato quel fiore ha salvato la vita a tanti piccoli, anche di coloro che erano adulti e non erano mai stati vaccinati.
Tuttavia se somministrato più di otto volte, ad un soggetto Born Wild non malato, al pari degli steroidi diventa una vera e propria droga, causa dipendenza e gli effetti sono davvero spiacevoli, per fortuna nei casi simili con la giusta terapia di disintossicazione (i casi più gravi invece se ne occuperanno i nostri) i medici riescono sempre a curarli. Ma bisogna intervenire presto, o chi ne ha fatto un uso errato resterà  invalido tutto la vita e poco dopo, se non dovesse resistere, subentrerà la morte.                                                                                                                                                                     
Ora saprai abbastanza sul lato personale e più intimo dei miei simili, concludo col dirti alla fine (se non lo sai già) della Grande Depressione del 1929 si volle tentare il progetto bonificante di una città alla portata di ogni animale di ogni specie, classe e tipologia compresa la nostra.                                             
Per ragioni di fondi, a causa del Secondo Conflitto Mondiale, solo qualche quartiere e casa era stato costruito. Fortunatamente negli anni 50 in poi partirono più velocemente rendendo Zootropolis la città che tutti voi conoscete e amate, di cui anche io sono fiero di avervi preso parte nel costruirla. Devo rivelarti però, amico mio, che essa è nata come progetto federale, un GIGANTESCO ESPERIMENTO SOCIALE per testare di anno in anno se la coesistenza con animali di specie diversa fosse reale o un utopia(Zootopia era il nome originario). Col passare degli anni sono felice di poter dire che il progetto ha funzionato bene. Come città non è perfetta e ci sono i pregi e i difetti riscontrabili in qualunque città del mondo, ma per fortuna il sentimento di cooperazione e fratellanza nella city in maniera grande o piccola ha sempre vinto.

Confesso che avrebbe dovuto includere anche rettili,volatili e primati del tipo scimmia ma essi si rifiutarono, sostenendo di non voler correre rischi in un esperimento di cui i frutti non si vedevano ancora..e forse data la sottile divaricazione che negli anni ho notato tra predatori e prede credo di poter affermare che abbiano agito saggiamente. Sono migliorate le cose adesso che non ci sono più?
Te lo chiedo, anche se non mi puoi rispondere, perché sono reduce da un trentennio tra i 50, 60 e 70 in cui per un po’ ai predatori sono stati impiantati dei collari che davano scariche elettriche ogni volta che assumevano atteggiamenti aggressivi, si arrabbiavano o semplicemente provavano un'emozione forte. Per fortuna dopo arrivarono le battaglie per “diritti civili” per i predatori e tutti gli “animali di colore nero”, prede e non, per i piccoli “animali domestici” trattati come servi da compagnia dagli animali più grandi anni prima. Tutto in qualche modo migliorò, anche se ho notato bene che non è stato facile dimenticare, sia da una parte sia dall'altra.                                            
“BEATI COLORO CHE NON GIUDICANO E NON SARANNO GIUDICATI”.                                                        
Termino le mie righe ricordandoti quale sarà il nostro compito sempre e per sempre per ogni Born Wild: quello di proteggervi e vegliare su di voi. Molti di noi sono agenti federali da generazioni,i nostri corpi e i nostri geni sono dello stato e per lo stato siamo votati alla vostra incolumità.

Il GSD forma le reclute di domani, sono formate da animali valenti Non Born Wild che Born Wild per collaborare. Io ho preso parte al progetto a tempo indeterminato degli “agenti nascosti”.                
Dopo la nostra infanzia, in cui siamo addestrati intellettualmente e da adolescenti a livello fisico per essere spie, veniamo preparati ad una serie di TEST PSICOATTITUDINALI al lavoro di copertura in linea al nostro profilo, così da lavorare a Zootropolis come civili a tutti gli effetti e vegliare su di voi agendo prontamente una volta ricevuta “la chiamata alle armi” (se così si può chiamare) dalla Sede Centrale e difendervi.  So che ne varrà la pena, lo dico io che sono stato un professore universitario ed ho visto le più gradi personalità di questa città crescere e divenire individui meravigliosi. Dopo anni di supervisione ed incognito, seppur brevi, posso dire “una vita ben spesa”. 

Adesso che vi accingete ad affrontare un disastro o una situazione critica, dico a voi futuri colleghi della polizia del ZPD e Born Wild, se ci vedremo dall'altra parte..FATELI NERI, CHIUNQUE ESSI SIANO! QUESTA CITTA’ E’ VOSTRA, E’ NOSTRA, E’ MIA! Non hanno alcun diritto di rovinarcela per i loro egoistici,sporchi interessi. Il Vostro Amico.
P.S. Troverete le indicazioni mediche e le istruzioni, i nomi presenti nella città di Zootropolis, per riconoscere, come addestrare o comportarsi con un Born Wild nei fascicoli allegati con la mia graffetta preferita, nei fascicoli AZZURRO-ARANCIO-AMBRA”.

Così il commissario Bogo terminò la lunga lettera-testimonianza dell’animale misterioso. La storia fu talmente intima nelle sue rivelazioni da lasciare interdetti tutti quanti all’interno della stanza ancora una volta. Oteas fu il primo a rompere il silenzio..

-Oh, però..questa..questa si che è una..rivelazione- disse mentre camminava al contrario senza inciampare, sedendosi senza voltarsi alla sedia poggiata alla parete sinistra della stanza, di fianco al comodino-archivio dove vi era risposta la macchinetta bollitore del caffè(quello grande americano che sembra annacquato che spesso si vede nei film e nelle serie TV) e se ne versò un'altra tazza molto, molto lentamente continuando a guardare fisso un punto impreciso della stanza.                                                                                                                                                                    
Anche Judy e Nick non sapevano cosa dire, tutto ciò che riuscivano a fare era guardarsi reciprocamente negli occhi condividendo lo stesso sguardo spaesato, pieno di interrogativi e disorientamento.    
Perfino Alice non trovava le parole per commentare obiettivamente il fatto appena scoperto. Soprattutto perché doveva far largo ad un'altra spiacevole sensazione in quel momento . Non era semplice stupore moltiplicato al quadrato come quello degli altri il suo; molte più sensazioni albergavano dentro di lei adesso: ansia,preoccupazione, terrore e stasi semantica provocata da tutti e tre, la cosa peggiore era che non sapeva come mai provasse tutto questo! Perché trovava familiare la storia di quell’individuo sconosciuto, perché sentiva di capirlo e perché il fatto che un gruppo di persone avesse letto e fosse venuta a conoscenza di quelle pagine la agitava come se la cosa riguardasse anche lei?! Ad un certo punto la gatta non riuscì più a stare immobile, recuperò la sensibilità delle zampe posteriori, alzò il braccio destro a mezz’aria e chiese..

- Po..potrei assentarmi un..attimo? E’..è stata una faccenda al quanto..particolare..l'ascolto di questa.. lettura. Credo che..andrò a rinfrescarmi..e dopo tornerò per discutere della faccenda di nuovo assieme..va bene?!- fece lei quasi sussurrando mentre biascicava le parole.

-Certamente, vada pure- disse Bogo comprensivo.
Alice fece un sorriso triste a Nick e Judy, come per tranquillizzarli che in fondo andava comunque tutto bene ed aprì la porta. Russell era rimasto appoggiato alla porta, seduto per terra tutto il tempo; non aveva esattamente origliato ma qualcosa l’aveva recepita anche lui, e per non perdere la calma si era limitato a trascrivere nella sua “agenda taccuino da lavoro” tutto ciò che aveva confuso anche lui, per capire meglio. O più semplicemente tranquillizzarsi.
Una volta che l’amica gatta fu fuori, lo scoiattolino alzò la testa e vedendo Alice preoccupata..

-Alice, tutto bene?- chiese Russell con calma. Come colta alla sprovvista lei rispose..

-Eh?! Oh..si, niente.. è che questa cosa..o meglio coso..mi ha spaventato, e non so perché ne come mai..- provò a spiegargli e a “spiegarsi” per non lasciarlo all’oscuro o in disparte.
Alice odiava gli amici che mettono le distanze tra altri amici con la scusa di ritenerli non pronti ad affrontare il caos del mondo, illudendosi di proteggerli non tenendoli al corrente. Anche perché immaginava che almeno in parte qualcosa l’avesse sentita il suo attento amico reporter e non sbagliava. Ma sta volta non era certa di essere in grado di parlare.

-Quindi?- provò Russell incoraggiandola a confidarsi.

-Quindi niente, mi sento come un “puff” nella mia testa- disse lei mimando un esplosione ai lati selle sue tempie con le zampe, ma senza l’intento di scherzare sta volta. Lo fece solo per essere eloquente in merito a come ella si sentiva.                                                                                                             

- Semplicemente, vado a sciacquarmi il viso ..e torno – riprese Alice per finire la frase. Così la gatta s’incamminò verso la toilette.

-Speriamo sia davvero soltanto questo- pensò Russell tristemente a voce bassa mentre guardava l’amica allontanarsi; come se il suo istinto gli suggerisse che vi fosse dell'altro a preoccupare Alice ma che al contempo neppure lei sapesse spiegarselo, stranamente.

Alice giunse ai bagni delle donne e vedendo una sedia per animali di taglia grande decise di usarla per raggiungere il lavandino più vicino: non aveva voglia di fare balzi o arrampicate, quelle misteriose righe l’avevano come fiaccata. Trascinò la sedia fino al lavandino, vi salì sopra, raggiunse la coppa del sanitario, aprì il rubinetto dell’acqua fredda e poi iniziò a sciacquarsi il viso, come annunciato che avrebbe fatto.
L’abissina continuò a schizzarsi tutta la faccia, persino gli occhi, ma il sollievo che cercava non arrivò.  Allora pensò che ci volesse più acqua, si tolse la giacca riponendola sullo schienale della sedia per non bagnarla, si arrotolò le maniche della camicia e riprese a bagnarsi.
 
Il suo umore non riusciva calmarsi, il suo battito cardiaco non accennava a diminuire frequenza, pure le zampe iniziavano a tremarle..  Ad un certo punto lo sguardo di Alice cadde sul suo riflesso, nell'anonimo secchio senza cornice appeso alla parete.

-Perché la cosa dovrebbe toccarti tanto? Neanche la conosci questa persona.  Sei solo comprensiva, troppo empatica come al solito verso persone terze o come quelle che vedi nei film o leggi nei romanzi. Dunque perché ti comporti così, come se sta volta fosse diverso?!- chiese alzando di poco il tono di voce man mano che i suoi pensieri si facevano sempre più violenti fuori dalla sua bocca. Come se il suo riflesso potesse risponderle davvero. 

-Mi dici un’altra cosa? Come mai quando il capitano leggeva quelle lettere ti sei sentita come se parlassero di te?! E ti facesse vergognare il fatto che le persone che ammiri lo venissero a sapere in questo modo? Sai dirmelo? Sai dirmelo CAZZO!!? – e dopo una pausa capendo di essersi alterata troppo, automaticamente..senza chiederselo, si tolse il cerchietto, tappò il lavandino e lo riempì fino all'orlo, immergendovi tutta la testa. Quando non ebbe più fiato rimise la testa fuori e riprese aria a grandi boccate.

-A..aa..ecco, è quello che ti meriti quando cedi alla volgarità: lasci che la rabbia faccia le cose al posto tuo anziché fare in modo che ti guidi con giudizio come dovresti fare da sola senza di lei! Ed arrabbiata per cosa poi!?- continuò parlando allo specchio. -DAMMI UNA SPIEGAZIONE ORA!!!- urlò lei nella sua testa e nei propri occhi davanti al riflesso..e come un lampo..ebbe una rivelazione che rispose a tutte le sue domande (come quando Rapunzel scoprì da sola la verità sulle sue origini).

Immediatamente cercò il telefono e chiamò Finnick, poi avrebbe chiamato la sua cancelliera criceta russa Daphne (era bianca a tre strisce nere ma non parlava il russo) per chiederle se poteva passare a prenderle i bambini dai loro corsi pomeridiano serali a Little Rodentia, perché avrebbe sicuramente fatto tardi e non avrebbe potuto andarci lei. Daphne accettò, le faceva piacere badare ai piccoli adottati* da Alice quando poteva.                                                                                             
Infine la gattina avrebbe telefonato a suo capo Mrs Lynce, una volta che la parte più delicata della sua vita era stata messa al sicuro, poteva tastare il terreno.

-Pronto! A Mewny è lei, che sorpresa. Non mi aspettavo si facesse viva così presto. Certo non dopo il suo plateale bel discorsetto sulla moralità ed i netti confini da non dover superare. Rimanendo sulla difensiva tra l’altro, a proposito della differenza tra un agente federale ed un esecutore legale ed il lavoro che faccio da molto più tempo di “lei”(contando il suo periodo da giovane associato presso di noi) che “lei” ha avuto l’ardire di espormelo come se non lo capissi. Ammetto di nuovo che ciò mi ha divertito ma ora posso aggiungere..davvero arrogante seppur esilarante Mewny. Quasi quanto il suo non trascurabile gesto contro una giovane fuggitiva, che ho visto al telegiornale durante quella che dovrebbe essere la mia tranquilla pausa caffè d’orzo corretto, e si scopre essere la figlia del suo barra nostro principale cliente, una volta vista meglio.   
Lo sa? E’ incredibile quanto il suo bel musetto, e non parlo della leonessa, riesca ad essere fotogenico..anzi..telegenico anche in movimento.
Quasi quanto quello del “suo piccolo amichetto del deserto”.  Di preciso..cosa vuole dimostrare? E quando mi avrebbe messo al corrente di tutto  ciò ne non la avessero preceduta i notiziari?- finì di esporre la puma sempre mantenendo la sua fredda ironia composta e tagliente.
 
-Ha perfettamente ragione, ma non è di questo che volevo parlarle Mrs Lynce, anzi “dovevo”, si tratta di un’altra faccenda. Della precedente che mi ha esposto me ne assumo piena responsabilità come è giusto che sia, ma ciò che sto per dirle è..fa parte lo stesso del mio lavoro.                            
  La avviso che il Documento Partnership Born Wild (DPBW) è stato aperto dalla polizia e che sono al corrente dei B.W.- riferì Alice con calma triste ma con tono impassibile.

-Oh. Ne deduco che l’ipnosi autoindotta inconscia abbia funzionato, si sia finalmente “svegliata” ed ora abbia recuperato nella sua testolina tutto ciò che le occorreva capire. Ben tornata Mewny, cominciava a stancarmi quel suo fare finto tonto confuso. Fortunatamente la sua folle vena ironica resta perché fa parte di lei, quella si che è adorabile e non mi stanca- commentò la puma.
Così dicendo, con una traccia di fastidio dentro lei, Alice fu costretta a stare a sentire l’odioso capo. Ben consapevole di non poter fare diversamente.

-La ringrazio, di nulla, per il suo parere, però piace come lo ha esposto, ora..come mi consiglia di agire?-  chiese Alice dopo aver cercato di dire la verità in modo educato.

-Ma si attenga al protocollo insomma, a certe cose può arrivarci  senza che sia io a riferirglielo.Solo cerchi di essere più cauta, prudente e coerente, ed anche se la diagnosi su di lei dice che è semi patologicamente incapace di mentire, soppesi meglio le sue parole, il buon senso non le manca ma non lo coltiva a sufficienza. Presumo che mi abbia chiamata non solo per informarmi ma anche per avere una sorta di consiglio su come presentarsi nuovamente coi suoi cosiddetti amici, o mi sbaglio- dedusse Mrs Lynce.

Questa volta Alice rimase in silenzio.

-Miss Mewny le dico solo, connetta la sua bocca al suo cervello, metta il suo tachicardico cuore da colibrì in pausa, per qualche secondo, e formuli tutto il repertorio di frasi pertinenti che conosce. Se ora vuole scusarmi devo finire la mia bevanda calda da riscaldare di nuovo ed avvisare la sede centrale, che sarà un giro di chiamate parecchio lungo per me e chiunque farà gli straordinari in ufficio tranne lei perché è nella Centrale dei suoi Sogni per lavoro. Quindi a meno che non ci saranno nuovi sviluppi o emergenze non si disturbi a richiamare, tuttalpiù venga di persona.
Buona Serata- e così Mrs Lynce concluse la chiamata senza mai aver modificato di molto il tono di voce anche sta volta.

-Altrettanto- rispose Alice per circostanza.
Chiusa la comunicazione Alice si risistemò, uscì dal bagno e fece ritorno dai suoi amici, incrociando le dita nella speranza che continuassero ad esserlo.
 
 
ANGOLO DELL’AUTRICE: IL capitolo 14 comincerà con un’ approfondimento delle prime due telefonate di Alice e poi proseguirà linearmente. Spero vi sia piaciuto anche questo, alla prossima pubblicazione.

*Una delle possibili definizioni scientifiche per descrivere gli abitanti della dimensione di Zootopia che ho coniato ed ipotizzato per la storia.

*Uno dei primi conflitti medio orientali combattuti negli anni 90.

* Animalità, termine coniato da me come il concetto di umanità per noi ai fini della trama. *Del GSD ho letto storie disegnate su devianart, mi hanno dato un valido spunto.

*DSM DIAGNOSI :Sebbene per definizione i disturbi dell'adattamento siano conseguenti a un fattore stressante, non sempre i sintomi iniziano immediatamente. Secondo il DSM possono trascorrere fino a tre mesi tra il fattore stressante e l'insorgenza dei sintomi e non sempre questi ultimi recedono appena cessa il fattore stressante. Se il fattore stressante persiste, il disturbo può diventare cronico. Può manifestarsi a qualsiasi età e i suoi sintomi variano   considerevolmente; negli adulti sono più comuni gli aspetti depressivi, ansiosi o misti.
Il quadro clinico del disturbo dell'adattamento può variare notevolmente. Il DSM elenca diversi tipi di disturbo dell'adattamento:
1) Sviluppo di sintomi emozionali e comportamentali in risposta a uno o più fattori stressanti che si manifestano entro 3 mesi dall'inizio del fattore, o dei fattori stressanti.
2) Questi sintomi o comportamenti sono clinicamente significativi come evidenziato da uno o l'altro dei seguenti:
(a) grave disagio che va al di là di quanto prevedibile in base all'esposizione al fattore stressante.
(b) compromissione significativa del funzionamento sociale o lavorativo (o scolastico.)
3) Una volta che il fattore stressante (o le sue conseguenze) son superati, ì sintomi non persistono per più di altri 6 mesi.
* Filariosi Cardiopolmonare: malattia molto diffusa tra i cani che può colpire anche i gatti; essa si contrae attraverso la puntura delle zanzare, che trasmettono una larva minuscola da cui si sviluppano parassiti lunghi e sottili simili a vermi. Questi parassiti si concentrano nel cuore e nelle arterie polmonari dell’animale, poi dopo qualche mese i parassi possono causare gravi problemi, per esempio un’insufficienza cardiaca. Cioè il cuore non è più in grado di pompare bene il sangue in tutto il suo circolo(la filariosi sembra un tumore al cuore. ES. Storico: Hachiko, il cane di Shibuya in Giappone, è morto non di vecchiaia alla fine dei suoi giorni,ma per questa malattia).

* Sorpresa! Alice è la custode legale di due piccoli animali,ed anche una sorta di mamma! Non ve lo aspettavate eh? Invece è così! Non vi dirò di che specie sono, anticipo solo che il più piccolo si chiama Lucas ed ama la musica attiva(che si suona oltre che si canti) e chiama Alice mamma mentre il più grande si chiama Gregor ed è introverso, pratico, deciso e preferisce riferirsi ad Alice come “colei che ci ha in affidamento”(per il suo carattere mi sono ispirata a Giuda l’assistente di Princess Carolyne di  Bojack Horseman), ama la letteratura, i libri che ti aggiornano sul linguaggio burocratico e vorrebbe essere un segretario di uno studio legale un giorno.

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Capitolo 14
*** Indagando in Centrale quante cose si scoprono. PARTE QUARTA.(Le rivelazioni di Alice) ***


 

INDAGANDO  IN  CENTRALE QUANTE COSE SI SCOPRONO Parte 4.Le rivelazioni di Alice!

..Come si sono svolte le prime due telefonate  prima di avvisare il capo Lynce.

Una volta ripresasi, Alice, cominciò a sentire..sentire una miriade di sensazioni.                              
La sua mente aveva capito tutto, eppure.. ancora non era pronta ad accettare la realtà dei fatti: le conseguenze erano troppo incerte perché lei potesse gestirle con un piano di riserva; ed un piano valido non le veniva, per colpa della preoccupazione che non accennava a sfumare.                                                                                           Adesso era si più lucida , ma non meno agitata.
In “certi frangenti”, per la gattina, le banalità sembravano montagne ma in questi frangenti, ora che banalità non erano più, gli eventi erano paragonabili ad un Canyon.
In passato, quando un problema le sembrava irrisolvibile, quando tutte le sue deduzioni, ipotesi o leggi logiche sembravano non portare a niente, una sola persona  sapeva infonderle la serenità e le risposte di cui necessitava.
Quella persona era Finnick.
Non importava se fosse o meno al corrente di tutti i suoi segreti; anche parlando per enigmi le risposte del fennec, i suoi pareri sulla vita e le situazioni sociali più disparate, riuscivano sempre ad andare dritti dove Alice doveva essere smossa, quando il peso delle proprie scelte, decisioni, obblighi la bloccavano.
Il lato comico della situazione, poi, era che Finnick faceva ciò senza nemmeno accorgersene, il più delle volte. Ad ogni modo egli fu il primo ad essere chiamato dopo il suo “ cosiddetto risveglio”.

-555-01021..Finn, dai, rispondi..- disse lei a voce bassa mentre aspettava con guancia e orecchio sul cellulare.
Finnick nel frattempo, avendo finito il grosso della giornata, e messo da parte l’occorrente per il furgone da ritinteggiare con la gattina, faceva ciò che gli riusciva meglio: trastullarsi agitando la testa a suon di rap medio-orientale dalla sua playlist con una buona e sana alternanza di death-heavy metal suonando la chitarra elettrica immaginaria. Un mix non raccomandabile per una telefonata in entrata, fortunatamente  per Alice, Finnick teneva sempre il cellulare in mezzo ai pantaloni a vibrazione forte. Anche lui era preparato e organizzato dopotutto..a modo suo!
 
-Aaah..ma..che..Alice?- disse il fennec quando alla fine se lo sfilò e lesse lo schermo, poi rispose.

-Ciao, disturbo?- chiese lei cortese, adesso più tranquilla.

-No, anzi, mi hai dato un bell’anticipo di stasera in un certo senso- disse lui col suo tono  da umorismo sensuale segreto da gioco sexy. Se non si era super pudichi o bigotti, e con la giusta dose di ironia, qualcuno avrebbe potuto trovare quei due teneri, ma senza il rischio di apparire smielati.

-Felice di averlo fatto allora. Mi mancherà il tuo umorismo forte.. - disse lei facendo un altro sorriso triste.

-Perché, cosa è successo? Non dirmi che un lavativo stronzetto/a o la tua “Capa di Troia” ti hanno riempito di straordinari all’ultimo minuto un’altra volta e perciò mi manderai in bianco?!  Perché se è così..(rimase un pò in silenzio per poi riprendere una volta deciso cosa dire)..grazie..grazie per la “telefonata preliminare”!                       
Ti ringrazio davvero ..ma per la prossima volta  il bondage per punirti della “serata mancata” non te lo leva nessuno carina!-  non era mai facile per Finn essere esattamente “gentile” ( per un motivo o l’altro che ora non sto ad elencare) per cui, ogni volta, doveva uscir sene con qualcosa di burbero o allusivo per “rimontare”, mentre continuava a parlare tra il sensuale, il comprensivo e l’ironico come solo  sapeva fare lui.

-Ah ,okay! Però..no.. Non perché non approvi l’idea, ma perché non so se sarò ancora qui la prossima settimana- spiegò Alice.

-Oh!Riguarda allora.. un qualche oscuro segreto, che non dipende del tutto da te, che ti minaccia o fa sentire minacciata?- azzardò Finnick e per fortuna fece centro.

-Meno male che hai indovinato! Non sopporto quando mi blocco. Ma per la verità non è del tutto così: sono agitata perché ho paura di perdere te, Russell, i bambini, Nick ed anche Judy tutti in una volta! Il che non ha senso!                               
 Mi sono preparata a questa eventualità per anni, ma ancora non mi sento pronta , anche se sono pronta, e sono preparata..a fare il necessario. Ma anziché sentirmi padrona della situazione, il tutto..è solo frustrante- si aprì Alice.

-Oh, ho capito Alice. Guarda posso solo intuire il “segreto motivo” delle pippe  che ti fai quando “tu” non capisci, o meglio, non “sapresti”come dovresti agire ..ma ti ricordo che non puoi pretendere che ciò che vuoi coincida con ciò che è meglio per noi o gli altri (ogni volta) come per magia. Se poi, come dici “tu sei preparata” ,
CHE DIAMINE HAI DA PREOCCUPARTI?!! Le basi per fare il necessario le hai, quindi CHE CAVOLO TI PREOCCUPI A FARE!?  Non sei una sprovveduta, perciò rimboccati le maniche ,datti da fare o non avrai speranze!! Alla fine della giornata! Allora sì che ,altrimenti, avrai un vero motivo per preoccuparti!                                        Senza contare che se “davvero” ti costringessero ad andare via, o a fare qualcosa di grave che non vuoi (ma sono sicuro, non ti hanno ancora detto) ed è veramente a rischio la tua “cosiddetta famiglia” ed amicizia per le quali hai lavorato duramente.. te lo ripeto: DATTI  DA FARE PORCA P..MALEDIZIONE!!-  concluse Finnick, correggendosi in tempo sul finale, ricordandosi di dover fare attenzione a certe espressioni in presenza di Alice.

-Grazie per esserti trattenuto, anche se so che l’hai fatto perché speri che io ne esca felice ed esaltata e fare meglio sesso con te una volta risolta la situazione.   Soprattutto perché “sai” che quando sono triste neanche il sesso migliore basta, dato che divento una lagna e sembro un manichino ricavato da un tronco che spruzza resina dagli occhi e dal naso. Comunque hai ragione, se non per voi, per me!               
 Solo se resto pronta e lucida terminerò l’incarico come si deve, così godrete ancora della mia compagnia e “il tutto” non sembrerà “del tutto” egoista.                                 Perché  aiutando me aiuterò voi – disse pronta Alice sul finale.

-Quindi lo avevi capito, comunque a parte “quello” (riferendosi al sesso), lo sai che voglio aiutarti- disse il fennec.

-Lo so, lo so, non devi giustificarti. In quei panni non mi piaccio neppure io. E’ come se mi dicessi retoricamente “sei una lagna” attraverso uno specchio appeso sul soffitto..e la fantasia che mi cada addosso è preoccupante perché rende eloquente la metafora che auto commiserarsi è più deleterio che liberatorio alla fin fine- spiegò Alice.

-Già..quando parli troppo sai che sembri Nick!O meglio, mi ricordi lui.. Insomma perché devi fare “la distributrice di discorsi”? E se avevi intenzione di parlare al plurale per non essere o sembrare “egoista” o vanitosa recuperando al contempo il tuo amor proprio..PERCHE’ NON L’ HAI  CAPITO SIN DALL’INIZIO! PERCHE’ RAGIONI MEGLIO SOLO MAN MANO CHE PARLI!? Sembravi una di quelle menefreghiste indecise ,terrorizzate dal giudizio altrui, della peggiore specie!!Dio mio Alice, predi una decisione, ma pendila! Anche nella scelta delle parole, ma prendila!-  sbottò un attimo Finnick.

-Va bene, va bene, ma adesso non fare tu il “lagnoso”. Ho voluto chiamarti non solo per darmi una “svegliata”, ma anche per dirti di fare attenzione, molta più di quanta ne fai tutti i giorni! Oltre  “Betzie” (la sua mazza) hai anche Lee e Grent (due picchia duro per le nocche che Alice gli aveva regalato) per difenderti,conti di farlo?- chiese Alice seriamente maliziosa.

-Contare è una delle mille cose che mi riesce benissimo- rispose lui seriamente spiritoso.

-Ottimo! Ora chiamo Daphne* per vedere se può occuparsi di andare a prendere i piccoli, dopo ti richiamo. Ma..nel caso non potesse, potresti andarci tu?- chiese Alice.

-Um, si potrei. Però non so se è una buona idea farmi vedere dalle parti di Little Rodentia; non ho fatto niente di grave o cosa, ma sai come sono quelli: alla minima inezia danno di matto! E comunque.. chi è Daphne?- chiese Finn.

-La mia Cancelliera, la cricetina russa, bianca con le tre striature nere al centro, che sono riuscita a far assumere nel mio studio dopo chissà quante reticenze!- spiegò Alice sorpresa dalla defaiance(dimenticanza in francese) di Finnick.

-A si! Quella Daphne! - disse il fennec fingendo di essersene ricordato, ma Alice lo capito.

-Guarda che ti parlo quasi sempre di lei, e poi non ti sto chiedendo di entrare nel distretto, devi solo aspettare fuori e lasciare che i ragazzi ti raggiungano. Gregor e Lucas ti adorano, non ti darebbero fastidio- riferì Alice.

- Lucas “lo so” che mi adora, *Gregor mi sopporta solo per educazione. Non so se sentirmi più offeso che rincuorato,anzi, lusingato direi che suona meglio- disse il fennec.

-Tranquillo, non devi cambiare atteggiamento. Sono certa che anche se fosse vero che, come dici tu “ti sopporti”, allo stesso tempo ti rispetti. Ne sono convintissima. Anche lui ama usare le parole giuste, credimi, se davvero non volesse vederti te lo direbbe apertamente- spiegò la gatta.

-Sarà, ma il più delle volte devo usare il dizionario di wikipedia sul cellulare per capire almeno la metà di quello che dice. Non per offendere la cultura, la grammatica e..qualunque sia la parola che fa rima con stassi(si riferiva alla sintassi)  ma qualche parolaccia, espressione forte, frasi dette nel gergo di questo secolo no!? Almeno per essere sulla stessa lunghezza d’onda le rare volte che conversiamo, se ci pensi anche quella è cultura, anche se è una sotto cultura- disse Finnick riferendosi al maggiore e più intellettuale degli “animaletti” che Alice aveva in custodia.

-Guarda che Gregor le conosce tutte, ma decide stoicamente di ignorarle, perché trova le parolacce troppo facili e giustamente volgari. Senza contare che se gli proporresti di dirtele..ti farebbe un resoconto dettagliato sull’origine linguistica di ogni singola parolaccia nel corso della storia e di come esse risalgano già dal tempo degli antichi Greci e di come essi le usassero per rendere più forti i loro Giambi * satirici. Molto interessante ma noioso da ascoltare se non sei pronto ad una “gita improvvisata al museo”- spiegò Alice.

-Ah, okay, a dopo allora. Vedi comunque di non fare tardi, e per l’amor del cielo Alice NON FASCIARTI LA TESTA COL NASTRO ISOLANTE DI TITANO PRIMA DI ROMPERTELA!- disse il fennec.

-Va bene Finn, a dopo. Ti Amo!- disse la gatta, Finnick un po’ imbarazzato disse..

-NON..NON DIRLO AL TELEFONO! In camera da letto al momento del co..del tu sai cosa..lo preferisco! Suona..suona meglio ecco!- disse tutto d’un fiato il fennec quasi sul punto di troncare lì la conversazione pur di non aggiungere altro.

-Lo so, l’ho fatto apposta- e poi rise.                                                                                  
Una volta chiusa la conversazione Finnick disse tra sé – Wow, ogni giorno che passa senza che lei interni qualcuno per troppa pressione esistenziale è una vittoria! E che non ci finisca da sola lei stessa è un trionfo.-  concluse il fennec ironicamente riflessivo.

Ritrovata la sicurezza necessaria a gestire tutto, Alice chiamò Daphne, e sta volta non incrociò le dita e non fece scongiuri.

-Pronto?- rispose Daphne al telefono del suo ufficio.

-Ciao Daphne, sono io, come stai? Stai..ancora lavorando troppo o la mole si è un pò alleggerita? Te lo chiedo perché non voglio appesantirti dopo i faldoni di documenti e pratiche dei nostri casi da archiviare di cui ti stai occupando- spiegò Alice sperando di non infastidirla.

-Ti prego Alice vieni al sodo, non facciamo di questa telefonata una “lunga telefonata”  così stacco, chiudo l’ufficio e vado a casa- disse sbrigativa Daphne.

-Meno male, vuol dire che oggi è stato un giorno di quelli leggeri per te e non di quelli oberanti, quindi puoi uscire prima del solito- ragionò Alice.

-Si infatti è così- ma a quel punto fu Daphne a dilungarsi- Lavoro in questo studio dalle 9.30 alle 17.45, ma quando dovremmo uscire usciamo alle 20.00 se incrociamo il “capo” perché al “capo” piace il numero 8, anche quando non nessuno ha necessariamente degli straordinari. Quando poi gli straordinari ci sono finiamo alle 22.00. Poi nel caso volessimo uscire all’orario standard, oltre che timbrare il cartellino, dobbiamo “per forza avere finito tutto!” ed elencare una serie di buone ragioni per convincere Mrs Lynce a rincasare alle 17.45 in punto. Quando poi ci da il permesso, lo fa sempre, con quell’aria e quel tono sornioni, non ci dice di “no” ma anche quando dice “si” è come se dicesse “no”! Esattamente..mi chiedo quale sia lo scopo di questo atteggiarsi,  cosa spera di ottenere trattandoci tutti come fossimo  ancora dei “giovani associati”?! Vuole spronarci a fare di meglio o si sta solo divertendo con noi perché ne ha l’autorità e l’esperienza?!- chiese Daphne ad Alice ed anche un poco a sé stessa dopo essersi sfogata.

-Guarda Daphne, ho smesso di chiedermelo tempo fa per non ammattire, immagino che certi superiori siamo pazzi di natura, anche se ho una vaga idea che il suo comportamento sia un’insieme delle due cose. Comunque..a parte sapere come stai, volevo chiederti se ti andava di andare a prendere Lucas e Gregor se fossi stata disponibile. Ti darebbe fastidio o ti farebbe piacere? Perché in quel caso avrei un altro “autista”, se così si può dire- riferì Alice dopo aver dato il suo parere in merito al loro capo.

- Gregor e Lucas? Ma certo che mi farebbe piacere! Sono sempre gentili, di buona compagnia e dovrei solo portarli a casa tua, tanto hanno le chiavi, e casa mia non dista molto da là- riferì  Daphne.

-Bene, sono felice di sentirlo, ascoltandoti prima temevo di caricarti di un’altra seccatura - disse Alice sollevata.
- Non dirlo neanche, sono contenta di avere questo lavoro grazie a te, ero solo un pò stressata ed infastidita da quegli stupidi atteggiamenti che immagino non debbano tenersi mentre si lavora e che..sembrano degni di uno “studio meteorologico televisivo” dato che il Boss è la perfetta manifestazione di “sereno variabile”!!Eh, eh, eh, nulla di più.- disse Daphne scherzando facendo ridere anche Alice.

-Eh eh ah, ah..come hai ragione Daphne, fortuna che ci sosteniamo a vicenda almeno tra di noi- disse Alice.

- Verissimo, e giusto per restare in tema..c’è una cosa che volevo chiederti e..riferirti: ho sentito che oggi hai fatto una cosa pazzesca con la polizia!! E’ vero!?- esclamò la criceta esaltata in attesa di una conferma.

- Si lo è!! E’ tutto vero!! Lo so che non sembra vero neanche a me, me è così!  Eppure, in qualche modo, l’ho fatto! Sto collaborando con gli agenti di polizia dei miei sogni, ho cavalcato un cavallo senza redini e ho bloccato una leonessa in corsa!! E’ durato poco ma..per un attimo dopo aver eseguito il tutto ho come avuto la certezza di poter fare qualsiasi cosa, spero solo che questa mia.. azione impulsiva spettacolare non abbia creato ripercussioni negative allo studio- s’informò Alice dopo aver riflettuto sulle possibili conseguenze del suo “eroico gesto”.

- Puoi stare tranquilla, nulla di grave, solo l’inevitabile tran tran che si viene a creare dopo una notizia come questa, poi arriva che ti invidia e spettegola su di te, che invece ti ammira, e ancora altri odiosi che dicono che tu abbia agito come una “avventata idiota esibizionista”. Solo tra colleghi, il capo non ha detto nulla in merito, per il resto tutto bene: il solito. – spiegò Daphne.

- Grazie Daphne, c’è altro che devo sapere?- chiese un’ultima volta la gattina.

-Um,forse, ma per ora è solo una voce. Dunque..Liza Bump* ha fatto un commento antipatico e..azzardato su di te riguardo al fatto che hai messo K.O.  la figlia di Lionheart, e che dopo la sua “serata di baldoria e gozzoviglie” domani o dopodomani, parole sua “a seconda di come mi passa la sbornia”..chiederà a Mrs Lynce              il permesso di rappresentare Abigail Lionheart come suo avvocato difensore e di accusa, e lei come testimone, come parte avversa contro suo padre in un altro processo a porte chiuse. Dice che in questo modo lo studio ne beneficerà perché ne uscirebbe vincente comunque per aver avuto due Lionheart come  “ottimi clienti” in due casi differenti  e perciò le percentuali che Lynce dica di no sono basse- rivelò la criceta all’amica.

-Cosa!!! Liza Bump!!! Quella..quella!! Ma non si può che un’ avvocato  faccia causa al cliente di un avvocato dello stesso studio in questo modo!! E’ altamente anti – professionale!- esplose Alice per la rabbia sia perché Bump era una vera antipatica arpia e sia perché aveva ragione!!

-Infatti ti ho detto che sono solo voci, ed in ogni caso accadrebbe dopo il caso che affronterai, la fronteggeresti a porte chiuse in un processo padre contro figlia.                 A mio avviso l’ipotesi che Bump volesse agire contro di te durante il tuo caso corrente l’avrà detto solo per scherzo- ipotizzò saggiamente Daphne.

-“Per crudele scherzo aggiungerei”. Non può farlo sul serio ad ogni modo!! Lionheart dopo quello che ha passato, che sta tutt’ora attraversando, ne uscirebbe devastato, letteralmente. Al solo pensiero che sua figlia messa contro di lui..posso solo immaginare come reagirebbe. Però..per quanto io stessa sospetti che sua figlia lo odi, credo che in fondo voglia ancora bene a suo padre; ma che faccia un “colossale cubo di rubik”  per cercare d’ignorare tale verità!- si confidò Alice sicura del proprio ragionamento e della sua metafora.

-Concordo in pieno. Ma credi seriamente che Mrs Lynce, per quanto eccentrica, accetterebbe una proposta come quella di Bump?- chiese Daphne.

-Non è tanto di lei che mi preoccupo adesso, quanto più del fatto che Abigail scelga o meno di farsi rappresentare da Bump: dopo quello che le ho fatto sarà arduo
guadagnarmi la sua fiducia e portarla dalla mia parte- esplicò Alice.

-Perché ci terresti allora?- cercò di capire Daphne.

-Perché conosci Liza; tratta i casi come fossero investimenti o quote alla borsa di Wall Street ed i clienti come fossero stupidi, ricchi attori deputati da spolpare fino all’osso. Poi appena può racconta  la storia del suo “più che meritato successo” per il solo fatto di venire da una famiglia meno abbiente, da usare per giustificare il fatto di essere una “megera morale” del perché e per come fa così questo lavoro! Ed il fatto che per continuare la sua scalata verso il successo metta una figlia contro suo padre, un cliente che rappresento io tanto per infastidirmi, mi da sui nervi a mille.- rispose la gatta.

-Concordo nuovamente! Vero che ogni lavoro si fa per guadagnare soldi, ma ciò non vuol dire usarlo come scusa per farlo alla “cavolo di cane”  sbattendosene degli altri e dei propri principi in questo modo- asserì la criceta unanime.

-Assolutamente! Ora devo lasciarti Daphne! Farò un’ultima telefonata di lavoro e poi torno ai miei affari. Confesso che la notizia di Bump mi ha dato uno sprone ulteriore. Ci vediamo sta sera, sperando di fare a tempo a salutarti quando porterai i ragazzi a casa, altrimenti ti saluto adesso! Ciao Daphne, ti auguro una buona serata.- fece Alice.

-Ciao Alice, buona serata anche a te- e così facendo si salutarono entrambe.

In quell’istante la gatta chiamò il suo puma capo Mrs Lynce, sfoderando l’atteggiamento ed il tono più professionale che riuscì ad adottare, ma senza menzionare Bump, così da non mettere strane idee nella mente della sua superiore affinchè non le concretizzasse. Allo stesso tempo Alice mandò un sms breve a Finnick in cui lo avvisava che era libero dall’incarico di far rincasare i ragazzi. Sempre via sms lui le rispose che si sarebbe fatto vivo più tardi dalle sue parti.

-Adesso procediamo- pensò Alice quando finalmente Mrs Lynce rispose, ciò che si dissero fortunatamente lo sapete già.  Perciò adesso riprenderemo da punto in cui la nostra Alice torna nell’ufficio di Bogo e affronta la verità col resto dei membri della ZPD conosciuti quella mattina.
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Alice avanzava con passo deciso,dopo essere uscita dalle toilette, ripercorrendo il percorso che l’avrebbe condotta all’ufficio del capitano Bogo. Mentre il cuore aveva ripreso a battere regolarmente la pressione su di lei si era fatta più tenue.
Quando Russell la vide, essendo rimasto fuori ad aspettarla, rimase sorpresa nel trovarla in quello stato (non si era asciugata dopo la risciacquata intensa).

-Perchè hai i capelli bagnati?- domandò.

-Avevo bisogno di rinfrescarmi le idee, per bene. La faccia non era sufficiente, ho sentito un gran caldo proprio sulla testa, mi sono bagnata anche quella e poi ho deciso di non asciugarmela. Lascerò fare all’aria il resto! Se poi non dovesse funzionare tornerò in bagno e userò quella artificiale.- rispose lapidaria Alice senza sorridere ma con un fare scanzonato, come fosse sovrappensiero.

-Ma..a te non è mai piaciuto portarli bagnati sul posto di lavoro, o nelle giornate in cui non fa abbastanza caldo. L’hai sempre ritenuto un comportamento da sciatti e pericolo per i dolori alla cervicale, e alle tempie che subentrano in seguito!-  esclamò Russell non convinto dalle ragioni del gesto dell’amica, che prontamente parlò..

-Hai ragione! L’altro motivo è che.. non ne avevo voglia di risistemarmi sta volta: mi è parso superfluo rispetto a ciò che sto per affrontare. Sono preoccupata e questo era l’unico modo per calmarmi al momento. Adesso..gradirei che entrassi con me Russell; non voglio essere una di quelle amiche che commette l’errore di allontanare gli amici tenendoli all’oscuro da verità che credono non sappiano affrontare. Non lo faccio agendo da irresponsabile, non ti metterò in pericolo così facendo, lo faccio perché mi fido di te Russell e so che sarai all’altezza della situazione. Quindi..te la senti di entrare e scoprire una verità che immagino tu abbia già intuito, perché oltre a essere tosto sei pure intelligente, e supportarmi?- chiese la gatta mettendo i propri occhi all’altezza di quelli dello scoiattolo.                                                                                     

-Certo! Sempre e comunque Alice- rispose pronto Russell come sull’attenti.            

Come detto da Alice, Russell poteva solo intuire la situazione grazie alle sua affinate sensazioni deduttive da reporter. Egli capiva i sentimenti protettivi e di coinvolgimento dell’amica, ma se riusciva ad essere così comprensivo nei confronti della gatta era perché lei stessa le aveva rivelato una mezza verità, parlando nel sonno, tempo fa. Il giovane scoiattolo,poi, si era limitato per prudenza e amicizia a non indagare oltre, fino a non farci più caso, attendendo però il giorno in cui l’amica avrebbe deciso da sola di parlargli e dirgli tutto. Ogni segreto, temprato dal coraggio che provava ad esercitare ogni giorno al pensiero dell’ eventuale pericolo che “lui” avrebbe dovuto affrontare. In fondo i rischi calcolati sono preferibili da adottare per vivere senza limitarsi a sopravvivere. Ora quel giorno era arrivato e lo scoiattolo era più che pronto.
Alice e Russell si diedero la zampa stringendosela forte per sostenersi a vicenda ed immediatamente entrarono nell’ufficio, dopo aver bussato e ricevuto l’invito “avanti”.
Judy fu la prima ad essere felice del suo ritorno, dopo il modo in cui era uscita, ma non disse niente in merito ai capelli di lei. Le venne in contro e..

-Alice,fortuna che sei tornata! Questo file è..pazzesco, in tua assenza abbiamo provato a stabilire qualche ipotesi in più per capire meglio questi B.W.  Nonostante questo scrittore anonimo ci abbia fornito indizi a sufficienza, avvertiamo comunque qualcosa che non torna: siamo giunti alla conclusione sarebbe più facile se avessimo un Born Wilde qui per verificare l’attendibilità di queste fonti.                                         
Mi è venuto in mente che forse..alcuni dei nomi che sono venuti fuori dai codici account potrebbero esserlo, ma dobbiamo controllare- spiegò apprensiva la coniglietta con impazienza.

-Non..non avete letto i tre fascicoli allegati con colori diversi nel frattempo? Mentre ero via?- chiese Alice stupita.

-No, veramente no. Dovevamo ancora metabolizzare questa notizia sulle origini della città e tutto il resto, un po’ tutti, e poi abbiamo preferito aspettarti- spiegò Judy.

-Oh bhe grazie. Allora vi informo che non sarà necessario cercare oltre, perché in verità anche io..sono un Born Wilde, di Tipo B per l’esattezza, e come riportato dal dossier.. “sono qui per dare il mio contributo alle forze dell’ordine per proteggere al meglio questa città, e tutti voi”- rivelò alla fine la gatta, con una sottile linea di felicità nel sorriso che stava abbozzando, al pensiero di non dover nascondere nulla.

La notizia colpì i presenti in maniera più o meno moderata, alcuni di loro in parte se lo aspettavano, tra cui Nick e Bogo che qualche sospetto lo avevano maturato a poco a poco, come se fosse inevitabile una simile rivelazione. Tuttavia un pò di stupore li pervase lo stesso.

-Coosa!? Sei dunque un avvocato-spia per davvero!?- sbottò Nick più per auto convincersi con la domanda più che per ottenere una vera risposta dalla gatta, ma con  un tono tale da apparire convincente.

-Esatto!! Ora puoi abbassare la voce ed evitare escandescenze? In caso contrario Nicholas, gradirei restassi zitto, così avrete tutti modo di capire meglio- rispose Alice un pò seccata dall’atteggiamento della volpe, avendo capito che un po’ stava fingendo.

-Non so se sia più il fatto che non me lo aspettassi a o il fatto che me lo aspettassi!- disse più schietto il capitano Bogo.

-Tranquillizzati collega, significa che non stai perdendo colpi come pensavi (disse Oteas per sdrammatizzare). Piuttosto vorrei sapere se non possa essere un B.W. anche io o che un mio parente lo sia o sia stato alla lontana, e che per tutto questo tempo non lo sapessi? Lo chiedo solo perché in determinati punti di quelle pagine mi sono rivisto anche io- disse sinceramente il cavallo.

-Tra non molto lo sapremo, Detective Oteas; se il suo nome o quello di un suo membro familiare rientra nello schedario azzurro è come ipotizza lei. Altrimenti lei è semplicemente un individuo esuberante e proto empatico* signore- disse gentilmente Alice.

-Quindi..com’è che funziona, e quale è l’emergenza che ti ha condotta qui?- chiese Judy cercando di trattenere la concitazione  un certo tono.

-Se devo essere sincera, nessuna! Per il momento! In questa procedura quasi sempre veniamo informati dopo della missione, inoltre siete venuti a conoscenza del dossier in maniera casuale, una fatalità del tutto improvvisata. Io stessa mi sono “auto attivata”, per così dire, dopo essermi ripetuta la frase in codice verosimile per ogni evenienza che mi ero preparata tempo fa: DAMMI UNA SPIEGAZIONE ORA,  per vostra informazione.  E così..ho ricordato di essere un agente federale- spiegò Alice con calma.

-Vuoi..vuoi dire che per tutto il tempo in cui sei stata con noi, e anche prima, non sapevi di essere un agente segreto?- chiese ora Nick veramente sorpreso.                      

Judy non disse nulla dal momento che avrebbe formulato la stessa domanda. Superfluo dunque.

-Certo si, se lo avessi saputo, avrei mantenuto un profilo molto più basso dall’inizio! Ti pare?-  pronunciò la gattina retorica.

-Stai dicendo davvero?- richiese Nick per convincersi ancora.

-Finchè non te ne convinci da solo non credo ti basterebbero 100 si- disse Alice con lapidaria ironia.

-Perciò..è tutto vero: Zootropolis è un esperimento sociale, ci sono agenti segreti nascosti in giro per i distretti, e sono tutti agenti inconsapevoli come te?!!- chiese Russell allarmato e un poco eccitato.

-Solo alcuni Russell, immagino, e tra questi ci sono io- disse Alice calma.

Il giovane scoiattolo era agitato come non gli capitava da tanto. Cosa avrebbe dovuto fare, come comportarsi? Come  amico sapeva esattamente come agire..ma una volta concluso questo caso (semmai sarebbe stato risolto) come metterla con il suo lavoro? Era saggio riportarlo su di un articolo in futuro? Doveva scriverlo nel suo diario degli articoli compromettenti, tenerlo per se e la lasciare lo pubblicassero dopo la sua morte? O fare come se nulla fosse e vedere in che modo proseguiva il tutto?  Russell avrebbe dovuto chiedere tutte queste cose ad Alice, e a tutti i presenti nella stanza, affinchè lo consigliassero bene: condividere la verità e non lasciare gli altri nell’ombra era la sua vita, ma se di mezzo ci andavano i suoi cari..si era ripromesso di essere obiettivo, sempre! Tuttavia al pensiero dell’amica.., poté solo esprimere il proprio tormento urlando.

-PERCHE’ HAI DOVUTO DIRCELO!!? PERCHE’ ADESSO?! Potevamo concentrarci sulle nostre indagini, vincere la tua causa, loro continuare con la propria pista (riferendosi ai poliziotti),e forse..forse allora sarebbe stato più sicuro per te dirlo. Perché hai messo tutti noi in questa situazione? Coinvolgerti così, e io con te!!- chiese Russell in un misto di rabbia e tristezza  guidate dall’esasperazione.

-Russell..- provò a parlargli Alice.

-Lasciami continuare!!Non so neanche che tipi siano questi capi che hai!! Cosa dovesse accadere se ti prelevassero a forza, o ti mandassero in un luogo sperduto del mondo o ti uccidessero perché non servi più alla cosiddetta missione perché altri con te non devono sapere?!! Il tizio di quella lettera era gentile, ma chi ci garantisce che i suoi superiori siano altrettanto comprensivi e ragionevoli? Chiaramente è stata scritta anni addietro, lui stesso lo afferma, le cose cambiano col tempo e non sempre in meglio purtroppo!-  terminò un momento Russell, abbassò la testa coi pugni chiusi, poi riprese- Non voglio compromettere l’integrità del mio lavoro, ma non voglio neanche  che tu te ne vada! Non voglio neanche danneggiare te o chiunque in questa storia centri senza aver fatto nulla di male. Però..se tu te ne vai..io come farò? Non ti voglio perdere Alice, non andartene anche tu- Russell pronunciò il tutto con gli occhi chiusi ed un tono tristissimo, non aveva pianto ma se avesse potuto lo avrebbe fatto(non aveva più versato una lacrima dal giorno in cui da piccolo Nick lo rifiutò come amico).

Quando tornò il silenzio Alice si avvicinò in direzione di Russell per abbracciarlo, sperando che lui non la allontanasse e ciò gli desse conforto, per fortuna non lo fece, lei gli posò la zampa sulla spalla e l’altra sulla testa delicatamente. Poi fu di nuovo Alice a parlare.

-Non succederà Russell, farò in modo che non accada. Ho paura anche io, di tutto quello che hai detto, ma se gioco bene le mie carte, e voi con me, resterò e non potranno obbligarmi! Perché voglio che accada, faremo in modo che accada e solo così potrà accadere! Te ne convincerai Russell?- chiese Alice cercando di recuperare la fiducia per entrambi.

-..Si- rispose lo scoiattolo guardandola.

-E per quanto riguarda il tuo lavoro..ci occuperemo anche di quello, a tempo debito: parleremo con i nostri conoscenti tutori dell’ordine qui presenti, elencherò ciò che so, che tu sai e sapranno tutti e sette(incluso Clawhauser che la gatta non voleva escludere per rispetto) concluderemo per una versione adatta a ciascuno senza ripercussioni, tu la scriverai verrà pubblicata e si verrà a conoscenza di una nuova realtà che col tempo accetteranno. Te lo prometto, tutto si sistemerà, sei più convinto ora?- chiese gentilmente Alice.

-Si, adesso lo sono- disse Russell con uno sguardo deciso e abbozzandole un sorriso.

-Bene. Adesso che sappiamo che i tutti i sentimenti sono corrisposti, signorina Mewny vuole dirci di più a proposito del “suo ruolo” qui? O devo leggere un altro file lungo un chilometro per capire come proseguire con le “nostre indagini”? Dato che ora siamo effettivamente costretti a collaborare ulteriormente!- disse Bogo con una punta  di sarcasmo, evidentemente non gli andavano a genio le effusioni.

-Forse domani signore, se la cosa non la irrita; vorrei ricominciare da dove si sono interrotte le indagini, potrei aver dato un’impressione equivoca, ma le assicuro, procrastinare non è mai rientrato nelle mie intenzioni. Non intendo perdere tempo ne sottrarlo a voi- disse Alice sorridendo in risposta.

-Riprenderemo tranquillamente le indagini, ma se veramente è la persona che sostiene di essere, con la quale intende collaborare con noi, la prego ed ordino di rivelarci cosa sta accadendo e cosa l’ha condotta qui da noi all’infuori del caso a cui sta lavorando. Non può fare una rivelazione a effetto e poi ritrattare rimandando come se niente fosse.- disse il capitano Bogo serio tenendo gli zoccoli uniti all’altezza del naso davanti a se sul finire della frase.

-Ne è sicuro? Dovrei risalire alla storia della mia famiglia, della mia vita prima di trasferirmi a Zootropolis e metterci un po’. Non vorrei fare tardi- azzardò lei calma.

- E lei ci racconti la versione breve, se poi alcuni dettagli le sembrano troppo personali li ometta, ma parli! Se non dovessero essere fatti pertinenti all’indagine lo analizzeremo in seguito. Intesi?- chiese Bogo deciso, sta volta piegandosi leggermente indietro con le braccia conserte.

-Va bene allora, vi dirò tutto!- esclamo Alice solare per nulla intimorita dai modi del Bufalo, sembravano entusiasmarla. A quel punto la gatta si  sedette sul pavimento a ginocchia unite e zampe anteriori sulle cosce.

-Come accennato nelle lettere, tutto risale agli anni ’20, che sono anche il periodo delle origini della mia famiglia nei pressi di questa città. Mio nonno, Stanley Crowford era un’illusionista ed animale dello showbisness, sposò mia nonna Sophie, una medium* . Nel periodo della “grande depressione” , dopo una visita medica paramilitare  gratuita pubblica che allora il presidente Roosevelt promosse, i nonni scoprirono di essere entrambi portatori del gene B.W. di tipo C; non erano soldati ne agenti, non sapevano nulla delle dinamiche di guerra, ma i federali riuscirono comunque a proporre loro un accordo: il nonno e la nonna avrebbero firmato un documento di riservatezza in merito ai loro geni ed al fatto che da li in poi avrebbero svolto il ruolo di corrieri e tramite per le informazioni top secret, lasciando che i federali usufruissero del teatro locale del nonno come una delle loro basi per gli incontri segreti sparse in giro per il mondo.  In cambio avrebbero ricevuto un sussidio governativo ogni anno come fondo per le emergenze e la loro protezione, a quei tempi era una garanzia che dovevi per forza accettare.                                              Tuttavia una clausola del documento presentava un punto a cui i nonni avrebbero dovuto obbedire: ogni figlio che avrebbero avuto, se portatore del gene B.W. che andasse dal C1 all’ A, sarebbe stato loro, nel senso che lo avrebbero monitorato, addestrato ed una volta raggiunta la maggiore età, se avesse accettato le loro proposte, fatto arruolare.                
Dopo il matrimonio i nonni ebbero 10 gattini, ma stranamente nessuno di loro sembrò risultare un portatore, tranne la maggiore come verificato più tardi: Evelyn Jhoseline Mewny, colei che sarebbe divenuta mia madre. A dieci anni le fecero le rifecero gli esami e scoprirono che era portatrice di un gene raro di Born Wilde che si formava in ritardo, il gene AB, ancora in fase di studio.
Mia madre non era mai riuscita a formare un legame profondo coi nonni, il paese si stava riprendendo dalla Seconda Guerra Mondiale dopo la loro nascita, lei era il tipo di persona che non voleva dipendere da nessuno..così allo scopo di diventare più forte accetto di sottoporsi all’addestramento. Superò ogni test fisico e psicoattitudinale brillantemente, concluse anche quello che l’avrebbe inserita nel programma degli “agenti nascosti” e a 19 anni si diplomò. Due anni più tardi, grazie alle sue doti, era divenuta la più giovane imprenditrice felina di Zootropolis.                                             
Trascorsi altri tre anni, verso gli anni ’70, conobbe mio padre, faceva la guardia giurata, nonché straniero in terra straniera desideroso di ricostruirsi una nuova vita.   Il suo nome era Francis* , il matrimonio in verità non era contemplato da mia madre, (se poi sei un Born Wilde e non vuoi sposarti devi comunque donare i tuoi ovuli o i tuoi semi alle banche dello sperma e degli ovuli presso il GSD per tutelare le nostre speci dal rischio di estinzione) tuttavia sentì una certa affinità con papà , che fosse uno con il quale valesse la pena impegnarsi, così la mamma si lasciò guidare dall’istinto e quel che successe.. successe. Dopo le dovute presentazioni ai nonni e agli zii ed ai suoi superiori federali anche papà decise per curiosità di sottoporsi al test, si scoprì che non era un B.W. ma neanche un gatto comune, mio padre era quello che in gergo psico-scenticifo è definito un ESP: ossia un animale dotato di abilità paranormali, seppur lievi. Il suo potere consiste prevalentemente nel fare dei sogni profetici o entrare in quelli delle persone con cui stringe un contatto profondo, perfino nei ricordi lasciati custoditi nelle case o negli oggetti dei viventi e dei trapassati, anche se non li ha mai conosciuti in questo caso, questa seconda peculiarità è conosciuta come “zampa sapiente” (da noi mano sapiente).
Così i miei genitori si sposarono e poiché mio padre non aveva un cognome prese quello di mia madre, Mewny, coniato da lei allo scopo di distinguersi dai nonni per crearsi una nuova vita e tutelare sia noi che loro da eventuali collegamenti al centro di eventuali intrighi spionistici futuri.  La vita dei miei trascorse tranquilla, abilità particolari permettendo, fino a quel fatidico giorno del 4 Luglio 1984, il giorno in cui sono nata..-

Alice si fermò un attimo, forse per riprendere fiato,  o perché adesso le cose iniziavano a farsi sempre più personali man mano che raccontava.                                         La gatta restò in silenzio ed immobile per dei secondi insolitamente lunghi per lei, gli occhi erano un mare di emozioni indecifrabili e in tumulto al contempo senza guardare nessuno in particolare.                                                                                                
Il detective Oteas, sempre seduto di fianco alla macchina del caffè, aveva intuito il turbinio interiore che attraversava la gattina in quell’istante.  Gli avevano sempre insegnato che un gesto di cortesia vale più di mille parole in certi frangenti, così prese una tazzina di plastica piccola, di quelle che usavano per offrire il caffè agli ospiti di taglia piccola, la riempì d’acqua e con un cenno la porse all’agente Hopps affinchè la offrisse ad Alice.

-Grazie Judy, detective Oteas- disse lei ringraziando entrambi.

Alice bevve  l’acqua offertale a piccoli sorsi, poi quando si sentì pronta riprese.

-Umf..mia madre, non era mai stata sicura sul fatto di volere dei figli, lei che è sempre tanto sicura di tutto. Pensava..non fosse giusto mettere al mondo qualcuno solo perché la natura, la società o un governo lo pretendono da te. Per di più per farlo diventare qualcosa di diverso da ciò che è, forzandolo a cambiare solo per trasformarlo in qualcosa  definito positivo.  Tuttavia quando fui concepita decise di portare a termine la gravidanza, non credeva nell’aborto e diffidava delle adozioni applicate se i genitori biologici erano ancora in vita. No al primo perché lo riteneva un animalicidio programmato a danno di una creatura non ancora formata ed incapace di difendersi e no alla seconda, che chiama adozione spinta, perché la concepisce come un’azione volta al sottrarsi dalle proprie responsabilità.
Diceva:             “una volta che li metti al mondo non puoi pretendere che siano estranei ad occuparsi di loro, se puoi partorire allora devi anche allevare! Se i figli non li vuoi fatti sterilizzare o castrare prima di agire da irresponsabile, i figli puoi non desiderarli ma non li abbandoni”. Questo mi ripeteva ogni volta che tornavamo sull’argomento, quando le chiedevo perché alla fine mi mise al mondo, dato che non ha mai mostrato abbastanza istinto materno nei miei confronti(a parer mio), poi rispondeva “Quando vivevo dai tuoi nonni, poiché eravamo in tanti,decisero di assumere del personale qualificato ad occuparsi di noi; siccome ero la maggiore dovevo contribuire a dare una mano. Non li ho mai perdonati per questo”. Allora capii perché i nonno e la mamma non riuscivano ad andare d’accordo a lungo.- finì Alice dopo aver raccontato quell’episodio come in trance, quando la gatta si rese conto di ciò che aveva detto si preparò subito a scusarsi.

-Eh, Ah!!Scusate, ho divagato senza accorgermene! Forse per un istante ho pensato vi sarebbe tornato utile, ed d’aiuto, sapere qualcosa su mia madre per inquadrare che tipo sia nel caso in futuro la conosceste!- si spiegò Alice frettolosamente rivolgendosi   a tutti ma in particolare a Bogo.

-Ad ogni modo, il 4 Luglio 1984 nacqui, ma non fu un evento felice: come ho detto mia madre accettò di avermi, mentre mio padre era contento di diventare genitore. Non erano ancora certi della mia data di nascita, così quando partorì fu una sorpresa e mamma era sola. Papà era di guardia ad un processo in corso, ma all’improvviso nel tribunale fecero irruzione un gruppo di terroristi infiltratisi fra i presenti.                      
Mia madre seppe dell’accaduto ai notiziari, per poco non svenne , per fortuna la nonna e il nonno erano presenti, chiamarono l’ambulanza e si diressero in ospedale perché stava per partorire il quel preciso istante; nel frattempo papà era in ostaggio con gli altri ma dopo 24h di negoziati  alla fine furono liberati tutti.                                  
La prima cosa che fece papà, una volta avvertito fu di precipitarsi di corsa all’ ospedale, quando arrivò..io ero già in incubatrice.- riferì Alice mentre proseguiva.

La storia della gatta sembrava farsi sempre più avvincente e personale, perfino Russell che conosceva qualche suo segreto familiare trepidava arrossendo al pensiero che lei stessa li rivelasse a dei semi sconosciuti. Ma non arrossi mai quanto gli altri interlocutori, reagendo ognuno ad un tipo d’imbarazzo diverso. Bogo provò allora a smorzare la piega che la faccenda stava prendendo..

-Signorina Mewny, capisco il desiderio di essere collaborativa, ma come le ho già riferito poco fa.. crede sia necessario raccontare simili particolari al fine dell’indagine? Mi sembra anche che la turbino un poco.- domandò il bufalo africano con fare cortese mascherando anche il suo di imbarazzo nel tono e nell’espressione neutrale. Egli era si un capo veterano della polizia ma le beghe familiari non era mai riuscito a reggerle.
In risposta all’ultima parte in merito al turbamento, la gatta assunse un’espressione dura e seria, che lapidò il capo con un..

-Si!Posso continuare ora?- con un tono che non lasciava spazio ad un “no” come risposta.

-Il giorno del mio compleanno fu traumatico per mia madre, ed in parte lo è ancora. Perché non fu solo l’attentato scampato da mio padre a turbarla, ma un’infermiera sbadata ed incauta ad aggiungere il danno alla beffa..- proseguì Alice ma a quel punto Nick, che dinnanzi alle situazioni imbarazzanti e delicate che lo colpivano sul vivo rispondeva con l’umorismo stupido, dopo il ungo silenzio chiese azzardando…

-Ti ha scambiato alla nascita nella culla?- senza riflettere a dovere per essersi lasciato trasportare.

Alice si voltò verso di lui con lo stesso sguardo mesto di prima, anziché  rispondere in malo modo, come ci si sarebbe aspettati, si mise a ridere divertita dall’uscita della volpe.

-No, non mi scambiarono; l’errore che fece quell’infermiera fu di darmi alla luce senza indossare i guanti, il che comportò annullare il mio odore impedendo a mia madre di riconoscermi temporaneamente e non allattarmi per i primi gironi di vita. Fortunatamente dopo che mio padre giunse si consultò coi medici assieme ai nonni, un dottore cammello gli prescrisse una speciale terapia alternativa per la mamma allo scopo di risvegliare in lei l’istinto materno: essa era eseguita da dei tuareg* del deserto composta per lo più da fennec che allora sostavano nei pressi si Sahara Square, funzionò ed io non morì denutrita. Crebbi e divenni la gattina esuberante che conoscete oggi- disse Alice sdrammatizzando lei sta volta, dopo un interminabile tono serio.

-E’ tutto?- chiese Oteas comprensivo e sinceramente dispiaciuto per la gatta.

-Non ancora signore, prima dovete essere messi al corrente di “come” e “perchè” sono diventata un’agente del GSD- rispose Alice con un leggero sorriso.

-Giusto, prego allora, continui- la invitò il cavallo.

-L’ospedale in cui sono nata, dovete sapere, era il Cliffe Side. Vi ci sarei tornata in futuro per le analisi sovvenzionate dal governo in merito ai miei geni, la notizia di mio padre preso in ostaggio fece scalpore ridestandone l’attenzione, poi il resto venne da se. Fino ai miei primi sette anni di vita ricevetti un’educazione privata a casa, integrata ad un addestramento spionistico didattico in caso di un mio eventuale reclutamento futuro(pensate ad una fila di psicopedagogisti come maestri ed una formazione stile criptex de “Il Codice  da Vinci”). Una volta iscritta alle elementari l’anno successivo conobbi Russell e cominciai una vita normale, all’apparenza, ogni tanto a casa e durante le sessioni estive riprendevo le mie “attività extrascolastiche speciali”. Il mio mentore si chiamava Piberius Tailor, e durante le vacanze estive andavo al GSD Campus, dove venne allestito un campo estivo in partnership con il campus universitario del GSD allo scopo di formare le giovani reclute dai membri senior dell’organizzazione, facendo di me un valido agente operativo (come es. pensate ad una vicenda alla “Cody Banks ”).
Quando fui più grande il primo ruolo che ricoprii fu quello di corriere come i miei nonni ed i miei genitori prima di me, seppur ancora giovane, così ragione presi parte  a quattro missioni di salvataggio e recupero dati in veste di “agente operativo temporaneo junior”. Dopo non c’è molto da dire: entrata nell’adolescenza mi sottoposero al test psicoattitudinale per trovare il lavoro più adatto a me in veste di “agente nascosto”  ed uscì fuori “avvocato” come mestiere.. da allora dopo la scuola al campo seguii dei “corsi di simulazione processuale” prima di essere ammessa a Giurisprudenza. Poi compiuti vent’anni mi sono ufficialmente trasferita qui dopo la laurea, sono stata assunta come giovane associato presso lo studio Lynce&Co dove ora lavoro e  fatto la gavetta per dieci anni. Dopo di che sono diventata avvocato a tutti gli effetti da sei anni a questa parte, oggi il mio capo mi ha affidato “il caso Lionheart” ed alla fine vi ho conosciuti.-
concluse la gatta con un po’ d’imbarazzo, sottolineato dal gesto di girare il dito intorno al bordo del bicchiere di plastica offertale pocanzi da Judy ed Oteas.

Il capitano Bogo aveva ascoltato tutto con estrema attenzione con fare meditabondo, a quel punto intervenne.

-Non si può dire che il gusto per la prosa avvincente non le manchi, ammetto che ha avuto una formazione non comune, interessante ma sono contento che abbia concluso: tutte le sue informazioni forniteci sono certo ci torneranno utili avvocato Mewny, o devo chiamarla agente adesso?- chiese il bufalo.

-Avvocato Mewny lo preferisco capitano, non sono ancora ufficialmente operativa come agente quindi è ancora prematuro- rispose Alice

-Bene, ora mi dica, in che modo potrebbe cambiare il modo di svolgersi delle indagini se il Lynce&Co e la ZPD collaborassero sotto un piano.. “federale”?- domandò previdente Bogo.

-Mrs Lynce in questo momento sta riferendo la situazione alla sede centrale, se ci saranno novità me lo riferirà in serata se non ci metteranno troppo, altrimenti domani: tutto dipende da come i piani alti decideranno di agire- spiegò Alice.

-Capisco, perciò non ci resta altro che procedere come sempre fino a nuovo ordine, sarà meglio avvisare che sta sera si organizzerà la sessione notturna. Meglio fare l’appello per chi ha dato disposizione per il turno di notte e vedere dove gli indizi raccolti ci porteranno per adesso. Hopps, Wilde procedete e se scoprite qualcosa di nuovo riferite ad Oteas, a sua volta riferirà a me.

-Si signore!- dissero entrambi, poi si diressero verso la porta accompagnati da Russell ed Alice, ma quando la gatta stava per uscire il capitano Bogo la richiamò.

-Ah Mewny,so di non essere il suo capo e di non dover essere io a dirle come lavorare ma per il futuro faccia più attenzione, credo sia essenziale per il suo programma, sarebbe un peccato se per un errore dovesse rimetterci.- pronunciò il capo della polizia con comprensione e la legale rispose con un piccolo sorriso.

-Vedrò di essere cauta fin dove potrò, grazie capitano. Neanche lei però si affatichi troppo- e detto questo Alice tornò dagli altri.

-Non male Hector, di certo non ti sei sprecato- commentò Fernández Oteas.

-Oteas, sta zitto!- rispose Bogo.

-Lo sai, mi chiedevo se fosse il caso d’indagare un po’ per conto nostro sulla sua famiglia dopo quello che ci ha raccontato- pensò Oteas.

-Per me sarebbe superfluo, sappiamo quanto basta, anche se quando tutto sarà finito credo che gli chiederò comunque di Francis, è passato abbastanza tempo per sapere come se la passa.

-Quindi anche tu hai pensato che fosse imparentata con lui?- chiese il cavallo.

-Mewny è comune come cognome ma ora abbiamo che lo sia. Ad ogni modo non distraiamoci dal passato e vediamo di procedere- disse il bufalo.

Così commissario e detective ripresero il lavoro.
 
ANGOLO DELL’AUTRICE:
Salve lettori, nel mio angolo, oggi, vedrò di spiegarvi alcuni segreti che si celano dietro le mie scelte stilistiche e nominative.
Partiamo con G.S.D  il Global Security Center di cui abbiamo scoperto, fa parte anche Alice.

Dovete sapere che non è una mia invenzione, bensì il dipartimento di sicurezza federale che all’inizio doveva essere la base delle missioni spionistiche del progetto iniziale di Zootopia quando era stato pensata come una spy-story.           Una volta accantonato il progetto, tuttavia, esso venne ripreso dal Fandom di Zootopia e usato come sfondo per la ripresa ed evoluzione dei personaggi di cui era composto, che tra l’altro potete trovare su DEVIANART( vedete Aoimotion di fouroclocksart) o Pinterest.                                                                                             
 Questi personaggi sono Jack Savage(la lepre artica a strisce nere ed occhi azzurri ed agente segreto), Cyntia Walker(volpe polare e parthner di Jack) , Gregory Kholer (l’attuale capo del GSD,un cane fox terrier bruno), Sky(altra volpe polare, macchinista ed eccezionale meccanico), Stella Rogers(la fedele e diligente assistente d’ufficio di Cyntia, una furetta con la passione per le parrucche e fiamma non corrisposta di Zac), Zac Goldenwheat ( assistente e discepolo di Jack, un solare e vivace gatto 19enne tigrato, che ho pensato come cugino minore  di Alice e forse molto di più di ciò che sembra in futuro), Piberius Taylor (che ho pensato come lo zio mai conosciuto di Nick, ecco il perché del nome simile), Alexander(una pantera maschio) e molti altri.                          Tutti costoro altro non son che gli ex-compagni ed ex-colleghi e superiori di Alice, che in futuro non vedo l’ora d’introdurre appena risolto il caso in tribunale ed il fattore gruppo hacker.  Grazie ancora a tutti voi che mi seguite e a presto.


*Daphne esiste davvero, ed è la mia cricetina bianca a tre strisce grigie sulla schiena, che ho pensato d’introdurre nella mia storia perché è piccola e perfetta per la questione di Little Rodentia ed eventuali camei con uno dei criceti rossi della Lemmigs Banck (che ho pensato come suo fidanzato) e perciò un valido tramite informativo tra lei Big, Russell, Nick, Finnick ed Alice nel caso determinate indagini future lo richiedano.  Da come avete capito leggendo, il suo carattere è gentile,solidale, timido, accomodante, diligente ma diretto, un’ evoluzione delle caratteristiche che nella vita di tutti i giorni possiede con me. In realtà il suo nome è semplicemente Dafne, ma ho scelto l’originale greco per farlo più anglosassone e quindi più verosimile per la storia. Spero vi sia piaciuta.

*Gregor: salve ragazzi, non ho ancora avuto modo in questo capitolo di presentarvi Gregor e Lucas come si deve, vi anticipo solo che per Gregor mi sono ispirata al carattere e ad i modi di Judah, l’assistente di Princess Carolyn di “Bojack Horseman”, e che Alice per il nome si è ispirata a Gregor Samsa di Franz Kafka, uno dei legali letterati preferiti da Alice. Inoltre anche se non lo sapete, avrete già sentito parlare di  Lucas in qualche modo, il segreto sarà rivelato nel capitolo 15 se gioco bene le mie righe. A presto!

*Giambo: La poesia giambica era un tipo di poesia simposiale della Grecia arcaica nata intorno al VII secolo a.C., caratterizzata da turpiloquio, invettiva, osceno e ridicolo.
Prende il suo nome dal metro che la caratterizza, il giambo appunto, caratterizzato da ritmo ascendente e rapido. L'inventore di questo genere di poesia è ritenuto unanimemente Archiloco di Paro, e i suoi maggiori esponenti sono Ipponatte di EfesoSemonide di Amorgo e il poeta romano Orazio.
Comunemente i
giambi erano caratterizzati da argomenti e toni realistici e come detto il tratto specifico era l'attacco personale, l'irrisione, la derisione, l'invettiva. Essa tuttavia non è da vedere come un genere di poesia negativa, in quanto criticando certe cose, esorta a fare l'opposto.
La poesia giambica si recitava in parakataloghè, la voce narrante era cioè accompagnata da uno strumento a corda o a fiato, senza arrivare al canto spiegato vero e proprio.
La parola ha due possibili derivazioni etimologiche:
  • Iambo, figlio di Ares, che, secondo Omero, aveva un'andatura claudicante (riconducibile alla sequenza delle sillabe breve-lunga) e un tono di voce terrificante e possente (nel giambo ritroviamo, specie nell'invettiva, parole molto dure);
  • Iambe, serva di Demetra, che si narra fosse stata l'unica a far sorridere la padrona rattristata per la sparizione della figlia Persefone (allusione alla derisione tipica del giambo).
 
*Liza Bump: se qualcuno di voi ha mai seguito la serie Ally Mc Beal, avrà notato nelle ultime due stagioni, il personaggio interpretato da Cristina Ricci “Liza Bump”, giovane neo-laureata avvocatessa di successo dai modi arrivisti, sbrigativi e che tratta davvero i casi come fossero quotazioni di borsa a suon di patteggiamenti, compromessi e quant’altro. Essa è davvero odiosa, almeno all’inizio, odiata dalle altre colleghe per la sua arroganza, il fatto che usi la sua età e fascino come arma di seduzione in tribunale per manipolare giudice e giuria e per il fatto che chiama “vecchie” le altre avvocatesse ed avvocati appena può. Ho pensato fosse perfetta come rivale o nemica di Alice a seconda del grado d’antipatia che le darò, nella mia storia ha il ruolo di Vanessa Gekko in Bojack Horseman dove essa è rivale e nemica giurata di Princess Carolyn,  e proprio come l’agente di spettacolo senza scrupoli che è anche Liza darà filo da torciere ad Alice ma grazie alla sua intelligenza, spirito d’iniziativa e fiducia nei propri mezzi l’avrà sempre vinta lei alla fine. Devo ancora decidere la specie per Liza Bump, è sempre felina, ma vorrei il vostro aiuto per decidere. Le tipologie che ho scelto sono…
1) Una Ozelot;
2) Una Lince;
3)Una Caracal;
4)Una gatta del deserto;
5)Una Siamese;
6)Una semplice gatta selvatica o Norvegese delle Foreste.
 A voi la scelta e alla prossima pubblicazione. Ciao a tutti!!

*Protoepmatia: Espressione del proto linguaggio animale tra contagio emozionale, empatia e mimica rapida”; capacità animale di instaurare relazioni di tipo affettivo, che risiede, fra l’altro, nell’abilità interpretativa del linguaggio non verbale e negli efficienti correlati neuronali delle rappresentazioni emotive. Numerosi schemi motori mimico-espressivi e gestuali motori risultano, infatti, ampiamente correlati a specifiche condizioni emozionali e la loro corretta interpretazione consente di poter definire gli animali naturalmente empatici.

*I nonni di Alice sono gli stessi che hanno seguito le vicende del film “Magic in the Moonlight”, avevo detto che in parte mi ero ispirata a Emma Stone per Alice, infatti somigli a sua nonna.

*Francis, il padre di Alice, è lo stesso Francis del film “Felidae”, passato compreso.

*Tuareg: nomadi del deserto

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 A CASA di ALICE ( dopo altre condivisioni) Parte 1. ***


Quella stessa sera si sarebbe indetta una circolare speciale nella sala riunioni degli agenti.                   
Motivo: decidere il da farsi durante indagini e turni di notte formare.

Tutti i poliziotti erano in attesa delle istruzioni che i rispettivi superiori avrebbero concordato per loro.



In quel momento Russell ed Alice si trovavano da soli fuori, all'ingresso della ZPD, sulle scale: avevano concordato fosse più prudente non lasciare loro tracce in prossimità dei dormitori, dal momento che di li a poco sarebbero stati occupati dai tutori dell’ordine una volta assegnati i turni.

I due paparazzi Lance ed Higghins, intanto, fiaccati dalla giornata e stremati dall'attesa dei comodi del loro “neo capo-collaboratore temporaneo” decisero formalmente di tornare a casa per farsi una dormita, promettendo pur tuttavia di farsi vivi l’in domani.  Benché sospettoso Russell gli e lo concesse, ritenendo che una storia come quella di Alice fosse più sicura lontana da loro (in caso di una maldestra uscita d’informazioni), ma allo stesso tempo era fiducioso del fatto che avendo subito emozioni abbastanza forti, almeno per una notte, le puzzole se ne sarebbero state buone (in caso contrario aveva piazzato loro un localizzatore per i cani recluta in fase di addestramento).



Alice si sforzava di recuperare la sua solita verve nel frattempo, scarabocchiando su uno dei suoi taccuini privati i piani per la serata, nel caso Judy e Nick avessero passato la notte a casa sua: come fargli conoscere i suoi due piccoli insetti in ex-affido ed attualmente in adozione*, dire apertamente che tipo di relazione aveva con Finn scherzando con loro (in presenza di quest’ultimo per non sparlare e per farsi compagnia di notte) o come i propri sogni avevano inciso sulle rispettive carriere  condividendo altri segreti (non nazionali).

Incluso..cosa dire a Theodore Lionheart in merito a sua figlia: mettere per iscritto le “frivolezze” e ripescarle più tardi era sempre terapeutico per alleviare la tensione, di ostacolo quando la gatta cercava di concentrarsi sui questioni più importanti e delicate.



-Proprio non vedi l’ora di invitarli vero?- intuì lo scoiattolo .



- Diciamo che ora che mi sto sentendo più leggera..sento di poter tornare a gestire sia “le priorità” che “il piacere”. Senza contare che non vedo l’ora di mostrare loro la casa, i ragazzi.. ecc. Non saresti trepidante anche tu?- chiese la gatta.



- Io farei comunque più attenzione con la “confidenza”, al posto tuo, e rimarrei su quella linea non lasciandomi coinvolgere in “avventure aggiuntive”.             

 In  fondo hai detto e “fatto” abbastanza per oggi: adesso lavorare è la cosa migliore per te, avremo tempo per altri..- in quel momento Russell non seppe come proseguire, vedendo il volto di Alice impassibile,e temendo di averla un po’ urtata.



- Colpi di scena?Sorprese? Rivelazioni? Era così che volevi continuare?- domandò asciutta la gatta.



-Si, per l’appunto!- rispose a tono Russell e deciso a non farsi intimidire. Aveva come un presentimento in merito a dove avrebbe potuto andar a parare l’amica, dopo quell'elenco.



- E sentiamo, “tu”, a che lavoreresti a questo punto? Perché il signorino qui presente non ha “nulla” da fare,..o rivelare ad un “certo tale”. Vero?- fece lei allusiva, per l’appunto.



-NO!! Non adesso- urlò lui momentaneamente concitato, non essendosi ancora ripreso dall'escamotage di prima nell'ufficio di Bogo.



- E quando allora?! Quando gli spareranno e tu farai una foto per la cronaca nera o scritto un elogio funebre in prima pagina da parte tua?Quando riprenderà a frequentare qualcuno e tu lo saprai per conto di terzi? O dopo altri 20 anni con intervalli irregolari ? Prima o poi dovrai diglielo sai?! Non è per questo, in fondo, che hai deciso di unirti a me oggi, al di fuori del giornalismo? Non è giusto andare avanti così, né per Nick ma soprattutto per te Russell.Non è salutare e non ti fa bene- concluse Alice.



Dopo un attimo di silenzio il giovane reporter rispose.



-..Certo..certo che ho intenzione di affrontare l’argomento. Temo solo..non esista un modo.. “non sconvolgente” o “appropriato” per farlo. Lui è più maturo di quanto non sembri, non lo voglio scandalizzare e dargli un’altra scusa per allontanarsi da me- disse sincero lo scoiattolo riferendosi alla volpe.  -Poi..ti ricordo che sei stata tu “oggi”a chiamarmi ; potevi benissimo non coinvolgermi!- aggiunse Russell con sguardo deciso.



-Vero, ma prima o poi ti saresti fatto vivo “comunque” , senza contare che avevo dei dubbi da chiarire in merito a.. “quelle foto”, ma lascerò correre, e che  sia un certo “signorino” di mia conoscenza a parlarmene: l’unico che poteva dissipare tali dubbi non potevi essere che tu.Oppure, data la tua “nota tendenza nell'affrontare le questioni sentimentali di petto”, non ti saresti mai fatto sentire. Perciò“lavorare” su “lavorare” non ti sarebbe servito a niente, se non a..procrastinare il tuo dolore, o una verità mai affrontata che avresti rimpianto per sempre - disse seria Alice.



Russell non disse ne fece nulla, neppure un espressione stupita o di disappunto. Sapeva che l’amica aveva ragione. Lei gli si avvicinò, si sedette sul gradino accanto a lui e aggiunse con più calore nella voce..



-Vorrei solo che anche tu fossi più sereno, sollevato, che andassi avanti con la tua vita. Se io non sempre posso.. che male c’è a volerlo per un amico? Potrei davvero andarmene un giorno, pur con tutto l’impegno messo per restare, e..una cosa come una questione sentimentale irrisolta, paragonata a ciò che abitualmente mi hanno costretto ad affrontare per anni, non dovrebbe farti star male. Ti sei gestito egregiamente in questi anni, ma adesso, non credi sia ora di fare “un altro salto verso l’albero”?- domandò Alice, alludendo al fatto che gli scoiattoli saltano da un’ albero all'altro.



Russell si voltò nella sua direzione e..-Lo so che questo sarebbe il momento migliore per farlo, ma tu,.. lo fai sembrare troppo semplice! Con la tua baldanzosa prosopopea mascherata da filosofia e “buoni consigli” da felina navigata.. in salotto- rispose lui inizialmente calmo terminando con una punta di astio sulla fine come forma di autodifesa.  Per quanto maturo le questioni personali lo infantilizzavano non poco.



Alice, che non voleva finire la conversazione con un litigio, incassò il colpo altrettanto maturamente e provò ad appellarsi al buon senso dell’amico, vacante ma sempre presente..a modo di Alice.



-E tu invece, saprai anche come “farla più complicata”, ma non puoi sottrarti al destino che qualcuno si prenda cura di te..se in certi aspetti della tua vita non riesci a farlo da solo!- soppesando bene le parole.



Quella frase fece scaturire in Russell una reazione strana, tra l’arrabbiato e il divertito, si mise la testa tra le zampe e rise sommessamente.Quando poi ebbe finito..



-Voglio capire anche io se è vero. Sfatare le tue congetture può essere molto più rilassante di stare ad ascoltarti!- rispose prontamente.

Russell allora lanciò un sorriso di sfida alla gatta, poi si girò e salì di qualche gradino più in alto.



-Vuoi rientrare dentro?- chiese Alice calma.



-No, si vede meglio l’imbrunire da qui, lontano da te. Tu invece che conti di fare stando lì?- rispose lui  giocando col tono di voce.



- Vedo se Daphne, o Finn passano, altrimenti continuo ad aspettare che Judy e “Chi sai Tu” finiscano e ci avvisino- rispose lei con lo stesso atteggiamento ed espressività adottati da Russell.



-“E poi ha la presunzione di dare a me consigli su come socializzare. No!Mi correggo. Conigli Sentimentali!- pensò fra sé lo scoiattolo.

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Intanto dentro l’edificio, Judy osservava pensierosa la coppia di amici con Nick al suo fianco, da una delle finestre, ovviamente non aveva sentito nulla.



-A cosa stai pensando?- domandò la volpe.



-Cerco di capirlo. Vorrei prendere una decisione netta ma stona con ciò che mi sento di fare- provò a spiegarsi la coniglietta.



-E sarebbe?- insistette delicatamente Nick.



- Il passato di Alice, questa questione dei Born Wilde, Zootropolis come un esperimento sociale. Se devo essere sincera, sento di aver bisogno di una pausa per una notte, tornare ad indagare normalmente e poi riprendere questa questione a..mente fresca..e cuor leggero- rispose Judy.



-Quando dici “prendermi una pausa” intendi “prendermi una pausa da Alice” oltre che da tutto questo sperando in turno di guardia, vero?- chiese retoricamente Nick.



-Si, ma non vorrei urtarla evitandola, non perché potrebbe avere reazioni strane, ha indirettamente fatto intendere di provare a tenere un basso profilo da fuori d’ora in poi. Perché devo metabolizzare quello che ha detto riguardo la sua vita..e se stessi con lei non saprei trovare le parole. Fin da bambina ho sempre saputo cosa volevo fare, e sono stata felice d’impegnarmi a raggiungerlo..ma Alice, per quanto incredibile, non mi sembra sia mai stata messa in condizione di scegliere davvero la sua strada. Per quanto la causa di questo GSD possa essere nobile. Non vorrei dire o fare nulla che possa urtarla, ora che si è ricordata tutto- spiegò la giovane agente di polizia all’amico collega.



Nick ascoltava compiaciuto il ragionamento maturo della sua “Carotina”, e dal momento che in parte era d’accordo anche lui ne condivise il pensiero.

-Hai ragione, mi chiedo anch’io se ciò cambierebbe il suo approccio verso di noi o sul come amministrare ciò che affronterà. Se non’altro adesso sappiamo perché tiene tanto al concetto di “amicizia” e di “verità”: per quanto io ritenga sia una gatta socievole di natura..devono essere stati dei lussi che non ha potuto permettersi da tempo.  Ciò spiegherebbe anche la scelta di accettare di sottoporsi ad un mezzo radicale come l’ipnosi, all’infuori della “sicurezza nazionale” : affrontare determinati ostacoli con uno spirito sbarazzino, ma comunque razionale, dev’essere stata la tattica più efficace per lei di superare le sue giornate. Forse con troppi ricordi e responsabilità in più non avrebbe retto- ipotizzò Nick.



-Può darsi..però..no, non credo. A prescindere da quali doveri possano aggravare su di lei, sono convinta che Alice sia una ragazza forte. E non credo che acconsentire a farsi ipnotizzare sia stato un modo per superare delle “giornate particolari” o fare meglio il suo lavoro segreto,  penso invece sia stato un modo per “autogestirsi” rimanendo nascosta ma “autentica” al contempo- ragionò Judy.



- Sii,il suo profilo inizia a farsi un pò più chiaro e meno, perdonami il termine, “pazzo sfuggente”, ma anche più complesso di quanto sembri. Eppure..c’è una cosa che vorrei chiederle..- disse Nick a metà lasciando la frase in sospeso.



-In merito  “a cosa”?- chiese Judy.



- A quanto “indagare sulle persone” abbia influito in qualche modo sul suo modo di relazionarsi con gli altri. Ed anche sui B. W., ci sono troppe incognite adesso. 

  Voglio dire..lo so che abbiamo un fascicolo in merito oramai, e che tutto ciò che potremmo sapere su di loro sia lì; ma sento che anche se lo consultassi mi suonerebbe riduttivo. Mentre Alice lo è, ed è colei che ha vissuto tutta quella.. “questa” realtà di persona. Però onestamente neppure a me sembra un buon momento per chiederglielo- rispose Nick.



-Ironico: siamo autorizzati a collaborare, autorizzati da Alice a seguirla con un permesso di arresto in caso di molestie..e non ci sentiamo in dovere di farlo.  Nonostante indagare sia il nucleo del nostro lavoro anche per noi. Suppongo ci si senta così man mano che si cresca..nella dinamica lavorativa intendo- disse Judy.



- E sociale in qualche modo, direi di si, ma “a mente fresca” a pensarci bene credo che informarsi giusto un po’ non guasti dopotutto. Il numero “d’incidenti da incomprensione” potrebbe diminuire del 20%, metti che una sera siamo fuori a cena in gruppo e il cameriere serve qualcosa che porta la micia al pronto soccorso -  ripropose Nick alla fine con ironia.   



- Giusta osservazione, o qualche termine o modo di fare da parte di esterni che risulta offensivo per un B. W. E lei reagisce concitata. Ma perché proprio il 20% ? Esiste un numero in percentuali per simili incognite?- chiese Judy scherzando dopo essersi sollevata su di morale grazie a Nick.



-Non saprei, ma il 20% mi sembrava abbastanza plausibile, visto “il soggetto”- disse anche Nick scherzando.



-Un po’ a ribasso però, perché non il 40% o 45%  allora?- continuò Judy.



- Perché sì! Me lo sentivo punto e basta, ed il 40% dovrebbe essere la somma dell’impegno da parte dei terzi interessati, ovvero quei due là fuori- spiegò Nick.



-Quindi il 20% saremmo noi?! E va bene, andiamo a vedere cosa diranno quei file, e come saranno assegnati i turni. Ammetto che non mi piace aspettare normalmente, ma dato che per sta notte non so cosa fare, veder come si metteranno le cose..può essere rilassante una volta tanto- disse Judy.



-Inoltre se gli altri si sono già messi in azione con le fotocopie avremo tutti qualcosa da leggere nel frattempo- aggiunse Nick.

La coniglietta sorrise nuovamente, poi i due amici s’incamminarono verso la sala riunioni e a quel punto la ragazza fece un’ultima considerazione.



-Credi davvero che verrà informata “tutta la centrale” in merito a questa “nuova circolare” o sarà un caso investigativo destinato a pochi, compresi noi che ne siamo al corrente?-  chiese Judy.



- Non lo so, se non altro è un particolare che sapremo adesso.Purtroppo  immagino che sia una decisione della Lince&Co. e degli altri capi della gattina da demandare ai nostri superiori finché non la interpelleranno. Altrimenti..si, lo sapranno in pochi e poi tutte le pattuglie ne saranno al corrente suppongo- finì esaustivamente Nick in tono ovvio. 

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Alla sala riunioni..

Le supposizioni di Judy e Nick in parte si erano avverate; di fatti nella sala riunioni erano presenti solo gli agenti coinvolti quel giorno, compreso Benjamin.

Bogo ed Oteas avevano ricreato accuratamente la mappa delle indagini tracciata nell’ ufficio quel pomeriggio,  poi  arrivati al punto delle spiegazioni in gergo tecnico o digitale Clawhauser avrebbe fornito il materiale stilato da lui stesso assieme ai membri del reparto investigativo.

Il capitano cominciò la riunione una volta certo che nessuno fosse assente.                           



  - Come avrete avuto modo di capire, ci troviamo di fronte a quella che ha tutta l’aria di essere una “cellula terroristica digitale in erba” che per semplificare chiameremo “CTDE”. Abbiamo a nostra disposizione una sospettata, chiaramente è coinvolta, ma finché si ostinerà a non fornirci una confessione o un indizio che provi il suo coinvolgimento a breve saremo costretti a rilasciarla in quanto minorenne.                 

Tuttavia  abbiamo un piano di riserva, consisterà in una manovra divisa per appostamenti e pedinamento. La sospettata in questione è la figlia 17enne di Theodor Lionheart, ma cosa più importante, studentessa presso la Facoltà di Scienze Informatiche e Ingegneria di Zootropolis: in città ve ne è una per ogni distretto, e vicina ad ogni locale ed internet caffè a cui siamo risaliti trovato quella allargata, seppur contenuta, rete di contatti. Le facoltà che dovrete sorvegliare nei giorni seguenti sono le principali tre, ai confini dei distretti di Sahara Square, Little Rodentia e Downtown, nel nostro settore.  Una  volta mostrato il mandato ai rispettivi presidi e responsabili della struttura, dovrete interrogate ogni singolo studente, stilare una lista dei possibili “candidati” vicini al profilo di un hacker, di un evacuatore di notizie o di un esperto in possesso di conoscenze tali da manipolare da un cellulare tutti i mezzi d’informazione.                                                                                                       

  Seguendo questa procedura avremo modo di confrontare i profili degli account dai dati raccolti fino adesso. E siccome sarebbe un lavoro molto lungo abbiamo trovato il modo di accorciarlo. Clawhauser..- e Bogo diede la parola a Ben.



Il giovane ghepardo era un pò agitato, ma dopo un respiro profondo, fece spazio all’eccitazione e fu pronto a parlare.                                     



-Uhf..Buonasera!Allora tornando a alla signorina Abigail, dopo aver esaminato il suo cellulare siamo risalire al suo codice IP (acronimo di Internet Protocol), è un codice univoco che identifica ogni singolo dispositivo connesso ad una rete informatica, sia essa locale (LAN) sia essa geografica.  Il che ci porta agli spostamenti effettuati da Abigail Lionheart nelle ultime settimane e negli ultimi mesi-



Premendo il tasto del telecomando del proiettore Benjamin mostrò una diapositiva a fianco alla mappatura digitale sullo schermo di un grande computer per elefanti in modo che tutti potessero vederlo. Poi riprese la parola.



- Come potete vedere il percorso è simile, se non quasi identico, a quello tracciato dal capo e dal detective Oteas. Quindi, nel caso la sospettata non dovesse fornire una confessione, una volta rilasciata, a meno che non si sbarazzi del suo cellulare, sarà facile localizzarla e monitorare i suoi spostamenti in tempo reale e “stanare” eventuali complici o mandanti. Ottenendo così la seconda prova decisiva del suo coinvolgimento-  terminò Benjamin.



-Ottimo Clawhauser, torna pure a sedere- disse Bogo soddisfatto della spiegazione.



A quel punto fu il turno di Fernández  Oteas.

 

 - Si, i miei complimenti.                                                                                                       

 Ora, per evitare l’eventualità di un depistaggio, abbiamo deciso di dividere le squadre in tre gruppi, ad uno dei quali spetterà il compito più difficile da eseguire con minor tempo a disposizione: ottenere una confessione anticipata e spingerla a collaborare. L’avvocato Mewny ed il suo “amico” Nobkins(ha tenuto a precisare), ci hanno fornito una foto, vaga, ma in qualche modo contenente la prova n.1 che dimostrerebbe come Lionheart Junior sia collegata a più di una telefonata minatoria ai danni di suo padre, rintracciata dal nostro Clawhauser. Insistendo su questa pista e collegando la lista dei suoi spostamenti come prova 2. e la sua fuga di oggi come prova 3. avrete elementi indiziari sufficienti a farla vacillare e aprirle la bocca entro sta sera prima della fine dell’orario di servizio, dopodiché tornate pure a casa.

Le altre due squadre si divideranno nel “Gruppo di Pedinamento/Appostamento” e nel “Gruppo del Turno di Notte” si occuperanno della stesura dei verbali di oggi, dando di volta in volta una mano agli addetti agli interrogatori e sistemare le confessioni raccolte. Gi altri rimanenti torneranno a casa dove si consulteranno in merito ad una nuova circolare, molto delicata, che domani affronteremo all’ unanimità .  Questi sono le copie del fascicolo in questione, consultatelo con calma e attenzione ma soprattutto comprensione: non è roba per tutti.                                                   

E tenete i vostri walkie talkie a portata di zampa, all’ultimo momento potremmo avere bisogno anche di voi -  e così dicendo il mustang consegnò i fascicoli delle prove al gruppo interrogatori e le copie sui B.W. agli agenti del turno di notte.



Se avessero ricevuto una telefonata di assenso da parte del GSD, da quella sera, una parte della ZPD sarebbe stata al corrente sia dalla centrale che da casa, e ricevuto tutte le istruzioni necessarie da applicare.



Una volta assegnati i ruoli Judy, accompagnata da Nick si avvicinò al bufalo africano e disse, dopo aver capito..

-Perciò non andremo di pattuglia e non faremo i turni di notte- asserì lei.



-Per sta sera meglio di no Hopps: sono certo che seguireste entrambe le manovre egregiamente ma la notizia dell’arresto di Abigail Lionheart avrà già allarmato i suoi complici. Se sono dei manipolatori mediatici e tecnici potrebbero essere in grado di forzare i server della polizia e spiare le nostre manovre. Non devono risalire ai vostri nomi sta notte; sicuramente hanno in mente qualcosa in serbo per voi, e a parte la diffamazione non vorrei fosse una bomba.                                                                             

Vi suggerisco di alloggiare in un posto di fronte alla centrale e non tornare ai vostri soliti alloggi per ora, se dovessimo avere bisogno di voi vi contatteremo dai walkie talkie come ha spiegato Oteas: sarete il nostro effetto sorpresa.                                   

E poi.. anche volendo non avrei potuto assegnarvi nemmeno un turno di guardia perché i dormitori sono pieni. Fin quando potrete, passate una notte tranquilla e pensate a come preparare una valida introduzione sui B.W. e il GSD per domani, non sarà roba da poco e..continuate a dare sostegno a Mewny, è più al sicuro in vostre mani-  e dopo aver assegnato anche all’agente leporide uno dei fascicoli fotocopia con gli approfondimenti sui Born Wilde il bufalo africano uscì dalla stanza assieme agli altri.



-Bhe, fortuna che Alice aveva già deciso di ospitarci- aggiunse Nick rimasto in silenzio fino a quel punto.



-Mhmf, alla fine è riuscita ad ottenere quello che voleva- disse Judy dopo aver soffocato una risata.



-Ah..credo che andrò a prendere un pò di aria fresca prima di raggiungere il “MewnyB&B”, mi raggiungi anche tu?- chiese Nick dopo essersi stiracchiato.



-Dopo, voglio sfogliare i file per un po’-  rispose Judy.



-Come preferisci, io lo faccio fuori e senza torcia- rispose la volpe indicandosi gli occhi.



-Attento a non farti portare via i fogli dal vento- rispose la coniglietta con un ultima battuta.

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Sempre sui gradini Alice guardava la città all’imbrunire mentre i lampioni poco a poco si stavano accendendo. Aspettava il momento in cui avrebbe visto l’automobilina della sua amica cancelliera Daphne, la criceta, ed i musetti dei suoi piccoli Gregor e Lucas, rallegrandole la serata . L’argomento figli riportarono i pensieri della giovane legale al suo lavoro, a come avrebbe potuto migliorare un eventuale colloquio con Abigail e portala dalla sua parte.



Secondo la legge americana un minorenne non poteva essere trattenuto a tempo indeterminato senza una confessione, a meno che un genitore o chiunque ne detenesse la custodia desse il suo consenso verbale o per iscritto.                                                                                                     

In quel caso era l’ex moglie di Lionheart che doveva portare dalla sua parte, se gli agenti di polizia non se ne erano già occupati.Che linea adottare? Forse se l’avesse saputo prima da un legale, piuttosto che dalla polizia, sarebbe stato meno traumatico e si sarebbe guadagnata la sua fiducia..

No, no. Non voglio farlo a loro insaputa! Meglio farlo insieme”. Dopo essersi arrovellata le orecchie al termine della sua  esclamazione interiore, Alice si ricompose e decise di fare un ultimo tentativo prima che la centrale chiudesse.



-Dove vai adesso?- le chiese Russell meno seccato di prima dopo averla vista alzarsi.



-A terminare una parte del mio lavoro- rispose lei senza guardarlo.



-Davvero, buon per te. Quale dei due?- chiese lui con una punta di sarcasmo.

Lei non rispose e avanzò con andatura decisa superandolo, lo scoiattolo allora aggiunse..



-Boh, poco importa immagino. Infondo quello che conta è che tu appaia diligente, comportandoti come se lo fossi davvero, magari lo diventi di più- con una certa enfasi per rinfacciarle il “visto che non sei in grado di occuparti di te stesso da solo” di prima.

A quel punto la gatta si fermò, fece un leggero respiro chiudendo gli occhi, incassò il colpo e poi parlò tranquilla per chiarire le cose.



-Lo sai? Hai ragione, e ti chiedo scusa per prima, non volevo dirlo con l’intenzione di ferirti. Questo lo sai- disse la gatta pacatamente.



-Alice, semmai non “dovevi dirlo” se già in principio “non volevi”- fece finta di correggerla Russell, come a ribadire che essendo giornalista le parole erano il suo campo e lei non avesse troppa voce in capitolo, ironicamente.



-Grazie professore, comunque..Volevo solo che ti dessi una mossa, nella speranza che dopo ti sentissi meglio una volta messo in chiaro “quel capitolo” della tua vita, e non passassi per “il maniaco che non sei”. Evitandoti  fraintendimenti incriminanti agli occhi di un qualsiasi estraneo ignorante, e non.- continuò lei ragionevole.



-Lo so..credo..lo farò sta sera. Seguirò il tuo esempio di oggi; sarai anche stata forzata dalle circostanze ma.., bhe io almeno posso scegliere se tenermi o non tenermi un segreto- disse Russell ora che la stizza era svanita completamente.



- Va bene, se però non dovessi sentirtela..hai sempre domani e dopodomani, agisci comunque come credi. Io ti supporterò in ogni caso se dovesse andare male.E ora se vuoi scusarmi vado a fare il lavoro 1. , che faccio tutti i giorni-  e rispondendo alla battuta precedente dell’amico Alice continuò a salire i gradini fino all’ingresso.



La gatta voleva bene allo scoiattolo, ma certe volte aveva come l’impressione che se non lo provocava di tanto in tanto, benché di indole caparbia, il piccolo reporter non si desse una mossa nella sfera personale. Almeno adesso avrebbe messo in chiaro le cose con Nicholas Piberius Wilde.

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 “Io so prendermi cura di me stesso!” pensava tra se il giovane scoiattolo .“Sono in grado di prendermi cura di me stesso, degli altri e sono perfettamente in grado i farmi largo da me!” “..Non ho fatto altro per anni..” aggiunse mentalmente con una punta di amarezza sull’ultima frase.. “Anche quando non c’eri tu!” continuò riferito ad  Alice “Oppure tu!” riferito a Nick sta volta, sempre con tono forte nella sua testa.                                                                                                                           



Russell  continuava a stare fuori, riflettendo sulla sua condizione familiare, la separazione dei suoi genitori, la sua autonomia precoce infantile, le scelte da lui intraprese fino ai suoi attuali 28 anni..

Non tutto era sempre filato liscio (come decidere di non lavorare più presso una determinata casa giornalistica o editoriale per colpa di varie molestie subite, o divergenze d’opinione tra colleghi e superiori, facendo così il reporter freelance integrando qualche lavoro part-time di tanto in tanto). In compenso non rimpiangeva niente, specialmente dove il suo attuale lavoro lo aveva quasi sempre portato, ma dove il suo carattere talvolta si.                                                                                       



Certo, egli era appassionato, diligente, scrupoloso ed un po’ intellettuale ma anche..troppo accomodante purtroppo, e restio a lasciarsi andare quando invece avrebbe dovuto. Risultato?:  quando il giovane Russell entrava nella sfera intima ed emotiva in merito ad un argomento delicato o di una relazione entrava in panne. Finendo col risultare troppo distaccato o esageratamente pudico, in base a come girava la sua “temporanea fobia sociale”  o l’atmosfera in quell’istante.

Russell era un ragazzo gentile e amabile, ma a livello inconscio non riusciva a fidarsi di nessuno come avrebbe voluto (a parte di Alice) o essere partecipe come desiderava  allo scopo di creare e consolidare un buon rapporto.                                                                 

Per di più non era il tipo da relazioni superficiali o brevi, era selettivo perfino con gli amici, e al suono della frase “stiamo insieme, che ne dici di farlo” lui si bloccava perché a conti fatti..non lo aveva ancora “fatto”( le rare toccatine non contavano).

Allo scoiattolo non importava molto di per se, ma gli ormoni in agguato a seconda della stagione o provocati da determinati fattori esterni erano un fastidio ingestibile, lo rendevano maldestro.

Comunque Russell non era intenzionato a trascorrere il resto della sua vita sentimentale senza provare un’esperienza di amore appassionato e sincero per colpa di un trauma generatogli da un’ esperienza di rifiuto amicale infantile, o perché la vita non era facile per gli animali omosessuali.

Il giovane scoiattolo aveva trovato qualcuno tempo fa che poteva aiutarlo ad andare avanti, si trattava di un pipistrello* della stessa età e aspirante recluta della ZPD anche lui.

Si chiamava Xander, aveva origini viennesi, era di razza mista pure lui e si erano conosciuti dopo che lui lo aveva salvato durante uno dei violenti scontri tra prede e predatori durante il loro “periodo di piombo blu”.



Ma se Russell doveva migliorare e maturare doveva mettere le cose in chiaro con Nicholas Piberius Wilde una volta per tutte. Anche se di poco non voleva restare ossessionato da lui: quella mattina gli ci era voluto molto coraggio per rivolgersi alla volpe in quel modo (vedere Alice recitare era servito a qualcosa) e solo dopo parlando con Lance ed Higghins in centrale era riuscito a smaltire tutto il suo imbarazzo nascosto (ed anche molto bene aggiungerei).

Essendo cosciente del fatto che Nick non sarebbe stato suo in veste di “dolce metà” allo scoiattolino anglo-nipponico restava che una via: essere totalmente sincero con lui e sperare di averlo come amico o dirgli addio per sempre e smetterla di scrutarlo da lontano, così in principio era iniziata così doveva finire.

Ricevere un “no” era un rischio che doveva correre, per quanto doloroso.                 

Russell non voleva passare il resto dei suoi giorni scappando o evitando qualunque cosa potesse ferirlo, perciò rimase stoicamente sui gradini ed attese finché non avrebbe visto la volpe uscire.

Fuori servizio un poliziotto ha un minimo di libertà d’azione senza obblighi vincolanti, così non se lo avesse accusato di “stalking” o altro,  lo  scoiattolo avrebbe saputo ribattere: semi-infatuato puòdarsi, stupido mai!

 

Quando Nicholas Wilde uscì per la sua meritata ora d’aria, notò immediatamente Russell A. Sakamoto Nobkins seduto in lontananza e di spalle.Appena lo scoiattolo avverti la presenza del fulvo canide la sua schiena s’irrigidì.           

La scenata triste che lo scoiattolino aveva fatto in ufficio all’idea di perdere l’amica aveva colpito Nick, così pensò di provare a parlargli per verificare se si stesse riprendendo.  Percependo un po’ di tensione, la volpe s’avvicino con cautela, dopodiché si sedette sullo stesso gradino sui cui era adagiato il giovane reporter, trascorso qualche minuto decise di rompere il ghiaccio.



-Davvero una..giornata movimentata oggi. Sembrava non finisse mai- cominciò Nick.



-Lei..non è abituato a certi ritmi?- provò a lasciarsi andare Russell.



-Francamente,no: sono più il tipo da indagini..tradizionali, e preferibilmente con un colpo di scena alla volta, piuttosto che tutti assieme. Sa..troppa confusione sul lavoro, poco tempo per assimilare il phatos in arrivo, e troppe scartoffie dopo- spiegò Nick schiettamente.



Abbozzando un leggero sorriso Russell rispose                                                                                                                                                                                                      – Io in qualche modo, sperimento un ritmo simile quasi tutti i giorni; per verificare le fonti più attendibili, selezionare un punto focale ma capisco perfettamente l’esigenza di una “tranquilla andatura di lavoro” (ne avrei bisogno anche io ma i ritmi veloci mi aiutano a non pensarti)-  disse tenendo per se l’ultima frase, poi continuò - Alice non ammetterebbe apertamente ma la pensa allo stesso modo- adesso Russell era a tanto così dal mordersi la lingua, ma si bloccò in tempo. “Perché tiro in ballo lei adesso?! Non Volevo parlarle alle spalle”. Ma ormai Nick l’aveva sentito.



-Davvero? E perché mai non lo ammetterebbe?- chiese l’agente fuori servizio curioso.



-Teme..di passare per pigra se non lo fa così preferisce prendere ogni onere con entusiasmo- rispose Russell, ormai era in ballo.



-Ah si?! Eh eh eh, perciò è il working coach di sé stessa. E lei invece Nobkins, mette entusiasmo in quello che fa? Neanche il suo sembra un lavoro così facile- osservò Nick dopo aver riso piano, ripensando alla reazione del giovine poco fa al segreto dell’amica.



-Cerco di farlo, mi piace il mio lavoro. Non sempre da le giuste soddisfazioni è vero, come il fatto quasi tutti ti guardano male dandoti del ficcanaso, insensibile o “sciacallo” disposto a rovinarti la vita quando è a caccia di una storia o di una foto. Come se davvero mi abbassassi ad una cosa abietta come il gossip. Oppure a seconda del paese in cui sei rischi che ti sparino per non divulgare le tue scoperte, ma una volta ben fatto se hai rispettato dall’inizio tutto quello in cui credi non lasciandoti coinvolgere sa dare tante soddisfazioni - disse lo scoiattolo.



- Immagino. E..se non sono troppo indiscreto, cosa sarebbe ciò in cui crede, Nobkins?- chiese Nick.



- Penserà che sia naif- disse Russell sorridendo piano.



- Cercherò di non dire nulla, pur pensandolo- disse Nick facendo lo spiritoso.



-Va bene, sarebbe..la verità ad ogni costo, e la possibilità di offrire a chiunque un’opinione consapevole liberandolo dall’ignoranza o pregiudizi sbagliati- ammise lo scoiattolo.



A quelle parole Nick si limitò a rispondere..- Possiamo darci del tu? Questo “lei” inizia a stufarmi-



-Certo!- esclamò Russell in un moto di entusiasmo, Nick sorvolò.



-E’ tanto che siete amici? Tu ed Alice voglio dire; nell’ufficio del capo mi siete parsi molto uniti, ed in un certo senso..presi- spiegò Nick.



-Bhe, si. Sin da  quando eravamo piccoli- disse Russell.



-E..quanto piccoli? Sempre per curiosità- disse Nick interessato.



-Dalle elementari, anche se io avevo saltato tre classi dopo avermi fatto fare un test attitudinale-  confessò Russell.



-Da così tanto?! E..davvero?! Buon per te, non ho avuto molta fortuna a quei tempi nell’uno o nell’altro campo. Lieto di sapere che almeno a te sia andata meglio (Sembra proprio il genere di cucciolo che una volta uscito dall’angolino preferisce avere pochi amici intimi)- pensò Nick dopo aver esclamato ed essersi sentito messo in contropiede da solo.



-Non è che io avessi poi tanta fortuna: avevo solo 6 anni rispetto agli altri cuccioli di poco più grandi, ed ero così timido che necessitavo sempre di una qualche spinta, o incentivo per socializzare- ammise Russell.



-Ma non mi dire (Ecco appunto!), vedendoti sta mane non lo averi mai detto.   Eppure devo averlo intuito in qualche modo-  rivelò Nick.



-Davvero!?..Non mi sorprende in fondo: gira voce che sei molto intuitivo e riesci a capire i particolari caratteriali o lavorativi dell’animale che hai di fronte con pochi dettagli e che “conosci tutti qui”-  disse lo scoiattolo.



-Uhm, si modestamente..- disse la volpe con lodata autoironia.



-Ma anche che non sei così intelligente come credi- aggiunse Russell con un sorrisetto malizioso.



-Lieto di nuovo che la sicurezza ti sia tornata, molte grazie- disse Nick seccato per finta- Ad ogni modo..è bello che tu abbia potuto contare su di un amica come Alice per tanto tempo, nonostante le vicissitudini.. “mediche” o “internazionali” che potevano implicarla. Veramente non hai mai notato nulla con tua verve da reporter, o da bambino? Com’era Alice da piccola?- chiese subito lui evasivo.



-Nick, non ti fornirò niente che tu possa usare contro di lei per farti due risate, o renderla sospetta ai tuoi occhi- si pronunciò Russell.



-Okay, okay ho capito, non insisterò. Però ero sincero quando ho detto che sei fortunato ad aver avuto la sua compagnia: avessi incontrato una persona come lei, o Judy anni addietro, forse la mia vita avrebbe preso una svolta positiva in anticipo- si confidò Nick, con grande disappunto di Russell al suono delle parole “avessi incontrato una persona come lei anni addietro” .                                                                 

Cosa avrebbe detto se avesse saputo che una persona come lei era proprio accanto a lui?



-Sul serio! Ma non mi dire..spiegati!- disse Russell a bassa voce per dissimulare il tono seccato e la sua momentanea arrabbiatura.



- Cioè che..immagino che tu abbia fatto le tue indagini per il tuo lavoro, o forse con Alice. Ad ogni modo avrai saputo che ad un certo punto della mia vita ho..intrapreso una “cattiva strada”, pur non affondando mai troppo nell’illecito..Per una ragione o l’altra mi è andata così e mi sono rassegnato, ma ultimamente..non potuto far a meno di chiedermi “Se avessi ricevuto più appoggio o supporto emotivo (non dirlo a Judy) da qualcuno più presente e testardamente onesto che m’incoraggiasse; un classico buon esempio permanente insomma, la mia vita sarebbe stata diversa? Mi sarei fatto influenzare da scelte migliori o giunto a un certo punto mi sarei comportato esattamente allo stesso modo?”- spiegò con coinvolgimento Nick.

In quel momento Russell non sarebbe riuscito a contenersi, stava per esplodere..all’inizio avrebbe risposto sempre con un tono di voce basso poi si sarebbe fatto più alto.



-Boh, non saprei..dimmelo tu Nicholas, quello che è certo è che NON E’ VERO QUANDO TI VANTI DI CONOSCERE TUTTI IN QUESTA CITTA’!!-  gridò Russell.



-Ehi calmati! Sono venuto qui perché volevo essere gentile e vedere come stavi dopo lo smacco di prima, ma se “implodi” o “esplodi” per ogni minima cosa allora posso anche andarmene- rispose a tono Nick.



-Non mi voglio calmare! Voglio dirti esattamente ciò che penso! E come stanno esattamente le cose!

Anche se mi costerà Dio solo sa quanto!                                       

Speravo di dirtelo in questi giorni e in un altro modo. Ma ora mai non ne posso più!

Innanzitutto, per quanto tu possa essere un bravo osservatore, non sei affatto nella posizione di giudicare chi a malapena conosci, specialmente le prede!                          Perché è evidente che “certi animali” non volevi conoscerli davvero!                             

Quindi ripeto, Non è vero che conosci tutti!Non conoscevi bene Judy quando è arrivata! E soprattutto NON CONOSCI ME!-  buttò Russell tutto in una volta.



Spazientito Nick provò accigliato a dire qualcosa

-Aspetta un momento.. -



Ma lo scoiattolo, mostrando la zampa in segno di alt, non gli e lo permise..-Non ho ancora finito! Ho già aspettato abbastanza, sei tu che aspetti me adesso.

Quindi ascoltami!-



-Cosa?!-  esclamò Nick allibito.



-Si, hai sentito bene, ed ora osservami..no, guardami meglio: non ti ricordo proprio nessuno? Magari qualcuno del tuo passato? Magari qualcuno di positivo, forse proprio del tempo delle elementari. Ma non mi sorprenderebbe se non lo facessi, perché è sempre stato questo il tuo “vero problema” , non chi avessi o non avessi vicino: concentrarti solo sugli aspetti negativi di tutto quello che ti circonda “cancellando” tutti quelli positivi col tuo autolesionista cinico modo di porti.   

 Proprio come hai rischiato di uccidere i sogni di Judy Hopps quel giorno perché la credevi un’ipocrita la prima volta che l’hai vista!                                                               Proprio come ti sei dimenticato di me! - rivelò alla fine Russell.



-Ora si che mi stai spaventando- ammise Nick.



-..Lo so, ti spavento, sconcerto e sicuramente ti sto facendo preoccupare, ma anche dopo una settimana o un mese, seppur con altre parole..saresti rimasto shoccato in ogni caso, quindi..-

proseguì tristemente lo scoiattolo riacquistando la calma e guardando la volpe direttamente negli occhi, con un’espressione di resa indecifrabile.



-Volevo solo essere sincero con te per andare finalmente avanti, ricominciare da capo, ma se non dovesse funzionare tanto vale che te lo dica. Nicholas Piberius Wilde..ti amo. Ti ho amato per moltissimo tempo, maledizione, a distanza, platonicamente e in segreto.

Sono consapevole che non mi ricambierai e comunque non intendo forzarti a farlo. Quando ero piccolo..non volevo nient’altro che la tua amicizia, la tua compagnia, poi crescendo ho capito perché, te l’ho detto..ma adesso che le cose stanno di nuovo cambiando..dentro di me sento di volerlo ancora. Ed il fatto di non averci mai provato in tutto questo tempo mi rattrista..immensamente, perché se lo avessi fatto..forse avrei saputo come alleviare il tuo dolore da molto prima..Anche per questo ho urlato-

si confidò totalmente Russell.



Cooosa!! Non può essere vero!? Ho davvero incontrato uno di quelli!!?” Pensò dentro di sé Nick non sapendo in quale categoria fosse più corretto inserire Russell senza sembrare offensivo, i gay non corrisposti o i mitomani? Però decise di non lasciarsi trasportare e ascoltare cos’altro ci fosse in serbo per lui.



-E comunque, dato che non ci arrivi, ero tuo compagno di classe prima che tua madre ti cambiasse di sezione, nonché l’unico tra gli scout che prese le tue difese e che il giorno dopo rifiutasti come amico perché non gli credevi- continuò lo scoiattolo.



Illuminazione, a quel punto si che Nick cadde dalle nuvole, e letteralmente se quel ricordo rimosso non lo avesse tenuto ancorato alla realtà. Guardò meglio Russell e capì che era vero..



-..Eri tu- fu tutto ciò che riuscì a dire, e non era facile lasciarlo senza parole.



-Mm- fece lo scoiattolo con la testa inespressivo.



Nick si prese qualche minuto per assimilare il tutto e ritrovare la sua solita lucidità distaccata, fece un lungo respiro col naso e quando si sentì pronto..



-Bene, ho..capito, ma..cioè..se come dici tu.. “ti piaccio”,perché non hai provato a..rintracciarmi direttamente?- azzardò la volpe.



-Ma mi stavi ascoltando ! Quanto sai essere “faccia di bronzo” tu?!- sbottò Russell seccato -Non sei l’unico che ha sofferto, che è rimasto traumatizzato quel giorno; ti

basta come spiegazione?- chiese leggermente esasperato ed ancora triste lo scoiattolo. Almeno adesso Nick cominciava a capire ora che iniziava a ricordare i particolari inerenti al suo primo incontro col giovane Russell.



-Mi..dispiace se..allora ho reagito a quel modo, e se..ti ho detto..quelle cose. E’coraggioso quello che hai fatto dicendomelo in faccia- disse Nick provando a tornare comprensivo e allontanare lo sconcerto parlando.



-Grazie, è bello sentirtelo dire, ma non è solo per te che lo sto facendo: come ho cercato di dire prima..non volevo restare ancorato al passato e che quel ricordo o ciò che ho provato per te mi condizionassero per sempre. Per entrambi..

I primi anni ho cercato di dimenticarti, ma non potevo evitarlo: in qualche modo averti incontrato mi ha aiutato a capire tante cose di me stesso, a guardarmi intorno, ad andare oltre le apparenze, a capire cosa volevo fare da grande e..se valesse la pena essere onesti in questa città oppure mollare tutto e andarsene - spiegò Russell.



-Veramente?! Cavolo, non credevo di fare un simile effetto sulla gente, o ispirare qualcuno a tal punto- ammise Nick sorpreso.



-Forse perché è solo di recente che ti stai sforzando di capirla senza imbrogliarla (la gente)- affermò secco Russell.



-Certo che tu ami proprio mettere “i puntini sulle i”- disse sarcastico Nick sorridendo.



-Dimentichi il lavoro che faccio, mi è utile per restare vigile e obiettivo, evitando di mettermi il “prosciutto sugli occhi” solo perché mi susciti interesse- disse Russell schietto.



-Davvero?- chiese Nick.



-Si, davvero, divento più severo in fatto sentimentale, della serie “non m’incanti”- rispose Russell.



-E ci riesci ogni volta?- insistette Nick sardonico.



-Non sempre, ma lo faccio costantemente e con buoni risultati aggiungerei- rispose Russell sorridendo a tono.



-Tornando a prima..riesci davvero a farlo senza sembrare un mitomane?- ri azzardò Nick con uno sguardo scrutatore e deciso seppur divertito.



-Nick..mi sto aprendo dopo anni di silenzio, e a spingermi a farlo è stata la paura di perdere l’ennesima occasione quando ho temuto che non avrei più rivisto la mia migliore amica. Quindi per favore ascoltami ancora un pò e non scherzarci sopra: voglio aprirmi non litigare- disse lo scoiattolo chiudendo gli occhi per riprendere fiato e coraggio.



-Oh va bene, scusa, prosegui-  invitò la volte a continuare.



-Stavo dicendo..la nostra esperienza negli scout mi ha aperto gli occhi in anticipo su tante cose, in primis che non sempre le figure di riferimento siano affidabili, che possono essere corrotte o disturbate, hanno pregiudizi e “si comportano bene” per proprio tornaconto. Sono diventato un reporter nella speranza di contrastare manipolazione dei mezzi d’informazione fin dove ce ne era bisogno, in qualche modo. Fare si che scemassero i pensieri negativi verso una determinata minoranza di volta in volta, come la mia, come la tua..suggerendo le basi per un pò di tolleranza e serenità per tutti, incluso te- Minuto di silenzio-A quanto pare..non ho fatto molto-  disse Russell sorridendo amaramente.



- Russell, non dire così- provò Nick a sollevarlo.



-Ma è vero. Avessi avuto più coraggio, non avresti avuto bisogno di una coniglietta per uscire dal guscio di cinismo e sfiducia in cui ti eri chiuso. Ma non ce l’ho con lei, Judy..ha ispirato anche me, ad uscire dal mio- ammise Russell.



- Eh si, Wow- fu tutto ciò che Nick riuscì a dire.



-Già, Wow..e per essere chiari, non ho indagato tutto questo tempo su di te come un maniaco: sei solo stato presente in maniera maggiore o minore come un’ispirazione nella mia vita. Poi una volta entrato nel settore le voci hanno iniziato a correre e da distretto a distretto facendo sempre parlare di te in qualche modo; mi sono incuriosito,  negli ultimi due anni mi sono dato da fare e man mano che procedevo ho iniziato a preoccuparmi -  continuò Russell.



-E perché mai?- si fece più vigile Nick.



-La parola Mafia ti dice niente? E’ uno spauracchio per tutti ed un drago da superare per ogni giornalista che si rispetti, se poi avrei guadagnato un buon articolo e la possibilità di salvarti tanto meglio- ammise Russell.



-Come scusa? Sei arrivato fin lì, ti sei spinto a tal punto?! Ma come..come hai fatto?-  chiese Nick nuovamente sorpreso.



-La vera domanda piuttosto è “ non come io ne sia venuto a conoscenza” ma come tu, dopo una tua innocente temporanea implicazione e dopo esser stato bandito con avvertimento di morte e dopo averla sfiorata per un soffio- rivelò Russell.



-Hai fatto caso alle mie parole, la prima volta che mi sono arrabbiato? A proposito del fatto di “uccidere i sogni di Judy?”- fece memoria Russell a Nick con fare interrogativo.



-Che..ma, no! Non può essere..tu..intendevi proprio “quel giorno”! Ma dove, come..come hai fatto a essere lì?- chiese Nick con fare sconcertato e di nuovo un pò intimorito.



Non era nelle intenzioni dello scoiattolo spaventare la volpe, ma se aveva anche la minima possibilità che tra loro le cose funzionassero, doveva essere del tutto sincero e sbollire tutti i rospi ingoiati sin ora dinnanzi a lui.



- Coraggio, calmati,andiamo con ordine: in quei giorni stavo indagando per un articolo personale dal titolo “Gli illeciti a stampo mafioso a Zootropolis”  e, dopo vari tentativi, sono riuscito a farmi assumere come fotografo di nozze per il matrimonio della figlia di Mr.Big. Quel pomeriggio, il giorno prima del matrimonio, ero andato a ritirare i rullini e l’attrezzatura da uno dei miei negozi-studi di fotografia di fiducia.                                   

Ha le vetrate larghe, che ti permettono di vedere la strada, “proprio di fronte a dove  dei castori stavano ri pavimentando con del cemento un marciapiede nuovo”.  Indovina in quale momento ho distolto lo sguardo lo sguardo dalla cassa, intravisto la tua sagoma e quella di un’altra certa persona, e capito che eri tu perché d’istinto ho usato l’obiettivo della mia altra macchina fotografica come un binocolo e letto le labbra di entrambi capendo il filo del tuo “bel discorso?”- rivelò Russell senza nascondere il suo astio verso Nick, al ricordo di quell’episodio, trattenuto da mesi.



-Fino..a dove eri arrivato? Cosa hai sentito- chiese Nick imbarazzato e non più intimorito.



-La parte in cui dicevi “Fai attenzione o non saranno solo i tuoi sogni ad andare in frantumi” poi Judy ti raggiungeva dicendoti “ Nessuno ha il diritto di dirmi cosa possa o non possa essere! E men che meno un’idiota che nella vita non ha saputo essere di più che un banale trafficante di ghiaccioli!”.                                                       

Allora tu ti chini e le rispondi “Senti, tutti vengono a Zootropolis convinti di poter diventare ciò vogliono, ma non è così, puoi essere solo ciò che se: Volpe Acuta, Coniglietta Ottusa ” e allora lei ribatte “Non sono una Coniglietta Ottusa!” e tu ribatti “Certo, e quello non è cemento fresco..Non sarai mai un vero poliziotto, ma chi lo sa, un giorno potresti diventare un supervisore. Abbi fede!”- descrisse minuziosamente i dettagli di quel giorno lo scoiattolo ancora infastidito.Dopo essersi concesso una pausa riprese..



-Giuro Nick, se in quel momento non fossi stato bloccato dalla rabbia, o la distanza, sarei venuto là e ti avrei dato un pugno senza tanti complimenti! Mentre osservavo la scena non facevo che ripetere “MA CHE BASTARDO..” – terminò torvo Russell.



-Ah, bhe, allora..mi scuso anche per come mi sono..comportato quel giorno e.. per aver fatto per molto tempo..l’idiota- disse Nick stranamente meno allarmato e sempre più imbarazzato mente si massaggiava la nuca con la zampa sinistra al ricordo del suo odioso atteggiamento. Si era poi mai scusato con Judy da allora?

Russell capiva di averlo messo a disagio, ma doveva continuare (una piccola lezione se la meritava).Tuttavia provò ad adottare un atteggiamento più conciliante adesso che si era un po’ sfogato, ma prima che potesse aggiungere altro Nick lo precedette.



-Cosa è successo..dopo? Sento che ci sia dell’altro da sapere..e per cui sfogarti- disse la volpe lasciando che sia il suo corpo che la sua mente si abituassero a quello strano dialogo.



-Posso..appoggiare..la mia testa, sul tuo ginocchio? Sempre che ciò non ti scandalizzi?- chiese improvvisamente cauto e gentilmente Russell, sorprendendo Nick ancora una volta.



-Prima parla, per favore, e dopo magari te lo concedo. Basta che non mordi-  si pronunciò Nick altrettanto cauto,  lasciandosi sfuggire una battuta per allentare la tensione.



-Come vuoi, in fondo il diretto interessato sei tu. Prima ti sei chiesto se la tua vita sarebbe stata diversa se qualcuno come Judy, Alice o..forse me fosse entrato prima tra le tue conoscenze.

Mi sarebbe piaciuto tanto, fosse stato vero, ma..una parte di me sente che non sarebbe proprio.. andata così.                                                                       

Arriva un momento della nostra esistenza, quando cresciamo, e ci rendiamo conto di essere “noi” i soli responsabili delle nostre azioni, e non sono più gli altri a influire su di noi: non sono più i nostri genitori, la società, “l’ordine naturale delle cose”, un trauma, la divisione tra prede - predatori o qualunque altra cosa ci sia successa da piccoli! Sei tu! Sono io e siamo noi..i soli responsabili del modo in cui viviamo.             

Non c’è una divisione netta tra che si è e ciò che vorremmo essere, siamo noi e come decidiamo di agire..o almeno..io la penso così.                                                             

Nulla ti avrebbe impedito di comportarti diversamente in realtà, specialmente con Judy quella volta. Capisci cosa voglio dire?- chiese Russell a Nick alla fine con gli occhi un pò lucidi tutto il tempo che aveva parlato.

 

-Si..riflettendoci su..inizio a capire. Quella volta, credo di aver cercato una scusa per anni e anni di vessazioni e sogni infranti ed una giustificazione per una condizione scomoda che in fondo non volevo mi appartenesse e sentirmi meno colpevole.             

Ho proprio toccato il fondo quel giorno, per fortuna..proprio “lei” mi ha aiutato a risalire. Solo adesso realizzo quanto sia inutile far star peggio il prossimo per sentirti meglio o alleviare..- lasciò la frase in sospeso Nick.



-I brutti ricordi?- terminò Russell provando a indovinare i pensieri della volpe.



-Già, giustificarmi per cosa poi? Tutti sembravano passarsela meglio e stare lì pronti ad additarmi per tutto. Mi sono accecato da solo; in fondo..non ero l’unico, in questo posto, a soffrire per colpa dei pregiudizi- riflette Nick su se stesso.



-Posso..appoggiare, la testa adesso?- chiese gentilmente Russell un’altra volta.



-..Si, fa pure: purché non mi tocchi – concesse Nick scherzoso.

Allora lo scoiattolo si appoggiò al ginocchio della volpe piegandovi la testa di lato, come se si stesse adagiando su di un cuscino dall’accogliente ed avvolgente profumo di pino della foresta. Inebriante e travolgente, ma anche così Russell non si lasciò andare.



-Sai perché mi ha fatto così male vederti insultare Judy? Perché vedendo la scena.. era come..vedere realizzata la mia paura più grande, come se ci fossi stato io al suo posto e ricevere lo stesso trattamento se mi fossi dichiarato a te.Ed allo stesso tempo, facessi del male a te stesso, costruendoti le basi per essere per sempre infelice da solo: come avrei potuto dichiararmi a qualcuno se quel qualcuno per primo non si ama? Questo mi faceva più rabbia- confessò nuovamente Russell.



La volpe d’altro canto non riusciva a far altro che non fosse ascoltare, forse perché era la prima volta che incontrava un altro animale capace di leggerlo così e sinceramente interessato a lui per motivi  che ancora faticava a trovare, della serie “Mi ama, ma perché? Cosa ho che lo interessa?” . E per capire se un’ “amico” come Russell fosse più prezioso o pericoloso da inserire tra le sue conoscenze, ma in fondo aveva avuto a che fare con animali molto più piccoli, grandi e pericolosi di lui, almeno non lo voleva uccidere, ed in qualche modo..gli faceva tenerezza per via della sua sincerità disarmante: rischiava un arresto e sembrava non importargli.



-Immagino..avessi solo bisogno di sperimentare su di te lo stereotipo della “volpe antipatica” per capire se valesse anche per te, poi a lungo andare ti sei abituato, non hai trovato motivi validi per smettere e ti sei limitato ad usarlo per sopravvivere- continuò comprensivo lo scoiattolo sempre appoggiato.   



-Già, tutti..ai miei occhi risultavano peggiori, che meritassero di essere imbrogliati e quindi..non ho smesso. Però devo dire che anche tu sei bravo a leggere le persone- ammirò Nick.



-Solo perché ho analizzato da tempo il tuo profilo, e supposto che l’altra ragione che ti ha spinto a non intraprendere “un lavoro vero” fosse il fatto che sei un pigrone! L’intelligenza e la classe per farti valere in ogni campo ce le hai!- aggiunse un'altra volta con schiettezza Russell.



-Certo che tu non molli mai, ma comunque..grazie- replicò Nick, finendo col ridere dopo il grazie perché effettivamente lo scoiattolo aveva ragione.



-Senti Nick..tutto questo veramente ti sta bene? Stai solo fingendo di essere comprensivo, non ti spavento neanche un pò?- chiese Russell,sempre appoggiato, per non illudersi.



-..Si, forse un pò,ma..comincio a pensare di non averne motivo in fondo, “molto” in fondo..ma dopotutto anche tu non devi aver avuto una vita facile.                                     

A parte il tuo “voyeurismo cadenzato” sembri a posto, e credo non se ne trovino molti in giro come te, oggigiorno.  E..tornando ai pregiudizi o pettegolezzi invece..come ha reagito la città al tuo “coming out”?- chiese sinceramente interessata la volpe.



- Ovviamente non l’ho fatto sapere a tutti, ma in qualche zona è venuto fuori, poi ho avuto reazioni abbastanza eterogenee, alcune negative, altre positive . Sinceramente mi aspettavo peggio: uno dei luoghi comuni più diffusi degli animali è che non pensino che al sesso tutto il tempo e che le battute in proposito siano la cosa più scontata ed eloquente del mondo,più fra gli etero. Un animale interessato al tuo stesso sesso è un qualcosa che esiste ma che fa fatica ad entrare nel pensiero comune seppur con tutta la tolleranza di cui si è capaci. Per chi poi è bigotto, crede sia solo un momento di passaggio, frivolo, buono solo a scaricare gli ormoni quando un lui o una lei non sono a disposizione. Poi è più fastidioso quando gli ignoranti ti additano come fossi lo “stigma portatore della sterilità” o credono che tu sia un irresponsabile costantemente in calore, sempre pronto a metterglielo chissà dove, solo perché sei omosessuale- spiegò Russell con una punta di disprezzo sulla fine ripensando ai brutti ricordi.



-Capisco, perciò credo tu non regga anche le battutine pesanti in merito assieme alle calunnie. E..per il fatto che tu possa..avere interessi d’interspecie? Che reazioni hai avuto?- domandò Nicholas sempre più interessato.



-Altrettanto fastidiose: eppure esisto esistono queste relazioni, o reazioni reciproche, ma certe ipocrite nicchie non vogliono ammetterlo o accettarlo. Almeno un giorno mi sono tolto una soddisfazione, da uno dei primi psicologi a cui mi ero rivolto per capire se la mia fosse effettivamente una fase passeggera e a cui ho parlato della mia condizione- rispose Russell.



- E lui cosa ti ha detto?- domandò di nuovo Nick.



- Diceva che inconsciamente ero un masochista, che mi mettevo appositamente in situazioni pericolose o deleterie perché ero certo di fallire dall’inizio e perché incapace di gestire una relazione sicura e felice, avendo come unica conferma il fatto che potessi solo vivere tristemente ed in solitudine- rispose seccato Russell lentamente e a bassa voce.



-E tu cosa hai fatto?- chiese ancora la volpe.



-Gli ho dato uno schiaffo, mi sono fatto rimborsare e ho smesso di vederlo!- rispose lo scoiattolo sorridente e soddisfatto.



-Hai fatto bene!- concordò Nick.



-Grazie- aggiunse Russell.



Dopo qualche minuto di silenzio, lo scoiattolo prese un profondo respiro ed alzò la testa, per prepararsi all’ultima rivelazione da fare per mettere del tutto le cose in chiaro con la volpe.



-Senti Nick..riguardo ad oggi, poco prima che Alice si unisse all’inseguimento con voi, lei..mi ha detto dei paparazzi che hanno provato a ricattarti con delle foto compromettenti.. che ritraevano te e Judy a Villa Big e..volevo parlati per..scusarmi anche per questo- ammise Russell.



-Per cosa? Non sei stato tu a ricattarmi, a meno che non li abbia mandati tu- disse la volpe che pur pensando che lo scoiattolo non centrasse con quei due, fosse implicato in qualcos’altro.



-No, certo che non l’ho fatto..ma, per non lasciare nulla in sospeso: la sera del matrimonio, ho approfittato della confusione per farmi un giro, indagare e trovare qualche documento compromettente che dimostrasse l’implicazione di Big. in qualche traffico illecito. Casualmente mi sono imbattuto in alcuni topolini adolescenti, allontanatisi dalla festa, origliando le loro conversazioni ho capito che avevano il macabro hobby di fotografare col cellulare tutte le vittime congelate da quel boss, funzionava così: uno di loro si nascondeva nella stanza, poi scattava delle foto col cellulare e le spediva agli altri rimasti fuori. E quando ho sentito il tuo nome mi sono precipitato di nuovo in sala ad avvisare la sposa che era il momento del servizio fotografico del ballo “padre - figlia”, per fortuna lei era già a metà strada e non ho dovuto fare altro che dirgli che suo padre era nel suo studio. Sapevo che vi avrebbe graziati il giorno delle sue nozze, ma io non dovevo farmi vedere.                       

Poi ho provato a seguire quei ragazzini nella speranza che pagandoli mi dessero le foto, ma ho scoperto che le avevano già date ai cugini più piccoli di quei due orsi polari..Travis e..Raymond se ricordo bene.                                                                                 

Nei giorni successivi ho provato a pedinarli, salvo scoprire, una notte in un bar dove andavo ultimamente per raccogliere informazioni, che avevano intenzione di venderle proprio ad Higghins e Lance per chissà quale motivo. Quando ho capito perché allora ho pedinato loro, e li ho rintracciati oggi presso l’Hard Rock Zoo Cafè in cui tu, Judy ed Alice in cui siete andati. Alice mi ha detto come ti ha difeso.. a saperlo sarei entrato io- rivelò infine Russell il suo ultimo segreto, temendo di aver perso tutto.



- Wow, chissà perché ma mi immaginavo una cosa del genere. Perciò alla fine il tuo è stato.. “un tentativo di fare bella figura con me andato male” perché ad averti preceduto è stata Alice? E parlarmene è il tuo modo per rimediare ai tuoi “sopralluoghi” portati avanti tutto questo tempo?- elencò deduttivo Nick serio.



- Si, sappi che però non mi pento per come ho agito, se non lo avessi fatto probabilmente tu e lei sareste morti. Se poi non vorrai più vedermi, fidarti, o denunciarmi, sei libero di farlo: lo accetterò- si espose coraggiosamente Russell.



Nick fece finta di pensarci su, e capire se i fini dello scoiattolo giustificassero o meno le sue azioni, ma era pronto ad assumersene le responsabilità. Inoltre era ancora vivo, nella posizione di tenerlo d’occhio. Tutto sommato non sembrava poi così male…quindi..



-Non credo sia una buona idea: sarebbe un grave caso di talento inespresso, potresti finire nelle mani di chissà chi decidendo di arrestarti, perciò..non vedo motivo di allontanarti, per ora. Basta che la smetti di trattarmi come fossi oggetto di un documentario sentimentale- disse Nick poggiando delicatamente la zampa destra sulla testa di Russell, schiacciando un pò il suo ciuffetto color sabbia a tre strisce.



- Allora, possiamo davvero essere.. amici?- chiese un’altra volta speranzoso Russell.



- Si, amici, ma non di più! Se poi dovessi esagerare..te lo farò notare.Da qualcosa inizieremo, come hai detto prima  ed io poi, “non sono l’unico ad aver sofferto” a causa di quegli idioti, perciò..si: risaniamoci a vicenda- rispose Nick.



-Sai, non ero più in me quando ti ho visto correre via da quella stanza gridando e con una museruola. Però se fossi rimasto forse avresti apprezzato cosa è successo dopo- sorrise Russell.



-Perché, che è successo?- chiese Nick sorridendo anche lui.



-Ho sculacciato Jason* davanti a tutti con la sua fascia finché non si sono spaventati abbastanza da non obiettare a niente- si sforzò di rispondere Russell senza ridere.

Alla fine sia la volpe che lo scoiattolo risero tutti e due.

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Alice in quel momento si stava dirigendo nella stanza dove tenevano il suo assistito, quando s’imbatté in Hector Bogo, appena uscito dal meeting serale tenutosi poco prima in sala riunioni. Appena capirono di rischiare di scontrarsi i due animali si fermarono.



-Oh, mi scusi- dissero insieme.



- Niente riflessi pronti adesso?- provò a minimizzare Bogo.



-No, adesso non me la sento, devo essermi stancata più del dovuto, oppure..- si fermò lei.



-Oppure?- cercò di capire lui.



-..Non so come affrontare una questione delicata a proposito dei figli, proprio in merito alla figlia del mio cliente..e alla sua ex-moglie da tenere al corrente sui fatti di oggi. Nessuna argomentazione che ho pensato mi sembra valida. Non so se informare o meno la madre, cosa dirle e lo stesso vale per il padre. Mi sa dire se almeno lei si è fatta sentire, ha chiamato la polizia o l’avete informata voi?- chiese Alice un po’ preoccupata.



-Stranamente no. Pensavo che una volta vista la figlia sui notiziari, la prima cosa che avrebbe fatto fosse precipitarsi qui. Se vogliamo ricavarne qualcosa da questa storia temo che dovremmo farlo noi..e credo che al fine di prevenire altri danni sia meglio che lei resti ancora un pò, prima che chiudiamo la zona per il pubblico.                                                                                       

Ma esattamente, avvocato,  perché voleva chiamare la madre anche lei? E come faceva ad avere il suo numero?- chiese Bogo calmo.



-Era riportato sul fascicolo di Lionheart, tra i contatti di emergenza. Pensavo..prima di portare il caso in tribunale, che la signora fosse in diritto di sapere in anticipo cosa stesse succedendo alla sua famiglia e che fosse stato meglio tenerla al corrente in maniera..adeguata, non attraverso i media, se non lo sa già, e fornirle un pò di supporto psicologico anche a lei. Poi, ho pensato, “da chi è meno doloroso partire per riferire” “sua figlia è sospettata di un crimine”? Dal padre o dalla madre? Ma non c’è un’opzione migliore ad una notizia così. Tanto meno riferirlo ad uno, piuttosto che a un altro solo, per star meglio se hai le idee confuse- ammise Alice.

Dopo qualche secondo di silenzio la gatta riprese.



-Lo sa? Credo sia meglio che l’avverta lei: anche potendo, non saprei da dove iniziare- disse Alice leggermente melanconica.



-Se..se vuole può essere presente mentre effettuo la chiamata. Potrebbe aiutarla a capire cosa dire al padre in seguito, trovando le parole giuste che cerca. Seppur indagata some suo padre, un genitore ha il diritto di sapere- provò a farsi comprensivo Bogo.



-Ne è sicuro? Le va davvero bene che ci sia anch’io?- domandò lei per accertarsi.



-Ne sono sicuro- confermò il bufalo.



-Mi piacerebbe molto, grazie- disse la gatta abbozzando un sorriso e pacatamente,



Per evitare intromissioni o interruzioni di sorta, la fatidica telefonata si sarebbe effettuata nuovamente nell’ufficio del capitano, dopodiché egli avrebbe informato gli altri agenti in caso di permesso ricevuto,e avanzare secondo la procedura.                     

Una volta dentro il bufalo africano compose il numero mostratogli da Alice e stettero in attesa.   



-Pronto? Parlo con Hadiya Kadigia Soltren? Sono il capitano Bogo, ZPD, mi trovo in presenza del legale incaricato per conto del suo ex-marito. Mi duole informarla che..sua figlia, oggi, è stata arrestata- riferì Bogo.                                                         



Dall’altro capo della cornetta la gatta, sulla scrivania vicino al capo della polizia, riuscì solo a una voce femminile concitata e confusa.



-I dettagli le saranno forniti a breve; tra le ragioni legate al suo arresto..abbiamo motivo di credere che Abigail, sia coinvolta in un caso di furto informatico e terrorismo mediatico. La prova sta nel fatto che oggi sia stata colta in flagranza di reato mentre tentava di rubare un router contenente le suddette prove.                                 

Mi dispiace-  proseguì diplomatico il bufalo fin dove poteva.



Ci fu un minuto di silenzio, sia dal telefono che nella stanza, poi si sentì di nuovo il bisbiglio della leonessa che parlava di nuovo.



- Come?! Vorrebbe parlare con l’avvocato? Certo,come vuole, glie lo passo.             

Ha detto che vuole sentirla- disse il Bufalo porgendo la cornetta alla gatta.



-Pronto? Salve signora Soltren, sono l’avvocato Mewny e rappresenterò suo ma..,cioè il suo ex- marito. Si!? Si?, Certo, non deve preoccuparsi per sua figlia.. Certo, se la fa preoccupare di meno, e se Abigail sarà d’accodo, cercherò di occuparmi anche di lei. Proteggerò i suoi interessi e farò in modo che non venga danneggiata la sua immagine anche quando verrà chiarita la sua posizione: troveremo il modo di restituirle la sua vita..si lo so che è ancora così giovane. Cosa le consiglio di fare? Bhe..al momento posso solo consigliarle di fidarsi di noi, e se non l’ha già visto, non si lasci coinvolgere dal trambusto che potrebbero scatenare i media: farsi turbare è l’ultima cosa di cui ha bisogno e lei non se lo merita…             

Certo..ci prenderemo cura di Abigail,..no non saremo troppo duri con lei...Si? Ma certo, si vede che ne ha passate tante.. - continuava Alice la conversazione, poi arrivata al punto più delicato..



-A tal proposito..alla polizia, occorrerebbe il permesso per trattenerla sta notte al fine d' interrogarla; occorre una sua confessione per poterla aiutare e non complicare la sua posizione ulteriormente.Mh? Questo dipenderà tutto, e solo, da sua figlia. Ma, se non se la sente, fa a tempo a venirla a prendere, pur restando sotto indagine: capiremo se non vorrà.                                         

Però la avverto: una volta fuori, potrebbe rischiare molto esponendosi- spiegò Alice alla signora Soltren, cercando di adottare un tono maturo e che ispirasse fiducia.

-Um..si? E' sicura di voler procedere in questo modo?Bene..no, non si giudichi male per questo, so che è molto provata. Si..capisco come si sente: anche se per adozione sono mamma anch’io.  La cosa migliore da fare è seguire la strada giusta anche se a volte fa male. Si? Bene, passi pure domani durante l’orario di visite, e mi raccomando si riguardi..certo, non si preoccupi, ci occuperemo di tutto noi- e la conversazione terminò



-Allora?- chiese Bogo anche se intuì come fosse andata a finire.



-Abbiamo il suo consenso: potete procedere con l’interrogatorio senza problemi.             

Ammetto che mi sarei aspettata un pò più di resistenza all’inizio, ma dopo la crisi affrontata dalla città, un divorzio, un ex-marito indiziato e adesso persino una  figlia..non me la sento di biasimarla- commentò la piccola legale.



-Non sarà stata comunque una decisione facile: suppongo che la signora Soltren sperasse che così facendo, la figlia tornasse sui “giusti binari”, per farlo non poteva che farle affrontare le conseguenze delle proprie azioni- ipotizzò Bogo.



-Come spiegazione è la più accettabile e meno scomoda (Se invece l’avesse fatto perché non le importa di lei sarebbe aberrante)- disse Alice e tenendo per sé l’altro pensiero.



-Non mi resta che riferirlo agli altri, almeno qualcosa di buono in tutto questo c’è- disse Bogo sul punto di alzarsi.



-E a me a suo padre- disse Alice girandosi e facendo per scendere dalla scrivania.



Il bufalo però la fermò - Aspetti..penso che per oggi abbia fatto abbastanza. Può informarlo tranquillamente domai. Mi sembra stanca, credo abbia bisogno di riposarsi.

So che ci tiene a far bene in suo lavoro fino infondo, che rientra nei suoi impegni.. ma credo che per sta notte possiamo occuparcene noi.                                     

Domani gli spiegherà tutto con calma e come ritiene sia meglio procedere con sua figlia, e negli interessi di sua moglie. Forse adesso lo turberebbe- propose conciliante il bufalo.



-O..okay, grazie. Vorrà dire che tornerò direttamente a casa e che in sogno mi verranno in mente altre parole migliori da dire. Buonanotte capitano, veda di non affaticarsi troppo anche lei- augurò Alice una volta giunta alla porta.



-…Avvocato Mewny – disse Bogo improvvisamente prima che lei aprisse la porta.



-Si!?- chiese lei voltandosi.



-Quando il caso sarà finito.., potrebbe tornare a farci visita, se vuole, e presentarci i suoi figli- propose Bogo.



-Um..ci penserò. Non sarebbe una cattiva idea, ma prima mi dica capitano: lei ha qualcosa contro gli insetti? E’ forse aracnofobico?- chiese Alice sempre sorridendo gentilmente.



-Come? Bhe, no. Non direi- rispose sincero il bufalo senza capire il perché di quella domanda.



-Bene, buonanotte ancora- e dopodiché si liquidarono cortesemente entrambi.



Pensando a tutti gli avvenimenti capitati quella giornata per ordine, e ai minuti appena trascorsi, Bogo non poté fare a meno di pensare, obiettivamente, “Che insolito gatto”, forse iniziava riconsiderare positivamente la felina, seguendo il consiglio del collega equino. Domandandosi come fosse possibile che una gatta, tanto entusiasta e piena di vita, fosse figlia di un gatto introverso, apatico, melanconico, seppur fedele e generoso come Francis Mewny? “Mah, sarà un salto generazionale” concluse tra se. Dopodiché informò i sottoposti e nel frattempo cominciò a leggere il file approfondito in merito al “profilo tipo” dei B.W. ,compresa la lista dei nomi residenti a Zootropolis.

 



ANGOLO AUTRICE: Salve voi che mi seguite..finalmente siamo arrivati anche al capitolo 15 e con nuove svolte e rivelazioni. Sperso vi sia piaciuto, sia stato chiaro, scorrevole e con pochi errori di battitura o disposizione. Mi trovate alla mia posta e mi raccomando, recensite tutto quel che pensate e che vi ispira. DD vi saluta.



*Eh si lettori, era questa una delle sorprese: Gregor e Lucas sono due graziosi insetti senzienti grazie al siero degli ululatori notturni, sperimentato anni a dietro in circostanze casuali durante uno degli studi sperimentali del GSD, andati perduti e poi trovasti da Alice in 2 momenti diversi della sua vita; da gattina preadolescente Gregor la “peripateta” ossia scarafaggio (egiziano)durante una lezione di danza classica e Lucas, il ragnetto saltatore amante della musica, trovato e adottato da Alice cinque anni prima quando era ancora un associata junior.                                                                                                                 

Perché tale scelta? Perché Lucas the Spider visibile su YOUTUBE è adorabile e la nostra gattina le vuole molto bene, in più ho saputo che il suo animatore è lo stesso che ha animato Judy da cucciola, quindi era la scelta perfetta.

*Xander mi è venuto in mente durante la mia pasqua a Vienna pensando all’operetta di Strauss “Il Pipistrello” e al pipistrello testimone presente nel merchandising  dell’universo Zootropolis.

* Come ho deciso di chiamare il wombat grigio che ha architettato quello stupido crudelissimo scherzo. Perché “Jason”, seguite la serie “Craig” su CN e lo capirete.

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 A CASA di ALICE Parte 2(Uscendo dalla Centrale della ZPD ) ***


Judy era seduta al suo solito posto della sala riunioni, intenta a consultare il dossier di approfondimento sui Born Wild, assorta nei dati e contenuti che esso conteneva, nella speranza che qualsiasi cosa avrebbe scoperto, o segreto leggesse, non la turbasse troppo; impedendole così di essere obiettiva nel proprio lavoro o cambiasse le sue idee e sentimenti in merito agli animali suoi colleghi che conosceva e di cui voleva continuare ad essere amica.
Se c’era una cosa di cui Judith Laverne Hopps aveva “paura più della paura stessa”  era  l’induzione e l’istigazione al pregiudizio ben sapendo quanto  ciò potesse essere infima e subdola, visti i risultati del passato.  Qualsiasi verità, qualsiasi orrore celasse quel file, ella sperava portasse anche una soluzione da adottare con sé, ripensando alle commoventi parole del misterioso autore B.W. delle lettere postume.
“Come procedo” s’interrogava la giovane tutrice della legge, quale metodo attuare per leggerle senza distrazioni o ansie di sorta; per timore di venire turbata, infatti, Judith non aveva ancora iniziato, e da dieci minuti più che nei file, in effetti, era assorta su quale metodo attuare per leggerli. “Vagliamo le opzioni Judy” disse a sé stessa mentalmente.
  • 1)Schematico;
  • 2)Deduttivo;
  • 3)LEGGILO E BASTA!! /
“Direi la terza opzione, altrimenti non finirò mai! E la Centrale fra poco chiuderà per chi non è di guardia sta sera, e non ho nulla per passare la notte a casa di Alice, a parte il mio kit da bagno per i turni e..e i vestiti che Alice ha comprato oggi per me e Nick” realizzò Judy…
“Alice..da quando ti ho incontrata non hai fatto altro che confondermi, però..non mentivo quando dicevo che ti trovavo simpatica, anche se ce l’hai messa tutta per passare per la tonta che non sei. Suppongo volessi semplicemente divertirti, e divertirci finché tutto questo non fosse finito. La tua realtà quotidiana è così triste da dover compensare continuamente con un’ umorismo esagerato? E se ti chiedessi se ‘fare la figura della stupida’ ti piace perché fa ridere agli altri, tu, te la prenderesti o ci  rideresti sopra? ..Oppure la prenderesti con filosofia dicendo la verità come Nick quando gli chiesi se vedermi fallire lo facesse stare meglio?
Ma soprattutto..perchè mi chiedo certe cose!? Proprio mentre sono in procinto di guardare queste foto orribili!! ” .

Si chiese la giovine coniglia mentre osservava foto di Born Wild feriti ed altre dei documenti di identità dei suddetti. Judy aveva sempre odiato quel genere di “foto identificativa/segnaletica” : spesso ti costringevano a non sorridere anche quando avresti voluto. Considerando quanti anni, per non dire secoli, erano occorsi agli animali per imparare a sorridere sinceramente e non per mostrare  i denti in segno di attacco alla neo poliziotta sembrava un vero spreco.

Immediatamente le si accese una lampadina “Che Alice sia indecisa in una via di mezzo simile, sul come comportarsi e come apparire per mettere gli altri a proprio agio?” La coniglietta non poté fare a meno di fare un labile paragone tra l’avvocatessa felina ed il suo collega Clawhauser.
“Va bhe, leggiamo questi dossier, al limite le parlerò sta sera, o sta notte..so che i gatti possono dormire fino a 14 ore di giorno, varrà anche la notte? Ma lei non mi è sembrata proprio il tipo che dorme tanto? Però se per questo nemmeno io! Uh adesso che ci penso..i bioritmi di sonno/veglia  dei gatti e dei conigli, anche se di poco,  si somigliano parecchio” pensò la giovane recluta  leggendo i file in merito ai felini B.W. di TIPO B come Alice ed anche la scheda della legale in aggiunta.
“Chissà se a parte la carne del pesce o degli altri animali che mangiavano in passato..i felini mangiano anche le nostre stesse verdure di tanto in tanto?” si chiese Judy ripensando al sushi vegetariano con Alice a pranzo.
“Devo dire che era davvero buono..ma ..perchè non ha ordinato del sushi normale per sé stessa? Forse non voleva sentirsi esclusa, avrà voluto farmi compagnia? Oppure temeva che ordinando un sushi misto ciò avrebbe potuto scandalizzarmi, o farmi male nel caso avessi mangiato uno dei suoi per sbaglio..ma no in quel caso bastava che ne ordinasse uno a parte per lei!” continuò la coniglietta ragionando ed al pensiero di ingerire del pesce per sbaglio fece una smorfia contratta: non aveva mai visto del pesce crudo o vivo in vita sua, neppure nuotare, tanto meno assaggiato, ma quando in passato la piccola Judith aveva chiesto per curiosità almeno che odore avesse le risposero che esso rassomigliava, vagamente, a quello delle alghe marce o roba simile.

-Okay! Torniamo a questa lista: se c’è il rischio, anche minimo, che Alice si avveleni devo sapere tutto!- disse la leporide ad alta voce sta volta.
-Dunque.. “In origine i gatti ed i cani, e ancora oggi, i membri appartenenti alla categoria Born Wild di TIPO A, erano allergici, e lo sono, alle seguenti tipologie di cibo:
-Caffè, Pianta e polvere di Cacao, Cioccolato e Tè (esiste appunto un tè dei gatti per i soggetti felini con allergie);                                                                                                 
 - Dolcificanti e Coloranti Artificiali e Xilitolo;                                                                                         
 -Aglio, Cipolla, Porro,Erba Cipollina;                                                                             
 -Rape;                                                                                                                                           Funghi;                                                                                                                        
-Uva; Fragole; Banane;                                                                                               
 Frutta fresca in generale;
-Frutta Secca , in particolare le noci di macadamia; Cocco, Avocado, Semi di Avocado e Patate crude;                                                               
-Spezie Varie come Curry, Cannella, Paprika, Peperoncino,Zenzero,ecc.


..Wow, e la lista è ancora lunga..meglio che me lo porti dietro e lo consulti  più tardi e soprattutto per bene in questi giorni dato che non ho molto tempo adesso..meglio andare direttamente agli alimenti che invece sono concessiosservò Judy.                                                                                                                        

-Sono invece digeribili se cotte le carote, i piselli, le patate, zucche, spinaci, bietole ed alghe..Fortunatamente i soggetti Born Wild di tipo B sono anallergici ad ogni tipo di cibo presente lista in quanto mammiferi e non mammiferi semi evoluti e con uno stomaco resistente. Tuttavia non possono eccedere in nessuno degli alimenti elencati in precedenza, altrimenti i sopracitati soggetti andranno incontro ad indigestione, diarrea, vomito, gastriti ed influenza batterica per un periodo di 5 giorni circa; si consiglia per tanto una sana  alimentazione, una dieta mista composta da cibi pesati, razionati, accuratamente scelti e cucinati attentamente.                                                              Il cibo crudo, sia di provenienza animale che vegetale, è concesso una volta la settimana o al seconda della tipologia del metabolismo del soggetto, se veloce una volta la settimana se lento una volta al mese.

Una regolare attività fisica consente una più equa e corretta distribuzione dei livelli di serotonina nel corpo, delle endorfine e diminuzione dei livelli di cortisolo (l’ormone dello stress) , nemico mortale dell’ animale tipo Born Wild poiché ad alti livelli si trasforma in bile,fa marcire il sangue in circolo ed “avvelena” il malcapitato B.W..” Oh, interessante!- commentò Judy.

-Vediamo che altro dice. “Lo stress è  “il” fattore da tenere sottocontrollo nella vita  di qualsiasi soggetto Born Wild, sia esso di categoria A, B, C e specialmente             AB(poiché in questi soggetti gli istinti sopiti vengono spesso risvegliati nell’adolescenza e quindi non reindirizzati in anticipo, se non si agisce in tempo ciò può comportare l’insorgere di uno stato criminale antisociale semi-permanente). Lo stress e la pressione sociale alimentano un “disturbo dell’adattamento comune” che alimenta primordiali istinti repressi nei B.W. che in preda alla frustrazione, se non indirizzati con un giusto addestramento-terapia, oppure, senza una valida figura di riferimento che faccia loro da guida, rischiano di cadere vittime di stati d’ aggressività, autolesionismo, sadismo, masochismo o attrazione verso il suicidio, desiderando una permanente, seppur a intervalli, “intensa sete di sangue da placare” o “da donare”, in quanto tale stato colpisce sia i Born Wild Prede che Born Wild Predatori:            ossia da un lato le prede che desiderano donare il  sangue, una parte del corpo o di tutto il loro corpo al predatore di cui hanno risvegliato consapevolmente o casualmente gli istinti di caccia, dall’altro i predatori che spinti dalla sete di sangue unito ad un “forte desiderio d’inclusione”, derivato spesso da uno stato di isolamento socio-comportamentale(riscontrato però anche nelle prede che si sentono fortemente trascurate nell’ambiente in cui vivono) vorrebbero divorare o bere il sangue della preda affinchè essa rimanga per sempre con esso, per sempre con lei/lui dentro di lui/lei, gli dia forza e non lo lasci più ( sembra una contraddizione, ma molti individui che ricorrono all’animalicidio, più nello specifico cercano di “trattenere” la persona oggetto del proprio desiderio attraverso la sua  morte, poiché chi è morto non può scappare,non può abbandonarci, non può morire di nuovo, esso/a rimane per sempre con noi).”                                                                                                               

..E’ vero, ce lo avevano fatto studiare durante le lezioni di psicologia criminale alla ZPA(Zootopia Police Academy)- ricordò Judy, era leggermente sconvolta al ricordo, ed ora alla lettura di quel rapporto, ma decise di continuare la lettura: non era il momento di essere titubanti o non sarebbe mai maturata come si deve in quanto Agente Senior della ZPD. Ella voleva e doveva essere pronta a tutto! O non sarebbe mai stata realmente in grado di proteggere nessuno, né sé stessa né i cittadini o chiunque necessitasse di un aiuto..(come in fondo cercava di fare anche Alice, pensò la coniglia). Dunque, determinata,  la  poliziotta prosegui.. 
Infatti più una preda o un predatore Born Wild, senza addestramento ed una terapia comportamentale valida e duratura,  vivranno una frustrante ed ostile “vita normale”, con ritmi frenetici incuranti dei loro bisogni, senza tempo per sé stessi o per i rispettivi reciproci affetti, più cadranno vittima dello stato primitivo da cui tutti noi ci siamo evoluti, seppur per pochi istanti.Si consiglia per tanto un ambiente di lavoro sano, amichevole ed amicale, aperto e confidenziale, senza conflitti. Gli ambienti lavorativi o familiari ostili sono di intralcio anche per eventuali gravidanze future per le feline Born Wild e non-Born Wilde.”

 Wow..mi chiedo se abbia mai mangiato carne o aggredito qualcuno a questo punto. E se..l’avessero pure indotta ad una gravidanza di convenienza per preservarne i geni o roba simile? No,No!!Coraggio Hopps, cosa vai a pensare! Non è proprio il caso di allarmarsi adesso solo perché questi contenuti non sono poi così leggeri, ma d’altronde cosa ti aspettavi? Ti avevano avvisato in anticipo, quindi fa il tuo dovere e continua a leggere- esclamò Judy ricordando a sé stessa il suo compito.

-“Gli istinti di un soggetto tipo B.W. non vanno né assopiti, né annullati, né repressi o respinti ma riconvertiti e leggermente inibiti, per poi venire risvegliati in autonomia senza danni, perdita del controllo in momenti delicati, inopportuni ed usati in questo modo nelle situazioni di vera emergenza.                                                                        I Born Wild possiedono un forte istinto di protezione e di difesa, paragonabile a quelli materno e paterno nei confronti degli individui esterni che decidono di proteggere sia prede che predatori: il loro sconfinato desiderio di difesa fa di loro delle  valenti guardie del corpo, prefetti soldati, agenti federali o leader(i più equilibrati istintivamente) negli ambienti aziendali e militari.  
 Per rinforzare il proprio corpo ed attingere alle proteine, ferro e calcio per il rispettivo organismo, senza per questo uccidere una preda o mangiarne gli organi e le carni, il Born Wild Predatore può vivere nutrendosi di soli insetti o pesci uniti a degli appositi integratori creati per loro o più rapidamente dei sostituti vegetariani e vegani reperibili presso gli empori bio con un iniezione di sangue da 10ml a parte da ritirare, se forniti, di un apposito certificato medico col permesso delle autorità competenti locali o del GSD presso l’ospedale o la banca del sangue più vicina. A seconda del tipo di animale preda di cui il B.W. ne ingerirà la dose,integrata al cibo in questione, egli ne assumerà anche le caratteristiche vitali principali, tra cui forza,agilità,velocità e proprietà visive(visione periferica,notturna,bicolore, a 170gradi ecc.) di olfatto e di udito. Per quanto concerne i Born Wild Preda è sufficiente un allenamento intensivo per il potenziamento delle abilità già preesistenti nella loro natura, ma una volta sentito l’odore del sangue di un predatore saranno capaci di riconoscerlo e percepirne la presenza ovunque esso si trovi nelle vicinanze così da anticiparne gli attacchi ed eluderli. In casi di defaticamento muscolare provocati da un allenamento e sforzo troppo intensi, è sufficiente una dose minima concentrata di 4,5-5ml di Mindicampum Holicitatis, ovvero di ululatori notturni, che al pari di un ricostituente intensivo e penna antistaminico per  antiallegrie garantiscono una temporanea scossa di adrenalina che permette il ri-potenziamento al 100/100 di tutte le abilità della preda, sia naturali che acquisite: agilità, forza, olfatto, velocità, visione, udito come per i predatori B.W. sopracitati e grazie ad un fattore, da noi chiamato “affinità del sangue”(la tipologia di sangue affine con i gusti del predatore che più degli altri garantisce ad esso forza e vigore, non è solo questione sul tipo di preda/predatore ma anche dal tipo di umore in cui versa il contenuto del sangue stesso: ad esempio, i tipi di sangue di un infelice,un geloso, un vendicativo, un timido, uno stressato,un bugiardo, un superbo,un felice,un innamorato, un solitario,un aspirante suicida,un omicida, un cattivo risultano più appetibili del sangue di un animale qualunque “umoralmente neutrale”, saprebbe solo di ferro). Il tutto però sarà possibile per un lasso di tempo non superiore a 15 minuti; in mancanza di sangue,come detto prima, un’iniezione di 5ml di M.H.(Mindhicampum Holicitatis) sortirà lo stesso effetto che sortisce con le prede B.W. ma sui predatori; non superare mai la dose consigliata, specialmente in punti come la nuca,le tempie ed ogni zona cerebrale vicina al cervello, rischio uno stato di regressione selvatica permanente!
 Sortirà  lo stesso effetto,tuttavia, anche nei soggetti non-b.w., perciò mai somministrare dosi superiori ai 5ml di Mindhicampum  Holicitatis a dei civili normotipici; pena il degradamento, la radiazione, l’ espulsione dallo status di membro del GSD: sono concesse 3 ammonizioni in caso di somministrazione accidentale o in base alla gravità dei danni provocati, c’è il rischio d’incorrere nella pena di morte. Per evitare tale esito, un membro senior del GSD, senza precedenti e con buona condotta, può parlare in difesa del suddetto trasgressore e chiedere una grazia o una riconversione della pena in ergastolo presso il Tribunale Internazionale della Corte Marziale del GSD.

Questa formalità legale - amministrativa è chiamata Honoré Procedendi”..
Doppio WOW! La cosa si fa sempre più interessante..e spinosa- commentò la coniglietta stupefatta- Vediamo cos’altro dice- proseguì l’agente ZPD.  
Per mantenere uno stato di rinforzo permanente, come già citato nelle righe precedenti, le Prede Born Wild, ma anche in casi eccezionali le prede normotipiche senza particolari allergie, stomaci delicati e cagionevoli di salute(Questo dattilografo avrà voluto fare dello spirito, pensò Judy) possono mangiare ortaggi fertilizzati con il sangue, gli escrementi o parti del corpo del cadavere di uno o più predatori, sempre se forniti di un permesso governativo o di un certificato medico, reperibili presso gli obitori della città in questione, gli ospedali paramilitari o centri per la raccolta di organi, e sempre provenienti per iscritto da un donatore preda o predatore consenziente.  Senza nessuno di questi regolari permessi tale atto è illegale e punibile con l’ergastolo o la pena di morte a seconda della gravità ed entità del reato eseguito, poiché tale azione comporterebbe il furto di parti del corpo destinati alla salvaguardia delle vite di altri animali solo per il proprio tornaconto.Quindi un azione non solo illecita ma anche moralmente disonorevole; lo stesso dicasi per i casi di furto del sangue, di organi o traffico di animali preda all’interno dell’ambito privato,civile e quindi criminale senza regolari permessi

O bhe..è una fortuna che abbiano abbastanza regole all’interno del GSD in merito ai B.W. e non solo loro. Mi chiedo se nel nostro nuovo codice penale dell’anno prossimo inseriranno lo stesso tipo di commi e regole anche per tutti i cittadini di Zootropolis  e noi membri della ZPD? O forse..li hanno già pubblicati in qualche nuovo volume ma dato che le prede non hanno creato particolari problemi negli ultimi 20’anni, almeno spero, e che solo il 10-20% della popolazione è composta da predatori..certe regole saranno valse solo per loro? Ma non ho trovato nulla in merito prima di trasferirmi in città, eppure anche io avrei dovuto saperlo, perfino Bogo ne sembrava ignaro in tutto (d’accordo che questo progetto B.W. è rimasto segreto fin’ora ma almeno certe informazioni, per la tutela di tutti , avrebbero dovuto reperircele anni prima senza violare nessun segreto al contempo). Ai tempi della ZPA  non avevo letto niente di simile sui libri che studiavo, erano più concentrati sul codice penale in materia di reati; forse erano presenti negli albi o nei libri di veterinaria e non di psicologia criminale, quindi di carattere medico e non di nostra diretta competenza- provò a spiegarsi l’agente Hopps.

-In effetti, adesso che ci penso..la maggior parte dei predatori che ho visto  e  incontrato, non hanno cambiato di molto i propri tratti somatici del passato rispetto a “noi”, sono le prede invece ad essere cambiate di più con l’evoluzione. Tutte le prede diverse dalla preistoria saranno normotipiche e sensibili agli ululatori notturni oppure la maggior parte sarà composta da B.W. di tipo C? Immagino che alcuni predatori siano rimasti gli stessi fisicamente per il fatto di aver continuato a mangiare pesce, organi ed un po’ di sangue misto a insetti di tanto in tanto, o tutti i tipi di proteine  da anni, sin dai tempi della fondazione di Zootropolis, prima ancora della sottoscrizione di questo file. Ma allora..quanti abitanti sanno di essere Born Wild indipendentemente dall’essere al corrente del esistenza del GSD e quanto esso ha impatto sulle loro vite?..Ho come l’impressione di divagare soltanto, più ci rifletto più rischio di girarci intorno, le risposte non mi verranno da sole.
Vediamo piuttosto se il dossier dice altro in merito..mm..a quanto pare termina con questa pagina ..

esercizi di repulsione all’ingerimento della carne per predatori dopo aver fatto loro inerire lo stesso boccone di carne, poi rigettato e masticato di nuovo fino al vomito auto indotto così da non desiderare ingerirla mai più?! Ma che schifo! Oppure.. mettere batteri che provocano crampi, diarrea e febbre nella carne cruda come esercizio alternativo anti appetito selvatico?!” . Cavoli, cavoli amari davvero, non ci vanno per niente leggeri questi! Chissà se anche Alice è stata sottoposta ad un simile trattamento?..Cos’altro dice poi.. “esercizi anti-corruzione alla repulsione di grandi somme di denaro contante per disgusto auto indotto attraverso la tecnica della escape room senza cibo né acqua: i soggetti rinchiusi vengono costretti perciò a nutrirsi delle banconote su cui sono state sparse droghe che inducono al vomito e ne annullano il senso di dipendenza, non è possibile inoltre ricorrere al cannibalismo né all’auto fagia per placare la fame in extremis perché al minimo segno di lesione parte un sottile rumore disturbante che fa impazzire di dolore chi lo sente..questo ultimo passo serve a rafforzare lo spirito di squadra e di appartenenza anche nelle situazioni più tragiche, evitando così di mangiarsi a vicenda per sopravvivere ma al contrario supportandosi a vicenda fino alla morte. Il test termina quando ogni membro nella escape room ha raggiunto e superato il suo limite”.                                                                                                                             

Tutto per testarne la fedeltà, l’incorruttibilità, lo spirito di squadra e la resistenza ai propri istinti?! Va bene che ogni addestramento, più è duro, aiuta a temprare sia lo spirito e il corpo (io lo so bene) ma chi ha pianificato questi test doveva essere proprio masochista. O non tanto sano di mente..sembra che non ci sia un file dal titolo “L’Addestramento Standard dell’Agente GSD” ma perché terminare con la spiegazione di queste tecniche preparatorie allora? Dai Judy sorvoliamo, al limite sarà Alice a raccontarti un’ altra parte della sua storia passata se ne avrà voglia e tu gli e lo chiederai,.. piuttosto le sarà permesso farlo?- pensò la poliziotta leporide, poi cominciò la lettura di un'altra pagina presente nella cartella.

-Vediamo cos’hanno scritto qui: Tratti e Profili Psicologici dei Born Wild A,B,C e AB; introduzione breve ed approfondimenti per facilitarne la comprensione e la socializzazione..credo che la scheda relativa ad Alice sia meglio leggerla in sua compagnia..ma perchè poi..indagare è il mio lavoro, ho il permesso di leggerlo sia da lei che dai suoi capi..eppure farlo qui per conto mio la sento come un’ invasione della sua privacy. Ma cosa vado a pensare, lei non avrà fatto altro da tempo, perfino prima che le tornasse la memoria dava a chiaro intendere di sapere vita-morte-miracoli su di me e ogni membro della ZPD, solo per colmare il suo fandom..e forse anche il suo amichetto scoiattolo l’avrà fatto con Nick..ma allora..perchè non me la sento di farlo io? Di cosa ho paura esattamente? Cosa è che mi blocca? Non riesco a capire l’origine di questi dubbi..- si chiedeva tra sé borbottando a voce bassa la coniglia dagli occhi viola. Judy decise di ignorare nuovamente tali titubanze e di procedere con la lettura dei profili per non ascoltare le sue incertezze.

-Dunque..: “ Il carattere di ogni individuo A,B,C e AB è sempre unico nel suo genere a seconda del proprio bagaglio culturale ed esperienziale,affettivo ed educativo del soggetto vanno a crearne la personalità. Tuttavia persistono determinate dinamiche comportamentali che tendono a ripetersi; molto dei B.W. si  può capire osservando il tipo di B.W Preda o B.W. Predatore che decidono di vivere seguendo e coordinando i propri istinti, tratti caratteriali relativi alla propria specie oppure dalla scelta di ignorarli riconvertendoli passo dopo passo.  E’ possibile prevederne il profilo psicologico e comportamentale in base al tipo di preda e predatore a cui il B.W. decide di legarsi per la vita in un rapporto definito tra “contraente  e ricevente”.
Ossia un rapporto di reciproco scambio e compensazione basato sulla fiducia, il donare ed il supportare costantemente (fisicamente,spiritualmente,biologicamente ) colui/colei o coloro che segneranno il percorso della propria crescita ed il successivo ingresso nel “mondo degli adulti”. Spesso i contraenti e riceventi sono membri preda e predatori di specie diversa e di sesso opposto o dello stesso sesso per facilitare ed incoraggiare la tolleranza verso i rapporti interspeciali, ma si possono verificare anche casi di contraenti e riceventi preda-preda e predatore-predatore.
  • SOGGETTO BORN WILD di tipo A: ciclo di vita di un animale preistorico con intelligenza emotiva ed un Q.I. normotipo.                                 
  • Rischio massimo di stato d’ “inselvaticamento permanente”per via dei Mindhicampum Holicitatis, possibilità di guarigione reversiva del 10,8%.            
  • Istinti e Sensi Naturali molto sviluppati;
Lo Stress ed il Senso di Oppressione sono a loro Fatali. A seconda della razza, della specie ed al quantitativo di ormoni presente nel corpo non sono soggetti adatti alle relazioni monogame se appartenenti a categorie di animali dal ciclo di accoppiamento attivo. In caso contrario si può procedere ad un accoppiamento e matrimonio tradizionale con una donazione annuale di sperma ed ovuli se non facenti parte alla categoria dei “Riproduttori Anti-Estinzione”, o nuove leve per gli eserciti e missioni senza ritorno;Tali individui non supereranno i 20 o 30 anni di età, tuttavia esistono casi di longevità protratta fino ai 40 anni di età;
E’ vietata per loro una dieta moderna differente dalla loro dieta naturale, rischio morte o intolleranze da avvelenamento.
 
  • SOGGETTO BORN WILD di tipo B: possiedono una singolare, al contempo equilibrata, capacità di coordinare la propria vita evoluta ed il proprio lato selvaggio, ovviamente se educati e guidati attraverso un piano educativo individuale efficiente. In particolare i canidi, i felini, i leporidi, primati ed i  volatili devono avere un buon metodo. I B.W. di tipo B amano gli ambienti sociali,educativi e di lavoro aperti, collaborativi e comunicativi ed odiano quelli stressanti, divisori, categorici, gregari ed ostili che alimentano in loro “la sete di sangue” in realtà atteggiamento in risposta ad una“ sete di rivalsa”, “bisogno di considerazione o approvazione”, che tuttavia riescono ad affrontare riconvertendo “l’istinto animalicida” in istinto di sopravvivenza”trasfigurando il luogo di lavoro (o di scuola)come fosse una giungla/savana da affrontare giorno dopo giorno finché “la sete di sangue” non sparisce.
I tipo B sono leali e fedeli verso le figure autorevoli che sanno guidare con buona leadership facendo giorno per giorno la differenza ma al contempo refrattari all’autorità di figure autoritarie,inclusi i propri capi, ai loro occhi parodie del ruolo di superiore che dovrebberoricoprire, restando comunque diligenti senza mai per questo trasgredire ai propri compiti. (Per tutelare i B.W. non ancora riconosciuti che venivano perciò inseriti nella categoriaAnimali con Disabilità (AD) sul posto di lavoro è stata varata la legge dell’ Art.1 sezione 1.0.2B secondo cui “La D.A.A (Animali Americani con Disabilità negli Atti) proibisce la discriminazione nei confronti di un’ individuo qualificato riguardo la remunerazione, la promozione o il licenziamento nel suo impiego” a partire da 1990. Tale legge è tutt’ora in vigore per essere applicata sia nei mammiferi, e non-mammiferi, portatori di handicap o sui soggetti Born Wild A;B;C;AB più sensibili e più a rischio al di fuori del GSD per venire maggiormente tutelati sul posto di lavoro, poiché le rispettive fobie e comportamenti ossessivi vengono ben documentati e archiviati dagli “ uffici risorse animali” delle varie agenzie presso cui i B.W. esercitano. In caso di maltrattamenti e problemi di varia natura, come mobbing o abuso d’ufficio si può citare il dipartimento,azienda,agenzia o studio in base all’ Art. 1sezione 1.0.2B, una volta che la compagnia avrà risarcito l’individuo qualificato esso dovrà poi ridimostrare l’idoneità al ruolo che ricopre attraverso un test di 20 domande sul Protocollo del Dipartimento dove egli esercita e 10sul Protocollo del Dip. del GSD integrato ad esso di natura psicoattitudinale, per un totale di 30 domande a risposta multipla).
 
Tali soggetti B.W. sono spesso persone gioviali, disponibili, estroversi, gentili e mediatori, odiano essere provocati e stuzzicati e la prevaricazione verso gli altri e loro stessi sotto ogni forma; dai rapporti di lavoro con capi e colleghi a quelli più intimi e personali coi propri familiari, partner ed amici.
Una regolare attività sessuale contribuisce alla riduzione dello stress e della frustrazione inibendo così anche la sete di sangue, e con essa l’aggressività che può scaturirne. Diventa così possibile la riduzione d’episodi di violenza ed aggressione, sfocianti spesso in scatti d’ira, lotta estrema o peggio “animalicidio colposo e di delitto passionale”. Come ulteriore meccanismo di difesa psicologica agli istinti più bassi da placare,benché operosi e metodici, gli animali B.W. Bnecessitano di esternare costantemente la loro “personalità” in modo estroso e stravagante appena gli si presenta loro l’occasione di ridurre i livelli di tensione accumulati; tendono così a freno il desiderio di combattere quando esso non necessita di venire adoperato a scopo di difesa verso un altro animale in difficoltà, o ad una provocazione legittima.
 
Entrambi i Born Wild B di sesso opposto mostrano uno spiccato istinto genitoriale, amano instaurare istaurare legami forti e duraturi con animali di piccola e media taglia, raramente di grossa taglia: gli animali scelti sono visti da essi come membri acquisiti dello stesso branco da curare e da proteggere, alla stregua di un fratello,sorella maggiore o di una madre o un padre.
 Per tale ragione i B.W. B possono venire impiegati nelle professioni di aiuto e come allenatori, insegnanti, legali e vigilanti e guide di vita per tutti i “protetti” all’interno della propria squadra. Tuttavia può capitare che non sappiano reggere una serie di eventi negativi tutta assieme e necessitino di ulteriore supporto psicologico da parte del “branco personale” e persone fidate.Benché provvisti di un eccellente “memoria istructoria e semantica” essa è a breve termine e dopo un periodo di 7-9 mesi le nozioni apprese verranno dimenticate per far spazio ad altre informazioni, quasi sempre le stesse che dovranno essere re imparate per non venir perdute di nuovo. Perciò uno studio ed un ripasso costanti sono d’obbligo per non rimanere indietro in ambito accademico od occupazionale.
Senza una piena consapevolezza di sé e del proprio ruolo nel mondo, se lasciati soli a sé stessi, in balia degli eventi, i B.W. di Tipo B manifestano varie forme di fobie sociali e disturbi comportamentali lievi; da tenere presente che, tuttavia, ogni individuo Born Wild, se messo al bando, frainteso ed isolato, ad un’analisi superficiale arriva a manifestare determinati disturbi, o venir accusato di essere portatore di una data sindrome comportamentale. E’ più frequente che vengano riscontrati negli individui A; B ed AB perché segnalati come i più sensibili a livello istintuale,emotivo e socioculturale.
DISTURBI  DEL COMPORTAMENTO  riscontrati nei B.W. quando si riteneva fossero ANIMALI NORMOTIPO:
-AUTISMO,
-ASPERGER;
-APATIA;
-DISTUBO ANTI-SOCIALE DI PERSONALITA’
-DISTURBO BIPOLARE;
-DISTURBO  BORDERLINE;
-DISTURBO POST-TRAUMATICO DA STRESS;
-DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO;
-EGOCENTRISMO;
- ISTIGAZIONE ALLA MEGALOMANIA;
-IPER RAZIONALISMO ,
-IPERSESSUALITA’;
- NARCISISMO;
- NINFOMANIA;
 Veniva molto facile diagnosticare nei Born Wild simili patologie in quanto talvolta nei medesimi soggetti venivano riscontrate  similitudini comportamentali con le suddette diagnosi e le azioni sociali dei soggetti. Inoltre un’esperienza traumatica o quotidiana particolarmente disturbante può realmente far insorgere in un individuo Born Wild AB; A-B-C una delle sopracitate patologie.
  Questi disturbi comportamentali, sviluppatisi nell’ambiente dell’animale medio evoluto andato troppo in là mentre altri esseri viventi ½ ragione e ½ istinto erano ancora indietro. L’unica sindrome naturale riscontata in un B.W. , in realtà, è di essere semplicemente troppo autentici e spontanei come ogni animale effettivamente è tenuto ad essere di natura.” - Si, si, descrive Alice in pieno, non vi è proprio motivo di andarla a cercare su questa lista dei nomi dei b.w. B residenti in città. Vediamo il prossimo- commentò fra sé Judith.
  • “  SOGGETTO BORN WILD di tipo C: Estremamente compiti, educati, riservati e ordinati   e molto calcolatori; all’apparenza ben inseriti nel contesto sociale moderno si presentano adattabili ed accomodanti in qualsiasi ambiente e circostanza, sia essa familiare sia essa di lavoro, indipendentemente dalla specie, dalla razza, dalla taglia e dal sesso di appartenenza.                               
I B.W. di tipo C tuttavia tendono ad esser particolarmente gregari e territorialiquando un particolare ambiente significativo per loro diviene ingestibile ed ostile, escludendo gli individui differenti da essi. La tipologia C si trova bene sia in gruppo che per conto proprio, ma tendenzialmente essa possiede un’indole solitaria, specialmente quando ha la necessità di isolarsi per pianificare le prossime strategie e dissipare confusioni interiori.Schivi e razionali si dimostrano ottimi strateghi all’occorrenza, ed esperti nell’auto-organizzazione i C B.W. sono al contempo impacciati e maldestri negli affari di cuore, il vero punto debole del loro lato istintuale represso.Se il B.W. di categoria C non riesce a coltivare rapporti amicali o amorosi in modo sano ciò potrebbe interferire nella loro vita quotidiana lavorativa e privata per un indeterminato lasso di tempo fino a che il soggetto non si sottoporrà ad un adeguata terapia comportamentale; rischio : incorrere nel insorgere del Disturbo Anti-Sociale di Personalità. Gli animali B.W. C sono al 70%Prede ed al 30% Predatori, essi sanno “riconvertire” sapientemente i loro “istinti di sopravvivenza, di combattimento e di aggregazione” ma per quanto concerne “l’istinto di riproduzione” molto spesso entrano in “tilt” poiché essi s’innamorano con estrema gradualità, lentezza e rarità, ma una volta trovato il parthner ideale molto spesso è un unione che dura per sempre, sia essa introspeciale(della stessa specie) che interspeciale, omosessuale ed eterosessuale. La perdita del parthner può segnare un C a vita.
I Born Wild C possiedono un metabolismo incredibilmente resistente, sono anallergici ad ogni tipo di alimento moderno e semi immuni a quasi tutti i tipi di veleno e di arie sottili. Infatti i B.W. C sono coloro che più di tutti resistono agli effetti dei Mindhicampum Holicitatis, gli ululatori notturni per l’appunto.
I Born Wild di tipo C sono ottimi leader, dotati di notevoli capacità manageriali, validi agenti addetti al reparto archivi, pianificazione ed operativi sul campo, docenti competenti e sensibili pedagoghi. Inclini alle scienze politiche e diplomatiche, e di forte valenza sociale, mettono cuore e anima in ogni cosa che fanno pur di raggiungere i propri obiettivi. Benché introversi e taciturni.
          Fare attenzione a non vessarli, maltrattarli e darli per scontati, non  sopportano il tradimento e difficilmente scordano i torti subiti, inoltre se trascurati possono sviluppare, per colmare il senso di vuoto, di inadeguatezza, insoddisfazione ed infelicità andatosi a creare nel tempo, svilupperanno tendenze anti-sociali, megalomani, narcisistiche ed ipo-empatiche a seconda della gravità del danno psicologico subito..”  
Davvero notevole- la coniglietta continuava a leggere finché non terminò anche il profilo psicologico del Born Wild C, poi spinta come da una forza invisibile dettata dal “suo istinto”, volle leggere la lista dei nomi dei B.W. C nel tentativo di risalire a possibili sospettati venuti fuori dalle indagini svolte quel dì, a suo intuito era il profilo più attendibile ed in linea con quegli hacker terroristi.                                                      

Ella lesse sotto la dicitura dei cognomi che cominciavano per B dopo aver consultato la A, e cosa trovò.. Bellwheter!!
Bellwheter Dawn era tra i Born Wild  C residenti a Zootropolis!!- esplose Judy.

L’urlo che ne uscì fu forte, tanto da attirare l’attenzione di Alice che una volta raggiunta la porta della meeting room della ZPD, dopo la telefonata con la signora Soltren Khadigia nell’ ufficio di Bogo (detta l’ “Arena” da Clawhauser) si precipitò nella stanza gridando a sua volta.

-COSA!?COSA!? COME,QUANDO, PERCHE’!?COSA C’E’!?- elencando tutto d’un fiato ogni interrogativo a lei conosciuto dopo aver quasi buttato giù la porta con un katà delle gambe. Alice girò allora la testa dappertutto, in cerca di un possibile intruso che stesse aggredendo la piccola tutrice dell’ordine.

-EH!!..-non riusciva a sillabare Judy per il tremore generato dal terrore- i..i files..-

-Quei files? Intendi i nostri dossier B.W.C.Z (Piano d’Azione e Contenimento in caso di collaborazione di Soggetti B.W. con le forze dell’ordine ed i servizi segreti) B.W. starebbe per..Born Wild: soggetti animali immuni ai mindicampum holicithias(Biological Organic Weapons*Traduzione inglese di Armi Biologiche Organiche)? Si lo so, parlano di noi Born Wild e allora? Sono i nostri profili standard lasciati qui per essere consultati appositamente da tutto il vostro staff, non penso vi sia nulla di troppo “efferato”(almeno non che io ricordi se non l’hanno modificato con gli anni).Non sei l’unica che li sfoglierà un poco sta notte. Troppo forti rispetto al mio “escamotage” di sta sera forse? Hai visto qualcosa di super sconvolgente persino per me, che ho recuperato la mia “memoria episodica” da poco?- chiese l’abissina legale ramata.

La coniglietta poliziotta grigia riuscì solo a fissarla con occhi spalancati pieni di sconcerto. Vedendo che parlottava a fatica, la gatta decise di avvicinarsi per venirle incontro.

-..Okay..Judith Laverne, se non riesci a parlare, muovi la testa ogni volta che ti pongo una domanda, va bene?- chiese la piccola avvocata dalle iridi azzurro cielo e la piccola poliziotta dalle iridi d’ametista, con un lieve movimento del capo, rispose di si.

-Dunque..la centrale chiude tra 10 minuti..perciò,credo sia meglio, se metti tutti i fogli in ordine,chiudi la cartella e ti porti tutto il fascicolo a casa, per inteso casa mia come suppongo il tuo(mio) caro capo “pio bove” abbia ordinato..  e mi racconti cosa ti è successo “strada facendo”  prima che per distrazione ci chiudano dentro.            Va bene Hoppsie Moppsie?- propose maternamente ironica Alice.
Per tutta risposta Judy continuò a muovere il capo affermativamente, con un sorriso abbozzato e le sopracciglia in giù (ricordava tanto quella di quando promise alla Signora Otterton di ritrovare  il marito dopo aver visto la sua fotografia di famiglia). Quindi si affretto a rimettere a posto i file nel dossier azzurro(e gli arancio ed ambra non ancora consultati) e così raggiungere Alice. La giovane coniglia però era ancora agitata, e nella foga ancora tremante, fece per far cadere la cartella ma tempestivamente la giovane donna gatta la raggiunse per afferrarla, ri porgendola gentilmente a Judith.

-Sembri davvero scossa. Per caso sei già arrivata alle tecniche di addestramento standard dei primi anni dalla fondazione del GSD?Perchè ciò spiegherebbe il tuo stato dell’umore attuale, la vecchia scuola era davvero una tortura, da rasentare la psicopatia  ma con gli anni si è rabbonita e i vecchi istruttori radiati. Ma se non ricordo male erano in un altro faldone, di colore ..arancio sen non ricordo male..altrimenti..- chiese la felina per tranquillizzarla ma senza riuscire dall’esimersi di fare supposizioni.

-No, no, non ancora: sono arrivata solo alla descrizione dei 4 profili base dei Born Wild A,B,C, gli AB non gli ho ancora letti bene, per fortuna qualche punto era anticipato un pò in tutti per dare un paragone chiaro al lettore dei vari soggetti immagino,..ma…ad un certo punto..quando..pochi secondi fa..leggendo la lista in ordine alfabetico dei C B.W. con la residenza qui..- riuscì a tirar fuori l’agente Hopps per poi tornare nuovamente nel silenzio.

-Allora..non capisco: come argomento non mi sembra così forte. Eh!Eh!Eh!!Non dirmi che un tuo ex violento era nella lista.  E’ qui qui? Ti ha riportato alla mente brutti ricordi?! Credevo fossi sempre stata single fino al tuo arrivo un anno fa Judy, quando hai avuto il tempo per una storia tragica?  E’ uno dell’accademia di polizia? Solo così si spiegherebbe!!Chi è? E’ un cadetto di qua, di un altro dei 4 distretti?! Quale?!-  chiese Alice preoccupata allarmandosi ad ogni mistificazione delle sue paure ed ansie più recondite.

Judy volse un attimo lo sguardo altrove, per non ridere, e pensare a quali parole fosse meglio usare: non era il momento di lasciarsi andare alle escamotage ilari.                            
La poliziotta doveva riprendersi subito, se la teoria di Alice non fosse stata tanto maldestra ed il momento così drammatico Judy avrebbe condiviso con gioia quella teoria per poi smentirla a suon di battute. Tuttavia, anche nella comicità anche sta volta la gatta era in parte riuscita ad indovinare una mezza verità riferita a Judy, salvo che non si trattava di una vecchia fiamma violenta, bensì di qualcuno molto più pericoloso e traumatizzante per la coniglietta, molto più di quanto non volesse ammettere. Nonostante i suoi tentativi di essere forte,andare avanti e non mostrare debolezze davanti a Nick, Judy non l’aveva ancora superata a pieno la questione Bellwether..e ora..sapere che era una Born Wild..che forse il GSD sapesse di lei da prima..che forse la stessa Alice poteva essere entrata in contatto con ella in passato..l’aveva improvvisamente destabilizzata.
Vedendo la coniglietta ferma a sorridere con lo sguardo triste e gli occhi lucidi non rispondere alle sue domande, la gatta si avvicinò, si sedette vicino a lei sulla stessa sedia e poi -Judy,cosa c’è?- provò ancora a chiedere. Ma lei non rispondeva, sembrava non riuscire più a farlo, allora Alice le toccò il collo delicatamente, facendo una leggera pressione con indice, medio e pollice, questo sembrò come “svegliarla” dallo stato in cui stava.

-Va meglio adesso? E’ una tecnica che ci hanno insegnato per sciogliere la tensione e riportare “il diretto interessato alla realtà”, ma anche intontirlo per poi coglierlo di sorpresa e bloccarlo se si fa troppo “esuberante”. Come ti senti, riesci a parlare?- chiese Alice con uno sguardo, ed una voce talmente gentili da sciogliere la coniglietta fino a sbloccarla. Allora Judy ritrovò la forza di parlare, e con la testa fissa rivolta a lei..

-Ho..trovato il nome di Dawn Bellwheter tra quei nomi..e ..mi è.. preso il panico! Dalle.. le descrizioni dei tratti caratteriali del B.W. C..le ho trovate parecchio somiglianti riflettendoci..e questo spiega molte cose..ma..quello che..che più mi ha sconvolto è..è il pensiero che possa essere stata un membro del GSD, o che possa esserne venuta a conoscenza in qualche modo e ciò..le abbia fornito tutti i mezzi per adempiere al suo piano! Ma se è così come ha fatto il tuo dipartimento a non notarla? Alice, tu hai recuperato la tua memoria episodica, quindi una parte dei tuoi “ricordi di vita passata”, quindi ti prego e dimmelo sinceramente: Alice, tu, prima di venire qui, della crisi degli Ululatori Notturni, tu, “la conoscevi?”-  chiese Judy alla fine con tutto il triste coraggio di cui in quel momento era capace.
Lo sguardo ed il tono malinconici ma decisi, sempre guardando la legale dritta negli occhi.

-Ah..dunque era questo a turbarti. In questo caso, Judy, possiamo andare direttamente a casa: qualsiasi cosa debba risponderti, preferirei dirtela anche davanti a Nicholas, Russell, Finnick e tutti quelli che amo. Tanto qui e domani lo sapranno tutti leggendo il tre files; non cambierà niente che lo sappiano da me o meno. Te la senti di venire insieme a me?- chiese Alice con tono materno dopo essere saltata giù dalla sedia dopo “in questo caso”, e Judith dopo di lei si avviò verso la porta diretta verso l’uscita: aveva fretta di ricevere risposte dopotutto.

-Aspetta!- disse subito Alice.

-Cosa?- si girò Judy di scatto.

-Stavi dimenticando la tua penna- le fece notare Alice sorridendo con convivialità porgendole il suo prezioso effetto personale arancione.
Immediatamente Judy lo prese ed entrambe si avviarono all’uscita.
 
Camminando per il corridoio l’abissina provò a prendere la zampa della leporide argentea per infonderle un poco di conforto, ma ella la ritrasse fulmineamente.       
La felina comprendeva i suoi dubbi e timori, quindi decise di rivelarle in anticipo una parte della verità che l’agente voleva sapere..-Capisco la tua diffidenza, non ti biasimo: evitarmi è una reazione più che sensata..anche se, per quanto improbabile, speravo nel contrario. Anche se fa male fai bene a non fidarti troppo di me: almeno nel caso tu avessi ragione ed i tuoi sospetti fossero fondati..ciò ti terrebbe al sicuro, saresti salva; questo per me sarebbe sufficiente- espresse Alice chiudendo gli occhi e sorridendole un pò tristemente sta volta.
Judy la osservava guardinga ed interessata, alla fine chiuse gli occhi anche lei, emise un profondo sospiro e poi disse..-Ad ogni modo ho tutto il diritto di sapere, se vogliamo che la nostra collaborazione ed amicizia funzionino..perciò rispondi alla mia domanda di prima, e poi racconteremo il resto agli altri insieme- proferì Judy calma ma decisa.
Si avvicinò di qualche centimetro alla gatta e quando Alice si sentì abbastanza sicura cominciò.

-Ooh(sospirò anche lei)..Allora..è vero, si, io..conoscevo Dawn Bellwheter, e si, faceva parte del GSD: siamo state compagne di Campus, di liceo..ed era mia amica.. Siamo state addestrate insieme, le volevo bene, abbiamo condiviso quasi tutto..ed è per questo che fa così male. Lei..non ha tradito solo il nostro Distretto, la nostra città o i nostri ideali: ha prima di tutto tradito me, ciò che eravamo reciprocamente l’una per l’altra..la mia fiducia..ma soprattutto ha tradito il nostro affetto! Come ha potuto farlo!! Prima ha creato un muro fra noi, poi mi ha cancellata dalla sua vita come niente fosse e..e come se tutto quello che c’era stato fra noi non avesse..mai avuto valore!- rivelò la gattina con voce leggermente roca per via del naso un poco inumidito da piccole lacrime che stavano per arrivare, tentando comunque di trattenersi e non piangere. Le sue palpebre erano contratte, i pugni chiusi e lo sguardo fisso sulla coniglietta.
Judy poteva percepire a fior di pelle il suo dolore, tutto il suo corpo esprimeva quanto fosse sincera in quel momento, e lei lo vedeva chiaramente, quasi come se in quell’ istante stesse scrutando la sua anima e i suoi pensieri..ogni parola detta era la verità. Fu allora che Judy decise di stingere la zampa ad Alice, regalandole uno sguardo amichevole appena i loro occhi furono entrambi vicini.
Si sorrisero, con sopracciglia inclinate in giù a disegnarne il dispiacere, la gattina fu la prima ad abbassare il suo sorriso ed a guardare giù.

-..Alice..c’è dell’altro?- chiese la coniglietta comprensiva.

-..Si, e temo non ti piacerà..- rispose la gattina quasi apatica.

-Perché?-

-Perché.. poco dopo che te n’eri andata..io..vista la situazione..iniziai ad avere dei sospetti sul fatto che potessero esserci gli ululatori notturni dietro a quello scempio, e che Dawn potesse saperne qualcosa. Così ho fatto rapporto ai miei superiori..e quando ho scoperto che la causa era proprio “lei” e l’ho affrontata..sai quali sono stati gli ordini che ho ricevuto da chi di competenza dalla sede centrale?- disse l’abissina sconcertata, la coniglia attese finché non continuò.
-Mi hanno semplicemente detto..detto che..avrebbero monitorato la situazione anziché venirne a capo!  Nemmeno agire in segreto e che diamine!!Non pretendevo una sommossa della Z.W.A.T ,TASC  FORCE  o dei caschi blu, ma almeno fermarla!! Farla smettere subito, denunciarla e “agire per tempo”! All’istante..invece.. “monitorare e riferire” solo questo hanno deciso dopo averli avvisati..ribadendo che sarebbero intervenuti solo quando “le cose sarebbero degenerate davvero”; perché fino ad allora “le azioni di Bellwheter sono ancora piuttosto contenute in fondo; è come un dittatore in erba non ancora all’apice della sua follia..ma pur sempre un B.W. e dobbiamo preservarne i geni: osserviamo fin dove è disposta spingersi e più in là verrà punita come merita. Ella sa cosa comporta l’uso improprio del mindhicampus ma ci ha tradito ugualmente..se ne assumerà le responsabilità”, questo mi hanno detto- rispose Alice in calde e calme lacrime, con voce e naso libero per fortuna, in modo che Judy capisse.

-Ma..ma è da pazzi: hanno realmente preferito la salvaguardia del patrimonio genetico di un loro ex membro trasgressore piuttosto che la salvezza repentina della città in cui  lei stava governando?! Ma..come hanno potuto prendere una decisione simile?! Ti hanno detto altro?- chiese la poliziotta alla agente legale arrabbiata col GSD e allibita dal loro modus.

-Si c’è..ricordi che considerano Zootropolis come un’ “esperimento sociale”, c’è chi è più distaccato e freddo nel gestire la cosa rispetto a chi è invece più ragionevole ed empatico verso di voi e la città tutta, si decide a voto di maggioranza per corte marziale come agire..quella volta..la maggioranza erano i non-empatici, ossia i calcolatori. Ma si può essere entrambi, insomma, con un può di buon senso No!!!??..Hanno detto che dopotutto Zootropolis, essendo un esperimento per le folle miste ed anche per “noi”, vollero prendere “il caso degli ululatori notturni” come fosse un test per la ZPD e tutti gli altri cittadini; che dunque doveva essere la metropoli a contenere e debellare quella crisi(indipendentemente dal GSD)..per mettere alla prova i suoi abitanti capisci!!Poi..io..dovevo affrontarla in privato:                                                          lo scopo era di cancellare i ricordi a Dawn in merito al fatto che l’avevo scoperta, sulla “sua” e “nostra” appartenenza al GSD, perché tanto “si era già condannata da sola” avevano detto!
Poi..come vedi..hanno avuto ragione alla fine:  “miei cari superiori, siete stati perfettamente in grado di cavarvela” anche senza di “noi”..ma anche se ha funzionato..perchè far soffrire degli innocenti se potevamo evitarlo? Che bisogno c’era?!! Nessuno, te lo dico io Judy, nessuno!! Io..sia prima..che dopo.. vedevo predatori perdere il lavoro, gli amici, la casa e prede lasciare la città, in balia della violenza per paura ed il contagio emotivo.
 Sono stati i due mesi peggiori della mia vita.. loro.. venivano da me per un consulto legale, un consiglio, un aiuto ed io..facevo del mio meglio, ma non era sufficiente; mi ripetevo sempre “se solo potessi fare di più per loro”..mi consolavo ripetendomi “è tutto ciò che puoi fare, quindi resisti, le cose miglioreranno”.
Ebbene ora so che potevo fare di più! Dovevo, Volevo fare di più! Ma non me lo hanno permesso! Non me lo hanno permesso Judy..non me lo hanno permesso..- esclamò Alice delusa, amareggiata quasi in  procinto di urlare.  

Di fronte a quel triste sfogo la coniglietta posò la zampina sulla spalla della gatta che mentre faceva una pausa dalla “ri consapevolezza delle proprie azioni” non smetteva di guardarla partecipe mentre l’altra cercava d’infonderle conforto.

-Alice..vogliamo finirla qui o vuoi proprio continuare? Non insisterò se non te la senti- propose Judy amorevole.

-No..no..devo finire, meriti di sapere e..in un certo senso ne ho bisogno anche io..duole da morire, e poi sarebbe solo una cosa..prima di attraversare le porte. 
Siamo arrivate Judy..ricordi..era proprio qui che avevi tenuto il discorso a “quella conferenza stampa” ..I miei capi..loro..sapevano ormai come stavano le cose già da allora..mi fa una rabbia..Perché AGIRE COSI’!!? A cosa mi sono serviti tutti quegli allenamenti infernali da piccola, tutti quegli esercizi, quel senso di solitudine, quell’isolamento da una società normale e quei segreti inutili da tenere verso chi amavo se poi non mi hanno permesso di proteggere  nessuno!!?                                      Non era forse per questo che servivo al mondo? Per il quale sono nata? A cosa sono servita allora? Questo! Questo mi fa più male adesso che ricordo; perché io, e non solo io, potevamo fare qualcosa! Qualcosa di meglio e non mi hanno permesso di fare niente..(un emerito cazzo!) E..e perché poi? Soltanto perché “quelli” “non erano gli ordini” , perché “dovevamo agire in un altro modo”!
E pensare che da bambina i miei istruttori più affezionati mi ripetevano spesso, garantendomi, che “finché il GSD agirà tutto si risolverà alla fine!”..e sai Judy..avevano ragione, è andata esattamente come “loro” avevano detto e come “loro” volevano..ma..non me la sento di gioire..non così almeno.- ed alla fine Alice (ri) pianse lacrime mute mentre Judy l’abbracciò, aspettando che le passasse.

-Alice..d’ora in poi, qualunque cosa ti turbi, non la dovrai più sopportare da sola, che “quelli” lo vogliano o no, non sapranno niente ma noi ti sosterremo, voglio garantirtelo, è a questo a cui sento serviamo veramente. Adesso andiamo: non vedo l’ora di vedere casa tua e riposarmi. Immagino tu sotto  abbia voglia di fare una specie di “pigiama party” o roba simile di recente- disse la coniglia alla gattina ora che pareva sentirsi meglio.

-Sei sicura vada bene così per adesso? Tra gli altri miei segreti ti ho appena rivelato che ho avuto una..specie di storia.. con la vostra peggior nemica(riferendosi a D. Bellwether), va davvero bene così per il momento?- volle accertarsi l’abissina per non perdere la fiducia della leporide.

-Sono..comunque fatti privati e delicati,  che ti avranno fatto soffrire quanto non lo abbiano fatto come me quando ho scoperto che tipo di persona era in realtà “quella dannata” . Meglio sfogarsi in un luogo sicuro ma non ufficiale sta volta. Ho già avuto ciò che mi serviva sapere per adesso, mi dirai il resto appena ti sarai ripresa - disse lei sicura ed accomodante.

-..Grazie, grazie davvero Judy, significa molto per me. Dai ora usciamo: i piccoli non vedranno l’ora di conoscervi appena entrati a casa- rivelò poi la gatta ora tornava a star bene.
-Davvero? Non credevo avessi dei figli, sembri..ancora piuttosto giovane per..a  si giusto: sei di sei anni più grande di quel che pensavo..eppure li porti benissimo, non saprei dire, però, se  “come” o “meglio” di me- esclamò piacevolmente sorpresa Judy.

-Che fa agente, sta forse tentando di adularmi? Ma per rispondere alla sua  domanda, se non sembro esattamente una madre, in verità è perché i miei cari li ho adottati e..il fatto che siano molto piccoli mi permette un..dispendio inferiore di energie (almeno fisico, perché interiormente mi preoccupo comunque) rispetto ai pargoli di altrui dimensioni e ciò mi permette di rallentare di poco il “peso dell’ età” sul mio musetto- spiegò con ironia Alice. – Però ci tengo ad aggiungere che i loro talento, vivacità, originalità e personalità meravigliose compensano alla grande il fatto di essere graziosamente minuscoli. Praticamente sono una delle ragioni principali a darmi la forza di sopportare un lavoro che ormai detesto, che tuttavia odio ed amo, e fanno ritrovare la fiducia nel futuro ed il mio prossimo quando sento stia per mancarmi- aggiunse poi.

-Wow, allora non vedo l’ora di conoscere anche loro- disse Judy.

-Ed io di presentarteli- disse Alice.

Le due nuove amiche avendo parlato tanto faccia a faccia, da non essersi accorte di esser giunte alle porte d’ingresso girevoli per poco non sbatterono i musi sui vetri. Per fortuna se ne accorsero e spinsero assieme con sguardo complice le trasparenti superfici.
Ormai erano fuori..giusto in tempo per guardare e sentire Nick e Russell mentre ridevano seduti sui primi gradini l’uno di fianco all’altro.
 
 
-Perché staranno ridendo?- chiese Alice a Judy.

-Non lo so, immagino che Nick abbia detto una barzelletta che faccia ridere sul serio- rispose Judy ipotizzando e sorridente.

-Ah ah ah..è vero, è così assurdo da rasentare la comicità – rise Alice.

-Perché farebbe tanto ridere?- chiese Judy sorridente e curiosa.

-Perché Finnick mi ha detto per anni che Nick a forza di aiutarlo “col ghiaccio” ormai sa solo e “freddure” perciò è impossibile che sia veramente ma veramente spiritoso- spiegò Alice, e una volta colto il senso pure Judy rise di gusto.

-Ah ah si, ho capito, hai ragione- e detto fatto le due ragazze micia e coniglietta raggiunsero i loro amici volpe e scoiattolo.

-Umf- fece Alice appena li osservò un poco meglio.

-Cosa?-cercò di capire Judy.

-Sembra proprio che Russell abbia seguito il mio consiglio- spiegò Alice.

-Consiglio? In merito a cosa?- chiese l’agente.

-Al fatto di fare “coming out” con Nick, dopo 18 anni di lamentele e titubanze , posso solo dire ERA ORA!!- rivelò la gatta sorridente, come se avesse ripreso la sua solita “verve”.

-Cosa!?- esplose la coniglietta esterrefatta.

-Lo so Judy, da non credere! E dire che di solito sono i gay a consolare le amiche quando hanno problemi di cuore o necessitano di consigli, ma io no! Sono io che devo consolare quel ragazzo su tutto – continuò Alice..e continuando apposta ogni frase su ogni esclamazione di Judy.

-Che..che..- biascicò Judy in risposta.

-Che praticamente le cose stanno così Judy: Russell è un caro giovine, premuroso, un buon amico ed è pure molto intelligente ma se lo cogli in castagna sui sentimenti più affari di cuore è, perdonami, una rapa. Quindi va un pò “guidato” come una bici, capisci che intendo?- proseguì Alice terminando con una domanda.

-Ma..ma..- tentò nuovamente di parlare Judy.

-Ma ora l’importante è che siano felici, sia lui che.. “lui”, hai visto come sono vicini e abbracciati, di qualsiasi cosa stiano ridendo spero non passi troppo dalla prossima “riunione coniugale”. Credo proprio che avranno bisogno del sostegno di due buone amiche quali noi siamo, adesso- proseguì Alice.

-Co co come?- sempre Judy.

- Voglio dire che in una società non troppo tollerante, o solo in apparenza, come questa, due probabili neo-fidanzatini, o forse no e sto divagando, hanno bisogno delle vere amiche ora più che mai per essere sereni e felici. Indipendentemente dal loro  stile di vita e senza essere giudicati, ma compresi e.. – fece una pausa dal verbo per osservare meglio l’amica, poi riprese e disse- ..Judy..è da prima che te lo voglio dire: dovresti allentarti il gilet anti-proiettile, mi pare stretto come un corsetto vittoriano, temo non ti faccia respirare, balbettare e forse hai le visioni. Non sei riuscita a formulare una sola frase di senso compiuto da quando ti ho indicato i ragazzi con  il            “come volete essere chiamati adesso?”- fece la gatta.

Solo allora lo scoiattolo reporter e la volpe poliziotto si accorsero della presenza della gatta e dalla e coniglietta.

-COME?- si chiesero girandosi in coro i ragazzi verso di loro.

E allora Alice riprese  -Ho solo detto a Judy che mi è sembrato tu ti sia aperto a Nick, che forse “la cosa” era reciproca e volevamo farvi gli auguri- spiegò Alice all’amico..e lui prontamente.

-Si! E no! Non c’è nulla di reciproco, non nel senso che pensi tu (chiaramente solo per scherzarci sopra) fuorché l’amicizia. Quindi, Alice, ti pregherei di non farti troppi voli pindarici! Ok ! Judy..voglio dire, l’ agente Hopps, mi sembra abbastanza sconcertata. Certamente grazie a te- rispose Russell, togliendosi dall’impiccio, e Nick con lui (che era rimasto temporaneamente anch’ egli senza parole) dopotutto dopo studi e praticantato nel mondo del giornalismo certe cose le impari. Nick accanto a lui lanciò un sospiro di sollievo: “era proprio teneramente buffo” pensò Russell e per fortuna lo tenne per se.
D’ altro canto, la coniglietta, dopo aver ascolto la spiegazione dello scoiattolo e capito la situazione lasciò fuoriuscire lo shock facendo posto ad una valanga di nuovi sentimenti repressi e sedimentati fino ad allora..e nessuno di quelli era piacevole.

-A-L-I-C-E!!!!- esclamò Judy come a sillabare il tono di Alice trattenendo delle grida, ma detto ugualmente, in tono alto e concitato. La leporide ormai era un concentrato di rabbia, frustrazione, confusione e fastidio.

Ormai la gatta aveva superato il limite! Non poteva uscirsene con delle confidenze tanto commoventi e delicate prima e liquidare il tutto con l’ennesime buffonata come se niente fosse dopo.  
La coniglietta ne aveva abbastanza, non voleva più trattenersi, neppure a parole ma soprattutto con “le zampe”, in qualche modo la micia doveva pagarla.                          Così  Judy le tirò un pugno!

-Si Judy?! Cosa c’è?- chiese Alice bloccando il pugno prontamente e con aria sorpresa.

-Di fare così!- provando allora con un calcio.

-Così cosa?! – parata felina con gamba sinistra.

-Ma di questo Alice! Perché devi farlo ogni volta!? Prima te ne esci con rivelazioni delicate, sconcertanti e personali, che ti potrebbero compromettere o metterti in stato di arresto se non fai attenzione a come le dici! E poi?! Poi te ne esci con cavolate del tipo “i nostri due amici potrebbero essere gay, su andiamo a congratularci!” Ti sembra questo il modo di fare?!- continuò lei, e nel frattempo aveva sferrato un’ altro pugno, un calcio sinistro girato e provato a bloccare la gatta, tutti colpi prontamente parati dall’ “avversaria”.

-Oh, direi di si visto che sono tollerante alle coppie di fatto e ai matrimoni misti- spiegò Alice, sempre calma, sorpresa e attenta durante il “combattimento”.

-Non in quel senso!!- esplose Judy un’ altra volta ancora più arrabbiata.

Questa volta si lanciò su di lei con entrambe le braccia ed Alice, prontamente le bloccò con le mani e braccia tese, ridistribuendo il suo corpo con una zampa posteriore in avanti e l’altra indietro per mantenersi salda e contenere forza dell’ amica (non lo era quanto lei ma ci era vicina, notò la gattina).
Poi improvvisamente Judy si corresse ritrattando l’ultima affermazione..

-Intendevo proprio questo invece!!- continuò Judy guardando Alice faccia a faccia con sguardo torvo -Passare di palo in frasca dal serio al ridicolo senza la “minima sensibilità o riguardo per gli altri”!-  finì di spiegarsi Judy.

-“Minima sensibilità”, tutto mi si può dire Judy, tranne che sia insensibile. E da quando alleggerire la tensione è indice di poca sensibilità scusa? Non è forse anche questo ciò che fanno gli amici? -  rispose Alice mettendo più forza nella spinta e inarcando di poco le sopraciglia anche lei.

-Amici?!Un amica..non sarebbe tanto incurante Alice!- sbottò Judy.

-Incurante, ma davvero?- chiese Alice sarcastica e scocciata.   

-Sì!Incurante!!- ribatté Judy, proseguendo nel combattimento, fatto di colpi e parate sia da parte dell’una che dell’altra ..come fosse una strana danza sincronizzata.            

Alice continuava a parare trattenendosi, ma se qualcuno le avesse viste con attenzione e avesse provato ad ipotizzare chi delle due fosse la più forte (a meno che non leggesse nel pensiero o fosse un esperto di karate/lotta) non avrebbe potuto stabilirlo. Perché in quel momento i loro sentimenti, indipendentemente dall’età, dall’esperienza e dalla specie, era come se le avessero poste sullo stesso piano.
Poi, improvvisamente, l’agente leporide rivendicò le proprie ragioni spiegandole alla legale felina.

 - Da quando ti ho incontrata non hai fatto altro che confondermi!Sconcertarmi! Questo..è un lavoro serio lo sai!? Ed anche il tuo lo è, ma ti comporti come se tutto questo fosse un modo come un altro per passare “un piacevole pomeriggio”!
Quando invece per me, ormai, e per tutti gli altri in questa centrale è questione di vita o di morte ogni giorno!  Ed ora.. che hai recuperato i tuoi ricordi dovrebbe valere anche per te! Hai idea di cosa voglia dire sentire, ascoltare, tutto quello che hai detto?! Venire a conoscenza di “certe”.. “cose”? Ma sembra che tu ti ostini a prenderla come fosse uno scherzo, mettendo persino a rischio la tua posizione, dopo chissà quali sacrifici hai fatto per guadagnartela!- disse Judy, fece un respiro profondo e poi riprese.

 - Lo so, forse non ho il diritto di parlare così! Forse ti parrò io insensibile, forse esagerata e sicuramente non so come tu possa esserti sentita o come abbia passato tutti questi anni , ma una cosa la so. Lascia che ti faccia una confessione adesso: da che ho memoria, tutta la mia vita, è stato un “dimostrare continuo”  di meritare tutto ciò che desideravo. Mi ci sono voluti anni per rivendicare il mio valore, il mio coraggio, pertinenza ed integrità..dissipando dubbi e pregiudizi, da parte di tutti, persino dalla mia stessa famiglia!..Tutto perché avevano già deciso che la nostra specie meritasse ben poco.                                                                                             
Tu! Invece, devi essere sempre stata messa in una posizione dove venivi spinta a fare sempre meglio, di meglio. Forse ti avranno obbligata, o costretta ma sta di fatto che potevi dare il massimo senza che nessuno provasse a frenarti, questo credo.                                       
E tu cosa fai? Lo banalizzi! Quasi lo prendi in giro..io l’ho fatto per dimostrare di essere ben più di un coniglio, tu invece sei..una gatta, una predatrice, una legale e perfino un agente segreto, non devi dimostrare niente! E..ho come il sospetto che tu ne abusi di questo! Come ho detto prima avrai tutte le ragioni del mondo per agire così, o no, ma sta di fatto che sei un arrogante Alice! Un arrogante che abusa dei  privilegi che ha! Ecco cosa penso!- terminò Judith tutto d’un fiato.
A quelle parole Alice si allontanò di poco con un rapido scatto interrompendo il combattimento, in modo da avere più tempo e fiato per parlare, non essere interrotta da altri colpi, fisici e verbali e dare il tempo alla sua avversaria di riprendersi e riprendere fiato anch’ella. Ma sempre abbastanza vicina perché la giovane agente di polizia potesse sentirla.

-*Incosciente!? Arrogante!? Incurante?! Ma sei davvero sicura di quello che stai dicendo o è solo la frustrazione dell’intera giornata a parlare? Guarda, forse hai ragione, ho vissuto in “ambiente protetto” per quanto difficile ed intransigente fosse, ma forse..PERCHE’ NON AVEVO PIENA COSCIENZA DI QUELLO CHE FACEVO OD ORDINAVANO DI FARE PERCHE’ ERO UNA CUCCIOLA!? UNA BAMBINA!? La “mia” famiglia era benestante “non io”, ammetto che non mi sia mai mancato l’essenziale per vivere, essere sana, ma a malapena ho conosciuto la felicità o qualcuno che m’insegnasse come si deve cosa essa fosse!Al di là della sicurezza nazionale, un buon cervello, della stabilità economica o delle pulsioni sessuali!! E sai perché Judy? Perché fin da quando ho cominciato a ragionare, prima ancora che sapessi leggere, scrivere o fare di conto “decentemente”  e “non zampe di gallina”, mi era stato insegnato..no anzi.. “inculcato”  che i bisogni degli altri fossero più importanti e venissero prima dei miei. “Dopo noi, prima gli altri” era il tormentone di casa e del GSD, oppure per non copiare gli atteggiamenti del mondo esterno “Gli altri sono gli altri e noi siamo noi”! Quindi, Judy, ti prego di non usare *“quegli aggettivi” in mia presenza con tanta non chalnce  .
Per il resto..si, hai ragione, hai ragione: TU NON HAI PROPRIO IDEA DI QUELLO CHE HO PASSATO E “PASSO” TUTTI IGIORNI!!
Sostieni che “io” in quanto predatrice non dovrei dimostrare niente!?
Un po’ è vero:i gatti, per molto tempo sono stati avvantaggiati rispetto ad altre speci piccole, ma tu non hai idea a quale prezzo! Quindi te lo dirò io;
da quando sono nata sai cosa mi ripeteva sempre mia madre? :
“ALICE,SEI UNA FEMMINA, SEI DI TAGLIA PICCOLA E SEI UNA GATTA” DOVRAI DIMOSTRARE QUELLO CHE VALI SEMPRE E COMUNQUE!! ALTRIMENTI NON TI RISPETTERANNO MAI SOLO PERCHE’ SEI CARINA, ANZI, USERANNO QUELLA SCUSA CONTRO DI TE PER SMINUIRTI!!            
NON IMPORTA LA TUA STATURA, SEI UNA FELINA  E DEVI ESSERNE DEGNA, RICORDALO A CHIUNQUE CONTINUAMENTE!!!
” Perciò vedi Judy, quando dici “non devi dimostrare niente” usa bene le parole. Credo che pensare dopo a quello che dici o fai sia un difetto che, ancora, devi correggere dettato dall’inesperienza ragazzina .  Si hai sentito bene, “ragazzina”, perché l’ho detto, come se fossi più grande di te, ma perché  sono più grande di te ! E sai cos’altro devo dimostrare, a parte i miei tratti di agilità, forza e sagacia? Te lo dico io: dimostrare di essere una “legale decente” nonostante il modo tradizionale di esercitarlo mi disgusti, dimostrare di essere un’agente operativo competente sul campo e fuori nonostante abbia già dato più volte, per anni, prova che lo sono pienamente senza doverlo provare ancora e ancora. Dimostrare, anche se lo troverai scontato (quindi spero ti stupisca), di essere una “madre decente”, solo perché ho adottato dei figli minuscoli, non sono sposata, e sono diversi e migliori di ogni abitante residente in questo casino di città incasinato da idioti presenti e passati al   potere ed incapaci persino di regolarsi la propria vita privata senza che ci sia una crisi familiare dietro l’angolo!!-

Quell’ultima  rivelazione, unita a tutte le altre esposte con tanta passione, verità e chiarezza d’intenti erano stati come una sveglia, una secchiata d’acqua per Judy, che tuttavia le erano servite a capire  il rovescio della medaglia con l’esperienza che era stata la sua vita e quella di Alice.
Perché in fondo la verità, era che quelle parole, dette probabilmente come un ordine da una madre a una figlia (augurandosi con un minimo di affetto nascosto), la giovane avrebbe voluto sentirle dire dai “suoi genitori” in merito al ruolo che i conigli avrebbero avuto nella vita quotidiana quando lei da piccola aveva espresso davanti a tutti il proprio sogno di essere una poliziotta da grande..invece di parole come 

Siamo felici perché abbiamo rinunciato ai nostri sogni e ci siamo adattati” oppure “Riteniamo che sia difficile se non improbabile che tu diventi un poliziotto perché non c’è mai stato finora un coniglio agente di polizia. Mai” o ancora “Non c’è niente di male nel sognare, solo non sognare troppo”.

Judith Laverne Hopps però almeno aveva capito, già da allora, che anche se le parole di Bonnie e di Stu Hopps non erano incoraggianti, lo erano con quel tono perché dettate dalla preoccupazione e dall’amore materno e paterno. Non a caso Stu Hopps aveva detto pure, prima che la figlia rispondesse quanto le piacesse provare cose nuove,
Se non provi qualcosa di nuovo non rischi di rimanere deluso dopo”.  Ma Alice? Alice rispetto a lei, da gattina, sapeva già come e cosa fare del suo futuro rispetto a lei da coniglietta piccola, prima che sua madre le dicesse quelle parole?                    

Chissà quanti anni aveva avuto Alice quando la genitrice gli e le disse. Era possibile che non lo sapesse e che al posto di un lungo consiglio comportamentale da adottare da parte di una Alice proiettata in un futuro incerto e difficile, la piccola Alice del passato avesse voluto, avesse solo bisogno di sentire dalla propria mamma, semplicemente “Ti voglio Bene”!?
Ormai quella che per la poliziotta leporide era un’ipotesi, discussa ore prima con il suo neo collega volpe, era una conferma. Alice Mewny (a livello fantastico9 aveva si avuto una vita che ragazze e ragazzi come lei avrebbero desiderato, sognato, perché eccitante, avventurosa, stimolante e semplicemente “fica” come si suol dire al giorno d’oggi, ma lei..lei Alice non l’aveva mai chiesta, non l’aveva mai voluta sul serio.

Quella vita le era stata imposta, e perché poi!? Perché un team di presunti esperti aveva stabilito che i suoi geni fossero migliori rispetto a quelli degli altri, quegli stessi geni e regole del DNA, che volevano lei Judy Hopps ad un mestiere ed una vita che non voleva e per quanto sana e serena non sentiva come sua.

Ed i genitori di Alice non avevano fatto nulla, quasi niente per capire se la loro “unica figlia” (rispetto a lei che era la 210° di 275° fratelli e sorelle) fosse d’accordo con quel sistema o fosse un bene reale per lei al di là della sicurezza di una città o di una nazione.  Judy, abituata all’amore per la famiglia ed al concetto di famiglia (così forte da non farle sentire il bisogno di crearne una per sé stessa una volta lasciata la “tana materna/paterna”), non voleva pensare alla leggera che i signori Mewny non amassero la loro gattina..semplicemente anche loro “si erano adattati” ma seguendo il lato opposto della genitorialità tradizionale, poi vedendo che la loro bambina ne era uscita sempre bene, sempre meglio, sempre più forte, evidentemente non avranno visto motivi validi di andare contro le procedure del GSD.
Senza però chiedersi se, effettivamente, Alice fosse felice in quella realtà, quando più ovviamente si era “adattata” pure lei per necessità e perché, secondo la logica dei servizi segreti, una vita “normale” l’avrebbe solo resa indifesa, incompresa o emarginata perché incapace di gestire da sola il suo essere B.W. e con il rischio di ferire qualcuno senza volerlo ma solo per “istinto casuale”.
Poi era venuta a Zootropolis, la città dove “ognuno può essere ciò che vuole”, tranne per Alice fino ad un certo punto, e quella che era stata sua compagna di studi e allenamenti, forse anche di vita dopo una lunga amicizia, l’aveva tradita,come aveva tradito e cercato di manipolare lei e i cittadini tutti per soddisfare la sua sete di potere.
Dopo un lungo minuto di silenzio, occupato nella mente di Judy da questi pensieri, la giovane coniglia realizzò quanto davvero non sapesse nulla di Alice e come non dovesse avere la presunzione di parlarle con tono accusatorio come aveva fatto prima. Solo perché nonostante ciò che la gatta aveva passato quel giorno, e prima ancora, ella si sforzasse di ridere e far ridere..di essere sincera con tutti di sua volontà nonostante i suo lavoro, no, i suoi due lavori non sempre gli e lo permettessero e quanto ciò le facesse male umoralmente e fisicamente. Aveva notato quanto il suo battito cardiaco ed il respiro “andassero in tilt” ogni volta che la si accusava con ira e rabbia di mentire, avere cattive intenzioni o di essere tutto sommato “una brutta persona” nei confronti del prossimo.
Judy per una frazione di secondo non poté fare a meno di paragonare Alice, ad un supereroe molto contraddittorio di cui era da poco venuta a conoscenza durante i suoi “pomeriggi liberi”: Deadpool, addirittura ne avevano fatto una versione rosa e nera del suo costume per una campagna contro il cancro al seno, e se non ricordava male..Alice aveva detto di essere nata il 4 Luglio del ’84, quindi era del cancro!
Finito di seguire il flusso dei suoi pensieri, Judith di sentì di nuovo pronta a parlare.
Avrebbe potuto formulare qualsiasi l, ma l’unica che la neo agente si sentì istintivamente di fare fu…

-Di..di che specie esattamente sono i tuoi figli, mi interessa la tua famiglia- disse lei.

-I miei piccoli? Non sono della mia specie come avrai dedotto dalle mie parole poc’anzi, non sono grandi, sono piccoli, non sono roditori e per molto tempo, prima che per miracolo sono riuscita a trovare e fare tutti i documenti e procedure necessari a rendere la mia un’ adozione legale e dare loro il titolo di cittadini non erano mai stati definiti cuccioli neanche una volta perché prima non erano neppure considerati animali a tutti gli effetti! Solo come cibo, un fastidio per le case, o un passatempo! Perché di chi ho la fortuna di essere madre? Di due meravigliose piccole creature che tuttavia vengono etichettate continuamente come “parassiti” solo perché sono due “insetti” ma a me non importa! Perché io li rispetto e li amo, ed hanno una voce, una mente ed un cuore che va e funziona meglio della mia, della tua e di chiunque altro in questo caotico posto- rivelò Alice.

-In..insetti?!- disse in tono interrogativo e sorpreso Judy.

-Si insetti, c’è altro che vuoi sapere o la finiamo qui anche col combattimento? Sono stanca e mi vorrei sistemare i miei vestiti che tra l’inseguimento, il salto ed il nostro piccolo incontro avrebbero bisogno di una leggera stiratura, e le mie povere membra di un bel massaggio.- terminò alla fine la gatta tornata “leggera” e non più “cupa”.

-N..no basta così, sono stanca anch’io e..si Alice, finiamola qui, non ha senso. Me la sono presa con te senza un valido motivo ed..hai ragione, ho agito senza pensare..scusami. Accetto inoltre più che volentieri il tuo invito a passare la notte a casa tua e..mi impegnerò a meritare di essere una degna ospite- disse ricomponendosi la coniglietta nella maniera più educata possibile.

-Molto bene, allora cosa stiamo aspettando, ed anche voi Russy, Nicky, su. Tutti a casa!- fece Alice col suo solito tono pimpante.

-Non me lo faccio ripeter due volte, Madame, coraggio “Russy” vieni- disse Nick prima rivolto alla gatta e poi allo scoiattolo che lo seguì immediatamente.
Dopo aver camminato l’uno a fianco all’ altro, sceso le scale che portavano alla centrale, ed attraversato la strada, Alice condusse il gruppo all’isolato dove si trovava la sua abitazione..era davvero vicino alla ZPD(praticamente dieci minuti e vi eri davanti senza problemi). Poi poco prima di avvicinarsi allo stabile che Judy si rivolse ad Alice e disse..-Ah Alice..- 

la micia si girò e..-Si Judith!?- 

-Hai..davvero degli ottimi riflessi ed una..perfetta ridistribuzione della tua forza, non mi hai mai fatto male quando paravi i miei colpi ma..ne ho percepito la potenza e tu..l’hai calibrata  perfettamente. Forse non hai esattamente tanti bei ricordi del tuo “periodo di addestramento” ma..chiunque sia stato ha fatto davvero un ottimo lavoro con te. Puoi solo essere fiera di te stessa- disse sinceramente ammirata la coniglia grigia all’abissina ramata.

E lei rispose-Lo sono, non fosse per il mio passato, oggi non potrei proteggere nel più tutti coloro che amo. E per quel che vale..anche tu puoi essere fiera del tuo addestramento:  devi aumentare la tua forza e potenza in vista di avversari più forti, quando sei in preda alla rabbia lasci che agisca al posto tuo facendoti distrarre dagli eventuali punti deboli del tuo avversario..ma la tua agilità e forza hanno una buona base ed il tuo stato attuale ti permette di salvarti da situazioni critiche per brevi periodi. Semmai fossi interessata al potenziamento del corpo e attacco per lassi di tempo più lunghi ti consiglio di riprendere il tuo vecchio addestramento, contattare i me per delle dritte in più da integrare direttamente dalla sottoscritta. Appena posso sono tutta tua, non devo l’ora di darti una zampa Judy - e così dicendo le porse la zampa e Judy gli e la strinse.

-Non vedo l’ora Alice- disse la coniglietta eccitata all’idea di un addestramento come ai vecchi tempi della ZPAccademy unito a quello di un vero agente segreto.

-E tu Nick, ti andrebbe di unirti a noi?- si rivolse poi alla volpe sperando in un si.

-Non ho così fretta di ritornare al circuito dell’accademia ma..perchè no, ogni stratagemma per uscire dai guai, che grazie alla tua intraprendenza Carotina, ed  ora con l’aggiunta di Alice saranno all’ordine del giorno, perché no? Farò anche io la mia porca figura in uno scontro come si deve una volta tanto. Basta che mi insegnate a non essere colpito troppo sulla faccia: sono troppo bello per rischiare di essere sciupato- disse Nick con superba finta ironia.

-Ma certamente, gran Duca dei bassi fondi, le posso assicurare da testimone di tutti gli allenamenti di Alice in palestra, una delle prime regole nel combattimento corpo a corpo è non farsi ferire il volto, specialmente gli occhi- rassicurò Russell con altrettanta ironia al nuovo amico volpino.

-Ottimo allora siamo prenotati per la sessione “Alice Fight Club”, ci manca solo la tessera- disse la volpe. Poi tutti e 4 risero insieme.
Ed una volta arrivati a destinazione chi si trovarono davanti?

DAN DAN DAN..SORPRESA SORPRESA

-Ehi..ma dove eri finita?!- come faceva una voce tanto tuonante ad essere così sexy al contempo.

La gatta era già sciolta ormai, e tutta in lento,caldo e pronto..visibilio.
Alice era davvero felice di vedere Finn ad aspettarla, così tanto, che appena gli fu vicina lo prese di peso, poi di petto e lo abbracciò forte. Cosa  che naturalmente il fennec gradiva dato che ciò permetteva il suo bel musetto di aderire perfettamente al seno della gattina(la sua giacca le premeva il petto dando l’impressione che il seno fosse più piccolo, e ciò garantiva ad Alice un certo decoro sul posto di lavoro + riparo da sguardi ed opinioni indiscrete. Ma la verità era che aveva almeno una 4°e1/2 di reggiseno, lei se lo fasciava un po’per praticità, specialmente durante  allenamenti e combattimenti, ed il suo segreto che condivideva nell’intimità con Finn era che ogni volta che l’abissina si eccitava o andava in calore, i suoi seni aumentavano di due taglie, rendendo così “gli incontri speciali ” col fennec molto più piccanti), e lui se ne beava come antipasto in attesa del “meglio” da gustare.
Ciò che invece la piccola volpe color sabbia non gradiva (certo non era l’essere abbracciato) era il fatto che Judy, Nick e Russell li stessero guardando e lui non passasse per un’amante corteggiato quanto per un bambino coccolato, data la sua mole ridotta, e quando Finnick non poteva dare sfoggio della sua mascolinità non gradiva le effusioni in pubblico..fortunatamente appena la micia gli fece le fusa anche quel minimo barlume di stizza andò scemandosi.

-Alice, no dai, ci stanno guardando- disse il fennec rilassato, semi eccitato per via delle carezze di lei, con finto imbarazzo per rendere il gioco più interessante.

-E tu lascia che guardino, tanto Nick e Russell lo sapevano già, in quanto ai passanti..non me ne frega niente di loro- riferì l’abissina dolcemente e sensuale mentre carezzava il fennec a occhi chiusi sulla testa, le orecchie ed assaporando ogni centimetro del suo collo inebriandosi reciprocamente degli esotici profumi.

-Ti darei ragione, normalmente me ne sbatterei anch’io, ma..fino a poche ore fa mi hai detto di stare in guardia..premunirmi di Lee e Grent (i batti pugni che Alice e Finnick si prestano a vicenda e che sono pure i nomi delle doppie spade che Alice usa per combattere quando le sole “zampe”,calci e pugni non bastano più. A volte,in extremis, Alice usa anche due pistole con gli stessi nomi e scritti accanto ai  i nomi che lei ha dato pure ai suoi seni: Purl e Layce, femmine. Due armi per doppia protezione) oltre che a Betzie(la mazza da baseball che Finnick usa come arma), quindi la faccenda deve essere seria. Perciò..per non intrattenere “occhi spioni stipendiati dal governo”..che ne diresti di entrare, tirare le tende, fare gli onori di casa ai nostri amici ed..ex soci(disse Finnick rivolto a Nick infastidito in modo che sentisse)  e poi ci rilassiamo come “Dio non comanda”?- propose Finnick senza mai aver abbandonato il tono più sexy di cui era capace.
Alice era già tutta un bollore.

-Assolutamente, saliamo pure..e voi cari..seguiteci a ruota,sarebbe bello entrare tutti  assieme- ma dovette comunque trattenersi ancora per un po’-Mi piacerebbe tantissimo se Lucas, Gregor e Gwenie(la pesciolina koy bianca e rossa da compagnia di Alice simile a Cleo) ci vedessero entrare in gruppo: l’effetto sarebbe spettacolare-  cambiando il tono da sensuale al solito giocoso infantile della gatta.

Né il coniglio, né la volpe né lo scoiattolo sapevano se commentare il mezzo a luci rosse di poco fa tra i due o sorvolare. Alla fine Judy prese Nick in disparte dopo che la gatta e il fennec si erano voltati per salire i gradini, e sottovoce chiese..

-Quindi..è vero che lei e Finnick stanno.. “insieme” “insieme”?-

-Si carotina, a quanto pare si- rispose Nick stranamente calmo per non sclerare dopo ciò che aveva appena visto, già non gli era mai piaciuto che Finnick facesse il cascamorto ma questo unito al vedere Alice fare la “gattamorta” con lui era una visione a dir poco agghiacciante per l’ancor giovane, seppur maturo, canide rosso.

-Ma..è una cosa seria?Io..ho avuto come l’impressione, tutto il tempo che mi è stata addosso, che le piacessero le donne..e si..insomma fosse un poco..attratta da me ecco..- provò Judy a spiegarsi imbarazzatissima, non le andava esporre le proprie sui gusti di Alice, specialmente se lei medesima rischiava di entrarci come oggetto di chissà quale fantasia saffica..ma non poteva fare a meno di esserne curiosa(dopotutto Alice era il primo mammifero che incontrava di un orientamento particolare, ed accertarsi dei suoi gusti in anticipo era il modo migliore per capire come prenderla).

Russell, dal canto suo che aveva sentito tutto(si era avvicinato a loro senza che se ne accorgessero quando Judy aveva preso Nick in disparte) rispose alla domanda della coniglietta.

-Quella di Alice e Finnick  è una relazione aperta- disse lo scoiattolo di colpo.

-EH!.. Co- -Come hai detto?- fecero in coro spaventati dalla comparsa improvvisa di Russell nella conversazione.

-Quello che ho detto, avete sentito bene: quella tra Alice e Finnick è una relazione aperta, basata sull’amore libero, rispetto reciproco, nessuna e dove nessuno contesta o critica lo “stile di vita” dell’altro. E ah si: stanno insieme da almeno..17 anni, escludendo le altre persone ed animali che frequentano- spiegò Russell esaustivo.

-Ah..quindi..sono una coppia interspeciale e..bisessuale tutti e due?- cercò di capire meglio Judith.

-Non saprei, non mi sono immischiato troppo nella loro vita privata, ne rispetto la privacy. Posso solo dirvi le conclusioni a cui sono giunto basandomi su quello che ho osservato e mi ha confidato Alice in questi anni e..posso dirvi la mia?- chiese alla fine Russell ai due agenti della ZPD.

-Certo dì pure- lo invitò a continuare Nick curioso e con Judy sempre in ascolto.

-E’ incredibile come riescano a farla funzionare: se non fossero tanto libertini quei due è fossero sposati. Ammetto di esserne un pò geloso – confessò il giovane reporter.
Poi Judy si avvicinò di più a Russell e gli chiese -Potresti  comunque riferirmi il loro orientamento: voglio prepararmi e abituarmi come si deve a queste cose, non voglio entrare in casa di Alice e lasciarmi sfuggire un commento indelicato all’improvviso senza accorge mene su di lei e Finnick, magari a cena. Per favore, voglio evitare di essere maleducata, di nuovo(riferendosi al fatto che poco fa Judy aveva cercato di picchiare Alice).

-Bhe..posso dirti che Alice è sicuramente bisessuale-interspeciale ma Finnick..ti dirò per me è un mistero: va più a donne e non gli importa di che specie siano come ad Alice ma, occasionalmente,  credo lui sia..poco pansessuale. E ti ripeto “credo” perché  non ne sono sicuro, non mi sono mai intromesso per la loro privacy come ho detto, inoltre non ho mai parlato con Finnick..onestamente mi fa..un pò paura- si confidò adesso Russell dopo essersi spiegato. Judy rise un poco di quella confidenza.

-Pansessuale!? E che vuol dire?- chiese ancora Judy..e Nick con lo sguardo al sentire quella parola strana.

-Sarebbe..una sorta..di bisessuale che però non disdegna, se ne ha l’attrazione o l’occasione, di farsi nuove esperienze con persone che in passato possono essere state gay,etero, lesbiche o trans, drag ecc.. poiché non si lascia influenzare da questioni di sesso, genere o specie. Un non-giudicante sessualmente attivo dalla mentalità e gambe molto aperte oserei dire- spiegò infine la propria conclusione lo scoiattolo.

-Oh..bhe si, lo vedo esattamente su di un tipo come Finnick un profilo simile- concordò Nicholas.

-Ah, bhe..grazie- non poté che dire Judy sbalordita e senza parole dopo la spiegazione di Russell..

-Ma..anche così..come riescono a farla..si insomma.. funzionare tranquillamente senza esserne gelosi? Davvero ci riescono?Non è un pò troppo..complicato per due persone?- provò ancora a capire la coniglietta grigia.

-Bho!E chi lo sa come fanno?I misteri degli amori non convenzionali immagino; personalmente ho smesso di farmi domande tempo fa: troppa confusione se solo si prova a dar un senso a tutto quello che quei due combinano tra di loro. L’atteggiamento migliore da adottare con Alice e Finnick è non giudicare e prendere ogni loro verve il più naturalmente possibile. Ci vuole un pò per “adattarsi” ad essere loro amici, ma alla fine si sta meglio tutti, credimi- disse Russell, poi dopo una pausa riprese a parlare.

-E comunque..neppure io sono uno “scoiattolo convenzionale” dopotutto: sono per metà giapponese striato, per metà rosso americano, sono gay e perfino interspeciale filo predatorio (sono fidanzato con un pipistrello); quindi sono nella maniera più assoluta l’ultima persona che possa intromettersi giudicare la vita privata non convenzionale di altri animali, men che meno dei miei amici- espose con estrema naturalezza alla volpe e al coniglio femmina.

-Wo..wow: onestamente non mi aspettavo una rivelazione simile, riguardo “te”- ammise Judy.

-Perché? Ti eri fatta un’idea diversa?- chiese Russell.

-No, no, nessuna, cioè..forse un pò si: sembri così..un ragazzo comune e con interessi normali insomma ed anche..più riservato di carattere rispetto ad Alice, almeno all’inizio ed ora invece ti sei messo a..a..- non riuscì a finire la frase la coniglietta, così lo fece lo scoiattolo.

-..a dire particolari intimi propri e altri a due ex perfetti estranei? Solo perché ho preferito risparmiarvi descrizioni inopportune da parte di Alice in merito alla “mia vita privata”, perché colora sempre di commenti comici e imbarazzanti quando in vita qualcuno e si mette a tavola: diventa estremamente chiacchierona, più del suo solito..nell’ambiente protetto di casa sua..abbandona quel poco di inibizioni, freni e buon senso che già possiede. Ed il peggio e che non puoi dirle nulla perché nemmeno se ne accorge, è naturale per lei essere iper – spontanea, soprattutto davanti a un bicchiere, ma i cosiddetti “nuovi amici” la inebriano più dell’alcool senza toccare neppure un goccio di niente. L’eccitazione delle nuove conoscenze le annebbia del tutto il giudizio, preferisco pertanto presentarmi chiaro e tondo da me giocando d’anticipo- spiegò allora Russell, leggermente arrossito ed imbarazzato al solo pensiero aver potuto lasciare la sua presentazione a Judy e Nick da parte di Alice(in un certo senso era come una mamma esuberante che non si accorge di mettere in imbarazzo i figli).

-Oh, capisco,..immagino tu abbia ragione: è sempre meglio giocare di anticipo dinnanzi ad individui così imprevedibili come amici se non si vuole rimanerne.. “scottati” ogni volta. Però..ciò non toglie che normalmente quasi nessuno parla dei fatti propri con tanta naturalezza come hai fatto tu con noi due. Un pò di..diciamo “resistenza” o di silenzio me li sarei aspettati..ecco tutto- spiegò Judy sorridendo un pò.

-Non ho avuto bisogno di opporre nessuna resistenza o innalzare difesa alcuna verso chi ha una mentalità aperta e cerca di esercitarla intelligentemente sul prossimo tutti i giorni. Per questo ero tranquillo parlandovi dei miei “segreti”- disse Russell rivolgendosi sia a Judy che a Nick.

-Uh, allora ..grazie della fiducia- ringraziò Judith un po’ imbarazzata dalla gentile spiegazione del giovane scoiattolo.

-Prego, su dai saliamo, siamo stati fuori fin troppo, Alice finirà col preoccuparsi- gli esortò Russell a seguirli verso l’ingresso della casa di Alice.

Judy era felice di aver cominciato col piede giusto una possibile amicizia con quello che sembrava l’amico del cuore di Alice; in tutta sincerità, dopo tanto tempo, era compiaciuta del fatto di conoscere una nuova piccola preda ed altrettanto interessante e diversa dagli altri come lei. Almeno era questa l’impressione che si era fatta: all’inizio lo scoiattolo era stato in disparte, senza farsi notare troppo fino a quel momento, e quel fare misterioso..la reazione di quel pomeriggio avuta nell’ufficio di Bogo dopo aver temuto la perdita della propria amica un volta svelata la sua identità..avevano incuriosito non poco la giovine coniglia (per un istante le aveva ricordato quando Nick l’aveva perdonata sotto al ponte dopo essersi scusata in lacrime), quella tra la gatta e lo scoiattolo sembrava un’amicizia davvero profonda. Questo l’aveva colpita maggiormente, a chiedersi “che tipo sarà questo ragazzo?”. Chissà se poi ne sarebbe uscita una buona amicizia anche tra di loro, tra lei Judith L. Hopps e Russell A. Sakamoto Nobkins, anche se su di un livello diverso rispetto a quello di Alice, e senza una stima precisa, Russell sembrava un’animale altrettanto interessante e degno di essere conosciuto meglio. Come un libro da scoprire.

Una volta che tutti furono saliti Alice girò la chiave della porta di casa e come da lei richiesto entrarono insieme. L’abitazione della gatta era un appartamento al 1°piano, ma all’interno di un immenso palazzo del 19°secolo a 12 piani, dai mattoni rossi ed il tetto verde, di stampo vagamente inglese.
All’interno l’edificio era molto particolare: ogni stanza era grande o piccola in base alle dimensioni ed esigenze dei futuri ospiti che l’avrebbero occupata.
Solo la cucina e qualche camera da letto,bagno, ed “ufficio da casa” della gatta erano a “misura ridotta” per lupi, volpi,tassi, gatti, conigli e via dicendo, mentre tutto il resto dal fuaiure(ingresso in francese e di dice “fuaiè”), al salotto, alle scale ed i corridoi, e scale che univano i piani degli appartamenti di fuori erano enormi  da consentire ad animali come buoi,cavalli, un leone, una tigre ed elefanti(ma non giraffe) di passarvi e starci, almeno per il tempo di un caffè, tranquillamente.
Tuttavia erano anche presenti piccoli scivoli, scale e tubi di congiunzione(uguali a quelli destinati ai topi, criceti e piccoli animali visti anche da Judy la prima volta alla stazione di Zootropolis ed anche nel distretto di Little Rodentia), cordicelle per arrampicarsi e pali in miniatura simili a quelli usati nelle stazioni dei pompieri ai lati ed angoli della casa, delle porte e stanze senza creare intralci durante il passaggio centrale. Chiaramente, penarono subito Nick e Judy dopo averli notati, dovevano essere destinati ai giovani Gregor e Lucas per spostarsi all’interno dell’abitazione per evitare di venire schiacciati in presenza o meno di estranei e dunque per la loro  sicurezza.

“Quindi sa davvero essere una madre attenta” pensarono sia Judy che un sorpresissimo Nick, che ancora doveva abituarsi al pensiero di un aspetto “delicato” e al contempo “responsabile” della gatta, ma comunque interessato all’idea di scoprire che tipi fossero i suoi “figli”.

-Ragazzi, sono a casa, e abbiamo ospiti sta sera – annunciò Alice all’ingresso.

-Mamma!- disse un piccolo ragno saltatore marroncino da grandi occhioni appollaiandosi sulla spalla di Alice dall’alto, lei in risposta le lo coccolò avvicinandoselo alla guancia destra, in modo che Lucas potesse abbracciarla.

In lontananza, sul tavolino dell’ingresso con ciotola fungente a svuota tasche, una pesciolina koy bianca e rossa dal dolce sguardo guizzava nella sua boccia in attesa di venire salutata anche lei. Essa era Gwenie, per gli amici Gweny, ad Alice piaceva definirla la sua piccola dama di compagnia.

-Il mio piccolo Lucas, mm, guarda un po’ chi ci è venuto a trovare ..- disse la gatta affettuosa indicando i loro ospiti.

-Noo! L’agente Hopps e l’agente Wilde ceneranno da noi?! E ci sono anche Russell e lo zio Finn!Questa giornata è la migliore di tutte!!- esultò Lucas chiudendo gli occhi e alzando le zampine.

-Ora ti avvicino a loro, così puoi salutarli: Nicholas, Judith questo è Lucas, il mio figlioletto più piccolo- disse Alice porgendo il ragnetto alla vista della coniglietta e della volpe delicatamente.

-Felicissimo di conoscervi agenti!- esultò lui.

-Fe..felicitazioni e piacere mio..Lucas-  rispose Judy  al saluto sorpresa di trovarsi davanti al ragnetto parlante, benché fosse stata avvisata.

-Ed anche mio, giovanotto- rispose anche Nick il più naturalmente possibile.

-Grazie, e..mamma ti è andato tutto bene oggi? Non ti hanno fatto nulla di male o rimproverato vero?- chiese poi Lucas rivolgendosi all’ abissina.

-Certo che è andato tutto bene, un po’ in curva, ma tutto liscio alla fine tesoro. Perché me lo chiedi?-
 
-Ecco..quando sono uscito da scuola ci siamo visti coi miei amici al parco, prima del corso di musica del pomeriggio, e alla televisione da un bar..abbiamo visto la notizia con te che..fermavi quella leonessa da sola dopo averla inseguita su di un cavallo..e le auto della polizia appresso. Alcuni clienti e miei compagni hanno fatto..dei commenti poco carini su di te e ho avuto paura che ti avessero fatto qualcosa di brutto al lavoro o alla polizia. Appena Oscar ha detto “Lucas ma quella in TV non è tua madre”..mi sono un pò preoccupato- spiegò il ragnetto leggermente triste.

-Capisco..è comprensibile: quello che la mamma ha fatto oggi era a fin di bene, anche se non avrebbe dovuto farlo, e se l’ha fatto è stato perché era a sua volta
preoccupata per i suoi amici e quando la mamma è preoccupata non sempre ragiona bene perché lo fa in fretta ed è un pò pasticciona. Ma non mi è successo nulla per questo: gli agenti e la ZPD hanno capito il motivo, quella leonessa aveva comunque commesso uno sbaglio e  quindi è stata trattenuta in seguito, e la mamma è stata perdonata perché si è scusata. Lucas se ciò che ho fatto oggi ti ha spaventato tanto ti giuro che non lo farò più. Farò una cosa del genere solo in caso di pericolo, se tu, Gregor, lo zio Finn, Russell  o Judy e Nick sareste nei guai, e vi salverò costi quel che costi. Ma fino spiegazione rincuorante.

-Si mamma-

-Ora su, sbrighiamoci ad apparecchiare, e va a chiamare tuo fratello. Ciao Gweny- salutò la pesciolina immergendo un dito nell’acqua prima di dirigersi in cucina.

-Okay, subito.  Gregor, smetti di leggere e vieni ad aiutarci in cucina!- disse Lucas arrampicandosi alle pareti e dirigendosi verso il salotto, dove uno scarafaggio nero, dal muso triangolare con occhi grandi e mandibole piccole richiamanti quelle di una  migliaia e centinaia in una biblioteca per topi).

-Si si Lucas, fammi solo cercare un segnalibro- rispose Gregor prendendo un rametto da una ciotola di ebra e fiori secchi per ambienti, dopodiché aprì le ali e si diresse anche lui all’ingresso per salutare tutrice ed  ospiti.

-Salve, Gregor Ernest Atticus Mewny, i miei ossequi-  fece lui cortesemente dopo essersi inchinato.

-C..ciao, salve a..te- rispose Nick, non sapendo come rispondere altrimenti.

-Immagino siate esausti e affamati dopo la giornata di oggi, ed anche piuttosto tesi aggiungerei: una volta unitomi la tavola sarà pronta a breve; ogni disposizione delle stoviglie (dalla colazione alla cena) segue un programma disegnato da me medesimo ed esposto sulla parete sinistra della cucina accanto al calendario, nel caso vogliate unirvi a noi. I piatti sono nella credenza di fianco al frigo, le posate sotto al lavandino a destra della lavastoviglie mentre i bicchieri ed i tovaglioli sotto ai fornelli ed il ripiano sopra il microonde. Mi scuso in anticipo per avervi dato delle disposizioni per apparecchiare invece di farle in prima persona ma come potete vedere..le sole dimensioni mie e di mio fratello ci consentono di fare poco- spiegò Gregor.

-Ed infatti ci avrei pensato io, scusate ma spesso Gregor ama dare istruzioni domestiche come fosse il maggiordomo della casa- si pronunciò Alice ammonendo leggermente la peripateta.

-Ma no, fa nulla, così facendo faremo prima, non mi sembra un vero disturbo- constatò Judy a metterci un pò di entusiasmo per vincere l’impressione e provando a coinvolgere Nick.

-Giusto, e mentre loro sono impegnati qui noi potremmo sistemarci di sopra, che ne dici?- propose Finnick ad Alice.

-Mi sembra ancora presto per quello, inoltre sono la padrona di casa Finn: devo essere presente per dare una mano, quindi apparecchieremo, cucineremo, fare salotto e poi..ci sistemeremo di sopra per “riprendere le energie reciprocamente”. D’accordo?- propose un po’ allusiva Alice alla fine.

-Okay, vedrò di dare anch’io una mano con queste cianfrusaglie, in modo da meritarmi più ciò che mi spetterebbe dopo una giornata estenuante- disse il fennec brontolando mentre si avviava verso il tavolo.

-Estenuante? Mi prendi in giro? Hai visto almeno i notiziari, hai sentito da Lucas cosa è successo?- sottolineo Alice quanto probabilmente lei avesse avuto la giornata più estenuante invece,  contando Russell, Nick e Judy.

-Sei saltata addosso a un tizio, che fatica! Ti meriti proprio una maschera alle alghe- rispose  Finnick sarcastico minimizzando.
In verità dentro di se Alice rideva del suo modo permaloso di porsi, ma a Russell non piacque affatto, e lo scoiattolo ribadì ..

– Che fatica?! Certo che tutta la giornata è stata una fatica! Per Alice più di tutti: questo processo che doveva affrontare verrà ritardato, forse la città è di nuovo in pericolo, Alice ha bloccato una leonessa in fuga da sola per facilitarne l’arresto e tu hai pure la sfrontatezza di dirle “che fatica”?- in passato Russell non aveva mai tollerato i modi di Finnick nei confronti di Alice, come certi di Nick verso altri d’altronde, poiché a suo dire la gatta lo perdonava troppo in fretta.

-Dici così perché non l’hai vista andare incontro ad un bisonte motociclista che ha provato a farci andare fuori strada tempo fa nel deserto del Nevada, per fortuna questo non ci rovinò il fine settimana a Las Vegas -  rispose calmo il fennec, poi proseguì
– Alice ha “le sue fasi”ma  ne esce sempre meglio di come entra, quindi non è il caso che tu faccia il bravo soldatino intromettendoti nelle questioni private degli altri quando le tue “cuginette frustrate” vengono ignorate. La tua amichetta del cuore sa badare a sé stessa, perciò “va a farti una sega alla sequoia” e  a lascia scorrere l’acqua sotto i ponti- concluse Finnick con una punta di malizia nel tono e nello sguardo certo di aver fatto demordere Russell da ogni intento d’insistere.

-..D’accordo, sta solo attento a non sta solo attento a non affogare e tagliarti le dita a forza di segarti da solo tu nell’attesa- rispose Russell soddisfatto ed uno sguardo eloquente rivolto ad Alice equivalente a .. “non fare il tanghero con me o la tua ragazza ti manda in bianco”.

-Che palle! Vorrei proprio sapere perché non sia possa scherzare in questa casa ogni volta che si riempie di due brocchi per volta!- esclamò esasperato il fennec tornando alle sue mansioni.  Poi l’abissina rivolgendosi alla volpe ed allo scoiattolo..

-Nick, Russell potreste aiutarmi a portare Gweny a tavola?-

-Gweny?!- si interrogò Nick facendo memoria.

-Il pesce di prima- rispose Russell indicandoli il tavolino d’ingresso.

-Ah..giusto lei, ciao Gweny, io sono Nick come stai?- provò lui gentile salutandola, ma la pesciolina si limitò a rivolgergli uno sguardo altrettanto gentile e facendo nessun uscire bollicine dalle sue labbra e nessun suono. Per qualche motivo Nick si era convinto che lei gli avrebbe risposto diversamente e infatti..

-Gweny non può risponderle come noi: è un comune pesce koy signor Wilde, comunque le ha appena detto grazie e che sta bene- gli spiegò Lucas dopo esse sbucato all’improvviso nelle vicinanze.

- Oh certo, ha senso- disse la volpe tenendo per se “perché invece un ragnetto ed una peripateta parlanti figli adottivi di una gatta hanno senso”.
Se non altro Gweny sembrava capire tutto quello che le si diceva, ed era disponibile, così la volpe, lo scoiattolo e Lucas sulla spalla di quest’ultimo, portarono Gweny a tavola mentre Alice continuava ridere  leggermente dopo aver sentito la reazione di Nick.
Una volta che fu tutto pronto Judy chiese ad Alice se voleva una mano per preparare la cena, ma lei rifiutò garbatamente l’offerta dicendo che erano ospiti e che un conto era apparecchiare, un altro era cucinare, “sarà per un'altra volta”.

-Voglio che vi mettiate comodi e toglietevi quelle divise, adesso non siete più in servizio: darebbe troppo l’idea di una cena in questura-  aggiunse la gatta.

-Assolutamente- ribadì Finnick, e Gweny fece si con la testa.

-Quante cerimonie oggi, va bene, Alice il bagno..o dove possiamo cambiarci?- chiese Nick prima di girarsi introno per orientarsi.

-La sala degli ospiti è al secondo piano dopo le scale, in fondo a destra. Basta attraversare il corridoio che porta al salotto e alla salta hobby e siete lì- rispose Alice.

-Scale? Ma questo non è un appartamento?- notò Nick confuso.

-Si ma prima era una villa, poi un complesso residenziale ed infine ristrutturato e riconvertito in una “comune” che ospitava animali di ogni tipo e taglia, per questo ha un “secondo piano dentro al primo piano”, ma non nel secondo piano là fuori- spiegò Alice con la sua solita ironia.

-Certo(con enfasi nel tono allungando le vocali), e la sala hobby ed il salotto sono sopra o sotto allora?-  chiese Nick perplesso e scettico.

-Ma sotto Nick, dove si è mai visto un salotto di sopra?- rispose con ovvietà Alice.

-Intanto ragazzi, lavatevi le zampe- e la gatta tirò fuori da uno scomparto un barattolo con una strana polverina dentro simile ad un talco porgendola a Lucas e Gregor.

-E’ un talco disinfettante per le zampette, un po’ come quello che usano i criceti e i cincillà, ma molto più efficace e delicato. Sapete acqua, sapone liquido e piccoli coleotteri non vanno molto d’accordo, per cui è più sicuro un lavaggio a secco per loro- spiegò Alice.

-Si, ha senso- constatò Judy, poi aggiunse- meglio se anche noi ci sbrighiamo a lavarci le zampe e..cambiarci, su Nick - ed anche la volpe e la coniglietta si prepararono per la cena.

-Qualcosa mi dice che ci metteranno più del previsto a tornare- asserì Gregor strofinandosi le zampette.

-Come mai? Per via dei vestiti?- chiese Lucas.
 
-Per via del fatto che non potranno resistere alla tentazione di curiosare in giro, non hai notato come ci osservavano? E poi sono poliziotti, è loro prerogativa entrare nella privacy altrui per lavoro, perfino inconsciamente..almeno non finché si sentiranno a loro agio e appurato che questa è una casa normale, insolita ma normale- spiegò Gregor.

-Allora forse non dovremmo dare loro il permesso così da non farli passare per maleducati- propose Lucas cercando di venire in contro,  anche se non gli piaceva l’idea che proprio i loro ospiti potessero comportarsi così in casa loro.

-Della serie “fate come foste a casa vostra” , un pò tardi visto che  sono già incamminati. Sembrano educati tuttavia, se lo faremo notare e si scuseranno sarà tutto a posto- disse alla fine Gregor.

-Penso tu abbia ragione, ma la prossima volta ricordiamoci di dire “fate come foste a casa vostra” dalle presentazioni iniziali- aggiunse Lucas.

-Certamente, ma ti ricordo che è stata nostra madre a condurre le presentazioni, quindi spetterebbe a lei ricordarsene- specificò la peripateta rivolgendosi ad Alice, mentre si sistemava il grembiule e prendeva delle pentole da uno scomparto aiutata da Finnick.

-Perché non era implicito con il nostro atteggiamento aperto e conviviale?- chiese lei.

-Certe persone hanno bisogno di più tempo per elaborare- rispose Gregor.
E ripensando alla reazione di Judy di poche ore fa Alice disse a bassa voce -Forse hai ragione-

-Ovviamente- pronunciò Gregor.

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Capitolo 17
*** CAPITOLO 17 – A Casa di Alice Parte 3 ***


Mentre si dirigevano verso la sala degli ospiti con bagno annesso per cambiarsi,  Nick e Judy ne approfittarono per buttare uno sguardo alle pareti, ornate con le foto di Alice; alcune con lei da sola, altre assieme alla sua famiglia da piccola, qualche amichetto(tipo Russell),quelle da adulta con la sua “famiglia attuale”.. perfino di Finnick. Proseguendo per le scale vi erano appese le targhe di laurea ad honorem, vari premi giovanili, certificati di teatro, cheerleading, intervallati da qualche quadretto di pittori più o meno conosciuti, perfino “scoutismo catechista” una roba del genere (scout e catechismo insieme insomma).

-Mi chiedo dove siano i premi o i riconoscimenti per il karate- osservò Nick salendo.

-Hai ragione, aveva detto di avere un sensei e poi ci ha fatto quel lungo discorso filosofico orientale sta mattina; qui appesi ci sono un sacco di premi ma nessuno riferito al karate- gli diede adito Judy continuando la salita.

-Probabilmente vorrà tenerlo per se perché nel suo..come lo chiamano?..dojo.. insegnano ad essere umili, almeno lì. Tutte queste targhe,attestati, nastri eccetera eccetera..non ti danno un po’..aria  di vanità, ostentazione?- si consultò Nick.

-Può darsi, ma allora perché non affiggerle al piano terra, così che anche eventuali ospiti o clienti li notino subito?- rispose Judy non troppo convinta.

-Già, per quello che ho potuto capire, e azzardare su Alice, sembra più esibizionista che presuntuosa..forse sono..insomma danno più l’idea di.. “traguardi raggiunti”- ipotizzò Nick.

-“Traguardi raggiunti”- dissero insieme i due agenti amici. Poi continuarono a salire.

Il resto appariva abbastanza normale nell’arredamento: dal design in stile Itreea*  con una punta di aria orientale e new age dei primi anni 2000, una punta di old english-americano coloniale all’ingresso ed al piano di sopra, ma niente di troppo estroso o ingombrante, fino alla carta da parati celeste setosa ai nastri sottili che la contornavano, il tutto sobrio tuttavia.
Chissà perche osservando Alice tutto il  giorno Nicholas si era fatto l’idea che l’abitazione della gatta fosse “assurda” quanto lei o che, sempre “lei”, fosse normale e decorosa solo nel vestire.
A quanto pare si era sbagliato, la volpe odiava ammetterlo quando ciò aveva a che fare con il capire le persone al volo, essendosi per anni ritenuto un esperto sul campo. Ma dopotutto Alice viveva.. con un uno scarafaggio mezzo egizio e mezzo chissà cosa ed un ragno saltatore vagamente tarantolino come figli, un pesce koy intelligente ma muto come creatura da compagnia.. in una casa con qualche stanza dallo spazio e misure diverse dal resto dell’abitacolo, ed una relazione tutt’altro che “semplice” col suo ex socio, e a pochi metri dalla Centrale di Polizia. Beh.. se non altro il suo intuito non aveva toppato di troppo.

-Penso che mi farò una doccia, non solo le zampe, se il bagno è fornito pure di quella sorta di “asciuga ippopotami in miniatura”. Alice ha detto di fare come a casa nostra, ci ha perfino comprato i vestiti con cui ci cambieremo  ed io..devo assolutamente rinfrescarmi le idee- affermò la volpe esprimendo tutta la stanchezza  della giornata e la voglia di riposarsi. Elencando valide giustificazioni nel caso la collega più “decorosa” avesse avuto qualcosa da ridire, una volta giunti alla camera degli ospiti.
Ma non fu quello il  caso, poiché Judy era assorta nella contemplazione delle immagini che aveva visto nelle fotografie, sperando dicessero alla coniglia qualcosa di più sulla gatta.  Come una specie di conferma che volesse dire “quella era Alice e non un’altra persona”. Entrambi i due animali stavano seguendo la stessa linea di pensiero,seppur con risvolti diversi, ma alla fine dovettero limitarsi a salire le scale facendo attenzione a non inciampare guardando in alto e avanti dato che avevano affrettato il passo…e rischiare d’incappare nelle mini corsie per “ospiti roditori” chiaramente usati da Lucas e Gregor quando non volevano usare le pareti per raggiungere il piano terra e di sopra vicino al corrimano di legno di ciliegio.
Arrivati alla camera..

-Io mi cambio in bagno, ti va bene?- chiese Judy.

-Si va bene. Dopo ti raggiungo ed uso il lavandino e forse altro..oh hai visto se c’è quell’ “asciuga pelliccia?”- chiese la volpe

-Um? Si c’è, perché?- chiese ancora la coniglia sorpresa.

-Per la doccia, ricordi?Volevo farmela nel caso ci fosse stato quell’affare(dato che a casa non ce l’ho) te l’ho detto prima no?!- rispose interrogativo Nick mentre si slacciava la cravatta.

-Ah,devo essere stata sovrappensiero. Fa come credi, io aspetterò ed eventualmente dirò che tarderai. Non credo che Alice avrebbe da ridire, ma le zampe le lavo prima io, poi il bagno è tutto tuo- disse lei.

 Mentre si lavava e cambiava Judy era come in uno stato di trans, come se facesse il tutto meccanicamente ed  il poco di buonumore appena ritrovato.. fosse in sospeso.
Quella casa, benché col proposito di essere accogliente aveva un’atmosfera strana, quasi irreale per lei.
Se c’è una cosa in cui i conigli sono bravi è avvertire i pericoli, ma là dentro non si sentiva in pericolo, solo ..osservata, perciò Judy rimase col proposito di restare gentile ma all’erta, per il momento.

-Nick qui ho finito, puoi entrare a cambiarti tu adesso e fare quel che devi- disse ella.

-Grazie Carotina, per aver fatto presto. Te lo ripeto, dato che prima non mi sei stata a sentire,ma avevo davvero bisogno di una rinfrescata dopo oggi!- affermò lui.

-“Chissà se avrà notato qualcosa anche lui e farà solo finta di essere naturale”-pensò la coniglietta.

Nell’attesa Judy buttò di nuovo uno sguardo in giro e tornata nel corridoio,  un’occhiata distratta alle pareti e..notò una porta lillà, con intercapedini rosa ed una “A” in corsivo ricamata sopra ad un centrino incorniciato circolare. Lentamente si avvicinò..

-Dal profumo..e non solo quello, sembrerebbe la stanza di Alice- la coniglietta stava quasi per aprirla come attratta da una strana forza..certamente la curiosità. Ma quando fu sul punto di sfiorare la maniglia ecco che sentì la voce di Russell dietro di lei.

-Judy..sei pronta? Nick dov’è?- chiese lo scoiattolo leggermente trafelato dopo aver “saltato” le scale.

-Oh..si..lui..si sta ancora cambiando in bagno..e..pure una doccia! Cosa c’è?- con fare il più naturale possibile dopo essersi ricomposta e ripresa dalla sorpresa.

-Alice e Finnick volevano sapere se per la cena avevate preferenze tra riso rosso e nero, cous cous di verdure o soia con quinoa e semi di girasole. Oppure cucina marocchina a sorpresa- la informò Russell.

-Va..va bene tutto! Grazie, puoi riferirlo tranquillamente- dichiarò Judy cercando di riprendersi dall’ improvvisa apparizione di Russell. “Come ho fatto a non sentirlo arrivare? E’ lui o sono io ad essere talmente assorta da abbassare la guardia al punto di non averne avvertito la presenza?” riflette alla velocità della luce come solo i conigli assennati sanno fare dopo essersi ripresi da un momento di distrazione fatale,o forse no?

-Non lo chiedi anche a Nick, scusa?- osservò Russell dubbioso.

-Giusto! Hai ragione! Gli e lo vado a chiedere subito! Sperando di non trovarlo..bhe tu sai come..- si affrettò immediatamente ad affermare lei con zelo eccessivo, tanto da sembrare forzata. E infatti..appena girata il giovane reporter le prese il polso, con gentilezza però.

-Judy, qualcosa ti turba?- provò lui a chiedere in tono comprensivo.

-No!Perchè me lo chiedi?- disse lei accortasi troppo tardi d’aver messo troppa enfasi in quel “no”.

-Non lo so. Forse perché.. ti comporti in modo strano?! Mi sembri ansiosa- spiegò Russell, provando a mettere un tono di leggera ilarità nelle parole per tranquillizzarla.

-Ah..bhe, forse si..- ammise Judith alla fine, capendo che fare come se nulla fosse non avrebbe portato a niente. Poi continuò..

- ..ma non so per cosa: appena sono salita su questo piano ho avvertito qualcosa d’insolito.. sarà solo una sensazione di straniamento, dovuto all’essere in un’altra casa diversa dalla mia- disse la coniglietta con un sorriso leggermente forzato chiudendo gli occhi.

-Ti capita in ogni casa o ambiente nuovo in cui vai?- provò ad accertarsi Russell.

-No, direi di no- ammise Judy in tono riflessivo.

-Allora la tua impressione deve essere vera – esclamò Russell in tono deduttivo. Poi si guardò intorno, tese le orecchie, vide un lumino proveniente da una presa di corrente in basso, ed allora accese l’interruttore della luce..e..

-Sarà stata questa: niente panico, è un diffusore con onde elettromagnetiche per allontanare le zanzare, il suono è alquanto fastidioso e disorientante per chi possiede un udito sensibile come il nostro. Alice li mette in casa un pò dappertutto*- spiegò sorridendo alla coniglia lo scoiattolo rasserenandola.

-Ah ecco, e io che pensavo ci fosse un intruso nascosto o cose simili- ammise Judy sollevata.

-Per questo stavi entrando in camera di Alice senza permesso? Vicino alla camera degli ospiti a vostra totale disposizione?- ri questionò Russell, scherzoso e previdente nella sua occasionale“modalità di cronista d’assalto”.

-Oh! Quindi lo avevi notato?!- Sussultò leggermente imbarazzata lei.

-Judy, non per offendere la tua intelligenza ma..sei praticamente davanti alla sua porta, è stata la prima cosa insolita che ho notato, visto che dalla porta aperta dell’altra stanza non c’eri, quando ho provato a chiamarvi-  espresse con ovvietà  Russell, senza essere indelicato.

-Giusto. Mi sa che alla fine ero io “l’intruso di me stessa”, eh eh eh!?- fece dell’auto ironia Judy, facendo riferimento, senza che Russell capisse per forza, alla canzone parodia musicale “I’m my grandpha(Sono il nonno di me stesso).

-Oppure erano i defunti nonni di Alice, Mrs Sophie in particolare, che ti stavano con “spiritico fiato sul collo”perché erano ansiosi di conoscere la nuova amichetta della loro prediletta nipotina. A volte Alice ama affermare che sua nonna la “possiede temporaneamente” quando sente di perdere il suo solito “charme”, definendosi la “Nonna di sé stessa”,  e con molta gioia aggiungerei- espresse con altrettanta ironia la propria ipotesi Russell,  facendo intendere a Judy d’aver capito il riferimento canoro.

 -Ah si?!- chiese lei scherzando tenendo le palpebre semi aperte.

-Si, i loro due ritratti ovali sono proprio sopra di noi e come vedi sorridono- confermò scherzando tenendo gli occhi semichiusi anche lui indicando i suddetti ritratti.
La giovane coniglia poliziotta ed il giovane scoiattolo reporter si guardarono per un altro secondo di silenzio..e poi risero a crepapelle insieme. Per poco non continuavano a farlo sul pavimento.

-Sei davvero sagace lo sai?- riconobbe Judith contenta. Russell cominciava a starle sempre più simpatico.

-E tu molto arguta e spiritosa, grazie di permettermi di conoscerti meglio- rispose Nobkins.

-Eh eh! Su andiamo da Nick, o faremo tardi e poi  chi lo sente Finnick se tratteniamo Alice più del dovuto- osservò saggiamente Hopps ricordando la malcelata impazienza del Fennec in merito alla condivisione, da parte degli ospiti, della sua “compagna di giochi maturi”.

-Can che abbaia non morde, ma lui secondo me è capacissimo di farlo come fosse il pupazzo di un ventriloquo- disse Nobkins continuando la conversazione sul filo delle battute.

-“Senza Nick credo verrebbe male”- affermò Hopps con finto tono pomposo.

-Al contrario, libero dal giogo di Nicholas egli adesso è come “Slappy, il pupazzo vivente dei racconti di R.L. Stain*”. Almeno c’è Alice a frenarlo quando serve, spero. Non capisco mai se lo incoraggi, lui freni lei, lei freni lui e viceversa- ammise Russell.

-Credo sia meglio non fare congetture su di un territorio inesplorato e fin troppo..ardito quanto stravagante- osservò Judy.

-Parole sante. Credi che Nick abbia finito nel frattempo che parlavamo? A giudicare dalle canzoncine e lo scorciare che ho sentito dal corridoio mi è parso il classico atteggiamento di chi, o si sta ancora facendo la doccia o di chi si fa la barba usando l’acqua del lavandino come gel temporaneo- osservò confuso e deduttivo Russell.

Facendo intendere dalle sue parole che aveva sentito e non spiato per non dare adito a voi lettori maliziosi.

-Spero di si, ho una fame! Non lo direi a tutti, ma normalmente ho l’appetito di un cavallo- disse lei.

-Ti credo sulla parola, ma non dirlo in posti pubblici, come le gelaterie dove vi è un vero cavallo presente: una volta l’ho fatto senza accorgermi di avere vicino una cavalla, per giunta incinta, e se l’è presa. Per l’imbarazzo non sono più entrato in posti con altri equini presenti per un mese- confessò lo scoiattolo.

-Davvero? Reggi male l’imbarazzo a tal punto?- chiese lei.

-Si purtroppo, ma evitare e procrastinare mi ha solo peggiorato le cose in passato..e a tratti tutt’ora. Affrontare la vergogna e la timidezza direttamente è estenuante, ma decisamente più liberatorio ed efficace.- ammise un po’titubante.

-Immagino. Come oggi, quando hai deciso di avvicinarti di più a Nick, esserti confidato con lui e poi esserne diventato amico?- chiese intuitiva e comprensiva Judy. Le sue parole erano gentili e non invasive, eppure appena Russell le udì si bloccò congelandosi..alla lettera.

-Ehi! Russell, stai bene!?- Judy lo scosse un pò per scuoterlo gentilmente, ma non si ..“svegliava”. Tuttavia non si perse d’animo ed immediatamente pensò alla manovra al collo con la digitopressione con l’indice e il medio che Alice le aveva fatto quella sera in centrale per calmarla. Non volendo allarmare nessuno per dare a tutti una più che meritata serata piacevole, Judy si replicò la manovra e ..lo scoiattolo si “rianimò”.

-Ouoh!!- gridò Russell, ma non per il dolore.

-Va meglio?Come stai?- chiese la coniglia un poco preoccupata.

-Si..sto bene..e..questo è il mio segreto. Molti roditori, leporidi e altri piccoli animali sanno paralizzarsi per fingersi morti come meccanismo di difesa. Talvolta aiutati dall’adrenalina dettata dalla paura o uno spavento improvviso. “Congelandosi”, come forse tu saprai, io invece..mi succede quando provo una dose di imbarazzo davvero, ma davvero forte. Non su tutto, solo per i punti più..sensibili per me..e che faccio ancora fatica ad affrontare a quanto pare. Pensavo di averlo superato adesso che ci eravamo chiariti e parlati..ma a quanto pare il mio inconscio non vuole saperne.- spiegò Russell triste, con gli occhi quasi lucidi.

-Se vuoi puoi sfogarti.. qualche volta fa bene piangere. Non lo dirò a nessuno, tanto meno a Nick, Finnick o Alice se non te la senti di dirlo neppure a lei per non farla preoccupare ulteriormente..o darle spunto per qualche altra battuta- rispose lei confidenziale.

-No! Io non piango, ed anche volendo..non sono più capace da molto tempo- confessò Russell.

-Quanto..tempo?- provò ad insistere ma senza invadenza Judy.

-..Anni..da quando sono molto piccolo. Ora andiamo- fece per andare lui.

-Aspetta! Cosa esattamente ti ha bloccato? Magari è una stupidaggine..ma se ti dovesse ricapitare e non c’è nessuno ad aiutarti..scommetto che ci sarebbero un sacco di persone a cui mancheresti, se sparissi nel nulla- disse lei.
Lo scoiattolo si prese qualche minuto prima di parlare, poi si voltò di nuovo verso la coniglia e disse..

-Temo che sarò un fidanzato terribile per Xander..ed un pessimo amico per Nick: questo pensiero.. che durante la nostra relazione.. il pensiero di Nick,farci delle fantasie, anche se ora siamo amici, anche se in futuro avrò superato le mie fobie e blocchi e sarò..più in intimità con Xander..temo di rovinare tutto facendo qualcosa di sbagliato a lui, o a Nick, sabotando la mia unica possibilità di essere felice. O far felice Xander.
Non sono mai stato con qualcuno..e non ho mai  “fattoniente” con nessuno..per tanto tempo ho pensato che la mia amicizia con Alice ed il mio lavoro mi bastassero..poi è arrivato lui e..
..Judy..il solo pensiero di farli stare male, di essere una brutta persona mi fa vergognare e imbarazzare a tal punto che cadere da un dirupo..diventa una tentazione fortissima.
Pensa che, prima di Alice questa sera, oggi, sta mattina, era stato proprio Xander ad incoraggiarmi a provare a parlare con Nicholas appena ne avessi avuto l’occasione, anche durante il lavoro. Per dare un taglio netto col passato e realizzare il mio sogno di un amicizia senza condizioni.. men che meno secondi fini..Ma cosa accadrebbe se dopo un  certo periodo di tempo, in cui tutto va bene..faccio una..,perdonami il termine,.. “cazzata” e..rovino tutto? Temo che se non dovessi essere felice durante il nostro rapporto sia io il problema, anche se la mia storia con Xander finisse e trovassi un altro- si confidò Russell con calma e sincera preoccupazione, nella speranza che Judy gli desse una risposta saggia.

-Bhe..sarebbe una novità anche per me onestamente. Nemmeno io sono "mai stata con qualcuno" prima.- ammise la coniglia sorridendo- Ma la sincerità e la sicurezza sono d’obbligo in qualsiasi rapporto e relazione per ricevere fiducia incondizionata in cambio. Fiducia e sincerità sembrano non mancarti Russell, assieme ad una bella dose di dubbi, ma è buono come fattore. Significa che hai a cuore gli interessi del tuo partner e dei tuoi amici: lavora di più sulla tua sicurezza e..sono certa che andrà tutto bene. Mi sembri davvero un caro ragazzo, non vedo ragioni perchè tu debba pensare di smettere di esserlo in un..pessimistico futuro ipotetico.. in questo modo- rispose infine la coniglia solidale.

-Grazie Judy. Nick è stato veramente fortunato a incontrarti-disse Russell. “Fossi stato etero, il mio tipo più affine, saresti stata certamente tu”, pensando tra se intenerito al pensiero.

-Anche tu lo sei. Pure io voglio che diventiamo amici- disse Judy porgendogli la zampa.

-Certo, ora..sono certo di volerlo anche io. Spero che duri- disse lui.

-Perché non dovrebbe durare?- chiese lei.

-Posso essere una compagnia piacevole, ma a parte Alice, non ho mai avuto molte amiche..,ad un certo punto iniziano a detestarmi,..ma neanche di amici ne ho mai avuti tanti..tranne i miei primi compagni di scuola e delle medie.. e a parte il mio amico storico Philip (che è un riccio porco spino *).. mi sono bastati per molto tempo.
Altri due tizi invece non vogliono scrollarsi da me neppure a pagarli- dichiarò Russell con una punta di fastidio.

-A sì? E chi sono?- domandò incuriosita Judy
Russell avrebbe preferito non rispondere, visto che per i suoi standard stava riferendo fin troppo. Ma cosa aveva quella sera? No meglio.. cosa gli stava capitando nell’arco di tutta quella giornata da quando il sole aveva deciso di tramontare? Da quando si apriva così, senza che le proprie parole e fatti personali venissero usati come scudo unito ad un atteggiamento fermo e diretto come aveva sempre fatto. Essere tanto confidenziale con Judy era un bene?

-(Silenzio poi).. Ti basti sapere..che erano due procioni fratello e sorella rompiscatole, prepotenti e fastidiosi, per ora non indagare oltre, okay?
Dopotutto.. mi risulta che tu non sia più in servizio, non voglio accolarti un interrogatorio per un verbale in più- volle concludere lo scoiattolo con un’altra battuta con tono leggero.

-Uh! Ah ah ah, hai ragione. A volte non so proprio come regolarmi, Nick sembra il solo che se ne accorge- ammise lei.

-Succede, tempus fugit quando si ama fin troppo il proprio lavoro, come direbbe Alice. Io non sono da meno, ed Alice altrettanto. Ma visto che il suo, di lavoro, lo odia e lo ama le viene più semplice “cadenzarlo”-spiegò il giovane reporter.

-Immagino, e..perdona la mia ignoranza ma..No..no fammi indovinare: per caso tempus..fugit vuol dire “il tempo fugge” ed è latino?!- azzardò quasi certa Judy sorridente.

-Si vuol dire proprio questo, le spiegazioni sono il modo migliore per affinare l’intuito ed arrivare ad una risposta che non si conosce del tutto. Questo metodo mi ha aiutato a destreggiarmi tra due lingue più facilmente- si espresse Russell felicemente ammirato dalla deduzione di Judith.

-Buon per te: non deve essere stato facile, hai detto che sei mezzo giapponese prima che entrassimo in casa. Ti piaceva da piccolo studiare anche quello- chiese la coniglia.

-Per niente: mi rendeva solo più impegnato, nessun’altro l’avrebbe parlato oltre me, nemmeno per gioco. Sottolineava di più il fatto che per metà fossi straniero e..nerd, l’avevo ribattezzata “l’antica e nobile arte della noia”. Almeno mi è tornata utile per insulti e parolacce che nessuno capiva quando ero veramente ma veramente arrabbiato- rispose lo scoiattolo.   

-Perché eri timido, volevi stare tranquillo e ad un certo punto non sapevi come essere lasciato in pace senza che venissi sgridato? Visto che nessuno avrebbe capito quello che dicevi?- dedusse Judy.

-A sommi capi si. Era mio padre ad impormelo, “per conservare almeno qualcosa di buono e di utile della nostra seconda terra d’origine in caso di emergenza” adorava ripetere. Mai arrivata tra l’altro. Forse l’unica emergenza che abbia mai avuto è stata quando ciò mi portò a conoscere Alice- disse Russell.

-Davvero? Me lo vuoi dire?- chiese Judy.

-Eh.., non è imbarazzante ma è personale, ed è pure divertente..ma..- provò a dire Russell confuso un’altra volta dalla piega che la conversazione stava prendendo per la troppa confidenza.

-Senti, se non te la senti va bene e per essere pari a tavola ti dirò, e a tutti gli altri, come è nato il mio sogno di diventare poliziotta. Potresti scriverci un’ articolo o ricavarne uno scoop, perdona l’insistenza ma..mi farebbe molto piacere sapere come un’amicizia duratura è nata- propose Judy e ammise poi con sincerità.

-Okay, se la metti così, allora te lo dico. Ma che resti fra noi..Ero alla finestra durante la ricreazione, sovrappensiero. Quel giorno ero di malumore; ma non ricordo per cosa..ad un certo punto Alice si avvicinò e..-

Inizio Flashback-Alice 8 anni Russell 6 anni(ricordatevi che era intelligente precoce ed aveva saltato 2 classi).

-Ehi, Russell, cosa c’è?-

-Lascialo Alice, non vedi che è sulle sue(compagna anonima impicciona)-.
-E tu zitta l’ho chiesto a Russell. Allora, qualcosa ti turba?Hai litigato con qualcuno?-

Lo scoiattolino si voltò seccato verso la gattina, se prima il suo sguardo era assente, perso nel vuoto, adesso era scocciato.
-Vai via, non devo dire a te come mi sento! Lasciami in pace!(frase in giapponese)

La gattina invece di piangere,scappare o arrabbiarsi rimase ferma, sorrise allo scoiattolino e disse                           
-Non occorre essere così scontrosi. In fondo ero solo preoccupata per te(risposta in giapponese).


Sorpreso, lo scoiattolino arrossì le orecchie e chiudendo la bocca, la gattina sorrise ancora di più, gli chiese se poteva sedersi vicino a lui, e lui sta volta le disse di si. Così nacque tutto. Poi altri deterrenti ne rafforzarono l’unione, come il fatto che il padre di Russell fosse uno dei contabili di sua madre, che iniziarono a giocare insieme, che entrambi fossero figli unici..e che in realtà neanche Alice conoscesse il giapponese alla perfezione, aveva chiesto d’imparare lo stretto necessario solo per dire espressamente qualche frase particolare giusto per far star meglio il suo compagno ed avvicinarsi a lui..infatti la settimana successiva aveva già dimenticato quella lingua. Okay tutta no, solo le regole grammaticali, ma continuava a non saper leggere i kanji, solo parlarli e pronunciarli se sottotitolati.

-Fine Flashback

-Oh, hai ragione è carino e divertente. Perché dovrebbe imbarazzarti? Prima di sotto ti ho visto rispondere a tono tenendo testa a Finnick, con tanto di espressioni allusive altrettanto forti. Come mai ti dovresti imbarazzare per così poco?- cercò di capire la giovane agente fuori servizio.

-Forse..perchè mi blocco solo quando si tratta di cose..affari che sento mi coinvolgono, a cui tengo, o che mi preoccupano. Quando si tratta di rispondere a provocazioni o reagire a situazioni che mi danno fastidio..riesco a non tirarmi indietro abbastanza spesso- spiegò lui.

-Come tutti- disse lei.
Così  la coniglia e lo scoiattolo andarono nella camera degli ospiti, raggiunsero la volpe ormai vestita, cambiata, asciugata ma con un asciugamano attorno al collo per tamponare le orecchie (sfuggite all’asciuga pelliccia a grandezza naturale, di gatto chiaramente, lasciando libera la sua testa) e gli chiesero..

-Che ne dici di cucina marocchina a sorpresa sta sera?O preferisci riso rosso e nero, cous cous di verdure o soia con quinoa e semi di girasole?- dissero i due dicendo una pietanza a turno.

-Oh, grazie camerieri, credo che opterò per la cucina marocchina, e da un bel pò che non la assaggio- decise Nick

-E forse gustandole ci abitueremo di più alle “sorprese” per aiutarci meglio dopo oggi- aggiunse Russell.

-Stavo per dirla io una cosa del genere- disse Judy fingendosi offesa.

-Troppo lenta- disse Russell fingendo di vantarsi.

Alla fine tutti e tre scesero le scale.

-Allora avete deciso cosa mangiare?- chiese Alice da sotto il lavandino, di lei si vedevano solo le gambe, la mini gonna a tubino elastica e la coda leggermente oscillante.

-Che..è successo qualcosa?- chiese la volpe trovando la gatta in quella posizione, con il coniglio e lo scoiattolo altrettanto perplessi.

-Il tubo di scarico del lavandino ha avuto una perdita e adesso la sto chiudendo sigillandola con il cric, o si chiama pinza grande a forma di pappagallo?Comunque ora il bullone è bello che sigillato, o è fissato? Comunque meglio che risparmiarvi una..mm.. “pista di pattinaggio sciolta” prima di casa in cena..No cioè, pista da pattinaggio sciolta “in casa” “prima di cena”! Scusate la disgrafia verbale*, l’euforia di avervi come ospiti non dev’essere ancora evaporata del tutto-  disse l’abissina biondo ramata che dopo aver eseguito l’operazione di “sigillaggio” uscì dal ripiano sotto al lavandino ricomponendosi. Addosso aveva il grembiule leggermente vezzoso di prima ma con adesso una cintura da tuttofare con ogni sorta di strumento da cassetta degli attrezzi addosso e con le braccia sui fianchi sorridente.                            

 -Per fortuna io ero presente, quando dovevi studiare e prepararti per gli esami d’ingresso e abilitazione alla professione legale, ogni qualvolta si ripresentava questa fastidiosa e inopportuna “sindrome dello  studente - tirocinante sbadato” aveva il vizio di ripresentarsi in lei, madre. Non ricordo mai se per ansia o insicurezza immotivate: dal momento che con o senza l’aiuto di qualcuno, nel suo lavoro è perfettamente competente..impertinenza e stravaganze anacronistiche a parte- proferì puntualmente Gregor da suo posto a fianco a Lucas e Gweny vicino al posto di capotavola.

-Grazie tesoro, mi piace quando mescoli la tua sagacia neutrale con i.. complimenti gentilmente obiettivi rivolti verso di me. Non danno l’impressione della gentilezza ottimista immotivata, ma della gentilezza realista motivata. La mia preferita! Anche se faccio di tutto per dimostrare il contrario (questa  ultima parte sotto voce aiutata con la zampa rivolta all’orecchio di Nick)- disse Alice rivolta al figlio coleottero adottivo e all’ospite “volpide” alla fine.

-“Perché”?- chiese anche Nick sottovoce per unirsi un attimo alla scenetta.

-S-e-g-r-e-t-o. PER ORA!!!- scandì Alice alla volpe per poi alzargli la voce nell’orecchio.

-Ahh! Ahio! Ma che fai?! Questo per cos’era?- domandò Nicholas massaggiandosi l’orecchio dove la gatta gli aveva urlato.

-Così, sembrava divertente!Lo è stato?!Per voi lo era?- chiese lei rivolgendosi a Judy e Russell mentre cercavano di non ridere per educazione tappandosi le bocche con le zampe.

-Ecco, proprio di questo stavo parlando- sottolineò Gregor.

-Fai così con tutte le volpi che incontri o io sono speciale?- chiese sarcastico Nick.

-Sei speciale, naturalmente, che motivo avrei di dedicare le mie attenzioni spassose a volpi rosse domestiche che non siano tu?- disse retorica Alice.

-..(Silenzio imbarazzante, poi Nick parlò di nuovo)..E’..un segreto anche questo?- chiese leggermente a disagio.

-No Bello! Sarà una rivelazione di cui sarai al corrente molto presto, se Finnick non ti ha già detto niente di persona o per telefono quando..questo pomeriggio...ti sarai certamente lamentato di me, per qualcosa. Ti anticipo solo che all’origine è ..perché per prima “io” mi sono lamentata di qualcosa che “tu” hai fatto a una certa “persona” in questa stanza..ma tutto a suo tempo. Allora, cosa volete..per cena?- chiese Alice sempre rivolta a tutti ma con Nick davanti in tono finto minaccioso spiritoso.

-Aaa. Aamm.. Marocchina! Abbiamo optato per la marocchina a sorpresa. Vero ragazzi?!- disse trafelato Nick rivolto ai piccoli animali dietro di lui testimoni della nuova scenetta.

-Si, quella- disse di colpo Judy.

-Anche io!- altrettanto imbarazzato Russell.

-Sentito Finnick, la Cucina Marocchina ha vinto!- disse Alice rivolta alla porta comunicante adibita a dispensa e piano cottura secondario per cuochi(una cucina professionale per cuochi dentro una cucina normale per famiglie ed ospiti insomma).

-Perfetto, perché ho cucinato solo quella fin dall’inizio. Vedo che vi siete cambiati e messi in ghingheri per l’occasione..voglio proprio vedere..come farete a restare puliti dopo sta notte. Vi avverto, in quel caso, non c’è prodotto, all’infuori di me ed Alice che conosciamo, in grado di smacchiarle(riferendosi alle camicie)..- disse il fennec uscendo dalla seconda cucina con addosso un grembiule anonimo bianco, un mestolo brandito come fosse la sua mazza ed un tono insolitamente basso per lui ma non meno minaccioso, ed uno sguardo dei suoi tutt’altro che rassicurante da elargire a degli ospiti.

-Alice, tutto a posto col lavandino?- chiese poi innocente Finnick come se nulla fosse alla fidanzata.

-Certo Finn.Tutto a posto- disse lei lentamente, slacciandosi altrettanto lentamente la cintura degli attrezzi, poggiandola delicatamente a terra e poi sedendosi altrettanto lentamente al suo posto in attesa del compagno, invitandolo con lo sguardo e con la coda. Finnick dopo aver messo le pietanze a tavola e non facendosi attendere, sempre lentamente, si sedette accanto a lei.

-Capisco sia da molto che non vi vediate ma.. potreste risparmiarci le vostre intemperanze sessuali almeno a tavola? In presenza di ospiti?- domandò senza mai alterarsi Gregor -Per me non fa testo, tutti lo fanno ed anche troppo dalle mie parti, ma i due della..Centrale della Porta Accanto ed il giornalista etico, non credo gradiscano- aggiunse.

-Appena capirai l’importanza dei preliminari nel momento della tua “scelta definitiva”..capirai quanto tutto questo sia istruttivo per te. E non solo tu spero- disse Finnick poggiando la zampa ad Alice, e rivolto a Gregor e presenti.

-Detto da un libero professionista freelance disoccupato non dichiarato vuol dire molto- aggiunse sta volta con fastidio il coleottero.

-Gregor!!Questa potevi tenertela!- disse come fosse offeso lui, Lucas.

-Blob blo blo!!- bollicinò Gweny seccata, che nella sua lingua voleva dire “Vero, potevi tenertelo!”.

-Okay sediamoci tutti e facciamo finta di niente, per il momento. Russell, Judy, Nick accomodatevi pure- fece gli oneri Alice cercando di stendere un velo pietoso sull’infelice uscita di Gregor.

-Blo Blo blue?- fece di nuovo la pesciolina.

-Oh ma che carina, Nick, Gweny vorrebbe che ti sedessi vicino a lei; credo che tu le piaccia- disse Alice.

La pesciolina sorrise alla volpe contenta a riprova di ciò.

-Oh, bhe..grazie- ed anche Nick si sedette. Seguito da Russell e Judy che si guardavano, ormai, con rassegnazione.

Una volta seduti a tavola, Judy e Nick continuavano ad osservare la scena esterrefatti, cercando di abituarsi il più in fretta possibile al fatto che fossero a cena con Finnick, Alice, Russell, il piccolo Lucas ed il giovane Gregor; due insetti ed una pesciolina Koy socievole al proprio fianco (a detta della padrona di casa così ben disposta nei suoi confronti perché a Gweny, Nick dava l’aria di un gigantesco pesce rosso fuori dall’acqua con tanto di coda vaporosa, pur sapendo fosse una volpe. Ma dopotutto chi sa resiste a Nick una volta preso in castagna?).                                                                                                                                                              

Prima che Alice potesse accorgersi che fissare i propri figli in quel modo fosse da maleducati, da parte dei rispettivi ospiti, i due agenti fuori servizio aspettavano che “l’invadente confidenza” di qualche attimo precedente.. facesse effetto, permettendo loro di gustarsi una buona cena, ed una notte gratis in una bella casa..tutto sommato. Ricordava a tratti l’atmosfera respirata a casa Big, solo più allentata, gentile, non tesa e più surreale.

-Come iniziamo una conversazione?Credi dovremmo mangiare e basta? Vorrei saperne di più sul fatto..cioè..come..due insetti parlino, siano diventati figli.. di Alice, o come un pesce sembri capire quello che diciamo e tutto il resto. Ma temo di essere inopportuna- bisbigliò Judy a Nick sperando comunque di non farsi sentire dagli altri (udito ipersensibile dei padroni di casa permettendo).

-Parla del più e del meno di quello che vuoi, cose banali da.. “bambini”..o “adolescenti”, del tipo “Che scuola fai?” “Cosa ti piace mangiare? Quale cartone ti piace in generale?” “A che anno sei?” e..lascia che simili particolari siano loro a dirteli a poco a poco. Se siamo fortunati questo senso di stupore imbarazzante se ne andrà e sentiremo di stare ad una “normale cena tra amici con figli”- propose Nick a voce altrettanto bassa.

-Va bene- disse Judy.

-Allora..Lucas, che classe fai e..come è andata oggi a scuola?- domandò poi.

-Bene, Agente Hopps, o..preferisce signorina: mamma dice che è un termine superato, ma a lei piace che qualche volta la chiamino così..oppure signora adesso che non è in servizio?- chiese il ragnetto cercando di essere il più educato possibile, rimediando all’improvvisa indelicatezza del fratello di poco prima.

-Oh..come vuoi tu, non ho preferenze di alcun genere in merito. Sei a casa tua dopotutto. Puoi chiamarmi tranquillamente come ti viene meglio, o ch tu preferisci, Lucas.      
-Davvero!? Le sta bene?! Yuppy!! Allora posso chiamarla direttamente Judy?- chiese Lucas con dolcezza ed entusiasmo.

-Ma certo piccolo, tutto quello che vuoi- rispose Judith, come Nicholas aveva supposto parlando ci si stava abituando alla situazione.

-Che bello!Allora..frequento la I°C della 1°elementare, ho 6 anni, faccio un corso di musica nel pomeriggio e..oggi abbiamo scritto un tema su una persona che ammiriamo, e mi è piaciuto tanto farlo- elencò il ragnetto saltatore.

-Davvero? E cosa ti è piaciuto tanto? Ah.. e grazie per le domande Judy, mi hai facilitato un passo del rituale delle “domande di famiglia nel momento della cena”- disse Alice dopo la domanda rivolta al figlio.

-Il fatto che l’altro giorno fosse sulla “mamma” e che oggi, scrivendo della persona che ammiriamo, ho potuto parlare dello zio Finnick: così è stato come parlare di tutta la nostra famiglia- disse contento Lucas.

-Um, giusto, avevi citato anche me nel primo tema- ricordò Gregor.

-Oh! Ma che carino..perchè dopo non ce lo leggi?- chiese Nick colpito dalla risposta di Lucas e naturalmente..maliziosamente incuriosito dal contenuto del suddetto tema, ma più di tutto la reazione di Finnick a tal proposito.

Il fennec per una breve frazione di secondo spalancò gli occhi, tenendo un boccone prima d’inghiottirlo. Mentre accanto a lui la gattina gli porgeva la zampa ansiosa anche lei di ascoltare il figlio parlare del suo caro, diversamente dal compagno(vergogna e imbarazzo erano difficili da procurare ad un tipo come lui).
Il fennec deglutì e poi disse..

-Ehm, grazie del pensiero, ma..non potremmo leggerlo in disparte, tra noi..in fondo si tratta di me..e sicuramente saranno cose personali i tuoi pensieri..no?!- provò lui nel tentativo di scovare qualche parere contrario. Non voleva assolutamente fare la figura di un qualsiasi tenero surrogato familiare di ogni sorta davanti a tutti coloro che si era ben bene impegnato a caricare di disagio per anni,e non solo quella sera, dopo essersi costruito una “precisa immagine e..reputazione perciò”, con l’aiuto casuale (e non) della compagna di giochi maturi. Ma ora non poteva contare nemmeno su di lei, persa nei suoi idilli materni come un ebete.

-Ma..l’altro giorno ho letto il tema sulla mamma davanti a tutti. Perché lei si e tu no?- chiese Lucas un pò triste e confuso.

-Già signor Fennec, Perché?- chiese Russell contento del ribaltamento delle sorti.                                                      

Era proprio vero: in casa Mewny il karma era di casa per tutti. Dopodiché, lo scoiattolo fece finta di concentrarsi un momento sul telefono che non smetteva di vibrare da un po’ fino ad allora ignorato, per bon ton: a tavola nulla di che, solo sms di avviso diretti a Xander in cui gli spiegava che forse avrebbe tardato quella sera. Poi ritornò con lo sguardo ai commensali.

-Potremmo tirare a sorte:  dispari = lettura a tutti;  pari = tra di voi. Chi è a favore dica “ci sto!”-propose Judy, cercando di restare imparziale ma con estro creativo, dopotutto non aveva mai avuto niente contro Finn.

-Ci sto!- dissero tutti e 8.

-..e va bene, leggi pure- disse seccato il fennec, tanto per cambiare.

Il tema di Lucas

Una persona che ammiro.

"Una persona che ammiro è il fidanzato della mamma: Finnick.
Finnick è deciso,buffo ma anche un pò scontroso,irascibile e sulle sue; il che è strano visto che la mamma ed altri suoi amici lo definiscono un tipo "fin aperto e divertente". Cosa fa? A prima vista pare non faccia niente e a volte va bene non fare niente, perché "ciò ti libera la testa e ti permette di avere nuove idee facendo fruttare  la tua fantasia ed il cervello"(lo dice sempre il mio maestro di musica quando non so più cosa comporre) e Finnick di idee ne ha sempre tante.
Ma quando vuoi fare qualcosa di più.. “concreto e complesso”..allora è più dura di quanto sembri. Da quello che mi hanno raccontato.. penso che rispetto al passato oggi sia più difficile essere adulti: è vero, non ci sono più la scuola, né voti da prendere, ma una volta fuori noto tizi che sembrano far di tutto per rallentarti nel lavoro dei tuoi sogni o  farti odiare quello che invece esegui togliendoti la passione per esso. Per questo Finn(come lo chiamiamo) sia a casa che fuori casa è un Tuttofare (come la mamma quando non è in servizio per essere un avvocato ancora più bravo, lui la ispira molto e viceversa. I gatti chiamano questo termine Jellicle*): ripara oggetti e tubature, impianti e motori nelle case ed auto degli altri quando lo chiamano, ed altri piccoli lavori per la città che nessuno nota che  sembrano da poco, ma di cui ne ha bisogno e significano tanto per lui. Fare tante cose una dopo l’altra, non sempre alle stesse ore o negli stessi quartieri può risultare faticoso.. ma Finn riesce a gestire tutto come si deve, ossia con “zelo”(anche in questo la mamma ha imparato da lui).

Quando gli ho chiesto perché non scegliesse una sola tra le cose che fa, lui mi ha risposto “la vita è troppo breve per fare la stessa cosa due volte* rischi di venire licenziato un giorno per motivi stupidi, perderti tutto ciò che l’esistenza fuori ti offre e sorbirti nel frattempo un deficiente come superiore ”: un capo cattivo e arrabbiato per chissà cosa insomma.
Finnick mi ha raccontato che una volta aveva un  “impiego statale”, credo si dica così,(di quelli che piacciono a mio fratello Gregor) ma che “non si sentiva valorizzato”; per questo dopo un paio d’ anni si licenziò, diventando “il capo di sé stesso” come ama dire la mamma.

Quando ci ripensa Finnick dice che fu come.. “un esperimento per capire se quello stile di vita facesse per lui”, constatò che non lo era e  cambiò stile.
Cosa non da poco, visto che ogni adulto che incontro ha sempre paura di cambiare vita o ricominciare da capo per colpa di una cosa chiamata "crisi", o che sarebbe difficile “iniziare una nuova carriera o attività alla nostra età” perché si sentono vecchi anche se non hanno capelli, barba, peli bianchi o il bastone. Non capisco, però, se sia più una crisi di nervi, una isterica o di soldi..perchè sembra che a loro vengano tutte assieme. E’ questo sentirsi vecchi anche se non hai rughe?

Finnick è furbo e dice che i vari lavori che fa, gli permettono quindi, di accumulare più esperienze ed avere un piano B in questi momenti di crisi, che ultimamente sembrano non finire mai.                                                    
“Piano B” inoltre è un’altra delle parole preferite della mamma: la usa ogni volta che qualcosa non va, per poi “Far filare tutto dritto” proprio come Finnick: infatti quando entrambi uniscono i loro piani i risultati sono strepitosi. Non so esattamente come facciano, però qualsiasi cosa sia funziona.

Non posso elencare tutte le mansioni che Finnick svolge, in parte perché non vuole dirmele per intero(“segreto professionale” dice), in parte perché il tema diverrebbe troppo lungo e rischio già un brutto voto solo per questo. Ma io voglio scrivere. Sappiate solo che essere un Tuttofare permette a Finnick di esserci sempre quando ho bisogno di lui, così come per la mamma e Gregor se non ci fossero l’ufficio o il liceo per loro stessi. Lui (Finnick)è come una parte importante della nostra famiglia e mi permette di chiamarlo Zio, perché gli piace sentirsi vecchio..suppongo perché sembra più giovane di quello che sembra e che papà non basti per invecchiarlo? Comunque questo è Finnick ed è una persona che ammiro.  
Fine
”.

Una volta finita la lettura Gweny salì in superficie, nuotò al bordo della boccia e sbatte le pinne per applaudire il ragnetto.

-Ma che bravo il mio Lucas, sei stato veramente ma veramente bravo a mio modesto parere. Non trovi anche tu Finni?- chiese la gatta al fennec che, per tutto il tempo dell’esposizione del ragnetto saltatore dai grandi occhi, aveva cercato di restare serio, con sguardo fisso, senza tradir la minima espressione (emozione) dinnanzi ai sorrisi sornioni di Nicholas, Russell e contenti di Gweny mentre Judith era sinceramente intenerita dallo scritto di Lucas, mentre Gregor solo.. attento e interessato dal contenuto dell’elaborato del fratello minore.

-Davvero..commovente e coinvolgente, un compito così meriterebbe di essere premiato con un “batti 5” o “un bacetto” al diretto interessato da parte dell’autore. Non trovi anche tu “zio”? O preferisci “zietto” già che ci siamo?- fece notare Nick compiaciuto una volta assunta la sua solita faccia da schiaffi rivolto, mellifluo, all’ex- socio. Per tutta risposta il fennec fece un’occhiataccia fissa al rosso, senza corrugare però le sopracciglia in modo che i “piccoli” non capissero la sua furiosa tensione e percepissero l’intento di Nick: stuzzicarlo per veder fin quando riusciva a innervosirlo e, scenata oppure no, metterlo in imbarazzo spingendolo ad assumere un atteggiamento tenero e carino in presenza di un pubblico intimo di amicali conoscenti = figuraccia!
Alice, però, era sempre un passo avanti a Nick e così..abbracciò con la zampa destra il collo dell’amato al suo fianco, posò il mento sulla testa di lui, la zampina sinistra sulla sua spalla sinistra ed ondeggiando lentamente la coda..

-Mmm..già, sarebbe proprio carino. Ma a volte certe parole sono così “sublimi” da lasciarti senza altrettante parole per esprimere quanto tu sia grato, della sincerità dei sentimenti che ti offrono. Tutto quello che puoi fare è donare un “grazie” con altrettanto trasporto: non serve altro- disse infine la gatta con uno sguardo di sfida alla volpe e sensuale diretto al compagno, mentre fra leggere fusa si coccolava al fennec smorzandone i “piccoli furenti spiriti”, facendo intendere al rosso “Ho vinto. Ti è andata male”.

-Umf..(prese un leggero respiro la volpe del deserto).Grazie, grazie davvero Lucas- disse diretto e lentamente Finnick.

-Un modo molto “atono" e "virile” di ringraziare. Molto pertinente- commentò contento e pacato Gregor.

-Prego zio- rispose felice Lucas chiudendo gli occhi mentre lo diceva. Probabilmente abituato ai modi talvolta rudi, spicci e “virili” del fennec.

Ed una volta ringraziato Finnick regalò un muto sorriso di vittoria sornione anche lui a Nick. La volpe rossa aveva toppato, ma non avrebbe mai dato a nessuno la soddisfazione di vederlo offeso, ma tanto non occorreva essere cime affinchè lo  capissero i membri più grandi seduti a tavola.
-Impressionante: ti hanno coperto di elogi per un compito scritto da un bambino della tua età?-chiese Judy gentile, curiosa e intenzionata a cambiare approccio commensale.

-A dire la verità.. con sanno che dire- ammise Lucas.

-Come mai?- domandò Nick non tanto perplesso, intuendo quale potesse essere la ragione.

-Sono confusi: da una parte credono che non l’abbia scritto io perché non sembra “farina del mio sacco” e che forse sono “troppo piccolo per scrivere un tema così”, poi “vorrebbero darmi un buon voto per il contenuto” ma allo stesso tempo vogliono darmi una sufficienza scarsa perché devo imparare ad essere più “conciso”, fare più attenzione alla grammatica e non divagare mentre scrivo. “Comunque è davvero un bel tema Lucas” hanno detto- disse Lucas un pò dispiaciuto.

-Stupido e  retrogrado come atteggiamento . Ma prevedibile pur troppo- commentò Nick.

-Quindi cosa hanno deciso queste teste vuote?- chiese Alice di sottecchi con fastidio cortesemente celato al figlio, ma non tanto nella voce.

-Che..decideranno che voto darmi dopodomani: hanno fatto una copia del mio compito per consultarlo e correggerla in privato, mi hanno fatto tenere il quaderno per leggerlo a casa, e sapere cosa ne pensavate anche voi “in..merito”. Hanno detto così- disse Lucas.

-Ma chi sono questi “loro”, non dovrebbe essere soltanto il tuo maestro d’inglese a correggerti il compito?- domandò Judy.

-Si, però il maestro di sostegno e la maestra di studi sociali vogliono essere sicuri che abbia fatto tutto io e per bene, altrimenti chiameranno alla mamma ed il preside per..valutare se sia il caso che io resti in 1° o  vada nella 2°C. Altrimenti avrò una nota e basta per aver copiato o usato parole non mie, ma sono mie. E comunque..sto bene nella mia classe, sto bene coi miei compagni e non voglio andarci..in un’altra classe- disse sicuro Lucas.

-Sicuro? Tutte tue?- chiese Gregor, per appurare la sincerità del fratello di cui però era già certo.

-Certo che lo sono!Forse non sono..parole..no.. “termini”, “agg..aggettivi” o “stature”,no! “strutture”, “frasi” che uso sempre. Ma si! Le più..non infantili..non da bambino ..complesse, si, complesse, le ho scritte perché le ho sentite da te e da mamma riordinarle, dirle e usarle più volte nelle sue “aringhe” e discorsi- spiegò il ragnetto.

-Si dice “arringhe” Lucas, e comunque se la ragione è questa di sicuro ti crederanno, se la esponiamo per bene. Portami con te la prossima volta a scuola ed organizziamo un’incontro coi tuoi maestri: nel caso non dovesse funzionare chiameremo nostra madre. Okay? E poi non credo che dei semplici maestri abbiano tutta questa autorità per organizzare un’incontro con il preside prima del preside stesso prima di essere informato dalla sua segreteria- propose la peripateta ragionevolmente.

 -Poco ma sicuro! Ci manca solo che mio figlio sia un baro! Nell’ora del tema, davanti a tutti, libero per giunta: non dovrebbe essere un’occasione per stimolare le capacità di apprendimento acquisite, la fantasia e la grammatica appresa dai cuccioli, in qualsiasi modo?! Ne ricevono uno scritto benissimo e dubitano della sua autenticità?! Ma danno per scontato che tutti i piccoli di 6 anni siano disgrafici* o distratti, pigri e casinisti mentali incapaci di pensieri profondi e ragionati per iscritto? Questo è dubitare del proprio metodo d’insegnamento miei cari! Alla mia età non era così strano fare compiti simili- protestò Alice.

-Si, ma tu avevi fatto gli studi a casa presso un maestro particolare ed anche dopo che hai frequentato la scuola pubblica, avevi una marcia in più comunque..seppur altalenante, ed ora so perché- disse Russell.

-Già, 6 mesi da genio e 6 mesi da comune non li auguro affatto(rammentate la scala di valori e difetti del profilo B.W. di tipo B), ne risento ancora quando nei momenti meno opportuni mi scordo il numero di serie di una legge o la classe del reato da presentare..fortuna che mi preparo i discorsi prima, così da non fare figuracce in aula. La vostra memoria lavoro o di archivio è sempre lineare invece, un ripasso standard e BAM!  Siete a cavallo!- si sfogò piano la gatta avvocato all’amico. Mentre il fennec sorrideva contento del fatto che ora l’attenzione non fosse più su di lui.

-Guarda che anche per noi “normotipici” non è così facile: di tanto in tanto sei mesi di preparazione lineare e senza troppe dimenticanze farebbero comodo anche a noi. Hai poco da lamentarti- proferì lo scoiattolo.

-Ha parlato quello che ripassava e leggiucchiava d’estate per prevenire lo “scivolone estivo”*- rispose Alice.

-Non volevo restare indietro per non dover incappare in ripetizioni anche io, inoltre tu non c’eri sempre ogni estate, dopo che hai compiuto 10 anni non ti vedevo praticamente mai per 3 mesi. E il motivo lo sai. Inoltre dovevo pur tenermi occupato in qualche modo.

-Facendoti una vita, ad esempio, è questo che fanno i bambini d’estate, ma tu no..sempre per conto tuo a leggere questo o quell’altro!Hai idea di quante opportunità di amicizie e libertà infantili hai rischiato di sprecarti se non ci fossi stata io? Di come avrei potuto usufruirne io al tuo posto?- Alice.

-Non venirmi a parlare d’infanzia normale o infanzia sprecata, tu sei l’ultima persona in questa stanza, a parte lui (Finnick) ,a poterne parlare. E mi dici perché parliamo..quasi come se stessimo litigando adesso, per cosa poi?- tornò ragionevole Russell.

-..Non lo so, fatto sta che quei “due idioti di maestri d’altri tempi” mi hanno proprio fatto..arrabbiare, rovinando un’atmosfera tanto piacevole dopo un tema tanto bello, su Finnick poi- ammise Alice.

-E tu invece?Perchè ti stavi alterando con me? Hai invidiato me anche tu, dopo che hai saputo la verità? O ..ho fatto e detto qualcosa di inopportuno che ti ha infastidito, tanto per cambiare- continuò Alice.

-No, assolutamente, a parte qualche segreto per l’auto difesa, non vorrei mai essere stato cresciuto come te. Anche se sei venuta su bene. Ma il fatto di non esserci sempre stati quando entrambi ne necessitavamo..mi ha impensierito, specialmente dopo neanche cinque ore fa quando credevo che fra me e te non ci fossero mai stati segreti.- ammise Russell.

….Silenzio

-Mamma, Russell..di che segreti parlate? E perché ne parlate come fossero cattivi? Non sono forse i segreti ad unire di più gli amici? Non volete esserlo più?- chiese un pò preoccupato Lucas da quel triste pensiero.

-Ma no, no Lucas, sono io che me la sono presa troppo: la tua situazione mi ha fatto pensare ad un episodio della mia infanzia scolastica di cui..non vado particolarmente fiero. Non intendo smettere di essere amico di tua madre- lo tranquillizzò lo scoiattolo.

-Davvero? Meno male. E qual’era?- chiese il ragnetto ripresosi in fretta e incuriosito.

-Ha detto che non ne va fiero, significa che se ne vergogna; non essere indiscreto- lo redarguì leggermente Gregor.

..-Russell..scusa, non volevo essere..non discreto, è una di quelle parole significano una cosa e due insieme? “Maleducato?” è questo che “in-discreto” vuole dire?- si scusò interrogativo sui propri modi il piccolo ragno allo scoiattolo.

E comprensivo il piccolo reporter rispose..

-In un certo senso si Lucas, un indiscreto può essere un maleducato se si comporta come  tale. Ma non penso affatto che tu lo sia, sei molto più educato di certi bambini e ragazzini più grandi di te che ho incontrato e mi è capitato d’incrociare. A dirla tutta..se ci pensiamo bene, analizzando dettagliatamente i nostri lavori potremmo dire di essere tutti indiscreti a questo tavolo..salvo..proprio tu e tuo fratello.
Io sono un reporter ed i “fatti degli altri” sono il mio lavoro ed il modo in cui li ottengo..bhe non è sempre cortese a dirla tutta, tua madre lavora gestendo i segreti ed i panni sporchi dei suoi clienti e quando li mette con le spalle al muro..non può andarci tanto per il sottile se non vogliono collaborare ed essere del tutto onesti con lei mentre Nick e Judy..sono poliziotti ed infrangere temporaneamente la  privacy dei sospettati durante perquisizioni ed interrogatori è loro compito. Ma noi lo facciamo per mestiere appunto ed avendo “chiesto e ricevuto il permesso” dal comune possiamo farlo. Inoltre hai ragione: i segreti uniscono di più gli amici, ma dobbiamo prima essere pronti  a dirli, l’altro ad ascoltare ed eventualmente rispettare la scelta del suo silenzio. La fiducia è una cosa seria e delicata, ma alla base di ogni amicizia deve esserci sempre. Allenarla tutti i giorni è il compito di ogni buon amico. Appena me la sentirò..vi dirò quello che è più un aneddoto che un segreto in effetti, basta solo che non  pubblichiate su ZOOGLE- disse alla fine ironico Russell.

-Anche il cyber bullismo è un  reato, in più è  cattivo da fare: non ti faremmo mai una cosa tanto brutta!- disse Lucas.

-Stava scherzando Lucas- disse Gregor.

-Perché siete sempre voi a capirlo e io no?!- fece notare con leggero disappunto Lucas.

 -Tranquillo tesoro, neanche la tua mamma da piccola li capiva,ed era anche permalosa,petulante e con la lacrima facile:fu in seguito che afferrai meglio, tutta esperienza alla fine- disse Alice confortando il figlio.

-Fatico a immaginarmelo, ma pensarlo è divertente- bisbigliò tra sè Nick.

Judy pensò che il momento adatto per la sua storia fu quello..e..

-Parlando di segreti per essere più amici..vorrei condividerne uno a cui sono particolarmente affezionata. Si tratta di come è nato il mio sogno.-

E così quella sera l’agente Hopps sarebbe stata la prima a parlare delle “origini di sé stessa” così come noi la conosciamo, come avrebbero fatto poco a poco, senza saperlo ancora, tutti i membri seduti a quella tavola.

ANGOLO DELL’AUTRICE: spiegazioni, niente commenti. Quelli li dovete fare voi. Mi leggete in tanti e mi recensite in pochi; un equo bilancio per favore. 

*L’equivalente Ikea di Zootopia, lo trovate da Every Reference in Zootopia su youtube.
*
Ricordate che per quasi tutti gli animali,gatti e cani in particolare, le zanzare anche senza esono mortali: filariosi cardiopolmonare, a voi wikipedia.

*Ossia Piccoli Brividi, oh e a Russell piace leggere prevalentemente la saga di libri fantasy REDWALL di Brian Jaques, con protagonisti topi, scoiattoli, ratti, tassi e volpi coraggiosi. P.S. il giornale per cui lavora, quando non è impegnato in proprio(o i suoi superiori non gli permettono d’indagare) è il The Daily Goo News e per il/come per il tabloid UK the daily mail, quello che s’intravede di sfuggita dietro l’auto per giraffe che Judy multa con un bellissimo slancio il primo giorno come ausiliare del traffico. Quindi si se lo state pensando(quel giorno prima di uscire per impegni, da una finestra Russell l’ha vista in azione. Il resto se avete fatto attenzione ai capitoli precedenti ed ai dialoghi lo sapete).                 

* Bel nome vero, indovinate chi è? Egli è il riccio del corto pubblicitario di natale della ERSTE BANK, aiutato da uno scoiattolo a venire abbracciato. Così ho avuto lo spunto finale, nonché decisione definitiva per far entrare in scena il personaggio di Russell (oltre allo scoiattolo usato nel DVD pirata parodia del film Giraffic/Gigantic in programmazione e poi cancellato a destra di Mewoana/Moana. E tutti gli scoiattoli Disney nelle mie storie/film preferiti). E quella è la vera natura di Russell.

*Jellicle da Jellicle Cats dal Musical “Cats”.

*Vuol dire poco più in alto del ginocchio curvo da gatto e non così mini da arrivare all’inguine. Alice ci tiene alla sensualità ma con decoro,senza rinunciare alla spiritosaggine diretta di tanto in tanto.               
 Poi è elastica perché viene usata da Alice alla stregua degli elastici da ginnastica sia quando cammina sia quando corre per tenersi le zampe posteriori toniche e rinforzate, aumentando così quando serve la forza del calcio e l’intensità del salto accorciandone la distanza desiderata. Il tutto passa inosservato, perfettamente mimetizzato come federa della gonna, e parte del suo signorile tallieur da avvocatessa.

Anche la giacca lo è, e talvolta Alice la usa come corda, accessorie per i tricipiti delle braccia da allenare quando non può lasciare l’ufficio e scaricare così la tensione usando i codici di diritto come pesi e contrappesi(gambe incluse). Metà dei suoi tallieur sono fatti da lei stessa per questo motivo ed anche perché il modello giacca blazer e gonna coordinata è il suo preferito e difficilmente fuori li trova del colore, tessuto e modello che le piace(o serve). In questo modo risparmia tenendo muscoli e siluette ben allenati e vigili all’occorrenza.

*Disgrafia: disturbo legato alla scrittura riguardante la dimensione delle lettere o la distanza tra le lettere o l’ortografia.

*Scivolone estivo: quando non studiando durante le vacanze dimentichi le materie studiate durante l’anno.

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Capitolo 18
*** CAPITOLO 18 - A casa di Alice Parte 4 ***


INIZIO FLASH BACK – SCUOLA Judy 9 anni.

La scuola elementare di Judy stava allestendo uno spettacolo inaugurale per il “Zootropolis’ Pride Day”, anniversario della fondazione della città, esso precedeva il Carrot’s Day di Bunny Burrow, poiché per poco la Tana dei Conigli, in passato fu vicina dall’essere il 6° distretto permanente assieme agli altri 5 della Megalopoli. Progetto che a causa di cavilli burocratici, convenzioni saltate, difficoltà logistico urbane e la poca resilienza dei leporidi alla vita cittadina (non volendo rinunciare al loro “stato riproduttivo semi permanente” senza contraccettivi a scopo agricolo).. impedirono che ciò diventasse ufficiale. Tuttavia restò di fatto che almeno per un giorno BUNNY BURROW poteva dire di farne parte, della città, in via ufficiale. Benché per sole 24 ore e distanziasse 10 kilometri da essa. Allo scopo di cementare lo spirito d’unione ogni anno le scuole della contea allestivano una recita, tra cui quella di Judy per l’appunto.

Se avete seguito la storia della nostra piccola futura agente saprete che la sua recita cominciava con una spiegazione semplice, ma “teatrale” sulle origini della propria società animale, soprattutto mammifera, di quelle parti. Quello che non sapete è che all’inizio non avrebbe dovuto essere Judy a recitare, facendo la parte della preda attaccata, per poi presentare ogni uno le proprie carriere dei sogni. Bensì una cerbiattina di nome Emily accompagnata dal piccolo leopardo che avrebbe interpretato la parte della tigre. A differenza di Judith, lei ci sarebbe andata più “pesante”(ovviamente per degli standard da bambini) dopo il “SANGUE SANGUE, BUDELLA, SPLATH..E MOORTE.

O no, i cervi amano particolarmente il melodramma marcato quando si tratta della propria morte o di qualsiasi loro simile, tanto quanto i leoni: la sua interpretazione avrebbe compreso un cuore di gomma giocattolo sbranato in diretta per la gioia sua, del compagno e dei futuri spettatori..il tutto mentre lei continuava il racconto delle “origini del mondo di Zootopia” sottolineando il suo ruolo di “pranzo pane quotidiano”. Un interpretazione grottesca e divertente che piacque agli altri cuccioli in sala ed un po’ meno alla loro maestra la signora Armadillo, ma comunque accettata. Dunque perché nella storia che noi conosciamo i ruoli vennero invertiti?

Perché la piccola Judy fu la prima a restare impressionata essendo in prima fila complimentandosi con l’amica? No, la ragione fu questa, miei cari follower della scrittura indipendente.*

Dopo sarebbe stato il turno del gruppo dei Mammal’s Melodies* con una canzoncina di poche strofe composta da 4 cuccioli: un procione di nome Woody, una scoiattolina di nome Sally, un castoro di nome Rory ed una coniglietta, quella coniglietta era Judith Laverne Hopps.

Ecco come faceva quella canzoncina, suonata al piano forte dalla maestra Armadillo(futura affittuaria di Judy alla “Tana del Pangolino” da grande una volta che la docente, ormai anziana, sarebbe andata in pensione): ..INIZIO DIALOGHI *

-WE LOVE OUR CITY, THAT’S WHY WE SING THIS IT.

WHERE WE ARE WHO WELL’ BE ANITHING.

ZOOTOPIA HAVE THIS OPPORTUNITY.

RORY:I WANNA WORK WITH BOYCUZ I’M A W

WOODY: I’M A ON THE RACCON SO I’M GONNA DRIVE A TRASHTRACH(CAMION DEI RIFIUTI IN INGLESE, CERCA SU INTERNET).

S: SQUIRRELLS LIKE ME WANNA PLEANE SOME NUTS”

.. Avete capito dove andava a parare la canzoncina in barba all’ OGNU NO PUO’ ESSERE CIO’ che vuole,

se avete fatto un po’ di inglese. Già da allora Judy aveva il dono di capire quando certe parole, se portatrici di un messaggio giusto, dovessero esser prese alla lettera non per conformismo ma senso di responsabilità, ovviamente con la logica di una cucciola, di una bambina non un pensiero maturo come il mio o il vostro, ma non per questo meno importante e consapevole. Contando che ancora, la piccola non sapeva cosa volesse fare da grande, però cosa non volesse fare “lo sapeva benissimo e lo disse”(sto parodiando la canzoncina), e quando fu il suo turno..

Judy : And I’M A BUNNY SO…Umm – si interruppe Judy sul finale.

MRS Armadillo: ..PLANE CARROTS- suggerì la maestra continuando a battere sul piano.

JUDY: Non voglio piantare carote- disse poi con leggero disappunto senza più cantare, interrompendo tutta l’esibizione e la prova.

-OOOOO h. Judy..qual’e il tuo problema!!- con grande disappunto dei compagni al solo pensiero di dover ricominciare tutto da capo.

-Perché?Non voglio?- chiese lei sottolineando la propria perplessità innocentemente.

Più o meno come quando ricevi e tieni il telefono acceso, sei ad un delicato ricevimento, tu rispondi perché e tuo dovere farlo(può essere importante), tutti ti guardano male dandoti in silenzio del maleducato ignorando volontariamente le tue ragioni e chiedi semplicemente “Che c’è?”.

..e della maestra- Facciamo tutti una pausa di cinque minuti, okay?- e quando tutti se ne furono andati disse..

-Judy, è solo una canzone-

-Si, ma suona come.. se.. solo perchè sono un coniglio non abbia altro futuro se non tra le carote. Non potrei essere.. un’astronauta o paramedico o..- spiegò la piccola alunna confidandosi  alla maestra. Ma lei, invece di farla finire, commise l’errore di “frenare il suo entusiasmo” nel dialogo benché Judy parlasse piano e scandendo sul cuore le proprie ragioni, e le impose le sue…

-Judy, guarda, per certi mammiferi.. è meglio fare certe cose.. piuttosto che altre. Quando avevo la tua età volevo diventare un vigile del fuoco, ma gli armadilli per istinto si appallottolano su loro stessi al primo segnale di pericolo, così sono diventata un’ insegnante- raccontò lei.

-Mrs Armadillo- chiamò un alunno orsetto bruno di nome Warren.

-Non tirare il braccio Warren. Guarda, non sto dicendo che non puoi diventare quello che vuoi, sto solo dicendo di provare a essere un po’ più realista.- e nel dire quelle parole, seppur con gentilezza e buone intenzioni, le orecchie di Judy si abbassarono, così come il suo sguardo in un espressione triste.

-Miss Armadillo- provò a chiamare ancora l’orsetto.

-Un momento Warren sto parlando con..- ma non ebbe il tempo di finire che..

-BOBBY CAMPOS è di nuovo sull’albero e non riesce più a scendere! - indicò Warren allarmato indicando la finestra che dava sul cortile presentando alla maestra e alla piccola allieva la terribile scena.

-Guardi!!- rimarcò l’orsetto.

-OH no, no, no Mio Dio!!- disse allarmata la maestra precipitandosi fuori dalla palestra fienile assieme al seguito di tutta la scuola, Judy compresa in prima fila sulla.. “scena del crimine”.

-Okay Bobby, adesso stai calmo- provò Mrs Armadillo a rassicurarlo.

-Come posso star calmo?!- gridò dall’alto piangendo il piccolo giaguaro bruno dell’America Latina, e aveva ragione in fondo: si era spinto tanto in alto in un punto cui non vi erano rami per scendere nello stesso modo in cui era salito, tanto più che le sue vibrisse erano inutili per orientarsi senza angoli a cui poggiarti per orientarti in uno spazio aperto inducendoti a soffrire di vertigini, anche se sei un felino. La natura serve a poco, un punto alto è un punto molto alto se non puoi neppure atterrare sulle tue stesse zampe.

-Prendi un respiro, fai come l’altra volta- provò ad aiutarlo ancora Mrs Armadillo.

Purtroppo il ramo su cui si reggeva Bobby non reggeva più il suo peso e stava per cedere, il cucciolo doveva scendere subito, allora si che le cose si sarebbero fatte tragiche. Nessuna recita, solo la banale,cruda, noiosa quotidiana, realtà..ma ditemi voi un buon realista, se si considera tale prima di arrendersi vaglia tutte le ipotesi oppure si arrende sul nascere come il più ovvio dei pessimisti? Ma allora scusatemi che realista sarebbe? E se Mrs Armadillo era una buona maestra..ecco come lo dimostrarono i suoi alunni..

-Ahh!!sob! Non voglio morire!!- piangeva Bobby.

-Il ramo si sta spezzando!!- urlò il leopardiano travestito da tigrotto.

-Qualcuno chiami l’ambulanza!-

-I pompieri!-

- No qualcuno chiami la polizia!!-

-..Sta cadendo- sussurrò Judy preoccupata.

Poi presa dal panico Mrs Armadillo si appallottolò ma per fortuna aveva a portata di mano il puntatore laser che usava per aiutare i bambini ad appendere gli striscioni in modo dritto puntandovi il punto esatto in cui ficcare i chiodi ai lati, o aculei di istrice se sono istrici ad appenderlo. Comunque sia Judy era affianco a lei e per una volta fu lei ad insegnare qualcosa alla maestra: ossia “quando natura, ingegno e spirito d’iniziativa si uniscono..non solo le tragedie si evitano: svaniscono”!(i detti di DANYD).

Judy prese il puntatore laser, lo usò per guidare Bobby, che distratto da esso vedendolo come un gioco per istinto lo seguì cercando di afferrarlo, lo fece scendere una zampina alla volta tutto attorno al trono dell’albero liscio come una torre, a mò di serpente fino al suolo e così la piccola coniglietta grigia salvò il suo amico. Sotto lo sguardo di un attento agente tigre della ZPD che era arrivato a metà dell’accaduto, e quando Bobby fu letteralmente in salvo..tutti esultarono per il coraggio di Judy.

Ci era nata coraggiosa in fondo(mi piace pensarlo), solo doveva allenarlo tutti i gironi nelle piccole cose come un muscolo..altrimenti..chissà dove andava e quando sarebbe tornato. Sarà per questo che si era sempre allontanata sin dalla tenera età da coloro che a fin di bene o a fin di male le impedivano di seguire i propri sogni? La fonte del suo coraggio? Io penso di si, ma torniamo all’accaduto..

-Wow, io non ci avrei pensato subito. Qual è il tuo nome signorina ?- chiese l’agente complimentandosi con la coniglietta.

- Judy Hopps signore- rispose lei gentile al poliziotto.

-Bene Judy Hopps,oggi tu sei un eroe- e così dicendo si inginocchiò arrivando alla sua altezza e le attaccò gentilmente l’adesivo dei Jr Deputy ZPD e aggiunse..

-Sai, penso che potresti diventare un ottimo agente di polizia- disse la tigre.

-Mfs, lei? Lei non può essere un poliziotto è solo una coniglietta- disse uno sei cuccioli tanto sgangherato e sciatto nell’aspetto da non capire se era un orsetto o una piccola iena. Ma l’agente lo redarguì e disse.

-Ascolta figliolo, da dove vengo io diciamo in questi casi: Questa è Zootropolis, dove ognuno può essere ciò che vuole-

E così fu per quel giorno e così fu in futuro.

FINE FLASH BACK

-Così è nato il mio sogno. Rimasero tanto colpiti dal mio gesto, soprattutto Mrs Armadillo, al punto tale da decidere di ridimensionare la struttura della recita quel pomeriggio stesso. Per fortuna le modifiche non erano tante e l’entusiasmo di tutti ci permise di sistemare tutto in poco tempo: fui spostata dal gruppo canoro a quello dello spettacolo sulle origini preistoriche del nostro mondo facendo a cambio con Emily (la cerbiattina) cedendomi il suo ruolo di preda morente e lei con me nel gruppo dei Mammals’ Melodies.

Il girono del Zootopia Pride Day Emily, Rory, Sally e Woody avrebbero cantato la canzone succeduta da un piccolo scatch di cabaret mentre io avrei recitato in quella piccola parte dopodomani il giorno della fiera della carota: ci sarebbe stata più gente, compresa la mia famiglia, ed avremmo usato sia qualche elemento della canzone che della recita e dei mestieri da presentare per renderlo più divertente ed ispirante- disse Judy

-E la recita come andò?Bene?!- chiese eccitata Alice, sempre interessata a qualsiasi forma di teatro, dal professionista a quello dei principianti sperimentali scolastici.

-Si tutti si divertirono un mondo, fu anche un’occasione per una delle mie compagne, Shaarla(la piccola agnellina nera) di presentare il suo di sogno, ossia diventare un astronauta: mi aveva sentito parlare con Mrs Armadillo prima che Warren richiamasse la nostra attenzione su Bobby perché lei si occupava dei fondali dietro le quinte. Aveva sempre voluto dirlo ma non sapeva mai come, ci teneva e voleva essere presa sul serio, non minimizzata come me all’inizio. Bobby invece per ringraziarmi per averlo salvato volle occuparsi di tutti gli effetti sonori che avrebbero accompagnato lo spettacolo; amava molto la musica ed era bravo a calcolare e prevedere in anticipo sia i tempi che suoni adatti ad ogni contesto che avremmo rappresentato. Fu un giorno davvero magico: lo ricordo sempre con piacere.

-Hai detto che ci sarebbero stati pure i tuoi familiari, quindi ti hanno ripreso?- chiese Alice cercando di contenere l’emozione.

-Si, mi hanno ripreso- rispose Judy calma.

-….Posso vederlo, il filmato, semmai un giorno dovessi venire a trovare i tuoi parenti? Ehm..ovviamente non prima di aver fatto conoscenza ed amicizia anche con loro: non sarei mai tanto maleducata da guardarlo di nascosto senza il tuo, loro..vostro permesso- aggiunse la gatta facendo ancora fatica a trattenere l’entusiasmo, immaginandosi la propria beniamina da piccola, parola per parola in tono educato e a modo per quanto i suoi ormoni riuscissero a reggere.

-Oh si! Oh si! Voglio vedere anche io come era Judy quando era cucciola!- esplose contento all’idea, intuendo i fini della mamma, anche Lucas.

-Durante l’estate non sarebbe male una capatina in campagna, giusto per rinfrancare corpo, mente e spirito: potrebbe anche rivelarsi una buona idea dopotutto. Ovviamente sempre che la nostra ospite sia d’accordo- pensò a voce alta e poi espose Gregor.

-Oh, bhe..non saprei..forse a caso chiuso potremmo riparlarne. Neanche Nick ha ancora fatto visita alla mia famiglia, e in programma abbiamo ancora il battesimo di Judy jr. a cui partecipare: potremmo fare un uscita di gruppo e poi vedere come viene. Dobbiamo solo capire se ci converrebbe meglio per un weekend, di più e quando casi,verbali e scartoffie future permettendo.- riflette Judy.

-Potremmo fare il 4 Luglio per il compleanno della mamma: sarebbe bello fuori di notte coi fuochi d’artificio e la campagna. Zio Finn, verrai anche tu, vero?- propose Lucas.

-Eh..non so piccolo, Fuochi d’artificio e canidi non vanno molto d’accordo ma..se non altro le cuffie insonorizzate da giardiniere e muratore moderne funzionano meglio che in passato e..se non sfruttiamo una volta l’anno il fatto che finalmente distinguiamo bene i colori, per di più nel Giorno di Tua Madre..si si potrebbe fare: non ho impegni particolari quel giorno- riflette Finnick a voce alta e dopo aver lanciato un reciproco sguardo complice, semi languido, alla parthner.

-…Ti amo- sussurrò dolcemente e piano Alice a Finn.

Poi a fior di labbra lui rispose..-Anche io-.

-Bene! Direi che adesso è il turno di qualcun altro di parlare dei propri sogni: a chi l’onore del passaggio del testimone?!- fece Nick all’improvviso dopo aver battuto le zampe all’unisono del suo “Bene!” cercando di attenuare la tensione amorosa che la gatta ed il fennec emanavano, imbarazzato da essa ed ancora incapace di reggerla. Perché la volpe si sentiva come un cucciolo che aveva beccato i propri genitori a fare smancerie esagerate in loro presenza?

-Credo..io, ora mi sento pronto a parlare di quella particolare esperienza della mia infanzia: non parla esattamente di come è nato il mio sogno ma..è una delle ragioni che mi ha spinto verso il giornalismo- disse Russell.

-Ottimo, se è quello che penso: più segreti condividiamo sta notte più saremo legati a vita da un vincolo invisibile ma forte l’uno all’altro: perché nessuno potrà usarlo l’uno contro l’altro!! Eh eh ma eh (rise Alice dolcemente parodiando una strega, dal momento che la sua risata sembrava più quella di una ragazzina divertita dal solletico). Ma prima.. Judy, chi sarebbe questa Judy Jr?- indagò Alice sapendo benissimo di chi si trattasse in realtà.

Voleva vedere come la coniglia gestisse, davanti ai suoi figli, il fatto che effettivamente alcuni dei suoi contatti non fossero esattamente “limpidi”: e poi sperava di essere invitata anche lei al battesimo per motivi di 1)protezione: non avrebbe mai permesso che Judy o Nick divenissero sbirri(ossia agenti corrotti) anche solo per pettegolezzo diffamandone il buon nome; 2)curiosità: costatare di persona se fosse vero che Fru Fru Big non fosse come suo padre (ed eventualmente inserirla tra i suoi clienti affinchè si emancipasse in tutto e per tutto da lui allontanandola così dalla mafia, tutelando in questo modo anche l’avvenire della piccola Judy jr.3) Lavoro: se fosse riuscita a far diventare Mr. Big un suo cliente e convincerlo a divenire un pentito un’intero distretto di Zootropolis sarebbe stato ripulito dalla mafia. Un occasione da non perdere.

-Oh, è..la figlia di una mia amica di Little Rodentia che ho salvato il mio primo..giorno di servizio non ufficiale. E da allora volle chiamarla come me e che presenziassi all’evento- spiegò semplicemente la coniglietta senza scomporsi e senza entrare nei particolari. Vi erano pur sempre bambini e Judy non era stupida. Tuttavia lo sguardo di sottecchi della gatta le suggerì che l’avvocata dovesse già essere a conoscenza di qualcosa. Quando si trattava di amicizia, Alice era sempre gelosa (chiamatela pure Crazy Ex Friend)*.

-Mm, amica eh. E..credi che se..chiedessi, non so, se potessi presenziare anche io al lieto evento..credi avrebbe nulla da ridire? Se tu mi invitassi ovvio?- chiese Alice tra l’ambiguo, l’infastidito ed il languido, faticando a dissimulare il tutto con un tono finto professionale finendo col risultare confidenziale in maniera leggermente intimidatoria. Perché, due ragioni: 1) Si trattava di Mafia ed Alice odiava i mafiosi con tutta sé stessa; 2) la ragione più importante: Fru Fru era divenuta una stretta amica di Judith, tanto da dare il suo nome alla futura figlia, prima di lei.

-Ve..vedrò cosa posso fare. Okay?- prepose la coniglia alla gatta.

-..Certo, aspetterò. Russell, racconta pure- rispose la gatta sorridendo largamente tutto il tempo senza mostrare i denti. O i suoi figli avrebbero chiesto: “Mamma, perché stai sorridendo come il Joker di Batdog* o il Gatto del Cheshire (lo Stregatto).”

E lo scoiattolo prese la parola.

DIALOGHI

Professore: Signore e Signora Mewny e Bellwether, recentemente c’è stato un test nazionale di matematica, e sia Alice che Dawn hanno preso il massimo punteggio-

-Bhe è buono. Ottimo lavoro piccola, gli astri ti sono stati favorevoli- disse la mamma di Dawn, sappiate che i genitori di Dawn erano degli hippy anticonformisti che avevano preso il motto “Ogni uno può essere ciò che vuole” troppo alla lettera. Rischiando più di una volta di trascurare la figlia facendo nascere così nell’agnellina fin dalla tenera età l’ossessione per le regole, l’ordine ed il controllo.

Evelyn Mewny: Si poteva dircelo anche per telefono, per poco non mancavo ad una riunione importante- rispose la signora Mewny, che invece era un vero e proprio genitore elicottero, autoritaria, insistente e pedante che controllava tutte le amicizie della figlia più di una volta. Ma se di mezzo vi era il suo lavoro metteva sempre esso al primo posto.

Professore: Il punto è che... nessuna bambina, pecora o gatta che fosse, ha mai preso il punteggio pieno, un voto così alto: solo 5 anni fa le bambine non partecipavano al test perché si riteneva che sottoporle a tale stress le rendesse sterili. Quindi ne deduco che..ovviamente, o Dawn ed Alice hanno copiato oppure non potranno avere figli.

Evelyn Joselyn:Cosa?!

Mamma di Dawn: Si rende conto del peso che hanno le sue parole!

Professore: Vi prego clamatevi signore, anche se il mio è solo un sospetto sono quasi certo sia fondato. Erano vicine, rispettivamente Alice a destra e Dawn a sinistra, ai lati del banco dell' unico studente che ha ottenuto lo stesso punteggio, e finora, il massimo dei voti nella classe: Russell puoi entrare.

E lo scoiattolino, timidamente ed imbarazzato da quel ridicolo poverone, entrò in scena.

Prof: Questo è Russell A. Sakamoto Nobkins, un maschio, un maschio mezzo orientale e mezzo americano, quindi è probabile che abbiano copiato da Russell.

 D: Non è vero. Non ho copiato da lui!!

A: Nemmeno io! Hai idea di quanto ho dovuto studiare per questo stupido test?! Che neanche volevo fare? Mi sta dicendo che abbiamo fatto tutta quella fatica solo per farci dare delle bugiarde?!! Ho perso BH90210 per niente?!*

  -Lo sapevo che la scuola pubblica era troppo faziosa per Dawn, nella comune non avrebbero fatto certe discriminazioni!- disse Mrs Bellwether ..

- Voglio sperare che sia vero, queste accuse mi sembrano sommarie ed infondate, se scopro che mia figlia non ha frodato nessuno ne parlerò al suo principale. Ha idea di quale importanza aveva il meeteing che ho rischiato di perdere per questa..questa...fesseria scolatica!?- affermò concitata Mrs Mewny.
I successivi dieci minuti furono un susseguirsi di botta e risposta arrabbiati e lamentosi da entrambe le parti.

Alla fine  Russell non ne poté più e disse la verità urlando:

Russell: Basta! Smettetela di litigare: sembrate i miei genitori!! Sono io che ho copiato! Da tutte e due!! Sono stanco di essere quello intelligente, ero stufo di studiare! I miei genitori vogliono separarsi, e odio la scuola!! Ormai sto diventando l’unico in famiglia a cui non piacciono più i libri!! Sono stanco di essere trattato come fossi un genio: né i ragazzi grandi o della mia età vogliono giocare con me!! Mi chiamano secchione e solo perché sono bravo pensano che faccia la spia alla maestra!

Voglio solo giocare come tutti gli altri; a me piacciono le biciclette, le costruzioni, le auto scontro e le moto cross. E voglio una casa sull’albero solo per me!!- e dopo anche lo scoiattolino pianse.

FLASHBACK DI RUSSELL FINE.

-Ecco perché mi vergognavo a raccontarlo e perché non ne andavo fiero- spiegò lo scoiattolo.

-Wow. Certo che per essere in pieni anni ’90 il vostro maestro era un vero razzista sessista del cavolo!- commentò Finnick.

- Lo so, quelli erano i primi 20 anni di ripresa dalla fine dell’era dei collari elettrificati e molte scuole o correnti di pensiero segregazioniste interrotte verso la metà degli anni ’70 (dopo quel lasso di tempo) avevano ritardato nello stare al passo coi tempi...riprendendo perciò “da dove si erano interrotti”. A livello di razza, specie e...distinzione di genere.- spiegò Russell.

Poi aggiunse- Non dimenticherò mai la faccia della Signora Evelyn .J. Mewny una volta chiarito quel malinteso: prese il maestro Tuphas in disparte per la manica della giacca fuori dall’aula e per poco non lo prendeva a schiaffi- raccontando divertito.

Alice – Non farmelo ricordare per favore: era sempre un’impresa “calmare la belva” ogni volta che si presentava il rischio di “un onta di disonore sulla sua strada”. Se vi ti trovavi diventavi automaticamente la vittima delle sue ire frustrate e frustranti- si massaggiò le tempie Alice a solo pensiero.

-Incredibile mamma: gira e rigira è come se avessimo vissuto la stessa esperienza a scuola. Con la differenza che non ho causato..“scolore” per il fatto di essere un maschio. Perché gli animali grandi(riferendosi ai non insetti) se la prendono tanto se sei femmina o no su certe cose?- osservò Lucas.

-Si dice “scalpore” Lucas, e rimandiamo l’argomento “conflitti di genere” a un'altra volta: sarebbe troppo lungo adesso- disse correggendolo Gregor.

-Deve essere stato tutto molto comico, per quanto scoraggiante in materia di ignoranza e mentalità retrograde..NO UN MOMENTO! DAWN BELLWETHER ..era tua.. No.. Vostra.. Compagna di SCUOLA!?- realizzò Nick dopo aver riflettuto e fatto attenzione ai particolari del racconto di Russell su se stesso ed Alice da piccoli.

- Un altro momento Nick per favore: capisco il tuo.. spaventato stupore, ma ti prego di rimandare a dopo le spiegazioni o approfondimenti da parte mia in merito ai miei .. “fantasmi dei natali passati*”, così saprete tutto con spirito migliore. Tutti. Va bene?- chiese poi Alice momentaneamente esausta dai propri ricordi.

-…O..Okay..D’accordo- acconsenti Nick alla fine, ma con fare accomodante comunque seccato per non esser subito andato a fondo.

Judy – Posso solo immaginare come tu ti senta Alice. Ora che ci penso..Tornando alle leggi e regole in merito alla segregazione ..i cartelli come quello del vostro “Gelataio Elefante di Fiducia”, “CI RISERVIAMO IL DIRITTO DI NON SERVIRE CHIUNQUE”, non dovrebbero più essere in circolazione ..perché non più legali da utilizzare…dal 1957! Perché me ne sono ricordata solo adesso?! Credo proprio che lo multerò davvero la prossima volta che vorrò un gelato anch’io da quelle parti- osservò Judy dopo aver espresso la sua solidarietà ad Alice.

-Ma davvero? Allora portami con te. Anche io ho proprio voglia di sanzionarlo a dovere, quel Jumbo Jr… . Smontare tutte le sue scappatoie da commerciante del tipo “è la politica del negozio” sarebbe un grande piacere!- disse Alice “machiavellica” assaporando il pensiero di una resa dei conti.

-Quel signore è davvero antipatico, e maleducato: ogni volta che entriamo da lui urla sempre- disse Lucas.

-All’antica com’è vi avrà scambiato per topi. Eh eh eh!- rise Finnick

- Vada da un oculista allora! So bene che è un impresa nei locali come un ristorante, o un bar, senza che il gestore o i clienti diano di matto ogni volta che entro.. ma.. da potenziale cliente, prima, vorrei essere servito e dopo ..essere cacciato. Se il mio comportamento stona o meno con la presunta politica del loro locale. Sono pure vaccinato, quindi, a prova di qualsiasi ispettore sanitario. Cosi si fa in un paese civile.. o presunto tale- osservò Gregor esponendo le sue ragioni.

-Ha.. hai proprio ragione, Gregor – concordò Nick solidale, dopo aver metabolizzato che fu uno scarafaggio ad esporre tale argomento sulla parità dei trattamenti.

 

La serata stava prendendo una piega talmente confidenziale che era certo che tutti, prima o poi, a quel tavolo avrebbero detto un frammento non felice, e forse non del tutto superato, del proprio passato. Ma non tutti avrebbero avuto la forza di dirlo davanti a dei bambini, non in quel frangente, e tra quelli c’era Finnick.

 

-Abbiamo avuto tutti il nostro bel da fare, anni a dietro che oggi, propongo di rimandare a domani. Non siamo chiaramente in grado di proseguire che ne dite- propose calma la volpe del deserto sorprendendo tutti.

Ma invece il silenzio degli altri parlò e la cena ebbe il suo termine.

 

 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE: Salve lettori, di norma sono un autrice falsa timida che lascia che siano le sue storie a parlare per lei, in quanto il tempo per le spiegazioni non mi avanza sempre, dedicando così tutto ciò che ho, e me stessa, ai miei personaggi. Rischiando così di arrecare danno grammaticale alla storia più volte.

Mi scuso inoltre per la pubblicazione tardiva i un anno e mezzo per questo capitolo. Spero vi sia piaciuto abbastanza da farmi perdonare.

Le mie note occorrono per ringraziare le fonti delle mie ispirazioni e tutto l'entourage e troupe di animatori che ha lavorato a questo bellissimo film rinunciando ad una storia alternativa meravigliosa quanto necessaria per aiutarci a riprenderci le nostre vite in mano e ricordare alle forze dell’ordine in tutto il mondo, America soprattutto, il loro vero ruolo nel mondo ora più che mai.

Tutti abbiamo un film che ci ha guidato nella vita come un libro da cui imparare e che il tempo rischia di farcelo venire a noia o dimenticarlo. Spero che Zootropolis (e non solo) mi aiuti a non stancarmi mai di esso ed aiutarmi a finire questa storia come si deve con un finale aperto, dandomi modo di riprendere quando vorrò con un altro filone, un'altra linea narrativa ma.. sempre con Alice al mio fianco, ogni volta che potrò. Grazie a voi che mi seguite, recensite o semplicemente leggete, mi scuso per non avervi ringraziato prima tutti come meritavate.

Ammetto di essere stata permalosa, arrogante e pretenziosa quando ho visto che alcuni dei miei lettori iniziali smisero di recensirmi, dando per scontato che scrivere dietro una tastiera cosa pensi di un racconto anonimo online e cosa ti è piaciuto di esso come fossimo una sorta di “club del libro virtuale” fosse facile, dimenticando che esprimere cosa si prova davvero non è mai facile per nessuno fino infondo.. anche se non si vede in faccia l’autore e si recensisce ciò che si pensa di una storia.

Non vi farò promesse per non deludere nessuno salvandovi così dalla “maledizione della storia in stand by”(sto scherzando), andrò avanti come so, coi miei tempi e modi nella speranza che voi sarete ancora lì dall’altra parte dello schermo a seguirmi per diletto reciproco e non solo unilaterale.

Ciao Donne ed Ometti Ingegnosi/e tutti speciali, a presto. DANYDHALIA.

*La seguente dicitura del testo è la descrizione della scena tagliata, nonché intro originale del film Zootopia, perché in origine Bunny Burrow doveva davvero essere il sesto distretto cittadino, sulla traccia del Progetto Iniziale WILD TIMES, cambiato per fini di trama.

*Mammals’ Melosies riprende il nome dei Merry Melodies della Disney, gli spezzoni di storie e cartoni animati cantati brevi della casa di produzione ai suoi esordi.

* RIPRESI DALL’INTRO TAGLIATO DAL FILM DISPONIBILE SU YOUTUBE, CANALE GovnomensTV AMV. Essa non è pubblicità ma un indicazione non-stradale per aiutarvi a trovare il video, io stessa ho fatto una grande fatica a trovarlo. L’ho fatto per semplificarvi le cose e capire meglio un po’ tutti i riferimenti del testo.

*La famosa commedia noir musicale “Crazy Ex-Girlfriend” o come Jim Carrey nel film “Il Rompiscatole”, ma al contrario. Ossia se Alice con i fidanzati/e sa essere obiettiva, equilibrata e tollerante, visto che è ufficialmente è fidanzata a Finnick e viceversa, ma amano comportarsi da amanti, la loro è una relazione aperta e le loro relazioni clandestine sono più che altro frutto di pulsioni ormonali del momento e sanno separare le due cose, con gli amici invece Alice è molto ossessiva, possessiva e gelosa. Poiché per lei l’Amicizia è sacra. Come mai tale comportamento e come lo gestisce? Continuate a leggere e lo saprete, o se me lo chiedete nella casella dedicata alla mia posta/recensioni tra le domande. Vi lascio pure indovinare se volete: date libero sfogo alle vostre teorie ed interpretazioni: potrebbero tornarmi utili per la mia storia.

*Nella mia versione, grazie alla serie Kripto Superdog, Bruce Weine è un cane pastore tedesco come il suo cane Asso o Fulmine della Carica dei 101, Spiderman è Spidercat (perché modificando la canzone Ultimate Spiderman Man in Cat suona benissimo cantandola) inoltre ciò è utile alla trama poiché spiega come Alice da piccola si sia avvicinata al mondo dei supereroi: era inoltre aracnofobica ma con l’aiuto di Spidercat, Peter Parker, ha superato le sue fobie e paure, tanto da adottare Lucas da adulta e quando lui si sente giù gli dice: “Sei una fonte di ispirazione e di potere positivo per tutti quanto il ragno che rese Spidercat quello che è, ma senza nessuna radioattività, se non il tuo bellissimo talento per la musica”. Se volete quali animali interpretano i nostri beniamini nell’ Universo Marvel+DC di Zootopia sarò ben lieta di elencarveli. Ciao.

*Riferimento al Canto di Natale * Beverlie Hills 90210

 

 

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Capitolo 19
*** Due dialoghi ed un monologo.. a casa di Alice parte 5 ***


Dopo aver sparecchiato e tutti cominciarono a dirigersi alle proprie stanze Nick decise di trattenersi in cucina con la scusa di dare una mano ad Alice per sparecchiare..al solo scopo di “sclerare” in merito alla bomba lanciata dalla gatta qualche istante prima a cena:

 

Nick – Dunque tu e Bellwether vi conoscevate. Ed anche da un bel po'- espresse porgendole un piatto con tono e sguardo scrutatori.

 

Alice- Si..abbastanza- rispose lei seccata con lui per averla tirata in ballo.

 

Nick – Non abbastanza da prevedere la piega delle sue azioni immagino -

 

Alice – Siamo state unite per un periodo da piccole, da.. “quasi maggiorenni” ci siamo un po' perse di vista, da adulte non mi ha più cercato (non più di tanto almeno) ma dopo gli ultimi due anni adesso so il perché. Fine della storia!

Adesso Agente Wilde le ricordo che non è più in servizio, con alta probabilità nei giorni a venire non godrò più di serate come questa, forse vedrò i miei cari col cellulare per una settimana o anche più.. quindi si goda il tempo libero senza rivangare il passato altrui e si rilassi. Non ha fatto altro per anni, quindi perché smettere quando le è permesso!?

Dopo un breve attimo di silenzio la gatta aggiunse..

-Buonanotte! Se non le dispiace vado su dal mio compagno a scambiarci reciprocamente piacere dopo decadi! Si metta i tappi perciò!- disse lei con sguardo fisso senza scomporsi e nella speranza che il lato privato della conversazione scoraggiasse la volpe dalla linea dell'interrogatorio.

 

Nick – Grazie per la dritta, buonanotte anche a lei avvocato Mewny- rispose Nick senza cambiare tono, segno che le parole della gatta non avevano sortito l'effetto desiderato, ed anche se in sospeso, quella conversazione tra loro era ancora aperta.

 

Tra se e se Alice iniziò un breve monologo interiore *“Nicholas, so che non vuoi fidarti del tutto solo per il bene di Judy e che se in tutto questo centra di poco di nuovo Dawn i principali bersagli sareste voi. Ma Alimentando sospetti verso chi vuole tutelarvi a vostra volta non gioverà al clima del gruppo ora che dovremo cooperare. Non dimenticare che anche i miei amici ed i miei figli potrebbero andarci di mezzo al minimo errore. Quindi come puoi anche solo pensare che possa fare qualcosa che rischi di coinvolgerli?” . Alla fine Alice mise una parte delle stoviglie nello scolapiatti del lavandino e l'altra nella lava stoviglie, aspettando che Nick finisse di salire le scale fino alla sua stanza così da non incrociarlo di nuovo.

 

Tuttavia, analizzando il proprio monologo interiore e capendo che lei stessa avrebbe dovuto tenere distanze maggiori dai due agenti dall'inizio più del dovuto, controvoglia e per “segreto verso i servizi segreti” , decise di ripetere il suddetto monologo alla volpe , sperando di commuoverlo quanto bastasse da indurlo a capire quanto tenesse a loro e quanto la faccenda la facesse star male tanto quanto lui e la sua partner leporidre

 

-Aspetta Nick, prima che i miei superiori decidano come procedere vorrei..provare a dirti quello che so, a modo mio, così da prepararti meglio..e prima che una versione simile detta con parole e toni di versi possa ..allontanarci per ovvie ragioni: non voglio che “inquinino le prove del mio malessere”.

 

-Ed io, da quel poco che so, non ho mai approvato i metodi dei servizi segreti, e se sei ogni volta sul punto di spiegare quello che sai a..chi ritieni "degno di fiducia", violando apparentemente la regola del "non dire", ne deduco anche tu. Ma non penso che tu sia una sprovveduta, non del tutto..piuttosto sei perfettamente consapevole dei rischi ma scegli di assumerteli “responsabilmente” e non temi di farlo.

-O più semplicemente da domani collaboreremo comunque in via ufficiale e non voglio avere conflitti interni rovinando un indispensabile spirito di squadra, allontanando un prezioso alleato non che amico prezioso per il futuro. Inoltre questi “segreti” ti sarebbero stati riferiti comunque, ma non voglio che un parere esterno infanghi la memoria di Dawn quando non c'era, ancora, nulla da rimproverarle- spiegò Alice.

 

-Dovevi tenerci molto a lei- disse un po' commosso Nick per quanto potesse permetterselo

 

-Se al suo posto si fosse trovata Judy.. sono certa che proveresti lo stesso..ma che dico..lo hai provato benissimo!..Quando hai creduto ti avesse tradito o "sotto sotto" fosse come le prede che ti hanno sempre denigrato. Sappiamo entrambi cosa stiamo dicendo, ma prima, per farti capire che non sono né sull'attacco ne sulla difensiva :

Nicholas, so che non vuoi fidarti del tutto solo per il bene di Judy e che se in tutto questo centra di poco di nuovo Dawn i principali bersagli sareste voi. Ma Alimentando sospetti verso chi vuole tutelarvi a vostra volta ,non gioverà al clima del gruppo ora che dovremo cooperare. Non dimenticare che anche i miei amici ed i miei figli potrebbero andarci di mezzo al minimo errore. Quindi come puoi anche solo pensare che possa fare qualcosa che rischi di coinvolgerli?”

 

  • Caspita, te lo sei preparata? Perché i tuoi sentimenti mi sembravano veri ma le parole mi sono parse studiate nell'enfasi che hai messo- osservò la volpe.

     

  • Sono felice che non ti possa nascondere niente: mi risparmi un mucchio di fatica quando ti sforzi di capirmi. E' un vero peccato non averti avuto come amico prima- rispose l' abissina affatto turbata, poi da lì iniziò a parlare della sua ex- .. in tutti i sensi (amica-partner e amante platonica).

  • Da quanto tempo vi conoscevate?- iniziò Nick

  • Da quando eravamo piccole, 6,7 anni o giù di lì. Dawn è stata sia mia compagna di scuola, come hai saputo dalla storia di Russell, ma anche compagna in erba e poi Co-parthner al GSD, prima che avessi dei protetti minori miei e..no, ti ripeto, non ho capito quando iniziò a maturare l'idea o idee che avrebbero portato al suo piano..ma capisco la ragione e..quasi e sottolineo quasi la condivido; visto che è per colpa dell' arroganza dei predatori peggiori e della "codardia mista a inconscia ambizione vendicativa mascherata da rivalsa sociale" delle prede peggiori che ha incontrato nel tempo ad averla fatta divenire..o meglio “risvegliare” il mostro assopito che era in lei-..cominciò la gatta il suo racconto.

  • Intuisco..ma fatico un po' a capirti- ammise Nicholas cercando di seguire il filo del discorso di Alice, come sempre diretto e senza timori di giudizi immediati o filtri, che potevano venir mal interpretati al primo impatto, da un non – amico o superficiale ultimo arrivato naturalmente.

  • Sto solo dicendo che la comprendo molto più di chiunque altro, che chi la oppressa per anni doveva aspettarsi una reazione simile: se fai del male quotidianamente a qualcuno non puoi pretendere che se ne starà buono per sempre..solo perché è..una pecora o ..una donna. Condivido il fatto come se fosse una punizione, un regolamento di conti; sono vendicativa sai (certamente Finnick te lo avrà detto) e penso che chi infierisce, denigri, traumatizzi, bullizzi, uccida, tormenti o violenti, debba essere punito nel peggiore dei modi! In una sofferenza maggiore o uguale a quella della vittima o non imparerà mai cosa voglia dire stare al mondo davvero. Sono stufa di vedere ipocriti violenti che se la cavano a priori!! Mi è tuttora difficile difendere Theodore ( disse riferendosi a Lionheart) perché so che in minima parte è anche colpa sua! Odio tutte le persone che fanno star male tutti coloro che rientrano nel mio raggio di interesse o affetto, un fastidio paragonabile ad una spina conficcata tra il cuore e lo stomaco se non posso punirli! "Dunque tieniti pronto anche tu per tutte le cattiverie che so hai rivolto a Judy quel giorno, Russell me lo ha confidato"..ma.. non condivido i mezzi di Dawn e la piega che hanno preso:

     

    Non puoi metterti contro una specie e poi coinvolgere gli innocenti, appartenenti all'altra specie per la quale affermi di batterti, nei tuoi loschi piani facendo vittime anche dalla loro parte. Nessuna ideologia o fine funziona davvero, men che meno è giustificata, se poi i mezzi non lo sono!! Le conseguenze tardive, o tempestive che siano, sono sempre peggiori..PERCHE' SEI STATA TANTO STUPIDA DAWNNN!!!!- spiegò la gatta con uno sfogo finale, diretta al soffitto col pugno alzato ma rivolta alla pecora, piena di rabbia, tristezza e si..fastidio.

  • L'ho avevo immaginato poco dopo il suo arresto. Quando l'ho vista la prima volta nel suo ufficio, se di ufficio si poteva definire una caldaia con scatole piene di faldoni e schedari, e la seconda volta (o è più corretto terza) quando..cercava di farci catturare.. ha detto quanto ci tenesse all'apprezzamento altrui e sul sentirsi sottovalutata e poco apprezzata, dei predatori o forse..anche dei..prepotenti in generale.. che ti terrorizzano non dando il giusto valore a quello che fai. Ammetto di aver capito cosa provasse, seppur ne fossi terrorizzo e stessi scappando. Suppongo che istinto o pressione sociale a parte, abbiano determinato fattori più profondi ad alimentare la sua sete di potere, portandola verso quella strada senza guardar più in faccia nessuno-

  • Stava per farti inselvatichire allo scopo di farti assassinare Judy al posto suo!! Grazie per il riguardo e l'empatia ma..se me lo scordo rischierò perfino io di farmi abbindolare da lei, la prossima volta che la vedrò. Questa è la parte che non mi permetterebbe di perdonarla del tutto!! Semmai si pentisse sul serio in futuro... le farei pesare ogni secondo finché non le entrerà in quella contorta mente lanuginosa del cavolfiore acido!!- confessò Alice.

  • Si..infatti.. non scoderò la sua risatina dopo averci fatto cadere in quella..buca..mentre rivolgendosi a Judy diceva “Peccato, mi piacevi tanto!”. Dai pochi istanti in cui abbiamo capito che dietro vi era lei ho i brividi al ricordo di quelle parole ogni volta.- confessò pure Nick, mentre metabolizzava le nuove informazioni caratteriali di Alice.

  • Davvero..ha detto così?! Beh..ma questa è davvero..un'ottima ragione per rivederla a questo punto.- enfatizzò Alice, con occhi semi aperti, tono monocorde e girandosi a “un' ottima ragione".. come chi sta attentamente preparando una complessa strategia.

 

“Forse avrei dovuto tenerlo per me questo punto” pensò in cuor suo Nick, avendo l'impressione di aver gettato un fiammifero su un incendio già alto.

 

-Grazie Nicholas, ora ho la conferma che un'altra spinta a lanciare Dawn verso il suo complotto sia stato il “volersi emancipare sentimentalmente” da “me” in aggiunta- rispose Alice.

 

-“Emanciparsi affettivamente da Te” vuoi dire che tu e lei..eravate più di semplici amiche?- si accertò Nick.

 

-Anche, almeno platonicamente..ma sempre a senso unico immagino. Io sono sempre stata sicura dei miei sentimenti, non ne ho mai temuto le conseguenze..ma lei..Dawn non ne era mai certa, temeva di ricambiarmi..evidentemente non ha mai accettato il fatto di provare qualcosa per me, e che non potesse farne a meno.

Inoltre..doveva sempre dimostrare di essere migliore di me, cercando di superarsi, superarmi o differenziarsi da me in tutto- spiegò nuovamente la gatta in un tono calmo e malinconico.

 

-Mi..dispiace veramente, è tutto quello che posso dire- ammise la volpe dispiaciuta per il non poter far di più per l'avvocatessa in quel frangente.

 

-Dawn..è..uno degli esempi peggiori di narcisista insicuro che abbia mai incontrato dopo mia madre. Sarebbe più facile da dimenticare semplicemente odiandola perché è cattiva e basta (e non incattivita come chiaramente è)..se fosse nata privilegiata, avesse maturato il suo “specismo erborivista”(razzismo che parte dalla convinzione che erbivori/prede siano migliori) una volta trapiantata in un ambiente in cui non le era permesso dare il massimo e si prendessero il merito per colpa del "sessismo carnivista" ( ritenere le femmine non carnivore inferiori assieme a individui LGBTQ non predatori, come Russell purtroppo. So con cosa combatte tutti i giorni) e di conseguenza astemia da lodi più che meritate ma ingiustamente tenute.

Ma non è così.- continuò Alice.

 

-E allora..com'è?- chiese Nick sempre più incuriosito tanto da non notare che ciò lo rendeva più coinvolto, si fa per dire. Nicki non è mai distratto se la situazione non è leggera.

 

-Com'è? Come è il frutto delle nostre vite, condizionate da piccoli grandi traumi mai superati, come lo è per me come lo è per te- rispose Alice.

 

  • ..Cosa..Cosa è capitato di tanto grave?- indagò ancora Nicholas.

 

L' abissina ci pensò su, dopo di che...

 

  • Direi quattro punti gravi e ½ Nicholas, spero abbia sfogliato almeno un poco anche tu i rapporti sui profili B.W. che Mrs Lynce ha spedito per tutti voi dal nostro studio ai file della vostra centrale. Che ora non potresti consultare last minute perché l'intero data base della ZPD è sorvegliato onde evitare altri hakcheraggi. Judy lo ha fatto, è così che ha saputo prima di te di Dawn e me, ma..ne deduco di no, data la tua reazione a tavola.- disse la gatta sempre in bilico tra l'apertura verso Nick ed il volerlo punire un poco per i suoi trascorsi iniziali non esattamente rosei con Judy. Per togliersi il pensiero e andare finalmente avanti con una nuova amicizia.

    Questa era una delle differenze sostanziali tra Alice e Dawn nell'interpretare la vendetta: la pecora era rancorosa e non dimenticava facilmente i torti subiti e che il vendicarsi fosse il classico piatto servito freddo; per la gatta invece andava servito caldo prima che il tutto ti corrompesse divenendo cattivo quanto il destinatario di cui vendicarsi, dimenticando il dolore più facilmente e tornare per la propria strada. La pecora era capace di uccidere per vendetta personale, la gatta di picchiare a sangue fino all'ospedale per vendetta personale.

    Dawn era il proiettile al cuore della vittima, Alice il manico della pistola sulla faccia della vittima.

    Se esiste il detto “non vi è gatto peggiore di quello che cova rancore” una ragione c'è, ma solo perché non ha mai fatto attenzione al rancore degli ovini e di qualunque altro animale provvisto di zoccoli, corna e non memore della territorialità testarda che essi possiedono: fisica o mentale che sia.

 

  • Nooo..cioè..devo aver salvato qualcosa anche qui sul mio cellulare..e..guarda c'è! Posso approfondire tutto quello che mi dirai quanto prima- disse un poco impaurito il volpetto non reggendo quanto pensava il peso della passivo-aggressività di Alice.

     

  • Bene, non è carino approfittarsi degli amici subissandoli di carte e fogli da consultare o compilare quando si è perfettamente in grado di farlo da soli! Specie se appartengono ad un tuo collega superiore di grado. Non devo rammentarti io che sei in servizio da poco: non farti una cattiva fama per poltroneria anche lì dopo tutto quello che Judy ha rischiato per te, solo perché siete più in confidenza adesso. E' anche colpa di questi meccanismi di nepotismo strampalato tossici ad aver rovinato il cervello a Dawn..Ne sono certissima......Ma tornando a lei...-

-Lei era un Born Wild di tipo C, così come lo erano i suoi genitori, ossia un individuo animale all'80% istinto naturale e al 20% sapiens comportamentale con un Q.I. al di sopra della media per compensazione somatica che funge da protezione biologica. Le madri pecore non riconoscono all'istante i loro piccoli appena nati, sono gli altri che devono farglielo capire, oppure i piccoli stessi che a forza di insistere vengono poi accolti. Da subito Dawn ha dovuto vivere per guadagnarsi l'affetto.

Sua madre non era cattiva (difficile trovare hippie così in fondo, come luogo comune comanda) ma un adorabile smemorata che a tratti, troppo spesso frequenti, si scordava il suo nome.. confondendola con un altra o altro agnellino della comune in cui vivevano. Avere due madri emotivamente distanti ci ha avvicinate, ma anche un particolare disturbo antisociale di personalità. Dawn cercava apprezzamento negli altri perché per prima non si sentiva sufficientemente apprezzata o valorizzata nella sua famiglia. Nella sua comune poi..tutti erano speciali e nessuno doveva essere migliore di un altro per non creare conflitti.

E questo è 1, passiamo al due:

 

-2 I suoi genitori erano manifestanti attivisti attivi, che non hanno guardato la loro figlia come avrebbero dovuto: troppo presi dal miglioramento di una società futura che ancora non esisteva, che non di una presente dove la loro figlia esistesse già. Come ho detto, né la madre ma neanche il padre erano cattivi, ma avevano preso il motto della città “Ogni uno può essere ciò che vuole” un po' troppo alla lettera; una volta hanno rischiato la prigione, e quando lei ha chiesto perché arrivare a tanto risposero: “Non credi che rispettare troppo la legge sia da conformisti?”. Hanno rischiato altrettante volte che Dawn venisse data in affidamento.

 

-3 In risposta, come forma di ribellione.. Dawn volle crescere in un mondo di regole già da piccola, sia che fossero le sue sia che fossero di altri, reputati migliori dei propri genitori che disprezzava, ma sopratutto le sue. Per lei i suoi genitori erano troppo gentili con gli estranei o gli altri in generale e poco con lei. Inoltre se provava a difendersi con le zampe la ammonivano, leggermente e senza rabbia ma lo facevano, però con dispiacere e forse leggera delusione, perché non doveva perpetrare il culto della violenza. Persino quando meritava di difendersi se subiva un torto: mediazione e dialogo prima di tutto.

Ciò la portò sicuramente a renderla una repressa violenta manipolatrice che non usava le zampate davanti a loro. Ma credimi, al GSD sapeva difendersi e menare eccome, tanto quanto me se non di più. Secondo te, Nick, in natura, un gatto è più forte di una pecora? Con quegli zoccoli poi..- disse la gatta massaggiandosi certi punti. Poi riprese il discorso...

-Ovviamente non ha usato le zampe con voi perché non era necessario e tanto meno utile al suo piano. Perché ha sempre gioito nell'indurre gli altri a sporcarsele al posto suo. Anche da piccole è capitato una o due volte, quando subivamo un torto maggiore, era divenuta abile ad indurre al conflitto i cuccioli che ci infastidivano: li metteva uno contro l'altro per il gusto reciproco di vederli litigare. Nemmeno io ero innocente assecondandola..ma loro erano cattivi con noi così..ricambiavamo il favore. Noi contro tutti, ma insieme e ci bastava.

Poi decise di separarsi dai suoi quando, dopo l'episodio del test a scuola, aveva richiamato l'attenzione dei nostri addestratori: scelse di andare a vivere con una sua zia alla lontana di propria scelta (iper religiosa, bigotta, zitella ed antipatica da fare schifo alla madre di Carrie), ma gestibile secondo i suoi standard. Essa recepiva una rendita dal centro, non faceva domande e l'importante fosse che Dawn crescesse sana. Un passaggio da un' estremo all'altro che non mi piacque mai. Dawn però ne sembrava felice, quindi la appoggiai.

 

4 Col tempo però...divenne gelosa di Finnick, come di qualsiasi animale predatore o ragazza più bella e carina di lei che avesse a che fare con me. Voleva che avessi occhi solo per lei (certe pecore sono possessive e non sopportano di venire “abbandonate”), ma solo come amica..mai come sua ragazza, benché fosse chiaro che lo desiderasse. Quando capì che ciò non avrebbe portato a nulla di buono per entrambe..a malincuore..mi allontanai. Era qualcosa che non potevo appoggiare sta volta- ammise tristemente Alice. -Se fosse stata più onesta con se stessa dall'inizio saremmo state felici da molto prima..ma certi individui sono troppo codardi e instabili anche per quello-.

 

-Alice, hai certamente fatto la cosa migliore; per quanto si possa tenere ad una persona, se si tratta di un amore o di un'amicizia tossica è meglio troncare i rapporti da subito prima che degenerino.- provò a consolarla Nick.

-Certo! Hai ragione! Ma da quando ho recuperato i ricordi non posso fare a meno di considerare come certezza assoluta il fatto che se fossi rimasta la avrei frenata, non sarebbe peggiorata e nessuna città ci avrebbe rimesso niente! Avrei capito le sue vere intenzioni? La avrei salvata da se stessa? Avrei fatto in tempo.. La cosa più triste poi..è che..pur sapendo cosa vi ha fatto..cosa ha fatto..avrebbe fatto..ora che non ha più nessuno..la voglio ancora..ora che la odiano tutti..la voglio al sicuro..qui con me..- a quel punto la gatta si accasciò a terra di sedere trascinando la schiena per poi piangere con le braccia incrociate sulle ginocchia ed il volto nascosto su di essi.

 

A quel punto il neo agente si avvicinò all'avvocata di fianco a lei, non sapendo se abbracciarla, posarle una mano sulla spalla o semplicemente non far niente ed aspettare. Dopo cinque singhiozzi Alice alzò la testa rivolta verso Nick.

 

-Sai perché, per quanto i felini..gatti in particolare, siano più intelligenti dei canidi.. i canidi siano più favoriti in lavori che competono guardia, vigilanza o politica? Perché il vostro profilo è statisticamente il più idoneo a riconoscere gli atti criminosi, anche senza essere stati preparati in precedenza, a differenza nostra. Perché noi non sappiamo riconoscere da subito le ambiguità sociali, nè le condanniamo..almeno non tutte e non del tutto- rivelò Alice.

 

-Ma tu sei..sembri abbastanza preparata, e..perspicace..e..un eccezione che funziona...- provò a risollevala Nick.

 

-Una cosa è analizzare un profilo psicologico comportamentale in un contesto mentre lo osservi, un altra cosa è riconoscerlo a pelo e capire che è sbagliato in fretta. Per la maggior parte di noi non vi è il concetto di giusto o sbagliato, ma solo il bisogno di sfogarsi e lasciare liberi gli altri di farlo.. se reputiamo che ciò li faccia star bene. Dolore, dispiacere e comprensione possiamo anche provarli ma...riconoscendo un diritto universale di tutti al “ vivere come meglio si crede” piuttosto che scegliere uno schema sociale funzionante che però reprime i tuoit "bisogni primari".. per questo spesso prendiamo delle grosse cantonate egoiste, efferate e ..terribili. Poi.. ci rinsaviamo dopo lo sfogo e torniamo alla nostra vita di sempre. E' l'esperienza diretta a dirmi ciò che è sbagliato ma..se non lo sento sbagliato io per prima..oppure giusto..non so che fare- spiegò Alice. Per chi non lo sapesse i bisogni primari dei felini a cui Alice si riferisce sono caccia, sesso,sonno e gioco a scopo educativo, tradotti in lotta, conquista e gioco con amici che reputi tuoi pari come fossero felini anche loro una volta conosciuti. Ma in ciò rientra pure la vendetta come un gioco: quando i gatti ad esempio giocano col “cibo” sbattono le prede che reputano tali finché non si "rompono", come i bambini che si lasciano prendere troppo dalla foga del momento, senza preoccuparsi delle conseguenze.

 

-Anche per questo ti piace la recitazione e sei un avvocato? Per capire le persone, analizzare le sfumature della loro personalità e capire se non ciò che è giusto a livello “socio-normativo” almeno sia giusto o sbagliato per i tuoi clienti?- analizzò in tono comprensivo Nick.

 

-Bravo ed hai capito altro.., perché vi è altro..- invitò la continuare la volpe la gatta .

 

-..ma..almeno..provando ad intraprendere..a...modo tuo..valori morali universali di rispetto reciproco, ritenuti più importanti degli obblighi sociali rispettati più nell'apparenza..che nella sostanza?!- provò a indovinare Nick lasciandosi guidare dagli sguardi dell' abissina in segno di risposta, sommando tutti gli indizi raccolti su Alice durante la giornata.

 

-Si, ed anche perché..non avevo capito bene cosa fare della mia vita prima:.. avrei voluto un classico sogno da lavoro, della serie “cosa vuoi fare da grande”. Ma la mia aspirazione non è mai stata legata ad un lavoro vero. Volevo solo essere un gatto, ma un gatto felice. Recitando..sentivo come la libertà di intraprendere ogni mestiere diverso pur rimanendo me stessa, e sfogare, nell'interpretazione, tutto ciò che non mi era permesso dire o fare perché ero un futuro agente segreto e perché..-

 

-..Eri e sei tuttora semi patologicamente incapace di mentire- ricordò Nick ripensando alla rivelazione di quel pomeriggio nell'ufficio di Bogo.

 

-Esatto, per la sicurezza altrui e mia.. per questo.. mi cancellavano i ricordi più volte e mi mettevano ricordi impiantati(finti ricordi messi dall'ipnotista o prischiatra per dare risposta ai traumi o patologie dei pazienti), ma anche perché non reggo i conflitti inutili o.. il ricevere ordini o istruzioni parziali senza sapere la natura totale delle mie azioni o missioni: era anche un modo per tenermi buona suppongo- rifletté su se stessa Alice.

 

-Alice..nella tua carriera..ti è mai capitato di uccidere qualcuno su commissione? O sempre per lavoro ma in autonomia? E di..si.. insomma.. provare piacere..nel farlo?- volle accertarsi infine Nick per essere veramente sicuro della persona che aveva davanti. - Lo chiedo non solo perché sono preoccupato per Judy, ma perché immagino che un giorno..dovrò farlo anche io oramai. Lei non mi sembra ancora del tutto consapevole di questa realtà. Voglio solo essere previdente e..sapere cosa fare quel giorno- disse rivolto alla gatta riferendosi alla collega.

 

-Si, è capitato, sia a scopo di difesa, o altrimenti.. non sempre. Per lo più.. solo verso chi ho odiato davvero durante le mie missioni. Si, era un piacere a volte, ma per quanta eccitazione possa dare un animalicidio nulla da più soddisfazione di salvare un'animale innocente. E comunque il GSD è più simile all' FBI che non alla CIA: mettiamo a tacere in altri modi che non comprendono per forza l'uccisione su commissione, nel caso qualcuno scopra un segreto, sappia troppo o inizi a sapere troppo. E non è la corruzione o il lavaggio del cervello.. non per forza almeno..

(Momento breve di silenzio)-

Ti dispiace se per sta sera mi fermo? Ti fidi di me, abbastanza da lasciarmi andare in camera mia..da chi so che mi ama davvero?- chiese Alice alla fine visibilmente stremata.

 

-Certo, la casa è tua..e..potete non fare... troppo rumore sta sera: anche io sono stremato abbastanza: era per questo che non ho letto subito i rapporti su di voi: ero occupato a mettere a proprio agio il tuo migliore amico..e.. dai lo saprai che non sono così pigro. Anche se l'ha detto pure lui- cercò di sdrammatizzare la volpe riferendosi a Russell.

 

-Grazie Nicholas, vedrò di far silenzio fin dove potremo, ma non garantisco per lui (rivolgendosi a Finn). Notte.- rispose lei.

 

-Notte- rispose lui.

 

Quando poi Nick fu solo..

-Amici difficili, quelli nuovi sembrano essere sempre così. Non è vero Gweny?- fece Nick rivolgendosi alla pesciolina koi ma..- Bene, stai dormendo anche tu. A questo punto dovrei anche io, però credo ci metterò più di te a farlo- asserì la volpe rivolto più a se stesso che non a Gweny. Consapevole della gravità emotiva, morale e forse, governativa, della conversazione avuta con Alice.

-Posso farti compagnia io finché il sonno non ti arriva- disse Russell sbucando all'improvviso

-Eh..Russell..ma non avvisi mai quando arrivi?-

-Come potrei sapere quando farmi annunciare, inoltre immaginavo che il tuo olfatto, udito e vista volpine mi avessero fatto percepire dal signor “Conosco tutti”- disse ironico lo scoiattolo.

-C..Eri arrivato dall'altra parte...e poi sei troppo furt..silenzioso quando ti muovi- rispose leggermente irritato per esser stato preso in contro piede. Russell ne rise un po'.

-Furtivo suona più importante di silenzioso, detto da una volpe poi..Mmf..Va bene sarà come dici. Se vuoi seguirmi mi trovi sul tetto- rispose Russell dopo aver "saltato le scale" e imboccato una strada del corridoio che conduceva ad un altra scala, più stretta e piccola.

-Tetto!?- fece interrogativo Nick mentre saliva.

-Si, sopra ci sono delle sdraio, delle coperte ed una tenda da campeggio, nel caso dovesse piovere: Alice le usa quando vuole addormentarsi prendendo il sole o guardare il cielo quando non può andare nel bosco o raccontare storie di paura a Lucas e Gregor e per lavoro non può portarli in vacanza, ma regalando ai "piccoli" una vacanza alternativa ai ragazzi lo stesso..seppur in casa- spiegò lo scoiattolo alla volpe.

-Siii ma tutto questo... perchè..!?- provò la volpe a chiedere senza aver capito le intenzioni dello scoiattolo.

-Hai detto che non hai sonno e chiaramente il “perché” è che hai ancora molti dubbi di cui parlare, con qualcuno, finché non ti sarai tranquillizzato a dovere. E poi in questa casa il posto migliore per ottenere sia sonno che privacy è proprio sotto le stelle. Sono sicuro che apprezzerai- rispose gentile lo scoiattolo.

 

Nick voltò lo sguardo in direzione della sua camera, alla vista di Judy che ormai si era addormentata e..- Bhe, almeno nessuno mi chiederà dove sono stato nel caso mi attardassi per aver dormito da un'altra parte- constatò la volpe prima di incamminarsi.

 

-Hai sentito tutto?- si accertò Nick.

 

-Non potevo non farlo: Alice non può rivelare nulla a me essendo un civile, per quanto ne soffra, ma devo comunque sapere se devo proteggermi e provare a proteggere anche lei. In questo momento le informazioni sono l'unica arma che posso usare per evitare danni maggiori.- ammise lo scoiattolo repoerter con un filo di preoccupazione.

 

Quella sera, Russell, avendo visto Nick non dirigersi verso le scale dopo cena, preferì aspettare per parlargli ancora un po’, naturalmente ascoltò il suo dialogo con Alice come non cercò minimamente di nascondere. Li fece finire perché era “educato” (se doveva proprio origliare, meglio per lavoro o per giustizia; Alice avrebbe capito) e poi perché voleva capire meglio Nick(quanto di vero diresti di te stesso ad uno sconosciuto che dice di averti amato una vita o ad un semplice conoscente dopotutto) e confutare quanto di vero avesse capito ipotizzando su di lui. Ma anche reperire più dettagli anche per esser certo di conoscere ancora la sua amica, sperando(qualsiasi verità venisse a galla) che i suoi sentimenti verso l'amica, non sarebbero cambiati.

Per fortuna, fino ad allora, non lo erano stati. Le verità apprese non lo impaurivano: un po' per orgoglio, un po' per principio, non aveva mai temuto di dimostrare il proprio amore o affetto verso coloro pensava lo meritassero. Russell si sentiva così più responsabile, a livello di impegno affettivo, dei suoi genitori. Amava pensarsi come un guerriero dell'amore [ (ascoltate Guerriero di Marco Mengoni: sembra cantata da lui dopo che Alice lo tira su di morale ogni volta che dubita valga la pena lottare per qualcuno, e poi la cantano insieme ;) ].

Una volta sul tetto, mentre Russell ritornò giù con la scusa di prendere delle cose e raggiungere la volpe poi.. Nick si affacciò sul cornicione, simile alla ringhiera di un terrazzo, pensando un po' alla propria vita, riflettendo su quella sgangherata e ora, forse, pericolosa giornata. Il nuovo casino in cui si stavano cacciando lui e Judy, e se l'eventualità di saltar o non saltar fuori dalla vita di Alice fosse una buona idea o una cattiva idea a caso concluso. Ovviamente sarebbe stato più sicuro per entrambi non vederla più o chiunque la coinvolgesse, ma non sembrava entusiasta della cosa, però continuare a vederla, e con lei gli altri, lo rendeva molto ansioso come non si sentiva da anni. Come si sarebbe sentita carotina invece?

Il filo dei suoi pensieri era talmente pesante che la giovane volpe compì una defaiance che in passato non avrebbe commesso mai in casa di estranei: parlare a voce alta...da solo.

In un modo originale che solo lui faceva quando messo al limite non riusciva più a tenersi tutto dentro: in terza persona come a presentare un documentario su se stesso:

-Su cosa? Sul filo degli eventi che lo avevano portato prima da Finnick, da sempre compagno di Alice prima di conoscere lui senza che per anni ne venisse al corrente, di Russell suo ex compagno di scuola che per un malinteso non chiarito lo aveva tagliato crudelmente fuori dalla sua vita e di come non arrendendosi a questa realtà non lo aveva mai dimenticato e..infine Judy che ora che si soffermava sul confronto..poteva essere una versione alternativa della coniglietta mandata dal karma nel momento più scuro della sua vita per ricordargli che stava sbagliando?!

Se per le leggi del cosmo la soluzione ai suoi problemi era un amico sincero e sicuro, allora perché lei, invece di lui? Perché non insieme allora?

Di colpo si sentiva come sparito, e riapparso in una nuova vece di se. Forse la attuale alla quale si stava ancora abituando

Non ce la faceva davvero più.

Non ce l'aveva più fatta, a tenerli gli occhi aperti.

Ci era giusto riuscito per vedere le immagini di una leporide, lei mentre si irradiava rapidamente dal fagottino contenente il suo ex-compare di truffe e bravate. Che per l'occasione concessa dall'immaginazione, aveva deciso di riprendere l'aspetto, le fattezze e i panni del pupo dismessi e caduti in disarmo ormai da qualche mese a sua detta: ma mai confutato di persona.

Per un lasso di tempo talmente ampio da apparirgli LONTANISSIMO, se provava anche solo a ripensarci.

Quei giorni, i giorni in cui il piccolo e pestifero fennec del deserto si conciava come un infante...erano da considerarsi finiti, appartenenti a un'era PASSATA e DEFUNTA. Da ritenersi messi definitivamente NEL DIMENTICATOIO.

Appartenevano ad un epoca REMOTA. Ad un ALTRO NICK. Che ormai non aveva più SENSO né RAGIONE di ESISTERE. Di DOVER esistere.

E nemmeno il BISOGNO, a dirla tutta.

Specie da quando una certa CONIGLIETTA TUTTA PEPE, TUTTA NERVI e che sembrava fatta col FERRO e con L' ACCIAIO piuttosto che con la CARNE, il SANGUE e la PELLICCIA...aveva deciso di INCROCIARE il suo CAMMINO con quello di LUI.


 

Si erano TROVATI.

Così, PER PURO CASO.

I loro PERCORSI...si erano gradatamente AVVICINATI fino al momento in cui erano CONFLUITI IN UNO.

Era accaduto proprio così.

DI CONSEGUENZA.

NATURALMENTE.

In modo CONSEQUENZIALE, LOGICO. Come se fosse la cosa più OVVIA e SCONTATA DEL MONDO.

E ciò era BEN STRANO, visto che almeno all'apparenza...almeno in apparenza non potevano essere PIU' LONTANI DI COSI'.

Di COME ERANO.

A prima vista non avevano, e non avrebbero dovuto avere ASSOLUTAMENTE NIENTE, in comune.

Erano troppo DIVERSI.

Troppo DISTANTI.

Agli ANTIPODI.

Non appartenevano nemmeno alla medesima specie.

CONIGLIO lei, VOLPE lui. E poi...

E poi erano rispettivamente una PREDA ed un PREDATORE.

E per di più...

Per di più in natura erano da considerarsi NEMICI GIURATI. Sin dalla notte dei tempi.

Nelle ere antiche, quando i mammiferi camminavano sulla terra con TUTTE E QUATTRO LE ZAMPE E NON SOLO CON DUE...per i conigli, le volpi costituivano il loro INCUBO PEGGIORE.

Almeno tanto quanto le seconde consideravano i primi la loro PIETANZA PREFERITA SUL MENU' DEL GIORNO, in egual misura.

Non avrebbero dovuto mai avere NIENTE A CHE SPARTIRE, secondo il comune buon senso . Oppure QUALCOSA D'ALTRO, di molto comune. Che con l'elemento appena menzionato NON C'ENTRAVA PRESSOCHE' NIENTE. Poiché non si basava sul RAGIONARE CON LA PROPRIA TESTA ed il PROPRIO CERVELLO, quanto di ASSORBIRE ed ENUNCIARE idee e modi di pensare che già erano stati CONSUMATI, ASSIMILATI e DIGERITI da altri.

A MENADITO, in una catena continua e perpetua.

Nick e Judy non avevano alcun motivo che li potesse spingere a decidere di procedere DI PARI PASSO. INSIEME. Eppure...

Eppure FU PROPRIO QUEL CHE FECERO.

Beh...più o meno.

Anche se entrambi erano certi di essersi aiutati e cavati fuori dagli impicci l'un l'altra, a vicenda...in realtà le cose NON ERANO ANDATE PROPRIO COSI'. E di questa cosa ne era assolutamente ed intimamente convinto soprattutto UNO, tra i componenti di quello strano e strambo duo.

Nick, anche se non lo voleva dare a vedere e mai avrebbe avuto il coraggio di dirglielo apertamente...riteneva che fosse stata Carotina a trovarlo, e non vice – versa. Men che meno l'esatto contrario.

Lo aveva trovato in un vicolo, come si scovano i trovatelli o i cuccioli abbandonati da piccoli. Per chi ha la pazienza o la costanza di mettersi a cercarli, e di continuare a farlo. Per avere qualcuno a cui donare la propria stima ed il proprio affetto, perché tanto ne ha da dare.

Talmente tanto che per sé stessi è persino troppo. Talmente tanto che le persone care e chi si conosce da una vita non bastano.

Non bastano mai. Si è sempre alla ricerca di qualcuno di nuovo. E Carotina...Carotina si era imbattuta in lui.

Gli si era imbattuta quasi a sorpresa, mentre se ne stava rannicchiato contro ad un muro con la schiena poggiata per intero contro di esso. Da un'intera vita pronto, preparato, abituato ad evitare gli altri. E a difendersi come poteva, se gli altri non si decidevano ad allontanarsi ed insistevano a non volerlo lasciare in santa pace e per i fatti suoi.

Con lo sguardo basso e i pugni stretti, con le punte degli artigli conficcate nell'interno delle palme fino a farle sanguinare. Per volersi causare una dose supplementare e suppellettile di male, da solo e da fuori. Che potesse in qualche astruso modo soffocare e sostituirsi al male che sentiva venirgli da dentro, e che era presente in misura e dose ancora maggiori. Per fare quasi in modo che lo rimpiazzasse invece di sommar visi, e renderlo quindi ancora più grande e cocente.

Completamente deluso e disilluso. In fila ed in mezzo al mucchio di tutti gli altri delusi e disillusi. Uno dei tanti INVISIBILI che si potevano trovare a questo mondo, e che lo componevano. Ma con un'unica quanto determinante differenza.

Lui...lui RIDEVA. Rideva ed irrideva tutto e tutti. Non aveva rispetto né timore per niente e per nessuno. O almeno con quelli con cui sapeva di POTERSELO PERMETTERE.

Con tutti gli altri...con tutti gli altri FINGEVA di provare SOGGEZIONE e TIMORE. Quando invece NON NE AVEVA NEANCHE PER LORO.

Se ne infischiava di qualunque cosa che non fosse SE' STESSO. Di tutto il resto NON GLIENE FREGAVA E NON GLIENE AVEVA MAI FREGATO NIENTE DI NIENTE.

Stava una FAVOLA, almeno esteriormente.

Arrogante, cinico, freddo, insensibile, spavaldo.

Era SANISSIMO, almeno secondo gli occhi del mondo. Del mondo in cui si era ritrovato e costretto a vivere, ed a muovere i suoi primi passi. Ma in realtà...

In realtà era MALATO.

Aveva IL CUORE, malato. Grave, e da tanto.

Era malato nel profondo. Nel PROFONDO del suo cuore.

Nello SPIRITO.

Nell' ANIMA.

Rideva. Senza sosta e senza alcun freno. Quando invece avrebbe tanto voluto PIANGERE. E GRIDARE. Fino a BUTTARE FUORI TUTTO. Ma...

Ma NON CI RIUSCIVA.

Non ci era mai riuscito. E giunti a quel punto NON VOLEVA PIU' RIUSCIRCI. Non gli IMPORTAVA più, di volerci o doverci riuscire.

Aveva sofferto troppo. Ed erano successe troppe cose.

Gli erano successe troppe cose BRUTTE.

DECISAMENTE TROPPO BRUTTE.

Era meglio, infinite volte meglio...DIMENTICARE.

PERDERE CONOSCENZA e COSCIENZA, persino da SVEGLI. Persino continuando a rimanersene DESTI.

Affinché tutto quel dolore, quella sofferenza...NON FACCIANO RITORNO.

Una visione d'insieme davvero SQUALLIDA, DESOLANTE e DEPRIMENTE. Che avrebbe fatto alzare i tacchi ed allontanare chiunque. Ma lei...

Lei NO. Lei non si era ALLONTANATA. Non si era ARRESA. Non si era certo SCORAGGIATA.

Lo aveva avvicinata LO STESSO. Pur tra mille cautele. E poi...e poi lo aveva raccolto, messo sottobraccio e PORTATO VIA CON SE'.

Il tutto a dispetto del fatto che fosse molto ma molto più PICCOLA, MINUTA e LEGGERA.

Veramente incredibile.

Lo aveva preso con lei. Per non lasciarlo mai più. Per non lasciarlo mai più DA SOLO.

MAI PIU'.

Quel giorno...in quel giorno si era STRAVOLTO TUTTO.

Quel giorno AVEVA CAMBIATO TUTTO. GLI AVEVA CAMBIATO TUTTO.

FORSE. O...

O FORSE NO.

Vedendo com'era andata a finire NELL' ULTIMO PERIODO...forse sarebbe stato più saggio per Carotina TIRARE DIRITTO, IGNORARLO e LASCIARLO LI' DOV' ERA E DOVE STAVA.

A MARCIRE. E a MACERARE nel brodo mefitico del suo RANCORE, dei suoi RIMPIANTI e dei suoi RIMORSI.

Tirando le dovute somme...non è che la cara coniglietta avesse fatto poi questo GRAN AFFARE, a tirarselo su ed appresso.

Questo è quello che succede, quando si decide di transitare per i budelli andando a caccia di RIFIUTI, per poi decidere di RACCATTARSELI.

I rifiuti...andrebbero lasciati dove sono. In mezzo a tutta l'altra SPAZZATURA.

Spesso Nick si chiedeva se fosse davvero MAI CAMBIATO, nel corso degli anni e dopo le varie esperienze passate.

Oh, certo. Sicuro. Almeno dal punto di vista ESTERIORE lo aveva fatto.

Da CRIMINALE INCALLITO ed ESPERTO di TRUFFE e RAGGIRI quale era e quale era sempre stato si era trasformato in un EROICO SBIRRO PROVETTO. Tutore integerrimo della legge e dell'ordine costituiti.

...Come sempre, no?

Assolutamente niente di nuovo, sotto al sole.

E' necessario INTENDERSI BENE, però. Tutto ciò non stava certo a significare che dentro di sé era rimasto un DELINQUENTE. Questo no.

No di certo. Aveva intrapreso una SOLENNE DECISIONE, durante QUEL GIORNO.

Il giorno del DIPLOMA. All'accademia di polizia, al termine dell'addestramento. Nel corso della CERIMONIA DI PREMIAZIONE.

Lo aveva GIURATO, su quel palco. Davanti a TUTTI. E davanti a LEI.

GLIELO AVEVA GIURATO. Tutto ORGOGLIOSO ed in modo e con fare SOLENNI, mentre la sua FUTURA PARTNER si congratulava e gli appuntava il distintivo al petto.

Per merito suo...grazie a Carotina aveva deciso finalmente di VOLTARE PAGINA.

Grazie a lei aveva deciso di intraprendere la strada della GIUSTIZIA, e di percorrerla SINO IN FONDO.

IN SUA COMPAGNIA. AL SUO FIANCO.

Per TUTTA LA VITA. Per tutto IL RESTO, della sua vita.

Perché nessuno abbia mai a saltar fuori permettendosi di insinuare che L' ASTUTO e BRILLANTE NICK WILDE NON MANTIENE QUEL CHE DICE. E NON ASSOLVE LE PROMESSE CHE HA FATTO.

Augh. Così aveva parlato. Così aveva deciso. E così sarebbe stato.

Ma...

Ma questo era avvenuto FUORI. Mentre sul DENTRO...

Ecco. Per quel che riguardava il dentro non era tanto disposto a metterci la zampa sul fuoco, in tal proposito.

A farsi vedere cambiati da fuori...a farsi vedere cambiati da fuori SON PIU' CHE CAPACI TUTTI.

Ma dentro...SI PUO' VERAMENTE CAMBIARE, dentro?

Si può veramente CAMBIARE, NELLA VITA?

Ci si può riuscire davvero, anche se lo si vuole e lo si desidera con tutte quante le proprie forze?

Basta davvero volerlo, per poterci riuscire?

Difficile. Difficile dirlo. Non poteva ma soprattutto NON VOLEVA rispondere, ad una simile domanda.

Perché è una di quelle domande verso la quale si è intimamente convinti di averla GIA' IN TASCA, la risposta. E che essa verrà fuori in AUTOMATICO, al momento giusto ed opportuno. Eppure...

Eppure quando ce la rivolgono così, all'improvviso e a BRUCIAPELO, rimaniamo BELLI CHE SPIAZZATI, senza sapere effettivamente cosa dire.

Non siamo più così tanto sicuri della risposta che avevamo e che tenevamo IN SERBO, quando ci viene chiesto di dirla IN FACCIA E SUL MUSO.

Un individuo può davvero cambiare? O forse...

Forse può solamente CREDERE, IMMAGINARE di farlo? Di farcela?

Forse non è altro che un' ILLUSIONE.

Già. Forse ci si illude, e basta.

Quello che si definisce CAMBIAMENTO non è altro che il RIPROPORSI, il RIPRESENTARSI ed il METTERE IN ATTO SCHEMI E COMPORTAMENTI GIA' VISTI, GIA' CONOSCIUTI e GIA' PIU' CHE NOTI a colui che li mette in pratica.

Nulla cambia. E tutto resta sempre uguale, per quanto ci si possa sforzare.

Tutto rimane sempre uguale, in fondo. Uguale a sé stesso.

E poi dicono che il MOTO PERPETUO...NON ESISTE.

Non esiste UN BEL PEZZO DI CAVOLFIORE, gente.

Niente cambia. Non cambia mai nulla. E nessuno IMPARA MAI NULLA.

In realtà non si fa altro che PERCORRERE e RI – PERCORRERE LE MEDESIME VIE, RIFARE GLI STESSI ERRORI E PRENDERSI SEMPRE LE STESSE LEGNATE.

TUTTO QUI? Verrebbe da dire.

E' possibile che sia davvero così SEMPLICE, la faccenda?

E' DAVVERO tutto qui?

E' davvero tutto qui, ci si chiede?

E' DAVVERO TUTTO QUI. Giusto per rispondere ad una domanda con UN' ALTRA DOMANDA. Per poi provvedere a DARSI LA RISPOSTA DA SOLI.

Si lotta, ci si batte e si fa fatica per IL DOMANI. Per un domani che sia MIGLIORE. O almeno è cosi che si dice. Ma...

Ma CHI LO PUO' SAPERE CON CERTEZZA se il domani sarà DAVVERO MIGLIORE?

Chi PUO' GARANTIRE se il domani sarà davvero migliore di IERI? E dell' OGGI?

Non si sentiva affatto cambiato. Non era cambiato NULLA, in realtà.

Non era cambiato NIENTE. E non era cambiato IN NIENTE.

Non era altro che un IDIOTA.

Idiota ERA e TALE ERA RIMASTO.

Un autentico IDIOTA che non sapeva fare altro che il RIVENDITORE DI GHIACCIOLI RICICLATI. La cui vita era talmente MEDIOCRE e MISERA che l'unico motivo di soddisfazione lo costituiva il fatto di riuscire a BUGGERARE IL PROSSIMO. E fagli rendere conto della sua DABBENAGGINE.

Oppure NON FARGLIENE RENDERE CONTO AFFATTO, il che era ancora meglio.

Perché il VERO STUPIDO PATENTATO...NON SA DI ESSERLO. Lui è intimamente convinto di essere un GENIO.

Ci aveva provato. Si era applicato. Ma non aveva concluso UN ACCIDENTE.

Si sentiva come lo studentello imberbe ed ambizioso che era entrato all' ATENEO e aveva iniziato da subito a discutere e a discorrere dei MASSIMI SISTEMI con i SAGGI e gli ESPERTI IN MATERIA. Per poi uscirne solo DELUSO e SCORNATO. E, dulcis in fundo...PIU' IGNORANTE DI QUANTO NON FOSSE PRIMA.

Perché i DOTTI lo avevano messo davanti ad uno specchio. Mostrandogli e facendogli vedere la sua stessa INETTITUDINE.

Era entrato CRETINO ed era uscito DEFICIENTE.

Come una certa CAMPAGNOLA di sua conoscenza. O almeno COSI' ERA CHE L'AVEVA VISTA, all'inizio sia chiaro.

Una PROVINCIALOTTA di BELLE SPERANZE, con IDEE CHIARE e con OTTIMI VOTI, e di LARGHE VEDUTE ed APERTI ORIZZONTI e CONCETTI. Che si era messa nella sua TESTOLINA ACERBA di voler CAMBIARE IL MONDO. E di poter FARE LA DIFFERENZA. Sin dall' INIZIO.

Si può davvero CAMBIARE? Si può davvero OTTENERE o almeno SPERARE in un DOMANI MIGLIORE? O anche solo DIVERSO?

Si può davvero CONTROLLARE o CAMBIARE il proprio DESTINO?

No, che non si può.

Almeno...lui non era riuscito a fare NESSUNA, di quelle tre cose.

NEMMENO UNA.

Ognuno può essere CIO' CHE VUOLE, giusto?

E' così che si dice in quel di Zootropolis, no?

Beh...è SBAGLIATO.

PROFONDAMENTE SBAGLIATO.

Alla fine, se non altro...su quello aveva DA SEMPRE AVUTO RAGIONE LUI.

E non certo sul fatto che Carotina non fosse altro che UNA SCIOCCA CONIGLIETTA OTTUSA.

Ma sul fatto che ognuno può essere solo CIO' CHE E'.

Può essere solo QUEL CHE E'. Quel che è VERAMENTE.

E Carotina...Judy era diventata IL MIGLIOR AGENTE DI POLIZIA perché era DESTINATA A DIVENTARLO. Perché era UNA GRANDE.

Lei era una grande. Lo era SEMPRE STATA.

Da sempre. Lui, al confronto...era NIENTE.

Non era niente. Era una completa NULLITA'.

Era soltanto un BAMBINO che tentava disperatamente e malamente di IMITARE e di SCIMMIOTTARE gli ADULTI.

Un povero DEMENTE che voleva somigliare al suo IDOLO, che tanto AMMIRAVA.

Quello era NICK WILDE. Niente di più, niente di meno.

Un PERDENTE. E quello era il suo destino.

Di PERDERE. Di perdere TUTTO. OGNI COSA. E di VENIRE SCONFITTO, prima di...

Prima di vedersi PRIVARE ANCHE DELLA VITA STESSA, molto probabilmente.

Questa era tutta quanta la dannata faccenda. E quel che era peggio...

Quel che era peggio era che essa poteva anche venire ESTESA ad un DISCORSO PIU' AMPIO e GENERALE.

Non era cambiato. Non era riuscito mai veramente a cambiare.

Non era rimasto altro che un VOLPACCHIOTTO FRIGNANTE e FRIGNONE, RANNICCHIATO E RINTANATO DIETRO AD UNA RAMPA DI SCALE. Per SCAMPARE e SFUGGIRE dai suoi BULLI ed AGUZZINI.

Così lo aveva trovato Finn. E così lo aveva trovato Carotina. Ed allo stesso modo lo aveva trovato o..sempre osservato da Russell? Forse quella mattina che era rientrato in servizio dopo aver diramato gli ordini di pattuglia dalla centrale, sicuro ma comunque sempre sull'orlo dall'essere anche lui (come lui) in preda ad una CRISI DA CIUCCA TRISTE, senza per forza ubriacarsi?!

Che glia aveva vomitato anche L' ANIMA, insieme a tutto quello che si era tenuto per anni fin dentro le BUDELLA e le VISCERE, di quel corpicino piccolo anche lui seppur diversamente forte a modo suo come Carotina, quella sera stessa al tramonto di una giornata sulle scale della ZPD di NON ORDINARIA AMMINISTRAZIONE PERSONALE?!

Anzi...no. NON ERA ESATTO. Niente interrogativo! Affermativo signore è certamente così!

Quanta gente si era affaccendata sino ad ora, davanti e sopra ad un ipotetico balcone, per osservarlo? A impegnarsi per lui?

Quanta gente. Tanta di quella gente che ormai perdeva il conto, talvolta. Ed era spesso in procinto di fare confusione.

Sempre lo stesso spettacolo, in quel teatro e sul palco?

Come il giorno del suo diploma alla ZP Academy.

Sempre la stessa messinscena. Sempre la stessa recita. Sempre la stessa SOLFA.

Cambiavano solo i PERSONAGGI, di volta in volta. O gli ATTORI. O i CO – PROTAGONISTI. Oppure le COMPARSE. Così come il PUBBLICO seduto nel palco, in platea oppure in galleria.

Ma la trama era sempre UGUALE. Uguale a SE' STESSA.

E persino i racconti e romanzi più belli, a furia di riproporli...finiscono per VENIRE A NOIA.

Questa era la sua vita. Il DRAMMA della sua vita.

Così come gli era stato proposto di divenire l'aiutante positivo di una storia dal cambio di lampante scagnozzo n.2 o n.1 a seconda dei casi. Diventando una sorta di co-sceriffo con Carotina al fianco.

PROVOCATO, lo si ricordi bene. Non certo avvenuto per cause fortuite o naturali.

Così come Finn lo aveva indottrinato alla vista di strada e da MARIUOLO. Così come Carotina lo aveva introdotto alla vita da AGENTE DI POLIZIA.

Non era mai cambiato. Erano cambiate di volta in volta le persone che lo avevano TIRATO FUORI DAL SUO IMPROVVISATO E PRECARIO NASCONDIGLIO. Ma non lui.

Lui era rimasto il solito IMBRANATO ed INCAPACE, buono solo a starsene FERMO IN UN ANGOLO AD ASPETTARE CHE QUALCUNO ARRIVASSE A DIRGLI QUEL CHE DOVEVA FARE.

Beh, se non altro...se non altro ci si poteva almeno consolare del fatto che se lui non era mai cambiato, non lo aveva fatto nemmeno il suo MENTORE e MAESTRO.

Neanche IL PREDONE DEL DESERTO. Neanche IL SI – FA – PER – DIRE BUON VECCHIO FINN. Il mammifero dal MANTO COLOR DELLA SABBIA e dalle LUNGHE ORECCHIE.

E NON SOLO QUELLE, beninteso.

Di LUNGHE.

Nemmeno il tappo era mai cambiato un gran che, a giudicare dalla improvvida ENTRATA IN SCENA che aveva appena fatto in cucina al fianco della sua altrettanto problematica e sgangherata consorte non sposata.

Con tutte le eccezioni di tenerezza sciorina con la prodigalità di uno scozzese, il burbero fennec par tuttavia voler dimostrare anche ai suoi improbabilissimi ex soci e amici poliziotti e di sicuro, mai-figli,

COI FATTI,di non aver assolutamente perso CERTE ABITUDINI e nemmeno IL GUSTO, visto che a mascherarsi da INFANTE doveva provarne ancora bello PARECCHIO. Nella alcoa della gatta, che comunque lo accetta in tutto, con o senza costume, perché la padrona di casa ha dimostrato d'esser tutto fuorché cieca o sprovveduta, ma stramba e adorabile quanto il suo stesso..”fidanzato” si può dire parlando di loro?

Senza dubbio gioca a suo PUNTO, VANTAGGIO e FAVORE il fatto che almeno per una volta abbia deciso finalmente di piantarla e fare a meno di quel suo RIDICOLO COSTUMINO DA CUCCIOLO DI ELEFANTE.

Era sempre stato oltremodo IMBARAZZANTE, anche se FUNZIONALE quanto EFFICACISSIMO.

Suscitava TENEREZZA. Giusto perché NON GLI PERMETTEVA DI APRIRE BOCCA, dato la parte di maschera che andava dalla PROBOSCIDE in giù di fatto glielo IMPEDIVA.

Ogni volta che doveva dire qualcosa poteva giusto emettere un flebile ma squillante e sonoro BARRITO. E poco importava che dietro a quel verso si nascondessero una ridda assortita e variopinta di IMPRECAZIONI e BESTEMMIE VARIE. Ai santi di ogni CREDO e RELIGIONE, ai gonzi in cui si imbatteva sia che decidessero di ignorarlo bellamente, dargli retta oppure cacciarlo via in malo e brusco modo. Con l'aggiunta, nell'eventualità del rispettivamente PRIMO e TERZO caso, di epiteti ben poco gentili riferiti alla facilità di costumi e alla scarsa presenza di principi morali di MADRI, SORELLE, ZIE, CUGINE e NIPOTI. E a guarnire la postilla che tali quanto presunti atteggiamenti di stampo LIBERTINO li aveva potuti VERIFICARE IN PRIVATO E DI PERSONA.

Tenetevelo bene a mente, ragazzi.

Diffidate sempre dei tizi che si trovano per strada DENTRO AD UN PUPAZZONE.

Sotto a quel COSTUME VARIOPINTO ed al FACCIONE SORRIDENTE...lì dentro ci può essere UN TIZIO CHE IN REALTA' VI ODIA.

Quel che invece il nanerottolo malefico non aveva certo smesso era il viziaccio maledetto di INTERFERIRE e di METTERSI IN MEZZO AL MOMENTO MENO OPPORTUNO.

Proprio come aveva fatto tante volte, e farà altre volte sempre di nascosto dai “figli adottivi di lei” forse? Sicuramente si sarà trattenuto ma non ci era riuscito proprio all'ultimo istante. Proprio l'attimo successivo a quello in cui la consistenza gelatinosa dei suoi bulbi ne aveva percepito la tremenda e spaventosa INCANDESCENZA. Ed avevano reagito emettendo un fortissimo quanto fastidioso PIZZICORE.

Come fa la sua cucina ad essere così fastidiosa eppure così buona come loro?

Nick si era sentito attraversare da parte a parte. Come se quella strana mistura di BIANCO e BOLLENTE, che orma gli risultava invisibile dato che aveva appena provveduto a coprirsi, gli avesse INVESTITO, INVASO ed IRRADIATO ogni FIBRA e CELLULA del suo corpo.

Dalla prima all'ultima. In CONTEMPORANEA.

Ma si era accorto, con sua enorme sorpresa, di non provato pressoché NULLA.

Non era stato poi così spiacevole, in fondo. Non nella misura in cui lo aveva previsto.

Gli era sembrato di essere incolume. Ma ciò non aveva di certo contribuito a farlo sentire tranquillo.

Tutt'altro. Eppure una cena non è il termine di una giornata? Doveva sorbirsi Alice, dopo una stana seppur piacevole serata alla sit-com fuori contratto? E certo era stato l'agente Wilde a voler proferire in privato con l'avvocato Mewny.

Non gli era sembrato affatto il momento di stare tranquilli. Non ancora.

Aveva avuto come l'impressione che non fosse ancora del tutto terminata. Un'impressione che, subito dopo, gli era stata prontamente convalidata dal materializzarsi di alcune scene all'interno di mezzo emisfero della sua testa.

Quello DESTRO, per la precisione. Quello che di norma controlla la parte opposta delle membra in un individuo ortodosso. O che lo si chiami pure DIVERSAMENTE MANCINO, giusto per non offendere chi per natura utilizza la parte considerata più DEBOLE ed IMPRECISA.

E che da sempre, cosa ancora più determinante ed importante, gestisce e governa la CREATIVITA', la FANTASIA e L' IMMAGINAZIONE. E L' IMPROVVISAZIONE.

Doti essenziali ed imprescindibili per un ARTISTA. Specie se poi, non avendo né lavoro e nemmeno entrate di tipo FISSO...specie se poi, non avendo pressoché NULLA DI FISSO nel corso della sua esistenza, di lavori ed altre cose del genere se ne INVENTAVA praticamente MILLE, per e pur di tirare a CAMPARE.

Specie per uno del suo calibro,che mentre UNA ne FACEVA...altre CENTO NE PENSAVA.

Ma che soprattutto...si vantava di riuscire a SCAMPARLA in qualunque situazione si venisse a trovare.

Ed anche quell'occasione non fu certo un'eccezione alla tanto decantata regola.

La sua mente aveva preso a vagare alla ricerca di altre esperienze simili, in modo da analizzarle e poterne ricavare una possibile soluzione per affrontare e superare quella in cui si era appena ritrovato a GALLEGGIARE PROPRIO IN MEZZO. E non doveva aver trovato niente di meglio che fargli riaffacciare sulla superficie agitata della MEMORIA immagini relative a vecchi classici dei film ACTION di cui era da sempre GHIOTTO nonché FERVENTE APPASSIONATO. Con particolare riferimento alle ESPLOSIONI.

Ebbene...di solito in un film, e per la precisione dell'ultimo decennio da quando si é iniziato ad introdurre le leggi fisiche a supporto dei fenomeni stessi per garantirne un minimo sindacale di VEROSIMIGLIANZA in più, che cosa accade di norma nel corso di una bella DEFLAGRAZIONE?

Soprattutto quando si decide di ricorrere ai PESI MASSIMI come il SEM – TEX o qualche altro genere di esplosivo PLASTICO? Se non addirittura gli ORDIGNI NUCLEARI?

Oh, beh...è Alquanto semplice.

Di solito ed in genere succede che dopo la LUCE ed il CALORE, in genere arriva L' EFFETTO SONORO.

Detto in altre parole, che così si capisce meglio...IL BOTTO. E subito dopo ancora...

L' ONDA D' URTO. Che in genere SPAZZA VIA COME FOGLIE SECCHE quello che ancora si OSTINA A RIMANERSENE IN PIEDI. Con la forza CINETICA ed ASSASSINA paragonabile a quella di un MARTELLO FORMATO COSMICO USATO DA DIO IN PERSONA.

O da qualche altra divinità che sta un filo più in basso nella graduatoria. Tipo un certo ZIO DEL TUONO venerato dai VICHINGHI, dai PREDONI, e dai BARBARI.

Ehr...errata corrige.

Si voleva dire DIO.

NON ZIO.

Come da copione ormai scontato e collaudato da tempo sopraggiunse lo SPOSTAMENTO D'ARIA. Nick aveva perciò incrociato ancor maggiormente le braccia e si era rannicchiato il più possibile su sé stesso. Ma nel giro di un attimo si era ritrovato ugualmente SCARAVENTATO ALL'INDIETRO, perdendo sia il controllo che la presa sul terreno con le proprie zampe inferiori e VOLANDO BEN OLTRE LE PROPRIE SPALLE.

Aveva ruzzolato più e più volte sulla schiena, a mezz'aria. Anche se lo aveva potuto soltanto intuire, dato che non aveva osato minimamente guardare.

Aveva temuto di non farcela a reggere alla vista, forse.

Non che il stare così e rinunciare di proposito al PRIMO E PIU' IMPORTANTE tra gli organi di senso, almeno secondo quanto promulgavano i più RECENTI SONDAGGI DI OPINIONE, potesse dargli qualche possibilità in più.

Insomma...non é che se si sta PRECIPITANDO A CAPOFITTO DAL QUARANTESIMO CI SI SALVA SOLO PERCHE' TENENDO GLI OCCHI CHIUSI NON SI VEDE DOVE SI ANDRA' A SBATTERE ALLA FINE DELLA ROVINOSA CADUTA. Per poi SPIACCICARSI.

E visto che si parlava della VISTA, e si perdoni lo squallido giuochetto di parole...il tutto era avvenuto, oltre che nella più completa CECITA', sempre con quel BAGLIORE A DIR POCO INSOPPORTABILE davanti.

Ma non aveva avuto paura.

Che bugiardo patentato, che era.

Aveva appena tentato di mentire persino a SE' MEDESIMO. Persino in un momento simile e così delicato.

Aveva avuto paura. Una paura DANNATA. Aveva avuto talmente tanta paura da temere di FARSELA LETTERALMENTE SOTTO. Da un momento all'altro.

E non sarebbe stata di certo né una GRAN COSA e nemmeno un GRAN BEL VEDERE, visto che non avrebbe potuto neanche tentare di ARGINARE EVENTUALI FRANE E PERDITE, poiché di fatto...era e restava ancora TUTTO NUDO.

Però gli era riuscito di rimanere anche ALL' ERTA e pronto a qualsiasi svolta o circostanza. Quello almeno si. Dopotutto...

Dopotutto in tutta quanta la sua vita non aveva mai chiesto nulla, alla vita stessa. Se non che UNA POSSIBILITA' DI CAVARSELA.

Una sola. Una soltanto. Sempre, comunque e dovunque.

E che sarà mai. Può apparire eccessivo, in fin dei conti?

Ma era ancora troppo presto. Pure per quello.

Non poteva ancora sapere con certezza. Non poteva ancora essere sicuro anzi, PIU' CHE SICURO se la possibilità in questione VI POTESSE ESSERE, oppure NO.

E NON LO AVREBBE MAI POTUTO SAPERE. Non fino a che sia la LUCE che lo SBALZO ALL' INDIETRO avessero continuato a PERDURARE.

Cose che, comunque...avevano deciso di CESSARE ENTRAMBE L' ATTIMO SUCCESSIVO. Per sua enorme fortuna e con suo altrettanto enorme e ritrovato sollievo, se pur di sicuro momentaneo.

Del resto lo si era giò detto che la luce era SVANITA, no?

Lo aveva fatto davvero. Seguita a ruota dal caldo. E poi dal bruciore a momenti giusto quasi quel lieve filino insopportabile.

Ed anche il malcapitato di turno, che in questo caso era costruito da un'ormai celeberrima ed insieme famigerata VOLPE...anche Nick doveva essersene reso ben conto, a quel punto.

Se n'era accorto non appena aveva finito di atterrare di nuovo lungo, bello e disteso, in orizzontale e di schiena, al termine di di un tragitto che gli era apparso come INTERMINABILE.

Dopo aver terminato di rotolare e rotolare senza sosta e su sé stesso, come se lo avessero rinchiuso per errore oppure a forza dentro ad una di quelle LAVATRICI INDUSTRIALI grandi e grosse quanto un'intera parete se non ancora di più. Ed in grado di lavare tranquillamente decine ma no, centinaia di capi in un solo ciclo. E che doveva come minimo trovarsi in fase di CENTRIFUGA AL MASSIMO, quando avevano deciso di introdurvelo dentro.

Nel momento stesso in cui era atterrato tutto quel biancore e quella temperatura degna di una gigantesca FORNACE o di un altrettanto mastodontico CROGIUOLO avevano preso ed iniziato ad affievolirsi gradatamente ma piuttosto rapidamente, fino a SCOMPARIRE.

Avevano diminuito d'intensità fino a DILEGUARSI. A SVANIRE.

L'unica cosa che ora ed in quel preciso momento gli stava causando un evidente disagio, almeno per lui visto che costituiva il DIRETTO INTERESSATO di tale sensazione...era la pressione esercitata sul volto e sugli occhi dalle braccia che stava ancora tenendo INCROCIATE ed APPICCICATE su di essi.

Parevano persino INCOLLATE, a giudicare da quanto le aveva fatte aderire.

Forse avrebbe dovuto LEVARLE. TOGLIERLE, quanto meno.

Ma non ci riusciva. Aveva appena scoperto di essere caduto preda di una sorta di FOBIA.

Di un timore FOLLE quanto INGIUSTIFICATO. Ma non per questo meno MICIDIALE ed INVALIDANTE. Almeno dal punto di vista puramente PSICOLOGICO.

Non voleva RIAPRIRE GLI OCCHI, tutto qui. Non se la sentiva. Per paura di quel che si sarebbe potuto TROVARE DAVANTI, una volta che avesse deciso di SPALANCARLI DI NUOVO.

Oh, bella.

No, questa era davvero bella. Da MORIR DAL RIDERE, davvero.

Ma da AMMAZZARSI DALLE RISATE, proprio.

Ma di cos'é che doveva aver paura, in fin dei conti? Cos'é che c'era di cui dover provare così PROFONDO TIMORE?

Era...era SALVO, giusto?

Era...era FUORI DAI GUAI, no?

Era da considerarsi SCAMPATO AL PERICOLO, come ben si dice in casi come questo. No?

Non era...non era forse COSI' che stavano le cose, adesso come adesso?

Non era così, forse?

NON ERA COSI'?!

Al diavolo. Inutile stare lì a farsi mille domande fino ad ottenere solo l'effetto di farsi scoppiare l'encefalo da una bella EMICRANIA fulminante coi fiocchi e i controfiocchi.

Qualcosa, oppure QUALCUNO, gli doveva aver concesso un'occasione. La tanto decantata occasione che di solito attendeva ed in cui sperava proprio in situazioni come quelle.

E lui...e lui, il caro buon vecchio SLICK NICK l'aveva SFRUTTATA A DOVERE.

L'aveva sfruttata IN PIENO. Ancora una volta. Anche quest' ULTIMA volta.

Aveva saputo giocarsi bene le sue carte, anche se la mano che gli avevano distribuito, rifilato ed appioppato non era stata proprio il massimo.

Ma si può sempre BLUFFARE, ragazzi.

Far passare lucciole per lanterne al pollacchione di transito. E portarsi quindi a casa malloppo e partita. In particolare il primo.

Ce l'aveva fatta. Aveva portato a casa la pelliccia. E la pellaccia.

Vivo era vivo. E soprattutto...SI SENTIVA di essere vivo.

Solo questo contava. Solo questo era l'importante.

Stabilito ciò...ora si trattava solo di capire DOVE SI TROVAVA, COSA FARE, COSA DIRE ed infine last but not least, ultimo ma non meno importante e decisivo...COME MUOVERSI.

Ma tutto questo non avrebbe mai potuto iniziare a farlo se prima non avesse iniziato a rendersi conto di DOVE ACCIDENTE ERA ANDATO A FINIRE.

Nessun problema, per quello. Niente di cui preoccuparsi.

Non erano che pure e semplici BAZZECOLE, visto quel che aveva appena passato.

Nient'altro che una PURA FORMALITA'. Da sbrigarsi e liquidare il più in fretta possibile.

Ora di ricominciare, dunque.

Ora di rimettersi in marcia e di ripartire, orsù.-MONOLOGO DI NICK FINE..

Almeno così credeva.. quando girandosi vide la sagoma di Russell, in piedi e con un piccolo vassoglio di quelle che sembravano tazze, erbe e vettovaglie leggere per digerire o dormire. Ossia tisane. “Che salutista preparato” pensò Nick e a quanto lo scoiattolo reporter sembrasse ancora scout fino al midollo più di lui a proposito di coloro che in fondo non cambiano mai davvero.

Per uscire da quel mare di parole con un po' di comicità..

-RUSSELL esce da suo “nascondiglio” e si rivolge alla volpe!!-

-Posso dire ancora una cosa in merito?- proferì lo scoiattolo appena certo che il volpacchiotto, finalmente, interruppe il flusso parlato dei propri pensieri per riprendere fiato.

-RU..RUSSELL?! DA..quanto tempo sei lì?!- chiese finto sorpreso, spaventato per l'ennesima improvvisata del reporter e imbarazzato Nick.

  • E..Perché ti sei messo ad origliare di nuovo?!-

-Direi..da quando ti sei deciso a parlare da solo tutto il tempo, dovevi essere proprio stanco per esserti immerso profondamente nei tuoi pensieri se né la tua vista o il tuo naso non ti hanno avvisato che ero nei paraggi.- disse Russell comprensivo e sorridendo delicatamente.- Di nuovo- e con sardonica innocenza. - Detto fra noi, anche a me la seconda sfogata di Alice ha fatto l'effetto di un incidente stradale su un fiume in mezzo ad un bosco- confessò poi tornando comprensivo soddisfatto della breve ironia della frase precedente in risposta alla domanda di Nick. Ossia perchè era preoccupato per lui ed anche lui con lui.

-Ah..sono proprio messo bene allora: deve essere vero il luogo comune che se entri in polizia diventi un pò stupido- disse lui facendo dell’autoironia.

-No non direi: sei sempre stato un pò stupido, divisa o non divisa, a parer mio!- disse lo scoiattolo diretto in tono gioviale- Proprio come hai ripetuto più volte tu stesso. Gli intelligenti stupidi sono molto rari in questa stagione penso-

-Era questo che volevi dire?!- chiese Nick sospettoso, pur faticando a nascondere del riso per l'ironia del reporter amichevole.

-No,non sono qui per insultarti: visto che certe persone ci riescono benissimo da sole. Devo dirti molto altro, e per rispondere alle tue numerose domande di prima..- e sta volta alzò la voce.

PENSO CHE NESSUNO SIA UNA NULLITA’, UN SIGNOR NESSUNO O QUALCUNO FINO IN FONDO, solo perché QULCUN’ALTRO O UN GRUPPO DI TIZI PIU’ O MENO VASTO LO DICA O LO PENSI.

A.. mio avviso siamo tutti inutili e necessari a seconda del modo in cui viviamo o scegliamo di vivere, per cui nessuno è davvero necessario o non necessario a qualcosa, finché lui o lei non si sente pronto o..che una data situazione lo richieda-

Disse Russell dopo un breve sfogo di rabbia, per poi imitare il finto documentario della volpe, mostrando tutto il suo leggero disprezzo verso chi si sottovaluta troppo senza un motivo più che valido. Poi riprese gentilmente..

-Anche io se ci pensi, potrei rientrare in questa ottica, perciò compiangersi non serve a nulla, quello è il niente! Sei l’ultima persona a meritarlo quindi smettila!! Rimani importante per molte persone attorno a te, ancora prima di Judy, di Finnick, io, Alice o altri..tua madre per esempio. Cosa penserebbe di suo figlio se lo sentisse parlare così, o..tuo padre?

In quanto al cambiare..il cambiamento è un Processo Radicale e delicato che quasi nessuno riesce a comprendere, intraprendere e capire, perché una parte di se stessi muore e ne nasce un'altra, per questo è più facile migliorare che cambiare: per quanto tentati perché attratti ma terrorizzati sempre, alla fine, nessuno è mai pronto a morire davvero:letteralmente e metaforicamente parlando..salvo eccezioni…- spiegò lo scoiattolo uscendo dalla parte enfatica del finto documentario(il corsivo) e facendo pause riflessive ed auto riflessive più vere e coinvolte, come la volpe durante il suo finto documentario (il non corsivo). Ma in prima persona con voce non troppo intensa perché sta volta si trattava di un interlocutore che non temeva il rapportarsi con sé stesso.

Pausa e ripresa ossia Silenzio

-Comunque..quello che voglio dire è....Forse non sarai cambiato Nick ma di sicuro sei notevolmente migliorato.

Preferiresti un mondo cambiato o uno migliore ad esempio, citando Judy?

In quanto al lavoro, l’essere grandi e imitare gli adulti..credimi ripeto..non sei il solo, anche io ho passato anni a farlo, prima ancora di capire cosa volessi o potessi fare: perfino Alice; voleva essere “un semplice gatto felice” ma quando ha capito che con ciò non si campa e non potendo essere un supereroe, una strega, poi un veterinario, la guardia forestale e quant’altro.. avrebbe preferito fare l’attrice, perché quel mestiere le avrebbe permesso di esercitare, seppur virtualmente, tutti quegli altri “mestieri”rimanendo se stessa. Ma la vita.. ha avuto altri piani per lei, tuttavia ha intrapreso il suo ruolo di avvocato e agente segreto a testa alta con una resilienza e risolutezza a dir poco..stoiche, perché crede in quello che fa ed ama difendere il prossimo allo scopo di migliorarlo, aiutandolo come può e come sa.

Esattamente come tu credi in Judy; ho capito dal giorno della tua laurea ed ingresso in polizia, dopo il suo discorso ispirante e pieno di speranza e fiducia, da come la guardavi metterti il distintivo, che avevi scelto lei e non un lavoro.

Non vi è nulla di male in questo,come io ho scelto di essere un reporter perché oltre ai miei principi avevo scelto te, perché la tua..nostra brutta esperienza mi avevano ispirato a reagire, e non me ne pento!!!

Penso tu sia davvero unico Nick, e hai tanto da offrire a chi sta accanto a te: sei brillante, sagace, spiritoso, intelligente e con un buon intuito che ti permette di indovinare, al pari di un veggente, come sono le persone che hai davanti. Nonché un amico leale, presente e fedele ora che hai modo di mostrare ed esercitare queste qualità nascoste per tanto tempo..ma..se ancora non ti fidi di te stesso e continui a svalutarti in questo modo..neppure una persona forte come Judy basterà a farti felice.

Credo dovresti cominciare a volerti più bene, sarebbe ora! I tuoi difetti non sono poi così gravi come credi, se non ti fossilizzi su questi ogni volta che le cose vanno male. Per come la vedo io..è più dannoso quando siamo noi stessi a darci degli scemi che non quando ce lo dicono gli altri…-

-Salvo eccezioni- aggiunse Nick dopo aver attentamente ascoltato il discorso di Russell e colpito da esso.

-S, infatti. Stai meglio ora?- domandò Russell a Nick per accertarsene..

-Mmh..si e no. Il tuo discorso mi ha toccato, ma non mi ah ancora convinto.-
- I - in che senso, scusa?-
- Diciamo che ha lambito la superficie, ma non mi è ancora penetrato nel profondo. Non come speravi, mi sa. Tranquillo, eh! Senza doppi sensi di sorta.-
-Sai, Nick...se non fosse ridicolo, detto da me...ti direi qui su due zampe di "andar a dar via il c"...-
-"Ti piacerebbe, eh?"-
-Si, ok. Ammetto che era fuori luogo. Vorrà dire che mi limiterò a "mandarti al diavolo!".- -Si. Direi che così ci siamo.-
-"Cosa devo fare, con te?"-
- Sinceramente non lo so. Carotina é da quando mi conosce che cerca la risposta senza trovarla. Se ci riesci tu...non mancare di farglielo sapere.-
-"Và a quel paese."-
- "Senz'altro."

Direi che il tuo é stato un chiarimento necessario ma non sufficiente, proprio come un certo teorema."- -Era una CONDIZIONE, Nick!-

-"Direi ,allor, che il tuo é stato un chiarimento necessario ma non sufficiente, proprio come un certo teorema.-

-ERA UNA CONDIZIONE, ripeto, NICK! E ME LA RICORDAVO UN PO' DIVERSA DA COME L' HAI DETTA TU.-

 

-Eh, già. Era una condizione NECESSARIA E SUFFICIENTE. Non NECESSARIA MA NON SUFFICIENTE!!- .

Silenzio, alla fine esasperato vedendo le proprie buone intenzioni sbeffeggiate, sapendo che quella strafottenza era la risposta tipica alla timidezza di Nick, ossia fare la faccia di Bronzo, Russell prese un respiro profondo e disse di nuovo col tono finto documentario anche lui:

-Questo mio chiarimento necessario ma non sufficiente l'ho fatto perché la tua scarsa autostima auto imposta hanno cominciato a starmi sul cazzo!! Ecco ora l'ho detto! Ma voglio pensare che sia colpa del cortisolo e della mancanza di endorfine a parlare per te, e non i tuoi complessi, visto che non è del tutto colpa tua; perciò ora STAI ZITTO!!Non fai un accidente, e ti lasci solleticare a morte finché non batte il sole!"- dissè arrabbiato ma al contempo divertito lo scoiattolo, saltando così addosso alla volpe.

-COSA!?- esclamò Nick allibito e sorpreso del tutto sta volta.

-Mi hai capito benissimo, ora io ti farò il solletico, e tu starai fermo a "ridertela" finché non dirai a te stesso "Io devo credere in me stesso perché merito di sapere di aver valore!". Intesi!?!!- rispose lo scoiattolo con un piccolo ghigno sadico in volto che ancora l'agente non aveva visto. Non così spaventoso ma comunque eloquente quanto il giovane giornalista.

-Potrebbe volerci tutta la notte allora e..non credo funzioni se mi minacci- provò a cavarsela Nick confuso tra l’imbarazzato ed il divertito. E lo spaventato perché chiare fonti attendibili erano arrivate a Russell sul fatto che davvero Nick soffriva molto il solletico..dappertutto.

- Abbiamo tutta la notte per farlo, ma ti garantisco che non ci vorrà molto: tu hai scarso autocontrollo per quanto riguarda le risate, più di quanto dai a vedere. Tranquillo, sarà divertente per entrambi- lasciando spazio a doppi sensi ed allusioni senza timore sta volta, ma comunque senza fondamento se non quello di far star bene la vople con la forza da parte dello scoiattolo generoso ma un po' dispotico se serviva.

-No..Ora il doppio senso è voluto, ma se è così che la metti..in questi casi "non dovremmo volerlo entrambi?".

-Non m'importa cosa vuoi, dato che nemmeno tu lo sai. So solo di quello che ti serve e di cui hai bisogno, brutto insicuro presuntuoso!! Ossia ti serve una lezione e stare meglio, perciò inizia a contare..Nick-.

-Guarda io...- Bam!! e senza dagli il tempo di contare Russell lo solleticò dappertutto..ma senza spogliarlo o spostandogli i vestiti; per sua fortuna o sfortuna Nick era davvero ipersensibile al tatto, così da evitare allusioni, secondi fini o situazioni imbarazzanti nel caso Judy, Alice, Finnick o altri fossero possati su per il tetto e li avessero visti.

Solletico-Solletico-Solletico

- Non ho contato!! Ah Ahah!!!-

- Non mi importa!! Ridi o dì quelle parole!!-


 

Come previsto dallo scoiattolo mezzo rosso e mezzo giapponese striato, coi ciuffi alti alle orecchie, ci sarebbe voluto un po' prima che la volpe rossa domestica ammettesse quelle parole salutari, di sicuro la loro bella chiaccherata aveva fatto bene ai condotti dell'aria collegati al tetto ed alle scale della casa dove la abissina dal manto lepre rosso rosato e dagli occhi azzurri aveva involontariamente ascoltato, sul serio serioso, tutta la scena acustica dei suoi amici sul tetto che non scottava. Evidentemente ai condotti non interesseavano i concetti di privacy. Ma naturalmente Russell non lo sapeva.

-Bhè Gweny, una giornata cominciata tanto "così cosi"..non poteva terminare meglio di "così!"-

E dopo aver dato la buonanotte alla pesciolina la gattina si incamminò verso la camera da letto dove la attendeva una altra volpina, certamente della prima, più carina.

 

ANGOLO AUTRICE:

IL SEGURNTE CAPITOLO OGGI NON è SOLO UN OPERA SOLA, BENSI UN CAPITOLO A QUATTRO MANI GENTILMENTE OFFERTIMI DAL MIO AMICO COLLEGA FANFICTION SCRITTORE Redferne, la sola parte di Nick che parla da solo sul tetto per dare più verosimiglianza al personaggio di Nicholas Piberius W. in

quanto uomo e che parla con reazioni e linguaggi in una situazione di probabile realismo sociomaschile con differenti opinioni e caratteri . Tutto per la verosimiglianza creativa:

il piccolo dialogo finale è un breve botta e risposta tra autori.

Spero di avervi commosso e fatto piangere ma anche ridere tanto. Recensitemi per confermarlo con piacere, rabbia o dubbio e vi rispondero altrettanto. Se persino io non ci retero di sasso.

BUONANOTTE,ANZI BUONALETTURA E SCUSATE IL RITARDO DETTO IN RITARDO.

AHHH: SONO FELICE PERCHE' è DA TANTO CHE NON PUBBLICAVO!

FINALMENTE!!!

 

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Capitolo 20
*** A casa di Alice e intanto non solo lì - PARTE 6 ***


 

Quando la gatta raggiunse la camera e si chiuse la porta alle spalle il suo ragazzo non mancò di farle sapere la propria impazienza e leggero disappunto, tuttavia mal celando la propria contentezza dell'arrivo di lei.

 

 

-Wow credevo non la finissimo più sta sera con quel salottino pomeridiano serale improvvisato. Non si sono neppure sporcati i vestiti tanto quanto speravo; stupide buone maniere da tavola blocca appetito- si pronunciò un po' seccato Finnick dopo aver fatto un complimento esclamativo ad Alice, appena entrata nella stanza.

 

-Si si Finnick è come dici tu: “la cortesia è come la gentilezza del bon ton a tavola ossia una falsità sciocca e inutile. Solo la foga del pasto e gli schiamazzi sono i veri complimenti diretti allo chef”. Ti credo sempre sulla parola, ma fino ad un certo punto a questo tuo pensiero ma grazie per aver cucinato al mio posto sta sera. Dopo una giornata simile il solo stare a contatto con il fuoco ed il calore mi avrebbero solo fatto bruciare la casa per il mal di testa..o..”maldestria”..e male di vivere temporaneo. Bloccare una perdita da un tubo sotto un lavabo invece..si che è l'ideale, se hai la testa in pappa ed il cervello in fiamme. Solo le parti della casa che hanno a che vedere con l'acqua riescono a calmarti..e a farti schiarire le idee davvero.

Comunque la prossima volta sarò io a preparare qualcosa di buono, per te o altri ospiti: il mio vecchio protetto ed allievo ha sempre delle trovate europee come ricette, sia salutari che molto stuzzicanti in fatto di gastronomia. Voleva essere uno chef da quando aveva 10 anni, conosci molti cuccioli che vogliono fare i cuochi da grandi?- disse la gatta interrogativa sul finale, mentre si spogliava partendo dalla giacca per poi passare alla gonna, la camicia rimanendo sul punto di sbottonarsi per arrivare al reggiseno.

 

Ma non ne ebbe il tempo che subito il fennec le si avvicinò, continuando delicatamente al posto suo per poi mettersi dietro di lei per completare l'opera: slacciare il reggiseno dolcemente e lentamente. Sempre parlando per rispondere alla gatta..

 

- Non serve che tu faccia certi esperimenti tanto per stupire qualcuno che non sia io; sai che non sono schizzinoso e..non me la prendo se mi dai qualche mansione di tanto in tanto se tu non te la senti. Tieni perfettamente fede al compromesso “quando tu ti occuperai della cucina io mi occuperò del letto”- continuò Finn sensualmente togliendo l'indumento superiore ad Alice, prendendo poi a massaggiarle la schiena. Accarezzandole le scapole e poi la parte superiore della nuca allo scopo di rilassarla e togliere i segni del reggiseno un po' stretto per reggere meglio il “davanzale” fasciato della compagna:

dovete sapere che ogni volta che Alice è eccitata il suo seno aumenta di tre taglie e per evitare di venir giudicata da esso sul posto di lavoro invece che dal suo impegno (o il luogo comune la mia “faccia è qui”) lo tiene per così dire “nascosto” fino a quando non fa l'amore. E poi non potrebbe correre, saltare o fare parkour per la città evitando così di venire in ritardo o soccorrere un malcapitato per strada o difendersi lei..o semplicemente nuotare senza fastidio.

 

Torniamo al “corteggiamento” ora: trasportata dal movimento delle zampe del compagno..la gatta iniziò a fare le fusa, posò delicatamente la sua zampina destra sulla sinistra del fennec all'altezza della spalla..poi piegò dolcemente il collo in sua direzione e disse..

 

-Però l'avrei fatto lo stesso questa sera, con te. A parte farti bello davanti a Judy, Nick, Russell ed i ragazzi..cosa ci avresti guadagnato dopo? Una prestazione in più da offrirti rispetto al programma prefissato?- chiese Alice in tono gentile e sensuale anche lei e certa della risposta di lui.

 

-Si- rispose lui a voce bassa, quasi un sussurro, posando il suo muso sulla spalla di lei, in modo che le rispettive guance e volti si toccassero.

 

-...Mmrrfffh (fusa) ..non ti vuoi accontentare mai, vero?- fece lei retoricamente ad occhi chiusi.

 

-Certo che no! Sarebbe uno spreco, non provare mai, quando posso una delle tue 1000 virtù, voglio solo apprezzarle come meritano!- disse lui quasi infantile rimarcando un' ovvietà assoluta per lui. Poi di nuovo calmo ma con voce ferma e convinta mentre conduceva la prima parte del gioco- ..e che tu naturalmente meriti-.

 

-Ed io le tue, anche tu meriti altrettanto- disse lei presa dal momento, lentamente e voltandosi guardandolo in faccia. Una delle rarissime volte in cui Alice poteva ammirare il volto di Finnick sereno, calmo, non arrabbiato, rilassato ed in pace con se stesso. Dio quanto lo amava! Come naturalmente amava Finnick, ogni volto ogni aspetto di lui..ma quello sguardo..era speciale..poiché il fennec lo riservava solo a lei.

 

Peccato potesse vederlo solo durante l'intimità come in quei frangenti, ma almeno, per ora, alla abissina bastava.

 

I due piccoli animali si avvicinarono al letto di lei(per tutto il tempo da quando era entrata Alice si era messa in ginocchio in diagonale, posizione da sirena seduta, per aderire perfettamente all'altezza di Finnick) e a quel punto lei si sdraio e lui guidò la zampina verso l'intimo di lei tra le cosce: un paio di slip rosa corallo salmone senza pizzi, ma con motivi triangolari verde acqua e beige in finto ordine sparso come un motivo esotico. Tolti anche quelli il fennec ne seguì la linea, dai fianchi fino alle sode natiche ad albicocca (dette anche a mandolino) poi la volpe del deserto aspettò il turno della gatta, affinché adesso fosse lei a rimuovere in suo di intimo.

 

Alice così si chinò verso di lui, si abbassò all'altezza della vita di Finnick e con delicata ma lenta maestria gli abbassò la lampo dei corti calzoncini verde oliva militare, poi abbassò l'indumento, tornò in alto con le zampe diretta ai suoi boxer aderenti sportivi, e come lui aveva fatto con lei, gli e li abbassò seguendo il filo di contorno dei fianchi di lui.. sfiorandogli appena le natiche. Con la stessa e delicata precisione liberò il torace, sorprendentemente ma leggermente scolpito del fennec, dalla camicia nera con risvolti rossi.

 

Una volta nudi, entrambi fecero un leggero balzo sul letto matrimoniale, “gattonando” e zampettando per due secondi..e quando i loro musi furono abbastanza vicini..si toccarono, senza premere i piccoli nasi troppo forte. Si baciarono, all'inizio castamente, come una carezza fatta con le labbra, poi profondamente ed in modo appassionato e coinvolto.

Si misero in ginocchio e allora si abbracciarono, lasciandosi cadere sul letto assieme..e a quel punto..cominciò “l'unione” vera e propria.

 

Tra un gemito e l'altro, suo e di lei, il fennec diceva..cadenzato tra i gli interrotti respiri ed il battito dei loro cuori..

 

-Ti amo Alice, ti amo..- diceva lui.

 

-..Anche.. io.. anche io ti amo..Finny..- rispondeva lei.

 

Quanto era bella l'abissina mentre pronunciava quella piccola eppure preziosa frase.

I suoi occhi, inumiditi dal sentimento, ma senza pianto, si facevano più lucidi, azzurri e brillanti, il colore del suo pelo da arancio rossiccio si tingeva di rosa in armonia col rosa della pelle, come i delicati petali di un tulipano, mutamento percepibile solo dalle orecchie.

I suoi capelli corti ma lunghi fino al collo, ora privi dell'immancabile cerchietto, sembravano incorniciarle la testa come una piccola corona di foglie autunnali marrone scuro e rosso mogano.

In quell'istante, alla volpe del deserto, sembrava di rimirare una creatura meravigliosa, puramente votata all'amore nel suo significato più universale, alla passione e alla cura di chi ne avesse davvero bisogno, per sentirsi altrettanto amato e speciale a sua volta. Sebbene per brevi istanti.

 

Benché il fennec vantasse una lunga esperienza in fatto di conquiste, solo Alice sembrava dargli qualcosa in più, che altre o altri non riuscivano ad offrire, e di questo, ne era sorprendentemente veramente, totalmente, sinceramente grato.

Egli non sapeva spiegarsi il perché, forse centrava il fatto che la amava, forse perché il rispetto per la sua e di lei libertà erano tali, incondizionate da qualsiasi secondo fine, sincere e senza alcuna pretesa di possesso o cambiamento futuro di sorta..da far sentire il fennec amato in ogni suo aspetto da farlo sentire come l'animale più fortunato che ci fosse? Come raramente si era sentiti in passato, come in quegli istanti si sentiva?

 

Di ciò la piccola volpe delle dune non poteva che esserne felice, seppur con un retrogusto dolce amaro ogni volta che si perdeva nell'ammirare la gatta abissina “in tutto il suo splendore”, come amava dire lui. Poiché in quel breve istante, culmine del piacere per entrambi, era il momento in cui egli sentiva che forse, valesse la pena intraprendere una vita coniugale..almeno con lei..ma poi quel pensiero andava via. Non perché l'amore o l'intenzione fossero così bassi infondo..ma perché, in un certo senso, in quel breve ed unico momento solo tra Finnick ed Alice, si sentivano davvero sposati.

 

Senza bisogno di firme o conferme da parte di nessuno che non fossero loro stessi.

 

Erano loro e “di loro”(nel senso di reciproca appartenenza con l'unico obbligo di far star bene l'altro e supportarsi, senza possesso).

 

Ecco perché gli “altri” erano emozioni, pulsioni o curiosità fugaci; per questo il fennec e l'abissina avevano il permesso di entrambi per avere delle “storie” se così le vogliamo chiamare. Ma solo Finnick aveva, in verità, la capacità di far fremere di un ansia spasmodica, in attesa di una prossima volta, la gatta..così come lei era capace di far agonizzare d'impazienza e di una voracità dissetanti lui, la volpe del deserto.

Erano l'uno l'Oasi dell'altro dopo mesi, settimane, giorni, anche solo di poche ore d'attesa e sete da placare; come descritto dalla cantante Chatty *(per gli amici e fan più longevi Katy) Perry “Legendary Lovers” piena di tutti gli elementi orientali, dalle note ai versi, tipici della loro terra che li faceva sentire a casa in un posto solo loro quando sentivano il bisogno di isolarsi dagli altri.

 

Certe volte era confortante avere certi esempi, che potessero spiegare a degli scettici intraspeciali o ai loro amici monogami, fidanzati o sposati, la sostanza del loro rapporto fornendo così un idea più chiara e meno confusa di esso (evitando così fraintendimenti o un sunto superficiale e riduttiva del rapporto) duraturo ormai da quattordici anni, se escludiamo gli anni di un infanzia relativamente breve ed una mezza adolescenza vissuta assieme, ma solo ai 19 anni di lei ed ai 24 anni di lui ebbe inizio il rapporto carnale, maturo ed ufficiale per entrambi.

Prima di allora..bhé..era stata la solita vecchia storia di una casuale amicizia fraterna tra un cucciolo più grande di un'altra specie e di un altro ceto sociale ed una più giovane che non si arrende alle differenze ed insiste nel mantenere i contatti, crescendo poi la più giovane capisce che nell'affetto per lui vi dimora qualcos'altro , di più solido e profondo ma che egli all'inizio rifiuta perché in primis non ricambia, crede con la lontananza di tutelare per 1000 ragioni, ma che una volta appurato che lei da maggiorenne fa sul serio e non accenna a demordere..lui alla fine si arrende e accetta tutto quello che lui ha da offrirti, ben sapendo che tu dovrei ripagarla altrettanto ed il doppio, avendo capito dopo una lunga esperienza dove l' ingratitudine del mondo ti ha segnato solo lei dà quella possibilità di esser felici che troppe volte, per i motivi sbagliati, ti hanno negato. Ma principalmente..riconosciuto il suo valore allora ripaghi con il rispetto amando tutti i giorni come credevi di non esserne capace da che ne hai memoria..

 

..Ma se ci inoltriamo di più entreremmo in un altra storia sulle vite di Finnick ed Alice, e avremo modo di saperle in futuro..tranquilli.

 

Per ora sappiate che dopo “il dolce atto condiviso” il tutto venne suggellato con un abbraccio tra le coperte ed un serafico ingresso nel mondo dei sogni da parte di entrambi

 

INTANTO IN CAMERA DI JUDY (ED IN TEORIA NICK SE VI FOSSE FERMATO A DORMIRE).. POCO PRIMA CHE NICK VEDESSE LA COLLEGA ADDORMENTATA E RAGGIUNGESSE RUSSELL SUL TETTO.....

 

Judy Hopps aveva fatto appena in tempo a salire, cambiarsi, darsi una rinfrescata e coricarsi nel letto della stanza degli ospiti gentilmente offertale dalla padrona di casa, sperando che il sonno non tardasse ad arrivare, concedendole così un più che meritato riposo, non pensare a niente di brutto prima che il sole sorgesse, e affrontasse così l'ennesima sfida che la prima coniglietta della ZPD avrebbe dovuto affrontare..sta volta almeno non era sola e aveva il supporto non solo del collega ed amico prima volte della centrale di polizia..ma di un intera squadra del governo federale mai sentita fin'ora...! La coniglietta provò a mettersi comoda, si girava e rigirava nel letto ma il sonno faticava ancora a giungere per lei..alla fine di sedette sullo stipite e si tenne la testa con le zampe ad occhi chiusi, massaggiandosi leggermente le tempie..troppi pensieri per addormentarsi e basta..troppe notizie e rivelazioni a cui pensare..in fondo Judy non era mai stata il tipo da spegnere il cervello e smettere di pensare e basta..forse perché si sentiva ancora in modalità indagini oppure perché la assillava una particolare domanda..”Ce la faremo anche sta volta?” e sapeva benissimo che per rispondere a quel genere di domanda poteva solo aspettare..e vedere come si sarebbero mossi gli sviluppi di questa nuova fase della sua vita..che sta volta non comprendeva solo lei..quindi maggiori persone a cui pensare e che facevano affidamento su di lei..e non solo lei..

 

Non era mai stata brava ad aspettare..specialmente quando i dubbi la preoccupavano e non poteva porvi rimedio subito..Judy sapeva star calma solo quando aveva la certezza che tutto fosse risolto e sotto controllo..ma il durante..era tutta un'altra cosa “Come dovrò fare adesso!?”. Ancora nessuna risposta.

 

Lucas nel frattempo si aggirava tra le pareti del corridoio diretto alla sua stanza, ma quando da quell'angolazione del muro vide uno dei suoi idoli, “L' Agente Judith Lavern Hopps” in una posa chiaramente preoccupata non perse tempo, scese verso il pavimento, entrò nella camera degli ospiti, raggiunse il comodino alla destra del letto ove si trovava Judy, arrivò all'altezza del mobile in modo che la coniglietta poliziotto potesse vederla..e..

 

-..Ciao Agente..cioè volevo dire Judy..come stai?- chiese il ragnetto saltatore in tono comprensivo dopo essersi corretto.

 

-Oh..ciao Lucas..io..bene..credo. Tu invece, problemi a dormire?- chiese subito la coniglietta grigia al piccolo, presa un attimo leggermente alla sprovvista.

 

-Io? No, ho abbastanza sonno per dormire anche qui..se non le è..cioè se non ti disturba? Ma..non mi sembri stanca? Hai tu difficoltà a dormire?- chiese Lucas per accertarsi, era piccolo ma era sempre stato un tipetto perspicace.

 

-Si..vede così tanto?- chiese Judy un po' imbarazzata.

 

- Avevi la stessa faccia della mamma quando qualcosa la preoccupa, non riesce a dormire e allora lavora fino a tardi- spiegò sempre comprensivo e schietto Lucas.

 

- Wow, bene allora..tu in questi casi cosa mi consigli di fare?- chiese lei già che c'era ormai.

 

-Beh..io..non credo tu possa lavorare qui: la centrale è chiusa..e se lavorassi qui dovresti accendere le luci, tutti si sveglierebbero e se la prenderebbero con te e non lo trovo giusto. Pure la mamma mi dice di dormire perché non vuole che faccia i compiti fino a tardi: dice che altrimenti ho troppo sonno di mattina, a colazione e non mangio bene, a scuola e non ascolto niente o mentre vado a scuola o torno a casa..rischiando così di farmi investire perché mi sono dis..distratto! Si dice così- disse il piccolo ragno.

 

-Ummh..tua madre non ha tutti i torti..in effetti non credo darei il meglio di me se domani, davanti a tutti, se non ho risposo un po'. Anche se mi è capitato di non dormire per due giorni di fila e sentirmi comunque okay la mattina seguente e lo stesso giorno..(ho detto una cavolata)- cominciò Judy riflettendo a voce alta per poi interrompersi, tenendo la fine della frase per sé ricordandosi della svista fatale che ebbe durante la famosa conferenza stampa dopo i fatidici due giorni di tempo del suo primo caso. Dopo due secondi di silenzio rivolgendosi al ragnetto..

 

-..Lucas..quando la mamma è preoccupata..cosa fa per addormentarsi? Cosa la aiuta a prendere sonno?- chiese Judy con tono amichevole e fraterno, come quando si rivolgeva ai suoi fratelli e sorelle più piccoli.

 

-Quando altre cose non funzionano allora faccio quello che lei fa con me: le canto una ninna nanna. Posso cantarne una anche a te?- chiese Lucas speranzoso.

 

-Beh sono un po' grande per le ninne nanne, ma un po' di musica non penso mi farà male, solo..canta piano, come hai detto tu..cerchiamo di non disturbare nessuno..Inoltre a tavola ho sentito di un maestro e di un corso di musica; mi piacerebbe sentire come canti- disse Judy affettuosa, ormai anche lei si stava affezionando al ragnetto.

 

-Evv..evviva- esclamò contento Lucas alzando le zampette anteriori esultante, all'inizio ad alta voce salvo poi fermarsi in tempo per non svegliare nessuno per l'appunto. -Questa ninna nanna però non è mia, la base della canzone l'ho presa da un episodio di “Vampirina*” ma a me ed alla mamma era piaciuta così tanto che mi ha detto “Semmai l'agente Hopps diventasse nostra amica e non riuscisse a dormire una sera che la invitiamo a stare da noi”- disse apertamente Lucas.

 

-Davvero! Bene, allora..sentiamola- disse Judy senza cambiare tono, appoggiando la testa al cuscino e coprendosi le spalle con le coperte, entrando meglio nella “fase nanna”. Lucas si schiarì un po' la voce e poi..

 

- “Calmati Judy e dormi perché..un sonnellino fa bene anche a te. Non devi più saltellare su e giù: adesso si dorme non s'indaga più. Ci troveremo insieme al risveglio, tu dacci ascolto: se dormi è meglio. Chiudi gli occhioni e lasciati andare: rilassati Judy e comincia a sognare”.

 

 

E come una magia la coniglietta riuscì ad addormentarsi, cullata dolcemente dal suono della vocina di Lucas che, trasportato lui stesso dalle note della canzoncina, si addormentò sul comodino anche lui.

 

Così che, quando Nick ebbe finito la sua “chiacchierata con Alice” e Russell lo invitò a schiarirsi le idee su tetto..la volpe trovò la collega già addormentata..

 

INTANTO ALLA ZPD...

 

L' agente Clawhauser sistemava fino a tardi i faldoni contenenti gli ultimi fascicoli riportanti i rapporti delle ultime ore ed i programmi del “piano” da attuare, in attesa assieme ai colleghi del turno di guardia di novità e di eventuali nuove istruzioni da parte del GSD.

 

Una volta finito, il ghepardo si mise a guardare e riguardare lo schermo del suo computer, schiacciando un tasto del mouse ogni tanto più per riflettere che per lavoro, avendo già fatto le dovute ricerche e caricato i file, in modalità protetta al sicuro, con un programma a prova di hacker.

Dal canto suo, il capitano Bogo, notando il proprio sottoposto pensieroso e relativamente “tranquillo” rispetto al suo solito atteggiamento estroso e gioviale, ma in fondo vi era un emergenza in corso, quindi tutto normale, “nulla da stupirsi più di tanto” pensò, tuttavia alla fine, decise di avvicinarsi e chiedere come andava.

 

- Tutto bene Clawhauser?- chiese pacatamente il bufalo d'acqua africano.

 

- Oh..si signore! Stavo solo..pensando ai metodi di questi..tizzi..- rispose di scatto il ghepardo preso alla sprovvista, rispondendo poi al superiore dopo aver riflettuto sulla risposta da dare, spiegandosi meglio..- Voglio dire..sembrano dei dilettanti ma forse significa che sono più pericolosi di quanto non diano a vedere..cioè..quando prepari una manovra criminale tramite computer utilizzi il “dark web” e poi cancelli le tue tracce, rimpiazzando i tuoi dati da remoto..mentre in questo caso..usare dei router privati, sempre da remoto, ma moniti di gps spia ti rende solo.. più rintracciabile! Aumentando i rischi di venire localizzati, di proposito! ..perciò..è come se questo gruppo, lui o lei, chiunque..andasse a tentoni..o è la prima volta che commettono un crimine simile..oppure, il che sarebbe peggio, volessero sfidarci! Se ti tanto sicuro da voler sfidare la polizia..chissà di cos'altro sei capace- espresse la propria preoccupazione il giovane agente al proprio capo, ancora provato al pensiero della crisi non del tutto superata dei fantomatici ululatori.

 

-Ci ho riflettuto anch'io dopo aver fatto le mie ricerche con Oatis, e se anche le tue supposizioni sono esatte avremo a che fare con un vero e proprio reato federale da gestire. Perciò non possiamo che ringraziare la tempestività di questo GSD, sperare che la loro collaborazione sia fruttuosa come intendono farci capire e limitare nuovi danni il più possibile. Ciò non di meno..dobbiamo far intendere anche noi, ai nostri “soci temporanei” che non siamo del tutto impreparati a gestire le crisi come qualche tempo fa. L'unico lato positivo che hanno è che riescono a preparati a dovere per le prossime che giungeranno, ovviamente spetta a chi le subisce fronteggiarle con i mezzi e lo spirito migliore che trova- rispose alla fine Bogo in tono comprensivo, mostrando uno dei suoi rari sorrisi rassicuranti.

 

INTANTO AL GLOBAL SECUIRITY DEPARTMENT, ANCHE NOTO COME GSD...

 

Nel quartier generale del GSD, zona Campus ed alloggi del personale esperto, sezione “reclute e tutor addestratori”, camera 178 a nome di *Jack Savage..un mezzo coniglio e mezza lepre artica bianca, dalla schiena tigrata e dalle punte delle orecchie nere come le strisce lievemente accennate le mezzo, guardava anche lui il cielo stellato affacciato dal balcone in stile moderno minimal come il suo alloggio ed il resto di quella parte della struttura.

 

Difficile indovinare cosa il giovane leporide stesse pensando in quel momento(se ve lo chiedete ha 28 anni, come Russell), se vi era un aggettivo per descrivere l'agente operativo Jack Savage da una una prima impressione quello era “imperscrutabile”. Ma, invece, agli occhi dei pochi fortunati che lo conoscevano bene e da vicino, come il suo giovane apprendista, protetto,compagno di campus, collega e assistente gatto tigrato Zach,dal manto arancio e giallo crema , e dagli occhi verdi (nonché cugino di 19° di primo grado di Alice) era semplicemente “pensieroso e malinconico”.

 

Ormai erano passati 11 anni da quando la sua “maestra” di allora, Alice Mewny, aveva lasciato il GSD per prender parte al progetto degli Agenti Nascosti B.W. a Zootropolis, diventando così in quel breve lasso di tempo uno dei migliori elementi emergenti della neo nata sede federale indipendente, integrante sia i mezzi ed i sistemi gestionali della C.I.A ed F.B.I ma con un diverso modus operandi tipico di un agenzia indipendente.

Come? vi starete chiedendo, in tale maniera:

 

Ossia che le missioni del GSD, benché operassero sul piano internazionale, partivano in primis come missioni commerciali, ovvero un ente internazionale o una determinata personalità di un certo spicco operante sul piano governativo o privato, donava una considerevole somma di denaro al Global Secuirity Department per portare a termine una data missione, in un dato angolo del mondo, e quando al GSD veniva dato un incarico esso lo portava sempre a termine.

 

Essa era una compagnia di spionaggio indipendente in tutto e per tutto, che nel giro di 34 anni aveva sventato innumerevoli atti di terrorismo in fase attiva o prima ancora che accadessero, guerre, furto dati, mercati delle armi, traffico di animali, carne o di organi e perfino lo spionaggio illegale.

 

Era partita finanziandosi con le donazioni dei magnati per intervenire là dove i Servizi Segreti tradizionali non avevano piena libertà d'azione a causa dei numerosi vicoli alla propria giurisdizione, portando ogni missione offerta a temine con successo e senza danni.

 

Tuttavia negli ultimi anni le cose erano cambiate: il Governo degli Stati Uniti aveva deciso di “premiare” il GSD per i suoi innumerevoli meriti e per i suoi promettenti agenti operativi, facendo di essa un servizio segreto governativo americano a tutti gli effetti, inglobandolo cosi nel suo “mercato federale”. Mossa che certamente ne incrementò sia lo spessore che l'onore, nonché i fondi ed entrate regolari per migliorarne il Centro, il Campus e la formazione di neo agenti come Jack, Zach e non solo, ma limitandone assieme la libertà d'azione, la pianificazione d'intervento per sventare questo o quel crimine mondiale, attentato o pandemia, come nel caso degli ululatori notturni e non solo.

Sinceramente a Jack non piaceva come era cambiata la politica d'intervento della sua Sede, che considerava come una famiglia, così diversa dai tempi d'oro in cui era praticamente un cucciolo e la sua maestra istruttrice e mentore(allora quattordicenne) lo aveva praticamente adottato, trattato come fosse un fratello e forse quasi un figlio, fornendogli le basi che avrebbero fatto di lui un agente tanto bravo da far dimenticare a chiunque il fatto che fosse un animale di piccole dimensioni.

 

Almeno la politica del lavoro all'interno della sede centrale del GSD era rimasta invariata, rispettandone i tre pilastri su cui si basava: TENACIA, ALTRUISMO, INTEGRITA' e..AUTOSTIMA, amava aggiungere Alice ironicamente al posto di FIEREZZA, quando aveva modo di discuterne col protetto, allo scopo di spiegarne meglio il cuore di un concetto troppo ampio ad un piccolo,seppur intelligente, Jack : “Perché se sei fiero di te stesso e del lavoro che fai puoi superare tutto , anche l'impossibile” gli diceva la giovane maestra. E in verità, negli ultimi tempi, benché avesse continuato a portare ottimi risultati, per come all'esterno il GSD rimase neutrale perfino in un momento critico per la città degli animali, Jack si sentiva tutto fuorché fiero del suo lavoro e del mancato ruolo che avrebbe potuto prendere se solo gli avessero concesso di entrare in azione.

Adesso però aveva la possibilità di fare di nuovo qualcosa di unico, come ai vecchi tempi, se non migliore: re intervenire in una missione e rivedere la sua mentore, senza andarci da solo, in una volta. Quel pomeriggio dopo che la sede operativa sotto copertura a Zootropolis, sotto il nome dello studio legale della Lynce&Co. aveva dato l'allarme, avevano anche ricevuto la richiesta, per non dire tassativo ordine, di mandare quattro agenti a Zootropolis, rintracciare due agenti B.W sotto copertura (tra cui Alice) e di prendere parte ad una collaborazione attiva con la ZPD, allo scopo di sventare un caso di terrorismo informatico affinché non divenisse mediatico, il tutto prima che si tramutasse di nuovo in una catastrofe pari al caso degli “Ululatori Notturni”.

 

Allora vi starete chiedendo “come mai se il nostro agente segreto Jack Savage è più che contento all'idea di prendere parte alla missione,con il suo apprendista e altri due colleghe amiche, rivedendo così la sua affezionata addestratrice, se ne stia lì, con lo sguardo perso nel vuoto sulla terrazza, invece di esultare?!”

 

Eccovi la risposta: Rabbia da Lontananza; Jack aveva letto il fascicolo della sua mentore abissina, di tutto il periodo che ella ebbe trascorso a Zootropolis in quei lunghi undici anni, per tutto quel tempo era stata felice, occupata,impegnata in maniera “aperta” con qualcuno, si era fatta perfino una famiglia,..insomma aveva passato una vita intera senza di lui!! Il fatto che non ricordasse niente, per via del trance da ipnosi a cui tutti i B. W. Nascosti venivano sottoposti, benché la ragione gli dicesse di non badarvi, a livello del sentimento, non cambiava niente per Jack in quel momento. Sentire come che Alice potesse fare tranquillamente a meno di lui, mentre lui invece per undici anni aveva rischiato la vita più di una volta (e qualche cicatrice sotto la camicia poteva testimoniarlo) lo aveva fatto star male, peggio di quanto pensasse.

Perciò adesso era ad un bivio; o essere professionale ed indagare tutto ed affrontare Alice di persona una volta arrivato, oppure dire di “no” e mandare qualcun altro al suo posto se egli non era davvero in grado di reggere la cosa.

 

Zach, nonostante fosse un ragazzo distratto, pasticcione, non particolarmente sveglio ed ancora inesperto come agente era tuttavia un genio nel capire i sentimenti del suo “capo” o “boss” come amava chiamare Jack, nel tentativo di sembrare almeno professionale (col solo risultato di essere più spiritoso quando gli dava del “lei”). Infatti il giovane gatto era stato il primo a capire che lui Jack Savage e la candida volpe polare Cynthia Walker erano innamorati corrisposti tra loro, ma al contempo troppo impacciati e “professionali”, orgogliosi e testardi per ammetterlo e una volta per tutte dichiararsi tra loro. Una costante sfida a chi “fai tu il primo passo! Io no!” nella quale, puntualmente, nessuno dei due vinceva..dando il via ad una serie di divertenti baruffe e teneri equivoci, che facevano divertire casuali spettatori ma pure penare il povero Zach che vedeva sempre fallire ogni suo tentativo di “avvicinamento” dell'uno verso l'altro verso una dichiarazione che non arrivava mai. Ma non dilunghiamoci troppo su questo punto.

 

Dopo aver osservato a lungo il suo giovane capo in silenzio, il giovane agente felino si avvicinò a l mezzo coniglio e gli dette una leggera pacca sulla spalla prima di pensare bene a cosa dire.

 

Non era sempre facile certe sere, specialmente dopo la fine delle squisite cene preparate da Jack, come ogni suo pasto infondo. Infatti egli era un cuoco eccezionale, tanto che avrebbe potuto sbaragliare il più stronzo dei giudici di Master Chef e fargli chiedere pubblicamente scusa per i suoi pessimi modi verso gli altri partecipanti. Che fosse dolce o salato , perfino una bevanda, Jack Savage sapeva prepararla come se ogni ingrediente fosse stato colto nel giardino dell'Eden ed ogni peccatore dopo averlo mangiato chiedesse scusa spinto dalla commozione per la bontà del piatto preparato dal cuoco, come se avesse assaggiato una piccola fetta di Paradiso. Parole di Alice e non di chiunque.

Perché la passione in ciò che metteva, ed in questo Jack non solo nell'aspetto e nella specie era simile a Judy Hopps, lo aiutava anche nell'obiettivo di eccellere in tutto ciò che amava e negli obiettivi che si prefissava. Seppur dissimulato da un atteggiamento distaccato, educato ed introverso a differenza della coniglietta grigia agente di polizia.

Tuttavia proprio come Judy da piccola aveva detto con convinzione e fierezza “Voglio essere un poliziotto!”, quando ancora la sua mamma era in vita il piccolo Jack aveva detto con altrettanta certezza, convinzione e ottimismo “Voglio fare lo chef!” ( i suoi genitori infatti erano i cuochi del GSD) e lo era diventato in un certo senso. Chef Dilettante Professionista e dopo Agente Segreto, in fondo il suo effettivo lavoro era quello, ma primo fra tutti uno chef in attesa di essere pluripremiato.

 

Ogni volta che ci pensava Zach si commuoveva sempre, poiché questo era uno dei tanti lati del suo capo coniglio che scoprivi solo non limitandoti alle apparenze e volendo conoscerlo, se lui tuttavia te lo permetteva. Ciò ti faceva capire quanto anche lui avesse bisogno degli altri nonostante si ostinasse di dimostrare il contrario, vista la pericolosità del proprio mestiere, anche se su questo punto il giovane capo doveva ancora maturare a differenza della sua maestra. In fondo era più grande di lui, si suol dire, e forse perché era imparentato con lei che il gattino dallo splendore del grano voleva che stesse bene sul piano sociale più di quanto egli volesse ammettere? Dopo tutto non puoi davvero proteggere i tuoi cari allontanandoti da loro per sempre, serve a poco la tua protezione se poi il risultato e farsi soffrire a vicenda.

 

Alla fine Zach andò sullo spontaneo, come meglio gli riusciva e..

 

-Non riesco ancora a credere che questi anni di lontananza siano finalmente terminati. Se penso che potevamo aspettarne anche più di undici prima di poterla rivedere. Tutto quello che ho saputo di mia cugina è sempre stato solo dalle lettere degli zii o dei nonni, durante le festività e neanche tutte. ..Capo, davvero vuole mandare qualcun altro altro al posto suo?- parlò alla fine il gattino.

 

-.....No, non voglio. In effetti è meglio di no: un estraneo che non conosce Alice ed il suo profilo solo per sentito dire causerebbe solo degli squilibri come sua risposta per il non essermi presentato. Verrò con voi altri, ma solo perché senza di me ho il sospetto che fareste saltare la pazienza a tutti, prima ancora di arrivare a Zootropolis e compromettere la missione prima ancora che cominci- disse il mezzo coniglio lepre con sottile ironia e finto sarcasmo al suo apprendista con voce pacata e modi gentili, segno che almeno un po' l'affetto aveva vinto sulla rabbia di prima.

 

-Certo! Quale altra ragione ci sarebbe?!- disse Zach stando al gioco del suo giovane capo rincarando il proprio entusiasmo.

 

Poco prima che uscissero dalla camera 178 della mezza lepre artica 28enne, lo sguardo dell'agente leporide era caduto un istante sulla libreria di fronte al suo letto.

Essendo una spia Jack Savage non teneva in mostra le foto delle persone a lui care, per non rischiare che divenissero potenziali ostaggi da usare contro di lui o l'intero GSD, ed essendo sempre un valente agente era odiato sia dai criminali ma invidiato molto anche tanti altri membri del campus , specialmente dalle reclute o membri senior più inetti, vigliacchi dunque più facili al tradimento ben sapendo che non sarebbero mai stati bravi quanto lui, o che non accettavano di essere secondi ad un coniglio, perciò il giovane leporide in parte si teneva in guardia anche da quella parte di probabili nemici interni. Come riconoscerli poi?Semplice, erano tutti coloro che lo guardavano con disprezzo.

 

Quando però Jack aveva posato gli occhi sulla sua libreria il suo sguardo era andato, come fossero stati una fotografia, ai libri e volumi delle storie di A. C. Handersen, dei Fratelli Grimm e non solo loro..che Alice gli leggeva da piccolo alla fine di ogni massacrante giornata di allenamenti per riconciliargli il sonno, oppure quando stava male. Bei ricordi davvero. “Rivedrò Alice” pensò allora, e quel poco di rabbia che gli era rimasta, per il momento, se ne era andata.

 

-Evviva!!! Rivedremo Alice e Zootropolis insieme!! Ho sempre sognato visitarla!! Credi che un giorno per vedere tutti e 5 i distretti basti, o ci vorrà più di una settimana, un mese per farlo?!

Quale trolley è meglio per una missione o un viaggio sotto copertura tra i cinque che ho!? Il viola, il blu, il nero, il grigio, il giallo?! Quale si intona meglio ai miei occhi per aiutarmi a scegliere?! O quello valeva solo per i vestiti? Non ricordo..- disse il gattino striato arancio chiaro a raffica trascinato dall' entusiasmo della sua prima missione operativa sul campo, benché accompagnato da quello che era a tutti gli effetti il suo senpai se fossero stati nel sol levante, e quindi lui il suo kohai, nonché unico amico lì.

 

- Zach..prendi un respiro, stai fermo, fa tutto con calma, prendi i vestiti che vuoi portarti, e per favore i più adatti per una missione e non per una vacanza alle Hawaii, poi scegli un trolley a caso: rispondendo alla tua domanda di prima in merito al colore dei tuoi occhi e a quello delle valigie qualsiasi di quelle tonalità sta bene con il verde- spiegò infine con calma una frase alla volta il giovane capo.

 

- Aaah..quindi..è meglio se tiro a sorte e quello che mi capita mi prendo?- si accertò Zach dopo aver capito, dopo aver riflettuto soppesando le indicazioni di Jack.

 

-Si Zach, proprio così- confermò Jack.

 

-Ottimo! Allora procedo!- e così dicendo il giovane gatto tornò ai suoi preparativi, mentre il suo superiore avrebbe fatto altrettanto.

 

Zach Goldenweath potrà anche essere quello che affettuosamente si potrebbe definire un teenager pasticcione, distratto e maldestro come anticipato qualche riga in precedenza, anche se adesso aveva 18 anni suonati e a breve sarebbero stati 19, ma almeno quando gli spiegavi le cose per bene e gli dicevi di “fare le cose” nel modo corretto egli sapeva eseguirle alla perfezione, se facevi in modo che stesse ben attento.

Cosa che in tutto quel lasso di tempo Jack da buon neo mentore aveva imparato. Ai tempi in cui il giovane Jack aveva la stessa età di Zach e si era appena diplomato al GSD Campus qualche mese prima che Alice partisse (non si sarebbe persa quella cerimonia per niente al mondo) e poi gli venne assegnata la formazione del piccolo Zach che allora aveva solo dieci anni. Fu un allora 22enne Alice Mewny a presentarli e farli conoscere, affidando così al giovane coniglio dagli occhi di ghiaccio a strisce nere la tutela piccolo cuginetto, mentre lei si apprestava a lasciare, sta volta quasi definitivamente, il mondo pianificato, calcolato e razionale che conosceva, per un altro semi inesplorato e frenetico, testando in tal modo se il Progetto B.W. avrebbe avuto garanzie di successo. Ma con la promessa di rivedersi fatta al giovane allievo ormai divenuto un uomo, e un' altra fatta alla maestra di vegliare sul cugino, di volergli bene e far che ormai per lui fosse come un fratello al di là dell'addestramento alla quale sarebbe stato sottoposto. Solo per fare in modo che il suo protetto non si sentisse solo senza di lei in quegli anni futuri.

 

Fu un saluto intimo, privato e commovente, ma sempre con l'obiettivo che i tre membri del GSD, e se il caso avesse voluto non solo loro come volevasi dimostrare, si sarebbero rivisti, e finalmente quel giorno era arrivato.

 

ANGOLO AUTRICE: Grazie a tutti per avermi seguito finora, queste ultime pagine le avevo pronte da due anni ma ancora non ero riuscita a trovare un punto di collegamento e collaborazione tra le sue storie, i personaggi ed i due distretti. Alla fine ci sono riuscita, grazie di seguirmi ancora anche se non settimanalmente come i primi anni ma comunque costante e presente. Mi onorate tantissimo della vostra virtuale presenza.

A presto e speriamo non manchi troppo per i capitoli successivi come gli anni scorsi, che l'ispirazione sia dalla mia e l'ordine di idee pure.

Alla prossima e fatemi gli auguri.

Sempre vostra DANYDHALIA.

 

*Ricordate che nel Zootopia' s World i nomi dei cantanti, dove di può leggere all'inizio nell' Ipod Nano di Judy sul treno in direzione della città, sono modificati adattandovi le caratteristiche animali. Tra cui Katy Perry appunto, che compare anche in un logo di una maglietta di uno dei suoi concerti passati, e di cui ho deciso, assieme a Taylor Swift (lei non è ha bisogno perché Swift è il nome di una particolare razza coyote o sciacalli biondi, mista alle volpi del deserto credo, originarie della zona dei Canyon. Perfetta alternanza ironica no? T. è una canide ma le piacciono i gatti mentre K. è una felina è le piacciono i cani.), sia una delle cantanti preferite non che ex- clienti di Alice, per molte ragioni raccontate nelle sue canzoni.

 

*Uno dei tanti show per bambini sull'ormai scomparso canale Disney Channell su Sky, l'arco della storia e quelle future di Alice è a partire dal 2016-17 in poi ..quindi ci sta..La canzoncina in questione, se la trovate capendo così la tonalità della ninna nanna, è “Dormi Nosfy” la cuginetta della protagonista.

 

*Se volete saperne di più su Jack, Zach, Cynthia, Stella e gli altri membri del GSD potete andare sul sito di DAVIANART sotto il nome di fouroclockstar, vecchia galleria di illustrazioni(a cui mi sono rivolta anche io perché uguali nello stile a quello del film del 2016, non le nuove tavole, quindi ignoratele solo per non sviare troppo dalla trama del mio testo) sotto la voce di AoiRemArt-OLD , voce Gallery a destra di Home, dove troverete le illustrazioni dei personaggi introdotti oggi e non solo, comprese le tavole riportanti il giorno dei loro compleanni. Che vi anticipo, una volta che vi sarete affezionati, quello di Jack è il 21 Settembre mentre quello di Zach il 15 Agosto. A presto e buona visione oltre che lettura.

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Capitolo 21
*** Vecchie e Nuove Conoscenze ***


La giornata per entrambi i gruppi dei membri del GSD e della “ZPD&Friends” sarebbe cominciata di mattina alle 7.30 in punto. Nello stesso istante in cui a casa dell’avvocato Alice ella ed i suoi ospiti si sarebbero svegliati, a poche miglia dalla city, nel vagone passeggeri del treno diretto per Zootropolis il gruppo di Jack Savage ed i suoi soci avrebbe abbandonato le braccia di morfeo per raggiungere il vagone ristorante per le petit déjeuner (colazione in francese) e discutere il modus operandi dell’operazione, il coinvolgimento di altri 2 o 3 membri dalla sede e tenere o meno Alice al corrente o all’oscuro di alcuni dettagli delicati.
Il recupero della memoria rimossa per ipnosi o in stato di trans auto indotto era una procedura delicata, in relazione a quanto effettivamente il ricordo fosse stato significativo per il soggetto ipnotizzato oppure il trauma subito forte o doloroso.
Già da diverso tempo, ripensando alle dinamiche svolte prima della partenza di Alice ed il loro addio, e successivamente i fatti accaduti nell’ultimo anno Jack non poteva far a meno di chiedersi se ci fosse qualcosa che non tornasse e che i suoi superiori stessero nascondendo. Come il sospetto di un eventuale talpa dentro o fuori la sede, o perché arrivare ad una rimozione totale dei ricordi del centro su un loro agente quando sarebbe bastata una copertura normale? Da ciò che ricordava Alice all’epoca non era a conoscenza di chissà quali informazioni incapaci da gestire da parte sua (non era affatto inaffidabile o irresponsabile come poteva sembrare) né preso parte ad un caso o più casi talmente devastanti nel corpo e nell’animo da richiedere un suo trasferimento a Zootropolis a tempo indeterminato in una loro sede di copertura. Sempre che non gli e lo avessero tenuto nascosto in quanto sottoposto e protetto della gatta e solo una volta raggiunta la sua stessa posizione sarebbe stato messo al corrente.
Ciò avrebbe spiegato la riservatezza del capo Gregory Khole e del perché solo in un secondo momento avrebbe ricevuto dal medesimo dell’ulteriore documentazione leggibile solo via touch soltanto dalla giovane lepre artica.
Quando i file arrivarono e Jack gli diede una rapida occhiata non poté che dire “Quindi era da questo che si volevano tutelare. Però non sarebbe bastato per trasferirla: sempre che non sospettassero di lei e quindi le tolsero i ricordi.. ma se sospettavano di lei perché non semplicemente radiarla o tenerla ai domiciliari? Sempre che in realtà.. non fosse divenuta il bersaglio di qualcuno. Ciò spiegherebbe l’adozione di questa procedura, ci ho sempre trovato una sorta di familiarità con il programma di protezione testimoni, solo per gli agenti federali. Eppure.. non mi sembra ancora un motivo valido per farle dimenticare parte della sua vita. Oltre Alice solo 8 membri hanno ricevuto questo trattamento negli anni, e solo per due si sono mantenuti effetti prolungati, gli altri nell’arco di 9 mesi o tre anni hanno recuperato i ricordi e sono tornati alla propria vita e lavoro tranquillamente. Perché arrivare a nascondere ad Alice noi ed il GSD per 11 anni? O meglio.. chi siamo davvero, grazie al trattamento non si è mai dimenticata del tutto di noi, solo la nostra natura di federali (ai suoi occhi siamo rimasti io il suo amico di famiglia preso in custodia alla morte dei suoi genitori e Zach il suo cugino materno). Occasionalmente ci siamo scritti ma sempre stupidaggini grazie all’ottimo lavoro di dissimulazione di Zach e all’indirizzo fittizio creato dal centro affinché persino la nostra posta non venisse intercetta da nessuno prima dell’avvento digitale. Ed anche dopo non abbiamo cambiato modo epistolare, non più di 3 lettere all’anno.”
Continuava immerso nei suoi pensieri il mezzo coniglio e mezzo lepre striato dagli occhi di ghiaccio.
Capendo che da solo non lo avrebbe interpellato il gattino striato dagli occhi verdi decise di risvegliarlo dai suoi pensieri… - Ehi!, Capo!? Mi sente, le hanno chiesto cosa preferisce.- disse Zach riferendosi al cameriere che aspettava l’ordinazione del coniglio.
-Eh!? A si, prenderò questo, mi va bene tutto.- fece tranquillo e lapidario lui. Il cameriere prese l’ordine e se ne andò.
“Va bene tutto” normalmente il suo capo e mentore non avrebbe mai preso per nessun pasto la prima cosa che gli capitava, e non l’avrebbe scelta dopo due sole occhiate di tre secondi. Essere meticoloso su ciò che riguardava l’alimentazione e la salute era impresso nel suo DNA assieme alla sua passione per la cucina. Doveva proprio essere preoccupato da comportarsi così
-Capo, so che è presto per chiederlo e che ci siamo detti di svelarlo una volta alla.. Z..P..D(dopo aver riletto il fascicolo per ricordare) ma potrei sapere il dettaglio della miss.. quella cosa(si interruppe in caso qualcuno origliasse per non sentire missione). Sembra preoccupato e vorrei alleggerirle il carico.. oppure è ancora in pensiero per Alice?-
-..Diciamo di si. Ma tanto non occorre parlarne ora. Ci vedremo oggi comunque-
-Ma forse le…ti farebbe bene per preparati, metabolizzare.. capisci: dopotutto è dopo 11 anni che la vedremo di persona e non nero su bianco.. o in una foto-
-Per me è come se sene fosse andata ieri: tutto come all’ora. E poi avremo il nostro lavoro, lei farà la sua parte ed io la mia, non approfondirò più di quanto non serva. In questo mestiere, se vuoi davvero non correre rischi o farli correre a chi tieni di più meglio sai dell’altro meglio è!-si limitò Jack lapidario, calmo e razionale.
Con grande disappunto di Zach.. “Questo ragazzo.. più lo conosco, meno lo capisco!.. E più mi da sui nervi!! Non mi sorprende che non abbia ancora combinato nulla con la signorina Cynthia.                        A lasciarlo fare resterà scapolo a vita! Che spreco: con tutto quello che hanno da offrirsi!.. avessi metà del suo charme forse con Stella..” ma il gattini non fece in tempo a finire il corso dei suoi pensieri che sta volta fu Jack a interpellarlo.
-Tutto a posto Zach? Mi sembri un po'..contrito. Qualcosa che hai mangiato ti ha fatto male?- chiese gentile lui.
- Oh no niente, aspettavo solo che, il cappuccino si raffreddasse- e di fretta bevette il contenuto della tazza – Ough!! - ma si scottò comunque- Non.. ho aspettato abbastanza- fece ironico e leggermente dolorante il giovane gatto.
-Mmfh.. sta più attento ok- rispose Jack sorridendo ma senza ridere di lui sempre garbato.
-Certo- rispose. Se si sforzasse di più ad essere gentile con lei tanto quanto lo è con me sarebbe già sistemato- tornò a pensare tra se Zach massaggiandosi la lingua con una lattina fredda del frigo bar accanto al finestrino del treno.
 
 
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Intanto nel centro di Zootropolis
Quella mattina Russell si svegliò con la sensazione che sarebbe capitato qualcosa di insolito: dopo essersi svegliato dentro al sacco a pelo nella tenda condivisa con Nick avrebbe voluto scendere e fare colazione con tutti gli altri, ma una stana sensazione lo aveva accompagnato dalla fase Rem fino alla fine del suo sonno: la sensazione di aver dimenticato un evento importante.
Domani sarebbe stato il primo anniversario da coppia tra lui e Xander! Perciò avrebbe dovuto preparare qualcosa quel giorno stesso, prima di aspettare l’eventualità che il caso potesse richiedere la sua presenza in quanto conoscente stretto di un agente federale oppure il suo esonero in quanto civile e per di più giornalista.
Erano successe tante di quelle assurdità ieri che il giovane scoiattolo per poco non trascurava il suo partner. Avendo chiarito i fantasmi del passato con Nick almeno poteva riprendere tranquillamente da dove si erano lasciati lui ed il pipistrello adesso. Russell avrebbe preferito salutare tutti di persona prima di sparire, ma non se la sentiva di svegliare Nick. Pensò ad un messaggio per avvisarli..ma “e se stessero tenendo sotto controllo anche il mio cellulare!?”. Perciò ripiegò su un bigliettino scritto dove spiegava il perché della sua assenza e che potendo si sarebbero rivisti di pomeriggio.
Naturalmente lo scoiattolo sapeva che era assurda come ipotesi, a mente lucida  sapeva che se il suo cellulare fosse stato hacherato se ne sarebbe accorto, ma come avrete capito, quando si trattava delle persone a cui teneva Russell poteva essere prudente e paranoico fino all’inverosimile. Forse anche più di Alice.
  Dopo aver eseguito qualche salto e mossa di parkour tra gli alberi ed i palazzi del viale giunse alla finestra in  alto che dava sulla mansarda. Il piano era entrare dall’altro invece che dal basso per poi farsi trovare direttamente in casa..ma non solo: apri la persiana che dava sulla soffitta ed entrò delicatamente.
Per fortuna essendo il suo giorno  libero ne avrebbe approfittato per recuperare gli elementi nascosti che avrebbero potuto aiutarlo a preparare una sorpresa di anniversario per il suo fidanzato. Apri il grande baule della nonna… ma vide che era già stato etichettato con le cose ed i prodotti di Alice!  “Come è possibile!?”  il motivo era che vi era scritto che non era il baule di sua nonna ma della nonna di Alice! Era ancora lì perché si erano scambiati gli effetti personali da a un ultimo party a tema retrò, ed ancora lì per essere restaurati da dei rispettivi antiquari di fiducia, ed i bauli erano pure identici! Come aveva fatto a scordarsene!?
Costernato ed infastidito per la propria dimenticanza (poiché tra i due amici era la gatta la vera distratta, seppur organizzata,  tra i due) lo scoiattolo si diresse verso la scrivania.
Vi era una macchina da scrivere, si fiondò sui cassetti ma Ahaime! Anche e questi erano stati etichettati con il nome di un altro suo amico, quello di Philip per la precisione, il riccio addetto alla tutela del parco comunale. Ma perché aveva un cassetto con il suo nome sopra!? Ma la cosa ancora più assurda era che sotto al primo cassetto ve ne era un’ altro  proprio con il nome di “Xander” sotto a “Philip”.
Davvero inusuale! La sua mente da reporting investigativo stava già cavalcando come non mai, ma in quell’ istante doveva pensare prima alle necessità del partner e poi alle investigazioni. Sempre che.. le due cose non fossero collegate!!
Russell stava per aprire anche quel cassetto ma urtò  il bordo della scrivania, per via di uno strano rumore provenire dal lenzuolo appeso dietro di essa.  Lo scoiattolo aveva appena sfiorato anche quello, ma ciò che lo avvolgeva sembrava simile ad un sacco da boxe coperto da un lenzuolo, niente di strano perciò, lui la praticava.
Ma allora perché faceva degli strani gemiti, e chi mai avrebbe fissato un sacco da boxe alle travi di una  soffitta!?  Lui non lo aveva certo piazzato lì! Russell tolse il lenzuolo e vide un pipistrello addormentato che dopo essere stato svegliato all’improvviso  si mise a sussultare, poi perse la presa cadendo di botto! Era Xander! aveva dormito lì!


-Perché hai dormito nella soffitta, cioè perché sei qui.!?


- Non mi ero addormentato, stavo facendo degli esami per la Cittadinanza con la trave, poi mi ero stancato di aspettarti… Sì ho dormito qui, il lenzuolo… Credo mi sia caduto nel sonno..come è stata la tua serata da Alice?- chiese il pipistrello assonnato e stranito come se stesse nascondendo qualcosa imbarazzato accampando scuse. Russell lo aveva notato ma sulle prime non ci diede peso.


-O bene movimentata grazie ai piccoli come al solito, niente di più- disse Russell un po’ allarmato temendo che  il ragazzo entrasse troppo nei particolari, poiché tra gli ultimi messaggi lasciati nella sera prima aveva menzionato il fatto che finalmente avesse parlato con Nicolas Wilde dei suoi sentimenti in merito all’intenzione di tagliare con il passato e migliorare il loro rapporto, ma non aveva precisato nel  suo messaggio ultimo sms “Farò tardi perché mi fermerò a casa da Alice: mi ha invitato a cena e sai com’è e possessiva con gli amici!“ Non aveva specificato che anche l’agente Wilde avrebbe dormito con la collega Hopps a casa con loro. E temeva perciò di tradirsi ferendo la sua sensibilità e compromettendo la fiducia del fidanzato.

 -Bene, sono contento che ti sia divertito. Niente di speciale?..Neppure il fatto che anche Nicholas Piberius Wilde abbia dormito lì!-
-Oh no! E’ vero, l’ ho usato anche ieri, ci avranno tracciato!!- esplose un momento Russell realizzando di aver usato il cellulare la sera precedente e la sua prudenza di sta mattina fosse un po' tardiva!-
-Si e allora?- grazie per avermi avvisato, ma cosa intendi? Sei sotto indagine per qualcosa in cui ti sei cacciato o è effettivamente successo qualcosa ed hai paura di approfodire? Mi stai nascondendo qualcosa?- chiese Xander.
- Che?! No! Nessuno dei due ma ..va bene, si, Nick era lì, ma solo perché Alice aveva invitato pure loro per lavoro, e poi sai che è una sua fan e che .. Un momento! Ma mi hai spiato?!.
-No, semplicemente.. Alice me lo è venuta a dire con un messaggio.-
Lo scoiattolo mezzo rosso giapponese per poco non urlò di esasperazione. Va bene che la gatta si era ricordata di essere un agente da poco, ma come faceva ad essere poco riservata o attenta anche adesso?!
Poi dedusse.. -Eri preoccupato per me? Avevi mandato un messaggio a lei per sapere come stavo?-
-Secondo te? Non è strano che ti inviti, lo sarebbe se non avesse insistito per invitare anche me rinunciasse solo perché avevo detto che ero stanco, o perché c’era Finnick. Si ostina nel voler farci andare d’accordo. Ma era ancora più strano il fatto che più tardi non mi avessi chiamato prima che ti addormentassi. Quando sei fuori lo fai sempre.-
-..Lo so ma vedi.. sono capitate tante cose, e.. non posso dirti niente perché tengo a te ed  in questa.. “cosa” nella quale io e te non centriamo niente ho temuto ne venissi coinvolto anche tu e per non complicare il tutto non volevo.. renderti paranoico o insicuro in merito a noi dicendoti che c’era anche “lui”.
- Russell, ti ricordo che sono io ad averti spinto a parlare con “lui”, andare oltre il passato e andare avanti, se fossi così insicuro in merito alla nostra relazione credi te lo avrei permesso. Ciò non dimostra che io mi fidi di te, e farti pensare che “tu” pensi che io non mi fidi te?- chiese il curioso incrocio tra uno Cynopterus sphinx ed un Plecotus Auritus* calmo, comprensivo ma un po’ dispiaciuto nel constatare l’insicurezza del partner.
-Si scusa. Mi fido di te Xander, ma non volevo turbarti, o metterti nei guai, o tutte e due.                           Siamo usciti solo da un anno e mezzo da questa terribile follia, non volevo coinvolgerti in un indagine poliziesca che non ci riguarda e forse avrebbe potuto compromettere i predatori di nuovo.                              Oltre insinuarti il sospetto che potessi  tradirti. Cosa impossibile visto che sai che non ho mai toccato un uomo a parte te.- rispose Russell
-..E se vi sarà un’ altra crisi, razziale, anti inter-speciale, biologica, epidemica o bellica che sia,  la affronteremo insieme.. e.. A parte me?! Sul serio?! Devi ancora “toccarmi” in quel modo, in più so bene che non lo faresti con altri.. come so che neppure quel Wilde, ha mai toccato una donna, se quel Fennek non ama calunniare per gioco-  disse ora ironico il chirottero, Russell allora rise..
-Ah Ah.. allora ero in una “volpe di ferro” ..oltre al fatto che ho avuto conferma come sapevo già, che non è “uno dei nostri” per quanto il suo atteggiamento lo faccia apparire socialmente poliedrico-
-A questo punto voglio essere re-invitato anche io ad una prossima cena con lui per ridere e “far finta di tenervi d’occhio”, quando invece starò a bearmi della vita di due bei ragazzi. Eh eh- rise Xander e Russell con lui. Ma dopo disse improvvisamente un poco allarmato..
-Che ci facevi qua davanti?- indicando la scrivania con lo stesso tono strano e preoccupato di prima dopo essersi svegliato
- No aspetta..-  fece Russell: qualsiasi cosa fosse non voleva rovinare una possibile sorpresa per Xander.
-Un cassetto col mio nome.. ma- adesso il suo tono e atteggiamento era chiaramente “finto sorpreso”.. ma allora.. iniziò a pensare Russell..
Aprirono il cassetto e  trovarono..  “Piano bollente per serata piccante come regalo di 1° Anniversario per Russell e Xander” con affetto Alice. P.S. divertitevi con la vostra 1 volta…Post. Post. Scriptum  i giochini inclusi sono un suggerimento di Finn ma tranquilli, lui non sa per cosa (credeva fossero x me)”.
Lessero insieme i
-Ma cosa…- realizzò allibito Russell ma talmente in imbarazzo da potersi arrabbiare per la tenera invadenza dell’amica.
-Deve essere.. deve averlo messo due settimane fa quando è venuta a trovarmi per un caffè ed ha impiegato molto tempo in bagno per tornare…- dedusse Xander, questa volta davvero sorpreso.
Russell per poco non imbiancò o svenne per l’imbarazzo- Ma perché non ho un amica in grado di fare sorprese più normali!?”..
-..Avrà..preso alcuni consigli per me troppo alla lettera.. sono imbarazzato ma anche curioso.. e se li provassimo adesso un girono oggi e uno domani e vedessimo come ci sentiamo? In fondo è per noi e non credo ci chiederà i dettagli, non è detto che sappia che lo abbiamo già trovato.
Ma a questo punto.. immagino che tu lo abbia intuito ma.. la questione nei cartellini coi nomi faceva parte di una sorpresa a tema thriller con serial killer per te, quando lo stavo pianificando mi era capitato di chiedere consiglio ad Alice per i dettagli, ma non sapevo che avrebbe messo questa cartella nel cassetto con il mio nome. Facendo due più due se tu fossi tornato sta sera e se io non mi fossi addormentato avrebbe anche potuto funzionare. Lo scopo era sorprendere pure me suppongo*.- disse il pipistrello un po' triste per la sorpresa mancata. A mente lucida poi lo scoiattolo notò che anche se aveva cercato di nasconderlo quei nomi erano stati scritti con la calligrafia di Xander. E per questo dopo essersi svegliato con lui vicino alla scrivania sembrava strano: aveva ragione, le due cose erano davvero collegate.
A quel punto per tirare su di morale il fidanzato lo scoiattolo disse entusiasta..
-Saremo sul vago e se non ci piace le diremo (rivolto ad Alice): “se provi a fare un COSA SIMILE IN FUTURO TI BUTTEREMO VIA DI NASTOSTO I TUOI SET HOT SEXY COSPLEY TOY CHE USI CON Finn, sappiamo dove li tieni!” Vedrai così non si intrometterà più- spiegò Russell
-Il solo minacciarla la farà demordere, ma ora.. te la.. sentiresti di provarlo comunque, con o senza spavento?- fece lui più suadente e un poco supplicante..
-..Se.. mi guidi tu.. posso anche farcela- tra l’imbarazzato, di nuovo,  ma comunque deciso e dopo tanto tempo, fortemente voglioso.
Quella mattina fecero faville.
 
------------------------------------------------------- Purtroppo, in lontananza, in un antro segreto,  molto fuori dalla città, un caracal col 50% di lince rossa misterioso e dal fare militare in borghese teneva lo sguardo fisso sul panorama di fronte a lui: un occhio sulla megalopoli un occhio sulla sua mappa puntando qualche “X”  e cerchio senza uno schema apparentemente ma con una diabolica logica che faceva da filo conduttore nella sua testa.
Un cane pastore australiano vestito da soldato ma senza gradi si avvicinò al mezzo caracal di spalle; avvertito il suo passo dopo aver aspettato che il “CAPO” finisse di ascoltare gli ultimi notiziari alla radio e le intercettazioni del giorno precedente raccolte finalmente proferì..
-Abigail è stata arrestata..- osservò alla fine impassibile..

-Così pare, come previsto no?!- riconfermò il cane nel caso il capo decidesse di apportare nuove modifiche al suo piano.

-Certamente, adesso le cimici faranno il resto anche dopo che la avranno rilasciata. Le avevano in formato “usa e getta”da prima dell’assunzione dei loro blasonati mediatici nuovi agenti e adesso di nuovi grazie ad un neo sospettato ad interferire e captare ogni interferenza della radio della polizia di ogni singolo distretto h24 per poi auto distruggersi. Ma non prima di essere condiviso sotto forma di popup su ogni piattaforma e apparecchiatura digitale  di Zootropolis. E loro neanche lo sanno! Per ora, sono spam come molti altri per i cari ignari- sorrise  compiaciuto ripassando la fase “deep state” 1 del proprio piano.

-Sei sempre dell’idea di aspettare fino al processo per agire, anziché partire con la fase 2 da adesso?-

-Certo che si, sono consapevole che possiamo scatenare il panico già da adesso: abbiamo prove, visive, audio, scritte, pronte da diffondere già da adesso. Ma voglio aspettare, prima di tutto lasciar credere ancora un po' che la tranquillità sia tornata al rilascio dell’amato ex-sindaco, poi partire all’attacco! Questa è già la fase 2, quello  a cui dobbiamo puntare è la fase 3.
Voglio fare si che qualunque abitante di questa “farsa urbana” non si senta più al sicuro una volta cancellati i propri confini distrettuali personali e torneranno al “mondo vero”, e maturi la consapevolezza che per loro niente andrà più bene. Ovunque si trovino. Una perfetta fase 4-   prosegui il felino.

-E le planimetrie ed i progetti della città, siamo sempre dell’idea di eliminare anche quelli?- richiese conferma la “recluta”.

-Solo dai loro database e ditte di costruzione. Gli originali li terremo noi, ed una fatta la cernita dei migliori offerenti potremo procedere con la “nostra” ditta di costruzione: se vorranno ricostruire il paradiso saranno liberi di averne più di uno, ma per sana legge del contrappasso pagheranno col sangue per riaverlo- concluse il felino.

-Molto bene, riconfermo al resto dello squadrone il dettaglio della fase 5 ai fornitori base, a dopo Addho- si dileguò il cane rivolto al mezzo lince.

-A dopo Jervis- fece il felino rivolto al cane ed una volta solo..

“Sono proprio curioso di vedere come risponderai al fuoco GSD e ZPD alla reazione del mondo intero incentrato sulla tua amata città. A quest’ora la lettera di Olive sarà stata aperta. Cosa farai Alice adesso che i tuoi ricordi torneranno uno ad uno? Voglio proprio vedere se chiunque tua abbia raccolto dai pantani avrà il coraggio di seguirti ancora! E chiunque manderai Gregory Khole”. Terminò Addho sadico il filo dei suoi pensieri.

*L’incrocio di pipistrelli a cui appartiene la specie di Xander.
*Quando è spaventato Russell si eccita..
*Deep State si intende a livello politico l'insieme di quegli organismi, legali o meno, che grazie ai loro poteri economici o militari o strategici condizionano l'agenda degli obiettivi pubblici, di nascosto e a prescindere dalle strategie politiche degli Stati del mondo, lontano dagli occhi dell'opinione. Detto anche "Stato dentro lo Stato", è costituito da lobby e reti nascoste, segrete, coperte, di potere in grado di agire anche contro le pubbliche istituzioni note. Qui usato come sottolineatura dello stesso complotto orchestrato dai terroristi della storia e l'organizzazione del loro piano con autoironia.

NOTE D'AUTRICE: Salve a tutti coloro che ancora dopo tanto "ghosting", non voluto spero, mi seguono ancora. Felice di avervi regalato prima dell'estate almeno un piccolo capitolo dopo tanto silenzio, anche se non spiega del tutto e subito degli elementi di trama da chiarire (ed anzi ne butta di altri spiegati solo in parte) almeno presenta nuovi personaggi e fa da tramite di collegamento per i capitoli che verranno, decisamente più seri e delicati negli argomenti e come verranno affrontati, ma comunque con un pò di ironia e comocità quà e là messa con attenzione e ordine da scrittrice.
Un saluto a tutti e tenaimo duro anche in questo periodo di tensione e di dubbi.

Non vedo l'ora di rispondere a tutte le vostre domande e recensioni.
A presto.
DD

 

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Capitolo 22
*** Squadre al completo ***


Il gruppo dei quattro agenti una volta riunitosi sul vagone passeggeri, stava seduto accanto al finestrino, da dove poter ammirare il panorama della mattina, ma a goderne i punti migliori fu la volpe artica Cynthia Walker,  senza apprezzarli come avrebbe  desiderato in circostanze differenti.
 
Ora che lei è la sua squadra sarebbe ero andati più a fondo a questioni rilevanti la responsabilità del GSD e non solo esso (ripensando all’operato dei  servizi segreti che negli ultimi due decenni, avevano arrecato più danni anziché il promesso benessere sociale e globale) non sapeva come affrontare questa missione, con quale spirito..
Ella leggeva testi su come essere onesti, non perché una ragazza come lei non sapesse cosa fosse l’onestà, ma per ricordarle l'importanza della coerenza e riconoscere l'ambiguità nei comportamenti esterni; inoltre la coerenza era un valore che certi giorni Cynthia non era l’unica a temer di perdere all'interno del proprio luogo di lavoro,  ma occasionalmente  persino nell'animo.  Quei testi erano un promemoria.
 Intanto la sua fedele segretaria, amica e collega (fiamma eterna non corrisposta del giovane Zach) Stella Rogers, amante dell'efficienza e delle parrucche, non trovando appigli per cominciare una conversazione nè decifrare  i pensieri della superiore, tornò  alla sintetizzazione del dossier inerente la missione per tutti i colleghi.  Ben consapevole di impiegarvi un tempo minore se si fosse fatta aiutare da Zach( in realtà avrebbe sicuramente impiegato una mezz'ora in più a rifiutare i suoi abbracci e avances non richieste, ritardando perciò le mansioni a tutti i presenti).  Anche il giovane Jack continuava ad essere assorto nel proprio mondo da quando erano partiti, rimembrando i vecchi tempi, mentre il  gatto dall' iPhone Aziendale controllava gli avvisi sull’ un eventuale inserimento di altri due membri  del GSD per la missione una volta appurato del livello di efficienza della ZPD.  
 
La direzione aveva specificato che sarebbe avvenuto nel caso che la minaccia da affrontare si fosse rivelata più pericolosa e delicata di quanto immaginato,  con una percentuale che sfiorasse  il 90% sospettando senza troppe incertezze che il rischio da affrontare celasse una mente criminale piuttosto pericolosa, troppo da prevenire con le sole forze di un distretto di polizia.
 
I membri aggiuntivi scelti erano due: la suricata Maria O’ Conner esperta di manipolazione dei media, negoziazione internazionale, hacker professionista e biologa zoologica comportamentale (appassionata di scarpe sportive di marca super costose) ed Isaak Patton, un  Koala psichiatra e profiler criminale (amante delle tisane balsamiche a base di eucalipto e di papillon). 
Non avendo ricevuto nessuna notifica dal computer della sede centrale, il giovane gatto tornò a rilassarsi durante il viaggio giocando a Candy crash, senza più interagire con nessuno per il momento, con somma soddisfazione di Stella: sapendolo distratto avrebbe trascorso un tragitto sul treno molto tranquillo ed efficiente .
-Non è il suo solito modo di fare scanzonato senza troppe cerimonie. Avrà avvertito la portata della faccenda? Meglio così, vorrà dire che finalmente sta maturando. Normalmente Zach è più estroverso quando percepisce una situazione come tranquilla, sarà agitato per la sua prima missione o perché la tensione nel gruppo si sta facendo più alta?- si domandò Jack – Non ha nemmeno tentato una battuta per scioglierla, Alice ne sarebbe contenta nel constatare che ha ereditato da lei pure questo tratto. Superato il cipiglio iniziale, è così gelosa dei suoi tratti caratteriali, meglio non se ne accorga- ripensò un pò più sereno il coniglio lepre.
 
 
 Quando poi Cynthia distolse gli occhi dal paesaggio fuori dal vagone e dalla sua immagine riflessa, posò i suoi luminosi occhi color ambra verso il collega più grande di un anno, a differenza di lei era rimasto col volto sul finestrino, la zampa sinistra chiusa a pungono reggendogli mento e testa, sguardo perso nel vuoto.  Purtroppo non aveva fatto a tempo a cogliere il suo sorriso di un attimo fa.
 
Infondo la verità era che la  ragione principale ad aver  spinto la giovane volpe artica ventisettenne ad accettare di cooperare a questa nuova missione (diligenza lavorativa e spirito di squadra parte) era la speranza che tale missione divenisse un'occasione per avvicinarsi di più a Jack Turner Rosethorn  (ribattezzatosi Savage in accordo dal GSD) approfittando della  possibilità che incontrando la sua ex mentore Alice le parlasse di lui; dal momento che quando si trattava della lepre artica dagli occhi di ghiaccio, non parlava mai di se stesso. Certo neppure lei metteva i manifesti, ma non era il tipo da nascondere perfino le più piccole cose, se queste “piccole cose” non compromettevano rivelazioni fatali che avrebbero danneggiato il GSD e il suo staff, invece per deformazione professionale Jack evidentemente si, se non si accorgeva di mostrarli.
Solo quando Jack Savage era ubriaco abbassava le sue difese, allora sì che potevi vedere aspetti nuovi del suo carattere. 
Rimaneva un ragazzo gentile, cortese, responsabile, un buon collega… Ma vi era sempre una palese sensazione di distacco, che non permetteva agli altri di avvicinarsi a lui più di tanto, come un muro invisibile che allontanava le persone che gli stavano attorno; abbassato un po' giusto con Zach, forse perché lo vedeva prima come un amico di infanzia fraterno e poi come un sottoposto ma Cynthia aveva capito perfettamente che vi erano cos'è che nascondeva persino al piccolo gatto .
 
Tornando alla questione ubriacatura… La volpe artica ne aveva avuto prova dopo un invito a cena nella camera di lui per ripicca  in merito ad una litigata involontaria sul corretto modo di nutrirsi. In pratica Cynthia si stava prendendo un sacchetto di patatine per cena, Jack aveva asserito che non fosse un corretto modo di cenare, lei aveva risposto che non faceva molta differenza perché il cibo è sempre uguale una volta che finisce nello stomaco, e lui prendendola come una sorta di sfida disse che le avrebbe dimostrato il contrario con il cibo preparato da lui quella sera stessa, e lì la volpe artica su due piedi fu invitata a cena da Jack.
 Dopodiché quando la cena ormai era giunta al termine Cynthia volle concedersi un bicchiere di vino rosso da una bottiglia regalata a Jack da parte del loro capo Gregory Kole, Cynthia voleva brindare con lui ma Jack rispose che non andava matto per l’alcol e che non era propenso a berne di solito, di aver accettato quella bottiglia per cortesia come regalo. Tirata fuori per l'occasione perchè pasteggiava benissimo coi piatti preparati
Tuttavia quando la volpe artica lo guardò un momento con una certa ironia, il coniglio fraintendendo la collega, pensando che lo stesse guardando dall’alto in basso come una specie di bambino(un conto era averlo subito per anni da compagni e colleghi prima che si cosstruisse una verta posizione, lepri e conigli spesso restavano tali ad occhi di altri animali, ma un' altro discorso era ricevere certi sguardi dalla persona che amavi, anche se ancora non aveva capito quanto), prese di scatto un bicchiere versandsi metà Chateu Latife Rothshild uno dopo l'altro: come se avesse subito un forte dispetto.
 
Benché normalmente fosse il punto  di riferimento più responsabile del gruppo, specialmente per lei, in quei momenti Jack sembrava molto più infantile di Zach.
Però, tutto sommato, non era stata una brutta serata: ma se proprio doveva ammetterlo era stata alquanto patetica, imbarazzante e ridicola, un po’ deludente come conclusione di una giornata  cominciata con l’invito a cena da parte di un collega per la quale provava un certo interesse (d’altronde si erano conosciuti perché lui le aveva salvato la vita da un campo di prigionia in mezzo alla neve e successivamente era stata adottata dal capo, colonnello e CEO del GSD Gregory Kole, perché si erano perdute le tracce della sua famiglia: il generale Winter e sua moglie risultavano ancora dispersi, un mistero, come misteriose erano le circostanze del loro allontanamento. E la sua adozione era un segreto al resto di tutto lo staff dell’organizzazione).
 
Almeno vi erano stati dei risvolti teneri ed affettuosi del tutto inaspettati: non reggendosi in piedi Cynthia avevo messo Jack sul suo letto, a un certo punto lui aveva appoggiato la propria testa sul suo petto soffice e morbido ed aveva espresso la sua felicità quando aveva notato che portava sempre il pendente a forma di luna che tempo addietro le aveva regalato per il suo compleanno, o di come apprezzasse la sua gentilezza e quanto trovasse infondate le voci dei colleghi sul suo conto che la ritenevano una sorta di regina dei ghiacci fredda distaccata e glaciale quando invece era molto premurosa quando voleva. Ma quando si addormentò e la volpe artica aveva aperto il suo armadio in cerca d'un campio ed un altra coperta, trovando in una scatola di legno per il tè con la foto del loro diploma in compagnia del signor Kole mostrando i rispettivi distintivi ottenuti, provò una forte malinconia. Perché Jack qualche ora prima, le aveva risposto che le foto esposte servono a ricordarti delle persone importanti per te e che lui non ne sentiva il bisogno, prima di farla accomodare nel suo alloggio non trovandone in giro. Quindi non sentiva il bisogno di ricordarsi anche di lei? Oppure ci teneva al punto tale da sentirli presenti dentro di lui abbastanza tanta era la paura di perderla? Ma allora perché non vi era una foto anche della sua mentore in quella scatola? Questa missione serviva a scoprirlo. Se la vita di Cynthia Walker avrebbe ruotato attorno ad un mestiere dove gli animali erano come delle ombre per un bene sociale superiore almeno voleva viverlo in compagnia, ed in una compagnia, dove sapeva che il supporto dei compagni da lei amati fosse ricambiato, imprescindibile sotto ogni aspetto e punto di vista.
 
A un certo punto Jack ebbe un’idea, osservando il giovane assistente usare il cellulare, ossia un messaggio cifrato da destinare ad Alice. 
Non era necessaria come mossa, visto che i membri del GSD e ZPD si sarebbero trovati quello stesso giorno, una volta registrati e spediti i dati per la base operativa scelta prima di recarsi alla centrale.
Quel messaggio era giusto un gioco, in onore dei vecchi tempi sperando di iniziare con il giusto spirito il primo momento del loro incontro.
Tuttavia non venne destinato direttamente ad Alice, il primo a riceverlo fu la linea privata di Mrs. Lynce, che a sua volta l’avrebbe fatto inviare all’ Agente Clawhauser, che dopo una rapida deduzione lo avrebbe fatto ricevere in mattinata ad Alice. Con una curiosa istruzione che dal tono misterioso avrebbe indicato “servizi segreti“ via e-mail direttamente al giovane agente gioviale maculato, “Il seguente messaggio dovrà essere inoltrato e stampato via fax in fede GSD. Buona Giornata”.
 
Intanto a casa Mewny quella mattina… ogni risiedente si coccolava e rigirava serenamente nel proprio letto designatogli:  Alice e Finnick non più abbracciati come la sera precedente ma comunque vicini e beati;  Judy sorridente e pacata immersa in uno dei suoi sogni unito a piacevoli ricordi di eventi presenti, del tutto inconsapevole di aver dormito da sola; Nick nella tenda dopo aver perso la gara del solletico contro lo scoiattolo, incurante del fatto che se ne fosse già andato. Solo Lucas era già sveglio, intenzionato a fornire agli ospiti speciali e alla sua carissima mamma una colazione di inizio mattinata come si deve, assieme a Gregor che abitudinario per natura, precedeva sempre il fratellino adottivo dalle 6.00 AM in punto.
I piatti apparecchiati dalla sera prima per la colazione avevano soltanto gli ingredienti da cucinare vicino in forma di menù… E quando la sveglia del pendolo suono le 6.45 dopo tre rintocchi… in tutto l’edificio, fino al tetto grazie ai condotti di areazione stile XIX°secolo, fu immersa da un brano lirico dal titolo “Buongiorno“ di Pavarotti. Tutti all’unisono si svegliarono.
 
-Ma che ma che cosa. E esclamativo?-Fece il fennec confuso destatosi.
 
-Oh sì che bello!!-Fece invece la gatta estasiata più che sveglia.
 
-È e H e H!? Musica! Ma dove?-Si domandò la mia coniglietta-Viene e di sotto-constatato poi.
 
-Cosa, va bene, sveglia finto orso dal letargo finito, persino l’opera ti reclama-
fece Nick rivolto a se stesso con la sua solita ironia ma ancora un po’ restio ad alzarsi, prima uscita poi istintivamente le orecchie, si massaggiò gli occhi chiusi… Ma dopo essersi rassegnato pronuncio ancora se stesso..
 
-Va bene mi alzo!! E dopo un sonoro sbadiglio si stiracchiò e si levò fuori.
 
-Ehi Russell guarda, ci hanno svegliato con tanto di orchestra, vieni anche tu?-Ma dopo essersi reso conto di essere completamente solo nella tenda pensò.
 
-Ah bene! Vuoi vedere che hai già sotto e mi ha lasciato dormire per educazione, andiamo giù e vediamo come se la passano gli altri-penso la volpe non vendo ancora notato il biglietto lasciato nella tenda dallo scoiattolo due ore prima.
 
Fu giusto il tempo della rapida risciacquata che tutti, più o meno, si trovarono nuovamente nella cucina e quando il brano ho finito, Lucas termino di fare il direttore d’orchestra agitando le zampine, fece un “buongiorno a tutti!”
 
-Non ho potuto prepararvi la colazione, sarebbe stata o troppo piccola per voi, ma con Gregor abbiamo ho riscaldato il latte, preparato il caffè, e versato la frutta nelle scodelle- fece il ragnetto ospitale.
 
-Buongiorno a tutti e a te Lucas grazie, non sapevo ti piacesse anche la lirica- disse Judy per prima gentilmente.
 
-Non mi dispiace ma non lo ho scelto o io il brano - preciso Lucas.
 
-La lirica di stampo ricreativo come questo brano-rispose Gregor,-é per gli ospiti maggiorenni, ho trovato il pezzo più consono rispetto a a “buongiorno si dice buongiorno-battiamo le mani”- precisò il fratello peripateta al fratellino ragnetto ritrovando il brano è un po’ troppo infantile per gli agenti e la tutrice.
 
-Sì, spiritoso come sempre vedo-fece Finnik leggermente ironico e sarcastico.
 
-Certo che sì, quando occorre, infatti, apprezzo i Monty Python-rispose e Gregor non cogliendo  subito il sarcasmo del fennec, o facendo finta di non farlo e rispondendo con un’altra battuta.
 
-Certo, e grazie tesoro, e Greg per il bell’inizio… Ora ci penso io ad aggiungere più sostanza la colazione. L’impasto da colazione è pronto per essere lavorato?-chiese Alice.
 
-Sì mamma-risposai Lucas.
 
-Bene, voi, veloci: pancake, franch toast o toast semplici, o cereali? Quali volete nel menu?-Chiese la gatta agli ospiti prima di cominciare.
 ognuno disse ciò che preferiva, intanto la coniglietta, la volpe e il fennec assieme al ragnetto e alla peripatetica si accomodarono a tavola rispettando l’ordine della sera prima, ma quando notarono l’assenza di Russell e…
 
-Nick dov’è il Russell? Non avrete.. dormito insieme?-
 
  • Non è sceso? Pensavo fosse solo arrivato prima di me.- rispose la volpe ignorando di proposito l’ambivalenza ambigua della domanda.
 
  • Abbiamo dormito in tre nel letto prima che ci addormentassimo?- tentò di capire Judy perplessa, ripensando alla sera prima dopo aver parlato con Russell, ma riflettendoci non aveva avvertito nella camera dove aveva dormito nessun odore o traccia ne della volpe ne dello scoiattolo.
 
  • Certo che no, non volevo svegliarti e tra una cosa e l’altra.. abbiamo dormito in una tenda di sopra, sul tetto, uno per conto suo. Quando mi sono svegliato non c’era. Sarà tornato a casa- rispose Nick riflettendo sui fatti man mano che li spiegava.
 
  • Non sarà stato rapito invece?- si allarmò invece Judy.
 
  • Oppure non si sarà sentito appagato a sufficienza e avrà voluto evitare l’imbarazzo di dirvelo. Ahu!!- ne approfittò Finnik per non lasciarsi sfuggire una zizzania divertente. Ma non tanto per Alice che gli pizzicò la chiappa appena in tempo per ricordargli che non doveva fomentare dubbi forse presenti tra amici e colleghi.. davanti ai piccoli. Le loro effusioni erano un conto ma gli interessi altrui no, non senza conferme.
 
  • Oggi.. si.. è la vigilia del loro anniversario, col trambusto di ieri se ne sarà scordato e sarà tornato in tempo per i preparativi e non far impensierire Xander. Ricordi Finni? Il nostro regalo e “come” consegnarlo?- fece la gatta ottenendo un si dal fennec, con lo stesso sguardo di minaccia sorridente che a volte riservava lui per indurli a lasciarlo stare.
 
  • Si, mi ha parlato di lui, però.. anche a me sarebbe piaciuta una serata in tenda- ammise Judy.
 
  • La prossima volta lo faremo, ora mangiamo, non voglio perdere il viso di Otie, Clowie e Boogie di mattina (riferendosi a Oteas, Benjamin e Bogo) quando saremo assieme a lavorare con la mia, e da oggi, nostra squadra.  Oh e Nick, se Russell non ci ha avvisato subito sicuramente ci avrà lasciato un biglietto di sopra. Tornate su e ricontrollate pure se siate ansiosi- rispose Alice.
                                                                                                                                                                    
 Nel frattempo Dafne la criceta russa cancelliera della Lynce&Co spedì alla reception della ZPD, il messaggio crtittografato, sapendo dai superiori che vi avrebbe fatto ingresso Alice di lì a poco.
Benjamin fece eco dalla sua postazione alla gatta appena la vide entrare assieme ai due colleghi volpe e coniglia. Bogo ed  Oteas li raggiunsero in quell’istante ..
-Alice, buongiorno, il tuo studio ha appena inviato questo fax per te!- annunciò il ghepardo salutandola.

-Buongiorno Benjamin, ma davvero!? E’ urgente?- si accertò la gatta in risposta al saluto.

Alquanto perplessa del fatto che Mrs. Lynce avesse dato disposizione di inviare un file alla centrale di polizia riservato e non destinato a lei medesima direttamente. Ma dissimulò il proprio stupore pensando che tale decisione fosse stata presa perché il clima di collaborazione tra i due enti governativi fosse già partito bene infondo.

-Bhe! Non saprei: a occhio pare solo un’ insieme di numeri a caso e basta- rispose perplesso pure Ben.

-Fa un po' vedere- disse la gattina mentre il ghepardo le porgeva il foglio e quando lo afferrò cominciandone la lettura Nick e Judy si avvicinarono.

-Allora, che cos’è?- chiese più curioso quanto gli altri Nick per tutti.

 -E’.. un cifrario basato.. su una parola prestabilita, a cui viene poi assegnata una posizione numerica nell’alfabeto, e moltiplicata per la data di consegna ed inviata in sezione di cinque cifre- spiegò Alice analizzando il contenuto del foglio, facendo memoria dei vari metodi di contatto tra spie, fatti di parole e codici da decriptare ai tempi della sua formazione.

 Russell, che nel frattempo aveva raggiunto i compagni, dopo aver salutato Xander e la promessa di vedersi il girono dopo, aveva trascritto tutti i passi di codifica elencati dall’amica, nella sua agenda, per rifletterci meglio e decodificarlo lui stesso perché incuriosito.
Una volta terminata la spiegazione, dimenticando di non essersi presentato si fece scappare..
-Bene e quindi che cosa c’è scritto?-

-Ah non ne ho idea (ammise con eccessiva non calanche per la sua immagine di spia rivelata la gatta)!! Saranno 10 anni che non ne vedo uno: le mie conoscenze si sono fermate all’alfabeto morse ed il “codice orologio” Russell.. Russell!? Che fine avevi fatto stamattina?- quasi sgomenta.

-Ero tornato a casa per salutare Xander un momento, ma ciò che  mi sembra più grave è che davvero non lo sai leggere!?-

-Sono solo un po' arrugginita ma ripassando con voi, se mi aiutate, dovrei rinfrescarmi e  tradurlo- spiegò semplicemente Alice dinnanzi ad un costernato Russell.

-“Se mi aiutate!!” Alice, non devo essere io a ricordarti che sei un agente richiamato da poco e che questo messaggio dovrebbe essere rivolto solo a te?!- allibito lo scoiattolo dalla apparente mancanza di tatto e preoccupazione da parte dell’amica di fronte alla realtà dei fatti.

-Ma lo saprete anche se lo leggo ad alta voce leggendolo, quindi sia che lo sappia prima io o che lo sappiamo insieme non cambia nulla-

-Alice.. Cambia il fatto che.. solo tu dovresti saperlo leggere, e gli esterni, noi, no! Perché saper decriptare questo genere di messaggio da parte dei civili potrebbe essere pericoloso! Sul serio devo essere io a ricordarti come.. penso si svolga.. il tuo lavoro!! Perché  tu evidentemente.. lo fai …chissà come?!-

-Innanzitutto.. Judy, Nick e Ben non sono civili: solo tu lo sei!! E da quanto vedo su questo notes ci stavi pensando da te a provare a decifrarlo! Senza che ti avessi chiesto gentilmente “Russy,  mi aiuti con la decifrazione di questo codice che non mi ricordo il processo molto bene?” e senza neanche salutare i tuoi amici, non dando segnale di te dalla sera prima, se non con un biglietto rivolto più a Nick che a noi! Dopo averti invitato per una cena?! Ed hai pure il coraggio di criticare come svolgo il mio lavoro senza che neanche tu lo conosca o come lo faccio?! Ti dico solo che.. che.. che.. ehm..- provò a parlare ancora, ma avendo finito le argomentazioni dopo aver alzato un po' la voce allo stesso livello dello scoiattolo la gatta rimase con la frase in sospeso.

-Ecco ora non so più dove andare a parare! Comunque prenderò alla lettera il tuo consiglio Russell e lo decifrerò da sola! Anche se dovessi metterci mezza giornata o tutta!! Anche se fosse un messaggio urgente e fosse questione di vita o di morte! Se mi volete sono alla macchinetta: ho bisogno di qualcosa di forte per pensare meglio!- e cos’ facendo Alice girò i tacchi, per così dire visto che non portava scarpe, e si diresse col messaggio nella camera caffè della centrale.

-Forse ha ragione "Russy-" fece Nick.

-Non allargarti- rispose lui.

Dopo dieci minuti Alice tornò e disse “Abbiamo superato la dogana tra Tundra Town e Shara Square, una volta arrivati a Savanna Centrale esci un momento con i membri che collaboreranno e  incontriamoci alla hall dell’albergo davanti alla sta stazione di polizia alle 8.45 del XX-XX(giorno e mese). RTSJ. 178”  E' di Jack allora- esultò interiormente Alice
- Ma se è così che la metti, dopo tanto che non ci vediamo, ecco a te!- Pensando ad un enigma da rigirarli davanti a tutti una volta arrivati, con fare malizioso.

Avrebbe preferito vedersi subito senza tanti ritardi sulla tabella di marcia, rammentando  quanto ogni volta la rimproverassero dei ritardi sulla tabella di marcia.
  Alice e i membri del GSD si incontrano per la prima volta con quelli della ZPD:
Quella mattina alla ZPD gli agenti rimasti per il turno di guardia stavano smistando e archiviando i precedenti casi brevi per far spazio alla totale collaborazione con il GSD
-C’è stata un’effrazione al Museo ma stranamente non manca nulla-

-Pensi di potertene occupare?-

-Farò il possibile!-

L’evento era collegato? Chi lo sa?

All’ingresso invece osservando il sorriso dell’amica dopo aver pensato alle probabili vicissitudini future  nel luogo dell’appuntamento, Russell chiese “A cosa stai pensando?” “Al fatto che arriveranno, e a parte una persona pregusto la faccia degli altri” due non li ho mai visti prima in fondo. Si tenne per se riferendosi a Stella e Cynthia.

-A Russell aspetta lì- indicandole la reception accanto a Benjiamin e poi rivolgendosi al detective Oteas ed al capitano Bogo
– Scusate la scenata di prima, non vi garantisco tuttavia che non si verificheranno in futuro. Tenete pronta la sala meeting per le 9.00, la mia squadra ha richiesto di incontrami con i suddetti agenti in separata sede un quarto d’ora prima del mio arrivo per ragioni identificative, ma non tarderemo- e così dicendo li liquidò con un’occhiata di intesa.

-Non penso sia così offesa per prima, i suoi membri non sapranno di me- non potè che ipotizzare lo scoiattolo una volta uscita al ghepardo. Pensò perfino di chiedere “Credi non dovrei stare qui?” ma lo tenne per se, era troppo coinvolto. Non restava che aspettare di sapere come avrebbero deciso la sua “postazione” all’interno dell’indagine. A pensarci bene di primo acchito a dei neo agenti, non sarebbe stato gradito.

Una volta fuori il cellulare di Alice squillo improvvisamente, era Finnick –Ciao, come mai così presto, ci siamo salutati neanche un’ora fa, hai già nostalgia- azzardò l’abissina.

-No idiota! E’ successo un fatto particolare, troppo, le scuole di tutta Little Rodentia sono chiuse, comprese quelle dei ragazzi- non perse tempo il fennec.

-Loro sono ancora con te?-

-Si, che facciamo?-

-Portali da me e rimani con noi: siamo alla hall dell’albergo davanti al centro della piazza che da sulla ZPD. Di loro quello che vuoi purché prima delle 8.45 sia già lì. Fa in modo di non farti vedere mentre arrivi, e una volta qui attendi le mie istruzioni, e senza iniziative- non perse tempo neppure lei.

-Okay. Bene ragazzi, sembra che oggi per recuperare dovremo fare una sorta di “porta tuo figlio al lavoro” a tre- si limitò a riferire il fennec non molto entusiasta di un'altra postazione dinnanzi alla stazione di polizia. Almeno i due insetti non fiatarono ma solo perché il maggiore aveva intuito non fosse opportuno fare domande.

Si sono già spinti fino a questo punto. L’unica soluzione possibile e tenerli il più vicino a noi il tanto che basta da proteggerli ed il distante necessario in modo che non capiscano troppo. Non dare a vedere che sei preoccupata” si disse la gatta a mente, rimanendo sul piano iniziale di come avrebbe accolto il suo ex-protetto davanti a tutti i suoi membri.

La squadra del GSD raggiunse gli agenti e la collega nel luogo più appartato della hall seduti ad un tavolo, mentre Finnick ed i ragazzi erano nascosti sotto di esso e ben coperti dalla tovaglia.
Una volta vicini stranamente Alice saluto tutti, tranne Jack, che invece trattò in maniera alquanto curiosa:

 –Sapete cosa è successo a Jack?- con finta serietà.

 -..Sono io Jack- pensò fosse un modo per un riconoscimento troppo prudente, da non capire subito che la mentore lo stava prendendo in giro.

 -E chi lo dice, puoi provarlo?- chiese complice Nick capendo invece l’intento della gatta.

 -SONO L’UNICO JACK QUI- disse allora il ragazzo lapidario leggermente costernato alla volpe rossa, ma attento a non farsi sentire da esterni.
Cynthia e Stella si guardarono con sguardi interrogativi, mentre Zach rimaneva in attesa di come si sarebbero svolti gli eventi.

 -Penso possa somigliare a Jack- disse Lucas sotto voce, sotto il tavolo allo “zio” ed al fratello di nascosto, solo perché in buona fede non sembrava il tono di un ragazzo che mentiva.

 – NESSUNO DI NOI HA MAI VISTO JACK! E nemmeno lo vediamo ora- ribatte piccato Gregor.

-Ho conosciuto un Jack una volta, ma non somigliava per niente a questo Jack- asserì Finnick in solidarietà con Lucas solo per far dispetto a Gregor.

Forse teme che ci stiano sorvegliando e fa finta di nulla, ma così è un po' azzardato” pensò il mezzo coniglio.

-Alice forse..- provò a dire Judy avendo capito anche lei l’antifona ma venne bloccata dalla gatta prima che il suo acume rovinasse il suo intento scherzoso. Diretta di nuovo al mezzo coniglio la gatta disse:

-OKAY BASTA! SE SEI DAVVERO JACK RISPOSNDI A QUESTO ENIGMA:                                                                           
DUE PIPISTRELLI VOLANO ALLA STESSA VELOCITA’ DI 2 GUFI CANADESI che pesano 1,26KG PRIMA DELLA MUTA. Dopo 21 minuti e mezzo il primo pipistrello raggiunge il 1 gufo, 45 secondi dopo il secondo gufo ha perso 3 piume!Che ora è a Tokyo se adesso sono le 8.45?-

- 21.45 P.M. Differenza di 7 ore- rispose comunque pronto. Avendo capito solo in quell’istante le vere intenzioni della mentore.

-Risposta esatta! Ed ora muoviamoci, per le successive ore ci sarà poco da ridere. Ma prima.. avete già fatto colazione, un caffè, tè?.. Dai vostri odori direi di si, perciò andiamo, i secondi fuggono. Le presentazioni alla Centrale- e prima ancora che potessero dire bha i presenti Judy e Jack furono presi per le mani e trascinati dalla gatta fuori dalla gatta, poi mollò la presa fuori. Seguiti a ruota dalle due volpi, l' ermellina ed il gatto.

-Questo è stato per avermi dato un codice di incontro dopo 10 anni pur avendo già una postazione in cui ci saremmo visti. Ho subito una ramanzina inutile per questo- ecco il perché della figuraccia.

-Peccato non fosse un vero enigma, avrei voluto sapere il risultato di quella operazione o il metodo di calcolo da usare: sarei sembrato intelligente riproponendolo- disse deluso Zach.

Cynthia rispose- Almeno rimangono confermate due cose che sapevamo già: che Jack non capisce gli scherzi e che è comunque attento con la risposta immediata giusta da dare qualunque situazione gli si presenti-

E che temo che la sua superiore trovi lo stesso gusto di prendere in giro i conigli o semplicemente gli ottusi tanto quanto me” si tenne Nick per se.

Prima che uscissero dall’edificio – Stiamo per uscire per tanto per iniziare avvicinatevi- rivolta ai neo arrivati interrogativi.. la gatta li abbracciò immediatamente..- Sono contentissima che siate venuti, ma una volta fuori uscite separatamente in entrate differenti alla centrale- disse la gatta.

-Giusto, desteremo meno sospetti invece di arrivare in gruppo tutti assieme se ci stanno osservando- capì Judy.

-Infatti e anche se non dei migliori, Benvenuti a Zootropolis, ci tenevo a darvelo così- concluse l’abissina.

Una volta soli Lucas chiese- Dobbiamo aspettare ancora o raggiungerli?-

-Aspettiamo quando vostra madre dirà che potremo incontrarci e ci dirà in che punto della centrale vederci- rispose Finnick.

-Fare l’avvocato sembra più interessante di prima adesso- pensò Lucas.

-Già, veramente- non si sentì di dissentire Gregor, ben sapendo in realtà da tempo la condizione del vero lavoro della loro tutrice, in fondo era merito di quel segreto se loro due parlavano. Ma il ragnetto non lo sapeva.
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Alla ZPD Jack espose la situazione una volta letti e valutati i fascicoli della centrale nella sala meeting alla presenza dei detective della polizia,del capitano Bogo e di Clawhauser.
Russell rimase fuori ad attendere contro voglia una volta saputo dall’agente del leporide del GDS che era un reporter.

-Zach, Stella potreste perquisirlo-

-Non serve, non ha nulla- ribadì Alice.

-Bene in questo caso.. firmi qui: è un trattato di non divulgazione di informazioni fintanto che il caso è in corso, e sarà ancora valido quando sarà risolto una volta che la sede centrale deciderà quanto sia opportuno far trapelare e no. Dovrà essere particolarmente attento, non porta nemmeno scrivere, dovrà solo far riferimento alla sua testa.. se decide di metter piede in questa stanza- spiegò Jack leggermente intimidatorio e freddo

-Certamente- rispose Russell per nulla intimorito, prendendola invece come una sfida.

Quando tutti furono dentro e finiti i convenevoli il leporide espose la situazione:

-C’è un mercato delle spie! Chiaro!? Ma si rischiano molte fregature, chiamiamole così, la domanda che allora sorge è “chi ci lavora?”. Bhe.. diversi.. “personaggi”: organizzazioni private oppure organizzazioni governative che ti dicono “Possiamo aiutarti a capire il mondo; lei ci paga ed io mi attivo  e scopro che cosa sta succedendo, le rivelo chi c’è in mezzo e chi non c’entra niente. Le preparo anche un piano d’azione, ed in questo modo potrà capire questo mondo segreto”.
Tal volta ad offrire questi “servigi” sono pure ex spie disertrici, mercenari o ancora disertori militari provenienti da questa o quella organizzazione federale. Poi..bhe..tutte le persone che offrono questi servizi entrano in competizione. Ad esempio..
“Il Governo Francese non può rivolgersi a chiunque, possono essere servizi della D.G.S.E, oppure contractor privati, possono o devono cercare di convincere gli americani, gli inglesi e molti altri Stati, a fornire certe informazioni” E’ questo il Mercato!
Ora immaginate di voler acquistare “certe informazioni” o .. “condurre operazioni di intelligents”: “A chi rivolgersi?! Dove sono le recensioni sulle varie operazioni? Sui vari servizi di intelligents ed i loro costi?”  Sul rapporto qualità/prezzo del servizio offerto ..non esistono tali dati, e siccome non esistono quel “mercato” è una giungla!
E’ come se lei, capitano Bogo, volesse acquistare un auto ma tutte le prove su strada fossero segrete ed ignorasse persino l’esistenza di metà dei veicoli disponibili in commercio.. e quando ha un guasto meccanico, l’indagine di ispezione viene tenuta segreta; magari i motori di “quel particolare modello esplodono” e lei ne è totalmente all’oscuro. Perché? Perché è tutto segregato!
 E purtroppo questo non è solo il meccanismo che produce il mercato illegale delle spie: è lo stesso che produce i Sistemi di Intelligents che abbiamo in, quasi, ogni paese. Ma la struttura del piano viene usata da queste organizzazioni illegali contro di loro, o nel nostro caso contro di “noi”- disse Jack riferendosi al GSD.
-Un esempio: “HONG KONG Maggio 2013: l’ attivista Edward Snowden* si è rifugiato in un hotel con alcuni giornalisti; giorno dopo giorno riveste il Network Globale con intercettazioni della N.S.I per la quale lavora
Non lo trova assurdo?! Parliamo della caccia all’animale più serrata mai organizzata al mondo! Per allora. Lanciata nelle due settimane del 2013 in cui il Governo Americano ha cercato di catturare Edward Snowden a Hong Kong ogni mezzo lecito, o meno, eppure WikiLeaks*, un editore, un piccolo editore è riuscito nonostante una concorrenza agguerrita a livello globale, ad andare a Hong Kong e prelevare Snowden  sotto il loro naso.
Nonostante la mobilitazione della C.I.A, l’ N.S.I, il Dipartimento di Stato e la Casa Bianca… ed io ero qui circondato da tutti i sistemi di sorveglianza piazzati all’esterno.
Noi e alcuni miei amici di WikiLeaks siamo piuttosto bravi nel nostro lavoro, ma “questo”.. non basta a spiegare una DEBALT di quelle proporzioni. L’altra possibile spiegazione è che.. il Sistema di Intelligents non sia abbastanza efficacie: direi un programma della C.I.A con omicidi mirati, 2012, questi stati sono leader di piccoli gruppi armati, affiliati ad Alka ida in Iraq.
Nei documenti ufficiali che sono stati pubblicati e pervenuteci ci sono più di 1000 e 600 riferimenti allo Stato Islamico: allora definito Stato Islamico dell’ Iraq; i documenti svelavano l’emergere dell’ I.S.I.S.. ma a partire dal 2007!
Che era una conseguenza diretta dell’ Occupazione ed il Modo in cui gli americani avevano stranamente, ed inutilmente, cercato di contrastarlo.
Una tecnica adottata dalla C.I.A   per combattere questo Embrione dell’ISIS consisteva nell’eliminazione dei suoi Leader; e questo ha prodotto ORGANIZZAZIONI SUPER TERRORISTICHE anziché eliminarle:
L’eliminazione dei leader islamisti ha permesso, per i loro subalterni più radicali, di competere per il COMANDO!  Il risultato finale : è stato l’ emergere di LEADER più CAPACI ed ESTREMISTI (come anche nel vostro caso più recente degli Ululatori Notturni) , ma soprattutto DESIDEROSI di SUBENTRARE a chi era appena stato ucciso.
In breve è stato questo  che ha spianato la strada ad Al Baghdadi e permesso di arrivare ai vertici dell’ ISIS. Ma anche un cambiamento ed aggiornamento e diffusione del mercato delle spie così come lo conosciamo, specialmente della cellula che andremo ad affrontare.
Se non abbiamo potuto intervenire per tempo è stato perché.. un ulteriore conseguenza che si è venuta a creare è stato che “le organizzazioni federali” si sono dotate di una struttura burocratica, e ciò ha complicato le cose, anche per il GSD.
Un tempo bastava individuare il leader che comandava una struttura semplicistica, fatta di “certe relazioni tra individui”, come con  certe organizzazioni mafiose.  La Decapitazione dei Vertici ha causato una mutazione strutturale nell’organizzazione terroristica, lo schema è che:
  • Ora non c’è più un capo come vice,
  • Non basta più eliminare una certa figura per neutralizzare questi gruppi;
  • È solamente un ingranaggio del meccanismo;
  • È tutto intercambiabile rispetto agli altri ..e non avendo più 1 struttura verticale  l’organizzazione in questione, o quella di turno, è in grado di sostituire ed essere a sua volta sostituita da chiunque! -
 
Disse Jack elencando i punti chiave della situazione attuale. Dopo quella lunga rivelazione delle verità sulla situazione geopolitica attuale, i membri presenti nella sala conferenze della ZPD continuarono a circondarsi da un pesante silenzio. Nessuno dei presenti sapeva cosa dire, bloccato in una nuvola di sconcerto, sbalordimento e spiazzamento continui ad ogni informazione nuova che il giovane lepre coniglio condivideva, a fatica, ma con stoica e palese determinazione solo grazie alla forza del proprio senso del dovere.
Quando dopo una pausa di 10 secondi in cui il leporide dagli occhi di ghiaccio riprese fiato, e rifiutato con il gesto della zampa un bicchiere d’acqua gentilmente offertogli dalla gattina, egli proseguì quello che a tutti gli effetti sembrava la cronaca nera del passato di un romanzo spionistico d’azione ma che ahimè era attuale ed era la realtà..

-Ecco  le rivelazioni di WikiLeaks ci dicono e consentono di rileggere una prospettiva completamente diversa di omicidi mirati di esponenti del radicalismo islamico compiuti dalla C.I.A in Iraq, e spiegano come questa strategia abbia aperto un “autostrada” per l’Ascesa del Califfo dell’ISIS di AL-Baghdadi, ma ci sono altre fonti che si rifanno all’esperienza del giornalista Assange*.. Nel 2016, quest’anno, è stato possibile scoprire i cosiddetti “Panama Papers”,le carte di Panama,. Si tratta di 11 Milioni di file portati alla luce da un consorzio internazionale di giornalisti investigativi, di cui fa parte anche il figlio di Jeffrey Carwana*.. e alla cui banca dati, ha attinto per il suo lavoro anche Ian Qhuciek*. Quei documenti fotografano la “spaventosa ragnatela” dei conti “Offshore*” a Panama e degli affari sporchi nella rete, il cosiddetto Dark Web, per questo tutti li vogliono è c’è un mercato con concorrenze di entità legali o illegali per averli: entrambe le entità nascoste o trasparenti ne ricavano qualcosa.
Ma torniamo un momento all’esempio di Panama Papers . per farvi capire meglio il meccanismo:
Gli occhi di Londra e del mondo sono puntati sui Panama Papers, uno scandalo denunciato da 109 Organi di Informazione di 76 paesi, tramite un altro consorzio internazionale di giornalisti investigativi appartenenti alla C.I.J; e si scopre che i Panama Papers hanno coinvolto ministri, grandi imprenditori e stelle dello sport. Il problema per WikiLeaks  fu che quella volta non era lei la responsabile di quella fuga di notizie. Ma cellule incognite!
Dopo varie indagini il GSD riuscì ad ottenere una confessione da uno studio legale di Panama, esso aveva raccolto queste informazioni e poi date direttamente alla Sudoichi Sant-Ung (una ditta Coreana Offshore). Si trattava di un bel lavoro da parte della fonte: due giornalisti di un giornale tedesco che hanno convinto la propria fonte a consegnare quelle informazioni. Li abbiamo incontrati pure noi e ci sono stati di aiuto.
Più in generale queste operazioni hanno sempre sia lati positivi che negativi che si collimano, al momento come fuga di notizie quella delle Panama Papers è, che ci crediate o no, una tra le più modeste in termini assoluti..; voglio dire.. che sin da ora ebbero pubblicato solo 160 documenti.. significa che su circa 4 MILIONI e Mezzo di Email.. ne hanno selezionate solo 1 minima parte: 160, e l’operazione è stata fatta in base ai pregiudizi e agli interessi di chi ha fatto la cernita.
Nell’inchiesta sono stati coinvolti diversi buoni giornalisti, perciò avrete modo di leggere storie molto interessanti. Va detto però che questa operazione è stata gestita da un organizzazione, la I.C.I.J, con base a Washington D.C., e la I.C.I.J fa buone cose… ma ha un problema: ossia che si tratta di un’organizzazione giornalistica finanziata da fondazioni con base nella Capitale, e queste fondazioni fanno capo a Rockefeller, Soros.. e via dicendo.
Quindi per dirla tutta.. [1 Consorzio Internazionale di Giornalisti, finanziati da Miliardari Americani, Julian Assange trova la cosa sospetta, eppure l’I.C.I.J ha scelto la trasparenza perché sul suo sito sono riportati tutti i donatori, ma al co-fondatore di  WikiLeaks questo non basta] e siamo al passo 2..
[C’è infatti un secondo aspetto disturbante (e che disturba anche me), riprendono “il metodo WikiLeaks” solo a metà senza andare del tutto in fondo, hanno cercato di proporre il metodo WikiLeaks su come ottenere materiale, e su come analizzarlo tramite questa grande collaborazione internazionale e fin qui va bene..]
[Ma poi si sono ben guardati dal PUBBLICARE TUTTO sul Loro Sito. Ed è la fase 3: omissione parziale.]
Se avessero messo a disposizione il 90% dei Panama Papers i documenti consultati sarebbero stati milioni, non 160 o 152, ne avevano poi sottratti 8 dai consultabili!
Questo ci ha dato modo di capire che “nel mercato delle spie” e delle banca dati delle informazioni è implicato tutto il sistema Offshore e che sono coinvolte milioni di persone: dalle piccole imprese alle grandi multinazionali. Ecco perché allo stato attuale il GSD fatica ad agire e necessitiamo di azioni collaborative con altri governi federali e pubblici, come nel vostro caso.
Non è qualcosa che si possa scalfire con un paio di scandali di portata modesta.
*Le cose comincerebbero a cambiare.. solamente se questi scandali fossero milioni.. e purtroppo non è possibile far scoppiare tutti questi scandali.. perché non ci sono abbastanza giornalisti per raggiungere tale obiettivo, è impossibile. Per avere un’ impatto forte è necessario avere che ogni avvocato sia pronto a fare causa a qualcuno, che ogni dirigente delle società penalizzate cerchi di rivalersi su chi ha “barato”, che una persona qualunque abbia la possibilità di scoprire chi è davvero l’uomo che sta per sposare sua sorella. Tutta questa gente, la società, deve poter accedere  ai documenti, così possono cambiare i rapporti di forza con gli individui che costituiscono i sistemi offshore , allora sì che cambierebbe qualcosa.-
 
Dopo quella lunga spiegazione alla fine Jack bevette il secondo bicchiere d’acqua offertogli da Alice a sorsi lenti.

-Tutto molto interessante ma allora, cosa c’entrano i criminali che andremo ad affrontare con  il furto dati e la manipolazione mediatica? A cosa serve mandare il panico in città o tenere la polizia e le istituzioni in ostaggio?- chiese per accertarsi il Capitano Bogo che forse, il base alla risposta dell’agente, vi era arrivato da solo ragionando.

-Prefiggersi lo scopo finale che ho appena enunciato*, ma in negativo per i loro scopi, per alimentare il caos, ampliare i loro mercati illegali: di armi, soldati, degli organi, delle adozioni illegali, droga, file per furto di denaro contante da banche e dati informatici per manipolare aziende e piccoli governi locali.. ed infine gestirli in proprio, in modo da restare indipendenti in modo permanente da qualsiasi governo e nazione, senza il bisogno di ottenere una nazionalità di appartenenza.
Ogni volta che scatenano una crisi riescono a trovare un nuovo tipo di mercato nero su cui investire o guadagnarci.
 Ultimamente la cellula ha preso di mira città come Zootropolis per una ragione precisa:
  • Con l’aumentare del surriscaldamento globale molti animali stanno e “staranno” sempre meno nei loro habitat, costretti perciò ad emigrare sempre più in città come questa, perfette riproduzioni artificiali ma funzionanti di ogni singolo habitat della terra. E  visto che gli animali residenti non hanno nemmeno il tempo di adattarsi al nuovo clima nel loro paese di origine per via della siccità o dello scioglimento dei ghiacci ciò ha spinto i pochi animali rimasti a fare piccole o grandi guerre civili per il possesso dei pochi territori ancora in buono stato senza emigrare, perchè non possono permetterselo.
Lo scopo di queste cellule non è solo il furto dati ma anche delle planimetrie delle Megalopoli inter speciali per dar vita ad un  mercato immobiliare-terriero globale con loro come unici capi, rivendendo gli immobili a caro prezzo rispetto al loro valore reale, così da controllare tramite un’informatica forma di pizzo, i futuri abitanti che vi vivranno.
L’unico mercato che non hanno mai affrontato, stranamente, è quello della prostituzione, degli animali da compagnia per pedofili e della carne. Questo ha permesso ai nostri colleghi di restringere il campo e fornirci un probabile identikit della cellula e del loro Capo- e così dicendo Jack esortò Zach a prendere i documenti e le diapositive riportanti i sospettati.  
Ma prima di proseguire, dopo che la giovane lepre dagli occhi di ghiaccio ebbe rivelato il quadro generale sullo spionaggio illegale, che dì lì a poco avrebbe colpito la delicata posizione dei vari stati stranieri di Zootropolis rappresentati dai 5 distretti della citta, vere e proprie società offshore anch’elle (ed ecco il secondo motivo di interesse a prendere di mira la città per conto dei terroristi) i membri fino ad allora rimasti in silenzio ed in disparte del GSD vennero chiamati in causa dal giovane collega di grado superiore.
Ossia Zach Goldenwheate il gatto, Stella Rogers, ogni uno di loro portò una cartellina contenete un preciso tipo di dossier ed una valigetta quadrata sporgente contente un proiettore portatile.

–Per favore Zach spegni le luci- ed il giovane gatto fece come ordinatogli.
Una volta collegato il cavo alla presa di corrente il gruppo del GSD mostrò la cartina dei luoghi presi di mira dall’organizzazione e l’identikit di ogni presunto membro del gruppo terroristico.
La cassetta invece era un diffusore di onde elettromagnetiche per eludere qualsiasi tipo di intercettazione.
 
ANGOLO DELL’AUTRICE:  Felice di donare a tutti dopo tanto un nuovo capitolo, mi scuso non solo per il ritardo ma anche per chi avrebbe desiderato più azione da combattimento, ma vi assicuro che questo capitolo ci condurrà sulla buona strada, anche se per questa estate avremmo potuto avere di più.
Per i miei lettori più fidati che vorranno rispondere con l’aiuto delle recensioni voglio regalare un info in più: dopo tante ricerche ho scoperto i compleanni dei nostri coprotagonisti del film a cui la mia fiction è ispirata(Judy 13 Aprile; Nick 25 Ottobre) mentre per gli altri membri ma non tutti = Jack 21 Settembre; Cynthia 16 Gennaio, mentre per Zach 15 Agosto, auguri anche se in ritardo. Russell 15 Novembre.
Sono ancora lontani i tempi in cui i nostri cari potranno celebrarli tranquillamente, ma nell’attesa sapere un poco il loro “zoodiaco” potrebbe aiutarci a capire meglio il loro agire e risposte al modo di fare, specialmente quando per esigenze di trama non posso descrivere i caratteri a 360° come vorrei.               Dovrei scrivere un capitolo a parte per ciascuno.
*Ricordo eventi passati descritti da Cynthia sono frutto dell’illustratrice fouro’clock star  reperibili su devianart assieme ai personaggi solo citati Maria ed Isaac, che mi ha dato una grande mano.
*Il finto enigma e scambio di battute di Alice nella hall è preso da un film per bambini tedesco del 2014, rivisitazione della bella addormentata ma coi sette nani, registrato e trascritto per questo capitolo in attesa dal 14 settembre 2021.
*Ed. Snowden è un giornalista reale, ma soprattutto ex-tecnico della CIA e segnalatore di illeciti statunitense, responsabile di tutti gli eventi descritti da Jack nel 2013 e di molti altri.
*WikiLeaks è un organizzazione senza scopo di lucro con l’obiettivo di riceve in modo anonimo, grazie a un contenitore protetto da un potente sistema di cifratura, documenti coperti da segreto (di Statomilitareindustrialebancario) e poi li carica sul proprio sito web.                                                                    
WikiLeaks riceve, in genere, documenti di carattere governativo o aziendale da fonti coperte dall'anonimato e da Whistleblower ( per whistleblower si intende il dipendente pubblico che segnala illeciti di interesse generale e non di interesse individuale, ma questo il particolare segnala un gruppo di giornalisti e civili che si addossano questo scopo). Il sito è stato fondato, tra gli altri, dall'attivista informatico e caporedattore Julian Assange*.
* Con società offshore (o, in italiano, società extraterritoriale) si identifica una società registrata in base alle leggi di uno Stato estero, ma che conduce la propria attività al di fuori dello Stato o della giurisdizione in cui è registrata. Ad oggi, è invalso l'uso di riferire questa denominazione a società che offrono condizioni fiscali favorevoli derivanti dalla registrazione in ordinamenti che prevedono scarsi controlli e pochi adempimenti contabili (cosiddetti paradisi fiscali).
*Purtroppo non ho trovato informazioni né su Jeffrey né su Ian, tutti i dati reperiti da me, e spiegati da Jack, li ho avuti da una registrazione perciò dalla sola pronuncia non posso risalire ai nomi corretti ,quindi devo supporre che siano due fra i membri di WikiLeaks minori più attivi e conosciuti, almeno dai colleghi del settore.                 
Infatti tutte le informazioni sul mercato delle spie fornite da Jack non sono mera invenzione dell’autrice sottoscritta, ma fonti certe prese da testimonianze reali, rilasciate durante una trasmissione di inchiesta trasmessa in tarda serata dallo stesso Julian Assange su La7 cinque anni fa. E da anni che aspettavo il capitolo giusto per inserire questi dati raccolti con fatica per rendere la parte dedicata allo spionaggio della mia storia più credibile e verosimile. E quel giorno è finalmente è arrivato!!!  

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Capitolo 23
*** Lo schema, il nemico, condivisioni ***


Una volta che Jack dette l'ordine di accendere il proiettore e spegnere le luci, azionato i sistemi anti intercettazione da Zach, sulla parete della sala riunioni della centrale comparvero una ad una in ordine strutturato, le foto di undici animali: dicei cani ed un caracal molto strano..uguale si a quelli della propria razza ma al contempo diverso nei lineamenti del volto, il taglio degli occhi, macchie e peli del viso. Leggendone il profilo sotto la foto gli agenti videro che si trattava di un ibrido tra un caracal ed una lince rossa.

Mentre i cani erano tutti appartenenti a razze e taglie diverse, con un solo punto in comune: l'età.

Tutti loro erano sulla ventina, alcuni inoltrata, con uno sguardo fisso,serio e deciso: lo stesso che tiaspetteresti dalle reclute di un esercito.

 

Tuttavia l''unica anomalia, percepibile per il suo peso da tutti gli agenti di polizia e federali presenti nella stanza, era proprio la presenza del felino in quel gruppo: quel mezzo caracal dagli occhi verde chiaro simile ad uno smeraldo fatto di ghiaccio e dal pelo cremisi che ricordava la terra cotta di un deserto messicano, i suoi lineamenti definiti dalle linee nere tipiche della specie ricordavano il trucco dei faraoni egizi. Un individuo tanto magnetico non passava certo inosservato.

 

Fu a quel punto che Jack prese la parola:

 

- Stando alle ricerche effettuate, restringendo il campo grazie ai registri dedicati ai criminali internazionali, i risultati ci hanno condotto a questo mezzo caracal ed al suo commando canino:

Il suo nome è Addho Norpfhis, è un tipo estremamente pericoloso, e la sua pericolosità risiede nella propria versatilità quando si tratta di autosopravvivenza o nello stringere accordi e legami illeciti..per poi sparire facendo perdere le proprie tracce: il suo modus operandi è uccidere tutti gli ultimi "compagni d' affari" e "clienti" una volta concluso, per l'appunto, "l'affare" del momento. Lo scopo è quasi sempre intascare i proventi ottenuti da essi, come una specie di "cacciatore di dote"..solo che al posto di mogli o mariti da truffare, le sue vittime sono i "signori delle armi", i generali operativi in un paese con governi di stampo dittatoriale nel terzo mondo e coloro che gestiscono le ricchezze ottenute sfruttando la povertà, le guerre ed il traffico di animali nel medio oriente (tra le sue vittime abbiamo riscontrato qualche scheicco, un capo del regime talebano e due o tre generali comunisti cinesi, somali e filippini), ma non solo; uno dei suoi attentati falliti aveva come obiettivo un generale della Corea del Nord con forti legami con Kim Jong Un.

 

Si può dire che sia un "maestro del tradimento", ma non è solo questo il suo punto forte: ogni volta che la sua vittima risulta essere un'individuo estremamente potente, influente o semplicemente "incredibilemnte ricco"..non importa come; riesce a portare i sottoposti di quel "boss", popoli o villaggi che siano, dalla propria parte inducendoli così a tradirli con lui.

 

All'inizio era sempre riuscito ad eludere le nostre sorveglianze (e di altri gruppi federali) dai nostri satelliti e reti di contatto grazie al suo passato come nostro ex-membro: conoscendo i sistemi antitracciamenti imparati sul campo. Ma adesso ha rinforzato in maniera esponenziale la capacità di non farsi trovare.

Tutti coloro che sono cresciuti durante la formazione di Addho lo hanno descritto come un tipo diligente e tranquillo ed estremamente nella media, senza particolari doti, nè atletiche nè curriculari o con una particolare ideologia. Anche per questo è stato difficile prevedere le sue mosse ed arrivare a lui; inizilamente non vi era nessun profilo psicologico criminale a cui far riferimento.

 

Non sappiamo cosa abbia spinto Addho a divenire un criminale, tutto ciò che abbiamo trovato è che 23 anni fa lasciò il GSD sparendo all'improvviso, e solo da 11 anni ha iniziato volontariamente a lasciare tracce al suo seguito come degli indizi, ed al contempo ha reclutato quà e là nello stesso periodo dei bambini soldato cani assumendone il ruolo di capitano Alfa e loro tutore.

Lucrando nel frattempo nei vari mercati neri e clandestini di tutto il terzo mondo per poi estirparne i mandanti,capi coordinatori o burattinai alla fonte.

 

Anche per questo i suoi membri gli sono estremamente fedeli, non è solo per il fatto che sono cani:

Addho ha preso ed ucciso tutti coloro che avevano tolto questi piccoli alle loro famiglie, spesso con la forza usando qualsiasi mezzo, destinandoli a divenire prostituti/e, cibo o soldati, per poi metterli davanti ad una scelta; vivere finalmente liberi e privati per sempre dai loro tiranni costruendosi una nuova vita o seguirlo e facendo di lui il loro capo. Dalle testimonianze raccolte su 189 cuccioli salvati, 10 di loro decisero di seguirlo sul campo, mentre un'altra percentuale del 20% che era cresciuta in altri continenti semi sviluppati (con un minimo di istruzione e conoscienza sociale e digitale del mondo) ha deciso di sostenerlo in segreto, a distanza, tramite il dark web. Offrendogli donazioni, informazioni e servizi di occultamento satellitare e manipolazione mediatica, impedendoci così di risalire a lui e fermarlo da prima.

Stiamo ancora cercando di rintracciare e risalire a tutti questi "hacker da guerra", non sono una cifra allarmante, ma sono comunque parecchi.- una volta che la lepre artica terminò furono Cynthia e Stella ad avvicinarsi per proferire parola. La Volpe artica enunciò le peculiarità ed i tratti distintivi dei primi cinque cani mentre l'ermellina occhialuta ma elegante, avrebbe esposto i restanti cinque.

 

-Tornando agli identikit dello squadrone di Addho ecco cosa c'è da sapere..

 

JARVIS IL PASTORE AURTRALIANO = maschio, 26 anni , il loro esperto-ufficiale tattico, se così lo possiamo chiamare. Un vero pianificatore: si direbbe la mente del gruppo quando si tratta di elaborare e portare alla luce un piano nel concreto in tempo reale. E' stato più volte visto e fotografato al finco di Addho, perciò supponiamo sia il suo braccio destro o comunque il membro del gruppo commando più vicino a lui.

 

DOOM LA TERRANOVA = femmina, 29 anni, un'addestratrice senza eguali: quasi al pari di Alice confrontandone i profili da me raccolti e confrontati. Al pari di lei, riesce a reclutare qualsiai cucciolo di qualsiasi specie e non importa quanto sia debole: nelle sue zampe diventa una perfetta macchina da guerra.

 

RASCAL il/la BOXER = 25 anni, sesso, incerto, ma voci di corridoio asseriscono sia un indivduo canino TRANS. E' un vero soldato in tutto e per tutto, la recluta perfetta. Qualsiasi sia l'ordine impartitogli lo porta a termine e sempre nel minor tempo possibile. Non importa se l'ordine dato è vago, impreciso o in codice, Rascal lo capisce al volo e lo esegue sempre.

 

DREIFUS LA BULLDOG FRANCESE = femmina, 22 anni, la loro armaiola e mercante d'armi. Non è solo un'intenditrice o abile negoziatrice nel campo delle armi per far rifornimento: essa le sa perfino creare dal niente; armi da fuoco, armi bianche e da taglio, bombe o mine che siano, è in grado di ricrearle uguali o diverse da quelle sul mercato. Un vero genio artificere fai da te. E dalle ultime notizie inviateci oggi "pilota di droni".

 

CHRIS IL JACKRUSSELL = maschio, 23 anni, l'esperto nel combattimento corpo a corpo. A dispetto delle dimensioni è una vera enciclopedia somatica vivente di ogni tipo di combattimento, sia esso occidentale che orientale, e che non richieda l'uso delle armi. Il perfetto opposto a Dreifus. Conosciuto per essere un vero camaleonte del corpo: gli basta vedere il suo avversario battersi per più 4 minuti ma anche meno, e capirne lo stadio della forza, percentuale delle conoscenze tecniche della memoria corporea ed il suo grado di autodifesa.

 

Bene, qui ho finito, continua tu Stella per favore- e come riferitogli Stella prese la parola.

 

SULFUS LA DALMATA = femmina, 24 anni, anche nota come "la salvatrice"; benchè dai dati raccolti non abbiano mai riportato foto di cicatrici (ma essi potrbbero essere parziali) si evince che ella abbia una forte quanto alta soglia del dolore; ogni qualvolta che un membro del commando si sia trovato in pericolo, che fosse un'incendio, un terremoto, un'inondazione, una caduta da un edificio considerevolmente alto o una sparatoria, lei si fionda nel bel mezzo del salvataggio sul malcapitato di turno e lo trae in salvo sempre. E' anche capitato cinque o sei volte che salvasse degli estranei senza un ordine impartitogli, ma stanamente senza nessuna conseguenza negativa da parte del suo capo.

 

PETRAK IL PASTORE TEDESCO = maschio,21 anni, il linguista. Spesso gli viene assegnato il ruolo di tramite o interprete per portare a termine missioni ed affari economici o diplomatici che non richiedono l'uso delle armi o della violenza, solo una conoscienza immediata della lingua del paese in questione nel minor tempo richiesto. Per questo cane è sufficiente ascoltare una linqua diversa una sola volta per impararla e ripeterla. Il suo nickname completo è infatti il "Linguista Ambasciatore", ma è anche un valida guardia del corpo all'occorrenza: come ogni membro del commando in caso di bisogno.

 

OMAR E RAMO, i LEVRIERI GRIGI = Gemelli, maschio e femmina, 20 anni, soprannominati "i razzi vaganti". Veloci quanto due ghepardi nella savana; dove non arriva l'uno sopraggiunge l'altro per prendere il fuggitivo di turno o recapitare un messaggio di persona nel minor tempo possibile.

 

CUCHNOIR IL BULLDOB INGLESE = maschio, 28 anni, il loro profiler. Che si tratti di psicologia criminale, sociale o animale, sa entrarti nella mente come sotto ipnosi e leggerti dentro come fossi un libro aperto. Se doveste incontrarlo state attenti: fonti raccolte di recente asseriscono che stia insegnando le sue conoscenze anche al resto del gruppo; sospettiamo vi sia lui dietro la facilità con il quale Addho abbia continuato e sia riuscito a farsi degli alleati negli ultimi 10 anni. Perciò se doveste incrociare uno dei cani che non siano lui scappate, e se non potete, in caso di lotta corpo a corpo, non date loro modo di scrutarvi, non parlate con loro e non dategli un appiglio a cui aggrapparvisi..se non conoscete il modo di contrastare le loro tecniche di persuasione..

 

Ma tanquilli, ve le insegneremo anche noi.. Infine..

 

KILLIAN LA PASTORE SCOZZESE BORDER COLLIE BIANCA E NERA = femmina, 27 anni, il sicario perfetto; silenziosa, meticolosa, rapida e letale. Benchè di taglia media e con il pelo medio lungo, sa mimetizzarsi nell'ambiente circostante senza far alcun rumore o lasciare traccia di sè, neanche un pelo, come se mimetizzandosi sappia poi partire all'attacco in un istante come un serpente.

Anche se non vi hanno addestrato per uccidere ma solo a catturare ed a rendere il vostro sospettato inoffensivo..nel caso doveste incrociare Killian, anche se non è vostra intenzione ed una volta presa non lo farete comunque, affrontatela sempre con l'intento di ucciderla..se non volete morire a vostra volta per zapma sua. Sarà il solo modo per disarmarla ed affrontarla alla pari, perchè lei non si farà scrupolo a farlo con voi, quindi preparatevi mentalmente ad affrontare anche lei nel modo corretto.

 

Ma attenti, anche se non rientra nel modus operandi degli altri membri della squadra, se Addho lo dovesse ordinare, tutti loro saranno pronti ad uccidervi: fate come se doveste prepararvi per una guerra..e fate di tutto per tornare a casa vivi- ed a quel punto anche Stella concluse.

 

Subito dopo fu nuovamente Cynthia a parlare.

 

-Come avrete potuto osservare tutti loro sono diversi ma con una dote, non trascurabile, in comune: sono tutti estremamente forti, troppo dotati e possenti per essere cani normali. Alcuni di loro lo sembrano al punto tale da essere regrediti allo stadio di lupi selvatici a livello fisico, ma stanamente, forse per un' anomalia ancora da scoprire, evolutesi con un Q.I. alto a livello tattico. Ioltre paiono incorruttibili e nulla li spaventa, nè il dolore fisico o l'eventualità della propria morte: quando è stato necessario non hanno mostrato il minimo segno d'incertezza nel sacrificare un braccio, una gamba, un occhio od un orecchio per il loro capo.

Addho è in tutto e per tutto il loro padrone ma allo stesso tempo "il loro padre", e con questo tipo di legame è molto difficile che individui come questi possano tradire: essi si fidano di lui, ma al contempo Addho si fida di loro allo stesso modo e ne ricambia la fiducia con ogni mezzo per provarglielo, in modo che la loro fede non vacilli mai sapendo quello che fa.

Che sia frutto di un legame cresciuto negli anni o se Addho sia un eccellente mentalista è chiaro che questi cani amino il loro capo e quest'ultimo sa bene come sfruttarli- finì Cyntia con una punta di disprezzo nell'ultima frase, chiaro segno di quanto odiasse i metodi del terrorista.

 

-C'è altro di cui dobbiamo essere informati prima di procedere?- si accertò il capitano Bogo anche a nome della squadra.

 

-Si c'è- rispose di nuovo Jack- I nostri analisti del comportamento, dinamiche di gruppo e della folla hanno riscontrato un anomalia in questo "schema gruppo" apparentemente perfetto ed inattaccabile: pare vi sia un membro in più, aggiuntosi recentemente e non ancora ben identificato, e non si trattetebbe nè di Abigail Lionheart nè di Dawn Bellwether. Mettendo insieme i pezzi questo "membro fantasma" avrebbe iniziato al lavorare con Addho ed il suo gruppo da 7 anni prima degli eventi degli Ululatori Notturni.

Una sorta di tramite diverso dai soliti hacker di Addho, poichè esso fungerebbe pure da collante tra i villaggi e le città da prendere di mira come una spia che raccoglie dati e poi da il via libera per attaccare.

Un ambasciatore segreto differente dai suoi sottoposti, qualcuno, analizzandone il modus operandi, che è al corrente sia della situazione globale mondiale e che sia cresciuto in un ambiente protetto normotipico non del terzo mondo, quindi un civile comune...che collabora facoltativamente con Addho ed i suoi senza alcun tornaconto personale in particolare, sembrerebbe: fosse stato un sicario o un mercenario normale saremmo facilmente risaliti a lui attraverso un contocorrente in nero o ad una qualche rete di mandanti che li avrebbe assunti o raccomandati, tra loro funziona così.

Tutto quello che abbiamo trovato..è che, dalle testimonianze raccolte dai pochi testimni ritrovati in stato di shock, si tratterebbe di "un mostro sadico dagli occhi gialli ed il muso nero". E' l'unico elemento descrittivo fisico che siamo riusciti ad ottenere- spiegò Jack.

 

Judy, Nick, Russell ma anche Zach ed il resto del corpo di polizia erano rimasti in ascolto in silenzio senza intervenire non sapendo esattamente cosa domandare dinnanzi ad un caso di una portata del genere e volendo sapere di più da coloro che sembravano più informati ed esperti.

A prender coraggio quella volta fu Judy..

 

-Veramente, ma in che modo questo individuo comporterebbe un anomalia?!- fece lei alzando la mano e gurdando la lepre negli occi. Jack rispose di nuovo...

 

-A dispetto della sua cattiva fama, non rientra nel modus operandi abituale di Addho ricorrere a metodi persuasivi violenti o carpire informazioni o tattiche di reclutamento attraverso l'uso di punizioni e la tortura fisica.. non se strettamente necessario..ma come abbiamo detto prima, tutti i testimoni hanno riportato lesioni gravi ed in uno stato psicologico riconducibile al disturmo post-traumatico, cosa mai riportata prima nei fascioli precedenti sui dati di Addho. Anche per questo motivo ritengo doveroso un perido di allenamento sul campo per affrontare lui ed il suo commando, la sola teoria non servirà a contrastarlo. In settimana il GSD provvederà a spedire il piano di "Tusk Force Training" alla centrale, avete libertà di scelta sul luogo dell'addestramento. Tuttavia solo alcuni di voi potranno affrontare personalmente Addho ed il suo commando sul campo, il resto dovrà dare supporto tattico dietro le quinte ma sempre in tempo reale tramite i vostri ed i nostri sistemi tecnologici, una volta appurato che sono al sicuro da ogni forma di intercettazione.

Dal momento che affronteremo una squadra nemica il piano migliore da attuare è formare in risposta un' altra squadra altrettanto preparata, pronta e competente così da contrastarne ogni membro, sia uno contro uno che tutti contro uno che tutti insieme. Il GSD si affida totalmente a voi: noi non finiremo di darvi supporto, qualsiasi sia l'aiuto che la ZPD offrirà o di cui necisseterà- disse così Jack terminando con un leggero inchino della testa che sorpese parecchi nella sala. A riprova del fatto che dietro un apparente atteggiamento freddo e distaccato, informato al punto tale da essere frainteso con la supponenza si celasse in verità un animo umile, composto e totalmente votato alla causa.

 

Se Alice avesse potuto lasciarsi andare in quel momento, avrebbe abbracciato Jack con tutta se stessa in lacrime, ogogliosa e fiera del giovane uomo che era diventato (e triste per non aver potuto al contempo esser con lui quando ne aveva più bisogno). Felice perciò di aver fatto bene di averlo lasciato non solo nelle zampe di Zach, ma anche di una donna tutta d'un pezzo Cynthia come le era parsa(sebbene frutto del caso) ma che per sua fortuna, grazie al cuginetto..sapeva esser più di una collega per lui.

 

-Certamente Agente Savage, Walker, Rogers e Goldenweath: potete contare su di noi. Daremo ordine immediato al Sergente Sandercold (l'istruttrice orso polare della ZPA all'inizio del film) di preparare la ZPA per il training: dovendo scegliere una poetazione per gli allenamenti nel minor tempo possibile già attrezzata di tutto il necessario l'Accademia di Polizia è l'unico posto adatto con tutte le caratteristiche volte allo scopo. E e se non dovesse bastare io ed il Detective Oteas ne consciamo altri 2 o 3 di emergenza nel caso il commando di Addho dovesse sorprenderci prima di aver concluso l'addestramento per affrontarli e rispondere ad un nuovo attacco- rispose il Capitano Bogo ricambiando con il collega uno sguardo d'intesa al giovane agente.

 

-Bene ce l'abbiamo fatta! Per oggi abbiamo finito! Grazie anche da perte di tutto il GSD per l'attenzione e la collaborazione Chief Bogo e si, anche a tutti voi ZPD. Non vi conosco ancora tutti quindi ora non vi posso salutare come si deve, ma prometto che già da domani saprò tutti i vostri nomi. Ne frattempo continuate a lasciar acceso il dispositivo anti-intercettazione e..a si!..Non usate la radio della polizia per sta sera! Sicurezza sempre, ma solo finchè non riceveremo la conferma dalla sede centrale che la stazione di polizia di Down Town sia al riparo da attacchi digitali o via radio!- disse alla fine con fin troppo entusiasmo Zach adesso che finalmente poteva parlare anche lui.

 

"Ed ecco come una prima buona impressione va a farsi benedire. (pensarono insime Jack e Stella) Una volta da soli dovrò fargli fare una ripassata sul corretto atteggiamnto da attuare sul posto di lavoro in presenza di estranei(penso poi solo Jack)".

 

-Grazie della premura, da quanto ho capito, se questi terroristi sono dei maestri dell'intercettazione tanto bravi è perchè hanno un segreto: ho fatto un pò di ricerche ieri e confrontando i dati relativi al caso degli U.N. e quelli di questi due giorni, abbiamo ottenuto la prova che si servono di cimici particolari, non presenti sul mercato regolare, inserite negli elettrodomestici ed oggettistica elettronica d'ufficio destinate all'uso dei settori della pubblica sicurezza e che spacciandosi per i proprietari delle ditte.. così da rubare più facilemte i dati ed i conti dei loro clienti. Sono riusciti a passare inosservati fino ad ora ma una volta che tornò la calma dopo il caso, indagando più tenquillamente, ho scoperto così che non erano i veri prorpietari ed imprenditori delle compagnie rilasciate ed avevano eluso i controlli per tutto questo tempo perchè avevano usato degli presudonimi. Una truffa notevole ma con delle strane falle- spiegò sciolta Judy entusiasta, dando prova ancora una volta della propia pertinenza e competenza. Salvando al contempo Zach da una possibile figuraccia o silenzio da velo pietoso inopportuni.

 

E catturando anche l'interesse e la stima in silenzio della lepre artica..Aveva letto sui fasciocoli e le news riportate su questo primo coniglio ad essere assunto in una centrale di polizia, con un discreto interesse, essendo stato lui a suo tempo uno pei primi leporidi sul campo tra i federali. Purtroppo non aveva trovato nulla sul suo collega volpe Nick Wilde, a parte che l'avesse aiutata in qualche modo, da poter confrontare..bhe non restava che testare di persona che tipo di mammifero fosse..pensò

 

-Sarà un immenso piacere lavorare con voi- disse alla fine Zach tenedole le zampe in segno di intesa. Per poi ritirarsi improvvisamente indietro avendo capito tardi di essersi spinto un pò oltre. Anche grazie ad uno sguardo piùttosto eloqunte della volpe rorra e bianca. "Perchè ultimamente continuo ad essere circondato da gatti fin troppo esuberanti?" si domandò Nick.

 

-Emh..ad ogni modo per capire meglio la loro tecnologia ed anticiparli coi loro stessi mezzi avremo bisogno di esaminare tutti gli apparecchi della polizia usati negli ultimi 3 anni, se ricordo bene è più o meno il periodo in cui quelle finte aziende hanno cominciato ad agire a Zootropolis- finì Cynthia con sguardo complice a Judy.

 

-Ottimo, parte del personale che rimarra alla centrale comincerà già da sta sera- e così dicendo La volpe polare e la coniglietta si strindero la mano. Con somma gioia di Alice.."la squadra a cui sto pensando si sta formando bene già da ora..speriamo continui cos'ì"..poichè a parte pensare alla sicurezza di Finn, dei piccoli e della città, la gatta aveva un' altro fardello a cui pensare. Da liberarsi se le indagini non dovevano essere compromesse....

 

Terminata la "presentazione" su Addho e dei suoi 10 cani soldato, pianificato di far continuare il processo di Alice e la sua arringa disfensiva come stabilito per Lionheart per non fomentare nuovi sospetti, il GSD, anche su suggerimento della piccola mentore felina decise di concretizzare un altro piano: il progetto di "allenamento di difesa preventiva civile", oltre a quello per i soli agenti, dedicata all'autodifesa cittadina con i membri della ZPD come couch e allenatori (naturalmente Jack e gli altri non avrebbero menzionato agli iscritti di essere agenti federali tranne i pochi al corrente come Russell). Lo scopo era creare delle piccole pattuglie di quartiere per ogni distretto allo scopo di ammortizzare i danni delle future vittime, rinforzare la fiducia degli zootopiani nelle forze dell'ordine e dissipare la paura di una nuova crisi cittadina, insegnando loro come affrontarla sta volta (inoltre Alice non voleva lasciare Russell o altri come lui, amici civili, troppo esclusi in modo che la scoperta della sua doppia identità non ne minasse i rapporti. Alice si fidava del suo migliore amico ma al contempo voleva preparalo a ciò che lo attendeva..se era abbastanza coraggioso da buttarsi in quella faccenda ed assennato il giusto per non andare alla cieca. Era uno scoiattolo dopotutto e la gatta non era cieca, ma credeva al contempo nel suo motto: credi sempre nella tua forza e affinala).

 

Un' altro piano della gatta sarebbe stato infiltrarsi nella prigone dove era rinchiusa Dawn Bellwether e portarla, seppur temporaneamente, dalla loro parte: un indagine supplementare della ZPD ed una conferma rettificata dagli agenti del tesoro del GSD aveva appurato che Doug e gli altri membri della "scorta ovina" di Dawn erano stati in buona parte riforniti di matriale bellico da uno dei territori mediorientali sotto il giogo del capo di uno dei "capoplotone di Addho".Non erano quindi un "gruppo terroristico indipendente improvvisatosi tale alla perfezione" come cercò di far credere al tempo degli Ululatori Notturni.

 

-Come farai Alice?-

 

-Mi farò arrestare per un reato minore ma di un certo rilievo, abbastanza per mettermi nella sua zona: ossia "abuso di procurato allarme" e "molestie a pubblico ufficile" (il che è vero in fondo). Una volta avvicinatami a Dawn e carpito le informazioni necessarie mi faranno uscire per buona condotta e tornerò da voi.

Tenetemi aggiornata sugli allenamenti all'Accademia di Polizia, la palestra della centrale ed ogni punto strategico dei 5 distretti: con troppi civili disparati il gruppo Addho non avrà sufficiente libertà d'azione, o tempo per un messaggio chiaro, rispondendo così al loro fuoco, è l'unico modo per tenere tutti al sicuro quando uscirà allo scoperto e proverà a seminare il panico di nuovo. Ma a quel punto non solo i cittadini saranno informati su di lui e saranno addestrati: saranno al sicuro sotto i bunker sotterranei costruiti sotto la città, tempo addietro, dalla Centrale.

Judy, Nick e tutti gli agenti coinvolti nell'arresto di Abigail Lionheart dopo gli allenamenti continueranno ad indagare su di lei come concordato dal capitano Bogo ed il detective Oteas: non solo quella ragazza è chiaramente l'unica talpa che abbiamo, ma è stata per anni la persona più vicina a Dawn durante gli anni in carica di suo padre. Se ho fatto bene i miei conti il suo deve essere stato un tentativo di ribellione punitivo ai danni di suo padre per vendicare Dawn: lo ritiene il diretto responsabile della sua pazzia.

Addho così l'ha puntata, manipolata ed usata per i suoi scopi, ma chiaramente non l'avrà informata di tutto il suo piano: sarà ancora convinta che tutto si fermerà al caos mediatico senza nuessn atto di violenza dopo la crisi generale. Questo è quanto Isaac e Maria hanno formulato sin ora dalla sede- spiegò l'abissina.

 

-E' molto rischioso entrare in contatto con Bellwether adesso, sei sicura di voler procedere così? La tua immagine potrebbe essere danneggiata ancora dopo quella figura ripresa dai tg durante l' arresto di Abigail ieri pomeriggio. Se qualcuno ti riprendesse in tuta da carcerato e mentre sei diretta nella sua prigione...non credo che saranno solo Mrs Lynce e la Lynce&Co ad essere contrariati- disse Russell preoccupato.

 

-E' a questo che servirà Maria e la sua abilità nella manipolazione dei media, e comunque sarà fatto tutto in segreto, dopo il processo di Lionhearto. Gli occhi e telecamere non saranno più puntati su di me, ma su di lui ed il suo reinserimento nella società- espose tranquilla Alice. -E poi ci tenevo fossero proprio Judy e Nick a condurmi in quel carcere- aggiunse spiritosa.

 

-Ma soprattutto ho un conto in sospeso con Dawn che posso saldare solo di persona, faccia a faccia con lei- rivelò Alice.

 

-Cosa!!!- fecero tutti all'unisono.

 

-Si ebbene, la verità è che avevo recuperato tre mesi fa i ricordi sul GSD, ma poi li ho messi a tacere nuovamente dopo..un alterco con lei, grazie all'auto ipnosi.. tutto è iniziato quando...- e la gatta inizò a raccontare..

 

INIZIO FLASHBACK

 

"Judy Hopps aveva appena riconsegnato il suo distintivo al proprio superiore Hector M. Bogo nell'ufficio del Neo Sindaco D. Bellwether. Seguì uno scambio di saluti di commiato tra il capo della polizia della ZPD ed il primo cittadino, ed una volta sola, la pecora bianca girò la sedia verso l'immensa vetrata panoramica che dava sulla city, ormai sua, sotto il proprio direttivo controllo, riflettendo sull'ultima azione compiuta dall'agente Hopps un attimo prima.. e alla prossima mossa da fare .

La pecora pensò che tutto sommato poteva fare tranquillamente a meno di lei: per quanto la presenza di una pedina promettente quanto carina fosse stata notevole.. per i suoi piani. Dopotutto non le serviva un individuo idealista ma incapace di andare fino in fondo nella sua visione anti-predatoria, perché incomprensioni a parte, non la condivideva. Doveva aver giudicato la recluta leporide troppo in fretta.

Quattro giorni dopo, Dawn ricevette una telefonata dalla sua ex compagina di collage ed attuale amica saltuaria, Alice Mewny, la gattina avvocato.

 

  • Caio Dawn, ti disturbo?-"

  • A.. Alice?!Veramente...-

  • Certo che si! Ormai avrai più lavoro di prima adesso che sei salita ai vertici, finalmente, sono felice per te, anche se durante un momento infelice! Però.. quindi.. se non sei troppo occupata.. mi piacerebbe.. vorrei.. no! Potrei venire da te? Ho assolutamente bisogno di confidarmi con qualcuno.-

 

La piccola pecora dagli occhi verde chiaro, non sapeva se fosse il caso.. vista la piega presa da poco tra prede e predatori a Zootropolis che lei stessa aveva creato, ma d'altronde Alice era inoffensiva (a parer suo) ed un avvocato che in più fosse una figura di piccolo spicco, che potesse parlare a nome dei predatori per farli "stare buoni e al loro posto" in futuro, poteva sempre tornarle utile.. visto che la seconda figura pubblica nota che avrebbe agito a nome delle prede aveva dato forfè. Così Bellwether acconsentì..

 

 

  • Noo, tranquilla, non mi disturbi affatto, adesso non sono così oberata, non ancora. Vieni tranquillamente: mi troverai nell'ufficio del sindaco alle 15.00, sai ancora orientarti negli interni del municipio vero?- aggiunse Dawn con una punta di malizia e sarcasmo camuffati da gentilezza in modo che la gattina non li percepisse.

  • Grazie Dawn!! Sarò lì alle tre in punto!! A presto Neo Sindaco!!- salutò in preda ad un forte giubilo la abissina prima di riattaccare salutando.

     

Una volta arrivata al municipio, Alice si lasciò guidare dalla memoria orientativa presso i corridoi, piani e scale ed ascensori verso l'ufficio della sua "amica". Bussò alla porta, poi risodandosi delle dimensioni di Dawn, e che avrebbe impiegato più tempo cercando di aprire da sola per la distanza tra lei ed il pomello della porta(non aveva ancora fatto sostituire le porte della sua misura dalla sua nomina).. la gattina passò all'azione: fece un balzo sulla maniglia, la fece scattare come solo i gatti fanno, e la aprì.

La pecorella era esattamente a metà strada dall'ingresso dell'ufficio quando incrociò la gattina in tailleur lillà appesa alla maniglia della porta quando la spalancò, poi con un rapido scattò saltò giù e scese andando incontro a lei.

 

-Per un attimo credevo mi sarei persa non seguendo più il solito tragitto che portava al tuo ex-ufficio .."se così si poteva chiamare una sala caldaie"(disse sotto voce quest'ultima frase Alice).

Sono lieta del tuo salto di qualità.. mi dispiace solo non aver potuto o fatto in modo di aiutarti prima con il tuo ex-principale, con l' accusa di "molestie verbali, bossing e mobbing aggravato sul posto di lavoro.. e forse pure sessismo e specismo chissà" a danno di una collega sottoposta- aggiunse Alice con malinconica ironia, talmente gentile e spontanea che per un istante l'animo di Dawn Bellwether vacillò, facendole dimenticare la sua posizione.

 

Dopotutto Alice era colei che in passato aveva insistito più volte affinché le condizioni lavorative di Dawn migliorassero quando per "motivi municipali ignoti" l'amica ovina era stata ingiustamente trasferita in una sala caldaie a tempo indeterminato finché il suo nuovo ufficio sarebbe stato dichiarato agibile. Quasi certamente era stata lei a mandare il suo amico reporter per un'inchiesta a sorpresa "Le nostre condizioni segrete sul posto di lavoro" "Il sindaco l'ha messa qui!? Dovevo immaginarlo che sembrasse fin troppo perfetto. Farò velocemente il tour del municipio! Ma prima di andare.. devo assolutamente fare delle foto, del come è fatta lavorare, in questo posto!(aveva detto Russell alla pecora parlando della caldaia) ma alla fine Dawn declinò l'aiuto e minimizzò la cosa dicendo che non stava così male e che ancora pochi anni e che le cose sarebbero migliorate da sole.. dopotutto la sua vendetta.. nei piani e nella teoria, era già cominciata.. orami: un' inchiesta, anche se per il suo bene, l'avrebbe smascherata prima ancora di iniziare.

 

Se solo Dawn Bellwether avesse aspettato di più, se si fosse confidata del tutto, o se Alice fosse arrivata prima.. forse le cose sarebbero andate diversamente? Ma d'altronde coi se o i ma la storia non si fa, purtroppo.

 

-Già, un vero peccato, l'agente Hopps è arrivata prima di noi, ma almeno.. non è un pò come se così abbia pagato per tutto lei? O no?-

 

-Si.. proprio di lei volevo parlarti: ho sentito che ha temporaneamente lasciato le forze dell'ordine a data da destinarsi, è vero? Sai dirmi perché? Mi hanno detto che è successo qui davanti al Capitano nel tuo ufficio dopo che le avevi chiesto.. qualcosa! Scusa se vengo qui e rubo parte del tuo prezioso tempo ma.. questa è una situazione disperata! Io sono disperata! Ho bisogno di un amica, che sia tu, con cui parlare! Forse sto esagerando, ma.. il fatto che.. lei se ne sia andata(riferendosi a Judy)..mi fa.. mi fa.. non ho nemmeno avuto la possibilità di parlarle di persona!..- stava per piangere Alice, quando Dawn le si avvicinò cautamente: odiava le donne che piangono, per ciò far finta di consolarla gentilmente fu uno sforzo doppio per la pecora.

 

-Lo so Alice, lo so, è molto triste: una giovane recluta così valente che in preda ad un senso di colpa del tutto infondato e immotivato, abbandona i suoi sogni, una carriera brillante, una buona fama sfumata, per una faida tacitamente celata ma sempre esistita- rispose in una volta l'ovina alle domande della gatta.

 

-Allora era vero? E' per questo che se ne andata!? Quindi anche tu credi che sia innocente? Non ha detto quelle cose alla conferenza stampa di proposito per seminare il panico e perché non ci credeva veramente!? Che non sia stata colpa sua!?- chiese speranzosa Alice con occhi sempre più lucidi ed in cerca di conforto.

 

Se non avesse avuto il suo proverbiale auto controllo, sarebbe mancato poco, e Dawn Bellwether non sarebbe scoppiata a ridere dinnanzi a quella scenata.

 

 

  • Umfh, assolutamente no. Indipendentemente da quello che dicono i tg sono più che sicura che non centrasse nulla. L'ho osservata bene e puoi fidarti di me Alice, non è affatto quel genere di persona (purtroppo aggiungerei, pensò Dawn tra se), e poi.. quello che ha detto sui predatori in fondo.. non sono forse tutte cose che ,in qualche modo, immaginano o pensano tutti?- alluse con una volontaria cattiveria rivolta ad Alice giusto per vedere come avrebbe reagito a quelle insinuazioni, d'altronde era un predatore anche lei.

     

  • Già...- rispose Alice dopo un breve silenzio -il modo in cui hanno manipolato la sua intervista è stato così.. deprecabile!! E dire che tutto quello che voleva fare era aiutare gli altri!! Dawn cosa è successo a questa città?!- ribatté poi sorprendendo Dawn con altre considerazioni e domande.

 

 

COSA DIAMINE PRENDEVA A QUELLA GATTA'?! NON AVEVA PAURA DELL'OSTRACISMO, DELLA SEGREGAZIONE? DELLA PAURA O IL SOSPETTO CHE DI LI' A POCO ANCHE I PREDATORI PICCOLI COME LEI AVREBBERO SUBITO!?- Si chiedeva Dawn Bellwether dentro di sé in preda ad una rabbia celata senza farla esplodere. Perché quella gatta si comportava invece come se la crisi scatenatasi non la riguardasse più di tanto?

 

-Vieni.. siediti sul divano con me, di certi argomenti si parla meglio accomodati sul sofà- e la pecora condusse la gatta sul divanetto per gli ospiti situato a sinistra della stanza a metà tra l'ingresso dell'ufficio e della scrivania del primo cittadino, poi riprese il discorso- Alice.. credo che non vi sia.. una risposta sola a.. tutto questo; ma evidentemente questa città aveva dei "bisogni particolari", "taciuti" che non ha ricevuto.. adeguatamente, così, come spesso accade, si reprimono, ci si stressa e quando si hanno determinate necessità inascoltate.. è difficile restare in silenzio, ed uscire da una conseguente spirale di violenza-tentò ancora Dawn di turbare Alice.

 

- Lo sai? Tutto questo mi ricorda la lezione su legge, politica e dinamiche di gruppo nella società a partire dal gruppo classe del professor Ippochrise, la ricordi?- rispose invece Alice.

 

-Quella in cui spiegava che lo "spazio classe" è ciò che in piccolo è, oppure diventa, nella società in grande? Certo che me lo ricordo: per un po' a livello pratico è stato l'unico modello di vita vagamente rassicurante a cui appellarmi; quando dopo gli studi d'economie politiche e gestione urbana cominciavano a farsi.. come che li chiamava?-

 

-Mattoni!- rispose Alice ora di nuovo allegra.

 

- Si, mattoni, ma come mai l'hai tirata in ballo adesso?- chiese Dawn che per un attimo aveva avuto una conversazione normale con l' "amica" senza secondi fini denigratori.

 

-Perché..è come se tutto quello che abbiamo fatto a Zootropolis fino adesso, per rendere accogliente, tollerante e produttiva questa città, per ogni singolo animale non sia servito a niente fin dall'inizio!! Come se tutto quello fatto alle elementari, medie, liceo ed Università fossero state solo bugie, dove non ci accorgevamo di mentire o mentirci a nostra volta ed accettato tutto di buon grado solo per sentirci meglio! Detto di sì ad una realtà superficiale tollerata a stento. Come hai detto tu "non attenta ai bisogni primari di tutti i mammiferi di ogni specie.. e che alla fine siano collassati tutti in un istante.. in questa epidemia selvaggia!"- disse di scatto Alice mentre Dawn faceva finta di consolarla massaggiandole lo zoccolo sulla spalla. Poi la gatta riprese a parlare.

  •  

    -Ed il peggio sai cos'è Dawn!? Che in qualche modo ho intuito che una cosa del genere sarebbe potuta accadere, ma.. ho ignorato i segnali credendo fossero solo paranoie senza fondo o che.. da sola non avrei combinato niente fosse stato tutto vero, oppure che tanto non mi avrebbero creduto! Può sembrare strano ma.. l'arrivo di Judy Hopps in città o.. aver rivisto un vecchio amico dopo tanto tempo.. per me erano diventate delle conferme.. che questa città non era un'illusione, che non si sarebbe badato alla quantità degli animali qui presenti ma alla loro qualità per una volta!!- Alice a quel punto fece un lungo respiro profondo per cinque minuti, mentre Dawn cercava di non mutare il suo "gentile algido distacco emotivo".

     

    -Alice.. lascia perdere, non è il caso che ti angusti in questo modo; sono certa che questa tensione sia solo momentanea. Appena capiremo cosa sta accadendo ogni cosa tornerà al suo posto e forse.. anche meglio di prima: ne sono sicura.- continuò la sua farsa la pecora.

     

    - Grazie Donny, ma come fai ad esserlo? Chiunque ci sia dietro questo.. abominio.. perché lo fa? Cosa vuole ricavarne!? Se è per noi(intesi come carnivori o predatori) perché prendersela con "noi"? Sono anni ormai che non uccidiamo nessuno, oppure.. la sua ..potrebbe essere una vendetta contro le prede?!

    Come faccio a lasciar perdere Dawn? A momenti questo.. virus potrebbe infettare me.. o venire uccisa!! O io ad uccidere qualcuno.. anche volendo non potrei lasciar perdere o stare calma.-

 

Dawn Bellwether trovò alquanto istruttivo e piacevole vedere gli effetti della sua "cura" su di un "predatore tipo" sul piano "normo tipico" in prima persona. Ma Alice, non essendo esattamente il predatore doc grande grosso e prepotente a cui principalmente doveva esser destinato il siero blu, mentre la ascoltava in preda a quei più che legittimi lamenti, la pecora non provò piena soddisfazione. Per chiarire, quella di Dawn non era pietà ne pentimento, ma un vergognoso senso di fastidio del quale voleva liberarsi immediatamente.. alla stregua di un senzatetto che non capisce che non hai soldi da dargli e vuoi solo tirare dritto per la tua strada.

 

- Oh.. Alice.. bisogna almeno provarci.. perché in fondo preoccuparsi e basta non servirebbe a nulla comunque. Ecco tutto. Certe persone o animali sono irragionevoli e commettono azioni altrettanto irragionevoli da sempre: infrangono leggi pur sapendo che è sbagliato nei confronti del prossimo e rischioso per chi quei reati li commette; sono prepotenti con chi è più debole di loro tanto per farlo; inquinano la loro casa senza accorgersi di danneggiare la propria salute nel presente e nel futuro.. e molto altro. Sono individui che non seguono linee logiche e non hanno quasi mai moventi validi per giustificarsi: semplicemente vogliono solo vedere il mondo bruciare-

 

- Oh grazie Dawn, ora si che sto meglio, hai dimenticato solo chi vive solo per assecondare le proprie devianze o perversioni- fece Alice sarcastica in risposta ai sofismi della pecora con uno sguardo di sottecchi ed al contempo roteando gli occhi al cielo.

 

-Ma in fondo è vero, e lo sai. Però.. giusto per curiosità.. cosa ti fa supporre che dietro questa .."paranoia regressiva selvaggia collettiva" non sia una sorta di epidemia pandemica ma che invece vi sia dietro un burattinaio che tira le fila?-

 

- Bhe..il fatto che sia strano, se questa è davvero una sorta di "epidemia regressiva collettiva", non siano regredite allo stadio primitivo anche le prede. Tutto qui: ammettendo che "questa" sia una sorta di "risposta biologica" evolutiva al contrario, in risposta ad un tentativo di auto salvaguardia ambientale affinché la terra si tuteli da sola(come fa con allagamenti, tsunami e terremoti o valanghe) ad un mondo eccessivamente globalizzato, frenetico e frustrante e.. troppo moderno per degli animali.. è molto strano che a dei predatori inselvatichiti non corrispondano di conseguenza delle altrettante prede inselvatichite.. Se questo fosse veramente un ritorno al passato per ristabilire un antico crudele ordine, ma necessario per un bene naturale più grande, non credo resterebbero delle prede incapaci di difendersi senza i mezzi del passato per rispondere all'attacco.

Quindi, sento sia più plausibile, che l'unico a trarne vantaggio da questo abominio, sia per forza, qualcuno che vuole ricavarne qualcosa da questo regime del terrore selvaggio

dando vita ad una neo-guerra fredda tra Prede e Predatori come 40 anni fa, ai tempi dei collari elettrificati sotto il controllo dell' ex-sindaco Gizelle Swington I°- finì Alice tutto d'un fiato la sua spiegazione e alla cui teoria ecologica e complottista Dawn non poté far a meno di sussultare. Specialmente dopo un ultima affermazione – E forse so chi potrebbe essere-.

 

- Ah sì? Lo sai, e chi sarebbe?- chiese la pecorella dagli occhi verdi con una punta di invisibile panico, pronta a chiamare col cellulare la sua "sicurezza privata" in caso di un passo falso della gatta vermiglia rosata dagli occhi cerulei.

 

 

- Sì, è chiaramente un terrorista o un gruppo di terroristi, fanatici che credono Zootropolis un misto tra Gomorra, Sodoma e Babilonia degradate e perciò vogliono annientare ciò che essa di buono rappresenta dall'interno per minare al contempo i nostri animi da dentro, per separarci di nuovo e rendendoci al contempo deboli e .., scusa il paragone infelice qui davanti a te, "facili prede". Tutti! Le "loro" prede".- finì Alice con una sicurezza, differente dallo smarrimento ed agitazione di prima che sconcertarono non poco la neo sindaca ovina.

 

Se fosse stata sola, Dawn Bellwether si sarebbe lasciata andare ad una sonora risata compiaciuta e liberatoria al pensiero di essere stata scoperta del tutto, se Alice Mewny avesse detto il suo nome in tutto quel improbabile seppur veritiero exploit. Come poteva una gatta tanto intelligente, attenta alle dinamiche comportamentali delle folle, tanto quanto lei, la vera mente dietro la "questione biologica", essere al contempo così ingenua e stupida? In fondo era più giovane di lei di soli due anni.*

 

​-E in più.. mi sembra strano che "i nostri superiori" non siano ancora stati informati dalla "nostra principale figura in carica attuale" da chi di dovere, sul "piano di contenimento" o mandato in azione gli agenti nascosti a far sedare il panico o le rivolte crescenti.. lasciando la città persa a sé stessa contando solo sulle sue forze dell'ordine. Non è stata avvisata neppure la T.U.S.K FORCE anche quando i cittadini si sono rivelati più violenti. Come si fa a rimanere impassibili.. anche quando un proprio simile, viene aggredito e ferito gravemente da un orso polare.. e tutto quello che fai è vedere la scena al TG e basta?- fece Alice all'inizio con fare plateale indicando la pecora con le braccia quando la definì la "principale figura in carica" e poi con uno sguardo penetrante che ormai non lasciava spazio a dubbi; Alice non solo sapeva ma ricordava pure e aveva fatto capire che anche lei, D.Bellwether, aveva non solo ricordato.. ma che con il suo agire recente nelle vesti di neo sindaco dopo l'arresto di T. Lionheart, si era smascherata da sola senza nemmeno ammettere nessun tipo di coinvolgimento.

Le ultime parole di Alice erano pregne di rabbia, smorzata nel tono, ma tagliente nello sguardo rivolto alla sindaca, come se avesse letto i suoi monologhi interiori e ultimi pensieri rivolti alla gatta ed avesse risposto nei gesti e nel verbo "Stupida a chi!?" ma ancor di più "COME HAI POTUTO FARLO!!!

  • -Alice.. cosa..- ormai non serviva a niente fingere o portare avanti la sua farsa ma di rimando la pecora tentò un'ultima volta di salvaguardarsi tirandola per le lunghe in extremis con domande banali.. ma non poté perché la gatta abissina la bloccò sul tempo.

      ..voglio dire!? Voglio dire.. che ci ho pensato a fondo, e se c'è qualcuno responsabile di questo macello, senza lasciare traccia di sé, doveva per forza essere "quel fiore"! Lo stesso fiore che ho studiato per anni!- rispose sicura Alice a suo posto.

      Fiore!? Ma dai Alice, perché adesso cambi discorso: cosa c'entrerebbero dei fiori con tutto questo?!- tentò un'ultima volta di tutelarsi Dawn tentando inutilmente di sviare il discorso.

      Sai benissimo di quali fiori! Gli stessi fiori da cui ci hanno messo in guardia durante i nostri addestramenti, gli stessi fiori a cui sia io che te siamo immuni, che hanno usato illegalmente di nascosto per anni nelle zone limitrofe del pianeta come farmaco steroideo per fomentare guerre civili territoriali in Africa, India, Asia, Messico e America Latina o Mercati Neri e reclutamento di soldati, bambini soldato e combattimenti illegali clandestini!! Qualsiasi zona del pianeta troppo lontana dal Primo Mondo o dagli stati o città come Zootropolis perché una vasta percentuale di mammiferi, cresciuta lontano dalla realtà della guerra, ne conoscano gli effetti. Lo stesso fiore di cui hai il profumo, di cui ho riconosciuto l'odore che porti da quando sono entrata nel tuo ufficio!!

      Mah..vedi..-

      -E non provare a dirmi che li coltivi perché all'improvviso ti è venuto d'un tratto l'hobby del giardinaggio perché sappiamo che fungono da antiparassitario naturale Dawn!! Tu odi il giardinaggio e odi i fiori! Hai sempre detto che l'unico vegetale buono è solo quello destinato ad essere mangiato o lavorato come un cosmetico per abbellire chi se lo merita!- esplose un momento l'abissina evidentemente infastidita dai tentavi dell'ormai ex-amica di nascondere la propria colpevolezza.

    • -Alice, calmati, sei chiaramente sconvolta e lo capisco che hai bisogno di sfogarti.. voglio dire: è una situazione terribile per le prede, ma ancor di più per i predatori visto che a parte i pochi che regrediscono la maggior parte di voi e quindi anche tu, avete gli occhi puntati addosso ed il dito contro. Devi aver subito parecchie aggressioni immeritate e accumulato molto stress in questi giorni ed hai forse bisogno di sfogarti sulla prima preda che ti capita che però, per fortuna, è una tua amica e capisce cosa stai passando. Puoi dire quello che vuoi se ti fa stare meglio, non me la prenderò per così poco, finché non ti sentirai meglio puoi tirar fuori tutto finché non starei bene. Credimi, nessuno di voi d'altro canto, in questo frangente riuscirebbe a ragionare con lucidità- disse Dawn giocando l'ultima carta meschina e manipolatoria che le restava.

      Dinnanzi a quel palese tentativo di blame storming contro di lei, ossia farla sentire in colpa per quanto detto pur sapendola innocente e fingendo gentilezza e comprensione nei suoi confronti

       

      Alice non ci vide più, per poco non le saltava addosso, ma raccogliendo tutto il suo buon senso e resilienza a cui non vi era troppo abituata in un respiro profondo, la gatta continuò a parlare, ma promettendosi che sarebbe comunque saltata addosso alla pecora prima di andarsene dal municipio entro la fine di quella terribile giornata.

       

       

      • -Oooh ma io ragiono benissimo invece: forse l'ho fatto tardi, sono un po' dura di comprendonio lo sai, a volte soffro di sbadataggine. Oppure sono svampita, sono iperattiva e sembro spesso disorganizzata per il mio "disturbo dell'adattamento"*, tendo a soffrire di paranoie momentanee o manie di persecuzione o forti vertigini ed ora so perché*.. Anche quando sono a terra.. ma due cose le capisco benissimo

      1 Ossia che la mia "amica" Dawn è la vera responsabile di un reato terroristico a sfondo pandemico minuziosamente studiato approfittandosi dell'ignoranza e dalla mal informazione dei concittadini che ha giurato mentendo di proteggere

      e che 2 MI HA PRESO IN GIRO NEGLI ULTIMI 6 ANNI facendomi credere di provare ancora affetto o amore per me.. quando invece nutriva solo del disgusto e disprezzo nei miei confronti.

       

      L'ho capito.. da quando finite le superiori ed entrate al collage iniziammo a perdere i contatti..perché tu non provavi nemmeno a sentirmi, ero io che.. come un idiota testardamente provavo e facevo fatica a rintracciarti.. Quindi.. di conseguenza ero felice di quei rari momenti in cui potevamo incontrarci e parlarci.. ma evidentemente ero l'unica.. tu ti limitavi a sopportarmi..-

       

      La pecora terminato di ascoltare la gatta cominciò senza darlo a vedere ad essere un poco spaventata, sempre nascondendolo magistralmente dietro uno sguardo carico d'odio e di sfida, alimentati dal peso delle parole dell'abissina, che stava per riversare nel pulsante di accesso attivando la chiamata della "sicurezza".

       

      -Non ti servirà a niente chiamare i tuoi galoppini: tutta la nostra conversazione è stata sentita in tempo reale e registrata da un nostro ex superiore, dei più fidati. Credevi seriamente che sarei venuta sin qui, sospettando di te, facendoti il mio bel discorso, senza intuire che dopo avresti cercato di tradirmi alle spalle solo perché eravamo amiche?! Davvero Dawn; quanto poco mi conosci?!-

       

      -Cosa hai intenzione di fare adesso?- chiese D. Bellwether senza cambiare la propria espressione tagliente sempre pronta a contrattaccare verbalmente, fisicamente o a scappare in base all'esito di quella poco prevedibile situazione.

       

      -Innanzitutto eseguirò gli ordini che mi daranno dalla sede centrale e mi diranno cosa fare con te, e se sarai ancora viva.. ti darò un'ultima batosta morale, giù all'ingresso!- disse Alice mentre si portava il cellulare con il dispositivo di anti-intercettazione all'orecchio.

       

      -Mhm..si sul serio?.. E non sarebbe meglio intervenire subito ed appianare le acque seduta stante? ..Siete sicuri!? Va bene.. li lasceremo fare, e con lei invece? Mmm...capito: me ne occupo subito.- a chiamata terminata Alice prese dalla tasca interna della giacca una pistola a salve e la puntò contro Dawn, puntò alle orecchie e sparò.

       

      -Ah! - urlò lei per il dolore acustico causato dal rumore.

       

      -Ci senti ancora? Strano.. e che peccato: la mia intenzione era proprio quella di assordarti- disse Alice impassibile.

      -Cosa.. cosa vuoi farmi adesso?- chiese Dawn senza più trattenere la sua rabbia.

       

      -Cosa voglio farti?! Cosa "vorrei farti ancora" casomai! Quello che volevo farti l'ho già fatto: ci sono pure andata piano; se mi fossi lasciata andare completamente.. ti avrei già azzoppata sparandoti prima alle gambe e poi alle braccia rendendoti tetraplegica. Il vero punto della situazione è "cosa devo farti" per ordine dei piani alti. Ringrazia che ci siano andati parecchio piano con te! Molto ingiusto davvero! Nei confronti di ciò che questa città rappresenta per i suoi abitanti! Ma gli ordini sono ordini: Zootropolis è e resta un vasto esperimento sociale ed hanno concordato per l'idea messa ai voti, di lasciare che la responsabilità della sua salvezza ricada.. no.. sia riposta nelle zampe dei suoi stessi abitanti e delle forze dell'ordine che la proteggono. Insomma: devono superare questa pandemia da soli, hanno detto, e che anche la tua sorte è nelle loro mani. Non sentirti sollevata perché tanto perderai, lo so che sarà così! Ma se la situazione dovesse andare diversamente, degenerando fino all'inverosimile, allora sì che interverranno e pregherai di morire al posto di una sorte simile!- disse Alice con tutta la rabbia ed il disprezzo di cui era capace nelle proprie parole.

       

      -Lo sai che non potete davvero uccidermi: sono una Born Wild come te e tanti altri agenti nascosti in questa città. I nostri geni sono troppo preziosi per essere sacrificati. Apparteniamo al governo e lo sai! - provò inutilmente a difendersi la pecora.

       

      -Certo che lo so, ma nulla ci vieta nè impedisce di renderti la vita un inferno, anche questo lo sai! Ma esattamente.. quanto puoi essere idiota?- disse la gatta, fece un minuto di silenzio per poi rettificare il concetto espresso – Credevi davvero che dopo un pò non ci saremmo accorti o semplicemente capito.. che vi fossero i mindicampum holichitatis dietro a tutto? Che non saremmo risaliti a te? La tua brama di protagonismo e la fame di rivalsa ti hanno letteralmente fatta uscire di senno?!-

       

      Per tutto il tempo, per non tradirsi e peggiorare la propria posizione, Dawn Bellwether aveva parlato il meno possibile ed ascoltato ciò che l'abissina ed i suoi ex superiori tramite lei avevano da dirle riguardo la sua sorte, cadenzando, soppesando ogni frase, scusa ed espressione del viso, comprese la propria rabbia e paura per fare in modo che la preoccupazione e l'ansia non vincessero facendole perdere anche quella battaglia.. ormai..

       

      Già.. "ormai".. e dire che fino a poche ore fa quella città ed il presente e futuro erano suoi, sul palmo delle sue zampe benché da poche settimane.. ma frutto di un elaborato e complesso, seppur all'apparenza semplice piano costatole ben cinque anni e mezzo di lavoro.. per non parlare l'impresa di gestire la sua doppia vita e copertura da vice-sindaco e l'amministrazione urbana della city sopportando ogni girono questo e quel sopruso....al solo pensiero la pecora non ci vide più e dette sfogo completo del suo rancore...

       

      -TU....! Non hai alcun diritto di giudicarmi in base a quella che è stata la mia vita qui , o di quello che ho passato prima ancora di essere qui, o di quello che ho dovuto.. continuato a sopportare..!

      Anche se siamo cresciute assieme, nello stesso luogo di addestramento o perfino vivendo a casa tua o a casa mia.. NON AVRESTI MAI CAPITO COMUNQUE COSA AVREI PASSATO! COSA HO PASSATO!

      Da quando l'ho capito.. io...ti ho sempre detestato Alice!: sei solo una piccola, privilegiata, viziata, figlia di arricchiti e predisposta all'agio che mi è sempre stata ostile! Come tutti gli altri!

      Eri gentile con me solo per sentirti moralmente superiore ai tuoi parenti più odiosi o ai predatori che trovavi antipatici o arroganti.. tanto per distinguerti dagli altri: come fai sempre! Così sai bene di piacere a tutti, sia alle prede che ai predatori!- esplose Dawn buttando fuori tutti i propri reconditi pensieri celati nel corso degli ultimi undici anni e sfogati in quella che sembrava la sua unica occasione.

      -Dunque è questo che pensavi della nostra amicizia? Che fosse tutta una balla, un tornaconto personale, che fossi gentile con te soltanto perché una volta ti ho confidato che odiavo l'arroganza dei predatori grandi o piccoli che fossero e la loro prepotenza? Pur avendo fatto di tutto per non essere come loro spontaneamente senza che nessuno mi costringesse? Tu.. hai creduto davvero per tutto questo tempo.. che non ti volessi bene per davvero? Che stessi con te per sentirmi meno in colpa nei tuoi confronti o.. di qualunque altra preda? Che non tenessi a te come amica!?- chiese infine Alice per avere una conferma delle sue paure più terribili invece.

       

      -Sì!- si limitò lapidaria Dawn con tutto il suo odio.

       

      -Wow..bhè..che posso dire adesso?..- fece sta volta quasi per balbettare la gatta per via delle lacrime che a fatica cercava di trattenere..- A mai più rivederci Dawn. Ma prima, ti lascio un' ultimo regalo- e così dicendo la gattina si scaraventò sulla pecorella bloccandola al muro dopo averle assestato un colpo al torace tanto forte da farla arrivare dall'altra parte della stanza inchiodandola alla parete. Una volta toccato il muro, Alice la raggiunse prima che Dawn potesse cadere o muoversi, poi la bloccò con entrambe le zampe anteriori in una stretta mortale.

       

      -E adesso.. se non vuoi che ti torca il collo.. sta ferma, e guardami negli occhi!- ordinò la gatta alla pecora mentre questa la fissava con pupille dilatate. Poi Alice riprese a parlare- Ricordi le lezioni di persuasione del professor. Sinclaire? Alcune di quelle comprendevano l'ipnosi, e sai: ero piuttosto brava, avevo spesso 9 o 10. E indovina: è ciò che mie è stato ordinato dai piani alti di fare con te! "Dimenticherai la parte finale del nostro incontro dove ho scoperto il tuo coinvolgimento o che da questo momento in poi sarai sotto la mia sorveglianza, finché le forze dell'ordine della ZPD(perchè ho la certezza che ti fermeranno) interverranno, annullando così tutti i tuoi paini! Solo ad allora, al momento del tuo arresto ricorderai tutto, ma solo se vorrò venire a trovarti in carcere. A quel punto mi guarderai e te lo ricorderai. Giusto per farti rodere di più!"- così dicendo le due ex amiche si salutarono e sarebbe finita lì..se Dawn non avesse seguito Alice fino alle scale d'ingresso per motivi del tutto incomprensibili per lei stessa e la gatta.. aveva mantenuto solo i sentimenti e la sensazione degli eventi di pochi minuti prima.. ma per via dell'ipnosi..non ricordava.

       

      La pecora in quel momento rammentava che Alice aveva rotto i rapporti con lei, che lei avesse fatto l'errore di essere troppo sincera circa i propri sentimenti e convinzioni represse e maturate nel corso degli ultimi anni, visto che ormai la gatta aveva intuito le sue intenzioni...e che in fondo il modo in cui era divenuta sindaco le stava bene dato che finalmente avrebbe avuto l'occasione di far rigare dritto certi predatori, compresi quelli che avevano vessato Alice per questo o quel motivo.

       

      Ma la gatta, che non si sarebbe fatta niente nè del falso senso di protezione di Dawn, nè della sua pietà o aiuto l'aveva liquidata con una frase forte inchiodandola al muro per poi andarsene.

       

      Una volta che la gatta fu sulla soglia del Municipio per uscire, appena mise piede sul primo gradino della scalinata, la manica della sua giacca fu tirata con forza dalla pecora.

       

      -Che significa che te ne vai!? Che vuol dire "che è finita?!"- sbottò la pecora tra l'allarmato e l'arrabbiato.

       

      -Quello che ho detto: ho chiuso con te e con le tue titubanze! Ho sprecato fin troppo affetto per te, e se per te anche la nostra amicizia non significava niente meglio chiuderla qui- fece lapidaria Alice senza guardarla con lo sguardo dritto sugli altri gradini.

       

      -No che non la finisci qui, non finché non mi darai un motivo valido per farlo! In questa situazione non puoi farcela senza di me, è solo un suicidio, tu hai bisogno di me!!- disse concitata Dawn..

       

      -"Io avrei bisogno di te?" certo.. una volta forse, ma ora non più. Sicura non sia tu invece quella ad aver bisogno di me?- disse con triste ironia la gatta.

       

      -Me, te, che importanza vuoi che abbia vista la criticità di queste ultime settimane?! Sei una stupida se credi di sopportare quello che accadrà con le tue sole forze.. anche le poche risorse che hai si estingueranno.. a quel punto ti pentirai di non essere rimasta al mio fianco!- tento ancora la pecora.

       

      -Ehi! Che parole forti dette dal neo sindaco. A dispetto del suo fare abituale mansueto non immaginavo fosse capace di tanta costernazione tutta in una volta. Saranno queste le classiche doppie facce dei politici? O è semplicemente un innocuo uscire dal personaggio pubblico dovuto ad una brutta giornata- disse una voce maschile dal timbro profondo all'improvviso. Era Finnick, che aveva accompagnato Alice ed aveva aspettato di venirla a prendere.

       

      Terminata l'intrusione verbale regalò uno sguardo diretto e minaccioso dei suoi -Se ha finito...Toglile le zampe di dosso, o gli zoccoli! Ti ha fatto chiaramente capire di non volerti! O stare a sentire..lana acciaio sbiancata!- per tutta risposta Dawn Bellwether replicò con uno sguardo altrettanto deciso e cattivo..

       

      -E perché dovrei? Seguendo te invece che me starebbe meglio?! Ma fammi il favore.. allora perché tu non la tratti meglio, ed eviti tutte quelle cose che la fanno soffrire? Gli stessi accorgimenti che ti farebbero vivere meglio di.. cos'!- replicò la pecora sorniona ed indicando sulla fine Finnick e tutto ciò che rappresentava.

       

      Senti tu, di quello che vi confidate in bagno mentre vi truccate me ne sbatto, e dato che non puoi reclamare su Alice nessun diritto di precedenza( che tra l'altro è una stronzata eterocentrica) non avendo mai mosso il tuo culo per lei il minimo che puoi fare è lasciarla vivere e cazzeggiare quanto vuole!- rettificò Finnick sempre senza alcun timore di alcun giudizio.

       

      -Già, è sempre un peccato quando una donna promettente manda alle ortiche il suo futuro solo per aver abbassato i propri standard- rimase Dawn compiaciuta della sua osservazione.

       

      -Ficcateli dove il sole non sbatte nemmeno per vederti i tuoi standard! Sai come si dice "tra moglie e marito non mettere il dito!" Non siamo congiunti ma è perfetto così te lo taglio quel dito!- rispose il fennec con un proverbio comune giusto per sottolineare il grado di importanza ed amore tra lui e la gatta a dispetto dell'ipocrisia e manipolazione della pecora.

       

      • Lascia che ti spieghi visto che ci tieni: se anche in questo frangente ti aggrappi all'influenza che avevi su di me in passato stai solo abusando di una qualche forma di potere tanto per avermi attorno. Non so perché ne cosa esattamente vorresti provare.. ma non ci sto se è solo una questione di potere o di paura. Puoi amare il potere quanto vuoi Dawn, ma se lo confonderai sempre con l'amore ti aspetterà una vita si di successo, ma comunque vuota felice per finta. Addio- e così dicendo Alice se ne andò e raggiunse Finnick.

       

      Lui mise in moto e se ne andarono. Arrivati ad un tratto lontano dal municipio chiese..-Per caso ha a che vedere con tutto questo(riferendosi alla crisi degli animali selvatici)..-

       

      -Forse, ma tranquillo, non ci farà nulla, proprio come se ci fossi io al suo posto non direbbe di far nulla ad i suoi sottoposti contro di noi, proprio come me in questa situazione.. ha troppo da perdere, ora che ha ottenuto un pò di successo. Però Finnick, promettimi una cosa e ti prego di non chiedermi il perché, per adesso: semmai Judy Hopps dovesse tornare e avesse bisogno di aiuto ti chiedo solo questo, perdonala, fidati di lei e aiutala. Sai che puoi chiedermi qualsiasi cosa in cambio..-

       

      -Va bene, vedrò cosa potrò fare, ma immagino dipenda solo da lei..se non tornasse invece?- chiese pensieroso il fennec ma comunque concorde.

       

      -Sopravviveremo, e continuerò a prendermi cura di te..come tu di me- e così dicendo la gatta poggiò la sua zampa su quella del fennec senza disturbarlo mentre guidava.

       

      FINE FLASHBACK

       

      -Ora lo sapete, Dawn avrà già recuperato i ricordi e se vi è un minimo di coinvolgimento in passato o in futuro dobbiamo tastare il terreno. Se non è stata una complice di Addho, visto il suo modo abituale di agire ho il vago sentore che la userà come una sorta di ostaggio o qualcosa del genere per Dio solo sa cosa. Mi aiuterete?- ed Alice, alla fine del suo racconto aspettò la risposta dei compagni.

       

       

      ANGOLO DELL'AUTRICE: Salve a tutti miei cari lettori e pochi ma fedeli appassionati che mi seguite. Sono lieta di aver avuto la possibilità, dopo quasi un anno e più mesi di silenzio la possibilità di condividere ben due capitoli a poche settimane di distanza. Sarete lieti di sapere che dopo questa presentazione identikit dei nemici fino ad ora nascosti e fino ad ora solo accennati, e piccolo flashback, allo scopo di aiutarci a capire più vividamente i trascorsi di Alice ed una parte del suo rapporto con Dawn, i capitoli avvenire.. più o meno 3 se ho fatto bene i miei calcoli..avranno più azione e spessore spicologico al contempo: tradotto in temini di 1) Allenamenti; 2)Combattimenti;3) Discorsi a cuore aperto in forma di feedback e moventi che spingono i personaggi ad agire in nome di quello che fanno e per cosa e chi si battono e proteggono. Mi fermo qui senza spoilerare nulla, o gli effetti sorpresa vanno a farsi benedire. Detto questo parola agli asterischi* per le delucidazioni e le curiosità. Vi ricordo di recensire per esprimere le vostre preziose opinioni, considerazioni e preziose critiche costruttive al fine di migliorare sempre come "Scrittrice Amatoriale Dilettante..spero poi..Professionista" o +

      semplicemente..domande per chiarimenti sui personaggi, che per ragioni di tempo e di trama non ho potuto inserire quotidianamente o in anticipo nei capitoli precedenti. A voi la parola e a presto. *Si lettori, semmai ve lo siate chiesti, vi informo che come la sua doppiatrice Dawn è dell' '82 mentre ,vi ricordo, Alice è dell' '84 come Nick: qundi la pecora e la gatta hanno rispettivamente 34 e 32 anni) *Disturbo dell'Adattamento: I disturbi dell'adattamento comportano angoscia intensa e alterazione dei sintomi emotivi e/o comportamentali causati da un fattore stressante identificabile o non identificabile. *Alice vuole dire che sono i segnali che il suo inconscio le invia per ricordarle gli indizzi circa il suo passato/presente di spia..ma c'è dell'altro che saprete in futuro.

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Capitolo 24
*** Holyrocks ***


Erano trascorsi all’incirca quattro mesi e mezzo dall’arresto di Dawn Bellwheter, e lei trascorreva i suoi giorni monotoni sempre uguali nel carcere femminile di massima sicurezza di Holyrocks.

Suo pensiero ricorrente andava al proprio successo perduto, derivato dal fallimento del suo piano, impedendo alla pecora di ripartire da zero, a forza si di rimpianti ma al contempo nessun pentimento.  L’ovina non aveva ancora del tutto recuperato i propri sul GSD, ma a parte i pensieri di odio rivolti a Judy Hopps  e a Nicholas Wilde, la sua mente tornava stranamente ad Alice di tanto in tanto.
Non aveva ancora ricevuto nessuna visita,  perciò la pecora, lentamente,  iniziava a rassegnarsi al fatto che ovviamente vista la gravità del suo crimine, la situazione non sarebbe cambiata. Era abituata alla solitudine da prima, ma adesso che essa era un imposizione e non più una scelta iniziava a risentirne il peso. Non per tristezza quanto per noia.. Riflettere su tutto era l’unica valvola di sfogo in questi casi e più rifletteva più Dawn iniziava a spiegarsi, in parte,  perché ultimamente pensasse proprio alla gatta:
Molto tempo fa, quando erano ancora studentesse universitarie, seppur di indirizzo diverso (ricordiamo scienze politiche Dawn e giurisprudenza Alice), durante un dei loro ormai sporadici incontri, le amiche toccarono il delicato argomento dei crimini commessi, scambiandosi opinioni sul come comportarsi sul da farsi. Ed Alice le confidò un parere non da poco..                                                                                                                                                  
FLASHBACK                                                                                                                                    
Semmai un giorno dovessi commettere un crimine preferirei essere arrestata piuttosto che darmi alla macchia e fuggire” disse la gattina.                                                                    

“Davvero e come mai? Sicura fiducia nel sistema giuridico e legislativo?” chiese ipotizzando con ironia la pecora? 

“Bisogna pur testare l’efficacia di reinserimento e correzione carceraria prima o poi.. ma ad essere sincera la vera ragione sarebbe un’altra Dawnny (come amava usare quel vezzeggiativo Alice)”, 

“A si?! E quale?” 

“Così avrei sempre una possibilità su cento che qualcuno da fuori venga a trovarmi.. e se la cosa non funzionasse avrei sempre l’opportunità di farmi nuove amicizie in prigione” spiegò con la sua solita semplicità Alice.

“Gira e rigira torni sempre su quel tasto. Amicizia. Sei fissata: ‘ma sei davvero una gatta?’ mi chiedo spesso. Per i miei gusti sei esageratamente socievole”.

“Ci saremmo scambiate le peculiarità di razza alla nascita, pure tu saresti più “gatta di me” allora: un estraneo ad occhio dopo averti vista per almeno una settimana conferirebbe nell’affermare che sei “troppo solitaria per essere una pecora”. Ma diversamente da te non mi sembra poi così inusuale, dimentichi dove viviamo dopotutto?” riferendosi a Zootropolis. 

"Non è quello che volevi dire, e poi che vuol dire “peculiarità di razze scambiate alla nascita”: il tuo ragionamento avrebbe un minimo di senso se fossimo nate alla stessa ora e nello stesso giorno, ma io sono più grande di te di due anni” spiegò la pecora amichevolmente. 

“Ami sempre tornare su quello di tasto,al contrario di me.                                                     

Attenta Dawn o più avanti, negli anni, fissandoti su questa breve primogenitura non faranno che sottolineare quanto invece “tu sia vecchia” e non più matura e sensata di me come invece sarebbe giusto ribadire”
disse ironica Alice cercando di essere saggia e matura a sua volta a modo suo(ossia sempre in via ironica).               

Per nulla toccata dall’espressione “vecchia”, perché in fondo a nessuna delle due era mai importato sembrarlo: sia perché erano ancora ventenni, sia perché erano abbastanza intelligenti e acculturate da sapere che per anni il patriarcato aveva usato lo spauracchio della vecchiaia precoce solo per mettere le donne le une contro le altre e strumentalizzare le loro insicurezze nell’industria della chirurgia e della cosmesi. Dawn Bellwheter era si vanitosa, ma prima di tutto troppo orgogliosa di sé per cascarci, e non avendo mai voluto uomini nella sua vita si sentiva abbastanza a riparo dal tempo che passava.

“Si si certo, ma per rivendicare la primogenitura nel modo che intendi tu dovremmo essere sorelle almeno, o altrimenti mi staresti accusando di ‘nonnismo’ forse?” 

“Certo che no, sei prepotente ma solo quando serve, e non mi dispiace se non esageri: ti rende decisa, e interessante, non conosco molte pecore sicure quanto te” .

“Da quel che ne so di pecore conosci ‘solo me’” .

“E non voglio conoscerne altre: ho già te. Poi per finire gli altri motivi della mia risposta.. alla questione prigione.. studiando mi sto rendendo conto che a seconda di come vengono amministrate le leggi, oppure imposte, e se vanno a scontrarsi troppo con l’individualità e bisogni dell’individuo.. mettiamo che se invece in prigione ci finiresti tu la mia risposta non cambierebbe; perché a quel punto sarei io a venire a trovarti Dawn”. FINE FLASHBACK

Terminato il flusso dei ricordi la pecora ripensò alla sua posizione attuale.                                                                      
 Gli unici passatempi che condivideva con le altre detenute, non reciprocamente, erano le letture in biblioteca ed i microfilm, la sala di arti e mestieri a fine terapeutico, il vecchio televisore nella sala comune usato solo in occasioni speciali (come il concerto di Gazelle trasmesso in diretta anche lì, di cui però non era fan) naturalmente i trascorsi delle altre prigioniere ed i pettegolezzi delle guardie sullo stesso carcere o sul mondo esterno.
Ma essendo per l’appunto pettegolezzi  i fatti venivano spesso ingigantiti o non condivisi affatto a seconda dell’interlocutore di turno.                                                                                            Tuttavia fu proprio grazie ad essi che la pecora venne indirettamente a conoscenza delle “ultime” a  Zootropolis e sull’ex-amica, mentre chiacchieravano vicino alla sua cella.

-Ehi li hai visti i notiziari ieri?!- dissè la guardia uno di nome Jill.

-Intendi quelle su quel rocambolesco inseguimento di una gatta ed una leonessa?- disse la guardia Giselle Swington II°.

-Si quello!! Pazzesco! Non Si vede tutti i giorni che una gatta insegua una leonessa (e sua volta con la polizia al seguito) Ma secondo te perché lo avrà fatto?-

-Bho! Forse era una ladra e le aveva rubato qualcosa- sciorinò Giselle.

-Sai a cosa mi ha fatto pensare quando l’ho vista?! A quell’ edizione lampo di qualche mese fa della ZNN, dello scorso Maggio, quando l’agente Judy Hopps si era lanciata alla caccia dia quello strano allampanato ladro donnola a Little Rodhentia –

-Si anche io l’ho pensato. Almeno sta volta non vi è stato nessun danno edile , seppur quella volta fosse piccolo, al momento dell’arresto-

  -Già, però è strano che sia stato un gatto a placcare la fuggitiva prima che l’arresto venisse effettuato dalla polizia stessa! Credi sia un nuovo acquisto di piccola taglia da parte dei nostri colleghi di città?-

-Da quanto ho sentito si tratterebbe di un avvocato, quindi immagino di no: a meno che quella gatta non voglia cambiare mestiere-

-Probabilmente sia sarà trattato di un emulatrice fan della nostra recluta di Bunny Burrow: hai idea di quanti richiami si è lamentato Curtis da parte di genitori, stanchi di dover segnalare cuccioli e adolescenti che hanno provato ad imitare Judith Laverne Hopps, a caso “Ululatori Notturni” risolto?! Più di un ottantina, un OTTANTINA!! Capisci!?-

-Le mode vanno e vengono per fortuna, ma a sorprendermi è stato il fatto che sta volta ad emularla sia stata una maggiorenne, un adulta!! Per quanto ammetta sia abbastanza in salute e ancora giovanile a suo modo.. hanno detto quanti anni  aveva?-

- Non lo hanno riferito, non si sono soffermati troppo sull’età. Chiaramente volevano sottolineare il fatto che una gatta mettesse in scacco una leonessa, ormai ho capito dove vogliono andare a parare queste testate. Sono più esplicite di un manifesto con su scritto “guardateci” al posto di “arruolatevi” ormai. Quello che mia ha fatto strano però è cosa abbia spinto una civile, senza nessun esperienza a fronteggiare da sola un sospettato più grande e pericoloso di lei?! Dove sta il suo buon senso!?-

-Viviamo nell’era dei piccoli animali intraprendenti adesso, ma non si capisce se sia più coraggio o incoscienza la “loro”.. dico bene Bellwheter?- fece sardonica la guardia rivolta cella di Dawn avvicinandosi dopo aver attraversato il corridoio che le aveva portate fino a lì.

Dal canto suo la pecorella, dopo i primi momenti di attrito verso le secondine e a vincere fu la curiosità, relativo a quel particolare inseguimento (paragonato a quello grazie a cui aveva potuto muoversi alla ZPD facendo sì che Judy Hopps divenisse la ignara pedina fella fase 1 del suo piano, mentre ella stava puramente investigando scommettendo su esso la sua carriera dei sogni, dopo averlo visto al telegiornale dal municipio facendola muovere) al tentativo di presa in giro della guardia tornò per conto proprio sul suo letto in ostinato silenzio e ostile sguardo, prima che la vedessero sporgersi alle sbarre attaccata al muro per sentire. Non le andava di assecondare nessuna delle due donne, che miravano solo a schernirla.

-Uh! Sempre troppo entusiasmo nel rispondere. Comunque ho sentito che a breve avrai una compagna di cella dopo il trasferimento di Aberi. Non esagerate con i preparativi della festa di ben venuto o i vicini si lamenteranno del volume.. sempre che tu sia mai stata a quel tipo di festa e come si svolgano-

-Jill adesso basta. Sai cosa penso sull’infierire sulle detenute- rispose la guardia Swington

-Giselle  tu sei troppo elastica con loro, non è un bene riservare troppo riguardo verso certi “ospiti”-

-Um, pensala come vuoi, il lavoro lo vede ciascuno a modo suo, e ad “ogni modo” giusto per parlar d’altro chi era quella gatta?-

-Mah, a parte che fosse un’ avvocato non mi viene in mente il suo nome, ma credo abbiano detto il suo cognome dopo aver detto il nome dello studio, Lynce&Co se non sbaglio.. Ricordo vagamente che cominciasse per M-

-Se non lo ricordi guarda il cellulare, ormai gli articoli o i tg si trovano anche lì- rispose Giselle

-Non ci crederai ma non ho trovato nulla su internet da ieri in merito a quella notizia. Solo alla televisione ne hanno parlato, ieri tanto oggi poco, come fosse un argomento da salotto  o in una piccola inserzione nei giornali gratuiti distribuiti solo in città – Le ignare guardie non potevano saperlo, ma il tutto era avvenuto grazie all’esperta del GSD della manipolazione dei media Maria O’Conner al fine di proteggere la collega da sguardi troppo indiscreti e pericolosi.                  

- Quindi devo andare a mente per ricordare: dunque mi pare fosse una cosa come Miao o Mon-

-Io  mi ricordo ci fosse una “w” in mezzo al cognome, poi una “y” o una doppia “i”, cosa ne viene fuori? “Mawii”..aspetta.. forse c’era anche una “n”.. “Manwy”-

-Mewny.. Alice Mewny- disse scocciata Dawn dopo aver capito di chi stessero parlando dopo aver sentito il nome dello studio legale della gatta, sorprendendo le guardie per aver parlato.

-  Ah..oh..è vero, ora ricordo, era proprio quello il cognome. Come lo sai?- chiese la secondina rammentando che non avessero trasmesso tg in sala comune quella settimana.

-Eravamo am.. “conoscenti” tempo fa, molto tempo fa- rispose la pecora dopo essersi corretta velocemente, sempre con tono e sguardo ostile rivolti a entrambe le guardie, tornando poi seduta sul suo letto dando loro le spalle.

-Oh, bhe, questo spiega tutto allora. No?! Eh,eh, eh.- fece di nuovo sardonica Jill alludendo chiaramente che “il colpo di testa” di Alice Mewny fosse dovuto alla conoscenza di Dawn Bellwheter, ovvero che la gatta fosse pazza e che ciò fosse dovuto al fatto che in passato si conoscevano, credendo di esser spiritosa e toccando col gomito la collega che tuttavia non condivideva il suo stesso entusiasmo.
Neanche il tempo di ridere ancora che subito entrambe ricevettero nello spazio libero tra le due poliziotte penitenziarie, venne oltrepassato dal vassoio di acciaio porta pranzo, vuoto che le due erano venute a ritirare, come fosse una stella ninja.

-Ehi?! Ma che ti prende, che problemi hai? Sai che questo non farà piacere alla direttrice Bellwheter!!-

-Vorrei supportarti Jill ma.. credo te la sia andata a cercare insultando vagamente lei e la sua amica- provò Giselle a contestare il lieve abuso di autorità della collega.

- Amica?! Avete frainteso, non l’ho fatto perché la stavate insultando, semplicemente odio essere paragonata alla stregua di una demente simile- rispose immediatamente la pecora, questa volta senza voltarsi, ma sempre con uno sguardo di ghiaccio tale da trafiggere il muro se avesse potuto.

-Okay, il vassoio lo abbiamo preso, ora andiamocene- disse svelta la guardia trascinando la collega con se ed una volta che furono abbastanza lontane…-In fondo se si sono persi i contatti tra loro sono loro affari.. comunque se il motivo dovesse esser stato che quella gatta abbastanza intelligente d’aver intuito qualcosa sono d’accordo con lei-

-Non ti era parsa più un incosciente fino a un attimo fa?- Ironizzò subito Giselle

-Cosa c’entra.. abbiamo o no il diritto di cambiare idea una volta che tutti i punti sono messi in chiaro?! O mi stai dando dell’ipocrita!?-

-Non sia mai Jill, ipocrita no; contraddittoria si- rispose Giselle obiettiva.

Di nuovo sola Bellwheter tornò a riflettere, commentando “la pazzia” velocemente ora che l’avevano tirata in causa: “A volta la pazzia è utile nella giusta dose, il problema di Alice è che non capisce subito come usarla per colpa degli scrupoli che si fa..bhe..d’altronde se non li avesse avuti forse sarebbe potuta finire qui prima di me: se non l’avessi controllata a dovere.. non penso l’avrebbero sedata o rinchiusa, no, l’avrebbero abbattuta, ecco cosa avrebbero fatto” si concesse tra se e se riflessiva, con un ghigno finale prima di assopirsi prima dell’ora di cena.                         

Come mai però? Di che cosa era capace la gatta che solo la pecora era a conoscenza e che i suoi cari e su di lei dovevano venir a sapere?


ANGOLO DELL’AUTRICE: Ciao a tutti cari, pochi ma fedeli lettori, mi scuso per l’ennesimo ritardo. In verità avevo preparato questo capitolo già da Novembre/Dicembre, ma ancora non sapevo se farne un capitolo breve o lungo: onestamente avrei preferito orientarmi verso quest’ultimo, visto che non pubblicando tutti i giorni voi cari lettori meritate più risposte ed ovviamente fatti. Comprendo la vostra fame di intrattenimento, soprattutto quando il nostro fandom di ZOOTOPIA (sapete che amo il titolo originale)per anni abbiamo atteso un sequel decente e invece su Disney Plus ci propinano dei corti non proprio necessari, ma comunque divertenti che almeno dicono un po' di più sui personaggi di contorno dello “Z World” e per noi scrittori dilettanti possono più o meno tornare di aiuto, almeno nei punti di collegamento, ma poi con la nostra fantasia ci saremmo arrivati comunque. Credo proprio che li inserirei tra le inchieste di Russell durante o dopo la fine della mia storia, tipo il finale aperto tra Judy e Nick che lavorano, ma con Russell ed Alice, e family forse, e parlando con l’amico affrontano il tema se continuare a restare nella City oppure andare oltre e vedere il resto del mondo, magari partendo dal Giappone, e chi mi segue da tanto, mi ha recensito di più, avendo modo così discutere a fondo con me, capirà perché (rammentate che Russy è nippoamericano, e ciò crea molti punti di unione con altre storie, come ho fatto con Alice rendendola un personaggio di unione tra i personaggi conosciuti e quelli scartati dal film per motivi di regia e attivi solo in altrettanti fandom). Per oggi questo è stato un capitolo di “collegamento a parte”: non un seguito immediato dei fatti precedenti ma utile per capire le vicissitudini future e quindi collegandole.
Inoltre ammetto che dopo 7 anni dall’uscita del film, e riflettendo sulle disparità di genere sul fronte aziendale e relazionale, il mio astio nei confronti della pecora è un pò andato a scemarsi, ma non del tutto. Però ho seriamente voluto discutere con voi un punto prezioso per me; ossia alla fine della fiera, indipendentemente da come la descriverò durante la stesura della storia, è il caso che alla fine Dawn abbia un processo di redenzione oppure la lasciamo convinta fino alla fine nella strada che ha intrapreso?
Questo è il tormento interiore della protagonista, e non solo suo, poiché deve decidere se ascoltare il suo cuore e scegliere di tentare fino all’ultimo di salvarla riportandola sulla strada del bene, oppure dimenticarla ascoltando la ragione ed estirparla come una metastasi? Però d’altronde, se dall’oggi al domani, un vostro amico/a storici venissero arrestati per un crimine non vorreste arrendervi solo dopo aver tentato il tutto e per tutto per salvarli?
Aspetto i vostri voti in percentuale numerica sia recensori che lettori, soprattutto lettori che leggono senza avere modo di recensire sempre, sicuramente perché a corto di parole(sono comprensiva).
Inoltre spero di avervi interessato di nuovo con questo interrogativo finale: a cosa si starà riferendo Dawn, cosa ancora dobbiamo sapere su Alice che ancora non sappiamo? Fino ad allora vi auguro un FELICE ANNO DEL CONIGLIO(AUGURI JUDY E A TUTTU I CONIGLI CORAGGIOSI NELLA CULTURA POP)CARNEVALE E SAN VALENTINO. Che la conclusione di questa esperienza si faccia poco a poco più vicina, ma solo per aprirne ad altre future eventualmente; più o meno facili/leggere da seguire o scrivere.
Viviamo tempi turbolenti e questo è il modo migliore per parlarne e riflettervi bene attraverso lo specchio di animali che meritano di combattere per la loro felicità, ma imparare ad essere attenti di non sottrarne ad altri durante la loro strada. Indipendentemente dal sesso, specie, genere e  posizione sociale, in fondo come noi.
UN SALUTO DANIDHALIA. Vi aspetto.

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Capitolo 25
*** Le Origini del Caos - Capitolo Flashback e Forward ***


Dawn  Bellwether, con o senza privilegi, era sempre stata educata con l’idea che un giorno sarebbe stata una guida. I suoi genitori Esmeth e Thundras, l’avevano concepita al college per poi trasferirsi in una comunità di figli dei fiori mista, ma prevalentemente.. predatoria  in minoranza ed erbivori in maggioranza, con l’obiettivo di tramutare gli ideali della loro giovinezza in realtà. D’altronde quando si è molto giovani e con una coscienza sociale precoce, amplificata dal timore di corrompersi crescendo, anziché canalizzare le proprie energie su un amore specifico, privato ed intimo come quello familiare e di conseguenza filiale…le canalizzi in un amore generale ed universale…che i piccoli sono troppo indifesi e bisognosi di cure per capire subito. Finché si è neonati canti dolci, sull’amore e aria aperta o libertà, protofemminista e contro guerra e violenza sono belli… ma dai quattro ai sei anni in su, quando inizi a capire da solo come funziona il mondo, che ti circonda, nelle piccole cose, o il tuo ambiente di crescita…vuoi  lo stesso di più per te medesimo.
Esplorare altri mondi fuori dal tuo universo diventa un diritto prima di un bisogno.  

Oppure desiderare piccole, grandi regole che ti curino, non limitino: piuttosto dell' assenza dell'autorvolezza, che non è vera libertà ma un’anarchia dettata più dalla pigrizia che dalla sete di libertà con la pretesa d' essere uguaglianza… era un registro che certi agnellini si erano già stancati di ascoltare, leggere o imparare quando l’ombra del sospetto li attanaglia. 
L’unica figura, agli occhi della piccola Dawn che le dimostrasse una responsabilità, del tutto positiva, era sua nonna Gemma Bellwether: non che non volesse bene ai propri genitori, ma da un po’ di tempo ella non poteva che chiedersi se l’amassero davvero. Era più importante Dawn o il loro ideali? Lei o la loro identità di rivoluzionari in quanto tali? 
Grazie ad un’educazione di tipo casalingo e personalizzato, la pecorellina era cresciuta senza il timore dello studio o per la scuola (o che gli adulti le rispondessero male a forza di troppi perché).  Ancora non vi andava…ma quando raggiunse l’età giusta per cominciare le elementari, sei anni, chiese ai familiari spontaneamente di esse era iscritta alla scuola elementare più vicina con gran gioia dei genitori e sorpresa della piccola (si aspettava in verità un po’ di resistenza): le avevano sempre detto che la scuola fosse uno strumento repressivo per le giovani menti, voluto dal governo, ma visto che vi sarebbero stati altri cuccioli da conoscere Dawn voleva frequentarla.
 
Non devi mai temere di porti delle sfide, fior di cotone mio” “ E' un tuo diritto vedere nuove realtà, avere nuovi amici, gli incontri migliori per la vita che abbia mai avuto assieme a tua madre sono stati a scuola”. “Solo le pecore retrograde sono troppo gregaria… Tu puoi essere tutto ciò che ti poni, Bellweather d’altronde, vuol dire buon capo, è il cognome che ci siamo scelti e che vogliamo continuare a portare“ “Se a un certo punto ti senti sola e vuoi tornare in determinati schemi fatti che non siano troppo rigidi e diventa la guida di un gruppo di persone buone quanto te, intelligenti e coraggiose: a quel punto saprai di aver trovato degli amici” dicevano insieme.
“Sì mamma e papà, e nonna, lo farò“… Era sempre stata una bambina obbediente, perché essi le davano un buon motivo per obbedire, ma Dawn aveva un segreto che non nessuno sapeva: non riusciva a sentirsi sempre buona e ad essere sempre buona; ci sono bambini troppo coscienziosi e precoci, per l’appunto, che temono di non essere all’altezza dell’affetto o dei complimenti che ricevono ( comportamenti dettati più dalla colpa delle aspettative troppo alte che riconosciamo come tali una volta pre adolescenti o da adolescenti) … non essere abbastanza buoni per loro.
Per questo la pecorella di notte o nei momenti in cui nessuno se ne accorgeva, scriveva tutti i suoi pensieri negativi e cose brutte in un diario quaderno, o in una parte della sua mente fuori di lei… Credeva che lasciare andare via questi pensieri, anche solo scritti per se stessa o rivolti a se stessa, la avrebbero purificata e che in tal modo la Dawn Buona avrebbe vinto.  Lei era venuta questa idea leggendo un libro illustrato di favole, con una classica strega cattiva, quando sentiva da lontano i genitori le rare volte che litigavano, temendo che p.a. parlare delle proprie paure e timori come “ho fatto un brutto sogno“, “ho paura di qualcosa“ o “mi fa arrabbiare tutto questo, lui/lei” peggiorassero la situazione perché non sapeva come prendere i propri mamma e papà, quando le cose andavano male, e visto che il compito della strega cattiva e punire i bambini cattivi, quella strega che tanto la terrorizzava era diventata rassicurante. “Lo so come sei donna, la tua famiglia non ti vuole davvero bene, ti vuole bene solo quando sei buona, io ti accetto completamente sia cattiva che buona, a me puoi dire tutto”.
Quando poi la mamma e gli altri ovini le fecero una piccola analisi sulle fiabe e le favole, i loro significati nascosti e cosa fossero davvero le donne ritenute streghe nella realtà o la struttura della società età dalla preistoria fino al medioevo in poi… Quella strega della sua fantasia fu completamente riabilitata nella sua mente e di li a poco dimenticata..Lasciandosi tuttavia, dietro di sé, quella sensazione di autoconservar azione nel non mostrare a tutti la propria interezza individuale per essere benvoluta comunque.
 
Il giorno dei saluti per il primo giorno di scuola, prima di andare, fu bellissimo per Don: ogni membro della comune aveva dato qualcosa, chi una borsa tracolla di tela con dei ricami fatti a zoccolo, diari e quaderni con libri in fibra di carta naturali fatti a zoccolo o zampa, pastelli e penne ereditati a loro volta negli anni scolastici passati dei proprietari precedenti, ma perfettamente tempi grati e funzionanti, ed un porta pranzo di legno dipinto con un pasto vegano biologico all’interno, poi la fecero sedere dietro il sellino della biciletta del padre e lui inizio a pedalare. 
 
Uscirono dal confine della Contea dei Cervi di Borghetto, dove risiedeva la Comune, e imboccarono la stradina sterrata principale che avrebbe portato a Zootropolis. 
Una volta arrivati, Thundras Bellwether lasciò la figlia al cancello e disse “Mi raccomando Donny, mostra sempre la parte migliore di te e non avere paura di niente; capiranno presto che è un tesoro averti“  “Sì papà“  e si abbracciarono.
 
Qualsiasi bambino vuol dare sempre il meglio di sé e far felici mamma e papà, altri con più libertà o desiderio di libertà immotivate spontanee , vogliono soltanto fare il cavolo che vogliono, senza rotture di maroni. Dawn era un agnellina che voleva entrambe: sia che chi di dovere fosse fiera di lei sia fare ciò che desiderava senza rispondere a nessuno, certi desideri si confondono nei bambini, specialmente se no non sai scinderli perché troppo piccoli per gestirli da soli“ (peggio ancora se non vuoi dirli a nessuno).
 
Avrebbe voluto stare calma, gentile, disponibile e preparata bene il suo primo giorno di scuola, la pecorella non pensava ad altro, ma quando fu all’ingresso del cancello dell’edificio, un gruppo di femminucce e maschietti, sia prede che predatori, gli si parò dinnanzi e dissero la più scontata, quindi più irritante  frase, da stereotipati bulletti di scuola che potessero trovare.. dettata da emulazione, ignoranza e cattiva immaturità. 
-Cianuvola quattro occhi di lana!
-Dove vai hai? A cercare il tuo pastore,il tuo cane? 
- oh il tuo greggie? 
-Sempre ammesso che vogliano uno Sgarbio come te?
 
Non solo erano prepotenti, ma pure sgrammaticati, cosa che fece infuriare Dawn sempre di più, ma ancora non fece trapelare nulla nel proprio sguardo, né rabbia né fastidio solo impassibilità  e fermezza.
 
-Cosa hai nella borsetta, le cose di tua nonna, o di tuo padre… Sembri vecchia anche tu! Facci vedere!!
 
E non appena si avvicinarono lei li scansò rapida con un diretto “No!”  ed un’ occhiataccia tremenda.
 
-Che vuoi…!? Picchiarci? Non ce ne frega nulla se sei femmina sai!
 
-Davvero!? Allora peggio per voi!! 
 
Suo padre le aveva detto di mostrare la parte migliore di lei, e sul momento una pecorina che non reagisce alle provocazioni rispetto ad una che subisce passivamente contro dei cuccioli forti quanto lei, fosse migliore. Proveniva da una famiglia pacifista, ma se avessero avuto qualcosa da ridire, sia maestri che genitori o altri alunni, ci avrebbe pensato dopo. I bulletti non se lo aspettavano, cominciò così una breve rissa, non così grave, ma urlarono tutti così forte da richiamare l’attenzione del corpo docenti, vennero divisi e la pecorella dovette aspettare fuori dall’ufficio del preside o della preside, non lo sapeva ancora, mentre rimproverava il gruppetto.
 
Accanto a lei, si era seduta una gattina di abissina, vestita come se indossassi un’uniforme scolastica di un’altra scuola (giacchetta, gonna a conte in tartan scozzese azzurro e blu e camicetta abbottonata fino al collo), e il che era strano dal momento che in quella scuola elementare non vi era l’obbligo di indossare nessuna uniforme. Fu la micina cominciare la conversazione:
 
-Perché sei dal preside?
 
-Sono reduce da una rissa: una rissa fantastica!-  rispose lei per fare la fica davanti a quella che sembrava una delle nuove arrivate.
 
-Ed hai vinto?-
 
-Beh,.. non proprio-
 
-E perché ti sei picchiata, cioè fatta picchiare, picchiato?-  Chiese la gattina timorosa non sapendo che avesse cominciato per primo e chi per ultimo, e vergognandosi a chiedere i dettagli non volendo far passare la nuova arrivata per un attaccabrighe manesca senza motivo.
 
- Mi hanno chiamata quattro occhi e secchiona, in modo idiota, e dopo aver analizzato tre scenari diversi, ho pensato fosse la cosa migliore-
 
- Mmm..Sì, hai fatto bene, sai che sembri forte, ed anche carina.mi chiamo Alice e tu?-
 
-Dawn, Dawn Bellwether-
 
-Allora scusa, dovevo dire anche il mio cognome: Alice, Alice Mewny-
 
-Mewny? Mewny della catena  immobiliare ed imprese edili!?-
 
- Si, come lo sai? Nessun cucciolo che abbia visto sa cosa sia o voglia dire! Sei la prima dirlo: devi essere molto intelligente- asserì la gattina entusiasta.
 
-Sì, lo sono- si crogiolò la pecorella nel complimento. 
 
Dopo una breve ramanzina dal preside e dopo che la micetta ebbe portato il suo modulo d' iscrizione già firmato dei genitori, stranamente non presenti, entrambe entrarono in classe. Alice però, prima di scegliere dove sedersi, si avvicinò alla maestra con quella che sembrava una giustificazione, per il ritardo speso ad adespettare con Dawn. “ Ho avuto un problema“ disse lei sottovoce in modo che gli altri cuccioli non la sentissero (come se davvero a dei piccoli di seconda elementare potesse importare se uno dei loro compagni arrivasse in ritardo). Dopo andò a sedersi nella bancata in avanti assieme a Dawn dove era già seduto il piccolo Russell… Alice si presentò a lui per la prima volta (era l’inizio della loro amicizia, così come per la pecorella) si strinsero la zampa per presentarsi, ma la micetta ci mise  troppa forza per l’entusiasmo.
 
-Oh scusami: la tua zampa è così piccola- fece ce l’hai scusandosi con una osservazione abbastanza ovvia con un tono umile.
 
-Ma fa più attenzione tu!!-Rispose lui fregandosene delle scuse imponendosi da subito.per fortuna la stizza gli passa in fretta ed è e tutti passarono una felice giornata scolastica, e così iniziò tutto.
 
Le origini del caos di Dawn Bellwether.
 
Ai giorni nostri, Carcere femminile di massima sicurezza misto di specie di Holy Rocks:
 
-Bellwether, preparati: hai una visita!!
 
- E chi sarebbe!!
 
-Una certa Mewny  chiede di te!!
 
E a quella notizia vomitò nella cella.
 
Angolo dell’autrice: Salve a tutti e buon 2024 in anticipo.mi scuso con tutti voi per l’enorme ritardo di un anno e mezzo consolo questo capitolo, il 2023, anno del coniglio che ci porta fortuna, è stato più produttivo di quel che pensassi per le idee e i capitoli ma poco nell’ordine per metterli e scriverli e pubblicarli. Perciò vi chiedo perdono se questo capitolo non sarà un granché, altrettanto lungo come i precedenti e con più azione fisica e psicologica come vi avevo promesso.Ma sarà un ponte di collegamento per futuri fatti avvincenti, che ha poco a poco porteranno alla fine prima che il nostro carissimo fan Dohme furry si stufi di Zootopia e delle sue meraviglie. come abbiamo visto dai capitoli precedenti, nel mondo dello spionaggio dei servizi segreti e del controspionaggio vittime e carnefici finiscono con l’assomigliarsi, e in qui questi capitoli volevo concentrarmi sul personaggio della nostra terribile pecorella cospira Thrice e ciò che la portata a diventare il villa Ina della storia del film, a scegliere e continuare questa strada e cosa ci riserverà per il futuro il suo interagire con la nostra protagonista e i suoi più che effettivi nemici.
Aspetto volentieri le vostre recensioni, domande opinioni ed osservazioni: non siate avari nell’esprimervi, dite chiaramente ciò che volete anche se credete di non avere nulla da dire sarò ben lieta di rispondervi a presto.P.S. QUESTO CAPITOLO ANDRA' INCONTRO AD EVENTUALI MODIFICHE PER L'AGGIUNTA DI FLASHBACK IN PIU' AI FINI DELLA TRAMA.
By DD.
 
 

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Capitolo 26
*** Non.. Inerzia ***


PRIMA DELLA VISITA DI ALICE AD HOLY ROCKS- SEGUITO DIRETTO DEL CAPITOLO. 23..

Nel frattempo alla centrale, dopo l’ennesima rivelazione di Alice, i neo membri della ZPD ormai dovevano capire come soppesare le proprie risposte: infondo era più che naturale reagire con titubanza ad una storia su ipnosi, azioni ed ordini decisamente ambigui o di  dubbia moralità, stando al racconto dell’ultimo incontro della gatta con Dawn Bellwheter.               
Immedesimarsi, empatizzare, con “l’avvocata” diventava più difficile: una pressione simile non era cosa da poco, come non era da poco il pensiero di un entità  governativa segreta, capace di far dimenticare e/o modificare non solo i propri, ma ora anche i ricordi altrui. Sia Nick che Judy avevano il sentore che anche gli altri membri di rango minore del GSD venissero addestrati allo scopo. Ciò era stato intuito dalle reclute leporide e volpide , in verità, già da  due giorni prima quado Alice ebbe ricordato tutto nell’ ufficio di Bogo, ma era stata solo una supposizione…fino ad ora.
 Adesso che ne avevano la certezza, agli occhi dei due agenti, Alice veniva accettata sempre più per dovere, come la strategia e la mutua collaborazione  che  i recenti eventi richiedevano. Perciò una volta risolto il caso la volpe e la coniglia non erano più  tanto sicuri che sarebbero rimasti in buoni rapporti con la gatta, né che li avrebbero mantenuti.
Tutti nella stanza sembravano interdetti, dopotutto questo modo d’utilizzare l’ipnosi, seppur a (fin di bene) contro un nemico della portata dell’ex sindaco Bellwheter, era pur sempre manipolazione mentale ed era terrificante!

Era giusto manipolare terzi, così come i criminali e non gli innocenti? Restava comunque sbagliato per entrambi?

Questo si domandavano Judy, e anche Russell, come Nick e Ben, perfino Bogo e gli altri poliziotti.Per un individuo leale e coraggioso come Judy, che aveva trascorso la vita seguendo le orme di un paladino: ovvero un soggetto indipendente che compie crociate in nome del bene, era dura accettare questa realtà. Semplicemente non le sembrava etico.
 Così come per Russell: seppur reporter aveva sempre usato il giornalismo per migliorare la propria vita e quella degli altri, anziché danneggiarla come molti paparazzi e tabloid facevano (l’unica volta in cui poteva aver agito contro la sua etica lavorativa, fu quando montò quel servizio d’inchiesta per la ZNN sull’arresto di Duke Donnolesi*, per punire lui e ridar manforte a Judy che temeva si fosse arresa dopo le crudeli parole di Nick del giorno prima seppur semi profetiche..e perché la sua capa Giulia la Cincilla avendo accettato una temporanea tra la loro redazione e la redazione televisiva, benché egli non fosse un giornalista televisivo e ne avesse una bassa opinione, limitandosi a mettere insieme i pezzi delle telecamere cittadine , lui fosse sul posto seguendo la donnola e la coniglia facendo attenzione a non farsi vedere e riprendendo coi suoi attrezzi, dipingendo l’agente meglio che poteva e che fosse sprecata come vigilessa. E poi da piccolo Duke lo bullizzava, cercando di sottolineare più che poté la sua aura da stupido)…ma lui ne soffriva di più perché più verità saltavano fuori sul conto dell’amica più temeva di non conoscerla affatto, di essersi affezionato ad un’altra persona che neppure la diretta interessata sapeva di esser stata fino a pochi giorni fa.
D’altro canto Nick, non avendo un passato cristallino, fatto di imbrogli e truffe non era nella posizione di giudicare nessuno, ma lui a differenza dei metodi di questi strani agenti non manipolava a tal punto le menti dei suoi “clienti”, li induceva leggermente a credergli, se poi volevano fidarsi o no era una scelta loro: non metteva nei loro cervelli ricordi non propri, farli dimenticare qualcosa  per facilitarsi il compito. Anche se ne forse ne sarebbe stato capace se lo avessero istruito..?!
Ciò non toglieva che si fosse trattata di un emergenza: la gatta si era spiegata, quando avrebbe potuto mentire ed omettere il proprio coinvolgimento una volta ricordatasi di quell’aspro confronto.. e purtroppo un giovane, seppur veterano come Jack, non poteva rompere il ghiaccio tanto in fretta in quella situazione.. se non con un atteggiamento il più pragmatico possibile. Per fortuna la sua maestra non era una principiante.

-Vi leggo nello sguardo che siete scioccati, giustamente, ma per rispondere alle vostre perplessità vorrei foste voi a pormi le domande- disse Alice

-Come.. riesci a fare il tuo lavoro con questi metodi? E non solo tu?- chiese Judy senza girarci troppo in tondo come suo solito.

-Penso alle vite e  alle morti che risparmiamo così facendo. Mia madre ogni tanto è stata favorevole alla corruzione monetaria: asserisce che sia il modo più facile e veloce di liberarsi di qualcuno senza ucciderlo. Il GSD ne ha trovato uno migliore, senza corrompere né uccidere nessuno: l’ipnosi è usata da esperti dottori che l’adottano come terapia per proteggere i pazienti da loro stessi quando diventano troppo autodistruttivi. Quando la uso penso a questo.- rispose calma e decisa.

-Avevi quindi.. in mente di.. “curare” Bellwheter !?- chiese conferma Judy.

-Certo che lo avevo! Ma non sono cieca dinnanzi ai suoi misfatti! Tuttavia..non mi sono  ancora arresa con lei: devo capire cosa l’ha spinta, veramente, a tanto.  Semplicemente non posso, e non ci riesco, a lasciarla andare così!! A dispetto di quello che le dissi quella volta…ma soprattutto..non si merita i riflettori puntati da Dittatrice Star del Crimine del nuovo Millennio idolo degli Specisti Radicali!! Non le si deve nessun seguito dietro: la regina deve scendere dal podio!- rispose Alice con rabbia controllata.
Stella Rogers, la furetta con la parrucca e gli occhiali, zitta fino a quel momento parlò:

 – Tutti noi, in verità,  non ci siamo arresi con Dawn Bellwheter. Anche lei è stata una dei nostri mentori senior più fidati, ed esempio da seguire assieme alla signorina Alice per molto tempo.                         Troviamo alquanto sospetto che abbia, seppur senza ricordi del GSD, elaborato un piano tanto perfetto quanto fallace, avente medie percentuali di fallimento, col solo rischio di venire scoperta comunque se qualcuno avesse analizzato meglio i bulbi dei fiori risalendo così al traffico illecito di Doug.
Come è strano che i nostri superiori abbiano dato l’ordine di non intervenire una volta che la cospirazione fu scoperta dalla signorina Mewny. Il GSD si occupa principalmente di contro spionaggio, proprio per prevenire i deliri di onnipotenza delle multinazionali e finanziatori dei signori della guerra dei servizi segreti, o dei Servizi Segreti Principali di ogni paese per prevenire così il terrorismo fin dove possiamo. Per questo si chiama “Dipartimento di Sicurezza Globale”. Se sono usciti ben due pericolosi elementi come Addho e Bellwheter in un lasso di tempo tanto breve. Deve esserci una ragione “interna” interna dietro.

-Quindi.. per voi l’ipotesi che abbiano avuto uno scatto di ribellione unito ad un delirio di onnipotenza in risposta a ripetute prepotenze razziste di genere.. non è l’ipotesi più opinabile- ipotizzò Nick ad alta voce anticipando le osservazioni sia del Capitano Bogo, che forse, dell’agente Clawhauser.

-Invece si, almeno per lei, ma semplicemente non è l’unica ragione, come non è l'unica risposta: riteniamo che entrambi, in dose maggiore, possano essere stati circuiti ed indotti ad incoraggiare le proprie psicosi. Specialmente Bellwheter: ha sempre avuto un istinto d'autoconservazione molto alto, sospettiamo perciò che qualcuno abbia finanziato il suo gruppo, e quindi suo cugino Doug, per supportarla nel suo piano.- rispose Stella.

-Tuttavia le indagini sul caso “Ululatori Notturni” hanno comprovato che la cellula degli ovini terroristi di Bellwheter fosse autonoma e auto finanziata. A parte qualche ricettatore e fattorino per i bulbi dei fiori non vi era nessun mercante d’armi o informatore in più del necessario. – aggiunse il Capitano Bogo.

-A meno che.. a meno che non sia un problema di tasse, di merce oltre il confine sotto banco tra.. un distretto della città e l’altro?!                                                                                                          Riflettiamo: ci voleva una gran dose di boccioli di quei fiori per i loro proiettili, ed anche se all’inizio avevano dei target numericamente bassi e gestibili.. dopo che l’agente Hopps, non era temporaneamente in servizio, gli ovini hanno continuato in maniera più o meno frequente ad inselvatichire quanti più predatori possibile per mantenere lo status quo di paura. Qualcuno degli altri distretti deve essere corrotto.. e magari aver collaborato…- proseguì il bufalo d’acqua..

-..Con Addho già da allora e collaborano tutt’òra, e scelto di agire adesso per convenienza quando la città sta ancora faticando a riprendersi con calma, almeno in apparenza.- finirono sia Bogo che Clawhauser insieme. -Senza contare che nel libro paga di Doug possa rientrare uno dei cani di Addho tra gli acquirenti delle sue armi: inclusi i continui traffici dei loro fucili, sia che li usassero per proiettili veri che per le capsule di siero blu.- aggiunse Jack

-Ben fatto colleghi- disse Nick con ironia non avendo spesso occasione di sentire il collega receptionist ed il superiore dedurre insieme.
 Osservando non vi fosse bisogno di prendere le difese di Alice, Jack prese parola, riportando l’attenzione sul lavoro principale, come spesso faceva per affrontate questioni difficili sul piano emotivo e relazionale.

-Ottime conclusioni, aumenteremo le contro misure anche con le altre centrali. Spero che le parole della mia mentore vi siano state d’aiuto. Mi rendo conto che il piano che propone sia rischioso infiltrandosi nel carcere, ma non più di quello che stiamo affrontando  adesso nel proporre un addestramento per la cittadinanza di facciata; allo scopo non solo di restituire credibilità e fiducia nelle forze.. dell’ordine e dei federali del GSD E ZPD ma monitorare possibili sospettati ed infiltrati tra i cittadini. Conoscendo o prevedendo il profilo di Addho cercherà  di mettere uno dei suoi sottoposti, massimo tre,  fra le fila dei candidati, in modo da carpire più informazioni direttamente.                                                                                                                           
Adesso che abbiamo isolato le loro capacità di intercettazione proseguire con il suo piano, se non divulgherà comunque le INFO in suo possesso, utilizzerà questa strategia a sua volta per averci nel mirino più da vicino.  

PUNTI PIANO:
  1. Domani Alice proseguirà come concordato nel  processo a porte chiuse all’ex sindaco e con la sua arringa di difesa. Una volta che l’ex sindaco sarà scagionato, voi vi occuperete di portarlo in una struttura adeguata per tenerlo al sicuro insieme alla sua famiglia, sia l’ex moglie che la figlia  Abigail. Ma porterete la figlia solo dopo un appostamento di 24 ore a casa sua, in attesa che il seguito di Addho la contatti.
  2. Solo più avanti userete una delle nostre postazioni segrete che destiniamo  ai casi di protezione testimoni. 
  3. Questa sera stessa, predisporrei Hopps e l’agente Wilde per l’ appostamento.                                       
  4.  Una volta rilasciata le farete credere che tutte le accuse contro di lei sono cadute e che non avete più motivo di trattenerla alla centrale, né sporcarne la fedina penale tra i file dei cittadini, così da insospettirla apposta. Quando sarà  sola in casa sua, se il gruppo di Addho cercherà di contattarla significherà che  la reputano ancora una pedina valida.
  5. Le forniranno di conseguenza nuove istruzioni o indicazioni su come colpire in basso un’altra volta le figure d’ autorità della city che, sempre secondo lei, l’hanno tradita.  Ovviamente dopo che sarà ordinato dal vostro capo:  non intendo sostituirmi a lui, e voi non siete miei dipendenti ma collaboratori temporanei.
  6. Vedrò quindi di provare a contattare altri miei colleghi per quanto concerne la pianificazione su una possibile strategia dedicata agli approcci d’ addestramento inerenti ai vostri diversificati, profili ed il più fedeli possibile, incluso quale addestramento sia migliore per il profilo del cittadino medio di Zootropolis, predatore o preda che sia.
 
Ammetto di avere una leggera carenza  sulla previsione di come dei caratteri differenti possano innescare conflitti e come prevenirli, e come possano essere risolti in tempo breve o a livello indeterminato, portando ad una buona intesa.
Perciò mi affido a voi: vi prego di aiutarmi a compensare la mia carenza nell’ intelligenza emotiva.                              
Buon lavoro a tutti. Ci vediamo questa sera in caso di novità.. o come si dice “ragguagli”-  così dicendo Jack la lepre artica lasciò la stanza.
 
-O beh se non altro lo ha ammesso-si lasciò sfuggire Cynthia Walter davanti a tutti un poco indispettita senza lasciarlo trapelare. Ma appena se ne rese conto non poté mascherare il proprio imbarazzo.
 
-Mi dispiace, non volevo… - ma non trovando parole per scusarsi disse- beh non importa ormai l’ho detto- disse infine continuando a sospirare leggermente. Con quel commento aveva appena suggerito di pensar male di un superiore.
 
L’atteggiamento della volpe polare non sfuggì ad Alice. In fondo aveva pensato la stessa frase in toni teneri non di fastidio. Forse il Jack cucciolo si sarebbe scusato, ma il Jack adolescente e neo maggiorenne (dalle lettere che Zach le scriveva) non avrebbe mai ammesso con tanta umiltà e nuova maturità una debolezza dinnanzi a degli estranei co-lavoratori alla vigilia di una delicata missione.
Doveva essere maturato molto in quei pochi anni, sperava la micetta, ma conoscendolo bene poteva aver agito al contrario perché si sentiva in colpa per un errore grave a cui porvi rimedio.            Non poté fare a meno di chiedere..
 
- Tutto bene signorina Walter, ha bisogno di qualcosa?-
 
-No grazie Mrs. Signora.. o Miss Alice. Come preferisce che la chiami?-
 
-Beh se ama le formalità preferisco Miss: non sono sposata, dopotutto, per essere chiamata Mrs. Ha ha eh!
Se invece lei è un tipo più alla mano che preferisce il “tu” lo dica ora. Avete visto come vi ho accolto questa mattina, con un abbraccio. Perché dovrei cambiare atteggiamento proprio adesso? Per qualche formalità di troppo?- rispose materna la gatta continuando. -Specie Ora che ho l’opportunità di conoscere meglio uno dei miei nuovi membri della squadra da vicino.-
 
Cynthia era confusa, ma allo stesso tempo sollevata: l’atteggiamento della ex mentore del proprio collega pareva rassicurante, così penso di approfittarne per capire o saperne di più su di lei, ma specialmente su Jack.
 
La gatta con il suo atteggiamento positivo, opposto al gelido deciso quando parlava di Bellwheter di poco fa, le aveva dato un po’ di coraggio. Aveva lo stesso in programma di chiedere di più sulla persona che aveva formato e allenato il suo collega senior. Dopo tutto era la stessa lepre mezzo coniglio che le aveva salvato la vita, non che oggetto del suo desiderio e di sentimenti di affetto profondo e rivalità positivi e propositivi contrastanti nella quale la volpe sperava di mettere chiarezza una volta per tutte, capire de fosse davvero amore. 

Insomma, se Cynthia voleva conoscere meglio Jack, e se lui non era disposto a farsi conoscere senza remore, quello era il momento ed il modo più adatto. La sua insegnante non poteva che essere la persona più indicata per aiutarla in questa “missione privata”. Oltre valutare se effettivamente questa superiore fosse idonea ad una missione tanto delicata. Per certi versi ricordava l’attuale capo cane  del GSD, Schnocker Gregory Kole, solo più stravagante, ironica, saggia e materna (sperando di non sbagliarsi  nell’aver indovinato il suo profilo).

 
Terminato il flusso dei suoi pensieri Cynthia riprese la parola.
 
-Va bene… Alice.. riguardo al piano di coinvolgere e farsi coinvolgere dalla signora Bellwheter.. posso parlarle in privato? Vorrei discutere alcuni passaggi con lei. Non abbiamo mai collaborato di persona e mi piacerebbe un parere professionale da un superiore che ha vissuto più a lungo di noi in questa city- mascherò con la scusa del lavoro Cynthia, perché in fondo era vero. 
 
-Okay, c’è una stanza che possiamo usare per l’occasione capitano?-
 
-La sala interrotori B6 e libera se volete, è anche fornita di un distributore dell’acqua-
-Perfetto, Cynthia hai sete?
 
-..eh, un po'- ammise lei
 
-Bene, allora andiamo-
 
La volpe artica dagli occhi di ambra dorata e la gatta abissina dagli occhi azzurri blu si diressero nella stanza designatili, ed una volta sole Alice andrò dritta al punto.
 
-Allora Cynthi, cosa vuoi sapere di Jackie?! Essendo stata preceduta Walker non seppe cosa chiedere. Come aveva fatto a capire cosa voleva chiedergli senza nemmeno aver cominciato la conversazione. Doveva essere davvero un agente segreto degno del suo nome e quello di Jack, eppure perché su certi aspetti comportamentali non era altrettanto intuitivo?..
 
-Come.. come ha fatto a capire che volevo parlare principalmente di lui.. ed in secondo piano della missione?- chiese lei un poco dispiaciuta per essere stata scoperta, aveva fatto una pessima impressione come spia ad una superiore?-
 
-Perché come Jackie ha ammesso, io invece sono molto formata per quanto concerne l’intelligenza emotiva, e mi relaziono meglio di lui, che era il capo intelligenza analitica. Per questo eravamo una buona squadra: io il caldo lui il freddo. Per questo sul piano “interazioni fuori formalità posto di lavoro” è ,come direbbe Nikki, un ottuso. Che dire.. lui è nella mentalità della “vecchia scuola”: convinto che basti obbedire per essere buoni, quindi esegui gli ordini e lasci che nessuno esca dal proprio ruolo: l’intelligente, lo stupido, il creativo, lo stratega ed eccetera eccetera. E poi perché non c’è più niente da dire su questo benedetto piano: sembrano più di 10 mesi che lo spieghiamo come se fossimo tutti duri di comprendonio -
 
-Però.. Jack non è così, almeno non del tutto. Ultimamente gli ordini o i nostri superiori li mette in discussione-
 
-Lo credo bene, è cresciuto ed è entrato tardi nella fase in cui riconosce i difetti dei “genitori” ossia “Late Adolescence” (io prima di lui).  Succede anche negli ambienti di lavoro con giovani dipendenti neo maggiorenni, con figure lavorative strette come una famiglia che non danno tempo di maturare in privato coi propri tempi in maniera equilibrati.
 
-Si…ma, non può averlo capito solo da questo.. avrà messo insieme qualche pezzo, tipo sguardi o toni della voce.. altro insomma. Le persone negli anni possono cambiare- disse Walker.
 
-Infatti ho fatto così: i vostri sguardi d’intesa erano molto eloquenti, ed  i vostri turni per parlare molto educati e pieni d’intesa. Ma dopo che Jack ha ammesso il suo “deficit” lei è sbottata come una fidanzatina frustrata che si lamenta delle negligenze  inconsapevoli del suo fidanzato.
 
Proseguendo col discorso Alice avvertì la tensione di Cynthia, dovuta al conflitto dettato dall’imbarazzo nel fare domande all’apparenza scomode verso la sua probabile, seppur temporanea superiore, così la gatta la precedette. 
 
 -Ascolti Walker, o se preferisce Cynthia, se vuole farmi delle domande deve essere più decisa:  ci sono momenti in cui anche io ho dei dubbi, perciò mi confronto, per non confondermi. Per questo ho condiviso un segreto e chiesto la vostra opinione, pur rischiando di essere messa sotto cattiva luce, giocandomi la fiducia di due miei idoli che ammiro con tutta me stessa, rischiando di perderla per sempre. Avere una corazza, in tutto, può essere una deformazione professionale che lede i rapporti. Ora lei non mi conosce a sufficienza e io non conosco lei ma dobbiamo creare un contatto il più equilibrato possibile.
Tutto dipende da questo, se siamo una squadra, ed in questa missione dobbiamo contrastarne un’altra (di squadra intendo):  la sincerità è alla base per un primo passo.
 
-Questo lo so signora Mewny, però non so se ci riesco… Aldilà dell’imbarazzo, ho paura della verità che potrò sentire - ammise sinceramente la volpe artica.
 
La gatta abissina non si scompose e rispose prontamente  -Allora cominciamo da domande semplici, innanzitutto le piace il suo lavoro? Si trova bene alla base?-
 
E questa sarebbe una domanda semplice?” pensò stupita la ragazza, ma rispose lo stesso.
 
-Sì, lo sono, il mio lavoro mi piace e… Credo di essere soddisfatta dei miei ultimi risultati, non credevo di arrivarci in così poco tempo… Però… Ammetto che ci sono delle volte in cui metto in dubbio le scelte che ho fatto-.
 
-E come mai? Rimpiange la tranquillità dello stato da civile?-

 -Credevo avesse letto il mio dossier-  rispose la giovane volpe polare che non voleva ripercorrere tutto il suo drammatico passato confidando nei contenuti dei documenti riservati condivisi con la sua nuova superiore  -Semmai l’ho avuto, non ricordo niente di quel periodo- 
 
-Certo che li ho letti, so che dopo essere stata salvata dal mio protetto è stata adottata in segreto dalla famiglia del nostro capo Gregory Kole,  per questo non condividete lo stesso cognome. Che preferite tenerlo nascosto in modo che lei non subisca favoritismi o venga vista male da qualche collega invidioso, ma voglio sentire da te cosa  che ti ha spinta a prendere parte attiva nel GSD. Voglio parlarle di ciò che vuoi sentire, ma voglio anche capire senza preconcetti che tipo di persona ho davanti, e posso saperlo solo ascoltandola.-
 
-Mmf (sbuffò leggermente)… Volevo… Conoscere e avvicinarmi di più al ragazzo che mi ha salvata e capire il suo mondo, gli ero già grata per quello che aveva fatto , ma qualche mese dopo essere stata adottata dalla famiglia con quella tranquillità ottenuta… Non mi faceva sentire così bene: continuavo a pensare a ciò che mi era successo e non capivo perché mi avevano fatto questo! Essere rapita, separata dalla mia vera famiglia (che per il trauma non mi ricordo nemmeno chi siano) e spedita in un posto sconfinato del mondo in Antartide. Quella tranquillità non l’avevo raggiunta grazie a me, alle mie forze. Delle circostanze sfortunate che avrebbero potuto vedermi  morta non volevo mi condizionassero. Inoltre ammiravo come una lepre fosse capace di fare ciò che faceva. Una volta  venni a trovare Jack mentre si allenava al poligono di tiro, gli chiesi di prestarmi per un momento la pistola che stava usando, per rendermi conto del suo peso ed era… non indifferente…
Poi da allora sono diventata un’appassionata ed esperta d’armi..(disse con un leggero imbarazzo).  Mi fece capire quanto impegno Jack ci mettesse, non solo sparando, ma in tutto quello che faceva… Gli chiesi se secondo lui avrei potuto essere capace di ciò allo stesso modo…
Nel senso “come agente”,  non per sparare . “A quello ci sono buoni tutti”, disse.
Sulle prime sembrava interdetto come se volesse chiedermi il bisogno di quella domanda e perché,. forse era preoccupato, ma mi rispose comunque in modo incoraggiante, non provò a dissuadermi. In seguito ne parlai con la mia nuova famiglia… ad anche loro mi sostenettero. Da allora ho fatto di tutto per impegnarmi e raggiungere il suo livello, se non di più, ma senza che me ne accorgessi è nata anche una sorta di strana ed inutile, quanto snervante ..rivalità tra di noi.”
 
-E questa rivalità era voluta? Da lei intendo, oppure da lui? -
 
-Le ho detto che la trovo inutile snervante, quindi no: credo più da lui. All’inizio almeno..ma penso che sia… solo il risultato di una serie di incomprensioni e mancanze di comunicazione da parte nostra. Io ero alle prime armi, lui è un mio senior, da salvata dovevo diventare salvatrice, poi lui è un ragazzo ed io una ragazza, nonché  una volpe ed una lepre, e facciamo un mestiere nella quale al minimo errore potremmo perdere la vita.            
O essere allontanati e messi l’uno contro l’altro se i nostri superiori futuri non fossero cristallini o peggio ambigui e con una dubbia morale come Dawn Bellwheter…                  
Quindi rischiare di essere l’uno responsabile del dolore dell’altro. Per questo immagino che siamo finiti in una situazione di stallo: attratti ma lontani, consapevoli di ciò che proviamo ma non sufficientemente coraggiosi dall’essere disposti ad ammetterlo.
 
-Oppure orgogliosi e ancora con un intelligenza emotiva da migliorare da allenare in aggiunta.
 
-Eh!?
 
-Scusi, l’ho interrotta ma sembra una scolara che impara molto bene, mi sono sentita in dovere di aggiungere un punto. Prego, continui-
 
-..Grazie(rispose con evidente leggero disappunto per l’interruzione, giustamente) Inoltre parlando di Jack .. resto in una posizione di svantaggio .. Lui, pur non conoscendo il mio passato e neppure io, sa qualcosa su di me, io non so nulla di lui salvo quello che mi mostra. Non lo trovo leale.
 
-E giustamente non lo sopporta.
 
-Sì, perciò speravo che lei potesse aiutarmi: voglio che diventiamo alla pari e capire se è meglio portare avanti questo sentimento oppure lasciarlo così, ed essere solo colleghi e basta! Lo preferirei, odio questa situazione!
 
Alice prese un secondo prima di rispondere poi lo fece.
 
-Hai ragione, non è giusto essere obbligati nelle scelte tra il privato ed il pubblico, e l’armonia sul lavoro è indispensabile nei settori di aiuto e sicurezza nazionale.  Però mi dica, quali gesti l’hanno convinta di un possibile.. spiraglio, da parte di Jack? Affettivo e più di una semplice amicizia intendo. Le ha detto  o mandato dei segnali che le hanno fatto presumere che lui sia interessato a lei, Cynthia?-
 
La volpe bianca arrossì. Alice tornò a darle del lei senza chiederlo supponendo che il “tu” non aiutasse alla recluta per ricomporsi.
 
-Beh, se si sente in imbarazzo a dirmeli può farlo dopo che io le parli un po’ di lui. O se non lo ritiene necessario lo faccia e basta.
Però deve contare che le informazioni che le darò riguardano un Jack cucciolo ed adolescente,  il resto di lui l’ho saputo solo a livello epistolare  grazie mio cugino Zach, che tuttavia tralasciavano il fatto che fosse una spia quando non lo ricordavo, o ricordavo di esserlo io stessa.
Perciò in tutto questo tempo può essere cambiato nel lasso di tempo in cui l’ha incontrata, ma almeno… Forse potrebbero spiegarle il perché del modo in cui Jack è adesso , ma la scelta spetta a lei. Personalmente sia che sappia di più o meno di lui.. le consiglio di dire lo stesso ciò che prova e vedere come va: nulla mi farebbe più contenta di vedere Jack innamorato e felice. Ed anche lei ovvio.
 
-Perché lo dice così? Lei stessa prima ha detto di voler capire chi ha davanti per il bene della squadra, poi da piena libertà, a una sconosciuta, di fare carta bianca con un suo ex protetto?
 
-Perché mi fido del mio addestramento, almeno sul piano fisico mi fido di Jack, dopotutto è da parte mia se ha acquisito la forza che detiene… Sul piano sentimentale invece… sarei pronta a consolarlo se dovesse soffrire… Ma se è subito passato sulla difensiva così in fretta una volta capiti i suoi sentimenti per lei, devo presumere che ci siano stati episodi in cui ha fatto del male a Jack? Lo hai fatto o intendi fargliene Cynthia?… Forse invece è lei a non fidarsi di se stessa? - Presunse la gatta stavolta con un tono un po’ più sospetto nei confronti della volpe polare.  -Tu ti fidi di te?-
 
… A quel punto la giovane volpe polare ebbe un lieve sussulto, abbassò lo sguardo verso le ginocchia stringendovi i pugni delle zampe.
 
-Tra i dossier, ed oltre le lettere di Zach… Quanto ha saputo esattamente, e da chi? Forse altri contatti a livello intimo e non professionale  scambiati con altri membri del GSD? Quali possono essere ricollegati a me o a lui?- Si accertò prudente la volpe bianca dagli occhi d’ambra.
 
-A parte Maria O’ Connor , ai tempi in cui ero una recluta perché è stata una mia vecchia fiamma fugace, ma almeno abbiamo mantenuto buoni rapporti ma non è da tutti riuscirci” -Al nome di Maria, Cynthia arrossì visibilmente.
 
-Ooooh! Quindi è vera la storia della “cena” e di ciò che è successo quella sera di “Capodanno?! - riprese l’abissina.
 
-Sì, ma solo fatti descritti da un’opinione esterna, come lei dice-
 
-Fortunatamente non è avvenuto niente di male, che io sappia, ri menzioniamo proprio questi due episodi?” Oppure si? La vedo un pò  tesa.
 
-Perché… In quelle due occasioni ero.. mi è sembrato di essere… sul punto di aggredirlo.. credo.  La sera della cena ero stufa di aspettare che Jack si riprendesse dopo quel giramento di testa per aver bevuto: dopo averlo steso sul letto , e averlo  osservato per un momento sul suo letto mi.. sono avvinghiata alle lenzuola per  morderle ed anche con gli artigli.  Ma non sono andata oltre a questo. Invece  riguardo “l’episodio della rivista imbarazzante” capitato a capodanno… quando si è messo a scappare, l’ho rincorso d’istinto, come se volessi raggiungerlo e afferrarlo con tutte le mie forze anche a costo di fargli del male. Se ci ripenso era un modo efferato.
 
-Però quando l’ha raggiunto e l’ha afferrato non lo ha ferito, non ha usato né i denti  né gli artigli contro di lui, era del tutto in perfetta salute.
 
-Certo, però… Ammetto che non mi era mai capitato prima, ed ho paura che prima o poi accada di peggio: questa situazione di stallo, sento che non mi faccia bene, non voglio che peggiori per una questione d’istinto che non posso controllare. Ci hanno insegnato che l’istinto salta fuori da dentro di noi nelle situazioni più estreme per difenderci, e se è così perché è successo adesso contro la persona che mi ha salvato e non contro i miei aggressori che mi hanno rapita?!- Sì confido Cynthia visibilmente preoccupata nelle eventualità che davvero ha già che potesse accadere qualcosa di male, allora Alice la consolò.
 
-Suppongo sia capitato.. perché lei non è il tipo di persona “finché lui/lei è felice io sto bene” . Poiché, in  tal caso, non si tratta d’istinto Cynthia: i tuoi sentimenti sono cresciuti nei confronti di Jack e adesso, dopo tanto platonismo, pretendono di essere ricambiati(giustamente),in qualsiasi forma: verbale, diretta, fisica, tutti insomma.                 
Dalla lettera che ho ricevuto.. ho potuto dedurre che tu non sei nemmeno il tipo di persona che indirizzerebbe tali sentimenti verso qualcun altro che non sia l’oggetto del proprio amore, per farseli passare, ad esempio un’altra volpe visibilmente interessata a lei, o nella quale potrebbe avere un futuro più sicuro, conforme, tranquillo rispetto ad una relazione che nascerebbe tra una volpe ed una lepre.  Il tuo istinto non c’entra, solo giusto un pò: i tuoi cosiddetti “istinti efferati” sono semplicemente un campanello d’allarme che ti vuole invitare ad essere più sincera con te stessa: non c’entra il desiderio di volerlo aggredire o divorare in quanto preda. Ma il desiderio di afferrarlo e averlo per te in quanto oggetto del tuo amore. Però sei abbastanza matura da bloccarli: finora i tuoi sentimenti ti sono stati di aiuto nel raggiungere Jack durante la tua carriera più in fretta di quanto sperassi, ma ormai l’essere vicino a lui come collega, come partner quasi allo stesso livello, non ti basta più.  
 
Inoltre non sei una persona prepotente, ma se non affronti la realtà del vostro rapporto allora sì che potrebbe peggiorare e finire con un incidente, un crimine passionale nella più drammatica delle ipotesi. E poi.. sono sicura che lui stesso non voglia scappare da te, semplicemente… Ha paura di amare male… Poi i suoi istinti lo porteranno quando occorre all’autoconservazione, com’ é stato finora, ma sta di fatto che finora non si è mai allontanato del tutto da te. Se davvero ti temesse o ti vedesse come un pericolo per sé stesso, fidati: Jack sarebbe già scappato e sarebbe corso ai ripari molto in fretta. Non è il tipo di ragazzo che rimanda i pericoli a data da destinarsi. Lui li affronta direttamente e fai in modo che non accadano più. 
 
Piuttosto… Come mai entrambi auto sabotate o evitate ogni occasione per diventare i più intimi a livello fisico o relazionale?
 
Siete perfettamente capaci di bilanciare vita privata e amorosa se solo ci provaste, ma in questo campo sembrate due bambini.
Ti sei mai domandata come mai siate così pudichi?-
 
 Cynthia avrebbe voluto replicare ma, in parte per l’imbarazzo, non rispose perché la risposta non lo sapeva nemmeno lei…
Vedendo che la sua interlocutrice non parlava Alice riprese la parola..
 
-Non lo chiedo per imbarazzarti, lo chiedo perché ogni modo, ciò dissiperebbe i tuoi dubbi su possibili fraintendimenti. Jack sarà anche una lepre ma non è un farfallone: posso dirti che è estremamente disgustato, e spaventato, da quello stereotipo che tutti etichettano sempre ai Leporidi. Inoltre a lui non piace essere sessualizzato, né che vengano sessualizzati altri suoi simili a propria volta, perfino i suoi coetanei non suoi simili. Proprio come pure tu, essendo una ragazza molto attraente, non piace a te e prende i sentimenti altrui molto sul serio, tanto quanto te.
Ad ogni modo sono felice che la mia vicinanza gli sia stata utile, abbastanza da farlo innamorare di te e non temere più di tanto il fatto che sei un predatore.                              
Quando ci salutammo e mi chiese se avessi un ultimo ordine da dargli, senza mezzi termini, gli dissi di innamorarsi di qualcuno che non fossi io, un giorno.
Ma non immaginavo che sarebbe capitato tanto presto… Voglio dire, dopo solo otto mesi che mi ero trasferita qui. Devo dire che la sua prima missione affidatagli sul campo si è rivelata un piacevole gioco del destino per voi due, ma il destino ha lavorato abbastanza,  spetta a voi a amministrare i vostri, non lasciate che imbarazzo e paura vi fermino. Dopo quelli del proprio lavoro dei sogni, quelli amorosi sono i rimpianti peggiori, non li auguro a nessuno.-
 
Per quel giorno forse , la volpe e la gatta non ebbero più molto da dirsi. Sul momento di andarsene Cynthia ringrazio Alice e, prima ancora di dileguarsi, la gatta diede alla volpe il suo biglietto da visita: “Oltre al mio numero di telefono c’è anche scritto l’indirizzo del mio studio legale, incluso quello di casa mia, se hai voglia di riprendere il discorso ti aspetto davanti a una tazza di te…”. Ed in quel momento prima che se ne andasse Cynthia si ricordò una cosa
 
-Aspetti signorina Mewny! Quella volta.. la sera in cui Jack mi aveva invitata a cena.. aveva detto (dopo averlo fatto notare) che nella sua stanza non c’erano fotografie di persone care, e che non ve ne fossero dicendo che per lui non vi fosse bisogno di ricordarle. Mentre era ancora privo di sensi aveva bisogno di un cambio, così mi è capitato di… frugare senza volerlo nel fondo nel suo armadio e.. lì ho visto una specie di baule; scatola da picnic.. e dentro aveva messo la foto del nostro diploma da agenti assieme al capo.. e lì ho temuto che ciò volesse dire che aveva messo quella fotografia da parte.. perché pensava di non sentire il bisogno di me, di ricordarmi, ricordarci.
Il fatto che ci fosse anche il capo mi aveva fatto intendere che non avesse bisogno di ricordare nessuno in particolare, che significasse qualcosa per lui, e accanto c’erano solo un libro e una tazza di te rotta. Nessuna foto che ritraesse lei signorina Mewny.  
Questo mi ha fatto pensare, dopo che sono venuta a conoscenza della sua esistenza,  che Jack non sentisse se il bisogno di ricordarsi nemmeno lei.  
Per questo sono rimasta.. così non sicura all’idea di confessarmi: se non sentiva il bisogno di ricordare la sua mentore, o il nostro mentore e persino me, quante possibilità avevo di venire ricambiata allora?-
 
- AH, AH!! Ma signorina Walker, quanto è ancora inesperta da sapere che le foto di persone care per un agente sono il modo migliore per ricattarlo e mettere quelle persone in pericolo. Tanto quanto essere un gruppo in battaglia, pararsi davanti ai compagni con intenti protettivi, è apertamente  suggerire al nemico quali siano “i deboli” e “i forti” compromettendone le vite.
Mettere le foto sotto chiave è il modo migliore per proteggerle, e per quanto riguarda l’avere un ricordo che mi ricolleghi a lui.. c’era già signorina Cynthia: quella tazza rotta che ha visto, sono io.
Se non l’ha ancora riparata vuol dire solo che vi è qualcosa che Jack non è riuscito a superare, come ad esempio.. la mia lontananza per quanto si ostini a dichiarare il contrario.  Alla prossima signorina Walker, e spero molto presto, mi ha fatto molto piacere chiacchierare con lei. Non sa quanto. Prendo un pò  d’acqua e la prenda anche lei: abbiamo decisamente parlato troppo-
 
Mentre sorseggiava l’acqua offertale Cynthia non poté far a meno di pensare “Sembra davvero un’esperta delle relazioni, ricorda una finta immatura sempre attenta a ciò che la circonda se entra nel suo interesse. Come sarà da allenatrice? Mi chiedo che tipo di avversari sia in grado di affrontare? Non capisco se sia più un tipo tattico oppure fisico.
Dovrei dirle che Jack non è qui solo per addestrare la ZPD ma anche come missione a scopo redentivo dopo aver condiviso alcune informazioni in cambio di una dose di “medicina” steroidea di cui era divenuto dipendente a seguito di una “terapia di rinforzo sperimentale e pericolosa” propostagli proprio dal Capo.. Papà.. e supervisionata proprio da Maria O’ Connor e da Isaac?! Che da allora e sotto la mia supervisione, non lo stiamo facendo capire ad altri(al di fuori di Stella e Zach)e che da allora sta provando a riprendersi per lo shock?! La forza che la signorina Mewny ha tanto faticato da assumere per poi donarla a Jack il quale non ha saputo preservare a seguito di una nostra missione fallita per poi rinnegarla in cambio di una deleteria per lui.. Lei deve ancora riprendersi dal tradimento di Bellwheter.. come prenderebbe questo? Qual è la mossa più sensata da fare ora?-  Continuava a chiedersi Cynthia guardando il proprio riflesso nel bicchiere.
Fino a che la gatta non la riportò alla realtà.
 
-Bene credo ci siamo idratate abbastanza e parlato altrettanto! Chiamiamo tutti a raccolta: gli allenamenti cominciano oggi. Lezione Teorico-Pratica di Scienze d’Autodifesa Motoria ha inizio!!- ed Alice parti rapida verso la porta ed il corridoio per raggiungere gli altri.
 
-Si aspetti, arrivo!!- rispose Cynthia cercando di starle appresso. “Credo che la cosa migliore sia che Jack ed Alice si parlino da soli al momento giusto. Per ora osserviamo e basta”.
 
ANGOLO DELL’AUTRICE: Ecco a voi un regalo dell’Epifania in anticipo. Come promesso i chap. Dedicati ad addestramento, allenamento e più azione partiranno procedendo senza imprevisti salvo crisi di messa in ordine di fatti, scontri e riposte per i nuovi personaggi da inserire e far interagire. Mi raccomando, non leggete soltanto e commentate per iscritto tranquillamente. A presto spero; sento che questo sarà un anno più produttivo, ed oserei dire FINALMENTE!!
CIAO A TUTTI E BUON 2024 ANCORA. Bye DD

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