Hope Not

di Sailor_Senshi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduction ***
Capitolo 2: *** Chapter 1 ***
Capitolo 3: *** Chapter 2 ***
Capitolo 4: *** Chapter 3 ***
Capitolo 5: *** Chapter 4 ***
Capitolo 6: *** Chapter 5 ***
Capitolo 7: *** Chapter 6 ***



Capitolo 1
*** Introduction ***


Dean Winchester è un uomo di 36 anni, lavora nell'officina di automobili di Bobby Singer ed è sposato da 10 anni con Lisa Braeden, istruttrice di yoga e hanno un figlio di nome Ben Winchester di 11 anni che frequenta le scuole elementari.

Insieme vivono una vita tranquilla finchè Castiel Novak non si trasferisce nella casa accanto alla loro e si scopre essere l'ex fidanzato di Dean ai tempi del liceo e andrà a lavorare nel bar che frequenta Dean a pranzo dopo il lavoro.

Riusciranno a non avere rancore tra di loro nonostante il passare degli anni? Oppure tra di loro l'amore non è mai realmente finito?

****

Salve a tutti!

Questa è una delle mie prime fanfiction che scrivo seriamente e in cui ci ho messo praticamente tutta la mia anima per scriverla, nonostante non sia così brava a scrivere e non abbia un linguaggio degno di Dante.

È una storia scritta col frutto del mio lavoro e basta, senza che nessuno me l'abbia mai modificata.

Per il prompt mi sono ispirata a un sito che fa generatori di prompt e mi è sembrato giusto citarlo perché grazie al prompt che ora ho scritto questa storia.
Il sito si chiama fanwriter.it

Ho deciso di scrivere una Destiel perché ultimamente sono più ispirata a loro e magari ad altri può sembrare una Destiel vista e rivista, ma vi assicuro che i colpi di schiena non mancheranno di sicuro.

I personaggi sono molto OOC, vi avviso.

Gli aggiornamenti saranno puramente casuali, cercherò di aggiornare una volta a settimana o più visto che la storia l'ho quasi finita di scrivere tutta. Se no aggiornerò quando mi gira :D

La pubblicherò anche su Wattpad, quindi se vedete una storia uguale pubblicata anche li sappiate che è la mia.

E niente, abbiate pietà di me e buona lettura!

 

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Capitolo 2
*** Chapter 1 ***


Il continuo suonare rimbombante della sveglia costringe il giovane Dean Winchester ad aprire gli occhi e controllare l'orario sul comodino a destra del letto: sono le 6:40, l'ora di svegliarsi. Si alza lentamente dal letto, stirando le braccia sopra la sua testa, sbadigliando rumorosamente come un'animale appena uscito dal letargo e si gratta i capelli scompigliandoli ulteriormente, più di quanto già non lo fossero.

Nel mentre, sente un'odore invitante provenire dal piano di sotto, ma non sa esattamente definirne la pietanza, magari Lisa sta preparando la merenda da far portare a Ben a scuola.

Sceso giù in cucina, trova sua moglie spadellare con gli utensili da cucina e, non essendosi ancora accorta della presenza di suo marito, Dean ne approfitta per abbracciarla da dietro alla schiena e lasciargli un bacio sul collo, mormorandogli un “Buongiorno” con la voce ancora roca dal sonno.

Lisa si gira e gli bacia delicatamente le labbra “Buongiorno anche a te”

Che sta preparando per oggi la mia chef?”la stuzzica Dean, arruffando con la mano i suoi lunghi capelli neri.

E statti fermo” dice Lisa, scostandosi da lui “sto facendo i pancakes per Ben e il tuo caffè è già pronto, basta che lo scaldi”

E per me niente pancakes?” dice Dean, fingendo una faccia da cane bastonato

No, devi fare la dieta” dice ridendo Lisa, ma Dean riesce a rubare uno dei pancakes dal piatto su cui sono posizionati.

Fottiti” dice lui con la bocca piena, ricevendo un leggero scappellotto sulla spalla da parte della moglie.

Vai a svegliare Ben che deve andare a scuola”

Subito capo!” esclama Dean, con fare militaresco

Muoviti!”

Si dirige in camera di Ben, dove sta ancora dormendo beatamente. A Dean piace guardarlo mentre dorme, gli ricorda suo fratello Sam da piccolo che dormiva nel letto accanto al suo e lo svegliava sempre facendogli il solletico sui fianchi, in modo che si svegliasse sempre col sorriso, infatti ogni mattina fa alzare così suo figlio, pizzicandogli a volte anche le guance.

Ben si sveglia di soprassalto, col respiro affannato nei vari tentativi di fermare il padre.

Forza piccolo, è ora di alzarsi” dice Dean, dandogli una leggera pacca sulla spalla.

Ben stropiccia gli occhi e si butta a faccia in giù sul suo cuscino “Ma ho sonno”

Mamma ha fatto i pancakes, e sono ancora caldi” sussurra Dean vicino a Ben, e lui si alza di scatto, correndo giù per le scale gridando “I PANCAKES SONO MIEI!!”

Successivamente Dean inizia a vestirsi per il lavoro. Lui fa il meccanico nell'officina di automobili di Bobby Singer, quindi non ci mette nemmeno tanto impegno a scegliere i vestiti, perchè di solito indossa una t-shirt larga, un paio di jeans, delle scarpe vecchie adatte per lavoro e una camicia di flanella a quadretti. Poi si va a lavare e infine scende nuovamente in cucina a bere il suo caffè ormai riscaldato.

Puoi andare a prendere tu Ben dopo il lavoro? Tornerò a casa abbastanza tardi oggi, mi tratterrò in palestra fino alle 16” chiede Lisa con gentilezza. Lei è istruttrice di yoga.

Va bene tesoro” risponde Dean, notando dalla finestra della cucina che c'è un camion di trasloco nella casa accanto “senti, sai chi si è appena trasferito?”

Lisa guarda nel punto in cui sta guardando il marito, e risponde “No, ma sono curiosa di sapere chi sarà il nostro nuovo vicino, magari è la volta buona che abbiamo qualcuno con cui parlare. E' brutto stare da soli”

Chissà. Beh, fammi andare, ancora Bobby mi spezza. A dopo!”esclama Dean, lasciando un bacio sulla guancia alla moglie e sul capo a Ben.

Ciao pà!”

Ciao tesoro, fai attenzione!” raccomanda Lisa al marito, che ormai è scomparso dietro alla porta.

Subito dopo essere uscito di casa, prende dalla tasca dei pantaloni le chiavi della sua Impala del 67, un regalo da parte di Bobby che finì di ripararla in occasione del suo 30esimo compleanno. Si è così affezionato alla sua macchina che non permette di farla guidare a nessuno, soprattutto a Lisa.

Prima di entrare nella sua auto vide un uomo che sta trasportando delle scatole all'interno della sua nuova casa insieme ad altri due uomini, ma non vede molto bene il tipo, così decide di avvicinarsi con l'auto, mettendola subito in moto e appena riesce a inquadrare il volto dell'uomo frena all'improvviso la macchina, colto alla sprovvista. Quel tipo è identico a una persona che ha frequentato in passato. Oppure è proprio lui? Impossibile, perchè è inverosimile il fatto di incontrare una persona che non vede da 15 anni, specialmente nella città in cui vive accanto a casa sua.

Dando la colpa alle allucinazioni dovute al sonno si avvia verso l'officina, che è in ritardo, e si prepara psicologicamente alla ramanzina di Bobby.

Arrivato all'officina, vede un Bobby Singer pronto per una paternale, con sguardo ammonitore come di un padre che aspetta il figlio a casa dopo aver violato il coprifuoco.

Sentito la sveglia troppo tardi, ragazzo?”

Scusami Bobby, mi sono trattenuto troppo per una cosa” dice Dean, abbassando lo sguardo sui suoi piedi, che in quel momento gli sembrano molto interessanti del resto.

Basta che non ricapiti più. Un minuto di ritardo in più e considerati disoccupato” afferma in modo autoritario Bobby.

Mi dispiace tanto, davvero” dice Dean. Si sente sempre giù di morale ogni volta che delude in qualche modo Bobby. Lo considera ormai un padre, e vuole ogni giorno dimostrargli che deve essere fiero di lui.

Non dandosi per vinto, comincia a mettersi al lavoro a contatto con olio, ruggine, benzina, attrezzi sporchi e di sottofondo canzoni anni 70 trasmesse alla radio che rendono l'atmosfera molto più piacevole mentre si lavora. Di rado gli capita pure di cantare mentre ripara un motore, ma Bobby lo zittisce ogni volta con uno straccio in faccia.

Dopo aver finito di riparare l'ultima auto della mattinata, Dean si asciuga la fronte colma di sudore con uno straccio e si butta a sedere su una sedia, sospirando in maniera stanca.

E' ora di pranzo, vai a mangiare e torna qui per le 15. In punto!” gli raccomanda Bobby

Va bene, a dopo” risponde Dean, dandosi una piccola sciacquata alla faccia e alle mani, uscendo dall'officina e dirigendosi nel suo bar abituale, dove fa la pausa pranzo.

Però oggi il destino gli vuole male. Non gli bastava solo di aver visto stamattina il suo nuovo vicino di casa che è una sua vecchia conoscenza (o pensa che sia lui), anzi, il cameriere di questo bar è una frana totale: ha sbagliato a portargli le cose che ha ordinato almeno tre volte circa, e tra una scusa del cameriere e l'altra, si sono fatte le 14:30 e Dean dovrebbe andare a prendere Ben da scuola e tra mezz'ora trovarsi all'officina.

E come ciliegina sulla torta, qualcuno entra dalla porta del bar tutto trafelato in volto e con il fiatone, chiedendo al cameriere una cosa. Ma Dean non è riuscito a sentire una minima parola di ciò che ha appena detto, perché rimane atterrito per tutto il tempo. È la stessa persona che ha intravisto stamattina, ma ora che può vederlo molto meglio, avrebbe preferito non farlo.

Quegli occhi blu profondi, quel viso dai lineamenti tondi, quei capelli castani sempre dispersi con una gravità propria. Come lo aveva conosciuto così è rimasto tutt'oggi.

"Castiel..." si lascia sfuggire Dean dalle sue labbra, rendendosi conto cinque secondi dopo di ciò che ha appena detto, facendo così voltare il diretto interessato, che impallidisce alla vista di Dean, preso alla sprovvista.

"Dean?" dice lui, come se vuole accertarsi che ciò che sta vedendo è effettivamente reale.

Adesso Dean vuole ufficialmente sparire nel profondo della terra e non risalire mai più.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** Chapter 2 ***


Anno 2000

Dean Winchester, ragazzino di appena 14 anni, si era alzato quella mattina con l'umore a terra e cupo, come il tempo al di fuori della finestra della sua camera e del fratello, dove ci si avvicinò sovrappensiero e osservò le goccioline di pioggia che battevano sui vetri.

La ragione del suo costante malumore era sempre dato dalle discussioni tra lui e suo padre, John Winchester, diventate ormai una routine.

Il motivo per cui discutevano poi era sempre lo stesso: Dean si era dichiarato bisessuale, una cosa per lui perfettamente normale però suo padre non accettava questo suo modo di essere, perché per lui amare qualcuno dello stesso sesso era inammissibile, contro natura. E ogni volta che Dean cercava di ribattere la sua tesi, riceveva una forte sberla sulla testa da parte del padre, che detestava profondamente essere contestato.

Suo fratello minore Sam l'ha sempre sostenuto durante le discussioni con il padre, però Dean aveva il timore che anche lui ricevesse botte da parte sua, quindi gli diceva di rimanere zitto se non voleva trovarsi con un naso rotto. Odiava dire cose del genere al suo fratellino, aveva solo 10 anni. Meritava un clima familiare migliore.

Anche sua madre Mary Winchester lo assecondava con il suo modo di essere, e tentava di far ragionare il marito con le frasi tipo "ma è pur sempre tuo figlio""se dici questo genere di cose vuol dire che non lo ami veramente", però John Winchester restava sempre sui suoi passi, invano.

Nonostante ciò, Dean ha cercato comunque di rimanere positivo e pensava fra se e se che prima o poi il padre avrebbe cambiato idea, però più tentava di farlo ragionare e più quel piccolo raggio di positività spariva.

A interrompere quel lungo flusso di pensieri fu Sam, che gli appoggiò la mano sulla sua spalla dicendo "Dean, vieni a fare colazione, ancora fai tardi"

"Si, Sammy, arrivo"

"Tutto bene?" gli chiese Sam, premuroso come suo solito. Non gli piaceva vedere suo fratello maggiore in quello stato. Voleva che fosse felice e sereno, come quando giocavano insieme da bambini spensierati. Suo padre stava mettendo a dura prova la sua vulnerabilità.

"Vedrai che farò ragionare quel testone di papà, non ti preoccupare Sammy"  gli disse Dean scompigliandoli quei suoi lunghi capelli castani.

Sentiva che stava deludendo il suo fratellino, e non voleva farlo. Sam era una sua responsabilità e il suo compito era renderlo sempre fiero del maggiore.

Dopo aver fatto colazione ed essersi vestito, Dean uscì di casa con l'ombrello e si diresse verso la fermata del bus, che a quell'ora non c'era nessuno e quindi poteva dedicarsi a qualche attimo di tranquillità.

Ad un tratto vide in lontananza la sua solita panchina della fermata del bus occupata da un'altra persona. Strano, di solito arrivava sempre per primo, chissà.

Appena arrivò, vide questo tizio piegato a leggere un libro e non riusciva a vedere la sua faccia. Però ad un tratto il tipo alzò il suo viso e i suoi occhi si andarono a scontrare in quelli di Dean. E Dean avrebbe preferito che non lo facesse.

Aveva degli enormi occhi blu profondissimi in cui ci si poteva immergere e scoprire ogni dettaglio sulla sua vita, personalità e ogni genere di segreto. Dean non sapeva definire per quanto tempo è rimasto a fissare i suoi occhi, fino a quando il tipo non gli chiese "Che c'è? Vuoi sederti?" facendogli un cenno con la mano sulla panchina accanto a lui.

Dean si sedette con molta titubanza e per un po' rimasero in silenzio, per lui decisamente molto imbarazzante, senza nemmeno un motivo apparente. Per smorzare il silenzio, gli chiese "Dove devi andare?"

"A scuola. Precisamente alla Lawrence Academy"

"Uh, pure io" disse Dean sorpreso. Conosceva tutti i visi della scuola, ma il suo non l'aveva mai visto, nemmeno per i corridoi.

"Davvero? Non ti ho mai visto"

"Neppure io. Fai per caso qualche corso pomeridiano che ti tiene impegnato?"

Dopo avergli rivolto la domanda, vide il tipo cambiare espressione, più malinconico "No, in realtà non mi piace stare troppo al centro dell'attenzione, quindi me ne vado subito appena finiscono le lezioni"

"Oh scusa, non volevo turbarti con questa domanda. Me lo dicono in molti che ho la lingua lunga" perchè diamine si stava scusando? E perchè si sentiva nervoso tutto ad un tratto?

"No tranquillo, non potevi saperlo. Ma ora cambiamo argomento, cioè di una cosa che dovevamo già dirci dall'inizio, ovvero i nostri nomi" disse il tipo ridendo, cosa che causò a Dean un mezzo infarto.

"Ah già!" esclamò Dean, ridendo a sua volta e grattandosi la nuca con la mano"comunque mi chiamo Dean Winchester"

"Io Castiel Novak" rispose il tipo, allungando una mano verso l'altro "è un grande piacere conoscerti, Dean Winchester"

"Anche per me Cas" disse Dean stringendo la presa dell'altro.

"Cas?"

"E' un soprannome. Ti da fastidio?"

"No, e che nessuno mi ha mai chiamato con soprannomi o nomi così"

"Bene, da oggi lo farò io"

Castiel arrossì leggermente a quell'affermazione, e a Dean non potè che battere forte il cuore a quella visione.

Inaspettatamente, il bus arrivò senza che loro se ne accorgessero.

"Beh, è ora" disse Castiel prendendo la mano di Dean "andiamo?"

Dean non se lo fece ripetere due volte e si lasciò trasportare da lui verso l'entrata del bus.

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Capitolo 4
*** Chapter 3 ***


Nessuno dei due riesce a parlare, entrambi troppo disorientati e presi da mille emozioni diverse.

Dean è completamente colto alla sprovvista nel rivedere Castiel Novak in questo modo dopo ciò che successe 15 anni prima. Non nega però che avrebbe desiderato incontrarlo di nuovo in futuro ma non in questo modo, almeno si sarebbe preparato.

Castiel ha il cervello parecchio sconnesso in questo momento, che tenta di fargli comporre un pensiero di senso compiuto ma fallendo miseramente. Lui si è trasferito semplicemente da poche ore, per via del nuovo lavoro da barista e non si è aspettato minimamente di ritrovare Dean Winchester.

È rimasto uguale a come quando lo aveva conosciuto: gli stessi occhi verdi luminosi e le sue lentiggini sparse sul naso e sulle guance che sembrano essere aumentate. L'unica cosa che vede cambiata è la barbetta che si è lasciato crescere e qualche rughetta al lato degli occhi.

Questo gioco di sguardi continua per un tempo indefinito, fino a quando Dean non dice "Vuoi sederti?" 

In questo modo forse avrebbero cominciato una conversazione.

"Va bene, nel frattempo aspetto il proprietario del bar" risponde Castiel sedendosi accanto a lui, passando le mani sui suoi pantaloni ripetutamente.

"Come mai?" chiede Dean curioso.

"Dobbiamo decidere il giorno in cui inizierò a lavorare qui. Mi sono trasferito per questo" risponde gentilmente Castiel "tu invece che ci fai da queste parti?"

"Ci vivo ormai da 15 anni e passa, lavoro nell'officina di automobili di Bobby Singer"

"Adesso so dove andare quando avrò problemi con l'auto" dice Castiel ridendo.

Dean a questa visione arrossisce violentemente. Gli ricorda il momento in cui l'ha conosciuto e non faceva altro che pensare all'espressione di Cas quando rideva, che è rimasta sempre la stessa.

È una provocazione da parte sua questa?

Castiel lo vede serio ad un tratto e, posandogli delicatamente una mano sulla sua spalla, gli chiede "Che succede?"

Dean si allontana leggermente da lui, scostandogli la mano dalla sua spalla e gli dice"Cas, ascolta..." si ferma rendendosi conto che l'ha appena chiamato col soprannome con cui lo chiamava in passato"scusami, Castiel..."

"No tranquillo, Cas va benissimo" risponde lui, cosa che non calma per niente l'allarme che sta suonando nel cervello di Dean.

"Io sono sposato da dieci anni con una donna meravigliosa di nome Lisa, e abbiamo anche un figlio di nome Ben" dice Dean tutto ad un fiato, con il sudore che gli cola dalla fronte per l'ansia.

"Oh, ma è una notizia meravigliosa" si congratula Castiel "sono felice per te, davvero!"

"E vorrei mettere in chiaro questa questione: io la amo davvero e..."  inizia Dean ma viene interrotto subito da Castiel.

"Ma hai paura che io in qualche modo possa infierire nella vostra vita matrimoniale, non è così?" 

"Ho cercato di dirtelo nel modo più onesto possibile" dice Dean, sentendosi ulteriormente in colpa per ciò che sta dicendo. Non vuole ferirlo di nuovo.

"La nostra storia fa parte del passato e deve rimanere nel passato, ormai sono andato avanti" ammette Castiel senza peli sulla lingua.

"Sei sicuro?"

"Si, non provo più nulla per te. Vorrei che ricominciassimo tutto, ma come amici" propone Castiel.

"Sicuro sicuro sicurissimo?" domanda Dean ancora insicuro, ricevendo però un buffetto sulla testa da parte dell'altro

"Dai non fare lo stupido!"

"E va bene, ma solo ed esclusivamente amici" conferma Dean allungando la sua mano verso Castiel, che la stringe.

"Niente rimpianti quindi?" domanda per l'ultima volta Dean ma Castiel lo ammutolisce con lo sguardo.

Ad un tratto arriva il cameriere che comunica a Castiel che adesso può parlare con il proprietario.

"È ora di andare"  dice Castiel alzandosi dalla sedia"è stato davvero bello rivederti Dean. Spero di incontrarti in altre occasioni"

"Puoi venire a cena da me questo week-end, ti faccio conoscere la mia famiglia" propone sul momento Dean e Castiel accetta subito.

"Ora devo scappare pure io, che devo correre immediatamente al lavoro che sono nuovamente in ritardo" sbuffa Dean, che nel mentre si ricorda che doveva anche andare a prendere Ben da scuola. Dovrà chiamare Lisa per forza.

"Scusami se ti ho trattenuto"

"Tranquillo, per me è stato veramente un piacere Castiel"

"Chiamami Cas, mi sento a disagio quando mi chiami col nome intero"

"Okay, Cas"  dice Dean, felice di chiamarlo Cas dopo tanto tempo, gli rendeva il cuore più leggero "Ci vediamo sabato verso le 20"

Appena Dean esce dal locale, si maledice mentalmente per ciò che ha appena fatto. Come ha potuto invitare il suo ex a casa sua, a cena, a fargli conoscere la moglie e suo figlio? Che ha nel cervello?

Magari Cas ci soffre ancora del loro rapporto passato e così facendo lo sta tormentando ancora di più e vuole rimanere solo suo amico per non pensarci e ricominciare da capo. Perché è stato così istintivo e non ci ha riflettuto?

E poi gli ha addirittura chiesto se può chiamarlo Cas, come se sentisse ancora nostalgia.

Nonostante questi dubbi, Dean ha deciso di dargli il beneficio della parola, e quindi ricominciare tutto da capo come amici.

Con la cena magari può rendersi conto se prova ancora qualche rimpianto o no. Forse non è stata una cattiva idea.

Con lo scorrere dei pensieri, Dean non si è reso conto di essere ancora avanti alla porta del bar e di non aver fatto un passo verso l'officina perciò sveglia il suo cervello e comincia a camminare a passo spedito, chiamando nel frattempo Lisa dicendogli che ha avuto un contrattempo che gli spiegherà meglio dal vivo e che non può andare a prendere Ben.

"Va bene, dirò a mia madre di andarlo a prendere. Spero che la ragione sia buona"  lo rimprovera Lisa dal telefono.

"Va bene, scusami ancora"

"A dopo"  risponde lei chiudendo la chiamata.

Appena arrivato all'officina nota che Bobby non è ancora presente, per sua fortuna, e si mette subito al lavoro.

****

Sono le 19 quando Dean torna a casa. Non vede l'ora di farsi una doccia e buttarsi sul letto. Gli eventi della giornata di oggi lo hanno completamente stremato, ma immediatamente gli balza in mente il fatto della cena di questo sabato e che ne deve parlare con Lisa. Al solo pensiero si mette una mano in fronte. Ha paura che facesse una scenata di gelosia, visto che quando erano fidanzati gli disse tutto per evitare di avere segreti, e lei lo comprese a pieno. Ora non sa però come potrebbe reagire.

"Dean, sei tornato?" esclama Lisa appena sente la porta dell'ingresso chiudersi.

Dean nemmeno le risponde che si scaraventa a faccia in giù sul divano.

Lisa si avvicina a lui massaggiandogli il collo "Giornata stancante?"

"Non immagini quanto" risponde lui con la voce soffocata dal divano, per via della sua posizione.

"Di che cosa volevi parlarmi che al telefono hai detto che dovevi dirmelo a voce?" chiese la moglie con fare premuroso.

Dean si solleva piano e si mette faccia a faccia con lei "Ho invitato una persona a cena sabato"

"Uh,che idea carina. Chi hai invitato?" domanda curiosa Lisa

"Castiel Novak, la persona di cui ti parlai tempo fa, che è il nostro nuovo vicino di casa" disse Dean  senza giri di parole.

"Ah,non lo sapevo" esclama sorpresa Lisa. Ha pensato ad una reazione peggiore da parte sua. "Sei sicuro della scelta che hai fatto? Non vorrei che ti facesse soffrire in qualche modo"

"Stai tranquilla, abbiamo deciso di rimanere amici e poi quale occasione è la migliore per fargli conoscere la famiglia meravigliosa che ho?"

Lisa, quasi commossa, abbraccia forte il marito accarezzandogli la nuca "Lo sai che ti amo tanto vero?"

Dean ricambia l'abbraccio e la bacia dolcemente, come risposta. Ama Lisa come non ha mai amato nessun'altro. L'ha aiutato ad affrontare il suo passato difficile e senza di lei sarebbe perso per sempre. Ora può dire di essere finalmente pronto per ricominciare con Castiel e lui e Lisa di sicuro avranno in serbo per lui una cena perfetta.

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Capitolo 5
*** Chapter 4 ***


Anno 2000

Passò circa un mese da quando conobbe Cas e tra loro si instaurò una bella amicizia.

All'inizio Cas sembrava una persona molto insicura, forse anche depressa, ma più lo si conosceva e più si scoprivano mille sfaccettature del suo carattere che agli altri non mostrava.

Riusciva a far ridere Dean anche con le battute più idiote, quando Dean non voleva una porzione di cibo Cas era sempre pronto a prendergliela da sotto il naso senza il bisogno che glielo chiedesse o durante le ore di storia, quando capitava che avevano la stessa ora insieme, Dean si appisolava e Cas era costretto a svegliarlo ogni volta colpendolo con il suo quaderno, ma non troppo forte.

Ogni mattina si incontravano alla fermata parlando di tutto e di niente finchè non arrivava il bus a portarli a scuola. Dopo la fine di ogni lezione riuscivano sempre a dedicare del tempo per vedersi, anche durante il pranzo e a fine giornata si rivedevano nuovamente per andare alla fermata del bus insieme.

Durante il tragitto del ritorno a casa, spesso Cas si addormentava a causa della stanchezza della giornata e si appoggiava involontariamente sulla spalla di Dean, finchè non si svegliava con un "siamo arrivati" sussurrato dall'altro nel suo orecchio.

E il tutto si ripeteva il giorno successivo, e quello  ancora.

Quelle piccole azioni quotidiane rendevano Dean più sereno come non lo era mai stato dopo tanto tempo. Gli rendevano la situazione familiare che viveva più facile da affrontare. Più passavano i giorni e più si rendeva conto che Cas gli faceva provare qualcosa di speciale, che non era come l'amicizia.

Sulle prime non ci faceva molto caso, pensava fosse una cosa normale il fatto che si conosce una nuova persona e quindi ci si sente più"euforici", ma ogni volta che parlava con lui si sentiva in paradiso, la sua voce calma e leggermente roca lo rilassava e quando lui gli sfiorava la mano cominciava a sudare freddo, tanto da sentire i suoi stessi battiti del cuore. E spesso finiva per fissarlo intensamente: avrebbe scritto poemi interi dedicati agli occhi cristallini e celestiali di Cas.

Prima di andare a letto il suo primo pensiero finiva su Cas, se l'avrebbe rivisto il giorno dopo o no e sorrideva semplicemente immaginarlo.

Tutto questo voleva dire che gli piaceva Cas e, non solo, lo amava tanto. E avrebbe fatto tante pazzie per lui. Già la prima la stava per fare, cioè quella di rivelargli ciò che provava per lui ma in modo speciale.

Una notte uscì di nascosto da casa sua dalla finestra, si avvicinò alla casa di Cas e iniziò ad accordare le  corde della chitarra, intonando la prima strofa della canzone, una cover di "You're the First, the Last, My Everything" di Barry White

My first, the last, my everything
And the answer to all my dreams
You're my sun, my moon, my guiding star
My kind of wonderful, that's what you are

Il sonno di Castiel venne interrotto da quella dolce melodia e non sapeva da chi derivava. Così si alzò dal letto stropicciandosi gli occhi e si affacciò alla finestra della camera sua e per poco non gli venne un colpo: vide Dean che stava cantando una delle sue canzoni preferite, ma a lui. O pensava che fosse dedicata a lui. Ma le sue teorie furono confermate non appena gli occhi verdi di Dean incontrarono i suoi.

I know there's only, only one like you
There's no way they could have made two
You're all I'm living for, your love I'll keep forever more
First, you're the last, my everything

Castiel non sapeva cosa provare in quel momento, era tutto così confuso per lui.

And with you I've found so many things
A love so new, only you could bring
Can't you see it's you? You make me feel this way (Can't you see it's you?)
You're like a first morning dew on a brand new day

Considerava Dean veramente una persona fantastica: in un solo mese era entrato a far parte della sua vita e non poteva che ringraziarlo, perchè gli aveva reso le giornate meno noiose e monotone e gli aveva fatto, non del tutto, sconfiggere la sua insicurezza e mostrato una parte di lui che da anni aveva nascosto agli altri. Era la sua ancora e il suo punto di riferimento, non aveva mai avuto un rapporto così stretto con una persona.

Però non sapeva se era giusto ciò che Dean stava facendo.

I see so many ways that I
Can love you 'til the day I die
You're my reality, yet I'm lost in a dream
You're the first, the last, my everything

A Castiel gli piacevano le ragazze e dopo che conobbe Dean non sapeva più che cosa provare. Voleva davvero scendere dalla finestra e baciare quel ragazzo fino a fargli finire il fiato, però aveva paura. Paura di smettere di amarlo. Doveva prendere una decisione, ma non poteva dirglielo dopo la fine della canzone.

Dopo che Dean finì di cantare, Castiel chiuse la finestra e le tende, piangendo in silenzio da dietro, sentendosi una merda come non lo era mai stato. "Mi dispiace Dean, spero un giorno di superare la paura di amarti"

I know there's only, only one like you
There's no way they could have made two
You're my reality, but I'm lost in a dream
You're the first, you're the last, my everything
You and me babe is you

Finite di intonare le ultime parole della canzone, Dean notò che Cas era rientrato nella sua camera, senza dire nemmeno una parola e senza nemmeno vedere una sua reazione.

Non sapeva come sentirsi Dean. Non riusciva a trovare giustificazioni per simile gesto, Cas l'aveva rifiutato.

Senza perdere tempo, corse immediatamente a casa sua, cacciando indietro le lacrime che a stento riusciva a trattenere.

****

Passarono circa tre settimane da quando Dean andò sotto casa di Cas quella notte per dedicargli la serenata e ancora non riusciva a togliersi dalla mente l'immagine di Cas che chiudeva la finestra, senza nemmeno guardarlo in volto.

Cosa poteva aver significato quel gesto da parte sua? Non ricambiava i suoi sentimenti? E allora perché reagire in quel modo? Non riusciva più a guardarlo in faccia, si sentiva troppo ferito.

Stava cominciando finalmente a stare bene con se stesso e il mondo decise all'improvviso di buttargli tutta la merda che aveva in serbo solo ed esclusivamente per lui.

Non parlava più con nessuno della sua famiglia, sbraitava contro suo fratello Sam per i motivi più stupidi, il tragitto per andare a scuola lo faceva a piedi proprio per evitare di incontrare Cas alla fermata. Preferiva farsi quei lunghi chilometri a piedi piuttosto che essere accompagnato con l'auto dal padre, che fingeva di preoccuparsi per lui.

E appena finiva la scuola, lui era il primo a oltrepassare la soglia dell'uscita e correva dritto a casa, in camera sua, senza nemmeno cenare. Preferiva rimanere solo con i suoi pensieri negativi che lo stavano ormai consumando.

Sam, stanco di vedere il fratello in quelle condizioni, decise di parlargli. E quella volta non doveva tirarsi indietro.

Erano entrambi stesi ognuno sul proprio letto in camera, quando Sam decise di parlare "So che stai attraversando un momento difficile..." ma venne subito interrotto con un "Taci" da parte di Dean.

"No, io non taccio. Ti stai struggendo con le tue stesse mani, e hai bisogno seriamente di parlarne"

"Hai solo 10 anni, non puoi capire questo genere di cose, pensa a cose più adatte per la tua età"

Sam era sul punto di arrendersi, ma non voleva darla per vinta a Dean.

"Sono tuo fratello, e voglio aiutarti"

"Smettila ti prego, vattene"

"NO!" urlò ad un certo punto Sam, e piccole lacrime sgorgarono dai suoi occhi e le asciugó con il suo polso, ma inutilmente, perché ne uscirono altre ancora "Detesto con tutto il mio cuore vederti in questo stato, lo odio. Non è questo il Dean che ho sempre ammirato sin da quando ero piccolino. Già è troppo sopportare i tuoi litigi quotidiani con papà senza che io possa intervenire, ora non mi starò di certo zitto e fermo a vederti nuovamente così, dopo che sono riuscito a rivederti finalmente sereno"  fece una pausa per calmarsi dai suoi singhiozzi e poi continuò "voglio solamente ricambiare ciò che facevi tu per me, anzi, che fai tutt'ora per me..."  venne interrotto da un'abbraccio forte da parte del maggiore, che ricambiò con ulteriore forza.

"Sammy, mi dispiace" sussurrò Dean tra i capelli del minore "non volevo assolutamente farti stare male, anzi, proprio perché sei ancora un ragazzino che non voglio che tu venga coinvolto in questo genere di cose, già che sei costretto a vivere in questo clima familiare"

"Siamo una famiglia e dobbiamo rimanere uniti nonostante le situazioni difficili"

"Hai ragione fratellino mio, scusa per come ti ho trattato ultimamente" disse Dean stringendo Sam ancora più a se e rimasero in quella posizione per un tempo indefinito, finché Dean non si staccò.

"Sarebbe meglio che esca a prendere un'po d'aria" disse Dean avvicinandosi alla porta della camera.

"Miraccomando, non fare qualcosa di cui potresti pentirti"

"Si signore" rispose Dean, sorridendo alle premura del minore e uscendo di casa, ignorando i "Dove vai?" di sua madre.

Si diresse verso la fermata del bus, con la voglia di stare da solo e sfogarsi.

Appena si sedette sulla panchina, cominciò a singhiozzare ininterrottamente lacrimando, liberandosi così di tutti i sentimenti che ha tenuto dentro di se per settimane.

Non aveva mai pianto davanti a nessuno, perché lo riteneva un gesto di debolezza, quando in realtà liberava leggermente il suo cuore di un peso enorme.

Non voleva ammetterlo, ma Cas gli mancava davvero tanto nonostante non avesse ancora capito quel gesto da parte sua quella sera. Poteva parlarne con lui faccia a faccia, magari avrebbero pure risolto subito senza il bisogno di comportarsi da orgoglioso.

Non seppe per quanto rimase lì a piangere, ma tutto ad un tratto il tempo si fermò quando due braccia familiari lo circondarono da dietro e lo strinsero forte.

"Io sono qui per te Dean, non dimenticarlo mai" sussurrò Castiel.

Castiel quelle tre settimane aveva passato l'inferno. Dean che gli negava totalmente la parola oppure la sua assenza alla fermata del bus o all'uscita da scuola gli provocava un malessere interiore troppo forte. Non riusciva a perdonarsi per quello che gli aveva causato. Se non avesse chiuso la finestra della sua camera quella sera e avesse invece parlato niente di tutto questo sarebbe successo.

Anche lui era innamorato di Dean sin dall'inizio, ma era troppo idiota per rendersene conto da solo. Era necessario per forza rischiare di perderlo per sempre per capire ciò che provava. Voleva risolvere con lui, voleva ricambiare il suo amore, voleva amare un ragazzo come non aveva mai fatto, voleva amare Dean. Era sicuro di riuscirci.

Così, verso il tramonto, uscì di casa e si diresse verso la fermata del bus sperando di trovarlo lì, magari andava in quelle ore perchè sapeva che lui non sarebbe mai uscito a quell'ora. Appena arrivò assistette a una delle scene più orribili: Dean singhiozzava accovacciato su se stesso incessantemente. Come aveva potuto ridurlo così?

Non riuscì a guardarlo per più di due secondi, che lo circondò con le sue stesse braccia.

"Io sono qui per te Dean, non dimenticarlo mai" gli sussurrò.

Dean stava per scansarsi dalla sua stretta, ma Cas aumentò la forza delle sue braccia, impedendogli di fare qualsiasi movimento.

"Non andartene ti prego, dammi la possibilità di spiegarti"

"Non c'è nulla che mi devi spiegare invece"

"Non fare l'orgoglioso del cazzo e ascoltami, ti prego" disse Cas mollando la presa e sedendosi vicino a lui "Non era mia intenzione ferirti, davvero"

"E allora perchè quella sera mi hai sbattuto la finestra contro come se non fosse successo niente?"

"Non sapevo come reagire, ero confuso, non ho mai provato per un ragazzo qualcosa del genere e soprattutto non ho mai ricevuto serenate meravigliose nel cuore della notte da qualcuno" rispose Cas, avvicinando una sua mano a quella di Dean cercando di afferrarla "non ho mai avuto una relazione seria e ho subito pensato che io potessi deludere le tue aspettative. Non sono un ragazzo perfetto e non volevo prima dirti di sì se non ero sicuro di me stesso al 100%, ma ora penso perfettamente di esserlo. Voglio che tu faccia parte della mia vita Dean, voglio essere amato da te"

Dean era un'po perplesso dalle parole del ragazzo, come poteva sapere che stava dicendo la verità?

"Come puoi provarmi che ciò che dici è vero?" chiese allora

Così Castiel avvicinò il viso di Dean al suo e gli sfiorò le labbra, fino a baciarle piano. Era la prima volta che baciava delle labbra maschili e non era poi così diverso dal baciare quelle femminili, però le labbra di Dean erano paradisiache. E' bastato solamente sfiorarle per non farne più a meno.

Dean all'inizio era riluttante se ricambiare o meno il bacio, ma le labbra di Cas erano ipnotiche, si muovevano con calma sulle sue senza violenza o cattive intenzioni. Per quello decise di continuare quella danza che le loro labbra stavano compiendo in quel momento.

Si fermarono un'attimo per prendere fiato, ma sempre con i loro volti vicini, dove potevano sentire l'uno il respiro dell'altro.

"Non male come inizio, Cas, per essere la prima volta con un ragazzo" commentò Dean, accarezzando il viso dell'altro, che prese la sua mano e baciò i polpastrelli.

"So fare di meglio, stai a vedere" disse Cas afferrando di nuovo le labbra dell'altro ma con più passione di prima, mordicchiando e leccando le labbra inferiori fino a farle diventare gonfie e lo stesso fece Dean, cercando anche l'accesso della sua lingua nella bocca di Cas che acconsentì a farla passare e insieme divennero un tutt'uno.

Il tempo che trascorsero a baciarsi era infinito, volevano ancora continuare ma purtroppo si era fatto molto tardi. Vallo a sentire mio padre adesso, pensò Dean tra se, perciò si fermarono entrambi con gli occhi lucidi per la passione.

Dean fece per alzarsi dalla panchina ma Cas lo fermò prendendogli il braccio e appoggiandoci la sua testa sopra.

"Ti prego, rimaniamo così ancora per un'po" disse Cas a bassa voce "Godiamoci questi piccoli momenti prima che non accadano più"

Dean, intenerito dalle parole del ragazzo, gli lasciò un piccolo bacio sulla nuca e gli rispose "Pensa a goderti il presente adesso. Qualunque difficoltà la supereremo insieme, promesso"

E si fermarono su quella panchina, ormai diventata il loro posto, a osservare il cielo notturno pieno di stelle luminose e i loro cuori che battevano all'unisono.

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Capitolo 6
*** Chapter 5 ***


Per l'intera settimana lui e Lisa hanno pianificato il sabato della cena tutto nel minimo dettaglio: Dean si è occupato di fare la spesa e organizzare il menù mentre Lisa ha cucinato e sistemato la casa per renderla più presentabile.

Hanno anche trovato un momento libero per andare a comprare un completo più elegante, visto che a loro capitano raramente occasioni come queste.

Durante l'organizzazione Dean si sentiva euforico e tranquillo e non vedeva l'ora del giorno della cena, ma ora che il giorno è arrivato si sente in totale ansia.

Cas è imprevedibile, non ha la minima idea di come reagirebbe e questo lo spaventa. Non ha mai avuto l'occasione di fare questo tipo di cene con lui in passato e ha paura che possa sentirsi a disagio e magari fuori luogo.

Per l'ansia non riesce nemmeno ad allacciarsi in modo decente la cravatta, che chiede aiuto alla moglie.

"Ti vuoi stare calmo? Andrà tutto bene" cerca di tranquillizzarlo Lisa sistemando nel frattempo la sua cravatta ma questo aumenta solo il panico del marito.

"Potrebbe essere molto meticoloso riguardo a queste cose, che ne puoi sapere"

"Eh appunto, idiota" esclama la moglie, prendendo un velo di fazzoletto e tamponandolo sulla fronte del marito tutta sudata dal nervoso "che ne puoi sapere? Ti stai stressando inutilmente, e guarda! Stai grondando ovunque e ti sei appena lavato"

Dean prende un lungo respiro cercando di calmarsi, ma sta cominciando a tremare e Lisa gli prende le mani, accarezzandone i palmi.

"Castiel vorrebbe solamente che fossi te stesso e pure io e Ben. Quindi non farti problemi, che sei un uomo fantastico"

Lisa ha ragione. Si sta tormentando senza motivo. Si sta comportando come se Cas fosse ancora fidanzato con lui e non va per niente bene. Sta invitando semplicemente un'amico in una cena tra amici e famiglia, nulla di drammatico e tragico. Andrà tutto bene.

All'improvviso sentono il campanello suonare.

"Ben,vai ad aprire per favore al nostro ospite e fallo accomodare in salotto" dice Lisa al figlio dalla sua camera.

"Cazzo, è in anticipo" disse Dean

"Si e per colpa tua ci deve aspettare" lo rimprovera la moglie.

Dopo cinque minuti circa scendono al piano di sotto dove trovano Castiel accomodato su una poltrona a parlare con Ben e dal viso sembra molto incuriosito a ciò che dice il bambino.

Indossa un completo blu, cravatta compresa, con camicia bianca e un trench beige. I pantaloni gli risaltano il  sedere, mettendolo così in bella vista.

Resisti, Dean, resisti, devi stare calmo, pensa Dean mentalmente mentre ammira fin troppo l'uomo davanti a sé. Nei meandri del suo cervello lo trova fin troppo figo.

"Buonasera! Che ti sta dicendo di così interessante mio figlio?" domanda Dean a Castiel per distrarsi, distogliendo leggermente lo sguardo da lui e rivolgendolo al figlio.

"Mi stavo presentando, le solite cose" risponde Ben

"È un bambino davvero simpatico, come il papà" dice Castiel, facendo rabbrividire Dean. Come disse al bar, non prova più rancore. Solo amici. Esclusivamente amici.

"E sicuramente anche come la madre" continuò Cas rivolgendosi a Lisa, stringendole la mano "sono Castiel Novak"

"È un grande piacere conoscerti" disse Lisa "è bello avere come vicino di casa un vecchia conoscenza di mio marito, chi l'avrebbe mai detto"

"Eh già" conferma Castiel sorridendo.

"Andiamo subito a tavola, ci sono tante prelibatezze che ti dobbiamo far assaggiare" dice Dean improvvisamente sentendosi in imbarazzo. Sarebbe sopravvissuto fino alla fine della serata?

Tutti e quattro si accomodano sul tavolo, con Dean da una parte, lasciando il posto vuoto a Lisa accanto a lui, e Ben e Cas dall'altra di fronte.

"Iniziamo subito con dei piccoli antipasti, ovvero queste polpettine di tonno e ricotta" dice Lisa posando il piatto al centro del tavolo e sedendosi "e poi queste mozzarelle in carrozza, richieste da Ben. E dell'insalata come accompagnamento. Buon appetito!"

Mangiano la prima portata in silenzio, gustandosi a pieno tutti i sapori. Dean ogni tanto sbircia Cas nel caso qualcosa gli piacesse o no. E sembra che stia gustando tutto con piacere.

"Castiel, parlaci un po' di te e del motivo per cui ti sei trasferito" comincia Lisa smorzando il silenzio creato.

"Mi sono trasferito qui perché sono diventato barista in un bar e volevo un clima nuovo. La città in cui abito mi stava opprimendo ormai da anni" dice Castel, sorseggiando un bicchiere di vino bianco.

"Qui ti troverai bene! Tanto c'è Dean con te, potreste riallacciare i rapporti come i vecchi tempi" dice Lisa, appoggiando la mano sulla spalla del marito, mentre lui diventa tutto rosso in volto.

"Non lo far imbarazzare che sta diventando un pomodoro" dice ridendo Cas.

"Di solito non fa il timidone, anzi, quando mangia fa un casino tremendo."

"E quando beve la birra fa dei rutti degni da Guinness World Record" conferma Ben, ricevendo un calcio sulla gamba da parte di Dean.

"Questo lo posso confermare, da ragazzo faceva spesso a gara con un suo compagno di classe, Benny. Non so se te lo ricordi" chiede Cas a Dean

"Certamente. Cara" dice rivolgendosi a Lisa"inizia a servire il primo, così ti do la prova che Cas a tavola è peggio di me"

Tanto è vero che ha bevuto già due bicchieri di vino, rimanendo sobrio, chiedendo il bis delle lasagne per tre volte con la scusa "Sono troppo buone, complimenti alla cuoca" e implorando Ben di dargli l'avanzo se non lo finisce.

E la serata trascorre tutta così: tra risate, brindisi, Lisa che mostra l'album di fotografie di matrimonio a Castiel e di Ben da piccolo (commuovendosi), e a fine cena Dean e Cas che giocano ai videogiochi con Ben, con Dean sconfitto da entrambi ogni volta.

"Ma dai, non posso perdere a giochi del genere con un bambino di undici anniafferma Dean, ormai arreso, buttando il controller a terra e stendendosi sul divano con un cuscino in mano.

"Sei tu che sei diventato vecchio amico, mi ricordo che a questo ci giocavamo sempre a casa mia e mi battevi sempre" Dice Castel sedendosi accanto al biondo disteso.

"Ma non gioco a sta roba da anni ormai e da pulpito viene la predica poi" esclama Dean dando un cuscino in testa a Cas e ridendo entrambi come due ragazzini.

"Volete fare un'altra partita?" domanda Ben a entrambi, ma Dean fa un cenno di no con la testa, sbadigliando. La stanchezza di questa settimana sta cominciando a farsi sentire.

"Hai sonno?" domandò Cas

"E direirisponde Dean sfregandosi gli occhi"questa settimana è stata davvero piena di sorprese e numerosi dubbi che mi assalivano riguardo alla tua richiesta di essere amici senza rimpianto. E stasera, essendomi veramente divertito, ogni mio dubbio è sparito"

"Anche io mi sono fatto un paio di domande, se ho fatto realmente bene a farti una richiesta così. Pensavo non mi volessi più tra i piedi definitivamente"

"Invece sono tanto felice di averti finalmente rivisto Cas" dice Dean, tentando di accarezzare con la mano il viso dell'altro, ma ritrae il gesto, dando la colpa alla sonnolenza che non lo sta più facendo ragionare. E infatti copre il suo ennesimo sbadiglio con la mano, asciugandosi le lacrime.

E subito dopo anche Cas sbadiglia, ma più rumorosamente rispetto all'altro, producendo un suono simile ad un leone che ruggisce "I tuoi sbadigli sono rimasti contagiosi, guarda che bestia  fai uscire" dice Cas ridendo.

"Scusami, e che sto morendo di sonno" dice Dean. 

"Tranquillo, vorrei andare un'attimo in bagno. Dove si trova?" chiede Cas

"Nel piano superiore, lo trovi subito di fronte a te"

"Perfetto,non ti addormentare però"

"Guarda, ci sto lottando" risponde Dean stiracchiandosi appena Cas sale di sopra. Ci prova a rimanere sveglio, tentando di parlare con suo figlio che è più sveglio di lui, ma infine cede.

Quando Castiel torna al piano inferiore lo trova appisolato sul divano, russando lievemente a bocca schiusa. Cas sorride nel vederlo, gli sembra un bimbo indifeso.

"Ma guardalo, è un neonato" esclamala moglie sottovoce notando suo marito dormiente "deve essere molto stanco. Vieni Ben, vai a dormire pure tu che è tardi"

"Vuoi che ti dia una mano a portare Dean nel letto?"

"Non c'è bisogno, non voglio svegliarlo" risponde Lisa"è stato un grande piacere averti con noi stasera. Ti auguro una buonanotte"

"Anche a voi" dice Castiel cortesemente, accarezzando il mento del bambino.

Mentre i due salgono di sopra, lui si accosta vicino a Dean, piegandosi appena in modo che i due visi si avvicinino di più, azzardando a sfiorargli con le dita le sue numerose lentiggini.

"Buonanotte Deansussurra piano, lasciandogli un piccolo bacio casto sulla sua fronte, assicurandosi poi che nessuno l'abbia visto. Poi gli adagia una coperta sulle gambe rimboccandola, sperando che la mattina dopo non si svegli col freddo e infine esce dalla porta di quella casa sospirando.

Magari prova ancora sotto sotto qualcosa per lui, ma scaccia subito quel pensiero dalla testa rimproverandosi e si dirige verso la sua casa.

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Capitolo 7
*** Chapter 6 ***


Dean e Cas diventano sempre più amici ogni giorno che passa.

Appena finisce il turno mattutino all'officina, Dean si ferma a pranzo al suo solito bar dove ora lavora Castiel che gentilmente gli fa trovare già pronto il piatto che prende molto spesso, ovvero hamburger con patatine fritte e una fetta di crostata alla mela. Gli piace vedere il biondo felice e soddisfatto dopo una giornata di lavoro.

E Cas, staccato il turno, si ritrova a bere qualcosa insieme a Dean per raccontarsi a vicenda la giornata trascorsa.

Durante i weekend Dean si trattiene a casa di Cas fino a tarda sera o viceversa e addirittura Cas si occupa di Ben la mattina, visto che ha il turno pomeridiano, andandolo a prendere da scuola e gli prepara il pranzo fino a quando Lisa non torna.

Insomma, Cas in così poco tempo è rientrato nella vita di Dean e della sua famiglia e non può che esserne contento, specialmente Ben che chiede sempre a Dean "quando verrà Cas a casa nostra?" "quando passeremo una serata di nuovo tutti insieme?

Nonostante ciò, Lisa sembra essere poco convinta: sta cominciando a invidiare i due e a sospettare riguardo al loro rapporto, al fatto che molte sere suo marito si ritira tardi a casa e che Castiel abbia fin troppa confidenza con lui.

L'ha sorpreso spesse volte ad accarezzare i capelli a Dean, a ridere tra loro fin troppo vicini o, come scordarselo, come Castiel guarda suo marito in un modo che sembra tutto fuorché amichevole.

Vuole chiarire una volta per tutte questa faccenda.

Subito dopo essere entrato in casa, nota Lisa che lo aspetta, ma in salotto. Di consueto, tutte le volte che torna dal lavoro la sera, lei prepara la cena in cucina.

"Tesoro, possiamo parlare un attimo di una cosa?" chiede Lisa, cercando di mantenere un tono normale, nascondendo in qualche modo la sua preoccupazione. Non vuole litigare con suo marito, vorrebbe discutere in maniera più calma.

"Dimmi tutto" dice Dean, avvicinandosi a lei, curioso di sapere ciò che sta per dirle la moglie.

"Ieri sera ti sei ritirato tardi a casa, come mai?"

"Mi sono trattenuto a lungo con Cas, stavamo parlando senza notare l'ora"

"Ah" dice Lisa poco convinta

"Che cosa c'è?" le chiede Dean notando lo sguardo dubbioso della moglie come se avesse mentito riguardo a ciò che ha fatto con Cas.

"Io mi fido di te, non fraintendere, però ogni giorno che Cas passa il tempo con te mi fa capire solamente che lui ti vuole ancora, non come amico ovviamente" ammette Lisa, senza cattive intenzioni, ma solo con la voglia di chiarire una volta per tutte.

"Da cosa lo avresti intuito?" domanda Dean, non capendo il motivo per cui sua moglie stesse dicendo cose del genere.

"Dal modo in cui ti sta vicino quando parlate, le ore che passate fuori casa senza sapere che fate esattamente e ti guarda, come se deve cogliere l'occasione giusta per baciarti"

Dean detesta il fatto che Lisa certe volte non abbia fiducia in lui. Cas è entrato in confidenza con lui in poco tempo perché in passato avevano lo stesso rapporto e tra loro due niente era cambiato, anzi, l'unica cosa cambiata è che ora si frequentano come amici ma la loro complicità è la medesima.

"Ti stai completamente sbagliando, io e Cas di questo ne abbiamo parlato ed è lui che ha fatto la richiesta di non avere rancori e rimanere amici. Perché ora si dovrebbe contraddire da solo?"

"Magari è un modo per riavvicinarsi a te..." osa dire Lisa, ma rendendosi conto di aver esagerato si scusa"Non volevo dire questo. Scusami ancora se sembro così ossessiva nei tuoi confronti, ma non voglio perderti"

Dean inaspettatamente l'abbraccia. Dovrebbe essere arrabbiato con lei perciò che ha appena detto su Cas, però questo suo atteggiamento dimostra quanto la moglie lo ama e che non rimpiangerà mai di averla sposata.

"Castiel fa parte del passato" le ricorda lui, lasciandole un bacio sul capo "sei tu ora parte del mio cuore, fidati."

Lisa si rincuora molto alle parole del marito e lo bacia, trasmettendogli tutto l'amore che prova e proverà sempre per lui.

****

"Quindi mi lascerai solo per una settimana? Come farò senza di te?" dice Dean non mollando la moglie per un secondo.

Lisa deve partire in trasferta con la palestra in cui lavora per una settimana in cui terrà, per i residenti del villaggio in cui andrà ad alloggiare, un corso sia mattutino che pomeridiano di yoga. Sarà una settimana molto intensa per lei.

"E Ben? Come farà a stare da solo a casa?" chiede Dean allarmato.

"Potresti chiamare pure Castiel ad occuparsi di lui, se ti va" consiglia Lisa, lasciando disorientato il marito per un secondo.

"Aspetta" risponde lui, imitando una posa da finta riflessione "quindi ora ti fidi di lui?"

"Mi hai dato un motivo valido per fidarmi!" esclama la moglie, abbracciandolo "Mi mancherai tanto"

"E anche a Ben, se magari viene a salutarti"

"L'ha già fatto prima di scendere qui da te" dice Lisa, andando sull'uscio della porta aprendola "ciao tesoro!"

"Ci vediamo la settimana prossima!" esclama Dean, vedendo la moglie uscire e chiudere la porta.

****

Dean, la stessa sera, coglie la palla al balzo per chiamare Cas e passare una serata insieme, perchè da due giorni che non si vedono per una chiacchierata, entrambi presi dal lavoro e Dean preso soprattutto con la partenza di Lisa.

Entrambi sono seduti sul divano aspettando il fattorino con le loro pizze e nell'attesa giocano ai videogiochi con Ben e arrivate le pizze fanno sistemare il figlio al centro con loro sul divano, tentando di non fare disordine mangiando ma fallendo perchè Cas per sbaglio fa sbrodolare tutto il pomodoro sulla sua camicia bianca, causando la risata del più piccolo e di Dean.

"Aspetta che vado a prendere uno straccio" si offre Dean, andando a prendere uno strofinaccio con l'acqua e poi risedendosi più vicino a Cas, facendo spostare per un attimo suo figlio.

"É una macchia leggera, dovrebbe bastare solamente questa" osserva lui cominciando a pulire il punto della camicia dove risiede la macchia di sugo di pomodoro.

"Pulisco anche qui, che è brutto da vedere" dice Dean, salendo fino al colletto dove c'è appena una minuscola macchia, avvicinandosi al viso di Castiel, alzando lo sguardo verso di lui.

Entrambi si guardano, sentendo uno il respiro smorzato dell'altro: Dean accarezza il suo viso leggermente barbuto che gli pizzica la mano e Cas si perde a guardare le lentiggini dell'altro.

"Sai che me ne ricordo il numero preciso?" dice Cas, con voce roca e silenziosa, indicando le lentiggini e questa volta toccandole con un dito, seguendo il percorso fino alle guance.

Si avvicinano sempre di più, sfiorando i propri nasi, finchè non si svegliano da quell'ipnosi improvvisa che li ha colti e non si rendono conto che c'è Ben con loro quindi distolgono entrambi lo sguardo imbarazzati, allontanandosi.

"Ora la macchia dovrebbe essere andata, eh?" dice Dean, per smorzare la tensione di questa situazione assurda. Ha detto a Lisa che deve fidarsi di Castiel, e lui glielo deve dimostrare. Solo amici, solo amici, solo fottuti amici pensa Dean assiduamente, cercando di convincere se stesso.

"Si, magari la metto a lavare a casa" risponde Cas, riprendendo la sua fetta di pizza e continuando a mangiarla silenziosamente.

E così continuò il resto della serata, in tensione assoluta e Ben, notandolo, decide di cambiare il clima di disagio creato dicendo:"Che ne dite di vedere un film insieme? Uno di quelli che vi piaceva guardare da ragazzi"

"Cast Away" rispondono entrambi contemporaneamente, ridendo subito dopo come deficenti.

"Mettiamolo dai!" esclama Ben, buttandosi in braccio tra i due.

Così, inserito il disco, iniziano la visione del film ricordandosi dei tempi passati in cui Dean, con in braccio Cas, guardavano quel film scambiandosi qualche effusione e piangendo sempre alla fine.

Il finale è quello che fa riflettere Dean: quando Kelly, la moglie del protagonista Chuck, ha perso ogni speranza di ritrovare il marito dopo che è rimasto disperso nell'incidente aereo, pur amandolo ancora, si è sposata e ha avuto una bambina, ma comunque sceglie di stare con lui ma sarà proprio lui stesso a farle capire che non sarebbe giusto abbandonare la sua famiglia ed esce tristemente dalla sua vita per sempre.

Questo momento ricorda a Dean di come ha lasciato Cas in passato e che non ha mai avuto l'occasione di spiegargli il motivo vero e proprio, facendogli credere invece che non lo amava più. Forse questa sera è l'occasione più adatta per dirglielo, magari è un modo definitivo per levarsi i sensi di colpa che per anni l'hanno tormentato.

Così, dopo aver terminato la visione del film, tra ansia e lacrime, ritrovano Ben addormentato tra le loro braccia.

"Sai che ti somiglia molto?" commenta Cas sottovoce intenerito, sfiorando la guancia paffuta del più piccolo.

"Tutti dicono che somiglia più a Lisa"

"Non intendo fisicamente, ma caratterialmente e dai modi di fare. Anche tu finivi sempre per addormentarti tra le mie braccia durante un film"

Dean si gratta il capo imbarazzato "Ora non sono più così"

"Si, esatto. Sei molto meglio"

Dean finge un colpo di tosse, per paura di come sarebbe andata avanti questa conversazione e dice "è ora di portare Ben in camera sua"

"Ti aiuto io"

Dopo aver sistemato Ben nel suo letto, tornano in salotto dove Cas sta per dirigersi verso la porta per uscire ma Dean lo blocca dal polso.

"Prima che te ne vada, ti devo parlare di una cosa estremamente importante" dice Dean portando Castiel verso il divano.

"É grave?" osserva Cas, prendendo le mani dell'altro che tremano nel tentativo di calmarlo.

"No. Onestamente non vedo l'ora di dirti finalmente questa cosa, ma sono parecchio preoccupato di come la prenderai" fa una pausa prendendo un respiro profondo "sto per raccontarti il motivo per cui ti ho lasciato"

E così Dean comincia a parlare, notando le orecchie tese di Cas che ascoltano tutto dalla prima all'ultima parola.

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